Non bastava la crisi infinita dell’elettrodomestico e le profonde incertezze sulle prospettive della Beko; oggi piomba su un’area già così lungamente martoriata anche i 195 licenziamento del Gruppo Fedrigoni. Si aggrava dunque, nel territorio di Fabriano, la grave crisi occupazionale e del sistema produttivo: l’aumento dei costi delle materie prime e l’instabilità dei mercati internazionali stanno pesantemente indebolendo il sistema manifatturiero della zona montana, con il drammatico annuncio dei licenziamenti nello stabilimento di Fabriano e Rocchetta
Questa ennesima ondata di licenziamenti si inserisce in un territorio dai dati impietosi: diminuisce l’occupazione giovanile, aumentano i giovani che emigrano, l’occupazione femminile rimane sempre più contraddistinta tra part time involontario e una alta precarizzazione e frammentarietà dei contratti.
«Siamo però convinti che in questo difficile momento sia giunto il momento di sottoscrivere un patto per lo sviluppo con una occupazione di qualità tenuto conto delle due crisi che si sono nuovamente affacciate nel territorio fabrianese Beko e gruppo Fedrigoni. Attendiamo un incisivo e determinato impegno del governatore Acquaroli dell’assessore Stefano Aguzzi al lavoro e alla formazione, ma non basta. - scrivono in una nota stampa CGIL CISL UIL di Fabriano - Occorre condividere e definire il modello di sviluppo che si vuol seguire, quindi programmare e pianificare le scelte economiche produttive di questo territorio montano, con il pieno coinvolgimento delle istituzioni a tutti i livelli e delle associazioni datoriali, occorre integrare innovazione tecnologica, qualificazione del turismo, e potenziamento delle filiere del terziario avanzato.»
«Siamo convinti sia questo il cambio di paradigma necessario: superare i localismi, le visioni mono focali per programmare pianificare insieme tra enti pubblici in primis Regione marche) e privati, politiche di sviluppo, di innovazione sociale e di infrastrutturazione materiale e immateriale - rilanciano i sindacati - Due per tutte: completamento del raddoppio della Orte Falconara nel tratto Albacina Fossato di Vico e diffusione capillare della fibra apaci di rendere attrattivo l’intero territorio. Rafforzamento e non indebolimento dei servizi pubblici, Potenziamento del Trasporto Pubblico Locale (TPL), conciliazione tempi di vita e di lavoro, rafforzamento dell’offerta abitativa a prezzi calmierati per giovani coppie e lavoratori, potenziamento dei servizi per le famiglie, integrazione welfare pubblico con welfare aziendale, processi qualificanti di formazione e orientamento al lavoro di giovani e disoccupati, sono sicuramente alcuni dei principali fattori che accresceranno l’attrattività del territorio. E altresì evidente che solo con una visione complessiva della mission del territorio e delle sue specificità sarà possibile intercettare le risorse europee della programmazione 2021 - 2027 per promuovere azioni capaci di rafforzare il tessuto produttivo, favorendo nuove imprese creando maggiore occupazione e sviluppo sostenibile e di qualità.»
Forti nelle loro convinzioni le organizzazioni sindacali ribadiscono l ‘assoluta urgenza di avviare il confronto territoriale convocando il tavolo specifico come è stato concordato nell’incontro del 27 settembre.
«Chiediamo pertanto il coinvolgimento del governatore Acquaroli e degli assessori al lavoro Aguzzi, allo sviluppo economico Antonini e alle infrastrutture Baldelli della regione Marche, già nel Consiglio Comunale Aperto convocato dal Comune di Fabriano per sabato 12 ottobre 2024.- concludono - Non possiamo e non faremo trascorrere altro tempo: Cgil Cisl e Uil stimoleranno le istituzioni pubbliche locali regionali e nazionali, e le associazioni datoriali per iniziare immediatamente il confronto. Non si può perdere altro tempo.»