Comunicati Stampa

11/12/2025 Vertenza Fedrigoni, nuovo vertice in Regione ridotti gli esuberi Sindacati : " Un risultato significato ma non sufficiente"
Si è svolto oggi presso la Regione Marche un nuovo incontro dedicato alla vertenza Giano di Fabriano, alla presenza delle organizzazioni sindacali SLC CGIL – FISTel CISL - UILCOM UIL - UGL Chimici con delegazioni nazionali, territoriali e RSU,e della dirigenza Fedrigoni, rappresentata da Giuseppe Giacobello, Antonio Balsamo e Sofia Crudo. Il confronto è stato promosso dall’assessore regionale al Lavoro, Tiziano Consoli, con la partecipazione dei dirigenti dei settori Lavoro e Formazione. Nell’incontro è stato fatto  il punto su un percorso avviato nell’ottobre 2024, quando la chiusura del ramo dedicato alla carta per ufficio aveva aperto una crisi occupazionale che coinvolgeva 173 lavoratori. A distanza di oltre un anno, grazie al lavoro congiunto di sindacati, azienda, Regione e MIMIT, gli esuberi si sono progressivamente ridotti: restano 31 persone ancora senza una collocazione definitiva. «Un risultato significativo – sottolineano i sindacati – ma non sufficiente: nessuno deve essere lasciato indietro.» Un ruolo decisivo è stato svolto dagli ammortizzatori sociali, in particolare dalla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. Nel corso dell’incontro è stato confermato che, in accordo con Fedrigoni, MIMIT e Regione Marche garantiranno un ulteriore anno di CIGS, ritenuto indispensabile per accompagnare la fase conclusiva della gestione degli esuberi. Sul piano industriale, l’azienda ha illustrato la strategia di rilancio dello stabilimento di Fabriano, puntando sui comparti ritenuti più promettenti: carte per banconote e prodotti di sicurezza, oltre al settore del disegno artistico. Per il 2026 sono stati approvati investimenti pari a 3 milioni di euro. Tra gli obiettivi prioritari, l’avvio del ciclo continuo entro marzo 2026 sulla macchina ottava e sugli impianti di allestimento, con un incremento dei volumi produttivi e la prospettiva di ampliamento dei turni e dell’occupazione. In questa fase, la qualificazione professionale dei lavoratori è considerata un elemento decisivo. La Regione Marche ha quindi finanziato, anche su sollecitazione sindacale, un pacchetto formativo composto da 14 corsi per un totale di 416 ore, destinati a 82 dipendenti. Le parti hanno evidenziato la necessità di attivare rapidamente i percorsi, ritenuti fondamentali per sostenere gli obiettivi industriali indicati. Nel confronto odierno, le organizzazioni sindacali hanno ricordato che i progressi raggiunti hanno comunque comportato sacrifici economici per i lavoratori in CIGS e una significativa perdita occupazionale nel personale in somministrazione e nell’indotto, particolarmente colpiti dalla riorganizzazione. Per la nuova fase che si apre, è stata condivisa la programmazione di incontri periodici di monitoraggio, con il coinvolgimento costante di sindacati, azienda e Regione. L’obiettivo dichiarato è arrivare entro il 2026 a un “impatto zero”, attraverso strumenti come prepensionamenti, ricollocazioni mirate, politiche attive e uscite volontarie e tutelate. «Il percorso dimostra che una crisi complessa può essere gestita quando c’è responsabilità e volontà di confronto – affermano le sigle sindacali – ma la vertenza non è conclusa. Continueremo a vigilare perché ogni impegno venga rispettato e perché tutte le 31 persone ancora coinvolte trovino una soluzione concreta.»
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11/12/2025 Sisma 2016 Cerreto d’Esi rimborsi IRPEF “Busta paga pesante” : l’Agenzia delle Entrate pronta a pagare e a chiudere il contenzioso promosso dalla CISL
L’Agenzia delle Entrate ha comunicato la propria disponibilità a una definizione complessiva del contenzioso relativo ai rimborsi IRPEF, a seguito dei numerosi giudizi promossi dalla CISL e del recente pronunciamento della Corte di Cassazione che ha confermato la fondatezza delle ragioni sostenute dal sindacato. Viene così riconosciuto il diritto al rimborso in favore dei ricorrenti assistiti dalla CISL, che per il territorio di Ancona sono oltre cento, per un importo complessivo di rimborsi dovuti di oltre  300.000 euro (tra Marche e Umbria gli aderenti alla campagna CISL sono stati oltre quattromila, con oltre undici milioni di Euro di rimborsi ormai in pagamento). Secondo la proposta formulata dall’Agenzia, ogni avente diritto del cratere anconetano riceverà il rimborso entro il mese di aprile 2026. «È un risultato importante – dichiarano Alessandro Mancinelli Responsabile CISL territoriale e Andrea Cocco della zona di Fabriano – che porta finalmente a soluzione una vicenda lunga e complessa, nella quale la nostra organizzazione non ha mai smesso di credere. Abbiamo sostenuto i lavoratori e le lavoratrici in ogni fase del contenzioso, convinti che i diritti vadano difesi con determinazione e coerenza. Oggi si apre la strada per restituire ai cittadini quanto dovuto». Soddisfazione anche dal Prof. Leonardo Pierdominici, l’avvocato che ha seguito l’iter giudiziario per conto della CISL: «Le varie sentenze favorevoli ottenute a livello locale e la recente pronuncia della Cassazione hanno chiarito ogni aspetto interpretativo, e confermato la correttezza della linea giuridica da noi sostenuta sin dal principio, nel 2020. La proposta avanzata dall’Agenzia delle Entrate rappresenta quindi un atto dovuto, ma anche un segnale di responsabilità istituzionale. Ora il percorso di chiusura del contenzioso con i dovuti rimborsi potrà procedere con tempi certi, e senza ulteriori strascichi».
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10/12/2025 Macerata, servizio idrico integrato Sindacati : “Sciogliere subito i nodi per la costituzione del nuovo gestore unico, cittadini e lavoratori non staranno a guardare”
«E’ con profonda preoccupazione che dobbiamo intervenire nuovamente nella vicenda che riguarda il futuro del Servizio Idrico Integrato del nostro territorio – scrivono in una nota CGIL – CISL - UIL Macerata e le rispettive categorie FILCTEM CGIL -FEMCA/FLAEI CISL – UILTEC UIL - Il complicato percorso avviato all’indomani della storica mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici delle aziende che attualmente gestiscono il servizio e che ha portato all’adozione di un cronoprogramma condiviso volto al mantenimento in house dello stesso e alla costruzione del gestore unico viene oggi per l’ennesima volta messo in discussione a causa delle possibili criticità segnalate dalla Procura Regionale della Corte dei Conti. » «Ci auguriamo che la riunione dei Sindaci tenutasi stamattina a porte chiuse abbia affrontato con il dovuto coraggio e con il massimo rigore i nodi indicati e che si possa procedere celermente con l’adozione di atti conformi agli stessi in modo che la nuova Società possa rispettare a pieno le previsioni normative oltre che assicurare la funzionalità e la sostenibilità del servizio secondo il principio di reale unicità della gestione. – sottolineano i sindacati territoriali - Gli oltre 500 occupati del settore, oltre che tutti i cittadini del nostro territorio, sono oggi estremamente preoccupati per un percorso che continua a segnare battute d’arresto e titubanze che rischiano seriamente di pregiudicare il risultato del mantenimento in mano pubblica della gestione dell’acqua, con tutte le possibili pesanti conseguenze che questo comporterà per loro e per tutto il territorio.» « La politica, a partire dai Sindaci dei Comuni capofila, deve oggi dimostrare di essere all’altezza della criticità del momento dando prova di autorevolezza e credibilità. Ci aspettiamo che a partire dalla prossima assemblea si possa riprendere il percorso condiviso da tutti e che si possano sciogliere le criticità segnalate ed arrivare all’adozione del Piano d’Ambito e delle proroghe necessarie per portare a compimento il percorso nel miglior modo possibile.  – rilanciano e concludono - Augurandoci che le porte chiuse di oggi siano un evento eccezionale che non si ripeterà, a partire dalla prossima assemblea d’ambito saremo presenti con le rappresentanze aziendali dei lavoratori interessati per far sentire adeguatamente la nostra voce ed annunciamo sin da ora che in mancanza di risposte concrete ed immediate riprenderemo la mobilitazione dentro e fuori i luoghi di lavoro.»
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10/12/2025 Pesaro prima nelle Marche ad approvare la mozione sulla Legge Partecipazione: la soddisfazione della CISL
Il Consiglio comunale di Pesaro, riunito il 9 dicembre, ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal consigliere Michele Redaelli a sostegno della Legge sulla Partecipazione, norma che dà attuazione all’articolo 46 della Costituzione e che ha visto la CISL tra i principali promotori a livello nazionale. «Accogliamo con soddisfazione – dichiara Maurizio Andreolini, responsabile CISL Pesaro-Urbino – una votazione che testimonia una maturità e una visione pressoché uniche. Pesaro è stato il primo Comune delle Marche ad approvare una mozione su questa Legge, che rappresenta un passaggio cruciale nel rapporto tra lavoratori e imprese». La Legge 76 del 15 maggio 2025 ha recepito infatti la proposta di iniziativa popolare sostenuta dalla CISL. «Nel solo Comune di Pesaro – ricorda Andreolini – abbiamo raccolto oltre 800 firme nei banchetti organizzati. Questo non è un momento solo simbolico ma il punto di partenza di un cammino culturale verso un coinvolgimento più ampio dei lavoratori nella vita delle imprese, con l’obiettivo di accrescere competitività e produttività del sistema produttivo». Per il sindacato si tratta di una sfida strategica, da affrontare in un contesto economico complesso. «Siamo consapevoli – sottolinea – che non sarà semplice, soprattutto in una fase di stagnazione, ma proprio per questo è importante iniziare il percorso con compagni di viaggio motivati e rappresentativi come il Comune di Pesaro». La CISL annuncia l’avvio del dialogo con imprese e associazioni di categoria per valorizzare le esperienze già in atto e sostenere il processo di ampliamento della partecipazione. «Serviranno investimenti nella formazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali – afferma Andreolini – per essere pronti ad affrontare un cambiamento culturale di questa portata». Il sindacato rilancia anche un appello alle istituzioni: «Chiediamo risorse adeguate per garantire la piena applicazione della Legge, sia per supportare i percorsi formativi sia per incentivare le imprese che scelgono di applicarla».   Andreolini conclude con un ringraziamento agli organi istituzionali: «Rivolgiamo un sincero grazie alla IX Commissione Consiliare e al Consiglio comunale di Pesaro per il lavoro svolto e un ringraziamento particolare al consigliere Redaelli per aver creduto e sostenuto la mozione».
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10/12/2025 Rimborsi Irpef sisma 2016 territorio ascolano, svolta dopo la cassazione: l’Agenzia delle Entrate pronta a pagare e a chiudere il contenzioso promosso dalla Cisl
L’Agenzia delle Entrate ha comunicato la propria disponibilità a una definizione complessiva del contenzioso relativo ai rimborsi IRPEF, a seguito dei numerosi giudizi promossi dalla CISL e del recente pronunciamento della Corte di Cassazione che ha confermato la fondatezza delle ragioni sostenute dal sindacato. Viene così riconosciuto il diritto al rimborso in favore dei ricorrenti assistiti dalla CISL, che per il territorio di Ascoli Piceno sono 500. Secondo la proposta formulata dall’Agenzia, ogni avente diritto riceverà il rimborso entro il mese di giugno 2026.  «È un risultato importante – dichiara la Responsabile CISL territoriale, Maria Teresa Ferretti– che porta finalmente a soluzione una vicenda lunga e complessa, nella quale la nostra organizzazione non ha mai smesso di credere. Abbiamo sostenuto i lavoratori e le lavoratrici in ogni fase del contenzioso, convinti che i diritti vadano difesi con determinazione e coerenza. Oggi si apre la strada per restituire ai cittadini quanto dovuto».  Soddisfazione anche dallo Studio legale Pierdominici, che ha seguito l’iter giudiziario per conto della CISL: «La sentenza della Cassazione ha chiarito ogni aspetto interpretativo e ha confermato la correttezza della linea giuridica sostenuta. La proposta avanzata dall’Agenzia delle Entrate rappresenta quindi un atto dovuto e un segnale di responsabilità istituzionale. Ora il percorso di chiusura del contenzioso con i dovuti rimborsi potrà procedere con tempi certi».  
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10/12/2025 Igiene ambientale sindacati:“sottoscritto rinnovo CCNL unico di settore, stop a sciopero”
«E’ stato sottoscritto poche ore fa l’accordo di rinnovo del Ccnl dei servizi ambientali, scaduto il 31 dicembre 2024. L’annunciato sciopero, quindi, non si è svolto.» Lo rendono noto i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel. «Il valore economico complessivo del rinnovo contrattuale – specificano in una nota - è pari a 307 euro così ripartiti: valore contrattuale riforma parziale della classificazione 47 euro, aumento del TEC (Trattamento Economico Complessivo) 250 euro. Il Trattamento Economico Minimo è pari a 217 euro, al 3A, suddiviso in cinque tranches: 15 euro (1º luglio 2025), 86 euro (1º gennaio 2026), 36 euro, (1º gennaio 2027), 40 euro (1º agosto 2027), 40 euro (1º dicembre 2027). L’aumento della produttività contrattuale (ERAP) è pari a 18 euro, mentre il welfare contrattuale è stato fissato in 15 euro. Il valore contrattuale di 10 ore di ROL (permessi riduzione orario di lavoro) per gli assunti dal 1º gennaio 2017 è pari a 10 euro, sono stati inoltre previsti 100 euro di ‘una tantum’ a copertura del primo semestre 2025». L' aumento complessivo medio vale oltre il 14% sul triennio 2025/2027. «Si tratta di misure, per le quali ci siamo fortemente battuti, che vanno nella direzione di contrasto all’aumento del costo della vita, al rafforzamento del potere d’acquisto di lavoratrici e i lavoratori e di sostegno allo sviluppo industriale di un comparto fondamentale e strategico per il Paese» concludono i sindacati. L'attivo nazionale unitario del settore, convocato per il 16 dicembre, avvierà le assemblee tra gli oltre 110.000 lavoratori e lavoratrici del settore per la validazione dell’accordo.
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09/12/2025 Unifrutti Distribution, sindacati in allarme: annunciati 18 licenziamenti
Forte apprensione tra i lavoratori della UNIFRUTTI DISTRIBUTION Spa di Montecosaro, riuniti in assemblea insieme alle organizzazioni sindacali territoriali FLAI CGIL Macerata e FISASCAT CISL Marche, dopo aver appreso, solo a seguito dell’apertura ufficiale della procedura, l’intenzione dell’azienda di avviare un licenziamento collettivo che coinvolgerebbe la quasi totalità del personale: 18 esuberi su un totale di 32 dipendenti, con 12 tagli nella sede principale di Montecosaro, la chiusura del magazzino di Ancona che comporterebbe due licenziamenti, due esuberi anche nella filiale di Padova e uno in quella di Livorno. Tra i lavoratori coinvolti risultano esserci anche due dirigenti. Una decisione giudicata incomprensibile dai dipendenti e dai sindacati, soprattutto in un momento caratterizzato da segnali di ripresa e dati considerati tendenzialmente positivi. A preoccupare ulteriormente è la dichiarata intenzione della società di spostare in un’altra azienda del gruppo, situata in un’altra regione, le attività attualmente svolte nella sede di Montecosaro, mettendo in discussione la continuità della presenza imprenditoriale nel territorio. UNIFRUTTI, con oltre trent’anni di attività, rappresenta una realtà storica per l’economia locale e nazionale e, nei momenti di maggiore attività stagionale, arriva a impiegare tra dipendenti diretti e indiretti fino a 80 o 90 lavoratori, molti dei quali con più di vent’anni di servizio, a testimonianza di un radicamento profondo nel tessuto socio–produttivo marchigiano. Le organizzazioni sindacali auspicano che il confronto che si aprirà ai tavoli nazionali possa condurre a soluzioni in grado di garantire innanzitutto la continuità occupazionale, scongiurare i licenziamenti e, qualora ciò non fosse possibile, attenuare l’impatto sociale delle scelte comunicate dall’azienda. I lavoratori si dichiarano fin d’ora pronti a mettere in campo ogni iniziativa utile a contrastare una decisione che, sostengono «non trova giustificazione se non nella volontà di massimizzare i profitti a scapito dei lavoratori e delle loro famiglie».
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05/12/2025 Procedura di razionalizzazione in Angelini Pharma FEMCA CSIL Marche: “ Firmato accordo per tutelare le persone in un passaggio difficile”
La FEMCA CISL, insieme alle altre organizzazioni sindacali, comunica la sottoscrizione dell’accordo relativo alla procedura di licenziamento avviata da Angelini Pharma ad Ancona. «Una procedura di questo tipo non rappresenta mai un momento positivo per un’azienda né, soprattutto, per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti.  – sottolineano dalla FEMCA  - Proprio per questo il negoziato è stato guidato dalla volontà di costruire il massimo delle garanzie possibili, valorizzando il sistema consolidato di relazioni industriali presente in Angelini. Fin dal primo confronto è stato chiaro un principio: nessuno deve sentirsi solo.»  L’intesa si colloca nel quadro del Protocollo nazionale e punta a governare l’impatto della riorganizzazione attraverso strumenti che salvaguardino le persone, le loro professionalità e il loro futuro. «Insieme a CGIL e UIL abbiamo costruito un pacchetto di ammortizzatori sociali e misure normative che consente di affrontare questo passaggio con un sistema di relazioni industriali solido. – afferma Lorenzo Grattini, Coordinatore RSU Angelini Pharma  -  Il lavoro non è concluso: ci attendono tappe decisive come l’isopensione e i percorsi di ricollocazione. Continueremo a garantire protezione, accompagnamento e rispetto. Nessuno deve affrontare questa fase da solo.» Tra le principali misure previste dall’accordo il criterio della non opposizione al licenziamento, cardine dell’intesa e garanzia fondamentale per evitare pressioni, forzature o uscite traumatiche; le ricollocazioni interne nei diversi siti del Gruppo, tramite percorsi dedicati pensati per assorbire competenze e professionalità; la tutela dell’accesso alla pensione, attraverso l’utilizzo di NASpI e strumenti di accompagnamento, così da favorire soluzioni di pensionamento anticipato dove possibile. Il sostegno economico proporzionato, per accompagnare chi dovrà affrontare una transizione lavorativa; la terziarizzazioni gestite con gradualità, garantendo libertà di scelta, trasparenza e monitoraggio costante da parte delle rappresentanze sindacali e la isopensione, che sarà definita nelle prossime settimane tramite un tavolo tecnico dedicato, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente il perimetro delle tutele. «Il risultato è il frutto di un lavoro corale, costruito con il contributo costante di RSU, struttura regionale e segreterie nazionali. Voglio sottolineare il ruolo delle RSU: preparate, responsabili e sempre orientate a soluzioni praticabili.  – dichiara Giuliano Caracini, Segreteria FEMCA CISL Marche - La priorità ora è vigilare sul pieno rispetto del principio della non opposizione e accompagnare con serietà l’evoluzione dell’azienda, affinché competenze e professionalità restino al centro di ogni scelta.» Per la FEMCA CISL si tratta di un accordo frutto di un confronto intenso e responsabile, che pur non cancellando la durezza della procedura, consente di accompagnare ogni persona con strumenti di protezione concreti.  
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04/12/2025 PNRR e sanità territoriale, la CISL Marche: “Completare le strutture e garantire personale: senza risorse umane saranno contenitori vuoti”
La CISL Marche richiama con forza l’attenzione sulla realizzazione delle infrastrutture socio-sanitarie previste dal PNRR e sulla necessità di renderle realmente operative. Il sindacato chiede che Case della Comunità, Ospedali di Comunità e nuovi servizi territoriali vengano completati nei tempi previsti e messi in condizione di funzionare pienamente.  «Perdere questa occasione sarebbe imperdonabile – dichiara il Segretario generale CISL Marche, Marco Ferracuti – ma la vera sfida è garantire risorse umane adeguate. Senza un piano serio di assunzioni rischiamo edifici nuovi ma privi di servizi: servono medici, infermieri, operatori socio-sanitari e professionisti dedicati alla presa in carico delle cronicità e al supporto riabilitativo, fondamentali anche per alleviare la pressione sui Pronto Soccorso ormai prossimi al collasso». Da qui la richiesta all’assessore Calcinaro di «dare continuità a un confronto costruttivo per trovare soluzioni che portino a un nuovo equilibrio tra rete ospedaliera e territorio». Sulla stessa linea il Segretario generale aggiunto della CISL FP Marche, Alessandro Contadini, che avverte: «Non si possono inaugurare strutture senza avere il personale necessario. I servizi rischiano di essere indeboliti e la presa in carico delle fragilità non può ulteriormente attendere». Per il settore pubblico del sindacato la priorità è un piano straordinario di rafforzamento degli organici per assicurare qualità e continuità delle cure. Sul fronte dei bisogni della popolazione anziana più fragile, arriva l’appello di Silvano Giangiacomi, Segretario generale della FNP CISL Marche: «Un numero crescente di cittadini con patologie croniche e bisogni complessi ha diritto a risposte adeguate. Case e Ospedali di Comunità, se messi davvero in funzione, possono rappresentare un miglioramento concreto della qualità della vita degli anziani e delle loro famiglie». La CISL Marche ribadisce la piena disponibilità al confronto con la Regione e con gli enti locali, convinta che una programmazione condivisa sia l’unica via per trasformare il PNRR in un’opportunità concreta per le comunità marchigiane. «Completare tutte le strutture finanziate dal PNRR è imprescindibile. La vera sfida sarà garantire risorse per medici, infermieri, operatori socio-sanitari e professionisti che possano dare risposte reali ai problemi di cronicità e riabilitazione. Ospedali e Case della Comunità, se realmente messi in funzione, possono offrire cure appropriate e alleggerire la pressione su un sistema sanitario marchigiano messo a dura prova, a partire dai Pronto Soccorso oggi a rischio implosione. – concludono Ferracuti, Contadini e Giangiacomi – A regime, attraverso le COT, le centrali operative territoriali, saranno indirizzati verso gli ospedali di comunità i codici bianchi e verdi che oggi afferiscono ai Pronto Soccorso, pari al 70% degli accessi complessivi, un flusso spesso inappropriato se si considera che tali servizi dovrebbero essere dedicati esclusivamente alle reali urgenze del sistema.»
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03/12/2025 Femminicidio a Pianello, i sindacati: "Basta con il cordoglio del giorno dopo, serve intervento strutturale per fermare il massacro"
«A neanche 10 giorni dalla nostra denuncia sulla scarsità di risorse per il Reddito di Libertà, che per mancanza di fondi regionali a integrare quello statale, ha lasciato 113 donne vittime di violenza senza una risposta, siamo a denunciare l’ennesimo episodio mortale. Servono interventi strutturali di fronte a un’emergenza senza fine.» Si alza forte il muro dei sindacati alla notizia dell’ennesimo femminicidio, con la dichiarazione congiunta dei Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil delle Marche, Giuseppe Santarelli, Marco Ferracuti e Claudia Mazzucchelli.  «Non serve a nulla il cordoglio del giorno dopo o la celebrazione dell’ennesima Giornata nazionale istituzionale se poi non si dà seguito agli impegni con risorse e provvedimenti - dicono i segretari - Sono anni che chiediamo interventi e integrazioni al fondo come avviene in altre regioni. È chiaro ormai che la problematica sia stata sottovalutata. Quante altre donne dovremo piangere affinché si comprenda tutta la brutalità di questo fenomeno? Serve un approccio integrato, a partire dall'educazione all'affettività, al rispetto e alle differenze in tutti i cicli di istruzione; finanziamenti adeguati per i centri antiviolenza e più posti nelle case rifugio». Nel triennio 2022-2024 sono state 137 le domande non accolte: 49 nel 2022, 46 nel 2023, 42 nel 2024. Di queste 137 donne che avevano chiesto aiuto, nel 2025 solo 89 continuavano ad avere ancora i requisiti. Nel 2024 nelle Marche sono state cinque le donne vittime di femminicidio, 87 in tutto il Paese. L’uccisione di Monte Roberto porta la drammatica conta marchigiana a quota 3.  
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03/12/2025 Scopre a 73 anni di avere diritto alla pensione dal 2018: grazie al Patronato INAS CISL Marche recupera cinque anni di arretrati
Una storia che parla di competenza, professionalità e attenzione alla persona. È quella di Mario, nome di fantasia, 73 anni, che grazie all’intervento professionale del Patronato INAS CISL di Recanati, dove vive,  ha scoperto di avere diritto alla pensione sin dal 2018 e ha potuto ottenere cinque anni di arretrati per un importo complessivo di 124.000 euro. L’uomo, ignaro dei propri diritti previdenziali, si era rivolto nel 2024 alla sede INAS CISL per un semplice chiarimento sulla propria posizione contributiva. Da lì è iniziato un percorso tecnico complesso, gestito con grande scrupolo dagli operatori del Patronato INAS CISL di Recanati, che hanno ricostruito l’intera carriera lavorativa incrociando tre gestioni previdenziali: la Gestione Separata, il Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti (FPLD) e l’ex INPGI 2 (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani – Gestione Separata). Grazie a un’analisi comparativa approfondita e all’uso mirato delle simulazioni di calcolo, gli esperti dell’INAS CISL hanno individuato la strada più vantaggiosa: la totalizzazione dei contributi, istituto che consente di sommare versamenti effettuati in più casse previdenziali per ottenere un’unica pensione. Una scelta che si è rivelata decisiva per garantire un trattamento economico più favorevole e il recupero degli arretrati spettanti. «Il caso è stato gestito con grande attenzione – spiega Federico Savoretti, Responsabile Zonale INAS CISL di Recanati. – Il pensionando non aveva maturato un diritto autonomo in nessuna delle gestioni a cui aveva versato contributi durante la sua vita lavorativa. Grazie a un lavoro tecnico accurato e ad un confronto costante con la sede nazionale, siamo riusciti a individuare la soluzione più giusta e conforme alla normativa». Determinante, sottolineano dal Patronato, è stata la sinergia tra la sede territoriale e gli uffici nazionali dell’INAS CISL, che hanno garantito la corretta interpretazione delle norme e l’applicazione del miglior percorso previdenziale possibile.   Rassegna Stampa: https://www.veratv.it/tg/id-64317/recanati---73enne-scopre-che-ha-diritto-alla-pensione-dal-2018 https://veratv.it/trasmissioni/id-42684/prima-mattina-news---recanati-scopre-di-aver-maturato-la-pensione-dal-2018-grazie-alla-cisl   https://www.corriereadriatico.it/macerata/recanati_pensionato_arretrati_cisl_cosa_e_successo-9224098.html https://www.ansa.it/marche/notizie/2025/12/03/aveva-diritto-alla-pensione-da-5-anni-recupera-124mila-euro_d2a6458d-7cec-4a7d-b78f-6ddd55e790fe.html?fbclid=IwVERTSAOc9fJleHRuA2FlbQIxMABzcnRjBmFwcF9pZAwzNTA2ODU1MzE3MjgAAR4k6XO7canhgHo5sRC6CSOFLWpj2Xq1jIrL126HqLWOY4bluC5fgKjHGiPeag_aem_4Kqz_1JWyeoiwBSMC9MucA&sfnsn=scwspwa https://www.cronachemaceratesi.it/2025/12/03/scopre-a-73-anni-di-la-pensione-incassa-124mila-euro-di-arretrati/2017926/    
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02/12/2025 Alessandro Mancinelli è il nuovo Responsabile dell’Area sindacale CISL di Jesi, Senigallia e Fabriano
Alessandro Mancinelli, eletto nuovo Responsabile dell’Area sindacale territoriale Jesi, Senigallia e Fabriano. Riceve il testimone da Giovanni Giovanelli, chiamato a ricoprire nuovi incarichi all’interno dell’Organizzazione, assicurando così continuità e rafforzamento dell’azione sindacale in un’area strategica per la regione. «Quello che va da Senigallia a Jesi, fino a Fabriano è un territorio molto complesso, che porta con sé modelli di sviluppo e contesti sociali molto differenti – dichiara Mancinelli – La nostra massima attenzione sarà rivolta ai più fragili, tanto sul piano sociale quanto su quello lavorativo. Un altro elemento centrale della nostra attività riguarderà la ricerca della sostenibilità, intesa come capacità delle persone di non perdere la propria dignità nel passaggio dentro le grandi transizioni che stiamo affrontando». Mancinelli sottolinea il valore della presenza diffusa della CISL e del sistema dei servizi: «La capillarità delle nostre sedi e la forza dei nostri servizi garantiscono una prossimità reale alle persone. Saremo interlocutori attenti delle istituzioni, propositivi e costruttivi, ma sempre al fianco dei cittadini e dei lavoratori più vulnerabili a partire dai contesti di crisi». Guardando al futuro, il nuovo Responsabile esprime una visione aperta e collaborativa: «Ci piacerebbe rafforzare il rapporto con i mondi associativi che operano in questi territori, perché solo attraverso alleanze sociali solide si possono costruire comunità più coese e resilienti».   Rassegna stampa: https://www.cronacheancona.it/2025/12/02/alessandro-mancinelli-eletto-responsabile-dellarea-sindacale-cisl-di-jesi-senigallia-e-fabriano/582161/ https://www.centropagina.it/attualita/mancinelli-nuovo-responsabile-area-sindacale-cisl-jesi-senigallia-fabriano/
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02/12/2025 Cambio al vertice della CISL di Ancona: Luca Talevi è il nuovo Responsabile dell’Area Sindacale Territoriale
Passaggio di testimone alla guida dell’Area Sindacale Territoriale di Ancona: Luca Talevi è stato eletto nuovo Responsabile AST, subentrando ad Alessandro Mancinelli, chiamato alla responsabilità della AST CISL di Jesi, Senigallia e Fabriano. Una scelta che conferma la volontà dell’organizzazione di rafforzare la propria presenza nel principale territorio della regione, proseguendo il percorso avviato negli ultimi anni. Talevi raccoglie l’eredità del lavoro svolto da Mancinelli e avrà il compito di sviluppare ulteriormente le priorità della CISL Marche a tutela dei lavoratori e dei pensionati, con un’attenzione particolare alle fragilità sociali che caratterizzano l’area anconetana. «Ringrazio la CISL per la fiducia riposta nel mio impegno – dichiara Luca Talevi –. Lavoreremo per dare continuità al percorso già tracciato, rafforzando la contrattazione sociale e costruendo risposte concrete per le persone più esposte. Il nostro obiettivo è rendere la CISL ancora più vicina alle comunità, capace di ascoltare, proporre e incidere nelle scelte che riguardano il presente e il futuro del territorio.» In questa direzione si inseriscono anche i confronti avviati in questi giorni con i Comuni dell’AST Ancona, in vista della predisposizione dei Bilanci Preventivi 2026.  « Vogliamo rafforzare la contrattazione sociale con l’obiettivo di condividere interventi capaci di sostenere le fasce più deboli, migliorare l’accesso ai servizi e contrastare l’aumento delle disuguaglianze – rilancia e conclude Talevi -  Inclusione sociale e superamento delle disuguaglianze saranno alla base dell’azione della Cisl per un rafforzamento della spesa sociale, una equa distribuzione delle risorse, ed una vera progressività sulla tassazione e sulle tariffe » .   Rassegna stampa: https://www.anconatoday.it/attualita/cambio-vertice-della-cisl-di-ancona-luca-talevi-e-il-nuovo-responsabile-dell-area-sindacale-territoriale.html https://www.youtvrs.it/cisl-ancona-cambio-al-vertice-luca-talevi-nuovo-responsabile-dellarea-sindacale-territoriale/
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01/12/2025 Cisl Marche : “Il cammino della responsabilità per far crescere il Paese”
Fano scelta oggi per il consiglio generale della Cisl Marche, location la casa della comunità “don Paolo Tonucci” della parrocchia San Paolo. Scelta non casuale, del resto la Cisl è in missione (sindacale) da 75 anni (“75 anni di giustizia e di libertà, 75 anni di Cisl” è stato il messaggio di sintesi di un video celebrativo) e l’anniversario di fondazione è stato sottolineato  dal segretario regionale Cisl Marche Marco Ferracuti nella relazione introduttiva . «Oggi - sono parole di Marco Ferracuti - parliamo di cammino della responsabilità, dopo la “Maratona della pace”. Il cammino come conoscenza anche se viviamo in un tempo che ci vede spesso prigionieri dell’istante. Vogliamo tutto subito per dimenticare con altrettanta rapidità. Il cammino della responsabilità ci chiede l’opposto, la capacità dell’attesa. La Cisl è un sindacato che guarda lontano e ha il coraggio di fare scelte anche impopolari se siamo convinti che siano utili». I numeri economici: «A settembre c’è stata una leggera ripresa dei volumi che però è fragile e non utile a recuperare i livelli precrisi, in Europa siamo tra gli ultimi Paesi per sviluppo. L’Italia è in difficoltà anche per numero di persone che sono povere pur lavorando» . La legge di bilancio: «E’ una manovra cauta e prudente per consistenza e prospettive. Le luci. Il taglio dell’aliquota Irpef per i redditi tra 28 e 50mila euro lordi che prosegue un percorso avviato negli anni scorsi  con l’estensione dell’area no tax e il taglio del cuneo fiscale. La Cisl ha chiesto di allargare il taglio dell’aliquota ai redditi fino a 60mila euro. Poi ci sono diversi interventi per le retribuzioni e nuovi fondi per la sanità che vanno valutati positivamente pur essendo insufficienti a risolvere le criticità». La riflessione finale: «Va rafforzata la lotta all’evasione, la Cisl dice no ai condoni e alla rottamazioni. Contro la manovra è stato proclamato  da alcuni l’ennesimo sciopero generale, il quinto in altrettanti anni e sembra diventato un pregiudizio contro l’Esecutivo. La Cisl è invece per la proposta, il 13 dicembre andremo a Roma, e saremo minimo in duecento, non per alzare barricate ma per aprire un confronto.»Lo scenario demografico locale: «nel 2050 l’Istat dice che le Marche  perderanno oltre 139mila abitanti, per più della metà si tratta di giovani. Bisogna rafforzare i servizi territoriali, sviluppare il welfare, trattenere  i talenti, promuovere politiche sociali.  Per dirla con Pasolini “la vera rivoluzione è restare umani”».  Nominati anche due nuovi responsabili di altrettante Ast: Luca Talevi ad Ancona e Alessandro Mancinelli a Jesi-Fabriano- Senigallia. Dibattito molto partecipato e intervento di chiusura firmato da Giorgio Graziani segretario CISL nazionale:  «Grazie per la partecipazione così importante anche dalle Marche per la maratona della pace. Noi siamo per una pace giusta e auspichiamo che anche in Ucraina si possa raggiungere una tregua che permette alle diplomazie di trovare una soluzione al conflitto con il protagonismo del popolo ucraino. Serve una nuova Europa unita. In un contesto geopolitico così turbolento si colloca la manovra in discussione in parlamento in queste settimane del nostro paese per la quale il nostro giudizio rimane articolato. Da anni il quadro politico, economico e sociale del nostro paese è problematico, l’Italia è tornata ad un tasso di crescita dello zero virgola. Il cammino della responsabilità punta a ridare respiro al paese perché si torni a crescere attraverso patto con chi ci sta. Senza crescita non aumentano i salari, non ci sono servizi e investimenti. Senza imprese non c’è lavoro e con loro, le parti sociali e con il governo attraverso il dialogo, il confronto e la responsabilità possiamo tornare a guardare con fiducia al nostro futuro.»   Rassegna stampa: https://www.cronachemaceratesi.it/2025/12/01/cisl-compie-75-anni-consiglio-generale-a-fano-sindacato-che-guarda-lontano/2017544/ https://www.viverefano.it/2025/12/01/cisl-marche-il-cammino-della-responsabilit-per-far-crescere-il-paese/184755/ https://www.ansa.it/marche/notizie/2025/12/01/ferracuti-cisl-sciopero-a-roma-per-confronto-non-barricate_7db81286-d4fb-4d5d-896a-679175a336cc.html https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/cisl-marche-sceglie-di-fare-eb7e40b8
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27/11/2025 “Violenza e indifferenza, anatomia di un silenzio complice”grande partecipazione all'iniziativa della CISL e della FNP Marche
“Violenza e indifferenza, anatomia di un silenzio complice” è il titolo della  partecipata iniziativa a più voci e volti organizzata oggi a cura di Cisl Marche ed aperta da un monologo dell’attrice Isabella Carloni, il racconto di una storia di violenza e dei suoi riflessi. A firmare la prima relazione è Selena Soleggiati, segretaria Cisl Marche: «Violenza e indifferenza non sono fenomeni separati, sono un sistema interconnesso che si autoalimenta. La vittima subisce due traumi: la violenza dell’aggressore e il non intervento della comunità. Più persone assistono a un’emergenza e più bassa è la possibilità che qualcuno intervenga. Quando una donna non riconosce il proprio valore, la scarsa autostima la porta a normalizzare comportamenti prevaricatori. I dati 2025 dell’Istat forniscono una realtà allarmante: il 32% delle donne ha subito violenza», Violenza fisica, psicologica, economica e riflessi sui figli che «apprendono che la violenza è un modo possibile di gestire i conflitti. La violenza non è un destino biologico come dice il ministro Nordio, è costituzione culturale e scelta personale. La denuncia rimane eccezione: solo il 10% delle vittime di violenza da partner ha denunciato ma alla denuncia deve corrispondere certezza della tutela, la certezza si costruisce con norme chiare e la nuova legge sul femminicidio va in questo senso. Come Cisl Marche vogliamo contribuire a superare il clima di omertà, contrastare, diventiamo la crepa nel muro dell’indifferenza. Il cambiamento non avviene da solo, è una scelta collettiva e quotidiana». E’ seguita una tavola rotonda moderata da Carmen Carotenuto, Fnp Cisl Marche e vissuta sui contributi della prof  Donatella Pagliacci, Università Cattolica, della psicologa Margherita Carlini e del dottor Massimo Panfili, Centro uomini autori di violenza. Alcuni messaggi in sintesi. La prof Pagliacci:  «Il dovere di memoria si coltiva solo in un modo: facendo sì che l’indignazione sia il nostro pane quotidiano, non il silenzio, non l’indifferenza» . La psicologa Carlini: «Prevenzione, protezione, punizione. La violenza sulle donne si fonda su una cultura patriarcale che si fa fatica a sradicare e contro questa bisogna agire». Il dottor  Panfili: «Il tema è il maschile. Reggere alcune posizioni differenti rispetto agli stereotipi sessisti è scomodo, il progetto del Cuav è operativo dal 2022, ad Ancona abbiamo 25 persone che partecipano ai corsi e 80 in attesa». Riflessione finale a cura del segretario generale di Cisl Marche Marco Ferracuti: «Una occasione, quella di oggi, di denuncia, di riflessione, di sentimento. Violenza di tutti generi ed indifferenza che non è solo assenza di reazione ma complicità attiva. Dobbiamo aiutare i giovani a difendersi dalla rete, a decodificare i messaggi che arrivano. Da anni come Cisl siamo all’interno di un percoso faticoso che ci vede parte attiva con iniziative pubbliche nei luoghi di lavoro e nelle scuole. Ci vogliamo assumere la responsabilità di creare una rete di protezione per far conoscere i tanti strumenti di prevenzione che ci sono e funzionano nella nostra regione  strumenti che vanno potenziati iniziando dai finanziamenti. Conoscere gli strumenti a disposizione, riconoscere i segnali che portano alla violenza». Il messaggio finale: «La violenza è semplice, il dialogo è faticoso perchè presuppone l’ascolto. Chi vive questa situazione di violenza non deve essere solo e deve avere al fianco una società sana, tutti dobbiamo sentirci coinvolti. La coscienza resti accesa, ci vuole rispetto»   Rassegna stampa: https://etvmarche.it/27/11/2025/violenza-di-genere-se-il-silenzio-diventa-complice-liniziativa-della-cisl-marche-video/ https://www.ansa.it/marche/notizie/2025/11/27/cisl-marche-indifferenza-e-violenza-su-donne-non-separati_7a2bd8f8-e995-4a20-aa4a-109fa8bc0b2c.html https://www.vivereancona.it/2025/11/27/violenza-e-indifferenza-anatomia-di-un-silenzio-complice-grande-partecipazione-ad-ancona-alliniziativa-di-cisl-marche/182868/ https://m.cronacheancona.it/2025/11/27/violenza-e-indifferenza-anatomia-di-un-silenzio-complice/581371/
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26/11/2025 Edison Next Recology verso il disimpegno a Jesi: la Fit Cisl Marche lancia l’allarme sui posti di lavoro
Le ultime determinazioni della Provincia di Ancona e del Comune di Jesi sul progetto dei rifiuti Edison di Jesi confermano un quadro sempre più critico: secondo la Fit Cisl Marche, il disimpegno industriale di Edison Next Recology dall’impianto di via dell’Industria appare oggi “quasi certo”, con pesanti ricadute per gli oltre 35 addetti che rischiano la perdita del posto di lavoro. Le comunicazioni, seppur caute, da parte della dirigenza aziendale non lasciano infatti presagire un futuro stabile per il sito. A peggiorare le preoccupazioni è anche la “due diligence” affidata a un’azienda locale di dimensioni ridotte, ipotesi che – secondo il sindacato – non offre alcuna rassicurazione in vista di un possibile subentro societario. Secondo la Fit Cisl Marche emergono segnali inequivocabili di un arretramento industriale dal territorio di Jesi, con effetti che potrebbero coinvolgere anche attività storicamente radicate nel sito. «La nostra contrarietà a qualunque operazione di dismissione è stata ribadita con forza – sottolinea il sindacato – chiedendo a Edison di valorizzare le professionalità presenti, recuperando un piano industriale credibile, capace di riportare lavorazioni oggi affidate ad altri e di mettere in atto investimenti necessari per garantire continuità produttiva e competitività. »L’obiettivo è salvaguardare gli attuali livelli occupazionali e creare le condizioni per reinternalizzare attività e consolidare nuove opportunità di sviluppo. La Fit Cisl Marche chiede inoltre alle istituzioni locali un impegno forte e tempestivo affinché Edison ritiri qualunque ipotesi o valutazione legata a processi di dismissione o ridimensionamento. «È fondamentale – ribadisce il sindacato – tutelare il futuro dei lavoratori e garantire una prospettiva occupazionale stabile e qualificata».
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24/11/2025 Vertenza Conerobus: incontro in Comune
Le organizzazioni sindacali FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL e UGL Autoferro sono state ricevute in Comune per un confronto sulla situazione di Conerobus, alla presenza del Sindaco Daniele Silvetti e del vicesindaco e assessore ai rapporti con l’azienda, Giovanni Zinni. Durante l’incontro, il Sindaco ha annunciato un passaggio amministrativo decisivo: «Domani porteremo in Consiglio la variazione di bilancio necessaria per rendere strutturale la rimodulazione del corrispettivo chilometrico per il 2025 e il 2026», ha dichiarato Silvetti, ricordando che la stessa disponibilità era stata espressa dall’assessore regionale ai Trasporti Francesco Baldelli nel precedente tavolo di confronto. Il 27 novembre 2025 è prevista l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2024 di Conerobus, che dovrebbe chiudere con un passivo di circa 1,5 milioni di euro. Un risultato negativo ma, come chiarito nell’incontro, non tale da intaccare il capitale sociale. Le parti hanno evidenziato come nel corso del 2025 le perdite risultino in diminuzione, un segnale – è stato sottolineato – che le misure intraprese e quelle in via di definizione sono essenziali per mettere in sicurezza i conti dell’azienda. Sul piano della governance, è stato ribadito che, essendo Conerobus qualificata come società “controllata”, dopo l’assemblea potrà aprirsi un nuovo assetto: un amministratore unico o, in alternativa, un CDA a tre componenti, rappresentativi delle tre categorie di soci (Comune, Provincia, parte privata). Un capitolo specifico ha riguardato il presunto “esubero” di personale, definizione che i sindacati respingono fermamente. «Non riteniamo veritiera l’esistenza di esuberi», hanno ribadito le sigle sindacali  presenti. Il Sindaco ha assicurato che «ogni eventuale passo verrà condiviso con le organizzazioni sindacali», aprendo anche alla possibilità, qualora ce ne fosse bisogno in futuro, di percorsi di mobilità verso altre aziende pubbliche del territorio, da definire in un confronto diretto con la parte sociale. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre evidenziato come la vertenza Conerobus sia solo un tassello di una questione più ampia: «Le battaglie che stiamo portando avanti riguardano tutto il Trasporto Pubblico Locale marchigiano», hanno affermato, richiamando l’urgenza di una strategia regionale che tuteli qualità del servizio, investimenti e diritti dei lavoratori. Un punto centrale del confronto ha riguardato i rapporti industriali: «Pretendiamo che la governance non proceda in modo unilaterale, ma costruisca relazioni industriali concrete e corrette, come previsto dai contratti», hanno sottolineato le sigle, chiedendo un tavolo permanente di confronto. In chiusura, Silvetti ha annunciato un ulteriore impegno: «Il giorno dopo l’approvazione del bilancio presenteremo il piano industriale di risanamento». Su questo fronte, i sindacati hanno ribadito una condizione netta: «Il piano dovrà essere discusso insieme e senza alcun riferimento alla produttività regionale. Non accetteremo ipotesi che mettano ulteriormente a rischio il potere d’acquisto dei lavoratori». L’incontro si è concluso con l’impegno a proseguire il confronto nelle prossime settimane, in un passaggio cruciale per il futuro del TPL marchigiano e per la tutela dell’occupazione.
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24/11/2025 CGIL, CISL e UIL MARCHE su dichiarazioni Assessore alla Salute Calcinaro: ”Bene RU486, inaccettabile apertura ai pro-vita nei consultori”
CGIL, CISL e UIL delle Marche, accolgono con favore la volontà dell’Assessore alla SaluteCalcinaro, appresa dalla stampa, di prevedere l’utilizzo della RU486 in ogni ospedale e consultorio delle Marche, anche alla luce del fatto che le Marche sono fanalino di coda, rispetto alle altre regioni italiane, sull’interruzione di gravidanza senza ricovero. «Da sempre rivendichiamo la libertà di scelta delle donne e il rispetto delle L.194/78 nelle Marche - sottolineano Eleonora Fontana-Loredana Longhin,CGIL Marche,  Selena Soleggiati, CISL Marche, Claudia Mazzucchelli, UIL Marche - Troviamo inaccettabile, invece, l’apertura dell’Assessore alle associazioni “pro vita” nei consultori. Ci eravamo già espresse, a seguito della seduta del Consiglio regionale del 18 giugno 2024, rispetto alla piena applicazione della L. 194/78 e alla possibilità delle associazioni di operare all'interno dei consultori familiari.»   Le Organizzazioni Sindacali sono a ribadire con forza che nei consultori non ci debbono essere “punti di vista”, ma professionisti che affiancano le donne e che non si deve di confondere il "supporto e sostegno alla maternità" con l'interruzione di gravidanza, creando un lasciapassare alle suddette associazioni all’interno dei consultori. Questo costituisce un grave attacco al diritto all’autodeterminazione delle donne, ma anche un attacco alla sanità pubblica e all’organizzazione dei consultori, svuotati da tempo di strumenti e di personale, con danni sociali importanti in termini di prevenzione e di reale possibilità di esercizio del diritto alla salute. Si ricorda infatti che i Consultori Familiari  sono servizi sociosanitari di base del Servizio Sanitario Regionale, ad accesso diretto e gratuito per tutte le persone, anche minori a partire dai 14 anni, a tutela della salute della donna, della gravidanza e del feto, della coppia, della famiglia, dell’età evolutiva e degli adolescenti. «Per questo continuiamo a sostenere e rivendicare, anche in questa regione, che l’unica esperienza di cui i consultori hanno bisogno, è quella del personale di ginecologia, psicologia, ostetricia, di assistenti sociali che si occupino della salute delle persone.- continuano le sindacaliste - I dati delle Marche non ci tranquillizzano sia rispetto al grave problema della carenza di personale, che non viene sostituito nel momento del pensionamento, sia rispetto al rischio di cessione delle poche funzioni residuali, mettendo in discussione le garanzie del servizio pubblico, rispetto a laicità ed etica pubblica condivisa, in grado di garantire la libertà di scelta delle donne ed il ruolo dei consultori. - concludono - Alla luce di queste considerazioni, in attesa di un confronto con l’ Assessore Calcinaro su questo importante tema, rinnoviamo il nostro impegno per i diritti delle donne in tutte le fasi della vita.      
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24/11/2025 CISL Pesaro - Fit CiSL Marche: "Porta a porta, è ancora il sistema di raccolta dei rifiuti migliore?"
Nella discussione esplosa in questi giorni riguardante il metodo migliore per la gestione e la raccolta dei rifiuti urbani, il porta a porta, si prescinde da un dato incontrovertibile e gravissimo. Tra qualche MESE, ripetiamo mesi non ANNI, il sistema di raccolta porta a porta dovrà necessariamente essere modificato o quanto meno ridotto, semplicemente perché non vi saranno più AUTISTI e operatori disponibili a svolgere questa mansione. Nelle Marche le aziende, perfino quelle a capitale pubblico, vedono quasi deserti i bandi e le selezioni per la formazione di graduatorie propedeutiche alle assunzioni. Quindi non si riuscirà più a coprire tutti i posti rimasti vacanti a causa dei pensionamenti o dimissioni dei lavoratori in forza. Tutto ciò accade per diversi motivi. Il principale perché il porta a porta spinto così come alcuni ancora lo vorrebbero, si è rivelato negli anni INSOSTENIBILE, socialmente ed economicamente, tanto che numerosi sono i passi indietro verso sistemi più evoluti. Dal punto di vista SOCIALE questo metodo risulta particolarmente invasivo sulla salute e sulla sicurezza degli addetti alla raccolta. Ciò è confermato anche da uno Studio elaborato dall’Università Politecnica delle Marche, commissionato tra l’altro anche dalla Fit-Cisl Marche. Lo studio, a disposizione di quanto avranno il piacere di conoscerlo, condotto sui lavoratori del porta a porta della Società Cosmari, ha evidenziato chiaramente le criticità e i rischi a cui sono sottoposti quotidianamente gli operatori addetti alla raccolta. Già oggi osserviamo un preoccupante incremento del numero di lavoratori ai quali vengono riconosciute limitazioni fisiche di vario genere, finanche l’idoneità assoluta al lavoro dopo anni di servizio. Chiaramente i costi sociali di tale situazione oltre che sulla pelle di questi lavoratori inevitabilmente ricadono e ricadranno sempre più sul sistema sanitario. Questi lavoratori sono già obbligati a subire interventi chirurgici alle spalle alle ginocchia e a lunghe sedute di terapia, con il rischio di creare un numero importante di nuovi invalidi. Come se non bastasse siamo anche in presenza di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro scaduto da UN ANNO, in cui le aziende non vogliono riconoscere a tali lavoratori neanche il recupero dell’inflazione. A tal proposito è stato indetto un ennesimo giorno di SCIOPERO per il 10 dicembre 2025, dopo quello del 17 ottobre che ha bloccato i servizi di raccolta di quasi tutta la regione Marche. Dal punto di vista ECONOMICO poi, strutturare un metodo di raccolta di questo tipo comporta rilevanti investimenti, sia in risorse umane che sui mezzi necessari a coprire territori con caratteristiche diverse, da quelli fortemente urbanizzati a quelli con bassa intensità abitativa, costi che si riversano inevitabilmente sulla TARI. Per ovviare a questo tipo di problematiche è necessario favorire la predisposizione sul territorio di cassonetti intelligenti, accessibili con codice / app solo ai cittadini residenti in una determinata zona, che comunichi direttamente con il gestore del servizio, consentendo quando il livello di riempimento è tale da necessitare di essere svuotato. Bene dunque ha fatto il comune di Pesaro a programmare un ampliamento del nuovo sistema di raccolta che è meno invasivo sulla salute e sicurezza dei lavoratori, investendo sulla tecnologia che per fortuna è in continua evoluzione, basta fare un giretto ad Ecomondo per vedere le nuove frontiere del ciclo dei rifiuti. Un esempio questo che chiediamo anche ad altre Amministrazioni di seguire, così come hanno fatto in altre Regioni. Ricordiamo che nel 2021 l’indicatore di riciclaggio sulla percentuale di raccolta differenziata si attestava al 48.1%, dimostrando che nelle Marche, pur essendo una regione virtuosa nella differenziazione oltre il 50% di tutto ciò che viene raccolto, con fatica, torna in DISCARICA. Inoltre se consideriamo che dappertutto ormai è praticamente impossibile programmare la nascita di una discarica, così come qualsiasi impianto di valorizzazione dei rifiuti è chiaro che proseguire su questo sistema ci porterà al blocco totale ed una inevitabile impennata dei costi. Per questo chiediamo a gran voce che venga rivisto il Piano dei Rifiuti Regionale, che consideri la possibilità di facilitare proprio la predisposizione di piani di raccolta alternativi al porta a porta e dia indicazioni maggiori per l’ampliamento della impiantistica necessaria a chiudere il ciclo dei rifiuti. Pensiamo infine che sia urgente riprendere un percorso formativo ed informativo, non sporadico ma sistemico, a partire dalle scuole ma che coinvolga tutti i cittadini sulla necessità di valorizzare i rifiuti ed ottimizzare il ciclo dei rifiuti nel rispetto dei lavoratori e delle tasche dei cittadini dove la TARI ha una rilevanza sempre maggiore.
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21/11/2025 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
La violenza di genere è un fenomeno sistemico e pervasivo che permea ogni ambito della vita sociale: attraversa le mura domestiche, si insinua nei luoghi di lavoro, si manifesta negli spazi pubblici e si perpetua attraverso una cultura che ancora troppo spesso considera le donne una proprietà di cui disporre. Non è un'emergenza episodica da commemorare il 25 novembre, ma una realtà strutturale che richiede azioni concrete e risorse adeguate. I numeri lo dimostrano senza possibilità di equivoco. In Italia una donna ogni tre giorni viene uccisa, spesso per mano di chi dice di amarla. Nel 2024 nelle Marche sono state 5 le donne vittime di femminicidio, 87 in tutto il Paese. Nel 2025 se ne contano già 2 nella nostra regione. In ambito lavorativo, nel 2022-2023  il 13,5% delle donne tra i 15 e i 70 anni che lavorano o hanno lavorato ha subito molestie a sfondo sessuale nel corso della propria vita. Tra le giovani di 15-24 anni la percentuale sale drammaticamente al 21,2%. Di fronte a questa emergenza sociale, gli strumenti di sostegno alle donne vittime di violenza risultano drammaticamente inadeguati. Il Governo nazionale ha  previsto un contributo per le donne vittima di violenza, che per le Marche è pari a  251.459 euro all'anno (Reddito di Libertà) nel triennio 2024-2026, una cifra che copre appena la metà del fabbisogno reale. I dati forniti dall'INPS Marche fotografano un fallimento del sistema di protezione: nel triennio 2022-2024 sono state 137 le domande non accolte per mancanza di risorse: 49 domande nel 2022,  46 nel 2023, 42 nel 2024. Di queste 137 donne che avevano chiesto aiuto, nel 2025 solo 89 continuavano ad avere  ancora i requisiti. Quest'anno la situazione è ulteriormente peggiorata. Nel 2025 sono state presentate complessivamente 197 domande, ma solo 84 sono state accolte perché terminate le risorse. «Sono anni che sollecitiamo la necessità di incrementare il fondo nazionale con risorse regionali. Tale azione non è più rinviabile - dichiarano Eleonora Fontana (CGIL Marche), Selena Soleggiati (CISL Marche) e Claudia Mazzucchelli (UIL Marche) - Le Marche sono una delle regioni in cui il fenomeno della violenza assume dimensioni significative e le donne non devono essere lasciate sole. Altre regioni italiane hanno già integrato le risorse nazionali: che cosa aspetta la Regione Marche a farlo? Quante donne ancora devono rimanere senza adeguati supporti per uscire da situazioni drammatiche?» Ma il sostegno economico, per quanto necessario, non basta da solo a contrastare un fenomeno così radicato : «È necessario un approccio integrato, a partire dall’educazione alla affettività, al rispetto e alle differenze in tutti i cicli di istruzione; finanziamenti adeguati per i centri antiviolenza e più posti nelle case rifugio. Il ruolo del lavoro per contrastare tutte le forme di violenza di genere è  fondamentale» - dichiarano Fontana, Soleggiati, Mazzucchelli. Il lavoro stabile e di qualità è lo strumento essenziale che permette alle donne di autodeterminarsi, ed è ciò che aiuta anche a liberarsi da relazioni violente. «Proseguiremo nella nostra azione unitaria affinché nessuna donna che chiede aiuto venga lasciata sola -  concludono Fontana, Soleggiati e Mazzucchelli - È fondamentale che le donne sappiano che si può chiedere aiuto contattando il numero di telefono 1522, attivo 24 ore su 24, contro la violenza di genere.»
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20/11/2025 CISL FP Marche: richiesta emendamento alla legge di stabilità per il personale sisma 2016
La  Cisl Fp MARCHE  sollecita e chiede chiarimenti sulla questione personale sisma 2016 proponendo un emendamento alla Legge di stabilità in discussione al Governo ed a tutte le istituzioni preposte: Presidente del Consiglio dei Ministri, Commissario del sisma 2016, Presidente della Regione e Province marchigiane, Sindaci,  Segretari Comunali e a tutti i dipendenti a tempo determinato in forza ai Comuni terremotati. « Con la legge finanziaria in discussione - riferiscono il segretario generale CISL FP MARCHE  Giovanni Cavezza ed il segretario regionale con delega alle Funzioni Locali Alessandro Moretti- chiediamo al Governo l' adozione di un emendamento che consenta di trasferire le risorse economiche necessarie alla stabilizzazione di  168 lavoratrici e lavoratori "SISMA" di cui 91 presso gli enti maceratesi, 48 presso quelli ascolani, 22 nel fermano , 2 nel pesarese e 5 presso USR,  i quali hanno già maturato presso i Comuni e le Province, a diverso titolo,  i requisiti di almeno 36 mesi (in molti casi sono già superiori anche a 48) di anzianità di servizio a tempo determinato. Ci risulta poi che i piccoli Comuni del cratere spesso hanno ancora numerosi dipendenti assunti a tempo determinato ai sensi dell'art. 50 bis, ma procedere alle stabilizzazioni in coerenza con il piano dei fabbisogni è diventato difficile pertanto occorre anche l'adozione di una legge speciale che ne deroghi il vincolo. » Secondo la Cisl Fp sarebbe poi auspicabile I' adozione di una norma che consenta l' assunzione di tutti i dipendenti ora in servizio ai sensi dell'art. 50 bis, anche da parte di enti diversi da quelli dove prestano servizio « potrebbero essere assunti ad esempio dalle Unioni montane, con contestuale trasferimento dei fondi. – rilanciano Cavezza e Moretti - Ciò renderebbe più agevole programmare senza timori l'assunzione di molti dipendenti che in futuro diverrebbero invece inoccupati, quanto meno nei Comuni piccolissimi, arginando anche il fenomeno della  fuga dai concorsi pubblici di professionisti che valuterebbero più positivamente la certezza dell' occupazione presso imprese del settore privato. Nel caso in cui Comuni o Province ritengano invece di non procedere ad alcuna stabilizzazione perché non coerente con il piano del fabbisogno  « come Cisl Fp riteniamo importante prevedere la  possibilità  di continuare ad avvalersi del personale "sisma" a tempo determinato fino a quando non sarà cessata la ricostruzione con rimborso del costo da parte dell' USR anche dopo il 2025»  concludono il segretario generale della Cisl Fp Marche, Giovanni Cavezza, e il segretario regionale con delega alle Funzioni Locali, Alessandro Moretti.  
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19/11/2025 Violenza di genere: quando il silenzio diventa complice 27 novembre ad Ancona l’iniziativa della CISL Marche
La violenza di genere resta una ferita profonda che attraversa la società e si alimenta di silenzi, omissioni e indifferenza. Per riportare al centro dell’attenzione pubblica la responsabilità collettiva nel contrasto a questo fenomeno, la CISL Marche, insieme alla FNP CISL Marche, organizza l’incontro “Violenza e indifferenza. Anatomia di un silenzio complice” in programma ad Ancona giovedì 27 novembre ore 9.00  presso l’ H3 Conference Center in via L. Albertini,36. L’iniziativa, che si inserisce nel percorso di sensibilizzazione “Riconoscere per Agire” avviato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si aprirà con un monologo teatrale dell’attrice Isabella Carloni, un momento artistico che darà voce alle storie di chi subisce abusi e sopraffazioni in contesti di indifferenza. La segretaria CISL Marche Selena Soleggiati, a seguire, introdurrà i lavori della tavola rotonda, che vedrà la partecipazione della professoressa Donatella Pagliacci, docente di Filosofia morale all’Università Cattolica, della psicologa e psicoterapeuta Margherita Carlini del Centro antiviolenza Donne Ancona e di Massimo Panfili, educatore del Centro per Uomini Autori di Violenza (CUAV). Previsti interventi programmati di Maria Rosaria Lucarelli della segreteria FNP CISL Marche e di Maria Grazia Santini, coordinatrice Donne CISL Marche. Nel corso dell’incontro verrà inoltre presentato il contributo del gruppo di lavoro dei Coordinamenti CISL e FNP, impegnato in un percorso di formazione, ascolto e presidio culturale nei luoghi di lavoro e nei territori. I lavori della giornata saranno moderati da Carmen Carotenuto dell’Ufficio Studi FNP CISL Marche. Concluderà l’iniziativa Marco Ferracuti, Segretario Generale CISL Marche. Affrontare la violenza significa interrogare chi la agisce. Oltre 500.000 abusi annui rivelano un fenomeno culturale: uomini che agiscono attraverso controllo, possessività, incapacità di gestire rifiuto e autonomia femminile. Comportamenti presuntuosi e controllanti – stalking, controllo economico, isolamento, violenza psicologica e fisica – che si trasmettono tra generazioni. Servono interventi alla radice che decostruiscano i modelli di mascolinità tossica e costruiscano percorsi di responsabilizzazione per chi agisce violenza. Il ciclo “Riconoscere per Agire”, di cui la giornata del 27 novembre rappresenta una tappa significativa, nasce proprio con questo obiettivo: trasformare la conoscenza in azione, rompere il silenzio complice, rendere la comunità parte attiva del cambiamento. I dati confermano la gravità del quadro: 20.289 atti persecutori nel 2024, oltre 6.500 violenze sessuali, un aumento del 73% delle chiamate al 1522 durante il lockdown, più di 110 donne uccise nel 2024 e 70 nei primi dieci mesi del 2025, con 2 casi nelle Marche. Numeri che rivelano come violenza e indifferenza si rinforzino reciprocamente, trasformando la mancata reazione sociale in una forma di violenza indiretta ma non meno pericolosa.  
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19/11/2025 TPL Marche, dieci anni di tagli: servizi al limite e aziende in crisi o quasi
Il Fondo Nazionale Trasporti, in dieci anni, è passato da 7 miliardi a poco più di 5. Una riduzione drammatica che pesa come un macigno sulla qualità e sulla sostenibilità del trasporto pubblico locale, soprattutto nelle regioni più penalizzate. Tra queste ci sono le Marche, che nella ripartizione nazionale ricevono appena il 2,17% delle risorse, una quota tra le più basse d’Italia. Con finanziamenti così ridotti, i corrispettivi chilometrici medi riconosciuti dalla Regione Marche ai gestori risultano decisamente insufficienti: ·      1,88 €/km per i servizi urbani ·      1,58 €/km per i servizi extraurbani Cifre che non coprono nemmeno i costi vivi e rendono impossibile garantire un servizio dignitoso agli utenti e condizioni sostenibili per i lavoratori. La responsabilità di affrontare una situazione ormai strutturale – denunciano i sindacati – ricade anche sulla Regione Marche, che da anni non è riuscita ad intervenire con decisione per colmare il divario. Contratto nazionale, risorse annunciate e poi sparite. A complicare il quadro c’è il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri. Le risorse necessarie a coprire gli aumenti contrattuali erano state annunciate dal Governo, ma non sono state inserite nella legge di bilancio. Per le aziende, già in difficoltà, significa non avere la certezza di poter sostenere i nuovi costi salariali, con ripercussioni immediate sui bilanci e sulla continuità dei servizi essenziali. Contratti di servizio per i servizi minimi fermi da anni la Regione Marche deve investire di più in maniera strutturale. Un’altra criticità riguarda i contratti di servizio tra Regione Marche e i principali consorzi del TPL: Adriabus, A.T.M.A., Contram Mobilità, Trasfer e Start Plus. Gli accordi sono bloccati da troppo tempo e non rispecchiano l’aumento dei costi di: ·      carburante ·      assicurazioni ·      manutenzioni e ricambi ·      personale ·      inflazione generale Molte regioni italiane stanno investendo nel trasporto pubblico per rilanciare mobilità e sostenibilità. Le Marche, al contrario, rischiano nuovi casi di crisi aziendale come quello esploso in Conerobus, se non si interviene con risorse strutturali immediate e aggiornamenti contrattuali adeguati in tempi celeri. «Il TPL è un diritto di cittadinanza, non un costo da comprimere » ricordano i rappresentanti dei lavoratori  e soprattutto non possono essere cittadini e lavoratori a pagarne il conto. Ancona–Conerobus: un contratto che non regge più. A livello locale, il contratto dei servizi aggiuntivi tra Comune di Ancona e Conerobus è considerato ormai anacronistico. Le attuali somme riconosciute dal contratto di servizio non coprono i costi reali dell’azienda, che continua così a produrre perdite, come segnalato dallo stesso CdA. Il rischio più grave riguarda la capacità di pagare regolarmente gli stipendi ai 430 dipendenti. Per questo viene richiesta un’anticipazione economica immediata, necessaria per: ·      retribuire i lavoratori ·      saldare i fornitori ·      acquistare ricambi e mezzi ·      garantire la continuità e qualità del servizio Una misura già adottata in passato, e ritenuta oggi altrettanto urgente. Conerobus: un piano industriale che ancora non c’è Sul fronte interno, riteniamo a nostro avviso il C.d.A. non all'altezza nel gestire corrette relazioni industriali al punto da decidere unilateralmente pesanti azioni organizzative sul personale, che si sono rivelate prive di una reale prospettiva di risparmio e rilancio, tanto da indurre lo stesso C.d.A. a tornare sui propri passi. Sono già stati proclamati due scioperi da FILT CGIL -FIT CISL -UILTRASPORTI -FAISA CISAL: ·      4 ore il 24 settembre 2025 ·      8 ore il 20 novembre 2025 l’assemblea dei lavoratori del 18 novembre ha dato mandato alle Organizzazioni Sindacali FILT CGIL -FIT CISL -UILTRASPORTI -FAISA CISAL  a proseguire con la mobilitazione Le richieste riguardano: ·      risorse aggiuntive e strutturali per il TPL marchigiano ·      revisione immediata dei contratti di servizio regionale e comunale adeguandoli ai costi reali e all'inflazione ·      presentazione di un vero piano industriale alla luce del fatto che ad oggi non ci è stato  mai consegnato, né tanto meno condiviso, un documento ufficiale ·      tutela dell’occupazione ·      non toccare i soldi dalle tasche dei lavoratori Nel frattempo, è stato chiesto ai lavoratori di accettare un fondo di solidarietà per 66 dipendenti, senza che esista un piano di rilancio credibile. È stato inoltre annunciato l’azzeramento degli accordi aziendali, compresa la produttività regionale: l’ultimo incentivo rimasto in un settore già poco attrattivo. Esprimiamo forte preoccupazione perché su tali presupposti l’onere del risanamento di Conerobus graverebbe per lo più sui lavoratori e le loro famiglie. Incidere negativamente sulle retribuzioni significa determinare un allontanamento definitivo da questa professione di per sé poco attrattiva, tanto che già le ultime selezioni sono risultate quasi deserte, e per di più assistiamo al continuo aumento del fenomeno delle dimissioni. «Così – sottolineano i sindacati FILT CGIL – FIT CISL - UILTRASPORTI -UGL  FNA -FAISA CISAL– non si può garantire un servizio pubblico essenziale dignitoso. Siamo disponibili al confronto e a trovare soluzioni ma servono risorse strutturali e immediate da parte della Regione Marche e del Comune di Ancona e la garanzia dell'occupazione e del reddito, condizioni queste indispensabili per la positiva chiusura della vertenza in atto . Invitiamo tutti i cittadini e le associazioni a partecipare al presidio del 20 novembre, che si terrà sotto il Comune di Ancona dalle ore 10:00 alle 12:00. Ci scusiamo con la cittadinanza per il possibile disagio.»     Rassegna Stampa : https://etvmarche.it/19/11/2025/crisi-conerobus-i-sindacati-non-arretrano-sciopero-confermato-video/ https://www.ansa.it/marche/notizie/2025/11/19/sindacati-sciopero-conerobus-confermato-incertezza-completa_f106416c-03f3-4b1a-b223-6933ac40ac87.html https://www.centropagina.it/ancona/ancona-sciopero-conerobus-8-ore-lavoratori-chiedono-risorse-piano-industriale/ https://www.anconatoday.it/attualita/conerobus-sciopero-confermato-cgil-cisl-uil.html
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17/11/2025 Conerobus, confronto in Comune: i sindacati chiedono interventi strutturali e relazioni industriali solide
Incontro serrato questa mattina in Comune tra FILT CGIL, FIT CISL, UILTrasporti, Faisa CISAL e UGL Autoferro e i rappresentanti istituzionali. Al tavolo erano presenti il sindaco Daniele Silvetti, il vice sindaco e assessore ai rapporti con Conerobus Giovanni Zinni, il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali, gli altri soci pubblici e privati, insieme all’assessore regionale ai Trasporti Francesco Baldelli. Durante la riunione le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di interventi strutturali sia da parte della proprietà, per quanto di propria competenza, sia da parte della Regione Marche sul fronte dei rimborsi chilometrici. Un nodo, questo, che penalizza il territorio da decenni, relegandolo agli ultimi posti nel panorama nazionale. L’assessore Baldelli ha confermato la propria disponibilità al dialogo con le parti sociali, sottolineando però che l’impegno regionale dovrà riguardare tutte le aziende del settore, e non soltanto Conerobus, oggi in maggiore difficoltà. Focus anche sul piano di risanamento aziendale, presentato in modo giudicato insoddisfacente nei contenuti e nelle modalità. Le sigle sindacali hanno respinto con fermezza ogni ipotesi di rimodulazione della produttività regionale, chiedendo che ogni decisione venga presa condividendo i percorsi e non calandoli dall’alto, nel pieno rispetto delle relazioni industriali, finora giudicate carenti in più occasioni. Proprietà e Regione hanno manifestato un’apertura al confronto. Sarà ora la RSU aziendale, nell’assemblea convocata per domani sera 18 novembre, a riferire ai lavoratori gli esiti dell’incontro. Una discussione decisiva per valutare la conferma o meno dello sciopero del 20 novembre, già proclamato.
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17/11/2025 Marche, allarme demografico: entro il 2050 quasi 140mila residenti in meno Ferracuti, Cisl: “Servono scelte strategiche per non compromettere futuro e coesione sociale”
Tra il 2025 e il 2050 le Marche rischiano di perdere 139.167 abitanti, con un forte squilibrio nella composizione per età: la popolazione con meno di 25 anni diminuirà del 53% (-74.851 unità), mentre gli over 64 cresceranno del 25,6% (+100.527), e gli over 84 del 63,6% (+46.639 unità). Di conseguenza, la struttura della popolazione anziana risulterà notevolmente diversa da quella attuale. Gli over 64, che oggi sono il 24,7% della popolazione, diventeranno il 34,6%. Gli over 84, che oggi rappresentano il 4,1% della popolazione, diventeranno il 7,1%. È quanto emerge dalle più recenti proiezioni Istat, rielaborate dall’Ufficio Studi della Cisl Marche, che disegnano un quadro di profonda trasformazione demografica e sociale. In particolare il Report sulla demografia CISL Marche evidenzia che: nel 2024 la popolazione marchigiana risulta pari a 1.482.746 abitanti, distribuiti in 225 Comuni; l’area costiera, che rappresenta appena il 10,6% del territorio, accoglie il 40% dei residenti, mentre il 27% della popolazione vive nell’area interna, pari al 66% della superficie regionale, con conseguenti difficoltà nell’accesso ai servizi e nella tenuta complessiva del welfare locale. Sul versante migratorio, la presenza dei cittadini stranieri dopo la crescita nel primo decennio del novecento ed il picco raggiunto nel 2014, è diminuita e non è più riuscita a compensare il saldo naturale negativo, subendo contemporaneamente un processo di progressivo invecchiamento come il resto della popolazione. Dal 2023-2024 arriva comunque un segnale di inversione di tendenza, che sembra consolidarsi anche nel 2025, quando i cittadini stranieri arrivano ad essere il 9,2% dei residenti. Parallelamente prosegue il fenomeno  migratorio dei marchigiani: tra il 2013 e il 2024 si registrano 37.251 cancellazioni anagrafiche verso l’estero, di cui 6.037 sono in età compresa tra i 25 e i 40 anni e  9.025 riguardano laureati.   «Il calo dei residenti, la fuga di giovani qualificati, lo squilibrio tra costa e aree interne e l’invecchiamento della popolazione dovranno essere affrontati per tempo con proposte integrate e lungimiranti - sostiene Marco Ferracuti, Segretario Generale della Cisl Marche  - Crediamo sia importante partire da un rafforzamento dei servizi sanitari territoriali, un welfare più strutturato, un sistema di istruzione e formazione capace di trattenere i talenti, ma anche di valorizzare le capacità dei ragazzi e ridurre la dispersione e l’abbandono. Inoltre – prosegue Ferracuti – l’assenza di grandi poli urbani nella regione e la ridotta capacità di agglomerazione da parte dei centri minori dell’entroterra, richiede una maggiore collaborazione tra i Comuni per creare forti reti territoriali.» Sul fronte del lavoro, tra il 2018 e il 2024 gli occupati tra i 15 e i 64 anni sono cresciuti di circa 6.000 unità, raggiungendo quota 618.000. Tuttavia, la componente giovanile (15-34 anni) aumenta solo dell’1%, segno di un mercato del lavoro che continua a basarsi prevalentemente sulla popolazione adulta e su livelli di qualificazione medio-bassi, mentre i profili più specializzati tendono a spostarsi altrove. «Va scongiurato il rischio – sottolinea Ferracuti – di un progressivo indebolimento della coesione sociale, dello spopolamento delle aree interne e di una minore capacità competitiva della regione. Occorre una strategia di lungo periodo che investa sulle persone, sui servizi territoriali, sull’istruzione e sulle politiche industriali. Non bastano interventi episodici: servono azioni coordinate, capaci di migliorare concretamente la qualità della vita e rendere le Marche attrattive per chi vive, studia e lavora qui». Per la Cisl Marche c’è l’urgenza di dare piena operatività alle politiche industriali e all’utilizzo delle risorse europee e nazionali, sostenere la natalità attraverso una rete diffusa di servizi educativi e strumenti di conciliazione, promuovere occupazione giovanile e femminile stabile e qualificata, rafforzare la sanità territoriale e i servizi per la non autosufficienza, favorire forme associate di gestione tra i piccoli Comuni e investire sul miglioramento dell’istruzione, della mobilità e della connettività digitale. «La partita si gioca adesso.  Per questo chiediamo alla giunta di aprire un confronto su questi temi e tornare a lavorare insieme per rilanciare le Marche. Ci attendono problemi complessi che vanno affrontati con serietà e  con lo sguardo rivolto al futuro. Il 2050 non è un destino già scritto, ma la conseguenza delle scelte che sapremo mettere in campo insieme, con visione, responsabilità e coesione» conclude il Segretario Generale della CISL Marche, Marco Ferracuti.     Rassegna Stampa: https://www.viveremarche.it/2025/11/10/marche-allarme-demografico-entro-il-2050-quasi-140mila-residenti-in-meno-ferracuti-cisl-servono-scelte-strategiche-per-non-compromettere-futuro/172369/ https://www.cronachemaceratesi.it/2025/11/10/meno-140mila-residenti-nel-2050-e-gli-under-25-scenderanno-del-53-azioni-coordinate-per-il-rilancio/2010964/ http://www.ansa.it/marche/notizie/2025/11/10/allarme-cisl-marche-su-demografia-in-25-anni-140mila-in-meno_ccf23fc6-7b4e-47e4-ad2a-2f0abba20695.html https://www.cronachepicene.it/2025/11/10/marche-allarme-demografico-entro-il-2050-quasi-140mila-residenti-in-meno/559298/ https://www.anconatoday.it/attualita/popolazione-marchigiana-meno-140-mila-nel-2050-piu-anziani.html https://www.lanuovariviera.it/category/marche/entro-il-2050-le-marche-perderanno-quasi-140mila-abitanti-allarme-demografico-e-sociale/ https://primocomunicazione.it/articoli/attualita/tra-il-2025-e-il-2050-le-marche-rischiano-di-perdere-139167-abitanti https://www.gomarche.it/news.php?newsId=172369 https://radioerre.media/2025/11/10/cisl-marche-allarme-demografico-entro-il-2050-quasi-140mila-residenti-in-meno/?amp=1 https://www.cisl.it/notizie/dai-territori/dai-territori-marche/marche-ferracuti-cisl-allarme-demografico-entro-il-2050-quasi-140mila-residenti-in-meno-servono-scelte-strategiche-per-non-compromettere-futuro-e-coesione-sociale/ https://www.radioascoli.it/index.php/2025/11/18/calo-demografico-nelle-aree-interne-e-vera-emergenza/
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15/11/2025 Una giornata per la prevenzione, la carovana della salute arriva a Matelica
Oltre 200  gli screenig eseguiti gratuitamente nel corso della giornata di sabato 15 novembre  a  Matelica ( Mc) in occasione della  Carovana della Salute, iniziativa  promossa e organizzata dalla Federazione dei Pensionati della Cisl Marche - Rappresentanza Locale Sindacale di Tolentino e Camerino - con il Patrocinio dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata, del Comune di Matelica, dell’Università degli studi di Camerino e della Lilt (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) di Macerata. E' stato possibile, previa prenotazione,  sottoporsi a visite oculistiche e diabetologiche, ad ecografia dell’addome, a visite per la prevenzione di rischi cardiovascolari, della broncopatia cronica ostruttiva, dell’osteoporosi, del tumore al seno e altre ancora, grazie alla collaborazione con Associazioni, Imprese locali e professionisti della salute (tra le quali la Croce Rossa Italiana, il Centro Medico Blu Gallery, l’Associazione Tutela Diabetici, il Rotary Distretto 2090 e l’ASD Green Nordic Walking di Macerata).  La Carovana della Salute è un progetto voluto e promosso dalla FNP Cisl Nazionale, a partire da un’analisi sociale riguardante la situazione economica delle famiglie italiane che, in questo periodo di crisi, sempre più spesso rimandano le spese mediche relative alla salute a favore di quelle dedicate alla quotidianità e al necessario. La Carovana della Salute nasce proprio con questa finalità: promuovere la prevenzione e essere vicini alle famiglie e a coloro che ne hanno più bisogno offrendo la possibilità di visite mediche gratuite. Dalla sua prima edizione del 2018 la Carovana della Salute ha effettuato più di 30 tappe, percorso più di 35 mila km ed effettuato oltre 28 mila visite e controlli medici gratuiti. In piazza a Matelica  presenti anche postazioni dell’Anteas (Associazione di volontariato della Cisl) impegnata nel contrasto alla solitudine degli anziani, dell’Adiconsum (Associazione a difesa dei consumatori) per la prevenzione delle truffe e delle pratiche commerciali scorrette, del Patronato INAS Cisl per informazioni utili ad orientarsi nel mondo previdenziale e pensionistico.  
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06/11/2025 Crisi Conerobus, l’allarme dei sindacati FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL, UGL AUTOFERRO: “Regione Marche e Comune di Ancona intervengano subito con risorse strutturali. La politica non può più voltarsi dall’altra
Si sono chiusi oggi gli incontri in programma tra Conerobus, le organizzazioni sindacali regionali FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL, UGL AUTOFERRO e la RSU con una rottura dovuta dalla mancanza di interessamento da parte della Regione Marche e del Comune Ancona. Nonostante le ripetute richieste di incontro, né la Regione Marche né il Comune di Ancona hanno convocato le controparti. Un silenzio giudicato incomprensibile e dannoso non solo per Conerobus ma per l’intero trasporto della regione. Non è più rinviabile un intervento strutturale e stabile a sostegno del trasporto pubblico locale marchigiano. Il confronto ha nuovamente confermato la gravità della situazione economica dell’azienda, che ha appena chiuso il bilancio 2024 con un considerevole passivo, segnale evidente della crisi ormai strutturale in cui versa il principale gestore del trasporto pubblico dell’area anconetana. Le rappresentanze dei lavoratori, FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL, UGL AUTOFERRO, hanno ribadito all’unanimità che la crisi di Conerobus non può essere scaricata né sui dipendenti né sui cittadini, e che non è sostenibile procedere con strategie emergenziali o con piani di risanamento privi di basi economiche solide. Senza risorse certe, strutturali e adeguate, ogni ipotesi di risanamento resta un esercizio teorico, incapace di salvaguardare il futuro di Conerobus, la tutela dei lavoratori e la garanzia di un trasporto pubblico efficiente. Le organizzazioni sindacali di categoria  FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL, UGL AUTOFERRO insistono in particolare su alcuni punti imprescindibili: ·  Interventi economici strutturali e continuativi da parte della Regione Marche, soggetto titolare dei contratti di servizio verso le aziende consortili provinciali della Regione Marche; ·  rivisitazione dei contratti di servizio stipulati tra Regione Marche e aziende consortili, adeguandoli ai reali costi di carburante, manutenzione, ricambi e all’inflazione; ·   adeguamento del costo chilometrico al contesto economico attuale. Senza questi presupposti le organizzazioni sindacali, pur ribadendo la disponibilità al confronto, non chiederanno ulteriori sacrifici né al personale né tantomeno ai cittadini. Non possono essere i lavoratori e gli utenti a pagare le conseguenze delle inefficienze del sistema e delle mancate scelte politiche. Per questo le organizzazioni sindacali chiamano in causa direttamente Regione Marche, Comune di Ancona e tutti i soci, ad un impegno immediato, concreto e soprattutto vincolante e strutturale, che permetta all’azienda di operare su basi economiche stabili e di programmare il futuro del trasporto pubblico locale in maniera seria e responsabile. È arrivato il momento che la politica scenda davvero in campo. Servono atti concreti. Senza risorse strutturali non ci sarà né risanamento, né qualità del servizio, né tutela dell’occupazione, né trasporto pubblico locale. È in gioco il diritto alla mobilità dei cittadini di tutta la regione e la tenuta del trasporto pubblico marchigiano. Rimane confermato lo sciopero del 20 novembre al quale invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare a sostegno del trasporto pubblico marchigiano.                
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06/11/2025 Rotte le trattative sul rinnovo CCNL farmacie private Federfarma 6 novembre è Sciopero nazionale presidio nelle Marche
Presidio regionale, nella mattinata di oggi 6 novembre, ad Ancona, davanti alla sede regionale di FederFarma, in occasione dello  sciopero nazionale dei farmacisti dipendenti delle farmacie private che, dopo mesi di negoziato dalla scadenza del contratto ad agosto 2024,  hanno visto Federfarma rompere le trattative sulla richiesta di aumento retributivo di 360 euro lordi avanzata al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale Farmacie Private dalla Filcams, Fisascat e Uiltucs; la proposta di Federfarma ferma a 180 euro lordi. La Regione Marche è stata tra le prime regioni in Italia ad avviare la sperimentazione della farmacia dei servizi e su 465 farmacie marchigiane vi hanno aderito oltre 350, ma resta insufficiente- e in alcuni casi non applicato- il riconoscimento economico per le prestazioni eseguite. Il numero significativo di prestazioni erogate (nel 2025 oltre 7200 elettrocardiogrammi, 8200 holter cardiaci, 5300 holter pressori anche attraverso il convenzionamento con il SSN)  e la somministrazione dei vaccini (Covid, antinfluenzale, Herpes Zoster, pneumococco e HPV),  nelle prime settimane di ottobre somministrate più di 6000 dosi, si aggiungono all’attività quotidiana dei farmacisti a cui viene chiesto un servizio sempre più qualificato per i cittadini. I farmacisti dei piccoli comuni dell’entroterra sono spesso l’unico presidio sanitario e, anche in comuni maggiori, rappresentano comunque un importante punto di riferimento per la comunità. A partire dal periodo pandemico il contributo di questi professionisti sanitari è stato fondamentale attraverso l’attività di vaccinazione e prevenzione/esecuzione di tamponi. Per questo Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono che vengano riconosciute le nuove competenze e professionalità con un aumento retributivo dignitoso che tenga conto della formazione e dell’impatto dell’inflazione; oggi un farmacista di primo livello full time percepisce 1600 euro netti al mese a fronte di anni di studio, dell’obbligo formativo annuale a cui si aggiungono i corsi obbligatori per i servizi in convenzione con la Regione nonché orari di apertura sempre più ampi che impediscono la conciliazione dei tempi vita-lavoro. La crescente carenza di personale registrata negli ultimi anni ed il significativo calo delle iscrizioni al corso di Laurea è il sinonimo dell’insoddisfazione e del disconoscimento subito dalla professione, associata nell’immaginario collettivo al titolare di farmacia ma che indicativamente è esercitata da circa 1500 dipendenti nelle Marche.  I sindacati di categoria chiedono quindi un rinnovo del CCNL adeguato ai tempi sia in termini di salario che di riconoscimento delle competenze e di un’organizzazione del lavoro sostenibile.  
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