La violenza di genere resta una ferita profonda che attraversa la società e si alimenta di silenzi, omissioni e indifferenza. Per riportare al centro dell’attenzione pubblica la responsabilità collettiva nel contrasto a questo fenomeno, la CISL Marche, insieme alla FNP CISL Marche, organizza l’incontro “Violenza e indifferenza. Anatomia di un silenzio complice” in programma ad Ancona giovedì 27 novembre ore 9.00 presso l’ H3 Conference Center in via L. Albertini,36.
L’iniziativa, che si inserisce nel percorso di sensibilizzazione “Riconoscere per Agire” avviato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si aprirà con un monologo teatrale dell’attrice Isabella Carloni, un momento artistico che darà voce alle storie di chi subisce abusi e sopraffazioni in contesti di indifferenza. La segretaria CISL Marche Selena Soleggiati, a seguire, introdurrà i lavori della tavola rotonda, che vedrà la partecipazione della professoressa Donatella Pagliacci, docente di Filosofia morale all’Università Cattolica, della psicologa e psicoterapeuta Margherita Carlini del Centro antiviolenza Donne Ancona e di Massimo Panfili, educatore del Centro per Uomini Autori di Violenza (CUAV). Previsti interventi programmati di Maria Rosaria Lucarelli della segreteria FNP CISL Marche e di Maria Grazia Santini, coordinatrice Donne CISL Marche. Nel corso dell’incontro verrà inoltre presentato il contributo del gruppo di lavoro dei Coordinamenti CISL e FNP, impegnato in un percorso di formazione, ascolto e presidio culturale nei luoghi di lavoro e nei territori. I lavori della giornata saranno moderati da Carmen Carotenuto dell’Ufficio Studi FNP CISL Marche. Concluderà l’iniziativa Marco Ferracuti, Segretario Generale CISL Marche.
Affrontare la violenza significa interrogare chi la agisce. Oltre 500.000 abusi annui rivelano un fenomeno culturale: uomini che agiscono attraverso controllo, possessività, incapacità di gestire rifiuto e autonomia femminile. Comportamenti presuntuosi e controllanti – stalking, controllo economico, isolamento, violenza psicologica e fisica – che si trasmettono tra generazioni. Servono interventi alla radice che decostruiscano i modelli di mascolinità tossica e costruiscano percorsi di responsabilizzazione per chi agisce violenza.
Il ciclo “Riconoscere per Agire”, di cui la giornata del 27 novembre rappresenta una tappa significativa, nasce proprio con questo obiettivo: trasformare la conoscenza in azione, rompere il silenzio complice, rendere la comunità parte attiva del cambiamento.
I dati confermano la gravità del quadro: 20.289 atti persecutori nel 2024, oltre 6.500 violenze sessuali, un aumento del 73% delle chiamate al 1522 durante il lockdown, più di 110 donne uccise nel 2024 e 70 nei primi dieci mesi del 2025, con 2 casi nelle Marche. Numeri che rivelano come violenza e indifferenza si rinforzino reciprocamente, trasformando la mancata reazione sociale in una forma di violenza indiretta ma non meno pericolosa.
