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01/05/2010 Porto Recanati, Primo Maggio 2010
Un editoriale uscito proprio stamane su un importante giornale segnalava come questa sia una stagione senza “feste civili”, dove i riti della memoria comune vengono considerati desueti, guardati con indifferenza o addirittura con insofferenza. Per questo è importante mantenere manifestazioni come quella di oggi qui a Porto Recanati, e per questo ringrazio il Sindaco e l’amministrazione, perché occasioni come queste rappresentano una tradizione significativa per la comunità, ma anche un segnale culturale in controtendenza. Sì perché in un giorno come quello odierno, la Festa del Lavoro, ci sono invece amministrazioni di vario orientamento che hanno deciso che la cosa veramente fondamentale fosse autorizzare i negozianti a tenere aperti i loro esercizi; al lavoro quindi non solo i lavoratori dei servizi di pubblica utilità, operatori sanitari, forze dell’ordine e tanti altri, oppure gli addetti alle attività turistiche e di accoglienza, ma i dipendenti di tutte le attività commerciali, nella malintesa idea che i soldi spendibili dalle famiglie si moltiplichino se c’è un giorno di festa in più in cui fare shopping, e diano uno slancio per superare la crisi; respingiamo questa solerzia, questa esagerata disponibilità alle presunte esigenze del mercato, e soprattutto richiamiamo al rispetto delle leggi; la nostra legge regionale sul commercio è parla chiaro a questo proposito.In questo momento, in contemporanea in tutta Italia si svolgono centinaia di iniziative di festa e memoria come questa, qui a Porto Recanati. In questo momento si svolge anche la manifestazione nazionale “Lavoro, Legalità, Solidarietà”, che Cgil,Cisl,Uil hanno voluto oggi realizzare a Rosarno,  teatro di una delle pagine più brutte e tristi della nostra recente storia sociale.Il sindacato italiano non dimentica non dimentica gli immigrati costretti a vivere in baracche, in vecchi stabili in rovina, accatastati come in stalle,… persone venute in Italia per cercare fortuna come milioni di nostri connazionali hanno fatto per decenni, partendo su treni e navi verso tanti paesi.Facciamo memoria delle umiliazioni, delle discriminazioni che tanti italiani migranti nel mondo hanno subito, analoghe alle tante situazioni nelle quali sono confinati tanti lavoratori, soprattutto immigrati, non solo in Calabria; situazioni di illegalità, di evasione fiscale e contributiva, di contratti non rispettati, di norme sulla sicurezza ignorate.Ne abbiamo avuto la conferma in questi giorni con l’operazione condotta a Rosarno da magistratura e forze dell’ordine, che ha portato all’arresto di decine di persone coinvolte nella rete organizzata dello sfruttamento, che è appropriato definire criminale, e che si alimenta nelle situazioni di degrado sociale, che a sua volta contribuisce a rafforzare, in un perverso e detestabile intreccio.Primo Maggio a Rosarno dunque perché la Festa del Lavoro è anche la giornata della solidarietà internazionale dei lavoratori e ormai internazionali e multietnici sono nei fatti la nostra realtà sociale e il nostro mondo del lavoro. In Italia, uno dei paesi più sviluppati al mondo, da anni arrivano persone  utili per le nostre attività economiche e necessarie per l’assistenza di tanti nostri anziani; mancano però politiche sociali, educative e abitative all’altezza di una sfida così complessa.So bene che questo è un tema complicato, dove le sensibilità possono essere diverse anche tra di noi, anche tra i lavoratori,  ma credo sia doveroso assumersi il problema di contrastare una deriva culturale che spinge a chiudersi nella difesa dei propri confini e delle proprie certezze, che alimenta la paura del futuro e il timore della diversità, ignorando la storia del nostro popolo e delle sue sofferte e molteplici migrazioni; credo sia necessario ribadire l'impegno per regolarizzare il lavoro, per favorire l'integrazione sulla base dei diritti che devono essere garantiti a tutti e contemporaneamente dei doveri civili che il lavoratore immigrato deve sentirsi impegnato a rispettare.Ma il Primo Maggio è in primo luogo festa del lavoro, serve a manifestare il lavoro e per il lavoro, serve a ricordare a tutti, alla politica, alle istituzioni, ai signori dell'economia, ai guru della finanza, ai mezzi d'informazione, ad ognuno di noi, che, come dice l’Inno dei lavoratori, di fine ‘800: “Noi vivremo del lavoro!…il riscatto del lavoro dei suoi figli opra sarà…”: parole che, dopo tanti anni non hanno perso la loro forza e intensità, parole che continuano a trasmetterci emozioni e ideali.“Noi vivremo del lavoro!”: parole che ci spingono a fare memoria del lavoro di un tempo nelle nostre terre, nelle nostre contrade, nelle nostre botteghe, nelle nostre filande, nelle nostre miniere.  Lavoro duro e spesso sfruttato, lavoro minorile, lavoro insalubre, lavoro di donne “in attesa”, lavoro “licenziato” ad nutum, lavoro dall’alba al tramonto, lavoro senza contratto…“Noi vivremo del lavoro”: parole che ci spingono a fare memoria dell’azione coraggiosa e feconda degli uomini e delle donne che hanno immaginato, progettato, dato vita, in varie forme e  tempi, alle associazioni sindacali; di coloro che ci hanno creduto, hanno fatto crescere il sindacato nel nostro Paese, nelle fabbriche, nei campi, negli uffici pubblici, hanno contribuito a creare un avanzato sistema di tutele e diritti, costruito nei decenni scorsi.Sono parole che fanno pensare ai soprusi e alle ingiustizie che ancora sono perpetrati in tanti paesi del mondo, dove i diritti civili e politici sono negati, ai tanti sindacalisti uccisi o fatti sparire ogni anno (76 nel 2008), alle migliaia di lavoratori incarcerati o licenziati in tanti paesi per il loro impegno come rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro.Per chi, come noi oggi qui presenti, è convinto che il lavoro rappresenti un valore inestimabile per la persona e per la comunità; per chi, come noi, ha sempre rivendicato per il lavoro un posto centrale nella società e nelle attenzioni della politica; per chi, come noi, crede che la nostra Costituzione conservi ancora la sua forza e la sua attualità proprio perché mette al centro il lavoro e il rispetto della dignità della persona che lavora, affermare che noi vivremo del lavoro significa sostenere anche per il futuro l’impegno a promuovere, difendere e rappresentare il lavoro umano.Con le parole  “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, i Costituenti stabilirono infatti che la nazione non doveva essere fondata sul censo, sulla nobiltà ereditaria, sul privilegio, sullo sfruttamento, ma sul dovere-diritto di ogni persona, attraverso il lavoro, di partecipare attivamente e concretamente al bene comune.A distanza di sei decenni, il lavoro resta ancora un elemento essenziale di identità personale, familiare, sociale,“si è” ancora molto in relazione a quello che “si fa”; il lavoro è fonte e strumento di autonomia, di indipendenza personale, di potenziale crescita professionale, di gratificazione, di relazionalità, di partecipazione alla vita ed allo sviluppo di una nazione; per i credenti il lavoro è un contributo alla trasformazione del Creato.Ma sappiamo che i profondi cambiamenti che hanno trasformato la società moderna hanno inciso in misura forte anche sul lavoro, a livello culturale, organizzativo ed  economico. Sappiamo che per anni si è teorizzato qualcosa di diverso, si è persino scritto e dissertato sulla “fine del lavoro”, sappiamo che ha avuto sempre più presa la cultura del successo facile e della rendita, cioè l'idea che si possa vivere bene sfruttando i vantaggi di una posizione acquisita o ereditata, si tratti di rendita finanziaria o immobiliare, rendita professionale o legata alla politica, rendita speculativa o persino derivata da attività illegali; oppure l’idea che per raggiungere una determinata posizione si debba fare in fretta e si possano utilizzare mezzi di vario genere, ignorando le esigenze altrui e se occorre, anche le regole.Il lavoro rischia oggi di fare notizia solo in negativo, quando c’è un drammatico infortunio mortale oppure quando qualche azienda importante chiude e centinaia di persone rimangono senza lavoro. O ancora perché quanto si guadagna col lavoro non basta ad arrivare a fine mese.E’ certo che il lavoro oggi è una delle maggiori ragioni di inquietudine e persino di angoscia, sia per chi lo ha perso o teme di perderlo, sia per chi fa fatica a trovarlo o ne vive una condizione di semi-permanente precarietà, come i tanti giovani che pagano la scarsa mobilità sociale e i carenti investimenti sul futuro fatti nel nostro paese.La grande crisi sta ancora dispiegando i suoi effetti perversi sull’economia reale e sul lavoro.Sappiamo che siamo stati sottoposti ad una sorta di “tsunami socio-culturale” che ha allentato i vincoli comunitari, ha sfilacciato le reti di sostegno familiare, ha reso più incerte le possibilità educative, ha modificato stili di vita e di consumo…La grande crisi viene da lontano ed è intrinsecamente legata alla mancanza di giustizia, ad uno squilibrio enorme e ingiustificabile nella distribuzione della ricchezza nel pianeta. L’affermarsi  negli ultimi trent’anni dell’ideologia del profitto da realizzare a tutti i costi, ha trovato risposte comprimendo il costo del lavoro, riducendo o precarizzando l’occupazione, incentivando investimenti finanziari anche da parte di cittadini più fragili ed esposti, indotti ad indebitarsi e ad elevare il livello di consumi oltre le loro reali possibilità, ignari dell’alto livello di rischio.La crisi mondiale ha certificato un contestuale fallimento del mercato, degli enti di regolazione e di vigilanza, della politica.E mentre tutti hanno affermato che riformare il capitalismo attraverso una democratizzazione della finanza era ormai necessario e mentre fiumi di denaro pubblico sono stati impegnati per tamponare gli effetti della crisi, oggi assistiamo ad un riemergere della speculazione, ad un riaffacciarsi degli squali della finanza. C’è la necessità di provvedimenti forti e condivisi tra governi, sia per definire nuove regole per la finanza mondiale, sia per sostenere l’economia reale colpita dalla recessione. Speriamo che l’Unione europea sia politicamente più unita e propositiva rispetto al recente passato, e che il sindacato internazionale ed europeo diventino sempre più interlocutori autorevoli delle istituzioni e dei poteri economici. Reti di organizzazioni non governative, di associazioni, di sindacati in tutto il mondo sostengono l’esigenza di un nuovo ordine mondiale, che cambi le priorità su cui investire per il futuro. E’ un bel segnale che trova alcune importanti corrispondenze in alcuni leader mondiali.  Primo maggio dunque per rimettere al centro il lavoro, le tutele sociali e sindacali, le attività economiche basate sul lavoro della gente, primo maggio per rafforzare la lotta alle speculazioni finanziarie e al mito del profitto a breve e a tutti i costi.Primo maggio per rimettere al centro questi temi anche in Italia; per far ripartire quel meccanismo che oggi sembra essersi inceppato in questo nostro paese; il meccanismo democratico che consentiva di parlare di solidarietà, di coesione, di responsabilità; di chiedere alla politica, alle istituzioni una prospettiva di bene comune. Le parole del Presidente Napolitano che, periodicamente e in  modo sempre più severo e accorato, richiama al dialogo, al confronto dialettico sui problemi dei cittadini, per superare il clima da trincea che si vive ormai permanentemente tra le istituzioni e le forze politiche, dovrebbero essere scontate e diventano invece come una luce accesa nella penombra.Diciamo allora con forza che vogliamo che questi appelli siano ascoltati, che si parli delle priorità di questo paese, che si mettano insieme tutte le enormi energie di cui dispone l’Italia per custodire e rinnovare ciò che resta della nostra tradizione, della nostra operosità, del nostro dinamismo, delle nostre reti di solidarietà, ed al contempo per avviare progetti nuovi, scoprire nuovi percorsi di sviluppo economico, coltivare nuovi terreni di socialità.Diciamo al Governo che gli ammortizzatori sociali che abbiamo chiesto e contribuito a mettere in campo, con risorse statali e delle regioni anche per i lavoratori delle piccole imprese, sono stati importanti per tamponare gli effetti della crisi sul lavoro ma non bastano per guardare al futuro; che le risorse stanziate finora per incentivare un nuovo sviluppo basato sul sostegno ai nostri settori cardine, sono utili ma non sono sufficienti né per dare una scossa ai consumi, né per stimolare l’innovazione e l’evoluzione di qualità, né per favorire la creazione di nuova occupazione; che i tagli alla scuola e all’università, che sarebbero stati comprensibili nell’ottica di ridurre gli sprechi e favorire collaborazioni e sinergie, sono invece così pesanti da prefigurare un peggioramento delle capacità del nostro sistema formativo; che gli interventi a favore delle fasce più disagiate della popolazione sono stati poco più che un pannicello caldo.Siamo tra quelli che sin dall’inizio della crisi hanno scelto con convinzione di agire su un doppio binario : quello di chiedere provvedimenti di contrasto alla recessione e di sostegno ai lavoratori più colpiti, e quello di impegnarci per dei percorsi di riforma utili al mondo del lavoro, al paese e alla sua coesione, nonostante tutte le difficoltà.Diciamo quindi che è tempo di intervenire sul fisco. L’imposta sulle persone fisiche, che con l’Iva rappresenta la principale entrata per lo Stato, viene versata quasi al 90% da operai ed impiegati, al lavoro o in pensione. Ogni anno l’evasione fiscale sottrae circa 100 miliardi al bilancio statale. E’ evidente l’urgenza di misure che tengano insieme l’esigenza di tenuta dei conti pubblici con quella di dare respiro a salari e pensioni. La forte pressione del sindacato sul tema del fisco, pur con modalità diverse, nasce da questa urgenza: le risorse possono e devono venire dalla lotta all’evasione, ripristinando i provvedimenti sulla tracciabilità, eliminati da questo governo; le risorse possono venire da una più incisiva lotta al lavoro nero e irregolare, da nuovi meccanismi che creino un interesse del cittadino ad esigere scontrini, ricevute, e qualsiasi altro titolo possa essere portato in deduzione. La necessità prioritaria è il sostegno delle famiglie con redditi medi e bassi con forte propensione al consumo,  spostando il peso del prelievo dal lavoro alla rendita e ai consumi di lusso. Al contempo è forte la sollecitazione di politiche di sostegno alle imprese che fanno occupazione e innovazione, che investono per uno sviluppo basato su qualità, eco compatibilità e sostenibilità sociale. Il sindacato è interessato a dialogare con gli imprenditori su questi temi, per tutelare il lavoro e mantenere il radicamento nel territorio di quelle imprese che cercano di superare la crisi non puntando solo sui fattori di costo o sullo smantellamento dei siti locali, ma sulla ricerca di aumento della produttività, su ridefinizioni organizzative, su investimenti su nuovi prodotti, sulla ricerca di nuovi mercati. Chiediamo alle istituzioni, in primis come dicevo al governo, di fare la propria parte,.Le parti sociali non sono state ferme: va sottolineato che in questi mesi, pur in un periodo di grave crisi, sono stati rinnovati molti contratti nazionali, alla naturale scadenza, senza conflittualità. Ora dobbiamo finalizzare al meglio l’utilizzo, in quantità e  qualità, delle risorse per la formazione, chiedere con forza un rafforzamento delle misure a favore di nuova occupazione e misure che incentivino la divisione del lavoro, come in parte già realizzato con i contratti di solidarietà.Alla regione, con cui abbiamo siglato nei mesi scorsi importanti accordi a tutela del lavoro,  chiediamo di confermare questa disponibilità anche ad inizio della nuova legislatura. A sostegno del lavoro e della nostra coesione sociale dobbiamo infatti mobilitare tutte le risorse  anche dei nostri territori, come in parte già fatto con le tante delibere di comuni e province, con i tanti accordi anticrisi tra amministrazioni locali e sindacati. Dobbiamo però fare un salto di qualità, con la determinazione comune a scommettere su una più avanzata concertazione, per creare massa critica, non solo dimensionale ma anche culturale, per superare le litigiosità e i campanilismi che spesso riducono le nostre potenzialità, per definire gli assi su cui orientare il nuovo sviluppo, incentivare in vario modo tutte le forme di coalizione strutturata (tra istituzioni, tra esse e forze socio-economiche, tra realtà associative ed accademiche, tra imprese) finalizzate a realizzare progetti di qualità amministrativa, progetti di qualità in ricerca nel sistema produttivo, nella crescita del capitale umano, nella tutela del territorio, soprattutto finalizzate alla creazione di nuovo lavoro.Sì, per il lavoro; per rimetterlo al centro, per tutelarlo e promuoverlo, per renderlo più sicuro e dignitoso, serve una nuova stagione comune di apertura innovazione, cooperazione, responsabilità collettiva.Per dare una speranza ai tanti volti di uomini e donne che, sul lavoro e per il lavoro, vivono la frustrazione della ricerca infruttuosa, l’umiliazione del diritto negato, l’incertezza e talvolta la paura del futuro, serve un impegno straordinario che faccia diventare quotidiano, ordinario, consueto, il Primo maggio.E servono tante energie e tante volontà per portare avanti questo impegno, che ne sono certo, ognuno di noi oggi qui, vuole confermare e rafforzare.
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01/05/2010 Concorso fotografico
CISL Marche indice un "concorso fotografico" sul tema del lavoro nella cornice della festa del Primo Maggio. È un giorno di festa per tutti. Di festa e di memoria, di partecipazione e di mobilitazione. In questa occasione CISL Marche invita tutti (militanti, iscritti, simpatizzanti...) a partecipare al rinnovamento del nostro sito web con un contributo diretto.Che cosa chiediamo? Una foto. Una bella foto. Una bellissima foto del vostro Primo Maggio. Partecipate a una manifestazione? Bene. Sfilate in corteo? Bene. Andate a fare una gita? Bene. Dovunque andiate, riportate a casa una foto e speditela all'indirizzo redazionemarche@cisl.it  CISL Marche ha bisogno del vostro scatto. Le cinque foto migliori - quelle che ci piaceranno di più - saranno pubblicate nel nostro sito internet, con tanto di... citazione d'autore.Buon Primo Maggio a tutti!29 aprile 2010
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01/05/2010 Primo maggio a Pioraco
Amici e compagni, come da buona tradizione, anche oggi 1° Maggio, siamo qui in questa piazza per celebrare la festa del lavoro.Ogni anno, CGIL, CISL e UIL, scelgono un tema ed un luogo simbolo per dare visibilità con una grande manifestazione alla festa dei lavoratori.Quest’anno, le organizzazioni sindacali nazionali hanno scelto la città di ROSARNO; come tutti ricorderete, lo scorso Gennaio, la località Calabrese fu teatro di drammatici fatti che hanno posto alla ribalta nuovamente il fenomeno dell’immigrazione; la scelta del luogo è dettata dalla necessità di rilanciare l’immagine di una Regione che vuole smarcarsi dalla morsa di criminalità e illegalità.Il tema scelto per la manifestazione nazionale che si concluderà con i comizi dei segretari generali EPIFANI, BONANNI e ANGELETTI è LAVORO, LEGALITA’ E SOLIDARIETA’.LEGALITA E SOLIDARIETA’ due condizioni che, legate a quel “ LAVORO” che è il cuore dei festeggiamenti di oggi, formano il centro della strategia che da sempre il sindacato ha posto alla base delle proprie rivendicazioni per il mezzogiorno…e non solo. Il mezzogiorno, che sembra, ogni volta che cambia la compagine governativa, essere destinatario di forti politiche per sconfiggere i problemi di sempre e per dare un contributo a risollevare le sorti di se stesso e dell’intero paese. Ma al di la degli annunci e di alcune azioni messe in campo, staremo a vedere nei fatti cosa il governo intende fare concretamente per contrastare fenomeni come il lavoro sommerso, il caporalato, lo sfruttamento dei lavoratori ed un nuovo schiavismo; quali misure attuerà per contrastare la criminalità organizzata, favorire interventi e politiche di sviluppo per il sud nella legalità.Non mancherà anche quest’anno il tradizionale concerto in piazza San Giovanni a Roma; il titolo del concerto è: “ il colore delle parole “ dal nome della celebre poesia di Edoardo De Filippo. Di fronte alla classe dirigente che litiga tutti i giorni pronunciando parole che non hanno colore e sono distanti dalla realtà, il Primo Maggio dia sostegno a coloro che vogliono invece dare più forza al colore delle parole che pronunciano.L’Italia, che dalla seconda metà degli anni novanta, stava attraversando un periodo di economia a bassa crescita, ora si trova da circa un anno e mezzo a vivere una profonda crisi. Le vicende finanziarie avvenute negli Stati Uniti , hanno provocato in molte parti del mondo una forte recessione che ha coinvolto tutta l’Europa ed in maniera pesante anche il nostro paese. La perdita di prodotto interno lordo dell’Italia è stata nel biennio 2008 e 2009 sul 2007 del 6,1 %. I riflessi sulla disponibilità di reddito dei lavoratori e delle famiglie sono stati pesanti provocando un crescente impoverimento delle famiglie con un conseguente ulteriore indebitamento e contrazione dei consumi. In questo momento, alcuni istituti nazionali e internazionali rilevano dei segnali di inversione, che sono tuttavia deboli e discontinui. Dal punto di vista occupazionale, la perdita di posti di lavoro è stata rilevante ed all’esaurirsi degli ammortizzatori sociali ed all’acuirsi delle difficoltà finanziarie delle aziende, proseguirà drammaticamente. Il Fondo Monetario internazionale, prevede che nel 2010 il PIL mondiale crescerà mediamente del 4,1%. La ripresa sarà trainata da: Stati Uniti, Cina, India e America Latina. Alcuni economisti ci dicono che la crescita dell’economia ci sarà anche nel continente Europeo, ma essa si sposterà verso est. La crescita del PIL Italiano per l’anno in corso, stimato a più 0,8 % sul 2009, non produrrà effetti significativi, anzi per tornare ai livelli prima della crisi ci vorranno anni. Ora diventano indispensabili riforme e politiche industriali lungimiranti, che sappiano guadare al futuro, capaci di farci agganciare la ripresa senza dover per forza sperare di essere trascinati dagli altri. E’ necessario favorire politiche basate sulla redistribuzione della ricchezza a favore delle classi sociali basse e medie, insieme a misure di controllo dei mercati finanziari. La struttura del reddito della nostra società sta subendo cambiamenti importanti; in particolare, la scomparsa della “classe media” che sprofonda verso il basso sta determinando l’aumento della povertà. La crisi economica preoccupa tanto più in quanto si colloca all’interno di una crisi più generale che investe il nostro paese dal punto di vista etico, dei valori e dei comportamenti. Serietà, correttezza, responsabilità, confronto leale, lungimiranza e solidarietà vengono soppiantati da superficialità, spregiudicatezza, e arroganza. Il governo, trincerandosi dietro la necessità di tenere in ordine i conti, taglia la spesa pubblica; il taglio della spesa per la protezione sociale aumenta le difficoltà dei lavoratori e dei pensionati per poi provocare ulteriori crolli dei consumi che invece andrebbero rilanciati con una profonda riforma fiscale per una migliore distribuzione della ricchezza, che altrimenti si concentrerà sempre più in mani di pochi. La tanto sbandierata riforma della scuola, non affrontata veramente i problemi della produttività e della riduzione degli sprechi, ma semplicemente taglia le risorse al sistema scolastico, minandone profondamente la qualità con aumento degli alunni per classe , riduzione del tempo pieno e degli insegnanti di sostegno. Un paese che non investe, che non fa ricerca e che taglia sull’istruzione delle giovani generazioni non ha futuro. Come sindacato, pur in una fase estremamente difficile stiamo rinnovando i contratti nazionali di lavoro nei tempi stabiliti e senza conflittualità che in questa fase sarebbe stata insostenibile. Ci troviamo a fare i conti ancora una volta con la globalizzazione, che se lasciata nelle mani di pochi, rischia con il suo effetto moltiplicatore, di determinare divari sempre maggiori tra i pochi nord e i tanti sud del mondo. La globalizzazione va governata e bisogna fare in modo che oltre al mercato si globalizzino anche le tutele e i diritti dei lavoratori. Non solo è possibile, ma è una condizione necessaria per sapere che siamo esseri umani; donne e uomini che vivono coscientemente il proprio tempo. Con questo animo, il sindacato nel mondo del lavoro è portatore di forti valori, sostenendo l’uguaglianza, la libertà e la solidarietà come modello di vita. Nella nostra idea non c’è un mondo appiattito, senza opportunità per i singoli, ma abbiamo in mente un mondo vitale dove i diritti individuali trovino un forte equilibrio e una vera valorizzazione nel pieno esercizio dei diritti collettivi. Sono i diritti collettivi, che assumono e rendono possibile l’applicazione nella quotidianità dei principi sanciti dalla nostra Costituzione e dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.Riguardo ai diritti sindacali, ci riferiamo alla libertà di associazione, al diritto di riunirsi, di eleggere i propri rappresentanti, di accedere alle informazioni, di non essere discriminati e di poter partecipare alla vita aziendale e allo sviluppo economico e sociale della nostra comunità.Un diritto inalienabile e del quale come sindacato siamo fortemente impegnati è quello della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.Come persone tutti !!!, ma soprattutto come sindacalisti, che abbiamo scelto di farci carico delle esigenze dei lavoratori, siamo chiamati ogni giorno ad affrontare il difficile e complesso tema del lavoro.Ma nessuno può, di fronte ai dati drammatici che ancora oggi nel mondo fanno registrare migliaia di vittime sul lavoro, non sentirsi investito del dovere di compiere, con modalità e mezzi diversi, interventi che vadano verso la sempre più radicata affermazione di una costante azione di prevenzione, di tutela, di valorizzazione ed affermazione della centralità della persona all’interno dell’ambiente di lavoro.Ognuno nel proprio settore di riferimento, ognuno nel proprio ambito di intervento e competenza, ognuno quale tessera essenziale di un mosaico deve prendere parte ad una azione coesa e sinergica verso la promozione della salute e sicurezza in tutti gli ambienti di lavoro, a partire dalla prevenzione e dall’istruzione.La responsabilità di evitare una morte, un infortunio, una malattia professionale, non può essere oggetto di facile delega o di alleggerimento di responsabilità. Nel corso del 2009, in Italia si è registrata una diminuzione degli infortuni e dei morti per il lavoro; non ci illudiamo, al risultato ha sicuramente contribuito la riduzione delle ore lavorate; pertanto dobbiamo sempre più far permeare nella società la cultura della prevenzione.Tornando al tema del lavoro e dell’economia, la nostra Provincia basata su una imprenditorialità diffusa, centrata sui distretti, da tempo mostrava segni di cedimento; l’attuale crisi stà amplificando le difficoltà del sistema produttivo che lentamente scivola verso il declino industriale. Basti pensare alle decine di aziende che hanno chiuso i battenti o fortemente ridotto il loro organico; le ragioni delle difficoltà sono ascrivibili al tipo di sistema produttivo locale; il piccolo e bello, che ci sembrava essere la nostra forza, oggi si è trasformato nella nostra maggiore difficoltà per reggere la competizione globale derivante, da un lato dalle multinazionali e dall’altro da chi produce i nostri stessi beni a costi estremamente più bassi; inoltre le nostre aziende sono prevalentemente terziste, sottocapitalizzate e a conduzione familiare.Il tavolo di concertazione Provinciale istituito a Dicembre, di recente è stato riconvocato , mentre prosegue il confronto con le forze sociali. Dobbiamo lavorare ad un progetto che mobiliti risorse e partecipazione per ridisegnare il nostro territorio come sistema in grado di innovare. Si tratta di promuovere le attività industriali innovative e con alto valore aggiunto, senza trascurare le attività tradizionali esistenti.Gli enti locali e la Provincia dovrebbero riassumere il ruolo di soggetti attivi nella programmazione di politiche sociali capaci di sostenere lo sforzo comune che la situazione ci impone. Il governo delle risorse del territorio, deve diventare elemento qualificante e volano per riprogrammare lo sviluppo, attraverso il confronto ed il coinvolgimento di tutti i soggetti di rappresentanza reale.La Provincia deve svolgere inoltre un ruolo attivo nelle politiche dei prezzi e delle tariffe, coinvolgendo nel controllo delle loro dinamiche le istituzioni, le associazioni dei consumatori e dei produttori. Inoltre va concertata con tutti gli enti locali della provincia una politica tariffaria antinflazionistica per tutti i servizi erogati, prevedendo tariffe sociali agevolate. La qualità della vita, il benessere raggiunto nel nostro territorio, non sono solo il risultato di un particolare momento, al contrario sono la base sociale e culturale dello sviluppo del recente passato e patrimonio collettivo accumulato che ci permetterà di affrontare con fiducia il nostro futuro. Non posso a questo punto non citare le deroghe firmate da alcuni comuni per l’apertura degli esercizi commerciali il 1° Maggio; il 1° Maggio va rispettata la chiusura dei negozi proprio per il significato della festa e per il martirio e la morte delle lavoratrici che per decenni furono vittime dell’avidità umana.VIVA LE LAVORATRICI, VIVA I LAVORATORI VIVA IL PRIMO MAGGIO!!! -
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01/05/2010 1° Maggio nelle Marche tra incontri pubblici e concerti
Nelle Marche il 1° maggio la Cisl lo festeggia con  diverse iniziative che spaziano dalle assemblee pubbliche a momenti di musica in piazza. ANCONA Cgil - Cisl - Uil promuovono, con il Comune di Ancona, il primo Festival del 1 Maggio di Ancona. Un grande concerto in Piazza della Repubblica dalle 17,00 alle 24,00.Clicca qui per vedere la locandina e il programma http://www.scribd.com/full/30501669?access_key=key-shwww3psecjvyvyuul5 Per informazioni rivolgersi alla Cisl di Ancona 071 28221 PESARO Due incontri pubblici: a Macerata Feltria il mattino e a Sassocorvaro il pomeriggio. In serata la giornata si conclude con un appuntamento di musica rock alle Cesane di Urbino presso la Baita. Per informazioni rivolgersi alla Cisl di Pesaro 0721 380511. MACERATA Portorecanati alle ore 1o,00 il Comune organizza un momento celebrativo che inizia con la deposizione delle corone  davanti al Castello Svevo e in mare in memoria dei caduti sul lavoro. Prosegue con un corteo per le vie della città e si conclude alle ore 11,00 in piazza Brancondi  con il saluto del sindaco e l'intervento del Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. Sempre nella provincia di Macerata a Pioraco un comizio in piazza con la presenza del responsabile dell'artigianato David Ballini.La Cisl di Macerata e la Cgil, come ormai da diversi anni, organizzano un pullman per il Concerto del 1° Maggio a Roma. Clicca qui per le note logistiche http://www.scribd.com/full/30396596?access_key=key-bpfbnoioiwyqerzlsj9  Per maggiori informazioni puoi  chiamare la Cisl di Macerata 0733 4075246              ASCOLI PICENO - FERMO Venerdì 30 aprile alle ore 12,00 conferenza stampa di Cgil, Cisl e Uil sul tema del lavoro. Nella suggestiva piazza di Castel di Lama sabato 1° maggio incontro pubblico e dibattito alle ore 16,30 con gli interventi dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil.Per quanto riguarda la   manifestazione nazionale  del primo maggio Cgil, Cisl e Uil quest'anno hanno scelto la città di Rosarno per ospitare il consueto corteo del 1° Maggio di Cgil - Cisl e Uil . La decisione di svolgere a Rosarno la manifestazione per il primo maggio  e' motivata dall'attenzione del sindacato, oltre che ai temi tradizionali del lavoro e dell'occupazione, a quelli dell'integrazione e dell'accoglienza degli immigrati.
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01/05/2010 Porto Recanati, Primo Maggio 1978
 di Gianfranco DalmaziPer la ricorrenza del 1° maggio di quest’anno, all’interno della ripartizione di Cgil – Cisl – Uil, apprendo che la presenza del nostro Segretario Generale Regionale Stefano Mastrovincenzo è prevista al Comune di Portorecanati.Questa notizia mi ha fatto ricordare il 1° maggio del 1978: esattamente 32 anni fa! In quel periodo mi stavo trasferendo da Milano, dopo aver trascorso quasi dieci anni impegnato in attività sindacali all’interno della fabbrica e sul territorio con la FIM – CISL di Milano, perché mi era stato offerto l’incarico di segretario della Fim Cisl di Macerata.Proprio in occasione di quel 1° maggio mi venne proposto da Cgil – Cisl – Uil di tenere il Comizio al Comune di Portorecanati.E’ difficile descrivere il clima di estrema tensione di quei giorni. I terroristi delle Brigate Rosse avevano compiuto un salto di qualità nella loro folle strategia. Avevano portato “un attacco diretto al cuore dello Stato”, sostenevano loro. Erano i giorni di prigionia di Aldo Moro rapito, come è noto, mediante l’assassinio della propria scorta: azione che verrà ricordata come “La strage di Via Fani”.La condanna per quel fatto orrendo era stata ovviamente espressa senza esitazioni dal sindacato e da tutte le forze politiche. Purtroppo queste ultime si erano divise sul comportamento da tenere nella gestione della vicenda. La DC e il PCI da una parte avevano optato per la cosiddetta linea intransigente: “Nessuna trattativa con i terroristi”; il Partito Socialista Italiano dall’altra parte sosteneva la necessità di compiere ogni sforzo per la liberazione di Aldo Moro: la cosiddetta “linea della trattativa”.In questo scenario sommariamente tracciato dell’Italia di quegli anni può apparire insignificante soffermarsi sulla commemorazione del 1° maggio del Comune di Portorecanati; se non fosse per il fatto che l’amministrazione comunale dell’epoca era guidata da un sindaco socialista e per di più nel Comune stesso c’era una tradizionale e consistente presenza del Partito Comunista Italiano. Il tutto offriva un condensato, seppure in miniatura, della situazione socio politica nazionale.La giornata del 1° maggio, per il sindacato, più che la festa del lavoro è da sempre l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività svolta ed un richiamo ai lavoratori ed ai cittadini circa la priorità dei problemi da affrontare.In quella giornata del 1° maggio 1978 mi sono presentato con uno stato d’animo preoccupato per la situazione già descritta, ma allo stesso tempo fiducioso di poter rappresentare le istanze di buona parte del mondo del lavoro.Il sindacato, in particolare la Fim-Cisl con la guida di Pierre Carniti, aveva saputo con grande acutezza acquisire fiducia attraverso una chiara scelta di autonomia sindacale non solo dichiarata, ma praticata sul campo.Per tornare al tema della manifestazione ricordo perfettamente che si è svolta nel migliore dei modi.A distanza di tanti anni abbiamo assistito ad una mutazione della situazione economica, sociale, culturale e direi anche antropologica che renderebbe difficile forse inutile qualsiasi raffronto tra la realtà odierna e quella di allora. Ci sono tuttavia alcuni problemi di ieri divenuti letteralmente cronici, perché non sono stati affrontati e risolti al loro insorgere.Vorrei limitarmi a ricordarne uno: il segretario generale della Cisl di Milano Sandro Antoniazzi, persona di grande preparazione e attento osservatore delle dinamiche sociali, verso la metà degli anno ’70, non perdeva occasione per richiamarci alla necessità di affrontare il problema della crisi della natalità, problema che iniziava a delinearsi in tutte le sue potenziali dimensioni.Questo fenomeno, sosteneva Antoniazzi, produrrà nei prossimi anni un invecchiamento della nostra popolazione, questione dai risvolti insostenibili sia sul piano economico che su quello assistenziale. Le difficoltà di condivisione su questo tema e le divergenze si trovavano soprattutto sul versante dei partiti. Il PCI, ancora condizionato dal filtro dell’ideologia, sosteneva che le politiche atte a favorire l’incremento delle nascite erano tipiche del regime fascista, con il fine di incrementare il numero dei soldati.La DC, sempre attenta a proclamare il valore e la difesa della famiglia, era troppo impegnata ad occuparsi della conservazione e della gestione del potere che aveva esercitato per lungo tempo e che gli eventi avevano iniziato a logorare vistosamente.Il risultato di queste mancate scelte è oggi sotto gli occhi di tutti. Il fenomeno delle “Badanti” è la dimostrazione più eclatante del fallimento della politica del tempo passato.Oggi possiamo dire che sono cambiati i suonatori, ovvero i soggetti politici che siedono al Governo e al Parlamento, ma ho la netta sensazione che l’oggetto del contendere delle risse quotidiane a cui assistiamo, non riguardi tanto i veri problemi vecchi e nuovi.Sui problemi attuali interviene con grande competenza il nostro segretario generale regionale Stefano Mastrovincenzo.Ma credo che la memoria, di cui porto un umile testimonianza, ci può aiutare a capire l’urgente necessità di bloccare quest’animata discussione sulle riforme alla quale tutti sembrano aderire.La voce del Sindacato sembra però assente o troppo flebile per essere udita. Penso che dobbiamo compiere ogni sforzo per alzare il tono della nostra voce: si parla della riforma della giustizia? Bene! Diciamo a gran voce che la riforma della giustizia è anche la nostra priorità!Ma aggiungiamo subito che la nostra si chiama più esattamente “Riforma della giustizia sociale”.Sappiamo che il problema delle disuguaglianze è di vecchia data ed è un fenomeno in crescita di intensità e di ampiezza nel numero dei soggetti coinvolti: in definitva c’è un aumento della distanza tra ricchi e poveri! Il fenomeno suddetto rappresenta peraltro una delle maggiori cause dell’attuale crisi.Siamo consapevoli del fatto che gridare le nostre ragioni non sarà sufficiente a risolvere i grandi e complessi problemi di cui abbiamo accennato.Dobbiamo tuttavia farlo per evitare di rassegnarci e di dire con Ennio Flaiano “Il meglio è passato”.
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30/04/2010 PARADA - un naso rosso contro l' indifferenza
Rinviata causa maltempo a  sabato 8 maggio alle ore 17  presso la  Mole Vanvitelliana di Ancona, la data anconetana originariamente prevista il  5 maggio.   Dalla lotta per la sopravvivenza allo spettacolo circense: arriva nelle Marche dal 4 all’8 maggio Parada. Un naso rosso contro l’indifferenza, affascinante progetto di arte e reintegrazione del clown franco-algerino Miloud Oukili per i ragazzi di Bucarest. L’evento, di fama mondiale, fa tappa – su iniziativa dell’AMAT, della Regione Marche e dei Teatri di Civitanova in collaborazione con i Comuni di Ancona, Civitanova Marche, Fermo, Sant’Elpidio a Mare, San Benedetto Del Tronto, Serra San Quirico, Urbino e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Macerata – a Fermo, Casette d’Ete, Serra San Quirico, Ancona, Urbino, San Benedetto del Tronto e Civitanova Marche. Il calendario degli spettacoli è il seguente: 4 maggio a Fermo (ore 10, piazza del Popolo) e a Casette d’Ete (ore 15.30, Scuola Primaria Collodi), il 5 maggio a Serra San Quirico (ore 11) nell’ambito della XXVIII edizione della Rassegna Teatro della Scuola e ad Ancona (Parco della Cittadella, ore 16.30, nell’ambito dell’iniziativa Adriatico Ionica), il 6 maggio (ore 17) ad Urbino al Cortile del Collegio Raffaello, il 7 maggio (ore 11) a San Benedetto del Tronto (Liceo Classico “G. Leopardi”) e l’8 maggio a Civitanova Marche (corso Umberto I). Protagonisti delle esibizioni sono sei ragazzi di Bucarest, accompagnati da tre organizzatori della Fondazione Parada, che durante la permanenza nelle Marche saranno ospiti della Foresteria Comunale Imperatrice Eugenia di Civitanova Marche gestita dall’Azienda Speciale Teatri di Civitanova. L’inizio della storia di Parada risale ai primi anni novanta quando in seguito alla grave crisi economica e sociale attraversata dalla Romania e alla caduta del regime di Ceausescu, migliaia di bambini e di ragazzi sono scappati dalle loro famiglie e dagli orfanotrofi finendo sulle strade di Bucarest e del resto del Paese, esposti alla solitudine, alla violenza e alla povertà assoluta. Nel 1992 il clown francese, Miloud Oukili, li ha incontrati nei canali sotterranei della capitale dove si rifugiavano la notte per sfuggire al freddo e alla solitudine. Da allora Miloud non li ha più lasciati: li ha conquistati con le arti del circo e attraverso la creazione della Fondazione Parada ha offerto loro incontri sulla strada, ascolto in un centro diurno, accoglienza in luoghi protetti e proposte progettuali finalizzate a costruire un futuro migliore. Ora, al loro fianco c’è Parada Italia, in consorzio con il G.R.T. Gruppo per le Relazioni Transculturali, che attraverso la campagna Un naso rosso contro l’indifferenza, offre a Bucarest supporto organizzativo, progettuale, economico e formativo. Alla campagna hanno già aderito molti gruppi di volontari, sorti spontaneamente in tutta Italia, e numerosi enti locali, associazioni e singoli. Grazie al loro sostegno, molti ragazzi rumeni hanno lasciato la strada, frequentano la scuola o lavorano e oggi possono finalmente guardare al futuro con speranza. Alla storia di Miloud è dedicato anche il lungometraggio di Marco Pontecorvo Pa-ra-da (2008), che grande apprezzamento ha riscosso da parte di critica e pubblico italiano. Parada è una Fondazione rumena non governativa riconosciuta di utilità pubblica dalle Istituzioni, creata nel 1996 dall’allora giovane clown francese, Miloud Oukili. La Fondazione si occupa principalmente delle persone emarginate nella città di Bucarest, in particolare dei giovani in situazione a rischio di emarginazione sociale e dell’infanzia emarginata, soprattutto dell’infanzia di strada sradicata dalla famiglia e allontanata dalle istituzioni socio-educative, in particolare dalla scuola. L’obiettivo di Parada è di inserirsi in maniera articolata e coerente nel processo di transizione del Paese sviluppando azioni di prevenzione, assistenza, recupero e reintegrazione sociale dei beneficiari delle attività, insieme a una costante produzione di interventi di sensibilizzazione e lobbyng sulla società civile e le istituzioni. Miloud Oukili nasce ad Algeri (Algeria) il 3 gennaio 1972. Ancora piccolissimo si trasferisce con la famiglia in Francia dove frequenta la scuola di circo di Annie Fratellini. Ha incontrato i ragazzi di strada in Romania nel 1992 mentre prestava servizio civile. Miloud è un clown e interviene con tutto l’impeto della sua sensibilità umana e artistica. In grado di cogliere la forza della diversità non come contraddizione ma come ricchezza, egli ha vissuto e risolto sulla sua pelle lo “scontro culturale” tra una madre francese e un padre algerino. Coglie il senso vero della strada, come modalità di vita, forza, positività, libertà. La sua sensibilità, lo porta a vedere gli aspetti divertenti, sdrammatizzati, semplici. Il denominatore comune del suo agire è la leggerezza, così come la intende Calvino nelle “Lezioni Americane”, un valore dell’Occidente da mantenere per il terzo millennio. Gioca con i ragazzini, si divertono insieme, insieme affrontano il mondo attraverso gli spettacoli. Prendono forza, sicurezza di sé, ampliano la loro conoscenza e le loro relazioni, escono dall’isolamento del loro ghetto senza necessariamente entrare in altre dimensioni, forse ancora premature. Vivono una favola energetica che li porta di tournée in tournée, da Sighisoara fino a Piazza S. Marco a Venezia per il carnevale. Ingresso Gratuito   Info: tel 071 2072439
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28/04/2010 Gabriele Del Grande (Fortress Europe) a Macerata
Mercoledì 5 maggio prossimo alle 16:30, presso l'ITAS Matteo Ricci di Macerata, via G.Di Pietro, Gabriele Del Grande, fondatore di Fortress Europe (http://fortresseurope.blogspot.com) presenterà il volume "Il Mare di Mezzo". Il blog Fortress Europe è dedicato alla memoria delle vittime dell'emigrazione e alla denuncia dei crimini commessi alla frontiera contro migranti e rifugiati. Nato nel gennaio 2006, non riceve nessun finanziamento e si regge su una rete volontaria di giornalisti, traduttori e associazioni. Il libro racchiude tre anni di inchieste in un unico avvincente racconto. Un viaggio tra memoria e attualità attraverso le storie che fanno la storia. La nostra storia. L'incontro, aperto al pubblico, è organizzato all'interno dell'Assemblea dei Soci dell'ISCOS Marche Onlus, insieme alla CISL di Macerata e all'ANOLF (Associazione Nazionale Oltre le Frontiere). Per informazioni: iscosmar@tin.it - 071505228
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28/04/2010 Gabriele Del Grande (Fortress Europe) a Macerata
Mercoledì 5 maggio prossimo alle 16:30, presso l'ITAS Matteo Ricci di Macerata, via G.Di Pietro, Gabriele Del Grande, fondatore di Fortress Europe (http://fortresseurope.blogspot.com) presenterà il volume "Il Mare di Mezzo".Il blog Fortress Europe è dedicato alla memoria delle vittime dell'emigrazione e alla denuncia dei crimini commessi alla frontiera contro migranti e rifugiati. Nato nel gennaio 2006, non riceve nessun finanziamento e si regge su una rete volontaria di giornalisti, traduttori e associazioni.Il libro racchiude tre anni di inchieste in un unico avvincente racconto. Un viaggio tra memoria e attualità attraverso le storie che fanno la storia. La nostra storia.L'incontro, aperto al pubblico, è organizzato all'interno dell'Assemblea dei Soci dell'ISCOS Marche Onlus, insieme alla CISL di Macerata e all'ANOLF (Associazione Nazionale Oltre le Frontiere).Per informazioni: iscosmar@tin.it - 071505228Qui il volantino dell'iniziativa.
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27/04/2010 DIVERSAMENTE ITALIANI
L'ANOLF di Ascoli Piceno in collaborazione con il CSV Marche sede di Fermo ha dato vita al progetto "DIVERSAMENTE ITALIANI", organizzando diverse iniziative rivolte in particolar modo alle giovani generazioni. Infatti i soggetti protagonisti degli eventi sono in primo luogo i giovani immigrati di seconda generazione, che vogliono coinvolgere in questi percorsi altri giovani italiani e le istituzioni scolastiche. Il progetto si articola in tre momenti precifici: 1) un focus group tra giovani di diverse etnie e giovani italiani in particolare studenti, attivisti di organizzazioni di volontariato, CAG, ecc... con lo scopo prevalente di affrontare il discorso dell'integrazione culturale, attraverso lo scambio di conoscenze, di esperienze, per torvare punti di convergenza nel rispetto delle diversità. 2) l'organizzazione di un seminario dal titolo "La Scuola e l'intercultura" con il Prof. Gilberto Bettinelli dell'Università la Bicocca di Milano, nel quale si cercherà di confrontarsi sull'adeguatezza dell'Istituzione Scuola rispetto alla presenza costantemente in crescita di giovani studenti provenienti da altre parti del mondo. 3) l'immigrazione e i Media, una buona comunicazione può favorire una buona integrazione, incontro con un giornalista professionista, proiezione di un film sul tema, anche questo evento rovolto prevalentemente ai giovani.
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26/04/2010 FESTIVAL DEL 1° MAGGIO
  CONCERTO PROMOSSO DAI SINDACATI CGIL, CISL E UIL E DAL COMUNE DI ANCONA Apriranno il Festival i Radio Souvenir, una band anconetana, under 18, che si esibirà con un tributo a Ligabue. Sarà poi la volta degli Eyestone Brain di Osimo, gruppo rock-grunge. L'ultima band locale a calcare il palco sarà El cijo, gruppo anconetano che allieterà il pubblico con melodie folk-rock-indie. Al tramonto si esibiranno i The Hacienda, gruppo fiorentino giovanissimo, già ospite ad Ancona presso Lascensore quest'inverno, dove hanno già presentato Cnversation Less la loro prima uscita ufficiale. I The Hacienda sono noti agli appassionati del genere indie-britpop per essere stati gruppo spalla degli Oasis durante la loro tappa milanese la scorsa estate. Si esibiranno poi i The Strikeballs, quartetto riminese che divertirà e farà ballare il pubblico con un cocktail di melodie swing, rock, surf, country e rockabilly. Toccherà poi ai The Sunny Boys, la tribute band italiana dei Beach Boys. La band torinese che ha ricevuto gli elogi di Bruce Johnston, membro degli stessi Beach Boys. Chiuderanno il Festival i The One Droppers, band milanese che spazia dal primo ska, al rocksteady, fino al reggae.
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23/04/2010 Concerto 1° maggio 2010
La Cisl di Macerata organizza un pullman per assistere al concerto del primo maggio a Roma. Per informazioni sull'iniziativa telefonaci allo 0733-4075246 o clicca qui http://www.scribd.com/full/30396596?access_key=key-bpfbnoioiwyqerzlsj9
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08/04/2010 E' tempo di reagire! Appello della Marcia Perugia-Assisi
Appello C’è troppa violenza in giro! Nel mondo, in TV, contro gli immigrati, gli “altri”, i diversi, contro le donne e contro i bambini, nelle nostre città, nei rapporti tra le persone, nel mondo del lavoro, nella politica, nell’informazione, nel rapporto che abbiamo con la natura, gli animali, l’ambiente che ci circonda: la violenza sembra non conoscere limiti e confini. C’è troppa violenza e c’è troppa indifferenza. Che è la forma più alta di violenza. In nome della nostra “pace”, troppo spesso siamo pronti a condonnare la violenza sugli altri. E davanti al loro dolore chiudiamo cuore, occhi e orecchi. Il prezzo di tanto cinismo è altissimo. E lo paghiamo tutti, indistintamente. Una società chiusa e insensibile non ha futuro.E’ tempo di reagire! Non possiamo permettere che violenze, egoismo, razzismo, mafie, censure, paure e guerre di ogni genere abbiano il sopravvento! Ci può essere una vita e un’Italia migliore! Ci può essere un mondo migliore! Domenica 16 maggio, partecipa anche tu alla Marcia per la pace Perugia-Assisi.“Qualsiasi propaganda a favore della guerra deve esser vietata dalla legge. Qualsiasi appello all'odio nazionale, razziale o religioso che costituisca incitamento alla discriminazione, all'ostilità o alla violenza deve esser vietato dalla legge.” Articolo 20 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (ratificato dall’Italia nel 1977)Dobbiamo ri-mettere al centro della nostra vita quei valori condivisi, scolpiti nella nostra bella Costituzione e nel Diritto internazionale dei diritti umani, che soli possono aiutarci a superare positivamente questa profonda crisi e accrescere la qualità civile della nostra società. Abbiamo bisogno di un’altra cultura. Dobbiamo sostituire l’io con il noi, la disoccupazione con il lavoro, l'esclusione con l'accoglienza, lo sfruttamento con la giustizia sociale, l’egoismo con la responsabilità, l'individualismo con l’apertura agli altri, l’intolleranza con il dialogo, il razzismo con il rispetto dei diritti umani, il cinismo con la solidarietà, la competizione selvaggia con la cooperazione, il consumismo con nuovi stili di vita, la distruzione della natura con la sua protezione, l’illegalità con il rispetto delle regole democratiche, la violenza con la nonviolenza, i pregiudizi con la ricerca della verità, l’orrore con la bellezza, i “miei interessi” con il bene comune, la paura con la speranza. Dobbiamo riscoprire il significato autentico di questi valori, approfondirne la conoscenza, rigenerarli in un grande progetto educativo, permettergli di sprigionare tutta l’energia positiva che contengono. Dobbiamo esigere che ad ogni valore, oggi ribadito anche nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, corrispondano atti politici concreti e coerenti a partire dalle nostre città fino all’Europa e all’Onu. Per quanto possa apparire difficile, cambiare è possibile! E, in ogni caso, è indispensabile.Non possiamo disinteressarci del mondo che ci circonda. Più ce ne disinteressiamo, più ci isoliamo, più saremo colpiti dai suoi drammi e meno riusciremo a cogliere le opportunità che ci offre. Ci sono grandi problemi che non rispettano i confini nazionali e che si aggravano di giorno in giorno. Se continueremo ad essere miopi ed egoisti ci distruggeranno. Siamo ormai parte di una comunità globale. Lottare contro la povertà nel mondo, farla finita con le tante guerre, fermare il cambiamento climatico e proteggere l’ambiente, promuovere tutti i diritti umani per tutti, ridurre le disuguaglianze, garantire pari opportunità, costruire un’economia sociale di giustizia, costruire l’Europa dei cittadini, rafforzare e democratizzare l’Onu ci conviene! Più di quanto riusciamo ad immaginare. Per questo è urgente che chi gestisce le nostre istituzioni e i nostri soldi, dai Comuni all’Unione Europea, ponga questi programmi al centro del proprio impegno quotidiano. Per questo dobbiamo darci una politica nuova e una nuova agenda politica fondata sui diritti umani.Stiamo vivendo cambiamenti difficili e profondi, destinati a durare nel tempo. Dobbiamo decidere in quale società vogliamo vivere. Non ci sono abbastanza soldati, né muri abbastanza alti per difenderci dalla sciagurata illusione di poterci salvare da soli. Se davvero desideriamo la pace, per noi e per i nostri figli, non possiamo negarla agli altri. Se davvero vogliamo la pace dobbiamo imparare a riconoscere e gustare la pluralità umana nella dimensione dell’uguaglianza e della giustizia, della legalità e del rispetto dei diritti umani e della terra madre. Ciascuno faccia i conti con le proprie responsabilità.Il 16 maggio, vieni anche tu! Rinnoviamo il nostro impegno civile lungo la strada della pace e della nonviolenza. Una società migliore costruirà un mondo migliore.Tavola della pace, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti UmaniPerugia, 20 gennaio 2010Per adesioni, comunicazioni e informazioni: Tavola della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia - Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 - email segreteria@perlapace.it - www.perlapace.it
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31/03/2010 Seminario su «Collegato lavoro»
L'incontro si terrà alle ore 9.15, presso la Sala riunioni della Provincia di Macerata a Piediripa. Parteciperanno l'Avv. Alessandro Lucchetti, il Dott. Giampiero Guiducci della DPL di Ancona ed il Segretario confederale Giorgio Santini. Il seminario è aperto a dirigenti e operatori sindacali e agli operatori degli uffici vertenze.
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25/03/2010 Tavola rotonda a Muccia
Mercoledì 7 aprile alle ore 17.30, al Teatro Marenco di Muccia, la Cisl di Macerata ha organizzato una tavola rotonda dal titolo “Sviluppo in sicurezza nella legalità”.L’occasione è offerta dall’inaugurazione della nuova sede Cisl di Muccia, aperta per assicurare sostegno e assistenza ai più di mille lavoratori che saranno impiegati nei cantieri del Progetto Quadrilatero.
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16/03/2010 SolidAmbiente, la festa della donna a Macerata
L'isola di plastica - foto da libertàdipensiero.info Sabato 20 marzo alle ore 15.30, in occasione della Festa della donna, il Coordinamento femminile della Cisl Pensionate di Macerata, con la collaborazione delle Segreterie della Cisl Confederale e dei Pensionati e con il Centro italiano femminile di Caldarola, ha organizzato un’iniziativa intitolata “SolidAmbiente” che si terrà al teatro comunale di Caldarola ( visualizza il manifesto dell'iniziativa cliccando qui: http://www.scribd.com/full/28554228?access_key=key-1xo1fghqtzgpp3mce98xVerso nuovi stili di vitaCom’è facilmente intuibile sin dal titolo, l’attenzione delle donne pensionate della Cisl di Macerata si sofferma quest’anno sulla tematica della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. L’iniziativa è articolata in un Convegno – Tavola rotonda che partendo dall’analisi dei danni ambientali prodotti dall’utilizzo massivo delle borse di plastica tipico della società dei consumi occidentale, vuole proporre una riflessione ambientale ed economico - sociale sulla possibilità di adottare stili di vita e di consumo diversi nei vari contesti della vita quotidiana (riuso di beni strumentali, spinaggio di acqua e detersivi, raccolta differenziata dei rifiuti ecc.).Coinvolta una "rete" di soggetti Imprescindibile il coinvolgimento delle realtà più attive sul territorio marchigiano, tra le quali Legambiente, l’Associazione Comuni virtuosi, la Regione Marche, l’Adiconsum Marche, il Cosmari di Macerata, il Commercio equo e solidale.Un impegno di solidarietàLe donne pensionate della Cisl di Macerata coniugano la tematica ambientale con un forte impegno di solidarietà, concretizzato nell’acquisto di n. 2.000 borse per la spesa  in tessuto, sostitutive di quelle in plastica,  prodotte dal gruppo “Consolata women group Tanzania” che saranno distribuite al convegno. Un gesto concreto in favore dell’Istituto delle Suore della Consolata in Tanzania, particolarmente attivo per la promozione della salute e della dignità delle donne in condizione di difficoltà e bisogno.Il ruolo delle donneLe donne, che da sempre svolgono un ruolo centrale nelle economie familiari, scelgono la strada del “fare e del diffondere buone regole di vita”, impegnandosi in prima persona nella certezza che i comportamenti individuali e l’impegno personale di ciascuno hanno una capacità diretta di cambiamento: le azioni diventano cultura, capacità di proposta, buone prassi e idee forti che contribuiscono al mutare dell’agire politico.18 marzo 2010 - Matteo Moretti - Cisl Macerata
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08/03/2010 Concerto Donna
    Da X FACTOR 2 ...SERENA ABRAMI per CONCERTO DONNA 17 MARZO ore 21AULA MAGNA INGEGNERIA -ANCONA La CISL di Ancona anche quest’anno per celebrare la Festa della donna organizza un concerto gratuito il 17 Marzo alle ore 21 presso l’aula Magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. L’iniziativa, che si colloca nell’ambito delle celebrazioni relative al Sessantesimo anniversario dell’Organizzazione Sindacale, intende promuovere e valorizzare il talento femminile locale di   Serena Abrami,  giovane cantante di Civitanova Marche, vincitrice di numerosi premi canori che  ha partecipato alla scorsa edizione della talent show televisivo X Factor 2 ed ha inciso recentemente un brano inedito scritto  da Ivano Fossati, “Tutto da rifare”, che verrà presentato  durante la serata. La cantante con la sua band si esibirà interpretando la donna nella canzone italiana e internazionale; la sua versatilità le consente di spaziare in un repertorio eterogeneo selezionando  generi musicali che vanno dal  rock al pop, fino ad arrivare alla canzone d’autore oltre che alla world music e al jazz. La serata si aprirà e si concluderà con un omaggio alla poetessa Alda Merini, recentemente scomparsa. Locandina Concerto Donna : http://www.scribd.com/full/27713527?access_key=key-13h8ytka0k41eo1wv22l Video della Serata: http://www.youtube.com/watch?v=-9gk9kWK14Y
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02/03/2010 CISL ANCONA - CONCERTO DONNA 2010
La CISL di Ancona anche quest’anno per celebrare la Festa della Donna organizza un concerto gratuito il 17 Marzo alle ore 21 presso l’aula Magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Quest’ anno l’iniziativa, che si colloca anche nell’ambito delle celebrazioni relative al Sessantesimo anniversario dell’Organizzazione Sindacale, intende promuovere e valorizzare un talento femminile locale; pertanto la scelta musicale è ricaduta su Serena Abrami; la giovane cantante marchigiana, vincitrice di numerosi premi canori, ha partecipato all’edizione della talent show televisivo X Factor 2 ed ha inciso recentemente un brano inedito scritto per lei da Ivano Fossati, “Tutto da rifare”, che presenterà durante la serata. La cantante con la sua band si esibirà interpretando la donna nella canzone italiana e internazionale; la sua versatilità le consente di spaziare in un repertorio eterogeneo selezionando generi musicali, dal rock, al pop, alla canzone d’autore, alla world music, al jazz. La serata si aprirà e si concluderà con un omaggio alla poetessa Alda Merini, recentemente scomparsa.Scarica la locandina dell' evento: http://www.scribd.com/full/27713527?access_key=key-13h8ytka0k41eo1wv22l
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26/02/2010 "Il velo nasconde". Un convegno promosso dalla Fnp Cisl
Si è svolto venerdì 5 marzo un interessante convegno dal titolo “Il velo nasconde”, promosso dalla FNP Cisl, dal Coordinamento donne Cisl e dall’Anteas. All'incontro, che si è svolto presso la sala del consiglio provinciale di Pesaro, hanno partecipato il prof. Francesco Zannini, docente di lingua araba e islamologia, Maria Pia Cerquetella, membro della segreteria regionale della Fnp Cisl, Mirella Giambartolomei, responsabile regionale del coordinamento donne della Fnp Cisl, Fiorella Astolfi, membro della segreteria provinciale della Fnp Cisl, Antonella Marchionni, operatrice dello sportello Immigrazione Anolf Cisl e Rita Luccardini, responsabile del coordinamento donne territoriale che ha moderato l'incontro. E' stata un’importante occasione per conoscere un mondo e una cultura, quella islamica, estremamente affascinante e per accrescere il dialogo con le varie comunità presenti nel nostro territorio. L'incontro ha visto un'ampia partecipazione anche da parte di giovani e studenti che hanno dimostrato molto interesse per i temi di attualità trattati e per la ricostruzione storica fatta dal prof. Zannini.  
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22/02/2010 Manifestazione regionale 27 febbraio 2010
Le proposte della Cisl delle Marche  corrispondono alla specificità della situazione regionale a fronte di una preoccupante crisi economica e sociale. Sui problemi del lavoro la strategia della Cisl dà particolare rilievo alla applicazione degli accordi sottoscritti con il governo regionale nel giugno 2008 e a fine anno 2009 riguardo gli ammortizzatori sociali, la difesa dell’occupazione, la contrattazione e misure di sostegno al sistema produttivo. Uno specifico ordine di problemi investe la integrazione degli immigrati,presenza necessaria  in alcune realtà produttive e nei servizi sociali. La  Cisl intende incentivare una cultura dell’accoglienza, della solidarietà, dei diritti e dei doveri. La Cisl è fortemente impegnata sul fronte della difesa dei redditi dei lavoratori e pensionati mediante interventi sul sistema fiscale, mediante l’aumento delle detrazioni, il ritocco delle aliquote, il controllo delle tariffe. Il recupero di risorse con la lotta all’evasione e la tassazione delle rendite finanziarie consente sgravi fiscali per investimenti produttivi e ricerca.Nella manifestazione regionale del 27 febbraio, in Ancona, la Cisl delle Marche presenta una organica strategia per la situazione locale sugli obiettivi della giornata nazionale di mobilitazione indetta dalla Confederazione. Anche nelle Marche la crisi morde con i suoi effetti sull’occupazione in quasi tutti i settori e in alcune aree in modo particolare. La difesa dei redditi dei lavoratori e pensionati è peraltro strategica per quel  rilancio dei consumi indispensabile  al sistema delle piccole aziende, spina dorsale del sistema produttivo marchigiano . Cresce l’area della povertà con l’aggiunta di molti immigrati, la prima frontiera della disoccupazione. La manifestazione della Cisl marchigiana si incentra su tre ordini di problemi: lavoro dignitoso, integrazione solidale, fisco equo. Lavoro dignitoso La Cisl pone al centro del proprio impegno la gestione degli accordi stipulati con il governo regionale, che segnano un passaggio importante nei rapporti Regione-sindacati. La Cisl ,che ha tenacemente perseguito tali intese, ritiene necessario vigilare onde evitare che gli obiettivi non subiscano interpretazioni al ribasso. Riguardano le politiche attive per il lavoro e i servizi per l’impiego, strumenti necessari per dare risposte alle persone in cerca di occupazione, a partire dai giovani. C’è poi tutto il capitolo della contrattazione per una efficace partecipazione dei lavoratori nei processi di ristrutturazione delle aziende. La lotta al lavoro nero e irregolare con meccanismi incentivanti o di repressione. La consapevolezza della complessità della crisi richiede anche a livello regionale, oltre a quello nazionale, misure di politica industriale con particolare attenzione alla ricerca e innovazione. Fisco equo La erosione del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni ha raggiunto limiti insopportabili per le condizioni di vita degli interessati oltre ad  un danno per il sistema economico del paese. Urge quindi una strategia di recupero mediante la riduzione delle tasse sui redditi medio- bassi da lavoro e pensione. La Cisl gli strumenti dell’aumento delle detrazioni e il ritocco delle aliquote. Resta ancora insoluta la vecchia rivendicazione dell’equiparazione della no-tax area per i pensionati a quella dei lavoratori dipendenti a 8000 euro. Sono altresì necessarie incentivazioni per prodotti e servizi più sostenibili come pure sgravi fiscali sugli investimenti produttivi e la ricerca. Integrazione solidale La Cisl,considerata la complessità del fenomeno dell’immigrazione, è fortemente impegnata per una politica di integrazione basata su una cultura dell’accoglienza e  della solidarietà che parta dal rispetto dei diritti e dalla consapevolezza dei doveri. Passaggi necessari riguardano una revisione delle misure sui respingimenti e sulle ronde , come va rafforzata la lotta alla criminalità; è pure necessario porre freni allo sfruttamento e al lavoro irregolare. In tale logica si colloca la modifica della normativa sulla cittadinanza con il riconoscimento dello “jus soli”. In sintesi, con la manifestazione regionale del 27 febbraio la Cisl delle Marche , oltre a sostenere la vertenza nazionale, indica alcuni obiettivi per l’azione del sindacato a livello locale.
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02/02/2010 La responsabilità sociale del consumatore
Si è svolta martedì 16 febbraio alle 9,00 nella sala del Consiglio provinciale di via Gramsci un'interessante  tavola rotonda, organizzata da UST CISL Pesaro-Urbino e da ADICONSUM Pesaro-Urbino sul tema "La responsabilità sociale del consumatore". Sono intervenuti Luigi Ceccarini, docente di sociologia politica all'Università di Urbino, l'assessore regionale Vittoriano Solazzi la responsabile regionale Adiconsum Silvana Santinelli e il segretario provinciale Cisl Sauro Rossi. Clicca sul link sottostante per scaricare il programma dell'iniziativa: http://www.scribd.com/full/26276369?access_key=key-ep09io2ctjx1whcpiu8
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28/01/2010 Antonio Merloni. Convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico
Antonio Merloni. L’8 febbraio prossimo convocazione di sindacati e regioni interessate al Ministero dello Sviluppo economico. Nella stessa giornata manifestazione a Roma dei lavoratori del Gruppo. Anna TROVO’ (segretaria nazionale Fim Cisl): “E’ necessario uscire dalla situazione di stallo. Ci attendiamo un avanzamento nella definizione dell’accordo di programma e l’impegno convergente di tutte le istituzioni locali e nazionali interessate” Fim, Fiom e Uilm hanno ricevuto in data odierna notizia della convocazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico delle Organizzazioni Sindacali unitamente alle Regioni interessate alla vertenza della Antonio Merloni, per la mattina di lunedì 8 febbraio. In coincidenza con l’incontro si svolgerà a Roma la manifestazione dei lavoratori del Gruppo. “L’aspettativa dei lavoratori e del sindacato – dichiara Anna Trovò, segretaria nazionale Fim Cisl - è di ottenere in occasione dell’incontro programmato chiari elementi di avanzamento nella definizione dell’accordo di programma annunciato nel mese di novembre al quale Ministero dello Sviluppo ha lavorato in queste settimane, chiarezza nella sua strumentazione finanziaria e normativa, una tempistica certa e l’impegno convergente di tutte le istituzioni locali e nazionali interessate. La situazione di stallo e le incertezze rischiano di determinare ulteriori tensioni sociali in un territorio nel quale la rilevanza economica sociale e occupazionale della Merloni è stata finora di primissimo piano. Va ricordato che la vertenza Merloni è tra le più rilevanti a livello nazionale e coinvolge oltre tremila lavoratori della società in amministrazione straordinaria e un numero ancor più elevato di lavoratori dell’indotto, tutti collocati nel medesimo territorio”.  
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12/01/2010 FIACCOLATA PER LA DIFESA DEL LAVORO E DEI LAVORATORI NEL NOSTRO TERRITORIO Fabriano, 12 Gennaio 2010
PER DENUNCiARE una situazione eccezionalmente grave e sollecitare  grande attenzione e impegno istituzionale A SOSTEGNO dell’accordo di programma PER LA COSTRUZIONE di progetti capaci di dare sviluppo e lavoro PER SUPERARE la crisi economica del territorio
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05/01/2010 Conferenza stampa delle segreterie regionali Vigili del Fuoco
Domani, 28 Luglio, alle ore 10.30, le segreterie regionali GCIL-CISL-UIL Vigili del Fuoco organizzano un’importante conferenza stampa per fare il punto e denunciare le reali ed attuali condizioni in cui versano i Vigili del Fuoco ed il servizio che gli stessi devono assicurare alla collettività.  Il rischio reale è che il corpo dei vigili del fuoco non possa più garantire la sicurezza e la tradizionale opera di serenità nei confronti dei cittadini, soprattutto in un periodo in cui l’emergenza incendi va fronteggiata anche nelle Marche, come dimostrano anche le recenti cronache. Alla Conferenza stampa oltre ai tre rappresentanti sindacali saranno presenti il Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca e l’Assessore al Lavoro Fabio Badiali. La conferenza stampa  si terrà nella sede di Palazzo Raffaello all’ottavo piano e seguirà l’incontro con i rappresentanti della Giunta regionale.   Ancona, 27 luglio 2009
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05/01/2010 Vertenza Carrefour: nuovi scioperi in arrivo
Conferenza stampa, Ancona 23 settembre 2009 Vertenza Carrefour: nuovi scioperi in arrivo Il giorno 16 Settembre si è tenuta la riunione del Coordinamento  Nazionale del gruppo Carrefour che ha visto una grande partecipazione della rappresentanza sindacale ed il dibattito sullo stato della vertenza aziendale, ha delineato nuove iniziative a sostegno del mantenimento dei livelli occupazionali, del rispetto del contratto integrativo aziendale vigente e del rinnovo dello stesso. Il Coordinamento Nazionale del Gruppo Carrefour ha deciso di riconfermare lo stato di agitazione nei punti vendita del Gruppo e condivide la scelta delle segreterie nazionali di proclamare lo sciopero per l’intera giornata di lavoro di sabato 3 Ottobre 2009. Per coloro che lavorano su cinque giorni lo sciopero è proclamato per la giornata di venerdì 2 Ottobre. Ulteriori 4 ore di sciopero sono proclamate e rimesse all’utilizzo del territori, che potranno deciderne la più opportuna modalità di effettuazione. Mercoledì 23 settembre alle ore 12 si terrà una conferenza stampa presso la sede regionale della Cisl, Via dell’Industria 17, per fare il punto sulla vertenza e informare sulle prossime iniziative. Interverranno: Selena Soleggiati – Segretario Regionale Fisascat Cisl Di Pietro Claudio – Segretario Regionale Filcams Cgil Bolognini Marco –   Segretario Regionale Uiltcus Uil
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21/12/2009 incontro a gubbio
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21/12/2009 prossimo incontro a gennaio
il gruppo della redazione si incontrerà a gennaio
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12/12/2009 “Dalla crisi si esce”. Un convegno della Fisascat Cisl ha proposto il rilancio del commercio e del turismo
“Dalla crisi si esce non solo rilanciando il settore industriale ma anche trovando nuovi spazi di opportunità nel commercio e nel turismo”. E’ quanto sostiene Leonardo Piccinno, segretario provinciale Fisascat Cisl che aggiunge: “non basta utilizzare lo strumento delle deroghe domenicali come unico toccasana nei confronti del bisogno di sviluppo della rete dei servizi alla cittadinanza. Occorre creare, invece, le condizioni per un intreccio organico tra le tante eccellenze del settore manifatturiero e alimentare e le bellezze del nostro territorio. Questo comporta una modifica culturale dell’utilizzo del tempo del lavoro e della qualità della vita”. A tal proposito, aggiunge il segretario sindacale, “bisogna individuare bene il ruolo della grande distribuzione e quello del commercio tradizionale nelle Marche e il nuovo Testo unico del commercio chiarisce proprio questa individuazione”. Questi saranno gli argomenti centrali, insieme ad un’analisi delle ricadute sul nostro territorio, che sono stati illustrati nell’ambito di un convegno organizzato dalla Fisascat Cisl che si è svolto venerdì 27 novembre alle 15 presso la sala consiliare della Provincia in via Gramsci dal titolo “Uscire dalla crisi si può! Commercio e turismo come opportunità”. Erano presenti Vittoriano Solazzi, assessore regionale al commercio, Renato Minardi, assessore provinciale alle attività produttive, Amerigo Varotti, direttore provinciale della Confcommercio di Pesaro, Roberto Borgiani, direttore provinciale della Confesercenti e Selena Soleggiati, segretaria regionale Fisascat Cisl. L’apertura del convegno è stata affidata a Leonardo Piccinno e la chiusura a Vincenzo dell’Orefice, segretario nazionale Fisacat Cisl. Ha coordinato i lavori Sauro Rossi, segretario generale Ust Cisl Pesaro e Urbino.
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28/11/2009 Famiglia e Fiscalità
Per il rilancio dell’economia meno tasse su lavoro e pensioni Ancona uno del luoghi scelti per la mobilitazione nazionale indetta della Cisl sul tema famiglie e fiscalità. “Meno tasse sui cittadini più esposti più alti i consumi” è l’equazione con cui Paolo Santini, segretario generale Cisl Ancona, ha aperto il confronto al quale hanno partecipato i parlamentari Magistrelli e Casoli e i consiglieri regionali Bugaro e Luchetti Sostenere la famiglia con il Nuovo assegno familiare, ridurre l’imposta sul reddito personale per incrementare il salario le pensioni e per rilanciare i consumi, attuare una lotta all’evasione fiscale più incisiva, alleviare il peso del fisco sulle imprese più meritevoli che investono e spostarlo sui patrimoni e sulle rendite finanziarie.  Sono queste in sintesi le indicazioni arrivate dalla Cisl al Governo in occasione della mobilitazione indetta a livello nazionale dal sindacato biancoverde sul tema della famiglia e della fiscalità e che ha vissuto ad Ancona, nella sede dell’Assistedil, un momento assai significativo con la presenza della senatrice Marina Magistrelli (Pd) e dei consiglieri regionali Giacomo Bugaro (Pdl) e Marco Luchetti (Pd). Alla fine ne è emerso un dibattito animato all’insegna di una serie di input introdotti da Paolo  Santini, segretario generale Cisl Ancona, con queste parole “Lo dicono le leggi più elementari dell’economia, per il rilancio del sistema paese occorre incrementare i consumi. Maggiore sarà il reddito per i dei cittadini più esposti come i lavoratori dipendenti e i pensionati, più alta sarà la possibilità di sviluppare i consumi. E per far questo a nostro avviso serve un novo patto fiscale ed una politica industriale vera strutturale, non a spot come è invece avvento sino ad ora”. Tra le indicazioni fornite dalla Cisl e ricordate da Santini emerge la necessità dell’unificazione degli assegni familiari, sino ad ora suddivisi in quello della spesa e in quello della tassazione, in unico più computo e semplice strumento (Naf). Così come “sarebbe importante portare l’aliquota fiscale sulle rendite finanziarie, oggi fissata al 12,5%, al 20%. Chiediamo inoltre che l’aumento della tassazione sulle rendite non riguardi i rendimenti dei titoli di Stato”. Altro punto discriminante la lotta all’evasione fiscale “che consentirebbe l’aumento delle entrate e al conseguente riduzione del debito pubblico”. Famiglia, pensioni, lavoro, insomma: la crisi economica non è ancora passata e, secondo la Cisl, difendere elementi portanti della società come questi significa riuscire a guardare al futuro non solo con la speranza ma anche con la convinzione che una ripresa effettiva sarà davvero possibile.
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10/11/2009 Diritto sindacale tra crisi economica e lavoro frammentato
Si è svolto l'11 novembre 2009 alle ore 15,30 Sala Castellani di Piazza della Repubblica a Urbino un incontro dal titolo: Diritto sindacale tra crisi economica e lavoro frammentato commenti a margine del libro di Marco Lai “Elementi di diritto del lavoro”. Oltre all'autore, responsabile dell'area giuslavoristica del Centro Studi Cisl di Firenze, erano presenti Sauro Rossi, segretario provinciale Cisl, Claudio Bruscoli, segretario territoriale, Paolo Pascucci, docente di diritto del lavoro presso l'Università di Urbino e Antonio Di Stasi, docente di diritto del Lavoro nell'Impresa all'Università di Ancona. Clicca qui per scaricare l'invito: http://www.scribd.com/doc/26170845/Invito
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09/11/2009 Gruppo lavoro comunicazione
Oggi si è riunito il gruppo
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26/10/2009 comunicato conferenza stampa welfare
  CGIL CISL UIL Ancona Linee Guida Sui bilanci comunali preventivi 2010, sui protocolli regionali socio-sanitari, sui piani di zona degli ambiti territoriali, sul bilancio Provinciale Premessa        Le Confederazioni CGIL CISL UIL di Ancona unitamente alle categorie dei Pensionati SPI-FNP-UILP ritengono irrinunciabile l’avvio dei confronti con la Provincia e con gli Enti Locali sui bilanci comunali di assestamento 2009 e di previsione per l’anno 2010, sull’attuazione nei territori dei protocolli stipulati tra  Sindacati e Regione Marche e sui Piani Zonali di Ambito triennali e annuali.        Le OO.SS. sollecitano la definizione d’incontri in tempi brevi in considerazione anche della continua riduzione dei trasferimenti nazionali delle risorse determinate dalle scelte del Governo. In particolare la riduzione di risorse sul fronte delle politiche sociali e sanitarie, quali: quelle del fondo sociale e di quelle della non autosufficienza, il ridimensionamento del finanziamento al servizio sanitario nazionale.        Oltre alla minore disponibilità complessiva del fondo nazionale per il Welfare, passato da 1.464.233.000 miliardi del 2008 ai 1.420.580.157 del 2009. Il sistema delle Autonomie locali lamenta, quindi, un taglio sul fondo per le politiche sociali che associandosi ad altre riduzioni nei trasferimenti nazionali del comparto sociale, provocano una generalizzata difficoltà a mantenere i livelli attuali dei servizi.        Si è in presenza di scelte che potrebbero portare in alcuni casi alla diminuzione o alla cancellazione di importanti servizi sociali, e a potenziali aumenti di tasse, d’imposte o di tariffe, o addirittura l’inserimento di tasse di scopo.        Si ritiene necessario intervenire anche per sollecitare le istituzioni a dare risposte  di carattere sociale  ai cittadini e lavoratori colpiti da una grave crisi economica ed  occupazionale, i cui effetti sono rilevanti nel  territorio provinciale.        In generale sui Bilanci comunali occorre: > sollecitare le amministrazioni locali ad approntare politiche di bilancio agendo sul versante dell’evasione territoriale, sottoscrivendo protocolli d’intesa con Direzione Regionale dell’Entrate per gli accertamenti di evasione/elusione sull’IRPEF che permetterebbero ai Comuni di ricevere il 30% degli accertamenti eseguiti, > adottare politiche fiscali che promuovano l’equità, > disincentivare gli sprechi ancora presenti, anche se in misura minore, in alcuni Enti Locali e nei Consigli di Amministrazioni delle aziende e/o società pubbliche partecipate. Imposte Le OO.SS. sono contrarie a qualsiasi ulteriore aumento delle imposte locali, quali la TIA (Tariffa di igiene ambientale), la TARSU (Tassa sui rifiuti) ed all’eventuale istituzione di tasse di scopo. Tariffe Occorre: > contenere l’eventuale aumento delle tariffe dei servizi pubblici locali entro il tasso di inflazione che per il 2009 e' pari a +0,7%, considerando la possibilità di agevolazioni tariffarie per gli ultrasessantacinquenni, per gli anziani non autosufficienti, per i disabili e per le famiglie più numerose e disagiate attraverso l’applicazione dell’ISEE; > introdurre tariffe sociali (luce, gas, acqua..), anche attraverso la sottoscrizione di accordi a livello provinciale con gli enti e/o le aziende interessate. Isee > riaffermare a tutti i livelli l’importanza dell’applicazione dell’ISEE di ambito quale strumento di equità per l’accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie. Gestione dei servizi > favorire l’introduzione di forme associative e/o consortili per l’erogazione dei servizi anche tra ambiti limitrofi, al fine della razionalizzazione dei costi e del miglioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini; > discutere le problematiche relative ai trasporti locali (linee, fermate, sicurezza..). Politiche degli investimenti > attivare, da parte degli EE.LL., tutte le iniziative ed opere pubbliche subito cantierabili; > intervenire da subito sulla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, sia per interventi di messa in sicurezza  sia per interventi di risparmio energetico. Politiche sociali e sanitarie famiglie/ minori > potenziare le politiche per l’infanzia ove carenti, > favorire la sperimentazione di servizi innovativi per potenziare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche attraverso l’utilizzo di risorse stanziate a livello Europeo e Nazionale, > monitorare il funzionamento dei servizi scolastici (mense, trasporti, servizi di sostegno..) e le relative rette anziani > monitorare l’assistenza domiciliare socio-assistenziale (SAD) e l’assistenza domiciliare sanitaria (ADI) attuando le intese scaturite a livello regionale; nel contempo prevedere verifiche sul potenziamento del SAD (formazione del personale e di ore aggiuntive di assistenza ai non autosufficienti) e sullo stato d’integrazione tra il SAD e l’assistenza domiciliare; > coinvolgere i Centri Sociali per dare risposte ai problemi legati al disagio elaborando, ove possibile, progetti di raccordo con il volontariato. Piani di ambito/piani di distretto > impegnarsi per far rispettare i tempi previsti per l’approvazione dei piani d’ambito annuali (28 Febbraio 2010) ed entro il 31 Dicembre 2009 i piani triennali; > dare concreta attuazione al significato di concertazione prevista dalla L.3280 con il Comitato dei Sindaci e il Coordinatore d’Ambito; > costituire un tavolo di monitoraggio unico tra il sociale ed il sanitario; > rendere concreta l’integrazione tra il piano annuale e quello distrettuale; > introdurre il Punto Unico Accesso al fine di favorire l’informazione e l’orientamento agli utenti sui servizi socio-sanitari; > sviluppare i diritti di cittadinanza politici e sociali dei migranti ed ampliare gli interventi d’integrazione a cominciare dalle istituzioni scolastiche sul territori. Politica abitativa e della casa > potenziare il contribuito affitti per le situazioni di disagio-sociale ed economico; > allargare lo stock di residenze ad affitto temporaneo o permanente con prezzi calmierati compatibili con il reddito medio dei lavoratori; > estendere la stipula dei contratti di locazione a canone concordato in tutta la provincia; Politica dei prezzi > promuovere accordi tra enti locali e associazioni di categoria per sperimentare la cosidetta “filiera corta” che favorisce la produzione locale di qualità ed il contenimento dei prezzi.  Provincia Le OO.SS. propongono le seguenti questioni da affrontare nella negoziazione con la Provincia di Ancona: > determinare le politiche del lavoro e della formazione professionale adeguate per rispondere alle difficoltà derivanti dalla crisi economica ed occupazionale; > definire con la Provincia, l’INPS e l’INAIL interventi di contrasto al lavoro nero, in particolare nei servizi di assistenza alle persone. > attivare tavoli di concertazione per questioni attinenti alla politica Idrica, Energetica, dei Rifiuti, coinvolgendo anche i rispettivi ATO (servizi, reti degli impianti, tariffe, tariffe agevolate etc.); > affrontare le problematiche della mobilità urbana ed extra urbana e lo sviluppo dei trasporti pubblici locali; > attivare sinergie tra Enti proposti per vigilare sull’applicazione delle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ancona, 26 ottobre 2009
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20/10/2009 Settimana dell' Orientamento della Provincia di Ancona
  Nell'ambito della Settimana di Orientamento (27 - 30 ottobre - Fiera della Pesca di Ancona) promossa dalla Provincia di Ancona e destinata agli studenti del quarto e quinto anno delle Scuole Superiori del territorio provinciale, vi segnaliamo il Laboratorio di orientamento ideato e realizzato da CGIL, CISL, UIL e Confindustria di Ancona dal titolo "Sulla mia strada".  Il laboratorio prevede attraverso modalità interattive, video, musica, interviste, quiz sul tema dell'orientamento alla formazione e al lavoro. In particolare nelle giornate del 27 e del 29 ottobre protagonista della intervista sarà il Segretario generale della CISL di Ancona Paolo Santini.  Per ulteriori informazioni sulla Settimana dell' Orientamento http://www.lavoro.provincia.ancona.it/viewdoc.asp?CO_ID=6897
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02/03/2009 Congresso Cisl Ancona 3-4 marzo 2009
Io lo so che non sono solo E' il significativo  titolo del XVI congresso UST Cisl  Ancona, per ribadire la presenza e il sostegno del sindacato sul territorio, che si apre domani (3 marzo ndr) e si concluderà mercoledì con l'elezione della nuova segreteria. All'interno  una tavola rotonda dedicata al tema del capitale umano per lo sviluppo del territorio.  La Cisl Ancona a Congresso. Si apre domani 3 marzo 2009, il XVI congresso provinciale del sindacato anconetano. Un momento di democrazia formale e sostanziale, l’occasione per verificare e ridefinire le linee dell’organizzazione. Un'organizzazione che nel 2008 ha registrato 47.365 iscritti, confermandosi la provincia con più tesserati Cisl, con un incremento di circa 2590 unità nell'ultimo quadriennio. Dunque domani (3 marzo ndr) si apriranno i lavori per i 235 delegati in rappresentanza delle 18 categorie e delle 22 sedi presenti nel territorio provinciale. Alle 9.30 la relazione introduttiva del segretario provinciale Cisl Paolo Santini presenterà il tema del congresso: la centralità e il sostegno che il sindacato può e deve offrire ai lavoratori. Ospiti il segretario confederale nazionale Cisl Gianni Baratta e Agnese Moro, figlia del grande statista democristiano, a cui verrà consegnata la pubblicazione realizzata dalla Cisl Ancona in memoria del padre. Sarà invece dedicata alla tavola rotonda “Capitali dello sviluppo - Sviluppo dei capitali”, la mattina del 4, un confronto aperto allo sviluppo umano e alla necessità di un welfare “nuovo e attivo”, in cui il  territorio e la città rivestano un ruolo rilevante. Rosangela Lodigiani, docente di Politiche di Capitale umano dell'Università Cattolica di Milano, Patrizia Casagrande, presidente Provincia di Ancona e Angelo Stango, di Confindustria Ancona, saranno gli ospiti del dibattito, a cui seguirà nel pomeriggio l'elezione dei nuovi organismi e la proclamazione dei componenti della nuova segreteria. Ancona, 2 marzo 2009
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