«Come Fit CISL Marche siamo arrivati alla conclusione che il porta a porta a sacchetto sia un modello di raccolta da superare: il futuro è rappresentato dai cassonetti intelligenti e dalla raccolta stradale di prossimità. - scrivono in una nota stampa Claudio Giuliani e Roberto Ascani della Fit CISL Marche - La raccolta domiciliare con il sacco infatti porta con sé diverse criticità legate soprattutto al decoro urbano: presenza dei sacchi per molte ore in strada, sacchi alla mercè delle intemperie e degli animali, difficoltà legate al loro reperimento. Il porta a porta inoltre limita molto la libertà dei cittadini nel conferimento dei rifiuti, con giorni e orari rigidi da rispettare. Ultima considerazione, ma non meno importante, i costi: questo sistema comporta costi molti alti per l'azienda che ricadono poi sulla tariffa che i cittadini sono tenuti a pagare.»
«I tempi sono cambiati e sono maturi per puntare decisi verso un nuovo modello di raccolta: quello dei cassonetti ad accesso controllato ovvero la raccolta stradale di prossimità. E’ necessario un “cambio di rotta” che consenta una "tracciabilità del rifiuto "che rappresenta la condizione necessaria per l'introduzione del tributo puntuale: pagare per quel che realmente si produce, e si differenzia. - proseguono -È questa la vera sfida: aumentare la raccolta differenziata, migliorarne la qualità, diminuire i costi e premiare chi la fa bene. E non solo. Serve, inoltre e soprattutto, fare il punto tra risultati raggiunti e obiettivi dettati da normative regionali (leggasi Piano Regionale dei Rifiuti) ed europee, sul corretto bilanciamento tra qualità della vita degli operatori e sostenibilità ambientale. L’evoluzione del sistema di raccolta rifiuti (anche legislativa) da più di un quarto di secolo dall’emanazione del decreto Ronchi è stata finalizzata a porre l’attenzione, in particolare, sulla raccolta porta a porta.»
Oggi per la Fit CISL Marche è importante porre l’accento sulla necessità di adeguare le modalità di raccolta porta a porta inserendo nuove tecnologie che permettano di consolidare i successi ottenuti in questi anni in tema di percentuali di raccolta differenziata, e soprattutto di riduzione del rifiuto conferito a discarica, salvaguardando però la salute dei lavoratori messa a forte rischio dalle modalità operative dell’attuale raccolta. Su questo tema come Fit Cisl Marche «abbiamo presentato uno studio realizzato in collaborazione con Università Politecnica delle Marche (Univpm) che ha messo a confronto i dati raccolti nella azienda Cosmari che opera nella raccolta rifiuti. Il quadro emerso ha confermato la relazione diretta tra raccolta porta a porta e patologie posturali lamentate dai lavoratori oltre all’aumento di richieste di malattie professionali tali da rendere preoccupante l’attuale situazione.»
Inoltre, è fondamentatale promuovere l’idea di unire le forze dei vari bacini per realizzare impianti utili a tutto il territorio regionale, mettendo a fattor comune le risorse che ogni bacino possiede. Da qui la necessità, per la Fit CISL Marche, di un cambio di passo. «Esistono metodi di raccolta domiciliare che, a fronte di adeguati investimenti, consentono di conciliare entrambe le esigenze. Alla Regione abbiamo ribadito la necessità di proseguire nel confronto, creando un tavolo di lavoro comune che consenta di sviscerare il tema in ogni sua forma, tecnica sociale ed economica, fino a trovare una soluzione condivisa. Ovvio che ciò obbliga, già da oggi, a guardare avanti nella Programmazione del Piano regionale dei Rifiuti, impiegando le attuali risorse economiche disponibili in investimenti che mirino ad abbandonare gradualmente ma decisamente il porta a porta svolto in maniera tradizionale. Ovviamente è urgente che anche i prossimi affidamenti pluriennali del servizio di gestione dei rifiuti nei bacini provinciali della regione, che sono in fase di aggiudicazione o in proroga debbano guardare al futuro - concludono - declinino i piani d'ambito traguardati alle modalità di raccolta»