I sindacati dei pensionati in piazza contro l'ennesima vessazione, inflitta dalla manovra di Bilancio per il 2019 che colpisce ancora una volta le pensioni medio-basse. In tre anni i pensionati vedranno sottrarsi 2,5 miliardi di euro dalle proprie tasche.
I pensionati marchigiani sono scesi in piazza con presidi davanti alle Prefetture il 28 dicembre ad Ancona e Fermo e il 29 dicembre ad Ascoli Piceno e Pesaro e il 3 gennaio a Macerata.
Contestualmente SPI Cgil FNP Cisl E UILP-Uil hanno chiesto ai Prefetti di essere ricevuti per spiegare le motivazioni del grave malcontento che è alla base della mobilitazione.
Con le misure previste si compie un nuovo passo indietro rispetto alla volontà espressa dal precedente esecutivo di modificare in legge di bilancio il sistema di indicizzazione delle pensioni con cui dal 1 gennaio 2019 sarebbe stato ripristinato un meccanismo di rivalutazione in grado di tutelare il potere d'acquisto dei pensionati italiani. Infatti, il Governo ha deciso, per fare cassa, di modificare il sistema di calcolo della rivalutazione peggiorandolo (% rivalutative ridotte) anche rispetto alla “legge Fornero" che volevano abrogare!!.
Per SPI Cgil FNP Cisl E UILP-Uil le misure previste sono profondamente ingiuste, perché colpiscono una categoria particolarmente debole della società.
Una manovra che piuttosto che difendere le fasce deboli e intervenire sulla creazione di lavoro per stimolare la crescita e lo sviluppo, produce una riduzione del reddito disponibile, redistribuendo povertà.
L'iniziativa ha voluto anche richiamare l'attenzione alla definizione di una pensione dignitosa per i giovani, così come previsto dal documento di Cgil Cisl Uil, presentato al Governo