macerata

04/05/2012 Poste italiane chiude tre uffici a Macerata
E' scontro tra Poste italiane e il Sindacato di Categoria  della Cisl (la FLP), dopo che l'azienda ha deciso di  chiudere gli uffici di Piediripa, Sforzacosta e Montecassiano.In un comunicato stampa il Segretario della SLP Cisl Marche Dario Dominici attacca duramente Poste italiane, accusandola di avere ormai deciso una drastica riduzione dell'offerta dei servizi sul territorio e dei livelli occupazionali.«Presto - sostiene Dominici - i cittadini potranno accedere ai servizi solo dopo code interminabili e solo dopo aver compiuto un lungo tragitto in macchina o su un mezzo pubblico. In altre parole  Poste italiane taglia i costi di gestione semplicemente approfittando di un particolare privilegio che le viene concesso, ossia quello di scaricarli semplicemente sugli enti locali e sulla popolazione».Una strategia attraverso la quale, secondo la Cisl Slp, l'azienda mette in discussione anche il ruolo della rappresentanza. La Cisl, sindacato più rappresentativo del settore, è un avversario scomodo, e i lavoratori, tra i quali molti suoi iscritti, sono costantemente messi sotto pressione da richieste di maggiore flessibilità, di deroghe alle regole e di aumento di carichi di lavoro e di responsabilità personali.Negli ultimi quattro anni l'impegno del sindacato è stato quello di evitare la chiusura delle aziende preservando quanti più posti di lavoro possibile,  Mentre approva e certifica un bilancio assolutamente positivo invece,  Poste italiane decide di chiudere 1.200 uffici postali entro l'anno, tagliando almeno 10.000 posti di lavoro.«Ma siamo convinti - conclude Dominici - che i lavoratori e i clienti di quella che è la più grande azienda di servizi del paese, non si lasceranno ingannare ancora una volta». 
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04/05/2012 Personale ATA, graduatorie di circolo e di istituto di prima fascia
Con nota 2937 del 17 aprile 2012 il Ministero dell'istruzione, università e ricerca comunica l'apertura delle funzioni per l'inserimento online delle istituzioni scolastiche in cui gli aspiranti delle graduatorie permanenti (24 mesi) vogliono essere iscritti nella graduatoria di istituto di prima fascia. L’applicazione per l’invio on-line del modello di domanda (all. G) sarà disponibile a partire dalle ore 9,00 del giorno  10 maggio 2012 fino alle ore 14,00 del giorno 30 maggio 2012. Non è richiesto l’invio del modello cartaceo in formato pdf prodotto dall’applicazione. Per poter accedere alle istanze online è necessario che gli aspiranti abbiano completato la procedura di registrazione al sistema. Tutti gli aspiranti, ai fini dell’inclusione nelle graduatorie di circolo e di istituto di 1° fascia per l’ a. s. 2012/13, dovranno, necessariamente,  utilizzare la procedura on-line in quanto non sarà più possibile confermare in automatico le sedi espresse dell’anno scolastico precedente. LA SEGRETERIA CISL SCUOLA MACERATA
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03/05/2012 Osservatorio sul mercato del lavoro
LISTE DI MOBILITAAlla data del 31 marzo 2012 sono stati iscritti nelle liste di mobilità 841 persone (+ 28% rispetto al 2011).Di essi 694 (82%) non hanno indennità. Gli iscritti senza indennità aumentano del 67% rispetto al 2011.Gli iscritti con indennità sono 147 (il 17% del totale) e sono diminuiti del 53% rispetto al 2011. CASSA INTEGRAZIONEAl 31 marzo 2012 sono state autorizzate 1.551.552 ore di Cassa integrazione di cui: 254.431 di Cig ordinaria ( 16,4% del totale) 361.385 di Cig straordinaria (23,3% del totale) 535.736 di Cig in deroga (60,3% del totale) Rispetto allo stesso periodo del 2011 le ore autorizzate complessivamente sono diminuite del 16%. Nello specifico dei singoli strumenti si registra: un aumento del 20% della Cig ordinaria; una diminuzione del 40,1% della Cig straordinaria una diminuzione del 2,2% della Cig in deroga IL REPORT COMPLETO SUL MERCATO DEL LAVORO
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30/04/2012 Rimettere al centro il lavoro per uscire dalla crisi
Ringrazio il Sindaco per le belle parole spese e per aver organizzato anche quest’anno, insieme all’amministrazione, un bel momento come questo. Il primo maggio non è solo un’occasione per rinnovare una tradizione significativa per la comunità, ma è anche un segnale culturale in controtendenza.E’ davanti agli occhi di tutti come la nostra società rischi di scivolare su un piano di superficialità e qualunquismo, concentrandosi sempre più su  questioni marginali e su interessi particolari. Per fortuna non siamo soli. Infatti, in questo momento, in tutta Italia, si svolgono centinaia di iniziative di festa e memoria come questa, qui a Civitanova Marche.Un’ occasione per ricordare il contributo offerto dal mondo del lavoro per la realizzazione del nostro Paese. Un significato profondo ribadito nello slogan “Lavoro e Crescita per uscire dalla crisi” che accompagnerà la manifestazione nazionale unitaria che si svolgerà a Rieti. Un tema quanto mai attuale, che ci impone riflessioni serie in questo momento complesso, se non addirittura drammatico, per il mondo del lavoro.Il Primo Maggio è in primo luogo festa del lavoro, serve a manifestare il lavoro e per il lavoro, serve a ricordare a tutti, alla politica, alle istituzioni, ai signori dell'economia, ai guru della finanza, ai mezzi d'informazione, ad ognuno di noi, che, come dice lo storico Inno dei lavoratori,di Filippo Turati del 1886:  “Noi vivremo del lavoro!…il riscatto del lavoro dei suoi figli opra sarà…”:Sono parole che, dopo tanti anni non hanno perso la loro forza e intensità, parole che continuano a trasmetterci emozioni e ideali.“Noi vivremo del lavoro!”: parole che ci spingono a fare memoria del lavoro di un tempo nelle nostre terre, nelle nostre contrade, nelle nostre botteghe, nelle nostre filande, nelle nostre miniere. Lavoro duro e spesso sfruttato, lavoro minorile, lavoro insalubre, lavoro di donne “in attesa”, lavoro “licenziato” ad nutum, lavoro dall’alba al tramonto, lavoro senza contratto…“Noi vivremo del lavoro”: parole che ci spingono a fare memoria dell’azione coraggiosa degli uomini e delle donne che hanno immaginato, progettato, dato vita, in varie forme, alle associazioni sindacali; di coloro che ci hanno creduto, che hanno fatto crescere il sindacato nel nostro Paese, nelle fabbriche, nei campi, negli uffici pubblici, hanno contribuito a creare un avanzato sistema di tutele e diritti, costruito nei decenni scorsi.Per chi, come noi oggi qui presenti, è convinto che il lavoro rappresenti un valore inestimabile per la persona e per la comunità; per chi, come noi, ha sempre rivendicato per il lavoro un posto centrale nella società e nelle attenzioni della politica; per chi, come noi, crede che la nostra Costituzione conservi ancora la sua forza e la sua attualità proprio perché mette al centro il lavoro e il rispetto della dignità della persona che lavora, affermare che noi vivremo del lavoro significa sostenere anche per il futuro l’impegno a promuovere, difendere e rappresentare il lavoro umano.Con le parole  “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, i Costituenti stabilirono infatti che la nazione non doveva essere fondata sul censo, sulla nobiltà ereditaria, sul privilegio, sullo sfruttamento, ma sul dovere-diritto di ogni persona, attraverso il lavoro, di partecipare  attivamente e concretamente al bene comune.A distanza di sei decenni, il lavoro resta ancora un elemento essenziale di identità personale. Il lavoro è  fonte e strumento di autonomia, di indipendenza personale, di potenziale crescita professionale, di gratificazione, di relazionalità, di partecipazione alla vita ed allo sviluppo di una nazione; per i credenti il lavoro è un contributo alla trasformazione del Creato.Ma i profondi cambiamenti che hanno trasformato la società moderna hanno inciso in misura forte anche sul lavoro, a livello culturale, organizzativo ed  economico. Sappiamo che per anni si è teorizzato qualcosa di diverso, si è persino scritto e dissertato sulla “fine del lavoro”.  Sappiamo che ha avuto sempre più presa la cultura del successo facile e della rendita, cioè l'idea che si possa vivere bene sfruttando i vantaggi di una posizione acquisita o ereditata, si tratti di rendita finanziaria o immobiliare, rendita professionale o legata alla politica, rendita speculativa o persino derivata da attività illegali. Oppure l’idea che per raggiungere una determinata posizione si debba fare in fretta utilizzando tutti i mezzi a disposizione, ignorando le esigenze altrui e se occorre, anche le regole della convivenza civile.Il lavoro rischia oggi di fare notizia solo in negativo, quando c’è un drammatico infortunio mortale oppure quando qualche azienda importante chiude e centinaia di persone rimangono senza lavoro. O ancora perché quanto si guadagna col lavoro non basta ad arrivare a fine mese.E’ certo che il lavoro oggi è una delle maggiori ragioni di inquietudine e persino di angoscia, lo è per ha perso il lavora o teme di perderlo, lo è per chi – come i nostri giovani - non riesce a trovarlo o lo trova in forme di inaccettabile precarietà che perdurano per anni e anni.La grande crisi sta ancora dispiegando i suoi effetti perversi sull’economia reale e sul lavoro. Un vero e proprio “tsunami” sociale e culturale che ha allentato i vincoli comunitari, ha sfilacciato le reti di sostegno familiare, ha reso più incerte le possibilità educative, fino a modificare profondamente stili di vita e di consumo. La crisi mondiale che ha certificato il fallimento del libero mercato e di quell’ idea, affermatasi negli ultimi decenni, secondo la quale per produrre ricchezza non è più necessario il lavoro, e quindi non sono più necessari neppure i luoghi e le persone del lavoro.Primo maggio dunque per rimettere al centro il lavoro, le tutele sociali e sindacali, le attività economiche basate sul lavoro della gente. Primo maggio per rafforzare la lotta alle speculazioni finanziarie e al mito del profitto a breve e a tutti i costi.Primo maggio per rimettere al centro questi temi; per far ripartire quel meccanismo democratico che oggi sembra essersi inceppato nel nostro paese; per tornare a parlare di solidarietà, di coesione sociale, di responsabilità; per chiedere alla politica e alle istituzioni una prospettiva credibile di bene comune.Dobbiamo sapere che le soluzioni non saranno semplici, e che saremo tutti chiamati a confrontarci con la necessità di fare scelte lungimiranti e coraggiose  per rilanciare il lavoro in Italia.Per questo abbiamo bisogno di tutto il sostegno che può provenire dalla “buona politica”. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un miglioramento del clima generale nel paese. Un’insperata coesione delle principali forze politiche ha evitato che l’Italia cadesse, alla fine dello scorso anno, nel baratro del fallimento e nel caos sociale.Le parole del Presidente della Repubblica Napolitano, che ha ricordato il ruolo ineludibile dei partiti nel rapporto con le istituzioni democratiche, ci confermano la necessità di coltivare un dialogo e un confronto costanti tra forze politiche, istituzionali e sociali. Il rischio che tendenze populiste e demagogiche prevalgano, cavalcando “l’onda facile” dell’antipolitica, deve essere scongiurato. Facciamo nostro l’appello del Presidente affinchè “i partiti ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità nuova di proposta e di governo”.E’ importante che quest’ appello non cada nel vuoto,  che si mettano insieme tutte le enormi energie di cui dispone l’Italia per custodire e rinnovare ciò che resta della nostra tradizione, della nostra operosità, del nostro dinamismo, delle nostre reti di solidarietà, ed al contempo per avviare progetti nuovi, scoprire nuovi percorsi di sviluppo economico, coltivare nuovi terreni di socialità.A questo Governo diciamo che la riforma del mercato del lavoro non serve se non c’è lavoro; che non possiamo lasciare in mezzo ad una strada centinaia di migliaia di lavoratori, GLI ESODATI, che hanno lasciato il lavoro e ora non avranno la pensione promessa; che il disegno di legge presentato dal Governo è il risultato di un estenuante lavoro di concertazione con il quale è stato garantito un equilibrio che va ora protetto nel passaggio in Parlamento, approvando quanto prima la riforma e proteggendola dagli attacchi prevedibili di lobbies e potentati;  che ci sono ultra cinquantenni espulsi dal mercato che non riescono a rientrare; che oltre più della metà delle famiglie italiane sono colpite dalla crisi; che tutti guardiamo al futuro con preoccupazione e paura.A questo Governo diciamo anche che risanare i conti pubblici è necessario, ma che a pagare non possono essere sempre e solo i cittadini a reddito fisso -  lavoratori dipendenti e pensionati - che da soli sostengono quasi il 90% dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Il nostro sistema fiscale è ingiusto e va profondamente riformato allentando la pressione sui salari e sulle pensioni e ridando ossigeno alle famiglie italiane, anche per incentivare la ripresa dei consumi di cui beneficeranno anche le imprese.Le risorse per quest’operazione vanno trovate contrastando l’evasione fiscale che ogni anno sottrae alle casse dello Stato 130 miliardi di € - insieme al lavoro nero e irregolare, che aumenta costantemente con il perdurare della crisi. Soprattutto però il peso del fisco va spostato dal lavoro sulle rendite (soprattutto quelle finanziarie e speculative), sui consumi di lusso e  sui grandi patrimoni (che non sono le prime o le seconde case degli italiani, spesso acquistate al prezzo di pesantissimi sacrifici).Chi più ha, in questo momento è chiamato a contribuire più degli altri, specialmente se in passato ha dato di meno. Al contempo si deve agire con decisione e celerità sugli enormi sprechi della politica (gli scandali che ogni giorno emergono sono un pugno sullo stomaco per tutti noi), e sulla corruzione che cresce di giorno in giorno. Rigore ed equità quindi, ma non solo. Dalla crisi si può uscire solo se si ha chiaro in testa qual è il senso di marcia. Serve una visione del futuro. Serve un “patto” per la crescita, fatto di politiche industriali serie e coraggiose, in grado di rilanciare produzione e occupazione.A sostegno del lavoro e della nostra coesione sociale dobbiamo mobilitare tutte le risorse anche dei nostri territori, come in parte già con i tanti accordi anticrisi tra amministrazioni locali e sindacati. Risposte importanti ma parziali rispetto ad una crisi che sta devastando anche il nostro territorio e le nostre comunità.Una crisi che è partita da lontano ma è entrata violentemente nelle nostre famiglie. Nel 2011 2241 i lavoratori che sono stati licenziati, oltre 9000 non hanno avuto il rinnovo dei contratti, 4 milioni le ore di cassa integrazione autorizzate. Numeri che certificano una situazione drammatica, difficile, complessa, che deve essere assunta e affrontata con forza e coraggio.Dobbiamo quindi fare un salto di qualità, con la determinazione comune a scommettere su una concertazione più avanzata, per creare massa critica, non solo dimensionale ma anche culturale, per superare le litigiosità e i campanilismi che spesso riducono le nostre potenzialità.Insomma tutte le politiche e le scelte debbono essere fatte per rimettere al centro il lavoro, per tutelarlo e promuoverlo, per renderlo più sicuro e dignitoso. Serve una nuova stagione comune di apertura e di innovazione, di cooperazione e di responsabilità collettiva.Per dare una speranza ai tanti volti di uomini e donne che, sul lavoro e per il lavoro, vivono la frustrazione della ricerca infruttuosa, l’umiliazione del diritto negato, l’incertezza e talvolta la paura del futuro, serve un impegno straordinario che faccia diventare quotidiano, ordinario, consueto, il Primo maggio.E servono tante energie e tante volontà per portare avanti questo impegno, che ne sono certo, ognuno di noi oggi qui, vuole confermare e rafforzare.Viva il Lavoro, Viva il Primo Maggio
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24/04/2012 Un nuovo coordinatore Cisl per la RSU della Provincia
Il Geometra Paolo Virgili è il nuovo Coordinatore della Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) della Provincia di Macerata. Lo ha deciso la stessa RSU, i cui 12 componenti (6 della Cisl, 4 della Cgil, 1 della Uil e 1 del Csa) si sono riuniti nella giornata di giovedì 19 aprile.Per Virgili si tratta di una riconferma del buon lavoro svolto sin dal 2007, anno in cui per la prima volta venne eletto nella RSU della Provincia di Macerata.L’elezione di Virgili segue quella di Roberto Giorgetti e di Mauro Severini, rispettivamente coordinatori Cisl delle RSU del Comune di Recanati e di Macerata.Già da domanila RSUsarà impegnata con una serie di incontri conla Provincia, con l'Unione delle Province Italiane e conla Regione Marcheper partecipare al confronto in essere sul futuro di questo Ente locale vitale e costituzionalmente garantito.Seguiranno incontri con il Presidente Pettinari e con l'Assessore al personale Palombini, al fine di concludere celermente la contrattazione aziendale, la verifica sulla riorganizzazione degli Uffici e del Servizio della Polizia Provinciale.Nel porgere i migliori auguri di buon lavoro a tuttala RSU, la Cisl Funzione pubblica, attraverso il Segretario Alessandro Moretti, «auspica una stagione di rinnovata unità sindacale, della quale tutto il pubblico impiego ha bisogno, e che presuppone che anche tutti gli altri soggetti sindacali si comportino in modo chiaro e coerente, muovendosi insieme in sintonia».«A campagna elettorale oramai conclusa - conclude Moretti - dovranno prevalere la capacita di dialogare e confrontarsi per dare espressione unitaria al lavoro pubblico e conseguire quei risultati che i lavoratori si attendono».
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24/04/2012 Anziani, è emergenza sociale
La non autosufficienza è un'emergenza sociale alla quale è necessario rispondere con un piano territoriale che dia risposte ai bisogni sociali e sanitari delle persone, soprattutto anziane, con disabilità grave. Lo affermano i sindacati dei pensionati  FNP Cisl e SPI Cgil, che lunedì 23 aprile hanno organizzato un'assemblea pubblica all'Hotel 77 di Tolentino.Preoccupanti i numeri forniti dall'ufficio studi sul welfare della Cisl di Macerata, illustrati  nella relazione introduttiva del Segretario generale dei pensionati Cisl di Macerata Dino Ottaviani.  Sono circa 65.000 gli anziani non autosufficienti nella Regione Marche, 11.000 solo nella Provincia di Macerata. Una famiglia italiana su 10 ha al suo interno una persona non autosufficiente. Solo il 20 % di esse fruiscono di servizi pubblici a domicilio.Una situazione insostenibile alla quale è necessario rispondere con un sistema articolato in  grado di integrare interventi a domicilio con servizi residenziali per gli anziani soli.Tenendo poi conto che oggi sono almeno 14.000 gli anziani marchigiani assistiti dalle assistenti familiari private (le cosiddette badanti), il sindacato dei pensionati chiede politiche pubbliche che valorizzino le responsabilità delle famiglie  ed integrino il ruolo delle badanti e dei caregiver (i familiari che si prendono cura dei non autosufficienti)  nel sistema pubblico, attraverso formazione e informazione su tutte le attività legate al lavoro di cura.Sullo sfondo rimane la questione del Fondo nazionale per la non autosufficienza, soppresso nel 2011. Il sindacato dei pensionati, attraverso un'apposita piattaforma nazionale, chiede che il Fondo nazionale sia ripristinato e che venga approvata una legge quadro sulla non autosufficienza, nella quale vengano definiti i livelli essenziali minimi di servizi che, su tutto il territorio nazionale, devono essere garantiti alle persone non autosufficienti.Ospiti dell'incontro l'Assessore regionale alla famiglia e alle politiche sociali Luca Marconi, il Coordinatore degli Ambiti sociali 16, 17 e 18 Valerio Valeriani e la Direttrice del Distretto sanitario di Macerata e Tolentino Donella Pezzola. Ha concluso i lavori la Segretaria nazionale dello SPI Cgil Celina Cesari.http://www.youtube.com/watch?v=F0CwN1RmHVM&feature=youtu.beLA RASSEGNA STAMPAI NUMERI DELLA NON AUTOSUFFICIENZARELAZIONE DINO OTTAVIANI 
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18/04/2012 Trasporti pubblici, sciopero regionale di otto ore
Uno sciopero regionale di 0tto ore è stato proclamato dalle  Categorie dei Trasporti di Cisl, Cgil e Uil.Giovedì' 10 maggio i lavoratori del trasporto pubblico locale delle Marche incroceranno le braccia per protestare contro la scelta della Regione Marche di ridurre i servizi ai cittadini penalizzando studenti, lavoratori pendolari e pensionati. Scelte che mettono a rischio i diritti e le tutele conquistate negli anni scorsi, e decisivi per la qualità e la sicurezza nel trasporto locale.«La Regione - sostengono le Categorie di Fit Cisl, Filt Cgil e Uiltrasporti -  è attenta solo alle richieste economiche delle imprese del settore ed ha rinunciato  a governare il processo di riforma sostenibile dei trasporti. Nel prossimo anno il servizio verrà messo sul mercato senza un adeguato supporto di leggi e lcausole di salvaguardia per i cittadini e i lavoratori del settore».Le modalità dello sciopero saranno differenti a seconda della categoria di lavoratori. Gli impiegati sciopereranno tutto il giorno, i lavoratori delle officine garantiranno un servizio minimo tra le 9.00 e le 17.00. I lavoratori del settore movimento sciopereranno  dalle 9.00 alle 17.00, garantendo servizi dedicati i disabili ed ai bambini delle scuole materne ed elementari.
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11/04/2012 Disegno di legge per la riforma del mercato del lavoro
Leggi le valutazioni della Cisl sul Disegno di legge per la riforma del mercato del lavoroScarica il testo del Disegno di legge
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10/04/2012 Su giovani e ammortizzatori riforma del lavoro apprezzabile
«La riforma del lavoro portata avanti dal Governo Monti, dopo il confronto con il sindacato, contiene misure apprezzabili».E’ questo il pensiero del Segretario generale aggiunto della Cisl Nazionale Giorgio Santini, intervenuto  nel corso dell’Assemblea organizzata dalla Cisl Marche che ha radunato al Pala indoor di Ancona circa 600 tra quadri e delegati per discutere e confrontarsi sul tema della riforma, con particolare riferimento alla modifica dell’articolo  18 dello Statuto dei lavoratori. Contrasto alla flessibilità “malata”, sostanziale conferma degli ammortizzatori sociali, sostegno ai giovani con l’incentivo ai contratti stabili e alle nuove assunzioni, reintegro del lavoratore in caso di licenziamento disciplinare illegittimo. Questi, secondo Santini, sono gli aspetti migliori della proposta di riforma.«Ora però  chiediamo di apportare modifiche alla normativa sui licenziamenti di natura economica, per il quale  vogliamo che venga previsto il potere del giudice di reintegrare il lavoratore nel caso di assenza di cause fondate».Secondo il Segretario generale aggiunto della Cisl con questa nuova normativa licenziare il lavoratore sarà più complicato per l’azienda. Su di essa graverà infatti l’obbligo di comunicare il licenziamento all’Ufficio del lavoro competente, presso il quale sarà attivata una procedura obbligatoria di conciliazione – che oggi non è prevista – con la presenza del sindacato.L’appuntamento del Pala indoor è stato introdotto dal segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che ha sottolineato come il Governo fosse partito da una posizione di vero smantellamento dell’articolo 18 e di forte riduzione del sistema degli ammortizzatori sociali.«La Cisl– secondo Mastrovincenzo – ha sempre sostenuto che il vero problema del mercato del lavoro italiano non è la “flessibilità in uscita”, né la disciplina sui licenziamenti individuali, ma la “flessibilità in entrata”».Per questo, nel negoziato con il Governo, il Sindacato di Via Po’ ha seguito il "sentiero stretto", tra l'esercizio della responsabilità, la fiducia della nostra gente, la attenzione a coloro che hanno meno tutele, il dialogo a 360° con tutti i soggetti politici e sociali”.Sulla lotta alla precarietà Mastrovincenzo ha ricordato come la riforma preveda strumenti per combattere le forme abusive di flessibilità e favorire l’ingresso dei giovani al lavoro. I principali: l’apprendistato che il canale privilegiato dell’accesso al lavoro per i giovani; il contratto di inserimento per favorire l’occupazione degli ultra cinquantenni; il contratto a tempo determinato che costerà di più all’impresa e nella cui durata massima si ricomprendono anche i periodi di somministrazione.«Questa riforma non piace per niente alle imprese – ha concluso Santini – per questo avremmo preferito firmare insieme un accordo con il Governo, che l’avrebbe resa più solida e sicura nei passaggi parlamentari che attendono il disegno di legge durante i prossimi ».  SCARICA IL Volantino Riforma Mercato del Lavoro Scarica DDL RIFORMA MERCATO DEL LAVORO presentato dal Governo  LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE LE INTERVISTE  su TG3 MARCHE  
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06/04/2012 Un risultato importante per i lavoratori agricoli
A partire dal mese di aprile del 2012 l’integrazione pagata ai lavoratori agricoli in malattia e infortunio sale dal 90% al 100% dello stipendio.Ciò è reso possibile grazie alla buona gestione del FIMIAV (Fondo Integrazione Malattia Infortunio Assistenza Varie), l’Ente bilaterale agricolo al quale tutte le aziende iscritte al settore agricolo dell’INPS (anche cooperative) sono obbligate ad iscriversi.Il Fondo è alimentato con contributi posti a carico delle aziende e dei lavoratori, ed eroga prestazioni assistenziali di particolare importanza, in primo luogo l’indennità integrativa di malattia ed infortunio di cui sopra.Il Fondo eroga anche un sussidio una tantum di € 1.000 per maternità (per ogni figlio) alle lavoratrici fisse e stagionali con anzianità di iscrizione al Fondo di almeno 120 giornate, nonché contributi straordinari per decesso causato da infortunio sul lavoro pari ad € 1.500.Hanno diritto alle prestazioni erogate dal FIMIAV gli operai agricoli con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, gli apprendisti e gli operai a tempo determinato solo se possono vantare un’anzianità di iscrizione pari a 51 giorni di lavoro effettivo.«L’incremento della copertura dell’indennità di infortunio e malattia al 100% dello stipendio rappresenta un risultato importante - sostiene Lidia Fabbri, Segretaria della Cisl di Macerata e vice Presidente pro-tempore del FIMIAV,  che conferma l’importanza della bilateralità in un momento storico molto difficile anche per il settore agricolo».Per qualsiasi informazione i lavoratori del settore possono rivolgersi oltre che alle Organizzazioni Sindacali confederali che ne fanno parte, anche direttamente al FIMIAV che ha sede pressola Confagricolturadi Macerata, in Via Morbiducci 53. 
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04/04/2012 Convocato il tavolo provinciale per lo sviluppo
Sabato 31 marzo si è riunito  il tavolo istituzionale prmanente per lo sviluppo economico presidiato  dalla Provincia di Macerata. Ne fanno parte, oltre all'Ente provincia, i Comuni, le due Università di Macerata e Camerino, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni  rappresentative delle imprese.La convocazione del tavolo  istituzionale da avvio ad una fase di concertazione permanente tra istituzioni e forze economiche e sociali del territorio, unite dalla necessità di affrontare e risolvere un momento particolarmente difficile.La crisi continua infatti ad imperversare nel territorio maceratese. Lo dimostra l'andamento del mercato del lavoro nei primi due mesi del 2012. Secondo l'osservatorio della Cisl di Macerata in fatti sono 520 i lavoratori maceratesi iscritti nelle liste di mobilità, con un incremento del 29% rispetto al 2011. In aumento anche la Cassa integrazione in deroga, cresciuta dell'85% rispetto all'anno precedente.Soddisfatto il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, secondo il quale «l'apertura del tavolo provinciale era stata sollecitata da tempo da parte della Cisl e rappresenta un'opportunità importante per ragionare insieme su come uscire da questa crisi, mettendo insieme le risorse a disposizione, integrandosi e creando sinergie».Da questo primo incontro non sono emersi ancora progetti concreti. Ma una prossima riunione del tavolo istituzionale è prevista in agenda per il prossimo 14 aprile. 
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04/04/2012 IMU. Le richieste dei Centri di Assistenza Fiscale.
Far pagare ai contribuenti un acconto in attesa dell'esatta definizione del tributo per poi procedere al pagamento del saldo di dicembre. Questa la proposta della Consulta Nazionale Caf  in tema di IMU (Imposta Municipale Unica). Il sistema dei Caf assiste circa un milione di contribuenti per il modello 730 e di questi circa l'95% deve pagare l'Imu. La nuova imposta obbliga tutti a pagare un pò più di prima e saranno circa 14 milioni le persone che chiederanno assistenza all'Imu. Il calcolo dell'Imu da parte dei Caf è  possibile solo se si è a conoscenza delle aliquote da prendere in considerazionee e al momento sembra che i Comuni possono modificarle fino al 30 settembre. Da qui la richiesta di poter fare il calcolo dell'Imu nella  seguente  modalità: l'acconto sulla base delle aliquote previste dalla legge nazionale, poi a dicembre il saldo da pagarsi  sulla base delle aliquote effettivamente deliberate da ogni Comune. In questo modo i contribuenti possono trovare assistenza nei Caf senza alcuna difficoltà e senza problemi.
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04/04/2012 Contributo per le imprese che stabilizzano lavoratori precari
PROTOCOLLO TRA REGIONE MARCHE E CGIL-CISL-UIL IN ARRIVO IL CONTRIBUTO DI 7.000 EURO PER LE IMPRESE CHE STABILIZZANO I LAVORATORI CON CONTRATTI A TERMINE E ATIPICI E’ in arrivo un contributo di 7.000 euro quale incentivo alle imprese per la stabilizzazione di 400 lavoratori con contratti a temine o atipici.Infatti, in attuazione al Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 7 dicembre scorso tra Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Regionali, la regione  ha emanato l’Avviso Pubblico  contenente i criteri e le modalità per sostenere e incentivare le stabilizzazioni.Beneficiari: imprese e società cooperative ricadenti tra le Microimprese e le Piccole e Medie Imprese con sedi/unità produttive nelle Marche, che trasformano rapporti di lavoro a termine e atipici in contratti di lavoro a tempo indeterminato a tempo pieno o part time.L’intervento riguarda la stabilizzazione dei lavoratori con contratti a termine e atipici stipulati prima della pubblicazione dell’Avviso nel BUR e in essere da almeno 3 mesi al momento della procedura di stabilizzazione. Rientrano tra i contratti a termine e atipici: contratti di lavoro a tempo determinato contratti di inserimento lavorativo collaborazioni a progetto contratti di lavoro a chiamata contratti di lavoro ripartito contratti di lavoro interinale Sono escluse dal contributo le assunzioni di lavoranti a domicilio, pensionati, apprendisti.Il contributo verrà erogato in un’unica soluzione, successivamente alla verifica  della documentazione attestante la trasformazione del rapporto di lavoro.Le domande di contributo vanno presentate prima della trasformazione del rapporto di lavoro e comunque entro il 31/12/2012, utilizzando fac-simile di domanda allegata al bando pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche, e nel sito della Regione Marche: www.istruzioneformazionelavoro.marche.it.Le domande verranno valutate sulla base dei criteri riportati nell’Avviso Pubblico fino ad esaurimento delle risorse. Ancona 3 Aprile 2012Per approfondire:bando e modulistica dal portale della Regione Marche   scarica il volantino unitario   
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26/03/2012 Riforma del Mercato del Lavoro.
La riforma del Mercato del Lavoro.IL COMUNICATO DELLA CISL.LEGGI IL DOCUMENTO LA CISL SOSTIENE UNA RIFORMA DEL LAVORO PER I GIOVANI E PER ALLARGARE LE TUTELE SOCIALI. IL TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE DEL GOVERNO "La riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita"
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22/03/2012 Riforma del lavoro: oggi altro incontro con il Governo
Sull'art.18 "abbiamo trovato un compromesso che può essere ancora migliorato, se il Parlamento ci dà una mano noi gli diamo una mano"- afferma il leader della Cisl, Raffaele Bonanni - Stiamo lavorando in queste ore e abbiamo ancora due-tre giorni di tempo per modificare e migliorare il testo perché non e' definito".Quanto alle migliorie che il sindacato intende apportare il Segretario generale della Cisl ha detto che "ci sono linee guida in cui puntiamo a migliorare la trasparenza sulla comunicazione alle Rsu di quello che l'azienda vuole fare in caso di licenziamento economico".E ancora, a proposito dell'iter parlamentare, ha detto: "sento parlare di iniziative parlamentari: ben vengano ma il compito nostro, quello del sindacato è uno, altro è quello del Parlamento". "Vediamo di buon occhio eventuali cambiamenti se ci sono falle molto grosse nei testi che usciranno".Il documento del Comitato esecutivo della Cisl
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22/03/2012 Ircer Macerata, attacchi strumentali e vergognosi
In questi giorni l’Ircer di Macerata è al centro di polemiche relative alle rette e alla qualità dell’assistenza prestata agli anziani non autosufficienti. Non è nostra intenzione entrare nel merito delle vicende relative alla gestione del patrimonio immobiliare dell’ente, rispetto alle quali auspichiamo anzi che venga fatta chiarezza quanto prima, individuando ed imputando a tutti i livelli le relative responsabilità. Riteniamo però necessario intervenire su alcune questioni che vengono trattate in modo estremamente superficiale e strumentale, e per difendere un Ente che sta dando tanto alla città di Macerata.E’ ovvio che un obiettivo condiviso è quello di garantire servizi di qualità e rette sostenibili per gli anziani e per le loro famiglie. Al riguardo è necessario rilevare come negli ultimi 20 anni le rette dell’Ircer siano rimaste inalterate. Come tutte le altre strutture residenziali provinciali anche l’Ircer è convenzionata con l’Asur, che riconosce un rimborso per le prestazioni di assistenza infermieristica e socio sanitaria erogate agli ospiti non autosufficienti. I posti letto attualmente convenzionati sono 60, ma i non autosufficienti all’Ircer sono almeno 90. La retta di 1.640 €, alla quale è stato fatto un riferimento improprio, grava appunto su quanti di loro non rientrano nella convenzione.Ma quella dei costi non è che una delle due facce della medaglia. L’altra faccia è la qualità del servizio erogato, che nell’Ircer è superiore alla quasi totalità delle altre strutture residenziali provinciali, sia per quanto riguarda l’assistenza agli ospiti, sia relativamente alla tutela e alla valorizzazione del personale.  In primo luogo tutti i servizi sono gestiti dall’Ente in forma diretta, laddove altri gestori li appaltano alle cooperative sociali. Tutti i dipendenti sono assunti con contratto di lavoro subordinato e godono di trattamenti economici analoghi a quelli dei dipendenti del Comune. I lavoratori godono di una tutela sindacale piena ed effettiva, esercitata dalle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) appena rinnovate. Anche grazie all’impegno del sindacato nell’Ircer è stato avviato un percorso di riconoscimento di figure professionali qualificate (il cosiddetto super Oss) che in altre strutture non vengono neanche considerate.Da 20 anni agli ospiti di Villa Cozza viene garantita l’assistenza infermieristica nelle 24 ore. Questo non accade in nessun’altra struttura provinciale. Viene anche erogata un’assistenza specifica - sia residenziale che diurna - per i malati di Alzheimer, a disposizione dei quali ci sono servizi innovativi come il “percorso sensoriale”. L’Ircer collabora su progetti specifici con il Comune di Macerata e con l’Ambito sociale n. 15, ed è una struttura “aperta al territorio”. Basti pensare alle iniziative che nel periodo estivo si svolgono nel parco di Villa Cozza e alla presenza di associazioni di volontariato - come l’Anteas - che vi collaborano con attività di vario tipo – come il Servizio Informanziani - svolte anche a favore degli anziani fragili che non risiedono nella struttura.Questi sono i risultati dell’impegno e della passione di tutti coloro che, come la Funzione pubblica e la Federazione dei pensionati della Cisl, negli ultimi 20 hanno creduto nell’Ircer, lavorando per renderla un vero e proprio punto di riferimento per la città di Macerata. La scelta di trasformare l’ente in un’Azienda pubblica di servizi alla persona, fortemente voluta dal sindacato, andava proprio nella direzione di uno sviluppo della sua attività, che potenzialmente può ora essere estesa alla gestione di altri servizi sociali, anche coinvolgendo gli altri comuni dell’Ambito sociale 15.Per tutte queste ragioni non possiamo assolutamente accettare che l’Ircer venga demolita con attacchi vergognosi e scorretti al limite dello sciacallaggio, portati avanti da soggetti che sembrano voler equiparare Villa Cozza ad una specie di “cronicario” dove gli anziani vengono abbandonati e dimenticati. E’ sconcertante però che ad intervenire in difesa dell’Ircer sia solo il sindacato, o meglio “un solo” sindacato. Ci saremmo aspettati almeno una presa di posizione da parte delle istituzioni che rappresentano la struttura, prime tra tutti il Consiglio di amministrazione e l’Amministrazione comunale di Macerata, rinchiusi invece in un inspiegabile, assordante silenzio.Vogliamo infine ricordare che il sindacato è impegnato da anni in un percorso per ridurre le rette delle residenze protette salvaguardando la qualità dei servizi. La questione è stata oggetto di un accordo regionale del 2010, sulla cui corretta applicazione stiamo svolgendo un’attività di monitoraggio sul territorio. Siamo convinti che per realizzare questo risultato sia necessario un maggiore coinvolgimento del servizio sanitario, che per ogni posto letto di residenza protetta convenzionato corrisponde ai gestori delle strutture solo 33 € al giorno. Un valore del tutto inadeguato al costo reale degli ospiti non autosufficienti. Che non hanno bisogno di polemiche inutili e strumentali, ma di un impegno serio e concreto in loro favore.Dino Ottaviani - Segretario generale Fnp Cisl MacerataLaura Raccosta - Segretario Fp Cisl Marche
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20/03/2012 Un nuovo Consiglio di Amministrazione per l'Ircer di Macerata
Un nuovo Consiglio di Amministrazione per l'Ircer di Macerata.  Autorevole  e competente, capace di traghettarla in questa fase delicata dialogando con l’Ambito sociale e con i Comuni che ne fanno parte per rilanciare  la gestione associata dei servizi sociali.La richiesta è del Segretario generale della  Cisl di Macerata Marco Ferracuti, ed è motivata dal fatto che l'attuale  Cda  è scaduto e può adottare solo atti di ordinaria amministrazione, quando sarebbe necessario invece programmare l’attività dell’ente.«Dal 31 dicembre scorso - sostiene Ferracuti -  l'Ircer di Macerata è diventata un'Azienda pubblica di servizi alla persona. Già tre mesi sono trascorsi inutilmente e il protrarsi dell’inerzia rischia di far si che l’ Azienda si trovi al termine del suo primo anno di vita con un bilancio già in passivo».Lo spunto per la richiesta è offerto dall'indagine dell'Avvocato Bommarito sulla gestione dell'Ircer di Macerata.  Secondo la Cisl sarà la magistratura a dover verificare se sussistono responsabilità per illeciti civili o penali. «Evitiamo processi di piazza, inutili e dannosi, e concentriamoci sul futuro dell'Ircer,- conclude Ferracuti - individuando concretamente gli obiettivi della gestione  e le modalità della loro realizzazione, per renderla un'avanguardia nello sviluppo di politiche di respiro provinciale».
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14/03/2012 Elezioni RSU, una vittoria chiara e inequivocabile
Le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie del pubblico impiego si sono concluse a Macerata con una chiara e netta vittoria della Cisl.I risultati dello spoglio ci parlano di una Categoria, la Cisl Funzione pubblica, che nella sanità ha ottenuto il 46% delle preferenze -  1.004 su 2.161 - conquistando ben 17 seggi su 36 disponibili. Le migliori performance sono state registrate negli Ospedali di Matelica (73%), di Camerino (57%), di Civitanova Marche (55%). Ottimi risultati anche negli ospedali di San Severino Marche (49%) e di Macerata (42%).Ancora più schiacciante la vittoria nel comparto degli Enti Locali (Provincia e Comuni), dove la Cisl Funzione pubblica ha conquistato il 67,5% dei seggi disponibili (108 seggi su 160). I candidati Cisl hanno ottenuto la maggioranza relativa dei voti in 54 Comuni su 57. Spiccano i risultati registrati in Provincia di Macerata e nel Comune di Macerata (6 seggi su 12 in entrambe), a San Severino e Cingoli (4 su 5), a Recanati (4 su 7) a Camerino (3 su 5).Mettendo insieme sanità ed Enti Locali, 125 seggi su 196 (il 64%) sono andati alla Cisl funzione pubblica.«Al di la di valutazioni di carattere soggettivo - sostengono i Segretari generali di Cisl e Funzione pubblica Ferracuti e Tamagnini -  i numeri ci parlano di un risultato  inequivocabile e straordinario soprattutto perché eguaglia quello delle ultime elezioni del 2007. La riconferma su questi livelli è segno che è sono stati riconosciuti i buoni risultati del lavoro fatto negli ultimi anni».«Un risultato - concludono i due Segretari - che ci da grande soddisfazione ma che allo stesso tempo responsabilizza la Funzione pubblica e tutta la Cisl a rimettere il lavoro al centro dei processi di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. La prima e più immediata sfida sarà quella sulla sanità, rispetto alla quale dovremo essere chiamati ben presto a partecipare alla programmazione dei servizi ospedalieri e territoriali».
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12/03/2012 Rsu Macerata, la Cisl stravince in sanità
Alle elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie del 5, 6 e 7 marzo la Cisl a Macerata, come nel resto del paese, si è confermata come il primo sindacato, eguagliando i risultati eccezionali conseguiti nelle elezioni del 2007.Straordinario in particolare il successo conseguito dai candidati Cisl della sanità provinciale, dove la Funzione pubblica Cisl ha ottenuto 1.004 preferenze su 2.161 voti, ossia il 46% del totale,  ottenendo ben 17 seggi su 36. Seconda in classifica, ma con largo distacco, è la Fp Cgil, che ha ottenuto 666 voti in totale, conquistando 11 seggi.Le migliori performance dei candidati Cisl sono state registrate negli Ospedali di Matelica (73%), di Camerino (57%), di Civitanova Marche (55%), risultato quest'ultimo eguagliato nelle strutture di Corridonia, San Ginesio e Sarnano. Ottimi risultati raggiunti anche negli ospedali di San Severino Marche (49%) e di Macerata (42%).
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08/03/2012 Elezioni RSU, vittoria della Cisl a Macerata
La Cisl di Macerata stravince le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie nel Pubblico impiego.I primi dati relativi all'Area Vasta n. 3 - e quindi alla sanità della Provincia - alla Provincia di Macerata e ai primi dieci Comuni per popolazione evidenziano in primo luogo un'altissima affluenza al voto (in media più dell'80%). «A dimostrazione - sostiene la Cisl in una nota - che anche nel settore pubblico, oggi più che mai, c'è ancora un grandissimo bisogno di sindacato».Schiacciante la vittoria della Cisl che  fa suoi 55 seggi su 114 disponibili. Un risultato che eguaglia quello delle ultime elezioni del 2007, allora considerato straordinario ed irripetibile e che è destinato a crescere ancora non appena arriveranno i numeri dei Comuni più piccoli, dove la Cisl prevede di conquistare almeno il 70% dei seggi.Un grazie di cuore a tutti coloro che con il loro voto hanno dimostrato fiducia alla Cisl, premiando il lavoro di una Segreteria provinciale, quella del Pubblico impiego, nuova e giovane, che con impegno e passione ha saputo coinvolgere i lavoratori in modo capillare, istituendo liste nella quasi totalità dei luoghi di lavoro.Ma grazie anche ai candidati e agli eletti, che hanno accettato la sfida mettendosi in prima linea al servizio dei propri colleghi.«Nel prendere atto di un risultato così lusinghiero - sostengono Marco Ferracuti e Sistino Tamagni, rispettivamente Segretari generali della Cisl e della Funzione pubblica - sentiamo forte anche il peso di una grande responsabilità. Già da domani la Funzione pubblica della Cisl, con il sostegno forte della Cisl Confederale, è pronta  a misurarsi con quelle importanti sfide che a tutti i livelli attendono i lavoratori, che sempre più vogliono diventare protagonisti del cambiamento in direzione del miglioramento della pubblica amministrazione al servizio dei cittadini».
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01/03/2012 Sanità, i tagli al personale massacrano i servizi
Il 30 aprile prossimo scadrà il termine previsto dal Piano socio sanitario regionale per approvare i Piani strategici aziendali, strumenti che, per ogni singola Area Vasta, tradurranno in scelte operative concrete le indicazioni generali del Piano regionale. Tra le tante questioni che i piani dovranno affrontare ne segnaliamo due, particolarmente delicate. La  riduzione dei posti letto ospedalieri per pazienti “acuti” (377 in tutta la Regione), che verranno riconvertiti in posti letto di  riabilitazione e lungodegenza, e il nuovo modello di organizzazione che l’attività ospedaliera delle Aziende dovrà assumere e che prevede reparti non più differenziati per singole discipline specialistiche ma organizzati secondo l’intensità delle cure. Il piano regionale prevede che questa “rivoluzione” debba avvenire in modo graduale e previo confronto con le rappresentanze sindacali. Nel frattempo però la riorganizzazione è già partita all’insegna del taglio del personale, che il Piano regionale prevede debba essere ridotto del 30% rispetto all’anno scorso. Questa prospettiva, già di per se molto pesante, è aggravata dalle scelte del Direttore generale delll’Asur, che incalzato sui tempi della riorganizzazione dal Dipartimento regionale guidato dal Dott. Ruta, sta “massacrando” le Aree Vaste. Vengono imposti dall’alto tagli ulteriori attraverso la strategia del “turn over zero”, cioè non sostituendo i dipendenti che vanno in pensione, rinviando le assunzioni previste e precarizzando i rapporti di lavoro. Ritorna in altre parole l’annoso problema del rapporto tra Asur e Regione, le cui lotte di potere mettono questa volta a rischio la sopravvivenza stessa del sistema sanitario. I reparti e i servizi infatti vengono razionati non per scelte organizzative concordate ed inserite in un piano armonico di riorganizzazione generale, ma solo perché la carenza di personale è tale da rendere impossibile il loro normale funzionamento. Da mesi la Cisl ha denunciato in tutte le sedi istituzionali la difficile situazione degli operatori della sanità, costretti a confrontarsi ogni giorno con una carenza cronica di personale che genera disagio per l’utenza nelle corsie, nei Pronti Soccorsi e nei Servizi e nel territorio. Lavoratori costretti a sobbarcarsi pesanti carichi di lavoro e turni di gran lunga superiori a quanto previsto dalle norme contrattuali e di conseguenza  a non poter fruire di riposi compensativi e ferie per un adeguato recupero psico-fisico (più di centomila le ore maturate “a credito” dal personale nella ex Zona 9 di Macerata nel dicembre scorso) con conseguente aumento del rischio di errori. Il piano prevede inoltre che la riduzione dei posti letto ospedalieri debba coinvolgere in eguale  misura le strutture pubbliche e quelle private. La realtà è molto diversa. Ad esempio dei 12 punti nascita pubblici nelle Marche solo quello dell’Ospedale di Recanati sarà chiuso, mentre scandalosamente sembrano destinati a sopravvivere punti privati che hanno registrato nascite in numero inferiore del “S. Lucia”. Il riferimento è a Villa Igea la cui chiusura, secondo affermazioni che insultano la nostra intelligenza, intaserebbe l’Ospedale pediatrico “Salesi” di Ancona. E’ una situazione grave e scandalosa, che la Cisl non è assolutamente disposta a tollerare. Pur consapevoli che la sanità marchigiana vada razionalizzata, non possiamo accettare che la riorganizzazione venga imposta dall’alto sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini utenti dei servizi. Regione Marche ed Asur devono cambiare subito rotta, fare chiarezza ed impostare con urgenza un confronto vero e trasparente con il sindacato, che non assisterà con le mani in mano al disfacimento del sistema sanitario pubblico.
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25/02/2012 Tenere aperta la porta sui problemi dei lavoratori
Si è svolta giovedì 23 febbraio scorso all’Itas Padre Matteo Ricci di Macerata l’Assemblea generale con la quale la Cisl di Macerata ha incontrato i candidati alle elezioni RSU del Pubblico impiego - che quest’anno si svolgeranno in concomitanza con quelle della Scuola e dell’Università - del 5, 6 e 7 marzo prossimi.GUARDA LE FOTO DELL'ASSEMBLEA Un appuntamento elettorale particolarmente importante, che coinvolgerà nella Provincia di Macerata circa 12.300 dipendenti pubblici - per quasi il 40% iscritti Cisl - in circa 164 luoghi di lavoro, tra Comuni, Scuole, Ospedali, Università, Aziende sanitarie ecc. Nello specifico della Categoria FP, saranno più di 6.600 i lavoratori interessati alle elezioni, di cui un terzo iscritti Cisl. Si voterà in 96 luoghi di lavoro e i candidati Cisl sono 250, a fronte di più di 300 rappresentanti che saranno eletti.Durante l’Assemblea sono intervenuti, tra gli altri, il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, il Segretario generale della FP Marche Luca Talevi. Per la Segreteria Fp provinciale sono intervenuti il Segretario generale Sistino Tamagnini e il Segretario con delega alle Autonomie locali Alessandro Moretti.Tanti gli interventi dei rappresentanti e dei nuovi candidati alle elezioni, che hanno raccontato la loro esperienza facendo presente le tante difficoltà che si incontrano oggi nell’esercitare la rappresentanza sindacale nel pubblico impiego. Una sfida difficile ma affascinante, che i candidati Cisl hanno raccolto mettendosi con coraggio a servizio dei loro colleghi, in un contesto che vede la pubblica amministrazione al centro di un processo di riorganizzazione di portata storica. La necessità di risanare i conti dello Stato sta comportando infatti tagli sempre più decisi che vanno però conciliati con l’esigenza di non smantellare servizi fondamentali per il cittadino –  scuola, sanità, sicurezza, assistenza – anche tenendo conto che la pubblica amministrazione italiana, con i sui circa 3,4 milioni di dipendenti, è il più importante “datore di lavoro” del paese.La Cisl Fp rigetta con fermezza la logica dei tagli orizzontali - che mirano semplicemente a ”fare cassa” senza individuare priorità e scelte strategiche di fondo - e manifesta la propria disponibilità a confrontarsi su un percorso di riorganizzazione delle amministrazioni, che riduca sprechi e inefficienze, in particolare snellendo i troppi livelli di responsabilità politica e gestionale.  Un percorso con il quale “portare” la pubblica amministrazione verso i cittadini ed i loro bisogni, che va però fondato sulla partecipazione dei lavoratori - oggetto negli ultimi anni di una campagna denigratoria feroce, ottusa e populista - da coinvolgere valorizzandone la professionalità e da incentivare attraverso la partecipazione agli eventuali benefici che ne dovessero derivare. Da qui l’importanza delle RSU nei luoghi di lavoro, che esercitando la contrattazione interna ad ogni singolo ente, questa riorganizzazione rappresentano un primo e fondamentale nodo strategico.I lavori dell’Assemblea sono stati conclusi dal Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che ringraziando i candidati per la disponibilità concessa ha ribadito l’importanza del sindacato e in particolare della Cisl, associazione di persone che ancora credono in un’idea di socialità – contrapposta alla cultura dominante del “fai da te” - e che cercano di tenere il lavoro al centro della realtà sociale ed economica.  «All’interno del sindacato – ha concluso Mastrovincenzo –  fondamentale è proprio il ruolo delle RSU, vera e propria cerniera che, non senza sforzi e difficoltà, consente di tenere aperta la porta sui problemi veri e sui bisogni dei lavoratori».http://www.youtube.com/watch?v=PIWvH5ZC6AM
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24/02/2012 Corso di formazione per Energy Manager
IAL MARCHE s.r.l.  promuove un corso di formazione professionale della durata di 300 ore con sede a Macerata per “Energy Manager” con scadenza il 2 marzo 2012.Il corso è finanziato ed autorizzato dalla Provincia di Macerata. Possono presentare domanda esclusivamente lavoratori in cassa integrazione (ordinaria o straordinaria), atipici, dipendenti e autonomi.Al termine del percorso e previo superamento dell’esame finale verrà rilasciato un Attestato di Specializzazione di II livello di  Tecnico delle fonti energetiche, sicurezza e igiene ambientale (TE 7.12.4) valido ai sensi dell’art. 14 della Legge 845/78SCARICARE IL NUOVO BANDOCLICCA QUI per maggiori informazioni,
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22/02/2012 Ripristiniamo la legge contro le dimissioni "in bianco"
Domani, giovedi 23 febbraio alle 10.30, una rappresentanza femminile di Cisl, Cgil e Uil, incontrerà il Prefetto di macerata Dott. Vittorio Piscitelli, per sottoporre alla sua attenzione l’azione del Comitato “188 firme per la legge 188”, che a livello nazionale chiede il ripristino della legge 188 dell’ottobre 2007 meglio conosciuta come “legge contro le dimissioni in bianco”.Si tratta di una norma che contrasta la pratica di far firmare al momento dell’assunzione una lettera di dimissioni senza data, che l’azienda potrà poi utilizzare a sua totale discrezione.La legge, presentata al Parlamento con il consenso generale di tutte le donne dei diversi schieramenti politici, venne approvata all’unanimità alla Camera e a larga maggioranza al Senato, ma dopo pochi mesi fu abrogata dal Decreto Legge 112 del 2008 emanato dal Governo Berlusconi.Secondo Lidia Fabbri, Segretaria della Cisl di Macerata «la firma di lettere di dimissioni in bianco non è un caso sporadico. Al contrario è una barbara abitudine che colpisce soprattutto le donne e che in un momento di profonda crisi come quella attuale, con la mancanza di lavoro che rende le persone più deboli e ricattabili,  rischia di subire una recrudescenza».Su questa battaglia la la Cisl è impegnata da anni. Nel 1992, con una denuncia pubblica, portò allo scoperto l’entità del fenomeno nella nostra provincia, provocando un’ondata di indignazione generale e l’interessamento delle istituzioni a tutti i livelli, fino a giungere ad una interrogazione parlamentare.«In questi ultimi tre anni e mezzo – conclude Lidia Fabbri – non abbiamo mai smesso di sollecitare il ripristino di quelle norme. Questa nostra iniziativa vuole anche sostenere la raccolta di firme che domani verrà presentata dalle donne che rappresentano l’intero mondo del lavoro per richiedere al Ministro Fornero l’adozione di un provvedimento legislativo dall’alto contenuto simbolico come fu la legge 188 che seppe anche dimostrare, sia pure nei pochi mesi di vigenza, la sua piena efficacia».
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17/02/2012 Elezioni RSU, vota Cisl Scuola
Il 5, 6, 7, MARZO ANDIAMO A VOTARE PER LE NOSTRE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE (RSU)http://www.youtube.com/watch?v=isQGVoBdvb8&feature=g-upl&context=G29bc6a3AUAAAAAAAFAANON LASCIARE CHE GLI ALTRI DECIDANO PER TE!VOTA E FAI VOTARE CISL SCUOLAEsprimi  nella lista una sola preferenza
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08/02/2012 Voucher di 50 euro al giorno per cassintegrati e soggetti in mobilità.
Lunedì 6 febbraio la Giunta Regionale ha stabilito di stanziare la somma complessiva di un milione di euro da utilizzare per integrare il reddito dei soggetti percettori di indennità di mobilità e di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga) che si metteranno volontariamente a disposizione dei Comuni per le operazioni di rimozione della neve. Leggi la CIRCOLARE REGIONE MARCHE con modalità utilizzo cassintegrati Decreto Governativo Regionale neve cassintegrati
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02/02/2012 Riforma mercato del lavoro: il commento di Bonanni
Rassegna Stampa: Il Riformista 3_02_12 Intervista a BONANNI LAVORO Bonanni: "Se ci sarà flessibilità sarà positivo per tutti" 02/02/2012 Roma, 2 febbraio 2012. ''Se il superamento della flessibilita' negativa diventerà' il perno della discussione tutto sarà piu' facile e sarà il segno della buona volonta' del governo e della sua coerenza sulla riforma del mercato del lavoro". Lo ha affermato il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine del tavolo sulla riforma del mercato del lavoro svoltosi a palazzo Chigi tra sindacati, Confindustria e governo, apprezzando l'intenzione dell'esecutivo di voler contrastare la flessibilita' cattiva ed il 'suo uso fraudolento'. "Non è la flessibilita' che ci preoccupa, - ha tenuto infatti a precisare - ma quella usata in modo fraudolento, come le false partite Iva''. Per Bonanni le premesse sono dunque 'migliori' rispetto al precedente incontro perché "sono piu chiari e precisi i termini delle questioni. Ora si capisce qual e' il problema. E se da parte di tutti ci sara' buona volonta', allora si fara' un buon lavoro" ha osservato valutando ''positivamente" lo spazio dato dal ministro Fornero "all'accordo tra le parti sociali". Bonanni ha comunque sottolineato che "sono tante le questioni da approfondire. Tra gli obiettivi primari: favorire l'occupazione dei giovani con il superamento della flessibilità negativa attraverso più formazione e rilanciare l'apprendistato" che risulta essere 'l'elemento di maggiore convinzione per aiutare i giovani ad entrare piu' speditamente nel mercato del lavoro e rafforzare gli incentivi. Su questi temi - ha precisato - la Cisl sarà rigorosissima. Come per le pensioni per cui bisognerebbe fare una distinzione tra i tipi lavoro, la stessa cosa si dovra' fare per il mercato lavoro". Quanto agli amortizzatori "è necessario garantire la situazione in atto, che è molto grave - ha detto ricordando che "tre milioni di persone in bilico sono sostenute dagli ammortizzatori". Circa il metodo, Bonanni ha spiegato che "ci sarà una discussione che continuera' per circa un mese, che probabilmente la prossima settimana ci sarà un nuovo incontro e che nel frattempo le parti sociali potranno tentare di organizzare proposte, risposte, soluzioni''. Quanto all'articolo 18 "spero - ha osservato - che in tutti ci sia l'idea che sia sbagliato mettersi in testa di far cadere un simbolo. L'effetto sulla gente sarà devastante. Le discriminazioni vanno combattute in ogni modo. E' sbagliato, anzi un modo per coprire le inefficienze del sistema. Non capisco perché tanta drasticità quando con i poteri forti che ostacolano il paese si è stati meno drastici. Invitiamo il Governo a usare molta cautela, perchè siamo in una fase delicata".
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02/02/2012 Scuola, incontro al Ministero per i pensionamenti 2012
Su sollecitazione sindacale si è svolto il 12 gennaio 2012, al MIUR  (Ministero Istruzione Università Ricerca) un incontro interlocutorio sulle cessazioni dal servizio con decorrenza 1.9.2012.Il consueto provvedimento con cui l’amministrazione fissa, tra l’altro, i termini per la presentazione delle domande è al momento sospeso in attesa dell’incontro congiunto con INPDAP, Funzione pubblica e IGOP chiesto dallo stesso Ministero per chiarire l’applicazione delle nuove disposizioni in questo anno di transizione tra la precedente e l’attuale normativa.Le perplessità riguardano esclusivamente la posizione del personale che ha compiuto 65 anni di età o 40 anni di contribuzione nel periodo settembre/dicembre 2011 e che è interessato dall’applicazione dell’art. 72, commi 7 e 11, del D.L. 78/2010 (prorogato fino al 2014) con riferimento sia all’eventuale pensionamento “forzoso” sia all’accoglimento delle richieste di permanenza in servizio.Non è chiaro, in particolare, se in questi casi l’età anagrafica e contributiva da considerare per i conseguenti provvedimenti è quella richiesta nell’anno 2011 oppure se ci si debba riferire ai nuovi parametri introdotti per l’anno 2012 (66 anni di età – 41 anni e 1 mese di contribuzione per le donne/42 anni e 1 mese per gli uomini).Evidenziamo che non sussistono problemi per i pensionamenti a domanda per i quali si applicano le “vecchie” disposizioni in quanto tutto il personale coinvolto deve aver necessariamente già maturato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2011 (vedi scheda allegata).Da parte di tutte le OO.SS. è stata sottolineata sia la necessità di intervenire con urgenza sulla questione controversa, sia l’opportunità di scindere i provvedimenti e la tempistica dei pensionamenti a domanda rispetto all’applicazione dell’art. 72.Il Ministero si è riservato una riflessione su tutta la materia anche in relazione ai tempi di realizzazione e alle risultanze dell’incontro congiunto già  richiesto. Per ulteriori chiarimenti contattare, previo appuntamento, il dott. Graziano Governatori, Direttore dell’INAS di Macerata, al 0733.4075263 o 0733.4075267
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30/01/2012 Ircer Recanati, l'importante è il servizio agli anziani
La Cisl Funzione Pubblica di Macerata esprime perplessità in merito alle dichiarazioni di Emanuele Severini, componente del Consiglio di amministrazione dell’Ircer di Recanati, che in un articolo pubblicato su “Il Resto del Carlino” chiama in causa il sindacato accusandolo di eccessivo allarmismo in merito alla trasformazione dell’Ircer di Recanati in Fondazione di diritto privato. Dichiarazione sconcertanti dalle quali è evidente la scarsa conoscenza del consigliere rispetto alle questioni in oggetto, la cui complessità richiederebbe invece maggiore professionalità e competenza. La Cisl Fp, insieme alla Confederazione e alla Federazione dei pensionati, ha partecipato ai vari incontri che hanno preceduto e succeduto la decisione di trasformare l’Ircer da ente pubblico a soggetto privato. Incontri nel corso dei quali il Sindaco di Recanati, Francesco Fiordomo, a nome dell’Amministrazione di Recanati, ha sempre espresso chiaramente la volontà politica di garantire che il servizio alla persona fornito dall’Ircer rimanesse nella sfera del pubblico. La scelta della Fondazione, che avrebbe solo dovuto gestirne il patrimonio, doveva restare funzionale a “salvare” il patrimonio dell’Ircer da presunte ed oscure minacce che peraltro non risultano essere mai state effettuate da alcuno.La Cisl Fp ha sempre sostenuto la propria preferenza per la trasformazione in Azienda pubblica, anche e soprattutto per far rimanere la gestione di un servizio essenziale nell’ambito del pubblico e non solo per garantire maggiori tutele ai lavoratori. In merito a quest’ultimo punto, precisiamo che l’applicazione dello stesso Contratto collettivo nazionale di lavoro non significa che il rapporto di lavoro resti disciplinato in modo identico. Cambiando la natura del datore di lavoro, da pubblico a privato, parte delle norme che disciplinavano il precedente rapporto non si applicheranno più, con differenze rilevanti. Non ci consola poi il fatto che agli ospiti della struttura “vengano regalati” 30 € al mese, espressione quanto meno inopportuna se riferita a degli anziani che pagano una retta comunque salata. Quello erogato dall’Ircer è infatti un importante e delicatissimo servizio alla persona anziana fragile, per il quale dovrebbero prevalere considerazioni relative all’aspetto qualitativo del servizio stesso, rispetto a delle pur importanti valutazioni economiche. Tanto più che eventuali risparmi che si dovessero realizzare oggi non potrebbero in alcun modo essere imputati alla Fondazione appena istituita, quanto se mai alla precedente gestione (pubblica).Stupisce infine che il Comune di Recanati stia spendendo soldi dei contribuenti per consulenze poco utili da parte di “esperti” di Roma. Sapevamo già benissimo che l’Azienda pubblica è più costosa di una Fondazione e che la sua gestione diventa  economica ed efficiente se riferita ad una pluralità di servizi socio assistenziali. Non a caso, uno degli aspetti più importanti della nostra proposta era proprio quello di integrare l’eventuale costituenda Azienda nel sistema integrato dei servizi alla persona, assegnandole la gestione di diverse tipologie di interventi e prestazioni.Tutto ciò nell’intenzione non di destare allarmi inutili e ingiustificati, ma di informare correttamente la cittadinanza, i lavoratori e gli utenti dell’Ircer rispetto alle scelte adottate dall’Amministrazione e delle loro conseguenze, che avremo modo di vedere almeno sul medio periodo. Sicuramente la Cisl sarà in prima linea per verificare i risultati di questa discutibile operazione, vigilando affinché i servizi erogati dall’Ircer di Recanati rimangano di livello elevato e nella consapevolezza che questa istituzione meriterebbe un consiglio di amministrazione all’altezza di un compito così importante.
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30/01/2012 Piccoli Comuni, è il tempo delle associazioni
La Cisl confederale e di categoria del Pubblico impiego ha organizzato un incontro pubblico sul tema dell'associazionismo tra i piccoli Comuni. Venerdi 3 febbraio alla Sala Sisto V in Viale Biagioli a San Severino Marche ore 15.00.
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26/01/2012 STOP alla tassa sul permesso di soggiorno
Lunedì 30 gennaio 2012 Cgil Cisl e Uil di Macerata, insieme all’Anolf, alla Caritas, alle Acli, all’Acsim, al Centro di Ascolto, all’Associazione peruviani di Macerata e alla Consulta per l’immigrazione di Tolentino, scendono in piazza per protestare contro la tassa sul permesso di soggiorno.Dalle 12.00 alle 13.00 sarà organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Macerata, per dire no a questo contributo, che sarà imposto a tutti i cittadini stranieri dell’età di 18 anni che chiederanno il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno. L’importo della tassa varia a seconda della durata del permesso stesso. Il contributo sarà di 80 € per permessi la cui durata va da 3 mesi a un anno. Di 100 € se il permesso ha una durata compresa tra un anno e due. Il rilascio del permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo e per i richiedenti il permesso di soggiorno per i lavoratori altamente qualificati costerà invece 200 €.Inizialmente prevista dal Pacchetto Sicurezza approvato con legge 94 del 2009, la tassa sul permesso di soggiorno entrerà in vigore dal 31 gennaio in forza di quanto previsto dal Decreto 6 ottobre 2011.Si tratta di un contributo pesante e ingiusto, che andrà a gravare su tantissimi cittadini extracomunitari che in Italia vivono, lavorano e pagano le tasse. Persone che, al pari dei cittadini italiani, stanno subendo gli effetti della crisi che a tutti i livelli colpisce la realtà produttiva nazionale e locale.Per queste ragioni lunedì 30 gennaio, dalle 12.00 alle 13.00, le associazioni di cui sopra invitano tutta la cittadinanza a partecipare al presidio per sostenere le ragioni di questa protesta, che verranno anche portate all’attenzione del Prefetto di Macerata da una loro delegazione.
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26/01/2012 Ammortizzatori in deroga. Nuova intesa per il 2012 tra sindacati e Regione Marche.
IL TESTO DELL'ACCORDO SUGLI AMMORTIZZATORINel pomeriggio di mercoledì 25 gennaio è stata rinnovata l’Intesa Istituzionale Territoriale relativa agli ammortizzatori in deroga per l’anno 2012. In attesa di conoscere le effettive disponibilità economiche e, in particolare quante risorse verranno assegnate dal Ministero del Lavoro per il 2012 (a fronte di una richiesta di 40 milioni di euro avanzata dalla Regione Marche, come concordato con le parti sociali), Cgil, Cisl e Uil Marche hanno ritenuto opportuno sottoscrivere un 'Intesa che ricalca l’impostazione di quella dello scorso anno, compresa lo stanziamento di 5 milioni di euro da destinare ad ammortizzatori per i lavoratori di imprese industriali da 16 a 50 dipendenti. Contestualmente, Regione e Parti sociali si sono impegnate a rivedersi entro il mese di marzo per integrare l’Intesa, una volta definite con certezza le risorse effettivamente disponibili per il 2012 (aggiuntive rispetto agli attuali 27 milioni di euro residuati dalle precedenti annualità) con l’obiettivo di: allargare il budget destinato alle imprese industriali di maggiori dimensioni, cercando anche di innalzare il limite dimensionale delle imprese; definire gli interventi specifici per le aree di crisi di particolare complessità (es.: Piceno, Fabriano), con il coinvolgimento dell’Assessorato alle Attività Produttive. ALCUNI IMPORTANTI MIGLIORAMENTI: CIG in deroga nel calcolo dell’anzianità minima di 90 giorni, in caso di successione negli appalti, valgono anche i periodi lavorativi presso le varie ditte appaltatrici e, i periodi di apprendistato valgono per tutti i lavoratori (e non solo per gli operai); tra le tipologie di aziende sono state inserite anche quelle dello spettacolo. Mobilità in deroga possono beneficiarne anche i lavoratori subordinati ammessi al trattamento di mobilità ex Legge 223/91, o di  disoccupazione ordinaria che hanno esaurito i predetti trattamenti nel corso del 2012 e che maturino il diritto effettivo alla pensione nei 12 mesi successivi. nel calcolo dell’anzianità minima di 12 mesi vanno incluse anche le mensilità accreditate dallo stesso datore di lavoro alla gestione separata INPS al lavoratore che abbia conseguito come collaboratore a progetto in monocommittenza un reddito superiore a 5mila euro. Aziende 16-50 dipendenti non è più richiesto che la crisi nella quale si trovi l’azienda sia tale da escludere la cessazione dell’attività; non è più richiesto che l’azienda non abbia avviato la procedura di licenziamento collettivo di cui alla legge 223/91; ATTENZIONE ALLE ALTRE NOVITA' per accedere alla CIG in deroga, ferie e permessi residui relativi all’anno precedente devono, di norma, essere goduti dai lavoratori prima della sospensione in CIG; le domande di CIG in deroga respinte o dichiarate inammissibili potranno essere ripresentate ma i termini di presentazione saranno quelli di una nuova istanza; le domande relative alle sospensioni CIG in deroga iniziate nel periodo 1/31 gennaio 2012  possono essere presentate entro il 29 febbraio 2012 e per le sospensioni CIG in deroga relative ai mesi di gennaio e febbraio 2012, l’accordo sindacale può essere siglato anche dopo l’inizio della sospensione.
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24/01/2012 Trasporto pubblico locale, a rischio 80 posti di lavoro
Il trasporto pubblico locale rischia il fallimento. A lanciare il grido d'allarme sono i Segretari generali di Cisl e Cgil, Marco Ferracuti e Aldo Benfatto, insieme ai Segretari delle Categorie Fit Cisl e Filt Cgil Fabrizio Costantini e Maurizio Procaccini.Il taglio del 5% del Fondo regionale per i trasporti, che da solo garantisce circa il 70% del finanziamento dei trasporti locali, congiunto alla crisi che le aziende di trasporto stanno vivendo a causa dell'aumento del costo dei caruburanti, rischia di rivelarsi fatale.Il taglio sarà operativo dal 1 febbraio prossimo. «Per questo - sostengono Ferracuti e Benfatto - chiediamo un un incontro urgente con la Provincia di Macerata e con le Aziende che gestiscono il servizio, oggi raggruppate nell’ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) che fa riferimento alla Contram Mobilità». Entro questa data è necessario istituire una cabina di regia per ragionare insieme sulla riorganizzazione dei servizi di trasporto, evitando che le conseguenze di questa situazione si scarichino solo sul personale che gestisce il servizio e sulla cittadinanza, danneggiata dalla perdita di qualità del servizio stesso.Il trasporto pubblico urbano ed extraurbano occupa nella Provincia di Macerata circa 400 lavoratori (1.700 in tutta la Regione) .«Se i tagli non saranno gestiti insieme ai lavoratori e ai loro rappresentanti, e se la Provincia si limiterà a raccogliere le proposte “a scatola chiusa” delle Aziende - sostengono Costantini e Procaccini - si rischia una riduzione di organico di almeno 20 posti di lavoro in tutta la Provincia di Macerata  ( 80 a livello regionale) tra pensionamenti non sostituiti e contratti di lavoro in scadenza non rinnovati».In segno di protesta contro questa situazione la Filt Cgil e la Fit Cisl regionali hanno proclamato uno sciopero per il 6 febbraio prossimo.I sindacati chiedono che la rete del trasporto pubblico locale venga riorganizzata con una programmazione di livello provinciale, integrata e sinergica, in grado di mettere insieme le aziende che gestiscono il servizio integrando i vettori e le tratte.«Sebbene  il modello marchigiano sia virtuoso e poco costoso - sostengono i rappresentanti di Cgil e Cisl - rimangono comunque margini per rendere più efficiente la gestione riducendo alcuni costi, come quelli amministrativi o di fornitura, attraverso logiche di aggregazione in grado di creare massa critica ed economie di scala».  Una riorganizzazione che secondo i sindacati  va realizzata anche a livello extra provinciale, ragionando in termini di bacini, nonchè integrando il trasporto pubblico urbano con quello extraurbano, così come il trasporto su gomma con quello su ferro.
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23/01/2012 C'è speranza per la Mediterranea
 C'è ancora una speranza per la Mediterranea. E' questo l'esito postivo  dell'incontro che si è svolto venerdi 20 febbraio presso il Comune di Matelica. Sindacati e Amministrazione della società hanno discusso per più di due ore insieme al Sindaco di Matelica, all'Assessore provinciale al lavoro e al Curatore Fallimentare della società, nel tentativo di sbloccare una situazione delicata e complessa, che vede a rischio 75 posti di lavoro in un territorio già colpito da diverse crisi aziendali. Sia il Curatore che la Società hanno concordato sulla necessità di rinnovare il contratto d’affitto dell'azienda in essere, soprattutto  per scongiurare un "fermo" della produzione che in questo momento sarebbe particolarmente dannoso.  Tutto è però rimandato a mercoledi pomeriggio, quando Amministrazione e Curatore si incontreranno di nuovo per verificare in concreto le condizioni di un nuovo contratto di affitto, di durata non inferiore a tre anni e con opzione di acquisto. Esprimono soddisfazione i Segretari generali di Cisl e Cgil Ferracuti e Benfatto, secondo i quali «la soluzione di cui sopra è la migliore possibile in quanto consentirebbe l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori ora occupati presso la Mediterranea,  ridando speranza nel futuro ad un importante realtà produttiva del Matelicese e della provincia di Macerata». Qualora questa prospettiva non dovesse concretizzarsi non resterebbe altra scelta che vendere la Mediterranea. Ma i compratori andrebbero individuati in tutta fretta in quanto,  ricordano all’unisono Benfatto e Ferracuti « a metà febbraio scadono i 75 contratti a tempo determinato e, per non perdere la mobilità piena, questi possono essere prorogati al massimo per un ulteriore mese. Metà marzo è la data ultima entro la quale quindi devono essere chiare le prospettive. Una data entro la quale chiunque rileverà l’azienda dovrà  presentare un credibile piano industriale». Al termine dell'incontro i sindacati hanno incontrato i lavoratori in un'assemblea che si è conclusa alle 23.00 circa. I lavoratori hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il futuro, ma anche la speranza di un esito positivo di questa vertenza, che il sindacato si impegna comunque a seguire attentamente e da vicino.
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20/01/2012 Antonio Merloni, la Cisl è il primo sindacato
Oggi, venerdì 20 gennaio, si sono svolte le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) presso l’Antonio Merloni C.G.G. di Matelica. La Fim (Federazione Metalmeccanici Italiani) della Cisl di Macerata è stato il sindacato più votato dai lavoratori della Merloni. In particolare il delegato Fim Francesco Orazi è risultato il candidato che ha ottenuto il maggior numero di preferenze personali. Per la prima volta le elezioni delle RSU si sono svolte attraverso un sistema elettorale di tipo proporzionale puro. L’attuale RSU è composta da un rappresentante per ognuna delle tre sigle sindacali più rappresentative (FIM Cisl, FIOM Cgil e UILM Uil).
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19/01/2012 Civitanova, sciopero alla Cerquetti
Mercoledì 18 e giovedì 19 i lavoratori e i sindacati di Categoria della Cerquetti, azienda che opera nel settore dei lavori edili stradali, hanno indetto otto ore di sciopero per protesta nei confronti delle gravi irregolarità che si protraggono ormai da più di un anno e mezzo. L’azienda viene da un periodo di cassa integrazione guadagni straordinaria cui ha fatto seguito una procedura di riduzione di personale. I 14 lavoratori tuttora impiegati non percepiscono lo stipendio dall’agosto scorso, mentre 9 dipendenti in mobilità avrebbero dovuto percepire un incentivo all’esodo in due rate, di cui una è scaduta inutilmente il 30 dicembre scorso e l’altra scadrà domani.Le ragioni della crisi della Cerquetti sono legate alle difficoltà dell’azienda nel riscuotere i crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni committenti, in particolare del Comune di Civitanova, in ritardo nei pagamenti a causa dei rigidi vincoli che il patto interno di stabilità impone agli enti pubblici locali. Il 29 novembre scorso la Cerquetti, i Sindacati e Confindustria avevano siglato un accordo con l’impegno a sanare le pendenze certificando i crediti dell’azienda per procedere legalmente a recupero delle somme dovute dal Comune.Con lo sciopero, al quale c’è stata adesione totale degli operai e degli impiegati della Cerquetti, lavoratori e sindacati chiedono il pagamento immediato di una mensilità per i dipendenti ancora al lavoro, il saldo della prima rata per gli ex dipendenti e la riapertura immediata di un tavolo di confronto per cercare di risolvere questa difficile situazione.
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18/01/2012 Cgil, Cisl e Uil per il lavoro, la crescita, l'equità sociale e fiscale
Documento di Cgil, Cisl e Uil per il lavoro, la crescita, l'equità sociale e fiscaleCgil, Cisl e Uil hanno varato un documento unitario contenente le proposte che saranno inviate al Governo nelle prossime ore in vista del confronto sulla riforma del mercato del lavoro. Il documento è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa dai segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti al termine della riunione delle segreterie unitarie. Gli obiettivi del sindacato sono lavoro, crescita, equità sociale e fiscale. La gravità della crisi economica e le conseguenze negative che colpiscono in particolare famiglie, giovani, lavoratori e pensionati impongono un "cambiamento" nella politica economica del Governo, si legge nel documento unitario di Cgil, Cisl e Uil. I sindacati confederali sollecitano ora l'apertura di un "negoziato vero" che favorisca la crescita, senza la quale è impossibile dare risposte anche al tema dell'occupazione. "L'obiettivo prioritario - aggiungono i sindacati - è far ripartire la crescita e invertire la pericolosa tendenza recessiva in atto da alcuni mesi. Bisogna poi sostenere una svolta coerente della politica economica europea verso obiettivi di sviluppo e occupazione". Cgil Cisl e Uil ''ritengono indispensabile che il Governo realizzi in tempi brevi un intervento di riduzione del carico fiscale a beneficio dei lavoratori, dei pensionati, e delle famiglie'', utilizzando le risorse della lotta all'evasione. Obiettivo da raggiungere ''nell'ambito di una piu' organica riforma fiscale che preveda una imposizione sui patrimoni mobiliari e immobiliari'' e per ''una redistribuzione più ' equa''. piattaforma unitaria ''Sulla riforma fiscale chiediamo un confronto serrato'', sottolinea il leader della Cisl Raffaele Bonanni. "Il dibatitto politico e sociale sulla crescita e' indispensabile. - ha aggiunto- Senza chiarezza non usciamo dalla crisi. Se il govero e' interessato a questo non puo' pensare di nascondere le cose salienti". Quanto all'art.18 "E' un argomento fuorviante. Lo dico io che non ho tabù"Leggi il Documento
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16/01/2012 Corso per la patente europea del computer
La CISL SCUOLA di MACERATA organizza, in collaborazione con lo IAL CISL, un corso per l'acquisizione del titolo ECDL (Patente Europea del Computer).Questa certificazione, che attesta la capacità di usare il Personal Computer a diversi livelli di approfondimento e di specializzazione, ha un ampia diffusione in tutti gli ambiti lavorativi ed è riconosciuta dalle Istituzioni a livello sia centrale che regionale nonché nella Pubblica Amministrazione.La certificazione Interessa chi usa il computer nei contesti più vari, dalla Scuola a tutti i campi del mondo del lavoro e delle professioni.Il titolo ECDL è spendibile e valutabile nei concorsi per il personale Docente, per il personale ATA e nelle graduatorie per le supplenze.Inoltre può essere utile anche per i giovani che iniziano i loro primi passi nei percorsi lavorativi. Gli argomenti necessari per ottenere la certificazione, sono i seguenti:- concetti di base dell'ICT- uso del computer e gestione dei file- elaborazione testi- foglio elettronico- uso delle basi di dati- strumenti di presentazione- navigazione e comunicazione in rete. LA DATA DI INIZIO DEL CORSO PREVISTA PER IL 16 GENNAIO, E' STATA RINVIATA A DATA DA DESTINARSI: LE LEZIONI SI TERRANNO IN ORARIO SERALE (18.30/21.30), MOLTO PROBABILMENTE NEI GIORNI DI LUN/GIO/VE Chi intende iscriversi, deve compilare la scheda allegata e confermare l'iscrizione presso la nostra sede quanto prima. Chi si è già iscritto, deve solo confermare l'iscrizione presso la nostra sede quanto prima. Per ulteriori informazioni, rivolgersi ai seguenti numeri:Ufficio 0733.4075239Chiurchiù Anna Maria 335.441080Foresi Anna Maria 338.4722930 LA SEGRETERIA CISL SCUOLA MACERATA
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13/01/2012 La buona occupazione - le proposte della Cisl
Nell' attuale fase di confronto sulla riforma del Mercato del Lavoro, le proposte della CISL sui temi delle politiche del lavoro e degli ammortizzatori sociali:
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13/01/2012 La concertazione per uscire dalla crisi
Il 2011  è stato il terzo anno consecutivo di una crisi grave e profonda per l’occupazione nel maceratese. Dal 2008 ad oggi quasi 9.000 persone hanno perso il lavoro e sono stati iscritti nelle liste di mobilità. Il 70% di essi non ha alcuna indennità che sostituisca la retribuzione. Altre migliaia di lavoratori sono in cassa integrazione e vivono una situazione di incertezza. Se le aziende presso cui sono impiegati non si riprenderanno, anch’essi scivoleranno fuori dal mercato del lavoro.Altro tasto dolente è quello delle assunzioni che dallo scorso anno sono aumentate del 4% circa. Un’analisi approfondita dei dati i dimostra che è  inopportuno essere ottimisti. Meno del 10% delle nuove assunzioni avvengono con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Quasi la metà di esse è a termine. Aumenta il ricorso al lavoro intermittente, alle collaborazioni a progetto, al lavoro domestico e quello “somministrato” dalle agenzie interinali. Forme contrattuali che danno vita a rapporti di lavoro mal pagati e privi di prospettive di stabilità e di crescita.Alle forme tradizionali di precarietà si affiancano fenomeni nuovi, dai quali nasce un mercato del lavoro parallelo ancora più oscuro e precario. Non mi riferisco ai rapporti di lavoro dipendente mascherati da lavoro autonomo - le cosiddette finte partite iva -  ma al lavoro accessorio o occasionale, retribuito attraverso l’acquisto di buoni lavoro (voucher) del valore di 10€. Uno strumento pensato per incentivare la regolarizzazione delle attività di lavoro saltuario o per integrare le indennità di chi percepisce ammortizzatori sociali. I dati forniti dall’Inps rispetto ai primi 10 mesi del 2011 ci parlano di una proliferazione dei voucher venduti nella Regione Marche (380.811) e in particolare nella Provincia di Macerata (120.217). Un numero spropositato che fa sorgere il sospetto di un utilizzo improprio dello strumento, che agevolmente si presta per mascherare rapporti di lavoro completamente “in nero”. Basta un voucher da 10€  in tasca per essere in regola ad un’eventuale ispezione. Sono fenomeni che vanno stroncati sul nascere evitando di “gettare il bambino con l’acqua sporca”.Una situazione nel complesso difficile e aspra. Dobbiamo evitare che il sistema produttivo rinunci a percorsi virtuosi avvitandosi su se stesso e cedendo alla tentazione di concentrarsi esclusivamente sulla riduzione del costo del lavoro. Sarebbe una competizione persa sul nascere. La vera sfida è produrre beni di qualità e imparare a venderli sui mercati mondiali, presso i quali le nostre imprese devono riposizionarsi con un’identità più forte e precisa, sviluppando marketing e reti commerciali più efficienti. Ognuno di noi deve fare la propria parte. Lo strumento da cui ripartire è il tavolo di concertazione che il Presidente della Provincia si è impegnato a far partire nei prossimi giorni e che dovrà decidere tempestivamente le priorità da affrontare per rilanciare l’economia e il lavoro nella provincia di Macerata.Marco Ferracuti - Segretario generale Cisl Macerata
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02/01/2012 La persona e il lavoro al centro dell'economia
Stiamo attraversando una momento storico difficile. La crisi che ci ha accompagnato negli ultimi anni ha modificato il contesto sociale nel quale ci troviamo a vivere e ad operare. Assistiamo ad una velocizzazione estrema dei processi economici, che si complicano generando  disorientamento. Aumentano le difficoltà di tenuta dei rapporti, si sbriciolano le relazioni e le reti sociali. Larghi strati della società, fin qui abbastanza agiati, stanno tornando a collocarsi a ridosso della soglia di povertà. Nascono nuove vulnerabilità che coinvolgono la maggioranza della popolazione e che la crisi degli ultimi tre anni rende più evidenti.Una crisi di cui non possiamo dimenticare le cause, che in parte nascono anche da una nostra grave mancanza. Negli ultimi vent’anni, con una trascuratezza imbarazzante, abbiamo lasciato che si diffondesse l’idea che per produrre ricchezza non è più necessario il lavoro. Si diventa molto più ricchi e molto più in fretta con un’economia che “gira” intorno alle speculazioni finanziarie. Di conseguenza perdono importanza i luoghi del lavoro e, con essi , anche le donne e gli uomini che lavorano. Ma la crisi della finanza speculativa senza regole, estesasi al mondo della produzione, ha comportato il fallimento di tantissime imprese e la perdita di occupazione e di reddito per le persone e le famiglie (cfr. “ Per una riforma del sistema finanziario” del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace). Oggi sono “sotto scacco” anche gli stati nazionali, costretti a tagliare la spesa per la previdenza, la sanità, la scuola e l’assistenza. Stiamo smantellando così un sistema di protezione sociale costruito con grande fatica nei decenni scorsi.La dottrina sociale della Chiesa ha sempre messo al centro dello sviluppo la persona umana, che trova nel lavoro un’opportunità e un diritto attraverso cui ognuno può responsabilmente costruire la sua libertà, affermare la propria dignità e procurare i mezzi di sostentamento per se e per la propria famiglia. La nuova economia dovrà rimettere al centro il lavoro, creando un presupposto di redistribuzione e di investimento sulla capacità delle persone e delle famiglie. Questo significa investire sulla formazione, sulle politiche attive e sui collegamenti tra scuola e mondo del lavoro, creando nuove chance di occupazione per i giovani.In un paese in cui i tassi di occupazione femminile sono tra i più bassi in Europa non si può prescindere da politiche di conciliazione. Le donne italiane, strette tra la necessità di accudire i loro bambini  e di prendersi cura anche dei genitori anziani, devono essere messe in condizione di poter lavorare. Oggi una famiglia monoreddito con due figli è a forte rischio povertà. Per questo servono riforme strutturali che liberino risorse per servizi e trasferimenti monetari che sostengano la conciliazione tra lavoro e attività di cura per bambini ed anziani. E’ una sfida difficile ma necessaria, che i governi e le amministrazioni locali a tutti i livelli devono fare propria per contribuire a ricostruire un’economia che torni ad essere a misura delle persone, delle comunità e dei territori, fattore di crescita, di integrazione e di coesione sociale.Dino Ottaviani, Segretario generale Pensionati Cisl Macerata
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27/12/2011 Loro Piceno, rischio sciopero alla Casa di riposo
Amaro Natale quello delle dieci lavoratrici della Casa di Riposo comunale di Loro Piceno, senza tredicesima e senza stipendio.La Cooperativa "Mai Piu’ Soli", della Provincia di Salerno, si aggiudicò l’appalto nel 2009 e sta  gestendo l’assistenza agli ospiti della casa di riposo dal 2010.Già nei primi mesi del 2010, la CISL Funzione Pubblica di Macerata contestò i continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni  ed il mancato rispetto di un accordo che manteneva alle lavoratrici gli scatti di anzianità maturati.Il Comune di Loro Piceno che, purtroppo, bandì la gara al massimo ribasso,  più volte è stato “invitato” dalla CISL FP a recedere dal contratto di appalto con questa Cooperativa che ha ampiamente dimostrato la propria inaffidabilità e scorrettezza.Intanto, la logica del risparmio, applicata ad un settore delicato come quello dell’assistenza alla persona, fa pagare il conto ai soggetti più deboli: le lavoratrici.Il senso di responsabilità e la dedizione di queste donne ha permesso che fino ad ora gli ospiti della casa di riposo non facessero le spese di tutto questo, ma, dalla CISL, è già stato proclamato lo stato di agitazione delle lavoratrici e, non si esclude che, il perdurare di questa situazione, porti allo sciopero.La CISL Funzione Pubblica, richiamando l’Amministrazione comunale alla propria responsabilità, sollecita nuovamente il recesso dall’appalto.Laura Raccosta, della CISL FP, a nome di tutta la CISL, testimonia la propria vicinanza e solidarietà alle lavoratrici, garantendo che verrà intrapresa ogni iniziativa, anche giudiziaria, per tutelare queste donne che quotidianamente assistono i nostri anziani.Laura Raccosta – Segreteria CISL FP MarcheContatti: laura.raccosta@cisl.itTel. 333.18.35.785
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26/12/2011 Un patto sociale per la riforma fiscale, la crescita e i giovani.
"Un accordo tra le parti sociali ed il governo sostenuto dai partiti su fisco, crescita e giovani, per rendere trasparente tutto quello che si fa, si propone e si decide. Fuori da questa logica ci sono solo le corporazioni. Il governo decida da che parte sta." Le parole di Raffaele Bonanni, Segretario Generale della Cisl, nel corso della conferenza stampa di sabato 24 dicembre davanti a piazza Montecitorio.
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15/12/2011 Riforma della sanità, la Cisl vuole esserci
Più equità nella distribuzione delle risorse tra le cinque provincie marchigiane, coinvolgimento delle strutture private nel taglio dei posti letto e potenziamento dei servizi sanitari sul territorio. Sono queste le principali richieste che la Cisl ha presentato alla tavola rotonda sul Piano socio sanitario organizzata ieri, mercoledì 14 dicembre, alla Domus S. Giuliano di Macerata.In una sala gremita - circa 200 i partecipanti tra operatori, cittadini, pensionati e addetti ai lavori – il dibattito ha coinvolto il Consigliere regionale Francesco Comi, il Direttore dell’Area Vasta 3 di Macerata Enrico Bordoni e i tre sindaci di Macerata, Civitanova Marche e Camerino.«Siamo contrari all’istituzione di nuove aziende ospedaliere e anzi chiediamo una legge regionale che stabilisca che l’unica azienda è quella di Torrette (Ospedali riuniti di Ancona)» ha sostenuto il Segretario dei pensionati Dino Ottaviani. Confermata anche la proposta Cisl di un ospedale unico provinciale, diffuso su tutto il territorio e in grado di valorizzare le specialità e le vocazioni delle strutture nella nostra provincia.Sistino Tamagnini, Segretario generale della Funzione pubblica, ha fatto presente la necessità di riaprire da subito la contrattazione per consentire al sindacato di partecipare alla riorganizzazione dell’ Area Vasta n.3.  «Per questo però abbiamo bisogno di leggere attentamente i dati di bilancio, così da ridurre gli sprechi e migliorare la qualità dei servizi e del lavoro».La situazione degli operatori della sanità è molto difficile. Carichi di lavoro pesanti, turni lunghi, impossibilità di fruire di riposi e ferie per un recupero psicofisico. «La carenza cronica di personale – afferma Tamagnini - ci costringe ad affrontare in prima linea il disagio che vive l’utenza nelle corsie, nei Pronti Soccorsi, nei Servizi e nel territorio».Francesco Comi, presidente della quinta Commissione del Consiglio regionale marchigiano, ha ricordato i risultati raggiunti dall’Azienda unica nell’azzerare il debito della sanità marchigiana, una delle più virtuose in tutta Italia. «Siamo l’unica regione italiana ad aver voluto approvare il piano sanitario in un contesto nazionale difficile e imprevedibile. Ora lavoreremo a dei piani di attuazione sul territorio, anche grazie all’aiuto del sindacato, con il quale apriremo tavoli di concertazione».Il Direttore dell’Area Vasta 3 di Macerata, Dott. Enrico Bordoni ha rassicurato tutti sul fatto che nessun ospedale del maceratese chiuderà i battenti. «Certamente il passaggio all’Area Vasta richiede uno sforzo per ridistribuire le risorse sul territorio secondo maggiore equità. L’ospedale unico diffuso sul territorio sarà un percorso obbligato per lavorare in una logica di Area Vasta, e nel frattempo possiamo pensare a progettare anche una nuova struttura».Meno ottimista Romano Carancini, sindaco di Macerata, che ha parlato di un “rischio schiacciamento” per il capoluogo. Per Carancini «le linee strategiche del piano ci parlano di una sanità maceratese che rimarrà “spezzettata” tra la zona montana e il nuovo ospedale che sorgerà in provincia di Fermo».Il Sindaco di Civitanova Marche Massimo Mobili ha invitato tutti, in particolare i sindaci, a superare i campanilismi e ad abbandonare posizioni indifendibili, come la difesa del punto nascite all’Ospedale di Recanati, che con meno di 450 parti all’anno dovrà chiudere per legge. Per Dario Conti, Sindaco di Camerino «non possono farsi riforme della sanità solo tagliando le risorse. Al contrario dobbiamo riconvertire la spesa sanitaria per poi reinvestire sulle strutture pubbliche assumendo nuovo personale sanitario». Per questo, secondo Conti deve riunirsi quanto prima la Conferenza dei sindaci dell’Area Vasta di Macerata.http://www.youtube.com/watch?v=FIadMCv1_84&feature=youtu.be
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09/12/2011 Tavola rotonda sul Piano socio sanitario regionale
 Mercoledì 14 dicembre la Cisl di Macerata, insieme alle Categorie della Funzione Pubblica e dei Pensionati, ha organizzato una tavola rotonda per discutere del Piano socio sanitario che verrà approvato dall’Assemblea legislativa regionale.All’interno del percorso di riorganizzazione della sanità marchigiana iniziato lo scorso anno, le scelte adottate dal piano condizioneranno il futuro della sanità marchigiana. Per questo motivo la Cisl vuole partecipare attivamente al dibattito contribuendo a definire i contenuti concreti del documento.Riduzione dei posti letto negli ospedali per acuti, riconversione dei piccoli ospedali con servizi territoriali, soppressione delle Unità Operative di piccole dimensioni, aree di degenza basate sull’intensità assistenziale e non più sulla disciplina di appartenenza. Sono solo alcuni dei processi attraverso i quali il servizio sanitario regionale verrà rimodellata nell’ottica della razionalizzazione e della riduzione dei costi.Le indicazioni generali contenute dal Piano saranno attuate sui territori attraverso appositi piani industriali, che dovranno essere oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali, con l’obiettivo della massima condivisione e partecipazione nelle scelte operative da intraprendere. Ma nessun confronto può essere instaurato fintanto che le parti sociali non avranno a disposizione dati certi per condividere le scelte operative. Il 4 novembre scorso la Cisl li ha formalmente richiesti alla Direzione di Area Vasta 3. Scandaloso è il fatto che ancora oggi non abbiamo ricevuta alcuna risposta.In ogni caso almeno tre sono le condizioni affinché la riorganizzazione diventi sostenibile e quindi accettabile:  il ripristino di criteri di equità nella ripartizione delle risorse tra le province marchigiane, riequilibrando lo svantaggio finora subito dall’Area Vasta n. 3 di Macerata nei confronti di quella anconetana (quasi 5 milioni di € in meno nel 2010). Uno squilibrio accentuato dall’Azienda “Ospedali riuniti” di Ancona, alla quale va un budget che ammonta a più di un terzo di quello destinato all’intera provincia di Ancona, che dovrebbe garantire servizi di alta specialità per tutti cittadini marchigiani, ma la cui attività è costituita, per circa il 50%, da prestazioni ordinarie erogate per lo più alla popolazione anconetana. Il coinvolgimento della sanità privata nel processo di riorganizzazione. Non è ammissibile che mentre si tagliano posti letto negli ospedali per acuti allo stesso tempo viene autorizzata l’apertura di nuove cliniche private. La Cisl pretende quindi che nessun posto letto privato (per acuti, di lungodegenza o riabilitazione) venga autorizzato fintanto che la riorganizzazione del sistema pubblico non sia completata. In ogni caso l’offerta sanitaria privata non deve competere con quella pubblica ma deve integrarla nelle aree dove questa è più carente. Il potenziamento dei servizi territoriali, che dovrà essere effettivo e preceduto da un confronto vero con le forze sociali, per valutare attentamente l’impatto che tale processo avrà sui lavoratori e sui pazienti. La Cisl di Macerata conferma poi la sua netta contrarietà rispetto all’istituzione di nuove aziende ospedaliere, che accentuano la separazione tra servizi ospedalieri e territoriali, che vanno invece integrati con più forza. Chiediamo che, con legge regionale, venga mantenuta una sola azienda ospedaliera – gli Ospedali riuniti di Ancona – deputata ad erogare prestazioni sanitarie d’eccellenza. Qualora così non fosse, e venisse confermata l’ipotesi prevista dal Piano dell’istituzione di una nuova Azienda Marche sud, sarà allora necessario ripensare l’assetto complessivo prevedendo un’azienda ospedaliera anche nel maceratese.In ogni caso il Piano dovrà confermare l’ipotesi di un ospedale unico provinciale diffuso su tutto il territorio, da sviluppare valorizzando le specialità già in essere negli ospedali di rete maceratesi.Su questi temi la Cisl di Macerata impegnerà sia tecnici - il Direttore dell’Area Vasta 3 Dott. Enrico Bordoni - e politici locali, in particolare il Presidente della V Commissione Consiliare Francesco Comi e i Sindaci di Macerata, Civitanova Marche e Camerino, sedi delle tre ex Zone territoriali e dei tre ospedali di rete provinciali.I Segretari generali Cisl, Fp e FnpMarco Ferracuti, Sistino Tamagnini e Dino Ottaviani  
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06/12/2011 La Cisl fa il pieno di voti alla Sintegra
Il segretario provinciale della Federazione dei trasporti (FIT) della Cisl di Macerata, Fabrizio Costantini, esprime soddisfazione per l’esito delle votazioni, all’indomani dell’elezione della rappresentanze sindacali unitarie all’interno dell’azienda Sintegra spa, la più grande azienda provinciale che opera nel settore dei rifiuti con sede a San Severino Marche.L’esito delle votazioni ha visto eletti 9 delegati Cisl su 11 rappresentanti da eleggere. «Ringrazio tutti i dipendenti per la fiducia accordata alla Cisl – ha detto Costantini – Questo brillante risultato ci stimola a continuare con senso di responsabilità nei nostri impegni verso i lavoratori e a lavorare in maniera assidua per le riforme del settore che ci attendono nel 2012. Siamo certi che non tradiremo la fiducia espressa dai dipendenti dell’azienda».     Il Segretario Provinciale Fit-CislFabrizio Costantini
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03/12/2011 Che nessuno sia solo. La Cisl al teatro delle Muse
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE“Ricostruire il Paese a partire dai principi dell’equità e della solidarietà rinunciando da subito agli anti-valori che l’hanno guidata troppo a lungo, come quelli dell’individualismo consumistico e restituendo nel lavoro piena centralità alla persona”. E’ l’invito del Segretario Nazionale della Cisl Santini intervenuto a concludere “Che nessuno sia solo. Questo facciamo - questo chiediamo”, la manifestazione regionale organizzata dalla Cisl Marche al Teatro delle Muse di Ancona.Una giornata che ha visto protagonisti soprattutto i visi e le storie delle persone e dei lavoratori comuni alla prese con una crisi senza precedenti e “di carattere ampiamente strutturale” come ha spiegato l’economista Alberto Berrini, tra i primi ospiti di una giornata iniziata simbolicamente con i lavoratori di alcune aziende marchigiane saliti silenziosamente sul palco delle Muse a piazzare le bandierine della crisi nella grande cartina geografica che raffigurava la regione.“Che nessuno sia solo” insomma è stato il titolo indicativo di un appuntamento che arriva in piena crisi economica finanziaria, con il lavoro e l’economia reale messe a dura prova anche nella nostra realtà marchigiana: “C’è necessità di uno sforzo collettivo, di un impegno straordinario per tutelare il lavoro, per aggiornare e adeguare il sistema di welfare, per garantire una equa partecipazione ai sacrifici, perché chi può contribuire di più, dia di più” ha spiegato il Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo.Molti gli ospiti che hanno partecipato alla manifestazione, a partire dallo stesso economista Alberto Berrini con un intervento sulle origini della crisi e sui possibili strumenti da utilizzare per provare uscirne, il Presidente dell’ente Bilaterale Artigianato Pantaleoni, il Responsabile osservatorio Caritas Tondi, il dirigente del Comune di Jesi Torelli che ha illustrato il progetto per la gestione associata dei servizi alla persona di 21 comuni e il Presidente dell’Associazione Comuni della Val D’Aso Castelli che ha illustrato i benefici derivanti dalla gestione associata dei servizi, quindi esponenti della politica regionale, dal Presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi, agli Assessori regionali Pietro Marcolini e Marco Luchetti.“E’ una dura transizione epocale - ha spiegato ancora Mastrovincenzo -  tutti siamo chiamati a cambiare ma per la Cisl le priorità restano il valore della persona e del lavoro. A partire dalla nostra regione è fondamentale riorganizzare i servizi pubblici con meno risorse, superando sprechi e inefficienze, creare reti di mutualità sul territorio per integrare il welfare pubblico, contrattare nelle aziende per sostenere qualità, innovazione e occupazione, fare scelte che riaprano le porte del lavoro ai giovani.“Oggi – ha concluso Mastrovincenzo - si è fatto con la Cisl Marche un breve viaggio nella crisi che colpisce i nostri territori, ma si sono toccate con mano anche delle buone prassi di contrattazione, di bilateralità tra imprese e lavoratori, di esperienze del sindacato nel sociale, di gestione associata dei servizi in ambito comunale, tutti segni nella direzione del cambiamento che serve per affrontare la crisi, perché nessuno resti solo”.LE PROPOSTE DELLA CISL MARCHE PER IL PAESEhttp://www.youtube.com/watch?v=Vd5rF9XasEE
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30/11/2011 Giovani immigrati chiedono la cittadinanza
L’Anolf di Macerata, associazione promossa dalla Cisl per le attività a favore degli immigrati, sta inviando una lettera ai Sindaci dei principali Comuni della Provincia di Macerata per chiedere che i rispettivi Consigli comunali approvino un ordine del giorno che faccia propria l’iniziativa “Riformate la legge sulla cittadinanza”Attraverso la sua associazione Anolf giovani, e insieme alla Cisl, l’Anolf ha promosso una campagna nazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del riconoscimento, con legge del Parlamento, della cittadinanza italiana ai figli degli immigrati.Nati o cresciuti in Italia, questi ultimi sono equiparati, per diritti e doveri, ai loro genitori. Il loro appello è rivolto ad una legge che riconosca il diritto di cittadinanza per tutti i giovani nati sul territorio italiano, dando dignità e pari opportunità a coloro che saranno protagonisti nel futuro della società italiana.“Basta  ai giovani italiani con il foglio di via”- è il desiderio di decine di migliaia di giovani che aspettano la  nuova riforma della cittadinanza.
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29/11/2011 Rischio chiusura per due aziende a San Ginesio
Le Categorie dell'Artigianato di Cisl e Cgil esprimono preoccupazione per l'incertezza dei i 20 lavoratori delle aziende Tirabasso spa e Tnd srl di San Ginesio, aziende del settore tessile e artigiano con sede a Pian di Pieca (San Ginesio).Già da anni i lavoratori usufruiscono degli ammortizzatori sociali per coprire lunghi periodi di inattività. La situazione negli ultimi mesi si è però aggravata, tanto da rendere concreto il rischio di un taglio del 50% del personale.Dopo diversi incontri, i lavoratori e le organizzazioni sindacali  hanno sollecitato le aziende a presentare un piano di ristrutturazione che gli stessi titolari avevano sostenuto di voler mettere in campo. Al momento però non si ha alcun riscontro progettuale. Anche per questo, il 4 novembre scorso, è stato indetto uno sciopero di 4 ore al quale ha aderito la quasi totalità dei dipendenti.Le organizzazioni sindacali e i lavoratori continueranno a chiedere incontri e a sollecitare una soluzione. Soprattutto verso Confindustria, alla quale una delle due ditte è associata, e dalla quale il sindacato pretende  un impegno più forte a tutela dei posti di lavoro e per un percorso più chiaro.Serve però anche maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali, invitate a vigilare e ad intervenire, non sottovalutando i rischi che deriverebbero dalla chiusura di queste due attività.«Nel contesto della realtà locale di Pian di Pieca - sostiene Andrea Luzi della Cisl Artigianato - la perdita di occupazione sarebbe una responsabilità  grave, in quanto impoverirebbe il tessuto produttivo locale generando una vera e propria emergenza sociale».
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29/11/2011 Contrastare la crisi investendo sul sociale
I servizi sociali non sono una voce di spesa, ma un investimento sul quale bisogna puntare specie in temi di crisi. Questo è quanto emerge dall’incontro pubblico che la Cisl e la Federazione dei pensionati hanno organizzato lunedì 28 novembre al Teatro Velluti di Corridonia.Lo spunto per parlare di welfare è offerto dal disegno di legge delega presentato quest’estate dal Governo sulla riforma del sistema fiscale e di assistenza sociale. Un provvedimento che mira a riordinare la spesa sociale italiana ma sul quale, secondo il Segretario generale dei pensionati di Macerata Dino Ottaviani «non possiamo nasconderci forti perplessità di fondo. Tagliare 20 miliardi di € dalla spesa per l’assistenza significa in pratica distruggere l’intero settore. Va bene riqualificare la spesa ma non tagliarla in modo lineare e indiscriminato». Secondo Ottaviani rimangono poi aperte tutte le questioni di fondo del welfare italiano, come la definizione dei livelli essenziali di assistenza, la compartecipazione egli utenti ai loro costi, la costituzione di un fondo nazionale per la non autosufficienza e la lotta alla povertà.Alcune ricette sono state proposte dal Prof. Emmanuele Pavolini, docente di Scienze politiche all’Università di Macerata. «Se si taglia nel welfare è necessario reinvestire almeno in parte sul lavoro delle donne e dei giovani, e quindi su politiche di conciliazione e formazione». Una risposta alle carenze del sistema pubblico può venire poi dal welfare bilaterale e di categoria.Resta indispensabile, secondo Pavolini, che i piccoli comuni si associno per gestire i servizi sociali. «Questo non significa disperdere il valore della municipalità e della rappresentanza, ma semplicemente rinunciare alcune competenze che comunque non si è in grado esercitare». Sulla non autosufficienza infine Pavolini sottolinea l’urgenza di rivedere l’indennità di accompagnamento, sulla quale si spende tantissimo (9 miliardi di €) e che deve essere differenziata in base alla gravità della disabilità e al reddito del richiedente.Proprio sulla non autosufficienza l’Assessore regionale alle politiche sociali Luca Marconi ha confermato l’intenzione della Regione Marche di confermare l’apposito Fondo regionale. «Dal 2009 ad oggi la Regione ha messo 8 milioni di € l’anno per la non autosufficienza. Ora che il Governo ha eliminato il Fondo nazionale, la Regione conferma il suo Fondo, impegnandosi anzi ad aumentarlo di un milione per il 2012 e, forse, di un altro milione per il 2013». Sulle sfide che attendono la Cisl ha concluso il Segretario generale Marco Ferracuti per il quale «è importante non scardinare un sistema sociale che finora ha dato risposte. Soprattutto è inaccettabile l’equazione per cui a meno risorse devono corrispondere tagli dei servizi».Gli Enti locali devono lottare per eliminare sprechi e soprattutto contrastare l’evasione fiscale, istituendo i Consigli tributari locali. «Soprattutto però - conclude Ferracuti - i servizi sociali vanno amministrati creando Aziende pubbliche che aggreghino più comuni e che gestiscano una filiera più lunga di servizi, creando massa critica e sinergie»http://www.youtube.com/watch?v=YCzYbZa3eMk
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25/11/2011 Isee, accordo tra Anci e Sindacati
Firmato l'accordo tra l'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) Marche e i Sindacati confederali regionali Cgil Cisl e Uil sull'Isee.L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente è lo strumento cui la normativa nazionale affida la funzione di valutare la situazione economica di un soggetto che richiede una prestazione sociale agevolata, al fine di determinarne la compartecipazione al costo sostenuto dall'amministrazione che la eroga e, in alcuni casi, anche l'accesso al servizio stesso.Si tratta di uno strumento che già oggi le amministrazioni comunali marchigiane utilizzano principalmente rispetto ai servizi sociali ed educativi come i nidi d'infanzia, mense e trasporti scolastici, servizi domiciliari e residenziali per anziani e disabili, con significative differenze  per gli ambiti di applicazione. per la funzione dello strumento e per le modalità tecniche di gestione.In questo senso l'accordo mira ad introdurre elementi che possano rendere più omogenea l'applicazione dello strumento. Ad esempio favorendone l'utilizzo a livello non solo comunale ma anche di Ambito sociale (l'aggregazione di più comuni per il coordinamento e la gestione dei servizi sociali), privilegiandone una struttura lineare che meglio possa garantire, rispetto ad un sistema per scaglioni, la progressività e quindi l'equità nella valutazione delle diverse situazioni.Rimane aperta la questione di come valutare la situazione economica degli anziani non autosufficienti e disabili, per i servizi erogati ai quali spesso le amministrazioni comunali chiamano a compartecipare anche le famiglie. Su questo delicato punto, in assenza di una necessaria normativa nazionale, l'accordo invita la Regione Marche ad intervenire per dare indicazioni su come orientarsi.
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25/11/2011 Che nessuno sia solo - questo facciamo, questo chiediamo
La crisi economica e finanziaria che ha subito un’accentuazione con rischi notevoli per il nostro paese, e con evidenti ripercussioni sul lavoro e sulle famiglie, la situazione politica estremamente articolata e complessa, il ruolo centrale che possono assumere le parti sociali, la necessità di agire anche a livello regionale e locale per tutelare il lavoro, ridefinire il welfare, garantire una equa partecipazione ai sacrifici (“chi ha di più contribuisca di più”), impongono un impegno straordinario della nostra Cisl a tutti i livelli.Per mettere in evidenza le posizioni Cisl sullo scenario nazionale e avanzare proposte per rilanciare l’azione sindacale nella nostra regione, nei nostri territori, nelle aziende marchigiane, è indetta una Manifestazione regionale SABATO 3 Dicembre 2011 PRESSO IL TEATRO DELLE MUSE di ANCONA, con inizio alle ore 9,30“CHE NESSUNO SIA SOLO - QUESTO FACCIAMO, QUESTO CHIEDIAMO” sono le parole chiave della manifestazione; esse danno il senso di una priorità che per la Cisl è rappresentata dalle persone – “Che nessuno sia solo” -, ed al contempo della necessità che alle proposte e alla rivendicazione di politiche a tutela del lavoro e della coesione sociale - “questo chiediamo” -, venga messo in campo dalla Cisl anche un protagonismo che valorizzi l’azione autonoma del sindacato per promuovere il lavoro e riallestire il sociale – “questo facciamo” -.Credo non sfugga a nessuno la necessità di un impegno straordinario dell’organizzazione per la piena riuscita dell’iniziativa. Saranno presenti il Segretario generale aggiunto della Cisl Giorgio Santini, l’economista Alberto Berrini e saranno invitate a partecipare all’iniziativa le istituzioni regionali, soggetti imprenditoriali, organi di stampa.Vi invitiamo ad attivarvi fin da subito, per far partecipare ad Ancona il maggior numero possibile di delegati e iscritti.Nella certezza dell’impegno di ognuno di noi, vi saluto cordialmente.Il Segretario Generale(Stefano Mastrovincenzo)
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24/11/2011 Rinviata l'approvazione del Piano socio sanitario
Il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ha incontrato ieri i Segretari regionali confederali, dei pensionati e del pubblico impiego di  Cgil Cisl e Uil. Al centro del vertice l'approvazione del Piano socio sanitario regionale, il contenuto del quale era stato criticato nei giorni scorsi dai sindacati.Il Presidente della Giunta ha confermato che il governo regionale, dopo aver accorpato le 13 Zone territoriali in 5 Aree vaste con la legge 17 del 1 agosto scorso,  non vuole proporre  un’altra modifica dell’assetto organizzativo della sanità marchigiana.  In altre parole non sono in vista né la costituzione di nuove aree vaste (neanche la montana) né l’attribuzione alle Aree Vaste stesse della personalità giuridica.L'Assessore alla salute Mezzolani e il Presidente della quinta Commissione Consiliare Comi hanno poi presentato una lunga serie di emendamenti al Piano, molti dei quali recepiscono alcuni dei punti critici evidenziati da Cgil Cisl e Uil nel loro documento.  In particolare sono stati rimossi i riferimenti alla divisione tra Area vasta ospedaliera e Area vasta territoriale, vivacemente contestati nei giorni scorsi dai sindacati.La Regione ha anche assicurato che la copertura del turn over, ossia la sostituzione degli operatori che andranno in pensione, sarà prevista al 70% e non al 50%, come precedentemente scritto nel Piano. Questo a garanzia dei livelli di qualità dei servizi e e delle condizioni di lavoro degli operatori, alle prese con un disagio sempre più forte. In una nota il Segretario generale Cisl Mastrovincenzo esprime apprezzamento per «l'intenzione della Regione Marche di ripristinare un assiduo e corretto metodo di relazioni, e per alcune delle modifiche apportate nel senso delle osservazioni da noi proposte. Abbiamo anche ribadito in modo chiaro di considerare il Piano un documento descrittivo, che si limita all'indicazione di obiettivi di riorganizzazione, senza prefigurare azioni concrete né tempi precisi per la loro realizzazione e per il superamento delle principali criticità del sistema».Il pallino torna ora nelle mani della quinta Commissione. Il Presidente Comi  si è impegnato a rinviare l’approvazione del Piano in Commissione, originarimente prevista per la giornata di oggi, per ulteriori verifiche ed approfondimenti. Regione e Sindacati si incontreranno di nuovo la settimana prossima.
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22/11/2011 Corso di formazione per estetiste e parrucchieri
Sono aperte le iscrizioni alla Scuola professionale per estetiste e parrucchieri, corso di qualifica di primo livello e specializzazione.Il corso è organizzato dallo IAL Marche, Centro Formazione Professionale di Macerata.Per informazioni contattaci allo 0733-240171, Via dei Velini 52 Macerata  macerata@ialmarche.it PER VEDERE IL VIDEO CLICCA QUI OPPURE VAI AL SITO IALMARCHE
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22/11/2011 Corso di formazione fiscale e tributario gratuito
Il Caf di Macerata organizza un corso di formazione fiscale e tributario gratuito  finalizzato ad eventuale assunzione. Requisiti richiesti:- diploma e/o laurea a indirizzo tecnico-economico; - disponibilità agli spostamenti; - flessibilità di orario; - conoscenza informatica.È richiesta la disponibilità a partecipare alle varie fasi del corso di formazione della durata di 120 ORE.Le adesioni, attraverso invio curriculum, dovranno pervenire entro e non oltre il 30 NOVEMBRE 2011Possono essere recapitate  a mano, o inviate a mezzo posta alla sede del CAF CISL di Macerata in Via G. Valenti 27/35 o via Fax allo 0733/4075252 presso sede CAF CISL di Macerata, o via mail al seguente al seguente indirizzo: amministrazione@cesem.itPer informazioni contattare il seguente numero: 0733/4075254
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19/11/2011 Piano sanitario, i sindacati chiedono certezze
Il Piano socio sanitario regionale è un generico programma d'intenti, che non chiarisce azioni, tempi e risorse per raggiungere i risultati che si prefissa. Questa è l'opinione che i Segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Gianni Venturi, Stefano Mastrovincenzo e Graziano Fioretti hanno espresso in un documento unitario presentato alla Regione Marche. In sintesi sono due  i punti critici. La previsione di  due reti, una  territoriale e una ospedaliera all'interno di ogni Area Vasta, ciascuna con la propria direzione, ripristina la centralità degli ospedali  a discapito dei servizi territoriali, sguarnendo di personale questi ultimi - anche in forza della norma che permette di sostituire la metà del personale che va in pensione - e pregiudicando la possibilità di una vera integrazione socio sanitaria.Dal piano poi deriva il rischio di una "privatizzazione indotta dei costi" sia per quanto riguarda la spesa per gli investimenti per i quali sempre di più si ricorrerà ai finanziamenti su progetti di privati, sia per le funzioni territoriali, che se affidate a privati costeranno sempre di più, con l'aumento dei ticket sanitari sulle famiglie già provate dalla crisi.I sindacati chiedono quindi che il Piano socio sanitario esprima obiettivi più dettagliati, con risorse, progetti e una tempistica meglio definita. In alternativa, se questo compito verrà delegato alle Aree Vaste, pretendono che a queste ultime venga attribuita la personalità giuridica, in modo tale da poter realizzare una concertazione effettiva e reale a tutti i livelli territoriali, sia di Area Vasta che di Distretto.In ogni caso Cgil Cisl e Uil chiedono che il confronto sul Piano venga allargato anche alla presenza del Presidente della Regione Gian Mario Spacca, con il quale, su questo tema, è in agenda un incontro per mercoledi mattina.
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14/11/2011 Best, riaccendere la speranza
In mattinata il Segretario nazionale dei metalmeccanici Cisl Marco Bentivogli si è recato al presidio dei lavoratori in lotta della Best di Montefano. “Il comportamento del management della Best è di una violenza inaudita - ha dichiarato Bentivogli - . La FIM Cisl è impegnata ai massimi livelli affinché oltre che un’autentica solidarietà e sostegno forte, si trovino soluzioni per i lavoratori e perché non accada mai più, che un’azienda si comporti in un modo così balordo con persone che per anni hanno lavorato onestamente per loro». Oggi alle 15.00, si aprirà una trattativa che deve prevedere il ritiro della procedura di mobilità e l’avvio della Cassa Integrazione affinché vi sia più tempo per trovare soluzioni che diano continuità lavorativa ai dipendenti della Best. «Invitiamo le istituzioni locali - ha concluso il Segretario Fim - perché sostengano il difficile lavoro delle organizzazioni sindacali in modo coordinato con esse, affinché si possano trovare soluzioni complessive per tutti i lavoratori.
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11/11/2011 I lavoratori della Best incontrano Bonanni
In mattinata una delegazione dei dipendenti Cisl della Best, guidata dai Segretari generali della Cisl di Macerata Marco Ferracuti e della Fim (metalmeccanici) Cisl Rocco Gravina, ha incontrato il Segretario Nazionale Raffaele Bonanni, presente a Pesaro per l'Assemblea organizzativa della Federazione dei metalmeccanici della Cisl.Da Bonanni, visibilmente colpito dai contorni della vicenda, i lavoratori hanno ottenuto l'impegno delle Segreterie nazionali della CISL e della FIM a sostenere questa difficile vertenza, mettendo a disposizione della Cisl di Macerata tutta l'assistenza necessaria, non solo dal punto di vista sindacale ma anche legale. Nel frattempo la trattativa prosegue con tempi serrati. Dopo l'incontro di ieri pomeriggio in Regione - terminato con l'impegno assunto dell'A.D. Roberto Leo a tentare la cessione dello stabilimento, ad integrare il trattamento di Cig straordinaria e a prevedere incentivi per la mobilità e per la ricollocazione dei dipendenti presso altre aziende - la trattativa proseguirà lunedì 14, con un incontro in Confindustria ad Ancona. Una trattativa delicata resa ancora più difficile dalla comprovata inaffidabilità dell'azienda. «Abbiamo intenzione di valutare attentamente il comportamento dell'azienda anche dal punto di vista legale - sostiene Marco Ferracuti - per verificare se siano state violate specifiche disposizioni di legge». «Già il fatto di aver portato via i macchinari  in un modo così vigliacco è grave in quanto lede profondamente la dignità dei lavoratori  e diminuisce le possibilità di cedere lo stabilimento ad altre imprese, eventualmente interessate a riprendere una produzione in attivo. A maggior ragione - conclude Ferracuti -  colpiscono la dignità e la responsabilità dei lavoratori della Best, ai quali è stato anche impedito di rientrare per ritirare i loro averi, rimasti negli armadietti dello stabilimento. Una comportamento provocatorio ed esasperante, che poteva anche generare episodi di violenza». Ancora una volta i lavoratori hanno dimostrato maggiore senso di responsabilità dei loro datori di lavoro.http://www.youtube.com/watch?v=ZJvMe1pE2rs&feature=feedu
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11/11/2011 Adiconsum in piazza a Macerata
Mercoledi 16 novembre l'Adiconsum è in P.zza Garibaldi a Macerata con il TV DIGITAL EXHIBITION. Uno stand itinerante, completamente attrezzato con televisori HD/3D, Decoder terrestri e satellitari funzionanti, collegati a parabola e antenna, anche di più marche grazie alla collaborazione di Anitec (Associazione industrie informatica, TLC ed elettronica di consumo). I consumatori visitando lo stand potranno chiedere agli esperti di Adiconsum, informazioni sulla scelta dei decoder e dei televisori, dei vari apparati, dei problemi legati alla ricezione e all'impiantistica e riceveranno pubblicazioni sull'argomento. All'iniziativa aderiscono anche il Comune e la Provincia di Macerata    
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07/11/2011 Prosegue la protesta dei dipendenti Best
Prosegue la mobilitazione dei 126 lavoratori della Best, la storica azienda di Montefano che produce motori delle cappe aspiranti per cucine domestiche. Davanti ai cancelli della fabbrica è stato organizzato un presidio permanente per protestare contro l’intenzione dei vertici dell’azienda, che fanno capo alla società americana Nortek, di avviare la procedura di mobilità per tutti i lavoratori del sito di Montefano. Nella notte tra il 2 e il 3 novembre la proprietà decideva di chiudere lo stabilimento cambiando le serrature, portando via i macchinari e avvisando fornitori e sindacati che dal 4 novembre l’unico sito produttivo di riferimento sarebbe stato quello polacco. Fulminea accelerazione di una vicenda iniziata questa estate, quando la Nortek aveva avanzato un piano industriale per ridimensionare il sito di Montefano. Ma nessuno aveva mai parlato di chiusura. Di “saccheggio industriale” parla il Segretario generale dei metalmeccanici Cisl di Macerata, Rocco Gravina, per il quale «si tratta di un atto inaccettabile; per settimane abbiamo sollecitato l’azienda ad entrare nel merito del piano di riorganizzazione e definire i tempi di attuazione. Sembrava che ci fosse la disponibilità a trovare soluzioni diverse. Si è preferito invece smantellare Montefano in modo a dir poco vile e becero».«Neppure nelle vertenze più dure si era mai arrivati a tanto»  afferma il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti. «In un territorio già martoriato dalla crisi, perdere altri 126 posti di lavoro sarebbe un colpo duro».Secondo Ferracuti «colpisce in particolare la ferocia e la viltà di un management senza scrupoli». Un comportamento stigmatizzato in queste ore da tutte le istituzioni locali. Ma non da Confindustria, che i sindacati hanno incontrato giovedì pomeriggio, senza peraltro riuscire a trovare un punto di partenza comune per affrontare questa vertenza.Nel frattempo la Cisl ha dato mandato ai suoi legali di attivarsi e studiare il caso. «Vogliamo verificare - afferma Ferracuti – se oltre alle più elementari regole etiche e morali, siano state violate anche specifiche disposizioni di legge. In ogni caso utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per tutelare i lavoratori, defraudati e feriti nella loro dignità».Lunedì pomeriggio alle 18.30 è previsto un incontro in Regione con l’Assessorato al lavoro per cercare una soluzione ad una vicenda che, oltre a colpire duramente tanti lavoratori e le loro famiglie, rischia di aprire un precedente pericoloso e inaccettabile nella storia delle relazioni industriali del territorio maceratese.
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03/11/2011 La Best chiude a Montefano
Nella mattinata del 3 novembre la direzione aziendale, attraverso il suo responsabile del personale Dr. Bagnasco, ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alla RSU la decisione di chiudere lo stabilimento di Montefano del gruppo BEST SpA.Dal rientro dopo la pausa estiva, ma soprattutto dopo l’incontro con la proprietà americana del gruppo, ci hanno confermato la volontà della Nortek di investire ancora, con 2 stabilimenti in Italia ed uno in Polonia. Piano industriale pesante quello presentato per lo stabilimento di Montefano, con una riorganizzazione completa del sito ed un suo ridimensionamento.Da settimane tentiamo di entrare nel merito di questo piano e dei suoi tempi di attuazione, ma la sospetta reticenza dell’azienda ad entrare nel merito si è oggi concretizzata: cambio di serrature e stampi portati via nella notte!Domani 4 novembre alle 10:30 un primo incontro, presso la confindustria di Macerata, per avviare un serrato confronto sulle decisioni prese dall’azienda, che si sposterà appena possibile sul tavolo regionale dell’ assessore Luchetti. Si ritrovano fuori dai cancelli i lavoratori, richiamati dalla settimana di chiusura forzata decisa dall’azienda….e riparte la rabbia, il dispiacere e la paura per il domani!FIM CISL ROCCO GRAVINA 3498267187
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28/10/2011 La Cisl è pronta allo sciopero
 "Se verrà modificato l'assetto dei licenziamenti senza il consenso delle parti sociali la Cisl andrà allo sciopero».Lo ha dichiarato oggi il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ai microfoni del Tg2 in merito alla lettera presentata dal Governo all'Unione Europea che prevede licenziamenti più facili. "Noi non siamo d'accordo a mettere mano alla norma sui licenziamenti, ci sembra una provocazione mentre il Paese ha bisogno di coesione" ha osservato. Già ieri sera Bonanni aveva annunciato: "Ci muoveremo subito, reagiremo nelle prossime ore sia sulle pensioni sia sulla maggiore facilita' dei licenziamenti. La proposta dei licenziamenti piu' facili contenuta nella lettera d'intenti dell'Italia a Bruxelles e' solo uno specchietto per le allodole e istiga le persone alla ribellione''."Procedendo cosi' non si fara' nemmeno una riforma delle pensioni, ma si attaccheranno solo le persone piu' deboli". Aveva inoltre precisato in merito al paragrafo dedicato all'aumento dell'eta' pensionabile. "Non siamo d'accordo perche' il Governo non vuol fare altre cose come la patrimoniale o usare il bisturi sulla spesa pubblica. Inoltre, i lavoratori non sono tutti uguali: un professore universitario e una maestra d'asilo non sono uguali, un impiegato o un metalmeccanico non lo sono. Bisogna trovare soluzioni attraverso un sistema piu' giusto ed equo". "I provvedimenti -conclude- si dovranno fare in modo concertato per trovare composizioni e compensazioni".E sulla possibilità di andare allo sciopero se il Governo dovesse modificare le norme sui licenziamenti si sono espresse unitariamente in una nota Cisl, Uil e Ugl:"Cisl, Uil e Ugl considerano un grave errore ed una inaccettabile provocazione nei confronti del sindacato l'intenzione del Governo di introdurre una nuova normativa sui licenziamenti. Tale intenzione è ancor più ingiustificata perché non ci risulta sia stata richiesta o concordata con le stesse associazioni imprenditoriali. Se tale provvedimento sui licenziamenti fosse davvero presentato dal Governo si romperebbe la coesione sociale nel nostro paese e si smentirebbe il notevole impegno profuso finora dal Governo e dalle parti sociali per evitare massicci ricorsi ai licenziamenti attraverso la proroga degli ammortizzatori in deroga.Cisl, Uil e Ugl ricordano che finora si sono limitate per senso di responsabilità a forme di proteste di sabato e fuori dall'orario di lavoro. Tuttavia, qualora, il Governo intendesse intervenire sulle materie del lavoro senza il consenso delle parti sociali, Cisl, Uil e Ugl saranno costrette a ricorrere a scioperi , nonostante la nostra ferma volontà sinora di non ricorrere a forme di proteste estreme in un momento di crisi economica, proprio per non erodere ancora di più i salari e danneggiare le imprese. Cisl, Uil e Ugl prendono atto che il Governo ha riconosciuto che il sistema previdenziale italiano è in equilibrio e non ha bisogno di ulteriori interventi di riforma. Mentre si rende sempre più indispensabile favorire la previdenza integrativa riducendo le tasse per incentivare l'adesione obbligatoria ai fondi integrativi.Così come è fondamentale approvare subito la delega per la riforma fiscale, introdurre una patrimoniale permanente sui beni immobiliari e mobiliari, escludendo la prima casa, abbattere i costi della politica, ridurre i livelli amministrativi, vendere il patrimonio immobiliare dello stato, procedere ad una liberalizzazione nel settore dei servizi pubblici"
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26/10/2011 Bancari Cisl contro la speculazione finanziaria
La Fiba (Federazione italiana bancari) della Cisl aderisce alla giornata nazionale di mobilitazione (26 ottobre) contro la speculazione finanziaria e a favore della tassa sulle transazioni finanziarie su scala europea  e internazionale all’interno della Campagna 005.Clicca qui per sottoscrivere  la Campagna 005 contro la speculazione finanziaria e a favore della tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) su scala europea ed internazionale.La campagna è sostenuta in modo unanime dai sindacati bancari e assicurativi,  dall'associazionismo e dal terzo settore, e ha visto anche il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace intervenire autorevolmente con la presentazione pubblica della Nota "Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale".Leggi il documento unitario redatto dalle organizzazioni aderenti alla campagna e la lettera inviata al Ministro dell’Economia dalle Segreterie nazionali.
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25/10/2011 Pensioni: La Cisl è contraria a nuovi interventi.
PENSIONI Bonanni:"La Cisl è decisamente contraria a nuovi interventi. No anche ai condoni fiscali" Roma, 25 ottobre 2011. La Cisl ''e' decisamente contraria'' a interventi sulle pensioni e chiede di unificare l'aliquota contributiva tra i lavoratori dipendenti, gli autonomi e i parasubordinati. ''Il governo dia l'esempio - ha detto il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni a margine di un convegno della Fisascat-Cisl, in corso oggi a Roma - chi ha di piu' metta a disposizione quello che ha. Il governo metta in campo la patrimoniale, incida sui costi della politica e venda il patrimonio pubblico". Secondo Bonanni, insomma, se il governo vuole parlare di pensioni con le parti sociali deve lavorare sull'unificazione dei contributi e sulle prospettive per i giovani rendendo obbligatorio il passaggio del Tfr alla previdenza integrativa; deve inoltre agire anche con la leva fiscale mettendo in campo la riforma a favore dei redditi da lavoro dipendente e da pensione chiesta piu' volte dal sindacato. "Questa confusione sulle pensioni è un modo per evitare di andare a colpire coloro che evadono" ha quindi precisato tornando a parlare del Dl sviluppo e commentando anche le voci sui condoni presenti nel decreto. "Siamo davvero scandalizzati che si parli ancora di condoni - ha detto - la riforma fiscale resta la principale questione economica da affrontare. Bisogna intervenire su ciò che è bloccato" . Oltre alla riforma fiscale che "è ancora nel porto delle nebbie in Parlamento", si intervenga su: opere pubbliche, incentivi per l'assunzione dei giovani, tagli ai costi della politica ed alle amministrazioni, vicenda energetica. Pare che vogliano anche mettere in discussione il Durc - ha concluso - che è uno degli strumenti principali per combattere il lavoro nero e l'evasione contributiva".
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25/10/2011 Lo Sferisterio è un patrimonio provinciale
In merito alle recenti polemiche legate alla gestione, ai finanziamenti e al prossimo futuro dello Sferisterio Opera Festival, pur non volendo entrare nel merito di una vicenda che ha il sapore di una disputa tutta politica, la Cisl di Macerata vuole approfittare per proporre una riflessione sul ruolo dello Sferisterio nel sistema turistico e produttivo provinciale.  Certamente l’Arena Sferisterio è un patrimonio non utilizzato al massimo delle proprie potenzialità. La sola Stagione Lirica, per quanto importante, può non giustificare appieno gli ingenti investimenti attualmente erogati. Riteniamo invece che il SOF abbia tutte le carte in regola per diventare un patrimonio di tutta la provincia, fulcro di una vera e propria “filiera della musica” che, attraverso lirica e concerti, coinvolga anche gli altri comuni maceratesi caratterizzando l’intero territorio lungo tutto il corso dell’anno. Questo significherebbe mettere in sinergia i diversi aspetti dell’offerta turistica, proponendo “pacchetti” più attraenti perché in grado di integrare la musica con l’importante offerta del nostro territorio  - musei, abbazie, resti archeologici, ecc. – nonché con il comparto enogastronomico. Cultura, turismo e industria agroalimentare sono settori a diretto impatto sulla qualità della vita che, integrandosi, possono a loro volta contribuire ad una dimensione nuova del territorio maceratese, creando un “marchio provinciale”  che aggiunga valore alle singole produzioni.E’ certamente un obiettivo ambizioso, che richiede un cambio di mentalità e il superamento dei tanti interessi particolari che ancora oggi ci caratterizzano. Ma crediamo che i benefici che ne potrebbero derivare, specie per lo sviluppo dell’occupazione e per il rilancio dell’economia locale, valgano bene almeno un tentativo. 
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20/10/2011 Illegittimi gli aumenti delle bollette dell'acqua
Per l’espletamento della gestione del servizio idrico integrato in Italia sono state sono state istituite le Autorità d’Ambito le quali hanno specifici compiti di controllo concernenti la corretta applicazione della normativa vigente allo scopo di perseguire il miglioramento della qualità tecnica, l’affidabilità, l’efficienza organizzativa, con l’obiettivo di produrre effetti positivi socioeconomici e ambientali e costi sostenibili dall'utenza.  Invece nell’ultimo decennio si è registrato un generale malcontento da parte degli utenti consumatori che hanno visto lievitare le bollette a causa di periodici aumenti delle tariffe che l’Adiconsum ha sempre sostenuto parzialmente validi ed applicati in disattesa di precise disposizioni legislative.Infatti le Autorità Nazionali (Comitato Nazionale di Vigilanza Risorse idriche e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), su richiesta di questa Adiconsum, hanno riscontrato l’ illegittima assunzione di provvedimenti di rettifica delle fatturazioni in merito all’applicazione retroattiva degli aumenti delle tariffe e della irregolare fatturazione dei consumi da parte dei gestori.Ciò comporterebbe senz’altro una serie di rimborsi a beneficio dei consumatori che nel corso degli anni hanno ricevuto bollette con addebiti non dovuti.Ma nonostante le imposizioni delle Autorità Nazionali a distanza di alcuni mesi i Gestori non hanno provveduto ad eseguire le rettifiche per cui l’Adiconsum, nell’interesse dei cittadini utenti del servizio idrico, dovrà attivare le legittime procedure per il riconoscimento di tale importante diritto degli utenti consumatori.Il comportamento dell’Autorità d’Ambito e quello dei Gestori che disattendono precise disposizioni e norme sulla trasparenza, sulla comunicazione e sulla partecipazione democratica nella gestione in relazione a quanto dettato dalla Legge Finanziaria 144/08 (art. lo 2 - comma 461), dimostra l’esproprio del controllo sociale e lo svuotamento della democrazia rappresentativa nei consigli di amministrazione.Inoltre l’Adiconsum segnalerà alle Autorità Nazionali anche l’inosservanza di norme obbligatorie relativamente alla omessa attuazione di tariffe agevolate per le famiglie deboli; all’apposizione di contatori alle utenze sprovviste; norme applicate da tutte le Autorità d’ambito a livello regionale e nazionale.A seguito della soppressione delle autorità d’ambito territoriali la gestione dei servizi pubblici locali (acqua e rifiuti) sarà assunta dalle Regioni. In questo contesto l’Adiconsum auspica l’attivazione di comportamenti consoni per la gestione partecipata della struttura socioeconomica del territorio. Soprattutto si augura che i servizi vengano affidati ad aziende consortili, costituite dai comuni in relazione a quanto dettato dalla legge 267/2000; enti di diritto pubblico che espletano la gestione con il vincolo del pareggio del bilancio e non a S.p.a., anche se pubbliche, il cui obiettivo è quello di conseguire utili.Luigi Tartari - Adiconsum Macerata
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18/10/2011 Tagli ai Trasporti Pubblici Locali: gravi difficoltà per il personale addetto.
Il sindacato dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil Marche dichiarano in un comunicato stampa la loro disapprovazione ai tagli decisi dalla finanziaria con gravi ripercussioni sul servizio pubblico e sull'occupazione e sollecitano ancora una volta la Regione Marche ad un incontro per una riarticolazione del Trasporto Pubblico Locale nelle Marche.
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18/10/2011 Spesa pubblica: 15 anni di tagli lineari non sono serviti a niente.
La Funzione Pubblica della Cisl in un documento racconta la vicenda del taglio dei buoni pasto ai dipendenti pubblici: l'annuncio del Governo, la reazione della Cisl, la marcia indietro repentina del Governo.
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18/10/2011 E' finita la benzina. Dai Vigili del Fuoco alla Polizia Penitenziaria tutti in piazza.
Tutti i sindacati del comparto sicurezza e  del soccorso pubblico scendono in piazza per  una nuova, importante mobilitazione  che si rende necessaria a seguito degli ulteriori tagli determinati dall’ultima manovra finanziaria. L' obiettivo è quello di mettere in atto forme di protesta che possano richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e  raccontare a gran voce in quale grave situazione si trovano le forze che si occupano della sicurezza dei cittadini come i Vigili del Fuoco,  Polizia Penitenziaria,  Polizia e Corpo Forestale. In questo settore, già falcidiato dalle precedenti finanziarie, meno risorse si traduce in minore prevenzione che equivale automaticamente  a minore sicurezza.  Eclatante è la carenza di carburante per i mezzi di soccorso. In questi giorni  molte sono le denunce  sindacali in questo senso e le manifestazioni si sono caratterizzate  in tutta Italia per la presenza di alcuni fusti vuoti per olio motore o benzina a simboleggiare proprio questa  mancanza. Per rendere ancora più efficace il messaggio, facendo toccare con mano l'assoluta insensibilità di questo Governo e della sua maggioranza ai problemi della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico che hanno dirette conseguenze sul benessere dei cittadini, nonché alle problematiche degli addetti ai  comparti della sicurezza, provocatoriamente i sindacati nelle piazze della protesta hanno distribuito la stampa fac-simile di una cedola/obbligazione che rappresenta la proposta paradossale della sottoscrizione pubblica da parte dei cittadini di una cedola di “Obbligazione per avere maggiore sicurezza, legalità e sviluppo” . L' intenzione è quella di chiedere alla gente di contribuire concretamente per l’acquisto di carburante. Saranno i cittadini stessi a preoccuparsi della loro sicurezza e a versare per proprio conto il contributo volontario, direttamente ai Fondi assistenza ministeriali di competenza. La Rassegna Stampa delle manifestazioni del 18 ottobre 2011  nelle principali città marchigiane: Ancona, Ascoli, Macerata, PesaroL'articolo di Conquiste del Lavoro sulla Manifestazione a Roma del Pubblico Impiego del 12 ottobre 2011Il Comunicato Stampa di annuncio delle mobilitazioniUltime notizie IL COMUNICATO UNITARIO
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18/10/2011 Macerata, la Cisl contesta il Piano sanitario
La V Commissione del Consiglio regionale delle Marche sta discutendo in questi giorni il contenuto del prossimo Piano socio sanitario regionale. Un documento di importanza fondamentale nel contesto di una riorganizzazione del Servizio sanitario regionale le cui linee sono già state in parte tracciate da atti normativi precedenti ( Dgrm n. 17 del 17 gennaio 2011, legge regionale n. 17 del 1 agosto 2011 e con la Dgrm 1161 del 1 agosto 2011). Le dinamiche di riduzione della spesa pubblica che investono tutti i livelli istituzionali e territoriali del nostro paese non possono non coinvolgere anche la spesa sanitaria. L’assetto tradizionale della sanità marchigiana, basato sulla diffusione di tanti piccoli ospedali sul territorio è destinato a scomparire. L’assistenza sanitaria sarà sempre più contenuta in poche grandi strutture altamente tecnologiche e a breve durata di degenza. Dalla riconversione dei piccoli ospedali nasceranno strutture orientate alla tutela della fragilità e della cronicità, a gestione territoriale, funzionanti nelle 24 ore e con capacità di risposta alle urgenze. L’assistenza ospedaliera stessa verrà profondamente modificata sostituendo alle tradizionali aree di degenza, basate sulla disciplina di appartenenza, nuove aree basate sull’intensità di cura  -alta, media ed elevata - che il paziente richiede. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, rispetto alla quale l’Area Vasta n. 3 sarà una delle più coinvolte e che dovrebbe essere gestita sul territorio attraverso un confronto effettivo e costante con le forze sindacali. Purtroppo al momento non esiste ancora un tavolo di concertazione. Nonostante reiterate richieste il sindacato non ha ancora a disposizione dati attendibili – budget, produzione, mobilità passiva, ecc. – sulla base dei quali impostare un confronto vero. Nel frattempo il malcontento degli utenti, alle prese con liste d’attesa che continuano a crescere, aumenta di pari passo alle preoccupazioni degli operatori del settore, mentre nascono nuovi Comitati con i quali la cittadinanza manifesta resistenze rispetto a dei processi che non conosce e che non capisce. La Cisl vuole assumersi la responsabilità di partecipare a questo percorso di riorganizzazione. Devono però realizzarsi alcune condizioni che al momento non sussistono. Chiediamo risposte chiare su alcune questioni che non possono essere affrontate solo attraverso “voci di corridoio” smentite un giorno e confermate il giorno dopo. Chiediamo in primo luogo di sapere quale assetto si vuole dare alla rete dell’offerta ospedaliera marchigiana, in particolare quanti ospedali/aziende ospedaliere verranno istituite e dove verranno collocate. Soprattutto vorremmo conoscere il futuro del territorio maceratese, rispetto al quale sembra sia stato effettuato uno studio di fattibilità per la costruzione di un nuovo ospedale di rete provinciale. Altra importante questione attiene alle modalità con le quali si intende “far partecipare” gli operatori privati alla rimodulazione della rete dei servizi. Ci sembra questo un tema centrale rispetto al territorio maceratese, in cui l’esorbitante offerta sanitaria privata convenzionata spesso compete con quella pubblica piuttosto che integrarla. Centrale è poi il tema dei finanziamenti. Già un anno fa la Cisl di Macerata denunciò la grave sperequazione tra le risorse investite nell’Area Vasta di Ancona, di gran lunga superiori a quelle riservate agli altri territori marchigiani. Della necessità di eliminare tali differenze bisognerà tenere conto in sede di definizione dei budget destinati alle Aree Vaste.  In ultima istanza vorremmo si chiarisse subito in che modo si intende coinvolgere e motivare gli operatori - dai quali si pretenderanno sacrifici importanti - prevedendo meccanismi premianti in grado di ridistribuire loro almeno una parte delle ingenti risorse risparmiate attraverso la riorganizzazione. Senza risposte convincenti su questi argomenti sarà inevitabile per la Cisl intraprendere adeguate iniziative di mobilitazione e di protesta.
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14/10/2011 Poltrona Frau, procede la delocalizzazione
In una riunione con i sindacati di Categoria di Cisl e Cgil i dirigenti Frau hanno ribadito l’intenzione di delocalizzare la cucitura del settore residenziale (poltrone e divani) in Romania, per un totale di 64.000 ore, precedentemente lavorate da aziende locali.Il completamento della delocalizzazione avverrà nei prossimi 18 mesi con un programma deciso e dettagliato che si concluderà nel 2013, per un risparmio complessivo, a regime di 410.000 €«L’attuale dirigenza – sostengono i sindacati in un comunicato unitario - non ha minimamente calcolato le ricadute sull’immagine del prodotto derivanti dalla delocalizzazione della cucitura, che è una delle più importanti tra le 4 fasi di lavorazione (le altre sono il taglio, l’imbottitura e l’assemblaggio). Non corrisponde più alla realtà quanto afferma Poltrona Frau nelle sue campagne pubblicitarie inerenti proprio la cucitura, quando sostiene di affidarsi “alle mani esperte dei nostri artigiani, che seguono le principali fasi di lavorazione e scelgono i materiali più pregiati. Solo così possiamo offrirvi ogni volta la migliore qualità italiana”».A nulla valgono i tentativi dell’azienda di sedare le preoccupazioni riguardo al lavoro dell’indotto promettendo la riconversione delle lavorazioni e il riassorbimento del 30% delle ore delocalizzate da parte della Frau Car, che produce interni di automobili. Una prospettiva che i sindacati bollano come insufficiente anche perché le 41 assunzioni della Frau Car sono state effettuate ricorrendo alle agenzie interinali o ai contratti a tempo determinato. «Dopo i licenziamenti e le esternalizzazioni effettuati – sostiene Primo Antonelli della Filca Cisl -  da quando la nuova dirigenza ha iniziato ad attuare il suo programma, il lavoro all’interno dello stabilimento di Tolentino è divenuto più precario e provvisorio».Oltre al danno dell’immagine del marchio Frau permangono quindi le ripercussioni sull’occupazione locale, considerato che già ora molti dei lavoratori delle aziende terziste sono in cassa integrazione o in contratto di solidarietà.«La delocalizzazione sarebbe la mazzata finale, per questo – conclude il sindacato – deploriamo con forza questa scelta infelice che ostacoleremo in tutte le forme, perché crediamo che il futuro di Poltrona Frau e dei dipendenti debba essere un altro, fatto di qualità del prodotto, qualità e stabilità del lavoro, di investimenti nella produzione, nella ricerca e nella progettazione, ma soprattutto nella valorizzazione del Made in Italy.»
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13/10/2011 Scuola, emanato il Decreto salva precari
E' stato emanato in data odierna il DM 92/2011 relativo alla costituzione degli elenchi prioritari per l'a.s. 2011/2012.   Il termine per le presentazione delle domande è il 2 novembre 2011   Decreto Ministeriale n. 92 del 2011   Modello di domanda per il personale docente Modello di domanda per il personale ATA Elenco Distretti  
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12/10/2011 "Lavoro pubblico Pubblico valore" 12 ottobre manifestazione a Roma.
dall'Ufficio Stampa Cisl Scarica il  Volantino
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11/10/2011 Esenzione Ticket: dal 1° ottobre nuove modalità di segnalazione
L’incontro tra i sindacati e il Dipartimento salute e servizi sociali della Regione Marche, in materia di ticket,  ha permesso di raggiungere una normativa di riferimento sintetizzata in un scheda e pubblicizzata ai cittadini attraverso un manifesto al fine di favorire un'informazione adeguata. Gli interessati  sono:  i soggetti  con meno di sei anni e con più di 65 anni con reddito familiare inferiore a €36.151,98,  i pensionati con pensione al minimo e coloro che sono titolari di assegni sociali, i disoccupati e i familiari a carico e i lavoratori e familiari a carico che si trovano in condizioni soggettiva da perdita o sospensione da lavoro. Le soglie reddituali sono quelle specificate dalla normativa allegata. Nella scheda semplificativa ed in particolare nel manifesto, predisposto dalla Regione Marche, sono specificate le tipologie di esenzioni e le nuove modalità di certificazione.
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08/10/2011 Seminario sui rischi degli operatori di banca
La FIBA (Federazione dei bancari e assicurativi della Cisl) di Macerata organizza un seminario sui rischi per i lavoratori del settore creditizio e finanziario derivanti dalla normativa vigente in materia di investimenti e di misure antiriciclaggio.Sono in programma due incontri: mercoledì 12 e giovedì 13 ottobre, entrambi alle ore 17.30 presso l’Hotel Grassetti in Via Murri, (Zona industriale di Corridonia).Nel primo di essi verrà approfondita la Direttiva Europea Mifid (Markets in Financial Instruments Directive), che impone agli operatori del settore l’obbligo di proporre ai clienti prodotti finanziari appropriati ed adeguati ai loro profili di investimento, informandoli sull’esistenza di eventuali conflitti di interesse, sui costi e sulle caratteristiche degli strumenti finanziari proposti e sui possibili rischi delle operazioni.Giovedì 13 verrà affrontata invece la normativa antiriciclaggio e antiusura, in particolare quella sulla tracciabilità dei pagamenti, che impone ai lavoratori l’obbligo di entrare nel merito delle operazioni, valutandone gli importi e confrontandoli con la situazione soggettiva, professionale e reddituale della persona che si presenta allo sportello.Si tratta di normative complesse dalle quali derivano obblighi e responsabilità specifiche in capo agli operatori, che in caso di violazione rischiano severe sanzioni disciplinari, amministrative e penali, potendo essere chiamati a rispondere anche con il loro patrimonio personale. Ne deriva la necessità di una formazione specifica e puntuale degli operatori del settore, ai quali la FIBA Cisl propone questa iniziativa che vedrà come relatore Mario Capocci, Responsabile dei Quadri Nazionali della Federazione, che in quanto esperto viene intervistato di frequente per l’inserto  specialistico Plus24ore. Il corso è rivolto agli iscritti e ai simpatizzanti della Fiba Cisl, ma vista l’importanza delle materie trattate è aperto anche alla partecipazione dei non iscritti.
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07/10/2011 Smea - Cosmari, la politica decida
Si complica l’acquisizione della Smea da parte del Cosmari. Una vicenda che fino a poco tempo fa appariva indirizzata verso un esito positivo va ora incontro ad alcune difficoltà sollevate dai vertici del Cosmari.I nodi da sciogliere sembrano legati alla retribuzione dei vertici della Smea, giudicata troppo elevata dal Cosmari, e dal rischio di perdite che, secondo quest’ultimo, potrebbero derivare dall’acquisizione della società che smaltisce i rifiuti a Macerata.Ma i livelli retributivi delle figure apicali della Smea erano conosciuti dal Cosmari anche il 9 marzo scorso, come si deduce da un’apposita delibera con la quale “Il Cosmari si impegnava a garantire i livelli occupazionali, di retribuzione e gli inquadramenti del personale”. Del pari anche il rischio perdite sembra inesistente, visto che il bilancio Smea è in attivo.I sindacati confederali e di categoria di Cisl e Cgil non ci stanno e sospettano che dietro questo tira e molla si nasconda qualcos’altro.Tra qualche mese si comincerà a parlare di bandi e gare per l’affidamento del servizio di smaltimento rifiuti e secondo i sindacati l’attuale frammentazione della gestione può favorire l’entrata di soggetti extra territoriali che vengono a prendersi il servizio, a danno della collettività. Insomma dentro il Cosmari qualche sindaco potrebbe remare contro l’acquisizione.Proprio lunedì si terrà l’assemblea del Cosmari, nel corso della quale i sindaci dovranno esprimersi a favore o no dell’acquisizione della Smea. «Sarebbe gravissimo – sostiene il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti Ferracuti – se quest’assemblea dovesse essere a porte chiuse, perché noi vogliamo esserci e capire bene quali sono i problemi. La politica deve superare queste difficoltà e decidere quale modello di gestione si vuole.  Gli aspetti fondamentali sono il mantenimento di tariffe basse e una gestione trasparente e unitaria».Tutto questo in attesa che il 13 ottobre il Tar si pronunci sulla legittimità delle tariffe applicate dal Cosmari al Comune di Macerata. Dopo tale data, a prescindere dagli esiti del giudizio, sarà certamente più difficile concludere questa trattativa
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06/10/2011 Pensionati in assemblea sulla Manovra
Martedì 11 ottobre alle ore 15.30 presso la Domus S. Giuliano (ex Seminario vescovile) la Lega dei Pensionati Cisl di Macerata Pollenza e Montecassiano ha organizzato un’assemblea pubblica per discutere della manovra economica approvata con legge n. 148 del 14 settembre 2011, che sommata a quella precedentemente approvata con legge 111 del 15 luglio, rappresenta il più pesante intervento sui conti pubblici della storia della Repubblica Italiana. Seppure necessaria per mettere in sicurezza i conti pubblici e contrastare la speculazione internazionale sul debito italiano, scongiurando il rischio di un default del sistema paese, la manovra è inaccettabile perché socialmente ingiusta, colpevolmente tardiva e sostanzialmente inefficace. La crisi finanziaria, economica e sociale del paese è stata negata per troppo tempo da una classe dirigente incapace di costruire un piano credibile per aggredirne le ragioni e pensare allo sviluppo e alla crescita. E’ stato del tutto ignorato l’appello del Presidente della Repubblica ad affrontare questo grave momento con il massimo della condivisione istituzionale e sociale. In questo contesto sono stati partoriti provvedimenti che gravano quasi completamente sulle classi sociali più deboli - lavoratori, pensionati, donne e giovani - chiedendo sacrifici irrisori ai cittadini più abbienti. L’aumento dell’Iva scoraggia i consumi e deprime l’economia. Mancano del tutto interventi di sostegno all’occupazione e allo sviluppo, senza i quali sarà impossibile continuare a sostenere il peso del debito pubblico. Non a caso si parla già della necessità di una nuova manovra per la fine del 2011. Nonostante forti difficoltà nell’organizzare un’azione di contrasto nei confronti del Governo, che sulla manovra ha infine posto il voto di fiducia, la Cisl è riuscita ad intervenire evitando interventi ben peggiori sul sistema previdenziale, riuscendo anche a “strappare” la tassazione al 20% delle rendite finanziarie. Ciononostante rimangono ancora molte cose da cambiare. I pensionati della Cisl chiedono in particolare la riduzione dei costi della politica (compresi quelli elettorali) e l’eliminazione degli sprechi nella spesa pubblica; la tassazione dei grandi patrimoni mobiliari e immobiliari e delle transazioni finanziarie; una riforma fiscale che riduca le imposte sui redditi da lavoro e da pensione; maggiore sostegno alle imprese virtuose, in particolare a quelle che assumono giovani a tempo indeterminato. Chiedono infine e soprattutto una lotta senza quartiere all’evasione fiscale, fenomeno scandaloso e inaccettabile in un paese civile. In questo momento drammatico sono seriamente a rischio la coesione e la “tenuta” dell’intero sistema Italia. I pensionati della Cisl non intendono restare a guardare ma rivendicano un ruolo da protagonisti nella vita sociale. Per questo invitano tutta la cittadinanza a partecipare all’Assemblea pubblica dell’11 ottobre, alla quale faranno seguito iniziative analoghe il 14 ottobre a Potenza Picena e il 22 ottobre a Porto Recanati.LE TRE ASSEMBLEE PUBBLICHE DEI PENSIONATI CISL SULLA MANOVRA:MACERATA, 11 ottobre ore 15.30 alla Domus S. Giuliano (ex Seminario Vescovile) in Via Cincinelli 4 (scarica il volantino)PORTO POTENZA PICENA, 14 ottobre ore 18.00 presso la Sede dei Vigili Urbani in Via Regina Margherita (scarica il volantino)PORTO RECANTI, 22 ottobre ore 16.30 presso la Sala Biagetti a Palazzo Svevo in C.so Matteotti (scarica il volantino)
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03/10/2011 Ritardi Inps per le persone più deboli
Il Patronato Inas Cisl di Macerata denuncia alcuni gravi disservizi della sede Inps di Macerata relativamente alle pratiche che riguardano le fasce più deboli della popolazione, in particolare persone non autosufficienti e lavoratori disoccupati. Ci riferiamo in primo luogo alle richieste di invalidità civile e di accompagnamento, segnalando gravi ritardi nella comunicazione, da parte dell’Inps, dell’esito delle relative visite mediche, che in alcuni casi sono state effettuate nel settembre del 2010. Registriamo anche un ritardo ulteriore di diversi mesi nei pagamenti una volta accertati i requisiti sanitari ed amministrativi. In quanto Ente di Patronato l’Inas avrebbe poi il diritto di ricevere l’esito delle domande che ha patrocinato. Esito che invece, in violazione della normativa vigente, viene comunicato solo agli interessati. Segnaliamo poi un ritardo eccessivo nei tempi di definizione delle richieste di indennità di disoccupazione e di mobilità. In alcuni casi l’istituto previdenziale non ha ancora pagato le indennità relative ai mesi di luglio, costringendo tanti lavoratori, privi di mezzi di sussistenza, a indebitarsi con gli istituti di credito. Non possiamo sottacere poi la sgradevolezza del comportamento di alcuni operatori dell’Inps, che a fronte di richieste sullo stato della pratica da parte dei diretti interessati, hanno risposto che la domanda non esisteva, nonostante il Patronato fosse in possesso della relativa ricevuta. Crediamo che tali disfunzioni siano in parte riconducibili al ridotto organico con il quale opera l’Inps. Certamente pesano anche le difficoltà nel far entrare a regime la gestione informatica delle pratiche, che dal gennaio 2010 vengono interamente gestite on line. Una vera e propria rivoluzione che anziché accelerare le procedure le ha appesantite ulteriormente. Pesa infine anche l’accentramento di alcune tipologie di pratiche - come quelle di invalidità civile -  presso la sola sede provinciale di Macerata. Nonostante ciò siamo però convinti che l’Inps di Macerata debba riorganizzarsi, almeno rivedendo l’ordine di priorità delle pratiche trattate, curando con attenzione particolare quelle strategiche perché legate alle persone più fragili, quali sono appunto gli anziani non autosufficienti o i lavoratori disoccupati e privi di mezzi di sostentamento. Facciamo presente infine come tali considerazioni sono state già sottoposte dal Patronato Inas alle Direzioni regionale e provinciale dell’Inps, senza però ottenere risposta alcuna. Un comportamento grave che dimostra una scarsa volontà di collaborazione e che, se reiterato, ci costringerà  a ricorrere legalmente per tutelare gli interessi dei nostri assistiti. Il Direttore Inas Macerata - Antonio Pazzi
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23/09/2011 Solidali con la Direzione Provinciale del Lavoro
 Tutta la CISL di Macerata e, soprattutto, il comparto della Funzione Pubblica, esprimono la propria solidarietà agli Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) di Macerata, vittime di un'aggressione che li ha visti oggetto di minacce di morte. Dei tre operai sorpresi dagli ispettori solo uno era dipendente dell’azienda calzaturiera, sebbene temporaneamente dirottato al cantiere. Gli altri due erano a tutti gli effetti lavoratori in nero.  Un episodio grave che dimostra ancora una volta come una delle più pericolose conseguenze della crisi sia il ricorso crescente al lavoro nero, che tanti rischi comporta per la salute e la sicurezza dei lavoratori.  La DPL di Macerata si è fin qui distinta per la quantità e la qualità del lavoro svolto, per l’eccellente competenza dei lavoratori e per la collaborazione con le parti sociali, che ha portato a protocolli ed intese delle quali beneficiano imprese e lavoratori. Invitiamo la DPL a perseverare nel suo impegno, non lasciandosi intimidire ed anzi intensificando i controlli per evitare che “prendano piede” pratiche pericolose. Le evidenti ed innegabili difficoltà delle nostre imprese e il rischio concreto di licenziamenti non possono in alcun modo rappresentare una giustificazione per scorciatoie illegali e pericolose, a rischio di vedere moltiplicarsi episodi tragici come quello che in mattinata ha coinvolto un operaio della Quadrilatero. Questo episodio risulta tanto più' vile ed odioso in questo momento in cui la politica e' lontana dai lavoratori pubblici, umiliati e classificati come fannulloni. La recente manovra finanziaria apre le porte ad un possibile depotenziamento di un ente pubblico, la DPL,  che funziona e che offre un ottimo servizio ai cittadini. Rispetto alla precedente normativa che prevedeva l'ingresso delle DPL nella Casa Del Welfare (cosiddetto SuperInps), insieme ad INPDAP, INPS, INAIL, ora, l'Amministrazione, a livello centrale, potrebbe optare per "l'accorpamento" degli uffici con la Prefettura. E' un rischio che non possiamo correre. Per l'attività delle DPL, l'unica scelta logica ed efficace è "aderire" alla Casa del Welfare, dove il cittadino, che ha necessità di servizi in materia di lavoro, previdenza e assistenza, troverebbe, in un'unica sede, tutti gli uffici competenti.  Siamo convinti, su questo tema, di esprimere e rappresentare l'interesse dei cittadini e dei lavoratori
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23/09/2011 Un altro incidente mortale alla Quadrilatero
Gentile Vito, 55 anni dipendente della ditta Giacovelli Costruzioni srl, è morto questa mattina mentre era al lavoro, nel cantiere di Muccia, incluso nei lavori della Quadrilatero. Schiacciata da un camion, se n’è andata così l’ennesima vittima di quest’opera che sta accumulando un numero assurdo di morti e di incidenti sul lavoro.Ancora una volta si tratta di un operaio di una ditta che ha il lavoro in affidamento dall’impresa madre, in questo caso la GLF Grandi Lavori Fincosit che impiega nel cantiere di Muccia svariate ditte, tra cui diverse agenzie interinali. Anche il lavoratore del mezzo che ha investito Gentile Vito è un dipendente di una di queste ditte affidatarie dei lavori.Esprimiamo il nostro profondo dolore alla famiglia ed confidiamo che l'autorità giudiziaria faccia prontamente chiarezza sulle cause, dirette ed indirette, dell’infortunio mortale, perseguendo con severità ogni eventuale responsabilità specifica e generale. Lo smisurato sgretolamento produttivo nella catena degli appalti e degli affidamenti, il lavoro atipico, i tempi di lavoro troppo elevati, la precarizzazione dei rapporti di lavoro, la insufficienza delle misure di prevenzione sono le origini degli infortuni in questo settore.Chiederemo immediatamente un incontro con la Grandi Lavori Fincosit, la Valdichienti e la Quadrilatero per raggruppare tutti i soggetti collegati in questa vicenda. Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro competente è inadeguato e carente rispetto ad un’opera come quella del Quadrilatero Marche-Umbria. Denunciamo ancora una volta il forte ritardo rispetto agli impegni assunti dalle Istituzioni nel colmare tale deficienza. A tal fine abbiamo richiesto un ulteriore incontro con l’Assessorato alla Sanità regionale.Disgraziatamente, fin troppe volte, abbiamo dichiarato in precedenti comunicati che non è ammissibile il ripetersi di simili incidenti; non ci stancheremo di affermarlo, come non ci tratterremo nella nostra opera di sensibilizzazione e lotta, in tutte le riunioni, in tutti i luoghi di lavoro ed a tutti i livelli, per far si che il prezzo del lavoro non sia quello della vita.
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22/09/2011 L'accordo che rilancia le relazioni sindacali e la contrattazione
E’ stato sottoscritto in via definitiva l’Accordo Interconfederale – già siglato in data 28 giugno 2011 -  tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Nell’accordo si conferma la comune volontà di far applicare compiutamente tutte le norme  previste nell’intesa e viene anche manifestato l’impegno affinché tutte le rispettive strutture ai vari livelli si attengano a quanto concordato. E’ stata inoltre ribadita l’autonoma determinazione delle parti nella trattazione delle materie inerenti le relazioni industriali e la contrattazione.L'ACCORDO INTERCONFEDERALE di mercoledì 21_09_2011SPECIALE RASSEGNA STAMPA
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21/09/2011 Un nuovo umanesimo del lavoro
Quali conseguenze sta portando, sul nostro territorio, la crisi che é tornata a flagellare il mercato del lavoro? Quali mosse (finanziarie, politiche e soprattutto etiche) per contrastarla? Lo domandiamo a Marco Ferracuti, segretario provinciale della Cisl di Macerata. I dati riferiti al primo semestre del 2011 confermano in toto questo momento di difficoltà?Purtroppo non vogliamo certo essere allarmisti, ma sarebbe falso ostentare positività. Serve piuttosto prendere consapevolezza dei reali problemi per analizzarli e ricercare soluzioni. Guardando ai dati, anzitutto è significativo quello riguardante la cassa integrazione: nel primo semestre del 2011 le ore di cassa integrazione utilizzate nel nostro territorio sono state 2520, che equivalgono ad oltre 2000 persone della nostra provincia che in questi sei mesi non hanno lavorato perché quell'azienda non aveva bisogno di quel numero di lavoratori. Riguardo poi alla mobilità, i lavoratori che sono stati licenziati dalle aziende nel settore privato nei primi sei mesi del 2011 sono stati 1061. Nelle liste di mobilità attualmente abbiamo 4300 iscritti: per fare una comparazione, nel 2001 (un anno florido nel nostro territorio) ne avevamo solo 150. Gli iscritti alle liste sono il 2% inmeno rispetto all'anno scorso, ma il 57% di quelli che ne sono usciti lo hanno fatto perché sono decaduti i termini, di iscrizione, non perché abbiano trovato un nuovo lavoro. Mi permetto di sottolineare che un’azienda è incentivata ad assumere un lavoratore iscritto nelle liste poiché godrebbe di diversi benefici: ciò vuol dire che quel 57% ora non gode più di questa "dote", e quindi ha maggiore difficoltà di ricollocamento nel mondo del lavoro. E la conseguenza più pericolosa per questi lavoratori è che, vista la loro fragilità, cedano al "ricatto" del lavoro nero. Tornando ai dati, notiamo che "in ingresso" solo il 10% delle assunzioni sono state a tempo indeterminato, con tutto quello che ne consegue in termini di precarietà del lavoro.Quali potrebbero essere le soluzioni da trovare in sinergia con Enti e Istituzioni pubbliche?Anche le nostre Istituzioni stanno vivendo un momento difficile, ma siamo certi che dobbiamo tutti avere la forza di scegliere e di saper discernere su quale futuro e su quali settori vogliamo puntare, senza abbandonare quelli tradizionali che sono comunque un nostro punto di forza. Qui dunque rientra l'esigenza di rinnovare la formazione dei lavoratori, in particolare dei giovani, e di saper agevolare i processi di cambiamento e di creatività del mercato del lavoro. I soldi pubblici e quelli privati degli Istituti di credito debbono dunque essere orientati su un progetto di sviluppo condiviso. Su questa direzione cercheremo di lavorare in sinergia, ad esempio, con la Provincia: il presidente Pettinari, infatti, ha convocato entro settembre un tavolo di confronto sulla crisi e sul mondo del lavoro per valutare le varie soluzioni da adottare.Sente anche lei concreta per il nostro territorio la necessità espressa più volte dal Santo Padre di rimettere al centro dell'economia la persona e la sua dignità?Personalmente e anche come Cisl siamo totalmente in accordo con quanto ha espresso Papa Benedetto XVI. Siamo convinti che questo periodo di grande crisi possa trovare una soluzione soltanto rifondando un nuovo umanesimo del lavoro, dove non sia più il profitto ma la persona al centro degli obiettivi dell'azienda. La fragilità di chi non ha lavoro o di chi è instabile si riversa infatti anche sul vissuto personale e sociale del lavoratore: a un dramma che condiziona soprattutto la vita familiare. L'unico modo per tornare a crescere a dunque restituire dignità e rispetto ai lavoratori: ciò li porterebbe certamente a dare il meglio di loro stessi e garantirebbe una ripresa occupazionale. Se non cambiamo modello purtroppo non supereremo questa crisi e produrremo piuttosto la società che aberriamo: meno ricchi ma sempre più ricchi e molti più poveri sempre più poveri.
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20/09/2011 Anolf contesta lo striscione di Forza Nuova
Di fronte alla manifestazione, ci auguriamo autorizzata, di ieri mattina da parte di un gruppo di manifestanti di Forza Nuova rimaniamo davvero sgomenti. Ai manifestanti ricordiamo che gli stranieri contribuiscono alla produzione del Prodotto interno lordo per l’11,1% (stima di Unioncamere per il 2008) e che con i loro contributi, dei quali spesso non godono, pagano le pensioni di cui stiamo godendo noi. Né si può dire che nei loro confronti ci sia un atteggiamento buonista, se pensiamo ai recenti possibili rifugiati respinti in mare aperto e rimandati nelle prigioni libiche. Lo stesso recentissimo decreto flussi si limita in realtà ad autorizzare un esiguo numero di ingressi legato per lo più alle necessità di cura familiare degli italiani. Sono infatti gli immigrati a farsi carico di vecchi e bambini che altrimenti sarebbero privi di assistenza: non ci risulta che ci siano molte badanti a tempo pieno italiane o fornite dall’assistenza pubblica. Per non parlare delle peripezie e dei costi che i 34.000 stranieri residenti nella provincia di Macerata devono passare per un rinnovo del permesso di soggiorno, assurdamente legato ad un lavoro che è sempre più precario e che comporta una spesa di circa 72 euro.  “Se abbiamo chiesto per gli italiani giustizia e rispetto, altrettanto dobbiamo fare per chi immigranel nostro paese”, queste parole pronunciate già nel 1990 nel corso della prima conferenza nazionale dell’immigrazione, andrebbero ricordate ancora a questi nostri manifestanti dalla memoria corta che hanno già dimenticato il passato di immigrazione dei loro nonni e l’attuale realtà di immigrazione all’estero degli scienziati e ricercatori italiani".
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19/09/2011 Poltrona Frau, a rischio il made in Italy
La dirigenza della Poltrona Frau Group ha ufficializzato l’intenzione di delocalizzare la cucitura del settore residenziale (poltrone e divani) in uno stabilimento sito in Romania. La decisione coinvolge da subito 45 dipendenti attualmente impiegati nello stabilimento di Cassina. Ma nel giro di due anni, spostando in Romania tutta la cucitura - per un totale di 64.000 ore - saranno coinvolte anche 24 aziende terziste operanti nella Provincia di Macerata.In un comunicato stampa unitario le Federazioni di Categoria di Cisl e Cgil (rispettivamente Filca e Fillea) definiscono «assurdo che il marchio di Poltrona Frau, emblema del made in italy, possa essere rovinato da una delocalizzazione in Romania, con ripercussioni drammatiche sia per l’occupazione locale che per  l’immagine di Poltrona Frau in Italia e nel mondo».Stando ai conti dei sindacati il presunto risparmio sullo stabilimento di Tolentino sarà pari a 400 mila euro, quando il solo Amministratore Delegato, Dario Rinero, nel 2009 a incassato 1 milione di euro e nel 2010 ha percepito 1.567.000 euro di cui 800.000 per bonus ed incentivi. I manager sono aumentati dai 29 di dicembre 2008, prima della nomina di Rinero, ai 36 di giugno 2011; gli operai sono diminuiti dai 606 di dicembre 2008 ai 492 di giugno 2011. Quindi aumentano le spese ed i compensi per la dirigenza a scapito dell’occupazione e del prodotto. Secondo il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti «si tratta di una decisione inaccettabile perché mette a rischio l’intero distretto della pelletteria di Tolentino, all’interno del quale la cucitura è una specialità che garantisce l’eccellente qualità del prodotto». «Le competenze maturate e tramandate all’interno di questo settore – prosegue Ferracuti -  rappresentano un patrimonio enorme, sia economico che culturale, di fatto “svenduto” senza tenere conto delle quote di mercato che verranno perse a causa della peggiore qualità della produzione».Ferracuti rivolge infine un appello  alla proprietà della Frau e  in particolare alla famiglia Montezemolo - «che non può non rendersi conto di come questa scelta dissennata danneggerà gravemente l’azienda, i cui prodotti non potranno più fregiarsi di quel titolo – il made in Italy – di cui proprio i Montezemolo ambiscono ad essere promotori in tutto il mondo».Previsto per domani un incontro con il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari.
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