Proclamato lo sciopero nazionale per tutta la giornata di domani sabato 3 Marzo, dei dipendenti della società di distribuzione di elettronica di consumo Mediamarket – sul mercato con le insegne Mediaworld, Saturn e Media World Compra On Line. Nelle Marche incroceranno le braccia i lavoratori dei punti vendita di Ancona e Pesaro.
La mobilitazione è stata indetta unitariamente dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs contro le annunciate chiusure di vari punti vendita nel nord-Italia e contro la decisione unilaterale di eliminare dal 1° maggio 2018 il bonus presenza e la maggiorazione economica del 90% prevista per il lavoro domenicale. Ad aggravare la situazione l’imminente scadenza del contratto di solidarietà, prorogato fino al 30 aprile 2018, in 17 punti vendita di Mediaworld dislocati sul territorio nazionale e le intenzioni annunciate di risolvere definitivamente i 150 esuberi dichiarati.
I sindacati, puntano il dito contro l’incapacità aziendale di rilanciarsi sul mercato a causa di un sistema informatico vetusto, il layout degli accessori per la telefonia – unico segmento di prodotto con margini alti – vecchio e confusionario e politiche dei prezzi on-line non abbastanza competitive che fanno il paio con una “non adeguata formazione del personale". A più riprese Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs, hanno sollecitato la definizione di un contratto integrativo più ampio che fosse in grado di migliorare le condizioni di lavoro in virtù dei peggioramenti dovuti alla riduzione degli organici ed alla totale liberalizzazione degli orari ma anche sul riconoscimento della corretta professionalità degli addetti in virtù dei cambiamenti in atto e la dovuta formazione di supporto.
Le tre sigle stigmatizzano inoltre l’assenza del confronto sui dati di bilancio e sugli obiettivi al quale Mediamarket – che per il 2017 ha dichiarato 17milioni di euro di perdita - si è sistematicamente sottratta negando il diritto di informazione previsto delle norme di legge e di contratto.
Mediamarket deve affrontare una situazione di mercato difficile per farlo servono investimenti e la partecipazione di tutti i lavoratori che hanno il diritto ad avere informazioni preventive sul loro destino occupazionale ma anche il diritto ad avere la giusta retribuzione per il lavoro che svolgono la domenica ed orari di lavoro sostenibili. Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs non ci sono più scuse; Mediamarket deve dimostrare di avere anche un minimo di responsabilità etica e sociale concordando con il sindacato vere misure di salvaguardia occupazionale.