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  • O è sociale o non è: la sfida della sostenibilità. La Cisl Marche verso il Congresso

“O è sociale o non è: la sfida della sostenibilità” martedì 8 giugno ultimo appuntamento dei tre webinar che accompagneranno il gruppo dirigente della Cisl Marche verso la stagione congressuale in programma per il prossimo autunno.

Ai lavori, introdotti dal Segretario Regionale della Cisl Marche Marco Ferracuti, sono intervenuti Andrea Segrè, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, su “Transizione ecologica, sostenibilità sociale e risorse economiche: quali combinazioni?”, Giorgio Santini, AsVeSS su “Come lo sviluppo sostenibile interroga i territori?” e Massimo Sbriscia, Regione Marche, su “Quale strategia per uno sviluppo sostenibile nelle Marche?”.

«Il modello di sviluppo basato solo sull'economia ha fallito - ha dichiarato Ferracuti in apertura del webinar -. La società è sempre più polarizzata: è evidente la necessità di una alternativa. Occorre una visione integrata che basi lo sviluppo su 5 pilastri interdipendenti: economia, sociale, lavoro, ambiente e digitale. Le politiche del futuro dovranno avere ricadute su tutte le componenti della società e non solo su una parte. Per cambiare il paradigma serve cambiare la mentalità della gestione dei processi economici e gli stili di vita: non basta aderire mentalmente a una idea di sviluppo sostenibile senza prestare attenzione ai comportamenti individuali. Dobbiamo diventare capaci di affrontare gli shock guardando a come saremo dopo: questa è la resilienza trasformativa».

Andrea Segrè ha incentrato il proprio intervento su alcuni aspetti della sostenibilità, come le abitudini alimentari: «Il 60% dello spreco alimentare avviene all'interno delle nostre case, per un valore di circa 12 miliardi di euro. Parliamo di sviluppo sostenibile da decenni, con pochi obiettivi raggiunti, e poco si parla di sostenibilità sociale. La pandemia ha accelerato processi di disuguaglianza che richiedono non solo interventi economici, ma anche un cambiamento culturale, a partire dai comportamenti. Abbiamo tutti gli elementi per concretizzare l’ecologia integrale di cui parla Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato Si’”: il rischio, altrimenti, è quello di spendere le nostre risorse senza dare risposte alle reali esigenze della nostra società».

«Non siamo sul sentiero della sostenibilità - afferma Giorgio Santini -: gli obiettivi 2030 sono lontani e la pandemia ha peggiorato la situazione. È cruciale una consapevolezza comune dei problemi e delle strategie per mobilitare tutta la società sul tema della sostenibilità. Occorrono una educazione permanente alla sostenibilità, a partire dalle scuole e dalle istituzioni, e un riorientamento della spesa pubblica.La transizione deve essere giusta, non solo ecologica e digitale: con Recovery Fund è la prima volta che l’Europa costituisce un proprio bilancio di solidarietà. La strada comincia a delinearsi e ora ha bisogno di essere attivamente partecipata».

Massimo Sbriscia ha illustrato i contenuti della strategia regionale di sviluppo sostenibile: «Dal 2018 collaboriamo con il Ministero dell’Ambiente per attuare la nostra strategia di sviluppo sostenibile. La governance e il coinvolgimento territoriale sono stati molto importanti per superare la mera visione ambientale della sostenibilità. Le Marche hanno messo in moto meccanismi positivi che però spesso si sono scontrati con difficoltà, da parte dei cittadini, di avere uno sguardo collettivo: un esempio è il contrasto all’installazione di impianti di produzione di biogas. La responsabilità civica è l’ingrediente di base che occorre per poter ricreare quella solidarietà necessaria a raggiungere gli obiettivi». 

«La sfida prioritaria è di guadagnare pari dignità dell’impronta sociale nel percorso della sostenibilità sociale - ha concluso Sauro Rossi, Segretario Generale Cisl Marche -. Economia, società ed ambiente devono compenetrarsi: la sfera economica non deve essere elemento prevalente, ma una leva per perseguire il benessere. Le istituzioni si devono aprire maggiormente alla sussidiarietà, senza sottrarsi alle sfide di corresponsabilità nella realizzazione degli obiettivi. Noi, come sindacato, saremo sempre un interlocutore presente, attento e responsabile».

 

 

 

 

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