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  • Piano di assunzione Area Vasta 4: per il personale è vera emergenza

Dalle notizie che sono trapelate riguardo la riunione svoltasi ieri in ASUR, purtroppo non c’è da stare allegri.

La speranza che si potesse arrivare ad un piano assunzione del personale dell’Area Vasta 4 valido fino a fine anno e soprattutto consono alle reali necessità assistenziali e gestionali della sanità del territorio è svanita di fronte alla rigidità della Direzione Generale dell’ASUR. Sembra infatti che non ci sarà alcun piano assunzione fino a dicembre 2012 ma solo autorizzazioni a stralcio per i prossimi 4 mesi di figure indispensabili e contate. Tutto da rifare quindi per la Direzione di Area Vasta 4 che si era presentata all’appuntamento con un piano assolutamente in linea con le compatibilità economiche imposte dal P.S.S.R. e dalla DGRM 1750. Adesso bisognerà riformulare una proposta a valenza quadrimestrale (solo per superare alla meno peggio la fase delle ferie estive) con richieste di autorizzazione alle assunzioni di portata minima. Di sconcertante poi continuiamo a registrare l’enorme differenza di atteggiamento tra ciò che si afferma sul tavolo del confronto regionale con l’Assessore (quando c’è) ed il Direttore del Dipartimento sociale e sanitario, voluto dallo stesso Presidente Spacca e le indicazioni che si danno ai Direttori da parte dell’ASUR. Da una parte infatti, all’interno dei famosi piani di riorganizzazione di Area Vasta, non si parla di chiusura di alcun presidio o servizio mentre in ASUR pare si stiano dando indicazioni di chiusure ed accorpamenti selvaggi di reparti e Punti di Primo Intervento da fare subito e da mantenere anche dopo le ferie estive. A che gioco stiamo giocando ?Non era stata sancito da parte dell’Assessore Mezzolani una sorta di congelamento per quaranta giorni di ogni forma di riorganizzazione ? La verità è che sempre di più i tavoli di confronto regionale avviati con le Confederazioni hanno un valore del tutto virtuale, finalizzato solo a superare il periodo preelettorale delle amministrative. Anche per i contratti a tempo determinato è arrivata la mazzata che speravamo si potesse evitare. L’ASUR infatti, sembra intenzionata ad applicare il contenimento della spesa per i contratti precari, previsto dalla Legge finanziaria che comporterebbe un taglio della spesa del 50% su questi ultimi. Ciò vorrebbe dire che gran parte dei contratti a tempo determinato, co.co.co ecc in scadenza non potranno essere né rinnovati nè sostituiti. Un vero e proprio attacco alla sanità pubblica, perché molti turni assistenziali piuttosto che servizi amministrativi o tecnici dell’A.V.4 come delle altre Aree Vaste si reggono grazie all’apporto di figure a tempo determinato o con contratti di collaborazione. Non è pensabile andare avanti in questo modo e soprattutto non è possibile avere sempre più “soggetti volontari” pensionati e non, all’interno delle strutture sanitarie dell’Area Vasta 4 che suppliscono, anche in posti strategici, alla mancanza di personale assunto regolarmente. Questa situazione deve essere al più presto sanata perché se in prima battuta i volontari possono rappresentare una risorsa a lungo andare costituiscono un rischio per l’intera organizzazione dei servizi e per la trasparenza dei rapporti tra struttura e cittadino. Come se non bastasse tutto questo, sembra che la riunione di ieri, che doveva servire per fare chiarezza sulle richieste di assunzioni di personale in ogni singola Area Vasta, sia invece stata un’ammucchiata generale delle Aree Vaste in cui alcuna peculiarità dei singoli territori sia stata presa in considerazione. Risparmiare, tagliare ed accorpare tutto il possibile sono state le parole d’ordine per tutti, indistintamente. Ciò significa concretamente per un’Area Vasta come la nostra che ha già razionalizzato tutto il possibile da anni, tagliare posti letto, sopprimere servizi dell’area sociale e distrettuale e chiudere i Punti di Primo Intervento. Questa situazione rappresenta in modo ancora più evidente il clamoroso fallimento della politica regionale e locale. Da una parte infatti la Giunta Regionale, per convenienza, mostra la faccia buona e accomodante ma dall’altra da il mandato all’ASUR di fare il lavoro “sporco” scaricando sui Direttori di Area Vasta il triste compito di chiudere servizi e tagliare teste che la politica non ha né il coraggio né la convenienza di fare in prima persona. Si ripete tristemente in sede regionale lo scenario nazionale. Ora la palla passa al Sindacato. La domanda è questa: ha senso per la CISL e per le altre Sigle Sindacali restare sedute ancora ad un tavolo regionale che non ha alcun valore concreto e che scarica sui lavoratori e sui cittadini il fallimento di una politica sanitaria che per anni ha permesso ad alcuni territori, grandi bacini di consenso elettorale, di “riempirsi la pancia” ed ha costretto altri a sopravvivere di stenti? Non è forse giunto il momento di mobilitare i dipendenti della sanità insieme ai cittadini e alle associazioni professionali del settore per una grande iniziativa contro l’atteggiamento “ipocrita” della Giunta Regionale delle Marche e dell’ASUR che stanno sfruttando i lavoratori, ingannando i precari e dequalificando i servizi ai cittadini ? La CISL, penso, non tarderà a prendere una netta posizione in merito.

IL SEGRETARIO GENERALE

CISL FP ASCOLI-FERMO

(Giuseppe Donati)

Fermo, li 17 aprile 2012