Le Federazioni di Categoria del commercio e del turismo di Cgil Cisl e UIl (Filcams, Fisascat e Uiltucs) esprimono forte preoccupazione per le allarmanti notizie che si susseguono sui giornali in merito alla situazione e al destino della Confcommercio di Macerata.
Le difficoltà interne all'associazione, che rappresenta gli imprenditori del settore, sono già state oggetto di alcuni incontri con i sindacati per individuare soluzioni che potessero evitare conseguenze gravi ai dipendenti coinvolti, circa una cinquantina (tra associazione e società dei servizi collegate).
Purtroppo il precipitare degli eventi e l'assenza di interlocutori non ha permesso di proseguire il confronto malgrado le ripetute sollecitazioni formali e informali attraverso i nostri rappresentanti sindacali interni.
L' assenza di risposte da parte della Confcommercio in merito alla reale situazione e alle prospettive denota il caos che regna nell'associazione datoriale e dimostra la miopia di non aver voluto comprendere la disponibilità dei sindacati ad un confronto teso ad individuare soluzioni costruttive per tutelare diritti dei lavoratori e la tenuta economica dell' associazione.
La preoccupazione, oltre che per il destino dei lavoratori coinvolti nella crisi della Confcommercio (mancato pagamento delle ultime due mensilità e una terribile incertezza nel futuro), è anche per la possibile uscita dell'associazione dell'Ente bilaterale, che potrebbe compromettere l'operatività dell' ente stesso.
A tal proposito, vogliamo far presente che l'Ente bilaterale, che rappresenta datori di lavoro e lavoratori, in un momento di crisi come quello attuale aiuta a trovare strumenti di integrazione e sostegno economico per i lavoratori e le imprese del settore del commercio e del turismo, oltre a svolgere un'importante ruolo d'osservazione e di monitoraggio a livello territoriale sull' andamento dell' occupazione e dell' apprendistato.
Vista l'importanza e l'urgenza dei temi e considerato il ruolo politico della Confcommercio come interlocutore per le istanze delle piccole e medie imprese del settore, ribadiamo la nostra disponibilità immediata a sederci ad un tavolo di confronto per ricercare le possibili soluzioni.