All'orizzonte della sanità marchigiana si addensano le nubi di un nuovo, pesante taglio di risorse. Governo e Regioni sembrano aver raggiunto un primo accordo sulla riduzione della spesa sanitaria, per una cifra che nel 2015 dovrebbe assestarsi su valori di poco inferiori a € 2,7 miliardi. Se ne saprà di più a fine marzo, quando verrà specificato su quali settori si deciderà di intervenire.
«Qualora quest'ipotesi fosse confermata si aggraverebbe la situazione, già critica, anche per la nostra Regione. – afferma Sauro Rossi, segretario regionale Cisl Marche- Nel bilancio di previsione 2015 approvato a fine anno la Giunta ha messo in conto una riduzione di circa € 100 milioni delle risorse per la sanità regionale.»
Il quadro andrà necessariamente aggiornato alla luce di quanto decideranno Palazzo Chigi e i Governatori delle Regioni italiane.
«Qualcosa di più ne sapremo nel pomeriggio di domani, martedì 3 marzo, quando è in agenda un incontro tra Regione e Sindacati sulla verifica dello stato di attuazione del protocollo regionale sulla riorganizzazione in campo sanitario e socio sanitario. – prosegue Rossi - Un'occasione quanto mai utile per fare il punto della situazione e per verificare quali disponibilità la Regione può mettere in campo per coprire, almeno in parte e con risorse proprie, i tagli al Fondo sanitario nazionale. »
Certo è che senza un impegno forte e concreto della Regione sono a rischio tutti quei percorsi del protocollo del 17 febbraio 2014 che prevedono investimenti di risorse, come il potenziamento delle reti territoriali, di integrazione socio sanitaria e di emergenza urgenza che dovrebbero "compensare" la riduzione dei posti letto per acuti e la riconversione dei piccoli ospedali. Lo sviluppo delle case della salute, il potenziamento delle cure domiciliari, l’istituzione del fondo di solidarietà a copertura degli incrementi delle rette nelle strutture socio sanitarie, interventi per ridurre le liste d'attesa e la mobilità passiva, sono le priorità d’intervento per la Cisl Marche. «Qualora questi impegni restassero sulla carta non potremmo più parlare di una riorganizzazione della sanità, bensì di un sua pericolosa disarticolazione. »ribadisce Rossi.
Altrettanto alta l’attenzione della Cisl Marche alle misure che riguardano il personale, che non può subire ulteriori tagli, e quelle per l'edilizia sanitaria. La riduzione delle risorse in conto capitale decise dal Governo (circa € 285 mln complessivi) mette a rischio nelle Marche in particolare gli interventi per le strutture di Ancona sud-Inrca, Fermo e Pesaro-Fano, pregiudicando un riassetto che ha bisogno di spazi più funzionali per qualificare la rete ospedaliera marchigiana.