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03/12/2013 Ossi duri ... si diventa
Il 29 novembre 2013 presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, si è tenuta l’ultima giornata di presentazione del Progetto Regionale di prevenzione dell’osteoporosi.In una sala gremita, si sono avvicendati gli interventi delle Coordinatrici Donne di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.A seguire, chiare, esaustive e soprattutto fruibili le relazioni a cura del gruppo tecnico regionale: Dr. Pietro Scendoni e Dr. Mario Sfrappini che hanno dissertato su argomenti quali:-       Il Ruolo dei Medici di Medicina Generale;-       Osteoporosi e fattori di rischio;-       Il sistema DEFRA per la valutazione del rischio di frattura di femore.Donatella Ferretti, Assessore alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità del Comune di Ascoli Piceno, ha avuto parole di elogio per la collaborazione instauratasi con le Donne Cisl e si è dichiarata soddisfatta dei risultati ottenuti (si riferiva al recente screening effettuato il 25 e 26 settembre scorso, iniziativa in cui sono state monitorate 270 persone).Presenti in sala, oltre alla Coordinatrice Regionale Lorenza Mancini, anche una delegazione della FNP-Cisl di Teramo, il cui Segretario, nel portare il saluto della propria struttura, ha ricordato che la nostra Coordinatrice Rosandra Ciarrocchi nel 2005, incontrò per la prima volta proprio nella loro città tecnici e medici che effettuavano Screening di Ultrasonometria Ossea Calcaneare.Nel vivace ed interessante dibattito, numerose le richieste da parte del pubblico presente, a testimonianza di quanto sia attuale e sentito il problema osteoporosi.A conclusione della giornata di prevenzione le Coordinatrici delle tre sigle sindacali hanno concordato di incontrarsi di nuovo per dare un seguito alla proficua collaborazione instauratasi fra loro.
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02/12/2013 PROSEGUONO LE PROTESTE. SABATO 14 DICEMBRE TUTTI IN PIAZZA
Dopo le manifestazioni provinciali del 15 novembre scorso, prosegue la protesta dei Sindacati contro la Legge di stabilità 2014. Sabato 14 dicembre prossimo Cgil Cisl e UIl Marche manifesteranno ad Ancona per sostenere la necessità di rimettere il lavoro al centro dei provvedimenti del Governo. E' previsto un corteo che da Piazza della Repubblica (concentramento alle ore 9.00) raggiungerà il Piazzale del Teatro delle Muse, dove si concluderà la manifestazione.SFIDA AL GOVERNO SULLE TASSE 
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29/11/2013 Un'altra università è possibile?
Finalmente insieme! Un incontro che sa quasi di “storico” quello avvenuto il 26 novembre scorso tra i quattro Rettori delle Università marchigiane, presso l’Aula Verde della Regione Marche. Forse per la prima volta, in un evento pubblico, Corradini (Camerino), Lacché (Macerata), Pivato (Urbino) e  Longhi (Ancona) sono stati riuniti grazie a Cgil, Cisl, Uil su iniziativa delle categorie di settore che hanno lanciato l’allarme sul futuro del nostro sistema universitario, come spiega nella sua introduzione Davide Violet, CISL Università regionale.“Tutta l’università, anche quella marchigiana, rischia di essere impoverita dal pesante taglio alle risorse e dal sostanziale blocco del turn over. Dovremmo, invece, investire di più in alta formazione per avere più laureati (almeno il 40% tra i 30/35 anni entro il 2020, siamo solo al 21%), più ricerca, più innovazione, più sviluppo sostenibile, più lavoro di qualità, condizioni fondamentali per uscire dalla crisi. Le Marche possono fare la loro parte. Dobbiamo unire le forze per fare sinergia e rilanciare un patrimonio enorme che non possiamo perdere” afferma Manuela Carloni, FLC-CGIL Marche, nella sua relazione introduttiva. La conoscenza e la cultura devono essere lo snodo centrale per costruire vie plurali allo sviluppo e al lavoro nei nostri territori, che cercano di progettare un futuro migliore per tutti, proprio mentre il difficile momento di cambiamento epocale che stiamo vivendo, continua ad inferire colpi profondi a quel sistema di certezze che da tempo abbiamo scoperto non essere più tali.A partire dai dati, presentati da Claudio Amicucci, UIL RUA Nazionale, emergono almeno quattro aree su cui lavorare per puntare ad un sistema universitario integrato nelle Marche e costruire un “brand della conoscenza” attrattivo e ricco di sostanza allo stesso tempo: qualità e cura del lavoro della conoscenza; qualità e cura dell’offerta formativa; centralità degli studenti, del loro diritto allo studio; investimento più maturo e selettivo nella costruzione di partnership tra mondo della ricerca e sistema economico e sociale regionale.I Rettori hanno mostrato forte disponibilità a confrontarsi su una materia certamente delicata, declinando le loro ragioni con sfumature anche molto diverse. Nella storia di ogni ateneo sono raccolte identità, esperienze, intuizioni e culture organizzative e gestionali specifiche che non vanno trascurate. Il tema dell’integrazione è una questione antica nel sistema universitario marchigiano e presenta luci e ombre rispetto alle sperimentazioni di volta in volta messe in campo su questa materia, alcune anche molto proficue, come nel caso di Camerino e Macerata.Sullo sfondo pesa ancora un dibattito e una produzione legislativa che troppo spesso hanno preoccupato - più che ingaggiare - i diretti interessati: unire o federare? Semplificare o aggiungere? Fondere o coprogettare? Cambiare in un sistema così antico e consolidato è una sfida complessa e da giocare insieme, tra tutti gli attori coinvolti.Ma serve anche essere accompagnati e sostenuti da una cornice istituzionale forte: Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di assumere questo ruolo di governance alla Regione Marche, presente con l’Assessore Luchetti, che non ha declinato l’invito.«Costruire insieme un progetto è necessario, urgente, strategico: essere protagonisti e costruttori del futuro del sistema universitario regionale è nostra responsabilità. Se non lo facciamo noi, è molto probabile che lo faranno altri, facendoci subire scelte fredde e razionalistiche, quasi sicuramente riduttive ma, soprattutto, non partecipate». Queste le conclusioni di Stefano Mastrovincenzo a nome delle tre confederazioni.Ora serve iniziare, quindi. A breve partirà un tavolo formale dove il dibattito aperto si trasformerà in un confronto sul merito: questo l’importante risultato in una giornata che vuole lasciare un primo importante segno. Le foto del Convegno Il servizio del TG regionale sul Convegno http://www.youtube.com/watch?v=AZt56g0Qj70 Il servizio di èTV Marche
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29/11/2013 “La Macroregione Adriatico Ionica: sfide ed opportunità”: ne parliamo il 3 dicembre ad Ancona
Martedì 3 dicembre 2013 alle 16:00, in via dell’Industria 17 /a ad Ancona, sede dell’ISCOS Marche, nel salone della CISL Marche, si terrà un incontro sulla Macroregione Adriatico Ionica, le sfide e le opportunità per i lavoratori.Aprirà i lavori Fausto Mazzieri, presidente di Iscos Marche, con una riflessione sulla Macroregione come nuova modalità di cooperazione tra le regioni che si affacciano sull’Adriatico.L’intervento centrale sarà del dott. Marco Bellardi, consulente del presidente della Regione Marche, che illustrerà le principali tappe del cammino intrapreso e che porterà all’adozione della strategia europea per la Macroregione, nel secondo semestre del 2014, durante la presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea.Seguirà il dibattito, con il quale cercheremo di capire quali potranno essere le opportunità e i vantaggi per tutti noi che possono derivare dalla Macroregione.Infine concluderà i lavori Stefano Mastrovincenzo, segretario regionale della Cisl Marche, che illustrerà le proposte del sindacato per la creazione di una Macroregione basata sui criteri di equità, solidarietà e sviluppo sostenibile.Per saperne di più leggi La Macroregione: vogliamo lavoro dignitoso Contatti ISCOS Marche Onlus 071 505224/8http://iscosmarche.itiscosmar@tin.itskype id iscosmarcheitaliavia dell’Industria 17/a, Ancona 
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28/11/2013 Allarme declassamento per l'Aeroporto di Falconara
La Cisl delle Marche oggi ha incontrato l’Assessore regionale con delega all’aeroporto, Paola Giorgi, e il nuovo Presidente di Aerdorica, Giovanni Belluzzi, per affrontare i drammatici rischi di un eventuale declassamento del servizio di assistenza al volo dello scalo dorico. La Cisl delle Marche ha voluto fortemente questo incontro per trovare soluzioni efficaci e strutturali per di risolvere al meglio le criticità dell’Aeroporto di Falconara, per il quale nell’ottobre scorso l’Enav ha previsto la riduzione, da 24 a 16, delle ore di attività della torre di controllo, sospendendo di fatto il servizio notturno. Le conseguenze rischiano di rivelarsi gravi ed imprevedibili. Di certo sarà impossibile garantire il trasporto notturno di organi espiantati, di corrispondenza postale e di merci di qualsiasi tipo. Il rischio in prospettiva è anche quello dell’abbandono della tratta da parte delle compagnie straniere. Un vero e proprio declassamento che sarebbe evitabile con un investimento limitato – circa 200.000 € - necessario ad acquistare quella tecnologia con la quale lo scalo anconetano guadagnerebbe in efficienza. Durante l’incontro i rappresentanti della Cisl marchigiana hanno inoltre ribadito con forza la necessità di pagare le mensilità arretrate dei dipendenti di Aerodorica, il cui ultimo stipendio percepito è quello di settembre, e il ripristino del diritto dei lavoratori di vedersi versato il TFR, oggi trattenuto dalla società, in un fondo previdenziale. Tutto è rimandato al prossimo incontro, che il Presidente di Aerdorica si è impegnato di convocare entro il 10 dicembre.
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28/11/2013 Gestione rifiuti, a Macerata la Cisl stravince le elezioni RSU
La Cisl stravince le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie nelle tre società di gestione dei rifiuti della Provincia di Macerata (Cosmari, Smea e Sintegra). Le elezioni si sono svolte il 26 e il 27 novembre scorso ed hanno visto una netta affermazione della Categoria FIT (Federazione Italiana Trasporti) della Cisl, i cui candidati di lista hanno raccolto 153 voti su 240 complessi (57 i voti della Cgil e 30 quelli dell’Ugl). Su 13 seggi disponibili 7 sono stati assegnati ai rappresentanti Cisl, che ha “conquistato” anche tutti e tre i nuovi Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), uno per ogni azienda. Il Segretario regionale della Cisl Marche, Marco Ferracuti, esprime «grande soddisfazione per una voto con il quale i lavoratori hanno riconosciuto il lavoro svolto dalla Cisl negli ultimi anni, che ha portato alla fusione tra Smea e Cosmari e alla costituzione di un’unica Società per la gestione dei rifiuti nel territorio maceratese. Un risultato importante per tutta la cittadinanza, che ne trarrà beneficio per qualità e costi del servizio, e che ci motiva ancora di più per affrontare le sfide impegnative che ci attendono». «La prima di queste – concorda Fabrizio Costantini, Responsabile della FIT – è rappresentata proprio dalla fusione. Ci aspettano mesi impegnativi, nei quali dovremo ragionare su come parificare l’organizzazione delle aziende e rendere omogenei criteri e metodi di lavoro, insieme alle mansioni e ai trattamenti dei lavoratori. Un lavoro che affronteremo consapevoli della responsabilità che i lavoratori ci hanno attribuito e con l’obiettivo di valorizzarne la professionalità e garantirne la sicurezza».
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28/11/2013 La Scuola si mobilita contro la legge di stabilità
Guarda le foto della manifestazione clicca quiI Sindacati della Scuola firmatari del Contratto Collettivo Nazionale manifesteranno a roma il 30 novembre prossimo. L'iniziativa ha l'obiettivo di sostenere alcune importanti modifiche alla Legge di stabilità 2014 e si articola in due momenti. Alle ore 10.00 è previsto un con un presidio in piazza Monte Citorio alle ore 10. Dopodiché i manifestanti si sposteranno al teatro Quirino, dove interverranno i Segretari generali di Categoria.
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25/11/2013 Marche plurali. Le Università delle Marche per il lavoro e lo sviluppo
MARCHE PLURALI LE UNIVERSITA’ PER IL LAVORO E LO SVILUPPO Dibattito aperto con le istituzioni e  i Rettori delle università marchigiane CGIL, CISL, UIL Marche e FLC-CGIL, CISL e UIL Università  incontrano i Rettori delle università marchigiane e le Istituzioni  per confrontarsi sul futuro del sistema universitario della regione. Martedì 26 novembre  ore 9,30 presso la Sala Verde , Palazzo Leopardi della Regione Marche, “MARCHE PLURALI - LE UNIVERSITA’ PER IL LAVORO E LO SVILUPPO”. Le condizione complicata che vivono le università, in un momento di crisi in cui bisognerebbe invece investire in istruzione, formazione, ricerca, rende necessario interrogarsi anche nei territori  su quali strategie mettere in campo per valorizzare e rilanciare il sistema universitario. Va infatti rigettata l’idea, come i sempre maggiori vincoli e tagli del MIUR sembrano suggerire, che l’unica strada sia una competizione becera del “tutti contro tutti” per accaparrarsi risorse e visibilità in nome di una razionalizzazione che produrrebbe solo maggiore povertà culturale e meno opportunità per le nuove generazioni e per il Paese.Per CGIL, CISL, UIL confederali e di categoria la strada migliore, sicuramente  più complessa e faticosa, è quella di fare rete,  creare sinergie, "mettere in comune” idee, risorse, progetti per trovare soluzioni nuove e occasioni di crescita e miglioramento per tutti, gli studenti, i lavoratori, il Paese.Un dibattito aperto con il Rettore dell’Università di Urbino, Stefano Pivato, il Rettore della Politecnica delle Marche, Sauro Longhi, il Rettore dell’Università di Macerata, Luigi Lacché ed il Rettore dell’Università di Camerino, Flavio Corradini.Ai lavori interverranno Stefano Mastrovincenzo, della Cisl Marche, a nome anche dei colleghi Ghiselli e Fioretti segretari di Cgil e Uil, Manuela Carloni, David Violet e Claudio Amicucci di Flc-Cgil, Cisl e Uil Università. E’ prevista la partecipazione dell’assessore regionale Istruzione Formazione e Lavoro, Marco Luchetti.Ancona 25 novembre  2013 Le foto del Convegno  Il servizio del TG regionale sul Convegno http://www.youtube.com/watch?v=AZt56g0Qj70 Il servizio di èTV Marche  
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25/11/2013 Area Vasta 5, Ascoli e San Benedetto senza sanità di base
Di seguito il comunicato della CISL FP Ascoli-Fermo. Ciò che si legge sulla stampa locale, riguardo la situazione della sanità nei due centri di Ascoli e San Benedetto, fa accapponare la pelle perchè ci si rende conto in quali mani la collettività picena sia caduta. Il vicepresidente della Giunta, assessore al piceno, che è anche medico ma evidentemente lo ha momentaneamente dimenticato, è ripetutamente intervenuto sulla stampa, anche a sproposito quando ha cercato di sminuire il Sindacato e quello che rappresenta, ma ha dimostrato la pochezza delle argomentazioni politiche alla base di uno sconvolgimento dell'assetto assistenziale, organizzativo, qualitativo e dell'offerta, messo in piedi da svariate riforme sanitarie, tutte volte solamente a fare cassa nel territorio del piceno. Infatti, nel farlo, non si è adoperato un metro uguale per tutti. Mentre altre realtà marchigiane, protette come fortezze inespugnabili, mantengono un assetto organizzativo praticamente intonso, il sud della Regione è stato assunto come cavia da laboratorio per sperimentare forme di collaborazione che di reti cliniche hanno nulla a che fare. Lo spieghi Canzian, con la sua tanto sbandierata eloquenza a quei cittadini-pazienti che vengono sballottati da San Benedetto ad Ascoli o viceversa, non per essere sottoposti a cure superspecialistiche ma a banali trattamenti di base, le ragioni macroeconomiche di una Regione che taglia gli infermieri e gli OSS ma spende soldi pubblici per tante attività inutili. Le notizie degli ultimi giorni, pongono un interrogativo enorme su come si poteva e doveva risparmiare, prima di tagliare sulla salute. Non so come molti dei politici regionali, possano continuare a guardare negli occhi i tanti professionisti giovani precari ai quali hanno tagliato il posto di lavoro. Sull'alta specialità, tutti ci siamo messi l'anima in pace, comprendendo che per uno strano destino geografico, le strutture dovessero essere poste al nord della regione, lasciando agli altri territori il ruolo di "trasportatori sanitari" o peggio di utenti viaggiatori. Ma quello che si sta mettendo in ginocchio nel piceno, è la sanità di base. Sono i servizi elementari ed i reparti che una volta erano definiti inidispensabili perchè un ospedale fosse classificato come tale. La Regione attraverso atti legislativi e normativi sta sancendo l'abbassamento quali-quantitativo dell'assistenza di base e sta portando, nel silenzio omertoso di gran parte della politica allineata, un attacco mortale anche ai principi di assistenza sociale e di aiuto alle famiglie con malati cronici e fragili. Ad esse sta imponendo sacrifici ulteriori a causa della diminuzione del tempo assistenziale sul territorio,soprattutto delle periferie e dei piccoli centri dell'entroterra, delle figure professionali che compongono le equipe multidisciplinari, moltiplicando le procedure autorizzative per accedere alle prestazioni ma anche portando via loro i riferimenti di strutture alle quali da anni fanno accesso. Quando si parla di salute e di malattie croniche con impatto forte sulla sfera relazionale, ogni cambiamento, alterazione dei rapporti di fiducia tra paziente ed operatore, comportano sconvolgimenti inimmaginabili che fanno regredire i malati e annientare i progressi ottenuti con grande sacrificio. Di tutto questo i ragionieri cinici dell'ASUR ed i burocrati politici della Regione Marche se ne sono fregati altamente. Come CISL FP, più volte, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali e alla RSU dell’AV5, ci siamo sforzati, di far ragionare le nostre controparti, portando numeri e dati inequivocabili, pensando che dall'altra parte vi potessero essere persone e rappresentanti delle istituzioni, capaci e pronti a capire il disagio che il personale tutto e l'utenza soprattutto, stanno vivendo. E' stata purtroppo solo un'illusione perchè davanti a noi abbiamo riscontrato di avere dei "ragionieri cinici" e dei liquidatori insensibili ad ogni grido di aiuto. Qual'è oggi la situazione sul campo? Giornalmente il Direttore Stroppa ed i Direttori Sanitari delle strutture di San Benedetto ed Ascoli, dopo aver fatto il solito viaggetto ad Ancona e preso gli ordini dall’ASUR, tagliano sui servizi di ogni tipo, con rivoluzionarie riorganizzazioni che hanno tutte la stessa logica: razionare. Ecco allora che sparisce il personale al Day Surgery, gli infermieri al dipartimento chirurgico, gli OSS al Pronto Soccorso, l'intero reparto di psichiatria ad Ascoli, i centralinisti ai due centralini, i Tecnici di neurofisiopatologia, gli sportelli di front office rimangono chiusi, si allungano i tempi per le prestazioni diagnostiche, i tecnici del Centro Trasfusionale devono coprire il doppio dei turni di pronta disponibilità stabiliti per contratto, si mette a rischio la guardia attiva del Laboratorio Analisi, ma soprattutto non si rinnovano i contratti degli infermieri e quindi si riducono le dotazioni organiche presenti nei reparti. Di tutto questo macello, ne devono essere consci i cittadini, quando si recheranno nelle strutture sanitarie picene, perché i tagli mettono a rischio la qualità dell'assistenza ed aumentano fortissimamente i rischi di errori professionali. Solo la grandissima professionalità e serietà di gran parte degli operatori ospedalieri e del territorio, per ora, hanno impedito eventi avversi importanti. Quando non si rispettano gli standard minimi o anche quando si lavora sempre con standard minimi assistenziali e tecnologici, si mette a rischio la salute, e purtroppo, talvolta, anche la vita del malato. Lo devono sapere gli utenti, che presto troveranno sempre più code agli sportelli, attenderanno sempre più tempo prima di essere sottoposti a prestazioni sanitarie, attenderanno prima che qualcuno risponda al campanello in corsia, forse nemmeno il centralino dell'ospedale risponderà sempre, le liste d'attesa aumenteranno, i tempi per le consulenze al pronto soccorso si dilateranno, ecc. Come Sindacato chiediamo ai cittadini - di fare uno scatto di maturità. Di tutto questo non sarà responsabile il primo operatore che incontreranno. Il problema del ritardo o della fila non è sarà ascrivibile alla poca voglia di lavorare di chi avrà davanti. Questo è quello che vorranno far credere quelli che non ci mettono mai la faccia ma che con le loro scelte politiche e gestionali procurano danni al già fragile sistema della sanità pubblica senza mai sporcarsi le mani per andare a vedere i cattivi risultati che procurano. Ma di certo l'obbiettivo di molti di questi, in primis il Direttore dell'ASUR e l'Assessore alla Sanità Regionale, non è quello di abbassare i disagi agli utenti del piceno; il loro solo fine è quello di far quadrare il bilancio regionale, così tutto potrà continuare come prima, nel bene e nel male. I cittadini ed i lavoratori imparino a mirare in lato. La protesta civile deve montare ed il Sindacato in modo unitario, già nelle prossime settimane, se non vi sarà una radicale inversione di tendenza, proporrà delle iniziative, ma dovranno mirare a smascherare chi ha originato tutto lo sconquasso a cui stiamo assistendo, non le ultime linee, gli operatori da 1000 euro al mese. Diciamo basta anche ai soldi spesi per figure gestionali incapaci di assumere autonomamente delle decisioni,che si nascondono dietro a “vorrei ma non posso”.                                                                                         IL SEGRETARIO REGIONALE                                                                                               Giuseppe Donati
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23/11/2013 Alta Formazione e Occupabilità: una sfida vinta
Lunedì 25 Novembre alle ore 16.00 presso la sala convegni della VII Circoscrizione Montegranaro-Muraglia in Via Petrarca 18 a Pesaro si terrà la cerimonia di chiusura e la consegna degli attestati ai 17 allievi, del corso di specializzazione Tecnico Direzione Cantieri”, realizzato da Ial Marche Srl in stretta collaborazione con l’azienda “Comis S.r.l.”, finanziato dalla Provincia di Pesaro Urbino con il contributo del Fondo Sociale Europeo.  Il percorso formativo ha coinvolto disoccupati iscritti regolarmente al centro per l’impiego competente per territorialità dando la priorità a giovani disoccupati fino a 29 anni. Un’esperienza di cooperatione fra la Pubblica Amministrazione, il mondo aziendale e quello della Formazione professionale che ha portato alla formazione di 17 Tecnici specializzati nelle attività di gestione di cantieri mobili per la costruzione di opere come oleodotti e metanodotti. Ai lavori, aperti da Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche, interverranno gli allievi Elisa Urbinelli e Marco Crescentini, Fabio Luminari dell’Azienda Comis Srl, Claudio Andreani Responsabile P.O. Servizio Formazione Professionale, Politiche per l’occupazione della Provincia di Pesaro Urbino e Sara Arceci dello Ial Marche Cfp Pesaro. È prevista la partecipazione dell’Assessore Regionale alla Formazione Professionale e l’Orientamento, Marco Luchetti, dell’Assessore Provinciale Politiche attive per il lavoro e la Formazione Professionale, Massimo Seri e di Massimo Grandicelli, Dirigente del Servizio Formazione Professionale, Politiche per l’occupazione della Provincia di Pesaro Urbino. Saranno presenti rappresentanti di aziende, professionisti ed esperti del settore per favorire l’incontro e la conoscenza dei corsisti. Volantino _Tecnico DirCantieriIl Video dell'incontro
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22/11/2013 Se il lavoro diventa inaffidabile e soffocante
MAI PIU’ IL LAVORO “MAL  EDUCATO”Anche il lavoro è invaso dalla maleducazione. Ma non tanto quella rilevata di recente dalla prestigiosa Harvard Business Review  in manager e dipendenti che a causa degli atteggiamenti incivili messi in atto tra loro stessi e con i clienti, compromettono le sorti dell’azienda e i posti di lavoro di molti. Certo, c’è anche questo e va affrontato con serietà.La nostra preoccupazione principale sta da un’altra parte. Ci preoccupa quella forma molto più profonda e pericolosa di mala-educazione che il lavoro sta assumendo oggi rispetto alla dimensione per certi aspetti “genitoriale” che ha nella nostra società, in quanto ha “generato” la Repubblica democratica e, come ogni genitore, dovrebbe alimentare, far crescere ed amare i propri figli.Ecco: oggi il lavoro sta diventando un genitore male educato che invece di testimoniare certezza e libertà, invece che essere palestra che produce vita e futuro, diventa troppo spesso assente, inaffidabile o, al contrario, invadente e, altre volte addirittura violento, sino alla morte.Il lavoro è male educato quando è assente e non si fa trovare, mentre qualcuno ha un tremendo bisogno di lui, perché “senza” si sta male e non si riesce a vivere. Il lavoro è male educato quando se ne va senza avvisare, quando scappa proprio mentre gli si stava dedicando tutto. Il lavoro è male educato quando si dimostra inaffidabile e crea un rapporto usa e getta con le persone, perché instabile e precario, un rapporto che non permette di costruire insieme progetti. Allo stesso tempo, il lavoro è male educato anche quando, come tutti i maleducati, diventa invadente e soffocante, sino a togliere la libertà di cui si era fatto garante sul nascere: libertà di dedicarsi a coloro per i quali si va a lavorare, a partire da se stessi; libertà di stare male; libertà di  riposare; libertà di coltivare la propria crescita culturale. Il lavoro è maleducato anche quando ostenta la sua ricchezza e il suo potere che però redistribuisce a pochi. Come quando eroga stipendi milionari a qualcuno e sbatte fuori molti altri nello stesso momento. O come quando, drogando l’immagine di se stesso e di chi lo anela, causa l’incapacità di accoglierlo con dignità, pur se umile ma necessario. C’è, infine, il lavoro più maleducato di tutti, quello che è così violento, centrato su se stesso e incurante verso i suoi figli, tanto da arrivare ad uccidere chi in lui aveva cercato l’esatto contrario, la vita.Mai più lavoro male educato. Non possiamo rassegnarci al lavoro male educato. E non è neanche semplice perdonarlo e accettarlo male educato per il solo fatto che “c’è solo lui”. Al contrario possiamo, anzi dobbiamo, coltivare e praticare la speranza di ri-educare il lavoro.  Perché quando il lavoro è male ducato verso chi lo incontra, vuol dire che da qualche parte egli stesso è stato reso tale, a causa di modelli culturali che ne hanno banalizzato la dimensione etica o di scelte che lo hanno marginalizzato rispetto alla sua centralità.Quindi tutti coloro che hanno a che fare con lui, muovano il primo passo. Chi lo genera, chi lo coltiva, chi lo difende, chi lo accetta. Tutti siano un po’ più educati con il lavoro. E se questo non dovesse bastare, bisogna tentare tutti insieme di generarne di nuovo. Questa volta, però, volendogli un po’ più bene.Ancona 16 novembre 2013                                               Stefano Mastrovincenzo (Cisl Marche)
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22/11/2013 Patente a punti in edilizia contro il lavoro nero
Trasparenza e legalità. Sono le esigenze che stano alla base del si della Filca – il sindacato delle costruzioni della Cisl - alla patente a punti in edilizia, la cui introduzione è prevista dal DPR proposto dal ministro del Lavoro ed ora al vaglio del Consiglio dei ministri. La grave crisi che grava sull’intero settore edile rende più frequenti le violazioni delle normative sulla sicurezza sul lavoro. Come testimoniato dai recenti dati della Direzione Territoriale del Lavoro di Macerata, solo nella nostra provincia da gennaio a settembre di quest’anno si contano 355 situazioni di violazione delle norme di sicurezza sul lavoro. In uno scenario di questo tipo riteniamo opportuno e doveroso puntare su uno strumento che stimoli la legalità, la sicurezza e la concorrenza leale nei cantieri. Contrariamente a quanto sostiene la Confartigianato, la patente a punti rappresenta un mezzo idoneo a garantire la qualifica delle imprese sotto il punto di vista del rispetto delle norme e della correttezza contrattuale. Il merito della patente è quello di utilizzare idonei strumenti di qualificazione concordati tra le parti sociali e garantiti dal sistema bilaterale delle costruzioni, che permetteranno di avere un cantiere più sicuro, strutturato e regolare, privilegiando l’aspetto preventivo e non quello repressivo. Uno strumento che in definitiva può limitare, fino ad annientarlo, il ricorso al lavoro in nero, rischioso ed illegale.
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22/11/2013 Stella Maris: entro lunedì vogliamo certezze sugli stipendi arretrati e futuri
In data odierna, le Organizzazioni Sindacali FP CGIL -CISL FP -UGL -CISAL, a seguito delle criticità riscontrate dai lavoratori ed evidenziate dalla proprietà della Casa di Cura Stella Maris di San Benedetto del Tronto, nella conferenza stampa dello scorso 18 novembre, hanno incontrato una rappresentanza della Direzione della struttura privata, allo scopo di sbloccare il pagamento degli stipendi arretrati.La parte sindacale ha stigmatizzato il fatto, che nonostante il Presidente della Stella Maris, nel corso della conferenza stampa del 18 novembre abbia messo in risalto gli ottimi risultati economici conseguiti durante la sua gestione, la proprietà abbia assunto la gravissima decisione di non pagare regolarmente lo stipendio di ottobre ai dipendenti e mettere in forse la retribuzione di novembre e la tredicesima, creando disagi a tante famiglie.Nell'incontro odierno è emersa la possibilità concreta di fare fronte al pagamento degli stipendi (mese di ottobre e novembre) entro la prima decade di dicembre e della tredicesima mensilità, sempre entro dicembre, a patto che l'ASUR e la Direzione di Area Vasta 5,rispettino gli impegni assunti con la proprietà in merito alla possibilità di ripristinare l'anticipazione dei crediti della Casa di Cura da parte di una società privata.La scadenza per le Organizzazioni Sindacali è perentoria. Entro lunedì 25 novembre, la proprietà della Stella Maris dovrà comunicare alla parte sindacale l'esito formale del confronto avviato con l'ASUR e la Direzione di Area Vasta 5, che in modo collaborativo si è assunta l'onere di fare da intermediario con la Regione Marche. Nella succitata comunicazione dovranno essere messe nero su bianco, le scadenze di pagamento degli stipendi di ottobre e novembre e della tradicesima.Qualora quanto sopra non avverrà, i toni del confronto cambieranno radicalmente e si aprirà un percorso vertenziale duro, a tutela dei posti di lavoro e dei salari. Subito dopo la lettura della comunicazione formale, che giungerà dalla parte datoriale, le Organizzazioni Sindacali Territoriali di FP CGIL -CISL FP -UGL - CISAL, unitamente ai Rappresentanti interni, convocheranno l'Assemblea del personale nella quale si decideranno tutte le eventuali azioni vertenziali da adottare a tutela dei diritti dei dipendenti.La Organizzazioni Sindacali hanno approfittato dell'incontro con la Stella Maris per mettere in chiaro che non intendono minimamente assumere il ruolo di “stampella” della parte datoriale, soprattutto perchè i rapporti con l'AIOP Marche, alla quale aderisce Stella Maris, sono tuttaltro che buoni. In questi mesi l'AIOP Marche ha dato alcun segnale di ripresa del dialogo con i Sindacati, nonostante la grave situazione verificatasi dopo l'approvazione da parte della Regione, della riorganizzazione dei posti letto. Massima responsabilità quindi delle Organizzazioni Sindacali nella tutela dei posti di lavoro e delle retribuzioni. Medesima responsabilità e correttezza, però, la si pretenderà da parte datoriale e dell'AIOP Marche.LE SEGRETERIE TERRITORIALI FP CGIL – CISL FP – UGL - CISAL
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21/11/2013 Assemblee con i lavoratori Indesit: va riaperto il confronto per arrivare presto ad un accordo
ASSEMBLEE CON I LAVORATORI INDESIT: VA RIAPERTO IL CONFRONTO PER ARRIVARE PRESTO AD UN ACCORDOPartecipazione massiccia delle lavoratrici e dei lavoratori alle assemblee che si sono tenute nelle fabbriche di Melano e Albacina e nella sede centrale, per discutere della situazione della vertenza dopo l'interruzione del confronto tra azienda e sindacato e l'apertura della procedura di mobilità per 1400 lavoratori del gruppo.I lavoratori hanno valutato negativa la scelta aziendale ed espresso grande preoccupazione.I lavoratori hanno con forza chiesto che venga riaperto rapidamente il confronto in sede istituzionale,  perché arrivi un accordo che garantisca lavoro e produzioni in tutte le aree produttive.La Fim Cisl ritiene che la drammatizzazione innescata con la procedura di mobilità debba essere superata al più presto riprendendo il confronto nell' obiettivo di arrivare rapidamente ad un accordo.
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21/11/2013 A14, incertezza sulla ripresa dei lavori
Le segreterie provinciali dei lavoratori del settore edile di Cgil Cisl e Uil (Feneal, Filca e Fillea) denunciano la mancata ripresa dei lavori sul Lotto 4 della Terzia Corsia A14 Senigallia – Ancona Nord dopo l’annuncio fatto a settembre scorso da Autostrade per l’Italia e dal Ministero dell’Infrastrutture che i lavori sarebbero potuti riprendere ad ottobre 2013 dal Consorzio Samac. Avevamo per parte sindacale salutato con favore e positivamente la prospettiva della ripresa lavori dopo aver assistito ad una lunga trattativa tra Autostrada e il Consorzio Samac. La ripresa annunciata avrebbe finalmente messo fine ad una vertenza locale che vedeva coinvolti 130 lavoratori del Consorzio Senigallia Scarl e circa 250 lavoratori delle aziende in sub-appalto e di fornitura che da maggio erano stati sospesi in cassa integrazione ed in attesa di certezze occupazionali e di reddito. Tuttavia, ad oggi registriamo che lo sblocco dei lavori ancora non c’è stato e pur avendo avuto delle rassicurazioni sulla immediata ripresa lavori sia da Autostrada sia dal Consorzio Samac siamo preoccupati per questo inspiegabile ritardo. Per quanto ne sappiamo ci risulta che venerdì 7 novembre u.s. Autostrada e Samac hanno finalmente raggiunto un accordo definitivo sulle riserve poste dall’azienda, alla base del fermo cantiere di aprile, e definito il nuovo crono-programma dei lavori. Pertanto, in questa settimana ci aspettavamo come sindacati provinciali di essere convocati dal consorzio Samac per conoscere la tempistica di inizio lavori e la data di rientro al lavoro dei 130 lavoratori dell’azienda esecutrice Senigallia Scarl posti temporaneamente in cassa integrazione. Invece ad oggi, per la terza volta consecutiva l’azienda ha rinviato di settimana in settimana gli incontri da noi richiesti. Questo ennesimo spostamento sembra legato alla mancata definizione dei nuovi contratti di fornitura di alcuni materiali da costruzione, precisamente l’inerte e il calcestruzzo, e sulla definizione dei pregressi contratti di fornitura. A questo punto, una possibile mancata ripresa dei lavori, per questi ulteriori ritardi, provocherebbe una profonda ferita occupazionale per il territorio che acuirebbe la già pesante crisi del settore delle costruzioni in provincia e nella Regione. Il territorio della provincia sarebbe devastato da un incompiuta, creando disagi economici e di viabilità locale e nazionale essendo l’unico tratto marchigiano di terza corsia ad oggi incompiuto. Pertanto, le segreterie provinciali, oltre a denunciare il clima di incertezza sul territorio legato al fermo dell’opera, reputano non più sostenibile questo ritardo e si auspicano che tutte le parti in causa a partire dal Consorzio Samac si impegnino ognuno per il suo ruolo  a rimuovere gli ultimi ostacoli per arrivare in tempi brevissimi la ripresa dei lavori. Visto lo stallo, nei prossimi giorni i sindacati provinciali, assieme alle RSU di cantiere chiederanno di essere convocati dai soggetti istituzionali coinvolti, quali Regione Marche e Ministero delle Infrastrutture da una parte e dall’altra Società Autostrade per l’Italia per chiedere chiarimenti sulla vicenda e sollecitare un loro intervento decisivo. Negli incontri ricorderemo a tutti i soggetti che per noi è prioritaria la rioccupazione dei 130 lavoratori del Consorzio Senigallia Scarl e dei 250 lavoratori delle aziende in sub-appalto, oltre al pagamento delle mensilità arretrate dei lavoratori che dal mese di luglio non stanno percependo il loro salario. In mancanza di riscontri non escludiamo la possibilità di procedere con altre iniziative sindacali. 
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21/11/2013 25 novembre al lavoro con qualcosa di rosso
Tutte al lavoro con qualcosa di rosso nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E’ l’invito che CGIL, CISL e UIL delle Marche lanciano a tutte le donne. Un segno che renda visibile l’impegno del sindacato contro la violenza sulle donne in occasione della giornata del 25 novembre.  “In ufficio, in fabbrica, a scuola o dietro il bancone di un negozio, chiediamo a tutte le lavoratrici marchigiane di mettersi il vestito, le scarpe, una sciarpa o un fazzoletto rosso, per simboleggiare la necessità di fermare la cultura della violenza sulle donne” – è questo l’appello lanciato da Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, responsabili delle politiche di genere di CGIL, CISL e UIL delle Marche. La violenza contro le donne resta una delle forme più gravi di violazione dei diritti umani a livello mondiale. Qualunque sia la forma, o il luogo dove si manifesta, che sia la casa o il posto di lavoro, la violenza contro le donne è una vergogna che deve essere fermata perché nega alle donne il diritto fondamentale di vivere in dignità e libertà. Dietro la violenza contro le donne c’è il rapporto di potere tra uomini e donne, all’interno della coppia, sul lavoro, nella società: la violenza viene usata per ristabilire il potere maschile e rappresenta l’espressione del desiderio di controllo, dominio e possesso dell'uomo sulla donna. E man mano che la libertà delle donne aumenta il fenomeno diventa più grave, proprio perché vengono messi in discussione atavici rapporti di forza in un contesto di aumentata vulnerabilità sociale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente riconosciuto che la violenza contro le donne è una vera e propria emergenza mondiale di salute pubblica. I dati rilevati dall’OMS sono spaventosi: il 35% delle donne nel mondo è vittima di violenza fisica e/o sessuale da parte del partner o di sconosciuti; il 38% dei femminicidi avviene per mano del proprio compagno; il 30% dei maltrattamenti alle donne ha inizio in gravidanza e 1 donna su 4 è oggetto di violenza in questa fase della vita. Le violenze, quando non portano alla morte, producono danni fisici e psichici gravi che si ripercuotono anche sui figli. La situazione in Italia non è meno preoccupante: nel 2012 ci sono stati 124 femminicidi e nei primi 10 mesi del 2013 le donne uccise sono già state più di 100. L’ISTAT stima che le donne tra i 16 e 70 anni, vittime di abusi fisici o sessuali siano 6.743.000 e che circa un milione di donne abbia subito stupri o tentati stupri. A queste vanno aggiunte le donne che non rientrano nelle statistiche, che subiscono abusi, violenze fisiche o psicologiche senza denunciare i loro aggressori. Un sommerso di soprusi e ricatti che porta al parossismo del crimine o che rimane nello stillicidio di violenze quotidiane nascoste o mascherate. Purtroppo, anche la nostra Regione è stata ripetutamente colpita da tragedie di questo tipo, spesso avvenute in un contesto domestico, come dimostrano i recenti fatti di cronaca. In un quadro così drammatico vanno fortemente sostenuti i centri antiviolenza, fondamentali nel territorio perché supportano le donne nel momento più difficile, così come occorre investire, in termini di formazione e di risorse, nelle forze dell’ordine e nelle strutture sanitarie. Come Sindacati ricordiamo che c’è violenza anche nel mondo del lavoro. La crisi economica, pesante e persistente, ha reso il lavoro sempre più incerto e precario e cosi i giovani, gli over 50 e soprattutto le donne risultano sempre più soli e fragili. Sempre secondo l’ISTAT, una donna su due ha subito molestie o ricatti sessuali sul lavoro nel corso della vita e una su cinque negli ultimi tre anni: un dato che ci dà la dimensione di quanto sia importante lavorare insieme, tutti gli attori sociali, per prevenire, intervenire, informare, educare. Agire in rete con istituzioni e associazioni partendo da un’attenta lettura della realtà, facendo emergere bisogni e promuovendo azioni di prevenzione oltre che di contrasto dei fenomeni; poiché sappiamo che per combattere efficacemente la cultura della violenza sulle donne, la mancanza di rispetto tra i generi e la sopraffazione che sfocia in violenza, occorre mettere in campo forti azioni educative per superare stereotipi su donne e uomini, sulle loro relazioni e sui ruoli nella società. Ad alcuni mesi dalla ratifica della Convenzione di Istanbul riteniamo sia urgente proprio lavorare soprattutto sul piano culturale a partire dal ruolo fondamentale della scuola, con interventi coordinati e strutturati, non lasciati alla sensibilità della singola istituzione scolastica o territoriale. Inoltre è necessario anche contrastare l’immagine sbagliata e degradante della donna spesso trasmessa dai media, a partire dall’ uso di un messaggio sessista, che non significa solo corpi nudi, ma riduzione delle donne a pochi stereotipi, spesso disancorati dalla realtà o, ancora peggio, finalizzati a diffondere modelli che mortificano il talento e l’investimento sulle proprie risorse intellettuali e morali che, pure, tante donne, tante giovani, con fatica, con tenacia e con speranza coltivano ed alimentano, ogni giorno, tutti i giorni. Per loro e per tutte noi proseguiamo questo cammino insieme in una realtà che, seppur ancora tragicamente segnata dalla violenza, contiene in sé delle potenziali energie da raccogliere e valorizzare. L'ARTICOLO SU CRONACHE MACERATESI
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21/11/2013 “Ossi duri …. si diventa”
Nell’ambito della Campagna di prevenzione sull’osteoporosi i Coordinamenti Donne di Cgil, Cisl, Uil Pensionati con la Regione Marche stanno svolgendo in tutti il territorio regionale una serie di appuntamenti per informare i cittadini, gli operatori sanitari del programma di prevenzione.Ad Ascoli Piceno l’iniziativa si terrà venerdì 29 Novembre 2013 con inizio alle ore 15,00 presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno.Il Convegno prevede la partecipazione di medici ed esperti incaricati dalla Regione Marche, tra i quali il Dr. Pietro Scendoni e il Dr. Mario Sfrappini.Gli argomenti trattati riguarderanno:-        Il Ruolo dei Medici di Medicina Generale;-       Osteoporosi e fattori di rischio;-       Il sistema DEFRA per la valutazione del rischio di frattura di femore.Inutile sottolineare l’importanza di questa giornata, in quanto “l’osteoporosi è una malattia molto diffusa, soprattutto tra le donne oltre i 50 anni di età, ma non conosciuta a fondo. Molto spesso non dà segni e sintomi importanti sino a che non provoca fratture … e le conseguenze sono spesso molto gravi ed invalidanti”.Si ringrazia l’Assessorato alle Politiche Sociali per la sensibilità dimostrata all’iniziativa.
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21/11/2013 Giudice annulla fattura Enel Energia per poca trasparenza
“Enel, a suo piacimento, ha inteso applicare un sovrapprezzo generico e indefinito. La fattura, quindi, non è riscontrabile e va annullata”: questa la motivazione con la quale il Giudice di Pace di Roma ha annullato una fattura esorbitante e ingiustificata che l’azienda di energia elettrica aveva emesso nei confronti di una microimpresa pugliese. Mancanza di trasparenza e incapacità di giustificare importi in fattura sottolineano l’importanza della condanna, afferma Confconsumatori.Il Giudice di Pace di Roma ha, infatti, dichiarato integralmente nulla una fattura di oltre 1500 euro emessa da Enel Energia, per mancanza di prova del credito richiesto, oltre che per mancata trasparenza del contratto stipulato tra le parti. Si legge nella sentenza: «Enel, a suo piacimento, ha inteso applicare un sovrapprezzo generico e indefinito. La fattura, quindi non è riscontrabile e va annullata». Oltre alla nullità della fattura, il Giudice ha disposto anche il rimborso delle spese di lite e di 100 euro per le spese stragiudiziali.“La società fornitrice dell’energia – spiega l’avvocato Alessandra Taccogna, che ha difeso in giudizio la microimpresa – ha fornito spiegazioni non sufficienti a giustificare l’importo della fattura esorbitante, mostrando conteggi incomprensibili, come spesso accade. Questa sentenza rappresenta, quindi, un passo importante nella lotta contro le fatture esagerate ed anomale, emesse nei confronti dei consumatori, che non devono sentirsi obbligati a pagare quando non ci sono prove sufficienti a chiarire l’esattezza di quanto preteso”. Confconsumatori ricorda che, in virtù del Decreto Monti 1/2012, le microimprese godono della stessa tutela dei singoli consumatori di fronte a pratiche sleali.
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20/11/2013 Modello 730, da dicembre arrivano i rimborsi per i "casi particolari"
I contribuenti che non hanno più il sostituto d'imposta, e che hanno potuto presentare il 730 "casi particolari" a settembre, riceveranno i rimborsi già da metà dicembre. Lo annuncia l'Agenzia delle Entrate. Oltre 96 mila persone potranno così ottenere la restituzione del credito Irpef già entro il 2013, per un importo complessivo di circa 75 milioni di euro. Due le date da segnalare: il 15 dicembre, inizio dei rimborsi tramite accredito in conto corrente per chi ha comunicato il proprio codice Iban e 21 dicembre per ritirare il rimborso in contanti presso gli uffici postali.Ricordiamo che dal 2014, in base a quanto definito dal "Decreto del Fare", questi contribuenti potranno presentare un 730 "standard", quindi nel corso della campagna fiscale (marzo/giugno), sia che vadano a credito, e quindi ottengano un rimborso, sia che il risultato sia un debito da versare. Per ulteriori informazioni rivolgersi alle sedi Caf della Cisl Marche 
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19/11/2013 Indesit: riaprire subito il confronto per tutelare lavoro e produzioni
 Dichiarazione del Segretario nazionale Fim Cisl Anna TROVO’L’incontro fiume presso il Ministero dello Sviluppo Economico tra Fim, Fiom, Uilm e la Indesit Spa, alla presenza del Sottosegretario De Vincenti e del dott. Castano, si è interrotto questa mattina dopo 15 ore di trattativa con un mancato accordo e la decisione dell’ azienda di aprire la procedura di licenziamento per 1.400 lavoratori. La vertenza si era aperta nel mese di giugno quando Indesit aveva annunciato un piano industriale che prevedeva la chiusura di due impianti produttivi e tagliava 1425 posti di lavoro come conseguenza della delocalizzazione produttiva di Indesit in Polonia e in Turchia e della crisi economica in atto. Tale piano era stato da subito giudicato negativamente dal sindacato e dai lavoratori e solo dopo le iniziative di mobilitazione è emersa la volontà delle parti di non abbandonare il tavolo negoziale e continuare la trattativa. Nella trattativa odierna sono emerse importanti novità sulle quali l’azienda si era resa disponibile a trattare. Nel dettaglio la richiesta mirava a dare alle fabbriche italiane missioni produttive esclusive e specializzate sulle produzioni di gamma alta, quelle con maggiore marginalità, tali da tutelare i lavoratori e nel contempo, mantenere i livelli occupazionali utilizzando anche gli ammortizzatori sociali, privilegiando tra questi, l'utilizzo dei contratti di solidarietà senza prevedere licenziamenti.La proposta inoltre prevedeva per il polo produttivo di Caserta, la specializzazione produttiva sul frigorifero da incasso e sui piani cottura a gas con il rientro in Italia di produzioni di frigoriferi, oggi realizzate in Turchia, e dei piani cottura destinati, nel piano originale predisposto dall'azienda, alla fabbrica di Indesit collocata in Polonia confermando il trasferimento delle produzioni di lavatrici di gamma bassa. Mentre per il polo produttivo di Fabriano, la specializzazione produttiva sui forni da incasso e sui prodotti speciali (professionali) per gli stabilimenti di Albacina e di Melano, ri-internalizzando la produzione di forni finora acquistati all'estero. Infine per il polo produttivo di Comunanza prevista la specializzazione produttiva sul lavaggio, confermando la produzione in Italia di tutte le lavatrici di gamma alta a carica frontale.Su questi contenuti non è stato possibile, tuttavia nonostante la lunga trattativa, raggiungere un accordo condiviso che rimane per la Fim un obiettivo alla portata delle parti.Con l’interruzione del negoziato in corso e l’apertura della procedura di mobilità da parte di Indesit oggi, si introducono elementi di drammatizzazione e aumentano le criticità già presenti nel confronto. Si è trattato di un atto di rottura unilaterale pesante per il suo significato ed esplosivo per i suoi effetti se dovesse essere portato a termine. Riteniamo quindi necessario recuperare il buonsenso e lavorare affinché venga riaperto il confronto e definito un accordo che confermi le fabbriche italiane e gli organici mantenendo i livelli occupazionali. Roma, 19 novembre 2013 Ufficio Stampa FIM CISL
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19/11/2013 Aumento acconto Irpef, Saldo IMU 2013, 730 per i disoccupati: istruzioni per l'uso
AUMENTO ACCONTO IRPEF, SALDO IMU 2013, 730 PER I DISOCCUPATI: ISTRUZIONI PER L’USO  In questo particolare momento di incertezza normativa, il CAF della Cisl ritiene opportuno informare i cittadini riguardo le principali scadenze fiscali che interessano molte famiglie. Innanzitutto l’aumento dell’acconto IRPEF da versare entro lunedì 2 dicembre 2013: per i contribuenti che hanno effettuato la dichiarazione dei redditi tramite il modello 730,  sarà il datore di lavoro o ente pensionistico a trattenere la seconda o unica rata di acconto tenendo conto dell’aumento, pertanto i soggetti interessati troveranno una trattenuta maggiore rispetto a quella indicata sul modello. Caso particolare per i lavoratori che successivamente all’atto della dichiarazione 730 hanno terminato il rapporto di lavoro: nella fattispecie il contribuente è tenuto a versare direttamente con il modello F24 il 2° o unico acconto, facendone richiesta agli sportelli dedicati a tale scopo.Altra questione contingente è il versamento del Saldo IMU 2013. La Consulta dei CAF ha formulato recentemente alcune proposte al Governo circa le modalità ed i tempi per ottemperare al pagamento di tale tributo; non avendo avuto risposte visto l’approssimarsi dei termini la Consulta stessa ha dato indicazione ai propri uffici di procedere nell’assistenza ai contribuenti e pertanto i nostri operatori sono a disposizione per l’effettuazione dei calcoli dell’imposta da versare entro il 16 dicembre 2013 secondo gli aggiornamenti disponibili.Per avere informazioni e prenotare il servizio IMU cu si può rivolgere agli uffici del Caf Cisl.Informiamo inoltre con soddisfazione, l’importante notizia che le pratiche 730 per disoccupati sono state definite ed a partire dal 15 dicembre i contribuenti riceveranno il credito liquidato, secondo le modalità scelte, tra accredito nel proprio conto o mandato presso le Poste.Ancona 19 /11/13                                                                                                    Caf Cisl Marche
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19/11/2013 Ossi duri... si diventa
Nell’ambito della Campagna di prevenzione sull’osteoporosi i Coordinamenti Donne di Cgil, Cisl, Uil Pensionati con la Regione Marche stanno svolgendo in tutti il territorio regionale una serie di appuntamenti per informare i cittadini, gli operatori sanitari del programma di prevenzione. Ad Ancona l'iniziativa si terrà venerdì 22 novembre 2013 alle ore 15.00 presso la sala del Consiglio Vecchio Comune di Ancona - Largo XXIV maggio.Leggi il volantino con il programma
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18/11/2013 Ossi duri......si diventa
Un incontro pubblico  il 19 novembre a Pesaro  per parlare di osteoporosi e presentare il Progetto nell’ambito della campagna di prevenzione sull’osteoporosi che i Coordinamenti Donne SPI-CGIL FNP-CISL UILP-UIL con la Regione Marche stanno svolgendo in tutti i territori per informare i cittadini, gli operatori sanitari del programma di prevenzione. OSTEOPOROSI PESARO
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