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22/12/2010 Protocollo d'Intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo
http://www.scribd.com/doc/45793582/Protocol-Lo-d-Intesa-Per-La-Difesa-Del-Lavoro-La-Coesione-Sociale
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22/12/2010 Immigrati Cisl, sgomento per manifestazione Forza Nuova
Di fronte alla manifestazione - ci auguriamo autorizzata - di ieri mattina da parte di un gruppo di manifestanti di Forza Nuova rimaniamo davvero sgomenti. Ai manifestanti ricordiamo che gli stranieri contribuiscono alla produzione del Prodotto interno lordo per l’11,1% (stima di Unioncamere per il 2008) e che con i loro contributi, dei quali spesso non godono, pagano le pensioni di cui stiamo godendo noi. Né si può dire che nei loro confronti ci sia un atteggiamento buonista, se pensiamo ai recenti possibili rifugiati respinti in mare aperto e rimandati nelle prigioni libiche.  Lo stesso recentissimo decreto flussi si limita in realtà ad autorizzare un esiguo numero di ingressi legato per lo più alle necessità di cura familiare degli italiani. Sono infatti gli immigrati a farsi carico di vecchi e bambini che altrimenti sarebbero privi di assistenza.  Non ci risulta che ci siano molte badanti a tempo pieno italiane o fornite dall’assistenza pubblica.  Per non parlare delle peripezie e dei costi che i 34.000 stranieri residenti nella provincia di Macerata devono passare per un rinnovo del permesso di soggiorno, assurdamente legato ad un lavoro che è sempre più precario e che comporta una spesa di circa 72 euro.   “Se abbiamo chiesto per gli italiani giustizia e rispetto, altrettanto dobbiamo fare per chi immigra nel nostro paese”. Queste parole, pronunciate  nel 1990 nel corso della prima Conferenza nazionale dell’immigrazione, andrebbero ricordate oggi a questi nostri manifestanti dalla memoria corta che hanno già dimenticato il passato di immigrazione dei loro nonni e l’attuale realtà di immigrazione all’estero degli scienziati e ricercatori italiani. Il Responsabile Anolf Macerata Sammy Kunoun
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21/12/2010 Nuova sede Cisl al Porto di Ancona
La Cisl di Ancona “va in porto”: inaugurata una nuova sede sindacale per stare più vicino al lavoro e alle persone.Il valore del lavoro, diritto di cittadinanza, che va promosso, tutelato, difeso è stato   al centro del dibattito del consiglio  generale della Unione sindacale della Cisl di Ancona, che oggi  si è svolto nell’area portuale del capoluogo ragionale,  uno dei posti simbolo, insieme al distretto di  Fabriano, della crisi economica che sta attraversando la provincia  di Ancona. Una crisi che si è fatta sentire, anche nelle laboriose Marche, che non ha risparmiato nessuno, neanche  il settore edile e quello del commercio, dove stanno pagando soprattutto i lavoratori stagionali .  Prima della crisi, le aziende presenti nel porto occupavano circa 10 mila lavoratori,   che oggi non riescono più a garantire. La crisi della Bunge, azienda di trasformazione di semi oleosi  in olii e farine, dove tutti i lavoratori sono in cassaintegrazione da 8 mesi  e la crisi    della cantieristica, rappresentata principalmente da Fincaniteri, che insieme al  settore della nautica, fiore all’occhiello dell’ingegneria italiana di lusso specializzato, come il CRN, stanno facendo pagare ad Ancona ed alla sua provincia un caro prezzo, ma soprattutto ai lavoratori del settore che ad oggi  non hanno    ancora certezze rispetto al futuro. Attualmente le commesse per la Fincantieri di Ancona  sono ferme, e dal 15 novembre è partita la cassa integrazione straordinaria che porterà gli attuali 250 cassintegrati  a 550 cassaintegrati previsti per  gennaio, in sostanza  tutti i dipendenti visto che l’organico totale è di 600 lavoratori, ai quali si sommano  i 1200 dell’indotto.  “Abbiamo cercato di attenuare e gestire a 360° gli effetti di questa crisi  dirompente- afferma il Segretario Generale della Cisl di Ancona  Paolo Santini- attraverso accordi e protocolli con gli enti locali, come provincie e comuni, per allargare la platea dei beneficiari degli ammortizzatori e per reperire risorse a sostegno dei  lavoratori e delle loro famiglie colpite dalla crisi. Vogliamo e dobbiamo far si che nessun lavoratore venga lasciato solo di fronte alla crisi”. E proprio perché le persone possano sentirsi meno sole, la Cisl anconetana in collaborazione con la Fit, alla presenza del segretario nazionale Beniamo Leone,  nell’occasione  ha inaugurato una nuova sede. Centoventi metri quadrati, un tempo adibiti a magazzino per il sale, e oggi luogo funzionale e pulsante per tutti i lavoratori che vedranno nella sede della Cisl un punto di riferimento importante dove trovare risposte cinque giorni su cinque .  All’apertura della nuova sede era presente  Anna Maria Furlan della segreteria nazionale della Cisl, che nel ribadire l’impegno della cisl, insieme a tutti i soggetti che rappresentano il lavoro, sindacati e associazioni datoriali, a presentare al Governo un documento anticrisi che possa ricomporre la centralità del lavoro e del benessere sociale, ha salutato con grande entusiasmo la scelta della Cisl di Ancona di aprire una sede così vicina ai luoghi di lavoro “Una scelta che conferma la volontà della cisl di essere presenti e al fianco delle persone e delle situazioni di crisi”. Anche il Sindaco della città ha voluto portare un saluto di accoglienza e di soddisfazione per la presenza capillare del sindacato e dei servizi  della Cisl nella città. “Abbiamo aperto dove c’è la maggiore necessità di stare a fianco di chi oggi vede la propria condizione sempre più precaria – ha sottolienato Paolo Santini Segretario Generale della Cisl di Ancona – a causa della la crisi che colpisce anche tutta l’area portuale. Questa nuova sede vuole essere  un supporto essenziale per i servizi vertenziali, un reale aiuto ai lavoratori degli appalti così come di tutto l’indotto”.
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21/12/2010 Inps, la manovra taglia i precari
Martedi 21 dicembre, dalle 8.30 alle 16.00,  i lavoratori interinali impiegati presso l'INPS di Macerata -  insieme alle Organizzazioni Organizzazioni sindacali di Cisl Cgil e UIl che li rappresentano (rispettivamente FELSA, NIDIL e CPO) - hanno allestito un presidio con volantinaggio davanti alla sede dell’Istituto previdenziale di Macerata. L'iniziativa è in segno di protesta contro la legge 122 del 2010 (manovra di correzione dei conti pubblici) che taglia il  50% dei precari impiegati presso la Pubblica amministrazione. Rispetto all'Inps stiamo parlando di 1.800 lavoratori in somministrazione che, alla scadenza del contratto, prevista per fine anno, rischiano di rimanere a casa. La situazione riguarda, solo nella sede di Macerata, 10 lavoratori in somministrazione per lo più adibiti a funzioni ordinarie e strutturali come liquidazione di prestazioni di cassa integrazione, disoccupazione per lavoratori impiegati in aziende in crisi, invalidità civili delle persone diversamente abili. La loro mancata presenza non potrà far altro che rallentare, quando non sospendere, l'iter di pratiche rivolte soprattutto a persone che hanno perso il lavoro, danneggiando anche queste ultime. L'iniziativa di oggi è solo la prima di una più ampia mobilitazione a sostegno delle richieste dei lavoratori e dei sindacati, che sono  la proroga dei contratti di tutti i lavoratori dell'Inps, almeno fino al 31 marzo 2010, e la  modifica della legge n. 122 del 2010 nella  parte che prevede il taglio al lavoro e ai servizi essenziali per cittadini ed imprese.
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18/12/2010 Morto operaio alla Quadrilatero, lavoratori in sciopero
E’ stato travolto da una centina, struttura in acciaio utilizzata per il consolidamento delle gallerie che gli ha schiacciato il torace, l’operaio morto venerdi mattina a seguito di un incidente sul lavoro verificatosi in un cantiere per la realizzazione di una galleria, nel tratto Foligno-Colfiorito della ss77, del progetto Quadrilatero Marche-Umbria .Un altro gravissimo lutto ha colpito il mondo del lavoro e portato dolore e sofferenze in altre famiglie. Manifestiamo il nostro profondo cordoglio ai familiari ed auspichiamo che l'autorità giudiziaria faccia prontamente piena luce sull'effettiva dinamica dell’infortunio mortale e persegua con rigore ogni eventuale responsabilitàProclamato per lunedì 20 dicembre 2010 uno sciopero unitario di otto ore di tutti i lavoratori delle imprese coinvolte nel tratto Val di Chienti della Foligno-Civitanova, per dire basta alle morti sul lavoro e per rimettere al centro dell’attenzione la sicurezza e la prevenzione.L’eccessiva frantumazione produttiva, il lavoro irregolare, i ritmi troppo sostenuti, la precarizzazione, la carenza delle misure di prevenzione sono i problemi che causano gli infortuni in questo settore.Le attività di vigilanza vanno rafforzate per garantire la sicurezza sul lavoro e la regolarità contrattuale e contributiva delle imprese.E' solo dalla rete di informazione, formazione, contrattazione, prevenzione, assunta insieme dalle forze del lavoro e dell'impresa, e l'impegno ad ogni livello delle istituzioni pubbliche, che si può mettere in campo una strategia più efficace per creare una cultura della sicurezza sul lavoro che si traduca in pratica in ogni luogoI SEGRETARI GENERALIFilca Cisl, Fillea Cgil e FeNEAL-UILPrimo Antonelli, Daniel Taddei e Sergio Campanari
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18/12/2010 Civitanova, è allarme sanità
Riduzione dei finanziamenti, carenze di organico e assistenza inadeguata agli anziani non autosufficienti ospiti delle strutture residenziali. Cisl confederale, Funzione pubblica e Pensionati denunciano la difficile situazione della sanità nella Zona 8 (Civitanova e Recanati). CLICCA QUI SOTTO per leggere gli  articoli pubblicati il 18 dicembre da RESTO DEL CARLINO   MESSAGGERO CORRIERE ADRIATICO
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17/12/2010 Tra le righe: libro intervista Raffaele Bonanni
Lavori in corso del 17/12/2010 - www.cislmarche.it
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17/12/2010 La crisi del lavoro: il caso delle cooperative sociali
Lavori in corso del 17/12/2010 - www.cislmarche.it
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17/12/2010 Il sessantesimo con Giorgio Santini
Lavori in corso del 17/12/2010 - www.cislmarche.it
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17/12/2010 Accordo sindacati regione Marche
Lavori in corso del 17/12/2010 - www.cislmarche.it
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16/12/2010 COMUNE DI FERMO: PERSONALE PENALIZZATO
Nota stampa su progress. orizz. com Fermo
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16/12/2010 Cementificio Sacci, Cassa integrazione per 17 lavoratori
C’è l’accordo tra lavoratori, sindacati e proprietari del Cementificio Sacci sul ricorso alla Cassa integrazione ordinaria. A rotazione per  13 settimane (rinnovabili per altre 13), 17 degli 84 dipendenti del cementificio avranno accesso all’ammortizzatore sociale. Evitato quindi il licenziamento per 25 dipendenti, inizialmente paventato a causa della crisi del mercato dell’edilizia che ha ridotto fortemente la domanda di cemento, mettendo a rischio l’attività di quella che è l’unica cementeria della Regione Marche. L’accordo prevede anche incontri periodici tra proprietà e sindacati, volti a verificare lo stato di applicazione degli ammortizzatori sociali e le prospettive di mercato dell’azienda, che ha anche espresso la volontà di investire circa 10 milioni di euro per ampliare le linee produttive. In vista anche una razionalizzzione  dell’organizzazione del lavoro, da realizzare riducendo i costi di produzione e mettendo  a punto iniziative di risparmio energetico, con l’utilizzo di combustibili alternativi e la costruzione di una centrale turbogas.Decisivo, per il futuro dell’azienda, il rinnovo della concessione mineraria di Castelraimondo, che consentirà di ottenere materia prima a basso costo per i prossimi 30 anni.
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16/12/2010 Scuola, le Circolari Ministeriali su procedure disciplinari e formazione
Con la Circolare  n. 88 dell’8 novembre 2010 il Ministero Istruzione Universit e Ricerca (MIUR) ha dettato agli uffici regionali dell'istruzione ampie istruzioni applicative delle nuove disposizioni in materia di procedimento disciplinare per i dipendenti pubblici contenute nel decreto legislativo 150/2009, e già da tempo in vigore.  Attraverso la circolare, la cui opportunità è stata condivisa da tutte le sigle sindacali, pur con le riserve che si possono manifestare sulle nuove disposizioni, stante la necessità di comportamenti omogenei in ordine alla loro applicazione, il Ministero ha inteso innanzitutto illustrare il nuovo quadro normativo, nel cui ambito si rinvengono comunque, particolarmente per il personale docente della scuola, una serie di criticità interpretative.  Rammentiamo rapidamente i principali contenuti delle nuove disposizioni introdotte dal decreto 150, già ampiamente illustrati alla dirigenza territoriale anche in sede seminariale: Unificazione delle procedure e delle competenze (articolo 55-bis del decreto legislativo 165/2001). Competenze: per le sanzioni di minore gravità (rimprovero scritto, sospensione dal servizio e dalla retribuzione fino a 10 giorni) la competenza è affidata al dirigente dell’ufficio (nel caso delle istituzioni scolastiche, al dirigente scolastico). Per le sanzioni di grado più elevato (sospensione superiore a 10 giorni, licenziamento) la competenza spetta ad uno specifico “ufficio per i procedimenti disciplinari”, individuato, per quanto riguarda il sistema scolastico, nell’ambito delle direzioni regionali dell’istruzione.   Procedure: per tutti i dipendenti è previsto: l’avvio del procedimento attraverso una contestazione di addebito (entro 20 giorni dalla acquisizione della notizia del fatto disciplinarmente rilevante) e una convocazione – con preavviso di almeno 10 giorni – per il contraddittorio a sua difesa, anche con assistenza di procuratore o di rappresentante sindacale; conclusione del procedimento entro 60 giorni dalla contestazione dell’addebito; trasmissione degli atti da parte del responsabile della struttura lavorativa all’ufficio competente per i procedimenti disciplinari entro 5 giorni dalla notizia del fatto, nel caso in cui il responsabile stesso non abbia qualifica dirigenziale (es. sia preside incaricato) ovvero se la sanzione da adottare è di grado superiore (con termini procedurali raddoppiati).  Personale docente: mancando la regolamentazione contrattuale del sistema sanzionatorio, continuano ad applicarsi al personale docente le sanzioni previste dagli articoli da 492 a 501 del decreto legislativo 297/1994 non sono più applicabili, per espressa abrogazione degli articoli da 502 a 507 del decreto 297, e viene quindi meno il coinvolgimento – attraverso pareri vincolanti – dei consigli di disciplina sia provinciali che nazionali.  Controversie in materia disciplinare: non è più previsto, a seguito delle richiamate abrogazioni, il ricorso al Ministro con parere del competente Consiglio per il contenzioso del CNPI. Le controversie in questione possono essere avviate, quindi, soltanto in sede giurisdizionale, dopo aver esperito – almeno fino all’entrata in vigore del “collegato lavoro” – il tentativo obbligatorio di conciliazione, essendo stati aboliti anche i collegi arbitrali di disciplina (art. 73, comma 1, del decreto 150) e non essendo più consentito alla contrattazione collettiva istituire procedure di impugnazione dei provvedimenti disciplinari (venendo così meno anche la conciliazione in sede contrattuale e il ricorso all’arbitro unico). Di seguito illustriamo ora i punti più controversi della materia, affrontati dal provvedimento ministeriale, evidenziando gli eventuali problemi che rimangono ancora aperti.  Disciplina sanzionatoria personale docente a tempo determinato: si può aderire alla tesi secondo la quale gli articoli da 537 a 539 del decreto legislativo 297/1994 devono considerarsi “meramente ricognitivi” di disposizioni legislative previgenti, e pertanto non più applicabili a seguito della contrattualizzazione del  rapporto di lavoro pubblico. Qualche dubbio sulla tesi espressa dal MIUR si può rinvenire nel sistema previsto dal decreto 165, rispetto al quale la disapplicazione di tali norme avrebbe dovuto avvenire fin dalla stipula del primo contratto collettivo nazionale di lavoro del Comparto scuola (5 agosto 1995) e comunque (attraverso disapplicazione espressa – art. 71 del decreto legislativo 165/2001) a decorrere dal 27 maggio 1999 (giorno successivo alla sottoscrizione del CCNL relativo al quadriennio 1998-2001). Quest’ultimo contratto non ha disposto alcuna ricognizione delle disposizioni disapplicate (elenco contenuto nel successivo CCNL del 24 luglio 2003, e nel quale continuano a non essere citate le disposizioni in questione) e nell'elenco delle disposizioni disapplicate allegato al decreto 165/2001 non si fa cenno di queste norme.  Sempre nell'ambito della disciplina del sistema sanzionatorio riferito al personale a tempo determinato appare in qualche modo forzata la soluzione che si è intesa dare al venir meno della sanzione dell’esclusione dall’insegnamento (divenuta inapplicabile, secondo l'interpretazione ministeriale). Tale soluzione, infatti, potrebbe valere per il personale che si debba iscrivere nelle graduatorie di terza fascia di istituto, ma non può a nostro avviso valere per coloro che sono già iscritti nella graduatorie ad esaurimento, per i quali non esiste una procedura selettiva per l’iscrizione.  In merito all'individuazione delle infrazioni di minore gravità applicabili al personale docente, e di competenza del dirigente scolastico, si ribadiscono le perplessità in ordine alla competenza del dirigente ad irrogare la sanzione della sospensione fino a 10 giorni (sanzione inesistente nel sistema sanzionatorio del personale docente). In particolare la valutazione preventiva sulla sanzione da irrogare costituirebbe una evidente violazione del diritto a difesa, introducendo un pre-giudizio che prescinderebbe dall'audizione del dipendente interessato, e in ogni caso vincolerebbe il dirigente anche nel caso in cui emergesse l'esigenza di adottare una sanzione di grado superiore.   Un capitolo ampio e importante della circolare riguarda il delicato problema della sospensione cautelare del personale docente, istituto venuto meno a seguito dell'improvvida abrogazione, da parte dell'articolo 72 del decreto 150, dell'articolo 506 del decreto legislativo 297/1994. Non possiamo che concordare con lo sforzo interpretativo del MIUR per individuare, nel sistema normativo che regolamenta in generale il rapporto di lavoro dipendente, i fondamenti giuridici che – pur in presenza di uno specifico vuoto legislativo – possono legittimare il mantenimento di un istituto che comunque trova la sua giustificazione nella tutela del buon andamento dell'attività delle istituzioni scolastiche rispetto a situazioni che possono creare anche un grave disagio, sia riguardo al corretto svolgimento della funzione docente che nei confronti degli utenti del servizio scolastico. Le soluzioni individuate dalla circolare prestano ancora il fianco a qualche critica, particolarmente per quanto riguarda l'eventuale intervento cautelare di emergenza che poteva essere adottato, in presenza di determinati presupposti, direttamente da parte del dirigente scolastico. In ogni caso la circolare pone validi presupposti per una possibile soluzione giuridica del problema, fermo restando che un intervento normativo correttivo dell'articolo 72 del decreto 150 costituirebbe, a nostro parere, il rimedio più corretto ed efficace, evitando la ricerca di soluzioni complesse e controverse.  INIZIATIVE DI FORMAZIONE PER I DOCENTI  - CLIL  La CISL Scuola, preso atto che è la stessa formulazione della C.M. a rendere esplicite, in diversi passaggi, le incongruenze riscontrabili nel quadro normativo a seguito delle innovazioni introdotte – talvolta forse con eccessiva fretta - col d.lvo 150/09, ha ripetutamente richiamato la necessità di assicurare che l’esercizio dell’azione disciplinare non interferisca, direttamente o indirettamente, con le prerogative della libertà di insegnamento. Una posizione, la nostra, che si muove in coerenza anche con quella recentemente assunta dal CNPI e che l’Amministrazione ha mostrato di recepire, almeno a livello di attenzione, in più di un passaggio della circolare, pur dicendosi impossibilitata ad individuare concretamente sedi atte a temperare l’unilateralità delle decisioni in materia disciplinare.  Sarà quindi importante proseguire nella ricerca di adeguate garanzie in sede di definizione del codice disciplinare del personale docente, secondo quanto già previsto dal CCNL attualmente in vigore.  Venerdì 10 dicembre u.s. sono state pubblicate nel sito del MIUR due note relative al riordino del secondo ciclo di istruzione.  La prima (prot. AOOGDGPER 1082 9.12.2010) riguarda la formazione dei docenti di disciplina non linguistica secondo la metodologia CLIL, mentre la seconda (prot. .n. 10841 del 7 dicembre 2010) si riferisce alle misure di accompagnamento al riordino del secondo ciclo d'istruzione ed in particolare alle iniziative di formazione per il personale docente con progettazione autonoma a cura di reti di scuole e Offerta nazionale di formazione - ANSAS.  Formazione dei docenti di disciplina non linguistica secondo la metodologia CLIL  I percorsi di formazione sono rivolti al personale docente della scuola secondaria di secondo grado con incarico a TI e TD abilitati inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.  I percorsi avviati con la presente nota sono rivolti a docenti in possesso del livello di competenze linguistico-comunicative B1 con priorità ai docenti che insegnano nei licei linguistici.  Per i docenti sprovvisti del livello B1 saranno realizzati successivamente percorsi formativi specifici .  I percorsi di formazione linguistica, curati dai Centri linguistici di Ateneo, dalle Facoltà Universitarie o dagli Enti individuati dal MIUR, avranno una durata quadriennale per chi possiede il livello B1 e biennale per coloro che sono in possesso del livello B2.  Il passaggio dal livello B1 a B2 e da B2 al C1 avrà una durata complessiva di 260 ore, prevalentemente in presenza, secondo il modello blended.  La nota specifica il percorso di formazione metodologico-didattica CLIL, indicando le attività formative, l'ambito disciplinare, il settore scientifico-disciplinare SSD e i Crediti Formativi Universitari CFU.  Individua, inoltre, il profilo del docente CLIL alla fine del percorso formativo.  I docenti che frequenteranno tali percorsi potranno usufruire delle 150 ore di permesso per motivi di studio.  Gli UU.SS.RR. dovranno informare i docenti a TD inseriti nelle graduatorie ad esaurimento del territorio di competenza, rilevare la disponibilità dei docenti forniti del livello B1 e trasmettere tali dati al MIUR, utilizzando l'allegato 1, entro il 21 dicembre p.v.  I dirigenti scolastici dovranno pianificare le discipline non linguistiche che potrebbero essere insegnate dal 2012/13 nei licei linguistici e dal 2014/15 nei licei e negli istituti tecnici, individuare i docenti a TI disponibili a frequentare i corsi in possesso del livello B1 e trasmettere tali dati al MIUR, utilizzando l'allegato 2, entro il 21 dicembre p.v.  Misure di accompagnamento al riordino del secondo ciclo d'istruzione.  Progettazione autonoma di iniziative di formazione per il personale docente a cura di reti di scuole e Offerta nazionale di formazione - ANSAS)  La nota, preliminarmente, precisa che le attività di formazione sono progettate autonomamente da reti di scuole e realizzate in collaborazione con enti di formazione accreditati, università, associazioni professionali e disciplinari presenti nel territorio.  A tal fine le istituzioni scolastiche capofila sono invitate a comunicare le candidature per l'attivazione dei progetti, inviando i seguenti dati all'area SIDI:  codici meccanografici delle scuole coinvolte  la rete di scuole (min 3 max 20)  piano do formazione modulare (durata max 100 ore in presenza)  ogni modulo min 20 corsisti  Nell'area SIDI è presente una scheda per l'adesione all'Offerta Nazionale predisposta dall'ANSAS.  Le istituzioni scolastiche interessate dovranno indicare, per ogni percorso prescelto, il numero di docenti interessati (minimo tre per ciascun percorso).  I percorsi formativi predisposti dall'ANSAS si svolgeranno secondo il modello e-learning integrato con 15 ore in presenza e 25 ore online.
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16/12/2010 In stato di agitazione i precari dell'INPS
Stato di agitazione dichiarato dai  sindacati dei lavoratori atipici di CISL CGIL e UIL (rispettivamente FELSA, NIDIL e CPO) e dai lavoratori in somministrazione dipedenti delle Agenzie di lavoro ed impiegati presso l'INPS di macerata.Sono 10 i lavoratori che a partire dal 31 marzo 2011, data di scadenza del loro contratto di lavoro, saranno lasciati a casa dall'INPS di Macerata, in conseguenza dei tagli previsti dalla manovra estiva di correzione dei conti pubblici.Si tratta di una situazione che in tutta Italia coinvolge 1.800 lavoratori, la maggioranza dei quali, da diversi anni, sono occupati da anni nelle sedi dell'Istituto con contratti di somministrazione di lavoro attraverso varie agenzie per il lavoro.Sono lavoratori adibiti a funzioni ordinarie e strutturali – come liquidazione di prestazioni di cassa integrazione, disoccupazione per lavoratori impiegati in aziende in crisi, invalidità civili delle persone diversamente abili - tanto che la loro assenza non potrà che rallentare le pratiche rivolte soprattutto a persone che hanno perso il lavoro, con conseguenze gravi  anche nei loro confronti.Una vera e propria "crisi dimenticata" quella dei precari, ai quali le Pubbliche Amministrazioni negli ultimi anni hanno fatto ricorso per aggirare i blocchi del turn over (cioè il divieto di sostituire personale in pensione) compensando il mancato adeguamento delle piante organiche. Con un colpo di spugna la manovra cancella ora questi lavoratori sacrificandoli sull'altare del risanamento dei conti pubblici.Per sensibilizzare l’opinione pubblica richiamando l’attenzione su questo problema era stato organizzato un presidio con volantinaggio presso la Sede dellì’INPS per il 16 dicembre. A causa del maltempo che ha colpito anche la città di Macerata l’iniziativa è stata rinviata a data da destinarsi.I lavoratori chiedono  la proroga dei contratti in scadenza, la sospensione delle norme di taglio previste dalla manovra di luglio e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro in somministrazione tuttora attivi presso l'Istituto, attraverso meccanismi di riconoscimento del lavoro effettuato in eventuali concorsi banditi dall'Ente.
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15/12/2010 Energie per il domani
Energie per il domani. La scuola italiana, valori e consapevolezza a servizio dei giovani e del paese. CLICCA QUI per leggere  la sintesi del rapporto commissionato dalla Cisl Scuola e svolto dalla SWG srl 
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15/12/2010 Scuola, le assunzioni nella provincia di Macerata
Leggi e scarica gli elenchi, pubblicati dalla Cisl Scuola di Macerata, relativi alle assunzioni negli istituti scolastici provinciali per l'anno 2010-2011. Il primo elenco riporta i nominativi dei nuovi assunti, il secondo illustra le differenze nei confronti degli  anni scorsi. CLICCA QUI PER LE ASSUNZIONI NOMINATIVE CLICCA QUI PER LE DIFFERENZE ANNUALI
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15/12/2010 Osservatorio mercato del lavoro
I dati dell'Osservatorio sul mercato del lavoro della Cisl di MacerataOttobre 2010Agosto 2010
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14/12/2010 Assegni di cura per anziani non autosufficienti
Scade il 31 dicembre 2010 il termine per presentare la domanda di accesso agli assegni di cura per i cittadini dei Comuni che rientrano nell'Ambito territoriale sociale n. 15 (Macerata, Corridonia, Mogliano, Appignano, Montecassiano, Petriolo, Pollenza, Treia e Urbisaglia). Scarica il bando e  la modulistica  Bando per la concessione degli assegni di cura Modulistica
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14/12/2010 Energie per il domani
UN PAESE MIGLIORE, LA SCUOLA CI CREDE - RICERCA SWG PER CISL SCUOLA Lamentano paghe troppo basse, uno scarso riconoscimento sociale e la difficoltà di lavorare con strutture e mezzi inadeguati. Eppure, la maggioranza dei docenti si dice soddisfatta del proprio lavoro e dell’opportunità di rapportarsi ai giovani, sicura delle proprie capacità e pronta ad essere “messa sotto esame”. Malpagati, preoccupati per il proprio futuro e per quello della Scuola, sottovalutati nel loro ruolo sociale e in attesa di una maggiore meritocrazia, ma anche soddisfatti dell’attività che svolgono e felici di poter dialogare con i giovani, contribuendo al loro percorso di crescita. Il mondo della Scuola sta vivendo con lo stesso fiato corto che caratterizza il Paese; il suo destino non può prescindere dal contesto e dal clima sociale. Tra crisi economica e sconvolgimenti politici, tra proteste e istanze di cambiamento sempre più urlate dall’opinione pubblica, l’Italia ha bisogno di ricomporre un puzzle sgretolato, i cui tasselli sembrano essere sempre più lontani; necessita di ritrovare orientamenti perduti e nuovi punti di riferimento. Anche quello della pubblica istruzione è un ambito che deve necessariamente ritrovare senso e prospettiva. Ma come vivono la quotidianità scolastica gli insegnanti? Come si pongono rispetto al presente e che futuro intravedono? Quali sono gli stati d’animo, le attese e le speranze più diffuse? Per rispondere a queste domande, l’istituto di ricerche SWG ha realizzato uno studio molto articolato per conto di CISL Scuola dal titolo “Energie per il domani. La scuola italiana: valori e consapevolezza a servizio dei giovani e del Paese”. La crisi economica che attanaglia da tempo l’Italia di certo non ha risparmiato gli insegnanti. Dilaga il senso di precarietà, e il tema delle scarse retribuzioni pesa non poco sul livello di soddisfazione personale. Decisamente affievolito, inoltre, il riconoscimento sociale tradizionalmente legato alla figura professionale del docente. E poi mancano strumentazioni e strutture adeguate per far funzionare al meglio “la macchina scolastica”. Senza contare che i tagli imposti dalla recente riforma stanno mettendo a repentaglio la qualità dell’offerta formativa e cancellando qualsiasi visione prospettica, soprattutto tra gli insegnanti più giovani. Eppure i docenti non mollano, anzi testimoniano, più di altre categorie professionali, un forte senso di appartenenza, una fiducia di fondo che - nonostante tutto - non se ne va. L’85% degli intervistati si sente orgoglioso e soddisfatto di stare in cattedra. Forti, consapevoli e sicuri di sé e delle proprie capacità, gli insegnanti non temono i giudizi, anzi auspicano l’introduzione di sistemi di valutazione oggettivi e premianti per chi davvero lo merita. Gli insegnanti, infine, sono felici di potersi rapportare alle nuove generazioni, di poter stringere un rapporto stretto con quei giovani verso i quali nutrono diverse perplessità. Agli occhi dei docenti, infatti, i ragazzi di oggi appaiono fragili, più che mai disorientati, scomodi e impacciati nel ruolo di futuri protagonisti dello sviluppo del Paese. Allo stesso tempo, però, la professione di insegnante rappresenta l’occasione per toccare le corde più intime dei giovani, per contribuire in qualche modo alla loro crescita, per far parte del loro percorso di formazione culturale ed umana. Lo studio ha voluto identificare e misurare, attraverso un insieme di percorsi metodologici di natura qualitativa e quantitativa, nella pienezza delle articolazioni territoriali, di genere e generazionali che lo distinguono, i valori di fondo, gli ideali e le aspirazione che contraddistinguono gli insegnanti, operatori e primi attori del sistema scolastico formativo. Il profilo emerso è stato confrontato con le evidenze dell’opinione pubblica italiana al fine di definirne i tratti peculiari: quella degli insegnanti appare come un’immagine per certi versi inaspettata che esprime tutte le potenzialità di un gruppo socio-professionale che, incompreso, trattiene energie e con difficoltà riesce a proiettarsi nel domani. Per approfondire: Sintesi dell' Indagine Gli insegnanti protagonisti del cambiamento
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