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30/07/2010 INAL, cambio al vertice del Comitato provinciale
articolo  da "il Resto del Carlino" del 30/07/2010 IL CONSIGLIERE designato dalla CISL, FABRIZIO VALENTINI è stato eletto martedi, all'unanimità, nuovo presidente del Comitato consultivo provinciale Inail. Valentini ha affermato di voler impegnarsi sui " temi più urgenti riguardanti la sicurezza sul lavoro, la prevenzione degli infortuni, la cura e gli interventi di assistenza dei lavoratori vittime di infortuni" ma anche " la formazione informazione e assitenza alle piccole e medie imprese" e infine " i controlli e la vigilanza ispettiva nei cantieri edili e in tutti i luoghi di lavoro". Vicepresidente è Alceste Bartelucci, direttore Marco Orelli
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29/07/2010 Mancato rinnovo dei contratti del personale di Questure e Prefetture
È allarme dentro e fuori le Questure e le Prefetture italiane dove sono impiegati oltre 1.500 lavoratori degli Sportelli unici per l’immigrazione. Personale ”prezioso” per rispondere alla mole ingente delle pratiche di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno ma che, adesso, la decisione del Governo di tagliare la metà dei contratti pubblici a tempo determinato, rischia seriamente di spazzare via. L’allarme è duplice perché, da un lato, interessa il funzionamento del ministero dell’Interno e, dall’altro lato, le decine di migliaia di lavoratori stranieri e dei loro familiari che hanno a che fare con i documenti di permanenza in Italia e con i ritardi della macchina burocratica. Dalla manovra economica, non arrivano buone notizie. Le ragioni del contenimento della spesa pubblica avranno gravi effetti sul funzionamento delle Questure se si confermerà la riduzione degli organici del personale con contratti di somministrazione. La Cisl chiede il rinnovo dei contratti di somministrazione del personale ma insiste sulla necessità di trasferire la procedura del rilascio dei rinnovi dei permessi di soggiorno ai Comuni. Come ha detto più volte il segretario generale, Raffaele Bonanni, “il trasferimento di competenze è l’unico modo per rendere più efficace e leggera la macchina amministrativa nel rispetto dei termini di legge del rilascio dei permessi”. L’Anolf, l’Associazione della Cisl per gli immigrati, è mobilitata con presidi, incontri e sit-in davanti alle Questure e Prefetture italiane. “I contratti vanno rinnovati subito altrimenti la situazione, già pesante, sarà ingestibile - ha detto Oberdan Ciucci, presidente nazionale dell’Associazione per gli immigrati - Vanno evase tutte le pratiche della regolarizzazione di colf e badanti e di coloro che hanno presentato domanda e attendono da mesi il rinnovo sostenendo un onere economico non indifferente”. Roma, 28 luglio 2010
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29/07/2010 "Licenziati". E la Cisl attacca la Regione
“Senza lavoro per colpa della Regione Marche”.  La Cisl punta il dito e va nel dettaglio.  “Risulta – scrivono i dirigenti sindacali Vincenzo Tiani e Luca Talevi – che nelle ultime  ore siano stati revocati, da diverse Zone territoriali dell’Asur, incarichi e assunzioni  previsti a decorrere dal 1° agosto 2010 e preventivamente comunicati agli interessati mediante telegramma. Tutto questo a causa dei tagli dei budget alla sanità previsti dal Dipartimento Salute e quindi dall’Asur”. Il paradosso. “Uomini e donne della nostra regione – continuano alla Cisl – neovincitori di concorso o di avviso pubblico hanno dapprima ricevuto la raccomandata che gli comunicava l’assunzione dal 1° agosto, poi, due giorni prima di prendere servizio, hanno ricevuto una telefonata con la quale si annullava tutto”. L’affondo: “Tale fatto è gravissimo perché le persone interessate alle assunzioni, che avevano già provveduto a inviare alle amministrazioni di cui erano dipendenti o ai loro rispettivi datori di lavoro privati le proprie dimissioni, o hanno già ottenuto l’aspettativa senza retribuzione,  oggi, si ritrovano senza lavoro”. Considerata la gravità dei fatti, la Cisl ha chiesto l’urgente intervento del governatore Spacca “perché adotti dei provvedimenti che rispettino i diritti e le legittime aspettative di queste persone”.28 luglio 2010
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29/07/2010 Allarme dentro e fuori le Questure e le Prefetture
È allarme dentro e fuori le Questure e le Prefetture italiane dove sono impiegati oltre 1.500 lavoratori degli Sportelli unici per l’immigrazione. Personale ”prezioso” per rispondere alla mole ingente delle pratiche di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno ma che, adesso, la decisione del Governo di tagliare la metà dei contratti pubblici a tempo determinato, rischia seriamente di spazzare via. L’allarme è duplice perché, da un lato, interessa il funzionamento del ministero dell’Interno e, dall’altro lato, le decine di migliaia di lavoratori stranieri e dei loro familiari che hanno a che fare con i documenti di permanenza in Italia e con i ritardi della macchina burocratica. Dalla manovra economica, non arrivano buone notizie. Le ragioni del contenimento della spesa pubblica avranno gravi effetti sul funzionamento delle Questure se si confermerà la riduzione degli organici del personale con contratti di somministrazione. La Cisl chiede il rinnovo dei contratti di somministrazione del personale ma insiste sulla necessità di trasferire la procedura del rilascio dei rinnovi dei permessi di soggiorno ai Comuni. Come ha detto più volte il segretario generale, Raffaele Bonanni, “il trasferimento di competenze è l’unico modo per rendere più efficace e leggera la macchina amministrativa nel rispetto dei termini di legge del rilascio dei permessi”. L’Anolf, l’Associazione della Cisl per gli immigrati, è mobilitata con presidi, incontri e sit-in davanti alle Questure e Prefetture italiane. “I contratti vanno rinnovati subito altrimenti la situazione, già pesante, sarà ingestibile - ha detto Oberdan Ciucci, presidente nazionale dell’Associazione per gli immigrati - Vanno evase tutte le pratiche della regolarizzazione di colf e badanti e di coloro che hanno presentato domanda e attendono da mesi il rinnovo sostenendo un onere economico non indifferente”.Roma, 28 luglio 2010
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28/07/2010 Bonanni: «Il contratto nazionale non si tocca»
 Clicca qui per l'intervista http://www.cisl.it/sito.nsf/Documenti/HOME%5EAPropositoDi
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28/07/2010 Vertenza Fincantieri
23 luglio 2010 - Fincantieri, consiglio provinciale approva documento all'unanimità la presidente Casagrande: "Cantieristica marchigiana è vertenza nazionale" (dal sito della Provincia di Ancona)
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28/07/2010 Fiat, i sì e i no di Bonanni
«Quello che faremo al tavolo con la Fiat è molto semplice: noi chiederemo di sapere se ha ancora intenzione di produrre 1,4 milioni di auto in Italia, e di investire 20 miliardi in 6 anni, come Sergio Marchionne ha scritto nero su bianco nel suo progetto Fabbrica Italia. Perché, se in caso contrario si va a una riduzione di quelle cifre, noi non siamo per nulla d'accordo: e in quell'evenienza saremo conseguenti, il nostro dissenso sarà forte». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, parla con il manifesto alla vigilia dell'incontro di domani, a Torino: «Un faccia a faccia che dovrà essere di chiarimento», sottolinea, a segnalare l'importanza del vertice convocato dal governo «in giorni di una confusione che non finisce più, in cui tutti hanno alzato i toni, e le preoccupazioni vanno a mille».Ma voi come vedete l'annuncio di Marchionne che la nuova monovolume Fiat andrà in Serbia? Mette a rischio Mirafiori? Io dò una risposta che potrà sembrare strana: può addirittura essere una cosa positiva, e non mettere a repentaglio il futuro di Mirafiori. Ma solo a particolari condizioni: quella monovolume, pur essendo importante e interessante come prodotto, non è però a nostro parere così remunerativa come potrebbero essere altri modelli, magari più prestigiosi. E allora io dico: Fiat è una multinazionale, ha fabbriche a Detroit, Belo Horizonte, in Polonia, in Serbia, in Turchia, e può decidere dove posizionare meglio le sue auto. Però, dall'altro lato, ha diversi stabilimenti in Italia, e allora voglio augurarmi che spostare la monovolume a Kraguievac possa voler dire che porta modelli più prestigiosi e remunerativi a Torino, come merita per storia e professionalità quella fabbrica. In caso contrario non capirei di che cosa stiamo parlando.Come mai anche voi della Cisl, che avete un dialogo più continuo con la Fiat, soprattutto dopo Pomigliano, dovete arrivare a un tavolo convocato in extremis dal governo per avere informazioni così importanti? Della monovolume in Serbia abbiamo saputo come un fulmine a ciel sereno, da un'intervista: e certamente questa cosa non ci ha fatto piacere. Il fatto è che nell'ultimo mese e mezzo, per i fatti che tutti conosciamo, la confusione è arrivata a mille, e così tutti ci si sono buttati sopra. E allora certo, sinceramente questo non era proprio il momento di farci arrivare via stampa informazioni così delicate. Ma questo caos purtroppo nasce dalla strenua opposizione fatta da una parte minoritaria del sindacato, che crede di avere sempre la posizione giusta, e ritiene quelle degli altri addirittura superflue.Stiamo parlando della Fiom? Se c'è un obiettivo che la Fiom ha ottenuto, è l'esasperazione della Fiat: azienda che poi, quando perde la pazienza, diventa l'esatto speculare della Fiom. Ma io credo al contrario che il sindacato, in questa fase di crisi, dovrebbe avere tutt'altro obiettivo. Stiamo perdendo migliaia di posti di lavoro, e allora il mio dovere in questo momento è mantenere il lavoro dove c'è e favorire gli investimenti: con realismo.Ma a Pomigliano vi accusano di aver rinunciato ad alcuni diritti per salvare la fabbrica. Ad esempio il diritto di sciopero. Io sono nato nella Val di Sangro, e lì quando avevo vent'anni non c'erano nè fabbriche, nè diritti sociali e del lavoro. I diritti sono arrivati con le industrie. Se io favorisco oggi il consolidamento della Fiat in Italia, dicendo sì all'investimento di Pomigliano, darò oltretutto un segnale alle altre multinazionali: nel nostro Paese si può investire. Al contrario, se la Fiat va via, cosa rimarrebbe a Napoli? La camorra e la disoccupazione, che certo non portano con sè i diritti sociali e la democrazia sindacale. E sullo sciopero consiglio agli amici della Fiom di leggere bene l'accordo: riguarda solo il diciottesimo turno del sabato, non tutta la settimana.Però a Pomigliano obiettivamente l'accordo resta difficile da gestire: ha votato no quasi il 40% dei dipendenti, quando gli iscritti Fiom sono il 17% Chi sono gli altri? Lì c'è stata soprattutto cattiva informazione, perché molti in quei giorni non andavano in fabbrica. Io dico, e vi prego di scriverlo, che la nostra vittoria a Pomigliano è stata «cla-mo-rosa». Sì: è la prima volta in assoluto che vinciamo di gran misura in un referendum che riguarda delicate questioni normative. E invece cosa mi devo sentir dire l'indomani? Che ha vinto chi ha avuto il 40%, e che rivuole indietro i giocattoli per ricominciare il gioco. La Cisl, quando ha perso, ha sempre accettato il risultato.Allora la soluzione può essere la «newco», magari assumendo solo chi è d'accordo con voi? O l'uscita dal contratto dei metalmeccanici, per uno nuovo dell'auto? Qui ci sono i miei grossi no: nel senso che non sono affatto contrario a una newco, ma si dovranno assumere tutti gli operai, e alle stesse condizioni precedenti. Nè si possono imporre firme individuali: la tua libertà di oggi, è la mia di domani. Un altro no - ed è ancora più notevole se si considera che io di solito non uso mai negazioni definitive - è all'uscita dal contratto dei metalmeccanici. Non è possibile che uno solo dei contraenti decida: la Cisl è contraria.Nell'incontro di Torino dite di sperare che Epifani «porti a giudizio» la Fiom. Vi siete sentiti in questi giorni con lui? Siete ottimisti? Io avevo formulato quell'auspicio dopo aver letto un'intervista di un mese fa al Corriere della Sera, in cui Epifani di fatto sconfessava la Fiom. Ma ieri è tornato a dichiarare che con Fiat bisogna azzerare tutto e ritrattare da capo, e questa frase perciò non mi fa sperare che si stia andando nella direzione da me auspicata.Dal Manifesto - 27 luglio 2010
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27/07/2010 Il notiziario
http://www.youtube.com/watch?v=8hZhTFTT2tghttp://www.youtube.com/watch?v=gHqcph4cPIc
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27/07/2010 La crisi non va in ferie
L’estate è tempo di vacanze e di riposo meritato per tantissimi lavoratori e per le loro famiglie. Purtroppo però la crisi non va in ferie e al contrario impedisce a molti di loro di trascorrere un periodo estivo sereno. Al giro di boa dell’anno 2010 è opportuno analizzare alcuni dati da cui si può desumere che se la discesa si sta lentamente arrestando, la strada per risalire resta ancora molto lunga e difficoltosa. Gli ammortizzatori sociali A giugno 2010, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la Cig ordinaria è diminuita del 27%. Un dato positivo, da valutare confrontandolo con quello di giugno 2008, rispetto al quale l’incremento rimane notevole (+172%). Per molte aziende l’incentivo sta per terminare e per i lavoratori si prospetta la trafila della Cig straordinaria e della mobilità. Non a caso entrambi questi due ultimi ammortizzatori sociali continuano a crescere. La prima lo fa a ritmi altissimi (+ 80% rispetto a giugno 2009). Più o meno stabile è invece il flusso delle iscrizioni nelle liste di mobilità (+ 6% rispetto a giugno 2009). I lavoratori iscritti alle liste di mobilità Alcune considerazioni sui lavoratori in mobilità, solo la metà dei quali godono della relativa indennità. Una volta iscritti nelle liste poi non è semplice rientrare nel mercato del lavoro. Il principale motivo di cancellazione è infatti la decadenza automatica (60%). Stiamo parlando di lavoratori che il sistema non è riuscito a riassorbire neanche con gli incentivi della mobilità; persone in età generalmente avanzata (il 55% ha tra i 40 e i 59 anni), con bassa scolarizzazione e specializzazione, a forte rischio di ingresso nei circuiti del lavoro in nero e dell’illegalità. Meno qualità nell'occupazione Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nei primi quattro mesi del 2010 diminuiscono le assunzioni (-7,5%) così come le cessazioni (-8,4%). Il saldo è positivo ma anche in questo caso sono necessarie delle precisazioni. Peggiora infatti la qualità dell’occupazione, in quanto diminuiscono le assunzioni a tempo indeterminato mentre aumentano l’apprendistato e il lavoro intermittente. Soprattutto però aumentano le collaborazioni a progetto, che sono la forma giuridica più utilizzata per mascherare, precarizzandoli, dei veri e propri rapporti di lavoro subordinato. Non è detto poi che dietro ogni collaborazione ci sia un lavoratore, nel senso che, nei confronti della stessa persona possono essere stipulati, da una stessa o da più aziende, diversi contratti di collaborazione nello stesso anno. I giovani pagano la crisi A pagare la crisi sono infine i più giovani, per i quali peggiorano le già difficili condizioni di accesso al mercato del lavoro. Rispetto ai lavoratori in età compresa tra 15 a 24 anni diminuiscono le assunzioni (-11%) e aumentano le cessazioni (-88%). Necessario convocare le parti sociali In conclusione, è evidente che i deboli segnali di ripresa non possono farci abbassare la guardia. Il livello di attenzione sulla crisi e sulle sue ricadute nei confronti dei livelli occupazionali deve rimanere alto. Per questo chiediamo al Commissario della Provincia di Macerata di assumere come prioritarie queste problematiche, convocando le parti sociali per valutare insieme quali misure adottare con urgenza per farvi fronte. Marco Ferracuti Segretario Generale Cisl Macerata
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26/07/2010 Summer School: I Edizione: Confini
Inizia oggi a Loreto la Summer School, iniziativa formativa dedicata al fenomeno delle migrazioni internazionali.
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26/07/2010 Edizioni Lavoro - RSU Riforma contrattuale e rappresentanza
Per  informazioni e prenotazioni : Sig.ra Carmen Carotenuto c/o Cisl Ancona via Ragnini, 4  Ancona tel. 071/2822237
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25/07/2010 «Marchionne non può giocare allo sfascio»
Clicca qui per l'intervista  http://www.cisl.it/sito.nsf/8e22d5cfb1ea61c3c125736a004abf54/8afb9d7ab374ad34c125776c002c0624?OpenDocument
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23/07/2010 La Cisl delle Marche a confronto sulla manovra economica
I dirigenti della Cisl marchigiana, dopo un ampio ed articolato dibattito, ribadiscono l’importanza dell’individuazione di regole condivise, a livello internazionale, per contenere le derive speculative, e sostengono le proposte e le iniziative messe in campo dal sindacato europeo e dalla Cisl a tale proposito, a partire dalla raccolta di firme per l’adozione di una tassa dello 0,05%  sulle transazioni finanziarie. Esprimono forte preoccupazione per il protrarsi della crisi economica e in particolare dei suoi effetti sull’occupazione, che rischiano di essere ulteriormente amplificati in particolare a danno dei giovani se, oltre alle necessarie politiche di controllo e contenimento dei conti pubblici, non verranno messe in campo anche misure a sostegno dello sviluppo e del lavoro a livello nazionale ed europeo; Evidenziano la difficile situazione di tante famiglie italiane che vivono in uno stato di crescente incertezza e ansia per il futuro e di milioni di persone non autosufficienti alle quali non è fornita  adeguata assistenza in termini di servizi e di sostegno economico.   In riferimento alla manovra finanziaria del Governo, il Consiglio generale apprezza lo sforzo della Segreteria confederale che, tramite la tenacia del confronto sostenuto da iniziative quali l’Assemblea nazionale dei quadri del 5 giugno, la manifestazione della scuola del 15 giugno, le assemblee, i volantinaggi, i presìdi sotto le Prefetture delle categorie del pubblico impiego e dei pensionati, ha prodotto alcuni risultati significativi,  e la modifica migliorativa di alcune misure inizialmente previste. Il Consiglio della Cisl Marche valuta positivamente: • la ripresa della lotta all’evasione fiscale con il ripristino della tracciabilità dei pagamenti, l’inserimento della fatturazione elettronica, il rafforzamento del redditometro, l’attribuzione ai Comuni del 33% delle somme recuperate dall’evasione; • la previsione di assunzione di un certo numero di precari nella scuola nei prossimi due anni; • il recupero delle progressioni di carriera nella scuola, la cui messa in discussione rappresentava una misura particolarmente iniqua; • la conferma di decontribuzione e defiscalizzazione degli aumenti relativi alla contrattazione decentrata e l’elevazione a 40.000 euro del limite del reddito utile per usufruirne, escludendo da tale misura il salario unilateralmente erogato da parte delle aziende • la cancellazione dal testo della manovra (ottenuta in collaborazione con l’associazionismo dei disabili) delle misure restrittive degli assegni di invalidità • l’avvio di una riduzione di alcuni costi della politica e degli stipendi dell’alta dirigenza dello stato • la razionalizzazione delle funzioni dei comuni più piccoli, in particolare per ciò che attiene la gestione dei servizi pubblici locali Il Consiglio generale della Cisl delle Marche ritiene necessario: • perseguire la realizzazione della riforma fiscale, sulla base delle articolate proposte Cisl, sulle quali è legittimo attendersi a breve risultati tangibili  per la nostra base sociale, realizzando se necessario anche ulteriori iniziative di mobilitazione; • sostenere la necessità di un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie (con esclusione dei titoli di Stato); • ribadire la contrarietà al blocco dei contratti del pubblico impiego e la necessità di salvaguardare almeno la contrattazione decentrata su obiettivi di produttività, efficienza e riduzione degli sprechi, per evitare la sterilizzazione della funzione e del ruolo del sindacato, e il rischio di rafforzamento del sindacalismo autonomo e conflittuale • proporre l’ampliamento del numero di lavoratori (fissato dalla manovra nel numero di diecimila) in mobilità con accompagnamento alla pensione, a cui non applicare la finestra a scorrimento, ritenendo tale limite inadeguato rispetto alla situazione di crisi in atto • attuare una iniziativa costante a tutti i livelli per ridurre i costi della politica, a partire da privilegi incomprensibili di parlamentari, consiglieri regionali, ecc, dall’accorpamento dei numerosissimi enti e società a controllo pubblico, •  sostenere una più funzionale articolazione amministrativa, favorendo gestioni associate dei servizi, consorzi o accorpamenti di enti locali e la rivisitazione complessiva di ruoli e compiti del sistema delle autonomie locali • operare perché non si interrompa il confronto istituzionale tra Governo, Regioni ed Enti locali; vanno individuati infatti, prima dell’inizio del 2011, da un lato aggiustamenti o compensazioni sui tagli della manovra alla finanza regionale e locale, eccessivi soprattutto per le amministrazioni “virtuose”, dall’altro interventi di riduzione e razionalizzazione della spesa da parte di Regioni, Province e Comuni per evitare l’inaccettabile automatismo di riduzione dei servizi per i cittadini e aumento delle imposte. Il Consiglio Generale ritiene fondamentale affrontare le priorità di azione appena proposte, sfuggendo a semplificazioni e slogan mediatici, basandoci sulla concretezza dei dati reali, sulle competenze specialistiche da mettere in campo, sull’esercizio rigoroso della nostra autonomia. Il Consiglio generale, consapevole della complessità e delle difficoltà, causate dalla litigiosità e dalla carenza di progettualità di gran parte del ceto politico, da un bipolarismo che ha modificato gli spazi di possibile concertazione con le parti sociali, da un Governo culturalmente poco incline al confronto con gli interlocutori sindacali, ribadisce la condivisione della linea di negoziazione responsabile adottata dalla Cisl ed al contempo sottolinea la necessità di coinvolgere maggiormente tutto il corpo dell’organizzazione nell’elaborazione e condivisione delle proposte ai vari livelli, per far comprendere con maggiore efficacia le nostre scelte, il tasso di innovazione sociale che contengono e l’orizzonte etico e strategico che le accompagna. Il Consiglio fa proprie le linee di indirizzo espresse dalla Conferenza nazionale sulla contrattazione del 15-16 luglio, assunte dal Consiglio generale confederale. In tal senso, rispetto alla concertazione locale e alla contrattazione decentrata, prende in carico la necessità già rilevata dai territori, di costruire strategie articolate e sollecita una riflessione sull’assetto organizzativo, sulle risorse e sulle iniziative formative che possano sostenere questa scelta strategica. Sulla concertazione territoriale, al fine di affrontarla con coerenza rispetto alle novità delle situazione attuale, è necessario ridefinirne i contenuti in relazione alle prospettive del federalismo, alla sussidiarietà tra pubblico e privato nella gestione dei pubblici servizi, ai meccanismi di responsabilizzazione nelle politiche fiscali e tariffarie. Il Consiglio della Cisl Marche ritiene anche fondamentale che le strutture Cisl ad ogni livello adottino modalità e strumenti efficaci per una tempestiva informazione a delegati e attivisti sulle posizioni, le proposte, le iniziative della Cisl, per sostenerli nel loro delicato compito di rappresentanza, reso ancora più difficile dalle dinamiche sociali ed economiche in atto, non ultima l’evoluzione del sistema comunicativo, in termini di velocità delle notizie, di pervasività delle informazioni, di frequente generalizzazione dei contenuti. Il Consiglio generale esprime sostegno alle iniziative della CISL Marche, messe in campo in questa fase complicata e difficile, attraverso l’impegno sul fronte degli ammortizzatori e gli accordi anticrisi siglati con la Regione Marche;  sottolinea con favore lo stanziamento di 60 milioni di euro per gli ammortizzatori in deroga per l’anno in corso, e la necessità di provvedere ad analoghe risorse anche per il 2011, con l’obiettivo di individuare forme di tutela anche per coloro che attualmente non ne usufruiscono Al contempo il Consiglio impegna la segreteria regionale Cisl:  a contribuire alla realizzazione di adeguate politiche attive del lavoro, ad applicare in sede decentrata l’Accordo quadro sulla formazione sottoscritto unitariamente a livello nazionale nel febbraio scorso, a seguire l’iter della legge regionale sull’istruzione  a seguire con attenzione il percorso legislativo delle modifiche alla Legge 13 sul sistema sanitario marchigiano (sulle quali la Cisl e le categorie della Fp e della Fnp hanno già svolto una costruttiva azione emendativa), il percorso di consultazione sul nuovo Piano socio-sanitario, la trattativa sulle rette e l’assistenza delle residenze sanitarie per anziani  a riprendere un confronto a tutto campo con la Giunta regionale sulle politiche per lo sviluppo, con priorità alla qualificazione del nostro apparato manifatturiero ed al sistema dei servizi alle persone e alle imprese   ad attivarsi, in sintonia con le categorie del pubblico impiego, per favorire ogni opportunità di realizzare contrattazione decentrata negli enti pubblici. Il consiglio generale Cisl Marche infine, valuta positivamente i rapidi ed efficaci accordi di rinnovo dei Contratti nazionali di molti settori privati, siglati negli ultimi mesi in base al nuovo modello contrattuale e auspica una rapida conclusione dei negoziati ancora in corso; assume al contempo l’esigenza di rafforzare la strumentazione e potenziare le risorse umane ed economiche per affrontare, nelle aziende e nei territori dove ci saranno le condizioni per farlo, una fase di contrattazione decentrata, improntata a relazioni sindacali più partecipative, alla condivisione di obiettivi e risultati, nell’ottica di favorire lo sviluppo, di integrare le tutele del welfare pubblico, di consolidare le nostre imprese sul piano della qualità e dell’innovazione.LE INTERVISTE http://www.youtube.com/cislmarche?gl=IT&hl=it#p/u/5/h8IPTwEsLvEhttp://www.youtube.com/cislmarche?gl=IT&hl=it#p/u/4/kvEb0mscM9Yhttp://www.youtube.com/cislmarche?gl=IT&hl=it#p/u/3/Iwlq3TM_-2khttp://www.youtube.com/cislmarche?gl=IT&hl=it#p/u/2/4VWkGIelT6Q
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22/07/2010 Il sindacato bacchetta l’ospedale San Salvatore: “i soldi per il corso ci sono…. ma il corso dov’è?”
Il giallo del corso che non c’è. E’ quanto solleva Paolo Braconi, segretario provinciale della Fp Cisl, a proposito di un corso per la riqualificazione in Operatori Socio Sanitari del Personale Ausiliario del Servizio Sanitario Regionale per il quale, a seguito di un accordo con le organizzazioni sindacali, la Regione Marche ha stanziato i necessari fondi. “La ASUR ha già emanato il Bando per il corso – osserva Braconi -, ma l’azienda Ospedaliera “SAN SALVATORE” non ha fatto nulla e non è dato sapere che intenzioni abbia. Inoltre, confrontando la Dotazione Organica del SAN SALVATORE con le altre Aziende Sanitarie, emerge una insufficiente presenza di questa figura professionale rispetto ad altre figure assistenziali. E’ ingiusto che il Personale del Servizio Sanitario Regionale sia trattato in due modi diversi e, a questo proposito, chiediamo un incontro all’Assessore alla Sanità per sapere il motivo per cui l’Azienda Ospedaliera SAN SALVATORE non sta rispettando l’Accordo Regionale e perché non gli viene imposto di farlo”.
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21/07/2010 Dopo la crisi: proposte per un'economia sostenibile
Gli autori suggeriscono vie d’uscita concrete e ragionevoli: evitare di prolungare la recessione, rimettere la finanza al suo posto, costruire un'economia sostenibile, avviare politiche per uno sviluppo di qualità, tutelare il lavoro, ridurre le disuguaglianze.Il volume nasce da un progetto comune dell’Etui - Istituto sindacale europeo e di Sbilanciamoci!, la campagna sulle alternative economiche di 47 organizzazioni della società civile italiana.Gli autori del volume sono: Bruno Amable, Eileen Appelbaum, Andreas Botsch, Roberta Carlini, Antonio Cianciullo, Vincenzo Comito, Paul De Grauwe, Sebastian Dullien, Gerald Epstein, Maurizio Franzini, Jean Gadrey, Francesco Garibaldo, Claudio Gnesutta, Pierre Jonckheer, Jacques Le Cacheaux, Robert Kuttner, Angelo Marano, Giulio Marcon, Markus Meinzer, Richard Murphy, Grazia Naletto, Mario Pianta, Felice Roberto Pizzuti, Guglielmo Ragozzino, Alessandro Santoro, Helene Schuberth, Stefan Schulmeister, Daniela Schwarzer, Gianni Silvestrini, Annamaria Simonazzi, Antonio Tricarico, Andrew Watt.Per informazioni Sbilanciamoci!, redazione@sbilanciamoci.info, tel. 06 8841880.Il volume è scaricabile gratuitamente dal sito www.sbilanciamoci.info
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20/07/2010 Cassa integrazione in deroga, alle Marche 60 milioni.
In arrivo sessanta milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga. L’assessore alle Politiche del lavoro Marco Luchetti infatti ha sottoscritto venerdì  con il sottosegretario del ministero del Lavoro Pasquale Viespoli l’Accordo con il governo che destina alle Marche la consistente somma per la cassa integrazione in deroga dei lavoratori delle piccole imprese, quelle per intenderci al di sotto dei 15 dipendenti. “Queste risorse - spiega in una nota il presidente della Regione Gian Mario Spacca - serviranno per rafforzare ed implementare gli interventi di sostegno al reddito e favorire i percorsi di formazione e ricollocazione di tutti quei soggetti che si trovano in difficoltà perché colpiti dalla crisi congiunturale in atto, tutelando così la coesione sociale. Vogliamo dare una solidarietà concreta a chi vive condizioni di difficoltà ma la manovra economica nazionale avrà degli effetti devastanti. Nonostante la battaglia di resistenza che stiamo conducendo con le altre Regioni - aggiunge il Governatore - subiremo una riduzione dei trasferimenti di circa il 67% e di conseguenza non ci sarà più sostegno per le piccole e medie imprese e verranno penalizzati i servizi ai cittadini”. “In un momento di tagli selvaggi ai trasferimenti da parte dello Stato - aggiunge l’assessore alle Politiche del lavoro Marco Luchetti - il rinnovo dell’Accordo per le risorse 2010 è certamente una buona notizia. Avevamo richiesto questi fondi sin da dicembre 2009 e solo oggi ci sono stati assegnati. Resta poi una enorme preoccupazione per il 2011, anno su cui si riverseranno tutti i danni della manovra economica nazionale in atto. Il futuro - conclude Luchetti - dei nostri lavoratori è a rischio e per questo continueremo a batterci”. La Regione ha fatto da apripista su scala nazionale nell'utilizzo di questo strumento di difesa del reddito. Accordi di questa natura nelle Marche sono stati resi operativi fin dal 2004, per tutelare i lavoratori di specifici settori in difficoltà o di territori caratterizzati da profonde crisi produttive e occupazionali. Il Segretario Generale Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo sottolinea l'importanza dell'accordo che mette a disposizione ingenti risorse da parte dello Stato e della Regione. Auspica inoltre una consistente dotazione anche per il 2011,  una maggiore qualificazione delle politiche attive del lavoro  al fine di incentivare il più possibile la nuova occupazione, sollecitando le imprese che stanno superando la crisi a non essere timide dal punto di vista occupazionale.
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20/07/2010 Anche a Pesaro ha fatto tappa Easy Tour di Adiconsum e Save the Children
Ha fatto tappa il 22 luglio anche a Pesaro la campagna di sensibilizzazione ad un utilizzo sicuro e consapevole di Internet e delle comunicazione tramite i media elettronici, promossa da Adiconsum e Save the children in collaborazione con la Commissione europea. Le nuove tecnologie sono ormai per i giovani un insostituibile spazio di confronto, scoperta, socializzazione, crescita, studio e divertimento: un territorio affascinante, sconfinato e facilmente accessibile dove purtroppo trovano spazio anche contenuti e comportamenti potenzialmente pericolosi. Quello proposto anche a Pesaro è stato quindi un percorso di sensibilizzazione che ha coinvolto i ragazzi in un’attività di simulazione permettendo loro di riflettere sulle emozioni e soprattutto sui comportamenti assunti nell'utilizzo dei videogiochi (l’attività ha ottenuto il premio alta qualità ”Il Grillo”) E' stato inoltre distribuito del materiale cartaceo e mini guide utile non solo ai ragazzi ma anche ai genitori per un approccio sicuro dei propri figli all’utilizzo delle nuove tecnologie.
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20/07/2010 Vigili del fuoco protestano davanti alla Prefettura
Anche i Vigili del fuoco di Pesaro hanno protestato contro i tagli previsti dal Governo che avranno pesanti ricadute anche nel territorio provinciale. I lavoratori delle tre sigle di Cgil, Cisl e Uil, infatti, si sono dati appuntamento questa mattina davanti alla Prefettura di Pesaro, per far sentire la loro voce nell’ambito di una grande manifestazione nazionale. Si è tratto di uno sciopero di 4 ore (durante il quale il soccorso è stato comunque garantito) e alle 11, in tutte le sedi di servizio, per un minuto hanno suonato le sirene degli automezzi. Secondo i rappresentanti sindacali, i tagli alle assunzioni e al bilancio provocheranno delle pesanti ripercussioni. “La carenza cronica di personale si aggraverà ulteriormente – sostengono i rappresentanti delle tre sigle - e causerà, come ci è stato detto esplicitamente nell’incontro che si è svolto qualche giorno fa al Viminale con i vertici del Ministero dell’Interno, la mancata apertura del distaccamento di Macerata Feltria in maniera permanente, nonostante il passaggio del distaccamento di Novafeltria al Comando di Rimini. Le zone del Montefeltro rimarranno quindi “scoperte” e i tempi di intervento che si dilateranno per arrivare sino ai 40/50 minuti, senza contare che tutte le sedi subiranno questa ricaduta con ripercussioni su tutto i dispositivi di sicurezza della provincia. Si registreranno problemi anche relativamente agli automezzi e alle attrezzature che vedranno drasticamente diminuite le già esigue risorse per la loro manutenzione e per il loro ricambio: buona parte dei mezzi già vecchi ed obsoleti rischieranno di restare in autorimessa ad ogni piccolo guasto (considerando anche che diversi automezzi sono stati e sono tuttora impegnati nell’emergenza Abruzzo ed hanno subito un notevole grado di usura) e ci potranno addirittura essere problemi per il rifornimento di carburante. A tutto ciò va aggiunto che abbiamo il contratto scaduto da 30 mesi e bloccato per i prossimi 3 anni e che partiamo già con un notevole “svantaggio” rispetto alla media degli stipendi dei vigili del fuoco europei”.
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20/07/2010 DONNA, GIOVANE, IMMIGRATA: IL PROFILO DEL LAVORATORE DOMESTICO
  Donna, giovane, immigrata: è questo il profilo del lavoratore domestico che emerge dall’indagine Censis condotta presso un campione di 997 lavoratori. Il 71,6% dei collaboratori sono infatti stranieri, provenienti in prevalenza dell’Europa dell’Est, Romania (19,4%) Ucraina (10,4%) Polonia (7,7%) e Moldavia (6,2%), ma sono numerosi anche i Filippini (9%).   Più di 8 collaboratori su 10 sono donne, presenza che si mantiene costante sia tra gli italiani che tra gli stranieri, mentre con riferimento all’età, emerge un profilo piuttosto giovane, soprattutto la componente straniera: il 15,8% ha meno di 30 anni, il 51,4% meno di 40 (tra gli stranieri la percentuale sale al 57,3% contro il 36,5% degli italiani) e soltanto il 17,5% è al di sopra dei 50. Questi alcuni dei dati emersi oggi durante la presentazione della ricerca realizzata dal Censis  con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che è stata presentata il 15 luglio a Roma.
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