Si è svolto stamattina nella sede della Regione l'incontro tra i sindacati e il presidente Luca Ceriscioli per fare il punto sulla Jp Industries di Fabriano. Hanno preso parte al vertice i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm e i sindacati confederali Cisl, Cgil e Uil. Ceriscioli ha sottolineato l'impegno del Mise che ha istituito due tavoli tecnici per trovare la soluzione che metta d'accordo azienda e banche e che dia certezze sulla sostenibilità finanziaria del piano industriale presentato da Giuseppe Porcarelli.
I sindacati hanno chiesto e ottenuto di mantenere aperto un canale di comunicazione istituzionale tra le parti al fine di monitorare l'evolversi della situazione, nel quadro di una vicenda che vede coinvolti 700 lavoratori.
«La situazione della Jp rimane ancora incerta. - afferma Andrea Cocco, Fim Cisl Marche al termine dell'incontro - L'accordo tra banche e azienda va definito in maniera puntuale. Come Fim Cisl. abbiamo chiesto che i tempi siano veloci, in considerazione di una sentenza di Cassazione che potrebbe chiudere la vicenda con il rischio che 700 lavoratori perdano l'impiego, in un territorio che conta già più di 5800 disoccupati. Ci auguriamo nel breve periodo risposte chiare per i lavoratori: se così non fosse, dovremmo prendere coscienza di dover mettere in atto iniziative ancor più forti. Non è possibile che in una vicenda legata alla cessione di un ramo dell'Antonio Merloni dove un imprenditore possa sviluppare un piano industriale, le banche rischiano di far saltare il lavoro in un territorio già depresso. Vogliamo che le istituzioni stringano i tempi: il lavoro serve ora, non nei prossimi mesi».
Per il responsabile della Ast di Fabriano, Guanito Morici, «La situazione della Jp è indicativa di ciò che sta avvenendo nel territorio: nessun nuovo posto di lavoro, nessuna nuova realtà produttiva e un tessuto sociale che sta reggendo solo grazie agli ammortizzatori sociali, che però non sono la soluzione, ma una semplice medicazione temporanea. Se non si interviene con scelte decise per risolvere i problemi del settore degli elettrodomestici - conclude Morici - continueremo ad assistere anche nei prossimi anni a piani di riorganizzazione che prevedono una riduzione dell'attività produttiva e dei posti di lavoro».