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09/12/2016 Concorso pubblico Vigili del Fuoco per 250 posti
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per 250 posti nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.  IAL Marche  organizza corsi di preparazione ala prova selettiva  Concorso Pubblico VVFF  per maggiori informazioni contatta le sedi IAL.
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07/12/2016 Cagli: assemblea sulla sanità
Organizzata dai sindacati, si è svolta il 5 ultimo scorso, una assemblea aperta  per affrontare la situazione dell’Ospedale di Cagli e dell’insieme della sanità della provincia di Pesaro.Di fronte ad una significativa presenza di lavoratori e cittadini, ed al sindaco Alberti, i tre rappresentanti di CGIL, CISL e UIL, Simona Ricci, Gabrio Tonelli e Laura Biagiotti, hanno manifestato la preoccupazione per le notizie apparse recentemente  riguardanti il nosocomio di Cagli e  della sua trasformazione in Ospedale di comunità, con affidamento al privato della gestione dei servizi.L’accusa che i Sindacati rivolgono ai responsabili regionali riguarda la mancanza di confronto con le parti sociali, una politica degli annunci che crea allarmismo e confusione e la inesistente condivisione delle scelte annunciate.Da tempo le Organizzazioni sindacali chiedono chiarezza su alcuni punti fondamentali: Quale è il disegno complessivo e l’assetto che si intende dare alla sanità del nostro territorio, Quale ruolo dovrà avere il privato, posto che la sanità pubblica deve restare centrale nell’offerta dei servizi, Come si intende intervenire per affrontare il grave problema della mobilità passiva, che costringe i cittadini a rivolgersi sempre più spesso presso strutture fuori regione, con gravi disagi anche di ordine economico. Il Sindaco, nel suo intervento, ha confermato che ufficialmente sono stati attribuiti al privato, dieci posti letto dell’ospedale Celli e alcuni ambulatori, ma quanto alle altre notizie apparse sui giornale non risulta nulla di ufficiale.Ciò conferma il grave stato confusionale della politica sanitaria e l’esigenza di aprire un confronto ampio con  le Istituzioni e con le Parti Sociali.In particolare, è stato da tutti sottolineato, come a poco più di 20 giorni dall'entrata a regime della DGR 139 sugli ospedali di comunità delle Marche che, lo ricordiamo, prevede tra le altre cose la chiusura dei Punti di Primo Intervento Territoriali senza che a tutt'oggi esistano atti amministrativi e organizzativi che  definiscano con puntualità il funzionamento degli ambulatori territoriali, peraltro aperti solo di giorno, come manchi qualsiasi informativa sia agli operatori che ai cittadini.L’assemblea si è conclusa con l’impegno di verificare, in occasione dell’incontro del 16 dicembre prossimo,  nel merito la situazione con il dr. Fiorenzuolo, direttore di Area vasta e con la Dr.ssa Capalbo direttrice di Marche Nord e mantenere aperto  il confronto ed il dialogo con i lavoratori ed i cittadini per verificare assieme le eventuali iniziative da assumere . 
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07/12/2016 Chiusura discarica di Moie di Maiolati, le preoccupazioni dei sindacati
FP Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti   esprimono forte preoccupazione per la sorte dei 20 lavoratori della  discarica di Moie di Maiolati dopo la  decisione da parte della  politica  di chiuderla. «Una chiusura  trattata con superficialità e  noncuranza da parte delle  amministrazioni comunali e provinciali.  - sottolineano i sindacati di categoria  - Nonostante avessero fatto  un’ ipotesi di completamento della discarica, che avrebbe favorito la continuità del lavoro, oggi fanno   marcia indietro.   Chiediamo con forza un confronto con le amministrazioni coinvolte  - concludono FP Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti  - affinché possiamo trovare una soluzione ai problemi e definire in particolare i criteri per la eventuale ricollocazione del personale.» 7/12/16   
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07/12/2016 Bilancio 2017: incontro tra i sindacati e il Comune di Ancona
Il Comune di Ancona e le organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil di Ancona, confederali e dei pensionati, hanno sottoscritto un verbale al termine del confronto sul bilancio di previsione 2017, mantenendo la buona prassi di partecipazione che ha portato alla condivisione di importanti tematiche che incidono sulla vita dei cittadini. L’impegno congiunto è di proseguire i confronti sulle fasi di attuazione del bilancio preventivo 2017, sull'analisi dei risultati conseguiti a consuntivo 2016 e sulle questioni centrali per lo sviluppo sociale ed economico della città a partire da Porto, Infrastrutture e reti di servizi. L’amministrazione comunica che l’adozione, tra i primi Comuni in Italia, del bilancio preventivo 2017 in tempi così celeri garantisce immediata capacità di spesa per la realizzazione degli investimenti senza dover passare per i limiti imposti dall’esercizio provvisorio. Il piano degli investimenti assume un peso economico e progettuale particolarmente rilevante, oltre 30 milioni di euro, in grado di incidere profondamente nella trasformazione della città, su cui si applicherà l’accordo raggiunto il 12 gennaio 2016 tra Cgil Cisl Uil di Ancona e amministrazione comunale in materia di appalti. Sul piano delle entrate rimangono immutate la pressione fiscale complessiva e le tariffe dei servizi a domanda. Inoltre il Comune di Ancona, nel triennio 2017-2019, ha in programma l’assunzione di 66 nuovi dipendenti, di cui 23 nel corpo della Polizia Municipale. Per quanto riguarda i servizi sociali inoltre la scelta dell'amministrazione è quella di garantire un livello di servizi superiore a quello minimo permesso dai soli trasferimenti statali e regionali: la quota di risorse proprie messe a disposizione dal Comune passa dal 46,22% del 2015 al 51,32% del 2017. Relativamente alla tutela della popolazione anziana le parti ritengono utile proseguire e rendere stabile il confronto sull’organizzazione dei servizi sociali, come avvenuto anche per il progetto “Insieme per la cura”. Su questo tema i tavoli di lavoro congiunti (assistenti sociali, terzo settore, volontariato, sindacati) ormai positiva prassi, hanno consentito il consolidamento di un efficace sistema di rete che migliora quantità e qualità dei servizi offerti ai cittadini in particolare per il contrasto alla povertà e come risposta ad anziani soli e all’handicap.
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06/12/2016 Bilancio Regione Marche 2017, le priorità di Cgil Cisl Uil per lo sviluppo e la coesione sociale
 Le segreterie regionali Cgil, Cisl e Uil hanno già evidenziato difficoltà delle Marche a causa del perdurare degli effetti della crisi, aggravate dal sisma, sollecitando la Giunta regionale ad intensificare il proprio impegno su tali priorità attraverso un percorso di coinvolgimento delle parti sociali, come previsto dagli accordi sottoscritti. In previsione delle prossime scelte di bilancio per il 2017  Cgil, Cisl e Uil ritengono necessario affrontare in primo luogo le criticità non risolte con la variazione del bilancio preventivo 2016, la cui copertura è stata rinviata alla manovra di assestamento e, in particolare, il Trasporto pubblico locale e il Fondo di solidarietà per limitare l’aumento delle rette a carico delle famiglie nelle strutture residenziali e semiresidenziali. Per il bilancio di previsione 2017, Cgil, Cisl e Uil ritengono prioritario concentrarsi sulle voci di spesa che possano maggiormente favorire la coesione sociale a partire da una precisa elencazione delle risorse destinate a non autosufficienza, disabilità, infanzia-adolescenza, inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. E poi, l’attribuzione di uno stanziamento  di risorse aggiuntive, pari almeno a euro 3 milioni, per le cure domiciliari e 1 milione per la lotta alla povertà (complementari al SIA). Inoltre lo stanziamento di 4 milioni di euro per ripristinare le agevolazioni tariffarie del Trasporto pubblico locale per i pendolari e  le fasce più deboli, al netto delle risorse necessarie per mantenere i servizi, evitando ulteriori tagli e ribadendo al contempo il percorso di razionalizzazione nella gestione dei servizi stessi. Infine, la destinazione di risorse di almeno euro 3 milioni per garantire il diritto allo studio ed euro 2 milioni per le politiche abitative e una verifica sulla necessità di reperire risorse, anche di fonte comunitaria, per la qualificazione dei servizi per l’impiego pubblici e privati.
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05/12/2016 5 Minuti Cisl: Contratto Tessile - Volontari Anteas con i terremotati di San Ginesio
Mancato rinnovo contratto del settore tessile- abbigliamento, dopo lo sciopero nazionale del 18 novembre scorso, prosegue la mobilitazione. Prossimo appuntamento l'assemblea quadri e delegati il 21 dicembre a Milano. Le interviste a Patrizia Massacesi, cucitrice alla Canali spa, e Mimmo Sciore, segretario Femca Cisl Marche, responsabile settore moda. Sisma, a San Ginesio i volontari Anteas impegnati nella distribuzione dei pasti e del trasporto di chi è rimasto. La storia di Silvana che con altre 180 persone mangia, vive e dorme nell’Ostello, unica struttura rimasta intatta nella zona rossa. Le interviste ai volontari Anteas Eleonora Caponi,Giuseppe Salvatori e al coordinatore attività Anteas di San Ginesio Benito Barchetta.https://youtu.be/AY5Z_LBOYsM
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02/12/2016 Credito cooperativo: sit in di protesta contro i tagli ingiustificati
Nei giorni scorsi, a causa di una richiesta di tagli che nel corso degli anni è diventata sempre più alta, è stata interrotta la trattativa con la Commissione Sindacale della Federazione Marchigiana delle Bcc per la definizione di una parte importante della retribuzione dei lavoratori del settore legata all’andamento della propria Bcc. Infatti, nonostante le Banche di Credito Cooperativo delle Marche abbiano quest’anno ottenuto un risultato migliore rispetto allo scorso anno (l’utile complessivo, a livello regionale, è passato dai 21,2 milioni di euro del 2014 ai 29 milioni del 2015), ancora una volta i loro amministratori, per quanto riguarda la parte di retribuzione legata all’andamento della banca, non vogliono riconoscere ai propri dipendenti il giusto compenso previsto dal Contratto. Nonostante le decurtazioni già concesse, i Presidenti e la Federazione Marchigiana delle Bcc chiedono una riduzione ancora maggiore rispetto a quella ottenuta, nell’evidente tentativo di scaricare sempre di più sulle spalle dei dipendenti il peso della crisi che sta attraversando il sistema bancario. La resistenza del sindacato a tali sempre maggiori richieste, nasce dal fatto che la necessaria politica del rigore che le aziende continuano a sostenere in ogni occasione - e che condividiamo – purtroppo non viene applicata ai compensi dei propri amministratori, dimenticando che la crisi del sistema è stata, in primo luogo, generata dai crediti deteriorati da loro concessi. Una politica del rigore che, per quasi tutte le Bcc, non trova riscontro nemmeno nel contenimento delle spese per consulenze, pubblicità, rappresentanza, viaggi ed altre voci dipendenti dalla loro discrezionalità. Per non parlare dell’assenza della dovuta, democratica alternanza nei consigli d’amministrazione della maggior parte delle Bcc, trasformando, di fatto, tale incarico, che è frutto di periodiche elezioni da parte dell’assemblea dei Soci, in una sorta di professione da portare ben oltre il raggiungimento della pensione. Con la conseguenza che questi stessi soggetti, da tempo già pensionati, con il loro atteggiamento proprietario, intenderebbero affrontare il problema degli esuberi del personale e di come far uscire i lavoratori ancor prima che essi abbiano maturato i requisiti per la pensione.
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02/12/2016 Tombolini: doppio presidio per il diritto al lavoro
Doppio presidio dei 150 lavoratori della Tombolini Industrie davanti alle sedi dell'Inps e del Tribunale di Macerata. La protesta è stata messa in atto ieri, giovedì 1 dicembre. per sbloccare l'istanza presentata al giudice delegato da parte di una società terza tesa a riprendere l'attività produttiva: per effetto del fallimento, i dipendenti sono sospesi senza salario e senza nessuna indennità. «Bisogna fare presto - commenta David Ballini segretario regionale della Femca Cisl Marche - ogni giorno che passa si aggrava la situazione dei dipendenti e si rischia di perdere le commesse in portafoglio». Mercoledì 30 novembre il sindaco di Urbisaglia e Ballini hanno avuto un breve incontro con il presidente del consiglio Matteo Renzi e con il commissario per la ricostruzione Vasco Errani per sollecitare una rapida soluzione. 02/12/2016
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02/12/2016 Servizi socio sanitari, il maceratese è in ginocchio. Serve unità tra istituzioni e forze sociali
L'impatto del sisma sul sistema sanitario, socio sanitario e assistenziale maceratese è stato devastante. I dati che la Cisl e la Federazione dei pensionati hanno raccolto dal confronto con istituzioni e altre forze sociali del territorio dimostrano che, da questo punto di vista, l'entroterra maceratese è in ginocchio. Sono 13 le strutture residenziali per anziani inagibili, insieme a 2 strutture per disabili e 2 per minori. Senza contare i danni alle strutture sanitarie dell'Area Vasta 3, prima tra tutti l'Ospedale di Comunità di Tolentino, così come l'RSA di San Ginesio, il Poliambulatorio di Sarnano ed altre ancora. Ad oggi stimiamo coinvolti più di 300 utenti che, va ricordato, sono tra le persone più fragili delle nostre comunità. Alcuni sono stati trasferiti in altre strutture simili a quelle di provenienza - gravando sulle stesse in termini di carichi assistenziali - altri in strutture recettive dove, giocoforza, non possono ricevere assistenza adeguata. Il Segretario regionale dei pensionati Cisl Marche Dino Ottaviani lancia poi un allarme.  «Numerose sono le segnalazioni che ci giungono dalle famiglie che hanno perso l'aiuto delle assistenti familiari private o il sostegno dei servizi di assistenza domiciliare pubblica,  e che oggi in solitudine devono prendersi cura dei loro familiari anziani». «In questo momento - afferma la Responsabile della Cisl di Macerata Silvia Spinaci - l'emergenza va gestita rimettendo al centro il territorio. La sfida, oggi più che mai, è ripristinare i presidi assistenziali dell'entroterra maceratese, ragionando insieme ai Sindaci su strutture più grandi, situate in posizione baricentrica e con bacini di utenza più importanti. Strutture che, in prospettiva, possono coltivare l'ambizione di diventare Case della Salute di bassa o media intensità assistenziale, rispondendo così in modo più efficace ed integrato ai bisogni socio sanitari della popolazione». «Considerando il ruolo che le strutture per anziani svolgono nelle comunità locali in termini di rapporto col territorio e con le amministrazioni locali che le gestiscono, va scongiurato in questa fase - prosegue Spinaci - il rischio di un massiccio ingresso di soggetti privati. Questi possono avere una funzione importante nella ricostruzione di presidi che però, a nostro avviso, devono restare a titolarità e gestione pubblica». La Cisl e la FNP ritengono necessario che una situazione di così profonda emergenza venga gestita nella massima unione di forze e intenti. Ai Sindaci dei nostri territori, che finora hanno simboleggiato il coraggio e la generosità della popolazione marchigiana, chiediamo ora di essere lungimiranti e coesi, facendo fronte comune e ricercando le sinergie necessarie, tra loro e con le forze sociali del territorio, per affrontare questo momento difficile. «A partire - conclude Silvia Spinaci - dal dibattito sull'ospedale unico, che in questo contesto acquista un rilievo particolare. Su questo esortiamo i nostri Sindaci a superare polemiche inutili e campanilismi dannosi. Da un confronto che può anche essere aspro in quanto schietto, deve alla fine levarsi una voce unica e forte, capace di incidere anche a livello regionale per il bene di tutti i cittadini maceratesi».   
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01/12/2016 I lavoratori e le imprese delle aree terremotate stanno ancora aspettando
Le segreterie di CGIL CISL UIL delle Marche considerano non più rinviabile l’intervento degli ammortizzatori sociali per quei lavoratori dipendenti delle imprese che hanno dovuto sospendere la loro attività a causa del terremoto, ai quali non possono applicarsi gli strumenti ordinari come la cassa integrazione, nemmeno quella in deroga. I contributi per il sostegno al reddito, che il decreto emanato nel mese di ottobre prevede per questi casi, non sono a tutt’oggi usufruibili in quanto le modalità di erogazione devono essere stabilite da una convenzione tra il Ministero del Lavoro e le quattro regioni interessate (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). La  convenzione, tuttavia, non è stata ancora definita dal Ministero e quindi rimane da sottoscrivere. E così, gli interventi a favore dei lavoratori - rispetto agli altri previsti dalle ordinanze e dai decreti – sono quelli che non hanno avuto efficacia. Tale situazione non fa che aggiungere incertezza alla condizione di gravità che vivono le imprese coinvolte dal sisma e che rischia di scaricarsi ulteriormente sui lavoratori, rendendo oltretutto parziali e insufficienti alcuni condivisibili interventi di estensione degli ammortizzatori sociali, assunti nel frattempo dalla Regione Marche. 1/12/16  
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01/12/2016 Adiconsum potenzia il servizio per le controversie in materia di consumo
Le vessazioni nei confronti dei consumatori in molti settori del consumerismo, il persistere e accrescersi di pratiche commerciali scorrette ed aggressive, a cui si aggiungono le carenti informative , pone il consumatore in una forte situazione di squilibrio contrattuale. Ritardi di attivazione e disattivazione del servizio telefonico e nella riparazioni dei guasti, importi anomali e/o elevate bollette di telefonia e di energia, distacchi utenze, ritardi ferroviari, overbooking, perdita di un pacco, problematiche legate al conto corrente, mutui, finanziamenti, investimenti, ecc., sono esempi di contenziosi tra consumatori e aziende. Situazioni che ricadono sul consumatore con costi, disagi e aspettative di tutela dei propri diritti, ma per i quali è difficile trovare una risposta nella giustizia ordinaria. Infatti, dalla nostra esperienza, i cittadini hanno timore di intraprendere procedure che potrebbero essere più onerose del contenzioso in essere, con tempi lunghi ed esiti incerti. A fianco degli sportelli già in essere, Adiconsum Marche, nell’ambito del Programma generale della Regione Marche “Interventi a tutela dei consumatori e degli utenti nelle Marche (DGR817/2016) finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha potenziato i seguenti sportelli: FINANZIARIO Fornisce informazione e assistenza nel rapporto contrattuale tra Istituti finanziari e bancari e consumatori: credito, finanziamenti, prestiti personali e finalizzati, mutui, finanziamenti, cessione del quinto dello stipendio, furto e clonazione carte di credito e bancomat, buoni postali ecc., strumenti di investimento del proprio risparmio. L’attività sarà volta pertanto, sia alla educazione finanziaria sul funzionamento delle varie tipologie di finanziamento, sia ad intervenire con analisi dei contratti, richieste di rinegoziazione, gestione dei contenziosi con Banche e società finanziarie in via stragiudiziale e, se necessario, fornendo la necessaria assistenza legale. L’attività verrà svolta anche attraverso ricorsi all’Arbitro Bancario Finanziario e all’ l’Arbitro per le Controversie Finanziarie Consob. Vengono inoltre trattati anche i casi di indebitamento e sovraindebitamento. BENI E SERVIZI Gli sportelli offrono informazione, ed assistenza nelle varie fasi del rapporto consumatore e Azienda, dal contratto, alla verifica della conformità contrattuale e fatturazione, predisposizione dell’eventuale reclamo e composizione stragiudiziale della controversia attraverso gli organismi di ADR .Lo sportello sarà punto di riferimento per tutti i rapporti contrattuali, dalle utenze, agli acquisti a distanza, e on-line, porta a porta e nei locali commerciali. Sportello settore finanziario Ancona- Via Ragnini 4 tel.071283210 ancona@adiconsum.it- Orari: lunedì martedì giovedì dalle 9 alle 13 /mercoledì 15-18 Sportelli acquisto di beni e servizi: Macerata – Via G.Valenti 07334075212 macerata@adiconsum.it Orari: lunedì- martedì – mercoledì - venerdì 9/13 San Benedetto del Tronto- p.za Nardone 3 -0735581934 sanbenedetto@adiconsum.it Orari: lunedì -martedì -mercoledì -giovedì dalle 15 alle 18,30 01/12/2016
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01/12/2016 Intesa per il rinnovo del contratto del Pubblico Impiego
Cgil, Cisl e Uil hanno firmato a Palazzo Vidoni l'accordo quadro con il Governo sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego che finalmente sblocca un contratto fermo da 7 anni. Previsto per 3,3 milioni di lavoratori del settore un aumento medio di 85 euro lordi mensili.«È una svolta storica nel pubblico impiego. - commenta a caldo la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan - Riparte la contrattazione in tutti i comparti pubblici».  «Sono molto contenta, abbiamo fatto prevalere nuovamente la contrattazione e si è fatta valere la contrattazione sulla legge. - prosegue Furlan  - In questi anni infatti il contratto è stato spolpato dalle norme e ora attiveremo la contrattazione di secondo livello che garantirà non solo buste paghe più pesanti ma anche più qualità del servizio». Quanto alla parte economica, Furlan spiega che saranno poi i contratti a stabilire come andranno distribuiti gli 85 euro, «guardano innanzitutto ai lavoratori che più di altri hanno patito gli effetti della crisi e del blocco. Si tratta comunque di una cifra più che dignitosa. I dipendenti pubblici sono stati troppo tempo senza contratto. Finalmente saremo in condizione di rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini. Si è fatta un po' di giustizia». Anche il Segretario confederale Cisl con delega al Publico Impiego, Maurizio Bernava, commenta su Twitter l'accordo: «L'intesa sulla PA è la svolta che volevamo. Liberata la contrattazione per ridare speranza dignità futuro al lavoro pubblico». 30/11/2016
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30/11/2016 Cisl e Ial Marche alla Fiera dell'orientamento per far incontrare giovani e lavoro
Giovedì 1 dicembre la Cisl Marche insieme allo IAL Marche parteciperà alla fiera dell’orientamento promossa dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Macerata con l’obiettivo di favorire l’orientamento degli studenti e l’incontro con il mondo del lavoro. Come Cisl saremo a disposizione degli studenti con uno stand dedicato per offrire informazioni, consigli e strumenti utili ad orientarsi nell’ingresso nel mercato del lavoro. «La partecipazione a questa iniziativa – spiega Silvia Spinaci, Responsabile AST CISL Macerata - è espressione concreta dell’attenzione con cui la Cisl Marche guarda al mondo dei giovani e della volontà di mettere le nostre competenze a servizio dei giovani studenti che affronteranno presto la transizione dalla formazione al lavoro. Un passaggio delicato, in cui è importante non essere lasciati soli e in cui crediamo che il sindacato possa e debba avere un ruolo di accompagnamento e supporto dei futuri lavoratori. Come Cisl abbiamo collaborato con i referenti del Dipartimento per l’ideazione e l’organizzazione dell’iniziativa: è la sperimentazione di una sinergia tra la Cisl e l’Università di Macerata già esistente e che riteniamo fondamentale consolidare, con un’attenzione privilegiata proprio agli studenti». L’iniziativa è rivolta in particolare agli studenti dei corsi di laurea di Scienze della Formazione e di Scienze Pedagogiche: la partecipazione presso il nostro stand di IAL Marche, come soggetto accreditato ad ospitare i tirocini curriculari di questi studenti, permetterà di mostrare la formazione professionale come possibile area di lavoro e di inserimento post laurea.
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30/11/2016 Crisi complessa: altri tre mesi di mobilità in deroga per ex Merloni e area Piceno
Regione Marche, sindacati e associazioni imprenditoriali hanno sottoscritto ieri, martedì 29 novembre, un protocollo di intesa per prorogare di 3 mesi il trattamento di mobilità in deroga per i lavoratori residenti  o domiciliati nell'area di crisi industriale complessa del Piceno - Val Vibrata e per gli ex dipendenti dell'Antonio Merloni di Fabriano che abbiano raggiunto o stiano per raggiungere entro il termine del 2016 la scadenza degli ammortizzatori sociali e che si trovino attualmente in stato di disoccupazione. Le domande vanno presentate all'Inps competente per territorio entro il 28 febbraio 2017. Il lavoratore dell’area di crisi del Piceno dovrà formalizzare anche il Patto di servizio personalizzato presso il Centro per l’impiego di competenza. L'accordo prevede inoltre la proroga di 13 settimane della cassa integrazione in deroga per le aziende situate nei comuni dell'area di crisi complessa del Piceno e nei comuni dell'accordo di programma ex Antonio Merloni: la decorrenza della sospensione per la Cig non può superare la data del 31 dicembre 2016 anche se gli effetti possono estendersi e concludersi nel 2017. Le istanze devono essere inviate al sistema telematico CoMarche entro 20 giorni dall'inizio della sospensione. Questi interventi saranno effettuati entro il limite di spesa del 50% delle risorse assegnate alla Regione Marche per la proroga degli ammortizzatori sociali in deroga.  Le somme disponibili sono quelle relative alla quota parte, per le Marche, dei 250 milioni di euro stanziati dal Governo nazionale - con la legge di stabilità 2016 - per rifinanziare gli ammortizzatori in deroga. Il trattamento di integrazione salariale in deroga può essere concesso per un massimo di tre mesi, impiegando il 50 per cento (invece del 5 per cento in precedenza previsto) delle risorse assegnata alla Regione per gli anni 2014, 2015, 2016 non ancora utilizzate la Regione si riserva di valutare, con il contributo del Tavolo Regionale degli Ammortizzatori Sociali, ulteriori casi particolari, compresi quelli relativi alle imprese escluse dalla disciplina in materia di cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Un ulteriore punto dell'accordo tra le parti sociali prevede iniziative di politiche attive del lavoro per sostenere il capitale umano necessario nelle fasi di reindustrializzazione, riconversione e in nuovi insediamenti industriali. Sono già in predisposizione bandi utili a questo scopo, come i bandi sulle filiere dell'edilizia, del legno-mobile, della meccanica e dell'agroalimentare. Si precisa che  la proroga di 13 settimane di CIG in deroga prevista per l’area della Crisi Industriale Complessa del Piceno, e per l’area di cui all’Accordo di Programma Merloni,deve iniziare entro il 31 dicembre 2016. Domande con inizio sospensione CIGD successiva alla suddetta data verranno respinte dal sistema. La procedura telematica applicativa dell’Intesa del 29 novembre 2916 sarà operativa nel sistema telematico COmarche a partire dal 16 dicembre 2016 30/11/2016
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30/11/2016 Verso il referendum: l'invito della Cisl alla partecipazione
Mancano quattro giorni al referendum sulla riforma della Costituzione. La Cisl Marche ha concluso la la campagna informativa rivolta ai suoi iscritti per favorire un voto responsabile, consapevole ed informato. Le interviste al segretario regionale Sauro Rossi e ai professori dell'Università di Macerata Giovanni di Cosimo e Giulio Salerno. LEGGI LO SPECIALE 30/11/2016
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28/11/2016 Anna Bartolini ospite a Buonasera Marche
Anna Bartolini, segretaria generale Cisl Scuola Marche, ospite in studio a Buonasera Marche per illustrare la situazione critica della scuola marchigiana dopo il devastante sciame sismico che ha colpito il Centro Italia. Conduce Lucio Cristino. 28/11/2016
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28/11/2016 5 minuti Cisl: Speciale Terremoto. All'Università di Camerino #Ilfuturononcrolla
Speciale terremoto. All'Università di Camerino #ilfuturononcrolla. Le testimonianze del Magnifico Rettore, Flavio Corradini e del Presidente del Consiglio degli Studenti, Giuseppe Finocchiaro, intervenuti al Consiglio Generale della Cisl Marche.Scuola, firmato il contratto per l’utilizzo del personale docente e non docente nelle zone colpite dal sisma. L'intervista ad Anna Bartolini, Segretaria Generale Cisl Scuolahttps://youtu.be/RhABGds_njI
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27/11/2016 Raggiunto un accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici
Conclusa la trattativa per il rinnovo del Ccnl dei lavoratori metalmeccanici tra la delegazione di Federmeccanica e Assistal e le Organizzazioni sindacali Fim-Fiom-Uilm. Una vertenza durissima, durata 13 mesi, 20 ore di sciopero, oltre a manifestazioni, presidi e centinaia di assemblee nelle fabbriche. Oltre 1,6 milioni i lavoratori interessati dal rinnovo. Quello che è stato sottoscritto è un contratto fortemente impegnativo e innovativo, centrato su elementi nuovi o rinnovati che muteranno profondamente ruolo, partecipazione, competenze e riconoscimento della professionalità dei lavoratori nelle aziende. Il diritto soggettivo più importante per tutti i metalmeccanici, dopo quello su salute e sicurezza, diventa quello della formazione a partire – ad esempio – da una campagna di recupero del gap di competenze digitali, assieme ad un rinnovato ed aggiornato diritto allo studio. Viene inoltre, finalmente, riconosciuto anche nel nostro Paese, come in gran parte d’Europa, il valore della partecipazione dei lavoratori e del sindacato nelle scelte strategiche aziendali, istituendo il Comitato consultivo di partecipazione in tutte le grandi aziende, e diffondendo la contrattazione di secondo livello per aumentare la produttività e valorizzare il contributo dei lavoratori. Un intervento importante anche su salute e sicurezza, dando un ruolo più forte agli RLS. Il welfare integrativo assume un peso, anche economico, molto importante e si affianca al salario, sul quale abbiamo convinto Federmeccanica a superare il decalage percentuale proposto e a riconoscere la rivalutazione sulla base dell’Ipca. Complessivamente il beneficio economico per ciascun lavoratore sarà di 92,68 euro al mese (85 euro tra salario diretto derivante dall’inflazione, e salario indiretto: sanità integrativa (12 euro), welfare (19,69 euro) e previdenza complementare (7,69 euro) + 7,69 euro di formazione. Fortemente potenziate anche Metàsalute, l’assistenza sanitaria integrativa (156 euro totalmente a carico delle aziende e riconosciuto a tutti i lavoratori metalmeccanici e ai loro familiari a carico, anche ai conviventi) e Cometa, la previdenza integrativa, che vede aumentare il contributo a carico dell’azienda dall’1,6% al 2% per incentivare e valorizzare uno strumento fondamentale per le pensioni del futuro, soprattutto per i giovani. 26/11/2016  
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26/11/2016 I nuovi delegati in visita alla Cisl Nazionale e alla Camera dei Deputati
Come cambia il mondo del lavoro, cosa significa rappresentare i lavoratori oggi, come rispondere ai bisogni delle persone, come raccontare il lavoro in prima linea dei rappresentanti: questi gli obiettivi del corso di formazione di primo accostamento 2016 a cura della Cisl Marche. Un percorso in tre moduli che ha coinvolto 50 nuovi delegati provenienti da alcune categorie del settore privato di tutte le province marchigiane che si è concluso con una visita alla sede della Cisl Nazionale e alla Camera dei Deputati. Durante la mattinata, i delegati hanno incontrato il segretario nazionale Gigi Petteni, per un confronto sui risultati del corso di formazione, su temi di attualità sindacale e sul funzionamento della Cisl Nazionale. La Sala Storti ha ospitato anche un momento di riflessione sui contenuti del referendum del 4 dicembre, illustrati da Silvia Spinaci. 25/11/2016
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25/11/2016 25 novembre: Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale dell'ONU ha designato il 25 novembre Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Ogni data ha una storia e ripercorrerla brevemente spesso dà alle cifre di cui è composta volti e corpi che la rendono meno astratta e formalmente celebrativa. Non vogliamo che il 25 novembre sia solo una ricorrenza dietro la quale esaltarci o nasconderci rispetto alla quotidianità. Una sorta di rito collettivo fatto di iniziative interessanti e emozionanti a cui senz'altro partecipare e aderire ma che a volte hanno "il fiato corto" se non c'è la consapevolezza che poi la partita vera si gioca nelle nostre scelte e necessità, nel nostro impegno e anche nel nostro disimpegno, nel nostro tempo pieno delle azioni e delle relazioni. La data del 25 novembre fu scelta da un gruppo di femministe latinoamericane a Bogotà nel 1981: è la data dell'assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal ad opera del Servizio di informazione militare del dittatore dominicano Trujillo; mentre si recavano a far visita ai mariti in prigione, le tre donne furono rapite, torturate, massacrate e poi gettate in un precipizio. La narrazione ci restituisce accanto all'immagine della violenza brutale, quella del coraggio di queste tre donne rivoluzionarie; ci parla di amore per la libertà, per i loro compagni, per il loro paese. Ancora oggi violenze private e violenze pubbliche, in famiglia, sul lavoro, nelle guerre e nel fondamentalismo religioso, in usanze che non possono essere rispettate perché violano i diritti umani, segnano il corpo e l'anima delle donne spesso bambine, come l'infibulazione. E' di questi giorni la notizia del disegno di legge in Turchia che sospende i processi per chi, dopo aver abusato di una minore consenziente, (leggi "venduta" dalla famiglia) accetta le nozze riparatrici con la sposa bambina seviziata nel corpo e nell'anima. Quanto avviene in Turchia ci riguarda, come ci riguarda quanto avviene nei paesi in cui lo stupro, la sevizia, la tortura fisica e psicologica sono usate come armi politiche e militari. Ascoltiamo la TV, leggiamo le notizie che rimbalzano sui social e non sempre pensiamo che le donne respinte a Gorino sono le stesse donne che subiscono molestie, violenze, soprusi per cui abbassiamo lo sguardo o alziamo la testa in un moto di indignazione. La violenza ha mille volti e mille luoghi, dovremmo ricordarlo. In questo tempo in cui qualcuno parla di muri, un libro forte, potente scritto da una donna che racconta una donna ci invita a sollevare lo sguardo verso l'altro. La storia di Brigitte che ci racconta Melania Mazzucco in "Io sono con te" è una storia di perdita e di ritrovamento con al centro, appunto, una donna che, scappata dal Congo e dalla violenza, arriva in Italia ferita, persa, separata da se stessa e dai suoi figli. Dopo aver vissuto l'esclusione sopravvivendo per strada, in una Stazione Termini che diventa il luogo della disumanizzazione, Brigitte, rinasce attraverso l'accoglienza. Melania Mazzucco ci mostra come in uno specchio se stessa e noi stessi raccontando Brigitte e ci dice che l'unica via buona per opporsi alla violenza è quella dell'incontro, della relazione, del riconoscimento: "Ancora non so se riuscirò a scrivere la sua storia. Ma sono sicura che, se potrò farlo, sarà solo perché lei sarà stata se stessa con me, e anch'io con lei. Allora io potrò anche essere lì e trovare le parole". La violenza ha mille volti, mille luoghi. Dieci milioni, secondo l'Istat le donne che hanno subito violenza sessuale, fisica o psicologica nel corso della loro vita. In Italia la casa, le mura domestiche, la strada ma anche il posto di lavoro possono essere i luoghi della violenza di genere. Come Sindacati abbiamo voluto proprio focalizzare questo tema. Il lavoro che dovrebbe essere il luogo del "riscatto" (in alcuni contesti la violenza domestica si nutre anche del ricatto economico e la donna soggiogata è una donna spesso priva di lavoro, "dipendente" economicamente socialmente e psicologicamente dal proprio compagno), dove le donne possono realizzare il proprio talento o comunque rendersi autonome, a volte diventa invece luogo di violenza dove le donne possono subire il ricatto e la molestia legati al nesso contratto-permesso di soggiorno se sono immigrate o la molestia sessuale legata al ricatto lavorativo o un linguaggio offensivo e mortificante o mobbing o discriminazione e disuguaglianza lavorativa. I Sindacati e Confindustria stanno lavorando anche nel nostro territorio marchigiano ad accordi contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro. Non vogliamo si tratti solo di una dichiarazione di intenti ma di uno strumento per rendere visibile ed attiva nelle aziende la rete del territorio (dalle Consigliere di parità alle associazioni) nell'opera di sensibilizzazione, informazione, formazione per la prevenzione e la denuncia dei casi: perché la giornata del 25 novembre non sia solo una celebrazione ma un'occasione per condividere il nostro impegno di tutti i giorni. PUBBLICATA LA CIRCOLARE INPS SUL CONGEDO INDENNIZZATO PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA Il Jobs Act ha introdotto alcune novità al Testo Unico di Tutela della maternità e paternità approvate con DLgs n. 80 del 15 giugno 2015, tra queste la norma sui congedi per donne vittime di violenza. Si ricorda che il congedo in questi casi è previsto per tre mesi, è fruibile a giornate o ad ore, secondo i contratti collettivi nazionali. È garantita la retribuzione. La Circolare INPS: cir. 65/16 del 15 aprile fornisce le istruzioni per usufruire del congedo indennizzato. Le istruzioni sono riferite alle lavoratrici del settore privato, sia per il pagamento delle indennità sia per gli aspetti correlati alla contribuzione figurativa. Le lavoratrici del settore pubblico, alle quali l’indennità per il congedo in questione è corrisposta dall’Amministrazione di appartenenza, secondo quanto previsto per i trattamenti di maternità, sono contemplate per gli aspetti che riguardano la copertura figurativa dei periodi di congedo fruiti. Infine le lavoratrici con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, sono contemplate dall’art. 24 in argomento solo ai fini del riconoscimento di un diritto alla sospensione del rapporto di collaborazione a cui non corrisponde però un diritto all’indennità (comma 2 dell’art. 24 cit.). SESSISMO, LE PAROLE SONO PIETRE Il maschilismo non si manifesta solo nell’aggressione fisica, ma in tanti i piccoli atteggiamenti della vita quotidiana che relegano la donna ad un ruolo prestabilito e non gratificante. Sono le parole a svelare questo tipo di sguardo sulla società, le parole che ci vengono rivolte a casa, al lavoro, a scuola e nei posti più disparati. A volte restano parole, ma più spesso determinano vere e proprie situazioni di disagio, sminuendo una donna rispetto ai propri colleghi maschi sul posto di lavoro o in altri ambiti, come la politica. Il problema è che le parole non soltanto svelano, ma consolidano un atteggiamento. Gli uomini non sempre si rendono conto della natura discriminatoria del linguaggio, in quanto esso è radicato in un terreno culturale da molti ancora considerato “normale”. La vita di noi donne è costellata di frasi come: “Il tuo vestito non è troppo giovanile? Vuoi continuare a lavorare dopo la nascita di tuo figlio? Devi essere in quel periodo del mese.... Prendiamo la politica dove la presenza femminile è sensibilmente aumentata negli anni, eppure le donne sindache, deputate in Parlamento e attive nei partiti sono ancora guardate con diffidenza e apostrofate con parole e gesti maschilisti. Recentemente le pesanti minacce rivolte da Vincenzo De Luca a Rosy Bindi rappresentano il concentrato potenzialmente esplosivo di utilizzo del linguaggio dell’odio e del sessismo. Un concentrato che si ritrova spesso sui social media, ove all’insulto pesante contro le donne, si accompagnano minacce, inviti alla violenza altrui e/o all’autoviolenza e al suicidio. È un tipo di violenza cui sono esposte tutte le donne, a prescindere dal loro ruolo pubblico, ma cui sono particolarmente esposte le donne in politica, a motivo della loro maggiore visibilità ed anche con funzioni che molti considerano non di loro pertinenza. Lo documenta anche una ricerca dell’Unione interparlamentare che segnala come non si tratti solo di minacce e umiliazioni verbali , ma spesso anche di veri e propri attacchi fisici. Due politologhe torinesi, Marinella Belluati e Silvia Genetti, analizzando alcuni dibattiti parlamentari dell’ultimo anno, hanno trovato che nel 12,45% degli interventi in aula sono presenti vere e proprie espressioni di disprezzo, insulto, dileggio, squalificazione come esseri umani nei confronti di qualcuno, nella maggior parte avversari politici. E quando l’oppositore attaccato/insultato è una donna, non mancano le venature anche pesantemente sessiste. Il sessismo, il razzismo, l’omofobia e tutte le forme di squalificazione in nome di una particolare caratteristica, costituiscono l’anticamera della violenza. Quando si considera qualcuno inferiore, o non legittimato ad essere dove è, il passo verso l’aggressione è breve. Il linguaggio è rivelatore di un pensiero e muove determinate azioni. Questi pochi esempi ci dicono che in Italia permane una cultura della disuguaglianza che sancisce di fatto una sorta di subordinazione della donna; per questo noi donne per prime dobbiamo continuare a combattere il sessismo del linguaggio: più stima per noi stesse per affermare la cultura del rispetto. COME COMBATTERE LA VIOLENZA: LA TESTIMONIANZA DEL GIUDICE FABIO ROIA “Quando sono stato al Consiglio Superiore della Magistratura, dal 2006 al 2010, ho pensato che fosse necessario accertare come si affrontava il problema sul piano giudiziario per comprendere se i magistrati fornissero risposte adeguate alle donne che intendevano denunciare il loro compagno aggressore. Nella maggior parte dei Tribunali italiani mancava la specializzazione, definibile come una inclinazione del sapere in grado di coniugare preparazione tecnica, sensibilità, capacità di comprendere e di creare empatia con la vittima.  Non si può fare aspettare anni una donna vittima di violenza prima di pronunciare una sentenza che ne riconosca, sul piano istituzionale, la sofferenza personale vissuta. Così abbiamo elaborato, nel 2008, una prima delibera di indirizzo dove invitavamo tutti i dirigenti degli uffici giudiziari, requirenti e giudicanti, a trattare i reati di maltrattamento relazionale e di violenza sessuale con moduli organizzativi specializzati e con criteri di priorità. Adesso è intervenuta la legge 119 del 2013, quella c.d. sul femminicidio, che impone a tutti i giudici, nelle loro agende del processo, di dare priorità assoluta ai casi che riguardano maltrattamento domestico, stalking e violenza sessuale. Premesso che la violenza di genere non è un problema che si risolve soltanto sul piano repressivo anche perché la donna non vuole la punizione del suo aggressore, al quale rimane irrazionalmente legata sul piano affettivo,  ma protezione e aiuto per spezzare il circuito violento, occorre dire che oggi gli operatori del diritto hanno a disposizione una serie di strumenti normativi – completati dalla Legge 119/2013 e dalla ratifica della Convenzione di Istanbul - che consentono di intervenire efficacemente sul piano della tutela della vittima, dell’accertamento del reato e della, conseguente, irrogazione della pena e che, pertanto, non sono più accettabili, da chi rimane passivo, posizioni quali “ci vuole la legge”.   Introdurrei ancora due istituti: la previsione di un intervento trattamentale articolato per chi commette atti di violenza sulle donne, per evitare l’alto tasso di recidiva presente in questo genere di reati, e la possibilità di effettuare l’arresto differito – entro le 48 ore dalla consumazione del reato- dell’autore di atti di aggressione e  permettere alla donna di essere accolta in una struttura di prima assistenza. Fabio Roia  Presidente di Sezione del Tribunale di Milano PROTOCOLLO D'INTESA PER UNA RETE ANTIVIOLENZA AD ANCONA La città di Ancona, nell’anno 2016, con la Sindaca Dott.ssa Mancinelli ha sottoscritto il Protocollo d'intesa per la realizzazione della rete antiviolenza territoriale per la promozione di procedure e strategie condivise finalizzate ad azioni di contrasto alla violenza di genere alle donne e ai minori del territorio di Ancona. L’indignazione da sola non basta, serve uno strumento come quello della rete che aiuti veramente e concretamente le donne in difficoltà EVENTI IN PROGRAMMA Il rituale del femicidio - La vita di chi resta, anni dopo. Presentazione libro di Natascia Ronchetti. OSIMO
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24/11/2016 Marche, dopo il sisma la voglia di ripartire. Reportage speciale di Conquiste del Lavoro
Conquiste del Lavoro ha dedicato un supplemento speciale al terremoto che ha colpito il Centro Italia: ventisei pagine di dati, resoconti, immagini e racconti dall'Appennino ferito ma intenzionato a rinascere, partendo dal lavoro, dalla cultura, dall'istruzione e dal territorio. «Ora, tutte le energie sono proiettate ad attenuare le difficoltà delle persone e a guardare al futuro», ha detto Stefano Mastrovincenzo, esprimendo lo stato d'animo di una comunità che si sta risollevando: dall'Università di Camerino, che riattiva i corsi mentre sta ancora contando i danni, all'esperienza di Acqua Nerea e Svila, dove il lavoro riprende grazie alla tenacia di imprenditori e lavoratori e nonostante le gravi difficoltà quotidiane. Tutti semi di un futuro che dovrà portare a una ricostruzione innovativa, che tenga conto delle lezioni del passato e delle esigenze delle persone, ma anche delle potenzialità finora inespresse della nostra regione.
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23/11/2016 Ludopatia: critiche alla proposta di legge regionale
Il dramma del giocatore d’azzardo patologico comincia nelle sale da gioco e spesso finisce per manifestare i suoi effetti in banca o tra le grinfie di strozzini o della malavita, ma la proposta di legge regionale lo ignora. È quanto denunciano le Associazioni dei Consumatori Adiconsum, ADOC, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e MDC che, già negli scorsi mesi, durante l’esame da parte della IV Commissione consiliare del testo unificato che ha sintetizzato le quattro proposte di legge presentate, dopo aver chiesto invano un’audizione avevano inviato le proprie osservazioni. Osservazioni che sono state totalmente ignorate, così come il tema del sovraindebitamento, l’altra faccia della medaglia della dipendenza patologica e dell’importante ruolo che già svolgono le Associazioni dei consumatori. «Sembra che i nostri amministratori regionali non conoscano il problema nella sua interezza - sostengono Adiconsum, ADOC, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e MDC –. È senza alcun dubbio necessario regolamentare il gioco d’azzardo al fine di limitare le patologie ad esso correlate ed i fenomeni spesso connessi, mettendo in campo tutte le opportune iniziative specie in ambito preventivo e in quello terapeutico, ma non è possibile ignorare in blocco le problematiche di carattere economico che le persone si trovano a dover affrontare nel loro drammatico percorso di dipendenza».Il giocatore malato di ludopatia spesso compromette le sue relazioni familiari, il suo lavoro, la sua posizione sociale ed è disposto a disfarsi del proprio patrimonio per racimolare il denaro necessario a saziare il bisogno di giocare. Questo lo porta non solo a vendere ciò che possiede, ma anche ad affidarsi ad una banca – se va bene – o, peggio, agli strozzini.«Esistono percorsi e strumenti specifici per gestire le crisi economiche e il sovraindebitamento – sottolineano le Associazioni dei consumatori – da anni stiamo fornendo assistenza in questo ambito e svolgiamo iniziative di tutela oltre che di informazione a favore dei cittadini colpiti da queste problematiche. Un aspetto della patologia, quello del sovra indebitamento, che non può essere ignorato dal Consiglio regionale in sede di approvazione della legge».23/11/2016
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22/11/2016 Sanità post sisma: tante problematiche, serve il confronto
Gli eventi sismici hanno messo a dura prova il sistema sanitario maceratese. In questo contesto, secondo la CISL, è fondamentale che la Direzione dell’Area Vasta 3 si impegni a mantenere alto e costante il livello di confronto con le forze sociali, per individuare meglio i bisogni dei cittadini e definire risposte efficaci e condivise, anche alla luce della situazione particolare dei lavoratori, che con dedizione stanno sostenendo maggiori carichi di lavoro pur trovandosi spesso in condizioni personali difficili proprio a causa del terremoto. «Cogliamo con favore la disponibilità di recente manifestata dalla Direzione a confrontarsi con il sindacato per definire obiettivi di tutela specifica per i lavoratori della sanità colpiti dal sisma –afferma Sistino Tamagnini, Segretario Regionale CISL FP - ma quegli obiettivi devono ora essere realizzati con strumenti aggiuntivi, definiti attraverso atti formali. Altrimenti rimaniamo fermi agli annunci, quando i lavoratori hanno più che mai bisogno di fatti concreti». Per questo chiediamo che il confronto prosegua in modo serrato e costante. «Un confronto che in queste condizioni straordinarie è ancora più necessario, visto che – aggiunge Tamagnini - già incontriamo difficoltà ad utilizzare gli ordinari istituti contrattuali (si pensi alle incertezze sul regolamento sulla pronta disponibilità o al fatto che ci troveremo a firmare un contratto integrativo su base teorica visto che non c’è alcuna certezza sulla disponibilità e la quantificazione del fondo di comparto)». «C’è un’emergenza nell’emergenza – precisa Dino Ottaviani Segretario Regionale FNP CISL -, quella relativa agli anziani soli, malati, non autosufficienti». Il sisma ha distrutto o reso inagibili la buona parte delle strutture residenziali dell’entroterra maceratese, costringendo al trasferimento degli anziani in altre strutture, alcune non del tutto adeguate perché di carattere ricettivo, o al domicilio. Ma al contempo stanno anche crescendo le difficoltà nell’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare. «Un’emergenza che rischia di divenire un vero dramma sociale se non si interviene quanto prima con soluzioni efficaci. Per questo – prosegue Ottaviani - abbiamo chiesto a tal riguardo un incontro urgente alla Regione, ma il tema va presidiato e affrontato anche a partire dal territorio, perché è il territorio che ora deve essere davvero potenziato per rispondere a situazioni difficili come queste». «Un sistema così profondamente sotto stress non è in grado di fare i conti con i processi di riconversione che dovrebbero essere portati a termine entro la fine del 2016 – chiosa Silvia Spinaci, Responsabile della CISL di Macerata -. Non si possono gestire i tempi della riconversione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità facendo finta che il 26 e il 30 ottobre non sia successo nulla». E invece il terremoto ha alterato il funzionamento dei piccoli ospedali: Tolentino è un ospedale fantasma e altre strutture (Recanati e Matelica in particolare) si trovano ad ospitare gli anziani delle RSA rese inagibili dal terremoto. «Chiunque si accorgerebbe che non è questo il momento per forzare i tempi della riorganizzazione. Per questo – aggiunge Spinaci - come CISL rinnoviamo l’invito che abbiamo già espresso alla Giunta Regionale a differire la chiusura dei Punti di Primo Intervento a quando il sistema abbia ritrovato quel minimo di stabilità necessario per procedere a un intervento così importante di riorganizzazione». 22/11/2016
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22/11/2016 Adiconsum: ecco le misure a favore delle popolazioni colpite dal terremoto
Ecco le misure a favore delle popolazioni colpite dal terremoto relative a: - sospensione dei pagamento dei tributi - esenzione imposta municipale - sospensione pagamento bollette di luce, gas, acqua - telefonia - sospensione di mutui e finanziamenti
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21/11/2016 Riconversione Eridiana Sadam di Jesi, le preoccupazioni dei sindacati
Fai Cisl  Flai Cgil Uila Uil  esprimono forte preoccupazione  per la situazione difficile ed incerta in cui si trovano  i dipendenti della Eridania Sadam di Jesi . «Il licenziamento di tutto il personale avvenuto a luglio 2015 e l'uso della mobilità comincia a far sentire i suoi effetti sulla pelle delle persone.   - affermano i sindacati di categoria -  C'è chi già ha esaurito lo strumento della mobilità e chi esaurirà gli effetti  entro il 2017.  La legge 81 del 2006 prevedeva la ricollocazione dell' intero personale in quanto il sito saccarifero di Jesi era "sito di interesse nazionale" - continuano i sindacati di categoria- ma l'iter autorizzativo si è allungato. Ora  sembra che la Conferenza dei servizi comunale di Jesi che autorizza si riunirà  a breve.»  Per  Fai Cisl  Flai Cgil Uila Uil   è paradossale autorizzare la costruzione del mega centro commerciale senza  prevedere la ricollocazione dei lavoratori per cui quel progetto era stato pensato concordato ed approvato con un accordo tra Regione, azienda e sindacati.   «Contrasteremo insieme ai lavoratori  - rilanciano -   un' autorizzazione che non dia a breve soluzioni occupazionali per i dipendenti Sadam oggi senza lavoro . Auspichiamo che la Regione Marche sia vigile controllore degli accordi esistenti e che la Azienda Eridiana Sadam sia richiamata ad una assunzione di forte responsabilità morale ed economica nei confronti di tutti coloro che attendono il reinserimento lavorativo » - concludono i sindacati . Previsto un  tavolo tecnico tra Regione e Azienda per definire percorsi di natura formativa che permettano il ricollocamento dei 65 dipendenti Sadam, è emerso  oggi nell'incontro  tra Regione, Azienda e Sindacati.Ancona 21/11/16 
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21/11/2016 Cgil Cisl e Uil lanciano l'allarme sulla gestione della sanità marchigiana
Un assetto gestionale dell’Asur pasticciato e ingestibile, con ripercussioni negative sia sul personale sia sui servizi. È il giudizio di Cgil, Cisl e Uil Marche rispetto alle proposta della giunta regionale sulla legge 13 del 2013, relativa alla rappresentanza dei lavoratori in sanità: le segreterie hanno chiesto un immediato incontro ai presidenti di Giunta, Consiglio e IV commissione. Da qui, dunque, parte l’affondo dei sindacati contro l’esecutivo regionale sulla sanità: solo la punta di un iceberg. Proprio la giunta, nei giorni scorsi, aveva consegnato al Presidente della IV commissione, Fabrizio Volpini, il testo delle modifiche che, di fatto, rafforza lo schema di centralizzazione delle relazioni sindacali che aveva ispirato la legge del 2015 nei cui confronti il sindacato aveva da subito espresso forti perplessità. Per risolvere l’impasse, era intervenuto anche il consiglio regionale sospendendone l’efficacia fino al 31 dicembre 2016, per dare la possibilità di trovare una soluzione. Un impegno sottoscritto in un verbale l’11 gennaio 2016 tra sindacato, Presidenti di Giunta, Consiglio e della IV commissione. Il confronto che si è sviluppato, nei mesi successivi, con Volpini aveva permesso di intravvedere un’ipotesi condivisa che poteva garantire l’autonomia contrattuale delle rsu (rappresentanze sindacali unitarie) di area vasta e un processo di armonizzazione della contrattazione nell’ambito regionale. La scelta della Giunta vanifica questo confronto, smentisce il percorso validato dallo stesso Ceriscioli. Secondo i sindacati, in questi ultimi anni, la gestione della sanità si è fatta più critica sia per i servizi ospedalieri e territoriali, sia per i lavoratori le cui condizioni sono peggiorate. I tempi di attesa, aldilà degli annunci, non si sono realmente ridotti. La giunta ha potuto chiudere il bilancio 2015 con quasi 60 milioni di utile, a scapito, però, del livello di qualità dei servizi. Anche le nuove assunzioni promesse dal Presidente, dopo i tagli di questi anni, non saranno ancora in grado di garantire il ripristino della funzionalità dei servizi. I sindacati accusano la Giunta di non aver applicato l’intesa firmata nel 2014, con il precedente esecutivo, e riconfermata dalla giunta Ceriscioli. Un documento che contemplava interventi concreti in tutti i settori, a cominciare dal rafforzamento di servizi territoriali fondamentali come la domiciliarità. Negli anni, invece, sono cresciute la sanità privata e la mobilità passiva. I tagli ai privati hanno riguardato solo gli appalti dei servizi e il trasporto sanitario. Nel corso degli anni, è diminuita anche la capacità programmatoria; sul fronte dell’edilizia ospedaliera si lanciano propositi e, intanto, nessun cantiere è stato avviato, neanche quello di Osimo. 21/11/2016
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21/11/2016 Terremoto: firmato il contratto di utilizzazione straordinario
Mercoledì 16 novembre, dopo lunga trattativa, è stato firmato il contratto di utilizzazione straordinario del personale docente, educativo ed Ata colpito dal sisma che ha perso la propria abitazione e del personale che deve cambiare sede perché la propria scuola risulta totalmente inagibile. «Una trattativa, iniziata lo scorso 7 novembre, molto complessa che abbiamo portato avanti – affermano i sindacati della scuola di Cgil Cisl Uil e Snals - difendendo con forza il principio che le necessarie tutele del personale fossero strettamente connesse con quelle di cura e salvaguardia delle comunità scolastiche». Sono 32 gli Istituti scolastici con plessi lesionati e inagibili, di cui 23 istituti comprensivi e 9 istituti superiori. Gli edifici controllati sono 362: 166 hanno subito lesioni e 85 risultano totalmente inagibili. Circa 10000 gli alunni coinvolti. Il contratto sottoscritto permetterà agli insegnanti di essere utilizzati, nel rispetto del principio della continuità didattica, sia sulle nuove classi che verranno attivate e che accoglieranno gli alunni delle comunità sfollate sulla costa, sia sulle classi che stanno progressivamente riaprendo nei comuni colpiti dal sisma. Ora, con la pubblicazione del decreto sul terremoto e con la sottoscrizione del contratto straordinario sull’utilizzazione del personale, ci sono tutte le condizioni affinché vengano attivate tutte le procedure per consentire in tempi brevi a tutti gli alunni di tornare a scuola. Nel confermare la disponibilità delle OO.SS. a fornire la più ampia collaborazione, chiediamo a tutti i soggetti coinvolti, in particolare alla Regione ed alla Direzione Scolastica regionale, di impegnarsi al massimo per riaprire tutte le scuole entro i primi di dicembre. 21/11/2016
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21/11/2016 5 Minuti Cisl: Speciale Terremoto. Ricostruire partendo dal lavoro
Speciale Terremoto. L'impegno della Cisl per la ricostruzione, a partire dal lavoro. Le interviste alla Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan, in visita nell'area del sisma, e all'imprenditrice Orietta Varnelli. Da Visso, le testimonianze dei lavoratori delle aziende colpite, tra la difficile ripresa dell'attività e la speranza di una rapida rinascita dei territori. 21/11/2016
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18/11/2016 Sciopero del settore Tessile Abbigliamento: presidio davanti a Confindustria
Filctem-cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil delle Marche hanno indetto  venerdì 18 novembre una giornata di fermo produttivo del settore Tessile Abbigliamento Industria nelle Marche con presidio davanti alla sede di Confindustria di Ancona. La vertenza per il rinnovo contrattuale sarà illustrata in un ciclo di assemblee in tutta la regione Marche. In questo momento cosi delicato per i cittadini della nostra regione, colpita dai tragici eventi del terremoto, le Organizzazioni Sindacali del settore continueranno a promuovere nelle assemblee, tutte le iniziative organizzate a livello confederale, per il sostegno delle popolazioni duramente colpite dal sisma, e per tutte le azioni di sostegno che saranno necessarie per la tutela dei lavoratori, a partire dall'estensione degli ammortizzatori sociali.
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18/11/2016 Integrazione Inrca - Ospedale di Osimo: nessun confronto sul personale
CISL FP Marche esprime forte preoccupazione per il contenuto dell’accordo operativo, che prevede l’avvio del processo di integrazione tra l’INRCA e l’Ospedale di Osimo, sottoscritto nello scorso mese di ottobre, e assunto dall’Inrca con delibera il 18.10.2016. Il documento, firmato dal Direttore dell’Inrca, dal Direttore dell’ ASUR e da quello dell’ Area Vasta 2, prevede all’art.8 l’utilizzo del personale sanitario delle due strutture “indifferentemente nei due presidi dell’INRCA e di Osimo, secondo le esigenze organizzative”, nessun riferimento ad un confronto preventivo con le Organizzazioni Sindacali e le RSU su eventuali spostamenti di personale, né agli accordi già sottoscritti come ad esempio mobilità del personale, relazioni sindacali, indennità, vigenti nelle due aziende. Si pensa forse ad un utilizzo disinvolto degli organici, già carenti, per coprire di volta in volta le esigenze nelle due strutture? Il protocollo in questione estende la sperimentazione, inizialmente attivata solo per chirurgia e urologia, a tutte le altre discipline presenti nell’ospedale di Osimo, prevedendo che la sperimentazione abbia conclusione il 30 settembre 2017. Con quali criteri il personale sarà utilizzato nelle due strutture? Perché tale integrazione non è oggetto di periodici confronti con le rappresentanze del personale? Come CISL Funzione Pubblica chiediamo che si esca dall’ambiguità e che si mettano in chiaro i percorsi giuridici e organizzativi che i due plessi ospedalieri dovranno affrontare nel prossimo futuro; che si convochi immediatamente le RSU e le OO.SS e si istituisca un tavolo di confronto, necessario per accompagnare il percorso di integrazione. Nessuna integrazione è possibile a dispetto del personale che deve attuarla e questo dovrebbe ormai essere ben chiaro nella testa di chi da tempo gestisce la sanità marchigiana.
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