Ricerca

22/07/2016 Sinergia e innovazione: il nostro contributo per lo sviluppo nelle Marche
La Cisl Marche è al lavoro per costruire una proposta di qualità per favorire lo sviluppo economico nella nostra regione, attraverso una strategia che renda il territorio capace di affrontare le sfide future. Una prospettiva che non può prescindere da alcuni capisaldi, come la gestione sinergica dei fondi comunitari e l'analisi attenta delle esigenze delle singole aree di crisi e delle filiere, per individuare bisogni formativi e possibili interventi a favore dei lavoratori e delle imprese. Di tutto ciò si è parlato stamattina, venerdì 22 luglio, al JCube di Jesi, l'incubatore di startup che si sta proponendo come punto di riferimento per la ricerca e l'innovazione nelle Marche. Nel corso della riunione, incentrata sullo stato e sui risultati dei bandi regionali e dei fondi europei e sulla lettura del territorio, è stato presentato il questionario sullo sviluppo che, nei prossimi mesi, sarà sottoposto a dirigenti,operatori e delegati delle federazioni dell'industria e del terziario per identificare le aree di intervento e le competenze prioritarie. Al termine della riunione, i partecipanti hanno visitato gli spazi e i laboratori dell'incubatore. «Abbiamo scelto simbolicamente il JCube per lanciare la nostra "startup" - ha spiegato Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche - Nei prossimi  mesi lanceremo un percorso di circolarità delle informazioni, focus tematici con esperti e analisi degli indicatori strategici. Questi sono i passi per costruire una nostra proposta per lo sviluppo da portare innanzitutto nei tavoli di partenariato con la Regione».
Continua a leggere
22/07/2016 Adesione con punte del 100% allo sciopero addetti alla manutenzione e infrastrutture rete ferroviaria italiana.
Adesione di oltre l’80%,  con punte del 100% in alcuni impianti , allo sciopero di  8 ore delle lavoratrici e lavoratori di RFI della DTP - Direzione territoriale produzione di Ancona - di  tutto il compartimento formato dalle Regioni Marche , Umbria e Abruzzo della Manutenzione e Infrastrutture indetto dai sindacati di categoria per  il personale della manutenzione-infrastruttura ed uffici. Lo sciopero ha interessato circa 1.600 lavoratori.  «Ringraziamo tutti  i lavoratori della DTP di Ancona che hanno aderito in maniera massiccia allo sciopero  di oggi,  22 luglio 2016. Un risultato importante  che  da un forte segnale a chi, in RFI a tutti i livelli, non dà il giusto valore all'importanza della forza lavoro nell’ambito dei processi organizzativi e dell’ambizioso piano di attività per l’ammodernamento e la velocizzazione dell’ infrastruttura ferroviaria nel nostro territorio, dimenticando così come tali progetti non potranno essere realizzati con l’attuale quantità di personale.  - affermano i sindacati di categoria in presidio con i lavoratori - E’ indispensabile, pertanto, provvedere urgentemente all'assunzione di nuovi addetti come del resto garantito dall'accordo nazionale, disatteso scientemente, per la nostra regione, dai vertici di RFI.  - continuano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti  -   Se queste richieste non saranno soddisfatte ci saranno ulteriori, e più pesanti, manifestazioni di lotta.»   Lo scorso anno a livello nazionale era stato firmato un accordo di riorganizzazione che aveva come precondizione l'assunzione di personale. Per il compartimento di Ancona erano previste   25 nuove assunzioni  e la reinternalizzazione di lavorazioni che oggi sono affidate a ditte esterne ; tutto ciò  a fronte di una riorganizzazione che modificava radicalmente l'assetto organizzativo  fino al 2015 . A distanza di un anno quello che era stato convenuto con l'azienda non si è realizzato e i disagi per i lavoratori sono aumentati . In particolare, l’azienda non ha ancora provveduto all'assunzione di 25 unità -  la forte carenza di personale crea problemi legati ai carichi di lavoro -  e al  rispetto dei nuovi inquadramenti professionale legati anche alle nuove responsabilità. E ancora: la mancata valorizzazione dei coordinatori e direttori lavori, così come previsto anche dalla trattativa nazionale, l’uso della reperibilità, dello straordinario e della disponibilità in modo spesso improprio, il mancato rispetto della nuova struttura organizzativa prevista dall'accordo sulla riorganizzazione, il mancato acquisto dei mezzi d’opera per reinternalizzare il lavoro.
Continua a leggere
22/07/2016 Taglio del salario accessorio dei lavoratori comunali e calo del personale. Nelle Marche è emergenza Autonomie Locali
La decisione assunta anche dal Parlamento di continuare ad ignorare il dramma del taglio del salario accessorio che stanno vivendo i lavoratori pubblici è inaccettabile.  Dopo sette anni di blocco della contrattazione nazionale e politiche di tagli al salario accessorio , sono a rischio la tenuta dei servizi erogati ai cittadini oltre che la dignità dei lavoratori che quotidianamente li erogano. Ancora una volta il decreto enti locali, approvato ieri alla Camera, mira a far cassa a spese dei lavoratori e l'annunciato sblocco delle assunzioni rimarrà sulle carte stante il permanere di una serie di norme che di fatto limiteranno fortemente nuove assunzioni. Rispetto al  personale la situazione complessiva è cosi sintetizzabile: i dipendenti  del comparto, esclusa la dirigenza, nelle Marche risultano essere 10.112 ( 9.388 a tempo indeterminato e 694 con rapporti flessibili ) suddivisi tra i 236 comuni della regione di cui ben il 72% con meno di 5.000 abitanti ( rispetto alla media nazionale del 69,7% ). Ci sono 6,5 dipendenti ogni mille abitanti rispetto alla media nazionale di 6,77 abitanti . Le Marche confermano anche la bassa presenza di personale femminile , appena il 48,7% rispetto alla media nazionale del 53,2%, mentre , grazie anche ai percorsi di stabilizzazione effettuati negli anni, il lavoro precario è "solo" il 6,9% del totale rispetto ad una media nazionale del 9,3%.  Ancora purtroppo lento non solo il travagliato percorso delle fusioni dei comuni , ma anche quelli delle Unioni che vedono coinvolti solo il 19,5% dei comuni nazionali contro una media nazionale del 29,2%  . Cala, stante il prolungato blocco dei contratti, il salario annuo lordo medio che passa dai 27.862 euro del 2011 ai 27.507 euro  del 2014, salario accessorio compreso , e continua anche il progressivo invecchiamento dei lavoratori, quasi la metaà dei quali ormai con oltre 50 anni di età. Se  poi si aggiungono i tagli costanti dei trasferimenti,  si conferma una situazione preoccupante per i comuni marchigiani ed i lavoratori, alle prese con carichi di lavoro sempre maggiori per dare una risposta alle sempre maggiori necessità dei cittadini. Il Comune più penalizzato , anche a livello nazionale, da questa situazione è il Comune di Ancona, ove i lavoratori non hanno percepito il salario accessorio 2013 e continuano ad avere trattenute derivanti da presunte risorse accessorie non correttamente erogate negli anni scorsi, nonostante le prestazioni lavorative correttamente eseguite. E’ emergenza Camera Commercio, ove il testo che circola in queste ore di riassetto rappresenterebbe un vero e proprio attacco al servizio camerale ed ai servizi alle imprese. Il paventato taglio del personale è inaccettabile sia per i lavoratori eventualmente interessati che per il tessuto economico produttivo locale.  E’  emergenza Centri per l'impiego, sempre più in sofferenza di personale di fronte alle sempre maggiori richieste dei cittadini ed in attesa di conoscere, dal 2017, come saranno organizzati alla luce della nascita, di fatto solo sulla carta, della Agenzia Nazionale per il lavoro. I sindacati oragnizzeranno nei prossimi giorni iniziative di mobilitazione a supporto delle questioni aperte convinti che un vero riassetto delle autonomie passi solo attraverso la partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori, non con decisioni assunte dall'alto .
Continua a leggere
19/07/2016 La sanità nel Maceratese: le questioni aperte
La Cisl di Macerata, unitamente alla categoria del Pubblico Impiego e alla Federazione Nazionale dei Pensionati, ritiene essenziale in una fase di riorganizzazione così importante per la sanità maceratese mettere al centro alcune questioni essenziali per il funzionamento del sistema sanitario nell’Area Vasta 3. Avvertiamo la necessità di evidenziare, in particolare, tre temi centrali che non stanno ottenendo un'adeguata attenzione nel dibattito politico locale: - le gravi carenze di personale che portano, ormai da alcuni anni, ad affrontare il periodo estivo con interruzioni di attività chirurgiche e riduzioni di posti letto. Il ridimensionamento dei servizi in occasione delle ferie estive rappresenta ormai una triste prassi dell'AV3, alla quale, nonostante le ripetute segnalazioni delle organizzazioni sindacali, non si è mai riuscito a porre argine. Rappresenta del resto l'inevitabile risultato di una serie di piani occupazionali, mai condivisi con i rappresentanti dei lavoratori, che di fatto hanno portato l'AV3 a perdere 400 dipendenti dal 2012 ad oggi. In questo contesto risulta inutile garantire al 100% il turn over del personale per l’anno 2016. La riduzione del personale, in assenza di azioni di reale riorganizzazione del sistema, si traduce in un servizio sanitario poco efficiente e produttivo, incapace a volte di garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria. - I dati preoccupanti sulla mobilità passiva e la connessa esigenza di intervenire sul governo dei tempi di attesa. La mobilità passiva per ricoveri per acuti nell’Area Vasta 3 nel 2013 “vale” € 17.354.314 (quasi il 18% di quella regionale complessiva) ai quali si sommano € 1.464.668 per la riabilitazione. Solo il 15% dei 4.685 “casi” di ricoveri per acuti fuori Regione dell’AV 3 riguardano prestazioni di alta o altissima complessità assistenziale. Segno che la scelta di curarsi fuori non dipende tanto dal fatto di avere poca fiducia nella qualità delle prestazioni erogate dalle strutture ospedaliere maceratesi, bensì probabilmente dai tempi d’attesa troppo lunghi per accedervi. Pertanto riteniamo non più rinviabile un confronto con la Direzione di AV 3 per monitorare lo stato di attuazione delle azioni di governo e riduzione dei tempi di attesa previste dalla DGR 808/15 e che dovevano essere realizzate entro il 30 aprile 2016 - La riconversione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità, avviata in via transitoria e da completarsi entro la fine del 2016, sulla quale resta aperto più di un interrogativo sulla qualità dell’assistenza che sarà erogata ai pazienti. La DGR 139/16 fa gravare sui Medici di Continuità Assistenziale l’assistenza notturna dei pazienti ricoverati per cure intermedie, che rischia pertanto di non essere adeguata. Inoltre non conosciamo ancora i contenuti dell’accordo firmato tra Regione e Medici di MMG, che definisce le modalità con cui questi ultimi assicureranno l’assistenza diurna negli OdC. Temiamo che, anche in emergenza, la qualità dell’assistenza notturna negli OdC sia insufficiente e ciò non contribuirebbe al necessario decongestionamento dei Pronti Soccorso ospedalieri. Si tratta di questioni che di certo non esauriscono i nodi problematici della sanità maceratese, ma sulle quali i riteniamo essenziale tener aperto, con la Direzione dell’Area Vasta 3, un confronto che si è di recente riavviato. Allo stesso tempo consideriamo necessario rafforzare la qualità di tale confronto, affinché esso possa essere regolare, stringente e capace di entrare nel merito dei problemi sollevati. Riteniamo essenziale anche sollecitare la politica del territorio a porre attenzione a questi temi, in modo da poterli rappresentare adeguatamente nel confronto con la Giunta regionale che si sta sviluppando in queste settimane. L’obiettivo della politica dovrebbe essere, secondo noi, quello di maturare una visione d’insieme del sistema sanitario dell’Area Vasta 3 e sostenere questo sguardo di sistema nel confronto con gli altri livelli istituzionali, senza restare ostaggio di questioni localistiche che, per quanto legittime, rischiano di indebolire e frammentare la sanità maceratese.
Continua a leggere
19/07/2016 Rischio licenziamenti al cementificio Sacci: 71 posti in pericolo
Mobilitazione e  presidio dei lavoratori del cementificio SACCI di Castelraimondo ( Mc) questa mattina davanti a Palazzo Leopardi della Regione Marche,contro il licenziamento di tutti i dipendenti. A distanza di qualche giorno dalla cessione del cementificio Sacci alla nuova società CEM 15 - controllata dalla Cementir del gruppo Caltagirone - è stata avviata la procedura di messa in mobilità e dal primo ottobre prossimo, se non ci saranno nuovi sviluppi è previsto il licenziamento di tutti i 71 lavoratori. «Abbiamo chiesto alla Regione di aiutarci per fare in modo che siano previsti altri ammortizzatori sociali e   per questo confidiamo  nell’ apertura di un tavolo al Ministero dell’economia e dello sviluppo economico  affinché si possa gestire complessivamente la vertenze  del Cementificio Sacci . – afferma Massimo Giacchetti segretario generale Filca Cisl Marche  in  presidio con i lavoratori   - Abbiamo chiesto alla Regione di farsi parte attiva  per avviare un’ interlocuzione con il gruppo Caltagirone che sta acquisendo la Sacci per capire  il reale futuro  del cementificio e soprattutto se ci saranno opportunità di occupazione  per i lavoratori. » Alla mobilitazione, indetta  dai sindacati di categoria,  Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil,  per evitare la definitiva chiusura dello stabilimento di Castelraimondo, erano presenti insieme ai lavoratori e  ai rispettivi rappresentanti sindacali anche i Sindaci di Castelraimondo e Gagliole.  Il presidio si è concluso nella tarda mattinata  con  l’impegno dell’assessore al Lavoro, Loretta Bravi e dell’assessore all'Ambiente, Angelo Sciapichetti, a  convocare   al più presto i vertici della nuova società Cem 15 del Gruppo Caltagirone.  Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, inoltre, hanno espresso forte preoccupazione e respingono al mittente quanto riportato  oggi dalla stampa: “la  Cementir Italia  ha sempre considerato il perimetro del ramo di azienda oggetto di trasferimento al netto della forza lavoro dello stabilimento di Castelraimondo”.
Continua a leggere
15/07/2016 Un gelato al posto del parcheggio. La questione dei parcheggi selvaggi Sottomonte a Pesaro
Come ogni estate, ritorna il problema  di coloro che parcheggiano sulla statale Adriatica per andare al mare Sottomonte; una situazione non più tollerabile dato che ne va della sicurezza e dell'incolumità di chi transita in quella strada. II Sindaco di Pesaro, in questi giorni, invita cittadini e villeggianti a non andare al mare in  macchina, ma a preferire i mezzi pubblici ed in cambio, riceveranno un bel….cono gelato.Un messaggio promozionale per la Pesaro balneare, efficace ed accattivante, di presa diretta, un po’ come i genitori con i figli discoli, che in luogo di un’azione formativa, offrono l’ingordigia del…gelato ed il problema è accantonato, rinviato, irrisolto.Come CISL di Pesaro, Fano, Urbino, ci chiediamo quanto possa reggere il progetto di attrarre sempre più turisti, per fare di Pesaro, il prolungamento naturale della riviera romagnola, con la proposta di arte, cultura, musica, enogastronomia e gelato, basta che non si arrivi in macchina.E’ noto, che a Pesaro, si arriva facilmente in treno, molto collegata con l’Alta Velocità, con moderni collegamenti con gli aeroporti più vicini di Rimini, Falconara M.ma e Bologna ….Forse, più che dibattere inopportunamente, da ben quattro anni se collocare il nuovo ospedale di Marche Nord, a Fossosejore,  sarà il caso di pensare a realizzare, tra Fano e Pesaro, moderni e funzionali spazi da destinare a comodi ed invitanti parcheggi (autosilo o altra modalità poco importa), in modo da incentivare davvero l’afflusso di turisti da ogni dove per scoprire Pesaro, Fano e la loro costa ed individuare, per il nuovo Ospedale, un sito fruibile da tutti i cittadini della Provincia.Ci sembra, davvero strano che un’esigenza sentita come bisogno, prima di tutto dai cittadini (in questi giorni anche la Prefettura lancia l’allarme), stanchi di essere salassati con le multe ogni anno, possa essere banalizzata con l’offerta di un gelato.La CISL di Pesaro, Fano, Urbino, invita l’Amministrazione comunale, ad aprire un serio confronto con tutte le forze sociali, politiche, con i cittadini per delineare  un progetto organico che affronti, non solo il tema dei parcheggi ma anche la questione mai risolta della strozzatura di una costa compressa tra statale Adriatica e ferrovia.Per il..gelato, ci sarà pure tempo e modo.    
Continua a leggere
15/07/2016 Strage Nizza. Furlan: "Più cooperazione in Europa per fermare questa ondata di odio e follia"
«A Nizza, una città francese a cui tutti gli italiani sono legati da un rapporto storico di amicizia e fratellanza, si  è verificata ieri sera una strage terribile, gravissima, frutto ancora una volta solo dell'odio e della follia. La Cisl è vicina ed esprime la propria commossa solidarietà  alla comunità francese ed a tutte le famiglie che piangono per la perdita dei propri cari.»  E' quanto sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, sulla pagina Facebook della Cisl.  «Ma oltre a ribadire una condanna unanime contro questo ennesimo vile ed incivile attentato, la comunità internazionale e l'Europa unita devono mobilitarsi contro ogni forma di violenza e di fanatismo, respingendo questa ondata di terrore e di morte con i nostri valori universali di civiltà e di rispetto di ogni vita umana, diffondendo in ogni luogo la cultura della pace, della tolleranza e della integrazione pacifica. Non bisogna rispondere all'odio con ulteriore odio o violenza. Il terrorismo e la paura vanno combattuti attraverso l'unità di tutte le forze democratiche, la cooperazione tra i corpi europei di polizia e di intelligence e con un impegno solidale della società civile. Solo uniti potremo vincere questa difficile battaglia contro un nemico oscuro e subdolo che vuole seminare il panico e l'insicurezza in Europa ed in tutti i paesi del mondo». http://www.cisl.it/primo-piano/3047-strage-nizza-piu-cooperazione-in-europa-per-fermare-lquesta-ondata-di-odio-e-follia.html
Continua a leggere
11/07/2016 Distretti turistici: è la Regione che si dimentica di Macerata o Macerata che non si fa valere?
E' ufficiale l’intera provincia di Macerata, ad eccezione di pochi comuni, è fuori da qualsiasi distretto turistico. Un’esclusione pesante perché compromette la possibilità del territorio di sviluppare il sistema turistico attraverso l’accesso a investimenti, incentivi, filiere di credito, agevolazioni fiscali e progetti pilota. «Si tratta di un’evidente assurdità, ma anche di una chiara sproporzione» - commenta Silvia Spinaci, responsabile della Cisl di Macerata . I sette distretti turistici individuati dalla Regione Marche e presentati all'approvazione ministeriale coprono in maniera adeguata le altre quattro province marchigiane, mentre lasciano quasi del tutto scoperta l’area maceratese. La provincia di Ascoli è coperta da tre distretti (il preesistente distretto Piceno e i neonati Marche Picene e Marche Sud), Fermo può anch'essa giovarsi di due distretti (quello istituito per le città di Fermo e Porto San Giorgio e l’aggregato Marche Picene che include diversi comuni del fermano), Ancona vanta il distretto dell’Appennino Umbro-Marchigiano per il fabrianese e quello della Riviera del Conero, infine nel pesarese un nuovo distretto è stato individuato attorno al capoluogo.«  Nella nostra Provincia si salvano solo Recanati, Porto Recanati e Potenza Picena inseriti nel distretto del Conero e Monte San Martino associato a Marche Picene.- continua Silvia Spinaci - Ma è la Regione che si è dimenticata di tener conto dell’indiscutibile potenziale turistico del territorio maceratese o è il nostro territorio che non è stato in grado di farlo valere? Leggendo la delibera della Giunta Regionale di individuazione dei distretti, la domanda è d’obbligo.» La norma che disciplina l’istituzione e la delimitazione dei distretti prevede, infatti, che esse siano effettuate dalla Regione entro il 30 giugno 2016 d’intesa con il Ministero dei Beni Culturali e dei Comuni interessati, su richiesta delle imprese del settore turistico operanti nel territorio. A tal fine i territori interessati dovevano costituirsi in associazioni e richiedere alla Regione l’indizione di una Conferenza dei Servizi. «Dai documenti istruttori si evince che nessuna associazione del territorio maceratese abbia chiesto alla Regione Marche l’indizione della Conferenza dei Servizi per avanzare la propria candidatura. Davvero un “peccato” visto che gli altri territori sembrano aver avuto gioco facile, visto che tutte le associazioni territoriali che hanno presentato richiesta hanno ottenuto il riconoscimento del relativo distretto. - sottolinea la responsabile della Cisl di Macerata - Verificheremo  a livello regionale le motivazioni dell’esclusione, anche chiedendo un incontro all'Assessore al Turismo Pieroni, ma al contempo riteniamo necessario che  i soggetti del nostro territorio, a partire dai Sindaci dei Comuni più grandi e a più forte vocazione turistica e dal sistema locale delle imprese turistiche, valutino se davvero hanno giocato bene le proprie carte. Davvero, come sembra dagli atti, non è stata costituita un’associazione territoriale maceratese per avanzare la candidatura a distretto turistico? - rilancia Silvia Spinaci - Se così fosse, oltre alla disattenzione della Regione dovremmo lamentare soprattutto l’incapacità di Macerata di fare rete, riunirsi attorno a una regia e a un progetto condiviso  - conclude - e creare le sinergie necessarie per essere competitiva su un piano regionale e attrarre investimenti e fondi necessari per lo sviluppo del territorio.
Continua a leggere
11/07/2016 Acqua: aumento delle tariffe nel Maceratese. Tempi lunghi per gestore unico
Cgil Cisl e Uil di Macerata valutano con favore la decisione, assunta ieri dall’Assemblea dei Sindaci dell’Aato 3, di aumentare il fondo a favore delle famiglie in condizione di necessità. Così come la notizia di un piano quadriennale di investimenti per 55 milioni di € non può che ritenersi positiva. Tutto ciò però a costo di un aumento delle tariffe, deliberato proprio dall’ultima Assemblea dei Sindaci e che per l’anno in corso sarà del 3,5 %. Un aumento che facciamo fatica ad accettare soprattutto perché su di esso pesa la perdurante situazione di grave frammentazione del settore, a sua volta frutto di un mancato intervento di aggregazione e razionalizzazione del sistema delle aziende idriche che come CGIL, CISL e UIL invochiamo da tempo. Un dato su tutti vale a dimostrarlo: l’Aato 2 di Ancona, in cui da tempo la gestione del servizio idrico integrato è affidata a un soggetto unico, ha deliberato sempre nei giorni scorsi un piano di investimenti pari a 65 mln € nel quadriennio (quindi di poco superiore a quello dell’Aato 3) con un incremento della tariffa all’utenza del 1.5% (meno della metà dell’incremento maceratese). Ancora una volta una dimostrazione del fatto che l’aggregazione in un gestore unico costituisce per i nostri territori una condizione essenziale per garantire capacità di investimento, qualità del servizio e gestione sociale e accorta delle tariffe. E ancora una volta gli utenti del servizio idrico maceratese dovranno quindi fare i conti con le disfunzioni derivanti dal numero eccessivo di gestori e con i ritardi accumulati nel percorso di aggregazione in un gestore unico. È allora sempre più urgente non accumulare ulteriori ritardi. L’Aato 3, dopo che il d.l. 133/2014 ha imposto il gestore unico del servizio idrico a livello di ambito, si era finalmente data un percorso che doveva portare entro il 30 giugno 2016 all’unificazione delle tre società affidatarie (Unidra, Centro Marche Acque e S.I. Marche) e parallelamente prevedeva l’avvio di progressivo piano di accorpamento dei rami idrici delle aziende che gestiscono il servizio con l’obiettivo esplicito di giungere alla società unica di gestione entro il 2017. Ci sembra che, nonostante il primo termine, quello del 30 giugno 2016, sia già scaduto, il processo di aggregazione sia ancora fermo al palo. Nel frattempo l’Ambito di Macerata rischia il commissariamento per mancato rispetto della normativa nazionale. E in questo quadro, come se non bastasse, le tariffe sono aumentate. «Per la Cisl Macerata è inaccettabile l'aumento delle tariffe del servizio idrico nella provincia. - dichiara la responsabile di Ast, Silvia Spinaci - La mancata aggregazione in un gestore unico, richiesta da tempo dal sindacato, dimostra ancora una volta di avere costi pesanti per l'utenza in termini di tariffe e di qualità del servizio. È per noi urgente un confronto con il Presidente Francesco Fiordomo per affrontare la questione tariffe e il passaggio al gestore unico».
Continua a leggere
11/07/2016 Igiene ambientale: revocato lo sciopero. Siglata l'intesa per il rinnovo del CCNL aziende pubbliche
Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, hanno revocato lo sciopero previsto per il 13 e 14 luglio. Ieri 10 luglio 2016,  a Roma, è stata siglata l'intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle aziende pubbliche dell'igiene ambientale aderenti a Utilitalia. Il contratto, che decorre dal 1 luglio 2016 e scade il 30 giugno 2019, riguarda circa 50 mila lavoratori addetti al settore e attendeva di essere rinnovato da 30 mesi. «Siamo molto soddisfatti del risultato - dichiarano le organizzazioni sindacali nazionali - che è stato ottenuto anche grazie alla massiccia adesione dei lavoratori ai due scioperi nazionali del 30 maggio e 15 giugno scorsi, nonché grazie al contributo offerto dall'Anci. Questa intesa contribuisce al rilancio del settore, migliorando la qualità dei servizi ai cittadini». «L'intesa - spiegano Fp, Fit, Uilt e Fiadel - prevede un aumento a regime di 120 euro e un'una tantum per la vacanza contrattuale di 200 euro in due parti. Inoltre nei 120 euro sono inclusi contribuiti per il welfare contrattuale a totale carico dell'azienda e distribuiti come indennità integrativa, la previdenza complementare generalizzata, l'assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà bilaterale e il fondo salute e sicurezza». Tra le altre cose l'intesa rafforza la clausola sociale a tutela dei lavoratori nei cambi di appalto e nei casi di licenziamento individuale. «Il prossimo passo - precisano i sindacati - è sottoporre l'intesa a consultazione certificata dei lavoratori, come previsto dal testo unico sulla rappresentanza 10 gennaio 2014». Dopo l'intesa di domenica con Utilitalia,è stato siglato anche il protocollo d'intesa delle linee guida per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle aziende private dell'igiene ambientale aderenti a Fise-Assoambiente, contratto scaduto dal 31 dicembre 2013. Ne danno notizia Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, precisando che lo sciopero previsto per il 13 e 14 luglio per il momento è sospeso, non revocato. Il protocollo d'intesa con Fise-Assoambiente prevede la decorrenza dal 1 luglio 2016, sino al 30 giugno 2019, e riguarda i 40 mila lavoratori delle aziende private del settore, che, insieme a quelli delle aziende pubbliche, raggiungono i 90 mila addetti circa. «Siamo soddisfatti del risultato raggiunto oggi con Fise-Assoambiente - dichiarano le organizzazioni sindacali nazionali - Risultato ottenuto anche grazie alla grande adesione delle lavoratrici e dei lavoratori ai due scioperi nazionali del 30 maggio e 15 giugno scorsi». Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel aggiungono che «sono state ascoltate finalmente le richieste delle tante operatrici e dei tanti operatori dell'igiene ambientale, richieste che contribuiscono, in entrambe le intese, al rilancio del settore e al miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini». L'intesa trovata con Fise-Assoambiente, spiegano i sindacati di categoria, «prevede un aumento a regime di 120 euro e un'una tantum per la vacanza contrattuale che sarà definita nei prossimi incontri previsti. I 120 euro sono distribuiti tra retribuzione e welfare contrattuale a totale carico dell'azienda come ad esempio la previdenza complementare generalizzata, l'assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà bilaterale e il fondo salute e sicurezza. Viene rafforzata dal protocollo anche la clausola sociale a tutela dei lavoratori nei cambi di appalto e nei casi di licenziamento individuale», concludono.
Continua a leggere
08/07/2016 Morte Emmanuel: chiediamo unità per fermare la violenza
La Cisl Marche, nella persona del segretario Alfonso Cifani, responsabile della sede di Fermo e dell’ Anolf di Ascoli Piceno e Fermo, nel commentare la morte di Emmanuel Chidi Namdi, migrante nigeriano di 36 anni, esprimendo solidarietà alla moglie del povero Emannuel, lancia il proprio grido di allarme contro la crescente degenerazione dei rapporti sociali a cui si sta assistendo e chiede unità di intenti a tutte le forze sociali al fine di prevenire che il fenomeno dilaghi sempre di più fino a sfociare in episodi di violenza che non devono accadere per nessun motivo, né  futile  né discriminatorio. Episodi che finiscono col colpevolizzare un territorio, il Fermano, che è stato sempre esempio di accoglienza dal punto di vista lavorativo e sociale e da sempre vicino agli immigrati. Lo stesso Cifani esprime solidarietà a Don Vinicio Albanesi e plaude e sostiene la meritoria opera di accoglienza che sta compiendo sul territorio. Per l'Anolf di Macerata «è stato un giorno drammatico per questa coppia scampata dai massacri in Nigeria per poi essere vittima della violenza nelle “tranquille ed operose” Marche». «Sicuramente l’assassino non rappresenta la realtà delle Marche - prosegue l'Anolf - lo testimoniano le numerose associazioni come la nostra Anolf da decenni al fianco degli immigrati,i Sindacati CGIL CISL UIL, le Caritas Diocesane, la generosità di tanti cittadini, ma sicuramente anche tra noi c’è qualcosa che non va. L’omicidio di Emmanuel – ha detto Don Ciotti – è il segno di un deserto culturale diffuso, di una crescente negazione della dignità delle persone nel nostro Paese. C’è una violenza che cova nei linguaggi, un naufragio delle coscienze. Non basta condannare la violenza, occorre bonificare le paludi dell’indifferenza e dell’egoismo che rendono possibile tutto questo. L’Anolf si ritrova in pieno in questa analisi e confida che quanto meno alla vedova, Chimiary ormai stremata dalle tante sofferenze venga assicurata la necessaria assistenza dal parte delle autorità e da parte di tutti noi semplici cittadini. Il Ministro Alfano le ha riconosciuto lo stato di rifugiata. È qualcosa ma di certo non la ripaga di quello che ha subito. In questo momento ha bisogno anche e soprattutto del nostro affetto e della nostra vicinanza». Cgil, Cisl e Uil, le associazioni, le forze politiche democratiche con l'adesione di tutte le istituzioni locali organizzano una manifestazione, martedì 12 luglio alle 21 in Piazza del Popolo, contro la violenza e il razzismo, per la solidarietà, l'accoglienza e la legalità. Il Comune di Fermo, in attesa delle esequie di Emmanuel, ha proclamato per lo stesso giorno il lutto cittadino come segno della vicinanza e della solidarietà dell'intera comunità fermana alla famiglia e per testimoniare la forte e dura contrarietà della città e dei fermani ad ogni forma di intolleranza e di razzismo.
Continua a leggere
06/07/2016 La donna e il lavoro in Marocco: pubblicato il rapporto di ricerca
Pubblicato il "RAPPORTO SULLA CONDIZIONE DELLA DONNA NEL MERCATO DEL LAVORO IN MAROCCO". La maggioranza delle lavoratrici del mondo è confinata nei settori meno produttivi e costretta a sopportare maggiori rischi economici rispetto agli uomini, in condizioni ancora lontane da quelle di un lavoro dignitoso. Cristiana Ilari Lo studio fornisce una panoramica sulle condizioni delle donne e delle ragazze nel mercato del lavoro marocchino, sui casi più gravi e più frequenti di violazione dei diritti e sulla partecipazione delle donne ai processi politici, economici e decisionali.E' stato condotto nell'ambito del progetto "Promozione e rafforzamento del ruolo e dell'attività dei sindacati e delle organizzazioni della società civile nella protezione dei lavoratori, delle donne, dei bambini e dei migranti in Marocco" iniziativa promossa da ISCOS Marche Onlus, e finanziata da Regione Marche, 5 per mille, Unione delle Chiese Valdesi. Clicca qui per ottenerlo gratuitamente
Continua a leggere
05/07/2016 Ancora quattro ore di sciopero per il contratto dei metalmeccanici
I metalmeccanici tornano a scioperare per il rinnovo del contratto, traguardo reso difficile dall'andamento della trattativa con Federmeccanica e Assistal. Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno annunciato altre 4 ore di sciopero con presidi nelle maggiori aziende della Regione. PROVINCIA DI ANCONA:  il primo presidio si è svolto mercoledì 13 luglio a Fabriano davanti alla sede di Whirlpool e Ariston Thermo a partire dalle 9.30.  Alla stessa ora, giovedì 14 luglio, i lavoratori della zona di Jesi si sono riuniti davanti alla sede di Caterpillar. Adesioni superiori al 75% per i lavoratori di Caterpillar, Gruppo Pieralisi e Ask. Il terzo presidio si terrà martedì 19 luglio davanti alla sede di Elica a Castelfidardo. Sempre alle 9.30, anticipato a  mercoledì  20 giugno, l'ultimo presidio davanti alla sede Fincantieri di Ancona. PROVINCIA DI ASCOLI PICENO: i presidi si terranno giovedì 7 luglio alla Cisa Allegion Spa di Monsampolo del Tronto; venerdì 8 luglio alla Scandolara Spa, alla Ykk Mediterraneo Spa di Ascoli e alla Mag Macaer Aviation Group Spa di San Benedetto del Tronto; venerdì 15 luglio alla Italpannelli di Ancarano e venerdì 22 luglio alla Whirlpool/Indesit Spa di Comunanza. PROVINCIA DI MACERATA:  è convocato per il giorno mercoledì 27 luglio 2016 alle ore 9.30 presso la sala convegni della Provincia di Macerata in via Velluti 41 PIEDIRIPA (MC) , l'Attivo provinciale della FIM CISL Marche, allargato a tutte le Rsu e Attivisti Fim Cisl Marche della prov. di Macerata, con il seguente ordine del giorno: - INIZIATIVA DI MOBILITAZIONE, CON CONFRONTO CON LE ISTITUZIONI DEL TERRITORIO - VARIE ED EVENTUALI I sindacati chiedono un vero confronto con Federmeccanica e Assital per giungere a un rinnovo contrattuale che garantisca il potere d'acquisto salariale, migliori condizioni di lavoro, tutele per tutte le forme di lavoro, rilancio dell'occupazione, formazione, welfare e partecipazione.
Continua a leggere
05/07/2016 Una nuova politica regionale sulla non autosufficienza
Le Federazioni dei pensionati di FNP, SPI e UILP Marche chiedono una nuova politica regionale sulla non autosufficienza. Più di 130 pensionati, provenienti da tutte le Marche, hanno partecipato all’ assemblea unitaria tenutasi al Conero Break di Ancona il 5 luglio 2016, nel corso della quale è stato presentato un documento che riassume le loro proposte. Nelle Marche sono quasi 70.000 cittadini non autosufficienti. Percentuale destinata a crescere in una Regione in cui gli over 64 rappresentano il 23,7% della popolazione complessiva (2 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale). Meno del 30% delle persone non autosufficienti entrano nel circuito dei servizi pubblici. Una cifra in tendenziale riduzione: tra il 2008 e il 2012, più di 3.300 anziani sono usciti dal sistema dell’assistenza socio sanitaria a domicilio. Nei prossimi anni i finanziamenti nazionali per la non autosufficienza, tuttora inadeguati, sono destinati a restare invariati. «Nel 2015, sostiene il Segretario generale della FNP Marche Mario Canale - la Regione Marche non ha messo nulla su questo capitolo di bilancio. Questa tendenza va invertita, e per questo SPI FNP e UILP chiedono che la Regione costituisca uno specifico Fondo per le non autosufficienze, alimentato anche da risorse proprie del bilancio regionale, integrate da quelle derivanti da finanziamenti europei». FNP SPI e UILP chiedono che le risorse del Fondo, sommate a quelle che il Fondo Sanitario Regionale impiega su quest'area di intervento, vadano rivolte al finanziamento di un piano straordinario di interventi e servizi di tipo residenziale, diurno e domiciliare, per assistere i cittadini anziani non autosufficienti e sostenere le loro famiglie. «Va infatti considerato – sostiene il Segretario regionale della FNP Marche Dino Ottaviani – che la crisi ha investito con forza la Regione Marche. E’ aumentata l’incidenza della povertà relativa, passata dal 5,8% del 2008 all'8,6% del 2012. Il 69,6% delle pensioni Inps hanno un importo medio inferiore a € 750 mensili lorde. In questo contesto è inaccettabile che il 75% della spesa per le esigenze di cura a lungo termine sia sostenuta dalle famiglie, in particolare attraverso le assistenti private». Il Segretario regionale della Cisl Marche Sauro Rossi, intervenuto all’assemblea, ha posto l’accento sulle problematiche relative gli stanziamenti nazionali per la non autosufficienza. «E’ evidente un problema di quantità delle risorse per il presidio del welfare – ha sostenuto Rossi – ma è anche necessario calibrare con attenzione gli interventi, misurandoli sulle esigenze effettive della popolazione, in particolare quella anziana, la cui domanda sociale già debole, sta scomparendo dai radar anche a causa della mancanza di risposte efficaci». La non autosufficienza è una condizione che produce implicazioni profonde sulle famiglie marchigiane, sia in termini di impatto economico che di perdita di benessere psicofisico delle persone che, anche indirettamente, ne sono coinvolte. Per questo, a partire dalle questioni sopra evidenziate, i sindacati dei pensionati chiedono alla Regione Marche di esercitare un ruolo forte di governo del sistema, a partire dalla riapertura di un confronto ampio e sistematico, da estendere anche ai territori, coinvolgendo istituzioni (soprattutto gli Enti Locali) e forze sociali, per garantire livelli essenziali adeguati di prestazioni.Una nuova politica regionale sulla non autosufficienza  
Continua a leggere
04/07/2016 Azimut Benetti: sciopero dei lavoratori per evitare lo smantellamento
In attesa di incontrare i rappresentanti dell’azienda e delle istituzioni, i lavoratori del cantiere nautico Azimut Benetti di Fano continuano la protesta per tenere viva l’attenzione sul rischio concreto che il cantiere chiuda mettendo a rischio il futuro occupazionale di quasi cento lavoratori, indotto compreso. Le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno organizzato un corteo dei lavoratori stamattina, lunedì 4 luglio, dal cantiere di Bellocchi fino alla rotatoria di Tre Ponti e ritorno. I lavoratori stanno inoltre scioperando un’ora al giorno a oltranza in attesa di incontro con il Sindaco di Fano ed Azienda, previsto per mercoledì 6 luglio. La manifestazione di oggi è un altro segnale della complessità di questa vertenza, che per adesso non sembra trovare sbocchi. Azimut Benetti chiede la cessione del ramo di azienda, oppure cassa integrazione a zero ore e mobilità. Lavoratori e sindacati non si arrendono e chiedono risposte chiare. Fino a maggio non c’è stata nessuna avvisaglia di crisi; il lavoro procedeva e l’azienda non aveva lasciato trapelare nulla. A maggio la clamorosa decisione, tra lo stupore e l’amarezza di operai e impiegati di un'azienda considerata da anni un’eccellenza mondiale negli yachts di lusso.
Continua a leggere
04/07/2016 Assemblea dei soci Anolf Macerata
Si è svolta sabato 2 Luglio 2016 presso la Sala riunione della Cisl di Macerata l’Assemblea dei soci Anolf. Nel corso della seduta, è stato approvato il bilancio di previsione 2016 e il consuntivo 2015. Presentata anche la relazione sociale sulle attività dello scorso anno, con proposte e iniziative per l'anno in corso. Hanno partecipato ai lavori Silvia Spinaci, Responsabile AST Macerata, e Lidia Fabbri, Presidente Anolf Regionale.
Continua a leggere
01/07/2016 Contro la privatizzazione di Poste Italiane: 2 luglio manifestazione regionale ad Ancona
Le segreterie regionali di Cisl Slp, Cgil Slc, Uilposte, Failp Cisal e Confsal Comunicazioni hanno proclamato la mobilitazione  di categoria contro l'ipotesi di una nuova fase di privatizzazione di Poste Italiane. Ad Ancona sabato 2 luglio 2016 si è tenuta la manifestazione regionale, concentramento  ore 10.30 davanti alla sede regionale di Poste Italiane, corteo e assemblea pubblica in Piazza del Plebiscito.  Per le organizzazioni sindacali, il completo collocamento in borsa dell'azienda equivale a una svendita: «Se Poste Italiane, che sino ad oggi ha svolto un importante servizio sociale, attraverso i suoi uffici presenti su tutto il territorio nazionale, periferie comprese, fosse consegnata al mondo della speculazione finanziaria ed alle logiche che lo caratterizzano, perderebbe per sempre, quella identità sociale che finora l’ha fatta considerare la prima cellula istituzionale del Paese» sostengono i sindacati, che rilanciano un modello «patrimonio di tutti, capace di garantire qualità del servizio ed occupazione».
Continua a leggere
30/06/2016 Pergola: riapre l'ufficio postale ma rimangono i problemi
«Siamo soddisfatti per la riapertura nel cuore di Pergola dell’ufficio postale chiuso ormai da una quindicina di giorni. Grazie al nostro impegno, alla sensibilità e alla tenacia del Sindaco di Pergola Baldelli, sembrano scongiurati i gravi disagi per la comunità pergolese.  La dirigenza di Poste italiane alla fine non ha potuto che accettare l’offerta di sistemare l’ufficio postale sino al termine dei lavori della sede di viale Martiri della Libertà, nei locali offerti dalla amministrazione comunale in corso Matteotti». Lo afferma Andrea Bartolucci  segretario provinciale del SLP-Cisl, che nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme circa la possibilità di tempi lunghi per la sistemazione dei danni causati dall’attacco al cash-dispenser  del locale ufficio postale. «Non comprendiamo tuttavia - aggiunge Dario Dominici segretario regionale di categoria - la disparità di trattamento riservata da Poste Italiane ai propri dipendenti. Come è noto, l’offerta fatta a Poste era stata di più locali, tutti  attrezzati e idonei sia alle attività finanziarie e di sportello che a quelle delle lavorazioni postali. L'azienda non ha colto la opportunità di riportare anche gli 11 portalettere negli oltre 200 metri quadrati offerti dal Comune, che il primo cittadino ieri ci ha fatto visionare e che Poste non ha voluto nemmeno vedere». Gli addetti al recapito dovranno dunque continuare a fare la spola fra Pergola e San Lorenzo in Campo, dove sono appoggiati in attesa della riapertura dell’ufficio postale. Apertura che non potrà avvenire in assenza di approfonditi controlli che escludano la presenza delle pericolose fibre di amianto che potrebbero essere eventualmente presenti in concentrazioni troppo elevate e pericolose per la salute delle persone applicate nell’ufficio. «È un vero peccato - prosegue Dominici - poiché i locali offerti sarebbero stati molto più confortevoli di quelli attualmente utilizzati. Fortunatamente, in pochi giorni incalzati da mass media e social, sono stati trovati banconi e mezzi forti e tutte le strumentazioni necessarie a far aprire l’ufficio postale. Non è sempre così.  La succursale 5 di Fano, nonostante ripetute denunce e assicurazioni da parte della azienda, ancora non ha risolto le gravi criticità che costringono gli sportellisti e il direttore a lavorare in grosse difficoltà e disagio. Chissà se, dopo l’intervento del dipartimento di prevenzione dell’Asur, i lavori finalmente si faranno». Nei giorni scorsi era stato indicato alla clientela di appoggiarsi agli uffici “vicini” dimenticando che questi non sono aperti tutti i giorni. Oltre il danno la beffa: raggiunte le sedi consigliate, in molti hanno scoperto che l’agenzia sarebbe stata aperta il giorno successivo. 
Continua a leggere
30/06/2016 Italia di mezzo: una nuova opportunità di sviluppo
Il progetto dell'”Italia di mezzo” può mettere assieme le persone, le intelligenze, i saperi, i sistemi di accoglienza, di inclusione, di coesione e tutela sociale, le risorse finanziarie dei programmi Europei di Marche, Toscana e Umbria. Circa 6,2 milioni di persone possono, attraverso i loro rappresentanti, presentarsi agli investitori internazionali con il loro straordinario patrimonio paesaggistico, storico, artistico e culturale, far valere le conoscenze derivate dai sistemi universitari, scientifici e produttivi e al contempo quella straordinaria combinazione di tradizione e innovazione, quel saper fare in stretto connubio con il saper pensare. Il progetto pone le condizioni perché nella discussione sullo sviluppo si superi lo schema duale Nord-Sud e si valorizzi l'Asse Est-Ovest. E’ evidente che andranno affrontate questioni costituzionali e istituzionali, ma è altrettanto chiaro che, fin da subito, si possono mettere a fattor comune molte azioni, che oggi le singole Regioni conducono separatamente, con una nuova e maggiore efficacia. In anni recenti si sono più volte avviate riflessioni che prefiguravano un percorso verso una dimensione politica unitaria; storia, arte, cultura, modello socio-economico, paesaggio hanno creato un potenziale unicum, che oggi può costituire un valore aggiunto per le politiche nazionali e soprattutto europee. In un contesto di economia aperta e di competizione globale, le regioni dell’Italia di mezzo possono contare su fattori di specificità che, se messi a sistema, possono esprimere grandi potenzialità:  un tessuto produttivo che, oltre alla presenza di grandi imprese, spesso multinazionali, è prevalentemente basato su un sistema di piccole e medie imprese, capaci di sviluppo endogeno, ma non localistico, come dimostrano i risultati dell’export;  una straordinaria piattaforma naturale di connessione tra le economie atlantiche e dell’Europa occidentale con quelle dell’Europa centrale e dell’est;  un territorio che costituisce un polmone naturale, con un importante patrimonio artistico-culturale che oggi rappresenta un valore aggiunto decisivo come fattore di potenziale sviluppo;  un modello posto alla base delle politiche di welfare che ha valorizzato la coesione sociale. Occorre però una capacità di governo che rafforzi le omogeneità e renda vantaggiose le differenze, per riuscire a cogliere questa straordinaria opportunità di sviluppo. La firma del protocollo d’intesa tra i tre Governatori a Bruxelles il 17 giugno scorso ha dato una concreta accelerazione al processo di integrazione; che sia avvenuta proprio nel cuore dell’Europa ha dato un valore non soltanto simbolico al gesto, ma soprattutto lo ha inserito nel giusto contesto, dandogli una valenza sopraregionale e sopranazionale. Occorre però superare la pregnanza istituzionale e dare al processo anche un valore economico, sociale e civile. Qui entra in gioco il ruolo di CGIL CISL UIL e, più in generale, del partenariato, che possono dare un respiro ideale al progetto: lavoro ed innovazione, sanità e welfare, tutela del paesaggio e agricoltura sostenibile, cultura e turismo possono essere volani di sviluppo se diventano patrimonio di valori condiviso. Pertanto, al coordinamento politico-istituzionale occorre affiancarne uno di partenariato socio-economico; è necessario procedere con un confronto serrato e concreto alla definizione di iniziative comuni per sostenere il sistema produttivo favorendo gli investimenti, realizzare efficaci politiche attive del lavoro e di inclusione sociale. Per quanto riguarda gli indirizzi di politica nazionale ed europea – infrastrutture materiali ed immateriali, corridoi europei, EUSAIR, ecc. – è indispensabile concordare strategie condivise e attivarsi perché si realizzino in tempi rapidi. CGIL CISL UIL di Toscana, Umbria, Marche intendono essere parte attiva nel processo che conduce alla realizzazione della riforma attraverso la realizzazione di una serie iniziative e svolgendo il ruolo di monitorare e valutare l’effettivo grado di convergenza e di armonizzazione delle politiche regionali nelle tre regioni. «È importante oggi fare massa critica per garantire prospettive di sviluppo alle nostre comunità - dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - Il sindacato confederale e la Cisl in particolare in questi anni hanno sempre sostenuto le aggregazioni ad ogni livello tra comuni, aziende di servizi pubblici, imprese, università. L'iniziativa istituzionale dei Presidenti di Toscana-Marche-Umbria va coniugata  anche  in chiave economica e sociale perché i cittadini, il mondo del lavoro la percepiscano come un processo concreto che punti a creare più occupazione, più coesione, più qualità dei servizi. In questo senso Cgil Cisl Uil delle  Regioni di Mezzo daranno il loro contributo con proposte e disponibilità al confronto».
Continua a leggere
27/06/2016 Rinnovo permessi di soggiorno, 28 giugno mobilitazione nazionale ad Ancona Presidio regionale
Domani 28 giugno   in 70 città italiane, Cgil Cisl Uil hanno indetto una giornata di mobilitazione nazionale con presidi davanti alle prefetture per chiedere, tra i punti, la proroga a 24 mesi del permesso per attesa occupazione. Dal  2011 ad oggi, sarebbero quasi un milione i permessi di lavoratori immigrati non rinnovati, di cui almeno 400 mila per motivi di lavoro. Nelle Marche Presidio regionale,ad Ancona davanti alla Prefettura in Piazza del Plebiscito partire dalle ore 17,00.
Continua a leggere
27/06/2016 Ospedale di Pergola: Cgil e Cisl chiedono alla Regione certezze per il presente e prospettive per il futuro
Venerdì 24 si è svolto l'incontro, richiesto da Cgil e Cisl, in merito alla situazione dell'Ospedale di Pergola, con gli amministratori, le forze politiche locali, e alcuni consiglieri regionali membri della IV Commissione Sanità (Talè, Pergolesi) alla presenza del Direttore Generale dell'Asur Marini.L'incontro, per Cgil e Cisl, si poneva il duplice obiettivo di dare oggi certezze alla struttura ospedaliera, apparentemente non toccata dalla recente riorganizzazione degli Ospedali di Comunità e della revisione della rete dell'emergenza territoriale, e di offrire un futuro a quella struttura, ancora d'eccellenza, dentro il contesto della rete ospedaliera provinciale.L'incontro si è rivelato deludente, molto deludente, sia per le continue strumentalizzazioni politiche sia per le mancate risposte da parte della regione. La presenza di operatori e delegati sindacali del settore sanitario ha permesso di entrare nel merito delle questioni e dei problemi, ben distanti dalla descrizione che abbiamo ascoltato, e che sinteticamente elenchiamo: carenze di organico e conseguenti disservizi del punto di primo intervento ospedaliero, carenze di medici chirurghi che stanno svuotando l'operatività del blocco operatorio, mancato sviluppo delle enormi potenzialità dell'unica struttura riabilitativa  pubblica d'eccellenza di tutto il territorio provinciale, carenze del reparto di medicina, mancate sostituzioni del personale infermieristico e tecnico.Il timore, molto più di un timore, è che sia in atto silenziosamente uno svuotamento di questo importantissimo presidio ospedaliero, tale è diventato in particolare dopo la trasformazione, in corso, degli ex ospedali di polo in ospedali di comunità, senza più reparti per acuti. A che pro? A favore di chi e di cosa? Sanità privata convenzionata?Cgil e Cisl ritengono che vada fatta immediatamente chiarezza e, terminate le assemblee territoriali sulla sanità, la prossima sarà il  30 giugno  a Urbino, chiederanno urgentemente un incontro al Direttore di Area Vasta, alla Direttrice di Marche Nord e all'Assessore alla Salute Ceriscioli, affinché siano date quelle improrogabili risposte che l'intero territorio attende in tema di servizi sanitari.La questione dell'Ospedale di Pergola, inoltre, non può essere lasciata, come è ora, a diatribe politiche, strumentalizzazioni, rivendicazioni e campanili come quelli che abbiamo ascoltato ieri, che nulla hanno a che vedere con l'interesse dei cittadini di Pergola ne, tanto meno, con quelli di tutta la comunità provinciale cui stanno a cuore i destini di un servizio sanitario pubblico. Il futuro di Pergola è solo dentro una rete ospedaliera provinciale che sappia fare sistema e agire in maniera coordinata. Cosa che oggi appare molto distante dalla realtà dei fatti.
Continua a leggere
27/06/2016 Gestione rifiuti: trovato l'accordo per l'impianto Relluce
FIT/CISL, FP/CGIL, UGL e USB esprimono soddisfazione per la firma dell’accordo sindacale con cui,  tramite il progetto tecnico della gestione integrata dei rifiuti urbani nell’ATO 5 di Ascoli Piceno, la società PICENOAMBIENTE da continuità ad un impianto produttivo di rilevanza provinciale e che al contempo garantisce retribuzione e diritti ai lavoratori. Dopo una trattativa articolata e laboriosa si è giunti ad una conclusione positiva che garantisce l’operatività nell’impianto RELLUCE, l’occupazione di tutti i dipendenti in forza ed il mantenimento dei diritti maturati nel corso degli anni incluse tutte le tutele in materia di lavoro precedenti all’approvazione del Decreto Legislativo 81/2015 (Jobs Act),  ovvero quanto previsto  dalla Legge 300/70 in particolare dall’art. 18.
Continua a leggere
27/06/2016 Fincantieri: firmata l'ipotesi di accordo integrativo di gruppo
Nella tarda mattinata di venerdì 24 giugno e dopo circa 24 ore di trattativa è stata sottoscritta unitariamente l'ipotesi di accordo relativa alla contrattazione integrativa del Gruppo Fincantieri. Dopo lunghi mesi di confronto, sia su aspetti economici che normativi e dopo infinite riunioni dove si sono avvicendati testi e proposte aziendali distanti da possibili soluzioni, come Fim e Uilm abbiamo ritenuto necessario ricercare, attraverso il confronto con Fincantieri, soluzioni condivise. Tutto questo ha prodotto nella giornata di oggi la conclusione unitaria di un confronto che è cominciato a dicembre del 2014 e che ha prodotto perdite economiche per i lavoratori di Fincantieri a partire da aprile 2015. L'accordo assume una grande importanza per la dimensione del gruppo cantieristico che sta ottenendo importanti successi commerciali sia nel settore militare che civile. L'ipotesi oggi sottoscritta ripristinerà il premio efficienza pari a € 1.500,00, andrà a istituire un premio di partecipazione di 1.208,00 euro suddiviso in parti uguali su indicatori di commessa e qualità, inoltre è stato definito che le quantità economiche riferite alla ex produttività di area e unità pari a € 827,40 che saranno utilizzabili dal singolo lavoratore, a partire da aprile di ogni anno come welfare aziendale, per il 2016 tutti gli importi sono al 50%. È stata inoltre definita una Una Tantum di € 1.050,00 di cui 500 € in welfare e 550 € erogati nella busta paga di agosto 2016, sono inoltre previste forme di incentivazione nel caso di utilizzo volontario delle somme relative al premio di partecipazione in welfare. Nei prossimi giorni le RSU di tutti i Siti dovranno esprimere il loro assenso all'ipotesi di accordo, successivamente saranno avviate assemblee informative in tutti i siti e a seguire sarà indetto un referendum tra tutti i lavoratori del gruppo per l'approvazione definitiva dell'ipotesi. Fim e Uilm ritengono che la sottoscrizione dell'ipotesi di accordo unitaria sia un fattore importante e significativo per tutto il Gruppo Navalmeccanico che zittisce tutti coloro i quali in questi mesi ci hanno accusato di ricercare intese separate, per la Fim e la Uilm è sempre stato importante e determinante ricercare soluzioni che non penalizzassero ulteriormente le lavoratrici e i lavoratori di Fincantieri.
Continua a leggere
27/06/2016 5 Minuti Cisl: Per un nuovo sviluppo tra prossimità e innovazione - Giornata mondiale del rifugiato
Per un nuovo sviluppo tra prossimità e innovazione. Seminario formativo promosso da Cisl Marche a Jesi. Le interviste a Annalisa Magone, Presidente Centro Ricerca Torino Nordovest; Francesco Ramella docente di sociologia economica e dello sviluppo UniTorino e Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale Cisl Marche . Comunità aperte e solidali per un futuro condiviso. Ad Ancona in occasione della giornata mondiale del Rifugiato, la storia di Mohamed giovane somalo, ospite di una famiglia italiana, e l'intervista a Neli Isaj, Anolf Cisl Ancona.
Continua a leggere
24/06/2016 Variazione bilancio Regione Marche ancora criticità su tariffe agevolate dei trasporti, spesa sociale e rette dei servizi socio-sanitari
CGIL CISL UIL Marche avevano espresso la necessità che le variazioni al bilancio di previsione intervenissero prioritariamente per affrontare  gli effetti perduranti della crisi finalizzando le risorse in particolare sulle politiche sociali e della salute, sul trasporto pubblico locale, sul diritto allo studio e sulla casa. Rispetto a tali priorità, con le variazioni adottate, il bilancio contiene risposte positive su alcune questioni mentre su altre, la Giunta regionale, confermando l’esclusione di tagli, si è impegnata a garantire il mantenimento del necessario livello di spesa, attraverso la manovra di assestamento e integrando le risorse disponibili a bilancio con quelle attivabili dai Fondi Comunitari, statali e di settore. In particolare, si danno positive risposte sul tema del diritto allo studio universitario e ai problemi della casa attraverso il finanziamento - nel triennio 2016-2018 - delle borse di studio (6 mln), del fondo per morosità incolpevoli degli inquilini (500 mila) e del fondo affitti per famiglie meno abbienti (1 mln). Per quanto riguarda il Trasporto Pubblico Locale, si completerà la copertura finanziaria con lo stanziamento di ulteriori 27 mln nel triennio 2016-2018, in occasione dell’assestamento di bilancio; sul fronte delle Politiche sociali, i servizi rivolti ad anziani, disabilità, famiglia, infanzia ed altri interventi sociali, saranno garantiti per il 2016 con circa 64 mln complessivi attraverso l’integrazione di risorse proprie con i Fondi comunitari, Fondi Statali, Fondo nazionale sanitario attivabile per spese socio-sanitarie.   La mancanza, tuttavia, di un quadro d’insieme che comprenda anche le risorse dei Comuni, continua a destare preoccupazione sull'effettiva copertura finanziaria di tutti i servizi. Costituiscono serie criticità il sostegno alle agevolazioni tariffarie dei trasporti, per il quale in attesa di una verifica dei criteri di erogazione, non si prevedono risorse sufficienti per garantire la spesa storica ma anche  la mancata costituzione del Fondo di solidarietà necessario per evitare alle famiglie il carico dell’aumento delle tariffe per i servizi socio-sanitari erogati dalle strutture residenziali e semiresidenziali. Temi su cui auspichiamo specifiche risposte in sede di assestamento. Rispetto all'esito della variazione di bilancio, CGIL CISL UIL Marche, nel prendere atto degli impegni assunti dalla Giunta regionale a garantire il mantenimento della spesa sui settori più sensibili per i cittadini e lavoratori colpiti dalla crisi,  vigileranno sulla coerenza degli atti che dovranno essere conseguenti agli impegni assunti, rivendicando un confronto più complessivo sulle politiche regionali così da individuare le priorità per determinare un quadro organico in relazione all'insieme degli strumenti attivabili. Ciò che, fino ad oggi, è mancato.
Continua a leggere
24/06/2016 Brexit, scelta preoccupante. Rilanciare l'Europa del lavoro e della coesione sociale
«La scelta della Gran Bretagna e dei suoi cittadini di uscire ed isolarsi dall'Unione Europa e' una decisione sbagliata e preoccupante che apre indubbiamente scenari di incertezza per il futuro del continente europeo». Lo sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. «Ora l'Europa ed i Governi hanno il dovere di rispondere alla scelta della Gran Bretagna accelerando nella costruzione dell'Unione politica europea, attraverso una svolta nella gestione comune del debito, con un fisco omogeneo, un welfare nuovo ed inclusivo, politiche per la crescita e per gli investimenti pubblici e privati, rimettendo al centro la dignità' del lavoro, la solidarietà e la partecipazione dei cittadini. Questo e' quello di cui ha bisogno l'Europa. Ripartire dal sogno lungimirante dei padri costituenti e di tanti statisti europeisti come Adenaeur, Kohl, Moro, Mitterand. Gli Stati Uniti d'Europa sono la risposta migliore al rigurgito dei nazionalismi, alla xenofobia, ai tentativi di riportare indietro l'orologio della storia. Ed il sindacato europeo, la Ces, deve impegnarsi ed intestarsi questa battaglia culturale per aprire ora una nuova fase nella vita economica e sociale del nostro continente, ponendo fine alle politiche di rigore economico, ma adottando un percorso chiaro di sviluppo e di crescita capace di ridare slancio e vigore al sogno di una casa comune europea".  Commentando i risultati sul referendum in Gran Bretagna sull'appartenenza all'Ue, anche  Luca Visentini, Segretario Generale della Confederazione sindacale europea, afferma «Questo è un giorno buio per l'Europa, per la Gran Bretagna e per i lavoratori. Deve essere una sveglia per l'Ue per offrire una soluzione migliore per i lavoratori. C'è una profonda disillusione in Europa, non solo in Gran Bretagna. Austerità, tagli nella spesa pubblica, disoccupazione, il fallimento dei governi di rispondere ai bisogni delle persone, il fallimento dell'Ue di agire insieme alimentando il sentimento anti-Ue. I lavoratori vogliono un'Ue che agisca per migliorare le loro vite. L'Ue ha bisogno di agire decisamente per assicurarsi che questo non sia l'avvio del disgregamento dell'Unione europea, e non danneggi i diritti dei lavoratori. L'Ue deve iniziare a dare ancora benefici ai lavoratori, creare una società più giusta ed equa, investire in posti di lavoro di qualità, servizi pubblici efficienti e opportunità reali per i giovani. La Ces sostiene il sindacato britannico Tuc nel dire che i lavoratori britannici non devono pagare il prezzo per la Brexit. La Ces continuerà e rafforzerà la sua lotta per un'Europa più equa e sociale».
Continua a leggere
24/06/2016 Ial Marche ospite a Buonasera Marche
https://youtu.be/HS5PCSKUNys  
Continua a leggere
23/06/2016 Non si tocca la Benetti
Oggi sciopero all’Azimut Benetti di Fano.Ottantotto operai del sito produttivo di Fano hanno incrociato le braccia con l’astensione totale dalla produzione. Una scelta resa necessaria dalla decisione dell’azienda di chiudere il sito di Fano specializzato nella realizzazione di gusci in vetroresina e scafi. Il sito produttivo che operava con alti standard qualitativi e di sicurezza nei luoghi di lavoro e con maestranze altamente qualificate verrà chiuso per la decisione aziendale di esternalizzare la produzione affidandola a ditte esterne. Una scelta che si giustifica solo per la riduzione del costo del lavoro perché  le commesse di lavoro ci sono.E’ gravissima  la decisione sia per le ricadute occupazionali gravissime( 88 famiglie senza lavoro) che per la perdita di un sito produttivo efficiente e competitivo.La vicenda dell’Azimut  Benetti di Fano si innesta nella grave crisi della val Metauro della filiera della nautica: qundo nel 2009 l’azienda trasferì l’allestimento a Viareggio degli scafi promise che Fano sarebbe diventato il polo d’eccellenza della lavorazione della vetroresina. Invece oggi arriva la scelta della direzione di chiudere il sito.La Cisl di Fano chiede unitamente a Maria Grazia Santini della Femca Cisl di avviare subito un tavolo istituzionale di confronto per evitare questa tragedia occupazionale.  Chiediamo però alle istituzione locali (comuni e regione ) di adoperarsi per completare la strada di raccordo con il porto e  il completamento del drenaggio dei fanghi  perché il territorio di Fano e  della Val Cesano non può permettersi di perdere, anche per i gravi ritardi infrastrutturali, le aziende della Nautica che sono rimaste nel territorio.    
Continua a leggere
23/06/2016 Sergio Piermattei è il nuovo responsabile della Cisl di Senigallia.
Sergio Piermattei  è il nuovo responsabile della Cisl di Senigallia.  Piermattei, 56 anni di Ancona, in Cisl dal 1988  dove ha svolto numerosi incarichi  in diverse categorie del settore privato. E’ stato  responsabile della Cisl di Jesi e della Cisl di Civitanova. «Voglio continuare nel solco di una Cisl di prossimità, vicina ai lavoratori, alle famiglie e ai pensionati e attento interlocutore delle amministrazione pubbliche. C’è ancora tanto bisogno di   sindacato,  capace di intercettare bisogni e di dare risposte.» ha dichiarato Sergio Piermattei dopo la sua elezione all'unanimità,  avvenuta   a Jesi,  durante i lavori del Consiglio generale della Cisl Marche.
Continua a leggere
22/06/2016 Silvia Spinaci, nuova responsabile della Cisl di Macerata
Silvia Spinaci, è la nuova responsabile della Cisl di Macerata. Eletta  all'unanimità dal Consiglio generale della Cisl Marche che si è tenuto oggi, 22 giugno 2016,   a Jesi. Silvia Spinaci subentra  a  Lidia Felicita Fabbri,  già responsabile dal 2013 della Cisl di Macerata, chiamata al nuovo incarico nella segreteria regionale della Fai Cisl. «Una Cisl radicata nel territorio, sempre più vicina alle lavoratrici e ai lavoratori, attiva nel favorire quelle reti tra soggetti economici, sociali e  istituzionali essenziali per riprogettare e rilanciare  lo sviluppo locale. – ha dichiarato Silvia Spinaci dopo l’elezione - Una Cisl in ascolto dei bisogni delle persone e pronta  a rappresentarli  nella contrattazione territoriale per costruire risposte e tutela.» Silvia Spinaci, 35 anni, vive a Potenza Picena.E’ sposata e ha una figlia di 8 anni. Ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Macerata e da diversi anni  è nello staff dell’Ufficio Sudi della Cisl Marche.
Continua a leggere