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05/09/2013 Cisl Marche. Basta ai balletti sulla sanità
COMUNICATO STAMPACisl Marche: Basta ai balletti sulla sanità Come spesso capita quando si parla di sanità, il confronto sulle reti cliniche rischia di svilupparsi in maniera a dir poco inappropriata. Si sposta sulla stampa un dibattito che andrebbe approfondito nelle sedi deputate e ci si abbandona subito a sterili polemiche politiche, ignorando la sostanza reale dei problemi. Nello specifico le opposizioni volutamente dimenticano che la riorganizzazione delle reti ospedaliere è resa obbligatoria dalla normativa nazionale. La Regione, come già accaduto per altri temi, continua a pensare che l’unica soluzione possibile sia quella elaborata nelle sue ristrette stanze. Per la Cisl delle Marche questo modo di confrontarsi sulla riorganizzazione sanitaria regionale è assolutamente sbagliato e da contrastare. In un quadro economico difficile come quello che stiamo vivendo serve uno sforzo di tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti per individuare le misure più appropriate per evitare che la riduzione delle risorse a disposizione si trasformi automaticamente in tagli dei servizi ai cittadini. Per questo la Cisl delle Marche sollecita uno sforzo di programmazione in grado di trovare il giusto equilibrio tra assistenza ospedaliera e assistenza territoriale, per mantenere la sanità pubblica su livelli adeguati evitando di fare della sanità oggetto di pura speculazione politica. Sauro Rossi (Segretario Cisl Marche) Ancona 5 settembre 2013
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05/09/2013 Macerata: no alla residenza per anziani privata
La Cisl Confederale e la Federazione dei pensionati di Macerata chiedono alla Regione Marche e al Comune di Macerata di non concedere l'autorizzazione all'apertura di una Residenza Sanitaria Assistenziale privata a Macerata. La proposta di costruire al posto della vecchia clinica Villalba una struttura da 108 posti letto da parte dell'Istituto del Gruppo Kos, società controllata dalla Cir di De Benedetti, non incontra il favore del sindacato. "Pur consapevoli della necessità, da noi sempre sostenuta, di rafforzare l'offerta di posti letto per anziani fragili e non autosufficienti - sostengono in un comunicato unitario Lidia Fabbri (Cisl) e Dino Ottaviani (Pensionati Cisl) - non ci convincono  le modalità con le quali si procede all’autorizzazione di nuovi posti letto di RSA, specie in una fase in cui in cui Regione e Sindacati stanno concertando con grande fatica la riorganizzazione complessiva del Servizio Sanitario Regionale". Secondo il sindacato inoltre, la prospettiva di uno sviluppo occupazionale  rischia di diventare uno “specchietto per le allodole” perché «ai posti di lavoro creati dalla RSA farà da contrappunto una riduzione dell’ occupazione nelle altre strutture provinciali, in particolare le Residenze Protette per anziani». Per la Cisl gli operatori privati sono una risorsa del Servizio Sanitario, a condizione che si muovano in un ottica di integrazione dei servizi pubblici e all'interno della cornice di una programmazione coerente con i bisogni di salute della popolazione. "La costruzione della nuova struttura invece - concludono Fabbri e Ottaviani  - è funzionale solo agli interessi di un soggetto privato forte ed influente sul panorama nazionale ed impatterà in modo negativo sull'assetto della sanità maceratese.COMUNICATO STAMPA 
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04/09/2013 Le aziende usino i contratti di solidarietà
L'intervento del Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo sul quotidiano "Il Corriere Adriatico" del 4 settembre Le Marche soffrono per crollo dei consumi interni, alcune specializzazioni produttive, numero di piccole imprese, spesso non in grado di riorientarsi sui mercati esteri. Meno occupati anche negli enti pubblici, a partire dalla sanità marchigiana. Da gennaio a maggio 1.248 i lavoratori posti in mobilità in deroga, e 16.000 coinvolti dalla Cig in deroga; questi ammortizzatori vanno rifinanziati ma anche integrati con riqualificazione e reinserimento attivo al lavoro. Urge riformare i servizi per l'impiego, coinvolgendo pubblico e privato, imprese, parti sociali, strutture accademiche e formative. Chiediamo alle aziende in difficoltà di utilizzare i contratti di solidarietà e agli imprenditori che hanno disponibilità di investire. Secondo Unimpresa i risparmi delle imprese italiane sono cresciuti in 12 mesi di circa 16 miliardi. La fiducia di imprese e famiglie va però sostenuta: ok il Governo in Europa sui temi del lavoro, ma serve stabilità politica. Ogni risorsa va usata per una riforma fiscale a favore dell'occupazione e degli investimenti e per misure di politica industriale. E' sbagliato aver ridotto le tasse sulla casa anche alle famiglie benestanti. Bisogna pensare a chi ha perso lavoro e a chi non lo trova. Vanno sbloccati gli investimenti degli enti pubblici con i conti a posto e sfruttate le potenzialità della nuova programmazione europea, puntando per la regione a qualità dei progetti e capacità di fare rete. Stefano Mastrovincenzo - Segretario generale Cisl Marche
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03/09/2013 Tribunale di Camerino, la Cisl dice basta
L’accorpamento del Tribunale di Camerino con quello di Macerata è la manifestazione del caos che riforme frettolose, incertezze normative e scarsa capacità organizzativa riescono a produrre. La CISL Funzione Pubblica ora dice BASTA!!! «Non possiamo che stigmatizzare il comportamento del Presidente e del Dirigente amministrativo del Tribunale di Macerata che, ad oggi, non hanno ancora convocato i rappresentanti dei lavoratori ed i sindacati per l’informativa prevista dalla legge», sostiene Laura Raccosta, della Segreteria regionale della CISL Funzione Pubblica. Ad oggi si ignora dove, più di 30 lavoratori del Tribunale di Camerino, andranno a lavorare, gli uffici eventualmente assegnati e la loro idoneità. E’ intollerabile che la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori venga calpestata dalle stesse istituzioni che dovrebbero garantire l’esercizio della giustizia. Lavoratrici e lavoratori che ogni giorno a Camerino hanno fatto sì che i processi si svolgessero celermente, un ottimo servizio reso ai cittadini ed allo Stato. La CISL  ha già chiesto un incontro immediato al Presidente e Dirigente amministrativo del Tribunale di Macerata ed è pronta ad ogni iniziativa, anche di mobilitazione, a tutela dei basilari e fondamentali diritti delle lavoratrici e lavoratori.
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03/09/2013 Agevolazioni per l'università: certificati ISEE ed ISEU
Per beneficiare delle agevolazioni concesse per gli studi universitari (riduzione tasse di iscrizione, borse di studio, altri universitari) sono richieste le certificazioni ISEE ed ISEEU.L'ISEEU (Indicatore della Situazione Economica Equivalente dell’Università) rappresenta un'ulteriore certificazione degli elementi reddituali dell'ISEE che tiene conto di alcuni criteri specifici previsti per le Università.I criteri specifici possono tener conto delle seguenti situazioni familiari:- residenza diversa da quella della famiglia di origine;- genitori separati o divorziati;- fratelli e/o sorelle, facenti parti del nucleo familiare, percettori di reddito o possessori di patrimoni;- soggetti presenti nel nucleo familiare con redditi e/o patrimoni prodotti e/o posseduti all'estero;oppure criteri specifici riferiti allo studente:- studenti stranieri residenti all'estero;- iscritti al dottorato di ricerca.Puoi venire ai Caf della Cisl per la compilazione del Tuo modello ISEEU 
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03/09/2013 Rimborso Irpef in tempi rapidi
 Caf Cisl - 730 Anticrisi (A4)_LOCALE
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03/09/2013 La sanità fermana ha bisogno subito di certezze
La sanità del fermano ha bisogno di uscire dalla logica politichese e di opportunismo di parte per raggiungere almeno alcuni degli obiettivi prioritari finalizzati alla tutela della salute e della prevenzione. Intanto ogni giorno Fermo ed il comprensorio perde pezzi e l’autunno, se non vi saranno interventi veramente incisivi, porterà delle amare sorprese perché alcuni servizi e reparti, oggi accorpati o chiusi per il periodo feriale, rischiano di mantenere lo status di “ammucchiate selvagge” o addirittura di non riaprire. Il taglio previsto per il 2013 da parte della Regione sul personale è di circa 28 milioni di euro. Gran parte dei tagli sarà a carico delle Aree Vaste. Presto si apriranno i tavoli di confronto tra Direzione Generale ASUR e Direzioni di Area Vasta per la discussione dei piani assunzione dell’ultimo quadrimestre dell’anno. L’Area Vasta 4 rischia fortemente di essere ulteriormente penalizzata perché dopo l’improvvido licenziamento di 14 precari in maggioranza infermieri, si troverà ad non avere le autorizzazioni necessarie per riattivare tutti i reparti. Purtroppo è stato dimostrato che il potere contrattuale del Direttore di Area Vasta è praticamente nullo rispetto ai diktat di Ciccarelli, quindi le previsioni sono infauste. Ricordiamo che la sola Area Vasta 4 alla fine del 2013 dovrà raggiungere il risultato del risparmio, rispetto al budget 2012, di circa 1 milione di euro sul personale e di altri 5 in altri capitoli di spesa ma abbiamo la certezza che la cifra richiesta sarà ancora più pesante in quanto la Regione non ha reperito ancora i famosi 188 milioni di risparmio da conseguire entro l’anno. A fronte di tutto questo “tagliare” la collettività fermana e gli operatori, oltre alle chiacchere, alle promesse non mantenute del Direttore Genga, non vedono nulla in prospettiva che possa far sperare loro in una riconquista di dignità della sanità del territorio. La situazione è ancora tollerabile solo ed esclusivamente grazie alla serietà ed abnegazione degli operatori e dei professionisti, non certamente dei Direttori, che però non durerà in eterno. Nulla si sa ad esempio della famosa Casa della Salute a Sant’Elpidio a Mare mentre è stata cosa “detta e fatta” la chiusura dei posti letto dell’ospedale, dell’imminente chiusura dei posti di medicina di Montegiorgio, che si spera vengano recuperati altrove, dell’attivazione della RSA di Amandola, dell’annunciato ma non ancora effetuato, trasferimento della RSA di Petritoli, attualmente ospitata in locali del Comune, nella sede di proprietà ASUR, cosa che procurerebbe il risparmio di almeno 46 mila euro annui, di come si vuole utilizzare l’appartamento acquistato due anni fa dall’A.V.4 con soldi pubblici a P.S.Elpidio per aprire una casa famiglia per il quale si pagano, sempre con soldi pubblici, utenze e condominio, della concreta valorizzazione dell’Ospedale di Amandola e del suo personale, lasciato in parte inutilizzato per carenza di finanziamenti, della nomina del Direttore unico di Distretto(oggi ne paghiamo tre mentre la Legge 17 ne prevede uno), della nomina del Primario del Pronto Soccorso il cui concorso è stato espletato nel settembre 2012, della copertura di 9 primariati scoperti, dei termini certi della chiusura dei lavori della nuova ala dell’Ospedale di Fermo che secondo le stime iniziali si sarebbero dovuti concludere a dicembre 2012 ma sono ancora in corso, dell’attivazione del Servizio di Angiografia, innagurato, come la Salerno-Reggio Calabria, più volte ma mai andato in funzione se non per interventi residuali di interventistica minore, del recupero dei crediti rispetto ai ticket non pagati a causa della carenza di personale presso le casse o dell cattivo funzionamento delle casse automatiche, della questione che sta venendo alla luce dell’amministrazione e valorizzazione dei beni e terreni di proprietà dell’ASUR insistenti sul territorio, dei tanti procedimenti aperti dalla Giustizia, ecc, ecc. Un nuovo e preoccupante fenomeno sta emergendo all’interno dell’ospedale. Sempre più spesso, per poter completare la somministrazione delle terapie orali dei pazienti si ricorre ai farmaci di proprietà dei malati stessi. Questo perché, soprattutto alla fine dell’anno, capita spesso che farmaci presenti in terapia e regolarmente ordinati, siano non disponibili in farmacia. Un altro segnale preoccupante che fa comprendere lo stato della sanità pubblica. Il SeA questo dobbiamo aggiungere la profonda diversità nell’ambito delle Aree Vaste dei servizi alberghieri offerti ai malati. Nell’Area Vasta 4 è stata tagliata da circa tre anni anche la distribuzione dell’acqua ai malati mentre in altre realtà dell’ASUR oltre all’acqua vengono distribuite colazioni che vanno ben oltre il sole latte e caffè o The. Per non parlare delle posate e dei piatti. Come non eravamo un’Azienda Unica? Come mai allora ci sono pazienti di serie A e di serie B? Ecco dimostrato che di chiacchere, propaganda politica, promesse non mantenute, cose dette e non dette, la sanità fermana sta lentamente morendo. Bene il documento inviato dalla Conferenza dei Sindaci alla Regione ma a quando una riposta concreta ai tantissimi bisogni di salute e di condizioni dignitose di lavoro per gli operatori? Forse aspettiamo la prossima campagna elettorale perricominciare ad illudere i cittadini? Presto le ferie termineranno e con esse l’alibi estivo se ne andrà. Risposte serie e coerenti fino ad oggi non ve ne sono state, speriamo che l’estate abbia portato buoni consigli ai tanti Direttori, Dirigenti, Assessori, Consiglieri e Sindaci, tutti a parole al capezzale della sanità ma nessuno capace di assumersi le responsabilità di decidere e parlare. IL SEGRETARIO (Giuseppe Donati)
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03/09/2013 Un concorso di poesie dell'Anteas di Macerata
L’Anteas di Macerata, insieme alla Federazione dei pensionati della Cisl Marche, ha organizzato la prima edizione del Premio letterario “Città di Recanati”. L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Marche, dalla Provincia di Macerata e dal Comune di Recanati, il concorso di poesia intitolato “La poesia non ha età” al quale i soci Anteas e iscritti Cisl residenti in tutta Italia hanno partecipato presentando una o due poesie inedite, secondo le modalità indicate nel regolamento. L’Anteas (Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà) è l’Associazione di volontariato della Cisl, nata con lo scopo di promuovere la solidarietà specialmente nei confronti dei più deboli, bisognosi e soli, contribuendo così al progresso umano, civile e sociale. Dalle parole del Presidente dell’Anteas di Macerata Giuseppe Piergiacomi emergono le motivazioni che hanno portato ad organizzare quest’iniziativa culturale. «Vogliamo sollecitare – spiega Piergiacomi - la vocazione dei nostri soci a scrivere piccole e grandi storie della loro vita passata, presente e futura. La poesia coinvolge la capacità d’ispirazione e la profondità espressiva dell’autore, che valorizza la sua esperienza creativa». «Nella poesia – prosegue Piergiacomi – l’età anagrafica non conta ma ciò che fa la differenzia è il dinamismo, la continua volontà di trasmettere agli altri le proprie sensazioni sui cambiamenti culturali e sociali di una società in continua trasformazione». «L’iniziativa si è posta come un’occasione per aprire uno spiraglio nuovo alla vita associativa e dare un riconoscimento a quei soci che hanno qualcosa da raccontare, e perché no, in versi, dandogli così modo di impegnare il tempo con pensieri e parole, che escono genuini dal cuore di ognuno. La scelta del luogo in cui svolgere il concorso non poteva che ricadere su Recanati, città che ha dato i natali ad uno dei più grandi poeti della letteratura italiana, Giacomo Leopardi, ancora oggi un luogo sospeso tra passato e futuro, dove il presente ha il dolce sapore dei versi scritti dal poeta.  Alleghiamo l’elenco delle Poesie che la Giuria ha segnalato 1a Edizione del Premio Letterario “Città di Recanati” Concorso di Poesia nazionale  Organizzato dall’Anteas di Macerata. Queste sono le Poesie che la commissione ha giudicato meritevoli di segnalazione, premiazione o assegnatarie di premi speciali.La classifica ufficiale verrà resa nota il 21 settembre 2013 in occasione della cerimonia di premiazione.Vengono elencate le Poesie in ordine alfabetico. Aquila, 6 aprile 2009 Colui che è Dedicato a te Fiori recisi Ho udito e ho visto L’Incontro La notte, i sogni La vecchiezza Laura Ma tu non lo sai Madre del tempo Magiche Gocce Matteo continua a brillare Mia Madre Notte Romanzo Specchi Terra mia Tristezza dolce Tu c’eri Mi manchi  
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02/09/2013 Inaccettabile il declassamento della sede Inail di Ascoli Piceno
Come già comunicato due settimane fa dal Segretario Generale CISL FP Marche Luca Talevi, la nostra Organizzazione Sindacale reputa il paventato declassamento della sede INAIL di Ascoli Piceno come inaccettabile se non provocatorio verso un territorio già ampiamente penalizzato.Inaccettabile, anche il ripensamento, da parte della Direzione centrale, avvenuto subito dopo la presentazione della prima proposta di riorganizzazione delle sedi Inail, che certamente non comprendeva il declassamento della sede di Ascoli Piceno. Cosa sia successo subito dopo e quali forze siano intervenute per far cambiare idea alla Direzione Centrale, non lo sappiamo ma possiamo anche immaginarlo.Come dimostrato in altre situazioni, che hanno interessato il territorio ascolano, e più in generale il sud delle Marche, la lentezza degli interventi ed il peso politico espresso, evidentemente non sono stati sufficienti ed adeguati per tutelare questa realtà di servizio presente sul territorio e della quale i cittadini hanno bisogno nella sua interezza e funzionalità.A questo punto la CISL FP ritiene strategico il gioco di squadra da mettere in campo tra forze politiche,imprenditoriali e sociali dell’ascolano, affiinchè a settembre a livello nazionale, l’assurda proposta venga rivista. Se per tutelare la sede INAIL fosse necessario rivedere le sinergie esistenti con altre sedi, si faccia senza pensarci troppo e si metta in atto una strategia comune rivendicativa, conti alla mano. La sola motivazione di spending review non è sufficiente a motivare una tale decisione così fortemente impattante sui cittadini e sui lavoratori. Da Roma ci dicano cosa c’è veramente sotto.La CISL FP comprende e condivide le preoccupazioni dei lavoratori quando sono profeti di una perdita di servizi in breve tempo,se il declassamento fosse confermato. Ciò non colpirebbe solo gli interessi professionali di chi lavora nella sede INAIL di Ascoli Piceno ma tutta la collettività che dovrebbe rivolgersi per specifiche pratiche a sedi lontane con perdita di tempo ma anche con difficoltà maggiori di accesso , soprattutto per la platea degli anziani.Come CISL FP infine, nel continuare a ripetere che questa battaglia si vince insieme o si perde, intendiamo stigmatizzare chi, come sempre capita, anche nell’ambito sindacale, ha ritenuto di sfruttare la situazione difficile che riguarda l’INAIL di Ascoli per fare facile demagogia o lanciare accuse o peggio per far nascere sospetti infondati su presunti atteggiamenti conniventi con la Direzione Centrale.La CISL è un grande sindacato confederale, ed anche in questa occasione, attraverso il livello nazionale, saprà mostrare quanto valga il suo peso e la sua credibilità nei confronti di ogni interlocutore.                                   IL SEGRETARIO                                        (Giuseppe Donati)
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30/08/2013 Difendiamo il futuro di Banca Marche
“Oggi la stragrande maggioranza dei 3000 lavoratori di Banca Marche ha aderito allo sciopero indetto da alcune organizzazioni sindacali, la Fiba-Cisl, la Fisac Cgil, la Dircredito, e hanno così manifestato la contrarietà ad un piano industriale liquidatorio, che non dà prospettive né in termini di occupazione, né per l’autonomia e il radicamento territoriale della banca.E’ necessario cambiare il piano, fermare le ipotesi di spezzatino dell’istituto, sostenere la ricapitalizzazione evitando rischi speculativi, attuare una diversa gestione del credito deteriorato, valorizzare le professionalità interne e andare fino in fondo nell’accertamento delle responsabilità della grave situazione finanziaria di Banca Marche.Chiediamo alle istituzioni, al mondo delle imprese, all’opinione pubblica di continuare a sostenere i lavoratori e i sindacati impegnati a difendere il futuro di Banca Marche, patrimonio fondamentale per la nostra comunità regionale e non solo.” Ancona 30 agosto 2013Marco Manzotti, Segreteria Cgil MarcheStefano Mastrovincenzo, Segreteria Cisl Marche
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08/08/2013 Crisi distretto del mobile: urgente trovare soluzioni
DISTRETTO DEL MOBILE:  TEMPO SCADUTO PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI, 3000 LAVORATORI A RISCHIO LICENZIAMENTO. URGENTE TROVARE SOLUZIONIPesaro, Febal Fbl Berloni Pica sono i nomi eccellenti di aziende che in questa crisi dopo aver utilizzato tutti gli strumenti possibili previsti dalla normativa in tema di ammortizzatori sociali sono arrivati al momento di licenziare il personale.La situazione come gìà ripetutamente preannunciatodalla FILCA Cisl è drammatica: entro la fine dell’anno nella nostra provincia e in particolare nella zona del distretto del mobile circoscritto nella zona di Pesaro Montelabbate Colbordolo Sant’angelo in Lizzola ci saranno almeno tremila lavoratori che giunti al termine degli ammortizzatori sociali perderanno il lavoro. Questo dato accompagnato alla fine della Cassa in deroga creerà una situazione occupazionale drammatica con moltissimi lavoratori senza più posto di lavoro e ne alcun ammortizzatore sociale. La Filca Cisl chiede pertanto la convocazione urgente di un tavolo di crisi presso la Regione Marche per promuovere immediatamente una serie di inizative tese al rilancio del distretto del mobile quali: Sostegno immediato delle banche all’opertività delle aziende sono troppe le aziende che devono chiudere per mancanza  di liquidità . Sviluppo di un progetto di sotegno all’internazionalizzazione mirato non solo ai mercati emergenti ma al rafforzamento delle imprese nei mercati del nord  centro europa. Creazione di un centro tecnolgico (università cosmob istituti professionali) per riqualificare ed innovare il prodotto del mobile pesarese. L’immobilismo deve immediatamente essere superato con una straordinaria azione di politiche indisutriali che accompagnino le nostre imprese per la salavaguardia dei posti di lavoro e per l’innovazione di prodottoFILCA CISL PESARO URBINO
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08/08/2013 Tirocini formativi: al via la disciplina regionale
La giunta regionale, dopo una lunga fase di confronto e di discussione sviluppata in sede di Commissione Regionale Lavoro, ha approvato nei giorni scorsi la delibera contenente la disciplina regionale in materia di  tirocini.Il provvedimento si compone di 16 articoli che regolano ambiti di applicazione, tempi e modalità, soggetti promotori e ospitanti, limiti numerici, modalità di attivazione, garanzie assicurative e indennità ai tirocinanti. Il provvedimento regola tutti i tirocini che si svolgono presso un soggetto ospitante, pubblico o privato, in una sede operativa ubicata nel territorio della Regione Marche.Quattro le tipologie di tirocinio individuate: a. Tirocini formativi e di orientamento  (rivolti a  soggetti che hanno conseguito un titolo di studio entro e non oltre 12 mesi) b. Tirocini di inserimento/reinserimento al lavoro (rivolti principalmente a disoccupati, lavoratori in mobilità e inoccupati; attivabili anche in favore di lavoratori sospesi in regime di cassa integrazione a zero ore, sulla base di specifici accordi sindacali, in attuazione delle politiche attive del lavoro, per l’erogazione di ammortizzatori c. Tirocini formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento al lavoro, destinati a soggetti svantaggiati di cui all’art. 4, comma 1, della legge 8 novembre 1991, n. 381 nonché richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. d. Tirocini formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento al lavoro destinati ai disabili, di cui alla legge 68/99Al tirocinante verrà corrisposta un’indennità per la partecipazione al tirocinio di importo non inferiore a 350 euro lordi mensili, al superamento della soglia del 75% delle presenze mensili stabilite dal progetto formativo.Per approfondire:· testo D.G.R. 1134 del 29/07/2013
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06/08/2013 Inai: no al declassamento delle sedi marchigiane
INAIL: NO AL DECLASSAMENTO DELLE SEDI MARCHIGIANE LE PROPOSTE DELLA CISL La Fp Cisl Marche dice no al declassamento di alcuna sede marchigiana Inail perchè ogni decisione nazionale in tal senso penalizzerebbe il territorio ed i lavoratori su temi di fondamentale importanza.L’attività dell’INAIL riguarda: prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di lavoro, prestazioni economiche, sanitarie (cure, riabilitazione) e reinserimento del lavoratore infortunato nella vita sociale e lavorativa.Servizi fondamentali   rivolti sia a lavoratori, che a datori di lavoro. Il  Nuovo Modello organizzativo INAIL, che ora prevedrebbe  il declassamento della sede di Ascoli Piceno, che da sede “A” (diretta da un dirigente) diventerebbe sede locale (senza dirigenza), va affrontata, guardando alla tutela dei servizi sul territorio.La CISL FP MARCHE ha sempre sostenuto che i risparmi di spesa vanno effettuati salvaguardando, e potenziando, qualità e quantità delle prestazioni fornite agli utenti. La legge sulla “Spending Review” impone all’INAIL di ridurre il numero dei dirigenti."Contestiamo la logica del taglio lineare nelle sedi locali - sostiene la CISL FP MARCHE- Diminuire il numero di dirigenti a livello “centrale” produrrebbe minor disagio rispetto alla perdita di un dirigente impiegato in sedi che hanno rapporti con l’utenza". Sia la sede di Macerata che quella di Ascoli Piceno hanno una produzione superiore alla media delle sedi di tipo B della regione e, per dislocazione geografica, specificità socio-economiche, devono  essere entrambe mantenute di tipo A. I cittadini e le imprese,  come le lavoratrici ed i lavoratori INAIL del maceratese e dell’ascolano, hanno pari dignità ed ugual diritto a ricevere servizi adeguati. "Sono altre le spese da tagliare.- continua la CISL FP MARCHE-  Occorre, dal livello centrale, una  razionalizzazione ed efficientamento della “macchina burocratica”, di una oculata gestione dei patrimoni immobiliari, dell’eliminazione delle esorbitanti ed inutili consulenze,oltre che  la reinternalizzazione di alcuni servizi appaltati.- conclude- Cosi si garantirebbero maggiore produttività e razionalizzazione della spesa senza tagliare sul territorio".Leggi il Comunicato Stampa
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03/08/2013 Banca Marche in sciopero
L’incontro avuto nell’odierna mattinata con l’Azienda, rappresentata dal Direttore Generale Goffi, ha confermato in pieno le preoccupazioni già espresse in merito alle linee e agli effetti che il piano industriale presentatoci avrà sul futuro della Banca e dei Lavoratori. Rimangono inalterate le possibilità di cessione della Carilo, di 50 Filiali del Lazio e dell’Emilia Romagna e di revisione del Polo Informatico. Riteniamo che, ad oggi, il piano non contenga concreti elementi necessari a garantire autonomia ed integrità aziendale; senza questi necessari elementi di rilancio aziendale, il mantenimento di ruolo di banca del territorio scompare. Ridimensionare Banca Marche vuol dire ridimensionare il lavoro e l’occupazione nei territori, dentro e fuori della Banca. Ci auguriamo, peraltro, che le sigle sindacali che non hanno ancora condiviso la proclamazione dello Sciopero ripensino la loro posizione nell’interesse di tutti i lavoratori. Dircredito, Fiba/Cisl e Fisac/Cgil, oggi, hanno consegnato all’Azienda la lettera di proclamazione dello Sciopero indetto per l’intera giornata lavorativa di Venerdì 6 Settembre 2013; nei giorni precedenti lo Sciopero verranno tenute assemblee con tutti i Lavoratori. Jesi, 2 agosto 2013 Le Organizzazioni Sindacali Aziendali Dircredito Fiba/Cisl Fisac/Cgil Comunicato Stampa Sciopero Banca Marche
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02/08/2013 Mancate proroghe del personale, a rischio la riapertura dei servizi ed il ripristino dei reparti chirurgici
Il 31 luglio 2013 sono scaduti  presso l’Area Vasta 4 n.21 contratti a tempo determinato tra i quali: 15 infermieri, 4 Operatori Sociosanitari, 1 Autista, 1 Tecnico di Radiologia.La Direzione di Area Vasta 4 ha deciso il rinnovo di soli 7 contratti, mettendo a rischio l’organizzazione dei servizi ma soprattutto la riapertura di quest’ultimi dopo le ferie estive ed il ripristino da ottobre dei reparti chirurgici attualmente accorpati.Come si ricorderà il Governo Monti aveva inserito nella legge di stabilità 2012 la possibilità di proroga i contratti precari della Pubblica Amministrazione dal 1 gennaio al 31 luglio 2013. Il Governo Letta, lo scorso 17 maggio, grazie alla pressione costante dei sindacati confederali, ha ulteriormente posticipato al 31 dicembre 2013 la proroga dei contratti precari, così da evitare che circa 125.000 persone, per lo più giovani, perdessero il lavoro.Tutta la pressione e l’opera di convinzione sul Governo, però, messi in atto dai Sindacati a livello nazionale, sono stati inutili o quasi per i lavoratori precari dell’Area Vasta 4 che si sono visti negare la proroga dal Direttore dott. Genga. Questi operatori, con molta probabilità non avranno possibilità di rientrare nel circuito della sanità regionale, visti i tagli indiscriminati ed ingiustificati che l’ASUR ha deciso di attuare, invece di colpire sprechi e ridondanze organizzative di cui per prima ha favorito lo sviluppo. Sono quindi destinati a rimanere a lungo fuori dal circuito occupazionale almeno della Regione Marche.La cosa grave è che alcuni  operatori messi alla porta il 31 luglio, sono anni che lavorano, sempre con forme precarie d’impiego, presso l’Area Vasta. Su di loro è stato investito tempo per la formazione e hanno acquisito competenza e professionalità che sarebbero stati molto utili  in reparti d’emergenza o specialistici, che richiedono lunghi periodi di tutoraggio ma anche sul territorio.La decisione del Direttore di privarsi dei precari, è altresì incomprensibile alla luce delle migliaia di giorni di ferie non godute e di ore lavorate in eccedenza da parte del personale del comparto, soprattutto infermieristico ed OSS, dell’A.V.4. A detta della Direzione, sono stati prorogati solo 7 contratti ( 6 Infermieri + 1 Tecnico di radiologia ad Amandola) per fronteggiare situazioni di emergenza e assenze per maternità. Chiediamo allora al dott. Genga se migliaia di giornate di ferie non godute ed ore eccedenti ( solo per gli infermieri ed OSS sono 5.700 le giornate di ferie non godute del 2012 e circa 50.000 ore eccedenti ) non rappresentano per Lui un’emergenza, visto che i lavoratori vengono privati di un diritto sancito da leggi e contratti come anche la possibilità di potersi organizzare una propria vita famigliare. Evidentemente per Genga e per colui dal quale Genga prende ordini ( leggasi dott. Ciccarelli dell’ASUR) questi diritti sono benefit e privilegi.Attenzione però, perchè il mancato rinnovo di questi operatori, una volta trascorso il periodo estivo, che, come denunciato dalla RSU vede accorpamenti di reparti e chiusure di servizi che stanno provocando enormi disservizi, dequalificazione dell’assistenza e carichi di lavoro al limite della sopportazione, porrà il problema del reperimento del personale Infermieristico ed OSS, necessario per le riaperture. Al momento i numeri non ci sono. La speranza è che l’ASUR autorizzi nel piano assunzione dell’ultimo quadrimestre, tutte le assunzioni necessarie alla copertura dei turni e alla sostituzione dei precari mandati a casa. Ma, come detto, è una speranza e non una certezza.Ai Sindaci del Fermano consigliamo di fare fronte comune, oltre che per la costruzione dell’ospedale nuovo, sulla quale la CISL FP continua a nutrire tutti i dubbi del mondo, anche per l’impegno e la sicurezza delle assunzioni necessarie alla riapertura, dal mese di ottobre, di servizi importantissimi, come ad esempio, la RSR di Porto San Giorgio piuttosto che il ripristino dei singoli reparti chirurgici.Queste riaperture, infatti, al momento, anche grazie alla mancanza di coraggio della Direzione di Area Vasta nelle proroghe, che si DOVEVANO FARE SENZA SE E SENZA MA, sono del tutto incerte.Il tarlo ed il sospetto, nemmeno tanto infondati, che come CISL FP nutriamo è che le operazioni spacciate come necessarie per il periodo estivo, abbiano rappresentato il cavallo di Troia per arrivare ad una riorganizzazione forzata del dipartimento chirurgico e lo smantellamento di servizi socio assistenziali e riabilitativi sul territorio. Le proroghe mancate altrimenti non si giustificherebbero anche alla luce del numero di personale infermieristico assente per aspettative, maternità e malattie lunghe che è pari a circa 35 unità.                                                                                                                                                                                                                                                           IL SEGRETARIO                                                                                                Giuseppe Donati
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01/08/2013 INDESIT, FIM CISL: I LAVORATORI NON POSSONO DIVIDERSI
L’attenzione continua ad essere alta tra i lavoratori di Indesit. Dopo lo sciopero di ieri,   articolato ad  ogni ora del turno nello stabilimento di Melano, oggi  Andrea Cocco Fim Cisl Marche  commenta  il presidio davanti alla villa dei Merloni , promosso da Uilm e Fiom, che ha avuto una parziale adesione dei  lavoratori di Melano «Abbiamo sempre condiviso con le RSU e con i lavoratori Indesit, in merito alle iniziative di sciopero, tre elementi prioritari per raggiungere l'obiettivo della modifica del piano, mantenendo gli stabilimenti e la salvaguardia dell'occupazione: organizzazione, determinazione e tenuta di  una vertenza  così difficile. Ne è dimostrazione la manifestazione nazionale del 12 luglio a Fabriano. – prosegue Cocco – L'iniziativa di oggi, promossa dalle altre sigle nonostante due assemblee che avevano deciso tutt'altro,   ha trovato una parziale adesione da parte dei lavoratori di Melano, perché non ha coinvolto la RSU ed i lavoratori di Albacina, dividendo  gli stessi lavoratori di Melano. La Fim Cisl rimane determinata nella sua azione, sarà sempre disponibile a qualsiasi iniziativa purché coinvolga tutti gli stabilimenti fabrianesi e tutti i lavoratori in maniera condivisa ed organizzata. Singolarmente non siamo nessuno, con tutti i lavoratori possiamo avere una possibilità di successo.  – conclude Cocco - Ad Indesit chiediamomaggiori investimenti in Italia, se 70 milioni di € servivano per chiudere due stabilimenti,  ora servono sicuramente  più risorse  per modificare il piano, mantenendo le produzioni e le unità produttive. Non molleremo la nostra posizione finché non avremo risposte concrete, la famiglia Merloni passi buone vacanze e rifletta sul da fare, altrimenti avrà un settembre caldissimo»
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01/08/2013 POSTI LETTO PER GLI ANCONETANI: MEZZOLANI SI SBAGLIA.
Cgil -Cisl - Uil Ancona  ribadiscono la  necessità impellente di un ospedale di rete per il capoluogo regionale.  Per  Cgil -Cisl - Uil Ancona  è inacettabile l’esternazione dell’Assessore Mezzolani  rispetto ai posti letto dell’ospedale regionale di Torrette  attribuendoli  a  disposizione esclusiva del territorio di Ancona e non al servizio dell’intera comunità regionale .« La quasi totalità dei 20 mila ricoveri all’anno, per cittadini fuori provincia o regione, in Area Vasta 2 , viene assorbita dall’ospedale di Torrette  - ricordano i sindacati analizzando i dati forniti dalla Regione stessa -  a conferma del  ruolo regionale e di alta specialità dell’ospedale di Torrette  di cui non si può non   tener conto nella riorganizzazione delle reti cliniche.»
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01/08/2013 Gianuario: azzerare i ruoli in Banca Marche. Bianconi non poteva agire da solo
Lavoratori della Fiba Cisl in Piazza del Papa (Ancona)Leggi l'intervista rilasciata al quotidiano Cronache maceratesi dal Segretario dei Bancari Cisl delle Marche.Per il segretario della Fiba-Cisl Marche i vecchi manager della banca continuano ad operare negli stessi ruoli. "Auspico un'azione di responsabilità verso il passato Cda. Goffi abbia una propria squadra". Su Cariloreto: "E' come vendere un albero da frutto del proprio giardino". E il Corsera tira in ballo Forlani.INTERVISTA A GIANUARIO DA CRONACHE MACERATESI    
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31/07/2013 Sanità anconetana: i sindacati rilanciano.
Oggi 31 luglio  primo incontro con l’assessore  del Comune di Ancona E. Capogrossi  sulla questione sanità. CGIL – CISL –UIL confederali e delle categorie del pubblico impiego e dei pensionati di Ancona  hanno riaperto in questi giorni i tavoli di confronto con l’amministrazione comunale su varie tematiche legate al bilancio comunale e più in generale alla politica di gestione della città, dal regolamento per la Tares, alle tariffe, dalla situazione delle partecipate ai lavori pubblici, dai servizi sociali a quelli sanitari.Forte è la condivisione della centralità del dibattito sulla sanità cittadina, volta a riportare il territorio di Ancona, i suoi cittadini e gli attori  sindacali e sociali che vi operano al centro  del confronto sulla riorganizzazione della sanità. Ancona, con il nuovo piano di riorganizzazione sulla sanità presentato dalla Regione, rischia di uscire ulteriormente penalizzata per impegni disattesi. Tra essi spiccano la riqualificazione e la destinazione dell'area dell'ex Umberto I sulla quale un protocollo tra Comune e Regione Marche prevedeva il recupero di spazi da destinare a servizi territoriali socio-sanitari con la realizzazione di un pronto intervento e di una RSA. E poi all’Ospedale di Torrette già a partire dal mese di agosto,  non si potranno più praticare, gli interventi considerati di routine  e l’ assenza di un ospedale di rete nel capoluogo dorico renderà sicuramente ancora più precaria la sicurezza sanitaria . Gli obiettivi fondamentali per la cittadinanza di Ancona  per CGIL – CISL –UIL  Ancona sono:- realizzazione del nuovo ospedale di rete per Ancona presso l’Aspio-attivazione della Casa della Salute aperta 24 ore, che raccolga i vari servizi, quali i poliambulatori,  attività di diagnostica strumentale, la guardia medica, studi associati di medici generici, una postazione medica di primo intervento, la RSA, i centri di assistenza per la salute (alimentazione, consultorio familiare, ecc) integrati con alcuni servizi socio-assistenziali.-  garantire l’alta specializzazione e la funzionalità del Salesi, prevedendo lo spostamento della struttura in una unica soluzione, evitando spostamenti parziali di singole unità operative.- no alla proposta della Regione e dell’ASUR di riduzione dei punti nascita  per contrastare un inevitabile sovraccarico di prestazioni presso il Salesi già in  situazione di difficoltà Certo è che per CGIL CISL UIL Ancona è  fondamentale continuare a tenere vivo il dibattito sulla sanità anconetana ripartendo dalle voci del territorio, dei cittadini e degli operatori,  e risponderanno con proprie iniziative ad eventuali  accelerazioni e scelte unilaterali da parte della Regione e dell’Asur.Leggi il Comunicato Stampa Unitario 
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31/07/2013 La Rsa di Amandola attende inutilmente di essere attivata
A proposito della possibilità concreta che l’ASUR e la Regione Marche rispetti le promesse scritte nel documento della riorganizzazione delle Reti Cliniche e riesca effettivamente a spostare parte della spesa ospedaliera sulla medicina territoriale e sociosanitaria, vi è la prova provata della RSA di Amandola.La RSA di Amandola, costruita già da anni e completata recentemente con tutti i passaggi autorizzativi necessari, attende inutilmente di essere attivata solo perché l’ASUR non autorizza un budget aggiuntivo a quello già stanziato per l’Area Vasta 4 così da permettere di assumere il personale infermieristico ed OSS necessario. Spesa per altro minima visto che parte del personale potrebbe essere recuperato proprio dall’Ospedale di Amandola.Questo lento e doloro percorso che vede protagonista la RSA di Amandola, visitata da vari politici locali e regionali con promesse varie di immediato intervento per l’attivazione, la dice lunga sull’attendibilità di una controparte regionale che da mesi o forse da anni promette e non mantiene quasi nulla.L’Area Vasta 4 è il territorio regionale con la percentuale abitanti – posti di residenza sanitaria, più basso in assoluto. Si pensi che per quasi 200.000 abitanti ( compresi quelli della comunità montana) i posti di RSA sono solo 20, quelli di Petritoli. Per comprendere la gravare situazione anche di carenza di strutture sociali, basti pensare che l’intera comunità amandolese e del circondario non ha una struttura qualificata come casa di riposo ( oggi denominata R.P.). Tutto questo in un territorio ad altissima concentrazione di anziani.Da questo quadro si comprende bene anche il perché dell’attaccamento quasi spasmodico degli abitanti di Amandola e circondario per l’Ospedale di Amandola e le lotte messe in atto per la sua salvaguardia. Il rischio, concreto e affatto da sottovalutare, è che, smantellato o svuotato progressivamente l’ospedale, a questa comunità resti nulla o quasi. Resti alcun riferimento sociosanitario decente perché le promesse, come detto prima, di attivare una Casa della Salute, sono tutte da verificare, vista l’attendibilità e la capacità di rispettare gli impegni, dimostrati dalla Giunta Regionale e dall’ASUR e dei tagli messi in cantiere.Al momento come CISL FP, nonostante varie richieste, non abbiamo ricevuto alcun impegno finanziario concreto di stanziamento per l’attivazione delle Case della Salute. Tantomeno abbiamo avuto un crono programma attendibile per la loro realizzazione. La Regione Toscana, ad esempio, ha annunciato la costruzione di 36 nuove case della salute con uno stanziamento di 8 milioni di euro. Per essere credibili,le azioni di riorganizzazione devono contenere non solo gli obiettivi, che, spesso, nelle Marche, per quanto riguarda la sanità, assomigliano a propagande elettorali, ma anche e soprattutto i finanziamenti necessari per raggiungerli ed i tempi in cui verranno realizzati. In mancanza di ciò, la fine è quella della RSA di Amandola. Spesi soldi pubblici per la realizzazione di un’opera importante, in un momento storico in cui bisognava dimostrare vicinanza ed attenzione ad una comunità, alcuno si è più preoccupato di trovare le modalità perchè l’opera fosse fruibile ai cittadini. Una vergognosa opera di promesse non mantenute e di sfilate di politici nel momento delle elezioni, che però ad oggi hanno prodotto nulla, solo irritazione e disillusione.La RSA di Amandola per quanto riguarda la CISL FP è una struttura strategica per dare risposte concrete ad una comunità anziana ma non solo amandolese perché di posti di RSA tutta l’Area Vasta 4 ha necessità estrema, soprattutto oggi, che con gli sciagurati tagli dei posti letto decisi dalla Regione  vi è l’urgenza di decongestionare l’ospedale di Fermo dai ricoveri impropri, senza far venire meno la risposta sociosanitaria al territorio. Per questo come sindacato di categoria della CISL ci batteremo insieme ai cittadini di Amandola ma non solo per Amandola.Alla Regione e all’ASUR lanciamo il guanto di sfida per vedere se stavolta vorranno smentirci con i fatti non solo con le chiacchiere, come sempre. Oltre alle sfilate di propaganda, i politici regionali trovino, se sono coerenti con quanto scrivono e soprattutto dicono, i soldi per attivare entro fine 2013 la RSA di Amandola che è bella che pronta, chiavi in mano.                                                                                                                 IL SEGRETARIO                                                                                                                Giuseppe Donati
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30/07/2013 RETI CLINICHE SANITARIE: PREOCCUPA IL MANCATO CONFRONTO
Forte  è la preoccupazione di Cgil, Cisl e Uil Marche,  per lo stato del confronto con la Regione Marche sulla riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale. Con la Determina n. 587 del 23 luglio – “Ridefinizione delle strutture complesse e semplici dell’Asur” – si da mandato ai Direttori di Area Vasta di operare scelte definitive, anticipando e svuotando di senso, per via amministrativa, il confronto su un atto programmatico di grande rilievo  come quello della riorganizzazione delle reti cliniche, delle prossime settimane, superando così, non solo il  confronto  con il Sindacato Confederale e di Categoria, ma anche la valutazione politica sulla riorganizzazione da parte della competente Commissione del Consiglio Regionale. «Nel caso in cui non venissero rimosse e superate tali incoerenze e riviste certe modalità- affermano i sindacati confederali - sarebbe difficile poter proseguire nel confronto sulla riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale.» Una valutazione  che verrà esplicitata in occasione del prossimo incontro con la Regione, previsto per venerdì 2 agosto .
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30/07/2013 Il riassetto delle reti cliniche è altra "bastonata"
Secondo Giuseppe Donati, Segretario Fp Cisl, "l'approvazione del riassetto delle reti cliniche così come proposto è un'altra bastonata che si vuol dare al territorio fermano, riducendo l'ospedale di Fermo ma anche tutta l'area territoriale e sociale, a semplici livelli di smistamento dei pazienti verso altre realtà. Un pò quello che da anni sta accadendo per la rete cardiologica che costringe medici ed infermieri di Fermo ad interpretare il ruolo di trasportatori di pazienti verso Ancona e, recentemente, per poter giustificare l'emodinamica di Ascoli, anche verso tale ospedale. Tutto questo con costi e disagi per le famiglie che nessuno vuole quantificare. La Cisl Fp non si fermerà di gridare il proprio dissenso verso un modo di riorganizzare la sanità che dietro al totem del risparmio vuole portare a casa l'idea che la sanità d'eccellenza può essere solo per pochissimi, eletti e politicamente rappresentativi, territori della Regione. Così facendo si costituiranno due diversi modelli sanitari: di serie A e di serie B".Secondo la Cisl, le riconversioni promesse per le quali non sono sate stanziate risorse sono ben lontane.
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26/07/2013 La Fiba raccoglie firme contro i maxi stipendi dei manager
 A Pesaro, il 26 luglio la Fiba, il sindacato dei bancari e assicurativi della Cisl, allestisce un gazebo per la raccolta di firme a sostegno del progetto di legge di iniziativa popolare che fissi un limite massimo agli stipendi dei top manager privati. “L’ iniziativa, promossa a livello nazionale,  nasce da due considerazioni di fondo -  spiega Egidio Valletta  Segretario Fiba Pesaro, - da un lato vi è un contesto economico sempre più deteriorato, dove a causa della crisi mondiale, generata dalla finanza, famiglie e piccole imprese stanno pagando prezzi e difficoltà altissime sia  in termini di occupazione e reddito che di  accesso al credito.  Dall’altro assistiamo ad un progressiva finanziarizzazione  dell’economia con una perversa spirale che porta le grandi imprese, comprese quelle bancarie, ad assumersi rischi sempre maggiori perché alle prospettive di risultato immediato sono collegati stipendi e bonus dei top manager.” Un meccanismo che nemmeno la politica riesce più a governare e che crea il paradosso  di managers che, pur di fronte a situazioni di crisi delle imprese che gestiscono, continuano a percepire  compensi  milionari e bonus  come se nulla fosse, contribuendo, a volte a peggiorare la situazione di dissesto. “La Fiba – continua Valletta -  non vuole certo ignorare che a grandi responsabilità debbano corrispondere compensi adeguati ma, ritiene non più derogabile il principio di un equa distribuzione dei sacrifici, che sempre più spesso lavoratori e piccole  medie imprese sono chiamati a compiere.”  Di qui l’idea di porre un argine ad una simile situazione con una legge.  Così come il Governo, con il decreto “Salva Italia” ha posto un limite alle retribuzioni dei manager pubblici, così la FIBA si prefigge di inserire tale limite anche ai compensi dei manager privati di società di capitali quotate in borsa,  ritenendo che un compenso massimo, prossimo ai 600.000 euro annui, possa rappresentare un equo compresso fra responsabilità di governo d’impresa e prudente gestione aziendale.    
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26/07/2013 Firmato l'accordo tra il Comune di Monteprandone, Cgil,Cisl, Uil, stop ai tagli e aumenti delle tariffe
Il giorno 23 agosto è stato firmato l'accordo tra l'amministrazione comunale di Monteprandone, Cgil, Cisl, Uil e i sindacati dei pensionati, dove i tagli ai servizi e al welfare e gli aumenti delle tariffe non sono accettabili se non si combatte l'evasione fiscale.Il bilancio di previsione contiene 2 misure che sono state condivise con i sindacati e cioè lo stanziamento di 32 mila euro per integrare la quota del fondo regionale di sostegno agli affitti e il consiglio comunale ha approvato lo stanziamento di almeno 20mila euro per sostenere l'occupazione. Inoltre, durante la fase di assestamento di bilancio è previsto anche il reperimento di ulteriori fondi da destinare a contributi, agevolazioni fiscali e tariffarie per alleviare le criticità economiche dei lavoratori che vengono licenziati o collocati in cassa integrazione o in  mobilità.
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25/07/2013 Insufficiente il personale docente assegnato alle scuole marchigiane.
Assegnati  dal Ministero della Pubblica Istruzione  30 posti aggiuntivi di personale docente alle Marche .Una assegnazione esigua che ha consentito di recuperare solamente alcune delle situazioni di maggior difficoltà presenti nelle scuole marchigiane. I posti dati permettono di garantire i docenti previsti nei Licei Musicali, di riattivare alcuni corsi serali ed i percorsi didattici all’interno delle carceri che erano stati soppressi per mancanza di personale e soprattutto di sdoppiare classi, cosiddette “classi pollaio”,   costituite con più di 30 alunni. Le segreterie regionali Marche di Flc/Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals denunciano tuttavia che quanto assegnato dal Ministero non è sufficiente a recuperare tutte le situazioni di disagio presenti nel territorio regionale: numerose ancora le situazioni di classe sovraffollate, ospitate spesso in aule non a norma. Drammatica inoltre la situazione delle scuole dell’infanzia: 104 sezioni attive solo il mattino nonostante la richiesta di tempo pieno delle famiglie alle quali non è stato possibile dare alcuna risposta.Scarica il Comunicato Stampa Unitario 
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25/07/2013 Belvedere Ostrense: salvaguardati i servizi sociali e scongiurato aumento delle tariffe
CONFRONTO SINDACATI E COMUNE DI BELVEDERE OSTRENSE:MANTENIMENTO SERVIZI SOCIALI E SCONGIURATO L’AUMENTO DELLE TARIFFEA Belvedere Ostrense, in provincia di Ancona, salvaguardati i servizi  sociali e scongiurato l’aumento alle tariffe per i servizi a domanda individuale nonostante la sofferenza dei piccoli Comuni rispetto ai tagli operati sui trasferimenti dallo Stato Centrale, grazie all’intervento delle Organizzazioni Sindacali congiuntamente al Sindacato Pensionati   durante il confronto sul del bilancio di previsione 2013. Avviato un centro anziani molto partecipato con una forte presenza di anziani soprattutto donne,  ristrutturata la Casa di Riposo oggi con una capienza di oltre 50 posti letto ed istituito un fondo di solidarietà, regolato da apposito regolamento che interviene in caso di disagi urgenti. Sono alcuni degli interventi messi a bilancio. Parere favorevole dei sindacati  per la  forte attenzione all’esigenze della popolazione più debole e per il mantenimento   dei servizi a domanda individuale.  Leggi il Comunicato Stampa
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