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07/11/2012 Risoluzione Parlamentare della buonuscita degli ex lavoratori postali
  RISOLUZIONE PARLAMENTARE SULLA BUONUSCITA  In data 6 novembre 2012, su iniziativa dell’On. Codurelli, la IX Commissione lavoro della Camera dei Deputati  ha approvato una risoluzione in materia     di corresponsione dell’indennità di buonuscita ai lavoratori ed ex lavoratori Pt. La risoluzione impegna il Governo ad adottare, entro il prossimo mese di gennaio, le iniziative necessarie che consentano ai lavoratori di usufruire dell’aggiornamento del valore dell’indennità nonché di consentire la corresponsione pur in costanza di rapporto di lavoro. Questa iniziativa ripropone all’attenzione del Governo un tema annoso e particolarmente sentito da tutti i colleghi ed ex colleghi che abbiano maturato la buonuscita.La nostra Organizzazione ha seguito l’evoluzione della vicenda e continuerà a farlo anche in futuro.  “7-00635 Codurelli: Indennità di buonuscita dei dipendenti di Poste Italiane SpA. La XI Commissione, premesso che:al personale dipendente della società Poste italiane spetta, per il servizio prestato al momento dell'assunzione fino al 28 febbraio 1998 – data della trasformazione dell'ente Poste italiane in società per azioni – l'indennità di buonuscita di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 1032 del 23 dicembre 1973;l'indennità di buonuscita è calcolata, in base all'articolo 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica, per tutti i dipendenti pubblici avendo a riferimento l'ultima retribuzione percepita dal lavoratore prima della sua collocazione in quiescenza;il calcolo dell'indennità di buonuscita, avendo a riferimento l'ultima retribuzione percepita, ne garantisce la sua costante rivalutazione per effetto degli aumenti contrattuali e degli avanzamenti di carriera dei lavoratori; per i lavoratori postelegrafonici, l'articolo 53, comma 6, della legge n. 449 del 30 dicembre 1997 (legge finanziaria 1998) stabilisce che «a decorrere dalla data di trasformazione dell'Ente poste italiane in società per azioni al personale dipendente dalla società medesima spettano il trattamento di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile e, per il periodo lavorativo antecedente, l'indennità di buonuscita maturata, calcolata secondo la normativa vigente prima della data di cui all'alinea del presente comma»; alla liquidazione dell'indennità di buonuscita maturata per il servizio prestato in Poste italiane fino al 28 febbraio 1998 ha provveduto una gestione commissariale istituita presso l'Ipost (Istituto postelegrafonici), sino al 31 maggio 2010, data di soppressione di detto ente e di trasferimento delle sue funzioni all'INPS. Detta liquidazione viene però effettuata in base all'interpretazione letterale del comma 6 di cui sopra, facendo riferimento alla retribuzione percepita al 28 febbraio 1998, data di trasformazione dell'ente in società per azioni;il sopra citato sistema di calcolo, che «congela» la buonuscita al valore maturato al 28 febbraio 1998 indipendentemente da quando il lavoratore andrà in pensione, determina un evidente e grave danno economico ai lavoratori interessati, e cioè a tutti i dipendenti di Poste assunti prima di tale data, che sono la grande maggioranza degli attuali dipendenti, ma anche impedisce la conseguente rivalutazione della buonuscita stessa; in questi anni i lavoratori collocati in quiescenza hanno prodotto un notevole contenzioso giudiziario per la rivalutazione della buonuscita sulla base dell'ultima retribuzione percepita prima della quiescenza stessa; il contenzioso giudiziario ha avuto sino ad ora esito favorevole per i lavoratori, ma, nonostante le sentenze avverse, le dinamiche di liquidazione adottate dall'Ipost continuano a fondarsi sull'interpretazione restrittiva dell'articolo 53 della suindicata legge;i lavoratori postelegrafonici possono ottenere la concessione di un mutuo da parte dell'Ipost, che lo eroga attingendo al fondo costituito dalla buonuscita del dipendente e rimasto nella disponibilità dell'istituto previdenziale per effetto dell'articolo 53 della legge n. 449 citata e sul quale l'istituto chiede al dipendente la corresponsione di interessi. Si realizza pertanto una situazione paradossale, che vede il dipendente prestare il proprio denaro a sé stesso e corrispondere gli interessi legali sul prestito all'Ipost; i dipendenti di Poste italiane non ottengono neanche l'anticipazione del 75 per cento della buonuscita così come avviene per altri lavoratori, ma alla richiesta, più volte reiterata dagli stessi di essere messi a conoscenza dell'esatto ammontare del valore della buonuscita maturato al 28 febbraio 1998, non è stato dato alcun tipo di riscontro da parte degli uffici competenti; la cifra complessiva destinata alle predette liquidazioni è confluita in un fondo chiuso presso l'Ipost, affidato a una gestione commissariale denominata «Gestione Commissariale Fondo Buonuscita per i lavoratori di Poste Italiane»; secondo una comunicazione, che risulta inviata dal Commissario del fondo ad un lavoratore di Poste Italiane, i tempi per l'erogazione del pagamento dell'indennità di buonuscita hanno subito lo slittamento in avanti di 24-27 mesi; l'interpretazione unilaterale della norma, che si richiama all'articolo 1, comma 22, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, appare arbitraria, poiché sia la predetta legge sia il decreto e la relazione tecnica che l'hanno preceduta non fanno alcun riferimento ai lavoratori di Poste Italiane. Infatti, equiparando erroneamente le lavoratrici e i lavoratori di Poste Italiane ai dipendenti del pubblico impiego, si è applicata una norma che ha come finalità quella di concorrere al risanamento della finanza pubblica, ma non si è tenuto conto che, trattandosi di un fondo chiuso, non si producono effetti sul bilancio dello Stato;con precedente atto di sindacato ispettivo n. 5-03280, del 22 luglio 2010, si poneva all'attenzione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali la questione dell'indennità di buonuscita del personale di Poste italiane SpA, come citato in premessa. In risposta a tale atto di sindacato ispettivo, il Governo, nella persona del sottosegretario allo sviluppo economico, evidenziava, tra l'altro, che «per l'introduzione di diverse forme di rivalutazione dell'indennità di buonuscita, come evidenziato anche dall'onorevole interrogante, si renderebbe quindi necessario un nuovo intervento legislativo in materia»;andrebbero, a tal fine, valutate, anche in un eventuale confronto tra la società Poste italiane SpA e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale, le modalità per rendere praticabile la corresponsione integrale o parziale dell'indennità di buonuscita maturata dai lavoratori;in considerazione di quanto sopra esposto e vista la estrema rilevanza della questione, che coinvolge oltre 150 mila lavoratori attivi, tenuto conto che molti pensionati dopo il 28 febbraio 1998 hanno attivato un contenzioso giudiziario, si ritiene indispensabile un intervento risolutore del problema, impegna il Governo ad assumere, entro il 31 gennaio 2013, ogni utile iniziativa che consenta di conoscere la consistenza del patrimonio immobiliare di cui il suddetto fondo è dotato e la relativa destinazione d’uso;a valutare la possibilità, entro il 31 gennaio 2013, compatibilmente con gli effetti finanziari, di adottare eventuali iniziative, anche di natura normativa, che consentano ai lavoratori di Poste Italiane SpA di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell’indennità di buonuscita, nonché per consentire il diritto alla corresponsione della buonuscita di detti lavoratori, pur in costanza di rapporto di lavoro.(8-00……..) «Codurelli, Damiano, Comaroli, Madia, Boccuzzi, Rampi, Berretta, Schirru».” 
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07/11/2012 I professori dell'Agraria contro la legge finanziaria
I docenti  dell’ Istituto di istruzione superiore G. Garibaldi (Istituto Agrario) di Macerata si schierano contro le misure contenute nel DDL Stabilità, la Legge finanziaria 2013 al vaglio del Parlamento.Riuniti il 6 novembre in assemblea alla presenza delle Categorie della Scuola di Cgil, Cisl Uil e Snals, in una nota unitaria hanno denunciato  il clima di disagio e di tensione crescente tra il personale della scuola causato dalle misure previste nella Finanziaria.«Misure inaccettabili - recitano i professori - in quanto non hanno  alcuna motivazione correlata agli aspetti di modernizzazione, né tanto meno di avvicinamento ai livelli europei della scuola, ma puntano semplicemente al recupero di risorse finanziarie a discapito della qualità dell’istruzione e dei livelli di occupazione».I docenti criticano anche la proposta di modifica unilaterale del contratto di lavoro in materia di orario e retribuzioni, che prevede l’innalzamento a 24 ore settimanali dell’attività frontale con gli studenti. «Risarcita con quindici giorni di ferie in più questa proposta  è il risultato di una propaganda demagogica che presuppone che l’attuale lavoro dell’insegnante sia minimo e privilegiato».Gli insegnanti denunciano infine il mancato rispetto dell’intesa sul recupero degli scatti di stipendio, che avrà pesanti ricadute anche sui trattamenti di pensione e sulla buonuscita.«E’ evidente - concludono i docenti della Scuola Agraria - che tali disposizioni hanno l’unica finalità di ottenere, per l’ennesima volta, notevoli risparmi di organico con pesanti ricadute sulle opportunità lavorative del personale precario abbassando notevolmente la qualità dell’istruzione».
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07/11/2012 Sanità privata: far prevalere il lavoro a tempo determinato e non precario
COMUNICATO STAMPA         CCNL SANITA’ PRIVATA ARIS RSA - SANTO STEFANO I VERI CONTENUTI DELL'ACCORDO Sorprendono i contenuti del comunicato Fp Cgil Marche circa l'accordo collettivo nazionale per i centri di riabilitazione e residenze sanitarie assistenziali inviato ieri ai media.Infatti la stessa Fp Cgil Nazionale nel verbale dell'ultimo incontro del 15 ottobre scrive " la Fp Cgil valuta positivamente la conferma del CCNL quale strumento di tutela dei diritti delle lavoratrici e lavoratori, pur riconoscendo il risultato ottenuto di piena tutela economica dei lavoratori attualmente in servizio non può esimersi dal rappresentare forti perplessità in merito ad una diversificazione del trattamento della indennità di turno, strettamente connesse alla prestazione". Quindi la Fp Cgil Nazionale ha solo eccepito la diversificazione sull'applicazione dell'istituto dell’indennità di turno tra vecchi e nuovi assunti riservandosi entro metà novembre di dare una valutazione complessiva.  Ai lavoratori in servizio non verrà tolto un centesimo del proprio stipendio come riconosciuto anche dalla Fp Cgil Nazionale.E' invece vero che i lavoratori del Santo Stefano hanno bocciato l'implemento delle ore settimanali  a 38 ore, utile in Regioni ove la sanità è commissariata e non ha i conti a posto ( Campania, Sicilia, Lazio ) ove si rischiava che ai lavoratori sanità Privata fossero applicati CCNL peggiorativi, ma che in una Regione come le Marche necessita di  un incremento economico legato  al maggiore impegno richiesto. Pertanto come FpCisl Marche si sollecita l'immediata apertura di un tavolo regionale per riconoscere economicamente la professionalità dei lavoratori. Si condivide con la Fp Cgil la necessità con una azienda come il Santo Stefano di coniugare il maggior incremento di produttività con un incremento dei salari, ma non le imprecisione del comunicato Fp Cgil Marche inviato alla stampa. La FpCisl Marche  sottolinea l'importanza di quanto previsto dall'accordo, in particolare rispetto alla possibilità di dare, per la prima volta, la possibilità di dare ai lavoratori 14 minuti al giorno per la vestizione ed il passaggio delle consegne mettendo cosi le basi per la risoluzione di molti contenziosi.Per quanto riguarda la parte contrattuale relativa ai futuri nuovi assunti si condivide lo slogan "Stesso lavoro, stessi diritti", ma bisogna prima creare le condizioni affinché il lavoro a tempo indeterminato e non precario sia prevalente e  largamente diffuso all'interno dei luoghi di lavoro.IL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE                                                                                                                                                                         LUCA TALEVIAncona, 7 novembre 2012
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07/11/2012 Incontro per salvare l'azienda Bvb
Il gruppo Marcegaglia ha confermato di voler chiudere il sito produttivo della Bvb di San Lorenzo in Campo.  Si tratta di un’ azienda che produce componentistica per refrigerazione e condizionamento e che occupa  attualmente 39 dipendenti.Proprio per questo Mauro Masci  della  Fim – Cisl di Pesaro – Urbino, nei giorni scorsi, ha richiesto ed ottenuto un incontro che  si è svolto  il 5 novembre presso la sede Confindustria  a Pesaro.All’incontro erano presenti oltre ai sindacati, il responsabile delle risorse umane del gruppo Marcegaglia e l’amministratore delegato della Bvb.La direzione aziendale ha motivato la decisione di cessare l’attività in quanto oltre alle perdite di bilancio che si sono registrate negli scorsi anni e che presumibilmente  si determineranno anche nell’anno in corso, il mercato di riferimento, in particolare quello dei condensatori per elettrodomestici ha registrato un ulteriore calo e non sono prevedibili cambiamenti nei prossimi anni.“La proprietà - ha affermato Mauro Masci - ha ribadito che entro la fine dell’anno non ci saranno più posti di lavoro nel gruppo Marcegaglia, noi, insieme alle sigle sindacali Fiom e Uilm, non siamo d’accordo e abbiamo prospettato una soluzione alternativa: un piano sociale che preveda il ricorso ad ammortizzatori sociali in grado di tutelare il reddito dei lavoratori e che possa consentire la prosecuzione  dell’attività produttiva”. Questo dovrebbe favorire l’interesse di imprenditori, in special modo, locali che possano rilevare il gruppo e continuare la produzione. Così si manterrebbe una realtà industriale importante in un territorio che ha visto negli ultimi anni un pesante processo di deindustrializzazione con decine di posti di lavoro persi.La direzione aziendale si è riservata di valutare le richieste sindacali impegnandosi a continuare il confronto nel prossimo incontro che si terrà il 19 novembre presso la sede degli industriali di Pesaro. Giovedì 8 novembre si terrà l’assemblea dei lavoratori.
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05/11/2012 Uffici postali. L'accordo frena le chiusure: 25 anzichè 61
COMUNICATO STAMPA Pochi giorni fa, tra i sindacati regionali e Poste Italiane è stato sottoscritto un accordo che pone un freno, almeno per il momento, alla decisione di Poste Italiane, che aveva annunciato e avviato con determinazione la chiusura di ben 61 uffici postali a livello regionale; l’intenzione dell’azienda aveva fatto scendere in campo nell’estate scorsa il sindacato, i cittadini e gli amministratori, anche perché legata ad una riorganizzazione miope dei servizi postali. Con l’accordo, è stato certamente ottenuto un grande risultato, verranno progressivamente chiusi solo 25 uffici in tutta la regione; ma l’attenzione del sindacato rimane alta.Il Segretario regionale Slp-Cisl Dario Dominici commenta l’accordo con soddisfazione, ma indicando priorità e criticità: «abbiamo posto il problema più volte in questi anni; in tempi di crisi la difesa della socialità non può essere la priorità del solo sindacato. Anche in questa vertenza il tema è emerso con forza: per noi uno “sportello postale aperto” è un servizio sociale importante ad una comunità, è lavoro diffuso sul territorio; dall’altro però risponde a logiche industriali, a costi di gestione; se non si tiene conto di questi aspetti, sarà difficile continuare a garantire un posto di lavoro a quasi 140.000  persone occupate in Poste e un servizio a milioni di cittadini!».Stefano Mastrovincenzo, Segretario Cisl Marche sottolinea «i colleghi della categoria hanno vigilato affinché in tutti i comuni marchigiani rimanesse aperto il maggior numero di sportelli, ma questa vicenda è simbolica in termini generali, per la sanità, per l’istruzione o altro; anche gli amministratori pubblici sono consapevoli che sotto certi livelli la mera logica del mercato porta alla chiusura di certi servizi; è chiaro che o il tema della coesione e dell’equità sociale diventa ancora più centrale nel dibattito pubblico e nelle scelte della politica a tutti i livelli, o anche gli obiettivi di rigore e risanamento non avranno piena efficacia e produrranno tensioni e drammi sociali». Conclude Dominici: «siamo una forza tranquilla, ma determinata! Lo abbiamo dimostrato portando in piazza ad Ancona oltre 500 persone nel mese di luglio contro le chiusure e l’accordo sottoscritto il 24 ottobre ci ripaga del lavoro svolto; ma continueremo a vigilare: si parla ancora di decine di migliaia di possibili tagli nel mondo dei servizi postali, mentre nel settore degli uffici postali siamo allo sbando: non esistono più organici, l’azienda vorrebbe tarare le esigenze di personale solo ed esclusivamente sulla base dei ricavi prodotti. Lo dimostreremo, siamo fiduciosi chiamando i lavoratori al voto per il rinnovo delle RSU il prossimo 13 e 14 novembre.  Il sindacato rimane uno dei pochi luoghi dove potersi confrontare, fare scelte, costruire progetti per le persone, per il loro lavoro, per le comunità».Ancona 03-11-2012Dario Dominici - Slp Cisl Marche                                                                             Stefano Mastrovincenzo - Usr Cisl MarcheLA    TABELLA CON GLI UFFICI POSTALI   DOVE SI RESTA APERTI e DOVE SI CHIUDE LA RASSEGNA STAMPA: Corriere Adriatico e Il Messaggero 
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05/11/2012 Servizio Civile Regionale
Bando volontari Servizio Civile Regionale 2012Indetto il primo bando per la selezione di 269 volontari da avviare al Servizio Civile Regionale nell'anno 2013. Scadenza 2 dicembre entro ore 14:00** La data di consegna delle domande si intende estesa a lunedì, 3 dicembre, ore 14:00La durata del servizio  dodici mesi. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 433, 80 euro.Possono svolgere SCR  i cittadini, senza distinzione di sesso, che alla data di presentazione della domanda abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e non compiuto il ventinovesimo anno di età (28 anni e 364 giorni). Sono ammessi a svolgere il servizio civile regionale i cittadini italiani che hanno domicilio o dimora nel territorio marchigiano, nonché i cittadini di altri Paesi e gli apolidi che siano residenti in un comune compreso nel territorio regionale, a condizione che non abbiano riportato condanne penali e siano in possesso di idoneità fisica, certificata dagli organi del servizio sanitario, con riferimento allo specifico settore d’impiego per cui si intende concorrere. I requisiti di partecipazione devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande e, ad eccezione del limite di età, mantenuti sino al termine del servizio.Non possono presentare domanda coloro: - che abbiano in corso con l’ente rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita, - che abbiano già prestato servizio civile nazionale o regionale, - che appartengono ai corpi militari o alle forze di poliziaBando, Elenco Enti e Progetti, modulistica su: www.serviziocivile.marche.it
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05/11/2012 Meno soldi per i Patronati, a rischio i servizi per i cittadini
La legge di stabilità prevede un taglio alle risorse del Fondo per i Patronati di € 60 milioni per i prossimi due anni che si aggiunge ai € 90 milioni già tolti al Fondo per il triennio precedente . In totale € 150 milioni di euro in meno per cinque anni. La riduzione delle risorse mette in crisi l’intero sistema dei patronati, che svolgono oggi un’attività di tutela previdenziale e di assistenza sociale sussidiaria ed integrativa rispetto a quella pubblica.Il Fondo per i patronati non è finanziato dallo Stato ma dai lavoratori, attraverso i contributi direttamente prelevati dalle loro buste paga. Tutte le pratiche che il Patronato espleta sono gratuite per gli utenti. Solo il 30% circa di queste sono rimborsate dallo Stato (ad esempio domande di pensione, di infortunio e di malattie professionali). Per molte altre pratiche (ad esempio indennità di disoccupazione, congedi per maternità, congedi parentali) i Patronati non ricevono nulla, nonostante svolgano un’attività preparatoria rispetto a quella degli enti pubblici competenti, in particolare dell’Inps.Un’attività di supplenza delle funzioni pubbliche che negli ultimi anni i Patronati sono stati obbligati ad ampliare. Ad esempio, l’obbligo imposto dall’Inps di invio telematico delle istanze ha costretto tantissimi cittadini, specie i più anziani, a rivolgersi ai Patronati per ricevere la necessaria assistenza.In altre parole il Governo impone ai Patronati di svolgere nuove funzioni e in cambio ne taglia i finanziamenti. Questa situazione è insostenibile. Non vedendo riconosciuto il valore sociale e i costi della loro attività, i patronati saranno costretti nel futuro ad introdurre soglie di compartecipazione dei cittadini al costo dei servizi o, in alternativa, a smettere di erogarne alcuni. A loro volta i cittadini saranno obbligati a rivolgersi a professionisti privati, presso cui le pratiche avranno costi molto maggiori.Di tali possibili conseguenze, nel caso in cui il taglio fosse confermato, il Patronato Inas informerà dettagliatamente gli utenti che ogni giorno si recano nei suoi uffici.Pur condividendo la necessità di rivedere la spesa pubblica tagliando gli sprechi non è accettabile che questo avvenga, ancora una volta, con misure che penalizzano i lavoratori e i cittadini. Sarebbe stato possibile e auspicabile, semmai, un intervento di selezione dei tanti Patronati autorizzati, alcuni dei quali non garantiscono standard adeguati di qualità dei servizi e di tutela dei lavoratori.  
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05/11/2012 Tavola rotonda sugli strumenti per l’occupazione dei giovani
In occasione della undicesima edizione del Career day, organizzata dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, si terrà l’8 novembre alle ore 17.00 presso Palazzo Battiferri, via Saffi, 42 a Urbino una interessante tavola rotonda dal titolo“ La riforma del mercato del lavoro e strumenti per l’occupazione dei giovani”; coordina il Professore Paolo Pascucci, tra gli interventi Sauro Rossi Segretario Generale Cisl Pesaro – Urbino.Il Career day, tra workshop, laboratori e tavole rotonde,  si svolgerà in due giornate.Mercoledì 7 sarà dedicata all’orientamento al lavoro con informazioni ed indicazioni utili rivolte principalmente agli studenti laureandi. Nel secondo giorno le aziende incontreranno i laureati, ne raccoglieranno i CV e indicheranno quali sono attualmente  i profili di maggiore interesse.
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31/10/2012 IMU. Rischio per i cittadini di non rispettare i termini
Due le scadenze ormai vicine che preoccupano i CAF, la dichiarazione IMU che scade il 30 novembre e il versamento del saldo che deve essere effettuato entro il 17 dicembre. A  poco più di un mese dalla scadenza fissata non è stato ancora approvato il modello di dichiarazione IMU con le relative istruzioni nonostante le sollecitazioni da parte dei CAF. Tale situazione impedisce una puntuale, corretta e organizzata assistenza ai contribuenti e rischia di compromettere la possibilità di rispettare i termini previsti per la presentazione con grave danno per i cittadini. Non meno preoccupa il contenuto della norma generale che concede, dopo la scadenza del 30 novembre, 90 giorni di tempo dal verificarsi della variazione per presentare la dichiarazione IMU. E' facilmente intuibile che la mancata individuazione di una data unica entro la quale effettuare l'adempimento e termini così ristretti non consentiranno una adeguata informazione ai contribuenti interessati, con la ovvia conseguenza di veder proliferare contestazioni, accertamenti e sanzioni. La scadenza del 17 dicembre per il versamento del saldo IMU presenta criticità ancora più evidenti: la proroga concessa ai comuni per deliberare le aliquote IMU entro il 31 ottobre con relativa pubblicazione entro i 30 giorni successivi provoca evidenti ripercussioni assolutamente negative nella organizzazione e gestione di questa attività da parte degli operatori dei CAF. Nelle scorse settimane la Consulta dei CAF ha inviato agli 8.000 Comuni una precisa richiesta al fine di ottenere le delibere e i regolamenti approvati nonché eventuali altre informazioni che consentissero di anticipare ed agevolare l'inserimento delle aliquote per il calcolo del saldo, la stampa dei modelli di versamento e la consegna al cittadino. Ad oggi hanno dato seguito alla richiesta poco meno di 1.500 Comuni (18% sul totale). I CAF pertanto dovranno, in poco più di un mese, reperire migliaia di delibere, di regolamenti e di capitolati esterni, inserire le aliquote nelle procedure di calcolo dopo aver superato le molteplici problematiche interpretative in merito alla loro applicazione, problematiche che, peraltro, sono state già sottoposte al Ministero in diverse occasioni senza alcun riscontro. A fronte di tale situazione la Consulta dei CAF chiede che il termine di presentazione della dichiarazione IMU venga fissato entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del modello e delle relative istruzioni; che venga fissato un termine unico per la presentazione della dichiarazione IMU allineandolo a quello previsto per la dichiarazione dei redditi (30 settembre), e che sia previsto uno slittamento al 31 dicembre 2012 per il saldo senza applicazione di sanzioni.
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30/10/2012 Provincia di Pesaro - Urbino: proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti
E’ di questi giorni la controversia sul mancato pagamento del saldo di produzione 2011 ai dipendenti della Provincia di Pesaro e Urbino.L’oggetto del contendere è legato al Fondo di produttività del 2011 e del 2012. Si tratta di 108 mila euro da dividere tra 570 lavoratori ( mediamente 189 euro lordi a testa) che non è stata ancora liquidata mentre i 150 mila lordi  che i 15 dirigenti  hanno a disposizione è già stata assegnata.Il Segretario Cisl della Fp Funzione Pubblica Patrizia Pedaletti interviene su questa difficile questione: “questa è una presa in giro per i dipendenti, della loro dignità come uomini e come lavoratori. Non stiamo parlando di persone che percepiscono stipendi da dirigenti, ma di circa 1200 euro di paga mensile a cui in questo momento viene tolta anche la parte del saldo di produzione, che non percepiscono da un anno e mezzo!Non possiamo essere considerati come un bancomat. E’ per questo che  durante l’assemblea, insieme alle altre sigle sindacali,  abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione per martedì 30.Non va bene, inoltre,  il modo in cui la Provincia ha affrontato il problema: in un primo momento  ci avevano detto che il pagamento del saldo di produzione era legato ad un disguido burocratico, poi che era un problema di soldi e di obiettivi che non erano stati individuati.  Non si capisce perché debbano rimetterci i lavoratori, che oltre a questi mancati pagamenti sono anche preoccupati per il possibile e non scongiurato rischio default dell’ente e del blocco del contratto fino al 2014.”Conclude Pedaletti - “Sono sempre i dipendenti a  pagare il prezzo più alto,  i loro stipendi stanno diminuendo. Secondo il  rapporto Aran  del 1 gennaio 2012, nel periodo 2005 – 2011 gli stipendi nel settore pubblico sono cresciuti del  10,4%  a fronte di  una crescita dei prezzi del 14,9%.Per questo abbiamo chiesto che si parli di piani di razionalizzazione  e di reinternalizzazione di incarichi esterni.”
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30/10/2012 Lsu e posti di lavoro: precarietà nel mirino
Il Governo licenzia e taglia le risorse; Comuni, scuola, enti pubblici pena l'interruzione dei servizi (mense scolastiche, trasporto scolastico ecc), ricorrono, in alternativa, ai proggetti Lavori socialmente utili (Lsu) che prevedono l'impiego  di lavoratori in mobilità. Leamministrazioni non possono pensare di risolvere la mancanza di personale per le attività ordinarie costringendo a queste i lavoratori in mobilità. Vada per proggetti di carattere straordinario, aggiuntivo di servizi alle persone ed alle famiglie. Ma adesso siamo di fronte ad un processo sistematico, di strutturazione dell'ordinario. E' quanto rimarcano i segretari dei sindacati Di Cosmo, Cifani e Pacetti. E' una situazione- riprendendo- inaccettabile che penalizza i lavoratori in mobilità, costretti agli Lsu e impediti nella ricerca di un altro posto di lavoro; penalizza i lavoratori precari, cui è nagata la speranza di una futura assunzione. La soluzione passa in un deciso cambiamento della politica del governo Monti che, oltre al forsennato attacco al lavoro pubblico, sta annichilendo il ruolo degli enti pubblici periferici e sta distruggendo la capacità di questi nell'erogare i servizi. Tra gli Enti pubblici titolari di proggetti di Lsu ci sono anche amministrazioni che con superficialità ricorrono a questo sistema non curandosi delle proprie carenze strutturali e delle inefficienze nella gestione e nell'organizzazione degli organici e dei servizi. La possibilità di poter ricorrere ai Lsu le deresponsabilizza dall'impegno di risolvere problemi interni, dal rivendicare risorse adeguate dal governo e offrire maggiori opportunità ai lavoratori precari. Gli stessi lavoratori in mobilità, oltre a fare i conti con sussidi di sopravvivenza, spesso ci rimettono danari per adempiere- concludendo- a un obbligo di legge.
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30/10/2012 Spese di Inps e Inail: raccolta di firme
Lanciata anche nel fermano la raccolta di firme con la quale la Cisl Fp chiede che sia cambiato il disegno di legge stabilità e per ribadire il no agli esuberi. La petizione sarà inviata ai capigrupopo di Camera e Senato, ai consiglieri Regionali e ai singoli parlamentari eletti nei territori anche per denunciare "la spese pazze dell'Inps e dell'Inail": 60 milioni di consulenze e 200 di appalti esterni".
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30/10/2012 Ruolo e senso dell'impegno dei cattolici. Continua l’impegno della Cisl
E’ un compito difficile quello al quale sono chiamati oggi i cattolici che vogliano vivere in maniera attiva e non rituale la loro presenza nella società.Ciò indipendentemente dal ruolo ricoperto, sia esso l’impegno nel sociale, in politica o nel mondo del lavoro.Le indicazioni contenute nel magistero sociale della Chiesa sono infatti un invito e un sostegno per ciascuno a vivere con  responsabilità la fede.Le ricette che si affidano alla ripresa selvaggia dei consumi appaiono oltre che illusorie del tutto ingiustificate.Spetta infatti al lavoro e non al nuovo“feticcio della merce” di  essere misura e motore dello sviluppo e del benessere sociale.La speranza può riprendere respiro ri-orientando i nostri comportamenti all’insegna della sobrietà e della solidarietà, in aiuto alle famiglie in difficoltà e ai giovani che devono affrontare il futuroSi parlerà di questo nell’incontro, aperto a tutte le organizzazione di ispirazione cattolica, che si svolgerà lunedì 5 , alle ore 17.30,  a Fano presso il Circolo Acli di Sant’Orso. L' appuntamento  sarà aperto dalla relazione dello storico cattolico Ernesto Preziosi. Il convegno, dal titolo “Il l ruolo e il senso dell’impegno dei cattolici” , è organizzato dalle Acli, dalla Cisl, dal Movimento Cristiano Lavoratori e dalla Rivista Argomenti 2000.
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30/10/2012 I nostri libri hanno un'anima
Con la realizzazione delle Biblioteche dei Libri Viventi di Anteas Servizi Marche si è voluto e si vuole valorizzare le esperienze di vita delle persone giovani, anziane, diversamente abili, siano essi cittadini italiani o immigrati, al fine di aprire spazi di incontro e di dialogo vitale e creare comunità solidali “tra diversi”.Anche l’Anteas Servizi di Ascoli Piceno-Fermo si è attivata in piccoli gruppi essenzialmente intergenerazionali e ha organizzato l’evento “Biblioteca dei Libri Viventi”  il 25 ottobre 2012 presso la sede FNP-Cisl di Monticelli, Largo delle Ginestre n. 3.Una sala sobria, un pubblico silenzioso e motivato all’ascolto, costituito da una nutrita rappresentanza Cisl e FNP Cisl, ma anche da semplici simpatizzanti e/o amicizie personali per le quali è divenuta consuetudine partecipare alle varie letture proposte.L’evento si è aperto con la proiezione dei libri di ciascun partecipante che dava lettura del proprio scritto. Successivamente il Coordinatore dell’Anteas Servizi di AP-FM, sig. Vittorio Mattei, ha commentato le storie suscitando grande commozione e partecipazione del pubblico, che si è calato nelle diverse realtà.Una commistione di esperienze di vita vissuta tra le gioie e i dolori, piaceri e dispiaceri:   i nostri libri hanno un’anima!Per chi intenderà partecipare all’evento la “Biblioteca dei libri viventi” resta aperta tutti i martedì dalle 9 alle 12 nella sede FNP-Cisl di Monticelli, Largo delle Ginestre n. 3.
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29/10/2012 Il Direttore Stroppa svela il piano per l'Area Vasta
"E' ora di passare dalle parole ai fatti. Tradurre in azioni concre­te le linee guida finora contenu­te nel piano industriale dell'A­rea vasta cinque". E' quanto si cercherà di conoscere nella con­ferenza dei sindaci in program­ma questa mattina, alle 11.30, a Comunanza. Tutti i sindaci del Piceno siederanno attorno a un tavolo assieme al direttore del­l'Area vasta cinque Giovanni Stroppa. Quest'ultimo è chiamato ad illustrare come intende rendere concreto il progetto di integra­zione con tanto di nomine di di­partimenti e direttori. Oltre ov­viamente a rispondere alle tante criticità che da tempo i due nosocomi, il Madonna del Soccor­so e il Mazzoni, si trascinano. Una radioterapia con turno uni­co incapace di soddisfare le esi­genze dei tanti malati oncologici, il problema del personale carente, le questioni aperte presso la psichiatria di Ascoli, le sale operatorie non disponibili nel nosocomio rivierasco tanto da far allungare le liste di attesa per gli interventi chirurgici e l'im­piego di locali ad oggi lasciati inutilizzati come il poliambula­torio di via Danubio a Porto d'A­scoli o quello di Comunanza. Senza dimenticare i continui guasti che si registrano ai mac­chinari destinati alla diagnosti­ca come quelli recentissimi della risonanza magnetica e del mammografo. Questioni a cui Stroppa dovrà cercare di dare una risposta. E a ricordare le tante criticità anche la Cisl che, attraverso il suo segretario Giorgio Cipollini, parla di 300 infermieri che aspettano da an­ni il pagamento dei riposi com­pensativi, 1100 dipendenti del comparto che sono in attesa di riscuotere la produttività con­trattualmente sancita, così co­me la classe medica conteste­rebbe la grave carenza di risorse umane e strumentali che non consentirebbero l'erogazione di adeguati servizi sanitari: liste di attesa inaccettabili, carenze gravissime di personale infer­mieristico. Sul fronte politico, nella con­ferenza dei sindaci odierna si at­tende il "ritorno" del sindaco di Ascoli Guido Castelli, dopo aver disertato per mesi questo tavolo non condividendo la nomina a presidente del collega Gaspari. Una riunione che si presenta con grandi aspettative, chiama­ta a dare tante risposte a una conferenza che si è riservata di dare qualsiasi giudizio al piano industriale proprio in attesa di questa fase operativa.
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26/10/2012 Rapporto sulle politiche contro la povertà e l'esclusione sociale
8.173 mila. Questo è il numero dei poveri in Italia che è emerso dalle ultime rilevazioni Istat, ben il 13,6% della popolazione. I dati ci danno l'idea dell'entità del fenomeno. Tante sono le cifre contenute nel Rapporto sulle politiche contro la povertà e l'esclusione sociale 2011, frutto dell'attività collegiale della Commissione di Indagine sull'Esclusione Sociale (CIES).Nell'Unione Europea oltre 80 milioni di persone vivono sotto la soglia della povertà. Per questo nel pieno della crisi economica la Commissione Europea ha varato la strategia denominata "Europa 2020" per promuovere l'inclusione sociale attraverso la riduzione della povertà, mirando a liberare almeno 20 milioni di persone dal rischio povertà ed esclusione sociale. La strategia riguarda cinque temi generali: l'occupazione; gli investimenti in ricerca e sviluppo; l'istruzione; l'ambiente; la lotta alla povertà e all'esclusione sociale.Il Rapporto, consultabile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mira ad identificare i gruppi a rischio di emarginazione sociale che sono la prima causa di distacco dalle relazioni sociali e dalle istituzioni. Le difficoltà economiche, lavorative e sanitarie dal 2008 al 2012 hanno peggiorato la condizione delle famiglie in particolare quelle residenti nel Mezzogiorno, dove c'è stato un aumento della povertà assoluta dal 5,8% del 2010 all'8% del 2011.Le famiglie relativamente povere in Italia nel 2011 sono 2.782 mila e le famiglie assolutamente povere sono 1.297 mila. Per povertà relativa s'intende la difficoltà di famiglie ed individui ad accedere a beni e servizi, per povertà assoluta si intende invece l'incapacità di poter accedere a beni e servizi. La "povertà dei diritti" denominata così dalla Caritas e dalla Fondazione Zancan è la molteplicità di deprivazioni, la povertà economica si accompagna spesso a limitazioni nel diritto al lavoro, alla non realizzazione della famiglia, alla non tutela delle fragilità.Il raggio di azione della povertà economica si sta allargando e cronicizzando creando povertà anche sociale con un'instabilità delle relazioni, che isola gli individui e le famiglie minando la partecipazione attiva alla vita sociale. E' un fenomeno che varia dinamicamente.La povertà, infatti, è tanto più grave quanto più a lungo e quanto più intensamente un individuo la sperimenta, inoltre quanto più a lungo un individuo rimane socialmente escluso, tanto più si disprezza il suo capitale umano e si esauriscono i legami che costituiscono il suo capitale sociale. Il malessere che si è diffuso non si riferisce solo ad una fragilità economica ma nell'assenza di prospettive aggravata da una crisi di cui non si vede la fine.La categoria dei disoccupati (2,1 milioni nel 2011) e dei precari è il sintomo di uno scoraggiamento dei giovani nella ricerca del lavoro. Le famiglie più ampie (371mila nel 2011), gli anziani soli (380 mila nel 2011), le famiglie mono genitoriali (117 mila nel 2011), le persone con limitazioni nell'autonomia personale che com'è intuibile sono più spesso gli anziani, gli immigrati che nel 2009 erano 4.235.000, pari al 7% della popolazione e le persone senza fissa dimora, vengono definiti nel Rapporto come i gruppi più a rischio di povertà ed esclusione sociale e comprendono quote dell'insieme di poveri relativi ed assoluti. Il perdurare della condizione di povertà di molte persone e famiglie dimostra il bisogno di politiche di contrasto e di lotta, specifiche per le diverse categorie colpite dalla crisi, sviluppando metodologie innovative per rappresentare la crisi al fine di analizzarne le cause per poi individuare opportuni interventi.Il Rapporto confronta il quadro economico sociale italiano con quello di altri paesi europei tramite un insieme di misure della povertà e dell'esclusione sociale che fanno parte della Strategia Europa 2020 al fine di trovare analogie e comunanze per sviluppare politiche sociali comuni europee. Il contrasto alla povertà durante il XXI secolo ha rappresentato e rappresenta uno dei temi di maggior rilievo nell'agenda politica dei governi europei, che stanno cercando di migliorare la situazione economico sociale di ciascun paese membro della comunità attraverso misure di sviluppo come il sostegno economico alla persona e alla famiglia e il supporto a progetti del Terzo Settore relativi alla marginalità estrema.L'Europa sta promuovendo interventi innovativi e sperimentali con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e le fondazioni bancarie, che con le istituzioni rafforzino i sistemi di welfare e delle politiche sociali, che sono il motore e la risposta alla lotta alla povertà e all'esclusione sociale. L'unione rappresenta una straordinaria dotazione di capitale umano e finanziario. La conoscenza della dinamica della povertà di gruppi di persone è utile per scegliere politiche efficaci per contrastarla.
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25/10/2012 I sindacati si schierano con la Power Crop
Scendono in campo i sindacati nazionali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila  Uil a supporto della Power Crop per la riconversione dell'ex zuccherificio di Feermo. Le sigle sindacali hanno proposto un atto di intervento "ad adiuvandum" per sostenere cioè il ricorso al Tar che l'azienda ha proposto nei confronti della valutazione di impatto ambientale con esito negativo da parte della Provincia. I sindacati chiedono l'annullamento della determinazione dirigenziale della Provincia, che ha espresso giudizio di compatibilità ambientale negativo sul progetto "polo delle energie rinnovabili di Fermo presentato dalla Power Crop".Il progetto di Fermo è del tutto conforme ai presupposti normativi vigenti-si legge nell'atto- sia sotto il profilo della migliore tutela ambientale che della tutela degli interessi sociali e occupazionali del territorio". nell'atto si ricorda che il progetto attua l'accordo di riconversione produttiva del 2007, stipulato tra amministrazioni pubbliche, imprese e organizzazioni sindacali proprio per salvaguardare l'occupazione a seguito della riforma comunitaria sul mercato del lavoro che ha causato la chiusura di tutti gli zuccherifici d'Italia, tra cui quello fermano. "Il giudizio di Via negativo-rilevano le sigle sindacali_ ha impedito il rilascio di tutti gli atti  autorizzatori necessari,  tra cui l'autorizzazione unica regionale. Un progetto di polo energetico che attua l'accordo di riconversione del 27 luglio 2007 firmato da Regione, PRovincia, Comune e dalle organizzazioni sindacali, ai fini della salvaguardia dei fondamentali interessi sociali, occupazioni ed economici del territorio". Secondo le organizzazioni sindacali, i provvedimenti negativi sono in effetti illegittimi, spiegando pure che qualora si fermasse il processo di riconversione, i danni sarebbero enormi per il tessuto sociale e occupazionale." Peraltro- aggiungono- il progetto di riconversione è stato approvato dal comitato interministeriale e nel 2009 è stato giudicato di interesse nazionale". Dunque i sindacai chiedono al Tar l'accoglimento del ricorso  della Power Crop in considerazione delle rilevanti opportunità per i lavoratori. Sarebbero infatti 440 i posti di lavoro a tempo pieno previsti nel polo, oltre all'indotto che si verrebbe a creare, in un settore, quello delle energie rinnovabili, che consente prospettive di sviluppo compatibile e nel rispetto dell'ambiente.
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24/10/2012 Su èTV Marche si parlerà di scuola con Anna Bartolini
èTV MARCHE OGGI 24 OTTOBRE A BUON POMERIGGIO SPAZIO CISL dalle ore 18 alle ore 18,45 in diretta su èTV MARCHE CANALE 12 del digitale terrestre e su RADIO CENTER MUSIC 99,100FM PARLIAMO DISCUOLA CONANNA BARTOLINI Segretario Generale CISL SCUOLA MARCHE si parlerà delle ricadute del DDL di STABILITA' sui lavoratori della scuola e sul mancato recupero delle anzianità. Nell'occasione sarà lanciato lo sciopero e la manifestazione nazionale del 24 novembre prossimo Siete invitati a partecipare via sms al 3493918169 inviando, durante la diretta, richieste di chiarimento ed opinioni . ufficio stampa cisl marche 3337612381
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24/10/2012 CNH in controtendenza nell'utilizzo della Cassa Integrazione.
COMUNICATO STAMPA Si è svolto questa mattina presso la sede CNH  di Jesi, in presenza della direzione aziendale e le OO/SS firmatarire del CCSL Fiat, l’incontro di verifica sull’andamento produttivo per l’anno 2012 e la previsione per il 2013.Nonostante le difficoltà di un territorio interessato dal pesante utilizzo della Cassa Integrazione nella maggior parte delle aziende, la CNH nel quadro generale risulta essere in controtendenza.Infatti, i numeri comunicati dall’azienda a Fim, Uilm e Associazione Quadri, fanno intravedere una chiusura produttiva a fine anno che satura ampiamente il lavoro delle maestranze CNH di Jesi e per i 39 contratti somministrati ancora presenti in azienda.Inoltre le previsioni produttive per il 2013, dovrebbero essere in linea con il 2012 anche se bisognerà aspettare l’inizio dell’anno per renderle maggiorrmente dettagliate.A garantire il futuro dello stabilimento sono gli investimenti approvati, in parte realizzati ed altri ancora da attuare, che  ammontano a euro 6.164.000 legati ai lanci di nuovi prodotti ed euro 2.843.000 legati al  miglioramento del processo produttivo  ed al rifacimento del tetto dello stabile.Contrariamente alle situazioni catastrofiche dell’auto, ed alle difficoltà del  movimento terra, il settore  agricolo  pur registrando comunque una flessione rispetto agli anni d’oro, resta per CNH positivo nel panorama globale garantendo occupazione stabile a 909 dipendenti con l’inserimento durante l’anno di contratti somministrati.Pur ritenendo positivo come OO/SS la situazione descritta dalla direzione aziendale, siamo consapevoli come la competizione sia sempre più complessa, sia con le case concorrenti ma anche con gli stessi stabilimenti del gruppo sparsi in tutto il mondo.Vista la volubilità dei mercati di riferimento, siamo certi che il mantenimento di un confronto costante con la direzione, sia prerogativa per intervenire sollecitamente sulla risoluzione dei problemi al fine di garantire la stabilità dello stabilimento jesino.Siamo certi comunque, che le competenze e l’efficienza raggiunte dai lavoratori CNH in questi anni, unitamente alla continua  innovazione e qualità dei prodotti, saranno i fattori determinanti per un futuro che ci permetterà di superare l’attuale crisi, mantenendo lo stabilimento jesino competitivo negli anni futuri. Jesi li, 23 ottobre 2012                                                                                                                                     Le OO/SS
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24/10/2012 La scuola dice BASTA!
24 NOVEMBRE 2012 SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA con manifestazione a Roma LE RAGIONI e GLI OBIETTIVI della MOBILITAZIONE Atto di indirizzo per la restituzione delle progressioni economiche di anzianità Cancellazione delle norme che modificano il CCNL dei lavoratori della Scuola Le iniziative di mobilitazione che sfoceranno nello sciopero del 24 novembre scaturiscono da diverse motivazioni alle quali si legano precisi obiettivi che sono al centro di un’azione sindacale forte e incisiva. La decisione dello sciopero segue, come è noto, il fallito tentativo di conciliazione da noi richiesto per il mancato avvio della trattativa sulle progressioni di anzianità. A questa motivazione iniziale si sono nel frattempo aggiunte quelle legate alle inaccettabili disposizioni contenute nel disegno di legge di stabilità varato dal Consiglio dei Ministri del 9 ottobre, con misure che prefigurano un pesante aggravio dei carichi di lavoro del personale docente, stravolgendo in modo unilaterale e di dubbia legittimità il contratto nazionale di lavoro. GLI OBIETTIVI della MOBILITAZIONE  immediato avvio della trattativa sul recupero di validità dell’anno 2011 ai fini delle progressioni economiche e di carriera del personale, previa emanazione da parte del Governo dell’apposito atto di indirizzo all’ARAN; emendamenti al disegno di legge di stabilità, e in particolare cancellazione delle norme sui regimi orari del personale docente e di quelle che penalizzano il personale a.t.a. utilizzato con mansioni attinenti a profili professionali superiori; I sindacati Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu chiamano la categoria a sostenere con la più ampia partecipazione le iniziative di mobilitazione messe in atto, che oltre a esprimere il crescente disagio e la forte indignazione dei lavoratori puntano a obiettivi precisi e chiari: salvaguardare retribuzioni che già scontano gli effetti del blocco imposto ai salari del pubblico impiego; respingere l’ennesimo attacco a condizioni di lavoro rese spesso insostenibili dai pesanti tagli di organico degli anni scorsi; difendere il ruolo e le prerogative contrattuali del sindacato, impedire un’ulteriore perdita di posti di lavoro nella scuola. LA MOBILITAZIONE Immediata sospensione di ogni attività non obbligatoria Campagna di informazione/protesta con lettere ed e-mail Presidi e incontri con istituzioni e forze politiche a livello centrale e periferico 13 novembre, assemblee in orario di servizio in tutte le scuole 24 novembre sciopero per l’intera giornata Manifestazione nazionale a Roma Con l’insieme delle iniziative di mobilitazione e di sciopero siamo impegnati a raccogliere ed esprimere, sugli obiettivi prefissati, la più vasta unità della categoria. Scarica IL VOLANTINO con le RAGIONI della MOBILITAZIONE Scarica IL VOLANTINO con gli OBIETTIVI della MOBILITAZIONE Leggi LA LETTERA alle FORZE POLITICHE  con la richiesta di un incontro urgente.  
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23/10/2012 In compagnia con i pensionati di Pergola e di Pesaro
Due importanti eventi da non perdere organizzati dai pensionati Fnp.Sabato  27 ottobre la lega  Fnp di Pergola ha organizzato la Festa del socio, ci si ritroverà all’agriturismo “ Lo Sgorzolo” per parlare di attualità e passare un pranzo e un pomeriggio in compagnia e allegria.Domenica 28 ottobre  i pensionati di Pesaro  si ritroveranno  alle ore 11.00 presso il ristorante "Del Castello" a Montelabbate per trascorre una giornata insieme all’insegna del divertimento con musiche, giochi ed altro.Prima del pranzo  è previsto un incontro interessante ed utile con alcuni rappresentanti dell’Adiconsum (associazione dei consumatori) dal titolo “Firmare informati”. Gli esperti spiegheranno  cos’è e cosa comporta il libero mercato nella telefonia e nelle utenze domestiche e quali sono i diritti dei consumatori.Sono invitati soci, familiari e amici. 
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