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16/11/2012 Maxi Provincia è allarme per gli esuberi
La Cisl di Ascoli-Fermo interviene sul decreto delle province, con una campagna di raccolta firme per sensibilizzare i parlamentari del territorio ad attivarsi per la modifica della legge sull'accorpamento . L'iniziativa è stata illusstrata nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il Segretario provinciale della Cisl del settore funzione pubblica, Giuseppe Donati, Giorgio Cipollini e Paola Federici. Sono stati criticati tutti gli aspetti della riforma: dal mancato riordino di tutti i livelli amministativi, al taglio del personale con il rischio esuberei, per arrivare alla riduzione dei servizi che secondo il sindacato, si abbatterà sui cittadini e danneggierà le fasce più deboli. Stiamo raccogliendo firme-ha detto Giuseppe Donati -per poi chiedere con una lettera ai parlamentari marchigiani di impegnarsi per modificare questa legge, nell'ottica di una vera ristrutturazione amministrativa che coinvolga Regioni e Comuni e porti ad un vero risparmio. Non siamo contrari ad una rivisitazione dell'ordinamento-ha aggiunto Cipollini- ma questa deve essere complessiva. Sul personale si parla di 450 esuberi in regione, mentre tra Ascoli e Fermo sarebbero 150. Se le funzioni passeranno in gran parte ai Comuni-ha detto il segretario territoriale-pensiamo che potrà esserci una mobilità dei dipendenti dalla Provincia ai Comuni: ma come si concilierà questa esigenza con la disciplina delle assunzioni? In teoria gli esuberi dovrebbero essere quasi nulli, da parte nostra c'è la certezza di ricollocare i lavoratori. La conclusione di Paola Federici, della segreteria Cisl, si è concentrata sulla- dignità del dipendente pubblico che non va trattato come un numero-.
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16/11/2012 Intesa raggiunta alla Jp Industries
Lavori in corso del 16/11/2012 - www.cislmarche.it
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16/11/2012 Sulla scuola le voci degli insegnanti e degli alunni
Lavori in corso del 16/11/2012 - www.cislmarche.it
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16/11/2012 Inps e Inail, a rischio i servizi.
I dipendenti di Inps, ex Inpdap e Inail di Macerata scendono in piazza contro l'art. 4 del Decreto stabilità. Un presidio è stato organizzato in Piazza della Libertà per protestare contro i tagli, 300 milioni di €, imposti dal Governo.Dopo la manifestazione una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta dal Prefetto di Macerata che ne ha condiviso le preoccupazioni.Sindacati e lavoratori denunciano un progetto di smantellamento progressivo che mette a rischio l'efficienza dei servizi e la professionalità degli sportelli, paventando il rischio chiusura per gli sportelli.I risparmi imposti dalla legge di stabilità verranno realizzati  tagliando infatti i cosiddetti "progetti speciali", ossia proprio quelli che fino ad oggi hanno garantito  la produttività degli istituti e la qualità del servizio.«Siamo consapevoli della necessità di risparmiare - sostiene Laura Raccosta, Segretario regionale della Cisl Funzione pubblica  - ma le risorse vanno combattendo gli sprechi, riducendo gli appalti e le consulenze esterne e non tagliando gli stipendi dei dipendenti».Per Sistino Tamagnini, Segretario generale provinciale, «in questa fase di riorganizzazione è necessario  valorizzazione le professionalità dei lavoratori per ridurre i costi senza penalizzare i cittadini utenti dei servizi»
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15/11/2012 Poste, la Cisl vince le elezioni delle RSU
La Cisl vince le elezioni delle RSU nelle Poste delle Marche (13 e 14 novembre) confermando una rappresentanza media di oltre il 37%.In una dichiarazione il Segretario generale della SLP  (Sindacato Lavoratori Poste) della Cisl delle Marche, Dario Dominici ringrazia tutti  i lavoratori e le lavoratrici di Poste «che, anche in occasione di questo rinnovo delle Rappresentanze Sindacali  Unitarie in Poste Italiane hanno riconfermato la fiducia nel Slp,  la Categoria della Cisl maggiormente rappresentativa nella più grande azienda di servizi del paese».«Un risultato importante - sostiene Dominici - che conferma la fiducia delle persone nel sindacato, importante riferimento  per la rappresentanza e per la progettazione del futuro.Altissima la partecipazione al voto.  Oltre l'83% dei lavoratori hanno espresso le proprie preferenze. Un successo che conferma la maggiore  fiducia di cui gode il sindacato rispetto alla politica.«Sono numeri - conclude Dominici - dai quali deriva una  grossa responsabilità, che continueremo ad onorare per garantire la tutela dei lavoratori, l’occupazione e lo sviluppo della azienda».Il COMUNICATO STAMPA 
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15/11/2012 Legge 8 novembre 2012 n. 189
IL TESTO DEL DECRETO BALDUZZI CONVERTITO IN LEGGE
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14/11/2012 Asur nega le ferie non godute e taglia quattro festività
Ci sono voluti mesi, diversi solleciti ed una segnalazione – denuncia al difensore civico delle Marche per poter ottenere dall’Area Vasta 4 i dati richiesti ma alla fine sono arrivati e confermano in toto le preoccupazioni denunciate dalla CISL FP. La situazione delle ferie non godute dal personale dipendente del comparto ed delle ore lavorate in eccedenza, dimostrano la drammaticità di un sistema sanitario del fermano che lentamente sta avviandosi alla paralisi. I numeri non mentono e sono impietosi:Secondo i dati ufficiali dell’A.V.4 sono:  2162 le giornate di ferie arretrate dell’anno 2011 per la maggior parte di infermieri; al 30/09/2012 - quindi a fine anno - su un totale di 35.404 giorni di ferie da godere, il personale ne ha potuti fruire solo 11.525 quindi il residuo è di 23.879 giorni di ferie non goduti nel 2012. I dati si cui sopra sono la prova provata dell’insufficienza ormai insopportabile di personale assistenziale, tecnico ed amministrativo dell’Area Vasta 4 perché i dipendenti vorrebbero fruire delle ferie ma vengono loro rifiutate o negate perché altrimenti gli uffici e i reparti rimarrebbero con turni scoperti. Con questa situazione aumentano pazzescamente i rischi d’infortunio sul lavoro e di errori professionali, che pagano i pazienti ma anche gli stessi operatori i quali devono poi subirli o risponderne in Tribunale a loro spese.A causa del mancato riposo psico-fisico al quale sono sottoposti gli operatori sono aumentate pazzescamente, tra il personale assistenziale, le richieste di esonero per limitazioni soprattutto per patologie muscolo-scheletriche.La situazione più preoccupante riguarda il Dipartimento medico che da solo registra l’infausto record di circa 5.000 giornate di ferie non godute del 2012 e di circa 400 giorni del 2011. Anche il Dipartimento d’emergenza non scherza con i suoi 3.000 giorni di congedi accumulati. Gli altri Dipartimenti comunque non ridono.A fronte poi della continua e ripetuta negazione al diritto di godere regolarmente di ferie e riposi, parte del personale dipendente – quello che per carenza di organizzazione e di coraggio organizzativo della Direzione – ha ancora da fruire le ferie del 2011 ( ripetiamo sono 2162 i giorni di ferie non godute del 2011) al danno subirà anche la beffa che però farà ingrassare le casse dell’ASUR. Infatti per disposizione del duo ASUR Ciccarelli – Carelli, i lavoratori che hanno ferie non godute del 2011 non potranno fruire NEMMENO delle 4 giornate di festività soppresse previste dalle norme e dai contratti nazionali di lavoro. In questo modo l’Area Vasta 4 risparmierà ulteriori 547 giorni di congedi perché il personale non ne potrà godere. E’ UNA VERGOGNA E UNO SCHIFO !!!  NON SOLO VIENE NEGATO IL DIRITTO AGLI OPERATORI SANITARI DI AVERE UNA VITA PERSONALE E FAMILIARE DECENTE PERCHE’ VENGONO CONTINUAMENTE RICHIAMATI IN SERVIZIO VISTA LA CARENZA CRONICA DEL PERSONALE MA VIENE NEGATO LORO ANCHE UN DIRITTO RICONOSCIUTO A TUTTI I LAVORATORI DALLE NORME E DALLE LEGGI.  Che fa intantola Direzionedell’Area Vasta 4 ? Ubbidisce all’Asur, tergiversa e medita fantomatiche riorganizzazioni che con le risorse a disposizione non potrà mai realizzare se non tagliando i servizi.Intanto nella sua autoreferenzialità, in barba a disposizione ed accordi regionali dello stesso Assessorato alla Salute, evita di convocare la parte sindacale, anzi fugge, forse perché ha poco d dire sulle tantissime problematiche aperte e mai risolti.IL SEGRETARIO GENERALEGiuseppe Donati
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14/11/2012 Condanna all'attacco della sede sindacale Cisl
«Per l’ennesima volta una sede sindacale viene attaccata e danneggiata, per l’ennesima volta dobbiamo esprimere solidarietà ad amici che si trovano coinvolti in situazioni difficili, per l’ennesima volta dobbiamo ribadire il nostro sdegno e la nostra condanna di fronte a gesti insani e violenti, dopo quanto avvenuto ieri a Roma in una sede della Fim Cisl» - ha dichiarato il Segretario Generale Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. «Servono - prosegue - tanta responsabilità e tanta fermezza per respingere la logica di chi vuole riportare il dibattito politico e sociale su crinali di intolleranza, di violenza, di paura, che abbiamo conosciuto in passato, strumentalizzando il forte disagio sociale che sta crescendo in questo periodo di recessione economica». GUARDA IL VIDEO
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13/11/2012 La scuola dice basta
Assemblee contemporanee si sono svolte oggi in tutti le scuole della Provincia di Macerata. Così le Segreterie di categoria di Cgil Cisl Uil Snals e Gilda hanno preparato lo sciopero del 24 novembre prossimo.Gli insegnanti incrociano le braccia in segno di protesta contro i continui attacchi alla scuola e chiedono il rispetto dei vincoli contrattuali in materia di orario di servizio e di retribuzione, il riconoscimento del maturato degli scatti di anzianità e della vacanza contrattuale.«I provvedimenti previsti nella legge di stabilità - sostengono i sindacati in un comunicato unitario - dimostrano un’attenzione soltanto di tipo ragioneristico verso la scuola, che dovrebbe invece rappresentare il volano di una società democratica che pone al centro delle sue azioni il diritto al sapere».Sotto accusa in particolare il blocco  della contrattazione e l'aumento dell´orario di lavoro fuori da ogni confronto e senza risorse aggiuntive.   Sommati ai pesanti tagli agli organici degli anni scorsi queste misure si traducono in condizioni di lavoro insostenibili, sia dal  punto di vista contrattuale che di stipendio. 
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13/11/2012 "Diritto amministrativo per la dirigenza sanitaria"
Il prossimo 28 novembre, presso la Regione Marche - Palazzo Li Madou - Via Gentile da Fabriano n. 2/4 alle ore 16.00, verrà presentato il volume “Diritto amministrativo per la dirigenza sanitaria”. Alla presentazione interverranno il Dr Marco Luchetti, il Prof. Francesco De Leonardis ed il Dr Giuseppe Zuccatelli, Direttore Generale Inrca che hanno contribuito alla stesura con la prefazione e l’ introduzione. Il libro, scritto dall’ Avv. Debora Benedettelli e da Massimo Boemi, Segretario Regionale della Cisl Medici, è un agile strumento per orientarsi nel complesso mondo del diritto in sanità e come tale utile anche sotto il profilo dell’ attività sindacale.Copie del libro saranno distribuite agli iscritti tramite i rappresentanti provinciali.
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13/11/2012 Rc auto, stop ai 15 giorni di copertura dopo la scadenza
Un vantaggio che può trasformarsi in pericolo. La liberalizzazione nel settore dell'assicurazione auto significa meno vincoli per l'assicurato ma anche maggiori responsabilità. E' il caso, ad esempio, del divieto di tacito rinnovo della polizza previsto dal decreto sviluppo-bis: la possibilità di lasciare la propria compagnia più facilmente significa anche fine della copertura automatica nei 15 giorni dopo la scadenza della polizza. Col rischio, per gli automobilisti distratti, di vedersi confiscare il veicolo dal giorno successivo alla scadenza e soprattutto di perdere ogni copertura in caso di incidente.Multa e sequestro del veicolo dal giorno della scadenza Secondo quanto stabilito dall'art. 22 del decreto sviluppo, dal 1° gennaio 2013 i contratti di assicurazione per le responsabilità civili nella circolazione dei veicoli (più conosciuti come polizze Rc auto) non potranno più avere durata pluriennale e non potranno contenere la clausola di tacito rinnovo. Ciò significa che alla scadenza annuale della polizza non opera la regola del "silenzio-assenso" e il cliente non ha più l'obbligo di inviare una raccomandata entro 15 giorni dalla scadenza per disdire la polizza. Un modo per facilitare il passaggio da una compagnia all'altra con vantaggi per le tasche degli assicurati e per la concorrenza nel settore.Ma c'è il rovescio della medaglia. Il rinnovo automatico dava anche un'estensione automatica della copertura per altri 15 giorni dopo la scadenza in caso di ritardo nel pagamento del premio. Una tolleranza di cui dal prossimo anno l'assicurato non potrà più beneficiare: l'assicurazione decade a tutti gli effetti il giorno della scadenza della polizza. Brutta notizia per i distratti: oltre al rischio di un sinistro non coperto, la mancanza di assicurazione di un veicolo comporta una sanzione di 798 euro e il sequestro immediato del veicolo, finalizzato alla confisca (ex art. 193 del CdS).
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12/11/2012 Sulla sanità la Regione si fermi
Cgil Cisl e Uil Marche minacciano battaglia contro  il riassetto del servizio sanitario deciso dalla Regione Marche con la Delibera 1537 del 31 ottobre.In un comunicato unitario le tre sigle sindacali criticano «il ridisegno della rete ospedaliera secondo "reti omogenee", in contrasto  l'organizzazione per aree vaste (le vecchie Province) nelle quali si dovrebbe realizzare  la programmazione dei servizi socio sanitari».Con l'atto in questione  la Giunta regionale attua la spending review nazionale. Allo stesso tempo però, secondo il sindacato, «individua  in forma surrettizia  una riorganizzazione della rete ospedaliera marchigiana incoerente con il Piano Socio Sanitario regionale e con la Legge regionale 17, approvati nel 2001».«Non intendiamo indicare un problema solamente formale o fare la difesa aprioristica di confini amministrativi - sostengono Cgil Cisl e Uil -  ma invochiamo coerenza ed equilibrio negli atti. E’ impossibile infatti da un lato attivare una pianificazione di area vasta  e dall’ altra pretendere che le strutture ospedaliere si integrino funzionalmente secondo una diversa distribuzione territoriale».Il tutto è reso più grave dall'assenza di confronto e di dialogo non solo con il sindacato ma con tutta la comunità regionale e con le sue espressioni organizzate. Anche per questo, pur  consapevoli della situazione difficile e dei tagli imposti dalle norme nazionali, Cgil Cisl e Uil chiedono alla Regione «di fermarsi e di mettere in campo equilibrio, competenza e coerenza negli atti adottati. Servono condivisione nelle scelte e correttezza nel confronto, per trovare davvero le soluzioni migliori per la comunità marchigiana».Qualora  così non dovesse essere il sindacato minaccia la mobilitazione generale «per  contrastare l’idea di un riassetto del Sistema Salute deciso in poche segrete stanze».
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12/11/2012 Invecchiamento attivo e solidarietà tra generazioni
"Il contributo dell'UE all'invecchiamento attivo e alla solidarietà tra le generazioni", è il titolo della brochure pubblicata dalla Commissione Europea. Un'interessante aggiornamento sull'impegno dell'Unione Europea riguardo alle politiche sull'invecchiamento attivo. Benché i maggiori strumenti di implementazione dell'invecchiamento attivo derivino dalle competenze dei singoli stati membri, l'UE può attivare una serie di strumenti politici per sostenere i governi nazionali e le parti sociali coinvolte. La brochure offre una panoramica sulle misure adottate a livello europeo, sulle normative ancora oggetto di discussione in ambito comunitario, così come le proposte di finanziamento di progetti che incentivino l'invecchiamento attivo, inseriti nel nuovo bilancio comunitario 2014-2020. La Commissione Europea si propone, con questa pubblicazione, di incoraggiare gli stati membri a promuovere l'invecchiamento attivo, convinta che la solidarietà intergenerazionale possa essere un valido strumento per affrontare il fenomeno dell'invecchiamento della popolazione. L'Anno Europeo per l'Invecchiamento Attivo e per la Solidarietà Intergenerazionale, che volge al termine, può offrire un'importante opportunità per riflettere su come far diventare l'invecchiamento attivo una realtà e su come impegnarsi in nuove iniziative per i prossimi anni.La brochure è divisa in cinque capitoli, che analizzano i seguenti temi:1) L'invecchiamento attivo, gli obiettivi e i valori fondamentali dell'UE 2) Legislazione UE a sostegno dell'invecchiamento attivo 3) Il sostegno dei fondi strutturali e di coesione europei per l'invecchiamento attivo 4) Ricerca e innovazione 5) Sostegno dell'UE ai responsabili politici nazionali: strategie coordinate e apprendimento reciproco. LA BROCHURE "IL CONTRIBUTO dell'UE all'INVECCHIAMENTO ATTIVO e alla SOLIDARIETA' tra GENERAZIONI"
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12/11/2012 Sanità: senza dialogo invitiamo la Giunta a fermarsi
Segreterie Regionali Marche   COMUNICATO STAMPA  Con la recente delibera  n°1537,  la Giunta regionale interviene ufficialmente per dare attuazione alla “spending review” nazionale, come definita dal D.L. 95/2012 poi convertito in legge 135/2012, ma individua anche, in forma surrettizia,  una riorganizzazione della rete ospedaliera marchigiana;  l’assetto indicato, al di là di giudizi di merito, non è coerente con il Piano Socio Sanitario regionale né con la Legge regionale 17, approvati nel 2011. Riteniamo che l’intervento di ridisegno della rete ospedaliera secondo Reti omogenee risulti palesemente in contrasto infatti con l’organizzazione per Aree vaste nelle quali si dovrebbe realizzare la programmazione socio-sanitaria ( tramite i tanto discussi Piani di Area Vasta). Non intendiamo indicare un problema solamente formale o fare la difesa aprioristica di confini amministrativi, che peraltro stanno già subendo modifiche profonde, ma invocare coerenza ed equilibrio negli atti che intervengono su elementi vitali come la salute dei cittadini ed il lavoro di migliaia di operatori sanitari, già duramente compromesso dai continui tagli di personale. E’ impossibile infatti da un lato attivare una pianificazione di Area vasta che dovrebbe indicare gli obiettivi e le azioni utili a garantire ai cittadini un’offerta socio-sanitaria adeguata, in particolare con una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, e dall’altra pretendere che le strutture ospedaliere si integrino funzionalmente secondo una diversa distribuzione territoriale. Non si può con una delibera di Giunta modificare un assetto stabilito da un Piano regionale e da una legge, tra l’altro proposti e sostenuti dalla stessa Giunta. Se poi tutto ciò avviene senza alcuna discussione e dialogo, allora bisogna davvero chiedere alla Giunta regionale e alla dirigenza della sanità marchigiana di fermarsi, motivando i propri atti alla comunità regionale e impegnandosi a recuperare un confronto aperto e leale con le sue espressioni organizzate, a partire dalla immediata convocazione di un incontro col sindacato. Come Cgil Cisl Uil Marche siamo consapevoli della situazione difficile e dei tagli imposti dalle norme nazionali, e disponibili come in questi anni ad assumerci responsabilità nella riorganizzazione della sanità;  chiediamo però che chi amministra la sanità marchigiana con responsabilità politiche e tecniche metta in campo da un lato equilibrio e competenza, dall’altro coerenza negli atti adottati, ricerca di condivisione nelle scelte, correttezza nel confronto, per trovare davvero le soluzioni migliori per la comunità marchigiana. Fuori da questo quadro non rimarrebbe che l’avvio di uno stato di mobilitazione generale teso a contrastare l’idea di un riassetto del Sistema Salute deciso in poche segrete stanze. Ancona 11 novembre 2012
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10/11/2012 Un agguato alla sanità maceratese
Un agguato contro la sanità della nostra Provincia». Questo è il pensiero della Cisl  di Macerata contro la Delibera della  Giunta regionale che  ridisegna gli assetti della sanità marchigiana.L'atto incriminato è la Delibera 1537, con la quale vengono impartite "direttive vincolanti" ai Direttori degli Enti del servizio sanitario regionale per l'attuazione della spending review. Un provvedimento approvato in silenzio, nella totale mancanza di confronto con il sindacato ed anzi in contraddizione con il  percorso di riorganizzazione  che nei mesi estivi aveva visto impegnati sindacati e Direzione dell'Area Vasta 3 di Macerata.Ed è proprio quest'ultima che in base alla Deliberà è destinata a scomparire. La rete degli ospedali viene infatti "spacchettata" spostando Camerino e San Severino verso Fabriano e reintroducendo così la famigerata "area montana". Macerata e Civitanova graviteranno invece intorno al nuovo ospedale di Fermo (ancora da costruire). E' questo il risultato della definizione di "aree omogenee per motivi orografici e socio economici".In altre parole si smantella la sanità provinciale, allontanandone la governance e riducendone la qualità. Per il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti «la Delibera è un atto che rende Macerata un territorio di conquista per Fabriano e Fermo. Sappiamo bene che la spending review taglia 180 milioni alla nostra Regione, obbligandola a eliminare  altri  310 posti letto negli ospedali. Ma quest'atto è inaccettabile , sia nel merito che nel metodo e pertanto lo rispediamo al mittente. »Si dice amareggiato  il Segretario generale  della Funzione pubblica Sistino Tamagnini. «Abbiamo speso tempo ed energie per cercare di rendere omogenee, dentro l'Area Vasta, le ex zone territoriali di Macerata, Civitanova  e Camerino e per raggiungere accordi faticosi come quello sulla mobilità del personale. Ora ci ritroviamo nel  nel caos più totale e le conseguenze le pagheranno il personale e l'utenza dei servizi».Salta quindi l'incontro, in programma per oggi, sulla riorganizzazione degli ospedali di Recanati, Matelica e Tolentino. Un incontro inutile, essendo venuto meno il ruolo della Direzione di Area Vasta, interlocutore del sindacato nella percorso di riorganizzazione. «In questa situazione - conclude Tamagnini - come Categoria metteremo in campo tutte le azioni che riterremo opportune, non escludendo il ricorso alle vie giudiziarie, per far rispettare i diritti dei lavoratori della sanità».
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09/11/2012 Canone TV: i pensionati possono rateizzare il pagamento.
I pensionati possono rateizzare il pagamento del canone di abbonamento Rai per l'anno 2013 tramite trattenuta da parte degli enti pensionistici. Per poterne usufruire è necessario presentare domanda entro il 15 novembre 2012 al proprio ente pensionistico. Chi può rateizzare i titolari di prestazioni pensionistiche con erogazione mensile, di natura previdenziale o assistenziale come l’assegno sociale e di invalidità civile. Il reddito da pensione non deve superare i 18.000 euro ed il titolare dell’abbonamento televisivo deve coincidere con il titolare del reddito suddetto. Come fare La richiesta deve riportare il numero di abbonamento ed in presenza di più trattamenti pensionistici, erogati da enti diversi, che complessivamente non superano i 18.000 euro, deve essere presentata ad uno solo degli enti erogatori. Il limite reddituale è riferito al reddito di pensione percepito nell’anno precedente a quello della richiesta. Per i soggetti che non erano titolari di pensione nell'anno precedente, la verifica va fatta rapportando ad anno la rata mensile percepita al momento della presentazione della domanda.Le trattenute vengono effettuate dall’ente pensionistico con un massimo di undici rate, senza alcun interesse e verranno effettuate a partire dal mese di gennaio 2013, terminando nel mese di novembre.L’ente pensionistico comunica al pensionato, entro il 15  gennaio 2013, l’accoglimento o meno della domanda. In caso di cessazione di erogazione del trattamento pensionistico, al pensionato o ai suoi eredi verrà comunicato l’ammontare delle rate trattenute fino al momento della cessazione e l’importo residuo.
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09/11/2012 La Fp - Cisl raccoglie firme contro i tagli negli enti previdenziali
Già raccolte 170 firme dalla Fp – Cisl di Pesaro – Urbino tra i lavoratori degli enti previdenziali per chiedere di cambiare le norme del ddl stabilità sui progetti speciali e dire no a tagli su organici e produttività, questa petizione sarà poi inviata anche  ai parlamentari eletti nei  territori.“ Si sta cercando di tagliare ancora una volta su servizi essenziali che questi istituti danno alla cittadinanza e come al solito si inizia dai lavoratori che percepiscono circa 1200 euro al mese - spiega  Francesco Todaro, segretario della Fp – Cisl di Pesaro – Urbino”.Il ddl stabilità va cambiato: no agli esuberi  e no al taglio della produttività.  E’ questo è lo slogan. “Vogliamo sollecitare Governo e Parlamento a modificare il ddl stabilità che chiede agli enti previdenziali di risparmiare altri 300 milioni di euro tagliando i cosiddetti progetti speciali che, invece, sono serviti in questi anni a far crescere la qualità delle prestazioni ai cittadini e alle imprese: a ridurre i tempi, innovare  i processi di lavoro, assegnare a funzionari compiti svolti in precedenza dai dirigenti. Rinunciare a questi progetti sarebbe irresponsabile”.Per questo la Fp ha fissato un presidio per mercoledì 14 novembre in Piazza del Popolo a Pesaro, davanti alla prefettura dalle ore 11.00, che si svolgerà in corrispondenza della discussione del provvedimento in Parlamento.
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09/11/2012 PENSIONATI IN 08.11.12 con Mario Canale
PENSIONATI IN 08.11.12 con Mario Canale, Segretario Generale Fnp Cisl Marche
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09/11/2012 Provincia di Ancona - Incentivi alle assunzioni
La Provincia di Ancona – Settore Istruzione Formazione Rendicontazione Lavoro - ha approvato un Avviso Pubblico per incentivi all’occupazione finanziato con il Fondo Sociale Europeo.   L’avviso pubblico mette complessivamente a disposizione l’importo di € 1.335.659,99 per i contributi a favore delle Microimprese e Piccole e Medie imprese per:   -          la STABILIZZAZIONE DEI CONTRATTI DI LAVORO ossia assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, effettuate dopo la presentazione della domanda, anche part-time, di soggetti che al momento dell’assunzione a tempo indeterminato abbiano in essere contratti atipici da almeno 3 mesi con la stessa impresa che effettua la stabilizzazione. -          le NUOVE ASSUNZIONI con contratto a tempo indeterminato o determinato, non inferiori a 12 mesi, effettuate dopo la presentazione della domanda, anche part-time, di soggetti che al momento dell’assunzione risultino inoccupati/disoccupati ai sensi del D.Lgs. 297/2002 da almeno 6 mesi.   L’importo del contributo per la stabilizzazione di contratti di lavoro è pari ad € 7.000,00 per ciascuna assunzione a tempo indeterminato full-time. L’importo del contributo per le nuove assunzioni sarà di € 2.000,00 per ciascuna assunzione a tempo determinato di almeno 12 mesi full-time e di € 7.000,00 per ciascuna assunzione a tempo indeterminato. I suddetti importi sono elevabili del 30% in caso di assunzioni di lavoratori disabili in aggiunta alla quota di collocamento obbligatorio e del 10% per lavoratori/lavoratrici di età superiore ai 45 anni o donne. Le predette percentuali non sono cumulabili.   Ogni singola impresa può beneficiare del contributo fino ad un massimo di n. 5 assunzioni/stabilizzazioni.   Le domande di finanziamento dovranno essere inoltrate tramite raccomandata A/R entro e non oltre il 31/05/2013 alla Provincia di Ancona - Dipartimento II Governance Progetti e Finanza - Settore III Istruzione Formazione Rendicontazione Lavoro – Area Istruzione, Formazione Professionale, Borse Lavoro e Sostegno Impresa – secondo le modalità previste dall’Avviso Pubblico   (fonte: portale della formazione della Provincia di Ancona)   Scarica il Bando e la modulistica  
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09/11/2012 Sciopero bianco al laboratorio analisi e centro trasfusionale
UNA SANITÀ bloccata dentro uno stato di crisi perenne, reparti in emergenza, personale ormai al­lo stremo. E' il quadro a tinte fo­sche che la Cisl Fp ancora una vol­ta fa della situazione fermana, pas­sando in rassegna le criticità più gravi, a partire dal laboratorio ana­lisi. Il segretario della Cisl Fp Giuseppe Donati fa sapere che mettereà presto in atto una sorta di scio­pero bianco che bloccherà l'attivi­tà pur mantenendo in servizio il personale. Stesso problema al centro trasfu­sionale, la direzione non ha prov­veduto a sostituire un tecnico di laboratorio cessato per termine d'incarico e due dei quattro tecni­ci rimasti sono precari: «Da un momento all'altro potrebbe verifi­carsi l'impossibilità di garantire l'apertura del servizio attivo sulle 12 ore. Anche in questo caso, alla richiesta di confronto con la dire­zione, non è seguita alcuna deci­sione in merito». Pesante anche la situazione del servizio riabilitativo e residenziale della psichiatria che dall'estate 2010 ha dovuto subire, a causa della carenza di personale Oss, una modifica che ne ha eliminato la presenza dai turni. «Nebbia fitta - conclude Donati - anche per quanto riguarda i servizi socioassistenziali e la situazione nel territorio e all'ospedale di Amandola, abbiamo ricevuto solo parole. E' chiaro che l'aumento esponenziale dei carichi di lavoro e dei ritmi lavorativi del personale, aumentano i rischi di errori, ma soprattutto stanno facendo aumentare le malattie professionali soprattutto a livello scheletrico».  
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08/11/2012 J.P. Industries Spa. A breve il piano di riorganizzazione dei siti produttivi
Potranno ripartire i Tir bloccati dagli operai dell'azienda J.P. Industries Spa negli stabilimenti di Maragone e Santa Maria. L'incontro di  giovedì 8 novembre tra azienda e sindacati di Cgil, Cisl e Uil settore metalmeccanico della provincia di Ancona e Perugia  si è concluso con un verbale in cui si prevede un nuovo incontro entro la prima decade di dicembre per  aggiornamenti e  la verifica dei programmi aziendali. La J.P. si impegna a reinvestire  nell'azienda le risorse economiche derivanti dalla vendita dei macchinari per  sviluppare il piano industriale a beneficio dell'occupazione e a fornire alle organizzazioni sindacali il piano dettagliato della riorganizzazione dei siti produttivi.  Va evidenziato  inoltre il riconoscimento da parte della J.P. che le corrette relazioni sindacali sono una risorsa importante per lo sviluppo e la crescita dell'Azienda stessa. Il VERBALE di CONSULTAZIONE Sindacale
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08/11/2012 Una generazione bruciata dalla crisi
Allarme lavoro per i giovani maceratesi. A lanciarlo è il Segretario generale della Cisl provinciale Marco Ferracuti, che commenta i dati forniti dall'Osservatorio sul mercato del lavoro della Cisl maceratese.Il 16% dei nuovi iscritti nelle liste di mobilità tra gennaio ed agosto 2012 hanno meno di 30 anni, con un incremento del 54% rispetto allo stesso periodo del 2011.  Al 31 agosto 2012 sono 412 i giovani iscritti nelle liste di mobilità, il 10% del totale degli iscritti, con un incremento del 18% rispetto al 31 agosto 2011.Secondo i tre Centri per l’impiego e la formazione (CIOF) della Provincia di Macerata, il  34% degli iscritti come disoccupati e inoccupati hanno meno di 30 anni. Va male anche sul fronte delle nuove assunzioni, in calo del 28% rispetto al 2011. Il lavoro diminuisce e allo stesso tempo diventa sempre più precario. Il 41% delle nuove assunzioni è a tempo determinato, il 17% è con lavoro intermittente, il 9% è interinale. Solo il 10% delle nuove assunzioni è a tempo indeterminato.« La situazione è drammatica -commenta Ferracuti - perché la crisi sta bruciando una generazione tagliando le gambe ai nostri giovani,  pregiudicando loro la possibilità di costruirsi un futuro e costringendoli spesso a cercare fortuna altrove. Se e quando la recessione terminerà, pagheremo lo scotto di aver sacrificato un’intera generazione e ci troveremo con imprese che, anche per questo, saranno meno capaci di innovare e restare competitive sui mercati internazionali».Per il leader della Cisl di Macerata bisogna contrastare questa deriva puntando sulla formazione di qualità, con un la Provincia chiamata a esercitare un  ruolo di governo dei  Centri per l’impiego , che devono realizzare una presa in carico reale dei lavoratori, valutandone le competenze ed incrociandole con il fabbisogno delle imprese.Il secondo strumento da potenziare è  l’apprendistato,  in particolare quello di alta formazione finalizzato al conseguimento di titoli di studio superiore, universitario e di ricerca. «Esortiamo la  Regione - conclude Ferracuti - a regolamentare urgentemente questo istituto con apposita legge,  in accordo con le parti sociali, gli istituti tecnici e le Università».
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08/11/2012 Il ruolo e il senso dell’impegno dei cattolici
Organizzato dalla Cisl, dal Movimento Cristiano Lavoratori, dalle Acli e dalla Rivista Argomenti 2000, si è svolto a Fano un incontro che ha chiamato a raccolta numerosi cattolici impegnati a vario titolo in associazioni e organizzazioni sociali. La riunione è stata aperta dalla relazione dallo storico Ernesto Preziosi, direttore della Rivista Argomenti 2000, seguita dalle comunicazioni di Sauro Rossi, Segretario generale della Cisl di Pesaro - Urbino e Maurizio Tomassini presidente delle Acli della provincia.Numerosi gli interventi e gli spunti di riflessione, che hanno cercato di ridefinire se ancora abbia un senso l’impegno dei cattolici in politica e nella società. Politica intesa come impegno civile. Non in funzione di aggregazioni o cartelli politici. L’incontro ha fugato i dubbi. Sarebbe un errore se le coscienze dei cattolici si mobilitassero a comando in funzione di elezioni imminenti. Lo sguardo va rivolto più lontano. Preoccupa innanzitutto il processo di individualizzazione che interessa sempre più la nostra società e che riduce il senso di appartenenza e di comunità.Certo, c’è ancora chi si chiede se faccia parte dell’indole di un cattolico farsi carico degli altri. Ernesto  Preziosi ha citato il libro della Genesi: “Son forse io il custode di mio fratello?" (Gn 4,8). La risposta a questa domanda, ha detto il relatore, non può che essere affermativa. Si, dobbiamo avere responsabilità e premura verso chi ci sta di fronte. Così come dobbiamo sentire nostri i problemi della società in cui viviamo. La fede, insomma, ha bisogno di diventare cultura.Ma allora perché la presenza dei cattolici in politica è diventata cosi poco significativa?Perché così spesso la loro è una voce di acquiescenza e di adeguamento alle logiche di partito e di schieramento. Anche quando sono chiamati in causa valori fondamentali per un cristiano?Le risposte sono certamente complesse a cominciare da un mutamento profondo del linguaggio e dei significati. La Chiesa è una struttura plurale, quasi per definizione. Fatta di movimenti e di comunità più o meno aperte.Questa è certamente una ricchezza. Il problema è semmai la dimensione comunicativa tra queste realtà, a volte così debole da farle apparire entità tra loro separate.Bisogna dire che anche il mondo cattolico in questi ultimi anni è stato interessato da un indebolimento del linguaggio. Un processo di “revisionismo delle parole” che ne ha in parte ridotto l’ampiezza del significato.Quasi che temessimo la coerenza a cui le parole ci richiamano e ne cercassimo di più sopportabili e di meno impegnative.Si pensi a termini come “cattolicesimo democratico”, come a significare che ne esista uno non democratico. Oppure al termine “cattolici adulti” coniato per legittimare operazioni politiche spericolate di alleanza con culture antagonistiche.Potremmo andare avanti per molto, passando per la parola “laicità” che ormai è diventata un contenitore che tiene insieme soggetti vicini a realtà ecclesiali e adepti di culture individualistiche e nichiliste. In Francia è stato presentato un progetto di legge su “matrimonio e adozione per tutti”che al posto di padre e madre introduce le più politically correct, genitore 1 e genitore 2. Geniale!Soffermiamoci infine su una parola ridondante, “legalità”. Un vocabolo che ha quasi definitivamente sfrattato termini come giustizia e solidarietà. Ma ciò che è legale è anche contemporaneamente giusto? Certo che no. Anzi spesso la parola “legalità” copre comportamenti legittimi secondo il diritto ma riprovevoli secondo la morale. Ne abbiamo prove evidenti nelle cronache di questi giorni.Ha ragione il filosofo Salvatore Natoli a dire che è in atto un processo di “giuridizzazione” della società. Aumentano le leggi e si restringe il valore dei comportamenti morali.Oggi più che mai ai cattolici è chiesto di ricomporre i molteplici distinguo e le divisioni in atto anche al proprio interno.  Ritrovando l’autenticità delle parole e il loro contenuto veritativo.Le parole preparano le opere e ne definiscono il fondamento. Il Magistero ne è testimonianza viva. Lascia allora ben sperare la prosecuzione di questo confronto tra le associazioni e le organizzazioni cattoliche, che nell’incontro di Fano ha segnato una ulteriore significativa tappa. (Gianluigi Storti)
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07/11/2012 Alla JP di Fabriano fuga di macchinari
Un presidio di operai e sindacati davanti lo stabilimento di JP Industries a Fabriano, l'azienda che ha acquistato la ARDO meno di un anno fa,  per protestare contro lo smantellamento di alcuni silos che servono per la lavorazione della plastica. Da qui la protesta dei sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil.«Ci hanno assicurato che il piano industriale va avanti, ma non hanno forntito timing, nè indicazioni precise e non ci si aspettava la cessione di attrezzature indispensabili per continuare a produrre lavatrici e frigoriferi» dichiara Andrea Cocco, Segretario Generale Fim Ancona. "Siamo riusciti - prosegue Cocco - a  bloccare i TIR e giovedì 8 novembre  è previsto l'incontro con l'azienda dove chiederemo chiarimenti". 
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