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08/10/2012 Non è così che si risarciscono i pendolari!
In questa società dei furbi vige ancora una volta la logica dei “contenti e gabbati”Con questo comunicato, vogliamo esporre alla regione un disagio che ha colpito in questi giorni i cittadini costretti a prendere il treno per recarsi sul posto di lavoro.Come Federazione dei Pensionati Cisl di Ancona – avendo vissuto insieme a loro questa esperienza – abbiamo deciso di fare un comunicato, le cui linee sono condivise dai pendolari normalmente presenti sui treni regionali.Nel mese di febbraio 2012, la disfunzione del trasposto ferroviario ha raggiunto vette assolute. Oltre ai classici ritardi di oltre 30 minuti sugli orari di partenza e arrivo – una routine ormai scontata per quanti si servano di mezzi ferroviari – si è assistito infatti ad una cancellazione selvaggia di treni, ad una riduzione estrema che ha colpito soprattutto i pendolari, gli studenti e i lavoratori che di quei mezzi hanno bisogno per raggiungere il proprio ambiente di studio o lavorativo. Ogni cancellazione è stata annunciata con un preavviso estremamente scarso (praticamente assente) ed è spiacevole evidenziare come la cosa si sia verificata parecchie volte, non solo nel corso del mese, ma addirittura nell’arco della stessa giornata. Del resto, la Regione conosce molto bene i disagi di cui si parla: i reclami inoltrati sono stati parecchi.Tra le molte conseguenze negative del fenomeno, si possono ricordare la ricerca di un trasporto alternativo (che non sempre è possibile), la necessità di richiedere ferie non previste, per non rischiare un’assenza ingiustificata (un fattore ad alto rischio per il posto di lavoro) e la possibilità di guastare i rapporti con il proprio datore di lavoro. Secondo la logica di un normale contratto tra le parti, di fronte a tutto questo, la soluzione migliore sarebbe stata la chiusura del contratto con Trenitalia. Così non è stato.A distanza di tempo, è stato maturato un nuovo accordo, che prevede per i pendolari un’agevolazione del 50% sull’abbonamento mensile di Ottobre: un’offerta apparentemente vantaggiosa, che risarcisce – almeno parzialmente – i pendolari delle difficoltà incontrate. C’è solo un piccolo problema: perché il pendolare possa usufruire di questo sconto, è necessario che mostri l’abbonamento di Febbraio 2012 (una condizione sicuramente presentata già nell’accordo con la regione). Poiché nessuno poteva sospettare un patto di questo genere, dal momento che l’abbonamento non è di alcuna utilità per detrazioni fiscali et similia, la maggior parte degli abbonati ha gettato via il foglio e ha dovuto pagare il prezzo pieno dell’abbonamento. Così, di fronte alla Regione – che ha salvato la propria immagine, proponendo ai suoi cittadini un’apparente contropartita dei disagi subiti – e a Trenitalia – uscita da una fase critica, pagando un prezzo insignificante – gli unici rimasti (come al solito) nelle loro difficoltà sono stati sempre i pendolari. Molti di questi, tra l’altro, lavorano all’interno della Regione.  Perché la Regione possa realmente garantire i pendolari, senza limitarsi all’inutile palliativo di soluzioni parziali, essa deve conoscere il numero preciso di persone coinvolte nella vicenda: quanti hanno usufruito dello sconto e quanti non ci sono riusciti. Due sono i passaggi che può percorrere per concedere il diritto al beneficio. Essa può far riconoscere il diritto all’agevolazione da parte di Trenitalia sulla base di una documentazione fornita dalle aziende pubbliche, private e dalle scuola di ogni ordine e grado  in cui lavorano e studiano i pendolari;  inoltre, può prendere sotto esame gli abbonamenti fatti con il computer dalle biglietterie da molti lavoratori.Da una Regione che dovrebbe essere attenta ai bisogni e alle esigenze dei propri cittadini, ci aspettiamo qualche provvedimento in questa direzione.Il Segretario Generale FNP AnconaGiovanni Focanti
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08/10/2012 Concorso per il personale docente delle Scuole
Con Decreto n. 82 del 24 settembre 2012 è stato indetto il concorso a posti e cattedre, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e di secondo grado.Le tabelle di ripartizione dei posti (vedi ALLEGATO 1) sono state ufficializzate con alcune correzioni rispetto a quanto presentato nei giorni scorsi.REQUISITI DI PARTECIPAZIONE AL CONCORSO Potranno concorrere, per la Scuola dell'infanzia e la Scuola primaria,  oltre ai laureati in scienze della formazione primaria anche coloro che sono in possesso del diploma di scuola magistrale (per l'infanzia) o di istituto magistrale (per infanzia e primaria) conseguito entro l'anno scolastico  2001/02.Per la Scuola secondaria (I e II grado) potranno accedere al concorso, oltre a coloro che risultano in possesso di abilitazione, anche i laureati entro l'anno accademico 2001/02 (lauree quadriennali), o 2002/03 (lauree quinquennali) o 2003/04 (lauree sessennali), ancorché non abilitati.I candidati ai concorsi per posti di insegnamento nella scuola dell'infanzia, primaria, e per gli istituti di istruzione secondaria di primo e secondo grado devono essere in possesso dei requisiti culturali e professionali  indicati nell' ALLEGATO 3 I candidati, per la domanda di iscrizione al concorso, utilizzeranno la procedura informatica POLIS presente nel sistema informativo del Ministero seguendo le istruzioni riportate nell' ALLEGATO 2.I candidati potranno accedere alla suddetta procedura e utilizzarla a partire dal  6 ottobre 2012 e fino alle ore 14.00 del 7 novembre 2012.MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELLE PROVE TEST PRESELETTIVO unico per tutte le tipologie di concorso; 50 minuti a disposizione; 50 domande a risposta multipla : 18 quesiti: comprensione del testo 18 quesiti: capacità logica 7 quesiti: conoscenza di una lingua straniera 7 quesiti: competenze informatiche. I quesiti saranno estrapolati con modalità casuale dal programma informatico predisposto fra quelli (3.000/3500) che saranno messi a disposizione dei concorrenti tre settimane prima della prova.Il test, diverso per ciascun candidato, si svolgerà esclusivamente on line in ambienti appositamente dedicati forniti di computer per ciascun aspirante, e con esito immediato.PROVA SCRITTAChi supera il test preselettivo è ammesso alla PROVA SCRITTA, una prova unica nazionale che  consisterà in quesiti di carattere disciplinare/professionale a risposta aperta con griglia  nazionale di valutazione.Il superamento della prova scritta ed eventualmente pratica comporterà l’ammissione alla PROVA ORALEE’ una simulazione di attività didattica di 30 minuti su un  argomento che lo stesso candidato estrarrà il giorno  precedente (diverso per ciascun candidato), e in un  successivo colloquio, sempre della durata massima di  30 minuti comprenderà domande sulla lingua straniera  prescelta (obbligatoriamente in lingua inglese per la  scuola primaria).CORSO DI PREPARAZIONE AL CONCORSOLa CISL SCUOLA organizza un corso di preparazione al concorso a cattedre con incontri in presenza,  on line e l’uso di una piattaforma. Il corso sarà tenuto da esperti di settore articolato in dieci incontri.  Saranno affrontati i contenuti inerenti la prova preselettiva con esercitazioni in presenza  ed in piattaforma; saranno inoltre trattati alcuni  temi per l’avvio alla formazione per la prova scritta.DAL 5 OTTOBRE SONO APERTE LE ISCRIZIONI.Il corso inizierà presumibilmente entro la seconda settimana del mese  di ottobreALLEGATI
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05/10/2012 Festival delle Generazioni
Dal 12 al 14 ottobre si terrà a Firenze la prima edizione del Festival delle Generazioni, promosso dalla Fnp Cisl.Il Festival sarà articolato in convegni e dibattiti, momenti di analisi e riflessione, rassegne stampa, concerti, una grande mostra fotografica, dialoghi e intermezzi musicali, incontri con scrittori e scienziati, un mercato delle idee, e poi cinema, videoclip ed eventi speciali.Per saperne di piùhttp://www.festivaldellegenerazioni.it/
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05/10/2012 Grave crisi al Mobilificio Fogliense
I lavoratori e le lavoratrici  del Mobilificio Fogliense, unitamente alle organizzazioni sindacali FILCA CISL e FILLEA CGIL, esprimono forte preoccupazione per il loro futurolavorativo.L’azienda, produttrice di mobili per l’arredamento e che attualmente occupa  207 dipendenti distribuiti in diversi stabilimenti dislocati su tre regioni (Marche , precisamente nella Provincia di Pesaro e Urbino, Toscana e Umbria), è in forte crisi economica tanto che  ha deciso di chiudere.In questa situazione di incertezza si è presentato un acquirente che sarebbe disposto a  rilevare parte dell’azienda e ad assumere 70 dipendenti obbligandoli a firmare le dimissioni.La FILCA CISL e FILLEA CGIL sono d’accordo sul fatto che intervenga un nuovo acquirente ma, preoccupati per la situazione, chiedono al Mobilificio Fogliense di far ricorso, per i dipendenti,  a tutti gli ammortizzatori sociali  previsti dalla vigente normativa.Questa condizione permetterebbe ai lavoratori e le lavoratrici  di essere maggiormente tutelati.In special modo, FILCA CISL e FILLEA CGIL ribadiscono il fatto che l’assunzione dei dipendenti da parte della nuova proprietà  passi esclusivamente attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e non con dimissioni "obbligate"I sindacati, allarmati , hanno chiesto un incontro alla Provincia per chiarire la situazione e nei prossimi giorni la Filca Cisl invierà una lettera all'azienda chiedendo il corretto utilizzo degli ammortizzatori sociali evitando il ricorso a soluzioni non del tutto legittime.IL Mobilificio Fogliense, nasce negli anni 70 nel nome della famiglia Serafini. Forte di una profonda conoscenza e tradizione nella lavorazione del legno, opera da oltre 30 anni nel segmento economico dell'arredamento, proponendo una vasta gamma di prodotti destinati alla grande distribuzione su territorio nazionale : camere, camerette per bambini, soggiorni, mobili in artepovera e cucineL'azienda rappresenta una delle poche imprese storiche del distretto pesarese, di dimensioni importanti, che garantisce un livello occupazionale. FILCA CISL PESARO URBINOGiovanni Giovanelli
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04/10/2012 Anche nelle Marche più facile per i giovani trovare lavoro.
Sono stati sottoscritti il 25 settembre in Regione i 3 protocolli sull'apprendistato che riformano radicalmente la normativa esistente con i quali, anche nelle Marche, si dà applicazione ai contenuti del Testo Unico. Il nuovo apprendistato è uno strumento in più per lavoratori ed imprese per facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro;La firma dei tre protocolli regionali per apprendistato professionalizzante, apprendistato per il conseguimento della qualifica e apprendistato per l'alta formazione, arriva alla fine di un confronto tra Regione, Sindacato e Associazioni datoriali lungo e non privo di difficoltà.La Cisl esprime soddisfazione per il risultato conseguito; si pone fine ad una incertezza legislativa e si rilancia anche nella nostra regione uno strumento che negli anni è stato il principale veicolo di assunzione soprattutto per giovani e piccole imprese. Accordo per la regolamentazione dell'Apprendistato ALTA FORMAZIONE E RICERCAAccordo per la regolamentazione dell'Apprendistato per la QUALIFICA e il DIPLOMA PROFESSIONALEAccordo per la regolamentazione dell'Apprendistato PROFESSIONALIZZANTE o DI MESTIERE 
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04/10/2012 Lavoratrici delle pulizie senza stipendio da mesi
Sono senza stipendio da mesi le lavoratrici addette alle pulizie degli Uffici postali delle Marche. La denuncia viene dalle Categorie del Commercio di Cisl e Cgil (Fisascat e Filcams) secondo le quali questa situazione riguarderebbe almeno 300 lavoratrici in tutta la Regione.Donne che lavorano al massimo 15 ore a settimana e che in alcuni casi vivono situazioni drammatiche. Alcune di esse sono state anche costrette a rivolgersi alla Caritas. Donne che con i soldi dei loro stipendi di fatto stanno finanziando l'appalto delle pulizie.Le ragioni di questa situazione derivano dal modo in cui vengono gestiti gli appalti nei servizi pubblici, dove continua a vincere la logica del massimo ribasso e dove non dovrebbe essere concessa la possibilità di subappaltare i servizi.«Da anni - recita un comunicato di Cisl e Cgil - l'appalto delle pulizie  negli uffici postali delle Marche vive una situazione drammatica. Negli ultimi 4 anni, si sono succedute 5 aziende (Irpinia Lavoro, Universal Service, Ecolucania, Cpa e Nmg).Con le prime due  il sindacato ha fatto transazioni rispettivamente sul 70 e sul 75% delle competenze di fine rapporto. La Cpa, che  ha rilevato tutti gli appalti delle pulizie negli uffici postali delle Marche,  non ha pagato né il trattamento di fine rapporto né i contributi. Infine la Nmg, alle prese con altre vertenze in Italia, deve ancora pagare le mensilità di  luglio, agosto e settembre nonché la 14esima e sta per uscire dall'appalto grazie alle sollecitazioni del sindacato su Poste italiane».Tutte queste aziende fanno capo a due consorzi, Remida e Iprams, ai quali ora il sindacato intima di intervenire in solido, insieme a Poste italiane, per far pagare gli stipendi alle lavoratrici.«Più volte abbiamo chiesto l'intervento di Poste italiane richiamandoli alle loro responsabilità, ma sono procedure molto lunghe». 
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04/10/2012 Crolla il soffitto alle Poste di Macerata
Ieri pomeriggio è crollata una parte del soffitto dell'Ufficio postale di Macerata centro. Solo per caso non si sono registrate conseguenze gravi per i dipendenti e i clienti.A denunciare il fatto è il Segretario regionale dei postali Cisl Dario Dominici che si dice «preoccupato, anche perché  l'Ufficio Postale era stato sottoposto ad interventi di ristrutturazione da pochi mesi e nessuno si sarebbe potuto aspettare una cosa del genere».Nel febbraio scorso il nuovo ufficio era stato inaugurato in pompa magna.  Sette mesi di lavori per una sede con più spazio per gli utenti  e tre nuove sale dedicate a servizi specifici come quelli bancari, finanziari ed assicurativi.il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti chiede che vengano quanto prima accertate le cause e le eventuali responsabilità di quanto avvenuto. «Nel frattempo, fintanto che non venga verificata e certificata la messa in sicurezza completa dei locali attraverso specifiche indagini tecniche, l’Ufficio postale di Macerata centro deve essere chiuso per la sicurezza dei lavoratori e dei clienti».Il fatto  si inquadra nel contesto più ampio, e fortemente critico, che riguarda la situazione di Poste italiane. L’azienda è infatti al centro di un pesante piano di riorganizzazione che prevede la chiusura di 61 uffici postali nelle Marche. «Sono a rischio - conclude Ferracuti -  la capillarità e la qualità dei servizi agli utenti, insieme a 180 posti di lavoro circa». 
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04/10/2012 “Conoscere la CISL per accogliere le persone che la incontrano”
FNP-CISL Ancona   CORSO di FORMAZIONE “Conoscere la CISL per accogliere le persone che la incontrano”  Lavoratori e pensionati, in un’epoca così difficile, dove si accrescono le vulnerabilità, ma anche ricca di speranza, chiedono al sindacato con più forza di essere loro vicini e di prendersi cura dei loro bisogni e delle loro fragilità.La FNP di Ancona, per essere più vicina a queste persone e per sostenere anche gli addetti all’accoglienza e i nuovi agenti sociali, ha organizzato un percorso formativo e di conoscenza della CISL.Le due giornate di formazione si sviluppano su due argomenti “Conoscere la Cisl per rispondere ai bisogni delle persone”, tenutosi il 2 ottobre e “Accogliere le persone per comprendere i loro bisogni”, che si terrà il 10 ottobre.Il percorso formativo proseguirà con un’azione di monitoraggio costante e di accompagnamento dei collaboratori, affinché l’azione teorica sia sostenuta da quella pratica e per non far rimanere solo a sua volta chi svolge un ruolo così delicato e funzionale all’organizzazione.
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04/10/2012 Appalto pulizie Poste Marche: situazione drammatica.
FILCAMS CGIL                            FISASCAT CISL APPALTO PULIZIE POSTE MARCHE: SITUAZIONE DRAMMATICA, LA DENUNCIA DEI SINDACATI  Da anni, l’appalto delle pulizie negli uffici postali delle Marche vive una situazione drammatica. Negli ultimi 4 anni, si sono succedute 5 aziende. La prima, Irpinia Lavoro, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui il sindacato ha transato per il 70% delle competenze di fine rapporto; la Universal Service, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui si è transato al 75%. Quindi, Ecolucania, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui il sindacato è in vertenza per il Tfr e per le maternità mai pagate.Poi c’è la Cpa, che ha rilevato tutti gli appalti delle pulizie negli uffici postali delle Marche: quest’ultima non ha pagato né il Tfr né i contributi e perciò è stata aperta una vertenza in questi giorni. Infine, Nmg, che sta per uscire dopo le sollecitazioni del sindacato su Poste Italiane, alle prese con altre vertenze in Italia: deve ancora pagare le mensilità di luglio, agosto e settembre nonchè la 14esima.Tutte queste aziende fanno capo a due consorzi. Le prime tre aziende fanno capo a Remida, le altre due all’Iprams, che gestisce le pulizie degli uffici postali a livello nazionale.I lavoratori interessati sono circa 300, tutte donne con situazioni drammatiche alle spalle e che da anni finanziano l’appalto delle pulizie con i loro soldi. Le ore di lavoro di queste lavoratrici vanno dalle 2 alle 15 ore settimanali in casi eccezionali, negli uffici più grandi e centrali.Il sindacato ha più volte chiesto l’intervento di Poste richiamandoli alle proprie responsabilità, ma sono procedure molto lunghe. Il risultato è che da mesi queste lavoratrici non percepiscono stipendio e alcune di loro sono ricorse perfino alla Caritas. I sindacati hanno richiamato in solido il Consorzio e Poste italiane per far pagare gli stipendi ai lavoratori. Questa situazione drammatica è determinata dal modo in cui vengono gestiti gli appalti anche nel settore pubblico dove continua a vincere il massimo ribasso e dove non dovrebbe esistere il subappalto. RASSEGNA STAMPA Resto del Carlino  Ancona 4 ottobre 2012 Resto del Carlino  Macerata 4 ottobre 2012
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02/10/2012 Lavoro. L'articolo 18 resta con più flessibilità.
 di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl MarcheTerzo ed ultimo appuntamento sulle nuove norme sul mercato del lavoro(I due precedenti: 18_09_12 RIFORMA DEL LAVORO E NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI25_09_12 RIFORMA DEL LAVORO. FLESSIBILITA' SANA E BUONA OCCUPAZIONE) Nella recente Riforma del lavoro ha trovato spazio anche la rivisitazione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori, da decenni al centro di dispute e di contrasti.Su questo aspetto c’è stato un confronto complicato tra il Governo, che partiva dall’intenzione di modificare profondamente l’articolo 18, supportato da alcune associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali, che hanno sempre respinto la tesi secondo cui l’art.18 sarebbe una delle cause principali del nanismo delle imprese italiane e degli scarsi investimenti esteri in Italia. Restiamo convinti che il vero problema del mercato del lavoro italiano non sia la scarsa “flessibilità in uscita”, ma la troppa “flessibilità in entrata”, che genera incertezza e precarietà. L’azione negoziale del sindacato, pur senza arrivare alla firma di una intesa col governo, ha impedito lo smantellamento dell’articolo 18, che viene dunque mantenuto, e che continuerà a svolgere in modo più flessibile il suo ruolo di difesa dei lavoratori e di deterrenza contro licenziamenti, abusi e discriminazioni, con tutele articolate a seconda del tipo di licenziamento (discriminatorio-disciplinare-economico).  Per saperne di più… Licenziamento discriminatorio: è determinato da ragioni di tipo politico e religioso o per l’appartenenza ad un sindacato o la partecipazione alle sue attività.Licenziamento disciplinare: (per giusta causa o giustificato motivo soggettivo) è dovuto a un grave inadempimento del lavoratore rispetto agli obblighi derivanti dal contratto di lavoro.Licenziamento per motivi economici: (per giustificato motivo oggettivo) quando un’azienda riorganizza il lavoro e l’attività produttiva interna, sopprimendo una posizione lavorativa.Reintegrazione: è il diritto del lavoratore licenziato ingiustamente a tornare nel proprio posto di lavoro o in altro equivalente.Indennità sostituiva del reintegro: è un’indennità pari a 15 mensilità di retribuzione che il datore di lavoro deve corrispondere al lavoratore che decida di non tornare a lavorare per l’azienda che lo ha licenziato ingiustamenteRisarcimento del danno: è l’altra tutela che spetta al lavoratore licenziato ingiustamente ed è anch’esso calcolato in mesi di retribuzione.Col “nuovo” art. 18, cosa succede se si è licenziati per motivi discriminatori?Si ha diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro, sostituibile a scelta del lavoratore con una indennità di 15 mensilità, e al risarcimento del danno come previsto dal “vecchio” art.18., commisurato cioè alle retribuzioni che il lavoratore avrebbe dovuto percepire dal giorno del licenziamento a quello della reintegrazione, comunque non inferiore alle 5 mensilità, con relativo versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.E se si è licenziati per motivi disciplinari?Se il giudice ritiene che il fatto disciplinare di cui si è accusati non esiste, oppure esiste, ma per esso il contratto collettivo di riferimento prevede una sanzione minore rispetto al licenziamento (ad esempio multa o sospensione), allora si ha diritto alla reintegrazione, sostituibile a scelta con l’indennità, e ad un risarcimento che deciderà il giudice fino ad un massimo di 12 mensilità. Nelle altre ipotesi in cui il giudice ritenga che il licenziamento sia nel caso specifico comunque sproporzionato, si ha diritto a un indennizzo compreso tra 12 e 24 mensilità.  Infine, cosa accade se si è licenziati per motivi economici?In questo caso datore di lavoro e lavoratore devono prima cercare di trovare un accordo (valutando motivi del licenziamento, soluzioni alternative ad esso, misure di sostegno del lavoratore..) tramite una procedura obbligatoria di conciliazione presso la Direzione provinciale del Lavoro.  In tale procedura, le due parti possono farsi assistere dal sindacato, da una associazione di impresa o da consulenti. Il tentativo di conciliazione deve concludersi in 20 giorni, salvo proroga concordata tra le parti. Se non si raggiunge un accordo, il lavoratore potrà comunque impugnare il licenziamento di fronte al giudice. Se in giudizio si accerta che il motivo economico indicato dall’impresa non sussiste, allora si ha diritto alla reintegrazione, sostituibile con l’indennità, e a un risarcimento fino a 12 mensilità che deciderà il giudice. Se invece il giudice ritiene che il motivo economico indicato dall’impresa sia reale ma non sufficiente a giustificare il licenziamento, allora si ha diritto a un indennizzo tra 12 e 24 mensilità.Art.18 a parte,c’è qualche ulteriore elemento della Riforma utile per i lettori ? Due ultimi aspetti: viene reintrodotta una norma di contrasto alle dimissioni in bianco che era stata cancellata dal Governo Berlusconi, ed è previsto il prolungamento del permesso di soggiorno per i lavoratori immigrati in caso di perdita del posto di lavoro. RASSEGNA STAMPA
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01/10/2012 Il lavoro dignitoso al tempo della crisi
Il 7 ottobre prossimo si celebrerà in tutto il mondo la giornata del lavoro dignitoso, promossa dalla Confederazione Internazionale dei Sindacati per porre all’attenzione dei singoli governi il rispetto dei diritti dei lavoratori.In previsione di questo appuntamento la Cisl di Pesaro – Urbino e Iscos Marche (Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo)  hanno organizzato  per  martedì  2 ottobre  alle ore 15.30 presso la Sala del Consiglio Provinciale, "W.Pierangeli" a Pesaro un seminario dal titolo:  Il lavoro dignitoso al tempo della crisi  Si parlerà di  lavoro come diritto e sfida di solidarietà per i Paesi ricchi, ma anche per i  Paesi in via di sviluppo;del  dialogo sociale, come strumento di regolazione degli interessi specifici dei principali attori del mondo del lavoro.Filo conduttore dell’incontro, la  dignità  della persona, insieme alle preoccupazioni per la crescente disoccupazione giovanile, alla precarietà  e al peggioramento delle condizioni di vita delle famiglie.Interverranno:Paolo Pascucci - Università di Urbino;Francesco  D’Ovidio - Organizzazione Internazionale del Lavoro a Islamabad (Pakistan);Matteo Ricci - Presidente Provincia di Pesaro Urbino;Fausto Mazzieri - Iscos Marche;Sauro Rossi - Segretario Ust Cisl Pesaro - Urbino;
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28/09/2012 Bonus libri di testo: un aiuto per le famiglie
La Regione Marche ha emanato i criteri e gli indirizzi per assicurare un sostegno alla spesa sostenuta dalle famiglie per l'acquisto dei libri della scuola secondaria di primo grado e della scuola secondaria di secondo grado per l'anno scolastico 2012-2013.Sono ammessi a questo contributo i genitori, o chi rappresenta i minori, appartenenti a famiglie in possesso dei seguenti requisit: residenza nel Comune; Indicatore Situazione Econimica Equivalente  (ISEE) non superiore a € 10.632,94 Per l'individuazione dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente  (ISEE) gli interessati dovranno compilare la Dichirazione Sostitutiva Unica (sulla base dei redditi percepiti  nell'anno 2011 - dichiarati nel 2012), con l'assistenza gratuita dei Centri di Assistenza Fiscale (CAF). I moduli, compilati in ogni loro parte, dovranno essere consegnati ai servizi scolastici del Comune di residenza entro la data di scadenza deliberata da ogni Comune.
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27/09/2012 "Oltre il rigore, mobilitazione per lo sviluppo"
 Clicca qui LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE «Ridurre le tasse tagliando la spesa pubblica, vendendo i beni demaniali e migliorando la produttività delle imprese». Così Raffaele Bonanni intervenuto alla mobilitazione regionale organizzata dalla Cisl Marche al Cinema Multiplex di Macerata. Per il Segretario generale della Cisl «abbassare la pressione fiscale sui redditi da lavoro e pensione non è solo una questione di giustizia sociale, ma è indispensabile per rafforzare i consumi e la domanda interna di beni e servizi rilanciando l’economia». Più di 500 tra dirigenti, quadri e delegati della Cisl marchigiana hanno partecipato ad una mobilitazione incentrata su tre parole chiave: rigore, equità e sviluppo. Attraverso il racconto dei delegati Cisl è emerso il quadro di una Regione che forse più di altre sta subendo gli effetti della recessione.«Assistiamo al moltiplicarsi delle crisi aziendali - ha affermato Marco Feracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata - che quasi sempre si concludono con la chiusura delle aziende piuttosto che con la loro riconversione. Pezzi importanti di distretti industriali ne stanno uscendo frantumati». Parole confermate dai delegati chiamati in causa nei lavori della mattinata. Come quelli della Mediterranea, azienda di Matelica che produce pasta alimentare, che sta per chiudere lasciando sulla strada 70 dipendenti. Stessa sorte che sarebbe toccata ai lavoratori dell’ Auchan di Ancona, ai quali era stato prospettato il licenziamento e che solo grazie all’ intervento del sindacato hanno ottenuto un contratto di solidarietà di 2 anni.D’altra parte i numeri sul mercato del lavoro marchigiano parlano chiaro. Il sistema manifatturiero è in piena emergenza. Nel triennio aprile – giugno è stato registrato un calo della produzione industriale del 5,2% e una diminuzione dei fatturati del 5,3%. La disoccupazione si attesta al livello record del 9,8%. Crolla anche l’edilizia, che fa registrare una perdita di almeno 5.000 addetti.«Le peculiarità del sistema produttivo marchigiano fanno si che la crisi si manifesti sul nostro territorio in forme diverse e peggiori». Così Antonio Angelini, Segretario della Cisl Marche, secondo cui «servono soluzioni diversificate incentrate sulla produttività di sistema e quindi su politiche industriali, energetiche ed infrastrutturali». Temi che saranno presto oggetto di confronto conla Regione Marche.Ma la crisi della produzione si ripercuote anche sui servizi pubblici. Sono 400 i posti letto in meno negli ospedali regionali, come effetto di un piano di riorganizzazione della sanità appena varato dalla Regione Marche. Non va meglio sul fronte dell’istruzione, dove in 3 anni si sono persi circa 80.000 posti di lavoro. Da qui una riflessione obbligata sulla necessità di una revisione della spesa pubblica, che per la Cisl non significa tagliare i servizi ma eliminare sprechi, corruzione e inefficienze, riducendo la frammentazione delle istituzioni pubbliche e riordinandone funzioni e competenze.LA RASSEGNA STAMPA:
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26/09/2012 No all' innalzamento dell' aliquota IMU
Segreterie Territoriali di Ancona Comunicato Stampa  Le Segreterie  provinciali di CGIL, CISL e UIL, di Ancona, venute a conoscenza dalla stampa dell’intenzione del Comune di Ancona di innalzare l’aliquota Imu sulla prima abitazione al 5,5-6 per mille, a modifica di quanto determinato nella previsione del bilancio che prevedeva un’aliquota base al 4 per mille, esprimono la loro ferma contrarietà a questa ipotesi.Tale decisione determinerebbe un ulteriore balzello  di circa 200-300 euro che andrebbero ad aggravare le difficoltà economiche e di reddito che colpiscono già i lavoratori e pensionati anconetani a causa del persistere della crisi economica  e produttiva che colpisce anche il nostro territorio.Le Organizzazione Sindacali sono pienamente consapevoli delle grandi incertezze e difficoltà che pesano sul Comune in questa ulteriore manovra correttiva di bilancio ma ritengono profondamente iniqua la scelta di intervenire sulla tassazione della prima casa.Crediamo che per evitare il dissesto finanziario del Comune  si debba intervenire sia sul lato delle uscite (come ad esempio il blocco dell’utilizzo  delle consulenze esterne ed i costi improduttivi)  sia sul lato delle entrate con una lotta più assidua all’evasione tributaria e fiscale. p. Le Segreterie TerritorialiCGIL     CISL     UILBontempi – Santini – Perticaroli Ancona, 27 Settembre 2012
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26/09/2012 Puliamo il mondo - edizione 2012
Puliamo il mondo: 28-30 settembre 2012Un'azione concreta di pulizia per chiedere città più vivibili. Unitevi alle iniziative lungo la Penisola per sconfiggere l'incuria e la sporcizia nelle vostre città.Per approfondimenti e per conoscere le iniziative nella Regione Marche clicca qui
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26/09/2012 Mobilitazione regionale giovedì 27 settembre
COMUNICATO STAMPA  MOBILITAZIONE REGIONALE   OLTRE IL RIGORE PER UN DOMANI DI SVILUPPO LAVORO ED EQUITA’ GIOVEDI’ 27 SETTEMBRE ORE 9,00 SALA MULTIPLEX 2000, PIEDIRIPA DI MACERATA  Debito, tagli di bilancio, recessione produttiva, calo dell’occupazione, riduzione dei consumi,  caduta del potere d’acquisto delle famiglie, impennata delle sofferenze bancarie e di conseguenza un forte disagio sociale. Uno scenario che, per la Cisl,  va affrontato con forza e responsabilità: rilanciando la capacità di investimento settoriale ed infrastrutturale; riducendo le vaste aree di inefficienza e cattivo utilizzo delle risorse; cercando soluzioni tempestive alle numerose crisi aziendali e territoriali in atto da tempo e incentivando, compatibilmente con  i vincoli di bilancio, nuovi investimenti, soprattutto in ricerca, innovazione, start-up e le nuove assunzioni. Inoltre la Cisl si mobilita e manifesta per una vera spending review, non fatta di tagli lineari inutili e dannosi ,  in grado di coniugare la lotta agli sprechi e la valorizzazione delle  professionalità pubbliche con il mantenimento di servizi efficienti ed in grado di dare vere risposte alle istanze dei cittadini. Queste sono le ragioni della mobilitazione regionale che si terrà a Macerata il 27 settembre prossimo, alla quale parteciperà RAFFAELE BONANNI, Segretario Generale Cisl Nazionale.Alla  manifestazione saranno presenti oltre   500 quadri e delegati  provenienti da tutte la regione e da tutte le categorie.Sarà anche l'occasione per dare voce  ai pensionati, ai lavoratori del pubblico, del terziario e dell'industria  e rilanciare le priorità della Cisl,  e la contrattazione nei luoghi di lavoro e la concertazione con le istituzioni. I lavori, coordinati dal giornalista Luca Romagnoli,  saranno aperti dal segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti.Il Segretario generale Nazionale RAFFAELE BONANNI incontrerà la stampa alle ore 12,30.Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381 
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26/09/2012 No alla Spending Review. Presìdi in tutti i luoghi di lavoro pubblico.
ALCUNE  FOTO DELLE MANIFESTAZIONI COMUNICATO STAMPA   NO ALLA SPENDING REVIEW: FP CISL MARCHE MOBILITATA IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO PUBBLICO Funzione Pubblica Cisl Marche mobilitata in tutti i luoghi di lavoro pubblico per dire no alla spending review imposta dal Governo con i tagli lineari previsti dalla legge 95 /2012 e si invece ad una vera rivisitazione della spesa in grado di coniugare la razionalizzazione della spesa e la lotta agli sprechi con servizi pubblici meno costosi ma più efficienti. La Fp Cisl vuole che le loro competenze e professionalità siano valorizzate , le professionalità riconosciute , la produttività ed i salari rilanciati. E' necessario  andare oltre lo sciopero e mobilitarsi in ogni luogo di lavoro aprendo tavoli , vertenze, confronti tesi a coniugare l'efficienza dei servizi con la valorizzazione delle tante professionalità pubbliche. La Cisl chiede più partecipazione per governare i processi di riorganizzazione e far divenire i lavoratori protagonisti del confronto e del cambiamento. La Cisl è per la valorizzazione degli strumenti di gestione delle risorse umane a partire dai piani di formazione, la mobilità volontaria, l'aggiornamento per tutelare i lavoratori da scelte frettolose ed arbitrarie.Per questi motivi il 26 settembre saremo presenti, in tutto il territorio regionale, all'interno dei principali luoghi di lavoro per rilanciare la mobilitazione e le proposte della Cisl ed il 27 le Rsu di tutta la Regione saranno presenti alla manifestazione regionale di Macerata che vedrà la presenza del Segretario Nazionale Raffaele Bonanni.Nel capoluogo regionale i presidii si svolgeranno dalle 10.00 alle 12.00 presso l’ Ospedale  regionale di Torrette, il  Comune di Ancona e la sede Inps di Ancona. Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381
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25/09/2012 Riforma del Lavoro. Flessibilità sana e buona occupazione.
    di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale CISL Marche Un’obiettivo dichiarato della Riforma, fortemente sollecitato dal sindacato, era di regolare la flessibilità nell’accesso al lavoro e di contrastare abusi e degenerazioni: l’impianto finale ha luci e ombre. Si elevano i costi dei contratti flessibili, si cerca di aumentare il contrasto alla precarietà; le tipologie contrattuali flessibili vengono sottoposte a maggiori limitazioni, in particolare quelle più esposte ad abusi ed utilizzo irregolare (lavoro intermittente, associazioni in partecipazione, false partite IVA, tirocini,..).Nel caso del contratto a termine, si cerca di orientare il rapporto verso la stabilizzazione, con un aumento del costo dopo un periodo di utilizzo iniziale. Il lavoro a progetto viene indirizzato verso contenuti professionali medio–alti, prevedendo graduale parificazione contributiva con il lavoro dipendente. Si poteva fare di più sul lavoro a tempo parziale: condivisibili le norme di contrasto agli abusi, ma mancano misure per incentivarne l’utilizzo in chiave di conciliazione vita–lavoro. L’apprendistato diventa il canale privilegiato per l’ingresso al lavoro dei giovani; viene invece eliminato il contratto di inserimento, un errore secondo il sindacato in una fase di così dura crisi. La forte mobilitazione sindacale ha consentito di evitare l’utilizzo troppo ampio dei voucher in agricoltura, che avrebbe creato forti problemi in un settore con il 90% dei lavoratori occupati a tempo determinato.La sfida di conciliare flessibilità sana e buona occupazione resta comunque aperta…. Alcune novità…  Contratto a tempo determinatoViene agevolata la stipula del primo contratto a tempo determinato tra impresa e lavoratore, purché di durata inferiore a 12 mesi, ma al contempo ci sono novità per combattere gli abusi nell’utilizzo del contratto a termine: si ribadisce che la successione di più rapporti di lavoro a termine non possa avere durata superiore ai 36 mesi, pena la conversione del rapporto in tempo indeterminato; si allunga il tempo minimo che deve intercorrere tra la fine di un contratto a termine e la stipula del successivo e viene incrementato il costo contributivo di tale tipologia contrattuale a carico delle imprese. ApprendistatoViene promosso come canale privilegiato per l’accesso dei giovani al lavoro, prevedendo una durata minima del contratto pari a 6 mesi e innalzando il numero di apprendisti assumibili da ogni impresa. Le imprese più grandi, però, non potranno assumere nuovi apprendisti se non avranno prima provveduto a stabilizzare a tempo indeterminato una certa quota di quelli già assunti.Lavoro intermittente o a chiamataPer favorire trasparenza ed evitarne l’utilizzo come copertura di un rapporto di lavoro subordinato, è previsto l’obbligo di comunicazione preventiva alla DPL da parte del datore di lavoro, per ogni chiamata del lavoratore. Dovrà essere corrisposta al lavoratore intermittente anche l’indennità di disponibilità per i periodi festivi, in caso di non chiamata da parte del datore di lavoro. La possibilità di ricorrere a tale tipologia contrattuale viene limitata a soggetti over 55 e under 24.Lavoro a progettoSe il progetto non è specificato nel contratto o se il collaboratore svolge la sua attività con modalità analoghe ai lavoratori dipendenti dell’impresa (orari, mansioni…), il contratto di lavoro a progetto dovrà essere convertito in rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Viene previsto un aumento graduale dei contributi da versare per questi lavoratori ed introdotto il salario minimo, per limitare il rischio che l’incremento di costi sia scaricato sul compenso del collaboratore. Il datore di lavoro non potrà recedere senza giusta causa prima della scadenza del contratto; l’indennità che spetta ai collaboratori a progetto in caso di disoccupazione viene di poco aumentata.Partite ivaLe prestazioni in Partita Iva, eccetto quelle ad elevata competenza o di professionisti iscritti agli albi o di soggetti con redditi da lavoro autonomo superiori a 18.663 €, saranno considerate “false”, qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti:-  durata superiore ad 8 mesi all’anno per due anni consecutivi;- prestatore di lavoro che ricavi dalla collaborazione più del 80% dei suoi corrispettivi annui;- prestatore che disponga di una postazione di lavoro fissa presso una sede del committente. Associazione in partecipazione con apporto di lavoroIn ogni attività potranno esserci solo tre associati con apporto di lavoro e partecipazione agli utili: al di sopra di tale soglia e tutte le volte che l’associato non partecipa di fatto agli utili, si prevede la conversione del rapporto in lavoro subordinato a tempo indeterminato. Lavoro accessorio  “buoni lavoro o voucher”L’utilizzo dei voucher viene esteso a tutti i settori, ma con limiti stringenti di compenso massimo annuo. Vengono stabilite regole specifiche per il settore agricolo. Per garantire maggiore trasparenza, i voucher saranno orari, numerati e datati e potranno essere calcolati nel reddito necessario per il rinnovo del permesso di soggiorno. Tirocini formativi Stato e Regioni dovranno siglare un accordo per aggiornare la disciplina dei tirocini anche per contrastarne l’uso distorto; importante è la previsione dell’obbligo al pagamento di una indennità per i tirocinanti (attualmente operano in gratuità). RASSEGNA STAMPA  
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25/09/2012 Chimico - farmaceutico: firmato il rinnovo contrattuale
Con largo anticipo rispetto alle norme per i rinnovi contrattuali, é arrivata la firma del contratto della chimica farmaceutica  2013-2015 ,un contratto che interessa  più di 190.000 i lavoratori in oltre 1600 imprese, il 90% delle quali piccole e medie. Una firma importante che si colloca in un contesto storico particolare caratterizzato dalla crisi occupazionale e dalla "fuga" di molte case farmaceutiche dall'Italia e alla messa in disoccupazione di informatori del farmaco e dipendenti di centri di ricerca. Il rinnovo contrattuale è stato reso possibile dal grande senso di responsabilità da parte di tutte le sigle sindacali e da parte della parte datoriale che fin da subito ha voluto dare una forte accelerazione per il rinnovo delccnl. Elemento fondamentale per raggiungere lo scopo è stato sopratutto il lavoro fatto sul  merito, la sola possibilità concreta per valorizzare il contratto nazionale dopo l'importante intesa del 28 giugno 2011, rafforzando il negoziato , l'unità sindacale e il rapporto democratico con i lavoratori. La FEMCA CISL ritiene, con questa firma, di aver dato ancora una volta un contributo forte e innovativo  per tentare di far ripartire il nostro paese attraverso fatti concreti . Un contratto che potrà essere una linea guida per i futuri rinnovi contrattuali che andranno a scadenza prossimamente. Infine e non per ultimo con questo rinnovo contrattuale la FEMCA CISL ritiene di aver dato una ulteriore segnale alle controparti che la risposta alla crisi del nostro paese non è quella di fermare tutti i rinnovi contrattuali in attesa di tempi migliori ,ma  quella di alimentare il  sistema sociale attraverso  il mantenimento del potere contrattuale dei salari dei dipendenti,la difesa dei luoghi di lavoro  e la centralità del ruolo del sindacato dentro la fabbrica. Nei prossimi giorni la FEMCA CISL di Ancona effettuerà una serie di assemblee per portare a conoscenza l'esito della trattativa e per sciogliere definitivamente la riserva prevista dagli accordi sindacaliIl Segretario Generale Femca Cisl AnconaDaniele PaolinelliPer approfondire:http://cislmarche.it/files/2012/09/comunicatostampaCCNL_Chimico.dochttp://cislmarche.it/files/2012/09/Prot.255COMUNICATO-STAMPA-su-carta-4.pdf 
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24/09/2012 Il lavoro dignitoso al tempo della crisi
In occasione della settimana europea del lavoro dignitoso, la Cisl di Pesaro - Urbino  organizza insieme a Iscos Marche  un interessante seminario dal titolo "Lavoro dignitoso al tempo della crisi" . L'incontro  si terrà martedì 2 ottobre, alle 15:30, presso la Sala del Consiglio Provinciale “W. Pierangeli” in Viale Gramsci, 4 a Pesaro. Interverranno Paolo Pascucci dell'Università di Urbino, Francesco D’Ovidio dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro a Islamabad (Pakistan) e Matteo Ricci, Presidente della Provincia di Pesaro Urbino. Introduzione a cura di Fausto Mazzieri, di ISCOS Marche onlus. Il moderatore sarà Sauro Rossi, della UST CISL Pesaro Urbino. Questo evento è segnalato anche da ITUC, la federazione internazionale dei sindacati. Locandina Lavoro dignitoso  
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21/09/2012 Revisione nel pubblico. Il caso province
Lavori in corso del 21/09/2012 - www.cislmarche.it
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20/09/2012 Riforma del Lavoro e nuovi ammortizzatori sociali.
di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marche Si parla molto di Riforma del lavoro, la Legge approvata col numero92 inquesto2012 incui la grande Crisi ha ripreso con nuova virulenza ad assalire imprese, lavoro, famiglie, redditi. Si parla molto della riforma, non sempre a proposito; vale quindi la pena tentare di capirne di più. Il nostro viaggio nella Riforma comincia oggi dagli ammortizzatori sociali, tema quanto mai attuale, visto che continua ad essere notevole purtroppo il ricorso agli strumenti di sostegno al reddito. Nella riforma si tenta di superare le differenze di trattamento presenti nell’attuale sistema, con l’introduzione dell’ASPI, Assicurazione Sociale per l’Impiego, che nei prossimi anni sostituirà le indennità di Disoccupazione e di Mobilità.L’indennità ASPI sarà nel complesso più elevata dell’attuale indennità di Disoccupazione e la platea di lavoratori, che avrà accesso alle tutele in caso di perdita del lavoro, sarà un po’ più estesa di quella attuale, anche se restano escluse alcune fasce di lavoratori precari. Va detto però che la positiva estensione del campo di applicazione ha un riflesso negativo sulla durata dell’indennità: a regime infatti, l’ASPI avrà una durata superiore all’attuale indennità di Disoccupazione, ma inferiore rispetto alla indennità di Mobilità (che spetta oggi ai lavoratori licenziati da aziende industriali con più di 15 dipendenti e commerciali con più di 50).Trattandosi di una criticità preoccupante in un contesto che brucia posti di lavoro e rende difficile la ricollocazione dei lavoratori disoccupati, il sindacato ha ottenuto che alla riforma appena approvata fossero apportate delle modifiche, nella conversione in legge del “decreto sviluppo”.L’avvio del passaggio dall’indennità di mobilità all’ASPI è stato così posticipato al 2015, non prima di una verifica preventiva sull’andamento della crisi, che Governo e parti sociali dovranno fare alla fine del 2014.Nel confronto col sindacato, il ministro Fornero ha dovuto anche modificare la sua iniziale, eccentrica proposta, che prevedeva l’eliminazione dello strumento della Cig straordinaria. Restano in vigore quindi Cassa integrazione Ordinaria e Straordinaria, determinanti, come sappiamo bene purtroppo anche noi marchigiani, per contenere gli effetti delle crisi produttive temporanee o strutturali. Altrettanto opportuno è il mantenimento fino al 2016 della Cig in deroga, che in questi anni è stata molto utilizzata nelle Marche per i lavoratori delle piccole imprese.Concludendo questo percorso su luci e ombre dei nuovi ammortizzatori, va indicato un altro determinante snodo che Stato, Regioni, parti sociali devono ancora affrontare: chiamasi “politiche attive del lavoro”, cioè efficaci interventi di orientamento, riqualificazione e reimpiego dei lavoratori disoccupati  da collegare agli ammortizzatori contro la disoccupazione. E’ una condizione necessaria, anche se certo non sufficiente, per guardare al futuro con rinnovata speranza.  Questa è una sfida che, anche nelle Marche, chiama tutti ad un rinnovato impegno.  Qualche notizia in più…. Cos’è l’ASPI? E’ il nuovo regime di assicurazione contro la disoccupazione involontaria che sostituirà gradualmente le attuali indennità di Disoccupazione (dal 2013) e di mobilità (dal 2015).  Chi potrà utilizzarlo? Tutti i lavoratori dipendenti, inclusi apprendisti, soci lavoratori di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato e dipendenti pubblici con contratto non a tempo indeterminato. Cosa servirà per accedere all’ASPI ? Come per l’attuale Disoccupazione serviranno un’anzianità assicurativa di almeno due anni e 52 settimane di contribuzione nell’ultimo biennio. Quanto durerà L’ASPI ? A regime, l’ASPI durerà 12 mesi per gli under 55 e 18 mesi per gli over 55, quindi una durata maggiore dell’attuale indennità di Disoccupazione, ma minore se confrontata con l’indennità di Mobilità; la transizione dalle attuali indennità all’ASPI comunque, si realizzerà gradualmente.  In “soldoni” l’ASPI? L’indennità ASPI sarà pari al 75% della retribuzione mensile nei casi in cui quest’ultima non superi, per l’anno 2013, i 1.180 euro; per le retribuzioni più alte sarà aumentata del 25% della parte di retribuzione superiore a tale importo, con un massimale di 1.119 euro. L’indennità verrà ridotta del 15% dopo i primi 6 mesi di fruizione e di un ulteriore 15% dopo 12 mesi. Si è parlato anche di Mini-Aspi… Riguarderà i lavoratori con contratti brevi e discontinui che possano far valere almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi dodici mesi senza alcun altro requisito assicurativo.Infine la Cassa Integrazione… Quali restano? Cig Ordinaria e Straordinaria nei settori dove già sono previste, e la Cig in deroga per gli anni 2013-2016, pur con risorse decrescenti. Per i settori privi di Cassa Integrazione, e per le imprese sopra i 15 dipendenti, la riforma prevede l’obbligo di costituzione di Fondi bilaterali di solidarietà per finanziare trattamenti di integrazione salariale nei casi di riduzione o sospensione del lavoro. LA RASSEGNA STAMPA
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