Ossi duri si diventa. E' questo il titolo della campagna di prevenzione dell'osteoporosi che la Regione Marche ha lanciato su sollecitazione dei coordinamenti donne del sindacato dei pensionati di Cgil Cisl e Uil Marche.
All'Istituto professionale "G.Garibaldi" di Macerata si è svolta oggi la prima giornata di presentazione del progetto regionale, che vede la collaborazione dell'Azienda sanitaria unica regionale, dell' Agenzia Regionale Sanitaria, dell' Università politecnica delle Marche, dell'Inrca e del Sindacati dei pensionati.
Proprio questi ultimi nel giugno del 2011 hanno raccolto 5.000 firme a sostegno di una proposta di legge regionale per la prevenzione dell'osteoporosi, malattia che colpisce in particolare le donne anziane e che è una delle principali cause di non autosufficienza, con costi umani, sociali ed economici altissimi.
Il Dott. Ferdinando Silveri, specialista in reumatologia e componente del gruppo tecnico regionale che cura il progetto, è intervenuto illustrando, tra le altre cose, le caratteristiche del DEFRA, un algoritmo che chiunque può utilizzare per valutare il rischio di frattura ossea dovuto all'osteoporosi. Si è poi intrattenuto a lungo rispondendo alle numerose domande dei presenti.
Il progetto punta tutto sulla prevenzione, che è costosa ma necessaria. Le risorse vanno recuperate attraverso una maggiore appropriatezza degli interventi. Particolarmente importante è la profilassi delle persone a rischio, che devono assumere farmaci a base di vitamina D. Per scongiurare il rischio di osteoporosi è decisiva l'adozione di stili di vita adeguati, sia dal punto di vista dell'alimentazione, che deve essere ricca di calcio, sia svolgendo attività fisica regolare.
«Resta ancora molto da fare - assicura Franca Marinelli dei pensionati Cisl di Macerata - sia per sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza della prevenzione sistematica, sia sul coinvolgimento dei professionisti sanitari. Abbiamo bisogno di leggi che intensifichino il sostegno alle persone colpite da questa malattia, che migliorino i percorsi di cura, che prevedano l’abbattimento dei costi delle terapie per la popolazione anziana, migliorandone nel complesso la qualità della vita, con risvolti positivi per l’intera collettività».
«Da parte nostra - conclude la Marinelli - metteremo a disposizione una rete organizzativa per programmare incontri e creare punti informativi per la divulgazione del materiale elaborato dall’equìpe medica, per sostenere e sensibilizzare i soggetti a rischio, le donne in primis, affinché possano essere inseriti nel programma regionale di prevenzione che la Regione avvierà quanto prima»