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30/01/2017 Anolf, arriva il doposcuola per bambini a Macerata
Un doposcuola per bambini di tutte le nazionalità tra 6 e 12 anni. E’ il nuovo progetto che l’Anolf di Macerata propone, per andare incontro alle esigenze delle famiglie maceratesi. Il centro sarà aperto, a partire dal mese di febbraio e fino alla chiusura delle scuole, tutti i martedì e i giovedì dalle 15.00 alle 18.00 presso i locali della Sala della Parrocchia dell’Immacolata in Via Vinciguerra (di fronte al parcheggio della Conad). Offrirà aiuto nei compiti, insieme ad attività ludiche, ricreative e di socializzazione. Per iscriversi sarà sufficiente contattare l’Anolf di Macerata, recandosi presso la Sede della Cisl di Macerata (Via G. Valenti 27) oppure chiamando lo 0733-407511 o scrivendo alla seguente mail: anolf.macerata@cisl.it. «Crediamo molto in questo progetto – sostiene il Presidente dell’Anolf di Macerata, Samuel Kunoun -  che rappresenta in primo luogo un’occasione concreta di sostegno alle famiglie, sia di cittadini italiani che immigrati. Soprattutto però, attraverso quest’ iniziativa vogliamo valorizzare la dimensione dell’Anolf come associazione che lavora per la coesione sociale e l’integrazione, da sperimentare attraverso momenti concreti di incontro e socializzazione dei bambini e dei loro genitori».
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30/01/2017 5 Minuti Cisl: Ricostruire la Comunità - Integrazione Inrca e Ospedale di Osimo
"Ricostruire le comunità" a Castelraimondo: esperienze e prospettive a confronto per i territori colpiti dal sisma. Le interviste a Silvia Spinaci, responsabile Ast Macerata; Francesca Basha, studentessa Unicam; Luciana Salvucci, dirigente scolastica;Corrado Grandoni, allevatore locale e Paolo Isabettini, associazione Daje Marche.Integrazione Inrca e Ospedale di Osimo, dopo il primo incontro tra sindacati e Asur, la Cisl Fp rilancia l’impegno a monitorare il percorso. L'intervista ad Alessandro Mancinelli, Cisl Fp Marche.https://youtu.be/kZV2Pq5lFfA
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27/01/2017 Carrefour: sciopero contro il piano di riorganizzazione
Domani, venerdì 28 gennaio, scioperano i lavoratori dell'ipermercato Carrefour di Camerano. Il 20 gennaio scorso, a Bologna, si è svolto l'incontro tra il Gruppo Carrefour e le Segreterie Nazionali di Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS. La Multinazionale ha annunciato una ristrutturazione che coinvolgerà 500 lavoratori dichiarati in esubero e, in aggiunta, la chiusura dei punti vendita di Borgomanero, Trofarello e Pontecagnano. Sono state inoltre anticipate dall’azienda una serie di esigenze organizzative che implicherebbero un ulteriore e grave peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti della società. Le argomentazioni dell'impresa hanno portato ad evidenziare rilevanti problematiche sugli andamenti aziendali, quali il fatturato, il costo del lavoro e la redditività dell'anno. Gli ipermercati risultano particolarmente penalizzati. Le informazioni declinate dall'impresa sono risultate generiche e improvvisate. La delegazione sindacale unitaria presente all'incontro, in considerazione della gravità di quanto esposto dall’azienda, ha proclamato lo stato di agitazione e l'astensione dal lavoro per i lavoratori di tutto il Gruppo, da effettuarsi nelle giornate di venerdì 27 e/o sabato 28 gennaio.
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27/01/2017 Servizi pulizia e ristorazione circoli ufficiali e sottoufficiali Marina Militare di Ancona. Tecnogest srl non paga gli stipendi: è sciopero
Le Organizzazioni Sindacali Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, hanno proclamato per lunedì 30 gennaio una giornata di sciopero dei dipendenti della ditta Tecnogest Srl che offre servizi di pulizia e ristorazione in appalto presso i Circoli Ufficiali e Sottufficiali della Marina Militare di Ancona, contro il ritardo del pagamento delle retribuzioni. Da circa un anno la ditta Tecnogest non riesce a pagare puntualmente le retribuzioni dei propri dipendenti. Tale situazione, iniziata prima con brevi ritardi, è degenerata dal mese di agosto 2016 nel corso del quale l’arretrato è arrivato ad almeno due mensilità più la quattordicesima. Dopo ripetuti solleciti fatti all’azienda ai quali non è conseguito il saldo delle mensilità arretrate, nel mese di novembre, solo a seguito della proclamazione di uno stato di agitazione da parte dei lavoratori e dei sindacati di categoria, Tecnogest ha proceduto al pagamento di alcune retribuzioni. Purtroppo da novembre 2016 il pagamento delle retribuzioni si è nuovamente bloccato, e ad oggi i lavoratori devono ancora percepire le mensilità di ottobre, novembre, tredicesima ed ormai anche la mensilità di dicembre. Ad oggi l’Azienda ha promesso il pagamento del mese di ottobre entro fine settimana ma nulla è stato detto relativamente alle altre mensilità. Al fine di avere un impegno scritto da parte di Tecnogest circa il pagamento di tutte le mensilità arretrate e per ottenere la puntualità nel pagamento delle future retribuzioni, i lavoratori della Tecnogest impiegati presso i servizi di pulizia e ristorazione dei Circoli Ufficiali e Sottufficiali della Marina Militare, scenderanno in sciopero il giorno 30 gennaio 2017 dalle ore 10.30 alle ore 12.30 ci sarà un presidio di fronte al Circolo Sottoufficiali Ancona in via XXIX settembre, 1.
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27/01/2017 27 Gennaio Giorno della Memoria
«A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che "ogni straniero è nemico". Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano.»  tratto da Se questo è un uomo, Primo Levi , 1958 Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per un pezzo di pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via. Primo Levi
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25/01/2017 Nuova Banca Marche, vertice in Regione
Nella giornata di ieri le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL - confederali e di categoria - hanno partecipato ad un incontro tra il presidente della Giunta regionale Ceriscioli e le parti sociali, rappresentative del mondo del lavoro e delle imprese, per discutere sulle prospettive di Nuova Banca Marche e del credito marchigiano, alla luce dell’operazione di acquisizione da parte del Gruppo UBI. L’incontro che ha fatto seguito a quello  avvenuto il 29 dicembre, è stato un' occasione per ribadire gli obiettivi comuni che devono orientare questa importante fase di riassetto del sistema creditizio locale a fronte del perdurare degli effetti della crisi aggravata dai recenti eventi sismici: il rilancio dell’economia reale e dell’occupazione, la qualità del lavoro e la tutela del risparmio. A tale scopo è stata condivisa l’urgenza e la necessità che su tali obiettivi si apra un confronto tra Parti sociali, Regione e Gruppo UBI sul progetto industriale per il territorio marchigiano.
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25/01/2017 Sostegno al lavoro terremotato, i sindacati incontrano il Presidente della Regione
Incontro  nella mattinata di ieri tra tutte le parti sociali e  la direzione regionale dell’Inps con il Presidente della Regione Marche,  per fare il punto sui provvedimenti e gli strumenti che  in questi giorni si stanno attivando per il sostegno alle imprese e ai lavoratori che hanno subito danni a causa del terremoto.Arrivata, la  scorsa settimana, la  firma della convenzione con il  Ministero del lavoro: più di 96 milioni di euro per ammortizzatori sociali a favore di lavoratori privati compresi quelli agricoli, autonomi e titolari di impresa individuali. La Regione sta predisponendo la modulistica che  verrà pubblicata sul sito e resa disponibile per le aziende.Con questo provvedimento i lavoratori autonomi che hanno cessato l’attività, da lunedì 30 gennaio prossimo,  potranno finalmente avere i cinque mila euro una tantum, mentre per la cassa integrazione in deroga occorre attendere  mercoledì e verranno implementati sul sistema informativo. «Dopo 5 mesi dal primo evento sismico, con grave ritardo, finalmente è possibile utilizzare le risorse  anche se  la gran parte delle  aziende e i lavoratori  nel frattempo sono stati obbligati a  trovare soluzioni  diverse . - afferma Marco Ferracuti, segretario della Cisl Marche, presente all'incontro in regione-  La convenzione firmata dal  Ministero  permetterà sicuramente di aiutare il lavoro terremotato, ma per dare reali e concrete risposte  ai lavoratori colpiti dal sisma è necessario, come abbiamo già ribadito al Commissario Errani e ai parlamentari marchigiani,  prorogare i tempi  per l'utilizzo delle risorse al 31/12/17.  Ora siamo impegnati affinché nel decreto mille proroghe venga inserita anche questa fondamentale proroga» Nel corso dell'incontro il Presidente ha annunciato anche  lo sblocco del  finanziamento di 10 milioni di euro per le strutture commerciali  del territorio dichiarate inagibili. Risorse destinate all'istallazione di moduli per permettere alle  attività, artigiane e commerciali, di ripartire.  La Regione inoltre  ha chiesto al Governo altri 60 milioni, che vanno ad aggiungersi ai 27 milioni già spesi in dotazione su contabilità speciale, per rispondere all'emergenza di questi mesi (pagamenti ad alberghi, Cas, casette…). 25/01/17
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24/01/2017 Nuovo Inrca: primo incontro tra sindacati e i vertici dell’Asur sull'integrazione con l'ospedale di Osimo
Primo incontro ufficiale tra i sindacati di categoria e la Rappresentanza sindacale unitaria con l’ASUR e l’ Area Vasta 2 sul processo di integrazione tra l’ospedale di Osimo e l’Inrca. Al centro del dibattito, un cammino che si porta dietro incognite e dubbi sul futuro assetto della struttura, di cui non tuttora non si conoscono la natura di giuridica, i servizi e lo status del personale, ma anche su come sarà possibile conciliare le esigenze di un bacino d’utenza ampio e omogeneo che fa riferimento oggi all’Ospedale di Osimo (attorno a 100 mila abitanti) con le peculiarità di un IRCCS a vocazione geriatrica, su quali tempistiche avrà il progetto, sulle modalità di gestione delle integrazioni già in atto e, infine, su come sarà possibile  garantire la possibilità di scelta dei dipendenti nel caso di una eventuale cessione di ramo d’azienda. Tutte questioni che rendono evidente la carenza di confronto che si è avuta fino ad oggi e che ora va rapidamente recuperata. Durante l'incontro, avvenuto lunedì 23 gennaio dopo molte richieste e qualche rinvio, il Direttore dell'Asur si è reso disponibile ad aprire un tavolo permanente di confronto con i sindacati e con le Rsu alla presenza di Asur e Inrca per discutere apertamente gli atti e le procedure del processo di sperimentazione dell'integrazione Inrca - Ospedale di Osimo con i relativi approfondimenti tecnici e sugli scenari futuri che scaturiranno da questo processo. «Siamo impegnati - ribadisce la Fp Cisl - a garantire i diritti dei cittadini e degli operatori per una sanità efficiente ed efficace e un ambiente di lavoro sereno e produttivo».
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24/01/2017 Area Vasta 5: servizi sanitari insufficienti e dubbi sulle strategie nel Piceno
Le Organizzazioni sindacali dei Pensionati SPI CGIL FNP CISL UILP UIL esprimono profonda preoccupazione e disappunto per la condizione di marginalità e abbandono in cui versa il territorio piceno dell’AV5 in materia di servizi sanitari. Conseguenza, da un lato, della scelta della Regione Marche di accentramento delle decisioni in materia di politiche sociale e sanitaria, dall’altra di una profonda debolezza istituzionale del territorio. Un territorio provinciale incapace di proporre ed indurre scelte appropriate, in presenza di una Direzione di AV5 privata di qualsiasi potere di concertazione e contrattazione, ridotta a mera esecutrice di direttive e delibere della Giunta e dell’Assessorato regionale, in assenza della Conferenza dei Sindaci e privo di capacità politica di indirizzo delle scelte regionali in materia di riorganizzazione ed implementazione dei servizi socio-sanitari. Al pari delle altre, anche l’Area Vasta n. 5 è stata oggetto di un percorso di riorganizzazione, tuttora in corso, il cui punto di partenza è stato la soppressione di posti letto ospedalieri per acuti, ridotti di 125 unità dalla Dgr 735 del 2013. Un “alleggerimento” della rete ospedaliera che avrebbe dovuto essere accompagnato da investimenti sulle reti territoriali, della prevenzione e dell’emergenza sanitaria che però non ci sono stati. Nell’accordo firmato a giugno 2015 con Cgil Cisl Uil Confederali e con i Pensionati, l’Area Vasta 5 assumeva importanti impegni che sono rimasti disattesi. A partire dall’istituzione di una Casa della Salute di tipo A nel Comune di Ascoli Piceno, cui avrebbe dovuto fare seguito la programmazione di ulteriori strutture, a Ripatransone, Montefiore e San Benedetto del Tronto. Per quanto riguarda le altre Case della Salute attive sul territorio dell’AV5, resta un’incognita il futuro della struttura di Offida, originariamente prevista come Cds di tipo C ma non riconfigurata come Ospedale di Comunità dalla Dgr 139/15. Ad oggi la struttura può solo sperimentare per un anno la trasformazione di 10 posti di RSA in altrettanti posti letto di Cure Intermedie. Più in generale manca un progetto sull’assetto della rete ospedaliera nell’Area Vasta 5, in particolare rispetto al ruolo dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto. Desta preoccupazione la chiusura di alcuni importanti Unità operative (Otorino e Utic) mentre non si spiega la mancata attivazione di altri servizi importanti, come l’Hospice, se non come mera conseguenza di una politica miope di tagli al personale e agli investimenti. Nel 2015, complessivamente, sono state prodotte nell'Area Vasta 5 n. 2.143 prestazioni ospedaliere per cittadini residenti di altre Regioni, delle quali 1.030 nel Distretto di San Benedetto e 1.113 in quello di Ascoli Piceno. Si tratta di un dato rilevante, dal quale emerge che l’Area Vasta 5 produce, da sola, quasi il 37% della mobilità attiva di tutta l’Asur. Risorse importanti che dovrebbero ritornare sul territorio, anche in forma di investimenti su aree decisive, come quella dei servizi per gli anziani non autosufficienti. Purtroppo invece l’AV 5 è penalizzata anche sotto questo aspetto. Nonostante un indice di invecchiamento tra i più alti in Italia (24,7%), e malgrado indici di dotazione di posti letto di RP anziani inferiore alla media regionale, l’AV 5 di fatto non ha beneficiato dell’aumento di posti letto contrattualizzati con la Dgr 851 del 2016. Complessivamente, il tasso di copertura dei servizi pubblici – residenziali, diurni e domiciliari - per gli anziani non autosufficienti nell’AV 5 non arriva neppure al 30% e la condizione per molti è resa ancora più difficile dalle conseguenze del terremoto e dei recenti eventi climatici. Resta aperto infine, il problema dei tempi di attesa per le prestazioni di diagnostica e di specialistica ambulatoriale. I dati rilevati a livello regionale dimostrano che, di fatto, la Regione è adempiente solo per il 28% delle prestazioni prenotate –14.011 prenotazioni con classe di priorità Breve e Differita. Le restanti 35.958 prenotazioni, con classe di priorità Programmata o prive di classe di priorità, non sono soggette agli obblighi nazionali, e vengono erogate con tempi di attesa che in alcuni casi raggiungono i 268 giorni. Ciò determina una spinta verso le prestazioni offerte da strutture private con la conseguenza di far lievitare i costi per la salute, per chi può permetterselo avendo capacità economica, e di spingere gli altri all’abbandono di pratiche corrette di prevenzione e di cura. La privatizzazione della risposta sanitaria non può essere la scelta strategica della Regione Marche per garantire risparmi e compatibilità di bilancio.
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23/01/2017 ÈTv Marche: è ancora emergenza. Pronti a 5 giorni di sciopero
Prosegue lo stato di agitazione dei giornalisti e dei dipendenti di ÈTv Marche proclamato negli ultimi mesi dello scorso anno a causa delle pendenze economiche non evase e della situazione di incertezza sul futuro dell'emittente locale. L’assemblea dei dipendenti ha preso atto delle gravi pendenze economiche ancora non evase dall’Azienda, che ad oggi ha provveduto solamente a saldare la parte residuale dello stipendio di novembre, più un piccolo acconto sulle spettanze di dicembre. Tale realtà genera sempre più incertezza in un momento in cui, vista la situazione obiettiva di estrema gravità del nostro territorio, invece ci sarebbe bisogno del massimo sostegno della proprietà e della dirigenza per continuare ad informare correttamente i cittadini marchigiani. Preso atto di tutto ciò, l’assemblea ha votato all’unanimità un pacchetto di 5 giorni di sciopero ed ha consegnato alle rappresentanze sindacali un documento contenente le richieste all'azienda: il saldo di tutte le spettanze entro il 31 gennaio e un immediato confronto con la proprietà, l’amministrazione e la dirigenza della testata per avviare un percorso normale di vita aziendale, la cui mancanza mina ogni giorno di più le potenzialità di È Tv Marche.
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23/01/2017 Disagi alla rete elettrica: colpa del mancato sviluppo
Tagli agli investimenti, mancato sviluppo, carenza di personale e scelte gestionali discutibili all'origine dei tanti disagi registrati sulla linea elettrica durante l'emergenza maltempo che ha colpito le Marche e l'Abruzzo. La denuncia arriva da Flaei Cisl insieme a Filctem Cgil e Uiltec Uil.  «Le intense nevicate che stanno colpendo diverse zone del Centro Sud, tra cui le zone terremotate nuovamente colpite da tale evento, stanno dando evidenza oggettiva a due aspetti fondamentali - sottolineano le segreterie nazionali -. Il primo è il livello di competenza, attaccamento al lavoro e professionalità dei tecnici e degli operai di Enel Distribuzione e Terna, che tutto il Paese ringrazia. Il secondo è lo stato di precarietà in cui versano le linee e gli impianti che costituiscono il sistema di trasporto e distribuzione di energia elettrica - in bassa, media e alta tensione - del nostro Paese. Se nel corso di queste settimane molti cittadini sono rimasti senza alimentazione elettrica le Aziende si dovrebbero porre la domanda se le scelte fatte sull’efficientamento sono corrette». In particolare, si richiama l'attenzione sui costanti tagli agli investimenti sugli impianti italiani da parte di ENEL, le difficoltà incontrate da TERNA nel sviluppare interventi a miglioramento della Rete di Trasporto, la riduzione delle risorse tecniche ed operative sul territorio che obbligano oltre all’utilizzo del personale in reperibilità e alla Task Force a mobilitare tutti i volontari da altre regioni per affrontare l’emergenza, la perdita della conoscenza del territorio e degli impianti che vi insistono, dovuta al ricambio generazionale in corso, non gestito attraverso la necessaria sovrapposizione ed affiancamento tra nuovi assunti e colleghi uscenti. «Da questa mattina - aggiunge Guglielmo Marconi, segretario generale Flaei Cisl Marche - stanno inviando giacconi e scarponi verso le unità di Urbino, Camerino ed Ascoli Piceno in primis per poter dotare i tecnici impiegati sulla neve di un secondo giaccone e della sostituzione immediata di scarponi non più idonei. Tutto ciò dopo le nostre denunce  telefoniche e lettere. Questo non risolve il  disagio dei lavoratori, ma cerca di limitarlo.Invitiamo i lavoratori della rete elettrica a segnalarci altre problematiche: ci faremo carico di denunciarle localmente e a livello nazionale». In una lettera a Enel Distribuzione, la Flaei Cisl Marche stigmatizza le scelte gestionali sbagliate e la mancanza di ascolto delle problematiche di questi ultimi anni: dalla non adeguatezza del vestiario, alla mancanza di risorse per provvedere allo stato di precarietà di molti impianti e linee nella regione, spesso oggetto di riparazioni provvisorie. Dal punto di vista gestionale, hanno inciso anche la mancanza di figure di coordinamento, la chiusura di unità operative e dei nuclei distaccati in numerosi comuni pedemontani, il dirottamento in altre regioni delle risorse, la cronica carenza di operai e tecnici, ormai insufficienti a coprire i turni di reperibilità contrattualmente previsti, e l'accentramento graduale dei centri operativi, che hanno reso impossibile per molti cittadini la segnalazione dei guasti. «Crediamo sia ora di finirla di contare solo sulla forza e la determinazione del personale sul campo - conclude Marconi - e tornare a dare un significato essenziale della vostra presenza sul territorio della regione Marche con mezzi, persone e risorse adeguate».
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23/01/2017 5 Minuti Cisl: Tempi di attesa, il punto della Cisl - Nuova Banca Marche, le preoccupazioni dei sindacati
Tempi di attesa per le prestazioni specialistiche nelle Marche, l'analisi dei dati dell'Agenzia Regionale Sanitaria. Le interviste a Sauro Rossi, Segretario Regionale Cisl Marche e Matteo Moretti, Ufficio Studi Fnp - Cisl Marche. Arriva il si di Bankitalia per l’acquisizione da parte di Ubi di Nuova Banca Marche. Le preoccupazioni e le richieste di First Cisl Marche per salvaguardare il lavoro. L'intervista a Gianni Gianuario, segretario generale First Cisl Marche. https://youtu.be/urQ63BDqX6c
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20/01/2017 Ricostruire le comunità: esperienze e prospettive per i territori colpiti dal sisma
Esperienze e prospettive a confronto a Castelraimondo per definire un’idea di futuro dell’entroterra maceratese dopo le ripetute scosse di terremoto che hanno colpito il territorio da agosto 2016. “Ricostruire le comunità” tenendo al centro le persone è la parola d’ordine della Cisl, che attraverso la formula del laboratorio ha voluto agevolare il confronto tra i soggetti che gestiscono le leve dello sviluppo locale, per gettare i semi di questa visione di futuro. «Ricostruire le comunità significa per noi dire che la ricostruzione non può essere solo materiale – spiega Silvia Spinaci, responsabile della Cisl di Macerata – ma deve essere affiancata e guidata dalla ricostruzione di un tessuto sociale, economico e produttivo che metta al centro la persona e sia capace di rispondere ai suoi bisogni». All'evento, promosso dalla Cisl di Macerata e di Tolentino e coordinato da Silvia Spinaci e Rocco Gravina, segretario della Fim Cisl Marche, hanno preso parte con la loro testimonianza Roberto Mocci, dipendente della Nerea, Luciana Salvucci, dirigente scolastica, Maurizio Sabbatini, allevatore locale, Paolo Isabettini dell'associazione Daje Marche e Francesca Basha, studentessa UniCam. Nella seconda parte del laboratorio sono intervenuti la parlamentare marchigiana Irene Manzi, i rappresentanti delle istituzioni regionali, provinciali, territoriali e il Rettore dell'Università di Camerino Flavio Corradini. L'iniziativa, patrocinata dal Comune di Castelraimondo, è stata introdotta dal sindaco Renzo Marinelli e conclusa con l'intervento di Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche. «Servono azioni condivise di sviluppo tra tutti i soggetti del territorio per progettare una visione strategica che utilizzi come volano le risorse economiche a disposizione – dichiara Marco Ferracuti – . Ciò significa lavorare in rete e trovare la giusta sintesi tra il livello di coordinamento regionale e le concrete esigenze espresse dalle singole realtà locali attraverso tavoli territoriali». «Dobbiamo ripensarci come territorio, come soggetto corale, - aggiunge Silvia Spinaci - costruendo, a partire, dall’impiego dei fondi europei, una nostra visione fatta di sinergie forti tra tutti i soggetti del territorio: istituzioni, associazioni di categoria, sindacati, università, realtà produttive e culturali insieme per costruire un progetto condiviso e integrato di ricostruzione e sviluppo territoriale. La Cisl si candida ad essere un nodo di rete impegnato ad agevolare la costruzione di queste sinergie». Per Cesare Spuri, direttore dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione, «L'emergenza non è finita ma dobbiamo guardare oltre, avere una prospettiva. La ricostruzione deve rispettare le caratteristiche delle Marche e dei suoi cittadini, adattandola alle loro esigenze». «Il nostro territorio indebolito ha bisogno di segnali chiari, a partire dal sistema dei servizi come viabilità, scuola e sanità – ribadisce Antonio Pettinari, presidente della Provincia di Macerata -. Dobbiamo fare in modo che siano le comunità locali a decidere le modalità con le quali ripristinare gli assetti. Si alla legalità, no alla burocratizzazione e all’accentramento». L'assessore regionale Angelo Sciapichetti ha sottolineato la necessità di avviare una ricostruzione «Senza fretta, con una seria riflessione sulle modalità di valorizzazione del patrimonio e del sapere. Dobbiamo lavorare insieme, mettendo da parte campanilismi, polemiche e contrapposizioni. In tempi brevi, 4 mesi, dovremo mettere in campo una conferenza programmatica per il territorio».
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20/01/2017 Terremoto: via libera agli ammortizzatori sociali. Buoni segnali dall'incontro tra sindacati e parlamentari marchigiani
A cinque mesi dall’inizio della crisi sismica che ha colpito il Centro Italia, non sono ancora stati resi operativi gli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti, autonomi e collaboratori: 259 milioni di euro sono ancora bloccati in attesa della stipula della convenzione tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero dell’economia e delle finanze e i Presidenti delle Regioni colpite. Le scosse degli ultimi giorni rendono ancor più urgente la proroga al 31 dicembre 2017 del trattamento di integrazione salariale, previsto sempre dalla legge 229/2016, in favore dei lavoratori del settore privato, compreso quello agricolo, impossibilitati in tutto o in parte a prestare l’attività lavorativa: una situazione che si è aggravata nell’ultima settimana a causa dell’emergenza neve, che ha di fatto impedito o compromesso l’attività lavorativa, soprattutto di agricoltori e allevatori, nelle aree dell’entroterra. Se è vero che la legge 229 contiene numerose misure a favore delle popolazioni e dei territori colpiti dal sisma, è altrettanto innegabile che è necessario correggere alcune incongruenze che stanno dando luogo a situazioni paradossali: i residenti nei Comuni del “cratere” che lavorano però al di fuori di esso non possono richiedere la sospensione delle ritenute alla fonte (la cosiddetta busta paga pesante), così come i pensionati, perché la normativa concede questa possibilità solo ai sostituti d’imposta domiciliati nelle aree colpite. Il trasferimento sulla costa di parte della popolazione ha costretto migliaia di lavoratori a coprire lunghe distanze, talvolta di poco inferiori ai 100 chilometri, per recarsi sul luogo di lavoro: per questo motivo sarebbe auspicabile l’istituzione di un fondo per il rimborso delle spese di trasporto per gli spostamenti dalle zone di alloggio temporaneo al luogo di lavoro o dalla residenza del lavoratore al luogo di lavoro in caso di delocalizzazione dell’attività produttiva; tale fondo dovrebbe intervenire a rimborsare anche i costi sostenuti dalle imprese private e da enti e strutture pubbliche per il trasposto dei propri dipendenti. Un’altra esigenza emersa dal temporaneo trasferimento sulla costa riguarda gli istituti scolastici dei Comuni terremotati, per i quali si ritiene necessaria una deroga ai requisiti minimi per il mantenimento dell’autonomia scolastica, in considerazione della non prevedibilità dei tempi della ricostruzione e nell’ottica di scongiurare il rischio di impoverimento dei servizi e di spopolamento delle zone terremotate. Queste e altre proposte sono state avanzate da Cgil Cisl e Uil delle Marche ai parlamentari regionali nel corso dell’incontro tenuto oggi, venerdì 20 gennaio. «Un incontro positivo – dichiarano i sindacati – in cui tutti i parlamentari hanno recepito le proposte presentate e hanno annunciato che alcune risposte, come quella sulla busta paga pesante, giungeranno già con il decreto Milleproroghe. Altre questioni saranno affrontate con provvedimenti specifici.» Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, nel corso dell’incontro è stata annunciata la firma della convenzione.
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20/01/2017 Nuova Banca Marche: sindacati incontrano parlamentari
Incontro oggi tra sindacati e parlamentari per discutere di Nuova Banca Marche, dove sono stati condivisi alcuni obiettivi e, per  raggiungerli, entrambi continueranno a esercitare la propria azione nei confronti del Governo, della Autorità di Vigilanza e verso la nuova proprietà. Gli argomenti, posti all'attenzione dei parlamentari, sono stati i seguenti. L’operazione L’operazione di acquisizione del Gruppo UBI su NBM, conclusa in questi giorni, appare favorevole per l’acquirente: si auspica che il valore aggiunto che si sta generando dall'operazione venga riversato anche sui lavoratori e sui territori in cui opera la banca. Si sta aprendo una fase nuova e complessa per il territorio, le istituzioni, la politica, le parti sociali, tutte unite e consapevoli che, quanto sta accadendo, sarà fondamentale per determinare il futuro dei lavoratori, dei territori e della stessa clientela. Lavoro In questi anni, i lavoratori hanno sostenuto molti sacrifici. Preoccupano le notizie di stampa che riportano una prospettiva di consistenti esuberi a fronte di una previsione di taglio dei costi a fine piano per le 3 nuove banche del 30%. A oggi non vi sono indicazioni ufficiali né smentite. Una pesante perdita di posti di lavoro sarebbe del tutto insostenibile; al contrario, salvaguardare i livelli occupazionali garantirebbe una più veloce ripresa della Banca, maggiori servizi alle imprese e un rinnovato slancio positivo alla economia locale. Persistono fondati timori, in particolare, per il destino dei 3 centri direzionali: Pesaro, Macerata Jesi.  Nel corso di questi anni, si è già assistito, nel gruppo, a una riduzione di oltre 500 posti di lavoro attraverso 350 prepensionamenti e la mancata conferma di oltre 150 giovani precari. Territorio Le Regioni servite da Nuova Banca delle Marche costituiscono una importante opportunità di business per qualsiasi soggetto creditizio e finanziario, a cominciare dalla raccolta. Territori colpiti dalla crisi e dalle conseguenze drammatiche del sisma, ma ancora forieri di importanti ritorni reddituali per chi vi voglia investire e sostenere l’economia reale.  Garantire anche una presenza capillare permetterebbe di servire la clientela al meglio. In questo senso, il paventato intervento dell’Antitrust può e dovrà aspettare, soprattutto perché la nostra è una regione terremotata. Le eventuali vendite di filiali di cui parlano i mass media genererebbero inevitabili e ingiustificabili disservizi ai territori, compresi quelli colpiti dal sisma: è per tali motivi che chiediamo una moratoria delle previsioni Antitrust  al fine di consentire la continuità del servizio alle Regioni colpite dal sisma. La futura Direzione Centro Sud di Ubi a Jesi dovrà avere la possibilità di erogare volumi di credito tali da sostenere le economie locali e poteri di delibera sufficienti per dare credito; quantità e qualità nella erogazione del credito assicurano futuro a regione e territori. RisparmioAi risparmiatori (obbligazionisti subordinati e azionisti) Banca Marche, vanno garantiti ristori in linea con le recenti soluzioni prodotte per i risparmiatori MPS e per le Banche Venete; anche attraverso l’allargamento dei parametri di ristoro che estenda così la platea interessata. Similmente per quanto riguarda gli Azionisti dovranno essere ricercate soluzioni pubbliche o privata da condividere con l’acquirente.NPLIl recupero dei crediti ceduti potrebbe essere gestito internamente con le professionalità presenti in NBM con prospettive di tenuta occupazionale. Inoltre, una gestione vicina al territorio, eviterebbe fenomeni di “escussioni selvagge” finalizzate al profitto di breve periodo che potrebbero depauperare in maniera devastante il valore degli immobili privati e pubblici.
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16/01/2017 Tempi di attesa: la Regione è adempiente ma i cittadini restano in lista
I tempi di attesa massimi previsti dalla normativa per le prenotazioni con classe di priorità Breve e Differibile vengono rispettati nelle Marche per più del 90% dei richiedenti. Questo è sufficiente per rispettare gli obblighi imposti dal Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa. Purtroppo però ci si riferisce a sole 14.011 prenotazioni su 49.969 totali. Le restanti 35.958 prenotazioni sono con classe di priorità Programmata o prive di Classe di priorità, per l'erogazione delle quali non sussistono vincoli temporali obbligatori. I tempi d'attesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale nella Regione Marche, nel loro complesso, sono perciò rispettati solo per il 28% delle prenotazioni effettuate. Il dato, relativo alle sole prime visite o prestazioni (con esclusione di controlli e screening) emerge dalla lettura del report regionale di rilevazione, riferito al mese di novembre 2016 e pubblicato sul sito dell'Agenzia Regionale Sanitaria. Se da un punto di vista formale la Regione Marche è dunque adempiente rispetto della normativa nazionale, in sostanza la situazione è piuttosto diversa. È vero infatti che esiste il fenomeno delle prescrizioni inappropriate, strettamente legato a quello della medicina difensiva. È però difficile pensare che solo poco più di 1 prestazione su 4 sia prescritta correttamente dai Medici di famiglia. La realtà è che in alcune aree, specie relative alla diagnostica strumentale, esistono carenze strutturali dell'offerta. Lo dimostrano i tempi medi d'attesa rilevati dall'Agenzia Regionale Sanitaria: 268 giorni per una mammografia, 123 per una RMN al cervello, 109 per un'Ecografia al capo, 142 per un'ecodoppler cardiaca, 238 per un'ecografia alla mammella, 144 per una colonscopia. Per queste ragioni è necessario, come da noi sostenuto da tempo, e come in parte dichiarato anche dall'ultimo Piano regionale di contenimento del 2015, un utilizzo più intenso delle apparecchiature diagnostiche (almeno 12 ore al giorno) unito ad un incremento dell'offerta di alcune prestazioni, da attuare coinvolgendo il personale del servizio sanitario pubblico con progetti specifici. «Vogliamo dar voce ad alcune preoccupanti segnalazioni provenienti da molti nostri iscritti che, negli ultimi mesi, si sono visti anche ripetutamente spostare in avanti nel tempo visite o prestazioni di controllo - dichiarano le Segreterie regionali di Cisl e Fnp Cisl Marche -. Il sospetto è che in alcuni casi tali prestazioni, spesso fondamentali per la tutela della salute dei cittadini marchigiani, vengano rinviate proprio per consentire il rispetto formale della normativa nazionale relativamente ai tempi massimi di attesa di quelle soggette a vincoli temporali massimi. Se tale fenomeno risultasse fondato ci attiveremo, in tutti i modi e in tutte le sedi, per porre fine ad una pratica di eccezionale gravità». 16/01/2017
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13/01/2017 Sciopero nazionale del settore Moda: alta adesione dalle Marche
Le segreterie regionali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil delle Marche esprimono la propria soddisfazione per l'alta partecipazione a Firenze allo sciopero del 13 Gennaio, che ha unito i lavoratori del sistema Moda. Nelle grandi aziende dell'industria, si sono registrati picchi di adesione fino all'80%, segnalando una partecipazione dei lavoratori molto alta ed in linea con la media nazionale. Le segreterie regionali auspicano che la vertenza possa giungere a conclusione nel più breve tempo possibile, garantendo una distrubuzione del salario che tuteli la crescita certa dei minimi contrattuali, del potere di acquisto delle retribuzione e dei livelli contributivi previdenziali.
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12/01/2017 Tecnowind: accordo sugli arretrati, si torna al lavoro
Due giorni di sciopero alla Tecnowind di Fabriano e presidio davanti alla Regione dopo il mancato pagamento dello stipendio di dicembre e di metà della tredicesima. Le organizzazioni sindacali Fim Fiom e Uilm hanno ricevuto giovedì scorso una comunicazione da parte dell'azienda che annunciava la mancata erogazione delle spettanze (stipendio di dicembre e 50% della tredicesima), causa mancanza di risorse finanziarie e la mancata concretizzazione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale annunciato essere prossimo ma nuovamente slittato. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto una convocazione urgente da parte della Regione nei confronti del vecchio e del nuovo C.D.A. transitorio, insediatosi il 23 dicembre scorso, per far chiarezza sui reali problemi che stanno ritardando l’operazione e l’erogazione del salario ai lavoratori. Durante l’assemblea convocata lunedì mattina, i lavoratori hanno assunto la posizione di non riprendere il lavoro almeno fino a dopo l’incontro in Regione, tenuto ieri durante il quale hanno dato luogo ad un presidio raggiungendo il capoluogo con due pullman. Dal summit sono emerse aperture da parte dell'azienda: ieri, mercoledì 11 gennaio, i sindacati hanno incontrato l'amministratore delegato di Tecnowind, Fernando Di Gaetano, per conoscere la data di liquidazione degli arretrati. L'azienda ha annunciato il pagamento dell'80% dello stipendio di dicembre entro il 24 gennaio per tutti i lavoratori. Ripresa da oggi l'attività lavorativa. «Vigileremo sul rispetto dell'accordo - dichiara Massimo Bellucci della Fim Cisl - in attesa di capire se andrà a buon fine la trattativa con il fondo statunitense interessato all'acquisto». 12/01/2017
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09/01/2017 Il lavoro e l'economia al centro
Il lavoro e l’economia al centro! Di questo si parlerà nell’iniziativa che  si terrà giovedì 12 gennaio alle ore 21 presso la nuova Sala parrocchiale di Cuccurano di Fano .Il lavoro e l’economia sono, infatti,  spesso al centro della nostra vita e delle nostre riflessioni, condizionano le nostre relazioni sociali, le relazioni familiari, i nostri ritmi e tempi di vita quotidiana. “Oggi più che mai il lavoro diventa parte della propria identità, - afferma Giovanni Giovanelli  responsabile Cisl di Fano - e per chi non ce l’ha – e lo sta cercando – diventa fonte di ansia e di preoccupazione circa il proprio futuro”.Il lavoro, e più in generale l’economia, sono spesso fonti di gravi problemi e contraddizioni, sia a livello nazionale che internazionale. A queste contraddizioni, così come a tutti gli altri interrogativi collegati ai temi del lavoro e dell’economia, il pensiero sociale cristiano, noto sotto il termine tecnico di “Dottrina Sociale della Chiesa”, ha dato risposte e indicazioni importanti, ma troppo spesso ancora poco conosciute.Per questo motivo verrà realizzata una serata in cui verranno letti alcuni brani del pensiero sociale cristiano sul lavoro e l’economia, accompagnati – per rendere più leggera e piacevole l’ascolto – da canzoni e brani musicali.Sarà una piccola “maratona di lettura”, introdotta dal  Vescovo Mons. Armando Trasarti, e le cui conclusioni sono affidate a Don Walter Magnoni direttore regionale dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro della Lombardia e della Diocesi di Milano.L’iniziativa sarà condotta da Davide Cecchini con l’accompagnamento musicale del gruppo “I Frammenti di Suono” e della sassofonista Valentina Darpetti.  
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09/01/2017 Pensionati, iniziano le Assemblee pre Congressuali
Data, luogo e ora delle Assemblee pre Congressuali delle Rappresentanze Locali Sindacali Comunali e Intercomunali della Provincia di Macerata (Rappresentanze Locali Sindacali di Macerata, Civitanova Marche e Tolentino-Camerino). Assemblee RLSC
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05/01/2017 Una società si misura su ciò che fa per i suoi figli
Il teologo Dietrich Bonhoeffer diceva che «il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini». Quindi la domanda su cosa fa e la società contemporanea per i suoi figli e per i giovani sorge spontanea, soprattutto se consideriamo che la società occidentale sta vivendo una crisi economica che è anche crisi demografica: fare figli è diventato un lusso e lo Stato diminuisce il proprio investimento sui bambini. Secondo i dati resi noti alla fine del 2015 dal Garante dell’Infanzia nel rapporto “Disordiniamo!”, la spesa per infanzia e adolescenza in Italia è pari a 45,6 miliardi, dei quali più del 90% va per il personale del ministero dell’Istruzione. Facendo qualche calcolo in riferimento al bilancio del 2014, lo Stato spenderebbe ogni anno circa 398 euro per bambino o adolescente residente sul territorio nazionale, ovvero circa lo 0,2% del Pil. Senza considerare che 1 milione 131 mila sono i bambini che vivono in condizione di povertà assoluta e che il Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza continua a diminuire, nonostante la Garante per l’Infanzia, Filomena Albano, in occasione della Giornata Mondiale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ricorda che: «L’Italia è sempre stato un Paese virtuoso sul piano del riconoscimento dei diritti dell’infanzia, con una bella tradizione di tutela delle persone di minore età, vulnerabili e indifese». Secondo l’UNICEF, nonostante gli enormi progressi fatti dall’approvazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel 1989, ratificata in Italia nel 1991, i diritti di milioni di bambini vengono quotidianamente violati. Sono circa 6 milioni quelli che ancora muoiono ogni anno per cause prevenibili. Circa 50 milioni di bambini sono stati sradicati dalle loro case, di questi 28 milioni sono sfollati a causa del conflitto. I bambini intrappolati in aree sotto assedio – compresa la Siria, l’Iraq e la Nigeria del Nord* – corrono maggiori rischi di vedere i loro diritti violati, a causa degli attacchi contro le scuole, gli ospedali e le loro case. A livello globale, circa 250 milioni vivono in paesi colpiti dal conflitto. Circa 385 milioni di persone vivono in condizioni di povertà estrema e più di 250 milioni di bambini in età scolare non stanno ricevendo un’istruzione. Da ricordare che in Italia la Legge di stabilità 2016 ha stanziato € 100 milioni annui attraverso le fondazioni bancarie un apposito fondo alla lotta alla povertà educativa minorile per il prossimo triennio. È per tutte queste ragioni che ci si deve impegnare, presentare proposte concrete per combattere ingiustizie e discriminazioni nell’accesso ai diritti in ambito sanitario, scolastico, sociale, per abbattere quei muri di differenze e disparità che sono ancora presenti anche nella società italiana. Ancora donne partorienti muoiono nel dare alla luce bambini, o sono forti le difficoltà socio economiche che impediscono l’accesso o la permanenza nella scuola, si pensi al fenomeno dell’abbandono scolastico, ancora molto presente in molte regioni d’Italia. Alcuni traguardi sono stati raggiunti con l’innalzamento dell’età dell’obbligo scolastico a 16 anni dal 2007/2008. Il fenomeno dell’abbandono scolastico si è fortemente ridimensionato nei primi livelli d’istruzione obbligatoria, ma si innalzato nelle scuole superiori. L’Italia è tra i Paesi dell’UE con i più alti tassi di abbandono scolastico tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, i quali non raggiungono il diploma di scuola secondaria o una qualifica professionale. Spesso questi bambini e ragazzi non avendo un’educazione scolastica, si perdono, diventando preda facile di balordi, criminali, pedofili o cadono nelle trappole dello sfruttamento del lavoro in nero, vendita di contrabbando, o nei peggiori dei casi della criminalità organizzata diventando spacciatori, solo perché abbagliati dal facile guadagno, a volte destinato a famiglie che svendono il destino dei loro figli, perché poveri. In altri casi, in particolare i ragazzi adolescenti tra i 14-17 anni ( 2 milioni su 10 milioni circa di minori in Italia), pur vivendo in famiglie benestanti, sperimentano nuove forme di solitudine all’interno dei loro nuclei familiari, perché i genitori sono assorbiti da impegni lavorativi stressanti o da condizioni affettive difficoltose, quand’anche non sopraggiungono separazioni e divorzi, che creano in molti casi instabilità sia nei bambini che negli adolescenti. Da un lato assistiamo da tempo ad una perdita di valori da parte degli adulti, che non riescono a garantire per sé e per i propri figli una progettualità anche esistenziale, ad esercitare il ruolo di genitore, che non è quello amicale; dall’altro i ragazzi, non avendo una sorte di guida anche autorevole, spesso soli, si dedicano ai social network, che sono diventato lo strumento per conoscere persone, costruire e gestire relazioni. Sappiamo però che nel "bosco" dei social i minori senza adeguati strumenti possono perdersi: tra l'altro i social sono spesso usati come mezzi per esercitare potere sui più deboli e fragili, si pensi ai fenomeni del bullismo e/o cyberbullismo, anche omofobico, che in alcuni casi ha portato al suicidio. Molte indagini psicosociali ci mostrano che gli adolescenti sono una “generazione all’eccesso”, nell’uso dei social network, dell’alcool, delle sostanze psicoattive, nel comportamento sessuale. E noi adulti di riferimento, genitori, educatori? Dobbiamo riappropriarci di un ruolo fondamentale, quello di essere guida e punto di riferimento. Partecipare a momenti di costruzione di politiche, di interventi in favore dei minori; costituire punti di ascolto con i giovani, continuare ad organizzare incontri nelle scuole contro le dipendenze, il gioco d’azzardo, sui rischi derivanti dall’uso indiscriminato dei social; costruire interventi educativi qualificati, che coinvolgano sinergicamente gli attori del quadrilatero formativo (famiglia, scuola, istituzioni, terzo settore); attivare un nuovo protagonismo dei ragazzi, renderli capaci di costruirsi percorsi di vita e protagonisti nel tessuto sociale, rendere loro possibile partecipare a forum, momenti di confronto pubblici ove esprimere le loro opinioni, il loro punto di vista per essere e sentirsi cittadini e gli adulti di domani.
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05/01/2017 Guerre e fame: quei bambini persi per sempre
Non solo bombe e spari uccidono. Nelle guerre che insanguinano Africa e Medio Oriente la popolazione è allo stremo, senza cibo aiuti e medicinali. I primi a pagare sono i bambini. YEMEN  Sotto assedio e senza cibo, un dramma che colpisce 370mila bimbi. Manca il cibo, le madri impotenti ascoltano i figli implorare con il lamento infinito, acuto della pietra sfregata contro la pietra. Non si trovano medicine, gli ospedali e le scuole, affollati di pazienti e di bambini, sono sottoposti a bombardamenti feroci. SIRIA  La guerra ad Aleppo è tornata a essere la guerra dei bambini, in quell’inferno si beve l’acqua infetta, in quanto gli acquedotti sono stati danneggiati dai raid o sabotati. Da metà luglio la situazione è insostenibile, denuncia Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef che scrive: «Ad Aleppo Est non entra più nulla. Nei convogli distrutti c’erano prodotti per l’igiene, pasticche per la potabilizzazione dell’acqua, integratori alimentari, vitamine, kit salvavita che dovevano servire a 78 mila abitanti in condizioni estreme. Nei quartieri orientali ci sono centomila bambini in pericolo, a Ovest ci sono 35 mila minori sfollati, in condizioni difficili». NIGERIA  Ragazzini e donne usati come kamikaze. Attentati, suicidi, saccheggi, sequestri di massa. Dal 2009 la Nigeria è insanguinata dalla ferocia dei fondamentalisti di Boko Haram. Almeno 20.000 le persone uccise in sette anni e due milioni e mezzo i civili costretti a fuggire in altre zone del Paese e negli Stati limitrofi: Niger, Ciad e Camerun. A pagare il prezzo più alto della violenza jihadista sono donne e bambini. Il caso delle 219 studentesse rapite nel 2014 ha suscitato sdegno internazionale, ma altrettanto scioccanti sono i dati sui minori usati per seminare morte. Dal 2014, il totale degli attentati kamikaze compiuti impiegando bambini è di ben 86: un quarto del totale. Nell’ultimo report l’Unicef denuncia che nello Stato di Borno, roccaforte dei terroristi, 244.000 bambini sono in grave stato di malnutrizione: un drastico peggioramento rispetto ai 175.000 che si registravano a inizio 2016. REPUBBLICA CENTRAFRICANA  Gli scontri etnici spingono 10mila minori a fare i guerriglieri. Metà della popolazione della Repubblica Centrafricana è ridotta alla fame. La Fao denuncia che circa 2,5 milioni di persone non hanno accesso a mezzi di sostentamento, una cifra più che raddoppiata nell’ultimo anni. Il conflitto esploso nel 2013 tra i ribelli musulmani del Seleka e i cristiani ha stremato il Paese e a farne le spese sono soprattutto i bambini: senza cibo, acqua, educazione, cure mediche. L’alternativa è spesso imbracciare un kalashnikov ed entrare nel sempre più vasto esercito di bimbi soldato, che secondo le stime dell’Unicef ha superato le 10mila unità. SUD SUDAN  Nel Paese oltre quattro milioni di persone non hanno da mangiare.  È lo Stato più giovane del mondo - nato cinque anni fa con la dichiarazione d’indipendenza dal Sudan - ma la sua infanzia è tutt’altro che serena. In Sud Sudan il conflitto interetnico ha già lasciato sul terreno oltre 10.000 vittime. I violenti scontri dell’8 e 9 luglio nella capitale Juba hanno aggravato a dismisura la crisi alimentare nel Paese, costringendo decine di migliaia di civili a lasciare le proprie abitazioni per cercare rifugio nel confinante Uganda. A quasi tre anni dall’inizio della guerra civile gli sfollati sono quasi due milioni. L’Unhcr denuncia che la pressione sui confini ugandesi si sta facendo sempre più forte e i centri di accoglienza sono al collasso.
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03/01/2017 La Siria e i "cuori spezzati"
Su tutto il territorio della Siria , dalla mezzanotte del 30 dicembre, è entrata in vigore la tregua tra il regime e gli oppositori con l’approvazione del cessate il fuoco da parte delle Nazioni Unite. Per comprendere il senso di quanto accade alle donne e agli uomini nella Siria martoriata, abbiamo approfondito attraverso le testimonianze raccolte da Asmae Dachan - giornalista e scrittrice di origini siriane, musulmana, instancabile sostenitrice di iniziative umanitarie - la realtà che sovente viene nascosta dalle opinioni politiche. Nella zona est di Aleppo i giornalisti hanno documentato le violenze contro i civili, colpevoli di abitare nelle zone dei ribelli. A conferma della “liberazione” di Aleppo dalle classi povere che popolavano la zona est della città, si stima siano stati evacuati circa 40.000 civili: molti uomini sono stati trucidati e le donne stuprate. I profughi di Aleppo scappati dai quartieri bombardati dal regime hanno perso tutto. Molte famiglie si sono inizialmente rifugiate in periferia, molti hanno cercato di attraversare il confine per entrare in Turchia. Oggi i campi dei profughi sono in prevalenza ad Aleppo, Idlib e Homs. La donne siriane Durante la guerra, nelle metropoli, le donne che avevano ancora i nuclei familiari e disponibilità economiche, hanno intrapreso attività commerciali nel settore gastronomico e artigianale. Ma nelle città di confine ora si trovano donne sole, vedove, che si rivolgono per lavoro alle ONG presenti per l’assistenza dei minori. Non esistono sostegni sociali, ma solo stipendi che permettono a malapena il pagamento di affitti. Vi sono tante donne con il marito invalido o paralizzato dalla guerra, che vivono in condizioni ancor più drammatiche dovendo accudire e sostenere da sole il nucleo familiare . Le donne hanno manifestato con gli uomini contro il regime ed hanno subito la repressione della dittatura di Bashar al Assad , ma a complicare la drammatica situazione è arrivato anche il terrorismo internazionale e l’ingerenza dei Paesi stranieri. La libertà cercata dalle donne è stata soffocata dalla violenza, riportando la Siria ai tempi della segregazione femminile e dell’assenza dei diritti umani. I minori e i bambini traumatizzati I bambini siriani sono stati costretti dalle circostanze a diventare adulti prima del tempo; in gran parte hanno subito violenze, abbandono, violazioni, paura e minacce. Un giovane psicologo siriano, Mohamed Al Sayd, afferma che i traumi nei maschi si manifestano con comportamenti violenti, nelle femmine con l’isolamento volontario. I genitori sottoposti ad instabilità, mancanza di lavoro e angosce non riescono ad aiutare i loro figli; i bambini diventano “bombe ad orologeria”. Molti bambini nati durante la guerra non sono alfabetizzati, gli altri hanno perso ben cinque anni di studio. Gravissima è la mancanza di cure mediche e di medicinali, che di sovente provoca la morte, nonché mancanza di adeguato nutrimento che rallenta la crescita; per sopravvivere nelle tendopoli i bambini patiscono come gli adulti, in una realtà atroce. I bambini cercano di fuggire dalla Siria verso la Turchia dove si muovono alla ricerca dei loro simili con i quali mendicare, finendo nel racket dell’accattonaggio. Nessun orfanotrofio accoglie minori sopra i 12 anni. Infine, vi sono i bambini che vengono fatti fuggire da soli attraverso il mare, unica soluzione oltre la morte. Secondo i dati dell’anno 2016, pubblicati dall'organizzazione no-profit Syria Network, in Siria sono stati uccisi 3923 bambini e 2592 donne, su un totale di 16913 civili uccisi. Queste sono solo alcune delle testimonianze dirette raccolte in Siria da Asmae Dachan e, come lei stessa ha scritto in occasione del Natale cristiano: «Dobbiamo ricordarci che siamo un’unica, grande famiglia, la famiglia umana, e se in un angolo del mondo c’è anche solo un bambino che soffre, l’intera famiglia deve adoperarsi per alleviare le sue pene. C’è bisogno di giustizia per costruire la pace, c’è bisogno di cultura per costruire una società del reciproco rispetto… La nascita di Gesù è una gioia per il mondo cristiano, ma anche per il mondo dell’islam».
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29/12/2016 Nuova Banca Marche Investimenti per l’economia reale e il territorio, qualità del lavoro e occupazione, tutela del risparmio
Questa mattina a Palazzo Raffaello il presidente Luca Ceriscioli ha incontrato le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, UIL, le associazioni di categoria Confindustria, CGIA, CNA e Confcommercio in merito al tema della Nuova Banca Marche, anche visti gli ultimi sviluppi. Tutti hanno espresso preoccupazione, soprattutto evidenziata l'assenza di tavoli di informazione e confronto con le Istituzioni locali e le Associazioni economiche e d’impresa, le Associazioni sociali del territorio che non permette di valutare i potenziali effetti della cessione sull’economia reale, così come le ricadute sull’occupazione diretta e indiretta. Insieme hanno condiviso un documento. «Il territorio delle Marche – si legge nel documento congiunto - nonostante la crisi economica e produttiva, costituisce una importante opportunità per qualsiasi soggetto creditizio e finanziario, a cominciare dalle potenzialità della raccolta. Inoltre avere una banca ancorata alle esigenze del territorio è un'opportunità per la regione stessa. La Nuova Banca delle Marche, risanata e ripatrimonializzata, ha tutte le condizioni per diventare una importante infrastruttura creditizia del territorio ed un volano per l’economia- Occorrono, però, certezza e stabilità sia negli assetti proprietari che in quelli societari. Nella cessione di Nuova Banca Marche porte aperte a chi dimostri di avere un piano di impresa e un progetto industriale mirati a sostenere le piccole e medie imprese, la miriade di operatori economici, le famiglie. Ciò è tanto più ineludibile in questo periodo, in cui le Marche devono misurarsi con le gravi conseguenze dei recenti eventi sismici che hanno colpito molti comuni e con la sfida di ricostruire prospettive per un nuovo sviluppo socio-economico. L’acquisizione a “prezzo scontato” della Nuova Banca Marche di cui si legge quotidianamente sulla stampa e le condizioni dirimenti che vengono poste, potrebbero suscitare il dubbio che la possibilità di occupare quote di mercato a basso costo prevalga sul progetto per il territorio, avvalendosi , inoltre, di crediti di imposta e altre facilitazioni fiscali. La Nuova Banca ha indubbiamente bisogno di importanti processi di ristrutturazione e riorganizzazione per il suo rilancio e consolidamento, in una logica di continuità della compagine aziendale e di focalizzazione all’economia del territorio. Ma ciò richiede un piano di impresa e un confronto che coinvolga Istituzioni locali, Associazioni d’impresa, Organizzazioni sociali del territorio, anche per fugare il dubbio che l’acquisizione di Nuova Banca Marche preluda ad un suo drastico ridimensionamento, una volta che l’acquirente avrà occupato le relative quote di mercato e di prodotto. Per questo ribadiamo l’urgenza di un coinvolgimento di tutti gli attori da parte della Proprietà e del Presidente; è necessario che i potenziali acquirenti mettano al centro impegni per l’economia reale e l’occupazione, diretta e indiretta, attraverso un piano industriale sostenibile e proiettato al rilancio». Inoltre Regione e parti sociali concordano di costituire una cabina di regia per monitorare il sistema del credito regionale, nell’ottica di promuovere prospettive di sviluppo ed occupazione del territorio.
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28/12/2016 Crisi alla Nuova Manaro di Jesi, le preoccupazioni dei sindacati
Nei giorni scorsi la Nuova Manaro Srl, di Jesi (AN), azienda  che produce cisterne,  ha  avviato la procedura  di liquidazione. « Purtroppo i conflitti societari interni hanno portato a questo epilogo dopo mesi di lunga trattativa. - affermano i rappresentanti sindacali di Fim Cisl e Fiom Cgil -  E'  stata  già nominata la liquidatrice che dovrà occuparsi della chiusura dell’azienda con l’inevitabile perdita di ulteriori posti di lavoro.»  Forti le  preoccupazioni dei sindacati di categoria. « Abbiamo chiesto continuamente alla vecchia proprietà e alla liquidatrice di darci delle informazioni rispetto alla situazione aziendale con particolare riferimento al pagamento delle tredicesime ma purtroppo nessuno si è degnato di darci una risposta. - denunciano  Fim  Cisl e Fiom Cgil - Pur consapevoli della grave situazione in cui versa l'azienda, ci preme  gestire la fase attuale con massima collaborazione, trasparenza e comunicazione tra le parti. Il fatto che non ci sia stata la volontà di informarci non ci fa ben sperare. - concludono - Nelle prime settimane del nuovo anno, confidiamo in un incontro con  i vertici aziendali, altrimenti saremo  costretti a proclamare lo stato di agitazione » 28 /12/16
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28/12/2016 Decreto terremoto: le proposte di Cgil Cisl e Uil
La legge 229 ha previsto numerose misure a favore delle popolazioni e delle attività economiche dei territori terremotati. Come Cgil Cisl Uil riteniamo opportuno avanzare alcune ulteriori proposte, nell’auspicio che trovino risposte in uno dei provvedimenti legislativi di prossima approvazione, a partire dal “Decreto Milleproroghe”. Queste richieste sono state consegnate al Commissario Errani in un incontro svoltosi a Roma il 21 dicembre scorso e sono state inviate alla Giunta regionale ed ai parlamentari marchigiani. In particolare si richiede: la firma della convenzione prevista dalla Legge 229 tra Ministeri del Lavoro e dell’Economia e i Presidenti delle Regioni colpite, per consentire l’utilizzo dei 259 milioni stanziati per gli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti, autonomi, collaboratori; la proroga al 31 dicembre 2017, del trattamento di integrazione salariale previsto all’art. 45 della L.229, in favore dei lavoratori del settore privato, impossibilitati a prestare l'attività lavorativa a seguito degli eventi sismici dipendenti da  aziende o da soggetti diversi dalle imprese, operanti in uno dei Comuni del “cratere”, per i quali non trovano applicazione le vigenti disposizioni in materia di ammortizzatori sociali; che si preveda la possibilità di sospensione delle ritenute alla fonte da parte di sostituti d’imposta domiciliati fuori dall’area sismica, se la sospensione (busta paga pesante) venga richiesta da cittadini residenti nei Comuni del cosiddetto “cratere”; che la sospensione dei termini relativi al versamento dei contributi previdenziali riguardi, salvo specifica richiesta del lavoratore, solo la quota a carico del datore di lavoro; che per l’anno scolastico 2017/2018 si deroghi ai requisiti minimi per il mantenimento dell’autonomia scolastica, a favore degli istituti scolastici dei Comuni terremotati individuati dalla L. 229 una serie di misure relative agli ammortizzatori richiesti a seguito degli eventi sismici, tra cui il ripristino del procedimento di informazione e consultazione sindacale, la possibilità di derogare alla condizionalità relativa ad esaurimento ferie e permessi in caso di accesso a cassa integrazione, una flessibilità nell’utilizzo per le imprese che abbiano subito danni e che avessero già in corso un intervento di cassa integrazione straordinaria; l’istituzione di un fondo per il rimborso delle spese di trasporto sostenute in proprio dai lavoratori sfollati per gli spostamenti dalle zone di alloggio temporaneo al luogo di lavoro o dalla residenza del lavoratore al luogo di lavoro in caso di delocalizzazione dell’attività produttiva; o per i costi sostenuti dalle imprese private e da enti pubblici per il trasposto dei propri dipendenti. Come Cgil Cisl Uil abbiamo riattivato molte delle sedi sindacali danneggiate o rese inagibili dal sisma, siamo impegnati a dare sostegno, informazione e consulenza ai cittadini nelle numerose incombenze amministrative e abbiamo avviato in alcuni camping e alberghi della costa delle presenze dedicate. Con il Comune di Acquasanta Terme è stato concordato un intervento di solidarietà di 90.000 euro circa per la costruzione di un centro polifunzionale a servizio della cittadinanza. Altri interventi di solidarietà si stanno predisponendo e saranno rafforzati, non appena saranno destinate dalle Segreterie nazionali le risorse della sottoscrizione nazionale di un’ora di lavoro con quota raddoppiata da parte delle imprese. Riteniamo fondamentale che la ricostruzione, da avviare concretamente nei prossimi mesi, garantisca qualità, trasparenza e sicurezza del lavoro; crediamo anche necessari un piano di messa in sicurezza degli edifici pubblici e del patrimonio storico, culturale, ed una strategia di rilancio economico e sociale delle aree interne dell’Appennino che, utilizzando al meglio le risorse europee, possano rappresentare fattori di sviluppo per tutta la regione. 28/12/2016
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28/12/2016 5 Minuti Cisl: Il 2016 delle Marche - Ccnl Legno - arredo -Auguri da Anolf Cisl
Il 2016 delle Marche: l’analisi e  le sfide per il nuovo anno della Cisl Marche. L'intervista a  Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche.Legno-arredo, firmato l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale. Le interviste a Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche, Salvatore Federico segretario nazionale Filca Cisl e Simone Vitturini, Rsu Filca Cisl Poltrona Frau.Gli auguri da sotto l’albero di Natale in Piazza Roma ad Ancona, di Ismaila, giovane senegalese accolto da Anolf Cisl Marche nel progetto Sprar, per l'accoglienza dei richiedenti asilo.https://youtu.be/2HphpAHJWhc
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27/12/2016 Sisma, lavoro, voucher: il bilancio di Stefano Mastrovincenzo
«No ad utilizzo abusivo dei voucher». È quanto ha dichiarato Stefano Mastrovincenzo nel corso dell'intervista in studio al Tgr Rai Marche. Il segretario generale della Cisl Marche ha tracciato un bilancio dell'anno che si sta concludendo concentrandosi sui temi dell'occupazione, dell'impresa, del precariato e delle politiche del lavoro sulle quali, spiega, «è necessaria una sinergia tra i servizi per l'impiego pubblici e privati». 27/12/2016
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23/12/2016 Contratto nazionale dei metalmeccanici: i lavoratori approvano
Partecipazione e ampio consenso dei lavoratori alle consultazioni sul contratto nazionale dei metalmeccanici. Nelle Marche, nelle 165 aziende metalmeccaniche, hanno votato 8.055 su 9.749 metalmeccanici, pari all’84% dei lavoratori interessati. Un risultato al di sopra di quello nazionale dove hanno votato 35.0749 lavoratori con un livello di consenso pari all’80,11% su circa 6000 imprese . Le consultazioni che si sono svolte nei giorni del 19-20-21 dicembre, arrivano dopo la firma dell’ipotesi di accordo sul contratto nazionale, del 26 novembre scorso, e delle assemblee con i lavoratori. «Siamo molto soddisfatti per l’apprezzamento espresso dai lavoratori su questo contratto che abbiamo sempre definito uno dei più complicati della storia dei metalmeccanici per il contesto di crisi e bassa inflazione in cui si è realizzato. Ma anche per il duro scontro avuto con Federmeccanica la cui posizione è cambiata dopo 20 ore di sciopero e il blocco degli straordinari - afferma Leonardo Bartolucci, Segretario Generale Fim Cisl Marche - . Siamo stati capaci di realizzare un contratto innovativo che recupera il potere di acquisto, riconosce vantaggi economici con l’utilizzo di benefits e dei fondi pensionistici, migliora le prestazioni del fondo sanitario esistente portandone il costo solo a carico aziendale, definisce nuove tutele come il diritto soggettivo alla formazione per ogni lavoratore, migliora le normative sulla conciliazione vita-lavoro, salute e sicurezza e su una più ampia partecipazione della rappresentanza anche sulle scelte strategiche aziendali. – conclude - In questo periodo ci impegneremo, come previsto nel contratto, anche per allargare la contrattazione a livello aziendale e territoriale e per la costruzione di un nuovo inquadramento professionale capace di valorizzare ancora meglio il merito nei luoghi di lavoro».
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22/12/2016 I sindacati incontrano il commissario Errani per ampliare gli interventi post sisma
Ieri pomeriggio a Roma Cgil Cisl Uil nazionali hanno incontrato il commissario per la ricostruzione Errani per esaminare le problematiche post sisma alla luce della approvazione della legge 229 di conversione dei decreti precedentemente varati dal Governo. Le organizzazioni sindacali hanno presentato una serie di proposte di miglioramento e affinamento delle misure previste dalla legge 229 in tema di lavoro, di servizi per i cittadini colpiti dal terremoto, di sospensione dei tributi nelle aree colpite dal sisma. All'incontro hanno partecipato per la Cisl il segretario Confederale Giovanni Luciano e il segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo secondo cui «l'incontro è stato utile e costruttivo; abbiamo rimarcato al dottor Errani l'urgenza della stipula della convenzione tra Ministeri e Regioni per l'utilizzo degli ammortizzatori sociali previsti dalla legge 229, e di una proroga dei termini previsti per accedere alla integrazione salariale; al contempo l'importanza di modificare la parte della normativa riguardante la sospensione del pagamento di tasse e contributi». Il Commissario Errani ha presentato un quadro della complessa situazione post sisma e il punto delle iniziative già attuate e in corso di attivazione per fronteggiare quella che è ancora un'emergenza di grandi proporzioni. Ci si è confrontati poi su alcune priorità per la ricostruzione e per ricreare condizioni di sviluppo nelle aree terremotate. «Abbiamo apprezzato - ha detto Mastrovincenzo - la disponibilità al confronto del Commissario e la sua volontà di tenere con le organizzazioni sindacali un rapporto di fattiva collaborazione». 22/12/2016
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