Ricerca

22/04/2021 “Donne Diritti Lavoro Libertà” Assemblea regionale CGIL CISL UIL Marche
Mercoledì 21 aprile 2021 alle ore 10 Assemblea regionale, in modalità videoconferenza, sul tema:  “Donne Diritti Lavoro Libertà”. L'iniziativa è promossa dalle Segreterie regionali di CGIL, CISL, UIL Marche.    
Continua a leggere
21/04/2021 Cgil Cisl Uil Ancona: «Il cambio alla Presidenza dell’Autorità Portuale non pregiudichi i progetti avviati»
  Da tempo, come CGIL CISL UIL di Ancona, abbiamo ricordato ad ogni occasione e ad ogni interlocutore che il porto di Ancona  costituisca uno snodo centrale per lo sviluppo dell’intera regione Marche. D’altra parte ci lavorano circa 6000 persone, vi transitano, al netto della pandemia, oltre un milione di passeggeri e oltre 11 milioni di tonnellate di merci. Il porto di Ancona incide per il 2,7% del PIL della regione Marche, una risorsa decisiva  in una fase di ridimensionamento dell' economia regionale che dura da alcuni anni. Già da mesi ci eravamo spesi affinché non venisse pregiudicata, nella delicata fase del rinnovo  della presidenza  dell’ Autorità portuale, l’imponente progettualità già in atto. Si tratta di progetti legati allo sviluppo della cantieristica navale per circa 80 milioni di euro, al settore delle crociere per oltre 20 milioni, all’intermodalità e al sistema delle infrastrutture che coinvolge anche il progetto di uscita a nord dalla città. Ad essi si aggiunge un percorso di recupero culturale e identitario del porto per i cittadini e i visitatori di Ancona. Queste iniziative hanno confermato il ruolo strategico del porto di  Ancona come terminale di un corridoio che collega l'Italia al Nord Europa e come snodo fondamentale delle nuove rotte Est-Ovest, ruolo che non può in nessun modo essere messo in discussione: ruolo strategico che il porto di Ancona ha all’interno del sistema portuale posto nel centro Adriatico, crocevia primario di traffici economici e culturali, importanti non solo per la nostra regione ma per tutte le regioni limitrofe. Come CGIL CISL UIL riteniamo indispensabile una continuità di percorso per i progetti  avviati e in questo senso ci aspettiamo un impegno significativo che deve essere dimostrato soprattutto dalla Regione Marche, assieme a tutte le istituzioni e alle forze sociali e imprenditoriali. Serve uno sforzo ulteriore di concretizzazione, ad iniziare dalla puntuale “messa a terra” dei vari progetti; va scongiurato ogni tentativo campanilistico di accaparramento di risorse, in spregio di qualsiasi, seria,  valutazione economica e di contesto. Qualsiasi penalizzazione dello scalo marchigiano  ci vedrà attivamente contrari: ciò è tanto più vero, quando si sente parlare di nuove dorsali Tirreno-Adriatico che – senza reale motivazione di merito – lederebbero la pianificazione europea (Reti Ten-T) e finirebbero per penalizzare definitivamente il porto naturale di Ancona e una intera regione. Su questo misureremo, fin dalle prossime settimane, l’operato della AdSP e della Regione Marche. Gravi sarebbero le responsabilità verso un territorio già in difficoltà, se l’asse delle scelte perdesse di vista il merito, a vantaggio di altri criteri meno oggettivi; piuttosto, va rapidamente incrociata – con reale capacità di governo – la progettazione in essere con le opportunità derivanti dalle nuove risorse europee.  Auspichiamo inoltre continuità nel confronto franco e costruttivo che in questi anni non è mai venuto meno tra l'ente portuale e le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil: per questo motivo chiediamo, in tempi estremamente rapidi, l’avvio del confronto sindacale con la nuova dirigenza dell'Autorità Portuale.    
Continua a leggere
19/04/2021 "Le demenze in epoca di pandemia": webinar con il dott. Pelliccioni dell'Inrca
Venerdì 23 aprile, dalle ore 16 alle 17.30 circa, si terrà in forma di videoconferenza il seminario “Le demenze in epoca di Pandemia” organizzato da Anteas Marche, Anteas Falconara - Chiaravalle, Fnp Cisl Marche e Cisl Marche nell'ambito del progetto "Non solo io: percorsi di cura". Interverrà il dott. Giuseppe Pelliccioni, Direttore dell'UOC Neurologia / Centro Diurno Alzheimer / Stroke Unit dell'Inrca di Ancona. Modera l'incontro Carmen Carotenuto (Fnp Cisl Marche). Per richiedere il link di partecipazione inviare una mail all'indirizzo anteasmarche@gmail.com
Continua a leggere
16/04/2021 «Ripensare lo sviluppo delle Marche» Intervento di Sauro Rossi sul Sole 24 ORE
«Le Marche hanno indici simili a quelli delle regioni del Mezzogiorno più che a quelle del Centro-Nord, eppure il governo centrale non fa scattare quelle misure di sostegno che stanno consentendo e consentiranno al Sud di recuperare il gap con il resto del Paese che va più veloce». Sauro Rossi, Segretario Generale della Cisl Marche, non nasconde la sua preoccupazione per una lettura basata su vecchi schemi e oggi «molto penalizzante». L'essere regione cerniera, e non solo per la sua collocazione geografica, rischia di essere «una condizione penalizzante» e un'ulteriore criticità, che va a sommarsi alla piccola dimensione delle imprese, all'isolamento infrastrutturale, all'impatto pesante di quattro crisi in 12 anni e a territori che, specie nelle aree interne, si stanno spopolando; nello stesso periodo, sono andati persi 30 mila posti di lavoro: si tratta in gran parte di autonorni, che da sempre rappresentano una delle peculiarità del modello marchigiano. «Perdiamo in efficienza e quel modello non esiste più - ammette Rossi -. Tutte le Marche valgono, in termini demografici, come tutto l'hinterland di Milano, ma su un territorio che è nove volte più grande». Così la sfida della competitività richiede più energia, anche perché l'obiettivo proposto dal sindacato è ambizioso: «Capire come questa regione è in grado dl affrontare lo sviluppo sostenibile». La strada proposta dalla Cisl si regge su un metodo e su contenuti. Il sindacato sta organizzando una serie di tavoli tematici, che successivamente saranno aperti alle altre sigle per diventare una piattaforma di confronto con le associazioni datoriali, con le quali il rapporto è storicamente non conflittuale. «Una capacità di dialogo che è un vantaggio in questo momento, ma non è scontata e va costantemente alimentata» osserva Rossi, che guarda a uno sforzo comune di imprese, mondo del lavoro e istituzioni, «per selezionare gli interventi tra diverse opzioni e mirare a uno sviluppo più equilibrato delle Marche, a cominciare dalle aree colpite dal sisma». Il leader della Cisl mette in fila anche i temi prioritari da affrontare: «Riqualificare il manufatturiero, che resta la spina dorsale dell'economia regionale, attraverso produzioni a più alto contenuto tecnologico, orientando allo stesso modo il sistema dei servizi perché possa essere un supporto efficace per le imprese». E, insieme, quelli storicamente più cari al sindacato, che chiede di incrociare le politiche aziendali con quelle del territorio, di guardare al giovani «perché le dinamiche del lavoro evidenziano ornai da anni numeri in negativo», e alle donne, «rendendo più distribuite le respon-sabilità familiari attraverso un'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro». Non per ultimo, il modo di concepire il trasporto pubblico nei prossimi anni, «aprendo un ragionamento coordinato con il coinvolimento di tutti i settori produttivi per ridisegnare la mobilità di città e borghi delle Marche». di Michele Romano,  Il Sole24 ORE del 16 aprile 2021
Continua a leggere
15/04/2021 Progetto PROT: come il Covid ha cambiato le nostre abitudini di vita e i nostri consumi alimentari
PROT - Percorsi di Ricerca Orientamento e Tutela è un progetto finanziato dalla Regione Marche con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (art. 72 D. Lgs. n. 117/2017) ed è realizzato da Adoc Marche, Adiconsum Marche Aps, Anolf Marche odv, Banca del tempo Macerata e LAV Marche.L'iniziativa si propone di generare percorsi (PROTocolli) innovativi (PROTotipi) di difesa e tutela (PROTezione) di consumatori alle prese con le insidie poste dalle nuove tecnologie e da strategie di marketing sempre più sottili e, per certi versi, potenzialmente manipolative, in grado di portare a consumi non consapevoli e dannosi per la salute ed il patrimonio. Il Progetto intende sperimentare, promuovere e sostenere una rete di interventi finalizzati a educare e tutelare i consumatori, con particolare riferimento a giovani, anziani ed immigrati. Lo scopo del progetto è rilevare i cambiamenti nelle abitudini di vita e nei consumi alimentari nel corso dell'ultimo anno, condizionato dalla pandemia di Covid 19 e dalle limitazioni ad essa correlate. Tramite il form sottostante, è possibile compilare il questionario e partecipare al progetto. Caricamento…
Continua a leggere
13/04/2021 Fai Cisl Marche, Danilo Santini eletto segretario generale
Danilo Santini è il nuovo Segretario Generale della Fai Cisl Marche. Ad eleggerlo è stato il Consiglio Generale della federazione regionale riunitosi oggi in presenza a Fermo nel pieno rispetto delle normative anti Covid, con la partecipazione del Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, e del Segretario Generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota. «Da parte mia e da tutta la segreteria nazionale – ha detto Rota nel suo intervento – auguri di buon lavoro e congratulazioni a Danilo, ha conoscenza e sufficiente esperienza per interpretare al meglio i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori, è la persona giusta per rafforzare la nostra rappresentanza in un territorio in cui l’agroalimentare ha conosciuto una crescita sia quantitativa che qualitativa enorme, e su di lui abbiamo riscontrato un consenso ampiamente condiviso. Riconoscenza e un grande ringraziamento vanno a Giuseppe Giorgetti per il lavoro svolto in questi anni con passione e coerenza, dando alla federazione regionale unità e radicamento nel tessuto sociale e produttivo.» Danilo Santini, 47 anni, originario di Fano, ha iniziato la sua militanza nella Fai Cisl Pesaro dal 2000, prima come operatore e poi, per due mandati, come Segretario Generale, ed è diventato componente della segreteria regionale nel 2013, dove ha esercitato le sue deleghe su pesca, forestazione, consorzi di bonifica, cooperative agricole, diventando nel 2016 anche segretario amministrativo. Per il settore pesca, in particolare, svolge il ruolo di coordinatore regionale e dal 2018 segue i lavori della Commissione acquacoltura a Bruxelles. La Fai Cisl Marche conta quasi 4 mila iscritti. A guidare la federazione, al fianco di Danilo Santini, saranno Gabriele Monaldi, eletto Segretario Generale aggiunto, e Anna Barba e Stefano Pepa in qualità di componenti di segreteria. Erano presenti al Consiglio Generale anche Alfonso Cifani, della Ast Cisl Fermo e Maurizio Andreolini, vicepresidente di Terra Viva Marche. «Ringrazio tutti coloro che nella federazione mi hanno aiutato a crescere – ha detto Santini – praticando la cultura delle relazioni industriali e del dialogo sociale anche in situazioni difficili e complesse, nell’ottica di trovare sempre soluzioni a favore dell’occupazione e della qualità del lavoro ». Tra i temi emersi durante gli interventi, particolare rilievo hanno avuto le mobilitazioni in corso in questi giorni a livello nazionale sia per i lavoratori agricoli, esclusi dai ristori nonostante abbiano perso milioni di giornate di lavoro, che per gli operai idraulico forestali, senza contratto nazionale dal 2012.      
Continua a leggere
10/04/2021 Decreto Sostegni 10 Aprile 2021 mobilitazione dei lavoratori agricoli : presidi ad Ancona e Ascoli Piceno
Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, il 10 Aprile 2021 mobilitano  i lavoratori e le lavoratrici del settore agricolo, a sostegno delle loro proposte di modifica al decreto Sostegni, con presidi davanti  alle Prefetture di tutta Italia. Nelle Marche si sono tenuti presidi davanti alle Prefetture di Ancona in piazza del Plebiscito,  per le province di Ancona Pesaro Macerata,  e di  Ascoli Piceno, in piazza del Popolo,  per le province di Fermo ed Ascoli Piceno. I lavoratori stagionali agricoli, essenziali in tutte le fasi della pandemia, sono stati dimenticati anche dal governo Draghi, discriminati ed esclusi dal diritto di ricevere un “sostegno”. Sono un milione le lavoratrici e i lavoratori che hanno perso giornate di lavoro a causa dell’emergenza sanitaria in corso; con loro il governo ha dimenticato anche gli stagionali degli agriturismi, da un anno senza lavoro e senza alcun sostegno al reddito. Vogliamo ricordare a tutti e alla politica in primis che le lavoratrici e i lavoratori agricoli sono essenziali sempre, non solo quando è stato chiesto loro di seguitare a lavorare, garantendo per mesi cibo sulle tavole di tutti. Oggi a questi lavoratori vanno garantiti diritti contrattuali, un reddito dignitoso e sostegni adeguati come ad altre categorie di lavoratori. La mobilitazione ed i presidi del 10 aprile 2021 sono necessari a rivendicare con forza , alla Autorità prefettizia in rappresentanza dello stato centrale, le ragioni di migliaia di famiglie di lavoratori del settore agricolo, ridotte in povertà dalla drastica diminuzione delle giornate di lavoro e della necessità di avere un adeguato sostegno .  
Continua a leggere
08/04/2021 Commissione Pari Opportunità. Cgil Cisl Uil : " Promuovere uguaglianza, diritti e cultura della condivisione e non quella della separatezza dei ruoli"
All’indomani dall’insediamento della nuova Commissione per le Pari Opportunità, dalla quale è stata esclusa la presenza delle Organizzazioni Sindacali, «fatto gravissimo - sottolineano le Segretarie di CGIL CISL UIL Marche -  che abbiamo prontamente contestato», i Consiglieri regionali Menchi, Biondi e Marinelli (Lega) hanno presentato una Proposta di legge regionale per modificare la Legge n.9/1986 istitutiva della CPO e allargarne la composizione di ulteriori 6 componenti. Nella relazione illustrativa della proposta di legge si legge che l’obiettivo è quello di “integrare la rappresentanza del mondo femminile con particolare riguardo ad alcuni aspetti della vita familiare e sociale” e “portare la voce di donne che, per la propria condizione di disabilità o per farsi carico di impegni familiari legati alla condizione di cargiver -nel testo è scritto proprio così - rispetto ai propri figli e/o ad anziani, si trovano in una situazione di difficile inserimento nel mondo del lavoro o comunque di rinuncia rispetto a percorsi di crescita e realizzazione professionale”.  Se questa è la finalità dichiarata, occorre innanzitutto ricordare che, nel passato, il tema della disabilità è sempre stato affrontato dalla CPO non solo nello specifico gruppo di lavoro ma anche  promuovendo e sostenendo concretamente specifici progetti per affrontare il tema della disabilità coerentemente al compito che la legge attribuisce alla CPO di rimuovere ogni discriminazioni e di promuovere le pari opportunità. In realtà, dietro a quello che appare come un semplice allargamento del numero delle componenti si nasconde lo snaturamento profondo del ruolo e della funzione della CPO che sarà composta da “ventisette donne che abbiano riconosciuta esperienza sulla condizione femminile nei suoi diversi profili con particolare attenzione a donne madri, madri di figli con problemi di disabilità e donne esse stesse portatrici di disabilità, donne con carichi familiari, le quali siano rappresentative dei movimenti e/o delle diverse culture del mondo femminile”.  Secondo Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, Segretarie di CGIL CISL UIL Marche, «per far parte della CPO occorrerà essere innanzitutto madri, donne con carichi familiari o donne disabili: una proposta inaccettabile che contestiamo con forza, perché espressione di una cultura arcaica e patriarcale che vuole le donne relegate all’interno delle mura domestiche nel ruolo di madri amorevoli, angeli del focolare dedite alla cura di figli e familiari. Una proposta che nei fatti nega decenni di battaglie per la libertà, l’uguaglianza, i diritti e l’autonomia delle donne».  «Siamo le prime a rivendicare la necessità del riconoscimento, anche ai fini previdenziali, del lavoro di cura ma ciò deve avvenire promuovendo il valore dell’uguaglianza e la cultura della condivisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne, come dimostra anche l’importanza del tema della conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie di lavoratori e lavoratrici, per questo riteniamo necessario rivendicare un’adeguata rete di welfare, a partire dai servizi per la prima infanzia e per la non autosufficienza. - rilanciano con forza le Segretarie di CGIL CISL UIL Marche  -  Obiettivi e valori che pensavamo essere ormai patrimonio comune”.  Dunque, aggiungono, «dopo aver escluso il Sindacato dall’attuale CPO, di fatto negando il valore di organizzazioni sociali che rappresentano migliaia di lavoratrici e pensionate e disconoscendo la necessità di superare le troppe diseguaglianze ancora presenti nel mondo del lavoro, la Regione enfatizza l’immagine della donna che si dedica alla cura rinunciando al lavoro e alla crescita e realizzazione professionale. Una regione che sembra dimenticare che purtroppo per molte donne questa non è una scelta ma una necessità e così facendo certifica le diseguaglianze e la mancanza di un welfare adeguato anziché agire concretamente per garantire diritti e opportunità.  Ci opporremo in ogni modo a tale visione - concludono e ribadiscono  Barbaresi, Ilari e Mazzucchelli - a tale visione visione e a scelte arretrate e pericolose che vorrebbe riportarci indietro di 50 anni.»    
Continua a leggere
08/04/2021 Contributo al locatore per riduzione canoni locativi: Sicet Marche informa
Le condizioni per beneficiare del rimborso  sono: 1) il contratto deve essere già registrato al 29 ottobre 2020; 2) il rimborso è sulle riduzioni che avverranno nell'anno 2021; 3) il motivo della riduzione deve essere riconducibile alla situazione pandemica dovuta al Covid; 4) deve essere fatta la comunicazione telematica all'Agenzia delle Entrate della riduzione; 5) tali rimborsi si applicano soltanto per quei contratti stipulati in comuni ad alta densità abitativa (Macerata, Civitanova Marche, Recanati e Potenza Picena).   NOTA BENE: • il contributo al locatore per la riduzione dell'affitto non è automatico perché le risorse stanziate potrebbero essere insufficienti per soddisfare integralmente tutte le domande ammesse al beneficio, in quanto verrà riconosciuto nei limiti di spesa di 50 mln di Euro previsti dal Decreto Ristori; •  il contributo è a fondo perduto fino al 50 per cento della riduzione del canone, entro il limite  massimo  annuo  di 1.200 euro per singolo locatore.   Ad oggi ancora attendiamo disposizioni dell'Agenzia delle entrate riguardo la modalità di richiesta di tale rimborso.
Continua a leggere
07/04/2021 2. Lavoro e occupazione nelle Marche tra 2008 e 2020
  di Sauro Rossi, Segretario Generale Cisl Marche   L’andamento del mercato del lavoro Il mercato del lavoro marchigiano ha nel lavoro femminile e in quello giovanile due annose aree di criticità. Nell’annus horribilis che abbiamo alle spalle tali problematicità si sono acuite. Come appare chiaro dalla tavola 1, rispetto al 2019, le donne occupate sono diminuite di 8.443 unità  (-3%) e i Neet (giovani dai 15 ai 34 anni che non studiano e non lavorano) sono aumentati di 7.478 unità (+15,9%). Vi è però un fenomeno su cui ci si sofferma poco, che emerge prepotentemente: il calo degli occupati tra i lavoratori autonomi (- 13.030 unità, pari al - 8,2%).   Tavola 1 - Dati di sintesi sul mercato del lavoro nelle Marche Fonte: Istat                2020-2019              2020-2008 Valori assoluti Valori % Valori assoluti Valori % Occupati dipendenti -1,070 -0,2 -9,574 -2,0 Occupati indipendenti -13,030 -8,2 -20,846 -12,5 Occupati uomini -5,657 -1,6 -23,594 -6,3 Occupati donne -8,443 -3,0 -6,826 -2,4 Occupati tempo pieno -9,850 -1,9 -45,322 -8,1 Occupati part time -4,250 -3,8 14,902 15,9 Occupati totale -14,100 -2,2 -30,420 -4,7 Disoccupati uomini -3,377 12,7 8,003 52,9 Disoccupati donne -7,286 -21,6 9,662 57,8 Disoccupati totale -10,664 -17,720 17,665 55,458 Inattivi uomini 5,139 4,9 -6,855 -5,9 Inattivi donne 11,622 6,9 -21,138 -10,5 Inattivi totale 16,762 6,139 -27,991 -8,808 Forze lavoro uomini -9,035 -2,4 -15,592 -4,0 Forze lavoro donne -15,729 -5,0 2,837 1,0 Forze lavoro totali -24,763 -3,556 -12,754 -1,864 Neet 15-34 totali 7,478 15,9 5,625 11,5 Imprese attive -1188 -0,8 -14502 -9,1   Ciò rappresenta uno degli elementi più significativi della perdita di specificità del modello occupazionale marchigiano che, fino a qualche anno fa, aveva quel tipo di attività ben al di sopra della media nazionale. Se la conferma dei problemi per donne e giovani, l’incremento degli inattivi (+16.762) ed il crollo della forza lavoro (- 24.763) sono i dati salienti del confronto tra 2020 e 2019, il confronto tra 2020 e 2008 - anno  che segnò l’inizio della crisi economica “tradizionale” e che ha preceduto quelle indotte da “sisma” ed emergenza Covid-19 - offre altre chiavi di lettura per interpretare i profondi mutamenti del lavoro nelle Marche . Lo scorso anno, rispetto al 2008, si sono registrati 30.420 occupati in meno (per il 77.56% uomini), dei quali 20.846 erano lavoratori autonomi. Nel 2020  perciò, rispetto a 12 anni prima, c’erano al lavoro 23.594 uomini in meno (- 6.3%).  Anche le donne, occupate in questo lasso di tempo, sono diminuite, ma  solo del 2,4%,  pari a 6.825 unità in meno.  Va comunque tenuto presente che il divario di genere, seppur ridotto nei 12 anni considerati, nelle Marche continua ad essere consistente: per  tasso di attività, con un -14,8%, e per tasso di occupazione, con un -15,5%  di donne  rispetto agli uomini. E’ anche la struttura occupazionale ad essere cambiata in profondità. Nel 2020 vi sono  stati – 45.322 occupati a tempo pieno, + 14.902 part-time e + 17.720 disoccupati rispetto al 2008. La tabella 1 riporta i dati dell’osservatorio INPS, secondo il quale nel 2020 il 37,8% dei nuovi  contratti sono stati a tempo determinato; il 17% intermittenti; il 14% in somministrazione; il 13% a tempo indeterminato; il 5,8% apprendistato. La componente femminile ha prevalso su quella maschile solo nel lavoro stagionale (53,5% vs 46,5%) e l’ha sostanzialmente eguagliata sull’intermittente (50,1% vs 49,9%).   Tabella 1 - Nuovi rapporti di lavoro Fonte: Inps, Osservatorio 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Valori assoluti T. indeterminato 20.996 41.273 23.247 19.276 22.499 24.689 18.145 T. determinato 65.160 61.165 65.497 87.798 94.267 78.870 52.641 Apprendistato 8.504 7.018 8.319 10.293 11.781 12.407 8.127 Stagionale 12.724 13.519 13.651 16.292 17.225 20.490 17.209 Somministrazione 24.362 28.425 33.168 41.851 44.265 29.481 19.570 Intermittente 12.684 9.846 10.091 31.671 34.901 36.470 23.714 Totale 144.430 161.246 153.973 207.181 224.938 202.407 139.406 Percentuale T. indeterminato 14,5 25,6 15,1 9,3 10 12,2 13 T. determinato 45,1 37,9 42,5 42,4 41,9 39 37,8 Apprendistato 5,9 4,4 5,4 5 5,2 6,1 5,8 Stagionale 8,8 8,4 8,9 7,9 7,7 10,1 12,3 Somministrazione 16,9 17,6 21,5 20,2 19,7 14,6 14 Intermittente 8,8 6,1 6,6 15,3 15,5 18 17 Totale 100 100 100 100 100 100 100   La tabella 2 mostra il netto calo delle imprese attive (-14.502) nel 2020 rispetto al 2009. Le diminuzioni di assoluto rilievo si registrano in agricoltura (- 8.582), costruzioni (- 4.233), commercio (- 3.946) ed attività manifatturiere (- 3.079); mentre segni di espansione vi sono per noleggio e agenzie di viaggio (+ 1.332), attività immobiliari (+ 1.077) ed attività professionali (+ 1.020).   Tabella 2 - Imprese attive per settore di attività (Ateco 2007)    2020-2019 2020-2009 Valori assoluti % Valori assoluti % A - Agricoltura, silvicoltura e pesca -577 -2,2 -8.582 -25,3 B - Estrazione di minerali da cave e miniere -1 -1,3 -31 -28,7 C - Attività manifatturiere -296 -1,6 -3.079 -14,4 D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 5 1,1 344 262,6 E - Fornitura di acqua - Reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 3 1,0 41 16,1 F - Costruzioni -94 -0,5 -4.233 -17,7 G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli -558 -1,6 -3.946 -10,3 H - Trasporto e magazzinaggio -50 -1,3 -985 -21,0 I - Attività dei servizi alloggio e ristorazione 74 0,8 955 10,7 J - Servizi di informazione e comunicazione 43 1,5 536 22,5 K - Attività finanziarie e assicurative 3 0,1 195 6,6 L - Attività immobiliari 139 1,9 1.077 17,3 M - Attività professionali, scientifiche e tecniche 47 0,9 1.020 23,3 N - Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 89 2,2 1.332 46,2 O - Amministrazione pubblica e difesa - Assicurazione sociale obbligatoria 0   3   P - Istruzione 26 4,6 205 53,0 Q - Sanità e assistenza sociale 1 0,1 278 46,2 R - Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento -10 -0,4 418 22,4 S - Altre attività di servizi -25 -0,4 236 3,5 T - Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico... -1   0   U - Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 0   0   X - Imprese non classificate -6 -20,7 -286 -92,6 TOTALE Attività Economiche -1.188 -0,8 -14.502 -9,1   Nel lungo periodo, in un mercato del lavoro che invecchia, il tasso di attività per la fascia di età 55-64 anni cresce di circa il 24%, la situazione relativa ai giovani conferma tutta la propria drammaticità. La tabella 3 mostra che tra 2008 e 2020 il tasso di attività in età compresa tra i  18-29 anni è calato dell’8,7% (- 10,3% uomini e – 7,4% donne), quello di occupazione del 13,2%, (- 14,3% uomini e - 12,8% donne). Nel contempo è salito quello di disoccupazione (+10,5%) e quello di inattività (+8,7%),si evidenzia, inoltre,  che le donne mostrano più costanza nella ricerca di lavoro.       Altro elemento particolarmente critico è la crescita esponenziale del cosiddetto part-time involontario tra 2004 e 2019; crescita che comunque vede le Marche leggermente al di sotto dell’Emilia Romagna (- 0,5%) e dell’Italia (- 1,7%) ciò che colpisce però è la fortissima disuguaglianza di genere, perché il fenomeno riguarda in modo particolare l’occupazione femminile. Nella nostra regione le donne in part-time aumentano del 12,1%,  mentre gli uomini soltanto del 3,3% (tabella 4, in appendice).   Occupazione: andamenti settoriali Il mercato del lavoro nelle Marche vede nelle questioni giovanile e femminile le “storiche” aree di criticità. Questo dipende dalla struttura del sistema produttivo incentrato su micro e piccole aziende operanti in settori maturi, che non trovano più nei distretti tradizionali il fattore territoriale competitivo  ma anche da un sistema di servizi meno sviluppato nelle professioni più avanzate. In merito alla realtà manifatturiera regionale e ai relativi approfondimenti  occupazionali  è possibile consultare  il Rapporto Cisl Marche sulla Competitività del 1 marzo 2021. Qui  vogliamo ricordare che la progressiva perdita di settori a prevalente forza lavoro femminile ha comportato nel tempo una forte differenziazione di genere: nel 2019 il 35% dell’occupazione totale maschile era impegnato nella manifattura, solo il 20%  era femminile. La restante quota di occupazione femminile è pressoché totalmente impegnate nei servizi (il 77,3% contro il 51,3% dei maschi), benché complessivamente il comparto abbia una capacità occupazionale inferiore all’Emilia Romagna e all’area euro (tabella 5, in appendice). Della quota femminile il 28,6% è impegnata nel settore del commercio, alloggio e ristorazione, attività di servizio domestico; il 37,8% nei settori ad alta intensità di conoscenza (contro rispettivamente il 19% ed il 23,8% dei maschi). Va evidenziato però  che nei settori commercio e servizi è cresciuta dal 2008 del 4,6%,  mentre in quelli ad alta conoscenza soltanto del 2,7%. Per approfondire l’analisi sui servizi, merita attenzione il comparto della salute e dell’assistenza sociale. Nella tabella 6 è evidente lo scarto negativo dell’occupazione, in questi settori,   tra Italia e Area euro. Le Marche stanno ancor peggio. Il divario arriva al 4% ed è evidente la differenziazione  di genere (occupazione femminile pari al 13%, quella maschile al 3.4%).   Tabella 6 - Salute umana e attività di assistenza sociale (fonte: Eurostat) (Percentage of total employment) 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Euro area 9,7 10,2 10,6 10,8 11,1 11,2 11,3 11,4 11,5 11,5 11,5 11,7 Germany 11,3 11,8 12,2 12,3 12,5 12,3 12,5 12,7 12,8 12,9 13,0 13,3 Spain 6,3 7,1 7,5 7,9 8,0 8,0 8,2 8,1 8,2 8,3 8,4 8,5 France 12,1 12,5 13,0 13,1 13,4 14,0 14,5 14,7 14,6 14,8 14,6 14,6 Italy 7,1 7,2 7,3 7,5 7,9 8,0 8,1 8,0 8,1 8,1 8,2 8,2 Emilia-Romagna 7,2 7,6 7,4 7,4 7,7 8,0 8,2 8,7 8,4 7,9 7,9 8,3 Centro (IT) 6,7 6,8 7,1 7,4 8,1 7,5 7,4 7,6 7,5 8,0 8,1 8,3 Marche 6,0 6,2 6,5 6,4 7,5 7,2 6,9 6,7 6,9 8,0 7,6 7,7 Marche maschi 2,5 2,8 3,2 3,4 4,1 3,6 3,1 3,5 3,6 4,2 3,6 3,4 Marche femmine 10,6 10,7 10,8 10,3 11,9 11,8 11,7 10,8 11,2 13,0 12,7 13,0   Per completare il quadro dei settori economici, da una breve analisi dell’occupazione in agricoltura, che in Eurostat comprende anche silvicoltura, pesca, estrazione mineraria e cava, emerge  che dal 2008 al 2019 il numero degli addetti è  cresciuto del 0,9% ( vedi tabella 7 in appendice). Un dato significativo soprattutto perché legato  a produzioni di qualità,  ma che rimane però sottodimensionato rispetto all’Italia (- 1,2%) e all’Emilia Romagna (- 0,8%). Le criticità della struttura economico-produttiva della regione trova ulteriore conferma nel tasso di occupazione per titolo di studio ( vedi tabella 8 in appendice). Il calo negli anni riguarda tutti i titoli di studio  fino al diploma  e nel 2020 anche i laureati, che peraltro nelle Marche presentano un dato al di sotto dell’Emilia Romagna (- 4,9%) e del Centro (- 0,9%). I dati Eurostat relativi al tasso di occupazione sulla base degli anni trascorsi dal conseguimento del titolo di studio più elevato (tavola 2) evidenziano come nelle Marche  la maggiore difficoltà  è quella di trovare lavoro nel primo periodo (da 1 a 3 anni), sia per il livello secondario che per quello terziario, rispetto all’area euro e all’Emilia Romagna. Successivamente i tassi tendono ad allinearsi, soprattutto per la fascia superiore.   Tavola 2 Tassi di occupazione dei giovani non iscritti all'istruzione e alla formazione, per livello di istruzione. - Anni dal completamento del livello di istruzione più elevato (in %pop. 15-34 anni) Istruzione secondaria superiore e post secondaria (livelli 3 e 4) Istruzione terziaria (livelli 5-8) da 1 a 3 da 3 a 5 oltre 5 da 1 a 3 da 3 a 5 oltre 5 Euro area 72,6 78,7 78,9 83,8 87,3 87,2 Italy 50,5 67,8 68,5 64,9 81,2 82,5 Emilia-Romagna 68,7 78,1 79,8 80,7 87,0 87,6 Centro (IT) 49,4 71,6 71,9 67,7 83,1 84,4 Marche 55,8 77,9 78,7 69,0 87,2 89,1   D’altra parte, le difficoltà di assorbimento della forza lavoro qualificata è esemplificata dal tasso di occupati sovraistruiti, che per l’ISTAT “rappresenta la percentuale di occupati che possiedono un titolo di studio superiore a quello maggiormente posseduto per svolgere quella professione sul totale degli occupati”, fenomeno che colpisce soprattutto la quota femminile (tavola3). Così come l’indice di mobilità dei laureati residenti nella regione mostra la perdita netta della possibile forza lavoro altamente qualificata.     Occupazione e retribuzioni Il quadro generale sul mercato del lavoro nelle Marche non può non avere effetti anche sulle retribuzioni. Prendendo a riferimento la retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti nel 2018, lo scarto in negativo tra le Marche e l’Emilia Romagna è di € 4.300 e con l’Italia di € 2.464 (tabella 9, in appendice).Dal punto di vista percentuale, la regione registra una differenza : del - 18,3% con l’Emilia Romagna; del - 6,8% con la Toscana; del  - 8,6% con il Centro e  del - 11,4% con l’Italia. Particolarmente accentuate sono poi le differenze di genere delle retribuzioni medie (tavola 4). Rispetto alle media regionale, i dipendenti maschi percepiscono mediamente € 3.140 in più  (17,1%), mentre le dipendenti femmine € 3.939 in meno (- 21,1%). La retribuzione lorda oraria in media aritmetica – che ovviamente nasconde le differenze – rileva comunque una differenza crescente al crescere del livello di studio, pur rimanendo le Marche sempre al di sotto delle altre aree (tavola 5).                 Tavola 5 – Retribuzione lorda oraria per ora retribuita delle posizioni lavorative dipendenti in euro per titolo di studio (media).     Anno 2017 nessuno, lic. elementare e media diploma laurea e post-laurea     Italia 12,12 14,32 19,18     Emilia-Romagna 12,67 14,78 18,32     Centro 12,10 14,15 19,27     Marche 11,72 13,13 15,71     Differenze rispetto alle Marche (€)     Italia -0,40 -1,19 -3,47     Emilia-Romagna -0,95 -1,65 -2,61     Centro -0,38 -1,02 -3,56                     Le proposte della Cisl Marche per il mercato del lavoro L’analisi prospettica dei dati evidenzia un quadro fluido per cui, nonostante la permanenza di alcune costanti, per la sua evoluzione o involuzione saranno determinanti le scelte relative alle politiche attive del lavoro e alle politiche dell’istruzione e della formazione da mettere in atto in maniera integrata e coerente con la visione di sviluppo per la nostra regione. In particolare vogliamo soffermarci  sulle politiche per la formazione perché riteniamo siano centrali nell’era dell’innovazione tecnologica, in cui va posta attenzione alla qualità non solo dei processi di digitalizzazione in atto nel Mercato del Lavoro, ma anche delle relazioni che alimentano la partecipazione e che sono alla base della nuova concezione di cura di sé, della comunità, dell’ambiente. Proprio sull’apprendimento permanente, sul consolidamento e l’acquisizione delle competenze tecnologiche, sociali e cooperative, sulla lotta alle disuguaglianze causate dalla dispersione scolastica e dalla povertà educativa, si deve fondare il nuovo paradigma del lavoro di qualità e dello sviluppo socialmente sostenibile. Per assecondare l’ammodernamento dei sistemi sociali e produttivi è fondamentale orientare il Mercato del Lavoro in modo nuovo e intelligente. In quest’ottica diventa centrale l’orientamento dei giovani e degli adulti nelle transizioni tra scuola secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado, tra scuola e lavoro, tra lavoro e lavoro, con una particolare attenzione alle nuove vulnerabilità sociali e lavorative. Orientare alla formazione di qualità significa innescare processi di autoconsapevolezza virtuosi e significa aumentare nei singoli e nella collettività la propensione all’innovazione e all’intrapresa. Un sistema efficace di orientamento che veda insieme attori istituzionali e sociali può rivelarsi decisivo anche per il potenziamento dei percorsi di studio relativi alle STEM, cioè alle discipline scientifico-tecnologiche, fondamentali per lo sviluppo e l’innovazione produttiva, a cui accede un numero ancora troppo esiguo di studenti, in particolare di studentesse, marchigiani. L’incentivazione delle STEM è una strada da percorrere con convinzione poiché contribuisce a combattere il fenomeno dei Neet e a colmare il divario di genere relativo all’ingresso nel Mercato del Lavoro ma anche alla qualità del lavoro stesso in termini di durata, di posizioni e di retribuzione. Per attraversare e guidare il cambiamento in atto nel mondo del lavoro, in particolare nei settori manifatturiero e dei servizi, riteniamo di capitale importanza qualificare e incentivare le esperienze di Alternanza Scuola Lavoro, potenziare e arricchire l’offerta dell’istruzione e formazione tecnica superiore (ITS e IFTS), dell’istruzione e formazione professionale, delle formazione permanente e della formazione continua per i lavoratori e valorizzare l’apprendistato nei suo tre livelli. L’analisi dei dati infine ci conferma che le politiche del lavoro oggi nel nostro territorio devono essere più che mai connesse e integrate alle politiche di welfare. Indicatore essenziale del lavoro di qualità è anche l’armonizzazione del rapporto tra tempo di vita e tempo di lavoro ottenuta attraverso l’innovazione dei processi organizzativi aziendali e l’integrazione tra welfare territoriale, garantito dalla rete dei servizi pubblici e privati, e welfare contrattuale aziendale coerente ed efficace rispetto ai bisogni rilevati favorendo la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Nella società complessa il tema della conciliazione è centrale per la vita delle persone; occorre affrontarlo non solo in termini di strumenti di conciliazione ma cambiando il concetto stesso di conciliazione, non più prerogativa esclusiva per le donne; solo fondando la conciliazione sulla condivisione si possono superare separatezze che perpetuano stereotipi e discriminazioni. Questo tempo ci ha mostrato sul piano fattuale come possano incidere nel rapporto tra tempi di vita e tempi di lavoro anche le innovazioni tecnologiche e quale possa essere il loro impatto in termini di organizzazione del lavoro. Pensiamo solo alla diffusione del lavoro agile e alla necessità, affinché sia efficace ed efficiente in termini di qualità e di produttività, di investire non solo sulla strumentazione ma soprattutto sulla formazione di nuove competenze e di una cultura organizzativa del lavoro per obiettivi, nella consapevolezza dell’importanza centrale delle relazioni cooperative che vanno oltremodo curate per non amplificare solitudini e nuove forme di ghettizzazione lavorativa. Torniamo alla centralità della sfida formativa e relazionale che solo insieme possiamo vincere decidendo di investire sulle capacità generative e trasformative delle persone e delle nostre comunità.    
Continua a leggere
07/04/2021 Elica: domani incontro in Regione
Si terrà domani l'incontro in Regione tra i vertici di Elica e i sindacati per discutere del piano industriale che prevede circa 400 esuberi, delocalizzando così il 73% della produzione. I lavoratori della Whirlpool di Melano, riuniti in assemblea sindacale, hanno espresso solidarietà per i colleghi di Elica. Il servizio del Tgr Rai Marche con intervista a Massimiliano Nobis, Segretario Nazionale Fim Cisl.
Continua a leggere
07/04/2021 Azienda Unica Rifiuti Ancona, Sindacati: “Non si interrompa il percorso verso l’azienda unica pubblica”
  Domani, 8 aprile, si svolgerà l’Assemblea dell’Ata  (assemblea Territoriale d’ambito) per l’adozione del Piano d’ambito, del rapporto ambientale per la gestione dei rifiuti. E’ una delle innumerevoli adunanze  del complesso iter necessario per l’approvazione, che è iniziato ormai nel 2014;  sin dall’origine, i sindacati si sono schierati per l’individuazione di un’azienda unica  pubblica per la gestione integrata dei rifiuti  e  cioè trasporto,raccolta, smaltimento e spazzamento, così che razionalizzasse le risorse delle diverse aziende pubbliche e desse, anzitutto, risposte in termini di efficienza del servizio,benefici tariffari ai cittadini e ovviamente tutele identiche per tutti i lavoratori. Oggi, invece, la situazione è diversificata all’interno della provincia di Ancona: ci sono circa 600  lavoratori coinvolti di cui alcuni dipendenti di aziende a partecipazione pubblica, altri di aziende private. Per CGIL CISL  e UIL l’azienda unica è il modo piu significativo per effettuare tutti quegli investimenti utili per migliorare i servizi e ridurre i costi, contenere le tariffe senza far pesare sui lavoratori il contenimento dei costi. Per i sindacati, un settore delicato ma altamente strategico come quello dei rifiuti, necessita di un unico soggetto a capitale pubblico che sia garante della trasparenza e della legalità. Il sindacato ha dimostrato coerenza nel perseguire l’obiettivo dell’Azienda unica, la politica meno e  l’impressione è che abbia cambiato idea. Quello che  preoccupa i sindacati è l’atteggiamento di alcuni sindaci: se qualche anno fa, la maggioranza di molte amministrazioni era per l’affidamento in house providing  ad un’ azienda pubblica, ora le esternazioni di alcuni amministratori locali, da Jesi a Fabriano passando per Falconara, evidenziano il contrario. «Auspichiamo che prevalga la ragionevolezza e lo spirito costruttivo sui campanilismi e si proceda all’approvazione definitiva del piano d’ambito. - afferma Stefania Ragnetti Segretaria Generale FP CGIL - Appare chiara, invece, la volontà di qualche amministrazione a far fallire il progetto dell’azienda pubblica unica. Siamo contrari a chi afferma che l’affidamento del servizio ai privati  riduca l’entità della tariffa TARI : non vorremmo che il contenimento dei costi sia a scapito della qualità del servizio e della tutela dei lavoratori». «I rifiuti saranno un business nel prossimo futuro – dichiara Roberto Ascani  Segretario generale FIT CISL -  si può e si deve pensare che anche un’azienda pubblica possa produrre ricchezza per i cittadini tramite un servizio economico ed efficiente, tutelando sicurezza e salute del lavoro nel rispetto del contratto collettivo di settore». Per Giorgio Andreani, Segretario della UIL TRASPORTI, «i cittadini e i lavoratori che vivono con preoccupazione  questa situazione di incertezza, non comprenderebbero perchè la politica non abbia trovato la via maestra per lavorare per il bene comune. Il dubbio che sorge è che ci sia la solita piccola convenienza di bottega che non corrisponde all’ interesse più alto della comunità e del territorio».    
Continua a leggere
07/04/2021 CUP e front office in difficoltà nell'entroterra di Senigallia
Il CUP e front office del territorio dell'entroterra di Senigallia sono ancora in difficoltà. Solo pochi mesi fa gli organici amministrativi dei CUP /Front office nei comuni di Ostra, Ostra Vetere, Arcevia, Serra dè Conti e Corinaldo potevano contare su cinque operatori per fare prenotazioni, cassa o anagrafe sanitaria.  Poi, in seguito ad un pensionamento, gli operatori in servizio sono scesi a quattro. Ora, a causa di un ulteriore pensionamento, entro il mese di giugno prossimo si ridurranno ulteriormente rimanendo in tre.  «Non possiamo accettare questa continua riduzione dei servizi sul territorio - dichiarano Alessandro Mancinelli e Stefania Franceschini della Cisl Fp di Ancona -. Il turn over va garantito integralmente con le doverose assunzioni: è infatti evidente che, riducendo gli organici quasi del 50%, non potrà più essere garantito il livello qualitativo e quantitativo del servizio, e anche le normali assenze per malattie o ferie comporteranno la chiusura degli sportelli». Per altro già oggi, per tali territori, gli uffici di front office/CUP sono aperti solo alcuni giorni a settimana. Il problema è già stato segnalato più volte, sia per il territorio dell'entroterra, che per alcune strutture dell’ospedale di Senigallia, come il laboratorio analisi e la radiologia . «La Direzione di Area Vasta 2 deve farsi carico di assumere tutto il personale necessario - prosegue la Cisl Fp - altrimenti, ancora una volta, dovremo assistere al consueto tentativo di mantenere aperti i servizi a scapito dei lavoratori, o alla depauperazione di altri servizi, già in sofferenza, per recuperare qualche operatore all’ultimo minuto».   
Continua a leggere
07/04/2021 Progetto PROT: come il Covid ha cambiato le nostre abitudini di vita e i nostri consumi non alimentari
PROT - Percorsi di Ricerca Orientamento e Tutela è un progetto finanziato dalla Regione Marche con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (art. 72 D. Lgs. n. 117/2017) ed è realizzato da Adoc Marche, Adiconsum Marche Aps, Anolf Marche odv, Banca del tempo Macerata e LAV Marche. L'iniziativa si propone di generare percorsi (PROTocolli) innovativi (PROTotipi) di difesa e tutela (PROTezione) di consumatori alle prese con le insidie poste dalle nuove tecnologie e da strategie di marketing sempre più sottili e, per certi versi, potenzialmente manipolative, in grado di portare a consumi non consapevoli e dannosi per la salute ed il patrimonio. Il Progetto intende sperimentare, promuovere e sostenere una rete di interventi finalizzati a educare e tutelare i consumatori, con particolare riferimento a giovani, anziani ed immigrati. Lo scopo del progetto è rilevare i cambiamenti nelle abitudini di vita e nei consumi non alimentari nel corso dell'ultimo anno, condizionato dalla pandemia di Covid 19 e dalle limitazioni ad essa correlate. Tramite il form sottostante, è possibile compilare il questionario e partecipare al progetto.   Caricamento…
Continua a leggere
06/04/2021 Politiche abitative, CGIL CISL UIL: “Va modificata la legge regionale per cancellare i requisiti illegittimi ”
Sono state presentate recentemente in Consiglio regionale due proposte di legge, la n. 25 e la n. 26, per modificare l’attuale normativa regionale in materia di politiche abitative, i cui primi firmatari sono rispettivamente i Consiglieri Antonini e Baiocchi. Si ritiene che la Legge regionale n. 36/2005 debba essere al più presto modificata ma le due proposte di legge regionali vanno esattamente nella direzione opposta a quella che sarebbe necessaria. In particolare, nella proposta di legge n. 25, tra i criteri soggettivi per l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica agevolata e sovvenzionata, si prevede che il richiedente risieda da almeno due anni nel comune che emana il bando, criterio che si aggiungerebbe a quello già previsto dalla normativa attuale di risiedere o lavorare da almeno 5 anni nelle Marche.  Evidentemente, i presentatori della proposta di legge sembrano ignorare che, su questo tema, è ripetutamente intervenuta la Corte Costituzionale dichiarando illegittimo il requisito della permanenza residenziale. In particolare, nella sentenza n. 44/2020, e più recentemente nella sentenza n. 9/2021, la Corte Costituzionale, intervenendo rispettivamente sulle leggi regionali della Lombardia e dell’Abruzzo, ha considerato “irragionevole negare l’accesso all’edilizia residenziale pubblica a chi, italiano o straniero, al momento della richiesta non sia residente o non abbia un lavoro nel territorio della Regione da almeno cinque anni”. Questo requisito “non ha alcun nesso con la specifica funzione del servizio pubblico che è quella di soddisfare l’esigenza abitativa di chi si trova in condizioni di effettivo bisogno”.  Dunque, per la Corte il requisito temporale della residenza nel territorio contraddice la funzione sociale dell’edilizia residenziale pubblica e viola i principi di uguaglianza e ragionevolezza e pertanto è incostituzionale.  Quindi, la Legge regionale n. 36/2005 dovrebbe essere modificata al più presto ma per superare il requisito quinquennale di residenza o di svolgimento di attività lavorativa nella regione, la cui incostituzionalità è stata sancita dalla Corte, e non per introdurre un ulteriore analogo requisito altrettanto illegittimo proprio perché metterebbe in secondo ordine le condizioni familiari di disagio economico e abitativo.  Inoltre, nella proposta di legge n. 25, oltre a innalzare al 30% la percentuale di riserva annuale di alloggi a categorie speciali, si introducono ulteriori riserve agli appartenenti alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco e nuclei familiari con meno di 35 anni e a nuclei monoparentali. Tali riserve vanno respinte poichè finirebbero per assorbire oltre la metà degli alloggi disponibili, snaturando così la funzione sociale dell’edilizia popolare volta a rispondere ai bisogni primari come quello abitativo di chi si trova in condizioni di effettivo bisogno.  Le due proposte di legge introducono, poi, l’esclusione dall’accesso agli alloggi a coloro che abbiano riportato condanne penali per reati di vario genere: esclusione non condivisibile e di dubbia costituzionalità. Infatti, nella Sentenza n. 9/2021, la Corte Costituzionale ha eccepito che tra i reati ostativi alla partecipazione ai bandi di concorso o implicanti decadenza dall’assegnazione vi siano quelli che non hanno un diretto collegamento tra la condotta criminosa e l’utilizzo improprio dell’alloggio.  Se da un lato può essere comprensibile la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio per coloro che siano stati condannati per reati in materia di violenza familiare o reati connessi all’uso dell’abitazione, fermo restando che i conviventi mantengano il diritto di abitazione e titolarità del contratto, c’è da chiedersi se una legge regionale possa intervenire per introdurre quella che nei fatti può essere considerata una sanzione accessoria.  Per tali ragioni, Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Claudia Mazzucchelli, Segretari di CGIL CISL UIL Marche, chiedono al Consiglio regionale «di rivedere le proposte presentate e alla Giunta di aprire al più presto un confronto con le Organizzazioni sindacali confederali e con i Sindacati degli inquilini e assegnatari per modificare la Legge regionale n. 36/2005 ma con modifiche che siano coerenti con i principi indicati dalla Corte Costituzionale: l’attuale legge regionale va modificata al più presto ma per cancellare i requisiti illegittimi e non per introdurne di ulteriori».
Continua a leggere
06/04/2021 Tutte le misure del Decreto Aprile
Tutte le misure del Decreto Aprile 2021 nella sintesi elaborata dalla Cisl sul testo del DL bollinato.            
Continua a leggere
02/04/2021 Pasqua amara per i lavoratori e per tutto il territorio del Fabrianese. Per Cgil Cisl e Uil è inaccettabile e irresponsabile il comportamento di Elica
La “sorpresa di Pasqua” che Elica ha fatto ai dipendenti – 409 esuberi (su 560), chiusure, ridimensionamenti e delocalizzazione in Polonia del 70% della produzione – è l’ennesimo e durissimo colpo che si abbatte sul Fabrianese dopo due eventi sismici e la crisi del “bianco”, iniziata nel 2008 con la “A.Merloni” e mai superata.  Il Centro per l’Impiego di Fabriano è quello che segna da tempo numeri astronomici e l’Area Montana è quella dove pesa con maggiore durezza il dato di una povertà crescente e diffusa: in continua crescita la richiesta di sostegni e Reddito di Cittadinanza, mentre già i dati IRPEF riferiti al 2018 dicono che un Fabrianese su tre vive con meno di mille euro al mese.  Per oltre un decennio Elica e il suo proprietario si sono fatti vanto di una incisiva capacità d’innovazione e del forte senso di comunità espresso. Quante volte abbiamo ascoltato e letto l'imprenditore (e politico) affermare il proprio attaccamento al proprio territorio. Parlare di “grande famiglia”. Che fine hanno fatto queste affermazioni? Perché i sacrifici fatti per anni dai dipendenti in nome di un progetto di futuro e di un posto di lavoro stabile, oggi vengono cancellati in nome della semplice salvaguardia del profitto per gli azionisti? Il Piano di ristrutturazione presentato il 31 marzo è dunque qualcosa di irricevibile e inaccettabile da parte di un’azienda che per anni ha usufruito di costanti risorse pubbliche.  Cgil, Cisl e Uil sostengono le RSU di Mergo e Cerreto d'Esi e le rispettive categorie Fiom, Fim e Uilm, ponendosi senza incertezze al fianco dei lavoratori in questa situazione drammatica e nella lotta che attende la comunità tutta a difesa del territorio.  Situazione ancor più grave se pensiamo alle ricadute che inevitabilmente colpiranno le aziende dell’indotto. Apprezzando tempestività e chiarezza di posizionamento dei Comuni più coinvolti, esprimiamo preoccupazione e allarme sempre più forti per questo ennesimo impoverimento delle aree interne verso le quali si sono sempre spese grandi parole a fronte di iniziative spot e di corto respiro.  «Ci aspettiamo che MISE e Regione Marche si attivino con rapidità ed efficacia, in una vertenza che si profila dura e difficile - dichiarano Marco Bastianelli (Cgil Ancona), Andrea Cocco (Cisl Fabriano) e Claudia Mazzucchelli (Uil Marche) -. Servirà capacità politica di governo reale, non la semplice “vicinanza”».
Continua a leggere
02/04/2021 Cgil, Cisl e Uil Marche su nuovo piano regionale rifiuti: “Necessario un piano con investimenti adeguati sia per impianti sia per tutelare i lavoratori"
Nuovo piano regionale dei rifiuti: al via il confronto tra Cgil, Cisl e Uil Marche e Regione. Nei giorni scorsi, si è svolto l’incontro tra i sindacati e l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi per dare il via al percorso di revisione del piano dei rifiuti, vecchio di sei anni, per la realizzazione del quale era previsto, da parte dell’Ata (assemblea territoriale d’ambito), la predisposizione dei piani d’ambito entro un anno.  La Regione ha comunicato ai sindacati l’intenzione di predisporre un bando per l’affidamento di un incarico di studio e di fattibilità del nuovo piano.    «È evidente – dichiarano Giuseppe Galli, segretario regionale Cgil, Marco Ferracuti,  segretario Cisl Marche e Giorgio Andreani,  segretario regionale Uil  - che  l’obiettivo della Regione è quello di raggiungere, entro il 2035, il contenimento dei conferimenti in discarica entro il limite massimo del 10% stabilito dalle normative europee».   Il raggiungimento di questo obiettivo passa attraverso la riduzione dei rifiuti, della corretta differenziazione nella fase della raccolta, che migliora la qualità di quanto può essere riciclato  all’interno dello stesso territorio, anche attraverso adeguati impianti di riutilizzo. Il tutto considerando che i rifiuti speciali, provenienti dall’attività di industrie e aziende, sono di gran lunga superiori a quelli urbani.    «Sarà fondamentale – aggiungono Galli, Ferracuti e Andreani – capire quante discariche saranno ancora necessarie per le Marche e focalizzare l’attenzione su un forte controllo pubblico. Questo significa attuare un piano che garantisca non solo adeguati investimenti sull’impiantistica idonea ma anche che tuteli  i lavoratori nella riorganizzazione delle attività e nei cambi di appalto».   
Continua a leggere
01/04/2021 Gruppo Elica annuncia 400 esuberi. Fim Cisl : " Scelta inaccettabile, investimenti annunciati mai realizzati. Aprire subito tavolo di confronto "
«È inaccettabile l’annuncio fatto dal Gruppo Elica di Fabriano per il sito di Cerreto d’Esi in provincia di Ancona, che ci ha comunicato 400 esuberi su 600,  con il trasferimento delle produzioni di bassa gamma e  delle linee produttive nello stabilimento di Jelcz-Laskowice in Polonia e l'integrazione nel plant di Mergo dell'attività di alta gamma del sito di Cerreto.  - si legge in una nota stampa della Fim Cisl - Una scelta che non condividiamo in nessun modo. » «Il Gruppo aveva già 10 anni fa  operato una ristrutturazione del sito con la riduzione dell’organico che era  passato dagli oltre 1000 lavoratori in organico del 2010, agli attuali 600. Una ristrutturazione che già all’epoca fu giustificata dal Gruppo con la necessità di ridurre i costi per aumentare le marginalità. Nel corso di questo decennio abbiamo registrato, nonostante i continui solleciti del sindacato, scarsi investimenti per non dire nulli su macchinari e sulle persone da parte del Gruppo.  Ora non accettiamo che  ancora una volta si scarichi sulle lavoratrici e i lavoratori colpe che non hanno.  - continuano dalla Fim Cisl -  Chiediamo all’azienda di aprire subito un tavolo di confronto per lavorare alla rimodulazione l’organizzazione del lavoro e insieme valutare gli spazi di recupero delle marginalità, parallelamente però, serve un piano di investimenti su macchinari e sulle persone perché i sacrifici fatti in questi ultimi dieci anni dalle lavoratrici e  lavoratori non vadano persi.  Oggi manifesteremo con un presidio davanti allo stabilimento di Cerreto d'Esi - concludono -  e nei prossimi giorni valuteremo eventuali altre iniziative di protesta. Invitiamo tutti gli enti locali a sostenere questa vertenza e lavorare affinché l’azienda torni sui propri passi.» «Ci siamo trovati davanti un’azienda - scrivono Cisl Fim, Fiom Cgil e Uilm Uil in una nota unitaria - che è sempre stata considerata un modello, e che speriamo che non lo diventi davvero visto gli ultimi annunci, che oggi chiede sacrifici per mancanza di redditività ma che in questi anni ha distribuito milioni di euro solo come buone uscite agli Amministratori Delegati per aver portato avanti strategie che sembrano proprio essersi dimostrate fallimentari».
Continua a leggere
01/04/2021 Dalverio Dafne è il nuovo Segretario Generale della Flaei Cisl Marche
Cambio al vertice  nel sindacato dei lavoratori addetti al settore elettrico della Cisl, Dalverio Dafne è il nuovo Segretario Generale regionale della FLAEI Cisl Marche, subentra a Guglielmo Marconi, che lascia per isopensionamento. Dopo 38 anni di impegno sindacale ai massimi livelli della categoria  al Segretario generale uscente tutta l’assemblea ha espresso affetto e gratitudine per il lavoro svolto. Dalverio Dafne, pesarese, 55 anni, è stato eletto all’unanimità dal Consiglio Generale della FLAEI Cisl Marche, che si è svolto, in modalità video conferenza, alla presenza  del Segretario Generale della CISL MARCHE Sauro Rossi e del  Segretario regionale  Marco Ferracuti. Ai lavori hanno partecipato anche il Segretario Generale della Federazione nazionale, Salvatore Mancuso e Alessandro Gay, Segretario Generale regionale della CISL Reti Marche. Insieme a Dafne  è stata eletta la nuova Segreteria Regionale composta da Valeria Raimondi e Marco Carassai. «C’è sicuramente la necessità di un rilancio nella Regione Marche, da parte dei gestori della rete elettrica, di congrui investimenti per affrontare la ripresa economica e la transazione energetica, ma anche  di assunzioni di giovani per il presidio della rete elettrica. -  ha sottolineato il neo Segretario Generale Regionale della Flaei Cisl Marche nella suo intervento - Vanno rilanciate le  relazioni industriali di qualità al fine di contribuire a dare quell’anima alle imprese, come sosteneva lo spirito riformatore di Frank Tannenbaum, per essere sempre più forti. Significa – ha concluso Dafne - inserire nella loro sensibilità e nel loro bilancio gli interessi di tutti i lavoratori e della collettività esterna, al fine di renderle più forti e di conseguenza migliorare la condizione dei lavoratori e di tutta la comunità per le quali le imprese operano.»    
Continua a leggere
30/03/2021 Vaccinazioni per gli over 70: prenotazioni al via con qualche intoppo
Sono partite da ieri, lunedì 29 marzo, le prenotazioni per le vaccinazioni anticovid per le persone tra i 70 e i 79 anni di età. Il portale istituito dalla Regione non ha però permesso a tutti gli aventi diritto di prenotare la propria dose di vaccino: alcune persone non risultano nell'anagrafe sanitaria. Il servizio del Tgr Rai Marche con intervista a Vittorio Calisini, Responsabile Fnp Cisl Pesaro
Continua a leggere
29/03/2021 Grande adesione alla prima giornata di sciopero dei lavoratori del settore logistica e trasporto merci
Lunedì 29 e domani 30 marzo, due giorni di sciopero nazionale indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti,  per il rinnovo del contratto di lavoro del settore della logistica e del trasporto delle merci scaduto da 1 anno e mezzo. «Oggi la prima azione di sciopero, anche nelle nostra regione,  con un presidio  dei lavoratori ad Ancona e   con grande soddisfazione abbiamo registrato una numerosa partecipazione dei lavoratori tanto che in alcune aziende si è arrivati al 100% dell’ adesione. - afferma Daniela Rossi, Segretaria Regionale Fit Cisl Marche - Lo sciopero è stato indetto contro le sconcertanti proposte datoriali al tavolo della trattativa quali: precarizzazione del lavoro, abolizione degli scatti di anzianità e del pagamento del lavoro festivo, riduzione delle ferie e dei permessi, superamento della clausola sociale in caso di cambio appalto dei servizi di logistica ed il rifiuto a prevedere l’aumento delle retribuzioni ferme da oltre 18 mesi.» «Ancora più grave il comportamento delle aziende di e-commerce che hanno visto un drastico aumento del fatturato e degli utili e che si sottraggono a riconoscere ai lavoratori un salario giusto e dignitoso. - continua la Segretaria Regionale della Fit Cisl Marche -  Riteniamo inaccettabili tali provocazioni nei confronti di una categoria che non si è mai sottratta al proprio lavoro e che durante tutto questo anno, in piena pandemia, ha garantito l’approvvigionamento dei beni di prima necessità, dei medicinali, e di tutto ciò di cui la nazione ha avuto necessità di trasportare. Sono stati definiti “eroi della pandemia” ma nessuno si è mai creduto tale perché responsabilmente hanno capito che era il momento di agire e di mettersi a disposizione della collettività. Ora  - conclude Daniela Rossi - è arrivato il momento di dare anche a questi lavoratori la giusta dignità attraverso il rinnovo del loro contratto di lavoro.»  
Continua a leggere
29/03/2021 Urbino, Poste centrali chiuse il pomeriggio. Sindacati: “Disagi per persone e attività economiche “
  «Abbiamo appreso che da oggi, lunedì 29 marzo 2021, l'ufficio postale centrale di via Bramante di Urbino ridurrà la operatività al solo turno antimeridiano.  Esprimiamo disappunto per tale scelta perché anche in un periodo di emergenza come quello che stiamo vivendo -  sottolineano Foglietta, Cgil Urbino e Piccinno, Ast Cisl Urbino e Montefeltro - le oggettive difficoltà del sistema organizzativo della società, a seguito della morbilità del personale, dovrebbero essere contemperate con l’esigenza di non sguarnire i servizi all’utenza.» Le scelte già operate in passato dalla società Poste Italiane avevano limitato l’ apertura pomeridiana a soli 4 uffici in tutta la provincia: due su Pesaro, uno su Fano e Urbino.  «Con la nuova decisione, si torna a penalizzare ulteriormente le aree interne - continuano i sindacati - quelle strutturalmente più deboli, in termini di copertura dei servizi primari. Chiudere il turno pomeridiano di Urbino, significa aumentare disagi alle persone ed alle attività economiche e discriminare la città capoluogo della provincia che è il punto di coagulo di una vasta area del territorio, oltre a sminuire il ruolo sociale di cui l’azienda continua a vantarsi.»  «Chiediamo con forza alla Direzione Provinciale di Poste Italiane SpA, di non trasformare la sospensione, in un provvedimento definitivo, a nostro avviso, influenzato al momento solo da organici insufficienti; problema, ripetutamente denunciato già dalle federazioni di categoria di CISL e CGIL, maggiormente rappresentative nel contesto aziendale. - rilanciano e concludono Foglietta e Piccinno - Invitiamo, inoltre, il Sindaco di Urbino e gli altri Sindaci dei Comuni che gravitano intorno al comprensorio degli uffici postali della città ducale, ad intervenire per evitare che questa decisione si trasformi in definitiva occasione di aggravio dei già pesanti disagi vissuti dalle popolazioni e dalle attività economiche delle aree interne.»    
Continua a leggere
26/03/2021 Covid 19: congedi e misure per le famiglie
Il Decreto Legge 13 marzo 2021, n.30 contiene misure particolari per le famiglie con figli fino ai 16 anni. Il genitore lavoratore dipendente, che convive con il figlio di età fino a 16 anni, alternativamente all’altro genitore, può svolgere lavoro agile nei casi di:  per un periodo in tutto o in parte della durata della Didattica A Distanza;  per la durata dell’infezione da SARS COVID –19 del figlio;  per durata della quarantena del figlio disposta dai servizi sanitari. Nel caso in cui non sia possibile svolgere lavoro agile: ai genitori lavoratori dipendenti con i figli minori di 14 anni per i casi di cui sopra oppure con disabili con gravità accertata (L. n. 104/92 art. 4 c. 1) è riconosciuto periodo di congedo. I genitori in maniera alternata possono assentarsi dal lavoro e ottenere un’indennità sostitutiva della retribuzione del 50% della retribuzione, con riconoscimento della contribuzione figurativa. Lo stesso beneficio è concesso ai genitori di figli disabili con gravità accertata (L. n.104/92 art. 4 c. 1) , in caso di sospensione scolastica o chiusura dei centri diurni. I congedi parentali di cui agli art. 32 e art. 33 D.L.gs 151/01 richiesti dai genitori e fruiti dal 1° gennaio 2021 fino all’entrata in vigore del decreto possono essere convertiti in congedi con indennità e non sono computati, né indennizzati a titolo di congedo parentale. Ai genitori lavoratori dipendenti con figli da 14 a 16 anni uno dei genitori, alternativamente all’altro, ha diritto di astenersi dal lavoro senza il riconoscimento dell‘indennità e della contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro. Bonus Baby Sitting di 100 euro alla settimana per acquisto di servizi baby sitting per figli minori di 14 anni e sospesi dalla scuola causa COVID-19 alle lavoratrici e ai lavoratori:  iscritte/i alla gestione separata INPS e autonomi;  del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegati per l’emergenza Covid-19;  del sistema sanitario pubblico e privato accreditato, medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica, operatori socio sanitari. Il bonus è erogato tramite il libretto di famiglia o direttamente al richiedente in caso di iscrizione ai centri estivi, servizi integrativi per l’infanzia, ai servizi socio-educativi e ricreativi territoriali e ad altri servizi per la prima infanzia. Il bonus non è compatibile con il bonus nido o se l’altro genitore accede al lavoro agile oppure al congedo con indennità. Per ulteriori informazioni rivolgersi alle sedi CISL
Continua a leggere
25/03/2021 Recanati: incontro Comune – sindacati su sviluppo del territorio e politiche sociali
  Si è tenuto oggi, in videoconferenza, un incontro tra i sindacati territoriali Cgil Cisl e Uil e l’amministrazione comunale di Recanati, rappresentata dal sindaco Antonio Bravi, dagli assessori Fiordomo, Nicolini e Soccio e da una delegazione di consiglieri comunali. Al centro del confronto, tematiche importanti per lo sviluppo del territorio: politiche del lavoro, politiche sociali, legalità, appalti, edilizia e altri aspetti peculiari della realtà recanatese, come la tutela ambientale, la promozione turistica e le politiche culturali. L’obiettivo è fare squadra nell’individuazione di obiettivi ed opportunità, approfondendo insieme le tematiche dello sviluppo sostenibile, delle politiche sociali e degli appalti. L’esito dell’incontro è la rinnovata volontà, espressa da tutte le parti, di un confronto costante, puntuale e non sporadico. Per i sindacati, rappresentati da Daniele Principi (Cgil), Alfonso Cifani (Cisl) e Manuel Broglia (Uil), è fondamentale instaurare rapporti stretti e collaborativi con le istituzioni, in un’ottica di coinvolgimento inclusivo nei processi decisionali, a maggior ragione in questa fase segnata dalle problematiche legate alla pandemia.    
Continua a leggere
24/03/2021 Venerdì 26 marzo: sciopero del trasporto pubblico locale
A nulla sono serviti i tentativi per scongiurare lo sciopero del Trasporto pubblico locale proclamato per il prossimo 26 marzo. Nonostante il grande senso di responsabilità delle Organizzazioni sindacali nel rimanere al tavolo, l’ottusità delle associazioni datoriali ha prevalso sulle ragioni e sulle sacrosante richieste sindacali, mettono tutti nelle condizioni di dover continuare la vertenza con una ulteriore azione di lotta.I lavoratori del trasporto pubblico locale di tutt’Italia incroceranno infatti le braccia il giorno 26 marzo prossimo. Da oltre tre anni i lavoratori del trasporto pubblico su gomma aspettano il rinnovo del contratto: un rinnovo oggi più che mai necessario se non altro per recuperare la perdita di potere di acquisto dei salari degli autoferrotramvieri, ma non solo.La categoria negli anni ha visto erodere costantemente i propri diritti e i propri salari nonostante le associazioni datoriali continuino a prendere ingenti contributi dallo Stato.È opportuno sottolineare infatti che tale atteggiamento risulta incoerente rispetto allo stanziamento, nell’ambito del Decreto Sostegni, di ulteriori importanti risorse, pari a 800 milioni di euro, che si aggiungono a quelle già ricevute, destinate al settore per compensare la riduzione dei ricavi da traffico, causati dagli effetti della pandemia. Il risultato è che le aziende fanno cassa mentre alle lavoratrici e ai lavoratori del settore vogliono riconoscere soltanto pochi spiccioli.  Così non va!Le belle parole di ringraziamento per la dedizione dimostrata, per chi ha continuato senza fermarsi a svolgere il proprio lavoro con grande professionalità, spesso in condizioni di grave disagio e mettendo a rischio la propria incolumità, soprattutto in un momento difficile come quello attuale, così come le intenzioni di riformare il settore anche attraverso la valorizzazione del lavoro, si sono svuotate di contenuto e rilevate solo come uno strumento per ottenere risorse. Per questi motivi, come rappresentanti dei lavoratori del trasporto pubblico locale, chiediamo scusa agli utenti per i disagi causati: non va dimenticato però che non c’è solo il contratto in gioco, ma anche la qualità del servizio che, anche attraverso un rinnovo contrattuale, può avere i suoi forti benefici.Come organizzazioni sindacali regionali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna, per il giorno 26 marzo abbiamo chiesto un incontro al Prefetto di Ancona, la città capoluogo di regione, affinché possa portare le istanze del sindacato del settore sui tavoli del Governo, dando maggiore forza e risonanza alle richieste dei lavoratori.  
Continua a leggere
22/03/2021 Lo smartworking non è conciliazione: necessario estendere i congedi
L'ultimo Decreto Sostegni non estende i congedi parentali o i bonus baby-sitter ai lavoratori in smartworking. Un elemento di criticità che sminuisce il valore del lavoro femminile. Il servizio del Tgr Rai Marche con intervista a Cristiana Ilari, Segretaria Regionale Cisl Marche
Continua a leggere
22/03/2021 Decreto Sostegni: tutte le misure per le famiglie, il lavoro, le imprese e gli enti locali
Il volantone della Cisl con tutte le misure previste dal Decreto Sostegni a favore di famiglie, lavoro, imprese ed enti locali
Continua a leggere
22/03/2021 "Anziani al tempo del covid: difficoltà e opportunità": webinar di Anteas Falconara - Chiaravalle
Nell'ambito del progetto "Non solo io" l'Anteas di Falconara - Chiaravalle organizza tre eventi in videoconferenza con esperti dell'INRCA. Il primo incontro si svolgerà mercoledì 31 marzo ore 17-18.30 ed interverrà Sivia Valenza, psicologa INRCA, sul tema "Anziani al tempo del covid: difficoltà e opportunità" Il webinar è aperto ai cittadini che si prenoteranno inviando un'email ad anteasmarche@gmail.com
Continua a leggere
22/03/2021 Giovani e lavoro: al via corso di formazione Cisl Fp Marche in preparazione del concorso per agenti di Polizia Locale
Accompagnare i giovani nel percorso di studio in preparazione ai concorsi pubblici e supportare chi lavora a riqualificarsi o iniziare nuovi percorsi professionali nella pubblica amministrazione. Con questi obiettivi la Cisl Fp Marche organizza un corso di preparazione, a distanza, di 16 ore per preparare percorsi concorsuali per aspiranti agenti di Polizia Locale.  Il corso di 16 ore, gratuito per gli iscritti Cisl Fp, sarà tenuto da qualificati esperti  con profonda esperienza giuridica e della Polizia Locale e tratterà materie quali Diritto Amministrativo, Codice della Strada , Diritto Penale e reati contro la Pubblica Amministrazione.   Per iscrizioni ed informazioni è possibile contattare la referente organizzativa Simona Cristofanelli al seguente indirizzo di posta elettronica: s.cristofanelli@cisl.it
Continua a leggere