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01/03/2020 Coronavirus. CGIL CISL UIL Marche: il Decreto del Governo non tutela i lavoratori delle Marche. Urgenti misure anche fuori dalle zone rosse
Il decreto varato dal Consiglio dei Ministri per affrontare le conseguenze dell'emergenza Coronavirus non prevede nessun intervento a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici al di fuori del perimetro "zone rosse".  Tuttavia, sono tante le situazioni di difficoltà nelle Marche segnalate e dettate da ragioni direttamente e indirettamente causate dall'emergenza Coronavirus. Purtroppo a queste difficoltà il Governo ha deciso per il momento di non porre rimedio attraverso la possibilità di utilizzo di ammortizzatori in deroga a quelli ordinari, ma se non ci saranno interventi in tempi rapidi le conseguenze e le incertezze determinate dalla situazione saranno tante, pesanti e ingestibili.  Le Segreterie di CGIL CISL UIL Marche ribadiscono con forza la richiesta al Governo affinché si faccia carico, attraverso specifici provvedimenti, degli enormi difficoltà e disagi che in questi giorni si stanno registrando nel tessuto economico regionale e crei le condizioni per garantire salario e occupazione. In caso contrario valuteremo in tempi brevissimi le necessarie iniziative di mobilitazione.  Infine, le Segreterie di CGIL CISL UIL Marche ringraziano i lavoratori e le lavoratrici della sanità, della protezione civile e delle forze dell’ordine che si stanno impegnando per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini.
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28/02/2020 Coronavirus: le preoccupazioni del personale di Poste Italiane alla vigilia del pagamento delle pensioni
  Cosa succede negli uffici di Poste italiane? Come ci si prepara ad affrontare i prossimi giorni di maggiore affluenza di persone?  «Fin dall’inizio ci siamo imposti, con la massima responsabilità, di mantenere la calma per poter affrontare la situazione con tutta la ragionevolezza possibile – dichiara Dario Dominici, Segretario generale della Cisl Slp Marche, il sindacato maggiormente rappresentativo dei lavoratori di Poste Italiane -. Tuttavia, è difficile rimanere silenziosi di fronte alla latitanza della dirigenza di Poste rispetto alle domande dei lavoratori che desiderano essere rassicurati. Finora ci si è limitati a messaggi quotidiani diramati dall’unità di emergenza istituita a livello nazionale volti a ricordare le fondamentali regole di igiene, anche attraverso azioni utili a minimizzare le possibilità di contagio durante il lavoro».  Insieme alle altre organizzazioni di categoria, la Cisl Slp ha chiesto nei giorni scorsi un incontro per sapere se, ad esempio, saranno fatti inviti alla cittadinanza per evitare affollamenti negli uffici postali nei giorni di pagamento delle pensioni e se sia stata effettuata una ricognizione delle dotazioni di detergenti, salviette asciugamani e gel disinfettanti. I sindacati non hanno ancora ricevuto una risposta nel merito, al di là della disponibilità ad una riunione in videoconferenza per il pomeriggio del giorno 2 marzo, cioè dopo la conclusione del primo giorno di pagamento delle pensioni.    «Ma se non ci sono pericoli, se ci si sta proteggendo da un’influenza, come mai, si domandano le persone che lavorano agli sportelli, i responsabili rimangono barricati nei palazzi direzionali evitando anche di incontrare i rappresentanti dei lavoratori? - aggiunge Dominici -. Nessuno prende l'iniziativa di verificare che le indicazioni utili ad evitare il contagio siano praticabili all'interno dei posti di lavoro? Ma è davvero così difficile sensibilizzare la clientela ad un accesso regolato agli sportelli in questi giorni, come sta invece avvenendo nella maggior parte dei casi in strutture pubbliche e private?».  La Cisl Slp Marche suggerisce infine di invitare l’utenza ad utilizzare gli strumenti elettronici di pagamento o ritiro di contanti, sollecitando la dirigenza di Poste Italiane ad adeguare opportunamente i cash dispenser in vista dell’auspicabile maggiore utilizzo.  
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28/02/2020 I sindacati chiamano la politica all'unità: «Emergenza sanitaria non può trasformare la scuola in terreno di scontro»
Le segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confasl, a seguito dell'ordinanza della giunta regionale delle Marche circa le misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza Coronavirus che ha portato alla chiusura delle scuole e allo scontro di competenze che, sembra profilarsi, stando alle dichiarazioni delle parti coinvolte, richiamano le istituzioni regionali e nazionali alla responsabilità. «L’emergenza sanitaria che dobbiamo fronteggiare - dicono Leonilde Garganelli (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal) - non può diventare terreno di scontro politico ma essere affrontata con unione di intenti e autorevolezza. Le continue prese di posizione non univoche, invece, non fanno altro che generare confusione nelle famiglie e in tutto il personale della scuola. Chiediamo alla politica di riprendere in mano il proprio ruolo di servizio ai cittadini, da affrontare in maniera coesa e responsabile».
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27/02/2020 Coronavirus: dall’Unione Montana Monti Azzurri l’ok alle pratiche di prevenzione suggerite da Cisl Fp
La Cisl Fp esprime, tramite il Responsabile di Macerata Alessandro Moretti,  soddisfazione per la tempestività e precisione con la quale l'Unione Montana Monti Azzurri di San Ginesio ha accolte le richieste sindacali finalizzate a contenere l 'espandersi del Coronavirus. È infatti stata pubblicata nella serata di ieri, mercoledì 26 febbraio, la delibera della Giunta dell' Unione con la quale, facendo seguito alle raccomandazioni recapitate ai dipendenti, si dà l'avvio, in fase emergenziale, al lavoro agile o smart-working, come richiesto dalla Cisl Fp di Macerata lunedi scorso. «Ora - conclude Moretti - l'auspicio è che l’ esempio di velocità nell'assunzione di decisioni di buone pratiche organizzative conseguito dall' Unione Montana Monti Azzurri sia da viatico per gli altri Enti del Comparto delle Autonomie Locali».
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26/02/2020 Coronavirus: quali precauzioni per i dipendenti di Poste Italiane?
Dopo il recente caso di contagio a Pesaro e quello al confine con il territorio regionale, i sindacati Slp CIsl, Slc Cgil, Uilposte, Failp-Cisal e Confsal rappresentano la crescente preoccupazione dei colleghi applicati negli uffici postali, oltre che nei centri di distribuzione e in tutti i sit di lavoro di Poste Italiane, che a poche ore dall'inizio del pagamento delle pensioni scorgono poche, se non nulle, iniziative pratiche, nessun tipo di precauzione messo in atto e nessun supporto operativo agli uffici postali per affrontare l'emergenza Coronavirus. Non possiamo che sottolineare la profonda contraddizione che si sta realizzando: da una parte la Regione Marche blinda scuole e manifestazioni pubbliche, l'Inps chiude al pubblico, Confindustria riceve su appuntamento, dall'altra agli uffici postali vengono date alcune indicazioni generiche, ma mancano interventi concreti utili a gestire la quotidianità.   Se bisogna evitare i luoghi affollati, ci domandiamo: ma più affollato di un ufficio postale, specie in certi giorni, cosa c'e'? Qualcuno si è sincerato che la distanza tra il bancone e la postazione di lavoro sia sufficiente ad evitare contatti ravvicinati con persone che potrebbero presentare sintomi simili a quelli influenzali o comunque essere un veicolo di possibile contagio? Bisogna lavarsi frequentemente le mani ma nei posti di lavoro: vi sono ad esempio salviette asciugamani a sufficienza? E se no, ne è stato autorizzato l’acquisto?  E le pulizie dei locali vengono effettuate regolarmente? Buon senso induce a pensare che la pulizia di locali notoriamente polverosi e poco areati contribuirebbe a realizzare un clima salubre.  Rinnoviamo pertanto la richiesta di una fornitura di disinfettanti in tempo utile e prima dell'inizio del pagamento delle pensioni; auspichiamo una informativa destinata al pubblico che almeno inviti ad evitare eccessive concentrazioni di persone nella sala al pubblico, e richiediamo un urgente incontro sul tema, convinti che si debbano mettere in campo tutte le azioni possibili anche per gli addetti che operano a contatto col pubblico ma fuori dei locali di lavoro, per garantire ragionevolmente la salute del personale applicato nei siti di lavoro di Poste Italiane della regione Marche, prevedendo ad esempio una minima sorveglianza sanitaria in caso di mobilità volontaria da e verso il territorio regionale.   
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26/02/2020 Coronavirus: la Cisl Fp di Ancona chiede avvio urgente del lavoro agile o "smart working" nei Comuni e altre mansioni per il personale impegnato nel settore scolastico
Alla luce delle recenti vicende nazionali implicanti contagi ed infezioni da COVID-19 la Cisl Fp di Ancona ha chiesto ai Comuni ed Unioni dei Comuni, ERDIS, Regione Marche, Camere di Commercio, al fine di preservare la salute dei dipendenti addetti ai Servizi essenziali alla collettività, che Sindaci, Direttori e Presidenti impartiscano ai dipendenti immediate indicazioni operative, anche a seguito delle indicazioni offerte dall'Organizzazione mondiale della Sanità, affinché gli utenti che hanno accesso agli uffici, rimangano a distanza conveniente dagli operatori e l'immediata fornitura al personale dipendente, soprattutto se operante al contatto con l'utenza e nei front-office, di prodotti atti a sanificare le superfici di contatto e sistemi di protezione individuale per prevenire l'inalazione o l'emissione di eventuali virus e batteri.   La Cisl Fp, tramite il referente territoriale di Ancona, Giovanni Cavezza, ha domandato inoltre di avviare anche in questi Enti, come anche sollecitato dalla Ministra Fabiana Dadone, il cosiddetto lavoro agile o “smart working” ai sensi della Legge 81/2017 ovvero una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall' assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività, come peraltro in uso in molti settori privati.   Naturalmente, vista l’urgenza e per velocizzare le procedure in questa fase, si potrebbe prevedere anche l’utilizzo di mezzi informatici di proprietà dei dipendenti stessi.   Inoltre, per tutto il personale degli Enti locali impegnato nel trasporto scolastico, refezione ed educativo prevedere di poterlo utilizzare in altre attività, per evitare un eccessivo utilizzo di ferie. Sapendo che il ministro Fabiana Dadone in queste ore sta lavorando a una norma che possa dare piena protezione professionale e stipendiale ai dipendenti della PA che saranno costretti ad assentarsi per cause di forza maggiore.
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26/02/2020 Tgr Rai Marche 26 02 2020 Coronavirus: cosa fare in caso di cancellazione di viaggi e spettacoli
In seguito al moltiplicarsi di casi di Covid-19 in Italia e in altri paesi europei, si susseguono cancellazioni e slittamenti di viaggi, spettacoli ed altri eventi. Cosa fare e come ottenere un eventuale rimborso? Lo spiega Roberta Mangoni di Adiconsum Marche nel servizio del Tgr Rai Marche
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25/02/2020 Coronavirus. La lettera di Annamaria Furlan ad iscritti, operatori e dirigenti della Cisl: "Solidarietà e vicinanza ai lavoratori delle zone colpite dall’epidemia. Il sindacato non lascerà nessuno da solo"
«Care Amiche e Cari Amici, in questa fase di grave emergenza sanitaria del nostro Paese desidero esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza ai lavoratori, ai pensionati, a tutti i nostri iscritti e delegati delle zone colpite dall’epidemia di Coronavirus». Lo scrive la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan su Facebook in una lettera indirizzata a tutti gli iscritti, operatori e dirigenti della confederazione di via Po.«È giusto non creare allarmismi nella popolazione, ma è chiaro che siamo tutti molto preoccupati per la diffusione di questa malattia e per le ripercussioni che questo virus ha già avuto per le attività economiche e sociali, per l’occupazione e la vita di tante persone», aggiunge la numero uno della Cisl. «Un grande sindacato come la Cisl non può sottrarsi dal fornire un contributo attivo alla campagna di informazione per prevenire la diffusione del Coronavirus nelle aziende, nei servizi pubblici, nelle scuole, in tutti i luoghi di lavoro, ma anche nelle nostre sedi sindacali, nei nostri patronati, nei Caf e negli altri enti di servizio». La Furlan aggiunge: «Dobbiamo dare tutti un contributo straordinario di servizio e di disponibilità in questo momento di emergenza nazionale. Ecco perché voglio ringraziare di cuore tutte le lavoratrici, i lavoratori, tutti i nostri delegati aziendali impegnati in queste ore nel settore della sanità e dei servizi pubblici, per il sostegno alle persone contagiate e alle comunità delle regioni colpite dall’infezione». La leader Cisl sottolinea altresì come il sindacato abbia incontrato in queste giornate il Ministro del Lavoro e altri incontri sono in programma nelle prossime ore con altri Ministeri e istituzioni statali e regionali per assicurare a tutti i lavoratori, privati e pubblici, coinvolti dalle ordinanze relative al Coronavirus, un sostegno al reddito e gli ammortizzatori sociali per poter affrontare questa fase di emergenza sanitaria. «Non lasceremo nessuno da solo a fronteggiare questa crisi che rischia di avere delle conseguenze gravi in tanti settori produttivi della nostra economia. Questo è il momento dell’unità di intenti, della responsabilità e della coesione sociale, come è avvenuto in altri momenti difficili della storia del nostro Paese. La Cisl è un presidio democratico di tutela dei diritti delle persone, di servizio per i cittadini, di assistenza per le comunità e per i più deboli. Sono certa che non verrà meno il vostro impegno, la vostra grande professionalità e la vostra attenzione verso tutti i lavoratori, le lavoratrici, i pensionati, le donne, i giovani, gli immigrati, verso tutti i nostri iscritti. Vi saluto con grande riconoscenza e affetto» conclude la Furlan.   Fonte: Cisl Nazionale
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25/02/2020 "Il tempo dell'insicurezza e le risposte necessarie": convegno a Urbino sulla legalità
C'è bisogno di risposte da parte delle istituzioni. Per questo, dopo il forte riscontro da parte della popolazione avuto con l'iniziativa "Insieme in sicurezza", Cisl e Cgli si confronteranno con il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, sul tema delle truffe agli anziani e dell'insicurezza che i cittadini vivono, anche all'interno di un contesto come quello di Urbino. "Il tempo dell'insicurezza e le risposte necessarie" è il tema del convegno che avrà luogo venerdì 28 febbraio presso l'Ex Collegio Raffaello, alle ore 15.00. Interverranno, assieme al sindaco Gambini, al responsabile Cisl Urbino Leonardo Piccinno, al coordinatore Cgil Urbino Irmo Foglietta e al dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Urbino Simone Pineschi, il Segretario generale della Cisl Marche Sauro Rossi e il Segretario generale della Cgil Pesaro Urbino Roberto Rossini.
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25/02/2020 Prevenzione e cura delle patologie urologiche: convegno il 27 febbraio ad Ancona
Giovedì 27 febbraio dalle ore 9.30 presso la Sala Accademia del Largo Fiera della Pesca di Ancona si terrà il convegno "Prevenzione e cura delle patologie urologiche" organizzato da Fnp Cisl, Spi Cgil e Uil Pensionati Marche. PROGRAMMA Introduzione: Carlo Zezza Coordinatore Fnp Cisl Provincia di Ancona Relazione: “Funzioni della prostata: patologia benigna e maligna, familiarità” Dott. Prof. Vincenzo Ferrara Primario Urologia Ospedale di Jesi Area Vasta 2 Dibattito Conclusioni: Domenico Sarti Segretario Generale Provinciale Spi Cgil Ancona Coordina i lavori: Sandro Bellagamba Segreteria Regionale Uilp Uil Marche
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24/02/2020 Coronavirus: chiesto l'avvio urgente dello smart working nei Comuni del Maceratese
Alla luce delle recenti vicende nazionali la categoria del Pubblico Impiego ha chiesto in data odierna ai Comuni ed Unioni montane maceratesi, anche in attesa di decisioni regionali, al fine di preservare la salute dei dipendenti addetti ai servizi essenziali alla collettività, che Sindaci e Presidenti impartiscano ai dipendenti immediate indicazioni operative, anche a seguito delle indicazioni offerte dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, affinchè gli utenti che hanno accesso agli uffici, rimangano a distanza conveniente dagli operatori e l'immediata fornitura al personale dipendente, sopratutto se operante al contatto con l'utenza e nei front-office, di prodotti atti a sanificare le superfici di contatto e sistemi di protezione individuale per prevenire l'inalazione o l'emissione di eventuali virus e batteri.   La Cisl Fp, tramite il Referente Territoriale di Macerata Alessandro Moretti, ha domandato inoltre di avviare anche in questi Enti, come peraltro già in uso oramai da molti mesi presso il Comune di Macerata a seguito appunto delle sollecitazioni Cisl,  il cosiddetto lavoro agile o “smart working” ai sensi della Legge 81/2017, ovvero una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall'assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro: una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività, come peraltro in uso in molti settori privati.
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24/02/2020 Coronavirus, Talevi (Cisl Fp): «Più informazione e sicurezza per gli operatori sanitari»
«Dobbiamo innalzare la soglia di protezione per gli oltre 14 mila operatori sanitari marchigiani dotandoli dei necessari dispositivi di protezione personale»: è la richiesta che arriva da Luca Talevi, Segretario Generale Cisl Fp Marche, intervistato dal Tgr Rai Marche. «I rappresentanti dei lavoratori devono essere immediatamente coinvolti per rivedere la valutazione dei rischi - continua Talevi -. Stiamo invitando i lavoratori del settore pubblico a non cedere alla psicosi, ma la tranquillità si ottiene con informazioni adeguate e con un continuo monitoraggio della situazione».
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24/02/2020 Vigili del Fuoco: preoccupati per le condizioni della caserma di Macerata
La Fns Cisl Marche esprime preoccupazione per la situazione strutturale e logistica della caserma dei Vigili del Fuoco di Macerata, sede del Comando Provinciale. Dagli eventi sismici del 2016, la caserma, non gode appieno di ottima salute: «Siamo costretti a vivere in uno stabile con alcune parti inagibili - scrivono William Berrè e Andrea Belloni -. Per risolvere questo problema, il Comando ha cercato nel tempo diverse soluzioni, interessando la Provincia di Macerata, il Comune di Macerata, Il Ministero degli Interni e l'U.s.r.. Il Ministero, preoccupato per la situazione logistica della nostra attuale sede, ha chiesto al Comando, di verificare tutte le possibili scelte strategiche percorribili». Il rischio è quello di non essere in grado di garantire il soccorso tecnico urgente, laddove il terremoto dovesse ritornare a farsi sentire. La Fns Cisl ha chiesto all'assessore regionale Angelo Sciapichetti di concordare con le parti interessate l'apertura di un tavolo tecnico di confronto, al fine di addivenire ad una soluzione di questo problema.  
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24/02/2020 Vigili del Fuoco: facciamo chiarezza sui bisogni dell'entroterra fermano
Il coordinamento sindacale dei Vigili del Fuoco CGIL FNS CISL UIL CONFSAL, che rappresenta il 70% degli iscritti, torna sulla questione dei presidi nell'entroterra per individuare la soluzione logistica che garantisca il miglior soccorso nel più breve tempo possibile nell'area montana a cavallo tra le provincie di Ascoli e Fermo. Sulla base di precisi obiettivi del Ministero degli Interni che individuano in 20 minuti il tempo massimo per raggiungere il luogo dell'intervento e verificando aree e popolazione servite entro il tempo stabilito, si evidenzia che la dislocazione ottimale per la copertura dell'area è la seguente:  Un presidio sul territorio del comune di Comunanza, in corrispondenza della SS. 78 e SS 433 che garantirebbe la copertura delle zone montuose situate ad ovest. Tale dislocazione consentirebbe inoltre di coprire, grazie all’immissione immediata sulla SS 433, i territori circostanti la Valdaso (sia a nord che a sud) che si trovano “oltre i 20 minuti”. Uno in località Piane di Falerone (sul territorio del comune di Falerone), in corrispondenza della SS 210, che garantirebbe la copertura dei territori posti a nord-ovest della nuova provincia di Fermo Il coordinamento insiste nel affermare che le proprie proposte non rispondono né a logiche campanilistiche né a dinamiche legate al ciclo elettorale, ma a soluzioni che garantiscano il miglior servizio per l'intera area. «Vogliamo ricordare - scrive il Coordinamento - che il distaccamento di Amandola è nato per far fronte agli incendi boschivi con un'apertura annuale di 45 giorni nei periodi estivi. Purtroppo, in tutti questi anni di funzionamento del presidio, la permanenza e la qualità logistica non è migliorata. Ad oggi la permanenza del servizio di Amandola è dovuta solo ed esclusivamente ai postumi del sisma del 2016, con utilizzo di strutture abitative utili ad affrontare l'emergenza sisma ma inidonee per un distaccamento stabile a spese della Direzione Regionale del Corpo». In una logica di "area vasta", il Coordinamento ha inteso rendere partecipi tutti i sindaci dell'area interessata: Smerillo, Santa Vittoria, Belmonte, Grottazzolina, Falerone, Montappone, Magliano di Tenna, Comunanza; semplicemente perché il distaccamento non deve servire "ad Amandola" ma deve servire l'intera area. Tutti  i sindaci di questi comuni hanno condiviso questa posizione. «L'attuale condizione logistica del distaccamento di Amandola non è idonea alla lunga permanenza dei Vigili del Fuoco - prosegue il Coordinamento - se la Direzione Regionale non avesse usato strutture acquistate per il sisma e non avesse speso migliaia e migliaia di euro, la sede temporanea nel territorio di Amandola, oggi non ci sarebbe alcun distaccamento». Relativamente all'assegnazione del personale, va chiarito che non si stanno "rubando" 33 Vigili del Fuoco assegnati ad Amandola, che sono appartenenti al comando di Ascoli Piceno e non a quello di Fermo. I primi arrivi di nuovo personale assegnato a Fermo andranno a coprire esclusivamente il comando di Fermo, almeno secondi quanto previsto ad oggi dal comando provinciale. Va inoltre sottolineato che il personale che viene mandato ogni giorno in servizio presso il presidio di Amandola, per quanto previsto dall'ordinamento del Corpo, dovrebbe essere utilizzato all'interno della propria provincia di appartenenza Il Coordinamento chiede che vi sia una scelta il più possibile condivisa e che tenga conto della oggettività dei dati, della logistica e delle strutture perché garantire la vicinanza ai cittadini di un servizio come quello dei Vigili del Fuoco non si fa assicurandosi di avere il distaccamento "sotto casa" ma con una scelta che garantisca efficacia ed efficienza:: miglior servizio possibile, nel minor tempo possibile, nella maggior area possibile, nell'arco temporale massimo di 20 minuti. «Chiediamo che Fermo abbia la sua sede montana - conclude il Coordinamento sindacale - e che si permetta a tale comando di essere autonomo per la sua apertura e gestione al contrario di oggi, dove senza personale di Ascoli, il comando di Fermo, non avrebbe la possibilità di aprire nessun distaccamento montano. Non si penalizzi il comando di Ascoli Piceno, che deve avere il suo distaccamento montano, per non considerare i cittadini che abitano in queste zone, come cittadini di serie "B". La politica, insieme con i comandi di competenza e con l'ausilio dei sindacati provinciali, deve trovare la giusta soluzione, senza personalismi e con lo sguardo rivolto alla sicurezza ed all'efficienza del soccorso dei Vigili del Fuoco: bisogna dunque anticipare l'assegnazione di personale utile all'apertura del distaccamento montano che si andrà ad individuare per Fermo e, per Ascoli Piceno, dare la possibilità al Comando di utilizzare sin d'ora il suo personale già disponibile, per gestire il soccorso in maniera migliore e più efficace,concordando con la politica ed il territorio l'apertura del distaccamento montano di competenza del Comando di Ascoli Piceno».  
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24/02/2020 Pfizer Ascoli Piceno, Femca Cisl vince le elezioni Rsu: «Ripagato il buon lavoro fatto in questi anni»
Affermazione netta della Femca Cisl alle elezioni per il rinnovo dei rappresentanti dei lavoratori dello stabilimento Pfizer di Ascoli Piceno, una delle più importanti realtà del settore chimico-farmaceutico nelle Marche. La lista della Femca, nelle due giornate di voto del 18 e 19 febbraio, ha ottenuto 177 preferenze contro le 124 di Ugl, le 99 della Filctem Cgil e le 93 della Uiltec Uil, diventando, per la prima volta in assoluto, il sindacato di riferimento all’interno dell’azienda. Per la Femca sono stati eletti 4 delegati :Piero Mozzoni, primo degli eletti e il più votato in assoluto con ben 43 preferenze, Sandro Ferretti, Angelo Pisetta e Carlo Caponi. Grande la soddisfazione espressa dai vertici della Femca Cisl Marche all’indomani di questo storico risultato: «È stata una campagna elettorale intensa – dichiara Andrea Migliori, della Femca Cisl territoriale -. La risposta dei lavoratori ha ripagato l’impegno della Cisl: il buon lavoro paga e questo primato ci responsabilizza ulteriormente per garantire diritti e tutele ai lavoratori». «Questo non è un punto di arrivo, né di partenza: è il punto di svolta  - aggiunge Piero Francia, Segretario Generale Femca Cisl Marche -. Il nostro programma elettorale è stato scelto dalle persone, lavoratrici e lavoratori. A noi spetta innalzare il livello della contrattazione in azienda, a partire dalla chiarezza comunicativa». «La gente ha scelto la Cisl Marche come primo sindacato – conclude Francia -. Un grazie a chi crede in noi e a tutti i candidati Femca che hanno impersonificato i nostri valori».
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21/02/2020 Settore Legno: sciopero generale il 21 febbraio. Manifestazione anche a Pesaro
Venerdì 21 febbraio i lavoratori del settore legno hanno dato vita a uno sciopero generale di 8 ore. La decisione è arrivata dopo la rottura delle trattative con Federlegno per il rinnovo del contratto, scaduto il 31 marzo del 2019 e che interessa circa 150 mila lavoratori. A proclamare lo sciopero sono state le commissioni e consulte unitarie del settore legno di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil. Quattro le manifestazioni nazionali, a Milano, Treviso, Bari e Pesaro. La decisione da parte di Feneal-Uil Filca-Cisl Fillea-Cgil di proclamare lo sciopero generale del settore del Legno Arredo in programma per il prossimo 21 febbraio è arrivata dopo la rottura della trattativa con Federlegno per il rinnovo del CCNL scaduto il 31 marzo del 2019 che interessa 150 mila lavoratori in tutta Italia, di cui oltre 25000 nelle Marche. La proclamazione dello sciopero si è determinata dopo l’incontro del 9 gennaio scorso quando Federlegno ha deciso di abbandonare il tavolo della trattativa perché riteneva che non ci fossero più le condizioni per proseguire. Questa scelta irresponsabile e gravissima di Federlegno, oltre a lasciare 150 mila lavoratori senza contratto da quasi un anno, viene dopo 11 incontri svolti negli ultimi 8 mesi, incontri nei quali, come sindacato, abbiamo sempre cercato di trovare soluzioni condivise tenendo conto anche delle problematiche del settore e delle esigenze delle imprese, contrapponendoci ad una  Federlegno la cui prerogativa, invece, era chiaramente quella di non creare un reale confronto e una reale partecipazione  del sindacato e dei lavoratori sia rispetto all’organizzazione del lavoro che del suo orario. Inoltre mancano ancora delle risposte importanti sull’aumento salariale, sulla formazione, sulla sicurezza e sul welfare aziendale, tutti temi contenuti nella nostra piattaforma. Queste proposte denotano, da parte di Federlegno, un comportamento ripiegato su una traiettoria di sviluppo del settore poco attenta all’innovazione e alla qualità del prodotto, con una scarsa propensione agli investimenti sulle persone e soprattutto al sostegno delle imprese più serie e competitive. Feneal-Uil Filca-Cisl Fillea-Cgil sono convinte da tempo che per vincere la sfida della competizione globale le aziende italiane del mobile e dell’arredo devono puntare sulla qualità del prodotto e dell’innovazione, questo vale soprattutto per il nostro distretto marchigiano del mobile. Tutto il contrario del modello di settore che Federlegno sta portando avanti con questo rinnovo contrattuale. Lo sciopero del 21 si cala in un contesto e in una congiuntura che può leggersi in chiaroscuro. Perché se è innegabile che tante aziende sono in affanno e hanno chiuso i battenti (ultime Berloni e Decorlegno in ordine cronologico) è pur vero che tante altre, specialmente quelle che lavorano con export, hanno ripreso clienti e fatturati, oltre che per la riconferma dei vari bonus fiscali. È vero che le Marche sono eterogenee ed è vero che il quadro è, in parte, differente da provincia a provincia; tuttavia il settore, superata la grande crisi, da’ qualche tangibile segnale di ripresa. Alcuni dati possono darci una mano a capire meglio gli andamenti. In particolare nel settore si assiste ad una forte “polarizzazione” tra grandi gruppi che crescono e piccoli che soffrono maggiormente. Le aziende del settore erano 2266  nel 2017 e sono 2133 nel 2019. Gli addetti del settore erano 25613 nel 2017 e erano 25352 nel 2018, quindi sostanzialmente stabili.  Va detto, guardando dentro il dato, che il numero delle medie e grandi aziende sono sostanzialmente invariate, crescono addirittura quelle tra 20 e 49 addetti, mentre calano le piccole (fino a 5 dipendenti). Le imprese del mobile marchigiano producono un giro d’affari che nel 2017 ha superato i 3 miliardi di euro, in crescita dell’1,2% rispetto all’anno precedente. Prova ulteriore sarebbe che le ore di cassa integrazione dell’ultimo trimestre 2019 (che, se vogliamo, evidenzia un trend) sono 133543 contro le 294953 del 2018,  facendo  registrare un -120% su ultimo trimestre 2018. Purtroppo però le retribuzioni medie del settore non sono ancora aumentate, esse sono sostanzialmente stabili anno su anno (22366 euro nel 2018) e comunque sono  mediamente più basse di quelle di altri comparti industriali tipo i settori metalmeccanico,  lapideo (CCNL rinnovato di recente), chimico e trasporti; e questo pone un grande tema salariale che che ne pensino le nostre controparti. Un settore sostanzialmente povero e poco attraversato dalla contrattazione di secondo livello; se dovessimo scattare una fotografia, in tutta la Regione si contano circa 12 accordi (tutti in grandi/grandissime aziende), in questo quadro è facile capire quanto importante e quanto valore possa avere il CCNL. Le nostre controparti ci chiedono una maggiore flessibilità nel settore, ma va loro ricordato che, almeno nelle Marche, già ci sono circa il 15% di rapporti di lavoro part-time, ad essi si aggiungono gli interinali, che sono in costante crescita (+56% dal 2016 al 2019), ma anche un 12,4% di lavoratori a tempo determinato (nel 2016 essi erano solo il 9%). A riprova che in questo e in altri settori nelle Marche il lavoro è già sufficientemente precario e “sfarinato”: nelle nella nostra regione, nel 2018, il 90% dei nuovi contratti attivati è a tempo determinato o interinale. Un’attenzione particolare, nel CCNL, andrebbe riservata anche al tema salute e sicurezza: il dato degli infortuni purtroppo è tornato a crescere del 5,4% (2019 su 2018) con un aumento degli stessi di 24 unità (469 a 445). Non possiamo più aspettare, non possiamo più rinviare : dimostreremo a Federlegno che le nostre ragioni sono giuste, condivise e volute con determinazione dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore. 
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20/02/2020 Tessendo diritti: filiere produttive in Etiopia tra multinazionali e sindacati
Sono arrivati  in Italia il 9 febbraio scorso, i  quattro delegati etiopi accolti da Iscos di Emilia Romagna e Iscos Marche nell’ambito del progetto “Lavoro dignitoso per le donne nella filiera del tessile in Etiopia – GABI”, finanziato dalla Regione Marche, Servizio Attività produttive, lavoro e istruzione, attraverso l’Avviso pubblico per progetti territoriali di cooperazione allo sviluppo anno 2019.  Per una decina di giorni sono stati  accompagnati a   conoscere aziende e federazioni Cisl dislocate tra Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Toscana per poi approdare anche in terra marchigiana.  Il  19 febbraio 2020,  presso la Sede Regionale della CISL, in Via dell’Industria 17/A ad Ancona, l’Iscos Marche, con la collaborazione di Cisl Marche e della Femca (Federazione Energia, Moda, Chimica e Affini) Cisl Marche, hanno organizzato, in occasione della presenza della delegazione Etiope, il seminario dal titolo “Tessendo diritti. Filiere produttive in Etiopia: tra multinazionali e sindacati” con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni e la società civile della Regione Marche sul tema del lavoro dignitoso nelle filiere produttive globali.  Un momento di approfondimento per ragionare  insieme sull’implementazione di modelli organizzativi aziendali basati sul rispetto dei diritti di lavoratori e lavoratrici, sull’attenzione alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro, e sulla parità di genere in ogni sua forma. Gli interventi di Angesom Gebreyohannes Gembremedhine, Segretario generale nazionale del settore tessile di CETU (Confederation of Ethiopian Trade Union), Hunde Gudeta Gellashe, Responsabile Dipartimento Formazione CETU, Birhan Woldehana Rahmeto, manager della Elico Awash Tannery (azienda conciaria) e Mustafa Jemal Shibeshi, manager della Kombolcha Textile (azienda tessile) hanno permesso un focus sulle condizioni di vita e di lavoro all’interno delle aziende del settore tessile e conciario presenti nei Distretti Industriali dell’Etiopia e sul ruolo del sindacato. Ai  lavori aperti da Vincenzo Russo, Presidente di Iscos Cisl e Direttore di Iscos Marche, hanno partato il loro contributo  Alessia Lo Turco, professore associato presso l’Università Politecnica delle Marche, Piero Francia, Segretario generale  FEMCA Cisl Marche  e  Sauro Rossi, Segretario generale Cisl Marche, che ha concluso i lavori della mattinata.   
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19/02/2020 Work Club: la Cisl di Fano organizza un laboratorio per la ricerca attiva del lavoro
Sei in cerca di lavoro ma non sai come orientarti? Non riesci a predisporre il curriculum? Vuoi conoscere le modalità vincenti per affrontare il colloquio di lavoro? Allora partecipa alla terza edizione di Work Club, il laboratorio per la ricerca attiva del lavoro organizzato dalla Cisl di Fano. Il laboratorio si svolgerà tutti i martedì di marzo dalle ore 9:00 alle 11:00 presso la Sala della Pace di via Rinalducci 11, a Fano. Conferma la tua adesione inviando una mail a cislfano@gmail.com o telefonando allo 0721805151
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19/02/2020 Sicurezza sui luoghi di lavoro: allarme infortuni nelle Marche, scarsi investimenti in prevenzione
«Le Marche sono in controtendenza rispetto al resto del Paese per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro. In aumento soprattutto quelli gravi o mortali» È l'allarme lanciato da Massimo Giacchetti, Responsabile del Dipartimento Salute e Sicurezza della Cisl Marche, ospite in studio al Tgr Rai. «Si muore di più nei luoghi di lavoro - prosegue Giacchetti - mentre si spende di meno in prevenzione: le risorse pubbliche sono insufficienti, al punto che servirebbero investimenti per 35 milioni di euro per allinearci alla media nazionale». Attenzione anche alla dotazione di personale del Dipartimento Prevenzione del sistema sanitario regionale: «Una Cenerentola: solo 56 tecnici che dovrebbero controllare migliaia di aziende».  
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19/02/2020 In attesa dell'incontro, sospeso lo sciopero del Deposito XPO di Osimo
A seguito della convocazione, da parte di Margherita Distribuzione, di un incontro dedicato esclusivamente al tema della Logistica e del deposito di Osimo previsto per il prossimo 24/02, le scriventi annunciano la sospensione dello sciopero già proclamato per il 20/02. Le scriventi Segreterie - unitamente alle RSU del deposito - ribadendo il forte clima di preoccupazione e di tensione all'interno del Deposito comunicano fin da subito la ripresa della mobilitazione in assenza di risposte chiare e impegni concreti per il proseguo delle attività. Le Segreterie Filcams-Cgil Fisascat-Cisl Uiltucs  (C. Cotichelli) (S. Soleggiati) (F.Bontà)
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18/02/2020 Caporalato nel settore della distribuzione del materiale pubblicitario: la Cisl di Fano Pesaro Urbino plaude all’azione delle forze dell’ordine
La Cisl di Fano Pesaro Urbino plaude all’azione delle forze dell’ordine e degli organi ispettivi preposti che ha sgominato il deprecabile fenomeno dello sfruttamento e del caporalato nel settore della distribuzione del materiale pubblicitario. Già nei mesi scorsi avevamo pubblicamente denunciato questo grave fenomeno capillarmente presente nel nostro territorio. La Cisl è sempre attenta al rispetto delle condizioni lavorative dei lavoratori soprattutto in settori a maggior rischio di sfruttamento, chiede di continuare in questa azione di contrasto: occorre continuare a mantenere alta la guardia perché sono ancora troppe le sacche di sfruttamento.  La Cisl ritiene che il lavoro nero e grigio si contrasta con l’azione degli organi ispettivi, ma anche rafforzando la contrattazione sociale territoriale, antidoto all’illegalità e importante strumento per evitare in alcuni settori più frammentati il mancato rispetto degli obblighi contrattuali e retributivi. L’esperienza decennale nel settore dell’edilizia ne è la prova. Area delicata è quella degli appalti e del subappalto, dove il meccanismo del massimo ribasso si ripercuote sulla qualità dell’opera, con l’inevitabile abbandono della ditta e quindi il classico cantiere incompiuto, che, ovviamente, sul  mancato rispetto dei diritti contrattuali e retributivi del lavoratori. Il fenomeno dell’appalto al massimo ribasso si sta estendendo anche in settori sino ad oggi non interessati: si crea dumping contrattuale nei confronti dei lavoratori, costretti pertanto ad accettare retribuzioni più basse, e verso le imprese, che subiscono concorrenza sleale per il più basso costo del lavoro. Chiediamo anche ai Comuni di affidare alcune tipologie di servizi (accompagnamento scuolabus, custodia beni pubblici come parcheggi  e centri civici)  utilizzando il meccanismo  dell’affidamento diretto sotto soglia a imprese e cooperative del luogo, evitando di affidare in modo improprio i servizi. Cogliamo questa occasione per invitare gli organi ispettivi ad una forte azione di contrasto e verifica del rispetto delle regole nel caso del contratto a chiamata, che diventa uno strumento per coprire lavoro irregolare. Sarebbe opportuno che le parti datoriali coglierselo questa occasione per avviare una riflessione comune che determini azioni di contrasto all’irregolarità e allo sfruttamento dei lavoratori e che favorisca la diffusione di un lavoro retribuito e rispettoso della dignità dei lavoratori.   
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18/02/2020 Nuova giornata di sciopero per i lavoratori del Deposito XPO di Osimo
Dopo il sit-in dello scorso 13 febbraio, che ha visto la partecipazione dei vertici della Regione Marche, prosegue la protesta dei lavoratori impegnati nel Deposito di Osimo con un ulteriore giornata di sciopero prevista per Giovedì 20 Febbraio. A seguito della mancanza di risposte da parte di XPO, si continuano ad alimentare i timori sulla reale volontà di investire sul magazzino che si sta lentamente spegnendo a causa del calo dei volumi movimentati e dello spostamento della merce verso altre strutture. Siamo convinti che il Deposito rappresenti una risorsa importante per il mondo Conad e che vadano fatte scelte che preservino anche questa unità distributiva affinché venga assicurato un futuro al magazzino e agli oltre 100 lavoratori che ad oggi lo vivono. Per tali ragioni, lo sciopero di Giovedì 20 Febbraio è stato proclamato dalle Segreterie regionali di Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs per l’intero turno di lavoro e vedrà il presidio iniziare alle ore 9:00 davanti ai cancelli del Deposito.
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18/02/2020 Sinergia per il territorio: i segretari Sauro Rossi e Cristiana Ilari incontrano il Rettore dell'Università Politecnica delle Marche
Incontro presso il Rettorato tra il Prof. Gian Luca Gregori Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Rossi Segretario Generale Cisl Marche e Cristiana Ilari segretaria Cisl Marche. L’incontro rappresenta un momento di condivisione e confronto importante tra sindacato e Ateneo finalizzato alla costruzione di una sinergia per il territorio e per lo sviluppo di attività che mettano al centro lavoro e giovani e concorrano al rilancio della nostra economia nel segno della  sostenibilità sociale ed ambientale
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14/02/2020 La Cisl inaugura la nuova sede di Fermignano. «C’è un necessità di affrontare i bisogni della popolazione con strumenti nuovi»
«Questo territorio è importante per noi sia come realtà produttiva, sia come area demografica. Il nostro impegno è offrire tutela, ascolto e servizi ascoltando i bisogni e le aspettative delle persone, coniugando traduzione, innovazione e prossimità. Siamo orgogliosi di rappresentare un elemento di fiducia per le famiglie del territorio». Così il Segretario Generale della Cisl Marche Sauro Rossi ha concluso l'inaugurazione della sede Cisl di Fermignano, in via Martiri della libertà 6, che ha avuto luogo giovedì 13 febbraio 2020.  All’incontro hanno preso parte i rappresentanti e i delegati delle varie categorie, assieme al Segretario Regionale Cisl Marche Marco Ferracuti, al responsabile Ast Cisl Urbino Leonardo Piccinno, al responsabile della Cgil Urbino Irmo Foglietta, al Segretario di Confcommercio Pesaro Urbino Egidio Cecchini e al parroco don Giuseppe Tabarini.  «Se questa parte del territorio provinciale non viene dotato di infrastrutture necessarie a proiettare il tessuto produttivo verso un mondo iperconnesso ed iperveloce, parlare della storia, tradizioni ed identità culturali, metterà quelle realtà industriali che ancora credono nel territorio in condizione di fare una scelta per migrare verso territori più attrattivi, come purtroppo, fino a questo momento, sono state costrette le nuove generazioni», ha invece affermato il responsabile dell’Ast Cisl di Urbino Leonardo Piccinno, nell’intervento tenuto nel dibattito che si è svolto a seguito dell’inaugurazione, nella Sala Mostre "D. Bramante" del Comune di Fermignano.  Nel suo discorso Piccinno ha inoltre evidenziato che, in una prospettiva storica, la Cisl è notevolmente cresciuta nel territorio di Fermignano, registrando un passaggio dai 212 iscritti iniziali, risalenti cioè agli anni ’50, a una cifra attuale pari a 1200 soci, distribuiti in tutti i settori produttivi e sociali.  L’inaugurazione ha avuto luogo dopo che la mattina, presso il Comune, è stata siglata l’intesa per lo sviluppo tra l’amministrazione comunale e le organizzazioni sindacali, in cui è stata annunciato da parte del Sindaco Emanuele Feduzi l’invito ai sindacati a prendere parte al tavolo delle associazioni, costituito a livello comunale per far fronte alle problematiche della popolazione.  «C’è chi dice che nel 2020 parlare di sindacati è anacronistico. Per me invece è qualcosa di importante, perché il sindacato ha ruolo cruciale. Magari in una forma cambiata rispetto al passato, ma io vedo un’evoluzione al passo con i tempi», ha così affermato il sindaco di Fermignano durante l’incontro presso la Sala Bramante. «La firma di stamattina a me rende veramente orgoglioso, come sindaco. Perché non comprende soltanto l’intervento sociale, perché abbiamo spaziato dai bambini alla terza età, ma abbiamo compreso anche le attività infrastrutturali».  «Il sindaco ha aperto una fase nuova nel confronto con le parti sociali», ha quindi concluso il segretario Rossi. «Noi non dobbiamo essere velleitari ma orgogliosi di insistere nell’avere un rapporto qualificato con i nostri interlocutori, per affrontare determinate tematiche. Questo ci mette alla prova, nel vedere come un criterio ordinato di alleanze riesce a fronteggiare in maniera concreta le problematiche».
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13/02/2020 Manutenzione dei Porti, da emergenza a sistema. Fai Cisl : " Finalmente c'è attenzione da parte delle istituzioni"
  « E' molto importante per la nostra categoria Fai-Cisl Marche, Settore Pesca, quanto è emerso oggi a Fano.» - dichiara, Danilo Santini, Segretario Regionale e Coordinatore Fai-Cisl Marche Settore Pesca,  a margine dell'incontro pubblico "Manutenzione dei Porti, da Emergenza a sistema", che si è tenuto a Fano nel pomeriggio  di oggi.  «Come sindacato di categoria, siamo impegnati da sempre su questa importante battaglia dei dragaggi dei porti. - prosegue Santini -  Finalmente si è attenzionata nel giusto modo, una problematica  di rilevanza anche nazionale poiché è un problema anche di gran parte dei porti del Paese. Le istituzioni, a tutti i livelli, hanno manifestato le giuste sinergie.  Attribuendo all'Autorità portuale  di Ancona,  la  gestione degli scali regionali, abbiamo l'occasione nel medio termine  - conclude Santini  - di provare davvero,  ed in forma definitiva,  a risolvere questo annoso problema che ha visto la Regione, investire milioni e milioni di euro in soluzioni di emergenza. Oggi questo non sarà più  ipotizzabile per il futuro» . All'incontro pubblico sono intervenuti il Sindaco e il vice Sindaco di Fano,  il Vice presidente del Consiglio Regionale, il Presidente dell'Anci Marche e Sindaco di Senigallia, i sindaci di Numana, Civitanova Marche, Porto San Giorgio,San Benedetto del Tronto. Per  i sindacati Fai Cisl Pesca Marche e per le associazioni di categoria Coldiretti Impresa Pesca, Lega Pesca Marche. Hanno concluso i lavori il IPresidente dell'Autorità Portuale di Ancona e il Presidente della Regione Marche .
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13/02/2020 Deposito ex Sma Auchan, sit-in dei lavoratori davanti sede Xpo Logistics. Prosegue la protesta nel mondo ex Auchan
Giovedì 13 febbraio i lavoratori del deposito di ex Sma Auchan gestito da Xpo Logistics hanno dato vita a un presidio con una assemblea in sit in davanti alla sede di via Edison n. 2 ad Osimo.   «Dopo la riconfermata indisponibilità di Margherita Distribuzione di illustrare il progetto prima di aver definito il perimetro completo della rete di vendita, il deposito di Osimo è stato ufficialmente escluso per il periodo pre Pasquale dalla preparazione delle commissioni dei punti di vendita marchigiani che passeranno sotto la competenza del deposito di  Melfi. - scrivono in una nota  Filcams-Cgil,  Fisascat-Cisl, Uiltucs -  Si tratta nei fatti di un lento spegnimento vista anche la decisione di inviare parte della merce stoccata in deposito ad alcuni ipermercati del nord, che vorrebbe i lavoratori protagonisti inerti della chiusura. Xpo Logistics e Margherita Distribuzione tacciono nonostante le formali richieste di incontro recentemente inviate proprio per avere chiarezza sul futuro di una unità distributiva che occupa oltre 100 persone che sommate alle 76 di sede porterebbero il conto a circa 200 esuberi per le Marche.»     «Restiamo convinti che il deposito possa ancora svolgere un ruolo strategico nella supply chain di Conad anche in una ottica di servizio ai punti di vendita delle due cooperative che hanno competenza nel territorio. - rilanciano i sindacati di categoria - I lavoratori lanceranno in questa occasione il piano di mobilitazione di contrasto di decisioni che possano in qualche modo escludere il coinvolgimento del deposito nel progetto Conad ed inviteranno la Regione a farsi parte diligente per organizzare da subito un incontro con Xpo Logistics e Margherita Distribuzione.  - concludono  - Al sit-in sono stati invitati anche il Presidente della Giunta Regionale Ceriscioli e il Presidente del Consiglio Regionale Mastrovincenzo ai quali verrà chiesto un coinvolgimento attivo della Regione nella gestione di questa complicata vertenza che coinvolge con i punti vendita non passati al sistema Conad, circa 250 persone.»   Il Resto del Carlino - Ancona del 14/02/2020  
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12/02/2020 Area Vasta 1: non solo strutture ospedaliere ma servizi territoriali
La sanità non può essere concentrata esclusivamente in strutture ospedaliere che devono, in ogni caso, essere distribuite nel territorio, conciliando le difficoltà dei collegamenti e la dispersione demografica con l’appropriatezza per intensità di cura e prestazioni sanitarie  erogate dalle strutture ospedaliere stesse  . Oggi, in alcuni comuni del territorio di competenza del Distretto di Fano, gli anziani raggiungono anche il 32 % della popolazione: è necessario ripensare il sistema salute spostando il baricentro dall’assistenza ospedaliere ai servizi territoriali distrettuali e residenziali.  «Auspichiamo innanzitutto che le case delle salute vengano subito implementate e che siano presenti servizi sanitari per le varie tipologie di casa della salute. - dichiarano Giovanni Giovanelli, responsabile Cisl Fano, e Luciano Rovinelli, Fnp Cisl Fano -. Urge rafforzare i servizi distrettuali per le esigenze sanitarie delle persone anziane. Ad oggi non sappiamo quali servizi distrettuali sono presenti nel territorio di competenza del Distretto di Fano, quante persone usufruiscono dell’Adi e quale sia la diffusione del sistema Adi e di alcuni servizi specialistici quali psichiatria e fisioterapia».   «In Area Vasta 1 si ha la percentuale più bassa (8,6% su mille abitanti) di servizi socio sanitari domiciliari - proseguono i due responsabili Cisl -. Una situazione ancora più drammatica è la risposta sanitaria per i malati di Alzheimer: nel Distretto di Fano è presente un solo centro diurno (realizzato peraltro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano) che, tenendo conto  anche della mancata creazione di un secondo centro che doveva essere collocato nel ex ospedale Bartolini di Mondolfo, non può certo rispondere alle necessità del territorio».  La diffusione di centri diurni specializzati, servizi territoriali e la creazione di residenze sanitarie assistenziale per persone con demenze sono una esigenza ineludibile alla quale è necessario dare una riposta in termini di strutture e servizi adeguati. «La Cisl di Fano - concludono - denuncia la grave mancanza di un confronto anche per questo tipo di servizi e chiede pertanto ai responsabili dei servizi territoriali di aprire immediatamente un tavolo di confronto per il potenziamento di tali servizi e strutture».  
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12/02/2020 Seminario gratuito di orientamento alla ricerca attiva del lavoro: appuntamento il 4 marzo alla Cisl di Macerata
Mercoledì 4 marzo, dalle ore 9.00 alle 16.30, la Cisl di Macerata organizza insieme a Ial Marche un seminario gratuito di orientamento alla ricerca attiva del lavoro. L'appuntamento, che si terrà presso la sede Cisl di Macerata in Via Ghino Valenti 27, è riservato agli iscritti Cisl o ai familiari degli iscritti Cisl. Per partecipare basta inviare una mail ad ast.macerata@cisl.it indicando il tuo nominativo e i tuoi recapiti. Un'occasione da non perdere, soprattutto per i giovani alla ricerca di lavoro. Visti i posti limitati, è obbligatoria la prenotazione.  
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12/02/2020 Area Vasta 2: è ancora emergenza personale
La situazione del personale in Area Vasta 2 è ancora critica: i dati raccolti in questi mesi come Cisl Fp di Ancona non sono confortanti e, nonostante i tanti momenti di confronto con la Direzione Asur e la Dirigenza dall’Area Vasta 2, la carenza di personale non accenna ad attenuarsi. Lo scorso anno, il tetto di spesa del personale per l’ Area Vasta 2 era stato abbattuto di 4.415.420 euro. La Direzione Asur ha più volte comunicato la possibilità di innalzare il tetto di spesa di circa 2 milioni di euro, da distribuire tra le Aree Vaste. Tuttavia, tale previsione non ha avuto al momento attuazione: non abbiamo modo di capire cosa comporterebbe nel concreto tale manovra, né tantomeno di come verrebbe ripartita la somma tra le Aree Vaste. Secondo i dati in nostro possesso, nell’ Area Vasta 2 la presenza del personale tra la fine di dicembre 2018 e la fine del 2019 ha subito una diminuzione di circa 270 unità. Un dato fra tutti: tra il 1 ottobre 2019 e il 1 gennaio 2020 si sono persi 64 operatori tra infermieri, OSS, Ostetriche e autisti 118, a fronte di sole 10 assunzioni “reali” (escludendo cioè proroghe di posti già ricoperti). Per altro la Determina della Direzione Generale Asur n. 50 del 31 gennaio scorso certifica la riduzione complessiva del personale Asur tra il 2018 e 2019 di 319 unità e, indirettamente, conferma la nostra valutazione, cosi come precedenti documenti Asur avevano dato conferma che tutto il personale cessato nel primo semestre 2019 non era stato sostituito. Si tratta di una vera e propria emergenza. Il 20 gennaio scorso è stato presentato unitariamente un documento con le varie criticità al nuovo Direttore Asur Dott.ssa Nadia Storti, alla quale chiediamo di intervenire con tempestività per evitare la contrazione dei servizi e dell’assistenza. «La situazione di carenza del personale – dichiarano Alessandro Mancinelli e Stefania Franceschini, Cisl Fp Ancona - non può che preoccuparci, anche in vista del prossimo piano ferie estivo che, se non si avranno assunzioni cospicue nei prossimi mesi, sarà ancora più complicato da attuare di quello dello scorso anno, con gravi disagi per utenti e dipendenti. Auspichiamo che i confronti tra organizzazioni sindacali, Asur e Area Vasta 2 siano proficui. Come sempre, il contributo della Cisl Fp sarà costruttivo, ma non accetteremo soluzioni che non siano risolutive di una problematica aperta oramai da troppo tempo e sotto gli occhi di tutti».
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11/02/2020 Nuovo Piano Socio Sanitario Regionale, Cgil Cisl Uil: «Molte ancora le criticità»
Il Consiglio regionale ha approvato il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale. Il documento è viziato da un importante limite di fondo, ossia il suo essere approvato a fine legislatura. Pesante è  la conseguente assenza di due temi che sarebbe stato fondamentale affrontare: il riassetto della governance complessiva del Servizio Sanitario Regionale e la  effettiva coincidenza tra i Distretti sanitari e gli Ambiti Sociali territoriali, per superare le persistenti criticità in termini di integrazione socio-sanitaria.    Va rilevato come, rispetto al testo licenziato dalla Giunta ormai più di un anno fa, la discussione in IV Commissione ha portato alcune modifiche positive: tra le altre, la previsione di un cronoprogramma che dettaglia i tempi di attuazione del piano, il capitolo sulla partecipazione, il tema degli ospedali delle zone disagiate e dei futuri presidi unici. Meritano di essere adeguatamente approfonditi i riflessi che gli emendamenti approvati in Consiglio producono sull'impianto complessivo del documento.    Preme comunque evidenziare che tra gli aspetti positivi introdotti nella discussione in Commissione, va rilevata anche la previsione di “un’accurata analisi dei costi e benefici, da sottoporre al vaglio cella Commissione assembleare competente, sulla costruzione/ammodernamento/manutenzione delle strutture sanitarie regionali prima di avviare l’iter di nuove costruzioni”: un aspetto particolarmente significativo soprattutto in relazione alla costruzione dei nuovi ospedali unici.    Lascia però alquanto perplessi e preoccupati la scelta che la Giunta ha operato con la recente DGR 100/2020 di assegnare all’Azienda Ospedaliera Marche Nord la prosecuzione del procedimento per la concessione di progettazione, costruzione e gestione del nuovo polo ospedaliero di Pesaro (project financing).    C’è da chiedersi se con tale delibera, emanata solo due giorni prima dell’approvazione del nuovo Piano sanitario, e quindi in vigenza del precedente Piano, si voglia raggirare proprio la valutazione da parte della commissione consiliare.   Nel merito delle criticità che permangono nel PSSR, spicca la mancata descrizione di un percorso di riqualificazione complessiva della rete ospedaliera, con nodi importanti ancora aperti, come la riqualificazione dei piccoli ospedali o il futuro assetto delle reti cliniche.   In tema della prevenzione continua a essere affrontato senza indicare la strategia per superare il sottofinanziamento di questo livello essenziale e per risolvere gli squilibri attualmente esistenti nell’assetto dei servizi, a partire da quello relativo alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.   Non si riscontrano poi elementi concreti di prospettiva rispetto alla riorganizzazione delle cure primarie, a partire dal rapporto tra gli ambulatori avanzati di continuità assistenziale e il progetto di sviluppo delle Case della Salute.   Nel Piano, continuano a mancare strategie e obiettivi coerenti rispetto alla necessità di rinnovare le cure territoriali, con particolare attenzione al futuro delle cure intermedie, della residenzialità socio sanitaria e dell’assistenza domiciliare.   Per quanto riguarda poi la presenza erogatori privati convenzionati strutturati, rispetto ai quali è forte la percezione di una loro capacità di orientamento su alcune scelte di politica sanitaria, va evidenziata un’eccessiva timidezza nel rapporto con i soggetti privati stessi, mentre sarebbe necessario definire criteri che regolano la funzione di committenza che dovrebbe essere esercitata del soggetto pubblico.   Critico anche il tema della mobilità sanitaria, che nel Piano viene affrontata solo in termini generici senza indicare strategie efficaci per ridurre la mobilità passiva.   Va evidenziato poi che il tema della medicina di genere andava declinato come volto ad affrontare le differenze e non solo a superare le disuguaglianze. Manca poi completamente il tema della necessità di garantire la piena applicazione della Legge 194/78.   Sono limiti evidentemente importanti, che ci portano a confermare un giudizio critico sul PSSR.    Le Segreterie di CGIL CISL UIL Marche  
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