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22/11/2010 Bilancio 2011 degli enti locali: "in primo piano i servizi alla persona e il sostegno al lavoro"
Mercoledì 10 novembre, nella sede Cisl di Pesaro (via Porta Rimini, 11), si è svolta una conferenza stampa di Cgil, Cil e Uil per presentare il documento unitario sul bilancio degli Enti locali relativo al 2011. Sauro Rossi, segretario provinciale Cisl e i segretari di Cgil e Uil hanno illustrato gli aspetti più importanti del documento.   "La predisposizione dei bilanci preventivi degli Enti Locali per il 2011 è fortemente condizionata dalla particolare situazione economica del Paese e dalla recente introduzione di provvedimenti normativi e finanziari che influenzeranno pesantemente le scelte delle Amministrazioni. Anche i nostri territori sono ancora coinvolti dalla profonda crisi economica che ha determinato una caduta della produzione, la chiusura di diverse imprese, un aumento della disoccupazione e della cassa integrazione; i recenti timidi segnali di ripresa nella produzione non consentono di recuperare le posizioni perdute e tanto meno di generare tangibili effetti positivi sull’occupazione. La crisi ha generato nuove situazioni di disagio sociale, in particolare per chi ha perso il lavoro, e ne ha acuite altre, come la disoccupazione giovanile e femminile, la condizione delle famiglie immigrate, e la riduzione del potere d’acquisto dei redditi dei lavoratori e dei pensionati. Il tessuto economico locale, oltre la crisi, risente anche dei processi d’internazionalizzazione dell’economia, con le nuove opportunità che si creano ma soprattutto con le nuove sfide competitive a cui far fronte. La recente manovra finanziaria del Governo, attuata con il Decreto Legge 78/10 (convertito con la Legge 122/10), ha introdotto tagli e vincoli particolarmente pesanti nei confronti del sistema delle Autonomie Locali, che incideranno profondamente sulle scelte delle Amministrazioni, a partire dai bilanci preventivi 2011. Crisi economica, globalizzazione e manovra finanziaria stanno mettendo a dura prova il sistema economico e sociale, che ha trovato negli ultimi decenni nel lavoro diffuso e nella coesione sociale i suoi punti di forza, che hanno permesso a questa provincia di essere fra le prime in Italia in termini di benessere. Il nostro territorio è chiamato a rispondere a queste nuove sfide, consapevoli che è impossibile governare territorialmente le dinamiche più generali, ma che molto dipende da come le forze locali (istituzionali, civili e sociali) sono in grado di reagire, valorizzando le proprie potenzialità e i propri punti di forza. Sul piano delle scelte strategiche, come organizzazioni sindacali abbiamo colto la sollecitazione dell’Amministrazione Provinciale di misurarci su un progetto a medio-lungo termine (“Provincia 2020”) e stiamo contribuendo alla discussione che si è avviata, avendo predisposto al riguardo un documento specifico contenente alcune elaborazioni tematiche. Questo livello di confronto e gli obiettivi che assieme, anche come parti sociali, ci si augura di condividere (incentrato sui temi della coesione sociale, del nuovo modello di sviluppo, della sostenibilità sociale ed ambientale delle politiche locali, dell’assetto delle infrastrutture materiali e immateriali), può rappresentare la cornice entro cui collocare le scelte, Amministrative e non solo, più immediate, ad iniziare dalla programmazione di bilancio per i prossimi anni. Priorità delle scelte Il contesto di riferimento costringerà le Amministrazioni ad assumere scelte difficili in rapporto alle necessità di rispondere alle esigenze di governo di una comunità, ma queste scelte dovranno essere ispirate da un preciso ordine di priorità. Le priorità da assumere, considerando le specifiche funzioni e titolarità delle Amministrazioni locali, a nostro avviso dovranno essere i servizi alla persona ed il sostegno al lavoro, come elementi decisivi per garantire, anche in futuro, la coesione del territorio. La stessa Regione Marche individua queste due priorità nei suoi deliberati. Altrettanta attenzione va posta nell’assumere il vincolo dell’equità, per garantire che le ricadute delle scelte siano socialmente sostenibili e ripartite in ragione delle diverse possibilità economiche dei cittadini.    Misure anticrisi Rimanendo alto il numero di lavoratori colpiti dalla crisi ed essendosi ulteriormente aggravate le condizioni economiche di molte famiglie, è importante dare continuità ed estendere le misure anticrisi attivate nell’anno in corso (orientate a sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento delle utenze, degli affitti, delle rette) previa verifica della loro efficacia e congruità. Politiche sociali Il livello di coesione sociale e di benessere che caratterizza la nostra provincia è determinata prima di tutto dalla diffusione di una rete di servizi sociali che ha sostenuto le famiglie, ma anche il sistema economico locale. L’obiettivo è di salvaguardare l’attuale livello dei servizi erogati, garantendo le necessarie risorse umane e finanziarie, non rinunciando ad adeguare l’offerta a quelle che sono le diverse dinamiche della domanda e del bisogno e non trascurando gli interventi volti a promuovere e riconoscere gli sforzi sostenuti dalle famiglie. A questo obiettivo vanno orientate anche le politiche del personale, all’interno dei draconiani vincoli posti dalla manovra finanziaria. Il confronto con le Amministrazioni deve rappresentare anche l’occasione per una verifica sugli interventi avviati a favore delle persone non autosufficienti e sul modo in cui le recenti deliberazioni regionali (assegni di cura, sad, residenzialità) abbiano trovato riscontro nelle singole realtà comunali e di Ambito sociale. Riorganizzazione dei servizi ed esternalizzazioni La gestione dei servizi può comportare anche un confronto sui modelli organizzativi e sulle forme di gestione, in particolare nelle situazioni in cui esistono o possono introdursi forme d’esternalizzazione: la posizione del sindacato è che questi processi devono vedere affidati al pubblico il ruolo di programmazione, determinazione delle condizioni qualitative del servizio e delle modalità d’accesso, nonché nel quadro di un rapporto con il privato (in particolare il privato sociale) teso essenzialmente ad integrare l’offerta attuale, un ruolo diretto nella gestione.  Il raccordo tra pubblico e privato deve prendere forma sulla base di condizioni precise, che prevedano fra l’altro il vincolo del rispetto delle norme di legge e contrattuali sul lavoro e sulla sicurezza. Il protocollo sugli appalti dei servizi, sottoscritto tra le oo.ss., le associazioni cooperative e delle imprese, con i Comuni dell’Ambito sociale n.1, e successivamente portato all’attenzione della Conferenza provinciale delle Autonomie, rappresenta un riferimento da estendere nella sua applicazione. Politiche tariffarie Si accentua ulteriormente l’esigenza di adottare politiche tariffarie adeguate a sostenere i redditi delle famiglie, in particolare quelle meno abbienti e quelle colpite dalla crisi.  In particolare si richiede che la dinamica tariffaria non sia superiore a quella inflattiva e che vada estesa ulteriormente l’applicazione dell’Isee alle tariffe dei servizi a domanda individuale. Una oculata gestione dell’Isee può anche garantire un gettito aggiuntivo necessario a permettere su basi di equità una gestione economicamente più equilibrata dei servizi. Politiche del personale Considerando i vincoli posti dalla manovra finanziaria sul personale, per quanto concerne i tetti di spesa, il tour over e i contratti flessibili (diversi per le Amministrazioni rientranti nel patto di stabilità e le altre), vincoli che mettono seriamente in discussione la possibilità di garantire una adeguata erogazione dei servizi e la funzionalità dell’Amministrazione, è necessario che la negoziazione con le Rsu e con le categorie sindacali sulle politiche del personale non sia penalizzante per i lavoratori e che tutte le opportunità consentite vengano utilizzate per consentire il funzionamento dei servizi, la stabilizzazione dei lavoratori precari, salvaguardia dei percorsi professionali e la gestione della produttività. Politiche tributarie Le attuali norme nazionali, tutt’altro che “federaliste”, pongono seri vincoli all’autonomia amministrativa in materia tributaria, a iniziare da quelli posti alle addizionali ed alle aliquote Irpef e Ici. La principale azione in grado di produrre immediatamente introiti aggiuntivi è il recupero dell’evasione e dell’elusione fiscale relativi ai tributi comunali, ad iniziare dall’Ici (anche attraverso la riclassificazione degli immobili in base all’art……), la Tarsu, …. Nell’attività sino ad ora condotta esiste uno scarto notevole, in termini di recupero dell’evasione, tra le amministrazioni che hanno attivato adeguate misure e le altre. E altrettanto necessario che le Amministrazioni si organizzino, singolarmente o in forma associata, per adempiere gli atti previsti dall’art.16 del d.l.78/10, ad iniziare dalla costituzione del Consiglio tributario, in attesa che i prevista atti dell’Agenzia delle entrate possano permettere l’avvio dell’attività di contrasto all’evasione. Le incongruenze della norma sono evidenti, a iniziare dal non considerare la mancanza di personale e di strumenti a disposizione dei Comuni per farsi carico dei nuovi adempimenti; per questa ragione a nostro avviso è necessario organizzare questa nuova attività a livello sovra comunale. Esercizio associato delle funzioni e gestione associata dei servizi. Da tempo le oo.ss. sollecitano un processo associativo fra le Amministrazioni finalizzato alla gestione associata dei servizi e delle funzioni. In questi anni abbiamo assistito nella provincia ad esperienze condotte con esiti diversi, con situazioni positive che si sono consolidate e sviluppati e casi di segno opposto. Le nuove condizioni finanziarie delle Amministrazioni, che impongono scelte anche radicali, e le disposizioni previste nell’art. 14 del d.l. 78/10, richiedono a tutte le Amministrazioni, anche quelle con popolazione superiore ai 5000 abitanti, una rinnovata capacità di lavorare su progetti aggregativi, nelle forme e con gli strumenti previste dalla normativa (Unioni dei Comuni, Uffici comuni e convenzioni, Comunità Montane, Ambiti sociali). Le oo.ss. propongono l’avvio immediato di una fase progettuale, coordinata dalla Conferenza provinciale delle Autonomie, in raccordo con la Regione Marche (anche in relazione alle prerogative che la norma gli riconosce, in particolare in materia di determinazione della dimensione territoriale ottimale) finalizzata ad individuare gli ambiti territoriali, le forme associative, le funzioni, i servizi, le risorse per avviare concretamente questo percorso. Sulla base di questa impostazione, Cgil-Cisl-Uil territoriali, di concerto con le rispettive federazioni dei pensionati, richiedono a tutte le Amministrazioni comunali della provincia, alle Comunità Montane, alle Unioni dei Comuni, ed alla stessa Amministrazione provinciale, l’avvio di una fase di confronto preventivo, finalizzato a conoscere gli orientamenti delle Amministrazioni su questi argomenti e ad individuare auspicabili punti di condivisione sulle scelte che si dovranno assumere".
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17/11/2010 Assegni di cura per anziani non autosufficienti
L'Ambito territoriale sociale n. 18 di Camerino ha pubblicato l'avviso pubblico per la concessione di assegni di cura per persone anziane non autosufficienti. Le domande vanno presentate entro il 30 novembre 2010 secondo le modalità indicate nel bando ed utilizzando la relativa modulistica Bando per l'accesso agli assegni di cura dell'Ambito territoriale sociale n. 18 Modulistica
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04/11/2010 Laboratorio sociale
La banca dati normativa del sociale e del sociosanitario della Cisl Marche http://net.cisl.it/Labsocialemarche/
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01/10/2010 ACCORDO RAGGIUNTO TRA FIM ,UILM , FEDERMECCANICA e ASSISTALL
QUI  il testo dell' accordo stipulato oggi tra FIM UILM
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25/08/2010 Macerata, nuove regole sulla videosorveglianza
E' stato firmato il protocollo d’intesa sulla videosorveglianza. Alla presenza del Direttore provinciale del lavoro di Macerata Pierluigi Rausei, le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil provinciali insieme a Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confindustria e alle centrali cooperative Legacoop, Confcooperative e Agci hanno raggiunto un’importante intesa sulla corretta applicazione delle tutele e dei diritti di cui all’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (legge n. 300/1970).Lo Statuto dei lavoratori Quest’ultima norma bilancia due interessi contrapposti: quello dell’imprenditore ad esercitare il potere direttivo e di controllo del lavoratore, e quello di quest’ultimo a vedere preservata la sua riservatezza e la sua dignità personale. In concreto viene previsto che gli impianti audiovisivi e le altre apparecchiature di controllo a distanza possano essere installati e posti in uso esclusivamente “previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali” ovvero in forza di un provvedimento autorizzatorio della Direzione provinciale del lavoro.Il Comitato tecnico per la videosorveglianza L’accordo in questione va a regolamentare il caso delle aziende in cui non esistono rappresentanze sindacali aziendali ovvero non sia stato possibile raggiungere un accordo. Viene prevista la costituzione, presso la Direzione provinciale del lavoro, di un apposito Comitato tecnico per la videosorveglianza, composto da un rappresentante della stessa e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali firmatarie dell’accordo. Il Comitato avrà il compito di valutare, in sede di istruttoria tecnica, le istanze di autorizzazione alla installazione e all’utilizzo degli impianti di sorveglianza antifurto e antirapina che determinano, anche solo occasionalmente, un controllo a distanza sui lavoratori e sulle postazioni di lavoro.Il ruolo degli Enti bilaterali Sulle problematiche oggetto del protocollo verranno coinvolti i rispettivi enti bilaterali, ai quali sarà possibile presentare apposita richiesta di parere al fine di acquisire la prescritta autorizzazione da parte della Direzione provinciale. A tal fine i singoli Enti bilaterali procederanno a sottoscrivere un’apposita intesa con la Direzione provinciale di Macerata, che si è impegnata ad organizzare, entro il 15 ottobre 2010, almeno tre momenti informativi rivolti alle aziende sui temi e sulle procedure del Protocollo.Un accordo importante Soddisfatto Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata, secondo cui «si tratta di un accordo molto importante per due motivi. Attraverso il Comitato tecnico il sindacato partecipa ad un importante momento di tutela della riservatezza, della libertà morale e della dignità del lavoratore. L'accordo è poi il risultato di un lavoro di confronto tra le principali forze sociali e produttive maceratesi, una sorta di "laboratorio" di relazioni sociali ed industriali che, confermando il ruolo fondamentale della bilateralità, porterà risultati positivi anche in altri contesti».Per visualizzare il protocollo CLICCA QUI
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03/08/2010 Accordo per la non autosufficienza: aumento dell'assistenza e adeguamento delle rette
Con l''accordo siglato  con i sindacati confederali e con quelli di categoria dei pensionati, la Regione Marche impegna fondi aggiuntivi (oltre 19 milioni per il periodo 2010-2013, di cui un milione e mezzo nel 2010) rispetto a quelli già a  disposizione delle Zone Territoriali  Asur, per riqualificare il sistema delle residenze protette per anziani in termini di incremento dell'assistenza infermieristica e socio-assistenziale per gli anziani non autosufficienti ricoverati nelle diverse strutture presenti sul territorio. L'obiettivo è raggiungere nel corso del quadriennio 2010-2013 un livello assistenziale infermieristico e socio-sanitario di 100 minuti al giorno (contro gli attuali 50 minuti), nei 3.411 posti letto delle Residenze Protette convenzionati e nello stesso tempo di ridurre l'importo della retta a carico dei cittadini al 50% della tariffa giornaliera, come previsto dalla normativa nazionale. A regime tutte le Residenze Protette avranno la garanzia del rispetto dei 100 minuti di assistenza al giorno per ogni paziente. L'incremento dell'assistenza non comporterà un aumento della compartecipazione dei cittadini alla retta giornaliera, che anzi si ridurranno progressivamente. L'accordo prevede che le somme che eccedano da 41,25 euro al giorno verranno prima ricondotte a tale cifra e poi ridotte sino ai 33 euro dovuti. La riduzione arriverà ad un massimo di -247 euro nel 2013. I contenuti dell'accordo saranno operativi a decorrere dal primo ottobre 2010. Parallelamente partirà un tavolo tecnico con gli enti gestori. Positive le reazioni dei sindacati. "L’accordo siglato ieri  (aumento  di qualità  e quantità dell’assistenza e calo dei costi per migliaia di anziani ospiti delle residenze protette)   è un accordo importante - sottolinea Stefano Mastrovincenzo della Cisl Marche - e rappresenta  una sorta  di “ponte”. Da un lato  attesta un obiettivo che il sindacato ha perseguito tenacemente e  un impegno a cui la Regione ha tenuto fede,  dall’altro  rappresenta una indicazione  delle priorità su cui concentrarsi  in un momento di grande difficoltà. La  vulnerabilità  sociale  cresce a vari livelli, le risorse  tendono a diminuire, e bisogna quindi dedicare ogni sforzo alle fasce più esposte,  giovani in cerca di lavoro,  lavoratori  e imprenditori colpiti dalla crisi, famiglie  colpite da disabilità e da non autosufficienza".La soddisfazione dei rappresentanti della Cisl Marche per il coronamento di un percorso lungo e non sempre agevole in questi anni è evidente: “Pazienti e relative famiglie potranno godere di condizioni di assistenza senza dubbio più adeguate, migliori. Si tratta di un accordo che va pienamente incontro ad una fascia di cittadini meno tutelati proprio in un momento in cui le risorse tendono a diminuire. L’accordo assume una rilevanza ancora maggiore in una regione come le Marche dove la fascia dei cittadini anziani è particolarmente estesa e diffusa” spiega Mario Canale Segretario Regionale Cisl Marche.E’ invece il Segretario della Fnp Marche Enrico Renzaglia ad addentrarsi nei termini dell’intesa appena sottoscritta, non prima di aver ribadito “come finalmente sia arrivata la firma su uno degli accordi forse più sospirati poiché è da tempo che la Cisl sta portando avanti questo impegno, con grande convinzione e consapevolezza che esso rappresenta un traguardo decisivo per le politiche di welfare sul territorio”. Clicca sul link per visualizzare l'accordo: http://www.scribd.com/full/35288142?access_key=key-2ml1k20t5ntnryil01m2
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20/07/2010 DONNA, GIOVANE, IMMIGRATA: IL PROFILO DEL LAVORATORE DOMESTICO
  Donna, giovane, immigrata: è questo il profilo del lavoratore domestico che emerge dall’indagine Censis condotta presso un campione di 997 lavoratori. Il 71,6% dei collaboratori sono infatti stranieri, provenienti in prevalenza dell’Europa dell’Est, Romania (19,4%) Ucraina (10,4%) Polonia (7,7%) e Moldavia (6,2%), ma sono numerosi anche i Filippini (9%).   Più di 8 collaboratori su 10 sono donne, presenza che si mantiene costante sia tra gli italiani che tra gli stranieri, mentre con riferimento all’età, emerge un profilo piuttosto giovane, soprattutto la componente straniera: il 15,8% ha meno di 30 anni, il 51,4% meno di 40 (tra gli stranieri la percentuale sale al 57,3% contro il 36,5% degli italiani) e soltanto il 17,5% è al di sopra dei 50. Questi alcuni dei dati emersi oggi durante la presentazione della ricerca realizzata dal Censis  con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che è stata presentata il 15 luglio a Roma.
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10/07/2010 Piani triennali di Ambito sociale 2010-2012
Sono stati approvati i Piani triennali degli Ambiti territoriali sociali n. 17 (San Severino Marche - Matelica) e 18 (Camerino).L’art 19 della legge 328 del 2000 prevede che i Comuni associati in Ambiti Territoriali, definiscano il Piano di Zona, altrimenti denominato Piano triennale di Ambito sociale. Si tratta di un documento di programmazione, che assume forma di accordo di programma, e che ha ad oggetto il complesso degli interventi sociali e sanitari attraverso i quali garantire, come recita testualmente l’art. 19, “la tutela dei diritti della popolazione”.La funzione del Piano di Zona è quindi quella di consentire ai Comuni di progettare, realizzare e gestire una rete di interventi e servizi sociali integrati a favore dei cittadini, attraverso i quali dare risposta ai bisogni ed alle esigenze manifestati da quelle fasce della popolazione caratterizzate da una maggiore grado di fragilità sociale.Per visualizzare i Piani clicca qui:Piani di Ambito 17  - San Severino Marche - Matelica Piani di Ambito 18  - Camerino
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05/07/2010 L'organizzazione e il livello di rappresentanza dei sindacati albanesi
Pubblichiamo il rapporto finale di ricerca sui sindacati albanesi in italiano.La ricerca è stata effettuata nell'ambito del progetto di rafforzamento dei sindacati albanesi di ISCOS Marche.Rapporto Finale Ricerca ITA 02Jul10 Questo documento è stato prodotto con l'assistenza finanziaria dell'Unione Europea. I contenuti di questo documento sono unicamente responsabilità di ISCOS Marche Onlus e in nessun caso possono essere considerati come espressione della posizione dell'Unione Europea.
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24/06/2010 Manovra finanziaria, le proposte della Cisl di Macerata
Martedi 22 giugno all'Itas di Macerata si è riunita l'Assemblea dei delegati della Cisl di Macerata. Presenti il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo e il Segretario Confederale nazionale Piero Ragazzini.Dopo un dibattito ampio e vivace -18 gli interventi conclusi solo per mancanza di tempo - l'Assemblea dei delegati e l'Esecutivo della Cisl di Macerata danno mandato alla Segreteria di predisporre un documento sulla manovra correttiva varata dal Governo con Decreto 78 del 2010CLICCA QUI per visualizzare il documento
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23/06/2010 Cgil - Cisl - Uil e Regione Marche: verifica accordo misure anticrisi per il 2010
I contenuti delle misure La situazione dell'applicazione delle misure alla data del 31 maggio (in corsivo,  colore blu) Le nostre indicazioni
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21/06/2010 PROSEGUONO LE MISURE DI SOSTEGNO PER UNIVERSITARI FIGLI DI DISOCCUPATI
“Il sostegno ai giovani per lo studio universitario e l’aiuto alle famiglie sulle quali pesano in questo momento le difficoltà economiche causate dalla crisi del lavoro, non possono venire meno dalla Regione. Abbiamo così deciso di proseguire quella misura di agevolazione già stabilita nel febbraio scorso e che prevede un contributo “una tantum” ai figli universitari di disoccupati da almeno tre mesi, per un importo di 850 mila euro con un nuovo bando,  includendo tra i beneficiari anche i figli di lavoratori in cassa integrazione in deroga, una realtà importante nella nostra Regione. “ Lo spiega l’assessore regionale al Lavoro-Istruzione, Marco Luchetti che sottolinea anche come questa agevolazione sia una  “ideale sintesi interdisciplinare tra Lavoro e Istruzione, un modo concreto per far camminare un flusso comune di impegno e di risorse che deriva anche dall’accordo del novembre scorso con i Sindacati, finalizzato a difendere l’occupazione e la coesione sociale.”  Si tratta, infatti, della misura anticrisi a favore dei figli dei lavoratori in stato di disoccupazione, in mobilità (certificata dai Centri per l'Impiego) o cassa integrazione straordinaria o in deroga da almeno tre mesi. Le domande per i contributi vanno presentate entro il 30 giugno prossimo e i beneficiari potranno ricevere 400 euro pro capite. Non possono accedere a questo nuovo bando chi possiede una ISEE superiore a 36.000€ (con riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2009, periodo di imposta 2008) e gli studenti che hanno già beneficiato del precedente bando emanato il 22 febbraio scorso. Possono presentare domanda gli studenti universitari residenti nelle Marche, fiscalmente a carico dei genitori e iscritti all’anno accademico 2009/2010 a Corsi di laurea di primo livello, corsi di laurea di secondo livello, corsi di laurea a ciclo unico/magistrale (inclusi i corsi di laurea del vecchio ordinamento attivati prima del DM 509/99) presso Università e AFAM delle Marche o di altre Regioni. Sono esclusi i corsi di terzo livello. Le domande di contributo devono essere presentate utilizzando sia la procedura di invio telematico che la spedizione cartacea per raccomandata AR indirizzata a Regione Marche, P.F. Istruzione, Diritto allo studio e rendicontazioni, via Tiziano, 44, 6 0125, Ancona e saranno finanziate sulla base della graduatoria determinata dai valori ISEE decurtati.    Ulteriori informazioni anche su sito http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it  
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16/06/2010 FEMCA CISL Ancona - Flessibilità oraria: sottoscritto dalle OO.SS. di categoria un accordo aziendale con l’API
Ancona, 16 giugno 2010 Flessibilità oraria: sottoscritto dalle OO.SS. di categoria un accordo aziendale con l’API In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, dal punto di vista economico-finanziario e dal punto di vista sindacale, è importante valorizzare l’impegno profuso ed i risultati raggiunti a livello di contrattazione territoriale. Difatti le categorie unitarie FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILCEM-UIL di Ancona, la R.S.U. dell’API hanno sottoscritto con l’azienda di Falconara un accordo in materia di conciliazione. L’accordo prevede la flessibilità oraria in entrata ed in uscita per consentire ai lavoratori una maggiore presenza nelle attività della vita familiare, riuscendo a conciliare il lavoro con gli orari scolastici. “Anche in un momento così delicato, ha detto Daniele Paolinelli, Segretario della FEMCA, continuando la nostra azione sindacale sul territorio, è possibile raggiungere risultati positivi, rendendo possibili soluzioni in favore delle famiglie dei lavoratori e di una rappresentanza femminile in continuo aumento, evidenziando che il tema della conciliazione non è più solo un tema di genere.”
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05/06/2010 FILCA ANCONA - Legno/Arredo Industria : raggiunta l'intesa
Per informazioni contattare la FILCA CISL di Ancona  via Ragnini, 4 60127 Ancona Tel. 071-2822216
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04/06/2010 FILCA CISL ANCONA- RINNOVATO CCNL LAPIDEI ED ESCAVAZIONE INDUSTRIA
Per informazioni contattare la FILCA CISL  via Ragnini, 4 Ancona - Tel. 071-2822216
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25/05/2010 I sindacati albanesi: i risultati della ricerca
Pubblichiamo i risultati della ricerca sui sindacati albanesi svolta all'interno del progetto di ISCOS Marche in Albania.Da un’analisi complessiva emerge come in Albania non ci sia una diffusa percezione dell’utilità’ sociale del sindacato. La negazione del ruolo e della missione del sindacato (fino ad un atteggiamento violentemente antisindacale di alcuni settori padronali) è inserita in un contesto caratterizzato da una forte illegalità e informalità dell’economia e dove prevale un sistema di PMI, con una forte presenza del settore dei servizi (in particolare commercio). In altre parole è una economia dov’è fortemente presente il lavoro nero e dove regnano robustamente tutte le componenti di quella che viene chiamata economia informale (dall’autoproduzione in agricoltura all’economia criminale).Per saperne di più: - le conclusioni (italiano); - il rapporto completo (inglese)Alcune immagini di attività sindacale in Albania: la campagna per la sicurezza sui cantieri edili.
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12/05/2010 Arbitrato e conciliazione
I contenuti del disegno di legge  1167 B e le valutazioni della Cisl.  Spiegazione e commento del comma 9 dell’art. 31. Clicca qui e apri il documento http://www.scribd.com/full/31199974?access_key=key-22eh3zsxtektvldral29La scheda di lettura e commento http://www.scribd.com/full/31202906?access_key=key-wlmq1953x1mw5jnmjorLa dichiarazione di Giorgio Santini Segretario Cisl Nazionale. Clicca qui    http://www.scribd.com/full/31203088?access_key=key-2cb15fqniz24ajc01xgk
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11/05/2010 CONSIGLIO GENERALE UST ASCOLI PICENO/FERMO Intervento Introduttivo del Reggente Antonio Angelini
È trascorso un anno dal nostro congresso, ed il filo conduttore che ci ha accompagnato nel percorso preparatorio a quel appuntamento, che ha condizionato le elaborazioni delle politiche che abbiamo deliberato, nonché l’attività di ciascuno di noi, è stato e continua ad essere “la crisi”. Una situazione che ci ha costretti, a tutti i livelli, ad esercitare fino in fondo quel ruolo caratteristico della nostra Organizzazione, di sindacato riformatore e partecipativo. Abbiamo dovuto assumere di nuovo la responsabilità di soggetto apripista sul terreno dell’innovazione della rappresentanza del lavoro e sociale, caratteristiche che hanno indotto la Cisl ad essere in prima linea in tutti i momenti difficili del nostro Paese. C’è nel nostro DNA la capacità di comprendere i cambiamenti profondi che intervengono nel mondo del lavoro, nell’economia e nel sociale i cui effetti negativi, in questa fase storica, sono stati accelerati dalla crisi, e rispetto ai quali abbiamo voluto sviluppare un nuovo approccio culturale e strumenti sindacali innovati ed adeguati. La necessità di governare i cambiamenti e costruire un sistema adeguato a rispondere ai problemi delle persone che rappresentiamo e che per effetto della crisi o sono nuovi o hanno assunto nuova importanza nella scala delle priorità, ci obbligano ad essere portatori e propulsori delle riforme, ed a smarcarci dai freni che per l’unità sindacale troppo spesso la Cgil ci ha indotto ad accettare; non possiamo permettercelo. Alle famiglie dei lavoratori e dei pensionati con gravi difficoltà economiche non serve un sindacato che presidia le piazze, magari con le casacche della parte politica che intende sostenere o che nostalgicamente vorrebbe riproporre il modello di sindacato di “classe” ed antagonista, ormai fuori dal tempo e dalla storia; le nostre persone vogliono risultati concreti, ed è a questa domanda che abbiamo cercato e continuiamo a voler rispondere, consci che si tratta di un percorso difficile, soprattutto quando, come in qualche occasione capita, ciò significa convincere a rimettere in discussione decisioni unilaterali che producono il peggioramento delle condizioni in essere. All’attuale situazione di criticità derivante dalla perdita del lavoro, dall’interruzione o dalla sospensione dei rapporti di lavoro, si aggiunge la progressiva, ormai quindicinale, perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni; da qui l’azione della Cisl per rimettere al centro del dibattito pubblico e nel confronto con le istituzioni, la centralità del lavoro e la questione fiscale. Sulla questione fiscale il nostro obiettivo è costruire un nuovo “patto” per ridurre le tasse a chi le ha sempre pagate e vogliamo unire in questa nostra richiesta anche il mondo delle imprese, perché per uscire dalla crisi, è importante la detassazione della contrattazione aziendale e nello stesso tempo è importante concedere sgravi selettivi alle aziende che investono sull’innovazione e la ricerca e che difendono e aumentano l’occupazione e la produttività. La giustizia sociale è la nostra priorità, e questa passa soprattutto attraverso una revisione del sistema che regola il contributo di ciascuno alla solidarietà civile; non è più tollerabile far pagare più tasse a quelli che hanno meno. Tra gli effetti che si producono c’è la diminuzione significativa del potere d’acquisto con conseguente contrazione dei consumi, diminuzione dei volumi produttivi e perdita di posti di lavoro. Non è più sufficiente procedere con aggiustamenti, occorre una riforma radicale, che passa attraverso, appunto, un patto che impegni il governo, l’opposizione e le parti sociali. La nostra proposta, che parte dall’ultimo congresso, prevede la revisione delle aliquote irpef, con una riduzione di quelle medio-basse, e lo spostamento di una parte della tassazione sui consumi, recuperando in questo modo anche la progressività, poiché è evidente che consuma di più chi ha di più. Alla famiglia va dato un sostegno maggiore e vanno semplificate e rese più efficaci le norme oggi in vigore. La CISL propone di unificare i sostegni alla famiglia in un unico consistente strumento, tarato sulla base del reddito familiare e dell’ampiezza del nucleo, con una particolare attenzione rivolta alle donne che lavorano, ai bambini ed ai disabili. Oltre che con la tassazione sui consumi, le risorse necessarie per la riforma vanno ricercate con la lotta all’evasione, per esempio con l’istituzione dell’anagrafe tributaria, con forme di contrasto degli interessi, controlli più severi e tracciabilità dei pagamenti. Oltre 100 miliardi di evasione danno ampi margini di recupero, ed un ulteriore intervento è possibile sulle rendite finanziarie, che nel nostro Paese hanno un prelievo del 12,5 % mentre negli altri Stati europei è del 20 %; di contro abbiamo un’aliquota sui redditi da lavoro che si attesta, con le addizionali, al 44 % , producendo l’83 % dell’intero gettito fiscale, e contro una tassazione sull’impresa del 30%, di cui una importante quota è determinata dalla tassa sul lavoro. Abbiamo su questo tema realizzato diverse iniziative che hanno contribuito ad inserirlo nel dibattito pubblico e a metterlo nell’agenda del governo. Dal dopoguerra fino agli anni ottanta, l’economia del nostro Paese è stata pressoché in continua crescita, abbiamo vissuto la trasformazione da un sistema agricolo ad uno industriale e abbiamo costruito un percorso che mano a mano definisse una serie di tutele e di diritti per le persone che entravano in questa nuova dimensione, lo si è fatto sostenendo alcune leggi, come lo statuto dei lavoratori, di cui il prossimo mese ricorre il quarantennale, e soprattutto costruendo un importante sistema di relazioni sindacali. Il mondo imprenditoriale, prevalentemente manifatturiero, fino agli anni ottanta ha beneficiato di crescenti consumi e di una situazione di scarsa concorrenza, ha avuto nelle proprie mani il governo del sistema economico e ciò ha giustificato anche relazioni industriali largamente fondate sulla rivendicazione, in quanto basate sui rapporti di forza al momento esistenti. L’evoluzione del sistema economico, che con l’avvento dirompente della globalizzazione degli ultimi vent’anni, ha ridisegnato i sistemi di potere, il mondo imprenditoriale, in larga parte è diventato subalterno ad una serie di altri poteri, da quello finanziario a quello della grande distribuzione, dalla competitività dei territori in cui insistono alle politiche dei diversi Paesi del mondo, al cosiddetto “mercato”, termine che molti amano poco ma col quale occorre fare i conti. E’ possibile che dentro una simile rivoluzione, siano efficacemente praticabili le relazioni sindacali che abbiamo costruito nel passato? E’ coerente arroccarsi dentro quei confini e subire le conseguenze negative che tale atteggiamento produce su coloro che chiedono tutela al sindacato? O possiamo pensare che tenere i toni alti, alzare la voce, riempire le piazze, sia sufficiente per assolvere al nostro ruolo e metterci a posto con la nostra coscienza? La Cisl ha detto no! E’ andata controcorrente quasi sempre nella sua storia, ma lo ha fatto con maggior determinazione in questi ultimi anni, a fronte della straordinarietà di una crisi che ha accelerato un declino già in corso. Il destino di chi presta la propria attività in una qualsiasi impresa è strettamente collegato al destino dell’impresa stessa, se questa non è capace di innovarsi, di investire, se le condizioni di contesto sono sfavorevoli, se il sistema creditizio non è adeguato, i problemi si ripercuotono inevitabilmente anche su chi lavora in quell’azienda, perché rischia il posto e perché non è in grado di rivendicare miglioramenti economici e professionali. Se quindi vogliamo incidere sulle prospettive del mondo del lavoro, dobbiamo pensare che essendo così strettamente interdipendenti occorre partecipare alle decisioni che si intraprendono e condividere gli obiettivi. Siamo consapevoli che si tratta innanzitutto di una questione culturale, da far maturare nei lavoratori e negli imprenditori e rispetto alla quale le rappresentanze dei due mondi svolgono un ruolo propedeutico fondamentale. L’accordo sulla riforma del modello contrattuale, secondo me, ha una valenza storica non tanto nei singoli capitoli, che pure definiscono importanti risultati, quanto nella svolta culturale che attraverso lo stesso si da alle relazioni sindacali. È un accordo infatti improntato su un’idea partecipativa delle relazioni, un sistema che incoraggia strade meno conflittuali, indispensabile per costruire una economia basata sul valore del lavoro. Se ormai è opinione diffusa che le conoscenze e il capitale umano sono il nucleo fondamentale del vantaggio competitivo di un'impresa e del nuovo modello di sviluppo di un territorio e di un Paese, l'attiva partecipazione dei lavoratori nelle fasi di definizione e di controllo dei percorsi aziendali, ferma restando la distinzione dei ruoli e delle responsabilità, è uno degli elementi da cui non si può prescindere. L'urgenza di intraprendere un tale percorso, ci ha imposto di andare avanti anche senza l'adesione della Cgil, che in modo strumentale ha cercato argomentazioni per contestare l'accordo; a distanza di poco più di un anno i fatti, e le stesse categorie della Cgil che hanno sottoscritto i rinnovi contrattuali, ci danno ragione. In un contesto di crisi generalizzata si sono rinnovati quasi tutti i contratti, senza scioperi, nei tempi previsti e con incrementi retributivi, grazie al nuovo indicatore, superiori a quelli che si sarebbero avuti col vecchio modello. La riforma inoltre stimola la contrattazione di secondo livello, l’ambito nel quale si crea la produttività e si incentiva la crescita del reddito, ma anche il luogo in cui si possono anticipare e governare le situazioni di crisi. Adesso quindi un compito importante è assegnato a ciascuno di noi, che dobbiamo sostenere quell'evoluzione culturale, già menzionata, a livello territoriale e aprire una nuova fase di contrattazione aziendale che faccia perno su questa nuova impostazione. Come Confederazione abbiamo già avviato un confronto nuovo con Confindustria, sia ad Ascoli che a Fermo, con le quali condividiamo queste tesi e intendiamo programmare iniziative che vadano ad incidere proprio sulla dimensione culturale. Contestualmente, come Cisl, abbiamo avviato un primo modulo formativo per delegati, che aiuterà in questa direzione, ed ulteriori iniziative sono programmate con le federazioni di categoria; allo stesso appuntamento di oggi, abbiamo voluto dare un taglio che lo inserisse nel percorso per le politiche formative deliberate dall'ultimo congresso. L'obiettivo che dobbiamo prefiggerci è quello di estendere e legittimare la nostra rappresentanza sindacale nelle aziende, attivando competenze, motivazioni e capacità negoziali. La contrattazione decentrata vogliamo stimolarla, dotarla di contenuti forti e di strumenti operativi e pensiamo che ciò può avvenire attraverso un processo che riteniamo di aver avviato, ma che necessita di costanza e di partecipazione di tutte le nostre strutture. La chiamata, che dobbiamo essere pronti a fare, è a noi stessi e alle altre parti sociali perché si esca dal tranquillo tran tran dei vecchi modelli, spesso ritualistici, di rappresentanza e di contrattazione, e si spendano, con i rischi che questo comporterà, ma di cui non dobbiamo aver paura, per realizzare rapporti più flessibili e responsabili, in cui quello che si ha a cuore non deve essere la difesa di uno status o di un ruolo, o di una rendita di posizione, ma la promozione di condizioni di vita e di lavoro più solide e più eque per tutti. La situazione ci impone di adottare un nuovo sistema che tenga conto che il mondo del lavoro e quindi il sindacato, non può rassegnarsi ad una logica di progressivo rattrappimento, la nostra prospettiva e la nostra azione, fin da ora, deve proiettarsi verso il futuro ed i volti che dobbiamo guardare non sono solo quelli dei nostri iscritti, ma anche dei loro figli, in quanto è solo così che potremo raggiungere quella solidarietà fra generazioni che è oggi minata dal sentimento diffuso che le condizioni di vita e le opportunità di lavoro debbano in futuro essere sempre peggiori. Abbiamo pertanto la necessità di non demordere e portare a compimento i progetti che abbiamo in campo per lo sviluppo nelle nostre due nuove province, sulla crescita della produttività del sistema. Le politiche in campo sul livello nazionale devono essere accompagnate da un’efficace azione locale contrattuale, ma anche da un processo di concertazione con le pubbliche amministrazioni, affinché nel territorio si trovino risposte più adeguate ai bisogni dei lavoratori, dei pensionati e delle loro famiglie, in termini di sviluppo, di occupazione, di servizi, di assistenza, di controllo di prezzi e tariffe e di una equa distribuzione del carico fiscale. In questa prospettiva abbiamo rivisitato, con la FNP, le nostre piattaforme unitarie sul welfare locale e realizzato alcuni accordi significativi, seppur con risorse limitate; contestualmente, nella consapevolezza delle importanti competenze necessarie per esercitare efficacemente queste nuove responsabilità, si è già concluso un primo modulo formativo per concertatori sociali, realizzato in collaborazione con i pensionati, e si sta predisponendo il secondo. Occorre che ci attrezziamo affinché le nostre strutture, verticali e orizzontali, pur mantenendo le proprie specificità degli ambiti di azione, condividano obiettivi e strumenti e si sviluppi un’azione parallela ma sinergica che realizzi il benessere complessivo della comunità, una prospettiva che si renderà ancor più necessaria a fronte del federalismo fiscale che determinerà un ruolo sempre maggiore al livello decentrato e una responsabilità non secondaria al sindacato locale. Siamo altrettanto consapevoli della difficoltà nel realizzare tutti gli impegni a fronte di una situazione nel territorio estremamente critica, con una preoccupante deindustrializzazione nell’area ascolana e una altrettanta problematicità legata alla crisi del distretto calzaturiero fermano. I numeri, che per noi significano persone e famiglie, ci dicono che il numero di donne e uomini in cerca di occupazione sono complessivamente oltre 35.000, che nel 2009 sono state utilizzate oltre 4 milioni di ore di cassa integrazione, di cui la metà è straordinaria e quindi con sbocchi finali, per la maggior parte dei lavoratori coinvolti, nella mobilità; mobilità che ha coinvolto lo scorso anno quasi 4000 persone, con un aumento del 30 % rispetto al 2008, che già era stato particolarmente negativo. Il trend dei primi mesi di quest’anno purtroppo non da segni di miglioramento, gli ammortizzatori sociali tradizionali, quelli in deroga e gli accordi con la regione ed alcuni comuni nel campo del sostegno alle famiglie, hanno permesso di tamponare, seppur parzialmente i problemi di reddito Sa sappiamo che nel corso del 2010 verranno a cessare per molti lavoratori i suddetti ammortizzatori e non si intravedono possibilità di rioccupazione a breve, siamo pertanto già chiamati a cercare ulteriori nuove forme di sostegno che dovranno trovare corrispondenza presso tutti i livelli istituzionali. I temi per la ripresa e per un nuovo sviluppo, ci vedono da tempo propulsori di iniziative e progetti che hanno visto, seppur con fatica ed in maniera ancora non sufficiente, una condivisione di molti soggetti istituzionali e sociali, che tutti voi conoscete in quanto oggetto di dibattito all’ultimo consiglio generale e che pertanto mi limito a citarne alcune: bonifica e polo tecnologico area Carbon, riavvio cartiera con realizzazione della centrale, accordo di programma Piceno Val Vibrata, infrastrutture nelle due province (banda larga, opere viarie e ferroviarie), accordo di programma agroindustria. Su molti di questi argomenti stiamo toccando con mano quanto il sistema burocratico e a volte non adeguate azioni politiche ritardino ed intralcino percorsi importanti ed urgenti. Diversi progetti hanno coinvolto il Ministero dello Sviluppo Economico che deve intervenire con i previsti finanziamenti, ho il timore che le ultime vicende che hanno visto le dimissioni del Ministro Scaiola, possano produrre ulteriori ritardi. Di positivo possiamo registrare il recuperato inserimento del settore calzaturiero nel pacchetto incentivi, in discussione alle camere, che potrebbe dare una spinta alle produzioni del nostro distretto. Per concludere una riflessione sulle questioni organizzative, fondamentali per un proficuo esercizio delle importanti responsabilità che ci sono assegnate e che in parte ho cercato di rappresentare. Abbiamo da poco realizzato l’assemblea nazionale sui servizi e a giorni è prevista quella regionale, l’esito delle quali sarà un’accelerazione in termini riorganizzativi dei servizi stessi funzionale all’integrazione con tutte le strutture; il 19 maggio è prevista una riunione dei segretari di categoria, con la partecipazione della Usr, che sarà occasione di approfondimenti e di conseguenti future decisioni. Nel mese di novembre scorso si è realizzata la reggenza della nostra Ust, con la mia nomina a tale incarico; l’impegno che mi sono assunto è stato quello di portare a termine il progetto di risanamento della struttura e quello di costruire una proposta di nuova segreteria entro un anno, nell’ottica del totale rinnovamento. In questi mesi mi sono avvalso della collaborazione di tutta la segreteria eletta al congresso, che voglio ringraziare per il lavoro che stanno facendo, e credo che subito dopo l’estate possa essere in grado di proporre alla discussione dell’esecutivo delle proposte e prevedere per la fine dell’anno il termine del mio incarico.
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26/04/2010 PROVVEDIMENTI "ANTI CRISI" REGIONE MARCHE
ATTIVI I PROVVEDIMENTI PREVISTI NEL PROTOCOLLO REGIONE MARCHE – CGIL CISL UIL PER IL LAVORO, LA COESIONE SOCIALE, LO SVILUPPO    INTERVENTI  ATTIVI CONTRIBUTO PER SOSTEGNO AGLI STUDI UNIVERSITARI DI FIGLI DI LAVORATORI DISOCCUPATI O CASSAINTEGRATI (ANCHE IN DEROGA) - 2° BANDO contributo di 400 euro una tantum a favore di  studenti universitari, figli di lavoratori residenti nella Regione Marche,  almeno 3 mesi in disoccupazione, in mobilità, in Cig Straordinaria ed in Cig in deroga. Possono presentare domanda di contributo gli studenti universitari residenti nelle Marche ed iscritti all'anno accademico 2009/2010 a: corsi di laurea di primo livello; di secondo livello, a ciclo unico/magistrale presso Università e Afam delle Marche o di altre Regioni, fiscalmente a carico dei genitori. Per l'accesso al contributo, l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare non potrà  superare il limite di 36 mila euro con riferimento alle dichiarazione dei redditi 2009, periodo di imposta 2008.  Non potranno accedere gli studenti che hanno già beneficiato del precedente bando. Il bando integrale è reperibile nel sito: http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=786&idArea=0   SCADENZA DOMANDE: 30/06/2010    INCENTIVI ALLE IMPRESE PER STABILIZZAZIONE DI CONTRATTI A TERMINE Contributi alle imprese per la stabilizzazione di 400 soggetti con contratto a termine attivo al 1° ottobre 2009 che al momento dell’assunzione a tempo indeterminato abbiano in essere contratti a termine da almeno n. 3 mesi. I beneficiari dei contributi regionali sono le imprese e le società cooperative con sedi/unità operative ubicate nelle Marche. Il contributo è pari ad euro 2.500 per ogni trasformazione di contratto a tempo indeterminato full-time. I contratti di lavoro che rientrano nell’ intervento sono: contratto a tempo determinato, contratto di inserimento e reinserimento, collaborazione a progetto, contratto di lavoro ripartito. Validità dell’ intervento: dalla pubblicazione sul B.U.R della Regione Marche del 04/03/2010 fino ad esaurimento delle risorse disponibili, comunque non oltre il 31/12/2010. Tale avviso potrà essere soggetto a rifinanziamento qualora la Regione lo ritenesse utile ed opportuno. Il bando integrale è reperibile nel sito : http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=754&idArea=0    BORSE LAVORO  PER GIOVANI LAUREATI ED INCENTIVI ALLE IMPRESE PER ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO Assegnazione di borse lavoro per 100 giovani laureati da realizzarsi in imprese marchigiane, per un periodo di 6 mesi ed un importo mensile di 750 euro, più incentivo pari a 3.000 euro alle imprese che trasformano la borsa lavoro in contratto a tempo indeterminato. Possono presentare domanda, con l’assistenza delle Università marchigiane, i soggetti con diploma di laurea (triennale e specialistica), residenti nella Regione Marche da almeno 3 mesi, disoccupati o inoccupati, e che non abbiano già avuto rapporti di lavoro con i soggetti ospitanti. Il testo integrale del bando è reperibile sul sito:    http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=760&idArea=0 .  SCADENZA DOMANDE: 09/06/2010 CONCESSIONE DI CONTRIBUTI RIVOLTI AL SOSTEGNO DEI CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ DIFENSIVI PER IMPRESE ESCLUSE DAL CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA CIGS - ANNO 2010  Contributo per l’integrazione delle retribuzioni dei lavoratori interessati a contratti di solidarietà difensivi (pari a ¼ del monte retributivo  non dovuto a seguito della riduzione d’orario) stipulati a partire dal 1/09/2009 per evitare licenziamenti, nelle imprese fino a  15 dipendenti ed in quelle con più di 15 dipendenti escluse dal campo  di  applicazione  della Cigs.  Il bando ha validità fino ad esaurimento delle risorse disponibili e comunque non oltre il 31 dicembre 2010. Tale avviso potrà essere soggetto a rifinanziamento qualora la Regione lo ritenesse utile ed opportuno. Il bando integrale è reperibile nel sito: http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=751&idArea=0 ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SANITARIE - SOSTEGNO DELLE PERSONE COLPITE DALLA CRISI E DA ALTRE SITUAZIONI DI FRAGILITA’  Esenzione dal ticket per le prestazioni specialistiche ambulatoriali   e di diagnostica strumentale presso le strutture sanitarie marchigiane pubbliche e private accreditate, per i lavoratori e familiari a carico che, al momento della fruizione, risultino:  - aver perso il lavoro dal  1 gennaio 2009; - essere in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga) percependo una retribuzione, comprensiva dell’integrazione salariale, corrispondente ai massimali mensili previsti dalla legge 427/1980 (circolare Inps del 21/01/2009); - essere in mobilità; - essere in contratto di solidarietà (percependo una retribuzione, comprensiva dell’integrazione salariale, corrispondente ai massimali di legge); Erogazione gratuita dei farmaci di fascia C compresi nei prontuari, in distribuzione diretta alle famiglie indigenti in carico od individuate dai Servizi sociali dei Comuni ed ai lavoratori e familiari a loro carico colpiti dalla crisi (che si trovino, quindi,  nelle condizioni sopra indicate) ed alle persone affette da malattie rare. E’ necessaria la residenza  nella Regione Marche. Maggiori informazioni e dettagli sulle modalità di accesso, nonché relativa modulistica, sono reperibili nella D.G.R. 261/2010  http://www.norme.marche.it/Delibere/2010/DGR0261 10.pdf. Validità dal 01/01 al 31/12/2010 (è previsto il rimborso del ticket già pagato, sottoscrivendo l’autocertificazione)  INCENTIVI PER LA CONCILIAZIONE E LA CREAZIONE DI NUOVI POSTI DI LAVORO NEL MANIFATTURIERO  A FRONTE DI TRASFORMAZIONI DI RAPPORTI DA FULL-TIME A PAR -TIME A fronte di richieste di lavoratori in forza al 1° settembre 2009, di trasformare il proprio contratto da full time a part-time, almeno per un anno, è previsto un contributo per l’azienda che accetta la richiesta e attiva al contempo un’assunzione ulteriore, di durata almeno pari a quella temporale del contratto trasformato in part-time. La trasformazione del  contratto deve essere effettuata entro il 2010; il contributo, in caso di assunzione a tempo indeterminato è di 2.000 euro; in caso di assunzione a termine di 1.000 euro. Previsti  150 neoassunti a tempo indeterminato o a termine.  L’avviso  ha  validità  sino  all’ esaurimento  delle  risorse  disponibili. Il Bando è reperibile sul sito: http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=762&idArea=0 .  SCADENZA DOMANDE: non oltre 31/12/2010 PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI DELLA SCUOLA (DI CUI AL D.M. 82/2009 E AL D.L. 134/2009)   Previsti progetti per circa 400 lavoratori promossi dalle Istituzioni scolastiche contro la dispersione scolastica, il sostegno ai disabili, l’integrazione linguistica, la sorveglianza. Già avviati progetti per circa 200 lavoratori  ADDIZIONALE REGIONALE IRAP Le Segreterie CGIL CISL UIL hanno anche sostenuto, considerandola coerente con la necessità di sostenere l’impresa e di rilanciare l’occupazione, la misura che prevede la riduzione o l’azzeramento dell’Addizionale Irap regionale per le imprese che creano nuova occupazione con contratto a tempo indeterminato, con un impegno di risorse di 10 milioni di euro nel bilancio regionale 2010        INTERVENTI IN FASE DI ATTUAZIONE PROGETTO SPERIMENTALE RETI TERRITORIALI PER L' OCCUPAZIONE Attivazione di una rete territoriale (mono o plurisettoriale) di imprese, che diano garanzie occupazionali nel tempo ad un gruppo di lavoratori inseriti in una “lista di bacino territoriale” Stanziati euro 400.000 (per 2 progetti sperimentali) INTERVENTI A FAVORE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA Tra il 2010 e il 2013 saranno aumentati i livelli assistenziali nelle residenze protette fino a 100 minuti di assistenza/die; al progressivo incremento della quota sanitaria, sarà diminuita la tariffa alberghiera attualmente a carico degli ospiti o delle loro famiglie. Per l’annualità 2010 saranno stanziati 5.000.000 di euro. Sarà effettuata una valutazione complessiva anche sugli interventi di carattere domiciliare a favore della non autosufficienza INTERVENTI SCADUTI CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ A FAVORE DI PERSONE E NUCLEI FAMILIARI COLPITI DALLA DISOCCUPAZIONE 200 euro per 6 mesi a nuclei familiari con lavoratori dipendenti anche a termine (compresi i contratti di collaborazione, di somministrazione e di apprendistato), residenti da almeno 3 anni nelle Marche, che hanno perso il lavoro dal 1 gennaio 2009. Per la graduatoria verrà utilizzato l’indicatore ISEE rimodulato secondo i criteri già stabiliti per l’anno in corso nella delibera n.136 del 2 febbraio 2009. Non possono presentare domanda coloro i quali sono già risultati beneficiari del sussidio nella precedente edizione. Per la presentazione delle domande rivolgersi al CAF CISL Il bando integrale è reperibile nel sito della regione Marche: http://www.regione.marche.it/Admin/FileManager/tabid/1051/Default.aspx  SCADENZA DOMANDE: 31/03/2010     
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24/03/2010 I Sindacati e l'Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino firmano protocollo d'intesa
L’Amministrazione provinciale di Pesaro ed Urbino e Cgil-Cisl-Uil territoriali confermano la loro preoccupazione per il perdurare della difficile situazione economica ed occupazionale che sta interessando anche il nostro territorio.I più recenti dati sull’andamento produttivo e sull’occupazione mettono in evidenza che rimane alto il numero di lavoratori collocati in mobilità ed in cassa integrazione, come crescono le persone iscritte ai CIOF. Anche il calo medio della produzione ed il saldo negativo delle imprese iscritte alla Camera di commercio sono la dimostrazione che la crisi è ancora forte e che sta colpendo soprattutto le attività manifatturiere, molto presenti nel nostro territorio provinciale.Diversi elementi fanno inoltre prevedere che le ricadute sull’occupazione possano essere ancora più pesanti per tutto l’anno in corso.Le parti ritengono necessario che in questa fase straordinaria, a tutti i livelli, debba essere data continuità  e rafforzate le misure anticrisi messe in campo dalle Amministrazioni locali e dalla Regione.Le parti ritengono necessario che a livello provinciale si rafforzi collaborazione fra le Istituzioni e tutti i soggetti di rappresentanza del territorio. A tal fine l’Amministrazione provinciale è impegnata a esercitare il suo ruolo di coordinamento delle istituzioni locali, nel rapporto con le parti sociali, ad iniziare dall’operatività del Tavolo provinciale di Concertazione.Sulla base di quanto sopraesposto, e della valutazione effettuata sulle misure adottate lo scorso anno, le parti concordano quanto segue:1. L’Amministrazione provinciale rifinanzia anche per il 2010 il fondo anti-crisi mettendo a disposizione risorse proprie per un ammontare di 230.000 euro alle quali si aggiungono 100.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio Pesaro. Pertanto, considerando i € 100.000 impegnati da Marche Multiservizi, per l’anno 2010 sono al momento a disposizione complessivamente € 430.000. 2. Verranno utilizzati € 280.000, per confermare le agevolazioni tariffarie (acqua e rifiuti) alle famiglie colpite dalla crisi, secondo la regolamentazione definita lo scorso anno, salvo la cancellazione dell’art. 6 relativo alla “Perdita del requisito essenziale”. 3. Verranno destinati € 100.000 per il rifinanziamento del microcredito per i lavoratori. Relativamente a questo intervento, il cui protocollo attuativo scade il 30.6.10, le parti proseguiranno il confronto per valutare eventuali modifiche al protocollo stesso, in tempi utili per garantire il suo rinnovo. In tal senso, per utilizzare al meglio le risorse, i restanti 50.000 euro verranno destinati dopo la verifica sull’andamento del fondo anticrisi da attuarsi nel mese di giugno. 4. Si ritiene opportuno e utile realizzare un maggiore coordinamento, per lo meno a livello provinciale, fra i diversi soggetti che sono impegnati a gestire le misure anticrisi a favore dei lavoratori: Amministrazioni locali, Ambiti sociali territoriali, Fondazioni, Aziende dei servizi, CCIAA. L’Amministrazione si farà promotrice di un’azione in tal senso. 5. Al fine di garantire l’attuazione del protocollo sottoscritto tra le Parti sociali e l’Amministrazione provinciale lo scorso mese di luglio, si ritiene utile individuare e promuovere tavoli progettuali che possano rendere operative alcune azioni considerate prioritarie, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. 6. La Provincia conferma il suo impegno a realizzare, entro un triennio, la stabilizzazione di tutti i lavoratori che attualmente sono impiegati, direttamente o indirettamente, nella gestione dei servizi dell’Amministrazione. 7. L’Amministrazione riattiverà il confronto per l’istituzione dell’Osservatorio provinciale sugli appalti dei servizi e per la definizione di un capitolato-tipo condiviso da tutte le parti sociali e con i diversi Enti pubblici appaltanti della provincia, come previsto dallo specifico protocollo.        Il Presidente dell’Amministrazione provinciale          I Segretari  Generali          di Cgil-Cisl-Uil Territoriali Pesaro, 13.3.2010
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18/03/2010 Protocollo d'intesa tra l'Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino e le organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL
PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI PESARO E URBINO E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CGIL – CISL – UIL L’Amministrazione provinciale di Pesaro ed Urbino e Cgil-Cisl-Uil territoriali confermano la loro preoccupazione per il perdurare della difficile situazione economica ed occupazionale che sta interessando anche il nostro territorio. I più recenti dati sull’andamento produttivo e sull’occupazione mettono in evidenza che rimane alto il numero di lavoratori collocati in mobilità ed in cassa integrazione, come crescono le persone iscritte ai CIOF. Anche il calo medio della produzione ed il saldo negativo delle imprese iscritte alla Camera di commercio sono la dimostrazione che la crisi è ancora forte e che sta colpendo soprattutto le attività manifatturiere, molto presenti nel nostro territorio provinciale. Diversi elementi fanno inoltre prevedere che le ricadute sull’occupazione possano essere ancora più pesanti per tutto l’anno in corso. Le parti ritengono necessario che in questa fase straordinaria, a tutti i livelli, debba essere data continuità  e rafforzate le misure anticrisi messe in campo dalle Amministrazioni locali e dalla Regione. Le parti ritengono necessario che a livello provinciale si rafforzi collaborazione fra le Istituzioni e tutti i soggetti di rappresentanza del territorio. A tal fine l’Amministrazione provinciale è impegnata a esercitare il suo ruolo di coordinamento delle istituzioni locali, nel rapporto con le parti sociali, ad iniziare dall’operatività del Tavolo provinciale di Concertazione. Sulla base di quanto sopraesposto, e della valutazione effettuata sulle misure adottate lo scorso anno, le parti concordano quanto segue: 1. L’Amministrazione provinciale rifinanzia anche per il 2010 il fondo anti-crisi mettendo a disposizione risorse proprie per un ammontare di 230.000 euro alle quali si aggiungono 100.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio Pesaro. Pertanto, considerando i € 100.000 impegnati da Marche Multiservizi, per l’anno 2010 sono al momento a disposizione complessivamente € 430.000. 2. Verranno utilizzati € 280.000, per confermare le agevolazioni tariffarie (acqua e rifiuti) alle famiglie colpite dalla crisi, secondo la regolamentazione definita lo scorso anno, salvo la cancellazione dell’art. 6 relativo alla “Perdita del requisito essenziale”. 3. Verranno destinati € 100.000 per il rifinanziamento del microcredito per i lavoratori. Relativamente a questo intervento, il cui protocollo attuativo scade il 30.6.10, le parti proseguiranno il confronto per valutare eventuali modifiche al protocollo stesso, in tempi utili per garantire il suo rinnovo. In tal senso, per utilizzare al meglio le risorse, i restanti 50.000 euro verranno destinati dopo la verifica sull’andamento del fondo anticrisi da attuarsi nel mese di giugno. 4. Si ritiene opportuno e utile realizzare un maggiore coordinamento, per lo meno a livello provinciale, fra i diversi soggetti che sono impegnati a gestire le misure anticrisi a favore dei lavoratori: Amministrazioni locali, Ambiti sociali territoriali, Fondazioni, Aziende dei servizi, CCIAA. L’Amministrazione si farà promotrice di un’azione in tal senso. 5. Al fine di garantire l’attuazione del protocollo sottoscritto tra le Parti sociali e l’Amministrazione provinciale lo scorso mese di luglio, si ritiene utile individuare e promuovere tavoli progettuali che possano rendere operative alcune azioni considerate prioritarie, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. 6. La Provincia conferma il suo impegno a realizzare, entro un triennio, la stabilizzazione di tutti i lavoratori che attualmente sono impiegati, direttamente o indirettamente, nella gestione dei servizi dell’Amministrazione. 7. L’Amministrazione riattiverà il confronto per l’istituzione dell’Osservatorio provinciale sugli appalti dei servizi e per la definizione di un capitolato-tipo condiviso da tutte le parti sociali e con i diversi Enti pubblici appaltanti della provincia, come previsto dallo specifico protocollo.        Il Presidente dell’Amministrazione provinciale        I Segr. Gen. di Cgil-Cisl-Uil Territoriali   Pesaro, 13.3.10
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12/03/2010 Protocollo di intesa tra l'Amministrazione comunale di Pesaro e le Segreterie di di Cgil, Cisl e Uil e Spi, Fnp e Uilp
E' stato sottoscritto il protocollo di intesa tra l'Amministrazione comunale di Pesaro e le Segreterie di di Cgil, Cisl e Uil e Spi, Fnp e Uilp. Tra le misure concrete previste c'è quella di incrementare le risorse finanziarie destinate alle politiche di welfare, prorogare anche al 2010 le misure anticrisi, escludere dagli aumenti tariffari delle famiglie con reddito Isee medio-basso, emanare entro il 31 marzo il bando in materia di “tariffe sociali” per la concessione di un contributo alle famiglie con reddito inferiore ai 5.000 € Isee, per sostenere il pagamento della tariffa per il servizio di igiene urbana, garantire l’applicazione delle intese sottoscritte a livello di Ambito Territoriale Sociale in materia di appalti dei servizi al fine di garantire il rispetto delle normative e dei contratti di lavoro e la qualità dei servizi erogati, dare continuità e valorizzare ulteriormente il rapporto con le associazioni del volontariato, prevedere risorse finanziarie necessarie a rinnovare i contratti integrativi per il personale. Clicca sul link sottostante per visualizzare il testo del Protocollo di intesa tra l'Amministrazione comunale di Pesaro e le Segreterie di di Cgil, Cisl e Uil e Spi, Fnp e Uilp: http://www.scribd.com/doc/28250624
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12/03/2010 Patto di legislatura tra Comune di Pesaro e Cgil, Cisl e Uil territoriali
Di seguito si riporta il patto di legislatura sottoscritto tra Comune di Pesaro e Cgil, Cisl e Uil territoriali: L’Amministrazione comunale di Pesaro e Cgil-Cisl-Uil territoriali di fronte ad una situazione di criticità crescente per famiglie ed imprese, per la significativa contrazione dell’attività in settori trainanti dell’economia locale, ravvisano nelle politiche di coesione e sostenibilità e nell’affermazione dei diritti di cittadinanza le leve principali da attivare per fronteggiare adeguatamente le attuali difficoltà economiche e sociali, mantenere su livelli dignitosi la tutela dei cittadini e favorire la qualità dello sviluppo della comunità.   Le parti ribadiscono la volontà di orientare, in questa fase, le risorse a disposizione prioritariamente al sostegno delle famiglie coinvolte nelle situazioni di crisi economica, attraverso interventi mirati basati su una puntuale, oggettiva, ricognizione dei fabbisogni e delle emergenze, integrando le normali attività di lotta al disagio messe in campo dal Comune. Il recente accordo sottoscritto tra Comune e OO.SS., che ha previsto l’istituzione del Fondo Anticrisi rappresenta una prima significativa risposta in questa direzione. Per favorire un robusto contrasto alla crisi e impostare azioni volte a garantire, in prospettiva uno sviluppo equilibrato e ad alto tasso di sostenibilità, necessita che le scelte economiche siano strettamente raccordate con quelle sociali. Ritengono altresì nella prospettiva quinquennale del mandato necessario ed utile, affermare la prassi concertativa, convinte che la valorizzazione dei percorsi di coinvolgimento dei soggetti sociali e dei cittadini nelle scelte amministrative, nel rigoroso rispetto di prerogative e ruoli, aumenti la qualità e l’efficacia delle scelte stesse. In ragione di ciò, fermo restando l’esigenza di individuare sedi e momenti di confronto fra i diversi soggetti della rappresentanza, ed esprimendo un giudizio positivo sull’esperienza di confronto che si è consolidata in questi anni fra l’Amministrazione comunale e le OO.SS., le parti concordano di confermare e rafforzare le sedi permanenti di confronto bilaterale sui seguenti temi: Politiche di bilancio e finanziarie; Qualificazione del sistema dei servizi sociali ed educativi con particolare attenzione alle aree di disagio emergente e alle persone e alle famiglie svantaggiate; Riordino dei criteri di partecipazione alla spesa degli utenti basati sull’estensione e la valorizzazione dell’ISEE, nella logica di raccordo delle politiche a livello d’Ambito;   Scelte di politica abitativa volte ad un recupero funzionale dei centri storici, con allargamento della quota di edilizia popolare, e ampliamento degli spazi pubblici di aggregazione; Politiche tributarie e tariffarie  locali ispirate ai principi di equità e progressività; Politiche di conciliazione di tempi di vita e di lavoro, in stretta connessione con quelle della mobilità urbana e dell’assetto dei servizi pubblici; Potenziamento e qualificazione dei servizi sanitari attraverso la sperimentazione dell’integrazione degli ospedali di Fano e Pesaro e il riordino delle attività distrettuali; Integrazione delle politiche socio-sanitarie, in primis nei processi di qualificazione della residenzialità e in quelli di allargamento dell’assistenza domiciliare a sostegno dei non autosufficienti. Gestione dei servizi, politiche del personale, esternalizzazioni e appalti.   La discussione di tali tematiche sarà sviluppata da gruppi di lavoro/delegazioni la cui composizione le parti valuteranno in piena autonomia, col proposito di assicurare comunque continuità ed efficacia al confronto. Le parti riconoscono come momento essenziale di sviluppo del confronto stesso quello dell’impostazione delle politiche di bilancio sia nella fase di analisi preventiva che in quella di assestamento, ma si dichiarano, reciprocamente, disponibili al confronto in qualsiasi momento dell’anno, allorché una delle parti ritenga utile impostare la discussione su nuovi temi od operare un monitoraggio e una verifica delle attività già intraprese e delle misure adottate. Nel rispetto delle competenze e delle responsabilità specifiche, legate alla trattazione dei singoli temi, l’Amministrazione nomina un Assessore delegato quale proprio referente per il rapporto con le OO.SS. ai fini dell’attuazione del presente accordo.     Letto, approvato, sottoscritto.     Pesaro, 25 febbraio ‘10 Prot. n. 12935    
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12/03/2010 Contributi per l'affitto a favore dei lavoratori colpiti dalla crisi
L’Amministrazione Comunale di Pesaro, nell’ambito del Fondo anticrisi e quale strumento di intervento straordinario di sostegno temporaneo al reddito, ha deciso di intervenire a favore dei  lavoratori colpiti dalla crisi economica, che abbiano perso il proprio lavoro o che sono collocati in cassa integrazione, attraverso la concessione di contributi per il pagamento del canone di locazione o per la  ricerca di un nuovo alloggio. Clicca sul link sottostante per visualizzare i CRITERI per l’ EROGAZIONE di CONTRIBUTI A LAVORATORI COLPITI DALLA CRISI ECONOMICA E OCCUPAZIONALE IN SITUAZIONE DI DISAGIO ABITATIVO (sostegno per spese di affitto e ricerca di un nuovo alloggio): http://www.scribd.com/doc/28249817/Affitti-Criteri-x-Contributi
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09/03/2010 Attivi i provvedimenti per il lavoro, la coesione sociale, lo sviluppo
INTERVENTI  GIA’ ATTIVATI CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ A FAVORE DI PERSONE E NUCLEI FAMILIARI COLPITI DALLA DISOCCUPAZIONE 200 euro per 6 mesi a nuclei familiari con lavoratori dipendenti anche a termine (compresi i contratti di collaborazione, di somministrazione e di apprendistato), residenti da almeno 3 anni nelle Marche, che hanno perso il lavoro dal 1 gennaio 2009. Per la graduatoria verrà utilizzato l’indicatore ISEE rimodulato secondo i criteri già stabiliti per l’anno in corso nella delibera n.136 del 2 febbraio 2009. Non possono presentare domanda coloro i quali sono già risultati beneficiari del sussidio nella precedente edizione. Per la presentazione delle domande rivolgersi al CAF CISL. Il bando integrale è reperibile nel sito della regione Marche: http://www.regione.marche.it/Admin/FileManager/tabid/1051/Default.aspx  SCADENZA DOMANDE: 31/03/2010 INCENTIVI ALLE IMPRESE PER STABILIZZAZIONE DI CONTRATTI A TERMINE contributi alle imprese per la stabilizzazione di 400 soggetti con contratto a termine attivo al 1° ottobre 2009 che al momento dell’assunzione a tempo indeterminato abbiano in essere contratti a termine da almeno n. 3 mesi. I beneficiari dei contributi regionali sono le imprese e le società cooperative con sedi/unità operative ubicate nelle Marche. Il contributo è pari ad euro 2.500 per ogni trasformazione di contratto a tempo indeterminato full-time. I contratti di lavoro che rientrano nell’ intervento sono: contratto a tempo determinato, contratto di inserimento e reinserimento, collaborazione a progetto, contratto di lavoro ripartito. Validità dell’ intervento: dalla pubblicazione sul B.U.R. della Regione Marche del 04/03/2010 fino ad esaurimento delle risorse disponibili, comunque non oltre il 31/12/2010. Tale avviso potrà essere soggetto a rifinanziamento qualora la Regione lo ritenesse utile ed opportuno. Il bando integrale è reperibile nel sito http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=754&idArea=0    CONTRIBUTO PER  SOSTEGNO AGLI STUDI UNIVERSITARI DI FIGLI DI LAVORATORI  DISOCCUPATI O CASSAINTEGRATI di 400 euro per 2.500 studenti universitari, figli di lavoratori residenti nella Regione Marche,  almeno 3 mesi in disoccupazione, in mobilità, in Cig Straordinaria. Possono presentare domanda di contributo gli studenti universitari residenti nelle Marche ed iscritti all'anno accademico 2009/2010 a: corsi di laurea di primo livello; di secondo livello, a ciclo unico/magistrale presso Università e Afam delle Marche o di altre Regioni, fiscalmente a carico dei genitori. Per l'accesso al contributo, l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare non potrà superare il limite di 30 mila euro con riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2009, periodo di imposta 2008. Il bando integrale è reperibile nel sito http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=752&idArea=0    SCADENZA DOMANDE: 25/03/2010                       BORSE DI STUDIO PER GIOVANI LAUREATI ED INCENTIVI ALLE IMPRESE PER ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATOAssegnazione di borse lavoro per 100 giovani laureati da realizzarsi in imprese marchigiane, per un periodo di 6 mesi ed un importo mensile di 750 euro, più incentivo pari a 3.000 euro alle imprese che trasformano la borsa lavoro in contratto a tempo indeterminato. Possono presentare domanda, con l’assistenza delle Università marchigiane, i soggetti con diploma di laurea (triennale e specialistica), residenti nella Regione Marche da almeno 3 mesi, disoccupati o inoccupati, e che non abbiano già avuto rapporti di lavoro con i soggetti ospitanti. La domanda andrà presentata entro 90 giorni dalla pubblicazione dell’avviso pubblico sul BUR della Regione Marche  (presumibilmente 11 Marzo 2010). Il testo integrale del bando è reperibile sul sito:    www.istruzioneformazionelavoro.marche.it (sezione bandi)    CONCESSIONE DI CONTRIBUTI RIVOLTI AL SOSTEGNO DEI CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ DIFENSIVI PER IMPRESE ESCLUSE DAL CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA CIGS - ANNO 2010Contributo per l’integrazione delle retribuzioni dei lavoratori interessati a contratti di solidarietà difensivi (pari a ¼ del monte retributivo  non dovuto a seguito della riduzione d’orario) stipulati a partire dal 1/09/2009 per evitare licenziamenti, nelle imprese fino a  15 dipendenti ed in quelle con più di 15 dipendenti escluse dal campo  di  applicazione  della Cigs. Il bando ha validità fino ad esaurimento delle risorse disponibili e comunque non oltre il 31 dicembre 2010. Tale avviso potrà essere soggetto a rifinanziamento qualora la Regione lo ritenesse utile ed opportuno. Il bando integrale è reperibile nel sito http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=751&idArea=0 ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SANITARIE SOSTEGNO DELLE PERSONE COLPITE DALLA CRISI E DA ALTRE SITUAZIONI DI FRAGILITA’ - ESENZIONE DAL TICKET PER LE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE  AMBULATORIALI   E DI DIAGNOSTICA STRUMENTALE  presso le strutture sanitarie marchigiane pubbliche e private accreditate, per i lavoratori e familiari a carico che, al momento della fruizione, risultino: • aver perso il lavoro dal  1 gennaio 2009; • essere in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga) percependo una retribuzione, comprensiva dell’integrazione salariale, corrispondente ai massimali mensili previsti dalla legge 427/1980 (circolare Inps del 21/01/2009); • essere in mobilità; • essere in contratto di solidarietà (percependo una retribuzione, comprensiva dell’integrazione salariale, corrispondente ai massimali di legge)- EROGAZIONE GRATUITA DEI FARMACI DI FASCIA C compresi nei prontuari, in distribuzione diretta alle famiglie indigenti in carico od individuate dai Servizi sociali dei Comuni ed ai lavoratori e familiari a loro carico colpiti dalla crisi (che si trovino, quindi,  nelle condizioni sopra indicate) ed alle persone affette da malattie rare.E’ necessaria la residenza  nella Regione Marche. Maggiori informazioni e dettagli sulle modalità di accesso, nonché relativa modulistica, sono reperibili nella D.G.R. 261/2010  http://www.norme.marche.it/Delibere/2010/DGR0261 10.pdf Validità dal 1/01 al 31/12/2010 (è previsto il rimborso del ticket già pagato, sottoscrivendo l’autocertificazione)    INCENTIVI PER LA CONCILIAZIONE E LA CREAZIONE DI NUOVI POSTI DI LAVORO NEL MANIFATTURIERO A FRONTE DI TRASFORMAZIONE DI RAPPORTI DA FULL-TIME A PART-TIMEA fronte di richieste di lavoratori in forza al 1° settembre 2009, di trasformare il proprio contratto da full time a part-time, almeno per un anno, è previsto un contributo per l’azienda che accetta la richiesta e attiva al contempo un’assunzione ulteriore, di durata almeno pari a quella temporale del contratto trasformato in part-time. La trasformazione del  contratto deve essere effettuata entro il 2010; il contributo, in caso di assunzione a tempo indeterminato è di 2.000 euro; in caso di assunzione a termine di 1.000 euro. Previsti  150 neoassunti a tempo indeterminato o a termine.  L’avviso  ha  validità  dalla  data  di pubblicazione sul BUR della Regione  Marche (presumibilmente 11 marzo 2010)  sino  all’ esaurimento  delle  risorse  disponibili  e comunque non oltre il 31/12/2010. Il testo integrale del bando sarà pubblicato sul sito: www.istruzioneformazionelavoro.marche.it (sezione bandi ) PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI DELLA SCUOLA (DI CUI AL D.M. 82/2009 E AL D.L. 134/2009) Previsti progetti per circa 400 lavoratori promossi dalle Istituzioni scolastiche contro la dispersione scolastica, il sostegno ai disabili, l’integrazione linguistica, la sorveglianza. Già avviati progetti per circa 200 lavoratori. ADDIZIONALE REGIONALE IRAP Le Segreterie CGIL CISL UIL hanno anche sostenuto, considerandola coerente con la necessità di sostenere l’impresa e di rilanciare l’occupazione, la misura che prevede la riduzione o l’azzeramento dell’Addizionale Irap regionale per le imprese che creano nuova occupazione con contratto a tempo indeterminato, con un impegno di risorse di 10 milioni di euro nel bilancio regionale 2010 INTERVENTI IN FASE DI ATTUAZIONEPROGETTO SPERIMENTALE RETI TERRITORIALI PER L’OCCUPAZIONEAttivazione di una rete territoriale (mono o plurisettoriale) di imprese, che diano garanzie occupazionali nel tempo ad un gruppo di lavoratori inseriti in una “lista di bacino territoriale” Stanziati EURO 400.000 (per 2 progetti sperimentali)INTERVENTI A FAVORE DELLA NON AUTOSUFFICIENZATra il 2010 e il 2013 saranno aumentati i livelli assistenziali nelle residenze protette fino a 100 minuti di assistenza/die; al progressivo incremento della quota sanitaria, sarà diminuita la tariffa alberghiera attualmente a carico degli ospiti o delle loro famiglie. Per l’annualità 2010 saranno stanziati 5.000.000 di euro. Sarà effettuata una valutazione complessiva anche sugli interventi di carattere domiciliare a favore della non autosufficienza.Ancona, 8 marzo 2010
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08/03/2010 Infortuni: solo un terzo riguarda le donne. Ma il pericolo è la strada
dal sito www.inail.it 8 marzo 2010. Nel 2008 il 28,6% del totale delle denunce pervenute all'INAIL ha interessato delle lavoratrici e i casi mortali sono stati 87 su 1.120 complessivi. Ma per quanto riguarda gli incidenti in itinere la percentuale sale al 47,6% ROMA - Le donne si infortunano sul lavoro in media molto meno degli uomini, ma il vero pericolo per loro è la strada, dove si concentra oltre la metà dei casi mortali che le riguardano: è quanto emerge dagli ultimi dati dell'INAIL, secondo i quali su 875.144 incidenti denunciati nel 2008 solo 250.674 hanno interessato delle lavoratrici (il 28,6%). Sono 87 su 1.120 totali gli episodi mortali (7,8%). L'incidenza cambia se si considerano solo gli incidenti in itinere, ovvero quelli nel percorso tra casa e lavoro: qui, infatti, su 98.962 casi complessivi il 47,6% ha riguardato donne (una percentuale superiore a quella delle occupate). Ancora, spetta a loro il 18,2% dei 286 incidenti mortali in itinere complessivi (52 casi). "La spiegazione di questo andamento è nel tipo di attività in cui sono impegnate", sottolinea Andrea Bucciarelli, statistico dell'INAIL. "Le donne, infatti, lavorano prevalentemente nei servizi - pubblica amministrazione, sanità, servizi alle famiglie, ecc -, settori tradizionalmente meno pericolosi dell'industria (quella metalmeccanica e delle costruzioni, in particolare) e dell'agricoltura, che sono comparti ad alta presenza maschile. Anche quando sono impiegate nell'industria le donne hanno ancora per lo più compiti amministrativi, piuttosto che a diretto contatto con lavorazioni pericolose". Nell'industria le donne rappresentano il 21,6% degli occupati ma il 10,6% degli infortuni mentre nell'agricoltura sono il 30,1% degli occupati e hanno avuto il 22,3% degli incidenti. Nei servizi le donne occupate sono il 48,6% con una incidenza infortunistica del 43,8%. La crisi economica con la flessione dell'attività soprattutto industriale ha portato alla diminuzione prevalentemente gli infortuni al maschile con un -13,9% di incidenti tra gli uomini tra il primo semestre 2009 e lo stesso periodo del 2008 (-11,7% i casi mortali). Per le donne si è registrato un calo degli incidenti sul lavoro pari al 2,1% complessivo, anche se si è registrato un arretramento significativo per i casi mortali (-18,2%). I comparti dove gli infortuni sul lavoro riguardano soprattutto le donne sono il lavoro domestico (tra colf e badanti l'89,3% degli infortuni riguarda le donne ) e la sanità (74,5% degli infortuni riguarda le donne), in quanto settori ad alta concentrazione femminile. Pur restando ampiamente al di sotto dell'incidenza media di infortunio degli uomini, infine, l'aumento dell'occupazione femminile superiore a quello degli uomini ha comunque portato con sé anche un aumento percentuale sugli incidenti nel complesso, passati dal 2005 al 2008 dal 26,6% del totale al 28,6%.
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05/02/2010 Economia verde impatto economico e occupazionale
L'ultimo Dossier Adapt, (numero 2 del 1° febbraio 2010) è dedicato al tema della relazione fra la cosiddetta “economia verde” ed il sistema economico nel suo complesso, con una particolare attenzione all’impatto sul mercato del lavoro. Clicca sul link sottostante per visualizzare il Dossier in formato pdf. http://www.adapt.it/acm-on-line/Home/Pubblicazioni/docCatDossierAdapt.1458.1.15.2.1.html
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03/02/2010 Ecco le retribuzioni aggiornate al 2010 per tutti i settori
Clicca sul link sottostante per vedere le retribuzioni aggiornate al 2010 per tutti i settori: http://www.scribd.com/full/26322946?access_key=key-1uec6fatesm02b31f48m
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02/02/2010 Fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia nel pubblico impiego
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì 20 gennaio il Decreto Ministeriale n. 206 del 18 dic. 2009, con il quale il Ministro della Funzione Pubblica   ha definito le nuove fasce di reperibilità per i Pubblici Dipendenti in caso di assenza per malattia. Il Decreto sarà in vigore dal 4 FEBBRAIO 2010 ( quindicesimo giorno successivo alla pubblic. G.U. come precisato sulla stessa G.U. di ieri). Vi ricordo che il Decreto allegato è stato emanato in applicazione a quanto previsto dall’articolo 69 del D.LGS 150 del 2009, che ha innovato il D.LGS 165 del 2001 con l’introduzione dell’articolo 55 septies. Abbiamo più volte ribadito la mancanza di opportunità nell’intervenire legislativamente su questa materia, alterando peraltro l’uniformità della normativa tra settore pubblico e settore privato. Purtroppo come già noto le NUOVE FASCE ORARIE  di REPERIBILITA’ SONO:   dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore 18,00 di ogni giorno compresi i giorni non lavorativi e festivi.   Il Decreto ha anche regolamentato le deroghe al rispetto di fasce di reperibilità, stabilendo che sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i Dipendenti per i quali l’assenza è riconducibile ad una delle seguenti circostanze: a-  PATOLOGIE SALVAVITA b- INFORTUNI SUL LAVORO c- MALATTIE PER LE QUALI E’ STATA RICONOSCIUTA LA CAUSA DI SERVIZIO d- STATI PATOLOGICI SOTTESI O CONNESSI ALLA SITUAZIONE DI INVALIDITA’ RICONOSCIUTA.   Sono altresì esclusi i Dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato. Clicca sul link sottostante per scaricare il decreto: http://www.scribd.com/full/26254992?access_key=key-116av6le40ncxh7w7nu8
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02/02/2010 Fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia nel pubblico impiego
E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì 20 gennaio il Decreto Ministeriale n. 206 del 18 dic. 2009, con il quale il Ministro della Funzione Pubblica   ha definito le nuove fasce di reperibilità per i Pubblici Dipendenti in caso di assenza per malattia. Il Decreto sarà in vigore dal 4 FEBBRAIO 2010 ( quindicesimo giorno successivo alla pubblic. G.U. come precisato sulla stessa G.U. di ieri). Vi ricordo che il Decreto allegato è stato emanato in applicazione a quanto previsto dall’articolo 69 del D.LGS 150 del 2009, che ha innovato il D.LGS 165 del 2001 con l’introduzione dell’articolo 55 septies. Abbiamo più volte ribadito la mancanza di opportunità nell’intervenire legislativamente su questa materia, alterando peraltro l’uniformità della normativa tra settore pubblico e settore privato. Purtroppo come già noto le NUOVE FASCE ORARIE  di REPERIBILITA' SONO:   dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore 18,00 di ogni giorno compresi i giorni non lavorativi e festivi.   Il Decreto ha anche regolamentato le deroghe al rispetto di fasce di reperibilità, stabilendo che sono esclusi dall'obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i Dipendenti per i quali l'assenza è riconducibile ad una delle seguenti circostanze: a-  PATOLOGIE SALVAVITA b- INFORTUNI SUL LAVORO c- MALATTIE PER LE QUALI E' STATA RICONOSCIUTA LA CAUSA DI SERVIZIO d- STATI PATOLOGICI SOTTESI O CONNESSI ALLA SITUAZIONE DI INVALIDITA' RICONOSCIUTA.   Sono altresì esclusi i Dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato. Clicca sul link sottostante per scaricare il decreto: http://www.scribd.com/full/26254992?access_key=key-116av6le40ncxh7w7nu8
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31/01/2010 Chiarimenti da parte della Giunta regionale su CIG e mobilità in deroga per l’anno 2010
A seguito  di numerose segnalazioni e richieste di chiarimento da parte dei soggetti interessati la Giunta regionale fornisce alcune delucidazioni relative all'applicazione del punto 2.1. dell'intesa istituzionale del 14 gennaio 2010 che disciplina le modalità di concessione della CIG in deroga per l'anno 2010. La questione dell'indennità di disoccupazione e della CIG in deroga presenta una certa criticità interpretativa nelle norme che regolamentano le due situazioni.  Allo scopo si forniscono le seguenti indicazioni normative ed operative :  - l'art. 19 della legge n.2/2009 prevede la possibilità per le aziende di  sospendere, per un massimo di 90 giornate nell'anno solare, i propri lavoratori dipendenti per crisi aziendali, i quali percepiscono l'indennità di disoccupazione. Condizione necessaria affinché questo strumento di tutela possa essere utilizzato, è che l'ente bilaterale (nel caso della regione Marche, per le imprese artigiane, è l'EBAM) integri nella misura del 20% l'indennità di disoccupazione a carico INPS. In questo caso la sospensione lavorativa all'interno dell'azienda può essere esclusivamente a zero ore. -Il punto 2.1 dell'intesa del 14 gennaio 2010 prevede, alla stessa stregua dell’anno 2009, la possibilità per l'azienda, che sulla base delle proprie esigenze aziendali intende sospendere l’attività lavorativa con riduzione di orario giornaliero, di utilizzare la CIGS in deroga. In questo caso non opera la previsione dell'art. 19 comma 1 bis) laddove prevede che "la cassa integrazione guadagni straordinaria o di mobilità in deroga alla normativa vigente e' in ogni caso subordinato all'esaurimento dei periodi di tutela di cui alle stesse lettere da a) a c) del comma 1 secondo quanto precisato dal decreto di cui al comma 3 del presente articolo."  - i due istituti di sostegno al reddito non sono incompatibili in quanto l'azienda artigiana iscritta all'EBAM ha due strumenti a disposizione: 1) la sospensione a zero ore (90 giornate ex art.19 l.2/2009) con indennità di disoccupazione per il lavoratore sospeso erogata da INPS ed integrata da EBAM; 2) la CIG in deroga per un massimo di 1038 ore individuali da fruire nell'anno 2010.  Pertanto i due Ammortizzatori possono essere usufruiti nella stessa azienda anche nello stesso periodo ma per lavoratori diversi. Il lavoratore ha quindi a disposizione, nell'anno 2010, la possibilità di utilizzare sia le 90 giornate di indennità di disoccupazione, nel caso in cui venga sospeso a zero ore (con integrazione EBAM del 20% dell’indennità INPS), sia di utilizzare le 1038/max/ ore di CIG in deroga previste dall'intesa del 14 gennaio 2010. Risulta altresì chiaro che il lavoratore, nel caso in cui abbia usufruito di tutte le 90 giornate di sospensione, possa utilizzare le ore di CIG in deroga, per sospensione a zero ore, nella misura residua all’eventuale utilizzo per riduzione.  
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26/01/2010 concorsi e selezioni pubbliche
ZD Scribd iPaper var zdscribdvar_119_1 = scribd.Document.getDoc(25853717, 'key-neo091vmgjszvecyzm4') zdscribdvar_119_1.addParam('jsapi_version', 1); zdscribdvar_119_1.addParam('height', 600); zdscribdvar_119_1.addParam('width', 590); zdscribdvar_119_1.addParam('disable_related_docs', true); zdscribdvar_119_1.addParam('mode', 'list'); zdscribdvar_119_1.addParam('auto_size', true); zdscribdvar_119_1.addParam('page', 1); zdscribdvar_119_1.write('zdscribdid_119_1'); Aggiornamento concorsi e selezioni pubbliche alla data del 26/01/2010
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14/01/2010 Piano famiglie: sospensione delle rate del mutuo
Sintesi a cura di Adiconsum Marche IN DATA 18 DICEMBRE 2009 E’ STATO SOTTOSCRITTO L’ACCORDO TRA LE ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI E L’ABI PER LA SOSPENSIONE DELLE RATE DEI MUTUI. A) COSA PREVEDE: 1.  SOSPENSIONE PER ALMENO 12 MESI E PER UNA SOLA VOLTA DELLE RATE     DEL MUTUO; SONO COMPRESE ANCHE LE RATE SCADUTE E NON PAGATE     PURCHE’ IL RITARDO NEL PAGAMENTO NON SIA SUPERIORE A 180     GIORNI CONSECUTIVI; IN QUESTO CASO LA SOSPENSIONE OPERA DAL      MOMENTO DELLA SCADENZA DELLA PRIMA RATA NON PAGATA. 2.  LA SOSPENSIONE PUO’ AVVENIRE IN DUE MODI:     - SOSPENSIONE DELLA SOLA QUOTA CAPITALE ( GLI INTERESSI        CONTINUANO AD ESSERE PAGATI ALLE SCADENZE ORIGINARIE)     - SOSPENSIONE DELL’INTERA RATA ; IN QUESTO CASO GLI INTERESSI        MATURATI NEL PERIODO DI SOSPENSIONE VENGONO RIMBORSATI A          PARTIRE DALLA RIPRESA DELL’AMMORTAMENTO CON PAGAMENTI         PERIODICI AGGIUNTIVI RISPETTO ALLE RATE IN SCADENZA. 3.  ALLA RIPRESA DEL PIANO DI AMMORTAMENTO ALLUNGAMENTO DELLA      DURATA DEL RIMBORSO PER UN PERIODO PARI ALLA SOSPENSIONE. 4.  LA SOSPENSIONE NON COMPORTA ALCUNA SPESA DI ISTRUTTORIA O      COMMISSIONE, NE’ L’APPLICAZIONE DI INTERESSI DI MORA. 5.  LA SOSPENSIONE PUO’ ESSERE RICHIESTA DAL 1 FEBBRAIO 2010 AL 31      DICEMBRE 2011 UTILIZZANDO UN APPOSITO MODULO SOTTOSCRITTO      DA TUTTI I COINTESTATARI. 6.  LA DOMANDA DOVRA’ ESSERE APPROVATA ENTRO 45 GIORNI E LA      SOSPENSIONE SARA’ OPERATIVA ENTRO 45 GG. LAVORATIVI      DALL’ACCOGLIMENTO DELLA RICHIESTA. 7.  IN CASO DI ESITO NEGATIVO ( PER MANCANZA DEI REQUISITI), LA      BANCA DOVRA’ FORNIRE RISPOSTA ENTRO 15 GIORNI LAVORATIVI      DALLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA.      NEL CASO DI MANCATA RISPOSTA LA DOMANDA SI INTENDERA’ ACCOLTA B) CONDIZIONI CHE DETERIMANO LA SOSPENSIONE: 1.  CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO (ECCEZIONI:       PENSIONAMENTO, LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA, DIMISSIONI      DEL LAVORATORE) 2.  CESSAZIONE DI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE COORDINATA E      CONTINUATIVA, DI AGENZIA O RAPPRESENTANZA COMMERCIALE      (ECCEZIONI : CESSAZIONE DA PARTE DEL DATORE DI LAVORO PER      GIUSTA CAUSA O RECESSO DEL LAVORATORE NON PER GIUSTA CAUSA) 3.  MORTE O CONDIZIONE DI NON AUTOSUFFICIENZA 4.  SOSPENSIONE DEL LAVORO O RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO PER      ALMENO 30 GIORNI, ANCHE IN ATTESA DELL’EMANAZIONE DEI      PROVVEDIMENTI DI SOSTEGNO AL REDDITO ( C.I.G., ALTRI      AMMORTIZZATORI SOCIALI) N.B.: TALI EVENTI DEVONO VERIFICARSI TRA:            1 GENNAIO 2009 E 31 DICEMBRE 2010  C) QUALI MUTUI RIENTRANO NEL PROVVEDIMENTO: 1.  MUTUI IPOTECARI ACCESI DA PERSONE FISICHE PER ACQUISTO,      COSTRUZIONE, RISTRUTTURAZIONE DELL’ABITAZIONE PRINCIPALE; 2.  MUTUI DI IMPORTO NON SUPERIORE A € 150.000,00; 3.  ANCHE MUTUI CARTOLARIZZATI, RINEGOZIATI, OGGETTO DI      PORTABILITA’ N.B.: CONDIZIONI SOGGETTIVE: IL REDDITO IMPONIBILE DEL          RICHIEDENTE  NON DEVE ESSERE   SUPERIORE A 40.000 EURO ANNUI: D) MUTUI ESCLUSI: 1.  MUTUI DI DURATA ORIGINARIA INFERIORE A 5 ANNI; 2.  MUTUI CHE FRUISCONO DI AGEVOLAZIONI PUBBLICHE; 3.  MUTUI PER I QUALI SI USUFRUISCA GIA’ DI INTERVENTI DI      SOSPENSIONE OFFERTI DALLA PROPRIA BANCA. 4.  MUTUI A TASSO VARIABILE, MA CON RATA FISSA E DURATA VARIABILE; 5.  MUTUI DOVE SIA PRESENTE UN’ASSICURAZIONE CHE COPRA GLI EVENTI      DI CUI AL PUNTO B ( ES. : ASSICURAZIONE PERDITA IMPIEGO, MORTE ,      INVALIDITA’ O NON AUTOSUFFICIENZA ECC.),  PURCHE’ COPRA ALMENO      GLI IMPORTI DELLE RATE OGGETTO DELLA SOSPENSIONE 6.  RITARDO NEI PAGAMENTI SUPERIORE A 180 GG. CONSECUTIVI GIA’ AL      MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA; 7.  RITARDO INFERIORE A 180 GG. MA AVVENUTO PRIMA DEL VERIFICARSI      DEGLI EVENTI CHE CONSENTONO L’ACCESSO AL BENEFICIO; 8.  MUTUI PER I QUALI SIA GIA’ INTERVENUTA LA DECADENZA DAL      BENEFICIO DEL TERMINE O SIA STATA AVVIATA PROCEDURA      ESECUTIVA; L’ADESIONE DELLE BANCHE E’ SU BASE VOLONTARIA ( Ma secondo l’ABI  l’adesione sarà consistente), E POTRANNO ADERIRE DECIDENDO DI SOSPENDERE SOLTANTO LA QUOTA CAPITALE. IN CASO DI ADESIONE LA BANCA POTRA’ APPORTARE  MODIFICHE SOLO IN CASO DI CONDIZIONI MIGLIORATIVE RISPETTO A QUANTO PREVISTO DALL’ACCORDO. LA MODULISTICA DOVRA’ ESSERE PUBBLICATA SUL SITO DELL’ABI, SUI SITI DELLE SINGOLE BANCHE E MESSA A DISPOSIZIONE  DELLA CLIENTELA PRESSO LE SINGOLE AGENZIE. LA MODULISTICA E’ INOLTRE DISPONIBILE PRESSO LE SEDI ADICONSUM. Per ulteriori informazioni contattare Loredana Baldi
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13/01/2010 Cassa integrazione: record anche nelle Marche
Era un dato atteso e non inaspettato nel segno e  nella dimensione; dopo l’uscita dei dati Inps sulle ore di cassa integrazione autorizzata a livello nazionale che hanno  fatto registrare un incremento nel 2009 sul 2008 del 311%  sono usciti anche i dati relativi alle Marche che confermano tutta la pesantezza della crisi che ha “stretto” il lavoro manifatturiero nella nostra regione nell’ anno passato. Infatti i dati della Cassa Integrazione nelle Marche nel 2009  fanno registrare 22.663.908 ore  contro le 5.912.088 ore del 2008  pari ad un incremento del + 283% Rapporto sulla cassa integrazione periodo gennaio - dicembre 2009      PROVINCIA   genn- dicembre 2009 genn-dicembre 2008 Differenze %          ANCONA ordinaria            4.645.876              645.710 + 619%    straordinaria            3.529.941            1.863.988  + 89%   totale            8.175.817           2.509.698  + 225%          ASCOLI P.-FERMO ordinaria            2.372.764               484.257 + 385%   straordinaria            2.187.633           1.106.477 + 97%   totale            4.560.397           1.590.734 + 186 %          MACERATA ordinaria            1.585.996              440.632           +259%   straordinaria            1.808.160               612.903 + 195%   totale            3.394.156           1.053.535 + 250%          PESARO-URBINO ordinaria            4.817.221              735.480   +  554 %   straordinaria            1.716.317                22.641 Raffronto non significativo   totale            6.533.538              758.121 + 761%          TOTALE MARCHE  ordinaria          13.424.857           2.306.079 +482%  straordinaria            9.242.051           3.606.009  +156%  TOTALE          22.663.908           5.912.088 + 283% Emerge  chiaramente, leggendo i dati che l’incremento è consistente; anche se inferiore agli aumenti fatti registrare a livello nazionale è sicuramente un dato “pesante” ; l’ utilizzo  molto consistente dalla cassa ordinaria, che è uno strumento di tipo congiunturale, rispetto alla straordinaria che invece uno strumento volto ad affrontare problemi più strutturali come le crisi o le ristrutturazioni  ci dice che  le imprese stanno soffrendo  di una forte crisi di mercato  e di domanda ma  che, nonostante le difficoltà, hanno tentato nel corso dell’anno e attraverso accordi con il sindacato,  di mantenere i lavoratori, con  le professionalità e le conoscenze che gli stessi esprimono,  all’interno delle proprie aziende.  I DATI DEI SETTORI La meccanica Il comparto produttivo che fa registrare le difficoltà maggiori, prima limitate ad alcune crisi aziendali ed ora diffuse in tutto il territorio regionale, è quello della meccanica e della metallurgia; nel periodo preso in esame  i dati delle ore autorizzate nel comparto della meccanica  risultano essere allarmanti: gennaio – dicembre  2009  10.972.563 ore gennaio -  dicembre   2008   2.193.612 ore                                            + 8.778.951 ore incremento del + 400% La moda Altro settore, fondamentale per l’economia regionale ed in forte difficoltà, è quello della moda; l’insieme del sistema moda marchigiano è in affanno: Questi i dati: gennaio – dicembre  2009   4.897.146  ore autorizzate gennaio -  dicembre  2008   1.645.215  ore autorizzate                                          +  3.251.931  ore. Incremento pari al + 197% All’interno del comparto moda l’industria della calzatura, concentrata nelle province di Fermo e Macerata, si vede  autorizzate nel periodo gennaio -  dicembre 2009  3.110.365  ore                                           + 1.196.386 ore (+ 171% )  sullo stesso periodo del 2008   L’industria del legno  fa registrare in termini percentuali gli incrementi maggiori: gennaio –  dicembre 2009 1.841.019 ore autorizzate  gennaio –  dicembre 2008    338.309 ore autorizzate                                         + 1.502.710 ore pari al + 444 %   Chimica e gomma plastica Fortissimi aumenti anche per quanto riguarda questo comparto gennaio – dicembre 2009  1.655.432 ore autorizzate gennaio – dicembre 2008     327.451 ore autorizzate                                         + 1.327.981 ore con un incremento del + 405 % In difficoltà la filiera dell’edilizia; i dati sulla cig  autorizzata alle imprese edili e dei lapidei: gennaio –  dicembre 2009  1.055.914 ore gennaio –  dicembre 2008     710.384 ore                                            +  345.530 ore ; incremento del + 48% La crisi nel commercio: gennaio – dicembre 2009   224.342 ore gennaio – dicembre 2008     29.515 ore                                          + 194.827 ore; incremento + 660% l’incremento, molto significativo,  riguarda un numero limitato di aziende in quanto in questo comparto hanno accesso  alla  cassa integrazione solo aziende con più di 50 addetti; le piccole imprese del settore hanno fatto ricorso alla Cassa integrazione in deroga.   Ore di cassa integrazione autorizzate: Focus sugli ultimi tre mesi 2009       Ottobre 2009     Novembre 2009            Dicembre 09 CIG ORDINARIA           1.130.472                 1.055.787                 1.520.919                (- 6. 6% su ottobre)            (+ 44% su novembre)   CIG STRAORDINARIA           1.051.365                 1.208.283                 1.192.884             (+14. 9% su ottobre)              (-9.8 % su novembre)   CIG TOTALE                   2.181.837                 2.264.070                2.713.803             (+ 3. 8% su ottobre)                 (+19. 8 su novembre) Nelle Marche a dicembre 2009 tornano a salire in modo deciso le ore di Cassa integrazione autorizzate dall’Inps, con un +19,8 % rispetto al mese precedente. A novembre l’incremento rispetto ad ottobre era stato limitato al 3,8%. L’aumento di fine anno dipende in particolar modo dalla CIG ordinaria che cresce del 44%, mentre si registra una flessione della Cig straordinaria del 9,8%. La ripresa della domanda è lenta, molte aziende sono ancora alle prese ancora con problemi di ordinativi La cassa in deroga A questi numeri, riferiti all’utilizzo della Cassa integrazione nelle imprese industriali,  vanno aggiunti i dati che riguardano la Cassa integrazione in deroga che interessa le piccole imprese e le imprese artigiane. I dati dal 1 gennaio 2009 al 22 dicembre 2009 (ultima rilevazione) evidenziano una richiesta da parte delle imprese di 9.134.457 ore. In particolare l’analisi in dettaglio dell’andamento delle richieste di cassa in deroga evidenzia come vi sia stato un  forte appesantimento nell’ultima parte dell’anno: infatti dal 21 settembre al 22 dicembre 2009  (ultimo trimestre) le ore richieste sono state 4. 898.608,  interessando 13.388 lavoratori, contro  4.235.849 ore  richieste nei primi nove mesi del 2009.             Elaborazione Cisl Marche su  Dati Inps e Regione Marche A cura di Tonino Bori Dipartimento Mercato del Lavoro CISL Marche   Ancona, 11 gennaio 2010
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05/01/2010 Linee guida sui bilanci comunali preventivo 2010, sui protocolli regionali socio-sanitari, sui piani di zona degli ambiti territoriali, sul bilancio provinciale
Linee Guida Sui bilanci comunali preventivi 2010, sui protocolli regionali socio-sanitari, sui piani di zona degli ambiti territoriali, sul bilancio Provinciale Premessa Le Confederazioni CGIL CISL UIL di Ancona unitamente alle categorie dei Pensionati SPI-FNP-UILP ritengono irrinunciabile l’avvio dei confronti con la Provincia e con gli Enti Locali sui bilanci comunali di assestamento 2009 e di previsione per l’anno 2010, sull’attuazione nei territori dei protocolli stipulati tra  Sindacati e Regione Marche e sui Piani Zonali di Ambito triennali e annuali. Le OO.SS. sollecitano la definizione d’incontri in tempi brevi in considerazione anche della continua riduzione dei trasferimenti nazionali delle risorse determinate dalle scelte del Governo. In particolare la riduzione di risorse sul fronte delle politiche sociali e sanitarie, quali: quelle del fondo sociale e di quelle della non autosufficienza, il ridimensionamento del finanziamento al servizio sanitario nazionale. Oltre alla minore disponibilità complessiva del fondo nazionale per il Welfare, passato da 1.464.233.000 miliardi del 2008 ai 1.420.580.157 del 2009. Il sistema delle Autonomie locali lamenta, quindi, un taglio sul fondo per le politiche sociali che associandosi ad altre riduzioni nei trasferimenti nazionali del comparto sociale, provocano una generalizzata difficoltà a mantenere i livelli attuali dei servizi. Si è in presenza di scelte che potrebbero portare in alcuni casi alla diminuzione o alla cancellazione di importanti servizi sociali, e a potenziali aumenti di tasse, d’imposte o di tariffe, o addirittura l’inserimento di tasse di scopo. Si ritiene necessario intervenire anche per sollecitare le istituzioni a dare risposte  di carattere sociale  ai cittadini e lavoratori colpiti da una grave crisi economica ed  occupazionale, i cui effetti sono rilevanti nel  territorio provinciale. In generale sui Bilanci comunali occorre:  sollecitare le amministrazioni locali ad approntare politiche di bilancio agendo sul versante dell’evasione territoriale, sottoscrivendo protocolli d’intesa con Direzione Regionale dell’Entrate per gli accertamenti di evasione/elusione sull’IRPEF che permetterebbero ai Comuni di ricevere il 30% degli accertamenti eseguiti,  adottare politiche fiscali che promuovano l’equità,  disincentivare gli sprechi ancora presenti, anche se in misura minore, in alcuni Enti Locali e nei Consigli di Amministrazioni delle aziende e/o società pubbliche partecipate. Imposte Le OO.SS. sono contrarie a qualsiasi ulteriore aumento delle imposte locali, quali la TIA (Tariffa di igiene ambientale), la TARSU (Tassa sui rifiuti) ed all’eventuale istituzione di tasse di scopo. Tariffe Occorre:  contenere l’eventuale aumento delle tariffe dei servizi pubblici locali entro il tasso di inflazione che per il 2009 e' pari a +0,7%, considerando la possibilità di agevolazioni tariffarie per gli ultrasessantacinquenni, per gli anziani non autosufficienti, per i disabili e per le famiglie più numerose e disagiate attraverso l’applicazione dell’ISEE;  introdurre tariffe sociali (luce, gas, acqua..), anche attraverso la sottoscrizione di accordi a livello provinciale con gli enti e/o le aziende interessate. Isee  riaffermare a tutti i livelli l’importanza dell’applicazione dell’ISEE di ambito quale strumento di equità per l’accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie. Gestione dei servizi  favorire l’introduzione di forme associative e/o consortili per l’erogazione dei servizi anche tra ambiti limitrofi, al fine della razionalizzazione dei costi e del miglioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini;  discutere le problematiche relative ai trasporti locali (linee, fermate, sicurezza..). Politiche degli investimenti  attivare, da parte degli EE.LL., tutte le iniziative ed opere pubbliche subito cantierabili;  intervenire da subito sulla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, sia per interventi di messa in sicurezza  sia per interventi di risparmio energetico. Politiche sociali e sanitarie famiglie/ minori  potenziare le politiche per l’infanzia ove carenti,  favorire la sperimentazione di servizi innovativi per potenziare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche attraverso l’utilizzo di risorse stanziate a livello Europeo e Nazionale,  monitorare il funzionamento dei servizi scolastici (mense, trasporti, servizi di sostegno..) e le relative rette anziani  monitorare l’assistenza domiciliare socio-assistenziale (SAD) e l’assistenza domiciliare sanitaria (ADI) attuando le intese scaturite a livello regionale; nel contempo prevedere verifiche sul potenziamento del SAD (formazione del personale e di ore aggiuntive di assistenza ai non autosufficienti) e sullo stato d’integrazione tra il SAD e l’assistenza domiciliare;  coinvolgere i Centri Sociali per dare risposte ai problemi legati al disagio elaborando, ove possibile, progetti di raccordo con il volontariato. Piani di ambito/piani di distretto  impegnarsi per far rispettare i tempi previsti per l’approvazione dei piani d’ambito annuali (28 Febbraio 2010) ed entro il 31 Dicembre 2009 i piani triennali;  dare concreta attuazione al significato di concertazione prevista dalla L.3280 con il Comitato dei Sindaci e il Coordinatore d’Ambito;  costituire un tavolo di monitoraggio unico tra il sociale ed il sanitario;  rendere concreta l’integrazione tra il piano annuale e quello distrettuale;  introdurre il Punto Unico Accesso al fine di favorire l’informazione e l’orientamento agli utenti sui servizi socio-sanitari;  sviluppare i diritti di cittadinanza politici e sociali dei migranti ed ampliare gli interventi d’integrazione a cominciare dalle istituzioni scolastiche sul territori. Politica abitativa e della casa  potenziare il contribuito affitti per le situazioni di disagio-sociale ed economico;  allargare lo stock di residenze ad affitto temporaneo o permanente con prezzi calmierati compatibili con il reddito medio dei lavoratori;  estendere la stipula dei contratti di locazione a canone concordato in tutta la provincia; Politica dei prezzi  promuovere accordi tra enti locali e associazioni di categoria per sperimentare la cosidetta “filiera corta” che favorisce la produzione locale di qualità ed il contenimento dei prezzi.  Provincia Le OO.SS. propongono le seguenti questioni da affrontare nella negoziazione con la Provincia di Ancona:  determinare le politiche del lavoro e della formazione professionale adeguate per rispondere alle difficoltà derivanti dalla crisi economica ed occupazionale;  definire con la Provincia, l’INPS e l’INAIL interventi di contrasto al lavoro nero, in particolare nei servizi di assistenza alle persone.  attivare tavoli di concertazione per questioni attinenti alla politica Idrica, Energetica, dei Rifiuti, coinvolgendo anche i rispettivi ATO (servizi, reti degli impianti, tariffe, tariffe agevolate etc.);  affrontare le problematiche della mobilità urbana ed extra urbana e lo sviluppo dei trasporti pubblici locali;  attivare sinergie tra Enti proposti per vigilare sull’applicazione delle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ancona, 26 ottobre 2009
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20/12/2009 CGIL-CISL-UIL: lettera aperta alle banche marchigiane
Nel marzo scorso Cgil-Cisl-Uil hanno proposto che il sistema bancario venisse incontro all’esigenza di tanti lavoratori, che dovevano attendere mesi per ricevere l’assegno della cassa integrazione, affrontando quindi ulteriori disagi. A tal fine è stato raggiunto un accordo tra Regione, sindacati e banche che prevede l’anticipo della cig ai lavoratori, per i mesi necessari ad attivare il pagamento da parte dell’Inps. Banca Marche, Banca Popolare di Ancona, Cassa di Risparmio  di Fabriano e Cupramontana, Carifano e  le Banche di Credito Cooperativo hanno aderito all’intesa, pur segnalando alcune difficoltà operative che avrebbero caratterizzato la prima fase. Purtroppo la gestione dell’accordo si sta rivelando più complicata del previsto. Da varie parti del territorio marchigiano si segnalano difficoltà, ritardi, contraddizioni nell’applicazione dell’intesa e molti sono i lavoratori che, recandosi agli sportelli bancari, non hanno potuto ricevere l’anticipo previsto. Sono emerse difficoltà di comunicazione, comportamenti difformi, scarsa volontà di vari direttori di filiale di rimuovere gli ostacoli ed agevolare il percorso. CGIL CISL UIL chiedono che, in questa fase così complessa e difficile per la comunità marchigiana, dove timidi accenni di ripresa si intrecciano con la prospettiva a breve termine di ulteriori perdite di posti di lavoro, ci sia da parte di tutti gli attori istituzionali, economici e sociali il massimo sforzo possibile per dare segnali di attenzione, specie alle persone più esposte alle conseguenze della crisi stessa. Ovviamente gli strumenti messi in campo per contrastare la crisi e sostenere la ripresa sono vari e vanno incrementati e consolidati a tutti i livelli. Quello dell’anticipo del trattamento economico ai lavoratori cassintegrati è solo uno di essi, l’espressione della volontà di dare un supporto, sia pur temporaneo, a lavoratori in forte disagio nella loro condizione lavorativa e reddituale. Oggi serve anche questo strumento; chiediamo che l’accordo sull’anticipo della cassa integrazione funzioni !! Facciamo appello alla responsabilità dei vertici degli Istituti di credito e dell’Inps marchigiano per il rispetto degli impegni assunti e per l’esigibilità concreta degli stessi da parte dei lavoratori coinvolti nella crisi. Ancona, 20 ottobre 2009 Gianni Venturi                 Stefano Mastrovincenzo                Graziano Fioretti Segretario Cgil Marche           Segretario Cisl Marche                        Segretario Uil Marche
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03/07/2009 Crisi economica brutte notizie
Il Dipartimento Mercato del Lavoro della Cisl Marche ha diffuso i dati di maggio 2009 sull’andamento del mercato del lavoro: la crisi continua a colpire duro. Tonino Bori: “Forze politiche e sociali lavorino nel dialogo e nella comune responsabilità per i cittadini più esposti”. È ancora pesante la crisi che stanno vivendo le imprese ed i lavoratori nei nostri territori. Lo confermano le ultime tabelle elaborate dalla Cisl Marche su dati dell’Inps, della Regione e delle Province. Cassa integrazione, mobilità e apprendistato mostrano chiaramente un andamento preoccupante. “La crisi morde ancora, al di là degli ottimistici pronostici, e avrà effetti ancora negativi sull’occupazione nei prossimi mesi – commenta Tonino Bori, del Dipartimento Mercato del Lavoro della Cisl Marche - bisogna chiedere ulteriori impegni al governo nazionale, nella tutela del lavoro, specie per i lavoratori precari, nella politica industriale, mentre a livello regionale va proseguita e rafforzata l’azione di vicinanza alle persone, che la Regione e le organizzazioni sindacali stanno mettendo in campo con le misure sui contratti di solidarietà, sui contributi per chi ha perso il lavoro, sugli ammortizzatori in deroga, sul sostegno alle famiglie che vivono il dramma della non autosufficienza”. E Bori detta la priorità dei prossimi mesi che ancora dovranno essere tutela dell’occupazione e rilancio dell’economia, con la pressante necessità di “un clima di dialogo tra le forze politiche e le forze sociali, di comune responsabilità verso il Paese e soprattutto verso i suoi cittadini più esposti”. I dati parlano chiaro, a partire da un ulteriore incremento, in maggio, delle ore di cassa integrazione autorizzate sia rispetto al mese di Maggio 2008, sia se il confronto viene sviluppato rapportando i dati in modo dinamico con Aprile 2009 o se si considerano tutti i primi cinque mesi dell’anno. Maggio 2009 registra infatti un + 67% di ordinaria ed un – 8% di straordinaria rispetto ad aprile 2009. E se la provincia di Ancona continua ad essere interessata dalla fortissima crisi della meccanica ed in particolare della Antonio Merloni (con 1.206.598 ore di cassa integrazione straordinaria e 694.578 ore di ordinaria nei primi cinque mesi del 2009), nelle province di Ascoli e Fermo i comparti più in difficoltà risultano essere il chimico con 173.763 ore di cassa autorizzate, il calzaturiero con 603.193 ore e l’alimentare con 149.585 ore. Nella provincia di Macerata, gli aumenti significativi interessano tutti i settori: le calzature con 306.901 ore, la meccanica con 183.237, la gomma plastica con 141.911 ed il legno con 40.000 ore. Pesaro è la provincia che vede incrementare in maniera fortissima la cassa ordinaria ed esplodere le ore di straordinaria, che lo scorso anno non è stata praticamente utilizzata: il legno (270.000 ore) e la meccanica (518.000) i settori più colpiti, seguiti dall’industria di trasformazione di minerali non metalliferi (vetro, ceramica, laterizi ecc.) con 180.000 ore e dall’abbigliamento che si vede autorizzate 127.000 ore. Anche l’andamento delle iscrizioni alle liste di mobilità dei lavoratori licenziati nel periodo Gennaio-Maggio 2009 fa registrare un fortissimo incremento in tutte le province se raffrontato allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre i contratti di apprendistato avviati nei primi cinque mesi del 2009 sono stati 4.248, a fronte dei 7.086 dello stesso periodo del 2008: una contrazione del - 40% con punte che arrivano al - 61 % in territori particolarmente colpiti dalla crisi come il Fabrianese.
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