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10/03/2013 PENSIONATI IN 21.03_GIOVANI_CONGRESSO_FNP
Tavola Rotonda GIOVANI 20_03_13_CONGRESSO FNP MARCHE
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10/03/2013 PENSIONATI IN 14.03.13_CANALE MARIO
CANALE MARIO, SEGRETARIO GENERALE FNP CISL MARCHE
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10/03/2013 PENSIONATI_IN_28_03_13
Massimo BOEMI, Segretario Generale CISL MEDICI
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08/03/2013 La Fnp di Ancona al Congresso
La FNP di Ancona al Congresso dalla FNP Provinciale alle Leghe Distrettuali   Nella provincia di Ancona si sono svolti nel mese di febbraio i Congressi di lega, in particolare il 20 febbraio a Fabriano, il 22 ad Ancona, il 25 a Senigallia, il 27 a Jesi.Dal 1° Aprile ci saranno sul territorio nuove leghe distrettuali che sostituiranno la FNP provinciale, come stabilito da un percorso di riorganizzazione della FNP Regionale.I congressisti che hanno partecipato ai Congressi di lega sono stati circa 440, hanno eletto nuovi Consigli Direttivi di Lega, che ha loro volta hanno nominato le Segreterie di Lega.La Lega di Ancona sarà composta da Guido Viola (Segretario Generale), Antonietta Giacani, Massimo Donato, Giuseppe Giacco (componenti di Segreteria).La lega di Jesi sarà formata da Giovanni Focanti (Segretario Generale), Gianfranco Pigliapoco e Ivonetta Romiti (componenti di Segreteria).La lega di Fabriano sarà formata da Franco Vergnetta (Segretario Generale) , Anna Maria Fabrianesi, Girolamo Pantaloni (componenti di Segreteria)La lega di Senigallia sarà formata da Carlo Zezza (Segretario Generale), Quinto Berlardinelli, Florisa Fileri (componenti di Segreteria).Questi congressi sono stati anche l’occasione per parlare di temi attuali, come la riforma fiscale, la legge sulla non autosufficienza, la rivalutazione delle pensioni, la riorganizzazione sanitaria, il volontariato, in particolare le esperienze delle Anteas.Su queste tematiche, molti sono stati gli interventi ed al termine sono state approvate  le mozioni finali. La segreteria provinciale uscente, composta da Giovanni Focanti, Guido Viola, Antonietta Giacani, ha seguito tutti i lavori dei Congressi di lega.Relazione della SegreteriaMozione finale JesiMozione finale SenigalliaMozione finale AnconaMozione finale Fabriano
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08/03/2013 Donne in campo, l'iniziativa ad Ascoli Piceno
Domenica 10 Marzo 2013 ore 9,30 presso il Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, Sala dei Savi, la Coordinatrice Donne Provinciale, sig.ra Ciarrocchi Rosandra, presenta, in occasione della festività dedicata alla Donna, l’iniziativa realizzata insieme con l’Anteas.Il tema della relazione delle Donne Cisl è “La violenza sulle donne nei luoghi di lavoro”.Questa vuole essere un'occasione di condivisione corale e preziosa opportunità per riflettere ed approfondire tematiche importanti allo scopo di poter individuare strategie e soluzioni sempre più adeguate alle problematiche sociali.Pertanto, siete tutti inviati a partecipare a "Donne in campo"che si terrà  domencia 10 marzo, alle ore 9.30 presso Palazzo dei Capitani, Sala dei Savi.
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08/03/2013 Costruiamo insieme il futuro che vogliamo - assemblea territoriale Macerata
La relazione introduttiva del Segretario generale Marco Ferracuti all’Assemblea territoriale della Cisl di Macerata si conclude con l’invito a raccogliere una sfida difficile. Aumenta il bisogno di sindacato in un mondo che cambia in modo rapido e profondo. Serve un’azione di tutela e rappresentanza efficace ma sostenibile nel tempo. Questo richiede uno sforzo di riorganizzazione che la Cisl traduce a tutti i livelli in una vera e propria autoriforma. Una strada intrapresa anche per dare un segnale forte alle istituzioni e alla politica. L’inerzia di queste ultime nell’accettare la sfida di un cambiamento ormai necessario genera sprechi e inefficienze, generando antipolitica e rinuncia alla partecipazione. Il coraggio di cambiare Non ci si nasconde che i cambiamenti, specie quando sono “veri”, incutono timore. La Cisl abbandona un modello che ha funzionato per decenni, approdando verso un assetto nuovo. Ma negli interventi dei partecipanti emerge la consapevolezza che il momento è strategico e che la riorganizzazione è lungimirante. I risultati delle elezioni politiche dimostrano come nella società italiana si stiano affermando forze che attaccano anche il sindacato. Forze che mettono in discussione quello che il sindacato rappresenta e che stanno permeando l’opinione pubblica degli stessi iscritti. “Si è rotto il filo della rappresentanza e il sindacato non è immune dalla valanga che ha colpito la politica” (Mezzio). Per questo la Cisl ha deciso di muoversi in anticipo, elaborando in autonomia alcune linee di cambiamento anche per evitare che siano altri soggetti a decidere sulle sue vicende. Un nuovo modello di sviluppo Il cambiamento non può essere solo interno. La Cisl è una grande forza sociale – nella Provincia di Macerata ha più di 40.000 iscritti – ed ha il dovere di proporre soluzioni di sistema. La priorità è rimettere al centro il lavoro e i lavoratori, con un occhio di riguardo ai giovani, “le risorse migliori che abbiamo (Ballini)”. Istruzione, formazione continua, politiche industriali, innovazione e internazionalizzazione per le PMI. Anche a livello locale un nuovo modello di sviluppo è possibile, integrando l’industria manifatturiera con settori che possano dare una dimensione nuova al territorio (turismo, cultura, conoscenza, agro alimentare). L’Italia delle responsabilità La consapevolezza delle difficoltà del momento porta la Cisl a perseverare sulla strada della responsabilità. I risultati del voto dimostrano in parte che gli appelli al rigore non sono stati accettati dai cittadini. Diversamente al passato non si è riusciti a mobilitare le coscienze delle persone. Non siamo riusciti a convincerle a scattare verso un obiettivo più alto (Mastrovincenzo). Di fronte a questo scenario la Cisl ha la necessità di restare “limpida”, dicendo la verità alla gente ma pretendendo allo stesso una svolta dalle istituzioni, a partire dal tema delicato dei costi della politica. Il tempo dell’associazionismo L’approfondimento tematico del pomeriggio è stato rivolto al tema dell’associazionismo comunale. Oltre che fare innovazione al proprio interno la Cisl sostiene processi di riorganizzazione delle istituzioni pubbliche. Particolarmente importanti quelli che possono portare al ridisegno del governo del territorio. Da qui un confronto con gli amministratori locali sulla sfida della gestione associata dei servizi comunali. “Fino a qualche anno fa era una possibilità, ma la crisi l’ha resa una necessità (Francesco Fiordomo, Sindaco di Recanati)”. Per la Cisl l’associazionismo deve diventare un modello generalizzato di funzionamento delle amministrazioni locali. Per questo però serve una normativa più coerente. Quella attualmente vigente sui piccoli Comuni può portare i sindaci verso il mero rispetto degli obblighi di legge, attraverso convenzioni intercomunali che coinvolgano solo piccole porzioni di territorio. Un” rischio colabrodo” che la Regione Marche non può correre, specie laddove le esperienze di altri territori (v. Emilia Romagna) dimostrano che la gestione associata è una strada che porta a coniugare autonomia ed efficienza delle pubbliche amministrazioni (Silvia Spinaci).” Il ruolo delle istituzioni Più volte sono state chiamate in causa la Provincia di Macerata e la Regione Marche. Nel caso della prima cruciale è il ruolo che può svolgere nello stimolare i processi di associazionismo. Una responsabilità che si esprime nel sostegno alle amministrazioni locali per elaborare progetti di cooperazione che siano in grado di “guardare lontano”. L’impegno può essere quello di mettere a disposizione dei Sindaci esperienze e professionalità in campi come appalti, contratti, gestione personale, ambiente, progettazione ecc. L’associazionismo è una sfida culturale da accettare, anche andando oltre e riuscendo a fotografare quelle città diffuse che esistono e crescono al di la delle dei tempi e delle decisioni politiche (Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata). Europa e Regione Marche Un filo diretto lega due realtà apparentemente lontane. Dalle urne emerge un sentimento antieuropeista che non fa parte della cultura della Cisl. Sentimento comprensibile se l’Europa è solo quella del rigore. Ma è forte la consapevolezza che non si possa prescindere dall’Europa, che anzi per far fronte alla crisi serva “più Europa”. Nella programmazione 2014/20 saranno messi a disposizione fondi strutturali per i sistemi territoriali. Un treno che la Regione Marche non può perdere. Una Regione apprezzata per tante cose (accordi anticrisi, accordi sul credito, patto di stabilità coi comuni, internazionalizzazione e promozione) che però perde colpi sui temi di più ampio respiro (Stefano Mastrovincenzo). L’amministrazione regionale deve diventare promotrice di un progetto di ridisegno del territorio, da attuare anche intercettando le risorse europee disponibili su progetti specifici come quelli che fanno riferimento alle “città unite”. Spesa pubblica e debito pubblico L’associazionismo comunale è una delle azioni che la Cisl rivendica all’interno di un percorso di semplificazione dell’assetto istituzionale, nel quadro più ampio della revisione della spesa pubblica per la ridurre il debito nazionale. Come eliminare sprechi e inefficienze nella pubblica amministrazione, come riorganizzare i poteri dello stato e il sistema delle autonomie locali, come ragionare per bacini ottimali d’utenza rispetto alla gestione dei servizi locali a rilevanza economica. Come ripensare al welfare, favorendo l’evoluzione di quello contrattuale e lavorando alla costruzione di un welfare di comunità in cui il sindacato/associazione mette insieme persone e famiglie aiutandole a ri-costruisce parte delle risposte ai loro bisogni (Mastrovincenzo). In sintesi, ridurre la spesa pubblica senza incidere sui servizi. Dagli interventi emerge la forte consapevolezza che rimettere in discussione i servizi pubblici è l’unica strada per salvaguardarli (Mezio). Urgentissima è una profonda riorganizzazione del servizio sanitario regionale, senza la quale questo, nonostante gli sforzi enormi dei lavoratori, non sarà più capace di rispondere al bisogno di salute. Responsabilità e unità sindacale La Cisl percorre la strada della responsabilità perché la ritiene l’unica via possibile per uscire da questa situazione difficile. La sostiene quando si confronta con tutte le sue controparti, anche a rischio di andare contro corrente ed essere impopolare. Sicuramente è meglio essere uniti che divisi. Ma il problema è: su cosa? (Mezio). L’appello all’ unità non può annullare il pluralismo sindacale, né può snaturare l’azione della Cisl, sindacato che tutela i lavoratori in primo luogo attraverso il contratto (Ferracuti). L’unità sindacale, infine, non può prescindere dal rispetto e dal riconoscimento reciproco. Non è il solito Congresso Una volta a regime la riorganizzazione avviata dalla Cisl coinvolgerà circa 6.000 persone. Sarà sufficiente riposizionare il modello organizzativo rispetto al cambiamento? Solo se il Congresso diventerà un momento per riflettere non solo su “come dobbiamo essere” ma anche “su cosa dobbiamo fare” (Mezzio). Credibilità, concretezza delle proposte, vicinanza alle persone (Mastrovincenzo). Come più volte accaduto in passato, facendo bene quello che sa fare, la Cisl non solo aiuta se stessa ma tutto il paese e la sua democrazia, oggi fragile. Perché se la cornice organizzativa è importante, sono le donne e gli uomini del sindacato che faranno la differenza con la loro generosità, la loro competenza e l’originalità delle loro proposte e della loro cultura (Ferracuti).
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08/03/2013 Pannoloni dimezzati dall’Asur: il dissenso del sindacato dei pensionati
In merito  alla decisione dell’ASUR  di  ridurre la fornitura  dei  Pannoloni  alle persone   prevalentemente anziane  affette da incontinenza,   i sindacati SPI - CGIL,  FNP-  CISL, UILP  pensionati  di  Pesaro dissentono  radicalmente da questo tipo di scelta  ed esprimono forte preoccupazione per tale decisione  che va a colpire  cittadini  tanto fragili.L’incontinenza  è  una manifestazione patologica, non voluta e non controllata  e come tale  va considerata   nel rispetto  dei percorsi terapeutici  che devono essere garantiti  anche a chi non è più in grado di esprimere i propri bisogni.Non vogliamo addentrarci a descrivere gli effetti di tale scelta, soprattutto  nel caso che i familiari non fossero nella condizione  di  integrare la mancata  fornitura; effetti  che   gli esperti  dell’ASUR,  conoscono benissimo e sono perfettamente consapevoli del  rischio  che un' igiene  non adeguata può portare a infezioni e piaghe.   Piaghe che producono nel corpo  dei nostri anziani  malati molta sofferenza.Noi siamo dell'idea che  su un argomento così importante non si possa usare un metodo di standardizzazione sul livello più  basso. Serve per noi una reale verifica delle condizioni degli assistiti per decidere  il fabbisogno, in questo modo sarà possibile anche ridurre i tanto richiamati sprechi.I sindacati dei pensionati unitariamente chiedono  un ripensamento  da parte  dell’ASUR che vada verso questa direzione  perché è urgente preservare la dignità delle persone e dei malati.
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08/03/2013 Una nuova iniziativa a Cagli per il volontariato Anteas
L’Associazione Nazionale Per Tutte le Età Attive per la Solidarietà (ANTEAS), promossa dalla Federazione dei Pensionati della CISL, ha inaugurato a Cagli un centro operativo di volontariato riguardante l’ambito dei sette Comuni della Comunità Montana: ,Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Frontone , Pergola e Serra S. Abbondio.L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sensibilità del Presidente della Comunità  del Catria e del  Nerone, Dott. Ciabocchi e del Dirigente dell’Ambito  dott. Cordella, che mettendo a disposizione un locale nella sede della Comunità Montana, hanno consentito alla Presidente Provinciale dell’ANTEAS della provincia di Pesaro, Francesca Conti, di attrezzare un accogliente centro che opererà attraverso volontari  per fornire servizi a chi ha particolari necessità o si trova in situazioni di disagio.Tutta l’attività sarà svolta d’intesa con le Istituzioni locali che hanno contribuito fattivamente alla realizzazione dell’iniziativa.Obiettivo dell’iniziativa è mettere in rapporto fra loro le diverse generazioni ed esperienze, anche attraverso una più stretta collaborazione fra le varie associazioni di volontariato presenti sul territorio.Nella nuova sede si potranno eseguire test ematici, svolti da personale sanitario in pensione abilitato a  tale funzione.Nasce anche un centro d’ascolto, per orientare persone che hanno problemi di dipendenze da droghe, alcool ecc. e per i famigliari che vivono tale esperienza.Infine è stato proposto un servizio di trasporto, in collaborazione anche con altre Associazioni di volontariato, per persone sole o in difficoltà e consentire loro  spostamenti per  particolari esigenze.Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti diverse autorità locali del comune di Cagli ,  il Segretario Gen. FNP CISL Nevio Leonardi e  numerosi volontari dei comuni dell’Ambito che hanno notevolmente apprezzato l’iniziativa.    
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08/03/2013 Il coordinamento Donne Fnp - Cisl Pesaro ha ricordato le donne anziane
Il Coordinamento Donne della FNP - CISL di Pesaro, condividendo la condanna unanime del femminicidio e di ogni violenza perpetrata ai danni delle donne, ha voluto rendere partecipo della festività dell' 8 marzo, le proprie associate più anziane.Una delegazione del Coordinamento Donne e della Segreteria Territoriale della FNP - CISL Pesaro si è recata presso i rispettivi domicili, (alcune degenti in case di cura) per consegnare un omaggio floreale.Il gesto è stato particolarmente gradito dalle vegliarde signore, che si sono sentite integrate e ancora partecipi della società cicile, ma è stato apprezzato anche dai relativi famigliari, che trovano nel sindacato FNP -CISL un fermo sostegno alle politiche degli anziani specie quelli non autosufficienti. Rita Luccardini(Coordinatrice Territoriale Donne FNP - CISL Pesaro)
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07/03/2013 8 marzo 2013: ripartire dal lavoro e dire no alla violenza
CGIL CISL UIL MARCHE SEGRETERIE REGIONALI COMUNICATO8 MARZO 2013: RIPARTIRE DAL LAVORO E DIRE NO ALLA VIOLENZA  La crisi che perdura ormai da cinque anni ha colpito le donne pesantemente, sia in termini occupazionali, sia in termini di tagli ai servizi a causa delle politiche di austerità perpetrate finora.Il prezzo che le donne hanno pagato è drammaticamente alto: oltre 5.000 lavoratrici licenziate e iscritte nelle liste di mobilità nelle Marche nel 2012 che porta a quota 37.000 il numero delle donne marchigiane inutilmente in cerca di lavoro con un tasso di disoccupazione che raggiunge il record dell’11,9% mai toccato finora.Donne alle prese con un lavoro che non c’è o è un cattivo lavoro, un lavoro precario, discontinuo, instabile, incerto, sottopagato, a cui a volte, purtroppo, con una rassegnazione e uno scoraggiamento ancora più preoccupanti dell’indignazione, è preferibile rinunciare in partenza, depotenziando se stesse e la comunità.I dati sono preoccupanti e obbligano tutti, anche nella nostra regione, a mettere il tema del lavoro al centro dell’attenzione. Proprio per questo, occorre dare presto un nuovo Governo al Paese, con senso di responsabilità e interpretando la voglia di cambiamento espressa dal voto.Un voto che ha garantito in Parlamento la più alta presenza femminile nella storia della Repubblica e che rappresenta un importante passo avanti sul piano della democrazia paritaria. Ma è necessario che anche le donne elette si facciano interpeti concrete del disagio e dei bisogni delle persone, donne e uomini, in questo drammatico momento di crisi e di incertezza; solo rappresentando le nuove istanze si possono liberare quelle energie positive che portino a un autentico cambiamento in direzione di una società più equa, più inclusiva, più dinamica.Soprattutto, proprio per l’incertezza e le difficoltà in cui ci troviamo è necessario riportare l’attenzione sulla centralità delle donne nel lavoro e nella società, perché non può esserci ripresa e sviluppo senza l’apporto e la cultura delle donne, senza la valorizzazione delle loro competenze, del loro potenziale e dei loro meriti.Occorre ribadire che il lavoro, la realizzazione, le pari opportunità delle donne, un adeguato sistema di servizi di cura sono condizioni indispensabili per uscire dalla crisi e garantire condizioni di benessere sociale per tutti, donne e uomini.Ricordiamo che la conciliazione non è un lusso, una concessione o una rivendicazione astratta ma una proposta “erga omnes”, valida per tutti, perché tutti possono coglierne le implicazioni, i benefici e i vantaggi. Contrattare la conciliazione a livello territoriale e aziendale significa contribuire alla formazione del valore d’impresa, accrescere la produttività attraverso la soddisfazione dei lavoratori e delle lavoratrici, promuovere, in ultima analisi, lo sviluppo del territorio e il benessere dei cittadini.L'8 marzo deve essere anche un’occasione per noi per ribadire il nostro impegno contro la violenza sulle donne, in allarmante crescita nel nostro Paese e che nel 2012 in Italia ha causato la morte a 120 donne; un dramma che deve essere, ogni giorno, all'evidenza di tutti.Violenza fisica e violenza psicologica, violenza che si consuma nelle mura domestiche e purtroppo anche nei luoghi di lavoro, come conferma anche la cronaca di questi giorni.Proprio ieri una tragedia inaccettabile ha colpito in Umbria due lavoratrici, Margherita e Daniela, vittime di un gesto di follia: a loro e alle loro famiglie va il nostro pensiero in questa giornata delle donne e del lavoro.E allora,  questo 8 marzo, ripartiamo dal lavoro e diciamo NO alla violenza sulle donne.Ancona, 7 marzo 2013 Daniela Barbaresi – Cristiana Ilari – Claudia Mazzucchelli Responsabili Politiche di Genere CGIL – CISL – UIL Marche
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07/03/2013 Concerto Donna di qualità con "Gaber, io e le cose"
Omaggio a Gaber con uno spettacolo, appassionato ed elegante costruito da due grandi artisti, un’attrice – cantante, Maria Laura Baccarini ed un musicista, Règis Huby , virtuoso  del violino.Ieri sera, all' Aula Magna dell' Università Politecnica delle Marche ad Ancona, la voce straordinaria della Baccarini ed il raffinato accompagnamento musicale hanno portato in scena canzoni, scelte con attenzione, dialogando con il pubblico su temi che toccano la vita di tutti   e che si rivelano oggi più che mai attuali. "Gaber, io e le cose"  si apre con il finale del primo atto de “Il Dio Bambino” e passa attraverso “Il dilemma”, “Cerco un gesto naturale”, il breve monologo da “Il caso di Alessandro e Maria”, “La massa”, “Non insegnate ai bambini”. In scaletta troviamo anche il finale del secondo atto di “Polli di allevamento” e de “Il Grigio”. La conclusione è affidata a “Io e le cose”.Tanti gli applausi tributati da un pubblico attento, coinvolto ed emozionato.Vedi la galleria di foto
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07/03/2013 Seminario su partiti e coalizioni
Lunedì 11 marzo ad Urbino  presso  l’Aula Magna di Scienze Politiche alle ore 16.30 si terrà un seminario sull’analisi del voto nelle recenti consultazioni politiche attraverso l’elaborazioni dell’Osservatorio elettorale LaPolis dell’ Università degli studi di Urbino.Interverranno Ilvo Diamanti, Fabio Bodignon, Luigi Ceccarini, Gianfranco Pasquino e Gianluigi Storti.
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06/03/2013 Domande di mobilità, termini in scadenza
L'Inas Cisl invita tutti coloro che hanno presentato domanda di "mobilità in deroga" dopo il 1 Luglio 2012 e che a tutt'oggi risultano disoccupati, a presentarsi presso gli sportelli de patronato per inoltrare domanda ai fini della percezione del residuo dei sei mesi di indennità spettanti, entro sabato 9 marzo.Le sedi Inas Cisl sono ad Ascoli Piceno in Corso Vittorio Emanuele n. 37,  a Fermo in via Sant'Alessandro n. 3 e a San Benedetto del Tronto in Piazza Nardone n. 23.
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05/03/2013 Corsi di riqualifica per Operatore Socio Sanitario
Lo IAL Marche Srl promuove due corsi di formazione finanziati dalla Provincia di Macerata della durata rispettivamente di 910 ore (tipologia A) e 760 ore (tipologia B).Entrambi i percorsi formativi sono destinati a n. 30 partecipanti, di cui n° 23 posti sono riservati a donne.L’accesso ai percorsi formativi è rivolto esclusivamente a lavoratori di imprese private e/o strutture pubbliche che siano residenti nel territorio della Provincia di Macerata o che prestino servizio c/o una delle strutture e/o servizi ubicati nel territorio della Provincia di Macerata.La tipologia A (910 ore) è riservata a personale con esperienza lavorativa pari o superiore a 2 anni ed inferiore a 5 anniLa tipologia B  (760 ore) è riservata a personale con esperienza lavorativa pari o superiore a 5 anni ed inferiore a 10 anni.Al termine del percorso formativo agli allievi che avranno frequentato il 90% delle ore del corso ed avranno superato con esito positivo gli esami finali, verrà rilasciato, ai sensi dell'art. 14 della legge 845/78, un attestato di qualifica di I livello TE 10.31 .La modulistica è disponibile sul sito internet al seguente indirizzo: www.ialmarche.it o disponibile presso la segreteria organizzativa dello IAL Marche Srl di Macerata (Via dei Velini 52/A - Tel. 0733 261383 - 240171 Fax 0733 232976 macerata@ialmarche.it) Scadenza presentazione delle domande: CORSO TIPOLOGIA A - 910 ore:    13 MARZO 2013 CORSO TIPOLOGIA B - 760 ore:    11 MARZO 2013 Alla domanda di partecipazione devono essere allegati: Copia del documento di identità firmato e in corso di validità del candidato e del datore di lavoro Curriculum vitae - modello europeo – firmato in originale (Allegato 16) Autocertificazione dell'esperienza professionale (Modello certificazione requisiti) Modello Aiuti di Stato in regime di De Minimis (a cura del datore di lavoro) (Allegato 5) Modello Lavoratori (a cura del datore di lavoro) Fototessera La domanda va inviata tramite raccomandata con avviso di ricevimento al seguente indirizzo: IAL MARCHE SRL, Via dell'Industria 17, 60127 Ancona, indicando sulla busta la dicitura: “Corso di Riqualifica Operatore Socio Sanitario - cod. 154869” (tipologia A)“Corso di Riqualifica Operatore Socio Sanitario - cod. 154870” (tipologia B) 
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05/03/2013 Coltivare umanità - assemblea della Cisl Pesaro
Si è tenuta il 22 febbraio presso la Fiera delle Marche a Pesaro l’ assemblea territoriale della Cisl di Pesaro – Urbino. E’stata l’occasione, insieme ai delegati di tutti i settori produttivi  e ai pensionati, per fare il punto sulla situazione del territorio locale, prendendo come spunto temi cardine quali  lavoro,  welfare, sviluppo, territorio. Ai lavori hanno partecipato il Segretario Regionale Stefano Mastovincenzo e il Segretario Nazionale Piero Ragazzini. L’assemblea, oltre eleggere i delegati alla Cisl regionale, ha  sancito anche il cambiamento organizzativo che, con il processo di regionalizzazione, ha condotto  a una nuova articolazione territoriale del sindacato. Il Segretario Generale Cisl di Pesaro – Urbino Sauro Rossi nella sua relazione ha puntualizzato come “sulla scia di quanto elaborato dal precedente Congresso  la Cisl ritiene che l’azione sindacale va ripensata per fronteggiare le nuove emergenze indotte dalla crisi che, hanno dato instabilità al territorio, mettendo a dura prova, persone famiglie, imprese, soggetti sociali e istituzioni del lavoro, facendosi guidare dall’idea di “coltivare umanità”.   Coniugare il “senso del reale” con il “senso del possibile”, questo l’obiettivo che si prefigge la Cisl di Pesaro Urbino, riunitasi il 22 febbraio in Assemblea Congressuale, per rinnovare la propria azione sindacale. Un’azione sindacale che la Cisl continua a volere radicata nella realtà con pragmatismo e concretezza ma anche capace di esprimere un respiro di lungo periodo e di guardare lontano. È proprio partendo dalla constatazione del “reale”, delle difficili condizioni di crisi in cui versa da anni il territorio provinciale e raccontate anche negli interventi dei 170 delegati presenti, che il Segretario generale Sauro Rossi ha cercato di tracciare le traiettorie del “possibile” nei quattro temi posti al centro del dibattito congressuale, lavoro, welfare, sviluppo e territorio. È stata innanzitutto evidenziata la necessità di rafforzare il sistema degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro per meglio supportare le persone senza lavoro. Un ruolo altrettanto centrale è stato riconosciuto allo sviluppo territoriale e aziendale della contrattazione chiamata a farsi sempre più vicina ai luoghi di lavoro.   La crisi sta travolgendo il sistema di welfare che eravamo abituati a conoscere: in questa prospettiva, la Cisl di Pesaro ha rilanciato il proprio impegno a presidiare i comparti della sanità, della scuola e dei servizi sociali affinché, nonostante le difficoltà economiche degli enti locali, sia salvaguardata la qualità dei servizi da essi erogati, nella consapevolezza che essi dovranno essere integrati da prestazioni di welfare contrattuale ma anche dal welfare di comunità, ossia da tutte quelle iniziative spontanee di gruppi e associazioni volte al sostegno reciproco.   Si è evidenziato come il manifatturiero pesarese, per poter competere sui mercati internazionali, necessiti di investimenti in ricerca e innovazione e di essere arricchito attraverso una diversificazione produttiva che coinvolga il turismo qualificato e il terziario avanzato.   Una delle precondizione di questo sviluppo del territorio è stata individuata nella revisione dell’assetto istituzionale del governo locale che scongiuri un nuovo centralismo regionale, tutelando il ruolo dei Comuni, anche riconoscendo loro maggiore autonomia finanziaria, ma inducendoli necessariamente alla gestione associata delle proprie funzioni.   La Cisl, come ha ricordato il Segretario nazionale Piero Ragazzini, ha applicato anche a se stessa questa richiesta di ripensamento degli assetti territoriali avviando un percorso di autoriforma e riorganizzazione: un processo di regionalizzazione volto a snellire l’architettura istituzionale del sindacato, favorire un suo maggior radicamento nel territorio e permettere una maggiore partecipazione di attivisti e delegati alla vita dell’organizzazione.   Proprio alla dimensione del territorio, a cui la Cisl in tutta la sua storia ha sempre guardato con particolare attenzione, è stata dedicata la tavola rotonda del pomeriggio, introdotta da Claudio Bruscoli, Segretario Territoriale Cisl Pesaro Urbino, e condotta da Francesco Quagliani, Responsabile Formazione Cisl Marche. Il confronto ha visto il contributo del Prof. Favaretto, economista dell’Università di Urbino, del Prof. Pavolini, docente di sociologia economica dell’ateneo maceratese e del Prof. Carera, storico dell’Università Cattolica di Milano, ed ha offerto l’occasione per una lettura del tutto nuova del territorio e delle politiche di sviluppo locale. Il filo rosso che ha legato gli interventi dei tre ospiti è stato quello dell’innovazione e della cooperazione: innovazione nel modo di guardare al territorio, perché esso necessita di una lettura non solo conservativa dell’esistente ma anche dinamica che sappia cogliere e accompagnare i mutamenti in corso nelle risorse date, innovazione e cooperazione per superare l’eccesso di frammentazione della governance marchigiana del sistema di welfare, innovazione e cooperazione per realizzare una vera regolazione sociale del territorio che si liberi da atteggiamenti di tipo corporativo e individualistico e sviluppi azioni in grado di creare condivisione e cooperazione.   Il territorio, quindi, come luogo privilegiato dell’azione sindacale, chiamata ad “agire locale e pensare globale” e, come ha ricordato il Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, a continuare il proprio “impegno di diffusione di un respiro europeo”, nella convinzione che i destini delle Marche e del Paese dipenderanno sempre di più dalle scelte politiche ed economiche dell’UE.
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05/03/2013 L’appartenenza è avere gli altri dentro sé
ASSEMBLEA TERRITORIALE CISL ANCONA APPARTENERE E PARTECIPARE per RAPPRESENTARE Portonovo-Ancona, 28 febbraio 2013L’appartenenza è avere gli altri dentro sé. Con la voce di Giorgio Gaber, la Cisl di Ancona apre la propria assemblea congressuale. La rabbia e il disincanto delle persone rispetto a quel che accade obbliga un sindacato come la Cisl a ricostruire relazioni e legami con le persone che incontra, un incontro che spesso avviene nei momenti tra i più difficili della propria vita, come quando si perde il lavoro e non lo si ritrova. Paolo Santini, Segretario Generale della Cisl di Ancona, ha aperto i lavori a partire da questo disegno per il futuro della confederazione anconetana. Ma – ha aggiunto – tutto ciò non si può fare se non si riorganizza l’operatività quotidiana dell’Associazione sindacale. Nuova modalità di presenza sul territorio e migliore coordinamento e scambio con le strutture Cisl diffuse su tutto il territorio regionale. Per cambiare dobbiamo partire da noi stessi.E guardare oltre il proprio confine. Perché le vicende delle persone alle quali la Cisl “vuole appartenere” sono connesse in maniera inscindibile a quelle di coloro che vivono altri luoghi e altri land, in italia , in Europa, nel “pianeta globale”. Uno sviluppo che si muova tra innovazione e crescita per il sistema economico ma prima ancora per il “sistema umano”, percorre le urgenze dichiarate in tutti i paesi avanzati, dagli Usa alla Germania. Anche l’Italia e le Marche devono giocare con queste strategie.Tornare all’economia reale, basata sul lavoro e su uno sviluppo sano, dopo anni di speculazioni deregolate, che di fronte all’apparente successo dei paesi emergenti, ha in realtà aumentato la miseria e la fame su tutto il pianeta.Dal colpo d’occhio sul mondo ai nostri territori, dove la crisi ha messo in ginocchio l’immagine di una ricchezza che si pensava non sarebbe mai diminuita. Non è stato così. Lì dentro la Cisl vuole scoprire, o forse costruire, un modo nuovo per far appartenere le persone le une alle sorti delle altre,affinché ci si sostenga con forza tra chi vive condizioni comuni. Anche l’idea di welfare può (ri)scoprire la dimensione di comunità. Da una comunità non nascono soltanto emozioni – sembra dire Santini – ma anche lavoro, economia e fiducia.Il dibattito ha offerto, con la voce dei delegati, spunti di riflessione e strategie concrete. Il bisogno di democrazia e la manutenzione dell’idea di rappresentanza come prima attenzione: la fiducia venuta meno verso le classi dirigenti, ne ha infatti erosa la sostanza. Poi testimoniare il senso del cambiamento: è quello che la politica non ha saputo fare. Non dobbiamo correre, come sindacato, lo stesso rischio. A partire dal welfare: non fermarsi solo alla rivendicazione di posti letto e tariffe per i non autosufficienti. La vocazione della Cisl sul welfare è anche altro. Di sicuro non è quella che istituzionalizza ma che sviluppa forme di sostegno alle famiglie e alle comunità che li accolgono. Attenzione però, nel cambiamento, a non buttare ciò che di buono la nostra esperienza ci porta. Nè tenere in stand by potenzialità già espresse, in attesa che si proceda al cambiamento. Ad esempio, dicono i delegati, sul tema del riassetto delle Istituzioni. Qui il caso del dibattito sulla sorte delle Province, è un esempio emblematico: ferme le opere pubbliche già pronte alla realizzazione e fermo il lavoro degli operatori dell’Ente, tenuti in sospeso in attesa di decisioni futuro. Che intanto si faccia quello che è utile e fattibile.Si è anche discusso su quale futuro c’è per i pezzi da 90 della nostra economia, come la metalmeccanica: infrastrutture e integrazione della progettualità tra Istituzioni, grandi imprese, sindacato, può essere un strategia per non bruciare in un istante la fatica di decenni. Mai togliersi dagli occhi il caso di Fabriano e l’impotenza di strumenti anche importanti quale l’Accordo di Programma, quando il territorio non crea desiderio di appartenenza. La cura delle infrastrutture emerge anche dal mondo dell’istruzione. Parte da qui la sollecitazione dei lavoratori della scuola rispetto a ciò che significhi senso e qualità della formazione delle giovani generazioni.Ancora. Dedicare tempo alle alleanze sul territorio. Da soli non ce la facciamo: la sfida di imparare a rappresentare anche chi non lavora è il pezzo nuovo da fare ed il modo più coerente di curare l’attenzione ai giovani. In questi anni bruciati da una crisi asfissiante, territori e settori interi, quali l’edilizia e l’agroalimentare industriale, devono essere metafore utili per leggere un modo altro di allontanarci da pericolosi punti di non ritorno. Ma anche lealtà e trasparenza indicano la vicinanza alle persone in difficoltà. La testimonianza dell’associazione dei consumatori della Cisl, ci aiuta a fare tesoro rispetto al modo giusto di essere vicini ai lavoratori e ai pensionati anche in questo senso. A partire dalle necessità concrete del lavoratore/cittadino/consumatore, come la tutela dal sovra indebitamento.Il rapporto tra rappresentanza, senso di appartenenza e modalità organizzativa del sindacato, trova una palestra da frequentare soprattutto nell’incontro con i lavoratori in somministrazione e i parasubordinati, che troviamo sia nell’industria manifatturiera che nel mondo della cultura e dello spettacolo. Il modo di affiancarli deve essere capovolto: se pensiamo che la condizione di cambiamento continuo del lavoro potrà essere per qualche tempo la normalità, non dobbiamo organizzare la loro rappresentanza in maniera “precaria”. La preoccupazione a tutto tondo sul lavoro, parte - non con sorpresa – anche dalla Federazione dei Pensionati, che del senso del futuro dei loro associati e delle loro famiglie vuole farsi carico, insieme ai temi purtroppo sempre caldi del potere di acquisto delle pensioni e della non autosufficienza.Ma è ora di andare oltre la crisi. Dal settore del commercio un segnale di speranza da cogliere dentro un capitolo “brutto” della storia economica della nostra epoca: proprio i questi ultimi anni abbiamo conosciuto nella città capoluogo nuove aziende, che ci sono e sono nei settori avanzati, opportunità nuove per noi di incontri con lavoratori e di poter svolgere un ruolo contrattuale e propositivo.La sintesi del Segretario Generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo, ha selezionato l’idea di interpretare la domanda della persona, senza retorica, con lealtà, dicendo la verità. La sfida del rigore va assunta come senso di responsabilità assoluto nella gestione delle risorse – ha ricordato – ma è necessario che sia coniugata a quella per l’equità e lo sviluppo, perchè sia mobilitante per le persone, perchè ne sentano la necessità e l’importanza per il loro futuro. Anche riorganizzarsi per la Cisl è un primo passo per costruire un modo più coerente ai tempi che viviamo, di appartenere e partecipare alla vita delle persone, che è poi “rappresentarle”.Gli ha fatto eco Pietro Cerrito, Segretario nazionale della Cisl, che dal suo osservatorio ha ricordato di non trascurare o snobbare l’esito delle urne. Se un quarto degli elettori ha voluto cambiare rotta, oltre vai milioni che si sono astenuti dal voto, è possibile che anche un quarto dei nostri iscritti sia pronto a scelte radicali di cambiamento. Se non si accetta di conoscere questo fenomeno, il rischio per la Cisl e il sindacato tutto, è dietro l’angolo. Capire il dissenso e allo stesso tempo essere elemento di garanzia e fiducia per gli attori dello sviluppo: cittadini, imprese, istituzioni. Questa è la nostra parte. Ma da domani dovrà essere una parte da recitare con più severità: abbassare le tasse, premiare le imprese che assumono, produrre un welfare sì equo ma selettivo. E se questo non avverrà presto, al senso di responsabilità affiancheremo la durezza – ha garantito Cerrito -. Ma l’unico antidoto a chi vuol male al sindacato è quello di stare vicino alle persone, come abbiamo fatto da sempre. E questo ci ripagherà.Al rapporto tra appartenenza, partecipazione e rappresentanza è stata dedicata la tavola rotonda del pomeriggio, che ha cercato di approfondire cosa significa per le associazioni di rappresentanza fare innovazione e cambiamento organizzativo.La storia recente della Cisl di Ancona – ha ricordato la consulente e formatrice Silvia Brena – è stata caratterizzata dall’idea di cambiare a partire dal rispetto della storia delle persone e delle ambivalenze che ogni organizzazione ha per natura. Partire da piccole sperimentazioni, volutamente a cavallo tra le varie parti che la compongono. Poi partire dai dati che l’organizzazione possiede: ogni punto di vista interno è importante. Abbiamo provato a rappresentare e ri-articolare la rappresentanza. In qualche modo la Cisl di Ancona ha tentato di tornare ad essere apprendisti della rappresentanza.Lo psicosociologo Walter Trachini – consulente organizzativo – ha aiutato i congressisti a ricomporre ciò che c’è dietro al verbo rappresentare: è un po’ rispecchiare qualcosa o qualcuno ma un po’ è anche “portare in scena”. Nella complessità interna ed esterna al sindacato, questo significa dare visibilità a ciò e a chi non l’avrebbe. Infatti il problema non è tanto la crisi ma l’esserci e il come esserci, dentro la crisi e dentro i cambiamenti che questa comporta.A questo punto una riorganizzazione, anche della Cisl, può diventare solo razionalizzazione come difesa dall’idea di “perdita”. Oppure può essere riprogettazione organizzativa, che “costruisce” forme ad hoc per innovare, utilizzando al meglio le risorse che ha. Tuttavia alcune attenzioni: vicinanza alla complessità, ai luoghi, ai percorsi, alle discontinuità ma anche alle continuità dei tempi e dei “mondi” delle persone, ai loro sentimenti e ai loro vissuti. In questo senso l’ascolto è anche riconoscere (oltre che conoscere)In definitiva, ha ricordato Tarchini, l’appartenenza è un esito dei processi, non precondizione. E nel progettarla sarà strategico ripensare nuove interazioni tra chi fa sindacato a tempo pieno e chi sul posto di lavoro.Interessante il contributo di altre realtà dell’associazionismo economico e sociale, rispetto alle loro strategie di cambiamento. La camera di Commercio, con il Presidente Giampieri, ha ricordato come rappresentare le imprese e il commercio significa guardare in faccia le nuove modalità attraverso le quali i “clienti” cambiano il modo di richiedere i “prodotti” alle imprese. Basti pensare alle modalità di acquisto su internet e non presso un punto vendita fisso. E ai nuovi parametri che si vanno sviluppano nella cultura della popolazione, quali la sobrietà e la sostenibilità. Visibilità sul territorio e su mercato è il modo che la camera di commercio sta utilizzando per “portare in scena” i propri rappresentati. Quindi anche per le associazioni di rappresentanza costruire relazioni sarà una delle competenze più necessarie.Per Ragaini, del Gruppo Solidarietà, cambiamento organizzativo è passare dal lavoro “per” al lavoro “con”. Nel volontariato il cambiamento passa spesso attraverso questo cambio di pre-posizione. L’esperienza del Gruppo Solidarietà è stata questa. Soprattutto in strutture leggere, come quelle legate al sostegno della relazionalità primaria, molto è condizionato dalle pre-comprensioni e dalle forti idealità che ciascuno si porta dietro. Per superare questo rischio è necessario costruire interfacce, ad esempio con le Istituzioni, che è una via per il cambiamento, anche organizzativo. C’è però anche una retorica del cambiamento , spesso nascosta dentro alcune parole quali sicurezza e specialità. Nel sociale, in particolare, questo riconduce all’istituzionalizzazione. L’altro rischio è per le organizzazioni sociali quali le nostre è l’autoreferenzialità, perché produce isolamento. Anche il sindacato – ha esortato Ragaini -deve fare attenzione a questa possibile deriva.
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04/03/2013 Confronto sui bilanci comunali: le priorità del sindacato
CONFRONTO  BILANCI COMUNALI : LE PRIORITA’ DEL SINDACATO  Le segreterie provinciali CGIL-CISL –UIL,  Lunedì 4 Marzo p.v.  ore 12.30 presso la sede della Cisl di Ancona, via Ragnini, hanno  presentato alla stampa le linee guida per il confronto sui bilanci degli Enti locali, con particolare attenzione alle modalità di ripartizione delle risorse destinate al sociale, all’applicazione delle tariffe IMU  e alle modalità per un’equa compartecipazione  dei cittadini al costo dei servizi pubblici .Il permanere della situazione di crisi impone di far fronte all' aumento delle vulnerabilità lavorative e sociali attraverso la contrattazione sociale.Le organizzazioni sindacali rilevano come a  fronte dell' aumento dei bisogni, si assista ad una diminuzione consistente della spesa sociale. Alle risorse già esigue si sommano i tagli previsti dalla spending review che si abbatterà sugli enti locali. Tagli che, già con l’ultimo decreto, contemplano per Ancona una riduzione di 436.120 euro, per Jesi 321.411 euro, per Senigallia 390mila euro, per Falconara 111.951 euro , per Fabriano 222.252 mila euro , per Osimo 277.404 euro.
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04/03/2013 Nuovi laboratori dell'Anteas
Ottima risposta di partecipanti per il progetto "Mano a mano esploriamo il mondo che ci circonda", promosso dall'Anteas.Molto frequentati, infatti, i corsi che hanno avuto inizio lo scorso anno e che dureranno fino al prossimi novembre.Obiettivi del progetto, articolato in laboratori di animazione sociale, dei mestieri e dei saperi, è quuello di promuovere attività di sostegno e di inclusione sociale per migliorare la qualità della vita di persone in condizione di disagio e difficoltà, residenti nel quartiere Monticelli; creare opportunità di socializzazione e di relazioni positive e di scambio culturale; promuovere la solidarietà tra generazioni per accrescere nei giovani la curiosità e l'educazione di vita oltre che far ritrovare agli anziani un ruolo forte e significativo. In questa direzione vanno i corsi realizzati fino ad ora e quelli che stanno per prendere il via in queste settimane e per cui sono aperte le adesioni. Dopo i corsi di decoupage e di addobbi natalizi, ha avuto inizio il corso di 'ortolano in erba', realizzato con la collaborazione dell'Associazione Gigaro88, a cui è ancora possibile aderire. Sono aperte le iscrizioni per i corsi di informatica, cucina e creatività.
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04/03/2013 In sciopero i lavoratori di Aset spa
FANO- Le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl Fit e Ugl e la Rsu annunciano un'ora di  sciopero per mercoledì' 6 marzo dei lavoratori del comparto igiene ambientale di Aset spa per ottenere l'assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori precari.“Il Comitato di Controllo sulle società partecipate del Comune di Fano si è pronunciato sulla gara che Aset Spa intende bandire per le raccolte differenziate nei Comuni dove opera – si legge nella nota sindacale -. Attualmente il servizio viene svolto da una trentina di lavoratori precari assunti con contratto di somministrazione. Il Comitato ha deliberato di non consentire ad Aset Spa di inserire una clausola sociale nel bando di gara che preveda per l’impresa aggiudicataria l’assunzione obbligatoria a tempo indeterminato del personale attualmente somministrato per i seguenti motivi: Possibile elusione del divieto di aumentare l’organico a tempo indeterminato di Aset Eccessiva compromissione della libertà d’impresa dell’appaltatore Eventuali diritti di altro personale già in forza al futuro appaltatore I sindacati giudicano tali motivazioni “pretestuose  infondate” spiegandone i perché:“Sul primo punto –sostengono - il vincolo vale solamente per il personale alle dipendenze di Aset. Il personale in oggetto avrà un rapporto di lavoro con l’impresa che vincerà la gara d’appalto.Anche la seconda motivazione è infondata – aggiungono - Infatti l’’accettazione del vincolo di dover assumere il personale indicato è condizione per partecipare alla gara; la competizione avviene su altri aspetti quali l’offerta tecnica, la qualità del servizio, ecc. Quindi non c’è lesione della concorrenza, discriminazione tra imprenditori, perché la clausola sociale è indicata nel bando di gara come previsto dal diritto comunitario.Le stesse considerazioni di infondatezza e pretestuosità valgono anche per la terza motivazione dato che il Contratto nazionale di lavoro  di settore stabilisce chiaramente che in caso di appalto è prevalente il diritto alla assunzione dei lavoratori già impiegati nel servizio oggetto di gara”. Il personale attualmente in contratto di somministrazione  ha ricevuto una specifica formazione e maturato una esperienza nel territorio tale da garantire la buona qualità del servizio. E’ prima di tutto una necessità di Aset Spa che queste professionalità transitino presso il nuovo gestore. Aset è affidataria del servizio e deve rispondere del buon andamento anche per i servizi esternalizzati.Nell’attuale momento di crisi che viviamo tante imprese sono tentate di partecipare a gare con offerte molto basse per poi tagliare sui costi del personale.Per evitare questo rischio occorre fare una forte selezione d’impresa e porre come condizione l’assunzione di questo personale, è  esigenza di Aset (questo avevamo convenuto e concordato con l’azienda) affinché il servizio non venga pregiudicato.  Chi si oppone all’inserimento di clausole sociali nel capitolato di gara che, oltre ai lavoratori, tendono a salvaguardare la qualità del servizio, dimostra di sapere ben poco di gestione d’impresa.  Anziché una funzione di indirizzo e controllo degli atti, il Comitato tende a sostituirsi ad Aset Spa nella gestione del servizio e nella conduzione dell’azienda.l’applicazione del CCNL di settore e l’obbligo di assunzione con contratto a tempo indeterminato dei lavoratori attualmente in somministrazione rende concreta ed esigibile la clausola sociale. Non possiamo accontentarci  di auspici e desideri, che rischiano di lasciare il tempo che trovano  senza alcuna reale garanzia per i lavoratori. Aggiungiamo che nel 2008 nella vicina Pesaro, MarcheMultiservizi ha emesso un bando di gara per l’esternalizzazione di alcune attività di spazzamento e raccolte differenziate inserendo nel bando l’obbligo di assunzione con contratto a tempo indeterminato del personale precario e nessuno ha contestato la gara. Perché qua non si può fare?Il nostro territorio, così provato dalla crisi e dalla disoccupazione non deve porsi il problema che la gestione di un servizio pubblico, debba essere occasione di buona e stabile occupazione? Secondo noi si. Aggiungiamo che dovrebbe anche essere una preoccupazione dell’Amministrazione comunale. Il CCNL Federambiente prevede che Aset non possa far ricorso ad una percentuale superiore all’ 8% di lavoratori con contratto di somministrazione a tempo determinato. Oggi questo limite è ampiamente superato. Noi siamo disponibili con un accordo a derogare a questo limite a condizione che si introduca la clausola sociale nella gara d’appalto che preveda l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori che attualmente svolgono il servizio.Senza questa condizione Aset Spa si espone a vertenze legali da parte dei lavoratori che possono chiedere ad ASET spa di essere assunti in quanto l’Azienda non è in regola con i dettami del CCNL.Il Comitato di controllo (che dovrebbe tutelare gli interessi del Comune di Fano e della sua azienda Aset Spa) vieta ad ASET Spa di inserire una clausola nel capitolato d’appalto con il rischio di creare un danno non solo alla qualità del servizio ma anche agli equilibri economici della società  qualora il giudice del lavoro obbligasse  Aset all’assunzione diretta del personale  (magari quando il servizio sia stato già esternalizzato) o al risarcimento del danno subito dai lavoratori. Chi pagherà? Pantalone? O i cittadini di Fano attraverso il pagamento delle bollette dovranno far fronte all’incuria ed alla superficialità dei propri amministratori?La soluzione c’è – concludono i sindacati: “:Modificare la delibera e consentire ad Aset Spa di procedere al più presto alla emissione del bando di gara con l’obbligo dell’impresa aggiudicataria di assumere con contratto a tempo indeterminato i lavoratori in oggetto”. 
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04/03/2013 Concerto Donna: "Gaber, io e le cose"
Vedi le foto dell' eventoNel mese dedicato alla donna, in occasione dell’iniziativa consolidata negli anni del Concerto Donna, la CISL di Ancona rende omaggio a Giorgio Gaber, nel decennale della sua scomparsa, con lo spettacolo - concerto ideato da Maria Laura Baccarini ed Elena Torre “Gaber, io e le cose”.L’evento in programma  per mercoledì 6 Marzo 2013 alle ore 21, ad Ancona,  presso l’aula Magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche a Monte D’ago, sarà ad ingresso gratuito.Il pubblico sarà coinvolto in una reinterpretazione al femminile dell’arte “teatro canzone “di Gaber, che, insieme al paroliere Sandro  Luporini, in un fertile sodalizio artistico ed umano, ha saputo raccontare la realtà senza retorica, coniugando lucidità di analisi, originalità, curiosità per la vita e passione per l’uomo.In scena Maria Laura Baccarini, che  cura anche la regia insieme ad Elena Bono, accompagnata dal violinista Régis Ruby  in un viaggio personale nell’immensa produzione di Gaber, partendo dalla persona e indagando i suoi rapporti con la famiglia e la società, gli ideali, le relazioni, i legami, le solitudini coniugando dimensione verticale incentrata sull’io e dimensione orizzontale aperta alla comunità.«“Gaber, io e le cose”, oltre a citare la mia canzone preferita – afferma Maria Laura Baccarini nel presentare lo spettacolo - sintetizza quello che Gaber rappresenta. Le sue parole mettono a nudo l’essere umano dei nostri tempi, il suo cuore, la sua identità persa e ritrovata analizzando in modo un po’ spietato le sue responsabilità. Il femminile in Gaber è “divino”- continua Maria Laura Baccarini - Ecco perché credo che una voce “femminile” per le parole di Gaber sia lontano dall’essere un controsenso».Scarica la locandinaScarica la scheda dello spettacolo
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01/03/2013 Morire da soli o rinascere insieme? La Cisl ad Ascoli Piceno Fermo
“Morire da soli o rinascere insieme?” , così Alfonso Cifani, Segretario Generale della Cisl di Ascoli Piceno e Fermo, ha aperto l’Assemblea Territoriale della Cisl, che si è riunita per eleggere i delegati al congresso regionale della confederazione marchigiana e avviare la progettazione del futuro nel territorio ascolano e fermano.L’esortazione fa appello ad una nuova governance del territorio che sappia mettere al centro, prima di ogni altra attività, le politiche attive del lavoro, la grande preoccupazione di tutti. No all’assistenzialismo e alla passività di chi si sta ritrovando senza lavoro. Sì al sostegno delle capacità e delle risorse che ogni persona può mettere in gioco.Severo il richiamo ad un cambiamento culturale del mondo imprenditoriale e istituzionale, sul fronte dell’innovazione, del confronto sui mercati internazionali, dell’approccio al welfare.Spazio importante all’idea di città come luogo non solo urbano ma antropologico, palestra per ripartire verso la valorizzazione di ciò che nel territorio funziona; verso la riorganizzazione degli assetti istituzionali; dell’internazionalizzazione; degli spazi vitali. “L’Europa è una risorsa e le nostre città e territori cooperando possono esserne intercettori virtuosi” ha sottolineato Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche, che ha voluto esortare aziende e Istituzioni ad alzare lo sguardo oltre la dimensione locale e nazionale.La tornata elettorale appena conclusa non aiuta a dare certezze. “Siamo preoccupatissimi perché rispetto ai problemi del lavoro che manca e dell’economia del paese in grave crisi, servirebbe un governo subito pronto ad affrontare le emergenze” ha detto con tono forte Anna Maria Furlan, Segretario nazionale della Cisl, intervenuta ai lavori congressuali. “Urge una riforma elettorale nel caso italiano- ha proseguito- e la regolamentazione severa delle regole della finanza internazionale, altrimenti saremo sempre al punto di partenza, sia in Italia, sia a livello globale.Questo non ce lo possiamo più permettere”E’ il momento di svoltare, riconoscendo e seguendo i segnali di futuro.Così Alfonso Cifani, Segretario Generale della Cisl di Ascoli Piceno e Fermo, che ha aperto i lavori dell’Assemblea Territoriale riunitasi per eleggere i delegati al Congresso della Cisl Regionale. Insieme alle colleghe di Segreteria Paola Federici e Maria Teresa Ferretti, Cifani ha indicato come primo approdo verso il quale puntare quello di una nuova governance del territorio di Ascoli Piceno e Fermo e la prima direzione da prendere per svoltare definitivamente è quella delle politiche attive del lavoro. La vicinanza alle persone che perdono e cercano lavoro deve liberare tutti i protagonisti di questo processo dalla logica assistenzialista e passivizzante e favorire l’attivazione e le capacità di ciascuno. Poi welfare e sviluppo. Le città e i territori delle nostre Province devono re-incontrarsi a partire dalla ricerca del benessere delle comunità che li abitano: la Cisl vuole esserci e fare il suo pezzo. E lo sta facendo: la rappresentanza nei luoghi di lavoro e la presenza con il suo sistema servizi sul territorio compongono nodi importanti per il welfare e lo sviluppo della questa terra. Rispetto al cambiamento, si deve esigere di più dal mondo imprenditoriale, che deve invertire la sua cultura.Morire da soli piuttosto che rinascere insieme? Questo non è più accettabile. Ma segnali di futuro si ritrovano nei giovani imprenditori, sulla loro capacità di fare rete e verso di loro si deve riporre fiducia. Ma Cifani ha parlato anche all’interno sindacale, alla sua gente: “Di fronte ai cambiamenti proviamo anche noi cambiare alcuni aspetti della nostra organizzazione”. I segnali di futuro partono anche da qui, nello sperimentare modi e luoghi anche altri del fare sindacato. Cambiare significa innanzitutto sostenere quello che funziona (iscritti e servizi Cisl stanno crescendo nel territorio piceno). La Cisl deve essere una casa accogliente, uno spazio vitale per chi lo abita. Non è semplice per categorie e servizi fare integrazione visto che le persone da essi servite le “tirano” ciascuno verso i propri bisogni. Ma vogliamo provare su di noi quello che stiamo chiedendo alle imprese e alle Istituzioni. Infatti le nuove Aree Sindacali Territoriali, saranno la carta da giocare per essere più vicini alle persone sul territorio ed ottimizzare l’uso delle risorse interne. Ma nuovi assetti organizzativi significa anche nuova valorizzazione delle persone che lavorano in Cisl: quindi formazione e confronto, per integrare necessità organizzative con le possibilità di ciascun, senza escludere nessuno Se qualcosa non ha funzionato, bisogna andare oltre, ha ricordato l’economista Marco Marcatili, che ha coordinato la tavola rotonda su territorio e sviluppo. Se i distretti non bastano più possiamo ripartire dalle città, se le reti di impresa non sono mai partite bisogna provare altre forme di partnership tra attori economici. Soprattutto, le opportunità stanno a metà tra il territorio e la dimensione internazionale. Il primo senza la seconda sarebbe solo retorica.La Regione vuole esserci. L’Assessore regionale Marcolini ha dato questa garanzia. Le proposte della Cisl suscitano l’interesse del Governo regionale. Connettere impresa, istituzioni, città: una alleanza nuova per ripartire dai nostri territori con le nostre risorse e i nostri sforzi, con ostinazione nonostante la falcidia dell’austerity di origine europea. Liberare i fondo valle come unici luoghi dello sviluppo, polarizzare i centri storici, dare spazio alle risorse rinnovabili e alle attività imprenditoriali compatibiliLa Camera di Commercio, attraverso Di Battista, ha rafforzato l’idea che le opportunità stanno distribuite tra i mercati esteri dove poter portare la nostra qualità e le capacità del nostro tessuto economico e sociale. Il sistema camerale vuole muoversi verso questo contributi. Abbiamo conosciuto al Cina e ora l’India: non è così impossibile giocare sullo stesso campo.Il Sindaco di Ascoli Piceno Castelli, con il suo contributo, ha ricordato con chiarezza che si deve partire dal ricostruire un rapporto tra Istituzioni e cittadini. La città può essere il luogo giusto. Ma lo spazio è stretto. Lo squilibrio tra sacrifici chiesti (tanti) ai cittadini e quelli (pochi) praticati da tutta la classe dirigente, lo ha eroso e ci presenta il prezzo da pagare: le votazioni di ieri e la rabbia che vi è dietro ne sono la dimostrazione. Da dove iniziare? Ripensare la spesa del welfare; il rapporto tra entroterra e costa, tra nord e sud della Regione: troppe le risorse mal distribuite e disperse in costi indiretti. Quindi sostegno al welfare ma equo e selettivo e riscoperta di una prossimità solidale come tratto antropologico della nostra culturaAvere il coraggio di rompere gli schemi può servire. E’ l’imprenditore Antognozzi, a provarci per primo: riduzione dell’orario di lavoro giornaliero a 7,30 per creare migliaia di posti di lavoro in più, soprattutto per i giovani, e per favorire più innovazione nelle imprese. Poi abbattimento del costo del lavoro per competere con l’est. E sperimentare nuove forme di scambio commerciale come il baratto – ha aggiunto come proposta-provocazione – da affiancare alle forme più classiche, troppo spesso strozzate dai meccanismi di rating. Il sindacato – ha esortato Antognozzi – non deve mai cadere nella logica corporativa ma occuparsi del lavoro a tutto tondo (lavoratori ma anche impresa)Stefano Mastrovincenzo è poi tornato sulla questione “Europa”Il Segretario Generale della Cisl Marche ha sottolineato che è giunto il momento di andare oltre l’immagine dell’UE come luogo del rigore e basta. Saper concertare e utilizzare i fondi strutturali può essere un passo importante per superare l’antieuropeismo diffuso, che spiega molto l’esito del voto. L’Europa è una risorsa e le nostre città e territori cooperando possono esserne intercettori virtuosi. Questo può sostenere uno sviluppo a partire dal welfare (comunitario, integrativo, sussidiario); dal territorio (associarsi tra Istituzioni, tra erogatori dei servizi pubblici locali); dalla partecipazione dei lavoratori alle sorti dell’impresa attraverso la contrattazione di 2° livello. E nelle Marche, a queste sfide si aggiungono quelle del’investimento nell’istruzione ottimizzando le strutture universitarie. Poi quelle riguardanti l’assetto sanitario, dove la Cisl esige un cambio di marcia. Non si può attendere oltre sul riorganizzare il sistema sanitario e rimanere sotto lo scacco di diatribe e indecisioni. La Cisl sta partendo da qui, sia a livello nazionale che nelle Marche. Sempre disposta a farlo insieme a chi viole esserci ma con ostinazione e se necessario anche da soli quando non c’è più tempo per attendere. su tutto, come da sempre, la Cisl rende conto in primo luogo ai propri associati. Citando Giulio Pastore, il fondatore della Cisl, Mastrovincenzo ha chiuso i lavori lasciando segnali di grande attualità: niente demagogia, mai la Cisl ne farà. Parlare con sincerità, senza nulla nascondere. Onestà e laboriosità. La missione andrà a buon fine nella misura in cui ciascuno saprà esserne degno. La sintesi di Anna Maria Furlan, Segretaria Nazionale della Cisl, è partita dal bisogno di un Governo che affronti subito le emergenze del paese: viste le elezioni questo appare complicatissimo. C’è forte preoccupazione e l’appello alla responsabilità rivolto dalla Cisl alla classe politica, oggi va rilanciato ad alta voce. Nessuno in questi anni di grave crisi – ha proseguito con tono severo la Dirigente nazionale - ha voluto rimuovere e disciplinare le (non )regole che la hanno causata. Chi investe in speculazione è oggi ancora premiato, chi investe in lavoro è costretto a pagare costi salati! Promuovere il lavoro, penalizzare la speculazione: questa la via.. E in Italia riforma del fisco e riforma dei costi della politica, per finanziare sviluppo e lavoro. La sola riduzione dei livelli istituzionali e la consorziazione di Comuni e Aziende Servizi pubblici Locali può fruttare sino a 18 milioni di euro all’anno. Sbloccare le opere pubbliche (anche minori) già deliberate dal Cipe, bloccate per infiltrazione malavitose o burocrazia, sarebbe un primo volano di sviluppo. Poi: per i comuni virtuosi, dal patto di stabilità si tolgano le risorse per investire sul proprio territorio. Per le imprese: ridurre tassazione e interessi su innovazione, ricerca e assunzioni.Dove cresce sviluppo e formazione, cresce la democrazia.
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01/03/2013 Carisap, i sindacati temono ulteriori esuberi
Le organizzazioni sindacali Fiba/Cisl, Ca­risap Dircredito, Fabi, Falcri, intervengono sulla fusio­ne  tra Carisap e Banca dell'Adriatico, a seguito della notifica dell'avvio della procedura di fusione per incor­porazione di Banca dell'Adriati­co in Cassa di Risparmio di Ascoli. La nuova banca assumerà la denominazione dell'istituto di credito incorporato - e cioè Banca dell'Adriatico, sancisce l'estin­zione definitiva del marchio ,Carisap. In tale documento si parla di tensioni occupazionali individuando esu­beri di almeno 53 dipendenti, operanti nelle strutture di dire­zione generale/staff, compresa quella dell'attuale Carisap ad Ascoli. Inoltre, l'azienda si riserva di individuare ulteriori esuberi a seguito della successiva razionalizzazione della rete distributiva e cioè delle filiali. E' opportuno ricordare che la Fondazione Carisap ha sempre dichiarato che nell'am­bito dell'operazione di cessione di quote ad intesa Sanpaolo ave­va assunto la decisione di rinun­ciare a nomine e designazioni nella futura banca per puntare alla costituzione di una realtà bancaria che avesse una direzio­nalità diffusa nel territorio e che vedesse la comunità della Fon,dazione stessa come punto di ri­ferimento principale, con il manteni­mento ad Ascoli della sede legale e della direzione generale.Alla luce di quanto sopra, le organizzazioni sindacali ritengono  siaindispensabile che la Fondazio­ne Carisap faccia valere gli ac­cordi contrattuali sempre di­chiarati, in base ai quali ad Ascoli è prevista, oltre alla sede legale, anche la direzione generale della nuova banca, con adeguata dotazione di uomini e mezzi. 
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28/02/2013 Pensionati IN... con Roberto Battistini e Rosanna Appignanesi
Roberto Battistini e Rosanna Appignanesi ospiti in studio a Pensionati IN... per parlare di promozione sociale e volontariato.
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28/02/2013 Innovare per superare la crisi
La gestione associata dei servizi è una sfida di innovazione che i Comuni devono cogliere per reagire alla crisi. E' quanto emerge dal convegno organizzato dalla Cisl di Macerata in occasione dell'Assemblea territoriale svoltasi ieri, mercoledì 27 febbraio all'Anton di Recanti.Il tempo dell'associazionismo. Non a caso il titolo scelto per questa iniziativa fa riferimento ad una stagione, quella attuale, particolarmente difficile per il territorio maceratese e per le comunità locali. La crisi accresce le difficoltà di delle famiglie, compromette lo sviluppo del sistema produttivo e riduce  la capacità di spesa delle amministrazioni pubbliche. La gestione associata di servizi e funzioni comunali, che fino a poco fa era considerata un'opportunità, ora diventa necessaria.«Per questo - sostiene  Lidia Fabbri, Segretaria della Cisl di Macerata - l'associazionismo deve diventare un  modello generalizzato di funzionamento delle amministrazioni locali, e non solo dei Comuni piccoli o piccolissimi, ad essa obbligati dalle norme nazionali».Di normativa "incoerente" parla Silvia Spinaci, Docente dell'Università di Macerata. Il Decreto 95 del 2012 sancisce l'obbligo, per i Comuni con meno di 5.000 abitanti, di  gestire in forma associata tutte le funzioni fondamentali entro il 2014 ( e almeno tre funzioni a partire dal 1 gennaio 2013).  L'anomalia sta nel fatto che scegliendo  il più incisivo  strumento dell'Unione dei Comuni, il limite demografico minimo da raggiungere è di 10.000 abitanti. Se invece scelgono quello, più leggero, della Convenzione intercomunale, la legge non fissa soglie minime.«Il rischio - secondo la Spinaci - è che le amministrazioni ripieghino verso il semplice adempimento dell'obbligo normativo attraverso convenzioni che coinvolgano piccole porzioni di territorio». Un rischio "colabrodo" che la nostra realtà locale non può permettersi in un momento come questo.Per la Cisl, La creazione di nuovi “sistemi locali” che trascendono i confini dei singoli Comuni si riflette anche sui sistemi economici e delle imprese. Tesi fatta propria dal Presidente della Camera di Commercio di Macerata Giuliano Bianchi, secondo il quale « la crisi della produzione si riflette anche sulle amministrazioni locali che faticheranno ad andare avanti. E' necessario quindi superare l'individualismo degli imprenditori e della politica, lavorando su progetti di valorizzazione delle aree interne».Fondamentale la Provincia, che deve recuperare un ruolo  di programmazione e coordinamento. «Su questo - conferma il Presidente Antonio Pettinari - siamo disponibili a mettere  disposizione dei Comuni  esperienze e professionalità in campi come appalti, contratti, gestione personale, ambiente, progettazione ecc». Un obiettivo può essere quello di recuperare il progetto di Macerata come "città diffusa", la città dei 100.000.Sulla necessità di fare passi avanti nella gestione associata concordano anche i Sindaci . Secondo Francesco Fiordomo, primo cittadino di Recanati «l'integrazione è uno strumento per costruire un'architettura dello stato capace di dare risposte diverse e migliori ai cittadini, rimettendo al centro le loro esigenze reali».Un'esperienza positiva di integrazione viene dal settore dei servizi sociali. «L'Ambito sociale 15 - racconta Romano Carancini, Sindaco di Macerata - è un'esperienza efficiente e collaborativa,  che ci fa capire come sia possibile riorganizzare l'attività dei nostri comuni salvaguardando dignità e identità delle singole amministrazioni».  Un'esperienza che il Sindaco di Macerata propone di replicare anche  su altri versanti, specie quelli di respiro provinciale come il turismo. Un settore che, se ben organizzato, potrebbe produrre benessere e ricchezza per tutto il territorio.La gestione associata dei Comuni presuppone un ruolo forte della Regione Marche. Una Regione - afferma il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - apprezzata per molte  cose (accordi anticrisi, accordi sul credito, patto di stabilità coi comuni, iniziative positive per internazionalizzazione e promozione delle Marche) ma che perde colpi quando si affrontano questioni di ampio respiro». Servono invece azioni di innovazione da tradurre in un ridisegno complessivo del territorio.«Su questo - ha concluso Mastrovincenzo - decisiva sarà la capacità di intercettare i fondi strutturali europei con progetti che facciano riferimento a bacini territoriali più ampi, le cosiddette  "città unite».  Un lavoro importante e difficile da fare insieme per contribuire a ridare  credibilità alla classe dirigente, proprio a partire da quella locale.Il Convegno ha seguito i lavori dell'Assemblea territoriale della Cisl di Macerata, svoltasi nella mattinata. Significativo è che, mentre chiede alle sue controparti percorsi di accorpamento e riduzione di inefficienze, la Cisl decida di auto riformarsi. Non più 5  strutture provinciali ma 13 Aree Sindacali Territoriali distribuite su tutta la Regione (3 nella Provincia di Macerata). Accentrate alcune funzioni tecniche e amministrative, saranno  potenziati sul territorio la presenza sindacale (delegati e rappresentanti) e i servizi (caf, patronato, adiconsum ecc.). Una Cisl ancora più vicina ai suoi iscritti.
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28/02/2013 Mobilità per i lavoratori della Ferretti
Lunedì 25 febbraio 2013  si è tenuto, a Forlì, l’incontro richiesto dalla Direzione Aziendale della Ferretti SpA con le Organizzazioni Sindacali e le Rappresentanze unitarie di tutti gli stabilimenti del gruppo.L’azienda dopo aver richiamato la situazione di mercato e le condizioni finanziarie e produttive del Gruppo, ha dichiarato di dover procedere all’apertura di una procedura di mobilità per circa 100 lavoratori, in applicazione di quanto deciso nel piano industriale in merito alla prevista riduzione di costi fissi non direttamente legati al processo produttivo.Gli esuberi individuati dall’Azienda sarebbero appartenenti alle categorie di quadri, impiegati e operai indiretti e sarebbero distribuiti su tutti i cantieri del Gruppo.Le Organizzazioni Sindacali e le Rappresentanze Unitarie del Gruppo hanno dichiarato fin da subito che: Mentre sono chiari e rapidi gli interventi di riduzione dei costi che riguardano i lavoratori e l’occupazione, non è ancora stato chiarito quale tempistica avranno gli investimenti dichiarati dall’Azienda nell’incontro di dicembre 2012 (60 milioni di euro) e pertanto chiediamo che qualunque discussione parta necessariamente dagli impegni che concretamente la Ferretti intende assumere in termini di investimenti sui prodotti e sugli stabilimenti; Riteniamo che prima di valutare l’apertura di una procedura di mobilità l’Azienda debba considerare l’utilizzo di tutti gli strumenti che possono escludere o ridurre il ricorso ai licenziamenti sia attraverso l’utilizzo di altri ammortizzatori sociali (CIGS, Contratti di Solidarietà, etc.), sia attraverso una puntuale verifica dell’organizzazione del lavoro nei singoli cantieri, sia attraverso l’adozione di opportune soluzioni contrattuali (part time, etc.); In ogni caso le OO. SS. non sarebbero disponibili ad alcuna discussione rispetto alla definizione di esuberi attraverso il ricorso alla procedura di mobilità, se non a condizione che l’unico criterio di scelta dei lavoratori sia quello della disponibilità ovvero della non opposizione al licenziamento; Saremmo contrari, inoltre, a qualunque ulteriore processo di terziarizzazione (appalti) in sostituzione di lavoratori dipendenti. Le organizzazioni Sindacali hanno chiesto all’Azienda di aprire un confronto sulla base di questi contenuti, chiedendo nel contempo di non avviare unilateralmente le procedure di mobilità. L’azienda ha preso atto delle nostre richieste e, riservandosi di rispondere in un prossimo incontro, si è impegnata sino ad allora a non procedere unilateralmente.In attesa della convocazione del prossimo incontro in tutti i cantieri del gruppo si terranno le assemblee sindacali per informare tutte le maestranze e per meglio definire la nostra impostazione nel merito del confronto che seguirà.Roma, 25 febbraio 2013Le Segreterie Nazionali  FENEAL -UIL      FILCA - CISL     FILLEA- CGIL 
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28/02/2013 I tesserati in lieve aumento, i numeri
Il 22 febbraio 2013 è iniziato a Pesaro il cammino delle assemblee territoriali della Cisl Marche. Il 26 febbraio a San Benedetto del Tronto l’ assemblea di Ascoli Piceno-Fermo, poi sarà la volta di Macerata e infine, il 28, l'assemblea territoriale di Ancona.Una serie di appuntamenti che inaugurano la nuova configurazione organizzativa, non più scandita dai "Consigli generali", cambiano i luoghi di partecipazione, i consigli generali e i tanti comitati esecutivi vengono sostituiti da altri luoghi che nella loro capillarità possano essere spazi di partecipazione ed elaborazione molto importanti.Nella relazione del Segretario Generale, Alfonso Cifani, si legge che il 2012 della Cisl di Ascoli Piceno-Fermo si è chiuso con un bilancio positivo: aumento dei tesseramenti attivi (a fronte di un lieve calo dei pensionati) e bilancio in attivo e crescita percentuale per il Caf.Forte anche l'investimento sulle sedi territoriali, migliorate e rinnovate in tutto il Piceno.
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