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22/07/2019 Sanità fermana: fare chiarezza su piano ferie e personale
La denuncia di Giuseppe Donati, Cisl FP Marche
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22/07/2019 Ferrovia Fano - Urbino: serve un tavolo per lo sviluppo del territorio
La Regione Marche sta segnando passi in avanti per quanto riguarda la ripresa economia produttiva, ma registra ancora qualche temporanea difficoltà in almeno due province, tra cui Pesaro Urbino. Il tessuto produttivo è ben diffuso ed organizzato, specie per  il territorio pesarese, ma ciò che fa la differenza è la debolezza di orizzonte che si registra nel percorso di rilancio che avanza a macchia di leopardo, quasi a dimostrare una sorta di difficoltà  a orientare le nuove direttrici di sviluppo. Così a tratti, periodicamente, emergono proposte che vedono caratterizzare il dibattito tra opposte tifoserie, come lo stantio dilemma spesso sollecitato dalla Regione Marche su: “Rilancio della tratta ferroviaria Fano - Urbino  o realizzare una pista ciclabile.?” In questi giorni il Consigliere delegato della Regione Marche, Andrea Biancani, rilancia la pista ciclabile che correrà di fianco al sedime ferroviario per un lungo tratto, promettendo che non coprirà lo stesso se non per brevi segmenti, lasciando possibile una “futura” compatibilità treno + bici. Il progetto Biancani,  a modo di vedere della Cisl di Fano e di Urbino, non chiarisce all’opinione pubblica ed all’elettorato a cui si rivolge alcuni aspetti fondamentali: • Perché il rilancio della ferrovia Fano-Urbino e la pista ciclabile debbano per forza essere due infrastrutture in conflitto e non viste come opere aggiuntive in  un piano di  sviluppo concertato che favorisca la mobilità sostenibile e il turismo  nella Valle del Metauro e verso Urbino città dell’Unesco? • Perché  si ritiene la Ferrovia  opera inutile e costosa, quando tutti gli indicatori e disposizioni di legge, la rendono possibile ( tra tutte,  la Legge Nazionale 128/’17, che istituisce le Ferrovie Turistiche,   ha incluso la Fano Urbino,  tra le prime 18 linee italiane da riutilizzare),  conveniente ed opportuna per un turismo moderno capace di integrare in maniera armonica il trasporto pubblico locale con quello turistico? • Come possono convivere, in un futuro prossimo, pista ciclabile e passaggio dei treni sullo stesso tratto, anche se si lasciano intatti i binari? • Come si può sostenere che  tutti concordano su un'unica proposta quando lo stesso Biancani, ci risulta,  incontra solo una parte dei sindaci interessati  ed esclude le Parti Sociali, ampliando, proprio per il suo pressing, quel solco di contrapposizione e spaccatura nella comunità provinciale  verso le due opere? «Come Cisl di Fano e Urbino - dichiarano Giovanni Giovanelli e Leonardo Piccinno - riteniamo che  il dibatto che si tenta di portare avanti, fatto solo di annunci stampa,  sia dannoso e divisivo, mentre un tavolo concertativo istituzionale regionale, con tutte le Parti interessate, potrebbe portare a superare  l’attuale condizione di  fanalino di coda della Provincia di Pesaro Urbino,  tra quelle  marchigiane,  proprio  per l’assenza di una visione di sviluppo complessivo e condiviso da parte della Giunta regionale».  
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22/07/2019 24 e 26 Luglio Sciopero generale trasporto pubblico, nelle Marche presidio dei lavoratori ad Ancona
Filt Cgil, Fit Cisl  e Uilt Uil  hanno proclamato per mercoledì 24 Luglio 4 ore di sciopero  generale nazionale  del settore trasporti,  e il 26 luglio per il settore aereo.  Nelle Marche i lavoratori del trasporti pubblico  hanno manifestato davanti alla Prefettura di Ancona   dalle ore 10,00 alle ore 12,00   in contemporanea con le altre  città italiane. Lo sciopero è stato di 8 ore nel trasporto ferroviario dalle 9,01 alle 17,01 mentre nel trasporto pubblico locale di 4 ore così come per i gli altri settori si sono avute modalità differenziate a seconda dei settori. Con lo slogan “Rimettiamo in movimento il Paese “, i sindacati  dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl  e Uilt Uil  hanno dichiarato uno sciopero generale, il 24 luglio, di tutti i settori dei trasporti per richiamare il Governo alle sue responsabilità. Secondo i sindacati,  servono scelte necessarie rispetto al sistema complessivo del trasporto , delle infrastrutture , esistenti e da programmare,ma anche dell regole per il corretto funzionamento della mobilità di persone e di merci. Inoltre, in questo quadro di incertezze, non si rinnovano i contratti nazionali già scaduti da diverso tempo come quelli del Trasporto Pubblico Locale, Ferrovieri , dei Porti  e Merci e Logistica Autotrasporto, strade ed  autostrade e Anas Autotrasporti  e altri ancora. Nelle Marche, il settore occupa circa 20.000 addetti tra trasporto su gomma e ferro, autotrasporto, merci e logistica, aereo porti e marittimi. strade e autostrade Anas e Autostrade. I sindacati chiedono una coerente e stabile politica delle infrastrutture che sono il principale moltiplicatore del benessere economico, sociale e ambientale di uno stato; una politica dei trasporti che non sia solo considerata spesa pubblica ma investimenti in competitività per il territorio di una regione, le Marche che, rispetto alla media italiana, ha un Pil al di sotto del di 11 punti percentuali e che necessita di risorse in infrastrutture e trasporti per riconnettere i territori martoriati dal terremoto e per far ripartire lo sviluppo. Per fare questo, occorrono stabilità e strutturazione ai finanziamenti  mentre oggi si riducono le risorse stanziate per la famosa “cura del ferro” (investimenti sulle ferrovie). Inoltre, ancora il contratto di servizio con Trenitalia non è stato sottoscritto per problemi con l’autorità di regolazione dei trasporti; un contratto che darebbe certezze ai lavoratori  e ai cittadini marchigiani per  15 anni.  Da ultimo, c’è da fare i conti con il taglio di miliardi operato dal Governo e  che incide anche negli investimenti di Rfi e Anas .   Lo sciopero è stato proclamato anche per ribadire regole chiare e trasparenti, che impediscano la concorrenza al ribasso tra le imprese e che diano priorità alla sicurezza, alla regolarità e alla tutela ambientale, il rinnovo dei contratti di settore in tempi brevi.  
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19/07/2019 Sanità, Cgil Cisl e Uil: «Piceno penalizzato»
Le Organizzazioni Sindacali Confederali e le Categorie del Pubblico Impiego e dei Pensionati di Ascoli Piceno vogliono sottoporre all’attenzione della Regione Marche le seguenti considerazioni sulla situazione della sanità in Area Vasta 5, in termini di ricognizione dei bisogni, criticità, servizi erogati e risorse con l’obiettivo di significativi miglioramenti del servizio offerto.               Premesso: -che qualsiasi programmazione e gestione territoriale della salute (quantitativa e qualitativa) deve partire, per un confronto costruttivo, dai dati e dalle informazioni messi a disposizione che evidenzino punti di forza e di debolezza al fine di costruire un sistema pubblico di qualità che risponda ai molteplici e diversi bisogni dei cittadini attraverso l’individuazione delle priorità e dell’equilibrio tra razionalizzazioni e potenziamenti. A tale proposito facciamo notare quanto sia sempre più difficile per noi avere accesso ai dati della sanità pubblica, sia per quanto riguarda il personale, sia per le prestazioni. -che esiste un disequilibrio territoriale in ordine alla distribuzione delle  risorse tra le Aree Vaste che si traduce nei posti letto disponibili per post acuzie, nella definizione dei budget, nei  servizi territoriali, nella presenza del privato convenzionato, nella dotazione degli organici andando a prendere a riferimento una situazione territoriale virtuosa (per la chiusura di piccoli ospedali), - che, purtroppo, anche nel previsto tetto di spesa per il personale, il risparmio complessivo sul costo del personale previsto nell'anno 2019 per l'intera ASUR, in base all'allegato 8 della determina della Direzione Generale ASUR n. 78 del 20/02/2019, pari ad Euro 6.831.246, grava sull’Area Vasta 5 su un totale di Euro 3.819.873, le OO. SS. Confederali e di Categoria, avanzano evidenziano le seguenti osservazioni e criticità territoriali.   SERVIZI TERRITORIALI La programmazione delle strutture ospedaliere deve essere conseguente ad un piano per la salute territoriale, a seguito della chiusura di piccole strutture periferiche, deve prevedere l’attivazione degli Ospedali di Comunità e delle Case della salute e la loro collocazione geografica, ed un coinvolgimento attivo dei Medici di medicina generale, propedeutico  all’incremento dell’attività di prevenzione ed al contenimento dell’attività impropria degli ospedali. Il sistema della residenzialità e semiresidenzialità va riprogrammato rispetto al reale crescente fabbisogno delle fasce più deboli della popolazione (prevalenza popolazione anziana rispetto alle altre Aree Vaste), come si evince anche dalle lunghe liste d’attesa, e non basato esclusivamente sulla offerta di strutture  disponibili sul territorio; occorre mettere in atto investimenti strutturali per incrementare i posti letto. Il DM 70/2015 prevede chiaramente al punto 10 Continuità ospedale-territorio che “le regioni, al fine di agevolare il processo di ridefinizione della rete ospedaliera devono procedere contestualmente al riassetto dell’assistenza primaria, dell’assistenza domiciliare e di quella residenziale, in coerenza con quanto previsto dal vigente quadro normativo in materia di livelli essenziali di assistenza e con gli obiettivi economico finanziari nazionali fissati per il Servizio sanitario nazionale.” Occorre pertanto un significativo  investimento che incida anche sul forte squilibrio esistente tra le Aree Vaste della Regione, a scapito dell’Area Vasta 5 (13% dei posti letto dell’intera Regione) attraverso: •                    Esigenza di incrementare sia i posti letto di RP che di RSA (questa ultima particolarmente carente) •                    Vincolo di una parte del budget regionale per lo sviluppo delle Case della salute in Area Vasta 5 vista la riorganizzazione sanitaria degli anni passati con la chiusura dei piccoli ospedali. L'assenza oggi di Ospedali di Comunità richiederebbe per il territorio delle Case della Salute di livello più organizzato e integrato •                    Modifica dell’Atto di fabbisogno regionale che tenga conto della maggiore incidenza della popolazione anziana su quella complessiva in ciascuna AV •                    Monitoraggi e verifiche dei livelli di prestazioni, in termini di qualità ed economicità.  Potenziamento della rete complessiva dell’ADI •                    Specificità delle Aree Interne, a maggior ragione dopo il sisma, con potenziamento della rete dell’emergenza/urgenza tramite poliambulatori di MMG, con la strumentazione adeguata per esami di base. Considerato che il DM 70/2015 prevede al punto 9.1.3 le postazioni territoriali con attribuzione di un mezzo di soccorso avanzato ogni 60.000 abitanti e con la copertura di un territorio non superiore a 350 Kmq: per la nostra provincia ciò significa “quattro” mezzi di soccorso avanzato. Inoltre “nel calcolo del totale di mezzi di soccorso riorganizzati vanno considerati i trasporti primari e secondari urgenti   ASSETTI ISTITUZIONALI E ORGANIZZATIVI Serve garantire oggi il potenziamento della dotazione di unità operative, servizi, specialistiche e attività diagnostiche  in ciascun presidio ospedaliero per soddisfare i bisogni sanitari del territorio e supportare un adeguato sistema di emergenza urgenza. Il tema dell’edilizia ospedaliera (nuovo Ospedale unico) deve necessariamente essere collegata ad un progetto futuro di sanità di  territorio più ampio, che risponda effettivamente alle problematiche attuali tenendo conto: -  dei tempi di realizzazione, anche considerando le infrastrutture e il sistema di contorno; - della definizione dei livelli di specializzazioni previsti - delle risorse economiche necessarie, tenendo conto anche di future spese legate ai project financing che sottraggono fondi per il personale e le attrezzature. - del rapporto attuale e futuro con i due ospedali esistenti rimodulando l’intera assistenza ospedaliera secondo logiche di integrazione a partire dalla riorganizzare del sistema dell’emergenza/urgenza tra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Inoltre le scelte degli assetti organizzativi su ospedale, territorio e prevenzione richiedono approfondire e valutare il rapporto pubblico/privato dato che nel nostro territorio insiste la metà della sanità privata della Regione e che quindi non può avere ulteriore spazio. Ciò significa stoppare le continue esternalizzazioni dei servizi sanitari in termini sia economici, valutando se questi appalti non si traducano in un aggravio di costi piuttosto che in un risparmio, sia di integrazione e non di mera sostituzione. Prevedere soprattutto il necessario potenziamento dei controlli pubblici in merito ai LEA delle prestazioni.   PREVENZIONE Particolare attenzione va posta al sistema della prevenzione (infortuni e malattie professionali, alimentare, di salute pubblica e veterinaria) come livello assistenziale rispetto al quale garantire efficacia dei servizi e degli operatori con le risorse necessarie e previste, applicando anche specifici accordi e/o protocolli d'intesa esistenti. Garantire risorse e personale è priorità assoluta per presidiare in particolare i servizi di prevenzione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro a maggior ragione in quei territori come il nostro colpiti dal sisma e interessati dall'attivita dei cantieri.   LISTE ATTESA e  PRONTO SOCCORSO La qualità del nostro sistema sanitario pubblico si valuta anche in relazione alle liste d’attesa rispetto alle quali esistono ancora gravi carenze che necessitano di essere affrontate con urgenza, sia attraverso l’utilizzo degli impianti H24 sia attraverso assunzioni mirate a tempo determinato o, in subordine,  con il ricorso a prestazioni di orari extraistituzionali affinché si possano abbattere i picchi di utenza e ridurre drasticamente  il ricorso al privato. Un altro elemento importante è rappresentato dall’opportunità di rendere maggiormente trasparente il sistema delle prenotazioni. La nostra richiesta scaturisce dal sempre maggior numero di segnalazioni che vengono fatte al sindacato relativamente alla chiusura delle liste di prenotazione ed ai disagi che ne conseguono per gli utenti. Non possiamo tacere la grave situazione che si verifica ogni anno nel periodo estivo, dovuta alla cronica carenza di personale sanitario, né il problema delle lunghe attese al Pronto Soccorso, inaccettabili per i cittadini, e che devono essere opportunamente valutate attraverso una diversa organizzazione del servizio.   PERSONALE La qualità del sistema sanitario pubblico Area Vasta 5 deve avere come fulcro fondamentale le politiche attuate nei confronti del personale che richiedono stabilizzazione dei  precari, ripartizione dei carichi di lavoro, distribuzione degli orari e investimenti. -        RIDEFINIZIONE DELLE DOTAZIONI ORGANICHE CON    L'INSERIMENTO          ANCHE DEL CRITERIO DELLA QUANTITA'      DEI   SERVIZI EROGATI, PRESCINDENDO DALLA SPESA     STORICA. Le dotazioni organiche dovrebbero essere definite sulla base della complessità assistenziale e dei posti letto, ma questi criteri non vengono assolutamente utilizzati equamente nelle varie realtà territoriali in quanto condizionati dalla spesa storica. Considerato, inoltre, che la mobilità attiva comporta un sostanziale aggravio dei carichi di lavoro e la mobilità passiva, al contrario, uno sgravio degli stessi carichi, appare indispensabile aggiungere tra i criteri per la definizione di dette dotazioni organiche anche quello dell'entità delle prestazioni e dei servizi erogati. -        RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI RECLUTAMENTO DEL    PERSONALE ANCHE MANTENENDO L'ATTUALE        ORGANIZZAZIONE SU BASE REGIONALE, REALIZZANDO,   PERO', SOTTOGRADUATORIE PER SINGOLE AREE VASTE. L'attuale organizzazione del sistema di reclutamento attraverso concorsi unici regionali, con unica graduatoria, è fonte di incessanti richieste di mobilità intra-ASUR; paradossali disfunzioni organizzative in quanto il candidato residente a Pesaro può essere chiamato a prestare attività lavorativa ad Ascoli e viceversa con la conseguente sostanziale impossibilità di effettuare la mobilità per interscambio; insormontabili difficoltà da parte delle Aree Vaste di utilizzo delle graduatorie sulla base delle richieste territoriali. Inoltre l’Area Vasta 5 risulta essere poco "appetibile" dal punto di vista lavorativo se le opportunità lavorative sono rappresentate spesso da contratti a tempo determinato di breve durata. -        RIEQUILIBRIO DI  TUTTI I FONDI DEL COMPARTO E DELLA    DIRIGENZA DETERMINATI IN MODO DIFFERENZIATO      DALLE SINGOLE EX ZONE. La determinazione su base storica dei fondi in relazione alle specifiche situazioni delle singole Zone, hanno comportato e continuano a comportare una inaccettabile disparità di trattamento tra dipendenti che svolgono le medesime funzioni. Tale disparità non solo emerge macroscopicamente tra tutti i  dipendenti delle diverse Aree Vaste ma, per quanto riguarda la dirigenza SPTA, sussiste tra dipendenti provenienti dalle diverse Zone della stessa Area Vasta. In merito risulta assolutamente non più procrastinabile l'unificazione dei fondi dell'Azienda Sanitaria Unica Regionale ovvero, in alternativa, il riallineamento degli stessi fondi. Le OO.SS. Confederali e di Categoria infine reputano non procrastinabile un riequilibrio basato anche sulle entrate della Mobilità Attiva, che crea ulteriore lavoro per gli operatori dell'A.V. 5, ma che non ricade affatto come beneficio sulla formazione del Budget disponibile, andando a sanare parte della Mobilità Passiva di altre AA. VV, a cui si aggiunge il riequilibrio di cui in premessa sul costo del personale e il risanamento dello sforamento, per gli anni 2015/2017, dei fondi contrattuali (ex fondo disagio) per complessivi 950.000.     CGIL Ascoli Piceno            SPI CGIL Ascoli Piceno      FP CGIL Ascoli Piceno     CISL Ascoli Piceno             CISL FNP Ascoli Piceno    CISL FP Ascoli Piceno  UIL Ascoli Piceno               UILP UIL Ascoli Piceno     UIL FPL Ascoli Piceno
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19/07/2019 Gruppo Fedrigoni: forte preoccupazione per gli stabilimenti marchigiani
Le RSU degli stabilimenti del gruppo Fedrigoni di Fabriano, Rocchetta, Pioraco e Castelraimondo, unitamente alle strutture territoriali, confederali e di categoria di Uil, Cgil e Cisl esprimono forte preoccupazione per la situazione degli stabilimenti marchigiani. In merito alle ultime vicende, così come riportato dagli organi di stampa e relative all’”Area Valori”, ad oggi i lavoratori hanno garanzie di lavoro solamente fino al 31 dicembre 2019. Stessa incertezza che persiste nell’area maceratese sul futuro industriale dei due stabilimenti ad oggi ancora in attesa di definizione. A seguito delle assemblee tenutesi negli stabilimenti di Fabriano nelle giornate del 28 giugno e 1 luglio 2019, è scaturita con forza da parte di tutti i lavoratori la volontà di ottenere delle risposte chiare sul futuro occupazionale; l’azienda ha finalmente convocato un incontro per il giorno 24 luglio 2019 a Verona, nel quale chiederemo con forza di avere un quadro d’insieme del futuro produttivo in attesa della presentazione a breve termine del piano industriale. Si ricorda che la Fedrigoni è stata acquistata dal gruppo finanziario Bain Capital da oltre un anno, ma che ad oggi non ha mai esplicitato alle Organizzazioni Sindacali le intenzioni produttive relative ai vari siti. I problemi non riguardano solamente il settore “area valori“ dello stabilimento di Fabriano ma anche gli altri siti produttivi marchigiani a partire dal non utilizzo di macchinari acquistati e non messi in funzione nello stabilimento di Pioraco, lo spostamento di personale da uno stabilimento all’altro senza trascurare il mancato rinnovo di circa 40 lavoratori a tempo determinato scaduti nei giorni scorsi. Quanto sopra rischia di trasformarsi in una bomba ad orologeria in un territorio devastato a seguito della crisi economica industriale e dal terremoto del 2016.   Le rappresentanze sindacali si presenteranno all’incontro del 24 luglio 2019 chiedendo la presentazione del Piano Industriale di Gruppo, ormai non più rinviabile e che tenga conto:     • Di una attenta ed approfondita valutazione sul futuro della produzione carte valori;   • Di investimenti e garanzie occupazionali per tutti gli stabilimenti marchigiani;  
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19/07/2019 Liceo Baldi di Urbino: salviamo il diritto allo studio
La polemica covava sotto la cenere già dalla scorsa primavera e puntualmente si è ravvivata in questi giorni con il contorno di prese di posizioni ed accuse reciproche intorno alla vicenda dei locali di proprietà del Liceo delle Scienze Umane Baldi, ma attualmente occupati dall’Accademia di Belle Arti.    Ambedue le parti accampano posizioni di diritto consolidato, dimentichi che una contesa di tale natura penalizza proprio coloro che entrambi vogliono tutelare.   La carenza delle infrastrutture scolastiche, e in particolare delle sedi, è un problema annoso che deve vedere lo sforzo condiviso di tutti i soggetti in campo, dalle istituzioni alle forze sociali e politiche, per sollecitare i governi regionale e centrale a destinare le risorse necessarie per rendere sempre più sicure e funzionali le scuole. Invece si assiste a un braccio di ferro tra realtà vittime della stessa problematica.  «Bisogna dare spazio al buonsenso affinché ai tanti studenti del Baldi si possa garantire il doveroso diritto allo studio, senza sottoporli a disagi e difficoltà che aggraverebbero ulteriormente quelli già affrontati quotidianamente per raggiungere l’unico Liceo delle Scienze Umane in tutto il territorio del Montefeltro - dichiara Leonardo Piccinno, Responsabile della Cisl di Urbino -. Al tempo stesso è necessario garantire tale diritto anche agli  studenti universitari che provengono da ogni parte del mondo e che trovano nell’Accademia delle Belle Arti di Urbino l’eccellenza utile ai propri progetti».  Come AST CISL  di Urbino siamo convinti che un tavolo concertativo urgente, aperto anche alle forze sociali che rappresentano i cittadini e gli operatori scolastici, possa essere la chiave di volta per guardare alla ripresa dell’anno scolastico e accademico con più serenità.  La AST CISL di Urbino, che già nella scorsa primavera aveva auspicato una soluzione che guardasse agli interessi dei più giovani, rilancia l’invito alla Provincia, al Comune, all’Accademia ed allo stesso Liceo Baldi ad aprire un tavolo di confronto costruttivo, che guardi al futuro mettendo da parte le armi del conflitto e che veda il coinvolgimento fattivo delle sigle sindacali.
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19/07/2019 Attivo delegati Femca Cisl Marche: competenza e mentalità partecipativa
19/07/2019 a Fermo, presso la sede Cisl, in sessione formativa, i Delegati Femca Marche al lavoro per approfondimenti volti ad aumentare competenza e senso di partecipazione.Con noi i colleghi dei servizi Cisl, dell'ufficio vertenze ed Inas, si parla di: lettura buste paghe: approfondimenti e specializzazione dei delegati; nuova procedura sugli assegni per il nucleo famigliare; detrazioni famigliari, incidenza sulla busta paga; evoluzioni trattative Contratti Nazionali di Lavoro. Abbiamo il privilegio di avere delegati motivati, a noi spetta il compito di offrire gli strumenti giusti per la loro crescita, per la realizzazione partecipativa. L'obiettivo è portare la conoscenza nei luoghi di lavoro, tra tutti i nostri associati, tra tutti quei lavoratori che per difficoltà, imbarazzo o pigrizia non riescono ad avere accesso alle informazioni che possono cambiare la percezione dello Stato Sociale. #noicislsiamo #facciamorete #femcacislmarche c'è!  
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17/07/2019 Sanità, Piccinno, Cisl Urbino, risponde agli attacchi della Sinistra per Urbino
  «E’ singolare come, a fasi alterne, alcuni movimenti politici, pur di conquistarsi quattro righe di notorietà, non trovano di meglio che attaccare le organizzazioni sindacali, Cgil Cisl e Uil, temi di cui non si sono mai interessati.  - afferma  Leonardo Piccinno, Responsabile della Cisl di Urbino - Questa volta è il turno della Sinistra per Urbino, sconfessata dall’elettorato alle recenti amministrative urbinati che, nel tentativo di attaccare sulle pagine del Corriere Adriatico il Presidente  della Regione Marche sul tema della sanità e del nosocomio di Sassocorvaro (che pure sarebbe un’azione giusta e sacrosanta), cercando di dare sostanza e dignità alla loro denuncia, accusano le tre organizzazioni sindacali di “Afonia”, ovvero, silenzio e complicità. - continua Piccinno - Questi illuminati dell’ultima ora dovrebbero almeno documentarsi, attingendo proprio dalle pagine del Corriere: Cgil Cisl Uil sono rimasti gli unici soggetti sociali a portare avanti una ferma, convinta e continua opposizione all’azione di indebolimento della Sanità Pubblica che la Regione sta portando avanti. Dove si trovava questo movimento politico quando si sono effettuati ben due presidi davanti all’ospedale di Urbino? Dove erano, quando si sono effettuati ben tre manifestazioni regionali in Ancona per riaffermare la centralità della Sanità pubblica sul privato? Forse erano impegnati a lenire le ferite elettorali quando nel mese scorso Cgil Cisl e Uil  hanno denunciato con forza la scelta della Regione Marche di dare in convenzione alla società privata l’ex Ospedale di Sassocorvaro? - rilancia il responsabile della Cisl di Urbino -  Ben vengano i movimenti politici e della società civile (evaporati come neve al sole) ad aggiungersi al Sindacato unitario ed ai lavoratori nel denunciare l’indebolimento della sanità pubblica, ma il consenso lo cerchino attraverso la capacità delle proprie proposte e  non sulla pelle di chi ogni giorno, a tutela dei cittadini, dei pensionati, degli ammalati e dei lavoratori, si battono per difendere il diritto costituzionale ad una Sanità di qualità, che sappia coniugare il ruolo primario del pubblico con il privato. - conclude Piccinno  -  La CISL è aperta al confronto con tutti coloro che vogliono comprendere i problemi della sanità ed impegnarsi concretamente ad affrontarli.»
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16/07/2019 Conto corrente svuotato da hacker. Grazie ad Adiconsum rimborsati 2 anziani. Condannate banca e compagnia telefonica
Con la Sentenza n. 1355/2019 del 16/07/2019 si è conclusa una dolorosissima vicenda che vedeva coinvolti due anziani pensionati il cui conto nel dicembre del 2017 stato svuotato da un attacco informatico per loro devastante. I due pensionati si erano rivolti all’Adiconsum Marche che per il tramite dell’Avv. Ezio Gabrielli si sono visti restituire il maltolto dopo che l’istituto per mesi rifiutava il rimborso delle somme, negando qualsiasi conciliazione e opponendo il classico “muro di gomma”. Il decreto legislativo 11/10 impone, in casi come quelli in esame, una prova particolarmente rigorosa a carico del sistema bancario. Gli istituti stanno spingendo molto sull’informatizzazione del sistema ma si rifiutano di accollarsi i relativi oneri di sicurezza e garanzia nei confronti dei clienti. Quando un consumatore viene attaccato per via informatica deve disconoscere le operazioni di prelievo e pretendere il rimborso dall’istituto il quale a sua volta, per opporre rifiuto, deve dare la prova dell’eventuale trascuratezza, errore o addirittura della frode del correntista. (è l’istituto che deve offrire la prova e non il correntista, e non valgono generiche resistenze o insinuazioni: la prova deve essere stringente e concreta). La particolarità del caso risiede anche nella condanna della compagnia telefonica dei correntisti. Sta andando sempre di più di “moda” da parte di questi hacker di sconnettere la linea telefonica del correntista in modo che gli stessi truffatori possano agire senza il pericolo che le vittime vengano avvisate dai messaggi sms di alert che normalmente vengono inviati dagli istituti. La compagnia telefonica coinvolta – senza nemmeno produrre la registrazione della telefonata – ha semplicemente staccato la linea a richiesta di terze persone non identificate le quali, offrendo il numero di telefono e il codice fiscale (elementi facilmente reperibili all’interno del web banking), hanno di fatto isolato i poveri malcapitati i quali non si sono resi conto di quello che stava loro succedendo. Ora banca e compagnia telefonica si sono viste condannate a restituire le somme illegittimamente sottratte dovendo anche pagare le spese del giudizio. Spesso le vittime di queste frodi pensano di poter risolvere il problema ricorrendo alla sola segnalazione agli organi di polizia. Purtroppo il sistema penale, davanti a queste tipologie di frodi, poco riesce ad ottenere. Più utile il percorso civile e ancor più semplice sarebbe la collaborazione trasparente da parte degli istituti bancari coinvolti.
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15/07/2019 Maltempo causa danni rete elettrica. Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil esprimono solidarietà e preoccupazione per i lavoratori elettrici marchigiani
«Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a tutte le persone che in queste ore hanno prestato la loro opera per alleviare i disagi subiti dall’utenza elettrica, dopo l’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio diversi comuni della nostra regione Marche (e non solo)» scrivono in una nota le Segreterie Regionali Marche  di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil.  «Lavoratori e lavoratrici del gruppo ENEL, e delle imprese appaltatrici, che fianco a fianco hanno di nuovo e per l’ennesima volta provato a tenere in piedi una rete elettrica ed un servizio elettrico che da troppo tempo manifesta una estrema difficoltà a stare in piedi da solo per una cronica e tangibile mancanza di personale. La nostra solidarietà si ferma alla prima linea.- sottolineano  i sindacati di categoria -  Per tutti gli altri attori, per gli ideatori di questa infinita (geograficamente parlando) Area Adriatica, per i numerosi quadri e responsabili che la pensano come noi ma che hanno paura a dirlo nelle riunioni manageriali, per la politica locale talvolta richiamata con specifiche note a guardare come declina l’attività sul territorio una multinazionale ma che ha deciso di guardare dall’altra parte, proviamo ancora una volta a scrivere che cosa c’è che non va nella principale impresa che ha in mano la concessione del settore elettrico e che opera in questa regione Marche.   Partiamo da un mantra aziendale che aleggia sempre negli incontri con le organizzazioni sindacali: l’azienda non può tarare i propri organici – ci permettiamo di dire invece più che decimati in questi ultimi anni - sugli eventi calamitosi. Proviamo ad analizzare le conseguenze di questo pensiero, ponendoci alcune domande alle quali invitiamo tutti (politici, aziende, lavoratori, utenti) a riflettere e chiediamo di agire di conseguenza.  Entrando nel merito, dobbiamo abituarci ad avere utenze (leggasi aziende, famiglie e persone in salute e non) che pur con un semplice contatore da sostituire (ma sappiamo che ci sono state situazioni anche più complesse) sono costrette a riavere l’energia dopo alcuni giorni ? La tanto sbandierata sicurezza vale sempre o nei momenti perturbati qualche responsabile pensa che i suoi collaboratori siano esentati ? Sarebbe un pensiero molto pericoloso. Sono finiti i tempi delle abbondanti task force e dei copiosi rinforzi di reperibilità emiliano romagnoli o magari la nuova direzione ha deciso che, visto che i volontari sono da tempo finiti, meglio non chiederle più ? E’ quello che di conseguenza accade quando con le nostre forze non ci si riesce più. Riposi fisiologici e riposi compensativi valgono sempre o vige un periodo di condizioni perturbate (PCP) anche per i riposi ? Vogliamo vedere i lavoratori soccombere nei “cantieri “ ? Finito il periodo “particolarmente perturbato” le utenze hanno diritto ad essere rialimentate in tempi ragionevoli o tutto può essere dilatato infinitamente nel tempo ? Perché questo è ciò che sta accadendo.    Il criterio di assumere personale operativo dove è più elevato il numero di guasti di media e bassa tensione - e di non assumere tecnici – per noi è estremamente sbagliato poiché non tiene conto delle condizioni quotidiane di lavoro e dei carichi di attività oramai spalmate su poche risorse.Potremmo andare avanti ancora per molto ma da qui al prossimo evento calamitoso, che di questi tempi non tarderà molto, ci sembra già tanta carne al fuoco.   Vogliamo solo ricordare che la salute mentale del lavoratore non è uno stato isolato che riguarda il singolo individuo ma è data dalle interazioni che la persona ha con le altre persone (colleghi di lavoro). - continuano  le Segreterie Regionali Marche  di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil -  La condizione di stress presente nel personale che costituisce la prima linea sta producendo un disagio non solo nei singoli ma in tutta l’organizzazione locale: qualcuno sta forse pensando che non è un problema del datore di lavoro?   Diciamo questo perché i responsabili sono troppo lontani dal “locale” e difficilmente si accorgono di questo, pensando che il “palazzo” sia l’esatta riproduzione della Unità Operativa. - concludono -  Sarebbe bene rileggere levarie indagini interne sul clima aziendale, qualche segnale lo si riesce a leggere anche da quelle risultanze.»
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15/07/2019 Ludopatia, luci e ombre dello stop alla pubblicità del gioco d'azzardo. Sauro Rossi ospite a #centocitta Radio 1 Rai
Il Segretario generale Sauro Rossi ospite in diretta a #centocittà su Radio1 Rai per parlare di gioco d'azzardo
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15/07/2019 Sma-Auchan: incontro tra Regione e Sindacati: «Preoccupati per il cambio del modello organizzativo»
Tutela dei livelli occupazionali e della rete di vendita a seguito dell’acquisizione del gruppo Auchan/Sma da parte di Conad. Un obiettivo da raggiungere attraverso la costituzione di un tavolo che accompagni il percorso di integrazione fra le due reti di vendita, “salvaguardando quella di Sma Auchan, della Sede e dei Depositi”. Sono le richieste del sindacato che la Regione Marche condivide e che porterà all’attenzione del Mise (ministero dello Sviluppo economico), coinvolgendo le due Cooperative Conad che operano nel territorio marchigiano. È quanto emerso dall’incontro odierno, a Palazzo Leopardi, tra le assessore regionali Manuela Bora (Commercio) e Loretta Bravi (Lavoro), con le organizzazioni sindacali regionali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil. Al centro del confronto, le preoccupazioni sui possibili impatti occupazionali che potrebbe avere l’acquisizione. La Società BDC Italia, partecipata al 51% dal Gruppo Conad, ha sottoscritto un preliminare per rilevare l’intero pacchetto azionario di Sma e Auchan Spa Italia: quindi tutto il perimetro aziendale comprendente la rete di vendita italiana, i depositi (logistica) e le sedi amministrative, per un totale di circa 18.000 dipendenti diretti e oltre 1.000 indiretti (punti di vendita franchising). Nelle Marche sono 27 i punti vendita SMA (simply, iperSimply my auchan) e due Auchan (Fano e Ancona) dove sono impiegati circa 1.100 lavoratori, ai quali si aggiungono i lavoratori occupati presso il deposito di Osimo, la sede amministrativa e i punti vendita in Franchising Sma (77 nelle Marche). «Nel corso dell’ultimo incontro, tenutosi al Mise lo scorso 20 giugno, l’acquirente ha presentato le linee guida del piano industriale confermando tutte le nostre preoccupazioni in merito agli occupati nella regione e alla continuità della rete di vendita locale – hanno dichiarato Joice Moscatello, Selena Soleggiati e Fabrizio Bontà, rispettivamente segretari generali di Filcams Cgil, Fist Cisl e Uiltucs Uil Marche - Siamo fortemente preoccupati perché Il progetto comporta un cambio di modello operativo (da impresa a proprietà unica, succursalista, a impresa a proprietà diffusa), con la suddivisione dei punti di vendita tra le cooperative Conad (Forlì e Ascoli Piceno) e, quindi, tra i vari piccoli imprenditori associati che ne acquisiranno la proprietà, nonché la cessione ad altre catene dei punti di vendita che si sovrappongono con quelli Conad (perché ubicati nelle vicinanze) e di quelli non autorizzati per abuso di posizione dominante. La sede amministrativa e il deposito di Osimo sono invece a rischio di chiusura, con inevitabili ricadute sugli occupati». Da parte della Regione, le assessore hanno condiviso le preoccupazioni sindacali: «È necessario salvaguardare l’occupazione e le reti di vendita. Condividiamo la posizione espressa dalle organizzazioni sindacali. Faremo valere le nostre richieste sui tavoli nazionali, attorno ai quali si gioca la partita dell’acquisizione».  
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15/07/2019 I dipendenti degli Ospedali Riuniti di Ancona allo stremo: l'Azienda intende prescrivere le ore eccedenti per garantire l'assistenza
La Cisl Fp Marche denuncia la situazione insostenibile degli operatori che lavorano presso gli Ospedali Riuniti di Ancona.  A causa delle mancate assunzioni in molti reparti (come ad esempio Pronto Soccorso, chirurgie, urologia, rianimazioni, ortopedie, neurochirurgie, chirurgia vascolare, area cardiochirurgica, ginecologie, nido, terapia intensiva neonatale, portineria Salesi) il personale deve ancora terminare le ferie riferite all’anno 2018 in contrasto con la normativa vigente.  Drammatica la situazione al Pronto Soccorso dove  molti sono i  ricoveri e le prestazioni che vengono fatti in regime d’urgenza. Il Pronto Soccorso è oberato di lavoro anche a causa della carenza d’organico e della complessità dell’attività che si svolge in sala emergenza. Aumentano i tempi di attesa per i cittadini che non trovano altre soluzioni per avere assistenza.  L’Azienda, per garantire le ferie, ha predisposto una riduzione dell’attività e dei posti letto che in molti casi non è rispettata. Spesso il personale lavora in carenza di organico in situazione di emergenza - urgenza, con grossi rischi per la propria sicurezza e l’incolumità del paziente senza garanzia dei livelli minimi di assistenza.  Sempre per garantire le ferie, l’Azienda ha introdotto per il personale infermieristico delle prestazioni aggiuntive su base volontaria, in altri casi il turno ha lo straordinario obbligatorio inserito. Mentre il collega è in ferie, chi lavora salta riposi o prolunga l’orario di servizio con rientri forzosi.  Le pronte disponibilità assumono le caratteristiche di un turno, e non sempre sono rispettate le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro. Non è rispettato l’accordo sulla banca delle ore.  In questa situazione l’eccedenza oraria maturata e impossibile da recuperare è elevata. Solo quella riferita al 31 dicembre 2014 ha un valore economico di circa 700.000 euro.  L’Azienda, nell’incontro sindacale del 19 giugno 2019, ha dichiarato che è orientata a considerare prescritti i crediti orari maturati nei cartellini al 31 dicembre 2014.  Per la Cisl Fp Marche quanto dichiarato è irricevibile e ha predisposto un modulo per richiedere il pagamento o il recupero delle ore fatte, valevole a interrompere ogni termine di prescrizione e decadenza di legge.
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15/07/2019 Ordinanza anti-fumo in spiaggia, la Cisl di Fano plaude all'iniziativa: «Adesso si contrasti anche il gioco d'azzardo»
La Cisl di Fano plaude all’introduzione dell'ordinanza del Comune di Fano per vietare le cicche di sigarette nelle spiagge. Un misura a difesa dell’ambiente che si inserisce in una sensibilità ambientale, sempre più diffusa e recepita anche dalle amministrazioni comunali. Speriamo che la Giunta comunale si adoperi con altrettanto celerità e determinazione (sono quattro anni che se ne parla) per l’adozione di un regolamento per il contrasto al gioco d’azzardo, prevedendo subito la limitazione dell’utilizzo in determinate fasce orarie. «Siamo fiduciosi - dichiara Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano - che questa nuova giunta sia determinata nell’adozione di questo provvedimento accompagnato da misure preventive diffuse tra tutta la popolazione per Fano una città #noslot».   In questo senso ci sono stati sindaci e amministrazioni comunali coraggiose ,come quella di Bergamo, che hanno adottato misure idonee al contrasto del gioco d’azzardo superando anche l’opposizione della associazioni di categoria con ricorsi vinti al Tar.    «Non sia titubante la giunta - conclude Giovanelli - perché, come i dati confermano, la situazione è drammatica».   
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12/07/2019 Attivo Femca Cisl Marche, area Maceratese
12/07/2019 a Macerata, presso la sede Cisl, in sessione formativa, i Delegati Femca Marche al lavoro per approfondimenti volti ad aumentare competenza e senso di partecipazione.Con noi i colleghi dei servizi Cisl, Inas e Sicet, si parla di: nuova procedura sugli assegni per il nucleo famigliare; detrazioni famigliari, incidenza sulla busta paga; Sindacato inquilini casa e territorio: Casa diritto di tutti! Oggi trasformato in emergenza analisi ed approfondimenti in work in progress. Tra immigrazione e competenze normative; fondi integrativi sanitari e previndenziali; evoluzioni trattative Contratti Nazionali di Lavoro. Abbiamo il privilegio di avere delegati motivati, a noi spetta il compito di offrire gli strumenti giusti per la loro crescita, per la realizzazione partecipativa. L'obiettivo è portare la conoscenza nei luoghi di lavoro, tra tutti i nostri associati, tra tutti quei lavoratori che per difficoltà, imbarazzo o pigrizia non riescono ad avere accesso alle informazioni che possono cambiare la percezione dello Stato Sociale.  
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11/07/2019 La Cisl aderisce alla petizione per istituire la "Giornata del Migrante Ignoto"
La Cisl aderisce alla petizione per istituire la "Giornata del Migrante Ignoto" lanciata da don Aldo Bonaiuto sulla piattaforma Change.org Di seguito riportiamo il testo della petizione, che può essere firmata all'indirizzo https://www.change.org/p/giuseppe-conte-istituire-la-giornata-del-migrante-ignoto   Vi ricordate di Aylan Kurdi, il bambino di tre anni con maglietta rossa e pantaloncini blu riverso sulla spiaggia in Tunisia? La sua foto ha fatto il giro del mondo, ma non ci ha insegnato niente.Vi ricordate il ragazzino di 14 anni che viaggiava verso l’Italia con la pagella cucita nella giacca, per dimostrare che era degno di stare nel nostro paese? E’ morto nel Mediterraneo, senza che nessuno lo potesse piangere. Anche lui non ci ha insegnato nulla. Solo nei primi 4 mesi del 2019 nel Mediterraneo sono morte 422 persone, sono più di tre persone al giorno. In media si tratta della percentuale di morti più elevata sul totale delle partenze dal 2014.Dal 2014 ad oggi, non abbiamo ancora imparato nulla.In questi anni abbiamo imparato a parlare il linguaggio dell’immigrazione. Flussi, accoglienza, integrazione sono diventate parole del lessico condiviso. C’è solo un protagonista rimasto colpevolmente ai margini di queste dinamiche epocali pur essendone l’epicentro: il migrante ignoto. Un numero incalcolabile di persone svanisce nei viaggi della speranza. Vite innocenti, ingannate dai mercanti di illusioni, inghiottite dagli abissi dei deserti, dei mari e di altre lande desolate. Sono neonati, bambini, mamme e ragazzi giovanissimi che attraversano le periferie geografiche ed esistenziali di un mondo indifferente e ostile. Sono gli invisibili di cui si perdono le tracce in viaggi rocamboleschi o nei luoghi di approdo che però divengono terra di nessuno, riserva di caccia della tratta di esseri umani e delle più inconfessabili pieghe oscure delle nostre società “avanzate”. Purtroppo i migranti finiscono nelle cronache di Tv e giornali solo quando vengono caricati a bordo di imbarcazioni di soccorso. Di tutti gli altri disperati, degli “sbarchi” fantasma, delle vittime dei trafficanti di carne umana nessuno sa nulla, nessuno si preoccupa, nessuno apre per loro l’agenda delle priorità nazionali e comunitarie. Eppure i migranti ignoti, scomparsi nel silenzio indifferente e complice delle “tombe d’acqua” o dei passeur di frontiera, costituiscono la grande maggioranza dei flussi migratori.Perciò diventa opportuno dedicare loro una giornata in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica e di educare le coscienze, soprattutto delle nuove generazioni, su un fenomeno doloroso e ineludibile del terzo millennio globalizzato. Chiunque se ne farà promotore dimostrerà di saper divenire lievito nella massa e di riuscire a leggere i segni dei tempi. Istituzioni, terzo settore e cittadini consapevoli sono chiamati a condividere un’occasione di impegno concreto.  Da qui un accorato appello all’ONU, all’Europa, alla Santa Sedee al Governo Italiano, che da anni cooperano sul fronte dell’accoglienza, affinchè venga istituita una Giornata del Migrante Ignoto. Il Mar Mediterraneo è diventato - suo malgrado, ma per colpa nostra - un Olocausto odierno. Per istituire la Giornata delle Memoria per le vittime di quel genocidio ci sono voluti 60 anni, non aspettiamo altrettanto per quello che stiamo vivendo oggi. Ciò costituirebbe la testimonianza collettiva di una necessaria mobilitazione dei popoli e delle coscienze di fronte ad un’emergenza divenuta ormai contingenza quotidiana. Nessuno può fingere di non sapere che suo fratello svanisce nelle fauci della disperazione.InTerris, Quotidiano Digitale fondato da Don Aldo Buonaiuto.
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09/07/2019 Gioco d'azzardo: una vera tragedia sociale
   Dagli ultimi dati relativi al  gioco legale  in Italia, pubblicati dall'Agenzia Dogane e Monopoli, anno 2017  con aggiornamento al 15 luglio 2018,   risulata che nei comuni dell’ATS 6 e 7 si sono spesi in gioco d’azzardo  39.181.004 rispetto ai 17.798.000 del 2016 di cui 19.913.200 nel solo comune di Fano con una spesa procapite passata da 216 € ( 2017)  a 429 €  (2018).Nel solo comune di Fano  In SLOT ( VLT e AWP ) sono stati spesi “bruciati”  12.022.101 con una spesa procapite  di 238 €.  ( fonte https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it)    Come si vede dalla tabella allegata al comunicato, elaborata durante lo stage di Alternanza scuola lavoro  da due studentesse del Nolfi, Federica Antoniazzo e Caterina Secchiaroli della Classe 4 A,  la diffusione del  gioco d’azzardo in tutte le sue tipologie ha raggiunto livelli preoccupanti, una vera piaga sociale.   Anche i dati dell’AV1   confermano che l’accesso dell persone al Sert per GAP ( gioco d’azzardo patologico)   è passato da 41 del 2014 a 100 del 2018        Tabella  tratta da profilo di Salute AREA VASTA 1 2018        Mentre i numeri parlano chiaro, le misure di contrasto restano nebulose e non sufficientemente incisive per limitare il gioco d’azzardo. La CISLL  di Fano  chiede ai  sindaci  quali  dei due ambiti territoriali sociali di: ·         adottare immediatamente il dispositivo ( basta una semplice determina) che interrompe le slot dalle 12 alle 14 e dalle 18 alle 20 come fatto dal comune di Bergamo e da altri comuni italiani.  ·         Definire regolamenti uniformi nei comuni dell’ATS 6 e 7 per contrastare l diffusione delle slot sale gioco  e rivendite ·         Predisporre una costante e incisiva campagna di informazione rivolta ai cittadini  per educare a comportamenti ludici  corretti.  ·         Rafforzare i controlli nelle sale slot e sale gioco al fine di verificare l’età dei giocatori  al loro interno.       «Abbiano coraggio i Sindaci perché la situazione è drammatica» conclude Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano    
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08/07/2019 Area Vasta 1: incontro tra sindacati e Regione. Bene il dialogo ma tanti i punti critici
Nella giornata di lunedì 1 luglio si è svolto in ancona un incontro tra CGIL CISL e UIL e i rispettivi sindacati dei pensionati e dei dipendenti pubblici e una delegazione dell’amministrazione regionale guidata dalla Senatrice Camilla Fabbri in rappresentanza del Presidente della Regione Marche, e composta dalla Dirigente del servizio salute della Regione e i direttori generali dell’Asur Marche e dell’Azienda Marche Nord nonché dal direttore dell’area Vasta n. 1. L’incontro è stato l’ultimo di una serie di incontri che ha visto la regione marche confrontarsi per la prima volta in quattro anni di legislatura con le organizzazioni sindacali confederali di livello provinciale. Abbiamo colto pertanto l’occasione per riproporre all’Amministrazione regionale alcune importanti problematiche che da anni abbiamo portato all’attenzione dell’opinione pubblica, nonché presentato alla conferenza dei sindici della nostra area vasta per le quali non abbiamo mai avuto alcuna risposta soddisfacente. Abbiamo però in premessa rilevato che negli ultimi due anni e mezzo, vi è stata la totale assenza di confronto con le confederazioni sindacali a livello provinciale con le direzioni delle aziende sanitarie del nostro territorio. In due anni e mezzo, malgrado le nostre richieste di incontro formalizzate e sollecitate più volte, le direzioni delle aziende sanitarie della nostra provincia non si sono mai rese disponibili al confronto. Nell’incontro svoltosi lunedì scorso in Regione Marche, abbiamo ribadito che sin dal 2013 la nostra provincia sta pagando un prezzo altissimo in termini di: tagli ai servizi, alla rete ospedaliera, incremento di mobilità passiva e cessione di spazi e agibilità alla sanità privata. Un prezzo altissimo per le nostre comunità locali e per gli operatori sanitari che da anni sono costretti a lavorare in perenne condizione di incertezza e di difficoltà organizzativa. In AV 1 le ultime scelte dalla trasformazione del ospedale di comunità di Sassocorvaro in ospedale per acuti, alla decisione di costituire una clinica privata per acuti a Fano,  confermano quanto abbiamo detto da anni, la volontà di introdurre nel nostro territorio il privato nella gestione diretta di strutture sanitarie per acuti, a scapito del sistema pubblico, che in passato, prima dei tagli operati ai posti letto dalla precedente giunta regionale, ha garantito negli anni livelli di qualità importante dei servizi sanitari, ospedalieri e territoriali. Abbiamo sottolineato la nostra contrarietà rispetto al fatto che nelle more dell’iter di approvazione di un piano sanitario, si facciano scelte programmatorie svincolate da qualsiasi contesto, senza aver mai chiarito in modo evidente quali e quanti servizi sanitari vadano garantiti in modo esclusivo dal sistema pubblico e quali affidare al privato, convenzionato o meno.  Nel nostro territorio invece, unico nelle marche, si affidano alla gestione privata strutture pubbliche, senza neppure spiegare prima per quale ragione la regione marche ha ritenuto contraddire se stessa, ritenendo di modificare la natura di una struttura da ospedale di comunità (che malgrado il nome non è una struttura ospedaliera) a clinica per acuti in gestione privatistica. Abbiamo sottolineato inoltre altre criticità, ed in particolare l’incremento della mobilità passiva, la carenza di posti letto nel sistema pubblico in modo particolare, la necessità di giungere alla realizzaizone del nuovo ospedale marche nord, ma di chiarire la natura giuridica e il ruolo che tale aziende deve ricoprire nel panorama sanitario regionale in modo definitivo. A tal proposito abbiamo sottolineato l’importanza di aprire un confronto con i soggetti di rappresentanza collettiva a partire dalle amministrazioni locali, sui costi e sulla necessità di utilizzare lo strumento del project financing, per la costruzione del nuovo spedale, valutando se tale strumento nel medio-lungo periodo, non ingeneri maggiori costi per la comunità regionale, rispetto ad altri strumenti che la normativa prevede per la realizzazione di opere pubbliche di tale natura. Abbimo sottolinato inoltre che in termini di riorganizzazione del sistema sanitario tanto ancora potrebbe essere fattio, a partire dal potenziamento e ridefinizione della rete dell’emergenza/urgenza, della razionalizzazione e potenziamento del sistema dei laboratori analisi, nonché di intervenire rispetto a situazioni di forte criticità di alcuni unità operative come la pediatria dell’ospedale Marche Nord, evidenziando come la scelta di cassare dall’atto aziendale di Marche Nord la struttura di Neonatologia e della terapia intensiva neonatale, operata dalla Regione Marche, sia stata secondo noi una scelta sbagliata e da rivedere, anche in un’ottica di cooperazione avanzata con l’azienda ospedaliera di Torrette. Abbiamo consegnato inoltre un documento nel quale sottolineiamo nuovamente alcune richieste relative al necessario potenziamento, nel rispetto della vigente programmazione regionale degli ospedali di comunità, richiedendo per questi che ci vengno fornite alcune informazioni come: quanti posti letto in queste strutture sono ad oggi effettivamente attivi, disciplina per disciplina, qual'è il loro tasso di utilizzo, i giorni di degenza media, disciplina per disciplina, gli organici assegnati. Informazioni relative alle liste di attesa, quali i protocolli per accedervi e come avviene la presa in carico dei pazienti, nonché una operazione di trasparenza sulla libera professione che sia funzionale ad una sua maggiore regolazione a livello regionale, in funzione degli obiettivi istituzionali del servizio sanitario. Informazioni sul Presidio Ospedaliero Unico di rete Urbino-Pergola, per il quale a nostro parere occorre avere definitivamente chiarezza sulla prospettiva di tali strutture, anche qui in termini di posti letto e loro utilizzo rispetto agli obiettivi dichiarati sia in termini di organici effettivi per poter garantire le risposte di salute necessarie, a partire dall’attivazione del reparto di geriatria e dei posti letto da attribuire al pronto soccorso per l’Osservazione Breve Intensiva. Abbiamo inoltre indicato l’importanza di giungere ad una riprogrammazione del sistema delle residenzialità e della semi residenzialità, orientandolo ai nuovi bisogni, cosa che il recente Atto di Fabbisogno della Regione Marche ha fatto solo parzialmente e solo sulla base dell'offerta e non della domanda. C'è una complessità cui si può rispondere non solo orientando i finanziamenti e aumentandoli, ma progettando e costruendo servizi nuovi e diversi. Così come abbiamo chiesto di potenziare i servizi sanitari territoriali, ed in particolare l’esigenza di finanziare adeguatamente il sistema della prevenzione, con particolare attenzione alla salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, oggi fortemente sottodimensionato. Abbiamo infine chiesto di fornirci chiarimenti relativi alla concreta volontà di procedere alla realizzazione nel territorio delle previste case della salute di tipo A e B, che ad oggi sono di fatto solo previste sulla carta ( DG ASUR  n 460 del 9 Agosto 2018) La delegazione Pubblica che ha lungamente interloquito con noi, pur rappresentando punti di vista differenti dai nostri su alcuni aspetti e critiche cha unitariamente abbiamo avanzato, ha sottolineato il fatto che l’incontro del 1 luglio sarà il primo di una serie di incontri nei quali la stessa oltre a impegnarsi a fornire risposte più specifiche alle domande e ai chiarimenti da noi richieste, si resa disponibile a confrontarsi nel merito di alcune criticità da noi sollevate, evidenziando la volontà di giungere ad una soluzione. La parte pubblica ha manifestato la propria volontà di voler aprire un confronto con le organizzazioni sindacali confederali a livello provinciale, con le direzioni delle aziende sanitarie, che di fatto in questi anni è stato totalmente assente. Pertanto pur avendo la consapevolezza che dall’incontro non avrebbero potuto emergere risposte efficaci per la specificità delle richieste, e considerando “interlocutorio” il carattere di questo incontro già in partenza, auspichiamo che la Regione Marche sia coerente con gli impegni assunti e si apra finalmente ad un vero e proprio confronto con le organizzazioni sindacali territoriali. Rimaniamo comunque in attesa di comprendere le ragioni politiche che stanno inducendo la stessa amministrazione regionale ad incrementare la presenza di soggetti privati nel sistema sanitario, in una regione dove tale presenza è storicamente limitata, perché il sistema pubblico in questi anni si è dimostrato tutto sommato efficiente sia in termini qualitativi che quantitativi.
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08/07/2019 Sciopero Saipem Fano
Sciopero CCNL Energia 4 Luglio e Presidio presso la Saipem di Fano. Il servizio del Tgr Rai Marche
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06/07/2019 Falconara, Cgil Cisl Uil :" Condonare le imposte non pagate è un pessimo segnale per i cittadini"
La lotta all’ evasione, anche tributaria è da sempre  un impegno che Cgil Cisl e Uil  chiedono alle istituzioni, anche locali. E proprio su questo Cgil Cisl e Uil  di Falconara giudicano: «negativamente la decisione, appresa dalla stampa, del Comune di Falconara, pur comprendendo che deriva da una possibilità data dalle normative nazionali, di consentire la rottamazione di cartelle relative a Ici, Imu, Tari e Tasi non pagate nei termini previsti, oltre alle somme dovute per violazioni al codice della strada. Peraltro la previsione di una rateizzazione aumenta ancor di più la penalizzazione rispetto a chi, adempiendo il proprio compito di cittadino ha regolarmente pagato tributi o sanzioni. Inviando un pessimo segnale alla popolazione.  - sottolineano  i sindacati -  Sono infatti  ammesse dal provvedimento comunale fino ad un massimo di 23 rate mensili di importo minimo di 50 euro ciascuna.   Emblematico il caso della TaRi, che se pagata regolarmente in una unica soluzione non prevede alcuno sconto, ma se non pagata negli scorsi anni potrà essere rateizzata ampiamente, senza nessuna sanzione! Il tutto senza alcuna valutazione rispetto alla presenza o meno di  uno stato di bisogno che abbia giustificato il mancato pagamento. -   concludono i sindacati - Per altro, dato che il Comune di Falconara, ha un servizio interno di recupero crediti, vale forse la pena ragionare in prima battuta sul rafforzamento ed efficientamento di tale struttura piuttosto che ricorrere a forme di condono, ancorchè permesse dalle norme nazionali.»  
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05/07/2019 Arriva l'accordo con Trenitalia, Fit Cisl revoca lo sciopero
E' stato revocato lo sciopero, programmato per domenica 7 luglio dalle 10,00 alle 18,00  del personale mobile della Direzione Passeggeri Regionale Marche di Trenitalia, indetto nei giorni scorsi dalla Fit Cisl Marche  per i  turni gravosi di macchinisti e capotreni. Negli ultimi giorni si sono susseguiti numerosi incontri con la Direzione Regionale Marche per trovare un accordo condiviso sulla modifica dei turni del Pdb/PdM. Dopo ampio confronto il 5 luglio è stato sottoscritto un accordo firmato da tutte le sigle che prevede:  1.     Il recepimento di tutte le proposte bordo e macchina avanzate dalle RSU e  condivise da tutte le OO.SS. 2.     I due servizi, in cui inizialmente erano graficate ad agente solo in fascia notturna, sia attività accessorie che di riserva, ora prevedono esclusivamente attività di prove funzionali a doppio agente. 3.     E’ stata inserita una riga di riserva pulita in più dalle 0.00 alle 7.00 (fuori turno 7/7) così da garantire la copertura delle intere 24 ore con personale di riserva.  Tali miglioramenti entreranno in vigore dal 8 settembre p.v. Inoltre, si legge in una nota sindacale : « per quanto riguarda le problematiche della logistica (refezione, salette, rfr, ecc…) molto sentite dal personale, si è già stabilito un incontro il giorno 30/07 p.v. .La società si è infine impegnata, sin dalla prossima turnazione di dicembre, a consegnare alle segreterie ed alle RSU le righe base con congruo anticipo così da poterci lavorare unitariamente. - concludono i sindacati di categoria- Crediamo che l’aver trovato una sintesi unitaria con un accordo che ha visto soddisfatte le richieste di tutti sia un ottimo risultato, da leggersi anche e soprattutto in ottica futura per l’avvio dei prossimi turni invernali nei quali è passato il concetto che nei servizi di riserva non siano previste attività di prove funzionali programmate e migliorando così le condizioni di lavoro del personale.»  Inoltre le OO.SS./RSU sono compatte ed impegnate nel mantenere l’Impianto di Fabriano. 
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03/07/2019 Integrativo MAAT srl 2020-2023
FIRMATO L’INTEGRATIVO MAAT SRL 2020-2023   Nella giornata di oggi, mercoledi 03/07/2019 è stato firmato il contratto integrativo aziendale con l’azienda  MAAT SRL valido per il prossimo triennio 2020/2023. Questo risultato, frutto di lunghe trattative prolungate nei mesi scorsi è stato possibile attraverso un iter di confronto e di negoziazione costruito nel tempo con un’azienda affidabile e sensibile alle istanze sindacali. Tra le novità per i quasi 90 dipendenti  in questo contratto di secondo livello votato all’unanimità dall’assemblea dei lavoratori, abbiamo:  700€ di premio; ferie solidali per gravi necessità di salute; deroghe migliorative sulla flessibilità; sviluppo dei fondi integrativi; inserimento dell’opzione welfare.  
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03/07/2019 Terre Roveresche e Colli al Metauro: un nuovo assetto del territorio per un nuovo modello di sviluppo
La vicenda del taglio ad opera del Governo centrale delle risorse messe a disposizione per le fusioni dei Comuni, in particolare nel territorio della Valmetuaro incide sui processi virtuosi messi in atto dai due nuovi Comuni Terre Roveresche e Colli al Metauro La Cisl di Fano, che ha sempre valutato positivamente i processi di fusione dei Comuni, a oggi troppo piccoli frammentati e sottodimensionati, auspica il ripristino del fondo perché i processi territoriali avvenuti stanno qualificando la struttura dei servizi comunali e la qualità dei servizi sociali, dando impulso alla coesione sociale, economica e civile. Emblematico il caso di Terre Roveresche che, grazie alla risorse messe in campo, ha ridotto il decremento demografico. È opportuno pertanto che anche i Comuni (qual ruolo vuole giocare Fano con i comuni limitrofi, i piccoli comuni della alta val Cesano) ripensino in una visione strategica e rispettosa delle peculiarità sociali culturali e storiche la loro dimensione, avviando percorsi di fusione e gestione associata dei servizi. Abbiano coraggio i sindaci di confrontarsi su nuovi modelli di governance del territorio perché la frammentarietà di cui siamo eredi e la difesa ad oltranza delle municipalità non giovano allo sviluppo sociale ed economico del territorio. Basta pensare alle risorse intercettate e rese operative dal progetto Aree interne tramite le quali, superando i localismi, alcuni comuni hanno progettato un nuovo welfare, nuovi servizi e un piano di formazione in collaborazione con tutti gli istituti formativi del territorio. Non solo il modello della fusione (che, a nostro avviso, avviata con un processo di partecipazione, condivisone e panificazione strategica porta i migliori risultati nel territorio) ma anche lo strumento dell’integrazione associata tra i vari comuni può risolvere le criticità del nostro territorio. Abbino coraggio i sindaci di guardare avanti pensando ad un nuovo assetto territoriale che, superando i confini e salvaguardando le tipicità delle comunità locali, generi un nuovo modello di coesione sociale e servizi alla comunità. La strenua difesa del campanile porta con lenta agonia al dissolvimento delle comunità.   CISL FANO
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03/07/2019 Concorso per agenti polizia municipale Comune Ancona , le criticità del bando. Al via il corso Cisl in preparazione al concorso
Il prossimo 8 luglio scadranno i termini per la copertura , da anni attesa, di 27 posti di agente di Polizia Municipale , cat. C1, presso il corpo della Polizia Municipale del Comune di Ancona. Nei giorni scorsi la Cisl aveva espresso alcune osservazioni relative soprattutto alla prova di efficienza fisica ( 1000 metri di corsa ) prevista ed al fatto che dalla preselezione usciranno solo 150 candidati che dovranno poi superare le prove pratiche, scritte ed orali. Sicuramente visto che da anni il Comune di Ancona non bandiva un concorso pubblico per agenti si potevano prevedere un numero maggiore di candidati da ammettere alle prove al fine di conseguire una graduatoria utile anche per gli anni a venire e per i tanti Comuni che cercano agenti di polizia municipale.       La Cisl per aiutare i candidati nell'affrontare le prove della preselezione, che si terra' il 18 luglio,  e delle prove scritte ed orali, particolarmente impegnative, fara' partire dal 10 luglio la terza edizione di un corso intensivo di preparazione, con consegna del Codice della Strada e regolamento di esecuzione, al quale è ancora possibile iscriversi scrivendo alla referente organizzativa del corso al seguente indirizzo: s.cristofanelli@cisl.it o telefonando al 3921206067
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03/07/2019 AV 3 la Cisl Fp vince la causa per i tempi di vestizione per 300 lavoratori, infermieri ed operatori: il Giudice riconosce il pagamento fino a 5 anni di arretrati
In data 2 luglio 2019, il Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Macerata ha accolto appieno la richiesta dei lavoratori dell'Area Vasta n.3, in gran parte infermieri ed operatori socio sanitari,  che hanno aderito alla causa intentata dalla Cisl Fp Marche per il riconoscimento del tempo per la vestizione/svestizione della divisa da lavoro da parte degli  infermieri ed operatori socio-sanitari   della Area Vasta 3. Il Giudice, con sentenza n.174/2019, ha accolto la tesi dell'avvocato Diomede Pantaleoni del foro di Macerata, patrocinante di circa 300 ricorrenti, tutti dipendenti dell'Area Vasta 3 che chiedevano il riconoscimento quindi la remunerazione del tempo per la vestizione/svestizione della divisa da lavoro. «E' stata una vittoria piena ed incontrovertibile in quanto il Giudice non solo ha accolto la richiesta dei circa 300 ricorrenti patrocinati dalla Cisl FP  di considerare 10 minuti in entrata e 10 minuti in uscita per ogni turno svolto dal 2009 ad oggi, come effettivo orario di lavoro ma ha anche condannato l'ASUR al pagamento delle spese processuali. - affermano soddisfatti la Segretaria regionale, Paola Ticani e Luca Talevi, Segretario Generale Fp  - «L'ostinazione, non giuridicamente fondata, con le quali la Direzione Generale ASUR ma anche la Regione, affronta le problematiche del tempo di vestizione e svestizione del personale dipendente, sta portando nel tempo, sentenza dopo sentenza, ad onerose sconfitte giudiziarie.  - continuano Ticani e Talevi  - E' chiaro infatti che la posizione assunta dall'ASUR di opporsi alla richiesta dei lavoratori è del tutto errata come dimostrano decine e decine di sentenze vinte dai dipendenti ormai in tutta Italia. »   Il giudice ha riconosciuto il pagamento anche di tutti gli arretrati fino a 5 anni indietro.«  La Fp Cisl Marche, alla luce di questa importante sentenza, chiederà il riconoscimento di quanto dovuto per tutti i lavoratori , con la divisa, dell'Asur che sono quasi 8.000 su tutti i tavoli sindacali e legali. - concludono i Segretari regionali Cisl Fp -  Ora attendiamo che l'Area Vasta 3 liquidi le somme spettanti ai lavoratori che ne hanno pieno diritto e ovviamente il nostro ringraziamento va all'avv. Pantaleoni per la dedizione e la professionalità profusi.»          
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02/07/2019 Firmato l'accordo Lardini 2020-2023: @femcacislmarche c'è!
Oggi 02/07/2019 è stato firmato il contratto integrativo aziendale con la LARDINI Spa valido per il triennio 2020/2023. Questo risultato è stato possibile attraverso un percorso di virtuose relazioni industriali costruite nel tempo, con un'azienda sensibile alle istanze sindacali, del territorio e della filiera, e che ha caratterizzato il suo operato attraverso investimenti tecnologici e sul personale. Tante le novità per i dipendenti in questo contratto di secondo livello votato all'unanimità dall'assemblea dei lavoratori. Oltre 460 i lavoratori interessati, 940€ di premio, ferie solidali per gravi necessità di salute, nuovo servizio mensa di qualità, deroghe migliorative su part time e flessibilità, percorsi di inserimento del personale con stage e tirocinio con miglioramenti salariali rispetto alla normativa, implementazione dei fondi integrativi e inserimento dell'opzione welfare.
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01/07/2019 Sea Watch 3: presidio ad Ancona per l'accoglienza, la giustizia e la legalità
«Siamo con la Sea Watch3, con la sua comandante Carola Rackete e con i migranti a bordo perchè la vita umana deve venire prima di ogni altra cosa, l’accoglienza è un dovere universale di ogni popolo civile. Rimettiamo al centro l’umanità per sconfiggere odio, razzismo, intolleranza e mancato rispetto dei diritti umani. Il divieto di assicurare la salvezza viola la Costituzione ed è frutto di una interpretazione della legge sbagliata, disumana e senza scrupoli. Per questo crediamo che non si possa restare in silenzio ma che si debba agire per costruire una resistenza attiva contro una deriva sociale e razzista .» Con  queste ragioni,  lunedì 1 luglio a partire dalle ore 18 si sono ritrovati in presidio,  in Piazza del Plebiscito  ad Ancona,  i rappresentanti di  Cgil, Cisl e Uil Ancona/Marche insieme con Agesci Marche, Amad Associazione Multietnica Antirazzista Donne, Amnesty International Marche, Anolf Ancona, Anpi Marche, Articolo 1, Associazione di donne SEMAJ – Seminari Magistrali di Genere “Joice Lussu”, Associazione Terzavia, Arci Ancona. Arci Marche. Associazione Diritti al Futuro – Senigallia, Casa delle Culture Jesi, Casa delle Donne Jesi, Associazione Festa per la Libertà dei Popoli, Comitato Marche Pride, Freewoman, Gulliver, Falkatraz-laboratorio dell’autogestione, Giovani Democratici Marche, Laboratorio Sinistra Jesi, La Tenda di Abramo Falconara, Istituto Gramsci Marche, Osservatorio Diritti in genere Ancona, Ostello delle idee Jesi, Partito Democratico Marche, PCI Sezione Ancona, Possibile, PRC Marche, Rete degli studenti medi, Sinistra Italiana Marche, SNOQ Ancona-Comitato 13 febbraio, Spaziostello Onlus Jesi, Università per la pace Ancona.              
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28/06/2019 Sanità nel Maceratese: primo incontro Regione - Sindacati. Attendiamo risposte
Si è svolto ieri, giovedì 27 giugno, un primo incontro tra CGIL, CISL, UIL della provincia di Macerata e Regione e ASUR sull’assetto dei servizi sanitari e socio-sanitari nell’Area Vasta 3. L’incontro costituisce una tappa della più ampia mobilitazione che CGIL, CISL, UIL delle Marche stanno da diversi mesi portando avanti nei confronti della Regione rispetto alle esigenze e alle prospettive del sistema salute nelle Marche.   Ribadendo le motivazioni di fondo della vertenza aperta da tempo e ricordando che non può esserci valido confronto con le organizzazioni sindacali senza il pieno rispetto dei lavoratori da dimostrarsi con una pronta e positiva risoluzione della questione sulla corretta applicazione art. 86 del CCNL sanità sull’indennità di turno, come CGIL, CISL, UIL di Macerata abbiamo specificato nel dettaglio le questioni prioritarie per la sanità del nostro territorio raccolte in uno specifico documento depositato. Riteniamo imprescindibili veri interventi di potenziamento della sanità nel territorio e di integrazione socio-sanitaria. Questo significa parlare con serietà, chiarezza e programmazione trasparente delle Case della Salute, dal momento che delle tante promesse ad oggi ne è stata attivata solo una, per di più in forma non completa: sulla realizzazione delle future strutture abbiamo chiesto tempi e contenuti certi e attenzione alle richieste del territorio. Altrettanto urgente è portare a compimento l’attivazione degli Ospedali di Comunità: mancano posti letto a Recanati e Tolentino, vogliamo conoscere le vere intenzioni di Regione e ASUR in particolare rispetto all’Ospedale di Tolentino, vogliamo che l’ingresso dei medici di famiglia in tutte queste strutture sia davvero incentivato e garantito. Il territorio ha bisogno di una rete dell’emergenza-urgenza che funzioni, altrimenti i pronti soccorso ospedalieri continueranno ad essere congestionati. Sulle liste di attesa continuiamo a chiedere un utilizzo più intensivo ed efficiente delle apparecchiature diagnostiche e un incremento dell’offerta di alcune tipologie di prestazioni, favorendo il prioritario utilizzo del personale della sanità pubblica. Le Marche spendono poco, ancora troppo poco, in prevenzione, specialmente nella prevenzione per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il nostro territorio questo sottofinanziamento comporta gravi carenze di organico che rendono impossibile la necessaria attività di prevenzione nei cantieri della ricostruzione. I tecnici della prevenzione che dovrebbero occuparsene in tutta la provincia sono ad oggi solo 10! Sono necessarie e urgenti assunzioni che coprano almeno il turn over degli ultimi due anni e del prossimo triennio. Tutta la provincia ha bisogno di maggiore equilibrio territoriale nell’assistenza socio-sanitaria residenziale e domiciliare. Nell’aree interne c’è urgente bisogno di una più attenta e decisa programmazione della ricostruzione delle strutture socio-sanitarie colpite dal sisma che veda una forte regia regionale capace di fare sintesi delle esigenze locali e di garantire reale sostenibilità territoriale. Da questo punto di vista, riteniamo che la Regione non possa continuare a non attivare i tavoli territoriali previsti dal Patto per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Su tutte queste esigenze, cogliendo l’occasione di un confronto che a livello territoriale è fermo ormai da oltre due anni, abbiamo posto domande e richieste specifiche. L’incontro ha avuto carattere interlocutorio e non ha fornito al momento reali risposte. Attendiamo, pertanto, un concreto riscontro da parte di Regione e ASUR alle nostre richieste.
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28/06/2019 Welfare moda: prosegue l'informazione itinerante
 Il sistema “WELFARE MODA” è raddoppiato: a PREVIMODA si è aggiunto SANIMODA, il fondo di assistenza sanitaria integrativa per l’industria della moda, ma non tutti lo sanno!  Il Welfare integrativo per i dipendenti del settore Moda si amplia e si struttura con l’avvio di SANIMODA, ad affiancare il consolidato fondo pensionistico complementare PREVIMODA. Prosegue incessante la fase di assemblee aziendali per far conoscere le opportunità concrete, frutto delle conquiste contrattuali-sindacali. Chiunque volesse informazioni in merito ci contatti ...
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27/06/2019 Ricostruzione post- sisma, a Macerata insediato il Tavolo Tecnico per la Legalità in Prefettura
Mercoledì 26 giugno si è insediato presso la  Prefettura  di Macerata il Tavolo Tecnico, art. 35, comma 8, del D.L. 189/2016, che prevede che, presso le Prefetture dei territori dell'Italia centrale colpiti dagli eventi sismici del 2016, venga istituito un Tavolo permanente e vengano stipulati Protocolli di legalità al fine di definire in dettaglio le procedure per l'assunzione dei lavoratori edili da impegnare nella ricostruzione. «Nel corso di una serie di incontri tenutisi in Prefettura, nell'ambito della Conferenza provinciale permanente, è stato affrontato il terna della costituzione del Tavolo,  definito il provvedimento costitutivo e sono stati individuati i componenti titolari e supplenti appartenenti alle Amministrazioni del territorio, alle Associazioni datoriali di categoria ed alle Organizzazioni sindacali. - si legge in una nota della Prefettura di Macerata -  Alla riunione ha preso parte anche il dr. Piero Farabollini, Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, che ha assicurato la presenza in seno al Tavolo di un rappresentante dell'Ufficio speciale per la ricostruzione quale suo delegato.» «La costituzione del  Tavolo  permanente per la Legalità nella costruzione è sicuramente un primo passo importante. - ha commentato Jacopo Lasca, Filca Cisl Marche presente all'incontro in Prefettura -  La presenza del Commissario Straordinario per la ricostruzione è stata fondamentale. Durante l’incontro si è chiarito, una volta per tutte, che il certificato di congruità è uno strumento operativo per tutti i progetti depositati dopo il 5 agosto del 2018 e che l’ordinanza n. 78 non annulla e non sospende  questo strumento.  Nel settore edile la congruità è una pietra miliare per garantire l’applicazione del contratto nazionale dell’edilizia nei cantieri della ricostruzione e per contrastare in maniera efficace il lavoro irregolare. - ha  precisato Lasca -  Ora si apre una nuova battaglia che è quella della lotta all’abuso dello strumento del distacco di manodopera. Certamente il tavolo istituito sarà il luogo più idoneo per trovare gli strumenti necessari  e per condividere tutti i dati in possesso delle varie organizzazioni ed istituzioni per disinnescare gli abusi e per mantenere alto il livello di attenzione sugli spazi di illegalità ed infiltrazione mafiosa che il cantiere più grande di Europa inevitabilmente può generare. - conclude Lasca - Va dato atto al Prefetto Rolli di essere stata molto incisiva dando un grande segnale di impegno e di concretezza calendarizzando già il prossimo incontro per il 16 luglio.»      Nell'incontro  è stata evidenziata l'importanza dello strumento del Durc  di congruità nella lotta al lavoro sommerso ed irregolare ed è stato chiarito che, come precisa la Prefettura di Macerata : « l'Ordinanza n. 78 di attuazione delle misure dirette ad assicurare la regolarità contributiva delle imprese operanti nella ricostruzione pubblica e privata, in attuazione dell'articolo 1, comma 2, dell'ordinanza n. 41 del 2 novembre 2017, approvata previa intesa con la Cabina di coordinamento e immediatamente esecutiva, mantiene ferma l'operatività dell'Ordinanza n. 58 e pienamente in vigore gli all.2 e 3 della stessa.» E' stato anche previsto di affrontare, nell'ambito del tavolo, con il coinvolgimento della Protezione Civile, della Regione e degli Enti Locali, il tema delle soluzioni alloggiative che potranno ospitare il personale impegnato nella ricostruzione, «considerato che i commi, 4 e 5 della norma sopra citata prevedono l'obbligo per le imprese di provvedere ad una adeguata sistemazione alloggiativa dei propri dipendenti. - conclude la nota della  Prefettura - In tali strutture, che consentiranno un maggiore controllo delle presenze dei lavoratori sul territorio, dovrà essere garantita anche l'assistenza socio sanitaria.»  «E' necessario  rafforzare in maniera massiccia gli uffici ispettivi e quelli di prevenzione per la garantire la tutela dei lavoratori su salute e sicurezza - ha sottolineato Rocco Gravina Responsabile dell'Area sindacale territoriale di  Tolentino - Camerino a margine dell'incontro - Siamo assolutamente consapevoli che la previsione di un arrivo massiccio di  aziende da fuori regione pone la necessità di  accogliere diverse centinaia di lavoratori.  Ribadiamo  con forza che vanno  pensati campi  base  adeguati con  alloggi necessari, prevedendo  anche  una seria copertura sanitaria con presidi sanitari sul territorio. - rilancia Gravina - Non possiamo non evidenziare  che, purtroppo,   ai residenti che sono rientrati in questi territori, già oggi,non si riescono a garantire  servizi sanitari adeguati. Vanno incrementati  da subito i servizi essenziali per garantire il diritto alla salute, vanno date risposte immediate impegnando risorse straordinarie, come è previsto anche dalla Costituzione»   
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