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01/10/2018 Programmi dell'accesso delle Marche: Le voci del territorio dal terremoto alla rigenerazione
CORECOM Marche, Programmi dell'accesso. Le voci del territorio dal terremoto alla rigenerazione  DAL MINUTO 10.12
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27/09/2018 Quadrilatero,vertenza Astaldi: sciopero e manifestazione con blocco della SS76
«A distanza di oltre tre mesi dall’apertura della procedura di mobilità non si vedono sbocchi ne prospettive concrete sulla vertenza Astaldi.» scrivono in una nota  Feneal-Uil Filca-Cisl Fillea-Cgil.  Nell’ultimo incontro con la Regione di giovedì 20 settembre scorso, l’azienda ha confermato gli esuberi e, ad oggi, i cantieri sono fermi da due mesi e le lavorazioni sono al palo.  «E' forte la preoccupazione per la situazione che si è venuta a determinare; non solo per i destini individuali di quei lavoratori coinvolti nella procedura di licenziamento collettivo ma per l’opera tutta. - proseguono Feneal-Uil Filca-Cisl Fillea-Cgil - Dal nostro punto di vista ci sono tutte le premesse perchè un territorio già ampiamente martoriato dalla crisi si trovi di fronte l’ennesima incompiuta. Questo è assolutamente inaccettabile sopratutto perchè in parte dipende dalla mancata destinazione di risorse già stanziate. Ad oggi, dopo impegni assunti da tutte le forze politiche (sindaco-parlamentari locali) e dopo tutte le forme di pressione esercitate, non si è ancora riunito il CIPE che avrebbe dovuto deliberare le risorse già allocate ed avrebbe così consentito all’azienda di andare avanti con le lavorazioni. In un quadro dove ciascuno ha proprie pesanti responsabilità a pagare in questa crisi saranno i lavoratori e la cittadinanza tutta. Il 17 ottobre è l’ultimo giorno disponibile per evitare un finale che ormai sembra scritto nell’indifferenza e nell’inerzia della politica. - concludono  - Ed è per questo che oggi, 27 settembre, all’interno delle 8 ore di sciopero delle maestranze, al fine di sensibilizzare tutto il territorio fabrianese al problema, fermeremo per qualche ora il traffico sulla statale 76.  Una protesta forte e visibile per cercare delle risposte e perchè non ci arrendiamo all’idea che lavoratori e territorio siano abbandonati a se stessi nel declino e nel silenzio della politica .»  
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27/09/2018 Wellness #Kepass: concluso il progetto per accrescere le competenze professionali nel settore del benessere. Coinvolti 6 istituti marchigiani e 153 studenti e giovani neo qualificati
Venerdì 28 settembre, alle ore 9.45, si terrà presso l'Auditorium dell'IIS Podesti - Calzecchi Onesti di Ancona (Strada di Passo Varano, 17) il seminario di disseminazione finale di Wellness #Kepass, progetto nato nell'ambito del programma Erasmus+ per accrescere le competenze professionali dei giovani nel settore del benessere. Il progetto, promosso dalla Regione Marche con il partenariato nazionale di Ial Marche in qualità di coordinatore tecnico, ha visto la partecipazione di 6 Istituti di istruzione Superiore della nostra regione, Cisl Marche, Confcommercio Marche Centrali, CNA Marche, Camera di Commercio di Ancona e PMI, mentre il partenariato estero ha contato la partecipazione di 33 organismi – tra organizzazioni di ricezione e piccole aziende ospitanti – localizzati in 5 differenti paesi europei. Sono 153 i ragazzi coinvolti nei programmi di mobilità transnazionale comprendenti: preparazione linguistica, viaggio, vitto alloggio, tutoraggio in loco e inserimento aziendale in Spagna, Portogallo, Francia, Regno Unito e Malta. Di questi, 80 sono studenti provenienti da IPSIA Benelli di Pesaro, Ist. Omnicomprensivo Montefeltro Sassocorvaro, IIS Podesti – Calzecchi Onesti di Ancona, IPSIA Guastaferro di S. Benedetto del Tronto, IPSIA O. Ricci di Fermo, IPSIA Guastaferro di S. Benedetto del Tronto, ed hanno svolto un mese di tirocinio all'estero completamente finanziato dal programma Erasmus+. Sono invece 73 i giovani neo qualificati nei percorsi di Estetista – Acconciatore, che avevano già ottenuto la relativa qualifica professionale. Questi hanno svolto un periodo di tirocinio formativo all’estero della durata di 3 mesi. I risultati attesi e raggiunti al termine del progetto hanno permesso la valorizzazione dell’Alternanza Scuola Lavoro attraverso la mobilità all’estero, la condivisione tra i tre Sistemi (IFP, aziende di settore, operatori di rete) degli approcci all’apprendimento basato sul lavoro, coerenti con l’Agenda 2020 in un contesto europeo e la diffusione della concezione dell’apprendimento per competenze. Ai lavori del seminario finale parteciperanno il prof. Vinicio Cerqueti, Dirigente Scolastico IIS Podesti – Calzecchi Onesti, la dott.sa Paola Paolinelli (Regione Marche), Norma Castro (Ial Marche), prof. Carlo Marchetti, prof.ssa Morena Canalini. Al termine saranno consegnati i certificati di partecipazione ai giovani protagonisti del progetto.
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26/09/2018 Sviluppo, Sbarra: «Rilanciare "Modello Marche" con investimenti che sostengano nuova occupazione e vocazioni produttive»
«Uno sviluppo vero ed equilibrato deve necessariamente poggiarsi sull'unità organica delle vocazioni umane e produttive. Tanto più in una regione come le Marche, che fa dell’eccellenza un tratto comune a manifattura, agroalimentare, turismo, artigianato, pesca e filiere ambientali.  Un motore straordinario, e un modello che va riscoperto e valorizzato con adeguati investimenti pubblici». Così Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl, che oggi ha concluso i lavori del Consiglio Generale della Cisl Marche.  «Spesso – ha aggiunto – quando si parla di questa regione non si riesce ad andare oltre la vuota ‘retorica del sisma’. Per rendere merito alla dignità di della comunità non servono parole, ma risorse vere che promuovano fiscalità di sviluppo, nuova occupazione, servizi per gli anziani, infrastrutture e competitività. Vuol dire muovere capitali freschi per le reti fisiche, logiche e di relazione sociale. Significa scongiurare lo spopolamento delle aree interne, rilanciare i distretti industriali e le comunità rurali, potenziare welfare e assistenza per la non autosufficienza. Nelle Marche e in tutto il Paese dobbiamo tenere insieme i fili di un cambiamento condiviso».  Entrando in temi nazionali, Sbarra ha ricordato il tavolo con il Governo sugli ammortizzatori al via il 1 ottobre, «occasione che l’Esecutivo non può perdere per dare garanzie a decine di migliaia di lavoratori in Cassa integrazione con assegni in scadenza e consolidare la rete attiva e passiva di protezione sociale».  Quanto alla Manovra, «la Cisl chiede uno scatto su occupazione e crescita: non si tratta solo di ‘dare lavoro ’, ma di riscattare le vite di milioni di persone, e con esse le condizioni delle aziende, che per il 75 per cento si rivolgono al mercato interno”. Anche per questo “la politica industriale di questo Paese va ridisegnata su binari specifici in ogni territorio.  Dobbiamo passare da Industria 4.0 a Impresa 4.0, introducendo nuovi meccanismi di fruibilità per quelle piccole aziende e quell’artigianato che vive di territorialità e dà forza al nostro sistema produttivo, specialmente nelle Marche».   
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25/09/2018 Enel: è ora di investire sul personale
I lavoratori elettrici dell’ENEL scioperano per fermare l’ennesimo riassetto organizzativo che svuota le strutture aziendali impoverendo presidio territoriale, qualità del servizio e occupazione dedicata. Lo fa senza un motivo giustificato da esigenze di competitività di sistema e/o d’impresa, lo fa dopo aver raggiunto livelli di efficienza senza eguali in campo continentale.  Le nostre non sono difese d’ufficio di una vertenza sindacale, sono la rappresentazione di una realtà sconosciuta ai più, che va resa nota e che interroga la funzione di controllo dello Stato sui servizi pubblici privatizzati e sul comportamento dei monopolisti privati.  Se assumiamo i risultati societari dello scorso anno e li compariamo con quelli delle principali società elettriche europee con le quali è possibile anche interrelare mercato si trova conferma di quanto affermiamo.  Raffrontando gli indicatori ENEL con quelli di EDF francese, forse l’azienda più grande al mondo, RWE ed E.ON tedesche e Iberdrola spagnola, emerge che ENEL svetta in testa, anche di tre volte, sia in termini di ricavi che di margine operativo lordo, ma anche di risultato operativo come di risultato netto. Non così se si guarda al numero totale dei dipendenti: ENEL ha un terzo dei dipendenti di EDF, pressoché gli stessi di RWE quasi tre volte più piccola, senz’altro inferiore a E.ON e Iberdrola se rapportata alle dimensioni d’impresa.  Non soltanto, i dipendenti dell’ENEL costano meno dei francesi e dei tedeschi, mentre i ricavi pro capite per dipendente dicono il contrario, quelli dell’ENEL raddoppiano i francesi di EDF e sono comunque nettamente superiori a tedeschi e spagnoli. Si potrebbe pensare che tanta efficienza e tante economie si traducano in investimenti e invece sono i Francesi a primeggiare e di gran lunga, con tedeschi e spagnoli che seguono in affanno.  Cos’è allora che spinge l’ENEL a comprimere ossessivamente i costi, cambiare in continuo l’organizzazione aziendale, espellere attività dirette, abbandonare know how e quindi rinunciare per sempre alle competenze con cui dare garanzie al Paese circa la sicurezza e la continuità del servizio?  Perché il Governo del Paese dovrebbe chiedere al concessionario del servizio di spingere nella direzione tratteggiata e prescelta dagli eredi dell’ex ente pubblico? Eredi che, pur di giustificare i loro mancati investimenti, profilano nuove teorie circa la tenuta e la durata nel tempo delle reti elettriche con il miracolistico risultato che, grazie a loro, la durata si sarebbe triplicata. Un quadro, come si noterà, che non può non preoccupare, da qui la nostra conclusione: è il management che si è intestato questa avventura, per obiettivi indipendenti dagli interessi del Paese e degli stessi azionisti, che, prima o poi dovranno farsi carico di un “….. serio Problema annunciato”.   Il sindacato chiede il rilancio dell’occupazione, della formazione orientata alla digitalizzazione e i riconoscimenti professionali attesi dai lavoratori.  La Segreteria Nazionale FLAEI 
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24/09/2018 "Cosa metto nel piatto?": incontro sulla corretta alimentazione al Caffè Alzheimer
Giovedì 27 settembre presso il Caffè Alzheimer si terrà un incontro dal titolo "Cosa metto nel piatto?" sulla corretta alimentazione insieme alla dottoressa nutrizionista Valentina Viola. Un’alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in salute. Un’alimentazione inadeguata, oltre a incidere sul benessere psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche. L'incontro avrà inizio alle ore 17 presso i locali della Parrocchia del Rosario, via Mameli 17, Falconara Marittima.
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24/09/2018 Quadrilatero: nuovo sciopero giovedì 27 settembre. Sit-in allo svincolo di Valtreara
Feneal Uil, Filca Cisl  e Fillea Cgil esprimono forte preoccupazione per la situazione che ad oggi si è venuta a determinare sui cantieri Quadrilatero, non solo per i destini individuali dei lavoratori, coinvolti nella procedura di licenziamento  collettivo, ma per l’opera tutta. Per queste ragioni  Feneal Uil, Filca Cisl  e Fillea Cgil proclamano  8 ore  di sciopero per la giornata del 27 settembre. La mobilitazione, che inizierà dalle ore 10,00 alle 11.30  prevede un presidio all’altezza dello svincolo Valtreara con blocco del traffico sulla statale 76. Il sit-in è promosso dai sindacati di categoria per chiedere alle istituzioni un intervento per sbloccare i finanziamenti del Cipe e per la prosecuzione dei lavori della Quadrilatero.
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24/09/2018 Sicurezza Vigili Comune di Ancona, Cisl FP: «Servono risposte concrete»
L'atto vandalico contro una automobile della Polizia Municipale di Ancona ripropone il tema della sicurezza di chi quotidianamente, operando in strada, si trova ad affrontare problemi di ordine pubblico. «I vetri di una macchina si riparano ma il grave episodio non deve far dimenticare che la pietra poteva essere scagliata contro gli agenti invece che contro il mezzo. – sostiene Luca Talevi, segretario generale Cisl Fp Marche – Come Cisl Fp chiediamo  all’amministrazione comunale un incontro urgente sulla riorganizzazione e sicurezza della polizia municipale e per tutti i dipendenti, come ad esempio le assistenti sociali, che spesso devono subire reazioni potenzialmente pericolose da parte dell'utenza. – conclude Talevi – Ricordiamo che il nuovo contratto nazionale autonomie locali fornisce gli strumenti per valorizzare il personale, per riconoscere i rischi delle singole professionalità e  per coniugare la valorizzazione del personale con le esigenze della città». Su questi temi la Cisl chiede un  incontro un urgente a Sindaco e dirigenti per una doverosa riflessione che porti a risposte concrete.
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24/09/2018 Sciopero nazionale del personale degli appalti ferroviari: presidio davanti alla Regione Marche
Le segreterie Regionali Marche di Fit Cisl, Filt Cgil, Uiltrasporti, Fast e Ugl Trasporti negli ultimi mesi hanno denunciato più volte al Gruppo FSI la profonda crisi di alcune aziende della nostra Regione e che coinvolge il settore degli appalti ferroviari. In particolare si lamentano le seguenti problematiche: - affidamento dei lotti messi a gara al massimo ribasso; - cambi continui delle imprese alle quali vengono affidati i servizi; - mancata applicazione delle clausole sociali e occupazionali in palese violazione del d lgs 50/2016 e s.m.i, e del CCNL; - esaurimento degli ammortizzatori sociali introdotti dal D.L.148/2015;  Queste le principali cause che siamo mettendo a rischio ad oggi nella nostra Regione circa 30 posti di lavoro su oltre 200 addetti che,lavorando con grande professionalità in varie società,quotidianamente garantiscono l'assistenza alla clientela con ridotta mobilità,servizi di ristorazione a bordo treno,pulizia e decoro di grandi e piccole stazioni ferroviarie delle Marche,pulizia e decoro degli immobili del Ferrotel,pulizia materiale rotabile,pulizia impianti fissi,locali e uffici.  Ad aggravare ulteriormente la situazione già deficitaria nella nostra Regione,sono sopraggiunte disposizioni da parte di RFI in merito a lavorazioni di manutenzione ai binari nella stazione centrale di Ancona,che si protrarranno per dodici mesi circa e che hanno creato un forte ed imminente calo delle attività per i lavoratori della ditta BONI Spa,che operano nell'appalto di pulizia treni a lunga percorrenza,in quanto gli stessi sono impossibilitati a svolgere il servizio.Agli stessi lavoratori oggi viene applicato un contratto di solidarietà al 55% che scadrà a fine anno e non potrà essere più rinnovabile.  Il gruppo FSI non ha ancora predisposto alcuna convocazione per discutere di tutti i problemi del settore e allo stesso tempo il Ministero del Lavoro fa orecchie da mercante rispetto alla questione degli ammortizzatori sociali.Tutto ciò rischia di produrre un serio dramma sociale nel nostro territorio e non solo,lasciando senza integrazioni salariali i lavoratori sospesi in contratto di solidarietà.  I sindacati hanno indetto per la giornata di oggi, lunedì 24 settembre, lo sciopero con presidio di fronte alla Regione Marche dalle ore 10 alle 13      
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21/09/2018 Contratto integrativo Gruppo Engineering: risposte insoddisfacenti. Al via assemblee e mobilitazione
Il 10 settembre Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali e il Coordinamento nazionale delle Rsu hanno incontrato la Direzione aziendale del Gruppo Engineering per proseguire – dopo la definizione degli accordi su “Banca ore solidale” e “Lavoro agile” – il confronto sulle richieste di parte sindacale per il rinnovo del contratto integrativo. Durante l’incontro la Direzione aziendale, nel richiamare le parole dell’Amministratore delegato di un “Contratto a costo zero”, le ha declinate  nella disponibilità a negoziare solo la ridefinizione del Coordinamento sindacale, le prestazioni sociali e quanto chiesto in tema di permessi. Dichiarando – conseguentemente – la totale indisponibilità a discutere delle richieste in materia di premio di risultato, di incremento del buono pasto, welfare, delle trasferte, del trattamento per la reperibilità e quant’altro contenuto nella piattaforma sindacale. La Delegazione sindacale ha replicato argomentando che:   1.  l’accordo integrativo attualmente in vigore risale al 2009 e da allora il Gruppo Engineering è cresciuto sia in termini di ricavi che di redditività e che – non a caso – è stato rilevato da fondi di investimento con la prospettiva nel medio periodo di rivenderlo, realizzando una lauta plusvalenza; 2.  il premio di risultato è appunto l’istituto contrattualmente previsto – e sottoscritto dalle aziende firmatarie dell’ultimo rinnovo CCNL - per redistribuire i risultati aziendali ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno contribuito fattivamente a realizzarli, a maggior ragione alla luce del fatto che il Contratto nazionale si limita a incrementare i minimi contrattuali dell’inflazione attualmente molto bassa; 3.  le richieste contenute nella piattaforma sono state attentamente ponderate dalla Delegazione sindacale e hanno un impatto complessivo inferiore ad 1 euro per ora di lavoro, costo sicuramente non eccessivo per un gruppo come Engineering.   A fronte di queste argomentazioni, la Direzione aziendale non ha mutato posizione e quindi le OO.SS. e il Coordinamento delle RSU hanno deciso di proclamare la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici del Gruppo Engineering con assemblee in tutte le sedi, da svolgersi entro il 24 settembre 2018 e con un pacchetto di 14 ore di sciopero di cui 2 (due) ore verranno effettuate martedì 25 settembre all’inizio dell’orario di lavoro con presidio innanzi all’ingresso aziendale. È altresì proclamato lo sciopero delle prestazioni straordinarie. Il Coordinamento è convocato il 26 settembre 2018 per valutare le ulteriori iniziative da intraprendere.    
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20/09/2018 Enel Distribuzione: violato l'accordo sul diritto allo sciopero
«Lo sciopero non è un reato, è un diritto sancito in Costituzione». Lo ribadiscono Flaei Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil in una nota indirizzata a Enel Distribuzione e ai lavoratori del servizio elettrico. Le tre sigle sottolineano come nel settore elettrico, in particolare nella Regione Marche, sia stato violato da Enel l’accordo sindacale del 18 febbraio 2013 sull'esercizio del diritto di sciopero nel settore elettrico, chiedendo, lo scorso 17 settembre, a personale reperibile di effettuare una riparazione definitiva in una dorsale per non incorrere in ulteriori guasti “potenziali” se avesse ceduto la linea rialimentante.   Flaei Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil ricordano le “regole di ingaggio” del personale reperibile che vuole aderire allo sciopero:  1) eliminare situazioni di pericolo a persone e/o cose; 2) assicurare la continuità del servizio; In una lettera all'azienda, i sindacati di settore specificano che il tronco guasto fosse già stato messo in sicurezza e non fossero presenti clienti disalimentati, pertanto le motivazioni addotte da Enel – potenziale guasto della linea rialimentante causa maltempo -  non siano da ritenere sostenibili.  Infatti l'art 2.2, comma 2 parte b) dell’accordo sindacale recita che "i lavoratori reperibili interverranno anche in caso di anomalie di particolare rilevanza che richiedano un tempestivo intervento". Il significato di "particolare rilevanza" viene chiarito nella nota specificando che "ci si riferisce tipicamente alle seguenti anomalie: eventi sulla rete di trasmissione nazionale; eventi su cabine primarie (CP), quali fuori servizio di sbarre CP; eventi sulle linee MT principali, quali doppio guasto su rete MT (si verifica quando un numero elevato di clienti già rialimentato a seguito di guasto rischia di restare senza energia elettrica al verificarsi di un nuovo guasto)”.  «L’interpretazione corretta di questo principio va circoscritta a quando intervenire e non sull’obbligo di riparare in maniera definitiva l’impianto se lo stesso è in condizioni di sicurezza e tutti i clienti sono rialimentati - continuano Flaei, Filctem e Uiltec -. Quindi il reperibile che aderisce allo sciopero si adopera assicurandosi che non ci siano clienti disalimentati, e che non ci siano situazioni di pericolo a cose e/o persone dopodiché termina la sua attività "obbligatoria"».  Rivolgendosi ai lavoratori, le tre siglie invitano, nel caso in cui qualche referente aziendale sostenga che il guasto va comunque riparato, ad esigere una comunicazione per iscritto della necessità dell’intervento richiesto e a inoltrarla alle Segreterie Regionali dopo aver effettuato il lavoro. Flaei, Filctem e Uiltec considereranno tali comunicazioni come una violazione dell'accordo e procederanno a chiedere l'intervento della commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.  «Confidiamo - concludono i sindacati - nella fattiva collaborazione di tutti al fine di sostenere concretamente l’importante momento di lotta». 
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19/09/2018 Assistenza Area Vasta 2. Cisl Fp Marche: “ E’ precario un infermiere su sei e un operatore socio-sanitario su due.”
«E' precario un infermiere su sei e un operatore socio-sanitario su due» è quanto emerge da un’analisi  della Cisl Fp Marche sul personale dell’Area Vasta 2, su dati, relativi  al primo trimestre del 2018, forniti dall’ azienda in occasione delle recenti elezioni delle RSU. Sono 507,  su 3.436 dipendenti, i precari dell’area del comparto, pari al 17,2% di tutto il  personale in servizio. In particolare la  concentrazione del precariato  risulta essere nelle due figure professionali fortemente coinvolte nell’area dell’ assistenza: Infermieri e Operatori socio sanitari (Oss). Figure professionali  che in Area Vasta 2, con 1.951 operatori dei quali 429 sono precari, rappresentano il 56% del personale. Questo significa che l’84% dei precari dell’ Area Vasta 2 si concentra  su questi due profili professionali. Se per gli infermieri il precariato si attesta al 16% ( circa uno su sei) riguardando  245 lavoratori su 1531, tra gli operatori socio-sanitari , dall’analisi della Cisl Fp Marche, risulta essere precario  il 43% del personale  (184 operatori su 420).   Un dato molto pesante che, oltre alla indiscutibile condizione di incertezza che colpisce le prospettive di vita di queste persone, produce anche inevitabili difficoltà organizzative. Dalla lettura dei dati, per la Cisl Fp Marche:  «non è più rinviabile  dare avvio  alle procedure di stabilizzazione previste dalla Legge Madia e a quelle di reclutamento  a tempo indeterminato,  e soprattutto  devono costituire uno degli impegni prioritari della Direzione di Area vasta  recentemente riconfermata.»
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18/09/2018 Fit Cisl, siglato accordo per il premio di Risultato dei lavoratori del servizio accertamento imposte e riscossione coattiva di Aspes SpA a Pesaro
«Oggi pomeriggio, dopo una lunga trattativa che ha visto anche momenti di forte contrapposizione come la giornata di sciopero e la presenza di una delegazione di lavoratori al Consiglio Comunale di Pesaro, abbiamo sottoscritto l’accordo per il Premio di Risultato per i lavoratori del servizio accertamento imposte e riscossione coattiva di Aspes SpA.» afferma  con soddisfazione, Maurizio Andreolini in rappresentanza della Fit Cisl Marche.  L’accordo, valido per l’anno in corso, prevede tra l’altro la discussione entro il 30 aprile 2019 del PDR del prossimo anno, nonché la possibilità di valutare congiuntamente, nei prossimi mesi, anche l’applicazione di Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro diversi dal cimiteriale attualmente applicato.  « Un impegno importante assunto tra le parti negli incontri che si sono avvicendati- prosegue Andreolini -  è quello di discutere entro l’anno degli inquadramenti professionali in maniera tale che vengano adeguatamente riconosciute le professionalità dei singoli lavoratori.»  Soddisfatti i lavoratori, la Rappresentazna sindacale aziendale e tutta la  Cisl  per il risultato raggiunto «  ora auspichiamo che il positivo clima di confronto ottenuto possa essere mantenuto in futuro affinché il servizio accertamento imposte e riscossione coattiva di Aspes Spa possa continuare ad essere un punto di riferimento ed eccellenza per il territorio.»
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18/09/2018 Stop alle aperture domenicali, nessun danno all'occupazione. Il punto dei sindacati di categoria
L’ articolo  31  del cosiddetto Decreto Salva Italia (Decreto Monti) che anima oggi il dibattito politico sul tema aperture domenicali, contiene una norma che, scompaginando le potestà legislative attribuite dalla  Costituzione  alle Regioni dopo la riforma del 2001 (art. 117),  si è prepotentemente inserita nell’ordinamento italiano cancellando anni di confronti in tema di aperture domenicali e festive e  tutta la legislazione che legittimamente le regioni italiane avevano prodotto. «Un prepotente e maldestro colpo di spugna su cui come  organizzazioni sindacali abbiamo da sempre manifestato, senza indugi, la nostra contrarietà anche sostenendo direttamente la legge ad iniziativa popolare promossa da Confesercenti con il sostegno della Conferenza episcopale. - scrivono in una nota i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl  e Uiltucs Uil   -  Le aperture domenicali e festive indiscriminate, non costituiscono una risposta alle esigenze dei consumatori che intervistati dalle stesse associazioni datoriali ritengono sufficienti   10/12 aperture straordinarie  l’anno (indagini Cermes- Bocconi), né del  turismo italiano che di certo non gode delle aperture 365 gg l’anno  degli ipermercati di periferia. I centri storici e le aree di interesse artistico sono sede di piccoli esercizi commerciali che da sempre scelgono di aprire solo in limitati periodi dell’anno, come il Natale .» Secondo i sindacati : «Nemmeno l’occupazione della grande distribuzione beneficia delle aperture “no limits” perché i consumi, fortemente ridotti da oltre 10 anni di crisi economica, si sono solo distribuiti diversamente nell’arco della settimana, senza determinare concreti incrementi di fatturato. La forza lavoro a termine, concentrata nei fine settimana, da tempo è stata eliminata, falciata da una poderosa contrazione dei fatturati che ancora morde gli operatori del settore, traducendosi in maggiori carichi di lavoro  per i lavoratori  a tempo indeterminato. - proseguono  -  Ma se l’abrogazione dell’articolo che ha dato i natali alle  apertura “no stop”,  domeniche e feste incluse, dopo una sperimentazione più che fallimentare, risulta essere  un atto dovuto e scontato, l’idea delle aperture a scacchiera per garantire comunque  “un servizio” ai consumatori é fuorviante e concettualmente errata. Il rischio è infatti quello di considerare    l’acquisto di beni di consumo, perfettamente differibili alla giornata di sabato, come un  servizio  minimo essenziale.   L’individuazione di limiti massimi disciplinati da un decreto legislativo e rimodulati dalla legislazione regionale è sicuramente la via da percorrere - rilanciano Filcams Cgil, Fisascat Cisl  e Uiltucs Uil Marche - ma la riforma degli orari commerciali non può prescindere dal coinvolgimento preventivo delle associazioni sindacali, protagoniste della stagione dei confronti normati dalle stesse leggi regionali.»   «Fare presto e bene» è  l’invito che Filcams Cgil, Fisascat Cisl  e Uiltucs Uil rivolgono a tutte le forze politiche protagoniste in Parlamento, agli imprenditori ed alle associazioni datoriali «chiediamo invece di astenersi da inutili strumentalizzazioni sulla perdita dei posti di lavoro che è di certo un problema concreto e scottante, ma legato più generalmente al settore che segna andamenti negativi anche in costanza di aperture no stop.»
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18/09/2018 Riduzione insegnanti al Bignamini di Falconara. Sindacati:“No a rimpalli di responsabilità"
  I sindacati della Scuola delle Marche, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal, seguono da vicino con preoccupazione la vicenda dell’ Istituto Bignamini di Falconara Fondazione Don Gnocchi, che ha visto, già da questo anno scolastico, la riduzione degli insegnanti per il sostegno degli alunni diversamente abili e che rischia di non vedere rinnovata la consueta convenzione fra Ufficio Scolastico Provinciale e Istituto  «Abbiamo  chiesto incontri urgenti ai soggetti istituzionali a vario titolo coinvolti, dall'Ufficio scolastico Regionale alla Fondazione Bignamini, oltre al Dirigente Scolastico,  alla Regione Marche, all’Amministrazione Comunale di Falconara e al Garante dei Minori - affermano le Segretarie Generali Regionale di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal -  affinché si faccia velocemente chiarezza su una questione così delicata, evitando sterili ed inopportuni rimpalli di responsabilità, nell’interesse degli alunni e delle loro famiglie che hanno il diritto di veder garantiti adeguati livelli di istruzione e assistenza. Se nei prossimi giorni non dovessero giungere risposte soddisfacenti -  concludono -  con il supporto delle proprie segreterie nazionali, porteremo  il caso ai tavoli dei Ministeri competenti.»      
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15/09/2018 Calzatura: Cessano aziende storiche, urge politiche di filiera, “made in”, ammortizzatori sociali.
Il distretto Fermano-Maceratese ha da sempre sopperito da solo alle esigenze del mercato e della clientela, con la propria capacità di adattamento e di inventiva, grazie ad imprenditori ed artigiani, lavoratrici e lavoratori noti per la propria artigianalità e disponibilità. Temiamo che il 2018 ed il 2019 ci mettano difronte ai limiti di un distretto (soprattutto nel territorio Fermano) che ha bisogno di evolversi come “soggetto”, un'evoluzione fatta di visione imprenditoriale, ruolo della politica, apporto degli attori sociali tra i quali ovviamente anche il sindacato.   «È da un po che sta suonando un campanello d'allarme, il problema vero è che non ci sono mai state politiche attive. O meglio, sono rimaste solo sulla carta». È questo uno dei gridi d'allarme, una delle richieste reali che la Femca Cisl Marche pone all'attenzione della politica Marchigiana e Nazionale. «Stanno iniziando a precipitare contesti produttivi che, sino a ieri, erano di altissima qualità. Anche diverse aziende che producono calzature di fascia alta stanno accusando dei colpi terribili. In un contesto così cupo, si aggiunge un altro dramma, l'esaurimento degli ammortizzatori sociali: «questa è un'ulteriore mazzata per le aziende che volevano cercare quanto meno di riorganizzarsi, oltre che per i lavoratori che non hanno più una copertura adeguata». A dimostrazione che riforme sul lavoro fatte a colpi di maggioranza, senza il coinvolgimento delle OO.SS. si dimostrano anacronistiche poiché decontestualizzate dalla vera realtà produttiva. Si auspica un ripristino del contratto di solidarietà alla sua vera natura di ammortizzatore sociale alternativo ai licenziamenti, strumento che se ben usato ha permesso di evitare numerosissime chiusure aziendali, grazie ad una riorganizzazione sia della cultura imprenditoriale d'impresa sia dei diretti dipendenti, frutto di un lavoro sinergico tra azienda ed organizzazione sindacale. Né va dimenticata la questione dell'indotto: «quando chiude una grande azienda, c'è un universo di terzisti che da mesi stanno già vivendo delle difficoltà». A dimostrazione dell'urgenza di politiche di filiera ancora in uno stato troppo embrionale rispetto al ritmo tambureggiante di una crisi che avanza sul nostro contesto produttivo. «Infine, ci sono alcune aziende che stanno giocando sulle spalle dei lavoratori: portando il lavoro fuori Italia, passando attraverso chiusure, per poi riaprire sotto forma di attività commerciali». Su questo la Femca Cisl Marche sta facendo quanto possibile, anche ribadendo il proprio impegno su tutte le sedi istituzionali, affinché si difenda il lavoro. Siamo in un'area quasi esclusivamente monosettoriale, il lavoro va difeso, e per farle urge tutelare le aziende che decidono di lavorare in loco, legittimandole ad usare un “Made in” che realmente rappresenti la tutela del consumatore, troppe volte ingannato da un “made in italy” non sempre garanzia di 100% fatto in Italia.  
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14/09/2018 Quadrilatero: mobilitazione dei lavoratori per chiedere l'immediata convocazione del CIPE
A seguito dell’incontro di lunedì 10 u.s. con la società Astaldi, azienda esecutrice dei lavori del raddoppio della SS76 e della Pedemontana delle Marche, nel quale sono stati confermati i 59 esuberi (su 147 occupati) annunciati a giugno con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, le scriventi organizzazioni sindacali manifestano tutta la loro contrarietà verso questa riconfermata volontà dell’azienda, ma allo stesso tempo denunciano ancora una volta i ritardi sull’iter d’approvazione dei finanziamenti da parte del CIPE del terzo/quarto lotto della Pedemontana delle Marche e la perizia 6 del lotto 1.1. La loro approvazione in tempi rapidi, all’interno della fase istituzionale di discussione con la Regione sulla procedura di licenziamento collettivo, porterebbe a scongiurare i licenziamenti a partire dal 4 ottobre, termine ultimo per l’inizio della consegna delle lettere ai 59 lavoratori dichiarati esubero. Pertanto, dopo l’assemblea dei lavoratori di martedì 11 settembre, le scriventi organizzazioni sindacali hanno proclamato una giornata di mobilitazione per venerdì 14 settembre p.v. con presidio davanti al Comune di Fabriano, in Piazzale 26 settembre 1997, a partire dalle ore 9.00, con l’intento di chiedere azioni forti al Sindaco Santarelli e ai parlamentari del territorio  per la  convocazione immediata del CIPE.  Da tempo i vari attori istituzionali da noi incontrati o contattati ,dopo l’apertura della procedura di licenziamenti collettivi (Regione, Comune di Fabriano e parlamentari locali) hanno annunciato e quindi rassicurato le maestranze e il territorio su uno sblocco immediato dei finanziamenti da parte del CIPE, come peraltro, hanno fatto Anas e Quadrilatero anche in un recente incontro con le OO.SS. Ad oggi, purtroppo non vi sono date sulla convocazione del CIPE e non è dato sapere se l’approvazione della Variante 6 e del terzo/quarto lotto della Pedemontana della marche saranno inserite all’ordine del giorno. Reputiamo, pertanto, incredibile ricorrere ad una riduzione del personale quando ci sono ancora oltre 174 milioni di euro di lavorazioni da eseguire, diversi chilometri di strada e svariate gallerie da consegnare e dunque chiediamo “atti concreti” ciascuno per la propria parte e competenza, per sbloccare questa situazione di impasse istituzionale ed amministrativa, ed evitare così il licenziamento di 59 lavoratori.  Ci adopereremo fino all’ultimo gg utile per scongiurare questa eventualità  e faremo tutte le azioni necessarie per contrastare una riduzione del personale che, mette ancora di più a rischio incompiuta un territorio già martoriato dalla crisi.   FABRIANO 14/09/2018     P.le Segreterie Prov.li Feneal-Uil Filca-Cisl Fillea-Cgil (Andrea Casini – Luca Tassi – Daniele Boccetti)    
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14/09/2018 Sanità Bene Comune: Tgr Marche 13 09 18
Il servizio del Tgr Marche su "Sanità Bene Comune", l'indagine condotta da Cgil Cisl e Uil sullo stato di salute del sistema sanitario delle Marche
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13/09/2018 Cgil Cisl Uil - Sanità bene comune: i cittadini marchigiani chiedono meno diseguaglianze e servizi più efficaci
Si è appena conclusa “Sanità bene comune”, l’indagine lanciata da CGIL, CISL E UIL Marche per conoscere e approfondire la valutazione dei cittadini sul sistema sanitario pubblico, sul ricorso alle prestazioni sanitarie private e sulla spesa che sostengono per la propria salute.  L’indagine è stata avviata nel mese di aprile 2018 attraverso la compilazione di questionari anonimi distribuiti nei luoghi di lavoro, nelle sedi sindacali, nei luoghi di aggregazione e online attraverso i siti di CGIL, CISL E UIL. Con il questionario si è voluto sondare la percezione dei cittadini marchigiani sul Servizio Sanitario Regionale, anche in relazione alle loro condizioni economiche e al ricorso ai servizi privati.  Sono 3.360 le persone che, da tutta la Regione, alla data del 31 agosto, hanno partecipato all’indagine: dalle loro risposte emerge un quadro complessivamente buono dello stato di salute dei cittadini marchigiani, ma si evidenzia anche un quadro di crescente diseguaglianza nel ricorso ai servizi sanitari sulla base delle differenze territoriali e di reddito.  Il 60,2% degli intervistati sostiene una spesa per prestazioni sanitarie private compresa tra 200 e 1.000 euro e il 20,8% tra 1.000 e 2.500 euro. La spesa per la salute delle famiglie marchigiane è inferiore al dato nazionale e in diminuzione rispetto al 2016. In particolare, a ridurre la spesa sanitaria sono state proprio le famiglie collocate nelle fasce reddituali più basse, a conferma di quanto emerso nel VII Rapporto RBM-Censis, che stima in 12,2 milioni gli italiani che nel 2016 hanno rinunciato o rinviato per ragioni economiche una prestazione sanitaria: oltre la metà degli intervistati che nell’ultimo anno ha ridotto la spesa per la sanità, lo ha fatto per motivi economici.  Parallelamente, l’85,6% degli intervistati ha dichiarato di aver fatto ricorso a prestazioni sanitarie private nell’ultimo anno, con picchi nelle province di Pesaro - Urbino e Macerata. Tra le ragioni del ricorso al privato vi è soprattutto la possibilità di ridurre i tempi di attesa (38,6% delle risposte), tema dal quale arriva il giudizio più critico nei confronti del sistema pubblico, bocciato da 9 intervistati su 10 proprio per la lunghezza delle liste di attesa. Valutazioni negative anche su ticket e accessibilità dei servizi, ritenuti non adeguati rispettivamente dal 58,3% e dal 47,1% del campione.  La sanità pubblica è ritenuta sufficiente, seppur con aree di criticità concentrate in alcuni distretti sanitari, per quanto riguarda gli orari di apertura dei servizi, l’assistenza domiciliare, il sistema di emergenza – urgenza, le residenze protette e le Rsa, la chiarezza delle informazioni e le case della salute, mentre ottengono una buona valutazione il rapporto tra operatori e cittadini, i servizi ambulatoriali specialistici, l’accoglienza, gli ospedali, gli standard igienici, l’efficacia delle prestazioni ricevute e l’attività dei medici di famiglia.  I cittadini intervistati hanno inoltre espresso l’esigenza di fermare i tagli al fondo sanitario, evidenziando la consapevolezza dell’insufficienza del finanziamento nazionale, anche in ottica di un riequilibrio delle disparità di accesso ai servizi su base territoriale.  I risultati dell’indagine, utili per supportare la vertenza sulla sanità e il confronto con la Regione sul nuovo Piano Sanitario, saranno portati all’attenzione delle Istituzione regionali preposte alla programmazione delle politiche sanitarie e alla gestione dei servizi.  Tra le priorità emerse, per CGIL CISL UIL Marche, c’è l’esigenza di potenziare i servizi territoriali e di integrazione socio-sanitaria rispetto ai bisogni dei cittadini, specie quelli più fragili. Una maggiore offerta di assistenza domiciliare, tuttora inadeguata, potrebbe contribuire a migliorare la presa in carico dei pazienti dopo il ricovero oltre alla necessaria compensazione della trasformazione dei piccoli ospedali in strutture territoriali, con ulteriori importanti investimenti sulla rete dell’emergenza sanitaria, a partire da un significativo potenziamento delle Potes e della dotazione di Mezzi di Soccorso Avanzato.  Per CGIL CISL UIL Marche la riorganizzazione del sistema di cure primarie e intermedie va sostanziata dalla strutturazione effettiva degli Ospedali di Comunità e accompagnata da un concreto sviluppo delle Case della Salute. È inoltre necessario potenziare il sistema della prevenzione, che peraltro rappresentava uno dei pilastri della riforma sanitaria di quarant’anni fa, con particolare attenzione alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
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11/09/2018 Quando i regolamenti comunali di contrasto al gioco d’azzardo?
La Cisl di Fano plaude alla coraggiosa scelta delle Acli provinciali di non prevedere l’installazione di slot machine nei propri circoli e addirittura di rimuoverle dove sono presenti: è una decisione cha finalmente spezza in questo territorio la piaga silenziosa e devastante del gioco d’azzardo.  I dati del gioco d’azzardo a livello provinciali descrivono un fenomeno drammatico sia per diffusione territoriale che per le ingenti risorse sperperate. I numeri parlano chiaro: persone e interi nuclei familiari finiscono nella povertà a causa del gioco d’azzardo.  Occorre in tale direzione una scelta coraggiosa dei sindaci che adottino regolamenti di contrasto del gioco d’azzardo prevedendo tre aspetti molto semplici:  Prevedere fasce orarie nelle quali sia vietato giocare alle slot, le cosiddette fasce sensibili  Definire le distanze minime dai luoghi sensibili Vietare tutte le forme di pubblicità che inducono al gioco (dalle famose fotocopie delle vincite esposte nelle vetrine degli esercizi commerciali, alle insegne luminose) Sono passati quattro mesi dall’avvio di una discussione nell'Ambito territoriale 6 e 7 con i sindaci dei Comuni, ma ad oggi non è stata nè discussa una bozza di regolamento omogeneo per tutti i sindaci, né tantomeno ci sono stati tavoli di confronto.  Tutto tace: abbiano i sindaci il coraggio di rompere questo vizio del gioco d’azzardo intervenendo da subito con l’adozione di regolamenti di contrasto. Suggeriamo a tutti i sindaci di confrontarsi con il sindaco di Bergamo che coraggiosamente ha sfidato le lobby del gioco d’azzardo.  Forza sindaci: la Cisl vi sostiene    Giovanni Giovanelli Responsabile Cisl di Fano
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11/09/2018 Rilassamento frazionato di Jacobson al Caffè Alzheimer
Giovedì 13 settembre riprendono le attività del Caffè Alzheimer di Falconara Marittima con un incontro sulle “Tecniche di rilassamento e tecniche di Mindfulness per i caregivers (rilassamento frazionato di Jacobson)” condotto dalla Dott.ssa Maria Velia Giulietti. Durante l'incontro saranno allestite attività ricreative per i pazienti. L'appuntamento è alle ore 17 presso i locali della Parrocchia del Rosario, via Mameli 17, Falconara Marittima.
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06/09/2018 Ancora morti sul lavoro: i sindacati delle costruzioni denunciano
È notizia di ieri di ennesimi incidenti sul lavoro, uno avvenuto in un cantiere a Ripatransone che ha causato la morte di un lavoratore che stava eseguendo lavori di manutenzione di un tetto;  l’altro incidente invece avvenuto presso un cantiere di Porto San Giorgio ha causato l’amputazione delle dita di una mano ad un lavoratore.  Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl di Ascoli Piceno e Fermo, unitariamente, da sempre si battono per la tutela dei lavoratori, del lavoro sicuro e regolare in ogni  settore e sopratutto nell’edilizia, categoria da sempre caratterizzata da una alta incidenza di infortuni. Le Organizzazioni Sindacali dell’edilizia da tempo sollecitano l'attuazione del DLGS 81/2008 con  l’intensificazione dei controlli e l’aumento delle sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro e il contrasto al lavoro irregolare moltiplicatore di incidenti e di infortuni mortali. La sicurezza sul lavoro deve essere considerata dalle imprese un investimento e non un costo, un prerequisito e non una variabile dell’organizzazione del lavoro. Pertanto l’obiettivo è che i lavoratori dopo una giornata di lavoro ritornino alla loro case tra gli affetti delle loro famiglie. Per queste ragioni Feneal, Filca e Fillea rivendicano l’applicazione del CCNL edile a tutti i lavoratori impiegati in cantiere con l’obiettivo di assicurare una adeguata formazione fatta dagli Enti Bilaterali dell’edilizia e rivendicano uguali diritti e uguali prestazioni, una efficace lotta alla corruzione, all’illegalità e al dumping contrattuale che sono foriere di mancate applicazioni delle norme legislative e contrattuali. Per questo motivo le categorie dell'edilizia di Cgil, Cisl e Uil provinciali stanno lavorando insieme agli Enti Bilaterali per rafforzare il sistema di prevenzione e sicurezza sul lavoro, anche attraverso il  fondamentale ruolo degli RLST, che auspichiamo possa avere in futuro sempre maggior efficacia ai fini del rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro nella quotidianità del cantiere. Inoltre va ricordato che il ns. territorio è interessato dai lavori di ricostruzione post sisma e questo implica la necessità di controlli in materia di legalità e sicurezza più efficienti e per questo i sindacati delle costruzioni ritengono l’introduzione del DURC per congruità, per il quale si sono battuti, uno strumento idoneo per contrastare i fenomeni di irregolarità e di lavoro nero che rappresentano una minaccia costante per la sicurezza dei lavorati sui luoghi di lavoro. La sicurezza sul lavoro e la lotta agli infortuni non è solo un problema sindacale, ma sociale, politico e istituzionale perché misura il tasso di rispetto che una società ha nei confronti di chi suda salario. Di lavoro si deve vivere, non morire. Mentre gli organi competenti faranno le indagini dovute e stabiliranno la dinamica, le cause e le responsabilità di ciò che è avvenuto, le segreterie territoriali di Fillea Feneal e Filca si stringono al dolore della famiglia dell'operaio, vittima dell'incidente.
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06/09/2018 Cisl Scuola: terza giornata nazionale Rsu e Delegati. Gli appuntamenti nelle Marche
Nelle date del 7, 12, 13 e 14 settembre si terrà la terza giornata nazionale degli Rsu e dei Delegati della Cisl Scuola - Cisl Fsur (Federazione Scuola Università e Ricerca). Quattro appuntamenti che coinvolgeranno tutte le province delle Marche, a partire da domani, venerdì 7 settembre, con l'iniziativa di Jesi che si terrà a partire dalle ore 9.30 presso l'Hotel Federico II (Via Ancona 100). Mercoled 12 settembre si riuniranno Rsu e Delegati della provincia di Macerata, sempre alle 9.30, all'Hotel Anton di Recanati, località Fontenoce. Il giorno successivo Villa Piccinetti (località San Biagio 49, Roncosambaccio, Fano) ospiterà Rsu e Delegati della provincia di Pesaro - Urbino. Ultimo incontro venerdì 14 settembre a Grottammare, presso Valentino Resort (Via Dante Alighieri 99), ore 9.30.    
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04/09/2018 Ospedale di Senigallia. Cgil Cisl Uil: "Fatti passi importanti, il confronto continua"
  L' Ospedale di Senigallia al centro dell'incontro tra CGIL, CISL e UIL  di Senigallia, i relativi sindacati dei pensionati, i rappresentanti del Comune di Senigallia  e i vertici della sanità regionale e di Area Vasta 2, che e si è svolto nei giorni scorsi.    Nel confronto  che si è sviluppato negli ultimi mesi, a seguito di alcune criticità relative all’Ospedale di Senigallia,  sono emerse le forti preoccupazioni che aleggiano tra la cittadinanza. In particolare  per il rischio chiusura dell'UTIC di cardiologia; per la mancanza della risonanza magnetica e di una nuova TAC al pronto soccorso; per il ridimensionamento, nel periodo estivo,  del reparto Dialisi; per le lunghe liste di attesa; per la  mancanza di un organico adeguato nel reparto di Gastroenterologia; per il  pensionamento nei mesi prossimi di alcuni medici e per il mancato avvio delle case della salute.   «Oggi nell’Ospedale di Senigallia ci sono delle eccellenza delle quali noi tutti possiamo aver fiducia e di cui ne abbiamo chiesto la conferma . - riportano i sindacati -  Nel confronto è stata fatta chiarezza  su alcuni interventi fatti o in fase di realizzazione.  A partire  dall'assegnazione dell’UTIC di Cardiologia, si è  ritornati all’idea iniziale,  che  come organizzazioni sindacali avevamo fortemente sollecitato, che vede l’assegnazione unica nell’Area vasta con posti letto previsti in tutti e tre gli ospedali (Fabriano, Jesi e Senigallia). Quindi l’Unità Complessa di Cardiologia è stata equiparata allo steso livello degli Ospedali di Jesi e Fabriano con un'attività operativa H24. - proseguono  - Per l'Unità Complessa di Gastroenterologia, ci hanno confermato che  è stato bandito un concorso per due medici che verranno assunti a tempo indeterminato. Nel frattempo per chi avesse necessità di essere ricoverato, si utilizzeranno i posti letto del presidio ospedaliero.   Finalmente sarà inaugurata a breve  la nuova  Risonanza Magnetica ed hanno programmato l'acquisto di due nuove TAC, una per il pronto soccorso e l'altra per la radiologia.  Attivato il Day Surgery per il reparto di Otorinolaringoiatra. Assegnati altri n. 20 posti letto  per malati di demenza e alzeheimer all'Opera Pia Mastai Ferretti e nei nuovi padiglioni dell’ ex Irab, collegati con la struttura ospedaliera, sono istituiti altri 20  posti dedicati alle  cure intermedie per anziani. Prima e per ora, l’unica esperienza a livello regionale.»   E'stato avviato il confronto, nell'occasione, anche per la nuova ricollocazione del Laboratori Analisi. «Auspichiamo il ripristino della Cucina interna all’Ospedale perchè siamo convinti che  porterà ad un risparmio economico ed una maggiore qualità del servizio. - rilanciano i sindacati  - Restano comunque ancora delle criticità che obbligano il prosieguo del confronto in particolare sulle liste di attesa, ed un monitoraggio continuo sia sulla realizzazione degli impegni presi che  per verificare la tempestiva emissione dei bandi di concorso per il rinnovo dei primari in pensionamento  per gli anni 2019/2020.  -   concludono Cgil Cisl Uil-  Certo è che rispetto alla precedente situazione sono stati  fatti  importanti  passi in avanti, anche grazie all' impegno ed alle sollecitazioni continue  che abbiamo fatto nei confronti   dell’amministrazione comunale,  del presidente della commissione sanità regionale e del direttore  dell’Area vasta 2.  Ora  auspichiamo il proseguo del confronto per continuare a monitorare la situazione e  il contributo e coinvolgimento  degli operatori dell’ospedale e dei loro rappresentanti .»      
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03/09/2018 Io Sono Originale: il progetto anti contraffazione arriva ad Ancona
Oggi, lunedì 3 settembre,  ad Ancona ultima tappa del Road Show “Io Sono Originale”, iniziativa promossa dal Ministero dello Sviluppo economico, Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – UIBM, e realizzata in collaborazione con le Associazioni dei Consumatori*.“Io Sono Originale” sta girando l’Italia, dal nord al sud del Paese, con un road show, per informare e sensibilizzare i cittadini sulla contraffazione e sulla tutela della proprietà industriale. La tappa di Ancona, organizzata da Adiconsum Marche, presso il Centro Commerciale Conero in Via Scataglini 6, dalle ore 11 alle ore 20, dove è  allestito un desk per fornire informazioni sulla contraffazione e distribuire i materiali del progetto “Io sono originale”.Per informazioni: Adiconsum Marche Via Ragnini, 4 tel 0712832101 mail: marche@adiconsum.it. *ACU, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Asso-consum, Assoutenti, Altroconsumo, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, Utenti Radio Televisivi
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01/09/2018 Ex Cementificio Sacci: raggiunto accordo per 47 dipendenti. Ora si provveda al monitoraggio e riqualificazione del sito
Finalmente, dopo due anni dall’interruzione dei rapporti di lavoro di tutte le maestranze del cementifico di Castelraimondo - Gagliole, è stata chiusa la vertenza sindacale relativa alla procedura dei licenziamenti collettivi. Fillea CGIL e  Filca CISL assistite dai Legali Pettinari e Pantaleoni, hanno tutelato 47 dei 71 ex dipendenti. Di questi 47, nel tempo, circa il 90% si sono ricollocati, a dimostrazione delle competenze e delle capacità professionale dei lavoratori. Il restante 10% ha maturato il requisito pensionistico o è vicino al suo traguardo. Nell’accordo raggiunto, che prevede un congruo indennizzo economico (15 mensilità), è stata esclusa la transazione relativa agli ultimi due mesi (agosto e settembre 2015) per i quali non è stata riconosciuta la Cassa Integrazione Straordinaria. A breve verrà richiesto un incontro all’attuale proprietà per definire il riconoscimento delle differenze contributive e retributive di agosto e settembre 2015. Infine nell’ottica della tutela della salute dei lavoratori nell’accordo rimane la possibilità per gli ex dipendenti di agire nei confronti dell’azienda nel caso si manifestino malattie professionali riconducibili all’attività svolta presso il cementificio. D’altra parte si sottolinea la preoccupazione per lo stato di abbandono dell’area industriale dell’ex cementificio, anche alla luce del rigetto da parte della Regione dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Si richiede l’istituzione immediata da parte della Regione Marche di una Conferenza dei servizi in cui siano presenti, oltre alla Organizzazioni Sindacali e la Regione, l’ARPAM, l’attuale proprietà del cementificio, la Provincia di Macerata e i comuni di Casteraimondo e Gagliole. Sarà così possibile comprendere lo stato dell’arte in termini sia ambientali che produttivi.  Si ritiene opportuno intervenire immediatamente per mettere in sicurezza l’area  tramite l’azione dell’ARPAM alla quale si dovrebbe anche dare mandato per un costante controllo e monitoraggio. Infine, anche alla luce della firma del documento “VERSO IL PATTO PER LA RICOSTRUZIONE E LO SVILUPPO”, si ritiene non più rinviabile l’inizio di una discussione per una futura riqualificazione dell’area dell’ex cementificio per una rigenerazione della comunità locale. Sono previsti per la Regione Marche una dotazione complessiva di oltre 9 miliardi di euro tra risorse stanziate dal governo nazionale, comunitari e di risorse aggiuntive sui fondi strutturali (FESR e FEASR). In un’area così colpita dagli eventi sismici potrebbe essere un’opportunità per trasformare un’importante storia industriale del territorio in una nuova opportunità produttiva e sociale  
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30/08/2018 Cgil Cisl Uil Marche:"Piano periferie: ripristinare subito le risorse per riqualificare periferie e aree degradate delle città. Sostegno all'iniziativa dei sindaci e delle comunità"
Le Segreterie regionali di CGIL CISL UIL esprimono una profonda preoccupazione per l’emendamento al Decreto Milleproroghe, votato al Senato il 6 agosto scorso, che ha bloccato il finanziamento degli interventi per la riqualificazione delle periferie e delle aree degradate delle città, differendo fino al 2020 l’efficacia delle convenzioni firmate dallo Stato a dicembre scorso.   Tale scelta avrà pesanti ripercussioni nelle Marche in quanto bloccherà finanziamenti statali per oltre 50 milioni di euro, mettendo in discussione importanti progetti di riqualificazione urbana che i Comuni di Ancona, Pesaro, Macerata, Fermo e Urbino hanno già messo in cantiere e parzialmente contrattualizzato e il cui valore complessivo supera i 70 milioni di euro.     Occorre sottolineare che gli interventi di rigenerazione urbana e di contrasto al degrado delle città costituiscono azioni concrete di miglioramento della qualità della vita nelle città e rappresentano importanti occasioni occupazionali e di sviluppo locale.    Ritengono altresì fondamentale però aprire una discussione ampia e un confronto  approfondito su tutto il complesso di opere pubbliche necessarie ai territori marchigiani, dagli interventi di ricostruzione nelle aree colpite dal sisma alle importanti opere di edilizia ospedaliera e scolastica, alle fondamentali opere infrastrutturali viarie, alle opere di messa in sicurezza del territorio, in un percorso di trasparenza e di partecipazione, che veda protagoniste le forze sociali e le comunità interessate, attraverso azioni di contrattazione territoriale inclusiva e di anticipo.   Particolarmente significativi sono poi i temi della legalità, della qualità del lavoro e della trasparenza negli appalti di lavori e servizi pubblici: la tutela del lavoro regolare e sicuro e della concorrenza leale tra le imprese sono obiettivi prioritari da condividere al più presto attraverso la sottoscrizione di protocolli sugli appalti a partire dal protocollo in discussione da tempo con la Giunta regionale, rafforzando le norme contenute nel nuovo codice degli appalti che non deve essere assolutamente stravolto.    Per queste ragioni, le Segreterie regionali di CGIL CISL UIL sostengono l’iniziativa dei sindaci e delle comunità interessate affinché vengano ripristinate subito tutte le risorse previste dal Piano periferie e chiedono ai parlamentari marchigiani e a tutte le forze politiche di modificare tali norme nella discussione del Decreto Milleproroghe che si svolgerà i prossimi giorni alla Camera. Contestualmente, chiedono alle istituzioni locali di aprire un confronto sul complessivo sistema di opere pubbliche necessario a garantire lo sviluppo delle Marche.           Progetti oggetto della sospensione del finanziamento statale nelle Marche previsto dal Programma straordinario per la riqualificazione delle periferie (DPCM 22.5.2016)     finanziamento statale cofinanziamento pubblico e privato Importo totale progetto Macerata      12.486.200,00        4.210.000,00      16.696.200,00 Ancona      12.052.111,11        4.064.521,16      16.116.632,27 Pesaro      11.196.000,00        4.885.675,00      16.081.675,00 Fermo        8.607.520,00        1.000.000,00        9.607.520,00 Urbino        6.525.000,00        5.911.145,56      12.436.145,56 Totale Marche      50.866.831,11      20.071.341,72      70.938.172,83  
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30/08/2018 Caso Whirlpool: la Cisl interviene alla Festa dell'Unità del Piceno
Domenica 2 settembre alle ore 17 la Cisl Marche, rappresentata da Maria Teresa Ferretti, responsabile della Cisl di Ascoli Piceno, parteciperà al dibattito sul caso Whirlpool e sullo sviluppo del territorio che si terrà in Piazza Ventidio Basso in occasione della Festa dell'Unità 2018. Interverranno Barbara Nicolai, Segretaria CGIL Ascoli Piceno, Giuseppe Pacetti, Segretario UIL Ascoli Piceno, Alberto Antognozzi, Segretario Pd Comunanza, Francesco Verducci, Senatore Pd. Coordina: Sara Calisti, Resp. Organizzazione Pd Ascoli Piceno
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29/08/2018 No al taglio dei fondi per Ancona, Cgil Cisl Uil aderiscono alla mobilitazione del 31 agosto
CGIL-CISL-UIL di Ancona aderiscono alla mobilitazione  annunciata dal Sindaco di Ancona per venerdì 31 agosto,  ore 19,00  Piazza del Crocifisso - Quartiere Archi, dopo aver nei giorni scorsi espresso tutta la preoccupazione per le possibili conseguenze del taglio al “fondo periferie” ratificato dal Senato,  «Queste risorse, che per la città di Ancona ammontano a 12 milioni di euro      (che diverranno 16 con l’obbligo di cofinanziamento), non solo sono necessarie per migliorare le qualità di vita dei residenti e più in generale di tutta la città, ma di certo sono, come tutti gli investimenti, un volano per l’occupazione di cui abbiamo tanto bisogno nel nostro territorio. - ribadiscono per la Cgil,  Marco Bastianelli,  Alessandro Mancinelli per la Cisl e Claudia Mazzucchelli per la UIl - Nuovo ingresso al parco di Posatora, Autostazione al Verrocchio, ex IACP di Via Marchetti, Piazza del Crocifisso, viale d’accesso agli Archi, Via XXIX Settembre, tutti progetti approvati e in alcuni casi già avviati che si dovevano concludere entro il 2021. - proseguono e concludono -  Siamo convinti che con l’impegno di concreto di tutti, a partire da tutte le forze politiche - in particolare dei parlamentari marchigiani, che hanno a cuore lo sviluppo delle nostre città -  si possa arrivare alla correzione del provvedimento alla Camera dei Deputati: rispettando norme e sentenze, ma dando anche le necessarie risposte alle città.»                                                  
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29/08/2018 Edilizia, rinnovato il CCNL per circa 10 mila lavoratori marchigiani
  Fillea Cgil -Filca Cisl-Feneal Uil Marche esprimono «grande soddisfazione per il rinnovo del CCNL edili industria e cooperazione di luglio. Da luglio 2018, circa 10.000 edili marchigiani, hanno beneficiato del nuovo contratto di lavoro con aumenti economici significativi e con importanti novità per il settore stesso. - continuano i sindacati di categoria - Oltre alla riforma del sistema bilaterale e al suo rilancio,  ci sono 55 euro di aumento al livello più basso e due euro al mese sulla Previdenza complementare obbligatoria.» Secondo i sindacati il rinnovo contrattuale risponde ai problemi atavici del settore, in particolare l'incremento del fondo per i prepensionamenti, per anticipare l’uscita dal lavoro degli edili e l' istituzione del fondo per incentivare l’occupazione giovanile, per favorire il ricambio generazionale con l’ingresso dei giovani nei cantieri. «Il contratto riconosce infine il Durc di congruità, l’applicazione del corretto CCNL e il settimanale di cantiere come linee guida fondamentali per la trasparenza e la legalità del settore.  - sottolineano Fillea Cgil -Filca Cisl-Feneal Uil Marche - La congruità è partita il 4 agosto in via sperimentale nelle quattro Regioni del cratere e auspichiamo la sua estensione in tutto il paese. Nelle Marche in particolare, dopo i recenti fatti di cronaca (SAE e non solo), si rende fondamentale stringere le maglie dei controlli e rafforzare gli organismi deputati alla sorveglianza. - spiegano i sindacati di categoria - La congruità, nei fatti, stabilendo un rapporto tra valore dell’opera e costo della manodopera, si rivela fondamentale per arginare il lavoro nero, favorire la trasparenza e per far in modo che, terminata la fase dell’emergenza, la ricostruzione vera e propria avvenga sotto i migliori auspici e con un altro passo rispetto a quanto si è registrato finora.» In particolare, va ricordato,  che  con l’ordinanza commissariale n. 58 di luglio si è stabilito che il Durc per Congruità riguarda le aziende che operano all’interno del cratere (tutti lavori pubblici e privati sopra soglia), il prezzario sulla base del quale si stabilisce il costo della manodopera, l’obbligo di indicare il cantiere, ma sopratutto si esplicita che tutte le Imprese affidatarie dei Lavori Edili sono tenute ad applicare ai lavoratori dipendenti il CCNL edile (e non altri contratti che hanno sicuramente costi minori e probabilmente un’attenzione minore alla sicurezza nel lavoro)     «Queste misure consentono di monitorare meglio l’andamento della ricostruzione e di verificare come si spendono soldi pubblici, ma sopratutto agevolano le condizioni di lavoro dei tanti edili che stanno già operando nel territorio e che arriveranno nei prossimi mesi, favorendo, al tempo stesso le aziende più sane e serie del territorio. - affermano Fillea Cgil -Filca Cisl-Feneal Uil Marche -  D’altra parte segnaliamo con preoccupazione il blocco di 1 miliardo di euro dei fondi destinati ai progetti vincitori del Bando Periferie quale effetto dell’approvazione in Senato del ddl Milleproroghe, ed auspichiamo che il passaggio alla Camera dei Deputati possa correggere questo effetto negativo. Così come è urgente maturare una visione politica che possa rilanciare un piano infrastrutturale serio e fattibile che permetta di far uscire dall’isolamento territoriale poli manifatturieri importanti per la nostra Regione. Un esempio evidente ne è la QUADRILATERO per la quale ad oggi non sono stati ancora sbloccati i finanziamenti con il rischio di prolungare le difficoltà di viabilità delle zone industriali del Fabrianese.  - concludono  - E’ necessario un piano nazionale di interventi straordinari su tutte le infrastrutture e di messa in sicurezza del territorio. Se da un lato il rinnovo del CCNL offre nuovi ed importanti strumenti di controllo dell’irregolarità e di rilancio del settore questi risultano depotenziati se non affiancati da una politica di investimenti pubblici per il rilancio del comparto edile.»    
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