Ricerca

29/08/2018 Blocco "Fondo periferie", la Cisl di Pesaro aderisce alla mobilitazione del 1 settembre
  La Cisl  di Pesaro, dopo aver nei giorni scorsi espresso tutta la preoccupazione per le possibili conseguenze del taglio al “fondo periferie” ratificato dal Senato, aderisce alla mobilitazione di sabato 1 settembre, organizzata dai sindaci delle città capoluogo per far cambiare idea a governo e parlamento.    «Saremo presenti al presidio, annunciato dal Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci,  sotto il cavalcaferrovia, davanti al monumento alla Resistenza, adiacente ad un’area quella della stazione e via dell’Acquedotto, un luogo simbolo, che forse più di altri necessita di una riqualificazione. - afferma Maurizio Andreolini, responsabile della Cisl di Pesaro -  Come Cisl ribadiamo che queste risorse, già stanziate per progetti anche approvati, non solo sono necessarie per migliorare le qualità di vita dei residenti e più in generale di tutta la città, ma di certo sono, come tutti gli investimenti, un volano per l’occupazione di cui abbiamo tanto bisogno nel nostro territorio. - continua - Siamo convinti che con l’impegno di concreto di tutti, a partire da tutte le forze politiche, ed in particolare dei parlamentari marchigiani, che hanno a cuore lo sviluppo delle nostre città si possa arrivare alla correzione del provvedimento alla Camera dei Deputati. - conclude Andreolini - La città ha bisogno di progetti condivisi e diciamo inoltre all’ Amministrazione Comunale che NON bisogna fermarsi nell’impegno alla riqualificazione delle aree degradate delle periferie.»
Continua a leggere
29/08/2018 Lavoro: Sauro Rossi ospite alla Festa dell'Unità e a Convivio 2018
Il Segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, sarà ospite alla Festa dell'Unità 2018 di Pesaro, evento nazionale del PD sul tema degli Enti Locali, e a Convivio 2018 di Porto Potenza Picena per parlare di lavoro e sviluppo. Domani, giovedì 30 agosto, Rossi parteciperà al dibattito che si svolgerà a partire dalle ore 18 in Piazzale Collenuccio e al quale prenderanno parte Renato Claudio Minardi, Gino Traversini e Daniela Barbaresi, intervistati da Luca Senesi. In caso di maltempo, il dibattito si terrà a Palazzo Gradari. (PROGRAMMA IN ALLEGATO). Venerdì 31 agosto, alle ore 21.30, il Segretario generale rappresenterà la Cisl nel corso della 2° edizione di "Convivio, il lavoro mobilita l'uomo", talk show che sarà ospitato dall'anfiteatro del piazzale della Stazione di Porto Potenza Picena con ospiti il giornalista Alessandro Barbano e l'imprenditore Stefano Clementoni. 
Continua a leggere
21/08/2018 AOU Ospedali Riuniti Ancona,Cisl Fp Marche: “No all’esternalizzazione della cucina aziendale”
La Cisl Funzione pubblica delle Marche dice no all’esternalizzazione del servizio cucina  presso l’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.   «La Direzione dell’AOU, il 16 agosto scorso,  aveva comunicato e richiesto un confronto per l’esternalizzazione della cucina dell’ospedale Regionale,  una volta terminati i lavori di ristrutturazione e adeguamento a norma dei locali e attrezzature della cucina, iniziati nel 2014. - spiegano   il Segretarario generale della Cisl Fp Marche, Luca Talevi, e Raffaele Miscio della Cisl Fp Marche Ancona  -  In sostanza l’Azienda ha pubblicato, contestualmente alla richiesta del confronto con le Organizzazioni Sindacali e  la RSU Aziendale, una determina a firma del direttore Generale per la procedura di affidamento del servizio di ristorazione Ospedaliera, dove si è già deciso di esternalizzare il servizio cucina.  - sottolineano   Talevi e Miscio - Un metodo per la Cisl Fp Marche inaccettabile, il confronto fatto in questo modo appare solo un obbligo contrattuale, un cosiddetto pro - forma.»  Secondo la Cisl Fp Marche dalla nota inviata si deduce, inoltre, che dal mese di aprile 2018 è stata incaricata una ditta per individuare la migliore soluzione per decidere se esternalizzare il servizio senza nessuna informativa in merito. «Nessun documento è stato inviato per conoscere le risorse impiegate per il ripristino dei locali e i costi  l’appalto, dati necessari per un confronto vero. - continuano i responsabili della Cisl Fp Marche - Va ricordato che lavori di ripristino della cucina, durati quattro anni, sono stati effettuati per permettere la preparazione dei cibi in loco con il personale dipendente,  un impegno assunto dalla precedente Direzione. » La preparazione dei pasti all’interno dell’Azienda è garanzia di qualità  a tutela dei pazienti, per questo la Cisl Fp Marche ribadisce «la necessità di ripristinare il servizio cucina come era prima dei lavori e  come attualmente avviene per il presidio Salesi,  anche perché  in molti casi gli appalti teoricamente convenienti, nel tempo, si sono dimostrati onerosi.»
Continua a leggere
17/08/2018 Ciao Tonino
Ieri sera ci ha lasciato  il nostro amico e collega Tonino Bori. Tutta la Cisl delle Marche con  commozione e dolore,  esprime la propria vicinanza ai familiari ed in particolare ai figli Sara, Irene, Gabriele e Silvia . Tonino Bori ha avuto una pluriennale esperienza sindacale. Iniziata in Umbria seguendo edili e tessili, continuata dal 1996 nelle Marche dove è stato prima Segretario regionale della Filta (tessile-abbigliamento-calzaturiero) e poi della Femca (energia, moda, chimica e affini). Da ultimo ha lavorato nel Dipartimento Mercato del lavoro della Cisl Marche, occupandosi prevalentemente di bilateralita` e artigianato, rivestendo anche la carica di vicepresidente dell'Ebam. I funerali si terranno domani sabato 18 agosto alle ore 16.30 presso la Chiesa parrocchiale Santa Maria a Nazareth -Piazza della Vittoria, 1 - Agugliano.  La camera ardente sarà allestita dalle ore 11.00 di oggi fino alle ore 18.00 presso l'Ospedale Regionale di Torrette - Via Conca - Ancona.
Continua a leggere
09/08/2018 Decreto Milleproroghe blocca la riqualificazione di Ancona,Cgil Cisl Uil : “ È inconcepibile”
Cgil Cisl Uil Ancona esprimono profonda contrarietà e preoccupazione per le possibili  conseguenze  del taglio al “Fondo periferie”  deciso dal Senato con un emendamento al Milleproroghe. «Le conseguenze per la città di Ancona sarebbero molto pesanti con una perdita secca di 12 milioni di euro dallo stato e la messa in discussione di progetti fondamentali per la riqualificazione urbana. - affermano i responsabili di Cgil Cisl Uil Ancona - Nuovo ingresso al parco di Posatora, Autostazione al Verrocchio, ex IACP di Via Marchetti, Piazza del Crocifisso, viale d’accesso agli Archi, Via XXIX Settembre, tutti progetti che si dovevano concludere entro il 2021. - sottolineano Bastianelli, Mancinelli e Marini -  Già in campagna elettorale ci eravamo espressi favorevolmente su progetto “Palombella –Archi”, per  riqualificare aree centrali del tessuto urbano e dare nuovo protagonismo a quartieri che vogliono vivere a pieno l’idea di rinascita della città. Ora, davanti a questa inattesa difficoltà, chiediamo l’impegno di tutte le forze politiche che hanno a cuore lo sviluppo della città per la tempestiva correzione del provvedimento alla Camera dei Deputati, e diciamo all’ Amministrazione Comunale che NON bisogna fermarsi. - concludono - Dai prossimi 5 anni ci aspettiamo che si intensifichi questa capacità di allungare lo sguardo verso l’orizzonte di una città che riscopre se stessa; proprio come già è avvenuto con il ritrovato “porto antico”.»
Continua a leggere
09/08/2018 Pesaro, tagliati oltre 11 milioni di euro dal " Fondo Periferie" Sindacati :" E' gravissimo, non bisogna fermare l'impegno per la riqualificazione delle aree degradate"
Le organizzazioni sindacali esprimono profonda contrarietà e preoccupazione per le possibili conseguenze del taglio al “fondo periferie” deciso dal Senato con un emendamento al Milleproroghe. Le conseguenze per la città di Pesaro sarebbero molto pesanti con una perdita secca di 11,2 milioni di euro, dallo Stato e la messa in discussione di opere già finanziati e con tanto di progetti esecutivi approvati, fondamentali per la riqualificazione urbana e lo sviluppo delle città. «Recuperare via dell’Acquedotto così come il parco 25 Aprile, riqualificare anche altre parti importanti della città, non solo è necessario per migliorare le qualità di vita dei residenti e più in generale di tutta la città, ma di certo è, come tutti gli investimenti, un volano per l’occupazione di cui abbiamo tanto bisogno nel nostro territorio. - sottolineano Maurizio Andreolini, Cisl Pesaro e Simona Ricci, Cgil Pesaro -  Non ultimo tale provvedimento rischia di incrinare ancor più il vincolo fiduciario che deve necessariamente legare le Istituzioni fra loro in un momento tra l’altro assai delicato per il nostro Paese. Ora, visto lo stop registrato al Senato, chiediamo l’impegno concreto di tutte le forze politiche, ed in particolare dei parlamentari marchigiani, che hanno a cuore lo sviluppo delle città per la tempestiva correzione del provvedimento alla Camera dei Deputati, -  concludono - e diciamo inoltre all’ Amministrazione Comunale che NON bisogna fermarsi nell’impegno alla riqualificazione delle aree degradate delle periferie.»    
Continua a leggere
08/08/2018 Discriminazione e lavoro dignitoso, Iscos incontra gli Scout Agesci SBT 1
 Discriminazioni e lavoro dignitoso, al centro dell'incontro tra Iscos Marche e il Gruppo Agesci San Benedetto del Tronto 1  che si è svolto ieri ad Ancona. E' partita, così, dal  Salone Armatura,della Cisl di Ancona l'avventura della Route estiva per 11 scout sanbenedettesi, accompagnati dai 4 capi scout che hanno   aiutato i ragazzi ad  approfondire e riflettere, durante  l'anno di attività,   sul   lavoro discriminato   e sul valore del lavoro dignitoso partendo dalla conoscenza del mondo sindacale e  dell'operato dell'Iscos Marche .  
Continua a leggere
07/08/2018 Contrasto al Gioco d'azzardo, Giovanelli : " E' urgente un regolamento"
Nei mesi scorsi la Cisl aveva incalzato i comuni degli Ambiti territorili socilali 6 e 7 per l'approvazione dei regolamenti omogenei per il contrasto al gioco d’azzardo visti i dati relativi alle risorse spese dai cittadini per il gioco d’azzardo.« Solo per i giochi d’azzardo esclusi slot e vlt nei comuni degli Ats 6 e 7 sono stati spesi dai cittadini 17.798.725,44 di euro. -  spiega Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano -  E se a questi aggiungiamo le risorse spese nelle slot il dato diventa ancora più allarmante.  Dopo un paio di incontri con  i  coordinatori di Ambito di Fano e Fossombrone per impegnare i sindaci ad adottare regolamenti uniformi, con particolare attenzione alla possibilità di creare fasce di orario omogene nelle quali sia vietato giocare alle slot e definire le distanze minime nelle quali collocare slot e giochi d’azzardo rispetto ai luoghi sensibili come già prevede la legge regionale delle Marche (L.r. 07 febbraio 2017, n. 3) - incalza Giovanelli - ad oggi  è tutto fermo, nessuna nuova convocazione, nessuna proposta di regolamento tipo da adottare». La Cisl di Fano aveva anche elaborato  e  pubblicato il report dei dati, fonte Agenzie dei Monopoli e Dogane, relativi alle risorse spese in tutti gli altri tipi di gioco d’azzardo ( gratta vinci, lotto, scommesse ippiche…) «un'analisi che conferma la necessità di accelerare l’adozione in tempi brevi di regolamenti uniformi in tutti i comuni degli ambiti territoriali 6 e 7. - ribadisce il responsabile della Cisl di Fano -  Per questo auspichiamo che, dopo la puasa estiva, anche se il gioco d'azzardo non va mai in ferie,  i Sindaci  adottino regolamenti di contrasto al gioco d’azzardo .»   Un  provvedimento che, secondo la Cisl,  segnerebbe un passo decisivo per il contrasto del gioco d’azzardo e  per la sua graduale eliminazione, e  che « va unito  ad  iniziative e campgane di informazione per promuovere e sensibilizzare   le persone sui pericoli del gioco d'azzardo e riscoprire il vero senso del gioco e del divertimento.   -  conclude Giovanelli -  Come Cisl saremo sempre al fianco dei  Sindaci   che interverranno concretamente, con coraggio e determinazione, su questo problema che sta diventando sempre più una piaga sociale»
Continua a leggere
03/08/2018 Utili per Aset, "Le tariffe vanno ridotte"
«Si rimane stupiti a leggere le dichiarazioni del capogruppo PD Bacchiocchi riguardo al bilancio consuntivo 2017 di Aset S.p.A.. A fronte di un utile netto di oltre 4 milioni e 400mila euro si  esclude a priori qualsiasi ipotesi di una riduzione delle tariffe. - scrivono in una nota  i responsabili della Cgil e della Cisl di Fano - Se da una parte un risultato di questa sostanza sta a dimostrare una gestione oculata dell’Azienda e dall’altra è ragionevole progettare investimenti finalizzati al miglioramento dei servizi e alla razionalizzazione dei costi, resta incomprensibile come il tema riguardante la riduzione delle tariffe sia escluso tout court. - prosegono  Giovanelli della Cisl, e Artibani della Cgil - Viviamo in un territorio dove il morso della crisi produce ancora i suoi effetti devastanti. Un territorio dove migliaia di persone fanno fatica ad arrivare a fine mese e per pagare le bollette devono rinunciare alle necessità più impellenti per sé e per la propria famiglia.» Da qualche anno a questa parte Aset mette a disposizione delle risorse finanziarie per la riduzione delle tariffe per quelle situazioni di povertà assoluta. Per i sindacati: « è necessario proseguire su questo percorso già tracciato, aumentando le risorse destinate a tale scopo e rendendo stabile questa scelta, applicando principi di equità e avendo la capacità di dare risposte concrete ad una sempre più alta fascia di cittadini in difficoltà.» Per quanto riguarda il Comune di Fano, questo tema è compreso nel protocollo sottoscritto nel mese di maggio 2018 tra le Organizzazioni sindacali e l’Amministrazione comunale.« Sarà nostra cura - concludono - attivare al più presto un confronto con l’Assessorato al bilancio per definire questo impegno.»
Continua a leggere
03/08/2018 Misure di sostegno alla genitorialità
Tutte le misure di sostegno alla genitorialità nel volantino e nella scheda informativa Cisl Marche. Per informazioni puoi rivolgerti alla sede Cisl della tua città.
Continua a leggere
31/07/2018 Riorganizzazione Enel: ripercussioni negative per le Marche
L’Azienda Enel in questi giorni ha avviato una fase di completa riorganizzazione che avrà un notevole impatto negativo nelle Marche in tema di tutela del servizio elettrico e di assistenza clienti, con conseguenti ricadute in termini occupazionali. La società e-distribuzione Spa, che cura la distribuzione di energia elettrica nel Paese e la gestione delle reti Mt e Bt, ha programmato una ristrutturazione che prevede, sul territorio nazionale, un taglio di oltre il 30% delle strutture e un calo del personale di oltre 6 mila unità. Immaginabili sono le conseguenze a livello regionale, con un grave impatto derivante dall’abbandono da parte dell’Enel di importanti presidi in un territorio nel quale in questi ultimi anni sono emerse forti criticità a causa del maltempo e del terremoto. Nell’ambito della nostra Regione Marche tale riorganizzazione infatti prevede: Il superamento della Zona di Pesaro e l’accorpamento con la Zona di Ancona; Il superamento della Zona di Macerata e l’accorpamento con la Zona di Ascoli; Il superamento della Unità Operativa di Senigallia accorpata con la UO di Pesaro-Fano Il superamento della Unità Operativa di Jesi-Fabriano accorpata con la UO di Ancona Il superamento della Operativa di Civitanova Marche accorpata con la UO di Macerata  È previsto inoltre lo spostamento della Direzione di riferimento per la nostra regione Marche, oggi collocata a Bologna, portandola a Bari, con evidenti ripercussioni negative per tutta l’utenza localmente gestita. Riducendo i centri decisionali, spostando le sedi e ampliando i confini dei territori potrebbero scaturire difficoltà operative nell’intervenire prontamente e nel garantire un servizio qualificato e una assistenza continua sia ai consumatori domestici che alle attività economiche e produttive del territorio marchigiano. Maggiormente impattante a livello sociale è il processo di riorganizzazione della Società Area Mercato che gestisce la clientela e che ha disposto di chiudere e vendere a imprenditori terzi, entro gennaio 2019, tutti i Punti Enel Diretti. Nelle Marche 472.00 clienti del Mercato Vincolato, che purtroppo spesso rappresentano le fasce sociali più deboli, più soggette a prepotenze, raggiri e prevaricazioni, dovranno utilizzare solo canali virtuali (sito web e canale telefonico). La gestione di tutta la clientela del Mercato Libero sarà demandata ai privati con una perdita importante di professionalità: saranno infatti disdettati numerosi contratti di somministrazione per giovani già presenti in azienda e già opportunamente formati. Riteniamo non sarà più garantito, al pari di oggi, il livello di tutela dei consumatori. Si mette in atto dunque un processo continuo di svuotamento di Enel sul nostro territorio regionale che non aiuterà certamente una Regione già così in crisi sotto molti punti di vista.
Continua a leggere
27/07/2018 Cgil Cisl Uil, Da Direttori a Dirigenti: cosa significa?
Nei prossimi giorni il Consiglio regionale si pronuncerà sulla proposta di legge n.211/18 della IV Commissione, per ridefinire il profilo della figura chiamata a guidare le Aree Vaste in Sanità. Come già evidenziato da alcuni esperti, il passaggio da Direttori a Dirigenti è tutto da approfondire perché apre alla necessità di verificare la congruenza di tale scelta con le disposizioni nazionali che regolano l'accesso a tali ruoli. Di primo acchito a preoccupare non è certo l'aggancio del destino di queste “nuove figure" al Direttore ASUR a cui compete la nomina ma il fatto che, attraverso questa ridefinizione del profilo e con l’obbiettivo di alleggerimento del suo carattere di apicalità, si possano creare problemi di relazione tra i diversi ruoli dirigenziali presenti nei territori, con seri rischi per l’efficienza amministrativa e gestionale dei servizi socio-sanitari. Per le sfide che deve affrontare la Sanità anche nelle Marche, allentare i vincoli sul livello di professionalità dei dirigenti non ci sembra una buona scelta, tanto più se dovesse essere alla base di un concreto, seppur tacito, ridimensionamento dei livelli di responsabilità degli stessi dirigenti sul territorio. Se si volessero mettere in discussione le prerogative delle Aree Vaste sarebbe opportuno che tale obbiettivo venisse perseguito alla luce del sole. Ripensare gli assetti di governo della Sanità delle Marche, per CGIL CISL UIL, non è tabù e ovviamente non può ridursi alla mera ridefinizione della tipologia di figure direttive. Il tutto richiederebbe un confronto aperto e approfondito per trovare le soluzioni migliori all’impegnativo compito di adeguare le strutture organizzative, per rispondere meglio alle esigenze, in costante evoluzione, dei cittadini.
Continua a leggere
25/07/2018 Ferrovia Fano - Urbino: aprire a nuove proposte per lo sviluppo socio-economico del territorio
È singolare come nella Provincia di Pesaro Urbino, a fasi alterne, si torni a parlare di sviluppo socio-economico del territorio, ma sempre con visioni disarticolate e contrapposte. È quanto sta succedendo in questi giorni con il risveglio dell’interesse sulla nota vicenda della tratta di ferrovia, da lungo tempo dismessa, della Fano - Urbino.  «Il Vice presidente della Regione, Claudio Minardi, ritira fuori il fantasioso progetto di trasformarla in pista ciclabile - dichiarano Maurizio Andreolini, Giovanni Giovanelli e Leonardo Piccinno, responsabili della Cisl di Pesaro Fano e Urbino -. Un'operazione per rilanciare il turismo ciclistico e naturalistico in favore di non si capisce molto chi, tenuto conto che per portare masse di turisti ed appassionati occorre primariamente affrontare gli annosi temi del trasporto, dell’adeguamento del sistema stradale e, soprattutto, rendere noto  che la provincia di Pesaro Urbino è a caratterizzazione turistica e che la città di Urbino è patrimonio dell’UNESCO».  Dall’altro lato, l’Associazione Ferrovia Valle Metauro rilancia, come la Cisl e altri soggetti, il progetto del recupero della tratta ai fini turistici per valorizzarne percorso e territorio.  Il rilancio della ferrovia ai fini turistici è stata sancita anche da un provvedimento legislativo del precedente governo Gentiloni (che il Vice presidente ben conosce e dovrebbe anche ben sostenere), mentre la pur accattivante fascinazione ciclo-amatoriale non sembra rientrare in un organico progetto finalizzato a rilanciare un idea di sviluppo economico integrativo od alternativo al rilancio del tipico manifatturiero ancora non ripresosi dalla lunga crisi economica 2008-2018.  «A nostro avviso - continuano i responsabili della Cisl di Pesaro Fano Urbino - la domanda che dovrebbe preoccupare un alto esponente del governo regionale è come aprire, al di là dei desiderata,  a nuove proposte che tengano insieme opportunità e segmenti nuovi,  per dare a questa provincia, ancora penalizzata da scelte che non arrivano, soluzioni che attraverso un confronto serio con il mondo dell’università, dell’imprenditoria, delle parti sociali e del mondo dell’associazionismo, porti ad un vero piano di sviluppo poliennale. Come Cisl, rilanciamo la proposta di aprire un tavolo di confronto per avviare, finalmente, una fase costruttiva su come dovrà essere la provincia di Pesaro Urbino nel prossimo futuro e quale ruolo vuole svolgere per contribuire al rilancio dell’economia dell’intero Paese e della Regione Marche».
Continua a leggere
21/07/2018 Aspes SpA di Pesaro demansiona i neo assunti e non riconosce premio risultato : i lavoratori intervengono al Consiglio Comunale
Una delegazione di lavoratori di Aspes SpA, del servizio accertamento imposte e riscossione coattiva, sarà presente e riconoscibile alla seduta del Consiglio Comunale del 23 luglio in cui si discuterà dell’affidamento della gestione in capo ad Aspes Spa dei servizi integrati di accertamento, riscossione, gestione dei tributi, delle entrate comunali e di riscossione coattiva per conto del Comune di Pesaro. E'  quanto deciso dall' assemblea dei lavoratori  giovedì 19 luglio scorso.« La decisione nasce dal fatto che l’azienda ha interrotto in maniera unilaterale e inaspettata dal mese di giugno, le trattative per il riconoscimento di un premio di risultato atto a compensare l’applicazione di un CCNL dei cimiteriali assolutamente non rispondente alle proprie specificità e il progressivo abbassamento dei livelli di inquadramento dei neo assunti. -  scrivono in una nota Maurizio Andreolini, Fit Cisl e i rappresentanti  sindacali aziendali  - Neanche la giornata di  sciopero del  12 luglio scorso,  con la piena adesione dei lavoratori, non è servita a riaprire le trattative. Abbiamo riscontrato, con amarezza - concludono  -  l’assenza di reazione da parte della direzione aziendale e del Comune di Pesaro, azionista di maggioranza con l’85% delle quote.»  Partecipando al Consiglio del 23 luglio, i dipendenti di Aspes spa intendono sollecitare nuovamente la ripresa delle trattative e, in occasione della discussione per il rinnovo dell’affidamento ad Aspes dei servizi, avere l’opportunità di un incontro congiunto con la direzione aziendale e il Comune di Pesaro in qualità di socio di maggioranza, portandone a conoscenza anche i membri del Consiglio.  
Continua a leggere
21/07/2018 Firmata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL dell’industria Chimica-Farmaceutica
Il 19 luglio 2018 a Roma è stata raggiunta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL Chimico, in anticipo di sei mesi dalla sua naturale scadenza, l’accordo definisce 130 euro di aumento economico complessivo, 97 sui minimi contrattuali, alla categoria D1 suddiviso in quattro tranche:30 euro a gennaio 201927 euro a gennaio 202024 euro a luglio 202116 euro a giugno 2022 Il contratto avrà decorrenza dal 1 gennaio 2019 a 1 luglio 2022. Si riconferma l’Elemento Distinto della Retribuzione (EDR) che continuerà ad essere erogato in busta paga nella quota di 22 euro dal mese corrente che diventeranno 31 euro a partire da gennaio 2019.Viene inoltre aumentato di 1 euro, a partire da aprile 2019, l’importo in cifra fissa per le prestazioni in turno notturno che diventa quindi di 13,5 euro. Sul Welfare si riconferma la centralità dei fondi contrattuali per i quali l’obiettivo sarà il consolidamento attraverso la destinazione a carico delle imprese dello 0.1% della retribuzione utile per il TFR che ammonta a 2,5 euro e 1 euro a carico dei lavoratori iscritti. Confermato inoltre, e introdotto come terzo fondo contrattuale il Fondo Bilaterale di Solidarietà T.R.I.S. (Tutele, Riqualificazione, Innovazione, Sostegno), previsto dall’Osservatorio nazionale sul contratto, per favorire e gestire gli effetti dell’innovazione, la convivenza generazionale e l’accompagnamento dei lavoratori più anziani alla pensione. L’innovazione e la forte centralità della contrattazione aziendale sono il carattere distintivo di questa intesa che introduce interessanti novità per le relazioni industriali come la facoltà di convertire quote di risorse economiche in riduzioni dell’orario di lavoro, che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, tema che viene ripreso anche per la così detta “Convivenza Generazionale” per la quale si potranno differenziare le prestazioni lavorative o flessibilizzando ad esempio la durata dei turni o introducendo posizioni di lavoro part time tra lavoratori più anziani e giovani.L’accordo attribuisce grande importanza alla sensibilizzazione verso una cultura del rispetto delle diversità, della prevenzione di abusi e violenze di genere nelle aziende, attraverso gli strumenti propri della contrattazione. In quest’ottica, viene prevista anche la costituzione di Osservatori tecnici aziendali per favorire l’inclusione e contrastare la discriminazione dei lavoratori con disabilità.La Formazione come sempre ricopre un ruolo preminente nel contratto favorendo i percorsi di riconversione e riqualificazione dei lavoratori senior o che siano stati coinvolti in processi di ristrutturazione aziendali, introducendo come elemento obbligatorio la certificazione delle competenze e dei contenuti professionali, spendibile all’interno di tutte le aziende del settore.Polivalenza e polifunzionalità, lavoro agile sono i temi principali affidati alla contrattazione che, a partire dall’analisi dei fabbisogni formativi aziendali e settoriali, porterà alla condivisione dei piani formativi affidando alla figura rafforzata del Delegato alla Formazione, che potrà essere individuato anche in lavoratori non appartenenti alla RSU, un ruolo fondamentale, per il quale usufruirà di permessi aggiuntivi per l’esercizio delle sue funzioni previsti dalla contrattazione. Su Salute Sicurezza Ambiente viene istituito il libretto formativo per gli RLSSA che mira ad uno sviluppo di migliori competenze ed un maggior coinvolgimento nei processi aziendali e di valutazione dell’intero sistema Salute Sicurezza Ambiente, dove sarà previsto il coordinamento di tutti gli RLSSA delle aziende di sito produttivo.In merito al capitolo diritti e politiche famigliari, viene introdotta anche la possibilità di fruire dei congedi parentali ad ore. Inoltre, si aumentano i giorni di permessi non retribuiti per malattia del figlio tra i 3 e gli 8 anni, passando da 5 a 6 giorni. Per i lavoratori in aspettativa per i quali non è prevista la retribuzione le aziende continueranno a versare la quota Faschim corrispondente in modo da non perdere le tutele sanitarie in particolari momenti di difficoltà. Spazio, poi, al confronto su specifiche tematiche attraverso la costituzione, tra gli altri, dell’Osservatorio Nazionale della Farmaceutica, che si occuperà di gestire i profondi cambiamenti che hanno investito il settore farmaceutico, l’informazione scientifica e di valorizzare il ruolo strategico e centrale degli ISF.Ultimo ma non meno importante, il testo del contratto sarà finalmente accessibile per tutti i lavoratori anche in formato digitale.Ora la parola ai lavoratori che esprimeranno il loro giudizio nelle assemblee in tutte le aziende che si terranno fino al 30 settembre 2018. facebook e twitter @femcacislmarche
Continua a leggere
20/07/2018 Sisma, contratti precari in scadenza. Cisl Fp Marche : "Necessario rinnovare i contratti per non pregiudicare la ricostruzione e garantire la continuità lavorativa"
 La Fp Cisl Marche si unisce convintamente all'appello, lanciato  nei giorni scorsi anche dall'Anci Marche, affinché la Camera dei Deputati recuperi in aula la norma sulla proroga delle assunzioni a tempo determinato nei Comuni coinvolti dal terremoto del 2016. «Circa 800 lavoratori precari impiegati  per lo più nelle attività che i decreti terremoto hanno attribuito ai Comuni dell'area del cratere, di cui buona parte nelle Marche,  rischiano di non vedere rinnovato il contratto di lavoro creando contestualmente gravissimi  problemi ai Comuni impegnati nelle difficili operazioni di ricostruzione. - sottolineano Alessando Moretti, Responsabile Autonomie Locali  e Luca Talevi, Segretario Generale Cisl Fp Marche   -  Non si può attendere la prossima Legge di stabilità per intervenire perché il rischio di bloccare o allungare i tempi della ricostruzione sono molto elevati.» I comuni marchigiani interessati sono 85 sui 138 complessivamente colpiti dal sisma . «Come  sindacato scriveremo a tutti i parlamentari marchigiani affinché si facciano parte attiva per sanare una grave situazione occupazionale ed operativa. - concludono Moretti e Talevi - I tempi stringono e la soluzione va trovata prima della chiusura delle Camere per la pausa estiva.»    
Continua a leggere
19/07/2018 Contratto edilizia: raggiunto l'accordo per il rinnovo
È stato finalmente raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto dell’edilizia, che interessa più di un milione di addetti. Il contratto, sottoscritto dai sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil con Ance e Coop, prevede da un punto di vista salariale un aumento a parametro 100 (operaio comune) di 55 euro (71,50 operaio specializzato), l’aumento di altri 2 euro (a parametro 100, che diventano 2,6 per operaio terzo livello) del contributo collettivo obbligatorio per la Previdenza complementare (Prevedi), un aumento totalmente a carico delle imprese delle aliquote per sanità integrativa (0,35% sulla massa salari) e di quelle per il Fondo Prepensionamento (+0,10%, arrivando allo 0,20). Previsto anche un versamento di 0,10 per la costituzione di un Fondo per incentivare l’occupazione giovanile. Salvaguardato infine il secondo livello di contrattazione territoriale individuando nel 1° luglio 2019 la data per la ripartenza delle trattative di 2° livello. La scadenza del contratto è stata fissata al 30 settembre 2020, allineandola alla fine dell’anno Cassa Edile. Spiegano i segretari generali Panzarella, Turri, Genovesi: «Abbiamo mantenuto la funzione salariale del contratto con aumenti sui minimi tabellari secondo le prassi e le specificità in atto nel settore dell’edilizia, in piena sintonia con l’Accordo Interconfederale del 9 marzo scorso firmato da Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, che riconosce al Ccnl sia una funzione salariale certa, sia una funzione di sostegno a forme di welfare integrativo di natura bilaterale. Inoltre abbiamo concordato importanti innovazioni – proseguono i leader di Feneal Filca Fillea –  che favoriranno una stagione di contrattazione territoriale importante, per dare coerenza alla filosofia e alle prescrizioni contrattuali. L’obiettivo raggiunto è stato quello di rimettere le Casse Edili al centro di servizi a favore dei lavoratori, con costi gestionali ed un’efficienza del sistema coerenti con la loro missione sociale e con un 1,05% sia alle imprese che ai lavoratori». Previsto il rilancio delle scuole edili e dei CPT per la sicurezza, con una particolare attenzione alla formazione dedicata alle nuove tecniche costruttive, ai nuovi materiali, all’industrializzazione 4.0 del cantiere. Tra le novità più significative il potenziamento del Fondo nazionale per il ricambio generazionale, «per favorire il raggiungimento del pensionamento anticipato agli edili che abbiano i requisiti soggettivi individuati da apposito regolamento”, e l’istituzione di un Fondo per incentivare l’occupazione giovanile “anche al fine di qualificare sempre di più il settore». Inoltre, per  la prima volta è stata «riconosciuta la possibilità alle Partite Iva presenti in cantiere di poter accedere alle Cassa Edili, in particolare alla formazione, all’aggiornamento e alle prestazioni relative a salute e sicurezza. Si tratta di un caso concreto di contrattazione inclusiva per ricomporre diritti e tutele che si rivolge potenzialmente a circa 200 mila persone, non imprese artigiane, figure specialistiche come restauratori, archeologi, geometri, architetti, ecc.». Si valorizza la funzione del sistema bilaterale tradizionale in materia di welfare «con la costituzione del Fondo Nazionaleparitetico per l’assistenza sanitaria integrativa a favore di tutte le maestranze e degli impiegati, alimentato da un’aliquota totalmente a carico delle imprese complessivamente dello 0,60% a favore degli operai, da versare in Cassa edile su un minimo di 120 ore e da un contributo specifico dello 0,26% della retribuzione per gli impiegati. La Cassa edile svolgerà la funzione di sportello a favore degli operai”. Adesso le sfide da affrontare “sono la lotta al dumping contrattuale, e quindi l’applicazione del contratto edile a tutti i lavoratori impegnati nei cantieri, e la vera ripresa del settore, con la realizzazione delle infrastrutture necessarie al rilancio del Paese e con l’accelerazione della cantierizzazione di più opere possibili. Con questo contratto le parti sociali confermano l’importanza di investire su un sistema di relazioni industriali che sempre di più deve mettere al centro l’impresa ed il lavoro di qualità, scommettendo sul futuro del settore», concludono i tre segretari generali.
Continua a leggere
16/07/2018 Ascoli Piceno: firmato il premio di risultato alla Pfizer
Il giorno 6 luglio 2018 è stato sottoscritto il verbale di accordo per il premio di partecipazione anni 2018 e 2019 tra l'azienda Pfizer di Ascoli Piceno e Femca Cisl - Filctem Cgil - Uiltec Uil. L'importo economico stabilito come "Target" per l'anno 2018 è di euro 1710, di euro 1750 per il 2019. Il P.D.P. individuale potrá essere incrementato del 10% ai lavoratori che decideranno di destinare ai servizi di Welfare un importo pari o superiore del 50% del premio spettante. Per il personale notturno il P.D.P. individuale sarà incrementato del 20% per coloro che garantiranno almeno 6 settimane di turno notturno (30gg di lavoro effettivo), 30% per coloro che operano regolarmente su ciclo continuo di 3 turni e garantiranno almeno 10 settimane di turno notturno ( 50gg di lavoro effettivo). La Femca Cisl Marche esprime la sua soddisfazione per aver colto le opportunità di crescita e miglioramento produttivo, occupazionale e di sicurezza sul lavoro. Traguardi raggiungibili solo tramite relazioni industriali serie e finalizzate al raggiungimento di obiettivi chiari e condivisi, in un percorso che ci vedrà agenti negoziali nel quotidiano.La positività dell'accordo è stata condivisa dall'assemblea delle lavoratrici e lavoratori tenutasi Venerdì 13.07.18.
Continua a leggere
16/07/2018 La tutela della salute e sicurezza delle donne e la prevenzione della violenza e delle molestie nei luoghi di lavoro
L’impegno per la tutela della salute è previsto dalla nostra Costituzione art. 32 (tutela della salute come fondamentale diritto), dall'art. 2087 cod.civ. (che impone al datore di lavoro di adottare le misure necessarie per tutelare l’integrità fisica dei prestatori di lavoro), dall'art.9 della legge 300/1970 (che sancisce il diritto dei lavoratori di controllare l’applicazione delle nome di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali,di promuovere l’attuazione delle misure idonee a tutelare la loro salute e integrità fisica); sarà il T.U. n.81/2008 e succ.modifiche a introdurre nella normativa il principio della prevenzione di genere, quindi salute e sicurezza non sono più considerate "neutre". All'art.1 del T.U. il legislatore interpreta la parità di trattamento " ....garantendo l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati ". L'Istat nel 2018 ha valutato un aumento dell'occupazione femminile al 49%  con la evidente necessità di continuare nell'incremento delle ricerche nelle diverse realtà lavorative, con specifici fattori di rischio per la salute di genere.  La tutela della gestazione  e della maternità è stata la prima e importante normativa rivolta alle donne; in seguito si è iniziato a prendere in considerazione  altri aspetti fisiologici  femminili che posso incidere nella salute e nel benessere  lavorativo. La specificità dei sessi nell'ambito lavorativo è una conquista essenziale per la conoscenza e la valutazione dei rischi. Con il superamento delle ricerche "neutre" si è pervenuti all'integrazione degli studi e all'emersione di effetti nocivi che per anni sono stati sottovalutati. Ad esempio gli studi sui rischi delle sostanze tossiche nel lavoro, tradizionalmente effettuati su uomini, ora vengono misurati anche sulle lavoratrici per la possibile rispondenza differente dai lavoratori. Nel settore tessile si manifestano in prevalenza sulle donne disturbi come asma e allergie , mentre i rischi nel sollevamento di pesi , nello spostamento di carichi, nella fatica fisica e difetti di postura emergono nelle pulizie e nelle mansioni di assistenza e cura.  Nelle recenti ricerche risulta che i principali fattori di rischio correlati agli effetti della salute riproduttiva sono di diversa natura. Vengono distinti in agenti chimici, agenti biologici e agenti fisici: gli agenti chimici riscontrabili nella industria galvanica, preparazioni di vernici e insetticidi, uso di solventi, lavori agricoli , sanità, industria farmaceutica ecc. A questi specifici rischi è collegato indubbiamente il fondamentale aspetto organizzativo che si traduce con la turnazione, particolari orari di lavoro, le posture inadeguate e lo stress psicosociale. La dimensione del problema è riscontrabile anche nella relazione tra condizioni lavorative e la sindrome da stress lavoro-correlato innescato da cause provenienti dalla prestazione come l'eccessivo carico di lavoro, la violenza psicologica, il demansionamento, il mobbing, l'emarginazione, le molestie sessuali, la mancanza di ruoli determinati, e altre vessazioni  subite nell'ambiente lavorativo. Queste sono ritenute le principali cause della sindrome della depressione e delle malattie psicologiche, che possono essere risolte solo considerandole un serio rischio lavorativo che si può superare  con l'adeguamento alle normative.  Decisamente di rilievo il tema della violenza e molestie nei luoghi di lavoro, dove la prevenzione e protezione aziendale non può essere mai generica; C.Cass.sent.12/01/2018 " “Il datore di lavoro ha l'obbligo di analizzare e individuare con il massimo grado di specificità...tutti i fattori di pericolo concretamente presenti all'interno dell'azienda..." . Come scritto nella sentenza della Cassazione le misure che l'imprenditore deve attuare sono specifiche, si definiscono tipizzate se previste dalle norme , ovvero atipiche se non previste, ma desumibili dall'art.2087 cod.civ. L'accordo europeo 2007 tra le parti sociali prevede la stipula di un importante strumento aziendale che, negli ultimi anni, si è realizzato anche nelle Marche . Un accordo stipulato per prevenire e contrastare la violenza e le molestie di genere nelle Aziende, con la sottoscrizione delle sigle sindcali (CISL,CGIL e Uil) , Confindustria e altre associazioni imprenditoriali. Questi specifici accordi sono stipulati a livello regionale, provinciale,  ma anche in sede aziendale. Inoltre, in materia di formazione e informazione delle lavoratrici e dei lavoratori la previsione è esplicita nel T.U. 81/2008 ; già nella raccomandazione CEE92/131 del 27/11/1991 viene espressamente indicata la formazione dei dipendenti indispensabile  per  individuare i fattori che possano rendere  l'ambiente di lavoro esente  da molestie  e violenze; il fine è rendere consapevole ciascuna lavoratrice e lavoratore delle proprie responsabilità, tanto da convincere il molestatore dell'inamissibilità dei suoi comportamenti.  Le parti sociali  e le Aziende hanno iniziato a concretizzare questo percorso in un contesto ancora disomogeneo dove, accanto ad imprese virtuose altre non sono ancora sufficientemente sensibilizzate, con lavoratrici/tori non pienamente consapevoli dei rischi.  Gli infortuni, mortali e non , le malattie professionali e le malattie psicosociali possono essere prevenute con una organizzazione aziendale competente, che aderisca alla normativa del T.U.81/2018 , al fine di evitare anche i danni economici  e le conseguenti spese sanitarie. 
Continua a leggere
13/07/2018 PENSIONATI IN... Carovana della Salute: il benessere arriva in città
Più di un italiano su 3 vive in città ma la vita urbana spesso mette a rischio la salute: malattie croniche, come diabete e obesità, tumori, disturbi dell'umore, sono sempre più frequenti nella popolazione e impattano, in modo significativo, sulla qualità della vita. Un corretto stile di vita, insieme ad esami di screening costanti, che oggi rappresentano una fonte essenziale per monitorare eventuali situazioni a rischio, possono aiutare a preservare un buono stato di salute migliorando così anche la qualità della vita. La diagnosi precoce, infatti, permette non solo di individuare patologie asintomatiche ma anche di intervenire tempestivamente aumentando le probabilità di guarigione.   “La Carovana della Salute: il Benessere arriva in città” ha raggiunto San Benedetto del Tronto l'8 luglio nella cornice di Piazza Giorgini, per poi spostarsi il 9 luglio a San Severino Marche, nel cratere maceratese del sisma. Grazie alle associazioni e ai medici che parteciperanno alla Carovana della Salute, realizzata in collaborazione con Susan G. Komen Italia e Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli”, Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia Onlus, Croce Rossa e Amplifon, per più di 600 persone è stato possibile sottoporsi a visite specialistiche ed esami di screening gratuiti.
Continua a leggere
12/07/2018 Chiusura Agenzia Viaggi di Castelfidardo, Adiconsum Marche al fianco dei clienti beffati
Prenotazioni cancellate o mai esistite, biglietti non consegnati, saldo del soggiorno mai versato al tour operator. E’ quanto accaduto a numerosi clienti di una agenzia viaggi di Castelfidardo, la Vanilla Viaggi di Saracini Chiara. Adiconsum Marche ha già ricevuto le segnalazioni di numerosi clienti dell’Agenzia e si sta muovendo su più fronti con l’obiettivo prioritario di far recuperare ai consumatori quanto versato per l’acquisto dei viaggi. I consumatori hanno visto sfumare a pochi giorni dalla partenza la possibilità di godersi il meritato riposo dopo un anno di lavoro, perdendo anche i risparmi faticosamente accantonati. L’Agenzia Vanilla Viaggi ha chiuso improvvisamente i battenti pochi giorni fa e la titolare Chiara Saracini si è resa irreperibile, dopo aver ottenuto il saldo delle prenotazioni delle vacanze di numerosi clienti del territorio. Questi i fatti: i clienti sono stati invitati ad effettuare il saldo delle prenotazioni per le vacanze dei mesi di luglio e agosto già prenotate da mesi, ma al momento di recarsi in agenzia per ritirare biglietti e voucher per la partenza hanno trovato la saracinesca abbassata e la titolare irrintracciabile telefonicamente. Alcuni si sono ritrovati addirittura in vacanza senza prenotazioni dei soggiorni o dei voli di ritorno, costretti a sborsare ulteriori e ingenti cifre per rientrare a casa. Tale increscioso episodio va ad aggiungersi ad altri similari che, negli anni, hanno interessato la nostra regione, danneggiando non soltanto i malcapitati consumatori coinvolti, ma l’intero settore del turismo, settore di punta del nostro paese. Adiconsum Marche sta provvedendo a verificare, con una richiesta inviata al Comune di Castelfidardo, il rispetto dell’obbligo assicurativo da parte della Agenzia Viaggi, secondo le previsioni normative nazionali e regionali. E’ una vicenda spinosa, che non avrà probabilmente una soluzione immediata; ne attendiamo i prossimi sviluppi per valutare come procedere e con quali modalità agire. Nel frattempo invitiamo tutti i consumatori coinvolti a sporgere immediatamente denuncia querela alle Autorità competenti, che si stanno già occupando del caso. Gli uffici Adiconsum Marche restano a disposizione per i chiarimenti, gli aggiornamenti e l’assistenza del caso.  
Continua a leggere
11/07/2018 Ccnl chimico farmaceutico: avvio negoziato per il rinnovo
Le assemblee dei lavoratori, svolte nelle scorse settimane, hanno approvato largamente la piattaforma presentata da Femca-Filctem-Uiltec. Le mozioni presentate colgono spazi di approfondimento appropriate e necessarie. Larga la partecipazione nell'assemblea nazionale, approfondito il dibattito. La partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori è sempre più necessaria in un contratto pilota sia nel metodo (definito ex-ante), sia nel livello delle relazioni industriali e rimandi alla contrattazione integrativa. Oggi, con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza contrattuale (31.12.2018) si sta definendo la piattaforma da presentare domani, giovedì 12 luglio, a Federchimica e Farmindustria.
Continua a leggere
10/07/2018 Cgil Cisl e Uil: Salute Bene Comune, le risposte necessarie per la sanità delle Marche
“Salute, bene comune. 1978-2018: 40  anni dalla nascita del Servizio sanitario nazionale” è il titolo dell’iniziativa che si è svolta oggi ad Ancona, all’Auditorium “Montessori” della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche,  promossa da CGIL, CISL e UIL e dove sono intervenuti  Rosy Bindi, ex Ministro della Sanità, Claudio Maria Maffei, Blog Marche Sanità e la Segretaria nazionale CGIL, Rossana Dettori.  Al centro del dibattito, introdotto dalla relazione di Graziano Fioretti, Segretario Generale UIL Marche, e presieduto da Sauro Rossi, Segretario Generale della CISL Marche, a un anno dall’avvio  della vertenza regionale sulla sanità, CGIL CISL UIL Marche pongono le tante questioni ancora aperte in tema di salute: dal necessario rafforzamento dei Servizi territoriali e dell’integrazione socio-sanitaria al potenziamento della prevenzione, allo sviluppo delle Case della Salute e delle cure primarie e intermedie.  Tra le  priorità, ci sono anche la riduzione dei tempi di attesa e della mobilità sanitaria, la qualificazione della rete dell’emergenza-urgenza e della rete ospedaliera,  l’adeguamento  degli organici e il superamento del precariato.  Bisogna,  inoltre, ripensare al ruolo della sanità privata che “copre” in media il 16,7% dei posti letto ospedalieri, livello che sale al 59,1% nel settore della post acuzie. Gli erogatori privati dovrebbero integrare il sistema pubblico piuttosto che concorrere apertamente nei suoi confronti, sfruttando condizioni di maggior favore dovute in  parte a cornici contrattuali meno tutelanti per il loro personale. Una presenza, quella dei privati, che sta diventando sempre più consistente nelle Marche e sulla quale i sindacati sono intervenuti più volte. C’è bisogno di un quadro di programmazione, basato sulle evidenze epidemiologiche e demografiche .  E’ evidente la necessità e l’urgenza  di favorire un maggior coinvolgimento dei territori nella definizione delle scelte regionali di politica sanitaria e  definire un quadro generale che superi gli interventi e le delibere spot, ed evitare così l’asettica traduzione di disposizioni ministeriali, con cui oggi si tende a governare la sanità. L’onorevole Rosy Bindi ha sottolineato l’importanza della Legge 833 dal momento che «ha sancito il diritto della salute come fondamentale per tutti i cittadini».Proprio la Bindi, poi, ha dichiarato, a proposito dei 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale, che «sono anni lunghi e, il Servizio sanitario, come tutti gli organismi, può aver subito alcune problematiche, legate all’entità delle risorse a disposizione, ma le scelte operate in quel periodo sono ancora valide ed è giusto rinnovarle. Le criticità di oggi, tra l’altro, sono del sistema Italia e non tanto del servizio sanitario.» La Segretaria nazionale CGIL, Rossana Dettori ha concluso i lavori. «Dobbiamo mettere in campo pratiche per valorizzare i cittadini – ha detto – e interrompere il racconto di malasanità spesso attribuito agli operatori. Occorre che la politica provveda all’assunzione di personale per rispondere alle esigenze di salute delle persone». Intervenendo, infine, sul rapporto Giunta regionale e sindacati, Dettori ha puntualizzato: «Nelle Marche, è importante che un Presidente di Regione si confronti con le parti sociali, abbiamo bisogno di pratiche democratiche».  Al termine dell’iniziativa, si è svolto un presidio dinnanzi agli Ospedali Riuniti di Ancona, per  evidenziare il forte disagio e malcontento che i cittadini marchigiani esprimono quotidianamente; nell’autunno, se la situazione non cambia,  CGIL, CISL e UIL proseguiranno con ulteriori iniziative di mobilitazione per rivendicare le risposte necessarie a soddisfare i  bisogni di salute dei cittadini marchigiani.    
Continua a leggere
09/07/2018 Incendio ORIM: i sindacati dei Vigili del Fuoco preoccupati per la sicurezza
In seguito all'incendio alla Orim di Piediripa, i segretari Cgil VVF, FNS Cisl, Uil PA VVF Giuseppe Zitti, Andrea Belloni e William Berré e Rocco Tirabasso, impegnati direttamente fino a sabato mattina nelle operazioni di supporto e di spegnimento dell'incendio, scrivono: «Vogliamo chiedere a chi di competenza di conoscere quali rischi potrebbero derivare dalle operazioni di spegnimento che noi VF abbiamo eseguito nell'incendio: ci spieghiamo meglio. Abbiamo verificato con preoccupazione l'effetto dei liquami e dei materiali interessati dall'incendio che hanno avuto sui nostri indumenti sui nostri dispositivi di protezione individuale. Ci chiediamo quindi se i nostri dispositivi di sicurezza siano stati sufficienti per tenere al sicuro i Vigili del Fuoco dagli effetti potenzialmente tossici di tali liquami e di tali materiali (presumibilmente anche amianto) interessati dall’incendio. Ce lo chiediamo con forza e pretendiamo di conoscere l'esito delle analisi dei materiali interessati dall'incendio al fine di acquisire la dovuta consapevolezza di eventuali effetti collaterali sulla salute dei nostri colleghi». CGIL, CISL e UIL chiedono risposte chiare in merito ai rischi subiti e potenziali in seguito all'incendio dell'azienda Orim di Piediripa. «Prima la sicurezza! Dopodiché vogliamo ringraziare tutta la popolazione per il sostegno che ci ha dimostrato, così come vogliamo ringraziare le autorità pubbliche ed i vari sindaci dei territori che ci hanno fatto sentire il loro Grazie. Vogliamo ringraziare anche il comandante dei Vigili del Fuoco di Macerata per aver coordinato insieme ai vari funzionari del comando e capi turno le operazioni di spegnimento in maniera Egregia. Ma un immenso grazie ovviamente va ai colleghi di Macerata ed a quelli di tutta la regione che con dedizione ed impegno hanno scongiurato il peggio. Ottima la collaborazione tra tutti i colleghi delle province di Pesaro, Ancona ed Ascoli Piceno, che hanno fatto “squadra unica” con i colleghi di Macerata. Questa la vera forza dei Vigili del Fuoco. Ma una precisazione: i vigili del fuoco non sono andati a spegnere l'incendio della Orim con l'intento poi di chiedere dei soldi! È giusto chiedere, così come abbiamo fatto e così come faremo in ogni ambito, la pari dignità retributiva e pensionistica dei Vigili del Fuoco alle altre forze dell'ordine, ma tale richiesta non va espressa, a parere nostro, qui sul territorio provinciale, sfruttando la tragedia dell'incendio avvenuto alla Orim . Questo soprattutto per rispetto dei Vigili del Fuoco che hanno scelto di fare questo mestiere non certo per lo stipendio ma sicuramente per la passione ed il rispetto che hanno nei confronti di questo lavoro. Tutti i 50 e passa Vigili del Fuoco che sono intervenuti nell'incendio della Orim hanno lavorato con dedizione ed abnegazione a prescindere dallo stipendio e senza l'idea di guadagnarci qualcosa, questo perché i Vigili del Fuoco ci sono e ci saranno sempre a prescindere dal risultato delle azioni sindacali messe in campo per ottenere, ovviamente, il giusto riconoscimento economico e pensionistico per i Vigili del Fuoco».                        
Continua a leggere
09/07/2018 Quadrilatero: il 19 luglio incontro sindacati - Regione. Ancora nessun riscontro da Anas
Filca Cisl, Feneal  Uil  e Fillea Cgil della provincia di Ancona comunicano  l’andamento delle trattative in corso per la vertenza  Astaldi spa. Giovedì 28 giugno è avvenuto il primo incontro dopo la lettera di apertura procedura di licenziamenti collettivi. I sindacati hanno ribadito che la procedura è irricevibile e che la soluzione del problema passa dallo sblocco dei lavori,  del  lotto 2, della perizia  n° 6 (ss76)  e successivamente  del 3 e 4 lotto ovvero la pedemontana da  Matelica a Muccia  e non  nell’effettuare i licenziamenti. Filca Cisl, Feneal  Uil  e Fillea Cgil stanno attendendo una data di incontro con ANAS  ( incontro già richiesto dalle organizzazioni sindacali nazionali di categoria) ma ad oggi non è pervenuto alcun riscontro. È stata inoltre chiesta ed ottenuta una data di incontro con la Regione Marche, l’assessore alle infrastrutture ha confermato la sua disponibilità per il giorno 19 luglio alle ore 10. Successivamente si terrà un incontro con il sindaco di Fabriano, sig. Gabriele Santarelli, in data 20 luglio. Le associazioni sindacali ribadiscono che il protrarsi della situazione di incertezza nella consegna dei lavori sopra citati  provocherebbe un fermo lavori con conseguenze negative sul territorio fabrianese, già  colpito dagli effetti della crisi industriale, e si riservano, a fronte di non risposte celeri e positive, unitamente ai lavoratori impegnati nell’opera, ad azioni e manifestazioni sul territorio al fine di sensibilizzare le parti interessate, con l’intento di trovare soluzioni efficaci  alla prosecuzione dell’opera e a scongiurare i licenziamenti dichiarati dalla  Astaldi spa.
Continua a leggere
06/07/2018 GI&E: Fim Cisl e Uil Uil firmano l'accordo sulla mobilità
Lunedì 2 luglio, dopo la revoca dei licenziamenti intimati dalla GLF TURBINE SRL in quanto pregiudiziale per il proseguimento della trattativa, si è svolta l’assemblea con i lavoratori per la discussione in merito all’accordo per la procedura di mobilità della GI&E SPA UNIPERSONALE. Al termine dell’assemblea, le organizzazioni sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil si sono spostate presso la Regione Marche per procedere alla firma dell'accordo alla presenza del Funzionario Regionale il Dott. Giuseppe Soverchia e della Società GI&E SPA, rappresentata dall’Amministratore Luciano Ghergo. L’accordo prevede un costo aziendale per dipendente pari a 19.000,00 € lordi comprensivi del riconoscimento dei mesi di maggio e giugno 2018 ed è stato siglato dalla Fim Cisl e dalla Uilm Uil. La Fiom Cgil non ha ritenuto opportuno siglare l’accordo. Le organizzazioni sindacali firmatarie, sentiti i propri iscritti, dando seguito all’esito dell’assemblea svolta con i lavoratori presenti e valutato le conseguenze di un mancato accordo, hanno ritenuto prioritario su mandato di gran parte dei dipendenti, facendo il necessario per scongiurare un possibile ed imminente fallimento dell’azienda.   «Siamo ben coscienti che l’accordo da solo non basta - dichiarano Fim Cisl e Uil Uil -. Serve da parte aziendale un progetto di concordato sostenibile, che dia risposte ai creditori per dare gambe ad un rilancio e un risanamento dell’azienda anche passando, a nostro parere, dalla cessione di quote societarie, per arrivare ad un progetto industriale che mantenga l'occupazione e possibilmente di poter in futuro riassorbire alcuni degli esuberi che fanno parte della procedura di mobilità».   Il mancato accordo avrebbe prodotto sicuramente il fallimento dell’azienda, precludendo ogni possibilità di continuità produttiva, producendo per i lavoratori ulteriori disagi: «Ci permettiamo di ricordare che l’azienda, dal primo febbraio 2018, ha chiesto il pagamento diretto della CIGS da parte dell’Inps e da allora i lavoratori coinvolti sono senza reddito. Il fallimento avrebbe aggravato ancora di più questa situazione - proseguono le due sigle -. Confidiamo nel Commissario Giudiziale e nel Giudice Delegato del tribunale di Ancona nell’autorizzare in tempi celeri il progetto di accordo sindacale per consentire a chi aderisce all’accordo di poter vedersi erogata la prima rata entro il 15 luglio».   «Ci rendiamo conto che il suddetto accordo è lontano dalle aspettative che i lavoratori avevano all’inizio - continuano Fim Cisl e Uilm Uil - ma con il passare dei giorni e il perdurare dello stallo sulla trattativa, dall’iniziali 6.000,00 € lordi si è arrivati ai 19.000,00 € lordi, compresi i due mesi maggio e giugno e il riconoscimento dei contributi previdenziali. Sappiamo bene che l’azienda è la stessa che non ha rispettato gli accordi della precedente procedura, ma nello stesso tempo confidiamo nella riuscita del progetto concordatario. I problemi dell’azienda sono tanti e di difficile risoluzione nell’immediato, per questo chiediamo alla proprietà un cambio di passo ed una seria ricerca di un socio che crede nelle potenzialità della GI&E, per non disperdere le professionalità che hanno da sempre dato un valore aggiunto all’azienda e per mantenere il sito produttivo a Porto Recanati. Ci sono già molti capannoni vuoti nella provincia di Macerata e non solo».   «Si difendono i lavoratori - concludono le due sigle sindacali - anche con scelte sofferte e con senso di responsabilità. Solo il tempo darà ragione se le scelte sono state giuste o sbagliate, ma quando l'alternativa è il fallimento bisogna avere il coraggio di osare».
Continua a leggere
05/07/2018 Ial Marche partecipa all'evento conclusivo del progetto Inside nel corso del festival "Luci sul lavoro"
Ial Marche è stata invitata a da Anpal Servizi a partecipare all'evento conclusivo del progetto Inside (INSerimento Integrazione nordsuD Inclusione), progetto pilota del Ministero del Lavoro rivolto a promuovere tirocini di inserimento lavorativo destinato a titolari di protezione internazionale ospitati nel sistema SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati). L'iniziativa si terrà venerdì 6 luglio a Montepulciano (SI) nell'ambito del festival "Luci sul lavoro".  Ial Marche porterà la testimonianza di un’azienda e di un tirocinante e verrà proiettato il video sui percorsi di integrazione socio-lavorativa dei giovani migranti realizzato dall'antropologo e documentarista Giorgio Cingolani.
Continua a leggere
05/07/2018 Rischio trasferimento Ced UBI Banca Macerata: sindacati preoccupati
  CGIL-CISL-UIL di Macerata sono fortemente preoccupati dall’ipotesi prospettata dal Gruppo Ubi di trasferire il Polo tecnologico e l’Help Desk da Macerata (Piediripa) a Jesi nonostante gli impegni contrattuali aziendali presi lo scorso anno in occasione del processo di integrazione delle 3 “Bridge Banks” in UBI Banca ed UBISS.Con l’Accordo di Gruppo del 26/10/2017 venivano, infatti, individuati 9 Poli territoriali per il mantenimento e/o potenziamento delle strutture, di cui 3 nelle Marche, ovvero Pesaro, Jesi e Macerata.     «In questo specifico contesto solo Macerata verrebbe colpita dai tagli occupazionali, un presidio di eccellenza informatica e di servizio alla clientela, che nel corso del tempo e nonostante la recente crisi, ha sempre garantito professionalità ed efficienza.- sottolineano i responsabili di Cgil Cisl e Uil Macerata -L’ipotizzato trasferimento va ad aggiungersi ad un processo di riorganizzazione territoriale della rete commerciale che già vede la chiusura di filiali e sportelli, in qualche caso in zone molto delicate indebolendone le prospettive di ripresa.L’eventuale smantellamento impatterebbe fortemente su di un territorio già duramente colpito e provato dalla crisi economica e dagli eventi sismici, sulle economie dei comuni limitrofi ma soprattutto sulla vita degli oltre 100 dipendenti che dovrebbero emigrare a Jesi.- proseguono Taddei, Spinaci e Broglia - Persone che si sono impegnate fortemente affinché il processo di migrazione informatica si realizzasse nel migliore dei modi, che in molti casi provengono dalle zone terremotate, che magari a causa del terremoto si sono momentaneamente trasferite a Macerata in attesa di ricostruire la propria abitazione, e che nel caso in cui la loro sede di lavoro fosse trasferita definitivamente a Jesi, difficilmente ritornerebbero nei luoghi di origine. Si aggiunga a tutto ciò anche la sottrazione di uno dei poli attrattivi per i laureati e non di informatica dell’ateneo di Camerino, con il quale c'è sempre stato un proficuo scambio di conoscenze e professionalità. -      CGIL-CISL-UIL di Macerata sono fortemente convinti della necessità di individuare soluzioni alternative al trasferimento del Polo tecnologico e Help Desk a Jesi con possibili soluzioni, sostenibili economicamente e socialmente, che insistano nel territorio maceratese in siti già a disposizione di UBI Banca. «Stiamo lavorando  ad  iniziative di coinvolgimento delle istituzioni locali e di sostegno alla protesta dei lavoratori interessati - concludono i responsabili di  Cgil Cisl e Uil Macerata -  affinché venga mantenuto un centro di attività sul territorio maceratese.»    
Continua a leggere
04/07/2018 Assegno di Ricollocazione: un nuovo strumento per le politiche attive
L’ art. 23 del D.lgs 150/2015 ha introdotto un nuovo strumento di politica attiva denominato Assegno di Ricollocazione (Adr), destinato ai percettori di NASPI da almeno 4 mesi, spendibile al fine di ottenere un servizio di assistenza intensiva alla ricerca del lavoro. La platea dei potenziali destinatari dell'assegno di ricollocazione è stata recentemente ampliata, ai beneficiari del Reddito di Inclusione (art. 6, comma 4 D.lgs 147/2017) e ai lavoratori coinvolti nell'accordo di ricollocazione nelle ipotesi di cassa integrazione guadagni per riorganizzazione aziendale e crisi (art. 24 bis D.lgs 148/2015, introdotto da art. 1 comma 136 L. 205/2017). Le modalità per la richiesta dell'assegno di ricollocazione da parte di queste due ultime categorie di soggetti non sono ancora operative e saranno definite in una fase successiva. Lo scopo è, quindi, quello di aiutare le persone a migliorare la possibilità di trovare la propria ricollocazione nel mondo del lavoro. Dopo una sperimentazione dell’assegno di ricollocazione, condotta nel 2017, L’Anpal con Delibera n. 14/2018 ha definito le modalità operative e l’ammontare della fase a regime dell’ Assegno di Ricollocazione. Al soggetto che richiede l’ assegno di ricollocazione viene offerto un servizio di assistenza intensiva alla ricollocazione che ha una durata di 6 mesi, prorogabili per altri 6. Il servizio termina anticipatamente in caso di risultato occupazionale che si sostanzia in un contratto di lavoro di durata almeno pari a 6 mesi. Il servizio di assistenza alla ricollocazione si compone di due prestazioni principali:   assistenza alla persona e tutoraggio (assistenza continuativa in tutte le attività necessarie alla ricollocazione, attraverso l’ assegnazione di un tutor e la definizione di un programma personalizzato di ricerca attiva del lavoro)  ricerca intensiva di opportunità occupazionali (promozione del profilo professionale del titolare dell’ Adr presso le aziende, selezione di posti vacanti, assistenza alla preselezione, sino alle prime fasi di inserimento in azienda) Chi può richiederlo? a) Disoccupati che percepiscono la Nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) da più di 4 mesi (per questi soggetti le modalità sono già state definite all’interno della Delibera Anpal n. 14/2018 e quindi la possibilità di richiedere l’ AdR è operativa dal 14 maggio 2018 ) b) Beneficiari del Reddito di Inclusione (REI) per i quali il progetto personalizzato preveda la stipula del patto di servizio (le modalità di identificazione di tali beneficiari saranno definite con successivo provvedimento da definire in accordo con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali - possibilità di richiedere l’ AdR non ancora operativa). c) Lavoratori coinvolti nell’ accordo di ricollocazione di cui all’art. 24 bis D.lgs 148/2015 (le modalità per la richiesta anticipata da parte di questi lavoratori saranno definite con successivi provvedimenti da definire in accordo con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali - possibilità di richiedere l’ AdR non ancora operativa). I potenziali beneficiari, già impegnati in misure di politica attiva analoghe o non compatibili erogate da amministrazioni pubbliche centrali o territoriali, non potranno fare richiesta dell’ Assegno di ricollocazione per tutta la durata della misura in corso. La richiesta della misura dell’assegno di ricollocazione è volontaria, ma comporta il meccanismo della condizionalità. Potrà essere presentata dal disoccupato percettore di Naspi da oltre 4 mesi, telematicamente attraverso il portale Anpal o rivolgendosi direttamente al CpI (Centro per l’ Impiego) competente, inoltre, a partire dal 28 maggio 2018 per il tramite degli Istituti di Patronato convenzionati, tra cui l’ INAS Cisl. Contestualmente alla domanda per l’ Adr, si fissa anche il primo appuntamento con il soggetto scelto dal destinatario per l’erogazione del servizio di assistenza intensiva che potrà essere un centro per l’impiego (anche diverso da quello in cui il soggetto ha perfezionato il patto di servizio personalizzato) o un soggetto privato accreditato. Entro 24 ore successive alla domanda di AdR, l’ Anpal effettua una verifica all’ INPS in ordine alla fruizione della NASPI ed in caso di risposta affermativa , valida la domanda , dandone comunicazione al Centro per l’ Impiego competente. Il centro per l’impiego competente per territorio (domicilio del richiedente), dopo aver verificato la mancata esistenza di misure di politiche attive incompatibili , rilascerà entro i successivi 7 giorni l’ Adr, oppure rifiuterà la richiesta con atto motivato. Decorso tale periodo l ’ Adr sarà rilasciato con il meccanismo del silenzio assenso. Avvio della fase a regime Come funziona? È importante chiarire subito che l’Adr non interrompe la fruizione dell’indennità di sostegno al reddito (Naspi). L’ assegno non si sostanzia in denaro a favore del destinatario, ma in un buono (voucher), di importo variabile, da spendere per ottenere un servizio di assistenza intensiva al fine di una possibile ricollocazione. Il destinatario può scegliere di spendere l’assegno di ricollocazione, presso i centri per l’impiego o presso i soggetti privati accreditati. L’ importo dell’ Adr (compreso tra 250 e 5.000 euro) varia a seconda dei seguenti parametri:  indice di profilazione, che misura la maggiore o minore distanza del soggetto dal mercato di lavoro in termini di occupabilità  in base alla tipologia contrattuale di assunzione (tempo determinato o indeterminato) e impegno lavorativo (part-time, full time) L’ente erogatore del servizio, sia pubblico che privato, ha diritto all’importo previsto dall’assegno di ricollocazione a risultato occupazionale raggiunto. Le tipologie di contratti per i quali si riconosce l’esito occupazionale sono i seguenti: Tempo indeterminato, compreso l’apprendistato;  Tempo determinato maggiore o uguale a 6 mesi (da 3 a 6 mesi nelle Regioni Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) Part Time pari almeno al 50% Nei casi di mancato raggiungimento dell’esito occupazionale è riconosciuta, a determinate condizioni, una quota fissa al soggetto erogatore del servizio in relazione alle azioni minime di assistenza intensiva. Quali sono i soggetti erogatori nella Regione Marche? Abbiamo già detto che la competenza esclusiva in termini di rilascio dell’ Adr è in capo al Centro per l’Impiego dove il soggetto ha stipulato il patto di servizio personalizzato. Il destinatario dell’ Adr potrà, però, scegliere il soggetto erogatore da cui farsi assistere nella ricerca intensiva alla ricollocazione scegliendo discrezionalmente nell’ ambito regionale uno dei 13 centri per l’impiego esistenti oppure optare per uno dei soggetti accreditati a livello nazionale e regionale consultabili sul sito dell’ Anpal (https://servizi.anpal.gov.it/Operatori/Pagine/AccreditamentoNazionale.aspx). IAL Marche è soggetto privato accreditato all’ Adr per le sedi di Ancona e Pesaro. Condizionalità: quali obblighi in capo al destinatario ed al soggetto erogatore? Per la buona riuscita del servizio di assistenza alla ricollocazione deve impegnarsi sia il percettore sia il soggetto erogatore scelto. Il soggetto erogatore è tenuto a:  svolgere attività di assistenza intensiva alla ricerca attiva di lavoro: in particolare, assistenza alla persona, tutoraggio e sostegno nella ricerca intensiva di opportunità occupazionali etc.; comunicare al CPI competente e all’ANPAL il rifiuto ingiustificato, da parte del destinatario dell’AdR, di svolgere una delle attività previste o di un’offerta congrua di lavoro; Il destinatario dell’ Adr che senza giustificato motivo non partecipa agli incontri e alle attività concordati con l’ente prescelto, incorre in una delle seguenti sanzioni (condizionalità) con riferimento all’indennità Naspi: la decurtazione di un quarto di una mensilità in caso di prima mancata partecipazione; la decurtazione di una mensilità alla seconda mancata partecipazione; in caso di ulteriore mancata partecipazione si decade dalla prestazione di Naspi e dallo stato di disoccupazione. Inoltre in caso di mancata accettazione di un’offerta di lavoro congrua, in assenza di giustificato motivo, si decade dalla prestazione Naspi e dallo stato di disoccupazione In attesa della nuova disciplina sull’offerta di lavoro congrua prevista dal D.Lgs. 150/2015 si applicano le norme previste dall’art. 4 commi 41 e seguenti della L. 92/2012. Ne consegue che è considerata congrua un’offerta che soddisfa entrambi questi requisiti: Livello retributivo superiore almeno del 20% rispetto all'importo lordo della NASPI cui ha diritto il destinatario. Distanza massima di 50 km o 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici, dalla residenza del lavoratore. SCHEDE DI APPROFONDIMENTO QUI:
Continua a leggere