In primo piano - Ascoli e Fermo

19/05/2017 Manovrina: le proposte di Cgil Cisl e Uil per la ricostruzione post sisma
Cgil Cisl e Uil hanno inviato una lettera al Sottosegretario M. Elena Boschi  e al Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati Francesco Boccia per proporre alcune modifiche normative della cosiddetta manovrina economica inerenti la ricostruzione post terremoto. Tra gli emendamenti proposti, lo slittamento oltre il 16 febbraio 2018 del termine per restituire i tributi sospesi con la busta paga pesante, prevedendo la possibilità di dividere l'importo in 18 invece che in 9 rate, valutando inoltre l'ipotesi di uno sconto sulla restituzione. I sindacati chiedono, per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali,  di prevedere risorse aggiuntive rispetto a quanto stabilito nel decreto 189/2016; che le richieste per l indennità di trattamento di integrazione salariale siano ammissibili per tutto il 2017, ivi comprese le zone colpite dagli eccezionali eventi meteorologici, ed estese ai disoccupati che abbiano terminato, anche nel 2016, periodi di Naspi o Mobilità, sia ordinaria che in deroga; l'equiparazione dell Area del sisma alle Aree di Crisi Complessa con conseguente concessione di proroghe ai trattamenti ordinari e straordinari fino ad un massimo di 12 mesi; che le aziende e le imprese appartenenti ai settori riferibili al Fondo di Integrazione Salariale con meno di 6 dipendenti e fino a 2, dal 24 agosto 2016 e per tutto il 2017, siano ammesse ai trattamenti previsti per il sostegno al reddito e che l'indennità sia comunque concessa ai lavoratori dipendenti da aziende iscritte ai Fondi di solidarietà bilaterali. Cgil Cisl e Uil propongono infine l'istituzione di una Zona Economica Speciale (ZES) al posto della Zona Franca Urbana per poter meglio indirizzare lo sviluppo economico delle aree.  
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16/05/2017 Sauro Rossi riconfermato al vertice della Cisl marchigiana
Si è concluso oggi il XII Congresso della Cisl Marche con la rielezione di Sauro Rossi al vertice regionale del sindacato cislino. La due giorni congressuale ‘Per la persona, per il lavoro, nelle Marche da Rigenerare’ che si è tenuta a Fermo ha visto la partecipazione di oltre 400 persone, tra invitati e delegati eletti, dalle 18 Federazioni sindacali di categoria della Cisl Marche, attraverso un percorso congressuale che è partito dalle centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio e che negli ultimi mesi ha coinvolto migliaia di lavoratori e pensionati, dato voce agli oltre 1500 rappresentanti Cisl nei luoghi di lavoro e ai 150.615 iscritti della Cisl delle Marche. Sauro Rossi sarà affiancato nella nuova segreteria da Cristiana Ilari e Marco Ferracuti. «Per la persona per il lavoro è il percorso che la Cisl ha scelto per questa stagione congressuale» ha esordito Gigi Petteni, segretario nazionale Cisl , in conclusione del XII Congresso Regionale Cisl Marche , portando i saluti della segretaria generale Annamaria Furlan. «Dobbiamo tornare a riflettere sul lavoro come condizione di vita. Oggi il lavoro viene percepito da tutti con maggiore insicurezza rispetto al passato: dobbiamo cogliere il disagio delle persone perché la crescita non può essere senza lavoro. È il lavoro che dà cittadinanza, non il reddito». Petteni ha ricordato , inoltre come la messa in sicurezza del paese sia una priorità, così come il rilancio della riforma del fisco a partire dalla lotta all’evasione e alla corruzione. Nelle Marche colpite dalla crisi e dal sisma servono «relazioni di qualità con tutti i soggetti per guidare lo sviluppo, altrimenti si rischia di governare un territorio al declino. È nostro dovere – ha concluso Petteni- creare le condizioni per abbattere le paure e costruire la speranza». Per rigenerare le Marche «è necessario e fondamentale responsabilizzare tutti i soggetti istituzionali e non, per un nuovo patto che coniughi lavoro, sviluppo e welfare - ha dichiarato Sauro Rossi, appena eletto - Il rilancio sociale, economico, produttivo della nostra Regione non può prescindere dal rigenerare le aree colpite dal sisma. Per guardare al futuro con speranza occorre investire in formazione e aprire canali di scambio con gli universi giovanili». L'ALBUM FACEBOOK DEL XII CONGRESSO REGIONALEIL XII CONGRESSO SU TWITTER RASSEGNA STAMPA   ANSAAGIANCONA TODAYCRONACHE ANCONACRONACHE MACERATESICRONACHE FERMANEVIVERE FERMOPICCHIO NEWSIL CITTADINO DI RECANATILA PROVINCIA DI FERMOhttp://www.laprovinciadifermo.com/index.php/fermo2/economiafermo/6019-mettere-in-sicurezza-il-territorio-e-creare-imprese-all-estero-al-fermo-forum-le-ricette-anti-crisi-e-protezionismoFM TV 
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15/05/2017 Per la persona, per il lavoro, nelle Marche da Rigenerare: Al via la prima giornata del XII Congresso Cisl Marche
‘Per la persona, per il lavoro, nelle Marche da Rigenerare’ è lo slogan che la Cisl delle Marche ha scelto per celebrare il suo XII Congresso regionale che si tiene a Fermo in questi giorni (15-16maggio). Un appuntamento importante nella vita del sindacato fondato da Giulio Pastore, perché fissa le basi dell’agenda politica della Cisl regionale e rinnova il gruppo dirigente per il prossimo quadriennio. «Abbiamo scelto di parlare di “Persona”, della sua unicità, intesa come fulcro di ogni intervento; di “Lavoro” perché è un tema fondante della nostra Repubblica ma anche perché concetto da riscoprire nelle sue varie dimensioni personali e collettive, strumento di autorealizzazione ed elemento che vivifica le comunità. E parliamo delle Marche, come realtà dove concretizzare l’azione, territorio dove costruire socialità e favorire lo sviluppo. Utilizzando la chiave della generatività perché dobbiamo essere capaci di proporre sempre “nuovi inizi”, favorire nuovi incontri, creare nuove alleanze». Ha esordito così il Segretario generale regionale uscente, Sauro Rossi, in apertura dei lavori congressuali. Presenti al Fermo Forum oltre 400 persone, tra invitati e delegati eletti, dalle 18 Federazioni sindacali di categoria della Cisl Marche, attraverso un percorso congressuale che è partito dalle centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio e che negli ultimi mesi ha coinvolto migliaia di lavoratori e pensionati, dato voce agli oltre 1500 rappresentanti Cisl nei luoghi di lavoro e ai 150.615 iscritti della Cisl delle Marche. «Le Marche hanno pagato il prezzo più alto di una crisi che si trascina da un decennio. Il settore trainante, il manifatturiero, ha perso il 25% della capacità produttiva, gli occupati complessivi sono calati, rispetto al 2008 di 32700 unità. La capacità di risparmio delle famiglie è scesa del 20%, la povertà assoluta è passata dal 5,8% al 7,6%. – ha sottolineato Sauro Rossi - Nel 2016, il tasso di disoccupazione generale è tornato sopra al 10%, e quella giovanile è cresciuta del 2,7%, arrivando al 25.3%. Gli occupati sono complessivamente calati di circa 5.000 unità, ma per la prima volta dopo tre anni è tornato a crescere, di circa 3.000 unità, il lavoro dipendente e la crescita del dato di occupabilità dei giovani laureati sembra aprire una tendenza nuova per il mercato del lavoro regionale. – ha continuato Rossi - Alla crisi si è poi innestata l’esperienza annichilente dei terremoti. Pensiamo che per rigenerare il futuro delle Marche ferite dal sisma sia determinante favorire- in una logica di complementarietà, integrazione e polivalenza- investimenti forti e lungimiranti nei settori strategici dello sviluppo locale. Va sostenuta e accelerata una ricostruzione, importante volano di sviluppo e lavoro, che finora ha stentato a decollare. – ha ribadito - Il rilancio sociale, economico, produttivo della nostra Regione non può prescindere dalla cura delle azioni necessarie per rigenerare le aree colpite dal sisma». Rossi detta le linee ed esorta la Regione ad «avviare un reale e concreto confronto, rivedere quell’approccio, che non crede al valore del dialogo con le parti sociali. Ora serve uno sforzo corale, teso a responsabilizzare tutti i soggetti istituzionali e non, occorre un nuovo Patto per coniugare lavoro, sviluppo e welfare nella nostra regione. Il percorso di ricostruzione, potrà essere di vera rigenerazione solo se si costituirà, a tutti i livelli, un laboratorio di partecipazione, dialogo e confronto, teso a dare una prospettiva concreta di lavoro a partire dai giovani».
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09/05/2017 Busta paga pesante, Ferracuti: «Che beffa la restituzione in nove mesi»
«Una decisione assurda che continua a rendere questo provvedimento più una beffa che un sostegno ai terremotati». Questa l'analisi dei criteri di restituzione delle imposte che Marco Ferracuti, segretario regionale della Cisl Marche, affida alle colonne del Corriere Adriatico di oggi. «Con questo meccanismo - prosegue Ferracuti - i terremotati rischiano di avere stipendi al limite e il beneficio si trasformerebbe in disagio». LEGGI L'ARTICOLO:
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23/04/2017 "25 Aprile 2017" - 72°Anniversario della Liberazione
"Trasmettiamo quei valori ai giovani per far vincere la pace" A.Furlan, L'Unità, 23 aprile 2107 " In questo tempo in cui stiamo vivendo la 'terza guerra mondiale a pezzi' di cui parla con insistenza Papa Francesco, ci vorrebbe un movimento popolare capace di alimentare il 'desiderio universale di pace'. Per questo è importante celebrare il 25 aprile, per ricordare un patrimonio di idee, di valori, di passione civile che non bisogna disperdere, ma che, anzi, occorre continuare a trasmettere ai giovani, nelle scuole, nel mondo del lavoro ed in tutti gli ambiti della nostra società".   https://www.anpimarche.it/category/programma/Intervento unitario di Silvia Spinaci, responsbile Cisl Marcerata,  in occasione del 25 aprile 2017 – Macerata, Piazza Mazzini Il 25 aprile è giorno di festa, di memoria e di gratitudine. Celebrare il 25 aprile significa ricordare un patrimonio di idee, valori, passione civile. Significa non dimenticare che la nostra democrazia è frutto delle lotte partigiane e del sacrificio di una generazione che si è battuta per la difesa della libertà e dell'unità del nostro Paese. Il sacrificio di una generazione che ha scelto di lottare e morire per la libertà di tutti. A nome di CGIL CISL UIL saluto e ringrazio l’ANPI, il Comune di Macerata e Sua Eccellenza il Prefetto per l’invito a portare oggi in questa piazza il contributo di memoria del mondo del lavoro. E da questa piazza vogliamo dire che insieme abbiamo resistito e continuiamo a resistere contro chi umilia i riti della memoria comune, etichettandoli come desueti, guardandoli con indifferenza o addirittura con insofferenza o, peggio ancora, cerca di costruire una memoria alternativa infarcita di revisionismo. Il 25 aprile non è rievocazione retorica, ma è giorno di responsabilità e di rinnovo di un impegno condiviso. “Eppur Resiste” sono le parole scelte per le celebrazioni maceratesi di questo 72°anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo. Sono parole che richiamano il senso di una Resistenza che è ancora viva,  parole in cui risuona il monito di Calamandrei: “ora e sempre Resistenza!” Perché la Resistenza può e deve continuare nell’impegno quotidiano a cui tutti siamo chiamati per custodire e diffondere il lascito morale, storico e civile di chi ci ha affrancato dall’oppressione. La nostra Resistenza continua per affermare libertà, pace e giustizia in uno scenario globale che in ogni luogo vede fronti di guerra e minacce terroristiche che si moltiplicano, rigurgiti nazionalisti e integralismi che crescono e si radicalizzano, nutriti dal populismo. La nostra Resistenza continua nella gioia per la liberazione del giornalista italiano Gabriele Del Grande, inspiegabilmente detenuto per 15 giorni in Turchia. Ma continua anche nella ferma volontà di verità e giustizia per Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano barbaramente torturato e ucciso lo scorso anno in Egitto dove svolgeva attività di ricerca sui sindacati indipendenti. La nostra Resistenza continua nell’appello per la pace che CGIL CISL UIL e ANPI hanno condiviso con altre associazioni la vigilia di Pasqua, richiamandosi alla “civiltà suprema del dialogo, della sua umanità, della sua intelligenza” e chiedendo di “fermare questo irresponsabile e impressionante gioco alla guerra” a cui stiamo assistendo da troppo tempo. La nostra Resistenza continua nel mantenere fiducia nell’Europa come nostra casa comune e nel chiedere però un’Europa più unita e più solidale, capace di interpretare meglio i valori di integrazione pacifica, giustizia sociale, fratellanza, solidarietà e accoglienza su cui è stata fondata. In 60 anni, l’integrazione europea da sogno di pochi è divenuta speranza per molti. Per non tradire questa speranza abbiamo bisogno di un’Europa che torni a crescere sulla strada dell’integrazione politica, rimettendo al centro del dibattito europeo la coesione sociale, l’occupazione e il lavoro delle cittadine e dei cittadini dell’Unione. Rimettere il lavoro al centro. A nome di CGIL CISL UIL, vorrei allora fare memoria con voi del contributo che il mondo del lavoro ha dato alla lotta di liberazione nazionale. Ricordo le tre ondate di sciopero sostenute tra il marzo del ’43 e il marzo del ’44 dagli operai del Nord Italia. Scioperarono prima contro la guerra e il caro vita, chiedendo “pane e pace”, poi contro l’occupazione nazista e la normalizzazione imposta dalla Repubblica Sociale di Salò, chiedendo libertà e democrazia. Parteciparono a quegli scioperi centinaia di migliaia di lavoratori e migliaia furono gli operai deportati e uccisi nei campi di concentramento. È stata una Resistenza non armata, espressione del risveglio della coscienza sociale e civile della nazione e primo innesco del processo di ricostruzione democratica culminato nella Costituzione del ’48, sintesi di valore delle diverse anime dell’Italia liberata.  In quella Costituzione che proprio sul Lavoro fonda la nostra Repubblica. Il lavoro, ora come allora, resta condizione essenziale di libertà. Il lavoro è libertà, ma la disoccupazione, il lavoro che si cerca e non si trova, il lavoro che si perde e si fa fatica a ritrovare, il lavoro nero, il lavoro sfruttato, il lavoro che uccide sono la peggiore delle catene. 25 aprile, Festa della Liberazione: oggi la nostra Resistenza continua perché abbiamo ancora tanto bisogno di costruire libertà nel lavoro e attraverso il lavoro. Eppur Resiste: sono le parole di una terra che trema, ma non si rassegna, sono le parole della nostra terra maceratese che, seppur ferita nel profondo dal sisma, continua a resistere. “E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze?” Scriveva 70 anni fa Salvatore Quasimodo per raccontare il dolore dell’occupazione nazi-fascista e il sacrificio della guerra di liberazione. Queste stesse parole sembrano oggi raccontare l’amarezza, il senso di precarietà e la sofferenza delle nostre comunità devastate dal sisma. Ma proprio in questa sofferenza, la nostra Resistenza continua. Continua nella volontà di rinascita della nostra gente, nel desiderio delle nostre montagne e dei nostri borghi di tornare alla vita. La nostra Resistenza oggi continua nella nostra richiesta a tutti i livelli istituzionali di uno sforzo corale per non abbandonare l’Appennino ferito, di un impegno concreto e di lungo termine per costruire insieme una prospettiva di rigenerazione per la nostra terra. Uno sforzo corale di rigenerazione che come CGIL CISL UIL di Macerata vogliamo stimolare e sostenere con un contributo di proposta, ascolto e rappresentanza, anche attraverso le riflessioni contenute nel documento unitario presentato nei giorni scorsi e in cui abbiamo voluto raccogliere proposte aperte per il rilancio sociale ed economico delle aree colpite dal sisma. Proposte aperte per ripartire insieme dalla persona, dal lavoro, dalle comunità. Da questa terra ferita che “eppure resiste”, diciamo oggi insieme, viva la Resistenza, viva il 25 aprile, giorno di speranza e di luce per tutti.»   
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31/03/2017 Anteas e Fnp di Ascoli Piceno in visita alla scuola di Acquasanta Terme
Giovedì 30 marzo i volontari dell'Anteas e una delegazione della Fnp di Ascoli Piceno hanno visitato la scuola primaria e dell'infanzia di Acquasanta Terme, riaperta in un prefabbricato dopo il terremoto. I volontari hanno regalato ai bambini di Acquasanta 90 braccialetti realizzati durante il corso di bigiotteria e cucito che si è svolto tra ottobre e dicembre dello scorso anno. 
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29/03/2017 Corso di preparazione al concorso per agente di Polizia Locale
La Federazione CISL Pubblico Impiego Marche-area Territoriale di Macerata e IAL Marche del CFP di Macerata comunicano l’avvio di un nuovo corso di preparazione per il superamento dei concorsi nelle Polizie Locali. In previsione degli sblocchi del turn over per le Polizie Locali, come previsto dal Decreto Sicurezza attualmente in discussione, si prevede nelle prossime settimane la pubblicazione di bandi emanati da vari Comuni. Il corso verterà sulle seguenti materie: diritto amministrativo; diritto penale; Codice della strada e regolamento di attuazione; Polizia dell’ambiente e del Commercio: pubblici esercizi e TULPS; Polizia edilizia e Polizia locale – legislazione nazionale e regionale. Sono previste 60 ore di lezione che si svolgeranno presso la Sede dello IAL Marche di Macerata, in Via dei Velini n. 52/B. Al termine del corso, previo superamento di una verifica finale, agli allievi sarà rilasciato un attestato valido ai sensi di legge, come titolo formativo per i concorsi pubblici. Negli anni scorsi numerosi giovani delle Marche sono stati in grado di superare brillantemente prove concorsuali grazie ai corsi organizzati dalle Federazioni della CISL Marche in collaborazione con IAL Marche. Il termine di scadenza delle iscrizioni è entro e non oltre il giorno 31 marzo 2017. Gli interessati possono rivolgersi alla Segreteria del corso presso la sede di IAL Marche di Macerata, in Via dei Velini 52/B (0733/240171 - 0733/261383 - moira.silvestri@ialmarche.it)
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15/03/2017 21 marzo 2017 XXII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Cisl Marche marcia con Libera a Grottammare
La Cisl delle Marche aderisce alla  XXII Giornata nazionale  della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie del   21 Marzo. La giornata prevede la partenza del corteo dalla Stazione di Grottammare alle ore 9,45 con arrivo previsto  per le 11,15 a Piazza Kursaal dove verranno letti  i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Nel pomeriggio dalle ore 14,30 inizieranno i seminari tematici. Per partecipare  è necessario iscriversi : https://docs.google.com/forms/d/19l3pf9Za7MWr3lGEKh-S9uM6Bt4_yth8fK8iz8LEt5U/edit SEMINARIO: VITE IN GIOCO - sul tema del gioco d'azzardo con il Prof. Cefaloni - Fondatore Movimento SLOTMOB SEMINARIO: DAL TERREMOTO ALLA SPERANZA sul tema della ricostruzione. Interverranno: Cesare Spuri - Ufficio Ricostruzione Sindaco di Ussita -  Marco Rinaldi Sindaco di Monsampietro Morico - Romina Gualtieri Sindaco di Force - Augusto Curti Sindaci di Grottammare  - Enrico Piergallini SEMINARIO: Visione del film : "La nostra terra" con S. Rubini e S. Accorsi
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09/03/2017 Crolla ponte in A14 tra Loreto e Ancona Sud
Le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal  Uil esprimono il massimo cordoglio e la massima vicinanza alle famiglie delle vittime del crollo del ponte su A14 -  tra Loreto e Ancona sud  - avvenuto nel primo pomeriggio di oggi. Con altrettanta forza i sindacati di categoria  esprimono preoccupazione per la condizione delle infrastrutture del nostro paese." Se non fosse bastato il terremoto - sottolineano in una nota - la dimostrazione lampante della fragilità e della debolezza del nostro paese emerge in tutta la sua drammaticità in quest’ultimo fatto di cronaca. Prima ancora di rintracciare le responsabilità, denunciamo la provvisorietà nel costruire e la scarsa attenzione al tipo di materiale, alle prassi e alle procedure di sicurezza. - continuano - L’incidente denuncia due tipologie di problemi che coesistono purtroppo nel nostro paese: da un lato il lavoro edile che è sempre più svilito, precario ed insicuro, dall'altro un sistema infrastrutturale indegno di un paese civile e che mette in pericolo anche il cittadino utilizzatore dello stesso.   Da tempo denunciamo i ritardi e i disservizi che si verificano su quei tratti di strada e gli aggiustamenti in corso d’opera che purtroppo contraddistinguono l’intera tratta.- concludono le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal  Uil -Richiamiamo pertanto ciascuno alle proprie responsabilità e ci attiveremo da subito presso gli enti e i soggetti competenti per una riflessione a tutto campo sull'accaduto e per fare quanto nelle nostre possibilità, affinché non si registrino più episodi del genere."
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08/03/2017 Fermo: ritardi sulla gestione dei rifiuti. Accordo per i precari Asite
La segreteria provinciale della Fit Cisl di Fermo esprime grande preoccupazione in relazione al fatto che l'ATA rifiuti sia in grave ritardo rispetto agli adempimenti previsti dalla legge regionale; redazione piano d'ambito e definizione delle modalità di gara di affidamento del servizio di raccolta trasporto rifiuti e spazzamento" rappresentano ancora un oggetto misterioso " ; nel caso specifico la Fit Cisl chiede da sempre vengano garantiti all'interno degli atti da redigere : il mantenimento dei livelli occupazionali, l'applicazione del contratto collettivo di rifermento, la tutela dei livelli stipendiali e non ultimo , ma anzi in maniera prioritaria , l'affidamento in house ad un soggetto interamente pubblico del servizio , così da non disperdere professionalità ed efficientamenti realizzati negli ultimi anni! Alle istituzioni locali e principalmente al sindaco di Fermo , Porto San Giorgio, alla Provincia ed altri chiediamo di attivarsi e non procrastinare i tempi; il tempo delle scelte chiare e , per noi , condivise, é giunto; si deve scongiurare il rischio serio di un commissariamento da parte della Regione Marche . La scadenza del 30 giugno 2017 é dietro l'angolo ; servono fatti concreti che tutelino il lavoro e , perché no, le aziende pubbliche ( di proprietà delle comunità ) e garantiscono un servizio eccellente ai cittadini Soddisfazione, invece, per la firma di un accordo di assoluto rilievo per i lavoratori precari della società Asite s.r.l; l'accordo assicurerà continuità lavorativa , salvaguardandone i diritti , a questi dipendenti per i prossimi mesi e li traghetterà fino alla fine del primo semestre del 2018 ( data ultima del divieto di assunzioni, stabilito per legge, nelle società partecipate ) ; da quella data sarà possibile stipulare accordi per la stabilizzazione del personale , che oltretutto ha già partecipato ad una selezione pubblica ; l'accordo eviterà di ricorrere ad esternalizzazioni di attività e di sospendere contratti e rapporti lavorativi in essere; altresì permetterà di rafforzare la presenza della società pubblica nel territorio fermano. Oltre a ciò con l'accordo di deroga alle norme contrattuali si creeranno le condizioni per assumere , direttamente, ulteriore personale , oltre quello attualmente in forza.
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07/03/2017 Disoccupazione nelle Marche, Cgil Cisl e Uil: «Servono politiche innovative ed efficaci. La Regione cambi passo»
A circa 2 anni dall'insediamento della giunta regionale, è urgente aprire una riflessione seria sulla disoccupazione nelle Marche che ormai è strutturalmente intorno al 10% contro percentuali poco superiori al 3% a cui ci eravamo abituati . Non è pensabile affrontare la questione riproponendo i vecchi interventi del periodo pre-crisi. Oggi la complessità, la vastità e la diversità dei bisogni necessita invece misure più innovative e mirate in grado di dare risposte efficaci ai marchigiani più esposti alla vulnerabilità: disoccupati, lavoratori espulsi, giovani che faticano ad entrare nel mondo del lavoro e precari. In questo quadro, riteniamo che la Regione Marche debba svolgere un ruolo propulsore per mettere in campo una nuova generazione di politiche attive più efficaci e moderne. Questo ruolo deve essere svolto su due fronti diversi e complementari: sperimentare nuove misure più coraggiose ed incisive di politiche attive del lavoro e mettere a sistema in maniera strutturale la rete dei servizi per l’impiego. Dovranno essere garantite ai Centri per l’impiego pubblici dotazioni organiche e competenze del personale adeguate allo scopo di erogare servizi omogenei e di qualità. Al contempo riteniamo sia ormai il momento di mettere a sistema la cooperazione pubblico-privato ridefinendo il perimetro d’azione e il ruolo dei soggetti privati accreditati, che non sostituiranno i centri per l’impiego pubblici, piuttosto ne rafforzeranno la capacità di erogare servizi di qualità a chi cerca ed offre lavoro. Come sindacato, unitariamente abbiamo presentato alla Regione,da più di un anno, una proposta di sperimentazione che metteva al centro l'inserimento e il reinserimento lavorativo attraverso: orientamento, formazione specifica e accompagnamento al lavoro. Invece assistiamo solamente a bandi di tirocini e borse lavoro che se non accompagnati adeguatamente a misure per favorire l’incontro tra domanda e offerta rischiano di divenire, in un contesto di crisi accentuata, solo uno strumento di sostituzione di lavoro dipendente a tutti gli effetti o poco più di un mero sostegno al reddito per alcuni mesi. Occorre una nuova progettualità di politiche attive del lavoro, condivise tra tutti i soggetti istituzionali e sociali, per rigenerare la speranza a migliaia di marchigiani più esposti alle conseguenze della crisi: giovani, donne, lavoratori espulsi e precari. 
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03/03/2017 8 Marzo 2017, Le donne sono il cuore dell'economia europea #NoViolenza #Paritàsalariale
La Cisl, in vista delle celebrazioni per la Giornata Internazionale delle Donne dell'8 Marzo, aderisce,  insieme agli altri sindacati,  alle iniziative promosse dalla Confederazione Europea dei Sindacati (CES) al fine di unire tutte le forze sindacali europee per dare maggiore incisività alla loro azione dentro e fuori i singoli confini nazionali. Lo slogan “Le donne sono il cuore dell’economia europea” è stato rafforzato con l’uso degli hashtags #Noviolenza e #Paritàsalariale  per richiamare ancora una volta l’attenzione delle istituzioni e del Governo su questioni che oltre a ledere i diritti delle donne nell'immediato ne protrae gli effetti negativi nel tempo. In media in Europa le donne guadagnano il 17 per cento in meno rispetto agli uomini. Uno dei motivi è che le donne hanno più difficoltà a conciliare impegni di lavoro e familiari. Di conseguenza, sono loro soprattutto a scegliere il lavoro a tempo parziale e a interrompere continuamente la propria carriera, con conseguenze dirette e deleterie sui salari. Il gender pay gap rimane, dunque, un tema cruciale per il sindacato nella lotta contro le discriminazioni legate al genere, tenuto conto del fatto che una sua sostanziale riduzione, oltre a rilanciare i consumi e l’economia, eliminerebbe un’altra disparità, direttamente collegata alla prima, il gap pensionistico che vede nel nostro Paese le donne percepire un assegno di pensione inferiore di circa il 30% rispetto agli uomini.        
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15/02/2017 Busta paga pesante: allarme per ipotesi restituzione in unica rata
Cgil Cisl e Uil di Macerata esprimono seria preoccupazione e sconcerto per quanto sta emergendo dall’analisi del terzo decreto sisma sulla restituzione della busta paga pesante. Dal testo trasmesso alle Camere per la conversione in legge non è affatto chiaro che anche all’IRPEF sospesa possa applicarsi la norma generale secondo cui le modalità di restituzione dei tributi sospesi a seguito di calamità naturale devono essere disciplinate con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze che può prevedere una rateizzazione senza sanzioni e interessi fino a un massimo di 18 mesi. C’è di peggio, visto che leggendo insieme il testo del decreto e la relazione tecnica che lo accompagna si evince testualmente che “la ripresa del versamento dei tributi sospesi”, inclusa l’IRPEF, “avverrà entro il 16 dicembre 2017 senza sanzioni e interessi” e che “considerata la previsione di restituzione dei tributi sospesi entro il corrente anno, non si rilevano effetti in termini di minori entrate tributarie rispetto a quanto previsto a legislazione vigente". Le casse dello Stato possono stare quindi tranquille, ma i terremotati no perché tutto questo lascia presumere che il Governo punti a riprendersi tutta l’IRPEF sospesa entro la fine del 2017. Insomma, busta paga pesante fino al 30 novembre e poi restituzione in unica soluzione entro fine anno. Un’assurdità e una vergogna. Significherebbe chiedere ai lavoratori e ai pensionati delle zone terremotate di restituire importi mediamente non inferiori ai 4 mila euro circa in un’unica rata. «Ci viene il dubbio - scrivono Daniel Taddei, Silvia Spinaci e Manuel Broglia - che il Governo ancora non si sia reso conto che queste norme si applicano a persone ad elevata vulnerabilità, rimaste senza casa e costrette a trasferirsi lungo la costa e magari a sostenere a proprie spese migliaia di chilometri al mese per recarsi a lavoro. Persone che potevano trovare nella busta paga pesante un po’ di ristoro economico e che invece vengono così costrette a subire la stangata della restituzione in unica soluzione». In realtà, tutta la vicenda della busta paga pesante sta assumendo le forme di una vera presa in giro. Prima abbiamo dovuto fare i conti con la previsione per cui l’agevolazione non poteva essere concessa a lavoratori e pensionati realmente terremotati se il loro sostituto d’imposta era domiciliato fuori dal cratere sismico. Corretta questa assurdità, anche dietro forte pressione dei sindacati, ci troviamo ora di fronte quest’altra beffa della restituzione in unica soluzione entro fine anno, una beffa che contraddice il senso stesso dell’introduzione dell’agevolazione. Come CGIL, CISL e UIL chiediamo che il Parlamento intervenga in fase di conversione in legge per correggere questo ulteriore paradosso e chiarisca in modo puntuale le modalità di restituzione dell’IRPEF sospesa, escludendo il pagamento in unica soluzione e prevedendo espressamente la rateizzazione almeno in 18 mesi come previsto in via generale dalla legge. Inoltre sarebbe il caso che il Parlamento comprendesse che non è il caso di esporre i terremotati al rischio di sovra indebitamento chiedendo la restituzione contemporanea di tributi,rate dei mutui, bollette e IRPEF. Per questo, secondo noi, la restituzione dell’IRPEF dovrebbe essere dilazionata nel tempo ed iniziare non prima di dicembre 2018.
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09/02/2017 Maria Teresa Ferretti, Silvia Spinaci e Alfonso Cifani ospiti a Buonasera Marche
Focus post emergenza, dopo le forti scosse che hanno colpito l'entroterra marchigiano, proposte e prospettive per ritornare a ricostruire ciò che è stato distrutto. Ospiti in studio Maria Teresa Ferretti, responsabile Cisl di Ascoli Piceno, Silvia Spinaci, responsabile Cisl di Macerata e Alfonso Cifani, responsabile Cisl di Fermo. Conduce Andrea Fiano.
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06/02/2017 Contro la violenza nei luoghi di lavoro, oggi firmato a Fermo l'accordo tra le parti sociali
 Anche nella Provincia di Fermo si coniuga l’accordo quadro delle parti sociali europee e l’accordo di Cgil, Cisl e Uil e Confindustria nazionali sulle molestie e sulla violenza nei luoghi di lavoro: il protocollo provinciale è stato siglato oggi, lunedì 6 febbraio, presso la sede di Confindustria di Fermo, alla presenza di Giuseppe Tosi (Confindustria), Alessandro Migliore (CNA), Paolo Tappatà (Confartigianato), Paola Beltrami (CGIL), Alfonso Cifani (CISL) e Floriano Canali (UIL). Il testo ribadisce l’intollerabilità dei comportamenti che si configurano come molestie e violenza nei luoghi di lavoro, che la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori deve essere preservata, che i comportamenti illeciti vanno denunciati, e che tutti debbono collaborare affinché le relazioni nell’ambiente di lavoro siano  basate sul rispetto e volte a preservare la dignità di ognuno.Con questo accordo le parti (i rappresentanti dei lavoratori da un lato e le associazioni datoriali dall’altro) promuovono l’adozione all’interno delle unità produttive della “Dichiarazione di non tollerabilità”, con cui si impegnano ad adottare misure adeguate nei confronti di colui o coloro che hanno posto in essere azioni o comportamenti molesti o violenti nel luogo di lavoro.Fondamentale è la costituzione di un Osservatorio provinciale che si impegni ad implementare l’accordo nelle varie realtà produttive, usando il metodo dell’informazione e della formazione, verificando anche la possibilità di accedere a finanziamenti deputati, oltre a stabilire un percorso di assistenza psicologica e legale alle vittime.L’accordo provinciale del fermano completa quello nazionale con riferimenti per il congedo per le donne vittime di violenza di genere, recependo l’art. 24 del D.Lgs 80/2015.Testo accordo prima parteTesto accordo seconda parte6/2/17 
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02/02/2017 Sauro Rossi, è il nuovo segretario della Cisl Marche
Cambio al vertice della Cisl Marche, Sauro Rossi, è il  nuovo segretario generale della Cisl marchigiana. Eletto  all'unanimità dal Consiglio generale,  nella mattinata di oggi  a Civitanova,  alla presenza della leader nazionale Annamaria Furlan. Subentra  a Stefano Mastrovincenzo  nominato lo scorso 17 gennaio  a Roma,  Amministratore unico di Ial Nazionale. Un avvicendamento «all'insegna della continuità - come ha sottolineato Rossi a margine della giornata  - con la necessità di tenere alta l’attenzione su alcune priorità per i nostri territori: in particolare il sostegno alle popolazioni colpite dal sisma,  la discussione sulle strategie di sviluppo da adottare per dare un nuovo impulso all'economia marchigiana e futuro ai nostri giovani soprattutto per quelli in cerca di occupazione, oltre alla tutela di un welfare che è chiamato a rispondere all'allargamento della vulnerabilità per tante persone e per tante famiglie». Sauro Rossi,  nato e residente ad Urbania, 52 anni,  dall’aprile 2013 ad oggi  ha ricoperto la carica di segretario della Cisl Marche con delega al welfare, alla contrattazione sociale e alla sicurezza sul lavoro. In precedenza è stato al vertice della  Cisl provinciale di Pesaro. «La Cisl delle Marche ha chiesto a Sauro Rossi di raccogliere il testimone  e proseguire lungo questo percorso. – ha  esordito nella sua relazione conclusiva Annamaria Furlan -  Sono convinta che  la continuità garantirà  attenzione e impegno  nei confronti dei tanti problemi che siamo chiamati ad affrontare soprattutto nelle Marche duramente colpite». Al fianco di Sauro Rossi, riconfermati i segretari regionali Mariella Tonti, Alfonso Cifani, e Marco Ferracuti http://www.altrogiornalemarche.it/2017/02/sauro-rossi-segretario-generale-della-cisl-marche/  https://montefano.virgilio.it/notizielocali/cisl_marche_sauro_rossi_il_nuovo_segretario_generale-50904783.html http://www.anconatoday.it/economia/sindacati-cisl-marche-sauro-rossi-segretario-generale.html http://m.cronachemaceratesi.it/2017/02/02/cisl-marche-sauro-rossi-nuovo-segretario-furlan-dopo-il-sisma-serve-stabilita-per-ricostruire/920018/ http://www.cronacheancona.it/2017/02/02/cisl-marche-sauro-rossi-nuovo-segretario-furlan-dopo-il-sisma-serve-stabilita-per-ricostruire/10969/ https://www.cisl.it/primo-piano/4708-conti-pubblici-l-europa-sbaglia-non-puo-ignorare-l-emergenza-terremoto-l-accoglienza-dei-profughi-e-il-problema-della-crescita.html http://www.centropagina.it/rossi-per-le-marche-politiche-attive-sul-lavoro-e-salvaguardia-del-welfare/
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01/02/2017 Stefano Mastrovincenzo ospite a Tgr Rai Marche
Il segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo  in diretta al TGR RAI Marche per parlare di territorio, lavoro, formazione, giovani e ruolo del sindacato.   Il segretario generale uscente intervistato da Lucio Cristino, Etv Marche:           1/2/2017
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27/01/2017 27 Gennaio Giorno della Memoria
«A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che "ogni straniero è nemico". Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano.»  tratto da Se questo è un uomo, Primo Levi , 1958 Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per un pezzo di pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via. Primo Levi
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25/01/2017 Sostegno al lavoro terremotato, i sindacati incontrano il Presidente della Regione
Incontro  nella mattinata di ieri tra tutte le parti sociali e  la direzione regionale dell’Inps con il Presidente della Regione Marche,  per fare il punto sui provvedimenti e gli strumenti che  in questi giorni si stanno attivando per il sostegno alle imprese e ai lavoratori che hanno subito danni a causa del terremoto.Arrivata, la  scorsa settimana, la  firma della convenzione con il  Ministero del lavoro: più di 96 milioni di euro per ammortizzatori sociali a favore di lavoratori privati compresi quelli agricoli, autonomi e titolari di impresa individuali. La Regione sta predisponendo la modulistica che  verrà pubblicata sul sito e resa disponibile per le aziende.Con questo provvedimento i lavoratori autonomi che hanno cessato l’attività, da lunedì 30 gennaio prossimo,  potranno finalmente avere i cinque mila euro una tantum, mentre per la cassa integrazione in deroga occorre attendere  mercoledì e verranno implementati sul sistema informativo. «Dopo 5 mesi dal primo evento sismico, con grave ritardo, finalmente è possibile utilizzare le risorse  anche se  la gran parte delle  aziende e i lavoratori  nel frattempo sono stati obbligati a  trovare soluzioni  diverse . - afferma Marco Ferracuti, segretario della Cisl Marche, presente all'incontro in regione-  La convenzione firmata dal  Ministero  permetterà sicuramente di aiutare il lavoro terremotato, ma per dare reali e concrete risposte  ai lavoratori colpiti dal sisma è necessario, come abbiamo già ribadito al Commissario Errani e ai parlamentari marchigiani,  prorogare i tempi  per l'utilizzo delle risorse al 31/12/17.  Ora siamo impegnati affinché nel decreto mille proroghe venga inserita anche questa fondamentale proroga» Nel corso dell'incontro il Presidente ha annunciato anche  lo sblocco del  finanziamento di 10 milioni di euro per le strutture commerciali  del territorio dichiarate inagibili. Risorse destinate all'istallazione di moduli per permettere alle  attività, artigiane e commerciali, di ripartire.  La Regione inoltre  ha chiesto al Governo altri 60 milioni, che vanno ad aggiungersi ai 27 milioni già spesi in dotazione su contabilità speciale, per rispondere all'emergenza di questi mesi (pagamenti ad alberghi, Cas, casette…). 25/01/17
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24/01/2017 Area Vasta 5: servizi sanitari insufficienti e dubbi sulle strategie nel Piceno
Le Organizzazioni sindacali dei Pensionati SPI CGIL FNP CISL UILP UIL esprimono profonda preoccupazione e disappunto per la condizione di marginalità e abbandono in cui versa il territorio piceno dell’AV5 in materia di servizi sanitari. Conseguenza, da un lato, della scelta della Regione Marche di accentramento delle decisioni in materia di politiche sociale e sanitaria, dall’altra di una profonda debolezza istituzionale del territorio. Un territorio provinciale incapace di proporre ed indurre scelte appropriate, in presenza di una Direzione di AV5 privata di qualsiasi potere di concertazione e contrattazione, ridotta a mera esecutrice di direttive e delibere della Giunta e dell’Assessorato regionale, in assenza della Conferenza dei Sindaci e privo di capacità politica di indirizzo delle scelte regionali in materia di riorganizzazione ed implementazione dei servizi socio-sanitari. Al pari delle altre, anche l’Area Vasta n. 5 è stata oggetto di un percorso di riorganizzazione, tuttora in corso, il cui punto di partenza è stato la soppressione di posti letto ospedalieri per acuti, ridotti di 125 unità dalla Dgr 735 del 2013. Un “alleggerimento” della rete ospedaliera che avrebbe dovuto essere accompagnato da investimenti sulle reti territoriali, della prevenzione e dell’emergenza sanitaria che però non ci sono stati. Nell’accordo firmato a giugno 2015 con Cgil Cisl Uil Confederali e con i Pensionati, l’Area Vasta 5 assumeva importanti impegni che sono rimasti disattesi. A partire dall’istituzione di una Casa della Salute di tipo A nel Comune di Ascoli Piceno, cui avrebbe dovuto fare seguito la programmazione di ulteriori strutture, a Ripatransone, Montefiore e San Benedetto del Tronto. Per quanto riguarda le altre Case della Salute attive sul territorio dell’AV5, resta un’incognita il futuro della struttura di Offida, originariamente prevista come Cds di tipo C ma non riconfigurata come Ospedale di Comunità dalla Dgr 139/15. Ad oggi la struttura può solo sperimentare per un anno la trasformazione di 10 posti di RSA in altrettanti posti letto di Cure Intermedie. Più in generale manca un progetto sull’assetto della rete ospedaliera nell’Area Vasta 5, in particolare rispetto al ruolo dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto. Desta preoccupazione la chiusura di alcuni importanti Unità operative (Otorino e Utic) mentre non si spiega la mancata attivazione di altri servizi importanti, come l’Hospice, se non come mera conseguenza di una politica miope di tagli al personale e agli investimenti. Nel 2015, complessivamente, sono state prodotte nell'Area Vasta 5 n. 2.143 prestazioni ospedaliere per cittadini residenti di altre Regioni, delle quali 1.030 nel Distretto di San Benedetto e 1.113 in quello di Ascoli Piceno. Si tratta di un dato rilevante, dal quale emerge che l’Area Vasta 5 produce, da sola, quasi il 37% della mobilità attiva di tutta l’Asur. Risorse importanti che dovrebbero ritornare sul territorio, anche in forma di investimenti su aree decisive, come quella dei servizi per gli anziani non autosufficienti. Purtroppo invece l’AV 5 è penalizzata anche sotto questo aspetto. Nonostante un indice di invecchiamento tra i più alti in Italia (24,7%), e malgrado indici di dotazione di posti letto di RP anziani inferiore alla media regionale, l’AV 5 di fatto non ha beneficiato dell’aumento di posti letto contrattualizzati con la Dgr 851 del 2016. Complessivamente, il tasso di copertura dei servizi pubblici – residenziali, diurni e domiciliari - per gli anziani non autosufficienti nell’AV 5 non arriva neppure al 30% e la condizione per molti è resa ancora più difficile dalle conseguenze del terremoto e dei recenti eventi climatici. Resta aperto infine, il problema dei tempi di attesa per le prestazioni di diagnostica e di specialistica ambulatoriale. I dati rilevati a livello regionale dimostrano che, di fatto, la Regione è adempiente solo per il 28% delle prestazioni prenotate –14.011 prenotazioni con classe di priorità Breve e Differita. Le restanti 35.958 prenotazioni, con classe di priorità Programmata o prive di classe di priorità, non sono soggette agli obblighi nazionali, e vengono erogate con tempi di attesa che in alcuni casi raggiungono i 268 giorni. Ciò determina una spinta verso le prestazioni offerte da strutture private con la conseguenza di far lievitare i costi per la salute, per chi può permetterselo avendo capacità economica, e di spingere gli altri all’abbandono di pratiche corrette di prevenzione e di cura. La privatizzazione della risposta sanitaria non può essere la scelta strategica della Regione Marche per garantire risparmi e compatibilità di bilancio.
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28/12/2016 Decreto terremoto: le proposte di Cgil Cisl e Uil
La legge 229 ha previsto numerose misure a favore delle popolazioni e delle attività economiche dei territori terremotati. Come Cgil Cisl Uil riteniamo opportuno avanzare alcune ulteriori proposte, nell’auspicio che trovino risposte in uno dei provvedimenti legislativi di prossima approvazione, a partire dal “Decreto Milleproroghe”. Queste richieste sono state consegnate al Commissario Errani in un incontro svoltosi a Roma il 21 dicembre scorso e sono state inviate alla Giunta regionale ed ai parlamentari marchigiani. In particolare si richiede: la firma della convenzione prevista dalla Legge 229 tra Ministeri del Lavoro e dell’Economia e i Presidenti delle Regioni colpite, per consentire l’utilizzo dei 259 milioni stanziati per gli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti, autonomi, collaboratori; la proroga al 31 dicembre 2017, del trattamento di integrazione salariale previsto all’art. 45 della L.229, in favore dei lavoratori del settore privato, impossibilitati a prestare l'attività lavorativa a seguito degli eventi sismici dipendenti da  aziende o da soggetti diversi dalle imprese, operanti in uno dei Comuni del “cratere”, per i quali non trovano applicazione le vigenti disposizioni in materia di ammortizzatori sociali; che si preveda la possibilità di sospensione delle ritenute alla fonte da parte di sostituti d’imposta domiciliati fuori dall’area sismica, se la sospensione (busta paga pesante) venga richiesta da cittadini residenti nei Comuni del cosiddetto “cratere”; che la sospensione dei termini relativi al versamento dei contributi previdenziali riguardi, salvo specifica richiesta del lavoratore, solo la quota a carico del datore di lavoro; che per l’anno scolastico 2017/2018 si deroghi ai requisiti minimi per il mantenimento dell’autonomia scolastica, a favore degli istituti scolastici dei Comuni terremotati individuati dalla L. 229 una serie di misure relative agli ammortizzatori richiesti a seguito degli eventi sismici, tra cui il ripristino del procedimento di informazione e consultazione sindacale, la possibilità di derogare alla condizionalità relativa ad esaurimento ferie e permessi in caso di accesso a cassa integrazione, una flessibilità nell’utilizzo per le imprese che abbiano subito danni e che avessero già in corso un intervento di cassa integrazione straordinaria; l’istituzione di un fondo per il rimborso delle spese di trasporto sostenute in proprio dai lavoratori sfollati per gli spostamenti dalle zone di alloggio temporaneo al luogo di lavoro o dalla residenza del lavoratore al luogo di lavoro in caso di delocalizzazione dell’attività produttiva; o per i costi sostenuti dalle imprese private e da enti pubblici per il trasposto dei propri dipendenti. Come Cgil Cisl Uil abbiamo riattivato molte delle sedi sindacali danneggiate o rese inagibili dal sisma, siamo impegnati a dare sostegno, informazione e consulenza ai cittadini nelle numerose incombenze amministrative e abbiamo avviato in alcuni camping e alberghi della costa delle presenze dedicate. Con il Comune di Acquasanta Terme è stato concordato un intervento di solidarietà di 90.000 euro circa per la costruzione di un centro polifunzionale a servizio della cittadinanza. Altri interventi di solidarietà si stanno predisponendo e saranno rafforzati, non appena saranno destinate dalle Segreterie nazionali le risorse della sottoscrizione nazionale di un’ora di lavoro con quota raddoppiata da parte delle imprese. Riteniamo fondamentale che la ricostruzione, da avviare concretamente nei prossimi mesi, garantisca qualità, trasparenza e sicurezza del lavoro; crediamo anche necessari un piano di messa in sicurezza degli edifici pubblici e del patrimonio storico, culturale, ed una strategia di rilancio economico e sociale delle aree interne dell’Appennino che, utilizzando al meglio le risorse europee, possano rappresentare fattori di sviluppo per tutta la regione. 28/12/2016
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01/12/2016 I lavoratori e le imprese delle aree terremotate stanno ancora aspettando
Le segreterie di CGIL CISL UIL delle Marche considerano non più rinviabile l’intervento degli ammortizzatori sociali per quei lavoratori dipendenti delle imprese che hanno dovuto sospendere la loro attività a causa del terremoto, ai quali non possono applicarsi gli strumenti ordinari come la cassa integrazione, nemmeno quella in deroga. I contributi per il sostegno al reddito, che il decreto emanato nel mese di ottobre prevede per questi casi, non sono a tutt’oggi usufruibili in quanto le modalità di erogazione devono essere stabilite da una convenzione tra il Ministero del Lavoro e le quattro regioni interessate (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). La  convenzione, tuttavia, non è stata ancora definita dal Ministero e quindi rimane da sottoscrivere. E così, gli interventi a favore dei lavoratori - rispetto agli altri previsti dalle ordinanze e dai decreti – sono quelli che non hanno avuto efficacia. Tale situazione non fa che aggiungere incertezza alla condizione di gravità che vivono le imprese coinvolte dal sisma e che rischia di scaricarsi ulteriormente sui lavoratori, rendendo oltretutto parziali e insufficienti alcuni condivisibili interventi di estensione degli ammortizzatori sociali, assunti nel frattempo dalla Regione Marche. 1/12/16  
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30/11/2016 Crisi complessa: altri tre mesi di mobilità in deroga per ex Merloni e area Piceno
Regione Marche, sindacati e associazioni imprenditoriali hanno sottoscritto ieri, martedì 29 novembre, un protocollo di intesa per prorogare di 3 mesi il trattamento di mobilità in deroga per i lavoratori residenti  o domiciliati nell'area di crisi industriale complessa del Piceno - Val Vibrata e per gli ex dipendenti dell'Antonio Merloni di Fabriano che abbiano raggiunto o stiano per raggiungere entro il termine del 2016 la scadenza degli ammortizzatori sociali e che si trovino attualmente in stato di disoccupazione. Le domande vanno presentate all'Inps competente per territorio entro il 28 febbraio 2017. Il lavoratore dell’area di crisi del Piceno dovrà formalizzare anche il Patto di servizio personalizzato presso il Centro per l’impiego di competenza. L'accordo prevede inoltre la proroga di 13 settimane della cassa integrazione in deroga per le aziende situate nei comuni dell'area di crisi complessa del Piceno e nei comuni dell'accordo di programma ex Antonio Merloni: la decorrenza della sospensione per la Cig non può superare la data del 31 dicembre 2016 anche se gli effetti possono estendersi e concludersi nel 2017. Le istanze devono essere inviate al sistema telematico CoMarche entro 20 giorni dall'inizio della sospensione. Questi interventi saranno effettuati entro il limite di spesa del 50% delle risorse assegnate alla Regione Marche per la proroga degli ammortizzatori sociali in deroga.  Le somme disponibili sono quelle relative alla quota parte, per le Marche, dei 250 milioni di euro stanziati dal Governo nazionale - con la legge di stabilità 2016 - per rifinanziare gli ammortizzatori in deroga. Il trattamento di integrazione salariale in deroga può essere concesso per un massimo di tre mesi, impiegando il 50 per cento (invece del 5 per cento in precedenza previsto) delle risorse assegnata alla Regione per gli anni 2014, 2015, 2016 non ancora utilizzate la Regione si riserva di valutare, con il contributo del Tavolo Regionale degli Ammortizzatori Sociali, ulteriori casi particolari, compresi quelli relativi alle imprese escluse dalla disciplina in materia di cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Un ulteriore punto dell'accordo tra le parti sociali prevede iniziative di politiche attive del lavoro per sostenere il capitale umano necessario nelle fasi di reindustrializzazione, riconversione e in nuovi insediamenti industriali. Sono già in predisposizione bandi utili a questo scopo, come i bandi sulle filiere dell'edilizia, del legno-mobile, della meccanica e dell'agroalimentare. Si precisa che  la proroga di 13 settimane di CIG in deroga prevista per l’area della Crisi Industriale Complessa del Piceno, e per l’area di cui all’Accordo di Programma Merloni,deve iniziare entro il 31 dicembre 2016. Domande con inizio sospensione CIGD successiva alla suddetta data verranno respinte dal sistema. La procedura telematica applicativa dell’Intesa del 29 novembre 2916 sarà operativa nel sistema telematico COmarche a partire dal 16 dicembre 2016 30/11/2016
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25/11/2016 25 novembre: Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale dell'ONU ha designato il 25 novembre Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Ogni data ha una storia e ripercorrerla brevemente spesso dà alle cifre di cui è composta volti e corpi che la rendono meno astratta e formalmente celebrativa. Non vogliamo che il 25 novembre sia solo una ricorrenza dietro la quale esaltarci o nasconderci rispetto alla quotidianità. Una sorta di rito collettivo fatto di iniziative interessanti e emozionanti a cui senz'altro partecipare e aderire ma che a volte hanno "il fiato corto" se non c'è la consapevolezza che poi la partita vera si gioca nelle nostre scelte e necessità, nel nostro impegno e anche nel nostro disimpegno, nel nostro tempo pieno delle azioni e delle relazioni. La data del 25 novembre fu scelta da un gruppo di femministe latinoamericane a Bogotà nel 1981: è la data dell'assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal ad opera del Servizio di informazione militare del dittatore dominicano Trujillo; mentre si recavano a far visita ai mariti in prigione, le tre donne furono rapite, torturate, massacrate e poi gettate in un precipizio. La narrazione ci restituisce accanto all'immagine della violenza brutale, quella del coraggio di queste tre donne rivoluzionarie; ci parla di amore per la libertà, per i loro compagni, per il loro paese. Ancora oggi violenze private e violenze pubbliche, in famiglia, sul lavoro, nelle guerre e nel fondamentalismo religioso, in usanze che non possono essere rispettate perché violano i diritti umani, segnano il corpo e l'anima delle donne spesso bambine, come l'infibulazione. E' di questi giorni la notizia del disegno di legge in Turchia che sospende i processi per chi, dopo aver abusato di una minore consenziente, (leggi "venduta" dalla famiglia) accetta le nozze riparatrici con la sposa bambina seviziata nel corpo e nell'anima. Quanto avviene in Turchia ci riguarda, come ci riguarda quanto avviene nei paesi in cui lo stupro, la sevizia, la tortura fisica e psicologica sono usate come armi politiche e militari. Ascoltiamo la TV, leggiamo le notizie che rimbalzano sui social e non sempre pensiamo che le donne respinte a Gorino sono le stesse donne che subiscono molestie, violenze, soprusi per cui abbassiamo lo sguardo o alziamo la testa in un moto di indignazione. La violenza ha mille volti e mille luoghi, dovremmo ricordarlo. In questo tempo in cui qualcuno parla di muri, un libro forte, potente scritto da una donna che racconta una donna ci invita a sollevare lo sguardo verso l'altro. La storia di Brigitte che ci racconta Melania Mazzucco in "Io sono con te" è una storia di perdita e di ritrovamento con al centro, appunto, una donna che, scappata dal Congo e dalla violenza, arriva in Italia ferita, persa, separata da se stessa e dai suoi figli. Dopo aver vissuto l'esclusione sopravvivendo per strada, in una Stazione Termini che diventa il luogo della disumanizzazione, Brigitte, rinasce attraverso l'accoglienza. Melania Mazzucco ci mostra come in uno specchio se stessa e noi stessi raccontando Brigitte e ci dice che l'unica via buona per opporsi alla violenza è quella dell'incontro, della relazione, del riconoscimento: "Ancora non so se riuscirò a scrivere la sua storia. Ma sono sicura che, se potrò farlo, sarà solo perché lei sarà stata se stessa con me, e anch'io con lei. Allora io potrò anche essere lì e trovare le parole". La violenza ha mille volti, mille luoghi. Dieci milioni, secondo l'Istat le donne che hanno subito violenza sessuale, fisica o psicologica nel corso della loro vita. In Italia la casa, le mura domestiche, la strada ma anche il posto di lavoro possono essere i luoghi della violenza di genere. Come Sindacati abbiamo voluto proprio focalizzare questo tema. Il lavoro che dovrebbe essere il luogo del "riscatto" (in alcuni contesti la violenza domestica si nutre anche del ricatto economico e la donna soggiogata è una donna spesso priva di lavoro, "dipendente" economicamente socialmente e psicologicamente dal proprio compagno), dove le donne possono realizzare il proprio talento o comunque rendersi autonome, a volte diventa invece luogo di violenza dove le donne possono subire il ricatto e la molestia legati al nesso contratto-permesso di soggiorno se sono immigrate o la molestia sessuale legata al ricatto lavorativo o un linguaggio offensivo e mortificante o mobbing o discriminazione e disuguaglianza lavorativa. I Sindacati e Confindustria stanno lavorando anche nel nostro territorio marchigiano ad accordi contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro. Non vogliamo si tratti solo di una dichiarazione di intenti ma di uno strumento per rendere visibile ed attiva nelle aziende la rete del territorio (dalle Consigliere di parità alle associazioni) nell'opera di sensibilizzazione, informazione, formazione per la prevenzione e la denuncia dei casi: perché la giornata del 25 novembre non sia solo una celebrazione ma un'occasione per condividere il nostro impegno di tutti i giorni. PUBBLICATA LA CIRCOLARE INPS SUL CONGEDO INDENNIZZATO PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA Il Jobs Act ha introdotto alcune novità al Testo Unico di Tutela della maternità e paternità approvate con DLgs n. 80 del 15 giugno 2015, tra queste la norma sui congedi per donne vittime di violenza. Si ricorda che il congedo in questi casi è previsto per tre mesi, è fruibile a giornate o ad ore, secondo i contratti collettivi nazionali. È garantita la retribuzione. La Circolare INPS: cir. 65/16 del 15 aprile fornisce le istruzioni per usufruire del congedo indennizzato. Le istruzioni sono riferite alle lavoratrici del settore privato, sia per il pagamento delle indennità sia per gli aspetti correlati alla contribuzione figurativa. Le lavoratrici del settore pubblico, alle quali l’indennità per il congedo in questione è corrisposta dall’Amministrazione di appartenenza, secondo quanto previsto per i trattamenti di maternità, sono contemplate per gli aspetti che riguardano la copertura figurativa dei periodi di congedo fruiti. Infine le lavoratrici con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, sono contemplate dall’art. 24 in argomento solo ai fini del riconoscimento di un diritto alla sospensione del rapporto di collaborazione a cui non corrisponde però un diritto all’indennità (comma 2 dell’art. 24 cit.). SESSISMO, LE PAROLE SONO PIETRE Il maschilismo non si manifesta solo nell’aggressione fisica, ma in tanti i piccoli atteggiamenti della vita quotidiana che relegano la donna ad un ruolo prestabilito e non gratificante. Sono le parole a svelare questo tipo di sguardo sulla società, le parole che ci vengono rivolte a casa, al lavoro, a scuola e nei posti più disparati. A volte restano parole, ma più spesso determinano vere e proprie situazioni di disagio, sminuendo una donna rispetto ai propri colleghi maschi sul posto di lavoro o in altri ambiti, come la politica. Il problema è che le parole non soltanto svelano, ma consolidano un atteggiamento. Gli uomini non sempre si rendono conto della natura discriminatoria del linguaggio, in quanto esso è radicato in un terreno culturale da molti ancora considerato “normale”. La vita di noi donne è costellata di frasi come: “Il tuo vestito non è troppo giovanile? Vuoi continuare a lavorare dopo la nascita di tuo figlio? Devi essere in quel periodo del mese.... Prendiamo la politica dove la presenza femminile è sensibilmente aumentata negli anni, eppure le donne sindache, deputate in Parlamento e attive nei partiti sono ancora guardate con diffidenza e apostrofate con parole e gesti maschilisti. Recentemente le pesanti minacce rivolte da Vincenzo De Luca a Rosy Bindi rappresentano il concentrato potenzialmente esplosivo di utilizzo del linguaggio dell’odio e del sessismo. Un concentrato che si ritrova spesso sui social media, ove all’insulto pesante contro le donne, si accompagnano minacce, inviti alla violenza altrui e/o all’autoviolenza e al suicidio. È un tipo di violenza cui sono esposte tutte le donne, a prescindere dal loro ruolo pubblico, ma cui sono particolarmente esposte le donne in politica, a motivo della loro maggiore visibilità ed anche con funzioni che molti considerano non di loro pertinenza. Lo documenta anche una ricerca dell’Unione interparlamentare che segnala come non si tratti solo di minacce e umiliazioni verbali , ma spesso anche di veri e propri attacchi fisici. Due politologhe torinesi, Marinella Belluati e Silvia Genetti, analizzando alcuni dibattiti parlamentari dell’ultimo anno, hanno trovato che nel 12,45% degli interventi in aula sono presenti vere e proprie espressioni di disprezzo, insulto, dileggio, squalificazione come esseri umani nei confronti di qualcuno, nella maggior parte avversari politici. E quando l’oppositore attaccato/insultato è una donna, non mancano le venature anche pesantemente sessiste. Il sessismo, il razzismo, l’omofobia e tutte le forme di squalificazione in nome di una particolare caratteristica, costituiscono l’anticamera della violenza. Quando si considera qualcuno inferiore, o non legittimato ad essere dove è, il passo verso l’aggressione è breve. Il linguaggio è rivelatore di un pensiero e muove determinate azioni. Questi pochi esempi ci dicono che in Italia permane una cultura della disuguaglianza che sancisce di fatto una sorta di subordinazione della donna; per questo noi donne per prime dobbiamo continuare a combattere il sessismo del linguaggio: più stima per noi stesse per affermare la cultura del rispetto. COME COMBATTERE LA VIOLENZA: LA TESTIMONIANZA DEL GIUDICE FABIO ROIA “Quando sono stato al Consiglio Superiore della Magistratura, dal 2006 al 2010, ho pensato che fosse necessario accertare come si affrontava il problema sul piano giudiziario per comprendere se i magistrati fornissero risposte adeguate alle donne che intendevano denunciare il loro compagno aggressore. Nella maggior parte dei Tribunali italiani mancava la specializzazione, definibile come una inclinazione del sapere in grado di coniugare preparazione tecnica, sensibilità, capacità di comprendere e di creare empatia con la vittima.  Non si può fare aspettare anni una donna vittima di violenza prima di pronunciare una sentenza che ne riconosca, sul piano istituzionale, la sofferenza personale vissuta. Così abbiamo elaborato, nel 2008, una prima delibera di indirizzo dove invitavamo tutti i dirigenti degli uffici giudiziari, requirenti e giudicanti, a trattare i reati di maltrattamento relazionale e di violenza sessuale con moduli organizzativi specializzati e con criteri di priorità. Adesso è intervenuta la legge 119 del 2013, quella c.d. sul femminicidio, che impone a tutti i giudici, nelle loro agende del processo, di dare priorità assoluta ai casi che riguardano maltrattamento domestico, stalking e violenza sessuale. Premesso che la violenza di genere non è un problema che si risolve soltanto sul piano repressivo anche perché la donna non vuole la punizione del suo aggressore, al quale rimane irrazionalmente legata sul piano affettivo,  ma protezione e aiuto per spezzare il circuito violento, occorre dire che oggi gli operatori del diritto hanno a disposizione una serie di strumenti normativi – completati dalla Legge 119/2013 e dalla ratifica della Convenzione di Istanbul - che consentono di intervenire efficacemente sul piano della tutela della vittima, dell’accertamento del reato e della, conseguente, irrogazione della pena e che, pertanto, non sono più accettabili, da chi rimane passivo, posizioni quali “ci vuole la legge”.   Introdurrei ancora due istituti: la previsione di un intervento trattamentale articolato per chi commette atti di violenza sulle donne, per evitare l’alto tasso di recidiva presente in questo genere di reati, e la possibilità di effettuare l’arresto differito – entro le 48 ore dalla consumazione del reato- dell’autore di atti di aggressione e  permettere alla donna di essere accolta in una struttura di prima assistenza. Fabio Roia  Presidente di Sezione del Tribunale di Milano PROTOCOLLO D'INTESA PER UNA RETE ANTIVIOLENZA AD ANCONA La città di Ancona, nell’anno 2016, con la Sindaca Dott.ssa Mancinelli ha sottoscritto il Protocollo d'intesa per la realizzazione della rete antiviolenza territoriale per la promozione di procedure e strategie condivise finalizzate ad azioni di contrasto alla violenza di genere alle donne e ai minori del territorio di Ancona. L’indignazione da sola non basta, serve uno strumento come quello della rete che aiuti veramente e concretamente le donne in difficoltà EVENTI IN PROGRAMMA Il rituale del femicidio - La vita di chi resta, anni dopo. Presentazione libro di Natascia Ronchetti. OSIMO
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07/11/2016 5 Minuti Cisl: Speciale Terremoto Centro Italia
Speciale Terremoto:  colpito il cuore della montagna marchigiana. Nulla è più come prima, dopo la scossa di magnitudo di 6.5, del 30 ottobre  scorso. Oltre 21 mila gli sfollati nelle Marche, colpito anche il lavoro. Tante le aziende, soprattutto del settore agroalimentare, che hanno subito danni. Le interviste a  Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche e Giuseppe Giorgetti, segretario generale Fai Cisl Marche . 07/11/2016
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28/09/2016 Riforma costituzionale: al via la campagna di informazione in vista del referendum
È partita lunedì 26 settembre da Macerata la campagna di informazione e approfondimento che la Cisl Marche rivolge ai suoi iscritti in vista del referendum sulla riforma costituzionale. Il primo incontro, dedicato al gruppo dirigente, si è svolto nella sala del Cinema Excelsior di Via Colle di Montalto  e ha visto la partecipazione di 150 persone. I lavori, introdotti dal segretario regionale Sauro Rossi e conclusi dal segretario generale Stefano Mastrovincenzo, hanno compreso un’illustrazione dei contenuti della riforma, a cura del responsabile della Cisl di Macerata, Silvia Spinaci, e un confronto tra due costituzionalisti dell’Università di Macerata, il prof. Giovanni Di Cosimo e il prof. Giulio Salerno, intervallato da domande e interventi dei partecipanti presenti in sala. Nelle prossime settimane, la Cisl Marche organizzerà iniziative analoghe in altre città della regione, con lo scopo di favorire un voto consapevole. «Il pronunciamento sull’ipotesi di riforma costituzionale è molto importante e merita una partecipazione qualificata – afferma Sauro Rossi -. Riteniamo che una campagna di informazione sia utile per esercitare il diritto di voto nella pienezza delle valutazioni del merito, specialmente sui molti aspetti della riforma che vanno approfonditi». Stefano Mastrovincenzo ha ricordato dal palco che quello all'interno della Cisl Marche «è un dibattito aperto: il nostro intento e di riavvicinare i cittadini al voto con un confronto sui contenuti». Durante il seminario, il professor Di Cosimo ha sottolineato «aspetti condivisibili della riforma, in primo luogo il superamento del bicameralismo paritario», che contiene però anche«elementi contraddittori: da chi e come saranno selezionati i senatori? Il rischio concreto – sostiene –  è che il nuovo Senato rappresenti gli interessi dei partiti, piuttosto che quelli dei territori». «La riforma – è l’opinione del professor Salerno – porta novità senz'altro positive, in particolare la semplificazione del rapporto tra Governo e Parlamento.  Inoltre viene assicurato un nuovo equilibrio, più razionale, nella distribuzione di competenze tra Stato e Regioni». La riforma 28/09/2016  
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19/09/2016 Terremoto: incontro sindacati - Regione per un percorso comune di ricostruzione
Incontro in Regione tra il presidente Luca Ceriscioli, il capo della Protezione Civile, i dirigenti della Regione e le parti sociali per fare il punto sull'emergenza e sui piani di ricostruzione dopo il terremoto del 24 agosto. La Cisl, come gli altri sindacati, ha ribadito l'importanza di un coordinamento forte per valutare gli interventi di emergenza, quelli per la ricostruzione e per arrivare a linee condivise per lo sviluppo delle aree colpite dal sisma. Le Marche hanno il più vasto territorio e il maggior numero di comuni interessati dai danni, con migliaia di famiglie e di piccole o piccolissime imprese colpite dalle conseguenze del sisma. Durante il confronto, il presidente Ceriscioli ha ricordato che la Regione sta lavorando in vista della scadenza del 14 ottobre, giorno entro il quale andrà trasmessa la ricognizione dei danni per accedere al Fondo Europeo di Solidarietà, aggiuntivo rispetto ai normali canali di finanziamento comunitario. Risorse, anche queste importanti, che vanno a sommarsi a quelle nazionali per il rilancio del territorio colpito dal sisma. «Il sindacato - sottolinea Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - ha già presentato richieste articolate per quanto riguarda l'intervento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori, ha attivato una raccolta fondi importante in tutte le aziende per finanziare servizi di pubblica utilità e ha ribadito la necessità che la ricostruzione si sviluppi secondo criteri di legalità, sicurezza e sostenibilità». Al termine dell'incontro si è convenuto di elaborare un documento congiunto istituzioni-parti sociali da inviare al Governo che sta predisponendo il decreto per le aree terremotate che dovrà definire anche i comuni da ricomprendere nel cratere sismico. 19/09/2016
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19/09/2016 Confronto sugli ammortizzatori sociali in deroga per le aree colpite dal sisma
Giovedì 15 settembre, presso il centro di coordinamento della Protezione Civile ad Arquata del Tronto, i sindacati e le associazioni produttive hanno incontrato l'assessore regionale al Lavoro Loretta Bravi e il vicepresidente della Regione Anna Casini per un confronto sulle misure di sostegno ai lavoratori e alle imprese delle aree colpite dal sisma del 24 agosto. In particolare, i rappresentati delle parti sociali hanno evidenziato le questioni legate alla ricostruzione dell’economia locale e alla promozione artigianale, auspicando “una gestione intelligente dell’emergenza, che dovrà essere un modello da seguire, dove ognuno possa svolgere la propria parte”. Durante la discussione sono state illustrate le iniziative di sostegno che potranno essere avviate. Sul fronte degli ammortizzatori sociali, le quattro regioni interessate dal sisma possono autorizzare in questa prima fase il trattamento salariale in deroga a favore del personale dipendente delle imprese del turismo e del commercio, nonché delle imprese artigiane ed industriali che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti. Cgil, Cisl e Uil delle Marche ritengono però opportuno il superamento di alcune norme relative agli ammortizzatori sociali in deroga quali ad esempio: 1) la modifica/integrazione delle previsioni del Decreto Interministeriale 83473 del 1 agosto 2014 rispetto alle condizioni di accesso alla cassa integrazione in deroga e nello specifico per tutti i lavoratori dipendenti a prescindere dall’anzianità aziendale maturata – al fine di estendere lo strumento anche ai lavoratori stagionali e in generale a chi è stato assunto da meno di 12 mesi; una valutazione specifica va fatta sui collaboratori, artigiani ed altri lavoratori autonomi, liberi professionisti, che hanno versamenti INPS che ad oggi sono esclusi dall’utilizzo della Cig in deroga. 2) l’allungamento per i dipendenti almeno a 12 mesi del periodo autorizzabile - attualmente la legge 28/12/2015 n° 208 (legge di stabilità 2016) prevede max 3 mesi - e di conseguenza il superamento della previsione della L.92/2012 che fissava la cessazione dello strumento al 31.12.2016; 3) la previsione di un trattamento di sostegno al reddito anche per quei lavoratori dipendenti, residenti o dimoranti nei Comuni colpiti dal sisma, che si siano trovati nella impossibilità di recarsi al lavoro o siano stati costretti a sospendere temporaneamente le prestazioni lavorative per gravi danni alla propria abitazione, per esigenze di assistenza urgente alla famiglia o impraticabilità delle vie di comunicazione e trasporto; 4) la sospensione fino al 31 dicembre 2016 dell’efficacia dei provvedimenti di licenziamento, adottati in conseguenza della crisi sismica nel territorio e applicare ai lavoratori interessati l’intervento della cassa integrazione in deroga, come previsto per i casi sopra citati; 5) attivare uno stanziamento ad hoc per gli ammortizzatori sociali per le aree colpite dal sisma, in deroga alla normativa attuale (come già avvenuto nel caso degli eventi sismici di Abruzzo ed Emilia Romagna ). Il Decreto Ministeriale o del Governo sul tema dovrebbe contenere questi orientamenti, lasciando alle Regioni, in raccordo con le parti sociali, la gestione degli interventi. L'assessore Bravi ha ricordato che le Regioni Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria hanno già incontrato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per studiare misure straordinarie da adottare nelle aree del sisma. Il ministro, ha riferito Fabio Montanini (dirigente Formazione e Lavoro della Regione Marche), ha dato ampia disponibilità per tutte le richieste avanzate sul versante del lavoro, con particolare riguardo alla sospensione dei termini per tutti gli adempimenti obbligatori e agli ammortizzatori in deroga per i lavoratori dipendenti. Inoltre per i piccoli imprenditori, che sarebbero fuori dalle agevolazioni previste per i dipendenti, è allo studio una formula di sostegno al reddito. 19/09/2016
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07/09/2016 Sisma, la solidarietà dei lavoratori della Profilglass Alluminium di Bellocchi di Fano per la ricostruzione nelle Marche
Il  gruppo Profilglass Alluminium di Bellocchi di Fano risponde all'appello di solidarietà  di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, il sindacato dei metalmeccanici,  per dare un sostegno concreto e immediato alle popolazioni marchigiane colpite dal sisma dello scorso 24 agosto.  Si tratta di un progetto di "matched giving"  dove le donazioni da parte dei lavoratori e dell'azienda sono congiunte e vincolate nella destinazione, ciò significa che ogni lavoratore contribuirà direttamente devolvendo un'ora del proprio salario  per finanziare gli interventi di ricostruzione nelle Marche, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locale e delle autorità  preposte agli interventi necessari.  I fondi verranno trattenuti direttamente nella busta paga di settembre, se  il lavoratore  non comunicherà, entro il 26 settembre prossimo, la propria contrarietà,  mentre la Profilglass contribuirà  integrando  le risorse raccolte.« Abbiamo siglato un importante accordo  con tutte le aziende  del gruppo Profilglass Alluminium, di Bellocchi di Fano, che vanta circa 800 dipendenti.  - afferma Mauro Masci, Fim Cisl Marche -  Siamo davvero soddisfatti, in pratica,  si tratta ,di una donazione congiunta mirata alla ricostruzione nelle zone marchigiane colpite dal sisma. Confidiamo nel sostegno di tutti i lavoratori considerata la grave situazione  in cui versano le popolazioni colpite.»  Circolare solidarietà terremoto accordo Fim Fiom Uil e Gruppo Profilglass Ancona 07/09/2016
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07/09/2016 Sisma, la solidarietà di Cgil Cisl Uil Marche
Un contributo di 90.000 euro destinato ad un intervento sociale immediato, da individuare, di concerto con le istituzioni locali, il più presto possibile. E’ quanto CGIL CISL UIL Marche hanno già messo  a disposizione delle comunità duramente  colpite dal sisma del 24 agosto scorso, tra i vari interventi messi in campo a tutela del lavoro e di solidarietà alla popolazione terremotata. E’ stata inoltre avviata  una campagna informativa nei luoghi di lavoro di tutta la regione per sostenere la sottoscrizione nazionale promossa da CGIL CISL UIL e Confindustria, che prevede un contributo volontario pari ad un’ora di lavoro da parte dei lavoratori e un analogo contributo da parte delle imprese.  Analoghe iniziative coinvolgeranno anche i lavoratori degli altri settori ed i pensionati. I fondi raccolti saranno destinati, come in altri casi di calamità, a sostegno delle popolazioni, con interventi su servizi e strutture di pubblica utilità, in accordo con le istituzioni locali e con le autorità preposte alla ricostruzione nelle regioni colpite dal sisma. Inoltre, considerando gli innumerevoli disagi per i cittadini, CGIL CISL UIL Marche, in raccordo con la Protezione Civile, hanno  messo  a disposizione di coloro che sono ospitati nelle tendopoli o comunque colpiti dal sisma, operatori sindacali specializzati per fornire informazioni e assistenza per pratiche ed obblighi  amministrativi, previdenziali e fiscali. A tutela dei lavoratori Cgil Cisl Uil Marche hanno chiesto inoltre, a livello regionale e nazionale, l’intervento di ammortizzatori sociali specifici per gli occupati in attività fortemente danneggiate o distrutte dal sisma, in prevalenza piccole imprese agricole, di allevamento, di trasformazione alimentare, oltre che di turismo e servizi. La Regione, con cui sono già fissati incontri specifici sul tema, può autorizzare in questa prima fase il trattamento di cassa integrazione  in deroga per i dipendenti di imprese del turismo, del commercio, dell’artigianato, del settore agricolo e delle aziende industriali che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti.  Ci sono però limiti all'utilizzo in termini di durata (max 3 mesi di utilizzo), settori, risorse disponibili. Il sindacato, pertanto, chiede al Governo un provvedimento che preveda l’allungamento a 12 mesi del periodo massimo di cassa integrazione  per i dipendenti delle aziende danneggiate, l’estensione della cig agli stagionali e a chi non ha maturato l’anzianità, ai lavoratori residenti o dimoranti nei Comuni colpiti dal sisma, che si siano trovati nella impossibilità di recarsi al lavoro per gravi motivi familiari o seri danni alla abitazione. Al contempo Cgil Cisl Uil hanno chiesto anche la sospensione fino al 31 dicembre 2016 dell’efficacia dei provvedimenti di licenziamento, adottati in conseguenza della crisi sismica nel territorio e applicando anche a questi lavoratori l’intervento della Cig in deroga. Si attende ora che all’iniziativa dei sindacati e delle regioni colpite, risponda il Governo con un decreto specifico e uno stanziamento ad hoc per gli ammortizzatori sociali per le aree terremotate. E’ previsto nei prossimi giorni un incontro fra le parti sociali ed il Commissario Vasco Errani per fare il punto sull'emergenza sisma, che costituirà l’occasione per un confronto diretto sulle proposte e sulle esigenze evidenziate dal sindacato. Il terremoto ha evidenziato quanto sia fragile il nostro territorio e come edifici privati ma anche strutture di rilevanza collettiva, come le scuole e  le residenze per gli anziani o gli ospedali, siano esposti a questi rischi. Si tratta, ormai, di una preoccupazione diffusa fra la popolazione, anche al di la delle aree colpite direttamente dagli eventi del 24 agosto.  Proprio sui temi più generali della messa in sicurezza del territorio e degli immobili, l’incontro che si è svolto oggi a Palazzo Chigi fra Cgil, Cisl e Uil, e le altre parti sociali, e il Premier ha permesso di avviare un confronto che ci auguriamo possa definire impegni, risorse e tempi certi. I temi della sicurezza del territorio, della fragilità del sistema appenninico saranno anche al centro dell’iniziativa, promossa da Cgil, Cisl, Uil di Marche, Umbria e Toscana, per il prossimo 15 settembre a Perugia, come argomento fondamentale per la futura collaborazione delle regioni dell’Italia centrale. Ancona 6 settembre 2016 https://youtu.be/hOoZ74nWM5ERassegna Stampa
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30/08/2016 Terremoto: Cgil Cisl Uil e Confindustria insieme per le popolazioni colpite dal sisma
 Cgil, Cisl Uil e Confindustria di fronte alla drammaticità del sisma che ha colpito le popolazioni del Centro Italia, hanno deciso congiuntamente di sostenere un impegno di solidarietà verso quei territori. L'accordo - sottoscritto dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia e dai Segretari Generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Annamaria Furlan e Uil, Carmelo Barbagallo - attiva un "Fondo di intervento a favore delle popolazioni del Centro Italia" nel quale confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori di tutto il territorio nazionale, pari a un'ora di lavoro e un contributo equivalente, per ogni lavoratore, da parte delle imprese. Questi contributi verranno raccolti tramite il c/c con Codice IBAN: IT94V0103003201000002589031 BIC - PASCITMMRM attivato presso il Monte Paschi di Siena intestato a CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL, UIL FONDO DI SOLIDARIETÀ PER LE POPOLAZIONI CENTRO ITALIA. La raccolta fondi terminerà il 31 gennaio 2017. Confindustria e Cgil, Cisl e Uil effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento entro il prossimo mese di ottobre, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locali e delle autorità preposte al piano di ricostruzione, nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione – comunque a sostegno di servizi/strutture di pubblica utilità – e il loro più rapido utilizzo, considerata la gravità della situazione e la necessità di avviare al più presto la ricostruzione. «I lavoratori italiani insieme alle imprese daranno il loro contributo concreto devolvendo volontariamente un'ora di lavoro per la ricostruzione delle aree del centro Italia colpite dal terremoto. Le parti sociali sono pronte a fare la loro parte con grande senso di responsabilità, trasparenza e concretezza come è avvenuto per altre tragiche calamità che hanno colpito il nostro paese». Lo assicura la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan commentando l'iniziativa di solidarietà annunciata oggi da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria a favore delle zone terremotate. «Oggi è la giornata del lutto e del commosso ricordo delle tante vittime di Amatrice spazzata via dalla violenza del terremoto. Tutta la Cisl con i suo iscritti, operatori e dirigenti è più che mai vicina alle famiglie che hanno perduto i loro cari e si adopera perché sia garantita dalle istituzioni tutta l'assistenza possibile alle popolazioni colpite dal sisma in questa fase cosi grave e difficile. Non parliamo solo di una ricostruzione rapida e nel rispetto della legalità delle abitazioni, ma anche della ripresa delle attività economiche e dei servizi sociali che non ci sono più. Tutto dovrà tornare come prima nei paesi colpiti dal terremoto sull'esempio virtuoso della ricostruzione del Friuli che proprio quest'anno abbiamo ricordato. Ma dobbiamo tutti mobilitarci per cercare di prevenire i danni di queste calamità naturali in tutto il paese. Il progetto Casa Italia annunciato dal Governo ha bisogno non solo di risorse straordinarie con il sostegno dell'Unione Europea, ma anche di una larga concertazione e condivisione di obiettivi e di strumenti operativi per realizzare quel grande piano di prevenzione in grado di mettere in sicurezza non solo il patrimonio pubblico ma anche le abitazioni private di tutti gli italiani che hanno sempre considerato la casa un bene primario da custodire e tramandare». È utile sottolineare che nella precedente drammatica occasione in cui le Marche furono destinatarie di una sottoscrizione di questo tipo, ovvero il terremoto del 1997 che colpì Marche ed Umbria, furono destinati alle Marche, tramite l’iniziativa di solidarietà condivisa da sindacati e Confindustria, 4,2 miliardi di lire (2,2 milioni di euro) che furono spesi per il ripristino di servizi e strutture di pubblica utilità (ambulanze, residenze per anziani, scuole materne,…) nei nostri territori severamente provati. Analoga destinazione ebbero altre risorse, pari a 3,2 miliardi di lire (circa 1,7 milioni di euro) raccolte da Cgil Cisl Uil con donazione diretta delle strutture sindacali o tramite sottoscrizioni di lavoratori di altri settori e pensionati. Analoghe iniziative sono state messe in campo da Cgil Cisl e Uil con le imprese cooperative e con quelle aderenti a Confservizi30/08/2016
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24/08/2016 Sisma centro Italia, Cisl Marche vicina a famiglie, istituzioni e comunità colpite
Un violentissimo terremoto con epicentro vicino Accumoli ha colpito nella notte il centro Italia. Le zone più interessate sono state l'alto reatino nel Lazio, la parte interna delle province di Ascoli e Macerata nelle Marche, la zona di Norcia in Umbria. Lo sciame sismico, prolungato e violento, ha causato morti e feriti. Ancora molto alto il numero dei dispersi, che ci auguriamo possano essere messi in salvo dalle squadre di soccorso attualmente in opera. Gravissimi i danni ai centri urbani, alcuni dei quali quasi del tutto distrutti dal sisma. La Cisl Marche esprime profondo cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime e tutti coloro che, pur sopravvivendo al terremoto, hanno perso tutto. Come in altre analoghe drammatiche situazioni, insieme alle altre organizzazioni sindacali, la Cisl si è messa a disposizione delle istituzioni regionali e locali per far fronte ad ogni necessità, a partire da eventuali esigenze che dovessero emergere dal mondo del lavoro. Nelle prossime settimane ci attiveremo per realizzare iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni dei territori colpiti dal sisma, compreso il coordinamento con la Protezione Civile per valutare l'eventuale utilizzo di volontari. Stiamo definendo un accordo con le maggiori Associazioni datoriali nazionali (in primis Confindustria e Confcommercio) per il lancio di una sottoscrizione da parte di tutto il mondo del lavoro: all'inizio della prossima settimana saranno pubblicamente comunicati numero di conto, modalità e finalità dell'iniziativa.
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11/08/2016 Scuola,chiamata diretta a rischio discriminazione per le giovani insegnanti donne. Cisl e Uil Scuola scrivono ai Parlamentari Marchigiani e alla Commissione Regionale per le Pari Opportunità  
  LETTERA APERTA ai Parlamentari Marchigiani, alla Commissione Regionale per le Pari Opportunità   Siamo le Segretarie Generali di CISL e UIL Scuola Marche,  in questo concitato mese di agosto, impegnate quotidianamente ad ascoltare e sostenere gli operatori della scuola che si presentano nei nostri uffici per i complessi adempimenti e gli innumerevoli problemi generati dall’ attuazione della legge 107/2015. Con questa lettera vogliamo dare voce allo sconcerto di chi  subisce,  senza la luce dei riflettori o l’ attenzione dei media, una forma scandalosa di discriminazione. La voce è quella di tante giovani donne, molte di loro già madri,  in questi giorni  chiamate a colloquio dai dirigenti scolastici per essere assegnate ad una scuola mediante la tanto declamata “chiamata diretta”. In molte si sentono chiedere, non tanto la declaratoria dei propri titoli professionali o culturali e delle proprie esperienze e competenze, ma “Ha figli piccoli?”, “Ha intenzione di prendere l’ aspettativa?” , “Ha intenzione di chiedere l’ assegnazione per avvicinarsi a casa?”. Chiaramente una risposta affermativa determina spesso un “Le faremo sapere” che si risolve in un nulla di fatto. " Difficile circostanziare questa subdola discriminazione fatta di frasi sibilline e di mezze parole.  Ci sembra di essere tornate indietro di 50 anni, forse qualcuno ha cancellato i diritti sanciti prima dalla legge 1204/71 e poi dal decreto legislativo 151/2001? Certo nessuno perde il posto di lavoro ma ci sentiamo in obbligo di denunciare e stigmatizzare questi comportamenti che ledono i diritti delle donne e rendono la maternità uno svantaggio e non un punto di forza e di dignità femminile, un valore sociale riconosciuto da tutti. Tutto ciò con buona pace della “buona scuola” che al comma 16 recita: “ Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità' promuovendo nelle  scuole  di  ogni ordine e grado l'educazione alla parità' tra i sessi, la  prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni,…” . Tuteleremo le lavoratrici con tutti gli strumenti in nostro possesso ma chiediamo a chi ha responsabilità politica di non ignorare e sottovalutare quanto sta accadendo e di riflettere sull'efficacia e sul “valore aggiunto” che la chiamata diretta porta realmente al sistema scuola.      Anna Bartolini, Segretario Generale Cisl Scuola Marche    Claudia  Mazzucchelli, Segretario Generale Uil Scuola Marche  11/08/16                                                   
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28/07/2016 Liste di attesa e Casa Salute in Area Vasta 5. Sindacati: "Ancora tanto da fare"
Il punto sull'andamento delle liste di attesa in Area Vasta 5 (Ascoli Piceno e San Benedetto)  al centro dell'incontro che si è svolto nei giorni scorsi ad Ascoli Piceno,  tra Cgil, Cisl, Uil, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  e i vertici dell' AV 5. Dall'analisi dei dati,  relativi ai percorsi ed ai tempi di attesa per le prestazioni richiesti dal medico di medicina generale con prescrizione di priorità o differita, presentati dalla Direzione di AV5 ,  si riscontra un miglioramento rispetto al passato «ma è  ancora prematuro dare un giudizio definitivo che potrà arrivare solo alla fine del 2016 - commentano i sindacati  - quando terminerà la  fase di sperimentazione e le doppie liste, quelle, in vigore da 5 mesi, con il nuovo sistema, e quelle con le prenotazioni effettuate prima della sperimentazione e quindi programmate da mesi .»  Al centro dell’incontro anche la verifica dell’attivazione della  presa in carico  della cronicità, direttamente dalle UU.OO (unità operative), già sperimentata a  seguito  di un accordo sindacale, prima della delibera regionale, per la Cardiologia, Nefrologia, Diabetologia, Oncologia e ora anche per la  Pneumologia ed Ematologia, dove  permangono ancora le  criticità relative alla strumentazione della risonanza magnetica che si ridurranno con la piena operatività degli investimenti realizzati, pur permanendo la difficoltà nel reclutare  radiologi.   Nel prossimo incontro, tra i vertici dell’Area Vasta 5, Cgil, Cisl e Uil e Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  fissato per il  15 settembre p.v., i sindacati hanno chiesto di entrare nel merito del rafforzamento dell’offerta territoriale, con il coinvolgimento dei medici di famiglia,   a partire dalla domiciliarità per arrivare a verificare le condizioni per un aumento assistenziale delle Case della Salute e dell’offerta residenziale (Residenze protette e Residenze sanitarie assistenziali). Rispetto  alle Case della Salute, è bene precisare, che era già stato avviato negli scorsi anni un percorso che aveva individuato la loro collocazione territoriale immaginandole come luogo in cui sviluppare progettazione sanitaria di territorio, e strumenti utili per l’integrazione socio-sanitaria, per la prevenzione e per lo sviluppo integrato di professionalità degli operatori ( medici specialisti, di medicina generale ed infermieri) in una ottica di benessere sociale e di salute dei cittadini. La Regione ha cambiato completamente il profilo  delle  Case della Salute di tipo C (quelle a maggior complessità), trasformandole in ”Ospedali di Comunità” per rispondere alla chiusura dei piccoli ospedali delle altre Province  penalizzando, ulteriormente il nostro territorio che  ha realizzato tali chiusure 20 anni fa.  La  stessa delibera 746/2016 va inoltre nella direzione di premiare i Medici di medicina generale  che operano in tali nuove strutture, non prevedendo analoghe soluzioni per i professionisti impegnati nelle case della salute di tipo A e B. Si rischia di fare un passo indietro di 10 anni.  Erano state  concordate per l’ Area Vasta 5 quattro Case della Salute (Offida, Ripatransone, Montefiore, Ascoli Piceno e la possibilità di una quinta su San Benedetto ) e un ospedale unico, ma le prime sono state rimesse in discussione e sull'Ospedale non sono state individuate  risorse pubbliche. « Pur apprezzando i passi avanti sul versante della riorganizzazione - ribadiscono Cgil, Cisl, Uil e Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil - siamo contrari  alle scelte che si stanno facendo in Regione, in particolare rispetto alle  Case della Salute. Stiamo lavorando per modificare gli assenti che non condividiamo e   invitiamo  i sindaci del territorio ad intervenire   per il benessere di tutti. » 28/07/2016
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26/07/2016 FS - RFI: assunzioni a tempo indeterminato anche nelle Marche. Fit Cisl " Grande opportunità per i giovani "
Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ricerca Assistenti Direzione Lavori da inserire in RFI S.p.A. su diverse sedi dislocate nel territorio nazionale. Ne da notizia il sindacato di categoria Fit Cisl Marche, « Siamo molto soddisfatti per queste nuove assunzioni di giovani diplomati da parte di RFI S.p.A - afferma Daniela Rossi, della Fit Cisl Marche - Siamo impegnati, come sindacato, a darne la massima diffusione e a dare  tutte le informazioni  necessarie   per chi ne avesse bisogno.             Un 'assunzione a tempo indeterminato - conclude Daniela Rossi- di questi tempi, è  davvero una gran bella opportunità che non può non  essere colta.» DESCRIZIONE POSIZIONE RICERCATA:  Il ruolo prevede attività di verifica dell’esecuzione dei lavori in conformità ai progetti approvati, alle prescrizioni contrattuali e alle disposizioni ricevute. Compilazione del giornale dei lavori e delle registrazioni, predisposizione di documenti contabili dei lavori e dei materiali forniti. Collaborazione alla gestione dei lavori ed agli adempimenti attinenti l’esecuzione ed il collaudo delle opere oggetto dell’appalto. TIPOLOGIA CONTRATTUALE DI INSERIMENTO:  Contratto a tempo indeterminato SEDI di LAVORO:  Milano, Torino, Genova, Bologna,  Venezia,  Verona, Bolzano, Trento, Trieste, Firenze,  Roma, Ancona, Cagliari, Napoli, Bari, Reggio Calabria,  Palermo. REQUISITI RICHIESTI: Diploma quinquennale ad indirizzo Tecnico (elettrico, elettrotecnico,  elettronico, telecomunicazioni, meccanico, meccatronico, costruzione ambiente e territorio o geometra). Costituirà titolo preferenziale la residenza nelle provincie delle sedi di eventuale assegnazione Possesso di patente B. E’ inoltre necessario il possesso di specifici requisiti fisici richiesti per il ruolo di  “Capo Tecnico” consultabili alla pagina http://www.fsitaliane.it/lcn/Diplomati/Requisiti-fisici-richiesti Requisiti Fisici all'interno della sezione “ http://www.fsitaliane.it/lavoraconnoi.html SCADENZA: 21 agosto 2016
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22/07/2016 Taglio del salario accessorio dei lavoratori comunali e calo del personale. Nelle Marche è emergenza Autonomie Locali
La decisione assunta anche dal Parlamento di continuare ad ignorare il dramma del taglio del salario accessorio che stanno vivendo i lavoratori pubblici è inaccettabile.  Dopo sette anni di blocco della contrattazione nazionale e politiche di tagli al salario accessorio , sono a rischio la tenuta dei servizi erogati ai cittadini oltre che la dignità dei lavoratori che quotidianamente li erogano. Ancora una volta il decreto enti locali, approvato ieri alla Camera, mira a far cassa a spese dei lavoratori e l'annunciato sblocco delle assunzioni rimarrà sulle carte stante il permanere di una serie di norme che di fatto limiteranno fortemente nuove assunzioni. Rispetto al  personale la situazione complessiva è cosi sintetizzabile: i dipendenti  del comparto, esclusa la dirigenza, nelle Marche risultano essere 10.112 ( 9.388 a tempo indeterminato e 694 con rapporti flessibili ) suddivisi tra i 236 comuni della regione di cui ben il 72% con meno di 5.000 abitanti ( rispetto alla media nazionale del 69,7% ). Ci sono 6,5 dipendenti ogni mille abitanti rispetto alla media nazionale di 6,77 abitanti . Le Marche confermano anche la bassa presenza di personale femminile , appena il 48,7% rispetto alla media nazionale del 53,2%, mentre , grazie anche ai percorsi di stabilizzazione effettuati negli anni, il lavoro precario è "solo" il 6,9% del totale rispetto ad una media nazionale del 9,3%.  Ancora purtroppo lento non solo il travagliato percorso delle fusioni dei comuni , ma anche quelli delle Unioni che vedono coinvolti solo il 19,5% dei comuni nazionali contro una media nazionale del 29,2%  . Cala, stante il prolungato blocco dei contratti, il salario annuo lordo medio che passa dai 27.862 euro del 2011 ai 27.507 euro  del 2014, salario accessorio compreso , e continua anche il progressivo invecchiamento dei lavoratori, quasi la metaà dei quali ormai con oltre 50 anni di età. Se  poi si aggiungono i tagli costanti dei trasferimenti,  si conferma una situazione preoccupante per i comuni marchigiani ed i lavoratori, alle prese con carichi di lavoro sempre maggiori per dare una risposta alle sempre maggiori necessità dei cittadini. Il Comune più penalizzato , anche a livello nazionale, da questa situazione è il Comune di Ancona, ove i lavoratori non hanno percepito il salario accessorio 2013 e continuano ad avere trattenute derivanti da presunte risorse accessorie non correttamente erogate negli anni scorsi, nonostante le prestazioni lavorative correttamente eseguite. E’ emergenza Camera Commercio, ove il testo che circola in queste ore di riassetto rappresenterebbe un vero e proprio attacco al servizio camerale ed ai servizi alle imprese. Il paventato taglio del personale è inaccettabile sia per i lavoratori eventualmente interessati che per il tessuto economico produttivo locale.  E’  emergenza Centri per l'impiego, sempre più in sofferenza di personale di fronte alle sempre maggiori richieste dei cittadini ed in attesa di conoscere, dal 2017, come saranno organizzati alla luce della nascita, di fatto solo sulla carta, della Agenzia Nazionale per il lavoro. I sindacati oragnizzeranno nei prossimi giorni iniziative di mobilitazione a supporto delle questioni aperte convinti che un vero riassetto delle autonomie passi solo attraverso la partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori, non con decisioni assunte dall'alto .
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15/07/2016 Strage Nizza. Furlan: "Più cooperazione in Europa per fermare questa ondata di odio e follia"
«A Nizza, una città francese a cui tutti gli italiani sono legati da un rapporto storico di amicizia e fratellanza, si  è verificata ieri sera una strage terribile, gravissima, frutto ancora una volta solo dell'odio e della follia. La Cisl è vicina ed esprime la propria commossa solidarietà  alla comunità francese ed a tutte le famiglie che piangono per la perdita dei propri cari.»  E' quanto sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, sulla pagina Facebook della Cisl.  «Ma oltre a ribadire una condanna unanime contro questo ennesimo vile ed incivile attentato, la comunità internazionale e l'Europa unita devono mobilitarsi contro ogni forma di violenza e di fanatismo, respingendo questa ondata di terrore e di morte con i nostri valori universali di civiltà e di rispetto di ogni vita umana, diffondendo in ogni luogo la cultura della pace, della tolleranza e della integrazione pacifica. Non bisogna rispondere all'odio con ulteriore odio o violenza. Il terrorismo e la paura vanno combattuti attraverso l'unità di tutte le forze democratiche, la cooperazione tra i corpi europei di polizia e di intelligence e con un impegno solidale della società civile. Solo uniti potremo vincere questa difficile battaglia contro un nemico oscuro e subdolo che vuole seminare il panico e l'insicurezza in Europa ed in tutti i paesi del mondo». http://www.cisl.it/primo-piano/3047-strage-nizza-piu-cooperazione-in-europa-per-fermare-lquesta-ondata-di-odio-e-follia.html
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11/07/2016 Igiene ambientale: revocato lo sciopero. Siglata l'intesa per il rinnovo del CCNL aziende pubbliche
Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, hanno revocato lo sciopero previsto per il 13 e 14 luglio. Ieri 10 luglio 2016,  a Roma, è stata siglata l'intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle aziende pubbliche dell'igiene ambientale aderenti a Utilitalia. Il contratto, che decorre dal 1 luglio 2016 e scade il 30 giugno 2019, riguarda circa 50 mila lavoratori addetti al settore e attendeva di essere rinnovato da 30 mesi. «Siamo molto soddisfatti del risultato - dichiarano le organizzazioni sindacali nazionali - che è stato ottenuto anche grazie alla massiccia adesione dei lavoratori ai due scioperi nazionali del 30 maggio e 15 giugno scorsi, nonché grazie al contributo offerto dall'Anci. Questa intesa contribuisce al rilancio del settore, migliorando la qualità dei servizi ai cittadini». «L'intesa - spiegano Fp, Fit, Uilt e Fiadel - prevede un aumento a regime di 120 euro e un'una tantum per la vacanza contrattuale di 200 euro in due parti. Inoltre nei 120 euro sono inclusi contribuiti per il welfare contrattuale a totale carico dell'azienda e distribuiti come indennità integrativa, la previdenza complementare generalizzata, l'assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà bilaterale e il fondo salute e sicurezza». Tra le altre cose l'intesa rafforza la clausola sociale a tutela dei lavoratori nei cambi di appalto e nei casi di licenziamento individuale. «Il prossimo passo - precisano i sindacati - è sottoporre l'intesa a consultazione certificata dei lavoratori, come previsto dal testo unico sulla rappresentanza 10 gennaio 2014». Dopo l'intesa di domenica con Utilitalia,è stato siglato anche il protocollo d'intesa delle linee guida per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle aziende private dell'igiene ambientale aderenti a Fise-Assoambiente, contratto scaduto dal 31 dicembre 2013. Ne danno notizia Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, precisando che lo sciopero previsto per il 13 e 14 luglio per il momento è sospeso, non revocato. Il protocollo d'intesa con Fise-Assoambiente prevede la decorrenza dal 1 luglio 2016, sino al 30 giugno 2019, e riguarda i 40 mila lavoratori delle aziende private del settore, che, insieme a quelli delle aziende pubbliche, raggiungono i 90 mila addetti circa. «Siamo soddisfatti del risultato raggiunto oggi con Fise-Assoambiente - dichiarano le organizzazioni sindacali nazionali - Risultato ottenuto anche grazie alla grande adesione delle lavoratrici e dei lavoratori ai due scioperi nazionali del 30 maggio e 15 giugno scorsi». Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel aggiungono che «sono state ascoltate finalmente le richieste delle tante operatrici e dei tanti operatori dell'igiene ambientale, richieste che contribuiscono, in entrambe le intese, al rilancio del settore e al miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini». L'intesa trovata con Fise-Assoambiente, spiegano i sindacati di categoria, «prevede un aumento a regime di 120 euro e un'una tantum per la vacanza contrattuale che sarà definita nei prossimi incontri previsti. I 120 euro sono distribuiti tra retribuzione e welfare contrattuale a totale carico dell'azienda come ad esempio la previdenza complementare generalizzata, l'assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà bilaterale e il fondo salute e sicurezza. Viene rafforzata dal protocollo anche la clausola sociale a tutela dei lavoratori nei cambi di appalto e nei casi di licenziamento individuale», concludono.
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08/07/2016 Morte Emmanuel: chiediamo unità per fermare la violenza
La Cisl Marche, nella persona del segretario Alfonso Cifani, responsabile della sede di Fermo e dell’ Anolf di Ascoli Piceno e Fermo, nel commentare la morte di Emmanuel Chidi Namdi, migrante nigeriano di 36 anni, esprimendo solidarietà alla moglie del povero Emannuel, lancia il proprio grido di allarme contro la crescente degenerazione dei rapporti sociali a cui si sta assistendo e chiede unità di intenti a tutte le forze sociali al fine di prevenire che il fenomeno dilaghi sempre di più fino a sfociare in episodi di violenza che non devono accadere per nessun motivo, né  futile  né discriminatorio. Episodi che finiscono col colpevolizzare un territorio, il Fermano, che è stato sempre esempio di accoglienza dal punto di vista lavorativo e sociale e da sempre vicino agli immigrati. Lo stesso Cifani esprime solidarietà a Don Vinicio Albanesi e plaude e sostiene la meritoria opera di accoglienza che sta compiendo sul territorio. Per l'Anolf di Macerata «è stato un giorno drammatico per questa coppia scampata dai massacri in Nigeria per poi essere vittima della violenza nelle “tranquille ed operose” Marche». «Sicuramente l’assassino non rappresenta la realtà delle Marche - prosegue l'Anolf - lo testimoniano le numerose associazioni come la nostra Anolf da decenni al fianco degli immigrati,i Sindacati CGIL CISL UIL, le Caritas Diocesane, la generosità di tanti cittadini, ma sicuramente anche tra noi c’è qualcosa che non va. L’omicidio di Emmanuel – ha detto Don Ciotti – è il segno di un deserto culturale diffuso, di una crescente negazione della dignità delle persone nel nostro Paese. C’è una violenza che cova nei linguaggi, un naufragio delle coscienze. Non basta condannare la violenza, occorre bonificare le paludi dell’indifferenza e dell’egoismo che rendono possibile tutto questo. L’Anolf si ritrova in pieno in questa analisi e confida che quanto meno alla vedova, Chimiary ormai stremata dalle tante sofferenze venga assicurata la necessaria assistenza dal parte delle autorità e da parte di tutti noi semplici cittadini. Il Ministro Alfano le ha riconosciuto lo stato di rifugiata. È qualcosa ma di certo non la ripaga di quello che ha subito. In questo momento ha bisogno anche e soprattutto del nostro affetto e della nostra vicinanza». Cgil, Cisl e Uil, le associazioni, le forze politiche democratiche con l'adesione di tutte le istituzioni locali organizzano una manifestazione, martedì 12 luglio alle 21 in Piazza del Popolo, contro la violenza e il razzismo, per la solidarietà, l'accoglienza e la legalità. Il Comune di Fermo, in attesa delle esequie di Emmanuel, ha proclamato per lo stesso giorno il lutto cittadino come segno della vicinanza e della solidarietà dell'intera comunità fermana alla famiglia e per testimoniare la forte e dura contrarietà della città e dei fermani ad ogni forma di intolleranza e di razzismo.
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05/07/2016 Ancora quattro ore di sciopero per il contratto dei metalmeccanici
I metalmeccanici tornano a scioperare per il rinnovo del contratto, traguardo reso difficile dall'andamento della trattativa con Federmeccanica e Assistal. Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno annunciato altre 4 ore di sciopero con presidi nelle maggiori aziende della Regione. PROVINCIA DI ANCONA:  il primo presidio si è svolto mercoledì 13 luglio a Fabriano davanti alla sede di Whirlpool e Ariston Thermo a partire dalle 9.30.  Alla stessa ora, giovedì 14 luglio, i lavoratori della zona di Jesi si sono riuniti davanti alla sede di Caterpillar. Adesioni superiori al 75% per i lavoratori di Caterpillar, Gruppo Pieralisi e Ask. Il terzo presidio si terrà martedì 19 luglio davanti alla sede di Elica a Castelfidardo. Sempre alle 9.30, anticipato a  mercoledì  20 giugno, l'ultimo presidio davanti alla sede Fincantieri di Ancona. PROVINCIA DI ASCOLI PICENO: i presidi si terranno giovedì 7 luglio alla Cisa Allegion Spa di Monsampolo del Tronto; venerdì 8 luglio alla Scandolara Spa, alla Ykk Mediterraneo Spa di Ascoli e alla Mag Macaer Aviation Group Spa di San Benedetto del Tronto; venerdì 15 luglio alla Italpannelli di Ancarano e venerdì 22 luglio alla Whirlpool/Indesit Spa di Comunanza. PROVINCIA DI MACERATA:  è convocato per il giorno mercoledì 27 luglio 2016 alle ore 9.30 presso la sala convegni della Provincia di Macerata in via Velluti 41 PIEDIRIPA (MC) , l'Attivo provinciale della FIM CISL Marche, allargato a tutte le Rsu e Attivisti Fim Cisl Marche della prov. di Macerata, con il seguente ordine del giorno: - INIZIATIVA DI MOBILITAZIONE, CON CONFRONTO CON LE ISTITUZIONI DEL TERRITORIO - VARIE ED EVENTUALI I sindacati chiedono un vero confronto con Federmeccanica e Assital per giungere a un rinnovo contrattuale che garantisca il potere d'acquisto salariale, migliori condizioni di lavoro, tutele per tutte le forme di lavoro, rilancio dell'occupazione, formazione, welfare e partecipazione.
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27/06/2016 Rinnovo permessi di soggiorno, 28 giugno mobilitazione nazionale ad Ancona Presidio regionale
Domani 28 giugno   in 70 città italiane, Cgil Cisl Uil hanno indetto una giornata di mobilitazione nazionale con presidi davanti alle prefetture per chiedere, tra i punti, la proroga a 24 mesi del permesso per attesa occupazione. Dal  2011 ad oggi, sarebbero quasi un milione i permessi di lavoratori immigrati non rinnovati, di cui almeno 400 mila per motivi di lavoro. Nelle Marche Presidio regionale,ad Ancona davanti alla Prefettura in Piazza del Plebiscito partire dalle ore 17,00.
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27/06/2016 Gestione rifiuti: trovato l'accordo per l'impianto Relluce
FIT/CISL, FP/CGIL, UGL e USB esprimono soddisfazione per la firma dell’accordo sindacale con cui,  tramite il progetto tecnico della gestione integrata dei rifiuti urbani nell’ATO 5 di Ascoli Piceno, la società PICENOAMBIENTE da continuità ad un impianto produttivo di rilevanza provinciale e che al contempo garantisce retribuzione e diritti ai lavoratori. Dopo una trattativa articolata e laboriosa si è giunti ad una conclusione positiva che garantisce l’operatività nell’impianto RELLUCE, l’occupazione di tutti i dipendenti in forza ed il mantenimento dei diritti maturati nel corso degli anni incluse tutte le tutele in materia di lavoro precedenti all’approvazione del Decreto Legislativo 81/2015 (Jobs Act),  ovvero quanto previsto  dalla Legge 300/70 in particolare dall’art. 18.
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24/06/2016 Brexit, scelta preoccupante. Rilanciare l'Europa del lavoro e della coesione sociale
«La scelta della Gran Bretagna e dei suoi cittadini di uscire ed isolarsi dall'Unione Europa e' una decisione sbagliata e preoccupante che apre indubbiamente scenari di incertezza per il futuro del continente europeo». Lo sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. «Ora l'Europa ed i Governi hanno il dovere di rispondere alla scelta della Gran Bretagna accelerando nella costruzione dell'Unione politica europea, attraverso una svolta nella gestione comune del debito, con un fisco omogeneo, un welfare nuovo ed inclusivo, politiche per la crescita e per gli investimenti pubblici e privati, rimettendo al centro la dignità' del lavoro, la solidarietà e la partecipazione dei cittadini. Questo e' quello di cui ha bisogno l'Europa. Ripartire dal sogno lungimirante dei padri costituenti e di tanti statisti europeisti come Adenaeur, Kohl, Moro, Mitterand. Gli Stati Uniti d'Europa sono la risposta migliore al rigurgito dei nazionalismi, alla xenofobia, ai tentativi di riportare indietro l'orologio della storia. Ed il sindacato europeo, la Ces, deve impegnarsi ed intestarsi questa battaglia culturale per aprire ora una nuova fase nella vita economica e sociale del nostro continente, ponendo fine alle politiche di rigore economico, ma adottando un percorso chiaro di sviluppo e di crescita capace di ridare slancio e vigore al sogno di una casa comune europea".  Commentando i risultati sul referendum in Gran Bretagna sull'appartenenza all'Ue, anche  Luca Visentini, Segretario Generale della Confederazione sindacale europea, afferma «Questo è un giorno buio per l'Europa, per la Gran Bretagna e per i lavoratori. Deve essere una sveglia per l'Ue per offrire una soluzione migliore per i lavoratori. C'è una profonda disillusione in Europa, non solo in Gran Bretagna. Austerità, tagli nella spesa pubblica, disoccupazione, il fallimento dei governi di rispondere ai bisogni delle persone, il fallimento dell'Ue di agire insieme alimentando il sentimento anti-Ue. I lavoratori vogliono un'Ue che agisca per migliorare le loro vite. L'Ue ha bisogno di agire decisamente per assicurarsi che questo non sia l'avvio del disgregamento dell'Unione europea, e non danneggi i diritti dei lavoratori. L'Ue deve iniziare a dare ancora benefici ai lavoratori, creare una società più giusta ed equa, investire in posti di lavoro di qualità, servizi pubblici efficienti e opportunità reali per i giovani. La Ces sostiene il sindacato britannico Tuc nel dire che i lavoratori britannici non devono pagare il prezzo per la Brexit. La Ces continuerà e rafforzerà la sua lotta per un'Europa più equa e sociale».
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24/05/2016 San Benedetto del Tronto: lettera aperta ai candidati sindaco
Lettera aperta Candidati Sbt A pochi giorni dalle elezioni amministrative, Cgil Cisl e Uil di San Benedetto del Tronto si rivolgono ai candidati sindaco per sollecitare una risposta ai problemi economici e sociali della città: 
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13/05/2016 Monteprandone: 2 milioni per le politiche sociali
Raggiunta un’intesa tra l’Amministrazione Comunale di Monteprandone e le Organizzazioni Sindacali Provinciali di Cgil, Cisl, Uil e le rispettive federazioni dei pensionati, sul bilancio 2016. Nonostante le ristrettezze economiche dovute alla crisi e ai tagli dei trasferimenti statali, si è concordato di continuare ad investire sulle Politiche Sociali, prevedendo un budget di oltre 2 milioni di euro, corrispondenti a 161,39 euro per abitante, che risulta essere tra i più alti della Regione. Si riconferma la sperimentazione in atto che prevede il superamento dell’assistenzialismo, alle persone e alle famiglie in difficoltà viene infatti proposto un “percorso di aiuto sociale”, che prevede un coinvolgimento attivo nella vita comunitaria, garantendo loro un reddito minimo a fronte di una disponibilità a svolgere attività di volontariato per servizi di pubblica utilità. Per le politiche abitative l' Amministrazione interverrà a favore di chi subisce sfratti con interventi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dallo Stato e dalla Regione. L’intesa inoltre affronta i temi dello sviluppo, definendo interventi in diversi ambiti, quali i rifiuti e l’ambiente, i trasporti, l’energia, il turismo e la cultura, l’agricoltura, l’edilizia, i giovani, con azioni che nel loro insieme e attraverso la loro integrazione, definiscono una “Politica di Sviluppo” per il rilancio del territorio di Monteprandone. In questa ottica assume rilevanza l’azione volta promuovere la “cultura della legalità” coinvolgendo le Associazioni e la Scuola e attenzionando il sistema degli appalti. Di rilievo l’impegno ad aprire tavoli di confronto per sostenere i distretti produttivi, quali quelli del mobile da bagno e del florovivaismo. In merito alle politiche fiscali e tributarie si conferma l’applicazione delle aliquote Irpef progressive e la lotta all’evasione fiscale, in convenzione con l’Agenzia delle Entrate; si prevede inoltre una riduzione graduale delle tariffe della TARI correlata ai risultati raggiunti nella raccolta differenziata.
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10/05/2016 I pensionati raccontano gli antichi mestieri. Ad Ascoli Piceno, incontro tra generazioni
Il sindacato dei pensionati FNP della Cisl di Ascoli Piceno, il Coordinamento donne e l’associazione di volontariato Anteas, organizzano, con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno, "I PENSIONATI RACCONTANO". Venerdì 13 maggio 2016, dalle ore 10,00 alle ore 18,00, presso il Chiostro Maggiore di San Francesco nel centro storico di Ascoli Piceno. Un incontro fra le generazioni per riscoprire gli antichi mestieri e le tradizioni picene. Saranno presenti artigiani locali che mostreranno, alle scolaresche invitate a partecipare, il loro lavoro artigiano, dalla lavorazione della ceramica e del rame all' arte dei merletti. «L’ iniziativa nasce al fine di trasferire ai giovani di oggi un passaggio della nostra fugace vita. – afferma Raffaele Annibali, responsabile della Fnp Cisl di Ascoli Piceno – E’ importante far conoscere alle nuove generazioni gli stenti ed i sacrifici di un tempo, segnati da momenti grigi quali le guerre le carestie,  le tribolazioni, in cui però non vennero mai a mancare i valori umani quali la solidarietà e la fratellanza. » La partecipazione è gratuita e aperta a tutta la cittadinanza. Ascoli Piceno 10 maggio 2016
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03/05/2016 Sciopero pubblico impiego venerdì 20 Maggio 2016
  I sindacati del pubblico impiego hanno indetto per il 20 maggio 2016 lo sciopero regionale  del settore pubblico con presidio dei lavoratori davanti alla Prefettura di Ancona, p.zza del Plebiscito a partire dalle ore 10,00.  Fp Cgil Cisl Fp UilFpl UilPa  chiedono al Governo la stipula di un contratto nazionale triennale che contenga per tutti i comparti il riconoscimento di 150 euro medi a regime a titolo di rinnovo, l’attivazione di relazioni sindacali improntate al rafforzamento degli istituti della partecipazione e a sancire definitivamente l’esigibilità della contrattazione da finanziare anche con la lotta ai veri sprechi ed alla spesa improduttiva, l’individuazione di una disciplina utile a superare i vincoli della legge Fornero e a stabilire forme di flessibilità in uscita che prendano in considerazione i lavori usuranti come ad esempio quelli del personale addetto all’assistenza sanitaria, al lavoro di cura e polizia locale. Per quanto riguarda invece la Sanità Privata ed il Terzo Settore, i sindacati del pubblico impiego chiedono di definire due grandi cornici contrattuali, quella della filiera dei servizi sanitari e quella dei servizi assistenziali. L’obiettivo è di dare certezze normative ed economiche a lavoratori che subiscono un dumping contrattuale ormai inaccettabile e la precarietà relativa a tali settori dovuti anche alla poca chiarezza degli appalti. Il lavoro pubblico ha pagato un prezzo troppo alto. La Corte dei Conti e l'Istat lo certificano : mentre la spesa pubblica è cresciuta di 200 miliardi di euro in 10 anni, il costo del lavoro pubblico è sceso sensibilmente, insieme al valore reale dei salari ed i dipendenti sono diminuiti di 370mila unità.  Con lo sciopero regionale del 20 maggio 2016, i sindacati intendono spiegare anche ai cittadini marchigiani, che il nemico del pubblico  è la spesa che non produce né servizi né stimoli all'economia, ma solo rendite. «La spesa -  secondo i sindacati di categoria - che nessuno osa toccare. Occorre definire i costi standard per eliminare sprechi e garantire un'oculata gestione dei soldi pubblici. Bisogna recuperare risorse, non effettuare ulteriori tagli, migliorare i servizi a cittadini e imprese. - rilanciano i vertici regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uilpa - Investire nella professionalità di chi da troppi anni è privato del diritto al contratto, assumere giovani qualificati, a partire dai vincitori di concorso, garantire il turn over, stabilizzare i precari. Le risorse ci sono, ma sono investite male e in modo non sempre limpido.» «Sulle proposte e sulla qualità dei servizi da garantire intendiamo coinvolgere e creare alleanze con la società civile a livello territoriale - concludono - attraverso una mobilitazione capillare che - individuando anche le ragioni del disagio degli utenti - si confronti con le esigenze di valorizzazione delle professionalità e di garanzia di un lavoro dignitoso per i lavoratori dei servizi.»  
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15/04/2016 Sbloccati gli arretrati per i dipendenti dell'Area Vasta 4
Con lo stipendio di aprile, i dipendenti dell’Area Vasta 4 riceveranno l’intera somma del premio di produttività 2015, bloccato finora a causa del ritardo delle valutazioni dirigenziali di medio termine e della mancata riunione del nucleo di valutazione. Ha dunque raggiunto uno dei suoi obiettivi la lettera – petizione lanciata a settembre dalla Cisl Fp e firmata da circa 500 dipendenti, inviata poi al Prefetto di Fermo, al Difensore Civico regionale e al presidente della Regione Luca Ceriscioli. «La Cisl Fp non può che ritenersi soddisfatta per i risultati raggiunti finora nell’interesse dei lavoratori», dichiara il segretario regionale Cisl Fp Giuseppe Donati. La Direzione Generale dell’Asur, sollecitata anche dal Direttore di Area Vasta e dalle Rsu, ha provveduto a validare le relazioni dirigenziali, consentendo così il pagamento. È stato inoltre ripristinato il riconoscimento delle indennità di disagio per gli infermieri. Subito dopo la pubblicazione della petizione, sempre grazie alla collaborazione tra Direttore di Area Vasta e Rsu, l’Asur aveva convocato d’urgenza il collegio sindacale ed il nucleo di valutazione per sbloccare il saldo dei progetti 2014 e per validare l’accordo per i fondi residui degli anni precedenti: così, a novembre 2015, i soldi della produttività 2014 e l’80% dei fondi rimasti inutilizzati nel triennio 2011-2013 sono arrivati nelle tasche dei dipendenti. Il restante 20% sarà versato a luglio 2016. Altre sfide attendono ora la Cisl Fp «Continuiamo ad essere impegnati per migliorare la qualità dei servizi dell’assistenza alla persona ma anche a tutelare i diritti di chi lavora – prosegue Donati - Nella giornata di ieri, 14 aprile, abbiamo portato l’Asur in Tribunale a Fermo per chiedere conto di un diritto non riconosciuto ai dipendenti qual è il tempo di vestizione e svestizione della divisa da lavoro».
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18/03/2016 Piceno, firmato il decreto Area di crisi complessa. Ora c'è bisogno di progettualità
 Firmato il Decreto che riconosce il Piceno “ Area di crisi complessa”. «Una buona notizia che aspettavamo da tempo. Ora c'è bisogno della progettualità adeguata e condivisa da tutti gli attori sociali, politici ed economici del territorio affinché si arrivi alla sottoscrizione di un Accordo di Programma che dia gambe alla sperata inversione di tendenza economico-occupazionale del Piceno. » afferma Antonio Angelini, Responsabile Ast San Benedetto.  Oltre alle opportunità derivanti dal riconoscimento di “Area di crisi complessa”, ci sono le  risorse dei Fondi Europei a disposizione dei territori della regione Marche, tra cui finanziamenti specifici per l’area di crisi, quale unica fonte di finanziamento per le piccole imprese. «I  risultati ottenuti sino ad ora, sono frutto delle azioni, iniziate con la drammatica chiusura della Prysmian, congiuntamente messe in campo dall'intero territorio Piceno  - ricorda Angelini - attraverso la costituzione di gruppi e tavoli di lavoro, fortemente voluti e promossi dal Sindacato, composti dai soggetti interessati (tutte le Istituzioni Locali, regionali e nazionali, associazioni di categoria, parti sociali, Camera di Commercio e Vescovo). Luoghi in cui si condividono le strategie e si realizza la coesione del territorio, indispensabile per fruire delle agevolazioni finanziarie disponibili. - ribadisce Angelini - Nonostante ciò, sebbene Cgil, Cisl e Uil provinciali siano da mesi a sollecitarne la convocazione, tali tavoli non si riuniscono più e ognuno si sta muovendo autonomamente al di fuori di una strategia condivisa». Secondo i sindacati sarebbe necessario ed urgente ritrovare quell'unità di intenti del  dopo la vicenda Prysmian, affinché il territorio sia  unito,  con  azioni più condivise,  per un risultato più efficace. «Speriamo di sbagliarci, ma l'impressione è che si sia tornati a quel metodo, dissennato, tipico della nostra provincia, dove ciascuno agisce per conto proprio, dove i vari soggetti politico-economico-sociali non si relazionano. - conclude Angelini - Ciò rappresenta una delle cause più importanti del declino del Piceno, con una crisi che pare non arrestarsi mai e con una situazione occupazionale che diventa sempre più drammatica. Per la ripresa è necessario un  più dialogo costruttivo e responsabile.»
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08/03/2016 8 marzo 2016 Giornata internazionale delle donne
Nell'epoca della crisi, che è un passaggio verso un tempo nuovo, il Sindacato deve dare impulso al suo ruolo di intrapresa sociale. In questa espressione sono implicite una serie di parole chiave che dovrebbero indirizzare l’azione sindacale e politica: creare, vedere in modo nuovo, stabilire relazioni, “aver cura” di vari soggetti del mercato del lavoro, soprattutto degli "anelli deboli", tra cui possono essere inserite le donne, che, come i giovani, risentono maggiormente della “liquidità” delle nostre esistenze. Donne e giovani hanno difficoltà nel trovare una buona occupazione o nel mantenere il lavoro, nel senso che per loro è più alto il rischio di una flessibilità che diventa precarietà, come ci confermano le statistiche a cui, tra l'altro, sfuggono le scoraggiate e le rassegnate che neanche cercano più un lavoro per dedicarsi alla cura dei familiari che risulterebbe altrimenti costosa, in una sorta di obbligato badantato domestico che, oltre a mortificare spesso le aspettative personali, frena lo sviluppo sociale ed economico del Paese, poiché il lavoro delle donne incrementa il lavoro di tutti, come ci ricordava già Maurizio Ferrera in un suo libro del 2008, Il fattore D. Ancora in molti paesi sviluppati industrialmente la parità tra uomini e donne è una realtà solo sulla carta. Le donne sono un passo indietro in termini di trattamento retributivo, accesso al mondo del lavoro e alle posizioni di potere, formazione e qualità della vita; significativo il caso del gap retributivo e del capitale umano. A livello europeo le donne devono lavorare 59 giorni in più per guadagnare quanto un uomo, secondo quanto emerge dal rapporto presentato dalla Commissione europea, in occasione della “Giornata europea per la parità retributiva“, il 28 febbraio 2015; per questo Bruxelles si è impegnata a sostenere i datori di lavoro per ridurre il gap retributivo di genere con il progetto “Equality pays off”(“L’uguaglianza paga”). In Italia il gap è rilevante in relazione al capitale umano: il dato medio del capitale umano riferito ai maschi è di 435 mila contro 231 mila delle donne, quasi il doppio (e i dati sono fermi al 2008). In questo contesto, sviluppo, politiche contrattuali, fisco e previdenza incidono non poco anche sulla condizione familiare e lavorativa delle donne. Per questo la CISL si è attivata presentando una legge di iniziativa popolare sostenuta da oltre 500.000 firme che renda il fisco italiano più equo per  dare sollievo ai redditi da lavoro e rilanciare i consumi; anche sulle problematiche previdenziali bisogna intervenire per cambiare le regole delle legge Fornero che danneggiano soprattutto le donne per le difficoltà dovute a lavori usuranti e a percorsi sempre più frammentati e discontinui. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo cercato in questi anni di arginare lo “tsunami” della crisi, attraverso accordi nazionali e locali, ma sappiamo che il fronte dell'impegno è ripensare le politiche attive del lavoro e le politiche socio-familiari; proprio la necessità ci permette di riflettere sulle politiche nel loro complesso per programmare più efficacemente gli interventi, investendo in modo mirato le risorse e superando schemi che la crisi ha mostrato ormai legati a un contesto fordista profondamente cambiato. Oggi il welfare deve porre al centro le persone e le famiglie, favorendo relazioni tra i diversi attori, promuovendo la dimensione territoriale delle risposte ai bisogni e l’empowerment dei cittadini e dei corpi intermedi, favorire l'elaborazione di progetti per sostenere le famiglie anche nel difficile compito di conciliare tempi di vita e di lavoro. Infatti la conciliazione rimane il "nodo gordiano" e la contrattazione è la leva per un cambiamento culturale che non può solo essere solo evocato dall'alto ma che, secondo la logica bottom-up, deve implementarsi nei luoghi dove i processi avvengono: la scuola, l'Università, i luoghi di lavoro, cioè spazi di azione e di riflessione per le politiche di gender empowerment; alcune novità positive in questo senso vengono dalla Legge di Stabilità 2016 e da alcune parti del Jobs Act. Sostenere la donna significa, quindi, sostenere la società nel suo complesso; eppure sostenere non basta: proviamo ad alzare lo sguardo e a promuovere, modernizzando davvero il nostro Paese dove sono troppo poche le donne che lavorano, dove ancora il peso del "soffitto di cristallo" è greve. E’ necessario allora guardare avanti con convinzione e fiducia, ripartendo dalle conquiste storiche quali quella del diritto al voto,che vide per la prima volta le donne italiane protagoniste il 10 marzo 1946, in occasione del voto amministrativo in 432 Comuni. Da li a poco il 2 giugno 1946 la partecipazione di tutte le donne al referendum per la scelta della Repubblica italiana. di Cristiana Ilari, responsabile Pari Opportunità CISL MARCHE https://www.youtube.com/watch?v=LcWbswEFj24 Documentazione         Le 21 donne alla costituente (1) Istituto Luce_Elezioni amministrative 1946, il voto delle donne http://camera.archivioluce.com/camera-storico/scheda/video/i_tempi_della_politica/00045/IL5000094621/2/Elezioni-amministrative-il-voto-delle-donne-1946.html Italia 1946_Le donne al voto (1)        
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15/02/2016 Il Piceno e i Fondi Strutturali: tante possibilità per avere risorse
Il gruppo dirigente della Cisl di Ascoli Piceno ed i delegati aziendali dei settori industria, artigianato e terziario, si sono riuniti il 12 febbraio per conoscere e discutere le diverse tipologie dei Fondi Strutturali Europei ai quali può attingere il territorio Piceno e su quale contributo l’Organizzazione Sindacale può portare per la definizione di una visione strategica per lo sviluppo del territorio. Nella provincia di Ascoli Piceno infatti potranno arrivare risorse da tali Fondi per le aree urbane, per le aree di crisi e per le aree rurali alle quali si aggiungono quelle della Legge 181 per l’area di crisi complessa riconosciuta dal Ministero. Sono risorse che saranno rese disponibili solo per quegli investimenti che saranno coerenti con un piano strategico integrato di cui il territorio si dovrà dotare, per la cui definizione la Cisl si è da tempo attivata: ha fortemente voluto il tavolo per lo sviluppo in Camera di Commercio, ha condiviso con la Confindustria la costituzione del comitato per la gestione dell’iter per il riconoscimento del’area di crisi complessa, ha costituito al proprio interno il gruppo di coordinamento per lo Sviluppo finalizzato ad elaborare le proposte del sindacato da portare al confronto con gli altri soggetti istituzionali e sociali. La Cisl ritiene infatti che solo attraverso la partecipazione attiva di tutte le parti economiche, sociali, istituzionali e di altri stakelholders del territorio si possa giungere alla definizione di strategie integrate e partecipative, cosi come richiesto dalla strategia europea, e indispensabile per disporre dei finanziamenti disponibili. «Comincia adesso la parte più delicata - dichiarano Maria Teresa Ferretti e Antonio Angelini, responsabili delle Ast di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto - con la definizione dei primi stanziamenti, occorre dimostrare con azioni concrete, che il Piceno è in grado di cooperare, di programmare, di costruire un’idea di sviluppo condivisa del territorio. I segnali in tal senso, che fino ad oggi ci sono stati, fanno pensare che si sia sulla buona strada, ma la storia di questo territorio ci esorta a non abbassare la guardia ed a richiamare costantemente tutti i soggetti, a cominciare da quelli politici, ad assunzione di responsabilità in funzione e nell’interesse del bene comune».
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05/02/2016 Ospedale unico di Ascoli: i sindacati chiedono chiarimenti
Cgil Cisl e Uil della provincia di Ascoli Piceno prendono  atto che le recenti dichiarazioni del Presidente Ceriscioli e le delibere adottate nel dicembre scorso mettono in serio rischio la politica di  condivisione e di partecipazione della regione nell'ambito sanitario, contraddicendo quanto sottoscritto negli accordi regionali del Febbraio 2014 e nel protocollo d'intesa siglato in Area Vasta 5 il 5 Giugno 2015, tant'è che il 12 Febbraio i pensionati di Cgil, Cisl e Uil saranno in piazza a manifestare. Da diversi giorni, infatti, appaiono sulla stampa locale notizie riguardanti l'Ospedale Unico, le Case della Salute, gli Ospedali di Comunità e l'Equipe Territoriali (strutture private-convenzionate dei medici di medicina generale): Il presidente Ceriscioli, appena insediato, aveva dichiarato in un'intervista sulla stampa che l'ospedale Unico di Ascoli non era una priorità, salvo poi cambiare opinione in questi giorni, ma  al momento sembra solo una buona intenzione, visto che non risultano atti che abbiano avviato il percorso in tale direzione. Se sono vere le dichiarazioni che si leggono, e cioè che la Regione Marche e le Amministrazioni Locali ritengono strategico l'Ospedale unico di Vallata, occorre che non ci si limiti alle enunciazioni, ma si inizi da subito a costruire e condividere un progetto organico che preveda: i tempi di realizzazione; la certezza delle risorse; l’ubicazione concordata con gli Enti Locali; la infrastrutture necessarie (strade, ferrovie, parcheggi); le alte specializzazioni previste nel nuovo ospedale; il tipo di riconversione degli attuali ospedali; il servizio dell’Emergenza-Urgenza da garantire ad Ascoli e San Benedetto. Un progetto che Cgil, Cisl e Uil provinciali condividono ma che non potrà essere la giustificazione per rinviare o rallentare gli interventi per una sanità pubblica più efficace e più efficiente, che sappia rispondere ai vecchi e nuovi bisogni delle popolazioni, specie di quelle anziane sempre più affette da patologie croniche; occorre in sintesi riportare il dibattito sui problemi reali della gente per trovare concrete e urgenti risposte su: abbattimento delle liste d’attesa per la diagnostica e le visite specialistiche senza essere costretti a rivolgersi, a pagamento, al privato; utilizzo totale delle risorse destinate per legge alla prevenzione e ampiamente non utilizzate; annoso problema dell’assistenza domiciliare gratuita che viene strumentalmente disattesa a vantaggio di un mercato privato crescente; Carenza di strutture per la residenzialità e la semiresidenzialità e aumenti delle rette e della compartecipazione; avvio reale delle Case della Salute. Su quest’ultimo argomento nel 2014 fu sottoscritto un accordo che  prevedeva nel territorio Piceno cinque  Case della Salute:  ad Offida,  a Ripatransone,  a Montefiore dell'Aso,  ad Ascoli Piceno e a San Benedetto del Tronto, le prime tre derivanti dalla riconversione dei vecchi ospedali chiusi e le ultime di nuova costituzione, ma la Regione sta disattendendo tali impegni. Sarebbe inoltre necessario che anche i Sindaci, titolari della responsabilità della salute dei propri cittadini, esercitassero un concreto impegno su questi temi  a partire dalla sanità di territorio che superi la centralità degli ospedali e sviluppi una rete di servizi socio sanitari più vicini al cittadino e quindi lo sviluppo delle Case della Salute, la prevenzione, la diffusione di poliambulatori, servizi sociali integrati con quelli sanitari, la riabilitazione e la presenza H24 del servizio di medicina generale e la continuità assistenziale. Cgil Cisl e Uil della provincia di Ascoli Piceno auspicano che si avvii un immediato percorso di collegiale sui temi socio sanitari, in cui ciascuno eserciti la propria responsabilità ed esprimono un favorevole giudizio sulla prospettiva dell’ospedale unico alle condizioni sopra descritte.   
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04/02/2016 Rischio abbandono per l'ex sede Ial di San Benedetto del Tronto
Dopo oltre 50 anni di presenza dello IAL Marche sul territorio della nostra città, l’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto nel luglio 2015 ha imposto all’ente di formazione promosso dalla CISL, di lasciare la struttura e gli uffici della Casa del Pescatore in Piazza Sciocchetti per far spazio ad iniziative che l’amministrazione stessa aveva premura di attivare, come quella di trasferirci uffici dell’Istituto alberghiero e adibirla a sede del GAC (gruppo di azione costiera). Oggi, ad oltre sei mesi di distanza dalla data del rilascio, l’immobile è inutilizzato! Nessun ufficio GAC si è insediato, nessuna struttura di servizio dell’amministrazione opera in quella sede, l’Istituto Alberghiero non utilizza neanche parzialmente la struttura! Non risulta tra l’altro che il Comune o la Provincia abbiano risorse economiche per adeguare la struttura e/o fare la manutenzione ordinaria e straordinaria, garantita per decenni dallo IAL a proprie spese. In compenso la comunità sambenedettese è stata privata di una scuola professionale che, tanto per dare un’idea ha realizzato, solo nel 2011, 22.728 ore di formazione a 1471 persone e nel 2014/2015 ha avuto oltre 300 utenti di iniziative formative per giovani e adulti occupati e disoccupati. La memoria storica della Casa del Pescatore e dello IAL Marche risale agli anni ‘60. L’archivio cartaceo di IAL Marche è consultabile a partire dall’anno 1962, quando l’attività era esclusivamente legata alla formazione marittima; tutta la marineria, non solo locale, ha acquisito le qualifiche necessarie per navigare, dal capitano al radarista, al macchinista, ecc. presso questo istituto. Negli anni il ventaglio di offerta formativa professionale si è ampliato e diversificato per rispondere alle esigenze del territorio e delle aziende, e la natura di impresa sociale che caratterizza IAL Marche ne ha fatto un punto di riferimento per moltissimi giovani e lavoratori oltre che un partner per Aziende e Amministrazione Provinciale e Regionale. Alla fine del 2014 l’Amministrazione Comunale ha rigettato la domanda di rinnovo della concessione della struttura allo IAL Marche; il Comune sarebbe tenuto però a garantire un proficuo utilizzo dell’immobile e la tutela dell’interesse pubblico così da atto di assegnazione, secondo quanto previsto dall’art. 37 del codice della navigazione che recita: ”Nel caso di più domande di concessione, è preferito il richiedente che offra maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione …… e che risponda ad un più rilevante interesse pubblico”. «A tutt’oggi non si rintraccia alcuna forma di rilevante interesse pubblico nell’utilizzo dello stabile - dichiarano il responsabile di IAL Marche, Francesco Varagona, e il responsabile dell'Ast di San Benedetto del Tronto, Antonio Angelini - mentre è palese che l’operazione messa in atto dalla Amministrazione comunale ha privato il territorio di una scuola storica, facendo venire meno molteplici opportunità di formazione professionale, fondamentali specie in un periodo di crisi occupazionale e di grandi mutamenti e innovazioni nel sistema produttivo e dei servizi. L’immobile, che fino a pochi mesi fa era animato dalle attività formative realizzate da IAL Marche, è ora una struttura vuota, che rischia di diventare preda dell’incuria e dell’abbandono, come uno dei tanti immobili della zona porto di San Benedetto del Tronto».
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28/01/2016 Incidente mortale alla Ceci Siderurgica: l'appello di Cgil Cisl e Uil
La crisi che continua a colpire il mondo del lavoro e con particolare crudezza quello della nostra nazione, tende a coprire con un velo di polvere, quasi a relegare nell’oblio una problematica di fondamentale importanza; quella della sicurezza sul posto di lavoro. Sono le tragedie, come quella che ieri ha stroncato la vita di Alberto Armillei, operaio della CECI SIDERURGICA, che riportano tragicamente all’attenzione di tutti questo fenomeno così difficile da contrastare. Le morti sul lavoro, nel 2015, sono calate del 9%, ma se si pensa che il sistema produttivo italiano nell’ultimo quinquennio è diminuito di oltre il 20%, si capisce con facilità come la battaglia contro le morti bianche e più in generale in favore di posti di lavoro più sicuri, sia tutt’altro che vinta. Come CGIL CISL e UIL provinciali non possiamo che esprimere alla famiglia di Alberto Armillei la vicinanza più profonda e solidale per il dramma che sta vivendo, così come invitiamo tutte le componenti sociali a non abbassare la guardia, a contrastare pratiche che rendono più pericolosi gli ambienti di lavoro, che rimettono in discussione percorsi virtuosi con fatica costruiti negli anni.
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18/01/2016 Approvata la staffetta generazionale alla Steat di Fermo
È stata siglata oggi l'ipotesi di accordo tra sindacati e Steat Spa, azienda di trasporto pubblico locale di Fermo, per introdurre in via sperimentale per tre anni la cosiddetta staffetta generazionale. Alla firma del documento erano presenti, per la Cisl, il rappresentante dei lavoratori William Aramini, Andrea Tiburzi della segreteria Fit, e il responsabile reggente della Ast di Fermo, Alfonso CIfani. L'accordo ha l'obiettivo di dare parziale soluzione all'effettivo blocco del turn over e prevede l'attivazione della staffetta per 10 dipendenti: i lavoratori prossimi al pensionamento potranno, su base volontaria, trasformare il proprio contratto da full-time a part-time fino alla cessazione del rapporto di lavoro, permettendo all'azienda di assumere a tempo indeterminato un pari numero di lavoratori che saranno inseriti con contratto part-time. L'azienda si impegna a sostenere il costo dei contributi previdenziali per la parte venuta a mancare per effetto della trasformazione del rapporto di lavoro. I nuovi assunti, invece, entreranno nel turn over aziendale, dove 10 contratti part-time saranno trasformati in full-time in seguito ai pensionamenti. Le parti hanno concordato di estendere la staffetta generazionale fino a 5 anni per i dipendenti affetti da disabilità certificata, per quelli con gravi e invalidanti malattie come da contratto collettivo e per coloro che riportano gravi limitazioni lavorative dovute a motivi sanitari certificati da struttura medica specialistica, tali da impattare sul loro impiego in considerazione degli specifici rischi fisici, chimici o ergonomici cui sono esposti in azienda.
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15/01/2016 Servizi sociali integrati in tre comuni del Fermano
Le amministrazioni comunali di Monte Urano, Sant'Elpidio a Mare e Porto Sant'Elpidio hanno siglato un protocollo di intesa con Cgil Cisl Uil e Federazioni di Categoria della Funzione Pubblica della Provincia di Fermo per istituire un "ufficio comune" che riguarderà i servizi sociali e gli altri settori che le parti firmatarie potranno successivamente concordare. L'accordo si inserisce in un contesto di tagli delle risorse a livello centrale e regionale, ai quali si aggiunge il possibile irrigidimento della spesa a causa delle nuove norme contabili: è dunque necessario intervenire per attivare percorsi di sinergia capaci di garantire il livello dei servizi per il territorio e per i cittadini.
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19/11/2015 Violenza sulle donne: tavola rotonda a San Benedetto del Tronto
Nell'ambito della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Coordinamento Donne della Fnp Cisl Marche organizzerà, sabato 21 novembre, un incontro sul tema presso la "Sala Smeraldo" dell'Hotel Calabresi di San Benedetto del Tronto. L'iniziativa è a ingresso libero e inizierà alle 15.30 con il saluto delle autorità, rappresentante da Margherita Sorge, assessore alle Politiche Sociali di San Benedetto del Tronto, Donatella Ferretti, assessore alle Politiche Sociali e vice sindaco di Ascoli Piceno, e Mirco Giampieri, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Fermo. A seguire, interverranno Angela Razzetti del Coordinamento Donne Siulp Polizia di Stato, e Rosandra Ciarrocchi, Coordinatrice Donne Fnp Cisl Ascoli Piceno. Prenderanno la parola, a conclusione dell'evento, la psicoterapeuta e criminologa Antonella Baiocchi e il segretario regionale Fnp Cisl Marche, Giulio Grazioli. Presiederà i lavori la Coordinatrice Donne Fnp Cisl Marche, Lorenza Mancini. pdf violenza donne 2015
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16/11/2015 #Parigisottoattacco Lettera Cisl ai sindacati francesi e presidio unitario ad Ancona
Presidio oggi 16 novembre -  Piazza Roma ad Ancona ore 18,00 -  promosso da  Cgil Cisl e Uil  in solidarietà al popolo francese e alle famiglie delle vittime degli attentati che hanno colpito Parigi lo scorso venerdì 13 novembre. In piazza Roma, insieme ai sindacati, saranno  presenti le istituzioni e  il Console onorario di Francia.«Non arretriamo nei nostri principi di tolleranza, libertà, pace e integrazione. -  sottolinea Alessandro Mancinelli, responsabile Ast Ancona - A quei terroristi integralisti che vogliono dividere il campo tra fedeli e infedeli, nascondendosi dietro la religione, per divenire egemoni nel modo islamico, opponiamo la nostra intelligenza individuale e collettiva che vuole capire le ragioni, che vuole rafforzare la conoscenza, che sa discernere e vuole valorizzare le comunità musulmane democratiche e moderate, che ritiene strategico mantenere un ruolo politico nel medio oriente, che valuta fondamentale la pacificazione dei tanti conflitti mediorientali a partire da quello siriano. - conclude Mancinelli - La ricerca di vendetta e lo scontro di civiltà sono il terreno su cui i terroristi ci vogliono trascinare, non dobbiamo permetterlo, sarebbe il modo peggiore per affrontare la situazione ed anche per ricordare le ultime vittime francesi». Lettera della Cisl ai sindacati francesi Care amiche e cari amici   La CISL ha espresso la più ferma condanna per il brutale attacco terroristico che per la seconda volta a distanza di pochi mesi ha sconvolto la città di Parigi mietendo vittime e feriti, generando terrore e dolore non solo in Francia ma in tutta la comunità' internazionale. Desideriamo esprimere la solidarietà ed il cordoglio dei nostri iscritti e dirigenti ai sindacati francesi ed alle famiglie delle vittime che hanno perso la vita in questo tragico e sconvolgente attentato terroristico. Ai sindacati francesi  va  tutta la nostra vicinanza e sostegno in questo momento cosi doloroso, nel comune impegno di agire in Francia come in Europa, nelle sedi europee ed internazionali, per debellare la piaga del terrorismo e della strategia dell'odio e del terrore, che sembra imperversare in maniera diffusa, attraverso la difesa dei valori della democrazia, della libertà e della tolleranza che hanno ispirato il progetto di costruzione europea  e che devono continuare ad esprimere il fulcro e l'identità della nostra azione all'interno così come all'esterno dei nostri confini . Continueremo a promuovere nelle relazioni sociali e nelle sedi internazionali, la necessita' di un sindacalismo libero e democratico al fine di garantire percorsi di pace e democrazia nei processi di globalizzazione, attraverso la tutela della dignita' del lavoro e della persona, a partire dalle zone del pianeta più martoriate dai conflitti in atto. Solo una risposta autorevole e univoca dell'Europa potrà arginare e sconfiggere l'odio e la violenza dell'aggressione terroristica. Per questo obiettivo e' indispensabile una Confederazione Europea dei sindacati unita e integrata, un obiettivo a cui la Cisl non farà mancare il proprio impegno per realizzarla e promuoverla. È con questo messaggio di solidarietà ma anche di determinazione nell'affermazione democratica che vogliamo essere vicini ai sindacati, ai lavoratori ed a tutti i cittadini francesi, affinché la speranza possa presto risorgere dalle macerie dello sconforto e della disperazione di queste tragiche ore. Con grande affetto e vicinanza   Annamaria Furlan Segretaria Generale Cisl   _ Chères amies et chers amis,   La CISL a exprimé le ferme condamnation de l'attaque terroriste brutale que, pour la deuxième fois en quelques mois, a choqué la ville de Paris en causant victimes et blessés ainsi que terreur et douleur pas seulement en France, mais dans toute la communauté internationale. Nous tenons à exprimer la solidarité et de condoléances de nos membres et des dirigeants aux syndicats français et aux familles des victimes qui ont perdu leur vie dans cet attentat terroriste tragique et terrible. Nous exprimons notre proximité et soutien aux syndicats français dans ce moment si douloureux, dans l'engagement commun à prendre des mesures en France comme en Europe, dans les organisations européen et international, pour éradiquer le fléau du terrorisme et de la stratégie de la haine et de la terreur, à travers la défense des valeurs de la démocratie, de la liberté et de la tolérance qui ont inspiré le projet européen et qui doit continuer à exprimer le cœur et l'identité de notre action à l'intérieur et l'extérieur de nos frontières. Nous allons continuer à promouvoir dans les relations sociales et dans les organisations internationaux, la nécessité pour un syndicalisme libre et démocratique pour assurer des chemins de paix et de démocratie dans le processus de la mondialisation, à travers la protection de la dignité de la personne et du travail, à commencer des zones de la planète les plus touchées par les conflits en cours. Seule une réponse influent et sans ambiguïté de l'Europe pourra endiguer e battre l' haine et la violence des attaques terroristes. A cet effet est indispensable une Confédération européenne des syndicats unie et intégrée, un objectif auquel la CISL ne fera pas manquer son engagement à la réaliser et promouvoir. Il est avec ce message de solidarité, mais aussi dans l'affirmation de la détermination démocratique que nous voulons être proches aux syndicats, aux travailleurs et à tous les citoyens français, de sorte que l'espoir peut bientôt se lever des décombres de désespoir de ces heures tragiques. Avec beacoup de solidarité et proximité   Annamaria Furlan Secrétaire Général de la CISL
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13/11/2015 Ex Fratelli Monaldi: i lavoratori approvano l'ipotesi di accordo
I 26 lavoratori della ex Fratelli Monaldi hanno condiviso all'unanimità l'ipotesi di accordo per far ripartire la produzione nel sito di Monte Vidon Combatte, acquisito dalla Monaldi Italia dopo il fallimento, nel maggio 2014, dell'azienda agroalimentare di Petritoli. L'accordo, raggiunto grazie alla mediazione delle organizzazioni sindacali di categoria, prevede l'assunzione di cinque ex dipendenti e un indennizzo economico per i restanti 21 che perderanno il lavoro ma manterranno il diritto di prelazione in caso di ampliamento dell'attività: la Monaldi Italia, infatti, è interessata a far ripartire anche il sito di sgusciatura e pastorizzazione delle uova di Petritoli, al centro di un  lungo percorso giudiziario. Il 23 novembre, durante il confronto con i vertici della Monaldi Italia, avverrà la firma dell'accordo quadro e la sottoscrizione dei verbali di conciliazione individuali. «È importante aver fatto ripartire una realtà produttiva storica del territorio, anche se con numeri ridotti. - dichiara Gabriele Monaldi, segretario regionale Fai Cisl Marche - Adesso vanno create le condizioni per ampliare l'attività produttiva in modo da garantire l'occupazione anche ai lavoratori che non potranno rientrare fin da subito in azienda».
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11/11/2015 Banca Marche: lettera dei sindacati a Padoan inviata a Regione e parlamentari marchigiani
La Cisl First e le altre sigle sindacali del credito hanno scritto una lettera al ministro dell'Economia e della Finanza, prof. Pier Carlo Padoan, per sollecitare un incontro al Mef in merito ai gruppi bancari in amministrazione straordinaria (Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca delle Marche, Banca Etruria e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti). I sindacati temono che manovre speculative, continue fughe di notizie e incertezza del quadro legislativo possano inficiare i processi di risanamento, con gravi conseguenze sotto il profilo occupazionale, e invitano l'esecutivo ad accelerare l'iter legislativo di recepimento della Direttiva 2014/59/UE, che istituisce un quadro armonizzato a livello di Unione Europea in tema di risanamento e di risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, una procedura più efficiente per la gestione delle crisi bancarie con costi inferiori per le finanze pubbliche, gli azionisti e i creditori. Una copia della lettera è stata inviata ai parlamentari marchigiani e alla Regione per tenere alta l'attenzione del Parlamento e del Governo sulla situazione di Banca Marche, il cui processo di rilancio è ancora in fase di definizione. «Diventa sempre più urgente attuare le procedure di consolidamento del gruppo - dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche - per evitare che la banca venga ulteriormente esposta ad attenzioni negative, se non a manovre speculative, con gravi ricadute sul rapporto di fiducia con la clientela. Siamo preoccupati dalle possibili conseguenze non solo occupazionali, ma anche di prospettiva di sviluppo delle realtà economiche locali. Banca Marche, che raccoglie il 40% del credito regionale, rappresenta un importante patrimonio sociale del nostro territorio che deve essere salvaguardato».
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09/11/2015 Dalla Regione 64 milioni per il sociale, ma rimangono incertezze
Dalla Regione arrivano 64 milioni di euro per il sociale. Cgil, Cisl e Uil Marche, insieme alle rispettive Federazioni regionali dei pensionati SPI, FNP e UILP, verificheranno il riparto delle risorse per i servizi. Il Presidente Ceriscioli ha annunciato su Twitter l'approvazione della delibera sul sociale da 64 milioni «per la programmazione e per rispondere alle esigenze». «È una buona notizia - dichiara Sauro Rossi, segretario Cisl Marche - fermo restando che verificheremo le modalità di erogazione e che poco più di 24 ore fa non c'era contezza del livello di risorse disponibili. Manterremo alta l'attenzione per verificare che siano impiegate per le esigenze di anziani, disabili e persone in condizione di disagio e povertà». Restano ferme le risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza, che solo per il 60% è destinato ai servizi per gli anziani. Per l’annualità 2015 nelle Marche sono stati stanziati solo € 6.261.454, assolutamente insufficienti per far fronte ai bisogni in crescita: la non autosufficienza è una vera e propria emergenza sociale che nella nostra Regione si stima riguardi almeno 71.000 persone. Regna ancora l’incertezza sul Fondo regionale di solidarietà, col quale compensare gli aumenti di compartecipazione degli utenti al costo dei servizi residenziali e semiresidenziali. Anche per queste ragioni è necessario riaprire con urgenza il confronto sulla situazione dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti, in particolare sulle residenze protette per anziani, all’interno delle quali, sugli ospiti, continuano a gravare rette di importo notevole, per alcuni al limite della sostenibilità. Per quanto riguarda le situazioni di disagio e povertà, sono scomparse le pur esigue risorse stanziate nel 2014 (circa 400 mila euro). Secondo l’Istat, nel 2014 il 9,9% delle famiglie marchigiane risultano sotto la soglia di povertà relativa, con un incremento del 4,1% rispetto al 2008. Le Marche hanno un indice di invecchiamento tra i più elevati in Italia. Gli anziani sono il 23,7% della popolazione, contro una media nazionale del 21,7% (dati Istat 2015). Allo stesso tempo non è rinviabile un aggiornamento sulla situazione delle cure domiciliari nelle Marche, per le quali ancora oggi non si hanno a disposizione rilevazioni attendibili ed omogenee circa i livelli di assistenza garantiti agli utenti. «Su questi temi - conclude Rossi - chiediamo al Presidente della Regione, nonché Assessore alla Salute e ai Servizi sociali, un incontro urgente per capire gli orientamenti della Giunta regionale, anche nella logica di ridare slancio ad una stagione di confronto che, sia a livello regionale che sui territori, purtroppo stenta ancora a decollare».
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06/11/2015 Troppe incognite sull'ospedale di Montegiorgio
Il futuro dell'ospedale di Montegiorgio al centro di un'assemblea pubblica che si è svolta giovedì scorso. Il nosocomio cittadino, come ha ricordato da Licio Livini, direttore generale dell'Area Vasta 4, non verrà chiuso ma sarà trasformato in Casa della salute, la quale, come dichiara Giuseppe Donati, segretario regionale Cisl Fp, «non garantisce ricoveri ordinari con personale medico ed infermieristico dedicato, bensì è un aggregazione di servizi diagnostici e residenziali presidiati dai medici di medicina generale e non ospedalieri. Nella RSA o Cure intermedie, l'assistenza medica è garantita per 5 ore al giorno dai medici di base. Non che questo sia un male, vista la carenza cronica di posti per lungodegenza ed RSA nel fermano, ma ai cittadini non vanno dette bugie o mezze verità: l'ospedale di Montegiorgio sparirà così come è nella visione dei cittadini montegiorgesi. Nascerà, se nascerà, qualcos'altro che non sarà un ospedale». Altro aspetto critico, il punto di primo intervento non chiuderà ma sarà trasformato in un ambulatorio per prestazioni su prenotazione. «Come si fa ad affermare che non chiuderà il P.P.I.? - prosegue Donati - Ai cittadini va detto che il punto di primo intervento non ci sarà più. Ciò che resterà non potrà più accogliere nemmeno le piccole urgenze o le urgenze che oggi giungono non con automediche ma con mezzi privati. Qualsiasi urgenza, anche minima, dovrà essere trattata a Fermo con ulteriore aggravio delle code al Pronto Soccorso. Quello che verrà lasciato è un semplice ambulatorio infermieristico». Permangono le incertezze anche sulla messa a norma della struttura montegiorgese: «Da dove arriveranno le risorse? - chiede il segretario regionale della Cisl Fp - non dimentichiamo che l'edificio frana lentamente verso mare e non è a noma per la legge antisismica. Questa domanda meriterebbe una risposta che non può essere che tutto sarà coperto dai 2 milioni di euro stanziati».
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29/10/2015 Avanti con la fusione di Fermo e Porto San Giorgio
Per il Sindacato confederale il riordino e la riorganizzazione delle istituzioni, anche locali, devono realizzarsi per perseguire gli obiettivi di migliorare i servizi ai cittadini, valorizzare la qualità e le professionalità del lavoro, aumentare l'efficienza della Pubblica Amministrazione e il grado di partecipazione democratica. La programmazione condivisa, la gestione associata dei servizi e le fusioni dei Comuni sono parte delle proposte che da anni stiamo portando avanti, prevedendo modifiche istituzionali per ridisegnare nuovi assetti locali, al fine di superare la ormai insostenibile frammentazione che caratterizza il territorio marchigiano. Già nel novembre 2013 è stato sottoscritto tra CGIL CISL e UIL, Categorie del Pubblico Impiego, Ministero degli Affari regionali e Autonomie locali, Ministero della Pubblica Amministrazione e Semplificazione, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e Anci un protocollo d'intesa che prevede la predisposizione a vari livelli di tavoli per articolare un governo partecipato di confronto sul riordino istituzionale. Questo confronto ha avuto, nella Regione Marche, il suo apice con la sottoscrizione il 25 novembre 2014 di un protocollo tra Regione, Anci, Upi, Sindacati confederali e di categorie del pubblico impiego, con il quale si ribadisce, tra le varie questioni, l'importanza di un programma di riordino territoriale in base alla LR 44/2012 con particolare attenzione alla definizione delle Dimensioni Territoriali Ottimali per la gestione associata delle funzioni comunali; il monitoraggio costante circa lo sviluppo di esperienze di associazionismo comunale attraverso il sistema degli incentivi e disincentivi in base alla LR 46/2013. «Il processo di fusione tra comuni è un tema urgente da affrontare, anche alla luce dei tagli ai trasferimenti statali e ai crescenti vincoli di spesa degli Enti Locali. - dichiara Alfonso Cifani, segretario Cisl Marche - Riteniamo che anche i Comuni di Fermo e Porto San Giorgio debbano percorrere la strada della fusione, vista l'attiguità geografica e le compromissioni e affinità delle direttrici di sviluppo che, per noi, devono essere socialmente ed ambientalmente sostenibili. Ciò, anche per evitare l'apoteosi dei processi di esternalizzazione e l'azzeramento della partecipazione in aziende strategiche che potrebbero consegnarci Enti completamente privatizzati e, quindi, impermeabilizzati alla partecipazione democratica». Secondo i dati del Portale AIDA, la propensione all'esternalizzazione del Comune di Fermo è nella media nazionale (81,3%) e nella media regionale (82,2%); quella del comune di Porto San Giorgio è nella media nazionale (80,8%) e inferiore rispetto alla media regionale (74%). Senza un vero cambiamento e senza una visione lungimirante di chi ha le massime responsabilità per agire rischiamo, oltre alla perdita di identità delle nostre città, un forte arretramento economico, sociale e democratico del territori
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27/10/2015 Spari contro i Vigili Urbani a Fermo. Allarme dei sindacati
La Cisl Fp Marche esprime tutta la solidarietà possibile al Corpo della Polizia Municipale di Fermo per il grave fatto avvenuto ieri pomeriggio. «Gli spari contro alcuni Vigili Urbani di Fermo ci  preoccupano e ci mettono in  allarme. Nel nostro territorio i fatti di micro criminalità e di criminalità, sempre più crescenti, non possono e non devono essere sottovalutati. - afferma Giuseppe Donati,  Cisl Fp Marche- L'isola felice di alcuni anni fa è ormai un ricordo e tutte le forze dell'ordine sono sempre più chiamate a stare in prima linea a difesa dei cittadini ma anche delle Istituzioni.» La Polizia Municipale , spiega Donati, « ha modificato di molto la propria natura d'intervento sul campo, affiancando le altre forze dell'ordine nel contrasto alla criminalità. Purtroppo, la legislazione italiana è in forte ritardo nel riconoscere ai Vigili Urbani quanto dovuto e dotarli degli strumenti adatti a svolgere al meglio ed in sicurezza la propria attività». In questo contesto di sottovalutazione del pericolo che questi agenti corrono giornalmente, secondo la Cisl Fp Marche, va letto il fatto di ieri sera.« Gli investimenti pubblici in materia di sicurezza sono decrescenti e proprio per i ritardi normativi  la Polizia Municipale è più esposta, perché vulnerabile, ad episodi ritorsivi, che per fortuna, stavolta, non hanno fatto vittime. Ma l'allerta deve restare alta.»ribadisce Donati. La Cisl Fp  Marche rinnova il proprio impegno affinché ogni possibile tentativo di rafforzare le misure di sicurezza personale dei lavoratori  del Corpo della Polizia Municipale di Fermo, vada a buon fine. Oltre all'importante piano della Prefettura di coordinamento per il contrasto alla criminalità, servono risorse per la prevenzione di episodi come questo, finalizzati soprattutto ad innalzare le tutele di categorie più attaccabili come i Vigili Urbani. «Siamo certi che la Prefettura, importante istituzione che non può e non deve essere messa in discussione nella sua permanenza a Fermo,  insieme al Comune di Fermo da cui dipende la Polizia Municipale, - conclude Donati - saprà cogliere da questi incresciosi fatti, spunti importanti per valutare cosa fare per mettere in sicurezza gli Agenti della Polizia Municipale e permettere loro di continuare a svolgere l'importantissimo ruolo di sicurezza   di prossimità dei cittadini.»  
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24/10/2015 La scuola delle Marche in corteo per il contratto e la qualità dell'istruzione
Sabato 24 ottobre hanno sfilato in 500,  per le strade del centro di Ancona, al corteo  organizzato da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal nell'ambito della mobilitazione nazionale “L'unione fa la scuola”, indetta dalle sigle sindacali di categoria per richiamare l'attenzione del Governo e dell'opinione pubblica sulla necessità di un nuovo contratto nazionale di lavoro che garantisca la valorizzazione della professionalità dei docenti e sulle tante criticità della Legge 107/2015 (la cosiddetta Buona Scuola), che chiediamo di cambiare negli aspetti che riteniamo sbagliati e incostituzionali. La manifestazione,in contemporanea con quelle di altre 18 città italiane,  è partita con un flash mob, da Corso Garibaldi  per poi concludersi  nella tarda mattinata con l'incontro in  Prefettura, con il Capo Gabinetto dott.ssa Angela Buzzanca, dove sono state esposte la posizione dei sindacati di categoria sui temi al centro della mobilitazione,  La conclusione del corteo in Piazza del Plebiscito ha visto gli interventi  delle segretarie generali regionali  di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal. « In finanziaria  sembra ci siano solo 200 milioni di euro che permetterebbero un  aumento di soli 7 euro a testa. Una  miseria, una vergogna, una vera e propria provocazione nei confronti dei lavoratori . - ha dichiarato Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche  -  Il contratto è fermo dal 2009 e oggi siamo in  tanti , da tutta la regione, per chiedere con forza al Governo di stanziare denaro sufficiente per un rinnovo del contratto dignitoso.» Occorre ripartire dalle professionalità della scuola, è questo il richiamo forte: rispettare il lavoro, ampliare gli spazi di compartecipazione alle scelte, avviare il negoziato per un contratto innovativo che tenga conto di esigenze come la stabilità del lavoro e la giusta retribuzione, assicurando parità di condizione economiche e normative per i tanti lavoratori precari. Va riconosciuto il valore sociale dell'insegnamento, che deve essere libero e di qualità.«Va cambiata la Legge 107, "La Buona scuola", che non  garantisce  autonomia e democrazia nei processi decisionali»ha ribadito Anna Bartolini. Il  flash mob che ha aperto il corteo ha  simbolicamente, “sbrogliato la matassa” di incognite e difficoltà che docenti e personale Ata stanno affrontando e dovranno affrontare nei prossimi mesi a causa dell'entrata a regime della riforma della scuola, del mancato rinnovo del contratto di categoria, scaduto da sette anni, e da misure penalizzanti sotto il profilo economico e organizzativo contenute nella legge di stabilità 2015. Queste sono le ragioni che hanno portato alla decisione di programmare momenti specifici per evidenziare le emergenze riferite ai diversi profili professionali operanti nella scuola. La mobilitazione di sabato, infatti, è stata preceduta dalle iniziative nazionali del 15 ottobre, che ha visto il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, e del 22 ottobre, dedicata al personale Ata. La mobilitazione dei sindacati della scuola si è svolta non  solo nelle strade e nelle piazze di tutta Italia, ma anche sui social network grazie all'hashtag #unionefalascuola.  https://youtu.be/2vs2Sg-rpb0https://youtu.be/SsiPj2NzHGE 
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22/10/2015 Concorso pubblico Area Vasta 4 per infermieri: c'è il corso di formazione organizzato da Cisl Fp
La Cisl Fp di Ascoli Piceno - Fermo organizza un corso per infermieri in vista del concorso pubblico indetto dall'Area Vasta 4 di Fermo per l'assunzione di personale infermieristico. Il corso è aperto a iscritti e non iscritti, in numero massimo di 100, e inizierà il 20 novembre. In caso di superamento del numero massimo di partecipazioni, le domande degli iscritti Cisl Fp avranno la precedenza. Durante le lezioni, tenute dai docenti Enrico Ceroni e Stefano Marcelli, saranno trattate nozioni inerenti la legislazione sanitaria (nazionale e regionale) e la pianificazione assistenziale. Al termine del corso, i partecipanti eseguiranno la simulazione di un test di esame. Il corso prevede lezioni frontali con supporto di slide. La quota di iscrizione è di 10 euro per i tesserati Cisl Fp e di 50 euro per i non iscritti. Il link sottostante contiene il modulo di iscrizione. locandina Corso preparazione Concorso Infermieri AV 4
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17/10/2015 Cisl Fp: Prefettura di Fermo ancora a rischio
Apprendiamo dalla stampa che i ministri Alfano e Madia hanno affermato che non è stato formalizzato alcun elenco delle Prefetture che dovrebbero chiudere. Come Cisl Fp Marche non possiamo che essere felici se la chiusura della Prefettura di Fermo è scongiurata. Peccato però che le dichiarazioni non rispondono al vero. Lo schema di regolamento di riordino del Ministero dell'Interno è stato consegnato ufficialmente alle organizzazioni sindacali nazionali e sul provvedimento stesso c'è stato un incontro lo scorso 30 settembre a Roma con il sottosegretario Giampiero Bocci che in tale occasione ha confermato l'iter del procedimento. Lo schema di regolamento che i Sindacati hanno ricevuto in via ufficiale e che contiene l'elenco delle 23 Prefetture da sopprimere tra cui Fermo (le altre sono: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno), va ritirato ufficialmente e fin quando questo non avverrà, la mobilitazione continuerà. A partire dall'assemblea con tutti i delegati delle 23 prefetture convocata per il 30 ottobre prossimo proprio alla sede del Ministero dell'Interno e alla quale sono stati invitati anche i politici nazionali e locali del fermano. Come Cisl Fp Marche, invitiamo lavoratori, cittadini e politici locali e regionali a mantenere i piedi per terra e non fidarsi di dichiarazioni estemporanee non supportate da atti formali. Guardiamo con preoccupazione in prospettiva alle sorti della Provincia, della Camera di Commercio e, per ora, anche della Prefettura e non possiamo fidarci di chiacchiere politiche messe in rete probabilmente per illudere ed abbassare l'attenzione su una politica del Governo tesa sempre più ad accentrare e a desertificare i territori. Al Sindaco di Fermo, che in queste settimane sulla problematica specifica si è mosso con energia, e all'intero Consiglio Comunale, chiediamo di non dare per scontato nulla fino a quando non sarà messo nero su bianco. Ad oggi il DPR è ancora valido. Il segretario regionale Cisl Fp Giuseppe Donati
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15/10/2015 Cisl Marche aderisce al Tavolo regionale "Alleanza contro la povertà"
La Cisl delle Marche aderisce al Tavolo regionale ’”Alleanza contro la povertà"  che sarà presentato e avviato ufficialmente, anche nelle Marche, Sabato 17 ottobre 2015 alle ore 12.30 presso l’Hotel San Francesco di Loreto (AN). Nell'occasione verrà  presentato il Reddito d’Inclusione Sociale, lo strumento proposto dall'Alleanza per contrastare l’esclusione economica e sociale del paese. Ai lavori di presentazione dell'attività del Tavolo parteciperà per la Cisl Marche il segretario generale Stefano Mastrovincenzo.  «Scopo del tavolo regionale dell’Alleanza contro la povertà, sulla scia di quanto realizzato a livello nazionale, - ha affermato Fabio Corradini, Responsabile Ufficio Welfare e politiche sociali delle Acli Marche - è quello di promuovere e sostenere sul territorio la proposta del REIS (Reddito di Inclusione Sociale) come strumento di intervento e lotta alla povertà. Nelle Marche le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (ACLI) e la Caritas delle Marche hanno voluto, con questo seminario, avviare un’occasione di confronto ed approfondimento aperta a tutti i soggetti sociali interessati a sostenere e promuovere, anche nella nostra regione, tutte quelle iniziative volte alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta nelle Marche con un intervento organico e di sistema tra istituzioni pubbliche, terzo settore, forze sociali, ecc.» Ad oggi hanno ufficialmente aderito al Tavolo regionale le ACLI Marche, la Caritas Marche, la CGIL-CISL-UIL Marche, Confcooperative Marche, Centro Servizi per il Volontariato Marche, Delegazione regionale Azione Cattolica, Meic Marche, Gruppi di Volontariato Vincenziano Sezione Marche. Altri soggetti sono in fase di adesione.
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06/10/2015 Area Vasta 4: una vittoria per Cisl Fp
Prosegue la battaglia della Cisl Fp  sul pagamento degli arretrati della produttività per un migliaio di dipendenti dell'Area Vasta 4 Asur di Fermo. Il segretario generale della Fp Cisl di Ascoli Piceno e Fermo, Giuseppe Donati, risponde al direttore di Area Vasta Licio Livini, che ha bollato come eccessiva la mobilitazione sindacale, promettendo però il saldo di quanto spettante ai lavoratori entro novembre. «Siamo l'unica organizzazione sindacale che abbia preso iniziative pubbliche concrete non solo per i propri iscritti ma per tutti i lavoratori della sanità fermana - dichiara Donati - iniziative che, oltre tutto, hanno sortito effetti positivi». La Cisl Fp fa sapere di voler continuare la sottoscrizione della lettera-petizione da inviare al Prefetto, al Presidente della Regione e al Difensore Civico perché, fino a quando i dipendenti non riceveranno i soldi nei conti correnti, il risultato è solo virtuale. I dipendenti sono quindi calorosamente invitati a sottoscrivere la petizione. «In meno di una settimana abbiamo raccolto circa duecento firme e non è poco. - prosegue Donati - La rabbia è tanta perché lavoratori che percepiscono stipendi da 1300-1500 euro vengono privati di parte del salario accessorio da dirigenti e direttori che ne percepiscono dieci volte tanto. A tale proposito, invitiamo il direttore di Area Vasta 4, che avrebbe scritto che l'iniziativa assunta dalla Cisl Fp è apparsa eccessiva soprattutto nei confronti di coloro che non hanno lavoro, a ridursi il proprio stipendio e la propria produttività, che può raggiungere la cifra di 20 mila euro annui. Non pensiamo che avere un lavoro nel nostro paese sia diventata una colpa come non lo è far valere i diritti». Rimane ancora sospesa la partita dell'approvazione definitiva degli accordi sindacali sottoscritti in Area Vasta 4. «Alla vessazione del mancato pagamento della produttività si è sommato il blocco del pagamento delle indennità di disagio. Dopo dieci anni il Collegio Sindacale si è accorto che la Regione Marche non aveva classificato le terapie intensive e sub intensive. Chi paga per ciò che la politica e l'Asur non ha saputo o voluto fare? Sempre i lavoratori che ogni giorno garantiscono la continuità dei servizi. La sanità è in mano a burocrati e contabili che cinicamente se ne fregano delle necessità dei dipendenti. Al direttore Livini riconosciamo l'interessamento per la buona conclusione della vicenda degli arretrati della produttività ma solo dopo che la Cisl Fp aveva minacciato la Direzione Generale Asur di ritrovarsi centinaia di operatori arrabbiati nei suoi uffici».
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06/10/2015 La CISL del futuro sboccia da idee e scelte di oggi
    Al via la Conferenza organizzativa e programmatica della Cisl Marche, ”La Cisl del Futuro sboccia da idee e scelte di oggi”, lunedì 19 ottobre  ore 14,30 -18,30  presso il  Centro Giovanni Paolo II,  Montorso di Loreto  e martedì 20 ottobre ore 9,00-14,00- Klass Hotel Castelfidardo. Prevista la partecipazione di oltre 450 persone, tra delegati dei  luoghi di lavoro, operatori dei servizi e sindacalisti. Due giornate di lavoro intenso per fare il punto sugli esiti della riorganizzazione della Cisl marchigiana, avviata con il  Congresso regionale  2013,  e per dibattere  su nuove piste da percorrere  per un sindacato moderno,  più trasparente, più snello ed ancora più radicato nei posti di lavoro e nei territori. Ai lavori del primo giorno, introdotti dalla relazione del segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo,  parteciperanno anche gli operatori di tutti i servizi e gli enti della Cisl:  Patronato Inas,  Adiconsum Caf, Sicet, Anolf, Ufficio Vertenze, Iscos , Ial.  Un momento importante di confronto e di verifica che proseguirà  con il Consiglio generale, “il parlamentino” della Cisl Marche, il 20 ottobre alla presenza del segretario confederale nazionale Giovanna Ventura che concluderà i lavori . “C’è ancora molto bisogno di sindacato oggi, ma noi dobbiamo essere in grado di produrre innovazione sociale, a partire dalla contrattazione nei luoghi di lavoro e nel territorio, per  promuovere il lavoro, contribuire a crearlo, rilanciare una idea moderna di equità.” -   dichiara il Segretario generale  Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. La Cisl Marche conta 156.233 iscritti ed è presente su tutto il  territorio regionale con l’attività delle varie Federazioni di categoria e con 13 Aree Sindacali Territoriali,  coincidenti con i Sistemi Locali del Lavoro e con  i Distretti sanitari.  http://www.assemblee.cisl.it
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05/10/2015 Tari: un contributo alle famiglie del comune di Fermo
Il comune di Fermo, in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, ha emesso il Bando per l’erogazione di contributi per la Tari (la tassa sui rifiuti) a vantaggio delle famiglie di pensionati, lavoratori, disoccupati, disabili con redditi bassi residenti a Fermo. Il Fondo in dotazione è di 50mila euro. Il termine per le domande scadrà il prossimo 31 ottobre. L'accesso ai benefici è riservato a nuclei familiari con Isee inferiore ai 17 mila euro. La graduatoria dei beneficiari sarà stabilita dall’ISEE lineare ed attualizzato e da altri requisiti economico-sociali: stato di disoccupazione, anziano solo o coppia ultrasessanticinquenne, presenza nel nucleo familiare di disabile.L’ammontare del contributo è del 30% della Tassa dovuta con un minimo di 25€. Per la compilazione dell'ISEE e assistenza nella compilazione della domanda, rivolgersi ai Caff e nelle sedi sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Bando Comune di Fermo Tari
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30/09/2015 Allegion-Cisa: raggiunta ipotesi d'accordo
Dopo una no-stop durata più di 14 ore è stata firmata questa mattina intorno alle 6.45, l’ipotesi d’accordo per la Allegion-CISA, la multinazionale americana che a luglio di quest’anno aveva annunciato esuberi nel sito di Faenza e Monsampolo del Tronto (AP). Con l’intesa di questa mattina, gli esuberi iniziali annunciati dalla multinazionale americana passano da 258, tra sito di Faenza e Monsampolo a 150, con l’apertura della mobilità volontaria incentivata con 30 mensilità e un periodo di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, con l’integrazione sulla indennità di 400 € per Faenza e di 24 mensilità per Monsampolo. Per il calcolo delle mensilità, si terrà conto della retribuzione ordinaria lorda di dicembre 2015 moltiplicata per le mensilità spettanti. Da parte dell'azienda è arrivato anche l'impegno a non procedere unilateralmente ai licenziamenti, ma solo su volontarietà o ricollocazione. La società conferma che il sito di Monsampolo rimarrà il centro di competenza per la produzione dei cilindri e sarà oggetto di un investimento in nuove tecnologie finalizzato ad una maggiore automazione dei processi e a una conseguente migliore efficienza produttiva. Confermati inoltre investimenti complessivi per 17 milioni tra il sito di Faenza e Monsampolo. «L’accordo è solo un primo passo - dichiara Romina Rossi, segretaria della Fim Cisl Ascoli - ora serve un forte impegno da parte di tutti per creare le giuste condizioni di ripartenza e rilancio dei siti puntando su prodotti ad alto contenuto tecnologico e maggiore valore aggiunto». L’ipotesi d’accordo siglata questa mattina verrà illustrata in assemblea ai lavoratori e posta al voto.
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25/09/2015 Area Vasta 4, Cisl Fp reclama il pagamento degli arretrati
Appare legittimo che il nuovo Direttore di Area Vasta 4, a poche settimane dalla sua nomina, comunichi all’intera comunità fermana, presunte novità che arriveranno a breve. Tutto legittimo ma già visto in passato. La Cisl Fp però ha il polso vero del clima che regna all’interno dei reparti, servizi sanitari e non dell’Area Vasta 4 e può testimoniare dell’aria pesante che si respira in giro. Non c’è minimamente fiducia, non sulla persona del nuovo Direttore che dovrà essere messo alla prova ma sull’intero sistema sanitario regionale che perdura nel taglio di risorse economiche ed umane, rendendo difficilissimo continuare a garantire un’assistenza sanitaria di qualità. Il personale dipendente è oggetto di vessazioni continue e ripetute per il mancato rispetto di diritti contrattuali ed economici. Migliaia le ore di lavoro accumulate che non potranno essere mai recuperate, migliaia i giorni di ferie non godute, riposi negati per permettere la copertura dei turni. Tutto ciò rende il clima aziendale pesantissimo perché la vita personale e familiare di infermieri, OSS e dei professionisti sanitari soggetti a turnazione non viene rispettata in nome dell’obbligo alla continuità dei servizi. Non finisce qui, però. L’offesa più grande però, nei confronti della dignità dei dipendenti dell’Area Vasta 4 la sta perpetrando la Direzione Generale dell’ASUR, che a distanza di mesi dalla sottoscrizione degli accordi decentrati, tiene bloccati i contratti e quindi parte della retribuzione mensile. Parliamo di 80-150 euro mensili che dovrebbero essere parte della retribuzione ma che a causa di ingiustificati e vergognosi ritardi del Collegio Sindacale e del Nucleo di Valutazione Interno dell’ASUR, non arrivano nelle buste paga dei lavoratori. I componenti del Nucleo di Valutazione, nominati dalle Aree Vaste tra i Dirigenti, percepiscono una retribuzione aggiuntiva cospicua ma nonostante questo, continuerebbero a rinviare il controllo, secondo noi addirittura non dovuto, della documentazione inviata dall’Area Vasta. Gli arretrati da percepire dai dipendenti risalgono addirittura al 2014 e sono la retribuzione di ore aggiuntive lavorate a fronte di progetti di produttività. Quanto sopra è intollerabile soprattutto se il datore di lavoro è pubblico. La Cisl Fp ritiene che la pazienza sia finita. La tolleranza terminata. Se entro la settimana entrante non arriveranno precise indicazioni sui pagamenti con scadenza a breve della liquidazione delle somme arretrate, la Cisl Fp porterà i dipendenti nella sede dell’ASUR così che Marini ed i suoi troppi collaboratori e dirigenti guarderanno negli occhi coloro ai quali stanno sottraendo risorse economiche e saggiare quanto siano arrabbiati. Da mercoledì 30 settembre i delegati Cisl Fp promuoveranno nei reparti la sottoscrizione di una protesta da inviare al Presidente della Giunta Regionale, al Garante Civico Regionale e al Prefetto. Inizierà anche la raccolta di adesioni dei partecipanti alla protesta da organizzare presso la Direzione Generale ASUR.  IL SEGRETARIO REGIONALE CISL FPGiuseppe DonatiSottoscrizione protesta dipendenti Area 4
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23/09/2015 Incidente mortale in cantiere a Cossignano. Chiesto un tavolo sulla sicurezza
Il fatale incidente sul lavoro a Cossignano che ha colpito Giuseppe Tanzi, 41 anni, di Appignano del Tronto, apre una ferita indelebile nel mondo del lavoro piceno ed in particolare nel settore edile che, pur colpito dalla crisi, paga il solito insopportabile tributo di infortuni ed incidenti sul lavoro​ . Dalle prime notizie si apprende che il lavoratore stava operando nello scavo quando il cedimento di una parete dello stesso lo ha travolto. Filca-Cisl,Feneal-Uil e Fillea-Cgil​ , esprimono la loro vicinanza alla famiglia Tanzi per il dramma che sta vivendo. I tre responsabili di categoria Tonino Passaretti, Leonardo Luciano Frascarelli e Francesco Petrocchi, denunciano la caduta di attenzione riservata all'argomento sicurezza da parte delle istituzioni alle quali si chiede invece un maggior impegno proprio in questo momento di crisi profonda del settore che contribuisce a far scivolare in secondo piano il tema sicurezza nei cantieri da parte di tutti gli addetti . Il continuo susseguirsi di incidenti che avvengono spesso con le stesse modalità, impone a tutti gli addetti nel settore un momento di riflessione profonda in tema di sicurezza e di rispetto delle regole nei cantieri nella nostra regione. «​ Siamo stanchi - dichiarano i responsabili di Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil -  di commentare il day after. C’è bisogno di fermarsi e di capire che cosa non sta funzionando. Non possiamo più lasciare sul campo altre vite, martiri e invalidi del lavoro, mariti e padri, che perdono la loro esistenza per portare a casa un pezzo di pane. Il dato maggiormente stridente è che, nonostante la riduzione del numero di addetti del settore e la diminuzione dei cantieri aperti nel nostro territorio a causa della crisi, il numero degli infortuni non registra un calo di pari passo. Per questo chiediamo l’immediata apertura di un tavolo per la verifica delle criticità e per trovare soluzioni ad un problema che, ne siamo consapevoli, non potremo mai ridurre a zero, ma di cui possiamo ridurre l’impatto mettendo in campo con una azione congiunta e condivisa da parti sociali istituzioni e sistemi di controllo».
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23/09/2015 Liste d'attesa, non convince la bozza delle linee di indirizzo
Liste di attesa, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil avanzano alcune osservazioni rispetto alla bozza delle linee di indirizzo, messa a punto dalla giunta regionale. Con una premessa: i sindacati rintengono centrale il tema dei tempi di attesa e quindi considerano opportuno che l’esecutivo stia riportando l’attenzione su questo argomento, tra l’altro, già trattato in una delibera del 2014, la n.1 del 7 gennaio, rimasta per lo più solo sulla carta. Anzitutto, per quanto riguarda il potenziamento dell’offerta pubblica, le azioni previste vanno integrate con una previsione di risorse finanziarie aziendali e dei fondi contrattuali, che coinvolgano e rafforzino il personale del Ssr, riservando alle altre azioni, intramoenia e programmazione di prestazioni offerte dal privato accreditato, carattere integrativo. In secondo luogo, ai sindacati non convince la previsione di agende specifiche per l’equipe territoriale dei medici di medicina generale: c’è infatti il rischio che le stesse possano diventare uno strumento privilegiato per l’accesso alle prestazioni. Inoltre, non è condivisibile l’ipotesi delle tariffe calmierate delle strutture private per evitare un sistema parallelo volto a depotenziare il regime istituzionale; piuttosto, eventuali ulteriori margini negoziali con i privati potrebbero invece essere impiegati per l’incremento delle prestazioni a parità di costi. E ancora: resta irrisolto il nodo del rispetto dell’equilibrio del 50% tra l’attività svolta in regime istituzionale e in libera professione, rispetto al quale il monitoraggio finora svolto non si è dimostrato efficace; in tal senso, bisogna prevedere un richiamo specifico alla precisazione dei modi in cui nei Piani attuativi si procede a tale verifica. I sindacati, quindi, chiedono che i dati oggetto del monitoraggio sui tempi di attesa siano resi pubblici e oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali. Infine, Cgil, Cisl e Uil propongono la creazione di un unico sistema elettronico di fatturazione delle prestazioni di attività di libera professione, anche per le attività extramoenia, che permetta di monitorare orari, prenotazioni e fatturazione corrispondente.
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22/09/2015 Prefettura di Fermo a rischio chiusura: sindacati sul piede di guerra
È in corso nella sede della Prefettura di Fermo l'assemblea sindacale aperta indetta da Cisl Fp, Cgil Funzione Pubblica e Uil Pa per contestare la chiusura proprio della Prefettura fermana, destinata ad essere soppressa insieme a quelle di altre 22 città in Italia. La mobilitazione, aperta anche ai rappresentanti delle istituzioni locali, è una risposta a quella che i sindacati ritengono una decisione sbagliata e pericolosa. «La paventata chiusura delle 23 Prefetture tra le quali quella di Fermo, è un'operazione tesa solamente a mascherare i veri problemi della Pubblica Amministrazione che necessita invece di una vera riorganizzazione. - ha sottolineato Francesco Todaro, segretario regionale Fp Cisl con delega alle amministrazioni centralizzate - I risparmi dovrebbero essere conseguiti dalla lotta alla corruzione e dal taglio dei costi della politica e non con la soppressione di Enti che garantiscono servizi pubblici, gratuiti a tutti i cittadini.- continua Todaro -  L'arretramento dello Stato sul territorio di Fermo è ingiustificato e pericoloso. Il fermano ha bisogno di più presenza dello Stato e di più sicurezza e non di tagli lineari che colpiscono Fermo ed il suo territorio rispetto al resto delle Marche.» Il Sindacato unitariamente farà muro per combattere lo smantellamento di servizi che porterà meno servizi per i cittadini e costi maggiori alla collettività. «Il messaggio dato dal Governo di arretramento dello Stato sul territorio è inquietante - dichiara Giuseppe Donati, segretario regionale della Cisl Fp -  anche alla luce dei tantissimi fatti di criminalità e micro criminalità che nell'ultimo anno hanno visto protagonista il territorio fermano, soprattutto quello della costa. I furti nelle abitazioni, le rapine in pubblici esercizi dove solo per fortuna non c’è ancora scappato il morto, i danneggiamenti alle proprietà e alle auto provate sono all’ordine del giorno della cronaca locale ma di questo il Governo non tiene assolutamente conto perché l’importante è illudere cittadini ed elettori che si sta facendo economia e lotta agli sprechi». La domanda della Cisl Fp è la seguente: sopprimere un presidio importante e strategico per l’ordine pubblico e la sicurezza del territorio, è un risparmio oppure un azzardo insensato ai  danni dei cittadini del fermano? Secondo il segretario regionale della Cisl Fp, «siamo di fronte allo Stato che batte in ritirata, scegliendo la logica imperante in ogni decisione politica nostrana, che è quella dello spot e della comunicazione vuota ma che fa presa sull'opinione pubblica. Intanto i cittadini privati e le imprese dovranno pagarsi la sicurezza nonostante le enormi tasse pagate. Dove è finito il diritto fondamentale alla sicurezza dei cittadini e delle imprese?». L'assemblea di Fermo si svolge in contemporanea a quelle organizzate nelle altre Prefetture a rischio soppressione. «I detrattori della Pubblica Amministrazione hanno subito messo in moto la disinformazione, facendo passare la battaglia per salvare la Prefettura di Fermo come una mera lotta in favore dei dipendenti. - conclude Donati - Questo è falso e strumentale ma certamente il futuro lavorativo dei dipendenti e le ricadute sulle loro famiglie non è secondario. L’esperienza demenziale delle Province, ancora tutta da risolvere, alla quale stiamo assistendo, non può che mettere in allarme il Sindacato. Anche sulle Province, il Governo ha giocato al massimo ribasso, svendendo un’istituzione storica, le competenze, le professionalità presenti in essa solo per illudere i cittadini-elettori di aver razionalizzato e risparmiato. Nulla di tutto questo è avvenuto e lo ha certificato la Corte dei Conti, non la Cisl».
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18/09/2015 DIPENDENTI COMUNALI, NELLE MARCHE PERSI 861 POSTI DI LAVORO
La IFEL Fondazione Anci ( Istituto per la finanza e l'economia locale) ha nei giorni scorsi pubblicato il report con i dati relativi ai dipendenti comunali di tutta Italia al 31 dicembre 2013, su dati del  Ministero Economia e Finanza 2015. Dai dati elaborati, dall'Ufficio Studi Fp Cisl Marche, risulta una situazione molto preoccupante per i dipendenti dei comuni marchigiani ma anche per quelli di province e regioni.« Se nel 2011 i dipendenti comunali marchigiani ( esclusa la dirigenza ) erano 11.116, nel 2012 sono calati a 10.316, nel 2013 a 10.255. Di fatto in due anni si sono persi 861 posti di lavoro  frutto del sostanziale blocco delle assunzioni. - spiega Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - Se nel 2011 vi erano 7.08 lavoratori comunali ogni mille abitanti, nel 2012 sono  scesi a 6.68 ogni mille abitanti, nel 2013 a  6.60 ogni mille contro una media nazionale di 6.89 ogni mille. Cala il costo del lavoro medio lordo annuo che passa dai 38.112 euro del 2011 ai 37.293 del 2012 sino ai 37.030 del 2013 a causa  del blocco della contrattazione sia a livello nazionale e spesso anche aziendale, oltre ai  tagli effettuati sul salario accessorio  compiuto da molte amministrazioni locali. » Nelle Marche risulta  più bassa, rispetto alle altre regioni,  anche la presenza di dipendenti comunali donne,  rispetto agli uomini, con il 49% del totale contro una media nazionale del 53.2%. I lavoratori a tempo pieno sono il 90,9% del totale  mentre tra quelli in part -time prevalgono, al contrario di altre regioni italiane, gli uomini sulle donne, come anche nei pochi casi attivati di telelavoro ( solamente 5 su 310 a livello nazionale ). La Regione Marche con i suoi 1412 dipendenti è leggermente sopra la  media nazionale ( 0.94 dipendenti ogni mille abitanti contro la media nazionale di 0.74 ),  mentre il  costo del personale è decisamente  più contenuto ( 44.743 euro medie lorde rispetto alla media nazionale di 54.532 ). I dipendenti delle cinque province marchigiane risultano essere, a fine 2013, 2187 con una media regionale leggermente più elevata  ( l' 1.41 ogni mille abitanti contro lo 0.91 nazionale ), ma anche qui con uno stipendio medio annuo più basso ( 37.608 euro lorde annue contro 41.669 euro lorde annue di media nazionale). Se  in Regione  la presenza femminile è più bassa rispetto alla media nazionale (  49.3 % del totale contro una media nazionale del 50.6%,) le province sono l'unico settore ove la presenza femminile nelle Marche è maggiore di quella nazionale ( 46.3% contro 44.3% nazionale ). Sostanzialmente stabile il ricorso nei vari settori del personale "flessibile" che si attesta intorno al 6.6% del totale ( 681 unità nei comuni ), ed anche in questo caso la presenza femminile non è elevata (  45.4% nelle Marche contro una media nazionale del 57.7%). Per quanto concerne l'elevato avanzamento anagrafico dei lavoratori si osserva che prevalgono, a fine 2013,   i dipendenti tra i 56 - 60 anni, in tutte le classi di ampiezza demografica ( intorno 25% ), mentre nella classe di età 40 -44 anni si osservano percentuali superiori alla media nelle amministrazioni dei comuni di piccole o medie dimensioni. Circa il 57% dei dipendenti è in possesso di diploma di scuola media superiore, mentre circa il 20% dei lavoratori è laureato. In sintesi continua il calo dei dipendenti comunali ed il loro contestuale invecchiamento, trend destinato ad aumentare stante le politiche di blocco del personale perseguite dai Governi anche nel 2014 e 2015. In calo anche le retribuzioni che seguono un trend negativo iniziato nel 2010 con il blocco della contrattazione nazionale e le politiche di "tagli" avviate da molte pubbliche amministrazioni locali
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16/09/2015 Formaorienta, aperte le iscrizioni
Aperte le iscrizioni ai corsi di formazione per docenti ed orientatori nell'ambito del progetto FORMAORIENTA, finanziato dalla Regione Marche con il Fondo sociale europeo.  FORMAORIENTA si propone di formare operatori del sistema di orientamento delle Marche per migliorare e uniformare i servizi offerti ai cittadini, seguendo le linee guida regionali in merito all'orientamento (DGR 631 del 2014) attraverso la realizzazione di 35 corsi di formazione diffusi su tutto il territorio regionale. I corsi sono rivolti ad una platea complessiva di circa 525 operatori: docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, orientatori degli uffici orientamento e placement delle università, orientatori delle agenzie formative accreditate, operatori delle Province e orientatori dei CIOF. Sono in corso 25 Seminari informativi di orientamento aperti al pubblico in tutto il territorio marchigiano. I percorsi formativi del territorio Fermano sono gestiti da Ial Marche che in partenariato con Enfap (ente capofila), Università di Camerino, e Formaconf seguirà la realizzazione di formaorienta. Le domande di partecipazione per le Province di Fermo e Ascoli Piceno, devono essere presentate a Ial Marche entro 10 giorni dall’avvio del percorso scelto, su apposito modello placement e appendice con allegati.  I calendari e i modelli da compilare per l’iscrizione sono scaricabili dal sito internet: www.ialmarche.it oppure consultate il sito regionale www.istruzioneformazionelavoro.marche.it nella sezione dedicata all’ ORIENTAMENTO   http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Orientamento/FORMAORIENTA.aspx
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11/09/2015 Bus e rincari, Cisl all'attacco
Intervista a Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche, Resto del Carlino 11 settembre 2015
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11/09/2015 Prefettura di Fermo a rischio. Allarme della Fp Cisl
Leggere sulla stampa lo stupore di istituzioni e rappresentanti politici locali per la  paventata chiusura della Prefettura di Fermo, sorprende negativamente la  Fp Cisl Marche. Il sindacato del pubblico impiego della Cisl, e non solo,  da  tempo aveva già evidenziato  il rischio di una desertificazione della pubblica amministrazione nel fermano. « La Fp Cisl aveva denunciato l'intendimento del Governo, impegnato solo ad effettuare tagli mascherandoli con risibili riorganizzazioni o riforme, di effettuare sforbiciate alla Pubblica Amministrazione e che ciò avrebbe significato per il territorio fermano non solo lo svuotamento della Provincia ma anche la perdita della Prefettura e della Camera di Commercio. - ribadisce Giuseppe Donati, Fp Cisl Marche - Quindi, quale stupore o sorpresa?  Solo lacrime di coccodrillo. Le prossime saranno versate per la Camera di Commercio. Al grido di allarme lanciato dalla CISL FP, tutti o quasi hanno fatto finta di nulla o peggio hanno girato lo sguardo per non vedere la realtà. Ora siamo al capolinea e tutti si stracciano le vesti. - continua Donati -  Lo stesso Prefetto, quando unitariamente con CGIL e UIL siamo andati a rappresentare i timori di una soppressione della Prefettura ci aveva liquidati dicendo che i tempi erano prematuri e che nulla era stato deciso. Bene,ora la decisione c'è e bisogna mettersi in moto per cercare di far cambiare rotta al Governo.» Una  decisione  sbagliata secondo la Fp Cisl Marche. «L'idea “americana” di Renzi di fare un'ammucchiata dei servizi della pubblica amministrazione è sbagliata. - rilancia Donati - Certo anche sulla struttura ospitante si potrebbero fare economie ma da qui a chiudere la Prefettura ce ne passa. Il messaggio di arretramento dello Stato sul territorio è inquietante anche alla luce dei tantissimi fatti di criminalità e micro criminalità che nell'ultimo anno hanno visto protagonista il territorio fermano, soprattutto quello della costa. Invece di rafforzare la presenza ed il presidio dello Stato,si batte in ritirata, scegliendo la logica, sempre più imperante in ogni decisione politica moderna, che è quella economica. Forse conviene che siano i privati a pagarsi la sicurezza e non lo Stato che nonostante le enormi tasse pagate dai cittadini e dalle imprese, intenderebbe scaricare ad altri il presidio del territorio.» La Prefettura però non è solo sicurezza ed ordine pubblico. Sono tanti e diversificati i servizi che gli uffici prefettizi erogano a cittadini ed imprese. «Con l'accorpamento in Ascoli Piceno, si tornerebbe indietro di anni con perdite di tempo e denaro non facilmente quantificabili. - spiega Donati -Tutti a carico dei cittadini e delle imprese. Questo concetto deve essere chiaro perché i detrattori hanno subito messo in moto la disinformazione, facendo passare la battaglia per salvare la Prefettura come una mera lotta in favore dei dipendenti. Falso. - conclude - Ancora una volta, anche se in colpevole ritardo, il territorio dovrà fare muro e squadra. » Il 22 settembre, per iniziare, in tutta Italia e quindi anche a Fermo, CGIL -CISL -UIL organizzeranno assemblee nelle Prefetture soggette a soppressione. L'auspicio della CISL FP è che a Fermo l'assemblea unitaria sia aperta a tutti i rappresentanti delle istituzioni pubbliche e molto partecipata. Sindaci, Assessori regionali, Parlamentari eletti nel fermano sono invitati.   
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07/09/2015 Pensioni dei sindacalisti: facciamo chiarezza
Facciamo chiarezza sulle pensioni dei sindacalisti e sventiamo l’attacco al sindacato e allo Stato sociale. Le polemiche che in questi giorni si riversano di frequente sulla stampa contro le Organizzazioni sindacali e i sindacalisti, colpiscono attraverso il tentativo della delegittimazione il ruolo della democrazia partecipativa, disconoscendo il valore dei corpi intermedi e la loro libera e autonoma espressione. I sindacalisti non percepiscono 2 pensioni. La pensione viene calcolata sulla retribuzione complessiva di chi svolge attività sindacale e con le stesse modalità di calcolo che valgono per tutti gli altri lavoratori, a parità di settore di riferimento. Sullo stipendio del lavoratore che va in aspettativa sindacale non retribuita, che viene pagato dalla struttura o categoria sindacale presso la quale quel lavoratore presta la propria attività, maturano contributi che, in base alla Legge 300/1970 (lo Statuto dei lavoratori), sono accreditati figurativamente dall’Inps e vengono calcolati sulla base della retribuzione che quel lavoratore avrebbe percepito se avesse continuato a svolgere la propria attività alle dipendenze del datore di lavoro originario. Sullo stipendio del lavoratore che va in aspettativa sindacale retribuita ( si tratta solitamente di lavoratori del pubblico impiego) il datore di lavoro originario continua ad erogare la retribuzione e a versare i contributi previdenziali, che sono calcolati nello stesso identico modo degli altri lavoratori pubblici che si trovano nelle medesime condizioni stipendiali.  In questo caso si parla di distacco. La struttura o categoria sindacale dove il sindacalista svolge la propria attività può in alcuni casi integrare la retribuzione di riferimento e su questo incremento maturano i contributi che la struttura stessa versa all’Inps. La pensione complessiva, dunque, è una soltanto e deriva dal calcolo dei contributi maturati sulla retribuzione che il lavoratore percepisce e che può essere integrata, rispetto a quella derivante dal lavoro originario, come da contratto collettivo, dalla struttura sindacale, che in questo caso si addossa il costo dei contributi da versare. Le pensioni dei sindacalisti uguali a quelle degli altri lavoratori. I sindacalisti percepiscono una pensione che è calcolata in base alle regole del settore originario di appartenenza. Siccome la pensione dei dipendenti pubblici, fino al 2011, si calcola con regole diverse da quelle dei dipendenti privati, anche il sindacalista distaccato da un ente o da una istituzione pubblica, presso il sindacato, avrà la sua pensione calcolata con le medesime regole che valgono per gli altri lavoratori pubblici. Per quanto riguarda i lavoratori con prima occupazione dal  1° gennaio 1996, la pensione è calcolata interamente con il metodo contributivo e con le stesse regole, dunque, è calcolata anche la pensione del sindacalista in distacco o in aspettativa sindacale non retribuita. Per quanto riguarda i lavoratori assunti precedentemente al 1996, la pensione è calcolata con il metodo retributivo: sull'anzianità contributiva maturata fino al 31/12/2011, se il lavoratore aveva almeno 18 anni di contributi maturati al 31/12/1995; sull'anzianità contributiva maturata fino al 31/12/1995, se il lavoratore aveva almeno 18 anni di contributi maturati alla stessa data ( per gli anni successivi la pensione viene calcolata con il metodo contributivo); Per i lavoratori del settore privato (e per i sindacalisti collocati in aspettativa sindacale, il cui datore di lavoro opera nel settore privato) la quota di pensione calcolata con il metodo retributivo maturata dal ’93 in poi prende a riferimento la media degli ultimi 10 anni di retribuzione, mentre la quota di pensione calcolata con il metodo retributivo e maturata prima del ’93 prende a riferimento gli ultimi 5 anni di retribuzione. I sindacalisti pubblici sono lavoratori pubblici Per i lavoratori del settore pubblico (e per i sindacalisti distaccati o collocati in aspettativa sindacale, il cui datore di lavoro originario opera nel settore pubblico) la quota di pensione calcolata con il metodo retributivo maturata dal’93 in poi prende a riferimento la media degli ultimi 10 anni di retribuzione, mentre la quota di pensione calcolata con il metodo retribuita e maturata prima del ’93, prende a riferimento l’ultimo stipendio ma nella base di calcolo rientra solo la retribuzione fissa e non quella variabile o accessoria. Dov'è dunque lo scandalo? Nel fatto che un sindacalista pubblico percepisca una pensione calcolata, anche sulle eventuali integrazioni  effettuate dal sindacato, con le medesime regole degli altri dipendenti pubblici? Perché questo attacco al sindacato? La superficialità con cui la stampa ha sintetizzato le modalità di calcolo della pensione di chi svolge attività sindacale, stanno generando un clima di confusione, contribuiscono a creare falsa informazione e screditano le Organizzazioni sindacali. Ciò avviene proprio alla vigilia della presentazione della legge di stabilità per il 2016 e nell’imminente avvio del confronto con il Governo sul ripristino della flessibilità nell’accesso al pensionamento. E’ noto infatti come il sindacato sia da tempo schierato contro le ipotesi  volte a consentire il ripristino di una possibilità di accesso anticipato al pensionamento in cambio del ricalcolo dell’intera pensione, con il metodo contributivo che provocherebbe ai lavoratori penalizzazioni variabili tra il 20% e il 40% del trattamento pensionistico finale, a seconda delle diverse carriere lavorative. E’ un caso che l’attacco al sindacato avvenga proprio in questo momento? Anche i lavoratori collocati in aspettativa per incarichi politici che svolgono funzioni pubbliche hanno le stesse regole previdenziali. Il sindacato, come tutti i corpi intermedi e della società civile, è impegnato in uno sforzo per il cambiamento. Ma le principali istituzioni internazionali e la stessa Unione Europea hanno riconosciuto che i Paesi che hanno tenuto meglio durante l’attuale crisi economica sono quelli dove il dialogo sociale è più forte e gli obiettivi di politica economica e sociale sono condivisi tra Governo e Organizzazioni di rappresentanza del lavoro e delle imprese. Attaccare il ruolo del sindacato significa compromettere la coesione sociale e l’equità e, in ultima analisi anche lo Stato sociale e lo Stato di diritto. E’ quello che si vuole?  Scarica il volantino
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31/08/2015 I marchigiani firmano per un Fisco più equo e giusto #firmalacrescita
  I marchigiani firmano per un Fisco più equo e giusto, la proposta di legge  di iniziativa popolare promossa dalla Cisl in tutta Italia. Sono 14.572  le firme che hanno superato il complicato iter di certificazione,   raccolte nelle piazze della regione e nei luoghi di lavoro, e che saranno consegnate il 2 settembre alla Camera dei Deputati,  insieme alle centinaia di migliaia raccolte nel Paese.  Nel maceratese il picco della raccolta con oltre il 30% di firme. Coinvolti numerosi amministratori locali nell'autenticazione e validazione delle firme come prevede la normativa per la presentazione di queste proposte di legge. «Al centro della campagna nazionale Cisl #firmalacrescita una proposta di Riforma del Fisco per  il riequilibrio della tassazione tra  centro e  periferia e la ridistribuzione delle risorse. - spiega Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - Un Bonus di  1000 euro  annui per tutti i contribuenti con un reddito fino a 40 mila euro , un nuovo Assegno familiare  proporzionale ai  carichi familiari e  che si riduca all'aumentare del reddito. - continua Mastrovincenzo - Nella proposta Cisl  è previsto  anche come trovare le risorse:  un’imposta sulla grande ricchezza netta, superiore ai 500 mila euro, ad esclusione delle prime case e i titoli di Stato, oltre ad   ulteriori  misure di lotta all'evasione fiscale  a partire dal contrasto d’interessi. – conclude Mastrovincenzo - Serve una riforma fiscale  complessiva che permetta di garantire equità e rilanciare la crescita e lo sviluppo del nostro Paese ». Le Marche, con un livello di pressione fiscale nella media, dai dati dell’osservatorio Cisl, confermati anche dalla ricerca Taxpayer Italia 2015 del centro studi Sintesi, pubblicati recentemente dal Sole24ore, risultano avere un buon rapporto tra tassazione e servizi.  «Nonostante ciò c’è comunque molto da lavorare anche nella nostra regione per rendere più equilibrato il prelievo fiscale. - specifica Sauro Rossi, segretario Cisl Marche, con delega al welfare -  E’ necessario  garantire equità,  in particolare per il pagamento di IMU, TASI e TARI e addizionali IRPEF,  diversificando aliquote e detrazioni a vantaggio delle fasce più deboli della popolazione.  Va estesa, inoltre,  l’applicazione dell’Isee -  rilancia Rossi -   strumento di accesso alle prestazioni agevolate». La Cisl Marche infine sollecita   le amministrazioni locali a  fare accordi con l’ l’Agenzia delle Entrate per la lotta all'evasione dei  tributi locali. Scheda Riforma Fiscale e dati regionali Foto Conferenza Stampa 31 agosto 2015
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21/08/2015 Futuro Province, è allarme rosso per personale e tenuta delle aree vaste.
La Regione Marche ha nei giorni scorsi previsto due importanti scadenze coerenti con i contenuti della legge regionale n.13/2015 ( disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative esercitate dalle Province) . Entro il 20 settembre tutte le province dovranno consegnare alla Regione l'elenco nominativo del personale assegnato alle funzioni  provinciali da trasferire alla Regione ed entro il 15 ottobre tutti gli altri dati diversi dal personale. « Nonostante questo impegno rimangono intatti tutti i problemi legati al personale ed alla tenuta dei bilanci delle province. - afferma Luca Talevi, segretario generale FP Cisl Marche - I dipendenti delle cinque province marchigiane sono poco meno di 2200 e poco meno di 500 unità ( circa un quarto ) transiteranno, con le rispettive funzioni, nella dotazione organica provvisoria della Regione. I costi saranno coperti con i circa 20 milioni di euro del Fondo Unico Regionale per le province. - spiega Talevi -  Alle province, future aree vaste, rimarranno circa 1000 dipendenti ( la metà degli attuali ) ma vi sono altri circa 500 lavoratori che dovevano essere  "ricollocati" dal Governo ma che di fatto sono ancora  a carico delle Province. Sono i dipendenti del Centro per l'Impiego e della Polizia Provinciale. Questi ultimi potranno essere allocati o in Regione o Provincia ( per seguire per esempio il controllo stradale nelle strade di competenza provinciale ), qualora richiesto , oppure transitare all'interno delle varie Polizie Municipali a mano a mano che si liberano i posti nei Comuni. » Per  i Centri per l'Impiego le risorse, prelevate dai fondi europei, e messe a disposizione dal  Governo  solo per il biennio 2015/2016 ,per quanto recentemente incrementate, «sono comunque insufficienti  per un adeguato mantenimento dei servizi e del personale.  - sottolinea Talevi -  Sarà quindi necessario un intervento economico delle Regioni che dovranno poi convenzionarsi con le province per la migliore gestione dei servizi alla cittadinanza.»  Nel frattempo le province, caricate anche di costi  che inizialmente erano previsti  in capo al Governo,  sono tutte in uno stato di "pre - default" a causa del taglio 2015 di un miliardo  di euro al quale si sommerà,  da gennaio 2016, un altro miliardo di tagli.  Sempre meno risorse  per  gestire importanti funzioni quali la viabilità e l'edilizia scolastica.«La situazione è veramente grave e l'impegno mostrato dalla Regione non basterà - conclude Talevi - se non affiancato da modifiche normative in grado di garantire i servizi e la  mobilità dei  24.000 di dipendenti pubblici a livello nazionale dei quali oltre 1000 nelle Marche .
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19/08/2015 Trasporto pubblico, Ferracuti "Aggregare le aziende e innovare il servizio"
Focus sul trasporto pubblico regionale da un'analisi sui servizi pubblici locali  curata dalla Cisl Marche . Corriere Adriatico 19 agosto 2015 di Martina Marinangeli
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