Ricerca

19/03/2020 Anteas Senigallia dona 100 mascherine e materiale sanitario all’ Ospedale cittadino
«In questi giorni difficilissimi per il nostro Paese a causa del diffondersi del contagio da Covid 19 ognuno di noi ha potuto constatare l’impegno profuso da medici, infermieri e personale socio sanitario nella lotta contro il corona virus. Gli ospedali sono quasi al collasso e necessitano di personale ed attrezzature per far fronte al dilagare dell’infezione. Anche l’Ospedale di Senigallia, abilitato alla cura dei malati di corona virus, necessita di attrezzature per poter svolgere al meglio il proprio compito».  scrive in una nota stampa l'Anteas di Senigallia, Associazione di volontariato della Federazione Nazionale Pensionati della Cisl - «Per questo abbiamo, sentite le necessità più urgenti del nosocomio,  donato 9 misuratori di pressione arteriosa, 10 saturimetri per la misurazione del grado di saturazione dell’ossigeno nel sangue e 100 mascherine ffp3 da utilizzare nel nuovo reparto per la cura del Covid 19. » Anteas Senigallia ha acquistato per la sala operatoria dell'Ospedale cittadino, vista la necessità urgente, anche  una macchina lava asciuga pavimenti.  «Questi macchinari sono stati donati utilizzando i fondi del cinque per mille pervenuti all’Anteas dalle scelte dei cittadini in sede di dichiarazione dei redditi, quindi soldi dei contribuenti che abbiamo utilizzato nel territorio a vantaggio di tutti i cittadini, specie di quelli più fragili e bisognosi. - conclude  Carboni Celestino Presidente di Anteas di Senigallia -  Grazie a tutti e soprattutto un ringraziamento particolare a tutti i volontari dell’Anteas che con il loro impegno quotidiano, gratuito e disinteressato, consentono all’Associazione di essere presente sul territorio a favore dei più bisognosi.»
Continua a leggere
19/03/2020 Emergenza Covid19 - Decreto Legge 'Cura Italia': il volantino
  Sintesi del Decreto Legge sulle misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori ed imprese connesse all’emergenza epidemiologica del Covid-19, cosiddetto “Cura Italia”. I contenuti sono elaborati sul testo definitivo del Decreto Legge 17 marzo 2020 n.18 pubblicato in Gazzetta Ufficiale, “misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori ed imprese connesse all’emergenza epidemiologica del Covid-19“.          
Continua a leggere
18/03/2020 Coronavirus: aumentano i casi positivi tra il personale sanitario. Servono misure di sicurezza e riconoscimento economico
Sono in aumento i casi di positività al Covid-19 del personale ospedaliero anche nelle Marche. La situazione è insostenibile: servono dispositivi di sicurezza e riconoscimenti economici a questi eroi della sanità. Anche nelle Marche purtroppo sono in costante aumento i casi di personale sanitario risultato positivo per avere, con coraggio, espletato la propria missione in condizioni sempre più complicate, tra mancanza di adeguati DPI, in particolare modo mascherine, orari di lavoro sempre più intensi e pericolosi, ferie e riposi saltati, stress psicologico alle stelle, impossibilità spesso di andare in bagno dopo dieci ore di lavoro. «La percentuale degli operatori positivi sul totale regionale dei contagiati è intorno all'11% ed è in costante aumento – ammonisce Luca Talevi, Segretario Generale della Cisl Fp Marche -. Tra poco, coprire i turni in ospedale sarà impossibile. Le mascherine FFP2 devono essere consegnate a tutti gli operatori sanitari a prescindere dal reparto ove operano». «I cittadini – prosegue Talevi - devono comprendere che bisogna stare a casa per provare veramente a fermare il virus, e che è necessario aumentare la tutela dell'intero personale sanitario. La Regione deve, oltre che ringraziare, riconoscere con un apposito stanziamento il valore e l'enorme lavoro quotidianamente assolto dall'intero personale sanitario con particolare riferimento ad infermieri, OSS, personale tecnico ed amministrativo». «Serve un impegno straordinario per uscire insieme da questo complicatissimo momento» conclude il Segretario Generale della Cisl Fp Marche. 
Continua a leggere
18/03/2020 Coronavirus: sospesa la produzione alla CNH di Jesi fino al 23 marzo
La  Cnh di Jesi, dopo un confronto con i sindacati Fim Cisl Fiom Cgil e Uilm Uil, ha deciso di fermare la produzione, utilizzando per tutta la settimana la cassa integrazione guadagni. Tale decisione è stata maturata al termine di un’ampia consultazione tra le parti per analizzare accuratamente ogni fase di lavoro con la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, dei rsa e dei responsabili del servizio di prevenzione e protezione aziendali, come previsto dal protocollo firmato tra Governo, Cgil Cisl Uil  e parti datoriali e nel rispetto dei  decreti già emanati nei giorni scorsi, verificando anche che tutte le postazioni  di lavoro siano state messe in sicurezza utilizzando i criteri previsti, con scelte drastiche ma con l’unico obbiettivo di garantire la sicurezza di tutti i lavoratori. Visto la gravità dell’emergenza, si è preferito in questo momento fermare le produzioni su indicazione sindacale e ripartire da lunedì  23 marzo verificando che siano disponibili tutti i dispositivi di prevenzione richiesti ed indicati dai vari decreti. Consapevoli della situazione, constatiamo la presa di coscienza della CNH che, pur avendo commesse in ordine, ha preferito su nostra ferma richiesta fermare la produzione garantendo maggior sicurezza a tutte le maestranze.
Continua a leggere
17/03/2020 Coronavirus: Servizi postali essenziali. Slp Cisl scrive al Prefetto di Pesaro
Aumentano le preoccupazioni per il lavoratori di Poste Italiane, il Segretario Generale della Slp Cisl, il sindacato di categoria, Dario Dominici,  scrive al Prefetto di Pesaro.    Pubblichiamo integralmente  la lettera inviata  al   Prefetto di Pesaro nella giornata di oggi "Egregio Sig. Prefetto, le norme introdotte a salvaguardia della tutela della cittadinanza chiedono a ciascuno di noi sacrifici, sicuramente sopportabili,  e  la modifica  di qualche abitudine allo  scopo  di fronteggiare la attuale emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del coronavirus. Le stesse norme includono Poste  Italiane fra le aziende fornitrici di servizi pubblici essenziali.   Può ben comprendere come i colleghi si trovino ad assicurare tali servizi alla collettività, in balia   di sentimenti contrastanti fra il bisogno di crescente precauzione e lo spirito di servizio. In qualità di responsabile di categoria, ricevo quotidianamente domande da parte dei colleghi rispetto a quale sia il giusto equilibrio fra l’esigenza di garantire servizi essenziali e l’invito ad evitare spostamenti non necessari. Questi  interrogativi  nascono  dalla  affluenza  ancora  esagerata  della  clientela  agli  sportelli.      I colleghi e le colleghe si domandano come mai se i servizi pubblici essenziali sono “l’accettazione delle raccomandate e delle assicurate – il pagamento dei ratei di pensione in calendario – l’accettazione e trasmissione dei telegrammi e telefax – il servizio di accettazione, smistamento e recapito delle cartoline precetto all’insorgere dell’emergenza”, a cui sicuramente, al momento, dobbiamo aggiungere “quelle operazioni utili ad evitare che le famiglie si trovino senza la disponibilità di liquidità”, nonostante la larga diffusione della moneta elettronica; è normale        e responsabile raggiungere l’ufficio postale per chiedere operazioni che non hanno alcuna caratteristica tale da assimilarle a esigenze essenziali? Acquistare francobolli, spedire corrispondenza ordinaria, sostituire una carta ritenuta scheggiata benché funzionante, versamenti di importi di somme non rilevanti sul proprio rapporto, versamenti su conti correnti per motivazioni che non hanno una scadenza indifferibile, sono - tanto per fare qualche esempio - operazioni da considerare non rinviabili, ovvero situazioni di necessità? Ci domandiamo se sia possibile magari in seno al “Comitato per la sicurezza e la incolumità pubblica”, presieduto dalla SV, coinvolgere le forze dell’ordine alla sensibilizzazione delle persone che continuano a fare lunghe code fuori degli uffici postali. Mai vorremmo che l’attività esplicata dai colleghi negli uffici possa essere presa come pretesto, motivazione utile e sufficiente a giustificare spostamenti poco opportuni, non autorizzati ci viene da pensare, che aumentano la esposizione degli stessi colleghi oltre che dei cittadini poco prudenti a possibile contagio. Certi della sensibilità della SV la ringraziamo per la attenzione concessaci e confidiamo in un suo autorevole intervento.   "                                                                                         Ancona  17 - 03 – 2020      Dario Dominici Segreterio Generale  Slp-Cisl Marche    
Continua a leggere
17/03/2020 Coronavirus: i sindacati chiedono la chiusura domenicale e la riduzione dei turni nei settore del commercio
Fisascat Cisl, Filcams Cgil e UilTucs Uil regionali e della provincia di Ancona hanno inviato una lettera alle istituzioni e a tutte le aziende del commercio, a partire dalla grande distribuzione organizzata, per rappresentare la difficile situazione che si sta vivendo nel settore del commercio e che rischia di generare nei luoghi della distribuzione alimentare nuovi focolai di contagio da coronavirus. «I negozi di distribuzione alimentare, anche laddove si rispettino scrupolosamente le misure di prevenzione raccomandate dalle istituzioni sanitarie come anche dal recente Protocollo tra Governo e parti sociali, sono i luoghi dove la generalità della popolazione si reca per l’indispensabile approvvigionamento alimentare, comportando pertanto un’affluenza alta e costante durante tutto l’arco della giornata e della settimana - fanno notare Selena Soleggiati (Fisascat Cisl), Carlo Cotichelli (Filcams Cgil) e Fabrizio Bontà (UilTucs Uil) -. Siamo però di fronte ad una frequentazione dei supermercati non solo per l’approvvigionamento alimentare, ma anche come giustificazione allo spostamento al di fuori delle mura domestiche. È frequente, difatti, il verificarsi di clienti che si recano nei punti vendita per più volte al giorno per acquistare solo pochi prodotti anche non strettamente necessari e di natura non alimentare. Questa situazione, per quanto comprensibile dal punto di vista “umano”, comporta dei rischi non accettabili per le lavoratrici e i lavoratori dei supermercati perché aumenta la possibilità del verificarsi di contagi in luoghi di lavoro che non possono chiudere come altri perché divenuti indispensabili per la cittadinanza».   Ai fini del contenimento dell’evento epidemiologico, le organizzazioni sindacali chiedono la chiusura domenicale e la riduzione del nastro orario di apertura giornaliera di tutti gli esercizi commerciali di distribuzione alimentare fino alle ore 18.00, nonché l’utilizzo esclusivo di turni unici di lavoro contenendo così gli spostamenti indotti dall’organizzazione del lavoro su turni spezzati. Inoltre, anche alla luce del recente Protocollo del 14 marzo, i sindacati rinnovano la richiesta di adozione in tutti i luoghi di lavoro di mascherine protettive, di gel igienizzanti per le mani, di sanificazioni periodiche, di installazioni di pannelli in plexiglass nelle postazioni di cassa e negli altri reparti serviti dove si intrattengono inevitabilmente rapporti diretti con la clientela.    «Ad oggi - concludono i tre Segretari - la mancata adozione di misure di sicurezza è un fenomeno purtroppo diffuso che comporta interventi delle autorità competenti, anche dietro nostre segnalazioni, solo quando queste mancanze si stanno già verificando. C’è, invece, l’esigenza di una omogeneità di comportamento di tutti gli esercizi commerciali, per una prevenzione del contagio ovunque efficace a tutela di tutta la comunità».
Continua a leggere
17/03/2020 Coronavirus: Unione Montana Monti Azzurri in smart working Cisl Fp:" Un esempio che ha migliorato la produttività e la sicurezza dei dipendenti"
Dopo due settimane di applicazione dello smart working in seguito all’emergenza Covid-19, i dipendenti dell’Unione Montana Monti Azzurri hanno svolto le proprie mansioni da casa, in assenza di vincoli orari o spaziali,  senza perdere efficacia ed efficienza. È quanto emerge dai dati raccolti dalla Cisl Fp di Macerata che per prima aveva sollecitato il ricorso al lavoro a distanza negli enti locali della provincia. «Lo smart working ha infatti permesso di migliorare la fruizione dei tempi di lavoro, favorendo un modello più sostenibile ma anche produttivo: è stato possibile riscontrare un aumento dell’attività lavorativa in ogni area di attività dell’Unione Montana. - afferma Alessandro Moretti Cisl Fp Macerata -  Anche da casa è stato possibile concludere procedure amministrative come la pubblicazione di graduatorie di bandi ed avvisi e risulta incrementata l’azione di comunicazione interna ed esterna dell’ente. Non si è fermata neanche la formazione, che si è svolta da remoto tramite 5 videoconferenze che sono state anche occasione, per i dipendenti dell’Unione Montana, per potenziare ed accelerare il reskilling delle competenze digitali e permettere un’evoluzione della cultura digitale dell’intera organizzazione.»  Inlotre, si legge nella nota della Cisl Fp Marche, tramite all’intensificazione dei contatti costanti e giornalieri con i referenti dei servizi, è stato possibile ripianificare progressivamente gli interventi sociali a favore dei soggetti più vulnerabili.  «Non deve essere trascurato neanche il benefico ambientale: in media, i lavoratori agili hanno evitato di percorrere 218 chilometri al giorno, risparmiando economicamente ed in termini di tempo, “guadagnando” minuti nonché riduzione dello stress da spostamenti. - prosegue Moretti - Questo ha permesso di ottenere un modello di lavoro più sostenibile e in linea con gli obiettivi europei, nonché nuove procedure che hanno favorito un auto-apprendimento che porta a rivedere il proprio metodo di organizzazione del lavoro incentivando l’acquisizione di maggiore autonomia e responsabilità, esportabile e implementabile oltre l’attuale difficile fase di emergenza.» «L’incremento di attività riscontrato è in parte derivante dall’aumentato carico di lavoro connesso all’emergenza, ma di certo è stato assecondato da modalità organizzative più agili e flessibili – conclude Alessandro Moretti, Referente territoriale per Macerata della Cisl Fp Marche -  Il lavoro che stanno facendo i dipendenti dell’Unione Montana Monti Azzurri deve essere preso ad esempio da tutti gli altri enti della provincia. Invitiamo le amministrazioni pubbliche a ricorrere allo smart working tutte le amministrazioni pubbliche del territorio: non esiteremo a ricorrere al Prefetto di Macerata nel caso non siano ottemperate le direttive del Governo sulla messa in sicurezza dal contagio dei dipendenti rimasti a garantire i servizi essenziali».
Continua a leggere
16/03/2020 Coronavirus: l'Ufficio Scolastico Regionale continua a sottovalutare l'emergenza
«Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale sembra voler continuare a sottovalutare l’emergenza sanitaria in corso». La denuncia arriva dalle segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal allarmate dalla notizia che una partecipante al corso di formazione che si è tenuto lo scorso 4 marzo a Porto Sant’Elpidio è risultata positiva al Covid-19. Formazione che era già entrata nel mirino delle organizzazioni sindacali, andata avanti nonostante i crescenti rischi per la zona di contagio che si stava ampliando inesorabilmente e con le richieste dei lavoratori di fermare le attività - o quantomeno svolgerle a distanza - rimaste lettera morta. «Siamo dovute ricorrere alle Prefetture – sottolineano Leonilde Gargamelli (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal) – per ricordare all’Usr che l’ordinanza regionale prevedeva anche la sospensione dei “percorsi di istruzione e formazione professionale”. Ieri mattina, venute a conoscenza del caso di tampone positivo, ci siamo trovati di fronte alla stessa scarsa considerazione dei rischi». Avuta notizia della situazione, le segreterie sindacali hanno chiesto all’Ufficio scolastico regionale di avvertire gli altri partecipanti del corso in questione per ricorrere alle misure precauzionali del caso. Non ricevendo risposta Gargamelli, Bartolini, Mazzucchelli e Martano hanno allora diffidato il Direttore Generale dell’Usr, Marco Ugo Filisetti e, allo stesso tempo, scritto nuovamente al Prefetto di Ancona e al Gores della Regione Marche. «Alla fine – concludono le sindacaliste – una comunicazione da parte dell’Usr è uscita ma, elusiva della positività riscontrata, si limitava a consigliare di consultare un medico in caso di sintomi. Restiamo molto preoccupate per la salute dei dirigenti scolastici che hanno preso parte a quella sessione e di coloro con cui sono entrati in contatto: docenti, personale ATA e familiari in quanto le misure messe in atto dall’ Usr continuano a non sembrare adeguate ad affrontare la situazione e rispondenti alle disposizioni normative».
Continua a leggere
16/03/2020 Coronavirus: la Fit Cisl chiede un piano immediato di disinfezione nelle città marchigiane
La Segreteria Regionale della Fit Cisl Marche chiede di far partire immediatamente un piano di sanificazione e disinfezione delle città. Per Roberto Ascani, Segretario Generale Fit Cisl Marche, occorre «intervenire ora e universalmente, come già avviene in alcuni capoluoghi di provincia, penso a Pesaro, Fermo e Macerata». È urgente intervenire ad Ancona e nelle principali città della sua provincia, dove, ad esempio, Anconambiente e Jesiservizi potrebbero già essere pronte ad operare:  autobotti, lavastrade, Porter botte,  idropulitrici con funzione 100 gradi per sanificare i mercati e i prodotti chimici necessari sono già in dotazione.  «Si parta dai luoghi – insiste Ascani - ancora frequentati dalla cittadinanza»  ovvero in prossimità di ospedali, farmacie, supermercati, capolinea e fermate  dei bus, stazioni ferroviarie, attività produttive funzionanti, uffici pubblici, caserme delle forze dell’ordine, Rai, Magazzini di interscambio delle merci, servizi pubblici essenziali  e altri luoghi ancora dove l’azione, anche notturna, dovrà essere costante e ripetuta nel tempo. Non va poi trascurata una “azione strutturale” su località oggi non frequentate, come le scuole. «Il tutto dovrà avvenire con il rispetto tassativo di tutte le norme di sicurezza oggi previste dalle disposizioni di legge per i lavoratori: tute e, mascherine e guanti idonei – aggiunge Ascani -. I generosi e indispensabili lavoratori dell’igiene ambientale sono pronti. Aziende ed istituzioni che devono ancora maturare queste decisioni, lo facciano presto: il tempo è prezioso nella lotta contro il coronavirus».
Continua a leggere
16/03/2020 DECRETO COVID 19: inaccettabili eccezioni alle misure di sicurezza!
Anche per i lavoratori del settore farmaceutico, dei dispositivi medici, della ricerca e della filiera integrata dei subfornitori, devono valere le misure di sicurezza previste dal protocollo. L’articolo 14 della bozza di decreto impedisce ai lavoratori di questo settore, la possibilità di essere in quarantena qualora venissero a contatto con un soggetto positivo, anche un famigliare.  Di fatto la loro assenza al lavoro verrebbe giustificata esclusivamente se si ammalano loro stessi. Sarebbero gli unici in Italia, nessuno nemmeno il personale medico e ordine pubblico è sottoposto a tali restrizioni.  È inaccettabile. E’ una lesione del loro diritto individuale alla salute, ma anche di quel diritto collettivo che è stato al centro di tutti i provvedimenti finora intrapresi dal Governo. Infatti una norma cosi  pensata avrebbe l’effetto di favorire il contagio all’ interno delle aziende.  E’ inaccettabile,  Il governo deve stralciare questa parte dell’articolo 14 e distinguere ciò che è prestazione sanitaria da ciò che è interesse  industriale.
Continua a leggere
14/03/2020 Coronavirus. CGIL CISL UIL Marche: la salute di lavoratori e lavoratrici prima di tutto
Questo è un momento di straordinaria difficoltà che richiede da parte di tutti, a partire dalle Istituzioni e dal sistema delle imprese, la massima assunzione di responsabilità per frenare la crescita della diffusione del contagio da Covit-19.  Occorre agire tempestivamente per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori marchigiani perché in troppe aziende le iniziative volte alla protezione dei lavoratori sono insufficienti o comunque non in grado di garantire i livelli di sicurezza previsti dal DPCM dell’11 marzo 2020.  Se da un lato è fondamentale garantire la tenuta economica del Paese, dall’altro ciò non può avvenire a scapito della salute dei lavoratori.  La salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, cosi come quella di tutta la comunità, debbono venire prima di tutto in ogni realtà produttiva. E’ questo il principio su cui si basano le valutazioni e le misure concordate nel Protocollo di oggi tra Governo e parti sociali.                                                                      Quindi, se tutte le condizioni necessarie a tutelare i lavoratori non vengono garantite, o non ci sono le condizioni perché possano essere garantite, le produzioni e le attività economiche devono essere immediatamente sospese per sanificare, mettere in sicurezza e riorganizzare tutti i luoghi di lavoro.  Diffidiamo le imprese dal proseguire le attività se non sono garantite e rispettate tutte le condizioni a tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.  Chiediamo ai Prefetti, al Presidente della Regione, ai Sindaci e a tutti gli organi competenti, a partire dagli SPSAL e  degli ITL, di farsi garanti della salute dei lavoratori marchigiani.  Se la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non dovesse essere garantita  ricorreremo a  tutte le iniziative di mobilitazione necessarie, incluso lo sciopero.  Cogliamo l’occasione per rinnovare un ringraziamento allo straordinario lavoro di tutti gli operatori sanitari, costretti a orari e carichi di lavoro al limite della sostenibilità, in prima linea nella battaglia contro quella che è ormai riconosciuta come una pandemia.  Anche per rispetto per il loro lavoro e il loro sacrificio occorre adottare tutte le misure necessarie per evitare che gli altri luoghi di lavoro possano costituire possibili luoghi di contagio.    Le Segreterie di CGIL CISL UIL Marche 
Continua a leggere
13/03/2020 Coronavirus: i sindacati chiedono garanzie per il servizio di raccolta dei rifiuti
Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti hanno chiesto un incontro urgente alle rappresentanze delle aziende dei Servizi ambientali e dei rifiuti di tutta la regione e alle istituzioni per affrontare l'emergenza coronavirus. Ciò al fine di uniformare comportamenti ed azioni condivise. I sindacati chiedono l'estensione dello smart working ai reparti rimasti esclusi, il ricorso alle ferie, ai congedi retribuiti e a tutti gli strumenti previsti dal contratto di lavoro, la sospensione di attività non indispensabili che presentano maggior rischio di contagio per i lavoratori che operano a diretto contatto con l'utenza, prevedendo il reimpiego degli stessi in attività essenziali; la sanificazione e la pulizia degli ambienti di lavoro per tutti i turni di lavoro e dei mezzi di lavoro; la sospensione immediata dei servizi che prevedono l'impiego di personale in coppia o in gruppo se sprovvisti di dispositivi di sicurezza e mascherine. Le organizzazioni sindacali chiedono inoltre la dotazione di mascherine, gel a base alcolica, guanti monouso, tute monouso per gli operatori; salviette igienizzanti monouso e prodotti idonei alla disinfezione degli ambienti di lavoro e dei mezzi di lavoro; la massima flessibilità degli orari di lavoro per ridurre al minimo l'esposizione dei lavoratori al pericolo di contagio; di evitare assembramenti di personale nelle aree comuni, servizi, spogliatoi e la massima trasparenza e informazione su eventuali casi di presunto o certificato contagio. Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti sono vicine a tutti i lavoratori in questo momento di estrema difficoltà che coinvolge l'intero paese e restano a disposizione delle aziende per favorire eventuali intese.
Continua a leggere
13/03/2020 Coronavirus: come contattare Adiconsum Marche
A fronte dell’emergenza sanitaria legata al diffondersi del Coronavirus comunichiamo che Adiconsum Marche ha deciso di sospendere gli sportelli aperti al pubblico senza appuntamento al fine di evitare assembramenti ed adottare tutte le precauzioni per tutelare la salute dell’utenza.  Riceveremo esclusivamente previo appuntamento valutando l’urgenza della richiesta. Crediamo che sia doveroso richiamare tutti ad un comportamento responsabile in coerenza con le disposizioni ministeriali che prevedono motivi di reale necessità alla base degli spostamenti. Cercheremo comunque di essere presenti e vicini per tutti coloro che hanno necessità di contattarci e per questo garantiremo la massima reperibilità e saremo anche raggiungibili sia telefonicamente che via email, cercando così di rispondere a tutte le richieste di informazione ed assistenza. A  vostra disposizione ai seguenti recapiti   Adiconsum Ancona: Email: ancona@adiconsum.it - Telefono: 071/2832101 lunedì mattina – mercoledì pomeriggio Adiconsum Pesaro: Email: pesaro@adiconsum.it – TTelefono 0721/370104  martedì mattina – giovedì pomeriggio Adiconsum Macerata: Email: macerata@adiconsum.it - Telefono 3888064111 lunedì mattina – giovedì pomeriggio Adiconsum Ascoli Piceno: Email: ascoli@adiconsum.it - Telefono 0736/24951 lunedì mattina - giovedì pomeriggio Adiconsum San Benedetto: Email: sanbenedetto@adiconsum.it -Telefono 0735/581934 martedì pomeriggio – venerdì mattina Adiconsum Fermo: Email: fermo@adiconsum.it -Telefono 0735/581934 martedì pomeriggio – venerdì mattina   Inoltre, proprio per dare un aiuto ai consumatori in questo periodo, Adiconsum ha esteso il servizio di Chat, raggiungibile sulla home page del sito www. adiconsum.it, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 18. La Chat alla quale lavorano, alternandosi, 14 operatori, è GRATUITA.  
Continua a leggere
12/03/2020 Comune Ancona, emergenza Codiv-19 Talevi Cisl Fp Marche: “ Bene le prime iniziative avviate dal Comune ma si acceleri lo smart working per tutti i lavoratori e si assicurino adeguate misure di sicurezza a chi garantisce servizi essenziali a partire
Alla luce dei provvedimenti governativi di queste ore, nel condividere le azioni intraprese in una situazione cosi complicata, «riteniamo necessario  che il Comune di Ancona acceleri  la fruizione dello  smart working a tutte le postazioni amministrative possibili, dando rapido ed immediato seguito a quanto condiviso con le parti sindacali. Come dichiarato anche dal ministro della Funzione Pubblica il cosiddetto lavoro agile deve divenire, in questo periodo straordinario, modalità di lavoro ordinario per tutti coloro che utilizzano il computer per lavorare. - scrive in una nota Luca Talevi, Segretario Generale Cisl FP Marche -  Contestualmente deve essere garantita la massima sicurezza per tutti coloro che devono garantire i servizi essenziali a partire dalla Polizia Municipale, anagrafe, stato civile, assistenti sociali, operai , cuochi ecc.. Il Comune deve dotare queste figure di mascherine, guanti, soluzioni disinfettanti per le mani , e per la polizia municipale tutti i dispositivi di sicurezza in essere per le forze di polizia statali.»   Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza da adottare «dovranno essere garantite mascherine idonee alla protezione del Virus quali quelle tipo FFP2 e FFP3 conformi alla norma armonizzata EN149 con valida marcatura CE, seguita dal numero dell'Organismo di Controllo che ne autorizza la commercializzazione.  - prosegue Talevi  - Si ritiene altresì fondamentale attivare la maggiore accuratezza possibile nella pulizia e disinfezione di tutti gli ambienti di lavoro, compresi gli automezzi in dotazione al personale, e la frequente aereazione dei locali con prodotti idonei. - conclude  il Segretario Generale Cisl Fp Marche -  In questo delicato momento serve anche una costante e capillare informazione a lavoratori e sindacati.»   I sindacati di categoria uniti alle proprie  Rsu, sono pronti a dare il loro fondamentale apporto per superare questo difficile momento.
Continua a leggere
12/03/2020 EMERGENZA CORONAVIRUS, APERTURE RIDOTTE UFFICI POSTALI DEL PESARESE. SLP CISL MARCHE: " PRIMO RISULTATO POSITIVO"
Nell’ambito degli interventi idonei al contenimento della propagazione del Coronavirus così come stabilito dal DPCM, ieri sera sono state preannunciate  le nuove restrizioni che prevedono ulteriori chiusure di attività non essenziali  mentre resteranno aperti quelli essenziali tra i quali i servizi postali. «Da questa mattina le strutture aziendali preposte, con cui abbiamo  avuto un serrato confronto, hanno valutato e adottato alcuni interventi sugli orari degli uffici postali, in base a dei criteri demografici oggettivi.   -  dichiara Dario Dominici, Segreterio Generale Slp Cisl Marche -  È un primo risultato positivo,   avevamo chiesto la completa sospensione delle attività, e da oggi attraverso un mix tra aperture, chiusure, attivazione dello smart working sarà possibile alzare il livello di protezione dei lavoratori che saranno meno esposti a possibilità di contagio.   - conclude Dominici - Si tratta di un primo intervento, ma  sarà necessario e fondamentale agire con responsabilità, limitando al massimo i propri spostamenti e vivendo nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Autorità nazionali sia nelle attività lavorative che in quelle private.   » Gli interventi  adottati, nella provincia di Pesaro riguardano oltre il 50% degli uffici postali e prevedono  chiusura  pomeridiana, chiusure a giorni alterni e chiusura per l'intera giornata.
Continua a leggere
12/03/2020 Coronavirus. CGIL CISL UIL Marche: necessario adottare tutte le misure per tutelare i lavoratori e le lavoratrici in mancanza delle quali le attività produttive vanno sospese
I recenti interventi del Governo per contenere la diffusione del visus Covid-19, resi necessari dalla situazione sempre più drammatica, impongono a tutti quanti comportamenti rigorosi e coerenti con tale finalità.   Questo vale nella vita privata di ognuno ma soprattutto nei luoghi di lavoro.   È quindi urgente che in ogni luogo di lavoro vengano adottate tutte le misure necessarie a garantire la salvaguardia della salute e sicurezza di lavoratori e lavoratrici.   A tale proposito, ieri anche le Segreterie nazionali di CGIL CISL UIL hanno scritto alle associazioni datoriali, e per conoscenza al Governo, per concordare una riduzione dell’attività produttiva, proprio perché lavorare in sicurezza è la condizione necessaria per rilanciare la nostra economia e difendere l’occupazione, oltre ad essere una condizione imprescindibile per contenere al massimo la diffusione del virus.   Servono quindi azioni coerenti e soprattutto è necessario mandare messaggi chiari e univoci a lavoratori e lavoratrici.   In particolare occorre che le attività economico-produttive si adeguino subito al nuovo contesto e alle nuove necessità derivanti dalle prescrizioni dei recenti DPCM e dalla necessità di contenere la diffusione del virus.   Qualora non ci siano le condizioni per adottare tutte le soluzioni necessarie ad assicurare la tutela della salute dei lavoratori e delle lavoratrici occorre sospendere le attività lavorative, accedendo agli ammortizzatori sociali, con l’impegno da parte delle imprese di mantenere tutta la forza lavoro.   Le strutture di CGIL CISL UIL, i delegati e le RSU/RSA sono disponibili a negoziare specifiche intese, a livello territoriale e nei luoghi di lavoro, per gestire la difficile e inedita situazione di emergenza.   CGIL CISL UIL monitoreranno la situazione nei luoghi di lavoro e nei casi in cui non dovesse esserci il rispetto delle norme e delle misure a tutela della salute dei lavoratori, chiederanno la sospensione delle attività.     Le Segreterie di CGIL CISL UIL Marche   
Continua a leggere
11/03/2020 Coronavirus: per la Cisl Fp il trasferimento dei pazienti a Camerino è stato improvvisato e pericoloso per il personale
La gestione del trasferimento all'ospedale di Camerino dei pazienti positivi al Covid-19 suscita l'irritazione della Cisl Fp di Macerata, che non condivide le modalità adottate.   «Pur comprendendo la gravità dell’avanzare dell’infezione - dichiara Alessandro Moretti, referente della Cisl Fp Marche per la provincia di Macerata - chiediamo rispetto per una popolazione già duramente colpita e per il gruppo professionale sanitario, tecnico ed amministrativo che opera o operava presso il nosocomio camerte. Nel modo di agire della Direzione di Area Vasta 3, non si sono riscontrate né la prima né la seconda condizione».   I dipendenti dell’ospedale di Camerino si sono trovati, nel giro di poche ore, a dover gestire il trasferimento dei degenti ivi ricoverati e la presa in caric,o già in tarda serata, di  malati positivi al nuovo Coronavirus trasferiti da altri presidi marchigiani.   «Tutto ciò - prosegue Moretti - è avvenuto senza direttive precise, con percorsi improvvisati e con scarsissimi dispositivi di protezione che a tutt’oggi arrivano a singhiozzo. Il personale si è sentito abbandonato da chi invece l’avrebbe dovuto tutelare. Importante era dare una risposta alla grave emergenza che sta vivendo il nostro Paese, ma in questo modo si è messa a rischio la salute dei tanti operatori coinvolti».    Improvvisamente e senza alcun raccordo con la popolazione, si è stravolta la vita di un’intera comunità già fortemente provata dal terremoto. «Un presidio non più fruibile da tutti, dipendenti trasferiti per esigenze di servizio presso altre strutture ospedaliere, una struttura Covid 19 tutta da “creare”, e non improvvisare nel giro di poche ore - elenca il referente della Cisl Fp -. Qualcuno ha definito “eroi” gli operatori sanitari in lotta contro il Coronavirus: nel caso di Camerino è stato necessario essere “supereroi” per portare a termine un immane lavoro non coordinato e non concordato. Ancora una volta infermieri ed OSS hanno dovuto trasformarsi in scaricatori e trasportatori».       La Cisl Fp Marche intende ricordare alla Direzione di Area Vasta 3 che professionisti ed operatori non sono numeri da contare o caselline da riempire nei tabelloni dei turni. Al contrario sono dei professionisti con delle responsabilità medico-legali di cui rispondono direttamente ma soprattutto con un’etica. Vanno quindi rispettati per la loro professionalità e non usati anche in momenti di emergenza come quelli che si stanno affrontando, senza coinvolgerli prima.    «Per quanto è avvenuto all’Ospedale di Camerino - conclude Moretti - il rispetto nei confronti di questi operatori è venuto meno nella forma e nella sostanza, così come è stato ignorato ogni passaggio con la RSU in dispregio delle relazioni sindacali».
Continua a leggere
10/03/2020 CGIL CISL UIL, chiedono il rispetto delle norme a tutela della salute dei lavoratori per limitare la diffusione del contagio da COVID-19.
Le Segreterie di CGIL CISL UIL della provincia di Pesaro e Urbino «esprimono la loro preoccupazione legata al fatto che dopo nonostante l’emanazione del D.P.C.M.dell’8 marzo, ove si elencano le misure restrittive obbligatorie da intraprendere sia da parte di privati che aziende per cercare di contenere la diffusione del contagio da COVID 19 nella nostra provincia, stanno pervenendo alla nostra attenzione segnalazioni da diversi lavoratori che in diversi luoghi di lavoro e aziende di vari settori produttivi, non sono state assunte in toto tutte quelle precauzioni necessarie emanate dal Ministero della salute e dagli organi preposti alla tutela della salute, finalizzate alla riduzione del contagio. - si legge in una nota stampa -  Tale situazione ci mette nelle condizioni di appellarci pubblicamente affinché tutti i datori di lavoro si attrezzino il più velocemente possibile per mettere a disposizione dei lavoratori i dispositivi di protezione basilari (maschere con filtro, sapone, disinfettanti, asciugamani e salviette monouso ecc…), di provvedere alla pulizia e sanificazione quotidiana dei locali ed a organizzare la presenza degli stessi lavoratori nei rispettivi luoghi di lavoro, nell’ottica di evitare assembramenti negli spogliatoi, nelle sale adibite alla consumazione dei pasti, negli uffici o negli ingressi, nonché di permettere ai lavoratori di rispettare la distanza di sicurezza tra gli stessi di almeno un metro durante le stesse attività lavorative.» Ritengono fondamentale «che tali norme vengano rispettate e assicurate a tutti i lavoratori, nel tentativo di limitare la diffusione del virus e di garantire così la prosecuzione delle attività produttive nel rispetto della salute e sicurezza. Anche in questo modo contribuiremo ad aiutare il fondamentale lavoro e lo straordinario impegno che in queste settimane i lavoratori delle strutture sanitarie pubbliche della nostra provincia e della regione stanno garantendo a tutti. - concludono  -  Chiediamo alle imprese il massimo impegno per il rispetto delle disposizioni sopra richiamate e pertanto, auspichiamo che non ci giungano più segnalazioni di mancati adempimenti delle norme di legge, che senza indugi segnaleremo agli organi competenti. »
Continua a leggere
09/03/2020 Cisl e Cgil Funzione Pubblica di Macerata chiedono alla Pubblica Amministrazione di applicare le misure per contenere il contagio da Coronavirus
Cisl e Cgil Funzione Pubblica di Macerata, alla luce dell'emanazione del DPCM 8 marzo e della relativa circolare interpretativa del dipartimento della Protezione Civile, hanno chiesto oggi alle Amministrazioni del comparto funzioni locali:  1. in attuazione di quanto previsto dalla circolare n° 1/2020 del Ministro per Pubblica Amministrazione, di attivare senza indugio ogni forma di flessibilità possibile, compreso il potenziamento del lavoro agile, per tutto il personale ed in particolare per il personale portatore di patologie che lo rende più esposto al rischio, per il personale che per recarsi in ufficio è costretto ad utilizzare il servizio di trasporto pubblico e per il personale su cui grava la cura dei figli a seguito della chiusura di nidi e scuole dell'infanzia;  2. di predisporre, per lo svolgimento di riunioni e corsi di formazione, l'utilizzo di strumenti telematici;  3. di evitare fenomeni di sovraffollamento negli uffici adibiti al ricevimento del pubblico che dovrebbero essere aperti solo su appuntamento o sulla base di urgenze non procrastinabili. A tutti i dipendenti che dovessero svolgere attività che prevedono il contatto con l’utenza dovrà essere garantita la dotazione dei DPI indispensabili e previsti dalle vigenti norme e dalle disposizioni del Gores;  4. di prevedere le indispensabili misure di sanificazione e pulizia profonda che non possono considerarsi espletate nelle forme che venivano adottate prima dell’emergenza Covid–19 ma dovranno essere improntate agli attuali protocolli del Gores;  5. per coloro i quali dovessero astenersi dal prendere servizio  in ottemperanza alle misure di contenimento di cui sopra, si chiede l’equiparazione dell’assenza al servizio prestato come previsto dall’art 19 del DL 9 del 2 marzo 2020.  «Le organizzazioni sindacali - riferisce Alessandro Moretti, Responsabile di Macerata della Cisl Fp Marche - si riservano di valutare i riscontri che dagli Enti perverranno per valutare idonee richieste di intervento del Prefetto ove le Amministrazioni interessate dovessero dimostrarsi sorde ai solleciti ricevuti».
Continua a leggere
09/03/2020 CORONAVIRUS, Cisl Medici Marche: Al Fianco di tutti i professionisti della sanità
La Cisl Medici delle Marche, esprime piena e completa solidarietà a tutti i colleghi che da giorni si stanno prodigando negli ospedali, negli ambulatori specialistici e dei medici di famiglia, per fare fronte e combattere, con impegno dedizione e professionalità, la diffusione del “coronavirus”- Sars Co V2. «Ci auguriamo  che per tutti i professionisti,  che stanno operando nelle varie strutture e rischiano di contrarre il virus, siano previste, in tutte le strutture sanitarie,   dotazione adeguate di  presidi necessari alla salvaguardia della  propria  incolumità.  - sottolinea  Gabriele Brandoni, Segretario Generale Cisl Medici Marche  - Il lavoro dei medici e di tutto il personale sanitario a difesa dal virus è di fondamentale importanza per proseguire nella lotta nel rallentare e fare cessare la diffusione del virus stesso.  Per ogni medico che si ammala, difatti, si riduce la capacità di operare sia nell’ importante lavoro di prevenzione che nella cura dei cittadini che possono essere contagiati.  - conclude Brandoni  -Come Cisl Medici Marche  continueremo ad affiancare i colleghi in questa importante missione, continuando a verificare,che venga garantita,  la  salvaguardia della loro salute ».  
Continua a leggere
09/03/2020 Sindacati dei Pensionati di Cgil Cisl e Uil Marche: “Serve più attenzione e rispetto nei confronti delle persone anziane”
I Segretari generali dei Sindacati dei Pensionati di Cgil Cisl e Uil Marche  esprimono vicinanza alle popolazioni direttamente coinvolte e forte  preoccupazione per il continuo aumento dei casi dovuti al COVID-19, nel Paese ed in particolare nel territorio regionale. Serve la massima attenzione nei confronti delle persone anziane in quanto sono quelle che possono subire, dal contagio,  le peggiori conseguenze, in modo particolare coloro che hanno gravi patologie. Per i Sindacati dei Pensionati di Cgil Cisl e Uil  Marche è offensivo far intendere che il coronavirus colpisca  solo gli anziani e le persone più fragili e  richiamano  tutti  ad  un po’ più di attenzione e  rispetto. Piena fiducia ai  medici, al servizio sanitario  nazionale  e vicinanza anche a coloro che sono in prima linea e che si trovano, in questi giorni,  ad affrontare situazioni complesse che rischiano di compromettere la propria salute per tutelare quella degli altri.  I Segretari generali dei Sindacati dei Pensionati di Cgil Cisl e Uil Marche sottolineano l’importanza di attenersi alle misure emanate dal Governo e dalla Regione Marche,  in questo momento, necessarie  per arginare, per quanto possibile, l’espandersi del contagio ed evitare così di mettere a rischio non solo la propria salute ma anche quella della collettività.  Forte  preoccupazione, anche, per le ricadute sull’economia marchigiana e le conseguenze che ne subiranno i lavoratori e i pensionati.  Va, inoltre,  posta la giusta attenzione  e controllo   alle truffe, che in questi giorni di emergenza si stanno verificando nei confronti degli anziani: dai tentativi di introdursi in casa con la scusa di controlli, alla vendita a prezzi assurdi di mascherine e disinfettanti di dubbia efficacia.   I Sindacati dei Pensionati di Cgil Cisl e Uil  Marche nel confermare la disponibilità ad essere punto di riferimento,  su tutto il territorio regionale,    a cui ci si può rivolgere per qualsiasi tipo di aiuto rilanciano la necessità di agire responsabilmente e con buon senso, al fine di evitare eccessivi allarmismi e procurare panico. I Segretari generali regionali (Elio Cerri, Mario Canale, Marina Marozzi)
Continua a leggere
06/03/2020 CGIL CISL UIL Marche: Riaprire subito gli sportelli dell’INPS nelle Marche al pari di tutti gli altri uffici pubblici
 Le Segreterie regionali di CGIL CISL UIL Marche, ritengono che nella difficile situazione che tutto il Paese sta attraversando per il Coronavirus, sia necessario il massimo senso di responsabilità da parte di tutti a partire dalle Amministrazioni pubbliche. Per questo si ritiene particolarmente grave e irresponsabile la scelta del Direttore dell’INPS regionale di sospendere nelle Marche tutte le attività di sportello e consulenza, nonché le visite dei Centri Medico Legali.  Se da un lato è indispensabile adottare tutte le misure e cautele a garanzia della salute e sicurezza, sia degli operatori degli enti che degli stessi utenti, ciò non può e non deve  avvenire senza garantire prestazioni e servizi pubblici e quindi i diritti dei cittadini. « Chiediamo pertanto che l’INPS regionale riapra subito gli sportelli e garantisca l’attività, al pari di tutti gli altri uffici pubblici e nel rispetto delle disposizioni emanate dal Ministero della Funzione Pubblica e delle direttive dell’INPS nazionale che, fatta eccezioni per le “zone rosse”, stabiliscono chiaramente che “le strutture territoriali devono assicurare il normale svolgimento delle attività istituzionali, contemperando l’interesse della salute pubblica con quello della continuità dell’azione amministrativa” (INPS.HERMES n.976/2020). -  concludono  le  Segreterie regionali di CGIL CISL UIL Marche - Cogliamo l’occasione per sottolineare che tutte le nostre sedi sindacali sono aperte anche se, per evitare il più possibile code o assembramenti in luoghi chiusi, le attività di tutela individuale verranno garantite principalmente con modalità di lavoro su appuntamento, privilegiando le pratiche non differibili, nel rispetto delle disposizioni igienico-sanitarie in vigore.»
Continua a leggere
06/03/2020 #8marzo2020 CGIL CISL UIL Marche: dedicato a Laura, Sara e le altre. Vogliamo un mondo con gli stessi numeri
I numeri sulle diseguaglianze di genere, a partire dal divario salariale in Italia e in Europa sono ancora insopportabili. Secondo l’Eurostat, la differenza di retribuzione tra uomini e donne nell’UE è del 16%. Nel caso delle pensioni, le cifre aumentano fino al 37%.  In Italia, l’accesso al mondo del lavoro per le donne è del 53%, di 15 punti sotto la media europea. Solo la Grecia fa peggio di noi, con il suo 49%. Una vera e propria emergenza, basata su discriminazioni ingiustificate, che avrebbe potuto essere contenuta da misure concrete. Almeno per ora, però, la questione sulla parità di salario dovrà aspettare. Anche nelle Marche le diseguaglianze di genere sono ancora troppo pesanti: nei livelli di inquadramento, nei percorsi di avanzamento di carriera e soprattutto nelle retribuzioni. Le lavoratrici marchigiane, oltre ad avere retribuzioni piuttosto inferiori alla media nazionale (1.983 euro lordi annui in meno), percepiscono in media 7.111 euro  lordi annui meno degli uomini. Le retribuzioni medie lorde annue dei lavoratori ammontano a 22.235 euro, a fronte dei 15.219 euro delle lavoratrici: quest’ultime, dunque percepiscono il 31,6% in meno dei loro colleghi maschi. Naturalmente queste differenze sono condizionate anche dal maggior utilizzo per le lavoratrici del part time, spesso involontario e sempre più dilagante, piuttosto che dei contratti a termine, cosi come una maggior presenza di donne nei lavori e settori più poveri. Ma l’incidenza di contratti precari o a tempo parziale giustifica solo in parte il divario retributivo tra uomini e donne. Peraltro, salari più bassi significa basse pensioni, quando già oggi le pensionate marchigiane percepiscono una pensione media lorda mensile di 683 euro, ben al di sotto di quella percepita degli uomini, una differenza che per le pensionate ex lavoratrici dipendenti arriva a  −  628 euro mensili. «Questo significa che c’è ancora tanta strada da fare per vedere un mondo in cui il  lavoro di donne e uomini possa essere misurato con gli stessi numeri ma soprattutto un mondo in cui il lavoro, il valore, le competenze, l’impegno e i risultati raggiunti dalle donne possa avere il giusto riconoscimento» . dichiarano Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, Segretarie regionali di CGIL, CISL, UIL.   «E allora, questa Giornata internazionale della donna, che a causa della diffusione del Coronavirus non potrà caratterizzarsi con eventi e iniziative, vogliamo dedicarla a Sara Caucci e Laura Di Sante, le giovani ricercatrici del centro di virologia dell’ospedale regionale di Torrette di Ancona che sono riuscite a isolare il virus. Giovani studiose, con elevate competenze e professionalità, ma che come tante altre lavoratrici  si misurano con la precarietà del lavoro e senza garanzie di un futuro certo. A Sara, Laura, a tutte le lavoratrici, a tutte noi, buon 8 marzo! ».
Continua a leggere
05/03/2020 Coronavirus, il Prefetto di Ancona dà ragione ai sindacati: formazione del personale da sospendere
«Gli incontri di formazione per tutto il personale della scuola sono contrari all’ordinanza regionale che prevede, tra le misure di contenimento legate all’emergenza sanitaria Covid-19, anche la sospensione dei “percorsi di istruzione e formazione professionale». E' la risposta del Prefetto di Ancona  alle sollecitazioni delle segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals  Confsal che avevano sollevato la questione nei giorni scorsi dopo che l’Ufficio scolastico regionale non aveva recepito le istanze dei lavoratori, rifiutando ogni confronto. Dirigenti scolastici, docenti e personale Ata sono stati costretti a frequentare corsi di formazione nonostante fosse già in vigore l’ordinanza regionale e  avanzata la richiesta formale dei sindacati.  Ad  oggi  è stato, in ogni caso,   rinviato   solo l'incontro di formazione previsto per  il 6 marzo  mentre altri ancora sono in calendario.  Preoccupazioni del tutto giustificate visto che i corsi non si sono fermati nemmeno di fronte a casi di contagio conclamati come avvenuto lo scorso 2 marzo al Liceo Marconi di Pesaro, dove pochi giorni prima era stato riscontrato  un caso di contagio tra  gli studenti. «Avevamo anche proposto che la formazione fosse svolta a distanza – spiegano Leonilde Gargamelli (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal) – ma siamo rimaste senza risposta. Speriamo che ora, dopo l’intervento chiarificatore del Prefetto, si arrivi a formulare linee guida condivise con le segreterie regionali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal per agevolare il compito delle scuole e dei dirigenti scolastici ed evitare disagi organizzativi e gestionali, tenendo ben presente l’obiettivo di prevenzione dell’emergenza sanitaria in atto».     
Continua a leggere
04/03/2020 Covid-19, dall'Ufficio scolastico regionale risposte inadeguate e disagi per il personale
Le Segreterie Regionali di FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal, consapevoli dell’emergenza sanitaria COVID-19 che coinvolge il Paese, sono impegnate a dare supporto a tutto il personale scolastico di ogni ordine e grado, anche allo scopo di favorire il ritorno alla normale frequenza degli studenti nelle classi.  Proprio per questo non possiamo tacere i diversi casi, ripetutamente segnalati già da lunedì, di estemporanee convocazioni di collegi docenti, di riunioni di staff, incontri di formazione in presenza, collegiali e collettivi in genere, in quanto non rispondono alle norme generali di attenzione e di prevenzione contenute nel D.P.C.M. dell’1 marzo 2020 “Misure urgenti di contenimento del contagio e di informazione e prevenzione” e nell’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale delle Marche n. 3 del 3 marzo 2020  né contribuiscono a una corretta prevenzione della diffusione del contagio.   «In questa situazione di emergenza - dichiarano  le Segretarie Generali di categoria Leonilde Gargamelli (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal) - in cui stiamo sperimentando quotidianamente eventi imprevisti e imprevedibili, sottolineiamo come tutto il personale scolastico, ognuno per quanto di sua competenza, sia impegnato a  garantire costantemente l’organizzazione e l’ordinario funzionamento generale e amministrativo della scuola e ad assicurare occasioni e possibilità di apprendimento e di studio ai propri alunni, anche con strumentazioni non sempre adeguate rispetto alle necessità».  FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal speravano che l’Ufficio scolastico Regionale diramasse Indicazioni e/o Linee guida per agevolare il compito delle scuole e dei Dirigenti Scolastici onde evitare disagi organizzativi e gestionali e contribuire a realizzare, come previsto dalle ordinanze citate, una compiuta azione di prevenzione e di contenimento. Ciò non è avvenuto e per questo si è stati costretti ad inviare una segnalazione ai Prefetti e al Gores della Regione Marche. In un momento come questo pensiamo sia necessario che l’ Amministrazione e le parti sociali dialoghino e trovino soluzioni condivise per salvaguardare la funzionalità del sistema senza mettere in pericolo la salute dei cittadini e dei lavoratori. Malgrado la nostra disponibilità, in questa regione ciò non è avvenuto. L’Ufficio Scolastico Regionale, nella persona del Direttore Generale, non ha ritenuto opportuno coinvolgere in alcun modo, né tanto meno convocare, le organizzazioni sindacali che dall’inizio della stato di emergenza si sono trovate a dover inviare continue segnalazioni e richieste di chiarimento in merito all’operato dell’Amministrazione.  Le risposte, se ci sono state, sono state tardive, burocratiche e chiuse ad ogni istanza dei lavoratori della scuola, rappresentati dalle organizzazioni sindacali. Pensiamo che per affrontare questa brutta situazione, che sta destabilizzando il nostro paese in termini sanitari, economici e sociali, servano coesione e condivisione. Il nostro agire e le nostre azioni sono e saranno guidate dal senso di responsabilità verso le comunità nelle quali operiamo. Speriamo prevalga il buon senso.
Continua a leggere
04/03/2020 Coronavirus: la Cisl Fp chiede misure urgenti di prevenzione per operatori, professionisti e dipendenti della sanità regionale. Urge un tavolo di confronto in Regione
In questi giorni vi è massima preoccupazione tra il personale dipendente delle strutture sanitarie della Regione per il propagarsi del Coronavirus. Il numero dei casi registrato negli ultimi giorni nelle Marche sta arrivando a livello di guardia ma, nonostante ciò, circa 18.000 operatori e professionisti lavorano in modo eroico a fianco di chi sta male, non solo per il Coronavirus. Pensare che tutte le altre patologie si siano fermate perché è arrivato il Covid-19 è solo un'illusione. Il carico di lavoro assistenziale, quindi, si è raddoppiato, mentre le forze in campo, già ridotte prima dell'infezione, sono diminuite anche a causa della quarantena. Tutti gli operatori e professionisti della sanità chiedono con forza alla Regione e alla Protezione Civile di essere messi in condizione di lavorare in piena sicurezza. Non bastano decine e decine di documenti e fogli di carta, prodotti in questi giorni, per evitare che i primi ad essere infettati fossero proprio gli operatori sanitari. Come primo sindacato nel comparto sanità, la Cisl Fp chiede atti concreti ed urgenti finalizzati alla prevenzione, unitamente alla consegna dei dispositivi di sicurezza individuale, ad oggi forniti con estrema parsimonia, a tutti gli operatori. Nessuno intende tirarsi indietro in un momento così difficile ma rivendichiamo a nome di infermieri, OSS, tecnici e medici il diritto di lavorare in sicurezza, con direttive chiare, certe e soprattutto coordinate. Dobbiamo evidenziare come troppo lentamente e con estrema difficoltà si stiano reperendo i DPI idonei, previsti dall'ultima circolare ministeriale. Dove sono stati consegnati, è avvenuto in numero non adeguato alle necessità. Sembra che sia in arrivo una fornitura di mascherine PPFF2 e PPFF3 dalla Finlandia, ma fino ad oggi quelle disponibili sono risultate insufficienti. Non possono e non devono esserci ulteriori ritardi. Servono urgentemente delle vere e proprie zone filtro nei Pronto Soccorso di tutti gli ospedali delle Marche, non solo in quelli delle zone con casi acclarati. I casi sospetti ed i pazienti con sintomatologia dubbia non devono accedere nelle strutture sanitarie: devono essere “triagiati” in zone esterne da personale dotato di tutti i dispositivi utili alla protezione individuale, lontani da altri utenti in sosta. Inconcepibile, a distanza di due settimane dall'esplosione del virus in Italia, che decine di medici, infermieri ed OSS delle Marche o, peggio, familiari e utenti ignari ma trovatisi nel posto sbagliato, debbano essere messi in quarantena perché venuti a contatto con pazienti colpiti dal virus diagnosticato dopo ore di contatto con i presenti. Ciò perché malati infettati sono entrati ed hanno sostato nei Pronto Soccorso o addirittura in OBI. Vanno presidiate anche le diagnostiche e le sale d'attesa con percorsi dedicati per chi arriva con quesiti diagnostici del medico di base di patologie bronco-polmonari. Vanno preservati anche i dipendenti amministrativi che sono a contatto continuo con l'utenza. I vari Servizi di Prevenzione e Protezione presenti in ogni Azienda, insieme agli RLS, devono immediatamente verificare se i front office siano dotati di sistemi di separazione tra dipendente ed utente. Dove questo non c'è, i responsabili devono immediatamente adoperarsi presso le Direzioni perché provvedano. Nelle strutture sanitarie delle Aree Vaste marchigiane maggiormente colpite, va subito rimpinguato l'organico. Sono anni che come Cisl Fp denunciamo la carenza di personale assistenziale. Questa emergenza  ha messo a nudo la verità, sia in merito agli infermieri, OSS, Medici che mancano cronicamente negli organici, che alla cattiva riorganizzazione dei posti letto messa in atto nelle Marche.  Non è il momento delle polemiche. ma va reperito urgentemente nuovo personale assistenziale. Superata l'emergenza, andranno fatti ragionamenti non solo sul piano economico e organizzativo ma anche sull'efficienza di un sistema che deve essere messo in condizioni di fronteggiare anche situazioni emergenziali senza andare in tilt. La Regione Marche non ha ancora previsto risorse aggiuntive e straordinarie per il riconoscimento del lavoro svolto con sacrificio ed elevatissimo rischio dai professionisti della sanità marchigiana. Le spese che le varie Aziende ed Aree Vaste stanno effettuando per il Coronavirus come andranno pagate? Chi pagherà le tante attivazioni di turni aggiuntivi e reperibilità straordinarie? È impensabile che la grande disponibilità dimostrata dagli operatori sanitari che, seppur molto preoccupati, continuano indefessi a svolgere il proprio lavoro nonostante la grave carenza di mezzi, personale e specifiche disposizioni per la prevenzione da contagio, abbia come conseguenza il depauperamento dei fondi contrattuali, in alcuni casi già ampiamente splafonati. È bene tenere conto, ad esempio,  che l'AOU di Ancona nel 2019, anche senza Coronavirus,  ha superato i limiti del fondo del disagio per circa 790.000 euro. Servono finanziamenti aggiuntivi extracontrattuali con i quali pagare istituti eventualmente messi in atto o che saranno attivati in futuro per fronteggiare l'emergenza. Per chiarire tutti questi aspetti e tanti altri a tutela di operatori e lavoratori, la Cisl Fp sta da giorni chiedendo al Servizio Salute della Regione un tavolo di confronto sindacale urgente che ad oggi non è stato organizzato. Intanto però continuano a giungere notizie allarmanti dalla Medicina d'Urgenza di Torrette e dall'Ospedale Marche Nord ove i casi presenti e quelli scoperti nelle ultime ore stanno generando un allarme crescente tra gli operatori, costretti a rimanere in servizio anche se venuti a contatto con casi di pazienti contagiati. Rimaniamo comunque in attesa dell'incontro in Regione che, allo stato delle cose, è diventato improcrastinabile.
Continua a leggere
03/03/2020 Coronavirus: Cgil Cisl Uil di Pesaro - Urbino chiedono misure a sostegno del lavoro e dell'assistenza sanitaria
Le Segreterie di CGIL CISL UIL della provincia di Pesaro e Urbino esprimono la loro vicinanza e grande apprezzamento per il lavoro e la grande abnegazione che in queste settimane i lavoratori delle strutture sanitarie pubbliche della nostra provincia e della regione stanno garantendo, per tentare di contenere la diffusione del virus del cosiddetto “nuovo coronavirus”, e per l’assistenza prestata a tutti i cittadini bisognosi di assistenza sanitaria. È evidente a tutti, l’importanza e le centralità del servizio sanitario pubblico e di quanto questo debba essere sostenuto e adeguatamente finanziato sia in termini di risorse economiche, che di risorse umane. Dopo l’emanazione del Dpcm del 1 marzo, la provincia di Pesaro e Urbino è stata considerata tra quei territori, particolarmente esposti alla diffusione del coronavirus, pertanto ritenendo che una decisione così importante non possa essere stata presa se non in considerazione di evidenze scientifiche di tutela sanitaria, come CGIL CISL e UIL vogliamo evidenziare comunque, una particolare preoccupazione rispetto all’impatto sul sistema produttivo, che questa situazione ha ingenerato e ingenererà, a partire da quelle aziende e da quei settori che hanno già subito un forte calo di attività, e sui servizi pubblici e privati. La nostra preoccupazione si concentra soprattutto per gli effetti diretti e indiretti sul lavoro e sulla vita quotidiana dei lavoratori e delle loro famiglie, sulla necessità di avere al più presto a disposizione idonei strumenti a sostegno dei redditi, utili a fronteggiare questa situazione emergenziale. Come Organizzazioni sindacali provinciali riteniamo importante che la Regione Marche abbia attivato il tavolo con le parti sociali per evitare che l’emergenza sanitaria si trasformi in emergenza economica. Per questo è urgentissimo che nei prossimi decreti annunciati dal Governo, si definiscano strumenti utili a rispondere ai bisogni di sostegno al reddito dei lavoratori e delle lavoratrici  di quelle imprese che già oggi si misurano con le pesanti difficoltà in conseguenza alla diffusione del virus. Vanno inoltre pensate ed inserite delle misure specifiche per sostenere l’intero tessuto produttivo anche della nostra provincia, anche qui nell’ottica prioritaria di tutelare i redditi dei lavoratori e delle loro famiglie. Inoltre chiediamo di procedere con misure straordinarie volte all’assunzione di personale medico e sanitario, permettendo alle regioni con territori ricompresi nelle zone gialle, di poter sforare i limiti per le assunzioni, condizione necessaria a permettere le assunzioni a partire dalle graduatorie in essere. Corriere Adriatico - Pesaro del 04/03/2020
Continua a leggere
03/03/2020 “Storia delle sigaraie della Manifattura tabacchi di Chiaravalle”: una mostra e un evento pubblico per raccontare il lavoro femminile
Il filo rosso della memoria collettiva lega le iniziative promosse da Anteas Marche attraverso il progetto “Storia delle donne e sigaraie della Manifattura tabacchi di Chiaravalle”, sviluppato in sinergia con CISL Marche ed FNP e con una rete di partner sul territorio. L’Archivio di Stato di Ancona ha riportato alla luce l’archivio storico della Manifattura Tabacchi di Chiaravalle, una fonte documentaria finora poco consultata e valorizzata. I documenti conservati in questo archivio hanno contribuito ad arricchire e validare le memorie raccolte da Maria Grazia Camilletti attraverso le testimonianze delle sigaraie. Le loro voci e quelle delle loro figlie e nipoti evidenziano quel filo teso che ha unito la vita di donne diverse ma con un destino comune di lavoro. Un lavoro che ha lasciato un segno importante anche sulle generazioni successive e sul territorio in un periodo di cambiamento economico e sociale per le Marche, dal primo dopoguerra agli anni Ottanta del Novecento. Il progetto si è articolato in diverse attività che culmineranno nell’inaugurazione della mostra storico-documentaria “Le sigaraie della Manifattura tabacchi di Chiaravalle” curata dall’Archivio di Stato di Ancona, che si terrà sabato 7 marzo alle ore 11.00  presso il chiostro dell’Abbazia di  Santa Maria in Castagnola a Chiaravalle, e in un evento pubblico che si svolgerà giovedì 19 marzo alle ore 9.00 presso il Teatro comunale di Chiaravalle. In questa occasione saranno presentati il libro a cura di Maria Grazia Camilletti “Avevo un posto andato in fumo. Le sigaraie di Chiaravalle raccontano: storie di vita e di lavoro (1940-1980)” e i lavori realizzati dagli studenti di alcuni istituti scolastici di Chiaravalle, Jesi e Falconara i quali hanno partecipato a percorsi formativi incentrati sulla storia della Manifattura.  Il progetto è il frutto di un lungo percorso che ha coinvolto il volontariato, la CISL che celebra, anche con quest’iniziativa, il 70° anniversario della sua nascita, l’Archivio di Stato di Ancona, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che ha fornito foto storiche della Manifattura Tabacchi, la Regione Marche con il contributo e il patrocinio, il Comune di Chiaravalle con la concessione del patrocinio, la Parrocchia di Santa Maria in Castagnola che ospiterà la mostra, ad ingresso gratuito e aperta al pubblico dal 7 marzo fino al 22 marzo dal venerdì alla domenica al mattino dalle ore 10,00 alle ore 13,00   e il pomeriggio dalle ore 15,00 alle ore 18,00.
Continua a leggere