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25/02/2010 MANULI: INCONTRO AL MINISTERO
Ieri 24 Febbraio 2010, si è tenuto un incontro presso il Ministero delle Attività Produttive tra la società Manuli Rubber, le Segreterie Nazionali, Territoriali e le RSU di CGIL CISL UIL, con la presenza delle Istituzioni locali a tutti i livelli, per la costituzione del "Gruppo di Lavoro", come previsto nell'Accordo siglato dalle parti il 24/11/09, che ha lo scopo di promuovere la piena occupazione delle eccedenze attraverso azioni che portino ricollocazione effettiva di tutti i lavoratori. Nel pomeriggio dello stesso giorno, presso il Ministero del Lavoro, si è tenuto un incontro tra l'Azienda Manuli e le OO.SS. Nazionali e Territoriali e le RSU di CGIL CISL e UIL, dove l'Azienda dichiarava che nel piano del riassetto dei reparti attualmente in crisi, ha individuato la necessità di introdurre nuove figure professionali, sulla base di percorsi formativi di lavoratori dotati di specifiche conoscenze e capacità professionali. A fronte di tale esigenza e nell'ottica di recuperare occupazione all'interno dell'Azienda, si sono individuate sei unità lavorative attualmente in cigs per cessazione di attività da reintrodurre in Azienda, oltre alla necessità di impiegare ulteriori 18 unità al reparto oil-marine per un periodo di sei mesi, per soddisfare una imprevista commessa di lavoro. Le OO.SS. considerano questo un fatto positivo e auspicano in un ottica di recupero più ampio possibile di posti di lavoro che continui questo trend positivo.
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25/02/2010 Costituito "Gruppo di lavoro" per la Manuli
Ieri 24 febbraio 2010, si è tenuto un incontro presso il l Ministero delle Attività Produttive tra la società Manuli Rubber, le Segreterie Nazionali, Territoriali e le RSU di CGll, CISL, UIL, con la presenza delle Istituzioni locali a tutti i livelli, per  la costituzione del "Gruppo di lavoro,"  come previsto nell'accordo siglato dalle parti il 24.11.09, che ha lo scopo di promuovere la piena occupazione delle eccedenze attraverso azioni che portino ricollocazione effettiva di tutti  i lavoratori. Nel pomeriggio dello stesso giorno, presso il Ministero del Lavoro, si è tenuto un incontro tra l'azienda Manuli e le OO.SS Nazionali e Territoriali e le  RSU di CGIL,CISL E UIL, dove l'azienda dichiarava che nel piano del riassetto dei reparti attualmene in crisi, ha individuato la necessità di introdurre nuove figure professionali sulla base di percorsi formativi di lavoratori dotati di specifiche conoscenze e capacità professonali. A fronte di tale esigenza  e nell'ottica di recuperare  occupazione all'interno dell'azienda, si sono individuate sei unità lavorative attualmente in cigs per cessazione di attività da reintrodurre in azienda, oltre alla necessità di impiegare ulteriori 18 unità al reparto oil-marine per un periodo di sei mesi, per soddisfare una imprevista commessa di lavoro. Le OO.SS. considerano questo un fatto positivo e auspicano in un ottica di recupero più ampio possibile di posti lavoro che continui questo trend positivo.Ancona, 25 febbraio 2010                                                                                                   Le Segreterie Territoriali                                                                                            Filcea-Cgil  Femca-Cisl  Uilcem-Uil
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25/02/2010 Contributo "una tantum" per gli studenti universitari, figli di lavoratori disoccupati
E’ stato emanato il bando per la concessione del contributo ‘una tantum’ riservato a studenti iscritti all’università che sono figli di lavoratori disoccupati. Si tratta della misura anticrisi, proposta dall’Assessorato all’Istruzione e diritto allo studio, a favore dei figli dei lavoratori in stato di disoccupazione, in mobilità (certificata dai Centri per l'Impiego) o cassa integrazione straordinaria da almeno tre mesi.Le risorse disponibili ammontano complessivamente ad un milione di euro. Il contributo pro capite ai soggetti beneficiari sarà pari a 400 euro.Possono presentare domanda gli studenti universitari residenti nelle Marche, fiscalmente a carico dei genitori e iscritti all’anno accademico 2009/2010 a Corsi di laurea di primo livello, corsi di laurea di secondo livello, corsi di laurea a ciclo unico/magistrale (inclusi i corsi di laurea del vecchio ordinamento attivati prima del DM 509/99) presso Università e AFAM delle Marche o di altre Regioni. Sono esclusi i corsi di terzo livello.Le domande saranno finanziate sulla base della graduatoria determinata dai valori ISEE (riferiti alle dichiarazioni dei redditi 2009, periodo di imposta 2008 e con limite massimo ISEE di 30.000 euro).La domanda di contributo deve essere presentata con invio telematico e cartaceo, seguendo le istruzioni disponibili all’indirizzo internet pubblicato nella sezione bandi del sito  http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it.La compilazione sarà attiva a partire dal primo marzo 2010 e fino al 25 marzo 2010.Le domande in forma cartacea vanno trasmesse per raccomandata AR entro il 25/3/2010 compreso, a: Regione Marche, P.F. Istruzione, Diritto allo studio e rendicontazioni, via Tiziano, 44, 60125, Ancona.Ancona, 24 febbraio 2010
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25/02/2010 Nuovo incontro a Roma per l'A. Merloni
Il Ministero dello Sviluppo economico ha convocato per venerdi' 26 febbraio a Roma le Regioni interessate, i sindacati e i commissari della Antonio Merloni. Verranno presentati lo schema di Accordo di programma e il programma complessivo riferito all'azienda in amministrazione straordinaria. Lo ha reso noto il governatore delle Marche Gian Mario Spacca, che parteciperà  all'incontro con i colleghi delle Regioni Umbria ed Emilia Romagna. La riunione è stata fissata per le ore 14.Ancona, 24 febbraio 2010
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25/02/2010 Giornata di mobilitazione - Fisco equo, Lavoro dignitoso, Integrazione solidale
“ Noi siamo quelli che viviamo del lavoro. Né di rendite, né di promesse, né di esclusioni: fisco equo, lavoro dignitoso,integrazione solidale”. Sono queste le “Parole chiave” che accompagneranno la manifestazione indetta dalla Cisl Marche, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale,  prevista per  Sabato 27 Febbraio,  alle ore 9.30  presso il Cinema Italia ad Ancona.  La manifestazione vuole dare voce alla fatica del vivere quotidiano in tempo di crisi, con una crescente “fragilità” occupazionale, una pressione fiscale che colpisce prevalentemente i lavoratori dipendenti e i pensionati, una complessa integrazione, frenata da paure e insicurezze che rallentano il decollo di una cultura dell’accoglienza e della solidarietà. Condotta con la collaborazione dei giornalisti Vincenzo Varagona e Maurizio Socci, l’iniziativa presenterà le proposte della Cisl  in tema di riforma fiscale, cultura dell’integrazione e salvaguardia e sviluppo dell’occupazione, partendo dalle testimonianze in sala e in video di lavoratori di alcune importanti aziende marchigiane colpite dalla crisi, di giovani immigrati, di precari della scuola, di pensionati. “ Diciamo cose chiare e sensate: mettere il lavoro al centro come tutti dicono di voler fare, vuol dire proteggerlo, sostenerlo, promuovere un nuovo sviluppo che crei nuova occupazione anche per i giovani, ribadisce Stefano Mastrovincenzo, Segretario della Cisl Marche- ma significa anche diminuire il carico fiscale per chi le tasse le paga interamente e ora è più colpito dalla crisi, significa tassare di più le rendite e combattere evasione e corruzione in modo drastico. Mettere il lavoro e la coesione sociale al centro vuol dire comprendere che, ci piaccia o no, siamo già in una società multietnica e che una società sicura è quella che riconosce diritti validi per tutti e su tale base sa costruire un comune sentire rispetto ai doveri “Ancona 24 Febbraio 2010                                                     Ufficio Stampa Cisl Marche
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24/02/2010 Trenitalia: per Cgil Cisl Uil Marche nessuna tregua
Ancona - 23 febbraio 2010 - Prendiamo atto positivamente della decisione di Trenitalia di ripristinare alcune corse e fermate nelle stazioni marchigiane – esordiscono così Maurizio Di Cosmo, Mario Canale e Graziano Fioretti Segretari Cgil-Cisl-Uil Marche – e    riconosciamo all’assessore Marcolini l’impegno profuso nella “vertenza” con FF.SS.. Tuttavia – prosegue Di Cosmo - la realtà resta quella di una immeritata ed ingiustificata penalizzazione complessiva dell’utenza marchigiana e di una non appropriata qualità e quantità del servizio ferroviario offerto nelle Marche. Rimangono immutate -  continua Canale - le nostre critiche alle scelte dell’azienda che continua a non dare risposte alla nostra denuncia di una continua spoliazione di risorse umane, tecnologiche e logistiche che sta determinando la sostanziale emarginazione e discriminazione delle Marche. Mentre la domanda di trasporto – incalza Fioretti - è in continuo aumento le scelte dell’azienda  si riducono a tagli e soppressioni di servizi, biglietterie, treni e fermate, chiusura di centri di gestione, come la Direzione Compartimentale Movimento, Cargo, Divisione Passeggeri, abbandono delle stazioni che versano in condizioni pietose. Le Marche, come altre regioni del medio Adriatico, sono fuori dalla allocazione degli investimenti del Gruppo; la prospettiva è quella di divenire un territorio di passaggio senza alcun servizio; la peggiore delle ipotesi, è che la stessa direttrice adriatica possa essere definitivamente abbandonata con l’avvio dell’AV Bari – Napoli. Per questi motivi,  CGIL, CISL, UIL, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti delle Marche  ritengono utile sostenere ancora la petizione per richiedere il ripristino dei treni e delle fermate antecedenti il nuovo orario del 13 dicembre 2009. Chiedono anche l’apertura immediata di un confronto con FF.SS. e Governo sulle strategie complessive del gruppo in coerenza con le esigenze di servizio dei cittadini e di sviluppo della nostra regione.
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22/02/2010 Emergenza lavoro: la crisi dell'Antonio Merloni
Fabriano, 19 febbraio 2010 - Gli operai dell'Antonio Merloni hanno bloccato il traffico in entrata e uscita da Fabriano per protestare contro il ritardo nella firma dell'Accordo di programma che dovrebbe avviare il salvataggio dell'azienda di elettrodomestici. Gli operai, circa 500, hanno distribuito volantini agli automobilisti e ai camionisti in coda. È stata bloccata la superstrada Roma-Ancona in entrambi i sensi di marcia. Non abbiamo ancora la convocazione al ministero dello Sviluppo economico, che ci era stata indicata per il 28 febbraio, data in cui ci sarebbe dovuta essere la firma dell'accordo di programma - spiegano i sindacati. La politica deve prestare fede agli impegni assunti. È fondamentale andare avanti con la Legge Marzano e quindi con l'amministrazione straordinaria garantendo la cassa integrazione straordinaria ai lavoratori per 4 anni. Ma la speranza non abbandona i lavoratori dell'Antonio Merloni, il gruppo dell'elettrodomestico (lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi) in crisi e in amministrazione straordinaria da oltre una anno. Entro il prossimo 28 febbraio dovrebbe essere sottoscritto un accordo di programma per ridare ossigeno ai diversi stabilimenti del gruppo distribuiti lungo l'Appennino centrale: dalle Marche, all'Umbria fino all'Emilia Romagna. In sospeso ci sono le sorti di circa diecimila persone, con le rispettive famiglie, tra diretti ed indotto. A preoccupare i lavoratori è l'avvicinarsi del termine della legge Marzano (il prossimo maggio) e il timore è quello di ritrovarsi anche senza cassa integrazione. Un pressing serrato quello sindacale sulla realizzazione dell'accordo di programma perché rappresenta la miglior strada percorribile, va ricordato, inoltre, che a maggio scadranno i termini del commissariamento. Trovare soluzioni rapide e concrete diventa, dunque, urgente come il sindacato ha più volte ribadito, ricordiamo, tra l'altro, la straordinaria manifestazione nazionale svolta in una innevata Fabriano (An) lo scorso 17 dicembre. A sollecitare il Governo ad agire presto e bene anche Raffaele Bonanni il quale ricorda che "Merloni è una crisi industriale tra le più forti nel Paese occultata inspiegabilmente, forse perchè è una battaglia responsabile e composta. Ma ora speriamo che si possa uscire da questo sconcertante silenzio su questa vertenza che riguarda 10 mila lavoratori e che merita la necessaria attenzione delle istituzioni". Per il segretario generale della Cisl "serve uno sforzo responsabile di tutti. Governo, Regioni, enti locali, per salvare le attività industriali e dare un futuro di certezze ai lavoratori". "L'obiettivo dell'accordo di programma - ha detto il ministro Claudio Scajola - è quello di favorire il riutilizzo industriale degli immobili e degli impianti del gruppo presenti in Italia; di promuovere nuovi insediamenti produttivi nei territori interessati dalle attività dello stesso gruppo". Una vigilanza continua quella del sindacato che non intende lasciare spazio ad ulteriori rinvii. "Governo, Regioni e sindacato si sono impegnati a completare, entro il 28 febbraio, la fase di istruttoria e a sottoscrivere l'accordo di programma per le aziende del gruppo Merloni - dichiara Luigi Sbarra, segretario confederale Cisl". Di passi in avanti parla anche il sindacato dei metalmeccanici cislini che pone l'accento sull'importanza di avere certezze anche rispetto alle risorse da stanziare per realizzare questo accordo.  "L'accordo di programma è strumento indispensabile per dare delle opportunità al territorio e ai lavoratori attraverso nuove iniziative industriali - sottolinea Anna Trovò, segretario nazionale Fim. Non è peraltro ancora chiaro l'insieme della dotazione finanziaria che Governo e Regioni metteranno a disposizione. Eventuali manifestazioni di interesse verso il perimetro produttivo della Antonio Merloni sono importanti, quantunque ad oggi non vi siano offerte concrete; ciò tuttavia non rende meno importante il sostegno che l'accordo di programma può dare al rilancio economico del territorio". Siamo di fronte ad un avanzamento, ma c'è ancora strada da percorrere. Questo il giudizio di Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche. "Avremmo preferito di aver già siglato il documento, ma è stata, comunque, stabilita una data limite per la firma dell'accordo di programma, il 28 febbraio; non sarà possibile, quindi, un ulteriore rinvio. E' stato ribadito anche l'impegno delle parti istituzionali ad evitare soluzioni traumatiche per i lavoratori e per il territorio, e quindi, a dare seguito all'amministrazione straordinaria e alla copertura degli ammortizzatori sociali". Per Mastrovincenzo è poi importante "mantenere aperta la porta ad ulteriori manifestazioni di interesse che dovessero emergere per l'acquisizione di parti o dell'intero perimetro industriale dell'Antonio Merloni". Silvia Boschetti
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22/02/2010 Manifestazione regionale 27 febbraio 2010
Le proposte della Cisl delle Marche  corrispondono alla specificità della situazione regionale a fronte di una preoccupante crisi economica e sociale. Sui problemi del lavoro la strategia della Cisl dà particolare rilievo alla applicazione degli accordi sottoscritti con il governo regionale nel giugno 2008 e a fine anno 2009 riguardo gli ammortizzatori sociali, la difesa dell’occupazione, la contrattazione e misure di sostegno al sistema produttivo. Uno specifico ordine di problemi investe la integrazione degli immigrati,presenza necessaria  in alcune realtà produttive e nei servizi sociali. La  Cisl intende incentivare una cultura dell’accoglienza, della solidarietà, dei diritti e dei doveri. La Cisl è fortemente impegnata sul fronte della difesa dei redditi dei lavoratori e pensionati mediante interventi sul sistema fiscale, mediante l’aumento delle detrazioni, il ritocco delle aliquote, il controllo delle tariffe. Il recupero di risorse con la lotta all’evasione e la tassazione delle rendite finanziarie consente sgravi fiscali per investimenti produttivi e ricerca.Nella manifestazione regionale del 27 febbraio, in Ancona, la Cisl delle Marche presenta una organica strategia per la situazione locale sugli obiettivi della giornata nazionale di mobilitazione indetta dalla Confederazione. Anche nelle Marche la crisi morde con i suoi effetti sull’occupazione in quasi tutti i settori e in alcune aree in modo particolare. La difesa dei redditi dei lavoratori e pensionati è peraltro strategica per quel  rilancio dei consumi indispensabile  al sistema delle piccole aziende, spina dorsale del sistema produttivo marchigiano . Cresce l’area della povertà con l’aggiunta di molti immigrati, la prima frontiera della disoccupazione. La manifestazione della Cisl marchigiana si incentra su tre ordini di problemi: lavoro dignitoso, integrazione solidale, fisco equo. Lavoro dignitoso La Cisl pone al centro del proprio impegno la gestione degli accordi stipulati con il governo regionale, che segnano un passaggio importante nei rapporti Regione-sindacati. La Cisl ,che ha tenacemente perseguito tali intese, ritiene necessario vigilare onde evitare che gli obiettivi non subiscano interpretazioni al ribasso. Riguardano le politiche attive per il lavoro e i servizi per l’impiego, strumenti necessari per dare risposte alle persone in cerca di occupazione, a partire dai giovani. C’è poi tutto il capitolo della contrattazione per una efficace partecipazione dei lavoratori nei processi di ristrutturazione delle aziende. La lotta al lavoro nero e irregolare con meccanismi incentivanti o di repressione. La consapevolezza della complessità della crisi richiede anche a livello regionale, oltre a quello nazionale, misure di politica industriale con particolare attenzione alla ricerca e innovazione. Fisco equo La erosione del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni ha raggiunto limiti insopportabili per le condizioni di vita degli interessati oltre ad  un danno per il sistema economico del paese. Urge quindi una strategia di recupero mediante la riduzione delle tasse sui redditi medio- bassi da lavoro e pensione. La Cisl gli strumenti dell’aumento delle detrazioni e il ritocco delle aliquote. Resta ancora insoluta la vecchia rivendicazione dell’equiparazione della no-tax area per i pensionati a quella dei lavoratori dipendenti a 8000 euro. Sono altresì necessarie incentivazioni per prodotti e servizi più sostenibili come pure sgravi fiscali sugli investimenti produttivi e la ricerca. Integrazione solidale La Cisl,considerata la complessità del fenomeno dell’immigrazione, è fortemente impegnata per una politica di integrazione basata su una cultura dell’accoglienza e  della solidarietà che parta dal rispetto dei diritti e dalla consapevolezza dei doveri. Passaggi necessari riguardano una revisione delle misure sui respingimenti e sulle ronde , come va rafforzata la lotta alla criminalità; è pure necessario porre freni allo sfruttamento e al lavoro irregolare. In tale logica si colloca la modifica della normativa sulla cittadinanza con il riconoscimento dello “jus soli”. In sintesi, con la manifestazione regionale del 27 febbraio la Cisl delle Marche , oltre a sostenere la vertenza nazionale, indica alcuni obiettivi per l’azione del sindacato a livello locale.
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19/02/2010 Migliaia di lavoratori da mesi senza un euro
Macerata - La Cisl  denuncia gravi ritardi nell’erogazione della Cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga. Centinaia di lavoratori in tutta la Provincia stanno aspettando da mesi che vengano loro corrisposti i relativi trattamenti, dovuti in base ad un accordo siglato il 30 marzo 2009 tra Regione Marche, Organizzazioni sindacali e Associazioni rappresentative delle imprese. La Cigs in deroga «La Cigs in deroga – spiega il Segretario Generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti – è un ammortizzatore sociale dal valore strategico, che consente ad un numero importante di lavoratori, altrimenti esclusi per legge dal beneficio, di ricevere un sostegno al reddito e di non essere licenziati». I ritardi della Regione Marche I destinatari della CIGS in deroga sono prevalentemente gli addetti delle aziende artigiane. «Dal primo settembre 2009 – sottolinea David Ballini, responsabile del settore Artigianato della Cisl di Macerata - la competenza ad autorizzare la concessione dei trattamenti è stata trasferita dalla Direzione Regionale del Lavoro - articolazione territoriale del Ministero del Lavoro - direttamente alla Regione Marche. Da allora l’istruttoria delle pratiche ha subito un notevole rallentamento. Basti pensare che su circa 3.500 domande presentate, oggi ne risultano analizzate meno di 1.000. Il problema ha origine a nostro avviso nel numero esiguo di personale messo a disposizione dalla Regione Marche per seguire il procedimento di autorizzazione delle domande». Da settembre senza un euro In ogni caso la conseguenza è che tantissimi lavoratori sono rimasti per mesi senza un euro. «Solo per fare un esempio – conclude Ballini - i dipendenti della “Grazia Pelletterie” di Tolentino a febbraio 2010 devono ancora ricevere i trattamenti di settembre 2009». A rischio la coesione sociale «La situazione è gravissima – rimarca Ferracuti – e lo dimostrano i tantissimi lavoratori che incontriamo ogni giorno nelle assemblee sui luoghi di lavoro e nelle nostre sedi. Gente che senza poter percepire i soldi dovuti è impossibilitata a far fronte ai più elementari bisogni personali e familiari. E’ una situazione che non solo lede la dignità dei lavoratori, ma che mette a rischio la tenuta sociale della nostra comunità locale». Le richieste della Cisl Per questo i due sindacalisti chiedono alla Regione Marche e all’INPS di farsi urgentemente carico di questa situazione, raccordandosi tra loro e trovando le più efficaci modalità per liquidare gli arretrati, anche per evitare che la burocrazia, di fatto, crei drammi ai lavoratori e alle loro famiglie. Matteo Moretti
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19/02/2010 Lavori in corso
http://www.youtube.com/watch?v=-GCWRlxkw5Ahttp://www.youtube.com/watch?v=ndJpEn_IJFs
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18/02/2010 «Accordo non rispettato»
«L'accordo prevedeva un impegno affinchè nel passaggio fossero mantenuti tutti i posti di lavoro - riferisce Selena Soleggiati della Fisascat Cisl-. Per questo chiederemo a tutti i gruppi che hanno ceduto i propri dipendenti alla Bpo di garantire la stabilità del lavoro mantenendo lo status quo, qualora ciò si rivelasse impossibile, aiutandoci a ricollocare il personale». Hanno un'età media tra i 45 e i 50 anni, con uno stato di servizio che sovente supera i 20 anni i 46 dipendenti della sede anconetana della Bpo Accenture che sono in procinto di perdere il lavoro. In un momento di crisi come questa sono difficilmente ricollocabili e la situazione è assolutamente insostenibile soprattutto per quelle famiglie monoreddito. Con la loro messa in mobilità si è contravvenuto al patto stabilito in occasione della firma del contratto di terziarizzazione nel 2003. L'altro tavolo su cui si gioca la vertenza è certamente quello della verifica in Regione di tutte le possibilità esplorabili, compreso l'appoggio istituzionale che può arrivare da via Tiziano. «D'altra parte - continua la Soleggiati - proprio l'assessore regionale al Lavoro Badiali tempo fa aveva convenuto che proprio nel terziario potessero riconvertirsi tutti quei lavoratori usciti dal settore manifatturiero a causa della crisi. E se si vuole ottenere questo è necessario imporre che tali attività rimangano e crescano nelle Marche».
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16/02/2010 Tagli alle ferrovie: sottoscrivi la petizione
Da anni le Marche subiscono scelte del Gruppo Ferrovie dello Stato caratterizzate da una continua spoliazione di risorse umane, tecnologiche e logistiche,  che  sta portando  ad una emarginazione e discriminazione del territorio, dei cittadini e degli utenti marchigiani.Mentre la domanda di trasporto è continuo aumento le scelte dell’azienda  si riducono a tagli e soppressioni di servizi, biglietterie, treni e fermate, chiusura di centri di gestione, come la Direzione Compartimentale Movimento, Cargo, Divisione Passeggeri, abbandono delle stazioni che versano in condizioni pietose.Le Marche, come altre regioni del medio Adriatico, sono fuori dalla allocazione degli investimenti del Gruppo; la prospettiva è quella di divenire un territorio di passaggio senza alcun servizio; la peggiore delle ipotesi, è che la stessa direttrice adriatica possa essere definitivamente emarginata con l’avvio dell’AV Bari – Napoli.Il trasporto locale-regionale è garantito da un contratto di servizio che la  regione Marche stipula con la Direzione Trasporto Regionale di Trenitalia Spa; il servizio, oneroso per i contribuenti marchigiani, dovrebbe contribuire a determinare un sistema di TPL efficiente e sostenibile, obiettivo, appunto, della nuovo Piano regionale.Il trasporto a media e lunga percorrenza è oggetto di contratto tra  Governo e Gruppo FS, a cui anche i cittadini marchigiani contribuiscono e, invece di annullarsi, dovrebbe  integrarsi con il TPL, perseguendo gli stessi obiettivi di efficienza. Con i tagli e le dismissioni le FF.SS  ledono il diritto alla mobilità dei cittadini, squalificano il servizio per i pendolari lavoratori-studenti, riducono l’occupazione e la qualità del lavoro, vanificano gli sforzi della comunità per migliorare l’attrattività della regione.Questo atteggiamento non è più tollerabile!Il Sindacato, le Associazioni e i cittadini delle Marche chiedono al Gruppo FF.SS. il ripristino delle fermate antecedenti al 13 dicembre u.s. e l’apertura immediata di un tavolo di trattativa tra Regione, FF.SS. e Governo per ridefinire la presenza e le strategie complessive del Gruppo in coerenza con le esigenze di sviluppo della nostra regione.Clicca sul link seguente per scaricare il modulo della petizione http://www.scribd.com/full/26928845?access_key=key-2k6vvr23s3gapxwl70q1
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16/02/2010 Un mondo nella città
Un mondo nella città Accoglienza Legalità Sicurezza Integrazione E’ il titolo della Tavola rotonda promossa dalla Cisl di Ancona nell’ambito delle celebrazioni per il Sessantesimo: hanno partecipato Il Sindaco della città di Ancona, Fiorello Gramillano, il questore, dott Giorgio jacobone, l’Arcivescovo della diocesi di Ancona – Osimo, Mons. Edoardo Menichelli. All’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Anolf, hanno partecipato le comunità di immigrati, i rappresentanti delle Associazioni di volontariato, rappresentanti delle istituzioni locali e delle forze dell’ordine. Il totale degli immigrati residenti nel Comune di Ancona al gennaio del 2008 è di 8.245 unità che rappresenta l’8,1% sul totale dei residenti. Il totale delle famiglie con almeno uno straniero è di 4.393. Il quadro relativo alle provenienze indica una presenza eterogenea di etnie : 111 i Paesi del mondo rappresentati in città; le principali cittadinanza in termini di residenza vedono al primo posto l’Albania, seguita da Romania, Bangladesh, Tunisia e Perù. Per quanto riguarda la struttura demografica per età, si riscontra che il 50% è compreso nella fascia di età che va dai 18 ai 39 anni, mentre i restanti sono distribuiti in modo piuttosto uniforme nella fascia di età 0-18 e 40-59; quindi una situazione opposta rispetto alla popolazione italiana della città: più minori che anziani tra gli stranieri, ipiù anziani che minori tra gli italiani. Rispetto al genere , si riscontra una maggioranza maschile nelle provenienze del continente nord africano ed indiano, mentre una maggiore presenza femminile dai Paesi dell’Est Europa, in particolare Romania, Ucraina e Polonia. I dati indicati evidenziano che il territorio è a forte insediamento familiare: aumentano le seconde generazioni , gli alunni figli di immigrati nelle scuole, gli immigrati che affittano o comprano casa per un progetto di vita stabile:  la famiglia e la scuola sono gli ambienti fondamentali per l’inclusione sociale e per realizzare quell’integrazione senza la quale non può esservi vera sicurezza. Proprio riguardo il tema delle seconde generazioni la CISL ha sottolineato l’importanza di supportare l’aggiornamento della Legge 91 del ’92 prevedendo l’estensione in base allo jus soli della cittadinanza a tutti i minori nati in Italia o arrivati in tenera età. Proprio per questo la UST di Ancona ha aperto la tavola rotonda con la testimonianza di Simona Syeda Jenia, ora diciottenne, arrivata in Italia dal Bangladesh a 1 anno, non ancora cittadina italiana per la legge.   L’immigrazione da problema può e deve diventare una risorsa culturale per i ragazzi italiani e la diversità promuove la crescita e la cittadinanza attiva: la didattica innovativa realizzata dalle scuole, i progetti messi in campo nel territorio, anche con l’apporto della Cisl e dell’Anolf, promuovono la conoscenza, il dialogo, la costruzione di una identità armonizzando le diversità in un orizzonte comune di valori che mette al centro la persona. In quest’ottica importante è il contributo che possono dare le donne. Aumenta la presenza nel territorio delle donne immigrate: donne che lavorano ( spesso come collaboratrici domestiche e badanti svolgono un lavoro di cura prezioso) accanto a donne “invisibili” socialmente, relegate nei confini domestici dalle culture di appartenenza, donne scarsamente integrate che non conoscono la lingua del paese in cui vivono, condannate a un autismo che vanifica ogni tentativo di comprensione della realtà: la lingua è il primo fattore di reale integrazione, il primo elemento per realizzare la cittadinanza, per sentirsi “parte di”; per questo le istituzioni locali, Comune e circoscrizione, con associazioni di volontariato e con l’Anolf realizzano progetti finalizzati all’integrazione linguistica e culturale. Famiglia Scuola Casa: il presidente dell’Anolf di Ancona, Neli Isaj, ha invitato il Comune a sostenere una reale politica di integrazione favorendo il ricongiungimento familiare,  che noi consideriamo sociale e non solo tecnico. L’immigrato regolare con una casa, una famiglia, un lavoro si sente parte attiva della comunità, come ha rilevato il Questore la nostra realtà mostra segni positivi di convivenza e di riconoscimento reciproco, ma va tenuta alta l’attenzione sulla legalità. La mancata integrazione, come la clandestinità, è un fattore di rischio che alimenta la criminalità: l’immigrato solo, irregolare diventa facilmente vittima di sfruttamento lavorativo e addirittura di vere e proprie bande criminali. Vanno supportate tutte le azioni sul territorio che possano prevenire e contrastare l’illegalità in una sinergia positiva che vede insieme istituzioni, forze di polizia, Sindacati e Associazioni e le stesse Comunità di migranti che possono essere un ponte importante tra culture e che invece a volte rischiano di chiudersi in recinti difensivi. Il lavoro è un terreno da presidiare con attenzione, soprattutto in questa fase di crisi. Molti immigrati lavorano in nero o con alti fattori di rischio o con mansioni dequalificate rispetto alle competenze acquisite e ai titoli di studio, lavori che spesso generano frustrazioni e alimentano solitudini; d’ altra parte aumentano le imprese di immigrati e tra i lavoratori immigrati molti, più di metà, sono iscritti ai Sindacati; con la nostra attività politico sindacale nei luoghi di lavoro, con il nostro sistema integrato di Servizi Inas Caaf Anolf svolgiamo quotidianamente un ruolo importante sulla via dell’integrazione. Crediamo fermamente che sia un compito storico, per questo la Cisl di Ancona, che risiede e svolge il suo lavoro in una circoscrizione ad alta percentuale di presenza di immigrati, ha voluto iniziare le celebrazioni del Sessantesimo con questa iniziativa: deve essere possibile costruire un comune riconoscimento dei valori umani, un “punto comune di ragione” che ci permette di realizzare quella società inclusiva, solidale e giusta che è dalla sua fondazione l’obiettivo del “Sindacato nuovo” Cristiana Ilari (Segretario provinciale Cisl Ancona) 16/02/2010
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16/02/2010 Sadam: firmato l'Accordo
Ancona – 15 febbraio – Firmato l’accordo per la riconversione produttiva dell’ex zuccherificio Sadam di Jesi che sancisce la nascita del primo polo agroenergetico delle Marche. L’intesa tra Azienda, Sindacati, Rsu e Comune è stato sottoscritto anche dalla Regione Marche e dalla Provincia di Ancona. Soddisfatte le parti – soprattutto per il mantenimento dei livelli occupazionali concordati (143 lavoratori) suddivisi tra i diversi rami aziendali, sia al momento attuale sia in prospettiva con il possibile recupero di ulteriori maestranze per cui sono previsti corsi di formazione e riqualificazione finanziati con fondi europei. Si sottolinea, inoltre, il livello di sicurezza ambientale garantito dalle parti e oggetto di lunghe trattative.
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11/02/2010 Case di riposo: «la Carima si confronti»
Macerata - La Fondazione Carima  ha recentemente espresso sulla stampa locale l’intenzione di finanziare la realizzazione di una struttura residenziale per anziani, disabili e soggetti fragili. Pur apprezzando il lodevole intento del Presidente della Fondazione Gazzani, accompagnato del resto dallo stanziamento di risorse importanti, le Segreterie della Cisl confederale e dei Pensionati di Macerata sollevano qualche dubbio sul metodo di questa operazione, e ritengono doveroso proporre alcune riflessioni. “Dal 2003 ad oggi – spiega Dino Ottaviani, Segretario generale dei pensionati Cisl di Macerata - sul sociale non si improvvisa più nulla. Gli interventi e i servizi vengono programmati attraverso i Piani triennali di Ambito territoriale sociale, la cui “terza edizione” sta andando in scena proprio in questi mesi. A loro volta i Piani sono preceduti da un’intensa fase di consultazione e concertazione, volta ad approfondire i bisogni e le priorità specifiche di ogni territorio. Questo processo, spesso faticoso, è però necessario per mettere in rete istituzioni, terzo settore e associazioni rappresentative, in modo da evitare interventi estemporanei, poco organici e quindi poco efficienti”. Concorda il Segretario Generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti, secondo il quale “non possiamo non apprezzare con sincerità l’impegno della Fondazione a tutela dei soggetti più deboli della nostra società, che da anni tentiamo di rappresentare e tutelare ad ogni livello. Ma la candidatura del Presidente Gazzani a soggetto “fattore di coesione” è veramente impegnativa e richiede azioni immediate e conseguenti, specie sul fronte del confronto e del dialogo con tutti quei soggetti che da anni lavorano sul territorio. Siamo proprio certi di avere bisogno di una nuova, grande struttura residenziale? Sicuramente è necessario mettere in rete quelle che già esistono, spingendo i nostri Sindaci, spesso troppo attaccati ai loro campanili, a dar vita a forme di gestione unitaria ad esempio con appalti unici. Se vogliamo sostenere i soggetti più fragili e le loro famiglie riteniamo più utile oggi puntare con decisione sui servizi domiciliari, sui centri diurni e su interventi personalizzati di stimolo e di mantenimento delle capacità residue dell’anziano e del disabile”. L’appello che la Cisl e la Fnp di Macerata rivolgono alla Fondazione Carima è quello di manifestare da subito una disponibilità al confronto con tutti quei soggetti che proprio in questi giorni stanno lavorando alla stesura dei Piani di Ambito, a cominciare con i Coordinatori degli Ambiti sociali, che istituzionalmente svolgono il compito di riunire e coordinare risorse, sforzi ed energie. Matteo Moretti 9 febbraio 2010
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08/02/2010 Il riscatto dalla povertà nelle note di Edoardo Bennato
Si chiama "E’ lei", il singolo del ritorno di Edoardo Bennato che, da sei anni lontano dalle scene discografiche,  torna con un nuovo e toccante pezzo. Il tema che Bennato ha scelto per il suo nuovo singolo, trasmesso nelle radio a partire dal 22 gennaio, è il riscatto dalla povertà  e una sensibilità nuova verso i temi della solidarietà e della speranza nella pace.  “Lei che parte da zero, lei che passa di qua / in un mondo confuso dalla sua cività / tra chi invoca i diritti su una terra promessa / e chi giura vendetta contro chi gliel’ha tolta / c’è un vagito lontano, forse il peggio è passato / e un futuro diverso forse è già cominciato…”. Clicca sul link sottostante per ascoltare il brano: http://www.youtube.com/watch?v=6D7l69w-s5Y
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08/02/2010 Merloni: Accordo di programma entro il 28 febbraio
“Avremmo preferito siglare oggi il documento, ma è stata comunque stabilita una data limite per la firma dell’Accordo di programma, il 28 febbraio; non sarà possibile quindi un ulteriore rinvio e dovranno essere esplicitate anche le risorse che Governo e Regioni stanzieranno per l’intesa, che punta a favorire la reindustrializzazione del territorio e la creazione di nuova occupazione, non escludendo la prosecuzione parziale dell’attività produttiva della Merloni.     E’ stato ribadito anche l’impegno delle parti istituzionali ad evitare soluzioni traumatiche per i lavoratori e per il territorio, e quindi a dare seguito all’amministrazione straordinaria e alla copertura degli ammortizzatori sociali.    Al contempo va mantenuta aperta la porta ad ulteriori manifestazioni di interesse che dovessero emergere per l’acquisizione di parti o dell’intero perimetro industriale dell’Antonio Merloni.  Da sottolineare con profondo apprezzamento la grande partecipazione e il senso di responsabilità dei lavoratori che hanno raggiunto Roma in più di un migliaio, per chiedere una prospettiva di lavoro e un futuro meno incerto”.
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08/02/2010 Rapporti bancari: modifica delle condizioni contrattuali
Con cadenza generalmente trimestrale riceviamo l’estratto conto del conto corrente insieme al documento di sintesi, che riassume le condizioni applicate al rapporto. Questi documenti vanno sempre letti molto attentamente, non soltanto come controllo, ma soprattutto perché potrebbero contenere una PROPOSTA DI MODIFICA UNILATERALE DEL CONTRATTO. La normativa che regola i rapporti bancari,  prevede infatti che  la banca può modificare in maniera unilaterale le condizioni contrattuali in senso SFAVOREVOLE al cliente, rispettando però tre condizioni:  - comunicarlo  in FORMA SCRITTA, - CON UN PREAVVISO MINIMO DI 30 GIORNI, - indicando chiaramente la formula: PROPOSTA DI MODIFICA UNILATERALE DEL CONTRATTO. Tali modifiche vengono di regola comunicate insieme all’estratto conto, quindi invitiamo i consumatori a prestare particolare attenzione, poiché vale il principio del silenzio assenso, ossia le modifiche si intendono approvate in mancanza di contestazione. Se il cliente non accetta le nuove condizioni, ha il diritto di: - recedere dal contratto entro 60 GIORNI dal ricevimento della comunicazione, senza spese e con il diritto, al momento della liquidazione del rapporto  all’applicazione delle condizioni precedentemente in vigore. (Fac-simile reclamo già predisposto disponibile all’Adiconsum e  dal delegato CISL). Ricordiamo inoltre che le variazioni contrattuali applicate senza rispettare quanto previsto dalla legge sono INEFFICACI, se sfavorevoli per il cliente. E’ quindi sempre necessario verificare che la modifica (ad es. nuove spese o aumento di quelle già esistenti), non sia stata già applicata prima che sia stata comunicata al cliente. Se questo avviene, si  può inviare immediatamente una contestazione all’Ufficio Reclami della Banca richiedendo il rimborso di quanto illegittimamente prelevato. Infine ricordiamo che è sempre possibile tentare di contrattare con la propria banca le condizioni ad esempio del conto corrente, soprattutto spese, tassi di interesse, giorni di valuta.    Riferimenti Tel. 071-505234 (pomeriggio) - Fax: 071-505207 800663822  dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 13
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08/02/2010 Mutui: Adiconsum e le banche marchigiane a favore delle famiglie
Ancona 8 febbraio 2010 - Adiconsum Marche sta monitorando costantemente le adesioni dei singoli Istituti Bancari, aggiornate quotidianamente dall’Associazione Bancaria Italiana. Salutiamo finalmente con soddisfazione la partecipazione all’iniziativa delle principali banche del nostro territorio, che in alcuni casi sono andate oltre le previsioni dell’Accordo, apportando  modifiche migliorative alle condizioni proposte alla clientela. Mancano tuttavia all’appello le banche di credito cooperativo (ad oggi solo Ostra Vetere, Pergola e Pesaro),  Istituti tradizionalmente radicati nel nostro territorio e presenti con i propri sportelli in oltre 200 Comuni Marchigiani. Esempi positivi:  Banca Popolare di Ancona (Gruppo Ubi Banca), che ha esteso l’applicabilità della sospensiva anche ai mutui a tasso variabile, rata fissa e durata variabile, o Banca delle Marche, che non impone limiti all’importo del mutuo inizialmente erogato, né al reddito imponibile dell’intestatario; condizioni per ottenere la sospensione inoltre sono “difficoltà economiche tali da non consentire il pagamento dell’intera rata”, estendendo pertanto l’ambito delle condizioni soggettive, anche se su “valutazione ed insindacabile giudizio” della Banca. Tra le ultime entrate annoveriamo la Banca della Provincia di Macerata e la Cassa di Risparmio di Fano, (Gruppo Credito Valtellinese). Modifiche in senso migliorativo vengono anche dal Gruppo Intesa San Paolo, di cui fanno parte la Banca dell’Adriatico,  la Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e Banca Fideuram. Da recepire infine in senso positivo l’assenso della maggioranza dei grandi Gruppi nazionali, con particolare riferimento all’ iniziativa della BNL che estende la possibilità di sospensiva anche ai prestiti personali. Un invito quindi ai possibili cittadini interessati a rivolgersi presso la propria banca e a segnalarci eventuali problematiche. La modulistica è a disposizione presso gli Istituti Bancari e le sedi Adiconsum.
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08/02/2010 Bonanni al fianco dei lavoratori dell'A. Merloni in corteo a Roma
Roma 8 febbraio - Un migliaio di lavoratori dell'Antonio Merloni, sta protestando questa mattina  a Roma, per chiedere una soluzione immediata alla crisi dell'azienda, in occasione dell'incontro in programma al Ministero dello Sviluppo economico di oggi. In testa al corteo, il leader della Cisl, Raffale Bonanni,  ha dichiarato che quella della A. Merloni  "è una crisi industriale tra le più forti del paese, occultata inspiegabilmente, forse perchè è una battaglia responsabile e composta. Ma ora speriamo che si possa uscire da questo sconcertante silenzio su questa vicenda che riguarda 10mila lavoratori che merita la necessaria attenzione delle istituzioni". Bonanni chiede a Scajola "la firma dell'accordo di programma, senza altre perdite di tempo, firma che può aiutare la reindustrializzazione nei territori umbri e marchigiani. Serve uno sforzo responsabile di tutti. Governo, Regioni, enti locali per salvare le attività  industriali e dare un futuro di certezze ai lavoratori". Ecco perchè "l'incontro di oggi deve produrre una forte accelerazione nella direzione della sottoscrizione dell'accordo di programma, strumento necessario per favorire opportunità  ed interessi concreti ad investitori locali ed esterni con l'obiettivo di salvare tutti i posti di lavoro". Si ricorda che  l' Antonio Merloni è in amministrazione straordinaria da oltre un anno e 3.200 lavoratori (5-6.000 quelli dell'indotto) temono che con la scadenza della legge 'Marzano', a maggio, venga meno anche la cassa integrazione.
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05/02/2010 Rivedere i servizi offerti ai cittadini o aumentare i costi?
Sono queste giornate e settimane febbrili per tutte le Amministrazioni comunali alle prese con il difficile compito di far quadrare i bilanci. A complicare le cose contribuiscono più fattori non ultimo il contradditorio modo con cui l’attuale Governo, paladino di un più spiccato federalismo fiscale, nei fatti ha associato alla riduzione dei trasferimenti agli enti locali, il blocco della loro autonomia impositiva e ritardato alcuni processi di qualificazione della spesa. Il dilemma spesso con cui ci si trova a fare i conti è: -       si rivedono i servizi offerti ai cittadini o si aumentano i costi a carico di questi? Il Comune di Sant’Angelo in Lizzola ha scelto, da quanto apparso sulla stampa locale in questi giorni, la seconda soluzione. In questi tempi di crisi la scelta ci sembra oltremodo discutibile non solo perché fatta senza alcun confronto con le parti sociali ma soprattutto puntando ad un aumento che pare concepito come uguale per tutti, senza tener in alcun conto la situazione economica in cui versano le famiglie. Da tempo le organizzazioni sindacali invitano anche il Comune in questione oltre che a salvaguardare la spesa sociale a ricorrere all’utilizzo dell’ISEE per determinare le quote di compartecipazione alla spesa degli utenti, in forma più equa, cioè collegandola alle reali disponibilità di reddito e di patrimonio delle famiglie. Incrementi dell’ordine annunciato sono sostenibili per alcuni nuclei e assolutamente intollerabili per altri. Anche questi sono aspetti collegati alla crisi che un Comune come quello di Sant’Angelo in Lizzola non può ignorare. Per questo ci aspettiamo la rivisitazione delle scelte annunciate e interventi più equilibrati soprattutto in materia di politiche sociali ed educative.  
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05/02/2010 Economia verde impatto economico e occupazionale
L'ultimo Dossier Adapt, (numero 2 del 1° febbraio 2010) è dedicato al tema della relazione fra la cosiddetta “economia verde” ed il sistema economico nel suo complesso, con una particolare attenzione all’impatto sul mercato del lavoro. Clicca sul link sottostante per visualizzare il Dossier in formato pdf. http://www.adapt.it/acm-on-line/Home/Pubblicazioni/docCatDossierAdapt.1458.1.15.2.1.html
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05/02/2010 Vigili del Fuoco in stato di agitazione: “distaccamento di Macerata Feltria a rischio”
Vigili del Fuoco sul piede di guerra a seguito del mancato accordo sulle risorse da destinare al nuovo Distaccamento di Macerata Feltria, anche, a seguito della secessione della Valmarecchia, rischia di non vedere assegnati uomini e mezzi. “Lasciare all’abbandono una zona così densa di popolazione e così lontana dai principali nuclei di gestione delle emergenza è una scelta a dir poco azzardata e che mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini -. E’ quanto sostengono le segreterie provinciali e regionali di Cgil, Cisl e Uil all’indomani del vertice con le Direzioni regionali di Marche ed Emilia Romagna -. Nella zona di Macerata Feltria e, dell’Alto Montefeltro in genere, servirebbero almeno 16 unità permanenti e 12 discontinue e invece, attualmente, sono state destinate zero unità. E’ una scelta vergognosa sotto il profilo tecnico-organizzativo  in quanto il distaccamento di Macerata Feltria sarebbe stato indispensabile a prescindere dalla circostanza della secessione. A maggior ragione, alla luce del recente provvedimento, l’emergenza si fa più acuta e trascurare un simile bisogno di sicurezza di quei territori rischia di creare, quanto prima, pesanti ricadute”. Per tali motivi le segreterie sindacali, dopo la fumata nera dell’ultimo incontro, hanno già chiesto l’apertura di un tavolo di conciliazione a livello nazionale. I vigili del fuoco, quindi, promettono battaglia, mantengono lo stato di agitazione, faranno sentire la propria voce direttamente al ministro. La situazione appare critica anche in Romagna: non sono state infatti accettate nessuna delle richieste in merito alle  esigenze di carattere tecnico amministrativo, che si amplificheranno notevolmente con il passaggio di Novafeltria dalle Marche all’Emilia Romagna. In particolare, per quanto riguarda il nuovo personale amministrativo e tecnico, servirebbero, rispettivamente, almeno 4 e 7 unità.
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05/02/2010 Lavori in corso
Il video del nostro notiziario webhttp://www.youtube.com/watch?v=ndtvsPUTWgc
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03/02/2010 Ecco le retribuzioni aggiornate al 2010 per tutti i settori
Clicca sul link sottostante per vedere le retribuzioni aggiornate al 2010 per tutti i settori: http://www.scribd.com/full/26322946?access_key=key-1uec6fatesm02b31f48m
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03/02/2010 Comunanza, la Indesit investirà 20 milioni di euro in tre anni
La INDESIT COMPANY investirà 20 milioni di euro in tre anni, a partire dal 2011, nel suo stabilimento produttivo di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno. Lo ha annunciato lo stesso gruppo in un incontro che si è svolto presso la sede locale di Confindustria. Grande soddisfazione per la decisione è stata espressa dal sindaco di Comunanza, Domenico Annibali, e dalla sua amministrazione, il progetto della Indesit prevede per Comunanza la realizzazione di una nuova piattaforma per la produzione di lavatrici di nuovo modello, che saranno avanzate dal punto di vista del risparmio energetico, dell'eco compatibilità e anche della funzionalità complessiva.
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03/02/2010 Crisi senza fine: disoccupazione raddoppiata
I recenti fatti di cronaca ci costringono a fare i conti con una realtà fino a pochi anni fa inimmaginabile nel nostro contesto sociale. Non è la prima volta che situazioni di grave disagio economico e sociale si traducono in gesti estremi e tragici. Del resto quando non si riesce più a sostenere la propria famiglia non è difficile entrare in una condizione di estrema fragilità psicologica. E’ preoccupato Marco Ferracuti, Segretario Generale della Cisl di Macerata, secondo il quale “nel 2009 sono state registrate 9.600 domande di disoccupazione ordinaria, con un incremento dell’86% sul 2008 e del 213% sul 2007. Con l’eccezione di 1.050 lavoratori che hanno avuto accesso all’indennità di mobilità, le domande provengono da persone licenziate a causa della chiusura di piccole aziende per lo più artigiane, o da lavoratori con contratti atipici o a tempo determinato comunque non rinnovati. Persone che hanno lavorato almeno 52 settimane nei precedenti due anni - requisito necessario per accedere all’indennità di disoccupazione - e che sebbene precari potevano ragionevolmente confidare su un posto di lavoro “quasi” stabile. Senza contare le 3.425 richieste di indennità a requisiti ridotti. In altre parole siamo alle prese con un vero e proprio esercito di invisibili sui quali è caduta la mannaia della disoccupazione e che a breve, di regola 8 mesi, si troveranno senza alcun sostegno. Un numero impressionante che si somma ai quasi tremila posti di lavoro cancellati dalla crisi nel 2009 e ai circa ventimila lavoratori coinvolti nella cassa integrazione”. “Mi sembra chiaro – prosegue Ferracuti - che non stiamo uscendo dalla crisi: solo nel mese di gennaio del nuovo anno registriamo 356 licenziamenti - + 36% su gennaio 2009 -. E’ una situazione grave che richiede interventi rapidi e decisi. Bene ha fatto la Provincia di Macerata ad introdurre gli incentivi per le imprese che assumono a tempo indeterminato, ma è necessario un impegno anche per sostenere i lavoratori in difficoltà e le loro famiglie. Al Prefetto chiediamo di intensificare il controllo del territorio per garantire legalità e far emergere le tante realtà di lavoro sommerso. Dai nostri Sindaci ci aspettiamo infine uno sforzo per tenere il polso delle comunità locali, cercando di prevenire situazioni di disagio e di marginalità sociale per evitare che si ripetano tragedie come quella di Civitanova Marche. Senza interventi coordinati e tempestivi dubitiamo che Macerata possa conservare il quarto posto nella classifica delle Provincie con la migliore qualità della vita”. Le elezioni regionali possono rappresentare un’opportunità per riflettere sui problemi del nostro territorio. La Cisl di Macerata invita tutti i candidati maceratesi a non sprecarla rendendo la tornata elettorale una passerella inutile e fastidiosa. Al contrario – conclude il suo Segretario Generale - ci aspettiamo delle prese di posizione chiare e univoche sulle tante questioni rimaste aperte e sulle possibili soluzioni da adottare per uscire dalla crisi e tamponarne gli effetti. Matteo Moretti
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02/02/2010 La responsabilità sociale del consumatore
Si è svolta martedì 16 febbraio alle 9,00 nella sala del Consiglio provinciale di via Gramsci un'interessante  tavola rotonda, organizzata da UST CISL Pesaro-Urbino e da ADICONSUM Pesaro-Urbino sul tema "La responsabilità sociale del consumatore". Sono intervenuti Luigi Ceccarini, docente di sociologia politica all'Università di Urbino, l'assessore regionale Vittoriano Solazzi la responsabile regionale Adiconsum Silvana Santinelli e il segretario provinciale Cisl Sauro Rossi. Clicca sul link sottostante per scaricare il programma dell'iniziativa: http://www.scribd.com/full/26276369?access_key=key-ep09io2ctjx1whcpiu8
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