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02/02/2010 Fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia nel pubblico impiego
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì 20 gennaio il Decreto Ministeriale n. 206 del 18 dic. 2009, con il quale il Ministro della Funzione Pubblica   ha definito le nuove fasce di reperibilità per i Pubblici Dipendenti in caso di assenza per malattia. Il Decreto sarà in vigore dal 4 FEBBRAIO 2010 ( quindicesimo giorno successivo alla pubblic. G.U. come precisato sulla stessa G.U. di ieri). Vi ricordo che il Decreto allegato è stato emanato in applicazione a quanto previsto dall’articolo 69 del D.LGS 150 del 2009, che ha innovato il D.LGS 165 del 2001 con l’introduzione dell’articolo 55 septies. Abbiamo più volte ribadito la mancanza di opportunità nell’intervenire legislativamente su questa materia, alterando peraltro l’uniformità della normativa tra settore pubblico e settore privato. Purtroppo come già noto le NUOVE FASCE ORARIE  di REPERIBILITA’ SONO:   dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore 18,00 di ogni giorno compresi i giorni non lavorativi e festivi.   Il Decreto ha anche regolamentato le deroghe al rispetto di fasce di reperibilità, stabilendo che sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i Dipendenti per i quali l’assenza è riconducibile ad una delle seguenti circostanze: a-  PATOLOGIE SALVAVITA b- INFORTUNI SUL LAVORO c- MALATTIE PER LE QUALI E’ STATA RICONOSCIUTA LA CAUSA DI SERVIZIO d- STATI PATOLOGICI SOTTESI O CONNESSI ALLA SITUAZIONE DI INVALIDITA’ RICONOSCIUTA.   Sono altresì esclusi i Dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato. Clicca sul link sottostante per scaricare il decreto: http://www.scribd.com/full/26254992?access_key=key-116av6le40ncxh7w7nu8
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02/02/2010 Fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia nel pubblico impiego
E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì 20 gennaio il Decreto Ministeriale n. 206 del 18 dic. 2009, con il quale il Ministro della Funzione Pubblica   ha definito le nuove fasce di reperibilità per i Pubblici Dipendenti in caso di assenza per malattia. Il Decreto sarà in vigore dal 4 FEBBRAIO 2010 ( quindicesimo giorno successivo alla pubblic. G.U. come precisato sulla stessa G.U. di ieri). Vi ricordo che il Decreto allegato è stato emanato in applicazione a quanto previsto dall’articolo 69 del D.LGS 150 del 2009, che ha innovato il D.LGS 165 del 2001 con l’introduzione dell’articolo 55 septies. Abbiamo più volte ribadito la mancanza di opportunità nell’intervenire legislativamente su questa materia, alterando peraltro l’uniformità della normativa tra settore pubblico e settore privato. Purtroppo come già noto le NUOVE FASCE ORARIE  di REPERIBILITA' SONO:   dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore 18,00 di ogni giorno compresi i giorni non lavorativi e festivi.   Il Decreto ha anche regolamentato le deroghe al rispetto di fasce di reperibilità, stabilendo che sono esclusi dall'obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i Dipendenti per i quali l'assenza è riconducibile ad una delle seguenti circostanze: a-  PATOLOGIE SALVAVITA b- INFORTUNI SUL LAVORO c- MALATTIE PER LE QUALI E' STATA RICONOSCIUTA LA CAUSA DI SERVIZIO d- STATI PATOLOGICI SOTTESI O CONNESSI ALLA SITUAZIONE DI INVALIDITA' RICONOSCIUTA.   Sono altresì esclusi i Dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato. Clicca sul link sottostante per scaricare il decreto: http://www.scribd.com/full/26254992?access_key=key-116av6le40ncxh7w7nu8
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01/02/2010 Antonio Merloni
Nelle Marche. Resta alta l'attenzione del sindacato sulle sorti dell'Antonio Merloni, cuore del polo dell'elettrodomestico marchigiano. Una crisi che parte da lontano e coinvolge non solo i 3.200 operai del Gruppo, ma anche tutti quelli dell'indotto che sono circa 6 mila. Ieri una nuova mobilitazione indetta da Cgil Cisl Uil ha visto sfilare i lavoratori per le vie di Ancona in direzione della Prefettura dove si è svolto un incontro tra Prefetto Claudio Meoli, gli esponenti delle Rsu dell'azienda e i tre segretari generali di Ancona di Cgil Cisl e Uil, rispettivamente Marco Manzotti, Paolo Santini, Renzo Perticaroli. Un appuntamento fortemente cercato dal sindacato che, già nei giorni scorsi, aveva ribadito la necessità di trovare risposte urgenti per questa vertenza che vive un pericoloso impasse. I segretari generali hanno raccolto in una nota unitaria un nuovo appello per superare le tante difficoltà in cui si trova il Gruppo da oltre un anno in amministrazione straordinaria. "E' ancora lunga la strada da compiere per i lavoratori della Antonio Merloni - scrivono nella nota unitaria i segretari generali anconetani di Cgil Cisl Uil - e le tappe di questa via crucis occupazionale appaiono tanti piccoli segnali di speranza che dovranno però essere convertiti in risultati concreti". Al Prefetto i sindacati hanno illustrato i disagi che stanno vivendo i lavoratori dell'azienda. "In particolare - sottolinea Paolo Santini, segretario generale Cisl Ancona - gli stabilimenti di Fabriano sono fermi da novembre e per il mese di febbraio sono previste commesse per soli tre giorni di lavoro, con relativo ridimensionamento della cassa integrazione. Questa situazione, sommata agli oramai 16 mesi di cassa integrazione sta creando un clima di forte tensione ed esasperazione tra i lavoratori". Con una imponente manifestazione sindacale, lo scorso 17 dicembre, è stato dato carattere nazionale alla vertenza, ora occorre dare risposte ai lavoratori. Una prima risposta potrebbe essere quella di convocare presso il ministero delle Attività Produttive le istituzioni locali, i sindacati ed i Commissari straordinari dell'azienda per la firma del contratto di programma. "Ed è questo - è ribadito nella nota - che Cgil Cisl e Uil hanno chiesto con forza al Prefetto, ribadendo la necessità di un intervento dello stesso Ministro Scajola e, comunque, del ministero dell'Economia rispetto al quale la figura dello steso Prefetto potrebbe rappresentare un momento di mediazione decisiva". A questo proposito il segretario cislino Santini sottolinea, inoltre, che "già nella riunione dello scorso 5 novembre, sempre presso il ministero, era stato illustrato il documento e che c'era l'impegno di una successiva convocazione per la firma definitiva. La mancanza o il ritardo di quest'accordo di programma, inoltre possono mettere in serie difficoltà la gestione commissariale così come prevista attualmente dalla legge Marzano".
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31/01/2010 Chiarimenti da parte della Giunta regionale su CIG e mobilità in deroga per l’anno 2010
A seguito  di numerose segnalazioni e richieste di chiarimento da parte dei soggetti interessati la Giunta regionale fornisce alcune delucidazioni relative all'applicazione del punto 2.1. dell'intesa istituzionale del 14 gennaio 2010 che disciplina le modalità di concessione della CIG in deroga per l'anno 2010. La questione dell'indennità di disoccupazione e della CIG in deroga presenta una certa criticità interpretativa nelle norme che regolamentano le due situazioni.  Allo scopo si forniscono le seguenti indicazioni normative ed operative :  - l'art. 19 della legge n.2/2009 prevede la possibilità per le aziende di  sospendere, per un massimo di 90 giornate nell'anno solare, i propri lavoratori dipendenti per crisi aziendali, i quali percepiscono l'indennità di disoccupazione. Condizione necessaria affinché questo strumento di tutela possa essere utilizzato, è che l'ente bilaterale (nel caso della regione Marche, per le imprese artigiane, è l'EBAM) integri nella misura del 20% l'indennità di disoccupazione a carico INPS. In questo caso la sospensione lavorativa all'interno dell'azienda può essere esclusivamente a zero ore. -Il punto 2.1 dell'intesa del 14 gennaio 2010 prevede, alla stessa stregua dell’anno 2009, la possibilità per l'azienda, che sulla base delle proprie esigenze aziendali intende sospendere l’attività lavorativa con riduzione di orario giornaliero, di utilizzare la CIGS in deroga. In questo caso non opera la previsione dell'art. 19 comma 1 bis) laddove prevede che "la cassa integrazione guadagni straordinaria o di mobilità in deroga alla normativa vigente e' in ogni caso subordinato all'esaurimento dei periodi di tutela di cui alle stesse lettere da a) a c) del comma 1 secondo quanto precisato dal decreto di cui al comma 3 del presente articolo."  - i due istituti di sostegno al reddito non sono incompatibili in quanto l'azienda artigiana iscritta all'EBAM ha due strumenti a disposizione: 1) la sospensione a zero ore (90 giornate ex art.19 l.2/2009) con indennità di disoccupazione per il lavoratore sospeso erogata da INPS ed integrata da EBAM; 2) la CIG in deroga per un massimo di 1038 ore individuali da fruire nell'anno 2010.  Pertanto i due Ammortizzatori possono essere usufruiti nella stessa azienda anche nello stesso periodo ma per lavoratori diversi. Il lavoratore ha quindi a disposizione, nell'anno 2010, la possibilità di utilizzare sia le 90 giornate di indennità di disoccupazione, nel caso in cui venga sospeso a zero ore (con integrazione EBAM del 20% dell’indennità INPS), sia di utilizzare le 1038/max/ ore di CIG in deroga previste dall'intesa del 14 gennaio 2010. Risulta altresì chiaro che il lavoratore, nel caso in cui abbia usufruito di tutte le 90 giornate di sospensione, possa utilizzare le ore di CIG in deroga, per sospensione a zero ore, nella misura residua all’eventuale utilizzo per riduzione.  
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31/01/2010 Lo sguardo oltre la crisi
“La nostra provincia sta ancora attraversando, sul piano produttivo e sociale, una fase molto delicata - è quanto segnala il segretario provinciale Cisl Sauro Rossi che interviene sui temi più attuali legati alla recente crisi economica -. Anche i dati più recenti sull’occupazione ribadiscono l’elevata criticità del momento che è solo lievemente temperata da alcuni deboli segnali di ripresa, registrabili in alcune aree del territorio. E’ proprio partendo da questa consapevolezza che la Cisl di Pesaro e Urbino ritiene però necessario avviare un serrato confronto tra le parti sociali (sindacati, associazioni datoriali, terzo settore) e istituzioni a livello provinciale e regionale per coniugare la conferma di misure per gestire l’emergenza in cui si trovano famiglie e imprese con iniziative che puntino a ridare slancio alla nostra economia. Il quadro è ovviamente condizionato dalla limitatezza delle risorse che il Governo nazionale ha messo a disposizione anche nella recente Finanziaria e dal farraginoso e contraddittorio modo in cui viene attualmente tradotto il federalismo fiscale. E’ indiscutibile che sarebbe di grande giovamento per il Paese una riforma fiscale che riduca le tasse per famiglie e imprese, redistribuendo il carico a favore del lavoro, con un maggiore prelievo su rendite e consumi ma è ovvio che servirà una forte mobilitazione per avviare un riordino di questo tipo a livello nazionale. Al di là di questi elementi di cornice serve però produrre uno sforzo a livello provinciale per traguardare lo sguardo oltre la crisi. Ci si deve interrogare su come riposizionare il nostro sistema produttivo, provare a individuare e condividere nuove linee di sviluppo che consentano di evitare lo smantellamento del nostro sistema manifatturiero e nel contempo accompagnino un processo di ampliamento del terziario, imperniato sulla qualificazione delle politiche turistiche. Si tratta anche di vigilare affinché nel nostro territorio si infiltri una economia “malsana” basata sull’affidamento di lavori con la logica del massimo ribasso. Questo perché va evitato l’insediamento di imprese troppo disinvolte che basano la loro concorrenzialità sullo sfruttamento della manodopera e la bassa qualità dei materiali utilizzati. Andrebbero invece privilegiati quei percorsi di innovazione capaci di valorizzare i centri di ricerca (in primis l’Università) orientati ad un proficuo scambio con il territorio. Va inoltre avviata una campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema delle energie rinnovabili perché non è ragionevolmente accettabile che permanga a lungo la paradossale situazione che vede tutti pronunciarsi favorevolmente sul loro sviluppo… a patto che siano altri territori a ospitarle. Alle riflessioni sui futuri assetti dei nostri settori produttivi andrebbero ovviamente associate quelle sull’equità e sull’efficacia delle politiche creditizie e quelle sulla salvaguardia e la qualificazione del welfare territoriale. Potrebbe risultare utile ragionare su cosa andrebbe fatto per migliorare la sanità regionale che associa ad un indiscutibile miglioramento del piano dei conti, un netto deterioramento del clima organizzativo, come più volte denunciato da gruppi sempre più numerosi di addetti. E’ inoltre indifferibile la necessità di rispondere ad una domanda in costante aumento come quella dei servizi per l’infanzia e per la non autosufficienza, superando la logica campanilistica e perciò la dimensione municipalistica, dando diffusione al principio di gestione associata dei servizi tra comuni limitrofi. Serve inoltre una discussione aperta sugli assetti del sistema scolastico, per concorrere ad impostare su scala regionale delle scelte che riducano al minimo i rischi di abbassamento della qualità dell’istruzione, indotti dalle riforme in atto. Tutto ciò è tanto più necessario in un momento come quello attuale in cui il confronto con i Comuni mette in risalto situazioni in cui, quando non si tagliano servizi, si tende ad aumentare rette e tariffe. L’alleanza proficuamente sperimentata per fronteggiare la crisi ha bisogno di essere da subito rilanciata per affrontare il futuro e sgomberarlo dalle numerose insidie che lo minacciano”.      
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29/01/2010 In scadenza l'indennità di disoccupazione Unemployment benefit application term is expiring
 Indennità di disoccupazione ai lavoratori stagionali e a tempo determinato nell'anno 2009 nel settore industria, commercio, agricoltura e pubblico impiego.Uneployement benefit to the 2009 seasonal workers and to time determined in the field of industrie, commerce, agricolture and state employees.Per conoscere le nostre sedi clicca il link seguentehttp://www.scribd.com/full/26046564?access_key=key-fhfpjrj8co5fj0pal5l
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29/01/2010 Ascoli: sindacati pronti allo scontro in tribunale
RISPETTARE L'ACCORDO sottoscritto da sindacati e Provincia in merito alla divisione del personale, altrimenti verranno percorse tutte le strade per far si che questo venga applicato. Strade che porterebbero in tribunale, con sindacati ed ente gli uni di fronte all'altro. E' questa la sintesi dell'incontro di ieri pomeriggio nel quale Giorgio Cipollini (Cisl), Giuseppe Marucci (Ugl), Francesco Neroni (Cgil) e Giovanni Berardini (coordinatore Rsu dipendenti della Provincia) hanno esposto le loro ragioni e il disappunto per il comportamento dell'amministrazione provinciale in merito al rispetto dell'accordo.A suo tempo è stata un'intesa sofferta - ha detto Cipollini - anche perchè mancava la normativa sulla ripartizione del personale, quindi si sono dovuti mutuare dei principi di carattere generale. L'accordo è stato recepito con atti amministrativi - ha spegato il rappresentante della Cisl - e all'insediamento del nuovo ente abbiamo chiesto che venisse rispettato.
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28/01/2010 Antonio Merloni. Convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico
Antonio Merloni. L’8 febbraio prossimo convocazione di sindacati e regioni interessate al Ministero dello Sviluppo economico. Nella stessa giornata manifestazione a Roma dei lavoratori del Gruppo. Anna TROVO’ (segretaria nazionale Fim Cisl): “E’ necessario uscire dalla situazione di stallo. Ci attendiamo un avanzamento nella definizione dell’accordo di programma e l’impegno convergente di tutte le istituzioni locali e nazionali interessate” Fim, Fiom e Uilm hanno ricevuto in data odierna notizia della convocazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico delle Organizzazioni Sindacali unitamente alle Regioni interessate alla vertenza della Antonio Merloni, per la mattina di lunedì 8 febbraio. In coincidenza con l’incontro si svolgerà a Roma la manifestazione dei lavoratori del Gruppo. “L’aspettativa dei lavoratori e del sindacato – dichiara Anna Trovò, segretaria nazionale Fim Cisl - è di ottenere in occasione dell’incontro programmato chiari elementi di avanzamento nella definizione dell’accordo di programma annunciato nel mese di novembre al quale Ministero dello Sviluppo ha lavorato in queste settimane, chiarezza nella sua strumentazione finanziaria e normativa, una tempistica certa e l’impegno convergente di tutte le istituzioni locali e nazionali interessate. La situazione di stallo e le incertezze rischiano di determinare ulteriori tensioni sociali in un territorio nel quale la rilevanza economica sociale e occupazionale della Merloni è stata finora di primissimo piano. Va ricordato che la vertenza Merloni è tra le più rilevanti a livello nazionale e coinvolge oltre tremila lavoratori della società in amministrazione straordinaria e un numero ancor più elevato di lavoratori dell’indotto, tutti collocati nel medesimo territorio”.  
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27/01/2010 Giornata della memoria: per non dimenticare
Intervento di Renzo Gattegna Presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli di Auschwitz. Le immagini che apparvero agli occhi dei soldati sovietici che liberarono il campo, sono impresse nella nostra memoria collettiva. Ad Auschwitz, come negli innumerevoli altri campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista, erano stati commessi crimini di incredibile efferatezza. Tali crimini non furono commessi solo contro il popolo ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma contro tutta l’umanità, segnando una sorta di punto di non ritorno nella Storia. L’uomo contemporaneo, con il suo grande bagaglio di conoscenze, nel cuore del continente più civile e avanzato, era caduto in un baratro. Aveva utilizzato il suo sapere per scopi criminali, tramutando quelle conquiste scientifiche e tecnologiche, di cui l’Europa era allora protagonista indiscussa, in strumenti per annichilire e distruggere intere popolazioni, primi fra tutti gli ebrei d’Europa. Da quel trauma l’Europa e il mondo intero si risvegliarono estremamente scossi. Si domandarono come era stato possibile che la Shoah fosse avvenuta. E, soprattutto, quali comportamenti e azioni mettere in atto per scongiurare che accadesse di nuovo. Dalla consapevolezza dei crimini di cui il nazismo si era macchiato nacque nel 1948 la Dichiarazione universale dei diritti umani,promulgata dalle Nazioni Unite allo scopo di riconoscere a livello internazionale i diritti inalienabili di tutti gli uomini in ogni nazione. La consapevolezza di ciò che era stato Auschwitz fu tra gli elementi fondamentali per la costruzione, identitaria prima ancora che giuridica, della futura Europa unita. Scriveva il filosofo Theodor Adorno che dopo Auschwitz sarebbe stato “impossibile scrivere poesie”, intendendo rendere l’idea di quali implicazioni radicali comportava assumersene la responsabilità, negli anni della ricostruzione e della nascita dell’Europa unita. Era indispensabile stabilire con esattezza ciò che l’Europa nonsarebbe stata. Alle radici dell’impostazione ideale dell’attuale Unione Europea c’è il rispetto per la dignità umana e il rigetto per ciò che era accaduto, sia prima che durante la guerra, a causa di idee razziste e liberticide. Auschwitz è la negazione dei principi ispiratori dell’Europa coesa, economicamente, socialmente e culturalmente avanzata che conosciamo oggi. Il 27 gennaio 2010 il Giorno della Memoria si celebra in Italia per la decima volta. Dieci anni sono passati da quando fu chiesto all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di partecipare all’attuazione delle iniziative, promosse dalle istituzioni dello Stato italiano e in particolare dal Ministero dell’Istruzione, che avrebbero caratterizzato lo svolgimento di questa giornata. Oggi il Giorno della Memoria è diventato un’occasione fondamentale, per le scuole, di formare tanti giovani tramite una importante attività didattica e di ricerca. Da allora l’ebraismo italiano si è a più riprese interrogato sul modo di proporre una riflessione che non fosse svuotata dei suoi significati più profondi, riducendosi a semplice celebrazione. Al di là delle giuste, necessarie parole su Shoah e Memoria, crediamo infatti che occorra cercare di perpetuare il senso vero di questo giorno. Molti sono stati in questi anni gli studi, gli articoli, le riflessioni, le pubblicazioni di studiosi e intellettuali che hanno tentato di definire e ridefinire costantemente il senso della Memoria. Esiste infatti una problematica della relazione tra Storia e Memoria. La Shoah è ormai consegnata ai libri di Storia, al pari di altri avvenimenti del passato. Pochi testimoni sono rimasti a raccontarci la loro esperienza. Si potrebbe ipotizzare una Memoria cristallizzata nei libri, come un evento importante ma lontano nel tempo, da studiare al pari di qualsiasi altro capitolo di un libro scolastico, con il rischio di rendere distante il significato e la ragione vera per cui il Giorno della Memoria è stato istituito per legge. L’umanità esige che ciò che è avvenuto non accada più, in nessun luogo e in nessun tempo. E’ di enorme importanza che le nuove e future generazioni facciano proprio questo insegnamento nel modo più vivo e partecipato possibile, stimolando il dibattito, le domande, i “perché” indispensabili per la comprensione di quei tragici eventi. Scriveva la filosofa Hannah Arendt, che il male non ha né profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. E’ una sfida al pensiero, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla. Questa è la banalità. Solo il Bene ha profondità, e può essere radicale. La filosofa che forse più in profondità ha studiato le aberrazioni del nazismo, coniando quella ormai famosa espressione, “la banalità del male”, riferita a uno dei principali esecutori della Shoah, dà una definizione di tetra neutralità e ignavia a chi non pensa, a chi non riflette, a chi non ha idee proprie, a chi non dà valore e giudizio alle proprie azioni e alle loro conseguenze. La Arendt collega il “bene” direttamente al pensiero, fonte vitale di comprensione del mondo. Favorendo noi una riflessione vivace nei ragazzi, renderemo forse il servizio migliore a questo Giorno che, per essere vissuto nel modo più autentico, necessita di un pensiero non statico, non nozionistico. Occorre fornire alle nuove generazione gli strumenti, anche empirici, per riflettere su cosa l’umanità è stata in grado di fare, perché non accada mai più. Questo, forse, è il senso più vero del Giorno della Memoria, ed è un bene prezioso per tutti.
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26/01/2010 concorsi e selezioni pubbliche
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25/01/2010 I pensionati e l'impegno per il nuovo anno
La crisi che attanaglia il nostro paese si fa sempre più pesante, l’Istat ha diramato i dati della disoccupazione, oltre 2 milioni pari all’8% della popolazione, e la presidenza della CONFINDUSTRIA afferma “La crisi è alle spalle, alla fine della fase della caduta, ma il processo per agganciare la ripresa è comunque, lentO e complicatO, lungO e difficile.” Ormai tutti gli studi di statistica prevedono che l’anno 2010 e forse non solo, darà segni di ripresa dell’economia, ma la perdita dei posti di lavoro non si arresterà anche se il Governo ancora si ostina a dichiarare che dalla crisi il nostro paese ormai è fuori, alimentando nei cittadini forti perplessità e preoccupazioni. Se si fanno raffronti, correttezza vuole, si facciano su tutto, sui salari, sui servizi, sul fisco, sull’evasione ecc. I cittadini, i pensionati sono stanchi degli spot, degli annunci, vogliono i fatti, il Governo si fa forte nell’affermare che la disoccupazione nel nostro paese è inferiore a quella delle economie più industrializzate, non interviene in modo adeguato dimenticando la piccola e media impresa, cardini del nostro sistema industriale. La scelta imboccata dal Governo di stare fermo e di aspettare che passi la tempesta senza una strategia, ha aperto la strada perlomeno a due errori: il primo è quello di elargire un po’ di piccoli aiuti qua e là, che non sono in grado di dare la spinta necessaria a far riprendere l’intero sistema Italia; l’altro è non avere capito che il nostro sistema si basa soprattutto sull’export. Serve un forte impulso alle aziende per l’innovazione. In questi ultimi tempi registriamo molte iniziative e mobilitazioni sia a livello nazionale che periferico, alcune unitarie e altre per singole sigle sindacali. Certamente la difficoltà nell’agire in modo non unitario ha posto ulteriori problemi sulla credibilità del sindacato italiano: si può però affermare che le turbolenze nazionali, non hanno inciso nei rapporti tra le confederazioni e le federazioni dei pensionati della nostra Regione. Le trattative, i confronti, i successivi accordi con la Regione hanno portato risultati significativi anche in presenza di una pesante crisi che ha interessato importanti distretti industriali, raggiungendo livelli di drammaticità. In sintesi sono stati realizzati interventi di oltre 21 milioni di euro per : - Incentivi per la stipula dei contratti di solidarietà - Incentivi alle imprese per assunzioni a tempo indeterminato di giovani laureati - Incentivi all’imprese per stabilizzazione di contratti a termine - Contributi una tantum per sostenere gli studi - Esenzione di ticket per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e di diagnostica strumentale - Erogazioni e gratuità di farmaci in fascia c - Interventi sui canoni di locazione sugli alloggi Erap - Riduzione o azzeramento addizionale Irap regionale per le imprese che creano nuova occupazione con contratto a tempo indeterminato. Inoltre, vengono stanziati ulteriori 5 milioni di euro per il 2010 per aumentare i livelli assistenziali nelle residenze protette, prevedendo nel quadriennio 2010/13 risorse occorrenti per l’implementazione dell’assistenza fino al raggiungimento dei 100 minuti pro capite, previsti dal P.S.R. e che al progressivo aumento dell’assistenza sanitaria sarà diminuita la quota alberghiera attualmente a carico degli ospiti e delle famiglie. L’accordo prevede che nel tavolo per definire l’apposito piano di finanziamento quadriennale, sarà effettuata una valutazione complessiva anche sugli interventi di carattere domiciliare per la non autosufficienza. L’agire con senso di responsabilità, convinti che la confederalità debba persistere in tutte le categorie, pur in presenza di rivendicazioni corporative, è la linea della Fnp, che da sempre è impegnata insieme alla Cisl nelle trattative ai vari livelli territoriali per la risoluzione di problemi sociali riguardanti non soltanto i pensionati. I problemi della perdita del lavoro, della mancanza degli asili nido,il costo elevato delle rette, il dramma della demenza senile, dell’alzheimer, della non autosufficienza, sono ormai presenti, purtroppo, nella gran parte dei nuclei familiari. Se remassimo tutti nello stesso senso, con sacrificio e spirito solidale possiamo risolvere i problemi in tempi non lunghi, altrimenti le distanze aumenteranno, chi è ricco lo sarà sempre di più e il povero sarà sempre più povero. A livello marchigiano l’unità di intenti e l’azione con Spi e Uilp non sono venuti mai meno. Il lavoro svolto negli ambiti sociali riguardo la gestione, la verifica e il monitoraggio dell’accordo stipulato con la Regione sulla non autosufficienza e i tavoli aperti anche dopo gli accordi Confederali del 2009, ne sono dimostrazione e testimonianza. Le confederazioni regionali di Cgil Cisl Uil e le federazioni dei pensionati sono riuscite, con una trattativa lunga, anche dura, a far approvare dalla Regione il fondo per la non autosufficienza qualche momento prima che la crisi scoppiasse in modo veemente, che ha costretto la Regione, ad intervenire con successivi atti deliberativi. La legge nazionale sulla non autosufficienza non ancora approvata dal Parlamento ostacola gli interventi anche a carattere regionale; stabilire quanti e quali servizi assistenziali debbono essere a carico del fondo nazionale diventa pertanto la priorità, anche prima dell’implementazione del fondo nazionale. La Fnp marchiana, nell’ augurare BUON LAVORO alla nuova dirigenza nazionale, al neo segretario generale Ermenegildo Bonfanti, ne apprezza la linea di impegno: la confederalità della categoria dei pensionati, la tutela delle pensioni, la rivalutazione delle stesse, la ricerca di soluzioni per un paniere specifico, ponendo, inoltre, la richiesta di interventi urgenti in merito al vuoto legislativo sulla non autosufficienza e l’adeguamento finanziario del fondo nazionale. La Segreteria regionale augura un buon 2010 a tutte le strutture e agli iscritti alla Fnp delle Marche.
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22/01/2010 Lavori in corso
http://www.youtube.com/watch?v=IRmGF_Dv2RAhttp://www.youtube.com/watch?v=Jh6jGYCgQbU
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20/01/2010 Pronto soccorso Civitanova, servono soluzioni condivise
Da giorni assistiamo sulle pagine del Corriere Adriatico ad un’aspra polemica sulle lunghe attese nel Pronto Soccorso dell’Ospedale di Civitanova Marche che vede come protagonisti il Sindaco di Civitanova Marche e il Direttore della Zona Sanitaria 8. Un botta e risposta serrato i cui protagonisti evitano accuratamente di affrontare le cause reali di una problematica dalle molteplici sfaccettature. E’ chiaro che un ospedale non è un supermercato, così com’ è ovvio che i cittadini che non riescono ad accedere in tempi utili alle visite e alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche vedono nel pronto soccorso la loro ultima possibilità. Altrettanto chiaro è che questa criticità non riguarda solo di Civitanova, accomunando di fatto anche gli altri presidi provinciali. Ma i Direttori di Zona continuano a nascondere la testa sotto la sabbia facendo finta che il problema non esiste, o che al massimo non è poi cosi grave. Purtroppo non è così, e lo dimostra la cronaca della nottata passata dal vostro inviato. Nello scorso aprile abbiamo incontrato i Direttori di Zona per discutere i progetti di integrazione sperimentale delle attività sanitarie delle tre Zone maceratesi, primo passo sulla strada che conduce all’Area Vasta provinciale. Tra questi progetti ce ne sono alcuni che hanno la potenzialità per incidere profondamente sull’organizzazione dei servizi sanitari, e quindi anche sulle liste d’attesa e sui pronti soccorso. Ne citiamo solo alcuni: percorsi assistenziali per la dimissione protetta, gestione integrata della residenzialità e delle cure domiciliari, attività dei consultori familiari, gestione della diagnostica strumentale nello studio del medico di medicina generale. Nulla di particolarmente innovativo in realtà. Sono anni che il sindacato sostiene la necessità di potenziare la medicina del territorio sviluppando le attività sanitarie dei Distretti e coinvolgendo i Medici di medicina generale, da incentivare nella costituzione di studi medici associati aperti lungo tutto l’arco della giornata nell’interesse dei loro pazienti. All’inizio del mese di settembre abbiamo chiesto un nuovo incontro per valutare lo stato di attuazione dei progetti. Come già accaduto in altre occasioni nel corso di quest’ultimo anno non abbiamo ricevuto risposta. La concertazione e il confronto con le organizzazioni rappresentative dei cittadini e dei lavoratori non è considerata una risorsa per risolvere le problematiche della sanità provinciale, ma solo un fastidioso impiccio da evitare quando possibile. Oltre a tradire lo spirito della legge 13 di riforma del servizio sanitario, questa scelta dissennata sta causando il corto circuito del sistema sanitario, ormai disorientato e di fatto incapace di risolvere le sue tante contraddizioni e difficoltà. Invitiamo i Direttori di Zona a riaprire quanto prima il confronto interrotto, sui progetti sperimentali di integrazione come sulla residenzialità extraospedaliera. L’organizzazione e il funzionamento dei servizi sanitari di certo ne usciranno migliorate. Il Segretario Generale FNP CISL Macerata DINO OTTAVIANI
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20/01/2010 Anticipo CIG, più collaborazione dalle Banche e dall'Inps
La Cisl torna sul tema dell’anticipo della Cassa integrazione. Lo fa attraverso il Segretario Generale Marco Ferracuti, che lancia l’allarme sulle difficoltà che tantissimi lavoratori incontrano nel ricevere in tempi accettabili i trattamenti relativi agli ammortizzatori sociali. “L’intesa raggiunta nell’aprile del 2009 con la Regione e con gli Istituti Bancari mirava a far ottenere ai lavoratori l’anticipo delle somme relative alla cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, senza attendere la conclusione delle lunghe procedure amministrative dell´Inps. Purtroppo la gestione dell’accordo si è dimostrata più difficile del previsto. Dapprima l’INPS ha reso difficile la vita alle imprese richiedendo, a corredo della domanda di anticipazione, una documentazione eccessivamente complessa. Ora invece sono gli istituti di credito a complicare l’accesso agli anticipi dimostrando una volontà troppo debole nel superare le prevedibili difficoltà organizzative e tecniche. In ogni caso il risultato è che circa 800 lavoratori nella provincia di Macerata sono rimasti per mesi senza alcun tipo di sostegno. Tra di essi anche i beneficiari degli ammortizzatori in deroga, per loro natura non anticipabili. Abbiamo ragionato molto sulla crisi, cercandone le cause e analizzando i suoi numeri, spesso impietosi. Non dobbiamo dimenticare che dietro alla parola “crisi” ci sono persone abbandonate al loro destino. Il rischio sociale è altissimo e non possiamo permetterci di correrlo. Tantissime famiglie a causa della crisi vivono al di sotto della soglia di povertà, privi di alcun mezzo di sostentamento o con redditi bassissimi, costretti a ricorrere all’aiuto dei familiari, in particolare dei genitori e delle loro pensioni. E’ a repentaglio la tenuta complessiva del nostro sistema sociale. Per questo rivolgiamo un appello a tutti i soggetti e alle istituzioni in gioco su questa vicenda. All’INPS chiediamo di accelerare al massimo le procedure per l’erogazione degli ammortizzatori sociali. Alle banche chiediamo maggiore collaborazione e la volontà concreta di superare i problemi e di anticipare i trattamenti ai lavoratori, sostenendoli così in un momento di grave difficoltà.”
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20/01/2010 Università e servizio idrico, la Cisl sfida la politica
La Provincia di Macerata sta attraversando un momento di forte difficoltà. I principali indicatori segnalano una crisi gravissima che investe l’economia e il mondo del lavoro. Nel 2009 sono fallite 73 imprese industriali - più 61,5% rispetto al 2007 - e sono aumentati del 178% i trattamenti di cassa integrazione ordinaria. Complessivamente abbiamo perso tremila posti di lavoro e le nuove assunzioni sono diminuite del 17,5%. Nessuno può sapere con certezza quando usciremo dal tunnel. Di sicuro il nostro sistema produttivo e sociale non sarà più lo stesso, perché la crisi è uno spartiacque che segna la necessità di cambiamenti sui quali lavorare insieme. Tre sono i temi d’attualità con i quali ci stiamo confrontando in questi giorni, tutti importanti per impostare un cambio di rotta. Il primo di essi è la fusione tra le Università di Macerata e Camerino, sulla quale finora il sindacato non è stato coinvolto in modo adeguato. Abbiamo in agenda un incontro con i due Rettori; l’obiettivo è vigilare perché siano conservate la storia, la vocazione e la presenza sul territorio delle due Facoltà. Per questo chiediamo un piano di riorganizzazione condiviso con le forze rappresentative dei lavoratori e dei cittadini. Un’altra importante fusione, al momento prorogata, è quella tra l’Assem di San Severino e l’Assm di Tolentino. E’ questa un’operazione importante, che può fungere da modello e da stimolo per tutto il territorio provinciale, alla quale dobbiamo arrivare superando i campanilismi locali e creando massa critica. L’obiettivo è mantenere sul territorio la gestione del servizio idrico, che fa gola alle grandi aziende municipalizzate del centro nord. L’operazione può produrre consistenti risparmi di gestione, purché si eviti di creare sovrastrutture inutili e costose come altri consigli di amministrazione.. Giudizio positivo infine sulla metropolitana di superficie, esempio virtuoso di sinergia e collaborazione per un’opera di forte impatto sulla qualità della vita di tanti cittadini maceratesi. Sullo specifico di queste tematiche rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche, che invitiamo ad uscire dall’ambiguità per manifestare chiaramente le rispettive posizioni. Il futuro del nostro territorio si gioca a partire da scelte di medio lungo periodo come queste. Scelte strategiche, che ci vincoleranno per anni, da condividere e da adottare con lungimiranza e responsabilità, evitando una litigiosità ottusa tra partiti e coinvolgendo con più convinzione le forze sociali. Le limitate dimensioni rendono la nostra Provincia un territorio ideale per fungere da laboratorio sul quale sperimentare modelli virtuosi di partecipazione sociale e democrazia economica. All’Ente Provincia il compito di regia e coordinamento delle tante risorse del territorio, da esercitare attivando quanto prima un tavolo di concertazione. La parola crisi fa ormai parte ormai del nostro vocabolario quotidiano. Dobbiamo accostarci ad essa con coraggio, accettando le sfide e cogliendo le opportunità che ci presenta per rafforzarci e crescere insieme. Il Segretario Generale Marco Ferracuti
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17/01/2010 “Bollette del gas ancora in ritardo”
“Sono arrivate nella posta degli utenti, soltanto martedì 12, le bollette del gas con scadenza 15/01/10”. Claudio Blasi, responsabile provinciale dell’Adiconsum, denuncia il ritardo strutturale all’Aspes Gas, per il recapito delle bollette. “E’ vergognoso che ancora oggi e per l'ennesima volta siamo alle prese con tali ritardi – commenta Blasi -: l’utenza è costretta a precipitarsi per onorare i consumi del quinto bimestre 2009, con tutti i disagi che le famiglie conoscono bene. Chiediamo ad Hera Comm, che dal 1 gennaio ha sostituito Aspes Gas, di spostare la scadenza al 25/01/2010, senza pretendere e addebitare alcunché per i ritardi di pagamento a cui l’utente è costretto. Chiediamo alla nuova azienda la soluzione definitiva del disservizio e, in caso contrario, non concederemo proroghe e invieremo la segnalazione all’autorità per l’Energia”.
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14/01/2010 Piano famiglie: sospensione delle rate del mutuo
Sintesi a cura di Adiconsum Marche IN DATA 18 DICEMBRE 2009 E’ STATO SOTTOSCRITTO L’ACCORDO TRA LE ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI E L’ABI PER LA SOSPENSIONE DELLE RATE DEI MUTUI. A) COSA PREVEDE: 1.  SOSPENSIONE PER ALMENO 12 MESI E PER UNA SOLA VOLTA DELLE RATE     DEL MUTUO; SONO COMPRESE ANCHE LE RATE SCADUTE E NON PAGATE     PURCHE’ IL RITARDO NEL PAGAMENTO NON SIA SUPERIORE A 180     GIORNI CONSECUTIVI; IN QUESTO CASO LA SOSPENSIONE OPERA DAL      MOMENTO DELLA SCADENZA DELLA PRIMA RATA NON PAGATA. 2.  LA SOSPENSIONE PUO’ AVVENIRE IN DUE MODI:     - SOSPENSIONE DELLA SOLA QUOTA CAPITALE ( GLI INTERESSI        CONTINUANO AD ESSERE PAGATI ALLE SCADENZE ORIGINARIE)     - SOSPENSIONE DELL’INTERA RATA ; IN QUESTO CASO GLI INTERESSI        MATURATI NEL PERIODO DI SOSPENSIONE VENGONO RIMBORSATI A          PARTIRE DALLA RIPRESA DELL’AMMORTAMENTO CON PAGAMENTI         PERIODICI AGGIUNTIVI RISPETTO ALLE RATE IN SCADENZA. 3.  ALLA RIPRESA DEL PIANO DI AMMORTAMENTO ALLUNGAMENTO DELLA      DURATA DEL RIMBORSO PER UN PERIODO PARI ALLA SOSPENSIONE. 4.  LA SOSPENSIONE NON COMPORTA ALCUNA SPESA DI ISTRUTTORIA O      COMMISSIONE, NE’ L’APPLICAZIONE DI INTERESSI DI MORA. 5.  LA SOSPENSIONE PUO’ ESSERE RICHIESTA DAL 1 FEBBRAIO 2010 AL 31      DICEMBRE 2011 UTILIZZANDO UN APPOSITO MODULO SOTTOSCRITTO      DA TUTTI I COINTESTATARI. 6.  LA DOMANDA DOVRA’ ESSERE APPROVATA ENTRO 45 GIORNI E LA      SOSPENSIONE SARA’ OPERATIVA ENTRO 45 GG. LAVORATIVI      DALL’ACCOGLIMENTO DELLA RICHIESTA. 7.  IN CASO DI ESITO NEGATIVO ( PER MANCANZA DEI REQUISITI), LA      BANCA DOVRA’ FORNIRE RISPOSTA ENTRO 15 GIORNI LAVORATIVI      DALLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA.      NEL CASO DI MANCATA RISPOSTA LA DOMANDA SI INTENDERA’ ACCOLTA B) CONDIZIONI CHE DETERIMANO LA SOSPENSIONE: 1.  CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO (ECCEZIONI:       PENSIONAMENTO, LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA, DIMISSIONI      DEL LAVORATORE) 2.  CESSAZIONE DI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE COORDINATA E      CONTINUATIVA, DI AGENZIA O RAPPRESENTANZA COMMERCIALE      (ECCEZIONI : CESSAZIONE DA PARTE DEL DATORE DI LAVORO PER      GIUSTA CAUSA O RECESSO DEL LAVORATORE NON PER GIUSTA CAUSA) 3.  MORTE O CONDIZIONE DI NON AUTOSUFFICIENZA 4.  SOSPENSIONE DEL LAVORO O RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO PER      ALMENO 30 GIORNI, ANCHE IN ATTESA DELL’EMANAZIONE DEI      PROVVEDIMENTI DI SOSTEGNO AL REDDITO ( C.I.G., ALTRI      AMMORTIZZATORI SOCIALI) N.B.: TALI EVENTI DEVONO VERIFICARSI TRA:            1 GENNAIO 2009 E 31 DICEMBRE 2010  C) QUALI MUTUI RIENTRANO NEL PROVVEDIMENTO: 1.  MUTUI IPOTECARI ACCESI DA PERSONE FISICHE PER ACQUISTO,      COSTRUZIONE, RISTRUTTURAZIONE DELL’ABITAZIONE PRINCIPALE; 2.  MUTUI DI IMPORTO NON SUPERIORE A € 150.000,00; 3.  ANCHE MUTUI CARTOLARIZZATI, RINEGOZIATI, OGGETTO DI      PORTABILITA’ N.B.: CONDIZIONI SOGGETTIVE: IL REDDITO IMPONIBILE DEL          RICHIEDENTE  NON DEVE ESSERE   SUPERIORE A 40.000 EURO ANNUI: D) MUTUI ESCLUSI: 1.  MUTUI DI DURATA ORIGINARIA INFERIORE A 5 ANNI; 2.  MUTUI CHE FRUISCONO DI AGEVOLAZIONI PUBBLICHE; 3.  MUTUI PER I QUALI SI USUFRUISCA GIA’ DI INTERVENTI DI      SOSPENSIONE OFFERTI DALLA PROPRIA BANCA. 4.  MUTUI A TASSO VARIABILE, MA CON RATA FISSA E DURATA VARIABILE; 5.  MUTUI DOVE SIA PRESENTE UN’ASSICURAZIONE CHE COPRA GLI EVENTI      DI CUI AL PUNTO B ( ES. : ASSICURAZIONE PERDITA IMPIEGO, MORTE ,      INVALIDITA’ O NON AUTOSUFFICIENZA ECC.),  PURCHE’ COPRA ALMENO      GLI IMPORTI DELLE RATE OGGETTO DELLA SOSPENSIONE 6.  RITARDO NEI PAGAMENTI SUPERIORE A 180 GG. CONSECUTIVI GIA’ AL      MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA; 7.  RITARDO INFERIORE A 180 GG. MA AVVENUTO PRIMA DEL VERIFICARSI      DEGLI EVENTI CHE CONSENTONO L’ACCESSO AL BENEFICIO; 8.  MUTUI PER I QUALI SIA GIA’ INTERVENUTA LA DECADENZA DAL      BENEFICIO DEL TERMINE O SIA STATA AVVIATA PROCEDURA      ESECUTIVA; L’ADESIONE DELLE BANCHE E’ SU BASE VOLONTARIA ( Ma secondo l’ABI  l’adesione sarà consistente), E POTRANNO ADERIRE DECIDENDO DI SOSPENDERE SOLTANTO LA QUOTA CAPITALE. IN CASO DI ADESIONE LA BANCA POTRA’ APPORTARE  MODIFICHE SOLO IN CASO DI CONDIZIONI MIGLIORATIVE RISPETTO A QUANTO PREVISTO DALL’ACCORDO. LA MODULISTICA DOVRA’ ESSERE PUBBLICATA SUL SITO DELL’ABI, SUI SITI DELLE SINGOLE BANCHE E MESSA A DISPOSIZIONE  DELLA CLIENTELA PRESSO LE SINGOLE AGENZIE. LA MODULISTICA E’ INOLTRE DISPONIBILE PRESSO LE SEDI ADICONSUM. Per ulteriori informazioni contattare Loredana Baldi
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14/01/2010 Alberghiero: sit-in di protesta ad Ancona
Ancona – Docenti e rappresentanti sindacali dell’Istituto Professionale Alberghiero di San Benedetto hanno inscenato ieri un sit-in di protesta davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale, ad Ancona. Nel mirino dei manifestanti (una cinquantina), l’operato del preside dell’Ipssar Giovanni D’Angelo, accusato di aver creato “un clima di disagio per i lavoratori dell’istituto”. Due, in particolare, le contestazioni che docenti e sindacalisti rivolgono al dirigente: la mancata firma del contratto integrativo dello scorso anno (il salario aggiuntivo per i progetti realizzati proveniente dal fondo di istituto) e una trentina di lettere disciplinari inviate al personale. “Il contratto si riferisce all’anno scolastico 2008-2009 ma sinora non è stato possibile firmarlo, visto che il preside continua a non fornire alcuni documenti relativi a compiti, orari e retribuzione del personale, oltre a presentare di volta in volta proposte differenti” ha spiegato Feliciana Capretta, segretaria provinciale della Cisl Scuola, parlando anche a nome dei colleghi Giuseppe Vaglieco (Flc-Cgil), Marco Alessi (Snals) e Giuseppe Fanesi (Gilda). Le lamentele si riferiscono anche ad un ricorso “spropositato” a richiami disciplinari indirizzati a docenti e altri lavoratori dell’Alberghiero: una trentina di lettere, metà delle quali recapitate alla vigilia di Natale.
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13/01/2010 Cassa integrazione: record anche nelle Marche
Era un dato atteso e non inaspettato nel segno e  nella dimensione; dopo l’uscita dei dati Inps sulle ore di cassa integrazione autorizzata a livello nazionale che hanno  fatto registrare un incremento nel 2009 sul 2008 del 311%  sono usciti anche i dati relativi alle Marche che confermano tutta la pesantezza della crisi che ha “stretto” il lavoro manifatturiero nella nostra regione nell’ anno passato. Infatti i dati della Cassa Integrazione nelle Marche nel 2009  fanno registrare 22.663.908 ore  contro le 5.912.088 ore del 2008  pari ad un incremento del + 283% Rapporto sulla cassa integrazione periodo gennaio - dicembre 2009      PROVINCIA   genn- dicembre 2009 genn-dicembre 2008 Differenze %          ANCONA ordinaria            4.645.876              645.710 + 619%    straordinaria            3.529.941            1.863.988  + 89%   totale            8.175.817           2.509.698  + 225%          ASCOLI P.-FERMO ordinaria            2.372.764               484.257 + 385%   straordinaria            2.187.633           1.106.477 + 97%   totale            4.560.397           1.590.734 + 186 %          MACERATA ordinaria            1.585.996              440.632           +259%   straordinaria            1.808.160               612.903 + 195%   totale            3.394.156           1.053.535 + 250%          PESARO-URBINO ordinaria            4.817.221              735.480   +  554 %   straordinaria            1.716.317                22.641 Raffronto non significativo   totale            6.533.538              758.121 + 761%          TOTALE MARCHE  ordinaria          13.424.857           2.306.079 +482%  straordinaria            9.242.051           3.606.009  +156%  TOTALE          22.663.908           5.912.088 + 283% Emerge  chiaramente, leggendo i dati che l’incremento è consistente; anche se inferiore agli aumenti fatti registrare a livello nazionale è sicuramente un dato “pesante” ; l’ utilizzo  molto consistente dalla cassa ordinaria, che è uno strumento di tipo congiunturale, rispetto alla straordinaria che invece uno strumento volto ad affrontare problemi più strutturali come le crisi o le ristrutturazioni  ci dice che  le imprese stanno soffrendo  di una forte crisi di mercato  e di domanda ma  che, nonostante le difficoltà, hanno tentato nel corso dell’anno e attraverso accordi con il sindacato,  di mantenere i lavoratori, con  le professionalità e le conoscenze che gli stessi esprimono,  all’interno delle proprie aziende.  I DATI DEI SETTORI La meccanica Il comparto produttivo che fa registrare le difficoltà maggiori, prima limitate ad alcune crisi aziendali ed ora diffuse in tutto il territorio regionale, è quello della meccanica e della metallurgia; nel periodo preso in esame  i dati delle ore autorizzate nel comparto della meccanica  risultano essere allarmanti: gennaio – dicembre  2009  10.972.563 ore gennaio -  dicembre   2008   2.193.612 ore                                            + 8.778.951 ore incremento del + 400% La moda Altro settore, fondamentale per l’economia regionale ed in forte difficoltà, è quello della moda; l’insieme del sistema moda marchigiano è in affanno: Questi i dati: gennaio – dicembre  2009   4.897.146  ore autorizzate gennaio -  dicembre  2008   1.645.215  ore autorizzate                                          +  3.251.931  ore. Incremento pari al + 197% All’interno del comparto moda l’industria della calzatura, concentrata nelle province di Fermo e Macerata, si vede  autorizzate nel periodo gennaio -  dicembre 2009  3.110.365  ore                                           + 1.196.386 ore (+ 171% )  sullo stesso periodo del 2008   L’industria del legno  fa registrare in termini percentuali gli incrementi maggiori: gennaio –  dicembre 2009 1.841.019 ore autorizzate  gennaio –  dicembre 2008    338.309 ore autorizzate                                         + 1.502.710 ore pari al + 444 %   Chimica e gomma plastica Fortissimi aumenti anche per quanto riguarda questo comparto gennaio – dicembre 2009  1.655.432 ore autorizzate gennaio – dicembre 2008     327.451 ore autorizzate                                         + 1.327.981 ore con un incremento del + 405 % In difficoltà la filiera dell’edilizia; i dati sulla cig  autorizzata alle imprese edili e dei lapidei: gennaio –  dicembre 2009  1.055.914 ore gennaio –  dicembre 2008     710.384 ore                                            +  345.530 ore ; incremento del + 48% La crisi nel commercio: gennaio – dicembre 2009   224.342 ore gennaio – dicembre 2008     29.515 ore                                          + 194.827 ore; incremento + 660% l’incremento, molto significativo,  riguarda un numero limitato di aziende in quanto in questo comparto hanno accesso  alla  cassa integrazione solo aziende con più di 50 addetti; le piccole imprese del settore hanno fatto ricorso alla Cassa integrazione in deroga.   Ore di cassa integrazione autorizzate: Focus sugli ultimi tre mesi 2009       Ottobre 2009     Novembre 2009            Dicembre 09 CIG ORDINARIA           1.130.472                 1.055.787                 1.520.919                (- 6. 6% su ottobre)            (+ 44% su novembre)   CIG STRAORDINARIA           1.051.365                 1.208.283                 1.192.884             (+14. 9% su ottobre)              (-9.8 % su novembre)   CIG TOTALE                   2.181.837                 2.264.070                2.713.803             (+ 3. 8% su ottobre)                 (+19. 8 su novembre) Nelle Marche a dicembre 2009 tornano a salire in modo deciso le ore di Cassa integrazione autorizzate dall’Inps, con un +19,8 % rispetto al mese precedente. A novembre l’incremento rispetto ad ottobre era stato limitato al 3,8%. L’aumento di fine anno dipende in particolar modo dalla CIG ordinaria che cresce del 44%, mentre si registra una flessione della Cig straordinaria del 9,8%. La ripresa della domanda è lenta, molte aziende sono ancora alle prese ancora con problemi di ordinativi La cassa in deroga A questi numeri, riferiti all’utilizzo della Cassa integrazione nelle imprese industriali,  vanno aggiunti i dati che riguardano la Cassa integrazione in deroga che interessa le piccole imprese e le imprese artigiane. I dati dal 1 gennaio 2009 al 22 dicembre 2009 (ultima rilevazione) evidenziano una richiesta da parte delle imprese di 9.134.457 ore. In particolare l’analisi in dettaglio dell’andamento delle richieste di cassa in deroga evidenzia come vi sia stato un  forte appesantimento nell’ultima parte dell’anno: infatti dal 21 settembre al 22 dicembre 2009  (ultimo trimestre) le ore richieste sono state 4. 898.608,  interessando 13.388 lavoratori, contro  4.235.849 ore  richieste nei primi nove mesi del 2009.             Elaborazione Cisl Marche su  Dati Inps e Regione Marche A cura di Tonino Bori Dipartimento Mercato del Lavoro CISL Marche   Ancona, 11 gennaio 2010
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12/01/2010 Mantenuto l'impegno tra Regione Marche e Sindacati: partita l'operazione salva precari della scuola
Ancona, 11 Gennaio - Da oggi al via i bandi regionali per i progetti salva-precari, una delle misure regionali previste dall’intesa del 12 novembre  tra Regione Marche e Organizzazioni sindacali confederali, dal POR Marche 2009 e dall’accordo tra Regione e Ministero dell’Istruzione dello scorso 4 dicembre. Si tratta di un intervento che mette a disposizione  1 milione e 200 mila euro.  Gli istituti scolastici, entro il 30 gennaio per la prima fase di attuazione e per la seconda fase, entro il 5 febbraio prossimo, dovranno presentare le domande per attivare i progetti, così è stato deliberato dalla giunta regionale  che ha approvato i bandi di partecipazione sulla base dei criteri definiti dal Comitato paritetico MIUR-Regione il 7 gennaio scorso e concordati con i Sindacati prima di fine anno.  “E’ sicuramente una misura regionale  innovativa  che valutiamo  positivamente” afferma Francesca Conti Segretaria generale Cisl Scuola Marche - “perché si  interviene a favore dei precari della scuola, che  non hanno avuto il rinnovo del contratto temporaneo di lavoro a seguito dei tagli  e che  fino ad oggi  non hanno mai  beneficiato di interventi  mirati. Inoltre  - continua la Conti- rappresenta un opportunità per gli istituti scolastici che potranno utilizzare  ulteriore personale per  garantire un’adeguata offerta formativa per questo anno scolastico “ “Abbiamo accelerato al massimo le procedure e i tempi di elaborazione dei bandi – ha commentato l’Assessore regionale all’Istruzione, Stefania Benatti – consapevoli che occorreva far presto per concretizzare questo impegno che ci siamo presi tra le prime regioni italiane. L’atto approvato oggi, a pochissimi giorni dalla riunioni preliminari, è la dimostrazione puntuale dell’attenzione che la Regione riserva ad ogni lavoratore che abbia perso il lavoro. Un provvedimento, inoltre, che mira a  non disperdere, ma anzi valorizzare, il patrimonio qualificato di capacità progettuali acquisite dalla classe docente marchigiana, molto utili in vista anche delle prossime riforme ministeriali.” Il provvedimento adottato oggi dalla giunta regionale interesserà complessivamente circa 400 precari, tra personale docente e personale ATA, inseriti negli elenchi prioritari, che saranno destinatari di un’indennità di partecipazione al progetto di 3000 euro per un monte ore lavorativo di 180 per i docenti e 220 ore per il personale ATA. Lavoreranno a progetti rivolti esclusivamente al sostegno degli alunni disabili, all’integrazione linguistica per alunni stranieri, al contrasto alla dispersione scolastica e nell’assistenza e sorveglianza. L’intervento regionale prevede l’utilizzo di non più di due precari per ogni istituto scolastico. I progetti a cui partecipano i docenti si dovranno concludere il 30 giugno,  quelli destinati al personale ATA il 31 agosto 2010.  Secondo il Segretario generale Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, “viene attivato positivamente un altro strumento dell’intesa che abbiamo siglato con la Regione, un altro segnale di concretezza e di fiducia. Speriamo che questi progetti regionali partano rapidamente, mentre continuiamo a chiedere al Governo una correzione di rotta rispetto a tagli che stanno segnando in profondità la qualità dell’offerta formativa e la funzionalità organizzativa di molte strutture scolastiche”.
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12/01/2010 FIACCOLATA PER LA DIFESA DEL LAVORO E DEI LAVORATORI NEL NOSTRO TERRITORIO Fabriano, 12 Gennaio 2010
PER DENUNCiARE una situazione eccezionalmente grave e sollecitare  grande attenzione e impegno istituzionale A SOSTEGNO dell’accordo di programma PER LA COSTRUZIONE di progetti capaci di dare sviluppo e lavoro PER SUPERARE la crisi economica del territorio
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07/01/2010
LETTERA APERTA DEL SINDACATO TRASPORTI FIT-CISL AL MINISTRO MATTEOLIIn occasione della visita nelle Marche del Ministro dei Trasporti On. Altero Matteoli, approfittiamo per sollecitare il medesimo ad una riflessione sullo stato delle ferrovie nel nostro territorio. Stiamo da tempo denunciando la noncuranza con cui l’Amministratore Delegato di FS tratta la nostra regione. Ultimo esempio la soppressione delle fermate Eurostar, ma, in maniera anticipata e meno appariscente la destrutturazione dell’intero servizio ferroviario. Si pensi per gli anni 2007/2008/2009 a fronte di esodi per pensionamento (nell’ex Compartimento di Ancona) di rispettivamente n. 254/296/282 (ovvero 832) persone, sono state realizzate n. 29/36/38 (ovvero 103) assunzioni. Va da se che la mancata sostituzione del personale ha portato ad un calo sostanziale dei servizi (biglietterie, assistenza, soppressione treni merci e viaggiatori, riduzione degli impegni manutentivi), oltre che dei posti di lavoro (- 729 posti nei soli ultimi tre anni) e ad un accorpamento in altre sedi come Roma, Bologna, Bari dei centri direzionali originariamente allocati nelle Marche. Auspichiamo quindi che il Responsabile di una istituzione importante come il Dicastero dei Trasporti possa incidere efficacemente sull’Amministratore Delegato di FS per fargli comprendere che le FS non rappresentino solo ed esclusivamente un trasporto di elite assegnato all’alta velocità, ma anche un servizio di trasporto pubblico per una mobilità collettiva come nella nostra Regione.Ancona, 7 gennaio 2010
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05/01/2010 Conferenza stampa delle segreterie regionali Vigili del Fuoco
Domani, 28 Luglio, alle ore 10.30, le segreterie regionali GCIL-CISL-UIL Vigili del Fuoco organizzano un’importante conferenza stampa per fare il punto e denunciare le reali ed attuali condizioni in cui versano i Vigili del Fuoco ed il servizio che gli stessi devono assicurare alla collettività.  Il rischio reale è che il corpo dei vigili del fuoco non possa più garantire la sicurezza e la tradizionale opera di serenità nei confronti dei cittadini, soprattutto in un periodo in cui l’emergenza incendi va fronteggiata anche nelle Marche, come dimostrano anche le recenti cronache. Alla Conferenza stampa oltre ai tre rappresentanti sindacali saranno presenti il Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca e l’Assessore al Lavoro Fabio Badiali. La conferenza stampa  si terrà nella sede di Palazzo Raffaello all’ottavo piano e seguirà l’incontro con i rappresentanti della Giunta regionale.   Ancona, 27 luglio 2009
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05/01/2010 Vertenza Carrefour: nuovi scioperi in arrivo
Conferenza stampa, Ancona 23 settembre 2009 Vertenza Carrefour: nuovi scioperi in arrivo Il giorno 16 Settembre si è tenuta la riunione del Coordinamento  Nazionale del gruppo Carrefour che ha visto una grande partecipazione della rappresentanza sindacale ed il dibattito sullo stato della vertenza aziendale, ha delineato nuove iniziative a sostegno del mantenimento dei livelli occupazionali, del rispetto del contratto integrativo aziendale vigente e del rinnovo dello stesso. Il Coordinamento Nazionale del Gruppo Carrefour ha deciso di riconfermare lo stato di agitazione nei punti vendita del Gruppo e condivide la scelta delle segreterie nazionali di proclamare lo sciopero per l’intera giornata di lavoro di sabato 3 Ottobre 2009. Per coloro che lavorano su cinque giorni lo sciopero è proclamato per la giornata di venerdì 2 Ottobre. Ulteriori 4 ore di sciopero sono proclamate e rimesse all’utilizzo del territori, che potranno deciderne la più opportuna modalità di effettuazione. Mercoledì 23 settembre alle ore 12 si terrà una conferenza stampa presso la sede regionale della Cisl, Via dell’Industria 17, per fare il punto sulla vertenza e informare sulle prossime iniziative. Interverranno: Selena Soleggiati – Segretario Regionale Fisascat Cisl Di Pietro Claudio – Segretario Regionale Filcams Cgil Bolognini Marco –   Segretario Regionale Uiltcus Uil
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05/01/2010 Linee guida sui bilanci comunali preventivo 2010, sui protocolli regionali socio-sanitari, sui piani di zona degli ambiti territoriali, sul bilancio provinciale
Linee Guida Sui bilanci comunali preventivi 2010, sui protocolli regionali socio-sanitari, sui piani di zona degli ambiti territoriali, sul bilancio Provinciale Premessa Le Confederazioni CGIL CISL UIL di Ancona unitamente alle categorie dei Pensionati SPI-FNP-UILP ritengono irrinunciabile l’avvio dei confronti con la Provincia e con gli Enti Locali sui bilanci comunali di assestamento 2009 e di previsione per l’anno 2010, sull’attuazione nei territori dei protocolli stipulati tra  Sindacati e Regione Marche e sui Piani Zonali di Ambito triennali e annuali. Le OO.SS. sollecitano la definizione d’incontri in tempi brevi in considerazione anche della continua riduzione dei trasferimenti nazionali delle risorse determinate dalle scelte del Governo. In particolare la riduzione di risorse sul fronte delle politiche sociali e sanitarie, quali: quelle del fondo sociale e di quelle della non autosufficienza, il ridimensionamento del finanziamento al servizio sanitario nazionale. Oltre alla minore disponibilità complessiva del fondo nazionale per il Welfare, passato da 1.464.233.000 miliardi del 2008 ai 1.420.580.157 del 2009. Il sistema delle Autonomie locali lamenta, quindi, un taglio sul fondo per le politiche sociali che associandosi ad altre riduzioni nei trasferimenti nazionali del comparto sociale, provocano una generalizzata difficoltà a mantenere i livelli attuali dei servizi. Si è in presenza di scelte che potrebbero portare in alcuni casi alla diminuzione o alla cancellazione di importanti servizi sociali, e a potenziali aumenti di tasse, d’imposte o di tariffe, o addirittura l’inserimento di tasse di scopo. Si ritiene necessario intervenire anche per sollecitare le istituzioni a dare risposte  di carattere sociale  ai cittadini e lavoratori colpiti da una grave crisi economica ed  occupazionale, i cui effetti sono rilevanti nel  territorio provinciale. In generale sui Bilanci comunali occorre:  sollecitare le amministrazioni locali ad approntare politiche di bilancio agendo sul versante dell’evasione territoriale, sottoscrivendo protocolli d’intesa con Direzione Regionale dell’Entrate per gli accertamenti di evasione/elusione sull’IRPEF che permetterebbero ai Comuni di ricevere il 30% degli accertamenti eseguiti,  adottare politiche fiscali che promuovano l’equità,  disincentivare gli sprechi ancora presenti, anche se in misura minore, in alcuni Enti Locali e nei Consigli di Amministrazioni delle aziende e/o società pubbliche partecipate. Imposte Le OO.SS. sono contrarie a qualsiasi ulteriore aumento delle imposte locali, quali la TIA (Tariffa di igiene ambientale), la TARSU (Tassa sui rifiuti) ed all’eventuale istituzione di tasse di scopo. Tariffe Occorre:  contenere l’eventuale aumento delle tariffe dei servizi pubblici locali entro il tasso di inflazione che per il 2009 e' pari a +0,7%, considerando la possibilità di agevolazioni tariffarie per gli ultrasessantacinquenni, per gli anziani non autosufficienti, per i disabili e per le famiglie più numerose e disagiate attraverso l’applicazione dell’ISEE;  introdurre tariffe sociali (luce, gas, acqua..), anche attraverso la sottoscrizione di accordi a livello provinciale con gli enti e/o le aziende interessate. Isee  riaffermare a tutti i livelli l’importanza dell’applicazione dell’ISEE di ambito quale strumento di equità per l’accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie. Gestione dei servizi  favorire l’introduzione di forme associative e/o consortili per l’erogazione dei servizi anche tra ambiti limitrofi, al fine della razionalizzazione dei costi e del miglioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini;  discutere le problematiche relative ai trasporti locali (linee, fermate, sicurezza..). Politiche degli investimenti  attivare, da parte degli EE.LL., tutte le iniziative ed opere pubbliche subito cantierabili;  intervenire da subito sulla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, sia per interventi di messa in sicurezza  sia per interventi di risparmio energetico. Politiche sociali e sanitarie famiglie/ minori  potenziare le politiche per l’infanzia ove carenti,  favorire la sperimentazione di servizi innovativi per potenziare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche attraverso l’utilizzo di risorse stanziate a livello Europeo e Nazionale,  monitorare il funzionamento dei servizi scolastici (mense, trasporti, servizi di sostegno..) e le relative rette anziani  monitorare l’assistenza domiciliare socio-assistenziale (SAD) e l’assistenza domiciliare sanitaria (ADI) attuando le intese scaturite a livello regionale; nel contempo prevedere verifiche sul potenziamento del SAD (formazione del personale e di ore aggiuntive di assistenza ai non autosufficienti) e sullo stato d’integrazione tra il SAD e l’assistenza domiciliare;  coinvolgere i Centri Sociali per dare risposte ai problemi legati al disagio elaborando, ove possibile, progetti di raccordo con il volontariato. Piani di ambito/piani di distretto  impegnarsi per far rispettare i tempi previsti per l’approvazione dei piani d’ambito annuali (28 Febbraio 2010) ed entro il 31 Dicembre 2009 i piani triennali;  dare concreta attuazione al significato di concertazione prevista dalla L.3280 con il Comitato dei Sindaci e il Coordinatore d’Ambito;  costituire un tavolo di monitoraggio unico tra il sociale ed il sanitario;  rendere concreta l’integrazione tra il piano annuale e quello distrettuale;  introdurre il Punto Unico Accesso al fine di favorire l’informazione e l’orientamento agli utenti sui servizi socio-sanitari;  sviluppare i diritti di cittadinanza politici e sociali dei migranti ed ampliare gli interventi d’integrazione a cominciare dalle istituzioni scolastiche sul territori. Politica abitativa e della casa  potenziare il contribuito affitti per le situazioni di disagio-sociale ed economico;  allargare lo stock di residenze ad affitto temporaneo o permanente con prezzi calmierati compatibili con il reddito medio dei lavoratori;  estendere la stipula dei contratti di locazione a canone concordato in tutta la provincia; Politica dei prezzi  promuovere accordi tra enti locali e associazioni di categoria per sperimentare la cosidetta “filiera corta” che favorisce la produzione locale di qualità ed il contenimento dei prezzi.  Provincia Le OO.SS. propongono le seguenti questioni da affrontare nella negoziazione con la Provincia di Ancona:  determinare le politiche del lavoro e della formazione professionale adeguate per rispondere alle difficoltà derivanti dalla crisi economica ed occupazionale;  definire con la Provincia, l’INPS e l’INAIL interventi di contrasto al lavoro nero, in particolare nei servizi di assistenza alle persone.  attivare tavoli di concertazione per questioni attinenti alla politica Idrica, Energetica, dei Rifiuti, coinvolgendo anche i rispettivi ATO (servizi, reti degli impianti, tariffe, tariffe agevolate etc.);  affrontare le problematiche della mobilità urbana ed extra urbana e lo sviluppo dei trasporti pubblici locali;  attivare sinergie tra Enti proposti per vigilare sull’applicazione delle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ancona, 26 ottobre 2009
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05/01/2010 "Non c'è reale integrazione senza l'esercizio dei diritti e dei doveri"
“Non c’è reale integrazione senza l’esercizio dei diritti e dei doveri” Oggi a Roma manifestazione nazionale della Cisl sull’immigrazione a Roma insieme a Siulp e Anolf. Dalle Marche buona partecipazione con 500 persone in rappresentanza dei lavoratori migranti, rappresentanti delle forze di polizia e militanti sindacali. Sicurezza, accoglienza e integrazione, queste le parole d’ordine alla base della manifestazione nazionale che si tiene questa mattina a Roma organizzata dalla Cisl insieme a Siulp (Sindacato di polizia) e Anolf (Associazione oltre le Frontiere). Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche sottolinea come “l’immigrazione non può essere affrontata come una questione di ordine pubblico, come ha fatto il governo con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina e l’istituzione delle cosiddette ronde. E’ una cultura che non ci appartiene e che la Cisl si impegna a contrastare, in piazza oggi e nelle sue attività quotidiane, insieme a tutte le realtà convinte che sul delicato tema dell’immigrazione servano coraggio e progettualità, e siano dannosi atteggiamenti populistici o semplificatori”. Per la Cisl vanno altresì rispettate le convenzioni internazionali sul diritto d’asilo per motivi politici o umanitari conciliando l’esigenza di sicurezza, assolutamente legittima, dei cittadini con vere politiche di integrazione che riconoscano diritti e doveri di quanti lavorano onestamente nel nostro paese. La Cisl ritiene che questa innata istanza di sicurezza vada garantita anche attraverso l’attenzione verso coloro a cui sono demandati i principali compiti di prevenzione del crimine e di protezione sociale. Quindi la manifestazione di oggi  chiede anche il potenziamento di uomini e mezzi e un salario dignitoso per le forze dell’ordine, così come la valorizzazione del lavoro di poliziotti, vigili del fuoco, polizia penitenziaria. La Cisl delle Marche partecipa numerosa alla manifestazione visto che raggiungeranno Roma quasi 500 tra lavoratori immigrati, rappresentanti delle forze di polizia, attivisti sindacali. Nella nostra regione – conclude Mastrovincenzo - la questione immigrazione non è fortunatamente diventata emergenza (oltre 115.000 gli immigrati regolari nelle Marche agli inizi del 2007), ma siamo consapevoli che delle criticità sul nostro territorio esistono e vanno affrontate diminuendo la distanza tra immigrazione e cittadinanza”. Tra le priorità il riconoscimento del diritto all’unità familiare, la cittadinanza italiana ai nati in Italia, il diritto al voto alle amministrative, il trasferimento ai comuni del rinnovo dei permessi di soggiorno per consentire la regolarizzazione degli immigrati che lavorano nel sommerso.  Ancona 9 ottobre 2009
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05/01/2010 Sì al rinnovo del contratto per i metalmeccanici
Un accordo che da risposte concrete sul salario La Cisl Marche spiega perché ha detto sì al rinnovo del contratto per i metalmeccanici insieme a Uil Federmeccanica e Governo e quale vantaggi porta ai lavoratori del territorio  Un accordo positivo che da risposte precise ai lavoratori. C’è soddisfazione reale da parte della Cisl Marche in relazione all’intesa sottoscritta insieme alla Uil e senza Cgil, come conferma il segretario Fim Cisl Marche Giuseppe De Leo:“Abbiamo concluso un buon contratto coerente con la piattaforma presentata e approvata con referendum da parte degli iscritti e abbiamo dato risposte concrete sul salario. Nell’accordo risulta  migliorata  la parte normativa e, per la prima volta, viene adottato a vantaggio della categoria uno strumento di partecipazione attraverso l’Ente Bilaterale e istituito un fondo di sostegno al reddito per i lavoratori. Grazie all’accordo inoltre si da una risposta a quei lavoratori che non usufruiscono della contrattazione di 2° livello attraverso un aumento dell’elemento perequativo. Sono sicuro – spiega De Leo - che non appena illustreremo nei prossimi giorni i contenuti dell’accordo, i lavoratori sapranno giudicarlo bene. Firmare un contratto in una fase come quella che stiamo attraversando non era facile e averlo  fatto prima della scadenza e senza scioperi, ovvero senza costi per i lavoratori, a noi sembra altrettanto positivo. Va anche sottolineato sia stato possibile compiere questo passo anche grazie alle nuove regole sul modello contrattuale sottoscritto da tutte le associazioni imprenditoriali e sindacali - tranne la Cgil che speriamo ora incominci a riflettere sulla validità di questo accordo”. Una presa di posizione quella di De Leo pienamente confronta dal Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo:“L’intesa siglata per il contratto dei metalmeccanici è una buona notizia per il mondo del lavoro, il contratto viene rinnovato prima della sua naturale scadenza, la quota salariale ottenuta corrisponde alle richieste presentate. Non solo, decisive appaiono anche le molte innovazioni sul piano normativo. Credo che ogni persona di buon senso possa apprezzare il risultato raggiunto da Fim-Cisl e Uilm-Uil sulla base del nuovo modello contrattuale che ha mostrato così di funzionare ottimamente”.
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05/01/2010 Cassa integrazione e mobilità in aumento
Cassa integrazione e mobilità in aumento Grave la situazione in tutte le Marche secondo i dati istat rielaborati dalla Cisl. “A settembre la situazione potrebbe aggravarsi. Decisivi gli strumenti a tutela del lavoro e del reddito”. Perdurano con accenti significativi e preoccupanti gli effetti della recessione. “Nel mese di Luglio 2009 – sostiene infatti Tonino Bori Dipartimento Mercato del Lavoro CISL Marche - le ore di cassa integrazione autorizzate hanno fatto registrare un ulteriore incremento. Tale incremento si registra sia rispetto al mese di Luglio 2008 con 1.082.704 ore di cassa integrazione autorizzata contro i 2.034.084  (+ 87 %) di Luglio 2009, sia  e soprattutto se il confronto viene sviluppato sull’intero periodo Gennaio – Luglio”. Secondo l’elaborazione effettuata dalla Cisl Marche sui dati forniti da Inps ed  Osservatorio Regionale MdL la provincia di Ancona continua ad essere interessata dalla fortissima crisi della meccanica ed in particolare della Antonio Merloni; infatti questo comparto vede autorizzate nei primi sette mesi del 2009 ben 1.545.318 ore di cassa integrazione ordinaria e  1.580.195 ore di straordinaria. I comparti più in difficoltà nelle province di Ascoli- Fermo risultano essere il chimico con 250.911 ore di cassa autorizzate, il calzaturiero con 1.018.375 ore, l’alimentare con 185.411 ore, la meccanica con 315.170 ore. Sempre pesante la situazione in provincia di Macerata, qui  tutti i comparti fanno registrare aumenti significativi  di ore autorizzate le calzature con 525.964 ore, la meccanica con 450.635 ore, la gomma plastica con 219.940 ore, il legno con 72.854 ore i settori in difficoltà. Infine Pesaro che vede incrementare in maniera fortissima la cassa ordinaria ed esplodere le ore di straordinaria (lo scorso anno non è stata praticamente utilizzata); il legno con 522.245 ore; la meccanica con 1.222.859 ore; l’industria di trasformazione di minerali non metalliferi (vetro, ceramica, laterizi ecc.) con 264.377 ore; l’abbigliamento che  vede autorizzate 170.956 ore i settori più colpiti. Nel complesso per quanto riguarda le Marche  i settori colpiti in maniera  particolarmente significativa  in questi primi sette mesi del 2009 dalla crisi: la meccanica e la metallurgia 5.163.403 ore di cassa integrazione autorizzate; il calzaturiero 1.592.545 ore;  l’abbigliamento 780.388 ore;  il legno 778.940 ore; la chimica e la gomma plastica 725.261 ore.  Non meno allarmanti i dati sui licenziamenti (mobilità), relativi al 30 giugno 2009.  Nel I° semestre 2009 sono stati 7.899  (+85,4%) i lavoratori collocati in mobilità, quando nel I° semestre 2008 erano  4.034 e nel I° semestre 2007 erano 3.207. Dei  7.899 lavoratori  iscritti alle liste di mobilità 4.524 sono uomini 3.375 sono donne; 6508 sono italiani, 1391 sono stranieri.  Per 5.150 la mobilità non è indennizzata mentre lo è per i restanti 2.749. Il ricorso alla mobilità raddoppia in tutte le province marchigiane. I settori dove registriamo il numero più alto di lavoratori collocati in mobilità sono la meccanica con 1.713 unità, il calzaturiero con 935,  il commercio con 840, le costruzioni con 735. “I dati sopra evidenziati sulla cig e sulla mobilità – spiega Tonino Bori - descrivono concretamente il perdurare delle  difficoltà pesanti nelle quali versa l’industria manifatturiera nelle Marche; come CISL siamo estremamente  preoccupati perché alla ripresa delle attività, dopo il periodo feriale, la situazione potrebbe risultare  ulteriormente aggravata. A tal fine crediamo importante rafforzare le iniziative ad ogni livello e con tutti i soggetti (imprenditori, istituzioni, università) che se da una parte traccino le basi per la difesa ed il rilancio del comparto produttivo della nostra regione,  dall’altra puntino ad utilizzare al meglio gli strumenti a tutela del lavoro e del reddito  dei lavoratori e delle famiglie (ammortizzatori in deroga e contratti di solidarietà su tutti)”.   Ancona 7 Agosto 2009
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05/01/2010 Edilizia e occupazione a rischio. E' urgente approvare il piano casa
Edilizia e occupazione a rischio. E’ urgente approvare il piano casa Il segretario generale Filca Cisl Marche Massimo Giacchetti interviene sulla proposta di legge legata alle abitazioni richiamando l’attenzione anche sul lavoro nero Sul cosiddetto Piano Casa della Regione interviene il Segretario Generale della FILCA CISL delle Marche – Massimo Giacchetti che invita la Regione a fare presto per salvare l’occupazione in un settore che da circa un anno ha conosciuto una fase di brusco rallentamento. “La proposta di  legge 332/09 avrebbe dovuto rilanciare il settore dell’edilizia, ma i ritardi nella sua approvazione rischiano di vanificare l’intento iniziale. Il provvedimento va approvato da Consiglio entro il mese di Settembre, se si vuole rilanciare un settore che tradizionalmente ha un ruolo trainante per tutta l’economia”. La preoccupazione della FILCA CISL è confortata anche dai dati negativi sul settore. Il ricorso alla cassa integrazione nei primi sei mesi del 2009 è aumentato del 88,51%; 346.340 ore autorizzate nel periodo Gennaio-Giugno 2008, 652.912 ore autorizzate nello stesso periodo del 2009. Le ore lavorate sono diminuite del 12,92%, mentre i dipendenti sono diminuiti del 8,9%. Nell’ultimo anno hanno perso il lavoro almeno 2000 persone e per il mese di Settembre molte imprese avranno difficoltà a riprendere l’attività. Un provvedimento che servirebbe a rilanciare il settore anche nelle Marche, a condizione che la proposta di legge iniziale venga integrata con le modifiche proposte da sindacato degli edili della CISL. “Abbiamo chiesto alla Regione di prevedere nella legge di collegare il rilascio del titolo di abitabilità da parte dei Comuni alla presentazione del DURC, e di garantire la tracciabilità dei pagamenti tra il committente e le imprese che eseguiranno i lavori.” L’obiettivo è quello di favorire interventi edili di qualità e di contrastare il lavoro nero e irregolare.
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