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11/09/2023 Carovana della salute FNP CISL: a Macerata due giorni di prevenzione
Due  giorni di prevenzione con la Carovana della Salute FNP CISL  a Macerata. L'iniziativa ha visto una prima giornata dedicata alla tavola rotonda “Prevenzione e salute” presso la Gran Sala Cesanelli e una seconda giornata, sabato 8 Settembre, dedicata alle visite gratuite in piazza Mazzini. Oltre 300 gli screening realizzati tra visite cardiologiche, visite diabetologiche, oculistiche, ecografie all'addome e controlli audiometrici. Tante le persone che hanno partecipato, pensionati e non, dimostrando che la cura della salute è un tema di fortissimo interesse. «Molte sono state le persone a cui, purtroppo, non è stato possibile eseguire visite, date le richieste oltre gli appuntamenti possibili -  sottolinea Spernanzoni, responsabile della FNP CISL  RLS Macerata-Civitanova Marche - anche per questo intendiamo proseguire con le iniziative a favore della prevenzione e  della promozione della salute”. Presenti il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e la vicesindaco e assessore alle politiche sociali Francesca D’Alessandro . Un ringraziamento doveroso da parte della FNP CISL è rivolto a tutte le realtà e il personale medico e paramedico che hanno animato la piazza realizzando visite, controlli e misurazioni, dall’IRCR per aver messo a disposizione gli spazi, all’IAPB Italia, alla Croce Verde di Macerata, all’ATD di Camerino, all’Associazione Cives, all’ANTEAS di Macerata, alla Meridiana cooperativa sociale per il supporto tecnico, ai cardiologi dr. Raoul Brambatti e dr. Giacomo Cuccaroni, alle diabetologhe dr.ssa Maria Giulia Cartechini e dr.ssa Maria Giovanna Negroni, agli oculisti dr. Luciano Della Mora e dr Francois Vigneux, agli ecografisti prof. Gian Marco Giuseppetti, dr.ssa Letizia Ottaviani e dr- Renato Principi. L’importante presenza all’iniziativa conferma che la prevenzione deve essere posta al centro delle scelte di salute a tutti i livelli.
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02/09/2023 CGIL CISL UIL Ancona:" Le risorse per il sociale sono più utili delle ordinanze"
«Abbiamo avuto notizia a mezzo stampa della prossima ordinanza del Comune di Ancona con la quale si dispongono sanzioni e divieti relativi alla sosta, al consumo di pasti, o ad altre forme di permanenza negli spazi pubblici di molti quartieri della città. Un’ordinanza che sembra indirizzata a colpire atteggiamenti spesso indotti da situazioni di estrema povertà. - sottolineano i Responsabili di CGIL CISL UIL Ancona - Non c’è dubbio che il tema della pulizia, del decoro e dei corretti comportamenti delle persone sia degno di attenzione e costituisca un elemento imprescindibile del vivere civile di una comunità. Ci stupisce però molto il modo in cui si intenderebbe affrontarla.» «È ormai esperienza acquisita che nel caso di persone senza dimora, un approccio che si focalizzi principalmente su interventi di natura repressiva, piuttosto che sul versante dell’intervento sociale, presenti molti più aspetti negativi che effettivi elementi risolutori. - proseguono Marco Bastianelli, CGIL Ancona, Alessandro Mancinelli, CISL Ancona e Giorgio Andreani, UIL Ancona -  Tale approccio non affronta infatti la questione alla radice: molte persone vivono in strada non per scelta ma perché non hanno più una casa dove abitare, multarle non servirebbe a nulla (per altro non avrebbero nemmeno modo di pagare la sanzione) e queste persone non farebbero altro che spostarsi in un altro luogo della città. Molte persone straniere che vivono all’aperto sono in attesa di espletare le procedure per la richiesta di asilo a seguito della quale entrerebbero in programmi di accoglienza che assegnerebbero loro un alloggio; in questo caso è pertanto necessario intervenire per abbreviare le procedure piuttosto che multare le persone.» «Come CGIL CISL UIL di Ancona riteniamo che la risposta ai problemi della povertà estrema passi, in primo luogo, attraverso un rafforzamento e una qualificazione della spesa sociale sostenuta dal Comune e dall’Ambito Sociale che tenga conto della complessità delle cause che obbligano le persone a vivere in strada. In questo senso il prossimo bilancio di previsione del Comune di Ancona non può non prendere atto di fenomeni che stanno interessando tutto il territorio e che presumibilmente si aggraveranno con l’arrivo dell’inverno e l’abbassamento delle temperature. Altrettanto importante è rafforzare la rete di intervento con le tante associazioni che si occupano dei poveri e dei migranti nel territorio.» «Riteniamo infine necessario evitare ogni possibile fraintendimento tra “povertà” e  “delinquenza”, concetti che se accomunati, anche involontariamente, possono alimentare un pericoloso clima di tensione tra le persone. - concludono - È un appello che facciamo in primo luogo a tutti i soggetti che affrontano le questioni relative alla povertà estrema: Amministrazione Comunale, Prefettura, Questura, Ambito sociale, con i quali ribadiamo la necessità di un confronto e la nostra disponibilità ad interloquire in ogni momento. Ancona, città aperta e con un grande porto, deve gestire e programmare accoglienza e sostegno alle persone più povere, solo così si potrà garantire dignità e diritti a tutti i cittadini.»  
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31/08/2023 Emergenza redditi CISL e FNP Senigallia: "Autunno in affanno per famiglie e pensionati"
«Vera emergenza sociale. Le famiglie come ogni anno si trovano a settembre nella difficile situazione di affrontare le spese scolastiche per l’inizio della scuola.  A questa strutturale difficoltà con costi sempre più elevati, si aggiunge l’aumento dell’inflazione, la rivalutazione degli affitti, l’aumento dei mutui  e in genere il costo della vita che incidono ed erodono il reddito dei lavoratori.  In sofferenza sono anche i pensionati soprattutto tutti quelli che percepiscono pensioni minime con importi che oscillano intorno ai 500 euro e assegni sociali (importi da 300 a 480) - evidenziano Giovanni Giovanelli CISL Senigallia e Michele Bonsanto, FNP CISL Senigallia -  Il territorio dei comuni della val Misa e Nevola,   registra una significativa percentuale di redditi  al di sotto i 10.000 euro annui.   In tutti i comuni dell’Ats 8 la somma dei cittadini che percepiscono redditi tra 0 e 15.000 euro supera coloro che percepiscono redditi tra 15.000 e 26.000. E’ un territorio con redditi da lavoro dipendente molto basso.» «Da una nostra simulazione addirittura risulta che in caso di un solo reddito da lavoro dipendente,1500 euro netti al mese, e in presenza di due figli che frequentano le scuole superiori di primo grado e secondo grado  non si riescono a coprire tutte le spese. - specificano  - Calcolando le  spese per l' acquisto dei libri per la scuola superiore di secondo grado, 360 euro, per le scuole di primo grado, 262 euro,  il costo medio di abbonamento per il trasporto pubblico 300 euro, per due figli residenti nel comune di Senigallia,rimangono poco più di 600 euro. Se a queste spese, aggiungiamo l’affitto o li mutuo, la situazione è veramente drammatica: alla famiglia non rimangono che pochi euro per affrontare il mese  » «Difficile e paradossale anche la situazione dei pensionati e dei nuclei familiari che abitano nelle case Erap dove si registrano bollette insostenibili. - proseguono Giovanelli e Bonsanto -  Infatti la presenza ancora di impianti centralizzati del gas, la ripartzione su tutti gli inquilini del mancato pagamento di alcuni, generano bollette insostenibili, addirittura anche intorno ai 5000 euro di consumi di gas. Per evitare questo fenomeno sarebbe opportuno che l’ente gestore autorizzasse gli inquilini all’installazione di un impianto autonomo. «È necessario innovare le politiche di welfare, le politiche abitative introdurre l’isee lineare come strumento di compartecipazione ai servizi locali soprattutto quelli scolastici ma non solo, recuperare risorse dall’evasione fiscale locale, fare scelte nei prossimi bilanci di forte attenzione al sostegno delle famiglie e pensionati.  - concludono i Responsabili di CISL Senigallia e FNP Senigallia - Meno risorse per eventi e feste e più risorse alle famiglie e pensionati».        
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28/08/2023 Emergenza settore elettrodomestico di Fabriano, FIM CISL Marche: "No alle 'Fabbriche di Cassa Integrazione'
Il territorio di Fabriano sta affrontando una sfida critica nel settore elettrodomestico e industriale, con gravi implicazioni sull'occupazione e sull'economia locale. La situazione attuale mette a rischio la perdita di posti di lavoro nelle grandi aziende, accompagnata dalla chiusura delle attività connesse. Secondo Giampiero Santoni, Segretario Regionale FIM CISL Marche «le grandi aziende locali stanno affrontando una riduzione significativa degli ordini, con cali dal 20% al 40% rispetto al 2022, anno che aveva già sperimentato una flessione media del 15%. La prolungata utilizzazione della cassa integrazione ordinaria è diventata una realtà preoccupante che pesa fortemente sul potere d’acquisto dei dipendenti e delle loro famiglie, già gravemente colpite dalla congiuntura economica negativa.»  Il settore elettrodomestico è particolarmente colpito da una contrazione della domanda causata dall'aumento dell'inflazione, dai tassi d'interesse crescenti e dall'instabilità del mercato post-COVID-19. Questo scenario non promette una ripresa dei volumi e del fatturato nei prossimi 12 mesi. A complicare ulteriormente la situazione, ci sono le incertezze legate alle decisioni strategiche a livello nazionale ed europeo riguardo all'utilizzo delle energie, come il dilemma tra gas ed elettrico. Queste incertezze hanno creato una mancanza di chiarezza per gli acquirenti e gli investitori in tutta l'area EMEA, influenzando negativamente i mercati. «Le piccole aziende che compongono l'indotto risentono pesantemente di questa situazione.  – continua Santoni - L'uso massiccio di ammortizzatori sociali sta diventando insostenibile a causa dei costi crescenti, mettendo in pericolo la loro stessa sopravvivenza. Inoltre, la crescente precarietà del lavoro e la mancanza di rinnovi contrattuali stanno aprendo la strada alla disoccupazione.» « Una “tempesta perfetta” che rischia di spazzare via o comunque impattare fortemente su un territorio e un settore già compromesso dalle grandi crisi aziendali – sottolinea il Segretario FIM CISL  - Nelle prossime settimane, si prevedono importanti movimenti di cessioni aziendali e cambiamenti strategici, con aziende come Whirlpool ed Electrolux coinvolte. In particolare  alla Whirlpool, nello specifico il sito di Melano con 500 addetti, dove da oltre un anno è ripresa la cassa integrazione, la produzione si è ridotta del 40/45% e rischia di lavorare solo una settimana a settembre. La parte impiegatizia che occupa altrettanti addetti non è da meno, anche se fino ad oggi non è intervenuta la cassa integrazione si è fatto comunque un grande uso di “istituti contrattuali” (ferie forzate) che ha ridotto notevolmente l’attività lavorativa.  A tutto ciò si aggiungono le preoccupazioni per il prossimo passaggio alla nuova società al 75% in mano alla turca “Arçelik” che potrebbe aprire scenari sicuramente complicati per un territorio già fortemente colpito dalla emorragia dei posti di lavori.» «Electrolux sicuramente non rimarrà a guardare con i conti in forte rosso a livello internazionale e dove non è chiara la strategia “vende o non vende”, ci risulta  che sarebbe intenzionata a smembrare il gruppo cedendo la parte chiamata “Professional” (marchi Zanussi e Zoppas).  -  riporta Giampiero Santoni – Ovviamente questo non lascia tranquilli i circa 200 addetti del sito di Cerreto D’Esi che produce cappe. Il 31 agosto, a Bologna, ci sarà un incontro con i vertici di Electrolux Italia e il sindacato. » «Anche tra i lavoratori della Whirpool oramai serpeggia preoccupazione, sconforto e insoddisfazione, sono stanchi di non conoscere quale sarà il loro futuro e hanno bisogno di certezze.  – fa sapere Santoni -   Il 25 settembre, probabilmente, verrà convocato dall’azienda a Roma il Coordinamento Nazionale, ci aspettiamo novità o comunque di capire quale sarà il futuro di  questa grande realtà del territorio.» «Bene i tavoli ministeriale aperti al MIMIT sull’industria nello specifico sul settore elettrodomestico, ma per Fabriano vanno date risposte immediate e vanno fatti interventi mirati. Chiediamo come sindacato alle istituzioni locali, regionali e nazionale un’attenzione particolare e d’intervenire dando risposte al territorio, non vogliamo “fabbriche di cassa integrazione” come visto negli ultimi decenni, non possiamo e non dobbiamo perdere il know-how, la strategicità e le professionalità acquisite in tanti anni. -  conclude Giampiero Santoni, Segretario Regionale FIM CISL Marche - Nel contempo si possono e si devono creare le condizioni per dare un futuro alle nuove generazioni che sempre di più si vedono costrette a cercare lavoro al di  fuori dei nostri territori. Bisogna fare presto c’è la necessita di reinventarsi un territorio industriale che come storia ha fatto grande questo paese e che può ancora fare tanto. »  
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07/08/2023 Nuovo Ospedale di comunità a Tolentino: i sindacati incontrano il Sindaco
  Il 31 luglio scorso, una delegazione di CGIL, CISL e UIL con le rispettive Federazioni dei pensionati, hanno incontrato il Sindaco di Tolentino  sui tempi, le modalità e la futura organizzazione del nuovo Ospedale di Comunità che sarà realizzato a Tolentino. «Rispetto alle informazioni fornite dal  sindaco relative alla gara di assegnazione dei lavori e su come si ipotizza l’organizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari dal momento che sta per avviarsi la cantierizzazione dell’area, che comprende la demolizione del vecchio nosocomio fino al completamento della ricostruzione abbiamo espresso la  nostra forte preoccupazione non condividendo l’ipotesi di collocare i servizi rimasti attivi presso la struttura ospedaliera in container sanitari (che garantiranno un presidio di circa 1000 mq) nello spazio adiacente a quello che sarà il nuovo ospedale. - hanno sottolineato  CGIL, CISL e UIL con le rispettive Federazioni dei pensionati -  Ciò significherebbe accogliere i cittadini bisognosi di cure ed esami in un’area polverosa, rumorosa in presenza di un cantiere edile in piena attività. Per questo abbiamo chiesto al sindaco di farsi parte attiva per trovare un’area più adatta che sicuramente sarà utilizzata per qualche anno, visti i tempi di ricostruzione che come da cronoprogramma saranno di più anni.»  Il sindaco ha poi informato sui servizi che dovrebbero trovare posto all’interno dell’Ospedale di comunità: oltre ai letti di cure intermedie, al punto di primo intervento, al consultorio familiare, al servizio di dialisi, l’organizzazione sarebbe quella di un poliambulatorio con tutte le specialistiche, con un punto di prelievo e un presidio diagnostico di base (radiografia, mammografia ed ecografia). I medici di medicina generale non sarebbero previsti all’interno dell’ospedale, ma sarebbero favorite le Aggregazioni Funzionali territoriali, che dovrebbero avere lo scopo di potenziare e riorganizzare la sanità territoriale, diffusa e di prossimità. Questo permetterebbe la presa in carico e la risoluzione di situazioni croniche riducendo l’iperafflusso nelle strutture per acuti «Abbiamo sottolineato che nel Piano Sociosanitario regionale non è  prevista la presenza di nessun tipo di Casa della Comunità a Tolentino - continuano i sindacati -  Abbiamo chiesto con forza, che a Tolentino sia prevista anche  una Casa della Comunità HUB, come luogo dell’integrazione sociale e sanitaria, con  la presenza dei medici di base e dell’assistente sociale;  che  ci sia il PUA, Punto unico di Accesso sociale e sanitario, come previsto dalla legge di bilancio e dal piano della Non Autosufficienza. La sua posizione strategica e il bacino d’utenza che fa riferimento al Comune è ampia, dunque, la presenza della casa della Comunità HUB viene considerata assolutamente necessaria. - concludono -  Il PUA, l’Unità Valutativa Multiprofessionale, Il PAI, Piano Assistenziale Integrato, sono Livelli di prestazione sociali di processo obbligatori per legge per garantire la presa in carico delle persone non autosufficienti o che presentano bisogni sanitari, sociali e socio-sanitari.»    
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04/08/2023 Contrattazione sociale Comune di Senigallia, sindacati soddisfatti
CGIL CISL UIL insieme a SPI, FNP UIL Pensionati di Senigallia, hanno sottoscritto un verbale con il Comune di Senigallia, nell’ambito della contrattazione sociale svolta dalle organizzazioni sociali nel territorio. «Una  contrattazione che ha l'obiettivo primario, quello di sostenere le fasce più deboli della popolazione attiva e pensionata, sia in termini economici che di servizi, - precisano i sindacati -   ed affrontare le reali criticità sociali e dare un’opportunità di crescita e sviluppo ad una società più equa e solidale. » Le parti hanno discusso e stabilito di dare seguito ad alcune misure, in particolare:  ridurre strutturalmente le tariffe della IRPEF comunale in base all’ISEE secondo la seguente progressione: fino a 6000€ riduzione dell’80%, da 6.000 a 10.000€ del 60%, da 10.000 a 14.000 del 40 % e da 14.000 a 18.000 riduzione del 20 %; hanno inoltre concordato di avviare uno studio di omogeneizzazione dell’ISEE per l’accesso dei servizi pubblici a domanda individuale (asilo nido, mensa e trasporto scolastico) introducendo un ISEE lineare.Ancora da approfondire invece la rimodulazione della tariffa del TPL. «Il Sindaco ha recepito favorevolmente la nostra richiesta di innalzare l’esenzione IRPEF comunale da 13.000 a 15.000€, valutando con gli uffici competenti la sostenibilità finanziaria. - hanno sottolineato i sindacati - Si è anche discusso e verbalizzato della situazione della Fondazione Città di Senigallia, una situazione debitoria molto grave, sulla quale è stato richiesto un incontro specifico alla presenza del Commissario. In particolare si è condivisa l’idea di riconvertire, in collaborazione con l’Opera Pia Mastai Ferretti, l’edifico situato vicino all’Ospedale, in un Ospedale di Comunità non previsto dalla Regione, che potenzierebbe l’offerta sanitaria dell’intero territorio. Abbiamo espresso l’esigenza di salvare comunque i posti RSA attualmente occupati nella struttura della Fondazione e l’occupazione.» E’ stato fatto anche il punto della situazione post alluvione 2022, sia per quanto riguarda i rimborsi e sia per le sistemazioni ancora provvisorie delle famiglie.  «Ad oggi dei 400mln€ previsti solo 98mln€ sono in arrivo e di questi, quelli realmente arrivati ai cittadini/imprese, sono ancora pochi, peraltro tutti i costi sono stati anticipati dal Comune e sono in via di erogazione (con il modello B1) per un valore di 12mln a 10.400 famiglie e alcune decine di imprese. Nelle cd. “CAS” ad oggi sono rimaste circa 200 famiglie e si è prospettata la proroga per un anno dello stato di emergenza per far fronte alla sistemazione delle case, considerate le criticità e la penuria di imprese. - riportano i sindacati -  Sulla situazione dei lavori di sistemazione del bacino idrogeologico abbiamo rappresentato e condiviso le preoccupazioni per il ritardo e l’estrema frammentarietà degli interventi. Troppi studi e incertezze rendono lenta la definizione degli interventi necessari e serve nominare un commissario tecnico non politico, per accentrare, ottimizzare e ridurre i tempi di lavoro. E’ urgente ridurre la portata a monte, mantenere costantemente pulito fiume, argini, fossi, rimuovere tutti i fattori di pericolo, oltreché rivederne l’assetto urbano e gli insediamenti troppo vicini al corso dell’acqua, predisporre infine strutture idonee in caso di piena. » Le parti ritengono necessario dare seguito ad un confronto positivo su molte altre criticità, per questo hanno concordato di incontrarsi dopo le ferie estive con i sindaci della Marca del Senone dell’ambito ATS 8 sui temi sopra esposti (bacino idrogeologico, ecc) e su quelli socio-sanitari. «Abbiamo apprezzato in particolare la scelta di innalzare l’esenzione Irpef e di ridurre la TARI a tutela delle fasce più deboli  - concludono le organizzazioni sindacali territoriali - siamo convinti  che solo attraverso un rinnovato grado di confronto e coerenti politiche sociali, si possono affrontare le innumerevoli sfide.»      
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28/07/2023 A Urbisaglia il convegno su Cultura, Benessere e Sviluppo del territorio
«Dobbiamo essere artisti del sociale, non però alla ricerca soltanto dell’opera prima, del pezzo unico ma, come sindacato, dobbiamo puntare come artigiani-artisti alla seriailità del prodotto,  capaci di recuperare le tante sollecitazioni che riceviamo e fare tesoro di driver nuovi che sono anche l’invecchiamento e il welfare culturale che ci permettono di recuperare un nuovo approccio ai temi della cultura legata alle vocazioni produttive del territorio»: sono le parole con cui il segretario regionale di Cisl Marche ha chiuso il partecipato evento svoltosi ieri pomeriggio  nel gremito teatro comunale di Urbisaglia. “Cultura, benessere e sviluppo del territorio” era il tema proposto da Cisl pensionati Marche che ha avuto una pluralità di voci in campo e un centinaio di persone in ascolto per ore. «Siamo sicuri - ha detto il  responsabile Cisl di Macerata-Civitanova Rocco Gravina nell’illustrare le motivazioni dell’incontro - che per cambiare le Marche nel segno dello sviluppo sostenibile abbia sempre più un’importanza rilevante la questione culturale». In apertura spazio agli interventi degli amministratori  - i sindaci di Urbisaglia Paolo Francesco Giubileo e di San Severino Rosa Piermattei, l’assessora di Recanati Rita Soccio -, del responsabile di Cisl Pensionati Marche Dino Ottaviani, della direttrice del parco archeologico di Urbisaglia Sofia Cingolani e dell’archeologo  e docente di Unimc Roberto Perna. Territori dai diversi volti, ma unica la voce: cultura in rete per essere inclusivi ed attrattivi. «Siamo insieme - dice il sindaco Giubileo - per discutere un tema importante, come portare persone nei territori ed essere attrattivi. Urbisaglia è un modello di rapporto con le istituzioni». La prima cittadina settempedana Rosa Piermattei: «Cosa pensiamo per il futuro? Mettere i musei in rete, è fondamentale dare la possibilità a tutti di vedere le bellezze che abbiamo nel nostro territorio, il sisma ci ha insegnato ad essere uniti, da soli non si va da nessuna parte». Rita Soccio, assessora alle Culture del Comune di Recanati, osserva: « La cultura allunga la vita,  l’obiettivo è valorizzare le attività di welfare culturale, azioni che interferiscono con il benessere della persona, è importante coltivare la socialità. A Recanati abbiamo sviluppato una rete che si  è allargata a 67 soggetti regionali cogliendo risultati eccezionali». Dino Ottaviani: «Onorare l’impegno ad essere esploratori di futuro e battere piste poco conosciute come rapporto tra benessere, cultura e sviluppo del territorio: la bellezza è appagante, la povertà educativa pregiudica l’accesso alla bellezza creando il presupposto della diseguaglianza sociale».Sofia Cingolani: «In questi ultimi anni i parchi hanno subito una profonda rivoluzione, hanno un ruolo attivo di mediatori culturali, lavorare per garantire la tutela del patrimonio e trasformarlo in un volano economico. Vedremo nei prossimi anni i risultati dell’investimento in cultura». Roberto Perna: « Declinare sul territorio quello che facciamo in termini di ricerca, il progetto di Unimc sull’invecchiamento attivo è un momento fondamentale di prevenzione. Lancio un appello alle amministrazioni a dotarsi di strumenti di coinvolgimento delle persone che hanno avuto meno occasioni di incontro con la cultura».  Poi è stato il segretario di Symbola Fabio Renzi a toccare uno dei punti nodali: «Il mercato è cambiato, i consumatori hanno creato uno spostamento pesante verso prodotti con determinate qualità. Made in Italy è  capacità di proporre soluzioni.  Vale anche per il benessere, la pandemia è stata un eccezionale stress test per valutare il rapporto tra cultura e benessere,  le persone si sono rivolte alla cultura come mezzo di contrasto ai traumi, cultura prima del cibo e dello sport: questo perchè ora si è alla ricerca delle emozioni, siamo passati dal welfare riparativo al welfare generativo». Parole, ma anche dati scientifici arrivano dal prof Enzo Grosso, medico della Fondazione Bracco di Milano: «C’è un nuovo modello integrato di promozione del benessere e della salute, di supporto ai farmaci per le persone malate attraverso pratiche fondate sulle attività culturali. Nel 2019 un rapporto Oms dice che le arti hanno un ruolo decisivo, studi scientifici dimostrano che le attività culturali riducono per esempio del 50% il rischi di Alzheimer, riduzione rischio mortalità: non si tratta solo di vivere di più ma farlo stando bene». Concetti che il segretario regionale Cisl Marche Sauro Rossi riprende e rilancia come base dell’azione sindacale: «Nel nostro piccolo, ma con convinzione, vogliamo metterci in gioco per alimentare le reti territoriali, dare un contributo a chi diventa cardine di una rete che ha bisogno di confronti. Non c’è processo di rilancio delle comunità, di neopopolamento, se non portiamo nelle Marche la concezione di una nuova forma di sviluppo che contempli il sociale e l’economia, ci sono identità multiple ma occorre trovare il codice di proposta capace di aggregare i vari gruppi, unità nella diversità che diventa coesione sociale, non possiamo standardizzare quanto piuttosto far veicolare l’idea che esiste la capacità delle istituzione di favorire i protagonisti e guardare oltre i confini geografici. Dobbiamo prenderci cura di persone e territorio: la cura è un soggetto composito, va ben pensata per i soggetti deboli ma anche per oggetti particolari come l’ambiente e la democrazia. La Cisl presterà attenzione».
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18/07/2023 Quale welfare per i giovani di Senigallia?
«Ancora una volta la cronaca locale segnala gravi fatti di alcolismo utilizzo di sostanze alcoliche tra i giovani e giovanissimi. È un problema sociale al quale occorre dare una riposta immediata che coniughi azioni di contrasto con una programmazione che incentri la sua zione su prevenzione formazione e informazione.  - scrive Giovanni Giovanelli Responsabile della CISL di Senigallia a seguito della notizia comparsa sul Corriere Adriatico- Come Cisl avevamo già chiesto all’amministrazione comunale di attivare un tavolo per le politiche giovanili perché non solo l’emergenza data dalla dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti ma ci sono problemi che occorre affrontare con una programmazione sociale che coinvolga tutti gli attori sociale» «A nostro avviso son tre le priorità da affrontare urgentemente: le cosiddette politiche giovanili sembrano scomparse dal radar della politica.  Le politiche giovanili sono a nostro avviso sotto finanziate. In questi anni il bilancio comunale di Senigallia ha registrato una diminuzione delle risorse per i giovani passando dai 634.000 del 2019 ai 550.000 euro del 2021. Il welfare di una città si qualifica se riesce ad investire sui giovani le loro aspirazioni e affrontare le dinamiche poste dalla società soprattutto in questo periodo segnato dagli effetti post Covid.  Il territorio di Senigallia che esprime esperienze significative e performanti necessità di una nuova programmazione sociale che qualifichi e potenzi le politiche giovanili. Quante sono per esempio le risorse che il comune di Senigallia stanzia per i Giovani? Quali spazi quali possibilità di confronto e ascolto?  Seve un cambio id paso un metodo di confronto costruttivo programmatorio, con obiettivi definiti, raggiungibili e verificabili.  - incalza Giovanelli -  È necessario contrastare la diffusione dell’uso di alcol e sostanze stupefacenti anche tra giovani e giovanissimi al di sotto dei 14 anni con una forte azione di formazione\ informazione degli adolescenti e delle loro famiglie.  Sicuramente occorre pensare azioni spazi e luoghi innovativi per il tempo libero e creare occasioni di incontro nei quali i giovani possano liberamente esprimersi e realizzare le loro aspirazioni.  - prosegue - Il problema della qualità del lavoro e dell’abbandono scolastico.  Il territorio della città di Senigallia registra una significativa percentuale di Neet cioè giovani che dopo aver abbandonato il percorso formativo non studiano ne cercano lavoro.  Denunciamo con vigore e forte preoccupazione la situazione di un lavoro sottopagato, con sfruttamento e mancato rispetto degli orari di lavoro: Se i giovani si approcciano al lavoro conoscendo solo lo sfruttamento, l’utilizzo improprio di tirocini e stage, l’abuso del contratto a chiamata, la mancata corresponsione di tutti gli istituti contrattuali, quale potrà essere la loro idea del futuro? Non sono i giovani che non vogliono lavorare: i giovani non vogliono più farsi sfruttare. È in fase di implementazione la misura Gol, gestita dal Centro pe l’impiego. Sono risorse ingenti per le politiche attive del lavoro.  Occorre in questo senso attivarsi per definire una patto territoriale per il lavoro e la formazione che prevenga l’abbandono scolastico, contrasti lo sfruttamento lavorativo, accompagni i giovani innovando le loro competenze per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro. - rilancia e conclude il Responsabile della CISL di Senigallia Giovanelli -  Il Sindaco attivi immediatamente un tavolo di confronto con tutti i portatori di interesse pubblici, privati, terzo settore, mondo della formazione e dell’istruzione per un welfare a misura di giovani.  Il tempo è scaduto.»
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06/07/2023 "La salute non è in vendita" oggi presidio a Senigallia
"La salute non è in vendita" oggi presidio Cgil Cisl Uil e sindacati dei Pensionati davanti all'ospedale di Senigallia in preparazione della manifestazione regionale del 15 luglio ad Ancona. Ancora una volta, le organizzazioni sindacali tornano a denunciare il sottofinanziamento della sanità territoriale, la carenza di personale a tutti i livelli e l'impossibilità di accedere a prestazioni ambulatoriali e diagnostiche a causa delle liste di prenotazione chiuse. Ma un elemento ancora più grave è la mancanza di un confronto per programmare e rafforzare la sanità territoriale, potenziando i servizi ospedalieri e quelli a livello locale. Durante il presidio, è stata evidenziata la difficile situazione del consultorio di Senigallia e la mancanza di risorse specialistiche per la presa in carico delle persone che soffrono di disturbi psichici. Inoltre, si è sottolineata la cronica mancanza di medici di base e di guardie mediche, che rappresenta un grave problema per l'assistenza primaria. Questa manifestazione rappresenta un grido di allarme, poiché fino ad oggi non si è verificato alcun dialogo istituzionale per affrontare i nodi irrisolti del sistema sanitario territoriale che copre un'ampia area, dalle zone costiere fino alle aree interne. «È fondamentale che le istituzioni prendano atto di questa situazione critica e si impegnino a garantire risorse adeguate, pianificazione efficace e una maggiore attenzione alla sanità territoriale. La salute dei cittadini è un diritto fondamentale e deve essere tutelata in modo adeguato su tutto il territorio. -  ha sottolineato Giovanni Giovanelli, Responsabile CISL Senigallia - Continueremo a vigilare e a lottare affinché la sanità territoriale riceva l'attenzione e le risorse che merita, al fine di offrire un servizio di qualità a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione geografica.»
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26/06/2023 Aumento TARI in provincia di Macerata Sindacati: "Si continua a colpire i redditi di lavoratori, pensionati, disoccupati "
«L’ assenza di visione strategica e l’incapacità decisionale presentano il conto: cittadini, lavoratori, pensionati e disoccupati della nostra Provincia i cui redditi, già profondamente colpiti negli ultimi anni da sisma e pandemia, sono oggi falcidiati da un’inflazione fuori controllo, si troveranno anche a subire nel 2024-2025 un aumento della TARI del 15%. - scrivono in una nota Daniele Principi CGIL, Rocco Gravina CISL Macerata, Andrea Coppari FP CGIL, Claudio Giuliani FIT CISL-  Questo il quadro che apprendiamo con sconcerto dall’ultima Assemblea dei Soci del Cosmari la quale, aggiornando il Piano Economico Finanziario, ha chiesto all’ATA di deliberare in tal senso a seguito di “circostanze straordinarie intercorse”.» «Se alcune delle problematiche rilevate (aumento costi materie prime e tassi di interesse, incendio impianto TMB) non erano effettivamente preventivabili questo di certo non può essere affermato riguardo all’annosa questione discarica. - proseguono -  La mancata risoluzione della problematica inerente la necessità di individuazione un nuovo sito a seguito del previsto esaurimento della capacità di Cingoli (Settembre 2023), è frutto di oltre dieci anni di assenza di programmazione politica che parte dalla vecchia Amministrazione Provinciale e prosegue in tal senso anche con la nuova Amministrazione Provinciale; tutto ciò risulta inaccettabile. La (non) soluzione trovata nel conferire lo smaltimento dei rifiuti a Fermo e Pesaro per almeno un anno in attesa dell’ulteriore ampliamento del sito di Cingoli farà inevitabilmente impennare i costi comportando un aumento complessivo - apprendiamo sempre dall’Assemblea del Cosmari - di disavanzo per il triennio 2023-2025 di 13,5 mln di euro ed il dato potrebbe inoltre addirittura peggiorare qualora per la fine del prossimo anno non si sia addivenuti all’ampliamento del sito di Cingoli.» «Oltretutto il trasporto dei rifiuti fuori provincia produrrà anche un problema enorme di inquinamento, forse anche peggiore di quello causato dalla discarica in previsione, senza contare che il trasporto su mezzi pesanti può impattare negativamente sulla sicurezza stradale e sui lavoratori; di questi temi nessuno ha fatto una seria valutazione. - precisano Principi, Gravina, Coppari e Giuliani -  Campanilismi ed inefficienza della classe politica (aggravata dalla circostanza per cui la gran parte dei Comuni oltre che Provincia e Regione sono ormai governati dalla stessa maggioranza politica), che hanno impedito qualsiasi decisione negli ultimi 10 anni almeno - si tradurranno nell’ennesima stangata per i cittadini, peraltro in una Provincia da sempre virtuosa per le percentuali di raccolta differenziata raggiunte.» «Questa situazione inaccettabile le cui responsabilità sono chiarissime si inserisce in un quadro generale inerente la questione rifiuti sconcertante, con la Regione Marche che non riesce a licenziare un piano di ambito regionale da anni con conseguenti problematiche di accesso alle risorse già previste del PNRR. Preoccupa in prospettiva anche la situazione del Cosmari, la cui Presidenza è ancora vacante in attesa della pronuncia del TAR in merito alla vicenda Pezzanesi, con la scadenza della gestione in- house providing prevista per il 2029 che, seppur non dietro l’angolo, si avvicina sempre di più. - concludono i rappresentanti di CGIL CISL FP CGIL FIT CISL  Macerata -  Urgono prospettive chiare e sostenibili dal punto di vista economico ed ambientale, che facciano del ciclo dei rifiuti un volano per lo sviluppo di tutto il territorio, ponendo sin da ora le basi per preservarne la gestione pubblica, nell’interesse della cittadinanza e delle generazioni future.»  
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12/05/2023 Castelfidardo, CGIL CISL UIL: "Che fine farà l’ Asilo nido Il Girotondo?
«A Castelfidardo l' asilo nido “il Girotondo”, in attesa della ricostruzione con i fondi del PNRR, chiuderà i battenti per un paio di anni. Una soluzione proposta dal Comune,quella di  redistribuire i 28 posti del nido a gestione pubblica su altre strutture accreditate e disponibili, che si  presta a diversi interrogativi e perplessità. - sottolineano CGIL CISL UIL territoriali - In prima battuta non è chiaro se il numero complessivo di posti sul territorio comunale ( tra quelli a gestione pubblica e quelli a gestione privata) rimarrà invariato o subirà invece una riduzione, generando in tal caso un ridimensionamento del servizio. In secondo luogo appare evidente che la continuità educativa non sarà garantita, ovvero i bambini non avranno le educatrici che li hanno seguiti fino ad ora, infatti nè le condizioni del bando, né le esigenze organizzative della nuova collocazione possono garantire il mantenimento dell’ attuale rapporto bambino-educatore.» «Il punto però che risulta più incomprensibile riguarda il rifiuto del Comune di Castelfidardo di sottoscrivere, con il sindacato di categoria, un accordo sulla clausola sociale per le attuali dipendenti dell’ asilo nido, che garantisca loro la riassunzione nel momento in cui il nuovo asilo nido sarà completato. - denunciano i sindacati - Non comprendiamo l’indisponibilità del Comune a sottoscrivere tale norma che permetterebbe di ricostituire l’attuale equipe educativa attraverso un accordo giuridicamente sostenibile e non vorremmo che precostituisse l’idea di non ricondurre la nuova struttura, una volta terminata, alla funzione di asilo nido oppure di affidarla ad una gestione svincolata dal Comune.Chiediamo la massima chiarezza su questo punto, e la firma di un accordo fugherebbe ogni timore»  concludono CGIL CISL UIL .  
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11/05/2023 Elezioni Comune di Chiaravalle confronto pubblico con i candidati sindaco
A Chiaravalle (AN) presso la Sala della Croce Gialla, in via Fratelli Cervi, 1, si è svolto nel pomeriggio di oggi un incontro pubblico organizzato e promosso da  Cgil Cisl Uil Ancona insieme al sindacato dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uil pensionati, con i candidati Sindaco al Comune di Chiaravalle in  vista delle elezioni amministrative del 14 e 15 maggio. Al confronto sono intervenuti  i quattro candidati: Cristina Amicucci, per Chiravalle Domani; Gianluca Fenucci, per Pronti per Chiaravalle; Maria Letizia Ruello, per Città in Comune; Roberto Sabbatini, per Insieme per Chiaravalle.  Al centro del dibattito  temi del lavoro, dello sviluppo del territorio, della sanità e dei servizi sociali, delle politiche culturali e per i giovani. 
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11/05/2023 Punto prelievi e ADI a Castelferretti CGIL CISL UIL :" Va aperto subito un confronto"
In relazione alla dismissione dei servizi sanitari a Castelferretti, «abbiamo appreso dalla stampa che, attraverso un accordo con il Comune di Falconara, verrà garantito, dalla AST, in alcuni locali dell’ ex cinema Enal la prestazione di prelievo del sangue per un  giorno alla settimana. - sottolineano in una nota P. Massaccesi CGIL, A. Mancinelli, CISL, S. Bellagamba, UIL -  Come già anticipato c a tutti i candidati sindaci nei giorni scorsi, come CGIL CISL UIL, vogliamo esprime alcune riserve su questa soluzione e alcuni suggerimenti per migliorarla e rafforzarla. Il punto prelievi a Casteferretti, è da sempre stato garantito dagli infermieri dell’ADI,  in virtù della presenza in quella sede di tale servizio. Con lo spostamento a Falconara in via Rosselli della sede del servizio ADI non si realizzerà più tale vantaggiosa condizione, ciò nonostante gli infermieri dell’ ADI continueranno a garantire tale servizio a Castelferretti perché non vi sono altre risorse umane  disponibili. Il fatto che le due sedi siano distaccate lascia però già ipotizzare  delle difficoltà sia di natura organizzativa, in termini di prenotazione,  che di natura amministrativa. Temiamo anche che la soluzione, per queste debolezze organizzative e strutturali, potrebbe essere solo temporanea e destinata nel tempo a perdersi. - proseguono i sindacati  - Avanziamo quindi due proposte tra esse collegate al fine di rendere più stabile il servizio. Primo sarebbe a nostro avviso più logico individuare direttamente a Castelferretti la sede dell’ ADI, in locali più ampi di quelli messi attualmente a disposizione per il solo punto prelievi, al fine di  identificare la sede definitiva dell’ ADI e mantenere la sinergia con il punto prelievi, evitando che le due funzioni vengano svolte in sedi diverse. In secondo luogo crediamo che tale sede, condivisa con l’ ADI, potrebbe costituire un punto di appoggio per avviare nella città di Falconara la sperimentazione dell’ Infermiere di Comunità, in analogia con la sperimentazione già in essere, da tempo, al quartiere “Ponte Rosso-Q2” di Ancona. L’infermiere di Comunità costituisce una figura assistenziale che il DM 77/2022 individua come cardine dell’ assistenza territoriale e che potrebbe essere avviata sperimentalmente, per l’ area dell’Ambito Sociale 12, proprio nel quartiere di Castelferretti. - rilanciano e concludono Massaccesi - Riteniamo che, su queste ipotesi,  vada  aperto al più presto un tavolo di discussione tra il Comune di Falconara, la AST di Ancona, l’ ATS 12, e le organizzazioni sindacali al fine di provare a garantire al meglio l’utilizzo delle risorse pubbliche e contribuire a rafforzare la dimensione territoriale del servizio sanitario.»      
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10/05/2023 CGIL CISL UIL Senigallia accanto agli alluvionati
Cgil Cisl Uil di Senigallia si associano all’appello corale degli alluvionati di tutta la vallata condividendo preoccupazioni, perplessità e l'esigenza di agire dei comitati che scenderanno in piazza sabato prossimo,13 maggio, alle ore 15,30 a Pianello di Ostra con il motto “La nostra sicurezza non è trattabile”. «Non è possibile che a distanza di mesi dalle alluvioni la situazione degli argini, la messa in sicurezza del bacino idrogeologico, sia rimasta tale ed anzi, in alcuni casi, addirittura peggiorata, vista peraltro l’assenza di un progetto complessivo per mitigare il rischio di nuove esondazioni e la frammentarietà degli interventi. - sottolineano i sindacati unitari -  Occorre programmare pianificare una azione complessiva di messa in sicurezza del territorio con rapidità. Rimane ancora molto critica la situazione stradale e delle frane nelle aree interne, soprattutto per la viabilità minore e di collegamento tra le frazioni come nel caso del comune di Arcevia. Riteniamo prioritario dotare il territorio del Misa e del Nevola di un moderno sistema di rilevamento delle piene e delle portate sia dei fiumi che dei corsi periferici per evitare nuove tragedie. Questo intervento deve essere necessariamente accompagnato dall’aggiornamento dei piani di prevenzione comunali del rischio esondazione piani di formazione, preavviso e allarme della popolazione dei comuni che insistono nel bacino del Misa e del Nevola.I cittadini non possono continuare a vivere una condizione di paura ogni qual volta si verifichino precipitazioni più intense della normalità. Questa situazione rischia di generare incertezza, di disincentivare le attività e far maturare una sbagliata idea di abbandono del territorio, soprattutto quello delle aree interne.» Già da diverso tempo Cgil, Cisl e Uil hanno espresso con forza la necessità di uscire dalla giungla dei comunicati, delle promesse e dei convegni, per intraprendere la strada che porti ad interventi mirati adottando procedure speciali come la nomina di un commissario straordinario, per superare le strozzature burocratiche e amministrative, e attraverso una cabina di regia, dotata di risorse professionali aggiuntive, si possa operare con snellezza concretezza per una visione territoriale complessiva. «Da diverse settimane abbiamo chiesto un incontro con i Sindaci della Valle del Misa e del Nevola proprio per fare il punto della situazione per evitare che ogni comune si muova per proprio conto e si punti ad interventi univoci dalla costa all’interno per mettere in sicurezza i fiumi e il bacino idrogeologico, ridando tranquillità alle persone e alle imprese che vivono in quelle zone. Tale iniziativa deve essere accompagnata, a nostro giudizio, da una programmazione territoriale tesa alla riqualificazione paesaggistica ed una progettualità per rilanciare l’intero territorio. - concludono CGIL, CISL e UIL -  Prendiamo atto positivamente del recentissimo arrivo di una prima parte dei ristori, mirati a dare sostegno immediato alle famiglie e all’apparato produttivo. Riteniamo necessario avere contezza dei criteri previsti per i finanziamenti e rivendichiamo la successiva copertura totale dei danni subiti. Auspichiamo perciò che l’incontro richiesto si possa svolgere in tempi brevi, consapevoli che i Sindaci e le amministrazioni non possano che condividere la necessità di un confronto serrato che avvii un percorso coordinato su tutto il territorio.»
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08/05/2023 Cgil Cisl Uil Senigallia : "Mercato del lavoro e i giovani"
«Al netto di situazioni specifiche e degli approfondimenti necessari, la recente notizia apparsa sulla stampa locale sulla ricerca del personale che non si trova, rischia di diventare stucchevole, sbagliata, contraddittoria e perfino miope. - scrivono in una nota Cgil Cisl Uil Senigallia  - La vecchia litania sui giovani che non hanno voglia di lavorare e non vogliono impegnarsi è un falso storico e statistico. È un messaggio sbagliato perché le persone, giovani inclusi, cercano di migliorare le proprie condizioni di lavoro e di vita, e perché l’impegno è sempre direttamente proporzionale alla valorizzazione che ricevono.Miope perché anziché investire sui giovani e sul futuro del paese, ed interrogarsi sugli errori, si scaricano su di loro le contraddizioni della nostra società. Un alibi per togliersi le responsabilità.»      Per Cgil Cisl Uil del territorio senigalliese «ci sono tante distorsioni nel mercato del lavoro e la prima è la precarietà realizzata e diffusa come una piaga, che rende ricattabili e sospese le vite delle persone.  Davvero qualcuno si accorge ora che al lavoro è stata tolta la dignità, la sua centralità ed il suo valore? Quale prospettiva è data a chi si affaccia nel mondo del lavoro italiano? Un reddito diminuito, tra i pochi in Europa in questi 15 anni? dove il 70% dei nuovi assunti è precario, e dove programmare una vita, una famiglia e un futuro è improponibile. E non parliamo di carriera o pensione, un’eresia. Di chi sono le responsabilità per questa condizione? delle giovani generazioni O di chi in questi anni ha creato un esercito di sottopagati, sfruttati e precari? Quali sono state le politche per rafforzare la stabilità occupazionale e contrastare la precarietà? Sarebbe da domandarsi: a questi giovani marchigiani tanto ricercati dagli imprenditori, che espatriano all’estero in migliaia all’anno per lavorare (mediamente oltre 4.000 negli ultimo triennio) è stata data davvero una prospettiva di lavoro stabile? contrattualmente adeguata? sarebbero stati valorizzati? avrebbero lavorato davvero 8 ore pagate 8? avrebbero seguito corsi di formazione, avrebbero lavorato in sicurezza? avrebbero avuto una prospettiva di carriera coerente con i loro studi? Oppure come quotidianamente accade ai nostri figli avrebbero subito, nonostante laureati, le sorti di lavoratori vissuti solo come un costo, un peso? Nessuna difesa pregiudiziale, l’impegno sul lavoro, come nella vita è richiesto a tutti, ma un minimo di autocritica da parte della classe imprenditoriale sarebbe auspicabile.»     «Siamo pronti a confrontarci con le associazioni datoriali del territorio, per qualificare l’occupazione, per contrastare la prassi delle donne costrette a subire sempre più il cosiddetto part time involontario, con retribuzioni inferiori agli uomini, per innovare le politiche di incontro tra domanda e offerta di lavoro, per contrastare il lavoro grigio e le ampie sacche di lavoratori in nero.  - rilanciano Cgil Cisl Uil di Senigallia  - L’avvio della misura GOL  richiede a tutti i portatori di interesse di adoperarsi per stipulare nel proprio territorio un patto per una occupazione di qualità inclusiva, non discriminatoria. Anche per queste ragioni abbiamo manifestato a Bologna. Per dire No ai voucher, no alla precarietà, no al lavoro povero, dobbiamo ridurre le diseguaglianze, migliorare le prospettive di chi un lavoro ce l’ha e di chi un lavoro lo cerca, ma come ha detto il nostro Presidente della Repubblica, un lavoro di qualità e giustamente remunerato.»  
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03/05/2023 Piano Socio Sanitario Regionale, sindacati e Regione a confronto a Senigallia
Sono molte le domande alle quali il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e l’Assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, saranno invitati a rispondere oggi 3 maggio alle ore 16:00 all’Auditorium San Rocco di  Senigallia. CGIL CISL UIL di Senigallia hanno appena ultimato le assemblee dall’interno della zona senigalliese fino alla spiaggia di velluto per dare voce ai cittadini, agli associati, pensionati e lavoratori e per illustrare loro il nuovo piano socio sanitario.   Nel metodo segnalano che in primo luogo questo confronto, va ricondotto alla sede naturale della discussione, che in gran parte non si è svolta, con le Segreterie Regionali di CGIL CISL UIL, solo dopo si potrà entrare nel merito delle specificità territoriali. Nel merito, denunciano il collasso del sistema sanitario pubblico. I cittadini, gli associati hanno rappresentato una situazione gravissima, sia a Senigallia che nei comuni dell’entroterra. Il sistema sanitario pubblico, non sempre riesce a garantire le prestazioni sanitarie fondamentali, soprattutto per quanto riguarda gli anziani. Situazioni che si aggravano con i servizi per i disabili e i malati psichici totalmente destrutturati.   CGIL, CISL e UIL di Senigallia, intendono chiedere a gran voce alla Giunta Regionale quali siano le risorse e le modalità organizzative dei servizi territoriali ed ospedalieri: come ridurre i tempi di attesa? Tempi attesa lunghissimi che sono il principale fattore del ricorso alla sanità privata a pagamento e alla mobilità passiva. Su 500 pagine del Piano Socio Sanitario Regionale non c’è il minimo tentativo di analizzare lo stato della domanda e dell’offerta né viene indicato alcun impegno programmatico e concreto per i tre anni di vigenza del piano. Come verrà rafforzata la sanità sul territorio, come previsto anche dal PNRR? E’ urgente fermare la privatizzazione della sanità. Vogliamo continuare a depredare la dignità professionale del personale, dicono i sindacati ? Urge un massiccio piano di assunzioni e rendere efficace e capillare la rete dell’emergenza-urgenza. Per non parlare delle Case della Salute e degli Ospedali di Comunità: continuiamo a lasciare abbandonate le aree interne? I sindacati ritengono ingiustificata la mancata realizzazione di un Ospedale di Comunità a Senigallia Qualificazione, razionalizzazione e sviluppo delle reti ospedaliere e territoriali: cosa succederà? A quando la riqualificazione dei Distretti Sanitari?   E le risorse da dedicare alla prevenzione? Vanno definiti subito il Piano Mirato e i Piani Tematici di Prevenzione. Il Piano Socio Sanitario Regionale necessità di definire le risorse finanziare, strumentali di personale, le tempistiche e il crono-programma di tutte le azioni solo sommariamente elencate; non può rimanere un semplice elenco delle azioni da mettere in campo. CGIL, CISL e UIL chiedono un vero confronto a livello regionale e territoriale per avere elementi certi e definiti di programmazione territoriale sanitaria.  
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23/02/2023 Busta paga - pensione pesante, accolti 400 ricorsi Cisl: “Grande soddisfazione per il lavoro fatto”
Nei giorni scorsi sono state finalmente pubblicate le prime sentenze della Corte di giustizia tributaria di Macerata relative ai ricorsi congiunti promossi da CISL Marche rispetto alle pretese di rimborso dell’IRPEF attinente alla cosiddetta busta paga pesante da parte di chi fu inizialmente escluso dall’applicazione di tale misura. «Queste prime sentenze, affermano il diritto dei ricorrenti alla restituzione delle imposte versate in eccedenza, interessano quattro ricorsi dei primi che furono presentati già tra fine 2020 e inizio 2021 (mentre più di un’altra decina ancora pende, in attesa di una decisione che ormai non può che attendersi prossima e egualmente favorevole). - sottolineano il Responsabile AST Macerata - Civitanova Marche, Rocco Gravina e il Responsabile AST Tolentino - Camerino, David Ballini -  I ricorsi accolti riguardano circa 400 ricorrenti, residenti nel cratere sismico maceratese, e assommano pretese di rimborso per oltre un milione di euro, che ora potranno ed anzi dovranno essere soddisfatte.» «Le sentenze sono molto rilevanti, per l’importanza numerica dei ricorrenti e delle loro pretese e visto che la Corte di giustizia tributaria di Macerata è la stessa che dovrà decidere su gran parte degli altri ricorsi pendenti, che interessano oltre 2500 ricorrenti. Le imposte complessivamente richieste  ammontano a circa otto milioni di euro nelle Marche, di cui più di sei milioni solo nella provincia di Macerata. - proseguono Gravina e Ballini -  Si tratta della conferma di un indirizzo interpretativo favorevole ai ricorsi congiunti organizzati da CISL Marche, con il patrocinio dello studio legale Pierdominici di Macerata, che già aveva fatto breccia presso le Corti di giustizia tributarie di Ancona e Ascoli Piceno, le quali avevano tutte già emesso sentenze positive (tutte nel frattempo appellate dall’Agenzia delle entrate, e dunque in attesa di conferma). - concludono -  Dinanzi a tale univoco indirizzo, esprimiamo grande soddisfazione per il risultato ottenuto, frutto di un lavoro che ha visto tutta l’organizzazione spendersi con forza per sanare una palese ingiustizia. Proseguiranno le iniziative della CISL Marche, collaterali a quella giudiziale ormai pienamente in campo, affinché la controversia possa trovare una soluzione politica, ancora più rapida e certa, che acclari una volta per tutte i diritti dei ricorrenti.»  
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01/02/2023 8 Febbraio Inaugurazione sede Cisl Matelica e Tavola rotonda "Fondi europei e PNRR quale sviluppo per le aree interne? "
Mercoledì 8 febbraio ore 9.00 tavola rotonda al Teatro G. Piermarini di Matelica su “ Fondi europei e Pnrr quale sviluppo per le aree interne? “promossa  e organizzata da CISL Marche e CISL di Tolentino – Camerino con il patrocinio del Comune di Matelica. Ai lavori, aperti dal Responsabile della CISL di Tolentino – Camerino, David Ballini, e coordinati da Rocco Gravina, Responsabile della CISL di Macerata – Civitanova, M., interverrà l’ Assessore regionale allo Sviluppo economico, industria, artigianato e agricoltura, Andrea Maria Antonini, il Presidente dell’Unione Montana Potenza, Esino Musone, Matteo Cicconi, il Presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci e il Presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti.  Porteranno il loro contributo il Rettore dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari, il Presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna. In programma gli interventi del Presidente della Provincia di Macerata, Sandro Parcaroli e di Franco Capponi, delegato ANCI per il sisma. Porterà un saluto Il Sindaco di Matelica, Massimo Baldini.   I lavori saranno conclusi dal Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi. Seguirà alle ore 12.45 l’inaugurazione della nuova sede della CISL di Matelica in via Strada Statale Muccese Nord, 1.      
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27/01/2023 Incendio alla Bakery di Fermo, FAI CISL Marche "Ammortizzatori sociali e ripartenza in attesa della cassa integrazione e del tavolo regionale"
  Nei giorni scorsi si  è tenuto un incontro pubblico, tra sindacati, istituzioni e lavoratori di Bakery al Fermo Forum, dopo il rogo che durante la notte di domenica scorsa ha devastato il sito marchigiano dell'azienda a Girola di Fermo. «C'è molta preoccupazione, anche  tra i lavoratori e le istituzioni locali » afferma Alfonso Cifani, Responsabile della CISL di Fermo. Alla  Bakery, azienda di riferimento nel panorama dei prodotti da forno parzialmente cotti e surgelati con sede legale a Cesena, si registra una forza lavoro stimabile intorno alle 150 figure, tra lavoratori diretti e non (somministrati/interinali...).» «Siamo stati fin da subito vicini ai lavoratori ed abbiamo espresso solidarietà all’azienda non solo a parole ma soprattutto con i fatti.  – sottolinea il Segretario Generale aggiunto FAI CISL Marche, Gabriele Monaldi - Ci sono stati vari incontri, alla presenza anche delle istituzioni,  dove abbiamo cercato di fare chiarezza su quanto accaduto e fissare  le prossime priorità a garanzia del lavoro e dei lavoratori,  a partire dalla messa in sicurezza delle maestranze attraverso gli ammortizzatori sociali previsti per arrivare alla ripartenza dell'attività produttiva quanto prima.» «In attesa dell'esame congiunto della cassa integrazione, la notizia di oggi che la richiesta delle forze sindacali in campo di un tavolo regionale di crisi possa essere soddisfatta, ci lascia ben sperare e crediamo sia già un primo risultato significativo.  -  afferma Danilo Santini Segretario Generale FAI CISL Marche - Le parole della Consigliera Regionale, Jessica Marcozzi, che riconoscono Bakery come una realtà di prestigio e  assicurano il sostegno da parte della Regione, vanno nel giusto senso. Questo significa – conclude Santini - mantenere la forza lavoro sul nostro territorio, come garantito anche dall’azienda stessa,  e ricominciare a produrre nel medio termine».    
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17/01/2023 Nonni e nipoti in cucina “Cavallucci di Cingoli " 29 gennaio Pasticceri per un giorno alla scoperta delle tradizioni
Domenica 29 gennaio ore 15.30 Nonni e  nipoti in cucina “Cavallucci di Cingoli” Pasticceri per un giorno alla scoperta delle tradizioni  presso l’ Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri Girolamo Varnelli  di Cingoli (MC). L’iniziativa  è organizzata e promossa dall’ ANTEAS MACERATA.  I nipoti diventeranno pasticceri per un giorno, guidati dall’esperienza dei nonni, in un viaggio alla scoperta dei dolci dell’antica tradizione. La giornata di domenica 29 gennaio è dedicata  in particolare al “Cavalluccio di Cingoli” di origine contadina, entrato nelle case di tutta la provincia maceratese. La realizzazione dei “Cavallucci” avverrà con l’aiuto degli studenti dell’Istituto alberghiero . L’ingrediente principe dei “Cavallucci”, la sapa, sarà offerto dall’azienda “Agricola Antinori di Togni Giorgio – Nerovisciola”. Previsto un omaggio e una dolce sorpresa finale per tutti i partecipanti. L’evento ha l’obiettivo di favorire e sviluppare il rapporto intergenerazionale, coniugando la solidarietà, l’invecchiamento attivo e la trasmissione di tradizioni alle nuove generazioni. Ingresso libero. Posti limitati, per info e prenotazioni contattare Raffaella al numero: 3395841028
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16/01/2023 "Giornata della memoria 2023" dal 16 al 29 gennaio due settimane di iniziative per non dimenticare
In occasione della Giornata della Memoria 2023 del prossimo 27 gennaio, anche quest’anno l’ANPI con i patrocini del Comune di Ancona e dell'UNIVPM, insieme alla Comunità Ebraica, all'ANED, all'ANMIG, alla Casa della Memoria di Servigliano, Amnesty International, AMI, Libera, CGIL, CISL, UIL, ACU Gulliver, Istituto Gramsci e Amici della Musica promuove un programma di iniziative con cinque mostre che dal 17 al 20 gennaio, dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e dal 23 al 26 gennaio, negli stessi orari, potranno essere visitate dalle scuole. Le mostre, visitabili anche nei pomeriggi in cui si svolgeranno le iniziative, sono alla  Mole Vanvitelliana di Ancona, nella Sala Vanvitelli. In particolare  sarà possibile visitare una mostra sulle Leggi Razziali;  una mostra con i disegni del Maestro Otello Giuliodori, realizzati con materiali di fortuna nei due anni della sua esperienza di internato militare italiano (IMI) in diversi campi di concentramento polacchi, tedeschi della città di Ancona; una mostra sulla vita di Andrea Lorenzetti, anconetano morto a Mauthausen, ricordato in città con una Pietra d’Inciampo, e una mostra sulle conseguenze che Ancona ha pagato per la guerra e sulle tragedie delle odierne guerre. Nello spazio del Centro giovanile comunale di Ponterosso, in via Ruggeri 6, è stata allestita una mostra che racconta, con foto e disegni, la storia dei bambini e delle bambine deportate negli orrori del campo di concentramento di Terezin. In quello spazio, inoltre, martedì 24 alle ore 17,30, sarà presentato il libro della professoressa Anna Maria Casavola “Carabinieri tra Resistenza e deportazione” L'inaugurazione di lunedì 16 gennaio alle ore 17 e la prevalenza degli incontri pomeridiani si svolgeranno alla Mole Vanvitelliana, Sala Vanvitelli, con l'ingresso situato nel cortile interno, al primo piano, mentre, ad eccezione di quella del 24 gennaio al Centro Giovanile, tre incontri pomeridiani si svolgeranno presso l’ex libreria Don Bosco, Corso Carlo Alberto 77: giovedì 19 gennaio alle 17,30 con l’autore Luca Lisei sarà presentato "Marche nascita di una democrazia"; lunedì 23 gennaio alle 17,30 con Paolo Giunta La Spada, direttore della Casa Memoria di Servigliano e autore di "Servigliano - Auschwitz La storia di Grete Schattner" sarà presente Giuliana Vannini, figlia di Grete Schattner, morta ad Auschwitz; mercoledì 25 gennaio  alle ore 17,30 Guido Lorenzetti, figlio di Andrea Lorenzetti, morto a Mauthausen, presenterà la sua ricerca su "La baracca dei preti di Dachau", sulla deportazione di oltre 2700 sacerdoti. Nella Giornata della Memoria di venerdì 27 gennaio dalle ore 9,00 si svolgerà un Percorso della Memoria sulle ventitré Pietre D'Inciampo presenti ad Ancona, il cui percorso è in via di perfezionamento. Nel pomeriggio alle 16,45, presso la Sala Vanvitelli della Mole Vanvitelliana è previsto un concerto con la Mezzosoprano Mariangela Marini e il Maestro Lorenzo Felicioni (pianoforte) con musiche e brani in Memoria delle vittime dell'Olocausto (Maurice Ravel: Deux Mélodies Hébraiques – Kaddish, L’énigme éternelle; Bertold Brech, Hanns Eisler, Paul Dessau – Die Ballade von Soldaten, Lied einer deutschen Mutter; Joel Engel: Jewish Folksongs - Canzone della Vecchia Vite, Skotshne, Danza Chassidica; Alexander Wertynski, Aron Liebeskind - Ninna Nanna del crematorio; Ilse Weber - Wiegala). A seguire un intervento artistico del Collettivo Luna Dance Theater dal titolo “Sulla pelle" di Simona Ficosecco (danzano Valentina Clementi e Cosimo Lorenzo Palmisano). Infine, alle 17,30 si svolgerà l’incontro conclusivo con Luca Mariani, autore di "La rete nera", accompagnato da letture dell'attore  Mario Podeschi.      
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09/11/2022 Politiche giovanili Comune di Senigallia, Cisl:" Non servono azioni spot, serve una città a misura di giovani"
Ancora una volta le politiche giovanili tornano al centro del dibattito nel Comune di Senigallia.«Avevamo sollecitato mesi fa l’avvio di un tavolo di programmazione sociale che coinvolgendo tutti gli attori, pubblici e privati e terzo settore, interessati alle politiche giovanili nel Comune di Senigallia, si delineassero le linee per un nuovo welfare attento ai giovani . - sottolinea Giovanni Giovanelli, Cisl Senigallia - Siamo convinti che solo una forte ed incisiva programmazione possa affrontare i temi che riguardo i giovani. Non solo controllo e prevenzione ma un impegno a 360 gradi che superando iniziative che curano il sintomo e non la causa, si implementino iniziative e spazi per i giovani. Orientamento al lavoro, qualità del lavoro estivo, contrasto al lavoro irregolare, spazi per il tempo libero, formazione e prevenzione sulle questioni delle dipendenze possono diventare alcuni dei caposaldi di un rinnovato welfare che accompagni i giovani in questa delicato momento sociale.» «Siamo certi che grazie alla regia del Sindaco e dell’Sssessore alle politiche giovanili si renda fattibile l’avvio di un nuovo modello di politiche giovanili che riporti al centro i giovani con le loro esigenze e richieste. - conclude Giovanelli -  Non servono solo azioni spot come quella dei controlli per prevenire il vandalismo ma occorre prevenire il disagio in tutte le sue manifestazioni, valorizzare i giovani e promuovere una città a misura di giovani.»  
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21/09/2022 Fridays For Future, sindacati aderiscono alla manifestazione a Pesaro
CGIL e CISL Pesaro Urbino aderiscono e partecipano  al Fridays For Future  venerdì 23 settembre, in  piazzale della Libertà a Pesaro a partire dalle ore 8,30,  per portare l’ambiente ad essere un tema centrale nel dibattito  politico italiano. Fridays For Future di Pesaro e Urbino scende in piazza per chiedere ai Comuni azioni concrete al fine di contrastare il cambiamento climatico in atto, che sta mettendo a rischio non soltanto il pianeta terra, ma anche tutti coloro che lo abitiamo. Le catastrofi ambientali a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni sono un chiaro segno che il cambiamento climatico non è un tema astratto ma al contrario estremamente concreto. Parteciperanno oltre ai  sindacati CGIL e CISL varie associazioni del territorio,il poeta Gianni e il fumettista Baronciani autore della locandina .
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08/09/2022 Caro bollette, Cgil Cisl Uil chiedono Comuni dell’ Ambito 12 di intervenire a sostegno delle famiglie in difficoltà
«Il caro energia colpirà duro le famiglie  del nostro territorio. La Cgia di Mestre stima in oltre 350 mila le persone a rischio di “povertà energetica” nelle Marche e l’ Arera ( l’Autorità di regolazione dell’ energia) valuta rincari della bolletta dell’ energia elettrica su base annua  per oltre 90% e dell’ gas, sempre su base annua,per oltre il 70%. - sottolineano i Responsabili di Cgil Cisl Uil Falconara rispettivamente P.Massaccesi, A.Mancinelli e G.Andreani - Come CGIL CISL UIL, nella riunione del comitato dei sindaci dell’ Ambito territoriale 12, che ricomprende i  Comuni di Falconara Marittima, Agugliano, Polverigi, Chiaravalle, Monte San Vito, Montemarciano, Camerata Picena, che si è tenuta il 7 settembre u.s., abbiamo chiesto anche ai Comuni di intervenire per sostenere le famiglie che si troveranno in maggiore difficoltà.»   Accanto al bonus energia predisposto a livello nazionale, che interviene sui redditi Isee inferiori a 12mila euro  (soglia che sale a 20.000 euro per le famiglie con più di 3 figli) «chiediamo ai Comuni di verificare la presenza di residui per quote economiche non spese, ad esempio nei fondi destinati all’emergenza covid, o di intervenire se ne hanno la possibilità anche con quote da bilancio, al fine di determinare un fondo di “contrasto al caro bollette” che possa essere destinato a famiglie in difficoltà che abbiano un Isee più elevato rispetto a quello previsto dai bonus nazionali - proseguono e concludono i sindacati -  chiediamo inoltre che venga valutata la possibilità di istituire tale fondo a livello di Ambito Sociale al fine di garantire un beneficio omogeneo per i cittadini di tutti i comuni dell’ Ambito; chiediamo infine di attivare momenti di formazione e divulgazione  sia per diffondere stili di vita a minor impatto energetico, sia  per dare indicazioni relative alla modalità di accesso alle agevolazioni per installazioni di impianti di energie rinnovabili e per sconti e rateizzazioni sui costi dell’ energia.»
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05/09/2022 Aggressione ai sanitari del Pronto soccorso di Civitanova Marche, CISL FP MARCHE:" Solidarietà alle vittime situazione inaccettabile servono controlli e sicurezza"
Massima e totale solidarietà alle vittime ma soprattutto sdegno da parte della Segreteria Regionale CISL FP MARCHE per l’aggressione al personale del Pronto Soccorso di Civitanova Marche, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato 3 settembre. «Non è purtroppo il primo episodio di violenza in ambito sanitario, che la CISL FP MARCHE si trova a condannare e per il quale esprime tutta la solidarietà e  vicinanza ai professionisti colpiti. Quello di Civitanova Marche infatti è l’ultimo di una serie preoccupante di vili aggressioni, che mostra come alcuni ambiti della sanità pubblica siano ormai diventati luoghi di lavoro pericolosi per chi vi opera e per questo meriterebbero l'eccezionale attenzione da parte del legislatore nazionale e regionale ma anche delle Direzioni Aziendali che sono tenute a rendere sicuri i posti di lavoro. - sottolineano  i Segretari regionali CISL FP MARCHE Paola Ticani e Giuseppe Donati -  Preoccupa molto una certa assuefazione da parte dell’opinione pubblica ad episodi come quello dell’altra sera all’ospedale di Civitanova Marche che ha visto vittime due operatori sanitari ed un addetto alla vigilanza del Pronto Soccorso.  Per la CISL FP sono accadimenti di una gravità estrema ed è altrettanto inaccettabile che l’area dell’emergenza degli ospedali sia diventata “zona franca” dove tutti possono accedere  senza  controlli e presidi di sicurezza dovuti.»   «Come Segreteria CISL FP  MARCHE evidenziamo che il degrado e l’inciviltà sono in preoccupante aumento come la rabbia e la violenza scatenati ed indotti anche da uso di alcool e droghe. Parimenti i continui tagli alle risorse economiche di cui la sanità marchigiana è stata vittima, unitamente a quelli sul comparto sicurezza, hanno lasciato medici, infermieri, OSS soprattutto dei Pronto Soccorsi senza le sufficienti garanzie di poter operare nella piena sicurezza e incolumità personale - proseguono Paola Ticani e Giuseppe Donati -  Auspichiamo che un segnale concreto anche se non minimamente risarcitorio, di vicinanza e di attenzione agli infermieri dei Pronto Soccorso marchigiani arrivi dall’Assessore regionale alla Sanità.» Il Governo già con la Legge 234/2021, ha stanziato fondi specifici per un’indennità agli operatori sanitari del Pronto Soccorso riconoscendone il disagio. Alle Marche sono stati assegnati circa € 1.280.000,00. «Vero che la norma di legge prevede che tali fondi debbano essere inseriti in qualità di indennità specifica per il personale operante presso i Pronto Soccorso, all’interno del nuovo CCNL 2019-21 di cui è stata sottoscritta l'ipotesi ma solo per una parte.  - spiegano i Segretari della CISL FP MARCHE - Per riconoscere la restante parte sarà necessario un accordo regionale. Sarebbe importate, che in attesa della sottoscrizione definitiva, si aprisse fin da subito il confronto con l'Assessore per definire l’accordo che permetterebbe già al momento dell’entrata in vigore del nuovo contratto, il pagamento totale dell’indennità e non solo l'anticipo.»   «Nel rinnovare agli operatori sanitari e all’agente della security del Pronto Soccorso di Civitanova Marche la piena solidarietà di tutta la CISL FP delle Marche, come Sindacato confederale non possiamo che tornare a chiedere alla Direzione di Area Vasta n.3, con la consapevolezza che tali episodi potrebbero ripetersi, di adoperarsi con ogni mezzo possibile per ottenere un presidio fisso di Polizia all’interno dei Pronto Soccorso. - rilanciano e concludonoi Segretari regionali CISL FP MARCHE Paola Ticani e Giuseppe Donati -   Chiediamo alla dott.ssa Corsi anche di convocare un incontro con le Organizzazioni Sindacali territoriali alla presenza del Responsabile della Prevenzione e Sicurezza aziendale per un confronto sui percorsi e protocolli esistenti ( se esistono) finalizzati a prevenire che infermieri ed OSS del Pronto Soccorso si trovino da soli a dover fronteggiare utenti esagitati e violenti come quello che la sera tra il 3 ed il 4 settembre ha messo a soqquadro il Pronto Soccorso di Civitanova Marche .»
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05/09/2022 Pronto Soccorso "privato", Cgil Cisl Uil Ascoli Piceno: «La salute è un diritto universale»
«Apprendiamo dalla stampa locale dell’apertura di un pronto soccorso “privato” ad Ascoli Piceno che si doterà di un ambulatorio per la medicina di emergenza a pagamento.  - scrivono in una nota stampa i Responsabili di CGIL CISL UIL della Provincia di Ascoli Piceno - Riteniamo fermamente che il problema dell’emergenza/ urgenza del nostro territorio non possa essere risolto in questo modo. Da ormai troppo tempo come Organizzazioni sindacali denunciamo le forti criticità che nel nostro territorio riscontriamo in tema di sanità compresi gli accessi e i tempi di attesa al Pronto Soccorso.» «Le lavoratrici e i lavoratori del settore hanno accettato durante la pandemia turni massacranti, saltando i riposi, le ferie, sacrificando la propria famiglia. La pandemia ha evidenziato una grave carenza di personale, che la privatizzazione non può risolvere. -proseguono i sindacati -  Il sistema sanitario pubblico deve avere un ruolo centrale e prioritario per la salute del territorio piceno. Nello specifico la complessità dei casi che si presentano nei Pronto Soccorso dei nostri ospedali prevedono e richiedono competenze multidisciplinari alle quali ad oggi solo il presidio pubblico può garantire potendo dare una risposta complessiva. Serve e necessita un sistema sanitario pubblico locale organizzato e capace di garantire oggi qualità dei servizi e dei livelli assistenziali attraverso un adeguato sistema di emergenza urgenza in ciascun presidio ospedaliero, garantendo risorse economiche, strutture, strumentazioni adeguate e soprattutto personale sanitario, tutto a partire dalla riconferma e stabilizzazione del personale precario.» Inoltre al fine di evitare la pressione sulle strutture ospedaliere e soprattutto nei confronti del pronto soccorso è necessaria l’attuazione puntuale della nuova riorganizzazione dell’assistenza territoriale prevista dalle normative vigenti sulla quale le organizzazioni sindacali e l’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno, attraverso il Distretto Sanitario, si stanno confrontando e sperimentando soluzioni innovative. «La nostra Costituzione riconosce la tutela della salute come diritto fondamentale che va garantito in maniera universale a tutti i cittadini attraverso il servizio sanitario nazionale - sottolineano e concludono  Responsabili di CGIL CISL UIL della Provincia di Ascoli Piceno - e per questo chiediamo  un confronto urgente con la Dirigenza dell’AV5 e ASUR MARCHE.»  
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10/08/2022 Aree interne rischio taglio risorse ai Gruppo azione locale. Cgil Cisl Uil Spi Fnp Uilp Fabriano "Serve coerenza e misure concrete per il sostegno reale delle aree interne "
 I rappresentanti territoriali di CGIL CISL UIL Fabriano e dei rispettivi sindacati  dei pensionati SPI, FNP e UILP allertati dalla notizia del taglio delle risorse destinate ai Gruppi di azione locale, Gal, per i prossimi 5 anni 2023-2027, da parte dell’attuale amministrazione regionale, hanno incontrato il Presidente del Gal Colli Esini San Vicino, Riccardo Maderloni. «La disponibilità del presidente è stata piena. -sottolineano i sindacati territoriali -  Ha fornito indicazioni sul meccanismo che finanzia, con fondi Europei, i progetti di sviluppo delle zone rurali della "Strategia leader, tramite la misura 19" . Il programma di sviluppo si realizza tramite i Gal (Gruppi di Azione locale), costituiti da enti pubblici, comuni e microimprese private. Questi possono accedere agli aiuti del Piano di sviluppo rurale (PSR) predisponendo un Piano di sviluppo locale (PSL) indicando le strategie e gli interventi mediante i quali realizzare il proprio percorso.La Regione a seguito della emanazione di bandi riceve le proposte che gli arrivano dai 6 GAL delle Marche. Tra questi è compreso quello dei Colli Esini San Vicino che include 30 comuni di cui 18 sono nella provincia di Ancona e gli altri 12 in quella di Macerata. Ora le risorse che l’attuale governo regionale vuole destinare ai GAL per le prossime annualità 2023-2027 si attesteranno sul limite minimo fissato dall’Europa al 5% della somma spettante.»   «Una drastica riduzione rispetto a quanto avvenuto fino all’ultimo PSR (Piano di Sviluppo Rurale), 2014-2020, per favorire: sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese; incentivazione di attività turistiche; servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale; tutela e riqualificazione del patrimonio rurale; formazione e informazione rivolte agli operatori economici. - affermano i sindacati CGIL, CISL, UIL che operano nell’Area dell’Unione montana della Vallesina -  Siamo molto preoccupati  per la ricaduta negativa che questo incomprensibile taglio di risorse può avere sui 6 Comuni montani inclusi nel Gal dell’entroterra anconetano già fortemente penalizzati per la mancanza di lavoro e l’impoverimento dei servizi.Sembra evidente che se il Gal “Colli Esini” si vedrà tagliato di almeno 2/3 le disponibilità nei prossimi 5 anni, i Comuni e la popolazione delle aree interne ne subiranno pesanti conseguenze.»   «Ci chiediamo dove sia la coerenza tra quanto promesso dai nuovi amministratori regionali, in tema di sostegno delle Aree interne, e le misure concrete che poi si  adottano e vogliono suscitare l’attenzione delle comunità interessate - concludono -  perché il problema merita un approfondimento ed un livello di discussione adeguato.»
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21/04/2021 Cgil Cisl Uil Ancona: «Il cambio alla Presidenza dell’Autorità Portuale non pregiudichi i progetti avviati»
  Da tempo, come CGIL CISL UIL di Ancona, abbiamo ricordato ad ogni occasione e ad ogni interlocutore che il porto di Ancona  costituisca uno snodo centrale per lo sviluppo dell’intera regione Marche. D’altra parte ci lavorano circa 6000 persone, vi transitano, al netto della pandemia, oltre un milione di passeggeri e oltre 11 milioni di tonnellate di merci. Il porto di Ancona incide per il 2,7% del PIL della regione Marche, una risorsa decisiva  in una fase di ridimensionamento dell' economia regionale che dura da alcuni anni. Già da mesi ci eravamo spesi affinché non venisse pregiudicata, nella delicata fase del rinnovo  della presidenza  dell’ Autorità portuale, l’imponente progettualità già in atto. Si tratta di progetti legati allo sviluppo della cantieristica navale per circa 80 milioni di euro, al settore delle crociere per oltre 20 milioni, all’intermodalità e al sistema delle infrastrutture che coinvolge anche il progetto di uscita a nord dalla città. Ad essi si aggiunge un percorso di recupero culturale e identitario del porto per i cittadini e i visitatori di Ancona. Queste iniziative hanno confermato il ruolo strategico del porto di  Ancona come terminale di un corridoio che collega l'Italia al Nord Europa e come snodo fondamentale delle nuove rotte Est-Ovest, ruolo che non può in nessun modo essere messo in discussione: ruolo strategico che il porto di Ancona ha all’interno del sistema portuale posto nel centro Adriatico, crocevia primario di traffici economici e culturali, importanti non solo per la nostra regione ma per tutte le regioni limitrofe. Come CGIL CISL UIL riteniamo indispensabile una continuità di percorso per i progetti  avviati e in questo senso ci aspettiamo un impegno significativo che deve essere dimostrato soprattutto dalla Regione Marche, assieme a tutte le istituzioni e alle forze sociali e imprenditoriali. Serve uno sforzo ulteriore di concretizzazione, ad iniziare dalla puntuale “messa a terra” dei vari progetti; va scongiurato ogni tentativo campanilistico di accaparramento di risorse, in spregio di qualsiasi, seria,  valutazione economica e di contesto. Qualsiasi penalizzazione dello scalo marchigiano  ci vedrà attivamente contrari: ciò è tanto più vero, quando si sente parlare di nuove dorsali Tirreno-Adriatico che – senza reale motivazione di merito – lederebbero la pianificazione europea (Reti Ten-T) e finirebbero per penalizzare definitivamente il porto naturale di Ancona e una intera regione. Su questo misureremo, fin dalle prossime settimane, l’operato della AdSP e della Regione Marche. Gravi sarebbero le responsabilità verso un territorio già in difficoltà, se l’asse delle scelte perdesse di vista il merito, a vantaggio di altri criteri meno oggettivi; piuttosto, va rapidamente incrociata – con reale capacità di governo – la progettazione in essere con le opportunità derivanti dalle nuove risorse europee.  Auspichiamo inoltre continuità nel confronto franco e costruttivo che in questi anni non è mai venuto meno tra l'ente portuale e le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil: per questo motivo chiediamo, in tempi estremamente rapidi, l’avvio del confronto sindacale con la nuova dirigenza dell'Autorità Portuale.    
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29/03/2021 Urbino, Poste centrali chiuse il pomeriggio. Sindacati: “Disagi per persone e attività economiche “
  «Abbiamo appreso che da oggi, lunedì 29 marzo 2021, l'ufficio postale centrale di via Bramante di Urbino ridurrà la operatività al solo turno antimeridiano.  Esprimiamo disappunto per tale scelta perché anche in un periodo di emergenza come quello che stiamo vivendo -  sottolineano Foglietta, Cgil Urbino e Piccinno, Ast Cisl Urbino e Montefeltro - le oggettive difficoltà del sistema organizzativo della società, a seguito della morbilità del personale, dovrebbero essere contemperate con l’esigenza di non sguarnire i servizi all’utenza.» Le scelte già operate in passato dalla società Poste Italiane avevano limitato l’ apertura pomeridiana a soli 4 uffici in tutta la provincia: due su Pesaro, uno su Fano e Urbino.  «Con la nuova decisione, si torna a penalizzare ulteriormente le aree interne - continuano i sindacati - quelle strutturalmente più deboli, in termini di copertura dei servizi primari. Chiudere il turno pomeridiano di Urbino, significa aumentare disagi alle persone ed alle attività economiche e discriminare la città capoluogo della provincia che è il punto di coagulo di una vasta area del territorio, oltre a sminuire il ruolo sociale di cui l’azienda continua a vantarsi.»  «Chiediamo con forza alla Direzione Provinciale di Poste Italiane SpA, di non trasformare la sospensione, in un provvedimento definitivo, a nostro avviso, influenzato al momento solo da organici insufficienti; problema, ripetutamente denunciato già dalle federazioni di categoria di CISL e CGIL, maggiormente rappresentative nel contesto aziendale. - rilanciano e concludono Foglietta e Piccinno - Invitiamo, inoltre, il Sindaco di Urbino e gli altri Sindaci dei Comuni che gravitano intorno al comprensorio degli uffici postali della città ducale, ad intervenire per evitare che questa decisione si trasformi in definitiva occasione di aggravio dei già pesanti disagi vissuti dalle popolazioni e dalle attività economiche delle aree interne.»    
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25/03/2021 Recanati: incontro Comune – sindacati su sviluppo del territorio e politiche sociali
  Si è tenuto oggi, in videoconferenza, un incontro tra i sindacati territoriali Cgil Cisl e Uil e l’amministrazione comunale di Recanati, rappresentata dal sindaco Antonio Bravi, dagli assessori Fiordomo, Nicolini e Soccio e da una delegazione di consiglieri comunali. Al centro del confronto, tematiche importanti per lo sviluppo del territorio: politiche del lavoro, politiche sociali, legalità, appalti, edilizia e altri aspetti peculiari della realtà recanatese, come la tutela ambientale, la promozione turistica e le politiche culturali. L’obiettivo è fare squadra nell’individuazione di obiettivi ed opportunità, approfondendo insieme le tematiche dello sviluppo sostenibile, delle politiche sociali e degli appalti. L’esito dell’incontro è la rinnovata volontà, espressa da tutte le parti, di un confronto costante, puntuale e non sporadico. Per i sindacati, rappresentati da Daniele Principi (Cgil), Alfonso Cifani (Cisl) e Manuel Broglia (Uil), è fondamentale instaurare rapporti stretti e collaborativi con le istituzioni, in un’ottica di coinvolgimento inclusivo nei processi decisionali, a maggior ragione in questa fase segnata dalle problematiche legate alla pandemia.    
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17/03/2021 Covid - 19, Cgil Cisl Urbino: "Potenziare le USCA per una lotta più efficace contro la pandemia"
  Il grido di allarme lanciato sulla stampa dai medici delle unità di continuità assistenziale USCA, pone l’evidenza di come la diffusione dei contagi si amplia sempre più e necessitano sempre maggiori interventi per evitare la saturazione degli ospedali e delle terapie intensive. Le unità che operano sul territorio «stanno facendo quanto è nelle loro possibilità per fronteggiare l’incremento dei contagi e dei malati da assistere a casa, che torna a farsi sentire in maniera importante, a causa della ormai evidente diffusione delle varianti, una delle cause, che hanno spinto i nuovi provvedimenti a tutela della salute pubblica verso il colore rosso sia del territorio provinciale e regionale.- scrivono in una nota stampa unitaria Piccinno e Contadini rispettivamente della Ast Cisl e della Cisl Fp di Urbino  e Foglietta della Cgil e Sciumbata della Fp Cgil -   Occorrerebbe potenziare la disponibilità di unità nel territorio (oggi, 32 in ambito regionale e 7 in tutta la provincia di Pesaro Urbino), proprio per fronteggiare meglio l’esigenza.» «Riteniamo che per farlo al meglio, l’ASUR Marche, dovrebbe applicare appieno quanto contenuto nella delibera della Giunta Regionale della Regione Marche, n. 1423 del 16 novembre u.s., che mette a disposizione della ASUR, risorse economiche pari a €. 1.563.641,06 per il 2020 per potenziare le unità di medici ed infermieri e risorse aggiuntive specifiche di €. 365.430,61 sempre per lo scorso anno 2020, per l’immissione degli assistenti sociali professionali. -  sottolineano i referenti di Cgil, Fp Cgil e  AST CISL e CSIL FP DI Urbino - Inoltre, per consentire l’immissione degli infermieri di famiglia e comunità nelle unità USCA, sono previsti € 8.526.714,16 per il 2020 e €. 12.304.060,80 per il 2021 in modo che l’ASUR possa reperire personale non superiore a otto unità ogni 50.00 abitanti da inserire nelle stesse unità di continuità assistenziali.»     «Siamo convinti che in questo momento così delicato, vanno messe in campo tutte le forze e risorse disponibili, cercando di utilizzarle al meglio, per alleviare ai cittadini le tante sofferenze e difficoltà causate dal virus e dai provvedimenti di contenimento della ulteriore diffusione del virus. -  concludono i sindacati territoriali - Tutto questo, con la speranza ed in attesa che si vada definitivamente a chiarire, da parte delle Autorità preposte, la qualità dei vaccini per evitare ulteriori stress ed ansie, ma anche per tranquillizzare le popolazioni che la campagna vaccinale resta in prospettiva l’arma più efficace per arrivare nel più breve periodo a riprenderci una qualità della vita e rilanciare la tanto agognata ripresa economica e sociale.»      
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15/03/2021 Costituzione ASP Fano: i sindacati chiedono un tavolo tecnico
«Il dibattito sollevato nelle ultime settimane sul progetto dei Comuni dell’ATS 6 di ipotizzare la costituzione di una nuova azienda pubblica di servizi alla persona per la gestione diretta dei servizi sociali, ci obbliga ad intervenire perché chiamati in causa da più soggetti politici, ma in modo improprio ed impreciso, nel merito e nel modo con il quale è avvenuto un primo confronto con l’Amministrazione del Comune di Fano». Lo dichiarano Cgil Cisl Uil di Pesaro - Urbino e le rispettive federazioni del Pubblico Impiego. In premessa va ricordato a tutte le forze politiche del Consiglio comunale di Fano che oggi si ergono a paladine della difesa dei servizi pubblici che i primi a sollevare criticità di merito e soprattutto di metodo rispetto ad una decisione assunta e deliberata dalla Giunta comunale e dalle amministrazioni di tutti i Comuni dell’ambito sociale n. 6 sono state unitariamente CGIL CISL e UIL provinciali insieme alle loro articolazioni sindacali di categoria del pubblico impiego.  Infatti a febbraio 2021 con un comunicato stampa e una richiesta di convocazione specifica, rilevato il silenzio delle forze politiche fanesi, abbiamo evidenziato all’opinione pubblica che il Comune di Fano aveva assunto tale atto in totale assenza di confronto con le parti sociali e con le rappresentanze dei lavoratori interessati.   In seguito a quel comunicato il Comune di Fano (ente capofila dell’ATS n. 6) ci ha convocato in un incontro che si è svolto il 5 marzo nel quale, stando al merito della questione,  abbiamo chiaramente espresso i nostri dubbi sulla effettiva realizzazione e sul rispetto dei tempi che le amministrazioni si sono date, chiedendo chiarimenti sugli obiettivi strategici per rendere effettive politiche sociali adeguate anche ai nuovi bisogni che emergeranno dopo l’attuale crisi pandemica, la tutela del personale oggi impiegato e di quello che nel futuro dovrebbe essere impiegato e con quali strumenti farlo. Soprattutto abbiamo evidenziato che questo eventuale processo di istituzione dell’ASP debba avvenire con il massimo grado di partecipazione e condivisione con i soggetti sociali e di rappresentanza dei lavoratori interessati, nonché aperto ai cittadini che a quel servizio accedono. Dove tali processi sono stati realizzati e hanno prodotto effetti positivi nella gestione e nella qualità dei servizi erogati (come ed esempi l’ASP di Jesi) oltre ad adottare un metodo di ampia partecipazione, è stato approntato anche uno studio di fattibilità anche economica, affidato all’Università politecnica delle Marche.  Abbiamo comunque evidenziato che a parte l’obiettivo di istituire entro due anni l’azienda di servizi alla persona ( ASP) fattore molto positivo è stato quello di giungere all’adozione di provvedimenti per la costituzione in forma associata del servizio sociale ATS 6 che, coerentemente con i modelli organizzativi della nostra provincia, diventava lo strumento per la gestione associata ed in convenzione dei servizi sociali per garantire i quali il Comune di Fano se ne assume l’onere maggiore mettendo a disposizione l’intera sua struttura dei servizi sociali per tutti i comuni dell’ambito.  In quell’incontro il Comune di Fano come ente capofila dell’Ambito sociale oltre a riconoscere di aver fatto un errore di metodo, nel non aver coinvolto in questo processo le rappresentanze sociali e del lavoro, si è impegnato ad aprire un dialogo e confronto concreto, che ancora è in fase iniziale, per il quale vanno definiti nel dettaglio obiettivi, tempistiche e modalità, e per il quale a differenza di quanto ha dichiarato l’assessore Dimitri Tinti,  come organizzazioni sindacali abbiamo richiesto e ottenuto la costituzione di un apposito tavolo tecnico, manifestando la nostra disponibilità a realizzare un dialogo costruttivo e funzionale per garantire servizi appropriati ai bisogni e di qualità, senza aver espresso accordi o assensi ad una operazione che ancora è tutta da costruire.    
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18/01/2021 APM Macerata: grande affermazione della Fit Cisl alle elezioni RSU
Giovedì 14 gennaio si sono svolte le elezioni per il rinnovo della rappresentanza sindacale unitaria (RSU) presso l’azienda APM di Macerata. La Fit Cisl Marche risulta di gran lunga il sindacato più votato, sfiorando il 50% delle preferenze dei votanti e staccando nettamente le sigle Cgil e Faisa. «Il risultato premia con merito il lavoro di una squadra coesa – dichiara Fabrizio Costantini, Segretario Regionale della Fit Cisl - sempre pronta ad ascoltare ogni esigenza del lavoratore, e il cui impegno è sempre stato costante ed integerrimo in ogni situazione abbandonando ogni forma di populismo e demagogia a favore della concretezza e della difesa dei diritti». I lavoratori hanno premiato una sigla alla quale riconoscono pragmaticità e costante vicinanza, più che mai necessaria al giorno d’oggi. «La Cisl è la giusta certezza in un tempo di incertezze – prosegue Costantini -. Ringraziamo i lavoratori per la fiducia che ci hanno accordato. Siamo al fianco dei lavoratori e rinnoveremo il nostro impegno con maggior vigore, consci del successo ricevuto e, ancor più importante, della responsabilità che ciò comporta». Il Resto del Carlino - Macerata del 19/01/2021
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24/10/2017 Area crisi complessa del Piceno: firmato accordo per ulteriori 12 mesi di cassa integrazione
Prorogata l’indennità di mobilità per un massimo di 12 mesi ai lavoratori licenziati da una unità produttiva ubicata all'interno  dell’Area di crisi industriale complessa del Piceno e che, alla data del 1 gennaio 2017, siano beneficiari di mobilità ordinaria o mobilità in deroga, scaduta o in scadenza nell’anno 2017.  Sono 12,5 i milioni di euro disponibili  (risorse residue 2016-2017 assegnate alla Regione Marche con decreto ministeriale),  che andranno a sostenere circa 600 lavoratori.E' quanto prevede l'accordo  firmato, questa mattina in Regione dall'assessore al Lavoro e alla Formazione  con  le parti sociali e  le  associazioni di categoria  e alla presenza dei funzionari dell’INPS Regionale e di ANPAL Servizi  Spa.« La proroga di  ulteriori 12 mesi di indennità di mobilità per  tutti quei lavoratori che si trovano in difficoltà ,  in un'area particolarmente colpita dalla crisi come quella del Piceno, è una misura che da risposte concrete e ci trova pienamente soddisfatti. - afferma Marco  Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche, dopo la firma dell'accordo  -  Ora è necessario che questo periodo di proroga sia utilizzato per creare nuove opportunità di lavoro.»  Le domande di mobilità in deroga dovranno essere presentate dai lavoratori interessati, telematicamente alle sedi INPS territorialmente competenti in base alla residenza dei lavoratori entro il 30 novembre 2017 , che a loro volta le trasmetteranno alla Regione Marche ai fini dell'autorizzazione. I lavoratori beneficiari saranno quelli licenziati da aziende ubicate all’interno dell’Area di Crisi Industriale complessa del Piceno indipendentemente dalla loro residenza. Trattandosi di “ proroga” i lavoratori beneficiari non devono aver lavorato nel periodo  che intercorre tra la data di scadenza del trattamento di mobilità e la data di presentazione della domanda di proroga. Il Piano Regionale delle Politiche attive e la documentazione relativa ai lavoratori  saranno oggetto di esame e approvazione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ai fini della sostenibilità finanziaria dell’intervento di prosecuzione della mobilità in deroga. 24 ottobre 2017
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06/07/2016 La donna e il lavoro in Marocco: pubblicato il rapporto di ricerca
Pubblicato il "RAPPORTO SULLA CONDIZIONE DELLA DONNA NEL MERCATO DEL LAVORO IN MAROCCO". La maggioranza delle lavoratrici del mondo è confinata nei settori meno produttivi e costretta a sopportare maggiori rischi economici rispetto agli uomini, in condizioni ancora lontane da quelle di un lavoro dignitoso. Cristiana Ilari Lo studio fornisce una panoramica sulle condizioni delle donne e delle ragazze nel mercato del lavoro marocchino, sui casi più gravi e più frequenti di violazione dei diritti e sulla partecipazione delle donne ai processi politici, economici e decisionali.E' stato condotto nell'ambito del progetto "Promozione e rafforzamento del ruolo e dell'attività dei sindacati e delle organizzazioni della società civile nella protezione dei lavoratori, delle donne, dei bambini e dei migranti in Marocco" iniziativa promossa da ISCOS Marche Onlus, e finanziata da Regione Marche, 5 per mille, Unione delle Chiese Valdesi. Clicca qui per ottenerlo gratuitamente
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07/03/2016 Stato d'agitazione alla Sma di Osimo per la cessione del deposito
L’assemblea dei lavoratori del deposito Scanal di Osimo, riunitasi il 3 marzo 2016, sentita la relazione dei Segretari regionali di categoria, contesta fermamente la scelta aziendale di cedere il ramo d’azienda, costituito dalla unità di Osimo, ad un operatore specializzato al fine di recuperare efficienza operativa. Il progetto aziendale, esplicitato alle organizzazioni sindacali solo due giorni prima dell’attivazione formale della procedura, viene peraltro attuato proprio nel momento in cui le parti avevano concordato di agire sul fronte della produttività per efficienziare la struttura di Osimo. L’assenza di comunicazioni specifiche in merito alla sede di lavoro, e di garanzie di mantenimento occupazionali che traguardino la mera fase di trasferimento del ramo d’azienda, unitamente al preannunciato cambio del contratto collettivo nazionale di lavoro, che implica anche la perdita del contratto integrativo aziendale alla scadenza, sono solo alcune delle criticità che l’operazione comporta per i lavoratori del deposito di Osimo. L’organico di Osimo si compone peraltro di una consistente parte di contratti a termine e somministrati che per anni hanno prestato la propria opera nell’unità distributiva di Osimo e per i quali alcuna garanzia di prosecuzione della propria attività nella nuova azienda è stata fornita da Sma che doveva invece farsi parte diligente e favorire l’assunzione in capo alla nuova azienda. I contratti di lavoro hanno invece la scadenza precisamente coincidente con la data di trasferimento del ramo di azienda, segno di quanto l’azienda avesse premeditato l’azione. I lavoratori del deposito, la Rsu e le Segreterie regionali di Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil invitano l’azienda a rivedere la propria scelta, fornendo adeguate garanzie e tutele anche direttamente ai 125 lavoratori Sma che per molti anni hanno contribuito allo sviluppo del fatturato facendo della regione 3 una delle regioni più redditizie dell’azienda. A supporto della trattativa e quale segno della profonda contrarietà per una scelta strumentalmente sottaciuta al tavolo sindacale, l’assemblea unitamente alla RSU ed alle Segreterie regionali, hanno proclamato lo stato di agitazione: la mobilitazione è iniziata con il blocco immediato di tutte le prestazioni straordinarie e supplementari a partire dallo scorso 3 marzo e con una giornata di sciopero per l'intero turno di lavoro il giorno successivo. Ulteriori e diverse azioni di mobilitazione potranno essere previste nelle more della trattativa laddove dovessero permanere gli elementi di criticità sopra elencati.
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09/02/2016 Bilancio: firmato il protocollo con il Comune di Urbino
Sostegno al sociale, mantenimento delle tariffe per i servizi a domanda individuale, introduzione dell’isee lineare e attenzione agli appalti. Questi i punti principali del protocollo d’intesa siglato il 5 febbraio da Cgil , Cisl e Uil e le rispettive categorie dei pensionati con il Comune di Urbino. Partendo dall’analisi del Bilancio del 2015 e dalla situazione delle famiglie colpite dalla crisi economica, i sindacati hanno ottenuto che il Comune congelasse il prelievo fiscale sui valori dell’anno precedente e che incrementasse i fondi sul sociale. Sono stati stanziati circa 90.000 € suddivisi in diversi fondi. Uno destinato al sostegno alle famiglie in situazioni di disagio socio- economico nella forma di contributi per buoni alimentari, rimborsi di spese farmaceutiche , pagamento bellette ecc.. Un altro destinato a persone disoccupate o inoccupate che prevede la possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità dietro la corresponsione di un contributo economico. Un terzo fondo, apposito per le famiglie con non auto-sufficienti, che usufruiscono delle prestazioni di un assistente familiare. L’intesa prevede anche impegni da parte dell’amministrazione per l’anno 2016. Oltre ad un monitoraggio delle azioni individuate nel 2015, verranno riconfermate le iniziative a favore delle persone in difficoltà, mantenendo inalterate le tariffe dei servizi a domanda individuale e promuovendo l’adeguamento dei regolamenti nei servizi sociali ed educativi anche a livello di Ambito Sociale. Grande novità sarà ’applicazione dell’isee lineare in via sperimentale negli asili nido. L’applicazione, frutto di un intenso e proficuo lavoro condiviso con il Comune, porterà all’eliminazione degli scaglioni e permetterà alle famiglie di pagare le tariffe in modo più equo e proporzionale alla propria situazione reddituale. “Tra i temi che ci stanno a cuore – affermano Leonardo Piccinno responsabile Cisl di Urbino, Umberto De Simoni e Emilio Ciancamerla dei pensionati Cisl - vi è anche la necessità di dare continuità e sostanza al processo di gestione associata dei servizi sia a livello d’Ambito Sociale che a livello di Unione Montana e il fatto di dedicare una specifica sessione di confronto al tema degli appalti, allo scopo di evitare assegnazioni al massimo ribasso, di rendere esplicite e trasparenti le garanzie complessive per i lavoratori addetti, di dare qualità ai servizi"..
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08/01/2016 Una sanita’ nel caos
Nel mese di dicembre la CISL di Pesaro - Urbino aveva lanciato un grido di allarme sulla situazione del servizio sanitario della provincia. Purtroppo i rischi segnalati allora si sono puntualmente concretizzati con l’inizio dell’anno e, forse, la situazione è andata oltre ogni più pessimistica previsione. Una delibera regionale di fine anno approvata approfittando del fatto che i cittadini marchigiani erano distratti in quanto si apprestavano a celebrare le imminenti festività natalizie, ha ulteriormente complicato la situazione. Le Case della Salute sono diventate “Ospedali di Comunità”; un cambio di nome senza definirne né i contenuti né i servizi erogati ai cittadini. L’entroterra pesarese è stato ulteriormente privato dei servizi più elementari e necessari, continuando a subire un pericoloso svuotamento di offerta sanitaria. La cosiddetta Azienda Ospedaliera Marche Nord, che ormai può considerarsi una sorta ectoplasma mai esistito, ha comportato la destrutturazione dei due nosocomi di Pesaro e Fano che non riescono più a dare risposte adeguate a chi ne ha bisogno, sia a causa della disorganizzazione che per la cronica carenza di personale, conseguente anche alla “fuga” di diversi professionisti: il risultato è che i cittadini sono costretti a rivolgersi sempre più spesso fuori regione con pesanti disagi e costi di trasferimento. La mobilità passiva, pertanto, determina una vera e propria emorragia di risorse che la Regione Marche è costretta a devolvere alle regioni limitrofe. Nel frattempo il tanto decantato “decalogo” che avrebbe dovuto invertire la tendenza delle liste di attesa, non decolla e, soprattutto non produce effetti. Il colpo di grazia è poi arrivato quando la Regione, con un vero e proprio colpo di mano, ha deciso di avocare all’ASUR l’unico livello di contrattazione, con conseguenze gravi per la gestione delle situazioni periferiche. A tal punto è lecito chiedersi a che servono le Aree Vaste se, come abbiamo già segnalato a dicembre sono etero dirette dall’ASUR attraverso un miope centralismo burocratico ed è stata loro sottratta persino la contrattazione? Insomma, il 2016 è iniziato creando un vero e proprio caos nella sanità ed in particolare in quella pesarese, tanto che diversi Amministratori Locali stanno manifestando il loro dissenso e preoccupazione per quanto sta accadendo. Il caos poi è ulteriormente incrementato da interventi a conferma e smentita delle decisioni assunte da parte delle autorità della Regione. La CISL della provincia di Pesaro non può non denunciare tale stato delle cose ed esprimere una forte preoccupazione, sottolineando anche l’esigenza di avviare una forte mobilitazione che coinvolga gli Operatori Sanitari ed i Cittadini; i primi costretti a sopperire alla carenza di personale ed alla disorganizzazione dei servizi impegnandosi al limite delle possibilità, i secondi ad emigrare in altre regioni per potersi curare con tempestività ed adeguatezza. Il 22 gennaio prossimo le Organizzazioni Sindacali pesaresi sono state convocate, dopo averne fatto da tempo richiesta, dai Direttori dell’Area vasta 1 e Dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord ed in quella occasione saranno ribadite le richieste già avanzate a suo tempo: 1) Dove , come, quando e con quali risorse si costruirà il nuovo Ospedale Marche Nord? 2) Nel frattempo come si intende organizzare il servizio sanitario nelle due strutture e che soluzione si intende dare al posizionamento dei diversi servizi (vedi il punto nascita) ? 3) Come si intende organizzare il sistema delle reti cliniche, ed il sistema di presa in carico? 4) Che ruolo avranno gli ospedali di Urbino e Pergola? 5) Dove si posizioneranno la case della salute oggi diventate “ospedali di comunità” e con quali prestazioni sanitarie? 6) Quale dovrà essere il ruolo del privato nella sanità pesarese?Attendiamo risposte concrete e credibili. Il tempo dei proclami delle chiacchiere e delle decisioni poi smentite è terminato, occorrono fatti e risposte alla domanda di salute degli abitanti della provincia di Pesaro!I Responsabili AST Fano Pesaro Urbino (Giovanni Giovanelli - Gabrio Maria Tonelli  - Leonardo Piccinno )
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11/12/2015 Politiche europee per la valorizzazione del territorio ‘Conoscere’ per accedere ai Fondi Europei
Al via il Corso di perfezionamento Politiche europee per la valorizzazione del territorio. ‘Conoscere’ per accedere ai Fondi Europei” organizzato dalla Scuola di Giurisprudenza dell’università di Camerino. Iniziativa fortemente voluta ed ideata dalla Consulta per il Lavoro e la Valorizzazione della Persona costituita da UNICAM insieme a CGIL, CISL, UIL e SNALS, in accordo con la Consulta permanente per lo sviluppo e il Comitato dei Sostenitori di Unicam. Il Corso si sviluppa in cinque incontri tematici dedicati alle potenzialità dell’impiego dei fondi europei nel territorio marchigiano, e si terrà nei venerdì pomeriggio a partire dai primi di dicembre per concludersi a febbraio 2016. Con l’obiettivo di creare un luogo di discussione, conoscenza e progettazione sulle possibilità di sviluppo del territorio; di  acquisire una visione comune sulle criticità e opportunità relative allo sviluppo del proprio territorio; di conoscere i principali strumenti messi a disposizione dall’ue; di sviluppare capacità di facilitatori in un’ottica di rete; di costruire strategie adeguate per condividere la conoscenza degli strumenti europei in un ottica di  cooperazione, concentrazione e non dispersione. Il Corso è rivolto a tutti coloro che collaborano direttamente e indirettamente con le pubbliche amministrazioni e con le parti sociali, professionisti, studenti, imprese e a tutti coloro che intendano operare o avere conoscenza delle opportunità date dall'Unione Europea in ambito di finanziamenti europei. Verrà rilasciato il Diploma di Perfezionamento in: ‘Politiche europee per la valorizzazione del territorio’ dell’università di Camerino. «È significativa questa collaborazione tra Sindacato e Università  per favorire una costruzione condivisa del  futuro di un territorio.  – afferma Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche –  E’ iniziato un confronto importante con gli studenti ed  i rappresentati  di istituzioni, ma anche con parti sociali, aziende,  liberi professionisti, e il mondo della cooperazione e del non profit, per studiare e  capire  quale modello di sviluppo sociale ed economico, dell’entroterra maceratese e anconetano da adottarle  e come sostenerlo.»
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03/12/2015 Rapporto 2015 dell'Osservatorio regionale mercato del lavoro
La Regione Marche ha pubblicato il Rapporto annuale 2015 dell'Osservatorio regionale mercato del lavoro. Il Rapporto contiene una serie di dati (anno 2014) sul contesto economico, sugli indicatori di crisi (cassa integrazione e mobilità) sulla demografia delle imprese, sul mercato del lavoro (dati a fonte Istat), su assunzioni e cessazioni e sul Programma Garanzia Giovani. Rapporto Osservatorio regionale Marche mercato del lavoro 2.pdf
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15/09/2015 Aumenti nel trasporto pubblico, la Cisl protesta
Un nuovo attacco al welfare sociale, un nuovo attacco alle risorse dei cittadini della provincia di Pesaro Urbino. All’apertura del nuovo anno scolastico, come se non bastasse l’aumento del costo di libri, dovuto a testi sempre uguali, ma nuovi nel titolo e nei prezzi, puntuale l’aumento anche del trasporto pubblico, urbano ed extraurbano, per studenti e famiglie, a partire dal 1° di settembre. E’ sorprendente come l’amara pillola venga indorata con la giustificazione dell’acquisto di 12 nuovi mezzi ecologici, quasi come uno scambio tra sicurezza e modernizzazione del trasporto in cambio dell’incremento del prezzo del biglietto a fronte peraltro del costo del gasolio in continua diminuzione. Una vera politica innovativa benedetta dalla nuova giunta regionale, per compensare le mancate entrate dovute a scelte di riforma del sistema dei trasporti regionali mai effettuate e cosa c’è di più semplice nell’Italia e nelle Marche degli anni 2000 , della pesante crisi economica, se non scaricare il tutto sulle spalle dei cittadini, delle famiglie, degli studenti, già provati dai morsi della recessione mai registrata nella regione e nella provincia ? La CISL di Pesaro, Fano e Urbino, protesta fermamente per questo nuovo attacco allo stato sociale. Non solo la Regione taglia sistematicamente i trasferimenti di risorse ai comuni, alla sanità ed al sistema sociale, consente a una società a prevalente capitale pubblico, come ADRIABUS, il cui compito primario è assicurare un moderno ed efficiente trasporto regionale, di scaricare con estrema faciloneria e leggerezza i costi gestionali, tipici dell’attività industriale sulle spalle dei cittadini. La CISL sollecita i Sindaci dei Comuni della provincia e si schiera al loro fianco, in particolare con quelli dei comuni interni, tra cui Urbino, a protestare fermamente contro la Regione e la società ADRIABUS per difendere i propri cittadini costretti a subire questo ulteriore ennesimo salasso economico. Prima che il governo centrale, arrivi ad effettuare la promessa riduzione delle tasse sulla prima casa, la Regione ed ADRIABUS hanno già trovato la soluzione come aumentare quelle locali.  
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24/07/2015 L'ospedale di Pergola...tra presente e futuro
L’ospedale SS. Donnino e Carlo di Pergola …..tra presente e futuro !! E’ questo il tema dell’assemblea pubblica organizzata dalla Cisl di Fano che si terrà a Pergola presso la sala Convegni della Banca di Credito Cooperativo venerdì 31 luglio alle ore 16.30. Sarà l’occasione per riprendere la discussione sul destino della sanità del territorio insieme a Giovanni Giovanelli Responsabile Cisl  Fano, Luca Talevi Segretario Generale Cisl FP Marche e Sauro Rossi Segretario Regionale Cisl Marche.VOLANTINO Assemblea Osp Pergola 31 Luglio 2015
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04/07/2015 Ambito sociale di Fano: le preoccupazioni della Cisl
Su quanto sta accadendo nell’Ambito Sociale 6, le cui irregolarità amministrative sono al varo della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica, la Cisl di Fano esprime le sue preoccupazioni. La delicata situazione sociale e il particolar momento di crisi ha ripercussioni pesanti sulle fasce più deboli della popolazione: anziani, portatori di handicap, disoccupati e soggetti svantaggiati bisognosi di inclusione sociale. “Per far fronte a questa difficile situazione è necessaria una programmazione delle politiche sociali e di welfare. Non vorremo invece, afferma il responsabile della Cisl di Fano Giovanni Giovanelli - che la situazione di grave difficoltà dell’Ambito territoriale sociale di Fano, composto dai comuni di Fano, Mondolfo, Mondavio, Monterporzio, San Costanzo, San Lorenzo in campo, Unione Roveresca, Fratterosa e Pergola con un numero complessivo di 103.750 abitanti, abbia pesanti ripercussioni sulla gestione ordinaria dei servizi erogati dall’ambito E SUL PERSONALE DELLE COOPERATIVE che gestiscono i vari servizi”. Ci preoccupa moltissimo, che a fronte di verifiche amministrative e contabili necessarie e dovute, si blocchino tutte le attività ordinarie e le prestazioni sociali erogate dall’ambito sociale territoriale. Invitiamo pertanto il Comitato dei Sindaci, che è l’organo di controllo e di indirizzo dell’Ambito , a prendere nel più breve tempo possibile le decisioni opportune per garantire i servizi ordinari  in modo da non pregiudicare il welfare e la tenuta sociale del territorio. La Cisl di Fano auspica che questa situazione sia l’occasione per riaprire un ampio confronto sulle politiche sociali del territorio e sulla gestione associata dei servizi che non possono continuare ad essere erogati frammentariamente e in modo disomogeneo.
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25/06/2015 Giovani, lavoro e sindacato. Un incontro possibile
Un seminario di approfondimento sul tema del rapporto tra giovani, lavoro e sindacato. Mercoledì 24 giugno scorso la Sala Storti della Sede Cisl nazionale ha ospitato un’iniziativa organizzata dalla Cisl Marche, che coordina un gruppo di lavoro composto dalle Cisl regionali dell’Italia centrale (Toscana, Lazio, Umbria e Abruzzo), al quale la Segreteria nazionale ha affidato il compito di elaborare un percorso di riflessione e sperimentazione politica e organizzativa su un tema cruciale nel futuro non solo del sindacato, ma di tutto il paese. “Anche per questo - commenta il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - abbiamo voluto mettere a confronto esperienze e sensibilità diverse, per raccogliere elementi utili ad un percorso sul quale da mesi siamo impegnati, finalizzato a fornire elementi per aiutare, sul tema dei giovani, le riflessioni della prossima assemblea organizzativa nazionale”. Un seminario dedicato al gruppo di lavoro e aperto alla partecipazione di tutti soggetti che stanno collaborando al progetto, come i Dipartimenti Politiche migratorie, donne e giovani e Mercato del lavoro, il Centro studi, lo Ial, l’Anolf e le strutture nazionali di categoria e regionali confederali coinvolte a vario titolo nella sua costruzione. La Dott.ssa Silvia Brena, formatrice e ricercatrice sociale, ha illustrato i primi elementi di analisi del percorso, partito dalla ricognizione delle più importanti esperienze realizzate negli ultimi anni dalla Cisl sul territorio nazionale. Un’analisi arricchita dai contributi forniti, attraverso interviste individuali, da dirigenti di strutture nazionali di categoria, confederali regionali, da responsabili nazionali di Associazioni Cisl, nonché dal confronto con gruppi di giovani che si muovono "ai confini" della Cisl. Partire dal lavoro per pensare a progetti o servizi per bisogni, desideri e interessi  "nuovi", oltre quelli tradizionali. Riflettere sul mondo giovanile a partire delle complessità e delle diversificazioni che lo caratterizzano. Tenere conto delle modalità partecipative dei giovani, sempre più orientate a connessioni “leggere” e mobili. Lavorare insieme ai giovani, e non solo “per loro”. Stare sui territori, in rete con altri soggetti, per intercettare i giovani alle prese con transizioni sempre più lunghe e complesse. Elementi che sono stati confrontati con il contributo di alcuni relatori: Mons. Fabio Longoni, Direttore dell’Ufficio nazionale CEI per il lavoro, il Prof. Giulio Caio dell’Università di Bergamo, il Presidente di Adapt Emmanuele Massagli, e Daniela Marzana, ricercatrice dell’Istituto Toniolo. Tanti gli tanti spunti di riflessione emersi, a partire dalla necessità che il sindacato sia sempre più un luogo “adulto” di mediazione e di servizio per i giovani, in cui questi possano fare esperienza riscoprendo il valore (anche spirituale) del lavoro, alla prospettiva della costruzione di una nuova cittadinanza per i giovani, dando senso anche a quei luoghi in cui non è riconosciuta la dimensione del lavoro, come quelli festivi e conviviali. Un sindacato sempre più chiamato a muoversi tra due prospettive diverse. Da un lato rappresentare i giovani - intercettandoli dentro un mercato del lavoro sempre più complesso e frammentato - e lasciare uno spazio attivo nell’organizzazione, dando loro voce e responsabilità. Dall’altra impegnarli in progetti associativi generativi, ossia capaci di attivare relazioni, mantenerle nel tempo e fondarle su relazioni paritarie, basate su un reciproco riconoscimento di fiducia.
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23/06/2015 Bilancio: firmato il protocollo di intesa con il Comune di Fano
Già dal mese di febbraio, Cgil, Cisl e Uil hanno inviato a tutti i Sindaci della Provincia un documento su cui si chiedeva di aprire un confronto sui temi legati alla crisi economica e occupazionale e, in particolare modo, di predisporre un bilancio preventivo teso alla salvaguardia dei livelli complessivi dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi e che garantissero (malgrado la diminuzione dei trasferimenti da parte dello Stato e della Regione) l’invarianza della pressione tributaria puntando ad una maggiore equità attraverso l’utilizzo dello strumento ISEE. “Purtroppo dobbiamo registrare – afferma Giovanni Giovanelli, responsabile Cisl di Fano - difficoltà con molti comuni del territorio dove il confronto, quando c’è, è in forte ritardo, visto che entro luglio tutte le Amministrazioni dovranno approvare il bilancio preventivo 2015”.Finora si è svolto un confronto interlocutorio con il Comune di Pergola, due incontri con i Comuni dell’Unione Roveresca dove a breve si sottoscriverà l’accordo e i Comuni dell’Ambito territoriale 7 di Fossombrone con il quale però non si è raggiunto ancora un’intesa. Gli impegni di cui si farà carico il comune di Fano con la sottoscrizione del Protocollo, avvenuta mercoledì 17 giugno, sono principalmente: • L’Invarianza per l’anno in corso di tutte le aliquote della tassazione locale in vigore. Per quanto riguarda la TARI e la prevista riduzione dell’ECOTASSA, l’Amministrazione si farà parte attiva nei confronti di Aset SpA al fine di destinare questi risparmi alla diminuzione delle tariffe • Sulla TASI si confermano (così come nel 2014) 100 mila euro da destinarsi a detrazioni per quelle famiglie che possiedono un reddito ISEE pari o inferiore a 12.000 euro. • Per il Fondo Anticrisi viene previsto uno stanziamento di 80.000 euro, di cui una parte (30.000 euro) destinata a finanziare dei tirocini di reinserimento presso imprese private sulla base di esperienze già in atto nel territorio provinciale, e le restanti risorse (50.000 euro) per interventi a sostegno delle famiglie colpite dalla crisi (contributo affitti – buoni pasto – bollette gas e energia). Inoltre altri 198.000 euro messi a disposizione di Aset per gli utenti del Comune di Fano verranno utilizzati per le situazioni di forte disagio economico delle famiglie, sempre con accesso legato alla situazione reddituale (ISEE). Nelle prossime settimane si stabiliranno i requisiti di accesso in modo che il Comune possa far uscire al più presto i relativi bandi. Nel documento sottoscritto vengono affrontati poi altri temi sui quali si aprirà un confronto in tempi brevi che si riferiscono al Piano Antievasione, alla revisione delle tariffe dei Servizi Educativi in direzione di una maggiore equità, al percorso di fusione di Aset SpA e Aset Holding, alla gestione associata dei servizi, al tema degli appalti. Oltre ad uno specifico impegno che prevede dal prossimo anno una riduzione dell’IMU per gli immobili affittati a canone concordato. Restano aperte alcune questioni di grande rilevanza e alcune incertezze legate principalmente ai tagli che la Legge di Stabilità del Governo per il 2015 ha inflitto a tutto il sistema degli Enti locali, in particolare sui temi del welfare e che dovranno essere affrontate con urgenza dalla Regione Marche. Sono infatti a rischio numerosi servizi essenziali nel territorio già dalle prossime settimane se non si interviene nell’immediato anche con interventi tampone.
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12/06/2015 Lavoro e sindacato: la Cisl Marche incontra i giovani
Giovani, lavoro e sindacato: Incontri difficili ma possibili. Lo dimostra l'esperienza della Cisl Marche, che nelle settimane scorse, in due diverse occasioni, ha incontrato gruppi di giovani per confrontarsi con le loro rappresentazioni su una triangolazione complessa, problematica e di grande attualità. Circa 50 giovani sono stati incontrati a Camerino - studenti universitari residenti nel locale Collegio diocesano - e ad Ancona, durante lo "Stage Giovani" organizzato dalla Cisl Marche. La rappresentazione e l’esperienza che i giovani hanno del lavoro è attraversata sì da segni profondi di disincanto, se non a tratti di vera e propria sfiducia che si dirige anche verso le “istituzioni”. Con altrettanta forza emerge una visione profondamente etica del lavoro, del “lavoro buono” legato all'intreccio tra sviluppo, cura e valorizzazione delle capacità personali e ad una idea di “giustizia” basata sulle eguali opportunità prima che sui diritti e riferita ai luoghi, alle possibilità e alle condizioni che del lavoro costituiscono la premessa: merito, formazione, orientamento e accesso alle informazioni. Sul terreno concreto del “fare”, il sindacato trova ancora legittimazione e credibilità, che però fa fatica a promuovere e a portare su terreni nuovi e sfidanti proprio perché non “tradizionali”. Negli ultimi anni sono state molteplici le occasioni di contatto con il mondo giovanile, al quale la Cisl Marche propone di "fare un pezzo di strada insieme", in rete con altre realtà del territorio (es. Progetto Policoro). Un rapporto che in alcuni casi si è tradotto in interventi specifici, come il Servizio informagiovani, il già citato Stage Giovani e il Progetto "Lavoro e cittadinanza" con gli istituti scolastici. Le due esperienze descritte sopra - e qui può cogliersi un passo in avanti importante - rappresentano i primi esperimenti di un contatto dai quali la Cisl Marche, dentro un percorso che culminerà nell'Assemblea organizzativa dell'autunno prossimo, vuole riflettere con più profondità e continuità sul rapporto tra giovani, lavoro e sindacato. Le pratiche sempre più numerose e le sensibilità diffuse rendono oramai credibile, oggi, realizzare un salto di qualità nella progettazione di iniziative di sistema, per e con i giovani.
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12/06/2015 Scioperano i lavoratori Whirlpool. No a chiusure e difesa occupazione
''Da nord a sud, no alle  chiusure e a difesa dell'occupazione''. Questo lo slogan dello sciopero generale di oggi del gruppo Whirlpool. Prevista una manifestazione a Varese, alla quale parteciperanno anche i Segretari generali dei metalmeccanici di Cisl, Cgil e UIl, Bentivogli, Landini e Palombella. Il corteo è partito alle  9.30 da Piazza Mazzini a Gavirate e si concluderà con gli interventi dei lavoratori e il comizio dei tre segretari generali davanti alla sede della multinazionale americana a Comerio. Una manifestazione imponente, con più di 2000 dipendenti da tutti gli stabilimenti italiani del gruppo, per gridare forte che il piano industriale di questa multinazionale va modificato nelle chiusure dei 4 stabilimenti e nel pesante numero degli esuberi (2.060). Grande partecipazione anche dai siti marchigiani, a dimostrazione delle forti preoccupazioni per le ricadute occupazionali che il piano produrrà su un territorio già duramente provato dalla crisi. «Il costo sociale presentato da Whirlpool è insostenibile - afferma in una nota il Segretario generale dei metalmeccanici (FIM) della Cisl Marche  Leonardo Bartolucci -  per questo ci attendiamo che già dal prossimo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico previsto per il  17 giugno prossimo,  l' azienda - che finora non si è mossa dalle sue posizioni - presenti sostanziali modifiche sul piano in grado di dare risposte occupazionali e di riportare lavoro, piuttosto che  continuare a dividere operai e impiegati lavoratori del sud del centro e del nord». Per il Segretario generale della Fim Cisl  Marco Bentivogli  ''la Whirlpool deve far rientrare lavoro e missioni industriali specifiche per tutti i siti italiani, senza questa condizione non ci saranno percorsi né tantomeno accordi con la Fim Cisl''.
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11/06/2015 Bilanci comunali in affanno. Cisl Marche: no all'aumento delle tasse locali
Molti comuni nelle Marche, per il 2015, non riescono a far quadrare i conti. E’ quanto emerge dal confronto che sindacati ed Enti Locali stanno tenendo sui bilanci preventivi nella nostra regione. Le difficoltà  sono determinate sul piano tecnico dalle nuove regole, in vigore da alcuni mesi, sulla contabilità armonizzata e, sul piano pratico, dagli ennesimi tagli delle risorse a disposizione dei Comuni, stimati in circa 60 milioni di euro. Il dato è preoccupante, perché a tale taglio va associato il minore sostegno assicurato dalla Regione,  a sua volta alla prese con una contrazione di risorse pari a 230 Milioni di euro. Proprio il recupero di fondi per le politiche sociali, il trasporto pubblico locale e il diritto allo studio rappresenta una delle sfide più impegnative per la nuova Giunta regionale. A monte di queste problematiche c’è la necessità di un riordino del sistema tributario che ha bisogno di un maggiore equilibrio tra centro (Stato) e periferia (Regioni e Comuni), con l’assegnazione delle risorse in relazione ai servizi effettivi erogati ai cittadini, superando la condizione attuale che vede chiaramente penalizzate le autonomie locali. In attesa di questi interventi c’è però, da parte della CISL, impegnata in una campagna di raccolta di firme per una legge d’iniziativa popolare per un fisco più equo e più giusto, una netta contrarietà ad eventuali incrementi generalizzati della tassazione locale. Le addizionali locali IRPEF sono già superiori del 25% rispetto alla media nazionale (6,9% contro il 5,4%) e le famiglie marchigiane sono così provate dalla crisi (redditi calati del 18,17 %, risparmi del 48,12 %, ricchezza netta del 29,05%, nel periodo 2006-2012) da non poter reggere un ulteriore inasprimento del prelievo. Al di là delle necessarie forme di razionalizzazione delle spese, sul piano del reperimento delle risorse,  per la Cisl Marche sono attivabili azioni concrete per contrastare l’evasione dei tributi locali (meno del 20 % dei Comuni ha stabilito rapporti  di più stretta collaborazione con l’Agenzia delle Entrate) e  allargare l’uso dell’ISEE, preferibilmente lineare, per stabilire la misura di  rette e tariffe. Pur non trascurando le difficoltà che il contesto presenta,  le alternative all'incremento della pressione fiscale e al taglio dei servizi ci sono. La Cisl  è pronta a dare sostegno a tutte  quelle  misure che rispetteranno i criteri di equità; si  aspetta dai Comuni (e dalla Regione) un conseguente esercizio  di responsabilità.  Sauro Rossi (Segretario regionale Cisl Marche)
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08/06/2015 Pensioni, il Governo apra un tavolo per cambiare il Decreto
“Il Decreto legge sulla rivalutazione delle pensioni, adottato senza confronto con i sindacati dei pensionati, genera errori, ingiustizie e discriminazioni”. Cosi Mario Canale, Segretario generale dei pensionati Cisl Marche, in apertura dell’attivo unitario delle Categorie dei pensionati di Cgil Cisl Uil Marche, svoltosi oggi in Ancona. Al centro dell’attenzione il Decreto legge con il quale il Governo ha dato attuazione alla Sentenza della Corte Costituzionale  che ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione delle pensioni che il Governo Monti impose per gli anni 2012 e 2013 con il “Salva Italia”. “I pensionati italiani – prosegue Canale - sono una categoria sociale “sotto assedio”, ingiustamente criminalizzata. Con pensioni che in media non superano gli 880 € mensili, sostengono figli e nipoti disoccupati, sostituendosi ad un sistema di welfare che da insufficiente sta diventando inesistente”. “Non chiediamo regali, ma la restituzione di quanto ingiustamente trattenuto negli anni 2011 e 2012, con la più pesante manovra di cassa mai vista nel sistema previdenziale italiano. Per questo – conclude Canale - chiediamo al Governo l’immediata apertura di un tavolo negoziale per affrontare a tutto tondo i problemi degli anziani e dei pensionati". Le priorità, per il sindacato dei pensionati sono la riforma del sistema previdenziale, con il superamento delle rigidità della legge Fornero, la riduzione della pressione fiscale sulle pensioni, con l’estensione del bonus di 80 € ai pensionati, e l’approvazione di una legge sulla non autosufficienza con lo stanziamento di un fondo adeguato. La mobilitazione del sindacato dei pensionati prosegue ora sia a livello nazionale - con gli Esecutivi unitari di Roma del 18 giugno prossimo - sia a livello territoriale, coinvolgendo i parlamentari marchigiani, da impegnare per la modifica del decreto in sede di discussione parlamentare per la conversione in legge .L'intervento introduttivo
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05/06/2015 Comune di Fano: contributi per maternità e per famiglie numerose
Se risiedi nel comune di Fano e sei una mamma che non percepisce l’indennità di maternità per il periodo di astensione obbligatoria o la percepiscono in maniera ridotta hai diritto a un contributo economico di 1694,45 euro per l’anno 2015. L’assegno di maternità può essere richiesto entro 6 mesi dalla data del parto, dell’adozione o dell’ affidamento adottivo. Tra i requisiti: essere cittadina italiana, comunitaria o cittadina non comunitaria soggiornante di lungo periodo o cittadina straniera con status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria ed avere un isee non superiore a 16.954,96 euro.Contributi in arrivo anche per le famiglie con almeno 3 figli minori. Le domande dovranno essere presentate entro il 31 gennaio 2016. Tra i requisiti: essere cittadino italiano , comunitario o cittadino non comunitario soggiornante di lungo periodo o cittadino straniero con status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria, residente nel Comune di Fano ed avere un isee non superiore a 8.555,99 euro.
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29/05/2015 Pensioni, i Sindacati al Prefetto: modificare il Decreto legge 65
Modificare il Decreto legge n. 65: La richiesta è stata formulata al Prefetto di Ancona dai Sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e UIl Marche, nel corso dell’incontro tenutosi lunedì 25 maggio scorso. Il Decreto da attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale sulla rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo (quelle di importo inferiore sono già state rivalutate anche grazie all'azione sindacale svolta nel 2011 nei confronti del Governo Monti) ma restituisce solo una parte di quanto dovuto e solo ad una parte degli aventi diritto. «Dal provvedimento - sostengono le Segreterie di Spi Fnp e UIlp - emerge la visione dei pensionati come di una categoria sociale di privilegiati che rubano il futuro ai giovani, non tenendo in alcun conto la funzione di ammortizzatore sociale che nella crisi questi continuano ad esercitare, sostenendo figli e nipoti disoccupati mentre il sistema di welfare pubblico si sgretola. E' necessario evitare che si aprano buchi pericolosi nei conti pubblici di un paese che con fatica sta tentando la via del risanamento. Tuttavia urgono cambiamenti profondi del sistema previdenziale italiano». Le priorità del sindacato dei pensionati: eliminare i privilegi previdenziali ancora esistenti, rendere più flessibile l'uscita dal mondo del lavoro, allargare il bonus di 80 € ai pensionati. Su questi temi Spi Fnp e UIlp hanno chiesto al Prefetto di esortare il Governo ad aprire un confronto con le organizzazioni sindacali nazionali, per evitare  che, come in passato con il Governo Monti, venga oggi adottato un provvedimenti forieri di errori, ingiustizie e discriminazioni. «Per questo - concludono i sindacati dei pensionati - servirà anche un impegno forte dei Parlamentari marchigiani, a partire dall’apertura del necessario dibattito parlamentare in sede di conversione del Decreto legge 65».IL DOCUMENTO CONSEGNATO AL PREFETTO
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