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09/11/2015 Dalla Regione 64 milioni per il sociale, ma rimangono incertezze
Dalla Regione arrivano 64 milioni di euro per il sociale. Cgil, Cisl e Uil Marche, insieme alle rispettive Federazioni regionali dei pensionati SPI, FNP e UILP, verificheranno il riparto delle risorse per i servizi. Il Presidente Ceriscioli ha annunciato su Twitter l'approvazione della delibera sul sociale da 64 milioni «per la programmazione e per rispondere alle esigenze». «È una buona notizia - dichiara Sauro Rossi, segretario Cisl Marche - fermo restando che verificheremo le modalità di erogazione e che poco più di 24 ore fa non c'era contezza del livello di risorse disponibili. Manterremo alta l'attenzione per verificare che siano impiegate per le esigenze di anziani, disabili e persone in condizione di disagio e povertà». Restano ferme le risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza, che solo per il 60% è destinato ai servizi per gli anziani. Per l’annualità 2015 nelle Marche sono stati stanziati solo € 6.261.454, assolutamente insufficienti per far fronte ai bisogni in crescita: la non autosufficienza è una vera e propria emergenza sociale che nella nostra Regione si stima riguardi almeno 71.000 persone. Regna ancora l’incertezza sul Fondo regionale di solidarietà, col quale compensare gli aumenti di compartecipazione degli utenti al costo dei servizi residenziali e semiresidenziali. Anche per queste ragioni è necessario riaprire con urgenza il confronto sulla situazione dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti, in particolare sulle residenze protette per anziani, all’interno delle quali, sugli ospiti, continuano a gravare rette di importo notevole, per alcuni al limite della sostenibilità. Per quanto riguarda le situazioni di disagio e povertà, sono scomparse le pur esigue risorse stanziate nel 2014 (circa 400 mila euro). Secondo l’Istat, nel 2014 il 9,9% delle famiglie marchigiane risultano sotto la soglia di povertà relativa, con un incremento del 4,1% rispetto al 2008. Le Marche hanno un indice di invecchiamento tra i più elevati in Italia. Gli anziani sono il 23,7% della popolazione, contro una media nazionale del 21,7% (dati Istat 2015). Allo stesso tempo non è rinviabile un aggiornamento sulla situazione delle cure domiciliari nelle Marche, per le quali ancora oggi non si hanno a disposizione rilevazioni attendibili ed omogenee circa i livelli di assistenza garantiti agli utenti. «Su questi temi - conclude Rossi - chiediamo al Presidente della Regione, nonché Assessore alla Salute e ai Servizi sociali, un incontro urgente per capire gli orientamenti della Giunta regionale, anche nella logica di ridare slancio ad una stagione di confronto che, sia a livello regionale che sui territori, purtroppo stenta ancora a decollare».
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09/11/2015 5 Minuti Cisl : #Fuoritutti commercio in sciopero. Fondo pensioni Previmoda
Contro l’attacco a diritti e salario, commercio in sciopero sabato 7 novembre e 19 dicembre. Le ragioni delle due giornate di sciopero nazionale indette dai sindacati di categoria del settore commercio per il rinnovo del contratto fermo da oltre 22 mesi. L'intervista a Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche.Fondo pensioni Previmoda, la previdenza complementare del settore moda, attivo unitario ad Ancona con oltre 100 delegati. Le interviste a Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche,Patrizia Massacesi delegata Femca Cisl alla Dalmas Canali di S. Maria Nuova ( AN) e Michele Rinaldi, delegato Tod's di Casette d'Ete (FM)https://youtu.be/e3E44Gamtjw  
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06/11/2015 Troppe incognite sull'ospedale di Montegiorgio
Il futuro dell'ospedale di Montegiorgio al centro di un'assemblea pubblica che si è svolta giovedì scorso. Il nosocomio cittadino, come ha ricordato da Licio Livini, direttore generale dell'Area Vasta 4, non verrà chiuso ma sarà trasformato in Casa della salute, la quale, come dichiara Giuseppe Donati, segretario regionale Cisl Fp, «non garantisce ricoveri ordinari con personale medico ed infermieristico dedicato, bensì è un aggregazione di servizi diagnostici e residenziali presidiati dai medici di medicina generale e non ospedalieri. Nella RSA o Cure intermedie, l'assistenza medica è garantita per 5 ore al giorno dai medici di base. Non che questo sia un male, vista la carenza cronica di posti per lungodegenza ed RSA nel fermano, ma ai cittadini non vanno dette bugie o mezze verità: l'ospedale di Montegiorgio sparirà così come è nella visione dei cittadini montegiorgesi. Nascerà, se nascerà, qualcos'altro che non sarà un ospedale». Altro aspetto critico, il punto di primo intervento non chiuderà ma sarà trasformato in un ambulatorio per prestazioni su prenotazione. «Come si fa ad affermare che non chiuderà il P.P.I.? - prosegue Donati - Ai cittadini va detto che il punto di primo intervento non ci sarà più. Ciò che resterà non potrà più accogliere nemmeno le piccole urgenze o le urgenze che oggi giungono non con automediche ma con mezzi privati. Qualsiasi urgenza, anche minima, dovrà essere trattata a Fermo con ulteriore aggravio delle code al Pronto Soccorso. Quello che verrà lasciato è un semplice ambulatorio infermieristico». Permangono le incertezze anche sulla messa a norma della struttura montegiorgese: «Da dove arriveranno le risorse? - chiede il segretario regionale della Cisl Fp - non dimentichiamo che l'edificio frana lentamente verso mare e non è a noma per la legge antisismica. Questa domanda meriterebbe una risposta che non può essere che tutto sarà coperto dai 2 milioni di euro stanziati».
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06/11/2015 Rischio povertà e tagli ai servizi: l'allarme del direttivo unitario dei pensionati
I direttivi unitari delle categorie dei pensionati SPI-CGIL FNP-CISL UILP-UIL di Ancona si sono incontrati il 5 novembre per discutere delle questioni relative alla previdenza, sanità e contrattazione territoriale. Sul tema previdenziale l’attenzione è stata posta sulle questioni relative alla sentenza della Corte Costituzionale ed alla conseguente mancata rivalutazione delle pensioni e sulle scelte del Governo contenute nella legge di stabilità, quali l’opzione donna o la possibilità di utilizzo del part-time a 63 anni. Nella provincia di Ancona vi sono circa 130.000 pensionati, di cui 74.000 ultraottantenni, con un importo medio di circa € 903 per gli uomini e € 539 per le donne. Il valore delle pensioni suscita grande preoccupazione in quanto sempre più vicino al limite della povertà assoluta, visto che un adulto viene considerato in povertà assoluta se ha un reddito di € 756,93, mentre per una coppia il limite è di € 1034,83. Rispetto a questa situazione e all’aumento progressivo dell’invecchiamento, delle disabilità e delle cronicizzazioni, tipiche degli anziani, i direttivi unitariamente ritengono del tutto inefficace il rifinanziamento della card acquisti, soprattutto se accompagnato da una decurtazione continua e costante delle risorse per il welfare: dal fondo sociale, a quello per la non autosufficienza, o dei trasporti. Che ciò avvenga attraverso tagli diretti o attraverso tagli alle Regioni non cambia la sostanza del problema; a risorse incerte e ridotte corrispondono riduzione di servizi e/o aumento dei costi per i cittadini. La politica nell’operare scelte dovrebbe avere una visione della società e della comunità che intende rappresentare; dovrebbe mettere al centro le persone e i loro bisogni, di conseguenza non operare con tagli amministrativi al sistema dei servizi sociali, sanitari pubblici od optando per la privatizzazione della sanità; ma dovrebbe saper individuare le aree ove si annidano gli sprechi e rendere di conseguenza produttivo il sistema sanitario per abbattere le liste di attesa, qualificare i dipartimenti dell’ospedale di Torrette, per ridurre l’esodo dei primari e la mobilità passiva. La stessa contrattazione locale, svolta soprattutto nei confronti dei comuni, ha messo in luce le difficoltà delle amministrazioni circa l’effettuazione degli investimenti, il mantenimento dei servizi e delle tariffe, ma l’attività di concertazione o il confronto svolto con 30 enti ha limitato i tagli ed ha mantenuto i servizi. Per queste ragioni i sindacati dei pensionati incontreranno la cittadinanza sulle politiche previdenziali, sociali e sanitarie, sulle gestioni associate dei servizi che determinano risparmi e maggiore qualità, ponendosi in una fase di ascolto e di confronto per raccoglierne le istanze.I prossimi giorni SPI FNP UILP si incontreranno per stabilire le modalità di svolgimento di assemblee da effettuare in tutta la provincia.
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05/11/2015 Trasporti sanitari: lavoratori affamati dalla burocrazia
“Procedure non rispettate, lungaggini burocratiche sono alla base del mancato versamento degli stipendi di 40 lavoratori da luglio – spiega Vincenza De Leo della Fisascat Cisl, insieme a Cgil e Uil. Registriamo un completo disinteresse sul destino dei lavoratori, anche nell’incontro avvenuto il 3 novembre in Prefettura, si registrano fatti gravi sia dal livello dirigenziale istituzionale che dal livello imprenditoriale, se di impresa possiamo parlare”. La Coop “Solaris”, che si occupa di trasporti sanitari, è stata rappresentata per l’ennesima volta da un soggetto nuovo che, seppur munito di delega di rappresentanza, ha ammesso di non aver nessun potere decisionale sulla vertenza con enorme stupore non solo delle parti sociali ma anche della stessa Prefettura di Pesaro. Improvvisamente ha disconosciuto, pur non essendo cambiati i soggetti, le procedure di riconoscimento essenziali per il pagamento delle fatture. Ci hanno informato che il 16 Ottobre, in ottemperanza alle decisioni assunte in sede ministeriale il giorno 8 Ottobre, la cooperativa ha provveduto all’invio delle fatture relative al periodo Aprile-Giugno ma hanno dimenticato di fornire all’Area Vasta 1 la giustifica delle stesse, impedendo di fatto il controllo ed il conseguente pagamento delle stesse. D’altro canto però la stessa Area Vasta non ha comunicato per iscritto tale mancanza e di fatto non ha accertato nulla. E’ doveroso, da parte nostra, sottolineare che l’Area Vasta nella persona del Dott. Gigliucci, direttore amministrativo Asur Marche si è mostrato disponibile all’intervento in surroga a favore dei lavoratori previa consegna dei cedolini paga dei singoli per l’effettuazione dei pagamenti, tutto ciò ostacolato dall’immotivato nonché incomprensibile diniego della Coop Solaris. E’ sconcertante che un servizio essenziale come il trasporto sanitario venga affidato a soggetti capaci di tale “ Irresponsabilità”. Le vittime, ancora una volta, sono i lavoratori che ogni giorno garantiscono lo svolgimento del servizio non ricevendone il dovuto compenso. Le Organizzazioni sindacali, in questo scandaloso contesto, ribadiscono lo stato di agitazione proclamato e annunciano l’avvio di una serie di azioni di protesta attraverso manifestazioni pubbliche nei giorni a seguire.
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02/11/2015 5 Minuti Cisl : #unionefalascuola, mobilitazione ad Ancona- Formazione professionale Ial Marche
La scuola delle Marche in corteo per il contratto e la qualità dell’istruzione. Ad Ancona la manifestazione regionale promossa dai sindacati di categoria nell'ambito della mobilitazione nazionale #unionefalascuola. Le interviste ad Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche, e Paola Seri, insegnante Istituto comprensivo Falconara Centro. Formazione professionale: prospettive e analisi di buone pratiche. Seminario conclusivo del corso "Operatore del benessere /Acconciatore"  finanziato dalla Provincia di Ancona, ente gestore Ial Marche srl. Le interviste ad Enrica Ferrera, Ial Marche , Massimo Rocchi, Area formazione Provincia di Ancona, Roberto Acquaroli, docente Ial Marche e alle allieve del corso "Operatore del benessere/acconciatore" Ial Marche, sede di Falconara (AN). https://youtu.be/djVRdJqbeTU
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02/11/2015 Commercio in sciopero: presidio regionale ad Ancona
Più di 500 persone in piazza ad Ancona nella prima giornata di sciopero dei lavoratori del commercio. La mobilitazione, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, è la risposta alla fumata nera per tre dei quattro contratti che disciplinano i rapporti di lavoro nel settore. Federdistribuzione, Confesercenti e le associazioni cooperative hanno detto no a tutte le proposte avanzate nella piattaforma sindacale, lasciando sola Confcommercio che nel marzo 2015 aveva firmato una ipotesi di rinnovo con un aumento del tutto contenuto: 85 euro nel triennio. Fallita la possibilità di unificare almeno nei contenuti i contratti del settore presentando a tutte le associazioni le medesime richieste, Filcams Cgil, Fisascat Cisl Uiltucs Uil hanno indetto lo SCIOPERO per le giornate del 7 novembre e del 19 dicembre, nella grande distribuzione, nel commercio al dettaglio che batte bandiera CONFESERCENTI e nella DISTRIBUZIONE COOPERATIVA. La prima giornata di sciopero, sabato 7 novembre, ha visto il presidio regionale “FUORI TUTTI! CONTRO L’ATTACCO A DIRITTI E SALARIO”in piazza Roma ad Ancona. Coinvolti gli oltre 6000 lavoratori, interessati nelle Marche dal rinnovo del contratto, di Auchan, Carrefour, Ikea, Metro, Sma, Magazzini Gabrielli, Finiper, Conad, Zara, Decathlon, Coin, Coop ecc. Piazza Roma ha dato voce e colore alla protesta per un contratto che i lavoratori attendono da oltre 22 mesi. Adesione al 70% in tutta la regione.
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02/11/2015 Fano: no all'albero di Natale, si alla solidarietà
La Cisl di Fano rimane profondamente sconcertata per la spesa che il Comune vuole sostenere per la realizzazione dell’albero di Natale da porre come consuetudine in Piazza XX settembre: l'amministrazione comunale, infatti, ha scelto di utilizzare 21.000 euro per gli addobbi in un momento di piena crisi sociale con famiglie sotto sfratto e con la necessità di utilizzare tutte le risorse disponibili per contrastare la povertà e l’emarginazione. Sono stati tagliati molti servizi alla persona ed in particolare ai disabili. Il fondo anticrisi finanziato con risorse comunali è di soli 50.000 euro (i restanti 30.000 per i tirocini sono stati stanziati della fondazione Carifano e una parte da Aset per la riduzione di Tari e servizio idrico): si è sostenuta la mancanza di risorse pubbliche dovuta ai tagli sia della regione Marche che del Governo centrale, ma all’improvviso, con un colpo di bacchetta magica, dalle casse del Comune escono 21.000 euro per un albero di Natale. Per la Cisl di Fano non è questo il modo migliore di spendere le risorse pubbliche. Chiediamo pertanto al sindaco di utilizzare queste risorse per incrementare la spesa sociale. Meglio una città più solidale con meno famiglie e persone emarginate che un albero di Natale in piazza dalla modica cifra di 21000 euro. «È necessario - dichiara Giovanni Giovanelli, responsabile dell'Ast di Fano - uscire dalla situazione di stallo che si è venuta a creare con l’Ambito sociale per rielaborare, progettare immediatamente, secondo quanto previsto dai compiti dello stesso Ambito, il Welfare di questa città e del suo territorio. Il tempo dell’attesa è terminato, la situazione sociale è drammatica e pertanto le risposte non possono attendere».
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02/11/2015 Azienda unica per gestire i rifiuti nella provincia di Ancona: «Progetto al via entro il 2016»
In una fase di vivace discussione su tassazione locale e qualità dei servizi, di “spending review” e messa in efficienza delle aziende pubbliche, non è possibile per nessun interlocutore – istituzionale e politico – sottrarsi all'onere della verifica di coerenza fra scelte annunciate e concrete decisioni amministrative. Nella provincia di Ancona, questo vale in particolare per la tematica della gestione associata dei rifiuti, per i quali è da tempo in campo una concreta ipotesi di creazione di una unica società pubblica per l'intero Ambito (ovvero Provincia) esattamente come previsto dalla legge. Oltre un anno fa (1 luglio 2014) – nel corso di un convegno organizzato a Jesi alla presenza di parecchi amministratori locali - Cgil Cisl e Uil della Provincia di Ancona hanno rilanciato e difeso quel progetto, capace di garantire un salto di qualità nell'erogazione di un servizio fondamentale per le comunità locali. Si tratta certamente di un percorso complesso, che va costruito nel consenso delle comunità e nella tenacia degli intenti da parte degli enti locali; valorizzando l'occupazione esistente e la capacità del “pubblico” di essere - ad un tempo - efficiente soggetto programmatore ed erogatore, proprio perché forte di una dimensione aggregata, ma sempre strettamente legata alle esigenze dei territori. Gestione ambientale e moderno sistema di raccolta e gestione dei rifiuti sono sempre più temi intrecciati; una attenta progettazione di sistema può traguardare – in pochi anni – risultati importanti sia sul fronte degli investimenti che su quello delle infrastrutture dedicate; permettendo così di stabilizzare una effettiva riduzione di costi e di tariffe per l'utenza. Come organizzazioni sindacali, non crediamo esistano reali alternative ad un simile ambizioso progetto: pena l'ennesima privatizzazione a danno sia dell'occupazione che del'effettiva capacità di gestione strategica del sistema da parte degli enti locali e, quindi, delle comunità interessate. In questi mesi molti attori hanno fatto la loro parte, consentendo che questa innovazione territoriale potesse iniziare ad avere forme e tempi chiaramente inquadrabili. * L'ATA ha avviato la discussione di “governo” del sistema con tutti gli enti interessati e alcune delle gare intervenute nel frattempo hanno visto inserita una clausola temporale di salvaguardia ; *Anconambiente e Jesiservizi – in un confronto intenso e non sempre facile con le organizzazioni di categoria – hanno già siglato Protocolli d'Intesa diretti a regolamentare il futuro, auspicato, passaggio delle attività dedicate (tramite cessione di ramo aziendale) alla futura nuova Azienda pubblica provinciale; * Confronti di merito avanzati si sono realizzati al CIS (Vallesina), alla Sogenus (discarica di Maiolati). «È necessario - dichiara Maurizio Andreolini, responsabile Ast Jesi - che la scelta dell'azienda unica pubblica provinciale diventi patrimonio largamente condiviso e oggetto di un preciso mandato operativo dei singoli enti locali: nel rispetto dei passaggi formali previsti e dei tempi dati». Le organizzazioni sindacali non accetteranno inerti percorsi diversi, che aprano la strada a multinazionali estere o a gruppi privati nazionali, mossi esclusivamente dall'idea di profitto. Nelle prossime settimane Cgil Cisl Uil chiederanno di incontrare i principali Sindaci della provincia di Ancona: al fine di capire l'effettivo avanzamento del progetto e verificare problematicità e sostanziali volontà di procedere. A breve, è nostra intenzione promuovere nuove iniziative pubbliche di sensibilizzazione, confronto e sostegno al progetto di azienda pubblica provinciale di gestione dei rifiuti, anche a riscontro degli incontri realizzati con gli enti locali.
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30/10/2015 Incontro con le istituzioni per salvare il lavoro alla PD Srl
Ieri si è chiusa con la firma dell'accordo la complicata vertenza degli esuberi della PD Srl. Confermati purtroppo i 46 esuberi, legati alla chiusura di 2 dei 3 reparti dell'azienda, ma sono stati sottoscritti una serie di impegni tra le parti per valutare tutti i possibili strumenti di riduzione degli stessi esuberi (part time, riqualificazione professionale...), e una tempistica nella intimazione dei licenziamenti che pone la massima attenzione alle diverse situazioni familiari e personali delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti dalla procedura di licenziamento. Nello stesso pomeriggio si è svolto l'incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali con le istituzioni locali e provinciali. Presso il Comune di Esanatoglia ci siamo confrontati con l'assessore provinciale al lavoro Paola Mariani, i sindaci di Esanatoglia e Matelica, la parte datoriale (il titolare Sig. Tritarelli, il Dr. Modesti, il Dr. Pietroni di Confindustria Macerata) e le OOSS, di categoria e confederali (Gravina e Corvatta per la FIM e la CISL, Marinucci e Taddei per la FIOM e la CGIL), con la RSU dello stabilimento della PD Srl. Obiettivo dell'incontro unire le forze di ogni parte presente al tavolo, ciascuna nell'ambito delle proprie competenze, per avviare da subito un percorso di accompagnamento e riqualificazione del personale coinvolto dalla procedura di mobilità, che consenta di mantenere nel territorio le lavoratrici e le loro famiglie, approfittando del periodo di ammortizzatore sociale (mobilità o Naspi). «È fondamentale capire quali possibilità concrete di ricollocazione siano percorribili - ha dichiarato Rocco Gravina, segretario Fim Marche - unendo i comuni del territorio nella identificazione di una idea di sviluppo e rilancio territoriale». Prossimo appuntamento entro il mese di novembre per concretizzare gli impegni assunti presso la Provincia di Macerata.
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30/10/2015 Previdenza complementare Settore moda, oltre 100 delegati all’attivo unitario
Oltre cento delegati ed Rsu del settore moda delle aziende presenti nel territorio regionale,  oggi ad Ancona, per l’ attivo unitario "Non è mai troppo presto per pensare al tuo domani”,organizzato da Filctem –Cgil, Femca – Cisl, Uiltec - Uil sulla previdenza complementare  del comparto moda. Illustrato il Fondo pensione Previmoda con la partecipazione del direttore del Fondo, Fabio Cappuccio. Ottaviani Marco, segretario Uiltec,  ha aperto e coordinato i lavori  evidenziando  l' importanza della formazione ed informazione sulle tematiche delle pensioni complementari.  " E’ molto importante aver realizzato un attivo unitario dopo diversi anni, sul tema della previdenza complementare – ha esordito Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche -  un impegno che vedrà la partecipazione attiva dei delegati nei luoghi di lavoro anche come un'attività a sostegno della imminente fase di rinnovi contrattuali".   L’iniziativa ha avuto una  connotazione formativa ed informativa, toccando temi d'interesse collettivo e  ha rimesso la previdenza integrativa al centro dell'attenzione dei delegati.  I lavoratori del settore moda presenti hanno sottolineato l'esigenza di avere sempre più informazioni per essere sempre più soggetti attivi nelle contrattazioni aziendali e nelle verifiche delle realizzazioni degli adempimenti aziendali anche sul tema di previdenza complementare. I lavori sono stati conclusi dal coordinatore regionale Filctem Cgil Galli che ha ribadito "l'impegno delle tre sigle sindacali, a partire dai rinnovi dei contratti di lavoro, a garantire un' adeguata contrattazione ed informazione sui temi della previdenza complementare, oggetto anche di parti economiche di deriva contrattuale, centrando l'attenzione sui futuri trattamenti pensionistici che possono essere migliorati, oltre alle iniziative confederali in tema di previdenza pubblica, anche attraverso le opportunità derivanti dalle norme sulla previdenza complementare".
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29/10/2015 Avanti con la fusione di Fermo e Porto San Giorgio
Per il Sindacato confederale il riordino e la riorganizzazione delle istituzioni, anche locali, devono realizzarsi per perseguire gli obiettivi di migliorare i servizi ai cittadini, valorizzare la qualità e le professionalità del lavoro, aumentare l'efficienza della Pubblica Amministrazione e il grado di partecipazione democratica. La programmazione condivisa, la gestione associata dei servizi e le fusioni dei Comuni sono parte delle proposte che da anni stiamo portando avanti, prevedendo modifiche istituzionali per ridisegnare nuovi assetti locali, al fine di superare la ormai insostenibile frammentazione che caratterizza il territorio marchigiano. Già nel novembre 2013 è stato sottoscritto tra CGIL CISL e UIL, Categorie del Pubblico Impiego, Ministero degli Affari regionali e Autonomie locali, Ministero della Pubblica Amministrazione e Semplificazione, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e Anci un protocollo d'intesa che prevede la predisposizione a vari livelli di tavoli per articolare un governo partecipato di confronto sul riordino istituzionale. Questo confronto ha avuto, nella Regione Marche, il suo apice con la sottoscrizione il 25 novembre 2014 di un protocollo tra Regione, Anci, Upi, Sindacati confederali e di categorie del pubblico impiego, con il quale si ribadisce, tra le varie questioni, l'importanza di un programma di riordino territoriale in base alla LR 44/2012 con particolare attenzione alla definizione delle Dimensioni Territoriali Ottimali per la gestione associata delle funzioni comunali; il monitoraggio costante circa lo sviluppo di esperienze di associazionismo comunale attraverso il sistema degli incentivi e disincentivi in base alla LR 46/2013. «Il processo di fusione tra comuni è un tema urgente da affrontare, anche alla luce dei tagli ai trasferimenti statali e ai crescenti vincoli di spesa degli Enti Locali. - dichiara Alfonso Cifani, segretario Cisl Marche - Riteniamo che anche i Comuni di Fermo e Porto San Giorgio debbano percorrere la strada della fusione, vista l'attiguità geografica e le compromissioni e affinità delle direttrici di sviluppo che, per noi, devono essere socialmente ed ambientalmente sostenibili. Ciò, anche per evitare l'apoteosi dei processi di esternalizzazione e l'azzeramento della partecipazione in aziende strategiche che potrebbero consegnarci Enti completamente privatizzati e, quindi, impermeabilizzati alla partecipazione democratica». Secondo i dati del Portale AIDA, la propensione all'esternalizzazione del Comune di Fermo è nella media nazionale (81,3%) e nella media regionale (82,2%); quella del comune di Porto San Giorgio è nella media nazionale (80,8%) e inferiore rispetto alla media regionale (74%). Senza un vero cambiamento e senza una visione lungimirante di chi ha le massime responsabilità per agire rischiamo, oltre alla perdita di identità delle nostre città, un forte arretramento economico, sociale e democratico del territori
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29/10/2015 Nessun esubero alla CNH Jesi
Lo stabilimento jesino della Cnh chiuderà il consuntivo 2015 con  la produzione di  circa 15.700 trattori. E’ quanto emerso dall'incontro  tra sindacati e azienda. La previsione aziendale per il 2016 dovrebbe essere lievemente migliore, anche in termini di cassa integrazione, con un dato previsionale di circa 1200/1300 trattori in più. La crisi congiunturale del settore agricolo non aiuta il mondo della meccanica specializzata che in Europa dal 2013 ad oggi ha perso il 15% passando da 200.000 trattori venduti a 175.000. Attualmente tutti gli stabilimenti del gruppo CNH Europa sono interessati da un calo produttivo con ricorso ad ammortizzatori sociali ed un licenziamento collettivo fatto precedentemente a Basildon di 40 unità. Ad oggi non si perdono quote di mercato e la ricaduta della negativa saturazione produttiva degli impianti Europei è non molto dissimile tra loro. Attualmente lo Stabilimento Jesino produce il 15% per il mercato Italia, il 15% mercato nord America ed il restante della produzione è destinata all'Europa. «All'azienda abbiamo ribadito l'importanza della salvaguardia delle maestranze e della missione produttiva dello stabilimento jesino – afferma Danilo Capogrossi, Fim Cisl Marche -  e chiesto di  perseguire, con il coinvolgimento delle RSU  e di tutti i lavoratori, il miglioramento dei dati produttivi aziendali,  per rafforzare la qualità del prodotto e la competitività dello stabilimento.»
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28/10/2015 #contrattosubito: pronti allo sciopero generale per il rinnovo nel pubblico impiego
«Un contratto vero per i lavoratori e per cambiare i servizi ai cittadini», i segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, lanciano la campagna per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. «Il Governo la smetta con le provocazioni e apra il tavolo. Fare un nuovo contratto vuol dire investire nelle professionalità, nell’innovazione organizzativa, nella qualità dei servizi. Per i lavoratori pubblici chiediamo un rinnovo dignitoso, che dopo 6 anni di paralisi totale, per noi significa 150 euro di aumento medio con produttività e riconoscimento professionale, altro che l’equivalente di una mancia come vorrebbe il Governo. Chiediamo contratti per rimettere in moto servizi alle famiglie e alle imprese, accrescendo la partecipazione, e rispettando il senso di quel richiamo della Corte Costituzionale che con questa legge di stabilità si vorrebbe di fatto ignorare: è con i contratti che si rilancia il cambiamento. E se per far arrivare il messaggio servirà andare allo sciopero generale, noi siamo pronti». «Sei anni di sottrazione di risorse spacciata per razionalizzazione della spesa e di mancati investimenti nella qualità del lavoro pubblico sono più che abbastanza. I servizi pubblici continuano a deteriorarsi quando invece dovrebbero dare una spinta decisiva alla ripresa economica e offrire risposte valide contro la marea montante del malcontento sociale. E il Governo che fa? Ancora una volta scarica costi e responsabilità sui lavoratori pubblici, mettendo sul piatto una proposta di contratto che non merita questo nome. Evidentemente considera la contrattazione come un’attività residuale nella quale non vale la pena investire. E che è meglio confinare su un terreno sempre più ristretto per gestire sempre più materie a colpi di leggi e decreti». «Noi diciamo invece che liberare la contrattazione è l’unico modo per produrre innovazione vera, partecipata dai lavoratori pubblici, e riportare la PA in linea con le esigenze reali del Paese. Per questo metteremo in campo anche lo sciopero, se dalla politica non verranno risposte» concludono i sindacati. «E prima faremo una mobilitazione forte e capillare sia a livello nazionale che territoriale, cercheremo il confronto con la società civile, punteremo a creare alleanze sociali partendo dai bisogni delle persone. Perché non si tratta solo di garantire ai lavoratori pubblici retribuzioni adeguate ed esigibilità dei diritti, ma di tenere insieme la valorizzazione delle professionalità e il diritto dei cittadini a un’amministrazione pubblica sostenibile negli assetti, trasparente nell'uso delle risorse, ed efficace nel dare risposte alle comunità». Documento per il rinnovo dei contratti
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28/10/2015 Fisascat: necessario rilancio e tutela personale Fiera Pesaro
La Fisascat Cisl Marche interviene in difesa del personale delle Fiere di Pesaro e invita gli enti locali e i vertici e tutti i soci della Fondazione Patrimonio Fiere a discutere, con decisione e chiarezza, serie strategie di rilancio del sistema fieristico regionale. «Il personale ha già dato molto - dichiara Domenico Montillo, segretario regionale Fisascat Cisl - e ha dimostrato, considerato il contesto economico del momento, senso di responsabilità verso la Fondazione: l'anno 2014 è stato caratterizzato da una forte riduzione dei costi di gestione, in particolare del costo personale che, con accordo sindacale tra le parti siglato in data 18 dicembre 2013 presso la Direzione territoriale del lavoro di Pesaro, è stato diminuito nella misura del 30% e con riduzione degli orari di lavoro». Una quota di quattro dipendenti rappresenta il minimo necessario per la regolare ed efficiente conduzione del quartiere fieristico di Pesaro (40.000 metri quadrati coperti, non un semplice ufficio) e delle attività che si svolgono al suo interno: nel 2015 la struttura ha ospitato circa 20 manifestazioni, tra fiere e convegni, con una presenza di pubblico di circa 130.000 visitatori. Sono dati che hanno una importante e positiva ricaduta economica sul territorio, e che si manterranno costanti anche nel 2016: per queste ragioni riteniamo che sia necessario lavorare per una prospettiva di concreto sviluppo, in un quadro di responsabilità condivise tra tutti i soggetti economici, sociali ed istituzionali del territorio.  
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27/10/2015 Spari contro i Vigili Urbani a Fermo. Allarme dei sindacati
La Cisl Fp Marche esprime tutta la solidarietà possibile al Corpo della Polizia Municipale di Fermo per il grave fatto avvenuto ieri pomeriggio. «Gli spari contro alcuni Vigili Urbani di Fermo ci  preoccupano e ci mettono in  allarme. Nel nostro territorio i fatti di micro criminalità e di criminalità, sempre più crescenti, non possono e non devono essere sottovalutati. - afferma Giuseppe Donati,  Cisl Fp Marche- L'isola felice di alcuni anni fa è ormai un ricordo e tutte le forze dell'ordine sono sempre più chiamate a stare in prima linea a difesa dei cittadini ma anche delle Istituzioni.» La Polizia Municipale , spiega Donati, « ha modificato di molto la propria natura d'intervento sul campo, affiancando le altre forze dell'ordine nel contrasto alla criminalità. Purtroppo, la legislazione italiana è in forte ritardo nel riconoscere ai Vigili Urbani quanto dovuto e dotarli degli strumenti adatti a svolgere al meglio ed in sicurezza la propria attività». In questo contesto di sottovalutazione del pericolo che questi agenti corrono giornalmente, secondo la Cisl Fp Marche, va letto il fatto di ieri sera.« Gli investimenti pubblici in materia di sicurezza sono decrescenti e proprio per i ritardi normativi  la Polizia Municipale è più esposta, perché vulnerabile, ad episodi ritorsivi, che per fortuna, stavolta, non hanno fatto vittime. Ma l'allerta deve restare alta.»ribadisce Donati. La Cisl Fp  Marche rinnova il proprio impegno affinché ogni possibile tentativo di rafforzare le misure di sicurezza personale dei lavoratori  del Corpo della Polizia Municipale di Fermo, vada a buon fine. Oltre all'importante piano della Prefettura di coordinamento per il contrasto alla criminalità, servono risorse per la prevenzione di episodi come questo, finalizzati soprattutto ad innalzare le tutele di categorie più attaccabili come i Vigili Urbani. «Siamo certi che la Prefettura, importante istituzione che non può e non deve essere messa in discussione nella sua permanenza a Fermo,  insieme al Comune di Fermo da cui dipende la Polizia Municipale, - conclude Donati - saprà cogliere da questi incresciosi fatti, spunti importanti per valutare cosa fare per mettere in sicurezza gli Agenti della Polizia Municipale e permettere loro di continuare a svolgere l'importantissimo ruolo di sicurezza   di prossimità dei cittadini.»  
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26/10/2015 5 Minuti Cisl: Focus Conferenza organizzativa e programmatica Cisl Marche
Focus Conferenza organizzativa e programmatica Cisl Marche. "La Cisl del futuro sboccia da idee e scelte di oggi" 19-20 Ottobre 2015   a Montorso di Loreto e Castelfidardo. Le interviste a Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche, Giovanna Ventura, segretaria nazionale Cisl e agli operatori dei Servizi Cisl: Patronato Inas, Caf , Ial e Adiconsum. https://youtu.be/osGaQOrLCw8
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24/10/2015 La scuola delle Marche in corteo per il contratto e la qualità dell'istruzione
Sabato 24 ottobre hanno sfilato in 500,  per le strade del centro di Ancona, al corteo  organizzato da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal nell'ambito della mobilitazione nazionale “L'unione fa la scuola”, indetta dalle sigle sindacali di categoria per richiamare l'attenzione del Governo e dell'opinione pubblica sulla necessità di un nuovo contratto nazionale di lavoro che garantisca la valorizzazione della professionalità dei docenti e sulle tante criticità della Legge 107/2015 (la cosiddetta Buona Scuola), che chiediamo di cambiare negli aspetti che riteniamo sbagliati e incostituzionali. La manifestazione,in contemporanea con quelle di altre 18 città italiane,  è partita con un flash mob, da Corso Garibaldi  per poi concludersi  nella tarda mattinata con l'incontro in  Prefettura, con il Capo Gabinetto dott.ssa Angela Buzzanca, dove sono state esposte la posizione dei sindacati di categoria sui temi al centro della mobilitazione,  La conclusione del corteo in Piazza del Plebiscito ha visto gli interventi  delle segretarie generali regionali  di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal. « In finanziaria  sembra ci siano solo 200 milioni di euro che permetterebbero un  aumento di soli 7 euro a testa. Una  miseria, una vergogna, una vera e propria provocazione nei confronti dei lavoratori . - ha dichiarato Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche  -  Il contratto è fermo dal 2009 e oggi siamo in  tanti , da tutta la regione, per chiedere con forza al Governo di stanziare denaro sufficiente per un rinnovo del contratto dignitoso.» Occorre ripartire dalle professionalità della scuola, è questo il richiamo forte: rispettare il lavoro, ampliare gli spazi di compartecipazione alle scelte, avviare il negoziato per un contratto innovativo che tenga conto di esigenze come la stabilità del lavoro e la giusta retribuzione, assicurando parità di condizione economiche e normative per i tanti lavoratori precari. Va riconosciuto il valore sociale dell'insegnamento, che deve essere libero e di qualità.«Va cambiata la Legge 107, "La Buona scuola", che non  garantisce  autonomia e democrazia nei processi decisionali»ha ribadito Anna Bartolini. Il  flash mob che ha aperto il corteo ha  simbolicamente, “sbrogliato la matassa” di incognite e difficoltà che docenti e personale Ata stanno affrontando e dovranno affrontare nei prossimi mesi a causa dell'entrata a regime della riforma della scuola, del mancato rinnovo del contratto di categoria, scaduto da sette anni, e da misure penalizzanti sotto il profilo economico e organizzativo contenute nella legge di stabilità 2015. Queste sono le ragioni che hanno portato alla decisione di programmare momenti specifici per evidenziare le emergenze riferite ai diversi profili professionali operanti nella scuola. La mobilitazione di sabato, infatti, è stata preceduta dalle iniziative nazionali del 15 ottobre, che ha visto il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, e del 22 ottobre, dedicata al personale Ata. La mobilitazione dei sindacati della scuola si è svolta non  solo nelle strade e nelle piazze di tutta Italia, ma anche sui social network grazie all'hashtag #unionefalascuola.  https://youtu.be/2vs2Sg-rpb0https://youtu.be/SsiPj2NzHGE 
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24/10/2015 Polizia Provinciale: salvare professionalità e posti di lavoro
Venerdì 23 ottobre, i dipendenti delle Polizie Provinciali delle Marche hanno partecipato all'assemblea regionale promossa da Cisl Fp, Cgil Funzione Pubblica e UilPa per parlare del loro futuro professionale e occupazionale, minacciato dalla riforma di riordino delle Province. L'incontro, che si è svolto nella sala riunioni della Provincia di Macerata ha messo in luce soprattutto il venir meno, a causa della riforma, dei servizi resi dalla Polizia Provinciale a tutela dell'ambiente e della fauna, anche ittica, di cui la nostra Regione va tanto fiera, determinando un vuoto di prevenzione e collaborazione con le aree agricole e turistiche che fino ad oggi ha prodotto ricchezza per imprese artigiane, agricole, agro-silvo-pastorali e agrituristiche. I lavoratori della Polizie Provinciale, unici e differenti nel trattamento subito dal Governo in quanto destinati nella quasi totalità alla perdita delle loro professionalità, e potenzialmente del posto di lavoro se non assunti dai Comuni, hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di impegnare la Regione Marche ed i Presidenti delle cinque province a non inserire nel portale della mobilità della Funzione Pubblica alcun nominativo sovrannumerario; ciò anche in considerazione dell'attività svolta dalle segreterie nazionali finalizzata a scongiurare perdite di posti di lavoro e professionalità acquisite. Inserita nel percorso di mobilitazione nazionale, è stata poi promossa la convocazione regionale per il giorno 27 ottobre di tutte le Rsu della province marchigiane per protestare contro disservizi, disfunzioni e incertezze che ancora permangono sul riordino delle province-aree vaste, e la loro ulteriore compartecipazione al bilancio dello Stato, rafforzata nel 2016, con ulteriori prelievi forzosi dalle loro casse.
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22/10/2015 Concorso pubblico Area Vasta 4 per infermieri: c'è il corso di formazione organizzato da Cisl Fp
La Cisl Fp di Ascoli Piceno - Fermo organizza un corso per infermieri in vista del concorso pubblico indetto dall'Area Vasta 4 di Fermo per l'assunzione di personale infermieristico. Il corso è aperto a iscritti e non iscritti, in numero massimo di 100, e inizierà il 20 novembre. In caso di superamento del numero massimo di partecipazioni, le domande degli iscritti Cisl Fp avranno la precedenza. Durante le lezioni, tenute dai docenti Enrico Ceroni e Stefano Marcelli, saranno trattate nozioni inerenti la legislazione sanitaria (nazionale e regionale) e la pianificazione assistenziale. Al termine del corso, i partecipanti eseguiranno la simulazione di un test di esame. Il corso prevede lezioni frontali con supporto di slide. La quota di iscrizione è di 10 euro per i tesserati Cisl Fp e di 50 euro per i non iscritti. Il link sottostante contiene il modulo di iscrizione. locandina Corso preparazione Concorso Infermieri AV 4
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21/10/2015 Fondazione Don Gnocchi: presidio contro la disdetta del Contratto Nazionale
Si è tenuto oggi 21 ottobre un nutrito presidio di lavoratori della Fondazione Don Gnocchi presso il centro Bignamini di Falconara. I lavoratori dei centri marchigiani, circa 150, protestano in contemporanea con tutti gli altri centri d’Italia, contro la decisione della Fondazione di disdettare il contratto nazionale di lavoro. Dopo due anni di sacrifici, in cui i lavoratori, per fronteggiare i problemi finanziari della Fondazione, hanno regalato 80 ore procapite annue di lavoro e rinunciato a due giorni di ferie ciascuno, la Fondazione non ha trovato di meglio che scaricare nuovamente sui suoi dipendenti le sue difficoltà economiche a livello nazionale. I lavoratori chiedono che il Don Gnocchi ritiri la disdetta del Contratto e che si apra un confronto serrato a livello nazionale in grado di fare luce, una volta per tutte, sullo stato reale della “pseudo” crisi lamentata dalla ONLUS. Le segreterie regionali del pubblico impiego di Cgil Cisl UIl hanno scritto una lettera aperta al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli chiedendo un suo diretto intervento nei confronti della Fondazione. Sulla vertenza CGIL, CISL e UIL Funzione Pubblica delle Marche, registrano positivamente la solidarietà dell’On. Emanuele Lodolini (PD Marche) che ha presentato, il 15 ottobre u.s., apposita interrogazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’On. Lara Ricciatti di (SEL Marche) con un duro intervento stampa diffuso il 16 ottobre e dell’On. Piergiorgio Carrescia (PD Marche) che sosterrà le iniziative parlamentari relative alla vicenda.
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20/10/2015 Un primo passo verso la Cisl Marche del futuro
Due giorni di dibattiti, confronti ed analisi per tracciare le linee guida del futuro della Cisl marchigiana. La Conferenza organizzativa programmatica della Cisl Marche, che si è svolta lunedì 19 ottobre presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso di Loreto e martedì 20 ottobre al Klass Hotel di Castelfidardo, è stata l’occasione per fare il punto sulla riorganizzazione interna, un processo avviato a partire dal Congresso regionale 2013. Oltre 450 partecipanti, tra delegati, operatori dei servizi e sindacalisti, hanno preso parte al dibattito contribuendo alla costruzione di un sindacato moderno, più trasparente, più snello ed ancora più radicato nei posti di lavoro e nei territori. Il tema portante della Conferenza è racchiuso nello slogan “La Cisl del futuro sboccia da idee e scelte di oggi”, concetto che vuole esprimere la necessità di agire e riflettere~oggi~per dare fisionomia al sindacato del domani. I lavori del primo giorno sono stati introdotti dalla relazione del segretario generale della Cisl Marche,Stefano Mastrovincenzo, e dagli interventi degli operatori di tutti i servizi e gli enti della Cisl: Inas, Adiconsum, Labor, Sicet, Anolf, Ufficio Vertenze, Iscos e Ial. Un momento importante di confronto e di verifica, proseguito con il Consiglio generale, “il parlamentino” della Cisl Marche, il giorno successivo alla presenza del segretario confederale nazionale Giovanna Ventura che ha concluso i lavori . Durante la Conferenza, sono stati illustrati i dati riguardanti la realtà sociale ed economica marchigiana, con riferimento anche all'andamento delle iscrizioni alla Cisl, lo stato delle strutture e l’operato della Cisl nel territorio regionale. «Al cambiamento tumultuoso del contesto in cui operiamo, possiamo rispondere elevando la qualità di proposta ed elaborazione, realizzando l’integrazione tra l’attività contrattuale nei luoghi di lavoro e nei territori e l’offerta di servizi qualificati che rispondono ai bisogni di lavoratori, pensionati e delle famiglie. – afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche – In particolare serve più formazione per le RSU e delegati sindacali oltre all’inserimento dei giovani ai vari livelli dell’organizzazione.» Lo scenario che emerge è quello di una regione dove il progressivo invecchiamento della popolazione (23,42% gli over 65), è controbilanciato solo in parte dall’incidenza dei residenti stranieri (9,44% del totale, 14,51% nella fascia 15-29 anni). Allo stesso tempo, l’alto tasso di fragilità economico-sociale, specialmente nella popolazione anziana, si lega a un tasso di occupazione (62,2% nel secondo trimestre 2015) che rispecchia una situazione di sofferenza occupazionale ancora in atto, soprattutto nella fascia giovanile della popolazione attiva (15-29 anni) dove la disoccupazione si attesta al 23,4%. Le dinamiche demografiche ed economiche richiedono un nuovo sistema di welfare, capace di soddisfare le esigenze di strati sociali fragili, nonché politiche di sviluppo e industriali nuove, diverse e lungimiranti. Bisogna essere ancor più in grado di cogliere le criticità, le opportunità e le esigenze dei territori e assumersi un ruolo di collante tra le forze sociali e politiche per poter avviare un rilancio dal punto di vista economico e occupazionale. Il percorso intrapreso da Cisl Marche va in questa direzione: un sindacato innovativo sempre più vicino ai cittadini.Il primo passo ha riguardato la riorganizzazione territoriale, attraverso l’articolazione in 13 Aree Sindacali territoriali (Ast) coincidenti con i Sistemi Locali del Lavoro e con i Distretti sanitari: questo processo ha reso più capillare la presenza sindacale sul territorio, garantita da sedi e recapiti presenti in 129 Comuni marchigiani. Il radicamento è rafforzato dall’attività delle varie Federazioni di categoria, che contano nel complesso (dati aggiornati al 31 dicembre 2014) 156.233 iscritti. Le categorie dei lavoratori attivi con maggiori iscritti sono Cisl Scuola (10.674), Fisascat (9.132), Fim (8.571), Fp (7.662) e Fnp (88.144). Una delle sfide principali per la Cisl del futuro, come emerso dalla Conferenza, è rendere sempre più efficace la contrattazione decentrata, che nelle Marche ha riguardato soprattutto gli interventi di ristrutturazione e gli stati di crisi delle aziende. Un campione di 543 accordi aziendali dimostra che l’incidenza dei casi di crisi o ristrutturazione sul totale degli istituti contrattuali è pari al 56%. Altri nodi ricorrenti al centro della contrattazione decentrata riguardano diritti sindacali (46%) e salario (25%). L’ultimo quinquennio è stato molto intenso anche sotto il profilo della contrattazione sociale con gli Enti Locali, dalla Regione agli Ambiti territoriali e i Comuni. Gli accordi maturati nelle Marche dal 2011 ad agosto 2015 sono 168, di cui 143 a livello comunale, 7 a livello intercomunale e 18 a livello regionale. Sotto il profilo dell’attività dei servizi Cisl, vanno segnalati l’operato dell’Ufficio vertenze, che nell’ultimo anno ha assistito 1.765 lavoratori con vertenze individuali e procedure concorsuali, del Patronato Inas, che nel 2014 ha svolto 89.313 pratiche, di cui 7.436 relative agli immigrati e quello del Servizio fiscale – Caf, che nello stesso periodo ha svolto 181.426 pratiche tra 730, Modello Unico, Imu e Tasi, elaborando anche 58.374 modelli Red, Icric e Isee. Lo scorso anno, inoltre, il Servizio “Colf e Badanti” ha aperto 1.580 contratti, elaborato 27.365 buste paga e 990 successioni. Sono 4.951 gli allievi che nel 2014 si sono formati grazie a Ial Marche, l’ente di formazione professionale, mentre Adiconsum, l’associazione a difesa dei consumatori e dell’ambiente, ha risposto a 23.700 contatti telefonici, attivato 1.276 pratiche e assistito direttamente 2.896 utenti. Sempre nel 2014, il Sicet, sindacato inquilini casa e territorio, ha stipulato 706 contratti di locazione e compilato 476 domande di assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica; l’Anolf, associazione che si occupa di immigrati, ha svolto 429 pratiche di cittadinanza e 2.343 pratiche di permessi di soggiorno. Da non dimenticare, infine, il ruolo di assistenza svolto dall’Anteas, l’associazione di volontariato promossa dalla Fnp Cisl, che nelle Marche conta 803 soci.
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20/10/2015 Giornata mondiale osteoporosi: Regione in campo col progetto "Ossi duri si diventa"
L'osteoporosi è una malattia dell'apparato scheletrico  che comporta il maggior rischio di frattura per traumi di minima entità (fratture da fragilità). Molto spesso non si manifesta con sintomi prima di causare le fratture e per questo motivo viene a volte definita la “malattia silenziosa”. Si stima che in Italia ne siano affette circa 3,5 milioni di donne e circa 1 milione di uomini, ma questi numeri sono destinati a crescere poiché è più frequente nelle persone più anziane ed è noto a tutti l’aumento di invecchiamento della popolazione italiana. Le fratture più frequenti sono quelle del polso, delle vertebre e del femore e le persone che hanno subito una frattura da fragilità, hanno il doppio delle probabilità di subirne una seconda rispetto a chi non ne ha subite. Le fratture da fragilità quindi,  comportano un peggioramento della qualità della vita del paziente ma sono anche un costo enorme sia per la famiglia che per i sistemi sanitari nazionali: in Italia è stato calcolato che la spesa sanitaria ed assistenziale per le sole fratture di femore supera il miliardo di euro all’anno. La miglior conoscenza dei fattori di rischio, della malattia stessa e delle sue conseguenze, permette ad ogni cittadino di divenire “promotore della propria buona salute”: migliorare consapevolmente i nostri comportamenti quotidiani può annullare alcuni rischi collegati con l’alimentazione sbilanciata, la sedentarietà, le cadute in ambiente domestico, ma aiutare anche a contrastare quelli inevitabili come, ad esempio, il sesso femminile, l’avanzare dell’età, la necessità di usare alcuni farmaci per altre malattie. Da alcuni anni nella Regione Marche è attivo un progetto di informazione alla popolazione, coordinato dalla Agenzia Regionale Sanitaria, che vede coinvolti insieme professionisti di tutte le Aziende del SSR e i Coordinamenti Donne dei Sindacati pensionati di CGIL, CISL e UIL, che con una raccolta di firme nella Regione hanno dato l'avvio al progetto e che ad oggi hanno organizzato più di venti iniziative ed assemblee con gli iscritti  e i cittadini in tutti i territori alle quali hanno partecipato più di duemila persone. Tale progetto, "Ossi duri si diventa”, è stato recentemente consolidato e trasformato in una delle linee di intervento del nuovo Piano Regionale della Prevenzione, approvato dalla Giunta Regionale il 15 luglio 2015 e che in questo periodo si sta concretamente avviando. Obiettivi principali della linea di intervento, oltre alla continuazione della informazione dei cittadini nel territorio organizzata dai Coordinamenti  donne dei sindacati pensionati, dalle rispettive Leghe e Strutture Sindacali Locali ed effettuata da operatori del SSR, sono rappresentati da  percorsi formativi e di aggiornamento su prevenzione, diagnosi e cura rivolti al personale del SSR, al personale operante in strutture per anziani ad alto rischio di frattura. Entro la validità del Piano, ovvero il 2018, sarà inoltre studiata e realizzata una sperimentazione per la chiamata attiva dei cittadini tra i 50 ed i 60 anni da parte di sanitari che li sottoporranno ad una semplice procedura (DeFRA) tendente a stimare il rischio globale di frattura tenendo conto dei diversi fattori di rischio individuali. La finalità è quella di avere elementi utili per un eventuale approfondimento diagnostico che possa anticipare la diagnosi di osteoporosi ed al contempo consigliare i comportamenti individuali più utili per mantenere una buona salute. I coordinamenti donne pensionati di SPI Cgil, FNP Cisl, UILP Uil
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17/10/2015 5 Minuti Cisl: Sciopero ARA Marche- Presidi Prefetture modifica Legge Fornero- Nelle Marche Pensionati sempre più poveri
Futuro incerto per i lavoratori dell'ARA Marche, Associazione regionale allevatori commissariata dal 2011. Indetto lo sciopero ad oltranza. Interviste a Giuseppe Giorgetti, segretario regionale Fai Cisl Marche e Alessandra Savelli, dipendete ARA sede di Falconara.Pensioni, la Legge Fornero va cambiata, mobilitazione Cgil Cisl Uil davanti alle Prefetture marchigiane. Dal presidio alla Prefettura di Ancona le interviste a Maurizio Andreolini, responsabile Ast Jesi e Luca Tassi, segretario regionale Filca Marche.Pensionati sempre più poveri, l'allarme di Fnp Cisl, Spi Cgil e Uilp Uil. Intervista a Mario Canale, segretario generale Fnp Cisl Marche https://youtu.be/bN6g8F3H2Dc
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17/10/2015 Niente licenziamenti alla Mep System. Azienda e sindacati individuano percorso alternativo
Ieri sera dopo una lunga trattativa no stop, con quattro giorni di presidio dei lavoratori assistiti da Mauro Masci della Fim Cisl e Cinzia Massetti Fiom Cgil, si è aperto uno spiraglio nella complicata vicenda della Mep System di Sant'Ippolito. La Direzione Aziendale nei giorni scorsi aveva annunciato la messa in mobilità di tutti i dipendenti. La protesta dei lavoratori e le iniziative intraprese dalle Organizzazioni Sindacali hanno permesso, dopo diversi incontri con la direzione aziendale e da ultimo con la proprietà, l’individuazione di un possibile percorso alternativo ai licenziamenti che consentirebbe il proseguimento dell'attività con tutto l'organico di 62 dipendenti. In attesa di perfezionare questo nuovo iter, lunedì le lavoratrici e i lavoratori riprenderanno l'attività lavorativa. «È sicuramente un primo passo importante da cui ripartire per poter riavviare questa impresa che ha diversi ordini da evadere - afferma Mauro Masci, Segretario Fim Cisl Marche -. Siamo consapevoli delle difficoltà, ma determinati a perseguire il risultato di ridare fiducia e speranza ai lavoratori e alle loro famiglie, che anche nella giornata di ieri sono state presenti fino a tarda serata al presidio».
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17/10/2015 Assemblea organizzativa della Cisl Scuola: ritrovare la rotta nella tempesta della riforma
Ritrovare la rotta nella tempesta della riforma della scuola per garantire partecipazione, rappresentanza ed equità, rafforzando sempre più la competenza e la leadership delle Rsu. Questa è la missione scaturita dall'assemblea organizzativa della Cisl Scuola Marche che si è svolta giovedì 15 ottobre a Castelfidardo. L'assemblea ha visto la partecipazione di una settantina di delegati e della segretaria nazionale della Cisl Scuola Maddalena Gissi. Nel pomeriggio, il segretario generale della Cisl Scuola Marche, Anna Bartolini, ha sottolineato nella sua relazione alcune delle criticità che stanno occupando l'orizzonte lavorativo degli insegnanti e compromettendo il corretto funzionamento degli organi scolastici. Il bonus legato al merito, che sta dividendo la categoria, il nodo assunzioni e «il balletto delle fasi» che rischiano di trasformarsi in «addendi di una somma che non torna», ma anche la composizione dei comitati di valutazione, lo svuotamento degli organi collegiali, la chiamata diretta e l'organico potenziato. «La nostra categoria vive una stagione di grandi delusioni - dichiara Anna Bartolini - noi dobbiamo essere capaci di intercettare i bisogni ed essere un punto di riferimento anche per i neoassunti, spesso non sindacalizzati». Durante l'assemblea, sono stati richiamati i risultati delle ultime elezioni Rsu, che hanno premiato la Cisl Scuola come prima sigla degli insegnanti e del personale Ata nelle Marche. «Non siamo secondi a nessuno, lo dimostra il riconoscimento di migliaia di lavoratori che hanno dato la propria preferenza alle nostre liste - prosegue il segretario Bartolini - abbiamo tenuto gli uffici aperti ad agosto e fatto anche una notte bianca, durante la conclusione della fase B, per tenere informati i colleghi, in modo da non lasciare nessuno da solo. Il servizio di consulenza, già ad altissimo livello, deve continuare ad essere alimentato e potenziato». Durante il dibattito, è intervenuto anche il segretario della Cisl Marche Sauro Rossi, che ha ricordato il ruolo delle Rsu e ha definito la Legge 107 come «frutto di una politica top-down, esattamente il contrario del coinvolgimento dal basso che è nel nostro retaggio culturale». «Dobbiamo investire ancor di più sul valore dei nostri rappresentanti - ha concluso Maddalena Gissi - ogni giorno dobbiamo fare i conti con il cambiamento, soprattutto di fronte alla totale chiusura del Governo a ogni nostra richiesta di ridiscutere insieme parti della riforma. Le scuole sono state aperte da persone serie che si sono rimboccate le maniche per superare i problemi creati dalla 107. Per ora, però, si è trattato di disagio: a breve vedremo i veri effetti di una riforma che non è stata condivisa nella sua progettazione».
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17/10/2015 Cisl Fp: Prefettura di Fermo ancora a rischio
Apprendiamo dalla stampa che i ministri Alfano e Madia hanno affermato che non è stato formalizzato alcun elenco delle Prefetture che dovrebbero chiudere. Come Cisl Fp Marche non possiamo che essere felici se la chiusura della Prefettura di Fermo è scongiurata. Peccato però che le dichiarazioni non rispondono al vero. Lo schema di regolamento di riordino del Ministero dell'Interno è stato consegnato ufficialmente alle organizzazioni sindacali nazionali e sul provvedimento stesso c'è stato un incontro lo scorso 30 settembre a Roma con il sottosegretario Giampiero Bocci che in tale occasione ha confermato l'iter del procedimento. Lo schema di regolamento che i Sindacati hanno ricevuto in via ufficiale e che contiene l'elenco delle 23 Prefetture da sopprimere tra cui Fermo (le altre sono: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno), va ritirato ufficialmente e fin quando questo non avverrà, la mobilitazione continuerà. A partire dall'assemblea con tutti i delegati delle 23 prefetture convocata per il 30 ottobre prossimo proprio alla sede del Ministero dell'Interno e alla quale sono stati invitati anche i politici nazionali e locali del fermano. Come Cisl Fp Marche, invitiamo lavoratori, cittadini e politici locali e regionali a mantenere i piedi per terra e non fidarsi di dichiarazioni estemporanee non supportate da atti formali. Guardiamo con preoccupazione in prospettiva alle sorti della Provincia, della Camera di Commercio e, per ora, anche della Prefettura e non possiamo fidarci di chiacchiere politiche messe in rete probabilmente per illudere ed abbassare l'attenzione su una politica del Governo tesa sempre più ad accentrare e a desertificare i territori. Al Sindaco di Fermo, che in queste settimane sulla problematica specifica si è mosso con energia, e all'intero Consiglio Comunale, chiediamo di non dare per scontato nulla fino a quando non sarà messo nero su bianco. Ad oggi il DPR è ancora valido. Il segretario regionale Cisl Fp Giuseppe Donati
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17/10/2015 Blocco degli arretrati Area vasta 4: la petizione della Fp raggiunge le 500 firme
La petizione promossa dalla Cisl Fp per tutelare i diritti dei dipendenti dell'Area vasta 4 ha raggiunto quota 500 firme. L'iniziativa, lanciata a inizio mese, è stata intrapresa a fronte del blocco degli arretrati per 1100 dipendenti che dura da un anno in attesa del nulla osta, da parte del Collegio sindacale e del nucleo di valutazione, per il contratto decentrato e i progetti di produttività 2014. La lettera - petizione è stata consegnata al Vicario del Prefetto di Fermo e al Difensore Civico Regionale e sarà presto recapitata anche al presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli, titolare della delega alla Sanità. La Direzione generale dell'Asur e il direttore dell'Area vasta 4, su pressione sindacale, hanno promesso il pagamento, a breve, delle quote di arretrati spettanti ai lavoratori, ipotizzando però il saldo a febbraio 2016, quasi due anni dopo l'anno di competenza. «Hanno capito che non scherzavamo - dichiara il segretario regionale Cisl Fp Giuseppe Donati - eravamo e siamo ancora pronti a marciare su Ancona. La mobilitazione deve continuare perché mancano dei pezzi importanti da sanare, come l’anticipo della produttività 2015, che doveva essere pagato a settembre e non è stato liquidato o le indennità di terapia intensiva e sub intensiva, sospese a seguito di un intervento improvvido del Collegio Sindacale che ha rilevato la mancanza di un pronunciamento della Regione sulla materia. La Cisl Fp non mollerà di un centimetro fino a quando ai dipendenti dell’Area vasta 4 non sarà liquidato fino all’ultimo euro. Aspettiamo l’intervento del Prefetto e del Difensore Civico in favore dei dipendenti». «Dal presidente della Regione - prosegue Donati - ci aspettiamo invece un intervento robusto sull’Asur affinché restituisca legittimità alla Legge regionale 13/2003, che all’articolo 10 prevede che sia il Direttore di Area Vasta a sottoscrivere definitivamente i contratti e gli accordi decentrati. Oggi non avviene questo ed allora perché la collettività marchigiana paga cinque Direttori se sono in un certo senso “commissariati” tanto da non poter garantire la legittimità di quanto sottoscrivono con i Sindacati?».
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17/10/2015 Accordo sul contratto per il settore chimico farmaceutico Femca: «Risultato importante per il futuro»
Siglata giovedì 15 ottobre l'ipotesi d'accordo per il rinnovo contrattuale 2016-2018 del settore chimico-farmaceutico. L'intesa, arrivata dopo una trattativa durata tutta la notte, è stata sottoscritta da Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil, Federchimica e Farmindustria. Sono più di 171 mila i lavoratori interessati in Italia, impiegati in quasi 3000 imprese: nelle Marche, l'accordo riguarda soprattutto la Pfizer di Ascoli Piceno e la Acraf Angelini di Ancona, per un totale 1700 addetti ai quali si sommano i lavoratori dell'indotto e delle altre imprese del comparto chimico. Tra le novità previste dal nuovo contratto c'è la verifica annuale dei minimi agli eventuali scostamenti rispetto all'inflazione, I minimi saranno inoltre soggetti a un aumento medio di 90 euro distribuiti in tre fasi: la prima di 40 euro dal 1 gennaio 2017; la seconda, 35 euro, dal 1 gennaio 2018; la terza, 15 euro, dal 1 dicembre 2018. «Siamo soddisfatti dal risultato ottenuto - dichiara il segretario generale della Femca Cisl Marche, Piero Francia - il nuovo contratto dovrà essere il viatico per rafforzare ulteriormente la contrattazione sia nelle due aziende, sia nell'indotto, soprattutto per quanto riguarda l'innalzamento del livello delle relazioni industriali». COMUNICATO RINNOVO CONTRATTO CHIMICO-FARMACEUTICO
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17/10/2015 Elezioni Rsu: i lavoratori della Alma di Montecosaro premiano la Femca
Il rinnovo delle Rsu continua a premiare la Femca Cisl Marche. Le elezioni per le nuove Rsu che si sono svolte giovedì 15 ottobre alla Alma spa di Montecosaro hanno visto, per la prima volta, l'ingresso della Femca in questa realtà produttiva, nata due anni fa a seguito della fusione dei calzaturifici Alfiere e Manas. La Femca Cisl può ora contare, nello stabilimento, su 10 iscritti e su uno dei tre componenti eletti nella nuova Rsu: Morena Ballini, impiegata e unica candidata della Femca, ha ottenuto 29 preferenze, pari al 48% dei consensi. Solo due i voti che separano la Femca, al debutto nella rappresentanza del calzaturificio, rispetto ai 31 raccolti dalla Filctem Cgil. «Il risultato ripaga la vicinanza ai lavoratori da parte della categoria in una situazione di crisi aziendale che attualmente vede il ricorso alla cassa integrazione straordinaria - dichiara David Ballini, segretario regionale Femca Cisl Marche - . Ora bisogna proseguire nell'azione di tutela e rappresentanza dei lavoratori dell'Alma spa, spingendo l'azienda al proprio risanamento finanziario e a nuovi investimenti su prodotti e mercati utili al rilancio della stessa».
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