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28/04/2020 Covid, anziani e residenze, un interrogativo senza risposta: il punto di Mario Canale, Segretario Generale Fnp Cisl Marche
Oggi si parla molto dell’alto numero di decessi nelle strutture residenziali sociali e socio sanitarie regionali, che ospitano circa 9500 anziani. Più di 200 persone sono morte al loro interno, su un totale di quasi 900 morti in tutta la Regione. Sin dai primi momenti dell’emergenza è stato subito evidente come l’infezione da Covid fosse particolarmente pericolosa per le persone anziane. Non a caso oggi l’età media dei deceduti nelle Marche è di 80 anni. Nonostante ciò, nessuno si è preoccupato di intervenire tempestivamente nei confronti delle Case di riposo, delle Residenze Protette e delle RSA, per metterne in sicurezza gli ospiti. Se Aziende Ospedaliere di elevata intensità assistenziale come quelle di Ancona e Pesaro erano già entrate in grande sofferenza, come avrebbero potuto queste strutture, spesso piccole e con un’assistenza medica minimale, far fronte ad un virus così pericoloso e diffusivo? La Regione Marche è intervenuta con Circolare datata 10 marzo 2020 – anche se molti sostengono sia arrivata solo alla fine del mese – ma non tutte le Direzioni delle strutture hanno potuto o voluto applicarla subito. Oggi la Magistratura ha avviato indagini su alcune strutture per verificare eventuali responsabilità, anche penali. Purtroppo però il dramma si è già consumato, e a noi non resta che chiederci perché migliaia di persone sono state lasciate sole in luoghi in cui era prevedibile che il virus avrebbe potuto farne strage. Il 18 marzo scorso i Sindacati dei pensionati marchigiani di Cgil Cisl e Uil hanno scritto  alla Regione e all’ASUR, l’Azienda Unica che gestisce il Servizio Sanitario Regionale, per chiedere massima attenzione alle strutture socio residenziali. Successivamente hanno incontrato i rispettivi Responsabili regionali, ovviamente in video conferenza. Dai due incontri finora ottenuti è emerso un quadro piuttosto confuso. Di certo abbiamo saputo che ci sono state differenze importanti tra le varie strutture e che la diffusione del virus ha prevalso in quelle più piccole, dove l’isolamento dei pazienti positivi è stato reso impossibile dalla mancanza di spazi e di personale dedicati. Dai racconti di infermieri e familiari sono emerse la scarsità di dispositivi di protezione individuale e la mancata formazione e informazione degli operatori. Una situazione gravissima, a fronte della quale non hanno potuto evitare di chiamare in causa i Prefetti, incontrati durante la scorsa settimana e invitati ad un monitoraggio costante ed incisivo. Il Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, ha di recente parlato di “un sistema da cambiare”. Al riguardo, proprio il 9 marzo scorso il Consiglio regionale licenziava una versione quasi definitiva del “Manuale” che definisce i requisiti che tutte le strutture socio sanitarie, comprese quelle per anziani, devono avere per poter essere autorizzate ed operative. Il documento, che al momento sembra sospeso, assicura alle strutture già operative un sistema di deroghe generalizzato, anche rispetto ad alcuni importanti requisiti strutturali (es: superficie minima per utente, numero di posti letto per camera ecc.). Deroghe che abbiamo formalmente contestato, consapevoli del fatto che è così che da decenni funziona “il sistema” marchigiano: di deroga in deroga non si è mai di fatto riusciti a migliorare la qualità dei servizi e la  sicurezza dell’assistenza. Non mancano però anche esempi positivi. Nella Casa di riposo di Matelica già da metà marzo gli ospiti sono stati suddivisi in tre gruppi, ognuno con personale dedicato che di fatto vive con i pazienti, coprendo turni per 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno, senza mai tornare a casa. Una vera e propria battaglia che ha isolato la struttura, evitando che il virus entrasse al suo interno. Esperienze analoghe si segnalano in altre strutture sul territorio marchigiano. L’interrogativo di cui sopra resta purtroppo senza una risposta. È però importante che quanto accaduto sia di insegnamento per tutti noi, affinché in futuro  non debbano più accadere cose simili. Vigileremo con attenzione affinché le regole, sia nazionali che regionali, vengano rispettate alla lettera da tutti, e chiederemo che le strutture che non possono o non vogliono adeguarsi vengano definitivamente chiuse. Lo dobbiamo a tutte le vittime di questa tragedia, così come a tutte quelle persone che, all’interno delle strutture, dovranno continuare a trascorrere parte della loro vita.   Mario Canale   Segretario Generale Fnp Cisl Marche
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28/04/2020 28 aprile Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro. Cgil Cisl Uil: Una priorità per i lavoratori.Furlan: "Senza sicurezza e salute non c’è rispetto per la dignità della persona"
«Oggi ricordiamo nel mondo le vittime nei luoghi di lavoro. Un fenomeno grave di inciviltà. La sicurezza e la salute dei lavoratori rimangono per la Cisl una priorità per garantire la ripartenza del Paese. Senza  sicurezza e salute non c’è rispetto per la dignità della persona». Così Annamaria Furlan, Segretaria generale della Cisl, sulla Giornata Mondiale per la salute e sicurezza del lavoro che ricorre oggi 28 aprile. Una giornata che assume quest'anno un valore particolare. «In occasione della giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro si ricordano le migliaia di decessi che ogni anno avvengono nei luoghi di lavoro, a causa delle condizioni di lavoro. Il 28 aprile è una giornata che, come sindacato, abbiamo spesso dedicato alle vittime dell’amianto -si legge in una nota di Cgil Cisl Uil a firma dei segretari Rossana Dettori, Angelo Colombini, Silvana Roseto-  ma quest’anno non possiamo non riflettere anche su quanto sta accadendo a causa della pandemia globale di COVID-19, che ha cambiato e forse continuerà a cambiare ancora per molto tempo, le nostre abitudini e i nostri usi. »  Per CGIL CISL e UIL, oltre che una giornata “in ricordo”, «vorremmo fosse anche una giornata a sostegno di tutti quei lavoratori, medici in prima linea negli ospedali, infermieri, medici di base, parroci, carabinieri, giornalisti, farmacisti, personale delle forze dell’ordine, vigili del fuoco, vigili urbani, polizia penitenziaria, operai, impiegati, cassieri, addetti alle pulizie, badanti, autotrasportatori, che pur essendo tra i più esposti e colpiti da questa pandemia hanno continuato a lavorare affrontando difficoltà immense per la mancanza di DPI adeguati, di piani di prevenzione, di procedure di sicurezza idonee.» L’infezione da Covid-19 registra oltre 3 milioni di casi e oltre duecentomila decessi nel mondo (dati European Centre for Desease Prevention and Control al 27/4/2020).« Sono dati che devono farci riflettere: è mancato a livello globale un sistema di prevenzione e protezione dei cittadini e dei lavoratori. Se da una parte, il periodo di emergenza sanitaria ha richiesto l’adozione di azioni fortemente contenitive, tra cui la sospensione temporanea di numerose attività produttive, dall’altra le “attività essenziali” per la nostra quotidianità e per la nostra salvaguardia sono rimaste aperte esponendo i lavoratori interessati. – continuano i rappresentanti sindacali - Nella ripresa che tutti ci auspichiamo rapida e meno difficile dell’oggi, bisognerà fare tesoro e valorizzare l’apporto di tutti coloro che hanno permesso la reale tenuta, coesione e unità del paese, e ricominciare a considerare come merita il ruolo delle persone che permettono alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di funzionare, creare ricchezza e mettere i servizi a disposizione dei cittadini: vogliamo ribadire ancora una volta, come abbiamo fatto fino ad oggi nel tempo dell’emergenza, che il primo dei valori del lavoro e la condizione imprescindibile per cui esso possa dispiegare a pieno le sue potenzialità è la salute e la sicurezza -e quindi la prevenzione- come diritto di tutte e tutti. In questa fase di transitoria convivenza con il rischio di contagio che ci porterà ad una diversa ordinarietà è importante che il protocollo chiaro e dettagliato, siglato d’intesa con le imprese e assunto dal Governo il 24 aprile 2020, venga declinato e soprattutto monitorato in ogni singola realtà produttiva.- concludono – La salute dei lavoratori e delle lavoratrici rimane, per CGIL, CISL e UIL un’assoluta priorità. Tutelare la salute dei lavoratori vuol dire tutelare il lavoro.»   Fonte: https://www.cisl.it/primo-piano/16078-28-aprile-giornata-mondiale-per-la-salute-e-sicurezza-sul-lavoro-cgil-cisl-uil-una-priorita-per-i-lavoratori-furlan-senza-sicurezza-e-salute-non-c-e-rispetto-per-la-dignita-della-persona.html
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27/04/2020 Covid 19 e rincari dei prezzi al consumo. Adiconsum Marche: "Necessaria attività di contrasto alle speculazioni"
  In questi giorni l'associazione Adiconsum Marche, ha raccolto diverse segnalazioni da parte dei consumatori su rincari ingiustificati che interessano alcuni prodotti maggiormente acquistati dai cittadini durante la spesa, nei piccoli esercizi come presso la grande distribuzione. Ben venga l’iniziativa del Governo di calmierare il costo delle mascherine i cui prezzi erano moltiplicati fino a 10 volte l’importo che avevano le mascherine prima del Covid-19, ma permane un aumento importante e ingiustificato dei prodotti igienizzanti che inizialmente scarseggiavano sugli scaffali.  In queste settimane la nostra Associazione dei Consumatori ha rilevato inoltre una tendenza dei prezzi al rialzo soprattutto riguardo ai beni di prima necessità appartenenti al settore alimentare come pasta, olio, frutta e verdura. Alcuni consumatori hanno riscontrato, soprattutto nei piccoli centri dove c’è poca concorrenza, che non vengono più applicate promozioni ed offerte da parte degli esercenti, facendo così lievitare il costo del carrello. Sulla questione facciamo appello affinché non ci sia uno sfruttamento del momento di grave emergenza per mettere in atto comportamenti speculativi, al fine di ottenere indebiti guadagni a danno di tutti i consumatori. Situazioni come la perdita di lavoro, il ricorso alla cassa integrazione, la mancanza di entrate e altre fonti di reddito hanno ridotto drasticamente il potere di acquisto di molte famiglie che si trovano in difficoltà. Le speculazioni di chi approfitta di questo delicato momento per alzare i prezzi dei beni di prima necessità sono inaccettabili e  vanno sanzionate. Nell’auspicare comportamenti sempre più responsabili, l’Adiconsum  Marche ricorda che sta monitorando la situazione ed invita a segnalare alle nostre sedi operative in tutte le Province eventuali aumenti indiscriminati dei prezzi al consumo, scrivendo al seguente indirizzo: osservatorioprezzi@adiconsummarche.it
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27/04/2020 Emergenza affitti e mutui nell'ascolano: l'appello del Sicet Cisl Marche
L’emergenza sanitaria innescata dal Coronavirus sta provocando gravissimi effetti economici «che si ripercuotono maggiormente sui redditi di moltissime famiglie della provincia ascolana, in particolar modo di quelle già economicamente più deboli, che si trovano a non avere risorse necessarie per far fronte alle esigenze di prima necessità ed al pagamento delle rate del mutuo o degli affitti. - afferma Antonio Angelini,Segretario Generale Sicet Cisl Marche -  È positiva la sospensione degli sfratti inserita nel decreto “Cura Italia”, ma non abbastanza per affrontare il vuoto normativo sul tema degli affitti, dove è necessario intervenire con misure di sostegno alle famiglie che non sono in grado di pagare il canone di locazione - sottolinea Angelini - ed ai lavoratori e agli studenti fuori sede che possono utilizzare l’immobile nei mesi di isolamento e di chiusura  delle Università.» Il Sicet, insieme agli altri sindacati degli inquilini è intervenuto sul Governo affinché recepisca tale problematica, e nei confronti della Regione per istituire un fondo straordinario per l’emergenza Covid-19 per il sostegno agli affitti abitativi e commerciali. Nel frattempo «rivolgiamo un appello ai proprietari degli immobili per rinegoziare i contratti e ridurre o sospendere i canoni per un periodo transitorio definito, in attesa di adeguati sostegni economici ai conduttori. - rilancia il Segretario Generale del Sicet Cisl Marche -Invitiamo, inoltre, i Comuni ad intervenire con risorse proprie, laddove possibile, ed a condividere e sostenere queste azioni nei confronti delle Istituzioni superiori.» Per quanto riguarda la sospensione delle rate del mutuo per l’abitazione principale «arrivano segnalazioni di banche che applicano la moratoria solo sulla parte di capitale e non sugli interessi, una pratica che rende di fatto la sospensione del tutto fittizia per i tanti casi in cui la quota interessi rappresenta anche l’85% della rata.- denuncia e conclude il Responsabile del Sindacato degli inquilii della Cisl -Tale interpretazione restrittiva fai-da-te della moratoria data da alcune banche è assai discutibile e rende praticamente inaccessibile la sospensione delle rate soprattutto alle giovani coppie che hanno acceso un mutuo da poco tempo. Abbiamo fatto la  segnalazione al Governo al fine di poter rivedere, ovvero di chiarire con l’ABI, la parte attuativa del provvedimento.»
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25/04/2020 25 Aprile 2020 Tricolore e Bella Ciao dai balconi. La Cisl aderisce all'appello dell'Anpi
Nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, anche quest’anno, in un momento particolarmente delicato e difficile per la nostra Repubblica, la Cisl ha ritenuto opportuno, più che mai, non dimenticare uno dei valori centrali che l’hanno fondata, aderendo all’appello dell’ANPI per una grande manifestazione virtuale. Il 25 aprile 2020 alle ore 15.00, l'ora in cui ogni anno parte a Milano il grande corteo nazionale, partirà in tutta Italia il flash mob #bellaciaoinognicasa promosso dall'ANPI cui ha aderito, tra gli altri, la CISL.  L’invito è quello di  esporre dalle finestre e dai balconi, il  tricolore,  e a cantare “Bella Ciao” tutti insieme dalle proprie case  per favorire e collegare il ricordo della nostra libertà – che deve sempre essere tenuto vivo – con la necessità di essere più solidali ed equi, concetti che da sempre appartengono al DNA della CISL. Messaggio di adesione  della Cisl  all’appello dell’ANPI : « Carissimi Amici, in  questo 2020 così drammatico, per il nostro paese e per l'intera comunità mondiale, a causa del coronavirus, aderiamo con convinzione all'iniziativa dell'Anpi. C'è bisogno di amicizia, di solidarietà, di stare insieme, proprio perché questo virus, sta recidendo quei legami che sono propri delle relazioni umane. Ci fu un tempo, dove non fu un virus a fare in modo che si creassero queste distanze in Europa, ma furono uomini che imposero un regime totalitario: prima in Italia con il Fascismo, poi in Germania con il nazismo ed ancora in Spagna con il franchismo. Pensavamo che anche quei virus fossero stati debellati; immaginavamo che la democrazia, istituzioni sovranazionali accompagnate a dinamiche legate al progresso, al benessere, all'accelerazione tecnologica avessero confinato quegli eventi ai margini della storia. Ed invece la democrazia, va fatta propria, spiegata, conquistata e celebrata giorno per giorno, perché quei rigurgiti oggi sempre più sguaiatamente presenti nel nostro paese e non solo, siano contrastati e sconfitti. La CISL, il 25 Aprile 2020, ci sarà.» La grande piazza virtuale del 25 aprile:  il programma   
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24/04/2020 25 Aprile, Cisl e Cgil Urbino: "Liberazione come lotta contro il Coronavirus"
La ricorrenza del 25 aprile assume quest’anno, più che in altri, un significato di attualità delle motivazioni che portarono il nostro Paese, ed i lavoratori a vivere quella giornata di liberazione, di democrazia, di ritorno alla vita ed alla dignità di viverla come una giornata di orgoglio per tutto il popolo italiano. In molti hanno parlato della lotta alla diffusione dell’epidemia da COVID 19, come di una guerra combattuta, non con le armi di distruzione e contro un nemico visibile e fisico, ma contro uno invisibile, con le sole armi della medicina e del sacrificio anche personale di tanti volenterosi impegnati a contrastare il diffondere della malattia. La verità, è che l’Italia ed il mondo intero non stanno combattendo una guerra ma sono in cura da un male generato non solo da un virus sconosciuto e resistente alle armi della medicina, ma da un modello sociale irresponsabile che ha pesantemente minato la natura e la terra in cui viviamo mettendo a rischio l’esistenza stessa dell’essere umano. Oggi, come allora, il popolo Italiano ed i lavoratori, hanno saputo dimostrare la grande capacità di ritrovarsi nei momenti difficili intorno ai valori unificanti dell’unità, della solidarietà, dell’impegno in prima persona a difesa dei più deboli. Come i tanti giovani, operai, professionisti, uomini e donne di allora, si sacrificarono e scelsero la lotta partigiana per riconquistare il diritto alla libertà, così medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici, lavoratori degli appalti di servizi negli ospedali, lavoratori del commercio alimentare, volontari e della Protezione Civile, delle Forze dell’Ordine, uomini e donne, sconosciuti ai più, animati dallo spirito della solidarietà e dell’impegno in prima persona, ogni giorno hanno lottato per salvare vite umane, quasi sempre quelle più deboli ed anziani. Sono questi i gesti ed i sentimenti che fanno grande questo Paese grazie a persone, come i giovani spesse volte criticati ingiustamente, che hanno fatto della solidarietà verso gli anziani la loro bandiera per spiegare al mondo come nelle difficoltà, nel dolore, si ritrovano la voglia di impegno e significato per la propria vita. È con questi riferimenti di idealità che CGIL e CISL Urbino, vogliono rinverdire i valori di unità e di democrazia che hanno consentito per 70 anni al popolo Italiano di vivere nella libertà riconquistata con i sacrifici di tanti che diedero la vita per consentire alle future generazioni di non rivivere mai più gli orrori della guerra perché i conflitti armati non sono mai giusti ma solo drammatici e distruttivi. Ricordare il 25 Aprile, come giorno di Festa per la libertà riconquistata, significa onorare e ringraziare i morti di allora, come i tanti di oggi, che anche in questa lotta di contrasto alla diffusione del virus hanno immolato la propria vita, il più delle volte a mani nude, per assicurare alle generazioni future di continuare a vivere nella libertà e nel rispetto del prossimo. Per queste ragioni, per onorare questi sacrifici, l’esigenza di avvio di una nuova fase di ripresa della vita sociale, economica e produttiva del Paese, non può prescindere dall’obbligo di tutti di assicurare, a partire dai luoghi di lavoro, dai centri di aggregazione sociale, le regole di distanziamento sociale, l’adozione dei dispositivi di protezione sociale e il rispetto per la salute di tutti i cittadini e dei più deboli in particolare. Viva il 25 Aprile, viva i lavoratori ed il Popolo Italiano.  Leonardo Piccinno (Cisl Urbino) - Irmo Foglietta (Cgil Urbino)
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24/04/2020 Cgil Cisl Uil Marche siglano protocollo con Anci per la sospensione dei tributi locali e la continuità dei servizi assistenziali
Cgil Cisl e Uil Marche hanno siglato un protocollo d'intesa con Anci Marche per invitare i Comuni a rinviare il pagamento dei tributi locali, monitorare le modalità di erogazione degli interventi di sostegno alimentare a favore dei cittadini e dei nuclei familiari più gravemente colpiti dall’emergenza per Covid19 e garantire la continuità dei servizi e delle prestazioni assistenziali alle persone. «In questa fase così concitata, con un tessuto sociale ed economico messo a dura prova dall'emergenza Covid-19, assume grande valore lo sforzo di Anci e organizzazioni sindacali di lavorare su obbiettivi condivisi per dare risposte concrete e stringenti alle persone e alle famiglie, sul piano della salvaguardia dei servizi, dell'alleggerimento della pressione fiscale e del sostegno a chi è più duramente colpito dalla crisi» dichiarano Sauro Rossi, Daniela Barbaresi e Graziano Fioretti, rispettivamente Segretari generali di Cisl Cgil e Uil Marche. Anci e sindacati condividono la necessità di: - invitare i Comuni delle Marche affinché, alla luce della situazione di emergenza non solo sanitaria ma anche sociale ed economica, dispongano il rinvio dei pagamenti dei tributi locali quali IMU, TARI, TASI e altri tributi locali nonché il pagamento delle rette dei servizi per l’infanzia, la disabilità, la non autosufficienza, delle mense scolastiche o di altri servizi a domanda individuale e delle multe; - attivarsi attraverso le rispettive Organizzazioni nazionali per intervenire presso il Governo al fine di favorire la sospensione e l’eventuale rimodulazione dei tributi locali compensando i Comuni anche attraverso anticipazioni da parte della Cassa Depositi e Prestiti - attivare un monitoraggio degli interventi adottati dai Comuni delle Marche circa le modalità di erogazione degli interventi di sostegno alimentare a favore dei cittadini e dei nuclei familiari più gravemente colpiti dall’emergenza per Covid19, disposte ai sensi dell’OCDPC del 29 marzo - promuovere l’adozione da parte di tutti i Comuni delle Marche dei Regolamenti per l’accesso ai servizi a domanda individuale e per l’integrazione delle rette dei servizi residenziali e semi-residenziali, utilizzando l’ISEE lineare e attualizzato. - garantire la continuità dei servizi e delle prestazioni assistenziali alle persone, nelle forme e nelle modalità che la situazione consente, in condizioni di sicurezza per gli operatori e operatrici, promuovendo l’applicazione degli artt. 47 e 48 del DL 18/2020.
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24/04/2020 Minacce al Sindaco di Pesaro: solidarietà, vicinanza e forte condanna da Cgil Cisl Uil
   CGIL CISL e UIL esprimono vicinanza e piena solidarietà al Sindaco di Pesaro,  Matteo Ricci,  e condannano con forza il gesto intimidatorio di cui è stato oggetto.   «Un gesto che non può essere in alcun modo neppure lontanamente compreso, e che dunque rigettiamo, verso non solo una persona ma verso un’intera Istituzione intorno alla quale si stringe tutta la comunità. - scrivono in una nota stampa Roberto Rossini della Cgil,  Maurizio Andreolini della Cisl e Paolo Rossini della Uil di Pesaro - Come sempre il sindacato rigetta e condanna tutte le forme di violenza e chiede che questo accaduto non incida in alcun modo nello sforzo di tutti facciamo affinché questo momento di difficoltà per tutto il nostro Paese, sia affrontato insieme, con utilità di intenti e dunque possa anche essere quanto prima superato.»   «Nella speranza che chi si è reso responsabile di questo gesto sia al più presto individuato - concludono i Responsabili di CGIL CISL e UIL -  auspichiamo che tutte le Istituzioni, le forze politiche, le rappresentanza sociali lavorino per garantire un clima il più sereno possibile nell’interesse comune.»    
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24/04/2020 Covid 19 e sistema bancario Adiconsum Marche: " Necessario un tavolo di confronto"
«In questi giorni sono pervenute all'associazione consumatori, Adiconsum Marche, diverse segnalazioni di episodi che denunciano una crescente confusione rispetto all'applicazione dei decreti promulgati dal Governo per far fronte all'emergenza Covid. - afferma Francesco Varagona, Presidente Adiconsum Marche - Si tratta per lo più di richieste, da parte di pezzi del sistema bancario, che appaiono contrastare con l'esigenza di semplificare e alleggerire gli oneri a carico di consumatori e famiglie.» «Una pratica abbastanza diffusa e ingiustificata  è la richiesta da parte degli istituti di credito di accensione di servizi accessori in occasione dell’anticipo della cassa integrazione guadagni - continua Varagona - così come  l’applicazione disomogenea dello strumento di sospensione dei mutui che vede alcuni istituti opporre difficoltà proponendo soluzioni alternative non sempre convenienti per i clienti.» «Consideriamo non rispondente allo spirito della norma - precisa il Presidente di Adiconsum Marche -  la pretesa di rientro da contratti di credito personali in occasione delle richieste di liquidità garantite dallo Stato per imprenditori individuali e micro imprese che per loro natura vedono la separazione della gestione personale rispetto a quella aziendale particolarmente flebile.» Queste situazioni «che consideriamo non rispondenti allo spirito solidaristico dei decreti, oltre ad impattare sulla situazione già difficile di famiglie, lavoratori e imprese, coinvolgono anche i dipendenti degli istituti che, loro malgrado, si trovano a far fronte a tensioni ingenerate dalla crescente confusione. - conclude Francesco Varagona -  Per questo come Adiconsum Marche  chiediamo alla Regione Marche di attivare un tavolo di confronto, con tutti i soggetti interessati,  per monitorare l'applicazione pratica, sul territorio regionale, dei decreti promulgati dal Governo consapevoli che, in un momento di tale gravità, solo la condivisione degli obiettivi di rilancio possa contribuire al contenimento dei danni che, inevitabilmente la vicenda Covid provocherà nel tessuto economico marchigiano.»
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23/04/2020 Aeroporto Sanzio: la Fit Cisl chiede un incontro urgente con la Regione per completare il risanamento dello scalo
La Fit Cisl Marche ritiene urgente un confronto con la Regione Marche sul futuro dell’aeroporto Raffaello Sanzio. La situazione dello scalo e dei suoi lavoratori è drammatica: non basta la cassa integrazione, né sono sufficienti gli accordi sindacali di gestione degli esuberi e di uscita dalla crisi. Necessitano aiuti concreti e straordinari per far sopravvivere un aeroporto regionale ma strategico come il “Raffaello Sanzio”. «Nel cinquecentesimo anno della morte del “Divin Pittore “, non vorremmo veder spirare definitivamente questa infrastruttura – dichiara Roberto Ascani, Segretario generale della Fit Cisl Marche -. Considerato come aeroporto strategico, si trova oggi con traffico passeggeri azzerato e quello merci ridotto, quindi con un fatturato ridimensionato in maniera rilevante. Non si tratta qui di sostenere una società di gestione privata (minimamente partecipata dalla Regione) come Aerdorica, ma se si svolgono servizi essenziali per la collettività (servizi per Protezione Civile, necessità sanitarie, emergenze varie) si deve necessariamente valutare se sostenere temporaneamente questa infrastruttura, oltretutto dopo che si è realizzato un percorso di risanamento sfiancante ed impegnativo». «Due sono le priorità – prosegue Ascani - superare questo periodo di emergenza sanitaria e poi rilanciare l’aeroporto. E in questo momento urge una iniziativa non più procrastinabile: un sostegno economico temporaneo per la sopravvivenza dell’infrastruttura per far fronte all’emergenza Coronavirus, e il rilancio con un Bando mirato (già oltretutto interiorizzato e in fase di programmazione, ma fermo in qualche cassetto) per trovarci pronti alla ripresa, ovvero alla fase 2 e 3 di uscita dall’emergenza. La Fit Cisl Marche è pronta a sedersi ad un tavolo e sollecita la Regione, il Presidente, la Giunta ed il Consiglio a riprendere l’iniziativa per completare il percorso di risanamento e sviluppo dell’aeroporto».
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23/04/2020 Pesaro: Cgil e Cisl aderiscono al protocollo d'intesa per il rilancio economico e il sostegno alle attività produttive
Cgil e Cisl di Pesaro - Urbino ritengono di certo apprezzabile l’idea di base di predisporre un protocollo d'intesa tra tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti nel ruolo e nella responsabilità di individuare gli strumenti necessari per il rilancio economico ed il sostegno alle attività produttive della provincia di Pesaro Urbino, duramente colpite dall’evento epidemico del COVID 19.  Per questo, oltre ad aderire al protocollo, hanno anche inviato una nota, che abbiamo chiesto di essere messa a verbale che valorizza quanto fatto ed impegna il tavolo sul lavoro da fare.  Cgil e Cisl intendono richiamare l’attenzione sull’importanza di cogliere l’attuale momento come occasione non ulteriormente rinviabile per definire gli obiettivi strategici per il rilancio della intera filiera economica e dello sviluppo che dovrà caratterizzarne il futuro della provincia di Pesaro - Urbino.  «Non può essere dimenticato - dichiarano Maurizio Andreolini, Responsabile della Cisl di Pesaro, Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano, Leonardo Piccinno, Responsabile della Cisl di Urbino, e Roberto Rossini, Segretario generale della Cgil di Pesaro - come il territorio provinciale sia quello che nelle Marche ha subito maggiormente il notevole peso della crisi economica, produttiva e finanziaria partita nel 2008 e fino ad oggi mai superata nella individuazione di percorsi e strumenti strategici per riannodare i fili dello sviluppo e benessere diffuso».  Non si può prescindere dal guardare alla sicurezza nei luoghi di lavoro come obbligo primario, non solo verso gli operatori, ma principalmente verso l’intera popolazione, pena il rischio di un ritorno involutivo e drammatico della diffusione epidemica, applicando l'accordo tra Governo e Parti Sociali del 14 marzo.  «Riteniamo importante che Il protocollo d’Intesa sia condiviso tra i soggetti principalmente coinvolti nella fase di individuazione delle linee di orientamento, ovvero, la Provincia in primis, gli Enti Locali, il sistema di rappresentanza del mondo delle imprese e del mondo finanziario e creditizio, le Parti Sociali di rappresentanza dei lavoratori e non ultimo il coinvolgimento degli esperti dell’Università di Urbino e dei centri di ricerca innovazione e formazione presenti nel territorio - proseguono Andreolini, Giovanelli, Piccinno e Rossini -. Riteniamo altresì fondamentale che la Provincia svolga il compito di coordinare e programmare le fasi necessarie per la realizzazione degli obiettivi stessi e dei punti programmatici definiti nel protocollo».   Se da un lato Cgil e Cisl condividono le indicazioni dei punti in premessa 1, 2 e 3 dall’altro per quanto attiene il punto 4, ovvero, l’obiettivo di favorire ed agevolare la fase di ricerca ed inserimento nel tessuto economico produttivo del territorio di nuovi player’s imprenditoriali, occorre tenere ben presente almeno i seguenti aspetti:  1.     i nuovi investimenti dovrebbero rientrare in un quadro di politiche ed indirizzi settoriali ben individuati e definiti, in grado di intercettare i bisogni e le vocazioni del territorio, favorire ed accompagnare le specializzazioni già presenti in una forma armonica e non di contrasto aggressivo, di avere progetti di medio e lungo temine e di generare nuova occupazione in riferimento a specializzazioni innovative e tecnologiche;  2.     dovremmo evitare di prendere in considerazione proposte “speculative” e non chiaramente identificate nel progetto e nella natura degli investitori. Questo al fine di evitare di aprire gli spazi a forme speculative indesiderate, difficilmente controllabili e superabili;  È necessario inoltre far rientrare gli obiettivi di sviluppo in una proposta condivisa con il mondo accademico che possa sollecitare ed orientare le politiche della Regione Marche verso la individuazione e completamento delle infrastrutture materiali ed immateriali necessarie ad un corretto sviluppo economico del territorio. In questa direzione occorre accelerare la copertura di tutto il territorio provinciale con la fibra ottica, l’adeguamento del TPL alle nuove esigenze, l’accelerazione delle fasi necessarie per l’avvio dei cantieri della Fano Grosseto.  Prioritaria sarà la progettazione condivisa con il sistema pubblico privato di percorsi di formazione per i lavoratori che, anche a seguito degli effetti del COVID-19, saranno espulsi dal mercato del lavoro o saranno privi delle competenze necessarie per affrontare la difficile transizione.  Occorre sostenere la popolazione più debole con risorse finanziare adeguate per misure stabili e permanenti ad integrazione delle misure nazionali.  
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23/04/2020 Berloni: arriva la cassa integrazione per Covid, ma la soluzione è ancora lontana
Arriva la cassa integrazione per Covid a favore dei lavoratori della Berloni di Pesaro. Il futuro dello storico marchio che produceva cucine è però incerto: non ci sono notizie su eventuali manifestazioni di interesse per rilevare e rilanciare l'azienda. Il servizio del Tgr Rai Marche con intervista a Paolo Ferri, Segretario regionale Filca Cisl Marche.
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23/04/2020 Coronavirus: confronto tra Regione e sindacati su quasi 800 precari della sanità
Inizia il confronto tra Regione e sindacati sul percorso di stabilizzazione di quasi ottocento precari della stabilità: tra questi, circa 350 infermieri entrati in servizio prima dell'emergenza Coronavirus e altri 390 arruolati proprio per far fronte alle nuove esigenze di organico.  «Sono giovani che si sono messi a disposizione del sistema sanitario regionale che spesso hanno operato volontariamente all'interno di reparti Covid con grande coraggio e professionalità - ricorda Luca Talevi, Segretario generale Cisl Fp Marche - e che, se non stabilizzati, potrebbero andare a lavorare in altre regioni che giustamente stanno già attivando procedure di reclutamento non solo alla luce dell'emergenza Covid, ma anche di quello che sarà il sistema sanitario di domani».
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22/04/2020 Coronavirus ed emergenza affitti: i sindacati degli inquilini di Macerata chiedono risorse per far fronte alle esigenze di cittadini, lavoratori e studenti
  L’emergenza sanitaria innescata dal nuovo virus SARS-Cov-2 sta provocando gravissimi effetti economici che si ripercuotono maggiormente sui redditi di moltissime famiglie, in particolar modo di quelle già economicamente più deboli, che si ritrovano a non avere risorse necessarie per fare fronte alle esigenze di prima necessità e di conseguenza agli impegni economici e contrattuali precedentemente assunti.   A parlare sono i Sindacati degli inquilini SUNIA, SICET e UNIAT di Macerata, i quali giudicano positiva la sospensione dell’esecuzione degli sfratti inserita nel decreto “Cura Italia”, ma non abbastanza per affrontare l’urgente vuoto normativo sul tema degli affitti, dove è necessario intervenire con misure efficaci di rapida attuazione per le locazioni ad uso abitativo, per quelle di lavoratori e studenti fuori sede e ad uso commerciale a artigianale. Ciò per evitare un massiccio ricorso al contenzioso ed evitare numerosi sfratti.   «I comuni non hanno risorse adeguate per intervenire e mezzi preposti a farlo - dichiarano i responsabili dei sinfacati inquilini di Macerata Chiarastella, Ripari e Ulisse -. Si sollecita la Regione affinché preveda l’istituzione di un Fondo Straordinario per l’emergenza COVID-19 per il sostegno affitto abitativo e commerciale, accelerando e semplificando al massimo le procedure di accesso. Dovranno essere adottati degli specifici strumenti di rapido intervento e dalla assoluta e imprescindibile priorità rappresentata dalle famiglie che per effetto dell’epidemia hanno subito riduzioni di reddito, o che non hanno potuto utilizzare l’immobile per i mesi relativi all’isolamento da emergenza, come studenti, insegnanti, lavoratori fuori sede, ovvero gestori di attività di cui sia stata deliberata l’ordinanza di chiusura».     I Sindacati inquilini sostengono l’appello del Sindaco di Macerata e chiedono che venga esteso a tutti i comuni della provincia, in quanto condividono il necessario appello ai proprietari a rinegoziare i contratti e i canoni per un periodo transitorio definito, in attesa di adeguati incentivi fiscali.   Riguardo alle locazioni studentesche, in quei Comuni con sedi universitarie, in attesa che venga prevista una normativa specifica temporanea, si chiede ai proprietari di valutare la riduzione del canone e/o consentire agli studenti con contratti abitativi transitori di lasciare la sistemazione oggetto del contratto in corso in tempi brevi e inferiori ai termini di recesso indicati nel contratto e senza incorrere in penali.   Buon esempio dovrebbe essere dato dal sistema pubblico: «Chiediamo alla Regione di intervenire affinché l’Erdis sospenda le rette dei collegi universitari» concludono Chiarastella, Ripari e Ulisse.          
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22/04/2020 Chiusura reparti Covid AOU Ospedali Riuniti e Inrca . Cisl Fp: “Per la riorganizzazione va fatta chiarezza”
La Cisl Fp Marche Territorio di Ancona chiede chiarezza nella riorganizzazione  a seguito della chiusura  di alcuni “REPARTI COVID” presso l’AOU Ospedali Riuniti Ancona e Inrca. «Con la riduzione del contagio, le strutture sanitarie saranno nuovamente trasformate, per riattivare servizi e reparti che durante l’emergenza erano stati chiusi .- scrive in una nota stampa Raffaele Miscio, Cisl Fp Territorio di Ancona - E’ una operazione molto delicata che va pianificata e che deve essere oggetto di informazione e confronto con le Organizzazioni Sindacali. Riteniamo necessario conoscere dettagliatamente quali sono le strutture riaperte dopo le  chiusure di alcuni reparti covid e quali sono le attività che si intendono implementare.» È importante, in questa fase di riduzione di posti letto dedicati ai malati covid, «prevedere, a richiesta dei dipendenti, la possibilità di fruire di un periodo di recupero psicofisico per il personale che è stato impiegato in prima linea nella gestione della pandemia. - rilancia Miscio - Resta  doveroso, in ogni caso, fare i tamponi preventivi a tutto il personale e garantire il ritorno alle Unità Operative di provenienza, per il personale che durante l’emergenza è stato assegnato ai “reparti Covid”. Nelle riorganizzazioni «vanno date certezze, indicazioni chiare sui nuovi percorsi pulito e sporco, sulle  sanificazioni, anche  per evitare il sorgere di focolai all’interno dei reparti. -  conclude Raffaele Miscio, Cisl Fp Territorio di Ancona - Auspichiamo che si possa ritornare  alla normalità, riaprendo i servizi ora sospesi, garantendo al contempo la sicurezza per il personale e per i pazienti»
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21/04/2020 EBAM - Fondo di solidarietà dell’artigianato: Erogati i primi 6.500 assegni ai lavoratori dipendenti
FSBA, il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, costituito da Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai, CGIL, CISL, UIL, ha iniziato attraverso l’EBAM, l’Ente regionale, ad erogare i primi contributi di sostegno al reddito ai lavoratori delle imprese artigiane previsti per l’emergenza Covid-19. I primi assegni da “cassa integrazione” sono giunti nei giorni scorsi ai lavoratori che momentaneamente sono stati sospesi per la chiusura delle attività produttive. Sono stati erogati ad oggi circa 3 milioni di euro che diventeranno entro la fine di aprile più di 20 milioni. Sono oltre 8700 le aziende artigiane delle Marche che hanno già richiesto la prestazione prevista da FSBA e oltre 38mila i lavoratori coinvolti che ne beneficeranno. «Stiamo procedendo con la massima velocità per garantire sostegno ai dipendenti delle imprese artigiane e alle loro famiglie - dichiara Marco Pantaleoni, Presidente di EBAM -. A fronte delle domande ad oggi pervenute si rendono necessarie ingenti risorse per le nove settimane previste dal Decreto Ministeriale. Stiamo accelerando perché vogliamo che il tessuto delle nostre imprese, cuore pulsante della nostra Regione, arrivi intatto all’appuntamento con la ripresa. Non vogliamo lasciare indietro nessuno». La Meccanica, la produzione e la lavorazione di metalli e l’autoriparazione è il settore dove sono maggiori le richieste (2.502 aziende per 12.193 lavoratori). A seguire i Servizi alla persona con 1.641 aziende per 4.167 lavoratori e il comparto Moda (1.192 aziende per 7.665 lavoratori). Segnano il passo anche gli artigiani dell’installazione di impianti (783 aziende per 2.909 lavoratori) e del legno e della carpenteria navale (606 aziende per 3.105 lavoratori). Un numero importante, infine, nonostante il periodo, le domande di sussidio anche nel settore delle produzioni alimentari (884 aziende per 3.135 lavoratori). Possono accedere alla prestazione di sostegno al reddito Covid 19 tutte le imprese artigiane per i dipendenti assunti entro il 17 marzo e per la durata massima di 9 settimane a partire dal 23 febbraio scorso; il contributo è pari all’80 % della retribuzione lorda e con un massimale di circa 1200 euro. Anche le imprese non ancora iscritte al Fondo bilaterale potranno usufruire comunque del Fondo per le sospensioni, regolarizzando la propria posizione con una rateazione delle somme dovute decorrente dal gennaio 2021. «Ricordiamo anche - prosegue il vicepresidente dell’Ente bilaterale delle Marche, Renzo Perticaroli - che l’Ebam, oltre ad assicurare le prestazioni di sostegno al reddito per le sospensioni, prevede una serie di prestazioni a favore di lavoratori e imprese in tema di welfare, come assegno allo studio, bonus per spese scolastiche, contributi per la frequenza di asili nido e incentivi per le imprese per l’innovazione tecnologica o per la formazione».
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20/04/2020 Fano, non solo mascherine: servono linee di intervento per affrontare l'emergenza
  La Cisl e la Cisl Fnp di Fano trovano lodevole l'iniziativa del Comune di distribuire le mascherine agli over 65 tramite la Protezione Civile. Molti nostri iscritti pensionati ci hanno però segnalato alcuni inconvenienti «Innanzitutto il numero di telefono indicato risulta sempre occupato - spiegano Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano, e Luciano Rovinelli, della Cisl Fnp di Fano - e, aspetto ancora più delicato, per molti anziani è difficile raggiungere il Codma. Per evitare questo, si sarebbero potute coinvolgere nella distribuzione le farmacie del territorio e quelle gestite da Aset».   Con un maggior confronto, si sarebbero potute individuare modalità più consone per la distribuzione agli anziani.  «Chiediamo a questa giunta di confrontarsi maggiormente con le organizzazioni sindacali del territorio. Le scelte vanno condivise ed è urgente avviare un tavolo di lavoro e confronto per monitorare la difficile situazione sociale, sanitaria ed economica degli anziani, e quindi modulare gli interventi appropriati». È anche urgente che il Comune di Fano, come capofila dell’ATS, effettui una ricognizione sulla situazione sanitaria delle case di riposo, Rsa, Rp  e  programmi  un rafforzamento dei servizi domiciliari (sanitari e sociali) per gli anziani, troppo spesso rimasti soli nelle loro case. «È necessario avviare un confronto che, superando i semplici interessi corporativi, decida le linee d’intervento per affrontare le conseguenze sociali, economiche e sanitarie del lock-down. Non abbiamo solo l’emergenza del settore turistico ricettivo, ma è tutto il sistema produttivo sociale che deve essere sostenuto e rilanciato - proseguono Giovanelli e Rovinelli -. Non servono confronti parziali riservati ad alcune categorie o settori produttivi: solo una partecipazione condivisa saprà progettare e implementare un nuovo welfare e un modello di sviluppo che sostenga la ripresa di tutte le attività produttive, con particolare attenzione alla fasce lavorative e sociali da sempre più deboli: giovani, donne ed anziani».   «Nessuno deve rimanere indietro - concludono i due sindacalisti -. Occorre prendersi cura di tutti».    
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20/04/2020 Riprende il lavoro in più della metà delle imprese regionali. Sauro Rossi: «Garantire la salute dei dipendenti»
Riprende da oggi la produzione in oltre la metà delle imprese della Regione Marche. Una ripartenza parziale che deve però tenere conto dell'emergenza sanitaria ancora in corso: la priorità, adesso, è di garantire la sicurezza dei lavoratori. «Siamo a favore dei test seriologici - dichiara Sauro Rossi, Segretario Generale della Cisl Marche, intervistato dal Tgr Rai Marche -. Bisogna però capire che questi non possono dare una patente certa di immunizzazione: sono uno strumento aggiuntivo rispetto alle misure di sicurezza e ai dispositivi di protezione individuale che le aziende devono utilizzare». La ripresa, nel rispetto dei codici Ateco individuati dal Governo, riguarda soprattutto il settore dei servizi, in primis la grande distribuzione, mentre il settore manifatturiero vede ancora numeri ridotti. Fondamentali, secondo Rossi, saranno le misure di sicurezza che saranno messe in campo: «Pensiamo alla rivisitazione dei cicli di lavoro, alla riorganizzazione degli spazi interni delle aziende e alla riarticolazione degli orari per evitare assembramenti: è un lavoro importante da fare che impegna tutti dentro e fuori i luoghi di lavoro».
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19/04/2020 Accordo con la Regione Marche per il riconoscimento economico al personale impegnato in ambito sanitario nella gestione dell'emergenza Covid 19
Con un protocollo che mette a sistema oltre 20 milioni di euro, la Regione Marche e le segreterie regionali di Cgil Cisl e Uil hanno formulato un piano per assegnare un riconoscimento economico a tutti gli operatori impegnati ormai da settimane nella cura e nell’assistenza ai cittadini colpiti dal Coronavirus. I destinatari sono dirigenti medici e sanitari, personale sanitario, socio-sanitario, tecnico ed ausiliario, addetti alle pulizie e sanificazione. Le risorse complessive sono pari a 20.319.385 euro, suddivisi in 11 milioni da destinare alle prestazioni aggiuntive richieste a fronte delle esigenze organizzative di natura eccezionale e temporanea; 6.422.635 euro per integrare i fondi contrattuali degli istituti collegati alle condizioni di lavoro; 2.026.750 euro per integrare i fondi contrattuali della dirigenza sanitaria; 870.000 euro per l’area della medicina convenzionata con particolare attenzione all’emergenza sanitaria territoriale 118. L'obiettivo è di  riconoscere e valorizzare lo straordinario impegno del personale nella gestione dell’emergenza Covid-19. Con le risorse che incrementano i fondi contrattuali verrà compensato il lavoro straordinario e le particolari condizioni di disagio e rischio, compreso il riconoscimento dell’indennità di malattie infettive e il riconoscimento dei tempi di vestizione. Previsto l’impegno all’emanazione di linee di indirizzo per la stabilizzazione dei precari per il triennio 2020-2022. La regolamentazione specifica delle singole misure verrà definita con successive intese entro 15 giorni dalla stipula dell’Accordo.  «Consideriamo molto importante – dichiarano unitariamente Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Graziano Fioretti, rispettivamente Segretari Generali di CGIL CISL UIL Marche - che si riconosca e valorizzi concretamente il profondo senso di responsabilità, la particolare dedizione al lavoro e lo straordinario impegno profuso da tutti coloro che ormai da lungo tempo sono in prima linea per fronteggiare questa drammatica emergenza sanitaria. Un’emergenza che conferma il valore imprescindibile del sistema sanitario pubblico e dei lavoratori e lavoratrici che ne rappresentano il pilastro fondamentale. Significativo il riconoscimento dell’impegno di medici, infermieri, oss, tecnici, ausiliari, ma anche dei lavoratori addetti a pulizie e sanificazione degli ambienti».  
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17/04/2020 Coronavirus: Cisl e Cgil chiedono ad Area Vasta 1 di ritirare la comunicazione ai dipendenti sul codice di comportamento
  Cisl e Cgil di Pesaro - Urbino, insieme a Cisl Fp e Fp Cgil, chiedono alla Direzione di Area Vasta 1 di ritirare la comunicazione inviata il 16 aprile ai dipendenti in merito al codice di comportamento. «È con stupore che prendiamo visione della comunicazione dell'Area Vasta 1 con la quale si ricorda ai dipendenti che possono essere sanzionati con provvedimenti disciplinari in ragione della “circolazione sui social media di enunciazioni, prese di posizione e commenti nei confronti di quest’Azienda da parte di dipendenti di ASUR Marche, in merito al particolare periodo che stiamo vivendo” - scrivono i sindacati -. A tal proposito l’azienda, con la comunicazione in oggetto, richiama i dipendenti al rispetto dell’art. 3 del Codice di Comportamento Aziendale che recita: “Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni d’ufficio, evita situazioni e comportamenti che possono ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine dell’azienda. Prerogative e poteri pubblici sono esercitate unicamente per le finalità di interesse generale e per le quali sono stati conferiti”».   Ovviamente la tempistica con la quale viene ricordato l’applicazione del codice di comportamento «oltre apparire fuori luogo, appare a noi e ai tanti dipendenti dell’Area Vasta come letteralmente offensiva nei confronti di quelle persone che non solo sono stati definiti fino a ieri come “eroi”, ma che sono stati pubblicamente e più volte ringraziati dallo stesso Direttore dell’Area Vasta 1 e dal Presidente della Regione per l’abnegazione dimostrata sul lavoro, per l’eccezionale impegno dimostrato in ogni fase del “particolare periodo” che tutti e soprattutto loro hanno affrontato, anche e soprattutto malgrado le criticità organizzative da attribuire quelle si esclusivamente alla direzione dell’Azienda».   Circolare dunque “fuori luogo” nella tempistica e nel merito, «soprattutto perché non circostanziata e vagamente “censuratoria” - continuano i sindacati -. Ovviamente cogliamo l’occasione per ricordare alla direzione dell’Area Vasta 1 che di certo la stessa ha il pieno diritto di procedere con contestazioni disciplinari, anzi la invitiamo a procedere in tal senso se ritiene opportuno farlo, nella consapevolezza però che come organizzazioni sindacali tuteleremo i dipendenti impugnando ogni provvedimento disciplinare adottato di fronte all’autorità giudiziaria».   «Invitiamo l’Area Vasta 1 - concludono Cisl e Cgil di Pesaro e Urbino - a ritirare quella comunicazione, nel tentativo di  recuperare almeno in parte agli occhi dei propri dipendenti quell’autorevolezza che una pubblica amministrazione dovrebbe dimostrare di avere, tanto più in momenti di estrema difficoltà come quelli che abbiamo attraversato. C’è ancora tempo per rimediare a questa “caduta di stile”».    
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17/04/2020 Pulizie delle strutture sanitarie: i "working class hero" ai tempi del Covid 19
In questi giorni di emergenza sanitaria, tempi di eccezionali preoccupazioni e paure, molti lavoratori vengono definiti “eroi” per lo straordinario impegno che viene loro richiesto e fra di essi molto spesso non vengono citati le lavoratrici ed i lavoratori degli appalti delle pulizie delle strutture sanitarie. «Un settore che oggi ancor più di ieri dimostra quanto sia essenziale e strutturale per il buon andamento del servizio pubblico, ma che il Pubblico relega al mondo degli appalti» scrivono le Segreterie regionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs. Part-time involontario, retribuzioni di 7 euro lordi l’ora, ultimo rinnovo del CCNL nel 2011 e ultimo incremento di retribuzione nel 2013, condannati al girone dantesco dei “dannati degli appalti”, queste le condizioni in cui si trovano le lavoratrici ed i lavoratori del settore che oggi sono chiamati a rispondere ad un servizio assolutamente necessario al contenimento della diffusione della pandemia. In questo periodo i turni di lavoro sono maggiormente faticosi ed impegnativi, sia in termini fisici che psicologici. Lavorano con la costante preoccupazione di essere esposti al virus ed una volta rientrati a casa con la preoccupazione di infettare i propri figli e le proprie famiglie. Nonostante ciò fra le lavoratrici è forte il senso di responsabilità ed attaccamento, pari a quello del personale sanitario ma loro condizione di lavoratori esternalizzati non gli garantisce parità di trattamento con i lavoratori diretti, sia in termini di tutele che in termini contrattuali. La richiesta come Filcams, Fisascat e Uiltucs è che gli Ospedali e le aziende siano messe in condizione di dotare tutte le lavoratrici ed i lavoratori dei DPI previsti e che adottino tutte le iniziative necessarie a garantire la loro sicurezza attraverso trattamenti omogenei tra dipendenti diretti ed indiretti. Se da una parte chiediamo alla Regione Marche una sempre più ampia diffusione del protocollo degli appalti siglato a gennaio 2019 con Cgil, Cisl e Uil, dall’altra auspichiamo che con il Governo possano aprirsi spazi di confronto per un processo di internalizzazione, come accaduto di recente con gli addetti al servizio di pulizia delle scuole ma che possa, in questo caso, assicurare e garantire i medesimi livelli occupazionali. Lavoratrici e lavoratori che non chiedono un posto nel Pantheon degli eroi ma che rivendicano rispetto, dignità e sicurezza nei luoghi di lavoro.  
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16/04/2020 Urgente stanziare risorse per garantire la retribuzione dei lavoratori in somministrazione e intervenire a favore della continuità occupazionale
In un momento di così grande incertezza economica, sociale e sanitaria appare prioritario arginare il più possibile l’emergenza in atto garantendo, anche nel settore della somministrazione, oltre la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche la retribuzione ai lavoratori coinvolti da provvedimenti di sospensione dell’attività lavorativa.    È in questo contesto che è stato siglato il 6 marzo 2020 da parte di associazioni datoriali e sindacati di categoria (Nidil Cgil, Felsa Cisl, UilTemp) un accordo che va ad individuare misure straordinarie a tutela della continuità occupazionale e retributiva di tutti i lavoratori in somministrazione coinvolti dall’emergenza COVID-19, prevedendo uno stanziamento speciale del Fondo di Solidarietà bilaterale di settore per far fronte all’ emergenza. Il Fondo interverrà per sostenere i lavoratori colpiti dalla crisi legata all’emergenza sanitaria in corso, attraverso un trattamento di integrazione salariale (TIS) del tutto simile a quello dei lavoratori diretti delle imprese utilizzatrici. Ad oggi nelle Marche risultano pervenute più di 1000 domande di integrazione salariale (TIS) e sono circa 5400 i lavoratori in somministrazione coinvolti da provvedimenti di sospensione dell’attività lavorativa. Attraverso l'accordo tra le parti sociali è stato raggiunto un importante risultato:  è stato garantito per il mese di marzo il regolare versamento della retribuzione per le ore lavorate e per la TIS  a tutti i lavoratori e lavoratrici attivi attraverso un anticipazione diretta del Fondo di Solidarietà alle Agenzia per il lavoro: i lavoratori hanno così evitato i possibili ritardi e le complicanze procedurali legate alle ipotesi in cui  pagamento degli ammortizzatori sociali viene rimesso alla anticipazione del datore di lavoro. Una grande prova di responsabilità del sistema, anche se resta ancora aperta la domanda sul mese di aprile: per trovare piena copertura, c’è bisogno di chiarezza da parte del Governo e del Ministero sullo stanziamento spettante al Fondo di Solidarietà. I 20 milioni di euro ad oggi destinati al Fondo rischiano, infatti, di essere insufficienti per le necessità economiche del settore. Si richiede, inoltre, uno sforzo ulteriore: garantire la continuità occupazionale di tutti i rapporti di lavoro procedendo con la proroga e/o rinnovi dei contratti in scadenza per quelle lavoratrici e quei lavoratori in missione presso aziende in costanza di ammortizzatori sociali. Come sollecitato al Ministro del Lavoro attraverso note unitarie di Cgil, Cisl e Uil Confederali e Felsa, Nidil e Uiltemp Nazionali, al fine di scongiurare la cessazione massiva di tutti i contratti che dovessero avere la propria scadenza all'interno di questo periodo di emergenza sanitaria, si rende necessario intervenire sul divieto legislativo di utilizzo dello strumento delle somministrazioni in presenza di ammortizzatori sociali attivati dall’utilizzatore. Tale circostanza unitamente all’obbligo, previsto dalla normativa vigente, di apposizione di una causale per i rinnovi dei contratti a termine, rischia di appesantire fortemente gli effetti della crisi in atto, andando a compromettere non solo la continuità dei contratti di lavoro in essere ma anche la possibilità di rientrare in attività al termine dell'emergenza. Infine, parimenti importante è l’impegno profuso sul rafforzamento del welfare bilaterale e integrativo del settore che vede le parti sociali impegnate nell’ampliamento delle prestazioni di tutela sanitaria specificamente legate all’emergenza Covid-19. Il momento critico che stiamo vivendo richiede la massima attenzione e responsabilità e Felsa, Nidil e Uiltemp, a tutti i livelli, nazionale e territoriale, sono costantemente impegnate a monitorare il settore della somministrazione quale forma garantita e tutelata all'interno del mercato della cosiddetta flessibilità.
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16/04/2020 GIESSEGI Mobili pronta alla ripartenza."Fondamentale garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori " il monito dei sindacati di categoria
 «Apprendiamo solamente dalla stampa che la Giessegi Mobili di Appignano, intende riprendere l’attività lavorativa per poter evadere ordini in essere per Dubai. -  scrivono in una nota Massimo De Luca,  FilleaCgil,  Jacopo Lasca, FilcaCisl,  Filomena Palumbo FenealUil -  In modo responsabile, siamo disponibili ad attivare immediatamente tutti gli strumenti previsti dalla normativa vigente e  vogliamo ricordare come sia fondamentale, in questa fase, tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e di un intera comunità coniugandola con il lavoro.»   Per questo, proseguono i sindacati di categoria, «ci auguriamo di essere contattati prima dell’eventuale riapertura per valutare le misure messe in atto relative al Protocollo anti-contagio così come previsto dalla norma e l’istituzione della Commissione di vigilanza per la sua attuazione in cui dovranno essere coinvolte le nostre RSU e il Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori (RLS). » «Ci auguriamo inoltre che nell’eventualità di una ripresa dell’attività produttiva la prima liquidità generata venga utilizzata per sostenere i redditi dei lavoratori dipendenti. - precisano - Ad oggi purtroppo è doveroso segnalare come i dipendenti siano in attesa del riconoscimento del Premio di Produzione che doveva essere erogato già con la retribuzione di febbraio 2020 così come previsto da Contratto Aziendale.»   «Positivo l’arrivo dell’autorizzazione da parte dell’INPS dell’istanza di Cassa integrazione e confidiamo in un’erogazione celere da parte dell’Istituto. A differenza di altri grandi gruppi della Provincia, purtroppo, non ci è stato possibile raggiungere un accordo migliorativo di anticipo da parte dell’Azienda del trattamento economico in favore dei dipendenti diretti, creando una disparità di trattamento che ha dell’incredibile -concludono Massimo De Luca,  FilleaCgil,  Jacopo Lasca, FilcaCisl,  Filomena Palumbo FenealUil - a differenza dei dipendenti GIESSEGI i somministrati presenti in azienda hanno riscosso l’anticipo della Cassa Integrazione da parte delle Agenzie per il lavoro così come previsto dall’accordo sottoscritto tra le parti.»    
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16/04/2020 Emergenza affitti al tempo del Coronavirus: le proposte dei sindacati degli inquilini
  L’emergenza sanitaria innescata dal nuovo virus SARS-Cov-2 sta provocando gravissimi effetti economici che si ripercuotono maggiormente sui redditi di moltissime famiglie, in particolar modo di quelle già economicamente più deboli, che si ritrovano a non avere risorse necessarie per fare fronte alle esigenze di prima necessità e di conseguenza agli impegni economici e contrattuali precedentemente assunti. Giudizio positivo, dei  Sindacati degli inquilini SUNIA, SICET e UNIAT Marche,  sulla sospensione dell’esecuzione degli sfratti inserita nel decreto “Cura Italia” . «Ora è urgente affrontare il vuoto normativo sul tema degli affitti. - rilanciano S. Falcionelli, SUNIA, A. Angelini, SICET  e  B. Ulisse UNIAT Marche - Sono necessarie misure di rapida e semplice attuazione, per le locazioni ad uso abitativo, per quelle di lavoratori e studenti fuori sede e ad uso commerciale e artigianale, per evitare un massiccio ricorso al contenzioso ed evitare migliaia di sfratti. »   SUNIA, SICET e UNIAT Marche ritengono che  si potrebbero  sviluppare interventi del Governo nazionale e, in  una prima fase, di quello regionale sui seguenti punti :  a competenza della Regione Marche: prevedere l’istituzione di un Fondo Straordinario per l’emergenza COVID-19 per il sostegno affitto abitativo e commerciale, accelerando e semplificando al massimo le procedure di accesso. Dovranno essere adottati degli specifici strumenti di rapido intervento e dalla assoluta e imprescindibile priorità rappresentata dalle famiglie che per effetto dell’epidemia hanno subito riduzioni di reddito, o che non hanno potuto utilizzare l’immobile per i mesi relativi all’isolamento da emergenza, come studenti, insegnanti, lavoratori fuori sede, ovvero gestori di attività di cui sia stata deliberata l’ordinanza di chiusura;   procedere alla sostanziale unificazione del fondo di sostegno all’affitto con il fondo per la morosità incolpevole (senza subordinare l’intervento alla sentenza di sfratto esecutivo e da rifinanziare in forma massiccia in misura non inferiore a 300 milioni annui). Facendo sì che con la gestione ed erogazione dei fondi così unificati anche soggetti e fattispecie finora non previsti (come conduttori di alloggi di social housing) possano accedervi;   consentire ai locatori che percepiscono il canone in modalità tracciabile di evitare il ricorso al contenzioso e di rinunciare ad avviare azioni di sfratto per morosità, di sospendere il pagamento delle imposte corrispondenti alle mensilità non percepite e prevedere contemporaneamente il sostegno ai conduttori impossibilitati a rispettare il loro impegno tramite l’accesso al fondo di cui sopra presentando relativa domanda;   privilegiare e incentivare il ricorso alla rinegoziazione dei contratti ad uso abitativo, diverso,  commerciale e artigianale e/o degli affitti in essi previsti, finalizzata alla diminuzione dei canoni per un periodo transitorio definito mediante incentivi fiscali come la riduzione del prelievo sul canone residuo e semplificare tutte le procedure di rinegoziazione, come la registrazione telematica dei relativi patti e scritture;   prevedere una normativa specifica temporanea che, fermi restando i principi generali dell’ordinamento, possa consentire agli inquilini con contratti abitativi transitori (studenti fuori sede e lavoratori provenienti da altre residenze) di lasciare la sistemazione oggetto del contratto in corso in tempi brevi e inferiori ai termini di recesso indicati nel contratto e senza penali alla risoluzione del medesimo;    I Sindacati degli inquilini precisano che «un ordine del giorno approvato al Senato con il parere positivo del Governo impegna già l’esecutivo ad adottare fin dai prossimi decreti le misure di cui sopra. Per  metterle in atto saranno chiamati in causa le Regioni e soprattutto i Comuni, che dovranno attrezzarsi , fin da ora,  per accelerare e semplificare le procedure di assegnazione dei contributi del fondo di sostegno all’affitto e sulla morosità incolpevole, come è bene che si preparino  - concludono S. Falcionelli, SUNIA– A. Angelini SICET – B. Ulisse UNIAT Marche -  ad  utilizzare al meglio e quanto prima, appena saranno disponibili, le quote loro assegnate dei 46 milioni a ciò destinati e, stando agli annunci, già distribuiti dal Ministero delle infrastrutture.»              
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15/04/2020 "SOS FARMACI" Macerata, aumentate le richieste per la consegna dei farmaci a domicilio
Il servizio consegna farmaci a domicilio, offerto da L’Albero dei Cuori APS, in collaborazione con A.N.T.E.A.S. Macerata ODV, comune di Macerata e APM e attivo dal 2006, si rivolge agli anziani soli, persone fragili e immunodepressi residenti nel Comune di Macerata. “SOS FARMACI” ha rappresentato, fin dai suoi esordi, un aiuto concreto a favore della collettività e delle persone più fragili. « Oggi più che mai le richieste e le consegne sono aumentate. – afferma il Presidente dell’Albero dei Cuori, Giuseppe Brignone - Arriviamo a farne una ventina al giorno, da quando sono entrate in vigore le restrizioni. E’  un servizio fondamentale  che offriamo gratuitamente rispettando, ovviamente,  tutte le norme in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. » Per usufruire del servizio, disponibile tutti i giorni feriali, è sufficiente chiamare il numero 334 6634657, risponderà un volontario dell’Associazione che si occupa della consegna a domicilio dei medicinali richiesti. Il servizio è GRATUITO, il costo dei farmaci è a carico del richiedente.  
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14/04/2020 Emergenza Covid19 Direttore AV3 regola i rapporti tra dipendenti e media.Cgil Cisl Uil Macerata:" Disposizione incostituzionale, è un attacco alla libertà" 
  «Restiamo molto stupiti dalla comunicazione del Direttore dell'Area Vasta 3,  dott. Alessandro Maccioni, fatta a tutti i dipendenti in merito ai "rapporti con gli organi di informazione"» affermano i Responsabili di CGIL CISL UIL di Macerata insieme ai  Segretari Regionali di categoria  FPCGIL CISLFP  UILFPL di Macerata  «Il  10 aprile  scorso, tutti i dipendenti dell'Area Vasta 3, hanno ricevuto dal Direttore Generale una comunicazione  che riportava testualmente le seguenti indicazioni:   "il rilascio di interviste agli organi di stampa...  devono essere preventivamente comunicati alla Direzione tramite breve illustrazione sintetica per la opportuna validazione ed eventuale inserimento di un intervento del Direttore".   - denuinciano  i sindacati - Si tratta di un attacco non accettabile alla libertà costituzionali di comunicazione e di stampa, "imposte" in un momento in cui, oltre che di senso di responsabilità, vi è estrema necessità di trasparenza e di sentire la voce dei lavoratori che quotidianamente affrontano il dramma dell'emergenza Covid.» «A parole, che non costano nulla, i professionisti della Sanità vengono riconosciuti come "eroi", poi nei fatti viene precluso loro di parlare e raccontare le loro esperienze. -continuano   CGIL CISL UIL di e FPCGIL CISLFP  UILFPL  di Macerata  -  Invitiamo il Direttore non solo a revocare la disposizione ma ad invitare i lavoratori a raccontare esperienze e problematiche perché solo insieme e con il confronto si può uscire dal dramma dell'emergenza Covid e non provando a far tacere chi quotidianamente rischia la vita nei reparti.»   «Non è censurando che si ben amministra; non sono i pigli autoritari e l’esercizio muscolare del potere a dare autorevolezza alle scelte di chi guida importanti strutture pubbliche. - concludono - In assenza di modifiche alle richiamate disposizioni segnaleremo il provvedimento alle autorità competenti a tutela dei lavoratori e delle libertà sancite dalla nostra Costituzione.»
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14/04/2020 WHIRLPOOL, FIM CISL " NON SERVONO INUTILI FORZATURE"
La direzione aziendale ha comunicato l’intenzione di riprendere le attività produttive prima della scadenza del 3 maggio, facendo ricorso alla richiesta di autorizzazione al Prefetto poiché ritiene di rientrare nella filiera collegata al commercio di elettrodomestici. « Riteniamo tale richiesta una forzatura e ci attiveremo presso il prefetto e la regione per segnalare la nostra contrarietà. - scrive Fim Cisl,  in una nota stampa -   In ogni caso la ripresa dell’attività lavorativa non può essere messa in primo piano rispetto alla condivisione ed individuazione dei protocolli necessari a mettere in sicurezza gli stabilimenti, che devono essere previsti e decisi in previsione della ripresa sia essa prima o dopo il 3 maggio.»   Per  la Fim Cisl, «la salute e la sicurezza dei lavoratori non sono legate ad un codice Ateco, ma a procedure ben precise che sono ancora in fase di attuazione e di individuazione anche da parte della comunità scientifica.»    «È pertanto importante avviare sin da subito nei siti di Whirlpool un confronto che costruisca un protocollo affidabile, che rafforzi quanto previsto da quello attuale, implementando ed inserendo nuove ed efficaci azioni di prevenzione e di verifica delle condizioni di salute dei dipendenti Whirlpool, mutuando quanto già sottoscritto nei giorni scorsi con importanti gruppi industriali del nostro paese. - concludono -   Solo con tale processo avviato sarà possibile riprendere l’attività lavorativa, in caso contrario metteremo in atto tutte le azioni disponibili e necessarie per tutelare la salute dei lavoratori.»    
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14/04/2020 Emergenza Covid 19 No all'anticipo cassa/fondo ASSTRA ANAV per i lavoratori trasporto pubblico. Sindacati sul piede di guerra
  «Le associazioni datoriali delle società pubbliche e private del Trasporto pubblico locale ASSTRA e ANAV sono chiuse e sorde alle richieste sindacali per mitigare gli effetti economici del drastico ridimensionamento dei servizi » è quanto scrivono in una nota stampa  le Segreterie regionali di FILT- CGIL, FIT- CISL, UILTRASPORTI,  UGLAUTOFERRO, FAISA- CISAL .   Dopo numerosi ed infruttuosi incontri tra sindacati e associazioni datoriali, e nonostante l’erogazione confermata dei corrispettivi regionali che continueranno a riconoscere alle imprese gli importi anche per quel 60/70% dei servizi che non vengono più svolti, «abbiamo sempre chiesto l’anticipazione della cassa/fondo di solidarietà da parte delle aziende, la maturazione dei ratei di 13° e 14°, ferie ed altre competenze per gli autoferrotranvieri del trasporto pubblico marchigiano. - precisano le Segreterie regionali di FILT-CGIL,FIT-CISL,UILTRASPORTI,UGLAUTOFERRO,FAISA-CISAL -  Le associazioni datoriali hanno rigettato le nostre richieste giustificando il mancato accoglimento degli appelli con argomentazioni poco convincenti  sulla mancanza di liquidità.» Secondo i  sindacati «questa posizione, alla luce delle risorse riconosciute per intero dalla Regione Marche ed il contestuale blocco quasi totale del servizio, con un forte contenimento dei costi sia del lavoro che dei carburanti , scarica sugli autoferrotranvieri tutti i pesanti disagi mentre le imprese e gran parte del management mantengono profili sicuri di redditività.»   In molte regioni di Italia, come ad esempio in Emilia Romagna, Piemonte e Campania, si stanno siglando accordi che garantiscono l’intervento delle imprese per mitigare gli impatti economici sui lavoratori anticipando gli importi del Fondo, riconoscendo la maturazione piena dei ratei ed anche in alcuni casi, la creazione di un fondo di solidarietà aziendale alimentato da una quota degli stipendi del management, «per evitare, in particolare, una drastica riduzione salariale peri  dipendenti ma anche per far si che si sentano parte di un' impresa unita e solidale. Questi argomenti nella nostra regione sono ignorati dalle imprese. - precisano i sindacati di categoria unitari - Ecco perchè torniamo a ribadire le richieste che rappresentano le sacrosante aspettative dei lavoratori. Purtroppo è evidente l’egoismo e l’indifferenza delle parti datoriali verso le difficoltà dei propri dipendenti che svolgono il loro lavoro affrontando quotidianamente un significativo rischio di contagio. I punti qualificanti ed imprescindibili delle nostre richieste -  rilanciano  FILT- CGIL, FIT- CISL, UILTRASPORTI,  UGLAUTOFERRO, FAISA- CISAL -  sono: l’anticipazione dell’assegno del fondo di solidarietà da parte delle aziende, poiché va evitato il pericolo, per  circa1600 lavoratori , di rimanere senza liquidità, con livelli salariali minimi, soprattutto perché il diniego è ingiustificato.  Ribadiamo che alle imprese la Regione garantisce la normale liquidità. Chiediamo anche la maturazione completa dei ratei di ferie 13°ma e 14°,  un punto essenziale per mitigare gli effetti della decurtazione stipendiale dovuta all’utilizzo massiccio del Fondo Bilaterale di Solidarietà.»    I sindacati di categoria precisano che «solo un’ esigua minoranza d’ imprese si sono rese disponibili ad anticipare ai propri dipendenti gli importi del fondo.»   In questa grave situazione, «abbiamo richiesto alla Regione Marche un incontro urgente ed un  deciso intervento per rimuovere le posizioni datoriali intransigenti , inconcepibili in questi momenti in cui ad ogni soggetto, ad ognuno di noi è richiesta responsabilità, serietà e solidarietà. - concludono  - Denunciamo infine che in numerose realtà aziendali del TPL ci sono numerosi lavoratori con contratti a termine che saranno a sicuro rischio occupazionale e salariale, proprio perché in una situazione di crisi come questa sono i soggetti più deboli i primi a pagarne le conseguenze.»    
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11/04/2020 CGIL CISL UIL Marche: allibiti per  le dichiarazioni del Presidente di Confindustria  
«È stato appena pubblicato il Decreto del Governo che va per larga parte nella direzione che auspicavamo anche nel nostro comunicato di qualche giorno fa, a tutela del bene primario della salute delle persone e dell’esigenza di superare quanto prima questa gravissima e drammatica emergenza sanitaria».   «Oggi la salute di lavoratori e cittadini deve continuare ad avere assoluta priorità sulle esigenze meramente economiche e l’obiettivo di tutti deve essere quello di contrastare la diffusione del virus e le occasioni di contatto tra le persone che favoriscono la diffusione stessa e chiediamo anche al sistema delle imprese coerenza e responsabilità per il bene di tutti».  «Per tali ragioni rimaniamo allibiti e sconcertati dalle dichiarazioni del Presidente di Confindustria che sembra piegare tutto alle esigenze produttive, senza voler considerare l’amara realtà che è ancora sotto gli occhi di tutti» dichiarano Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Graziano Fioretti, rispettivamente Segretari Generali di CGIL CISL UIL Marche.  «Ci aspettano giornate importati per intervenire nelle varie realtà produttive per permettere il pieno rispetto di tutte le misure necessarie a garantire la salute dei lavoratori e lavoratrici. Ci auguriamo che gli importanti percorsi che ci aspettano per rilanciare quanto prima il Paese passi attraverso il massimo senso di responsabilità e coinvolgimento di tutti, a partire dai luoghi di lavoro».  
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