In primo piano - Pesaro e Urbino

15/05/2017 Per la persona, per il lavoro, nelle Marche da Rigenerare: Al via la prima giornata del XII Congresso Cisl Marche
‘Per la persona, per il lavoro, nelle Marche da Rigenerare’ è lo slogan che la Cisl delle Marche ha scelto per celebrare il suo XII Congresso regionale che si tiene a Fermo in questi giorni (15-16maggio). Un appuntamento importante nella vita del sindacato fondato da Giulio Pastore, perché fissa le basi dell’agenda politica della Cisl regionale e rinnova il gruppo dirigente per il prossimo quadriennio. «Abbiamo scelto di parlare di “Persona”, della sua unicità, intesa come fulcro di ogni intervento; di “Lavoro” perché è un tema fondante della nostra Repubblica ma anche perché concetto da riscoprire nelle sue varie dimensioni personali e collettive, strumento di autorealizzazione ed elemento che vivifica le comunità. E parliamo delle Marche, come realtà dove concretizzare l’azione, territorio dove costruire socialità e favorire lo sviluppo. Utilizzando la chiave della generatività perché dobbiamo essere capaci di proporre sempre “nuovi inizi”, favorire nuovi incontri, creare nuove alleanze». Ha esordito così il Segretario generale regionale uscente, Sauro Rossi, in apertura dei lavori congressuali. Presenti al Fermo Forum oltre 400 persone, tra invitati e delegati eletti, dalle 18 Federazioni sindacali di categoria della Cisl Marche, attraverso un percorso congressuale che è partito dalle centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio e che negli ultimi mesi ha coinvolto migliaia di lavoratori e pensionati, dato voce agli oltre 1500 rappresentanti Cisl nei luoghi di lavoro e ai 150.615 iscritti della Cisl delle Marche. «Le Marche hanno pagato il prezzo più alto di una crisi che si trascina da un decennio. Il settore trainante, il manifatturiero, ha perso il 25% della capacità produttiva, gli occupati complessivi sono calati, rispetto al 2008 di 32700 unità. La capacità di risparmio delle famiglie è scesa del 20%, la povertà assoluta è passata dal 5,8% al 7,6%. – ha sottolineato Sauro Rossi - Nel 2016, il tasso di disoccupazione generale è tornato sopra al 10%, e quella giovanile è cresciuta del 2,7%, arrivando al 25.3%. Gli occupati sono complessivamente calati di circa 5.000 unità, ma per la prima volta dopo tre anni è tornato a crescere, di circa 3.000 unità, il lavoro dipendente e la crescita del dato di occupabilità dei giovani laureati sembra aprire una tendenza nuova per il mercato del lavoro regionale. – ha continuato Rossi - Alla crisi si è poi innestata l’esperienza annichilente dei terremoti. Pensiamo che per rigenerare il futuro delle Marche ferite dal sisma sia determinante favorire- in una logica di complementarietà, integrazione e polivalenza- investimenti forti e lungimiranti nei settori strategici dello sviluppo locale. Va sostenuta e accelerata una ricostruzione, importante volano di sviluppo e lavoro, che finora ha stentato a decollare. – ha ribadito - Il rilancio sociale, economico, produttivo della nostra Regione non può prescindere dalla cura delle azioni necessarie per rigenerare le aree colpite dal sisma». Rossi detta le linee ed esorta la Regione ad «avviare un reale e concreto confronto, rivedere quell’approccio, che non crede al valore del dialogo con le parti sociali. Ora serve uno sforzo corale, teso a responsabilizzare tutti i soggetti istituzionali e non, occorre un nuovo Patto per coniugare lavoro, sviluppo e welfare nella nostra regione. Il percorso di ricostruzione, potrà essere di vera rigenerazione solo se si costituirà, a tutti i livelli, un laboratorio di partecipazione, dialogo e confronto, teso a dare una prospettiva concreta di lavoro a partire dai giovani».
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29/03/2017 Corso di preparazione al concorso per agente di Polizia Locale
La Federazione CISL Pubblico Impiego Marche-area Territoriale di Macerata e IAL Marche del CFP di Macerata comunicano l’avvio di un nuovo corso di preparazione per il superamento dei concorsi nelle Polizie Locali. In previsione degli sblocchi del turn over per le Polizie Locali, come previsto dal Decreto Sicurezza attualmente in discussione, si prevede nelle prossime settimane la pubblicazione di bandi emanati da vari Comuni. Il corso verterà sulle seguenti materie: diritto amministrativo; diritto penale; Codice della strada e regolamento di attuazione; Polizia dell’ambiente e del Commercio: pubblici esercizi e TULPS; Polizia edilizia e Polizia locale – legislazione nazionale e regionale. Sono previste 60 ore di lezione che si svolgeranno presso la Sede dello IAL Marche di Macerata, in Via dei Velini n. 52/B. Al termine del corso, previo superamento di una verifica finale, agli allievi sarà rilasciato un attestato valido ai sensi di legge, come titolo formativo per i concorsi pubblici. Negli anni scorsi numerosi giovani delle Marche sono stati in grado di superare brillantemente prove concorsuali grazie ai corsi organizzati dalle Federazioni della CISL Marche in collaborazione con IAL Marche. Il termine di scadenza delle iscrizioni è entro e non oltre il giorno 31 marzo 2017. Gli interessati possono rivolgersi alla Segreteria del corso presso la sede di IAL Marche di Macerata, in Via dei Velini 52/B (0733/240171 - 0733/261383 - moira.silvestri@ialmarche.it)
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11/03/2017 Urbino: confronto con il sindaco per rilanciare i servizi sociali
Si è svolto venerdì 10 marzo, su richiesta di Cgil e Cisl Urbino e delle Federazioni dei Pensionati Spi Cgil e Fnp Cisl, l’incontro con il sindaco di Urbino Maurizio Gambini sui temi relativi al confronto per la predisposizione delle azioni in favore delle famiglie meno abbienti, delle tariffe per gli asili, per i servizi comunali e quant’altro da inserire nel bilancio comunale e della situazione di stallo dell’ATS 1 di cui il comune è capofila. Alle richieste delle organizzazioni sindacali, rappresentate da Irmo Foglietta e Maurizia Ragonesi, per la Cgil, Leonardo Piccinno e Desi Goffi per la Cisl, il sindaco si è impegnato a convocare per sabato prossimo un nuovo incontro alla presenza sua e dell’Assessore ai Servizi sociali per incanalare un confronto serrato sui temi riguardanti le competenze del Comune in tema di servizi sociali, assistenza ai cittadini, alle famiglie in difficoltà sociale, ai disoccupati, agli asili nido ecc.. Per quanto riguarda invece, la situazione di stallo per l’ATS1, seguita all’allontanamento del coordinatore d’Ambito, Cgil e Cisl hanno posto l’accento, in particolare, sul fatto che questa situazione penalizza fortemente la condizione dei cittadini di Urbino e di tutti i comuni che fanno capo all’ATS e per questo non possono essere più rinviabili le scelte che la Conferenza dei sindaci deve effettuare, qualunque sia la scelta, alla sola condizione che chi dovrà essere assumerne la responsabilità abbia capacità, competenza e professionalità, dando continuità alla positiva esperienza fino ad oggi avuta dai sindacati con il precedente coordinatore. Su questo, il sindaco si è dichiarato concorde ed ha convenuto che nei prossimi 10 giorni si svolgerà la Conferenza dei sindaci per individuare la soluzione e, subito dopo, si attiverà per convocare, unitamente al nuovo coordinatore, una Conferenza dei sindaci dell’Ambito, così come richiesto dai sindacati, per affrontare gli impegni e dare continuità all’accordo sottoscritto tra Ambito e Parti sociali nel 2015, prorogato nel 2016, e che necessità degli opportuni adeguamenti legati ai nuovi bisogni delle comunità interessate, compreso uno dei punti più salienti dell’accordo: la predisposizione di un protocollo d’intesa sulla istituzione di una regola sociale di salvaguardia nei bandi gara per quanto riguarda la lotta al ricorso di pratiche illegittime.
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09/03/2017 Crolla ponte in A14 tra Loreto e Ancona Sud
Le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal  Uil esprimono il massimo cordoglio e la massima vicinanza alle famiglie delle vittime del crollo del ponte su A14 -  tra Loreto e Ancona sud  - avvenuto nel primo pomeriggio di oggi. Con altrettanta forza i sindacati di categoria  esprimono preoccupazione per la condizione delle infrastrutture del nostro paese." Se non fosse bastato il terremoto - sottolineano in una nota - la dimostrazione lampante della fragilità e della debolezza del nostro paese emerge in tutta la sua drammaticità in quest’ultimo fatto di cronaca. Prima ancora di rintracciare le responsabilità, denunciamo la provvisorietà nel costruire e la scarsa attenzione al tipo di materiale, alle prassi e alle procedure di sicurezza. - continuano - L’incidente denuncia due tipologie di problemi che coesistono purtroppo nel nostro paese: da un lato il lavoro edile che è sempre più svilito, precario ed insicuro, dall'altro un sistema infrastrutturale indegno di un paese civile e che mette in pericolo anche il cittadino utilizzatore dello stesso.   Da tempo denunciamo i ritardi e i disservizi che si verificano su quei tratti di strada e gli aggiustamenti in corso d’opera che purtroppo contraddistinguono l’intera tratta.- concludono le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal  Uil -Richiamiamo pertanto ciascuno alle proprie responsabilità e ci attiveremo da subito presso gli enti e i soggetti competenti per una riflessione a tutto campo sull'accaduto e per fare quanto nelle nostre possibilità, affinché non si registrino più episodi del genere."
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09/03/2017 Poste Italiane di Pesaro malore al CDM. Dominici, Slp Cisl Marche:“Necessaria la dotazione di defibrillatori”
 La Slp Cisl Marche, a poche ore dal malore di un dipendente di Poste Italiane presso il CDM ( Centro Distribuzione Master ) di Pesaro, dove questa mattina  è intervenuto il 118, scongiurando conseguenze importanti per la salute del dipendente,  rilancia la necessità,   già più volte  segnalata all’ attenzione aziendale, di dotare, almeno le più grandi strutture, di un defibrillatore. “ Anche il  personale del 118  intervenuto questa mattina  si è stupito per l’assenza di un defibrillatore in  un centro di distribuzione come quello di Pesaro dove lavorano poco meno di   150 persone” -  sottolinea Dario Dominici, segretario generale della Slp Cisl Marche e  Componente OPR per la sicurezza. I dati statistici confermano la gravità del problema e la esistenza di un fattore di rischio di non poco conto: il 5% degli arresti cardiaci si verifica sui luoghi di lavoro. Ciò equivale a dire che oltre 70 lavoratori alla settimana, in Italia, sono colpiti da arresto cardiaco mentre si trovano sul posto di lavoro. Sebbene l’attuale normativa relativa alla Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (Legge 81/08) non prevede la dotazione di defibrillatori semi-automatici da parte delle aziende, ma l’obbligo di formazione del personale al primo soccorso; la Legge 120 del 2001, (Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero), conferma l’importanza della presenza sui luoghi di lavoro di personale addestrato e di dispositivi idonei a tutelare al meglio la salute dei lavoratori. Nondimeno l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) ha previsto una riduzione del premio INAIL per le aziende che adottano il defibrillatore e provvedono alla formazione del personale al BLS-D (Basic Life Support – Defibrillator), confermando nei fatti l’importanza della presenza del DAE come strumento principale di prevenzione delle morti bianche. “Invitiamo pertanto Poste Italiane Spa  a fare delle importanti valutazioni, considerando il defibrillatore alla stregua di un sistema antincendio o di un estintore, ossia un dispositivo di vitale importanza in presenza di una situazione critica all'interno dell’azienda,   considerato che in caso di arresto cardiaco un intervento non tempestivo può avere conseguenze irreparabili. Ricordiamo che  l’età media delle persone colpite è fra i 37 e 59 anni. Fascia di età che si conferma essere la più numerosa tra i dipendenti a livello nazionale e regionale. – sottolinea Dario Dominici -  E  soprattutto come Slp Cisl Marche riteniamo che Poste italiane possa fare uno “sforzo  economico” per salvaguardare la salute dei propri lavoratori visi i risultati economici recentemente conseguiti.”
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07/03/2017 La riforma sanitaria nella Provincia di Pesaro: il documento di Cgil Cisl e Uil
Riteniamo doveroso collocare le scelte di riforma sanitaria delle Marche nel quadro nazionale che, alla luce dalla Legge di Stabilità 2017, va ulteriormente precisato. Il fondo sanitario Nazionale per l’anno 2017, sulla base di quanto previsto dal Def salirà da 111 a 113 miliardi con un recupero di un miliardo rispetto alla previsione iniziale, ciò in conseguenza della forte pressione esercitata in sede di Conferenza delle Regioni. Tuttavia 1,3 miliardi sono quote vincolate per la copertura delle spese relative a nuovi farmaci, anche oncologici, per il piano vaccini e per le assunzioni; si ritiene, dunque, che tali risorse non riescano ancora a garantire le risposte ai bisogni di salute per tutte le macrovoci di spesa (prevenzione, ospedale e territorio). Negli ultimi anni i tagli alla spesa sanitaria unitamente alla crisi economica hanno determinato un aumento della spesa sanitaria privata e un sempre maggior numero di cittadini rinuncia alle cure e alla prevenzione. Per l’anno 2018 il Fondo Sanitario Nazionale previsto è di 114 miliardi, anziché 115, sempre con quote vincolate. Restano confermati i tagli previsti che le Regioni dovranno effettuare ed a tale proposito occorrerebbe aprire un confronto con la Regione Marche per mettere in trasparenza le scelte della Regione riguardo i fondi a disposizione per il Servizio Sanitario Regionale e i tagli che sono all’orizzonte. LA RIFORMA SANITARIA NELLA PROVINCIA DI PESARO Come CGIL, CISL e UIL esprimiamo forte preoccupazione per la situazione del servizio sanitario nel territorio provinciale pesarese e per la mancanza di un chiaro progetto che identifichi in maniera trasparente e condivisa un progetto di riforma e riassetto dei servizi sanitari. Sottolineiamo che, a partire dalla primavera dello scorso anno abbiamo, unitariamente, aperto il confronto attraverso assemblee territoriali sulla base di un documento rivendicativo e, dopo numerose sollecitazioni abbiamo avviato un confronto con le Direzioni dell’ Azienda Ospedaliera Marche Nord e dell’Area vasta 1, con l’obiettivo di comprendere i progetti delle due realtà sanitarie della provincia riguardanti la realizzazione della nuova struttura Ospedaliera, la attivazione degli Ospedali di Comunità, i servizi socio sanitari dell’entroterra, le questioni riguardanti il personale e il gravissimo problema delle liste di attesa e della mobilità passiva. Tale confronto, tuttavia si è praticamente interrotto per responsabilità delle due direzioni. Peraltro sulla stampa locale si leggono dichiarazioni di diversi politici regionali che sembrano, avanzare soluzioni affatto previste dalle stesse deliberazioni della Giunta Regionale, quali la gestione privatistica di ben due ospedali di comunità (Cagli e Sassocorvaro), mentre per Fossombrone continua una lenta agonia. Rete Ospedaliera È noto che, in attuazione del Decreto cd Balduzzi (DM 70/15) la Giunta regionale, con la Delibera 159/16 ha previsto la rideterminazione dei posti letto e la loro riduzione, modificando gli ex Ospedali di Polo di Fossombrone, Cagli e Sassocorvaro ( DGR 139/16) in Ospedali di Comunità trasformando, a decorrere dal primo gennaio 2017, i posti letto di lunga degenza in posti letto di cure intermedie. Ad oggi, questa operazione sembra essere stata definita solo sul piano formale, mentre si affacciano ipotesi di allargamento al privato, senza che sia chiarito né quale dovrà essere il suo ruolo né come si articolerà il rapporto con gli indispensabili e prioritari servizi pubblici. Mancano inoltre all’appello molti dei posti letto sia per acuti che di cure intermedie che erano pur previsti sia nella Dgr 735/13 che nella stessa Dgr 139/16. A tutto ciò va aggiunto che il territorio pesarese è quello che ha subito il più pesante taglio di posti letto, con forti penalizzazioni delle popolazioni dell’entroterra, dove l’Ospedale di Urbino mostra quotidianamente le sue insufficienze strutturali e di personale, mentre l’Ospedale di Pergola dopo un periodo di grave de-potenziamento, solo a seguito di una sentenza del TAR, recupera il suo Primario di chirurgia e, sulla base di dichiarazioni dello stesso Presidente Regionale, si appresterebbe a ricevere le risorse professionali necessarie per recuperare, almeno in parte la sua funzionalità, ma è tutto da verificare. Tutto ciò, comunque, risulta essere ancora insufficiente per dare le risposte attese ai cittadini del territorio collinare e montano, anche a causa della difficile viabilità. Non esiste, a tutt’oggi, un progetto per le post-acuzie e per le cure intermedie per le città di Pesaro e Fano, di Case della Salute neanche l’ombra: il tutto determina un gravissimo problema nei percorsi di dimissioni in particolare dai reparti di medicina e lungodegenza, già carenti di posti letto, con un gran numero di ricoveri impropri presso le Residenze Protette della costa. Sistema dell’emergenza e urgenza Riscontriamo ancora preoccupanti carenze nell’attuale sistema, soprattutto con riguardo alle aree interne, sia per quanto riguarda le postazioni, sia per la insufficienza del parco macchine che del personale. La chiusura dei Punti di Primo Intervento e la loro trasformazione in Punti Ambulatoriali Territoriali dal 1 gennaio 2017, questi ultimi ancora privi di un chiaro assetto giuridico, professionale, organizzativo e strutturale di carattere regionale, ha scaricato migliaia di accessi, anche impropri, presso il Pronto Soccorso di Urbino, già in sofferenza, e anche su quelli di Fano e Pesaro. Azienda Ospedaliera Marche Nord Prendiamo atto, anche con molte riserve, che il Presidente della Giunta regionale ha stabilito che il nuovo nosocomio sarà costruito a Pesaro, in località Muraglia, ed a tal fine è già stato previsto il finanziamento per la sua progettazione, inoltre, secondo quanto dichiarato dallo stesso Presidente, la costruzione sarà finanziata attraverso un contratto di disponibilità : con tale contratto si affida, a rischio e a spesa dell’affidatario, la costruzione e la messa a disposizione a favore dell’amministrazione aggiudicatrice di un’opera di proprietà privata destinata all’esercizio di un pubblico servizio, a fronte di un corrispettivo. Dunque, di fatto la Regione contrae un debito che sarebbe interessante conoscere come, negli anni sarà onorato. Altre ipotesi sono o il “project financing” o il mutuo. Delle tre ipotesi sarà fatta un’analisi comparativa. In un solo anno siamo passati dall’ipotesi esclusiva del project financing fino all’apertura a tutte e tre le possibilità. Ci saranno altri cambiamenti?! Sempre a proposito di dichiarazioni e annunci, si legge che il Presidio Ospedaliero Santa Croce di Fano resterà Ospedale (quale tipologia non è dato sapere). Allo stesso tempo si ipotizza una clinica privata a Fano, perché la Regione sembra scommettere, nel senso proprio del termine siamo nel campo dell’azzardo, che solo una clinica privata possa combattere la mobilità passiva. Ma a quali criteri corrisponde questa programmazione. O è improvvisazione? In quale contesto e in quale Piano Sanitario si inseriscono queste scelte? I lavoratori e i cittadini hanno il sacrosanto diritto di conoscere, e di non farlo attraverso la stampa, quale sarà il futuro dei servizi sanitari del proprio territorio. Nel frattempo è necessario che le strutture esistenti siano in grado di rispondere adeguatamente alla domanda di sanità evitando inutili e pesanti pellegrinaggi fra le tre strutture esistenti, come purtroppo si verifica. Prendiamo sicuramente atto positivamente dei maggiori investimenti fatti sull’Azienda Ospedaliera, ma segnaliamo come, in particolare in tema di assunzioni, lo scarto tra numeri annunciati e realtà dei fatti è ancora alto e come queste maggiori risorse giungano dopo almeno 5 anni di tagli consecutivi e di promesse mancate. Liste di attesa e Mobilità Passiva Sono le due grandi emergenze che ancora attendono risposte significative. Per altro, i dati relativi a tale fenomeno sono incompleti a tardivi, ma resta il fatto che molti cittadini della nostra provincia sono troppo spesso costretti a rivolgersi alle strutture private a pagamento, o fuori regione, per potere usufruire di prestazioni specialistiche, e/o ricoveri ospedalieri ( questi ultimi anche per carenza di posti letto). Riteniamo altresì doveroso che sia affrontato il problema delle cure palliative pediatriche, tenuto conto delle disponibilità finanziare e logistiche per l’implementazione e l’avvio della struttura suddetta. Sono diverse decine i milioni che la nostra regione è costretta a spendere per pagare, ad altre regioni, le prestazioni che non vengono erogate nella nostra provincia. I piani per abbattere le liste di attesa sono risultati inefficaci o quanto meno parziali ed occorre fare investimenti sia in termini tecnologici che di personale, oltre a prevedere anche percorsi di appropriatezza da realizzare d’intesa con i medici di medicina generale. Riteniamo essere ormai tempo che si conosca il reale progetto sulla sanità del nostro territorio e non è più tollerabile che informazioni, spesso contraddittorie fra loro, siano affidate in maniera disarticolata a dichiarazioni estemporanee e senza che sia evidenziato il quadro generale entro cui costruire un nuovo modello di sanità, pur necessario. Occorre, dunque una programmazione sanitaria seria, trasparente e condivisa, pertanto, riteniamo non più rinviabile aprire una fase di confronto e di partecipazione, con le Istituzioni per conoscere: – il progetto complessivo che si intende realizzare per la sanità provinciale che, prima di ogni altra cosa, richiede un riequilibro dei posti letto, un investimento, in mezzi e risorse, sulla rete dell’emergenza/urgenza e la realizzazione delle Case della Salute, sempre annunciate ma mai realizzate. – il ruolo che si intende attribuire al privato, con una comparazione costi/benefici – con quali risorse si finanzierà il Nuovo Ospedale Marche Nord, – come si garantirà un adeguato servizio per i cittadini dell’entroterra, – quali sono le strategie per abbattere definitivamente le liste di attesa e la mobilità passiva. Attendiamo, al più presto l’apertura di un confronto che consenta alle parti sociali, ai lavoratori ed ai cittadini di confrontarsi e partecipare alle scelte per costruire una sanità in grado di dare le risposte che si attendono. Pesaro,2 marzo ’17. CGIL CISL UIL Segreterie e Coordinamenti Provinciali di Pesaro Urbino
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07/03/2017 Disoccupazione nelle Marche, Cgil Cisl e Uil: «Servono politiche innovative ed efficaci. La Regione cambi passo»
A circa 2 anni dall'insediamento della giunta regionale, è urgente aprire una riflessione seria sulla disoccupazione nelle Marche che ormai è strutturalmente intorno al 10% contro percentuali poco superiori al 3% a cui ci eravamo abituati . Non è pensabile affrontare la questione riproponendo i vecchi interventi del periodo pre-crisi. Oggi la complessità, la vastità e la diversità dei bisogni necessita invece misure più innovative e mirate in grado di dare risposte efficaci ai marchigiani più esposti alla vulnerabilità: disoccupati, lavoratori espulsi, giovani che faticano ad entrare nel mondo del lavoro e precari. In questo quadro, riteniamo che la Regione Marche debba svolgere un ruolo propulsore per mettere in campo una nuova generazione di politiche attive più efficaci e moderne. Questo ruolo deve essere svolto su due fronti diversi e complementari: sperimentare nuove misure più coraggiose ed incisive di politiche attive del lavoro e mettere a sistema in maniera strutturale la rete dei servizi per l’impiego. Dovranno essere garantite ai Centri per l’impiego pubblici dotazioni organiche e competenze del personale adeguate allo scopo di erogare servizi omogenei e di qualità. Al contempo riteniamo sia ormai il momento di mettere a sistema la cooperazione pubblico-privato ridefinendo il perimetro d’azione e il ruolo dei soggetti privati accreditati, che non sostituiranno i centri per l’impiego pubblici, piuttosto ne rafforzeranno la capacità di erogare servizi di qualità a chi cerca ed offre lavoro. Come sindacato, unitariamente abbiamo presentato alla Regione,da più di un anno, una proposta di sperimentazione che metteva al centro l'inserimento e il reinserimento lavorativo attraverso: orientamento, formazione specifica e accompagnamento al lavoro. Invece assistiamo solamente a bandi di tirocini e borse lavoro che se non accompagnati adeguatamente a misure per favorire l’incontro tra domanda e offerta rischiano di divenire, in un contesto di crisi accentuata, solo uno strumento di sostituzione di lavoro dipendente a tutti gli effetti o poco più di un mero sostegno al reddito per alcuni mesi. Occorre una nuova progettualità di politiche attive del lavoro, condivise tra tutti i soggetti istituzionali e sociali, per rigenerare la speranza a migliaia di marchigiani più esposti alle conseguenze della crisi: giovani, donne, lavoratori espulsi e precari. 
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03/03/2017 8 Marzo 2017, Le donne sono il cuore dell'economia europea #NoViolenza #Paritàsalariale
La Cisl, in vista delle celebrazioni per la Giornata Internazionale delle Donne dell'8 Marzo, aderisce,  insieme agli altri sindacati,  alle iniziative promosse dalla Confederazione Europea dei Sindacati (CES) al fine di unire tutte le forze sindacali europee per dare maggiore incisività alla loro azione dentro e fuori i singoli confini nazionali. Lo slogan “Le donne sono il cuore dell’economia europea” è stato rafforzato con l’uso degli hashtags #Noviolenza e #Paritàsalariale  per richiamare ancora una volta l’attenzione delle istituzioni e del Governo su questioni che oltre a ledere i diritti delle donne nell'immediato ne protrae gli effetti negativi nel tempo. In media in Europa le donne guadagnano il 17 per cento in meno rispetto agli uomini. Uno dei motivi è che le donne hanno più difficoltà a conciliare impegni di lavoro e familiari. Di conseguenza, sono loro soprattutto a scegliere il lavoro a tempo parziale e a interrompere continuamente la propria carriera, con conseguenze dirette e deleterie sui salari. Il gender pay gap rimane, dunque, un tema cruciale per il sindacato nella lotta contro le discriminazioni legate al genere, tenuto conto del fatto che una sua sostanziale riduzione, oltre a rilanciare i consumi e l’economia, eliminerebbe un’altra disparità, direttamente collegata alla prima, il gap pensionistico che vede nel nostro Paese le donne percepire un assegno di pensione inferiore di circa il 30% rispetto agli uomini.        
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14/02/2017 Diritto allo studio: gestione diretta dei servizi e articolazione sul territorio
Riforma del diritto allo studio: le organizzazioni sindacali delle Marche sostengono convintamente la costituzione dell'ERDIS, come Ente unico regionale con la sua natura di Ente strumentale della Regione, con responsabilità di gestione diretta dei servizi. Questo impianto garantirebbe il rispetto di quanto previsto dalla recente Legge di stabilità e permetterebbe l'opportuna razionalizzazione e armonizzazione delle procedure, con le relative economie di scala. Per garantire efficacia agli interventi l'ERDIS dovrebbe, ovviamente, articolarsi in strutture territoriali (presidi?) che consentano sul piano organizzativo di soddisfare le peculiari necessità delle sedi universitarie. In coerenza con quanto detto, per ciò che attiene alle modalità gestionali, va radicalmente rivisto quanto previsto dall'Art. 7. Il futuro ERDIS deve diventare perno del sistema di gestione dei servizi di cui all'art. 3. In ogni realtà territoriale, in stretto raccordo con gli Atenei, andrà valutato cosa l'ERDIS riesce a coprire attraverso la gestione diretta e in via complementare, ricorrere alle convenzioni per assicurare la copertura piena dei servizi di cui all'articolo sopracitato. Questo impianto consentirebbe di valorizzare le fondamentali sinergie tra ERDIS ed Università evitando il ricorso alla formula dell'assegnazione funzionale del personale che, in tale contesto, rischia di essere di difficile e problematica regolamentazione. Oggi i lavoratori dell'Ersu e le associazioni studentesche hanno dato vita a un presidio davanti alla sede della Regione Marche. «La riforma del diritto allo studio è insoddisfacente. Si ad Ente unico, ma senza gestione diretta non potrà esserci uniformità nei servizi» ha dichiarato Sauro Rossi, segretario generale Cisl Marche, in un tweet al termine dell'incontro dei sindacati con i componenti della I Commissione del Consiglio Regionale. Riforma diritto allo studio #marche insoddisfacente. Si ad Ente unico ma senza gestione diretta niente uniformità nei servizi.@cislmarche pic.twitter.com/9GJVSQ63Kf — Sauro Rossi (@Saurross) 14 febbraio 2017
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02/02/2017 Sauro Rossi, è il nuovo segretario della Cisl Marche
Cambio al vertice della Cisl Marche, Sauro Rossi, è il  nuovo segretario generale della Cisl marchigiana. Eletto  all'unanimità dal Consiglio generale,  nella mattinata di oggi  a Civitanova,  alla presenza della leader nazionale Annamaria Furlan. Subentra  a Stefano Mastrovincenzo  nominato lo scorso 17 gennaio  a Roma,  Amministratore unico di Ial Nazionale. Un avvicendamento «all'insegna della continuità - come ha sottolineato Rossi a margine della giornata  - con la necessità di tenere alta l’attenzione su alcune priorità per i nostri territori: in particolare il sostegno alle popolazioni colpite dal sisma,  la discussione sulle strategie di sviluppo da adottare per dare un nuovo impulso all'economia marchigiana e futuro ai nostri giovani soprattutto per quelli in cerca di occupazione, oltre alla tutela di un welfare che è chiamato a rispondere all'allargamento della vulnerabilità per tante persone e per tante famiglie». Sauro Rossi,  nato e residente ad Urbania, 52 anni,  dall’aprile 2013 ad oggi  ha ricoperto la carica di segretario della Cisl Marche con delega al welfare, alla contrattazione sociale e alla sicurezza sul lavoro. In precedenza è stato al vertice della  Cisl provinciale di Pesaro. «La Cisl delle Marche ha chiesto a Sauro Rossi di raccogliere il testimone  e proseguire lungo questo percorso. – ha  esordito nella sua relazione conclusiva Annamaria Furlan -  Sono convinta che  la continuità garantirà  attenzione e impegno  nei confronti dei tanti problemi che siamo chiamati ad affrontare soprattutto nelle Marche duramente colpite». Al fianco di Sauro Rossi, riconfermati i segretari regionali Mariella Tonti, Alfonso Cifani, e Marco Ferracuti http://www.altrogiornalemarche.it/2017/02/sauro-rossi-segretario-generale-della-cisl-marche/  https://montefano.virgilio.it/notizielocali/cisl_marche_sauro_rossi_il_nuovo_segretario_generale-50904783.html http://www.anconatoday.it/economia/sindacati-cisl-marche-sauro-rossi-segretario-generale.html http://m.cronachemaceratesi.it/2017/02/02/cisl-marche-sauro-rossi-nuovo-segretario-furlan-dopo-il-sisma-serve-stabilita-per-ricostruire/920018/ http://www.cronacheancona.it/2017/02/02/cisl-marche-sauro-rossi-nuovo-segretario-furlan-dopo-il-sisma-serve-stabilita-per-ricostruire/10969/ https://www.cisl.it/primo-piano/4708-conti-pubblici-l-europa-sbaglia-non-puo-ignorare-l-emergenza-terremoto-l-accoglienza-dei-profughi-e-il-problema-della-crescita.html http://www.centropagina.it/rossi-per-le-marche-politiche-attive-sul-lavoro-e-salvaguardia-del-welfare/
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01/02/2017 Stefano Mastrovincenzo ospite a Tgr Rai Marche
Il segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo  in diretta al TGR RAI Marche per parlare di territorio, lavoro, formazione, giovani e ruolo del sindacato.   Il segretario generale uscente intervistato da Lucio Cristino, Etv Marche:           1/2/2017
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27/01/2017 27 Gennaio Giorno della Memoria
«A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che "ogni straniero è nemico". Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano.»  tratto da Se questo è un uomo, Primo Levi , 1958 Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per un pezzo di pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via. Primo Levi
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09/01/2017 Il lavoro e l'economia al centro
Il lavoro e l’economia al centro! Di questo si parlerà nell’iniziativa che  si terrà giovedì 12 gennaio alle ore 21 presso la nuova Sala parrocchiale di Cuccurano di Fano .Il lavoro e l’economia sono, infatti,  spesso al centro della nostra vita e delle nostre riflessioni, condizionano le nostre relazioni sociali, le relazioni familiari, i nostri ritmi e tempi di vita quotidiana. “Oggi più che mai il lavoro diventa parte della propria identità, - afferma Giovanni Giovanelli  responsabile Cisl di Fano - e per chi non ce l’ha – e lo sta cercando – diventa fonte di ansia e di preoccupazione circa il proprio futuro”.Il lavoro, e più in generale l’economia, sono spesso fonti di gravi problemi e contraddizioni, sia a livello nazionale che internazionale. A queste contraddizioni, così come a tutti gli altri interrogativi collegati ai temi del lavoro e dell’economia, il pensiero sociale cristiano, noto sotto il termine tecnico di “Dottrina Sociale della Chiesa”, ha dato risposte e indicazioni importanti, ma troppo spesso ancora poco conosciute.Per questo motivo verrà realizzata una serata in cui verranno letti alcuni brani del pensiero sociale cristiano sul lavoro e l’economia, accompagnati – per rendere più leggera e piacevole l’ascolto – da canzoni e brani musicali.Sarà una piccola “maratona di lettura”, introdotta dal  Vescovo Mons. Armando Trasarti, e le cui conclusioni sono affidate a Don Walter Magnoni direttore regionale dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro della Lombardia e della Diocesi di Milano.L’iniziativa sarà condotta da Davide Cecchini con l’accompagnamento musicale del gruppo “I Frammenti di Suono” e della sassofonista Valentina Darpetti.  
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07/12/2016 Cagli: assemblea sulla sanità
Organizzata dai sindacati, si è svolta il 5 ultimo scorso, una assemblea aperta  per affrontare la situazione dell’Ospedale di Cagli e dell’insieme della sanità della provincia di Pesaro.Di fronte ad una significativa presenza di lavoratori e cittadini, ed al sindaco Alberti, i tre rappresentanti di CGIL, CISL e UIL, Simona Ricci, Gabrio Tonelli e Laura Biagiotti, hanno manifestato la preoccupazione per le notizie apparse recentemente  riguardanti il nosocomio di Cagli e  della sua trasformazione in Ospedale di comunità, con affidamento al privato della gestione dei servizi.L’accusa che i Sindacati rivolgono ai responsabili regionali riguarda la mancanza di confronto con le parti sociali, una politica degli annunci che crea allarmismo e confusione e la inesistente condivisione delle scelte annunciate.Da tempo le Organizzazioni sindacali chiedono chiarezza su alcuni punti fondamentali: Quale è il disegno complessivo e l’assetto che si intende dare alla sanità del nostro territorio, Quale ruolo dovrà avere il privato, posto che la sanità pubblica deve restare centrale nell’offerta dei servizi, Come si intende intervenire per affrontare il grave problema della mobilità passiva, che costringe i cittadini a rivolgersi sempre più spesso presso strutture fuori regione, con gravi disagi anche di ordine economico. Il Sindaco, nel suo intervento, ha confermato che ufficialmente sono stati attribuiti al privato, dieci posti letto dell’ospedale Celli e alcuni ambulatori, ma quanto alle altre notizie apparse sui giornale non risulta nulla di ufficiale.Ciò conferma il grave stato confusionale della politica sanitaria e l’esigenza di aprire un confronto ampio con  le Istituzioni e con le Parti Sociali.In particolare, è stato da tutti sottolineato, come a poco più di 20 giorni dall'entrata a regime della DGR 139 sugli ospedali di comunità delle Marche che, lo ricordiamo, prevede tra le altre cose la chiusura dei Punti di Primo Intervento Territoriali senza che a tutt'oggi esistano atti amministrativi e organizzativi che  definiscano con puntualità il funzionamento degli ambulatori territoriali, peraltro aperti solo di giorno, come manchi qualsiasi informativa sia agli operatori che ai cittadini.L’assemblea si è conclusa con l’impegno di verificare, in occasione dell’incontro del 16 dicembre prossimo,  nel merito la situazione con il dr. Fiorenzuolo, direttore di Area vasta e con la Dr.ssa Capalbo direttrice di Marche Nord e mantenere aperto  il confronto ed il dialogo con i lavoratori ed i cittadini per verificare assieme le eventuali iniziative da assumere . 
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25/11/2016 25 novembre: Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale dell'ONU ha designato il 25 novembre Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Ogni data ha una storia e ripercorrerla brevemente spesso dà alle cifre di cui è composta volti e corpi che la rendono meno astratta e formalmente celebrativa. Non vogliamo che il 25 novembre sia solo una ricorrenza dietro la quale esaltarci o nasconderci rispetto alla quotidianità. Una sorta di rito collettivo fatto di iniziative interessanti e emozionanti a cui senz'altro partecipare e aderire ma che a volte hanno "il fiato corto" se non c'è la consapevolezza che poi la partita vera si gioca nelle nostre scelte e necessità, nel nostro impegno e anche nel nostro disimpegno, nel nostro tempo pieno delle azioni e delle relazioni. La data del 25 novembre fu scelta da un gruppo di femministe latinoamericane a Bogotà nel 1981: è la data dell'assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal ad opera del Servizio di informazione militare del dittatore dominicano Trujillo; mentre si recavano a far visita ai mariti in prigione, le tre donne furono rapite, torturate, massacrate e poi gettate in un precipizio. La narrazione ci restituisce accanto all'immagine della violenza brutale, quella del coraggio di queste tre donne rivoluzionarie; ci parla di amore per la libertà, per i loro compagni, per il loro paese. Ancora oggi violenze private e violenze pubbliche, in famiglia, sul lavoro, nelle guerre e nel fondamentalismo religioso, in usanze che non possono essere rispettate perché violano i diritti umani, segnano il corpo e l'anima delle donne spesso bambine, come l'infibulazione. E' di questi giorni la notizia del disegno di legge in Turchia che sospende i processi per chi, dopo aver abusato di una minore consenziente, (leggi "venduta" dalla famiglia) accetta le nozze riparatrici con la sposa bambina seviziata nel corpo e nell'anima. Quanto avviene in Turchia ci riguarda, come ci riguarda quanto avviene nei paesi in cui lo stupro, la sevizia, la tortura fisica e psicologica sono usate come armi politiche e militari. Ascoltiamo la TV, leggiamo le notizie che rimbalzano sui social e non sempre pensiamo che le donne respinte a Gorino sono le stesse donne che subiscono molestie, violenze, soprusi per cui abbassiamo lo sguardo o alziamo la testa in un moto di indignazione. La violenza ha mille volti e mille luoghi, dovremmo ricordarlo. In questo tempo in cui qualcuno parla di muri, un libro forte, potente scritto da una donna che racconta una donna ci invita a sollevare lo sguardo verso l'altro. La storia di Brigitte che ci racconta Melania Mazzucco in "Io sono con te" è una storia di perdita e di ritrovamento con al centro, appunto, una donna che, scappata dal Congo e dalla violenza, arriva in Italia ferita, persa, separata da se stessa e dai suoi figli. Dopo aver vissuto l'esclusione sopravvivendo per strada, in una Stazione Termini che diventa il luogo della disumanizzazione, Brigitte, rinasce attraverso l'accoglienza. Melania Mazzucco ci mostra come in uno specchio se stessa e noi stessi raccontando Brigitte e ci dice che l'unica via buona per opporsi alla violenza è quella dell'incontro, della relazione, del riconoscimento: "Ancora non so se riuscirò a scrivere la sua storia. Ma sono sicura che, se potrò farlo, sarà solo perché lei sarà stata se stessa con me, e anch'io con lei. Allora io potrò anche essere lì e trovare le parole". La violenza ha mille volti, mille luoghi. Dieci milioni, secondo l'Istat le donne che hanno subito violenza sessuale, fisica o psicologica nel corso della loro vita. In Italia la casa, le mura domestiche, la strada ma anche il posto di lavoro possono essere i luoghi della violenza di genere. Come Sindacati abbiamo voluto proprio focalizzare questo tema. Il lavoro che dovrebbe essere il luogo del "riscatto" (in alcuni contesti la violenza domestica si nutre anche del ricatto economico e la donna soggiogata è una donna spesso priva di lavoro, "dipendente" economicamente socialmente e psicologicamente dal proprio compagno), dove le donne possono realizzare il proprio talento o comunque rendersi autonome, a volte diventa invece luogo di violenza dove le donne possono subire il ricatto e la molestia legati al nesso contratto-permesso di soggiorno se sono immigrate o la molestia sessuale legata al ricatto lavorativo o un linguaggio offensivo e mortificante o mobbing o discriminazione e disuguaglianza lavorativa. I Sindacati e Confindustria stanno lavorando anche nel nostro territorio marchigiano ad accordi contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro. Non vogliamo si tratti solo di una dichiarazione di intenti ma di uno strumento per rendere visibile ed attiva nelle aziende la rete del territorio (dalle Consigliere di parità alle associazioni) nell'opera di sensibilizzazione, informazione, formazione per la prevenzione e la denuncia dei casi: perché la giornata del 25 novembre non sia solo una celebrazione ma un'occasione per condividere il nostro impegno di tutti i giorni. PUBBLICATA LA CIRCOLARE INPS SUL CONGEDO INDENNIZZATO PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA Il Jobs Act ha introdotto alcune novità al Testo Unico di Tutela della maternità e paternità approvate con DLgs n. 80 del 15 giugno 2015, tra queste la norma sui congedi per donne vittime di violenza. Si ricorda che il congedo in questi casi è previsto per tre mesi, è fruibile a giornate o ad ore, secondo i contratti collettivi nazionali. È garantita la retribuzione. La Circolare INPS: cir. 65/16 del 15 aprile fornisce le istruzioni per usufruire del congedo indennizzato. Le istruzioni sono riferite alle lavoratrici del settore privato, sia per il pagamento delle indennità sia per gli aspetti correlati alla contribuzione figurativa. Le lavoratrici del settore pubblico, alle quali l’indennità per il congedo in questione è corrisposta dall’Amministrazione di appartenenza, secondo quanto previsto per i trattamenti di maternità, sono contemplate per gli aspetti che riguardano la copertura figurativa dei periodi di congedo fruiti. Infine le lavoratrici con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, sono contemplate dall’art. 24 in argomento solo ai fini del riconoscimento di un diritto alla sospensione del rapporto di collaborazione a cui non corrisponde però un diritto all’indennità (comma 2 dell’art. 24 cit.). SESSISMO, LE PAROLE SONO PIETRE Il maschilismo non si manifesta solo nell’aggressione fisica, ma in tanti i piccoli atteggiamenti della vita quotidiana che relegano la donna ad un ruolo prestabilito e non gratificante. Sono le parole a svelare questo tipo di sguardo sulla società, le parole che ci vengono rivolte a casa, al lavoro, a scuola e nei posti più disparati. A volte restano parole, ma più spesso determinano vere e proprie situazioni di disagio, sminuendo una donna rispetto ai propri colleghi maschi sul posto di lavoro o in altri ambiti, come la politica. Il problema è che le parole non soltanto svelano, ma consolidano un atteggiamento. Gli uomini non sempre si rendono conto della natura discriminatoria del linguaggio, in quanto esso è radicato in un terreno culturale da molti ancora considerato “normale”. La vita di noi donne è costellata di frasi come: “Il tuo vestito non è troppo giovanile? Vuoi continuare a lavorare dopo la nascita di tuo figlio? Devi essere in quel periodo del mese.... Prendiamo la politica dove la presenza femminile è sensibilmente aumentata negli anni, eppure le donne sindache, deputate in Parlamento e attive nei partiti sono ancora guardate con diffidenza e apostrofate con parole e gesti maschilisti. Recentemente le pesanti minacce rivolte da Vincenzo De Luca a Rosy Bindi rappresentano il concentrato potenzialmente esplosivo di utilizzo del linguaggio dell’odio e del sessismo. Un concentrato che si ritrova spesso sui social media, ove all’insulto pesante contro le donne, si accompagnano minacce, inviti alla violenza altrui e/o all’autoviolenza e al suicidio. È un tipo di violenza cui sono esposte tutte le donne, a prescindere dal loro ruolo pubblico, ma cui sono particolarmente esposte le donne in politica, a motivo della loro maggiore visibilità ed anche con funzioni che molti considerano non di loro pertinenza. Lo documenta anche una ricerca dell’Unione interparlamentare che segnala come non si tratti solo di minacce e umiliazioni verbali , ma spesso anche di veri e propri attacchi fisici. Due politologhe torinesi, Marinella Belluati e Silvia Genetti, analizzando alcuni dibattiti parlamentari dell’ultimo anno, hanno trovato che nel 12,45% degli interventi in aula sono presenti vere e proprie espressioni di disprezzo, insulto, dileggio, squalificazione come esseri umani nei confronti di qualcuno, nella maggior parte avversari politici. E quando l’oppositore attaccato/insultato è una donna, non mancano le venature anche pesantemente sessiste. Il sessismo, il razzismo, l’omofobia e tutte le forme di squalificazione in nome di una particolare caratteristica, costituiscono l’anticamera della violenza. Quando si considera qualcuno inferiore, o non legittimato ad essere dove è, il passo verso l’aggressione è breve. Il linguaggio è rivelatore di un pensiero e muove determinate azioni. Questi pochi esempi ci dicono che in Italia permane una cultura della disuguaglianza che sancisce di fatto una sorta di subordinazione della donna; per questo noi donne per prime dobbiamo continuare a combattere il sessismo del linguaggio: più stima per noi stesse per affermare la cultura del rispetto. COME COMBATTERE LA VIOLENZA: LA TESTIMONIANZA DEL GIUDICE FABIO ROIA “Quando sono stato al Consiglio Superiore della Magistratura, dal 2006 al 2010, ho pensato che fosse necessario accertare come si affrontava il problema sul piano giudiziario per comprendere se i magistrati fornissero risposte adeguate alle donne che intendevano denunciare il loro compagno aggressore. Nella maggior parte dei Tribunali italiani mancava la specializzazione, definibile come una inclinazione del sapere in grado di coniugare preparazione tecnica, sensibilità, capacità di comprendere e di creare empatia con la vittima.  Non si può fare aspettare anni una donna vittima di violenza prima di pronunciare una sentenza che ne riconosca, sul piano istituzionale, la sofferenza personale vissuta. Così abbiamo elaborato, nel 2008, una prima delibera di indirizzo dove invitavamo tutti i dirigenti degli uffici giudiziari, requirenti e giudicanti, a trattare i reati di maltrattamento relazionale e di violenza sessuale con moduli organizzativi specializzati e con criteri di priorità. Adesso è intervenuta la legge 119 del 2013, quella c.d. sul femminicidio, che impone a tutti i giudici, nelle loro agende del processo, di dare priorità assoluta ai casi che riguardano maltrattamento domestico, stalking e violenza sessuale. Premesso che la violenza di genere non è un problema che si risolve soltanto sul piano repressivo anche perché la donna non vuole la punizione del suo aggressore, al quale rimane irrazionalmente legata sul piano affettivo,  ma protezione e aiuto per spezzare il circuito violento, occorre dire che oggi gli operatori del diritto hanno a disposizione una serie di strumenti normativi – completati dalla Legge 119/2013 e dalla ratifica della Convenzione di Istanbul - che consentono di intervenire efficacemente sul piano della tutela della vittima, dell’accertamento del reato e della, conseguente, irrogazione della pena e che, pertanto, non sono più accettabili, da chi rimane passivo, posizioni quali “ci vuole la legge”.   Introdurrei ancora due istituti: la previsione di un intervento trattamentale articolato per chi commette atti di violenza sulle donne, per evitare l’alto tasso di recidiva presente in questo genere di reati, e la possibilità di effettuare l’arresto differito – entro le 48 ore dalla consumazione del reato- dell’autore di atti di aggressione e  permettere alla donna di essere accolta in una struttura di prima assistenza. Fabio Roia  Presidente di Sezione del Tribunale di Milano PROTOCOLLO D'INTESA PER UNA RETE ANTIVIOLENZA AD ANCONA La città di Ancona, nell’anno 2016, con la Sindaca Dott.ssa Mancinelli ha sottoscritto il Protocollo d'intesa per la realizzazione della rete antiviolenza territoriale per la promozione di procedure e strategie condivise finalizzate ad azioni di contrasto alla violenza di genere alle donne e ai minori del territorio di Ancona. L’indignazione da sola non basta, serve uno strumento come quello della rete che aiuti veramente e concretamente le donne in difficoltà EVENTI IN PROGRAMMA Il rituale del femicidio - La vita di chi resta, anni dopo. Presentazione libro di Natascia Ronchetti. OSIMO
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07/11/2016 Contributi a favore dei cittadini
Anche quest'anno, grazie agli accordi  presi con Cgil, Cisl,Uil,  nei diversi comuni del territorio di Fano sono stati pubblicati bandi a favore dei cittadini Il comune Fano ha presentato il Fondo anticrisi in favore di famiglie di lavoratori colpiti da crisi economica, il fondo ha una disponibilità finanziaria di 70mila euro.Potranno  beneficiarne coloro che possiedono un Isee non superiore a 9mila euro e si trovano nella condizione di essere  disoccupati o  in cassa integrazione o lavoratori autonomi che siano stati costretti a chiudere l’attività e relativa partita iva a causa della crisi.Diversi gli interventi finanziabili che  prevedono agevolazioni per il sostegno all’abitazione,  con contributi per il pagamento del canone di locazione e sostegno alla gestione quotidiana con voucher spesa e contributi per il pagamento delle utenze domestiche (luce,gas). Per quanto riguarda la TARI (tassa sui rifiuti) il Comune di Fossombrone   ha presentato il bando per accedere alle agevolazioni dedicato a  coloro che hanno un  isee fino a 20.000 € . Il contributo economico è proporzionale alle diverse  fasce isee.  Anche Il Comune di Saltara  è andato in questa direzione pubblicando il  bando per l’assegnazione di contributi economici  a favore di persone e/o famiglie in situazione di disagio economico  per il pagamento di utenze domestiche – gas naturale. Grande è stato l’impegno  della Cisl e della Fnp di Fano per aiutare i cittadini e le famiglie più deboli. "Siamo soddisfatti  del lavoro fatto finora e che ha portato a questi risultati, i comuni hanno ascoltato le nostre proposte   –   ha affermato Luciano Rovinelli responsabile pensionati Cisl Fano". fondo-anticris_2016_comne-di-fanoriduzione-tari_2016_ambito-di-fossombrone  
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07/11/2016 Cgil e Cisl sostengono il percorso di fusione dei comuni di Saltara, Serrungarina e Montemaggiore al Metauro
Il 13 Novembre nei comuni di Saltara Serrungarina e Montemaggiore al Metauro si voterà per la fusione dei tre comuni in un unico comune.Il percorso  conclude un lungo processo di partecipazione e condivisione con i cittadini e porterà alla creazione di un comune con  13.000 abitanti che con l’ottimizzazione delle  risorse umane dei singoli comuni, le economie di scala che si creeranno e le risorse aggiuntive prevista dalla normativa nazionale,  porterà benefici al territorio e alla popolazione .Cgil e Cisl ritengono importante questa fusione perché  da nuovo vigore  alle politiche sociali dei comuni e rafforza i servizi per i cittadini e le imprese.Solo servizi comunali efficienti sono la garanzia  per la salvaguardia delle comunità locali e delle tradizioni di ogni singolo paese.Cgil e Cisl ritengono, in ogni caso, che il Governo debba sostenere attraverso adeguati trasferimenti i servizi fondamentali erogati dai comuni e che occorra sbloccare, per i comuni virtuosi, non solo la capacità di investimento in opere e lavori pubblici ma anche la possibilità di assumere personale. La Regione, dal canto suo, deve contribuire con risorse proprie al sostegno di questi percorsi di aggregazione.Il percorso partecipato avviato dai comuni di Serrungarina, Saltara e Montemaggiore al Metauro è, in questo senso, un percorso positivo che va sostenuto fino in fondo in vista del referendum che si terrà il 13  novembre prossimo.La Segreteria Provinciale CGIL – AST Cisl Fano
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25/10/2016 Sciopero per il rinnovo del contratto Legno arredamento. A Pesaro la manifestazione regionale
Il 28 ottobre i lavoratori del settore legno arredamento incroceranno le braccia in tutta Italia per il rinnovo del contratto nazionale. Lo sciopero di 8 ore è stato indetto dai sindacati di categoria FeNEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL “in risposta alle proposte di Federlegno che chiede ai lavoratori più flessibilità con un aumento salariale pari a zero euro.” Per i sindacati «è da irresponsabili tenere da più di 6 mesi i lavoratori senza contratto, dopo oltre 15 incontri e nonostante la piattaforma sindacale sia stata inviata alla controparte nel settembre 2015, quando mancavano ben sei mesi alla scadenza del contratto». Secondo i sindacati «il settore è in ripresa e, dopo le buone performance del 2015 (quando le esportazioni aumentarono del 6%), registra un ulteriore incremento delle esportazioni del 3% nel primo semestre 2016». Le Marche, con una quota del 6%, sono la sesta regione italiana per esportazioni. Il Legno-Arredo marchigiano rappresenta la seconda filiera di settore per valore aggiunto prodotto, pari al 17,2% delle aziende del manifatturiero e al 4,4% del totale prodotto nelle Marche, assorbendo il 5,7% di tutti gli occupati della regione e il 19,5% di quelli impiegati nel manifatturiero. A Pesaro si svolgerà la manifestazione regionale. Il concentramento dei lavoratori è previsto alle ore 9,30 in piazza Lazzarini per raggiungere la sede di Confindustria in Via Cattaneo dove, dopo numerosi interventi dei delegati delle principali aziende del settore, parlerà il Segretario Nazionale della FeNEAL UIL Fabrizio Pascucci . 25/10/2016
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21/10/2016 Al via le assemblee unitarie sull’accordo sulle pensioni
I pensionati della Cgil, della Cisl e della Uil del territorio di Fano   si sono incontrati  martedì 18 al Cubo di San Lazzaro  per discutere l’accordo nazionale sulle pensioni siglato il 28 settembre. Un accordo in itinere, come dimostra il fatto che  anche sabato 15  la Legge di Bilancio varata dal Consiglio dei Ministri ha aumentato la dote triennale del pacchetto previdenza  da 6 a 7 miliardi  e sono state  accettate alcune modifiche  proposte dal sindacato che vanno verso la direzione di tutelare maggiormente pensionati e pensionandi. Ad illustrare in maniera puntuale l’accordo la Segretaria regionale Spi –Cgil Aurora  Ferraro insieme al  segretario pensionati Cisl  Fano Luciano Rovinelli, i  Segretari provinciali Spi  - Cgil Catia Rossetti e  UIlp  Paolo Sacchi e il Segretario regionale  Fnp – Cisl  Giulio Grazioli. Tra i risultati raggiunti: l’aumento della no tax area dei pensionati fino a 8125 €  come i lavoratori dipendenti , più soldi nella 14° mensilità: saranno aumentate del 30% per chi ha un reddito mensile fino a  750 € e la riceveranno per la prima volta anche coloro che hanno un reddito mensile fino a 1000 €, interessati a questa manovra  saranno 3,3 milioni di pensionati in Italia. Dal 2019 si ritornerà al meccanismo di rivalutazione delle pensioni antecedenti a quello Monti – Fornero che consente una maggiore tutela del potere d’acquisto. Il Governo ha preso un impegno,  che verrà attuato in una seconda fase, riguardo  i pensionandi e i giovani andando verso la direzione di maggiore  equità  intergenerazionale che i sindacati da tempo portano avanti. Prevista la  possibilità, per alcuni tipi di lavori,  di andare in pensione  anticipata senza più penalizzazioni e anche di ottenere   un  prestito pensionistico denominato Ape  per cessare anticipatamente il lavoro, oltre a ciò sarà possibile cumulare gratuitamente la contribuzione presente in più gestioni pensionistiche. I sindacati  e valuteranno e manterranno l’attenzione affinché  questi impegni siano realizzati attraversi gli  atti opportuni. Molta la partecipazione e acceso il dibattito per un argomento così attuale e che influenzerà  molti pensionati. «Sicuramente un accordo perfettibile, con lacune ma che è riuscito, dopo mesi di trattativa,  a portare importanti risultati per il benessere di molte persone» ha concluso Giulio Grazioli. I prossimi incontri si terranno il 27 ottobre alle ore 9.30 ad Urbino presso la sede Cisl e il 28 ottobre alle ore 15.00 a Villa Fastiggi.   21/10/2016
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13/10/2016 Il diritto al lavoro, alla salute e al rispetto dell'ambiente
Venerdì 14 ottobre, alle ore 17.30 presso il Centro Pastorale di Fano (in via Roma 118), prende il via la terza stagione della Scuola all'impegno sociale e politico, della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola. Questo ciclo prevede sei incontri che si snoderanno da Ottobre a Dicembre prossimi, in cui si approfondiranno i contenuti della Laudato Si’, la recente enciclica "Sulla cura della casa comune" di Papa Francesco.Nella prima giornata, con Giuseppe Gallo, direttore della Fondazione Tarantelli e del Centro Studi Nazionale della Cisl, si affronteranno i temi del lavoro e della salute in raccordo con quelli dell'ambiente.I cambiamenti atmosferici e climatici, indotti dai vari tipi d'inquinamento e l'intensificazione dei ritmi di vita e di lavoro rischiano di pregiudicare uno sviluppo umano sostenibile ed integrale.Il degrado ambientale di ampie aree del pianeta è spesso all'origine di ondate migratorie dettate dalla necessità di sfuggire ad una grande miseria.Un'ecologia integrale deve combinare assieme la componente ambientale con quella umana e sociale... e riconoscere il valore del lavoro. Scienza e tecnica debbono essere orientate ad un tipo di progresso basato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale, a tutte le latitudini, per ridurre disuguaglianze che si fanno sempre più marcate ed insostenibili.Per superare l'attuale crisi e recuperare una nuova, migliore relazione con la natura, serve un uomo più responsabile, più attento alle necessità degli altri esseri umani e agli equilibri ambientali, impegnato a difendere e promuovere il Bene comune. Su questi argomenti si svilupperà il dibattito tra il relatore e i partecipanti alla serata inaugurale della Scuola.Il tema del lavoro, è un tema molto caro già da alcuni anni alla Chiesa italiana, ed al nostro Vescovo in particolare, e ripreso in più di una occasione. Proprio il card. Bagnasco nel recente Consiglio Permanente della CEI ha annunciato che nell’ottobre del 2017 si terrà la Settimana Sociale dei cattolici italiani proprio sul tema: “il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale”, ed in vista di questo appuntamento, numerose saranno le attività preparatorie in tutta Italia.  
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11/10/2016 Poste, "Come stanno smantellando il servizio pubblico" l'allarme della Slp Cisl Marche verso lo sciopero nazionale del 4 novembre
Consegne in ritardo e posta giacente, ancora disagi per i cittadini di Urbino.  «Viste le condizioni in cui stanno lavorando i portalettere è il minimo che possa capitare  ad Urbino. – esordisce  Dario Dominici segretario regionale del SLP-Cisl il sindacato maggiormente rappresentativo di categoria -  Certo è che  la responsabilità non è degli addetti al recapito che ogni mattina, in tutta la Regione, si ingegnano per recapitare la corrispondenza nonostante l’azienda faccia di tutto per impedirlo. Come è possibile  consegnare la posta nei tempi giusti se ad esempio 6 portalettere sono senza macchina e non è cosa da poco. - continua il rappresentante dei lavoratori - Se pensiamo che i portalettere dotati di un automezzo sono 15, ciò significa che la metà di loro non viene messa nella condizione di svolgere il proprio lavoro. Da quanto tempo? Può sembrare impossibile ma la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi è lacunosa e costantemente in ritardo, aumentando il rischio degli addetti che operano per la maggior parte della giornata all'esterno. » Alcune di queste auto sono ferme da oltre un mese e per distribuire la posta a domicilio i portalettere devono uscire in due con la stessa macchina, pur servendo zone diverse e distanti fra loro. « Il prossimo mese dovrebbero arrivare nuovi mezzi ma alla fine di ottobre scadranno le assicurazioni delle vetture attualmente utilizzate. - aggiunge Dominici –  Questo ci preoccupa  molto, cosa dobbiamo aspettarci ?? almeno altre due settimane di disagi? » Verrebbe da domandarsi perché  sta accadendo tutto questo. «  Il sospetto, che sta diventando certezza,  è  che  si  voglia far di  tutto per minare il servizio pubblico e dimostrare che non  funziona! – conclude con amarezza Dominici – Giustificando così aumenti delle tariffe, introduzione di servizi a pagamento, riorganizzazioni finalizzate solo ed esclusivamente a tagli di personale,  evitare investimenti che invece stanno caratterizzando gli altri operatori postali italiani in cerca di maggiori ricavi e acquisizione di fette di un mercato, come  quello postale e della logistica.   Unitariamente il sindacato, anche per  contrastare  questi problemi, ha proclamato uno stato di agitazione a livello nazionale che culminerà con una giornata di sciopero generale nazionale il 4 novembre».  11/10/16
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28/09/2016 Riforma costituzionale: al via la campagna di informazione in vista del referendum
È partita lunedì 26 settembre da Macerata la campagna di informazione e approfondimento che la Cisl Marche rivolge ai suoi iscritti in vista del referendum sulla riforma costituzionale. Il primo incontro, dedicato al gruppo dirigente, si è svolto nella sala del Cinema Excelsior di Via Colle di Montalto  e ha visto la partecipazione di 150 persone. I lavori, introdotti dal segretario regionale Sauro Rossi e conclusi dal segretario generale Stefano Mastrovincenzo, hanno compreso un’illustrazione dei contenuti della riforma, a cura del responsabile della Cisl di Macerata, Silvia Spinaci, e un confronto tra due costituzionalisti dell’Università di Macerata, il prof. Giovanni Di Cosimo e il prof. Giulio Salerno, intervallato da domande e interventi dei partecipanti presenti in sala. Nelle prossime settimane, la Cisl Marche organizzerà iniziative analoghe in altre città della regione, con lo scopo di favorire un voto consapevole. «Il pronunciamento sull’ipotesi di riforma costituzionale è molto importante e merita una partecipazione qualificata – afferma Sauro Rossi -. Riteniamo che una campagna di informazione sia utile per esercitare il diritto di voto nella pienezza delle valutazioni del merito, specialmente sui molti aspetti della riforma che vanno approfonditi». Stefano Mastrovincenzo ha ricordato dal palco che quello all'interno della Cisl Marche «è un dibattito aperto: il nostro intento e di riavvicinare i cittadini al voto con un confronto sui contenuti». Durante il seminario, il professor Di Cosimo ha sottolineato «aspetti condivisibili della riforma, in primo luogo il superamento del bicameralismo paritario», che contiene però anche«elementi contraddittori: da chi e come saranno selezionati i senatori? Il rischio concreto – sostiene –  è che il nuovo Senato rappresenti gli interessi dei partiti, piuttosto che quelli dei territori». «La riforma – è l’opinione del professor Salerno – porta novità senz'altro positive, in particolare la semplificazione del rapporto tra Governo e Parlamento.  Inoltre viene assicurato un nuovo equilibrio, più razionale, nella distribuzione di competenze tra Stato e Regioni». La riforma 28/09/2016  
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19/09/2016 Terremoto: incontro sindacati - Regione per un percorso comune di ricostruzione
Incontro in Regione tra il presidente Luca Ceriscioli, il capo della Protezione Civile, i dirigenti della Regione e le parti sociali per fare il punto sull'emergenza e sui piani di ricostruzione dopo il terremoto del 24 agosto. La Cisl, come gli altri sindacati, ha ribadito l'importanza di un coordinamento forte per valutare gli interventi di emergenza, quelli per la ricostruzione e per arrivare a linee condivise per lo sviluppo delle aree colpite dal sisma. Le Marche hanno il più vasto territorio e il maggior numero di comuni interessati dai danni, con migliaia di famiglie e di piccole o piccolissime imprese colpite dalle conseguenze del sisma. Durante il confronto, il presidente Ceriscioli ha ricordato che la Regione sta lavorando in vista della scadenza del 14 ottobre, giorno entro il quale andrà trasmessa la ricognizione dei danni per accedere al Fondo Europeo di Solidarietà, aggiuntivo rispetto ai normali canali di finanziamento comunitario. Risorse, anche queste importanti, che vanno a sommarsi a quelle nazionali per il rilancio del territorio colpito dal sisma. «Il sindacato - sottolinea Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - ha già presentato richieste articolate per quanto riguarda l'intervento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori, ha attivato una raccolta fondi importante in tutte le aziende per finanziare servizi di pubblica utilità e ha ribadito la necessità che la ricostruzione si sviluppi secondo criteri di legalità, sicurezza e sostenibilità». Al termine dell'incontro si è convenuto di elaborare un documento congiunto istituzioni-parti sociali da inviare al Governo che sta predisponendo il decreto per le aree terremotate che dovrà definire anche i comuni da ricomprendere nel cratere sismico. 19/09/2016
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07/09/2016 Sisma, la solidarietà dei lavoratori della Profilglass Alluminium di Bellocchi di Fano per la ricostruzione nelle Marche
Il  gruppo Profilglass Alluminium di Bellocchi di Fano risponde all'appello di solidarietà  di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, il sindacato dei metalmeccanici,  per dare un sostegno concreto e immediato alle popolazioni marchigiane colpite dal sisma dello scorso 24 agosto.  Si tratta di un progetto di "matched giving"  dove le donazioni da parte dei lavoratori e dell'azienda sono congiunte e vincolate nella destinazione, ciò significa che ogni lavoratore contribuirà direttamente devolvendo un'ora del proprio salario  per finanziare gli interventi di ricostruzione nelle Marche, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locale e delle autorità  preposte agli interventi necessari.  I fondi verranno trattenuti direttamente nella busta paga di settembre, se  il lavoratore  non comunicherà, entro il 26 settembre prossimo, la propria contrarietà,  mentre la Profilglass contribuirà  integrando  le risorse raccolte.« Abbiamo siglato un importante accordo  con tutte le aziende  del gruppo Profilglass Alluminium, di Bellocchi di Fano, che vanta circa 800 dipendenti.  - afferma Mauro Masci, Fim Cisl Marche -  Siamo davvero soddisfatti, in pratica,  si tratta ,di una donazione congiunta mirata alla ricostruzione nelle zone marchigiane colpite dal sisma. Confidiamo nel sostegno di tutti i lavoratori considerata la grave situazione  in cui versano le popolazioni colpite.»  Circolare solidarietà terremoto accordo Fim Fiom Uil e Gruppo Profilglass Ancona 07/09/2016
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07/09/2016 Sisma, la solidarietà di Cgil Cisl Uil Marche
Un contributo di 90.000 euro destinato ad un intervento sociale immediato, da individuare, di concerto con le istituzioni locali, il più presto possibile. E’ quanto CGIL CISL UIL Marche hanno già messo  a disposizione delle comunità duramente  colpite dal sisma del 24 agosto scorso, tra i vari interventi messi in campo a tutela del lavoro e di solidarietà alla popolazione terremotata. E’ stata inoltre avviata  una campagna informativa nei luoghi di lavoro di tutta la regione per sostenere la sottoscrizione nazionale promossa da CGIL CISL UIL e Confindustria, che prevede un contributo volontario pari ad un’ora di lavoro da parte dei lavoratori e un analogo contributo da parte delle imprese.  Analoghe iniziative coinvolgeranno anche i lavoratori degli altri settori ed i pensionati. I fondi raccolti saranno destinati, come in altri casi di calamità, a sostegno delle popolazioni, con interventi su servizi e strutture di pubblica utilità, in accordo con le istituzioni locali e con le autorità preposte alla ricostruzione nelle regioni colpite dal sisma. Inoltre, considerando gli innumerevoli disagi per i cittadini, CGIL CISL UIL Marche, in raccordo con la Protezione Civile, hanno  messo  a disposizione di coloro che sono ospitati nelle tendopoli o comunque colpiti dal sisma, operatori sindacali specializzati per fornire informazioni e assistenza per pratiche ed obblighi  amministrativi, previdenziali e fiscali. A tutela dei lavoratori Cgil Cisl Uil Marche hanno chiesto inoltre, a livello regionale e nazionale, l’intervento di ammortizzatori sociali specifici per gli occupati in attività fortemente danneggiate o distrutte dal sisma, in prevalenza piccole imprese agricole, di allevamento, di trasformazione alimentare, oltre che di turismo e servizi. La Regione, con cui sono già fissati incontri specifici sul tema, può autorizzare in questa prima fase il trattamento di cassa integrazione  in deroga per i dipendenti di imprese del turismo, del commercio, dell’artigianato, del settore agricolo e delle aziende industriali che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti.  Ci sono però limiti all'utilizzo in termini di durata (max 3 mesi di utilizzo), settori, risorse disponibili. Il sindacato, pertanto, chiede al Governo un provvedimento che preveda l’allungamento a 12 mesi del periodo massimo di cassa integrazione  per i dipendenti delle aziende danneggiate, l’estensione della cig agli stagionali e a chi non ha maturato l’anzianità, ai lavoratori residenti o dimoranti nei Comuni colpiti dal sisma, che si siano trovati nella impossibilità di recarsi al lavoro per gravi motivi familiari o seri danni alla abitazione. Al contempo Cgil Cisl Uil hanno chiesto anche la sospensione fino al 31 dicembre 2016 dell’efficacia dei provvedimenti di licenziamento, adottati in conseguenza della crisi sismica nel territorio e applicando anche a questi lavoratori l’intervento della Cig in deroga. Si attende ora che all’iniziativa dei sindacati e delle regioni colpite, risponda il Governo con un decreto specifico e uno stanziamento ad hoc per gli ammortizzatori sociali per le aree terremotate. E’ previsto nei prossimi giorni un incontro fra le parti sociali ed il Commissario Vasco Errani per fare il punto sull'emergenza sisma, che costituirà l’occasione per un confronto diretto sulle proposte e sulle esigenze evidenziate dal sindacato. Il terremoto ha evidenziato quanto sia fragile il nostro territorio e come edifici privati ma anche strutture di rilevanza collettiva, come le scuole e  le residenze per gli anziani o gli ospedali, siano esposti a questi rischi. Si tratta, ormai, di una preoccupazione diffusa fra la popolazione, anche al di la delle aree colpite direttamente dagli eventi del 24 agosto.  Proprio sui temi più generali della messa in sicurezza del territorio e degli immobili, l’incontro che si è svolto oggi a Palazzo Chigi fra Cgil, Cisl e Uil, e le altre parti sociali, e il Premier ha permesso di avviare un confronto che ci auguriamo possa definire impegni, risorse e tempi certi. I temi della sicurezza del territorio, della fragilità del sistema appenninico saranno anche al centro dell’iniziativa, promossa da Cgil, Cisl, Uil di Marche, Umbria e Toscana, per il prossimo 15 settembre a Perugia, come argomento fondamentale per la futura collaborazione delle regioni dell’Italia centrale. Ancona 6 settembre 2016 https://youtu.be/hOoZ74nWM5ERassegna Stampa
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02/09/2016 Fano: la Cisl chiede una interquartieri a misura di Bambino
In questi giorni si sta completando a Fano  la famosa interquartieri  che attraverserà  i quartieri della Trave  e del Poderino,   per Giovanni Giovanelli responsabile Cisl di Fano "una strada progettata male,  realizzata in una zona urbanistica  inopportuna e che creerà più disagi  e fastidi rispetto al beneficio sia in termini di viabilità ordinaria che per la  decongestione del traffico urbano  a Fano".Purtroppo a questo irreparabile danno  non si può porre rimedio ma la Cisl ritiene importante che il Sindaco e l’assessore alla viabilità convochino il tavolo sulla mobilità urbana per esporre quale sono le soluzioni pensate dai tecnici del comune riguardo alla viabilità dei quartieri della Trave e del Poderino.Non elenchiamo nuovamente le criticità, già abbondantemente espresse sia nelle assemblee pubbliche svolte oramai tre anni fa che nei media locali , ma La Cisl chiede  che venga  avviato un confronto su diversi  aspetti: Limitazione del traffico su Viale Italia che attraversa un quartiere densamente abitato ed è l’arteria che viene utilizzato per l’accesso al complesso scolastico Nuti ( quasi 1000 alunni)  scuola media inferiore; scuola elementare e scuola dell’infanzia) per non dimenticare l’asilo “ Il giardino dei colori (tre sezioni)   che si trova in prossima dell’innesto tra via Italia e la nuova interquartieri. La definizione di piste ciclabili e percorsi pedonali su via Trave, Via della fornace via Fanella  che altrimenti diventerebbero   strade ad alto tasso di traffico automobilistico e commerciale, La definizione del traffico su via Trave, tenendo conto anche della strada realizzata nel piano delle opere compensative della terza corsia dell’autostrada che si innesta a un chilometro dall’incrocio con via della Fornace via trave. La limitazione del traffico pesante nel tratto che dall’innesto con Via trave termina di fronte alla pista ciclabile Marconi e pista dì atletica Zengarini. Il completamento di questa opera  deve essere anche  l’occasione per progettare e realizzare in tempi brevi una misura a città di Bambino di cui sicuramente la mobilità urbana sostenibile è uno degli aspetti irrinunciabili.. Dobbiamo recuperare molti anni nei quali le precedenti amministrazioni hanno dimenticato  le politiche  e gli interventi di mobilità sostenibili.La Cisl ritiene che solo il confronto con gli attori sociali e le associazioni dei cittadini permetterà di recuperare il tempo perso e rendere Fano la Città dei Bambini.Attendiamo!CISL FANOGiovanelli Giovanni 
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29/08/2016 In Memoria di ……..
Da alcuni giorni, l’Italia sta drammaticamente rivivendo una ben nota tragedia e sta nuovamente piangendo la morte di figli incolpevoli, a causa del violento sisma nelle zone al confine tra Lazio, Marche,Umbria, Abruzzo. Si tratta di tragedie, che a periodi cadenzati e non preventivabili, si ripetono sistematicamente portandosi dietro distruzione, morte, dolore, drammi di vite personali e familiari con conseguenze difficilmente cancellabili. Ancora vite spezzate, ancora un’emergenza, ancora una ricostruzione, ancora il bisogno di reperire risorse fino…. al prossimo nuovo disastro. Anche adesso, in questo triste e buio momento, il Popolo Italiano sta dando il meglio di se: Istituzioni, Forze dell’ordine, Vigili del fuoco, Protezione Civile, associazioni di volontariato, comuni cittadini stanno lavorando con impegno fino anche a gesti di solidarietà ed altruismo straordinari. Il sindacato confederale si è già attivato con raccolte di aiuti e con l’avvio di una sottoscrizione da parte del mondo del lavoro per realizzare, come in altre tragiche situazioni di questo tipo, concrete e durature azioni di solidarietà per la ricostruzione materiale e sociale. Come Responsabili delle Aree Sindacali CISL di Pesaro, Fano, Urbino, nel dare il massimo sostegno a tali iniziative a favore delle popolazioni oggi così duramente provate, ci interroghiamo al contempo sul modo migliore per onorare i morti e limitare i drammi in altre future calamità naturali. Come è noto, anche la provincia di Pesaro Urbino, rientra geologicamente nell’area a forte rischio di sismicità che caratterizza la dorsale appenninica, come evidenziano le recenti crepe nel duomo di Urbino ed i disagi vissuti dai concittadini dei comuni delle aree interne. Per queste ragioni, riteniamo necessario un impegno immediato e corale anche nel nostro territorio. Istituzioni, imprese, forze sociali, considerando anche la lunga e pesante crisi economica ed occupazionale, si confrontino sull’avvio di un condiviso piano di interventi mirati, per soluzioni edificative e di riqualificazione che evitino nel futuro nuovi pesanti drammi. E’ ovvio che tale azione deve essere supportata da interventi di tipo nazionale ed europeo che incentivino l’adozione di misure di prevenzione, non solo su costruzioni di nuova realizzazione, ma anche sul patrimonio architettonico - abitativo esistente, e da misure per la difesa del suolo, che possano contribuire al rilancio del settore dell’ edilizia, e a catena del manifatturiero e del turismo, valorizzando così le aree interne e il loro patrimonio di qualità della vita. Pesaro, 29.08.2016 I Responsabili AST CISL di Fano-Pesaro-Urbino (Giovanni Giovanelli - Gabrio Maria Tonelli - Leonardo Piccinno)
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25/08/2016 Dal reddito di dignità alla dignità del lavoro
Conveniamo che la proposta dell’Assessore del Comune di Pesaro Delle Noci riveste un interesse forte ed è uno stimolo interessante per dare sostegno e solidarietà a quelle fasce di popolazione finora escluse da ogni tipo di beneficio, tuttavia riteniamo anche che il confronto che si dovrà avviare nel tavolo delle politiche di inclusione sociale, al quale occorre precisare che parteciperà anche la CISL, dovrà essere a trecentosessanta gradi. Non solo sarà necessario verificare con attenzione come dovrà articolarsi la proposta per il sostegno alle famiglie, da non confondere con il reddito di cittadinanza, ma occorre collegarla ad un nuovo modello sociale, economico e solidale, che non cataloghi tale iniziativa nell’ambito della cultura della assistenza, ma offra delle opportunità per restituire lavoro a chi lo ha perduto e/o si trovi in difficoltà oggettive. Noi riteniamo che la vera dignità possa darla solo il lavoro ed in questa direzione occorrerà muoversi. Tuttavia il lavoro non nasce se non si creano i presupposti; per questo, la proposta dell’Assessore Delle Noci dovrà stimolare un processo di rinnovamento del sistema produttivo pesarese e, possibilmente, dell’intera provincia. Allo stesso tempo diventa prioritario anche individuare le modalità di utilizzo delle risorse dei fondi sociali europei per il prossimo settennato. A che punto sono i progetti? Quali idee, a quali progetti stanno pensando i Comuni le Associazioni Datoriali, il Sistema Scolastico (Università comprese)? Ad oggi non se ne sa nulla. In definitiva occorre pensare ad un nuovo modello che, prendendo atto delle difficoltà del nostro tessuto produttivo, sia in grado di rimettere in circolo tutte le risorse imprenditoriali e finanziarie per valorizzare e rilanciare i settori che hanno superato la crisi al fine di individuare attraverso la ricerca e l’innovazione nuovi spazi a cui aprirsi. Tutto ciò prevede che si debbano avviare, da un lato percorsi formativi e di aggiornamento professionale, dall’altro considerare l’istruzione come elemento centrale di stimolo e valorizzazione del lavoro. Allora si tratta di indicare delle priorità recuperando, ad esempio, le esperienze in alcuni settori come la cantieristica ed il mobile, ma introducendo criteri produttivi nuovi, innovazione e qualità dei prodotti; ma occorre anche recuperare le miniere di saperi relative ad alcune forme di artigianato che, altrimenti rischierebbero di scomparire, alle quali potrebbero aprirsi interessanti spazi di mercato; intercettare risorse europee per la riqualificazione energetica e strutturale del patrimonio edilizio; valorizzare il settore turistico che occorre ripensare caratterizzandone alcune specificità e creando le infrastrutture necessarie al suo sviluppo e fruibilità, vedi i parcheggi lungo la statale 16, su cui la CISL insiste da tempo. Ma ci sono altre forme di turismo che possono dare lavoro: la realizzazione di percorsi enogastronomici collegati alle bellezze naturali, alla storia medioevale dei nostri paesi collinari, ai diversi siti archeologici e museali, attraverso il biglietto unico e la prenotazione on line per l’accesso ai nostri tesori artistici (musei, chiese, palazzi, rocche castelli) , la promozione turistica che intercetti anche gli stranieri, in parte già presenti nella nostra provincia. Come si può notare, ci troviamo davanti ad una nuova frontiera del lavoro. La CISL è pronta a confrontarsi ed a dare il proprio contributo, anche ragionando sulla partecipazione dei lavoratori alle aziende, e ad rappresentare, assieme alle altre parti sociali, non solo gli interessi ma anche i bisogni. Dunque parliamo, o meglio, partiamo dal reddito di dignità per giungere a dare la dignità vera attraverso il lavoro. I Responsabili AST CISL di Fano-Pesaro-Urbino Giovanni Giovanelli - Gabrio Maria Tonelli - Leonardo Piccinno
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24/08/2016 Sisma centro Italia, Cisl Marche vicina a famiglie, istituzioni e comunità colpite
Un violentissimo terremoto con epicentro vicino Accumoli ha colpito nella notte il centro Italia. Le zone più interessate sono state l'alto reatino nel Lazio, la parte interna delle province di Ascoli e Macerata nelle Marche, la zona di Norcia in Umbria. Lo sciame sismico, prolungato e violento, ha causato morti e feriti. Ancora molto alto il numero dei dispersi, che ci auguriamo possano essere messi in salvo dalle squadre di soccorso attualmente in opera. Gravissimi i danni ai centri urbani, alcuni dei quali quasi del tutto distrutti dal sisma. La Cisl Marche esprime profondo cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime e tutti coloro che, pur sopravvivendo al terremoto, hanno perso tutto. Come in altre analoghe drammatiche situazioni, insieme alle altre organizzazioni sindacali, la Cisl si è messa a disposizione delle istituzioni regionali e locali per far fronte ad ogni necessità, a partire da eventuali esigenze che dovessero emergere dal mondo del lavoro. Nelle prossime settimane ci attiveremo per realizzare iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni dei territori colpiti dal sisma, compreso il coordinamento con la Protezione Civile per valutare l'eventuale utilizzo di volontari. Stiamo definendo un accordo con le maggiori Associazioni datoriali nazionali (in primis Confindustria e Confcommercio) per il lancio di una sottoscrizione da parte di tutto il mondo del lavoro: all'inizio della prossima settimana saranno pubblicamente comunicati numero di conto, modalità e finalità dell'iniziativa.
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20/08/2016 Parcheggi Sottomonte a Pesaro! Rischiano l'oblio
Come Responsabili delle AREE SINDACALI TERRITORIALI di  Pesaro, Fano, Urbino della CISL MARCHE,  nello scorso mese di luglio, sollevammo la questione dell’annoso problema dei parcheggi  lungo la litoranea Fano - Pesaro, tema mai affrontato e risolto da oltre un ventennio, ma che si ripropone ogni anno con  puntualità in occasione della stagione turistica.Non credevamo alla proposta del Sindaco Ricci  di decongestionare il traffico nei mesi di massima affluenza turistica offrendo un gelato a coloro che si  recavano  in spiaggia  senza usare l’auto. Quanto  accaduto nei giorni di Ferragosto, lungo la statale Adriatica, conferma il nostro scetticismo.In questi giorni, lo stesso scetticismo sembra anche del CORRIERE ADRIATICO,  che ripropone l’interrogativo se si vuole concretamente affrontare il nodo irrisolto oppure, anche per questa volta, finita la stagione, accantonare il problema.Siamo certi, che una Amministrazione  che  candida Pesaro  ad essere la CITTA’ della MUSICA, della bicicletta, del Turismo non  può affrontare nodi strutturali e datati con i promo-spot come quelli a vario modo lanciati quest’estate. Siamo quasi stato derisi, se non  ignorati, come se avessimo proposto qualcosa di improponibile. Eppure, anche dalle riflessioni del Quotidiano Locale, sembra che  il dibattito che si trascina da anni,  non giunga mai ad una soluzione ma sia lasciato tutto a risposte tampone dovute all’emergenza .La nostra  riflessione,  partiva dal fatto che i problemi che attanagliano il tratto Pesaro-Fano: la statale Adriatica, la linea ferroviaria,  i parcheggi lungo tutto il percorso,  gli attraversamenti pedonali , i sottopassi ferroviari, si devono  affrontare in termini di proposta progettuale complessiva, magari ricorrendo al piano parcheggi, previsto per la zona ospedale di Fosso Sejore, tramite  un servizio di bus navetta che colleghi la città con gli stabilimenti balneari di sottomonte.Il tutto per  razionalizzare le soste\parcheggi lungo il tratto della litoranea Fano - Pesaro . Questa  programmazione non può essere fatta  con gli spot, né tantomeno con incontri Tecnici che si svolgono a ridosso delle periodo feriale.Ci sembra che Pesaro, viva un po’ la stessa condizione del sistema Paese;  da oltre trent’anni non si fa un piano strutturale di rilancio dell’economia e poi ci si meraviglia che il PIL è bloccato.A  Pesaro si  ricorre a soluzioni tampone,  magari  con ricorso a  pioggia di multe contro gli audaci villeggianti e poi, puntualmente, ogni anno, ci si ricorda che la litoranea è lunga e stretta e tutte le esigenze non possono convivere.Allora, ci chiediamo,  per rendere questa Città attrattiva e conveniente, occorre prioritariamente realizzare un nuovo bocciodromo o forse, rendere meno traumatico l’arrivo, il soggiorno dei turisti magari utilizzando anche le risorse europee del prossimo settennato dove ci sono misure specifiche per la mobilità urbana e per la promozione del turismo ? Per questo occorre elaborare un progetto e avere una idea di infrastrutture turistiche.La Cisl chiede pertanto al sindaco di Pesaro di avviare immediatamente un confronto con le associazioni di categorie, le relative autorità competenti ( Anas, FF.SS) e gli assessori regionali competenti per elaborare un progetto strutturale che risolva il problema dei parcheggi nel tratto dell’Adriatica e così si  incentiverà il turismo non solo locale ma anche quello nazionale ed europeo.Attendiamo quindi con impazienza che il Sindaco di Pesaro,  magari congiuntamente al collega  di Fano,  convochi il tavolo tecnico di progettazione e di confronto !LA CISL MARCHEAST PESARO, FANO, URBINO 
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19/08/2016 Ciclabili a Fano, un’occasione persa
“Il piano delle asfaltature delle strade, - afferma Giovanni Giovanelli  responsabile Cisl di Fano, poteva essere l’occasione per realizzare finalmente piste ciclabili che collegassero la città di Fano: viale Adriatico, viale Dante Alighieri, via Gentile da Fabriano, via Pisacane  e viale XII settembre, tutte strade ad alta densità di traffico che invece potevano diventare strade ad alta densità di piste ciclabili realizzando un circuito ciclabile di collegamento della città . Ad oggi la possibilità di infrastruttare con una rete di piste ciclabili la nostra città sembra rimanere nel cassetto dei sogni e delle attese".Se poi si pensa che nelle prossime settimane, dopo il completamento della famosa interquartieri che sfocia di fronte alla pista di atletica Zengarini, un' intera zona di Fano - Poderino e Trave, quartieri pilota per Fano città dei Bambini -  diventeranno arterie stradali sulle quali si scaricherà il traffico della interquartieri e un domani, non molto lontano, il traffico della bretella di collegamento scaricherà il suo traffico su via della Fornace e via della Trave, si capisce che Fano città dei Bambini diventerà un semplice ricordo dalla segnaletica desueta e scolorita.Altro che Fano città dei Bambini. Quale viabilità per questi quartieri ma soprattutto questa giunta vuole realizzare la mobilità sostenibile? Con quali scelte, quali tempi e quali modalità di intervento? Oppure si stanno cercando scelte compromissorie per non scontentare nessuno?In questo senso la vicenda di via Nolfi e di via Cavour che dovrebbero essere pedonalizzate invece sono aperte al traffico e al parcheggio delle auto, sono l’espressione di scelte che non vengono prese!Urgono immediatamente decisioni urbanistiche per avere piste ciclabili diffuse e tra loro connesse che favoriscano la mobilità sostenibile.Sono scelte che devono essere prese con fermezza: solo in questo modo si realizzerà una città più a misura di bambino e meno a misura di macchina. Giovanni GiovanelliResponsabile CISL AST DI FANO
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11/08/2016 Scuola,chiamata diretta a rischio discriminazione per le giovani insegnanti donne. Cisl e Uil Scuola scrivono ai Parlamentari Marchigiani e alla Commissione Regionale per le Pari Opportunità  
  LETTERA APERTA ai Parlamentari Marchigiani, alla Commissione Regionale per le Pari Opportunità   Siamo le Segretarie Generali di CISL e UIL Scuola Marche,  in questo concitato mese di agosto, impegnate quotidianamente ad ascoltare e sostenere gli operatori della scuola che si presentano nei nostri uffici per i complessi adempimenti e gli innumerevoli problemi generati dall’ attuazione della legge 107/2015. Con questa lettera vogliamo dare voce allo sconcerto di chi  subisce,  senza la luce dei riflettori o l’ attenzione dei media, una forma scandalosa di discriminazione. La voce è quella di tante giovani donne, molte di loro già madri,  in questi giorni  chiamate a colloquio dai dirigenti scolastici per essere assegnate ad una scuola mediante la tanto declamata “chiamata diretta”. In molte si sentono chiedere, non tanto la declaratoria dei propri titoli professionali o culturali e delle proprie esperienze e competenze, ma “Ha figli piccoli?”, “Ha intenzione di prendere l’ aspettativa?” , “Ha intenzione di chiedere l’ assegnazione per avvicinarsi a casa?”. Chiaramente una risposta affermativa determina spesso un “Le faremo sapere” che si risolve in un nulla di fatto. " Difficile circostanziare questa subdola discriminazione fatta di frasi sibilline e di mezze parole.  Ci sembra di essere tornate indietro di 50 anni, forse qualcuno ha cancellato i diritti sanciti prima dalla legge 1204/71 e poi dal decreto legislativo 151/2001? Certo nessuno perde il posto di lavoro ma ci sentiamo in obbligo di denunciare e stigmatizzare questi comportamenti che ledono i diritti delle donne e rendono la maternità uno svantaggio e non un punto di forza e di dignità femminile, un valore sociale riconosciuto da tutti. Tutto ciò con buona pace della “buona scuola” che al comma 16 recita: “ Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità' promuovendo nelle  scuole  di  ogni ordine e grado l'educazione alla parità' tra i sessi, la  prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni,…” . Tuteleremo le lavoratrici con tutti gli strumenti in nostro possesso ma chiediamo a chi ha responsabilità politica di non ignorare e sottovalutare quanto sta accadendo e di riflettere sull'efficacia e sul “valore aggiunto” che la chiamata diretta porta realmente al sistema scuola.      Anna Bartolini, Segretario Generale Cisl Scuola Marche    Claudia  Mazzucchelli, Segretario Generale Uil Scuola Marche  11/08/16                                                   
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27/07/2016 Servizio Scuolabus : 29 luglio sciopero e presidio davanti al Comune di Pesaro
Ancora una volta i sindacati intervengono sul servizio scuolabus criticando con forza le amministrazioni comunali che non hanno voluto ascoltare. Nei giorni scorsi, infatti, i Comuni di: Pesaro, Fano, Monteciccardo, Fermignano, Petriano e Vallefolgia nel corso di un incontro con i rappresentanti dei lavoratori, hanno deciso di ignorare tutte le richieste e le segnalazioni del sindacato sul rispetto delle regole di un servizio di estrema delicatezza come quello di scuolabus e contenute nel dispositivo di gara. Con la nota procedura della gara al massimo ribasso, per i sindacati, dopo l’uscita di Ami si “gioca sulla pelle dei lavoratori” e non si rispettano norme e criteri di qualità del servizio. Lo sciopero è stato proclamato perché la ditta di trasporti che subentrerà ad Ami ha lasciato intendere, con il benestare delle amministrazioni comunali, che applicherà un “contratto a tempo indeterminato di 10 mesi”. Tuttavia il contratto è illegittimo perché non corrisponde a quello indicato nei capitolati di gara, ovvero il Ccnl degli autoferrotranvieri. Nei mesi estivi i lavoratori non percepiranno alcun stipendio, con una perdita economica, fiscale e previdenziale. A questo si aggiunge, sempre nel silenzio delle amministrazioni, il rischio della modifica della residenza lavorativa.   “Siamo convinti che le amministrazioni comunali – concludono- dovrebbero difendere l’interesse collettivo de cittadini e dei lavoratori, non quello delle aziende private”. 27/7/2016
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26/07/2016 FS - RFI: assunzioni a tempo indeterminato anche nelle Marche. Fit Cisl " Grande opportunità per i giovani "
Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ricerca Assistenti Direzione Lavori da inserire in RFI S.p.A. su diverse sedi dislocate nel territorio nazionale. Ne da notizia il sindacato di categoria Fit Cisl Marche, « Siamo molto soddisfatti per queste nuove assunzioni di giovani diplomati da parte di RFI S.p.A - afferma Daniela Rossi, della Fit Cisl Marche - Siamo impegnati, come sindacato, a darne la massima diffusione e a dare  tutte le informazioni  necessarie   per chi ne avesse bisogno.             Un 'assunzione a tempo indeterminato - conclude Daniela Rossi- di questi tempi, è  davvero una gran bella opportunità che non può non  essere colta.» DESCRIZIONE POSIZIONE RICERCATA:  Il ruolo prevede attività di verifica dell’esecuzione dei lavori in conformità ai progetti approvati, alle prescrizioni contrattuali e alle disposizioni ricevute. Compilazione del giornale dei lavori e delle registrazioni, predisposizione di documenti contabili dei lavori e dei materiali forniti. Collaborazione alla gestione dei lavori ed agli adempimenti attinenti l’esecuzione ed il collaudo delle opere oggetto dell’appalto. TIPOLOGIA CONTRATTUALE DI INSERIMENTO:  Contratto a tempo indeterminato SEDI di LAVORO:  Milano, Torino, Genova, Bologna,  Venezia,  Verona, Bolzano, Trento, Trieste, Firenze,  Roma, Ancona, Cagliari, Napoli, Bari, Reggio Calabria,  Palermo. REQUISITI RICHIESTI: Diploma quinquennale ad indirizzo Tecnico (elettrico, elettrotecnico,  elettronico, telecomunicazioni, meccanico, meccatronico, costruzione ambiente e territorio o geometra). Costituirà titolo preferenziale la residenza nelle provincie delle sedi di eventuale assegnazione Possesso di patente B. E’ inoltre necessario il possesso di specifici requisiti fisici richiesti per il ruolo di  “Capo Tecnico” consultabili alla pagina http://www.fsitaliane.it/lcn/Diplomati/Requisiti-fisici-richiesti Requisiti Fisici all'interno della sezione “ http://www.fsitaliane.it/lavoraconnoi.html SCADENZA: 21 agosto 2016
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22/07/2016 Taglio del salario accessorio dei lavoratori comunali e calo del personale. Nelle Marche è emergenza Autonomie Locali
La decisione assunta anche dal Parlamento di continuare ad ignorare il dramma del taglio del salario accessorio che stanno vivendo i lavoratori pubblici è inaccettabile.  Dopo sette anni di blocco della contrattazione nazionale e politiche di tagli al salario accessorio , sono a rischio la tenuta dei servizi erogati ai cittadini oltre che la dignità dei lavoratori che quotidianamente li erogano. Ancora una volta il decreto enti locali, approvato ieri alla Camera, mira a far cassa a spese dei lavoratori e l'annunciato sblocco delle assunzioni rimarrà sulle carte stante il permanere di una serie di norme che di fatto limiteranno fortemente nuove assunzioni. Rispetto al  personale la situazione complessiva è cosi sintetizzabile: i dipendenti  del comparto, esclusa la dirigenza, nelle Marche risultano essere 10.112 ( 9.388 a tempo indeterminato e 694 con rapporti flessibili ) suddivisi tra i 236 comuni della regione di cui ben il 72% con meno di 5.000 abitanti ( rispetto alla media nazionale del 69,7% ). Ci sono 6,5 dipendenti ogni mille abitanti rispetto alla media nazionale di 6,77 abitanti . Le Marche confermano anche la bassa presenza di personale femminile , appena il 48,7% rispetto alla media nazionale del 53,2%, mentre , grazie anche ai percorsi di stabilizzazione effettuati negli anni, il lavoro precario è "solo" il 6,9% del totale rispetto ad una media nazionale del 9,3%.  Ancora purtroppo lento non solo il travagliato percorso delle fusioni dei comuni , ma anche quelli delle Unioni che vedono coinvolti solo il 19,5% dei comuni nazionali contro una media nazionale del 29,2%  . Cala, stante il prolungato blocco dei contratti, il salario annuo lordo medio che passa dai 27.862 euro del 2011 ai 27.507 euro  del 2014, salario accessorio compreso , e continua anche il progressivo invecchiamento dei lavoratori, quasi la metaà dei quali ormai con oltre 50 anni di età. Se  poi si aggiungono i tagli costanti dei trasferimenti,  si conferma una situazione preoccupante per i comuni marchigiani ed i lavoratori, alle prese con carichi di lavoro sempre maggiori per dare una risposta alle sempre maggiori necessità dei cittadini. Il Comune più penalizzato , anche a livello nazionale, da questa situazione è il Comune di Ancona, ove i lavoratori non hanno percepito il salario accessorio 2013 e continuano ad avere trattenute derivanti da presunte risorse accessorie non correttamente erogate negli anni scorsi, nonostante le prestazioni lavorative correttamente eseguite. E’ emergenza Camera Commercio, ove il testo che circola in queste ore di riassetto rappresenterebbe un vero e proprio attacco al servizio camerale ed ai servizi alle imprese. Il paventato taglio del personale è inaccettabile sia per i lavoratori eventualmente interessati che per il tessuto economico produttivo locale.  E’  emergenza Centri per l'impiego, sempre più in sofferenza di personale di fronte alle sempre maggiori richieste dei cittadini ed in attesa di conoscere, dal 2017, come saranno organizzati alla luce della nascita, di fatto solo sulla carta, della Agenzia Nazionale per il lavoro. I sindacati oragnizzeranno nei prossimi giorni iniziative di mobilitazione a supporto delle questioni aperte convinti che un vero riassetto delle autonomie passi solo attraverso la partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori, non con decisioni assunte dall'alto .
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15/07/2016 Un gelato al posto del parcheggio. La questione dei parcheggi selvaggi Sottomonte a Pesaro
Come ogni estate, ritorna il problema  di coloro che parcheggiano sulla statale Adriatica per andare al mare Sottomonte; una situazione non più tollerabile dato che ne va della sicurezza e dell'incolumità di chi transita in quella strada. II Sindaco di Pesaro, in questi giorni, invita cittadini e villeggianti a non andare al mare in  macchina, ma a preferire i mezzi pubblici ed in cambio, riceveranno un bel….cono gelato.Un messaggio promozionale per la Pesaro balneare, efficace ed accattivante, di presa diretta, un po’ come i genitori con i figli discoli, che in luogo di un’azione formativa, offrono l’ingordigia del…gelato ed il problema è accantonato, rinviato, irrisolto.Come CISL di Pesaro, Fano, Urbino, ci chiediamo quanto possa reggere il progetto di attrarre sempre più turisti, per fare di Pesaro, il prolungamento naturale della riviera romagnola, con la proposta di arte, cultura, musica, enogastronomia e gelato, basta che non si arrivi in macchina.E’ noto, che a Pesaro, si arriva facilmente in treno, molto collegata con l’Alta Velocità, con moderni collegamenti con gli aeroporti più vicini di Rimini, Falconara M.ma e Bologna ….Forse, più che dibattere inopportunamente, da ben quattro anni se collocare il nuovo ospedale di Marche Nord, a Fossosejore,  sarà il caso di pensare a realizzare, tra Fano e Pesaro, moderni e funzionali spazi da destinare a comodi ed invitanti parcheggi (autosilo o altra modalità poco importa), in modo da incentivare davvero l’afflusso di turisti da ogni dove per scoprire Pesaro, Fano e la loro costa ed individuare, per il nuovo Ospedale, un sito fruibile da tutti i cittadini della Provincia.Ci sembra, davvero strano che un’esigenza sentita come bisogno, prima di tutto dai cittadini (in questi giorni anche la Prefettura lancia l’allarme), stanchi di essere salassati con le multe ogni anno, possa essere banalizzata con l’offerta di un gelato.La CISL di Pesaro, Fano, Urbino, invita l’Amministrazione comunale, ad aprire un serio confronto con tutte le forze sociali, politiche, con i cittadini per delineare  un progetto organico che affronti, non solo il tema dei parcheggi ma anche la questione mai risolta della strozzatura di una costa compressa tra statale Adriatica e ferrovia.Per il..gelato, ci sarà pure tempo e modo.    
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15/07/2016 Strage Nizza. Furlan: "Più cooperazione in Europa per fermare questa ondata di odio e follia"
«A Nizza, una città francese a cui tutti gli italiani sono legati da un rapporto storico di amicizia e fratellanza, si  è verificata ieri sera una strage terribile, gravissima, frutto ancora una volta solo dell'odio e della follia. La Cisl è vicina ed esprime la propria commossa solidarietà  alla comunità francese ed a tutte le famiglie che piangono per la perdita dei propri cari.»  E' quanto sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, sulla pagina Facebook della Cisl.  «Ma oltre a ribadire una condanna unanime contro questo ennesimo vile ed incivile attentato, la comunità internazionale e l'Europa unita devono mobilitarsi contro ogni forma di violenza e di fanatismo, respingendo questa ondata di terrore e di morte con i nostri valori universali di civiltà e di rispetto di ogni vita umana, diffondendo in ogni luogo la cultura della pace, della tolleranza e della integrazione pacifica. Non bisogna rispondere all'odio con ulteriore odio o violenza. Il terrorismo e la paura vanno combattuti attraverso l'unità di tutte le forze democratiche, la cooperazione tra i corpi europei di polizia e di intelligence e con un impegno solidale della società civile. Solo uniti potremo vincere questa difficile battaglia contro un nemico oscuro e subdolo che vuole seminare il panico e l'insicurezza in Europa ed in tutti i paesi del mondo». http://www.cisl.it/primo-piano/3047-strage-nizza-piu-cooperazione-in-europa-per-fermare-lquesta-ondata-di-odio-e-follia.html
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11/07/2016 Igiene ambientale: revocato lo sciopero. Siglata l'intesa per il rinnovo del CCNL aziende pubbliche
Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, hanno revocato lo sciopero previsto per il 13 e 14 luglio. Ieri 10 luglio 2016,  a Roma, è stata siglata l'intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle aziende pubbliche dell'igiene ambientale aderenti a Utilitalia. Il contratto, che decorre dal 1 luglio 2016 e scade il 30 giugno 2019, riguarda circa 50 mila lavoratori addetti al settore e attendeva di essere rinnovato da 30 mesi. «Siamo molto soddisfatti del risultato - dichiarano le organizzazioni sindacali nazionali - che è stato ottenuto anche grazie alla massiccia adesione dei lavoratori ai due scioperi nazionali del 30 maggio e 15 giugno scorsi, nonché grazie al contributo offerto dall'Anci. Questa intesa contribuisce al rilancio del settore, migliorando la qualità dei servizi ai cittadini». «L'intesa - spiegano Fp, Fit, Uilt e Fiadel - prevede un aumento a regime di 120 euro e un'una tantum per la vacanza contrattuale di 200 euro in due parti. Inoltre nei 120 euro sono inclusi contribuiti per il welfare contrattuale a totale carico dell'azienda e distribuiti come indennità integrativa, la previdenza complementare generalizzata, l'assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà bilaterale e il fondo salute e sicurezza». Tra le altre cose l'intesa rafforza la clausola sociale a tutela dei lavoratori nei cambi di appalto e nei casi di licenziamento individuale. «Il prossimo passo - precisano i sindacati - è sottoporre l'intesa a consultazione certificata dei lavoratori, come previsto dal testo unico sulla rappresentanza 10 gennaio 2014». Dopo l'intesa di domenica con Utilitalia,è stato siglato anche il protocollo d'intesa delle linee guida per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle aziende private dell'igiene ambientale aderenti a Fise-Assoambiente, contratto scaduto dal 31 dicembre 2013. Ne danno notizia Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, precisando che lo sciopero previsto per il 13 e 14 luglio per il momento è sospeso, non revocato. Il protocollo d'intesa con Fise-Assoambiente prevede la decorrenza dal 1 luglio 2016, sino al 30 giugno 2019, e riguarda i 40 mila lavoratori delle aziende private del settore, che, insieme a quelli delle aziende pubbliche, raggiungono i 90 mila addetti circa. «Siamo soddisfatti del risultato raggiunto oggi con Fise-Assoambiente - dichiarano le organizzazioni sindacali nazionali - Risultato ottenuto anche grazie alla grande adesione delle lavoratrici e dei lavoratori ai due scioperi nazionali del 30 maggio e 15 giugno scorsi». Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel aggiungono che «sono state ascoltate finalmente le richieste delle tante operatrici e dei tanti operatori dell'igiene ambientale, richieste che contribuiscono, in entrambe le intese, al rilancio del settore e al miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini». L'intesa trovata con Fise-Assoambiente, spiegano i sindacati di categoria, «prevede un aumento a regime di 120 euro e un'una tantum per la vacanza contrattuale che sarà definita nei prossimi incontri previsti. I 120 euro sono distribuiti tra retribuzione e welfare contrattuale a totale carico dell'azienda come ad esempio la previdenza complementare generalizzata, l'assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà bilaterale e il fondo salute e sicurezza. Viene rafforzata dal protocollo anche la clausola sociale a tutela dei lavoratori nei cambi di appalto e nei casi di licenziamento individuale», concludono.
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27/06/2016 Rinnovo permessi di soggiorno, 28 giugno mobilitazione nazionale ad Ancona Presidio regionale
Domani 28 giugno   in 70 città italiane, Cgil Cisl Uil hanno indetto una giornata di mobilitazione nazionale con presidi davanti alle prefetture per chiedere, tra i punti, la proroga a 24 mesi del permesso per attesa occupazione. Dal  2011 ad oggi, sarebbero quasi un milione i permessi di lavoratori immigrati non rinnovati, di cui almeno 400 mila per motivi di lavoro. Nelle Marche Presidio regionale,ad Ancona davanti alla Prefettura in Piazza del Plebiscito partire dalle ore 17,00.
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27/06/2016 Ospedale di Pergola: Cgil e Cisl chiedono alla Regione certezze per il presente e prospettive per il futuro
Venerdì 24 si è svolto l'incontro, richiesto da Cgil e Cisl, in merito alla situazione dell'Ospedale di Pergola, con gli amministratori, le forze politiche locali, e alcuni consiglieri regionali membri della IV Commissione Sanità (Talè, Pergolesi) alla presenza del Direttore Generale dell'Asur Marini.L'incontro, per Cgil e Cisl, si poneva il duplice obiettivo di dare oggi certezze alla struttura ospedaliera, apparentemente non toccata dalla recente riorganizzazione degli Ospedali di Comunità e della revisione della rete dell'emergenza territoriale, e di offrire un futuro a quella struttura, ancora d'eccellenza, dentro il contesto della rete ospedaliera provinciale.L'incontro si è rivelato deludente, molto deludente, sia per le continue strumentalizzazioni politiche sia per le mancate risposte da parte della regione. La presenza di operatori e delegati sindacali del settore sanitario ha permesso di entrare nel merito delle questioni e dei problemi, ben distanti dalla descrizione che abbiamo ascoltato, e che sinteticamente elenchiamo: carenze di organico e conseguenti disservizi del punto di primo intervento ospedaliero, carenze di medici chirurghi che stanno svuotando l'operatività del blocco operatorio, mancato sviluppo delle enormi potenzialità dell'unica struttura riabilitativa  pubblica d'eccellenza di tutto il territorio provinciale, carenze del reparto di medicina, mancate sostituzioni del personale infermieristico e tecnico.Il timore, molto più di un timore, è che sia in atto silenziosamente uno svuotamento di questo importantissimo presidio ospedaliero, tale è diventato in particolare dopo la trasformazione, in corso, degli ex ospedali di polo in ospedali di comunità, senza più reparti per acuti. A che pro? A favore di chi e di cosa? Sanità privata convenzionata?Cgil e Cisl ritengono che vada fatta immediatamente chiarezza e, terminate le assemblee territoriali sulla sanità, la prossima sarà il  30 giugno  a Urbino, chiederanno urgentemente un incontro al Direttore di Area Vasta, alla Direttrice di Marche Nord e all'Assessore alla Salute Ceriscioli, affinché siano date quelle improrogabili risposte che l'intero territorio attende in tema di servizi sanitari.La questione dell'Ospedale di Pergola, inoltre, non può essere lasciata, come è ora, a diatribe politiche, strumentalizzazioni, rivendicazioni e campanili come quelli che abbiamo ascoltato ieri, che nulla hanno a che vedere con l'interesse dei cittadini di Pergola ne, tanto meno, con quelli di tutta la comunità provinciale cui stanno a cuore i destini di un servizio sanitario pubblico. Il futuro di Pergola è solo dentro una rete ospedaliera provinciale che sappia fare sistema e agire in maniera coordinata. Cosa che oggi appare molto distante dalla realtà dei fatti.
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24/06/2016 Brexit, scelta preoccupante. Rilanciare l'Europa del lavoro e della coesione sociale
«La scelta della Gran Bretagna e dei suoi cittadini di uscire ed isolarsi dall'Unione Europa e' una decisione sbagliata e preoccupante che apre indubbiamente scenari di incertezza per il futuro del continente europeo». Lo sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. «Ora l'Europa ed i Governi hanno il dovere di rispondere alla scelta della Gran Bretagna accelerando nella costruzione dell'Unione politica europea, attraverso una svolta nella gestione comune del debito, con un fisco omogeneo, un welfare nuovo ed inclusivo, politiche per la crescita e per gli investimenti pubblici e privati, rimettendo al centro la dignità' del lavoro, la solidarietà e la partecipazione dei cittadini. Questo e' quello di cui ha bisogno l'Europa. Ripartire dal sogno lungimirante dei padri costituenti e di tanti statisti europeisti come Adenaeur, Kohl, Moro, Mitterand. Gli Stati Uniti d'Europa sono la risposta migliore al rigurgito dei nazionalismi, alla xenofobia, ai tentativi di riportare indietro l'orologio della storia. Ed il sindacato europeo, la Ces, deve impegnarsi ed intestarsi questa battaglia culturale per aprire ora una nuova fase nella vita economica e sociale del nostro continente, ponendo fine alle politiche di rigore economico, ma adottando un percorso chiaro di sviluppo e di crescita capace di ridare slancio e vigore al sogno di una casa comune europea".  Commentando i risultati sul referendum in Gran Bretagna sull'appartenenza all'Ue, anche  Luca Visentini, Segretario Generale della Confederazione sindacale europea, afferma «Questo è un giorno buio per l'Europa, per la Gran Bretagna e per i lavoratori. Deve essere una sveglia per l'Ue per offrire una soluzione migliore per i lavoratori. C'è una profonda disillusione in Europa, non solo in Gran Bretagna. Austerità, tagli nella spesa pubblica, disoccupazione, il fallimento dei governi di rispondere ai bisogni delle persone, il fallimento dell'Ue di agire insieme alimentando il sentimento anti-Ue. I lavoratori vogliono un'Ue che agisca per migliorare le loro vite. L'Ue ha bisogno di agire decisamente per assicurarsi che questo non sia l'avvio del disgregamento dell'Unione europea, e non danneggi i diritti dei lavoratori. L'Ue deve iniziare a dare ancora benefici ai lavoratori, creare una società più giusta ed equa, investire in posti di lavoro di qualità, servizi pubblici efficienti e opportunità reali per i giovani. La Ces sostiene il sindacato britannico Tuc nel dire che i lavoratori britannici non devono pagare il prezzo per la Brexit. La Ces continuerà e rafforzerà la sua lotta per un'Europa più equa e sociale».
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23/06/2016 Non si tocca la Benetti
Oggi sciopero all’Azimut Benetti di Fano.Ottantotto operai del sito produttivo di Fano hanno incrociato le braccia con l’astensione totale dalla produzione. Una scelta resa necessaria dalla decisione dell’azienda di chiudere il sito di Fano specializzato nella realizzazione di gusci in vetroresina e scafi. Il sito produttivo che operava con alti standard qualitativi e di sicurezza nei luoghi di lavoro e con maestranze altamente qualificate verrà chiuso per la decisione aziendale di esternalizzare la produzione affidandola a ditte esterne. Una scelta che si giustifica solo per la riduzione del costo del lavoro perché  le commesse di lavoro ci sono.E’ gravissima  la decisione sia per le ricadute occupazionali gravissime( 88 famiglie senza lavoro) che per la perdita di un sito produttivo efficiente e competitivo.La vicenda dell’Azimut  Benetti di Fano si innesta nella grave crisi della val Metauro della filiera della nautica: qundo nel 2009 l’azienda trasferì l’allestimento a Viareggio degli scafi promise che Fano sarebbe diventato il polo d’eccellenza della lavorazione della vetroresina. Invece oggi arriva la scelta della direzione di chiudere il sito.La Cisl di Fano chiede unitamente a Maria Grazia Santini della Femca Cisl di avviare subito un tavolo istituzionale di confronto per evitare questa tragedia occupazionale.  Chiediamo però alle istituzione locali (comuni e regione ) di adoperarsi per completare la strada di raccordo con il porto e  il completamento del drenaggio dei fanghi  perché il territorio di Fano e  della Val Cesano non può permettersi di perdere, anche per i gravi ritardi infrastrutturali, le aziende della Nautica che sono rimaste nel territorio.    
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16/06/2016 Continuano le assemblee pubbliche sulla sanità
Per una sanità pubblica e al servizio dei cittadini,  basta tagli ai servizi e agli organici.Saranno questi gli  argomenti che Cgil - Cisl - Uil della provincia di Pesaro - Urbino affronteranno nelle assemblee pubbliche  in programma dalla prossima settimana. Per ribadire la forte preoccupazione  per la situazione del servizio sanitario del territorio provinciale, sottoposto a tagli e ridimensionamenti, senza che siano stati attivati i servizi alternativi al ricovero ospedaliero; e per chiedere l'apertura di un confronto, largo e partecipato, affinchè vengano  raggiunti vari obbiettivi tra i quali il riequlibrio territoriale dei posti letto, l' adeguatezza delle rete territoriale d'emergenza, la localizzazione e i finanziamenti del nuovo Ospedale Marche Nord e gli adeguati investimenti sugli Ospedali di Urbino  e Pergola.Le assemblee in programma:Lunedì 20 giugno  ore 17.30  a Fano  presso la sala del Consiglio ComunaleGiovedì 30 giugno ore 17.30 ad Urbino   presso il Centro Sociale Padiglione via P.Neruda, 8.Volantino assemblea
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13/06/2016 Un'altra grana per la sanità pesarese: distretti sanitari chiusi il sabato mattina
Dal primo maggio nel Distretto sanitario di Urbino, che comprende Cagli, Urbania e Macerata Feltria, i servizi distrettuali (punti prelievo, servizio vaccini pediatrici, prenotazioni visite specialistiche, attività ambulatoriali, servizio anagrafe e rinnovo patenti ecc. ), sono chiusi il sabato mattina, totalmente o parzialmente. Decisione che penalizza fortemente i cittadini, i lavoratori e loro famiglie, costretti a ricorrere a costose giornate di ferie o permessi nella settimana, per sopperire alla mancanza dei servizi non più assicurati il sabato: una situazione che rischia di appesantire l’affluenza dei cittadini presso le strutture ospedaliere, già in difficoltà. Un fatto che aggrava non poco la situazione sanitaria nella provincia di Pesaro e Urbino, già fortemente penalizzata dai tagli dei posti letto subiti in questi anni e da una riorganizzazione del sistema sanitario che ad oggi ha indebolito le strutture sanitarie ospedaliere, senza creare soluzioni alternative funzionali. Scelte incomprensibili per la Cisl di Pesaro, Fano e Urbino, preoccupata per l’ennesima spoliazione della sanità nel territorio provinciale. Un disegno dell’Area Vasta, tutto da comprendere, se si pensa che ad oggi, mentre si continua a litigare sull’ubicazione del nuovo ospedale unico, la rete dei servizi sanitari nelle aree interne è stata completamente depotenziata o smembrata. Basti pensare alle attività che venivano assicurate dalla struttura di Sassocorvaro, ex Montefeltro salute, con l’ospedale ridotto quasi alla chiusura e le attività di specialistica non più garantite. Grave, in particolare, la situazione dell’Ospedale di Pergola, già depotenziato, con il Reparto di Chirurgia ridotto con soli due medici operanti a fronte dei quattro previsti dalla dotazione organica, a rischio chiusura, con i cittadini costretti a rivolgersi a privati o alle regioni limitrofe, per i servizi specialistici. La Cisl di Pesaro, Fano e Urbino lancia l’allarme su questo nuovo scempio e sollecita l’apertura urgente di un tavolo di confronto con l’Area Vasta, per comprendere ragioni e finalità di questa decisione, invitando anche i Sindaci dei comuni coinvolti ad attivarsi per evitare che tali situazioni di difficoltà penalizzino ulteriormente le comunità locali.
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01/06/2016 Al via le assemblee pubbliche sulla sanità
Per una sanità pubblica e al servizio dei cittadini,  basta tagli ai servizi e agli organici.Saranno questi gli  argomenti che Cgil - Cisl - Uil della provincia di Pesaro - Urbino affronteranno nelle assemblee pubbliche  in programma dalla prossima settimana. Per ribadire la forte preoccupazione  per la situazione del servizio sanitario del territorio provinciale, sottoposto a tagli e ridimensionamenti, senza che siano stati attivati i servizi alternativi al ricovero ospedaliero; e per chiedere l'apertura di un confronto, largo e partecipato, affinchè vengano  raggiunti vari obbiettivi tra i quali il riequlibrio territoriale dei posti letto, l' adeguatezza delle rete territoriale d'emergenza, la localizzazione e i finanziamenti del nuovo Ospedale Marche Nord e gli adeguati investimenti sugli Ospedali di Urbino  e Pergola.Le assemblee in programma:Lunedì 6 giugno  ore 17.30  a Cagli presso la sala del ridotto del Teatro comunaleMartedì 7 giugno ore 17.30 a Macerata Feltria  presso la sala della Comunità Montana MontefeltroMercoledi 8 giugno ore 17.30  a Fossombrone  presso la sala della Grotta di Sant'Agostino.Volantino assemblea 
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06/05/2016 Gioco d’azzardo. I Sindaci facciano la loro parte.
La Cisl  Fano partecipa all’iniziativa dello Slotmob che si svolgerà a Fano il 6 e il 7 Maggio.  Il gioco d’azzardo è il dramma sociale del nostro tempo e del nostro territorio con un aumento vertiginoso di utenti dell’azzardo sia con strumenti tradizionali (slot machine, gratta vinci) sia con  strumenti  di scommesse virtuali  che sfuggono a qualsiasi controllo. Aumenta la diffusione  soprattutto tra i giovani e gli adolescenti . Il gioco d'azzardo on line in Italia è in mano a 85  società. Non solo. Le prime 10 detengono il 75% del mercato. Rispetto al 2011, quando le imprese del settore erano ben 274, c'è stata una costante concentrazione del business in grandi operatori, molti dei quali multinazionali. Nel 2015 la spesa degli italiani è cresciuta del 13%, raggiungendo quota 821 milioni di euro, traguardo mai raggiunto negli ultimi cinque anni. E a trainare l'azzardo on line sono le slot macchine (+41%) e le scommesse sportive (+25%). Gli italiani, inoltre, giocano sempre di più tramite tablet e smartphone. È quanto emerge dal rapporto annuale dell'Osservatorio gioco on line del Politecnico di Milano, promosso insieme all'Agenzia delle dogane e dei monopoli. Nel 2015 gli italiani che hanno puntato almeno una volta on line sono stati 1,5 milioni. E’ un problema che nasce  da scelte governative  le quali hanno incentivato moltissimo  la diffusione del gioco d’azzardo.  Di fronte a questo  dramma sociale – Giovanni Giovanelli  responsabile Cisl Fano -  chiede a tutti i sindaci del territorio di operare scelte di contrasto; ovvero  di adottare immediatamente regolamenti comunali che non permettano  la localizzazione delle sale gioco nei centri abitati, nelle vicinanze dalle scuole e dei centri commerciali; di disporre il divieto della pubblicità sui mezzi pubblici; mettere in atto una fiscalità di vantaggio per quei locali che non installano slot machine e non diffondono i sistemi tradizionali  del  gratta vinci (azzeramento tassa sui rifiuti e occupazione suolo pubblico; ) di promuovere campagne informative in tutti i luoghi pubblici  comunali, nelle scuole  e nei siti istituzionali contro il gioco di azzardo;  di regolamentare gli orari di accesso alle sale slot e  infine  di verificare i requisiti di accesso degli utenti, evitando che tra i giocatori vi siano minorenni. “Le amministrazioni comunali abbiano il coraggio di adottare queste scelte – afferma Giovanni Giovanelli responsabile Cisl Fano - siamo contenti che il sindaco di Fano aderisca al manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo. Queste  scelte  coraggiose sono  necessarie per il bene della collettività".  
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03/05/2016 Sciopero pubblico impiego venerdì 20 Maggio 2016
  I sindacati del pubblico impiego hanno indetto per il 20 maggio 2016 lo sciopero regionale  del settore pubblico con presidio dei lavoratori davanti alla Prefettura di Ancona, p.zza del Plebiscito a partire dalle ore 10,00.  Fp Cgil Cisl Fp UilFpl UilPa  chiedono al Governo la stipula di un contratto nazionale triennale che contenga per tutti i comparti il riconoscimento di 150 euro medi a regime a titolo di rinnovo, l’attivazione di relazioni sindacali improntate al rafforzamento degli istituti della partecipazione e a sancire definitivamente l’esigibilità della contrattazione da finanziare anche con la lotta ai veri sprechi ed alla spesa improduttiva, l’individuazione di una disciplina utile a superare i vincoli della legge Fornero e a stabilire forme di flessibilità in uscita che prendano in considerazione i lavori usuranti come ad esempio quelli del personale addetto all’assistenza sanitaria, al lavoro di cura e polizia locale. Per quanto riguarda invece la Sanità Privata ed il Terzo Settore, i sindacati del pubblico impiego chiedono di definire due grandi cornici contrattuali, quella della filiera dei servizi sanitari e quella dei servizi assistenziali. L’obiettivo è di dare certezze normative ed economiche a lavoratori che subiscono un dumping contrattuale ormai inaccettabile e la precarietà relativa a tali settori dovuti anche alla poca chiarezza degli appalti. Il lavoro pubblico ha pagato un prezzo troppo alto. La Corte dei Conti e l'Istat lo certificano : mentre la spesa pubblica è cresciuta di 200 miliardi di euro in 10 anni, il costo del lavoro pubblico è sceso sensibilmente, insieme al valore reale dei salari ed i dipendenti sono diminuiti di 370mila unità.  Con lo sciopero regionale del 20 maggio 2016, i sindacati intendono spiegare anche ai cittadini marchigiani, che il nemico del pubblico  è la spesa che non produce né servizi né stimoli all'economia, ma solo rendite. «La spesa -  secondo i sindacati di categoria - che nessuno osa toccare. Occorre definire i costi standard per eliminare sprechi e garantire un'oculata gestione dei soldi pubblici. Bisogna recuperare risorse, non effettuare ulteriori tagli, migliorare i servizi a cittadini e imprese. - rilanciano i vertici regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uilpa - Investire nella professionalità di chi da troppi anni è privato del diritto al contratto, assumere giovani qualificati, a partire dai vincitori di concorso, garantire il turn over, stabilizzare i precari. Le risorse ci sono, ma sono investite male e in modo non sempre limpido.» «Sulle proposte e sulla qualità dei servizi da garantire intendiamo coinvolgere e creare alleanze con la società civile a livello territoriale - concludono - attraverso una mobilitazione capillare che - individuando anche le ragioni del disagio degli utenti - si confronti con le esigenze di valorizzazione delle professionalità e di garanzia di un lavoro dignitoso per i lavoratori dei servizi.»  
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28/04/2016 Festa del primo Maggio. Al Lavoro per un nuovo modello di sviluppo
Il primo Maggio  che anche quest’anno si celebra nella provincia dei Pesaro – Urbino  con un fitto programmi di appuntamenti ed eventi organizzati da Cgil Cisl Uil e altre associazioni , diventa l’occasione per riflettere sulla situazione occupazionale del nostro territorio. I dati parlano chiaro e purtroppo confermano la drammatica situazione occupazionaleCi sono fenomeni gravissimi che preoccupano  fortemente la Cisl di Pesaro Fano urbino.  Continua la diffusione di aziende cinesi che sottraggono lavoro alle altre aziende soprattutto nella filiera del tessile abbigliamento : si sono  inseriti nella filiera del  lusso  come terzisti eludendo qualsiasi normativa in termini di rosaio di lavoro regole di sicurezza e trattamenti contributivi e retributivi , creano dumping sociale alle nostre imprese. La zona della Val metauro e della Val cesano sono fortemente interessate a questo fenomeno  con intere  zone artigianali e industriali occupate da aziende cinesi.   La stessa dinamica interessa il settore del  commercio sia nella piccola che grande distribuzione con esercizi commerciali rilevati da proprietari cinesi. In questo caso non solo piccoli negozi ma anche significative attività commerciali.Altro fenomeno gravissimo è la diffusione dei voucher  che vengono utilizzati nella più completa elusione di quanto prevista dalla norma: il voucher diffuso maggiormente nel settore del terziario e del commercio  diventa  uno strumento di elusione contributiva e retributiva.Il voucher è usato come copertura del lavoro irregolare e in “ nero”. Occorre una svolta culturale dei nostri imprenditori,  un salto di qualità imprenditoriale per evitare l’utilizzo improprio di questo strumento. Ci chiediamo perché invece dei voucher non viene  utilizzato lo strumento dell’assunzione con contratto a tempo determinato o in apprendistato sapendo che in ogni caso la differenza retributiva  del voucher  è nelle ore prestate in molti casi corrisposte in “nero”?Il nostro territorio soprattutto nella zona della val Metauro e val Cesano vede la ripresa del settore nautico con l’aumento di imprese terziste. In questa filiera rimane ancora diffuso il sistema della paga globale di fatto comprensiva di tutti gli elementi retributivi .La Cisl chiede  con vigore una forte azione di controllo e di contrasto degli organi addetti alla vigilanza  per evitare la diffusione di queste dinamiche che mentre generano concorrenza sleale  nei confronti delle aziende che operano nel rispetto del norme, non garantiscono diritti e tutele dei lavoratori.Per la ripresa economica e l’incremento occupazionale del nostro territorio  si deve immediatamente  coordinare l’utilizzo dei fondi sociali europei in una vision e strategica di sviluppo e di modello sociale evitando tanti micro progetti al di fuori di una visione di contesto globale.Altresì diventa importante  completare le infrastrutture del nostro territorio ( il completamento della Fano Grosseto, il  ripristino  della Fano Urbino come volano di sviluppo turistico e strumento di mobilità sostenibile )  e avviare la copertura della banda larga nelle zone ad oggi sprovviste.La Crisi ha segnato gravemente il nostro  tessuto sociale: è giunto il momento di avviare immediatamente una nuova fase  progettuale di sviluppo  con un coinvolgimento attivo di tutte le forze sociali e politiche.  
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26/04/2016 Ciao Norberto, una vita spesa nella Cisl
Ci ha lasciato Norberto Crinelli, 69 anni appena compiuti, una vita spesa nel sindacato.  Un  lungo impegno nella segreteria nazionale delle costruzioni  Filca Cisl, per poi  passare prima alla guida della Cisl pesarese, per 12 anni,  ed   entrare nel 2005 nella segreteria regionale.  «Un forte punto di  riferimento per il nostro sindacato – ricorda Sauro Rossi, segretario regionale Cisl Marche – un uomo capace di dedicarsi a mille cose, sempre con la stessa intensità e capacità. Chi lo ha conosciuto sapeva bene che Norberto aveva un carattere appassionato,  franco,   capace di riconoscere le ragioni altrui». Norberto Crinelli ha avuto importanti esperienze anche nel mondo dello sport, è stato presidente del Pesaro Baseball,  e della politica, come capo di Gabinetto del Consiglio Regionale sotto la presidenza di Vittoriano Solazzi. Crinelli lascia la moglie Maria e i figli Claudio e Cristiano. I funerali  saranno celebrati giovedì 28 aprile alle ore 16.00 presso la Chiesa di Santa Croce - Via Lubiana, 2 -  Pesaro.
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20/04/2016 Cisl Fano partecipa alla campagna Slotmob
Un'iniziativa per mantenere alta la guardia sul problema del gioco d'azzardo, partendo dall'idea che "un bar senza slot machine ha più spazio per le persone". Il 6 maggio si terrà a Fano l'incontro pubblico "Il gioco d'azzardo, un problema sociale del nostro tempo" al quale parteciperà anche la Cisl cittadina. L'evento, a partire dalle ore 18, sarà ospitato nella Sala Don Lorenzo Milani, via I Strada, a Bellocchi di Fano. Interverranno Federica Rossi (Associazione il paese dei balocchi), Leonardo Becchetti (Docente di Economia Università di Roma Tre) e Silvia Cavoli (Cooperativa Irs l'Aurora). All'evento prenderà parte, per un saluto, il Vescovo di Fano Fossombrone Cagli Pergola, Mons. Armando Trasarti. L'assessore alle politiche sociali del comune di Fano, Marina Bargnesi, concluderà i lavori. Al termine, verso le 19.30, i presenti saranno invitati a partecipare a un aperitivo presso il bar Acli di Bellocchi. Il 7 maggio, giornata nazionale Slotmob, saranno organizzati altri tre appuntamenti: "colazione e non solo" dalle 8 alle 10 al Patty's Bar di via De Amicis, a seguire la firma da parte del sindaco di Fano, Massimo Seri, del "manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d'azzardo"; infine, dalle 19 alle 20, l'aperitivo happy hour al Caffè Aurora di Piazza XX Settembre. La campagna Slotmob è nata a Luglio 2013, promossa da vari esponenti della società civile, per combattere il problema del gioco d’azzardo legalizzato che sta dilagando in Italia. Nell’arco di qualche mese, le Associazioni che hanno aderito sono quasi 90 e crescono con il passare dei giorni, e gli Slotmob si susseguono di settimana in settimana in tutta Italia con una partecipazione enorme.
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18/04/2016 Pesaro. La notte degli ombrelli e....delle mimose
Torniamo sulla vicenda, sempre più a malincuore, dell’ordinanza in materia di sicurezza urbana emanata dal sindaco di Pesaro nel febbraio scorso. Si è rivelata inutile e inefficace, ma anche pericolosa per i contenuti. Destinata a povera gente, senza un tetto stabile, né un lavoro. Orribili i toni usati e le frasi. Come il richiamo al decoro. Parola dagli esisti nefasti ogni volta che è stata pronunciata, oppure usata in editti e proclami. Ci eravamo anche chiesti come sarebbero sopravvissuti questi sparuti venditori, se fosse stata loro preclusa la possibilità di vendere quelle quattro carabattole e qualche ombrello. Domande retoriche, poiché siamo ormai arrivati al dunque. I vigili, come annunciato, sono passati ai fatti. Hanno attuato fermi e sequestri di merce agli ambulanti, elevando numerose multe. Alcuni di loro si sono rivolti a noi, raccontando fatti e modalità, chiedendo il nostro aiuto. Per brevità descriviamo il caso di uno solo di loro. Un immigrato, che sta cercando da tempo di ricongiungere legalmente a se, in Italia, moglie e figli ancora in patria. E’ stato bloccato mentre vendeva le mimose a un semaforo, trentasei piccoli mazzetti per la festa della donna. Risultato, sequestro della merce e multa di cinquemila euro, più dodici per spese di notifica. Sanzione che non potrà mai pagare poiché ha perso alcuni mesi fa il lavoro, per il decesso della persona che assisteva come collaboratore domestico. A questo punto le nostre domande sono ancora più dirette ed esigono doverose risposte. Come può una istituzione pubblica non avere un minimo di realismo e di senso della proporzione? Se avessero elevato al venditore abusivo una multa, che so, di 100 euro forse sarebbe riuscito a racimolare la somma. Ma cinquemila euro? Mille volte di più del valore della merce sequestrata? Ad uscirne male è la legge, poiché la sanzione, volutamente sproporzionata, non potrà mai essere assolta. Così l’unico risultato sarà la delegittimazione della norma, per mano di coloro che dovrebbero essere dei tutori della legge. A questo punto chiediamo direttamente al sindaco di intervenire su questa situazione grottesca e di riparare, almeno in parte ai danni commessi. Disponga lui la trasformazione delle sanzioni in lavori socialmente utili che i trasgressori dovranno espletare a beneficio dell’intera comunità. Sarà un esempio. Un gesto di riappacificazione e fratellanza di cui questa città ha un disperato bisogno. Gianluigi Storti Anolf Pesaro-Urbino Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere Pesaro
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25/03/2016 Grave la crisi occupazionale nel pesarese
I dati parlano chiaro: è grave la situazione occupazionale nella provincia di Pesaro Urbino. Lunedì scorso la Cisl di Pesaro - Urbino nel convegno organizzato presso la sala Pierangeli della Provincia, aveva sottolineato l’urgenza di un confronto con le istituzioni locali, regionali e le associazioni datoriali per l’utilizzo dei Fondi sociali europei (un miliardo 163 milioni di euro per il prossimo settennato), utili a sostenere la ripresa e la crescita dell’economia e superare la grave situazione occupazionale e produttiva del nostro territorio. I dati 2015 rielaborati da Cisl Marche, confermano la pesante situazione di perdita di posti di lavoro del nostro territorio (si passa da un 5,23 % di disoccupati nel 2007, al 16,34% nel 2014 ed al 18,28% nel 2015). Questi numeri, confermano l’invito lanciato dalla Cisl di avviare una strategia di programmazione industriale ed economica per rilanciare il nostro territorio che sembra avviato verso un lento ed inesorabile declino. Diminuiscono gli occupati che raggiungono quota 139,982 rispetto ai 144,314 del 2014 ai 147,756 del 2013 e ai 1603131 del 2012. Tutto questo, evidenzia, come nella nostra provincia la crisi non è terminata, nonostante, in alcune aziende leader, nelle filiere della meccanica e del mobile arredamento, si sono verificate assunzioni . Gli stessi dati dell’export confermano che solo in alcuni settori dove ci sono aziende leader di una certa dimensione che hanno attivato processi di riorganizzazione ed innovazione dei prodotti, si è registrato un incremento del fatturato provinciale. Resta la debolezza strutturale del sistema produttivo, caratterizzato dal 95% circa di aziende tra 1>9 dipendenti e solo il 5% con classi dimensionali superiori. Questa caratteristica non può agganciarsi alla, seppur debole, ripresa economica nazionale ed europea e non è in grado di cogliere le opportunità legate alla crescita dell’export, se non si individuano politiche di indirizzo finalizzate alla razionalizzazione e rafforzamento della capacità di competere per le sfide globalizzate dello sviluppo economico mondiale.Un altro preoccupante dato è la situazione della disoccupazione giovanile che associato al dato dei Neet registra la debolezza delle politiche occupazionali messe in atto nella nostra provincia.Di fronte a questo scenario che sicuramente denota la debolezza del nostro sistema produttivo manifatturiero e dei servizi, occorre immediatamente elaborare una strategia concertata tra tutti gli attori sociali, economici e politici per rilanciare il territorio della Provincia di Pesaro Urbino. Infrastrutture come la Fano - Grosseto, il rilancio del turismo e la valorizzazione del territorio e delle ricchezze culturali ed enogastronomiche (dall’alto valore Aggiunto), l’aggancio al Piano di sviluppo europeo della MACRO REGIONE ADRIATICO – IONICA, il sostegno alle filiere manifatturiere, la creazione di rete d’imprese e il superamento del gap informatico (intere zone senza la banda larga e utilizzo delle nuove frontiere offerte dal’informatizzazione), sono obiettivi sui quali occorre aprire immediatamente un confronto serrato tra Regione Marche, sistema creditizio e le forze sociali ed economiche. 
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20/03/2016 Lavoro Territorio Sviluppo: cogliere le opportunità dei fondi sociali europei
Tracciare una rotta sulle opportunità di sviluppo del territorio, a partire dai fondi sociali europei: questo lo scopo dell'incontro organizzato da Cisl Marche in programma lunedì 21 marzo a Pesaro. Il convegno, che inizierà alle ore 15, sarà ospitato nella Sala Pierangeli della Provincia di Pesaro -Urbino, in via Gramsci 4. L'incontro, al quale prenderà parte anche il presidente della Provincia, Daniele Tagliolini, sarà introdotto da un intervento del responsabile della Ast Cisl Fano, Giovanni Giovanelli, e  dalla relazione "Finanziamenti europei per la Provincia di Pesaro - Urbino" di Massimo Corvatta. In seguito avrà luogo la tavola rotonda con Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche, l'assessore regionale Manuela Bora, il segretario della Cna Pesaro Moreno Bordoni, Paolo Cioppi (Confindustria PU), l'assessore del Comune di Pesaro Antonello Delle Noci, il sindaco di Frontone Francesco Passetti e il sindaco di Fano Massimo Seri
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17/03/2016 Ospedale di Pergola: rispettare le regole
La vicenda della mancata sostituzione del medico del Punto di  Primo Intervento dell'ospedale di  Pergola, denunciata dal Sindaco Baldelli, ha riportato nuovamente l’attenzione dell’opinione pubblica sulle criticità in cui versa oramai da diversi anni l’ospedale pergolese. “Purtroppo le carenze organiche dell’Ospedale di Pergola – denunciano Giovanni Giovanelli responsabile della AST Cisl di Fano e Alessandro Contadini della Cisl FP Marche – non riguardano solo il Punto di Primo Intervento ma anche la Chirurgia, con la mancata nomina del Primario, il Laboratorio Analisi, la Radiologia e il servizio di Cup/Casse per la mancata sostituzione del personale del comparto andato in pensione. L’Ospedale di Pergola sembra essere un malato terminale che si sta avviando ad un lento ed inesorabile depotenziamento, forse voluto per avere un piano non certo condivisibile.”. Nonostante sia trascorso quasi un anno dall’insediamento della Giunta Ceriscioli e dei nuovi vertici dell’Asur Marche e dell’Area Vasta, continuano a non essere applicate alcune delibere regionali approvate dalla precedente Giunta, in primis la n.1345/2013 sul riordino delle reti cliniche, le quali garantirebbero al presidio ospedaliero di Pergola un percorso di riqualificazione funzionale tale da assicurare una risposta sanitaria sulla medio/bassa intensità di cura, e un’azione di filtro per patologie a più alta complessità da indirizzare ad altre strutture del territorio. IL Decreto legislativo 502 ed il dl 70 “accordo Stato Regioni “ fissano parametri fondamentali dal punto di vista normativo sulle aziende ospedaliere, e sui nuovi parametri strutturali , qualitativi, e tecnologici delle strutture sanitarie . Parametri certi che tutti devono rispettare, ma sembra ancora una volta, che le regole non riguardino i cittadini che risiedono in zone disagiate dell’entroterra. La Cisl ribadisce con forza che siano rispettate e applicate le delibere che riconoscono la peculiarità della struttura sulla base di chiari elementi geografici e logistici e  che termini definitivamente questa grave situazione di incertezza che crea forte disagio in una vasta area dell’entroterra pesarese e mette a rischio la salute dei cittadini.CISL FP MARCHE                                                  AST CISL FANO Alessandro Contadini                                           Giovanni Giovanelli
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14/03/2016 A Fano la Cisl in piazza con Libera per ricordare le vittime di mafia
La Cisl Marche  aderisce e partecipa alla  XXI Giornata della Memoria e dell'Impegno  in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie. A Fano, Domenica 20 e Lunedì 21 marzo, due giornate all'insegna della memoria e dell'impegno con le mafie,   promosse dalla rete di Libera, insieme agli  Enti locali, ai Sindacati, alle realtà  territoriali del Terzo settore, alle Scuole e ai tanti cittadini per ricordare tutti gli innocenti che hanno perso la vita per mano delle mafie e per creare in tutto il Paese una memoria responsabile e condivisa che dal ricordo può generare impegno e giustizia quotidiana. Le iniziative culmineranno  con il corteo di Lunedì 21 marzo,   che  partirà alle ore 9,30  dal “Pincio” in via delle Rimembranze  e proseguirà per le vie della città di Fano per concludersi in Piazza Amiani con la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, lettura che avverrà in contemporanea su tutte le piazze d’Italia.  A  Messina,  città simbolo per il 2016  della XXI Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, interverrà Don Luigi Ciotti.  
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08/03/2016 8 marzo 2016 Giornata internazionale delle donne
Nell'epoca della crisi, che è un passaggio verso un tempo nuovo, il Sindacato deve dare impulso al suo ruolo di intrapresa sociale. In questa espressione sono implicite una serie di parole chiave che dovrebbero indirizzare l’azione sindacale e politica: creare, vedere in modo nuovo, stabilire relazioni, “aver cura” di vari soggetti del mercato del lavoro, soprattutto degli "anelli deboli", tra cui possono essere inserite le donne, che, come i giovani, risentono maggiormente della “liquidità” delle nostre esistenze. Donne e giovani hanno difficoltà nel trovare una buona occupazione o nel mantenere il lavoro, nel senso che per loro è più alto il rischio di una flessibilità che diventa precarietà, come ci confermano le statistiche a cui, tra l'altro, sfuggono le scoraggiate e le rassegnate che neanche cercano più un lavoro per dedicarsi alla cura dei familiari che risulterebbe altrimenti costosa, in una sorta di obbligato badantato domestico che, oltre a mortificare spesso le aspettative personali, frena lo sviluppo sociale ed economico del Paese, poiché il lavoro delle donne incrementa il lavoro di tutti, come ci ricordava già Maurizio Ferrera in un suo libro del 2008, Il fattore D. Ancora in molti paesi sviluppati industrialmente la parità tra uomini e donne è una realtà solo sulla carta. Le donne sono un passo indietro in termini di trattamento retributivo, accesso al mondo del lavoro e alle posizioni di potere, formazione e qualità della vita; significativo il caso del gap retributivo e del capitale umano. A livello europeo le donne devono lavorare 59 giorni in più per guadagnare quanto un uomo, secondo quanto emerge dal rapporto presentato dalla Commissione europea, in occasione della “Giornata europea per la parità retributiva“, il 28 febbraio 2015; per questo Bruxelles si è impegnata a sostenere i datori di lavoro per ridurre il gap retributivo di genere con il progetto “Equality pays off”(“L’uguaglianza paga”). In Italia il gap è rilevante in relazione al capitale umano: il dato medio del capitale umano riferito ai maschi è di 435 mila contro 231 mila delle donne, quasi il doppio (e i dati sono fermi al 2008). In questo contesto, sviluppo, politiche contrattuali, fisco e previdenza incidono non poco anche sulla condizione familiare e lavorativa delle donne. Per questo la CISL si è attivata presentando una legge di iniziativa popolare sostenuta da oltre 500.000 firme che renda il fisco italiano più equo per  dare sollievo ai redditi da lavoro e rilanciare i consumi; anche sulle problematiche previdenziali bisogna intervenire per cambiare le regole delle legge Fornero che danneggiano soprattutto le donne per le difficoltà dovute a lavori usuranti e a percorsi sempre più frammentati e discontinui. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo cercato in questi anni di arginare lo “tsunami” della crisi, attraverso accordi nazionali e locali, ma sappiamo che il fronte dell'impegno è ripensare le politiche attive del lavoro e le politiche socio-familiari; proprio la necessità ci permette di riflettere sulle politiche nel loro complesso per programmare più efficacemente gli interventi, investendo in modo mirato le risorse e superando schemi che la crisi ha mostrato ormai legati a un contesto fordista profondamente cambiato. Oggi il welfare deve porre al centro le persone e le famiglie, favorendo relazioni tra i diversi attori, promuovendo la dimensione territoriale delle risposte ai bisogni e l’empowerment dei cittadini e dei corpi intermedi, favorire l'elaborazione di progetti per sostenere le famiglie anche nel difficile compito di conciliare tempi di vita e di lavoro. Infatti la conciliazione rimane il "nodo gordiano" e la contrattazione è la leva per un cambiamento culturale che non può solo essere solo evocato dall'alto ma che, secondo la logica bottom-up, deve implementarsi nei luoghi dove i processi avvengono: la scuola, l'Università, i luoghi di lavoro, cioè spazi di azione e di riflessione per le politiche di gender empowerment; alcune novità positive in questo senso vengono dalla Legge di Stabilità 2016 e da alcune parti del Jobs Act. Sostenere la donna significa, quindi, sostenere la società nel suo complesso; eppure sostenere non basta: proviamo ad alzare lo sguardo e a promuovere, modernizzando davvero il nostro Paese dove sono troppo poche le donne che lavorano, dove ancora il peso del "soffitto di cristallo" è greve. E’ necessario allora guardare avanti con convinzione e fiducia, ripartendo dalle conquiste storiche quali quella del diritto al voto,che vide per la prima volta le donne italiane protagoniste il 10 marzo 1946, in occasione del voto amministrativo in 432 Comuni. Da li a poco il 2 giugno 1946 la partecipazione di tutte le donne al referendum per la scelta della Repubblica italiana. di Cristiana Ilari, responsabile Pari Opportunità CISL MARCHE https://www.youtube.com/watch?v=LcWbswEFj24 Documentazione         Le 21 donne alla costituente (1) Istituto Luce_Elezioni amministrative 1946, il voto delle donne http://camera.archivioluce.com/camera-storico/scheda/video/i_tempi_della_politica/00045/IL5000094621/2/Elezioni-amministrative-il-voto-delle-donne-1946.html Italia 1946_Le donne al voto (1)        
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06/03/2016 La Cisl ricorda Mario Apricena
Appuntamento lunedì 7 marzo alla Cisl di Fano, verrà dedicata la nuova sala accoglienza a Mario Apricena, recentemente scomparso. Apricena è stato un riferimento e una figura significativa per diverse generazioni di lavoratori della Cisl del territorio di Fano e poi Provinciale. Entrato in Cisl nel 1970 per quaranta anni ha lavorato con passione e lungimiranza prima nella categoria degli edili e del tessile, poi come Segretario Generale della Cisl di Fano dal 1981 al 1993 e in seguito come Segretario dei pensionati. Ha fatto conoscere e fatto crescere la Cisl. Il suo ricordo, il suo lavoro e le sue qualità personali sono un’occasione per tutti noi per richiamare i valori fondanti della Cisl, l’autonomia e il senso dell’impegno per l’Altro, la Cisl come soggetto sociale che si è sempre proposta di concorrere allo sviluppo delle comunità territoriali.
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24/02/2016 Fit Walking - la salute in primo piano
Si è svolto il 18 febbraio presso la sala “il Cubo” di Fano un incontro di presentazione del progetto di promozione alla salute dal titolo“ impariamo a camminare” che è stato elaborato dai Coordinamenti Donne Pensionate delle organizzazioni sindacali Fnp – Cisl, Spi – Cgil e UIlp- Uil e dalle associazioni di volontariato Anteas e Auser.«Questo progetto - afferma Patrizia Pagnoni – coordinatrice donne pensionate della Fnp di Fano .- sottolinea l’importanza e l’efficacia dell’esercizio fisico in termini di strumento preventivo per patologie oggi molto diffuse in una popolazione che sta invecchiando sempre più e agisce in termini di azione diretta sui principali fattori di rischio quali obesità, iperglicemia, ipertensione, osteoporosi e malattie cardiovascolari».Il progetto, di durata trimestrale, viene attivato per una divulgazione della cultura della prevenzione alla salute a cui le organizzazioni sindacali da tempo dedicano grande impegno; si svolge attraverso incontri a cadenza settimanale con la popolazione adulta e anziana locale, curati da figure specialistiche coordinate dal dott. Matteo Francolini- istruttore qualificato del centro autorizzato di FitWalking di Fano - metodo Damilano.L’incontro di presentazione ha visto la partecipazione di un buon numero di persone che ha accolto la proposta dei coordinamenti donne con entusiasmo confermato da un buon numero di adesioni al corso di Fitwalking che partirà il 22 febbraio
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18/02/2016 19 febbraio sciopero Gruppo Eni e Saipem, i sindacati scrivono a Mattarella
Alla vigilia  dalla manifestazione nazionale dei lavoratori del gruppo Eni e Saipem,   indetta per domani, Filctem-Cgil, Femca Cisl e Uiltec-Uil  scrivono "Il 19 febbraio sarà la terza volta che effettueremo 8 ore di sciopero,  saremo a Roma a piazza SS. Apostoli per farci ascoltare e per spiegare le nostre ragioni, perché non consentiremo a nessuno di riscrivere la storia industriale del nostro paese" nella lettera, sottoscritta dalle oltre 400 RSU di tutti gli stabilimenti italiani di Eni e Saipem, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le maggiori preoccupazioni del sindacato  sono non solo relative alla “prospettiva di vita per decine di migliaia di lavoratori di Eni e delle sue controllate, ma al rischio che un distacco progressivo di Eni dal suo paese accentuerebbe il declino dell’Italia sul piano economico, infrastrutturale e industriale”. «Questo non è il caso di una mera scelta imprenditoriale, di un'azienda cioè  che decide di lavorare in Italia o meno.  - dichiara Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche -  Siamo molto preoccupati per le eventuali conseguenze  della scelta di Eni.  Con lo sciopero del 19 febbraio, al quale invitiamo alla partecipazione tutti i lavoratori Eni, Saipem, Syndial,diciamo no alla scelta aziendale, non possiamo permetterci di perdere un'azienda così importante per la chimica e raffineria italiana» Lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella     
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09/02/2016 Bilancio: firmato il protocollo con il Comune di Urbino
Sostegno al sociale, mantenimento delle tariffe per i servizi a domanda individuale, introduzione dell’isee lineare e attenzione agli appalti. Questi i punti principali del protocollo d’intesa siglato il 5 febbraio da Cgil , Cisl e Uil e le rispettive categorie dei pensionati con il Comune di Urbino. Partendo dall’analisi del Bilancio del 2015 e dalla situazione delle famiglie colpite dalla crisi economica, i sindacati hanno ottenuto che il Comune congelasse il prelievo fiscale sui valori dell’anno precedente e che incrementasse i fondi sul sociale. Sono stati stanziati circa 90.000 € suddivisi in diversi fondi. Uno destinato al sostegno alle famiglie in situazioni di disagio socio- economico nella forma di contributi per buoni alimentari, rimborsi di spese farmaceutiche , pagamento bellette ecc.. Un altro destinato a persone disoccupate o inoccupate che prevede la possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità dietro la corresponsione di un contributo economico. Un terzo fondo, apposito per le famiglie con non auto-sufficienti, che usufruiscono delle prestazioni di un assistente familiare. L’intesa prevede anche impegni da parte dell’amministrazione per l’anno 2016. Oltre ad un monitoraggio delle azioni individuate nel 2015, verranno riconfermate le iniziative a favore delle persone in difficoltà, mantenendo inalterate le tariffe dei servizi a domanda individuale e promuovendo l’adeguamento dei regolamenti nei servizi sociali ed educativi anche a livello di Ambito Sociale. Grande novità sarà ’applicazione dell’isee lineare in via sperimentale negli asili nido. L’applicazione, frutto di un intenso e proficuo lavoro condiviso con il Comune, porterà all’eliminazione degli scaglioni e permetterà alle famiglie di pagare le tariffe in modo più equo e proporzionale alla propria situazione reddituale. “Tra i temi che ci stanno a cuore – affermano Leonardo Piccinno responsabile Cisl di Urbino, Umberto De Simoni e Emilio Ciancamerla dei pensionati Cisl - vi è anche la necessità di dare continuità e sostanza al processo di gestione associata dei servizi sia a livello d’Ambito Sociale che a livello di Unione Montana e il fatto di dedicare una specifica sessione di confronto al tema degli appalti, allo scopo di evitare assegnazioni al massimo ribasso, di rendere esplicite e trasparenti le garanzie complessive per i lavoratori addetti, di dare qualità ai servizi"..
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03/02/2016 Il Testo Unico dei servizi sociali del Comune di Fano: punto di partenza per una nuova stagione di politiche sociali
Le polemiche sollevate in questi giorni da alcune forze politiche fanesi sull’introduzione del Testo Unico Regolamentare per la disciplina delle prestazioni e dei servizi socio - assistenziali non riconoscono il lavoro svolto dagli uffici dei servizi sociali che finalmente hanno rielaborato e sistematizzato le modalità d’accesso alle prestazioni, consentendo in questo modo al servizio sociale professionale di operare con regole certe e procedure chiare. Con questo importante e significativo lavoro si chiude un’ epoca nel quale l’accesso ai servizi avveniva in maniera non del tutto chiara e nella quasi totale mancanza di una regolamentazione per le prestazioni sociali ed economiche. La Cisl, ha già sottolineato, come sarebbe stato opportuno un maggior coinvolgimento nella fase di elaborazione del Testo, un confronto più ampio e partecipato, così come affermato dalla Legge regionale 32/14, con la rete dei comuni dell’ATS e dei soggetti del territorio anche per recuperare le carenze di metodo e di merito che in questo senso facevano capo all’Ambito Sociale Territoriale n. 6. Sicuramente ora questo lavoro deve immediatamente coinvolgere i comuni dell’Ats per giungere ad un regolamento d’Ambito condiviso ed omogeneo in tutto il territorio. Comunque - afferma Giovanni Giovanelli responsabile Cisl di Fano - il confronto ha portato all’accoglimento di alcune importanti integrazioni e modifiche da noi sollecitate. Sono state , inoltre, definite le modalità di compartecipazione degli utenti alle prestazioni sociali con l’introduzione dell’Isee, cercando di evitare il cosiddetto effetto scalone Introducendo l’applicazione lineare nei casi dove è stato reso possibile. Considerata la sostanziale novità del Testo, la Cisl ritiene fondamentale che l’Assessorato ai servizi sociali sia disponibile a confrontarsi su eventuali problematiche sollevate dall’applicazione del regolamento e ritiene necessario proseguire il confronto sulla determinazione delle tariffe e, più in generale, sul Testo Unico anche per rivisitazioni e modifiche, estendendo tale confronto ai tavoli di Ambito per valutarne l'impatto sia sugli utenti e sulle loro famiglie.
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19/01/2016 Sanità pesarese, le preoccupazioni dell Cisl
La CISL di Pesaro, Fano ed Urbino esprime forte preoccupazione per la situazione del servizio sanitario del territorio provinciale e dello stato confusionale che le diverse delibere regionali hanno determinato in tutte le strutture e dichiara la propria disponibilità ad aprire un confronto con i Sindaci e con le Comunità della provincia. Nel denunciare, relativamente al territorio costiero,il grave danno causato dalla superficialità con cui si è annunciata, a suo tempo, la costruzione del nuovo nosocomio Marche Nord di cui non si conosce né il progetto, né il luogo dove dovrà essere costruito, né, tanto mento i tempi per la sua realizzazione ed i relativi finanziamenti, rileva con preoccupazione i pesanti disagi causati ai Cittadini  dalla mancata implementazione e la necessaria razionalizzazione dei reparti e delle strutture ospedaliere di Pesaro e Fano, in attesa dell’ospedale unico. «Quanto all'entroterra, la mancata realizzazione delle tanto decantate Case della Salute,  denominate “Ospedali di Comunità”, il cui avvio non è dato conoscere,  non ha impedito di tagliare posti letto, a seguito della delibera 1183 che parrebbe sospesa, ma non annullata - sostengono  Gabrio Maria Tonelli, Giovanni Giovannelli e Leonardo Piccinno rispettivamente i responsabili delle aree sindacali territoriali di Pesaro, Fano e Urbino - Ma di fatto, l’entroterra è stato ulteriormente privato dei servizi più elementari e necessari, continuando a subire un pericoloso svuotamento di offerta sanitaria.  Va anche ribadito il forte disagio causato dalle liste di attesa, alla soluzione delle quali il decalogo recentemente emanato non è in grado di dare soluzione, unitamente alla disorganizzazione dei servizi e la graduale perdita di fiducia dei cittadini, che nonostante il prodigarsi degli Operatori Sanitari sottoposti a ritmi di lavoro intollerabili,alimenta una pesante mobilità passiva, con ulteriori disagi e costi sia per chi è costretto a rivolgersi fuori regione che per le risorse marchigiane, sottoposte ad una vera e propria emorragia verso le regioni limitrofe - continuano i responsabili di AST - La gestione centralistica della Regione, ha accentuato i processi burocratici e tecnocratici determinando un vero e proprio distacco da una indispensabile visione oggettiva delle esigenze del territorio.»  La CISL della provincia di Pesaro ritiene sia necessario aprire un ampio confronto che  coinvolga La Regione Marche, le Amministrazioni Locali, le parti Sociali ed i Cittadini, al fine di rivedere e correggere i numerosi errori commessi e dare risposte utili e concrete alla richiesta di servizi socio-sanitari che  si leva da tutto il territorio pesarese. La CISL di Pesaro, pertanto, ribadisce l’esigenza di ottenere risposte alle seguenti domande che da tempo sta avanzando: Dove, come, quando e con quali risorse si costruirà il nuovo Ospedale Marche Nord? Nel frattempo come si intende organizzare il servizio sanitario nelle due strutture e che soluzione si intende dare al posizionamento dei diversi servizi (vedi il punto nascita) ? Come si intende organizzare il sistema delle reti cliniche, ed il sistema di presa in carico? Che ruolo avranno gli ospedali di Urbino e Pergola e le strutture ospedaliere di Fossombrone, Cagli, Sassocorvaro? Quando si concretizzerà l’offerta sanitaria delle case della salute oggi diventate “ospedali di comunità”? Quale dovrà essere il ruolo del privato nella sanità pesarese? «Il tempo dei proclami delle chiacchiere e delle decisioni poi smentite, rettificate o sospese è terminato, occorrono fatti e risposte  precise - concludono Tonelli, Giovannelli e Piccinno -  in caso contrario per  la CISL è necessario avviare una fase di forte mobilitazione degli Operatori Sanitari e dei cittadini del territorio pesarese.»
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08/01/2016 Trasporti e qualità della vita, cosa fare?
La recente indagine ISTAT confermava la Provincia di Pesaro e Urbino più o meno nelle stesse posizioni del 2014 in tema di qualità della vita e dell’aria, ma a ben guardare non è poi così vero. Se guardiamo in faccia la realtà sembra che non sia proprio cosi. E’ condiviso che una delle cause primarie dell’inquinamento dell’aria sia causata dal traffico dei mezzi di trasporto e specialmente in questo trascorso mese di dicembre di particolare clima, se ne è dimostrata tutta l’evidenza. In tema di trasporti, privati e pubblici, la provincia pesarese certamente non brilla per equilibrio e funzionalità. Basti pensare alla qualità del trasporto pubblico su ruote, caotico, inadeguato ed eccessivamente costoso per i cittadini. Abbiamo già denunciato più volte come CISL dell’inadeguatezza dei mezzi pubblici e dell’elevato costo dei biglietti, il cui ultimo aumento è stato mascherato dalla giustificazione che avrebbe consentito l’ acquisto di 12 nuovi autobus ecologici. Aumento effettuato, autobus mai introdotti, anzi il Presidente di ADRIABUS, si è spinto di recente, a sostenere che compete alla Regione Marche effettuare gli investimenti ecologici e non le società private che dalla Regione incassano fiumi di denaro pubblico. La CISL DI Pesaro, Fano, Urbino, è convinta che cambiare si può, a partire dalla modifica di un sistema di trasporto che è dimostrato, ha fato il suo tempo ed è causa di inquinamento. Occorre ripensare la mobilità urbana nelle nostre città con la creazione di reti ciclabili diffuse sicure e percorribili, con l’estensione delle zone a traffico limitato nei centri storici. Altresì importante è l’utilizzo delle risorse che Autostrade per l’Italia dovrà spendere nelle città di Pesaro e Fano. Come CISL, siamo convinti che rilanciare e finalmente riattivare il collegamento ferroviario Fano-Urbino, sia non solo una scelta necessaria, ma coraggiosa , perché apporterebbe non pochi benefici, non solo sul versante del tanto dibattuto rilancio turistico del territorio, ma sulla qualità dell’aria e della vita dei cittadini. Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio di fine anno ha richiamato l’attenzione sulla necessità di contenere gli inquinamenti da idrocarburi e dal traffico, utilizzando di più il trasporto pubblico, ma per questo, deve essere efficiente ed ecologico e nella nostra provincia, non è né l’uno, né l’altro. Siamo convinti, che una politica seria e lungimirante per il territorio, parte da scelte condivise ed innovative, da parte della Regione, dei Comuni, dello Stato. Per questo riteniamo necessaria una seria riflessione che scevra da ogni pregiudizio e preconcetto, elabori un progetto di fattibilità per la riattivazione della Ferrovia Fano-Urbino. 
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08/01/2016 Una sanita’ nel caos
Nel mese di dicembre la CISL di Pesaro - Urbino aveva lanciato un grido di allarme sulla situazione del servizio sanitario della provincia. Purtroppo i rischi segnalati allora si sono puntualmente concretizzati con l’inizio dell’anno e, forse, la situazione è andata oltre ogni più pessimistica previsione. Una delibera regionale di fine anno approvata approfittando del fatto che i cittadini marchigiani erano distratti in quanto si apprestavano a celebrare le imminenti festività natalizie, ha ulteriormente complicato la situazione. Le Case della Salute sono diventate “Ospedali di Comunità”; un cambio di nome senza definirne né i contenuti né i servizi erogati ai cittadini. L’entroterra pesarese è stato ulteriormente privato dei servizi più elementari e necessari, continuando a subire un pericoloso svuotamento di offerta sanitaria. La cosiddetta Azienda Ospedaliera Marche Nord, che ormai può considerarsi una sorta ectoplasma mai esistito, ha comportato la destrutturazione dei due nosocomi di Pesaro e Fano che non riescono più a dare risposte adeguate a chi ne ha bisogno, sia a causa della disorganizzazione che per la cronica carenza di personale, conseguente anche alla “fuga” di diversi professionisti: il risultato è che i cittadini sono costretti a rivolgersi sempre più spesso fuori regione con pesanti disagi e costi di trasferimento. La mobilità passiva, pertanto, determina una vera e propria emorragia di risorse che la Regione Marche è costretta a devolvere alle regioni limitrofe. Nel frattempo il tanto decantato “decalogo” che avrebbe dovuto invertire la tendenza delle liste di attesa, non decolla e, soprattutto non produce effetti. Il colpo di grazia è poi arrivato quando la Regione, con un vero e proprio colpo di mano, ha deciso di avocare all’ASUR l’unico livello di contrattazione, con conseguenze gravi per la gestione delle situazioni periferiche. A tal punto è lecito chiedersi a che servono le Aree Vaste se, come abbiamo già segnalato a dicembre sono etero dirette dall’ASUR attraverso un miope centralismo burocratico ed è stata loro sottratta persino la contrattazione? Insomma, il 2016 è iniziato creando un vero e proprio caos nella sanità ed in particolare in quella pesarese, tanto che diversi Amministratori Locali stanno manifestando il loro dissenso e preoccupazione per quanto sta accadendo. Il caos poi è ulteriormente incrementato da interventi a conferma e smentita delle decisioni assunte da parte delle autorità della Regione. La CISL della provincia di Pesaro non può non denunciare tale stato delle cose ed esprimere una forte preoccupazione, sottolineando anche l’esigenza di avviare una forte mobilitazione che coinvolga gli Operatori Sanitari ed i Cittadini; i primi costretti a sopperire alla carenza di personale ed alla disorganizzazione dei servizi impegnandosi al limite delle possibilità, i secondi ad emigrare in altre regioni per potersi curare con tempestività ed adeguatezza. Il 22 gennaio prossimo le Organizzazioni Sindacali pesaresi sono state convocate, dopo averne fatto da tempo richiesta, dai Direttori dell’Area vasta 1 e Dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord ed in quella occasione saranno ribadite le richieste già avanzate a suo tempo: 1) Dove , come, quando e con quali risorse si costruirà il nuovo Ospedale Marche Nord? 2) Nel frattempo come si intende organizzare il servizio sanitario nelle due strutture e che soluzione si intende dare al posizionamento dei diversi servizi (vedi il punto nascita) ? 3) Come si intende organizzare il sistema delle reti cliniche, ed il sistema di presa in carico? 4) Che ruolo avranno gli ospedali di Urbino e Pergola? 5) Dove si posizioneranno la case della salute oggi diventate “ospedali di comunità” e con quali prestazioni sanitarie? 6) Quale dovrà essere il ruolo del privato nella sanità pesarese?Attendiamo risposte concrete e credibili. Il tempo dei proclami delle chiacchiere e delle decisioni poi smentite è terminato, occorrono fatti e risposte alla domanda di salute degli abitanti della provincia di Pesaro!I Responsabili AST Fano Pesaro Urbino (Giovanni Giovanelli - Gabrio Maria Tonelli  - Leonardo Piccinno )
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11/12/2015 Fusioni tra Comuni? Una scelta importante
La CISL di Pesaro, Fano e Urbino, considera di notevole importanza il percorso di fusione intrapreso dai comuni di: Pesaro con Mombaroccio e Urbino con Tavoleto, che vedrà un passaggio decisivo nella giornata di domenica 13 dicembre p.v. con lo svolgimento del referendum tra i cittadini dei territori interessati.Le fusioni tra Comuni, non solo sono importanti ma necessarie a consentire un processo di aggregazione e di rafforzamento della capacità di dialogo e di sinergia tra comunità che debbono affrontare il cambiamento dei tempi e dell’economia.Occorre però, considerare questo imminente appuntamento, solo il primo passo di un impegno sempre più ampio verso il coinvolgimento di altre comunità, perché la fusione non può e non deve essere solo l’occasione per superare le asperità ed i limiti del Patto di Stabilità, ma un’opportunità da cogliere per ampliare gli assetti al fine di una maggiore efficienza amministrativa e per formare nuove identità comunitarie, mantenendo comunque salde le tradizioni e la storia di ogni singola popolazione.Lo svincolo dal Patto di Stabilità, quindi, non può essere l’unica ragione, ma il punto di partenza verso una logica aggregativa che possa consentire a fasce di cittadini, sempre più ampie, nuove opportunità di sviluppo e nuovi modelli sociali inclusivi.La CISL si è sempre battuta perché, si introducesse in Italia una legislazione che promuovesse l’aggregazione tra Comuni ed in questa logica, saluta positivamente lo sforzo avviato, sia pure tra mille difficoltà e resistenze oggettive, nelle aree oggi interessate al referendum, ma auspica che processi analoghi si sviluppino a breve anche in altre parti del territorio, nella Val Metauro come nella Val Cesano, nella Val del Foglia come nell’hinterland di Fano.Le AST CISL di Pesaro – Fano - Urbino
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26/11/2015 Sciopero alla Saipem di Fano per difendere il lavoro
Un centinaio di manifestanti davanti ai cancelli della Saipem di Fano per lo sciopero di due ore organizzato stamattina da Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, in coordinamento con le segreterie nazionali, per richiamare l'attenzione sul nuovo piano industriale del gruppo Eni: un piano che pone serie preoccupazioni sul futuro occupazionale dei 1200 addetti di Eni, Saipem e Syndial nelle Marche. Le segreterie nazionali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil  chiederanno un incontro con il Governo, dato il ruolo importante che esso rappresenta in Eni, per esprimere le preoccupazioni per le scelte espresse che porterebbero Eni a concentrarsi solo su Oil e Gas e, in maniera preponderante all’estero, cedendo tutte le attività non legate al core-business e quindi le possibili ripercussioni negative sulla politica energetica, per la chimica, l’esplorazione, la produzione e distribuzione idrocarburi in Italia. «Eni è un gruppo imprenditoriale che investe 6 miliardi fonte di crescita per il territorio pesarese ma anche ma per tutta l’Italia. - sottolinea Maria Grazia Santini, segretaria Femca Cisl Marche - Per questo chiediamo di aprire un confronto tra Governo, Eni e Sindacato per trovare tutte le soluzioni possibili per il mantenimento dell’occupazione. Non abbiamo bisogno di rassicurazioni ma vogliamo la certezza di veder garantito il lavoro per tutta la filiera produttiva, dall’estrazione alla vendita degli idrocarburi». I sindacati chiedono che il Governo risponda non solo in qualità di azionista di riferimento, ma quale soggetto regolatore della politica industriale del paese. L’illusione è pensare che possano convivere crescita e deindustrializzazione. Che basti fare finanza o economia di nicchia, immaginando che la scomposizione delle filiere industriali, le delocalizzazioni, determinando risparmi, alla lunga non facciano un danno al paese. Cedere la raffinazione per Eni significa in larga parte perderla; rinunciare alla chimica verde significa precludere un futuro all’Italia; abbandonare alcune attività di Saipem o la vendita del gas per usi civili e commerciali vuol dire determinare gravi problemi occupazionali, perdere contatto con il corpo vivo del paese e non coglierne per intero il valore industriale e sociale. Sono questi i motivi per cui i sindacati di categoria ritengono  sbagliata l’impostazione dell’Eni e chiedono alla Presidenza del Consiglio ed al MISE; alle Commissioni di merito dei due rami del Parlamento ed ai Presidenti delle Regioni Interessate fino ai Sindaci, con i quali in questi anni hanno siglato  importanti accordi sia di sviluppo e riconversione come di risanamento ambientale, di condividere le nostre preoccupazioni e chiedere all’Eni di cambiare le sue decisioni. In questo senso il coordinamento unitario Femca, Filctem e Uiltec – insieme alle Segreterie nazionali -, nel chiedere un incontro urgente alla Presidenza del Consiglio, ha indetto per il 5 dicembre a Roma una grande Assemblea pubblica nazionale di tutti i delegati del Gruppo Eni a cui verranno invitati i Presidenti delle Regioni, i Sindaci interessati, le Commissioni parlamentari Industria e Lavoro, le forze politiche. All'Assemblea nazionale interverranno i Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Camusso, Furlan, Barbagallo. Comunicato nazionale Eni Saipem
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21/11/2015 NO al fanatismo ideologico: rafforziamo la coesione sociale
ANOLF e la Cisl di Pesaro Fano Urbino esprimono la piena solidarietà alla comunità musulmana della nostra Provincia, in riferimento al gravissimo fatto di intolleranza avvenuto nei confronti dei centri islamici della nostra provincia con le affissioni di volantini offensivi della dignità della persona e che negano il valore dell’integrazione sociale e religiosa. Il nostro territorio e la nostra società SONO INCLUSIVE, fanno del valore dell’accoglienza e della coesione sociale nel rispetto reciproco delle diverse religioni, il fondamento della pacifica convivenza. Coloro che ignobilmente e nel buio della notte hanno voluto compiere un gesto così vile e deprecabile non conoscono il valore arricchente della reciprocità, della coesione sociale, ma vogliono unicamente creare e fagocitare sentimenti di emarginazione, odio razziale e religioso. ANOLF e la Cisl di Pesaro Fano Urbino condannano fermamente questo gesto e si adopereranno con impegno per scardinare qualsiasi forma virale di razzismo e rafforzare la coesione sociale con l’integrazione di ogni persona indipendentemente dalle differenze culturali, religiose e politiche.
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19/11/2015 Pensionati e crisi, se ne parla domani
C’e ancora tanto da fare” così Luciano Rovinelli responsabile dei pensionati Cisl di Fano – annuncia che i pensionati della Cgil, Cisl e Uil si riuniranno venerdì 20 novembre alle ore 9.00 presso la Sala Polivalente “Il cubo”, per discutere temi a loro vicini e molto sentiti in questo momento di crisi economica, sociale e culturale. “Partendo dal fatto che nel nostro ambito territoriale le persone sopra i 65 anni sono il 23,54% della popolazione e che la pensione media è di 650,38 €, la media delle pensioni di vecchiaia è di 863, 61 euro, verrà affrontata e sottolineata- spiega Rovinelli - la richiesta di un sistema di rivalutazione delle pensioni più equo (rispetto al decreto Legge 65), la riduzione della pressione fiscale sui redditi medio bassi a partire dall’estensione del bonus di 80 € anche ai pensionati e l’equiparazione della no tax area”. La quattordicesima introdotta dal Governo Prodi nel 2007 era percepita inizialmente da circa 3.000.000 di pensionati, attualmente il numero si è ridotto a 2.000.000 con un notevole risparmio economico da parte dello Stato. Altro tema molto sentito e urgente è la non autosufficienza, nelle Marche vi sono circa 71.000 persone non autosufficienti, “non possiamo non ignorare il ridimensionamento dei fondi nazionali destinati alle politiche sociali”, sullo sfondo vi è la richiesta di una legge sulla non autosufficienza che dia risposte agli anziani e alle loro famiglie. Legato alla salute il discorso della riqualificazione e della riorganizzazione dei nostri Ospedali affiancato al potenziamento dell’assistenza sul territorio attraverso l’istituzione delle “Case della salute” e il servizio domiciliare. “Alcuni di questi temi sono stati definiti nel confronto con i comuni – conclude Rovinelli - ma c’e ancora tanto da fare”.
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16/11/2015 #Parigisottoattacco Lettera Cisl ai sindacati francesi e presidio unitario ad Ancona
Presidio oggi 16 novembre -  Piazza Roma ad Ancona ore 18,00 -  promosso da  Cgil Cisl e Uil  in solidarietà al popolo francese e alle famiglie delle vittime degli attentati che hanno colpito Parigi lo scorso venerdì 13 novembre. In piazza Roma, insieme ai sindacati, saranno  presenti le istituzioni e  il Console onorario di Francia.«Non arretriamo nei nostri principi di tolleranza, libertà, pace e integrazione. -  sottolinea Alessandro Mancinelli, responsabile Ast Ancona - A quei terroristi integralisti che vogliono dividere il campo tra fedeli e infedeli, nascondendosi dietro la religione, per divenire egemoni nel modo islamico, opponiamo la nostra intelligenza individuale e collettiva che vuole capire le ragioni, che vuole rafforzare la conoscenza, che sa discernere e vuole valorizzare le comunità musulmane democratiche e moderate, che ritiene strategico mantenere un ruolo politico nel medio oriente, che valuta fondamentale la pacificazione dei tanti conflitti mediorientali a partire da quello siriano. - conclude Mancinelli - La ricerca di vendetta e lo scontro di civiltà sono il terreno su cui i terroristi ci vogliono trascinare, non dobbiamo permetterlo, sarebbe il modo peggiore per affrontare la situazione ed anche per ricordare le ultime vittime francesi». Lettera della Cisl ai sindacati francesi Care amiche e cari amici   La CISL ha espresso la più ferma condanna per il brutale attacco terroristico che per la seconda volta a distanza di pochi mesi ha sconvolto la città di Parigi mietendo vittime e feriti, generando terrore e dolore non solo in Francia ma in tutta la comunità' internazionale. Desideriamo esprimere la solidarietà ed il cordoglio dei nostri iscritti e dirigenti ai sindacati francesi ed alle famiglie delle vittime che hanno perso la vita in questo tragico e sconvolgente attentato terroristico. Ai sindacati francesi  va  tutta la nostra vicinanza e sostegno in questo momento cosi doloroso, nel comune impegno di agire in Francia come in Europa, nelle sedi europee ed internazionali, per debellare la piaga del terrorismo e della strategia dell'odio e del terrore, che sembra imperversare in maniera diffusa, attraverso la difesa dei valori della democrazia, della libertà e della tolleranza che hanno ispirato il progetto di costruzione europea  e che devono continuare ad esprimere il fulcro e l'identità della nostra azione all'interno così come all'esterno dei nostri confini . Continueremo a promuovere nelle relazioni sociali e nelle sedi internazionali, la necessita' di un sindacalismo libero e democratico al fine di garantire percorsi di pace e democrazia nei processi di globalizzazione, attraverso la tutela della dignita' del lavoro e della persona, a partire dalle zone del pianeta più martoriate dai conflitti in atto. Solo una risposta autorevole e univoca dell'Europa potrà arginare e sconfiggere l'odio e la violenza dell'aggressione terroristica. Per questo obiettivo e' indispensabile una Confederazione Europea dei sindacati unita e integrata, un obiettivo a cui la Cisl non farà mancare il proprio impegno per realizzarla e promuoverla. È con questo messaggio di solidarietà ma anche di determinazione nell'affermazione democratica che vogliamo essere vicini ai sindacati, ai lavoratori ed a tutti i cittadini francesi, affinché la speranza possa presto risorgere dalle macerie dello sconforto e della disperazione di queste tragiche ore. Con grande affetto e vicinanza   Annamaria Furlan Segretaria Generale Cisl   _ Chères amies et chers amis,   La CISL a exprimé le ferme condamnation de l'attaque terroriste brutale que, pour la deuxième fois en quelques mois, a choqué la ville de Paris en causant victimes et blessés ainsi que terreur et douleur pas seulement en France, mais dans toute la communauté internationale. Nous tenons à exprimer la solidarité et de condoléances de nos membres et des dirigeants aux syndicats français et aux familles des victimes qui ont perdu leur vie dans cet attentat terroriste tragique et terrible. Nous exprimons notre proximité et soutien aux syndicats français dans ce moment si douloureux, dans l'engagement commun à prendre des mesures en France comme en Europe, dans les organisations européen et international, pour éradiquer le fléau du terrorisme et de la stratégie de la haine et de la terreur, à travers la défense des valeurs de la démocratie, de la liberté et de la tolérance qui ont inspiré le projet européen et qui doit continuer à exprimer le cœur et l'identité de notre action à l'intérieur et l'extérieur de nos frontières. Nous allons continuer à promouvoir dans les relations sociales et dans les organisations internationaux, la nécessité pour un syndicalisme libre et démocratique pour assurer des chemins de paix et de démocratie dans le processus de la mondialisation, à travers la protection de la dignité de la personne et du travail, à commencer des zones de la planète les plus touchées par les conflits en cours. Seule une réponse influent et sans ambiguïté de l'Europe pourra endiguer e battre l' haine et la violence des attaques terroristes. A cet effet est indispensable une Confédération européenne des syndicats unie et intégrée, un objectif auquel la CISL ne fera pas manquer son engagement à la réaliser et promouvoir. Il est avec ce message de solidarité, mais aussi dans l'affirmation de la détermination démocratique que nous voulons être proches aux syndicats, aux travailleurs et à tous les citoyens français, de sorte que l'espoir peut bientôt se lever des décombres de désespoir de ces heures tragiques. Avec beacoup de solidarité et proximité   Annamaria Furlan Secrétaire Général de la CISL
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14/11/2015 Corghi Spa: confermato lo stato di agitazione
Fiom, Fim, Uilm e la RSU di stabilimento, hanno confermato lo stato d'agitazione durante l’assemblea sindacale in sciopero di ieri e chiedono che l’apertura della procedura di mobilità per il licenziamento di ulteriori nove lavoratori nello stabilimento di Mondolfo della Ditta Corghi Spa del gruppo Nexion con sede a Correggio (RE) venga sospesa e venga riconvocato il tavolo delle trattative.I lavoratori, unitamente alle RSU e organizzazioni sindacali, durante l’assemblea tenutasi ieri hanno chiesto ed ottenuto la riconvocazione del tavolo di trattativa con la disponibilità dell’azienda a discutere di uscite volontarie incentivate. L'incontro si terrà presso lo stabilimento Corghi di Mondolfo mercoledì 18 novembre alle ore 10.30 «Valutiamo positivamente la riapertura del tavolo negoziale da parte dell’azienda - dichiara Mauro Masci, segretario Fim Cisl Marche - consideriamo positivo l’accoglimento aziendale delle richieste da noi espresse, valuteremo e perseguiremo il percorso più consono ad addivenire ad un accordo condiviso che tenga conto delle tutele e delle esigenze economiche dei lavoratori interessati alla procedura, nonché alla salvaguardia del sito produttivo, che per il territorio di Mondolfo risulta di vitale importanza per la tenuta sociale dei lavoratori e delle rispettive famiglie».
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12/11/2015 Licenziamenti alla Corghi: proclamato lo stato di agitazione
Fiom, Fim, Uilm e la RSU di stabilimento hanno appreso durante l’assemblea sindacale dell’apertura della procedura di mobilità per il licenziamento di ulteriori nove lavoratori nello stabilimento di Mondolfo della Ditta Corghi Spa del gruppo Nexion con sede a Correggio (RE). Tale procedura viene aperta dopo che la scorsa settimana ci erano state esposte le intenzioni dell’azienda di procedere al licenziamento senza intavolare una discussione sull’eventuale utilizzo di ammortizzatori sociali o al rilevamento tramite mobilità incentivata di personale volontario in uscita vicino al raggiungimento dell’ età pensionabile. I lavoratori unitamente alle RSU e alle organizzazioni sindacali, nell'affollatissima assemblea sindacale tenutasi ieri, hanno di nuovo proclamato lo stato di agitazione: quello che si temeva, oramai sembra diventata una certezza. «È inaccettabile l’atteggiamento dell’azienda che con la quarta procedura di mobilita - dichiara Mauro Masci, segretario Fim Cisl Marche - in breve tempo sta smontando la produzione a pezzi». Le iniziative sindacali verranno decise insieme alla RSU e a tutti i lavoratori durante l’assemblea in sciopero di venerdì pomeriggio dalle 16.00 alle 17.30. Questa è una vertenza che, per il territorio di Mondolfo, risulta di vitale importanza per la tenuta sociale dei lavoratori e delle rispettive famiglie e per l'intero territorio.
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11/11/2015 Banca Marche: lettera dei sindacati a Padoan inviata a Regione e parlamentari marchigiani
La Cisl First e le altre sigle sindacali del credito hanno scritto una lettera al ministro dell'Economia e della Finanza, prof. Pier Carlo Padoan, per sollecitare un incontro al Mef in merito ai gruppi bancari in amministrazione straordinaria (Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca delle Marche, Banca Etruria e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti). I sindacati temono che manovre speculative, continue fughe di notizie e incertezza del quadro legislativo possano inficiare i processi di risanamento, con gravi conseguenze sotto il profilo occupazionale, e invitano l'esecutivo ad accelerare l'iter legislativo di recepimento della Direttiva 2014/59/UE, che istituisce un quadro armonizzato a livello di Unione Europea in tema di risanamento e di risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, una procedura più efficiente per la gestione delle crisi bancarie con costi inferiori per le finanze pubbliche, gli azionisti e i creditori. Una copia della lettera è stata inviata ai parlamentari marchigiani e alla Regione per tenere alta l'attenzione del Parlamento e del Governo sulla situazione di Banca Marche, il cui processo di rilancio è ancora in fase di definizione. «Diventa sempre più urgente attuare le procedure di consolidamento del gruppo - dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche - per evitare che la banca venga ulteriormente esposta ad attenzioni negative, se non a manovre speculative, con gravi ricadute sul rapporto di fiducia con la clientela. Siamo preoccupati dalle possibili conseguenze non solo occupazionali, ma anche di prospettiva di sviluppo delle realtà economiche locali. Banca Marche, che raccoglie il 40% del credito regionale, rappresenta un importante patrimonio sociale del nostro territorio che deve essere salvaguardato».
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09/11/2015 Dalla Regione 64 milioni per il sociale, ma rimangono incertezze
Dalla Regione arrivano 64 milioni di euro per il sociale. Cgil, Cisl e Uil Marche, insieme alle rispettive Federazioni regionali dei pensionati SPI, FNP e UILP, verificheranno il riparto delle risorse per i servizi. Il Presidente Ceriscioli ha annunciato su Twitter l'approvazione della delibera sul sociale da 64 milioni «per la programmazione e per rispondere alle esigenze». «È una buona notizia - dichiara Sauro Rossi, segretario Cisl Marche - fermo restando che verificheremo le modalità di erogazione e che poco più di 24 ore fa non c'era contezza del livello di risorse disponibili. Manterremo alta l'attenzione per verificare che siano impiegate per le esigenze di anziani, disabili e persone in condizione di disagio e povertà». Restano ferme le risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza, che solo per il 60% è destinato ai servizi per gli anziani. Per l’annualità 2015 nelle Marche sono stati stanziati solo € 6.261.454, assolutamente insufficienti per far fronte ai bisogni in crescita: la non autosufficienza è una vera e propria emergenza sociale che nella nostra Regione si stima riguardi almeno 71.000 persone. Regna ancora l’incertezza sul Fondo regionale di solidarietà, col quale compensare gli aumenti di compartecipazione degli utenti al costo dei servizi residenziali e semiresidenziali. Anche per queste ragioni è necessario riaprire con urgenza il confronto sulla situazione dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti, in particolare sulle residenze protette per anziani, all’interno delle quali, sugli ospiti, continuano a gravare rette di importo notevole, per alcuni al limite della sostenibilità. Per quanto riguarda le situazioni di disagio e povertà, sono scomparse le pur esigue risorse stanziate nel 2014 (circa 400 mila euro). Secondo l’Istat, nel 2014 il 9,9% delle famiglie marchigiane risultano sotto la soglia di povertà relativa, con un incremento del 4,1% rispetto al 2008. Le Marche hanno un indice di invecchiamento tra i più elevati in Italia. Gli anziani sono il 23,7% della popolazione, contro una media nazionale del 21,7% (dati Istat 2015). Allo stesso tempo non è rinviabile un aggiornamento sulla situazione delle cure domiciliari nelle Marche, per le quali ancora oggi non si hanno a disposizione rilevazioni attendibili ed omogenee circa i livelli di assistenza garantiti agli utenti. «Su questi temi - conclude Rossi - chiediamo al Presidente della Regione, nonché Assessore alla Salute e ai Servizi sociali, un incontro urgente per capire gli orientamenti della Giunta regionale, anche nella logica di ridare slancio ad una stagione di confronto che, sia a livello regionale che sui territori, purtroppo stenta ancora a decollare».
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05/11/2015 Trasporti sanitari: lavoratori affamati dalla burocrazia
“Procedure non rispettate, lungaggini burocratiche sono alla base del mancato versamento degli stipendi di 40 lavoratori da luglio – spiega Vincenza De Leo della Fisascat Cisl, insieme a Cgil e Uil. Registriamo un completo disinteresse sul destino dei lavoratori, anche nell’incontro avvenuto il 3 novembre in Prefettura, si registrano fatti gravi sia dal livello dirigenziale istituzionale che dal livello imprenditoriale, se di impresa possiamo parlare”. La Coop “Solaris”, che si occupa di trasporti sanitari, è stata rappresentata per l’ennesima volta da un soggetto nuovo che, seppur munito di delega di rappresentanza, ha ammesso di non aver nessun potere decisionale sulla vertenza con enorme stupore non solo delle parti sociali ma anche della stessa Prefettura di Pesaro. Improvvisamente ha disconosciuto, pur non essendo cambiati i soggetti, le procedure di riconoscimento essenziali per il pagamento delle fatture. Ci hanno informato che il 16 Ottobre, in ottemperanza alle decisioni assunte in sede ministeriale il giorno 8 Ottobre, la cooperativa ha provveduto all’invio delle fatture relative al periodo Aprile-Giugno ma hanno dimenticato di fornire all’Area Vasta 1 la giustifica delle stesse, impedendo di fatto il controllo ed il conseguente pagamento delle stesse. D’altro canto però la stessa Area Vasta non ha comunicato per iscritto tale mancanza e di fatto non ha accertato nulla. E’ doveroso, da parte nostra, sottolineare che l’Area Vasta nella persona del Dott. Gigliucci, direttore amministrativo Asur Marche si è mostrato disponibile all’intervento in surroga a favore dei lavoratori previa consegna dei cedolini paga dei singoli per l’effettuazione dei pagamenti, tutto ciò ostacolato dall’immotivato nonché incomprensibile diniego della Coop Solaris. E’ sconcertante che un servizio essenziale come il trasporto sanitario venga affidato a soggetti capaci di tale “ Irresponsabilità”. Le vittime, ancora una volta, sono i lavoratori che ogni giorno garantiscono lo svolgimento del servizio non ricevendone il dovuto compenso. Le Organizzazioni sindacali, in questo scandaloso contesto, ribadiscono lo stato di agitazione proclamato e annunciano l’avvio di una serie di azioni di protesta attraverso manifestazioni pubbliche nei giorni a seguire.
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02/11/2015 Fano: no all'albero di Natale, si alla solidarietà
La Cisl di Fano rimane profondamente sconcertata per la spesa che il Comune vuole sostenere per la realizzazione dell’albero di Natale da porre come consuetudine in Piazza XX settembre: l'amministrazione comunale, infatti, ha scelto di utilizzare 21.000 euro per gli addobbi in un momento di piena crisi sociale con famiglie sotto sfratto e con la necessità di utilizzare tutte le risorse disponibili per contrastare la povertà e l’emarginazione. Sono stati tagliati molti servizi alla persona ed in particolare ai disabili. Il fondo anticrisi finanziato con risorse comunali è di soli 50.000 euro (i restanti 30.000 per i tirocini sono stati stanziati della fondazione Carifano e una parte da Aset per la riduzione di Tari e servizio idrico): si è sostenuta la mancanza di risorse pubbliche dovuta ai tagli sia della regione Marche che del Governo centrale, ma all’improvviso, con un colpo di bacchetta magica, dalle casse del Comune escono 21.000 euro per un albero di Natale. Per la Cisl di Fano non è questo il modo migliore di spendere le risorse pubbliche. Chiediamo pertanto al sindaco di utilizzare queste risorse per incrementare la spesa sociale. Meglio una città più solidale con meno famiglie e persone emarginate che un albero di Natale in piazza dalla modica cifra di 21000 euro. «È necessario - dichiara Giovanni Giovanelli, responsabile dell'Ast di Fano - uscire dalla situazione di stallo che si è venuta a creare con l’Ambito sociale per rielaborare, progettare immediatamente, secondo quanto previsto dai compiti dello stesso Ambito, il Welfare di questa città e del suo territorio. Il tempo dell’attesa è terminato, la situazione sociale è drammatica e pertanto le risposte non possono attendere».
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28/10/2015 Fisascat: necessario rilancio e tutela personale Fiera Pesaro
La Fisascat Cisl Marche interviene in difesa del personale delle Fiere di Pesaro e invita gli enti locali e i vertici e tutti i soci della Fondazione Patrimonio Fiere a discutere, con decisione e chiarezza, serie strategie di rilancio del sistema fieristico regionale. «Il personale ha già dato molto - dichiara Domenico Montillo, segretario regionale Fisascat Cisl - e ha dimostrato, considerato il contesto economico del momento, senso di responsabilità verso la Fondazione: l'anno 2014 è stato caratterizzato da una forte riduzione dei costi di gestione, in particolare del costo personale che, con accordo sindacale tra le parti siglato in data 18 dicembre 2013 presso la Direzione territoriale del lavoro di Pesaro, è stato diminuito nella misura del 30% e con riduzione degli orari di lavoro». Una quota di quattro dipendenti rappresenta il minimo necessario per la regolare ed efficiente conduzione del quartiere fieristico di Pesaro (40.000 metri quadrati coperti, non un semplice ufficio) e delle attività che si svolgono al suo interno: nel 2015 la struttura ha ospitato circa 20 manifestazioni, tra fiere e convegni, con una presenza di pubblico di circa 130.000 visitatori. Sono dati che hanno una importante e positiva ricaduta economica sul territorio, e che si manterranno costanti anche nel 2016: per queste ragioni riteniamo che sia necessario lavorare per una prospettiva di concreto sviluppo, in un quadro di responsabilità condivise tra tutti i soggetti economici, sociali ed istituzionali del territorio.  
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24/10/2015 La scuola delle Marche in corteo per il contratto e la qualità dell'istruzione
Sabato 24 ottobre hanno sfilato in 500,  per le strade del centro di Ancona, al corteo  organizzato da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal nell'ambito della mobilitazione nazionale “L'unione fa la scuola”, indetta dalle sigle sindacali di categoria per richiamare l'attenzione del Governo e dell'opinione pubblica sulla necessità di un nuovo contratto nazionale di lavoro che garantisca la valorizzazione della professionalità dei docenti e sulle tante criticità della Legge 107/2015 (la cosiddetta Buona Scuola), che chiediamo di cambiare negli aspetti che riteniamo sbagliati e incostituzionali. La manifestazione,in contemporanea con quelle di altre 18 città italiane,  è partita con un flash mob, da Corso Garibaldi  per poi concludersi  nella tarda mattinata con l'incontro in  Prefettura, con il Capo Gabinetto dott.ssa Angela Buzzanca, dove sono state esposte la posizione dei sindacati di categoria sui temi al centro della mobilitazione,  La conclusione del corteo in Piazza del Plebiscito ha visto gli interventi  delle segretarie generali regionali  di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal. « In finanziaria  sembra ci siano solo 200 milioni di euro che permetterebbero un  aumento di soli 7 euro a testa. Una  miseria, una vergogna, una vera e propria provocazione nei confronti dei lavoratori . - ha dichiarato Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche  -  Il contratto è fermo dal 2009 e oggi siamo in  tanti , da tutta la regione, per chiedere con forza al Governo di stanziare denaro sufficiente per un rinnovo del contratto dignitoso.» Occorre ripartire dalle professionalità della scuola, è questo il richiamo forte: rispettare il lavoro, ampliare gli spazi di compartecipazione alle scelte, avviare il negoziato per un contratto innovativo che tenga conto di esigenze come la stabilità del lavoro e la giusta retribuzione, assicurando parità di condizione economiche e normative per i tanti lavoratori precari. Va riconosciuto il valore sociale dell'insegnamento, che deve essere libero e di qualità.«Va cambiata la Legge 107, "La Buona scuola", che non  garantisce  autonomia e democrazia nei processi decisionali»ha ribadito Anna Bartolini. Il  flash mob che ha aperto il corteo ha  simbolicamente, “sbrogliato la matassa” di incognite e difficoltà che docenti e personale Ata stanno affrontando e dovranno affrontare nei prossimi mesi a causa dell'entrata a regime della riforma della scuola, del mancato rinnovo del contratto di categoria, scaduto da sette anni, e da misure penalizzanti sotto il profilo economico e organizzativo contenute nella legge di stabilità 2015. Queste sono le ragioni che hanno portato alla decisione di programmare momenti specifici per evidenziare le emergenze riferite ai diversi profili professionali operanti nella scuola. La mobilitazione di sabato, infatti, è stata preceduta dalle iniziative nazionali del 15 ottobre, che ha visto il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, e del 22 ottobre, dedicata al personale Ata. La mobilitazione dei sindacati della scuola si è svolta non  solo nelle strade e nelle piazze di tutta Italia, ma anche sui social network grazie all'hashtag #unionefalascuola.  https://youtu.be/2vs2Sg-rpb0https://youtu.be/SsiPj2NzHGE 
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16/10/2015 Rispettiamo i lavoratori
"La giustizia faccia il suo corso, chi ha sbagliato paghi ma i lavoratori? Non ci stiamo alla gogna mediatica a cui vengono sottoposti gli addetti ai lavori". E’ questa la dichiarazione di Vincenza De Leo - Fisascat Cisl Marche. Da un paio di settimane i lavoratori del trasporto sanitario di Pesaro e Fano sono sotto accusa; persone che per poco più di 1000 euro al mese vivono con una divisa cucita sulla pelle, attaccati ad un cellulare per le chiamate continue, impegnati per 10 ore al giorno in reperibilità continua, per una indennità di 1,55 euro l’ora, indifferentemente sia di notte o di giorno. Dopo il servizio delle Iene sono bombardati da offese: social network, opinione pubblica, solo perché sono l’immagine viva delle aziende titolari degli appalti. Desideriamo ricordare che sono solo esecutori materiali non a conoscenza di come viene organizzato il servizio: la responsabilità di quanto accaduto non deve ricadere sui lavoratori ma bensì su coloro che non hanno vigilato per il rispetto del capitolato d’appalto. Non ci sembra di vivere in un paese normale, non crediamo sia giusto che debbano intervenire trasmissioni televisive a denunciare ruberie perpetrate a vario titolo, di cui noi apprendiamo oggi il contenuto. In questi anni abbiamo tutelato il lavoro in virtù di un appalto in essere, abbiamo cercato di difendere il reddito di 88 lavoratori, 88 famiglie il cui destino prima era appeso alle Legge regionale 292, oggi è nelle mani della giustizia? Il 7 ottobre è’ uscita la determina 690 dell’Asur Marche che prevede la gara per l’affidamento del trasporto non sanitario, attraverso una procedura ristretta. L’ammontare economico del servizio, strutturato in tre anni, garantirà il lavoro a un numero molto ristretto dei lavoratori attuali. La rimanente parte dell’attuale appalto sarà affidato, attraverso un interpello in linea con la legge, alle associazioni di volontariato. Siamo altamente preoccupati, chi si fa carico dei lavoratori? L’Assessore alla sanità ci convochi.
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15/10/2015 Cisl Marche aderisce al Tavolo regionale "Alleanza contro la povertà"
La Cisl delle Marche aderisce al Tavolo regionale ’”Alleanza contro la povertà"  che sarà presentato e avviato ufficialmente, anche nelle Marche, Sabato 17 ottobre 2015 alle ore 12.30 presso l’Hotel San Francesco di Loreto (AN). Nell'occasione verrà  presentato il Reddito d’Inclusione Sociale, lo strumento proposto dall'Alleanza per contrastare l’esclusione economica e sociale del paese. Ai lavori di presentazione dell'attività del Tavolo parteciperà per la Cisl Marche il segretario generale Stefano Mastrovincenzo.  «Scopo del tavolo regionale dell’Alleanza contro la povertà, sulla scia di quanto realizzato a livello nazionale, - ha affermato Fabio Corradini, Responsabile Ufficio Welfare e politiche sociali delle Acli Marche - è quello di promuovere e sostenere sul territorio la proposta del REIS (Reddito di Inclusione Sociale) come strumento di intervento e lotta alla povertà. Nelle Marche le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (ACLI) e la Caritas delle Marche hanno voluto, con questo seminario, avviare un’occasione di confronto ed approfondimento aperta a tutti i soggetti sociali interessati a sostenere e promuovere, anche nella nostra regione, tutte quelle iniziative volte alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta nelle Marche con un intervento organico e di sistema tra istituzioni pubbliche, terzo settore, forze sociali, ecc.» Ad oggi hanno ufficialmente aderito al Tavolo regionale le ACLI Marche, la Caritas Marche, la CGIL-CISL-UIL Marche, Confcooperative Marche, Centro Servizi per il Volontariato Marche, Delegazione regionale Azione Cattolica, Meic Marche, Gruppi di Volontariato Vincenziano Sezione Marche. Altri soggetti sono in fase di adesione.
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06/10/2015 Filca: una cabina di regia per rilanciare il mobile pesarese
La lunga e profonda crisi nel nostro territorio ha polverizzato l’intera filiera del mobile determinando la scomparsa\ristrutturazione di importanti marchi e la drastica riduzione in termini occupazionali, con la perdita di più di 4000 addetti del settore industriale e la chiusura per cessazione dell’attività di aziende sia artigiane che industriali. Finora, nessuno è intervenuto nonostante i molteplici e ripetuti gridi di allarme lanciati dalla Filca Cisl e dalle altre organizzazioni sindacali. Oggi, finalmente, ci si accorge che è necessario avviare politiche di settore rivolte alla formazione\riqualificazione degli addetti del settore e di sostegno delle aziende. La situazione nel frattempo è drammaticamente peggiorata: per rendersi conto invitiamo i nostri amministratori a visitare alcune zone industriali del nostro territorio e forse capiranno che giungono un po’ in ritardo: siamo in piena desertificazione industriale! Un serio rilancio delle politiche di settore nel nostro territorio non può eludere dal coinvolgimento sia delle associazioni dei datori di lavoro, che di quelle sociali, della formazione e del sistema bancario (quante cessazioni aziendali dovute per mancanza di liquidità). Non servono spot, occorrono progetti a medio e lungo termine. Lo sforzo richiesto per ridare vigore al settore del mobile arredamento non si può limitare ad azioni che non abbiano una visione globale della filiera e che non coinvolgano tutti gli attori. Abbiamo intere zone desertificate, mentre il tasso di disoccupazione nell'ambito di queste filiere, un tempo floride, è altissimo: sono 4300 i posti di lavoro persi nel settore dell'arredamento tra il 2010 e il 2014. Occorre però anche chiedersi quale dovrà essere il modello di rilancio della filiera del mobile e dell'arredamento: sarà ancora legato all’export con un prodotto di media - bassa qualità (non è stata questa una delle cause principali della crisi delle nostre imprese?) o un sarà intercettore di nuove esigenze e di nuovi mercati? Le strategie di promozione del mobile pesarese saranno orientate a prodotti a basso costo oppure cercheranno di avviare processi innovativi in termini di prodotto e di qualità? La formazione permanente dei lavoratori sarà considerata uno strumento privilegiato per qualificare il sistema produttivo aziendale oppure sarà relegata a poche mansioni e determinati ruoli? Il rilancio non passa da semplici annunci ma si ottiene con un pianificazione industriale a medio e lungo termine La Filca Cisl e la Cisl di Pesaro, Fano e Urbino ritengono indispensabile avviare una cabina di regia regionale che definisca le strategie e le politiche industriali atte al rilancio della filiera del mobile. Pertanto chiediamo all’assessore alle Attività Produttive della Regione Marche di avviare immediatamente un tavolo di confronto per il rilancio della filiera del mobile arredamento
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06/10/2015 La CISL del futuro sboccia da idee e scelte di oggi
    Al via la Conferenza organizzativa e programmatica della Cisl Marche, ”La Cisl del Futuro sboccia da idee e scelte di oggi”, lunedì 19 ottobre  ore 14,30 -18,30  presso il  Centro Giovanni Paolo II,  Montorso di Loreto  e martedì 20 ottobre ore 9,00-14,00- Klass Hotel Castelfidardo. Prevista la partecipazione di oltre 450 persone, tra delegati dei  luoghi di lavoro, operatori dei servizi e sindacalisti. Due giornate di lavoro intenso per fare il punto sugli esiti della riorganizzazione della Cisl marchigiana, avviata con il  Congresso regionale  2013,  e per dibattere  su nuove piste da percorrere  per un sindacato moderno,  più trasparente, più snello ed ancora più radicato nei posti di lavoro e nei territori. Ai lavori del primo giorno, introdotti dalla relazione del segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo,  parteciperanno anche gli operatori di tutti i servizi e gli enti della Cisl:  Patronato Inas,  Adiconsum Caf, Sicet, Anolf, Ufficio Vertenze, Iscos , Ial.  Un momento importante di confronto e di verifica che proseguirà  con il Consiglio generale, “il parlamentino” della Cisl Marche, il 20 ottobre alla presenza del segretario confederale nazionale Giovanna Ventura che concluderà i lavori . “C’è ancora molto bisogno di sindacato oggi, ma noi dobbiamo essere in grado di produrre innovazione sociale, a partire dalla contrattazione nei luoghi di lavoro e nel territorio, per  promuovere il lavoro, contribuire a crearlo, rilanciare una idea moderna di equità.” -   dichiara il Segretario generale  Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. La Cisl Marche conta 156.233 iscritti ed è presente su tutto il  territorio regionale con l’attività delle varie Federazioni di categoria e con 13 Aree Sindacali Territoriali,  coincidenti con i Sistemi Locali del Lavoro e con  i Distretti sanitari.  http://www.assemblee.cisl.it
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05/10/2015 L’Anolf: occorre trovare alloggi per i senza fissa dimora
L’Anolf di Pesaro-Urbino interviene sulla vicenda degli “abusivi” sorpresi a dormire nella sala d’aspetto del pronto soccorso e nelle adiacenze dell’ospedale San Salvatore di Pesaro. "Non è la prima volta che la nostra organizzazione – scrive Gianluigi Storti dell’Anolf - solleva il problema dei senza fissa dimora". Abbiamo avuto a Pesaro, nel recente passato, anche alcuni casi di persone sole, morte di freddo e stenti in ricoveri di fortuna lungo il fiume Foglia. La Caritas Diocesana e diverse altre istituzioni e associazioni caritative, hanno fatto molto in questi anni, anche allestendo alloggi e strutture di accoglienza. Basta pensare alla mensa O.D.A. di via del Teatro gestita dalla Caritas, con l’aiuto di famiglie e volontari, che fornisce gratis pasti caldi, oppure alla distribuzione di vestiario, ai servizi igienici e alle docce. Negli ultimi tempi il numero delle persone che vagano per la città in cerca di un aiuto è notevolmente aumentato. Si enfatizza in questi giorni, con una carta soddisfazione, il blitz effettuato dalle forze dell’ordine all’ospedale. Ora si parla addirittura di tolleranza zero nei confronti dei rom e degli immigrati. L’ospedale non è un dormitorio e siamo d’accordo, ma il problema è lungi dall’essere risolto. Le persone scacciate infatti dove si rifugeranno? Dove troveranno un nuovo ricovero per passare la notte ora che l’inverno si avvicina. Questa è la vera questione che ci si deve porre. Tanto più che il problema della casa non riguarda solo gli stranieri. L’osservatorio sulle marginalità istituito dalla Cisl di Pesaro e del quale l’Anolf è parte, ha rilevato che tra le persone in difficoltà economica ed esistenziale vi è un’elevata percentuale di cittadini pesaresi, spesso interessati da sfratti esecutivi, poiché non riescono a pagare regolarmente l’affitto. Situazioni di disagio che si amplificano quando vi sono separazioni, malattie o scomparsa di congiunti che fanno vacillare l’equilibrio economico familiare. Pochissimo si è fatto a livello istituzionale per risolvere il problema dei senza tetto. Ancora una volta torniamo a ribadire ciò che spesso abbiamo sostenuto, senza essere ascoltati. Pesaro ha bisogno di dotarsi di alloggi per far fronte all’emergenza abitativa delle famiglie e delle persone in difficoltà. Dalle giovani coppie che non possono, almeno all’inizio, affrontare gli elevati costi di un affitto o di un mutuo, alle famiglie interessate dalla mobilità, dalla disoccupazione e dalla cassa integrazione. A Pesaro si costruisce molto, c’è chi dice anche troppo. E’ giusto allora pensare di legare la concessione di licenze edilizie e la quantità di edificato alla disponibilità delle imprese a concedere gratuitamente o in comodato d’uso, alcuni appartamenti al Comune. Si ricostituirebbe in breve, in questo modo, un patrimonio edilizio pubblico per rispondere alle emergenze. Gli alloggi, concessi a rotazione e a canoni sostenibili, potrebbero essere gestiti da associazioni o famiglie che ne trarrebbero così occasione di lavoro, in un periodo di profonda crisi occupazionale.
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02/10/2015 Opere compensative A14 Cisl: usiamo bene gli investimenti
Ancora una volta si riapre il dibattito sulle opere compensative per la realizzazione della terza corsia dell’A14. Queste opere servono ai cittadini della provincia di Pesaro Urbino, o sono inutili e dispendiose?I 150 milioni di investimenti della società autostrade sul territorio provinciale, sono una somma a cui si può tranquillamente rinunciare, oppure, possono diventare un volano per la ripresa del settore dell’edilizia e della sua filiera ?Sono questi, gli interrogativi che la CISL di Pesaro, Fano e Urbino, si pone rispetto al dibattito pubblico che ha ripreso vigore con le ultime prese di posizioni dei comitati di Fano sulle opere complementari all'autostrada.Occorre avviare un serio dibattito che coinvolga tutte le forze, politiche sociali ed economiche, per elaborare una proposta articolata e di sostegno all’infrastrutturazione del territorio.La CISL, è convinta che la salvaguardia del territorio, compreso quello paesaggistico, si effettua guardando all'utilità dei progetti ed alla loro capacità di essere facilitatori e promotori di nuove opportunità che aiutano, non solo a tutelare l'ambiente ma a risolvere quegli annosi nodi strutturali, viari e d'inquinamento che fino ad oggi sono stati causa dei tanti disagi e sofferenze per i cittadini lungo le strade della provincia.Ritiene, infatti che oltre le opere complementari, siano irrinunciabili per il rilancio dello sviluppo economico e sociale: la realizzazione della Fano Grosseto (da chiarire quale progetto? quali risorse? Quali tempi di realizzazione ?), la Ferrovia Fano-Urbino, come metropolitana di superficie per una nuova offerta turistica e quale collegamento funzionale con la città universitaria di Urbino (patrimonio dell’UNESCO) e con gli aeroporti di Rimini e Ancona.Le opere complementari sono un’ occasione di investimenti da cogliere e valorizzare per superare il gap accumulato in questi anni. I progetti, nell’ottica di una strategia complessiva di sviluppo, devono essere una opportunità al servizio della collettività e non l'occasione per interessi contrapposti di natura politica, affaristica o pseudo ambientalista..
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28/09/2015 Rischio licenziamenti alla Corghi di Mondolfo, aperto lo stato di agitazione sindacale
Stato di agitazione sindacale nel sito produttivo  di  Mondolfo della Corghi S.p.A,  leader mondiale nella produzione di attrezzature per gommisti e autofficine, indetto dai sindacati di categoria, insieme ai lavoratori, dopo l'annuncio da parte dell'azienda dell' apertura di un’ulteriore procedura di mobilità, la terza negli ultimi tre anni.  Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil  sul piede di guerra anche per i  problemi, espressi dall'azienda, rispetto alla sostenibilità di alcune produzioni dello stabilimento di Mondolfo e alle difficoltà  relative alla necessità di commercializzare i prodotti di bassa gamma. Forti le preoccupazioni anche per l'imminente apertura di uno stabilimento in Croazia. «Abbiamo il timore che a piccoli pezzi, venga “smantellato” il sito produttivo di Mondolfo dove lavorano  ben  85 dipendenti.  – afferma  Mauro Masci, Fim Cisl Marche -  Sospettiamo che l’azienda voglia esportare la produzione nei paesi esteri dove già esistono siti produttivi del gruppo (Croazia, Cina). – continua Masci – Domani mattina incontreremo l’azienda, se non dovessero emergere novità positive proseguiremo la nostra protesta con ulteriori iniziative sindacali. »  La Corghi S.p.A, del Gruppo Nexion, è  leader sul mercato italiano e mondiale, nel settore degli equipaggiamenti per l'assistenza ai veicoli, con stabilimenti in Italia, in Emilia Romagna, Toscana e Marche, occupando circa 700 addetti e all’estero con sei siti produttivi (uno in Cina) e cinque filiali dirette (Germania, Spagna, Francia, Stati Uniti, Cina) e uno in apertura in Croazia.  Distribuisce i prodotti in più di 120 paesi in tutto il mondo con una quota export pari all’80% del fatturato.   «Questa politica aziendale  di tagli aveva già investito nel 2014 lo stabilimento di Correggio  (25 dipendenti) – ricorda Masci – e aveva interessato alcuni  dipendenti anche a Mondolfo. Ora siamo molto preoccupati per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. Temiamo che per applicare le cosiddette  economie di scala si vada verso un’ esternalizzazione – conclude Masci – che  metterebbe a rischio un patrimonio fatto di persone, professionalità e dedizione al lavoro. E questo non lo possiamo accettare.»
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