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13/06/2012 Delocalizzazione Indesit? No grazie!
  Indesit. Fim, Fiom, Uilm: “Corteo di lavoratori in sciopero per le strade di Fabriano contro la chiusura dello stabilimento di None (Torino) e in difesa di tutti i siti produttivi del Gruppo” Le Segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso oggi il seguente comunicato.“Oggi si è svolta a Fabriano (Ancona) la manifestazione nazionale organizzata da Fim, Fiom, Uilm contro la chiusura dello stabilimento Indesit di None (Torino), annunciata dalla proprietà nei giorni scorsi.”“All'iniziativa hanno partecipato circa 2.500 tra lavoratrici e lavoratori provenienti da tutti i sitiIndesit presenti sul territorio nazionale, con un'adesione pressoché totale allo sciopero di 8 ore proclamato per oggi. Erano presenti delegazioni delle Rsu dei principali stabilimentimetalmeccanici del territorio e della provincia di Ancona. I lavoratori hanno percorso le viecittadine partendo dalla piazza del Comune per concludere il corteo davanti alla sede del gruppo Indesit Company con un presidio di circa due ore davanti all'ingresso degli uffici direttivi.”“Nel corso del presidio, dai microfoni dell'impianto mobile, sono intervenuti i delegati Rsu di tutti gli stabilimenti Indesit. I delegati hanno espresso la ferma volontà di opporsi alla decisione aziendale che colpisce direttamente i lavoratori di None e mette in discussione il Piano Italia; piano sulla base del quale si è fondata tutta la riorganizzazione degli stabilimenti italiani del Gruppo. Nel contesto attuale di crisi, infatti, il mancato rispetto degli impegni assunti nel piano, avviato nel 2011 e tuttora in corso, apre una grossa incognita sulla tenuta di tutte le attività Indesit a livello nazionale.”“Nell'intervento conclusivo, effettuato a nome di Fim, Fiom, Uilm da Alessandro Pagano,coordinatore nazionale Fiom del settore degli elettrodomestici, oltre a confermare lo stato diagitazione e la necessità di mantenere alto il livello di mobilitazione, è stata richiamata l'esigenza di una precisa assunzione di responsabilità da parte del Governo su questa vertenza.”“Nel momento in cui si stanno assumendo decisioni importanti in tema di sviluppo e di crescita, la difesa dei posti di lavoro esistenti deve rappresentare la base di partenza essenziale per la credibilità di qualsiasi progetto relativo a questi temi. Ciò è particolarmente importante per il settore degli elettrodomestici che, con i suoi 130 mila addetti, pur essendo in forte crisi, rappresenta il secondo settore per occupazione nell'industria manifatturiera del nostro Paese.”“La mancanza di un'adeguata strategia governativa di indirizzo degli investimenti pubblici e privati, finalizzati alla salvaguardia ed allo sviluppo del patrimonio industriale nazionale, sta facendo correre al Paese il rischio di assistere alla cancellazione di tale patrimonio.”“Il prossimo appuntamento, nell'ambito di questa vertenza, è fissato a Roma per martedì 19 giugno alle ore 14:30, presso il ministero dello Sviluppo Economico. All'incontro sarà presente l'intero Coordinamento nazionale delle Rsu del gruppo Indesit Company.” Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm                Roma, 15 giugno 2012  Comunicato sindacale Comunicato sindacale Indesit Company Fim, Fiom e Uilm nazionali considerano l'apertura della procedura di cessazione di attività per lo stabilimento di None (Torino), annunciata oggi dalla Direzione di Indesit Company, un atto grave che, oltre a confermare l'intenzione di delocalizzare la produzione e far pagare per intero il prezzo di questa scelta ai 400 lavoratori del sito piemontese, apre pesanti interrogativi sul reale progetto del Gruppo riguardo il mantenimento delle produzioni in Italia e rischia di indebolire ulteriormente l'intero settore degli elettrodomestici nel nostro Paese.Nel ribadire la totale contrarietà alla cessazione del sito di None e alla delocalizzazione delle attività in esso svolte verso la Polonia, Fim, Fiom e Uilm ritengono confermate le ragioni della mobilitazione nazionale in atto, a partire dallo sciopero nazionale di Gruppo, proclamato per il 15 giugno prossimo, con manifestazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani a Fabriano, sede del quartier generale del Gruppo stesso. Mobilitazione che è stata avviata per respingere una logica sulla base della quale, per aumentare i profitti, si possono chiudere le fabbriche ed espellere i lavoratori.Fim, Fiom e Uilm nazionali, a questo punto, ritengono che vada convocato immediatamente, da parte del Governo, un tavolo dove affrontare questa situazione a partire dal richiamo al mantenimento degli impegni assunti in sede Ministeriale da parte di Indesit, poco più di un anno fa,  col piano industriale denominato “Piano Italia”. Impegni complessivi che riguardavano anche il sito di None e il suo consolidamento, non certo la sua dismissione.Fim, Fiom, Uilm nazionali                                                            Roma, 7 giugno 2012 
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12/06/2012 Stop al sindacato nella Casa di riposo
Vietato l'ingresso del sindacato nella Casa di riposo di Loro Piceno. La denuncia viene da Laura Raccosta, Segretario regionale della Cisl Funzione pubblica, alla quale venerdì sera è stato impedito l'accesso in struttura per svolgere l'assemblea sindacale regolarmente indetta.Lo stop è stato intimato dalla Cooperativa "Insieme" che gestisce i servizi della Casa di riposo.  A quanto sembra i vertici della Cooperativa hanno intimato alle lavoratrici di non permettere a nessuno di accedere. La sindacalista non ha potuto far altro che chiedere l'intervento delle forze dell'ordine.«Non vogliamo credere - scrive Laura Raccosta -  che il divieto di svolgere l’assemblea possa essere riconducibile ad una nostra richiesta di chiarimenti sulla somministrazione dei farmaci in struttura». Richiesta inviata al Sindaco e indirizzata per conoscenza alla Procura della Repubblica ed ai NAS. Richiesta alla quale ancora oggi non sono state date risposte.Non è la prima volta che le lavoratrici della Casa di riposo subiscono ingiustizie a Loro Piceno. A dicembre scorso la Cooperativa non aveva pagato loro  stipendi e tredicesime.Solidarietà alle lavoratrici, cui è stato negato un diritto fondamentale, è stata espressa dal Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti che ha assicurato loro tutta la tutela necessaria.Ferracuti stigmatizza il comportamento di tanti enti pubblici che nel settore socio assistenziale bandiscono gare di appalto al massimo ribasso, esponendo lavoratori ed utenti a sfruttamento e sciacallaggio.Secondo Ferracuti  « è necessario che tutte le Pubbliche amministrazioni applichino i principi contenuti nell’ "atto di indirizzo in materia di condizioni di lavoro negli appalti", strumento di civiltà che protegge i lavoratori e gli utenti dei servizi  persone vulnerabili che meritano la massima attenzione e rispetto».Di condotta antisindacale parla  Sistino Tamagnini, Segretario generale della Cisl Funzione Pubblica di Macerata secondo il quale «quanto è successo costituisce una violazione dello Statuto dei Lavoratori, alla quale reagiremo interessando l'autorità giudiziaria».  
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12/06/2012 Il valore del lavoro: manifestazione nazionale
 30/05/2012Roma, 30 maggio 2012. Il corteo sindacale del 2 giugno e' stato rinviato. Ad annunciarlo il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni al termine di un conferenza stampa unitaria. I Segretari generali delle tre confederazioni si recheranno, in quella data, a visitare le popolazioni colpite dal sisma in segno di "solidarieta'.La manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil si terra' invece a Piazza del Popolo il 16 giugno prossimo.Concentramento dei manifestanti in piazza della Repubblica a Roma alle ore 9.30. Partenza del corteo da piazza della Repubblica alle ore 10.30 e dopo aver percorso largo di Santa Susanna, via Barberini, piazza Barberini, via Sistina, piazza Trinità dei Monti, Viale Trinità dei Monti, viale Gabriele D’Annunzio giungerà in piazza del Popolo dove si terrà il comizio conclusivo dei Segretari generali di CGIL, CISL e UIL, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.Manifestazione nazionale unitaria , 2 giugno 2012"Meno tasse per lavoratori e pensionati, più risorse per il lavoro" , le proposte di Cgil, Cisl, Uil su fisco, lavoro, crescita, welfareLeggi il documento integrale:"Meno tasse per lavoratori e pensionati, più risorse per il lavoro" il documento Cgil, Cisl, Uil 18 maggio 2012                    
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05/06/2012 A Buongiorno Marche la Cisl di Ascoli-Fermo con Alfonso Cifani e Giuseppe Donati
Venerdì 15 GIUGNO a BUONGIORNO MARCHE PARLIAMONE SPAZIO CISL MARCHEin diretta su èTV MARCHE canale 12 del digitale terrestre ed in contemporanea streaming su http://www.etvmarche.it/news.php e su RADIO CENTER MUSIC 99,100FM dalle ore 9,00 alle ore 9,30 interverranno ALFONSO CIFANI Segretario generale della Cisl ASCOLI - FERMOGIUSEPPE DONATI Segretario generale della FUNZIONE PUBBLICA ASCOLI -FERMO Si parlerà : • dell'andamento delle crisi e dell'occupazione nelle provincie di Ascoli P. e Fermo: luci ed ombre di uno dei più importanti distretti produttivi della regione;• del confronto con i Comuni del territorio Piceno sulla tassazione locale partendo dall'IMU per arrivare alle misure di sostegno per chi si trova in difficoltà per aver perso il lavoro;• delle ricadute sul territorio della riorganizzazione sanitaria in atto in particolare delle iniziative messe in campo dalla Funzione Pubblica per contrastare il rischio di smantellamento della sanità pubblica.Nell'occasione sarà presentata la MANIFESTAZIONE NAZIONALE LAVORO CRESCITA E WELFARE PER CAMBIARE IL FISCOROMA 16 GIUGNO 2012 PIAZZA DEL POPOLO 
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01/06/2012 Riforma sanità. Non solo tagli, ma confronti veri per scelte giuste.
Chiediamo che i confronti nelle Aree Vaste sanitarie annunciati dalla Giunta regionale siano avviati subito. Il sindacato ha ben presente il difficile quadro finanziario, con la prospettiva di ulteriori tagli ai trasferimenti e di riduzioni della spesa sanitaria. Sappiamo che ci sono vincoli legislativi e ragioni di necessità e opportunità che spingono a riorganizzare, riducendo i posti letto per acuzie, rafforzando lungodegenza, riabilitazione e in generale la rete dei servizi territoriali. Ma sappiamo pure che, in un periodo di forte crisi ed incertezza rispetto al futuro, sia difficile avere un’ampia condivisione su una riorganizzazione chenon sarà indolore, in un'area “sensibile” come la sanità. Due sono gli esiti più probabili di una riorganizzazione: l'attuazione diinterventi con l'imposizione di soluzioni drastiche ma senza consenso, anzi contensioni e contrasti, oppure il fallimento nella fase applicativa. Ci sarebbe un terzo possibile percorso: riorganizzare con un faticoso ma costruttivo coinvolgimento delle realtà locali, con la valorizzazione degli operatori sanitari, con l’aumento del tasso di responsabilità e consapevolezzadi tutti i soggetti, con margini di intervento che consentano di valorizzare proposte e specificità del territorio, fatte salve le compatibilità economiche. Ciò richiederebbe a chi guida a livello politico o tecnico questa regione, ed in particolare la sanità, di presentarsi a questa delicata fase con unità di visione strategica, autorevolezza e credibilità, capacità di ascolto; qualità che finorasono in parte mancate, ma devono essere messe subito in campo, anche perchè i problemi, per i cittadini e per i lavoratori della sanità, stanno crescendo. Di fatto alcuni aspetti della riorganizzazione sono stati avviati in modo strisciante, senza confronto ma soprattutto senza mostrare la necessaria simultaneità tra riduzione di posti letto per acuti e incremento di quelli per lungodegenti, oppure tra riconversione di posti letto ospedalieri ed incremento dell'offerta della rete territoriale. Se riorganizzazione/riconversione deve essere, ad una comunità locale non sipuò mostrare solo il “volto del taglio”, ma va contestualmente evidenziata la concretezza dell’investimento, altrimenti si alimentano frustrazioni, campanilismi, atteggiamenti di chiusura. Anche i risparmi sul personale previsti dal Piano per il 2012 sono stati già realizzati in pochi mesi, con assunzioni ben al di sotto del 70% stabilito a fronte di pensionamenti e dimissioni. Attualmente c’è allarme in vista del periodo estivo, per il rischio di riduzione dei servizi agli utenti e ulteriori carichi per gli operatori; sul tema il confronto è scarso o superficiale; lo stato di agitazione del personale è stato proclamato inquasi tutto il territorio regionale. Altro nodo da sciogliere a breve è l’assetto organizzativo previsto dalla legge,con l’articolazione in Distretti  e Ambiti territoriali sociali. Ci sono poi scelte che non vengono comprese da cittadini e lavoratori, come lo stanziamento dirisorse per “investimenti non indispensabili”, mentre magari mancano fondi pervere necessità (rinnovo parco ambulanze, manutenzione di ospedali, pagamento di straordinari..). Esistono difficoltà ancora evidenti e diffuse nell’accesso alle prestazioni, con un Cup che spesso non riesce ad essere porta di accesso al sistema, nonostante lo sforzo degli operatori. Servono dunque confronti veri e immediati sul territorio, per una riorganizzazione che è necessaria, ma che sarà fruttuosa nonostante la complessità, solo se si percepirà la passione e la competenza di politici e tecnici a servizio della comunità, che tengono insieme equilibrio dei conti e qualità dei servizi, che credono nel coinvolgimento e nella partecipazione di cittadini e operatori della sanità e che possano allora a pieno titolo chiedere analoga responsabilità a istituzioni locali e rappresentanze sociali. Ancona, 30 maggio 2012 Stefano Mastrovincenzo                                                               Segretario gen. Cisl Marche
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31/05/2012 "Non ha senso mantenere parata 2 giugno, oppure renderla sobria"
Roma, 30 maggio 2012 Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, è favorevole ad annullare la parata militare del 2 giugno per destinare i fondi alla ricostruzione post-terremoto in Emilia Romagna, anche perché in nessun paese europeo in questo momento si fanno parate in stile sovietico. "Secondo me è da annullare - ha detto Bonanni - e non è una questione di soldi: la festa della Repubblica non è la festa delle Forze Armate. Non credo abbia senso tenerla in piedi, o almeno bisogna renderla molto, molto sobria. In tutta Europa - ha aggiunto - non ci sono tracce di parate militari in stile sovietico".  La Cisl, ha sottolineato il segretario generale in una conferenza stampa, ha deciso di annullare la festa nazionale prevista a Levico per il week end dell'8-10 giugno proprio perché incompatibile con l'atmosfera di dolore nel paese creata dal sisma.
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30/05/2012 Cgil, Cisl e Uil in aiuto alle popolazioni terremotate
Roma, 30 maggio 2012. "Abbiamo deciso di non tenere la manifestazione del 2 giugno e di dedicare la giornata a un'iniziativa simbolica a sostegno della popolazione in Emilia Romagna. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil andranno nei luoghi colpiti per solidarizzare con le famiglie e i lavoratori". Così Raffaele Bonanni in una conferenza stampa unitaria annuncia la decisione dei tre sindacati di spostare la manifestazione per sollecitare una nuova politica economica del governo prevista per il 2 giugno al 16 giugno prossimo.I tre sindacati unitamente a Confindustria hanno poi istituito un fondo di solidarietà da devolvere alle vittime del terremoto. "Confindustria e le Segreterie Generali di CGIL,CISL,UIL hanno deciso di assumere una iniziativa congiunta per aiutare le popolazioni, i lavoratori e il sistema produttivo dei territori dell'Emilia-Romagna, -si legge in una nota unitaria-  in particolare le province di Ferrara, Modena e Bologna, e della provincia di Mantova, colpite dagli eventi sismici di questi giorni. Favorire, con la collaborazione delle loro articolazioni territoriali, la raccolta in azienda di contributi volontari da parte dei singoli lavoratori tramite la trattenuta dalla busta paga dell'equivalente di un'ora di lavoro, e di invitare le aziende a devolvere un contributo equivalente per la medesima finalità. Con questo gesto -conclude il comunicato- Confindustria e CGIL, CISL, UIL intendono fornire interventi di sostegno alle popolazioni, ai lavoratori e ai sistemi produttivi così duramente colpiti, secondo modalità e forme che le parti individueranno con l'obiettivo di garantire la certezza della destinazione e la loro più rapida utilizzazione ai fini della ricostruzione". I contributi così raccolti dovranno essere versati sul conto corrente bancario appositamente attivato: conto corrente bancario n. 12900 presso Carisbo Spa sede di Bologna (Gruppo Intesa Sanpaolo) IBAN IT11N0638502401100000012900                                                                                                                      Accordo Confindustria, Cgil, Cisl, Uil La Cisl, a causa dei luttuosi eventi accaduti per effetto del terribile terremoto, ha inoltre ritenuto opportuno sospendere  l’annuale Festa Nazionale di Levico Terme prevista dall’8 al 10 giugno. “Abbiamo contestualmente deciso – ha dichiarato Bonanni -  di devolvere a favore delle famiglie dei lavoratori colpite da gravi e dolorosi eventi  i risparmi così ottenuti.
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27/05/2012 "Invecchiamento attivo: da una scelta solidale ad un impegno obbligato"
Invecchiamento attivo significa invecchiare in buona salute, partecipare appieno alla vita della collettività e sentirsi più realizzati nel lavoro. A tal proposito l’anno europeo 2012 vuole promuovere azioni volte a migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le generazioni. Clicca qui per scaricare il Programma del Convegno
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24/05/2012 Servizi pubblici locali: efficienza qualità tutela del lavoro
30 Maggio 2012, alle ore 15,30, presso la "sala dell’Istituto Campana" in P.zza Dante ad Osimo - Tavola rotonda sul tema "Servizi pubblici locali: efficienza qualità tutela del lavoro".Nel perdurante contesto di crisi economica, politica e sociale la Cisl di Ancona intende promuovere ogni occasione di confronto e di proposta per qualificare i servizi pubblici, superando la frammentazione e favorendo aggregazioni efficaci, effettuando scelte forti in un quadro che impone di coniugare rigore ed efficienza a efficacia e sviluppo.Interverranno  il Segretario Generale della Cisl di Ancona Paolo Santini,  la Segretaria Nazionale della Cisl Anna Maria Furlan, l’Assessore regione Marche ai servizi pubblici locali Antonio Canzian, il Sindaco del Comune di Ancona Fiorello Gramillano, il Docente di Diritto Pubblico all’Università di Macerata Alessandro Lucchetti; coordinerà i lavori il Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo.Al termine dei lavori verrà inaugurata la nuova sede della Cisl di Osimo alla presenza del Sindaco e del parroco della Cattedrale di Osimo, Don Flavio. 
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23/05/2012 Accordo anticrisi con la Provincia di Macerata
Firmato un accordo anticrisi tra la Provincia di Macerata e i sindacati Cgil Cisl Uil e Ugl. Con il protocollo, al quale le parti hanno lavorato nelle settimane scorse,  la Provincia stanzia risorse importanti a favore delle imprese e delle famiglie.Le prime avranno a disposizione un fondo di garanzia di 350.000 € per il 2012. Per le famiglie in condizione di maggiore fragilità - numerose, indigenti, con componenti che hanno perso il lavoro o che non sono stati ricollocati nel mercato - è stato istituito un apposito fondo di € 250.000  le cui modalità di accesso verranno presto definite con regolamento.«Il Protocollo - spiega il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari - rappresenta il risultato di un metodo di lavoro basato sulla concertazione con le forze sociali e rappresentative dei lavoratori. In un momento di crisi straordinariamente grave, grazie all'interlocuzione costante con il sindacato,  siamo riusciti a mettere in rete le risorse necessarie per interventi coordinati».Soddisfatto il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, secondo il quale «il protocollo d'intesa rappresenta il primo importante risultato del tavolo provinciale di concertazione, a sua volta un vero e proprio laboratorio per costruire il futuro del nostro territorio. L'accordo non risolve tutti i problemi che la crisi ha generato, ma costituisce una risposta importante ed è il segnale che i lavoratori e le loro famiglie non sono soli».«Ora è importante - prosegue Ferracuti - che anche i Comuni attivino i tavoli di confronto con le forze sociali, mettendo sul piatto risorse proprie da far confluire, se possibile, nel fondo anticrisi provinciale, perché in un momento come questo è di fondamentale importanza "fare squadra" e lavorare tutti insieme».Per il Segretario generale della Cgil di Macerata Aldo Benfatto «è particolarmente importante il fondo di garanzia per le imprese, grazie al quale queste potranno accedere al credito bancario, iniettando liquidità a vantaggio di tutto il sistema». Per il leader della Uil Roberto Broglia «l'accordo rimette al centro la famiglia, vero e proprio ammortizzatore sociale».Il protocollo d'intesa stabilisce anche la destinazione delle ingenti risorse del Fondo sociale europeo. Due milioni e trecentomila euro saranno finalizzati alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla conciliazione  dei tempi di vita e lavoro, mentre € 500.000 verranno mirati al  reinserimento di soggetti espulsi dal mercato del lavoro,  al  sostegno alle categorie svantaggiate e all'anticipo della Cassa integrazione.http://www.youtube.com/watch?v=AnIngGAm3VY&feature=youtu.bePROTOCOLLO MISURE ANTICRISIRASSEGNA STAMPA  
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22/05/2012 Cgil Cisl Uil contro le mafie e la violenza
                                                                                                       Segreterie Territoriali Ancona PER LA LEGALITA' E LA DEMOCRAZIA CONTRO TUTTE LE MAFIE  E OGNI VIOLENZA CGIL, CISL e UIL esprimono lo sdegno di tutti i lavoratori per l'efferato attentato che ha colpito inermi alunne dell'Istituto Morvillo Falcone di Brindisi e condannano duramente l'accaduto confidando sulle forze investigative affinché autori e colpevoli del vile delitto siano prontamente assicurati alla giustizia.CGIL, CISL e UIL nell'esprimere vicinanza alle famiglie delle vittime,  agli studenti e alle studentesse, ai docenti e al personale, colpiti da questa insensata e brutale violenza, confermano l’impegno del mondo del lavoro e del sindacato contro ogni forma di violenza e di terrorismo di qualsiasi matrice che intende colpire lo Stato e tutti i suoi cittadini.Nel giorno del 20° anniversario dell’assasinio di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e della Scorta CGIL, CISL e UIL  hanno deciso di mobilitarsi in tutta Italia per dire ancora una volta NO a chi vuole diffondere terrore e violenza, e per affermare la cultura della democrazia e della legalità come unica via per garantire la convivenza civile e i diritti ai lavoratori e ai cittadini tutti del nostro Paese. PRESIDIO AD ANCONA IN PIAZZA ROMA MERCOLEDI' 23 MAGGIO ALLE ORE 18.00 la cittadinanza è invitata a partecipare  
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21/05/2012 Settimana di mobilitazione per la tassa sulle transazioni finanziarie
In Italia e in oltre 30 Paesi, dall'India al Brasile dalla Danimarca al Sud Africa, le campagne che da anni promuovono l'introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie chiedono ai cittadini dei propri paesi di informarsi, di attivarsi e di promuovere questa causa che non è più solo una brillante idea ma un progetto politico da realizzare. Far sentire il consenso dell'opinione pubblica per questa tassa è decisivo per le scelte politiche che i nostri Governanti stanno operando.La campagna si concluderà alla vigilia del vertice sulla crescita nell'Unione Europea che il 23 maggio 2012 riunirà i capi di stato e di governo dell'Europa a 27.Un appuntamento istituzionale cruciale per le sorti di tutti noi, cittadini europei e per il futuro del nostro continente. La posta in gioco è altissima. E’ in discussione il modello di convivenza e sviluppo che l’Europa – tutt’altro che ripresasi dal recente tracollo finanziario, con un indebitamento pubblico insostenibile, un’economia stagnante e un livello di disoccupazione allarmante - vorrà seguire nell’immediato futuro. Tra i temi del vertice del 23 maggio anchela TTF.Firma il manifesto della campagna sul sito www.zerozerocinque.it La finanza speculativa sposta montagne di soldi. Non costruisce nemmeno una vite, ma 24 ore su 24 cerca solo il massimo profitto. Il valore degli scambi di “titoli” è immenso, rispetto a quello dell’economia che “fa le cose”. Per fare solo un esempio, pensiamo alle valute: nell'economia reale si scambiano 15.000 miliardi di dollari all'anno, nel mondo finanziario 4.000 al giorno!Noi cittadini stiamo pagando un prezzo altissimo per la crisi. Il nostro denaro è stato investito in un “casinò finanziario” per la ricchezza di pochi. E mentre sono stati usati soldi pubblici per tappare le falle create proprio dall’irresponsabilità degli speculatori, la speculazione finanziaria è già ripartita. Intanto noi stiamo ancora aspettando leggi sulla finanza per evitare una nuova crisi.FINALMENTE UNA TASSA SULLE SPECULAZIONI     La tassa - pari allo 0,05% sul valore di ogni transazione sui mercati finanziari - è di importo molto contenuto. Piccolissima - il costo di un caffè su 2.000 euro di titoli - per chi investe sui mercati in un’ottica sana di medio-lungo periodo e a sostegno dell’economia reale (i risparmiatori o chi ha un’azienda). Giusta perché in grado di arginare gli eccessi di chi acquista e vende titoli migliaia di volte in un solo giorno, anche nell’arco di pochi secondi, per guadagnare sulle piccole oscillazioni del loro valore.VANTAGGIFrena la speculazione. Può generare 200 miliardi di euro nella sola Europa e di 650 miliardi di dollari all’anno su scala globale, da destinare alle politiche sociali, alla cooperazione allo sviluppo, alla lotta contro i cambiamenti climatici, ai settori danneggiati dalla crisi.Ma c’è altro:1. maggiore giustizia: oggi chi specula paga meno tasse di chi lavora;2. redistribuzione delle ricchezze: pagano la crisi i grandi speculatori che l’hanno provocata, risarcendo almeno in parte tutti i cittadini;3. controllo: la politica – cioè noi cittadini – torna a regolare la finanza.4. investire nell'economia reale: si liberano le risorse utilizzate a fini speculativi, per fare “cose” o “servizi”;5. trasparenza: i flussi finanziari lasciano una traccia (tracciabilità) dei loro movimenti, consentendo così controlli in entrata e in uscita dai Paesi. Francia, Spagna e Germania, si sono già impegnati in questa direzione. Se si aggiungesse l'Italia,la TTF potrebbe essere adottata nell'area euro in tempi brevi. I vantaggi sarebbero sentiti soprattutto dalle nostre piccole e medie imprese: minore rischio di speculazioni sulle valute per chi esporta; il costo del petrolio e delle materie prime sarebbe più stabile e prevedibile; diminuirebbero le possibilità di attacchi speculativi sui Titoli di Stato a tutela dei piccoli risparmiatori e molto altro.La lezione l’abbiamo imparata a nostre spese! Mai più finanza selvaggia a danno dei risparmiatori!La Campagna Zerozerocinque(www.zerozerocinque.it) fa parte di un’ampia coalizione internazionale; in Italia è promossa dalle seguenti organizzazioni della società civile:Acli, ActionAid Italia, Adiconsum, Adiconsum Basilicata, Amref, Arci, Attac, Azione Cattolica, Banca Popolare Etica, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Cgil, CINI - Coordinamento Italiano Network Internazionali, CISP, Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, Cisl, Cittadinanzattiva, Consorzio Città dell’Altra Economia, Consorzio Sociale Goel, CVX Italia, Daquialà, Dokita, Economia Alternativa, Equociquà, Fa’ la cosa giusta, Fair, Fiba Cisl, Flair, FOCSIV – Volontari nel mondo, Fondazione Culturale Responsabilità Etica,  Gcap - Coalizione Italiana Contro la Povertà, Legambiente, Lega Missionaria Studenti, Libertà e Giustizia, Lunaria, Mani Tese, Mag4 Piemonte, Mag Verona, Microdanisma, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, Oxfam Italia, Reorient, RTM – Reggio Terzo Mondo, Save the Children,  Sbilanciamoci,  Social Watch Italia,  UIL, Un ponte per, Volontari Terzo Mondo – Magis,  Wwf Italia.DOCUMENTO DI APPROFONDIMENTO  
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21/05/2012 Terremoto: solidarietà da Cgil, Cisl Uil nazionali.
CGIL CISL UILCOMUNICATO CGIL CISL UIL NAZIONALIDi fronte alla violenza del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, le Confederazioni Nazionali Cgil Cisl Uil manifestano angoscia, dolore e forte vicinanza ai familiari delle vittime e alle popolazioni coinvolte. Il cordoglio per le sette persone che hanno perso la vita è profondo e auspichiamo che questo tragico bilancio non si aggravi.Colpisce in particolare – e lo vogliamo sottolineare con forza – la morte di quattro operai intenti al turno di notte in tre diversi stabilimenti. Sul lavoro si muore a tutte le ore, anche di notte e di domenica: ancora una volta un “sacrificio” nel mondo del lavoro! Cgil Cisl Uil nazionali proclamano fermate simboliche in tutti i luoghi di lavoro durante i funerali e invitano ad esporre bandiere listate a lutto in tutte le sedi sindacali.Da una prima ricognizione dei danni causati dal sisma, è già chiaro che centinaia di aziende tra Modena, Ferrara e le altre aree più interessate risultano chiuse, lesionate e impraticabili: migliaia di lavoratori non hanno più un lavoro. Anche questa è una emergenza che richiede risposte immediate.Ci siamo già attivati presso i ministeri competenti per la decretazione d’urgenza relativa all’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Inoltre intendiamo lanciare, in accordo con le associazioni imprenditoriali, una grande campagna di sottoscrizione nazionale in favore della ricostruzione nelle zone devastate.Cgil Cisl Uil sono a fianco delle Istituzioni locali per affrontare l’emergenza e ringraziano la Protezione Civile, le Forze dell’ordine, i Vigili del fuoco e tutti i volontari che con grande impegno e senso della solidarietà si stanno prodigando in queste ore.Roma, 21 maggio 2012
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20/05/2012 "Serve una civile, ferma ed univoca reazione di sdegno"
Cgil Cisl Uil esprimono "sdegno per l'efferato attentato" che ha colpito la scuola di Brindisi  "La coscienza civile collettiva si ribella contro coloro che vogliono colpire lo Stato e i suoi cittadini". I sindacati si mobilitano il 23 maggio prossimo Roma, 19 maggio 2012. "CGIL, CISL e UIL esprimono lo sdegno di tutti i lavoratori italiani per l'efferato attentato che ha colpito inermi alunne di una scuola di Brindisi. Spetta agli inquirenti accertare la matrice dell'atto criminale. Ma tutti gli elementi fanno propendere, sin da ora, per un attentato di natura mafiosa. CGIL, CISL e UIL, nell'esprimere vicinanza alle famiglie colpite, condannano duramente l'accaduto e si affidano alle forze investigative affinché autori e colpevoli del vile delitto siano prontamente assicurati alla giustizia. La coscienza civile collettiva si ribella a questi attentati che vogliono colpire lo Stato e tutti i suoi cittadini. CGIL, CISL e UIL, dunque, si mobilitano invitando a realizzare fiaccolate o sit-in davanti a tutte le Prefetture italiane nella giornata di mercoledì 23 maggio, anniversario della morte di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e della scorta". Ordigno Brindisi. Bonanni: ''Serve una civile, ferma ed univoca reazione di sdegno''  Per il Segretario della Cisl "c'e' un clima torbido nel paese, e questo mostruoso attentato ne e' la riprova" ''C'e' un clima torbido nel paese. Il mostruoso attentato di Brindisi ne e' la riprova. Reagire con fermezza e tutti insieme''. Lo dichiara il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni commentando quanto avvenuto stamane a Brindisi. ''Dopo quanto accaduto a Genova, e l'attentato di oggi a Brindisi, dobbiamo mettere in conto che ci possa essere una strategia generale di forze anti-stato e antidemocrazia che approfittano dell'evidente stato di debilitazione della societa' per scatenare una offensiva da piu' parti'' - prosegue Bonanni, annunciando che il tema si imporra' alla manifestazione unitaria dei sindacati del 2 giugno prossimo. ''E dopo Brindisi si impone ancora di piu'''. ''Stanno accadendo troppe cose in concomitanza da un po' di mesi'', osserva. "E ci deve essere una ragione.Temo che lo stato di debilitazione del Paese spinga forze oscure a scatenarsi imponendo le loro intimidazioni e il loro terrore. Dietro ci potrebbe essere una strategia piu' ampia''. "Il rischio - osserva ancora il Segretario della Cisl - è che tutte le forze anti-stato stiano cercando di colpire una comunita' particolarmente indebolita'' per la crisi economica e il suo impatto sociale. Serve una reazione civile, composta ma ferma. E' importante che ci sia una univoca reazione di sdegno'' sottolinea annunciando che i sindacati indicano ''la strada della mobilitazione, gia' da stasera e nei prossimi giorni, con presidi davanti a tutte le Prefetture italiane''. Per Raffaele Bonanni, ''anche se la situazione sta migliorando'' di fronte ad un indebolimento del sistema economico e sociale ''sembra che non tutti abbiano capito l'importanza di saper reagire tutti insieme e con una ricetta univoca''. Quanto a possibili punti di contatto con l'esperienza dei primi anni '90' ed il rischio di strategie di tensione Bonanni ha espresso il suo auspicio "che nessuno dia varco a tentativi cosi' smarcati di attacco alla convivenza civile nel Paese''. 
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20/05/2012 "Siamo tutti pedoni"
Una delle iniziative previste dalla campagna "Siamo tutti pedoni", promossa dai sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil,  sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. L'iniziativa, il cui scopo è quello di far crescere la consapevolezza che la strage di pedoni può essere drasticamente ridotta, facendo rispettare le regole, educando ad una nuova cultura della strada, rendendo strutturalmente più sicure le strade, vuole proporre un'immagine e un ruolo attivo delle persone avanti negli anni: esse infatti non rappresentano esclusivamente una parte di popolazione bisognosa di tutela e protezione, ma sono cittadini capaci di interagire con le diverse generazioni e partecipare attivamente alla vita sociale. 
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20/05/2012 Libri scolastici. Un salasso tutto a carico delle famiglie.
COMUNICATO STAMPA Libri scolastici  Un salasso tutto a carico delle famiglie  La differenza, anche culturale e di progresso passa sul digitale e internet In questi giorni gli istituti scolastici  stanno definendo i libri di testo  per il nuovo anno scolastico: visti i tetti di spesa previsti dal Ministero per i testi obbligatori, è abbastanza evidente che ci troviamo di fronte ad un ulteriore  salasso per le famiglie marchigiane, già gravate dai forti aumenti di tassazione, di oneri aggiuntivi e colpite dalla crisi occupazionale. La Legge 133 stabilisce che, a partire dall'anno scolastico 2012-2013, il collegio dei docenti adotta esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet o mista. Sono fatte salve le disposizioni relative all'adozione di strumenti didattici per i soggetti diversamente abili. Inoltre i vincoli posti dall'art. 5 della legge n. 169/2008 rafforzano l'esigenza di libri di testo che privilegino i contenuti principali e determinanti di ogni disciplina, rimandando alla quotidiana azione dei docenti le integrazioni e i completamenti di volta in volta necessari,anche mediante le appendici di aggiornamento separatamente disponibili. (Fonte C.M. 16/09). Gli obiettivi della norma sono positivi: massimizzare la disponibilità e la fruibilità dei testi;  rendere i contenuti facilmente utilizzabili in diverse forme; offrire risparmio alle famiglie (il D.M. 41/09 parla di materiale cartaceo a costo contenuto); alleggerire il peso degli zaini. D’altra parte l’editoria allo stato dei fatti non ha risposto in maniera adeguata, come dimostra il caso del “libro misto”, che risulta essere lo stesso libro cartaceo di prima con un CD Rom o con dei collegamenti su piattaforma che fanno accedere a esercizi, schede, immagini, fonti, considerate “espansioni” del libro cartaceo, in realtà servizi aggiuntivi che, pur utili, il più delle volte non conseguono gli obiettivi della norma; spesso quando c’è una versione digitale (in pdf) il codice ISBN alternativo al cartaceo vincola docenti e famiglie ad una scelta esclusiva, non facile, data l’esigenza di utilizzare più canali nello studio a casa; solo poche case editrici offrono una versione comprensiva di cartaceo e digitale insieme. In un quadro di tale incertezza e fluidità alcune scuole “prendono tempo” e per non sottostare a troppi vincoli inseriscono tra i libri “consigliati” testi invece fondamentali e facendoli comparire poi nelle annualità successive come testi già acquisiti, come dimostra  una indagine condotta da Adiconsum nazionale lo scorso anno nella scuola secondaria di II grado. Ciò sta a significare che la “libera scelta delle famiglie e degli studenti” prevista nella circolare ministeriale nei fatti è un ulteriore obbligo. Una spesa che si ripete ogni anno e alla quale dobbiamo aggiungere i vari dizionari, ovviamente esclusi dai tetti di spesa. L’istruzione è  investimento, è progresso, è cultura, il fattore principale del nostro sviluppo. Eppure ad emergere ancora una volta, è, da una parte,  l’inadeguatezza dell’ impegno dello Stato sul diritto allo studio, e dall’altro gli interessi e il business  delle lobby delle case editrici e conseguentemente i costi del diritto allo studio ricadono esclusivamente sulle famiglie. Ma possiamo e dobbiamo cambiare. Occorre per Adiconsum  rivisitare lo strumento del libro di testo, così come tradizionalmente considerato, rendendolo effettivamente multimediale e interattivo; il futuro, soprattutto per alcune discipline, può essere nei learning objects (Porzioni di contenuto autoconsistenti e utilizzabili in diversi contesti) e nella dimensione sociale dell’apprendimento che assumerà la forma di servizi intorno a contenuti di base. Siamo assolutamente consapevoli delle difficoltà finanziarie degli istituti scolastici e anche della  carenza di infrastrutture informatiche in alcune zone della nostra regione, ma invitiamo le scuole e in primis i docenti, nel rispetto della loro autonomia didattica, a  mettere in atto forme  possibili per il risparmio. Vanno incentivate tutte le  esperienze lodevoli  e ci sono anche nella nostra regione,  di comodati d’uso, prestiti, testi on line, ebook, ecc, mercatino dell’usato. Sul fronte della ricerca didattica poi riteniamo che si apra un’opportunità interessante per i docenti ai quali viene offerto un grande spazio come comunità scientifica e di ricerca sulla strada della sperimentazione e innovazione, sulla linea della libera circolazione del sapere. Abbiamo esempi come “Book in progress”. Ideato e realizzato dall’ITIS “E. Majorana” di Brindisi, il progetto, condiviso da Adiconsum, ha dato vita ad una rete di scuole in tutta Italia (tra cui l’Itis Volterra-Elia di Ancona) che provvedono a dotare gli studenti dei libri di testo necessari. I testi infatti sono scritti dai docenti stessi, stampati all’interno della scuola e scaricabili dalla rete “Book in progress”, permettendo alle famiglie di risparmiare 300 euro circa. Ma la rivoluzione di tale progetto è culturale, dove ragazzi e docenti  hanno un contenuto flessibile, nel quale sono gli attori principali.  Adiconsum condurrà anche quest’anno il monitoraggio per verificare il rispetto dei tetti di spesa previsti  ma per Silvana Santinelli il monitoraggio sarà una ulteriore elencazione di percentuali che non avranno alcuna ricaduta sulle scuole che hanno sforato, non essendo prevista alcuna sanzione. Per ADICONSUM l’importante è   lanciare un appello: superare il tradizionale libro di testo per attivare formule nuove, partendo dalle esperienze positive già in essere ma anche dalla creatività dei nostri docenti,  per una crescita culturale dei nostri ragazzi, cioè per il futuro del nostro Paese. Ancona 18.05.2012
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17/05/2012 Macerata, sanità in stato di agitazione
La Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) dell’Area Vasta 3 di Macerata ha preannunciato lo stato di agitazione generale dei lavoratori.La decisione è stata presa in segno di protesta nei confronti del comportamento della Direzione aziendale, che in aperto contrasto con gli  impegni assunti nei tavoli sindacali di negoziazione, sta dando attuazione al processo di riorganizzazione dei servizi attraverso provvedimenti unilaterali comunicati direttamente ai lavoratori e senza aver prima concluso il confronto sindacale in corso.L'RSU «esprime stupore e indignazione nei confronti di provvedimenti con i quali si portano avanti processi che avranno effetti negativi e ripercussioni gravi nei confronti dell’utenza e della qualità dell’assistenza, e intima l'immediato blocco delle inziative unilaterali».Il Direttore dell'Area Vasta di Macerata Dott. Enrico Bordoni, al quale la decisione è stata comunicata nel pomeriggio, rassicura tutti affermando che «l'organizzazione estiva non prevede tagli ai servizi, ma solo una parziale riduzione delle attività in relazione al minore afflusso di pazienti e per consentire agli operatori di fruire delle ferie.  In ogni caso - prosegue Bordoni - vengono garantite le attività sanitarie di base e le urgenze.»In mattinata alle ore 11.00 una delegazione della RSU incontrerà Bordoni per proclamare formalmente lo stato di agitazione. Il Segretario generale di Categoria della Funzione Pubblica Cisl di Macerata Sistino Tamagnini non esclude iniziative più eclatanti di protesta se la Direzione non dovesse tornare sui suoi passi.
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16/05/2012 Rinnovato per il 2012 l'accordo con le Banche per la cassa integrazione
E' stato rinnovato  anche per l'anno 2012 l’accordo con gli Istituti di Credito per l’anticipo della cassa integrazione e per la sospensione delle rate dei mutui. L’accordo, sottoscritto per la prima volta nel 2009, è stato negli anni 2010 e  2011 tacitamente rinnovato pur avendo nella sua applicazione notevoli difficoltà.Proprio per tentare di dare una svolta a questa situazione Cgil, Cis e Uil Marche hanno promosso una iniziativa che rilanciasse l’accordo stesso e che impegnasse, in maniera diversa che dal passato, le Banche.La sottoscrizione del nuovo protocollo  riprende in toto i contenuti dell’intesa sottoscritta nel 2009.Le  Organizzazioni Sindacali hanno anche chiesto ed ottenuto la sottoscrizione di un verbale "a latere" che impegna ogni Istituto di Credito firmatario a fornire il nome di un referente regionale cui rivolgersi per affrontare e risolvere le eventuali situazioni di criticità, ed a fornire i dati di monitoraggio sul numero di anticipi e di sospensioni che vengono concessi.Per ora l’elenco delle Banche firmatarie: Banca delle Marche, Banca Popolare Ancona, Banche di Credito Cooperativo (BCC), Carifano, Cassa di Risparmio di Fabriano.IL VOLANTINO di CGIL - CISL - UIL MARCHE
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16/05/2012 Poste italiane, sei mesi per decidere
Restano aperti gli uffici postali di Piediripa, Sforzacosta e Montecassiano. Almeno per il momento. L'Asur Marche ha infatti accolto la richiesta di proroga per la realizzazione dei lavori nelle tre sedi.  Sei mesi per prendere tempo, per dialogare e cercare di capire le reali intenzioni dell'azienda.Decisiva la mediazione del Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, che ha confermato  «la piena disponibilità della Regione ad agevolare una soluzione in grado di salvaguardare la rete degli uffici postali nei piccoli Comuni e nelle Frazioni».Decisive anche le proteste della popolazione e l'intervento dei rappresentanti politici del territorio, per una volta uniti nel difendere un servizio essenziale per le comunità locali.Soddisfatti i sindacati, che però chiedono. «La richiesta di proroga non è sufficiente - sostengono i Segretari regionali di Categoria di Cgil Cisl e Uil- anche perché l'azienda  ha dimostrato di voler utilizzare in modo strumentale le segnalazioni fatte dai dipendenti, prendendo la palla al balzo per decidere la chiusura  degli uffici».Non possiamo fidarci di Poste Italiane - sostiene Dario Dominici, Segretario generale della FLP CISL Marche - che ha dimostrato dimostrato di perseguire una strategia volta a ridurre i costi di gestione, primo tra tutti quello del personale. Non è vero poi, come sostiene l'azienda, che in questi giorni c'è stato un clima sereno di dialogo.«Per questo - conclude Dominici - terremo alta l'attenzione finchè non saremo certi di aver scongiurato definitivamente il rischio di chiusura degli  uffici». 
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11/05/2012 Riorganizzazione sanitaria: parte il confronto sul territorio.
Lunedì 14 maggio prossimo parte  dall’Area vasta 1 (Pesaro) il confronto territoriale sulla riorganizzazione sanitaria marchigiana.  Una priorità determinante perla Cisl, perché coinvolgere i soggetti locali di rappresentanza diventa strategico per la ridefinizione dell’offerta dei servizi sanitari più prossimi ai bisogni di salute dei cittadini e alle istanze degli operatori della sanità. Nei prossimi giorni verranno calendarizzati  anche gli incontri in Area  Vasta 2 (Ancona),  Area Vasta 3 (Macerata),  Area Vasta 4 (Fermo), Area Vasta 5 (Ascoli Piceno) per entrare nel merito del nuovo assetto sanitario che va  dalla riconversione dei piccoli ospedali  al  potenziamento dell’offerta di assistenza primaria.  
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10/05/2012 Un accordo contro la crisi: esenzione ticket
LA DELIBERA GIUNTA REGIONALE N° 607 DEL 2/5/12 PROTOCOLLO TRA REGIONE MARCHE E CGIL-CISL-UIL: ESENZIONE DAI TICKET PER LAVORATORI E FAMILIARI COLPITI DALLA CRISI   E’ stata confermata anche per il 2012 l’esenzione dal pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie e l’erogazione gratuita dei farmaci di fascia C per i lavoratori e lavoratrici colpiti dalla crisi. Infatti, in attuazione al Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 7 dicembre 2011 tra la Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Marche, la Giunta Regionale ha approvato la Delibera n. 607 del 2.5.2012 contenente i criteri e le modalità per riconoscere per il 2012 interventi a tutela della salute per i lavoratori, e i loro familiari a carico, che abbiano perso il lavoro, siano in cassa integrazione, in mobilità o in contratto di solidarietà. In particolare, i benefici previsti sono:  l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket) per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e di diagnostica strumentale erogate dalle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate dalla Regione Marche;   l’erogazione gratuita dei farmaci di fascia C compresi nei prontuari Terapeutici locali o di Area Vasta (attraverso le Farmacie convenzionate o in distribuzione diretta dalle Farmacie Ospedaliere).  Possono beneficiarne i lavoratori o lavoratrici e familiari fiscalmente a carico che, al momento della fruizione delle prestazioni, risultino:  aver perso il lavoro successivamente al 1° gennaio 2009 in mobilità in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga, in sospensione EBAM) e che nelle 13 settimane precedenti all’erogazione della prestazione abbiano avuto una sospensione dal lavoro pari almeno al 40% delle ore lavorabili; in contratto di solidarietà e che nei 6 mesi precedenti all’erogazione delle prestazioni abbiano avuto una riduzione dell’orario di lavoro pari ad almeno al 40% delle ore lavorabili  Per poter usufruire dell’esenzione, i soggetti aventi diritto devono recarsi presso gli Uffici Anagrafe della Zona Territoriale di competenza e autocertificare di possedere i requisiti richiesti. Ad essi e ai loro familiari fiscalmente a carico sarà rilasciato un certificato di esenzione. Per tali interventi inerenti la tutela della salute sono stati previsti i primi 800.000 euro. Ancona, maggio 2012   
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09/05/2012 Revocato lo sciopero regionale di 8 ore del Trasporto Pubblico Locale
Ancona 09.05.2012  Alla Commissione di Garanzia  Oss-conflitti sindacali  All’ASSTRA Marche All' ANAV Marche All'Assessore Trasporti Regione Marche Ill.sig. Prefetto di :Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Fermo Oggetto :  Revoca  Sciopero Regionale Trasporto Pubblico Locale su gomma del 10 maggio 2012             Le scriventi, comunicano che oggi 9 maggio c/o gli uffici della Regione Marche dopo l'incontro di ieri 8 maggio con l'Assessore ai Trasporti dott.  Luigi  Viventi e il dirigente dott. Sergio Strali, si è sottoscritto un protocollo di intesa.             Le OO.SS. pur non avendo condiviso il taglio dei servizi del 5% già effettuato, ritengono che il documento prodotto e sottoscritto, eviti ulteriori penalizzazioni ai cittadini e ai lavoratori, ma anzi inneschi un meccanismo virtuoso che dovrebbe migliorare ed efficientare il servizio di Trasporto Pubblico Locale.             Inoltre, il tavolo congiunto concordato tra Regione e OO.SS. permetterà di monitorare e concordare tutti gli aspetti riguardanti i nuovi affidamenti da effettuare nel 2013.             Pertanto, per le motivazioni di cui sopra le OO.SS. Regionali REVOCANO lo sciopero previsto per domani giovedi 10 maggio.  Segreterie Regionali Marche FILT-CGIL                FIT-CISL                UILTRASPORTI Fabrizio Fabbietti    Roberto Ascani       Giorgio Andreani
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09/05/2012 Cgil Cisl e Uil in piazza insieme il 2 giugno
«Manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil, senza sciopero e di sabato pomeriggio, il 2 giugno prossimo per mettere al centro il tema del lavoro e chiedere al Governo di invertire la rotta». E' quanto annunciato oggi dai Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, nel corso della conferenza stampa congiunta svoltasi nella sede della Uil.«Si tratta di una protesta simbolica che cade nel giorno della Festa della Repubblica per ricordare al Governo e all'intera classe dirigente italiana - spiegano i segretari - che l'Italia, come recita la Costituzione, è una Repubblica democratica fondata sul lavoro».La manifestazione si terrà nel pomeriggio per consentire alle istituzioni di celebrare la Festa del 2 giugno la mattina. Al centro della manifestazione c'è anche il tema del fisco. Cgil, Cisl e Uil sollecitano il Governo ad aprire una discussione per alleggerire il carico fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati. Più in generale, le tre confederazioni chiedono all'esecutivo di invertire la rotta nelle politiche economiche.«La manifestazione del 2 giugno - sottolinea il Segretario della Cisl Raffaele Bonanni -  ha l'obiettivo di cambiare la politica economica e in modo particolare quello di garantire assolutamente una sterzata sulla vicenda fiscale. Nono solo  perche' rappresenta il segno maggiore di ingiustizia nel nostro Paese, dove chi ha di piu' paga di meno e chi ha di meno paga di piu', ma perche' il tipo di tassazione che si applica ha una valenza economica straordinaria.«E da parte di tutti gli altri Stati la leva fiscale viene usata proprio al contrario - precisa Bonanni, ricordando che «le economie asfittiche, infatti, vanno stimolate con i consumi e stipendi piu' bassi e tasse molto alte di certo non aiutano».E a proposito di fisco, il Segretario della Cisl torna a parlare di Imu: «I sindacati hanno chiesto una patrimoniale per i ricchi e si sono ritrovati una patrimoniale per i poveri» sottolinea dicendosi «molto vicino ai tanti sindaci che stanno pensando di rivedere l'Imu con l'obiettivo di non appesantire chi possiede una sola casa».«Meno tasse, dunque, ristrutturazione del debito pubblico e - ribadisce - taglio dei costi della politica nella ricetta contro la crisi. Senza dimenticare la vendita del patrimonio pubblico perché occorre smobilizzare tutto cio' che e' smobilizzabile, vendere le cose anziche' le persone».Bonanni è poi tornato a parlare di concertazione criticando l'idea che oggi il Governo tenta di far passare, «che con meno concertazione si eviti il consociativismo perché in assenza di qualsiasi confronto, senza una discussione trasparente con le forze che rappresentano il Paese, scorazzano le lobbies». E ha concluso: «Nei prossimi giorni Cgil, Cisl e Uil vareranno una proposta unitaria sul fisco con la quale chiedere al Governo l'apertura di una tavolo di confronto con l'obiettivo di tagliare le tasse su lavoratori dipendenti e pensionati».Cigl, Cisl e Uil manifesteranno il 2 giugno per avere 'risposte dal Governo' e avvertono che ''non ci sono alibi'' per non darle. Sottolinea la leader della Cgil, Susanna Camusso, presentando la manifestazione unitaria del 2 giugno: «Non ci sono alibi, fin quando si continua dietro l'alibi dell'Europa si fanno solo scelte recessive'. Serve equita' e crescita, con risposte su fisco e lavoro».«Senza risposte sul lavoro il Paese non ce la fa», avverte la leader della Cgil. «Siamo vicini a un punto di rottura e prima che si arrivi a un punto di non ritorno e' auspicabile e rivendicabile che il governo cambi la politica economica».«Una decisione, quella di Cgil, Cisl e Uil, - dice ancora Angeletti - che intende inviare al governo un messaggio chiaro: la misura e' colma, l'esecutivo deve cambiare passo, basta rigore, ora serve guardare ai lavoratori. Siamo sindacati assolutamente responsabili, non abbiamo mai anteposto i nostri interessi a quelli generali, ma oggi proprio il senso di responsabilita' non puo' arrivare ad un livello di afasia: con questa politica non raggiugeremo nessuno degli obiettivi dichiarati dal governo.«E questo perché - conclude - non si puo' celebrare la Festa della Repubblica facendo finta che l'articolo 1 della Costituzione sia stata solo un'idea geniale dei nostri contribuenti». 
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08/05/2012 Poste italiane riduce i servizi e guarda solo agli utili
E' bufera su Poste Italiane. La ventilata chiusura dei tre uffici postali di Piediripa, Sforzacosta (frazioni di Macerata) e Montecassiano, così come le disfunzioni del Centro di distribuzione di Urbino, hanno fatto esplodere la rabbia dei lavoratori e degli utenti del servizio.A decretare la chiusura dei tre uffici maceratesi sarebbero state delle prescrizioni dell'Asur, per rispettare le quali basterebbero circa € 10.000.Soldi che l'azienda non sembra intenzionata a sborsare, nonostante nel 2011 abbia  conseguito un utile di gestione di circa € 850 milioni, e nonostante il fatto che i tre uffici in questione lavorino a pieno regime servendo più di 12.000 utenti.A Urbino invece un guasto del montacarico del Centro di distribuzione ha costretto i dipendenti a trasportare la corrispondenza a mano su tre piani, in violazione del Decreto n. 81 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.Il problema sembra facilmente risolvibile con un intervento di riparazione, ma non è questo il punto. Il Centro di distribuzione di Urbino è inadeguato e da tempo il sindacato chiede il trasferimento in una sede più funzionale, come già accaduto a Fano e a Pesaro. Nel 2010 era stato messo a bilancio un preventivo di spesa per una sede nuova, ma ancora oggi non se ne  è fatto nulla.Due vicende diverse,  un denominatore comune. Secondo Dario Dominici, Segretario generale dei Postali Cisl delle Marche «è in atto una riduzione graduale dei servizi  all'interno di un progetto nazionale di riorganizzazione che, nelle Marche, porterà  il taglio di  circa 205 lavoratori». In sintesi si può affermare che Poste Italiane è un'azienda che, pur nel pieno delle proprie forze,  batte in ritirata sui servizi e bada esclusivamente ai profitti.Il sindacato non resterà a guardare.  La Cisl ha fissato un incontro che in settimana vedrà coinvolti i Sindaci di Macerata e di Montecassiano. «Chiederemo a Poste italiane un incontro in cui spiegare i motivi di queste decisioni - afferma il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti -  e andremo fino in fondo arrivando, se necessario, anche al  boicottaggio dell'azienda.»Poste italiane getta acqua sul fuoco assicurando che si tratta solo di una sospensione dell'attività. Sospensione si, ma a tempo indeterminato. Temendo una chiusura definitiva, la Cisl ha proposto allora l'apertura di uffici mobili al posto di quelli "temporaneamente" chiusi.Nel frattempo  si muovono anche i cittadini e la politica. Tantissime le manifestazioni di protesta da parte degli utenti, soprattutto quelli anziani, che vivono nelle frazioni e che, sopportando gravi disagi , dovranno ora recarsi a Macerata. A Montecassiano gli anziani stanno formando un Comitato per mantenere aperto l'ufficio. A Macerata il caso finisce in Consiglio comunale, dove maggioranza e opposizione cercheranno una soluzione. Significative le parole del Sindaco Romano Carancini, che si è detto« indignato per una situazione inaccettabile».RASSEGNA STAMPA     
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04/05/2012 Poste italiane chiude tre uffici a Macerata
E' scontro tra Poste italiane e il Sindacato di Categoria  della Cisl (la FLP), dopo che l'azienda ha deciso di  chiudere gli uffici di Piediripa, Sforzacosta e Montecassiano.In un comunicato stampa il Segretario della SLP Cisl Marche Dario Dominici attacca duramente Poste italiane, accusandola di avere ormai deciso una drastica riduzione dell'offerta dei servizi sul territorio e dei livelli occupazionali.«Presto - sostiene Dominici - i cittadini potranno accedere ai servizi solo dopo code interminabili e solo dopo aver compiuto un lungo tragitto in macchina o su un mezzo pubblico. In altre parole  Poste italiane taglia i costi di gestione semplicemente approfittando di un particolare privilegio che le viene concesso, ossia quello di scaricarli semplicemente sugli enti locali e sulla popolazione».Una strategia attraverso la quale, secondo la Cisl Slp, l'azienda mette in discussione anche il ruolo della rappresentanza. La Cisl, sindacato più rappresentativo del settore, è un avversario scomodo, e i lavoratori, tra i quali molti suoi iscritti, sono costantemente messi sotto pressione da richieste di maggiore flessibilità, di deroghe alle regole e di aumento di carichi di lavoro e di responsabilità personali.Negli ultimi quattro anni l'impegno del sindacato è stato quello di evitare la chiusura delle aziende preservando quanti più posti di lavoro possibile,  Mentre approva e certifica un bilancio assolutamente positivo invece,  Poste italiane decide di chiudere 1.200 uffici postali entro l'anno, tagliando almeno 10.000 posti di lavoro.«Ma siamo convinti - conclude Dominici - che i lavoratori e i clienti di quella che è la più grande azienda di servizi del paese, non si lasceranno ingannare ancora una volta». 
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02/05/2012 Il 1° maggio per "scommettere sul lavoro".
Il Lavoro è incardinato nella Costituzione, come diritto, per un’esistenza dignitosa e libera per sé e la propria famiglia, e come dovere, per partecipare al progresso della società. Non sul censo, sulla proprietà, sulle classi, ma sul Lavoro si fonda la nostra Repubblica. Per anni è però cresciuta la cultura del successo facile e delle rendite, finanziarie,  immobiliari, professionali,  legate alla politica.Così oggi il Lavoro è fonte di preoccupazione e disagio per moltissime persone e fa notizia quasi sempre in negativo, per un’azienda che licenzia, per i suicidi di chi è disperato, per un grave infortunio, per i bassi salari, per la precarietà diffusa.Il 1° maggio è occasione per riaffermare che bisogna “scommettere sul Lavoro”.A livello europeo, superando l’idea che alla recessione si risponda solo cercando di placare i mercati finanziari con misure di austerità; servono invece maggiore unità politica, adozione di vincoli alla finanza speculativa, a partire dalla tassa sulle transazioni finanziarie, rafforzamento di investimenti in conoscenza e sviluppo sostenibile.A livello nazionale e locale, guardando oltre il puro rigore, usando la leva fiscale per dar respiro ai redditi medio-bassi e alle imprese che investono e creano occupazione, valorizzando le eccellenze esistenti e sostenendo l’innovazione, adottando tolleranza zero verso l’evasione. Serve abbattere rendite di posizione in tutti i campi e favorire nuove opportunità e mobilità sociale; serve riorganizzare il welfare senza smantellarlo, incentivando al contempo la pratica di forme mutualistiche, le esperienze bilaterali delle parti sociali, adottando normative che favoriscano la partecipazione dei lavoratori.Scommettere sul Lavoro in modo condiviso, pur da posizioni diverse, può essere una chance anche per i partiti, per rilanciare tra i cittadini la fiducia nell’importanza della buona politica, per coltivare un'etica della responsabilità, della partecipazione democratica, del benessere costruito con l'impegno e non cercando scorciatoie, della capacità di operare per un progetto comune, liberando le energie diffuse nella nostra società.1° maggio come desiderio, speranza, passione quindi, guardando al futuro: sono i temi del grande Concerto che si terrà a Roma e che seguirà la manifestazione nazionale di Rieti, dove il sindacato riaffermerà con forza che è indispensabile e urgente “scommettere sul Lavoro”.30 aprile 2012                 Stefano Mastrovincenzo  (Segretario Cisl Marche)LA RASSEGNA STAMPA:  Messaggero Marche 1_5_12 , Messaggero 1_5_12BONANNI. Cisl e primo maggio
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01/05/2012 "Primavere arabe e futuro del Mediterraneo"
E' il titolo di un interessante  convegno che si terrà  giovedi 3 maggio alla Facoltà di Economia di Urbino. Interverranno Sauro Rossi, Segretario Generale Cisl Pesaro -Urbino, Fausto Mazzieri Presidente Iscos Marche, Gianluigi Storti Presidente Anolf che insieme a Massimo Bevacqua, Silvia Colombo e Rony Hamaui si interrogheranno sul futuro del Mediteranneo e sul ruolo per l'Italia e per l''Europa. 
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26/04/2012 Lavoratori agricoli diritti negati. Sciopero di 8 ore venerdì 27 aprile.
COMUNICATO STAMPA DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE FAI CISL DI ANCONA GIORGETTI GIUSEPPELe sigle sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno proclamato, per venerdì 27 aprile, lo sciopero generale nazionale, di 8 ore, dei lavoratori agricoli«Siamo costretti a scioperare – afferma Giuseppe Giorgetti, segretario generale della Fai Cisl di Ancona - perché il Governo Nazionale sta mettendo in discussione l’attuale Previdenza Agricola e le prerogative contrattuali dei lavoratori agricoli col disegno di legge presentato sulla riforma del lavoro. » Nello specifico all’articolo 11 di tale provvedimento, si vuole estendere l’uso dei Buoni Lavoro (VOUCHER) a tutti i lavoratori agricoli e a tutti gli imprenditori agricoli, col solo limite di euro 5.000 annui corrispondenti a 110 giornate lavorative annue a lavoratore. Tutto questo determinerà una deregulation del mercato del lavoro agricolo anche nel territorio della provincia di ancona e non solo; gli operai saranno condannati alla totale precarietà negando a loro:-l’iscrizione negli elenchi anagrafici -la disoccupazione agricola, l’indennità di malattia, infortunio e maternità -la contribuzione figurativa ai fini pensionistici, negando di fatto la pensione e i diritti contrattualiAl contrario, il Governo non prevede misure di lotta e contrasto al lavoro nero e all’evasione contributiva, presente tuttora nel settore, facendo cassa solo sui diritti e prestazioni previdenziali dei lavoratori dipendenti agricoli. La Segreteria Provinciale Fai Cisl fa, inoltre, appello a tutti i Parlamentari affinché si facciano carico dei problemi della categoria. Tali provvedimenti legislativi potranno, di fatto, negare il diritto alla pensione futura dei lavoratori agricoli, già drammaticamente penalizzata dall’ultima riforma. E negare, inoltre, tutti quei diritti previdenziali che costituiscono, anche, il reddito delle famiglie dei nostri lavoratori.Per tutte queste ragioni il 27 Aprile dalle ore 10,00 un presidio di lavoratori sarà presente in Piazza del Plebiscito ad Ancona, in attesa di essere ricevuti dal Prefetto. Ancona 26 aprile 2012La Segreteria Provinciale Fai Cisl
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26/04/2012 Primo maggio 2012 a Rieti.
IL MANIFESTO del 1° MAGGIOle Segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL hanno deciso di celebrare la Festa del Lavoro a Rieti, scelta come luogo simbolo di tutte quelle realtà italiane In cui è necessario ripartire con progetti di crescita del territorio e del Paese.Lo slogan della manifestazione è: LAVORO E CRESCITA PER USCIRE DALLA CRISI E' previsto un corteo con concentramento alle ore 9.00 in piazza Mazzini (stazione ferroviaria) e che seguirà il seguente percorso: via Ludovico Canali, piazza Marconi, Porta Cintia, via Cintia, piazza Vittorio Emanuele ed arrivo in piazza Cesare Battisti.Il comizio conclusivo al quale interverranno i Segretari generali Susanna CAMUSSO, Raffaele BONANNI e Luigi ANGELETII si svolgerà all'arrivo del corteo in piazza Cesare Battisti.La MAPPA del PERCORSOConcerto del 1° Maggio 'Musica del desiderio. La passione, la speranza , il futuro'  - Piazza San Giovanni -  RomaCondotto da Francesco Pannofino e Virginia RaffaeleRegia di Stefano Vicarioper approfondire http://www.primomaggio.com/index.php
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23/04/2012 Nuovi tagli dei servizi postali nelle Marche.
 IL VOLANTINO con il nuovo assetto ipotizzato dall'azienda
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23/04/2012 Rinnovo del contratto bancario. Prevalgono i SI.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del  Credito. La categoria FIBA CISL,  che si occupa dei lavoratori  bancari in due comunicati stampa nazionali (CCNL ABI - Comunicato del 19-4-2012 e CCNL ABI - Comunicato del 16-4-2012) sancisce il dato finale ufficiale della consultazione sull'ipotesi di accordo per il nuovo contratto dei bancari e vede prevalere i "SI" al contratto per il 59,3% contro i "NO" per un 40,7%. CLICCA QUI per avere tutti i chiarimenti sul nuovo contratto  
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20/04/2012 Accordo di Programma per l'area ex Merloni
CGIL-CISL-UIL                                FIM-FIOM-UILMCOMUNICATO STAMPA Incontro tra Presidente della Giunta e Organizzazioni sindacali sull’Accordo di Programma per l’area ex MerloniL’incontro svoltosi oggi per fare il punto sull’Accordo di programma tra Ministero dello Sviluppo, Regione Marche e Regione Umbria, era stato richiesto nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali. La proposta che le Regioni presenteranno al Comitato tecnico di coordinamento che si riunirà al Ministero venerdì 27 aprile, prevede una rimodulazione che favorisca al massimo le possibilità di rioccupazione dei lavoratori ex Merloni attualmente in CIGS. Le Organizzazioni sindacali auspicano che venerdì sia la data ultima per avviare l’operatività delle misure, pur nella consapevolezza che sono necessari progetti di impresa finalizzati ad utilizzare le opportunità dell’Accordo di Programma. La Regione ha presentato il report di iniziative delle misure regionali attivate negli ultimi anni; Cgil, Cisl, Uil e Fim, Fiom, Uilm hanno proposto alla regione di attivare un monitoraggio periodico congiunto sull’attuazione delle misure, sugli sviluppi di eventuali progetti, sulla situazione occupazionale e sociale dell’area. Le organizzazioni sindacali hanno anche chiesto al Presidente Spacca di continuare a sostenere con il Ministero del Welfare la possibilità per i lavoratori ex Merloni più anziani di poter utilizzare i requisiti precedenti alla Riforma Monti per l’accesso alla pensione, tema oggetto della recente manifestazione nazionale di Cgil Cisl Uil a Roma.Ancona 20 aprile 2012
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19/04/2012 IMU. Ancora una volta si penalizzano i più deboli.
«Ancora una volta a rimetterci sono le categorie più deboli e svantaggiate di questo Paese. L'IMU, l'imposta sulla casa, per la quale il Governo ha previsto  detrazioni solo per le famiglie con figli al di sotto dei 26 anni, dimenticando altre categorie come i pensionati che hanno a carico il proprio coniuge».E' quanto dichiara Gigi Bonfanti, Segretario Generale della Cisl Pensionati, secondo il quale "tutto ciò dovrebbe far vergognare questo governo, così come anche la decisione di considerare come seconda casa l'abitazione dei pensionati e dei disabili che vivono in strutture sanitarie col pretesto, sottolineato anche da qualche sottosegretario, che tale misura possa rappresentare un strumento di lotta all'evasione fiscale."«Proprio a questo proposito – prosegue Bonfanti - vorremmo ricordare che vivere in una residenza per l'assistenza significa, già di per sé, dover affrontare delle spese non indifferenti per qualunque anziano o disabile e per le loro famiglie, sulle quali il governo continua ad infierire senza alcuno scrupolo attraverso una decisione come questa che – conclude il segretario della Federazione dei Pensionati Cisl – non fa che dimostrare, ancora una volta, la totale mancanza di volontà di mettere in atto azioni eque e degne di un Paese civile».
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19/04/2012 A Buongiorno Marche si parlerà di agro-alimentare e pesca.
 Venerdì 20 APRILE a  BUONGIORNO MARCHE  PARLIAMONE SPAZIO CISL MARCHE in diretta su èTV MARCHE  canale 12 del digitale terrestre ed in  contemporanea streaming su http://www.etvmarche.it/news.php  e su RADIO CENTER MUSIC  99,100 FM dalle ore 9,00 alle ore 9,30   interverranno SILVANO GIANGIACOMI  segretario generale FAI MARCHE -  coordinatore settore pesca della FAI NAZIONALE GIUSEPPE GIORGETTI segretario generale FAI ANCONA Si parlerà di LAVORO nel settore agroalimentare e nella pesca facendo un focus  sull'andamento regionale  ed in particolare nella provincia di Ancona. Siete invitati a partecipare  via sms al 3493918169 inviando, durante la diretta, richieste di chiarimento ed  opinioni .
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18/04/2012 Trasporti pubblici, sciopero regionale di otto ore
Uno sciopero regionale di 0tto ore è stato proclamato dalle  Categorie dei Trasporti di Cisl, Cgil e Uil.Giovedì' 10 maggio i lavoratori del trasporto pubblico locale delle Marche incroceranno le braccia per protestare contro la scelta della Regione Marche di ridurre i servizi ai cittadini penalizzando studenti, lavoratori pendolari e pensionati. Scelte che mettono a rischio i diritti e le tutele conquistate negli anni scorsi, e decisivi per la qualità e la sicurezza nel trasporto locale.«La Regione - sostengono le Categorie di Fit Cisl, Filt Cgil e Uiltrasporti -  è attenta solo alle richieste economiche delle imprese del settore ed ha rinunciato  a governare il processo di riforma sostenibile dei trasporti. Nel prossimo anno il servizio verrà messo sul mercato senza un adeguato supporto di leggi e lcausole di salvaguardia per i cittadini e i lavoratori del settore».Le modalità dello sciopero saranno differenti a seconda della categoria di lavoratori. Gli impiegati sciopereranno tutto il giorno, i lavoratori delle officine garantiranno un servizio minimo tra le 9.00 e le 17.00. I lavoratori del settore movimento sciopereranno  dalle 9.00 alle 17.00, garantendo servizi dedicati i disabili ed ai bambini delle scuole materne ed elementari.
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11/04/2012 Pensioni. Sindacati in piazza il 13 aprile.
Rimane ancora oggi una profonda incertezza sui lavoratori espulsi dai sistemi produttivi (sia in esodo volontario incentivato sia in mobilità) che rischiano di rimanere senza alcune fonte di reddito, a seguito dell'interruzione del rapporto di lavoro e dell'innalzamento repentino dei requisiti per il pensionamento.Le norme conservano dei tratti di profonda iniquità. E' il caso dei lavoratori in esodo volontario a seguito di accordi individuali, ma anche di molte persone che nel corso della vita lavorativa abbiano maturato lunghi periodi di sospensione del rapporto di lavoro con l'intervento della Cassa integrazione o periodi di congedo parentale.«Il Governo e il Parlamento devono risolvere il problema di centinaia di migliaia di persone che sono rimaste già senza stipendio e senza pensione per effetto della riforma. Questo sarà l'obiettivo della manifestazione unitaria che abbiamo organizzato per il 13 aprile". Lo sottolinea in una nota il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni." Il Ministro Fornero ha annunciato nell'ultimo incontro di Palazzo Chigi un tavolo di confronto con il sindacato su questo tema. Noi aspettiamo di essere convocati. Ma deve essere chiaro che su questo problema delle pensioni non faremo sconti a nessuno. E' una questione di giustizia sociale e di equità. Non possiamo far pagare a questi lavoratori "esodati" il prezzo della riforma delle pensioni che si scarica essenzialmente su di loro, visto che sono rimasti senza ammortizzatori e senza pensione". IL VOLANTINO UNITARIO di CGIL - CISL - UIL
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11/04/2012 "Semplifica Italia": per i cittadini tempi di attesa sempre più brevi
Il decreto sulle semplificazioni è diventato ufficialmente legge il 4 aprile scorso con il nome "Semplifica Italia". Una serie di interventi volti da un lato ad alleggerire il carico della burocrazia che grava sulle spalle dei cittadini e dall'altro a rilanciare la crescita economica semplificando la vita anche alle imprese. Una revisione dei servizi che serve anche a ridurre i costi della burocrazia amministrativa, tra i più alti in Europa.Alcune delle novità per i cittadini: i cambi di residenza saranno in tempo reale; i documenti di riconoscimento scadranno il giorno del compleanno; il bollino blu sarà rinnovato ogni due anni; il contrassegno per gli invalidi sarà valido su tutto il territorio nazionale; sarà semplificato il rinnovo della patente per gli ultra ottantenni; si avrà la cartella clinica elettronica; il pagamento on –line per multe, ticket, etc.,  procedure più semplici per l’esenzione del ticket per i malati cronici.SCARICA IL DECRETO SEMPLIFICA ITALIA
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11/04/2012 250 lavoratori della Merloni rischiano di restare senza pensione
Cgil Cisl Uil Marche chiedono alle loro confederazioni nazionali e alle istituzioni locali di interessarsi  della situazione di una parte dei lavoratori della A. Merloni (circa 250) che rischiano di rimanere senza pensione e senza ammortizzatori per l'allungamento dell'età pensionabile prevista dalla recente manovra del Governo Monti.La Lettera Cgil, Cisl, Uil Marche alle Confederazioni nazionaliLa Lettera Cgil, Cisl, Uil Marche al Presidente SpaccaRASSEGNA STAMPA Resto del Carlino 11_04 Esodati Merloni  
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11/04/2012 Disegno di legge per la riforma del mercato del lavoro
Leggi le valutazioni della Cisl sul Disegno di legge per la riforma del mercato del lavoroScarica il testo del Disegno di legge
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10/04/2012 Su giovani e ammortizzatori riforma del lavoro apprezzabile
«La riforma del lavoro portata avanti dal Governo Monti, dopo il confronto con il sindacato, contiene misure apprezzabili».E’ questo il pensiero del Segretario generale aggiunto della Cisl Nazionale Giorgio Santini, intervenuto  nel corso dell’Assemblea organizzata dalla Cisl Marche che ha radunato al Pala indoor di Ancona circa 600 tra quadri e delegati per discutere e confrontarsi sul tema della riforma, con particolare riferimento alla modifica dell’articolo  18 dello Statuto dei lavoratori. Contrasto alla flessibilità “malata”, sostanziale conferma degli ammortizzatori sociali, sostegno ai giovani con l’incentivo ai contratti stabili e alle nuove assunzioni, reintegro del lavoratore in caso di licenziamento disciplinare illegittimo. Questi, secondo Santini, sono gli aspetti migliori della proposta di riforma.«Ora però  chiediamo di apportare modifiche alla normativa sui licenziamenti di natura economica, per il quale  vogliamo che venga previsto il potere del giudice di reintegrare il lavoratore nel caso di assenza di cause fondate».Secondo il Segretario generale aggiunto della Cisl con questa nuova normativa licenziare il lavoratore sarà più complicato per l’azienda. Su di essa graverà infatti l’obbligo di comunicare il licenziamento all’Ufficio del lavoro competente, presso il quale sarà attivata una procedura obbligatoria di conciliazione – che oggi non è prevista – con la presenza del sindacato.L’appuntamento del Pala indoor è stato introdotto dal segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che ha sottolineato come il Governo fosse partito da una posizione di vero smantellamento dell’articolo 18 e di forte riduzione del sistema degli ammortizzatori sociali.«La Cisl– secondo Mastrovincenzo – ha sempre sostenuto che il vero problema del mercato del lavoro italiano non è la “flessibilità in uscita”, né la disciplina sui licenziamenti individuali, ma la “flessibilità in entrata”».Per questo, nel negoziato con il Governo, il Sindacato di Via Po’ ha seguito il "sentiero stretto", tra l'esercizio della responsabilità, la fiducia della nostra gente, la attenzione a coloro che hanno meno tutele, il dialogo a 360° con tutti i soggetti politici e sociali”.Sulla lotta alla precarietà Mastrovincenzo ha ricordato come la riforma preveda strumenti per combattere le forme abusive di flessibilità e favorire l’ingresso dei giovani al lavoro. I principali: l’apprendistato che il canale privilegiato dell’accesso al lavoro per i giovani; il contratto di inserimento per favorire l’occupazione degli ultra cinquantenni; il contratto a tempo determinato che costerà di più all’impresa e nella cui durata massima si ricomprendono anche i periodi di somministrazione.«Questa riforma non piace per niente alle imprese – ha concluso Santini – per questo avremmo preferito firmare insieme un accordo con il Governo, che l’avrebbe resa più solida e sicura nei passaggi parlamentari che attendono il disegno di legge durante i prossimi ».  SCARICA IL Volantino Riforma Mercato del Lavoro Scarica DDL RIFORMA MERCATO DEL LAVORO presentato dal Governo  LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE LE INTERVISTE  su TG3 MARCHE  
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04/04/2012 IMU. Le richieste dei Centri di Assistenza Fiscale.
Far pagare ai contribuenti un acconto in attesa dell'esatta definizione del tributo per poi procedere al pagamento del saldo di dicembre. Questa la proposta della Consulta Nazionale Caf  in tema di IMU (Imposta Municipale Unica). Il sistema dei Caf assiste circa un milione di contribuenti per il modello 730 e di questi circa l'95% deve pagare l'Imu. La nuova imposta obbliga tutti a pagare un pò più di prima e saranno circa 14 milioni le persone che chiederanno assistenza all'Imu. Il calcolo dell'Imu da parte dei Caf è  possibile solo se si è a conoscenza delle aliquote da prendere in considerazionee e al momento sembra che i Comuni possono modificarle fino al 30 settembre. Da qui la richiesta di poter fare il calcolo dell'Imu nella  seguente  modalità: l'acconto sulla base delle aliquote previste dalla legge nazionale, poi a dicembre il saldo da pagarsi  sulla base delle aliquote effettivamente deliberate da ogni Comune. In questo modo i contribuenti possono trovare assistenza nei Caf senza alcuna difficoltà e senza problemi.
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04/04/2012 Contributo per le imprese che stabilizzano lavoratori precari
PROTOCOLLO TRA REGIONE MARCHE E CGIL-CISL-UIL IN ARRIVO IL CONTRIBUTO DI 7.000 EURO PER LE IMPRESE CHE STABILIZZANO I LAVORATORI CON CONTRATTI A TERMINE E ATIPICI E’ in arrivo un contributo di 7.000 euro quale incentivo alle imprese per la stabilizzazione di 400 lavoratori con contratti a temine o atipici.Infatti, in attuazione al Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 7 dicembre scorso tra Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Regionali, la regione  ha emanato l’Avviso Pubblico  contenente i criteri e le modalità per sostenere e incentivare le stabilizzazioni.Beneficiari: imprese e società cooperative ricadenti tra le Microimprese e le Piccole e Medie Imprese con sedi/unità produttive nelle Marche, che trasformano rapporti di lavoro a termine e atipici in contratti di lavoro a tempo indeterminato a tempo pieno o part time.L’intervento riguarda la stabilizzazione dei lavoratori con contratti a termine e atipici stipulati prima della pubblicazione dell’Avviso nel BUR e in essere da almeno 3 mesi al momento della procedura di stabilizzazione. Rientrano tra i contratti a termine e atipici: contratti di lavoro a tempo determinato contratti di inserimento lavorativo collaborazioni a progetto contratti di lavoro a chiamata contratti di lavoro ripartito contratti di lavoro interinale Sono escluse dal contributo le assunzioni di lavoranti a domicilio, pensionati, apprendisti.Il contributo verrà erogato in un’unica soluzione, successivamente alla verifica  della documentazione attestante la trasformazione del rapporto di lavoro.Le domande di contributo vanno presentate prima della trasformazione del rapporto di lavoro e comunque entro il 31/12/2012, utilizzando fac-simile di domanda allegata al bando pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche, e nel sito della Regione Marche: www.istruzioneformazionelavoro.marche.it.Le domande verranno valutate sulla base dei criteri riportati nell’Avviso Pubblico fino ad esaurimento delle risorse. Ancona 3 Aprile 2012Per approfondire:bando e modulistica dal portale della Regione Marche   scarica il volantino unitario   
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01/04/2012 Dichiarazione dei redditi: rivolgiti al CAF CISL.
E’ iniziata la campagna fiscale 2012.Quest’ anno, in maniera particolare, i nostri esperti del Caf Cisl   sono a disposizione degli utenti per qualsiasi chiarimento soprattutto per quanto riguarda la novità dell’Imu, la nuova imposta sugli immobili che sostituisce l’Ici, oltre a diversi servizi fiscali come la dichiarazione dei redditi, modello RED, rilascio dell’attestazione Isee.LE  principali SEDI CAF CISL nelle Marche:Caf Ancona - Tel. 071-43934 Caf Ascoli Piceno - Tel. 0736-24951 Caf Ascoli Piceno (Quartiere Monticelli) - Tel. 0736-344875 Caf Fermo 0734-60971 Caf Macerata 0733-4075228 CAF Pesaro 0721-638101
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30/03/2012 La riforma del lavoro in una prospettiva di crescita.
La Cisl delle Marche organizza un grande appuntamento lunedì 2 aprile alle ore 9.30 presso il Pala Indoor di Ancona. L'incontro si svolgerà alla presenza di Giorgio Santini, Segretario Generale Aggiunto della Cisl nazionale e vedrà la partecipazione di tutto il quadro dirigente per un approfondimento e un confronto sulla Riforma del Mercato del Lavoro. Il COMUNICATO STAMPA
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26/03/2012 Riforma del Mercato del Lavoro.
La riforma del Mercato del Lavoro.IL COMUNICATO DELLA CISL.LEGGI IL DOCUMENTO LA CISL SOSTIENE UNA RIFORMA DEL LAVORO PER I GIOVANI E PER ALLARGARE LE TUTELE SOCIALI. IL TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE DEL GOVERNO "La riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita"
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22/03/2012 Riforma del lavoro: oggi altro incontro con il Governo
Sull'art.18 "abbiamo trovato un compromesso che può essere ancora migliorato, se il Parlamento ci dà una mano noi gli diamo una mano"- afferma il leader della Cisl, Raffaele Bonanni - Stiamo lavorando in queste ore e abbiamo ancora due-tre giorni di tempo per modificare e migliorare il testo perché non e' definito".Quanto alle migliorie che il sindacato intende apportare il Segretario generale della Cisl ha detto che "ci sono linee guida in cui puntiamo a migliorare la trasparenza sulla comunicazione alle Rsu di quello che l'azienda vuole fare in caso di licenziamento economico".E ancora, a proposito dell'iter parlamentare, ha detto: "sento parlare di iniziative parlamentari: ben vengano ma il compito nostro, quello del sindacato è uno, altro è quello del Parlamento". "Vediamo di buon occhio eventuali cambiamenti se ci sono falle molto grosse nei testi che usciranno".Il documento del Comitato esecutivo della Cisl
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21/03/2012 Giornata mondiale contro il razzismo
Il  21 marzo è la giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale.Ancora oggi in paesi dell’Europa, dell’Africa e dell’Asia programmi politici si basano sui “muri” che separano gli uomini per il colore della pelle, per la diversità di genere, per il credo religioso.L’indifferenza di fronte a fenomeni quotidiani di razzismo e di denigrazione etnica è il triste vissuto nelle nostre città, nei nostri stadi, nelle menti.Scarica il Messaggio dell'ONU che invita a condividere e a sostenere con propri messaggi la campagna internazionale per porre fine al razzismo.Clicca  su Il PROGRAMMA per tutte le iniziative.
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21/03/2012 Marche Day: «Chiediamo l'intervento del Governo»
Comunicato   Stampa Con una  delegazione proveniente dai vari territori  della regione, la Cisl Marche  partecipa a Roma di fronte a Montecitorio al Marche Day,   insieme agli amministratori locali, agli  imprenditori e ai cittadini marchigiani per dare forza alle richieste di intervento di solidarietà del Governo per il recupero delle risorse erogate dopo l'alluvione del 2011 e l'emergenza neve del mese scorso.«La nostra presenza è sicuramente  per  dare un sostegno  ad una comunità operosa e laboriosa, come quella marchigiana, ma che non può fare a meno della doverosa solidarietà del Governo centrale» - afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche – «Accogliamo con soddisfazione la scelta della Regione Marche, approvata ieri dal Consiglio, di eliminare  dal 1° Aprile  l’accise di 5 centesimi sulla benzina, ma ciò rende ancor più necessario l’intervento nazionale».Ufficio Stampa Cisl MarcheAncona 21 Marzo 2012
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19/03/2012 Crisi dell'edilizia. Urgono risposte chiare.
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE Comunicato Stampa Imprese, sindacati, professionisti del settore hanno dato vita all’attesa manifestazione regionale. Sotto accusa Banche e Patto di stabilità. Il tempo è scaduto servono,  le istituzioni elaborino proposte per rilanciare un comparto in ginocchio. Previsto un tavolo specifico della Regione per affrontare i nodi principali.Bandiere al vento questa mattina davanti alla Regione Marche. Erano quelle dei sindacati di categoria  dei lavoratori dell’edilizia, di Confartigianato, della CNA, dell’Ance che insieme ai professionisti tecnici si sono mobilitati per denunciare la gravissima situazione del comparto.Alcune centinaia di persone hanno gremito lo spazio davanti alla scalinata di Via Gentile Da Fabriano dove si sono succeduti gli interventi dei rappresentanti della varie categorie. Il grido di dolore è stato comune: così non si può più andare avanti, l’edilizia marchigiana è in ginocchio, anzi a terra. “Da anni – ha esordito Massimo Ubadi per l’Ance Marche – denunciamo la perdita di fatturato e di posti di lavoro di un settore composto in gran parte da piccole imprese. Ora la situazione è insostenibile. Ogni istituzione scarica le responsabilità sulle altre, le grandi banche ci hanno abbandonato. Il quadro è ormai gravissimo, servono risposte certe e ognuno deve farsi carico di un contesto così precario ”. Dunque urgono risposte chiare da Regione e Governo visto che, come ha denunciato Bruno Crescimberi della Confartigianato Marche che è intervento per la categoria “la Regione non riesce ad emanare direttive semplici, chiare. Ci si perde in normative complesse”. Crescimbeni ha denunciato l’esito deludente del Piano Casa che ha portato a solo “duemila interventi, mentre in Veneto sono stati ben quarantamila”. Massimo Giacchetti segretario della Filca Cisl Marche, a nome di tutti e tre le sigle sindacali ha ricordato come l’edilizia valga il 15% del Pil marchigiano. “Oggi diamo la voce anche ai lavoratori che hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione”. Anche il rappresentante sindacale ha chiamato in causa le banche che “non fanno credito alle imprese” e denunciato il mancato accordo tra istituti di credito e Regione. Sul banco degli imputati le gare al massimo ribasso: “Sono un capestro. Danneggiano lavoratori e aziende, danno spazio all’illegalità, al lavoro nero, alla concorrenza sleale”. Invece ci vogliono “più legalità, più giustizia sociale”. In tutti gli interventi è stato puntato l’indice contro il Patto di stabilità. Lo ha fatto anche Patrizia Angeli, Vicepresidente della Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, che ha chiuso la manifestazione parlando anche a nome di architetti, geologi e geometri. “Ci sono Comuni virtuosi che a causa del Patto non possono attivare appalti perché hanno le mani legate. Noi come professionisti siamo il primo soggetto della filiera perché elaboriamo i progetti. Spesso non ci vengono pagate parcelle anche da mille euro a causa del vincolo di stabilità. Non siamo nemici della pubblica amministrazione ma chiediamo collaborazione”. Anche perché di cose da fare per rilanciare l’edilizia ce ne sarebbero: “Intervenire sul dissesto idrogeologico, rimettere in sicurezza il nostro patrimonio edilizio, in particolare le scuole. E puntare sulla green economy”. A conclusione della manifestazione una delegazione della varie categorie è stata ricevuta dagli Assessori Antonio Canzian Sara Giannini Marco Lucchetti Luigi Viventi. Erano presenti i parlamentari marchigiani Mario Cavallaro, Carlo Ciccioli, Salvatore Piscitelli, Massimo Vannucci.Alla fine la Regione si è impegnata ad affrontare nel già istituito “Tavolo con le banche” la crisi dell’edilizia e per il 20 aprile è stato programmato un incontro specifico sulla delicata questione degli appalti. La testimonianza di Simoni Nello - Operaio della ditta Ottavi Prefabbricati di Ascoli Piceno Scarica l'intervento di Massimo Giacchetti, Segretario Generale FILCA CISL MARCHE.La Rassegna Stampa
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19/03/2012 Misure anticirisi. Contributi per le aziende escluse dalla Cigs.
La Regione Marche ha formalizzato ieri, con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, il punto dell'accordo anticrisi del 7 Dicembre 2012 riguardante   i contratti di solidarietà.Si tratta della reiterazione della misura del 2011 che conferma anche per il 2012, con un finanziamento di 300.000 euro,  la possibilità di accedere al contributo regionale per le aziende escluse dal campo di applicazione della cigs che attivano il contratto di solidarietà  al fine di  evitare riduzioni di personale e licenziamenti. Il contributo regionale a favore dei lavoratori, che va ad integrare l'intervento statale, è pari ad 1/4 del monte salari perso  a  seguito della riduzione degli orari di lavoro la misura interviene per i contratti di solidarietà sottoscritti  a partire dal 1 Gennaio 2011  e rimane in vigore per tutto il 2012;  l'avviso infatti ha scadenza 31 Dicembre. Clicca per scaricare  l ' Avviso Pubblico e  la modulistica necessaria Schema di domanda e Schema di dichiarazione
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15/03/2012 Edilizia: manifestazione regionale lunedì 19 marzo.
I DOCUMENTI: I NODI DELLA CRISI EDILIZIA LE AZIONI PER SUPERARE LA CRISI EDILIZIA
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08/03/2012 Elezioni RSU 2012. La Cisl primo sindacato nel Pubblico Impiego.
COMUNICATO STAMPA Risultati elezioni RSU pubblico impiego e scuola Non è ancora stato completato lo scrutinio  dei dati nelle centinaia di enti pubblici e istituti scolastici  nei quali in questi giorni  si è votato per le elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie. Luca Talevi, segretario regionale Fp Cisl, esprime soddisfazione nel commentare i risultati già disponibili: “La Cisl si conferma  primo sindacato in alcuni tra i  più importanti enti della regione,  a partire dalla Giunta regionale, il Consiglio regionale, la Provincia di Ancona, il Comune di Ancona, gli Ospedali  Riuniti di Torrette, l’Inrca."Anche dalla  Cisl Scuola  giunge apprezzamento per il consenso  ricevuto dal personale docente e non docente delle scuole  marchigiane di ogni ordine e grado. A spoglio ancora in corso, la segretaria regionale Anna Bartolini afferma che “ Il voto consolida la Cisl, il  sindacato  della contrattazione, le sue proposte e i  risultati tangibili ottenuti  nonostante un contesto di diffuso e acuto disagio nel mondo  della scuola. Continueremo  il nostro impegno  per una scuola pubblica  di qualità  e per la valorizzazione delle  professionalità degli operatori della scuola” Stefano Mastrovincenzo, Segretario della Cisl Marche sottolinea che "oltre al buon risultato della Cisl, è da valorizzare  la grande prova di democrazia, con una partecipazione al voto che nelle Marche è stata superiore al  70%,  dato molto positivo se si considera la situazione complessa e difficile che da alcuni anni vive il lavoro pubblico, con il blocco della contrattazione e del turn over “. Ufficio stampa   Cisl MarcheAncona 8 marzo 2012 GIUNTA REGIONALE88  CISL 56  CGIL 15  UILCONSIGLIO REGIONALE397  CISL 218  CGIL 208  UILOSPEDALI RIUNITI TORRETTE621  CISL 395  NURSIND 230  CGIL 225  UIL 211  FSICOMUNE ANCONA255 CISL 240 CGIL 77   UILPROVINCIA ANCONA161  CISL 115  CGIL 114  UIL 25    CSA 20    DICCAPINRCA106  CISL 43   CGIL 35   NURSIND 10   UIL 1     USB
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06/03/2012 Aiuti ai figli di lavoratori ed agli studenti lavoratori in difficoltà: un contributo di 500 euro.
PROTOCOLLO TRA REGIONE MARCHE E CGIL-CISL-UIL: IN ARRIVO IL CONTRIBUTO DI 500 EURO PER 750 STUDENTI UNIVERSITARI MARCHIGIANI E’ in arrivo un contributo “una tantum” di 500 euro per 750 studenti universitari marchigiani e lavoratori studenti iscritti alle Università. Infatti, in attuazione al Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 7 Dicembre scorso tra la Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Marche, la Giunta Regionale ha approvato la Delibera contenente i criteri e le modalità per sostenere il diritto allo studio dei ragazzi iscritti all’università, figli di lavoratori o studenti lavoratori che si trovino da almeno tre mesi in disoccupazione, in mobilità, in cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga, in sospensione EBAM.Possono presentare la domanda di contributo gli studenti residenti nelle Marche, fiscalmente a carico dei genitori o studenti lavoratori, iscritti nell’a.a. 2011/2012 a: corsi di laurea di primo e secondo livello, corsi di laurea a ciclo unico/magistrale presso Università e AFAM delle Marche o di altre Regioni.Devono essere figli di lavoratori o studenti lavoratori che si trovino da almeno tre mesi: in stato di disoccupazione certificato dai Centri per l’Impiego in mobilità ai sensi della L. 223/91 e della L. 236/93 e s.m.i., in cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga comprovate da una dichiarazione del datore di lavoro in sospensione EBAM comprovata da dichiarazione dell’ EBAM o del datore di lavoro Per l’accesso al contributo è necessario che l’ISEE (indicatore della Situazione Economica Equivalente) del nucleo familiare non superi il limite di 30.000 euro, con riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2011, periodo d’imposta 2010.La graduatoria delle domande presentate, sarà determinata sulla base dei valori ISEE decurtati degli importi e secondo i criteri sotto indicati: genitori o studenti lavoratori senza indennità –2500 euro genitori o studenti lavoratori in mobilità indennizzata, in disoccupazione, in cassa straordinaria –2.000 euro genitori o studenti lavoratori in cassa ordinaria,in deroga, in sospensione EBAM -1.500 euro studenti in regolare corso di studi -1.000 euro studenti con due familiari dello stesso nucleo entrambi in una delle condizioni di cui sopra -1.000 euro studenti iscritti a corsi di primo livello e a corsi a ciclo unico –500 euro Le domande di contributo vanno presentate entro il 20 Aprile 2012Per il bando e la modulistica clicca quiAncona 7 Marzo 2012
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06/03/2012 8 MARZO: ripartiamo dal lavoro
CGIL CISL UIL  Marche Segreterie Regionali COMUNICATO 8 MARZO: RIPARTIAMO DAL LAVORO Ancora tempo di crisi, una crisi pesante che non accenna a rallentare e per la quale le donne, spesso le prime a fuoriuscire dal mercato del lavoro e le ultime ad entrarvi, stanno pagando un prezzo altissimo: 4.400 donne licenziate e iscritte nelle liste di mobilità nelle Marche nel 2011, il tasso di disoccupazione femminile è salito prepotentemente fino all’8,4%: il valore più alto degli ultimi 15 anni!Sono così arrivate a 26mila le donne marchigiane in cerca di lavoro. Un lavoro che non c’è o è cattivo lavoro, precario, sottopagato è la condizione vissuta da un’intera generazione di donne giovani ma non solo.E sono ancora le donne ad essere le più colpite dalla diffusa e vergognosa pratica delle  dimissioni in bianco dimissioni “in bianco” fatte firmare al momento dell’assunzione ma senza data, poi utilizzate arbitrariamente dal datore di lavoro. Per fermare questo inaccettabile fenomeno, nelle Marche come nel resto del Paese, le donne del sindacato, della politica, della cultura, delle istituzioni e della società civile, il 23 febbraio scorso hanno consegnato a tutti i Prefetti un appello rivolto al Governo e al Parlamento per richiedere con urgenza una legge che reintroduca, dopo la cancellazione della L. 188/07 da parte del Governo Berlusconi, una norma di civiltà e di tutela del valore del lavoro, della dignità e dei diritti delle persone.Donne ancora di fronte alla difficile scelta se lavorare o diventare madre: sono 1.750 le madri lavoratrici che nel triennio 2009-11 hanno lasciato il lavoro nel primo anno di vita del  bambino nelle Marche, di cui 620 nel 2011.“Donne spesso costrette alle dimissioni per mancanza di asili, costi troppo elevati dei servizi o per le difficoltà a conciliare lavoro e maternità” – dichiara Claudia Mazzucchelli della UIL Marche  - “dati preoccupanti soprattutto in questo momento di crisi nel quale un posto di lavoro è tanto prezioso”. Un quadro che si trascina tassi di natalità sempre più bassi e un Paese destinato a  invecchiare e a smettere di crescere.Donne che ogni giorno devono fare i conti con il lavoro dentro e fuori casa, con una organizzazione dei tempi di vita e di lavoro sbilanciata e che spesso riversa solo su di loro il peso delle responsabilità, della cura dei familiari e della casa.“Per questo, occorre che si affermi con più forza la logica della condivisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne” – aggiunge Cristiana Ilari della CISL Marche – “superando l’idea che del lavoro di cura debba essere solo femminile, e le buone pratiche, a partire dalla contrattazione, volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro”.Per Daniela Barbaresi della CGIL Marche “proprio per l’incertezza e le difficoltà in cui ci troviamo è necessario riportare l’attenzione sulla centralità delle donne nel lavoro e nella società, perché non può esserci ripresa e sviluppo senza l’apporto e la cultura delle donne, senza la valorizzazione delle loro competenze, del loro potenziale e dei loro meriti”.Dunque, occorre ribadire che il lavoro, la realizzazione, le pari opportunità delle donne sono condizioni indispensabili per uscire dalla crisi e garantire condizioni di benessere sociale per tutti, donne e uomini.E allora,  questo 8 marzo, ripartiamo dal lavoro.
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02/03/2012 Migranti dispersi
Migranti dispersi Aderendo alla campagnaDA UNA SPONDA ALL’ALTRA – VITE CHE CONTANOIscos Marche e Cisl Ancona organizzano un incontro pubblico dal titolo “Migranti dispersi”. A seguito della rivoluzione tunisina ed alla cacciata di Ben Ali, migliaia di giovani, affamati di libertà, hanno preso il mare per realizzare un sogno accarezzato per anni: raggiungere un paese dove poter costruire un avvenire migliore.Per molti di loro questo sogno si è infranto nel Mediterraneo; ai sopravvissuti, la sorte ha riservato la detenzione presso i Centri d’identificazione e di Espulsione o la possibilità di dileguarsi ricorrendo a trafficanti e malfattori.A distanza di un anno, le famiglie di centinaia di quei giovani non conoscono ancora la sorte dei loro cari. Per questo chiedono alle autorità italiane e tunisine che vengano incrociate le impronte digitali prelevate a chi ha potuto raggiungere l’Italia con quelle presenti nelle carte di identità tunisine.Per sostenere con forza questa richiesta una Delegazione delle famiglie dei dispersi è nel nostro paese, dove ha avviato uno sciopero della fame, ha indetto sit-in ed è stata ricevuta al Ministero degli Interni, senza purtroppo alcun risultato al momento.L’associazione tunisina PONTES e il collettivo femminista di Milano “le Venticinque Undici” hanno lanciato un appello in appoggio alla lotta delle famiglie dei dispersi (www.storiemigranti.org) a cui l’ISCOS Marche ed il mondo del lavoro anconetano hanno deciso di aderire.E’ prevista la proiezione del documentario  “I nostri anni migliori” e la raccolta di firme per l’”Appello per i migranti tunisini dispersi” Programma: Mercoledì, 7 marzo, ore 17:15 Ancona – Sala Consiglio Comunale – P.zza XXIV MaggioSaluto: Michele Brisighelli (Comune di Ancona) Carlo Maria Pesaresi (Provincia di Ancona) Paolo Santini (CISL Ancona) – Fausto Mazzieri (ISCOS Marche)Testimonianze: Kalthoum Ben Soltane (Associazione Pontes) Fethi Mahyoufi (Migrante tunisino) Adel Bouthbiba (Migrante tunisino)Coordina: Stefania Sinigaglia (Rete ECO)
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29/02/2012 Trasporti: sciopero di 4 ore giovedì 1 marzo.
I sindacati di Cgil, Cisl e Uil del settore trasporti hanno proclamato per Giovedì 1 marzo SCIOPERO GENERALE di 4 ore per la grave condizione in cui versa la situazione dei trasporti del nostro Paese.Roma 3 febbraio - "Giovedì 1 marzo sciopero generale di 4 ore di tutto il settore dei trasporti". Lo hanno proclamato unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti con una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Monti, ai ministri del Lavoro e dei Trasporti e alla Commissione di Garanzia sullo sciopero "per la grave condizione dei trasporti nel Paese, ulteriormente aggravata dalle decisioni del Governo"."La mobilitazione e lo sciopero - spiegano le tre organizzazioni sindacali di categoria - riguarderà tutte le attività del comparto, dal trasporto pubblico locale a quello ferroviario, dal trasporto aereo a quello marittimo e portuale. Stop anche all'autotrasporto, alla viabilità su strade e autostrade, alla navigazione sui laghi, all'autonoleggio, al soccorso stradale ed alle funivie". Secondo Filt, Fit e Uilt "lo sciopero mira innanzitutto a recuperare un confronto di merito con il Governo per rispondere efficacemente alla situazione. Il Paese - sottolineano i sindacati - ha l'inderogabile necessità di riprendere a crescere per cui sono improcrastinabili interventi che introducano nei trasporti una logica di integrazione, capace di selezionare gli investimenti ed individuare i modelli di gestione, per un sistema efficace ed efficiente, integrato tra le varie modalità, sostenibile dal punto di vista ambientale e capace di regolare la libera concorrenza in un quadro di regole certe per il lavoro"."E' indispensabile - chiedono infine i sindacati - una politica dei trasporti adeguata alle esigenze di sviluppo e soprattutto che siano corretti interventi sbagliati che aggravano i problemi per i cittadini, per la aziende e per i lavoratori".Vai al sito Federazione Italiana Trasporti CISL
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28/02/2012 Commercio. Presidio contro le liberalizzazioni degli orari.
FILCAMS CGIL         FISASCAT CISL      UIL UILTCUS Segreterie regionali Marche COMMERCIO: CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE, PRESIDIO SINDACATI IL 28  FEBBRAIO PRESSO LA SALA DEL CONSIGLIO REGIONALE Contro la liberalizzazione delle aperture festive, i sindacati scendono in campo. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Uiltcus Marche organizzano per martedì 28 febbraio un presidio presso la sala del Consiglio regionale. Il sit-in è in programma per le ore 11 e successivamente una delegazione sarà ricevuta dal presidente del Consiglio, dall’assessore regionale al Commercio e dai capi dei gruppi consiliari.Secondo i sindacati, l’articolo 31 del decreto Salva Italia che ha disposto la liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicale dei negozi, contrasta con l’articolo 117 della Costituzione. Quest’ultimo attribuisce alle Regioni la potestà legislativa sul commercio. In tal senso, la Regione, per i sindacati, dovrebbe sollevare una questione di legittimità costituzionale ricorrendo alla Corte Costituzionale come hanno fatto altre Regioni d’Italia.CGIL - CISL - UIL MARCHE con una letttera a firma dei Segretari Generali, Ghiselli, Mastrovincenzo e Fioretti, invitano il Presidente Spacca a prendere in considerazione un possibile ricorso in Corte Costituzionale anche al fine di convincere il Governo ad abrogare il provvedimento di legge, inserito all'interno del decreto "salva Italia", che liberalizza gli orari commerciali.  Clicca qui per Lettera Cgil-Cisl-Uil al Presidente SpaccaLa RASSEGNA STAMPA: C.Adriatico Marche 29_02_12 , Messaggero Marche 29_02_12Clicca qui per TG3 MARCHE con il servizio andato in onda il 28_02_12 ore 14.00
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27/02/2012 "Quale futuro per la Sanità delle Marche"
La Rassegna Stampa: C.Adriatico 29_02_12 , Carlino 29_02_12 Clicca qui per il TG3 Marche con il servizio andato in onda il 29_02_12 Funzione Pubblica Cisl e Cisl Marche organizzano mercoledì 29  febbraio 2012 alle ore 9.30 presso l'Auditorium Ospedale Regionale Torrette di Ancona una tavola rotonda dal titolo "Quale futuro per la Sanità delle Marche.
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23/02/2012 Le donne delle Marche incontrano i Prefetti.
CGIL CISL UIL  Marche Segreterie Regionali LE DONNE DELLE MARCHE INCONTRANO I PREFETTI PER UNA LEGGE CONTRO LE DIMISSIONI IN BIANCO Alcune autorevoli donne di diversa formazione e cultura politica hanno lanciato un appello per chiedere al Governo ed in particolare al Ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità, Elsa Fornero, una legge contro la diffusa e vergognosa pratica delle dimissioni “in bianco” fatte firmare al momento dell’assunzione ma senza data: una pratica che colpisce soprattutto le giovani donne ma non solo.Hanno subito aderito all’appello 188 donne del sindacato, del mondo dell’informazione, della cultura, della politica, delle istituzioni e della società civile: “188 donne per la legge 188” (dal numero della Legge del 2007 contro le dimissioni in bianco, approvata da un ampio arco di forze politiche, ma poi abrogata dal Governo Berlusconi a pochi mesi dall’entrata in vigore).Riteniamo importante e urgente sostenere l’iniziativa volta alla reintroduzione di una norma di civiltà e di tutela del valore del lavoro, della dignità e dei diritti delle persone e delle imprese che rispettano le regole. Pertanto abbiamo raccolto la sollecitazione delle promotrici dell’appello a promuovere iniziative di sostegno e sensibilizzazione.In particolare, nella giornata di domani 23 febbraio, nelle Marche delegazioni di donne dei sindacati, partiti, associazioni, comitati Senonoraquando incontreranno tutti i Prefetti per consegnare loro una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, alla Ministra del Lavoro, ai Presidenti di Camera e Senato e alle Deputate e Senatrici di tutti i Gruppi Parlamentari, con la quale viene richiesto un intervento legislativo urgente ed efficace contro il fenomeno delle dimissioni in bianco.Gli incontri con i Prefetti marchigiani sono previsti per domani nei seguenti orari: ANCONA, incontro con il Prefetto, ore 12,30; ASCOLI PICENO, incontro con il Prefetto, ore 17,00 MACERATA, incontro con il Prefetto, ore 10,30; FERMO, incontro con il Prefetto, ore 16,30; PESARO URBINO, incontro con il Prefetto, ore 11,30 Ringraziamo sin d’ora tutti i Prefetti marchigiani per la loro disponibilità e attenzione al tema.Ancona, 22 febbraio 2012 CGIL-CISL-UIL MarcheSCARICA Il VOLANTINO e L'APPELLO
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22/02/2012 Cisl Scuola presenta i candidati per le elezioni RSU.
http://youtu.be/LtJQIbkP0hAVenerdi 24 Febbraio alle ore 15,30 all'Hotel Touring di Falconara Marittima la Cisl Scuola incontra i suoi candidati per le Elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU).Cosa sono le RSU? Sono organismi sindacali composti da lavoratori eletti dai loro colleghi per tutelarli e rappresentarne le esigenze. Le elezioni delle RSU rappresentano  un momento democratico importante per i lavoratori che con l'appuntamento elettorale del 5, 6 e 7 marzo avranno l'opportunità di scegliere  direttamente i loro rappresentanti sindacali che vigileranno sul rispetto e l'applicazione dei contratti collettivi con la possibilità di contrattare le condizioni di lavoro (paga, orario, ecc.) ed instaurare vertenze nel caso di violazione dei diritti.
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17/02/2012 La questione anziani nelle Marche: dalla cronicità alle pensioni.
LA QUESTIONE ANZIANI NELLE MARCHE: DALLA CRONICITA’ ALLE PENSIONI Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp – Uil evidenziano  il permanere, sul territorio marchigiano, di forti criticità e di comportamenti difformi  nell’applicazione  del  Protocollo regionale sulla non autosufficienza, sottoscritto il 4 giugno 2008,  e dell’accordo “Percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla norma vigente. Anni 2010- 2013” , sottoscritti dalla Regione Marche, da Cgil-Cisl-Uil Marche e dai rispettivi sindacati dei pensionati. I  percorsi e  le modalità previste dagli accordi, già dal 2011,  avrebbero dovuto favorire un  primo aumento dell’assistenza sanitaria nei 3.242 posti letto convenzionati delle 108 residenze protette presenti in tutto il territorio regionale  e  la riduzione della retta pagata dagli utenti attraverso il relativo scorporo del costo sanitario dalla retta stessa. I parametri assistenziali, che andranno a regime nel 2013, prevedono infatti  un aumento graduale dell’assistenza sanitaria fino ad arrivare ad erogare complessivamente 100 minuti  di assistenza pro capite pro die  con una tariffa complessiva di 66€. NON AUTOSUFFICIENZA - Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati  denunciano il perdurare di un comportamento  “latitante”    della Regione Marche, già sollecitata varie volte, in  merito alla verifica dell’andamento dell’ attuazione  di quanto previsto dagli accordi stessi sul territorio regionale. Manifestano, altresì, forte preoccupazione  per le numerose segnalazioni di mancata riduzione della retta all’utente.  Evidenziano le resistenze relative all’avvio del lavoro dei Tavoli territoriali permanenti di monitoraggio, istituiti con la  delibera di giunta regionale  1493/08,   che stentano a partire nonostante le continue e ripetute sollecitazioni all’Asur e alle sue articolazioni territoriali. Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp – Uil,  a fronte di ciò, ritengono urgente e non più rinviabile l’attivazione  di un puntuale monitoraggio dell’attività delle strutture residenziali circa il rispetto dei punti delle convenzioni  oltre al confronto con la Regione Marche. PENSIONI MARCHE - sul versante delle pensioni, falcidiate nel potere d’acquisto negli ultimi 15 anni di oltre il 30%, le Segreterie Regionali del sindacato dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp - Uil    manifestano la loro preoccupazione  per l’impatto economico sociale  degli anziani.  L’importo medio della pensione percepita dai pensionati Inps marchigiani è di  620,00€.  Situazione che poteva ulteriormente peggiorare con la mancata indicizzazione  delle pensioni minime che grazie all’intervento del sindacato è  stata  riservata, dal mese di gennaio 2012,  esclusivamente alle pensioni superiori  a 1.441,59€ lordi.  La mancata rivalutazione  produce un impatto consistente anche per  le Marche:  infatti sulle  oltre 577 mila pensioni Inps marchigiane, il 44% circa non beneficerà del 2,6% di rivalutazione della propria pensione. Una perdita sostanziale che si stima ben oltre i 100 milioni di euro che verranno a mancare nelle tasche dei pensionati  con pesantissime conseguenze inevitabili sui consumi. Indispensabile avviare un confronto con la Regione e con gli Enti Locali ponendo: un’attenta riflessione sulle politiche tariffarie e tributarie che vanno differenziate per reddito prevedendo sostanziali agevolazioni per le fasce più deboli grazie all’utilizzo dell’Isee lineare e all’applicazione di “tariffe sociali”; l’avvio di una seria e concreta lotta all’evasione fiscale con la realizzazione di specifici “patti antievasione” a partire dai Comuni; una rispondente politica abitativa nei confronti di quanti rischiano lo sfratto, ma anche di quanti non riescono più a reggere i costi vivi del peso di una casa di proprietà. 17 febbraio 2012
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16/02/2012 Emergenza neve: ecco le misure messe in campo.
Un riepilogo delle misure messe in campo per fronteggiare, almeno in parte, la grave situazione in cui versano molte aziende del territorio marchigiano dopo l'ondata di maltempo.EMERGENZA NEVE: I lavoratori delle Imprese artigiane iscritte all’ Ebam sospesi dal lavoro  a causa della neve possono attivare la sospensione (le 90 giornate) secondo le procedure  di norma previste e utilizzando la stessa modulistica ); concordato che gli accordi sindacali potranno essere firmati, in via eccezionale,  anche  successivamente alla data di sospensione; le imprese iscritte all’ Ebam che a causa della  neve hanno subito danni alle strutture  e ai macchinari potranno chiedere un contributo all’Ente Bilaterale attraverso l’ attivazione del Fondo Calamità Naturali; il contributo  è pari al 20% delle spese sostenute per riavviare l’attività produttiva e l’intervento massimo previsto è pari ad 8.000 euro. Le  imprese artigiane non iscritte all’ Ebam e le  imprese non artigiane (che non hanno la Cassa Ordinaria prive quindi di  strumenti di sostegno al reddito atti a coprire brevi fermate e disagi limitati nel tempo  causati da eventi improvvisi): per un periodo massimo di 40 ore, esclusivamente  per sospensioni dal lavoro avute nel mese di Febbraio 2012,possono attivare la Cassa in Deroga; nel verbale di accordo sindacale va riportata la causale specifica; non cambia la procedura  di inoltro dell’ istanza  ed i termini di scadenza; per i lavoratori indicati  già come beneficiari della Cassa in Deroga (secondo l’accordo del 25 Gennaio 2012) le 40 ore sono ricomprese all’ interno delle 1038 ore massime previste; Le imprese  che hanno avuto danni alle strutture e che avranno presumibilmente fermate  per periodi lunghi: se  rientranti nel campo di applicazione della Cassa Straordinaria  possono attivare la stessa per crisi aziendale causata da evento improvviso ed imprevisto; se escluse dal campo di intervento della Cassa Straordinaria, possono utilizzare la Cassa in deroga secondo le modalità previste dall’intesa istituzionale del 25 Gennaio 2012 (max 1038 ore/lavoratore); nell’accordo sindacale va motivata la crisi facendo riferimento agli eventi metereologici  avuti nel Febbraio 2012 e vanno elencati i danni strutturali che impediscono la prosecuzione dell’attività lavorativa; la procedura ed i termini di presentazione della domanda rimangono quelli previsti dall’accordo del 25 Gennaio; Non sono previsti ad oggi interventi  di sostegno pubblico  alle aziende che hanno avuto danni.
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16/02/2012 Interventi a sostegno della non autosufficienza: a che punto siamo?
INVITO  CONFERENZA STAMPA Le segreterie regionali del sindacato dei pensionati Spi Cgil, Fnp  Cisl, Uilp Uil invitano gli organi di stampa in indirizzo a partecipare alla Conferenza Stampa che si terrà VENERDI’   17  FEBBRAIO   p.v.   ORE 12,00 presso la sede della Cisl Marche in via dell’Industria,17- Ancona per fare il punto dell’andamento degli interventi a sostegno della non autosufficienza e dei rapporti con la Regione Marche. Nell’occasione sarà, inoltre, presentata un’analisi delle ricadute  della Manovra “salva Italia”  per i pensionati marchigiani  e per il sistema economico  regionale.Ancona 15 Febbraio 2012
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10/02/2012 Residenze protette: Regione Marche latitante.
I pensionati di Cgil Cisl e Uil delle Marche annunciano azioni di mobilitazione al perdurare di un comportante "latitante" da parte della Regione Marche sulla verifica dell'attuazione dell'accordo sulle residenze protette. COMUNICATO STAMPA Le segreterie regionali del sindacato dei pensionati Spi Cgil, Fnp  Cisl, Uilp Uil,  nell’incontro unitario odierno, denunciano il perdurare di un comportamento  “latitante”    della Regione Marche in  merito alla verifica dell’andamento dell’ attuazione dell’accordo “Percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla norma vigente. Anni 2010- 2013”, che prevede  un aumento dell’assistenza sanitaria a favore dei non autosufficienti  ricoverati nelle residenze protette della  regione e il relativo scorporo del costo sanitario dalla retta.Ad un mese dalla richiesta di un ulteriore incontro del Tavolo di monitoraggio regionale, previsto dall’accordo stesso siglato il 2 agosto del 2010, per verificare lo stato di attuazione delle convenzioni  firmate tra gli enti gestori delle residenze protette e le articolazioni territoriali dell’Asur i sindacati dei pensionati stanno ancora aspettando.A fronte delle continue segnalazioni  di comportamenti difformi da parte delle residenze protette nei confronti degli anziani ricoverati e delle loro famiglie, in particolare rispetto  alla rimodulazione della retta a loro carico,  e delle non risposte del  Direttore del Dipartimento per la salute e per i servizi sociali della Regione Marche e del Direttore generale dell’Asur, le Segreterie Regionali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil  annunciano, nel perdurare della situazione, azioni di mobilitazione per sollecitare la Regione Marche ad assumere  un atteggiamento responsabile affinché non ci siano  non autosufficienti  ricoverati nelle residenze di serie A e  di serie B ma che tutti abbiano salvaguardati i loro diritti di assistenza e di equità di compartecipazione.Ancona 10 Febbraio 2012
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08/02/2012 Voucher di 50 euro al giorno per cassintegrati e soggetti in mobilità.
Lunedì 6 febbraio la Giunta Regionale ha stabilito di stanziare la somma complessiva di un milione di euro da utilizzare per integrare il reddito dei soggetti percettori di indennità di mobilità e di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga) che si metteranno volontariamente a disposizione dei Comuni per le operazioni di rimozione della neve. Leggi la CIRCOLARE REGIONE MARCHE con modalità utilizzo cassintegrati Decreto Governativo Regionale neve cassintegrati
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08/02/2012 Emergenza neve nelle Marche. Dicoccupati come risorsa.
Rassegna Stampa: Conquiste del lavoro 8_02_12 «Stato di emergenza su tutta la regione per nevicate sparse e gelate diffuse. Si raccomanda di seguire aggiornamenti dei bollettini meteo e degli avvisi emessi dalla Protezione Civile regionale.» Continua l’allarme rosso nelle Marche, emesso dalla Protezione civile,dopo 5 giorni ininterrotti di neve e gelo che hanno messo in ginocchio, dalla costa all’entroterra, tutto il territorio regionale.  Scuole chiuse ad oltranza in molti Comuni, strade transitabili solo con catene, supermercati presi d’assalto,aeroporto e porto bloccati.Le situazioni più critiche nel fabrianese, dove la neve ha superato i due metri fermando anche il lavoro negli stabilimenti della  Indesit Company di Albacina e Melano e Ariston Thermo di Genga ed Arcevia, ma anche nel maceratese e nel montefeltro, dove più di mille utenze sono rimaste senza elettricità e senza riscaldamento. Complicata la situazione nell’ascolano dove l’ondata di maltempo sta mettendo in ginocchio sopratutto le aziende di autotrasporti che da diversi giorni sono praticamente ferme.«Oltre al blocco delle attività lavorative, desta particolare preoccupazione- afferma Sauro Rossi, segretario generale della Cisl di Pesaro-Urbino - la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e di consegna delle merci, con ritardi che rischiano, in alcuni casi, di pregiudicare il rispetto dei contratti, con ricadute negative anche per quelle realtà che in questo inizio 2012, erano riuscite a rilanciare la produzione. - prosegue Rossi- Il timore è che questa ondata di maltempo porti ad aumentare, più di quanto non avesse già portato a fare la recrudescenza della crisi in atto, il ricorso alla CIG. »Massima attenzione anche sul versante lavoro: la Giunta regionale ha approvato un provvedimento per un milione di euro per integrare del 10% le indennità dei cassaintegrati marchigiani, circa 45mila, che si presenteranno volontariamente ai Comuni per partecipare agli interventi di soccorso delle persone che si trovano in difficoltà. «Apprezziamo la decisione della Giunta di integrare le indennità dei cassaintegrati marchigiani disponibili a collaborare nell’emergenza, - dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche – ma auspichiamo che i Comuni riescano a coinvolgere nella rimozione del ghiaccio anche i tanti lavoratori disoccupati, magari mettendo in gioco risorse proprie, sia pur esigue. Lascia stupiti la notizia che per avere l’intervento dell’Esercito – continua Mastrovincenzo - le amministrazioni comunali debbano pagare. Se ciò è previsto da una norma, si tratta di una norma incomprensibile: in casi di emergenza le Forze Armate dovrebbero essere per definizione al servizio e a difesa dell’incolumità dei cittadini”.Intanto sono arrivati spazzaneve e turbine dalla Val d`Aosta, dal Piemonte e da Bolzano per liberare le zone più colpite e ripristinare la viabilità e la regolarità delle attività economico-lavorative. Negli ospedali della regione centinaia di infermieri e operatori socio-sanitari stanno garantendo servizi e assistenza alla popolazione 24 ore su 24. Sono saltati i riposi e sono stati istituiti doppi turni. «Non potendo raggiungere casa a fine turno - spiega Luca Talevi, segretario della Fp Cisl - molti hanno dormito all'interno delle strutture, per essere pronti il mattino dopo. »Una situazione davvero critica, ma le Marche, non hanno chiesto lo stato di calamità per evitare che, in base al decreto Milleproroghe, come già accaduto nel caso dell’alluvione del 2011, a pagare siano, ancora una volta, i cittadini con ulteriori aumenti delle accise sui carburanti.ECCO L'ELENCO DELLO STATO DELLE AZIENDEredatto da Cinzia Castignani in  collaborazione con le UST, la Fim di Ancona, la Fim di Macerata, la Femca di Ascoli-Fermo e la Fit Regionale Provincia Azienda (sito produttivo) Settore produttivo Situazione lavorativa PU TVS di Fermignano Articoli da cottura in alluminio rivestiti con materiale antiaderente. Chiusa per neve PU IMAB di Urbino Legnami Chiusa per neve PU Mercantini di Pian di Meleto Mobili Chiusa per neve PU Molte piccole aziende del manifatturiero Chiuse per neve AN Indesit Company di Albacina e Melano Elettrodomestici Chiusi per neve AN Ariston Thermo di Genga e Arcevia Prodotti, sistemi e servizi per il riscaldamento dell'acqua e dell'ambiente. Chiusa per neve AN FIAT CNH Trattori Chiusa per neve AN Techwind di Fabriano Cappe aspiranti Chiusa per neve AN Elica di Fabriano Cappe aspiranti Lavorano regolarmente con meno  personale AN Best di Cerreto d’Esi Cappe aspiranti AN Faber di Sassoferrato Cappe aspiranti AN AREA PORTUALE  di Ancona Bloccati gli sbarchi dei tir dai traghetti AN AEROPORTO di Falconara Chiuso per neve MC Antonio Merloni C.G.G Spa di Matelica Serbatoi di GPL Chiusa per neve MC Silver Office di Tolentino Arredi ufficio Chiusa per neve MC Cipef  di Gagliole Carpenteria pesante Chiusa per neve MC Orla srl diRecanati Strumenti  musicali Chiusa per neve FM Donna Serena di Fermo Calzature di produzione propria Lavorano con interruzioni  causa neve FM Gian Marco Lorenzi di Fermo Calzature di lusso Lavorano con interruzioni  causa neve FM TAHI’S di Fermo Contoterzista calzature Lavorano con interruzioni  causa neve FM Gruppo Formentini-Zefiro di Fermo Distribuzione calzature per grandi catene Lavorano con interruzioni  causa neve FM MASCIA di Fermo Calzaturiero Chiusa per neve FM Matricardi, di  Monte San Pietrangeli Trasporti Chiusa per neve FM Moretti  di Fermo Trasporti Chiusa per neve FM La Freccia della Adriatico di Fermo Trasporti Chiusa per neve AP MAFLOW di Ascoli P. Tubi gomma Perde turni di lavoro per neve AP DAYCO di Ascoli P. Cinghie distribuzione per auto Chiusa per due giorni per neve
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07/02/2012 Manifestazione nazionale dei lavoratori delle costruzioni
Rilancio del settore, pensioni, lavori pesanti e usuranti, ammortizzatori sociali, contrattazione di II livello, legalità e regolarità, trasparenza, sostenibilità ambientale e risparmio energetico: sono alcuni dei punti che costituiscono la piattaforma unitaria di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, le categorie sindacali dell’edilizia. Nel documento le organizzazioni denunciano l’assenza di provvedimenti adeguati a contrastare la crisi nel settore, che ha perso oltre 300mila occupati.Le proposte di Filca, Feneal e Fillea  saranno presentate nel corso di una grande manifestazione nazionale, in programma il prossimo sabato 3 marzo a Roma. Il concentramento delle lavoratrici e dei lavoratori è previsto per le ore 09:00 in piazza Bocca della Verità. Poi ci sarà un corteo fino al Colosseo, dove alle 10:30 è previsto l’inizio degli interventi.Tra le proposte dei sindacati ci sono il rilancio dell’edilizia attraverso politiche di innovazione nella direzione della green economy, il piano straordinario per il Mezzogiorno, la destinazione di una quota maggiore di Imu ai Comuni per un allentamento selettivo del patto di stabilità da destinare alla difesa del territorio e alla riqualificazione del patrimonio abitativo. Altro tema delicato della piattaforma è la previdenza: i sindacati dell’edilizia chiedono che sia rivista l’attuale normativa sulle pensioni di anzianità, che devono essere adeguate alla tipologia lavorativa (lavori pesanti) e in materia di lavori usuranti.Inoltre si chiede una forte azione di contrasto alle infiltrazioni malavitose nel settore, l’obbligo di adozione del Durc per congruità anche per i lavori privati, una lotta più incisiva contro il caporalato e l’attuazione della Patente a punti.
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06/02/2012 Forze Armate a pagamento. Norma incomprensibile.
CISL MARCHE DICHIARAZIONE STAMPA Comprensibile che la Regione Marche scelga di non dichiarare lo stato di emergenza, visto che con le nuove norme ciò si scaricherebbe sui cittadini marchigiani, come è accaduto per l’alluvione dello scorso anno. Esprimo apprezzamento per la delibera della Giunta regionale che stanzia un milione di euro per integrare del 10% le indennità dei cassaintegrati marchigiani che si presenteranno ai Comuni per partecipare agli interventi di soccorso delle persone in difficoltà per l’emergenza neve.Mi auguro che i Comuni riescano a coinvolgere nella rimozione di ghiaccio e neve anche lavoratori disoccupati, mettendo in gioco risorse proprie, sia pur esigue.Lascia invece stupiti la notizia che per avere l’intervento dell’Esercito le amministrazioni comunali debbano pagare. Se ciò è previsto da una norma, si tratta di una norma incomprensibile: in casi di emergenza le Forze Armate dovrebbero essere per definizione al servizio e a difesa dell’incolumità dei cittadini.Ancona 6 febbraio 2012 Stefano Mastrovincenzo Segretario Cisl Marche
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03/02/2012 Assoluta priorità ai lavoratori svantaggiati
COMUNICATO STAMPA Le Segreterie regionali della Cisl delle Marche e della Funzione Pubblica Cisl, evidenziano il problema importante che riguarda l'occupazione nel comparto della sanità e sollecitano la Regione, in particolare l’assessore al lavoro M.Luchetti e l’assessore alla salute A.Mezzolani, affinché intervengano urgentemente sull'inserimento negli organici dell'Asur e delle Aziende Ospedaliere dei soggetti facenti parte delle liste delle categorie protette redatte in base alla legge 68/99. "Ai gravi problemi che sta attraversando il sistema sanitario regionale a causa della ridotta copertura del turn over solo al 70% ci arrivano segnalazioni di persone che, pur avendo le convenzioni firmate tra Aziende sanitarie (o loro articolazioni) e Centri per l'Impiego, non vengono chiamate a sottoscrivere i contratti e di altre che, una volta terminati i periodi dei tirocini formativi, rischiano di non essere assunte. E’ assolutamente necessario dare priorità alle assunzioni dei lavoratori svantaggiati appartenenti alle cosidette categorie protette" afferma Luca Talevi segretario regionale Fp Cisl. Rincara la dose Stefano Mastrovincenzo segretario regionale Cisl: "Con la durissima situazione di crisi che da anni sta interessando anche la nostra regione, la ricerca di un lavoro da parte di persone che partono già in una condizione di minori opportunità è ancora più complicata anche nei settori privati; non è accettabile che il pubblico non dia risposte in questo senso a degli obblighi di legge; chiediamo alla Regione una risposta in tempi brevi". Ancona 3 Febbraio 2012
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02/02/2012 Riforma mercato del lavoro: il commento di Bonanni
Rassegna Stampa: Il Riformista 3_02_12 Intervista a BONANNI LAVORO Bonanni: "Se ci sarà flessibilità sarà positivo per tutti" 02/02/2012 Roma, 2 febbraio 2012. ''Se il superamento della flessibilita' negativa diventerà' il perno della discussione tutto sarà piu' facile e sarà il segno della buona volonta' del governo e della sua coerenza sulla riforma del mercato del lavoro". Lo ha affermato il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine del tavolo sulla riforma del mercato del lavoro svoltosi a palazzo Chigi tra sindacati, Confindustria e governo, apprezzando l'intenzione dell'esecutivo di voler contrastare la flessibilita' cattiva ed il 'suo uso fraudolento'. "Non è la flessibilita' che ci preoccupa, - ha tenuto infatti a precisare - ma quella usata in modo fraudolento, come le false partite Iva''. Per Bonanni le premesse sono dunque 'migliori' rispetto al precedente incontro perché "sono piu chiari e precisi i termini delle questioni. Ora si capisce qual e' il problema. E se da parte di tutti ci sara' buona volonta', allora si fara' un buon lavoro" ha osservato valutando ''positivamente" lo spazio dato dal ministro Fornero "all'accordo tra le parti sociali". Bonanni ha comunque sottolineato che "sono tante le questioni da approfondire. Tra gli obiettivi primari: favorire l'occupazione dei giovani con il superamento della flessibilità negativa attraverso più formazione e rilanciare l'apprendistato" che risulta essere 'l'elemento di maggiore convinzione per aiutare i giovani ad entrare piu' speditamente nel mercato del lavoro e rafforzare gli incentivi. Su questi temi - ha precisato - la Cisl sarà rigorosissima. Come per le pensioni per cui bisognerebbe fare una distinzione tra i tipi lavoro, la stessa cosa si dovra' fare per il mercato lavoro". Quanto agli amortizzatori "è necessario garantire la situazione in atto, che è molto grave - ha detto ricordando che "tre milioni di persone in bilico sono sostenute dagli ammortizzatori". Circa il metodo, Bonanni ha spiegato che "ci sarà una discussione che continuera' per circa un mese, che probabilmente la prossima settimana ci sarà un nuovo incontro e che nel frattempo le parti sociali potranno tentare di organizzare proposte, risposte, soluzioni''. Quanto all'articolo 18 "spero - ha osservato - che in tutti ci sia l'idea che sia sbagliato mettersi in testa di far cadere un simbolo. L'effetto sulla gente sarà devastante. Le discriminazioni vanno combattute in ogni modo. E' sbagliato, anzi un modo per coprire le inefficienze del sistema. Non capisco perché tanta drasticità quando con i poteri forti che ostacolano il paese si è stati meno drastici. Invitiamo il Governo a usare molta cautela, perchè siamo in una fase delicata".
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26/01/2012 Ammortizzatori in deroga. Nuova intesa per il 2012 tra sindacati e Regione Marche.
IL TESTO DELL'ACCORDO SUGLI AMMORTIZZATORINel pomeriggio di mercoledì 25 gennaio è stata rinnovata l’Intesa Istituzionale Territoriale relativa agli ammortizzatori in deroga per l’anno 2012. In attesa di conoscere le effettive disponibilità economiche e, in particolare quante risorse verranno assegnate dal Ministero del Lavoro per il 2012 (a fronte di una richiesta di 40 milioni di euro avanzata dalla Regione Marche, come concordato con le parti sociali), Cgil, Cisl e Uil Marche hanno ritenuto opportuno sottoscrivere un 'Intesa che ricalca l’impostazione di quella dello scorso anno, compresa lo stanziamento di 5 milioni di euro da destinare ad ammortizzatori per i lavoratori di imprese industriali da 16 a 50 dipendenti. Contestualmente, Regione e Parti sociali si sono impegnate a rivedersi entro il mese di marzo per integrare l’Intesa, una volta definite con certezza le risorse effettivamente disponibili per il 2012 (aggiuntive rispetto agli attuali 27 milioni di euro residuati dalle precedenti annualità) con l’obiettivo di: allargare il budget destinato alle imprese industriali di maggiori dimensioni, cercando anche di innalzare il limite dimensionale delle imprese; definire gli interventi specifici per le aree di crisi di particolare complessità (es.: Piceno, Fabriano), con il coinvolgimento dell’Assessorato alle Attività Produttive. ALCUNI IMPORTANTI MIGLIORAMENTI: CIG in deroga nel calcolo dell’anzianità minima di 90 giorni, in caso di successione negli appalti, valgono anche i periodi lavorativi presso le varie ditte appaltatrici e, i periodi di apprendistato valgono per tutti i lavoratori (e non solo per gli operai); tra le tipologie di aziende sono state inserite anche quelle dello spettacolo. Mobilità in deroga possono beneficiarne anche i lavoratori subordinati ammessi al trattamento di mobilità ex Legge 223/91, o di  disoccupazione ordinaria che hanno esaurito i predetti trattamenti nel corso del 2012 e che maturino il diritto effettivo alla pensione nei 12 mesi successivi. nel calcolo dell’anzianità minima di 12 mesi vanno incluse anche le mensilità accreditate dallo stesso datore di lavoro alla gestione separata INPS al lavoratore che abbia conseguito come collaboratore a progetto in monocommittenza un reddito superiore a 5mila euro. Aziende 16-50 dipendenti non è più richiesto che la crisi nella quale si trovi l’azienda sia tale da escludere la cessazione dell’attività; non è più richiesto che l’azienda non abbia avviato la procedura di licenziamento collettivo di cui alla legge 223/91; ATTENZIONE ALLE ALTRE NOVITA' per accedere alla CIG in deroga, ferie e permessi residui relativi all’anno precedente devono, di norma, essere goduti dai lavoratori prima della sospensione in CIG; le domande di CIG in deroga respinte o dichiarate inammissibili potranno essere ripresentate ma i termini di presentazione saranno quelli di una nuova istanza; le domande relative alle sospensioni CIG in deroga iniziate nel periodo 1/31 gennaio 2012  possono essere presentate entro il 29 febbraio 2012 e per le sospensioni CIG in deroga relative ai mesi di gennaio e febbraio 2012, l’accordo sindacale può essere siglato anche dopo l’inizio della sospensione.
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24/01/2012 Trasporto pubblico locale, a rischio 80 posti di lavoro
Il trasporto pubblico locale rischia il fallimento. A lanciare il grido d'allarme sono i Segretari generali di Cisl e Cgil, Marco Ferracuti e Aldo Benfatto, insieme ai Segretari delle Categorie Fit Cisl e Filt Cgil Fabrizio Costantini e Maurizio Procaccini.Il taglio del 5% del Fondo regionale per i trasporti, che da solo garantisce circa il 70% del finanziamento dei trasporti locali, congiunto alla crisi che le aziende di trasporto stanno vivendo a causa dell'aumento del costo dei caruburanti, rischia di rivelarsi fatale.Il taglio sarà operativo dal 1 febbraio prossimo. «Per questo - sostengono Ferracuti e Benfatto - chiediamo un un incontro urgente con la Provincia di Macerata e con le Aziende che gestiscono il servizio, oggi raggruppate nell’ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) che fa riferimento alla Contram Mobilità». Entro questa data è necessario istituire una cabina di regia per ragionare insieme sulla riorganizzazione dei servizi di trasporto, evitando che le conseguenze di questa situazione si scarichino solo sul personale che gestisce il servizio e sulla cittadinanza, danneggiata dalla perdita di qualità del servizio stesso.Il trasporto pubblico urbano ed extraurbano occupa nella Provincia di Macerata circa 400 lavoratori (1.700 in tutta la Regione) .«Se i tagli non saranno gestiti insieme ai lavoratori e ai loro rappresentanti, e se la Provincia si limiterà a raccogliere le proposte “a scatola chiusa” delle Aziende - sostengono Costantini e Procaccini - si rischia una riduzione di organico di almeno 20 posti di lavoro in tutta la Provincia di Macerata  ( 80 a livello regionale) tra pensionamenti non sostituiti e contratti di lavoro in scadenza non rinnovati».In segno di protesta contro questa situazione la Filt Cgil e la Fit Cisl regionali hanno proclamato uno sciopero per il 6 febbraio prossimo.I sindacati chiedono che la rete del trasporto pubblico locale venga riorganizzata con una programmazione di livello provinciale, integrata e sinergica, in grado di mettere insieme le aziende che gestiscono il servizio integrando i vettori e le tratte.«Sebbene  il modello marchigiano sia virtuoso e poco costoso - sostengono i rappresentanti di Cgil e Cisl - rimangono comunque margini per rendere più efficiente la gestione riducendo alcuni costi, come quelli amministrativi o di fornitura, attraverso logiche di aggregazione in grado di creare massa critica ed economie di scala».  Una riorganizzazione che secondo i sindacati  va realizzata anche a livello extra provinciale, ragionando in termini di bacini, nonchè integrando il trasporto pubblico urbano con quello extraurbano, così come il trasporto su gomma con quello su ferro.
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24/01/2012 «No alla flessibilità che produce precarietà»
Roma 23.01.2012 - "E' importante che si sia fatta questa riunione per arrivare tra un mese a discutere dei nodi importanti che strozzano la possibilita' di avere occupazione. Siamo rimasti molto scottati dalla discussione sulle pensioni, con tutti i guai che ha seminato quel modo di fare e quindi non molleremo il dialogo. Si può fare un buon lavoro se il governo procede con cautela e rispetta le parti sociali." Cosi' Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il governo, sulla riforma del lavoro. Bonanni nel corso della conferenza stampa, ha insistito sull'apprendistato: "bisogna rafforzarlo piu' che sfoltire le altre forme di contratto; se si vuole andare incontro ai giovani serve un'opera di trasparenza e lo svincolamento da forme improprie di flessibilita'; no alla flessibilita' che produce precarieta'". Per gli ammortizzatori sociali, Bonanni ha sottolineato che " l'unico problema e' rendere possibile la copertura su tutti i lavoratori. Gli attuali ammortizzatori sono da migliorare, ma rimangono una buona chances per i lavoratori. Con la cassa integrazione in deroga e la cassa integrazione straordinaria abbiamo coperto tutti come mai successo e sarebbe bene non cambiare le cose anche se il finanziamento per gli atipci dovesse ricadere sulla fiscalità generale." ''Se c'e' da rivedere il loro funzionamento in termini di finanziamento della formazione durante la sosta, anche noi- ha detto Bonanni- siamo favorevoli a una misura drastica per tagliare l'evasione sulla formazione. Ma limitatamene a questo e non su altro''. Sull'art.18 il leader di via Po ha puntualizzato che " se si tratta di vedere come migliorarlo il sindacato è disponibile ma se si vuole attribuire ad esso tutti i mali della produttività e della produzione questo sarebbe solo un ulteriore colpo per le stesse persone che hanno già subìto la riforma dele pensioni. Sarebbe anche sbagliato - ha insistito ancora - perchè sarebbe un elemento di distrazione dalle cose che occorre veramente fare.''. ''Se il Governo pensa di fare un'operazione di immagine con l'articolo 18, sbaglia di grosso''. Piuttosto, occorre ''agire sulle vere questioni della produttivita''' e ''sui nodi che bloccano la crescita''.
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23/01/2012 C'è speranza per la Mediterranea
 C'è ancora una speranza per la Mediterranea. E' questo l'esito postivo  dell'incontro che si è svolto venerdi 20 febbraio presso il Comune di Matelica. Sindacati e Amministrazione della società hanno discusso per più di due ore insieme al Sindaco di Matelica, all'Assessore provinciale al lavoro e al Curatore Fallimentare della società, nel tentativo di sbloccare una situazione delicata e complessa, che vede a rischio 75 posti di lavoro in un territorio già colpito da diverse crisi aziendali. Sia il Curatore che la Società hanno concordato sulla necessità di rinnovare il contratto d’affitto dell'azienda in essere, soprattutto  per scongiurare un "fermo" della produzione che in questo momento sarebbe particolarmente dannoso.  Tutto è però rimandato a mercoledi pomeriggio, quando Amministrazione e Curatore si incontreranno di nuovo per verificare in concreto le condizioni di un nuovo contratto di affitto, di durata non inferiore a tre anni e con opzione di acquisto. Esprimono soddisfazione i Segretari generali di Cisl e Cgil Ferracuti e Benfatto, secondo i quali «la soluzione di cui sopra è la migliore possibile in quanto consentirebbe l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori ora occupati presso la Mediterranea,  ridando speranza nel futuro ad un importante realtà produttiva del Matelicese e della provincia di Macerata». Qualora questa prospettiva non dovesse concretizzarsi non resterebbe altra scelta che vendere la Mediterranea. Ma i compratori andrebbero individuati in tutta fretta in quanto,  ricordano all’unisono Benfatto e Ferracuti « a metà febbraio scadono i 75 contratti a tempo determinato e, per non perdere la mobilità piena, questi possono essere prorogati al massimo per un ulteriore mese. Metà marzo è la data ultima entro la quale quindi devono essere chiare le prospettive. Una data entro la quale chiunque rileverà l’azienda dovrà  presentare un credibile piano industriale». Al termine dell'incontro i sindacati hanno incontrato i lavoratori in un'assemblea che si è conclusa alle 23.00 circa. I lavoratori hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il futuro, ma anche la speranza di un esito positivo di questa vertenza, che il sindacato si impegna comunque a seguire attentamente e da vicino.
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19/01/2012 Civitanova, sciopero alla Cerquetti
Mercoledì 18 e giovedì 19 i lavoratori e i sindacati di Categoria della Cerquetti, azienda che opera nel settore dei lavori edili stradali, hanno indetto otto ore di sciopero per protesta nei confronti delle gravi irregolarità che si protraggono ormai da più di un anno e mezzo. L’azienda viene da un periodo di cassa integrazione guadagni straordinaria cui ha fatto seguito una procedura di riduzione di personale. I 14 lavoratori tuttora impiegati non percepiscono lo stipendio dall’agosto scorso, mentre 9 dipendenti in mobilità avrebbero dovuto percepire un incentivo all’esodo in due rate, di cui una è scaduta inutilmente il 30 dicembre scorso e l’altra scadrà domani.Le ragioni della crisi della Cerquetti sono legate alle difficoltà dell’azienda nel riscuotere i crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni committenti, in particolare del Comune di Civitanova, in ritardo nei pagamenti a causa dei rigidi vincoli che il patto interno di stabilità impone agli enti pubblici locali. Il 29 novembre scorso la Cerquetti, i Sindacati e Confindustria avevano siglato un accordo con l’impegno a sanare le pendenze certificando i crediti dell’azienda per procedere legalmente a recupero delle somme dovute dal Comune.Con lo sciopero, al quale c’è stata adesione totale degli operai e degli impiegati della Cerquetti, lavoratori e sindacati chiedono il pagamento immediato di una mensilità per i dipendenti ancora al lavoro, il saldo della prima rata per gli ex dipendenti e la riapertura immediata di un tavolo di confronto per cercare di risolvere questa difficile situazione.
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19/01/2012 "Con l'accordo riparte il lavoro"
"Con l’accordo riparte il lavoro ed è un fatto positivo - dichiara Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche - "Sono convinto - prosegue - che avremmo potuto farlo prima, dopo gli incontri di settembre in Regione. In extremis ha prevalso il buon senso, ma è necessario dire che la cassa integrazione e la gestione non traumatica dell’eccedenza di personale sono state ottenute da Fim-Cisl e Uilm-Uil nell’accordo di dicembre al Ministero; noi abbiamo privilegiato la ricerca di una soluzione ai problemi, anche affrontando attacchi ingiuriosi. Le difficoltà di Fincantieri non sono finite e dovremo pressare azienda e Governo perché si guardi allo sviluppo futuro".Ancona 18 gennaio 2012
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19/01/2012 "Il lavoro è sempre stato il nostro obiettivo"
FIM CISL COMUNICATO STAMPA RIPARTE IL LAVORO AD ANCONA, GRAZIE ALL’ACCORDO FIRMATO UNITARIAMENTE, IN LINEA CON L’ACCORDO SEPARATO SIGLATO A DICEMBRE AL MINISTERO DEL LAVOROL’intesa firmata ieri in Confindustria fa ripartire il cantiere dorico fermo oramai da mesi; in linea con l’accordo separato siglato il 21 dicembre al Ministero del Lavoro, prevede 205 eccedenze e una gestione non traumatica delle uscite; ci sarà infatti cassa integrazione a rotazione, compatibilmente con le necessità produttive, mentre saranno posti in mobilità, su base volontaria e con incentivi, un numero di 60 lavoratori. “Abbiamo tutelato il salario dei lavoratori in cig e abbiamo da mesi sostenuto che serviva anche un accordo in sede locale per tutelare il cantiere e l’occupazione” dichiara Leonardo Bartolucci Segretario Fim Marche.” Abbiamo rischiato purtroppo di perdere la nave destinata al nostro cantiere; riportare il lavoro ad Ancona è stato sempre il nostro obiettivo, e l’abbiamo perseguito con responsabilità e tenacia, nonostante le difficoltà e le accuse infondate. E Andrea Cocco, segretario della Fim Ancona sottolinea: “Metteremo nei nostri siti i testi degli accordi, perché ognuno, lavoratore o cittadino, possa farsi una sua idea su chi ha perseguito realmente la tutela dei lavoratori; la nostra linea avrà forse avuto un minor appeal mediatico, ma la nostra coerenza è stata decisiva per il risultato ottenuto nell’intesa firmata ieri”.Ancona, 18 gennaio 2012Verbale di accordo Ancona 17 gennaio 2012Verbale di accordo Ministero 21 dicembre 2011Accordo a margine verbale Ministero 21 dic 2011Rassegna Stampa: Conquiste del Lavoro 1_02_2012
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18/01/2012 Cgil, Cisl e Uil per il lavoro, la crescita, l'equità sociale e fiscale
Documento di Cgil, Cisl e Uil per il lavoro, la crescita, l'equità sociale e fiscaleCgil, Cisl e Uil hanno varato un documento unitario contenente le proposte che saranno inviate al Governo nelle prossime ore in vista del confronto sulla riforma del mercato del lavoro. Il documento è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa dai segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti al termine della riunione delle segreterie unitarie. Gli obiettivi del sindacato sono lavoro, crescita, equità sociale e fiscale. La gravità della crisi economica e le conseguenze negative che colpiscono in particolare famiglie, giovani, lavoratori e pensionati impongono un "cambiamento" nella politica economica del Governo, si legge nel documento unitario di Cgil, Cisl e Uil. I sindacati confederali sollecitano ora l'apertura di un "negoziato vero" che favorisca la crescita, senza la quale è impossibile dare risposte anche al tema dell'occupazione. "L'obiettivo prioritario - aggiungono i sindacati - è far ripartire la crescita e invertire la pericolosa tendenza recessiva in atto da alcuni mesi. Bisogna poi sostenere una svolta coerente della politica economica europea verso obiettivi di sviluppo e occupazione". Cgil Cisl e Uil ''ritengono indispensabile che il Governo realizzi in tempi brevi un intervento di riduzione del carico fiscale a beneficio dei lavoratori, dei pensionati, e delle famiglie'', utilizzando le risorse della lotta all'evasione. Obiettivo da raggiungere ''nell'ambito di una piu' organica riforma fiscale che preveda una imposizione sui patrimoni mobiliari e immobiliari'' e per ''una redistribuzione più ' equa''. piattaforma unitaria ''Sulla riforma fiscale chiediamo un confronto serrato'', sottolinea il leader della Cisl Raffaele Bonanni. "Il dibatitto politico e sociale sulla crescita e' indispensabile. - ha aggiunto- Senza chiarezza non usciamo dalla crisi. Se il govero e' interessato a questo non puo' pensare di nascondere le cose salienti". Quanto all'art.18 "E' un argomento fuorviante. Lo dico io che non ho tabù"Leggi il Documento
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13/01/2012 La buona occupazione - le proposte della Cisl
Nell' attuale fase di confronto sulla riforma del Mercato del Lavoro, le proposte della CISL sui temi delle politiche del lavoro e degli ammortizzatori sociali:
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11/01/2012 Merloni. Firmato accordo, Cig per due anni e formazione per 700 lavoratori.
Siglato martedì 10 gennaio 2012 a Roma, presso il Ministero del Lavoro, l'accordo per la cassa integrazione per riorganizzazione per due anni per i 700 lavoratori della Antonio Merloni, riassorbiti dalla J&P di Giovanni Porcarelli, che ha acquisito il settore 'bianco' del gruppo fabrianese. I 700 lavoratori sono distribuiti tra i due stabilimenti di Fabriano nelle Marche e quello di Gaifana in Umbria. L'accordo prevede anche iniziative di formazione e riqualificazione de lavoratori dei tre siti, che inizialmente continueranno a lavorare nel loro settore tradizionale, per passare alla produzione di componenti per elettrodomestici 'professional'. Presenti all'incontro le rappresentanze dell'azienda, di Confindustria Ancona e i rappresentanti nazionali e territoriali di Fiom, Fim e Uilm. ''Diamo seguito all'accordo con J&P - ha commentato Andrea Cocco, Segretario Generale Fim-Cisl Ancona - la Cig era gia' prevista nel piano industriale di J&P , cosi' come la formazione''.
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10/01/2012 Pesaro: firmato con il Comune l'accordo sul bilancio
Il 5 gennaio è stato firmato un importante  pre - accordo tra i rappresentanti provinciali di Cgil - Cisl –Uil ed il Comune di Pesaro.L’obiettivo era quello di far quadrare i conti del Comune garantendo i servizi ed i ceti più deboli. Infatti nonostante i tagli subiti, l’Amministrazione,  grazie alle sollecitazioni e alle proposte  presentate  dal sindacato,  ha deciso di assumere diversi impegni  riguardanti la  tutela del welfare e l’equità.Verrà garantito il Fondo anticrisi, nei servizi sociali ed educativi le rette e le tariffe rimarranno bloccate  per l’anno 2012 e verrà applicato l’ISEE lineare.Sul fronte del recupero delle risorse, oltre a rendere più efficiente la macchina organizzativa  attraverso una gestione associata di funzioni e servizi tra le diverse amministrazioni, il Comune si impegna, come chiesto dal documento redatto dalle OO.SS, a contenere la tassazione degli immobili sulla prima casa e sulle abitazioni affittate a canone concordato, mentre sarà aumentata per le seconde.Tra le altre leve, l'introduzione di una eventuale tassa di soggiorno e  l’aumento dell’addizionale IRPEF,  dallo 0,6 allo 0,8,  che non riguarderà sicuramente  i contribuenti  con redditi bassi  e con l'impegno di elevare la fascia   fino a 28.000 euro di reddito.“Se da una parte siamo preoccupati per la situazione economica -dichiara De Simoni della Cisl –dall’altra siamo soddisfatti dell’accordo che va salvaguardare i redditi più bassi."
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31/12/2011 Centri commerciali marchigiani: NO alle aperture selvagge.
Il settore COMMERCIO DI CGIL - CISL - UIL MARCHE  annuncia una poderosa raccolta firme in tutte le principali piazze delle Marche per indurre la Regione  a non recepire il provvedimento di legge nazionale sulla liberalizzazione delle aperture dei grandi centri commerciali introdotta dall'ex ministro Brambilla, tanto inutile quanto rischioso per la distribuzione locale.
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26/12/2011 Un patto sociale per la riforma fiscale, la crescita e i giovani.
"Un accordo tra le parti sociali ed il governo sostenuto dai partiti su fisco, crescita e giovani, per rendere trasparente tutto quello che si fa, si propone e si decide. Fuori da questa logica ci sono solo le corporazioni. Il governo decida da che parte sta." Le parole di Raffaele Bonanni, Segretario Generale della Cisl, nel corso della conferenza stampa di sabato 24 dicembre davanti a piazza Montecitorio.
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23/12/2011 Manovra: il giudizio della Cisl non cambia
MANOVRA" Roma, 22 dicembre 2011. "E' una manovra iniqua e recessiva. Il giudizio della Cisl non cambia". E' questo il commento del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni sulla manovra approvata al Senato.   "Si è deciso di procedere senza concertazione, ne' discussione con il sindacato. E' stato un grave errore. Nonostante alcune modifiche apportate dal Parlamento, questa manovra è largamente caricata sulle spalle di lavoratori a reddito fisso e dei pensionati. Provvedimenti economici di questa natura hanno bisogno di un largo consenso sociale altrimenti diventano devastanti. Chi spiegherà questa manovra ora alla gente? Per questo noi poniamo al Presidente Monti l'esigenza  di un Patto sociale in cui siano chiari gli obiettivi che si devono raggiungere in un quadro di responsabilità condivise da tutti i soggetti, proprio per rendere tutto piu' trasparente. La Cisl non vuole discutere solo di mercato di lavoro. Occorre un patto sociale per la crescita che affronti tutti i problemi del paese: salari, fisco, welfare, infrastrutture, divario nord-sud, giovani, famiglia. Si  possono  correggere alcuni provvedimenti troppo pesanti, introducendo una vera patrimoniale e con una riforma fiscale equa e selettiva che da tempo sollecitiamo. Nelle situazioni cosi' critiche, in Italia si e' sempre agito con la concertazione e con un patto sociale. Non possiamo avere un governo forte con i deboli e debole con i forti''.Bonanni: "Iniqua e recessiva. Il giudizio della Cisl non cambiaUfficio Stampa  Cisl
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15/12/2011 16 Dicembre: Sciopero dei lavoratori bancari
Le modalità tecniche dello sciopero
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14/12/2011 RIDISEGNARE IL FUTURO - Quali condizioni di sviluppo nei Servizi educativi 0-3 anni delle Marche
il 16 dicembre a Jesi si svolgerà il seminario organizzato da  CGIL, CISL, UIL, ANCI Marche, Comune di Jesi, con la collaborazione scientifica dell’associazione di pedagogisti “Gruppo Nazionale Nidi  Infanzia” sul tema:RIDISEGNARE IL FUTURO - Quali condizioni di sviluppo nei Servizi educativi 0-3 anni  delle Marche Jesi presso il Centro Docens – ZIPA venerdì 16 dicembre 2011
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12/12/2011 12 dicembre sciopero per cambiare la manovra
LE FOTO DELLO SCIOPERO C G I L  C I S L  U I L SCIOPERO GENERALE LUNEDI’ 12 DICEMBRE 2011 4 ORE al mattino con modalità stabilite dalle singole categorie LA MANOVRA DEL GOVERNO MONTI E’ INIQUA, COLPISCE SOPRATTUTTO I REDDITI BASSI, CONTRAE ANCORA I CONSUMI, ACCENTUA LA RECESSIONE GIA’ IN ATTO, NON AFFRONTA IN MODO DECISO I TEMI DELLO SVILUPPO.· NO ad interventi che nei fatti cancellano le pensioni di anzianità· NO all’aumento dell’Iva senza sgravi fiscali per i lavoratori e i pensionati· Si ad una maggiore gradualità all’innalzamento dell’età pensionabile delle donne· Si alla salvaguardia della indicizzazione per le pensioni medio-basse· Si ad una lotta seria ed efficace all’evasione e all’elusione fiscale, agli sprechi, ai privilegi e ai costi della politica· Si al superamento della precarietà nel lavoro e ad una riforma degli ammortizzatori sociali che offra tutele a chi oggi ne è privo· Si alla redistribuzione del reddito a favore dei redditi da lavoro e da pensione che hanno pagato più di altri il prezzo della crisi e sui quali grava un carico fiscale ormai insopportabile· Si ad una vera tassazione sulle grandi ricchezze e sui patrimoni mobiliari e immobiliariPER CAMBIARE LA MANOVRA NEL SEGNO DELL’EQUITA’Ancona: Sciopero 4 ore al mattino con modalità stabilite dalle singole categorie     Presidio – Piazza Roma ore 9.30Ascoli Piceno: Sciopero ultime 4 ore di ogni turno                                                                         Presidio – Piazza Simonetti ore 17.30Fermo: Sciopero prime 4 ore di ogni turno                                                                                         Presidio – Piazza Cavour ore 10.00Macerata: Sciopero ultime 4 ore di ogni turno                                                                                     Presidio – Piazza della Libertà ore 15.00Pesaro: Sciopero mattina e le ultime 4 ore di ogni turno                                                                   Presidio – Piazzale Lazzarini ore 9.30
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09/12/2011 Uno sciopero per cambiare la Manovra
Le Segreterie di Cgil Cisl e Uil confederali di Macerata hanno proclamato uno sciopero generale di 4 ore per lunedi 12 dicembre, dalle 15.00 alle 19.00. La decisione è stata presa per sostenere le proposte che le Confederazioni nazionali hanno presentato al Parlamento per cambiare alcuni aspetti della manovra economica proposta dal Governo Monti.In particolare il sindacato chiede di rivedere i provvedimenti sull’innalzamento dell’età pensionabile, il blocco della rivalutazione delle pensioni e la reintroduzione dell’imposta sulla prima casa. «Siamo consapevoli che in questo momento difficile è necessario fare sacrifici – afferma il Segretario della Cisl Ferracuti – ma la manovra pesa solo sui "soliti noti", ossia sui lavoratori dipendenti e sui pensionati con redditi bassi.  Siamo preoccupati ed arrabbiati perchè tutta una parte del paese non è stata coinvolta negli sforzi necessari a risanare il paese». Per il Segretario della Cgil Benfatto «la manovra serve solo a fare cassa e chiede sacrifici senza dare prospettive a nessuno, men che meno ai nostri giovani». Per il Segretario della Uil Broglia «queti provvedimenti privi di qualsiasi segno di sviluppo» .Particolarmente preoccupante è la situazione di quei lavoratori delle aziende in crisi che, vicini alla pensione, sono stati incentivati ad uscire dal mercato del lavoro per arrivare al pensionamento passando per la cassa integrazione e la mobilità. Ora che anche la loro età  pensionabile viene spostata in avanti, questi lavoratori rischiano di dover sopravvivere anche per anni senza niente. Il decreto Monti prevede appositamente una deroga per 50.000 lavoratori, ma per il sindacato sono almeno le persone in questa condizione sono almeno il doppio.Lo sciopero del 12 riguarderà i settori dell’industria e del commercio. Scuola e pubblico impiego sciopereranno il 19 dicembre, trasporti e istituti bancari il 16. Non verranno fatti comizi e non ci saranno cortei. Durante la manifestazione, che si svolgerà in P.zza della Libertà con inizio alle ore 15.00, verrà data voce ai lavoratori, ai giovani e ai pensionati, che racconteranno le loro storie. Parteciperanno anche artisti locali.Una delegazione composta dalle Segreterie confederali verrà ricevuta alle 17.00 dal Prefetto di Macerata perché, afferma Ferracuti «di manovra in manovra possiamo toccare con mano l'esasperazione della gente, , tanto da rischiare derive pericolose anche sul piano dell’ordine pubblico».Dopo anni di manifestazioni separate finalmente un’iniziativa unitaria. Ma a Macerata, affermano in coro i tre Segretari generali, è rimasto sempre aperto un filo unitario che, nonostante le differenze, ci ha permesso di gestire insieme tante vertenze aziendali difficili. Certamente è un buon auspicio per il futuro.  http://www.youtube.com/watch?v=XjGeFRQkilk
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09/12/2011 Accordo tra Regione e Sindacati sul lavoro
E' stata sottoscritta l'intesa tra Cgil Cisl e Uil e la Regione Marche con la quale sono state confermate, previa verifica, gran parte delle misure introdotte negli anni scorsi a sostegno del lavoro e delle fasce colpite dalla crisi.La conferma del Fondo anticrisi è particolarmente importante specie in considerazione della riduzione dei trasferimenti statali alla Regione, previsti dalle numerose manovre dell'anno in corso.
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06/12/2011 Bilanci degli enti locali, le richieste del sindacato pensionati
Seria lotta all’evasione fiscale, politiche tariffarie  e  tributarie eque e sostenibili  per lavoratori dipendenti e pensionati, politiche abitative  a “misura di anziano”,  una  gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali oltre alla valorizzazione dell’associazionismo e  del volontariato.Sono queste  le  5 priorità per le Segreterie Regionali  SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP –UIL  nella definizione dei bilanci degli enti locali  in tempo di crisi e di tagli lineari.«Abbiamo voluto definire in un documento unitario - afferma Mario Canale , Segretario generale FNP Marche -  le priorità comuni da portare al confronto territoriale sui bilanci 2012, con l’intento di favorire una concertazione coordinata ed efficace su tutto il territorio marchigiano».Il documento verrà presentato il 20 dicembre prossimo in una conferenza stampa organizzata dalle Segreterie regionali dei pensionati di Cisl, Cgil e Uil.
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05/12/2011 Questa manovra è sbagliata
"Non siamo d'accordo. La manovra grava solo su lavoratori e pensionati". Lo ha dichiarato Raffaele Bonanni, commentando la manovra illustrata dal Governo alle parti sociali. "Sulle tasse vengono caricati solo coloro che hanno la ritenuta alla fonte. Quelli che hanno guadagni superiori non devono sfuggire all'esigenza di equità. Siamo d'accordo a epurare l'Irap, ma la stessa attenzione serve sul sostegno ai consumi".Ma e' sulle pensioni che Bonanni usa i toni piu' duri: "Concentrare sulla platea dei pensionati i sacrifici con l'estensione del contributivo e l'aumento dell'eta' pensionabile avra' un effetto devastante - ha detto. Va bene l'equilibrio dei conti ma e' troppo veloce il passaggio al contributivo e l'innalzamento dell'eta' e la somma dei due interventi non e' una modifica sostenibile. Non solo, per le donne e' difficile raggiungere il traguardo dei 41 anni ed e' sbagliato anche il blocco della rivalutazione delle pensioni". Inoltre, manca la parte che rende obbligatoria la previdenza integrativa per i giovani.Ci sara' un effetto devastante e la manovra non aiutera' il paese ad uscire dalla crisi senza confronto con le parti sociali. Chi darà garanzie alle gente? Chi farà da filtro?" ha sottolineato dicendo di aver sollecitato il Governo a "discutere ancora in queste ore"."Il governo non ha calcolato l'impatto sociale di questi provvedimenti, voglio sperare che ci siano possibilita' di concertazione su questi temi. Speriamo che Monti raddrizzi questo indirizzo sbagliato facendo una patrimoniale e non caricando sulla prima casa. La manovra rischia di essere deleteria anche perche' e' stata messa in campo senza alcuna concertazione. Occorrono risposte immediate ma ben ponderate".
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03/12/2011 Che nessuno sia solo. La Cisl al teatro delle Muse
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE“Ricostruire il Paese a partire dai principi dell’equità e della solidarietà rinunciando da subito agli anti-valori che l’hanno guidata troppo a lungo, come quelli dell’individualismo consumistico e restituendo nel lavoro piena centralità alla persona”. E’ l’invito del Segretario Nazionale della Cisl Santini intervenuto a concludere “Che nessuno sia solo. Questo facciamo - questo chiediamo”, la manifestazione regionale organizzata dalla Cisl Marche al Teatro delle Muse di Ancona.Una giornata che ha visto protagonisti soprattutto i visi e le storie delle persone e dei lavoratori comuni alla prese con una crisi senza precedenti e “di carattere ampiamente strutturale” come ha spiegato l’economista Alberto Berrini, tra i primi ospiti di una giornata iniziata simbolicamente con i lavoratori di alcune aziende marchigiane saliti silenziosamente sul palco delle Muse a piazzare le bandierine della crisi nella grande cartina geografica che raffigurava la regione.“Che nessuno sia solo” insomma è stato il titolo indicativo di un appuntamento che arriva in piena crisi economica finanziaria, con il lavoro e l’economia reale messe a dura prova anche nella nostra realtà marchigiana: “C’è necessità di uno sforzo collettivo, di un impegno straordinario per tutelare il lavoro, per aggiornare e adeguare il sistema di welfare, per garantire una equa partecipazione ai sacrifici, perché chi può contribuire di più, dia di più” ha spiegato il Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo.Molti gli ospiti che hanno partecipato alla manifestazione, a partire dallo stesso economista Alberto Berrini con un intervento sulle origini della crisi e sui possibili strumenti da utilizzare per provare uscirne, il Presidente dell’ente Bilaterale Artigianato Pantaleoni, il Responsabile osservatorio Caritas Tondi, il dirigente del Comune di Jesi Torelli che ha illustrato il progetto per la gestione associata dei servizi alla persona di 21 comuni e il Presidente dell’Associazione Comuni della Val D’Aso Castelli che ha illustrato i benefici derivanti dalla gestione associata dei servizi, quindi esponenti della politica regionale, dal Presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi, agli Assessori regionali Pietro Marcolini e Marco Luchetti.“E’ una dura transizione epocale - ha spiegato ancora Mastrovincenzo -  tutti siamo chiamati a cambiare ma per la Cisl le priorità restano il valore della persona e del lavoro. A partire dalla nostra regione è fondamentale riorganizzare i servizi pubblici con meno risorse, superando sprechi e inefficienze, creare reti di mutualità sul territorio per integrare il welfare pubblico, contrattare nelle aziende per sostenere qualità, innovazione e occupazione, fare scelte che riaprano le porte del lavoro ai giovani.“Oggi – ha concluso Mastrovincenzo - si è fatto con la Cisl Marche un breve viaggio nella crisi che colpisce i nostri territori, ma si sono toccate con mano anche delle buone prassi di contrattazione, di bilateralità tra imprese e lavoratori, di esperienze del sindacato nel sociale, di gestione associata dei servizi in ambito comunale, tutti segni nella direzione del cambiamento che serve per affrontare la crisi, perché nessuno resti solo”.LE PROPOSTE DELLA CISL MARCHE PER IL PAESEhttp://www.youtube.com/watch?v=Vd5rF9XasEE
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01/12/2011 Sacrifici enormi per i soggetti più deboli
Le Segreterie Regionali dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil esprimono forte preoccupazione e netta contrarietà circa le notizie riportate dalla stampa in merito al fatto che, per far fronte alla situazione di crisi del paese, tra le misure che il Governo sta studiando per la manovra economica si prevede il blocco totale del recupero dell'inflazione per le pensioni per il 2012 e l'innalzamento (tra i 41 e i 43 anni) del numero di anni obbligatori per le pensioni di anzianità.Il blocco della perequazione automatica, ovvero il recupero dell’inflazione, per molti pensionati della nostra regione sarebbe un’ulteriore aggravamento delle già precarie condizioni di vita.In sostanza verrebbero ulteriormente colpiti tutti quei pensionati INPS, circa il 60% nelle Marche, con una pensione al di sotto dei 500 euro mensili, che già stanno pagando la riduzione del potere d’acquisto, i tagli allo stato sociale, la riduzione delle prestazioni al sistema sanitario e dei trasporti pubblici.Sarebbero chiamati a farsi carico di sacrifici enormi, ancora una volta ,i soggetti più deboli della società mentre permane un alto tasso di evasione ed elusione che ha portato l’Italia ad essere tra i paesi al più alto tasso di disuguaglianza.Le Segreterie dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil Marche, auspicano l’avvio, quanto prima, di un serio confronto con il Governo per lavorare a misure previdenziali, eque e sostenibili, come richiesto anche dall’Unione Europea. Ribadiscono,inoltre, che per dare respiro al Paese è necessario recuperare risorse laddove ci sono realmente e non far cassa con le pensioni: è una questione di giustizia sociale.Le Segreterie Spi Fnp Uilp
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25/11/2011 Isee, accordo tra Anci e Sindacati
Firmato l'accordo tra l'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) Marche e i Sindacati confederali regionali Cgil Cisl e Uil sull'Isee.L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente è lo strumento cui la normativa nazionale affida la funzione di valutare la situazione economica di un soggetto che richiede una prestazione sociale agevolata, al fine di determinarne la compartecipazione al costo sostenuto dall'amministrazione che la eroga e, in alcuni casi, anche l'accesso al servizio stesso.Si tratta di uno strumento che già oggi le amministrazioni comunali marchigiane utilizzano principalmente rispetto ai servizi sociali ed educativi come i nidi d'infanzia, mense e trasporti scolastici, servizi domiciliari e residenziali per anziani e disabili, con significative differenze  per gli ambiti di applicazione. per la funzione dello strumento e per le modalità tecniche di gestione.In questo senso l'accordo mira ad introdurre elementi che possano rendere più omogenea l'applicazione dello strumento. Ad esempio favorendone l'utilizzo a livello non solo comunale ma anche di Ambito sociale (l'aggregazione di più comuni per il coordinamento e la gestione dei servizi sociali), privilegiandone una struttura lineare che meglio possa garantire, rispetto ad un sistema per scaglioni, la progressività e quindi l'equità nella valutazione delle diverse situazioni.Rimane aperta la questione di come valutare la situazione economica degli anziani non autosufficienti e disabili, per i servizi erogati ai quali spesso le amministrazioni comunali chiamano a compartecipare anche le famiglie. Su questo delicato punto, in assenza di una necessaria normativa nazionale, l'accordo invita la Regione Marche ad intervenire per dare indicazioni su come orientarsi.
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25/11/2011 Che nessuno sia solo - questo facciamo, questo chiediamo
La crisi economica e finanziaria che ha subito un’accentuazione con rischi notevoli per il nostro paese, e con evidenti ripercussioni sul lavoro e sulle famiglie, la situazione politica estremamente articolata e complessa, il ruolo centrale che possono assumere le parti sociali, la necessità di agire anche a livello regionale e locale per tutelare il lavoro, ridefinire il welfare, garantire una equa partecipazione ai sacrifici (“chi ha di più contribuisca di più”), impongono un impegno straordinario della nostra Cisl a tutti i livelli.Per mettere in evidenza le posizioni Cisl sullo scenario nazionale e avanzare proposte per rilanciare l’azione sindacale nella nostra regione, nei nostri territori, nelle aziende marchigiane, è indetta una Manifestazione regionale SABATO 3 Dicembre 2011 PRESSO IL TEATRO DELLE MUSE di ANCONA, con inizio alle ore 9,30“CHE NESSUNO SIA SOLO - QUESTO FACCIAMO, QUESTO CHIEDIAMO” sono le parole chiave della manifestazione; esse danno il senso di una priorità che per la Cisl è rappresentata dalle persone – “Che nessuno sia solo” -, ed al contempo della necessità che alle proposte e alla rivendicazione di politiche a tutela del lavoro e della coesione sociale - “questo chiediamo” -, venga messo in campo dalla Cisl anche un protagonismo che valorizzi l’azione autonoma del sindacato per promuovere il lavoro e riallestire il sociale – “questo facciamo” -.Credo non sfugga a nessuno la necessità di un impegno straordinario dell’organizzazione per la piena riuscita dell’iniziativa. Saranno presenti il Segretario generale aggiunto della Cisl Giorgio Santini, l’economista Alberto Berrini e saranno invitate a partecipare all’iniziativa le istituzioni regionali, soggetti imprenditoriali, organi di stampa.Vi invitiamo ad attivarvi fin da subito, per far partecipare ad Ancona il maggior numero possibile di delegati e iscritti.Nella certezza dell’impegno di ognuno di noi, vi saluto cordialmente.Il Segretario Generale(Stefano Mastrovincenzo)
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24/11/2011 Rinviata l'approvazione del Piano socio sanitario
Il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ha incontrato ieri i Segretari regionali confederali, dei pensionati e del pubblico impiego di  Cgil Cisl e Uil. Al centro del vertice l'approvazione del Piano socio sanitario regionale, il contenuto del quale era stato criticato nei giorni scorsi dai sindacati.Il Presidente della Giunta ha confermato che il governo regionale, dopo aver accorpato le 13 Zone territoriali in 5 Aree vaste con la legge 17 del 1 agosto scorso,  non vuole proporre  un’altra modifica dell’assetto organizzativo della sanità marchigiana.  In altre parole non sono in vista né la costituzione di nuove aree vaste (neanche la montana) né l’attribuzione alle Aree Vaste stesse della personalità giuridica.L'Assessore alla salute Mezzolani e il Presidente della quinta Commissione Consiliare Comi hanno poi presentato una lunga serie di emendamenti al Piano, molti dei quali recepiscono alcuni dei punti critici evidenziati da Cgil Cisl e Uil nel loro documento.  In particolare sono stati rimossi i riferimenti alla divisione tra Area vasta ospedaliera e Area vasta territoriale, vivacemente contestati nei giorni scorsi dai sindacati.La Regione ha anche assicurato che la copertura del turn over, ossia la sostituzione degli operatori che andranno in pensione, sarà prevista al 70% e non al 50%, come precedentemente scritto nel Piano. Questo a garanzia dei livelli di qualità dei servizi e e delle condizioni di lavoro degli operatori, alle prese con un disagio sempre più forte. In una nota il Segretario generale Cisl Mastrovincenzo esprime apprezzamento per «l'intenzione della Regione Marche di ripristinare un assiduo e corretto metodo di relazioni, e per alcune delle modifiche apportate nel senso delle osservazioni da noi proposte. Abbiamo anche ribadito in modo chiaro di considerare il Piano un documento descrittivo, che si limita all'indicazione di obiettivi di riorganizzazione, senza prefigurare azioni concrete né tempi precisi per la loro realizzazione e per il superamento delle principali criticità del sistema».Il pallino torna ora nelle mani della quinta Commissione. Il Presidente Comi  si è impegnato a rinviare l’approvazione del Piano in Commissione, originarimente prevista per la giornata di oggi, per ulteriori verifiche ed approfondimenti. Regione e Sindacati si incontreranno di nuovo la settimana prossima.
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23/11/2011 Fiat disdetta gli accordi sindacali
FIAT: BONANNI, PRONTI A CONTRATTO NAZIONALE AUTOReggio Calabria, 22 novembre 2011. - (Adnkronos) - ''Lo sanno tutti che la Fiat ha fatto una scelta autonoma di non aderire piu' a Confindustria e quindi chiedera' a noi di fare un contratto nazionale dell'auto, e noi lo faremo. Con regole nazionali che valgono per tutti gli stabilimenti e regole aziendali specifiche in modo di avere accordi che si adattino alle realta' dei vari territori''. Lo ha detto il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, arrivando a Reggio Calabria per partecipare all'iniziativa sulla legalita' e il bene comune.Il sindacalista ha ipotizzato un accordo per la Fiat simile a quello delle Poste o l'Enel, che hanno un contratto nazionale per aziende grandi e poi hanno stretto accordi aziendali a livello territoriale. ''A noi -ha aggiunto Bonanni- interessa quali garanzie occupazionali ci danno. Qual e' il salario e se le norme del nuovo contratto nazionale si discostano o no dal contratto nazionale di tutti i metalmeccanici''.      (Ink/Ct/Adnkronos) 22-NOV-11 11:41FIAT: FARINA (FIM-CISL), CONTRATTO UNICO PER TRATTAMENTI UGUALI PER TUTTI 'POMIGLIANO POTRA' ESSERE MODELLO MA NON RIPETIZIONE AUTOMATICA' Roma, 22 nov. - (Adnkronos) - "Dobbiamo prendere atto che oggi all'interno del mondo Fiat esistono trattamenti diversi a seguito anche degli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco, quindi c'e' l'esigenza di fare un contratto unico che assicuri trattamenti comuni a tutti i lavoratori''. A dirlo e' Giuseppe Farina, segretario generale della Fim-Cisl, ospite della trasmissione 'Prima di tutto' su Radio1"Per quello che noi pensiamo la disdetta vale dal momento in cui scadono i contratti, quindi noi ora abbiamo l'impegno a fare un contratto Fiat per tutto il gruppo, - ha spiegato Farina - l'accordo sara' un contratto Fiat valido per tutti, ma non sara' la ripetizione automatica del contratto di Pomigliano''. Farina ha ribadito che l'accordo di Pomigliano e' ''pienamente legittimo, perche' e' stato certificato che non c'e' stata alcuna violazione di diritti ma di uno scambio tra flessibilita' e salario e occupazione''. Dunque secondo Farina il contratto Pomigliano ''potra' essere usato come modello, ma non come ripetizione automatica perche' parliamo di un accordo di gruppo che mette assieme diverse esigenze produttive: ci sara' una base che fara' riferimento alla maggiore flessibilita', alla lotta all'assenteismo e all'esigibilita' degli accordi, poi le implementazioni dovranno tener conto delle specificita' dei diversi stabilimenti''      (Sec-Cim/Ct/Adnkronos) 22-NOV-11 09:37FIAT: FARINA, DISDETTA ERA ATTESA, FAREMO BUON CONTRATTO  - LA FIOM PRENDA ATTO CHE HA PERSO E COLGA OPPORTUNITA'   (ANSA) - TORINO, 21 novembre 2011 - ''E' una decisione attesa dal momento in cui la Fiat ci ha comunicato l'uscita dal sistema confindustriale e quindi dal contratto dei metalmeccanici. A noi non e' piaciuta ma ne abbiamo preso atto, adesso si pone il problema di creare un contratto unico che uniformi i trattamenti per tutti i dipendenti del gruppo''. Lo afferma Giuseppe Farina, segretario generale della Fim, a proposito della disdetta di tutti gli accordi sindacati da parte del Lingotto.    ''Avremmo preferito - aggiunge - mantenere la Fiat nel sistema, ma d'altra parte e' una scelta praticata in tutte le industrie mondiali dell'auto. Lo fanno ad esempio i tedeschi dell'Ig Metal alla Volkswagen''. Secondo Farina, ''non c'e alcun automatismo nell'estensione del contratto di Pomigliano anche se la base sono gli accordi gia' fatti: una maggiore disponibilita' a straordinari e turnistiche, la riduzione dell'assenteismo e l'esigibilita' degli accordi sindacali sono le tre condizioni a cui la Fiat lega l'intero progetto Fabbrica Italia. Verranno riproposte ma potranno trovare adattabilita' diverse visto che interesseranno anche i lavoratori di Fiat Industrial''.    ''Credo - dice ancora Farina - che il contratto che faremo sara' positivo con incrementi salariali, sara' perfino migliore di quello dei metalmeccanici. Il punto dolente e' che se la Fiom non firmera' restera' fuori e non potra' rappresentare i lavoratori, ma questa e' una conseguenza dello Statuto dei lavoratori e dell'ostinazione della Fiom a non prendere atto che le sue battaglie sono state perdute sia sui tavoli sindacali sia nelle aule dei tribunali. Dovrebbe cogliere questa opportunita', spero che la colga''. (ANSA)
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22/11/2011 A. Merloni - firmato l' accordo sindacale con Qs Group
Comunicato stampa congiunto  Fim Fiom UilmDichiarazione di Anna Trovò Segr. Naz.le Fim Cisl
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21/11/2011 Al Governo serve un patto con le parti sociali
Il Segretario dellla Cisl ha un'idea precisa per rendere sicuro e spedito il cammino del governo Monti evitando così 'veti e balletti dei partiti politici': "Un patto tra tutte le associazioni del lavoro e delle imprese: "Prepariamo assieme le misure economiche che servono all'Italia"Intervista a Raffaele Bonanni, "Il Corriere della Sera" 21 novembre 2011 - "Al Governo serve un patto con le parti sociali"
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19/11/2011 Piano sanitario, i sindacati chiedono certezze
Il Piano socio sanitario regionale è un generico programma d'intenti, che non chiarisce azioni, tempi e risorse per raggiungere i risultati che si prefissa. Questa è l'opinione che i Segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Gianni Venturi, Stefano Mastrovincenzo e Graziano Fioretti hanno espresso in un documento unitario presentato alla Regione Marche. In sintesi sono due  i punti critici. La previsione di  due reti, una  territoriale e una ospedaliera all'interno di ogni Area Vasta, ciascuna con la propria direzione, ripristina la centralità degli ospedali  a discapito dei servizi territoriali, sguarnendo di personale questi ultimi - anche in forza della norma che permette di sostituire la metà del personale che va in pensione - e pregiudicando la possibilità di una vera integrazione socio sanitaria.Dal piano poi deriva il rischio di una "privatizzazione indotta dei costi" sia per quanto riguarda la spesa per gli investimenti per i quali sempre di più si ricorrerà ai finanziamenti su progetti di privati, sia per le funzioni territoriali, che se affidate a privati costeranno sempre di più, con l'aumento dei ticket sanitari sulle famiglie già provate dalla crisi.I sindacati chiedono quindi che il Piano socio sanitario esprima obiettivi più dettagliati, con risorse, progetti e una tempistica meglio definita. In alternativa, se questo compito verrà delegato alle Aree Vaste, pretendono che a queste ultime venga attribuita la personalità giuridica, in modo tale da poter realizzare una concertazione effettiva e reale a tutti i livelli territoriali, sia di Area Vasta che di Distretto.In ogni caso Cgil Cisl e Uil chiedono che il confronto sul Piano venga allargato anche alla presenza del Presidente della Regione Gian Mario Spacca, con il quale, su questo tema, è in agenda un incontro per mercoledi mattina.
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13/11/2011 L’azienda Artic di Montelabbate verrà chiusa
La Clabo group non ha intenzione di tornare sui suoi passi e procede con la messa in mobilità di 27 su 54 dipendenti dell’Artic e la conseguente  chiusura del sito produttivo di Montelabbate. Nell’incontro avuto presso la sede di Confindustria di Ancona  il management della Clabo group,  ha ribadito, infatti,  l’esubero in totale di 73 dipendenti e ha deciso, nonostante la contrarietà dei sindacati,  di chiudere lo stabilimento nel Pesarese  e trasferire i lavoratori non licenziati a Jesi. “Il prezzo maggiore lo pagano i lavoratori di Montelabbate – spiega la Filca Cisl – è una scelta miope, fatta nella logica di riduzione dei costi, con la consapevolezza che produrrà una riduzione dell’efficienza. La scelta di chiudere lo stabilimento di Montelabbate non risanerà i problemi finanziari della Clabo, anzi  si perde così  un significativo sito produttivo, marchio leader nell’arredo bar,  che ha raggiunto elevati standard  e che, difficilmente, con i tagli che si vogliono attuare  manterrà gli stessi livelli nella produzione.” I sindacati non sono  convinti delle spiegazioni fornite dal management. “La verità emersa dall’incontro, spiegano ancora i rappresentanti della  Filca Cisl a nostro avviso, è invece quella di una volontà predeterminata e scaturita da una parte del nuovo gruppo dirigente che, come ha già fatto altrove, si vuole liberare in fretta anche del sito di Montelabbate.” Ci chiediamo  perché, visto che l’Artic non è più strategica per la Clabo group , la direzione aziendale non la collochi  sul mercato per vedere se qualche investitore o gruppo industriale sia interessato all’acquisto? Così si potrebbe risanare parte del debito  e ridurre i costi “insostenibili” per il mantenimento del sito.  I sindacati chiedono alla Clabo di ritirare la procedura di mobilità e di ripensare seriamente al futuro  dell’ Artic.    
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11/11/2011 I lavoratori della Best incontrano Bonanni
In mattinata una delegazione dei dipendenti Cisl della Best, guidata dai Segretari generali della Cisl di Macerata Marco Ferracuti e della Fim (metalmeccanici) Cisl Rocco Gravina, ha incontrato il Segretario Nazionale Raffaele Bonanni, presente a Pesaro per l'Assemblea organizzativa della Federazione dei metalmeccanici della Cisl.Da Bonanni, visibilmente colpito dai contorni della vicenda, i lavoratori hanno ottenuto l'impegno delle Segreterie nazionali della CISL e della FIM a sostenere questa difficile vertenza, mettendo a disposizione della Cisl di Macerata tutta l'assistenza necessaria, non solo dal punto di vista sindacale ma anche legale. Nel frattempo la trattativa prosegue con tempi serrati. Dopo l'incontro di ieri pomeriggio in Regione - terminato con l'impegno assunto dell'A.D. Roberto Leo a tentare la cessione dello stabilimento, ad integrare il trattamento di Cig straordinaria e a prevedere incentivi per la mobilità e per la ricollocazione dei dipendenti presso altre aziende - la trattativa proseguirà lunedì 14, con un incontro in Confindustria ad Ancona. Una trattativa delicata resa ancora più difficile dalla comprovata inaffidabilità dell'azienda. «Abbiamo intenzione di valutare attentamente il comportamento dell'azienda anche dal punto di vista legale - sostiene Marco Ferracuti - per verificare se siano state violate specifiche disposizioni di legge». «Già il fatto di aver portato via i macchinari  in un modo così vigliacco è grave in quanto lede profondamente la dignità dei lavoratori  e diminuisce le possibilità di cedere lo stabilimento ad altre imprese, eventualmente interessate a riprendere una produzione in attivo. A maggior ragione - conclude Ferracuti -  colpiscono la dignità e la responsabilità dei lavoratori della Best, ai quali è stato anche impedito di rientrare per ritirare i loro averi, rimasti negli armadietti dello stabilimento. Una comportamento provocatorio ed esasperante, che poteva anche generare episodi di violenza». Ancora una volta i lavoratori hanno dimostrato maggiore senso di responsabilità dei loro datori di lavoro.http://www.youtube.com/watch?v=ZJvMe1pE2rs&feature=feedu
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07/11/2011 Prosegue la protesta dei dipendenti Best
Prosegue la mobilitazione dei 126 lavoratori della Best, la storica azienda di Montefano che produce motori delle cappe aspiranti per cucine domestiche. Davanti ai cancelli della fabbrica è stato organizzato un presidio permanente per protestare contro l’intenzione dei vertici dell’azienda, che fanno capo alla società americana Nortek, di avviare la procedura di mobilità per tutti i lavoratori del sito di Montefano. Nella notte tra il 2 e il 3 novembre la proprietà decideva di chiudere lo stabilimento cambiando le serrature, portando via i macchinari e avvisando fornitori e sindacati che dal 4 novembre l’unico sito produttivo di riferimento sarebbe stato quello polacco. Fulminea accelerazione di una vicenda iniziata questa estate, quando la Nortek aveva avanzato un piano industriale per ridimensionare il sito di Montefano. Ma nessuno aveva mai parlato di chiusura. Di “saccheggio industriale” parla il Segretario generale dei metalmeccanici Cisl di Macerata, Rocco Gravina, per il quale «si tratta di un atto inaccettabile; per settimane abbiamo sollecitato l’azienda ad entrare nel merito del piano di riorganizzazione e definire i tempi di attuazione. Sembrava che ci fosse la disponibilità a trovare soluzioni diverse. Si è preferito invece smantellare Montefano in modo a dir poco vile e becero».«Neppure nelle vertenze più dure si era mai arrivati a tanto»  afferma il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti. «In un territorio già martoriato dalla crisi, perdere altri 126 posti di lavoro sarebbe un colpo duro».Secondo Ferracuti «colpisce in particolare la ferocia e la viltà di un management senza scrupoli». Un comportamento stigmatizzato in queste ore da tutte le istituzioni locali. Ma non da Confindustria, che i sindacati hanno incontrato giovedì pomeriggio, senza peraltro riuscire a trovare un punto di partenza comune per affrontare questa vertenza.Nel frattempo la Cisl ha dato mandato ai suoi legali di attivarsi e studiare il caso. «Vogliamo verificare - afferma Ferracuti – se oltre alle più elementari regole etiche e morali, siano state violate anche specifiche disposizioni di legge. In ogni caso utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per tutelare i lavoratori, defraudati e feriti nella loro dignità».Lunedì pomeriggio alle 18.30 è previsto un incontro in Regione con l’Assessorato al lavoro per cercare una soluzione ad una vicenda che, oltre a colpire duramente tanti lavoratori e le loro famiglie, rischia di aprire un precedente pericoloso e inaccettabile nella storia delle relazioni industriali del territorio maceratese.
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03/11/2011 La Best chiude a Montefano
Nella mattinata del 3 novembre la direzione aziendale, attraverso il suo responsabile del personale Dr. Bagnasco, ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alla RSU la decisione di chiudere lo stabilimento di Montefano del gruppo BEST SpA.Dal rientro dopo la pausa estiva, ma soprattutto dopo l’incontro con la proprietà americana del gruppo, ci hanno confermato la volontà della Nortek di investire ancora, con 2 stabilimenti in Italia ed uno in Polonia. Piano industriale pesante quello presentato per lo stabilimento di Montefano, con una riorganizzazione completa del sito ed un suo ridimensionamento.Da settimane tentiamo di entrare nel merito di questo piano e dei suoi tempi di attuazione, ma la sospetta reticenza dell’azienda ad entrare nel merito si è oggi concretizzata: cambio di serrature e stampi portati via nella notte!Domani 4 novembre alle 10:30 un primo incontro, presso la confindustria di Macerata, per avviare un serrato confronto sulle decisioni prese dall’azienda, che si sposterà appena possibile sul tavolo regionale dell’ assessore Luchetti. Si ritrovano fuori dai cancelli i lavoratori, richiamati dalla settimana di chiusura forzata decisa dall’azienda….e riparte la rabbia, il dispiacere e la paura per il domani!FIM CISL ROCCO GRAVINA 3498267187
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03/11/2011 «Liberiamo energie al servizio del lavoro»
La lettera di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche,  con una dichiarazione sull'attuale situazione del mercato del lavoro marchigiano, pubblicata martedì 1 novembre su  "Offerte di lavoro Marche", il  nuovo inserto del Corriere Adriatico sul lavoro.
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28/10/2011 La Cisl è pronta allo sciopero
 "Se verrà modificato l'assetto dei licenziamenti senza il consenso delle parti sociali la Cisl andrà allo sciopero».Lo ha dichiarato oggi il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ai microfoni del Tg2 in merito alla lettera presentata dal Governo all'Unione Europea che prevede licenziamenti più facili. "Noi non siamo d'accordo a mettere mano alla norma sui licenziamenti, ci sembra una provocazione mentre il Paese ha bisogno di coesione" ha osservato. Già ieri sera Bonanni aveva annunciato: "Ci muoveremo subito, reagiremo nelle prossime ore sia sulle pensioni sia sulla maggiore facilita' dei licenziamenti. La proposta dei licenziamenti piu' facili contenuta nella lettera d'intenti dell'Italia a Bruxelles e' solo uno specchietto per le allodole e istiga le persone alla ribellione''."Procedendo cosi' non si fara' nemmeno una riforma delle pensioni, ma si attaccheranno solo le persone piu' deboli". Aveva inoltre precisato in merito al paragrafo dedicato all'aumento dell'eta' pensionabile. "Non siamo d'accordo perche' il Governo non vuol fare altre cose come la patrimoniale o usare il bisturi sulla spesa pubblica. Inoltre, i lavoratori non sono tutti uguali: un professore universitario e una maestra d'asilo non sono uguali, un impiegato o un metalmeccanico non lo sono. Bisogna trovare soluzioni attraverso un sistema piu' giusto ed equo". "I provvedimenti -conclude- si dovranno fare in modo concertato per trovare composizioni e compensazioni".E sulla possibilità di andare allo sciopero se il Governo dovesse modificare le norme sui licenziamenti si sono espresse unitariamente in una nota Cisl, Uil e Ugl:"Cisl, Uil e Ugl considerano un grave errore ed una inaccettabile provocazione nei confronti del sindacato l'intenzione del Governo di introdurre una nuova normativa sui licenziamenti. Tale intenzione è ancor più ingiustificata perché non ci risulta sia stata richiesta o concordata con le stesse associazioni imprenditoriali. Se tale provvedimento sui licenziamenti fosse davvero presentato dal Governo si romperebbe la coesione sociale nel nostro paese e si smentirebbe il notevole impegno profuso finora dal Governo e dalle parti sociali per evitare massicci ricorsi ai licenziamenti attraverso la proroga degli ammortizzatori in deroga.Cisl, Uil e Ugl ricordano che finora si sono limitate per senso di responsabilità a forme di proteste di sabato e fuori dall'orario di lavoro. Tuttavia, qualora, il Governo intendesse intervenire sulle materie del lavoro senza il consenso delle parti sociali, Cisl, Uil e Ugl saranno costrette a ricorrere a scioperi , nonostante la nostra ferma volontà sinora di non ricorrere a forme di proteste estreme in un momento di crisi economica, proprio per non erodere ancora di più i salari e danneggiare le imprese. Cisl, Uil e Ugl prendono atto che il Governo ha riconosciuto che il sistema previdenziale italiano è in equilibrio e non ha bisogno di ulteriori interventi di riforma. Mentre si rende sempre più indispensabile favorire la previdenza integrativa riducendo le tasse per incentivare l'adesione obbligatoria ai fondi integrativi.Così come è fondamentale approvare subito la delega per la riforma fiscale, introdurre una patrimoniale permanente sui beni immobiliari e mobiliari, escludendo la prima casa, abbattere i costi della politica, ridurre i livelli amministrativi, vendere il patrimonio immobiliare dello stato, procedere ad una liberalizzazione nel settore dei servizi pubblici"
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26/10/2011 Bancari Cisl contro la speculazione finanziaria
La Fiba (Federazione italiana bancari) della Cisl aderisce alla giornata nazionale di mobilitazione (26 ottobre) contro la speculazione finanziaria e a favore della tassa sulle transazioni finanziarie su scala europea  e internazionale all’interno della Campagna 005.Clicca qui per sottoscrivere  la Campagna 005 contro la speculazione finanziaria e a favore della tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) su scala europea ed internazionale.La campagna è sostenuta in modo unanime dai sindacati bancari e assicurativi,  dall'associazionismo e dal terzo settore, e ha visto anche il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace intervenire autorevolmente con la presentazione pubblica della Nota "Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale".Leggi il documento unitario redatto dalle organizzazioni aderenti alla campagna e la lettera inviata al Ministro dell’Economia dalle Segreterie nazionali.
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18/10/2011 Tagli ai Trasporti Pubblici Locali: gravi difficoltà per il personale addetto.
Il sindacato dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil Marche dichiarano in un comunicato stampa la loro disapprovazione ai tagli decisi dalla finanziaria con gravi ripercussioni sul servizio pubblico e sull'occupazione e sollecitano ancora una volta la Regione Marche ad un incontro per una riarticolazione del Trasporto Pubblico Locale nelle Marche.
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18/10/2011 Spesa pubblica: 15 anni di tagli lineari non sono serviti a niente.
La Funzione Pubblica della Cisl in un documento racconta la vicenda del taglio dei buoni pasto ai dipendenti pubblici: l'annuncio del Governo, la reazione della Cisl, la marcia indietro repentina del Governo.
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18/10/2011 Made in Italy. Contraffazione: NO al falso
L'Associazione dei Consumatori della Cisl Marche organizza un incontro pubblico giovedì 27 ottobre ore 9,00 presso la Sala Raffaello della Regione Marche dal titolo "Contraffazione e  made in Italy. Conoscere per prevenire. NO al falso".
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18/10/2011 Sanità, superare l'indecisione e la litigiosità
Da un anno si parla di riorganizzazione del sistema sanitario, ma la Regione e le sue strutture hanno mostrato divisioni interne e sporadicità nel dialogo con parti sociali e autonomie locali; restano aperte importanti questioni e persistono nel territorio forti criticità che hanno ricadute sul servizio fornito ai cittadini.La precarietà cresce tra gli operatori della sanità, per il ricorso a contratti a tempo determinato quando potrebbero essere assunti a costo zero decine di infermieri e O.S.S. a tempo indeterminato; il continuo ricambio accentua le necessità formative ma i corsi di formazione complementare per gli O.S.S, previsti in accordi sindacali, sono colpevolmente bloccati. In alcune realtà vengono inseriti nuovi turni di reperibilità, in dispregio delle norme contrattuali, cospicue quote di straordinario non vengono retribuite e rimane critica la situazione delle ferie non godute dai lavoratori. Si attivano co.co.co. negli uffici mentre restano fuori gli idonei del concorso Asur per assistente amministrativo; il personale dei front office, punti nevralgici dell'organizzazione sanitaria nel rapporto con i cittadini, è sotto pressione costante, complice la negativa esperienza del CUP unico regionale, rivelatosi incapace anche di favorire la riduzione delle liste di attesa. Ci sono aree territoriali in cui sono scoperti da tempo posti di Primario, con problemi organizzativi e gestionali, riduzione della qualità della risposta al cittadino, perdita di attrattività dei servizi e aumento della mobilità passiva.Nelle molte dichiarazioni di politici e dirigenti regionali, c’è la tendenza a proporre nuove aziende ospedaliere; siamo convinti che non sia questa la risposta alle richieste di maggiore equilibrio dell’offerta di salute nel territorio regionale. Piuttosto servirebbe una più selettiva ripartizione dei budget, una equilibrata distribuzione dei servizi d’eccellenza sul territorio regionale e il potenziamento dei servizi socio-sanitari territoriali.La necessità di riorganizzazione della rete ospedaliera, che parte dal principio che tutto ciò che non serve per la cura dell’acuzie deve stare “fuori dall’ospedale”, non può prescindere, se si vuole ridurre i posti letto per acuti senza generare un vuoto assistenziale, da una sorta di compensazione che rafforzi l’area distrettuale/territoriale e dia una risposta sanitaria diffusa sul territorio con l’aumento di posti in Residenze Sanitarie o Res. Protette.Si parla di ridurre i posti letto per le acuzie ma si autorizzano nell’Area Vasta 3 90 nuovi p.l. per il privato. Diventa indispensabile verificare la reale necessità di accreditare nuove strutture, ma anche intensificare i controlli sulle prestazioni esternalizzate o acquistate dal privato.Altra riflessione riguarda l’individuazione di quali prestazioni vanno offerte in modo diffuso sul territorio e quali invece situare in specifici presìdi regionali per cui chiedere al cittadino un sacrificio in termini di compartecipazione ai costi, spostamenti, ecc, ma assicurando una risposta diagnostico-terapeutica a 360 gradi.A causa delle inique manovre del Governo, oltre ad un taglio drastico su vari capitoli del bilancio regionale, ci saranno riduzioni di trasferimenti del Fondo sanitario nazionale. La materia sanitaria è una delle più sensibili per la popolazione, che rischia di sperimentare subito gli effetti negativi della razionalizzazione, mentre deve aspettare anni per quelli eventualmente positivi. Centrale è quindi la credibilità della politica che propone le riorganizzazioni. Non vogliamo trovarci a breve a denunciare altri tagli lineari fatti per necessità di cassa, fuori da logiche progettuali di riequilibrio ed appropriatezza del sistema. I marchigiani non potranno sopportare che chi ha responsabilità politiche e dirigenziali scarichi su di loro il peso dell’indecisionismo e della litigiosità. Ancona, 15 ottobre 2011 Stefano Mastrovincenzo  Segretario Cisl MarcheMario Canale               Segretario Fnp-Cisl MarcheLuca Talevi                  Segretario FP-Cisl MarcheLEGGI LA RASSEGNA STAMPA
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18/10/2011 E' finita la benzina. Dai Vigili del Fuoco alla Polizia Penitenziaria tutti in piazza.
Tutti i sindacati del comparto sicurezza e  del soccorso pubblico scendono in piazza per  una nuova, importante mobilitazione  che si rende necessaria a seguito degli ulteriori tagli determinati dall’ultima manovra finanziaria. L' obiettivo è quello di mettere in atto forme di protesta che possano richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e  raccontare a gran voce in quale grave situazione si trovano le forze che si occupano della sicurezza dei cittadini come i Vigili del Fuoco,  Polizia Penitenziaria,  Polizia e Corpo Forestale. In questo settore, già falcidiato dalle precedenti finanziarie, meno risorse si traduce in minore prevenzione che equivale automaticamente  a minore sicurezza.  Eclatante è la carenza di carburante per i mezzi di soccorso. In questi giorni  molte sono le denunce  sindacali in questo senso e le manifestazioni si sono caratterizzate  in tutta Italia per la presenza di alcuni fusti vuoti per olio motore o benzina a simboleggiare proprio questa  mancanza. Per rendere ancora più efficace il messaggio, facendo toccare con mano l'assoluta insensibilità di questo Governo e della sua maggioranza ai problemi della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico che hanno dirette conseguenze sul benessere dei cittadini, nonché alle problematiche degli addetti ai  comparti della sicurezza, provocatoriamente i sindacati nelle piazze della protesta hanno distribuito la stampa fac-simile di una cedola/obbligazione che rappresenta la proposta paradossale della sottoscrizione pubblica da parte dei cittadini di una cedola di “Obbligazione per avere maggiore sicurezza, legalità e sviluppo” . L' intenzione è quella di chiedere alla gente di contribuire concretamente per l’acquisto di carburante. Saranno i cittadini stessi a preoccuparsi della loro sicurezza e a versare per proprio conto il contributo volontario, direttamente ai Fondi assistenza ministeriali di competenza. La Rassegna Stampa delle manifestazioni del 18 ottobre 2011  nelle principali città marchigiane: Ancona, Ascoli, Macerata, PesaroL'articolo di Conquiste del Lavoro sulla Manifestazione a Roma del Pubblico Impiego del 12 ottobre 2011Il Comunicato Stampa di annuncio delle mobilitazioniUltime notizie IL COMUNICATO UNITARIO
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14/10/2011 Poltrona Frau, procede la delocalizzazione
In una riunione con i sindacati di Categoria di Cisl e Cgil i dirigenti Frau hanno ribadito l’intenzione di delocalizzare la cucitura del settore residenziale (poltrone e divani) in Romania, per un totale di 64.000 ore, precedentemente lavorate da aziende locali.Il completamento della delocalizzazione avverrà nei prossimi 18 mesi con un programma deciso e dettagliato che si concluderà nel 2013, per un risparmio complessivo, a regime di 410.000 €«L’attuale dirigenza – sostengono i sindacati in un comunicato unitario - non ha minimamente calcolato le ricadute sull’immagine del prodotto derivanti dalla delocalizzazione della cucitura, che è una delle più importanti tra le 4 fasi di lavorazione (le altre sono il taglio, l’imbottitura e l’assemblaggio). Non corrisponde più alla realtà quanto afferma Poltrona Frau nelle sue campagne pubblicitarie inerenti proprio la cucitura, quando sostiene di affidarsi “alle mani esperte dei nostri artigiani, che seguono le principali fasi di lavorazione e scelgono i materiali più pregiati. Solo così possiamo offrirvi ogni volta la migliore qualità italiana”».A nulla valgono i tentativi dell’azienda di sedare le preoccupazioni riguardo al lavoro dell’indotto promettendo la riconversione delle lavorazioni e il riassorbimento del 30% delle ore delocalizzate da parte della Frau Car, che produce interni di automobili. Una prospettiva che i sindacati bollano come insufficiente anche perché le 41 assunzioni della Frau Car sono state effettuate ricorrendo alle agenzie interinali o ai contratti a tempo determinato. «Dopo i licenziamenti e le esternalizzazioni effettuati – sostiene Primo Antonelli della Filca Cisl -  da quando la nuova dirigenza ha iniziato ad attuare il suo programma, il lavoro all’interno dello stabilimento di Tolentino è divenuto più precario e provvisorio».Oltre al danno dell’immagine del marchio Frau permangono quindi le ripercussioni sull’occupazione locale, considerato che già ora molti dei lavoratori delle aziende terziste sono in cassa integrazione o in contratto di solidarietà.«La delocalizzazione sarebbe la mazzata finale, per questo – conclude il sindacato – deploriamo con forza questa scelta infelice che ostacoleremo in tutte le forme, perché crediamo che il futuro di Poltrona Frau e dei dipendenti debba essere un altro, fatto di qualità del prodotto, qualità e stabilità del lavoro, di investimenti nella produzione, nella ricerca e nella progettazione, ma soprattutto nella valorizzazione del Made in Italy.»
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12/10/2011 "Lavoro pubblico Pubblico valore" 12 ottobre manifestazione a Roma.
dall'Ufficio Stampa Cisl Scarica il  Volantino
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12/10/2011 Contro il “gelo” dell’Artic, lavoratori pronti alla lotta
Pesaro  - L’azienda rifiuta qualsiasi soluzione alternativa al trasferimento a Iesi dello stabilimento di Montelabbate.“ Un’ostinazione incomprensibile.”. Questo il commento di Fillea Cgil e Filca Cisl al termine dell’incontro di questa mattina in prefettura per cercare di trovare un’alternativa alla decisione del Gruppo Clabo di Jesi di trasferire, e quindi di chiudere, la produzione dell’Artic di Montelabbate.All’incontro erano presenti il Prefetto, il presidente della Provincia, il sindaco di montelabbate, i sindacati e l’Ad della Clabo. Nonostante le richieste di tutti, sindacati e rappresentanti istituzionali, l’atteggiamento della Clabo è stato irremovibile.“Siamo assolutamente delusi dalla totale chiusura dell’azienda che non ha voluto fare alcun passo avanti per sbloccare la situazione. Il trasferimento della Artic fa parte di un piano di risanamento molto ampio che riguarda tutta la Clabo ma  secondo noi tale scelta è assolutamente sbagliata e non riusciamo a comprendere perché nonostante le varie proposte formulate, l’azienda si sia trincerata dietro un no ostinato. Un muro insomma”.Nel pomeriggio si è svolta un’assemblea con i lavoratori che hanno deciso di continuare lo stato di agitazione e di decidere tempi e iniziative di lotte. Fra 15 giorni è stato fissato nuovo appuntamento sempre in prefettura.
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11/10/2011 Esenzione Ticket: dal 1° ottobre nuove modalità di segnalazione
L’incontro tra i sindacati e il Dipartimento salute e servizi sociali della Regione Marche, in materia di ticket,  ha permesso di raggiungere una normativa di riferimento sintetizzata in un scheda e pubblicizzata ai cittadini attraverso un manifesto al fine di favorire un'informazione adeguata. Gli interessati  sono:  i soggetti  con meno di sei anni e con più di 65 anni con reddito familiare inferiore a €36.151,98,  i pensionati con pensione al minimo e coloro che sono titolari di assegni sociali, i disoccupati e i familiari a carico e i lavoratori e familiari a carico che si trovano in condizioni soggettiva da perdita o sospensione da lavoro. Le soglie reddituali sono quelle specificate dalla normativa allegata. Nella scheda semplificativa ed in particolare nel manifesto, predisposto dalla Regione Marche, sono specificate le tipologie di esenzioni e le nuove modalità di certificazione.
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06/10/2011 Un nuovo modo di fare sindacato
Le foto dell'Assemblea Recuperare soldi dalla riforma del sistema fiscale per finanziare una riforma vera dell’assistenza, anche rivedendo strumenti consolidati come l’indennità di accompagnamento e le pensioni di riversibilità. E’ quanto ha proposto il Segretario generale dei pensionati Cisl nazionale Ermenegildo Bonfanti intervenendo all’Assemblea territoriale dei pensionati Cisl delle Marche che si è svolta mercoledì 5 al Ristorante "Anton" di Recanati.L’Assemblea territoriale (finora Assemblea organizzativa) è lo strumento con il quale la FNP ogni quattro anni riflette sulla propria struttura organizzativa, per migliorarla e renderla più efficiente rispetto alle esigenze di tutela degli iscritti.Secondo Bonfanti «il sindacato non può chiedere alle istituzioni di cambiare se non siamo disposti a cambiare prima noi. E il nostro cambiamento deve consistere nel trasferire competenze e responsabilità sui territori, lasciando al livello nazionale il compito di coordinare e controllare».Il Segretario generale ha parlato anche della necessità di immaginare un nuovo modo di fare sindacato, meno attendista e più coraggioso. «Dobbiamo riconquistare la voglia di andare in mezzo alla gente, recuperando il coraggio di fare scelte difficili, di proporre nuove soluzioni e di cambiare il nostro modo di dire no».Sulla situazione generale del paese Bonfanti si dice “molto preoccupato, perché la situazione è drammatica e peggiora giorno dopo giorno. Tutti siamo chiamati a dare, ma il problema è che questo governo inguardabile chiede di dare sempre agli stessi. Andavano invece fatte scelte più eque, imponendo sacrifici a chi finora non ha mai pagato».Per quanto riguarda la semplificazione dell’assetto istituzionale, il Segretario generale ha sostenuto di «non voler perdere il senso politico della municipalità smantellando i comuni e perdendo in democrazia. Vogliamo solo che vengano razionalizzati i servizi e risparmiate risorse».Bonfanti ha affermato infine di essere indisponibile a discutere di pensioni. «In Italia ci sono almeno 40.000 lavoratori con regimi pensionistici scandalosi. Noi vogliamo solo che le regole siano uguali per tutti».
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03/10/2011 Adiconsum vince ricorso contro Società Finanziaria
Ancora una volta l’Adiconsum Marche ottiene un’importante vittoria nella difesa del consumatore.  Il caso: nell’aprile 2010 un consumatore sottoscriveva presso la propria abitazione un contratto per acquisto e manutenzione di un apparecchio per la depurazione dell’acqua, contestualmente stipulando contratto di finanziamento con una società Finanziaria.  L’apparecchio si rivelava da subito non funzionante, per cui il consumatore provvedeva immediatamente alla contestazione dei vizi di conformità del prodotto, esercitando contestualmente il diritto di recesso (il medesimo giorno della consegna). Contemporaneamente inviava comunicazione alla società finanziaria per la risoluzione del contratto di finanziamento e la comunicazione che non avrebbe proceduto al pagamento delle rate.  L’Adiconsum interessata della cosa inviava reclamo sia nei confronti del venditore che della società finanziaria, che nel frattempo aveva già inviato segnalazione negativa ai Sistemi d’Informazione Creditizia a carico del consumatore, qualificandolo di fatto come "cattivo pagatore".  Nella corposa corrispondenza intercorsa con la Finanziaria, la stessa reclamava la validità del contratto di finanziamento richiamandosi al principio della non esistenza di un rapporto di esclusiva con il venditore, ed insisteva sulla legittimità del contratto di finanziamento, delle richieste di pagamento e della segnalazione ai SIC. L’Adiconsum Marche presentava ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario, richiamando anche il principio del contratto di credito collegato al contratto di acquisto, sancito dal decreto 141/10, secondo cui la risoluzione del contratto di acquisto comporta la risoluzione anche del contratto di finanziamento collegato, decreto non ancora in vigore al momento dell’acquisto, ma principio già ampiamente riconosciuto dalla giurisprudenza e dallo stesso Collegio giudicante, e richiedendo il risarcimento al consumatore del danno reputazionale conseguente all’indebita segnalazione negativa. La decisione dell’Arbitro Bancario Finanziario accoglie in pieno le richieste formulate, dichiarando l’intervenuta risoluzione del contratto di finanziamento, ordinando alla finanziaria l’immediata cancellazione del nominativo del consumatore dai Sistemi di Infomazioni Creditizie, e riconoscendo il risarcimento dei danni non patrimoniali al consumatore, nella misura di € 1.000,00. Una vittoria che ancora una volta premia l’impegno dell’associazione a favore della tutela dei diritti del consumatore, la costanza dell’aggiornamento funzionale all’ottenimento di sempre maggiori competenze, anche e in maniera particolare in settori particolarmente complessi e spinosi come quello bancario – finanziario. 
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29/09/2011 La CISL di Pesaro - Urbino si mobilita
Nel quadro delle mobilitazioni  avviate dalla Cisl nazionale,  la  Cisl di Pesaro – Urbino organizza per giovedì 29 settembre l’Assemblea provinciale dei quadri e dei delegati alle ore 15.00 presso la Sala Montefeltro  - Quartiere Fieristico via delle Esposizioni n. 33 – Campanara di Pesaro per ribadire  la propria  valutazione negativa sulle recenti manovre del Governo, in special modo per le conseguenze che si manifesteranno sotto il profilo dell’equità sociale.La Cisl sostiene, infatti, che per  risanare il  Paese  e risolvere i molteplici problemi  che l’affliggono  occorrono risorse per  la salvaguardia del lavoro e il rilancio dello sviluppo  nel segno della coerenza, della responsabilità e dell’equità.All’Assemblea parteciperà il  Segretario Generale della USR Marche  Stefano Mastrovincenzo ed il Segretario Nazionale Liliana Ocmin.
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28/09/2011 Rappresentare è costruire insieme un senso comune
Intervista a Raffaele Bonanni, Segretario Generale CislIntervista a Franca Porto, Segretario Generale Cisl VenetoIntervista a Maurizio Bernava, Segretario Generale Cisl SiciliaLunedi 26 e martedi 27 settembre la Cisl delle Marche si è riunita a Gualdo Tadino per l’ormai consueto seminario di approfondimento che riapre i lavori dopo la pausa estiva.Circa 80 tra dirigenti, quadri, sindacalisti e operatori si sono trovati a riflettere sulla rappresentanza, tema quanto mai attuale in un tempo di crisi e di profonde trasformazioni del contesto economico e del tessuto sociale italiano e globale.Cambiano gli scenari internazionali, con alcuni stati sovrani europei messi in seria difficoltà dai movimenti dei mercati finanziari. Proprio la finanza acquista una predominanza netta sull’economia, che a sua volta governa una politica sempre meno legata all’etica.Viene meno la centralità della persona all’interno di una crisi di civilizzazione che sbriciola i legami sociali e il valore dello stare insieme.In questo contesto anche il sindacato rischia di essere visto come un pezzo d’establishment, col rischio di pagare un prezzo alto sotto il profilo della credibilità.Allo stesso tempo però la necessità di “restare” e presidiare il territorio è confermata ogni giorno nelle sedi e nei luoghi di lavoro, dove le molteplici problematiche della gente si traducono in domande a volte “improprie” alle quali il sindacalista spesso fatica a rispondere.«Nessuno ci ridarà i contesti del passato anche recente - ha affermato il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - e la rappresentanza non può limitarsi a raccogliere i problemi sul territorio ed elevarli, né a condurre a tutti i livelli dell’organizzazione una linea elaborata più in alto. Rappresentare significa “costruire consenso”, che è un senso comune elaborato insieme. E' questa l'unica chance per aspirare ad essere una forza che non si rassegna al declino ma che orienta il cambiamento, trasformando dall’interno la società e la politica».Durante il Seminario si sono succeduti gli interventi del Segretario generale del Focsiv Sergio Marelli, di Stefano Tomelleri (sociologo dell’Università di Bergamo) e dei Segretari generali della Cisl del Veneto Franca Porto e della Cisl siciliana Maurizio Bernava.In conclusione dei lavori è intervenuto il Segretario generale Raffaele Bonanni, che ha sottolineato l’importanza di esercitare una rappresentanza che, tenendo conto dei fattori di contesto, sia in grado di anticipare i cambiamenti “andando incontro” ai problemi per superarli, piuttosto che arroccandosi a difesa di posizioni e schemi ormai desueti.
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25/09/2011 La Cisl Marche alla marcia della pace
LE FOTO DELLA MARCIA Un numeroso gruppo di sindacalisti della Cisl Marche ha partecipato domenica 25 settembre 2011 alla   Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli. Il tema della pace è uno dei punti fondanti dello Statuto della Cisl , che è  presente al Tavolo delle associazioni che promuovono la marcia . "Viviamo in un tempo in cui sorgono nuove istanze di giustizia da parte dei popoli; in un tempo in cui, sotto i colpi di una finanza predatoria e sregolata, si profilano rotture della coesione sociale; in un tempo in cui si combattono guerre per le fonti di energia e di acqua; in un tempo in cui si manifestano conflitti tra "poveri" per il diritto al lavoro e ad un lavoro dignitoso. – dichiara Stefano Mastrovincenzo , Segretario  Generale Cisl Marche - Per questi e altri motivi va rinnovato il nostro impegno per la Pace; partecipiamo alla Marcia Perugia-Assisi con  tante altre realtà della società civile per ascoltare, parlare, camminare, costruire insieme un pezzo di futuro.” A 50 anni dalla prima Marcia organizzata da Aldo Capitini il 24 settembre 1961. Domenica 25 settembre 2011 Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli Perugia ore 9.00 - Giardini del FrontoneAssisi ore 15.00 - Rocca Maggiore Per adesioni, comunicazioni e informazioni: Tavola della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 - email segreteria@perlapace.it - www.perlapace.itCi sono persone che meritano la tua e la nostra attenzione. Giovani che non riescono a trovare un lavoro, altri che vivono nella precarietà, ragazze e ragazzi che non si possono permettere di studiare, persone che si sentono uno zero perché nessuno le ha mai valorizzate, gente intimidita e ricattata dalle mafie e dalla criminalità organizzata, famiglie che faticano ad arrivare alla terza settimana, gente senza casa, persone che pagano le tasse nel nostro paese a cui neghiamo i diritti di cittadinanza, operai che muoiono sul lavoro, anziani soli e abbandonati, giovani che perdono la vita per difendere i diritti umani, bambini strappati all’infanzia e alle proprie famiglie, donne violentate, abusate e sfruttate, persone terrorizzate dalla guerra e dalla violenza, gente che muore ammazzata in carcere, altra che muore nel deserto o nel Mediterraneo cercando di sfuggire alla guerra, alle persecuzioni e alla miseria. Ci sono donne, bambini e uomini a cui non viene nemmeno riconosciuta la dignità di esseri umani, che sopravvivono in condizioni drammatiche senza pace né giustizia. Per loro e con loro, in nome di tutte le vittime e dei loro familiari, della dignità e dei diritti di ogni persona, ti invitiamo a marciare per la pace e la fratellanza dei popoli il 25 settembre 2011 da Perugia ad Assisi, lungo la strada tracciata cinquant’anni fa da Aldo Capitini. Ti invitiamo a camminare insieme perché, come tanti giovani del Mediterraneo e dell’Europa, sentiamo un bisogno forte di cambiamento. Dentro e fuori dal nostro paese, ci sono situazioni croniche d’ingiustizia, di povertà, di violenza e di sofferenza che non possono più essere tollerate. Siamo indignati e preoccupati, perché sappiamo che se le cose non cambiano, i rischi e i pericoli diventeranno sempre più grandi e noi diventeremo sempre più poveri, si moltiplicheranno le guerre, sprofonderemo sempre di più nell’incertezza e nella barbarie, aumenteranno le tensioni, gli scontri, la collera, le rivolte e la violenza. Ti invitiamo a camminare insieme perché libertà vuol dire più responsabilità e partecipazione di ciascuno. E, se vogliamo provocare un nuovo futuro, dobbiamo superare ogni forma d’indifferenza, di individualismo, di inerzia e di rassegnazione. Ognuno di noi deve stare dentro la storia da protagonista, con la propria coscienza, sensibilità e responsabilità. Ti invitiamo a camminare insieme per rimettere al centro della nostra società i valori della nonviolenza, della giustizia, della libertà, della pace, dei diritti umani, della responsabilità e della speranza, perché vogliamo riscoprirne il significato autentico, per costruire insieme una nuova cultura, per dire basta alla manipolazione e allo stravolgimento delle parole, perché la guerra è guerra anche quando la si chiama in altro modo e le ingiustizie restano ingiustizie anche quando sono coperte dalle menzogne e dal silenzio mediatico, perché vogliamo una Rai e un’informazione di pace. Ti invitiamo a camminare insieme perché vogliamo dire forte e chiaro ai rappresentanti di tutte le istituzioni che a ciascuno di questi valori debbono corrispondere azioni politiche concrete, un’agenda politica che parte dai quartieri dove viviamo fino all’Europa e all’Onu, che la Costituzione, la Dichiarazione Universale dei diritti umani e la Carta dei Diritti dell’Unione Europea non sono belle parole ma la bussola da seguire per uscire in tempo da questa gravissima condizione. Ti invitiamo a camminare insieme perché, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, vogliamo difendere e attuare la nostra Costituzione e ricordare a tutti che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Ti invitiamo a camminare ancora una volta insieme, come fece Aldo Capitini nel 1961 e come in questi cinquant’anni abbiamo rifatto tante volte, perché crediamo nella nonviolenza come metodo e stile di vita, strada maestra per contrastare ogni forma d’ingiustizia, perché crediamo che la nonviolenza sia “per l’Italia e per tutti via di uscita dalla difesa di posizioni insufficienti, strumento di liberazione, prova suprema di amore, varco a uomo, società e realtà migliori”. Negli ultimi decenni sono già state sprecate tantissime opportunità e risorse. Ma quello che ieri era desiderabile oggi è diventato necessario e urgente. Per questo c’è bisogno di una tua e nostra diversa assunzione di responsabilità. Entra a far parte della soluzione. Vieni, domenica 25 settembre 2011, alla Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli. * * * Nell’idea di “fratellanza dei popoli” si riassumono molte delle scelte urgenti che dobbiamo fare per superare la crisi che stiamo vivendo: riscoprire la nostra umanità, mettere le persone al centro dell’economia e non più il contrario, riconoscere i diritti dei più poveri e dei più deboli e non continuare a calpestarli, gestire l’accoglienza e non i respingimenti, batterci contro le povertà e le disuguaglianze sociali e non più aumentarle, investire sui giovani e non disperdere la nostra principale ricchezza, ridare piena dignità al lavoro e ai lavoratori di tutto il mondo e non peggiorare le loro condizioni, investire sull’educazione, sulla cultura e sulla formazione e non tagliare le opportunità del nostro futuro, difendere il pluralismo, il diritto e la libertà d’informazione, cambiare i nostri consumi e stili di vita personali e collettivi smettendo di distruggere e sprecare i beni comuni, ripudiare davvero la guerra e la sua preparazione, tagliare le spese militari, costruire l’Europa dei cittadini e la Comunità del Mediterraneo, democratizzare e rafforzare l’Onu, mettere fine al traffico delle armi e impegnarci a costruire la pace in Medio Oriente, nel Mediterraneo, in Africa e nel resto del mondo, fermare il cambiamento climatico, rompere la schiavitù dai combustibili fossili e proteggere l’ambiente, costruire le città dei diritti umani e non le cittadelle dell’odio e dell’esclusione, investire sulla società civile e sul volontariato, investire sulla cooperazione a tutti i livelli anziché sulla competizione selvaggia, promuovere la globalizzazione dei diritti umani, della democrazia e della solidarietà contro la violenza, le guerre, le mafie, la corruzione, la censura, gli egoismi, il razzismo e la paura. “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.” (articolo 1 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)Tavola della pace, Movimento Nonviolento Perugia, 10 giugno 2010
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23/09/2011 Solidali con la Direzione Provinciale del Lavoro
 Tutta la CISL di Macerata e, soprattutto, il comparto della Funzione Pubblica, esprimono la propria solidarietà agli Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) di Macerata, vittime di un'aggressione che li ha visti oggetto di minacce di morte. Dei tre operai sorpresi dagli ispettori solo uno era dipendente dell’azienda calzaturiera, sebbene temporaneamente dirottato al cantiere. Gli altri due erano a tutti gli effetti lavoratori in nero.  Un episodio grave che dimostra ancora una volta come una delle più pericolose conseguenze della crisi sia il ricorso crescente al lavoro nero, che tanti rischi comporta per la salute e la sicurezza dei lavoratori.  La DPL di Macerata si è fin qui distinta per la quantità e la qualità del lavoro svolto, per l’eccellente competenza dei lavoratori e per la collaborazione con le parti sociali, che ha portato a protocolli ed intese delle quali beneficiano imprese e lavoratori. Invitiamo la DPL a perseverare nel suo impegno, non lasciandosi intimidire ed anzi intensificando i controlli per evitare che “prendano piede” pratiche pericolose. Le evidenti ed innegabili difficoltà delle nostre imprese e il rischio concreto di licenziamenti non possono in alcun modo rappresentare una giustificazione per scorciatoie illegali e pericolose, a rischio di vedere moltiplicarsi episodi tragici come quello che in mattinata ha coinvolto un operaio della Quadrilatero. Questo episodio risulta tanto più' vile ed odioso in questo momento in cui la politica e' lontana dai lavoratori pubblici, umiliati e classificati come fannulloni. La recente manovra finanziaria apre le porte ad un possibile depotenziamento di un ente pubblico, la DPL,  che funziona e che offre un ottimo servizio ai cittadini. Rispetto alla precedente normativa che prevedeva l'ingresso delle DPL nella Casa Del Welfare (cosiddetto SuperInps), insieme ad INPDAP, INPS, INAIL, ora, l'Amministrazione, a livello centrale, potrebbe optare per "l'accorpamento" degli uffici con la Prefettura. E' un rischio che non possiamo correre. Per l'attività delle DPL, l'unica scelta logica ed efficace è "aderire" alla Casa del Welfare, dove il cittadino, che ha necessità di servizi in materia di lavoro, previdenza e assistenza, troverebbe, in un'unica sede, tutti gli uffici competenti.  Siamo convinti, su questo tema, di esprimere e rappresentare l'interesse dei cittadini e dei lavoratori
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23/09/2011 Un altro incidente mortale alla Quadrilatero
Gentile Vito, 55 anni dipendente della ditta Giacovelli Costruzioni srl, è morto questa mattina mentre era al lavoro, nel cantiere di Muccia, incluso nei lavori della Quadrilatero. Schiacciata da un camion, se n’è andata così l’ennesima vittima di quest’opera che sta accumulando un numero assurdo di morti e di incidenti sul lavoro.Ancora una volta si tratta di un operaio di una ditta che ha il lavoro in affidamento dall’impresa madre, in questo caso la GLF Grandi Lavori Fincosit che impiega nel cantiere di Muccia svariate ditte, tra cui diverse agenzie interinali. Anche il lavoratore del mezzo che ha investito Gentile Vito è un dipendente di una di queste ditte affidatarie dei lavori.Esprimiamo il nostro profondo dolore alla famiglia ed confidiamo che l'autorità giudiziaria faccia prontamente chiarezza sulle cause, dirette ed indirette, dell’infortunio mortale, perseguendo con severità ogni eventuale responsabilità specifica e generale. Lo smisurato sgretolamento produttivo nella catena degli appalti e degli affidamenti, il lavoro atipico, i tempi di lavoro troppo elevati, la precarizzazione dei rapporti di lavoro, la insufficienza delle misure di prevenzione sono le origini degli infortuni in questo settore.Chiederemo immediatamente un incontro con la Grandi Lavori Fincosit, la Valdichienti e la Quadrilatero per raggruppare tutti i soggetti collegati in questa vicenda. Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro competente è inadeguato e carente rispetto ad un’opera come quella del Quadrilatero Marche-Umbria. Denunciamo ancora una volta il forte ritardo rispetto agli impegni assunti dalle Istituzioni nel colmare tale deficienza. A tal fine abbiamo richiesto un ulteriore incontro con l’Assessorato alla Sanità regionale.Disgraziatamente, fin troppe volte, abbiamo dichiarato in precedenti comunicati che non è ammissibile il ripetersi di simili incidenti; non ci stancheremo di affermarlo, come non ci tratterremo nella nostra opera di sensibilizzazione e lotta, in tutte le riunioni, in tutti i luoghi di lavoro ed a tutti i livelli, per far si che il prezzo del lavoro non sia quello della vita.
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22/09/2011 L'accordo che rilancia le relazioni sindacali e la contrattazione
E’ stato sottoscritto in via definitiva l’Accordo Interconfederale – già siglato in data 28 giugno 2011 -  tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Nell’accordo si conferma la comune volontà di far applicare compiutamente tutte le norme  previste nell’intesa e viene anche manifestato l’impegno affinché tutte le rispettive strutture ai vari livelli si attengano a quanto concordato. E’ stata inoltre ribadita l’autonoma determinazione delle parti nella trattazione delle materie inerenti le relazioni industriali e la contrattazione.L'ACCORDO INTERCONFEDERALE di mercoledì 21_09_2011SPECIALE RASSEGNA STAMPA
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22/09/2011 Fincantieri: un passo avanti.
Cgil, Cisl e Uil Marche, le strutture sindacali  regionali e territoriali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, Rsu dello Stabilimento di Ancona, Regione, Provincia,Comune e Confindustria Ancona hanno sottoscritto ieri in tarda serata il verbale di incontro per la ripresa dell'attività della Fincantieri di Ancona. Un documento necessario per dare uno scatto in avanti rispetto alla situazione di staticità nella quale versa da mesi il cantiere. Non mancano comunque, da parte del sindacato, parole di preoccupazione nei confronti degli esuberi dichiarati dall'azienda e dei lavoratori dell'indotto.«Il sindacato ha sempre sostenuto la triplice missione produttiva del porto di Ancona, quella produttiva, quella turistica, quella commerciale; vogliamo che il lavoro torni nel cantiere anconetano e ieri abbiamo dimostrato la disponibilità al confronto; ci auguriamo che tutti gli interlocutori si presentino al tavolo senza pregiudiziali, avendo a cuore solo il futuro dell’azienda e delle migliaia di persone e famiglie che a quel lavoro sono legate» ha dichiarato Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche.«Un passo importante  aver sottoscritto il verbale d’incontro  perché  impegna ufficialmente l’azienda nell’acquisizione di una commessa per il cantiere navale di Ancona. Nonostante gli impegni aziendali di un eventuale ricollocamento interno, si prospetta una trattativa complicata perché viziata da una dichiarazione di esuberi»  afferma Leonardo Bartolucci, Segretario Generale FIM Marche . «Dobbiamo aver ben presente che il futuro di Fincantieri passa attraverso un percorso di efficientamento  aziendale complessivo.  La ripresa del lavoro non dovrà pregiudicare l’impiego delle maestranze dirette, anche se sarà una valida prospettiva per tanti lavoratori dell’indotto che sono i più penalizzati dalle minori tutele previste dagli ammortizzatori sociali.”Il VERBALE D'INCONTRO di mercoledì 21 settembre 2011La RASSEGNA STAMPA
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21/09/2011 Edilizia: appalti pubblici e ribassi
Le notizie sulle infiltrazioni della camorra nella provincia  di Pesaro – Urbino e in particolare nel settore dell’edilizia ha suscitato molto scalpore nell’opinione pubblica. “Per gli addetti ai lavori questo fatto - sottolinea il Segretario Territoriale Filca – Cisl Giovanni Giovanelli -  invece è la punta di un iceberg: gli appalti pubblici vengono aggiudicati da imprese spesso provenienti da zone ad alta densità camorrista e  con ribassi che vanno  dal 26 % al 40% sino a raggiungere anche il 44% di ribasso”.  L’importo degli appalti, in molti casi,  supera  abbondantemente  l’importo del milione di euro  e le opere da realizzare richiedono un significativo impiego di  manodopera e materiali.  “Non è possibile aggiudicarsi – continua Giovanelli - appalti con ribassi così elevati perché ciò significa automaticamente il non rispetto delle norme  in termini di manodopera ed adempimenti contributivi, fiscali, previdenziali e la mancanza di qualità nella realizzazione delle opere, basti vedere cosa è successo nella realizzazione della scuola elementare di Borgo Santa Maria”.La Filca Cisl chiede quindi maggiore attenzione  su alcuni elementi per evitare tali infiltrazioni, in primo luogo  la richiesta del DURC  (Documento Unico Regolarità Contributiva) da parte delle stazioni appaltanti:  nella provincia di Pesaro – Urbino vengono fatte lavorare imprese a cui non è richiesto il documento che attesta la regolarità previdenziale e retributiva. In secondo luogo l’aggiudicazione di appalti per specifici lavori di edilizia a ditte che non applicano il contratto dell’edilizia ma che applicano contratti anomali come quello delle cooperative di servizi sociali.La Filca Cisl chiede pertanto l’immediata attivazione del tavolo tecnico, come previsto dal protocollo firmato in prefettura  lo scorso 3 marzo, per il monitoraggio degli appalti pubblici e un profondo senso di responsabilità civile a tutti i livelli affinché in questo periodo di crisi il poco lavoro che c’è sia  eseguito nel rispetto delle norme e delle leggi.
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21/09/2011 Un nuovo umanesimo del lavoro
Quali conseguenze sta portando, sul nostro territorio, la crisi che é tornata a flagellare il mercato del lavoro? Quali mosse (finanziarie, politiche e soprattutto etiche) per contrastarla? Lo domandiamo a Marco Ferracuti, segretario provinciale della Cisl di Macerata. I dati riferiti al primo semestre del 2011 confermano in toto questo momento di difficoltà?Purtroppo non vogliamo certo essere allarmisti, ma sarebbe falso ostentare positività. Serve piuttosto prendere consapevolezza dei reali problemi per analizzarli e ricercare soluzioni. Guardando ai dati, anzitutto è significativo quello riguardante la cassa integrazione: nel primo semestre del 2011 le ore di cassa integrazione utilizzate nel nostro territorio sono state 2520, che equivalgono ad oltre 2000 persone della nostra provincia che in questi sei mesi non hanno lavorato perché quell'azienda non aveva bisogno di quel numero di lavoratori. Riguardo poi alla mobilità, i lavoratori che sono stati licenziati dalle aziende nel settore privato nei primi sei mesi del 2011 sono stati 1061. Nelle liste di mobilità attualmente abbiamo 4300 iscritti: per fare una comparazione, nel 2001 (un anno florido nel nostro territorio) ne avevamo solo 150. Gli iscritti alle liste sono il 2% inmeno rispetto all'anno scorso, ma il 57% di quelli che ne sono usciti lo hanno fatto perché sono decaduti i termini, di iscrizione, non perché abbiano trovato un nuovo lavoro. Mi permetto di sottolineare che un’azienda è incentivata ad assumere un lavoratore iscritto nelle liste poiché godrebbe di diversi benefici: ciò vuol dire che quel 57% ora non gode più di questa "dote", e quindi ha maggiore difficoltà di ricollocamento nel mondo del lavoro. E la conseguenza più pericolosa per questi lavoratori è che, vista la loro fragilità, cedano al "ricatto" del lavoro nero. Tornando ai dati, notiamo che "in ingresso" solo il 10% delle assunzioni sono state a tempo indeterminato, con tutto quello che ne consegue in termini di precarietà del lavoro.Quali potrebbero essere le soluzioni da trovare in sinergia con Enti e Istituzioni pubbliche?Anche le nostre Istituzioni stanno vivendo un momento difficile, ma siamo certi che dobbiamo tutti avere la forza di scegliere e di saper discernere su quale futuro e su quali settori vogliamo puntare, senza abbandonare quelli tradizionali che sono comunque un nostro punto di forza. Qui dunque rientra l'esigenza di rinnovare la formazione dei lavoratori, in particolare dei giovani, e di saper agevolare i processi di cambiamento e di creatività del mercato del lavoro. I soldi pubblici e quelli privati degli Istituti di credito debbono dunque essere orientati su un progetto di sviluppo condiviso. Su questa direzione cercheremo di lavorare in sinergia, ad esempio, con la Provincia: il presidente Pettinari, infatti, ha convocato entro settembre un tavolo di confronto sulla crisi e sul mondo del lavoro per valutare le varie soluzioni da adottare.Sente anche lei concreta per il nostro territorio la necessità espressa più volte dal Santo Padre di rimettere al centro dell'economia la persona e la sua dignità?Personalmente e anche come Cisl siamo totalmente in accordo con quanto ha espresso Papa Benedetto XVI. Siamo convinti che questo periodo di grande crisi possa trovare una soluzione soltanto rifondando un nuovo umanesimo del lavoro, dove non sia più il profitto ma la persona al centro degli obiettivi dell'azienda. La fragilità di chi non ha lavoro o di chi è instabile si riversa infatti anche sul vissuto personale e sociale del lavoratore: a un dramma che condiziona soprattutto la vita familiare. L'unico modo per tornare a crescere a dunque restituire dignità e rispetto ai lavoratori: ciò li porterebbe certamente a dare il meglio di loro stessi e garantirebbe una ripresa occupazionale. Se non cambiamo modello purtroppo non supereremo questa crisi e produrremo piuttosto la società che aberriamo: meno ricchi ma sempre più ricchi e molti più poveri sempre più poveri.
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19/09/2011 Poltrona Frau, a rischio il made in Italy
La dirigenza della Poltrona Frau Group ha ufficializzato l’intenzione di delocalizzare la cucitura del settore residenziale (poltrone e divani) in uno stabilimento sito in Romania. La decisione coinvolge da subito 45 dipendenti attualmente impiegati nello stabilimento di Cassina. Ma nel giro di due anni, spostando in Romania tutta la cucitura - per un totale di 64.000 ore - saranno coinvolte anche 24 aziende terziste operanti nella Provincia di Macerata.In un comunicato stampa unitario le Federazioni di Categoria di Cisl e Cgil (rispettivamente Filca e Fillea) definiscono «assurdo che il marchio di Poltrona Frau, emblema del made in italy, possa essere rovinato da una delocalizzazione in Romania, con ripercussioni drammatiche sia per l’occupazione locale che per  l’immagine di Poltrona Frau in Italia e nel mondo».Stando ai conti dei sindacati il presunto risparmio sullo stabilimento di Tolentino sarà pari a 400 mila euro, quando il solo Amministratore Delegato, Dario Rinero, nel 2009 a incassato 1 milione di euro e nel 2010 ha percepito 1.567.000 euro di cui 800.000 per bonus ed incentivi. I manager sono aumentati dai 29 di dicembre 2008, prima della nomina di Rinero, ai 36 di giugno 2011; gli operai sono diminuiti dai 606 di dicembre 2008 ai 492 di giugno 2011. Quindi aumentano le spese ed i compensi per la dirigenza a scapito dell’occupazione e del prodotto. Secondo il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti «si tratta di una decisione inaccettabile perché mette a rischio l’intero distretto della pelletteria di Tolentino, all’interno del quale la cucitura è una specialità che garantisce l’eccellente qualità del prodotto». «Le competenze maturate e tramandate all’interno di questo settore – prosegue Ferracuti -  rappresentano un patrimonio enorme, sia economico che culturale, di fatto “svenduto” senza tenere conto delle quote di mercato che verranno perse a causa della peggiore qualità della produzione».Ferracuti rivolge infine un appello  alla proprietà della Frau e  in particolare alla famiglia Montezemolo - «che non può non rendersi conto di come questa scelta dissennata danneggerà gravemente l’azienda, i cui prodotti non potranno più fregiarsi di quel titolo – il made in Italy – di cui proprio i Montezemolo ambiscono ad essere promotori in tutto il mondo».Previsto per domani un incontro con il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari.
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16/09/2011 «Il mio impegno per la scuola»
LE FOTO Anna Bartolini, fanese di 44 anni, è la nuova segretaria regionale della Cisl Scuola. Alle spalle una lunga militanza nel sindacato. Obbiettivo primario “la salvaguardia dell’occupazione”. La Cisl Scuola delle Marche ha una nuova segretaria. Dopo Francesca Conti,  che ha guidato il settore della Cisl Scuola regionale dal 2001 e che ha  lasciato l’incarico per pensionamento, il Consiglio Generale della scuola che si è tenuto oggi (ieri per chi legge ndr) all’Hotel Touring di Falconara, alla presenza del segretario nazionale Francesco Scrima, ha nominato al vertice della categoria Anna Bartolini. Nata a Fano quarantaquattro anni fa, laureata in pedagogia, docente di scuola primaria, la Bartolini ha alle spalle una lunga militanza iniziata nel 1985 con l’entrata nel Sinascel (Sindacato nazionale scuola elementare e materna) prima che diventasse, negli anni successivi, Cisl Scuola.  Dopo aver ricoperto diverse cariche nell’ambito territoriale, dal 1993 è componente del Consiglio Regionale di categoria e dal 2005 è stata eletta nel Consiglio Nazionale. «Assumo con soddisfazione questo importante incarico – ha dichiarato Anna Bartolini - agli inizi di anno un scolastico che si apre mentre il Paese fa i conti con una gravissima emergenza economico-finanziaria. Se non ci si può sottrarre ad una inevitabile stagione di rigore e sacrifici, va detto che per la scuola è davvero difficile individuare margini ulteriori di intervento dopo quelli pesantissimi sopportati nell’ultimo triennio». Il nuovo segretario regionale della Cisl Scuola ricorda come il mondo dell’istruzione abbia dovuto sopportare “un piano di tagli agli organici che nelle Marche ha ulteriormente aggravato e peggiorato le condizioni di lavoro del personale docente e ATA, condizionando in negativo anche importanti processi di riforma da tempo attesi”. Dunque per il prossimo periodo obbiettivo prioritario “sarà quello di riaffermare che alla scuola non si può più togliere nemmeno un posto di lavoro”. Se la situazione degli organici nelle scuole marchigiane è pesante, il nuovo anno scolastico fa registrare una nota positiva grazie al piano di assunzioni che ha permesso di stabilizzare nella nostra regione  864 docenti precari e 1053 unità di personale amministrativo ed ausiliario. Una conquista che la Cisl Scuola rivendica “con orgoglio, ottenuta grazie alla  capacità della nostra organizzazione di  rivendicare, confrontarsi e fare accordi”. Per l’immediato futuro altre priorità saranno “la continuità a questo piano triennale di assunzioni, così come definito nell’intesa sottoscritta, il confronto con la Regione  per la ristrutturazione della rete scolastica”. Insomma pur non nascondendo le difficoltà del momento Anna Bartolini è pronta ad accettare le prossime sfide per chiedere a chi amministra la nostra scuola “di attivare un autentico dialogo sociale e di recuperare il senso e la prospettiva di una vera politica scolastica al servizio dei cittadini e del Paese”.
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15/09/2011 «Il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza»
15 settembre 2011 «Troppo concentrata sulle entrate e quindi sulle ulteriori tasse, mentre il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza» ''La manovra e' troppo concentrata sulle entrate e quindi sulle ulteriori tasse, mentre il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza». Commenta così la manovra appena licenziata dal Parlamento il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni oggi a margine di un incontro sindacale a Magnano in Riviera (Udine). «Il Governo e lo stesso Parlamento fanno fatica a entrare in questa logica, soprattutto perche' i partiti vogliono difendere i propri presidi e i loro domini, che sono le municipalizzate, che anziché essere controllate e dirette dalla politica come dovrebbe essere, sono 'gestite' dalla politica. E questa e' una anomalia grandissima in tutta Europa». "Per crescere bisogna fare tutto quello che serve a ottimizzare la spesa» ha aggiunto Bonanni ricordando che il Paese ha bisogno di investimenti, privati e pubblici. «Bisogna sfruttare al massimo quello che si ha. E' inutile chiedere altri fondi che non ci sono. Noi riteniamo che sia indispensabile lottare contro gli sprechi e le inefficienze. Spero - ha concluso - che nel Paese cresca questa consapevolezza''. Il documento della CISL Nazionale
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15/09/2011 Manovra e Trasporti: si rischia la paralisi.
I sindacati dei Trasporti di Cgil, Cisl e Uil valutano negative e inique le misure messe in atto per il trasporto pubblico, dichiarano lo stato di agitazione di tutto il personale operante nelle aziende del trasporto pubblico locale e chiedono un incontro urgente con le autorità regionali e provinciali per definire azioni condivise che portino in breve tempo al riordino del trasporto su gomma e su ferro della regione Marche.
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15/09/2011 FIAT/POMIGLIANO "La nuova Panda risposta alla crisi e ai detrattori di casa nostra"
13 settembre 2011. La presentazione della nuova Panda al salone dell'automobile di Francoforte è un fatto importante in particolare per i lavoratori di Pomigliano e del sindacato metalmeccanico italiano. Lo dichiara Bruno Vitali, segretario nazionale Fim-Cisl. "È il segno tangibile della bontà degli accordi che hanno consentito la rinascita dello stabilimento campano con impianti produttivi modernissimi.Dal prossimo 3 novembre, infatti, altri 700 operai e 150 impiegati saranno chiamati al lavoro per iniziare la produzione di serie che, a regime, sarà di 1087 vetture giornaliere ed occuperà tutti i cinquemila addetti. In quest'Italia che sembra essersi trasformata, purtroppo, nel paese delle chiacchiere la vicenda di Pomigliano segna invece un punto di concretezza e di smentita ai molti detrattori e profeti negativi che parlavano di inganni.La Fim, che insieme agli altri sindacati firmatari ha consentito ciò, ritiene ora indispensabile rendere concreti anche gli altri accordi del progetto Fabbrica Italia come miglior risposta alla pesante crisi che investe questo pezzo importante dell'industria nazionale."La RASSEGNA STAMPA
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14/09/2011 Lavori usuranti: prossima scadenza 30 settembre.
I lavoratori che hanno i requisiti per la pensione al 31 dicembre 2011 anche in assenza di regolamento applicativo devono presentare la domanda per il riconoscimento dei benefici entro il 30 settembre 2011. Si consiglia di prendere contatto con gli uffici dell'INAS CISL che sono a disposizione per ulteriori ed eventuali chiarimenti e per l’espletamento della pratica. Clicca qui per contattare gli uffici In riferimento alla possibilità di beneficiare dei requisiti previdenziali previsti per i lavori usuranti, informiamo che il Ministero del Lavoro con una lettera circolare del 14 settembre 2011 ha posticipato la scadenza prevista per il 30 settembre a carico del datore di lavoro art. 5 comma 1 Decreto 67/2011 relativo alla certificazione del lavoro notturno svolto presso l'azienda. La Rassegna Stampa di giovedì 15 settembre dove si annuncia lo slittamento della data per la presentazione della domanda di pensione: Italia Oggi - Sole24ore LA LOCANDINA
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13/09/2011 Lavoro è dignità. Vero bene comune.
LE FOTO della S.Messa al Porto di Ancona, nell'area Fincantieri. La Rassegna StampaAvvenire, 11 settembre 2011 "Un segno di speranza: il cantiere ripartirà" con la dichiarazione di Andrea Cocco, Segretario Provinciale FIM Cisl di Ancona
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08/09/2011 «Difendiamo l'art. 18. Pronto a firmare un patto con la Camusso»
Intervista a Raffaele Bonanni, Segretario Generale della Cisl, su L'Unità di giovedì 8 settembre 2011
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07/09/2011 Intervento iniquo del Governo. SI alla patrimoniale e al contributo di solidarietà.
Iva al 21% e intervento su pensioni donne Bonanni:  "Siamo contrari sia all'aumento dell'età pensionabile per le donne, sia all'aumento dell'Iva. Se il Governo vuole fare un intervento equo e condiviso socialmente, introduca una patrimoniale, escludendo la prima casa e ripristini il contributo di solidarietà a partire da chi non ha la ritenuta alla fonte, facendo pagare chi guadagna di più e possiede di più". SCIOPERO CGIL Bonanni a Camusso: ""La Cisl ha i nervi saldi e grande senso di responsabilità" Roma, 6 settembre 2011. "La Cisl ha i nervi saldi e con grande senso di responsabilita' si sta mobilitando in questi giorni per cambiare la manovra, seguendo le indicazioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha raccomandato a tutti una maggiore unita' del paese, equilibrio, rigore ed equita'". Lo dichiara il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, commentando le dichiarazioni del Segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "La Camusso invece con questo ennesimo sciopero solitario della Cgil- continua Bonanni- ha spaccato il mondo del lavoro ed ha cancellato il riformismo sindacale. Ma l'aspetto più grave e' che questo sciopero della Cgil ha peggiorato la posizione dell'Italia. E' una grave responsabilita' quella che si è assunta oggi la Camusso. Se il governo con i suoi errori sta scoraggiando i mercati, la Camusso si e' unita alla confusione del governo, dando un ulteriore segnale negativo alle borse. Certamente nessuno investitore si sentira' rassicurato dopo questo sciopero di stampo greco che ha avuto scarse adesioni nei posti di lavoro, che non produrra' alcun effetto concreto se non quello di scoraggiare ulteriormente i mercati". Santini: "Camusso con il massimalismo populista indebolisce le ragioni del cambiamento della manovra" "Lo scontro frontale, il linguaggio massimalista, il populismo irridente alle ragioni di altri sindacati, contenute nelle parole della Segretaria Generale della Cgil, Susanna Camusso, ottengono un solo risultato: questo sciopero sbagliato della Cgil indebolisce le ragioni del cambiamento della manovra". Lo dichiara in una nota Giorgio Santini, Segretario generale aggiunto della Cisl. "Nonostante questo- sottolinea Santini- la Cisl continuera' ad impegnarsi ed a manifestare per una manovra piu' equa, che reintroduca il contributo di solidarieta' sui redditi piu' alti e sui patrimoni immobiliari, sull'evasione fiscale e per indicare una strada del risanamento dei conti pubblici che non faccia cassa sulle pensioni. Sull'art.8 la Cisl ribadisce con forza che dopo la modifica che lo lega in via prioritaria alla piena validita' dell'Accordo Interconfederale del 28/6 che tutela l'autonomia e la liberta' delle organizzazioni sindacali confederali di realizzare gli accordi aziendali, e' cancellato nei fatti il pericolo di cambiamento di leggi che possano danneggiare I lavorartori, compreso l'art.18". "La Cgil- conclude Santini- dica chiaramente se conferma la sua sottoscrizione di quell"accordo e non cerchi altri alibi". Vai al sito della CISL NAZIONALE
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07/09/2011 Manovra: le valutazioni della Cisl
Alla luce del Consiglio dei Ministri di ieri, il documento della Segreteria confederale che esprime le proprie valutazioni in merito alle decisioni introdotte nella manovra finanziaria che viene posta,  oggi, alle dichiarazioni di voto e per la quale il Governo ha chiesto la questione di fiducia.
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05/09/2011 Manovra: articolo 8
Il comunicato della Segreteria nazionale Cisl sulle novità relative all'art. 8 della manovra
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05/09/2011 La Cisl di Ancona incontra il Prefetto
LE FOTO DEL PRESIDIO “Serve una manovra improntata all’equità”Cisl e Uil in piazza ad Ancona per rivendicare provvedimenti governativi che non vadano a colpire i soliti noti. Una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto. Paolo Santini, Segretario provinciale Cisl: “Serve una discontinuità nell’azione politica e una seria lotta all’evasione.Circa duecento lavoratori hanno partecipato oggi ad Ancona, in piazza del Plebiscito,   al presidio organizzato dalla Cisl e dalla Uil di Ancona sulla manovra economica del Governo. La manifestazione si è articolata in due ore di sit in, dalle 11 alle 13. Una delegazione guidata  dal Segretario generale provinciale della Cisl Paolo Santini e dal Segretario regionale della Uil Graziano Fioretti è stata ricevuta dal Prefetto Paolo Orrei. Era presente in piazza anche il Segretario regionale della Cisl Stefano Mastrovincenzo. “E’ necessaria e urgente – ha dichiarato Paolo Santini – una discontinuità nella azione politica, come richiesto anche dall’autorevole appello del Presidente Napolitano, che ha sollecitato una forte condivisione di responsabilità da parte di tutti per realizzare il massimo di  equità e credibilità della manovra economica. Riteniamo occorra una seria lotta all’evasione fiscale e una manovra improntata all’equità”. Tra i punti principali alla base della piattaforma dell’iniziativa di oggi una lotta decisa “a tutti gli sprechi e le inefficienze della spesa pubblica a partire dai costi impropri della politica e delle istituzioni in primis il superamento delle Province e la riduzione del numero dei parlamentari, dando immediata attuazione alle norme costituzionali”. Inoltre è necessario puntare ad una liberalizzazione dei servizi pubblici locali con un’ampia riaggregazione e una forte riduzione dei Consigli d’Amministrazione. Per il contributo di solidarietà Cisl e Uil chiedono un contributo “equo ed omogeneo che riguardi tutti i redditi più alti e l’introduzione di una tassazione sui patrimoni immobiliari”. Sul piano sociale vanno modificati  i provvedimenti che colpiscono, con un accanimento inusitato, i dipendenti pubblici, mentre con le Regioni vanno individuate alternative all’introduzione dei ticket per le visite specialistiche. Per quanto riguarda l’articolo 8 Paolo Santini ha sottolineato come “per cultura la Cisl ritiene che deve essere oggetto di trattativa tra le parti sociali e non essere sottoposto a provvedimenti di carattere legislativo. Ora, in presenza del provvedimento, dobbiamo vigilare affinché siano rispettati i principi della contrattazione tra i soggetti preposti, individuati dalla legge (così come previsto dall’accordo del 28 Giugno), affinché siano evitati  abusi da parte dei datori di lavoro”.Infine nell’ambito della manovra Cisl e Uil ritengono indispensabile rilanciare proposte organiche sul rafforzamento delle politiche per la crescita, stimolando Governo e Regioni sulla necessità di utilizzare immediatamente, anche ricorrendo a poteri sostitutivi, le risorse pubbliche e private disponibili per infrastrutture, reti energetiche, ricerca e innovazione.Ancona 5 settembre 2011LEGGI  il documento CISL e UIL consegnato al Prefetto
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02/09/2011 Cancellata la norma sulle pensioni
La dichiarazione di Raffaele Bonanni, Segretario Generale CISL, sullo stralcio della norma sulle pensioni da parte del Governo.
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02/09/2011 La Cisl di Macerata incontra il Prefetto
Venerdì 2 settembre la Cisl di Macerata è scesa in presidio per protestare contro le misure contenute dalla manovra economica che Governo e Parlamento stanno discutendo per ridurre il debito pubblico del paese.Dalle 9.00 alle 12.00 dirigenti, sindacalisti ed iscritti della Cisl hanno dato vita ad una manifestazione pacifica e colorata in P.zza della Libertà. Con questa iniziativa,  replicata  in tutti gli altri capoluoghi di provincia e completata a livello nazionale dal presidio nazionale in P.zza Madama di ieri, la Cisl punta il dito contro una manovra ingiusta - perché colpisce ancora una volta dipendenti e pensionati - e priva di vere prospettive di sviluppo per il paese. Manovra contro la quale non si escludono altre iniziative di mobilitazione, che potrebbero essere ospitate da altre piazze della provincia di Macerata.Alle 10.30 una delegazione condotta dal Segretario generale Marco Ferracuti, accompagnata dal Vice Presidente della Provincia Leonardo Lippi e dal Consigliere regionale Angelo Sciapichetti,  ha incontrato il Vice Prefetto, Dott.ssa Tiziana Tombesi, che ha condiviso le preoccupazioni dei dirigenti Cisl, comprese quelle legate al rischio lavoro nero e criminalità in conseguenza dell’impoverimento del tessuto sociale e produttivo del territorio.Secondo la Cisl è urgente riflettere sulle modalità con le quali gestire, a livello locale, le conseguenze dei tagli ai trasferimenti di risorse dallo Stato alle autonomie locali, evitando che questi si traducano automaticamente nello smantellamento del welfare pubblico e ragionando invece su come riorganizzare l’amministrazione locale per continuare a garantire livelli minimi essenziali di servizi ai cittadini.Per questo la Cisl chiede che si apra subito un tavolo di concertazione, che la stessa Prefettura si è offerta di ospitare, con i principali soggetti istituzionali e sociali del territorio (Provincia, Enti locali, sindacati, associazioni di categoria ecc) per valutare insieme le azioni con le quali far ripartire l’economia sul territorio garantendone allo stesso tempo la necessaria coesione sociale. Per tutti l’impegno assunto è quello di rivedersi quanto prima per tenere il punto della situazione e cominciare a ragionare concretamente sul da farsihttp://www.youtube.com/watch?v=BYEkdwRelN4
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02/09/2011 La CISL di Pesaro-Urbino manifesta e incontra il Prefetto
La CISL di Pesaro - Urbino ha organizzato per venerdì 2 settembre dei presidi informativi nelle città di Pesaro, Fano e Urbino per manifestare il proprio dissenso contro la Manovra Finanziaria in discussione al Parlamento.Ancora una volta il Governo, per risolvere i seri problemi del Paese, usa la scorciatoia degli interventi su pensioni e pubblico impiego per fare cassa, senza intervenire sui costi della politica, sui grandi patrimoni e sui redditi più elevati e senza dare equità alle proprie misure.Alcune delle scelte contenute nella manovra di agosto sono inaccettabili.La Cisl provinciale, in linea con la scelta di mobilitazione permanente adottata a livello nazionale, organizza, quindi  dei presidi informativi  in cui illustrerà le richieste di cambiamento della manovra.Si chiede che, ad esempio, relativamente ai lavoratori del pubblico impiego, venga eliminato il differimento del trattamento di fine rapporto e il possibile taglio alla tredicesima mensilità.Si chiede il ritiro di tutti i provvedimenti sulla previdenza.Inoltre si chiede che vengano inseriti provvedimenti come la tassazione sui patrimoni, esclusa la prima casa, e l’attuazione immediata della riforma fiscale con riduzione delle tasse su salari e pensioni.Questa iniziativa sarà affiancata, nella stessa giornata, da un incontro con il Prefetto, al quale verranno illustrate le posizioni e le richieste di modifica della CISL in merito alla manovra.
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30/08/2011 Contro la manovra, i presìdi della Cisl nelle Marche
La Cisl Marche ha organizzato una serie di presìdi presso le Prefetture dei  capoluoghi di Provincia per manifestare il proprio dissenso contro la Manovra finanziaria in discussione al Parlamento.Misure inique che vanno a colpire le categorie di cittadini - in particolare lavoratori dipendenti e pensionati - già duramente provati dalla crisi e già colpiti dalle precedenti manovre. E’ necessario che tutti contribuiscano al risanamento del paese in base alle proprie possibilità di reddito e di patrimonio.Per questo la Cisl chiede: interventi più decisi per tagliare i costi della politica, a partire da indennità, vitalizi, situazioni di privilegio e di vantaggio; una revisione complessiva dell’assetto istituzionale dello Stato; l’introduzione di un’imposta sui grandi patrimoni, con esclusione della prima casa; l’inasprimento delle misure per contrastare l’evasione fiscale (dalla riduzione del contante consentito per la tracciabilità all’inasprimento delle sanzioni per mancata emissione di fatture); il ritiro delle misure che colpiscono ulteriormente i dipendenti pubblici (il  rinvio dell’erogazione del trattamento di fine rapporto, il possibile taglio della tredicesima, l’eliminazione della mobilità dalla contrattazione e lo slittamento della finestra pensionistica per il personale della scuola) e di quelle che non riconoscno il riscatto pensionistico della laurea e del  servizio militare Rimane aperta la necessità di una riforma complessiva del sistema fiscale, con meno tasse su stipendi e pensioni e meno oneri sul lavoro.I presidi si svolgeranno a:Ascoli Piceno, martedi 30 agosto ore 9.00 in P.zza SimonettiMacerata, venerdi 2 settembre ore 9.00 in P.zza della LibertàPesaro, venerdì 2 settembre ore 9.30 in P.zza del PopoloAncona, lunedi 5 settembre ore 11.00 P.zza del PlebiscitoFermo, lunedi 5 settembre ore 12.00 C.so Cavour 104Roma, giovedi 1 settembre, Senato della Repubblica, P.zza Madama
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30/08/2011 La Cisl Marche boccia l'intervento sulle pensioni
"Per evitare di intervenire sui grandi patrimoni, sugli altissimi redditi e sui privilegi della politica, la maggioranza di governo si accinge a fare cassa per l'ennesima volta sulle pensioni, penalizzando i lavoratori che hanno riscattato il servizio militare e/o la laurea" - dichiara il Segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - "Con queste scelte, per noi inaccettabile, chi ci governa dimostra insensibilità verso il bisogno di equità che sale dal paese, e verso gli appelli del presidente Napolitano che ha chiesto indistintamente a tutti volontà di confronto e senso di responsabilità, per realizzare una manovra equilibrata ed equa". "Noi chiediamo di cambiare una manovra frutto di mediazioni interne ad una politica autoreferenziale e ignara delle reali condizioni del paese e dei suoi cittadini più esposti; con lo stile che ci ha sempre contraddistinto in questi anni, ci muoveremo per cambiare la manovra, a partire da giovedi' prossimo quando a Roma Cisl e Uil manifesteranno davanti al Senato" ha concluso Mastrovincenzo.  In tutti i territori marchigiani ci saranno in questi giorni iniziative pubbliche e presìdi sotto le Prefetture per sostenere le proposte di modifica della manovra avanzate dalla Cisl.Cisl e Uil, primo settembre presidio al SenatoPensioni, Cisl pronta alla mobilitazione
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30/08/2011 Manovra finanziaria: presidio in Piazza del Plebiscito il 5 settembre
La CISL di Ancona ha organizzato per lunedì 5 settembre dalle 11.00 alle 13.00 un presidio in piazza del Plebiscito ad Ancona. L’iniziativa ha l’obiettivo di manifestare il nostro dissenso contro la Manovra finanziaria in discussione al Parlamento e di  sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni sulla necessità che il Governo modifichi le misure inique che vanno a colpire le categorie di cittadini – in particolare lavoratori dipendenti e pensionati – già duramente provati dalla crisi e già colpiti dalle precedenti manovre, che vengano pertanto ritirate le misure che colpiscono ulteriormente i dipendenti pubblici e privati e quelle che non riconoscono il riscatto pensionistico della laurea e del servizio militare. Per realizzare una manovra efficace ed equa per la Cisl è necessario: che siano predisposti interventi decisi per tagliare i costi della politica, a partire da indennità, vitalizi, situazioni di privilegio e di vantaggio; che venga messa in opera una revisione complessiva dell’assetto istituzionale dello Stato; che sia introdotta un’imposta sui grandi patrimoni, con esclusione della prima casa; che siano inasprite le misure per contrastare l’evasione fiscale (dalla riduzione del contante consentito per la tracciabilità all’inasprimento delle sanzioni per mancata emissione di fatture); Sullo sfondo rimane aperta la necessità di una riforma complessiva del sistema fiscale, con meno tasse su stipendi e pensioni e meno oneri sul lavoro.Al presidio di lunedì una delegazione della Cisl di Ancona incontrerà il Prefetto per informarlo sui drammatici effetti che la manovra produrrà e per illustrare la nostra posizione in merito.In questa fase così delicata, la Cisl di Ancona ritiene necessario un forte senso di responsabilità da parte di tutti e auspica la ripresa di un percorso unitario con le altre Confederazioni al fine di esercitare una efficace pressione sul Governo perché predisponga realmente politiche industriali in grado di rilanciare l’economia e l’occupazione del nostro Paese, varando una manovra che intacchi finalmente i privilegi distribuendo equamente i sacrifici. La Cisl vigilerà e si mobiliterà per non rendere vano l’appello del 21 agosto con cui il Presidente della Repubblica ha invitato tutti, istituzioni e forze sociali al senso di responsabilità  e a operare scelte coraggiose ed eque senza far prevalere calcoli di parte,  tattiche elettorali, difesa di privilegi. La Cisl, raccogliendo questa istanza, ha avviato un difficile ma imprescindibile percorso di proposta e di protesta. Anche in ragione di ciò una nutrita rappresentanza  della Cisl di Ancona sarà presente al presidio nazionale di domani 1 Settembre.
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30/08/2011 Manovra: la Cisl chiede al Governo di ripensarci.
MANOVRA - Bonanni: "Sbagliato penalizzare chi ha riscattato laurea e militare"Roma, 30 agosto 2011. "La partita non può chiudersi così. Il Governo ed il Parlamento devono sforzarsi di ricercare il massimo di equità e di consenso in questa manovra. Per salvare i giocatori di calcio ed i redditi alti dal contributo di solidarietà, è sbagliato penalizzare chi ha riscattato con i propri soldi la laurea ed il servizio militare. Questo non va bene. Non è una operazione equa ". E' quanto dichiara il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "Noi riteniamo che sia più equo far pagare qualcosina in più a chi possiede di più e guadagna di più. La manovra non può non tener conto della graduatoria sociale del nostro paese. Siamo perfettamente consapevoli che bisogna stringere la cinghia e ridurre la spesa pubblica. Ma proprio per questo c'è bisogno di maggiore equità nei provvedimenti previsti. Non si può pensare di risparmiare quelli che guadagnano di più e colpire i lavoratori dipendenti, peraltro con una soluzione sgradevole, non prevista e comunicataci all'ultimo momento. Il Governo deve ripensarci e la Cisl farà di tutto per farglielo capireMANOVRA: Petriccioli (CISL) "Non usare le pensioni per fare cassa"  ROMA (ITALPRESS)"In una situazione economica cosi' difficile quale quella che il nostro Paese sta attraversando, c'e' l'esigenza di contrastare efficacemente gli attacchi degli speculatori finanziari, mantenendo in equilibrio i saldi di finanza pubblica". Lo afferma in una nota Maurizio Petriccioli, segretario confederale della Cisl. "Tuttavia - continua Petriccioli -, pur comprendendo l'esigenza di varare immediatamente la manovra, riteniamo indispensabile che il contributo richiesto ai cittadini sia equo e proporzionato alle capacita' economiche di ciascuno. Il peso delle ultime manovre e' stato addossato principalmente sui lavoratori e sui pensionati. E' ora indispensabile che a pagare siano coloro che piu' possono. Per questo non condividiamo la scelta di utilizzare per l'ennesima volta il capitolo pensioni per far cassa, soprattutto imponendo ulteriori misure finalizzate a differire il momento di uscita dal lavoro. Tali scelte, oltre che inique, rischiano di rivelarsi parzialmente inefficaci, in considerazione della difficile situazione occupazionale e delle imprese". "Va invece ripristinata - conclude Petriccioli - la proposta di un contributo di solidarieta' sui percettori di redditi alti, misura che appare sostanzialmente piu' equa ed efficace perche' e' giusto che chi ha di piu' debba contribuire maggiormente all'equilibrio dei conti e della finanza pubblica". (ITALPRESS). sat/com 30-Ago-11 14:13Per approfondire: L' opinione di Giovanni Faverin, segretario generale  Cisl FP e di Giovanni Scrima, segretario generale Cisl Scuola Comunicato stampa unitario Fim Cisl e della Uilm Uil
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04/08/2011 Il documento comune delle parti sociali presentato a governo e opposizione
04/08/2011 Iniziato poco dopo le 11 l'incontro fra le parti sociali e il  governo a palazzo Chigi, ha visto presenti , nella sede del governo, oltre al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i ministri Romani, Sacconi, Tremonti, Calderoli, Brunetta, Matteoli, Fitto, Gelmini e Romano. Presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta. Le parti sociali sono invece state rappresentate da Marcegaglia, presidente di Confindustria , per quanto riguarda gli industriali, le banche con il presidente dell'Abi Musseri, CGIL CISL UIL da i segretari generali Camusso, Bonanni, Angeletti e Centrella per UGL. Presenti inoltre i rappresentanti di Rete Imprese Italia e di altre associazioni che hanno firmato l'appello al governo. Le parti sociali, arrivate ad un accordo già nel nel pre-incontro propedeutico appunto a quello con il Governo, si sono presentate con un "documento comune" su fisco, costi della politica, liberalizzazioni e privatizzazioni, sblocco degli investimenti, semplificazioni e pubblica amministrazione, mercato del lavoro. "Un documento - ha spiegato il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni - che vede l'accordo di tutte le parti sociali ed in cui la Cisl si riconosce pienamente. C'è bisogno di dare una sterzata alle riforme italiane. Per noi -ha proseguito- uno dei punti piu' importanti e' la questione delle aziende municipalizzate: occorre aprire una forte discussione per risolvere una situazione aberrante''. Per esempio, precisa, ''1270 appalti in tutta Italia sono davvero insostenibili. Bisogna metterci mano''. ''Un paradosso - ha aggiunto Bonanni - e' rappresentato dal caso Irisbus che e' in grande difficolta': la razionalizzazione delle risorse potrebbe di certo aiutare il settore''. "Già l'incontro di oggi con il geoverno è un segno di discontinuita' rispetto al passato. Ora abbiamo il dovere di trovare un accordo per fare piu' forte il Paese. Il governo ha mostrato interesse sul documento che abbiamo presentato, adesso dobbiamo vagliare le proposte reciproche. Bisogna fare presto -ha proseguito- ma anche bene". "Noi in ferie non andremo, -ha puntualizzato Bonanni- e abbiamo chiesto al Palazzo delle risposte idonee. Il Paese deve tornare a fare la sua parte -ha concluso- e questo e' gia' un segnale".Il documento comune delle parti sociali presentato a governo e opposizionePROPOSTE DELLE PARTI SOCIALILa tempesta che stiamo attraversando è connessa a fragilità intrinseche di un'Unione Europea che è ancora carente sotto il profilo politico e degli assetti istituzionali. L'accordo raggiunto il 21 luglio scorso dal Consiglio europeo non è sufficiente. I mercati ci hanno detto che non basta. Comprendiamo che è difficile convincere gli altri Paesi a fare di più, ma riteniamo che questo sia assolutamente necessario. Occorre, pertanto, promuovere da parte del Governo italiano un'immediata azione verso i governi e le istituzioni europee affinché l'Unione riprenda vigore e capacità d'iniziativa. Questo contribuirebbe a ridurre la pressione sui titoli italiani. Il momento è grave. Va affrontato con la massima determinazione senza cercare scuse o scappatoie. Sappiamo tutti che la crisi ha in ampia misura origini internazionali. Ma spetta a noi e solo a noi italiani fare tutto il possibile per il nostro Paese. La politica di bilancio resta il cuore dei nostri problemi. Le turbolenze di questi giorni dimostrano senza alcun dubbio che i mercati non hanno fiducia nell'impegno dell'Italia a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014. Evidentemente occorre fare di più. L'eliminazione di ogni dubbio circa la solidità di lungo periodo dei nostri conti pubblici è un obbligo ineludibile di fronte al quale oggi ci troviamo. Ma la solidità dei conti pubblici va accompagnata e rafforzata con misure per la crescita dell'economia. Sono anni che tutti noi chiediamo misure per la crescita. Sono anni che chiediamo meccanismi per sbloccare gli investimenti pubblici e privati. Sono anni che chiediamo di modernizzare la pubblica amministrazione per lasciare più spazio all'iniziativa imprenditoriale e al mercato e di ridurre i confini dello Stato. Sono anni che chiediamo misure vere di liberalizzazione per eliminare posizioni di rendita e restituire efficienza ai servizi. Ora siamo a un bivio. Occorre un drastico programma per rilanciare la crescita. Un programma da attuare subito. Per parte nostra, siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilità che la situazione richiede. Ma è il governo che deve prendere in mano il timone della politica economica e assumersi l'onere e la responsabilità di farci uscire da questa situazione. Occorre un confronto continuo e serrato con le parti sociali ed anche con l'opposizione. Nei passaggi decisivi, come quelli che attraversiamo, le grandi scelte devono essere sostenute dalla larga corresponsabilità e condivisione delle forze politiche e sociali. Tali scelte devono consentire di imprimere all'Italia un nuovo slancio per l'orizzonte di più legislature. La gravità del momento non consente pause. Noi siamo a disposizione nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Riteniamo che il Consiglio dei Ministri debba assumere decisioni rapidamente e sottoporle al Parlamento senza soluzioni di continuità. Non possiamo permetterci di rimanere fermi e in balia dei mercati fino a settembre. Il confronto non può esaurirsi in un incontro. Ma l'incontro di oggi non può esaurirsi in un avvio. Da parte nostra indichiamo le priorità sulle quali operare immediatamente.1. Pareggio di bilancio nel 2014. A questo obiettivo occorre dare credibilità. È questa una condizione essenziale per il ritorno alla normalità nei mercati finanziari. Pareggio di bilancio come obbligo costituzionale. Era questo peraltro uno degli impegni assunti dal Governo nel PNR. Che fine ha fatto? Per quanto riguarda la proposta di azzeramento del fabbisogno nell'ultima parte del 2011 osserviamo che questa rischia di scaricare maggiori oneri sul 2012. Noi, invece, riteniamo che si debbano prendere provvedimenti strutturali capaci di incidere sulle tendenze di fondo della spesa pubblica. Guardando alla struttura della spesa pubblica è evidente che non si può prescindere da interventi per aumentare la produttività del pubblico impiego e per modernizzare il sistema di welfare.2. Costi della Politica. È un punto essenziale. Non è possibile chiedere sacrifici agli italiani senza contemporaneamente procedere a tagli effettivi e credibili a tali costi. Anticipare da subito le riduzioni contenute nella manovra. Non c'è bisogno di fare una Commissione per valutare i tagli da fare in relazione agli standard europei. Fare una commissione significa solo rinviare. Ridurre i costi delle assemblee elettive e degli organi dello Stato. Abolire le Provincie. Accorpare o consorziare i piccoli comuni.3. Liberalizzazioni e privatizzazioni. Occorre un grande piano di privatizzazioni e liberalizzazioni da avviare subito. Affrontare con decisione i temi essenziali della regolazione e dell'apertura dei mercati. Intervenire nell'immediato su alcune delle situazioni critiche segnalate dall'Antitrust e procedere alla liberalizzazione delle professioni. Avviare la dismissione e la valorizzazione del patrimonio pubblico, con un piano articolato negli anni. Incentivare gli enti locali a dismettere patrimoni immobiliari e società di servizi consentendo loro di utilizzarne i proventi per spese d'investimento superando gli attuali vincoli del Patto di Stabilità.4. Sbloccare gli investimenti. Sbloccare con misure eccezionali le opere già finanziate con risorse pubbliche e private. Rimuovere gli ostacoli normativi alla realizzazione delle opere con particolare riguardo alla logistica e all'energia. Utilizzare, con il necessario cofinanziamento nazionale, i fondi europei per il Mezzogiorno a partire da quelli dell'anno in corso. Perdere questi fondi sarebbe inaccettabile. Modificare il titolo V della Costituzione per recuperare a livelli appropriati la strategia delle grandi reti ed evitare sovrapposizioni di competenze.5. Semplificazioni e Pubblica Amministrazione. Approvare rapidamente i provvedimenti di semplificazione all'esame del Parlamento. Non è più rinviabile la riforma strutturale della Pubblica Amministrazione che permetta un recupero di produttività e consenta di risolvere situazioni di crisi utilizzando strumenti analoghi a quelli del settore privato. Accelerare l'utilizzo di nuove tecnologie nella PA, per accrescere la produttività e contrastare l'evasione anche potenziando la fatturazione elettronica e riducendo l'uso contante. Al tempo stesso vanno evitate misure di vera e propria oppressione fiscale nei confronti dei contribuenti.6. Mercato del lavoro. Alla luce delle gravi difficoltà del Paese le parti sociali proseguiranno l'impegno per modernizzare le relazioni sindacali.Vorremmo infine ricordare che, pur in una situazione difficilissima, le imprese e le banche italiane stanno dando un grande contributo all'economia del Paese. Sappiamo che le imprese devono crescere e recuperare produttività. Attuare un piano straordinario di lotta all'evasione fiscale e contributiva utilizzando i proventi per ridurre la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro. Detassare in via strutturale i premi di risultato. Incentivare la crescita dimensionale e la patrimonializzazione (ACE). Avviare un piano di riduzione progressiva dei pagamenti ritardati alle imprese in vista dell'applicazione della direttiva comunitaria. Attuare politiche incisive volte alla promozione e difesa del made in Italy di qualità quale leva competitiva del Paese in grado di valorizzare il lavoro, il capitale e il territorio italiano, sfruttando il potenziale di penetrazione commerciale all'estero delle imprese italiane. Definire un piano energetico per la green economy con una visione al 2020, operando principalmente attraverso la fissazione di standard. Sostenere i processi di ricerca e innovazione delle imprese cominciando con il rendere immediatamente operativo il credito d'imposta previsto dal DL Sviluppo.4 agosto 2011
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28/07/2011 Valutazione e sintesi della manovra economica
Nel confermare il giudizio negativo per gli aspetti di iniquità presenti nella manovra economica del Governo, già espresso dalla Cisl, si propone una breve sintesi dei principali interventi in essa contenuti, che vanno dalle modifiche al sistema previdenziale, ai tagli di spesa delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato; dagli interventi che incidono sul lavoro, al rinvio della riduzione dei costi della politica. Dopo aver salvato dalla minor rivalutazione le pensioni più basse, aver salvaguardato la contrattazione integrativa nel settore pubblico ed aver tutelato i piccoli risparmiatori dal superbollo sui titoli, è assunto dalla Cisl l’impegno ad ulteriormente intervenire, per  chiedere modifiche alla manovra e renderla più equa, con proposte alternative, a cominciare dal taglio dei costi della politica ed alla riorganizzazione istituzionale. Da settembre ripartirà quindi l'azione sindacale, sostenuta anche da specifiche iniziative di mobilitazione. La Segreteria Cisl Marche
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28/07/2011 Crisi economica - l' appello delle parti sociali per un patto sulla crescita ed il rilancio del Paese
CRISI ECONOMICAL'appello delle parti sociali per un patto sulla crescita ed il rilancio del PaeseComunicato stampa congiuntoABI, ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE (CONFCOOPERATIVE, LEGA COOPERATIVE, AGCI), CGIL, CIA, CISL, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CONFAPI, CONFINDUSTRIA, RETEIMPRESE ITALIA (CONFCOMMERCIO, CONFARTIGIANATO, CNA, CASARTIGIANI, CONFESERCENTI), UGL"Guardiamo con preoccupazione al recente andamento dei mercati finanziari. Il mercato non sembra riconoscere la solidità dei fondamentali dell'Italia. Siamo consapevoli che la fase che stiamo attraversando dipende solo in parte dalle condizioni di fondo dell'economia italiana ed è connessa a un problema europeo di fragilità dei paesi periferici. A ciò si aggiungono i problemi di bilancio degli Stati Uniti. Ma queste incertezze dei mercati si traducono per l'Italia nel deciso ampliamento degli spread sui titoli sovrani e nella penalizzazione dei valori di borsa. Ciò comporta un elevato onere di finanziamento del debito pubblico ed un aumento del costo del denaro per famiglie ed imprese.Per evitare che la situazione italiana divenga insostenibile occorre ricreare immediatamente nel nostro Paese condizioni per ripristinare la normalità sui mercati finanziari con un immediato recupero di credibilità nei confronti degli investitori. A tal fine si rende necessario un Patto per la crescita che coinvolga tutte le parti sociali; serve una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti ed una discontinuità capace di realizzare un progetto di crescita del Paese in grado di assicurare la sostenibilità del debito e la creazione di nuova occupazione".27 luglio 2011L' intervista a Raffaele Bonanni  - Corriere della Sera
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26/07/2011 Accordo firmato alla Moretti Compact di Pesaro
Dopo una trattativa di 11 mesi è stato firmato l’accordo integrativo per tutti i dipendenti della ditta Moretti Compact di Lunano, cittadina di 1200 abitanti nell’alta valle del Foglia. La Moretti compact, azienda specializzata nella produzione delle camerette per bambini e ragazzi, ha 250 dipendenti.  In virtù dell’accordo, tutti avranno un riconoscimento economico di 250 € annuale, e 40 di loro otterranno un  passaggio di livello. La ditta Moretti  –  pur risentendo della crisi  – è ricorsa solo per breve tempo e in modo limitato agli ammortizzatori sociali.  Ha anzi voluto scommettere su questo importante elemento delle relazioni sindacali: riconoscere un premio di produzione per iniziare uno stabile confronto con i sindacati su alcuni importanti temi: la sicurezza sul lavoro, l’ inquadramento professionale , l’organizzazione del lavoro,  i turni e l’ orario di lavoro. LA FILCA CISL, che si è adoperata per la firma del contratto integrativo, ritiene questo fatto molto significativo perché permette di distribuire salario a tutti i lavoratori e le lavoratrici con percorsi condivisi e attraverso un confronto che  riconosce l’importanza della contrattazione di secondo livello.
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21/07/2011 Segnali contraddittori per l'occupazione
Segnali contraddittori nel 2011 per quanto riguarda la cassa integrazione guadagni e l’occupazione. Lo si deduce esaminando i dati forniti dalla Cisl Marche. Per quanto riguarda i livelli occupazionali il Focus, che la Cisl ha istituito stabilmente per analizzare periodicamente l’andamento dell’economia regionale, indica un trend contraddistinto dal segno meno. Il tasso di occupazione, nel primo trimestre del 2011, segna un –1,2% per quanto riguarda i maschi (72,1% nel 2010 e 70,9% quest’anno), -0,7% per le donne (55,3% nel 2010 e 54,6% nel 2011) per un complessivo -1% (63,7% nel 2010 a fronte di un 62,7% nel 2011). Sul fronte della cassa integrazione cifre più positive con dati riferiti al semestre Gennaio/Giugno 2011. Seppur si nota una diminuzione rispetto al semestre del 2010, 15.588.122 ore rispetto alle 17.637.263, il numero, come si può notare, resta ancora piuttosto alto. In questo inizio dell’anno, dunque, si registra un -11,6% complessivo nell’utilizzo della Cig, anche se siamo lontani dalla quantità di Cassa Integrazione utilizzata dalle imprese marchigiane negli anni prima della crisi, 2007 e 2008, quando si registrava un tetto che al massimo raggiungeva 3 milioni di ore richieste. In ogni caso il dato complessivo di -11,6% lo si deduce da una diminuzione della Straordinaria (-5,3%) e dalla forte diminuzione dell’Ordinaria che si dimezza, con un -46,4%. In aumento, invece, la Cig in deroga (+11,2%), a conferma che a pagare sono soprattutto la piccola impresa e l’artigianato. La minore richiesta di cassa integrazione e ben articolata in tutti i territori, ma la performance migliore la riscontriamo nel pesarese, dove il decremento raggiunge un -20%, con una riduzione particolarmente positiva della cassa ordinaria (-58% rispetto al primo semestre del 201). Questi i dati complessivi. Analizzando i singoli comparti industriali, prendendo in esame il mese di giugno, su 2.329.573 ore complessivamente richieste, sono in testa la meccanica 718.814 ore (30,85% del totale), la moda (tessile, abbigliamento, calzature) con 396.845 ore, il legno (296.445 ore), il commercio (214.814 ore) e l’edilizia (167.844 ore). “Il perdurare di tale situazione di crisi – commenta Tonino Bori Responsabile Mercato del Lavoro della Cisl Marche – e l’assenza di segnali di ripresa ci portano ad una lettura prudente dei dati di cassa integrazione per questo primo semestre”. Per Bori “non possiamo interpretare il calo delle ore richieste nel periodo preso a riferimento, come indicativo di una rassicurante e reale ripresa del sistema produttivo”. Pur sottolineando che “gli ammortizzatori sociali aiutano nel perseguire il nostro primo obiettivo, cioè evitare chiusure e licenziamenti”, Tonino Bori conclude evidenziando come “per guardare oltre la crisi servono anche molte iniziative da parte di istituzioni, parti sociali, singoli operatori economici”.
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20/07/2011 Eletta la nuova dirigenza dei Pensionati della Cisl Marche
Conclusa la fase di reggenza alla Federazione Pensionati della Cisl Marche. Il nuovo Segretario è Mario Canale, eletto dal direttivo alla presenza del Segretario Generale Nazionale Gigi Bonfanti.  Sessantaquattro anni, nato a Recanati, Canale ha alle spalle una lunga militanza nella Cisl, prima nella Funzione Pubblica, poi nella Ust di Macerata, come segretario generale, infine nella Segreteria Cisl Marche. In Segreteria sono stati eletti Patrizia De Paolis, Umberto De Simoni e Giovanni Serpilli. «Si è conclusa una fase che ha richiesto impegno da parte di tutta la Federazione dei pensionati- sostiene  Arnaldo Chianese della Segreteria Nazionale FNP che ha gestito per alcuni mesi come reggente la Fnp delle Marche  -  E' stato un percorso all'insegna della partecipazione e della responsabilità. Esprimo grande soddisfazione e auguro un buon lavoro alla nuova segreteria. Le condizioni di crisi economico-sociale che il nostro Paese sta vivendo ci spingono ad una sempre maggior attenzione all'ascolto e alla tutela dei nostri associati, ai pensionati, in particolare  quelli più fragili ed esposti. La Fnp Cisl Marche sarà certamente all'altezza di un confronto serrato con la Regione e le Autonomie Locali per cercare di mantenere un livello di protezione sociale dignitoso e contribuire a ridisegnare il nostro sistema locale di WELFARE» Le foto dei lavori del Consiglio Direttivo di martedì 19 luglio '11 Nel corso del dibattito bocciata la manovra del governo e criticata la Regione perché “ambigua sui nuovi ticket”. Canale, dopo aver espresso la sua soddisfazione per il nuovo incarico, ha sottolineato come tra le priorità della FNP Cisl delle Marche ci sia l’intenzione di portare  a compimento “l’accordo del 2 agosto 2010 relativo alla residenzialità, così come è fondamentale la battaglia per potenziare l’offerta dei servizi domiciliari e dell’assegno di cura in riferimento alla non autosufficienza, oltre ad accelerare il percorso di modifica della legge regionale relativa alla rete integrata del sistema dei servizi sociali”. Per Mario Canale inoltre  serve “una ristrutturazione dei fondi per vincere la partita del sociale e mantenere l’attuale grado di assistenza che abbiamo nelle Marche”. Inevitabile un riferimento alla stretta attualità sui ticket sanitari. Il nuovo segretario della Cisl Pensionati delle Marche rileva che “la Regione Marche ha assunto una posizione ambigua rispetto ai ticket sanitari, in quanto pur essendo in disaccordo con il governo per il super ticket di 10 euro, di fatto, attraverso il CUP, ha già aumentato questa prestazione della stessa somma. La Regione può non applicare questo ticket, ma di fatto deve garantire ugualmente tale  costo attingendo ad altre le risorse”. Anche Gigi Bonfanti, Segretario generale nazionale della FNP Cisl ha fatto riferimento alla manovra del governo sottolineando come questa sia “una manovra inevitabile altrimenti saremmo finiti come la Grecia”. La Cisl non ne condivide tuttavia “i modi e gli strumenti utilizzati, perché inaccettabili”. Principalmente due i fattori essenziali espressi da Bonfanti: “La riduzione dei costi della politica per recuperare le risorse necessari e la riforma del fisco e la tassazione delle rendite finanziarie. Queste – ha concluso – sono le misure affinché finalmente paghi chi i soldi li ha davvero”. La Rassegna Stampa
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18/07/2011 Buone e cattive notizie dalla scuola.
Il 14 Luglio scorso durante l’incontro tra Governo e Sindacati è stato finalmente dato il via libera al piano triennale di assunzioni di 67 mila precari della scuola. Il piano prevede assunzioni per il triennio 2011/2013 su tutti i posti vacanti. A Settembre dovrebbero essere già . assegnate 30.482 cattedre e 36.488 posti a personale non docente. Metà delle cattedre andrà ai precari delle graduatorie ad esaurimento, l’altra metà ai vincitori degli ultimi concorsi; l’aggiornamento per le graduatorie avverrà ogni tre anni e non più ogni due con l’obiettivo di procedere all’eliminazione del precariato. Francesco Scrima, Segretario generale della Cisl scuola, definisce questo “un importante risultato, frutto di proposte puntuali e credibili”; per il Segretario Generale Bonanni "In un momento difficile come questo, aver ottenuto questo risultato sulla scuola è davvero un fatto straordinario. Con questo accordo abbiamo dato la certezza di un posto di lavoro stabile a 67 mila lavoratori, dimostrando nei fatti che il problema del precariato si può affrontare con soluzioni graduali e non con la demagogia ed il populismo. Cisl e Uil si sono battute insieme per questo obiettivo, insieme ad altre sigle che hanno condiviso la nostra linea sindacale della concretezza e della ragionevolezza. Speriamo che ora il Governo e l'Aran diano una rapida attuazione a questo accordo che garantirà l'apertura dell'anno scolastico in un clima meno pesante degli anni passati ". La positività di questo importante e per niente scontato accordo non fa però dimenticare le pesanti difficoltà in cui versa il mondo della scuola: una luce circondata da pesanti ombre in tutto il territorio nazionale e nella nostra Regione. Nelle Marche i dati denunciano una situazione pesante in un territorio che negli anni ha pagato un dazio ingente alla razionalizzazione e al dimensionamento. Le cifre parlano chiaro, come è stato denunciato dai Sindacati della Scuola CGIL, CISL, UIL e SNALS e dall’Assessore regionale al Lavoro Formazione e Istruzione, Marco Luchetti. «La situazione drammatica a suon di numeri. Dal 2009 il Governo ha tagliato più di 2.400 posti tra docenti e personale Ata, 917 persone perderanno il proprio posto a settembre, molti, moltissimi insegnati fissi saranno costretti ad emigrare da una scuola all'altra. In tre anni la scuola marchigiana perde così 3.424 posti (2.157 docenti e 1.267 unità di personale Ata), creando classi pollaio da 35 studenti, mancato rispetto delle normative di sicurezza, riduzione del tempo  scuola,  problemi per pulizie, sorveglianza e apertura dei plessi derivanti dalla scarsità di personale. E secondo il fabbisogno regionale comunicato dagli uffici scolastici provinciali sono circa 170 le unità in più che servono per garantire il "minimo servizio". Cifra che non comprende sezioni antimeridiane e corsi serali, che nella sola Ancona hanno visto cancellare 13 classi per 360 studenti» dichiarano i Segretari Generali del settore Scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals. «Ci facciamo carico - ha detto Marco Luchetti, Assessore regionale al Lavoro e all'Istruzione -  delle preoccupazioni dei genitori e delle organizzazioni sindacali, per questo oggi ci troviamo insieme». Ha quindi precisato che «le Marche dovrebbero avere 500 unità in più, secondo l'accordo del 2004 con il Governo per l'applicazione del titolo V della Costituzione sulla competenza concorrente nel settore, del quale chiediamo l'applicazione». Dalle provincie esprimono preoccupazione i segretari della Cisl Scuola, in questo periodo più che mai in “trincea” fino a settembre, all’avvio di un anno scolastico che si preannuncia comunque difficile, con classi affollate e personale ridotto. Il disagio della scuola si riflette sull’utenza: minore tempo scuola, minacciata la qualità della didattica con il rischio incombente che una scuola più povera in una regione abituata ad un certo standard di qualità, comporti un rallentamento dello sviluppo: il nostro territorio per tornare ad essere competitivo e per mantenere i suoi livelli di socialità ha bisogno di una scuola efficace ed efficiente, che sviluppi conoscenze e competenze, che attivi talenti, che educhi all’integrazione, alla solidarietà, al rispetto dell’ambiente e alla cittadinanza attiva, che prepari in modo adeguato al lavoro, alla formazione superiore, all’Università. VOCI DALLA SCUOLA La condizione della Scuola Secondaria di Secondo Grado nella nostra regione Annamaria Foresi - Segretario Provinciale Cisl Scuola Macerata L’annunciata stabilizzazione dei precari è per la scuola secondaria di secondo grado marchigiana  l’unica notizia positiva al termine di un difficile triennio iniziato nell’estate del 2008. I tagli severi subiti hanno portato la situazione ai limiti della sostenibilità sia per la qualità del servizio sia per l’esubero di professionalità e competenze non più spendibili con continuità ed efficacia. L’auspicata riforma di questo settore scolastico si è risolta con una mera riduzione dell’offerta formativa e del tempo scuola su tutto il territorio regionale, che, è necessario ricordarlo, aveva una situazione “virtuosa” dal punto di vista della razionalità della proposta educativa offerta alle famiglie. Ad esempio, nel nostro territorio,   si è avuta una penalizzazione nell’ambito della istituzione dei nuovi  percorsi : liceo tecnologico e musicale che pure erano i fiori all’occhiello del nuovo ordinamento. In realtà abbiamo avuto  la chiusura di indirizzi particolarmente significativi negli ITIS, il depotenziamento degli Istituti Professionali  realtà  molto vitali che hanno subito un  indebolimento complessivo dell’offerta formativa, la riduzione della didattica laboratoriale,  la riduzione delle relazioni con il mondo del lavoro. Anche per i precari si avrà un anno molto difficile in quanto molti di essi, nonostante la stabilizzazione, si troveranno senza la possibilità di lavorare. Sono stati  infatti cancellati a livello nazionale più di 80 mila insegnanti dall’organico attraverso riduzioni dell’orario scolastico ammantate del nome di “riforma”,  ma non sono stati  banditi vecchi concorsi, non sono state  definite nuove classi di concorso né varate nuove modalità di reclutamento; la formazione iniziale non è partita e non si sa quando partirà. Nel frattempo sono crollate le iscrizioni negli istituti tecnici e professionali a favore dei licei. Diminuiscono  le tutele per i disabili e sarà impossibile in molti casi assicurare l’apertura dei corsi serali per gli adulti anche per i tagli effettuati al personale ATA.  A ciò si aggiunge la diminuzione delle risorse complessive  della Regione che in questi anni hanno contribuito ad integrare l’offerta formativa del territorio. La manovra economica inoltre  non potendo oggettivamente tagliare ulteriormente nel settore scuola,  imprime un'accelerazione ai piani di dimensionamento della rete scolastica, di competenza di Regioni, Comuni e Province. Ciò   rende fin  da subito necessario attivare tavoli con i Comuni a cui compete il piano di dimensionamento , occorre predisporre politiche condivise tese al governo del territorio , altrimenti , fra tagli e dimensionamento  si creeranno ulteriori gravi problemi ad una scuola marchigiana da sempre attiva e di riconosciuta qualità.
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14/07/2011 «Occorrono forti azioni di contrasto all'occupazione»
14/07/2011 "Il rapporto CNEL sul mercato del lavoro conferma che, a causa della bassa crescita del Pil, l'uscita dalla crisi sarà lenta, che per il 2011 non ci saranno incrementi di occupazione e che, pertanto resta alto il rischio che la disoccupazione continui a colpire le fasce deboli, a partire dai giovani e dal Sud". Lo dichiara in una nota, Giorgio Santini, Segretario generale aggiunto della Cisl. "E' perciò necessario- continua Santini- concentrare l'impegno di istituzioni e parti sociali sulle azioni da mettere in campo, per contrastare queste criticità. Per reimpiegare le centinaia di migliaia di lavoratori in cassa integrazione va data piena attuazione alle politiche attive con l'impegno diretto dei Centri per l'Impiego, delle Agenzie del Lavoro delle parti sociali affinchè vengano aumentate considerevolmente le offerte di reimpiego al lavoro a quanti percepiscono gli ammortizzatori sociali. Per giovani, va al più presto reso operativo l'accordo sull'apprendistato per dare nuove opportunità a quanti sono coinvolti nella dispersione scolastica, per favorire l'accesso al lavoro con prospettive professionalizzanti e dare risposte con l'apprendistato di alta formazione al problema dei tanti giovani laureati e diplomati che non trovano lavoro corrispondente. Al tempo stesso vanno recuperati gli abusi sugli stage e tirocini riportandoli alla loro valenza originaria di ponte tra istruzione e lavoro. Nel terziario e nei servizi, in particolare nel servizio di cura delle persone va incentivato il lavoro a part-time lungo sul modello olandese, che può dare risposte significative soprattutto per l'occupazione femminile. "Per arginare il divario crescente sul piano occupazionale tra il Sud e resto del Paese- conclude Santini- va reso immediatamente operativo il credito d'imposta per le nuove assunzioni, utilizzando i fondi europei e va messo in atto un esteso piano finalizzato all'emersione del lavoro irregolare, che risulta purtroppo in crescita". Dal sito del Cnel, il comunicato stampa sulla presentazione del Rapporto sul Mercato del Lavoro 2010-2011:Lavoro: allarme disoccupazione a Sud, a rischio i giovani, in aumento i “neet” e gli “scoraggiati”. Rapporto 2010-2011: quest’anno non verranno recuperati i posti di lavoro persi, urgenti politiche attive per l’occupazioneAnche quest'anno è allarme disoccupazione. L'economia italiana è troppo debole per imprimere una svolta alla domanda di lavoro: a fronte di una crescita fra lo 0.5 e l'1% del Pil, le unità di lavoro nel 2011 registreranno ancora una flessione e il tasso di disoccupazione potrebbe salire ancora per qualche trimestre. E' quanto emerge dall'analisi contenuta nel Rapporto del Cnel sul "Mercato del lavoro 2010-2011", presentata stamani a Villa Lubin, e secondo la quale sarebbe urgente spostare l'enfasi dalle politiche passive a sostegno del reddito dei lavoratori disoccupati verso misure che incentivino il rientro nel circuito produttivo dei lavoratori che hanno perso il posto. Il rischio che si corre è la persistenza del lavoratore nello stato di disoccupato, preludio alla formazione di disoccupazione strutturale. L'Italia sta uscendo molto lentamente dalla crisi e il quadro macroeconomico del 2011 non garantisce il recupero dei posti di lavoro persi. Il rischio disoccupazione riguarda soprattutto i giovani: si aggrava infatti il fenomeno dei neet (not in education or training nor in employment), cioè coloro che risultano fuori dal mercato del lavoro e che non sono impegnati in un processo di formazione. Se prima della crisi il tasso di neet si aggirava attorno al 16% tra i più giovani (16-24 anni) e al 24% tra i giovani adulti (25-30 anni), tali percentuali sono rapidamente aumentate, salendo rispettivamente al 18,6 e al 28,8% nel terzo trimestre del 2010. La crisi aggrava le probabilità dei giovani di restare nella condizione di neet, così come aumenta in modo preoccupante lo "scoraggiamento" di chi addirittura rinuncia a cercare lavoro. La recessione ha inoltre inciso sul passaggio dai contratti a termine a quelli a tempo indeterminato: prima della crisi quasi il 31% dei giovani con contratto temporaneo passavano l'anno successivo a un lavoro permanente, percentuale scesa ora a poco più del 22%. Riguardo alla formazione si osserva che sebbene i laureati siano più facilitati se il titolo coincide con la domanda di lavoro, resta ampio e crescente il fenomeno dell'overeducation, dato anche che le minori opportunità professionali aumentano la disponibilità dei laureati ad accettare lavori che richiedono livelli d'istruzione più bassi. Rispetto alla dimensione territoriale nel 2010-2011 prosegue senza interruzione la caduta dell'occupazione nel Mezzogiorno. La crisi ha aumentato ancora la distanza tra Nord e Sud e parte del calo dell'occupazione meridionale si è tradotto in un aumento dei trasferimenti nel Centro-Nord. Contano solo in parte le differenze nei tassi di crescita delle due aree: nel corso della crisi la fragilità del tessuto produttivo meridionale ha anche comportato maggiori perdite occupazionali a parità di flessione del prodotto. Difatti, nel triennio 2008-2010 la variazione cumulata del Pil al centro-Nord non va molto meglio che al Sud (-4,8% e -5,9% rispettivamente nelle due aree), ma la dimensione delle perdite occupazionali nelle due aree è molto diversa: a inizio 2011 rispetto al punto di massimo di inizio 2008, la perdita di occupati al Sud era del 5%, al Nord dell'1.5%. D'altro canto la dimensione della disoccupazione al Sud è comunque contenuta dai fenomeni di scoraggiamento che hanno spinto molti lavoratori ad interrompere le azioni di ricerca, finendo classificati fra gli inattivi. Quindi, se si includessero nella definizione di disoccupati anche gli inattivi potenzialmente attivi si otterrebbe un aumento del tasso di disoccupazione nel Mezzogiorno, pari al 24,5%. Per quanto riguarda l'occupazione femminile, nel 2011 il divario di genere si è ampliato a causa del sottoutilizzo del capitale umano, dato che è aumentata, più di quanto osservato per gli uomini, la quota di occupate con un impiego che richiede una qualifica inferiore a quella posseduta. L'occupazione femminile cresce invece nei servizi ad alta intensità di lavoro e a bassa qualificazione (in seguito anche alle massicce regolarizzazioni che negli ultimi hanno riguardato le donne straniere prevalentemente impiegate nei servizi di cura e assistenza alle famiglie), accentuando la segregazione femminile in questo segmento del mercato del lavoro, mentre è caduta l'occupazione qualificata. In relazione agli immigrati, il Rapporto del Cnel sottolinea che nell'ultimo biennio la componente straniera è stata fondamentale nel contenere la contrazione dell'occupazione complessiva: tra il 2008 e il 2010 il numero di stranieri è infatti aumentato di 330 mila nuovi occupati, che hanno compensato parte del calo del numero di occupati italiani (863 mila in meno nello stesso periodo). Va però rilevato che l'aumento del numero di occupati immigrati è da ricondurre essenzialmente alla crescita demografica e ai ritardi nella regolarizzazione dei permessi di soggiorno per lavoro, e non ad una migliore occupabilità degli stranieri. Al contrario, il tasso di occupazione degli stranieri in Italia si è ridotto notevolmente negli ultimi due anni in misura nettamente più marcata di quanto osservato invece per gli italiani, sebbene resti su livelli più elevati. Anche il numero di disoccupati stranieri è aumentato sensibilmente negli anni della crisi e in misura largamente superiore a quanto sperimentato dalla componente italiana.Per approfondire vedi il testo del Rapporto
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12/07/2011 Quote rosa: che ne pensa la Cisl
Il 28 giugno u.s. il Parlamento ha approvato la legge sulle quote rosa nei consigli di amministrazione delle aziende quotate e delle società a partecipazione pubblica: la legge bipartisan approvata dal Parlamento prescrive che a partire dal 2012 i Cda delle aziende quotate e delle società a partecipazione pubblica dovranno essere composti per un quinto da donne. Dal 2015 la quota rosa dovrà salire a un terzo. «L’approvazione delle “quote rosa” nei Consiglio di Amministrazione è, senza mezzi termini, una “svolta epocale"». Lo dichiara in una nota Liliana Ocmin, Segretario Confederale della Cisl. «Un passo importante - continua Ocmin - che ci pone sullo stesso piano di altri paesi europei e ci permetterà di ridurre sensibilmente le diverse forme di discriminazione delle donne sul lavoro, nella politica e nella società tutta. Una legge che la Cisl ha sostenuto con forza rimarcando la necessità di un approccio graduale alla riforma del sistema e che ha permesso lo sblocco di un percorso parlamentare molto delicato. Una legge che rappresenta non solo la necessità di un riequilibrio numerico tra i generi ma, soprattutto in questa fase, un’opportunità per le donne, per le aziende, per l’intero Paese». Il punto di vista di alcune dirigenti Cisl PAOLA FEDERICI, Segretario Provinciale Cisl Ascoli «L’Italia sta perdendo colpi in termini di produttività e crescita economica e diverse ricerche sostengono che l’utilizzo e la valorizzazione di solo metà della popolazione nella forza lavoro penalizzi il paese dal punto di vista economico. L’Italia è il paese dove meno donne lavorano e raggiungono posizioni di leadership, ma non perché facciano figli (l’Italia è anche uno dei paesi dove si fanno meno figli in assoluto). I motivi sono molteplici e molti di questi sono culturali. Per cambiare cultura e tradizione ci vogliono strumenti molto forti, come appunto le quote rose, una  leva temporanea per forzare un cambiamento. Noi donne Cisl siamo sempre state convinte della necessità di una normativa che facilitasse l’accesso delle donne  nei ruoli apicali e permettesse un riassetto graduale, senza eccessivi sconvolgimenti, della struttura organizzativa ed amministrativa della conduzione delle imprese . La legge appena approvata definitivamente in Parlamento costituisce l’inizio di una strada lunga e difficile, con l’obiettivo finale di creare una società con le pari opportunità e la meritocrazia. Ora occorre che ci rimbocchiamo le maniche affinchè la normativa approvata si traduca in realtà, come succede già in altri Paesi europei». CRISTIANA ILARI, Segretario Provinciale Cisl Ancona «Si tratta di un provvedimento positivo, che aspettavamo e auspicavamo e per cui la Cisl si è adoperata. Da tempo rileviamo la necessità di affrontare il tema del ruolo, delle funzioni lavorative e della carriera delle donne, non certo in termini rivendicativi, piuttosto nell’ottica di uno sviluppo che metta il nostro Paese (e il nostro territorio marchigiano con il suo tessuto produttivo incentrato su piccole e medie imprese ma anche con realtà aziendali di più ampie dimensioni) in condizioni di maggiore competitività a livello economico: più donne nelle posizioni di top management delle aziende, nonché in ruoli decisionali in campo politico, nelle amministrazioni, nel Sindacato, nei vari settori lavorativi, nelle Università, rappresentano un’opportunità di crescita. Questa legge va ora implementata con la vigilanza di tutti, poiché, pur non risolvendo in toto il problema, può essere un utile apripista, anche dal punto di culturale, per tentare di rimuovere il “Soffitto di cristallo”. Ecco perché si è reso necessario attivare le cosiddette azioni positive (e le quote sono le più evidenti) per favorire temporaneamente le donne in modo da rendere effettivo l’accesso alle pari opportunità: certo, riguardo alle quote discriminare per uguagliare può sembrare paradossale, ma è una misura necessaria temporanea, una sorta di azione di sfondamento che poi deve procedere di pari passo con un’azione sociale e una disseminazione culturale così da superare la necessità. Oggi in Italia a parità di titoli le donne sono meno occupate, più precarie e meno pagate degli uomini. Secondo una ricerca congiunta Bocconi e HayGroop del 2009  le donne italiane guadagnano circa il 25% in meno degli uomini e occupano ancora posizioni svantaggiate rispetto ai loro colleghi. Le dirigenti di prima fascia sono soltanto il 13%, poche sono le donne che arrivano ai vertici decisionali: non è una lotta per il potere fine a se stessa; è una questione di giustizia ma anche un’opportunità di rilancio e sviluppo considerate le competenze di genere delle donne. Il cammino bipartisan della legge è anche un esempio di lavoro comune, di là degli schieramenti politici e la possibilità di rompere il “soffitto di cristallo” è proprio legata alla capacità delle donne di fare RETE e di costruire un sistema di relazioni che alla fine risulti una risorsa per tutti». LAURA RACCOSTA  – SegretariA CISL FP MARCHE «"E’ troppo facile incorrere nella banalizzazione della “riserva indiana” quando si parla di “quote rosa”. Nel contesto di arretratezza culturale e scarsa sensibilità per le politiche di genere, in una società che non offre modelli femminili che favoriscono l’autostima delle donne, come immaginare che qualcosa possa “muoversi” se non per legge. La prospettiva di genere non è più il fine, ma un principio di riferimento dell’azione dei governi, e, dovrebbe esserlo anche nell’azione economica e sociale. E’ da 15 anni che ce lo dicono e che ce lo ripetiamo. Questa sarà l’occasione per iniziare a praticarlo. Se l’eticità non è un motivo sufficiente per “occupare ruoli di potere”, ci sostiene la teoria economica “womenomics”. In Italia, azzerando il gap occupazionale di genere (ossia differenza tra percentuale di partecipazione al lavoro delle donne e degli uomini) si ipotizza un aumento del PIL del 22%. Benvenute quote rosa!»
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11/07/2011 Avviso pubblico del "Fondo Mecenati" per i giovani
Sulla Gazzetta Ufficiale n° 153 del 4 luglio u.s. è stato pubblicato l'Avviso Pubblico “Procedura per il cofinanziamento di progetti volti a promuovere, creare, sviluppare, sostenere ed incoraggiare l’imprenditoria tra i giovani di età inferiore ai 35 anni nonché promuovere e sostenere il talento, l’immaginazione, la creatività e le capacità d’innovazione dei giovani di età inferiore ai 35 anni nel campo della cultura, della musica, del cinema, del teatro, dell’arte, della moda, del design e della tecnologia”. L’Avviso in esame rende attuativa una delle linee di intervento contenute nel Pacchetto di misure per i giovani “Diritto al futuro” del Ministero della Gioventù che prevede nello specifico un mix di risorse pubbliche e private per complessivi 100 milioni di euro da destinare ai giovani talenti under 35, di cui 60 milioni a cofinanziamento dei privati.Le iniziative proponibili da parte di soggetti giuridici privati, sia singoli sia associati, imprese o fondazioni, in possesso di determinati requisiti, sono destinate a investire e  finanziare l’avvio di nuove e innovative imprese giovanili e/o sostenere, anche attraverso la concessione di premi o borse di studio, il talento e la capacità innovativa e creativa in diversi campi dei giovani. Spetta, dunque, ai privati fare da “Mecenati” chiedendo il cofinanziamento pubblico nel limite del 40% e sino ad un massimo di 3 milioni di euro per idee e progetti di giovani under 35 o di società in cui la componente under 35 sia prevalente.Tra i requisiti più importanti nella predisposizione dei progetti vi è il compito di indicare chiaramente le ricadute occupazioni dei giovani, di assicurare il rispetto del principio di pari opportunità tra uomo-donna nonché l’impegno da parte del soggetto Mecenate a coprire il cofinanziamento al 60%.I tempi, i requisiti e le modalità di accesso al “Fondo Mecenati” sono riportate sul bando corredato delle relative linee guida e modulistica. Altre informazioni sono reperibili sul sito del Ministero della Gioventù www.gioventu.gov.it.Le domande potranno essere presentate dal 3 agosto p.v. ed entro i successivi tre mesi. Le medesime domande saranno analizzate da una Commissione ad hoc fino ad esaurimento delle risorse.
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11/07/2011 Il Tribunale condanna Poste Italiane
Le Poste Italiane sono state condannate dal Tribunale del lavoro di Macerata per discriminazione e comportamento antisindacale. La vicenda riguarda una dipendente di Poste Italiane, Elisabetta Fossaroli, rappresentante sindacale della Cisl di Macerata, che nel 2004 è stata sanzionata con una multa per aver mandato ai colleghi una e-mail di auguri natalizi utilizzando la rete informatica aziendale.Oltre alla multa la Fossaroli ha subito un trasferimento e un declassamento nelle mansioni svolte, provvedimenti di chiara matrice disciplinare e di ritorsione per l’attività sindacale svolta.Nelle motivazioni della sentenza, che conclude una causa durata 7 anni, il giudice ha riconosciuto il comportamento antisindacale e discriminante di Poste Italiane, che ora si espone al rischio di una causa ulteriore per il risarcimento del danno causato dalla multa, che ha marginalizzato la Fossaroli penalizzandone la carriera.Secondo il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti «si tratta di una sentenza esemplare che deve fungere da monito per tutti i datori di lavoro e le aziende, sia pubbliche che private. Purtroppo spesso chi svolge attività sindacale paga di persona le conseguenze. La Cisl non ama tribunali e sentenze, ma difende con determinazione i propri sindacalisti».
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08/07/2011 Aperture domenicali, no alla liberalizzazione
 La Fisascat CISL di Macerata (Federazione dei lavoratori addetti ai servizi commerciali, affini e turismo) esprime la propria netta contrarietà alla liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali nelle zone turistiche prevista dalla manovra economica 2011, preambolo per una rischiosa deriva che porti a cascata alla totale liberalizzazione della materia.Questa deregolamentazione rischia di creare una situazione di anarchia del lavoro facendo venir meno le tutele previste dalla legge e dalla contrattazione collettiva, sia nazionale che locale. La titolarità sulle decisioni relative alle aperture in deroga deve rimanere in capo al confronto che si deve sviluppare a livello locale. I Comuni hanno in tal senso un ruolo di primo piano nell’assunzione di decisioni che devono essere comunque concordate, condivise e regolamentate attraverso la concertazione e la contrattazione tra le parti sociali territoriali. Le esigenze dello sviluppo del territorio vanno contemperate ai diritti dei lavoratori, che non possono subire scelte dettate solo dalle pressioni della grande distribuzione organizzata. Nei recenti rinnovi contrattuali dei settori del turismo e del terziario, della distribuzione e dei servizi si è condiviso con le associazioni dei datori di lavoro che la materia delle aperture in deroga - come l’organizzazione e l’orario del lavoro ed altre materie attinenti il mercato del lavoro  - rientrano tra quelle per le quali il confronto decentrato dovrebbe portare a soluzioni che concilino le peculiarità territoriali e le esigenze del mercato del lavoro locale con il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori del settore. Purtroppo le dichiarazioni di alcuni amministratori locali hanno evidenziato ancora una volta la miopia di certe impostazioni basate su luoghi comuni privi di fondamento, come quelli di nuove assunzioni o di chissà quanti altri vantaggi per i lavoratori occupati nel settore. I quali invece si ritroveranno solamente un orario sempre più frammentato e incompatibile a conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro, senza peraltro ricevere alcuna significativa maggiorazione sul lavoro domenicale e festivo. Torniamo a ribadire come certe impostazioni dei Comuni della zona siano frutto dell’assoluta assenza di politiche per uno sviluppo equilibrato del territorio. Scelte semplicemente dettate dal “potere economico” dei grandi gruppi della distribuzione organizzata con il progressivo depauperamento delle realtà economiche commerciali locali e della vita stessa dei centri cittadini.Marco Squartini - Segretario generale Fisascat Cisl Macerata
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06/07/2011 Riprende la produzione alla Best di Montefano
Da lunedì 4 luglio, dopo più di una settimana di sciopero, i dipendenti della Best di Montefano hanno ripreso l’attività produttiva.Durante un incontro svoltosi in Regione e grazie alla mediazione delle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Cisl e Cgil, dell’assessore regionale al lavoro Marco Lucchetti e del nuovo Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, è stata trovata un’intesa con la dirigenza dell’azienda, una multinazionale che produce motori per cappe aspiranti.L’impegno di quest’ultima è quello di garantire il mantenimento dei siti produttivi italiani di Cerreto e Montefano, rinunciando per ora a trasferire la produzione in Polonia e assicurando che non saranno modificati degli assetti produttivi, degli organici e degli impianti fino alla definizione di un piano industriale. Per conto loro i lavoratori si sono impegnati a garantire la ripresa della produzione.Permane comunque lo stato di agitazione dei dipendenti della Best, a sostegno della trattativa che da qui al 20 luglio porterà all’individuazione di un piano industriale in grado di assicurare un futuro all’azienda.
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01/07/2011 Le Associazione dei consumatori diffidano Trenitalia
A fronte del perdurare delle  situazioni di grave disagio per gli utenti  dovuta alla soppressione di convogli causata dal malfunzionamento del nuovo sistema di automazione dei turni di lavoro, le associazioni Adiconsum, Adoc, Acu, Federconsumatori e Cittadinanzattiva delle Marche, hanno inviato  una diffida  a Trenitalia,  nella quale si intima e si diffida la  società al regolare ripristino del trasporto e a porre rimedio all’annoso problema dell’igiene delle vetture. Viene inoltre richiesta l’attivazione della procedura di conciliazione con le associazioni dei consumatori al fine di indennizzare i passeggeri convolti, stante anche l’assoluta mancanza di informazione. La diffida è anche il primo atto per eventuali successive azioni collettive nel caso la società non si renda disponibile alle richieste. Nella diffida viene inoltre effettuata richiesta di accesso agli atti in merito ai contratti di appalto di pulizia.
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30/06/2011 Ammortizzatori in Deroga: 40 milioni la richiesta delle Marche
Mercoledì 29 giugno, presso la sede dalla Regione Marche, CGIL CISL UIL Marche assieme ai rappresentanti delle imprese artigiane hanno sottoscritto l'intesa con l'Assessore Regionale al Lavoro Marco Luchetti, per richiedere al Governo 40 milioni di euro come ulteriore finanziamento per gli  ammortizzatori in deroga. " Queste risorse, - spiega Tonino Bori, Responsabile Mercato del Lavoro CISL Marche, che  ha partecipato all'incontro - considerato l'andamento della spesa sostenuta fino ad ora, i residui degli anni precedenti e l' effettivo utilizzo degli ammortizzatori  in deroga,  ci consentiranno di arrivare con una certa tranquillità alla fine del 2011 e di coprire i primi mesi del 2012".  Ora  la firma tra l'Assessore e il Ministro e subito dopo l'intesa Regionale sulle modalità di utilizzo di tali risorse.
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29/06/2011 Regole della contrattazione, trovato l'accordo.
Il 28 giugno Confindustria e Sindacati hanno siglato l'accordo sulla rappresentanza sindacale e sulla efficacia della contrattazione. L’accordo è stato trovato su di un testo al quale le parti hanno lavorato punto per punto durante una trattativa serrata. Ha un valore economico importante perché da certezza alle imprese sugli accordi finora raggiunti. Soprattutto però rafforza il legame tra le Confederazioni sindacali, rappresentando un punto di svolta per superare la stagione degli accordi separati, che tante incertezze e divisioni hanno creato tra i lavoratori e all’interno del movimento sindacale. Il Comunicato della Cisl Nazionale Il testo dell' Accordo Interconfederale Confindustria Cgil Cisl Uil del 28/06/2011 Intesa Cgil Cisl Uil su accordi sindacali con valenza generale La Rassegna Stampa
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29/06/2011 Esenzione dai ticket per lavoratori colpiti dalla crisi
In attuazione al Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 6 dicembre scorso tra la Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Marche, la Giunta Regionale ha approvato la Delibera n. 929 del 27.6.2011 contenente i criteri e le modalità per riconoscere per il 2011 interventi a tutela della salute per i lavoratori, e i loro familiari a carico, che abbiano perso il lavoro, siano in cassa integrazione, in mobilità o in contratto di solidarietà.
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29/06/2011 Poltrona Frau, dipendenti preoccupati per il piano industriale
I lavoratori dello stabilimento di Tolentino della Poltrona Frau criticano il piano di ristrutturazione recentemente presentato dall’amministrazione della società relativamente allo stabilimento di Meda (Cassino).Il piano - che prevede il trasferimento in prova della funzione di cucitura in Romania - desta preoccupazione per più di un motivo. In primo luogo è a rischio la qualità della produzione di Poltrona Frau, azienda industriale con alto valore aggiunto fornito dalla qualità delle lavorazioni. Soprattutto però il piano preoccupa in quanto parte di una strategia industriale del gruppo fondata su scelte discutibili, adottate solo per aumentare la redditività dell’azienda.Se il trasferimento andasse in porto ci sarebbero conseguenze per circa 50 dipendenti – in parte addetti interni alla cucitura, in parte lavoratori a domicilio – dello stabilimento di Meda, ai quali va tutta la solidarietà dei dipendenti dello stabilimento di Tolentino.
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29/06/2011 La Cisl al Festival del lavoro di Treia
Si è chiuso domenica 26 giugno il Festival del lavoro di Treia. Tre giorni intensi in cui si è parlato di lavoro con alcuni dei più autorevoli esponenti dell’economia, della politica, della cultura e dell’informazione locali e nazionali – tra gli ospiti Ferruccio De Bortoli, Maurizio Sacconi, Cesare Damiano, Tiziano Treu, Andrea Vianello ecc.La Cisl è stata presente al Festival con il Segretario generale aggiunto Giorgio Santini e con il Segretario generale provinciale Marco Ferracuti.Quest’ultimo è intervenuto nel pomeriggio del 24 giugno ad una tavola rotonda sul tema dell’immigrazione e dei cosiddetti “lavori rifiutati”, ossia quei lavori che sempre più spesso i giovani italiani rifiutano di svolgere e che stanno diventando appannaggio quasi esclusivo dei cittadini extracomunitari.Una realtà che rende oggi gli immigrati una risorsa imprescindibile non solo per l’economia ma anche per la società e la cultura dei paesi occidentali. Lavori rifiutati perché sporchi, difficili, a volte pericolosi. Ma lavori importanti e delicatissimi, basti pensare al settore dell’assistenza alle persone anziane e fragili, quasi esclusivamente “coperto” da assistenti familiari extracomunitarie.Ma la vera sfida, ha sottolineato Ferracuti, sarà quella che riguarda gli immigrati di seconda generazione. Nati in Italia, di fatto sono e si sentono cittadini italiani pur non essendolo in termini giuridici. Una generazione di nuovi stranieri che probabilmente avrà aspettative diverse da quelle dei loro genitori, volendo misurarsi con lavori diversi e più qualificati.Tutto questo mentre in Italia e nelle Marche sta diminuendo la richiesta di lavoro intellettuale qualificato aumentando, di pari percentuale, quella di lavoro manuale non qualificato. Un effetto perverso della crisi che farà sopravvivere soprattutto imprese meno qualificate, rendendo più debole l’intero sistema.Giorgio Santini è invece intervenuto ad una tavola rotonda sulla somministrazione di lavoro a tempo determinato e sugli appalti. Soprattutto su quest’ultimo tema Santini ha sottolineato la necessità di accordi territoriali per disciplinare le modalità di affidamento di servizi e forniture pubbliche. Una spinta autorevole per la sottoscrizione del tanto sospirato accordo provinciale sugli appalti di Macerata, tuttora fermo in Prefettura ma ormai in dirittura d’arrivo per la firma.
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28/06/2011 Trasporto regionale ferroviario nel caos
L'intervista a Roberto Ascani, Segretario Generale della Fit Cisl Marche.Rassegna Stampa
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24/06/2011 Welfare domani
La Cisl di Pesaro Urbino organizza un seminario sull'evoluzione dei sistemi di protezione sociale tra istituzioni, cittadinanza e territorio.L'evento si svolgerà mercoledì 6 luglio dalle 9 alle 16:30 nella Sala Serpieri, ex collegio Raffaello, in Piazza della Repubblica a Urbino.
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23/06/2011 Montefano, scioperano i lavoratori della Best
I 140 dipendenti della Best di Montefano hanno proclamato uno sciopero per giovedi 23 giugno. Le ragioni della protesta sono dovute al fatto che la Best, multinazionale specializzata nella produzione di motori per cappe aspiranti, ha deciso di chiudere lo stabilimento al termine delle ferie estive per trasferire la produzione in Polonia. Un primo incontro tra i sindacati e l'amministratore delegato dell'azienda ha avuto luogo nel pomeriggio di giovedi, senza però portare risultati concreti. Al momento, secondo i rappresentanti sindacali, non ci sono margini di sicurezza per i lavoratori, che pertanto hanno deciso di prolungare la protesta anche nella giornata di venerdi, in attesa di conoscere i dettagli del piano industriale elaborato dall'azienda. http://www.youtube.com/watch?v=Zj6xHu1V6M4
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15/06/2011 Manifestazione nazionale a Roma sabato 18 giugno
Le foto della manifestazione LE PROPOSTE  CISL e UIL L'intervento di Raffaele Bonanni SPECIALE RASSEGNA STAMPA
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15/06/2011 Sciopero dell'intera giornata alla Berloni Spa di Pesaro
E' riuscito lo sciopero che si è svolto a Pesaro presso la sede della Berloni GiornoNotte contro il piano industriale presentato dall'azienda che prevede  170 esuberi su un organico di 400 dipendenti e la chiusura di siti produttivi ritenuti non più efficienti. E' grave la mancanza di prospettive per mantenere l'occupazione, la trasparenza nella gestione degli esuberi e le prospettive di esternalizzazioni di fasi lavorative. Lo stato di agitazione continuerà fino a che non ci sarà  un confronto serio responsabile e trasperente con l'azienda. E' previsto per Giovedì mattina un incontro tra la proprietà, le istituzioni e i sindacati.
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09/06/2011 Manifestazione regionale su Fisco e Legge sulla non autosufficienza
14 giugno 2011  Fiera della Pesca  Le foto Riforma integrale del sistema fiscale e approvazione di una legge quadro che stabilisca diritti minimi su tutto il territorio nazionale per le persone disabili. Sono questi i due punti fondamentali della proposta a sostegno della quale la Cisl e Uil hanno organizzato la manifestazione in P.zza del Popolo a Roma il prossimo 18 giugno. Sono anche i due punti di cui si è parlato nella manifestazione organizzata martedì 14 giugno dalla Cisl Marche all’Auditorium Fiera della pesca di Ancona. «Una proposta con contenuti validi – sostiene Stefano Mastrovincenzo Segretario generale della Cisl Marche – con la quale vogliamo mandare un messaggio forte alla politica. I titoli annunciati dal governo non bastano, la riforma fiscale va fatta davvero e la legge sulla non autosufficienza è una questione di civiltà». Di welfare e servizi sanitari ha parlato il Segretario generale della FP nazionale Giovanni Faverin, secondo il quale in un contesto territoriale, sociale e culturale completamente cambiato non è possibile che i servizi restino organizzati come 30 anni fa. «Per questo – sostiene Faverin - occorre combattere sprechi e arretratezze, smontando i sistemi clientelari e convincendo gli enti pubblici a gestire in forma associata buona parte dei loro servizi». Il rischio, secondo il Segretario generale dei dipendenti pubblici è che, con la scusa dell’inefficienza del sistema pubblico, si affermi una logica di privatizzazione anche nei servizi sanitari. Dello stretto legame che passa tra riforma del fisco e non autosufficienza ha parlato il Segretario generale dei pensionati Cisl nazionalE, Gigi Bonfanti.  «Il fisco – afferma - è uno strumento per ridistribuire la ricchezza anche in forma di servizi sociali e sanitari erogati  ai più deboli e ai più poveri.  Negli ultimi 20 anni in Italia la ricchezza non è stata ridistribuita per questo è necessaria una riforma che non sia solo tecnica, ma che porti ad un sistema sociale nuovo e più giusto». Tra i servizi che è necessario garantire per Bonfanti spiccano quelli per le persone disabili, anziane e non solo. Il tema, la non autosufficienza, è di quelli scottanti perché «tantissime famiglie oggi scoppiano perchè non riescono a reggere il ritmo della vita lavorativa, da conciliare con l’impegno di cura di un genitore anziano e non autosufficiente». Per questo, secondo i pensionati Cisl, serve una legge quadro che stabilisca, diritti minimi esigibili su tutto il territorio nazionale per le persone e le famiglie che si trovano in questa situazione. Secondo Pietro Cerrito, Segretario confederale nazionale, «il momento è favorevole per la riforma del sistema fiscale. Le recenti vicende politiche hanno creato una situazione tale per cui una riforma fiscale ci sarà sicuramente. Il problema è che bisogna vedere chi sarà in grado di gestirla, se le forze sociali o le potenti lobbies che già si sono messe in moto». Gli obiettivi immediati della Cisl sono ridurre le aliquote dell’Irpef sui redditi più bassi ed equiparare la detrazione generale (cosiddetta “no tax area”) dei pensionati a quella dei lavoratori attivi dipendenti. Operazioni da finanziare attraverso l’aumento di un punto percentuale delle aliquote Iva del 10 e del 20%. «In ogni caso – conclude Cerrito -  la spesa sociale va riorganizzata: non ha senso pagare l’indennità di accompagnamento a persone che hanno redditi altissimi. I bisogni sociali crescono e cambiano, così anche i servizi socio sanitari devono cambiare: servono meno ospedali e più servizi erogati sul territorio o a domicilio». Il MANIFESTO del 14 giugno 2011La RASSEGNA VIDEO:  èTV MARCHEAssemblea dei Quadri e Delegati - Roma, 21 maggio 2011 "Riforma del Fisco, Legge sulla non autosufficenza"Verso il 18 giugno 2011 - Manifestazione Cisl e Uil - Roma, Piazza del Popolo LE PROPOSTE DELLA CISL
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09/06/2011 Per i lavoratori della Caterpillar rinnovo del Contratto Integrativo
Dopo una trattativa di cica 15 mesi la Rappresentanza Sindacale Unitaria Caterpillar e i Sindacati dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm hanno finalmente trovato un accordo con la multinazionale americana per la sigla del rinnovo del Contratto Integrativo. Perni centrali della trattativa sono stati la "flessibilità aggiuntiva" per l'Azienda e "salario ed occupazione" per i lavoratori. E' stata difatti la concessione, in deroga, di 4 sabati obbligatori aggiuntivi a quelli previsti dal CCNL (solo nel turno di mattina e recuperabili con meccanismo di Banca Ore) a permettere: • la fissazione di una percentuale massima di utilizzo di lavoro atipico (il 30%) e la conseguente assunzione a tempo indeterminato, dalla data della firma dell'accordo, e nell'arco massimo di 18 mesi, di circa 40 lavoratori atipici; • l'aumento del Premio feriale di 200 € annui portando lo stesso, a regime a 2.432,90 € fissi, dal presente accordo il premio sarà esteso, nella quota di 1.632,90 €,  anche agli interinali; Oltre a questi 2 importanti elementi vanno inoltre evidenziati: • la concessione di 2 giorni di permesso per la nascita di un figlio (anche in casi di adozione); • il riconoscimento di 1 ora di assemblea aggiuntiva ed esclusiva per trattare i temi della Sicurezza sul Lavoro con tutti i lavoratori; • la crescita del montante massimo del Premio di produzione Variabile che passa dai 1.620 € del vecchio accordo ai 2.040 € del nuovo accordo; • vengono inoltre riconosciuti 1.000 € a fronte del riconoscimento del PdR in riferimento al 2010 (anno non coperto dall'accordo). Leggi l'ACCORDO INTEGRATIVO
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07/06/2011 Uffici postali: continuano i disagi per i lavoratori e per gli utenti
Dal primo giugno il sistema informatico di tutti gli uffici postali d'Italia è andato in tilt. Il sindacato dei lavoratori postali della Cisl Marche (SLP Cisl),  con una nota inviata alle Poste Italiane SpA, ha subito segnalato i gravi disagi in cui si sono trovati sia gli operatori postali che gli utenti.  Nonostante le immediate denunce,  ad oggi poco è mutato e i disagi continuano a perdurare. Ieri con una ulteriore nota  i sindacati hanno chiesto alla dirigenza dell'azienda  un incontro immediato per un confronto, evidenziando che la straordinaria situazione in cui  si stanno trovando gli uffici postali deve essere affrontata con strumenti eccezionali. «Il personale applicato alla sportelleria rivendica di poter lavorare in maniera dignitosa con sistemi e apparecchi funzionanti e senza trovarsi sulle spalle responsabilità che derivano da altrui inefficienze» dichiara Dario Dominici, Segretario regionale SLP Cisl Marche
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25/05/2011 Cisl Marche su LABOR TV
LABOR TV (link) Tg Cisl - ore 17.00 ore 17.15  "Lavori in Corso"  il Tg della Cisl Marche. Si parla di: Cisl, comuni associati per servizi più efficienti Crisi del lavoro: la situazione della Berloni Protocollo tra regione e sindacati sulla casa Lo studio della ricercatrice Silvia Spinaci I programmi di Labor Tv andranno in onda anche su Sky 924 alle ore 21.00
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24/05/2011 «La nostra azione riformista su fisco, sviluppo e lotta agli sprechi»
Un piano di azione riformista del sindacato per assicurare la crescita, combattere gli sprechi di denaro pubblico, riformare il fisco, garantire i rinnovi contrattuali della pubblica amministrazione e riaffermare la legge quadro per la non autosufficienza. Sono queste le principali indicazioni che vengono da CISL e UIL, scaturite dalla grande Assemblea Nazionale dei Quadri e Delegati che si è tenuta a Roma negli spazi del Palazzetto dello Sport in piazza Apollodoro. Lavoratori e pensionati hanno approvato la piattaforma della manifestazione nazionale dei lavoratori e dei pensionati indetta per il prossimo 18 giugno sempre a Roma. Il programma di azione concordato dalle segreterie generali di CISL e Uil nei giorni scorsi si annuncia nel momento in cui in tutto il Paese si avvertono forti segnali di cambiamento e si manifesta una sempre più diffusa esigenza di dare risposte chiare alla crisi di crescita che il paese attraversa salvaguardando i diritti e le necessità dei pensionati, delle donne e degli uomini che lavorano, promuovendo più occupazione sicura tra i giovani, ed aprendo prospettive adeguate di accoglienza e integrazione dei lavoratori immigrati. "Bisogna garantire una svolta", ha osservato il Segretario generale della CISL Raffaele Bonanni."Serve una riforma seria se vogliamo davvero potenziare l'efficienza economica e garantire la equità sociale", ha detto ancora Bonanni, riferendosi alla urgente necessità di una riforma del fisco che riduca il peso delle imposte soprattutto ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, oltre che alle imprese che si impegnano ad assicurare i loro investimenti produttivi sul territorio nazionale, creando nuove opportunità di lavoro. "Il sistema italiano deve essere profondamente riformato- ha aggiunto Bonanni- a partire dal fisco e dalla lotta alla evasione fiscale, due condizioni indispensabili a prescindere dalle quali nessun progetto di cambiamento può andare in porto". "Dai nostri calcoli - ha spiegato - più di 200 miliardi vengono distratti dall'imposizione e quindi la possibilita' di recuperare fondi per questa strada e' molto elevata. Il Paese è in crisi, - ha poi sottolineato. Abbiamo bisogno di risorse e di un mercato piu' vivace, rispetto ad un mercato 'stantio' come quello attuale. In tal senso, insieme all'aumento della produttivita', puntiamo ad unariforma integrale del fisco. Una riforma che stiamo chiedendo con tutte le nostre forze e che, per fortuna, ha fatto passi avanti importantissimi. Quel che chiediamo è uno spostamento di pesi dai redditi più bassi a quelli più alti, colpendo anche evasori e rendite finanziarie. Ritengo - ha pertanto concluso Bonanni - che quanto inserito dal ministro Tremonti nel documento inviato all'Unione europea sia l'occasione per una legge delega da portare in Parlamento per definire la partita. Penso infatti che, con la collaborazione di tutti, avremo una riforma fiscale che oltre a garantire più equità, servirà al Paese, anche a ripartire economicamente". Il Documento Conclusivo dell'Assemblea Nazionale Cisl e Uil
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20/05/2011 Detassazione del salario: quando si applica
Con la Circolare n° 19/E del 10 maggio u.s. l’Agenzia delle entrate e il Ministero del Lavoro hanno fornito chiarimenti circa l’applicabilità dell’imposta sostitutiva del 10% alle somme erogate nel 2011 a fronte di incrementi di produttività, in attuazione di accordi collettivi di livello aziendale o territoriale. La circolare chiarisce che il beneficio fiscale opera  successivamente alla stipulazione dei medesimi accordi o contratti collettivi aziendali o territoriali e che, quindi,  le somme erogate dal datore di lavoro nel 2011 a fronte di incrementi di produttività,  prima della stipula degli stessi accordi, non possono essere assoggettate all’imposta sostitutiva agevolata del 10%. La circolare, peraltro, anche al fine di evitare possibili contenziosi fra le Parti sui contenuti delle intese e fra l’Erario e i sostituti di imposta,  stabilisce che ai fini della prova sia comunque indispensabile la formalizzazione per iscritto degli accordi, restringendo dunque la portata della precedente formulazione. In considerazione dell’incertezza che ha caratterizzato l’applicazione del regime agevolato nella prima parte dell’anno la circolare prevede, inoltre, che i sostituti d’imposta che abbiano applicato l’imposta sostitutiva sulle somme corrisposte in assenza di accordi o contratti collettivi aziendali o territoriali possano provvedere al versamento della differenza tra l’importo dell’imposta sostitutiva già versato e l’importo effettivamente dovuto in applicazione delle ritenute ordinarie sui redditi di lavoro dipendente, comprensiva di interessi, senza l’applicazione delle sanzioni.
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13/05/2011 Riforma dell'apprendistato. Un passo importante per l'occupazione giovanile.
Riforma dell’apprendistato: un passo importante per l’occupazione  giovaniledi Giorgio SantiniDopo una lunga “gestazione” contrassegnata, in particolare, dall’accordo tra Governo, Regioni e parti sociali dello scorso 27 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, la riforma dell’ apprendistato. Si tratta davvero di una buona notizia, anche in considerazione della difficile condizione dei giovani nel nostro mercato del lavoro, che si affianca all’introduzione del credito d’imposta per le assunzioni nel Mezzogiorno, varato contestualmente dal Governo nel c.d. “Piano Sviluppo”. Il rafforzamento dell’apprendistato interviene contemporaneamente sulle due linee di frattura sociale che segnano in negativo la condizione giovanile nel nostro paese: la crescente separazione tra scuola e lavoro che determina una grande difficoltà ad incrociare la domanda di lavoro e il vero e proprio blocco dell’accesso al lavoro, determinato dal protrarsi della crisi economica, che, soprattutto nell’ultimo periodo, ha generato consistenti bacini di disoccupazione e cassa integrazione. Dal punto di vista della tecnica legislativa è apprezzabile la decisione di procedere con un testo unico dell’apprendistato, che andrà a sostituire tutta la normativa precedente, semplificando il lavoro di operatori e interpreti e contribuendo a rilanciare un contratto che potrà diventare, sempre più, il canale privilegiato e stabile di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Il contratto di apprendistato continuerà ad operare su tre livelli: la qualifica professionale per i giovanissimi anche in assolvimento dell’obbligo di istruzione; la professionalizzazione dei giovani dai 18 ai 29 anni; il conseguimento di un titolo di scuola media secondaria, istruzione tecnica superiore, universitario o post-universitario in aziende  convenzionate con istituzioni educative. A queste categorie si affiancano alcune novità significative relative ai possibili fruitori del contratto: i lavoratori in mobilità (senza limiti di età), i praticanti degli studi professionali ed i lavoratori del pubblico impiego. Per quanto riguarda la disciplina generale comune, essa viene affidata alla contrattazione collettiva nel rispetto di alcuni principi: dalla forma scritta del contratto e del piano formativo individuale, alla conferma del sottoinquadramento di due livelli, che può esser utilizzato in alternativa alla percentualizzazione, alla presenza di un tutor, alla registrazione della formazione nel libretto formativo, al riconoscimento della qualifica professionale ai fini contrattuali. Tra i principi generali viene confermato chiaramente che il contratto di apprendistato è da considerarsi un rapporto a tempo indeterminato che può concludersi al termine della fase di apprendistato ma, nel silenzio assenso del datore di lavoro, si stabilizza automaticamente. E’ stata tra l’altro inserito, su precisa richiesta della Cisl, il coinvolgimento dei Fondi nterprofessionali nei percorsi formativi per gli apprendisti. Per quanto riguarda l’apprendistato professionalizzante, riservato ai giovani tra 18 e 29 anni, saranno gli accordi interconfederali e i contratti collettivi a stabilire durata e modalità di erogazione della formazione in funzione dei profili professionali stabiliti nei sistemi di classificazione e inquadramento, nonché la durata del contratto, comunque non superiore a 6 anni. Rispetto all’apprendistato per una qualifica professionale, anche in diritto dovere, si stabilisce che in tutti i settori possono essere assunti i ragazzi che abbiano compiuto quindici anni, con una regolamentazione dei profili formativi rimessa alle Regioni, che dovranno comunque prevedere un periodo di formazione congruo. In caso di mancata 2 regolamentazione regionale, interverrà un Decreto del Ministro del Lavoro di concerto con il Ministro dell’Istruzione, sentite le parti sociali. L’apprendistato di alta formazione è anch’esso affidato alle Regioni per la regolamentazione dei profili formativi; lo strumento risulta ulteriormente valorizzato grazie al possibile utilizzo per l’assolvimento del praticantato presso gli studi professionali e al rafforzamento della possibilità di incrocio con il percorso del dottorato di ricerca. Sugli standard formativi il testo contiene l’impegno a definirli entro 12 mesi, da parte dei due ministeri interessati, Lavoro e Istruzione, previa intesa con le Regioni, mentre gli standard professionali di riferimento ai fini della verifica degli esiti dei percorsi formativi in apprendistato professionalizzante sono quelli definiti nei Ccnl di categoria. Rispetto agli incentivi sono confermati quelli vigenti mentre lo svolgimento della formazione sarà soggetto all’effettiva verifica, da parte degli enti bilaterali o di soggetti accreditati a livello regionale, con relative, significative sanzioni in caso di mancato assolvimento. Va ricordato che la riforma sarà soggetta al fondamentale vaglio del rapporto con le Regioni: rimangono infatti alcuni nodi da sciogliere  proprio per quanto riguarda il rapporto con le competenze regionali. Pur nella positività della riforma vi sono alcuni punti problematici. E’ necessario, infatti, reperire, all’interno delle risorse disponibili, i finanziamenti necessari per rendere più robuste le incentivazioni finanziarie, in modo da offrire al contratto di apprendistato un carattere privilegiato rispetto ad altri per facilitare l’ingresso stabile dei giovani nel mondo del lavoro. In merito alla formazione trasversale prevista nell’apprendistato professionalizzante (40 ore per il primo anno, 24 per il secondo) essa dovrebbe essere mantenuta su 40 ore, dato quantitativo mutuato da numerosi accordi sindacali, anche negli anni successivi al primo. Viene poi generalizzato l’abbassamento a quindici anni per il diritto dovere: esso dovrà essere sempre accompagnato da percorsi di formazione che affianchino l’accesso al lavoro e che portino all’effettiva acquisizione di una qualifica professionale, in collegamento con i percorsi di istruzione professionale triennali già esistenti nelle regioni. E’ però importante sottolineare che il testo, che ha ricevuto la disponibilità di tutte le parti sociali ad un confronto di merito volto a concludere rapidamente l’intesa per pervenire all’accordo previsto nella Legge delega, ben risponde alle esigenze di semplificazione e  valorizzazione della contrattazione collettiva, puntando rendere più semplici le assunzioni di apprendisti ed effettivo l’aspetto formativo. Valorizzare l’apprendistato è davvero di una sfida importante: un tassello fondamentale per il miglioramento complessivo del nostro mercato del lavoro nel quale le parti sociali e le istituzioni devono misurare le loro capacità di costruzione di futuro per il Paese e per i nostri giovani.(articolo  pubblicato il 7 maggio 2011 su Conquiste del Lavoro)
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13/05/2011 Gestioni comuni per servizi più appropriati
LE FOTO DEL CONVEGNO“E’ necessario confrontarsi su un modello di associazionismo marchigiano in grado di assicurare la continuità e l’efficienza dei servizi la cui richiesta da parte dei cittadini continua ad essere costante ed elevata a fronte di ingenti tagli di risorse attuati a livello nazionale. Per questo diffondere forme associative di gestione tra comuni significa  procedere verso quella la razionalizzazione dei soggetti istituzionali per garantire qualità ed efficacia dei servizi”. E’ con queste parole che il Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo ha presentato “Un nuovo associazionismo comunale delle Marche”, lo studio promosso dalla stessa Cisl Marche insieme alle Federazioni del Pubblico impiego e dei Pensionati e curato dalla ricercatrice dell’Università di Macerata Silvia Spinaci.“Sollecitiamo le istituzioni a ripensare un modello nelle Marche che favorisca ed incentivi convenzioni, unioni, fino alla fusione tra comuni ” ha detto Mastrovincenzo rilanciando la chiave della razionalizzazione   nel sistema delle autonomie locali e aprendo un dibattito al quale hanno partecipato tra gli altri l’Assessore regionale Antonio Canzian, il Presidente dell’assemblea Legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi, la Presidente dell’Unione Province marchigiane Patrizia Casagrande.Lo sviluppo della dimensione sovra comunale si pone del resto sempre di più agli occhi degli amministratori regionali e locali come strada maestra per garantire un esercizio delle funzioni degli enti locali efficace ed efficiente e capace di rispondere al principio costituzionale di adeguatezza,  è  stata una delle valutazioni condivise da tutti gli intervenuti.Dalla ricerca è emerso che sono soprattutto le funzioni e i servizi riferiti alla gestione del territorio (per circa 53% delle amministrazioni marchigiane)  come lo smaltimento dei rifiuti ad essere governati attraverso un sistema associazionistico, così come il sistema associativo è concentrato anche sulla gestione dei servizi sociali (52% dei comuni).   Le percentuali si abbassano,  di più della metà , quando si parla di associazione delle funzioni  di gestione del personale amministrativo , o di quelle della polizia municipale e addirittura di quelle relative all’istruzione come il servizio di  trasporto e mensa scolastica.“L’importante – conclude Mastrovincenzo – è costruire un percorso reale, evitando forme associative di facciata e sostenendo percorsi di qualità. Questo percorso di efficientamento e razionalizzazione dei livelli amministrativi è ineludibile, anche alla luce delle recenti novità legislative sul federalismo “IL PROGRAMMA del ConvegnoLa Presentazione di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl MarcheL'intervento di Silvia Spinaci, ricercatrice dell'Università di MacerataIndice del testo " Un nuovo associazionismo comunale nelle Marche" di Silvia SpinaciLa Rassegna StampaLe FOTO del Convegno
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10/05/2011 Firmato l'accordo tra sindacati e Regione Marche su affitti e politiche abitative
«Un protocollo importante, quello che abbiamo firmato oggi  con la Regione. Si dà avvio ad un percorso  per dare concretezza, nell’ambito delle politiche abitative regionali,  a misure  di sostegno a chi è in difficoltà a sostenere il costo dell’ affitto e a chi è in condizione di  sfratto, anche a causa della perdita del lavoro – afferma Mario Canale, Segretario Regionale Cisl Marche – che insieme alla promozione di  interventi, per agevolare l’accesso alla prima abitazione a favore di   giovani under 35 anni di età, costituisce un ‘insieme di azioni  che ci impegneranno, per la definizione dei criteri, a partire dalle prossime settimane». Una firma che impegna, per le politiche abitative regionali, 2,7 milioni di euro, risorse derivanti dai complessivi 17,290 milioni di euro  previsti dall’accordo tra Regione, CGIL-CISL-UIL, SICET, SUNIA, UNIAT, Unione Inquilini, Assocasa e Ugl per le misure anticrisi per l’anno 2011,  siglato nei mesi scorsi. Nello specifico la cifra  è suddivisa in: 1,3 milioni per la copertura degli aumenti degli affitti per gli alloggi Erap, alleggerendo così le famiglie più colpite dalla crisi; 1,4 milioni, per  sovvenzionare le locazioni delle famiglie, in stato di povertà, che non riescono ad  arrivare alla fine del mese e quindi non possono pagare l'affitto per intero. Una novità prevista è rappresentata, sicuramente, dall’introduzione dell’indicatore della situazione economica equivalente, ISEE, per il calcolo dei canoni locativi e per l’ accesso agli alloggi ERAP.Verranno inoltre definite, nel prosieguo del percorso concertativo tra le organizzazioni sindacali e l’Assessorato alla Casa della Regione Marche,  le modalità d'alienazione di una parte dei beni immobili che potrebbero sostenere la costruzione di nuovi alloggi e la definizione del nuovo Piano Casa, prevedendo interventi a favore  delle giovani coppie per l’accesso alla prima casa. «Aumenta l'impegno della giunta regionale nei confronti delle politiche abitative - ha detto l'Assessore Regionale alla casa Antonio Canzian - La firma è importante non solo per i fondi a sostegno di chi non può pagare l'affitto o far fronte agli aumenti, ma anche perché` oltre che tamponare l'attuale crisi getta le basi per la futura proficua collaborazione con i sindacati in vista delle prossime decisioni da prendere insieme a cominciare dal Piano Casa regionale». Una sinergia tra Regione e Sindacati che sicuramente, potrà aiutare, con risposte  concrete,   i giovani e le famiglie sempre più in affanno e vulnerabili, perché colpite dalla crisi, ad accedere o a conservare uno dei beni più preziosi come quello della casa. IL PROTOCOLLO D'INTESA Leggi la Rassegna Stampa: Corriere Adriatico
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10/05/2011 Riorganizzazione Berloni: 166 esuberi
Pesaro - I timori delle organizzazioni sindacali in merito alla crisi della Berloni Spa  erano più che fondati. E’ giunta infatti la notizia che la riorganizzazione dell’intero gruppo prevede purtroppo, anche un esubero di circa 166 dipendenti  con relativa  richiesta della  cassa integrazione straordinaria alla quale inevitabilmente seguirà la messa in mobilità dei lavoratori. A questo si aggiunge l’alienazione dei relativi siti produttivi e la cessazione di tutte le attività del gruppo ad eccezione della produzione di cucine. Fillea e Filca di fronte allo spettro dello smantellamento di alcune attività e della disoccupazione dei dipendenti  annunciano  fin da ora la volontà di opporsi con tutti i mezzi ai licenziamenti e di attivare tutti gli strumenti e tutti i canali a disposizione per la salvaguardia dei  posti di lavoro. “Siamo disponibili a confrontarci con l’azienda – dichiarano  Fillea e Filca - a patto che ci presenti un piano industriale definitivo che comprenda un vero rilancio dell’attività produttiva e nessun posto di lavoro compromesso”. 5 maggio 2011                                                                                              FILLEA CGIL  -  FILCA CISL Il Comunicato Stampa di FILCA CISL e FILLEA CGIL del 1 aprile 2011 Il Comunicato Stampa dell'azienda BERLONI dell'8 aprile 2011
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06/05/2011 La scelta di una strada diversa
Profonde trasformazioni investono oggi demografia, lavoro, welfare, creando incertezza e timore per il futuro. Emergono estremismi e difese di interessi specifici, cresce la litigiosità in politica su temi lontani dai cittadini; prevale la logica del breve termine mentre aumentano malessere democratico e vulnerabilità sociale, calano le risorse pubbliche disponibili. In tutta Europa gli effetti della crisi pesano sui cittadini più esposti, si prevedono ulteriori misure sui conti pubblici per rispettare parametri di bilancio; paesi come Irlanda e Spagna, per anni additati ad esempio, sono in profonda recessione. E’ una fase davvero inedita e noi della Cisl abbiamo scelto responsabilità e concretezza per tutelare lavoro e coesione sociale. Il confronto con Governo e Regioni sulle risorse per gli ammortizzatori; il rinnovo di tanti contratti nazionali col nuovo modello contrattuale; l’azione nel settore pubblico per salvaguardare retribuzioni e diritto alla contrattazione depotenziando la punitiva riforma Brunetta e recuperando scatti ed assunzioni nella scuola martoriata dai tagli; le manifestazioni sul fisco con i primi risultati su detassazione al 10% del salario di produttività e ripristino di misure antievasione da parte di un Governo che, appena eletto, le aveva azzerate; le intese sofferte per favorire investimenti e salvare posti di lavoro. Sono esempi dell’azione della Cisl, forza sociale autonoma che si confronta con ogni imprenditore e ogni governo, in prima fila negli accordi firmati col Governo Prodi, come oggi nel confronto complesso con l’esecutivo in carica; un sindacato che insieme a Cgil e Uil rinnova molti contratti nazionali, affronta molte crisi aziendali, sigla i positivi accordi con la Regione Marche, ma, se necessario, firma anche accordi senza qualche partner sindacale (l’accordo di Fim-Cisl e Uilm-Uil a Mirafiori tre mesi fa additato come infame svendita dei diritti, ora alla Bertone diventa “legittima difesa” dei lavoratori). La Cisl chiede di fare di più per il lavoro, specie giovanile: nuovo apprendistato, ammortizzatori anche per i precari, più integrazione tra istruzione-formazione e lavoro, più sostegno alla ricerca. Vogliamo contrattare di più nelle aziende e diciamo agli imprenditori più coraggio nell’assumere. Chiediamo meno tasse per lavoratori, pensionati e imprese che creano lavoro e più lotta all’evasione e prelievo sulle rendite, la riduzione di livelli amministrativi e costi impropri della politica. Insistiamo per una legge sulla non autosufficienza. Su Fisco, Lavoro, Sviluppo, Welfare da tempo stiamo costruendo alleanze tra parti sociali, in pressing sul Governo, e dialogando anche con l’opposizione. Su questi temi Cisl e Uil si mobiliteranno con un’assemblea di delegati il 21 maggio e una grande manifestazione di piazza a Roma sabato 18 giugno; dall’inizio della crisi abbiamo scelto di evitare scioperi generali che penalizzino la fragile ripresa e le tasche dei lavoratori. Serve sempre di più un sindacato che non si faccia trascinare nelle tensioni dello scontro politico e che si confronti in modo rigoroso con istituzioni e imprenditori. Pur nella difficile situazione crediamo sia possibile attivare energie per ridare speranza e slancio al nostro paese equità e solidarietà; noi della Cisl vogliamo dare un contributo perché ciò avvenga. Stefano Mastrovincenzo (Segretario Generale Cisl Marche) Ancona 5 maggio 2011
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29/04/2011 Farmaci generici: costo a carico degli utenti
«In base alla normativa nazionale (Legge 122/2010) che prevede un risparmio sulla spesa farmaceutica di 600 milioni di euro,  l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha definito il nuovo prezzario di riferimento in vigore dal 15 aprile 2011 – afferma Mario Canale Segretario Cisl Marche -   e poiché a tutt’oggi  le case farmaceutiche non si sono ancora adeguate a tale prezzario la differenza del prezzo del farmaco viene richiesta dalle Farmacie direttamente  al  cittadino-consumatore». «Con una nota – prosegue Canale -  inviata all'Assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani, e al Dirigente del Dipartimento Salute e Servizi Sociali, Carmine Ruta, Cgil-Cisl-Uil hanno sottoposto all’attenzione della Regione Marche quanto sta accadendo sui prezzi dei farmaci fuori brevetto o cosiddetti  farmaci generici e sollecitato un intervento tempestivo volto ad  impedire che la manovra prevista  dal Governo, senza alcuna “misura di protezione”,  ricada ancora una volta esclusivamente sulle tasche degli  utenti».
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28/04/2011 Vicenda Merloni: richiamo alla responsabilità
DICHIARAZIONE Siamo entrati nella fase più decisiva per la complessa vicenda dell’Antonio Merloni. Serve una dose ancora maggiore di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, per evitare ulteriori tensioni, confusioni, illusioni ai lavoratori già duramente provati da questo lungo periodo di attesa. Dobbiamo tutti attenerci ai fatti reali al momento attuale, e valutare eventualmente le novità che dovessero intervenire. L’obiettivo del sindacato è valorizzare ogni ipotesi che dia garanzia di serietà imprenditoriale e del progetto industriale e di significativi risultati occupazionali. Ci auguriamo tempi stretti per la valutazione delle offerte vincolanti presentate e l’utilizzo di tutti gli strumenti (a partire dall’Accordo di programma) utili a creare lavoro e a ridare possibilità di sviluppo alle aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni. Sollecitiamo istituzioni, istituti di credito, forze politiche e sociali a collaborare tutti in questa direzione. 28 aprile 2011                                  Stefano Mastrovincenzo Cisl Marche Il Comunicato Stampa con la dichiarazione di Anna Trovò, Segretario Generale FIM CISL
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26/04/2011 La scuola che vogliamo per le Marche
Leggi la Rassegna Stampa: Corriere Adriatico, Il Messaggero, Il Resto del Carlino
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15/04/2011 Sanità e tagli. Allarme operatori sanitari.
La Rassegna Stampa: Corriere Adriatico, Il Messaggero
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15/04/2011 Incidente mortale Quadrilatero: indetto sciopero di otto ore.
La Rassegna Stampa: Corriere Adriatico, C.Adriatico, Il Messaggero, Il Resto del Carlino
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14/04/2011 Un ulteriore frutto dell'accordo anticrisi
CGIL CISL UIL MARCHE : 2.100.000 euro di incentivi  per le imprese che trasformano i contratti a termine ed i contratti “atipici” in contratti a tempo indeterminatoPubblicato  oggi 13. 04. 2011  l’avviso con il quale si dà piena attuazione al punto che riguarda la stabilizzazione dei contratti di lavoro contenuto  nell’intesa “anticrisi” sottoscritta a fine 2010 tra la Regione Marche e CGIL CISL UIL Regionali. “ E’ un risultato molto importante - si  sottolinea in casa CISL - che prevede un impegno di spesa di 2.100.000 euro per il 2011 che andranno come incentivo alle imprese che trasformeranno i contratti a termine, le collaborazioni a progetto, i contratti di inserimento lavorativo, i contratti di lavoro ripartito, i contratti di inserimento e i lavoratori interinali, in contratti a tempo indeterminato;  è una misura che, favorendo la stabilità,  difende la buona occupazione e la coesione sociale”.Il bando scade il 31.12.2011. Clicca qui per scaricare il BANDO
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18/05/2010 La Marcia Perugia-Assisi
Marcia Perugia - Assisi  una scelta di impegno e testimonianza perché certi  valori non siano considerati desueti o elitari. Il  tema della pace a lungo negli anni 70-80 è stato centrale nel dibattito sociale e politico nei paesi occidentali (dal Vietnam alla Guerra fredda), è stato evocato negli anni ‘90 quando dai Balcani in fiamme a pochi chilometri da noi giungevano echi di sangue e distruzioni, ha avuto una fiammata di partecipazione nel 2003 quando Bush avviò l’operazione militare in Iraq. Ora la Pace sembra uscita dalle preoccupazioni delle opinioni pubbliche e quindi dei Governi,  sembra diventata un tema per sognatori, non è più vista come un obiettivo sociale e politico significativo, o magari è considerata una cosa scontata. L’approccio proposto dalla Tavola della Pace parla di Pace con particolare attenzione alla dimensione educativa e alla necessità di un cambiamento di tipo culturale. Infatti tante erano le scuole, tanti gli scouts e altri giovani dei movimenti, un unico fiume umano di diverse provenienze e di esperienze, di vari stili, proposte, colori. Associazioni ambientaliste o nonviolente, organizzazioni non governative, di ispirazione cristiana e non, impegnate per la legalità, la presenza sempre significativa dei sindacati, qua e là bandiere di partito. Il Documento base denuncia che “….c’è troppa violenza in giro e troppa indifferenza. In nome della nostra “pace”, troppo spesso siamo pronti a condonare la violenza sugli altri. Una società chiusa e insensibile non ha futuro” e afferma ”…Dobbiamo ri-mettere al centro della nostra vita i valori condivisi, scolpiti nella nostra bella Costituzione e nel Diritto internazionale dei diritti umani, che possono aiutarci a superare positivamente questa profonda crisi e accrescere la qualità civile della nostra società. Abbiamo bisogno di un’altra cultura. Dobbiamo sostituire l’io con il noi, la disoccupazione con il lavoro, l'esclusione con l'accoglienza, lo sfruttamento con la giustizia sociale, l’egoismo con la responsabilità, l'individualismo con l’apertura agli altri, l’intolleranza con il dialogo, il razzismo con il rispetto dei diritti umani, il cinismo con la solidarietà, la competizione selvaggia con la cooperazione, il consumismo con nuovi stili di vita, la distruzione della natura con la sua protezione, l’illegalità con il rispetto delle regole democratiche, la violenza con la nonviolenza, i pregiudizi con la ricerca della verità, l’orrore con la bellezza, gli interessi personali con il bene comune, la paura con la speranza. Dobbiamo riscoprire il significato autentico di questi valori, approfondirne la conoscenza, rigenerarli in un grande progetto educativo, permettergli di sprigionare tutta l’energia positiva che contengono. Dobbiamo esigere che ad ogni valore, oggi ribadito anche nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, corrispondano atti politici concreti e coerenti a partire dalle nostre città fino all’Europa e all’Onu. Per quanto possa apparire difficile, cambiare è possibile! E, in ogni caso, è indispensabile”.
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