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20/09/2013 Al via gli incentivi per le assunzioni di giovani
Al via gli incentivi per le assunzioni di giovani tra i 18 e i 29 anni, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi o senza diploma di scuola media superiore o professionale, previsti dal decreto Lavoro dello scorso giugno (legge 76/2013).L’Inps con la circolare n.131 del 17 Settembre 2013 ha fornito tutte le informazioni operative su come fare domanda per l’ammissione e fruizione del bonus. I nuovi incentivi assunzioni giovani under 30 saranno riconosciuti per gli inserimenti a tempo indeterminato realizzati a partire dal 7 agosto 2013 fino al 30 giugno 2015 in funzione alle risorse disponibili verificate dall’Inps.Il Ministero del Lavoro precisa che in totale sono stati stanziati 794 milioni di euro e nel 2013 saranno erogati 148 milioni. Secondo le stime del Ministro del Lavoro Enrico Giovannini questo intervento potrebbe portare alla creazione di 100mila posti di lavoro per i giovani calcolando gli effetti dello sgravio contributivo fino a 650 euro mensili per le aziende.Cerchiamo di fare chiarezza sul nuovo bonus assunzioni under 30 e sulle modalità per presentare domanda. LAVORATORI AI QUALI SPETTA L’INCENTIVO L’incentivo è riservato alle assunzioni di lavoratori di età compresa tra i 18 e i 29 anni, che rientrino in una di queste condizioni: - siano senza impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; - siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale. RAPPORTI INCENTIVATI Il contributo spetta per le assunzioni a tempo indeterminato full time o part time, anche di apprendisti (l’apprendistato viene considerato un contratto a tempo indeterminato) e anche di lavoratori domestici. Inoltre il contributo spetta per trasformazioni a tempo indeterminato di un rapporto a termine. Rientrano anche le assunzioni a tempo indeterminato a scopo di somministrazione. MISURA E DURATA DELL’INCENTIVO L’incentivo è pari ad un terzo della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. Il valore mensile dell’incentivo non può comunque superare l’importo di 650 euro per lavoratore. In caso di assunzione a tempo indeterminato l’incentivo spetta per 18 mesi, in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine per 12 mesi. DECORRENZA In tutta Italia l’incentivo verrà erogato per le assunzioni e trasformazioni effettuate dal 7 agosto 2013 al 30 giugno 2015, fino ad esaurimento delle risorse stanziate per ciascuna regione e provincia autonoma. Sul sito internet dell’INPS sarà possibile conoscere l’esaurimento delle risorse stanziate per ogni regione e provincia. VINCOLO INCREMENTO NETTO Gli incentivi assunzioni giovani spettano a condizione che l’assunzione determini un incremento netto dell’occupazione rispetto alla media dei lavoratori occupati nell’anno precedente l’assunzione stessa. E’ inoltre necessario che tale incremento sia mantenuto per ogni mese di calendario di vigenza dell’incentivo. Altre specifiche condizioni di regolarità sono precisate nella circolare Inps. COME FARE DOMANDA Come procedere operativamente? Il datore di lavoro deve inoltrare all’INPS una domanda preliminare di ammissione all’incentivo, indicando il lavoratore assunto o da assumere e la regione di esecuzione della prestazione lavorativa.La domanda deve essere inoltrata esclusivamente avvalendosi del modulo di istanza on-line “76-2013”, che verrà messo a breve a disposizione all’interno dell’applicazione “DiResCo – Dichiarazioni di Responsabilità del Contribuente”, sul sito internet www.inps.it.Il modulo sarà scaricabile online seguendo questo percorso dalla home page:servizi on line – per tipologia di utente – aziende consulenti e professionisti – servizi per le aziende e consulenti (autenticazione con codice fiscale e pin) – dichiarazioni di responsabilità del contribuente.All’istanza non deve essere allegata alcuna documentazione.Entro tre giorni dall’invio dell’istanza, l’INPS verifica la disponibilità delle risorse e comunica l’esito al datore di lavoro. A quel punto l’azienda deve segnalare l’avvenuta assunzione all’Inps che verificherà la conformità della documentazione e darà il via libera definitivo all’incentivo. Tutte queste comunicazioni tra Inps e società avverranno per via telematica, tramite il sito internet dell’ente. FONDI DISPONIBILI PER OGNI REGIONE La ripartizione delle risorse, emanata con decreto direttoriale, è stata fatta dal Ministero del lavoro in base a criteri di riparto dei Fondi strutturali:alle Marche sono stati assegnati 13.337.254 euro  NORMATIVA DI RIFERIMENTO CIRCOLARE INPS N.131 del 17-09-2013 – Oggetto: Articolo 1 del decreto legge 28 giugno 2013, n. 76, convertito con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 99. Incentivo sperimentale per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani under 30. Indicazioni operative.
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16/09/2013 Diminuiscono gli infortuni sul lavoro, aumentano le malattie professionali
Il Dipartimento di Sicurezza sul Lavoro di Cgil, Cisl, Uil di Ascoli ha analizzato i dati sugli infortuni sul lavoro: nelle Marche c'è un calo del 12% degli infortuni denunciati mentre per quelli mortali il calo è del 38%. Aumentano, invece, le malattie professionali, che conoscono un'impennata di circa il 18%.Sono questi dati estremamente positivi anche se vanno contestaulizzati con la crisi in atto che ha prodotto un calo degli occupati, delle ore lavorate, dell'utilizzo degli impianti.Cgil, Cisl, Uil ritengono che sia importante utilizzare le risorse attive giacenti presso l'Inail siano destinate ad aumentare le rendite, gli indennizzi, le cure oltre a potenziare le attività di prevenzione in materia di sicurezza sul lavoro.Per la nostra regione deve essere effettuata una riflessione sull'andamento delle malattie professionali, in aumento rispetto al dato nazionale che è in diminuizione.Una riflessione specifica per il Piceno e per le Marche sarà possibile solo a novembre quando l'Inail Regionale presenterà i suoi dati per settore e tipologia infortunistica.
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17/06/2013 Bonus Bebè al via
In dirittura di arrivo il Voucher di conciliazione a sostegno della genitorialità erogato dall'INPS. La Legge 92/2012 di riforma del mercato del lavoro, ha introdotto misure per garantire maggiori servizi e rafforzare la tutela della genitorialità. Tali provvedimenti legislativi hanno avuto la loro implementazione con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (n.37/13) del D.I. del 22/12/2012 che attua le misure introdotte, in via sperimentale, per gli anni 2013, 2014, e 2015; inoltre l’INPS, con la circolare n. 48 del 28 marzo 2013, ha fornito le istruzioni operative in merito e le modalità per richiedere l’erogazione dei benefici e dei voucher previsti dalla legge a sostegno della genitorialità.Le domande per il contributo potranno essere presentate all'INPS dal 1° luglio al 10 luglio 2013.Si ricorda che alla madre lavoratrice dipendente, al termine del congedo di maternità (obbligatorio), in alternativa al congedo parentale e solo per gli undici mesi successivi al congedo obbligatorio per un massimo di sei mesi, sono riconosciuti voucher spendibili per servizi di baby sitting o per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati. Tale contributo potrà essere richiesto anche se la lavoratrice ha già usufruito in parte del congedo parentale.Il voucher potrà essere richiesto anche: dalle lavoratrici Dipendenti (escluse per il momento quelle pubbliche), da coloro che sono Iscritte alla Gestione Separata, comprese le libere professioniste dalle madri adottive o affidatarie.Non possono usufruire del beneficio le donne già esentate dal pagamento delle rette dei servizi pubblici o privati accreditati per l’infanzia e che godono di contributi per le politiche attive, le lavoratrici autonome iscritte ad altra gestione. Invece le donne, i cui figli sono già nati, possono farne richiesta, così come le gestanti, la cui data presunta del parto è prevista entro quatto mesi dalla scadenza del bando.Importo, durata e modalità del beneficio L’importo del voucher è di 300 euro mensili per massimo sei mesi, divisibile solo per frazioni mensili intere. Le lavoratrici part time ne possono usufruire in misura proporzionale all’entità della prestazione lavorativa. Coloro che sono Iscritte alla Gestione Separata, fino ad un massimo di tre mesi.Nel caso di fruizione della rete pubblica dei servizi all’infanzia o dei servizi privati accreditati (es. nidi) questi saranno pagati direttamente dall’INPS alla struttura prescelta dietro esibizione, da parte della  struttura,  della documentazione richiesta attestante l’effettiva fruizione del servizio, fino a concorrenza dell’importo di € 300 mensili, per ogni mese di congedo parentale cui la lavoratrice rinuncia. La struttura prescelta dovrà essere una di quelle presenti in un apposito elenco gestito dall’INPS (vedi www.inps.it)Il contributo concesso per il pagamento dei servizi di baby sitting viene erogato attraverso il sistema dei buoni lavoro.Per approfondimenti vai al Bando pubblicato sul sito dell' Inps
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16/05/2013 La lingua spagnola a scuola
In base ad un'ordinanza del Tribunale di Fermo, della quale si ha avuto notizia solo in questi giorni, la seconda lingua comunitaria si sceglie in base ai docenti con contratto a tempo indeterminato nella scuola. Il collegio ha, difatti, accolto il ricorso presentato da una docente di francese, la quale lamentava che la normativa sugli organici non prevedesse la possibilità di cambiare la seconda lingua qualora ciò potesse determinare l'insorgenza di situazione di soprannumerarietà. Nell'ordinanza si evince che la condizione prevista dalla normativa per consentire la sostituzione della seconda lingua straniera è che il docente della lingua che c'è già continui ad avere una cattedra intera, tutta nella stessa scuola.  Se, invece, per accontentare i genitori che chiedono lo spagnolo, il docente di Francese deve completare la cattedra in un altro istituto o diventa soprannumerario, lo spagnolo non può essere introdotto e permane il Francese. Il collegio ha spiegato, inoltre, che la normativa di riferimento ha una precisa ratio e cioè quella di tutelate la titolarità di cattedra dei docenti in ruolo "arginando la rincorsa alle mode ed alle richieste delle famiglie per l'attivazione di nuove lingue".      
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05/04/2013 Approvate le prime misure dell'accordo anticrisi 2013
La Regione Marche ha approvato tre Delibere che danno attuazione alle prime misure contenute nell'accordo anticrisi firmato con i Sindacati il 19 dicembre 2012. Le Delibere riguardano in particolare i contratti di solidarietà difensivi, l'esenzione dal ticket sanitario e il contributo per gli studenti universitari figli di lavoratori in crisi o studenti lavoratori in crisi Dal 2009 Cgil Cisl e Uil delle Marche sottoscrivono con la Giunta Regionale accordi contenenti misure a sostegno delle fasce di popolazione più esposte e più colpite dalla crisi; uno sforzo notevole, anche in termini finanziari, che il Sindacato chiede alla Regione convinto che esso rappresenti segnale concreto a difesa della coesione sociale. Leggi e scarica i volantini sulle tre tipologie di misure: Contratti di solidarietà Diritto allo studio Esenzione ticket
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03/04/2013 Produttività, approvato il Decreto
Di seguito  il testo del Decreto sulla detassazione del salario legato alla produttività, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 marzo.Il testo non scioglie alcuni nodi interpretativi relativi a voci specifiche di salario, per superare i quali si è in attesa del decreto attuativo, ma è già sufficiente per realizzare accordi e sbloccare rigidità espresse fino ad oggi da alcune Associazioni imprenditoriali.IL TESTO DEL DECRETO
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24/01/2013 Detassazione produttività, approvato il Decreto
Il Consiglio dei Ministri del 22 gennaio scorso ha approvato il Decreto relativo alla detassazione del salario legato alla produttività.Il Decreto sblocca le somme previste per questo dalla legge di stabilità e si pone in continuità con quanto previsto dall'accordo nazionale sulla produttività del 16 novembre 2012.Particolarmente importante è l'aumento della soglia di reddito per poter godere della detassazione - da 30 a 40.000 € - che innalza la platea potenziale di beneficiari a circa 1,8 milioni di lavoratori.E' stato fissato poi in 2.500 € l'importo massimo delle somme erogate nell'anno 2013 a titolo di retribuzione di produttività - prevista da contratti collettivi territoriali o aziendali - alle quali si applicherà il beneficio, che consiste in una cedolare secca a titolo definitivo del 10%Si tratta di una misura importante che riconosce la contrattazione come strumento per migliorare la produttività e la competitività delle imprese del nostro paese.Allo stesso tempo il decreto offre maggiori opportunità di  aumentare gli stipendi dei lavoratori, sia individuando di fattori di miglioramento organizzativo e di performance, sia potendo godere di una quota maggiore di salario netto. SCHEDA DI LETTURA DEL DECRETO L'ACCORDO SULLA PRODUTTIVITA' DEL 16 NOVEMBRE 2012IL VOLANTINO SULL'ACCORDO DI PRODUTTIVITA'  
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22/01/2013 Mercato del lavoro, report di fine anno 2012
Il report dell'Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro della Cisl di Macerata al 31 dicembre 2012.IL REPORT
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18/01/2013 Cessazione dal servizio per il 2013
La Circolare del Miur (Ministero Istruzione Università Ricerca) relativa al Decreto Ministeriale 97 del 2012  sulle cessazioni dal servizio a partire dal 1 settembre 2013 e sul trattamento di quiescienzaLA CIRCOLARE 
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18/01/2013 Legge di stabilità e ferie del personale non di ruolo
Dalla legge 228/2012 Art. 1 commi 54, 55, 56 54.Il personale docente di tutti i gradi di istruzione fruisce delle ferie nei giorni di sospensione delle lezioni definiti dai calendari scolastici regionali, ad esclusione di quelli destinati agli scrutini, agli esami di Stato e alle attività valutative. Durante la rimanente parte dell’anno la fruizione delle ferie è consentita per un periodo non superiore a sei giornate lavorative subordinatamente alla possibilità di sostituire il personale che se ne avvale senza che vengano a determinarsi oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.55. All’articolo 5, comma 8, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Il presente comma non si applica al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario supplente breve e saltuario o docente con contratto finoal termine delle lezioni o delle attività didattiche, limitatamente alla differenza tra i giorni di ferie spettanti e quelli in cui è consentito al personale in questione di fruire delle ferie».56. Le disposizioni di cui ai commi 54 e 55 non possono essere derogate dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Le clausole contrattuali contrastanti sono disapplicate dal 1° settembre 2013.In sostanza con la norma in questione viene stabilito che:• il divieto di monetizzazione di cui all’art. 5 comma 8 del D.L. 95/2012 non si applica al personale docente e ATA supplente breve e saltuario o docente con contratto fino al termine delle lezioni o delle attività didattiche;• viene introdotta una nuova modalità di calcolo che prevede che i giorni non fruiti durante un eventuale periodo di sospensione delle lezioni compreso nell’ambito del rapporto di lavoro in atto, verranno detratti dal numero complessivo dei giorni maturati;• fino al 31 agosto 2013, però, restano in vigore le norme contrattuali in contrasto con il dettato normativo (art. 13comma 9 e art. 19 comma 2 del CCNL).Pertanto, interpretando alla lettera la norma, riteniamo che per l’anno scolastico 2012/2013 le ferie maturate e non fruite dal personale a tempo determinato dovranno essere retribuite al termine della supplenza senza la decurtazione di cui sopra.Sull’ applicazione della norma è stato comunque richiesto un incontro al MIUR.
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17/01/2013 Istruzioni per la prova scritta del concorso a cattedre
INDICAZIONI RELATIVE ALLO SVOLGIMENTO DELLA PROVA SCRITTA DEL CONCORSO A CATTEDRE Sedi di svolgimento delle prove scritte I candidati che hanno superato la prova preselettiva (n. 88.610 persone fisiche, n.145.318 iscritti alle prove, n. 173.354 domande per posti o classi di concorso ) affronteranno la prova scritta nei giorni indicati nel Calendario già pubblicato sul sito del MIUR e che sarà inserito nel S.O. alla G.U, del 15 gennaio p.v., insieme all’AVVISO. Il numero degli edifici scolastici preventivamente individuati sulla base del numero dei concorrenti, per lo svolgimento della prova, si aggirano tra 300 e 500. Il 25 gennaio p.v. sarà pubblicato l’elenco effettivo per ciascuna regione, delle scuole che saranno individuate dai Direttori degli Uffici scolastici regionali, previo assenso del rispettivo dirigente scolastico, secondo criteri di rotazione per evitare di far subire agli studenti un numero eccessivo di giorni di sospensione delle lezioni . Come previsto nel Bando di concorso, ed esplicitato nell’Avviso, si è provveduto ad aggregare le procedure concorsuali relative agli ambiti 4 e 9 del Molise con quelle analoghe dell’Abruzzo, a causa del numero esiguo dei candidati. Pertanto i candidati del Molise per espletare le prove concorsuali dovranno recarsi nelle sedi programmate del Capoluogo abruzzese dove sarà insediata una unica commissione giudicatrice.Prove scritte Le prove consisteranno in quesiti a risposta aperta (4 o 3 come precisato nell’Avviso che accompagna il calendario delle prove) e verteranno sui programmi disciplinari allegati al bando e sui contenuti trasversali indicati nelle Avvertenze generali (All. 3 al Bando), al fine di accertare il possesso dei requisiti culturali e professionali del candidato. A ciascun candidato sarà dato, subito dopo le operazioni di identificazione, un foglio di 4 facciate prestampate, ognuna per ciascun quesito. Saranno messi a disposizione del candidato fogli bianchi per eventuali brutte copie che però dovranno essere tenuti distinti dal foglio della prova e non inseriti nel plico da consegnare al termine della prova stessa.Griglia per la valutazione della prova e calcolo del punteggio Ogni commissione disporrà, per la valutazione della prova scritta, di criteri definiti a livello nazionale quali “pertinenza”, “correttezza linguistica”, “completezza” e “originalità”, ed eventualmente di criteri specifici, differenziati per le diverse aree disciplinari. Ogni commissione inoltre potrà integrare o modificare i criteri proposti in sede nazionale, giustificando le ragioni dei cambiamenti apportati. Ad ogni quesito verrà attribuito un punteggio intero da zero a dieci. La votazione complessiva della prova sarà data dalla somma delle votazioni attribuite a ciascun quesito. Le prove composte da quattro quesiti potranno quindi dar luogo ad una votazione massima pari a quaranta, quelle composte da tre quesiti daranno invece luogo ad una votazione massima pari a trenta. Superano la prova scritta i candidati che ottengono una votazione minima pari a 28/40, nel caso di prove da quattro quesiti, e a 21/30, nel caso di prove composte da tre quesiti.Tempo a disposizionePer le prove composte da quattro quesiti: due ore e trenta minuti.Per le prove composte da tre quesiti: due ore.Ausili consentiti durante lo svolgimento della prova, per tipologia di classe di concorso Per tutte le prove sarà consentito l’uso del dizionario della lingua italiana.Per la prova della classe di concorso A019 sarà consentito l’uso di codici e testi di legge non commentati e non annotati. Per le prove delle cassi di concorso A017, A020, A033, A034, A038, A047, A059, A060, C430 sarà consentito l’uso di riga, squadra, gomma, matita, compasso.Per le prove delle classi di concorso A245, A246, A345, A346, e per la prova scritta per la scuola primaria, sarà consentito l’uso del dizionario monolingue non enciclopedico. Per la prova della classe di concorso A051, sarà consentito l’uso del dizionario bilingue italiano/latino.Per la prova della classe di concorso A052, sarà consentito l’uso del dizionario bilingue italiano/greco. Non sarà ammesso l’uso di calcolatrici di qualsiasi tipo, fatto salvo l’uso della calcolatrice scientifica nelle classi di concorso previste nell’Allegato 3 del bando. I candidati dovranno consegnare ai docenti incaricati della vigilanza, a pena di esclusione, ogni tipo di telefono cellulare, smartphone, tablet, notebook, anche se disattivati, e qualsiasi altro strumento idoneo alla conservazione e/o trasmissione di dati. 
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17/01/2013 L'Assicurazione Sociale per l'Impiego
La legge 92 del 28.6.2012 (“Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”) ha dettato, tra l’altro, anche nuove norme in materia di ammortizzatori sociali.In particolare, l’art. 2, comma 1, della suddetta legge istituisce – con decorrenza 1° gennaio 2013 - due nuove prestazioni per il sostegno al reddito dei lavoratori subordinati che abbiano perduto involontariamente l’occupazione:• l’indennità di disoccupazione denominata “ASpI” (Assicurazione Sociale per l’Impiego”), in sostituzione della “disoccupazione ordinaria a requisiti normali”. L’INPS regolamenta le nuove disposizioni attraverso la circolare 142 del 18.12.2012;• l’indennità di disoccupazione denominata “mini-ASpI” (in sostituzione della “disoccupazione ordinaria a requisiti ridotti”).Mini-ASpI - Alcune precisazioni e novità (a regime)RequisitiLa “mini-ASpI” si differenzia dall’“indennità con requisiti ridotti” perché prevede l’erogazione del beneficio nel momento in cui si diventa disoccupati e non nell’anno successivo. E’ rivolta a coloro che abbiano almeno 13 settimane di contribuzione (a differenza delle 78 giornate previste dalla disciplina precedente).Base di calcoloPer il 2013 l’’importo dell’indennità è ottenuto calcolando il 75% della retribuzione di riferimento nei casi in cui quest’ultima sia pari o inferiore all’importo di Euro 1.180 mensili (annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT). Nei casi in cui la retribuzione di riferimento sia superore al predetto importo, l’indennità è incrementata di un ulteriore 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo. Durata della prestazioneL’indennità è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione conseguite nei dodici mesi precedenti la data di cessazione del rapporto di lavoro. Nel computo saranno sottratti i periodi eventualmente già fruiti. “mini-ASpI 2012”Con messaggio 20774 del 17.12.2012 l’INPS disciplina le modalità di liquidazione della “mini-ASpI” esclusivamente per coloro che – avendo maturato nel 2012 il diritto all’“indennità di disoccupazione con requisitiridotti” - erano in attesa di effettuare la domanda all’inizio del 2013.RequisitiQuesta prestazione sarà riconosciuta, indipendentemente dallo stato di disoccupazione attuale del lavoratore richiedente, qualora siano accertate per l’anno 2012 le condizioni richieste dalla “vecchia” normativa, e cioè:• anzianità assicurativa di due anni• 78 giornate di lavoro individuateCalcolo e durata della prestazioneIl sistema di calcolo e la durata della prestazione saranno, invece, quelli previsti per il calcolo della nuova “mini-ASpI”.Presentazione della domandaLa domanda dovrà essere presentata dai soggetti interessati:• nel periodo 1° gennaio / 2 aprile 2013 (il 31 marzo e il 1° aprile sono giorni festivi)• esclusivamente per via telematica attraverso uno dei canali previsti (patronati; portale web Inps “servizi online per il cittadino”; contact center multicanale) 
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17/01/2013 Seminario formativo su accordo produttività
Venerdì 18 Gennaio 2013 i quadri, dirigenti e delegati Cisl si incontreranno per un seminario di studi sull'accorso produtività siglato lo scorso 16 Novembre 2012.L'iniziativa, integrata all'interno di un persorso iniziato ocn Marco Lai sulla L.92/2012, ha la finalità di rafforzare la "cassetta degli attrezzi"sulla contrattazione di 2° livello, strumento utile per perseguire la crescita della produttività e della competitività del territorio, aumentare la sensibilità alla condivisone della attività, e nello specifico, l'importanza dell'osservatorio OCSEL.Appuntamento, quindi, al Palazzo dei Capitani, Sala dei Savi, alle ore 9:00.Programma9,00: Accoglienza partecipanti a cura della Segreteria Cisl;9,15: Apertura lavori, Segretario Ust-Cisl AP-FM, Alfonso Cifani;9,30: Osservatorio Contrattazione 2° livello (OCSEL: il punto della situazione nelle Marche. Segretario USR Marche, Antonio Angelini;10,00: Accordo produttività, Uliano Stendardi, Coordinatore Politiche Contrattuali IndusProgramma
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16/01/2013 Il riordino degli Enti Locali
Pubblichiamo l'ultima NOTA DI APPROFONDIMENTO, curata dalla CISL  Marche, sulla normativa in materia di Enti Locali aggiornata alle modifiche introdotte mediante la Legge di Stabilità 2013 (l. 228/2012). La nota fa il punto sullo stato della riforma delle Province e analizza la disciplina in vigore relativa alla gestione associata obbligatoria delle funzioni comunali.La nota di appronfondimento IL RIORDINO degli ENTI LOCALI 
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16/01/2013 Civitanova, assegni di cura per l'anno 2013
Pubblicato l'avviso pubblico per la concessione di assegni di cura alle famiglie che assistono un anziano non autosufficiente.Il bando è emesso dall'Ambito sociale n. 14 che comprende i Comuni di Civitanova Marche,  Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Potenza Picena, Porto Recanati e Recanati.Il termine per la presentazione delle domande è il 13 febbraio 2013SCARICA IL BANDO 
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11/01/2013 L'allungamento dell'età e la qualità della vita: modalità nuove di servizi sanitari
L'Associazione Regionale Marche  "Amici dell'Inrca" ha organizzato un convegno dal titolo "L'Inrca: nella qualità l'allungamento della vita" venerdì 11 gennaio 2013. All'incontro sono stati invitati anche i sindacati dei pensionati. I pensionati della Cisl Marche sono stati  rappresentati dal Segretario Generale  Mario Canale che ha portato il contributo con un'analisi sull'attuale situazione sanitaria in Italia e in Europa. Intervento di Mario Canale al CONVEGNO tenutosi presso INRCA il 11 gennaio 2013   Tutti sanno che l’allungamento dell’età  è frutto di un miglioramento della qualità della vita e di un  benessere diffuso,  ma molti fanno finta di non sapere che questo  porta con sè una enorme pressione sull’offerta dei servizi sanitari.La sfida nei prossimi decenni, dal punto di vista dell’offerta e dell’organizzazione dei servizi, consisterà nel riorientamento del sistema di offerta a bisogni profondamente modificati, verso la cronicità e le sue complesse necessità assistenziali. Su questo fronte il nostro paese è colpevolmente carente.La mancanza di una rete integrata dei servizi  capace di dare risposte di  assistenza si va a scaricare sulle famiglie e sugli ospedali. Il ricovero nelle strutture residenziali, oltre a mortificare la qualità della vita delle persone fragili, ha costi elevati, che vanno dai 30 ai 50mila euro annui. Quanti  possono permetterselo?Troppo spesso in Italia si ricorre  alle badanti, che a tutti gli effetti rientrano nella filiera dell’assistenza.  Il numero è stimato attorno a 1 milione e 200mila unità, con un costo per le famiglie di circa 13 miliardi di euro l’anno. Si tratta di un fenomeno sostanzialmente non governato dalle istituzioni in cui le famiglie sono spesso abbandonate nella fase della scelta dell’assistente familiare, nella gestione del suo rapporto di lavoro (spesso irregolare) e nella capacità di valutarne le competenze. Sarebbe opportuno un intervento organizzativo preceduto da una campagna conoscitiva sul fenomeno oltre ad un sostegno di tipo finanziario per le famiglie. Nelle Marche, ad esempio, la sperimentazione dell’assegno di cura ha sicuramente dato un po’ di sollievo ad una parte delle famiglie ma certamente non basta.La residualità delle politiche a favore degli anziani, in particolare non autosufficienti, in Italia è testimoniata da alcuni dati; il rapporto tra il ricovero in strutture residenziali e l’assistenza a domicilio in Danimarca è1 a6, inInghilterra1 a4, inItalia1 a1,50; le ore di assistenza a domicilio sono300 inDanimarca,600 inInghilterra e110 inItalia.Nel nostro paese il compito di assistere i soggetti non autosufficienti, anziani o meno, è stato quasi completamente demandato alla famiglia (da sola o con l’appoggio del volontariato), che si trova così ad affrontare due ordini di problemi, quello dell’assistenza fisica e psicologica, e quello finanziario, ben sapendo che esistono situazioni variegate a seconda del livello di invalidità, della composizione familiare, del livello di coinvolgimento emotivo.L’attuale divario tra offerta e domanda di servizi di assistenza agli anziani dipendenti impone una reimpostazione in tempi brevi delle politiche a loro rivolte.E’ di primaria importanza dotare il territorio di adeguati servizi socio sanitari, così come investire contemporaneamente nel campo della ricerca medica geriatrica.  A tal proposito risulta strategico il ruolo dell’INRCA, unico IRCCS che opera nell’area della Geriatria e Gerontologia, con la  mission di garantire ai pazienti anziani l’eccellenza nelle cure e nell’assistenza e  di contribuire con la ricerca al progresso scientifico .Le cittadinanze “deboli” sono due: le persone non-autosufficienti e le loro famiglie. Il riconoscimento e la tutela dei diritti di cittadinanza, primariamente dei soggetti più deboli, richiedono l’azione congiunta ed integrata di tutti i livelli istituzionali coinvolti. Si tratta della esplicitazione dei principi della solidarietà e sussidiarietà.L’obiettivo da perseguire è una integrazione delle insostituibili funzioni della famiglia con il supporto fornito da servizi pubblici e dal privato-sociale, che completi e si sostituisca, quando necessario, al ruolo del familiare assistente.Per dare gambe a questa prospettiva, misure indispensabili sarebbero il Fondo Nazionale per la non-autosufficienza, non più finanziato dal livello nazionale, ed una legge sulla non-autosufficienza, che nonostante le sollecitazioni e la proposta ad iniziativa popolare presentata in Parlamento dal sindacato pensionati, non è stata mai portata in discussione per l’approvazione.Teorizzare, come fa il Ministro Balduzzi, che l’andamento della spesa sanitaria vada correlato al PIL, oltre che intaccare un preciso dettato costituzionale, colloca l’Italia, nel rapporto PIL /Spesa Sanitaria, al di sotto della media europea: 7,3% contro l’8,2% della media europea; una somma vicina ai 15 miliardi manca quindi all’appello. Inoltre, essendo prevalso il criterio di far gravare parte della spesa sanitaria sui cittadini, con l’istituzione dei ticket su farmaceutica e diagnostica, si è finito per far pagare di più coloro che hanno problemi di salute, senza alcun riferimento alla condizione patrimoniale degli stessi, e al contempo, rendendo addirittura più competitivi per alcune prestazioni, i laboratori privati.Va ricordato che, a fronte di 106 miliardi di euro attribuiti alla sanità, la spesa “out of pocket” è stimata in 36 miliardi di euro, interamente a carico delle famiglie italiane!Ora, di fronte a questo scenario, è mai concepibile che in 3 anni (2012/2014) i tagli al fondo sanitario arrivino a circa 27 miliardi di euro (dai provvedimenti Tremonti a Balduzzi), e non si affronti ancora seriamente il tema di come riorganizzare la sanità, le Aziende sanitarie, i presidi ospedalieri, la rete territoriale integrata, abbandonando la logica dei tagli lineari che, ed è dimostrato dalle stesse affermazioni del Presidente del Consiglio Monti, non sono riusciti ad invertire la marcia?Oggi è tempo di risposte condivise e di interventi strutturali : centralizzazione dell’acquisto di beni e servizi, accorpamento di alcuni volumi di spesa (logistica e servizi) per ottenere economie di scala, indicazioni cogenti per la chiusura degli ospedali piccoli, talvolta obsoleti e fatiscenti, eliminazione delle duplicazioni, realizzazione di una rete di ospedali specializzati, confronto sui processi di mobilità e sulle piante organiche, riforma dei consigli di direzione, istituiti da Balduzzi, che devono varare i piani di riorganizzazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, ma  lasciano alla  sola classe medica il potere di decidere su sé stessa.In relazione al progetto del nuovo ospedale da costruire a Camerano non possiamo non segnalare la necessità assoluta di un ulteriore confronto con le organizzazioni sindacali sui contenuti di questa nuova struttura, che risultano ancora poco chiari agli operatori e ai cittadini. Scarsa chiarezza che rischia di paralizzare anche le scelte organizzative sui presidi dell’Inrca e di Osimo. A nostro parere la nuova struttura dovrà rispondere in maniera completa alle esigenze dell’utenza anziana, intervenendo su tutte le patologie tipiche di tali utenti ( ad esempio le patologie diabetiche o le esigenze riabilitative), offrendo percorsi completi e di eccellenza, sviluppando anche interventi sul territorio, tali che sia riconosciuto come centro di riferimento per gli anziani. Va inoltre rilanciata la funzione di ricerca, vero punto critico dell’istituto in questi ultimi anni.Come tutto questo si possa conciliare con la funzione di ospedale di rete di Ancona o di presidio di primo livello (per dirla con Balduzzi) e quindi rivolto alle esigenze sanitarie di una popolazione non solo anziana, ma di qualsiasi età, diventa il problema da discutere prima di realizzare una struttura con finalità non del tutto definite.Più in generale, anche alla luce dei drastici tagli di risorse, crediamo che il processo di riorganizzazione della sanità marchigiana, per molti versi rimandato in modo non giustificabile, debba essere impostato rovesciando l’approccio utilizzato fino ad oggi, di fatto basato essenzialmente sul contenimento della spesa per il personale, e recuperando coerenza rispetto agli obiettivi generali di riforma che sono stati condivisi e fissati con il Piano Socio Sanitario Regionale.In conclusione c’è da discutere sia a livello nazionale che regionale, una nuova modalità per i servizi offerti dal servizio sanitario, aprendo un confronto vero, senza decisioni autarchiche, concordando meccanismi di accesso alle prestazioni nel rispetto  dei principi di appropriatezza, efficacia  ed efficienza e avendo a riferimento i bisogni reali di salute della popolazione, in particolare delle fasce più fragili ed esposte. Affermava Gandhi: “La peggiore forma di violenza verso gli ultimi è l’indifferenza di chi può e non fa”.   Grazie
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11/01/2013 Rapporto sulla coesione sociale 2012
Il Ministero del Lavoro con l’Istat e l’Inps hanno pubblicato  il 3° “Rapporto sulla Coesione Sociale – Anno 2012” che esamina la situazione economica, sociale ed occupazionale del nostro Paese  in ambito europeo.Il rapporto analizza, tra le altre cose, anche le differenze di genere nella partecipazione al mercato del lavoro, condizionata anche da una serie di variabili come la collocazione geografica sul territorio nazionale, l’età e lo status familiare.In termini di tasso di occupazione, nel 2011, la differenza di genere a livello nazionale è pari a 26,4 punti percentuali, con valori che sfiorano i 30 punti percentuali per la classe di età 25-34 anni e 43 punti per le donne in coppia con figli nel mezzogiorno.Sebbene negli ultimi venti anni sia aumentato il contributo maschile alla cura della famiglia, persiste un’elevata asimmetria a sfavore delle donne nella divisione del carico di lavoro familiare; asimmetria trasversale a tutto il Paese, ma che si attesta nel Nord a livelli più bassi.Il Rapporto sulla coesione sociale 2012, in allegato, fornisce anche un quadro aggiornato e completo dell’offerta pubblica di asili nido e degli altri servizi socio-educativi per la prima infanzia. Ancora una volta appare evidente la carenza di strutture che caratterizza le regioni meridionali, dove, pur ospitando il 31% della popolazione di riferimento (bambini fra zero e due anni), si registra meno del 10% degli utenti. IL TERZO RAPPORTO SULLA COESIONE SOCIALE ANNO 2012 NOTA SINTETICA  
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27/12/2012 Mercato del lavoro, i dati a novembre 2012
I dati su cassa integrazione e mobilità dell'osservatorio sul mercato del lavoro della Cisl di Macerata. Scarica il REPORT
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20/12/2012 Un patto per il lavoro
La capacità di proposta di CGIL CISL UIL regionali da una parte e le disponibilità della Regione Marche dall’altra hanno reso possibile il 19 Dicembre la sottoscrizione per il 2013 del  “patto anticrisi”.   Un accordo, come recita il titolo,  “ a difesa del lavoro, della coesione sociale e a sostegno dello sviluppo”;  messo in campo per la prima volta nel 2009 e da allora confermato anche negli anni successivi,  prevede per l’anno 2013 interventi per oltre 13 milioni  di euro inseriti come impegno di spesa nel bilancio di previsione della Regione. Si tratta di una serie di misure  che vanno a sostenere con contributi economici  e attraverso la fornitura di servizi ed aiuti concreti,  il reddito delle famiglie dei  lavoratori  più in difficoltà IL TESTO DELL'ACCORDO
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19/12/2012 Contributi per famiglie numerose
La Provincia di Macerata ha approvato l' Avviso pubblico per il sostegno al reddito delle famiglie anno 2012.Il contributo ammonta ad un massimo di € 700 una tantum.Il termine per la presentazione della domanda è il 31 gennaio 2013Scarica IL BANDO E LA DOMANDA per la concessione del contributo. 
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11/12/2012 Accordo di produttività: un'opportunità per la ripresa produttiva della nostra regione.
La nostra regione  è caratterizzata da un sistema produttivo incentrato prevalentemente sul settore manifatturiero, sul quale fa perno l’intera economia  del territorio.Questa sua peculiarità ha fatto sì che gli effetti della crisi siano stati e continuano ad essere più gravi che in altre aree del Paese.  Essa colpendo la struttura produttiva, sta destrutturando un sistema fatto di piccole imprese e di distretti industriali, facendo pagare ai cittadini pesanti oneri in termini di occupazione e di riduzione del reddito delle famiglie."Il recente accordo sulla produttività, siglato con i sindacati, va in questa direzione - dichiara Antonio Angelini, Segretario Cisl Marche -  e le azioni in esso previste potranno contribuire, soprattutto in questa regione, a recuperare competitività, a partire dalle imprese".L’accordo individua alcuni assi sui quali fare perno per creare le condizioni del rilancio produttivo, assumendo quale valore fondamentale la cooperazione tra imprese, lavoratori e istituzioni e assegnando a ciascuno responsabilità ed impegni precisi.Il fulcro dell’intesa quindi è la contrattazione di secondo livello, la stretta relazione tra l’impresa ed i lavoratori della stessa, diventa l’elemento principe per costruire soluzioni contrattuali mirate alle esigenze di entrambi negli specifici contesti produttivi.Il legame forte che si andrà ad affermare tra salario e produttività, qualità, efficienza, innovazione, contribuirà ad evitare processi di delocalizzazione, ad attrarre investimenti, a gestire le situazioni di crisi salvaguardando l’occupazione, e ad innovare.Contestualmente si chiede al Governo di favorire questo processo attraverso la detassazione del salario prodotto dal secondo livello contrattuale e di alleggerire la pressione fiscale sul lavoro, così come si chiede alle Istituzioni di intervenire per migliorare la produttività di sistema, agendo sulle infrastrutture, l’energia, la scuola e la formazione, l’innovazione e la ricerca, la semplificazione amministrativa.  VOLANTONE "ACCORDO PRODUTTIVITA'"
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05/12/2012 Artigianato, un accordo a sostegno del reddito
E’ stato sottoscritto il  30 novembre  un accordo  tra CGIL CSIL UIL e le organizzazioni imprenditoriali dell’Artigianato in merito all’attuazione della legge 92/2012.IL TESTO DELL'ACCORDO L’accordo consolida il  ruolo del sistema bilaterale rispetto alle prestazioni di sostegno al reddito nei casi di sospensione dal lavoro.Una scelta che consente di mantenere e di valorizzare le funzioni della bilateralità nell’artigianato in un ambito prestazionale  che richiede caratteristiche gestionali adeguate alle peculiarità dell’artigianato e che  solo il modello bilaterale, direttamente gestito dalle parti sociali può garantire.Le parti hanno quindi assunto l’impegno per la realizzazione di un accordo nazionale interconfederale per adeguare le fonti istitutive del sistema bilaterale, nonché il suo funzionamento ed il modello delle prestazioni.
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20/11/2012 Borse di studio per progetti di ricerca
Per il BANDO COMPLETO vai al sito della PROVINCIA DI MACERATA
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15/11/2012 Legge 8 novembre 2012 n. 189
IL TESTO DEL DECRETO BALDUZZI CONVERTITO IN LEGGE
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08/11/2012 J.P. Industries Spa. A breve il piano di riorganizzazione dei siti produttivi
Potranno ripartire i Tir bloccati dagli operai dell'azienda J.P. Industries Spa negli stabilimenti di Maragone e Santa Maria. L'incontro di  giovedì 8 novembre tra azienda e sindacati di Cgil, Cisl e Uil settore metalmeccanico della provincia di Ancona e Perugia  si è concluso con un verbale in cui si prevede un nuovo incontro entro la prima decade di dicembre per  aggiornamenti e  la verifica dei programmi aziendali. La J.P. si impegna a reinvestire  nell'azienda le risorse economiche derivanti dalla vendita dei macchinari per  sviluppare il piano industriale a beneficio dell'occupazione e a fornire alle organizzazioni sindacali il piano dettagliato della riorganizzazione dei siti produttivi.  Va evidenziato  inoltre il riconoscimento da parte della J.P. che le corrette relazioni sindacali sono una risorsa importante per lo sviluppo e la crescita dell'Azienda stessa. Il VERBALE di CONSULTAZIONE Sindacale
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26/10/2012 Rapporto sulle politiche contro la povertà e l'esclusione sociale
8.173 mila. Questo è il numero dei poveri in Italia che è emerso dalle ultime rilevazioni Istat, ben il 13,6% della popolazione. I dati ci danno l'idea dell'entità del fenomeno. Tante sono le cifre contenute nel Rapporto sulle politiche contro la povertà e l'esclusione sociale 2011, frutto dell'attività collegiale della Commissione di Indagine sull'Esclusione Sociale (CIES).Nell'Unione Europea oltre 80 milioni di persone vivono sotto la soglia della povertà. Per questo nel pieno della crisi economica la Commissione Europea ha varato la strategia denominata "Europa 2020" per promuovere l'inclusione sociale attraverso la riduzione della povertà, mirando a liberare almeno 20 milioni di persone dal rischio povertà ed esclusione sociale. La strategia riguarda cinque temi generali: l'occupazione; gli investimenti in ricerca e sviluppo; l'istruzione; l'ambiente; la lotta alla povertà e all'esclusione sociale.Il Rapporto, consultabile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mira ad identificare i gruppi a rischio di emarginazione sociale che sono la prima causa di distacco dalle relazioni sociali e dalle istituzioni. Le difficoltà economiche, lavorative e sanitarie dal 2008 al 2012 hanno peggiorato la condizione delle famiglie in particolare quelle residenti nel Mezzogiorno, dove c'è stato un aumento della povertà assoluta dal 5,8% del 2010 all'8% del 2011.Le famiglie relativamente povere in Italia nel 2011 sono 2.782 mila e le famiglie assolutamente povere sono 1.297 mila. Per povertà relativa s'intende la difficoltà di famiglie ed individui ad accedere a beni e servizi, per povertà assoluta si intende invece l'incapacità di poter accedere a beni e servizi. La "povertà dei diritti" denominata così dalla Caritas e dalla Fondazione Zancan è la molteplicità di deprivazioni, la povertà economica si accompagna spesso a limitazioni nel diritto al lavoro, alla non realizzazione della famiglia, alla non tutela delle fragilità.Il raggio di azione della povertà economica si sta allargando e cronicizzando creando povertà anche sociale con un'instabilità delle relazioni, che isola gli individui e le famiglie minando la partecipazione attiva alla vita sociale. E' un fenomeno che varia dinamicamente.La povertà, infatti, è tanto più grave quanto più a lungo e quanto più intensamente un individuo la sperimenta, inoltre quanto più a lungo un individuo rimane socialmente escluso, tanto più si disprezza il suo capitale umano e si esauriscono i legami che costituiscono il suo capitale sociale. Il malessere che si è diffuso non si riferisce solo ad una fragilità economica ma nell'assenza di prospettive aggravata da una crisi di cui non si vede la fine.La categoria dei disoccupati (2,1 milioni nel 2011) e dei precari è il sintomo di uno scoraggiamento dei giovani nella ricerca del lavoro. Le famiglie più ampie (371mila nel 2011), gli anziani soli (380 mila nel 2011), le famiglie mono genitoriali (117 mila nel 2011), le persone con limitazioni nell'autonomia personale che com'è intuibile sono più spesso gli anziani, gli immigrati che nel 2009 erano 4.235.000, pari al 7% della popolazione e le persone senza fissa dimora, vengono definiti nel Rapporto come i gruppi più a rischio di povertà ed esclusione sociale e comprendono quote dell'insieme di poveri relativi ed assoluti. Il perdurare della condizione di povertà di molte persone e famiglie dimostra il bisogno di politiche di contrasto e di lotta, specifiche per le diverse categorie colpite dalla crisi, sviluppando metodologie innovative per rappresentare la crisi al fine di analizzarne le cause per poi individuare opportuni interventi.Il Rapporto confronta il quadro economico sociale italiano con quello di altri paesi europei tramite un insieme di misure della povertà e dell'esclusione sociale che fanno parte della Strategia Europa 2020 al fine di trovare analogie e comunanze per sviluppare politiche sociali comuni europee. Il contrasto alla povertà durante il XXI secolo ha rappresentato e rappresenta uno dei temi di maggior rilievo nell'agenda politica dei governi europei, che stanno cercando di migliorare la situazione economico sociale di ciascun paese membro della comunità attraverso misure di sviluppo come il sostegno economico alla persona e alla famiglia e il supporto a progetti del Terzo Settore relativi alla marginalità estrema.L'Europa sta promuovendo interventi innovativi e sperimentali con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e le fondazioni bancarie, che con le istituzioni rafforzino i sistemi di welfare e delle politiche sociali, che sono il motore e la risposta alla lotta alla povertà e all'esclusione sociale. L'unione rappresenta una straordinaria dotazione di capitale umano e finanziario. La conoscenza della dinamica della povertà di gruppi di persone è utile per scegliere politiche efficaci per contrastarla.
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04/10/2012 Anche nelle Marche più facile per i giovani trovare lavoro.
Sono stati sottoscritti il 25 settembre in Regione i 3 protocolli sull'apprendistato che riformano radicalmente la normativa esistente con i quali, anche nelle Marche, si dà applicazione ai contenuti del Testo Unico. Il nuovo apprendistato è uno strumento in più per lavoratori ed imprese per facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro;La firma dei tre protocolli regionali per apprendistato professionalizzante, apprendistato per il conseguimento della qualifica e apprendistato per l'alta formazione, arriva alla fine di un confronto tra Regione, Sindacato e Associazioni datoriali lungo e non privo di difficoltà.La Cisl esprime soddisfazione per il risultato conseguito; si pone fine ad una incertezza legislativa e si rilancia anche nella nostra regione uno strumento che negli anni è stato il principale veicolo di assunzione soprattutto per giovani e piccole imprese. Accordo per la regolamentazione dell'Apprendistato ALTA FORMAZIONE E RICERCAAccordo per la regolamentazione dell'Apprendistato per la QUALIFICA e il DIPLOMA PROFESSIONALEAccordo per la regolamentazione dell'Apprendistato PROFESSIONALIZZANTE o DI MESTIERE 
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29/08/2012 Legge 7 agosto 2012 n. 135
IL TESTO DELLA LEGGE SULLA SPENDING REVIEW
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06/07/2012 La riforma del mercato del lavoro
SINTESI DELLA LEGGE DI RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO  TIPOLOGIE CONTRATTUALI Al contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato viene riconosciuto un rilievo prioritario come forma comune di rapporto di lavoro, mentre le altre tipologie di contratto dovrebbero essere finalizzate a preservare nell’impiego del lavoro un margine di flessibilità necessario per fronteggiare le fluttuazioni economiche e produttive. In questa prospettiva, al fine di contrastare le forme “malate” di flessibilità, la riforma introduce limiti alle prassi di “mascherare” veri e propri rapporti di subordinazione ricorrendo ai contratti flessibili in modo da eludere gli obblighi e i costi del lavoro subordinato; applica il principio secondo cui i rapporti di lavoro flessibili debbano avere un costo maggiore dei contratti a tempo indeterminato e quindi risultare meno convenienti. APPRENDISTATO Il contratto di apprendistato, recentemente riformato attraverso il Testo Unico (d.lgs. 167/2011) con l’accordo delle parti sociali, diviene il canale privilegiato di accesso dei giovani al lavoro. Rispetto a quell’impianto, la riforma introduce ulteriori elementi di promozione dell’apprendistato quale forma contrattuale prevalente:-          una durata minima di sei mesi del contratto di apprendistato;-          un meccanismo che, per il primo triennio dall’entrata in vigore della riforma, condiziona la possibilità per le imprese con meno di 10 dipendenti di assumere nuovi apprendisti alla stabilizzazione del 30% degli apprendisti assunti negli ultimi 36 mesi; allo scadere del triennio la percentuale obbligatoria di stabilizzazioni salirà al 50%. In caso di non rispetto di queste percentuali, l’azienda potrà assumere solo un ulteriore apprendista e i contratti di apprendistato stipulati in eccedenza saranno convertiti in normali contratti di lavoro a tempo indeterminato;-          l’innalzamento, solo per le imprese con meno di 10 dipendenti, del rapporto tra apprendisti e dipendenti a tempo indeterminato da 1/1 a 3/2 (tre apprendisti ogni due lavoratori stabili);-          l’estensione agli apprendisti dell’ASPI, a tutela della disoccupazione.CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO Il costo contributivo del contratto a tempo determinato viene incrementato del 1,4% per finanziare l’erogazione dell’ASPI anche per i lavoratori a termine. La maggiorazione può essere recuperata dal datore di lavoro in caso di trasformazione del contratto in tempo indeterminato entro sei mesi dalla sua cessazione. Vengono inoltre introdotti diversi limiti alla reiterazione dei contratti a tempo determinato al fine di combattere catene abusive di rapporti: la successione di contratti a termine può raggiungere una durata massima di 36 mesi, a pena di conversione in rapporto a tempo indeterminato, senza possibilità di deroghe ed inclusi i periodi di somministrazione a tempo determinato e le eventuali proroghe;  inoltre l’intervallo di tempo minimo tra un contratto a termine e il successivo viene allungato da 10-20 giorni a 60-90 giorni (a seconda che il contratto abbia una durata inferiore o superiore ai sei mesi), riconoscendo altresì alla contrattazione collettiva la possibilità di ridurre tale termine minimo a 20-30 gg. per specifiche ragioni di organizzazione produttiva. Vengono inoltre riestesi i termini temporali per l’impugnazione dei contratti a termine illegittimi che il Collegato Lavoro aveva in precedenza ridotto. La riforma elimina l’obbligo per le aziende di inserire il c.d. “causalone”, ossia l’indicazione delle ragioni di carattere tecnico, produttivo e organizzativo che giustificano l’assunzione a tempo determinato, nel primo contratto a termine, purché di durata inferiore ai dodici mesi, e nel primo contratto di somministrazione a tempo determinato; in alternativa la contrattazione collettiva può derogare all’obbligo del “causalone” per i contratti a termine stipulati per specifiche ragioni organizzazione produttiva, purché riguardino non più del 6% del totale dei lavoratori occupati in una unità produttiva.  Il contratto a termine stipulato senza casuale non può però essere prorogato.PARTITE IVA Per contrastare le coperture di forme di lavoro subordinato, la riforma prevede che le prestazioni rese in partita Iva, ad eccezione di quelle ad elevata competenza teorica o tecnico-pratica o rese da professionisti iscritti agli albi o da soggetti con reddito annuo da lavoro autonomo superiore a 18.663 €, siano considerate, salva la possibilità per il committente di dare prova contraria, rapporti di co.co.co qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti:-          la collaborazione duri complessivamente più di otto mesi nell’arco di un anno;-          il prestatore di lavoro ricavi dalla collaborazione più del 80% dei suoi corrispettivi annui;-          il prestatore di lavoro disponga di una postazione di lavoro fissa presso una delle sedi del committente.La riforma si applica in prima istanza solo ai nuovi rapporti, mentre viene previsto un regime transitorio di 12 mesi per permettere l’adeguamento alle nuove norme delle partite Iva già in corso. COLLABORAZIONI A PROGETTO Al fine di evitare utilizzi elusivi del lavoro a progetto in sostituzione di contratti di lavoro subordinato, la riforma introduce una definizione più stringente della nozione di “progetto”, che viene indicata come elemento essenziale di validità del rapporto di collaborazione, la cui mancanza comporta la conversione in contratto a tempo indeterminato. I rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, sono altresì considerati rapporti di lavoro subordinato sin dalla data di costituzione del rapporto, anche nel caso in cui l’attività del collaboratore sia svolta con modalità analoghe a quella svolta dai lavoratori dipendenti dell’impresa committente.Il ricorso alle collaborazioni a progetto viene disincentivato sul piano contributivo prevedendo l’aumento graduale dell’aliquota contributiva fino ad arrivare nel 2018 alla parificazione al 33% con i contratti di natura subordinata.A tutela della posizione di particolare debolezza contrattuale e sociale del collaboratore a progetto, la riforma introduce limiti al potere di recesso anticipato del committente, rafforza il già vigente meccanismo di protezione per cessazione del lavoro introdotto mediante l’una tantum e introduce il salario minimo, da definirsi sulla base dei compensi del lavoro autonomo e dei minimi salariali fissati dalla contrattazione collettiva per lavoratori subordinati con mansioni equiparabili.LAVORO INTERMITTENTE Al fine di contenere il rischio che il contratto di lavoro intermittente (o “a chiamata”) possa essere utilizzato come copertura di un rapporto di lavoro subordinato di carattere continuativo, viene previsto un obbligo di comunicazione amministrativa preventiva da parte del datore di lavoro, a pena di sanzione pecuniaria, in occasione di ogni chiamata del lavoratore. Viene inoltre eliminata la mancata corresponsione al lavoratore dell’indennità di disponibilità per i periodi festivi in caso di non chiamata da parte del datore di lavoro. Il lavoro a chiamata potrà essere utilizzato, senza limitazioni, per soggetti over 55 e under 24 (a condizione che la prestazione sia svolta entro i 25 anni).LAVORO ACCESSORIO Viene riformata la disciplina previgente al fine di restringerne l’ambito di operatività: al limite di 5000 euro annui per prestazioni riferite alla totalità dei committenti, viene aggiunto un limite di 2000 euro per prestazioni a favore di ciascun committente che sia imprenditore commerciale o professionista. Nel settore agricolo l’utilizzo dei voucher sarà libero al di sotto dei  7.000 € di fatturato e solo per pensionati e studenti under 25. Per garantire maggiore trasparenza ed evitare abusi, i voucher saranno orari, numerati e datati. Essi saranno computati nel reddito necessario per il permesso di soggiorno e ne verrà ridefinita la percentuale di versamento contributivo.TIROCINI E STAGE La riforma affida alla Conferenza Stato-Regioni il compito di avviare il percorso di ridefinizione della disciplina dei tirocini mediante un accordo-quadro orientato a coordinare tale istituto con le altre tipologie di contratto formativo e prevenirne gli abusi, mediante la l’individuazione degli elementi e delle attività qualificanti il tirocinio e la previsione di una congrua indennità per eliminare l’attuale regime di gratuità in cui operano i tirocinanti.ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE Le associazioni in partecipazione con apporto di lavoro e partecipazione agli utili vengono limitate alla soglia di tre associati: al di sopra di tale soglia, nonché in ogni caso di associati che apportano lavoro senza partecipazione agli utili o di prestazioni non  connotate da competenze elevate acquisite attraverso percorsi formativi o rilevanti esperienze pratiche, si prevede la conversione in rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. FLESSIBILITÁ IN USCITA: NORME SUI LICENZIAMENTI INDIVIDUALI E ART. 18LICENZIAMENTI PER MOTIVI DISCRIMINATORI Prevedono sempre il reintegro del lavoratore, A prescindere dalla motivazione adottata e dalla dimensione dell’impresa, implicano sempre il reintegro, sostituibile con l’indennizzo a scelta del lavoratore, si aggiunge il risarcimento del danno.LICENZIAMENTI PER MOTIVI DISCIPLINARI Quando il giudice accerta la mancanza di giusta causa del licenziamento possono verificarsi due situazioni:a)       in via principale il giudice condanna il datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore, quando il fatto contestato al lavoratore non sussista o costituisca comportamento punibile con sanzioni inferiori, in base ai contratti collettivi di lavoro e ai codici disciplinari. Al reintegro, sostituibile con indennizzo su scelta del lavoratore, si aggiunge un risarcimento non superiore a 12 mensilità.b)       In via secondaria, per le altre ipotesi di illegittimità del licenziamento disciplinare, il giudice condanna il datore di lavoro ad un indennizzo da12 a24 mensilità.LICENZIAMENTI PER MOTIVI ECONOMICI Si tratta dei licenziamenti motivati da ragioni inerenti all’attività produttiva e all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa. E’ obbligatoria una procedura sindacale di conciliazione, preventiva al licenziamento, da esperirsi tra datore di lavoro, lavoratore e organizzazioni sindacali pressola Direzione Provincialedel Lavoro. Durante la procedura le parti dovranno valutare i motivi del licenziamento, la possibilità di ricorrere a soluzioni alternative al licenziamento stesso, nonché misure di sostegno del lavoratore interessato (ammortizzatori sociali e risorse per la sua ricollocazione professionale). La procedura di conciliazione obbligatoria, da concludersi in tempi brevi (20 giorni, salvo proroga decisa tra le parti), coinvolge il sindacato preventivamente al licenziamento e gli garantisce uno spazio importante per la tutela del lavoratore, tramite la valutazione dei motivi economici addotti a giustificazione del licenziamento e l’individuazione di soluzioni alternative ad esso. Se la conciliazione si conclude con la risoluzione consensuale del rapporto, il licenziamento ha efficacia dal giorno di avvio della procedura, salvo il diritto al preavviso o all’indennità sostitutiva, ma il periodo di lavoro svolto durante la conciliazione si considera preavviso lavorato. Producono effetti sospensivi sull’efficacia del licenziamento la maternità/paternità e l’infortunio sul lavoro. Il lavoratore ha diritto all’Aspi. Se al termine della procedura di conciliazione le parti non trovano un accordo, il lavoratore potrà comunque impugnare il licenziamento ricorrendo al giudice, che applicherà anche in questo caso un doppio binario di tutele: a)       in via principale il giudice condanna il datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore, quando il motivo economico non sussista o coincida con l’inidoneità fisica o psichica del lavoratore o il licenziamento sia stato intimato in violazione del periodo di comporto per malattia, infortunio, maternità. Al reintegro, sostituibile con indennizzo su scelta del lavoratore, si aggiunge un risarcimento non superiore a 12 mensilità.b)       In via secondaria, per le altre ipotesi di illegittimità del licenziamento economico, il giudice condanna il datore di lavoro ad un indennizzo da12 a24 mensilità. Qualora il lavoratore ritenga che il licenziamento economico mascheri un licenziamento discriminatorio o disciplinare, può rivolgere domanda al giudice che, nel caso in cui ritenga fondata la richiesta, applicherà il regime di tutela previsto per i licenziamenti discriminatori o per quelli disciplinari. Grazie al mantenimento della possibilità reale di reintegro per tutte le tipologie di licenziamento e alla previsione della procedura obbligatoria di conciliazione preventiva per i licenziamenti economici, l’art. 18, anche con le modifiche apportate, continuerà a garantire un forte livello di tutela per i lavoratori in caso di licenziamento e a svolgere la funzione di deterrente contro discriminazioni e di abusi che dovessero verificarsi nei luoghi di lavoro.RITO SPECIALE PER LE CONTROVERSIE SUI LICENZIAMENTI. La riforma prevede l’introduzione di un rito urgente per le controversie giudiziali relative ai licenziamenti al fine di velocizzare i tempi della giustizia del lavoro in materia.AMMORTIZZATORI SOCIALIINTRODUZIONE PROGRESSIVA DELLA NUOVA ASPI (Assicurazione Sociale per l’Impiego)Definizione. L’ASPI è il nuovo regime di assicurazione contro la disoccupazione involontaria che entrerà progressivamente in vigore a partire dal 1 gennaio 2013, per andare a regime nel 2017, e che sostituirà tutte le attuali indennità di disoccupazione e di mobilità.Ambito di applicazione. L’ASPI si presenta con un ambito di applicazione più ampio di quello degli attuali strumenti : vi potranno infatti accedere anche apprendisti, soci lavoratori di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato e dipendenti della PA con contratto non a tempo indeterminato.Requisiti Per l’accesso all’ASPI. Varranno gli stessi requisiti ad oggi previsti per l’indennità di disoccupazione non agricola ordinaria: anzianità assicurativa di almeno due anni e 52 settimane di contribuzione nell’ultimo biennio.Durata. Seguirà la seguente progressione: 2013 2014 2015 2016 Fino a 50 anni  8  8 10 (a regime) 12 50-54 anni 12 12 12 (a regime) 12 55 e oltre 12 14 16 (a regime) 18 Importo. L’indennità dell’ASPI è rapportata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni ed è pari al 75% per la parte di retribuzione mensile inferiore all’importo di 1.180 euro incrementata del 25% per la parte di retribuzione superiore a tale importo, fino ad un massimale di 1.119 euro. L’indennità verrà ridotta del 15% dopo i primi sei mesi di fruizione e di un ulteriore 15% a decorrere dal dodicesimo mese. Nel complesso, il valore dell’ASPI sarà più elevato dell’attuale indennità di disoccupazione ed avrà trattamenti iniziali analoghi all’indennità di mobilità per le retribuzioni mensili fino a 1.200 euro e più elevati per quelle superiori. Mini-Aspi. Sostituisce ed estende l’attuale indennità di disoccupazione con requisiti ridotti ed è finalizzata a tutelare i lavoratori con contratti brevi e discontinui che possano far valere almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi dodici mesi senza alcun altro requisito assicurativo. L’indennità, calcolata con le stesse modalità dell’ASPI, viene corrisposta durante l’anno di disoccupazione (non più l’anno successivo come avviene ora) e mensilmente per un periodo pari alla metà delle settimane di contribuzione negli ultimi dodici mesi.CASSA INTEGRAZIONE Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, rimangono gli strumenti della CigO e della CigS nei settori dove già sono previsti. Viene portata a regime l’estensione della CigS ai settori che ne richiedevano il rinnovo annuale. Dal 2016 la Cigs non potrà essere più utilizzata in caso di procedure concorsuali. Al fine di garantire la graduale transizione verso il nuovo regime,la Cig in deroga viene mantenuta per gli anni 2013-2016 con risorse decrescenti.FONDI BILATERALI DI SOLIDARIETÁ Per i settori privi di cassa integrazione, e per le imprese sopra i 15 dipendenti, la riforma prevede l’obbligo di costituzione di Fondi bilaterali di solidarietà per finanziare trattamenti di integrazione salariale nei casi di riduzione o sospensione del lavoro dovuti a causali previste dalla normativa sull’integrazione salariale. Saranno istituiti con decreto interministeriale sulla base di accordi collettivi stipulati dai sindacati maggiormente rappresentativi ed avranno validità erga omnes. I Fondi saranno finanziati con la contribuzione di datori di lavoro e lavoratori nella misura di due terzi e un terzo. Per i settori per i quali, entro marzo 2013, non verranno stipulati accordi per attivare fondi di solidarietà, verrà istituito un fondo di solidarietà residuale, con prestazione pari all'integrazione salariale e con contribuzione a carico del datore di lavoro. Per le imprese sotto i 15 dipendenti operanti in settori con consolidati sistemi di bilateralità, sarà possibile rivedere entro i prossimi sei mesi la disciplina dei fondi bilaterali per assicurare ai lavoratori forme analoghe di sostegno al reddito (c.d. “modello alternativo”). ESODI LAVORATORI ANZIANI. Viene creata una doppia cornice giuridica per gli esodi dei lavoratori anziani:- sulla base di accordi aziendali, le imprese potranno anticipare il pensionamento dei lavoratori che raggiungeranno i requisiti pensionistici nel corso dei successivi 4 anni, assumendosi l’onere di corrispondere all’INPS la provvista per la prestazione pensionistica e la contribuzione per il periodo interessato;- gli accordi e i contratti collettivi istitutivi dei fondi di solidarietà possono prevedere che, a partire dal 2017, l’aliquota contributiva oggi destinata a finanziare l’indennità di mobilità venga versata a favore del fondo per finanziare misure di sostegno al reddito all’interno di processi di agevolazione all’esodo.INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI In sostituzione dell’eliminato contratto di inserimento e degli incentivi alla ricollocazione dei lavoratori in mobilità, vengono introdotti incentivi per la ricollocazione di disoccupati over 50 e di donne disoccupate e inoccupate: dal 1 gennaio 2013, l’assunzione di tali soggetti comporterà la riduzione del 50% dei contribuiti a carico del datore di lavoro per un periodo di 12 mesi, e di 18 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato.POLITICHE ATTIVE E SERVIZI PER L’IMPIEGOVengono introdotte disposizioni che puntano al rafforzamento delle politiche attive, insieme ad una delega al Governo per giungere, previa intesa con le Regioni, ad un riordino complessivo della materia. La formazione e qualificazione professionale sono poste al centro dei processi di collocamento dei lavoratori e si valorizzano, anche mediante la creazione di un’unica banca dati telematica, le sinergie tra Inps, centri per l’impiego e agenzie private del lavoro.TUTELA DEL LAVORO E LEGALITA' È prevista la revoca delle prestazioni a sostegno del reddito in caso di condanna per terrorismo, mafia e strage; E’ valorizzato il ruolo della contrattazione collettiva nell’individuare procedure di controllo della regolarità degli appalti; Al fine di garantire il mantenimento della condizione di regolarità dei lavoratori immigrati che perdono il posto di lavoro e il loro reinserimento al lavoro, la riforma proroga da sei mesi ad almeno un anno, o comunque alla durata delle eventuali misure di sostegno del reddito, il periodo minimo di iscrizione di questi lavoratori nelle liste di collocamento; Vengono reintrodotti gli strumenti di garanzia contro la pratica incivile delle dimissioni in bianco, prevedendo specifiche forme di tutela per la lavoratrice madre e il lavoratore padre. PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORILa riforma conferisce una delega al Governo per riformare le norme in materia partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale e agli utili e al capitale d’impresa.
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05/07/2012 La riforma del lavoro è legge.
E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 153 del 3 luglio 2012 la Legge n. 92 del 28 giugno 2012 recante le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita.La Riforma entrerà  in vigore il 18 luglio 2012Il testo della Legge n. 92/2012Per approfondire:Le tappe della Riforma - dal sito della Cisl nazionale (schede, memorie audizioni, commenti etc)Volantone a cura della Cisl Marche
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21/06/2012 Provincia di Pesaro – Urbino, rinnovato il “Fondo anticrisi” per bollette, trasporto scolastico e microcredito
A partire dal 18 giugno  le famiglie  della Provincia di Pesaro – Urbino colpite dalla crisi potranno usufruire del Fondo di 558mila euro  messi in campo dalla Provincia, da Marche Multiservizi e  dalla Fondazione Cassa di Risparmio, in accordo con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil.Il “Fondo anticrisi”  riguarda  agevolazioni  per il pagamento delle bollette di acqua e rifiuti,  per il trasporto scolastico extraurbano e per il microcredito.Per le agevolazioni delle bollette di acqua  e rifiuti sono destinati 260.000  € (oltre  100mila euro che Marche Multiservizi  mette a disposizione per i domiciliati nei territori di propria competenza). L’agevolazione massima prevista per ogni utente  è di 300 euro.Al trasporto scolastico extraurbano  sono a disposizione  18mila euro ,  grazie alla convenzione con Adriabus  lo sconto sarà  del  40% sul costo dell’abbonamento.I beneficiari sono   coloro che dal 1° dicembre 2008 risultino disoccupati in seguito a licenziamento, a scadenza di contratti a termine, o collocati in cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga o che hanno subito una riduzione dell’orario di lavoro per almeno il 30% del limite contrattuale, inoltre il  reddito della famiglia (Isee attualizzato)   deve essere pari o inferiore a 15.000 euro.Per quanto riguarda  il microcredito sono destinati  180.000 euro messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. I cittadini avranno la possibilità di ottenere, senza bisogno di garanzie, dei prestiti agevolati fino a una massimo di 3000 euro presso gli istituti che nel 2009 hanno firmato il Protocollo anticrisi. 
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20/06/2012 Mercato del lavoro, maggio 2012
Leggi e scarica il REPORT con i dati su cassa integrazione e mobilità redatto dall'Osservatorio sul mercato del lavoro della Cisl di Macerata
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28/05/2012 Il Comune fa la manovra con i Sindacati
Sigle sindacali unite ieri mattina insieme al sindaco Mario Andrenacci ed all’assessore al bilancio Monica Leoni per illustrare il protocollo sottoscritto dalle parti per la redazione del bilancio di previsione 2012.Un’intesa firmata dagli amministratori da una parte e dall’altra da Cgilm Cisl, Uil, Spi, Fnp, Uilp. “Quest’anno c’è stato più bisogno di un ampio coinvolgimento per un bilancio davvero difficile – ha osservato Andrenacci insieme alla Leoni – c’è bisogno di lavorare sul concetto di equità sociale”.In concreto, l’accordo prevede un fondo straordinario anticrisi da 10.000 euro oltre ad uno anti-indigenza aumentato da 50 a 70.000 euro; un impegno concreto per la lotta all’evasione ed elusione fiscale, un’addizionale Irpef scaglionata in cinque fasce, dallo 0.5 allo 0.8, mentre i redditi sotto gli 8.000 euro non pagheranno.Approvata anche l’introduzione della compartecipazione dell’utenza per l’accesso ai servizi, in entità proporzionale al reddito Isee lineare ed attualizzato. I pensionati saranno esentati dagli aumenti tariffari. Se in fase di consuntivo ce ne sarà la possibilità, si tenterà anche di rintracciare risorse per contrastare l’azzeramento del fondo statale per lo studio che in città portava 60.000 euro.“Per noi il criterio della progressività nell’addizionale Irpef è fondamentale - nota il segretario generale Cgil Maurizio Di Cosmo - un esempio unico. P.S. Elpidio è una città importante perché è la seconda della provincia ed è amministrata dal presidente regionale Anci. Qui nasce un nuovo metodo nelle relazioni sindacali”.“Abbiamo visto a P.S.Elpidio un’apertura al confronto che non sempre si trova nei comuni - ha sottolineato il segretario generale Cisl Alfonso Cifani - Un territorio diventa più appetibile se propone innovazione e modernità dei servizi. Il periodo è difficile, è impensabile che l’80% della popolazione stia nelle due fasce di reddito più basse”. Ora la fase due consisterà in una più incisiva attività di contrasto dell’ evasione fiscale, attraverso una collaborazione in rete con l’Agenzia delle entrate.
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21/05/2012 Settimana di mobilitazione per la tassa sulle transazioni finanziarie
In Italia e in oltre 30 Paesi, dall'India al Brasile dalla Danimarca al Sud Africa, le campagne che da anni promuovono l'introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie chiedono ai cittadini dei propri paesi di informarsi, di attivarsi e di promuovere questa causa che non è più solo una brillante idea ma un progetto politico da realizzare. Far sentire il consenso dell'opinione pubblica per questa tassa è decisivo per le scelte politiche che i nostri Governanti stanno operando.La campagna si concluderà alla vigilia del vertice sulla crescita nell'Unione Europea che il 23 maggio 2012 riunirà i capi di stato e di governo dell'Europa a 27.Un appuntamento istituzionale cruciale per le sorti di tutti noi, cittadini europei e per il futuro del nostro continente. La posta in gioco è altissima. E’ in discussione il modello di convivenza e sviluppo che l’Europa – tutt’altro che ripresasi dal recente tracollo finanziario, con un indebitamento pubblico insostenibile, un’economia stagnante e un livello di disoccupazione allarmante - vorrà seguire nell’immediato futuro. Tra i temi del vertice del 23 maggio anchela TTF.Firma il manifesto della campagna sul sito www.zerozerocinque.it La finanza speculativa sposta montagne di soldi. Non costruisce nemmeno una vite, ma 24 ore su 24 cerca solo il massimo profitto. Il valore degli scambi di “titoli” è immenso, rispetto a quello dell’economia che “fa le cose”. Per fare solo un esempio, pensiamo alle valute: nell'economia reale si scambiano 15.000 miliardi di dollari all'anno, nel mondo finanziario 4.000 al giorno!Noi cittadini stiamo pagando un prezzo altissimo per la crisi. Il nostro denaro è stato investito in un “casinò finanziario” per la ricchezza di pochi. E mentre sono stati usati soldi pubblici per tappare le falle create proprio dall’irresponsabilità degli speculatori, la speculazione finanziaria è già ripartita. Intanto noi stiamo ancora aspettando leggi sulla finanza per evitare una nuova crisi.FINALMENTE UNA TASSA SULLE SPECULAZIONI     La tassa - pari allo 0,05% sul valore di ogni transazione sui mercati finanziari - è di importo molto contenuto. Piccolissima - il costo di un caffè su 2.000 euro di titoli - per chi investe sui mercati in un’ottica sana di medio-lungo periodo e a sostegno dell’economia reale (i risparmiatori o chi ha un’azienda). Giusta perché in grado di arginare gli eccessi di chi acquista e vende titoli migliaia di volte in un solo giorno, anche nell’arco di pochi secondi, per guadagnare sulle piccole oscillazioni del loro valore.VANTAGGIFrena la speculazione. Può generare 200 miliardi di euro nella sola Europa e di 650 miliardi di dollari all’anno su scala globale, da destinare alle politiche sociali, alla cooperazione allo sviluppo, alla lotta contro i cambiamenti climatici, ai settori danneggiati dalla crisi.Ma c’è altro:1. maggiore giustizia: oggi chi specula paga meno tasse di chi lavora;2. redistribuzione delle ricchezze: pagano la crisi i grandi speculatori che l’hanno provocata, risarcendo almeno in parte tutti i cittadini;3. controllo: la politica – cioè noi cittadini – torna a regolare la finanza.4. investire nell'economia reale: si liberano le risorse utilizzate a fini speculativi, per fare “cose” o “servizi”;5. trasparenza: i flussi finanziari lasciano una traccia (tracciabilità) dei loro movimenti, consentendo così controlli in entrata e in uscita dai Paesi. Francia, Spagna e Germania, si sono già impegnati in questa direzione. Se si aggiungesse l'Italia,la TTF potrebbe essere adottata nell'area euro in tempi brevi. I vantaggi sarebbero sentiti soprattutto dalle nostre piccole e medie imprese: minore rischio di speculazioni sulle valute per chi esporta; il costo del petrolio e delle materie prime sarebbe più stabile e prevedibile; diminuirebbero le possibilità di attacchi speculativi sui Titoli di Stato a tutela dei piccoli risparmiatori e molto altro.La lezione l’abbiamo imparata a nostre spese! Mai più finanza selvaggia a danno dei risparmiatori!La Campagna Zerozerocinque(www.zerozerocinque.it) fa parte di un’ampia coalizione internazionale; in Italia è promossa dalle seguenti organizzazioni della società civile:Acli, ActionAid Italia, Adiconsum, Adiconsum Basilicata, Amref, Arci, Attac, Azione Cattolica, Banca Popolare Etica, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Cgil, CINI - Coordinamento Italiano Network Internazionali, CISP, Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, Cisl, Cittadinanzattiva, Consorzio Città dell’Altra Economia, Consorzio Sociale Goel, CVX Italia, Daquialà, Dokita, Economia Alternativa, Equociquà, Fa’ la cosa giusta, Fair, Fiba Cisl, Flair, FOCSIV – Volontari nel mondo, Fondazione Culturale Responsabilità Etica,  Gcap - Coalizione Italiana Contro la Povertà, Legambiente, Lega Missionaria Studenti, Libertà e Giustizia, Lunaria, Mani Tese, Mag4 Piemonte, Mag Verona, Microdanisma, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, Oxfam Italia, Reorient, RTM – Reggio Terzo Mondo, Save the Children,  Sbilanciamoci,  Social Watch Italia,  UIL, Un ponte per, Volontari Terzo Mondo – Magis,  Wwf Italia.DOCUMENTO DI APPROFONDIMENTO  
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16/05/2012 Rinnovato per il 2012 l'accordo con le Banche per la cassa integrazione
E' stato rinnovato  anche per l'anno 2012 l’accordo con gli Istituti di Credito per l’anticipo della cassa integrazione e per la sospensione delle rate dei mutui. L’accordo, sottoscritto per la prima volta nel 2009, è stato negli anni 2010 e  2011 tacitamente rinnovato pur avendo nella sua applicazione notevoli difficoltà.Proprio per tentare di dare una svolta a questa situazione Cgil, Cis e Uil Marche hanno promosso una iniziativa che rilanciasse l’accordo stesso e che impegnasse, in maniera diversa che dal passato, le Banche.La sottoscrizione del nuovo protocollo  riprende in toto i contenuti dell’intesa sottoscritta nel 2009.Le  Organizzazioni Sindacali hanno anche chiesto ed ottenuto la sottoscrizione di un verbale "a latere" che impegna ogni Istituto di Credito firmatario a fornire il nome di un referente regionale cui rivolgersi per affrontare e risolvere le eventuali situazioni di criticità, ed a fornire i dati di monitoraggio sul numero di anticipi e di sospensioni che vengono concessi.Per ora l’elenco delle Banche firmatarie: Banca delle Marche, Banca Popolare Ancona, Banche di Credito Cooperativo (BCC), Carifano, Cassa di Risparmio di Fabriano.IL VOLANTINO di CGIL - CISL - UIL MARCHE
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14/05/2012 Rapporto sulla coesione sociale
RAPPORTO SULLA COESIONE SOCIALE 2011
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10/05/2012 Un accordo contro la crisi: esenzione ticket
LA DELIBERA GIUNTA REGIONALE N° 607 DEL 2/5/12 PROTOCOLLO TRA REGIONE MARCHE E CGIL-CISL-UIL: ESENZIONE DAI TICKET PER LAVORATORI E FAMILIARI COLPITI DALLA CRISI   E’ stata confermata anche per il 2012 l’esenzione dal pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie e l’erogazione gratuita dei farmaci di fascia C per i lavoratori e lavoratrici colpiti dalla crisi. Infatti, in attuazione al Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 7 dicembre 2011 tra la Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Marche, la Giunta Regionale ha approvato la Delibera n. 607 del 2.5.2012 contenente i criteri e le modalità per riconoscere per il 2012 interventi a tutela della salute per i lavoratori, e i loro familiari a carico, che abbiano perso il lavoro, siano in cassa integrazione, in mobilità o in contratto di solidarietà. In particolare, i benefici previsti sono:  l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket) per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e di diagnostica strumentale erogate dalle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate dalla Regione Marche;   l’erogazione gratuita dei farmaci di fascia C compresi nei prontuari Terapeutici locali o di Area Vasta (attraverso le Farmacie convenzionate o in distribuzione diretta dalle Farmacie Ospedaliere).  Possono beneficiarne i lavoratori o lavoratrici e familiari fiscalmente a carico che, al momento della fruizione delle prestazioni, risultino:  aver perso il lavoro successivamente al 1° gennaio 2009 in mobilità in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga, in sospensione EBAM) e che nelle 13 settimane precedenti all’erogazione della prestazione abbiano avuto una sospensione dal lavoro pari almeno al 40% delle ore lavorabili; in contratto di solidarietà e che nei 6 mesi precedenti all’erogazione delle prestazioni abbiano avuto una riduzione dell’orario di lavoro pari ad almeno al 40% delle ore lavorabili  Per poter usufruire dell’esenzione, i soggetti aventi diritto devono recarsi presso gli Uffici Anagrafe della Zona Territoriale di competenza e autocertificare di possedere i requisiti richiesti. Ad essi e ai loro familiari fiscalmente a carico sarà rilasciato un certificato di esenzione. Per tali interventi inerenti la tutela della salute sono stati previsti i primi 800.000 euro. Ancona, maggio 2012   
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03/05/2012 Osservatorio sul mercato del lavoro
LISTE DI MOBILITAAlla data del 31 marzo 2012 sono stati iscritti nelle liste di mobilità 841 persone (+ 28% rispetto al 2011).Di essi 694 (82%) non hanno indennità. Gli iscritti senza indennità aumentano del 67% rispetto al 2011.Gli iscritti con indennità sono 147 (il 17% del totale) e sono diminuiti del 53% rispetto al 2011. CASSA INTEGRAZIONEAl 31 marzo 2012 sono state autorizzate 1.551.552 ore di Cassa integrazione di cui: 254.431 di Cig ordinaria ( 16,4% del totale) 361.385 di Cig straordinaria (23,3% del totale) 535.736 di Cig in deroga (60,3% del totale) Rispetto allo stesso periodo del 2011 le ore autorizzate complessivamente sono diminuite del 16%. Nello specifico dei singoli strumenti si registra: un aumento del 20% della Cig ordinaria; una diminuzione del 40,1% della Cig straordinaria una diminuzione del 2,2% della Cig in deroga IL REPORT COMPLETO SUL MERCATO DEL LAVORO
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30/04/2012 Rimettere al centro il lavoro per uscire dalla crisi
Ringrazio il Sindaco per le belle parole spese e per aver organizzato anche quest’anno, insieme all’amministrazione, un bel momento come questo. Il primo maggio non è solo un’occasione per rinnovare una tradizione significativa per la comunità, ma è anche un segnale culturale in controtendenza.E’ davanti agli occhi di tutti come la nostra società rischi di scivolare su un piano di superficialità e qualunquismo, concentrandosi sempre più su  questioni marginali e su interessi particolari. Per fortuna non siamo soli. Infatti, in questo momento, in tutta Italia, si svolgono centinaia di iniziative di festa e memoria come questa, qui a Civitanova Marche.Un’ occasione per ricordare il contributo offerto dal mondo del lavoro per la realizzazione del nostro Paese. Un significato profondo ribadito nello slogan “Lavoro e Crescita per uscire dalla crisi” che accompagnerà la manifestazione nazionale unitaria che si svolgerà a Rieti. Un tema quanto mai attuale, che ci impone riflessioni serie in questo momento complesso, se non addirittura drammatico, per il mondo del lavoro.Il Primo Maggio è in primo luogo festa del lavoro, serve a manifestare il lavoro e per il lavoro, serve a ricordare a tutti, alla politica, alle istituzioni, ai signori dell'economia, ai guru della finanza, ai mezzi d'informazione, ad ognuno di noi, che, come dice lo storico Inno dei lavoratori,di Filippo Turati del 1886:  “Noi vivremo del lavoro!…il riscatto del lavoro dei suoi figli opra sarà…”:Sono parole che, dopo tanti anni non hanno perso la loro forza e intensità, parole che continuano a trasmetterci emozioni e ideali.“Noi vivremo del lavoro!”: parole che ci spingono a fare memoria del lavoro di un tempo nelle nostre terre, nelle nostre contrade, nelle nostre botteghe, nelle nostre filande, nelle nostre miniere. Lavoro duro e spesso sfruttato, lavoro minorile, lavoro insalubre, lavoro di donne “in attesa”, lavoro “licenziato” ad nutum, lavoro dall’alba al tramonto, lavoro senza contratto…“Noi vivremo del lavoro”: parole che ci spingono a fare memoria dell’azione coraggiosa degli uomini e delle donne che hanno immaginato, progettato, dato vita, in varie forme, alle associazioni sindacali; di coloro che ci hanno creduto, che hanno fatto crescere il sindacato nel nostro Paese, nelle fabbriche, nei campi, negli uffici pubblici, hanno contribuito a creare un avanzato sistema di tutele e diritti, costruito nei decenni scorsi.Per chi, come noi oggi qui presenti, è convinto che il lavoro rappresenti un valore inestimabile per la persona e per la comunità; per chi, come noi, ha sempre rivendicato per il lavoro un posto centrale nella società e nelle attenzioni della politica; per chi, come noi, crede che la nostra Costituzione conservi ancora la sua forza e la sua attualità proprio perché mette al centro il lavoro e il rispetto della dignità della persona che lavora, affermare che noi vivremo del lavoro significa sostenere anche per il futuro l’impegno a promuovere, difendere e rappresentare il lavoro umano.Con le parole  “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, i Costituenti stabilirono infatti che la nazione non doveva essere fondata sul censo, sulla nobiltà ereditaria, sul privilegio, sullo sfruttamento, ma sul dovere-diritto di ogni persona, attraverso il lavoro, di partecipare  attivamente e concretamente al bene comune.A distanza di sei decenni, il lavoro resta ancora un elemento essenziale di identità personale. Il lavoro è  fonte e strumento di autonomia, di indipendenza personale, di potenziale crescita professionale, di gratificazione, di relazionalità, di partecipazione alla vita ed allo sviluppo di una nazione; per i credenti il lavoro è un contributo alla trasformazione del Creato.Ma i profondi cambiamenti che hanno trasformato la società moderna hanno inciso in misura forte anche sul lavoro, a livello culturale, organizzativo ed  economico. Sappiamo che per anni si è teorizzato qualcosa di diverso, si è persino scritto e dissertato sulla “fine del lavoro”.  Sappiamo che ha avuto sempre più presa la cultura del successo facile e della rendita, cioè l'idea che si possa vivere bene sfruttando i vantaggi di una posizione acquisita o ereditata, si tratti di rendita finanziaria o immobiliare, rendita professionale o legata alla politica, rendita speculativa o persino derivata da attività illegali. Oppure l’idea che per raggiungere una determinata posizione si debba fare in fretta utilizzando tutti i mezzi a disposizione, ignorando le esigenze altrui e se occorre, anche le regole della convivenza civile.Il lavoro rischia oggi di fare notizia solo in negativo, quando c’è un drammatico infortunio mortale oppure quando qualche azienda importante chiude e centinaia di persone rimangono senza lavoro. O ancora perché quanto si guadagna col lavoro non basta ad arrivare a fine mese.E’ certo che il lavoro oggi è una delle maggiori ragioni di inquietudine e persino di angoscia, lo è per ha perso il lavora o teme di perderlo, lo è per chi – come i nostri giovani - non riesce a trovarlo o lo trova in forme di inaccettabile precarietà che perdurano per anni e anni.La grande crisi sta ancora dispiegando i suoi effetti perversi sull’economia reale e sul lavoro. Un vero e proprio “tsunami” sociale e culturale che ha allentato i vincoli comunitari, ha sfilacciato le reti di sostegno familiare, ha reso più incerte le possibilità educative, fino a modificare profondamente stili di vita e di consumo. La crisi mondiale che ha certificato il fallimento del libero mercato e di quell’ idea, affermatasi negli ultimi decenni, secondo la quale per produrre ricchezza non è più necessario il lavoro, e quindi non sono più necessari neppure i luoghi e le persone del lavoro.Primo maggio dunque per rimettere al centro il lavoro, le tutele sociali e sindacali, le attività economiche basate sul lavoro della gente. Primo maggio per rafforzare la lotta alle speculazioni finanziarie e al mito del profitto a breve e a tutti i costi.Primo maggio per rimettere al centro questi temi; per far ripartire quel meccanismo democratico che oggi sembra essersi inceppato nel nostro paese; per tornare a parlare di solidarietà, di coesione sociale, di responsabilità; per chiedere alla politica e alle istituzioni una prospettiva credibile di bene comune.Dobbiamo sapere che le soluzioni non saranno semplici, e che saremo tutti chiamati a confrontarci con la necessità di fare scelte lungimiranti e coraggiose  per rilanciare il lavoro in Italia.Per questo abbiamo bisogno di tutto il sostegno che può provenire dalla “buona politica”. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un miglioramento del clima generale nel paese. Un’insperata coesione delle principali forze politiche ha evitato che l’Italia cadesse, alla fine dello scorso anno, nel baratro del fallimento e nel caos sociale.Le parole del Presidente della Repubblica Napolitano, che ha ricordato il ruolo ineludibile dei partiti nel rapporto con le istituzioni democratiche, ci confermano la necessità di coltivare un dialogo e un confronto costanti tra forze politiche, istituzionali e sociali. Il rischio che tendenze populiste e demagogiche prevalgano, cavalcando “l’onda facile” dell’antipolitica, deve essere scongiurato. Facciamo nostro l’appello del Presidente affinchè “i partiti ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità nuova di proposta e di governo”.E’ importante che quest’ appello non cada nel vuoto,  che si mettano insieme tutte le enormi energie di cui dispone l’Italia per custodire e rinnovare ciò che resta della nostra tradizione, della nostra operosità, del nostro dinamismo, delle nostre reti di solidarietà, ed al contempo per avviare progetti nuovi, scoprire nuovi percorsi di sviluppo economico, coltivare nuovi terreni di socialità.A questo Governo diciamo che la riforma del mercato del lavoro non serve se non c’è lavoro; che non possiamo lasciare in mezzo ad una strada centinaia di migliaia di lavoratori, GLI ESODATI, che hanno lasciato il lavoro e ora non avranno la pensione promessa; che il disegno di legge presentato dal Governo è il risultato di un estenuante lavoro di concertazione con il quale è stato garantito un equilibrio che va ora protetto nel passaggio in Parlamento, approvando quanto prima la riforma e proteggendola dagli attacchi prevedibili di lobbies e potentati;  che ci sono ultra cinquantenni espulsi dal mercato che non riescono a rientrare; che oltre più della metà delle famiglie italiane sono colpite dalla crisi; che tutti guardiamo al futuro con preoccupazione e paura.A questo Governo diciamo anche che risanare i conti pubblici è necessario, ma che a pagare non possono essere sempre e solo i cittadini a reddito fisso -  lavoratori dipendenti e pensionati - che da soli sostengono quasi il 90% dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Il nostro sistema fiscale è ingiusto e va profondamente riformato allentando la pressione sui salari e sulle pensioni e ridando ossigeno alle famiglie italiane, anche per incentivare la ripresa dei consumi di cui beneficeranno anche le imprese.Le risorse per quest’operazione vanno trovate contrastando l’evasione fiscale che ogni anno sottrae alle casse dello Stato 130 miliardi di € - insieme al lavoro nero e irregolare, che aumenta costantemente con il perdurare della crisi. Soprattutto però il peso del fisco va spostato dal lavoro sulle rendite (soprattutto quelle finanziarie e speculative), sui consumi di lusso e  sui grandi patrimoni (che non sono le prime o le seconde case degli italiani, spesso acquistate al prezzo di pesantissimi sacrifici).Chi più ha, in questo momento è chiamato a contribuire più degli altri, specialmente se in passato ha dato di meno. Al contempo si deve agire con decisione e celerità sugli enormi sprechi della politica (gli scandali che ogni giorno emergono sono un pugno sullo stomaco per tutti noi), e sulla corruzione che cresce di giorno in giorno. Rigore ed equità quindi, ma non solo. Dalla crisi si può uscire solo se si ha chiaro in testa qual è il senso di marcia. Serve una visione del futuro. Serve un “patto” per la crescita, fatto di politiche industriali serie e coraggiose, in grado di rilanciare produzione e occupazione.A sostegno del lavoro e della nostra coesione sociale dobbiamo mobilitare tutte le risorse anche dei nostri territori, come in parte già con i tanti accordi anticrisi tra amministrazioni locali e sindacati. Risposte importanti ma parziali rispetto ad una crisi che sta devastando anche il nostro territorio e le nostre comunità.Una crisi che è partita da lontano ma è entrata violentemente nelle nostre famiglie. Nel 2011 2241 i lavoratori che sono stati licenziati, oltre 9000 non hanno avuto il rinnovo dei contratti, 4 milioni le ore di cassa integrazione autorizzate. Numeri che certificano una situazione drammatica, difficile, complessa, che deve essere assunta e affrontata con forza e coraggio.Dobbiamo quindi fare un salto di qualità, con la determinazione comune a scommettere su una concertazione più avanzata, per creare massa critica, non solo dimensionale ma anche culturale, per superare le litigiosità e i campanilismi che spesso riducono le nostre potenzialità.Insomma tutte le politiche e le scelte debbono essere fatte per rimettere al centro il lavoro, per tutelarlo e promuoverlo, per renderlo più sicuro e dignitoso. Serve una nuova stagione comune di apertura e di innovazione, di cooperazione e di responsabilità collettiva.Per dare una speranza ai tanti volti di uomini e donne che, sul lavoro e per il lavoro, vivono la frustrazione della ricerca infruttuosa, l’umiliazione del diritto negato, l’incertezza e talvolta la paura del futuro, serve un impegno straordinario che faccia diventare quotidiano, ordinario, consueto, il Primo maggio.E servono tante energie e tante volontà per portare avanti questo impegno, che ne sono certo, ognuno di noi oggi qui, vuole confermare e rafforzare.Viva il Lavoro, Viva il Primo Maggio
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26/04/2012 Un'intesa che aiuta. La proposta della Cisl.
PROPOSTA PER LA GESTIONE DELL’IMU DELLA FNP-CISL (PENSIONATI CISL) E DEL SICET (SINDACATO INQUILINI CISL) SULLE ABITAZIONI NELLE MARCHE  La nuova tassazione IMU sugli immobili - decisa con il D. L. 201/2011, convertito dalla legge 214/2011 -, stabilisce le aliquote minime, medie e massime, le rivalutazioni delle rendite catastali su cui calcolarle e la ripartizione delle nuove entrate tra amministrazioni comunali e governo centrale. Evitare che queste nuove imposizioni abbiano solo effetti recessivi non è facile, ma neppure impossibile, nel caso in cui la gestione da parte dei singoli comuni, riesca a trasformarle in ‘leva fiscale’, finalizzata ad una proficua gestione del territorio, a partire dal patrimonio immobiliare e dalle politiche urbanistico-abitative.  Altrimenti si rischia di ridurre tutto all’ennesima raschiatura del fondo, per tappare i buchi di bilancio, o per rilanciare la politica degli sprechi e dei clientelismi.                                                                                                                                                        E’ evidente quindi che, i margini delle aliquote IMU da prendere in considerazione non potranno essere soltanto quelli più elevati, perché in tal caso non sarebbe possibile una reale differenza di trattamento. Inoltre diverrebbe arduo pensare di tornare indietro in un secondo momento, per abbassare tali imposizioni negli anni successivi. Bisogna pertanto chiedere ai comuni, che facciano l’impossibile per evitare di spararsi tutte le cartucce subito, guardando soltanto alle esigenze dei propri bilanci, soprattutto nei confronti delle abitazioni principali (la cui aliquota non è soggetta ad alcun riparto con il governo centrale).Limitandoci qui a considerare i soli immobili ad uso abitativo, le imposizioni IMU in rapporto alle diverse forme di utilizzo, possono essere riassunte così come segue: Per la prima casa o abitazione principale di residenza del nucleo familiare del proprietario, o di uno dei proprietari:                                                                                                                                                                    è prevista un’aliquota dello 0,40% (+ o – 0,20% e una Detrazione da €. 200,00 a 600,00) Chiedere ai comuni che applichino una riduzione dell’aliquota ad alcune categorie sociali più disagiate (che stanno ancora pagando rate di mutuo relative all’acquisto della stessa, disoccupati o cassaintegrati, monoreddito con più familiari a carico, composte di anziani, o familiari non autosufficienti), compensata da una maggiorazione della stessa a carico dei redditi familiari più elevati.Il riferimento più utile potrebbe essere il Valore dell’Indicatore ISEE, in quanto permetterebbe di salvaguardare e tutelare le categorie più disagiate, mentre graverebbe progressivamente sui nuclei familiari proprietari di più immobili - spesso intestati a familiari senza redditi o a figli minori -, così come peserebbe maggiormente sulle abitazioni di lusso,  facilitando anche l’emersione dal nero, contrastando l’elusione fiscale e l’abusivismo degli ‘immobili invisibili’. Il valore dell’Indicatore ISEE, o Redditometro - per altro in corso di riformulazione e destinato ad essere utilizzato anche per il riconoscimento del diritto alle detrazioni fiscali - può essere il metro di valutazione più adeguato, soprattutto nella prospettiva di una revisione generale delle rendite catastali in corso di elaborazione, con ulteriore incremento dell’imposizione.Per la prima casa si potrebbero prevedere le seguenti fasce di ISEE, applicando l’aliquota: - minima dello 0,20% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia inferiore al valore equivalente a 3 assegni sociali;                                                                                                                                                    - ordinaria o media dello 0,40% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia compreso fra il valore equivalente a 3 assegni sociali ed un massimo di 5;                                                                                                    - massima dello 0,60% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia superiore al valore equivalente a 5 assegni sociali. 2.   Per le seconde abitazioni a disposizione del nucleo familiare, sfitte, o concesse in uso gratuito:                                                   prevista un’aliquota ordinaria dello 0,76% (+ o – 0,30%) - Chiedere ai comuni che applichino la maggiorazione dello 0,30% (cioè l’1,06%) alle abitazioni  sfitte da oltre due anni, non escludendo un ulteriore 0,20% (fino all’1,26%) nei comuni considerati ad Alta Tensione Abitativa (così come consentito dalla legge 431/98 sulle locazioni abitative, tuttora in vigore).- Per le seconde case concesse invece in uso gratuito a parenti entro il 2° grado, o ad ex familiari separati, che vi stabiliscano la propria residenza, potrebbe essere utile fare riferimento al valore dell’Indicatore ISEE (come per la prima casa), ma applicando l’aliquota:- minima dello 0,46% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia inferiore al valore equivalente a 3 assegni sociali;                                                                                                                                                    - ordinaria o media dello 0,76% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia compreso fra il valore equivalente a 3 assegni sociali ed un massimo di 5;                                                                                            - massima dello 0,96% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia superiore al valore equivalente a 5 assegni sociali. 3.  Per le abitazioni locate a canone di libero mercato:                                                                                                                                             prevista un’aliquota ordinaria dello 0,76% (+ o – 0,30%) Chiedere ai comuni di non scendere al di sotto dell’aliquota ordinaria dello 0,76%, eventualmente elevabile, qualora gli affitti nel territorio comunale dovessero tendere a salire eccessivamente. 4.       Per le abitazioni locate a canone calmierato, conformi agli accordi comunali previsti dalla l. n. 431/98:                      prevista un’aliquota ordinaria dello 0,76% (+ o – 0,30%) Chiedere a tutti i comuni di favorire, la stipula di tali contratti, deliberando per questi una aliquota minima dello 0,46%, con la possibilità di derogare a questo minimo nei comuni considerati ad Alta Tensione Abitativa (come consentito dalla legge 431/98, tuttora in vigore, nel caso in cui l’abitazione sia concessa a inquilini che vi stabiliscano la propria residenza, o a studenti fuori sede).Esentare infine dall’IMU gli alloggi concessi in assegnazione pubblica, di proprietà dei comuni o degli ERAP, essendo totalmente fuori luogo che lo stato applichi un’imposizione fiscale a se stesso, ovvero alle già esigue risorse destinate all’ERP, se non per aumentare inutili costi burocratici di gestione.       Occorre quindi contrattare con i comuni anche l’utilizzo di queste nuove risorse, affinché tra le varie destinazioni di spesa siano compresi i necessari interventi finalizzati ad evitare, o contenere l’emergenza abitativa, a sostegno dell’edilizia sociale ed a favore di una riqualificazione urbana più complessiva.E’ comunque evidente che queste opportunità restano insufficienti, senza mettere mano alle contraddizioni sorte tra la normativa fiscale nazionale (Cedolare secca) e la legge sulle locazioni n. 431/98. Poiché una politica fiscale finalizzata ad incentivare la locazione a canoni sopportabili poteva essere fatta, piuttosto che con un’aliquota unica più bassa (che favorisce i redditi più elevati, annullando la progressività dell’imposizione e la differenza tra canoni liberi e calmierati), con una riduzione dell’imponibile sui canoni calmierati o convenzionati e con maggiori detrazioni per gli inquilini, in proporzione al canone corrisposto, favorendo così il “contrasto di interesse” tra proprietario ed inquilino e scoraggiando l’affitto in nero.
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16/04/2012 Pensionati: più facile il rilascio di certificati
Il direttore dell'Area Vasta 5, Giovanni Stroppa, ed i rap­presentanti dei patronati Fnp-Cisl, Uil Pensionati e Spi-Cgil di San Benedetto hanno sottoscritto un proto­collo d'intesa con l'intento di "creare una rete sul territorio, per garantire un valido sup­porto, in particolare ad anzia­ni e fasce deboli, che consenta agli utenti che ne abbiano ti­tolo, di procedere al rinnovo, ovvero al rilascio, delle certificazione di esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket) perle presta­zioni specialistiche".L'accordo, stipulato sulla base di una reciproca collabo­razione gratuita, prevede inoltre che "fermo restando l'onere dell'amministrazione di assicurare l'accettazione e laregistrazione delle autocer­tificazioni, nonché il rilascio del certificati di esenzione at­traverso gli uffici centrali (presso il presidio ospedaliero c il distretto sanitario) e peri­ferici (sedi distrettuali ed uf­fici Cup/Cassa), le organizza­zioni sindacali dei pensionati si impegnino a collaborare con l'Area Vasta 5, sede di San Benedetto, fornendo, agli iscritti e a tutti coloro che si rivolgeranno loro, le necessa­rie informazioni ed indicazio­ni per la presentazione dell'autocertificazione".
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11/04/2012 "Semplifica Italia": per i cittadini tempi di attesa sempre più brevi
Il decreto sulle semplificazioni è diventato ufficialmente legge il 4 aprile scorso con il nome "Semplifica Italia". Una serie di interventi volti da un lato ad alleggerire il carico della burocrazia che grava sulle spalle dei cittadini e dall'altro a rilanciare la crescita economica semplificando la vita anche alle imprese. Una revisione dei servizi che serve anche a ridurre i costi della burocrazia amministrativa, tra i più alti in Europa.Alcune delle novità per i cittadini: i cambi di residenza saranno in tempo reale; i documenti di riconoscimento scadranno il giorno del compleanno; il bollino blu sarà rinnovato ogni due anni; il contrassegno per gli invalidi sarà valido su tutto il territorio nazionale; sarà semplificato il rinnovo della patente per gli ultra ottantenni; si avrà la cartella clinica elettronica; il pagamento on –line per multe, ticket, etc.,  procedure più semplici per l’esenzione del ticket per i malati cronici.SCARICA IL DECRETO SEMPLIFICA ITALIA
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11/04/2012 Disegno di legge per la riforma del mercato del lavoro
Leggi le valutazioni della Cisl sul Disegno di legge per la riforma del mercato del lavoroScarica il testo del Disegno di legge
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04/04/2012 Osservatorio mercato del lavoro
OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO CISL MACERATA Aggiornamento  febbraio 2012  CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNINei primi due mesi del 2012 sono state autorizzate: 122.578 ore di Cig ordinaria (+ 6% rispetto al 2011) 202.504 ore di Cig straordinaria ( - 52% rispetto al 2011) 189.848 ore di Cig in deroga (+ 85% rispetto al 2011) Complessivamente, relativamente nei primi due mesi del 2011, le ore di Cig (ordinaria straordinaria e in deroga) autorizzate sono diminuite del 19% rispetto all’anno precedente.   2007 2008 2009 2010 2011 2012 CIG ORDINARIA             gennaio 30.793 49.024 65.985 88.051 52.794 71.219 febbraio 8.456 33.171 140.017 125.611 62.750 51.359 TOTALE 39.249 82.195 206.002 213.662 115.544 122.578 CIG STRAORDINARIA             gennaio 109.339 47.560 41.074 156.627 243.028 110.878 febbraio 81.101 41.523 77.652 100.851 178.155 91.626 TOTALE 190.440 89.083 118.726 257.478 421.183 202.504             CIG  IN DEROGA             gennaio 19.501 24.573 18.082 281.804 70.272 47.307 febbraio 3.166 14.063 33.235 64.624 32.426 142.541 TOTALE 22.667 38.636 51.317 346.428 102.698 189.848               TOTALE GENERALE 252.356 209.914 376.045 817.568 639.425 514.930  MOBILITA’Nei primi due mesi del 2009 sono stati iscritti nelle liste di mobilità 520 lavoratori  (+ 29% rispetto al 2011) di cui: 69 con indennità (-45% rispetto al 2011, quando erano 125) 451 senza indennità (+ 62% rispetto al 2011, quando erano 278) 2008 2009 2010 2011 2012 Gennaio 112 301 291 254 298 Febbraio 125 270 125 149 222 TOTALE 237 571 416 403 520  
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04/04/2012 Contributo per le imprese che stabilizzano lavoratori precari
PROTOCOLLO TRA REGIONE MARCHE E CGIL-CISL-UIL IN ARRIVO IL CONTRIBUTO DI 7.000 EURO PER LE IMPRESE CHE STABILIZZANO I LAVORATORI CON CONTRATTI A TERMINE E ATIPICI E’ in arrivo un contributo di 7.000 euro quale incentivo alle imprese per la stabilizzazione di 400 lavoratori con contratti a temine o atipici.Infatti, in attuazione al Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 7 dicembre scorso tra Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Regionali, la regione  ha emanato l’Avviso Pubblico  contenente i criteri e le modalità per sostenere e incentivare le stabilizzazioni.Beneficiari: imprese e società cooperative ricadenti tra le Microimprese e le Piccole e Medie Imprese con sedi/unità produttive nelle Marche, che trasformano rapporti di lavoro a termine e atipici in contratti di lavoro a tempo indeterminato a tempo pieno o part time.L’intervento riguarda la stabilizzazione dei lavoratori con contratti a termine e atipici stipulati prima della pubblicazione dell’Avviso nel BUR e in essere da almeno 3 mesi al momento della procedura di stabilizzazione. Rientrano tra i contratti a termine e atipici: contratti di lavoro a tempo determinato contratti di inserimento lavorativo collaborazioni a progetto contratti di lavoro a chiamata contratti di lavoro ripartito contratti di lavoro interinale Sono escluse dal contributo le assunzioni di lavoranti a domicilio, pensionati, apprendisti.Il contributo verrà erogato in un’unica soluzione, successivamente alla verifica  della documentazione attestante la trasformazione del rapporto di lavoro.Le domande di contributo vanno presentate prima della trasformazione del rapporto di lavoro e comunque entro il 31/12/2012, utilizzando fac-simile di domanda allegata al bando pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche, e nel sito della Regione Marche: www.istruzioneformazionelavoro.marche.it.Le domande verranno valutate sulla base dei criteri riportati nell’Avviso Pubblico fino ad esaurimento delle risorse. Ancona 3 Aprile 2012Per approfondire:bando e modulistica dal portale della Regione Marche   scarica il volantino unitario   
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27/03/2012 Campagna fiscale 2012
E’ iniziata la campagna fiscale 2012.Quest’ anno, in maniera particolare, i nostri esperti del Caf Cisl  della provincia di Pesaro – Urbino sono a disposizione degli utenti per qualsiasi chiarimento soprattutto per quanto riguarda la novità dell’Imu, la nuova imposta sugli immobili che sostituisce l’Ici, oltre a diversi servizi fiscali come la dichiarazione dei redditi, modello RED, rilascio dell’attestazione Isee.In allegato le nostre sedi con i numeri di telefono  a disposizione dei cittadini per prenotare l’appuntamento.
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16/03/2012 Stilato un protocollo di intesa con il Comune di San Benedetto del Tronto sull'IMU
Il giorno 20 febbraio 2012 si sono incontrate l'Amministrazione Comunale di San Benedetto del Tronto, le 00.SS. confederali CGIL, CISL, UIL unitamente ai sindacati dei pensionati SP1/CGIL, FNP/CISL e UILP/UIL per un ulteriore confronto sul bilancio preventivo dell'anno 2012, con riferimento alla piattaforma rivendicativa territoriale "per un patto locale per l'equità e lo sviluppo" presentata dalle 00.SS. predette.Il presente protocollo aggiuntivo integra e completa il protocollo generale sottoscritto dalle parti il 13/01/2012.Su richiesta avanzata dalle 00.SS. federali, nel corso della riunione tenutasi nella sede municipale il giorno 14/02/2012, il presente accordo integrativo costituisce nuova analisi dell'impatto sociale della pressione tributaria derivante dall'applicazione in via sperimentale dell'IMU per l'anno 2012.Le parti concordano unanimemente e favorevolmente sul ventaglio di aliquote presentate dall'Amministrazione Comunale nella persona dell'Assessore Fabio Urbinati e dell'Assessore Margherita Sorge.Viene evidenziata ín particolar modo una equa ed efficace ripartizione del carico tributario, reso possibile proprio dalla differenziazione delle aliquote nei termini che seguono:   ALIQUOTA ABITAZIONE PRINCIPALE E RELATIVE PERTINENZE 4,00 ABITAZIONI LOCATE (ART. 2 C.3-4 LEGGE. 431/98) EX COMODATO GRATUITO 5,00 ABITAZIONI LOCATEIMMOBILI DI CATEGORIA CATASTALE B e D IMMOBILI DI CATEGORIA CATASTALE C esclusi i fabbricati di categoria C2, C6 e C7 7,90 ALIQUOTA BASE 8,50 ABITAZIONI LIBERE 10,60  Attraverso lo strumento degli interventi in campo sociale rubricati "Fondo riequilibrio pressione tributaria", l'Amministrazione, riesce ad alleviare il carico dell'IMU sui pensionati in possesso di un reddito non superiore a tre volte il minimo INPS, colmando una lacuna della Legge. Lo stanziamento di tale intervento agevolativo è pari ad euro 150.000,00L'Amministrazione Comunale e le Organizzazioni Sindacali si impegnano nuovamente a conferire sistematicità al confronto, a dare prosecuzione al tavolo di concertazione sugli ulteriori temi oggetto dell'accordo, prevedendo specifiche sessioni per accompagnare gli stanziamenti di bilancio, condividendo le eventuali evoluzioni in materia di servizi sociali; si impegnano inoltre a programmare un ulteriore incontro da effettuarsi entro il ottobre 2012 per la verifica del presente accordo.
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06/03/2012 Aiuti ai figli di lavoratori ed agli studenti lavoratori in difficoltà: un contributo di 500 euro.
PROTOCOLLO TRA REGIONE MARCHE E CGIL-CISL-UIL: IN ARRIVO IL CONTRIBUTO DI 500 EURO PER 750 STUDENTI UNIVERSITARI MARCHIGIANI E’ in arrivo un contributo “una tantum” di 500 euro per 750 studenti universitari marchigiani e lavoratori studenti iscritti alle Università. Infatti, in attuazione al Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 7 Dicembre scorso tra la Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Marche, la Giunta Regionale ha approvato la Delibera contenente i criteri e le modalità per sostenere il diritto allo studio dei ragazzi iscritti all’università, figli di lavoratori o studenti lavoratori che si trovino da almeno tre mesi in disoccupazione, in mobilità, in cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga, in sospensione EBAM.Possono presentare la domanda di contributo gli studenti residenti nelle Marche, fiscalmente a carico dei genitori o studenti lavoratori, iscritti nell’a.a. 2011/2012 a: corsi di laurea di primo e secondo livello, corsi di laurea a ciclo unico/magistrale presso Università e AFAM delle Marche o di altre Regioni.Devono essere figli di lavoratori o studenti lavoratori che si trovino da almeno tre mesi: in stato di disoccupazione certificato dai Centri per l’Impiego in mobilità ai sensi della L. 223/91 e della L. 236/93 e s.m.i., in cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga comprovate da una dichiarazione del datore di lavoro in sospensione EBAM comprovata da dichiarazione dell’ EBAM o del datore di lavoro Per l’accesso al contributo è necessario che l’ISEE (indicatore della Situazione Economica Equivalente) del nucleo familiare non superi il limite di 30.000 euro, con riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2011, periodo d’imposta 2010.La graduatoria delle domande presentate, sarà determinata sulla base dei valori ISEE decurtati degli importi e secondo i criteri sotto indicati: genitori o studenti lavoratori senza indennità –2500 euro genitori o studenti lavoratori in mobilità indennizzata, in disoccupazione, in cassa straordinaria –2.000 euro genitori o studenti lavoratori in cassa ordinaria,in deroga, in sospensione EBAM -1.500 euro studenti in regolare corso di studi -1.000 euro studenti con due familiari dello stesso nucleo entrambi in una delle condizioni di cui sopra -1.000 euro studenti iscritti a corsi di primo livello e a corsi a ciclo unico –500 euro Le domande di contributo vanno presentate entro il 20 Aprile 2012Per il bando e la modulistica clicca quiAncona 7 Marzo 2012
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06/03/2012 8 MARZO: ripartiamo dal lavoro
CGIL CISL UIL  Marche Segreterie Regionali COMUNICATO 8 MARZO: RIPARTIAMO DAL LAVORO Ancora tempo di crisi, una crisi pesante che non accenna a rallentare e per la quale le donne, spesso le prime a fuoriuscire dal mercato del lavoro e le ultime ad entrarvi, stanno pagando un prezzo altissimo: 4.400 donne licenziate e iscritte nelle liste di mobilità nelle Marche nel 2011, il tasso di disoccupazione femminile è salito prepotentemente fino all’8,4%: il valore più alto degli ultimi 15 anni!Sono così arrivate a 26mila le donne marchigiane in cerca di lavoro. Un lavoro che non c’è o è cattivo lavoro, precario, sottopagato è la condizione vissuta da un’intera generazione di donne giovani ma non solo.E sono ancora le donne ad essere le più colpite dalla diffusa e vergognosa pratica delle  dimissioni in bianco dimissioni “in bianco” fatte firmare al momento dell’assunzione ma senza data, poi utilizzate arbitrariamente dal datore di lavoro. Per fermare questo inaccettabile fenomeno, nelle Marche come nel resto del Paese, le donne del sindacato, della politica, della cultura, delle istituzioni e della società civile, il 23 febbraio scorso hanno consegnato a tutti i Prefetti un appello rivolto al Governo e al Parlamento per richiedere con urgenza una legge che reintroduca, dopo la cancellazione della L. 188/07 da parte del Governo Berlusconi, una norma di civiltà e di tutela del valore del lavoro, della dignità e dei diritti delle persone.Donne ancora di fronte alla difficile scelta se lavorare o diventare madre: sono 1.750 le madri lavoratrici che nel triennio 2009-11 hanno lasciato il lavoro nel primo anno di vita del  bambino nelle Marche, di cui 620 nel 2011.“Donne spesso costrette alle dimissioni per mancanza di asili, costi troppo elevati dei servizi o per le difficoltà a conciliare lavoro e maternità” – dichiara Claudia Mazzucchelli della UIL Marche  - “dati preoccupanti soprattutto in questo momento di crisi nel quale un posto di lavoro è tanto prezioso”. Un quadro che si trascina tassi di natalità sempre più bassi e un Paese destinato a  invecchiare e a smettere di crescere.Donne che ogni giorno devono fare i conti con il lavoro dentro e fuori casa, con una organizzazione dei tempi di vita e di lavoro sbilanciata e che spesso riversa solo su di loro il peso delle responsabilità, della cura dei familiari e della casa.“Per questo, occorre che si affermi con più forza la logica della condivisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne” – aggiunge Cristiana Ilari della CISL Marche – “superando l’idea che del lavoro di cura debba essere solo femminile, e le buone pratiche, a partire dalla contrattazione, volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro”.Per Daniela Barbaresi della CGIL Marche “proprio per l’incertezza e le difficoltà in cui ci troviamo è necessario riportare l’attenzione sulla centralità delle donne nel lavoro e nella società, perché non può esserci ripresa e sviluppo senza l’apporto e la cultura delle donne, senza la valorizzazione delle loro competenze, del loro potenziale e dei loro meriti”.Dunque, occorre ribadire che il lavoro, la realizzazione, le pari opportunità delle donne sono condizioni indispensabili per uscire dalla crisi e garantire condizioni di benessere sociale per tutti, donne e uomini.E allora,  questo 8 marzo, ripartiamo dal lavoro.
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17/02/2012 La questione anziani nelle Marche: dalla cronicità alle pensioni.
LA QUESTIONE ANZIANI NELLE MARCHE: DALLA CRONICITA’ ALLE PENSIONI Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp – Uil evidenziano  il permanere, sul territorio marchigiano, di forti criticità e di comportamenti difformi  nell’applicazione  del  Protocollo regionale sulla non autosufficienza, sottoscritto il 4 giugno 2008,  e dell’accordo “Percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla norma vigente. Anni 2010- 2013” , sottoscritti dalla Regione Marche, da Cgil-Cisl-Uil Marche e dai rispettivi sindacati dei pensionati. I  percorsi e  le modalità previste dagli accordi, già dal 2011,  avrebbero dovuto favorire un  primo aumento dell’assistenza sanitaria nei 3.242 posti letto convenzionati delle 108 residenze protette presenti in tutto il territorio regionale  e  la riduzione della retta pagata dagli utenti attraverso il relativo scorporo del costo sanitario dalla retta stessa. I parametri assistenziali, che andranno a regime nel 2013, prevedono infatti  un aumento graduale dell’assistenza sanitaria fino ad arrivare ad erogare complessivamente 100 minuti  di assistenza pro capite pro die  con una tariffa complessiva di 66€. NON AUTOSUFFICIENZA - Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati  denunciano il perdurare di un comportamento  “latitante”    della Regione Marche, già sollecitata varie volte, in  merito alla verifica dell’andamento dell’ attuazione  di quanto previsto dagli accordi stessi sul territorio regionale. Manifestano, altresì, forte preoccupazione  per le numerose segnalazioni di mancata riduzione della retta all’utente.  Evidenziano le resistenze relative all’avvio del lavoro dei Tavoli territoriali permanenti di monitoraggio, istituiti con la  delibera di giunta regionale  1493/08,   che stentano a partire nonostante le continue e ripetute sollecitazioni all’Asur e alle sue articolazioni territoriali. Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp – Uil,  a fronte di ciò, ritengono urgente e non più rinviabile l’attivazione  di un puntuale monitoraggio dell’attività delle strutture residenziali circa il rispetto dei punti delle convenzioni  oltre al confronto con la Regione Marche. PENSIONI MARCHE - sul versante delle pensioni, falcidiate nel potere d’acquisto negli ultimi 15 anni di oltre il 30%, le Segreterie Regionali del sindacato dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp - Uil    manifestano la loro preoccupazione  per l’impatto economico sociale  degli anziani.  L’importo medio della pensione percepita dai pensionati Inps marchigiani è di  620,00€.  Situazione che poteva ulteriormente peggiorare con la mancata indicizzazione  delle pensioni minime che grazie all’intervento del sindacato è  stata  riservata, dal mese di gennaio 2012,  esclusivamente alle pensioni superiori  a 1.441,59€ lordi.  La mancata rivalutazione  produce un impatto consistente anche per  le Marche:  infatti sulle  oltre 577 mila pensioni Inps marchigiane, il 44% circa non beneficerà del 2,6% di rivalutazione della propria pensione. Una perdita sostanziale che si stima ben oltre i 100 milioni di euro che verranno a mancare nelle tasche dei pensionati  con pesantissime conseguenze inevitabili sui consumi. Indispensabile avviare un confronto con la Regione e con gli Enti Locali ponendo: un’attenta riflessione sulle politiche tariffarie e tributarie che vanno differenziate per reddito prevedendo sostanziali agevolazioni per le fasce più deboli grazie all’utilizzo dell’Isee lineare e all’applicazione di “tariffe sociali”; l’avvio di una seria e concreta lotta all’evasione fiscale con la realizzazione di specifici “patti antievasione” a partire dai Comuni; una rispondente politica abitativa nei confronti di quanti rischiano lo sfratto, ma anche di quanti non riescono più a reggere i costi vivi del peso di una casa di proprietà. 17 febbraio 2012
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17/02/2012 Osservatorio sul mercato del lavoro
Scarica il REPORT dell'OSSERVATORIO provinciale CISL sul MERCATO DEL LAVORO al 31 dicembre 2011
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16/02/2012 Emergenza neve: ecco le misure messe in campo.
Un riepilogo delle misure messe in campo per fronteggiare, almeno in parte, la grave situazione in cui versano molte aziende del territorio marchigiano dopo l'ondata di maltempo.EMERGENZA NEVE: I lavoratori delle Imprese artigiane iscritte all’ Ebam sospesi dal lavoro  a causa della neve possono attivare la sospensione (le 90 giornate) secondo le procedure  di norma previste e utilizzando la stessa modulistica ); concordato che gli accordi sindacali potranno essere firmati, in via eccezionale,  anche  successivamente alla data di sospensione; le imprese iscritte all’ Ebam che a causa della  neve hanno subito danni alle strutture  e ai macchinari potranno chiedere un contributo all’Ente Bilaterale attraverso l’ attivazione del Fondo Calamità Naturali; il contributo  è pari al 20% delle spese sostenute per riavviare l’attività produttiva e l’intervento massimo previsto è pari ad 8.000 euro. Le  imprese artigiane non iscritte all’ Ebam e le  imprese non artigiane (che non hanno la Cassa Ordinaria prive quindi di  strumenti di sostegno al reddito atti a coprire brevi fermate e disagi limitati nel tempo  causati da eventi improvvisi): per un periodo massimo di 40 ore, esclusivamente  per sospensioni dal lavoro avute nel mese di Febbraio 2012,possono attivare la Cassa in Deroga; nel verbale di accordo sindacale va riportata la causale specifica; non cambia la procedura  di inoltro dell’ istanza  ed i termini di scadenza; per i lavoratori indicati  già come beneficiari della Cassa in Deroga (secondo l’accordo del 25 Gennaio 2012) le 40 ore sono ricomprese all’ interno delle 1038 ore massime previste; Le imprese  che hanno avuto danni alle strutture e che avranno presumibilmente fermate  per periodi lunghi: se  rientranti nel campo di applicazione della Cassa Straordinaria  possono attivare la stessa per crisi aziendale causata da evento improvviso ed imprevisto; se escluse dal campo di intervento della Cassa Straordinaria, possono utilizzare la Cassa in deroga secondo le modalità previste dall’intesa istituzionale del 25 Gennaio 2012 (max 1038 ore/lavoratore); nell’accordo sindacale va motivata la crisi facendo riferimento agli eventi metereologici  avuti nel Febbraio 2012 e vanno elencati i danni strutturali che impediscono la prosecuzione dell’attività lavorativa; la procedura ed i termini di presentazione della domanda rimangono quelli previsti dall’accordo del 25 Gennaio; Non sono previsti ad oggi interventi  di sostegno pubblico  alle aziende che hanno avuto danni.
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16/02/2012 Accordo sulla detassazione - Cgil, Cisl, Uil e Agci, Concooperative, Legacoop
Sottoscritto  un accordo tra AGCI  nella persona del Presidente Stefano Burattini, CONFCOOPERATIVE  nella persona del Presidente  Giacomo Gasperi, LEGACOOP  persona del Presidente  Simone Cecchettini e le tre organizzazioni sindacali provinciali nelle persone di Marco Manzotti, Segretario generale CGIL, Paolo Santini, Segretario Generale CISL e Renzo Perticaroli, Segretario Generale UIL.Il testo dell' accordo
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16/02/2012 Accordo sulla detassazione - Cgil, Cisl, Uil e Confapi
Sottoscritto  in data  10/01/2012, accordo sulla detassazione tra Confapi  Ancona nella persona del Presidente Andrea Pesaresi  e le tre organizzazioni sindacali provinciali nelle persone di Marco Manzotti, Segretario generale CGIL, Paolo Santini, Segretario Generale CISL e Renzo Perticaroli, Segretario Generale UIL.Il testo dell' accordo.
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31/01/2012 Accordo sulla detassazione - Cgil, Cisl, Uil e Confindustria
Ancona, 27 gennaio 2012 – Sottoscritto nella sede di Confindustria Ancona un accordo tra Confindustria Ancona nella persona del Presidente Giuseppe Casali e le tre organizzazioni sindacali provinciali nelle persone di Marco Manzotti, Segretario generale CGIL, Paolo Santini, Segretario Generale CISL e Renzo Perticaroli, Segretario Generale UIL. La firma dell’accordo dà la possibilità di detassare, dando un concreto beneficio ai lavoratori, le voci retributive derivanti da contratti nazionali che siano riconducibili ad incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa, in relazione a risultati riferibili all’andamento economico o agli utili dell’impresa o ad ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale.L’accordo dà seguito al Protocollo già sottoscritto tra le Parti nel luglio 2008 in tema di contrattazione di secondo livello e ad un accordo nazionale sullo stesso argomento.Le Organizzazioni Sindacali sottolineano  l’importanza dell’accordo sulla detassazione di parte del salario variabile, “soprattutto in un momento di criticità come quello che stiamo attraversando, dove il potere d’acquisto dei salari sta drammaticamente diminuendo anche a causa delle recenti pesanti imposizioni fiscali. In questo contesto  la detassazione legata alla produttività è uno strumento che contribuisce ad far pesare un po’ meno la maggiore imposizione fiscale che è causa anche dell’aumento dei prezzi”.Il testo dell' accordo
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26/01/2012 Ammortizzatori in deroga. Nuova intesa per il 2012 tra sindacati e Regione Marche.
IL TESTO DELL'ACCORDO SUGLI AMMORTIZZATORINel pomeriggio di mercoledì 25 gennaio è stata rinnovata l’Intesa Istituzionale Territoriale relativa agli ammortizzatori in deroga per l’anno 2012. In attesa di conoscere le effettive disponibilità economiche e, in particolare quante risorse verranno assegnate dal Ministero del Lavoro per il 2012 (a fronte di una richiesta di 40 milioni di euro avanzata dalla Regione Marche, come concordato con le parti sociali), Cgil, Cisl e Uil Marche hanno ritenuto opportuno sottoscrivere un 'Intesa che ricalca l’impostazione di quella dello scorso anno, compresa lo stanziamento di 5 milioni di euro da destinare ad ammortizzatori per i lavoratori di imprese industriali da 16 a 50 dipendenti. Contestualmente, Regione e Parti sociali si sono impegnate a rivedersi entro il mese di marzo per integrare l’Intesa, una volta definite con certezza le risorse effettivamente disponibili per il 2012 (aggiuntive rispetto agli attuali 27 milioni di euro residuati dalle precedenti annualità) con l’obiettivo di: allargare il budget destinato alle imprese industriali di maggiori dimensioni, cercando anche di innalzare il limite dimensionale delle imprese; definire gli interventi specifici per le aree di crisi di particolare complessità (es.: Piceno, Fabriano), con il coinvolgimento dell’Assessorato alle Attività Produttive. ALCUNI IMPORTANTI MIGLIORAMENTI: CIG in deroga nel calcolo dell’anzianità minima di 90 giorni, in caso di successione negli appalti, valgono anche i periodi lavorativi presso le varie ditte appaltatrici e, i periodi di apprendistato valgono per tutti i lavoratori (e non solo per gli operai); tra le tipologie di aziende sono state inserite anche quelle dello spettacolo. Mobilità in deroga possono beneficiarne anche i lavoratori subordinati ammessi al trattamento di mobilità ex Legge 223/91, o di  disoccupazione ordinaria che hanno esaurito i predetti trattamenti nel corso del 2012 e che maturino il diritto effettivo alla pensione nei 12 mesi successivi. nel calcolo dell’anzianità minima di 12 mesi vanno incluse anche le mensilità accreditate dallo stesso datore di lavoro alla gestione separata INPS al lavoratore che abbia conseguito come collaboratore a progetto in monocommittenza un reddito superiore a 5mila euro. Aziende 16-50 dipendenti non è più richiesto che la crisi nella quale si trovi l’azienda sia tale da escludere la cessazione dell’attività; non è più richiesto che l’azienda non abbia avviato la procedura di licenziamento collettivo di cui alla legge 223/91; ATTENZIONE ALLE ALTRE NOVITA' per accedere alla CIG in deroga, ferie e permessi residui relativi all’anno precedente devono, di norma, essere goduti dai lavoratori prima della sospensione in CIG; le domande di CIG in deroga respinte o dichiarate inammissibili potranno essere ripresentate ma i termini di presentazione saranno quelli di una nuova istanza; le domande relative alle sospensioni CIG in deroga iniziate nel periodo 1/31 gennaio 2012  possono essere presentate entro il 29 febbraio 2012 e per le sospensioni CIG in deroga relative ai mesi di gennaio e febbraio 2012, l’accordo sindacale può essere siglato anche dopo l’inizio della sospensione.
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26/01/2012 Dal 2012 torna l'imposta sulla prima casa
Dal 2012 torna l'IMU, l'imposta sulla prima casa. Leggi come verrà calcolata.
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23/01/2012 Fincantieri. I testi degli accordi.
Verbale di accordo Fincantieri Ancona 17 gennaio 2012 Verbale di accordo Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali 21 dicembre 2011 Accordo a margine del Verbale Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali 21 dicembre 2011 Verbale di incontro Fincantieri 21 settembre 2011
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18/01/2012 Cgil, Cisl e Uil per il lavoro, la crescita, l'equità sociale e fiscale
Documento di Cgil, Cisl e Uil per il lavoro, la crescita, l'equità sociale e fiscaleCgil, Cisl e Uil hanno varato un documento unitario contenente le proposte che saranno inviate al Governo nelle prossime ore in vista del confronto sulla riforma del mercato del lavoro. Il documento è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa dai segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti al termine della riunione delle segreterie unitarie. Gli obiettivi del sindacato sono lavoro, crescita, equità sociale e fiscale. La gravità della crisi economica e le conseguenze negative che colpiscono in particolare famiglie, giovani, lavoratori e pensionati impongono un "cambiamento" nella politica economica del Governo, si legge nel documento unitario di Cgil, Cisl e Uil. I sindacati confederali sollecitano ora l'apertura di un "negoziato vero" che favorisca la crescita, senza la quale è impossibile dare risposte anche al tema dell'occupazione. "L'obiettivo prioritario - aggiungono i sindacati - è far ripartire la crescita e invertire la pericolosa tendenza recessiva in atto da alcuni mesi. Bisogna poi sostenere una svolta coerente della politica economica europea verso obiettivi di sviluppo e occupazione". Cgil Cisl e Uil ''ritengono indispensabile che il Governo realizzi in tempi brevi un intervento di riduzione del carico fiscale a beneficio dei lavoratori, dei pensionati, e delle famiglie'', utilizzando le risorse della lotta all'evasione. Obiettivo da raggiungere ''nell'ambito di una piu' organica riforma fiscale che preveda una imposizione sui patrimoni mobiliari e immobiliari'' e per ''una redistribuzione più ' equa''. piattaforma unitaria ''Sulla riforma fiscale chiediamo un confronto serrato'', sottolinea il leader della Cisl Raffaele Bonanni. "Il dibatitto politico e sociale sulla crescita e' indispensabile. - ha aggiunto- Senza chiarezza non usciamo dalla crisi. Se il govero e' interessato a questo non puo' pensare di nascondere le cose salienti". Quanto all'art.18 "E' un argomento fuorviante. Lo dico io che non ho tabù"Leggi il Documento
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13/01/2012 La buona occupazione - le proposte della Cisl
Nell' attuale fase di confronto sulla riforma del Mercato del Lavoro, le proposte della CISL sui temi delle politiche del lavoro e degli ammortizzatori sociali:
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12/01/2012 La Cisl di Ascoli critica il Piano socio-sanitario
E' questo il documento di proposte e di critica presentato dalla Cisl confederale e di categoria di Ascoli Piceno sul Piano Socio-Sanitario Regionale relativamente ai servizi dell'Area Vasta 5 di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto.
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12/01/2012 Un patto locale per l'equità e lo sviluppo
Di seguito un documento con le richieste delle Segreterie Confederali e dei Pensionati di CGIL,CISL,UIL agli Enti Locali (Comuni e Provincia di Ascoli Piceno) sulle politiche organizzative e delle risorse, sulle politiche tariffarie, sul sostegno al reddito e sulla partecipazione nella gestione dei servizi.
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09/12/2011 Accordo tra Regione e Sindacati sul lavoro
E' stata sottoscritta l'intesa tra Cgil Cisl e Uil e la Regione Marche con la quale sono state confermate, previa verifica, gran parte delle misure introdotte negli anni scorsi a sostegno del lavoro e delle fasce colpite dalla crisi.La conferma del Fondo anticrisi è particolarmente importante specie in considerazione della riduzione dei trasferimenti statali alla Regione, previsti dalle numerose manovre dell'anno in corso.
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06/12/2011 Lavori usuranti
Il patronato INAS – CISL di Pesaro - Urbino informa che il decreto interministeriale sui lavori usuranti è stato pubblicato.  Il decreto dà la possibilità agli  addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti  di accedere anticipatamente  al pensionamento. Per usufruire  del beneficio occorre presentare la domanda di riconoscimento, tramite il patronato INAS, all’Ente previdenziale di iscrizione del lavoratore. La domanda deve contenere: l’indicazione della volontà di avvalersi del beneficio per l’accesso alla pensione; la precisazione dei periodi di lavoro con svolgimento delle attività usuranti; la documentazione minima relativa alla svolgimento dell’attività usurante come   elencato nella tabella A allegata. Per più approfondite comunicazioni gli interessati possono presentarsi presso gli uffici INAS. Inoltre, l’ INAS informa che dal 6 luglio scorso è stata introdotta una nuova decadenza sulla disciplina in materia di prestazioni pensionistiche. Nelle controversie in materia pensionistiche, ad esempio liquidazione e riconoscimento della prestazione anche parziale o provvisoria, l’azione giudiziaria dell’interessato può essere proposta entro 3 anni, pena la perdita del diritto della prestazione stessa (in passato con la vecchia normativa si prescrivevano solo le rate e non il diritto). La norma produce effetti devastanti per tutti quei lavoratori che potrebbero ottenere un migliore importo della pensione ma non fanno ricorso entro i 3 anni.
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25/11/2011 Isee, accordo tra Anci e Sindacati
Firmato l'accordo tra l'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) Marche e i Sindacati confederali regionali Cgil Cisl e Uil sull'Isee.L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente è lo strumento cui la normativa nazionale affida la funzione di valutare la situazione economica di un soggetto che richiede una prestazione sociale agevolata, al fine di determinarne la compartecipazione al costo sostenuto dall'amministrazione che la eroga e, in alcuni casi, anche l'accesso al servizio stesso.Si tratta di uno strumento che già oggi le amministrazioni comunali marchigiane utilizzano principalmente rispetto ai servizi sociali ed educativi come i nidi d'infanzia, mense e trasporti scolastici, servizi domiciliari e residenziali per anziani e disabili, con significative differenze  per gli ambiti di applicazione. per la funzione dello strumento e per le modalità tecniche di gestione.In questo senso l'accordo mira ad introdurre elementi che possano rendere più omogenea l'applicazione dello strumento. Ad esempio favorendone l'utilizzo a livello non solo comunale ma anche di Ambito sociale (l'aggregazione di più comuni per il coordinamento e la gestione dei servizi sociali), privilegiandone una struttura lineare che meglio possa garantire, rispetto ad un sistema per scaglioni, la progressività e quindi l'equità nella valutazione delle diverse situazioni.Rimane aperta la questione di come valutare la situazione economica degli anziani non autosufficienti e disabili, per i servizi erogati ai quali spesso le amministrazioni comunali chiamano a compartecipare anche le famiglie. Su questo delicato punto, in assenza di una necessaria normativa nazionale, l'accordo invita la Regione Marche ad intervenire per dare indicazioni su come orientarsi.
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21/11/2011 IAL: corso per assistente familiare
Lo IAL CISL organizza un corso  di formazione professionale per assistente familiare.  Il corso, gratuito, è finalizzato alla professionalizzazione  di 15 giovani e adulti, occupati e disoccupati (o inoccupati) , maggiorenni e residenti o domiciliati nella Provincia di Pesaro e Urbino.  Per informazioni rivolgersi a IAL  via del Cinema, 5 Pesaro tel. 0721/370583.
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15/11/2011 Riaprire le porte del lavoro ai giovani - le proposte della Cisl
Nei mesi scorsi la Segreteria Confederale ha messo a punto un documento specifico sulla condizione occupazionale giovanile che, con il protrarsi della crisi, si conferma essere una realtà estremamente penalizzata e vulnerabile. A riguardo, alleghiamo un secondo documento confederale “Riaprire le porte del lavoro ai Giovani. Le proposte della Cisl” che, riprendendo il tema in esame, entra nel merito delle azioni strategiche che la Cisl intende sostenere e adottare nell’ottica di contribuire concretamente a sbloccare il mercato del lavoro favorendo così l’ingresso e permanenza dei giovani verso una occupazione stabile. Nel documento viene ribadita l’urgenza di intervenire su più aspetti, con particolare riferimento alla separatezza tra scuola-formazione-lavoro che, di fatto, ostacola l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e al blocco dell’accesso al lavoro acuito dalla crisi economica in atto. La gravità della situazione impone scelte adeguate, chiare e condivise. Con questo spirito, per “Riaprire le porte del lavoro ai Giovani”, la Cisl avanza proposte concrete, tra cui: valorizzare e potenziare l’apprendistato come vero contratto di primo lavoro, concentrare le risorse sul credito d’imposta per le nuove assunzioni, migliorare l’intero sistema scolastico - formativo attraverso un riordino e ottimizzazione dei meccanismi esistenti, regolamentare la flessibilità per contrastarne gli abusi attraverso il rafforzamento delle tutele sociali e previdenziali accompagnate dal riordino degli ammortizzatori sociali. Si tratta di obiettivi auspicabili e necessari, rispetto ai quali un ruolo straordinario può essere svolto dalla contrattazione collettiva di secondo livello territoriale e aziendale e dalla bilateralità.
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11/11/2011 Assegni di cura per anziani non autosufficienti
Gli Ambiti territoriali sociali n. 17 (San Severino Marche-Matelica) e 18 (Camerino) hanno emesso l'avviso pubblico per la presentazione delle domande per l'accesso agli assegni di cura per anziani non autosufficienti per l'anno 2011.Le domande, redatte secondo le modalità indicate negli stessi avvisi pubblici, vanno inoltrate ENTRO IL 30 NOVEMBRE 2011.Per informazioni e assistenza rivolgersi alla Cisl Pensionati di Macerata- 0733-4075248http://www.scribd.com/doc/72388994/Assegni-di-cura-2011
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11/11/2011 Notiziario Cisl Scuola Macerata
AGGIORNAMENTO E RINNOVO 3^ FASCIA A.T.A.   E' stato inoltre comunicato che il decreto che fissa tempi e modalità per le domande di inclusione e aggiornamento nella terza fascia delle graduatorie di istituto è stato firmato e trasmesso per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che potrebbe avvenire all'inizio della prossima settimana (probabilmente martedì).   SALVAPRECARI  SCADENZA PRESENTAZIONE DOMANDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO   Dalla tempistica del Ministero, è ipotizzabile che la Graduatoria Salvaprecari esca nella prima decade di dicembre.   da indirizzare agli Ambiti Territoriali Provinciali (ex USP) tramite la propria scuola di servizio (con l'avvertenza che alcuni uffici periferici dell'Amministrazione hanno predisposto specifici ed esclusivi moduli). Martedì 15 novembre 2011 è il termine ultimo di presentazione delle domande per la fruizione, nell'anno solare 2012, dei permessi retribuiti per il diritto allo studio (cosiddette "150 ore").    Alleghiamo il fac-simile di modello di domandaSui passaggi di area del personale A.T.A., la Funzione Pubblica ha chiesto al MIUR chiarimenti in merito ad asseriti contrasti tra alcuni contenuti dell'intesa del 14 luglio 2011 e le disposizioni del D.Lvo. 150/09. Se ne è discusso oggi al Ministero in un incontro nel quale l'Amministrazione ha assicurato che invierà in tempi brevissimi i chiarimenti richiesti, riconvocando i sindacati per la prossima settimana per ulteriori aggiornamenti.
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18/10/2011 Spesa pubblica: 15 anni di tagli lineari non sono serviti a niente.
La Funzione Pubblica della Cisl in un documento racconta la vicenda del taglio dei buoni pasto ai dipendenti pubblici: l'annuncio del Governo, la reazione della Cisl, la marcia indietro repentina del Governo.
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13/10/2011 Scuola, emanato il Decreto salva precari
E' stato emanato in data odierna il DM 92/2011 relativo alla costituzione degli elenchi prioritari per l'a.s. 2011/2012.   Il termine per le presentazione delle domande è il 2 novembre 2011   Decreto Ministeriale n. 92 del 2011   Modello di domanda per il personale docente Modello di domanda per il personale ATA Elenco Distretti  
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04/10/2011 I nuovi canoni di edilizia residenziale pubblica
Dopo anni di scontri con la Regione Marche sulla riforma dei criteri di calcolo per i canoni di locazione negli alloggi di proprietà pubblica, finalmente le OO. SS. CGIL, CISL, UIL, UGL Regionali e le cinque Associazioni degli Inquilini SUNIA, SICET, UNIAT, ASSOCASA, UNIONE INQUILINI, hanno raggiunto un Accordo con l’Assessore alla casa Antonio CANZIAN sottoscritto mercoledì 28 settembre, dando seguito e concreta applicazione al più ampio Protocollo d’Intesa sulle politiche abitative regionali del 5 maggio scorso.I canoni di ERP erano sostanzialmente fermi ai valori ed ai criteri stabiliti nel 1997, comportando evidenti problemi di risorse, sufficienti almeno a garantire le manutenzioni essenziali necessarie alla conservazione di un patrimonio immobiliare pubblico sempre più dimenticato, marginale e degradato. Per cui la necessità di una revisione dei canoni è da anni riconosciuta da tutti. Ma erano  soprattutto i criteri di calcolo che dovevano essere riformati, affinché il peso degli adeguamenti non finisse per gravare sulle categorie sociali più deboli. La riforma doveva essere invece l’occasione per rendere i canoni più proporzionati, rispetto alla reale capacità economica delle singole famiglie di assegnatari, facendo cioè pagare di più a chi ha realmente di più.Il tentativo della Regione Marche di introdurre l’Indicatore ISEE con la legge regionale n. 36/2005 per il riordino del sistema delle politiche abitative, ha già avuto una sua prima traduzione nel regolamento per i criteri di calcolo dei canoni approvato nel 2008, ma subito rinviato - nella sua piena applicazione - dall’inizio del 2009 all’inizio del 2011; avendo evidenziato fin da subito molti difetti ed iniquità, come più volte denunciato dalle OO. SS. e dalle Associazioni degli Inquilini, già da  prima che venisse approvato.Notevoli difficoltà nel confronto con la precedente amministrazione regionale hanno impedito una correzione dei criteri di calcolo stabiliti, nonostante i due anni di tempo messi a disposizione con il rinvio. Finché, finalmente, alla fine del 2010 è stato possibile riprendere la discussione con il nuovo Assessore, con il quale sono stati raggiunti invece alcuni accordi: - per prima cosa, una applicazione graduale dall’inizio del 2011 dei nuovi canoni calcolati con riferimento all’ISEE, ma con un adeguamento parziale che non aumentasse i canoni del 2010 oltre un massimo del 20%; - quindi l’avvio immediato di un confronto tecnico per correggere i criteri approvati alla fine del 2008, al fine di salvaguardare le categorie più deboli e di rimuovere alcune disuguaglianze di trattamento tra situazioni reddituali simili, nonché rapportare l’entità dei canoni alla tipologia e caratteristiche dell’alloggio occupato; - il raggiungimento di un Protocollo d’Intesa - sottoscritto il 5 di maggio - sulle politiche abitative più in generale e sull’affronto delle emergenze legate alla crisi; - lo stanziamento di €. 1.400.000,00 per integrare il Fondo di Sostegno agli Affitti del settore privato, da destinarsi prioritariamente agli inquilini colpiti dalla disoccupazione (considerato che l’abituale fondo nazionale - invece di essere aggiornato - è stato pressoché soppresso), - la stipula di un Accordo - sottoscritto il 28 settembre - per deliberare entro dicembre 2011 alcune correzioni al regolamento regionale del 2008 sui canoni di locazione dell’ERP.Il Nuovo Regolamento sui canoni dovrebbe essere quindi applicato fin dall’inizio del 2012, ma entrare a regime in tutti i suoi effetti dall’inizio del 2013, in quanto prevede l’introduzione di un Indicatore ISEE ERP specifico per tutte le forme di intervento pubblico a favore dell’abitazione sociale previste dalla L. R. n. 36/2005 (canoni di ERP, criteri di accesso agli alloggi  di ERP, contributi al pagamento dell’affitto, ecc.). L’adozione di un Indicatore ISEE specifico è dovuta principalmente ad una maggiore equità di trattamento e di tutela di alcune categorie sociali più deboli, sulla base dell’esperienza già verificata anche in altre regioni: - equiparando alcuni dei redditi attualmente esenti da tassazione ed esclusi dal calcolo dell’ISEE con quelli soggetti a tassazione e derivanti da lavoro o pensione (che per altro, al netto delle trattenute fiscali, restano quasi sempre più bassi); - incrementando la franchigia attualmente prevista sui patrimoni mobiliari (pari a circa €. 15.000,00) di ulteriori €. 5.000,00, per ridurre l’incidenza sul valore dell’Indicatore ISEE di quei risparmi che possono considerarsi essenziali alla vita delle famiglie; - incrementando del 20% il coefficiente - o divisore - di equivalenza (per tradurre il valore ISE nell’Indicatore ISEE) a favore delle famiglie composte esclusivamente da ultra sessantacinquenni, in analogia con quanto già previsto per altre categorie sociali meno autosufficienti, quali quelle composte da invalidi, o da un solo genitore con figli minori a carico. Le nuove Dichiarazioni così rimodulate, con in nuovo Indicatore ISEE ERP dovranno essere richieste agli assegnatari fin dal prossimo anno 2012, per cui potranno incidere sui canoni di locazione soltanto dall’inizio del 2013.Mentre dall’inizio del 2012 dovranno essere applicate le altre correzioni introdotte con questo stesso Accordo: - l’abbattimento del canone oggettivo (ovvero rapportato alle caratteristiche dell’abitazione), relativo alle Fasce di reddito protette: fino al 40% per gli assegnatari della Fascia A, al 50% per la Fascia B1, al 60% per la Fascia B2, al 70% per la Fascia B3; - l’applicazione delle nuove percentuali minime e massime rispetto al Valore dell’Indicatore ISEE, relativamente alle singole Fasce di reddito: a) per la Fascia A minimo 10% (con un canone minimo di €. 30,00 mensili indicizzato) massimo 18%, b) per la Fascia B1 minimo 10%     massimo 20%, c) per la Fascia B2 minimo 12%     massimo 21%, d) per la Fascia B3 minimo 14%     massimo 22%; All’interno dei suddetti limiti minimi e massimi si collocano i canoni oggettivi di cui sopra, secondo la Fascia di reddito di appartenenza della singola famiglia assegnataria, in modo tale che - a parità di reddito - permanga una differenza di canone in rapporto alle condizioni dell’appartamento, alle sue dimensioni ed alla sua collocazione nel territorio.Infine, considerando che una minoranza di assegnatari dovrebbe comunque adeguarsi ai nuovi criteri con incrementi di canone improvvisamente elevati, si è convenuto di applicare una graduazione degli stessi, tale da evitare incrementi annuali superiori al 50% in più rispetto ai canoni attualmente pagati e riservandosi di verificarne gli effetti reali dopo il primo anno di applicazione, per stabilire una eventuale ulteriore dilazione (escludendo ovviamente dalla applicazione graduale  gli aumenti dovuti ad incrementi dei redditi familiari, tali da comportare un passaggio alla Fascia superiore).Con questo Accordo si è data applicazione concreta solo ad una parte del Protocollo del 5 maggio. Per cui il confronto con la Regione dovrà proseguire da subito sui punti restanti, che riguardano in primo luogo la revisione dei criteri di assegnazione degli alloggi pubblici ed il piano vendite finalizzato al rinnovo del patrimonio pubblico, per consentire nuovi significativi interventi pubblici rivolti soprattutto alle nuove emergenze.
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16/09/2011 Assemblea territoriale dei pensionati a Macerata
Giovedi 15 settembre si è svolta l'Assemblea territoriale dei pensionati Cisl di Macerata. L'Assemblea è un'occasione per riflettere, a due anni dal prossimo Congresso provinciale, sulle problematiche e sulle prospettive organizzative del sindacato dei pensionati. Erano presenti il Segretario generale dei pensionati Cisl delle Marche Mario Canale e il Segretario nazionale Arnaldo ChianeseL'Assemblea ha approvato un documento conclusivo.
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15/09/2011 «Il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza»
15 settembre 2011 «Troppo concentrata sulle entrate e quindi sulle ulteriori tasse, mentre il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza» ''La manovra e' troppo concentrata sulle entrate e quindi sulle ulteriori tasse, mentre il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza». Commenta così la manovra appena licenziata dal Parlamento il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni oggi a margine di un incontro sindacale a Magnano in Riviera (Udine). «Il Governo e lo stesso Parlamento fanno fatica a entrare in questa logica, soprattutto perche' i partiti vogliono difendere i propri presidi e i loro domini, che sono le municipalizzate, che anziché essere controllate e dirette dalla politica come dovrebbe essere, sono 'gestite' dalla politica. E questa e' una anomalia grandissima in tutta Europa». "Per crescere bisogna fare tutto quello che serve a ottimizzare la spesa» ha aggiunto Bonanni ricordando che il Paese ha bisogno di investimenti, privati e pubblici. «Bisogna sfruttare al massimo quello che si ha. E' inutile chiedere altri fondi che non ci sono. Noi riteniamo che sia indispensabile lottare contro gli sprechi e le inefficienze. Spero - ha concluso - che nel Paese cresca questa consapevolezza''. Il documento della CISL Nazionale
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12/09/2011 Firmato il contratto integrativo provinciale dell'edilizia
Pesaro-Urbino è la prima provincia italiana nella quale è stato firmato il contratto integrativo dell'edilizia, dopo la firma del Contratto collettivo nazionale  arrivata nell'aprile dello scorso anno. "In questa fase  - commenta Franco Turri, Segretario nazionale della Filca-Cisl - la firma del contratto di II livello assume un significato politico di grande rilevanza, rompendo un fronte imprenditoriale ancora restio ad avviare un confronto negoziale. L'accordo raggiunto a Pesaro dimostra  che proprio la contrattazione integrativa rappresenta lo strumento per affrontare nel modo migliore i problemi territoriali e garantire maggiore tutele ai lavoratori e contemporaneamente regolarità, sicurezza e concorrenza leale fra imprese." Il testo, che ha durata triennale, prevede che l'Elemento variabile della retribuzione (EVR) tenga conto dell'andamento congiunturale del settore, ed è correlato a cinque indicatori basati su dati della Cassa Edile - numero lavoratori iscritti - monte salari denunciato - ore di lavoro denunciate - valore aggiunto del settore delle costruzioni come individuato a livello provinciale dell'Istat - numero di imprese iscritte, garantisca cioè un salario aggiuntivo nella misura del 6% dei minimi tabellati. E', inoltre,confermato il pagamento dei primi tre giorni di malattia e il finanziamento dell'attività del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni.
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07/09/2011 Manovra: le valutazioni della Cisl
Alla luce del Consiglio dei Ministri di ieri, il documento della Segreteria confederale che esprime le proprie valutazioni in merito alle decisioni introdotte nella manovra finanziaria che viene posta,  oggi, alle dichiarazioni di voto e per la quale il Governo ha chiesto la questione di fiducia.
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28/07/2011 Valutazione e sintesi della manovra economica
Nel confermare il giudizio negativo per gli aspetti di iniquità presenti nella manovra economica del Governo, già espresso dalla Cisl, si propone una breve sintesi dei principali interventi in essa contenuti, che vanno dalle modifiche al sistema previdenziale, ai tagli di spesa delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato; dagli interventi che incidono sul lavoro, al rinvio della riduzione dei costi della politica. Dopo aver salvato dalla minor rivalutazione le pensioni più basse, aver salvaguardato la contrattazione integrativa nel settore pubblico ed aver tutelato i piccoli risparmiatori dal superbollo sui titoli, è assunto dalla Cisl l’impegno ad ulteriormente intervenire, per  chiedere modifiche alla manovra e renderla più equa, con proposte alternative, a cominciare dal taglio dei costi della politica ed alla riorganizzazione istituzionale. Da settembre ripartirà quindi l'azione sindacale, sostenuta anche da specifiche iniziative di mobilitazione. La Segreteria Cisl Marche
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26/07/2011 Presentato l'ottavo rapporto industria Cisl
Crisi dell’industria. CISL “ripartire dall’innovazione” 27/07/2011"Dobbiamo puntare ad una economia nella quale prevalga la qualità: più tecnologia, più sapere incorporato, più investimenti in conoscenza e ricerca, più qualità della vita e dell'ambiente". È questa, secondo la CISL la ricetta per uscire dal difficile periodo di crisi che sta colpendo il comparto industriale.I dati presentati nell'ottavo Rapporto Industria delineano infatti un settore in forte difficoltà sia dal punto di vista della produzione che del numero degli addetti. Dal 2007 ai primi mesi del 2011, il livello di produzione è sceso del 19%. La ripresa del 2010 si è arrestata al +6,4% ed ha comunque presentato forti differenze da settore a settore: crescita per il manifatturiero, ancora in calo le costruzioni.Per quanto riguarda il numero di addetti, il Rapporto presentato da Luigi Sbarra (Segretario Confederale - Dipartimento Industria) rende noti numeri piuttosto preoccupanti. Rispetto al terzo trimestre del 2008, il primo trimestre del 2011 ha fatto registrare un calo nel manifatturiero del 7,2%, che in termini assoluti si traduce in 363 mila posti in meno. Identica percentuale ed identico segno anche per il settore delle costruzioni: -7,2%, che stavolta significano 145 mila lavoratori. Complessivamente il comparto industriale registra una contrazione di 507.800 posti di lavoro.Di fronte a questo quadro preoccupante la CISL individua e propone una ricetta per ripartire. Da una parte, l'organizzazione chiede lo sblocco delle grandi opere pubbliche, dall'altra specifica come l'innovazione sia la via maestra per le Pmi. L'Unione Europea, con lo stanziamento di trenta miliardi di euro per il periodo 2014/2020, ha indicato il percorso da seguire. La CISL propone da subito di agganciarsi a questo treno, "partecipando attivamente alla fase delle trattative, coordinando e mobilitando le nostre risorse migliori per garantire alle imprese italiane il giusto peso nell'assegnazione del budget".Per approfondire: OTTAVO RAPPORTO INDUSTRIA CISL Cisl: "Momento difficile, non possiamo lasciare le nostre imprese da sole di fronte ad una crisi capace di atterrare colossi internazionali" Il Rapporto Industria Cisl
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26/07/2011 Accordo firmato alla Moretti Compact di Pesaro
Dopo una trattativa di 11 mesi è stato firmato l’accordo integrativo per tutti i dipendenti della ditta Moretti Compact di Lunano, cittadina di 1200 abitanti nell’alta valle del Foglia. La Moretti compact, azienda specializzata nella produzione delle camerette per bambini e ragazzi, ha 250 dipendenti.  In virtù dell’accordo, tutti avranno un riconoscimento economico di 250 € annuale, e 40 di loro otterranno un  passaggio di livello. La ditta Moretti  –  pur risentendo della crisi  – è ricorsa solo per breve tempo e in modo limitato agli ammortizzatori sociali.  Ha anzi voluto scommettere su questo importante elemento delle relazioni sindacali: riconoscere un premio di produzione per iniziare uno stabile confronto con i sindacati su alcuni importanti temi: la sicurezza sul lavoro, l’ inquadramento professionale , l’organizzazione del lavoro,  i turni e l’ orario di lavoro. LA FILCA CISL, che si è adoperata per la firma del contratto integrativo, ritiene questo fatto molto significativo perché permette di distribuire salario a tutti i lavoratori e le lavoratrici con percorsi condivisi e attraverso un confronto che  riconosce l’importanza della contrattazione di secondo livello.
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11/07/2011 Più equità sociale, meno sprechi, meno privilegi: le modifiche alla legge finanziaria chieste da Cisl e Uil
Alle 10 di questa mattina prenderà il via la mobilitazione di Cisl e Uil per sollecitare modifiche alla manovra economica del Governo. Un presidio permanente di delegati di Cisl e Uil si insedierà davanti alla sede del Senato e alle ore 10,00 saranno presenti anche i Segretari Generali della Cisl, Raffaele Bonanni e della Uil, Luigi Angeletti. Il presidio accompagnerà tutto l'iter parlamentare della manovra. "Anche la Cisl sostiene con grande convinzione, in ogni territorio d'Italia, l'appello del Presidente della Repubblica, sulla necessità di una forte coesione nazionale per affrontare la difficile situazione economica e sociale del paese" ha dichiarato ieri Raffaele Bonanni commentando l'invito del Capo dello Stato ad affrontare con responsabilita' il difficile momento che stiamo attraversando. "Per rassicurare i mercati ed arginare la speculazione, è necessario approvare la manovra economica in tempi brevi in un raccordo tra tutte le forze politiche - ha aggiunto il Segretario della Cisl osservando che "non serve un voto di fiducia ma un rapporto di auspicata fiducia tra tutti i soggetti istituzionali e politici, in sintonia anche con le forze sociali e produttive del paese. Ma per rendere credibile questa manovra oggi necessaria - ha tenuto a precisare - bisogna dare una sterzata forte e immediata, anticipando i tagli ai costi della politica e riducendo i livelli amministrativi e istituzionali. Ecco perchè chiediano ai Presidenti di Camera e Senato di mettere subito all'ordine del giorno proprio la discussione sulla riduzione dei costi della politica, aggiungendovi il dimezzamento dei livelli amministrativi e istituzionali, cosa che le forze politiche non vogliono. Questo è il segnale - conclude il Segretario della Cisl - che tutto il paese si aspetta in un momento in cui ai lavoratori italiani viene chiesta una ulteriore assunzione di responsabilità che la Cisl sosterrà con tutte le sue forze". Gli obiettivi della mobilitazione di Cisl e Uil:
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10/07/2011 Diritto all' esenzione per le prestazioni sanitarie
Scheda esplicativa sul diritto all'esezione per le prestazioni sanitarie, collegata agli ultimi provvedimenti in materia ed  alla delibera regionale che prevede l'estensione dello stesso, fino alla fine del 2011, ai disoccupati  per crisi aziendale.
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29/06/2011 Regole della contrattazione, trovato l'accordo.
Il 28 giugno Confindustria e Sindacati hanno siglato l'accordo sulla rappresentanza sindacale e sulla efficacia della contrattazione. L’accordo è stato trovato su di un testo al quale le parti hanno lavorato punto per punto durante una trattativa serrata. Ha un valore economico importante perché da certezza alle imprese sugli accordi finora raggiunti. Soprattutto però rafforza il legame tra le Confederazioni sindacali, rappresentando un punto di svolta per superare la stagione degli accordi separati, che tante incertezze e divisioni hanno creato tra i lavoratori e all’interno del movimento sindacale. Il Comunicato della Cisl Nazionale Il testo dell' Accordo Interconfederale Confindustria Cgil Cisl Uil del 28/06/2011 Intesa Cgil Cisl Uil su accordi sindacali con valenza generale La Rassegna Stampa
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29/06/2011 Rappresentanza e contrattazione - l'accordo unitario sancisce un nuovo assetto del sindacalismo italiano
Il testo dell' Accordo Interconfederale Confindustria Cgil Cisl Uil del 28/06/2011 Intesa Cgil Cisl Uil su accordi sindacali con valenza generale
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12/06/2011 Per i lavoratori della Caterpillar rinnovo del Contratto Integrativo
Dopo una trattativa di cica 15 mesi la Rappresentanza Sindacale Unitaria Caterpillar e i Sindacati dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm hanno finalmente trovato un accordo con la multinazionale americana per la sigla del rinnovo del Contratto Integrativo. Perni centrali della trattativa sono stati la "flessibilità aggiuntiva" per l'Azienda e "salario ed occupazione" per i lavoratori. E' stata difatti la concessione, in deroga, di 4 sabati obbligatori aggiuntivi a quelli previsti dal CCNL (solo nel turno di mattina e recuperabili con meccanismo di Banca Ore) a permettere: • la fissazione di una percentuale massima di utilizzo di lavoro atipico (il 30%) e laconseguente assunzione a tempo indeterminato, dalla data della firma dell'accordo, e nell'arco massimo di 18 mesi, di circa 40 lavoratori atipici; • l'aumento del Premio feriale di 200 € annui portando lo stesso, a regime a 2.432,90 € fissi, dal presente accordo il premio sarà esteso, nella quota di 1.632,90 €,  anche agli interinali; Oltre a questi 2 importanti elementi vanno inoltre evidenziati: • la concessione di 2 giorni di permesso per la nascita di un figlio (anche in casi di adozione); • il riconoscimento di 1 ora di assemblea aggiuntiva ed esclusiva per trattare i temi della Sicurezza sul Lavorocon tutti i lavoratori; • la crescita del montante massimo del Premio di produzione Variabile che passa dai 1.620 € del vecchio accordo ai 2.040 € del nuovo accordo; • vengono inoltre riconosciuti 1.000 € a fronte del riconoscimento del PdR in riferimento al 2010 (anno non coperto dall'accordo). Leggi l'ACCORDO INTEGRATIVO
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09/06/2011 Per i lavoratori della Caterpillar rinnovo del Contratto Integrativo
Dopo una trattativa di cica 15 mesi la Rappresentanza Sindacale Unitaria Caterpillar e i Sindacati dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm hanno finalmente trovato un accordo con la multinazionale americana per la sigla del rinnovo del Contratto Integrativo. Perni centrali della trattativa sono stati la "flessibilità aggiuntiva" per l'Azienda e "salario ed occupazione" per i lavoratori. E' stata difatti la concessione, in deroga, di 4 sabati obbligatori aggiuntivi a quelli previsti dal CCNL (solo nel turno di mattina e recuperabili con meccanismo di Banca Ore) a permettere: • la fissazione di una percentuale massima di utilizzo di lavoro atipico (il 30%) e la conseguente assunzione a tempo indeterminato, dalla data della firma dell'accordo, e nell'arco massimo di 18 mesi, di circa 40 lavoratori atipici; • l'aumento del Premio feriale di 200 € annui portando lo stesso, a regime a 2.432,90 € fissi, dal presente accordo il premio sarà esteso, nella quota di 1.632,90 €,  anche agli interinali; Oltre a questi 2 importanti elementi vanno inoltre evidenziati: • la concessione di 2 giorni di permesso per la nascita di un figlio (anche in casi di adozione); • il riconoscimento di 1 ora di assemblea aggiuntiva ed esclusiva per trattare i temi della Sicurezza sul Lavoro con tutti i lavoratori; • la crescita del montante massimo del Premio di produzione Variabile che passa dai 1.620 € del vecchio accordo ai 2.040 € del nuovo accordo; • vengono inoltre riconosciuti 1.000 € a fronte del riconoscimento del PdR in riferimento al 2010 (anno non coperto dall'accordo). Leggi l'ACCORDO INTEGRATIVO
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10/05/2011 Firmato l'accordo tra sindacati e Regione Marche su affitti e politiche abitative
«Un protocollo importante, quello che abbiamo firmato oggi  con la Regione. Si dà avvio ad un percorso  per dare concretezza, nell’ambito delle politiche abitative regionali,  a misure  di sostegno a chi è in difficoltà a sostenere il costo dell’ affitto e a chi è in condizione di  sfratto, anche a causa della perdita del lavoro – afferma Mario Canale, Segretario Regionale Cisl Marche – che insieme alla promozione di  interventi, per agevolare l’accesso alla prima abitazione a favore di   giovani under 35 anni di età, costituisce un ‘insieme di azioni  che ci impegneranno, per la definizione dei criteri, a partire dalle prossime settimane». Una firma che impegna, per le politiche abitative regionali, 2,7 milioni di euro, risorse derivanti dai complessivi 17,290 milioni di euro  previsti dall’accordo tra Regione, CGIL-CISL-UIL, SICET, SUNIA, UNIAT, Unione Inquilini, Assocasa e Ugl per le misure anticrisi per l’anno 2011,  siglato nei mesi scorsi. Nello specifico la cifra  è suddivisa in: 1,3 milioni per la copertura degli aumenti degli affitti per gli alloggi Erap, alleggerendo così le famiglie più colpite dalla crisi; 1,4 milioni, per  sovvenzionare le locazioni delle famiglie, in stato di povertà, che non riescono ad  arrivare alla fine del mese e quindi non possono pagare l'affitto per intero. Una novità prevista è rappresentata, sicuramente, dall’introduzione dell’indicatore della situazione economica equivalente, ISEE, per il calcolo dei canoni locativi e per l’ accesso agli alloggi ERAP.Verranno inoltre definite, nel prosieguo del percorso concertativo tra le organizzazioni sindacali e l’Assessorato alla Casa della Regione Marche,  le modalità d'alienazione di una parte dei beni immobili che potrebbero sostenere la costruzione di nuovi alloggi e la definizione del nuovo Piano Casa, prevedendo interventi a favore  delle giovani coppie per l’accesso alla prima casa. «Aumenta l'impegno della giunta regionale nei confronti delle politiche abitative - ha detto l'Assessore Regionale alla casa Antonio Canzian - La firma è importante non solo per i fondi a sostegno di chi non può pagare l'affitto o far fronte agli aumenti, ma anche perché` oltre che tamponare l'attuale crisi getta le basi per la futura proficua collaborazione con i sindacati in vista delle prossime decisioni da prendere insieme a cominciare dal Piano Casa regionale». Una sinergia tra Regione e Sindacati che sicuramente, potrà aiutare, con risposte  concrete,   i giovani e le famiglie sempre più in affanno e vulnerabili, perché colpite dalla crisi, ad accedere o a conservare uno dei beni più preziosi come quello della casa. IL PROTOCOLLO D'INTESA Leggi la Rassegna Stampa: Corriere Adriatico
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01/04/2011 Accordo detassazione Confapi - Cgil, Cisl, Uil
Ancona,01 aprile 2011 – Sottoscritto oggi un accordo tra Confapi Ancona, rispettivamente  nella persona del Presidente Andrea Pesaresi  e le tre Organizzazioni Sindacali provinciali nelle persone di Marco Manzotti, Segretario generale CGIL, Paolo Santini, Segretario Generale CISL e Renzo Perticaroli, Segretario Generale UIL. La firma  –  che dà seguito  ad un accordo quadro  nazionale – dà la possibilità di dare completa attuazione a quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate e dal Ministero del Lavoro in relazione alla possibilità di detassare, dando un concreto beneficio ai lavoratori, le voci retributive derivanti da contratti nazionali che siano riconducibili ad incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa, in relazione a risultati riferibili all’andamento economico o agli utili dell’impresa o ad ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale.
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23/03/2011 Detassazione salario di produttività - accordo tra Cgil, Cisl ,Uil e Agci,Confcooperative, Lega Coop
Ancona,23 marzo 2011 – Sottoscritto oggi un accordo tra AGCI, CONFCOOPERATIVE, LEGA COOP Ancona, rispettivamente  nelle persone  di Stefano Burattini, Gabriele Darpetti e Simone Cecchettini e le tre Organizzazioni Sindacali provinciali nelle persone di Marco Manzotti, Segretario generale CGIL, Paolo Santini, Segretario Generale CISL e Renzo Perticaroli, Segretario Generale UIL. La firma  –  che dà seguito  ad un accordo quadro  nazionale – dà la possibilità di dare completa attuazione a quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate e dal Ministero del Lavoro in relazione alla possibilità di detassare, dando un concreto beneficio ai lavoratori, le voci retributive derivanti da contratti nazionali che siano riconducibili ad incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa, in relazione a risultati riferibili all’andamento economico o agli utili dell’impresa o ad ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale.
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22/03/2011 Sottoscritti gli accordi. Buste paga più pesanti.
Sono stati sottoscritti nei giorni scorsi, tra i sindacati territoriali e Confindustria, gli accordi sulla detassazione di straordinari, notturno, festivi, premi aziendali, che consentono di beneficiare di agevolazioni fiscali applicando l’aliquota sostitutiva del 10 % sulle  voci accessorie se riconducibili ad incrementi di produttività. Tali intese recepiscono l’accordo quadro nazionale e sono in attuazione delle normative che consentono ai lavoratori di fruire immediatamente di sostanziose agevolazioni fiscali . L'azione costante della Cisl su questo tema ha permesso di raggiungere questo importante risultato. Tutte le imprese aderenti a Confindustria dovranno quindi applicare le agevolazioni previste ed informare tutti i propri dipendenti sui contenuti degli accordi, i  quali tra l’altro, recepiscono i contenuti dei contratti nazionali sugli istituti detassabili e sono cedevoli a fronte di eventuali intese aziendali di miglior favore. Ad oggi si sono realizzati gli accordi in tutte le province marchigiane, ad eccezione di Fermo dove si prevede di definirlo nell’incontro già fissato per giovedì 24 p.v.. Venerdi 18 u.s. sono stati sottoscritti gli accordi quadro nazionali anche per le Centrali Cooperative e la Confapi, in base ai quali si dovrà procedere, così come avvenuto con Confindustria, ad intese territoriali. Per quanto concerne le Cooperative, Macerata, pur in assenza dell’accordo nazionale, ha già realizzato quello provinciale.Gli accordi provinciali: ANCONA, ASCOLI P., MACERATA, PESARO , FERMOGli articoli precedenti sulla detassazione: Detassazione salari, le linee guida , Meno tasse su straordinari, buste paga più pesanti
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11/03/2011 Accordo detassazione salario di produttività - Cgil, Cisl, Uil e Confindustria
Ancona, 11 marzo 2011 – Sottoscritto questa mattina nella sede di Confindustria Ancona un accordo tra Confindustria Ancona nella persona del Presidente Giuseppe Casali e le tre Organizzazioni Sindacali provinciali nelle persone di Marco Manzotti, Segretario generale CGIL, Paolo Santini, Segretario Generale CISL e Renzo Perticaroli, Segretario Generale UIL. La firma di questa mattina - che dà seguito al Protocollo già sottoscritto tra le parti nel luglio 2008 in tema di contrattazione di secondo livello e ad un accordo nazionale sullo stesso argomento – dà la possibilità di dare completa attuazione a quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate e dal Ministero del Lavoro in relazione alla possibilità di detassare, dando un concreto beneficio ai lavoratori, le voci retributive derivanti da contratti nazionali che siano riconducibili ad incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa, in relazione a risultati riferibili all’andamento economico o agli utili dell’impresa o ad ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale.
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10/03/2011 Detassazione salari: le linee guida
E’ stato sottoscritto nella giornata di mercoledì 9 marzo 2011 tra CGIL CISL UIL e Confindustria uno schema di accordo quadro territoriale per dare un riferimento omogeneo e condiviso all’applicazione della detassazione del salario collegato a fattori di produttività e competitività.L'accordo traccia le modalità  per poter usufruire della detassazione al 10% sui premi di produttività (straordinario, turni, notturno e festivo) e fa chiarezza su quanto indicato nella "circolare congiunta n. 3/E" (link) sottoscritta dal  Ministero del Lavoro e dell' Agenzia delle Entrate il 14 febbraio 2011.Accordi territoriali anziché aziendali Le parti hanno scelto la strada degli accordi territoriali (e non aziendali) concordando un testo base che potrà essere sottoscritto in tutte le province e le aree territoriali. «Da quest'anno per effetto della circolare n.3 sono necessari gli accordi sindacali per beneficiare dell'aliquota agevolata» sottolinea Giorgio Santini, Segretario Generale aggiunto della Cisl Nazionale, e «con l'intesa abbiamo voluto fornire indicazioni comuni per consentire di stipulare accordi uniformi sul territorio.» L'Accordo-quadro costituisce infatti un riferimento dal quale partire per sviluppare elementi di caratterizzazione  e di adattabilità mirati agli specifici contesti  territoriali. Importante il fatto che l'accordo sia stato sottoscritto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil e che altre intese con le altre controparti verranno siglate al fine di garantire una gestione della detassazione omogenea e coerente con l’obiettivo di rafforzare la contrattazione di secondo livello (link). L’accordo prevede, inoltre, l’informazione da parte delle imprese alle RSU ed ai lavoratori.LINKL'accordo sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e ConfindustriaL'accordo quadro territorialeLeggi la Rassegna stampa: il Sole 24 Ore
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04/03/2011 Contratti di Solidarietà: 500.000 euro per il 2011
A seguito dell'accordo sulle misure anticrisi tra Cgil,  Cisl,  Uil  e la Regione Marche viene confermato anche per il 2011 il sostegno ai Contratti di Solidarietà con un impegno finanziario di 500.000 euro. La misura, finalizzata ad evitare i licenziamenti, è a favore dei lavoratori delle imprese artigiane e delle imprese con meno di 15 dipendenti, nonchè delle imprese con più di 15 dipendenti, che sono escluse dalla Cassa Integrazione Straordinaria secondo la normativa vigente. Per scaricare il bando clicca qui
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16/02/2011 Milleproroghe: più tempo per impugnare i licenziamenti.
Per tutto il 2011 non si applicherà la norma del Collegato al Lavoro che restringe da cinque anni a 60 giorni il termine per l' impugnazione dei licenziamenti.Per approfondire:articolo Conquiste del Lavoroarticolo Sole 24 Ore
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28/01/2011 Bando per graduatoria - alloggi pubblici Comune ANCONA
LEGGI IL BANDO scarica la documentazione PER UN APPUNTAMENTO CONTATTARE  telefonare  al Tel. 071-43934  
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27/01/2011 Protocollo tra l'Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino e CGIL-CISL-UIL sulle politiche di bilancio per l'anno 2011
Le parti si sono incontrate per effettuare un’approfondita disamina delle misure che l’Amministrazione intende adottare per dare equilibrio al proprio bilancio per l’anno 2011. Alla base delle preoccupazioni espresse vi sono sia le problematiche collegate al perdurare dello stato di crisi economica ed occupazionale che, pur in un quadro dove si registrano alcuni segni di ripresa, attanaglia ancora il territorio, che quelle indotte dalla traduzione degli interventi previsti dal D.L. 78/10, convertito in L. 122/10 che ha prodotto una forte contrazione delle risorse a disposizione degli Enti locali. Nell’anno 2010 la tensione occupazionale è salita considerevolmente e sono diventate in particolare più acute le difficoltà d’inserimento e di permanenza nel mondo del lavoro dei giovani che presentano un tasso di disoccupazione superiore al 20%. In tale contesto, di forte incertezza del mercato del lavoro, si evidenzia una diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-17,3%), contestualmente diminuisce anche il tasso di attività (-1,7%) con conseguente aumento delle persone inattive (effetto scoraggiamento). Alla luce della diminuzione delle entrate determinata dall’effetto incrociato del rallentamento dell’economia e della riduzione dei trasferimenti statali (manovra Tremonti), al netto delle quote di riduzione connesse a possibili ulteriori tagli da parte della Regione, si stima che le risorse da reperire ammontino a 7,7 milioni di euro. Il bilancio presenta inoltre un alto tasso di rigidità anche sul versante delle uscite per i vincoli imposti dal Patto di stabilità che impedisce la mobilizzazione di risorse, che pure sono nella disponibilità dell’Amministrazione. La Provincia nel rendere nota l’intenzione di confermare lo stanziamento di specifiche risorse a sostegno dei soggetti colpiti dalla crisi, nei termini generali previsti dall’accordo del 13 marzo 2010 nonché quello relativo alla compartecipazione 2011 al fondo Regionale destinato alle PMI, per una quota di € 200.000,00, e nell’intento di rispettare le convenzioni a supporto del sistema socio-culturale locale, precisa che l’obbiettivo di equilibrio del bilancio sarà perseguito: a) sul piano delle uscite puntando all’efficientamento della spesa in ogni settore e, pur nel rispetto degli impegni di ricollocazione dei precari, al contenimento della spesa per il personale; b) sul piano delle entrate contando sul reperimento di nuove risorse mediante un’opera, già avviata, di rimodulazione e di contrasto all’evasione, di tributi di sua pertinenza quali quelli sui passi carrabili, sui pozzi e sui cartelli pubblicitari, nonché attraverso l’attuazione di un programma di alienazione di immobili di sua proprietà. I proventi derivanti dalla vendita di tali immobili saranno destinati per la parte capitale all’abbassamento del livello d’indebitamento dell’Ente, per la quota di plusvalenza alla copertura del fabbisogno annuo. Le OO.SS. esprimono soddisfazione per l’orientamento della Provincia in ordine alle misure generali di sostegno al lavoro e a favore di persone e famiglie messe in difficoltà dalla crisi e apprezzano lo sforzo avviato sul piano della lotta all’evasione dei tributi locali, scelta essenziale per dare equità al prelievo fiscale, anche a livello territoriale. IN CONSIDERAZIONE di quanto sopra espresso, sulla base delle verifiche effettuate sull’efficacia delle misure anti-crisi adottate nel biennio precedente e nel rispetto delle linee di azione condivise nei Protocolli resi operativi a partire dal giugno 2009, LE PARTI CONCORDANO QUANTO SEGUE: L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE MANTERRÀ IN ESSERE, CON RISORSE PROPRIE E PARTECIPATE, PER L’ANNO IN CORSO TUTTI GLI ASSI DEL FONDO ANTI-CRISI PER UN TOTALE DI 685.000,00 €. • Per le agevolazioni tariffarie su acqua e rifiuti, a favore delle famiglie colpite dalla crisi, saranno utilizzati € 100.000,00, ai quali si aggiungeranno € 100.000,00 impegnati da Marche Multiservizi nel 2010 e non ancora utilizzati. Altresì verrà data proroga, con carattere di urgenza, al protocollo scaduto il 31/12/2010, fermo restando che i CIOF continuano ad accogliere le richieste di agevolazione. • All’azione di microcredito saranno destinati complessivamente € 150.000,00 per la copertura degli interessi passivi ed € 235.000,00 per il fondo di garanzia.  Per ogni misura sarà effettuata, entro il 30 giugno p.v., una verifica di congruità e valutate eventuali necessità emergenti da finanziare con un importo di € 100.000,00. L’AMMINISTRAZIONE DESTINERÀ, ATTINGENDO ALLE RISORSE COMUNITARIE, PREVIO CONFRONTO IN SEDE DI COMMISSIONE PROVINCIALE LAVORO 7 MILIONI DI EURO PER LE AZIONI DI ORIENTAMENTO E LAVORO DELLE PERSONE COINVOLTE NELLA CRISI ECONOMICA, AL FINE DI FAVORIRNE LA RICOLLOCAZIONE O, COMUNQUE, PIÙ IN GENERALE, INNALZARNE L’OCCUPABILITÀ. • Sulla base dei dati oggi disponibili si prevede che in tali attività saranno coinvolti circa 8.000 lavoratori di cui circa 6.000 beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga e oltre 2.000 lavoratori interessati da procedure di mobilità ex legge 223/91 e 236/93 nonché giovani e disoccupati in genere. • Le parti convengono sulla necessità di sviluppare, sempre in sede di Commissione Provinciale Lavoro, apposita riflessione per individuare strumenti utili a fronteggiare l’emergenza occupazionale giovanile; • L’Ente avvierà, entro il 31 marzo p.v., uno specifico confronto con le OO.SS., sul processo di riorganizzazione delle proprie attività, puntando ad attivare un percorso teso a combinare l’efficienza amministrativa con la qualificazione e la valorizzazione del personale. L’Amministrazione conferma l’impegno a proseguire nel percorso di reinternalizzazione di tutti i servizi attualmente gestiti tramite la CSPA e a proseguire nella gestione delle azioni finalizzate a garantire una prospettiva occupazionale stabile ai soggetti coinvolti. • L’Amministrazione s’impegna a rendersi parte attiva per promuovere la gestione associata dei servizi e delle funzioni degli Enti locali nell’ambito provinciale, nonché ad attivare, ai sensi di quanto previsto dal punto 7) dell’Accordo del 13 marzo 2010, il confronto per l’istituzione dell’Osservatorio sugli appalti dei servizi e per la definizione di un capitolato tipo condiviso, al fine di diffondere le buone prassi in materia e bloccare un possibile processo di dequalificazione dei servizi.        Pesaro, lì 26 gennaio 2011 Provincia di Pesaro e Urbino Il Presidente Matteo Ricci      L’Assessore al Bilancio Renato Claudio Minardi   Rappresentanze delle OO.SS. C.G.I.L.         C.I.S.L.         U.I.L.
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25/01/2011 proroga - BANDO ASSEGNI DI CURA
CLICCA QUI  per leggere tutto il comunicato stampa Comune di Ancona Bando Assegno di cura per anziani non autosufficienti Sono destinatari dell’assegno di cura le persone anziane non autosufficienti che, nel territorio del Comune di Ancona, permangono nel proprio contesto di vita e di relazioni attraverso interventi di supporto assistenziale gestiti direttamente dalle loro famiglie. REQUISITI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE La persona anziana assistita deve: a) aver compiuto i 65 anni di età; b) essere dichiarata non autosufficiente con certificazione di invalidità pari al 100% e usufruire di indennità di accompagnamento; c) essere residente nel Comune di Ancona. Le domande dovranno essere corredate da: - certificazione ISEE anagrafica dell’anziano, riferita al periodo di imposta 2009, con un valore massimo di € 25.000,00; - copia della certificazione di invalidità civile. Possono presentare domanda: a) i familiari o conviventi; b) il soggetto incaricato della tutela dell’anziano in caso di incapacità temporanea o permanente (tutore, curatore, amministratore di sostegno); c) l’anziano solo, senza familiari, quando sia in grado di determinare e gestire le decisioni che riguardano la propria assistenza e la propria vita. LE DOMANDE DOVRANNO ESSERE PRESENTATE PRESSO GLI UFFICI DI PROMOZIONE SOCIALE DI COMPETENZA TERRITORIALE ENTRO E NON OLTRE IL 4 FEBBRAIO 2011. Nella sezione "Allegati" del Comune diancona è possibile consultare e scaricare il testo dell'avviso.
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20/01/2011 Legalità e lotta al lavoro nero
"Ad esattamente un anno dai fatti di Rosarno non possiamo che esprimere profonda preoccupazione per il perdurare di tassi molto elevati di lavoro sommerso in tutto il territorio nazionale, con pronunciate criticità nel Mezzogiorno e nel settore agricolo". Lo sostiene in una nota il Segretario Generale Aggiunto della Cisl, Giorgio Santini, commentando l'indagine multisettoriale "Noi Italia" presentato oggi dall'Istat, dove alle già note statistiche sugli andamenti occupazionali per quel che riguarda il mercato del lavoro, particolarmente rilevanti sono i dati che confermano l'elevato livello di ore di lavoro nero. "Il Piano di contrasto del lavoro nero al Sud promosso dal Governo, che ha coinvolto in realtà soltanto tre regioni (Calabria, Campania e Puglia) delle quattro previste, è stato certamente un segnale operativo e politico importante - sottolinea Santini - con buoni risultati di contrasto all'economia sommersa, sia in edilizia che in agricoltura, ma rimane un intervento di dimensioni troppo limitate per arginare strutturalmente il fenomeno". "E' necessario un rilancio di una cultura diffusa e promozionale della legalità - sostiene il Segretario Generale Aggiunto della Cisl - che riporti al centro la dignità della persona e una competizione sana nel mercato, nel quale non trovino più spazio le imprese o le pseudo imprese che fanno del disprezzo delle regole il proprio valore aggiunto. I dati incoraggianti sul recupero contributivo devono anche spingere il Ministero dell'Economia ad aumentare gli organici e le dotazioni degli ispettori, al fine di migliorare il contrasto al lavoro nero sia da un profilo qualitativo che quantitativo grazie ad un'azione che deve essere mirata e strategica, quanto estesa e massiccia". "Una più forte lotta al lavoro nero è fondamentale per arginare quelle azioni di dumping sociale conclude Santini - spesso favorite dal sistema di appalti e subappalti, che rischiano di mettere ai margini aziende sane già provate dalla crisi e che potranno essere invece le architravi di una ripresa economica sana e duratura". "Ad esattamente un anno dai fatti di Rosarno non possiamo che esprimere profonda preoccupazione per il perdurare di tassi molto elevati di lavoro sommerso in tutto il territorio nazionale, con pronunciate criticità nel Mezzogiorno e nel settore agricolo". Lo sostiene in una nota il Segretario Generale Aggiunto della Cisl, Giorgio Santini, commentando l'indagine multisettoriale "Noi Italia" presentato oggi dall'Istat, dove alle già note statistiche sugli andamenti occupazionali per quel che riguarda il mercato del lavoro, particolarmente rilevanti sono i dati che confermano l'elevato livello di ore di lavoro nero."Il Piano di contrasto del lavoro nero al Sud promosso dal Governo, che ha coinvolto in realtà soltanto tre regioni (Calabria, Campania e Puglia) delle quattro previste, è stato certamente un segnale operativo e politico importante - sottolinea Santini - con buoni risultati di contrasto all'economia sommersa, sia in edilizia che in agricoltura, ma rimane un intervento di dimensioni troppo limitate per arginare strutturalmente il fenomeno"."E' necessario un rilancio di una cultura diffusa e promozionale della legalità - sostiene il Segretario Generale Aggiunto della Cisl - che riporti al centro la dignità della persona e una competizione sana nel mercato, nel quale non trovino più spazio le imprese o le pseudo imprese che fanno del disprezzo delle regole il proprio valore aggiunto. I dati incoraggianti sul recupero contributivo devono anche spingere il Ministero dell'Economia ad aumentare gli organici e le dotazioni degli ispettori, al fine di migliorare il contrasto al lavoro nero sia da un profilo qualitativo che quantitativo grazie ad un'azione che deve essere mirata e strategica, quanto estesa e massiccia"."Una più forte lotta al lavoro nero è fondamentale per arginare quelle azioni di dumping sociale conclude Santini - spesso favorite dal sistema di appalti e subappalti, che rischiano di mettere ai margini aziende sane già provate dalla crisi e che potranno essere invece le architravi di una ripresa economica sana e duratura".Clicca qui per leggere i dati http://noi-italia.istat.it/
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11/01/2011 Accordo Fiat
Gli accordi di Pomigliano e Mirafiori sono soprattutto un atto di responsabilità e di coraggio sindacale della Fim Cisl e dei sindacati che hanno sottoscritto gli accordi. Cosa sarebbe accaduto se anche la Fim e la Uilm di fronte ad accordi così impegnativi e difficili si fossero tirate indietro come ha fatto la Fiom? Le decine di migliaia di lavoratori della Fiat e dell’indotto sarebbero stati più tutelati e avremmo meglio difeso i loro diritti? Il fallimento di Fabbrica Italia e il declino dell’industria dell’auto nel nostro paese avrebbero forse aiutato di più la ripresa del lavoro e dato maggiori prospettive e speranze ai lavoratori della Fiat e ai giovani disoccupati del nostro paese? E’ dalla risposta a questi quesiti che bisogna partire per valutare gli accordi Fiat. Trovo stupefacente che invece ci si intrattenga ancora su presunti quanto inesistenti diritti violati per giustificare l’incapacità cronica della Fiom a fare accordi impegnativi soprattutto quando si è sotto i riflettori. Vorrei ricordare alla Fiom e alla Cgil che ciò che è indisponibile alla contrattazione per loro, lo è anche per la Fim e per la Cisl, e per i contenuti degli accordi, che per quanto impegnativi per i lavoratori e per il sindacati non contengono alcuna violazione dei diritti di legge e/o addirittura costituzionali. La Fim si è solo rimboccata le maniche ed ha negoziato nuove e più impegnative condizioni di lavoro e regole sindacali adeguandole alle nuove esigenze di una Fiat internazionalizzata e del mercato globale. Anche alla Fim non piacciono le Newco fuori dal sistema contrattuale e dall’accordo interconfederale del ’93, perciò abbiamo fino all’ultimo tentato di evitarlo. Abbiamo tuttavia dovuto prendere atto della rigidità della Fiat su questa scelta e dei comportamenti poco responsabili della Fiom, che anziché dare una mano insieme a Fim a Uilm a difendere il contratto nazionale ha fatto di tutto per convincere la Fiat del contrario. Su questo siamo impegnati al tavolo con Federmeccanica e Fiat per definire norme specifiche per il settore auto che possano nel più breve tempo possibile riassorbire le Newco nel sistema contrattuale e nel contratto nazionale, così come siamo impegnati a sollecitare un nuovo accordo interconfederale sulla rappresentanza e sulla democrazia sindacale che garantisca certezze e stabilità delle regole e delle decisioni sindacali e nel contempo mantengano il diritto dei sindacati ad eleggere propri rappresentanti nelle aziende dove si hanno iscritti. Trovo poco comprensibile le alchimie tecnico-contrattuali con le quali si tenta di recuperare il grave errore compiuto dalla Fiom nel primo accordo di Pomigliano, quando non ha sottoscritto l’accordo né riconosciuto l’accordo firmato dalla maggioranza dei sindacati e non ha nemmeno tenuto conto del risultato del referendum di approvazione dell’accordo da parte di un’ampia maggioranza dei lavoratori. E allora non c’erano né le Newco né il ritorno alle Rsa. Le firme tecniche che distinguono una parte dell’accordo dall’altra sono solo fumisterie sindacali che nessuno capirebbe; anche alla Fim sarebbe piaciuto scegliere tra le parti dell’accordo più condivise da quelle meno: alla Fim questa possibilità non è stata data e l’alternativa all’accordo era solo il non accordo. Non credo possa essere diverso per la Fiom. Lo stesso artificio di non riconoscere la validità del referendum escogitato dalla Fiom per non prendere atto del risultato è una scelta di incoerenza e di codardia sindacale. Troppo facile declamare democrazia e ricorso al voto dei lavoratori solo quando fa comodo. La Fiom ha ancora una possibilità se vuole di evitare di ripetere l’errore fatto a Pomigliano: si batta coerentemente per il no all’accordo, se lo ritiene, ma prenda atto e assuma comportamenti conseguenti, come del resto farà la Fim, rispetto all’opinione maggioritaria dei lavoratori, firmando gli accordi di Pomigliano e Mirafiori. Chieda inoltre di partecipare con Fim e Uilm al tavolo di Federmeccanica e Fiat sulla definizione di norme specifiche per il settore, per far rientrare le Newco nel sistema contrattuale e per chiarire le parti degli accordi ritenute più controverse. E’ già capitato alla Piaggio di Pontedera che la Fiom ha sottoscritto l’accordo dopo il risultato del referendum, può quindi capitare anche alla Fiat. 2 gennaio 2011 Clicca sul seguente link per visualizzare le schede degli accordi di Pomigliano  e Mirafiori: http://www.scribd.com/full/46585915?access_key=key-mk2er72jm7axz6kqwag http://www.scribd.com/full/46585865?access_key=key-h0hfdhsow0ecv9pbuf Clicca sui seguenti link per visualizzare le interviste del Segretario generale Cisl Raffaele Bonanni: http://www.scribd.com/full/46585963?access_key=key-1qhlnfsmemt0jrg2qzov Altre interviste: http://www.scribd.com/full/46585995?access_key=key-8drxpzo4tznmf9h8i1s http://www.scribd.com/full/46586003?access_key=key-2b8h7sry5za53mbux8c9
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29/12/2010 Piano triennale dell'Ambito sociale n. 15
E' stato approvato il Piano triennale dell'Ambito territoriale sociale n. 15 di Macerata. Il Piano esprime la programmazione degli interventi e dei servizi sociali sul territorio dei comuni dell'Ambito 15 (Macerata, Corridonia, Appignano, Mogliano, Montecassiano, Petriolo, Pollenza, Treia e Urbisaglia) per il triennio 2010-2012. CLICCA QUI per leggere e scaricare il PIANO DI ZONA
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22/12/2010 Protocollo d'Intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo
http://www.scribd.com/doc/45793582/Protocol-Lo-d-Intesa-Per-La-Difesa-Del-Lavoro-La-Coesione-Sociale
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15/12/2010 Osservatorio mercato del lavoro
I dati dell'Osservatorio sul mercato del lavoro della Cisl di MacerataOttobre 2010Agosto 2010
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14/12/2010 Assegni di cura per anziani non autosufficienti
Scade il 31 dicembre 2010 il termine per presentare la domanda di accesso agli assegni di cura per i cittadini dei Comuni che rientrano nell'Ambito territoriale sociale n. 15 (Macerata, Corridonia, Mogliano, Appignano, Montecassiano, Petriolo, Pollenza, Treia e Urbisaglia). Scarica il bando e  la modulistica  Bando per la concessione degli assegni di cura Modulistica
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14/12/2010 Energie per il domani
UN PAESE MIGLIORE, LA SCUOLA CI CREDE - RICERCA SWG PER CISL SCUOLA Lamentano paghe troppo basse, uno scarso riconoscimento sociale e la difficoltà di lavorare con strutture e mezzi inadeguati. Eppure, la maggioranza dei docenti si dice soddisfatta del proprio lavoro e dell’opportunità di rapportarsi ai giovani, sicura delle proprie capacità e pronta ad essere “messa sotto esame”. Malpagati, preoccupati per il proprio futuro e per quello della Scuola, sottovalutati nel loro ruolo sociale e in attesa di una maggiore meritocrazia, ma anche soddisfatti dell’attività che svolgono e felici di poter dialogare con i giovani, contribuendo al loro percorso di crescita. Il mondo della Scuola sta vivendo con lo stesso fiato corto che caratterizza il Paese; il suo destino non può prescindere dal contesto e dal clima sociale. Tra crisi economica e sconvolgimenti politici, tra proteste e istanze di cambiamento sempre più urlate dall’opinione pubblica, l’Italia ha bisogno di ricomporre un puzzle sgretolato, i cui tasselli sembrano essere sempre più lontani; necessita di ritrovare orientamenti perduti e nuovi punti di riferimento. Anche quello della pubblica istruzione è un ambito che deve necessariamente ritrovare senso e prospettiva. Ma come vivono la quotidianità scolastica gli insegnanti? Come si pongono rispetto al presente e che futuro intravedono? Quali sono gli stati d’animo, le attese e le speranze più diffuse? Per rispondere a queste domande, l’istituto di ricerche SWG ha realizzato uno studio molto articolato per conto di CISL Scuola dal titolo “Energie per il domani. La scuola italiana: valori e consapevolezza a servizio dei giovani e del Paese”. La crisi economica che attanaglia da tempo l’Italia di certo non ha risparmiato gli insegnanti. Dilaga il senso di precarietà, e il tema delle scarse retribuzioni pesa non poco sul livello di soddisfazione personale. Decisamente affievolito, inoltre, il riconoscimento sociale tradizionalmente legato alla figura professionale del docente. E poi mancano strumentazioni e strutture adeguate per far funzionare al meglio “la macchina scolastica”. Senza contare che i tagli imposti dalla recente riforma stanno mettendo a repentaglio la qualità dell’offerta formativa e cancellando qualsiasi visione prospettica, soprattutto tra gli insegnanti più giovani. Eppure i docenti non mollano, anzi testimoniano, più di altre categorie professionali, un forte senso di appartenenza, una fiducia di fondo che - nonostante tutto - non se ne va. L’85% degli intervistati si sente orgoglioso e soddisfatto di stare in cattedra. Forti, consapevoli e sicuri di sé e delle proprie capacità, gli insegnanti non temono i giudizi, anzi auspicano l’introduzione di sistemi di valutazione oggettivi e premianti per chi davvero lo merita. Gli insegnanti, infine, sono felici di potersi rapportare alle nuove generazioni, di poter stringere un rapporto stretto con quei giovani verso i quali nutrono diverse perplessità. Agli occhi dei docenti, infatti, i ragazzi di oggi appaiono fragili, più che mai disorientati, scomodi e impacciati nel ruolo di futuri protagonisti dello sviluppo del Paese. Allo stesso tempo, però, la professione di insegnante rappresenta l’occasione per toccare le corde più intime dei giovani, per contribuire in qualche modo alla loro crescita, per far parte del loro percorso di formazione culturale ed umana. Lo studio ha voluto identificare e misurare, attraverso un insieme di percorsi metodologici di natura qualitativa e quantitativa, nella pienezza delle articolazioni territoriali, di genere e generazionali che lo distinguono, i valori di fondo, gli ideali e le aspirazione che contraddistinguono gli insegnanti, operatori e primi attori del sistema scolastico formativo. Il profilo emerso è stato confrontato con le evidenze dell’opinione pubblica italiana al fine di definirne i tratti peculiari: quella degli insegnanti appare come un’immagine per certi versi inaspettata che esprime tutte le potenzialità di un gruppo socio-professionale che, incompreso, trattiene energie e con difficoltà riesce a proiettarsi nel domani. Per approfondire: Sintesi dell' Indagine Gli insegnanti protagonisti del cambiamento
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09/12/2010 Legge n. 122 del 20 luglio 2010
Leggi il testo della legge n. 122 del 30 luglio 2010 che ha convertito il Decreto legge n. 78 del 31 maggio, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica CLICCA QUI PER VEDERE LA LEGGE
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07/12/2010 Protocollo d' intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo
Difesa del lavoro, coesione sociale e sostegno allo sviluppo:  sono gli obiettivi dell’accordo sul bilancio regionale 2011 che le organizzazioni sindacali hanno siglato il 6 dicembre 2010 con la Regione Marche. Un ‘intesa che, in continuità con l’accordo anticrisi siglato lo scorso anno,   prevede una serie di misure per sostenere l’occupazione, agevolare la ripresa, promuovere  lo sviluppo e che impegna,  per il 2011, complessivamente  circa 15,5 milioni di euro, per continuare a  «proteggere» dagli effetti della crisi,  migliaia di lavoratori. “Mantenere le persone al lavoro, stabilizzare e avvicinare i giovani al mondo del lavoro, prevedere sostegni alle famiglie e alle persone più in difficoltà, in presenza di risorse pubbliche sempre più ridotte, è sicuramente un  buon risultato”- afferma  il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo,- “  il lavoro e la coesione sociale sono le nostra priorità  per la comunità marchigiana.  Definite le misure ed impegnate le risorse, ora inizia quel lavoro di vicinanza e di informazione, nei luoghi di lavoro, attraverso i nostri servizi, affinchè gli interventi siano noti ed efficaci; l'accordo non esaurisce il confronto sindacale con la Regione che deve proseguire, a partire da sanità e trasporti”.7 dicembre 2010  Clicca qui per visualizzare il testo del Protocollo
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07/12/2010 Difesa del lavoro, coesione sociale, sostegno allo sviluppo
Difesa del lavoro, coesione sociale e sostegno allo sviluppo:  sono gli obiettivi dell’accordo sul bilancio regionale 2011 che le organizzazioni sindacali hanno siglato il 6 dicembre 2010 con la Regione Marche. Un ‘intesa che, in continuità con l’accordo anticrisi siglato lo scorso anno,   prevede una serie di misure per sostenere l’occupazione, agevolare la ripresa, promuovere  lo sviluppo e che impegna,  per il 2011, complessivamente  circa 15,5 milioni di euro, per continuare a  «proteggere» dagli effetti della crisi,  migliaia di lavoratori.“Mantenere le persone al lavoro, stabilizzare e avvicinare i giovani al mondo del lavoro, prevedere sostegni alle famiglie e alle persone più in difficoltà, in presenza di risorse pubbliche sempre più ridotte, è sicuramente un  buon risultato”- afferma  il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo,- “  il lavoro e la coesione sociale sono le nostra priorità  per la comunità marchigiana.  Definite le misure ed impegnate le risorse, ora inizia quel lavoro di vicinanza e di informazione, nei luoghi di lavoro, attraverso i nostri servizi, affinchè gli interventi siano noti ed efficaci; l'accordo non esaurisce il confronto sindacale con la Regione che deve proseguire, a partire da sanità e trasporti”.7 dicembre 2010Ufficio Comunicazione CISL Marche Clicca sul seguente link per visualizzare l'Accordo http://www.scribd.com/full/44819218?access_key=key-29bc4r46h8jc17bqwvqhLa Rassegna Stampa  Corriere Adriatico  Il Messaggero Il Resto del Carlino
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07/12/2010 Protocollo regionale anticrisi
Difesa del lavoro, coesione sociale e sostegno allo sviluppo:  sono gli obiettivi dell’accordo sul bilancio regionale 2011 che le organizzazioni sindacali hanno siglato il 6 dicembre 2010 con la Regione Marche. Un ‘intesa che, in continuità con l’accordo anticrisi siglato lo scorso anno,   prevede una serie di misure per sostenere l’occupazione, agevolare la ripresa, promuovere  lo sviluppo e che impegna,  per il 2011, complessivamente  circa 15,5 milioni di euro, per continuare a  «proteggere» dagli effetti della crisi migliaia di lavoratori. CLICCA QUI per leggere il testo dell'accordo “Mantenere le persone al lavoro, stabilizzare e avvicinare i giovani al mondo del lavoro, prevedere sostegni alle famiglie e alle persone più in difficoltà, in presenza di risorse pubbliche sempre più ridotte, è sicuramente un  buon risultato”- afferma  il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo,- “  il lavoro e la coesione sociale sono le nostrae priorità  per la comunità marchigiana.  Definite le misure ed impegnate le risorse, ora inizia quel lavoro di vicinanza e di informazione, nei luoghi di lavoro, attraverso i nostri servizi, affinchè gli interventi siano noti ed efficaci; l’accordo non esaurisce il confronto sindacale con la Regione che deve proseguire, a partire da sanità e trasporti”.
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06/12/2010 Dossier povertà della Caritas diocesana di Macerata
Conosciamo la nostra realtà, è il titolo del rapporto sulle povertà 2008-2009 redatto dall'Osservatorio sulle povertà e sulle risorse della Caritas diocesana di Macerata CLICCA QUI per leggere il rapporto
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23/11/2010 CONCILIAZIONE E ARBITRATO: OPPORTUNITA' IN PIU' PER I LAVORATORI
Il 24 novembre entra in vigore la Legge 183/2010 (Collegato Lavoro). Le principali novità riguardano, nelle controversie individuali di lavoro, conciliazione e arbitrato e rappresentano opportunità in più per i lavoratori da utilizzare, contrattare e governare. conciliazione e arbitrato
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22/11/2010 Bilancio 2011 degli enti locali: "in primo piano i servizi alla persona e il sostegno al lavoro"
Mercoledì 10 novembre, nella sede Cisl di Pesaro (via Porta Rimini, 11), si è svolta una conferenza stampa di Cgil, Cil e Uil per presentare il documento unitario sul bilancio degli Enti locali relativo al 2011. Sauro Rossi, segretario provinciale Cisl e i segretari di Cgil e Uil hanno illustrato gli aspetti più importanti del documento.   "La predisposizione dei bilanci preventivi degli Enti Locali per il 2011 è fortemente condizionata dalla particolare situazione economica del Paese e dalla recente introduzione di provvedimenti normativi e finanziari che influenzeranno pesantemente le scelte delle Amministrazioni. Anche i nostri territori sono ancora coinvolti dalla profonda crisi economica che ha determinato una caduta della produzione, la chiusura di diverse imprese, un aumento della disoccupazione e della cassa integrazione; i recenti timidi segnali di ripresa nella produzione non consentono di recuperare le posizioni perdute e tanto meno di generare tangibili effetti positivi sull’occupazione. La crisi ha generato nuove situazioni di disagio sociale, in particolare per chi ha perso il lavoro, e ne ha acuite altre, come la disoccupazione giovanile e femminile, la condizione delle famiglie immigrate, e la riduzione del potere d’acquisto dei redditi dei lavoratori e dei pensionati. Il tessuto economico locale, oltre la crisi, risente anche dei processi d’internazionalizzazione dell’economia, con le nuove opportunità che si creano ma soprattutto con le nuove sfide competitive a cui far fronte. La recente manovra finanziaria del Governo, attuata con il Decreto Legge 78/10 (convertito con la Legge 122/10), ha introdotto tagli e vincoli particolarmente pesanti nei confronti del sistema delle Autonomie Locali, che incideranno profondamente sulle scelte delle Amministrazioni, a partire dai bilanci preventivi 2011. Crisi economica, globalizzazione e manovra finanziaria stanno mettendo a dura prova il sistema economico e sociale, che ha trovato negli ultimi decenni nel lavoro diffuso e nella coesione sociale i suoi punti di forza, che hanno permesso a questa provincia di essere fra le prime in Italia in termini di benessere. Il nostro territorio è chiamato a rispondere a queste nuove sfide, consapevoli che è impossibile governare territorialmente le dinamiche più generali, ma che molto dipende da come le forze locali (istituzionali, civili e sociali) sono in grado di reagire, valorizzando le proprie potenzialità e i propri punti di forza. Sul piano delle scelte strategiche, come organizzazioni sindacali abbiamo colto la sollecitazione dell’Amministrazione Provinciale di misurarci su un progetto a medio-lungo termine (“Provincia 2020”) e stiamo contribuendo alla discussione che si è avviata, avendo predisposto al riguardo un documento specifico contenente alcune elaborazioni tematiche. Questo livello di confronto e gli obiettivi che assieme, anche come parti sociali, ci si augura di condividere (incentrato sui temi della coesione sociale, del nuovo modello di sviluppo, della sostenibilità sociale ed ambientale delle politiche locali, dell’assetto delle infrastrutture materiali e immateriali), può rappresentare la cornice entro cui collocare le scelte, Amministrative e non solo, più immediate, ad iniziare dalla programmazione di bilancio per i prossimi anni. Priorità delle scelte Il contesto di riferimento costringerà le Amministrazioni ad assumere scelte difficili in rapporto alle necessità di rispondere alle esigenze di governo di una comunità, ma queste scelte dovranno essere ispirate da un preciso ordine di priorità. Le priorità da assumere, considerando le specifiche funzioni e titolarità delle Amministrazioni locali, a nostro avviso dovranno essere i servizi alla persona ed il sostegno al lavoro, come elementi decisivi per garantire, anche in futuro, la coesione del territorio. La stessa Regione Marche individua queste due priorità nei suoi deliberati. Altrettanta attenzione va posta nell’assumere il vincolo dell’equità, per garantire che le ricadute delle scelte siano socialmente sostenibili e ripartite in ragione delle diverse possibilità economiche dei cittadini.    Misure anticrisi Rimanendo alto il numero di lavoratori colpiti dalla crisi ed essendosi ulteriormente aggravate le condizioni economiche di molte famiglie, è importante dare continuità ed estendere le misure anticrisi attivate nell’anno in corso (orientate a sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento delle utenze, degli affitti, delle rette) previa verifica della loro efficacia e congruità. Politiche sociali Il livello di coesione sociale e di benessere che caratterizza la nostra provincia è determinata prima di tutto dalla diffusione di una rete di servizi sociali che ha sostenuto le famiglie, ma anche il sistema economico locale. L’obiettivo è di salvaguardare l’attuale livello dei servizi erogati, garantendo le necessarie risorse umane e finanziarie, non rinunciando ad adeguare l’offerta a quelle che sono le diverse dinamiche della domanda e del bisogno e non trascurando gli interventi volti a promuovere e riconoscere gli sforzi sostenuti dalle famiglie. A questo obiettivo vanno orientate anche le politiche del personale, all’interno dei draconiani vincoli posti dalla manovra finanziaria. Il confronto con le Amministrazioni deve rappresentare anche l’occasione per una verifica sugli interventi avviati a favore delle persone non autosufficienti e sul modo in cui le recenti deliberazioni regionali (assegni di cura, sad, residenzialità) abbiano trovato riscontro nelle singole realtà comunali e di Ambito sociale. Riorganizzazione dei servizi ed esternalizzazioni La gestione dei servizi può comportare anche un confronto sui modelli organizzativi e sulle forme di gestione, in particolare nelle situazioni in cui esistono o possono introdursi forme d’esternalizzazione: la posizione del sindacato è che questi processi devono vedere affidati al pubblico il ruolo di programmazione, determinazione delle condizioni qualitative del servizio e delle modalità d’accesso, nonché nel quadro di un rapporto con il privato (in particolare il privato sociale) teso essenzialmente ad integrare l’offerta attuale, un ruolo diretto nella gestione.  Il raccordo tra pubblico e privato deve prendere forma sulla base di condizioni precise, che prevedano fra l’altro il vincolo del rispetto delle norme di legge e contrattuali sul lavoro e sulla sicurezza. Il protocollo sugli appalti dei servizi, sottoscritto tra le oo.ss., le associazioni cooperative e delle imprese, con i Comuni dell’Ambito sociale n.1, e successivamente portato all’attenzione della Conferenza provinciale delle Autonomie, rappresenta un riferimento da estendere nella sua applicazione. Politiche tariffarie Si accentua ulteriormente l’esigenza di adottare politiche tariffarie adeguate a sostenere i redditi delle famiglie, in particolare quelle meno abbienti e quelle colpite dalla crisi.  In particolare si richiede che la dinamica tariffaria non sia superiore a quella inflattiva e che vada estesa ulteriormente l’applicazione dell’Isee alle tariffe dei servizi a domanda individuale. Una oculata gestione dell’Isee può anche garantire un gettito aggiuntivo necessario a permettere su basi di equità una gestione economicamente più equilibrata dei servizi. Politiche del personale Considerando i vincoli posti dalla manovra finanziaria sul personale, per quanto concerne i tetti di spesa, il tour over e i contratti flessibili (diversi per le Amministrazioni rientranti nel patto di stabilità e le altre), vincoli che mettono seriamente in discussione la possibilità di garantire una adeguata erogazione dei servizi e la funzionalità dell’Amministrazione, è necessario che la negoziazione con le Rsu e con le categorie sindacali sulle politiche del personale non sia penalizzante per i lavoratori e che tutte le opportunità consentite vengano utilizzate per consentire il funzionamento dei servizi, la stabilizzazione dei lavoratori precari, salvaguardia dei percorsi professionali e la gestione della produttività. Politiche tributarie Le attuali norme nazionali, tutt’altro che “federaliste”, pongono seri vincoli all’autonomia amministrativa in materia tributaria, a iniziare da quelli posti alle addizionali ed alle aliquote Irpef e Ici. La principale azione in grado di produrre immediatamente introiti aggiuntivi è il recupero dell’evasione e dell’elusione fiscale relativi ai tributi comunali, ad iniziare dall’Ici (anche attraverso la riclassificazione degli immobili in base all’art……), la Tarsu, …. Nell’attività sino ad ora condotta esiste uno scarto notevole, in termini di recupero dell’evasione, tra le amministrazioni che hanno attivato adeguate misure e le altre. E altrettanto necessario che le Amministrazioni si organizzino, singolarmente o in forma associata, per adempiere gli atti previsti dall’art.16 del d.l.78/10, ad iniziare dalla costituzione del Consiglio tributario, in attesa che i prevista atti dell’Agenzia delle entrate possano permettere l’avvio dell’attività di contrasto all’evasione. Le incongruenze della norma sono evidenti, a iniziare dal non considerare la mancanza di personale e di strumenti a disposizione dei Comuni per farsi carico dei nuovi adempimenti; per questa ragione a nostro avviso è necessario organizzare questa nuova attività a livello sovra comunale. Esercizio associato delle funzioni e gestione associata dei servizi. Da tempo le oo.ss. sollecitano un processo associativo fra le Amministrazioni finalizzato alla gestione associata dei servizi e delle funzioni. In questi anni abbiamo assistito nella provincia ad esperienze condotte con esiti diversi, con situazioni positive che si sono consolidate e sviluppati e casi di segno opposto. Le nuove condizioni finanziarie delle Amministrazioni, che impongono scelte anche radicali, e le disposizioni previste nell’art. 14 del d.l. 78/10, richiedono a tutte le Amministrazioni, anche quelle con popolazione superiore ai 5000 abitanti, una rinnovata capacità di lavorare su progetti aggregativi, nelle forme e con gli strumenti previste dalla normativa (Unioni dei Comuni, Uffici comuni e convenzioni, Comunità Montane, Ambiti sociali). Le oo.ss. propongono l’avvio immediato di una fase progettuale, coordinata dalla Conferenza provinciale delle Autonomie, in raccordo con la Regione Marche (anche in relazione alle prerogative che la norma gli riconosce, in particolare in materia di determinazione della dimensione territoriale ottimale) finalizzata ad individuare gli ambiti territoriali, le forme associative, le funzioni, i servizi, le risorse per avviare concretamente questo percorso. Sulla base di questa impostazione, Cgil-Cisl-Uil territoriali, di concerto con le rispettive federazioni dei pensionati, richiedono a tutte le Amministrazioni comunali della provincia, alle Comunità Montane, alle Unioni dei Comuni, ed alla stessa Amministrazione provinciale, l’avvio di una fase di confronto preventivo, finalizzato a conoscere gli orientamenti delle Amministrazioni su questi argomenti e ad individuare auspicabili punti di condivisione sulle scelte che si dovranno assumere".
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17/11/2010 Assegni di cura per anziani non autosufficienti
L'Ambito territoriale sociale n. 18 di Camerino ha pubblicato l'avviso pubblico per la concessione di assegni di cura per persone anziane non autosufficienti. Le domande vanno presentate entro il 30 novembre 2010 secondo le modalità indicate nel bando ed utilizzando la relativa modulistica Bando per l'accesso agli assegni di cura dell'Ambito territoriale sociale n. 18 Modulistica
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04/11/2010 Laboratorio sociale
La banca dati normativa del sociale e del sociosanitario della Cisl Marche http://net.cisl.it/Labsocialemarche/
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01/10/2010 ACCORDO RAGGIUNTO TRA FIM ,UILM , FEDERMECCANICA e ASSISTALL
QUI  il testo dell' accordo stipulato oggi tra FIM UILM
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25/08/2010 Macerata, nuove regole sulla videosorveglianza
E' stato firmato il protocollo d’intesa sulla videosorveglianza. Alla presenza del Direttore provinciale del lavoro di Macerata Pierluigi Rausei, le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil provinciali insieme a Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confindustria e alle centrali cooperative Legacoop, Confcooperative e Agci hanno raggiunto un’importante intesa sulla corretta applicazione delle tutele e dei diritti di cui all’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (legge n. 300/1970).Lo Statuto dei lavoratori Quest’ultima norma bilancia due interessi contrapposti: quello dell’imprenditore ad esercitare il potere direttivo e di controllo del lavoratore, e quello di quest’ultimo a vedere preservata la sua riservatezza e la sua dignità personale. In concreto viene previsto che gli impianti audiovisivi e le altre apparecchiature di controllo a distanza possano essere installati e posti in uso esclusivamente “previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali” ovvero in forza di un provvedimento autorizzatorio della Direzione provinciale del lavoro.Il Comitato tecnico per la videosorveglianza L’accordo in questione va a regolamentare il caso delle aziende in cui non esistono rappresentanze sindacali aziendali ovvero non sia stato possibile raggiungere un accordo. Viene prevista la costituzione, presso la Direzione provinciale del lavoro, di un apposito Comitato tecnico per la videosorveglianza, composto da un rappresentante della stessa e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali firmatarie dell’accordo. Il Comitato avrà il compito di valutare, in sede di istruttoria tecnica, le istanze di autorizzazione alla installazione e all’utilizzo degli impianti di sorveglianza antifurto e antirapina che determinano, anche solo occasionalmente, un controllo a distanza sui lavoratori e sulle postazioni di lavoro.Il ruolo degli Enti bilaterali Sulle problematiche oggetto del protocollo verranno coinvolti i rispettivi enti bilaterali, ai quali sarà possibile presentare apposita richiesta di parere al fine di acquisire la prescritta autorizzazione da parte della Direzione provinciale. A tal fine i singoli Enti bilaterali procederanno a sottoscrivere un’apposita intesa con la Direzione provinciale di Macerata, che si è impegnata ad organizzare, entro il 15 ottobre 2010, almeno tre momenti informativi rivolti alle aziende sui temi e sulle procedure del Protocollo.Un accordo importante Soddisfatto Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata, secondo cui «si tratta di un accordo molto importante per due motivi. Attraverso il Comitato tecnico il sindacato partecipa ad un importante momento di tutela della riservatezza, della libertà morale e della dignità del lavoratore. L'accordo è poi il risultato di un lavoro di confronto tra le principali forze sociali e produttive maceratesi, una sorta di "laboratorio" di relazioni sociali ed industriali che, confermando il ruolo fondamentale della bilateralità, porterà risultati positivi anche in altri contesti».Per visualizzare il protocollo CLICCA QUI
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03/08/2010 Accordo per la non autosufficienza: aumento dell'assistenza e adeguamento delle rette
Con l''accordo siglato  con i sindacati confederali e con quelli di categoria dei pensionati, la Regione Marche impegna fondi aggiuntivi (oltre 19 milioni per il periodo 2010-2013, di cui un milione e mezzo nel 2010) rispetto a quelli già a  disposizione delle Zone Territoriali  Asur, per riqualificare il sistema delle residenze protette per anziani in termini di incremento dell'assistenza infermieristica e socio-assistenziale per gli anziani non autosufficienti ricoverati nelle diverse strutture presenti sul territorio. L'obiettivo è raggiungere nel corso del quadriennio 2010-2013 un livello assistenziale infermieristico e socio-sanitario di 100 minuti al giorno (contro gli attuali 50 minuti), nei 3.411 posti letto delle Residenze Protette convenzionati e nello stesso tempo di ridurre l'importo della retta a carico dei cittadini al 50% della tariffa giornaliera, come previsto dalla normativa nazionale. A regime tutte le Residenze Protette avranno la garanzia del rispetto dei 100 minuti di assistenza al giorno per ogni paziente. L'incremento dell'assistenza non comporterà un aumento della compartecipazione dei cittadini alla retta giornaliera, che anzi si ridurranno progressivamente. L'accordo prevede che le somme che eccedano da 41,25 euro al giorno verranno prima ricondotte a tale cifra e poi ridotte sino ai 33 euro dovuti. La riduzione arriverà ad un massimo di -247 euro nel 2013. I contenuti dell'accordo saranno operativi a decorrere dal primo ottobre 2010. Parallelamente partirà un tavolo tecnico con gli enti gestori. Positive le reazioni dei sindacati. "L’accordo siglato ieri  (aumento  di qualità  e quantità dell’assistenza e calo dei costi per migliaia di anziani ospiti delle residenze protette)   è un accordo importante - sottolinea Stefano Mastrovincenzo della Cisl Marche - e rappresenta  una sorta  di “ponte”. Da un lato  attesta un obiettivo che il sindacato ha perseguito tenacemente e  un impegno a cui la Regione ha tenuto fede,  dall’altro  rappresenta una indicazione  delle priorità su cui concentrarsi  in un momento di grande difficoltà. La  vulnerabilità  sociale  cresce a vari livelli, le risorse  tendono a diminuire, e bisogna quindi dedicare ogni sforzo alle fasce più esposte,  giovani in cerca di lavoro,  lavoratori  e imprenditori colpiti dalla crisi, famiglie  colpite da disabilità e da non autosufficienza".La soddisfazione dei rappresentanti della Cisl Marche per il coronamento di un percorso lungo e non sempre agevole in questi anni è evidente: “Pazienti e relative famiglie potranno godere di condizioni di assistenza senza dubbio più adeguate, migliori. Si tratta di un accordo che va pienamente incontro ad una fascia di cittadini meno tutelati proprio in un momento in cui le risorse tendono a diminuire. L’accordo assume una rilevanza ancora maggiore in una regione come le Marche dove la fascia dei cittadini anziani è particolarmente estesa e diffusa” spiega Mario Canale Segretario Regionale Cisl Marche.E’ invece il Segretario della Fnp Marche Enrico Renzaglia ad addentrarsi nei termini dell’intesa appena sottoscritta, non prima di aver ribadito “come finalmente sia arrivata la firma su uno degli accordi forse più sospirati poiché è da tempo che la Cisl sta portando avanti questo impegno, con grande convinzione e consapevolezza che esso rappresenta un traguardo decisivo per le politiche di welfare sul territorio”. Clicca sul link per visualizzare l'accordo: http://www.scribd.com/full/35288142?access_key=key-2ml1k20t5ntnryil01m2
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20/07/2010 DONNA, GIOVANE, IMMIGRATA: IL PROFILO DEL LAVORATORE DOMESTICO
  Donna, giovane, immigrata: è questo il profilo del lavoratore domestico che emerge dall’indagine Censis condotta presso un campione di 997 lavoratori. Il 71,6% dei collaboratori sono infatti stranieri, provenienti in prevalenza dell’Europa dell’Est, Romania (19,4%) Ucraina (10,4%) Polonia (7,7%) e Moldavia (6,2%), ma sono numerosi anche i Filippini (9%).   Più di 8 collaboratori su 10 sono donne, presenza che si mantiene costante sia tra gli italiani che tra gli stranieri, mentre con riferimento all’età, emerge un profilo piuttosto giovane, soprattutto la componente straniera: il 15,8% ha meno di 30 anni, il 51,4% meno di 40 (tra gli stranieri la percentuale sale al 57,3% contro il 36,5% degli italiani) e soltanto il 17,5% è al di sopra dei 50. Questi alcuni dei dati emersi oggi durante la presentazione della ricerca realizzata dal Censis  con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che è stata presentata il 15 luglio a Roma.
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10/07/2010 Piani triennali di Ambito sociale 2010-2012
Sono stati approvati i Piani triennali degli Ambiti territoriali sociali n. 17 (San Severino Marche - Matelica) e 18 (Camerino).L’art 19 della legge 328 del 2000 prevede che i Comuni associati in Ambiti Territoriali, definiscano il Piano di Zona, altrimenti denominato Piano triennale di Ambito sociale. Si tratta di un documento di programmazione, che assume forma di accordo di programma, e che ha ad oggetto il complesso degli interventi sociali e sanitari attraverso i quali garantire, come recita testualmente l’art. 19, “la tutela dei diritti della popolazione”.La funzione del Piano di Zona è quindi quella di consentire ai Comuni di progettare, realizzare e gestire una rete di interventi e servizi sociali integrati a favore dei cittadini, attraverso i quali dare risposta ai bisogni ed alle esigenze manifestati da quelle fasce della popolazione caratterizzate da una maggiore grado di fragilità sociale.Per visualizzare i Piani clicca qui:Piani di Ambito 17  - San Severino Marche - Matelica Piani di Ambito 18  - Camerino
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05/07/2010 L'organizzazione e il livello di rappresentanza dei sindacati albanesi
Pubblichiamo il rapporto finale di ricerca sui sindacati albanesi in italiano.La ricerca è stata effettuata nell'ambito del progetto di rafforzamento dei sindacati albanesi di ISCOS Marche.Rapporto Finale Ricerca ITA 02Jul10 Questo documento è stato prodotto con l'assistenza finanziaria dell'Unione Europea. I contenuti di questo documento sono unicamente responsabilità di ISCOS Marche Onlus e in nessun caso possono essere considerati come espressione della posizione dell'Unione Europea.
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24/06/2010 Manovra finanziaria, le proposte della Cisl di Macerata
Martedi 22 giugno all'Itas di Macerata si è riunita l'Assemblea dei delegati della Cisl di Macerata. Presenti il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo e il Segretario Confederale nazionale Piero Ragazzini.Dopo un dibattito ampio e vivace -18 gli interventi conclusi solo per mancanza di tempo - l'Assemblea dei delegati e l'Esecutivo della Cisl di Macerata danno mandato alla Segreteria di predisporre un documento sulla manovra correttiva varata dal Governo con Decreto 78 del 2010CLICCA QUI per visualizzare il documento
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23/06/2010 Cgil - Cisl - Uil e Regione Marche: verifica accordo misure anticrisi per il 2010
I contenuti delle misure La situazione dell'applicazione delle misure alla data del 31 maggio (in corsivo,  colore blu) Le nostre indicazioni
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21/06/2010 PROSEGUONO LE MISURE DI SOSTEGNO PER UNIVERSITARI FIGLI DI DISOCCUPATI
“Il sostegno ai giovani per lo studio universitario e l’aiuto alle famiglie sulle quali pesano in questo momento le difficoltà economiche causate dalla crisi del lavoro, non possono venire meno dalla Regione. Abbiamo così deciso di proseguire quella misura di agevolazione già stabilita nel febbraio scorso e che prevede un contributo “una tantum” ai figli universitari di disoccupati da almeno tre mesi, per un importo di 850 mila euro con un nuovo bando,  includendo tra i beneficiari anche i figli di lavoratori in cassa integrazione in deroga, una realtà importante nella nostra Regione. “ Lo spiega l’assessore regionale al Lavoro-Istruzione, Marco Luchetti che sottolinea anche come questa agevolazione sia una  “ideale sintesi interdisciplinare tra Lavoro e Istruzione, un modo concreto per far camminare un flusso comune di impegno e di risorse che deriva anche dall’accordo del novembre scorso con i Sindacati, finalizzato a difendere l’occupazione e la coesione sociale.”  Si tratta, infatti, della misura anticrisi a favore dei figli dei lavoratori in stato di disoccupazione, in mobilità (certificata dai Centri per l'Impiego) o cassa integrazione straordinaria o in deroga da almeno tre mesi. Le domande per i contributi vanno presentate entro il 30 giugno prossimo e i beneficiari potranno ricevere 400 euro pro capite. Non possono accedere a questo nuovo bando chi possiede una ISEE superiore a 36.000€ (con riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2009, periodo di imposta 2008) e gli studenti che hanno già beneficiato del precedente bando emanato il 22 febbraio scorso. Possono presentare domanda gli studenti universitari residenti nelle Marche, fiscalmente a carico dei genitori e iscritti all’anno accademico 2009/2010 a Corsi di laurea di primo livello, corsi di laurea di secondo livello, corsi di laurea a ciclo unico/magistrale (inclusi i corsi di laurea del vecchio ordinamento attivati prima del DM 509/99) presso Università e AFAM delle Marche o di altre Regioni. Sono esclusi i corsi di terzo livello. Le domande di contributo devono essere presentate utilizzando sia la procedura di invio telematico che la spedizione cartacea per raccomandata AR indirizzata a Regione Marche, P.F. Istruzione, Diritto allo studio e rendicontazioni, via Tiziano, 44, 6 0125, Ancona e saranno finanziate sulla base della graduatoria determinata dai valori ISEE decurtati.    Ulteriori informazioni anche su sito http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it  
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16/06/2010 FEMCA CISL Ancona - Flessibilità oraria: sottoscritto dalle OO.SS. di categoria un accordo aziendale con l’API
Ancona, 16 giugno 2010 Flessibilità oraria: sottoscritto dalle OO.SS. di categoria un accordo aziendale con l’API In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, dal punto di vista economico-finanziario e dal punto di vista sindacale, è importante valorizzare l’impegno profuso ed i risultati raggiunti a livello di contrattazione territoriale. Difatti le categorie unitarie FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILCEM-UIL di Ancona, la R.S.U. dell’API hanno sottoscritto con l’azienda di Falconara un accordo in materia di conciliazione. L’accordo prevede la flessibilità oraria in entrata ed in uscita per consentire ai lavoratori una maggiore presenza nelle attività della vita familiare, riuscendo a conciliare il lavoro con gli orari scolastici. “Anche in un momento così delicato, ha detto Daniele Paolinelli, Segretario della FEMCA, continuando la nostra azione sindacale sul territorio, è possibile raggiungere risultati positivi, rendendo possibili soluzioni in favore delle famiglie dei lavoratori e di una rappresentanza femminile in continuo aumento, evidenziando che il tema della conciliazione non è più solo un tema di genere.”
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05/06/2010 FILCA ANCONA - Legno/Arredo Industria : raggiunta l'intesa
Per informazioni contattare la FILCA CISL di Ancona  via Ragnini, 4 60127 Ancona Tel. 071-2822216
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04/06/2010 FILCA CISL ANCONA- RINNOVATO CCNL LAPIDEI ED ESCAVAZIONE INDUSTRIA
Per informazioni contattare la FILCA CISL  via Ragnini, 4 Ancona - Tel. 071-2822216
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25/05/2010 I sindacati albanesi: i risultati della ricerca
Pubblichiamo i risultati della ricerca sui sindacati albanesi svolta all'interno del progetto di ISCOS Marche in Albania.Da un’analisi complessiva emerge come in Albania non ci sia una diffusa percezione dell’utilità’ sociale del sindacato. La negazione del ruolo e della missione del sindacato (fino ad un atteggiamento violentemente antisindacale di alcuni settori padronali) è inserita in un contesto caratterizzato da una forte illegalità e informalità dell’economia e dove prevale un sistema di PMI, con una forte presenza del settore dei servizi (in particolare commercio). In altre parole è una economia dov’è fortemente presente il lavoro nero e dove regnano robustamente tutte le componenti di quella che viene chiamata economia informale (dall’autoproduzione in agricoltura all’economia criminale).Per saperne di più: - le conclusioni (italiano); - il rapporto completo (inglese)Alcune immagini di attività sindacale in Albania: la campagna per la sicurezza sui cantieri edili.
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12/05/2010 Arbitrato e conciliazione
I contenuti del disegno di legge  1167 B e le valutazioni della Cisl.  Spiegazione e commento del comma 9 dell’art. 31. Clicca qui e apri il documento http://www.scribd.com/full/31199974?access_key=key-22eh3zsxtektvldral29La scheda di lettura e commento http://www.scribd.com/full/31202906?access_key=key-wlmq1953x1mw5jnmjorLa dichiarazione di Giorgio Santini Segretario Cisl Nazionale. Clicca qui    http://www.scribd.com/full/31203088?access_key=key-2cb15fqniz24ajc01xgk
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11/05/2010 CONSIGLIO GENERALE UST ASCOLI PICENO/FERMO Intervento Introduttivo del Reggente Antonio Angelini
È trascorso un anno dal nostro congresso, ed il filo conduttore che ci ha accompagnato nel percorso preparatorio a quel appuntamento, che ha condizionato le elaborazioni delle politiche che abbiamo deliberato, nonché l’attività di ciascuno di noi, è stato e continua ad essere “la crisi”. Una situazione che ci ha costretti, a tutti i livelli, ad esercitare fino in fondo quel ruolo caratteristico della nostra Organizzazione, di sindacato riformatore e partecipativo. Abbiamo dovuto assumere di nuovo la responsabilità di soggetto apripista sul terreno dell’innovazione della rappresentanza del lavoro e sociale, caratteristiche che hanno indotto la Cisl ad essere in prima linea in tutti i momenti difficili del nostro Paese. C’è nel nostro DNA la capacità di comprendere i cambiamenti profondi che intervengono nel mondo del lavoro, nell’economia e nel sociale i cui effetti negativi, in questa fase storica, sono stati accelerati dalla crisi, e rispetto ai quali abbiamo voluto sviluppare un nuovo approccio culturale e strumenti sindacali innovati ed adeguati. La necessità di governare i cambiamenti e costruire un sistema adeguato a rispondere ai problemi delle persone che rappresentiamo e che per effetto della crisi o sono nuovi o hanno assunto nuova importanza nella scala delle priorità, ci obbligano ad essere portatori e propulsori delle riforme, ed a smarcarci dai freni che per l’unità sindacale troppo spesso la Cgil ci ha indotto ad accettare; non possiamo permettercelo. Alle famiglie dei lavoratori e dei pensionati con gravi difficoltà economiche non serve un sindacato che presidia le piazze, magari con le casacche della parte politica che intende sostenere o che nostalgicamente vorrebbe riproporre il modello di sindacato di “classe” ed antagonista, ormai fuori dal tempo e dalla storia; le nostre persone vogliono risultati concreti, ed è a questa domanda che abbiamo cercato e continuiamo a voler rispondere, consci che si tratta di un percorso difficile, soprattutto quando, come in qualche occasione capita, ciò significa convincere a rimettere in discussione decisioni unilaterali che producono il peggioramento delle condizioni in essere. All’attuale situazione di criticità derivante dalla perdita del lavoro, dall’interruzione o dalla sospensione dei rapporti di lavoro, si aggiunge la progressiva, ormai quindicinale, perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni; da qui l’azione della Cisl per rimettere al centro del dibattito pubblico e nel confronto con le istituzioni, la centralità del lavoro e la questione fiscale. Sulla questione fiscale il nostro obiettivo è costruire un nuovo “patto” per ridurre le tasse a chi le ha sempre pagate e vogliamo unire in questa nostra richiesta anche il mondo delle imprese, perché per uscire dalla crisi, è importante la detassazione della contrattazione aziendale e nello stesso tempo è importante concedere sgravi selettivi alle aziende che investono sull’innovazione e la ricerca e che difendono e aumentano l’occupazione e la produttività. La giustizia sociale è la nostra priorità, e questa passa soprattutto attraverso una revisione del sistema che regola il contributo di ciascuno alla solidarietà civile; non è più tollerabile far pagare più tasse a quelli che hanno meno. Tra gli effetti che si producono c’è la diminuzione significativa del potere d’acquisto con conseguente contrazione dei consumi, diminuzione dei volumi produttivi e perdita di posti di lavoro. Non è più sufficiente procedere con aggiustamenti, occorre una riforma radicale, che passa attraverso, appunto, un patto che impegni il governo, l’opposizione e le parti sociali. La nostra proposta, che parte dall’ultimo congresso, prevede la revisione delle aliquote irpef, con una riduzione di quelle medio-basse, e lo spostamento di una parte della tassazione sui consumi, recuperando in questo modo anche la progressività, poiché è evidente che consuma di più chi ha di più. Alla famiglia va dato un sostegno maggiore e vanno semplificate e rese più efficaci le norme oggi in vigore. La CISL propone di unificare i sostegni alla famiglia in un unico consistente strumento, tarato sulla base del reddito familiare e dell’ampiezza del nucleo, con una particolare attenzione rivolta alle donne che lavorano, ai bambini ed ai disabili. Oltre che con la tassazione sui consumi, le risorse necessarie per la riforma vanno ricercate con la lotta all’evasione, per esempio con l’istituzione dell’anagrafe tributaria, con forme di contrasto degli interessi, controlli più severi e tracciabilità dei pagamenti. Oltre 100 miliardi di evasione danno ampi margini di recupero, ed un ulteriore intervento è possibile sulle rendite finanziarie, che nel nostro Paese hanno un prelievo del 12,5 % mentre negli altri Stati europei è del 20 %; di contro abbiamo un’aliquota sui redditi da lavoro che si attesta, con le addizionali, al 44 % , producendo l’83 % dell’intero gettito fiscale, e contro una tassazione sull’impresa del 30%, di cui una importante quota è determinata dalla tassa sul lavoro. Abbiamo su questo tema realizzato diverse iniziative che hanno contribuito ad inserirlo nel dibattito pubblico e a metterlo nell’agenda del governo. Dal dopoguerra fino agli anni ottanta, l’economia del nostro Paese è stata pressoché in continua crescita, abbiamo vissuto la trasformazione da un sistema agricolo ad uno industriale e abbiamo costruito un percorso che mano a mano definisse una serie di tutele e di diritti per le persone che entravano in questa nuova dimensione, lo si è fatto sostenendo alcune leggi, come lo statuto dei lavoratori, di cui il prossimo mese ricorre il quarantennale, e soprattutto costruendo un importante sistema di relazioni sindacali. Il mondo imprenditoriale, prevalentemente manifatturiero, fino agli anni ottanta ha beneficiato di crescenti consumi e di una situazione di scarsa concorrenza, ha avuto nelle proprie mani il governo del sistema economico e ciò ha giustificato anche relazioni industriali largamente fondate sulla rivendicazione, in quanto basate sui rapporti di forza al momento esistenti. L’evoluzione del sistema economico, che con l’avvento dirompente della globalizzazione degli ultimi vent’anni, ha ridisegnato i sistemi di potere, il mondo imprenditoriale, in larga parte è diventato subalterno ad una serie di altri poteri, da quello finanziario a quello della grande distribuzione, dalla competitività dei territori in cui insistono alle politiche dei diversi Paesi del mondo, al cosiddetto “mercato”, termine che molti amano poco ma col quale occorre fare i conti. E’ possibile che dentro una simile rivoluzione, siano efficacemente praticabili le relazioni sindacali che abbiamo costruito nel passato? E’ coerente arroccarsi dentro quei confini e subire le conseguenze negative che tale atteggiamento produce su coloro che chiedono tutela al sindacato? O possiamo pensare che tenere i toni alti, alzare la voce, riempire le piazze, sia sufficiente per assolvere al nostro ruolo e metterci a posto con la nostra coscienza? La Cisl ha detto no! E’ andata controcorrente quasi sempre nella sua storia, ma lo ha fatto con maggior determinazione in questi ultimi anni, a fronte della straordinarietà di una crisi che ha accelerato un declino già in corso. Il destino di chi presta la propria attività in una qualsiasi impresa è strettamente collegato al destino dell’impresa stessa, se questa non è capace di innovarsi, di investire, se le condizioni di contesto sono sfavorevoli, se il sistema creditizio non è adeguato, i problemi si ripercuotono inevitabilmente anche su chi lavora in quell’azienda, perché rischia il posto e perché non è in grado di rivendicare miglioramenti economici e professionali. Se quindi vogliamo incidere sulle prospettive del mondo del lavoro, dobbiamo pensare che essendo così strettamente interdipendenti occorre partecipare alle decisioni che si intraprendono e condividere gli obiettivi. Siamo consapevoli che si tratta innanzitutto di una questione culturale, da far maturare nei lavoratori e negli imprenditori e rispetto alla quale le rappresentanze dei due mondi svolgono un ruolo propedeutico fondamentale. L’accordo sulla riforma del modello contrattuale, secondo me, ha una valenza storica non tanto nei singoli capitoli, che pure definiscono importanti risultati, quanto nella svolta culturale che attraverso lo stesso si da alle relazioni sindacali. È un accordo infatti improntato su un’idea partecipativa delle relazioni, un sistema che incoraggia strade meno conflittuali, indispensabile per costruire una economia basata sul valore del lavoro. Se ormai è opinione diffusa che le conoscenze e il capitale umano sono il nucleo fondamentale del vantaggio competitivo di un'impresa e del nuovo modello di sviluppo di un territorio e di un Paese, l'attiva partecipazione dei lavoratori nelle fasi di definizione e di controllo dei percorsi aziendali, ferma restando la distinzione dei ruoli e delle responsabilità, è uno degli elementi da cui non si può prescindere. L'urgenza di intraprendere un tale percorso, ci ha imposto di andare avanti anche senza l'adesione della Cgil, che in modo strumentale ha cercato argomentazioni per contestare l'accordo; a distanza di poco più di un anno i fatti, e le stesse categorie della Cgil che hanno sottoscritto i rinnovi contrattuali, ci danno ragione. In un contesto di crisi generalizzata si sono rinnovati quasi tutti i contratti, senza scioperi, nei tempi previsti e con incrementi retributivi, grazie al nuovo indicatore, superiori a quelli che si sarebbero avuti col vecchio modello. La riforma inoltre stimola la contrattazione di secondo livello, l’ambito nel quale si crea la produttività e si incentiva la crescita del reddito, ma anche il luogo in cui si possono anticipare e governare le situazioni di crisi. Adesso quindi un compito importante è assegnato a ciascuno di noi, che dobbiamo sostenere quell'evoluzione culturale, già menzionata, a livello territoriale e aprire una nuova fase di contrattazione aziendale che faccia perno su questa nuova impostazione. Come Confederazione abbiamo già avviato un confronto nuovo con Confindustria, sia ad Ascoli che a Fermo, con le quali condividiamo queste tesi e intendiamo programmare iniziative che vadano ad incidere proprio sulla dimensione culturale. Contestualmente, come Cisl, abbiamo avviato un primo modulo formativo per delegati, che aiuterà in questa direzione, ed ulteriori iniziative sono programmate con le federazioni di categoria; allo stesso appuntamento di oggi, abbiamo voluto dare un taglio che lo inserisse nel percorso per le politiche formative deliberate dall'ultimo congresso. L'obiettivo che dobbiamo prefiggerci è quello di estendere e legittimare la nostra rappresentanza sindacale nelle aziende, attivando competenze, motivazioni e capacità negoziali. La contrattazione decentrata vogliamo stimolarla, dotarla di contenuti forti e di strumenti operativi e pensiamo che ciò può avvenire attraverso un processo che riteniamo di aver avviato, ma che necessita di costanza e di partecipazione di tutte le nostre strutture. La chiamata, che dobbiamo essere pronti a fare, è a noi stessi e alle altre parti sociali perché si esca dal tranquillo tran tran dei vecchi modelli, spesso ritualistici, di rappresentanza e di contrattazione, e si spendano, con i rischi che questo comporterà, ma di cui non dobbiamo aver paura, per realizzare rapporti più flessibili e responsabili, in cui quello che si ha a cuore non deve essere la difesa di uno status o di un ruolo, o di una rendita di posizione, ma la promozione di condizioni di vita e di lavoro più solide e più eque per tutti. La situazione ci impone di adottare un nuovo sistema che tenga conto che il mondo del lavoro e quindi il sindacato, non può rassegnarsi ad una logica di progressivo rattrappimento, la nostra prospettiva e la nostra azione, fin da ora, deve proiettarsi verso il futuro ed i volti che dobbiamo guardare non sono solo quelli dei nostri iscritti, ma anche dei loro figli, in quanto è solo così che potremo raggiungere quella solidarietà fra generazioni che è oggi minata dal sentimento diffuso che le condizioni di vita e le opportunità di lavoro debbano in futuro essere sempre peggiori. Abbiamo pertanto la necessità di non demordere e portare a compimento i progetti che abbiamo in campo per lo sviluppo nelle nostre due nuove province, sulla crescita della produttività del sistema. Le politiche in campo sul livello nazionale devono essere accompagnate da un’efficace azione locale contrattuale, ma anche da un processo di concertazione con le pubbliche amministrazioni, affinché nel territorio si trovino risposte più adeguate ai bisogni dei lavoratori, dei pensionati e delle loro famiglie, in termini di sviluppo, di occupazione, di servizi, di assistenza, di controllo di prezzi e tariffe e di una equa distribuzione del carico fiscale. In questa prospettiva abbiamo rivisitato, con la FNP, le nostre piattaforme unitarie sul welfare locale e realizzato alcuni accordi significativi, seppur con risorse limitate; contestualmente, nella consapevolezza delle importanti competenze necessarie per esercitare efficacemente queste nuove responsabilità, si è già concluso un primo modulo formativo per concertatori sociali, realizzato in collaborazione con i pensionati, e si sta predisponendo il secondo. Occorre che ci attrezziamo affinché le nostre strutture, verticali e orizzontali, pur mantenendo le proprie specificità degli ambiti di azione, condividano obiettivi e strumenti e si sviluppi un’azione parallela ma sinergica che realizzi il benessere complessivo della comunità, una prospettiva che si renderà ancor più necessaria a fronte del federalismo fiscale che determinerà un ruolo sempre maggiore al livello decentrato e una responsabilità non secondaria al sindacato locale. Siamo altrettanto consapevoli della difficoltà nel realizzare tutti gli impegni a fronte di una situazione nel territorio estremamente critica, con una preoccupante deindustrializzazione nell’area ascolana e una altrettanta problematicità legata alla crisi del distretto calzaturiero fermano. I numeri, che per noi significano persone e famiglie, ci dicono che il numero di donne e uomini in cerca di occupazione sono complessivamente oltre 35.000, che nel 2009 sono state utilizzate oltre 4 milioni di ore di cassa integrazione, di cui la metà è straordinaria e quindi con sbocchi finali, per la maggior parte dei lavoratori coinvolti, nella mobilità; mobilità che ha coinvolto lo scorso anno quasi 4000 persone, con un aumento del 30 % rispetto al 2008, che già era stato particolarmente negativo. Il trend dei primi mesi di quest’anno purtroppo non da segni di miglioramento, gli ammortizzatori sociali tradizionali, quelli in deroga e gli accordi con la regione ed alcuni comuni nel campo del sostegno alle famiglie, hanno permesso di tamponare, seppur parzialmente i problemi di reddito Sa sappiamo che nel corso del 2010 verranno a cessare per molti lavoratori i suddetti ammortizzatori e non si intravedono possibilità di rioccupazione a breve, siamo pertanto già chiamati a cercare ulteriori nuove forme di sostegno che dovranno trovare corrispondenza presso tutti i livelli istituzionali. I temi per la ripresa e per un nuovo sviluppo, ci vedono da tempo propulsori di iniziative e progetti che hanno visto, seppur con fatica ed in maniera ancora non sufficiente, una condivisione di molti soggetti istituzionali e sociali, che tutti voi conoscete in quanto oggetto di dibattito all’ultimo consiglio generale e che pertanto mi limito a citarne alcune: bonifica e polo tecnologico area Carbon, riavvio cartiera con realizzazione della centrale, accordo di programma Piceno Val Vibrata, infrastrutture nelle due province (banda larga, opere viarie e ferroviarie), accordo di programma agroindustria. Su molti di questi argomenti stiamo toccando con mano quanto il sistema burocratico e a volte non adeguate azioni politiche ritardino ed intralcino percorsi importanti ed urgenti. Diversi progetti hanno coinvolto il Ministero dello Sviluppo Economico che deve intervenire con i previsti finanziamenti, ho il timore che le ultime vicende che hanno visto le dimissioni del Ministro Scaiola, possano produrre ulteriori ritardi. Di positivo possiamo registrare il recuperato inserimento del settore calzaturiero nel pacchetto incentivi, in discussione alle camere, che potrebbe dare una spinta alle produzioni del nostro distretto. Per concludere una riflessione sulle questioni organizzative, fondamentali per un proficuo esercizio delle importanti responsabilità che ci sono assegnate e che in parte ho cercato di rappresentare. Abbiamo da poco realizzato l’assemblea nazionale sui servizi e a giorni è prevista quella regionale, l’esito delle quali sarà un’accelerazione in termini riorganizzativi dei servizi stessi funzionale all’integrazione con tutte le strutture; il 19 maggio è prevista una riunione dei segretari di categoria, con la partecipazione della Usr, che sarà occasione di approfondimenti e di conseguenti future decisioni. Nel mese di novembre scorso si è realizzata la reggenza della nostra Ust, con la mia nomina a tale incarico; l’impegno che mi sono assunto è stato quello di portare a termine il progetto di risanamento della struttura e quello di costruire una proposta di nuova segreteria entro un anno, nell’ottica del totale rinnovamento. In questi mesi mi sono avvalso della collaborazione di tutta la segreteria eletta al congresso, che voglio ringraziare per il lavoro che stanno facendo, e credo che subito dopo l’estate possa essere in grado di proporre alla discussione dell’esecutivo delle proposte e prevedere per la fine dell’anno il termine del mio incarico.
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26/04/2010 PROVVEDIMENTI "ANTI CRISI" REGIONE MARCHE
ATTIVI I PROVVEDIMENTI PREVISTI NEL PROTOCOLLO REGIONE MARCHE – CGIL CISL UIL PER IL LAVORO, LA COESIONE SOCIALE, LO SVILUPPO    INTERVENTI  ATTIVI CONTRIBUTO PER SOSTEGNO AGLI STUDI UNIVERSITARI DI FIGLI DI LAVORATORI DISOCCUPATI O CASSAINTEGRATI (ANCHE IN DEROGA) - 2° BANDO contributo di 400 euro una tantum a favore di  studenti universitari, figli di lavoratori residenti nella Regione Marche,  almeno 3 mesi in disoccupazione, in mobilità, in Cig Straordinaria ed in Cig in deroga. Possono presentare domanda di contributo gli studenti universitari residenti nelle Marche ed iscritti all'anno accademico 2009/2010 a: corsi di laurea di primo livello; di secondo livello, a ciclo unico/magistrale presso Università e Afam delle Marche o di altre Regioni, fiscalmente a carico dei genitori. Per l'accesso al contributo, l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare non potrà  superare il limite di 36 mila euro con riferimento alle dichiarazione dei redditi 2009, periodo di imposta 2008.  Non potranno accedere gli studenti che hanno già beneficiato del precedente bando. Il bando integrale è reperibile nel sito: http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=786&idArea=0   SCADENZA DOMANDE: 30/06/2010    INCENTIVI ALLE IMPRESE PER STABILIZZAZIONE DI CONTRATTI A TERMINE Contributi alle imprese per la stabilizzazione di 400 soggetti con contratto a termine attivo al 1° ottobre 2009 che al momento dell’assunzione a tempo indeterminato abbiano in essere contratti a termine da almeno n. 3 mesi. I beneficiari dei contributi regionali sono le imprese e le società cooperative con sedi/unità operative ubicate nelle Marche. Il contributo è pari ad euro 2.500 per ogni trasformazione di contratto a tempo indeterminato full-time. I contratti di lavoro che rientrano nell’ intervento sono: contratto a tempo determinato, contratto di inserimento e reinserimento, collaborazione a progetto, contratto di lavoro ripartito. Validità dell’ intervento: dalla pubblicazione sul B.U.R della Regione Marche del 04/03/2010 fino ad esaurimento delle risorse disponibili, comunque non oltre il 31/12/2010. Tale avviso potrà essere soggetto a rifinanziamento qualora la Regione lo ritenesse utile ed opportuno. Il bando integrale è reperibile nel sito : http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=754&idArea=0    BORSE LAVORO  PER GIOVANI LAUREATI ED INCENTIVI ALLE IMPRESE PER ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO Assegnazione di borse lavoro per 100 giovani laureati da realizzarsi in imprese marchigiane, per un periodo di 6 mesi ed un importo mensile di 750 euro, più incentivo pari a 3.000 euro alle imprese che trasformano la borsa lavoro in contratto a tempo indeterminato. Possono presentare domanda, con l’assistenza delle Università marchigiane, i soggetti con diploma di laurea (triennale e specialistica), residenti nella Regione Marche da almeno 3 mesi, disoccupati o inoccupati, e che non abbiano già avuto rapporti di lavoro con i soggetti ospitanti. Il testo integrale del bando è reperibile sul sito:    http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=760&idArea=0 .  SCADENZA DOMANDE: 09/06/2010 CONCESSIONE DI CONTRIBUTI RIVOLTI AL SOSTEGNO DEI CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ DIFENSIVI PER IMPRESE ESCLUSE DAL CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA CIGS - ANNO 2010  Contributo per l’integrazione delle retribuzioni dei lavoratori interessati a contratti di solidarietà difensivi (pari a ¼ del monte retributivo  non dovuto a seguito della riduzione d’orario) stipulati a partire dal 1/09/2009 per evitare licenziamenti, nelle imprese fino a  15 dipendenti ed in quelle con più di 15 dipendenti escluse dal campo  di  applicazione  della Cigs.  Il bando ha validità fino ad esaurimento delle risorse disponibili e comunque non oltre il 31 dicembre 2010. Tale avviso potrà essere soggetto a rifinanziamento qualora la Regione lo ritenesse utile ed opportuno. Il bando integrale è reperibile nel sito: http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=751&idArea=0 ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SANITARIE - SOSTEGNO DELLE PERSONE COLPITE DALLA CRISI E DA ALTRE SITUAZIONI DI FRAGILITA’  Esenzione dal ticket per le prestazioni specialistiche ambulatoriali   e di diagnostica strumentale presso le strutture sanitarie marchigiane pubbliche e private accreditate, per i lavoratori e familiari a carico che, al momento della fruizione, risultino:  - aver perso il lavoro dal  1 gennaio 2009; - essere in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga) percependo una retribuzione, comprensiva dell’integrazione salariale, corrispondente ai massimali mensili previsti dalla legge 427/1980 (circolare Inps del 21/01/2009); - essere in mobilità; - essere in contratto di solidarietà (percependo una retribuzione, comprensiva dell’integrazione salariale, corrispondente ai massimali di legge); Erogazione gratuita dei farmaci di fascia C compresi nei prontuari, in distribuzione diretta alle famiglie indigenti in carico od individuate dai Servizi sociali dei Comuni ed ai lavoratori e familiari a loro carico colpiti dalla crisi (che si trovino, quindi,  nelle condizioni sopra indicate) ed alle persone affette da malattie rare. E’ necessaria la residenza  nella Regione Marche. Maggiori informazioni e dettagli sulle modalità di accesso, nonché relativa modulistica, sono reperibili nella D.G.R. 261/2010  http://www.norme.marche.it/Delibere/2010/DGR0261 10.pdf. Validità dal 01/01 al 31/12/2010 (è previsto il rimborso del ticket già pagato, sottoscrivendo l’autocertificazione)  INCENTIVI PER LA CONCILIAZIONE E LA CREAZIONE DI NUOVI POSTI DI LAVORO NEL MANIFATTURIERO  A FRONTE DI TRASFORMAZIONI DI RAPPORTI DA FULL-TIME A PAR -TIME A fronte di richieste di lavoratori in forza al 1° settembre 2009, di trasformare il proprio contratto da full time a part-time, almeno per un anno, è previsto un contributo per l’azienda che accetta la richiesta e attiva al contempo un’assunzione ulteriore, di durata almeno pari a quella temporale del contratto trasformato in part-time. La trasformazione del  contratto deve essere effettuata entro il 2010; il contributo, in caso di assunzione a tempo indeterminato è di 2.000 euro; in caso di assunzione a termine di 1.000 euro. Previsti  150 neoassunti a tempo indeterminato o a termine.  L’avviso  ha  validità  sino  all’ esaurimento  delle  risorse  disponibili. Il Bando è reperibile sul sito: http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=762&idArea=0 .  SCADENZA DOMANDE: non oltre 31/12/2010 PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI DELLA SCUOLA (DI CUI AL D.M. 82/2009 E AL D.L. 134/2009)   Previsti progetti per circa 400 lavoratori promossi dalle Istituzioni scolastiche contro la dispersione scolastica, il sostegno ai disabili, l’integrazione linguistica, la sorveglianza. Già avviati progetti per circa 200 lavoratori  ADDIZIONALE REGIONALE IRAP Le Segreterie CGIL CISL UIL hanno anche sostenuto, considerandola coerente con la necessità di sostenere l’impresa e di rilanciare l’occupazione, la misura che prevede la riduzione o l’azzeramento dell’Addizionale Irap regionale per le imprese che creano nuova occupazione con contratto a tempo indeterminato, con un impegno di risorse di 10 milioni di euro nel bilancio regionale 2010        INTERVENTI IN FASE DI ATTUAZIONE PROGETTO SPERIMENTALE RETI TERRITORIALI PER L' OCCUPAZIONE Attivazione di una rete territoriale (mono o plurisettoriale) di imprese, che diano garanzie occupazionali nel tempo ad un gruppo di lavoratori inseriti in una “lista di bacino territoriale” Stanziati euro 400.000 (per 2 progetti sperimentali) INTERVENTI A FAVORE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA Tra il 2010 e il 2013 saranno aumentati i livelli assistenziali nelle residenze protette fino a 100 minuti di assistenza/die; al progressivo incremento della quota sanitaria, sarà diminuita la tariffa alberghiera attualmente a carico degli ospiti o delle loro famiglie. Per l’annualità 2010 saranno stanziati 5.000.000 di euro. Sarà effettuata una valutazione complessiva anche sugli interventi di carattere domiciliare a favore della non autosufficienza INTERVENTI SCADUTI CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ A FAVORE DI PERSONE E NUCLEI FAMILIARI COLPITI DALLA DISOCCUPAZIONE 200 euro per 6 mesi a nuclei familiari con lavoratori dipendenti anche a termine (compresi i contratti di collaborazione, di somministrazione e di apprendistato), residenti da almeno 3 anni nelle Marche, che hanno perso il lavoro dal 1 gennaio 2009. Per la graduatoria verrà utilizzato l’indicatore ISEE rimodulato secondo i criteri già stabiliti per l’anno in corso nella delibera n.136 del 2 febbraio 2009. Non possono presentare domanda coloro i quali sono già risultati beneficiari del sussidio nella precedente edizione. Per la presentazione delle domande rivolgersi al CAF CISL Il bando integrale è reperibile nel sito della regione Marche: http://www.regione.marche.it/Admin/FileManager/tabid/1051/Default.aspx  SCADENZA DOMANDE: 31/03/2010     
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24/03/2010 I Sindacati e l'Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino firmano protocollo d'intesa
L’Amministrazione provinciale di Pesaro ed Urbino e Cgil-Cisl-Uil territoriali confermano la loro preoccupazione per il perdurare della difficile situazione economica ed occupazionale che sta interessando anche il nostro territorio.I più recenti dati sull’andamento produttivo e sull’occupazione mettono in evidenza che rimane alto il numero di lavoratori collocati in mobilità ed in cassa integrazione, come crescono le persone iscritte ai CIOF. Anche il calo medio della produzione ed il saldo negativo delle imprese iscritte alla Camera di commercio sono la dimostrazione che la crisi è ancora forte e che sta colpendo soprattutto le attività manifatturiere, molto presenti nel nostro territorio provinciale.Diversi elementi fanno inoltre prevedere che le ricadute sull’occupazione possano essere ancora più pesanti per tutto l’anno in corso.Le parti ritengono necessario che in questa fase straordinaria, a tutti i livelli, debba essere data continuità  e rafforzate le misure anticrisi messe in campo dalle Amministrazioni locali e dalla Regione.Le parti ritengono necessario che a livello provinciale si rafforzi collaborazione fra le Istituzioni e tutti i soggetti di rappresentanza del territorio. A tal fine l’Amministrazione provinciale è impegnata a esercitare il suo ruolo di coordinamento delle istituzioni locali, nel rapporto con le parti sociali, ad iniziare dall’operatività del Tavolo provinciale di Concertazione.Sulla base di quanto sopraesposto, e della valutazione effettuata sulle misure adottate lo scorso anno, le parti concordano quanto segue:1. L’Amministrazione provinciale rifinanzia anche per il 2010 il fondo anti-crisi mettendo a disposizione risorse proprie per un ammontare di 230.000 euro alle quali si aggiungono 100.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio Pesaro. Pertanto, considerando i € 100.000 impegnati da Marche Multiservizi, per l’anno 2010 sono al momento a disposizione complessivamente € 430.000. 2. Verranno utilizzati € 280.000, per confermare le agevolazioni tariffarie (acqua e rifiuti) alle famiglie colpite dalla crisi, secondo la regolamentazione definita lo scorso anno, salvo la cancellazione dell’art. 6 relativo alla “Perdita del requisito essenziale”. 3. Verranno destinati € 100.000 per il rifinanziamento del microcredito per i lavoratori. Relativamente a questo intervento, il cui protocollo attuativo scade il 30.6.10, le parti proseguiranno il confronto per valutare eventuali modifiche al protocollo stesso, in tempi utili per garantire il suo rinnovo. In tal senso, per utilizzare al meglio le risorse, i restanti 50.000 euro verranno destinati dopo la verifica sull’andamento del fondo anticrisi da attuarsi nel mese di giugno. 4. Si ritiene opportuno e utile realizzare un maggiore coordinamento, per lo meno a livello provinciale, fra i diversi soggetti che sono impegnati a gestire le misure anticrisi a favore dei lavoratori: Amministrazioni locali, Ambiti sociali territoriali, Fondazioni, Aziende dei servizi, CCIAA. L’Amministrazione si farà promotrice di un’azione in tal senso. 5. Al fine di garantire l’attuazione del protocollo sottoscritto tra le Parti sociali e l’Amministrazione provinciale lo scorso mese di luglio, si ritiene utile individuare e promuovere tavoli progettuali che possano rendere operative alcune azioni considerate prioritarie, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. 6. La Provincia conferma il suo impegno a realizzare, entro un triennio, la stabilizzazione di tutti i lavoratori che attualmente sono impiegati, direttamente o indirettamente, nella gestione dei servizi dell’Amministrazione. 7. L’Amministrazione riattiverà il confronto per l’istituzione dell’Osservatorio provinciale sugli appalti dei servizi e per la definizione di un capitolato-tipo condiviso da tutte le parti sociali e con i diversi Enti pubblici appaltanti della provincia, come previsto dallo specifico protocollo.        Il Presidente dell’Amministrazione provinciale          I Segretari  Generali          di Cgil-Cisl-Uil Territoriali Pesaro, 13.3.2010
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18/03/2010 Protocollo d'intesa tra l'Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino e le organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL
PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI PESARO E URBINO E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CGIL – CISL – UIL L’Amministrazione provinciale di Pesaro ed Urbino e Cgil-Cisl-Uil territoriali confermano la loro preoccupazione per il perdurare della difficile situazione economica ed occupazionale che sta interessando anche il nostro territorio. I più recenti dati sull’andamento produttivo e sull’occupazione mettono in evidenza che rimane alto il numero di lavoratori collocati in mobilità ed in cassa integrazione, come crescono le persone iscritte ai CIOF. Anche il calo medio della produzione ed il saldo negativo delle imprese iscritte alla Camera di commercio sono la dimostrazione che la crisi è ancora forte e che sta colpendo soprattutto le attività manifatturiere, molto presenti nel nostro territorio provinciale. Diversi elementi fanno inoltre prevedere che le ricadute sull’occupazione possano essere ancora più pesanti per tutto l’anno in corso. Le parti ritengono necessario che in questa fase straordinaria, a tutti i livelli, debba essere data continuità  e rafforzate le misure anticrisi messe in campo dalle Amministrazioni locali e dalla Regione. Le parti ritengono necessario che a livello provinciale si rafforzi collaborazione fra le Istituzioni e tutti i soggetti di rappresentanza del territorio. A tal fine l’Amministrazione provinciale è impegnata a esercitare il suo ruolo di coordinamento delle istituzioni locali, nel rapporto con le parti sociali, ad iniziare dall’operatività del Tavolo provinciale di Concertazione. Sulla base di quanto sopraesposto, e della valutazione effettuata sulle misure adottate lo scorso anno, le parti concordano quanto segue: 1. L’Amministrazione provinciale rifinanzia anche per il 2010 il fondo anti-crisi mettendo a disposizione risorse proprie per un ammontare di 230.000 euro alle quali si aggiungono 100.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio Pesaro. Pertanto, considerando i € 100.000 impegnati da Marche Multiservizi, per l’anno 2010 sono al momento a disposizione complessivamente € 430.000. 2. Verranno utilizzati € 280.000, per confermare le agevolazioni tariffarie (acqua e rifiuti) alle famiglie colpite dalla crisi, secondo la regolamentazione definita lo scorso anno, salvo la cancellazione dell’art. 6 relativo alla “Perdita del requisito essenziale”. 3. Verranno destinati € 100.000 per il rifinanziamento del microcredito per i lavoratori. Relativamente a questo intervento, il cui protocollo attuativo scade il 30.6.10, le parti proseguiranno il confronto per valutare eventuali modifiche al protocollo stesso, in tempi utili per garantire il suo rinnovo. In tal senso, per utilizzare al meglio le risorse, i restanti 50.000 euro verranno destinati dopo la verifica sull’andamento del fondo anticrisi da attuarsi nel mese di giugno. 4. Si ritiene opportuno e utile realizzare un maggiore coordinamento, per lo meno a livello provinciale, fra i diversi soggetti che sono impegnati a gestire le misure anticrisi a favore dei lavoratori: Amministrazioni locali, Ambiti sociali territoriali, Fondazioni, Aziende dei servizi, CCIAA. L’Amministrazione si farà promotrice di un’azione in tal senso. 5. Al fine di garantire l’attuazione del protocollo sottoscritto tra le Parti sociali e l’Amministrazione provinciale lo scorso mese di luglio, si ritiene utile individuare e promuovere tavoli progettuali che possano rendere operative alcune azioni considerate prioritarie, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. 6. La Provincia conferma il suo impegno a realizzare, entro un triennio, la stabilizzazione di tutti i lavoratori che attualmente sono impiegati, direttamente o indirettamente, nella gestione dei servizi dell’Amministrazione. 7. L’Amministrazione riattiverà il confronto per l’istituzione dell’Osservatorio provinciale sugli appalti dei servizi e per la definizione di un capitolato-tipo condiviso da tutte le parti sociali e con i diversi Enti pubblici appaltanti della provincia, come previsto dallo specifico protocollo.        Il Presidente dell’Amministrazione provinciale        I Segr. Gen. di Cgil-Cisl-Uil Territoriali   Pesaro, 13.3.10
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12/03/2010 Protocollo di intesa tra l'Amministrazione comunale di Pesaro e le Segreterie di di Cgil, Cisl e Uil e Spi, Fnp e Uilp
E' stato sottoscritto il protocollo di intesa tra l'Amministrazione comunale di Pesaro e le Segreterie di di Cgil, Cisl e Uil e Spi, Fnp e Uilp. Tra le misure concrete previste c'è quella di incrementare le risorse finanziarie destinate alle politiche di welfare, prorogare anche al 2010 le misure anticrisi, escludere dagli aumenti tariffari delle famiglie con reddito Isee medio-basso, emanare entro il 31 marzo il bando in materia di “tariffe sociali” per la concessione di un contributo alle famiglie con reddito inferiore ai 5.000 € Isee, per sostenere il pagamento della tariffa per il servizio di igiene urbana, garantire l’applicazione delle intese sottoscritte a livello di Ambito Territoriale Sociale in materia di appalti dei servizi al fine di garantire il rispetto delle normative e dei contratti di lavoro e la qualità dei servizi erogati, dare continuità e valorizzare ulteriormente il rapporto con le associazioni del volontariato, prevedere risorse finanziarie necessarie a rinnovare i contratti integrativi per il personale. Clicca sul link sottostante per visualizzare il testo del Protocollo di intesa tra l'Amministrazione comunale di Pesaro e le Segreterie di di Cgil, Cisl e Uil e Spi, Fnp e Uilp: http://www.scribd.com/doc/28250624
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12/03/2010 Patto di legislatura tra Comune di Pesaro e Cgil, Cisl e Uil territoriali
Di seguito si riporta il patto di legislatura sottoscritto tra Comune di Pesaro e Cgil, Cisl e Uil territoriali: L’Amministrazione comunale di Pesaro e Cgil-Cisl-Uil territoriali di fronte ad una situazione di criticità crescente per famiglie ed imprese, per la significativa contrazione dell’attività in settori trainanti dell’economia locale, ravvisano nelle politiche di coesione e sostenibilità e nell’affermazione dei diritti di cittadinanza le leve principali da attivare per fronteggiare adeguatamente le attuali difficoltà economiche e sociali, mantenere su livelli dignitosi la tutela dei cittadini e favorire la qualità dello sviluppo della comunità.   Le parti ribadiscono la volontà di orientare, in questa fase, le risorse a disposizione prioritariamente al sostegno delle famiglie coinvolte nelle situazioni di crisi economica, attraverso interventi mirati basati su una puntuale, oggettiva, ricognizione dei fabbisogni e delle emergenze, integrando le normali attività di lotta al disagio messe in campo dal Comune. Il recente accordo sottoscritto tra Comune e OO.SS., che ha previsto l’istituzione del Fondo Anticrisi rappresenta una prima significativa risposta in questa direzione. Per favorire un robusto contrasto alla crisi e impostare azioni volte a garantire, in prospettiva uno sviluppo equilibrato e ad alto tasso di sostenibilità, necessita che le scelte economiche siano strettamente raccordate con quelle sociali. Ritengono altresì nella prospettiva quinquennale del mandato necessario ed utile, affermare la prassi concertativa, convinte che la valorizzazione dei percorsi di coinvolgimento dei soggetti sociali e dei cittadini nelle scelte amministrative, nel rigoroso rispetto di prerogative e ruoli, aumenti la qualità e l’efficacia delle scelte stesse. In ragione di ciò, fermo restando l’esigenza di individuare sedi e momenti di confronto fra i diversi soggetti della rappresentanza, ed esprimendo un giudizio positivo sull’esperienza di confronto che si è consolidata in questi anni fra l’Amministrazione comunale e le OO.SS., le parti concordano di confermare e rafforzare le sedi permanenti di confronto bilaterale sui seguenti temi: Politiche di bilancio e finanziarie; Qualificazione del sistema dei servizi sociali ed educativi con particolare attenzione alle aree di disagio emergente e alle persone e alle famiglie svantaggiate; Riordino dei criteri di partecipazione alla spesa degli utenti basati sull’estensione e la valorizzazione dell’ISEE, nella logica di raccordo delle politiche a livello d’Ambito;   Scelte di politica abitativa volte ad un recupero funzionale dei centri storici, con allargamento della quota di edilizia popolare, e ampliamento degli spazi pubblici di aggregazione; Politiche tributarie e tariffarie  locali ispirate ai principi di equità e progressività; Politiche di conciliazione di tempi di vita e di lavoro, in stretta connessione con quelle della mobilità urbana e dell’assetto dei servizi pubblici; Potenziamento e qualificazione dei servizi sanitari attraverso la sperimentazione dell’integrazione degli ospedali di Fano e Pesaro e il riordino delle attività distrettuali; Integrazione delle politiche socio-sanitarie, in primis nei processi di qualificazione della residenzialità e in quelli di allargamento dell’assistenza domiciliare a sostegno dei non autosufficienti. Gestione dei servizi, politiche del personale, esternalizzazioni e appalti.   La discussione di tali tematiche sarà sviluppata da gruppi di lavoro/delegazioni la cui composizione le parti valuteranno in piena autonomia, col proposito di assicurare comunque continuità ed efficacia al confronto. Le parti riconoscono come momento essenziale di sviluppo del confronto stesso quello dell’impostazione delle politiche di bilancio sia nella fase di analisi preventiva che in quella di assestamento, ma si dichiarano, reciprocamente, disponibili al confronto in qualsiasi momento dell’anno, allorché una delle parti ritenga utile impostare la discussione su nuovi temi od operare un monitoraggio e una verifica delle attività già intraprese e delle misure adottate. Nel rispetto delle competenze e delle responsabilità specifiche, legate alla trattazione dei singoli temi, l’Amministrazione nomina un Assessore delegato quale proprio referente per il rapporto con le OO.SS. ai fini dell’attuazione del presente accordo.     Letto, approvato, sottoscritto.     Pesaro, 25 febbraio ‘10 Prot. n. 12935    
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12/03/2010 Contributi per l'affitto a favore dei lavoratori colpiti dalla crisi
L’Amministrazione Comunale di Pesaro, nell’ambito del Fondo anticrisi e quale strumento di intervento straordinario di sostegno temporaneo al reddito, ha deciso di intervenire a favore dei  lavoratori colpiti dalla crisi economica, che abbiano perso il proprio lavoro o che sono collocati in cassa integrazione, attraverso la concessione di contributi per il pagamento del canone di locazione o per la  ricerca di un nuovo alloggio. Clicca sul link sottostante per visualizzare i CRITERI per l’ EROGAZIONE di CONTRIBUTI A LAVORATORI COLPITI DALLA CRISI ECONOMICA E OCCUPAZIONALE IN SITUAZIONE DI DISAGIO ABITATIVO (sostegno per spese di affitto e ricerca di un nuovo alloggio): http://www.scribd.com/doc/28249817/Affitti-Criteri-x-Contributi
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09/03/2010 Attivi i provvedimenti per il lavoro, la coesione sociale, lo sviluppo
INTERVENTI  GIA’ ATTIVATI CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ A FAVORE DI PERSONE E NUCLEI FAMILIARI COLPITI DALLA DISOCCUPAZIONE 200 euro per 6 mesi a nuclei familiari con lavoratori dipendenti anche a termine (compresi i contratti di collaborazione, di somministrazione e di apprendistato), residenti da almeno 3 anni nelle Marche, che hanno perso il lavoro dal 1 gennaio 2009. Per la graduatoria verrà utilizzato l’indicatore ISEE rimodulato secondo i criteri già stabiliti per l’anno in corso nella delibera n.136 del 2 febbraio 2009. Non possono presentare domanda coloro i quali sono già risultati beneficiari del sussidio nella precedente edizione. Per la presentazione delle domande rivolgersi al CAF CISL. Il bando integrale è reperibile nel sito della regione Marche: http://www.regione.marche.it/Admin/FileManager/tabid/1051/Default.aspx  SCADENZA DOMANDE: 31/03/2010 INCENTIVI ALLE IMPRESE PER STABILIZZAZIONE DI CONTRATTI A TERMINE contributi alle imprese per la stabilizzazione di 400 soggetti con contratto a termine attivo al 1° ottobre 2009 che al momento dell’assunzione a tempo indeterminato abbiano in essere contratti a termine da almeno n. 3 mesi. I beneficiari dei contributi regionali sono le imprese e le società cooperative con sedi/unità operative ubicate nelle Marche. Il contributo è pari ad euro 2.500 per ogni trasformazione di contratto a tempo indeterminato full-time. I contratti di lavoro che rientrano nell’ intervento sono: contratto a tempo determinato, contratto di inserimento e reinserimento, collaborazione a progetto, contratto di lavoro ripartito. Validità dell’ intervento: dalla pubblicazione sul B.U.R. della Regione Marche del 04/03/2010 fino ad esaurimento delle risorse disponibili, comunque non oltre il 31/12/2010. Tale avviso potrà essere soggetto a rifinanziamento qualora la Regione lo ritenesse utile ed opportuno. Il bando integrale è reperibile nel sito http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=754&idArea=0    CONTRIBUTO PER  SOSTEGNO AGLI STUDI UNIVERSITARI DI FIGLI DI LAVORATORI  DISOCCUPATI O CASSAINTEGRATI di 400 euro per 2.500 studenti universitari, figli di lavoratori residenti nella Regione Marche,  almeno 3 mesi in disoccupazione, in mobilità, in Cig Straordinaria. Possono presentare domanda di contributo gli studenti universitari residenti nelle Marche ed iscritti all'anno accademico 2009/2010 a: corsi di laurea di primo livello; di secondo livello, a ciclo unico/magistrale presso Università e Afam delle Marche o di altre Regioni, fiscalmente a carico dei genitori. Per l'accesso al contributo, l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare non potrà superare il limite di 30 mila euro con riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2009, periodo di imposta 2008. Il bando integrale è reperibile nel sito http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=752&idArea=0    SCADENZA DOMANDE: 25/03/2010                       BORSE DI STUDIO PER GIOVANI LAUREATI ED INCENTIVI ALLE IMPRESE PER ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATOAssegnazione di borse lavoro per 100 giovani laureati da realizzarsi in imprese marchigiane, per un periodo di 6 mesi ed un importo mensile di 750 euro, più incentivo pari a 3.000 euro alle imprese che trasformano la borsa lavoro in contratto a tempo indeterminato. Possono presentare domanda, con l’assistenza delle Università marchigiane, i soggetti con diploma di laurea (triennale e specialistica), residenti nella Regione Marche da almeno 3 mesi, disoccupati o inoccupati, e che non abbiano già avuto rapporti di lavoro con i soggetti ospitanti. La domanda andrà presentata entro 90 giorni dalla pubblicazione dell’avviso pubblico sul BUR della Regione Marche  (presumibilmente 11 Marzo 2010). Il testo integrale del bando è reperibile sul sito:    www.istruzioneformazionelavoro.marche.it (sezione bandi)    CONCESSIONE DI CONTRIBUTI RIVOLTI AL SOSTEGNO DEI CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ DIFENSIVI PER IMPRESE ESCLUSE DAL CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA CIGS - ANNO 2010Contributo per l’integrazione delle retribuzioni dei lavoratori interessati a contratti di solidarietà difensivi (pari a ¼ del monte retributivo  non dovuto a seguito della riduzione d’orario) stipulati a partire dal 1/09/2009 per evitare licenziamenti, nelle imprese fino a  15 dipendenti ed in quelle con più di 15 dipendenti escluse dal campo  di  applicazione  della Cigs. Il bando ha validità fino ad esaurimento delle risorse disponibili e comunque non oltre il 31 dicembre 2010. Tale avviso potrà essere soggetto a rifinanziamento qualora la Regione lo ritenesse utile ed opportuno. Il bando integrale è reperibile nel sito http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=751&idArea=0 ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SANITARIE SOSTEGNO DELLE PERSONE COLPITE DALLA CRISI E DA ALTRE SITUAZIONI DI FRAGILITA’ - ESENZIONE DAL TICKET PER LE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE  AMBULATORIALI   E DI DIAGNOSTICA STRUMENTALE  presso le strutture sanitarie marchigiane pubbliche e private accreditate, per i lavoratori e familiari a carico che, al momento della fruizione, risultino: • aver perso il lavoro dal  1 gennaio 2009; • essere in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga) percependo una retribuzione, comprensiva dell’integrazione salariale, corrispondente ai massimali mensili previsti dalla legge 427/1980 (circolare Inps del 21/01/2009); • essere in mobilità; • essere in contratto di solidarietà (percependo una retribuzione, comprensiva dell’integrazione salariale, corrispondente ai massimali di legge)- EROGAZIONE GRATUITA DEI FARMACI DI FASCIA C compresi nei prontuari, in distribuzione diretta alle famiglie indigenti in carico od individuate dai Servizi sociali dei Comuni ed ai lavoratori e familiari a loro carico colpiti dalla crisi (che si trovino, quindi,  nelle condizioni sopra indicate) ed alle persone affette da malattie rare.E’ necessaria la residenza  nella Regione Marche. Maggiori informazioni e dettagli sulle modalità di accesso, nonché relativa modulistica, sono reperibili nella D.G.R. 261/2010  http://www.norme.marche.it/Delibere/2010/DGR0261 10.pdf Validità dal 1/01 al 31/12/2010 (è previsto il rimborso del ticket già pagato, sottoscrivendo l’autocertificazione)    INCENTIVI PER LA CONCILIAZIONE E LA CREAZIONE DI NUOVI POSTI DI LAVORO NEL MANIFATTURIERO A FRONTE DI TRASFORMAZIONE DI RAPPORTI DA FULL-TIME A PART-TIMEA fronte di richieste di lavoratori in forza al 1° settembre 2009, di trasformare il proprio contratto da full time a part-time, almeno per un anno, è previsto un contributo per l’azienda che accetta la richiesta e attiva al contempo un’assunzione ulteriore, di durata almeno pari a quella temporale del contratto trasformato in part-time. La trasformazione del  contratto deve essere effettuata entro il 2010; il contributo, in caso di assunzione a tempo indeterminato è di 2.000 euro; in caso di assunzione a termine di 1.000 euro. Previsti  150 neoassunti a tempo indeterminato o a termine.  L’avviso  ha  validità  dalla  data  di pubblicazione sul BUR della Regione  Marche (presumibilmente 11 marzo 2010)  sino  all’ esaurimento  delle  risorse  disponibili  e comunque non oltre il 31/12/2010. Il testo integrale del bando sarà pubblicato sul sito: www.istruzioneformazionelavoro.marche.it (sezione bandi ) PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI DELLA SCUOLA (DI CUI AL D.M. 82/2009 E AL D.L. 134/2009) Previsti progetti per circa 400 lavoratori promossi dalle Istituzioni scolastiche contro la dispersione scolastica, il sostegno ai disabili, l’integrazione linguistica, la sorveglianza. Già avviati progetti per circa 200 lavoratori. ADDIZIONALE REGIONALE IRAP Le Segreterie CGIL CISL UIL hanno anche sostenuto, considerandola coerente con la necessità di sostenere l’impresa e di rilanciare l’occupazione, la misura che prevede la riduzione o l’azzeramento dell’Addizionale Irap regionale per le imprese che creano nuova occupazione con contratto a tempo indeterminato, con un impegno di risorse di 10 milioni di euro nel bilancio regionale 2010 INTERVENTI IN FASE DI ATTUAZIONEPROGETTO SPERIMENTALE RETI TERRITORIALI PER L’OCCUPAZIONEAttivazione di una rete territoriale (mono o plurisettoriale) di imprese, che diano garanzie occupazionali nel tempo ad un gruppo di lavoratori inseriti in una “lista di bacino territoriale” Stanziati EURO 400.000 (per 2 progetti sperimentali)INTERVENTI A FAVORE DELLA NON AUTOSUFFICIENZATra il 2010 e il 2013 saranno aumentati i livelli assistenziali nelle residenze protette fino a 100 minuti di assistenza/die; al progressivo incremento della quota sanitaria, sarà diminuita la tariffa alberghiera attualmente a carico degli ospiti o delle loro famiglie. Per l’annualità 2010 saranno stanziati 5.000.000 di euro. Sarà effettuata una valutazione complessiva anche sugli interventi di carattere domiciliare a favore della non autosufficienza.Ancona, 8 marzo 2010
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08/03/2010 Infortuni: solo un terzo riguarda le donne. Ma il pericolo è la strada
dal sito www.inail.it 8 marzo 2010. Nel 2008 il 28,6% del totale delle denunce pervenute all'INAIL ha interessato delle lavoratrici e i casi mortali sono stati 87 su 1.120 complessivi. Ma per quanto riguarda gli incidenti in itinere la percentuale sale al 47,6% ROMA - Le donne si infortunano sul lavoro in media molto meno degli uomini, ma il vero pericolo per loro è la strada, dove si concentra oltre la metà dei casi mortali che le riguardano: è quanto emerge dagli ultimi dati dell'INAIL, secondo i quali su 875.144 incidenti denunciati nel 2008 solo 250.674 hanno interessato delle lavoratrici (il 28,6%). Sono 87 su 1.120 totali gli episodi mortali (7,8%). L'incidenza cambia se si considerano solo gli incidenti in itinere, ovvero quelli nel percorso tra casa e lavoro: qui, infatti, su 98.962 casi complessivi il 47,6% ha riguardato donne (una percentuale superiore a quella delle occupate). Ancora, spetta a loro il 18,2% dei 286 incidenti mortali in itinere complessivi (52 casi). "La spiegazione di questo andamento è nel tipo di attività in cui sono impegnate", sottolinea Andrea Bucciarelli, statistico dell'INAIL. "Le donne, infatti, lavorano prevalentemente nei servizi - pubblica amministrazione, sanità, servizi alle famiglie, ecc -, settori tradizionalmente meno pericolosi dell'industria (quella metalmeccanica e delle costruzioni, in particolare) e dell'agricoltura, che sono comparti ad alta presenza maschile. Anche quando sono impiegate nell'industria le donne hanno ancora per lo più compiti amministrativi, piuttosto che a diretto contatto con lavorazioni pericolose". Nell'industria le donne rappresentano il 21,6% degli occupati ma il 10,6% degli infortuni mentre nell'agricoltura sono il 30,1% degli occupati e hanno avuto il 22,3% degli incidenti. Nei servizi le donne occupate sono il 48,6% con una incidenza infortunistica del 43,8%. La crisi economica con la flessione dell'attività soprattutto industriale ha portato alla diminuzione prevalentemente gli infortuni al maschile con un -13,9% di incidenti tra gli uomini tra il primo semestre 2009 e lo stesso periodo del 2008 (-11,7% i casi mortali). Per le donne si è registrato un calo degli incidenti sul lavoro pari al 2,1% complessivo, anche se si è registrato un arretramento significativo per i casi mortali (-18,2%). I comparti dove gli infortuni sul lavoro riguardano soprattutto le donne sono il lavoro domestico (tra colf e badanti l'89,3% degli infortuni riguarda le donne ) e la sanità (74,5% degli infortuni riguarda le donne), in quanto settori ad alta concentrazione femminile. Pur restando ampiamente al di sotto dell'incidenza media di infortunio degli uomini, infine, l'aumento dell'occupazione femminile superiore a quello degli uomini ha comunque portato con sé anche un aumento percentuale sugli incidenti nel complesso, passati dal 2005 al 2008 dal 26,6% del totale al 28,6%.
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05/02/2010 Economia verde impatto economico e occupazionale
L'ultimo Dossier Adapt, (numero 2 del 1° febbraio 2010) è dedicato al tema della relazione fra la cosiddetta “economia verde” ed il sistema economico nel suo complesso, con una particolare attenzione all’impatto sul mercato del lavoro. Clicca sul link sottostante per visualizzare il Dossier in formato pdf. http://www.adapt.it/acm-on-line/Home/Pubblicazioni/docCatDossierAdapt.1458.1.15.2.1.html
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03/02/2010 Ecco le retribuzioni aggiornate al 2010 per tutti i settori
Clicca sul link sottostante per vedere le retribuzioni aggiornate al 2010 per tutti i settori: http://www.scribd.com/full/26322946?access_key=key-1uec6fatesm02b31f48m
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02/02/2010 Fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia nel pubblico impiego
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì 20 gennaio il Decreto Ministeriale n. 206 del 18 dic. 2009, con il quale il Ministro della Funzione Pubblica   ha definito le nuove fasce di reperibilità per i Pubblici Dipendenti in caso di assenza per malattia. Il Decreto sarà in vigore dal 4 FEBBRAIO 2010 ( quindicesimo giorno successivo alla pubblic. G.U. come precisato sulla stessa G.U. di ieri). Vi ricordo che il Decreto allegato è stato emanato in applicazione a quanto previsto dall’articolo 69 del D.LGS 150 del 2009, che ha innovato il D.LGS 165 del 2001 con l’introduzione dell’articolo 55 septies. Abbiamo più volte ribadito la mancanza di opportunità nell’intervenire legislativamente su questa materia, alterando peraltro l’uniformità della normativa tra settore pubblico e settore privato. Purtroppo come già noto le NUOVE FASCE ORARIE  di REPERIBILITA’ SONO:   dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore 18,00 di ogni giorno compresi i giorni non lavorativi e festivi.   Il Decreto ha anche regolamentato le deroghe al rispetto di fasce di reperibilità, stabilendo che sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i Dipendenti per i quali l’assenza è riconducibile ad una delle seguenti circostanze: a-  PATOLOGIE SALVAVITA b- INFORTUNI SUL LAVORO c- MALATTIE PER LE QUALI E’ STATA RICONOSCIUTA LA CAUSA DI SERVIZIO d- STATI PATOLOGICI SOTTESI O CONNESSI ALLA SITUAZIONE DI INVALIDITA’ RICONOSCIUTA.   Sono altresì esclusi i Dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato. Clicca sul link sottostante per scaricare il decreto: http://www.scribd.com/full/26254992?access_key=key-116av6le40ncxh7w7nu8
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02/02/2010 Fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia nel pubblico impiego
E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì 20 gennaio il Decreto Ministeriale n. 206 del 18 dic. 2009, con il quale il Ministro della Funzione Pubblica   ha definito le nuove fasce di reperibilità per i Pubblici Dipendenti in caso di assenza per malattia. Il Decreto sarà in vigore dal 4 FEBBRAIO 2010 ( quindicesimo giorno successivo alla pubblic. G.U. come precisato sulla stessa G.U. di ieri). Vi ricordo che il Decreto allegato è stato emanato in applicazione a quanto previsto dall’articolo 69 del D.LGS 150 del 2009, che ha innovato il D.LGS 165 del 2001 con l’introduzione dell’articolo 55 septies. Abbiamo più volte ribadito la mancanza di opportunità nell’intervenire legislativamente su questa materia, alterando peraltro l’uniformità della normativa tra settore pubblico e settore privato. Purtroppo come già noto le NUOVE FASCE ORARIE  di REPERIBILITA' SONO:   dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore 18,00 di ogni giorno compresi i giorni non lavorativi e festivi.   Il Decreto ha anche regolamentato le deroghe al rispetto di fasce di reperibilità, stabilendo che sono esclusi dall'obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i Dipendenti per i quali l'assenza è riconducibile ad una delle seguenti circostanze: a-  PATOLOGIE SALVAVITA b- INFORTUNI SUL LAVORO c- MALATTIE PER LE QUALI E' STATA RICONOSCIUTA LA CAUSA DI SERVIZIO d- STATI PATOLOGICI SOTTESI O CONNESSI ALLA SITUAZIONE DI INVALIDITA' RICONOSCIUTA.   Sono altresì esclusi i Dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato. Clicca sul link sottostante per scaricare il decreto: http://www.scribd.com/full/26254992?access_key=key-116av6le40ncxh7w7nu8
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31/01/2010 Chiarimenti da parte della Giunta regionale su CIG e mobilità in deroga per l’anno 2010
A seguito  di numerose segnalazioni e richieste di chiarimento da parte dei soggetti interessati la Giunta regionale fornisce alcune delucidazioni relative all'applicazione del punto 2.1. dell'intesa istituzionale del 14 gennaio 2010 che disciplina le modalità di concessione della CIG in deroga per l'anno 2010. La questione dell'indennità di disoccupazione e della CIG in deroga presenta una certa criticità interpretativa nelle norme che regolamentano le due situazioni.  Allo scopo si forniscono le seguenti indicazioni normative ed operative :  - l'art. 19 della legge n.2/2009 prevede la possibilità per le aziende di  sospendere, per un massimo di 90 giornate nell'anno solare, i propri lavoratori dipendenti per crisi aziendali, i quali percepiscono l'indennità di disoccupazione. Condizione necessaria affinché questo strumento di tutela possa essere utilizzato, è che l'ente bilaterale (nel caso della regione Marche, per le imprese artigiane, è l'EBAM) integri nella misura del 20% l'indennità di disoccupazione a carico INPS. In questo caso la sospensione lavorativa all'interno dell'azienda può essere esclusivamente a zero ore. -Il punto 2.1 dell'intesa del 14 gennaio 2010 prevede, alla stessa stregua dell’anno 2009, la possibilità per l'azienda, che sulla base delle proprie esigenze aziendali intende sospendere l’attività lavorativa con riduzione di orario giornaliero, di utilizzare la CIGS in deroga. In questo caso non opera la previsione dell'art. 19 comma 1 bis) laddove prevede che "la cassa integrazione guadagni straordinaria o di mobilità in deroga alla normativa vigente e' in ogni caso subordinato all'esaurimento dei periodi di tutela di cui alle stesse lettere da a) a c) del comma 1 secondo quanto precisato dal decreto di cui al comma 3 del presente articolo."  - i due istituti di sostegno al reddito non sono incompatibili in quanto l'azienda artigiana iscritta all'EBAM ha due strumenti a disposizione: 1) la sospensione a zero ore (90 giornate ex art.19 l.2/2009) con indennità di disoccupazione per il lavoratore sospeso erogata da INPS ed integrata da EBAM; 2) la CIG in deroga per un massimo di 1038 ore individuali da fruire nell'anno 2010.  Pertanto i due Ammortizzatori possono essere usufruiti nella stessa azienda anche nello stesso periodo ma per lavoratori diversi. Il lavoratore ha quindi a disposizione, nell'anno 2010, la possibilità di utilizzare sia le 90 giornate di indennità di disoccupazione, nel caso in cui venga sospeso a zero ore (con integrazione EBAM del 20% dell’indennità INPS), sia di utilizzare le 1038/max/ ore di CIG in deroga previste dall'intesa del 14 gennaio 2010. Risulta altresì chiaro che il lavoratore, nel caso in cui abbia usufruito di tutte le 90 giornate di sospensione, possa utilizzare le ore di CIG in deroga, per sospensione a zero ore, nella misura residua all’eventuale utilizzo per riduzione.  
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26/01/2010 concorsi e selezioni pubbliche
ZD Scribd iPaper var zdscribdvar_119_1 = scribd.Document.getDoc(25853717, 'key-neo091vmgjszvecyzm4') zdscribdvar_119_1.addParam('jsapi_version', 1); zdscribdvar_119_1.addParam('height', 600); zdscribdvar_119_1.addParam('width', 590); zdscribdvar_119_1.addParam('disable_related_docs', true); zdscribdvar_119_1.addParam('mode', 'list'); zdscribdvar_119_1.addParam('auto_size', true); zdscribdvar_119_1.addParam('page', 1); zdscribdvar_119_1.write('zdscribdid_119_1'); Aggiornamento concorsi e selezioni pubbliche alla data del 26/01/2010
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14/01/2010 Piano famiglie: sospensione delle rate del mutuo
Sintesi a cura di Adiconsum Marche IN DATA 18 DICEMBRE 2009 E’ STATO SOTTOSCRITTO L’ACCORDO TRA LE ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI E L’ABI PER LA SOSPENSIONE DELLE RATE DEI MUTUI. A) COSA PREVEDE: 1.  SOSPENSIONE PER ALMENO 12 MESI E PER UNA SOLA VOLTA DELLE RATE     DEL MUTUO; SONO COMPRESE ANCHE LE RATE SCADUTE E NON PAGATE     PURCHE’ IL RITARDO NEL PAGAMENTO NON SIA SUPERIORE A 180     GIORNI CONSECUTIVI; IN QUESTO CASO LA SOSPENSIONE OPERA DAL      MOMENTO DELLA SCADENZA DELLA PRIMA RATA NON PAGATA. 2.  LA SOSPENSIONE PUO’ AVVENIRE IN DUE MODI:     - SOSPENSIONE DELLA SOLA QUOTA CAPITALE ( GLI INTERESSI        CONTINUANO AD ESSERE PAGATI ALLE SCADENZE ORIGINARIE)     - SOSPENSIONE DELL’INTERA RATA ; IN QUESTO CASO GLI INTERESSI        MATURATI NEL PERIODO DI SOSPENSIONE VENGONO RIMBORSATI A          PARTIRE DALLA RIPRESA DELL’AMMORTAMENTO CON PAGAMENTI         PERIODICI AGGIUNTIVI RISPETTO ALLE RATE IN SCADENZA. 3.  ALLA RIPRESA DEL PIANO DI AMMORTAMENTO ALLUNGAMENTO DELLA      DURATA DEL RIMBORSO PER UN PERIODO PARI ALLA SOSPENSIONE. 4.  LA SOSPENSIONE NON COMPORTA ALCUNA SPESA DI ISTRUTTORIA O      COMMISSIONE, NE’ L’APPLICAZIONE DI INTERESSI DI MORA. 5.  LA SOSPENSIONE PUO’ ESSERE RICHIESTA DAL 1 FEBBRAIO 2010 AL 31      DICEMBRE 2011 UTILIZZANDO UN APPOSITO MODULO SOTTOSCRITTO      DA TUTTI I COINTESTATARI. 6.  LA DOMANDA DOVRA’ ESSERE APPROVATA ENTRO 45 GIORNI E LA      SOSPENSIONE SARA’ OPERATIVA ENTRO 45 GG. LAVORATIVI      DALL’ACCOGLIMENTO DELLA RICHIESTA. 7.  IN CASO DI ESITO NEGATIVO ( PER MANCANZA DEI REQUISITI), LA      BANCA DOVRA’ FORNIRE RISPOSTA ENTRO 15 GIORNI LAVORATIVI      DALLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA.      NEL CASO DI MANCATA RISPOSTA LA DOMANDA SI INTENDERA’ ACCOLTA B) CONDIZIONI CHE DETERIMANO LA SOSPENSIONE: 1.  CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO (ECCEZIONI:       PENSIONAMENTO, LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA, DIMISSIONI      DEL LAVORATORE) 2.  CESSAZIONE DI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE COORDINATA E      CONTINUATIVA, DI AGENZIA O RAPPRESENTANZA COMMERCIALE      (ECCEZIONI : CESSAZIONE DA PARTE DEL DATORE DI LAVORO PER      GIUSTA CAUSA O RECESSO DEL LAVORATORE NON PER GIUSTA CAUSA) 3.  MORTE O CONDIZIONE DI NON AUTOSUFFICIENZA 4.  SOSPENSIONE DEL LAVORO O RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO PER      ALMENO 30 GIORNI, ANCHE IN ATTESA DELL’EMANAZIONE DEI      PROVVEDIMENTI DI SOSTEGNO AL REDDITO ( C.I.G., ALTRI      AMMORTIZZATORI SOCIALI) N.B.: TALI EVENTI DEVONO VERIFICARSI TRA:            1 GENNAIO 2009 E 31 DICEMBRE 2010  C) QUALI MUTUI RIENTRANO NEL PROVVEDIMENTO: 1.  MUTUI IPOTECARI ACCESI DA PERSONE FISICHE PER ACQUISTO,      COSTRUZIONE, RISTRUTTURAZIONE DELL’ABITAZIONE PRINCIPALE; 2.  MUTUI DI IMPORTO NON SUPERIORE A € 150.000,00; 3.  ANCHE MUTUI CARTOLARIZZATI, RINEGOZIATI, OGGETTO DI      PORTABILITA’ N.B.: CONDIZIONI SOGGETTIVE: IL REDDITO IMPONIBILE DEL          RICHIEDENTE  NON DEVE ESSERE   SUPERIORE A 40.000 EURO ANNUI: D) MUTUI ESCLUSI: 1.  MUTUI DI DURATA ORIGINARIA INFERIORE A 5 ANNI; 2.  MUTUI CHE FRUISCONO DI AGEVOLAZIONI PUBBLICHE; 3.  MUTUI PER I QUALI SI USUFRUISCA GIA’ DI INTERVENTI DI      SOSPENSIONE OFFERTI DALLA PROPRIA BANCA. 4.  MUTUI A TASSO VARIABILE, MA CON RATA FISSA E DURATA VARIABILE; 5.  MUTUI DOVE SIA PRESENTE UN’ASSICURAZIONE CHE COPRA GLI EVENTI      DI CUI AL PUNTO B ( ES. : ASSICURAZIONE PERDITA IMPIEGO, MORTE ,      INVALIDITA’ O NON AUTOSUFFICIENZA ECC.),  PURCHE’ COPRA ALMENO      GLI IMPORTI DELLE RATE OGGETTO DELLA SOSPENSIONE 6.  RITARDO NEI PAGAMENTI SUPERIORE A 180 GG. CONSECUTIVI GIA’ AL      MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA; 7.  RITARDO INFERIORE A 180 GG. MA AVVENUTO PRIMA DEL VERIFICARSI      DEGLI EVENTI CHE CONSENTONO L’ACCESSO AL BENEFICIO; 8.  MUTUI PER I QUALI SIA GIA’ INTERVENUTA LA DECADENZA DAL      BENEFICIO DEL TERMINE O SIA STATA AVVIATA PROCEDURA      ESECUTIVA; L’ADESIONE DELLE BANCHE E’ SU BASE VOLONTARIA ( Ma secondo l’ABI  l’adesione sarà consistente), E POTRANNO ADERIRE DECIDENDO DI SOSPENDERE SOLTANTO LA QUOTA CAPITALE. IN CASO DI ADESIONE LA BANCA POTRA’ APPORTARE  MODIFICHE SOLO IN CASO DI CONDIZIONI MIGLIORATIVE RISPETTO A QUANTO PREVISTO DALL’ACCORDO. LA MODULISTICA DOVRA’ ESSERE PUBBLICATA SUL SITO DELL’ABI, SUI SITI DELLE SINGOLE BANCHE E MESSA A DISPOSIZIONE  DELLA CLIENTELA PRESSO LE SINGOLE AGENZIE. LA MODULISTICA E’ INOLTRE DISPONIBILE PRESSO LE SEDI ADICONSUM. Per ulteriori informazioni contattare Loredana Baldi
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13/01/2010 Cassa integrazione: record anche nelle Marche
Era un dato atteso e non inaspettato nel segno e  nella dimensione; dopo l’uscita dei dati Inps sulle ore di cassa integrazione autorizzata a livello nazionale che hanno  fatto registrare un incremento nel 2009 sul 2008 del 311%  sono usciti anche i dati relativi alle Marche che confermano tutta la pesantezza della crisi che ha “stretto” il lavoro manifatturiero nella nostra regione nell’ anno passato. Infatti i dati della Cassa Integrazione nelle Marche nel 2009  fanno registrare 22.663.908 ore  contro le 5.912.088 ore del 2008  pari ad un incremento del + 283% Rapporto sulla cassa integrazione periodo gennaio - dicembre 2009      PROVINCIA   genn- dicembre 2009 genn-dicembre 2008 Differenze %          ANCONA ordinaria            4.645.876              645.710 + 619%    straordinaria            3.529.941            1.863.988  + 89%   totale            8.175.817           2.509.698  + 225%          ASCOLI P.-FERMO ordinaria            2.372.764               484.257 + 385%   straordinaria            2.187.633           1.106.477 + 97%   totale            4.560.397           1.590.734 + 186 %          MACERATA ordinaria            1.585.996              440.632           +259%   straordinaria            1.808.160               612.903 + 195%   totale            3.394.156           1.053.535 + 250%          PESARO-URBINO ordinaria            4.817.221              735.480   +  554 %   straordinaria            1.716.317                22.641 Raffronto non significativo   totale            6.533.538              758.121 + 761%          TOTALE MARCHE  ordinaria          13.424.857           2.306.079 +482%  straordinaria            9.242.051           3.606.009  +156%  TOTALE          22.663.908           5.912.088 + 283% Emerge  chiaramente, leggendo i dati che l’incremento è consistente; anche se inferiore agli aumenti fatti registrare a livello nazionale è sicuramente un dato “pesante” ; l’ utilizzo  molto consistente dalla cassa ordinaria, che è uno strumento di tipo congiunturale, rispetto alla straordinaria che invece uno strumento volto ad affrontare problemi più strutturali come le crisi o le ristrutturazioni  ci dice che  le imprese stanno soffrendo  di una forte crisi di mercato  e di domanda ma  che, nonostante le difficoltà, hanno tentato nel corso dell’anno e attraverso accordi con il sindacato,  di mantenere i lavoratori, con  le professionalità e le conoscenze che gli stessi esprimono,  all’interno delle proprie aziende.  I DATI DEI SETTORI La meccanica Il comparto produttivo che fa registrare le difficoltà maggiori, prima limitate ad alcune crisi aziendali ed ora diffuse in tutto il territorio regionale, è quello della meccanica e della metallurgia; nel periodo preso in esame  i dati delle ore autorizzate nel comparto della meccanica  risultano essere allarmanti: gennaio – dicembre  2009  10.972.563 ore gennaio -  dicembre   2008   2.193.612 ore                                            + 8.778.951 ore incremento del + 400% La moda Altro settore, fondamentale per l’economia regionale ed in forte difficoltà, è quello della moda; l’insieme del sistema moda marchigiano è in affanno: Questi i dati: gennaio – dicembre  2009   4.897.146  ore autorizzate gennaio -  dicembre  2008   1.645.215  ore autorizzate                                          +  3.251.931  ore. Incremento pari al + 197% All’interno del comparto moda l’industria della calzatura, concentrata nelle province di Fermo e Macerata, si vede  autorizzate nel periodo gennaio -  dicembre 2009  3.110.365  ore                                           + 1.196.386 ore (+ 171% )  sullo stesso periodo del 2008   L’industria del legno  fa registrare in termini percentuali gli incrementi maggiori: gennaio –  dicembre 2009 1.841.019 ore autorizzate  gennaio –  dicembre 2008    338.309 ore autorizzate                                         + 1.502.710 ore pari al + 444 %   Chimica e gomma plastica Fortissimi aumenti anche per quanto riguarda questo comparto gennaio – dicembre 2009  1.655.432 ore autorizzate gennaio – dicembre 2008     327.451 ore autorizzate                                         + 1.327.981 ore con un incremento del + 405 % In difficoltà la filiera dell’edilizia; i dati sulla cig  autorizzata alle imprese edili e dei lapidei: gennaio –  dicembre 2009  1.055.914 ore gennaio –  dicembre 2008     710.384 ore                                            +  345.530 ore ; incremento del + 48% La crisi nel commercio: gennaio – dicembre 2009   224.342 ore gennaio – dicembre 2008     29.515 ore                                          + 194.827 ore; incremento + 660% l’incremento, molto significativo,  riguarda un numero limitato di aziende in quanto in questo comparto hanno accesso  alla  cassa integrazione solo aziende con più di 50 addetti; le piccole imprese del settore hanno fatto ricorso alla Cassa integrazione in deroga.   Ore di cassa integrazione autorizzate: Focus sugli ultimi tre mesi 2009       Ottobre 2009     Novembre 2009            Dicembre 09 CIG ORDINARIA           1.130.472                 1.055.787                 1.520.919                (- 6. 6% su ottobre)            (+ 44% su novembre)   CIG STRAORDINARIA           1.051.365                 1.208.283                 1.192.884             (+14. 9% su ottobre)              (-9.8 % su novembre)   CIG TOTALE                   2.181.837                 2.264.070                2.713.803             (+ 3. 8% su ottobre)                 (+19. 8 su novembre) Nelle Marche a dicembre 2009 tornano a salire in modo deciso le ore di Cassa integrazione autorizzate dall’Inps, con un +19,8 % rispetto al mese precedente. A novembre l’incremento rispetto ad ottobre era stato limitato al 3,8%. L’aumento di fine anno dipende in particolar modo dalla CIG ordinaria che cresce del 44%, mentre si registra una flessione della Cig straordinaria del 9,8%. La ripresa della domanda è lenta, molte aziende sono ancora alle prese ancora con problemi di ordinativi La cassa in deroga A questi numeri, riferiti all’utilizzo della Cassa integrazione nelle imprese industriali,  vanno aggiunti i dati che riguardano la Cassa integrazione in deroga che interessa le piccole imprese e le imprese artigiane. I dati dal 1 gennaio 2009 al 22 dicembre 2009 (ultima rilevazione) evidenziano una richiesta da parte delle imprese di 9.134.457 ore. In particolare l’analisi in dettaglio dell’andamento delle richieste di cassa in deroga evidenzia come vi sia stato un  forte appesantimento nell’ultima parte dell’anno: infatti dal 21 settembre al 22 dicembre 2009  (ultimo trimestre) le ore richieste sono state 4. 898.608,  interessando 13.388 lavoratori, contro  4.235.849 ore  richieste nei primi nove mesi del 2009.             Elaborazione Cisl Marche su  Dati Inps e Regione Marche A cura di Tonino Bori Dipartimento Mercato del Lavoro CISL Marche   Ancona, 11 gennaio 2010
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05/01/2010 Linee guida sui bilanci comunali preventivo 2010, sui protocolli regionali socio-sanitari, sui piani di zona degli ambiti territoriali, sul bilancio provinciale
Linee Guida Sui bilanci comunali preventivi 2010, sui protocolli regionali socio-sanitari, sui piani di zona degli ambiti territoriali, sul bilancio Provinciale Premessa Le Confederazioni CGIL CISL UIL di Ancona unitamente alle categorie dei Pensionati SPI-FNP-UILP ritengono irrinunciabile l’avvio dei confronti con la Provincia e con gli Enti Locali sui bilanci comunali di assestamento 2009 e di previsione per l’anno 2010, sull’attuazione nei territori dei protocolli stipulati tra  Sindacati e Regione Marche e sui Piani Zonali di Ambito triennali e annuali. Le OO.SS. sollecitano la definizione d’incontri in tempi brevi in considerazione anche della continua riduzione dei trasferimenti nazionali delle risorse determinate dalle scelte del Governo. In particolare la riduzione di risorse sul fronte delle politiche sociali e sanitarie, quali: quelle del fondo sociale e di quelle della non autosufficienza, il ridimensionamento del finanziamento al servizio sanitario nazionale. Oltre alla minore disponibilità complessiva del fondo nazionale per il Welfare, passato da 1.464.233.000 miliardi del 2008 ai 1.420.580.157 del 2009. Il sistema delle Autonomie locali lamenta, quindi, un taglio sul fondo per le politiche sociali che associandosi ad altre riduzioni nei trasferimenti nazionali del comparto sociale, provocano una generalizzata difficoltà a mantenere i livelli attuali dei servizi. Si è in presenza di scelte che potrebbero portare in alcuni casi alla diminuzione o alla cancellazione di importanti servizi sociali, e a potenziali aumenti di tasse, d’imposte o di tariffe, o addirittura l’inserimento di tasse di scopo. Si ritiene necessario intervenire anche per sollecitare le istituzioni a dare risposte  di carattere sociale  ai cittadini e lavoratori colpiti da una grave crisi economica ed  occupazionale, i cui effetti sono rilevanti nel  territorio provinciale. In generale sui Bilanci comunali occorre:  sollecitare le amministrazioni locali ad approntare politiche di bilancio agendo sul versante dell’evasione territoriale, sottoscrivendo protocolli d’intesa con Direzione Regionale dell’Entrate per gli accertamenti di evasione/elusione sull’IRPEF che permetterebbero ai Comuni di ricevere il 30% degli accertamenti eseguiti,  adottare politiche fiscali che promuovano l’equità,  disincentivare gli sprechi ancora presenti, anche se in misura minore, in alcuni Enti Locali e nei Consigli di Amministrazioni delle aziende e/o società pubbliche partecipate. Imposte Le OO.SS. sono contrarie a qualsiasi ulteriore aumento delle imposte locali, quali la TIA (Tariffa di igiene ambientale), la TARSU (Tassa sui rifiuti) ed all’eventuale istituzione di tasse di scopo. Tariffe Occorre:  contenere l’eventuale aumento delle tariffe dei servizi pubblici locali entro il tasso di inflazione che per il 2009 e' pari a +0,7%, considerando la possibilità di agevolazioni tariffarie per gli ultrasessantacinquenni, per gli anziani non autosufficienti, per i disabili e per le famiglie più numerose e disagiate attraverso l’applicazione dell’ISEE;  introdurre tariffe sociali (luce, gas, acqua..), anche attraverso la sottoscrizione di accordi a livello provinciale con gli enti e/o le aziende interessate. Isee  riaffermare a tutti i livelli l’importanza dell’applicazione dell’ISEE di ambito quale strumento di equità per l’accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie. Gestione dei servizi  favorire l’introduzione di forme associative e/o consortili per l’erogazione dei servizi anche tra ambiti limitrofi, al fine della razionalizzazione dei costi e del miglioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini;  discutere le problematiche relative ai trasporti locali (linee, fermate, sicurezza..). Politiche degli investimenti  attivare, da parte degli EE.LL., tutte le iniziative ed opere pubbliche subito cantierabili;  intervenire da subito sulla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, sia per interventi di messa in sicurezza  sia per interventi di risparmio energetico. Politiche sociali e sanitarie famiglie/ minori  potenziare le politiche per l’infanzia ove carenti,  favorire la sperimentazione di servizi innovativi per potenziare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche attraverso l’utilizzo di risorse stanziate a livello Europeo e Nazionale,  monitorare il funzionamento dei servizi scolastici (mense, trasporti, servizi di sostegno..) e le relative rette anziani  monitorare l’assistenza domiciliare socio-assistenziale (SAD) e l’assistenza domiciliare sanitaria (ADI) attuando le intese scaturite a livello regionale; nel contempo prevedere verifiche sul potenziamento del SAD (formazione del personale e di ore aggiuntive di assistenza ai non autosufficienti) e sullo stato d’integrazione tra il SAD e l’assistenza domiciliare;  coinvolgere i Centri Sociali per dare risposte ai problemi legati al disagio elaborando, ove possibile, progetti di raccordo con il volontariato. Piani di ambito/piani di distretto  impegnarsi per far rispettare i tempi previsti per l’approvazione dei piani d’ambito annuali (28 Febbraio 2010) ed entro il 31 Dicembre 2009 i piani triennali;  dare concreta attuazione al significato di concertazione prevista dalla L.3280 con il Comitato dei Sindaci e il Coordinatore d’Ambito;  costituire un tavolo di monitoraggio unico tra il sociale ed il sanitario;  rendere concreta l’integrazione tra il piano annuale e quello distrettuale;  introdurre il Punto Unico Accesso al fine di favorire l’informazione e l’orientamento agli utenti sui servizi socio-sanitari;  sviluppare i diritti di cittadinanza politici e sociali dei migranti ed ampliare gli interventi d’integrazione a cominciare dalle istituzioni scolastiche sul territori. Politica abitativa e della casa  potenziare il contribuito affitti per le situazioni di disagio-sociale ed economico;  allargare lo stock di residenze ad affitto temporaneo o permanente con prezzi calmierati compatibili con il reddito medio dei lavoratori;  estendere la stipula dei contratti di locazione a canone concordato in tutta la provincia; Politica dei prezzi  promuovere accordi tra enti locali e associazioni di categoria per sperimentare la cosidetta “filiera corta” che favorisce la produzione locale di qualità ed il contenimento dei prezzi.  Provincia Le OO.SS. propongono le seguenti questioni da affrontare nella negoziazione con la Provincia di Ancona:  determinare le politiche del lavoro e della formazione professionale adeguate per rispondere alle difficoltà derivanti dalla crisi economica ed occupazionale;  definire con la Provincia, l’INPS e l’INAIL interventi di contrasto al lavoro nero, in particolare nei servizi di assistenza alle persone.  attivare tavoli di concertazione per questioni attinenti alla politica Idrica, Energetica, dei Rifiuti, coinvolgendo anche i rispettivi ATO (servizi, reti degli impianti, tariffe, tariffe agevolate etc.);  affrontare le problematiche della mobilità urbana ed extra urbana e lo sviluppo dei trasporti pubblici locali;  attivare sinergie tra Enti proposti per vigilare sull’applicazione delle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ancona, 26 ottobre 2009
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20/12/2009 CGIL-CISL-UIL: lettera aperta alle banche marchigiane
Nel marzo scorso Cgil-Cisl-Uil hanno proposto che il sistema bancario venisse incontro all’esigenza di tanti lavoratori, che dovevano attendere mesi per ricevere l’assegno della cassa integrazione, affrontando quindi ulteriori disagi. A tal fine è stato raggiunto un accordo tra Regione, sindacati e banche che prevede l’anticipo della cig ai lavoratori, per i mesi necessari ad attivare il pagamento da parte dell’Inps. Banca Marche, Banca Popolare di Ancona, Cassa di Risparmio  di Fabriano e Cupramontana, Carifano e  le Banche di Credito Cooperativo hanno aderito all’intesa, pur segnalando alcune difficoltà operative che avrebbero caratterizzato la prima fase. Purtroppo la gestione dell’accordo si sta rivelando più complicata del previsto. Da varie parti del territorio marchigiano si segnalano difficoltà, ritardi, contraddizioni nell’applicazione dell’intesa e molti sono i lavoratori che, recandosi agli sportelli bancari, non hanno potuto ricevere l’anticipo previsto. Sono emerse difficoltà di comunicazione, comportamenti difformi, scarsa volontà di vari direttori di filiale di rimuovere gli ostacoli ed agevolare il percorso. CGIL CISL UIL chiedono che, in questa fase così complessa e difficile per la comunità marchigiana, dove timidi accenni di ripresa si intrecciano con la prospettiva a breve termine di ulteriori perdite di posti di lavoro, ci sia da parte di tutti gli attori istituzionali, economici e sociali il massimo sforzo possibile per dare segnali di attenzione, specie alle persone più esposte alle conseguenze della crisi stessa. Ovviamente gli strumenti messi in campo per contrastare la crisi e sostenere la ripresa sono vari e vanno incrementati e consolidati a tutti i livelli. Quello dell’anticipo del trattamento economico ai lavoratori cassintegrati è solo uno di essi, l’espressione della volontà di dare un supporto, sia pur temporaneo, a lavoratori in forte disagio nella loro condizione lavorativa e reddituale. Oggi serve anche questo strumento; chiediamo che l’accordo sull’anticipo della cassa integrazione funzioni !! Facciamo appello alla responsabilità dei vertici degli Istituti di credito e dell’Inps marchigiano per il rispetto degli impegni assunti e per l’esigibilità concreta degli stessi da parte dei lavoratori coinvolti nella crisi. Ancona, 20 ottobre 2009 Gianni Venturi                 Stefano Mastrovincenzo                Graziano Fioretti Segretario Cgil Marche           Segretario Cisl Marche                        Segretario Uil Marche
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03/07/2009 Crisi economica brutte notizie
Il Dipartimento Mercato del Lavoro della Cisl Marche ha diffuso i dati di maggio 2009 sull’andamento del mercato del lavoro: la crisi continua a colpire duro. Tonino Bori: “Forze politiche e sociali lavorino nel dialogo e nella comune responsabilità per i cittadini più esposti”. È ancora pesante la crisi che stanno vivendo le imprese ed i lavoratori nei nostri territori. Lo confermano le ultime tabelle elaborate dalla Cisl Marche su dati dell’Inps, della Regione e delle Province. Cassa integrazione, mobilità e apprendistato mostrano chiaramente un andamento preoccupante. “La crisi morde ancora, al di là degli ottimistici pronostici, e avrà effetti ancora negativi sull’occupazione nei prossimi mesi – commenta Tonino Bori, del Dipartimento Mercato del Lavoro della Cisl Marche - bisogna chiedere ulteriori impegni al governo nazionale, nella tutela del lavoro, specie per i lavoratori precari, nella politica industriale, mentre a livello regionale va proseguita e rafforzata l’azione di vicinanza alle persone, che la Regione e le organizzazioni sindacali stanno mettendo in campo con le misure sui contratti di solidarietà, sui contributi per chi ha perso il lavoro, sugli ammortizzatori in deroga, sul sostegno alle famiglie che vivono il dramma della non autosufficienza”. E Bori detta la priorità dei prossimi mesi che ancora dovranno essere tutela dell’occupazione e rilancio dell’economia, con la pressante necessità di “un clima di dialogo tra le forze politiche e le forze sociali, di comune responsabilità verso il Paese e soprattutto verso i suoi cittadini più esposti”. I dati parlano chiaro, a partire da un ulteriore incremento, in maggio, delle ore di cassa integrazione autorizzate sia rispetto al mese di Maggio 2008, sia se il confronto viene sviluppato rapportando i dati in modo dinamico con Aprile 2009 o se si considerano tutti i primi cinque mesi dell’anno. Maggio 2009 registra infatti un + 67% di ordinaria ed un – 8% di straordinaria rispetto ad aprile 2009. E se la provincia di Ancona continua ad essere interessata dalla fortissima crisi della meccanica ed in particolare della Antonio Merloni (con 1.206.598 ore di cassa integrazione straordinaria e 694.578 ore di ordinaria nei primi cinque mesi del 2009), nelle province di Ascoli e Fermo i comparti più in difficoltà risultano essere il chimico con 173.763 ore di cassa autorizzate, il calzaturiero con 603.193 ore e l’alimentare con 149.585 ore. Nella provincia di Macerata, gli aumenti significativi interessano tutti i settori: le calzature con 306.901 ore, la meccanica con 183.237, la gomma plastica con 141.911 ed il legno con 40.000 ore. Pesaro è la provincia che vede incrementare in maniera fortissima la cassa ordinaria ed esplodere le ore di straordinaria, che lo scorso anno non è stata praticamente utilizzata: il legno (270.000 ore) e la meccanica (518.000) i settori più colpiti, seguiti dall’industria di trasformazione di minerali non metalliferi (vetro, ceramica, laterizi ecc.) con 180.000 ore e dall’abbigliamento che si vede autorizzate 127.000 ore. Anche l’andamento delle iscrizioni alle liste di mobilità dei lavoratori licenziati nel periodo Gennaio-Maggio 2009 fa registrare un fortissimo incremento in tutte le province se raffrontato allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre i contratti di apprendistato avviati nei primi cinque mesi del 2009 sono stati 4.248, a fronte dei 7.086 dello stesso periodo del 2008: una contrazione del - 40% con punte che arrivano al - 61 % in territori particolarmente colpiti dalla crisi come il Fabrianese.
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