In primo piano - Ascoli e Fermo

21/04/2015 Basta stragi nel Mediterraneo. Presidio di Cgil Cisl Uil Marche
Dopo l'ennesimo, tragico naufragio nel Canale di Sicilia, in cui hanno perso la vita centinaia di migranti, Cgil Cisl e Uil Marche hanno organizzato un presidio in Ancona sui temi dell'immigrazione. L'appuntamento è in Piazza Roma per per giovedì 23 aprile, dalle ore 17.30 alle ore 19.30. “Il nostro paese è l’Italia - dichiara il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo -  per decenni terra di emigrazione, verso il nord e sud America e verso il nord Europa. Milioni di italiani sono partiti poveri per cercare pane, occupazione, un futuro più dignitoso, sfidando spesso discriminazioni, soprusi, condizioni inumane di lavoro e di vita. Noi possiamo capire, noi dobbiamo capire ciò che spinge tante persone a sfidare deserti, mari in tempesta, violenze e vessazioni dei trafficanti, rischio della morte." "Sono giorni di dolore e riflessione - prosegue Mastrovincenzo -  sono giorni in cui superare le nostre resistenze, le nostre paure, i nostri pensieri più gretti, sono giorni in cui affermare la centralità di ogni uomo e di ogni vita, per riconfermare il nostro comune destino;  sono giorni in cui mettersi in gioco, da soli e con altri, per chiedere azioni diverse, per pretendere che le istituzioni europee e internazionali facciano di più, e presto, per affrontare questa apocalisse umanitaria.” Anche la Cisl nazionale ha aderito ad un sit in organizzato domani in Piazza Montecitorio a partire dalle 14.30 per sollecitare una risposta comune dell'Europa nel vertice straordinario di giovedì dei Capi di Stato e di Governo della UE. Manifestazioni analoghe a quella anconetana sono previste presso le Prefetture di altri capoluoghi di regione. "Le stragi di questi giorni, con centinaia di bambini, donne e uomini disperati che pur di inseguire il proprio sogno di libertà e di una vita migliore per se e la propria famiglia, non esitano ad affidarsi a trafficanti di morte che indisturbati lucrano sulla pelle della gente, rappresentano una sconfitta per tutta la Comunità Internazionale di cui colpisce l'inerzia dinanzi ad un ecatombe di vite umane che interroga quotidianamente le nostre coscienze e deve indurci a non girare lo sguardo altrove ma agire subito con responsabilità, umanità e in maniera coordinata e corale". E' quanto sottolinea il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan. "Dai drammatici fatti di Lampedusa per arrivare ai naufragi di queste ore nulla è cambiato e l'Italia continua in solitudine a gestire l'emergenza in mare aperto con numeri impressionanti di vittime che fanno del Mediterraneo un cimitero senza fine", aggiunge il leader della Cisl." Ecco perché la Cisl torna a chiedere nuovamente un impegno concreto da parte dell'Europa tutta e della Comunità Internazionale affinché si faccia carico di interventi concreti a partire dalla creazione di condizioni di sicurezza in mare e soprattutto di sospendere gli effetti del Regolamento "Dublino III" così da consentire un' accoglienza sostenibile dei profughi. Dobbiamo spezzare la rete dei mercanti di morte per dare alle persone la possibilità di richiedere e accedere per vie legali alla protezione internazionale".
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10/04/2015 Furlan: da riforma e lotta evasione, risorse per salari e pensioni piu’ alti
In Italia sono oltre 100 i miliardi di evasione fiscale mentre la pressione fiscale su pensionati e dipendenti, che pagano l'82% delle tasse, continua a crescere. "E' una situazione insostenibile", afferma il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan che chiede interventi precisi e concreti da parte del Governo nel DEF. "Dal DEF ci aspettiamo che si punti sulla crescita che è il tema vero del paese insieme allo sviluppo e al lavoro. – aggiunge Furlan - Ci aspettiamo di sapere quanti investimenti saranno realizzati per sostenere la crescita e quanto si sosterrà l'impresa italiana che vuole investire". Ma non solo. "Chiediamo l'allargamento degli 80 euro perché, da un lato, ci vogliono gli investimenti ma, dall'altro, vanno irrobustite le buste paga e le pensioni degli italiani per far ripartire i consumi". (10 aprile 2015) http://www.fisco.cisl.it/notizie/56-fisco-furlan-da-riforma-e-lotta-all-evasione-le-risorse-per-salari-e-pensioni-piu-alti.html
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18/03/2015 Le Marche del lavoro incontrano Annamaria Furlan
Più di 500 tra delegati, dirigenti e operatori sindacali della Cisl delle Marche hanno incontrato oggi il Segretario generale della Cisl nazionale Annamaria Furlan all’Auditorium della Mole Vanvitelliana di Ancona. Un incontro aperto dalle parole del Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo che ha ricordato come "qui è rappresentato un patrimonio sociale importante, un elemento sostanziale della democrazia del nostro paese, che merita rispetto per la sua vicinanza alle fragilità della condizione lavorativa, anziana e giovanile”. "Il sindacato chiede una politica che sappia ascoltare davvero – ha proseguito Mastrovincenzo -  che valorizzi il confronto non in termini solo tattici, ma per andare a fondo, per cogliere e analizzare istanze, proposte, riflessioni, e che poi però sappia scegliere. Non siamo interessati a a rappresentare il disagio sociale per farlo diventare dissenso politicizzato, come fanno altri. Al Governo la Cisl ha sempre rivolto apprezzamenti e critiche, valutando ogni provvedimento, ogni legge, ogni atto nel merito, per ciò che può e poteva significare per il mondo del lavoro e per la nostra gente. "Lo stesso abbiamo fatto con la Regione Marche – conclude Mastrovincenzo – quando a fronte di un taglio al bilancio regionale di 230 milioni di € abbiamo chiesto più coraggio, ad esempio nell’ accelerare la riorganizzazione della sanità e nel sollecitare l’associazionismo dei comuni e l’accorpamento delle partecipate". Dopo gli interventi dei delegati ha concluso l’assemblea il Segretario generale della Cisl nazionale Annamaria Furlan. “Il nostro paese è pieno di finanzieri e di costruttori che speculano sui bisogni della gente, e il Governo, invece di decretare contro la corruzione e per la trasparenza degli appalti interviene sulle banche popolari. “La Cisl ha proposte serie, sia sulla riforma del fisco, per la quale abbiamo iniziato la raccolta delle firme a sostegno di una proposta di legge ad iniziativa popolare, sia sulla modifica della Legge Fornero, sulla quale chiediamo al Governo di riceverci subito, insieme a Cgil e Uil”. Sulla contrattazione la Furlan invita il Governo a tornare indietro rispetto al tentativo di regolare questa materia con legge e a lasciar fare alle parti sociali e lancia una stoccata ai colleghi di altri sindacati. “Un sindacato al 100% mette la contrattazione, e non l’azione politica, al centro della sua attività. Nel nostro paese invece ci sono sindacati che si vantano di non aver concluso contratti e accordi ormai da anni”. Non poteva mancare un affondo sul delicato tema del Jobs Act, rispetto al quale la leader della Cisl rivendica l’atteggiamento equilibrato della Confederazione di Via Po’. “Abbiamo denunciato l’inaccettabile intervento a gamba tesa del Governo sui licenziamenti collettivi, e cercheremo di rimediare con la contrattazione. Allo stesso tempo ammettiamo con serenità che la decontribuzione ha aiutato tante imprese ad assumere”. Due battute finali sulla necessità di politiche per l’integrazione, senza le quali si alimenta il rischio di terrorismo e sulla mancanza di una visione strategica su crescita e sviluppo, sulle quali, promette “la Cisl sarà una spina nel fianco del Governo”. http://youtu.be/54E717tB8H0
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17/03/2015 Non è più come prima. Giornata formativa sul welfare a Macerata
Non è più come prima: per la terza tappa del percorso formativo per i suoi dirigenti ed operatori, la Cisl delle Marche sceglie il tema del welfare. Dopo aver parlato di rappresentanza a Urbino e di sviluppo a Camerino, questa è la volta dell’Università di Macerata, che da sempre esprime una tradizionale vocazione verso le scienze umane e sociali. Si parte dalla crisi del welfare pubblico, con la riduzione delle risorse per previdenza, sanità e assistenza sociale, a fronte di bisogni sociali nuovi e complessi (conciliazione, non autosufficienza, sostegno al reddito ecc). Una prospettiva che rende sempre più importante il ruolo della contrattazione aziendale e sociale svolta direttamente sui territori. Il welfare contrattato in azienda può diventare uno strumento di modernizzazione del sistema, se capace di coniugare innovazione, flessibilità degli interventi, capacità di attivare risorse economiche ed umane latenti, sviluppo della competitività tra le imprese. Ne ha parlato il Prof. Emmanuele Pavolini, docente di Sociologia dell’Università di Macerata, che ha messo in guardia dal rischio di replicare fratture e differenze già esistenti nel mercato del lavoro, aumentando le disuguaglianze sociali tra diverse categorie di lavoratori (es quelli atipici). In una regione come le Marche, caratterizzata dalla presenza di piccole imprese, il ruolo del sindacato può essere quello di aggregare le piccole realtà produttive a livello di distretto o di settore, lavorando per creare servizi di welfare interaziendali aperti al territorio e svolgendo, quando necessario, un ruolo di coordinamento. Gino Mazzoli, psicosociologo dell’Istituto Praxis di Reggio Emilia, ha invece affrontato il tema del welfare di comunità come strumento per rispondere alla crisi di fiducia che colpisce il sistema pubblico di protezione sociale e che coinvolge anche il sindacato. Un welfare capace di rispondere ai bisogni di tutti, e non solo dei poveri, fondato sull’attivazione delle risorse proprie delle persone e delle famiglie che abitano le comunità locali. Il welfare tradizionale, pensato per rispondere ai bisogni di poche persone marginali, non è adatto a far fronte alle nuove vulnerabilità sociali e lavorative, molto più estese e pervasive. Da qui nasce la necessità di ricomporre l’offerta di servizi di welfare, solo in parte pubblica, generando nuove risorse relazionali e finanziarie, anche facendo attività di scouting rispetto alle realtà esistenti, che vanno valorizzate e coordinate da un soggetto pubblico “intelligente” anche se non più onnipresente. In questo contesto il sindacato può svolgere un ruolo di “riabilitazione sociale,” raccogliendo le domande, sviluppando la socialità, producendo nuovo welfare con e per i lavoratori, attivando risposte collettive che sono il risultato di un’attività di accompagnamento e tutoring di nuove esperienze, aiutando la costruzione di reti convenienti per tutti i soggetti che vi aderiscono. Dalla teoria alla pratica: nel pomeriggio i lavori hanno acquistato una svolta operativa. I partecipanti al corso sono stati divisi in due diversi gruppi di lavoro. Nel primo sono state analizzate alcune esperienze di contrattazione aziendale, sia marchigiana che relativa ad altri contesti territoriali. Il contributo di Giorgio Caprioli, responsabile dell’Osservatorio regionale della Cisl Lombardia, ha consentito in particolare un approfondimento su alcune ipotesi di welfare contrattuale attivate nel territorio lombardo. Nel secondo workshop sono state illustrate due esperienze di apertura al territorio da parte della Cisl di Ancona e di Macerata. Nicoletta Spadoni, Assistente sociale del Comune di Castellarano, ha raccontato due progetti attivati nel territorio di Reggio Emilia che hanno come protagonisti rispettivamente disoccupati tradizionali e giovani neet. I lavori della giornata sono stati conclusi dal Segretario regionale della Cisl Marche Sauro Rossi. «Una delle parole chiave di quest'appuntamento formativo è la "generatività"». «Tanto nel welfare contrattuale che in quello di comunità, essere generativi non significa solo dare origine, ma anche e soprattutto "dare inizio", a volte anche inserendosi in realtà che già ci sono, senza rivendicare primazie o primogeniture. Su questo versante, sia in azienda che sul territorio, il sindacato deve esercitare, con passione e competenza, il ruolo di soggetto che promuove la solidarietà.»
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14/03/2015 Il welfare in azienda e nella comunità: esperienze a confronto
Lunedì 16 Marzo 2015 ore 9,30- 17,00 seminario di studio, promosso dalla Cisl Marche in collaborazione con l’Università di Macerata, sulle prospettive del welfare prodotto mediante la contrattazione aziendale e l’attivazione delle comunità locali. Ai lavori della mattina interverranno Emmanuele Pavolini,  Università di Macerata, e  Gino Mazzoli, Studio Praxis Reggio Emilia. Nel pomeriggio verranno analizzate esperienze concrete di welfare contrattuale e di welfare di comunità, con il contributo di Giorgio Caprioli, Cisl Lombardia e di Nicoletta Spadoni, del Comune di Castellarano ( RE). «Le dinamiche conseguenti alla grave crisi internazionale degli ultimi anni, le politiche di austerity dell’Europa e i processi di spending review messi in campo dai governi nazionali succedutisi nel recente passato mettono a dura prova il welfare pubblico. – afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche - In questa cornice, pur continuando a negoziare servizi sociali e sanitari pubblici e di qualità per tutti ma soprattutto per le persone più deboli,  riteniamo necessario come Cisl approfondire e sviluppare  altre e nuove strade di creazione del welfare, chiedendo a  istituzioni, aziende, associazioni, comunità territoriale di dare il proprio contributo in questa direzione.» All’iniziativa, che è aperta agli studenti dell’Università di Macerata e a tutta la cittadinanza, è prevista la partecipazione del Magnifico Rettore dell’Università di Macerata, prof. Luigi Lacché.
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14/03/2015 FIM-CISL: tutelare il lavoro nel Piceno "ferito"
Oggi i lavoratori della Scandolara Spa hanno ricevuto dalla Sede Legale di Milano una comunicazione in cui l’Azienda dichiara che nel 2015 corrisponderà la "sola retribuzione di base", non erogando piu’ il trattamento, che un accordo sottoscritto con CISL e CGIL, aveva assicurato per il 2013/2014 stipendi e salari maggiorati rispetto al Contratto nazionale di Lavoro. L’Azienda definisce incomprensibile il fatto che la RSU UGL abbia proclamato uno sciopero di 8 ore proprio il giorno della consultazione sul rinnovo dell'accordo che, a suo tempo era stato votato da gran parte dei lavoratori. C’era infatti una ipotesi di proroga e integrazione dell’accordo stesso sottoscritta in Regione Marche il 12/02/2015, ma la consultazione tra i lavoratori è risultata nulla per la scarsa partecipazione al voto, inferiore al 50%. Per Romina Rossi responsabile della Fim Cisl <<noi siamo nei luoghi di lavoro e ci mettiamo la faccia ogni giorno per fare in modo che un territorio già abbondantemente provato dalla crisi, non subisca anche l'oltraggio di chi ha come unico interesse il lavoro degli studi legali piuttosto che tutelare l’occupazione nelle aziende del territorio>> quindi<<L’Ugl si schiarisca le idee e scelga da che parte stare: non è accettabile abbandonare il tavolo del confronto in regione, proclamare uno sciopero contro un accordo migliorativo rispetto al precedente e lamentarsi ora per la parte di salario perso!>> La Fim Cisl  dichiara che continuerà a cercare in ogni modo di tutelare e rappresentare il lavoro in un territorio ferito dalla crisi e dalla irresponsabilità di tanti.
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09/03/2015 Cgil Cisl Uil: su Tirocini Over 30, procedure inadeguate
                                                           Segreterie Regionali Marche                                      SU TIROCINI OVER 30: “PROCEDURE INADEGUATECgil, Cisl e Uil regionali esprimono la massima solidarietà e vicinanza ai tanti disoccupati che hanno passato la notte in fila davanti ai Centri per l'impiego per cogliere l'opportunità del bando della Regione sui tirocini Over 30. La situazione deve far riflettere tutti, sopratutto le Istituzioni sulla grave situazione di difficoltà e di disagio che anche nelle Marche si è determinata e si  sta allargando dall'inizio della crisi.Emerge con evidenza innanzi tutto l'inadeguatezza delle procedure seguite e quindi l'esigenza di ragionare a fondo per il futuro sulle modalità e sui criteri di avvio dei tirocini, modalità che rischiano di innescare solo una guerra tra poveri e di creare un sentimento di sfiducia nelle istituzioni stesse.La situazione sarebbe stata  peggiore se la Regione non avesse accolto le richieste di Cgil, Cisl e Uil di posticipare la scadenza del bando in virtù del fatto che la normativa nazionale sui nuovi Isee impedisce l'ottenimento della certificazione in tempi brevi.Questi fenomeni nascono anche dalla carenza di risorse disponibili per le politiche attive del lavoro orientate alla ricollocazione delle persone disoccupate; pertanto è necessario che, tra le scelte che andranno adottate a breve sia sull'utilizzo dei fondi comunitari sia rispetto al bilancio regionale, si tenga conto di questa emergenza e si individuino risorse aggiuntive.Cgil Cisl Uil Marche
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05/03/2015 GARANZIA GIOVANI, PASSI AVANTI SUI TIROCINI ORA LE ALTRE MISURE
«Il nostro obiettivo era trovare soluzioni rapide e condivise e poter fornire risposte alle preoccupazioni dei giovani tirocinanti del Programma Garanzia Giovani» così il segretario della CISL Marche Stefano Mastrovincenzo dopo l’incontro con l’Assessore regionale Luchetti, il dirigente Montanini, il Direttore regionale Inps Fiorino.  L’INPS ha  accreditato i rimborsi della trattenuta Inps del 23%, che da ora non verrà più effettuata e ha confermato al sindacato che il problema dei ritardi nei pagamenti (che verranno effettuati con cadenza bimestrale) si sta gradualmente risolvendo, col  superamento dei vari problemi informatici e di accredito delle risorse finanziarie. La Regione Marche ha inoltre trasmesso all’INPS un ulteriore elenco di 197 giovani cui corrispondere l’indennità, giovani che si aggiungono ai 2.228 già trasmessi con l’elenco del 10 febbraio. Riferisce Roberta Fabretti del Dipartimento Lavoro Cisl Marche «abbiamo anche  posto la questione dei 250 giovani sorteggiati dalla Regione per i controlli di primo livello previsti dal Ministero, per i quali abbiamo chiesto di accelerare per superare a breve i ritardi nei pagamenti, e delle altre 100 posizioni ancora da sbloccare per incompletezza dei dati e delle necessarie comunicazioni».  «Abbiamo colto con soddisfazione – prosegue Mastrovincenzo – la delibera della Regione sulla rimodulazione dei fondi di Garanzia Giovani, che consentirà di sbloccare i 1.000 tirocini che non erano stati attivati a causa dell’esaurimento dei fondi. Dopo l’autorizzazione del Ministero i tirocini in questione saranno attivabili presumibilmente ad aprile. »  Sui chiarimenti chiesti dal sindacato in merito alle altre misure del Programma GG, la Regione ha assicurato l’avvio a breve  dei corsi di formazione, compresi quelli  rivolti ai minori; tempi un po’ più lunghi per l’uscita dei Bandi sull’ Autoimprenditorialità e sull’Accompagnamento al lavoro, per verifiche inerenti la regolamentazione del Fondo Sociale Europeo.  
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05/03/2015 Sanità nel Fermano, le preoccupazioni della Cisl
Il confronto tra CGIL CISL, insieme al Sindacato Pensionati, e la Direzione dell'AV4 sui nodi e sulle scelte della sanità fermana è ripreso con l'incontro di lunedì 2 marzo. La sanità fermana continua ad essere in grave difficoltà. Alle politiche dei tagli si sta aggiungendo un clima d'incertezza nelle scelte del governo regionale e dell'ASUR che dura da mesi. La sanità locale accusa un'intollerabile arretratezza complessiva, rispetto agli altri territori delle Marche, che si esprime in termini di risorse, di posti letto, di dotazioni degli organici, di infrastrutture e servizi. Restano tanti problemi e rimane molto da concretizzare rispetto al protocollo sindacale regionale. Importanti passi avanti sono stati fatti, ma molto resta da fare e ciò investe la Regione e l'ASUR, oltre all'azione locale dell'AV4: liste di attesa e mobilità passiva, riconversione delle strutture, rete emergenza, prevenzione, appalti, case della salute, integrazione socio-sanitaria, rete territoriale/distrettuale, residenze e domiciliarità, costi dei servizi, equilibrio tra domanda e offerta, adeguamento degli organici, rapporto con sanità privata e medici di famiglia. Nell'incontro, sono stati affrontati, tra gli altri, alcuni nodi principali che sono stati individuati nei seguenti: Pronto soccorso, liste di attesa, riconversioni strutture e Case della Salute. Alcune novità riguardano la conclusione dei lavori al Murri dove è prevista l'apertura a regime del nuovo Pronto Soccorso dal prossimo 9 aprile che si doterà di una nuova diagnostica radiologica e di un potenziamento del personale con 3 infermieri e 1 operatore sanitario. Risolto anche il nodo INRCA che dal prossimo 1° giugno attuerà un nuovo piano di assunzione e potrà ospitare 20 posti letto di lunga degenza che andranno ad alleggerire l'ospedale Murri. I problemi più urgenti sono quelli per i quali i cittadini sono costretti ad attese lunghe oltre un anno e riguardano la diagnostica, con particolare riferimento agli esami della risonanza magnetica e oculistica. Dal 30 aprile andrà a regime la nuova RNM, consentendo una maggiore produttività.Tuttavia, da tempo abbiamo segnalato la necessità di acquistare una seconda macchina anche se ciò comporterà un ulteriore investimento da parte dell'ASUR. Per l'oculistica, è stato avviato il bando per il primario, tuttavia restano i problemi di organico e di organizzazione del lavoro relativo all'attività extra-moenia che coinvolge anche utenza da altre Regioni, a scapito della domanda del territorio. In ogni caso, per discutere le problematiche relative alle liste di attesa, è previsto un incontro dedicato martedì 10 marzo. In relazione alle Case della Salute, iniziano i lavori a Porto San Giorgio; è in completamento l'appalto per Sant'Elpidio a Mare; più problematica è la ristrutturazione a Montegiorgio. Prossimi incontri saranno dedicati alla residenzialità, al costo delle rette e alla situazione di Amandola. «Il sindacato continuerà la sua azione ma, insieme ad essa deve svilupparsi la consapevolezza dei problemi dell'intero territorio fermano e della sua rappresentatività unitaria costruita sulle questioni concrete.- afferma Alfonso Cifani, della Cisl di Fermo - Forte preoccupazione desta anche l'azione di governo nazionale, che con la legge di stabilità opera ulteriori tagli e smentisce lo stesso Patto della Salute che aveva iniziato ad invertire la politica dei tagli indiscriminati, costringendo molti cittadini a ricorrere al privato o a rinunciare a curarsi.» La politica può avere un vero ruolo da protagonista solo rinunciando ai legami clientelari con la sanità e recuperando gli strumenti della pianificazione e della programmazione. Ciò già interroga coloro che si candideranno a comporre il nuovo Consiglio Regionale.  
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05/03/2015 MARZO 2015: Le iniziative dedicate alle donne
Marzo il mese dedicato alle donne,tante  le iniziative nelle Marche promosse dalla Cisl  e dalle istituzioni. Ad Ascoli Piceno, venerdì 6 Marzo alle ore 9.30 presso la Sala Docens di Piazza Roma - Ascoli Piceno,Convegno "Cura e Famiglia. Ruoli esclusivamente femminili?". Iniziativa promossa, all'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ascoli  Piceno, i Coordinamenti Donne Pensionate della Cisl di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo,nell'ambito della manifestazione "Donne in campo". Programma Convegno Ad Ancona, sabato 7 Marzo ore 17,00  al  Ridotto delle Muse, FERITE A MORTE  le donne delle istituzioni  per le donne,per la prima volta in Italia,  in un ciclo di letture tratte dal libro " Ferite a morte" di Serena Dandini. Ingresso ad offerta, che sarà  destinata alla Casa di Demetra di Ancona.. La Casa di Demetra  struttura di seconda accoglienza per donne vittime di violenza, voluta dal Comune di Ancona, per  accogliere, tutelare e riattivare le donne, aiutarle a ricostruirsi e ad inserirsi in un percorso sociale e lavorativo che dia loro autonomia.  «La rete anti-violenza del territorio di Ancona - afferma la responsabile per le Pari Opportunità della CISL Marche, Cristiana Ilari, - è attiva da anni e per iniziativa di tante donne, impegnate nelle Istituzioni, nelle realtà associative, nei Servizi Sociali e Sanitari, nelle Forze dell’Ordine. Una collaborazione concreta che ha permesso di attivare  un percorso virtuoso e sinergico con progetti, iniziative e un lavoro costante nel territorio. La Cisl  da anni è impegnata  con la rete di istituzioni e associazioni nel contrasto alla violenza,  ha aperto presso le sedi di Ancona e di Macerata,  un servizio di consulenza legale con l'obiettivo di offrire al territorio spazi e luoghi di informazione, ascolto, difesa, tutela e attivazione delle donne in difficoltà in un contesto in cui aumentano vulnerabilità sociali, familiari e lavorative. - conclude Cristiana Ilari - Un vero “segno di futuro”,  non un semplice slogan quanto un impegno quotidiano a leggere con attenzione e verità per  interpretare con speranza questo nostro tempo. Perché  INSIEME SI PUÒ». Guida al Servizio Cisl Consulenza legale sulla violenza
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03/03/2015 CURA E FAMIGLIA. RUOLI ESCLUSIVAMENTE FEMMINILI?Venerdì 6 marzo 2015 ore 9,30 Sala Docens Piazza Roma – Ascoli Piceno
 Nell'ambito della manifestazione "Donne in campo" indetta dall'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ascoli  Piceno, i Coordinamenti Donne Pensionate della Cisl di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo, organizzano il  Convegno "Cura e Famiglia. Ruoli esclusivamente femminili?". All'incontro, che  si terrà venerdì 6 Marzo alle ore 9.30 presso la Sala Docens di Piazza Roma - Ascoli Piceno, interverranno: Monsignore Giovanni D'Ercole,   Vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno; Roberto Volpi (scrittore statistico) su "La trasformazione della famiglia e le sue ripercussioni sulla società di oggi"; Ivana Sandrin (dirigente scolastico) su "Scuola e Famiglia.Una possibile alleanza per educare" e Lorenza Mancini (Coordinatrice Regionale Donne Pensionate  Cisl Marche) con la relazione" Dal punto di vista delle donne: stereotipia  e asimmetria dei ruoli". La cittadinanza è invitata a partecipare . Programma Convegno
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26/02/2015 Mastrovincenzo: Lavoro e Sanità l'agenda della nuova Regione dovrà essere questa
«La Regione deve mettere al centro dei propri impegni il lavoro e il sostegno al ripresa produttiva. Sono due priorità che vanno ad aggiungersi alla necessità di portare avanti in maniera decisa la riforma sanitaria, iniziando a potenziare anche i servizi socio - sanitari territoriali. Serve poi un diverso utilizzo dei fondi strutturali. Basta con i finanziamenti a pioggia. Bisogna fare scelte mirate e facilitare, anche in assenza di risorse, il rientro nel mondo del lavoro di chi l'ha perso attraverso forme di auto-organizzazione». E' quanto si aspetta dal nuovo governo regionale il segretario regionale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che analizza alcune delle principali criticità della regione, offrendo spunti di riflessione e presentando proposte. Mastrovincenzo, qual è la situazione dell'occupazione nelle Marche? Segni di ripresa non ci sono?«La disoccupazione dei giovani tra 15 e 29 anni supera ormai il 25% e quasi 22.000 sono state le adesioni al progetto Garanzia Giovani. La Cisl crede in questa opportunità, ma abbiamo trovato difficoltà inaccettabili nello svolgimento di molti dei 3000 tirocini attivati e nel pagamento delle indennità. Per svoltare servono nuove politiche attive, connessioni innovative tra sistema formativo e mondo del lavoro e credito mirato per imprenditoria giovanile». Già, ma le imprese marchigiane stanno attraversando un periodo nero.«C'è una quota di aziende che si è saputa rinnovare puntando sull'export e riuscendo a ripartire, ma molte piccole e medie imprese faticano a gestire il passaggio generazionale, non investono sul capitale umano e sulla tecnologia. Così sono rimaste indietro». Cosa serve  per un vero rilancio?«Una grande flessibilità produttiva e soprattutto investire sulle competenze, sulla ricerca e sull'innovazione». Mastrovincenzo, è emergenza? «I dati sulla cassa integrazione ci dicono che scende l'ordinaria ma il ricorso alla straordinaria aumenta del 47,7% rispetto al 2013. Questo significa che si consolidano situazioni di crisi strutturale» Secondo lei quali sono le ricadute del Jobs Act? «Il governo è stato sordo alle osservazioni del sindacato e delle commissioni parlamentari: sbagliata la norma sui licenziamenti collettivi, timidi segnali positivi contro la precarietà ma serviva più' coraggio. Nelle Marche solo il 10% delle nuove assunzioni è a tempo indeterminato. La Cisl si impegnerà per fare accordi per una nuova occupazione stabile, utilizzando gli incentivi della Legge di Stabilità». Tra le partite calde c'è il riordino delle Province, quali sono le preoccupazioni della Cisl? «È essenziale che il Consiglio regionale approvi subito la legge sul trasferimento di molte funzioni provinciali e del connesso personale alla Regione. Resta il nodo risorse: visti i tagli apportati, il Governo ha la responsabilità di garantire l'occupazione di 2200 dipendenti nelle Marche e i servizi erogati ai cittadini, ma anche la Regione dovrebbe fare la sua parte». Governo Spacca. Bilancio?«Il presidente si è impegnato positivamente nel dare un'identità alla regione, facendo crescere l'idea di comunità marchigiana. Sono anche soddisfatto della spinta a una visione europea con la creazione della Macroregione, ma mi sembra che negli ultimi tempi abbia lavorato più per valorizzare la sua figura che la squadra. Negativa la gestione di Aerdorica». Dal 3 al 5 marzo le Rsu dei settori pubblici vanno al voto, cosa s'aspetta? «Circa 70.000  i lavoratori marchigiani di enti locali, sanità, ministeri, scuola e università al voto per eleggere le rappresentanze sindacali, otre 1.400 i candidati nelle liste Cisl. Il Governo ha avviato robusti interventi nel settore pubblico con poco dialogo e scarse risorse. “Buona scuola”, riforma della pubblica amministrazione, soppressione delle Province, e pesanti tagli a Regioni ed enti locali nella Legge di Stabilità. Dal 2009 circa 470 mln € in meno alla sanità delle Marche con impatto pesante su servizi e personale. Spero in una grande partecipazione al voto: i lavoratori vogliono che i servizi pubblici siano riorganizzati e non depotenziati.» Quali garanzie ci sono per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro?«La disoccupazione dei giovani tra 15 e 29 anni nelle Marche supera ormai il 25% e quasi 22.000 sono state le adesioni a Garanzia Giovani. La Cisl crede in questa opportunità, per questo riteniamo inaccettabili le difficoltà nello svolgimento di molti dei 3000 tirocini attivati e nel pagamento delle indennità. Con altre parti sociali siamo impegnati anche nell'erogazione di servizi ai giovani, integrando le attività dei Centri per l’Impiego. Per svoltare servono nuove politiche attive, connessioni innovative tra sistema formativo e mondo del lavoro e credito mirato per imprenditoria giovanile. Aggiungo che la Cisl presenterà proposte di modifica alla Fornero per favorire uscite flessibili al pensionamento e inserimento dei giovani.» In cosa consiste la nuova proposta della Cisl sul fisco? A livello locale cosa migliorerebbe?«Serve una redistribuzione della ricchezza, ancora troppo concentrata, per rilanciare i consumi e contribuire a sviluppo e occupazione. La nostra proposta di legge ad iniziativa popolare prevede un bonus strutturale di 1000 euro annui per i redditi inferiori a 40.000 lordi annui, da finanziare con un’imposta sui patrimoni oltre i 500.000 euro e contrasto di interessi per frenare l’evasione; poi limite alle tasse locali e esenzione per la prima casa.»  Chiudono gli uffici postali? Cosa succede nella regione?«Il piano di Poste italiane nelle Marche prevede la chiusura di 10 uffici e la riduzione delle aperture di altri 23. Oltre 40.000 cittadini in 28 comuni resterebbero senza ufficio postale o con orari ridotti. Contestiamo la strategia di Poste che vuole concentrare l’attività nelle zone più redditizie, penalizzando le piccole comunità; faremo di tutto per evitarlo.»  A che punto siamo col caso Fabriano? Novità, prospettive, ostacoli?«Attendiamo il rispetto degli impegni assunti dal viceministro DeVincenti a fine gennaio: firma della proroga dell’Accordo di Programma, revisione della Legge 181 per favorire nuovi investimenti, soluzione del contrasto con le banche sulla vicenda JeP. Le comunità locali non possono piu’ attendere.» Intervista integrale di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marche,al Messaggero del 26 Febbraio 2015   Il Messaggero 26 Febbraio 2015
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11/02/2015 Elezioni RSU Pubblico impiego: 3-4-5 Marzo scegli Fp Cisl per difendere il tuo lavoro
Il 3-4-5 marzo 2015 circa  40.000 dipendenti pubblici andranno al voto per il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie. Per la Cisl, capillarmente presente nei luoghi di lavoro, circa 800 lavoratori candidati nelle Marche ( di cui il 60% circa donne) mentre altri 200 lavoratori  faranno parte delle commissioni elettorali o svolgeranno funzioni di scrutatore. Si vota, per scegliere i propri rappresentanti sindacali, in tutti gli enti, uffici comunali e ministeriali, nelle agenzie fiscali , negli enti pubblici non economici ( Inps, Inail, Aci , Croce Rossa ) e in tutte le Aree vaste sanitarie e aziende ospedaliere. Sin tratta di un vero e proprio "esercito cislino di lavoratori " che ha scelto la Cisl per mettersi  in gioco in prima persona e rappresentare i colleghi nei luoghi di lavoro Le elezioni RSU sono una prova di democrazia e radicamento sindacale . Mai come oggi i lavoratori pubblici chiedono al sindacato competenza e professionalità per accompagnarli in quel percorso di riforma della pubblica amministrazione troppo spesso solo annunciato ma mai ancora realizzato. Il  23 febbraio  il  Segretario Generale Nazionale Fp Giovanni Faverin, sarà ad Ancona per incontrare i lavoratori del pubblico impiego, candidati Cisl alle Rsu,  al Ridotto delle Muse.    
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10/02/2015 Cisl Scuola: elezioni RSU 3-4-5 Marzo perché scegliere Cisl conviene
Mercoledì 18 febbraio 2015 alle ore 15,30 Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, incontrerà i canditati della Cisl Scuola Marche per il rinnovo delle RSU 2015, le  rappresentanze sindacali unitarie,  del 3-4-5 marzo . Nelle Marche oltre 26 mila, tra insegnati, personale ATA e amministrativo, in 245 istituti scolastici di ogni ordine e grado, andranno al voto per rinnovare i propri rappresentati sindacali. In  681 hanno scelto la Cisl per mettersi  in gioco in prima persona e rappresentare i colleghi nei luoghi di lavoro. https://www.youtube.com/embed/TXB8vGc1exc?rel=0&amp;showinfo=0 Con  “Accendi le RSU”, lo slogan scelto dalla Cisl Scuola, Francesco Scrima sottolinea  l’impegno del sindacato e invita a  «reagire con fermezza al tentativo di “spegnere”, insieme a un contratto progressivamente svuotato di contenuti, la possibilità stessa di dare risposta, attraverso la contrattazione, alle giuste attese di chi costruisce la buona scuola ogni giorno, con la sua passione e la sua fatica. Ma è anche l’invito a mettere in luce il ruolo che le diverse professionalità operanti nella scuola svolgono. – continua Scrima – “Accendi le RSU “è l’invito a valorizzare strumenti importanti di partecipazione, che aiutano a mettere in chiaro i diritti e i doveri di ciascuno. Contrattare non alimenta tensioni e conflitti, ma è il modo migliore per risolverli e prevenirli: l’azione sindacale concorre al “buon governo” della scuola. – conclude - Le candidate e i candidati della Cisl, che ringraziamo di cuore per la loro disponibilità,  sono una risorsa preziosa per accrescere la qualità e l’efficacia delle relazioni sindacali in ogni scuola. Per farne davvero una scuola “buona”.» Il rinnovo del contratto, la “Buona Scuola”, il valore della partecipazione e l’impegno in prima persona plurale saranno al centro dell’incontro con il segretario generale nazionale della Cisl Scuola. Saranno presenti i segretari regionali della Cisl Scuola e il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo.
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26/01/2015 AUSCHWITZ, 70 ANNI DOPO
Ognuno di noi ha un dono grande, strettamente connesso a quello della vita: la dignità di essere persona. Una dignità che va coltivata, difesa e affermata, singolarmente e collettivamente. A 70 anni dall’apertura del campo di sterminio di Auschwitz, facciamo ancora una volta profonda memoria della Shoah. Reagiamo con sdegno e vigore ad ogni odierno sussulto di antisemitismo, così come ad ogni vile attentato alla libertà religiosa, di espressione e di autodeterminazione dei popoli. Servono coscienze rette, vigili, capaci di discernimento e coraggiose nelle decisioni, nelle situazioni ordinarie come nelle vicende più oscure, drammatiche e impegnative della vita. "In un angolo del campo di concentramento, a un passo da dove si innalzavano gli infami forni crematori, nella ruvida superficie di una pietra, qualcuno, chi?, aveva inciso con l’aiuto di un coltello forse, o di un chiodo, la più drammatica delle proteste:  ''Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia'."  (Luis Sepúlveda, Le rose di Atacama)
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20/01/2015 Lavoro, Sviluppo e Welfare: le priorita’ 2015 di Cgil Cisl Uil Marche
Favorire la trasformazione del tessuto sociale e produttivo in grado di interpretare le nuove sfide per lo sviluppo e garantire una nuova stagione di coesione sociale, contribuendo a dare efficienza ai servizi pubblici, tra le priorità del 2015 per CGIL CISL UIL Marche. E’ quanto emerso nell'incontro di oggi ad Ancona promosso dai sindacati confederali. Nelle Marche la crisi economica ed occupazionale non accenna ad allentarsi, il 2015, sarà ancora un altro anno particolarmente difficile. Per questo  CGIL CISL UIL sono impegnati a sostenere l'occupazione e a contenere le ricadute sociali della crisi su giovani, lavoratori, pensionati e sulle persone più fragili della società. CGIL CISL UIL ritengono che la contrattazione confederale, territoriale e sociale rappresenti uno strumento importante per attivare e orientare le politiche a livello locale.  Visti i ripetuti tagli ai trasferimenti a Regione e Comuni, per il 2015 anche derivanti dalla Legge di stabilità, si rende necessario intercettare risorse pubbliche dei Fondi Comunitari per sostenere il lavoro e l'economia, garantendo selettività e integrazione nel loro impiego, celerità dei tempi di attivazione e metodo partecipativo nella gestione.  Nel contempo si richiede uno sforzo comune per modificare una politica che sta mettendo in discussione il ruolo delle autonomie locali e  garantire servizi fondamentali per la popolazione. A fronte di risorse limitate e decrescenti CGIL CISL UIL  chiedono agli amministratori pubblici di operare scelte basate sull’equità, sulla redistribuzione, sul contrasto agli sprechi, anche individuando ambiti ottimali per le gestioni associate dei servizi e operando  scelte oculate sulle società partecipate. In questo contesto economico, istituzionale e sociale per CGIL CISL UIL  sono prioritarie: le politiche di sostegno al lavoro attraverso l’aiuto a chi ha perso il lavoro, favorendone il reinserimento lavorativo, integrando maggiormente le politiche sociali con quelle del lavoro; le politiche per sostenere il rilancio economico dei territori, promuovendo Patti di sviluppo locale, basati su incentivazioni di reti di imprese, coworking inteso come condivisione di spazi comuni e imprese ad alta innovazione; le politiche territoriali e ambientali realizzando progetti per il controllo del territorio, la messa in sicurezza dei percorsi fluviali e l’efficientamento energetico; le politiche abitative sostenendo le persone che hanno subito sfratti per morosità incolpevole e incrementando  abitazioni per giovani, diffondendo canoni a canone concordato; le politiche sociali e della salute, salvaguardando i servizi per la non autosufficienza e la disabilità, i servizi educativi e per la prima infanzia, il trasporto e le mense scolastiche; le politiche fiscali introducendo progressività e equità nell’imposizione fiscale; le politiche tariffarie contrastando aumenti tariffari indiscriminati ed introducendo l’ISEE lineare, a livello di Ambito territoriale sociale, distinto per tipologia di servizio. I sindacati confederali intendono estendere e qualificare la contrattazione su questi temi, coinvolgendo la pluralità di interlocutori, istituzionali e socio-economici. CGIL CISL UIL  Marche  predisporranno  specifiche  piattaforme territoriali,  sulla base di una  estesa campagna di ascolto nella quale saranno coinvolti delegati, lavoratori, disoccupati, precari, giovani e pensionati.
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13/01/2015 Cisl:"Aeroporto Sanzio via dalla black list dei piccoli aeroporti. E' urgente intervenire"
Nonostante i tentativi di rassicurazione arrivati in questi giorni, purtroppo risulta che  il piano di dismissione degli ausili tecnologici dell’aeroporto di Falconara da parte dell’ ENAV continua ad andare avanti. Dopo lo smantellamento dell’ ATIS (Servizio automatico di trasmissione delle informazioni utili al pilota per acquisire in modo aggiornato e continuativo i dati meteorologici per l’atterraggio e decollo) e l’apparato di emergenza delle frequenze di comunicazione, il 15 gennaio è prevista la dismissione del sistema meteo di riserva che gestisce l’acquisizione e la distribuzione dei dati della temperatura, dell’aria, della pressione e del vento. Smantellamento di una tecnologia importante  che in realtà  produrrà solo irrisori risparmi a fronte di un rilevante danno di immagine. Va ricordato che oggi la torre di controllo continua a controllare  il traffico a vista sulla base di complesse procedure, nonostante gli annunci, di alcuni mesi fa,di investimenti in tecnologia radar. «La situazione continua ad essere preoccupante - ribadiscono Marco Ferracuti, Cisl Marche e Roberto Ascani, Fit Cisl Marche - la Regione convochi al più presto un tavolo con le parti sociali e i parlamentari che in questi giorni hanno presentato in Parlamento interrogazioni sull'aeroporto Sanzio.  - concludono - Va approfondita la  questione e trovate  le soluzioni  per mantenere e potenziare l’attuale livello tecnologico e togliere l’ aeroporto delle Marche dalla black list degli aeroporti minori per inserirlo nella classe superiore, visti anche  i numeri del traffico merci e passeggeri. » Comunicato Stampa
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02/01/2015 "Imprenditori, ora ci vuole coraggio" Intervista a Stefano Mastrovincenzo
Intervista a Stefano Mastrovincenzo, Corriere Adriatico 2 gennaio 2015, di Maria Cristina Benedetti Il leader della Cisl punta alla stabilizzazione dei precari utilizzando le misure della Legge di Stabilità Passo e chiudo. Senza mai lasciare il quadrante negativo di un sistema cartesiano che, da qualunque angolazione lo si osservi, rimanda alla stessa sentenza: niente ripresa. Il 2014 non sposta e non alza. Niente. “Nel terzo trimestre dell’anno, che s’è appena concluso, c’è stata una flessione del tasso di disoccupazione rispetto al 2013, dal 9,6% all' 8,9%”. Il leader regionale della Cisl, Stefano Mastrovincenzo, tenta di drizzare la barra. Inutilmente. “A questo dato - l’illusione muore sul nascere - non corrisponde però la creazione di lavoro, visto che le nuove assunzioni nei primi nove mesi sono scese dell’ 1,7%”. E' la combinazione dei pro e dei contro. D. E’ emergenza, punto.R.I dati sulla cassa integrazione ci dicono che scende l’ordinaria ma il ricorso alla straordinaria fino a novembre 2014 è aumentato del 47,7% rispetto al 2013.D. Tradotto in ferite sulla pelle?R. Significa che in molte aziende la condizione di crisi si è inasprita a tal punto da diventare strutturale, del sistema-impresa.D. L’intorno, poi, non aiuta. I tagli imposti dalla legge di stabilità, fresca di approvazione, sono la spallata finale.R. Altri graffi profondi. Per le Marche significano 230 milioni in meno.D. Un togliere a...?R. Alla quantità e alla qualità dei servizi ai cittadini.D. La dimostrazione sul campo?R. Il bilancio preventivo 2015 della Regione che di fatto prevede consistenti contrazioni di spesa nel sociale, nel trasporto locale, nella sanità, nelle politiche del lavoro e nelle misure anticrisi.D. Sforbiciate che rendono ingestibile persino il processo di riforma delle Province.R. Certo, perché si chiede alle Regioni di ricollocare funzioni e dipendenti provinciali, ma senza concedere le risorse necessarie.D.  Il rischio?R. Il caos con danni all'occupazione e ai cittadini.D. Il rovescio della medaglia? Attenuanti della Legge di Stabilità?R. La deduzione per le imprese del costo dei contratti di lavoro a tempo indeterminato dalla base imponibile Irap e, soprattutto, i robusti sgravi contributivi per chi assume con contratto a tempo indeterminato.D.  Le cifre da convertire?R. Nelle Marche solo il 10% delle assunzioni del 2014 è stato con contratto a tempo indeterminato, mentre contratti a termine e lavoro interinale hanno interessato oltre il 70% dei nuovi assunti. Nell'ultimo biennio sono ,poi, diminuite le trasformazioni di contratti di apprendistato o a termine in rapporti a tempo indeterminato.D.  Inverta la rotta.R. Dai nostri calcoli, in base alle misure della Legge di Stabilità, un lavoratore assunto a tempo indeterminato costerà all'azienda, a parità di stipendio, il 30% in meno di un dipendente a tempo determinato e oltre il 20% in meno di un contratto di collaborazione.D.  Acceleri.R. Come Cisl siamo pronti, insieme alle altre confederazioni, ad avviare un’azione contrattuale nelle aziende e nei territori, per favorire la stabilizzazione dei contratti precari utilizzando proprio queste misure.D.  Mai più senza?R. Un utilizzo accorto e lungimirante dei fondi europei, determinanti per sostenere le strategie di sviluppo: sostituiranno in gran parte le risorse ordinarie della Regione.D. Una priorità su tutte?R. Stimolare gli investimenti privati per rilanciare il lavoro e tornare a produrre ricchezza. Faccio un appello agli imprenditori marchigiani, quelli che possono, e ce ne sono, perché abbiano più coraggio nell'investire.D. Chiamiamolo coraggio?R. Certo, il sistema delle imprese non può essere lasciato solo. Le istituzioni dovrebbero coinvolgere gli istituti bancari, anche i grandi gruppi nazionali, perché impieghino nelle Marche, su progettualità condivise, una quota delle risorse avute dalla Bce per sostenere imprese e famiglie.D.  Altro elemento irrinunciabile?R. Far marciare il riordino degli enti locali e delle loro società partecipate.D.  Il Governatore Spacca su o giù dalla torre?R. Da un lato si è impegnato positivamente per far crescere nelle Marche l’idea di comunità regionale, dall'altro ha valorizzato più la sua figura che la squadra, sia di giunta sia di maggioranza. Positiva l’azione per mantenere la coesione nelle Marche; buona l’intuizione della Macroregione. Negativa la gestione di Aerdorica, affidata per anni alle persone sbagliate.D. Prendere o lasciare?R. Comprendo le istanze di chi chiede il ricambio di un leader dopo tanti anni al governo. A un patto...D. Prego?R. In questa fase i marchigiani hanno bisogno di un dibattito tarato sulle scelte per affrontare i problemi del lavoro, dello sviluppo, del welfare. Basta tattiche e organigrammi. Spero che le forze politiche siano collegate.Corriere Adriatico 2 gennaio 2015
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17/12/2014 Giovani e Pensionati: ricostruire legami tra generazioni
Ricostruire un legame tra generazioni lontane che in molti vorrebbero in guerra tra loro. Giovani studenti e anziani in pensione, nipoti e nonni, futuro e memoria stanno bene insieme e producono esperienze utili ad entrambi. E' quanto emerso dall'incontro di oggi  tra gli studenti della 4B dell’ITS Linguistico e Biologico  “G. Mazzocchi” di Ascoli Piceno. Perché un sindacato dei pensionati decide di incontrare i giovani? Come lo fa? Quali risultati può portare? Studenti, professori e pensionati si sono interrogati e hanno cercato insieme le risposte. Accompagnare i più giovani nel gestire il loro presente e progettare il futuro è un desiderio sempre più forte dei pensionati di fronte ad una realtà sociale ed economica difficilissima come quella dell’ascolano: è un investimento verso i propri figli e i propri nipoti. “Fare” insieme, scambiarsi competenze, idee e suggerimenti su come superare le difficoltà di ciascuno (salute, lavoro, solitudine, disorientamento) è il campo da gioco di una partita da giocare insieme, dove anche i più giovani possono dare tanto a chi comincia a sentire la difficoltà degli anni che avanzano. I giovani possono aiutare gli anziani a dare un senso alla propria vita, proprio quando la realtà dei tempi attuali toglie loro spazi di protagonismo. Gli anziani possono testimoniare l’importanza della memoria, dell’esperienza, del senso critico di fronte ad una società dove è spesso difficile distinguere le opportunità dai rischi. L’accoglienza dei ragazzi della 4B, della prof.ssa Rita Epifani e del Dirigente Scolastico Prof. Alfredo Mazzocchi, hanno permesso a Giulio Grazioli, Silvia Casini e Rosandra Ciarrochi della Fnp Cisl di raccontare le numerose attività che stanno portando avanti nel territorio di Ascoli Piceno dimostrando che da questo incontro possono anche emergere opportunità importanti e inaspettate, come ha testimoniato il giovanissimo Paolo Giorgi (diplomatosi lo scorso anno proprio al “Mazzocchi”), vincitore di una borsa di studio presso il CET di Mogol in Occasione del Festival delle Generazioni 2014 a Firenze.
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16/12/2014 Tavola rotonda: Fermano al Lavoro. Visione Condivisa e Priorità di Sviluppo.
Fermano al Lavoro. Visione condivisa e priorità di sviluppo. Al centro della tavola rotonda in programma per il 19 dicembre ore 9,00 presso l'Auditorium Villa Nazareth di Fermo. Ai lavori della mattinata, introdotti da Alfonso Cifani, Segretario Cisl Marche, e da Marco Marcatili, economista Nomisma,  interverranno  Sauro Longhi, Rettore Università Politecnica delle Marche; Graziano Di Battista, Presidente Unioncamere Marche; Sara Giannini, Assessore Regione Marche, on.Paolo Petrini, Camera dei Deputati e Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale Cisl Marche. Alle ore 12,00 è prevista l'inaugurazione della nuova sede della Area sindacale Territoriale Cisl di Fermo in via S. Alessandro.
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25/11/2014 Lettera alle donne
Carissime/i Oggi ricorre la “Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne”. Tante sono le iniziative a livello nazionale e nel nostro territorio marchigiano, ma al di là delle celebrazioni, che hanno comunque il grande merito di porre l’attenzione su un fenomeno in aumento, come CISL delle Marche intendiamo rinnovare il nostro impegno quotidiano nel nostro territorio, nei posti di lavoro, nelle scuole, in famiglia, a fianco delle donne contro ogni forma di violenza e discriminazione perpetrata nei loro confronti , per tutelare le vittime e per promuovere e diffondere la cultura del rispetto. In Italia tra il 2005 ed il 2013 ci sono stati nel nostro Paese 1042 “femminicidi”; il 2013 è stato l’anno che ha visto la curva salire più in alto con 134 omicidi rispetto ad una media annuale di 116. La crisi economica ha probabilmente da un lato acuito l’aggressività e la frustrazione che sono alla radice del fenomeno, dall’altro ha reso le donne soggetti deboli di un mondo del lavoro contratto e stagnante, donne ricche di risorse interiori magari, ma spesso più fragili socialmente, meno autonome proprio perché pagano i costi più alti della precarietà o della disoccupazione. Se agli inizi del Novecento la grande scrittrice Virginia Woolf per rendere libere le donne invocava “una stanza tutta per loro” , in cui il luogo della riflessione diventava metaforicamente lo spazio della loro autonomia e creatività, oggi più che mai quell’invocazione deve spingerci a creare le condizioni economiche, sociali e culturali per rendere effettiva la cultura del rispetto, della parità, della valorizzazione della persona. Anche nel nostro territorio l’aumento dei casi di violenza, di stalking, di molestie, di mobbing evidenziano come spesso la violenza assuma le fattezze di chi è più vicino alla vittima: un familiare, il marito o il compagno, il collega o il datore di lavoro. Per questo molte donne fanno ancora fatica ad uscire dall’ombra: i legami con il carnefice rendono più stretti i vincoli psicologici, culturali, emotivi e annodano, aggrovigliano, stringono fino a bloccare l’iniziativa della denuncia. Informarsi, chiedere, conoscere le opportunità (anche di patrocinio gratuito) che la legge italiana offre non è facile per molte donne italiane o straniere che vivono in Italia; paura, vergogna, solitudine sono gli ostacoli maggiori. Per questo la CISL delle Marche ha attivato un servizio di consulenza legale gestito dall’avvocato Raffella Spettoli, presso le sedi di Ancona e Macerata, uno sportello aperto a tutte le donne per indirizzare e promuovere azioni che possano far uscire la vittima dalla prigione della paura e orientarla in sinergia con la rete presente nel nostro territorio. Perché insieme si può. Un caro saluto Cristiana Ilari (responsabile pari opportunità CISL Marche) 
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21/11/2014 La mobilitazione della Cisl per cambiare l'Italia
A Firenze, Napoli e Milano il 2, 3 e 4 dicembre manifestazioni con delegati e pensionati Furlan: «Questa la strategia della Cisl per correggere Jobs act e legge di stabilità» «Si apre una stagione di scelte importanti e difficili con una mobilitazione continua della Cisl per riaffermare la difesa del lavoro e le sue tutele» come ha spiegato il Segretario Generale delle Cisl , Annamaria Furlan in una lettera inviata agli iscritti e delegati . La Cisl sostiene anche lo sciopero del 1 dicembre delle categorie del pubblico impiego per sbloccare il contratto scaduto da sei anni. «Sono certa che in un momento delicato quale quello che stiamo vivendo sia importante consolidare i fili del comune sentire che, seppure con ruoli e responsabilità diverse, ci unisce tutti in un impegno collettivo per riaffermare la difesa del lavoro, delle sue tutele nel quadro di valori che da sempre ispirano l'azione della CISL». Comincia così la lettera che il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan ha inviato oggi a tutti gli iscritti della Cisl per spiegare la posizione della confederazione e lanciare le tre manifestazioni nazionali che il sindacato di Via Po ha in programma il 2 dicembre a Firenze, il 3 dicembre a Napoli e il 4 dicembre a Milano.  «La strategia che la nostra Organizzazione sta mettendo in campo è tutta volta ad ottenere gli opportuni cambiamenti ai provvedimenti che il Governo sta varando in questi giorni: Jobs act e Legge di stabilità, iniziando ad ottenere significativi risultati di modifica derivati dalle nostre richieste», sottolinea la neo leader della Cisl. «Per questo oggi la CISL ritiene utile proseguire su questa strada, perché ci sono ancora tante cose da cambiare e per farlo c'è bisogno di un'azione svolta con continuità, sia in termini di mobilitazione che di interlocuzione con le forze politiche e con il Governo, che richiedono tempo ed impegno costante.  Da questa consapevolezza deriva la scelta che l'Organizzazione ha fatto in termini di mobilitazione ritenendo più efficace un percorso più vasto e più capillare della singola giornata di sciopero, più articolato ma certamente più impegnativo e più faticoso. Per questo mi rivolgo direttamente a Te, perché la CISL è fatta in primo luogo di persone che tutti i giorni, in quella che chiamiamo la prima linea, portano idee e costruiscono soluzioni, raccolgono sofferenza e cercano di interpretarla in una dimensione collettiva. A Te chiedo oggi di sostenere ancora una volta la CISL nelle sue scelte, a volte difficili, ma certamente responsabili e lungimiranti e prese in piena autonomia, sarà ancora una volta una stagione nella quale riponiamo la volontà di raggiungere risultati importanti per le persone che rappresentiamo ed il Tuo aiuto convinto sarà determinante. Ci vedremo presto nelle iniziative di mobilitazione che abbiamo previsto di realizzare nelle giornate del 2, 3 e 4 Dicembre a Firenze, Napoli e Milano, per ascoltare la voce di Voi delegate/i e tradurla in forza contrattuale per ciò che vogliamo ottenere. Un caro saluto e un augurio di buon lavoro. Viva la CISL» fonte:http://www.cisl.it/
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20/11/2014 Furlan: " La Cisl si mobilita solo su obiettivi precisi e non ideologici"
«Non ci sono motivazioni valide per fermare il paese con lo sciopero generale» ha sottolineato il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan nel corso del Comitato Esecutivo Cisl annunciando manifestazioni dei delegati e dei pensionati il 2 a Firenze; il 3 a Napoli; il 4 a Milano. Il 1° dicembre sciopero del lavoro pubblico per il contratto. Manifestazioni dei delegati e dei pensionati il 2 a Firenze; il 3 a Napoli; il 4 a Milano. La Cisl conferma dunque lo sciopero dei lavoratori della pubblica amministrazione ma non aderisce allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per il 12 dicembre. «Non ci siamo sfilati è che non abbiamo mai avuto lo sciopero generale in agenda» ha dichiarato il Segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, al termine dell'incontro svoltosi  ieri tra i leader delle tre confederazioni per decidere eventuali iniziative unitarie contro le politiche del Governo, in particolare su legge di stabilità, Jobs act e contratto degli statali. «Confermiamo la nostra posizione, già espressa un mese fa quando la Cgil aveva dichiarato lo sciopero generale - ha detto la leader della Cisl.  - Posizione da noi ribadita quando anche la Uil ha dichiarato che aderirà, perché non riteniamo che oggi sia lo strumento per arrivare agli obiettivi che ci siamo dati». Piuttosto, «noi siamo per fare la mobilitazione su obiettivi precisi e ben individuati che vogliamo cambiare. Il contratto degli statali è un obiettivo preciso che anche gli altri dovrebbero considerare. Siamo pertanto assolutamente convinti che tutte le categorie della pubblica amministrazione - come hanno scelto attraverso una grande mobilitazione unitaria - debbano fare uno sciopero di categoria per il loro contratto. Si tratta di uno sciopero diverso, - ha precisato - che è specifico su un argomento». Per Furlan, come ha espresso anche dalle pagine de "La Repubblica", non ci sono dunque «motivazioni valide per fermare il paese. In questo caso lo sciopero sarebbe solo inopportuno e inefficace: la motivazione è troppo debole». «Le norme del Jobs act stanno cambiando in positivo e in sede di decreti attuativi vedremo di migliorarle ancora. Senza entrare nello specifico, - ha detto - per me il punto cruciale è: le proposte sono meglio o peggio di prima? Io dico che sono meglio rispetto alla stesura iniziale». E neanche la legge di Stabilità è un obiettivo: «contiene cose positive e cose da cambiare ma tutto questo non giustifica uno sciopero generale. Non l' abbiamo fatto neppure con Monti quando era davvero un testo da lacrime e sangue, figurarsi ora». Per il Segretario generale della Cisl positive sono tutte le norme rivolte al lavoro e alle imprese, «gli incentivi fiscali per assumere giovani e creare condizioni di usare contratti regolari». «Credo anche - ha spiegato - che sull'Irap sia stata fatta una manovra giusta a vantaggio delle imprese». Buono anche «l'alleggerimento fiscale sugli investimenti in ricerca. Questo paese deve essere competitivo su qualità e innovazione, e per le imprese che investono su questo ci devono essere tasse zero». Ma «per uscire dalla crisi abbiamo bisogno di tornare a creare le condizioni perché le persone possano spendere». Sbagliato quindi per Furlan «continuare a non rinnovare il contratto del pubblico impiego, così come è sbagliata la non rivalutazione delle pensioni da 16 anni». Ha pertanto richiamato il Governo alle sue responsabilità verso il lavoro pubblico e a cambiare idea sul contratto. Si è infine soffermata sul significato politico di una mobilitazione unitaria, puntualizzando che «gli scioperi unitari non si fanno quando qualcuno definisce da solo testo, percorso, data. A noi non piace agganciarci. La Uil lo ha fatto? Io rappresento la Cisl e dico che così non si costituiscono le azioni unitarie». fonte:http://www.cisl.it/sito.nsf/anno-sindacale/2014/11/19/dl-stabilita-furlan-cisl-si-mobilita-su-obiettivi-precisi-non-ideologici?OpenDocument
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17/11/2014 Furlan:"Lo sciopero Cgil divide il lavoro"
Intervista a Annamaria Furlan, "Il Sole24Ore", 14 Novembre 2014"Lo sciopero Cgil non aiuta il lavoro" Per il Segretario generale della Cisl lo sciopero "non è oggi lo strumento adatto. E' solo della Cgil, noi non ci pensiamo nemmeno".Quanto alla riforma del pubblico impiego della Madia "per Furlan è troppo debole e non va al cuore del problema perché bisogna fare le riorganizzazione della Pa in concomitanza con la riforma della Pa. Per adesso siamo soltanto ai titoli sulla semplificazione. Quanto al jobs act ci sono degli ottimi spunti, ad esempio il contratto a tutele crescenti, a tempo indeterminato, rivolto pero' innanzitutto ad assorbire le tante precarietà che abbiamo nel mondo del lavoro. Ma per adesso siamo ad annunci e slide, vedremo cosa farà il Governo".
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13/11/2014 Tagli ai Patronati: 15 novembre la protesta ad Ancona,Civitanova Marche,Ascoli Piceno,Fermo,Pesaro,Urbino, Fano
Il 15 novembre  giornata nazionale di protesta dei patronati, impegnati nel garantire assistenza  previdenziale e socio-assistenziale, contro i tagli delle risorse contenuti nella legge di Stabilità. Avviata  dal Coordinamento Cepa, che raggruppa i principali patronati Acli, Inas, Inca e Ital, la protesta di sabato 15 novembre  con presidi e petizioni per la raccolta di firme, in tutte le province d’Italia.Nelle Marche,sette le piazze interessate: ad Ancona, in piazza Cavour dalle 9 alle 12, Civitanova, dalle 9 alle 12 a C.so Umberto I, Ascoli Piceno, dalle 9 alle 12 in via Cino del Duca, Fermo, in piazza del Popolo dalle 9 alle 12, a Pesaro in piazza del Popolo dalle 9 alle 12, a Urbino, in Piazza della Repubblica dalle 9 alle 12 e Fano, in c.so Matteotti dalle 9 alle 12. In tutte le piazze  verranno effettuati volantinaggi per informare i cittadini sui contenuti della protesta e proseguirà la raccolta delle firme a sostegno della richiesta del ripristino dei fondi per i patronati. Inoltre, nella provincia di Pesaro e Urbino sono previsti anche volantinaggi nei mercati dei principali centri.Venerdì scorso, i rappresentanti dei patronati nelle Marche si sono incontrati con il Prefetto di Ancona al quale hanno esposto le ragioni della protesta e chiesto il sostegno presso il Governo.I patronati sostengono che la sottrazione di risorse al fondo, se approvata così com'è, si tradurrebbe in un’altra tassa occulta ai danni dei cittadini e delle fasce più deboli della popolazione, che si vedranno costrette a rivolgersi al mercato selvaggio di consulenti che molto spesso operano senza alcun controllo e regole, pagando per ricevere servizi fino ad ora erogati gratuitamente.Solo nelle Marche, l’attività dei patronati è notevole . Nel 2013, sono state oltre 350mila le pratiche evase su richiesta di marchigiani. Tra le tante, 18.087 le domande di pensione tra cui 7.584 domande all’Inps di pensione di vecchiaia e anzianità, 3026 domande di pensione di inabilità e invalidità, 7.437 domande di pensione superstiti. Sono state inoltre 38.912 le domande di disoccupazione ordinaria Aspi, 14.477 quelle di disoccupazione requisiti ridotti mini Aspi, 6.250 le domande di indennità di mobilità. Inoltre, sono state 30mila le domande presentate al Ministero dell’Interno per rinnovo titoli di soggiorno e ricongiungimenti familiari.L’elenco prosegue con 7500 domande all’Inail per malattie professionali e 38mila per infortuni sul lavoro.Occorre sottolineare che su 100 tipologie di pratiche previste nel paniere del Ministero del Lavoro per l’attività obbligatoria dei patronati, solo 34 sono remunerate con il contributo del Fondo patronati. Sul totale di 350mila pratiche, solo 100mila sono coperte dal finanziamento del fondo patronati, tutto il resto è gratuito.Nel complesso, il Cepa delle Marche occupa 200 operatori ed è supportato dalla collaborazione di oltre 150 collaboratori volontari.Se la legge di stabilità dovesse mantenere i tagli previsti, il sistema patronati si vedrebbe costretto a ridurre drasticamente il numero dei propri dipendenti, con un taglio di oltre 6.000 posti di lavoro.Va infine sottolineato che il fondo patronati è finanziato dai contributi previdenziali di tutti i lavoratori e non dalla fiscalità generale. Così mentre i lavoratori e le lavoratrici dipendenti continueranno a pagare integralmente i contributi previdenziali all'Inps, lo Stato incamererà la quota oggi destinata alla tutela gratuita per destinarla ad altri scopi non precisati, con il rischio di un fondato vizio di costituzionalità dei tagli previsti.I DATI
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13/11/2014 Nessuno tocchi le nostre donne. Convegno a San Benedetto del Tronto
“Nessuno tocchi le nostre donne”. Questo il titolo del Convegno, che si è tenuto  sabato 22 Novembre 2014 alle 15,30 presso l’Hotel Calabresi di San Benedetto del Tronto. I Coordinamenti Donne della FNP Cisl di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, hanno ritenuto necessario lavorare in sinergia per affrontare un tema cosi delicato e importante. Proteggere la vita delle donne, infatti, è un dovere ineludibile di tutta la società. Nessuno si senta escluso.
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31/10/2014 Disegno di legge Stabilità. Annamaria Furlan: La mobilitazione unitaria si fa su obiettivi condivisi.
Roma, 31 Ottobre 2014 - «Il sistema del fiscal compat è ancora lì come un macigno e non è stato cambiato da nessuno. Occorre rivedere i coefficienti e passare dall'Europa economica e finanziaria all'Europa politica per investire in sviluppo ed occupazione». Lo ha detto il Segretario Generale Annamaria Furlan nel corso del Consiglio Generale della Cisl che oggi ha eletto la nuova Segreteria Confederale. «Ci uniremo a chi vuole battersi per la costruzione di una vera Europa politica» ha sottolineato Furlan. Incalzeremo il Governo Renzi perchè oltre la tattica momentanea utilizzi quello che rimane del semestre europeo per porre il tema di una stagione di cambiamento. Il rientro del debito se non viene corretto ci obbligherà a sforzi di bilancio che inesorabilmente rischiano di condurci ad ulteriori tagli allo stato sociale, allo sviluppo e quindi anche all'occupazione. Ecco perchè la manovra del Governo va cambiata in molti punti, come abbiamo sostenuto nelle nostre mobilitazioni. Per questo saremo in piazza insieme ai pensionati il cinque novembre e l'otto novembre con tutte le categorie del pubblico impiego. Non è con le cariche della polizia, con gli insulti reciproci o le battute mediatiche che usciremo dalla recessione. L'unità sindacale è importante ma bisogna capire per che cosa ci si mobilita insieme e quali obiettivi si vogliono raggiungere. Solo su queste basi si può costruire una mobilitazione unitaria. Se invece il discorso è lo sciopero generale o l'occupazione delle fabbriche, noi pensiamo che sarebbe una strada sbagliata perchè lo pagherebbero i lavoratori nelle loro buste paghe alla fine del mese e le aziende già in difficoltà. Noi invece - ha concluso Furlan - dobbiamo aprire un confronto con Confindustria per cambiare il modello contrattuale e sfidare il governo sul tema delle nuove relazioni sindacali adeguate per alzare la produttività ed i salari dei lavoratori".Il Consiglio Generale della Cisl, riunito oggi a Roma, ha eletto su proposta del Segretario Generale, Annamaria Furlan i componenti della nuova Segreteria Confederale che scendono da otto a sette. I nuovi eletti che faranno parte della segreteria confederale Cisl sono: Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl Sicilia, Giuseppe Farina segretario generale della Fim Cisl, Gigi Petteni segretario generale della Cisl Lombardia, Giovanna Ventura, segretario generale Cisl Piemonte. Sono stati riconfermati segretari confederali Cisl: Maurizio Petriccioli, Piero Ragazzini e Luigi Sbarra. Nella sua introduzione, Annamaria Furlan ha ringraziato i quattro segretari confederali uscenti, Pietro Cerrito, Fulvio Giacomassi, Paolo Mezzio e Liliana Ocmin, per aver dato la loro disponibilità ad un ricambio politico dell'organismo confederale.
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31/10/2014 I sindacati dei pensionati marchigiani vogliono delle risposte
Più di 150 pensionati, componenti dei Consigli generali dei sindacati dei pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e UIlp Uil, si sono riuniti oggi al Conero Break d Ancona in preparazione della giornata di mobilitazione nazionale organizzata dalle Segreterie nazionali per il 5 novembre prossimo. I sindacati dei pensionati regionali protestano contro una manovra, quella contenuta nel ddl di stabilità 2015, che reputano sbagliata e insufficiente, sia dal punto di vista del lavoro che del welfare. Provvedimenti che incidono pesantemente sui diritti dei cittadini lavoratori e pensionati e sulle possibilità del sindacato di poter continuare a svolgere un ruolo fondamentale di operatore sociale che tutela ed assiste le persone più deboli. In apertura dei lavori è stata espressa solidarietà a Gianni Venturi, ex Segretario regionale della Cgil Marche, rimasto vittima, insieme ad altri operai, degli scontri di mercoledì scorso a Roma. I pensionati italiani sono allo stremo – ha sostenuto il Segretario regionale della Fnp Marche Dino Ottaviani nel suo intervento introduttivo – e non possono più essere considerati come un bancomat cui attingere in caso di difficoltà. Molti di loro sono vicini al confine con la povertà e la marginalità. Siamo stanchi di essere provocati e vessati. Se venisse meno la nostra capacità di sostenere figli e nipoti verrebbe meno anche la coesione sociale delle nostre comunità. «Non facciamo richieste corporative – prosegue Ottaviani – ma abbiamo a cuore il futuro del paese, che deve dare una speranza ai nostri figli e nipoti. Per questo, nella nostra piattaforma unitaria, chiediamo che vengano introdotti meccanismi di solidarietà per garantire pensioni dignitose ai nostri giovani». Secondo Fabrizio Valentini, Direttore del Patronato Inas Marche « è gravissimo il taglio al Fondo patronati, finanziato dai lavoratori e utilizzato per erogare servizi gratuiti ai cittadini per conto dello Stato. Una vera e propria approvazione indebita, segno di un attacco durissimo al sindacato e al suo sistema dei servizi». In un momento storico in cui le forze sociali rappresentative dei lavoratori e dei pensionati vengono viste come un potenziale ostacolo allo sviluppo, Spi Fnp e UIlp hanno rimarcata la necessità di continuare a lavorare insieme, sostenendo ogni sforzo necessario affinché si riapra il dialogo sociale, che come sostiene anche l’UE è un tassello importante per riattivare i processi di sviluppo, anche economico. Negli ultimi decenni il sindacato confederale e dei pensionati hanno dimostrato grande responsabilità – ha concluso il Segretario nazionale dello Spi Cgil Ivan Pedrelli – mentre la politica, dall’altro verso, ha cominciato a pensare di fare a meno dell’apporto delle forze sociali, a volte anche dileggiandole, ed ora tentando chiaramente di indebolirle. L'appuntamento diventa ora quello del 5 novembre, quando i pensionati di Spi Fnp e UIlp Marche manifesteranno all'Auditorium della Conciliazione di Roma. Analoghe e concomitanti manifestazioni sono previste a Milano (Teatro nuovo) e a Palermo (Teatro Politeama). Perché i pensionati italiani non stanno sereni, sono stanchi delle promesse e ora vogliono risposte. LA PIATTAFORMA DEI SINDACATI DEI PENSIONATI L'INTERVENTO INTRODUTTIVO
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25/10/2014 Le sfide che ci attendono, il dialogo che serve
Come spiegare ai marchigiani quali conseguenze concrete potrebbe avere la legge di stabilità 2015 proposta dal Governo con riferimento ai tagli a Regioni e Comuni? Ad oggi si profila una riduzione della spesa delle Regioni per circa 4 miliardi di euro e per le Marche si ipotizzano circa 100 milioni di spending review. Si potrebbe immaginare un primo scenario in cui aumentano le tasse regionali e comunali, i biglietti di bus e treni locali, in cui si bloccano le misure dei patti anticrisi contrattati dal sindacato con la Regione e coi Comuni per intervenire sulle vulnerabilità lavorative. Potrebbe accadere che si interrompa la riorganizzazione del servizio sanitario regionale prevista dall'accordo regione-sindacati del febbraio scorso, che non si riesca a sviluppare le case della salute, a potenziare i servizi socio sanitari residenziali e l'assistenza domiciliare integrata. Potremmo assistere a tagli ai servizi sociali e socio sanitari e all'introduzione di nuovi ticket. Potrebbe ridursi ancora l'occupazione in sanità, non garantendo il turn over del personale e mettendo a rischio la garanzia dei livelli essenziali di assistenza. In uno scenario diverso potrebbe invece succedere che il calo di risorse venga vincolato alla riduzione delle stazioni appaltanti, all' introduzione dei costi standard, alla definizione di criteri di compartecipazioni dei cittadini ai servizi basati sulla massima equità possibile. Si potrebbero ottenere risparmi da azioni di razionalizzazione del servizio sanitario, ad esempio sulle aree della dirigenza non medica, così come ricavare risorse da una lotta senza quartiere all’evasione. Potrebbe accadere che la Regione e i Comuni raccolgano la sfida, impegnativa ma decisiva, della lotta a sprechi e inefficienze, a partire dalla massima attenzione ai costi della politica, alle spese per consulenze e alle esternalizzazioni.  Che si lavori all' integrazione delle società partecipate dagli enti locali su cui da anni ci battiamo anche nelle Marche, o che si scelga finalmente di ridisegnare il sistema delle autonomie locali, - in coerenza con le caratteristiche del nostro territorio - che aggreghi, associ, fonda comuni e offra razionalizzazioni di spesa e tutela del lavoro. La prima prospettiva andrebbe assolutamente scongiurata, il secondo scenario è ovviamente preferibile per i cittadini, per il lavoro, per le imprese, ma è certo complesso e problematico. Credo però che questo non possa realizzarsi semplicemente dividendosi in due tifoserie, pro e contro Renzi, con alcuni posizionamenti imprevisti, come quelli di qualche Governatore molto vicino al Premier che usa toni aspri e ultimativi contro il Governo e qualche altro Presidente che di colpo diventa “ultragovernativo” e non ha nulla eccepire. Con il Premier che ironizza sui peccati delle regioni parlando alla pancia degli italiani, come ha già fatto nelle scorse settimane riferendosi ai sindacati, alle associazioni di impresa e ad altre realtà. Ciò che servirebbe davvero a questo Paese e ai suoi cittadini, a partire dal percorso della Legge di stabilità, così come su altri importanti processi di riforma abbozzati in vari ambiti, sarebbe un rapporto tra i livelli istituzionali che eviti ogni contrapposizione e delegittimazione reciproca, basato su una collaborazione sussidiaria e leale, orientata a soluzioni condivise che tengano insieme vincoli di bilancio, necessità di innovazione, giustizia sociale, promozione del lavoro. Ciò vale anche per il rapporto tra istituzioni della democrazia politica e realtà sociali intermedie, che devono cooperare per affrontare i problemi a livello nazionale e locale. Se avanza un processo di riforme complessivo, ma poi nei territori si bloccano cose che sembrano alla portata, c’è il rischio che si crei un terribile corto circuito tra le attese suscitate e la realtà concreta.  Archiviare la pratica di vecchie liturgie negoziali e di veti incrociati che non ci interessano, non può  far correre al Paese il rischio di azzerare il dialogo sociale, valore tra l’altro sostenuto in Europa. Il Messaggero 25 ottobre 2014
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18/10/2014 Mastrovincenzo:" Con il Jobs Day rilanceremo il dialogo"
Intervista a Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl MarcheIL MESSAGGERO 18 Ottobre 2014Stamattina, alle 10, scatta il Jobs Day della Cisl in piazza del Papa. Ad Ancona, come in altre 99 piazze d'Italia, il sindacato chiama a raccolta i lavoratori per spiegare cosa cambia nel mondo del lavoro con la riforma presentata. Perché c'è di più oltre l'articolo 18 dietro al Jobs Act. Sì, ma cosa? «Premetto - afferma il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo - che la modifica delle regole del lavoro non ha mai fatto miracoli sull'occupazione. Il Jobs Act è una legge delega che deve passare alla Camera e poi il Governo dovrà emanare i successivi decreti. Ci sono alcuni aspetti interessanti, altri ancora molto vaghi e possono quindi essere anche insidiosi. Noi guardiamo con interesse al nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti proposto dal Governo, ma potrà rappresentare un'opportunità per aumentare l'occupazione e ridurre la precarietà, solo se sarà accompagnato dalla eliminazione delle tipologie contrattuali poco tutelate e fonte di abusi, come co.co.pro. e false partite Iva, dall'estensione degli ammortizzatori sociali e dal rafforzamento per le politiche attive».  Quali ricadute potranno esserci sul territorio regionale? «Anche per i marchigiani è importante incentivare i contratti stabili ed asciugare l'area del precariato.Anche l'obiettivo del Jobs Act di un sistema universalistico di ammortizzatori sociali potrà essere rilevante per noi, ma deve esserci certezza di tempi e risorse: migliaia di marchigiani attendono da mesi il pagamento della cassa integrazione in deroga.  Quest'ultima va estesa a tutti i lavoratori, collegandola a percorsi di riqualificazione, mentre è necessario rafforzare l'Aspi, l'indennità per chi ha perso il lavoro, portandola ad almeno 24 mesi. Sarebbe importante per la nostra regione anche l'investimento su un moderno sistema di servizi per l'impiego, con forte governance pubblica ed integrazione con il privato».  Qual è la situazione occupazionale nelle Marche?  «Può essere utile dire che a giugno 2014 le assunzioni sono state per l'8,3% a tempo indeterminato, in calo sul 2013, per il 55,2% a termine, il 14,4% in somministrazione e solo il 5,4 % in apprendistato.Poi c'è un 7,5% di lavoro intermittente e un 5% di parasubordinato».  Articolo 18 da salvaguardare o simbolo vuoto da superare?  «È stato un errore riaprire una battaglia politica e mediatica sull'articolo 18. La norma è stata già attenuata nel 2012 dal Governo Monti. Noi crediamo che la sua applicazione debba restare inalterata nei casi di licenziamenti illegittimi di tipo discriminatorio e disciplinare e che al massimo l'eventuale reintegra prevista attualmente prevista in caso di licenziamenti economici possa, per un periodo definito, non essere applicata ai neo assunti, maggiorando il risarcimento economico. La Cisl non ha totem ideologici da difendere, ma è assurdo pensare che rendendo più facili i licenziamenti individuali, si favorisca nuova occupazione». Qual è il senso del Jobs Day della Cisl, una settimana prima della mobilitazione Cgil?  «Ad Ancona, come in tutta Italia, la Cisl scende in piazza per presentare le proprie idee sul Jobs Act, per chiedere atti concreti per lo sviluppo, con misure fiscali, di politica industriale, di sostegno agli investimenti pubblici e privati in conoscenza e innovazione. La Cisl domani (oggi, ndr) sarà in piazza per rilanciare un efficace dialogo sociale, strada obbligata per attivare le energie e le idee utili ad affrontare la recessione equità. Per dialogare: oltre a lavoratori, infatti, ci saranno disoccupati, pensionati e anche alcuni parlamentari marchigiani e rappresentanti del mondo delle imprese».  È ancora scontro sul Jobs Act e intanto si apre anche quello sulla Legge di Stabilità. Regioni in rivolta mentre il governatore delle Marche promuove la Finanziaria. «Ci sono misure interessanti, come gli sgravi per l'Irap, tassa che grava di più sulle aziende ad alta occupazione, e la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato, anche se va detto che in una fase recessiva, non è il solo costo del lavoro a limitare le assunzioni. Si dovrebbero incentivare gli investimenti e la propensione innovativa delle imprese. Positiva anche la conferma del bonus da 80 euro, che però sin dall'inizio doveva essere modulato con più attenzione ai carichi familiari, e a coloro che ne sono stati esclusi, cioè i lavoratori incapienti con reddito sotto gli 8.000 e i pensionati con assegni bassi. Punti critici, il blocco dei contratti pubblici, l'aumento della tassazione sui fondi pensione, dove i lavoratori specie i più giovani, costruiscono la loro previdenza integrativa, il rischio di aumento delle imposte locali da Regioni e Comuni, a cui la manovra riduce fortemente le risorse. Attenzione poi al Tfr in busta paga,che porta con se il rischio di tasse in più». di Agnese Carnevali Il Messaggero 18 /10/2014 http://youtu.be/toL17pNqpVghttp://youtu.be/iw_7JKD2o90 
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18/10/2014 PIÙ' OCCUPAZIONE - MENO PRECARIETÀ: JOBS DAY, LA CISL IN PIAZZA AD ANCONA
La CISL MARCHE in piazza del Papa ad Ancona, sabato 18 ottobre per la giornata di mobilitazione nazionale per il Lavoro, il Jobs Day : un migliaio di lavoratori, disoccupati, cassaintegrati, pensionati che, con una catena umana, hanno raggiunto Piazza del Papa dove il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo, ha presentato proposte e idee della Cisl sul Lavoro. In piazza le testimonianze di vertenze locali come la King, di lavoratori in cassa integrazione e di precari del settore pubblico; anche le storie di chi sta cercando strade per affrontare la crisi, come i lavoratori della Conceria del Chienti che, riunitisi in cooperativa, hanno acquisito il 15% delle quote aziendali o come i lavoratori dell’Auchan, impegnati e coinvolti in un contratto di solidarietà. Presenti anche parlamentari marchigiani e rappresentanti del mondo delle imprese invitati dalla Cisl Marche per confrontarsi con le voci del lavoro e con le proposte del sindacato. Ad Ancona, come in tutta Italia, la CISL in piazza per chiedere scelte concrete per lo sviluppo, con misure incisive di carattere fiscale, il sostegno agli investimenti pubblici e privati, una nuova politica industriale, un utilizzo qualificato dei fondi europei. Sul Jobs Act, recentemente approvato dal Senato, e in attesa del passaggio alla Camera e della emanazione dei successivi decreti delegati, la Cisl guarda con interesse il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, pur nella consapevolezza che la modifica delle regole del lavoro non abbia da sola effetti “miracolistici” sui livelli occupazionali. Il nuovo contratto proposto dal Governo potrà rappresentare una opportunità per aumentare l’occupazione e ridurre la precarietà, solo se sarà accompagnato dalla eliminazione di alcuni contratti poco tutelati e fonte di abusi, dall'estensione degli ammortizzatori sociali e da interventi e risorse per le politiche attive. La Cisl ritiene che l’applicazione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori debba restare inalterata nei casi di licenziamenti illegittimi di tipo discriminatorio e disciplinare. E’ condivisa la proposta del Governo di un sistema di ammortizzatori sociali a carattere universalistico: per la Cisl la Cassa integrazione va mantenuta ed estesa a tutti i lavoratori, collegandola a percorsi di riqualificazione, mentre è necessario rafforzare l’Aspi, l’indennità per chi ha perso il lavoro, portandola ad almeno 24 mesi. Un percorso di potenziamento delle risorse finanziarie, umane e strumentali può rendere possibile un moderno sistema di servizi per l’impiego con forte integrazione pubblico-privato. Una giornata di mobilitazione nazionale della CISL che ha rilanciato con forza al Governo anche l’importanza del dialogo sociale, per attivare tutte le energie e le idee utili ad affrontare la recessione e promuovere il lavoro e l’equità sociale. Comunicato Stampa
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14/10/2014 Associazioni di categoria e sindacati e uniti per il lavoro: si chiama labjob.it la sfida per ridurre la disoccupazione giovanile
Garanzia Giovani è un'occasione unica per dare un'opportunità ai 47.000 Neet, giovani dai 15 ai 29 anni che non studiano, non lavorano stabilmente e non sono occupati in una attività di formazione. I giovani Neet che abbandonano prematuramente gli studi (18-24 anni con al più la licenza media che non frequentano altri corsi scolastici o svolgono attività formative superiori ai due anni) sono nelle Marche poco più di 8.000 (4.100 donne e 4.000 uomini). Nelle Marche è forte la quota di giovani Neet inattivi (52% pari a 24000 unità) superiore a quella dei disoccupati delle altre fasce di età (48% pari a 22000 unità). Lo scoraggiamento è la principale causa che può spiegare la maggiore quota di Neet inattivi. La componente femminile dei Neet è superiore a quella degli uomini. E' per questo motivo che 9 associazioni di categoria, centrali cooperative e sindacati delle Marche: Confindustria, Cgia, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Cisl, Uil, Lega delle Cooperative e Api Industria hanno dato vita ad una Ati, labjob.it, per dare ai giovani delle opportunità di incontro con il mondo del lavoro. Le difficoltà dei giovani in cerca di occupazione sono note, anche se nelle Marche si registra un tasso di occupazione, 33.7%, più alto della media nazionale, 29,4%, dei giovani tra 15 e 29 anni. Rispetto al 2004 si sono persi oltre 15 punti percentuali (era al 48,8% nel 2004). Gli scopi che muovono labjob.it partono proprio da questa esigenza: riportare i giovani Neet ad incontrare le aziende, attraverso la loro accoglienza, la presa in carico e l'orientamento. Il programma Garanzia Giovani prevede che ai giovani tra i 15 e i 29 anni, in possesso dei requisiti richiesti e in base a precise modalità, venga offerto un servizio: l'inserimento in un contratto di lavoro dipendente, avvio di un contratto di apprendistato o di un'esperienza di tirocinio, la formazione specifica professionalizzante e l'accompagnamento nell'avvio di una iniziativa auto- imprenditoriale di lavoro autonomo, l'impegno nel servizio civile. Ai giovani che possono rivolgersi indifferentemente agli sportelli pubblici (i centri per l’impiego) e agli sportelli degli enti privati accreditati a garanzia giovani come labjob.it sarà proposto un “patto di servizio” tra quelli previsti nel programma Garanzia Giovani. Tale servizio può consistere in un’offerta di lavoro o un percorso di politica attiva (quali tirocinio, formazione, ecc.) teso a favorire l’attivazione di un contratto di lavoro. L’offerta formativa o di lavoro avverrà entro 4 mesi circa dalla firma del Patto di Servizio. Dopo la registrazione e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrà indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale.L'obiettivo di labjob.it è guidare il giovane verso le opportunità offerte dal mondo del lavoro, anche considerando i giovani che non hanno un'esperienza lavorativa alle spalle. Soltanto in questa maniera si può creare un circuito virtuoso che possa sconfiggere il triste fenomeno della disoccupazione giovanile che tocca picchi mai raggiunti prima con dati del 44%. Ai giovani che si presenteranno agli sportelli di labjob.it (oltre 35 diffusi nel territorio marchigiano) verranno offerti, oltre alle occasioni di lavoro disponibili, dei tirocini aziendali che possono costituire la base per una esperienza lavorativa e per futuri sbocchi occupazionali: il contratto dell'apprendistato, a tempo determinato e meglio ancora indeterminato. Non va neanche sottovalutata le opportunità che questi giovani formati possano iniziare nuove attività imprenditoriali. Al centro dell'azione di labjob.it c'è anche una responsabilizzazione del giovane e un'importante attività di orientamento. labjob.it intende infatti stimolare i giovani verso il riconoscimento e l'attivazione delle proprie capacità, in base anche alle esigenze delle aziende. Labjob.it intende anche facilitare la connessione scuola-lavoro che è un tassello fondamentale e attivabile soltanto se entrambe le parti sono orientate alla collaborazione. Fondamentale per instaurare questo circuito virtuoso sono i database dell'offerta e della domanda che verranno formati attraverso un'azione di promozione sul territorio, attivando su base regionale e provinciale tutte le associazioni e i sindacati che fanno parte di labjob.it e il sistema delle aziende. A questo proposito sono previsti una serie di incontri sul territorio con stakeholder e istituzioni al fine di sensibilizzare giovani e aziende ed una campagna di comunicazione e promozione. “Abbiamo creato labjob.it – ha detto Francesco Varagona, legale rappresentante di labjob.it- per orientare ed accompagnare i giovani ad incontrare il mondo del lavoro. Abbiamo messo insieme la più ampia compagine di parti sociali per aumentare le opportunità di lavoro”. “labjob.it – conclude Varagona - è anche un’opportunità per le imprese marchigiane che possono contare su un team di professionisti che mira a selezionare il candidato idoneo facendo risparmiare costi all’impresa e, all’occorrenza, costruisce percorsi formativi gratuiti finalizzati all’inserimento lavorativo, in base a specifiche richieste delle stesse imprese. Per saperne di più, visita il sito Labjob.it
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01/10/2014 Jobs Act: Annamaria Furlan, non usiamo il lavoro per dividere
«Non si può usare il tema del lavoro come strumento ideologico di separazione» invece di considerarlo come «la risorsa straordinaria quale è». Lo ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl, Annamaria Furlan, intervenendo in una delle sue prime uscite pubbliche come designata alla successione di Raffaele Bonanni, alla fiera 'Expo Training' di Milano. Secondo Furlan, «questo non è più consentito» di fronte ai «veri problemi che abbiamo che riguardano principalmente la disoccupazione, con oltre tre milioni di disoccupati ed il 45% dei giovani senza uno sbocco, la produttività, la competitività e la lotta alla criminalità organizzata che si è infiltrata anche nei grandi appalti pubblici e avvelena il Paese. Queste sono le grandi questioni che vanno affrontate. Basta speculazioni sul lavoro». E' quanto ha affermato Furlan, sull'anticipo del Tfr in busta paga. «Il Tfr è meno tassato dello stipendio – ha spiegato Furlan - non vogliamo che in questo modo i lavoratori paghino più tasse anche su quello. Siccome parliamo di soldi dei lavoratori e delle lavoratrici e non di altri, bisogna vedere le cose in modo chiaro, bisogna fare cose serie. Quindi, l'anticipo del Tfr in busta paga, può anche essere utile, in modo del tutto volontario, però, serve che sia premiante per i lavoratori». Furlan ha ricordato che «il Tfr, infatti, è tassato meno della busta paga, se noi ne portiamo una parte in busta paga, come viene tassata, come il Tfr o in modo diverso?». La sindacalista sostiene poi che «abbiamo sentito questa discussione sulle piccole imprese che non ce la fanno» ad anticipare i soldi del Tfr. Di conseguenza «interverrebbero le banche sfruttando il denaro preso in prestito dalla Bce allo 0,5%, ma questo ai lavoratori quanto costa?» Da qui l'invito del segretario generale aggiunto della Cisl al Premier Renzi ad aprire un confronto per «veder le cose in modo chiaro». Ed al Presidente del consiglio che si è domandato dove fossero i sindacati mentre si creava lavoro precario ha sempre replicato Furlan: «Forse era distratto in questi anni, ma non importa. Noi ci siamo battuti con grande forza contro il precariato e le nostre proposte sono sotto gli occhi di tutti. La sfida di Matteo Renzi che vuole confrontarsi con i sindacati su alcune questioni è una notizia estremamente positiva», ha poi aggiunto Furlan e riferendosi all'apertura del presidente del Consiglio ha detto che «così la voglio e la dobbiamo vivere. L'uomo solo al comando è un po’ complicato. Ci vuole un confronto vero con chi il lavoro lo rappresenta come il sindacato confederale». «Noi stiamo in mezzo alla gente in ogni città». Ha ribadito Annamaria Furlan sulla possibilità di scenderà in piazza con la Cgil per contrastare le decisioni del governo sull'art.18. «Noi – ha precisato - abbiamo deciso già da tempo per il 18 ottobre una nostra iniziativa di sensibilizzazione in tutte le città ed in tutte le regioni sui temi dello sviluppo e del lavoro ma anche su quanto pesano le tasse sulla busta paga. Con la Cgil ci incontriamo costantemente tra organizzazioni sindacali, su alcuni temi abbiamo opinioni comuni, su altri possiamo avere opinioni diverse. ma questo non significa non  poter contribuire insieme in maniera positiva sul dialogo sociale e per lo sviluppo economico». Ed infine un altro punto del programma della Cisl su cui il segretario generale aggiunto si è soffermato è «su quanto anche la riforma Fornero delle pensione debba essere rivisitata. Vogliamo portare le nostre idee tra la gente – ha chiarito Furlan - non basta una piazza, ci vuole un lavoro molto diverso, bisogna sensibilizzare i lavoratori i pensionati e soprattutto i giovani». Roma 1 ottobre 2014fonte: Labor TV Cisl Nazionalehttp://www.cisl.it/sito.nsf/le-notizie/2014/10/01/cisl-furlan-tfr-jobs-act-lavoro?OpenDocument
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30/09/2014 La Cisl Marche a confronto con i quattro Rettori degli Atenei marchigiani
Un confronto con i quattro rettori delle Università marchigiane sul  tema del cambiamento. “Non è più come prima”, il titolo del percorso formativo per operatori e dirigenti della Cisl Marche, il cui appuntamento introduttivo si è svolto oggi ad Ancona. Il mondo del lavoro e quello della conoscenza si interrogano a vicenda per affrontare il cambiamento che tutti stiamo vivendo, in termini non solo di riflessione intellettuale e di ricerca concreta, ma anche di scelte strategiche e organizzative. «Bisogna cambiare il nostro paradigma - ha sostenuto Ivo Lizzola, Docente di Pedagogia sociale dell'Università di Bergamo - per ricostruire il paese a partire dai giovani, il rapporto con i quali interroga il sindacato sulla sua visione strategica e sul suo posizionamento». Una nuova alleanza tra Università e mondo sindacale per esplorare nuove piste di sviluppo sostenibile e inclusivo, a partire dalle comunità territoriali. Secondo Vilberto Stocchi, Rettore dell'Università di Urbino «proprio dal territorio bisogna ripartire attraverso coalizioni capaci di generare nuove risorse, in particolare per i giovani». Della «necessità di mettersi sulla strada dell'economia della conoscenza, generando quel pensiero critico che la modernità ci richiede», ha parlato Luigi Lacché, Rettore dell'Università di Macerata. Secondo Sauro Longhi, Rettore dell'Unversità di Ancona, «è dalla valorizzazione della conoscenza che nasce quell'energia che permette a tanti giovani di intraprendere un loro progetto, anche imprenditoriale». Flavio Corradini, Rettore dell'Università di Camerino ha infine sottolineato «la necessità di superare le rigidità, lavorando per integrare i saperi, sviluppare competenze trasversali ed apprendere una pluralità di linguaggi». I quattro atenei marchigiani saranno ancora partner della Cisl Marche nel percorso formativo destinato ad oltre  cento sindacalisti e aperto agli studenti universitari, che si articolerà, tra novembre e aprile 2015, nelle sedi dei quattro atenei marchigiani. Verranno  approfonditi  i temi della rappresentanza, del welfare, dello sviluppo e  del cambiamento organizzativo. I lavori sono stati introdotti dal Segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo e conclusi dal Segretario della Cisl nazionale, Pietro Cerrito.   
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26/09/2014 Cisl Marche: promuovere lavoro e innovazione
Intervista al  segretario generale Cisl Marche  Stefano Mastrovincenzo  Corriere Adriatico 26/9/14La Cisl ad una svolta: Bonanni lascia il sindacato, una decisione improvvisa. Ragioni sindacali o altro? E ora cosa accadrà in Cisl? Mesi fa Annamaria Furlan è stata eletta vice di Bonanni con oltre il 90% dei voti. Bonanni ha quindi opportunamente anticipato una scelta già programmata. Credo si possa ora proseguire con energie rinnovate come chiedono le urgenze del momento e le necessità sempre maggiori di rappresentanza e tutela del lavoro.  Quanto influirà questo passaggio sulle politiche locali della Cisl? La Cisl marchigiana ha scelto la via del cambiamento già da due anni: abbiamo snellito la struttura superando il livello provinciale, anticipando così il riassetto delle istituzioni, stiamo razionalizzando energie umane e risorse economiche per aumentare la presenza nei luoghi di lavoro e nei servizi sindacali sul territorio. Crediamo che, al di là delle sfide mediatiche, il valore di un sindacato si misuri quotidianamente tra le persone, perciò vogliamo accrescere la capacità di innovazione e di generatività nella contrattazione e nella costruzione di reti solidali sul territorio. A proposito di regione, in queste settimane la giunta sta predisponendo il bilancio preventivo 2015: quali le priorità del sindacato? La coperta delle risorse è corta; sollecitiamo due attenzioni di fondo: da un lato, come per il bilancio 2014, la tutela del lavoro, della salute, il trasporto locale e il sociale per non lasciare soli lavoratori e famiglie che stanno pagando il prezzo più caro della crisi; dall'altro sostenere chi, tra le imprese, le istituzioni locali e le organizzazioni sociali, è pronto a creare reti virtuose in grado di fare massa critica per lo sviluppo. In effetti nei prossimi anni, i soli fondi certi per lo sviluppo saranno europei: esecutivo e consiglio hanno varato il programma di risorse ed investimenti. Siete d’accordo? Servono scelte coraggiose e selettive: con i fondi europei non sarà possibile accontentare ogni aspettativa. Non abbiamo condiviso la diminuzione di risorse all'innovazione e la contestuale introduzione di altre misure che rischiano di pregiudicare l’impianto del programma. Innovazione e sostenibilità per generare lavoro e coesione devono essere la strada maestra. L’accordo sulle regole del partenariato, firmato il 15 settembre tra regione e organizzazioni sindacali e d’impresa, persegue questi obiettivi. Come Cisl siete soddisfatti di quanto fatto dalla Regione sul lavoro e la crisi? La recessione ha colpito duramente le Marche; gli accordi anti crisi sul lavoro tra istituzioni e parti sociali, così come la scelta della regione di trasferire risorse agli enti locali, hanno in parte contribuito a contenerne gli effetti. Ora conteranno molto le scelte europee e nazionali, ma è importante costruire una vision condivisa sullo sviluppo futuro della nostra regione, consolidare rapporti già avviati tra scuola, università e imprese, rafforzare la trasmissione della cultura imprenditoriale, far cooperare virtuosamente pubblico e privato nei servizi per l’impiego. Promuovere il lavoro è la priorità. Su questi argomenti, c’è intesa con Cgil e Uil? Ci siamo mossi insieme in molte crisi aziendali, e poi su riforma del sistema sanitario, rafforzamento dei servizi territoriali per la non autosufficienza, fondi strutturali europei, tasse e tariffe locali, riassetto di istituzioni e servizi pubblici: tutti temi che incidono su qualità della vita e redditi dei cittadini marchigiani. Contiamo di poterlo fare insieme anche nei prossimi mesi. Quali i temi su cui richiamerete l’attenzione per la prossima legislatura? La “nuova” Regione dovrà soprattutto facilitare le connessioni tra coloro che hanno idee e volontà per rilanciare l’economia dei nostri territori. Chiediamo una gestione piu’ oculata del passato di snodi come l’aeroporto, efficacia nel sostegno al lavoro dei giovani, a partire dal programma Garanzia Giovani; e poi formazione e riqualificazione dei lavoratori colpiti dalla crisi; completamento del riordino del sistema sanitario e sociosanitario, valorizzando le professionalità degli operatori; un contributo deciso all'aggregazione di comuni e aziende di servizi locali. Infine sostegno all'innovazione a 360°: nelle infrastrutture immateriali, nel manifatturiero, nel terziario, nell'economia civile.  Corriere Adriatico 26 settembre 2014
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19/09/2014 Fermo: 21 settembre fiaccolata in solidarietà ai lavoratori uccisi
Solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e  condanna collettiva di tutto il Fermano di fronte all'inaudita violenza scoppiata lunedì 15 settembre quando un imprenditore edile ha ucciso  Mustafa Nexhemedin e Avdyli Valdet, suoi ex dipendenti che rivendicavano il salario dovuto ma non corrisposto da oltre un anno. Domenica 21 settembre dalle ore 20 Cgil Cisl e Uil di Fermo organizzano la fiaccolata e il corteo di solidarietà “Il lavoro per vivere”. Il corteo partirà alle ore 20 da via XX Giugno, nei pressi dell'abitazione delle vittime, per proseguire per le vie del centro di Fermo fino a Piazza del Popolo. Sono invitati a partecipare le lavoratrici, i lavoratori, la cittadinanza, le associazioni, i partiti e quanti vogliano esprimere solidarietà alle famiglie delle vittime .
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15/09/2014 Fondi europei, firmato il protocollo sulle politiche di coesione
E' stato firmato oggi il Protocollo d'intesa tra la Regione Marche e i soggetti del partenariato economico e sociale sulle politiche di coesione 2014-2020. La firma del protocollo è un risultato importante, fortemente voluto dalla Cisl, che mette al centro dell'agenda politica regionale l'utilizzo dei Fondi europei, che rappresentano le uniche risorse pubbliche disponibili nei prossimi anni per lo sviluppo delle Marche. Il protocollo prevede che le parti si vedranno con continuità, per monitorare e valutare con attenzione lo stato di attuazione della progettazione. Il partenariato si articola sostanzialmente su due livelli di confronto: uno generale, per verificare il livello d’integrazione tra i Fondi, e uno tecnico che si occuperà della singola programmazione e/o di temi specifici. Il primo incontro di partenariato sarà convocato dall'Assessore regionale alle politiche comunitarie Paola Giorgi, che coordinerà il tavolo, non appena arriveranno le osservazioni della Comunità Europea sui POR (Progetti Operativi Regionali) dei Fondi. Protocollo coesione 2014-2020
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15/09/2014 Girola di Fermo, una tragedia della disperazione
«Una tragedia conseguenza della situazione di disperazione e di abbandono in cui versa da anni l’intero settore edile delle Marche». Così il Segretario Regionale della Filca Marche, la Categoria degli edili della CISL, Massimo Giacchetti, commenta quanto accaduto oggi nel fermano, dove un imprenditore edile ha sparato a due ex dipendenti che rivendicavano quanto dovuto loro per dei lavori. «L’edilizia nella Marche è un settore che rischia di sparire. Dal 2009 ad oggi la crisi ha cancellato oltre 12.000 posti di lavoro ed hanno chiuso almeno 3.000 imprese. Il numero di ore lavorate diminuisce ogni anno drasticamente, la produzione si attesta ormai su valori simili a quelli degli anni 50’». «Questa situazione è degenerata fino alle estreme conseguenze nell'indifferenza della politica e di chi ha la responsabilità di ricreare le condizioni per il rilancio dell’edilizia e dell’intera economia marchigiana».  Comunicato Stampa unitario
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01/09/2014 Micam, tutelare il made in Italy con la contrattazione
Le Organizzazioni Sindacali Femca Cisl Marche e Filctem Cgil Fermo guardano con estrema attenzione all'esito della Fiera di Milano. Consapevoli che la scelta di anticipare il Micam di due settimane rispetto al passato ha significato un atto coraggioso imprenditoriale, finalizzato ad essere più vicine alle tempistiche del mercato, ma anche uno sforzo da parte di quei lavoratori chiamati a dare il massimo durante il campionario proprio ed anche nel mese di agosto. Condividiamo le dichiarazioni del presidente camerale Di Battista sulla volontà di difendere il “Made in Italy” aggiungiamo a tal proposito che uno sforzo congiunto territoriale di Femca Cisl e Filctem Cgil è stato quello di lavorare realmente con le imprese più importanti e con le associazioni datoriali (principalmente Confindustria) per affrontare la tutela reale, attraverso politiche mirate del “vero made in Italy”. Spesso purtroppo abbiamo incontrato la difficoltà più grande proprio dalle aziende stesse che non hanno una reale volontà di confronto e trasparenza sulla proprie filiere produttive nel distretto, tranne qualche rara eccezione con la quale stiamo realizzando protocolli di contrattazione interessanti. Nella speranza che la capacità di innovazione e di qualità del nostro distretto consenta alle aziende Fermane e Maceratesi di portare buoni risultati dal Micam, invitiamo al ritorno dalla fiera, in senso assolutamente propositivo, tutte le parti sociali a cominciare da Assocalzaturifici alla realizzazione di una contrattazione territoriale che permetta di concretizzare una sinergia di azioni mirate alla tutela del distretto ed alla sua crescita. Dal nostro punto di vista appare chiaro come solo il “coinvolgimento consapevole” dei lavoratori nel processo di miglioramento del prodotto e della collaborazione sia il punto su cui scommettere per il prossimo futuro. Auspichiamo quindi che nei prossimi mesi si riesca a realizzare nel distretto Fermano Maceratese, che è bene ricordare essere tra i più importanti al mondo, una serie di buone prassi e relazioni tali da portare alla realizzazione di una contrattazione degna di tale nome, una contrattazione 2.0.
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27/08/2014 “Ossi duri….si diventa”: facciamo il punto
La campagna di sensibilizzazione sul progetto di prevenzione e cura dell’Osteoporosi denominato “Ossi duri…. si diventa” è partita il 18 ottobre 2013 con una iniziativa regionale di informazione che vedeva come protagonisti Il Dipartimento di Prevenzione della Regione Marche, le Segreterie regionali Spi - Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil ed i rispettivi Coordinamenti regionali Donne. II progetto nasce dalla mobilitazione delle Federazioni Pensionati e dai rispettivi  Coordinamenti Donne che nel 2010 hanno avviato una raccolta di firme con la quale si chiedeva alla Regione Marche una apposita legge o un intervento mirato alla prevenzione e cura dell’osteoporosi, grave patologia che colpisce anziani e in modo particolare donne dopo la menopausa. Nel giro di poco tempo sono state raccolte oltre 5000 firme, segno che il problema non solo era particolarmente sentito dalla popolazione ma che mostrava una scarsa attenzione da parte delle Istituzioni. La Regione Marche ha recepito il problema istituendo sia una équipe di medici che ha affrontato la tematica dell’Osteoporosi che un apposito tavolo tecnico costituito da figure mediche e parti sociali in un confronto che ha prodotto una serie di iniziative di promozione del progetto e informazione sulla patologia, arricchita dalla divulgazione di un opuscolo realizzato dall’ Azienda Sanitaria Regionale. Il progetto ha avuto un’ampia prosecuzione con incontri promossi e organizzati dai coordinamenti Donne Pensionate dei Sindacati e che si sono svolti in diverse città e paesi delle Marche. Gli incontri,19 già effettuati e sicuramente altrettanti in programmazione, hanno avuto un riscontro molto positivo coinvolgendo circa 1500 persone che si sono dimostrate particolarmente attente alla tematica e stimolando ancora di più la Regione Marche ad inserire il programma di prevenzione contro l’Osteoporosi nel Piano Regionale di Prevenzione 2014/18. La presenza e la qualità della partecipazione particolarmente interessata e vivace di tante persone, ci hanno fatto comprendere non solo quanto il problema sia sentito ma anche quanta necessità ci sia di una informazione più accurata per una patologia di grande impatto sociale ed economico che quando si manifesta può essere già troppo tardi e costosa da curare. Durante gli incontri, i medici che si occupano di Osteoporosi hanno illustrato le problematiche inerenti questa patologia: il suo manifestarsi, la prevenzione e la cura. Molto utile è stata la possibilità, durante il dibattito, di poter effettuare il Test Defra, che permette di conoscere la probabilità e il grado di rischio di fratture ossee dovute a Osteoporosi.Con queste azioni siamo stati capaci di sensibilizzare le Istituzioni e far conoscere la patologia alla popolazione. E’ auspicabile che la preziosa collaborazione tra Regione Marche e sindacati dei pensionati e coordinamento donne che abbiamo intrapreso continui, visti i positivi risultati ottenuti finora. Lorenza Mancini  -  Coordinatrice Regionale  Donne FNP - CISL
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05/08/2014 Ammortizzatori: la mobilitazione paga
DOPO LE MANIFESTAZIONI SINDACALI ALCUNE RISPOSTE DEL GOVERNO SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALIDa mesi come Sindacato confederale chiedevamo di erogare le risorse già stanziate dalla Legge di Stabilità per gli ammortizzatori in deroga e di reperirne altre, per coprire i periodi scoperti di migliaia di lavoratori. Cgil Cisl Uil hanno sollecitato piu’ volte il Governo e i parlamentari, manifestando anche il 22 e 24 luglio a Roma a piazza Montecitorio. Anche nelle Marche si sono avute situazioni difficili, in alcuni casi drammatiche; dopo mesi di incertezza ci sono imprese che hanno deciso di licenziare. L’utilizzo degli ammortizzatori in deroga nella nostra regione riguarda oltre 4500 imprese e cira 18.000 lavoratori.Finalmente ora l'annuncio del Governo con l’aumento degli stanziamenti per il 2014 fino a 1 miliardo e 720 milioni, dei quali chiediamo una rapida assegnazione alle regioni. Esprimiamo perplessità invece sulle forti restrizioni previste per l'indennità di cassa e mobilità in deroga, che rischiano di generare tensioni sociali. Siamo d’accordo sul riformare gli ammortizzatori ma la riduzione delle coperture per i lavoratori non puo’ essere varata in un periodo in cui la crisi non si ferma e la disoccupazione continua a salire e soprattutto in assenza di una profonda innovazione delle politiche per il lavoro che preveda percorsi di orientamento, accompagnamento, riqualificazione.4 agosto 2014
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15/07/2014 Manifestazione nazionale per gli ammortizzatori sociali in deroga
«Dalla mattina alla sera, da mesi, si discute solo di legge elettorale e non più di economia, cosi' avremo più disoccupati e più cassaintegrati». Lo ha detto il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, dal palco del sit-in di Cgil Cisl e Uil allestito in piazza Montecitorio, in occasione della prima delle due giornate di mobilitazione promosse dalle tre confederazioni per sollecitare al Governo il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. «Fino a quando il Governo non avrà fatto una riforma degli ammortizzatori sociali per renderli universali ed esigibili, la cassa integrazione in deroga dovrà essere coperta e non ci sono altre chiacchiere da fare» tiene a sottolineare Bonanni, avvertendo che «l'emorragia di posti di lavoro non si ferma perché nessuno si occupa di economia, come se il Paese potesse riprendersi da solo». Abbiamo già perso 1 milione di posti di lavoro e senza il rifinanziamento della cig in deroga ci saranno migliaia di lavoratori senza prospettiva» , incalza ancora il Segretario generale della Cisl. «Basta occuparsi solo di riforme. Si occupino subito dell'economia del Paese perché se l'economia va male aumenteranno i disoccupati», torna a ripetere Bonanni apprezzando lo "sforzo" del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha assicurato il reperimento, a stretto giro di posta, di circa 400-500 milioni di euro per coprire la cig in deroga. «Siamo grati a Poletti per i primi 400 milioni ma servono solamente a chiudere il 2013. Molti lavoratori non prendono indennità da diversi mesi e bisogna finanziare il 2014. E' venuto il momento di occuparsi di industria e del rilancio del sistema produttivo, ribadisce ancora, chiedendo per questo anche al sindacato di "cambiare per non prestare il fianco agli avversari". «Occorre più chiarezza nei propositi e nelle scelte conseguenti - conclude Bonanni-. Dobbiamo fare una discussione unitaria sincera per garantire più forza e determinazione alle posizioni del sindacato. Diversamente offriremo il fianco a chi ha oscuri propositi sulle vicende italiane»,
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07/07/2014 A Castel di Lama controllo gratuito della vista
La Cisl e la Federazione Pensionati Cisl di Ascoli Piceno e il Coordinamento Donne, il 23 giugno 2014, hanno organizzato nella nuova Sede di Castel di Lama uno screening visivo gratuito con la collaborazione dei tecnici di “Punto di Vista”. Una giornata volta alla prevenzione che riscuote sempre importanti consensi per il carattere della gratuità, l’ordine e il clima di cordialità in cui essa si svolge. Nell’arco di una intera mattinata si sono sottoposte alla visita 43 persone di tutte le fasce di età, dai bambini, accompagnati dai genitori e dai nonni, ai pensionati. Sono pienamente soddisfatta – afferma Rosandra Ciarocchi, coordinatrice pensionate Donna,  - della buona riuscita dell'iniziativa e ringrazio tutti coloro che si sono adoperati.
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20/06/2014 Al via le assemblee su lavoro, fisco e previdenza
La CISL con CGIL e UIL avvierà una fase intensa e diffusa di assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio per discutere con lavoratori, giovani, pensionati le proposte di un documento su Lavoro, Fisco, Previdenza che, integrato e arricchito con le proposte che emergeranno durante la consultazione, sarà poi presentato al Governo e al Parlamento e alle forze politiche e sociali. La discussione partirà dalla piattaforma approvata da Cgil Cisl e Uil nazionali il 10 giugno scorso.
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17/06/2014 Tirocini indennizzati per 280 disoccupati over 45.
In attuazione al Protocollo d'intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 17.12.2012 tra la Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Marche, nel quale è stata evidenziata la necessità di interventi di protezione sociale e di politiche attive per migliorare l' occupabilità e la possibilità di reinserimento/ricollocazione dei lavoratori colpiti dalla crisi, la Regione Marche ha appena emanato l'avviso pubblico che prevede tirocini indennizzati per 280 disoccupati over 45 non percettori di ammortizzatori sociali (o  percettori per un periodo residuo non superiore a 2 mesi).Il testo dell' Avviso Pubblico 
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17/06/2014 Scioperano i lavoratori di Banca Marche
Le Organizzazioni Sindacali aziendali di Banca Marche, Medioleasing e Cariloreto proclamano lo sciopero di tutte le lavoratrici e i lavoratori. In una nota unitaria i sindacati aziendali comunicano che l'astensione dal lavoro riguarderà l'intero turno pomeridiano delle giornate lavorative di martedì 24, giovedì 26 e venerdì 27 giugno 2014. Coinvolti i lavoratori appartenenti a tutte le unità produttive di Direzione e di Rete nelle regioni di Marche, Umbria, Lazio, Emilia Romagna, Abruzzo e Molise. La decisione è stata presa a sostegno della vertenza per le prospettive e le strategie di rilancio delle aziende, per l'occupazione e i diritti contrattuali dei lavoratori, per le relazioni industriali e le procedure di informazione, consultazione e confronto. Non ha portato risultati il tentativo di risolvere la vertenza attraverso la procedura obbligatoria di conciliazione, esperita inutilmente il 21 maggio scorso. Nei prossimi giorni verranno comunicate  ulteriori indicazioni in merito a regole e comportamenti da tenere per l’adesione allo sciopero. «Inizia oggi - concludono i sindacati - un ampio e profondo periodo di mobilitazione dei lavoratori del Gruppo Banca Marche».
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11/06/2014 Tasi, evitare sanzioni ai cittadini
Cgil Cisl Uil Marche denunciano la situazione di grande confusione e disorientamento che stanno affrontando in questi giorni i cittadini di vari comuni marchigiani per il pagamento della prima rata della Tasi, con scadenza che lo Stato ha fissato al 16 giugno. Cgil Cisl Uil Marche hanno scritto al Presidente dell’ANCI Marche per chiedere che i Comuni che hanno già deliberato in materia di Tasi concedano, sulla base di quanto previsto dall’art. 10 dello Statuto del contribuente, un differimento di 30 giorni per il pagamento di quanto dovuto, senza sanzioni, come già disposto da altri Comuni italiani, ad esempio quello di Vicenza. Le segreterie regionali dei sindacati hanno richiesto inoltre un incontro urgente con il Presidente dell’Anci Marche Mangialardi, per valutare eventuali proposte che consentano ai Comuni che non hanno ancora deliberato in materia di Tasi, di elaborare soluzioni più lineari e chiare nell’interesse dei cittadini contribuenti.
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05/06/2014 Riordino delle Province, partito il confronto in Regione
Avviato nei giorni scorsi il tavolo regionale che dovrà affrontare gli effetti della legge Del Rio sul riordino delle Province e la ricollocazione di funzioni, competenze e personale. Complessivamente i lavoratori delle cinque province marchigiane sono 2278 di cui 184 precari ( tempo determinato e co.co.co. ). Da qui a un mese, a livello nazionale, dovrebbero essere individuate le funzioni provinciali da trasferire e i beni e le risorse ad esse connesse e chiariti anche i dubbi circa la titolarità delle competenze in materia di formazione e lavoro. Spetterà poi alle Regioni scegliere come e presso quali enti ricollocare le funzioni provinciali da trasferire. Nell’attesa che si definisca il quadro normativo nazionale, i sindacati regionali hanno chiesto alla Regione Marche, nel confronto con gli Assessori Canzian e Viventi, la convocazione periodica di un tavolo permanente regionale sulle Autonomie Locali attraverso il quale assicurare un governo partecipato di questo complesso processo di riforma e dare risposte ai lavoratori coinvolti. Il Protocollo d’Intesa proposto al riguardo dai Sindacati alla Regione prevede anche l'attivazione di tavoli provinciali informativi che vedano il coinvolgimento delle Rsu. Per la Cisl Marche e la Categoria della Funzione Pubblica è prioritario giungere in tempi brevi alla firma con la Regione, l’Anci Marche e l’Upi Marche dell’Intesa proposta per fissare l’accordo sul metodo di confronto da seguire per gestire insieme al Sindacato questa importante e delicata fase di riordino.
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03/06/2014 Prime indicazioni per il pagamento della TASI
                                  
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20/05/2014 Pubblico impiego: Renzi, rinnova il mio contratto
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia hanno inviato una lettera alle lavoratrici e ai lavoratori del Pubblico Impiego, proponendo 44 punti per una riforma della Pubblica Amministrazione. Cgil Cisl e Uil dei servizi pubblici rispondono punto per punto con un regalo per il Presidente Renzi. IL 45° PUNTO: RENZI RINNOVA IL MIO CONTRATTO Ricordiamoglielo inviando una mail a: rivoluzione@governo.it con scritto "Renzi rinnova il mio contratto" PUOI SCRIVERE ANCHE A: lavoropubblico.cgilcisluil@gmail.com Il 23 maggio inizia la mobilitazione. Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl organizzano assemblee in tutti i luoghi di lavoro pubblico per:  una riforma della Pubblica Amministrazione che ritorni ad investire sul lavoro e sul sistema dei servizi ai cittadini la riapertura di una stagione contrattuale e per il rinnovo dei CCNL scaduti da 5 anni Basta slogan, basta spot, per una vera #RIFORMA PA  
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09/05/2014 Difendiamo la sanità picena - manifestazioni ad Ascoli e San Benedetto
Finalmente, dopo tanti mesi di rinvio, tutte le parti in causa nella vertenza sanità hanno maturato l’esigenza non più dilazionabile, di manifestare pubblicamente e all’aperto, il disagio e la preoccupazione per un sistema sociosanitario del piceno che via via sta andando verso una morte lenta e dolorosa per gli utenti ed operatori.La risposta della Regione e soprattutto dell’Area Vasta 5, negli ultimi giorni, si è mostrata isterica e senza alcuna concreta risposta alle tantissime sollecitazioni avanzate dalla parte sindacale. Hanno reagito minacciando denuncie varie ma soprattutto cercando d’influenzare addirittura i sistemi di comunicazione. Nelle settimane scorse anche la Direzione Regionale delle Poste Italiane, è sembrata, non immune da condizionamenti esterni, allorquando si è rifiutata di distribuire casa per casa, il volantino di denuncia pubblica, predisposto da FP CGIL- CISL FP-FSI e NURSIND. Chi non ha risposte da dare si difende istigando la censura. Ora la palla passa agli operatori, ai cittadini, ai pensionati e alle Associazioni, a tutti quelli insomma che senza distinzione di colore ed appartenenza, hanno a cuore la salvaguardia della salute dei cittadini del piceno.Martedì 13 davanti all’Ospedale di San Benedetto e mercoledì 14 davanti all’ospedale di Ascoli Piceno dalle 12,30, tutti ma proprio tutti, sono chiamati ad essere presenti e non delegare altri perché la salute è un bene personale collettivo irrinunciabile.Sarà la prova che un’intera collettività è stanca di essere presa in giro ma soprattutto strumentalizzata dalla cattiva politica delle promesse mordi e fuggi, fatte in campagna elettorale e nelle visite del Presidente della Regione o dei suoi assessori che arrivano nel piceno solo per racimolare consensi che poi non si concretizzano in servizi e qualità assistenziale in sanità. Il prossimo 15 maggio, Spacca farà l’ennesima passerella. Sono stanchi i cittadini, considerati numeri da statistica, ma sono esasperati soprattutto i professionisti e gli operatori della sanità del piceno. Sul campo sono sempre meno. I turni dei reparti sono cont inuamente scoperti o coperti con un numero insufficiente di personale. Le ferie ed i congedi sono una chimera ma davanti a tutto questo, grazie ad una strategia ben congenita da Ancona , si vuole fare passare i lavoratori da fannulloni solo per aver fatto richiesta di un diritto legittimo, previsto dalla legge, come i congedi per cure termali. Senza però dire in alcun modo che le richieste di cure termali vengono rilasciate da medici e specialisti per lo più del S.S.R. Se Del Moro e compagnia, ritengono fasulle le richieste, perché non denunciano i medici per falso? I servizi sanitari offerti dal piceno sono sempre meno e sempre meno competitivi, non solo per carenza di risorse umane ma anche tecnologiche. Si risparmia su tutto anche sul rinnovo del parco tecnologico e sulla strumentazione base per eseguire diagnostica ed interventi. Però, i soldi provenienti dalla mobilità attiva del vicino Abruzzo, vanno a finire nel calderone del buco sanitario creato soprattutto dalle Aziende Ospedaliere. I cittadini del piceno pagano le tasse anche per la sanità e parte dei loro soldi vanno a finire nei bilanci di chi spreca. Contro tutto questo e per tanto altro ancora che denunceremo nelle manifestazioni del 13 e 14 maggio, invitiamo veramente tutti coloro che hanno a cuore la propria salute ad essere presenti . L’invito è esteso calorosamente anche alle Associazioni dei malati e dei non autosufficienti perché il 13 ed il 14 maggio dovranno essere momenti di forte comunione e rivendicazione trasversali. Vedremo poi quale sarà la presenza della politica e conteremo i politici locali che verranno. Sono loro, i Sindaci e le amministrazioni locali, i primi a doversi occupare di salute pubblica ma purtroppo troppe volte hanno subito gli ordini di scuderia. Martedì e mercoledì prossimi, speriamo che si svestano per due ore delle rispettive divise politiche e ritrovino l’orgoglio di rappresentare una comunità intera.Ascoli, 9 maggio 2014 IL SEGRETARIO REGIONALE Giuseppe Donati
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08/05/2014 Lavoro, giovani, riforme
Perchè è importante il confronto con il sindacato sul Decreto sul lavoro? Come riformare la pubblica amministrazione e gestire i distacchi sindacali? Come sono finanziati i Patronati? Qual è l'andamento del lavoro nelle Marche: le crisi e le proposte per la reindustrializzazione e lo sviluppo; gli esodati; Il piano di garanzia giovani.Questi i temi trattati nell'intervista al segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo, andata in onda ieri su èTvMarche. 
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05/05/2014 Alluvione: stato di calamità e garanzie per il lavoro
Le Segreterie regionali Cgil Cisl Uil, a seguito dei drammatici eventi che si sono verificati nelle Marche nelle giornate di venerdì e sabato, chiedono al Presidente della Regione Marche, attraverso una lettera inviata oggi, di proseguire ed intensificare le azioni di sensibilizzazione e di pressione nei confronti del Governo Nazionale, al quale i sindacati invieranno analogo appello attraverso i Prefetti marchigiani. L’allagamento di molte aree del territorio regionale, che ha colpito gravemente la popolazione, rischia di gravare ulteriormente su un sistema produttivo già fortemente in difficoltà. Le Segreterie regionali Cgil Cisl Uil, in attesa della stima precisa dei danni, esprimono forte preoccupazione per le numerose sospensioni delle attività produttive e di conseguenza dei lavoratori vista l’alta presenza di imprese manifatturiere, commerciali, agricole e turistiche nell’area colpita. Le Segreterie regionali Cgil Cisl Uil, per affrontare concretamente l'emergenza, ritengono necessario che il Governo accolga, in tempi rapidi, la richiesta di stato di calamità; destini risorse aggiuntive per gli ammortizzatori in deroga per garantire coperture ai lavoratori dipendenti di imprese operanti nelle zone alluvionate e risorse per le popolazioni e per le imprese che consentano interventi utili a superare la fase dell’ emergenza e a ripristinare condizioni di normalità; programmi assieme alla Regione interventi straordinari finalizzati alla manutenzione e alla riqualificazione del territorio.La lettera inviata al Presidente della Regione Marche
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02/05/2014 Primo maggio nelle Marche: «+lavoro, +Europa +Solidarietà»
Grande partecipazione nelle piazze marchigiane in occasione delle celebrazioni del Primo maggio. Tante le iniziative che hanno richiamato lavoratori, giovani e famiglie nella ricorrenza della festa internazionale del lavoro. Una giornata di riflessione, su una crisi che non rallenta e non dà tregua. Pesaro, Fano, Macerata Feltria, Matelica, Tolentino, Recanati, Pioraco, Porto Recanati, Civitanova, Macerata, Porto Sant’Elpidio. Queste le città marchigiane che hanno ospitato le manifestazioni unitarie di Cgil Cisl e Uil. «Un primo maggio ancora troppo amaro per il lavoro anche nella nostra Regione – afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche, presente con una delegazione marchigiana alla Manifestazione Nazione a Pordenone. – Non c’è più tempo, serve una nuova stagione comune di responsabilità collettiva, di innovazione, di cooperazione e che guardi all’Europa come opportunità di crescita e sviluppo».
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24/04/2014 #NonStiamoSereni. I pensionati vogliono delle risposte
Le Organizzazioni sindacali dei Pensionati di Cgil, Cisl e Uil Marche manifestano forte preoccupazione per le condizioni di vita sempre più difficili degli anziani e dei pensionati, che stanno pagando un prezzo altissimo alla profonda crisi economica e sociale che il paese attraversa. Le Marche sono una regione il cui indice di invecchiamento è tra i più alti a livello europeo (più del 23% della popolazione è ultra sessantacinquenne). Elevata è l'incidenza della non autosufficienza, condizione che si stima riguardi tra 50 e 60 mila cittadini marchigiani. Drammatica è la condizione dei redditi dei pensionati marchigiani, che percepiscono in media 780 € al mese. Una situazione inaccettabile, specie nel contesto di politiche e nazionali che negli ultimi anni hanno ridotto in modo insostenibile la spesa per il welfare (previdenza, sanità e assistenza sociale).  A fronte di ciò i pensionati di SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL hanno deciso di intensificare le loro iniziative di sensibilizzazione nei confronti del Governo, che a tutt'oggi non ha ancora dato alcuna risposta, promuovendo su tutto il territorio marchigiano la campagna NonStiamoSereni. La campagna si sviluppa attraverso la firma e l’invio di cartoline al Presidente del Consiglio dei Ministri.  I cittadini marchigiani potranno firmare le cartoline nei punti allestiti nelle piazze e nelle sedi sindacali dislocate in tutto i territorio regionale. Le segreterie regionali  di  SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL presenteranno anche ai  Prefetti e ai Consigli Comunali le richieste che verranno inviate al Governo. La raccolta avrà il suo momento culminante nella giornata di giovedì 15 maggio in sarà tenuto un presidio  sotto la Regione Marche.  In particolare le Organizzazioni sindacali dei Pensionati di Cgil, Cisl e Uil  chiedono: l'estensione del "bonus fiscale" ai lavoratori in pensione, la cui esclusione dal beneficio è una gravissima discriminazione; la previsione di misure a favore delle persone con redditi così bassi da non poter usufruire delle agevolazioni fiscali (cosiddetti incapienti); la difesa del sistema di welfare pubblico, universalistico e solidale; l'approvazione di una legge nazionale per la non autosufficienza, con relativo fondo adeguatamente finanziato; la razionalizzazione della spesa pubblica eliminando sprechi e privilegi; la riduzione dei costi della politica, nel quadro di una complessiva riforma istituzionale sia nazionale che locale; una riforma fiscale e la lotta all'evasione; interventi per rilanciare la crescita e lo sviluppo del paese attraverso il lavoro, in particolare per i nostri giovani. Aderisci alla campagna, firma la cartolina. #NonStiamoSereni.  
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17/04/2014 Sindacati e lavoratori del commercio in stato di agitazione contro le aperture di Pasquetta e del 25 aprile
In un contesto di forte recessione dei consumi quale effetto di una crisi che non lascia alternative al taglio dei bilanci familiari in tutte le voci che non sono indispensabili, molte aziende della grande distribuzione hanno deciso di aprire i battenti a Pasquetta e nel giorno in cui tutti gli italiani festeggiano la  Liberazione! E’ una scelta assunta in totale autonomia nonostante le regole che governano le relazioni tra sindacato e aziende prevedano un confronto preventivo per definire l’organizzazione del lavoro, ed in particolare le aperture straordinarie, i presidi e gli orari di lavoro. Una scelta contro la quale si sono schierati anche i Vescovi marchigiani, attraverso il Presidente della CEM (Conferenza Episcopale Marchigiana) Mons. Luigi Conti, chiamato direttamente in causa dalla Cisl delle Marche. . La decisione di allargare le aperture festive  anche a Pasquetta stona peraltro con i tanti accordi sottoscritti con diverse aziende del settore per evitare tagli all’ occupazione e governare - anche attraverso una organizzazione del lavoro più flessibile e la riduzione del trattamento economico delle prestazioni festive - l’aumento dei costi. Riteniamo la scelta della grande distribuzione condannabile perché miope e non lungimirante. Ridurre le politiche commerciali al mero ampliamento delle aperture domenicali e festive è infatti sbagliato e improduttivo di effetti. In un contesto dove non sono le occasioni di acquisto a mancare, ma le risorse economiche di tante famiglie pesantemente colpite dalla crisi, la decisione di aprire i battenti nelle due festività di aprile rischia di configurarsi come una dimostrazione di scarsa sensibilità nei confronti dei lavoratori del settore che hanno condiviso i tanti accordi di cassa integrazione, di solidarietà o di rivisitazione della organizzazione del lavoro e di chi  gli acquisti non può farli neanche nei giorni feriali. Le tante forzature fatte dai responsabili aziendali per ottenere la disponibilità dei lavoratori a prestare la propria attività nelle festività costituisce peraltro una violazione del contratto nazionale di lavoro che prevede la facoltatività della prestazione lavorativa in tutte le festività nazionali. Per queste ragioni le Categorie dei lavoratori del commercio di Cgil Cisl e Uil (Filcams, Fisascat e Uiltucs) proclamano lo stato di agitazione con il blocco di tutte le prestazioni festive su tutto il territorio regionale ed effettueranno volantinaggi per sensibilizzare i consumatori ed invitarli ad effettuare i loro acquisti in altre giornate.Le Segreterie regionali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil
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28/03/2014 730 2014, hai tutti i documenti che ti servono per la dichiarazione?
Alla vigilia della compagna fiscale 2014, comincia la raccolta dei documenti utili a presentare il 730. Ecco una comoda lista da scaricare e stampare per controllare di avere tutto quello che serve a portata di mano. 
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21/03/2014 Giovani ed Europa - Ascoli Piceno 8 aprile
Essere cittadini e lavoratori in movimento all’interno dell’Unione appare oramai non solo una opportunità o un diritto da rendere sempre più esigibile ma, prima ancora, una necessità verso la quale tendere di fronte alla forte compromissione della coesione sociale legata, soprattutto nel contesto italiano, ad un mercato del lavoro avaro di certezze: sia per i giovani che vi muovono i primi passi; sia per chi da adulto si ritrova a dover ricostruire un futuro professionale; sia per chi, come famigliare, si trova costretto a prendere in carico le conseguenze di un problema che immaginava consegnato all’autonomia delle generazioni a lui future, ai suoi figli, ai suoi nipoti.Da qui nasce l’idea del Coordinamento donne della Federazione dei Pensionati Cisl di Ascoli Piceno di mettere a disposizione, all’interno della Settimana della Famiglia, una iniziativa per i giovani ma, prima ancora, per tutti coloro che si stanno interrogando su come essere ad essi vicini, nel tentativo di trasformare le tante paure di chi è in difficoltà a causa del proprio futuro lavorativo in piccoli segni di speranza. 
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18/03/2014 Accordo tra Sindacati e Centrali cooperative
Un accordo sui temi del lavoro e dello sviluppo cooperativo, un documento per costruire una traiettoria comune a favore dell’occupazione e dei lavoratori nelle cooperative e della cooperazione. Lo hanno firmato questa mattina ad Ancona le Centrali cooperative delle Marche, rappresentate da Stefano Burattini, presidente Agci Marche, Massimo Stronati, presidente Confcooperative Marche, Gianfranco Alleruzzo, presidente Legacoop Marche, e dai sindacati regionali, rappresentati da Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche, Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche, e Renzo Perticaroli, segretario confederale Uil Marche, con l’intento di promuovere e valorizzare un nuovo modello di relazioni e di concertazione all’interno della cooperazione marchigiana, che rappresenta un diverso modo di fare impresa, basato sui valori del mutualismo, della collaborazione e della condivisione. Un panorama imprenditoriale che raccoglie 1.600 cooperative attive con 27 mila fra soci-lavoratori e dipendenti, oltre il 5% del totale degli occupati e con una dimensione media di 16,4 addetti, un fatturato complessivo di circa 3 miliardi di euro, pari al 4,2% del valore aggiunto della regione. L’accordo ha lo scopo di rafforzare le relazioni sindacali e la bilateralità, per valorizzare figure specifiche dell’impresa cooperativa, come quella del socio-lavoratore che stringe con l’impresa un rapporto associativo e di lavoro allo stesso tempo, di estendere e qualificare la contrattazione integrativa, riattivare e rilanciare il Coop-Form delle Marche come strumento di formazione continua per i lavoratori. L’intesa vuole promuovere politiche per l’occupazione e lo sviluppo cooperativo con il sostegno a nuove cooperative e con particolare riguardo a quelle promosse da lavoratori di aziende in crisi, valorizzando le specifiche leggi regionali di sostegno. Sollecitare l’applicazione dell’Accordo di programma “Entroterra Appenninico”, che interessa, con 2,5 milioni di euro, 56 Comuni nell’area di crisi dell’ex Antonio Merloni, e l’attivazione del Progetto Appennino, che riguarda 300 lavoratori del settore agroforestale. Promuove l’housing sociale come modalità di nuova politica abitativa, politiche di riequilibrio territoriale specie per le aree interne e i centri minori, politiche creditizie in grado di far fronte alla crisi sistemica che investe tutti i settori. Le Centrali cooperative e le organizzazioni sindacali confermano, nel documento congiunto, una visione dell’impresa cooperativa quale soggetto protagonista all’interno del sistema integrato di interventi e servizi sociali e il comune interesse per lo sviluppo di un sistema integrato di welfare regionale. In questo quadro, si condividono alcuni obiettivi immediati: dal tariffario regionale ai costi standard, dall’atto di fabbisogno all’osservatorio sugli appalti, dall’innovazione nell’affidamento dei servizi a politiche attive per i soggetti svantaggiati. Nell’intesa, Centrali e sindacati sottolineano l’opportunità offerta dalla programmazione dei fondi Ue 2014-2020 per il sostegno alle politiche di sviluppo delle Marche, in cui anche la cooperazione deve trovare un suo spazio con misure specifiche dedicate. Per valorizzare il contributo partenariale delle parti economiche e sociali, propongono alla Regione Marche di attivare una cabina di regia, che abbia tra le sue principali funzioni quella di garantire una strategia unitaria di programmazione dei fondi Ue. A sostegno della qualità del lavoro cooperativo, Centrali cooperative e sindacati s’impegnano nella lotta al lavoro nero e sommerso, a sostenere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, la legalità e la trasparenza del sistema degli appalti, valorizzando il sistema degli Osservatori della cooperazione presso le Direzioni Territoriali del Lavoro. Proprio per il sistema degli appalti, secondo le Centrali cooperative e i sindacati, è ormai inderogabile che la Regione Marche, attraverso una legislazione regionale, metta in campo un’iniziativa che definisca un sistema di controllo e di trasparenza degli appalti per tutto il sistema privato e per l’area pubblica, in grado di garantire la legalità, il lavoro buono, il rispetto dei contratti rappresentativi, la qualità del prodotto/servizio e contrastare la concorrenza sleale. Centrali cooperative e sindacati, inoltre, si esprimono a favore di una nuova architettura istituzionale locale, che vede nell'associazionismo comunale e nel connesso ripensamento delle funzioni di area vasta le componenti essenziali di un'innovazione della pubblica amministrazione locale capace di superare gli eccessi di frammentazione che caratterizzano la regione e di offrire ai cittadini maggiori e migliori servizi, senza pregiudicare bensì valorizzando l'identità locale e il radicamento delle istituzioni nel territorio.Il testo dell'accordo
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17/03/2014 Trasporto pubblico locale, confermato lo sciopero del 19 marzo
Sciopero nazionale per l’intera giornata delle lavoratrici e dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale, con il rispetto delle rispettive fasce di garanzia. Dopo  l’incontro convocato congiuntamente dal Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti e dal Ministro del Lavoro per l’esame delle problematiche legate al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Trasporto Pubblico Locale, al quale hanno partecipato le Segreterie Nazionali delle Federazioni di Categoria di Cgil Cisl e Uil (rispettivamente Filt, Fit e Uiltrasporti) insieme a UGL, Autoferrotranvieri e Faisa-Cisal e le Associazioni Datoriali Asstra, Anav e Agens, lo sciopero nazionale di mercoledì 19 marzo è confermato. In apertura dell’incontro i due Ministri hanno comunicato alle parti l’intenzione di riprendere immediatamente i due percorsi di confronto con le parti sociali, tra loro intrecciati, interrottisi a causa del cambio di Governo. Il primo, presso il Ministero del Lavoro, riferito alla vertenza contrattuale, fermo all’ultima riunione del 6 dicembre. Il secondo, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, riferito al riassetto normativo e al finanziamento del settore, fermo all’ultima riunione del 16 gennaio, ma sul quale è successivamente proseguita l’elaborazione in Conferenza Unificata (Governo, Regioni, Enti Locali). Asstra e Anav, pur dichiarandosi genericamente disponibili, come tante volte già accaduto nel corso di questa lunga vertenza, hanno però confermato che l’attuale quadro di finanziamento del settore rende possibile il rinnovo contrattuale solo a condizione che esso risulti integralmente autofinanziato. Questa posizione datoriale ha impedito qualsiasi possibile sviluppo immediato e concreto del confronto per la ripresa del quale la delegazione governativa ha comunque confermato il proprio impegno ipotizzandola per fine mese, a valle di ulteriori verifiche interne al Governo. L’adesione allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale sostiene la vertenza per il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, per il riassetto normativo ed il finanziamento del settore. Un'adesione per un segnale forte e chiaro affinché la ripresa del confronto proposta dal Governo rappresenti davvero l’occasione per vincere l’atteggiamento datoriale e il disinteresse delle Regioni per chiudere finalmente la vertenza contrattuale.
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08/03/2014 8 marzo: lavoro, dignità e libertà
Ancora tempo di crisi, una crisi prepotentemente lunga e pesante e per la quale le donne, spesso le prime a fuoriuscire dal mercato del lavoro e le ultime ad entrarvi, stanno pagando un prezzo altissimo: 3.157 donne licenziate e iscritte nelle liste di mobilità nelle Marche nel 2013 che porta alla spaventosa cifra di 45.000 il numero delle donne marchigiane disoccupate e inutilmente in cerca di un lavoro. Si raggiunge così un nuovo drammatico record per la disoccupazione femminile, prepotentemente salita al 14,6%: il valore più alto mai raggiunto finora nelle Marche e soprattutto un valore che per la prima volta è peggiore di quello medio nazionale oltre ad essere il peggiore delle regioni del Centro-Nord! Donne che non vogliono rassegnarsi e guardano con coraggio dentro ma anche oltre la crisi, vivono il presente e costruiscono il futuro di una Regione che vuole tornare a crescere. Donne che fanno i conti con un lavoro che non c’è o è precario, discontinuo, instabile, sottopagato o senza tutele. Donne che, se un lavoro ce l’hanno, ogni anno dovrebbero lavorare due mesi più degli uomini per poter avere lo stesso stipendio perché tale è il divario salariale tra uomini e donne. Donne che ancora devono scegliere se lavorare o diventare madri in un Paese che invecchia con tassi di natalità sempre più bassi. Sono quasi 3.000 le madri lavoratrici che nel quinquennio 2009-2013 hanno lasciato il lavoro alla nascita di un figlio nelle Marche, di cui 573 nel 2013: donne spesso costrette alle dimissioni per mancanza di asili, o per i costi troppo elevati dei servizi per l’infanzia o per le difficoltà a conciliare lavoro e maternità. Donne che ogni giorno si di dividono (o meglio si moltiplicano) con il lavoro dentro e fuori casa, con una organizzazione dei tempi di vita e di lavoro sbilanciata e che spesso riversa solo su di loro il peso della cura dei familiari e della casa. Da questo punto di vista, il Protocollo d’intesa per la promozione di azioni positive volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro che abbiamo firmato il mese scorso con la Regione Marche, l’ANCI, l’UPI, CGIL, CISL, UIL, e le principali associazioni datoriali è per noi molto importante perché con esso, abbiamo affermato la necessità della condivisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne, e abbiamo concordato di promuovere, nella stipulazione di accordi collettivi di secondo livello, forme di flessibilità degli orari e modalità e forme di organizzazione del lavoro che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Questo perché siamo convinte che la difesa dei posti di lavoro si realizza anche attraverso questi strumenti. Giovani donne intrappolate nella mancanza di occupazione o in percorsi occupazionali e professionali precari, a basso reddito e che riducono la loro autonomia e libertà, ripercuotendosi inevitabilmente nelle loro scelte di vita a partire da quello di diventare madri. Per questo, proprio per l’incertezza e le difficoltà in cui ci troviamo è necessario innanzitutto tornare a creare lavoro e riportare l’attenzione sulla centralità delle donne nel lavoro e nella società e sull’importanza delle loro competenze, del loro potenziale e dei loro meriti. Occorre ribadire che il lavoro, la realizzazione, le pari opportunità delle donne sono condizioni indispensabili per uscire dalla crisi e garantire condizioni di benessere sociale per tutti, donne e uomini. Il lavoro per le donne è autonomia, dignità e libertà alle quali non possono e non devono rinunciare. E allora,  buon 8 marzo a tutte!Daniela Barbaresi (Cgil Marche)Cristiana Ilari (Cisl Marche)Claudia Mazzucchelli (Uil Marche)Ancona,  6 marzo 2014 
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05/03/2014 Ascoli Piceno, Donne in campo
Domenica 9 marzo 2014 presso Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno si terrà la manifestazione “Donne in campo” che l’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno promuove ogni anno in occasione della festività dedicata alla Donna. Nell'ambito dell'iniziativa, il Coordinamento Donne Fnp Cisl e l’associazione di volontariato Anteas parteciperanno con un intervento sul tema: "Violenza e fragilità", con riferimento ai soprusi subiti dagli anziani fra le mura domestiche e negli istituti. E’ questo un tema importante per la nostra associazione di anziani, poiché la violenza aumenta in maniera proporzionale rispetto all’incremento della popolazione senile. L’argomento è un’occasione di condivisione corale e una preziosa opportunità per riflettere ed approfondire tematiche importanti allo scopo di poter individuare strategie e soluzioni sempre più adeguate alle problematiche sociali.      
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25/02/2014 A Pagliare del Tronto controllo gratuito della vista
La RLS di Ascoli Piceno e il Coordinamento Donne il 21 febbraio 2014 hanno organizzato a Pagliare del Tronto uno screening visivo gratuito dedicato agli ultrasessantacinquenni.Una giornata volta alla prevenzione, per una diagnosi precoce, fondamentale per preservare la salute oculare.Nell’arco di una intera mattinata si sono sottoposte alla visita 35 persone.Soddisfatta la Coordinatrice per la buona riuscita dell'iniziativa, che così ha commentato: "Purtroppo, molte persone non sono consapevoli di avere malattie visive perché non soffrono di sintomi particolari. Il rischio è che ci si rende conto dei danni al nervo ottico solo quando è già troppo tardi. La Cisl promuove uno screening gratuito perché è importante tutelare la vista".A tal proposito, il Coordinamento si impegna ad organizzare altri screening gratuiti; benvengano, allora, simili iniziative, perchè oggi a causa dei tagli che colpiscono la Sanità è sempre più difficile, fare prevenzione. 
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24/02/2014 Un aiuto ai figli di lavoratori ed agli studenti lavoratori in difficoltà
Nell' ambito delle misure anticrisi di cui all' Intesa sulle politiche di bilancio 2014 a sostegno del lavoro e della coesione sociale, siglata dalla  Regione Marche e dalle Segreterie regionali CGIL-CISL-UIL Marche il 13 dicembre 2013, è in arrivo un contributo una tantum per iscritti all’università, lavoratori o figli di lavoratori, in situazione di crisi e  difficoltà lavorativa.Le domande potranno essere presentate, a partire dal 3 marzo p.v., entro il termine di scadenza del 16 aprile 2013Per approfondire:Bando e modulistica
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21/02/2014 I patronati su "Striscia": Inas esempio di correttezza e trasparenza
Sabato scorso è andato in onda su Striscia la notizia un servizio che ha messo sotto la lente di ingrandimento l’operato degli Enti di Patronato. La storia raccontata da “Striscia” mette in evidenza il comportamento scorretto di un Patronato che, per la compilazione di una domanda di disoccupazione, ha chiesto il pagamento di un corrispettivo di € 20. Si tratta di un atto molto grave perché gli Enti di Patronato non possono chiedere compensi di alcun tipo per i servizi che erogano al cittadino, così come dispone la legge 152/2001. E’ un comportamento disonesto e lesivo che rischia di gettare discredito nei confronti di Patronati come l’INAS Cisl, che come dimostrato dal servizio stesso, hanno sempre fatto della serietà, moralità, trasparenza e correttezza una questione di principio. In questi anni abbiamo dato assistenza a numero sempre crescente di persone che, a causa della complessità della legislazione e dei meccanismi di accesso alle prestazioni e ai diritti previdenziali e assistenziali, trovano in noi un punto di riferimento solido e sicuro. Nel 2013 il Patronato Inas nelle Marche ha presentato agli Enti previdenziali e assistenziali, oltre 93.000 domande per conto dei cittadini con un incremento sul 2012 del 32,5%. Abbiamo una forte responsabilità sociale e non possiamo accettare che alcuni patronati, con i loro comportamenti disonesti, compromettano l’immagine e il ruolo che abbiamo conquistato in tanti anni di attività. E’ vero anche che dalla riforma introdotta dalla legge 152 ad oggi, grazie a comportamenti compiacenti di alcuni Ministri e Presidente dell’Inps, sono stati riconosciuti Patronati non rappresentativi e privi dei requisiti previsti per poter operare,  a vantaggio di categorie professionali che hanno interesse a far pagare ogni tipo di prestazione. La legislazione prevede un sistema di controlli che se eseguiti con puntualità, è in grado di sanzionare i comportamenti illegittimi di quanti, in modo infedele, chiedono soldi per i servizi che debbono essere erogati a titolo gratuito. Il Coordinatore Regionale INAS CISL MARCHE- Fabrizio Valentini  
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18/02/2014 Firmato il protocollo sulla riorganizzazione della sanità
Firmato ieri il protocollo programmatico tra la Giunta regionale e Cgil Cisl e Uil Marche, sulla riorganizzazione sanitaria e socio sanitaria.  Un accordo in cui la Regione si è impegnata su alcuni percorsi di tutela e qualificazione del personale  - copertura integrale del turn over per il 2014, stabilizzazione dei precari, sostegno finanziario ai processi di mobilità - e su azioni di rafforzamento della rete territoriale e dell’integrazione  socio sanitaria. I sindacati hanno ottenuto la garanzia di investimenti sulle Case della Salute, luogo principale del sistema delle cure primarie e dell’integrazione socio- sanitaria - ne sono previste tra 36 e 39 su tutto il territorio regionale - il rafforzamento della rete dei servizi territoriali, residenziali e semiresidenziali - saranno circa 450 i nuovi posti da attivare/convenzionare per anziani, disabili e salute mentale - e il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata. Previste anche azioni di contenimento della mobilità passiva e delle liste d’attesa, per le quali verrà attivato un gruppo di lavoro con il compito di analizzare le differenze che si riscontrano nei tempi d’attesa previsti per la stessa prestazione, quando effettuata in regime pubblico piuttosto che in libera professione. «Il confronto si è sviluppato nella cornice del vincolo stringente di un equilibrio finanziario necessario per scongiurare il rischio di commissariamento della sanità marchigiana – afferma il Segretario della Cisl Marche Sauro Rossi – ciò  ha inevitabilmente condizionato il percorso segnato da ripetuti arresti e riprese “a strappi”.» «La nostra partecipazione al tavolo – prosegue Rossi – ha rappresentato un tenace esercizio di responsabilità da parte del sindacato che ha perseguito, sin dall’inizio, l’obiettivo di ridurre la distanza tra la sanità marchigiana “sulla carta”, quella ipotizzata nei vari atti deliberativi, che  la rendono un modello di riferimento a livello nazionale, e  quella reale, rispetto alla quale cittadini utenti ed operatori sperimentano ancora disagi evidenti.» Tra gli elementi qualificanti del protocollo va segnalato il tema della partecipazione, rivitalizzata attraverso la previsione di tre diversi livelli di concertazione con il sindacato (regionale, di area vasta e distrettuale) e l’apertura di una serie di tavoli di confronto su temi specifici, che saranno strumenti fondamentali per gestire i percorsi attivati dal protocollo. SCHEDA DI SINTESI DEL PROTOCOLLO IL TESTO DEL PROTOCOLLO
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06/02/2014 Accordo sulla rappresentanza e sulla contrattazione: istruzioni per l'uso
Circa cento sindacalisti della Cisl oggi al “Conero Break” di Ancona, in un incontro concluso da Luigi Sbarra segretario della Cisl Nazionale e organizzato per valutare il Testo Unico sulla Rappresentanza, intesa raggiunta il 10 gennaio scorso tra Cgil Cisl Uil e Confindustria. L’Accordo segna davvero una svolta sui temi della rappresentanza sindacale e della contrattazione, che in questi anni hanno visto posizioni contrastanti tra i sindacati, nel mondo delle imprese, nel dibattito politico e perfino nelle sentenze della magistratura del lavoro. «Avere regole chiare e certe nei rapporti è importante, perché ogni sforzo ora deve essere teso a favorire la creazione di nuovo lavoro, in questa fase così difficile per tante persone, per tante famiglie». ha dichiarato il Segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. L’accordo fissa il criterio per la misurazione della rappresentanza sindacale a livello nazionale e aziendale, tramite un mix tra numero degli iscritti a ciascuna organizzazione sindacale e voti ricevuti nella elezione delle RSU. Si stabiliscono inoltre la titolarità ed efficacia della contrattazione collettiva nazionale ed aziendale e le modalità volte a garantire l’effettiva applicazione degli accordi sottoscritti nel rispetto delle regole concordate. «Siamo convinti che un' efficace misurazione della rappresentatività e la garanzia di piena attuazione degli accordi raggiunti favoriscano da un lato un salto di qualità nelle relazioni industriali e dall’altro contribuiscano a dare maggiori certezze anche a chi voglia investire nel nostro Paese» è stata la conclusione del Segretario nazionale Cisl Luigi Sbarra. Nelle prossime settimane l’Accordo sarà illustrato anche ai lavoratori marchigiani in una serie di incontri e assemblee nei luoghi di lavoro.
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20/01/2014 Dolce, salato e ... non solo
All’insegna della convivialità e dello star bene insieme, il 16 gennaio 2014, vigilia della Festività di sant’Antonio Abate, si è svolta nella sede di Monticelli (AP), la tradizionale festa dei dolci, giunta ormai alla terza edizione.La manifestazione che ha coinvolto la lega distrettuale RLS di Ascoli Piceno, il Coordinamento Donne e l’Anteas, ha impegnato le donne nella preparazione di torte, crostate e pasticcini, che innaffiate da un buon vino cotto, sono state offerte a tutti gli intervenuti.Fra i graditi ospiti si segnala la presenza della Coordinatrice Regionale, Lorenza Mancini e delle rappresentanti di varie associazioni, quali CRI, Banca del tempo, Marie Cristine, Associazioni che il Coordinamento Donne coinvolge di volta in volta a complemento delle proprie attività.L’evento è stato allietato dalla partecipazione di gruppi “La Pemmadora”, “Di Canto in Canto” e “Gigaro 88” che con fisarmoniche, organetti, chitarre e strumenti artigianali della tradizione popolare hanno cantato filastrocche e stornellate in onore di Sant’Antonio.Il Santo, nella sua lunga vita (105 anni), dovette sostenere lunghe lotte contro il demonio, per cui nel gruppo, uno dei membri è vestito da monaco, mentre un altro indossa una lunga veste rossa ed agita un lungo forcone, impersonando il diavolo tentatore.Al termine della esibizione, ai “Pasquellanti” sono stati offerti panini farciti con salumi e vino, come vuole la tradizione locale e … naturalmente, tanti, tanti, tanti dolci.Gli organizzatori ringraziano quanti hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa.La Coordinatrice Donne RLS di Ascoli PicenoRosandra Ciarrocchi
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15/01/2014 Cassa integrazione in deroga, c'è accordo tra Regione e Sindacati
Cassa integrazione in deroga, per il 2014 c’è l’intesa tra Regione Marche, CGIL CISL UIL regionali e le associazioni datoriali e professionali. E’ stata prorogata per ulteriori 3 mesi, fino al 31 marzo 2014, l’accordo che consente ad imprese e lavoratori di poter usufruire della cassa integrazione in deroga. «Un accordo che garantisce la continuità di protezione sociale ai lavoratori della nostra regione - dichiara Alfonso Cifani, Segretario Cisl Marche. - Questa intesa è una specie di “accordo ponte” in attesa che vengano definitivamente chiarite dal Governo e dalla Conferenza Stato – Regioni le nuove norme sul funzionamento della cassa in deroga. In attesa di conoscere il riparto del finanziamento per le Marche, continueremo come sindacato a portare avanti iniziative, a tutti i livelli, per ottenere miglioramenti del decreto in questione. » «Rimane forte la preoccupazione per le risorse necessarie al pagamento della CIG in deroga per il 2014. Una parte del finanziamento nazionale di 1 miliardo e 600 milioni andrà a coprire i mesi da ottobre a dicembre 2013 non ancora pagati, e quello che resta sarà sicuramente insufficiente a coprire il fabbisogno per il nuovo anno – ribadisce Antonio Bori, responsabile del Dipartimento del Mercato del lavoro della Cisl Marche. – Il Governo dovrà impegnarsi a trovare risorse adeguate, che vadano oltre le risorse stanziate, per garantire una reale copertura di uno strumento di sostegno al reddito così importante per il nostro sistema produttivo di piccole e medie imprese ancora in profondissima crisi.»   IL TESTO DELL'ACCORDO
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18/12/2013 Cisl Medici: si al riordino, ma regole chiare e partecipazione
La Cisl Medici delle Marche ha da sempre considerato necessario ed urgente il riordino del sistema sanitario della Regione. Necessario, perché occorre razionalizzare le risorse a disposizione - che in questi ultimi anni si sono ridotte a causa dei tagli lineari effettuati dai vari Governi nazionali -  e definire un assetto più funzionale ed efficace alle strutture sanitarie regionali al fine di dare risposte più adeguate e moderne alle esigenze dei Cittadini  in termini di prevenzione, cura e riabilitazione. Urgente, perché ogni ulteriore ritardo determina: una progressiva erosione dell’attuale sistema di prevenzione ed assistenza sanitaria; un incremento dalla mobilità passiva dei Marchigiani verso altre Regioni; una perdita di fiducia nei confronti delle Istituzioni regionali da parte dei cittadini e degli operatori; a questi ultimi deve essere riconosciuto di avere col proprio sacrifico sostenuto il sistema sanitario regionale garantendone qualità ed efficienza in un quadro di risorse in continua diminuzione. Premesso tutto ciò, occorre che la Regione Marche, ormai avviato il processo di riordino, chiarisca i seguenti punti. Cosa si intenda fare, in particolare riguardo: l’ integrazione fra ospedale e territorio sulla base del nuovo modello che prevede l’ istituzione di “case della salute”  di differenti tipologie e l’innalzamento dei livelli di continuità assistenziale; l’ organizzazione  delle “reti cliniche” e delle  “reti della prevenzione” ed in particolare i criteri adottati nelle diverse aree vaste anche allo scopo di ridurre la mobilità passiva; la definizione dei contenuti, in termini di offerta sanitaria e dotazione organica, degli ospedali di rete. Come si intende farlo, evitando di creare pericolosi vuoti di offerta sanitaria nelle more dell’ attuazione della riforma, garantendo nuove e certe regole per gli operatori e la coerenza fra le scelte attuate e la loro attuazione sull’ intero territorio regionale Quali sono i tempi previsti per la trasformazione. Molto di quanto sopra impatta sui diritti dei cittadini e degli operatori, sulla loro sicurezza ed il loro benessere, e non può quindi essere oggetto di mera comunicazione ma richiede il confronto e la concertazione con le parti sociali anche su scala territoriale. Su questa base la Cisl Medici chiede di riaprire con le Istituzioni il confronto, cui intende dare il proprio contributo, al fine di definire un’ intesa ed avviare rapidamente le azioni necessarie a concretizzare le decisioni assunte, verificandone i diversi livelli di realizzazione. Infine, la Cisl Medici delle Marche, chiede che sia rapidamente definito, da parte della Giunta Regionale, il nuovo assetto dirigenziale individuando in modo univoco e certo le competenze e gli ambiti decisionali dei tavoli di confronto al fine di dare coerenza e stabilità ai cambiamenti. Massimo Boemi - Segretario Generale Cisl Medici Marche
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18/12/2013 Sanità, occorre una svolta
La riorganizzazione del servizio sanitario  diventa una priorità, per la Cisl Marche, del  confronto con la Regione, dopo l’accordo sul bilancio regionale di previsione 2014 e la manifestazione unitaria di sabato scorso. Per la  Cisl è necessario che la Regione dia risposte  urgenti e chiare: sulla quantità delle risorse disponibili per sostenere i processi di riorganizzazione, da distribuire equamente tra le cinque Aree Vaste per compensare i sacrifici del personale sanitario  che negli ultimi anni ha garantito l'efficienza del sistema, con enormi sforzi, accumulando migliaia di giornate di ferie non fatte e straordinari non pagati; sulle nomine, a partire dalle direzioni di distretto vacanti da oltre un anno per incomprensibili ragioni politiche. Una mancanza che mostra una preoccupante inefficienza nel perseguimento dell’obbiettivo di rafforzare i servizi territoriali . Anche il  ritardo delle nomine dei nuovi responsabili di Area Vasta, Aziende sanitarie ed Asur blocca ogni ragionamento concreto sulle scelte operative e strategiche di prospettiva. Senza Direttori è tra l’altro impossibile attivare nei territori i processi di partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni sociali e delle rappresentanze dei lavoratori, previsti dalla normativa vigente e necessari per affrontare i problemi connessi al riassetto del sistema socio-sanitario sugli interventi infrastrutturali in particolare su  Marche Nord e sui nuovi   Ospedali Inrca /Osimo e Fermo per cui è  necessario avere certezza sui tempi  di realizzazione.    I continui ritardi nei tempi di realizzazione comportano un aggravio di costi dato che si è costretti ad intervenire su strutture vecchie e con lavori che pregiudicano la normale attività creando pregiudizio a lavoratori ed utenti Su alcuni grandi temi – reti cliniche e sistema dell’emergenza – la Regione ha scelto di procedere “in solitudine”, assumendosi la responsabilità delle decisioni prese. Questi processi  vanno implementati, tradotti concretamente,verificati poi negli esiti, attraverso un coordinato confronto sindacale che, fissate delle linee generali regionali, torni a dare rilievo alla discussione in Area Vasta.  Lo stesso è auspicabile che avvenga per l’abbattimento delle liste di attesa, il contenimento della mobilità passiva, la qualificazione delle Case della salute.   Non è più possibile indugiare. E’ necessario cambiare marcia per dare soluzione a problemi che si trascinano  da troppo tempo.
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11/12/2013 Indesit, i lavoratori dicono si all'accordo
I lavoratori del Gruppo Indesit hanno approvato ieri l'ipotesi di accordo stipulato il 3 dicembre dalle Categorie dei Metalmeccanici di Cisl e Uil (rispettivamente Fim e Uilm) con Indesit Spa. Altissima la percentuale di affluenza al voto (85% in tutti gli stabilimenti nazionali). Nei tre stabilimenti marchigiani il si all'accordo, non firmato dalla Fiom, ha conquistato l'85% dei voti (79,3% a livello nazionale), con un picco dell'89% nello stabilimento di Comunanza. Un vero e proprio plebiscito, che per il Segretario della Fim nazionale Anna Trovò «oltre che confermare la piena condivisione da parte dei lavoratori sui contenuti dello stesso, dimostra, se mai fosse necessario, come la Fiom abbia perso il senso della realtà. Non esistevano ragioni sindacali per non sottoscrivere l’ipotesi d’accordo e i lavoratori glielo hanno ricordato. Questo succede quando il sindacato dimentica la sua missione e si mette a fare politica passando da un talk show televisivo all’altro, invece che frequentare le fabbriche e ascoltare i lavoratori, negoziare e trovare soluzioni.» Per il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo «la condivisone dei reali problemi del lavoro, l’impegno, la concretezza nelle risposte dei sindacati firmatari dell’accordo Indesit sono stati comprese e premiate dai lavoratori  con il loro voto». «Il referendum - sostiene il Segretario generale di Metalmeccanici della Cisl Marche Leonardo Bartolucci - conferma l’importante risultato di aver fatto modificare il Piano Industriale che Indesit ci aveva presentato a giugno e che con tante iniziative di mobilitazione  ha prodotto un ipotesi di accordo che oggi i lavoratori premiano sia con la loro partecipazione sia con il loro ampio consenso». «Ancora una volta - conclude Bartolucci - viene riconosciuta l’importante azione di un sindacato che si mobilità, contratta, da risposte concrete e prospettive per il futuro, a ascoltare i lavoratori e assumersi le responsabilità nel loro interesse. A noi spetta il compito di gestire quest' accordo e come sempre lo faremo con la massima attenzione e impegno, insieme a tutti i lavoratori che ci hanno dato fiducia e ai quali va il nostro ringraziamento».I RISULTATI DEL REFERENDUM IL COMUNICATO DELLA FIM MARCHE IL COMUNICATO DELLA FIM NAZIONALE
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03/12/2013 Ossi duri ... si diventa
Il 29 novembre 2013 presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, si è tenuta l’ultima giornata di presentazione del Progetto Regionale di prevenzione dell’osteoporosi.In una sala gremita, si sono avvicendati gli interventi delle Coordinatrici Donne di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.A seguire, chiare, esaustive e soprattutto fruibili le relazioni a cura del gruppo tecnico regionale: Dr. Pietro Scendoni e Dr. Mario Sfrappini che hanno dissertato su argomenti quali:-       Il Ruolo dei Medici di Medicina Generale;-       Osteoporosi e fattori di rischio;-       Il sistema DEFRA per la valutazione del rischio di frattura di femore.Donatella Ferretti, Assessore alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità del Comune di Ascoli Piceno, ha avuto parole di elogio per la collaborazione instauratasi con le Donne Cisl e si è dichiarata soddisfatta dei risultati ottenuti (si riferiva al recente screening effettuato il 25 e 26 settembre scorso, iniziativa in cui sono state monitorate 270 persone).Presenti in sala, oltre alla Coordinatrice Regionale Lorenza Mancini, anche una delegazione della FNP-Cisl di Teramo, il cui Segretario, nel portare il saluto della propria struttura, ha ricordato che la nostra Coordinatrice Rosandra Ciarrocchi nel 2005, incontrò per la prima volta proprio nella loro città tecnici e medici che effettuavano Screening di Ultrasonometria Ossea Calcaneare.Nel vivace ed interessante dibattito, numerose le richieste da parte del pubblico presente, a testimonianza di quanto sia attuale e sentito il problema osteoporosi.A conclusione della giornata di prevenzione le Coordinatrici delle tre sigle sindacali hanno concordato di incontrarsi di nuovo per dare un seguito alla proficua collaborazione instauratasi fra loro.
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02/12/2013 PROSEGUONO LE PROTESTE. SABATO 14 DICEMBRE TUTTI IN PIAZZA
Dopo le manifestazioni provinciali del 15 novembre scorso, prosegue la protesta dei Sindacati contro la Legge di stabilità 2014. Sabato 14 dicembre prossimo Cgil Cisl e UIl Marche manifesteranno ad Ancona per sostenere la necessità di rimettere il lavoro al centro dei provvedimenti del Governo. E' previsto un corteo che da Piazza della Repubblica (concentramento alle ore 9.00) raggiungerà il Piazzale del Teatro delle Muse, dove si concluderà la manifestazione.SFIDA AL GOVERNO SULLE TASSE 
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28/11/2013 La Scuola si mobilita contro la legge di stabilità
Guarda le foto della manifestazione clicca quiI Sindacati della Scuola firmatari del Contratto Collettivo Nazionale manifesteranno a roma il 30 novembre prossimo. L'iniziativa ha l'obiettivo di sostenere alcune importanti modifiche alla Legge di stabilità 2014 e si articola in due momenti. Alle ore 10.00 è previsto un con un presidio in piazza Monte Citorio alle ore 10. Dopodiché i manifestanti si sposteranno al teatro Quirino, dove interverranno i Segretari generali di Categoria.
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25/11/2013 Area Vasta 5, Ascoli e San Benedetto senza sanità di base
Di seguito il comunicato della CISL FP Ascoli-Fermo. Ciò che si legge sulla stampa locale, riguardo la situazione della sanità nei due centri di Ascoli e San Benedetto, fa accapponare la pelle perchè ci si rende conto in quali mani la collettività picena sia caduta. Il vicepresidente della Giunta, assessore al piceno, che è anche medico ma evidentemente lo ha momentaneamente dimenticato, è ripetutamente intervenuto sulla stampa, anche a sproposito quando ha cercato di sminuire il Sindacato e quello che rappresenta, ma ha dimostrato la pochezza delle argomentazioni politiche alla base di uno sconvolgimento dell'assetto assistenziale, organizzativo, qualitativo e dell'offerta, messo in piedi da svariate riforme sanitarie, tutte volte solamente a fare cassa nel territorio del piceno. Infatti, nel farlo, non si è adoperato un metro uguale per tutti. Mentre altre realtà marchigiane, protette come fortezze inespugnabili, mantengono un assetto organizzativo praticamente intonso, il sud della Regione è stato assunto come cavia da laboratorio per sperimentare forme di collaborazione che di reti cliniche hanno nulla a che fare. Lo spieghi Canzian, con la sua tanto sbandierata eloquenza a quei cittadini-pazienti che vengono sballottati da San Benedetto ad Ascoli o viceversa, non per essere sottoposti a cure superspecialistiche ma a banali trattamenti di base, le ragioni macroeconomiche di una Regione che taglia gli infermieri e gli OSS ma spende soldi pubblici per tante attività inutili. Le notizie degli ultimi giorni, pongono un interrogativo enorme su come si poteva e doveva risparmiare, prima di tagliare sulla salute. Non so come molti dei politici regionali, possano continuare a guardare negli occhi i tanti professionisti giovani precari ai quali hanno tagliato il posto di lavoro. Sull'alta specialità, tutti ci siamo messi l'anima in pace, comprendendo che per uno strano destino geografico, le strutture dovessero essere poste al nord della regione, lasciando agli altri territori il ruolo di "trasportatori sanitari" o peggio di utenti viaggiatori. Ma quello che si sta mettendo in ginocchio nel piceno, è la sanità di base. Sono i servizi elementari ed i reparti che una volta erano definiti inidispensabili perchè un ospedale fosse classificato come tale. La Regione attraverso atti legislativi e normativi sta sancendo l'abbassamento quali-quantitativo dell'assistenza di base e sta portando, nel silenzio omertoso di gran parte della politica allineata, un attacco mortale anche ai principi di assistenza sociale e di aiuto alle famiglie con malati cronici e fragili. Ad esse sta imponendo sacrifici ulteriori a causa della diminuzione del tempo assistenziale sul territorio,soprattutto delle periferie e dei piccoli centri dell'entroterra, delle figure professionali che compongono le equipe multidisciplinari, moltiplicando le procedure autorizzative per accedere alle prestazioni ma anche portando via loro i riferimenti di strutture alle quali da anni fanno accesso. Quando si parla di salute e di malattie croniche con impatto forte sulla sfera relazionale, ogni cambiamento, alterazione dei rapporti di fiducia tra paziente ed operatore, comportano sconvolgimenti inimmaginabili che fanno regredire i malati e annientare i progressi ottenuti con grande sacrificio. Di tutto questo i ragionieri cinici dell'ASUR ed i burocrati politici della Regione Marche se ne sono fregati altamente. Come CISL FP, più volte, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali e alla RSU dell’AV5, ci siamo sforzati, di far ragionare le nostre controparti, portando numeri e dati inequivocabili, pensando che dall'altra parte vi potessero essere persone e rappresentanti delle istituzioni, capaci e pronti a capire il disagio che il personale tutto e l'utenza soprattutto, stanno vivendo. E' stata purtroppo solo un'illusione perchè davanti a noi abbiamo riscontrato di avere dei "ragionieri cinici" e dei liquidatori insensibili ad ogni grido di aiuto. Qual'è oggi la situazione sul campo? Giornalmente il Direttore Stroppa ed i Direttori Sanitari delle strutture di San Benedetto ed Ascoli, dopo aver fatto il solito viaggetto ad Ancona e preso gli ordini dall’ASUR, tagliano sui servizi di ogni tipo, con rivoluzionarie riorganizzazioni che hanno tutte la stessa logica: razionare. Ecco allora che sparisce il personale al Day Surgery, gli infermieri al dipartimento chirurgico, gli OSS al Pronto Soccorso, l'intero reparto di psichiatria ad Ascoli, i centralinisti ai due centralini, i Tecnici di neurofisiopatologia, gli sportelli di front office rimangono chiusi, si allungano i tempi per le prestazioni diagnostiche, i tecnici del Centro Trasfusionale devono coprire il doppio dei turni di pronta disponibilità stabiliti per contratto, si mette a rischio la guardia attiva del Laboratorio Analisi, ma soprattutto non si rinnovano i contratti degli infermieri e quindi si riducono le dotazioni organiche presenti nei reparti. Di tutto questo macello, ne devono essere consci i cittadini, quando si recheranno nelle strutture sanitarie picene, perché i tagli mettono a rischio la qualità dell'assistenza ed aumentano fortissimamente i rischi di errori professionali. Solo la grandissima professionalità e serietà di gran parte degli operatori ospedalieri e del territorio, per ora, hanno impedito eventi avversi importanti. Quando non si rispettano gli standard minimi o anche quando si lavora sempre con standard minimi assistenziali e tecnologici, si mette a rischio la salute, e purtroppo, talvolta, anche la vita del malato. Lo devono sapere gli utenti, che presto troveranno sempre più code agli sportelli, attenderanno sempre più tempo prima di essere sottoposti a prestazioni sanitarie, attenderanno prima che qualcuno risponda al campanello in corsia, forse nemmeno il centralino dell'ospedale risponderà sempre, le liste d'attesa aumenteranno, i tempi per le consulenze al pronto soccorso si dilateranno, ecc. Come Sindacato chiediamo ai cittadini - di fare uno scatto di maturità. Di tutto questo non sarà responsabile il primo operatore che incontreranno. Il problema del ritardo o della fila non è sarà ascrivibile alla poca voglia di lavorare di chi avrà davanti. Questo è quello che vorranno far credere quelli che non ci mettono mai la faccia ma che con le loro scelte politiche e gestionali procurano danni al già fragile sistema della sanità pubblica senza mai sporcarsi le mani per andare a vedere i cattivi risultati che procurano. Ma di certo l'obbiettivo di molti di questi, in primis il Direttore dell'ASUR e l'Assessore alla Sanità Regionale, non è quello di abbassare i disagi agli utenti del piceno; il loro solo fine è quello di far quadrare il bilancio regionale, così tutto potrà continuare come prima, nel bene e nel male. I cittadini ed i lavoratori imparino a mirare in lato. La protesta civile deve montare ed il Sindacato in modo unitario, già nelle prossime settimane, se non vi sarà una radicale inversione di tendenza, proporrà delle iniziative, ma dovranno mirare a smascherare chi ha originato tutto lo sconquasso a cui stiamo assistendo, non le ultime linee, gli operatori da 1000 euro al mese. Diciamo basta anche ai soldi spesi per figure gestionali incapaci di assumere autonomamente delle decisioni,che si nascondono dietro a “vorrei ma non posso”.                                                                                         IL SEGRETARIO REGIONALE                                                                                               Giuseppe Donati
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22/11/2013 Se il lavoro diventa inaffidabile e soffocante
MAI PIU’ IL LAVORO “MAL  EDUCATO”Anche il lavoro è invaso dalla maleducazione. Ma non tanto quella rilevata di recente dalla prestigiosa Harvard Business Review  in manager e dipendenti che a causa degli atteggiamenti incivili messi in atto tra loro stessi e con i clienti, compromettono le sorti dell’azienda e i posti di lavoro di molti. Certo, c’è anche questo e va affrontato con serietà.La nostra preoccupazione principale sta da un’altra parte. Ci preoccupa quella forma molto più profonda e pericolosa di mala-educazione che il lavoro sta assumendo oggi rispetto alla dimensione per certi aspetti “genitoriale” che ha nella nostra società, in quanto ha “generato” la Repubblica democratica e, come ogni genitore, dovrebbe alimentare, far crescere ed amare i propri figli.Ecco: oggi il lavoro sta diventando un genitore male educato che invece di testimoniare certezza e libertà, invece che essere palestra che produce vita e futuro, diventa troppo spesso assente, inaffidabile o, al contrario, invadente e, altre volte addirittura violento, sino alla morte.Il lavoro è male educato quando è assente e non si fa trovare, mentre qualcuno ha un tremendo bisogno di lui, perché “senza” si sta male e non si riesce a vivere. Il lavoro è male educato quando se ne va senza avvisare, quando scappa proprio mentre gli si stava dedicando tutto. Il lavoro è male educato quando si dimostra inaffidabile e crea un rapporto usa e getta con le persone, perché instabile e precario, un rapporto che non permette di costruire insieme progetti. Allo stesso tempo, il lavoro è male educato anche quando, come tutti i maleducati, diventa invadente e soffocante, sino a togliere la libertà di cui si era fatto garante sul nascere: libertà di dedicarsi a coloro per i quali si va a lavorare, a partire da se stessi; libertà di stare male; libertà di  riposare; libertà di coltivare la propria crescita culturale. Il lavoro è maleducato anche quando ostenta la sua ricchezza e il suo potere che però redistribuisce a pochi. Come quando eroga stipendi milionari a qualcuno e sbatte fuori molti altri nello stesso momento. O come quando, drogando l’immagine di se stesso e di chi lo anela, causa l’incapacità di accoglierlo con dignità, pur se umile ma necessario. C’è, infine, il lavoro più maleducato di tutti, quello che è così violento, centrato su se stesso e incurante verso i suoi figli, tanto da arrivare ad uccidere chi in lui aveva cercato l’esatto contrario, la vita.Mai più lavoro male educato. Non possiamo rassegnarci al lavoro male educato. E non è neanche semplice perdonarlo e accettarlo male educato per il solo fatto che “c’è solo lui”. Al contrario possiamo, anzi dobbiamo, coltivare e praticare la speranza di ri-educare il lavoro.  Perché quando il lavoro è male ducato verso chi lo incontra, vuol dire che da qualche parte egli stesso è stato reso tale, a causa di modelli culturali che ne hanno banalizzato la dimensione etica o di scelte che lo hanno marginalizzato rispetto alla sua centralità.Quindi tutti coloro che hanno a che fare con lui, muovano il primo passo. Chi lo genera, chi lo coltiva, chi lo difende, chi lo accetta. Tutti siano un po’ più educati con il lavoro. E se questo non dovesse bastare, bisogna tentare tutti insieme di generarne di nuovo. Questa volta, però, volendogli un po’ più bene.Ancona 16 novembre 2013                                               Stefano Mastrovincenzo (Cisl Marche)
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21/11/2013 25 novembre al lavoro con qualcosa di rosso
Tutte al lavoro con qualcosa di rosso nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E’ l’invito che CGIL, CISL e UIL delle Marche lanciano a tutte le donne. Un segno che renda visibile l’impegno del sindacato contro la violenza sulle donne in occasione della giornata del 25 novembre.  “In ufficio, in fabbrica, a scuola o dietro il bancone di un negozio, chiediamo a tutte le lavoratrici marchigiane di mettersi il vestito, le scarpe, una sciarpa o un fazzoletto rosso, per simboleggiare la necessità di fermare la cultura della violenza sulle donne” – è questo l’appello lanciato da Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, responsabili delle politiche di genere di CGIL, CISL e UIL delle Marche. La violenza contro le donne resta una delle forme più gravi di violazione dei diritti umani a livello mondiale. Qualunque sia la forma, o il luogo dove si manifesta, che sia la casa o il posto di lavoro, la violenza contro le donne è una vergogna che deve essere fermata perché nega alle donne il diritto fondamentale di vivere in dignità e libertà. Dietro la violenza contro le donne c’è il rapporto di potere tra uomini e donne, all’interno della coppia, sul lavoro, nella società: la violenza viene usata per ristabilire il potere maschile e rappresenta l’espressione del desiderio di controllo, dominio e possesso dell'uomo sulla donna. E man mano che la libertà delle donne aumenta il fenomeno diventa più grave, proprio perché vengono messi in discussione atavici rapporti di forza in un contesto di aumentata vulnerabilità sociale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente riconosciuto che la violenza contro le donne è una vera e propria emergenza mondiale di salute pubblica. I dati rilevati dall’OMS sono spaventosi: il 35% delle donne nel mondo è vittima di violenza fisica e/o sessuale da parte del partner o di sconosciuti; il 38% dei femminicidi avviene per mano del proprio compagno; il 30% dei maltrattamenti alle donne ha inizio in gravidanza e 1 donna su 4 è oggetto di violenza in questa fase della vita. Le violenze, quando non portano alla morte, producono danni fisici e psichici gravi che si ripercuotono anche sui figli. La situazione in Italia non è meno preoccupante: nel 2012 ci sono stati 124 femminicidi e nei primi 10 mesi del 2013 le donne uccise sono già state più di 100. L’ISTAT stima che le donne tra i 16 e 70 anni, vittime di abusi fisici o sessuali siano 6.743.000 e che circa un milione di donne abbia subito stupri o tentati stupri. A queste vanno aggiunte le donne che non rientrano nelle statistiche, che subiscono abusi, violenze fisiche o psicologiche senza denunciare i loro aggressori. Un sommerso di soprusi e ricatti che porta al parossismo del crimine o che rimane nello stillicidio di violenze quotidiane nascoste o mascherate. Purtroppo, anche la nostra Regione è stata ripetutamente colpita da tragedie di questo tipo, spesso avvenute in un contesto domestico, come dimostrano i recenti fatti di cronaca. In un quadro così drammatico vanno fortemente sostenuti i centri antiviolenza, fondamentali nel territorio perché supportano le donne nel momento più difficile, così come occorre investire, in termini di formazione e di risorse, nelle forze dell’ordine e nelle strutture sanitarie. Come Sindacati ricordiamo che c’è violenza anche nel mondo del lavoro. La crisi economica, pesante e persistente, ha reso il lavoro sempre più incerto e precario e cosi i giovani, gli over 50 e soprattutto le donne risultano sempre più soli e fragili. Sempre secondo l’ISTAT, una donna su due ha subito molestie o ricatti sessuali sul lavoro nel corso della vita e una su cinque negli ultimi tre anni: un dato che ci dà la dimensione di quanto sia importante lavorare insieme, tutti gli attori sociali, per prevenire, intervenire, informare, educare. Agire in rete con istituzioni e associazioni partendo da un’attenta lettura della realtà, facendo emergere bisogni e promuovendo azioni di prevenzione oltre che di contrasto dei fenomeni; poiché sappiamo che per combattere efficacemente la cultura della violenza sulle donne, la mancanza di rispetto tra i generi e la sopraffazione che sfocia in violenza, occorre mettere in campo forti azioni educative per superare stereotipi su donne e uomini, sulle loro relazioni e sui ruoli nella società. Ad alcuni mesi dalla ratifica della Convenzione di Istanbul riteniamo sia urgente proprio lavorare soprattutto sul piano culturale a partire dal ruolo fondamentale della scuola, con interventi coordinati e strutturati, non lasciati alla sensibilità della singola istituzione scolastica o territoriale. Inoltre è necessario anche contrastare l’immagine sbagliata e degradante della donna spesso trasmessa dai media, a partire dall’ uso di un messaggio sessista, che non significa solo corpi nudi, ma riduzione delle donne a pochi stereotipi, spesso disancorati dalla realtà o, ancora peggio, finalizzati a diffondere modelli che mortificano il talento e l’investimento sulle proprie risorse intellettuali e morali che, pure, tante donne, tante giovani, con fatica, con tenacia e con speranza coltivano ed alimentano, ogni giorno, tutti i giorni. Per loro e per tutte noi proseguiamo questo cammino insieme in una realtà che, seppur ancora tragicamente segnata dalla violenza, contiene in sé delle potenziali energie da raccogliere e valorizzare. L'ARTICOLO SU CRONACHE MACERATESI
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21/11/2013 “Ossi duri …. si diventa”
Nell’ambito della Campagna di prevenzione sull’osteoporosi i Coordinamenti Donne di Cgil, Cisl, Uil Pensionati con la Regione Marche stanno svolgendo in tutti il territorio regionale una serie di appuntamenti per informare i cittadini, gli operatori sanitari del programma di prevenzione.Ad Ascoli Piceno l’iniziativa si terrà venerdì 29 Novembre 2013 con inizio alle ore 15,00 presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno.Il Convegno prevede la partecipazione di medici ed esperti incaricati dalla Regione Marche, tra i quali il Dr. Pietro Scendoni e il Dr. Mario Sfrappini.Gli argomenti trattati riguarderanno:-        Il Ruolo dei Medici di Medicina Generale;-       Osteoporosi e fattori di rischio;-       Il sistema DEFRA per la valutazione del rischio di frattura di femore.Inutile sottolineare l’importanza di questa giornata, in quanto “l’osteoporosi è una malattia molto diffusa, soprattutto tra le donne oltre i 50 anni di età, ma non conosciuta a fondo. Molto spesso non dà segni e sintomi importanti sino a che non provoca fratture … e le conseguenze sono spesso molto gravi ed invalidanti”.Si ringrazia l’Assessorato alle Politiche Sociali per la sensibilità dimostrata all’iniziativa.
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20/11/2013 Modello 730, da dicembre arrivano i rimborsi per i "casi particolari"
I contribuenti che non hanno più il sostituto d'imposta, e che hanno potuto presentare il 730 "casi particolari" a settembre, riceveranno i rimborsi già da metà dicembre. Lo annuncia l'Agenzia delle Entrate. Oltre 96 mila persone potranno così ottenere la restituzione del credito Irpef già entro il 2013, per un importo complessivo di circa 75 milioni di euro. Due le date da segnalare: il 15 dicembre, inizio dei rimborsi tramite accredito in conto corrente per chi ha comunicato il proprio codice Iban e 21 dicembre per ritirare il rimborso in contanti presso gli uffici postali.Ricordiamo che dal 2014, in base a quanto definito dal "Decreto del Fare", questi contribuenti potranno presentare un 730 "standard", quindi nel corso della campagna fiscale (marzo/giugno), sia che vadano a credito, e quindi ottengano un rimborso, sia che il risultato sia un debito da versare. Per ulteriori informazioni rivolgersi alle sedi Caf della Cisl Marche 
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19/11/2013 Aumento acconto Irpef, Saldo IMU 2013, 730 per i disoccupati: istruzioni per l'uso
AUMENTO ACCONTO IRPEF, SALDO IMU 2013, 730 PER I DISOCCUPATI: ISTRUZIONI PER L’USO  In questo particolare momento di incertezza normativa, il CAF della Cisl ritiene opportuno informare i cittadini riguardo le principali scadenze fiscali che interessano molte famiglie. Innanzitutto l’aumento dell’acconto IRPEF da versare entro lunedì 2 dicembre 2013: per i contribuenti che hanno effettuato la dichiarazione dei redditi tramite il modello 730,  sarà il datore di lavoro o ente pensionistico a trattenere la seconda o unica rata di acconto tenendo conto dell’aumento, pertanto i soggetti interessati troveranno una trattenuta maggiore rispetto a quella indicata sul modello. Caso particolare per i lavoratori che successivamente all’atto della dichiarazione 730 hanno terminato il rapporto di lavoro: nella fattispecie il contribuente è tenuto a versare direttamente con il modello F24 il 2° o unico acconto, facendone richiesta agli sportelli dedicati a tale scopo.Altra questione contingente è il versamento del Saldo IMU 2013. La Consulta dei CAF ha formulato recentemente alcune proposte al Governo circa le modalità ed i tempi per ottemperare al pagamento di tale tributo; non avendo avuto risposte visto l’approssimarsi dei termini la Consulta stessa ha dato indicazione ai propri uffici di procedere nell’assistenza ai contribuenti e pertanto i nostri operatori sono a disposizione per l’effettuazione dei calcoli dell’imposta da versare entro il 16 dicembre 2013 secondo gli aggiornamenti disponibili.Per avere informazioni e prenotare il servizio IMU cu si può rivolgere agli uffici del Caf Cisl.Informiamo inoltre con soddisfazione, l’importante notizia che le pratiche 730 per disoccupati sono state definite ed a partire dal 15 dicembre i contribuenti riceveranno il credito liquidato, secondo le modalità scelte, tra accredito nel proprio conto o mandato presso le Poste.Ancona 19 /11/13                                                                                                    Caf Cisl Marche
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15/11/2013 La misura è colma. Chiediamo con forza al Governo atti di equità e giustizia sociale
«E’ l’ultima chiamata: non si puo’ piu’ attendere!! La tenuta economica e anche psicologica di molte famiglie, di molte comunità territoriali è sfibrata da anni di difficoltà, di calo della produzione, dell’occupazione, del reddito; i risparmi sono intaccati, i consumi scendono.La conflittualità istituzionale, l’instabilità politica, beghe personali o di partito impediscono di affrontare i problemi reali e irrisolti del paese: una crescita diffusa delle disuguaglianze, un fisco profondamente ingiusto, la difficoltà ad attrarre investimenti e a creare lavoro, la corruzione e l’illegalità che permeano pezzi dell’economia e della politica, una persistente forte egemonia della finanza.Aleggiano, dentro e fuori i luoghi di lavoro, disorientamento, timore del futuro, talvolta esasperazione. Servono segni chiari e concreti che diano la speranza di cambiamento ! Altrimenti le energie positive di tante persone, giovani e meno giovani, che pure ci sono, e sono necessarie alla rinascita del paese, non riusciranno a mettersi in moto, ad essere indirizzate verso un nuovo e diverso sviluppo.Chiediamo con forza al Governo e alle istituzioni locali di compiere atti di equità e giustizia sociale: meno tasse per i lavoratori dipendenti, i pensionati, meno tasse anche per le imprese che investono e creano nuovo lavoro. Stanare invece gli evasori, tassare di piu’ le grandi rendite finanziarie e immobiliari, tagliare gli sprechi nella spesa pubblica che si annidano ai vari livelli, riordinare le istituzioni e le aziende dei servizi pubblici locali. La misura è colma, bisogna fare in fretta, a partire dal cambiare profondamente la Legge di Stabilità».Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl MarcheIl Comunicato Stampa unitario di Cgil, Cisl, Uil Marche 
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14/11/2013 Haemonetics: Fim Fiom Uilm soddisfatte dell'accordo
Le Segreterie Provinciali FIM FIOM UILM, pur nella drammaticità della vertenza Haemonetics esprimono soddisfazione per il consenso di maggioranza manifestato dai lavoratori rispetto alla Ipotesi di Accordo stipulata il 05 Novembre 2013 presso la Regione Marche e sottoscritta anche dall’Assessore Reg. al lavoro, dal presidente alla Provincia di Ascoli Piceno e dal Sindaco del Comune di Ascoli Piceno, pertanto è stata accolta dall’azienda l’istanza avanzata dalle Segreterie Fim Fiom e Uilm e dalle istituzioni firmatarie dell’Accordo, nonostante le rinunce ai contenziosi  siano state pari al 63% ( maggioranza dei lavoratori) e non l’80% inizialmente previsto dall’intesa.Tutto ciò permetterà:1-   Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per cessazione di attività per la durata di 12 mesi, l’accordo prevede altresì l’onere da parte di Haemonetics di provvedere ad anticipare mensilmente il trattamento economico di Cassa Integrazione per tutti i dipendenti.2-   L’erogazione di un pacchetto economico di incentivi che vanno da euro 28.300 per gli under 40, euro 32.300 per chi si colloca tra i 40 e i 50 anni e euro 36.300 per gli over 50.Inoltre l’accordo di cui sopra impegna l’azienda alla valutazione di eventuali offerte da parte di terzi imprenditori, da ricevere entro il 31 Dicembre 2013.Riteniamo che le “manifestazioni di interesse” emerse fin dallo scorso Luglio e finora non formalizzate non debbano esitare ulteriormente a manifestarsi e ad uscire allo scoperto essendoci ora condizioni diverse.                                                                                Le Segr. Prov.                                                                         Fim-Cisl  Fiom-Cgil  Uilm-Uil
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14/11/2013 Meno tasse per i lavoratori, i pensionati e le imprese che investono e creano lavoro
"I  sentimenti  che aleggiano dentro e fuori i luoghi di lavoro  sono disorientamento, timore del futuro, talvolta esasperazione. Servono segni chiari di cambiamento per ridare speranza  e far si che le persone mettano in campo le loro energie. Chiediamo  con forza al Governo  atti di equità e giustizia sociale: meno  tasse  per i lavoratori, i pensionati e le imprese che investono  e creano lavoro. Stanare invece gli evasori, tassare le rendite finanziare, abbattere  gli sprechi nella spesa pubblica."Stefano Mastrovincenzo
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13/11/2013 A Fermo un convegno su formazione e misure anti crisi
La formazione nelle transizioni, Il ruolo della formazione a supporto dei lavoratori nel periodo della cassa integrazione in deroga. E' il titolo del convegno promosso dallo Ial Marche (l'Ente della Cisl che si occupa di innovazione, apprendimento e lavoro) e la Provincia di Fermo con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Psicologiche Umanistiche dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti- Pescara,  che si terrà giovedì 14 Novembre 2013  ore 9.30 presso  la Sala Consiglio della Provincia di Fermo, in Viale Trento, 113. Nell’occasione saranno presentati i risultati di “Pro.g.r.a.m.Fermo” il progetto quadro per la Gestione e Realizzazione di Azioni e Misure anticrisi,  dove la formazione è stata lo strumento attivo per promuovere l’occupabilità, finanziato dalla Provincia di Fermo, e il report della ricerca relativa alla formazione a supporto dell’occupabilità e del benessere in cassa integrazione. Il progetto anticrisi, “Pro.g.r.a.m . Fermo”, rivolto ai beneficiari degli ammortizzatori sociali in deroga si è proposto di offrire un sostegno ai lavoratori sospesi e/o espulsi dai processi produttivi e alle loro famiglie che hanno vissuto tale situazione, cercando di operare per una rioccupabilità delle persone. Il progetto ha coinvolto 665 lavoratori dei circa 4.600 lavoratori complessivi presi in carico dalla Provincia di Fermo ed assegnati ad attività di accompagnamento e formazione. 1600 sono state le imprese coinvolte per un totale di 352.930 ore di attività complessive. Nell’80% dei casi, i lavoratori che hanno usufruito della cassa integrazione in deroga avevano ripreso regolarmente la propria attività lavorativa al momento del colloquio, oppure ne avevano intrapreso una nuova. Un dato positivo che dimostra come quest’ammortizzatore sociale sia stato un sostegno reale che ha consentito di non disperdere professionalità e occupazione sostenendo lavoratori e aziende in un momento storico di crisi del mercato del lavoro. Ai lavori del convegno, che verranno conclusi nella tarda mattinata da Marco Luchetti, Assessore regionale alla formazione, istruzione e lavoro, e moderati da Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale della Cisl Marche. Parteciperanno Francesco Varagona, Amministratore unico dello Ial Marche, Fabrizio Cesetti, Presidente della Provincia di Fermo e l’Assessore alla formazione della provincia di Fermo Rosanna Vittori. Tra i relatori anche la prof.ssa Michela Cortini, Università G.D’Annunzio di Chieti- Pescara, che presenterà i dati della ricerca “La formazione a supporto dell’occupabilità e del benessere in cassa integrazione” effettuata attraverso interviste, focus group e questionari a un campione significativo di cassintegrati coinvolti nel Progetto Program, e Giovanni  Della Casa, dirigente del servizio politiche del lavoro e formazione professionale della provincia di Fermo che darà un quadro complessivo delle misure anticrisi messe in atto dalla Provincia di Fermo. La cittadinanza è invitata a partecipare.Il Video del Convegno
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12/11/2013 La Fim Cisl chiede l'applicazione dell'accordo Haemonetics
I dipendenti di Haemonetics hanno dimostrato il coraggio di prendere la decisione giusta ossia di approvare a maggioranza l'Accordo sottoscritto da FIM FIOM UILM,  anche perché non c'erano alternative se non quella di lasciar procedere unilateralmente la multinazionale verso i licenziamenti.Consultazione che non può essere considerata non valida quando la si perde e si fa di tutto per condizionarne il voto negativo. Basta considerare l'alta affluenza come partecipazione che si può capire come finalmente tutti si sono potuti esprimere liberamente. Non si è raggiunto il punto dell'Accordo che prevedeva la rinuncia a vertenze in atto o da intraprendere che ha visto la sottoscrizione del 63% dei dipendenti rispetto all'80% indicato, ma come Fim Cisl, crediamo che sia estremamente importante il segnale emerso dai dipendenti, a tal punto da dover comunque impegnare i vertici Haemonetics ad aprire la cassa integrazione e a riconoscere gli incentivi contrattati.Tutto questo è fondamentale non solo per assicurare la miglior tutela ai lavoratori, ma anche per  puntare ancora ad  una acquisizione del sito produttivo anche da parte di altri imprenditori, magari spaventati finora dalla mole di cause e di conflittualità emerse in azienda.                                                                                        FIM-Cisl Marche                                                                                          Romina Rossi          
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11/11/2013 Al Caf Cisl parte il Corso Fiscale e Tributario
Le adesioni, attraverso invio curriculum, dovranno pervenire entro e non oltre il 23 NOVEMBRE 2013 via mail direttamente alla sede interessata per il corso: Ancona: rf.ancona@cisl.it; Ascoli: rf.ascolipiceno@cisl.it Macerata: rf.macerata@cisl.it Pesaro: rf.pesaro@cisl.it È inoltre necessario effettuare la richiesta di adesione tramite il sito della Cisl Marche: cislmarche.it/corsocaf2013   
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11/11/2013 Lavoratori della Roland Europe: "No alla chiusura.”
Lunedì 11 novembre alle ore 15 si terrà l’incontro presso la Roland Europe di Acquaviva Picena tra la direzione aziendale e le rappresentanze sindacali dopo l’annuncio dato ai dipendenti nei giorni scorsi della chiusura del sito produttivo. Dopo l’incontro si terrà anche l’assemblea con i lavoratori.Nell’occasione i lavoratori unitamente alle Organizzazioni Sindacali hanno organizzato una manifestazione di protesta alla quale invitare tutti i mezzi d’informazione.Verranno appese, fuori dai cancelli del sito produttivo, tutte le divise aziendali con i nomi dei lavoratori a cui appartengono a significare come la  chiusura lasci le persone, spogliandole  della loro personalità trattandole  come semplici numeri, come “appese”,  in un dramma sociale che improvvisamente e senza motivo non le considera più utili.Va infatti ricordato che non ci sono ragioni valide dal punto di visto economico e professionale per spostare queste produzioni  considerando i positivi risultati dello stabilimento.Durante l’incontro sindacale i lavoratori hanno deciso di continuare a lavorare chiedendo e ottenendo però la disponibilità aziendale a far entrare, per una mezz’ora, le telecamere e i giornalisti affinché venga  testimoniato il loro  attaccamento al lavoro,  le loro capacità professionali e il loro impegno che deve continuare ad essere una risorsa per Roland o per altri imprenditori che volessero investire in questa azienda.Con questa iniziativa i lavoratori vogliono dimostrare senso di responsabilità in questa difficile situazione, ma anche determinazione a non lasciare quel posto di lavoro,  anche se già qualcuno li ha "appesi" fuori dai cancelli.Leonardo Bartolucci  348529517Romina Rossi  3338286070FIM CISL MARCHE   Ancona  10 novembre ‘13
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08/11/2013 Referedum alla Haemonetics
La vicenda Haemonetics che oggi avrà il suo culmine con il referendum a cui potranno partecipare i suoi lavoratori è uno specchio importante di quello che sta capitando nella provincia ascolana. Non solo perché incrementa il numero di crisi aziendali con anche perdita di posti di lavoro, ma anche perché tra i tanti fattori di mancata competitività che ricadono sul territorio rischiano di finirci anche le relazioni sindacali che invece dovrebbero essere un elemento di tutela e di rilancio dell’occupazione ascolana.  Con questo Accordo la Fim Cisl insieme agli altri sindacati confederali si è presa la responsabilità di portare ai lavoratori un’alternativa rispetto alla deriva di un’azione unilaterale dell’azienda, di cui si continua a condannare il comportamento avuto sul territorio.Non a caso i lavoratori valuteranno una proposta in cui rimangono aperte le prospettive su una nuova possibile acquisizione che può trovare, se c’è qualcuno veramente interessato, piena attuazione entro il 31 dicembre 2013. Nel frattempo si riconosce ai lavoratori due anni di cassa integrazione straordinaria che altrimenti non ci sarebbe stata e una serie di incentivazioni ai dipendenti che vanno da circa 27 mila euro a circa 35 mila per tutelare il loro reddito.Oltre al senso di responsabilità sindacale oggi saranno anche i lavoratori a decidere tra questa proposta e una non soluzione, sapendo che accettando l’accordo almeno l’80% dei dipendenti dovrà rinunciare al contenzioso in essere o che si potrebbe aprire con l’azienda con una espressa rinuncia. In questa lunga trattativa se ben si ricordano le posizioni tenute dalle diverse Organizzazioni Sindacali è facile evidenziare come queste siano costantemente cambiate; la costante che è rimasta per chi non vuole fare nessun accordo è la sottolineatura sempre di ciò che manca (pur essendo diverso in ogni trattativa) così da non rispondere alle proprie responsabilità. Speriamo che la libertà e la democrazia con la quale oggi sceglieranno i lavoratori sia un segnale importante per l’intero territorio ascolano e un motivo in più per chi è interessato a rilevare l’azienda perché scommetta davvero sui suoi dipendenti.      Ascoli Piceno, 07/11/2013  IL SEGRETARIO FIM/CISL          (Rossi Romina)    Cell. 3338286070
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08/11/2013 Saldo IMU 2013: Caf in attesa
IMU 2013 A seguito dell'ulteriore proroga al 30 novembre 2013 concessa ai Comuni per deliberare le aliquote ed i regolamenti per l'anno  in corso ed a causa dell'incertezza del pagamento IMU sull'abitazione principale i CAF, stante l'attuale incertezza normativa, non sono nelle condizioni di calcolare il saldo IMU. Per questo il calcolo potrà essere effettuato solo nel momento in cui ci sarà un quadro normativo più chiaro sia a livello nazionale che locale.CAF CISL MARCHE  
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07/11/2013 Roland Corporation: nelle Marche 150 posti a rischio
Dichiarazione del Segretario regionale della Fim Cisl Marche Leonardo Bartolucci Roland Corporation: annunciata la liquidazione del sito marchigiano 150 posti a rischio. La Roland Corporation Giappone, azienda leader degli strumenti musicali elettronici e digitali, ha annunciato ieri 6 novembre 2013, nel tardo pomeriggio, la messa in liquidazione dello stabilimento italiano della Roland Europe SPA di Acquaviva Picena (Marche) dove oggi lavorano 150 dipendenti. La scelta è stata motivata dalla multinazionale giapponese nel calo produttivo mondiale delle vendite e nel piano di efficientamento che vede una centralizzazione della produzione nel Far East. Per il segretario della Fim Cisl delle Marche Leonardo Bartolucci, la notizia della messa in liquidazione della Roland è inaccettabile e si aggiunge alla già difficile situazione dell’industria marchigiana, a cominciare dall’elettrodomestico. L’annuncio dato ieri ai dipendenti è stato un fulmine a ciel sereno, anche perché - spiega - lo stabilimento marchigiano della Roland dopo aver superato alcune difficoltà oggi si trova in ottime condizioni economiche e le competenze e la qualità dei prodotti del sito marchigiano sono indiscutibili. Stiamo coinvolgendo le amministrazioni locali, regionali e il Ministero del Lavoro sulle azioni necessarie da mettere in campo per evitare la chiusura del sito di Acquaviva Picena. Per Lunedì prossimo – conclude - abbiamo convocato le assemblee con i lavoratori per decidere le azioni di mobilitazione. La chiusura del sito di Acquaviva Picena sarebbe un costo sociale, economico e di competenze l’intero territorio marchigiano che non possiamo permetterci.07 novembre 2013 Ufficio Stampa Fim Cisl
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07/11/2013 Vertenza Asite conclusa positivamente
CONCLUSA POSITIVAMENTE LA VERTENZA ASITE La Fit Cisl Marche esprime soddisfazione per il risultato ottenuto a seguito della vertenza intrapresa con la società Asite di Fermo dal Sindacato, ed in particolare dalla Fit Cisl, che è riuscito a scongiurare le paventate dilazioni di pagamento della 13ma 2013 e della 14ma 2014, nonché ottenere il riconoscimento degli aumenti contrattuali e del premio di produttività 2011.Un ulteriore obiettivo da raggiungere sarà quello di stimolare la politica, fino ad oggi abbastanza inerte ed indecisa, ed in particolare il Comune di Fermo, la Provincia e tutti gli altri comuni, affinché nel Fermano si costituisca un’unica società pubblica per l’affidamento “in house” dei servizi di igiene urbana.Tale risultato consentirebbe un miglioramento dei servizi, l’abbattimento dei costi ed una maggiore stabilità del lavoro.Fermo , 7 novembre 2013
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07/11/2013 Messa in liquidazione della Roland Europe Spa
FIM FIOM e UILM sono a comunicare quanto segue:La ROLAND CORPORATION GIAPPONE, nel Consiglio di Amministrazione del 6 novembre 2013 ha deliberato la messa in liquidazione della Roland Europe SPA di Acquaviva Picena, di cui è proprietario al 100 x 100.Le motivazioni di tale difficile decisione sono dovute ad una drastica riduzione dei costi e necessaria riorganizzazione a causa di un bilancio negativo della ROLAND CORPORATION GIAPPONE che perdura da alcuni anni.Nello specifico la ROLAND GROUP ha dovuto far fronte ad un eccesso di capacità produttiva congiuntamente ad una significativa riduzione delle vendite conseguenti alla recessione economica iniziata con il collasso della LEHMAN BROTHER.La Direzione principale della ROLAND CORPORATION nel suo piano di ristrutturazione a medio termine prevede di aumentare l’efficienza produttiva centralizzando quest’ultima nel FAR EAST.La notizia sicuramente appesantisce una già difficile situazione occupazionale del Piceno in quanto presso gli stabilimenti della ROLAND EUROPE SPA lavorano attualmente 150 dipendenti.FIM FIOM e UILM con il coinvolgimento delle Amministrazioni Locali, Comune, Provincia, della Regione Marche e del Ministero del Lavoro metteranno in atto tutte le azioni necessarie onde evitare la chiusura di una attività produttiva di ricerca e sviluppo di eccellenza della nostra zona.Ascoli Piceno, lì 06.11.2013p. FIM FIOM UILM    (Rossi Romina) 
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06/11/2013 I sindacati annunciano la mobilitazione
Dopo quasi un mese dall'incontro con la conferenza dei Sindaci, dove sono state esposte le molteplici criticità derivanti dai tagli sulla sanità nel piceno, i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Fsi territoriali, non hanno avuto risposta, portando alla sospensione delle relazioni sindacali.Come sindacato si registra nuovamente il totale distacco della rappresentanza politica, dai problemi, dei lavo­ratori della sanità pubblica del piceno e soprattutto dei citta­dini, che nel frattempo subisco­no la chiusura di reparti da par­te dell'Asur con la conseguente riduzione di servizi, l'aumento delle spese per le cure primarie e specialistiche di famiglie e pensionati nonché i disagi pro­vocati dalle distanze da percor­rere per trovare risposte ai bi­sogni di assistenza e di cura.Il dissesto della sanità del Piceno non ha solo matrice economica ma anche politica.Con l'approvazione della delibera sulle reti cliniche, la giunta re­gionale ha sancito che nelle Marche ci sono due diversi si­stemi sanitari:  quello dell'eccel­lenza a Nord e quello dei pen­dolari al quale appartiene l'Area vasta.L'atto della giunta ha sentenziato un'evidente di­scriminazione tra Aree vaste: si effettuano, infatti, ta­gli indiscriminati di alcune spe­cialistiche del Piceno, in altri territori della regione Marche, a parità di attività, si manten­gono doppioni se non triploni di reparti eservizi.I sindacati annunciano la mobilitazione con iniziative pubbliche.
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06/11/2013 Haemonetics, raggiunto l'accordo sulla cassa integrazione
Dopo una lunga trattativa in Regione di lunedì 4 novembre Cgil, Cisl e Uil hanno raggiunto l'accordo per la gestione della cassa integrazione e della mobilità allo stabilimento Haemonetics di Ascoli.Non hanno, invece, firmato l'accordo UGL e USB che intendono riflettere sulla proposta e si osno presi 48 ore di tempo per verificare altre ipotesi.Intanto, nel pomeriggio di ieri l'accordo è stato illustrato ai dipendenti durante un'assemblea indetta dai sindacati confederali di preparazione ad un eventuale referendum che dovrebbe svolgersi non più tardi di venerdì.Sarà l'esito della consultazione a stabilire le sorti dell'accordo, che in caso di mancata approvazione, potrebbe diventare carta straccia.
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23/10/2013 Cisl Marche e Provincia di Fermo, insieme per il lavoro
La difesa del ruolo e delle funzioni delle Province, l’importanza della Regione nel disegnare i futuri assetti territoriali tenendo conto del valore di un ente intermedio quale la Provincia in grado, grazie alla professionalità dei lavoratori, di essere di supporto ai Comuni, specialmente i più piccoli, sono stati al centro dell’incontro tra il Presidente della Provincia di Fermo, Fabrizio Cesetti, il Segretario Regionale Cisl Alfonso Cifani, il Segretario Generale della Funzione pubblica Cisl Marche Luca Talevi e l’Amministratore Delegato dello IAL Marche Francesco Varagona. Durante l’ incontro si è parlato di sanità condividendo l’intento di operare concretamente per mantenere, nonostante i tagli alle risorse e  la riorganizzazione in atto, elevati standard quali -quantitativi nelle prestazioni offerte alla cittadinanza grazie anche ad un' integrazione tra i servizi offerti dall'Area Vasta 4 e l'Inrca di Fermo. Ampio spazio hanno avuto le tematiche del lavoro e dell'occupazione alla luce dell'importanza del ruolo della Provincia in questo settore e della necessità di implementare le sinergie tra istituzioni e sindacato al fine di creare nuovi posti di lavoro.  A tal proposito il 14 novembre prossimo, nella sede della Provincia di Fermo,  si terrà il convegno  “LA FORMAZIONE : UNO STUDIO SUI CASSA INTEGRATI IN DEROGA” dove interverranno Fabrizio Cesetti Presidente della Provincia, M. Cortini dell'Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara, Francesco Varagona dello IAL Marche, F. De Luca dello IAL Marche e Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara. Lo studio che verrà presentato  pone l’attenzione sulla verifica dell’efficacia della formazione quale strumento di politica attiva in cassa integrazione. Nell’occasione verranno mostrati i risultati della ricerca che attraverso questionari, interviste e una serie di focus group ha riguardato 200 cassa integrati in deroga della provincia di Fermo, coinvolti in percorsi di formazione obbligatoria, erogati presso IAL Marche. Il progetto anticrisi, gestito dall’Ente di formazione della Cisl, rivolto ai beneficiari degli ammortizzatori sociali in deroga, ha coinvolto complessivamente 640 lavoratori, con 27.200 ore di formazione (ore aula) per oltre  50.000 ore per allievo.
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22/10/2013 Cgil, Cisl, Uil si mobilitano per cambiare la legge di stabilità
DLSTABILITA': Cgil, Cisl, Uil: scioperi territoriali per cambiare la manovra "Questa manovra non serve alla crescita": Camusso, Bonanni e Angeletti annunciano le prossime iniziative di protesta che si articoleranno territorialmente da qui a metà novembre in tutto il Paese per influenzare il dibattito parlamentare.  Roma, 21 ottobre 2013. "Sciopero nazionale di 4 ore, con manifestazioni gestite a livello territoriale da qui a metà novembre , quanto deciso da Cgil, Cisl e Uil nel corso dell'incontro svoltosi stamani nella sede della Uil per stabilire quali azioni mettere in campo per cambiare la legge di stabilità. Lo hanno annunciato al termine dell'incontro i tre leader di Cgil, Cisl e Uil SusannaCamusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti nel corso di una conferenza stampa sottolineando che "questa manovra non serve alla crescita"."Il dente duole sulla vicenda fiscale - ha ribadito alla stampa il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "Una questione, quella fiscale, che ha ridotto al lumicino il reddito delle famiglie e falcidiato i posti di lavoro. Questo è il punto che noi confederali abbiamo posto da tempo insieme agli industriali quale priorità per la crescita del Paese. "Avevamo davvero fiducia che questa volta ci sarebbe stata una diminuzione della tassazione su lavoratori e pensionati. Credevamo che il Governo avesse capito che questa era la priorità, anche perché questo tema è stato al centro di tutto il dibattito economico nazionale. Le troppe tasse stanno rarefacendo la nostra realtà economica. A noi questo sembrava fosse un fatto acclarato, e ci sembrava che fosse volontà del governo affrontare la questione. Così non è stato, il governo ha fatto vincere quel potere che da tempo influenza le finanziarie del Paese, il partito della spesa pubblica il vero gruppo che blocca la possibilita' di crescita. Ora noi, con Cgil e Uil, vogliamo modifiche concrete"Bonanni ricorda pertanto che "a pagare la vittoria del partito della spesa" sono i lavoratori e in particolare quelli del pubblico impiego che vedono ridursi continuamente il potere d'acquisto. Veniamo da una perdita di 250 mila posti di lavoro nel pubblico impiego e da sette anni di astensione di rinnovi contrattuali: ormai e' una sorta di cimitero, dove nulla si muove".Il Segretario generale della Cisl si è detto quindi a favore della "stabilita' produttiva" e di non volersi confondere con i "populisti" che vogliono tenere "la situazione instabile, con governi che saltano, per la soddisfazione dei poteri della rendita". L'obiettivo dei sindacati e' quindi di ridurre le tasse recuperando risorse dai tagli agli sprechi, passando per la soppressione degli enti inutili, per l'introduzione di costi standard in tutta la pubblica amministrazione, nell'organizzazione di servizi comuni pubblici a carattere regionale".Duro il Segretario generale della Cisl anche sulla mancata introduzione Dl stabilita' di misure pensionistiche: "E' importante lenire le ferite che sono state inferte dalla riforma Fornero" ha detto Bonanni lanciando un invito al dialogo al ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, affinche' la legge venga modificata. "Se il Ministro vuole discutere con noi siamo ben disposti a farlo, ma non vogliamo perdere tempo".Ed infine Bonanni ha chiesto al premier Letta di recuperare il documento sulle riforme istituzionali e amministrative, testo "cardine" che e' stato dimenticato". 
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11/10/2013 Lampedusa. «All'indignazione ed al dolore possa seguire la ricerca di soluzioni concrete»
Fermiamo le stragi nel Mediterraneo Giornata di mobilitazione nazionale venerdì 11 ottobre 2013  di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Cisl Marche La tragedia di Lampedusa si aggiunge a decine di altre che si sono consumate negli ultimi anni e che sono costate la vita ad oltre ventimila persone. Nei giorni del dolore, dell'indignazione e della vergogna per l'ennesima tragedia di morte nel Mare Nostrum, che ancora una volta ha inghiottito vite, sogni e speranze di uomini, donne e bambini, che hanno lasciato il loro paese fuggendo da guerre e persecuzioni o alla ricerca di una vita migliore, CGIL CISL e UIL indicano venerdì 11 ottobre come giornata di cordoglio, solidarietà, mobilitazione. Da tempo il sindacato sollecita la politica ad intervenire per una diversa legislazione sull’accoglienza e sull’asilo; per anni ci siamo opposti ad un dibattito ideologico sul tema della immigrazione, costellato di ipotesi di ronde padane e di rigurgiti razzisti, ci siamo schierati contro l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, contro una cultura della divisione e del pregiudizio. Da anni come organizzazioni sindacali offriamo assistenza nelle nostre sedi a centinaia di migliaia di immigrati per permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, e altre necessità connesse alle complesse normative e alle difficoltà socio-economiche. Da anni chiediamo che sia rivista la legge sulla cittadinanza, a partire dal riconoscere come italiani i bambini e ragazzi figli di immigrati ma nati in Italia. Da anni, come facemmo a Rosarno il Primo Maggio del 2010, denunciamo lo sfruttamento di molti migranti costretti a vivere in baracche, in tende, in vecchi stabili in rovina, coinvolti in situazioni di illegalità, di evasione fiscale e contributiva, di contratti non rispettati, di norme sulla sicurezza ignorate, spesso in balia di organizzazioni criminali. Da anni, pur sapendo che questo è un tema complicato, dove le sensibilità possono essere diverse anche tra i lavoratori, ci assumiamo il compito di contrastare una deriva culturale che spinge a chiudersi nella difesa dei propri confini e delle proprie certezze, che alimenta la paura del futuro e il timore della diversità, ignorando la storia del nostro popolo e delle sue sofferte e molteplici migrazioni; da anni sosteniamo la necessità di favorire l'integrazione sulla base dei diritti che devono essere garantiti a tutti e contemporaneamente dei doveri civili che i lavoratori immigrati devono sentirsi impegnati a rispettare. Ora, di fronte a più di 300 bare di persone disperate in fuga da guerre, dittature, fame, ribadiamo con forza che serve una diversa normativa europea e italiana, serve una diversa cultura, serve un diverso approccio al tema della immigrazione. Crediamo sia necessario realizzare un piano per la costruzione di un efficace sistema di accoglienza, anche attraverso l’impegno dell'Unione europea, sull’importante frontiera europea del Mediterraneo; devono essere istituiti corridoi umanitari per i profughi che fuggono dalle guerre, rendendo esigibili in condizioni di sicurezza, l'accesso all'asilo ed alle misure di protezione internazionale; va riformata la legislazione sull'immigrazione: l'Italia deve dotarsi di una legge organica in materia di asilo; va contrastata la tratta degli esseri umani, anche attraverso forme efficaci di collaborazione con i Paesi di origine e di transito di migranti e profughi e colpendo duramente i trafficanti. Il mondo del lavoro si mobilita quindi perchè all'indignazione ed al dolore possa seguire la ricerca di soluzioni concrete, perché la tragedia terribile di Lampedusa non si ripeta. Mai più.Le INIZIATIVE di CGIL, CISL UIL  nelle MARCHE RASSEGNA STAMPA Corriere Adriatico 11 ottobre 2013
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09/10/2013 Haemonetics, tavoli divisi
Oggi, giornata di trattativa nella sede di Confindustria tra i rappresentanti dell'Haemonetics e i sindacati.Vista la spaccatura che c'è stata in questi giorni sul fronte sindacale, detta trattativa rappresenta uno snodo cruciale per 3 motivi:1) si entra negli ultimi trenta giorni di contrattazione per cercare di assicurare un futuro ai 185 dipendenti della multinazionale peri quali è stata avviata la procedura di mobilità;2) valutare la reale frattura tra i rappresentanti sindacati che oggi si siederanno separatamente al tavolo di concertazione: prima Ugl, poi Cgil, Cisl, Uil;3) si potranno valutare meglio le intenzioni dell'azienda.Le sigle confederai puntano ad ottenere il massimo degli incentivi. L'Ugl spera invece di rilanciare la produzione grazie ad alcuni imprenditori che sarebbero disposti a rilevare lo stabilimento.Prospettiva verso la quale le altre sigle e anche Confindustria appaionomolto scettiche, per questo chiedono di concentrare gli sforzi per arrivare al termine delle trattative.  
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07/10/2013 Haemonetics, Fim Fiom Uilm propongono all'Ugl un percorso democratico
Le Segreterie Provinciali FIM FIOM UILM unitamente ai propri componenti della RSU Haemonetics nell'ambito della procedura di licenziamento collettivo avviata dala suddetta azienda in data 2/08/2013 comunicano quanto segue:preliminarmente al quarto incontro di procedura in corso oggi in Confindustria le Scriventi hanno proposto alla delegazione UGL di condividere un percorso democratico in base al quale il risultato ottenuto dalla trattativa dovrà essere sottoposto al referendum tra i lavoratori.Il risultato del referendum rappresentando la volontà della maggioranza dei lavoratori stessi dovrà essere vincolante per tutta la delegazione sindacale che ne dovrà prendere atto e la necessità di questa richiesta scaturisce dal fatto che la delegazione UGL in questa azienda  negli anni passati non ha mai sottoscritto nessun accordo (vedi ultimi 3 contratti di solidarietà) neanche quando il referendum dei lavoratori aveva espresso a maggioranza parere favorevole.In questa circostanza la posta in gioco è molto alta in quanto la validazione dell'accordo è subordinato oltre che all'approvazione dei lavoratori anche alla firma della maggioranza della RSU e delle OO.SS.Per tanto di fronte al rifiuto della UGL di assumersi questo impegno di percorso democratico a garanzia dei lavoratori sono venuti meno i presupposti e la condizione di procedere la trattativa sullo stesso tavolo.FIM FIOM UILM sono impegnate ad ottenere il  massimo risultato possibile che vede da una parte il ricorso alla CGIS per 12 mesi + 12 mesi e dall'altra negoziare un incentivo economico da assegnare a tutti i dipendenti.Tale condizione andrà a favorire iniziative imprenditoriali volte al recupero graduale delle attività e delle produzioni oggi in essere.
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03/10/2013 Gravi problemi di liquidità per la società Fermo Asite
COMUNICATO STAMPA La FIT CISL e AST CISL FERMO congiuntamente ad altre OO.SS. hanno partecipato ieri ad un incontro con il presidente della società ASITE concessionaria per il servizio di igiene ambientale del Fermano. Nell’incontro è stata presentata la situazione di crisi dell’azienda  che si  ritrova con gravi problemi di liquidità per ingenti debiti pregressi e per la morosità (8 – 10 mesi di ritardo) nel pagamento delle fatture da parte dei comuni che usufruiscono del servizio di igiene urbana. La soluzione proposta per una cosiddetta “boccata d’ossigeno” è quella di rinviare in parte il pagamento delle retribuzioni ai lavoratori dipendenti. Nei fatti, si propone di posticipare di 6 mesi la tredicesima 2013 e la quattordicesima 2014 rispetto le loro scadenze, per poi, da tale termine, rateizzarle in dodici mensilità. Secondo l’azienda unica  azione possibile per contrastare le gravi difficoltà economiche in cui la a società potrebbe trovarsi . Per la FIT CISL MARCHE  e la AST CISL FERMO è inammissibile il  comportamento  delle amministrazione pubbliche che nonostante  la disponibilità di  risorse  vincolate a remunerare esclusivamente tali servizi, perché derivanti dal  prelievo della tassa per la gestione dei rifiuti  dai cittadini residenti nel territorio di competenza, possano ritardare così a lungo i  loro obblighi di pagamento. Un comportamento che mette deliberatamente in serie difficoltà economiche la  società ASITE, tra l’altro anch’essa a capitale pubblico, non preoccupandosi   di colpire  indirettamente anche i lavoratori dipendenti che sono a loro volta  cittadini e contribuenti degli stessi comuni. Tutto questo avviene quando, per legge, è stabilito che le amministrazioni pubbliche debbano saldare i loro debiti entro 30 giorni. La FIT CISL MARCHE e la AST CISL FERMO invitano le amministrazioni comunali del comprensorio a saldare al più presto quanto dovuto  per  scongiurare il rinvio del  pagamento delle retribuzioni ai lavoratori dipendenti della società ASITE.                                                                                     Fit Cisl Marche Area Sindacale Territoriale di FERMO                                                                                     Fermo, 3 ottobre 2013
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01/10/2013 Irresponsabile anteporre gli interessi personali alle condizioni del paese
Si sono incontrati questa mattina presso la sede della Cisl i Segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti per valutare eventuali azioni unitarie a fronte della delicata situazione politica che si e' venuta a determinare negli ultimi giorni. "Serve un vero Governo del Paese" si legge nel documento firmato unitariamente dai tre leader sindacali che hanno così esposto alla stampa quanto deciso per fare appello alla classe politica al senso di responsabilità e scongiurare il rischio di un ritorno alle urne. "Cgil, Cisl e Uil esprimono la loro preoccupazione per la crisi istituzionale causata dall'irresponsabilità di chi vorrebbe anteporre gli interessi personali alle condizioni del Paese. L'incertezza di queste ore determina gravi ripercussioni sulla nostra economia e rischia di far aumentare la pressione fiscale sul lavoro e sulle pensioni. Cgil, Cisl e Uil ribadiscono che occorre una buona legge di stabilità che inverta le scelte recessive compiute in questi anni: non si può immaginare un'uscita dalla crisi senza puntare sul lavoro e sulla buona occupazione. Per questo serve un vero Governo del Paese, capace di compiere le scelte necessarie a rispondere alle richieste del mondo del lavoro. In ragione di ciò, Cgil, Cisl e Uil chiedono che la legge di stabilità preveda: un' effettiva restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti e ai pensionati; una riduzione fiscale alle imprese collegata agli investimenti e all' occupazione il completo finanziamento della cassa integrazione in deroga e la definitiva soluzione al problema degli esodati e dei precari di pubblica amministrazione, scuola e ricerca E' essenziale che la legge di stabilità determini una riduzione del livello di tassazione, non solo in nome della giustizia fiscale, ma per la necessità di rilanciare investimenti, consumi e occupazione che non possono crescere se si accentua l'impoverimento di lavoratori e pensionati.  È, inoltre, irrinunciabile che la legge di stabilità compia scelte di politica industriale e di investimenti, senza le quali le grandi imprese di rete fondamentali per lo sviluppo, come Telecom e Alitalia, e grandi gruppi industriali, come Finmeccanica e quelli siderurgici, perdono la loro funzione e rischiano di essere svenduti. Bisogna affrontare il nodo della spesa pubblica, abbandonando la dannosa logica dei tagli lineari e realizzare un riordino istituzionale e una riduzione della spesa corrente attraverso i costi standard, avviando un processo contrattuale di riorganizzazione della pubblica amministrazione. L'assenza di queste scelte e una legge di stabilità ragionieristica determinerebbero un ulteriore peggioramento delle condizioni dei lavoratori, dei pensionati e delle imprese e, soprattutto, una diminuzione dei livelli occupazionali. Affinché non continui quello stato di ingovernabilità del Paese che impedisce la realizzazione di tutte queste necessarie riforme, occorre che il Parlamento cambi la legge elettorale, ridando ai cittadini la possibilità di scegliere, superando la logica personalistica della politica e ricostruendo un clima di fiducia nelle istituzioni della Repubblica. Cgil, Cisl e Uil impegnano le loro strutture ad attuare, da subito, assemblee nei luoghi di lavoro, a indire presidi in tutti i territori e a organizzare, nelle giornate di sabato e domenica prossima, volantinaggi nelle piazze e nei punti di maggiore incontro dei cittadini".Roma, 30 settembre 2013
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27/09/2013 Osteoporosi e prevenzione, grande partecipazione allo screening
Due giornate intense quelle del 25 e 26 settembre promosse dal Coordinamento Donne della FNP-Cisl in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ascoli Piceno, per lo screening di prevenzione dell’ osteoporosi. Inaspettata la  grande partecipazione: 270 le persone refertate e una lunga lista di nomi di cittadini che avrebbero voluto sottoporsi allo screening.  I controlli di prevenzione si sono svolti all’insegna dell’ordine e della cordialità nei rinnovati locali della “Casa Albergo Ferrucci” che hanno ospitato tecnici, operatori e quanti hanno aderito all’iniziativa.« Siamo molto soddisfatti della grande partecipazione, non ce l’aspettavamo. – afferma Rosandra Ciarrocchi del Coordinamento donne di Ascoli Piceno - Questo significa che c’è  attenzione da parte delle persone alla propria salute per questo è necessario che si potenzi interventi di prevenzione, ciò aiuterebbe anche a far risparmiare il servizio sanitario.»Il Sindaco, Guido Castelli, ha dichiarato “Ringrazio la Cisl e le altre associazioni che organizzano iniziative simili perché oggi, a causa dei tagli che colpiscono la Sanità è sempre più difficile, fare prevenzione. E’ importante, allora, che qualcuno si faccia carico di questi servizi”. Visto il successo di queste giornate , venerdì 29 Novembre 2013 alle ore 15:00 a Palazzo dei Capitani si terrà un Convegno sulla prevenzione dell’Osteoporosi, con la partecipazione di  medici ed esperti incaricati dalla Regione Marche.
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23/09/2013 Trattative interrotte tra il Direttore Area Vasta 5 e sindacati
Il 20 settembre, nel corso dell'assemblea, durata pochissimo tempo, si è arrivati ad una rottura tra il Direttore dell'Area Vasta 5, Giovanni Stroppa e le delegazioni sindacali. La causa è il mancato rinnovo, a fine settembre, di quasi 50 contratti a tempo determinato di infermieri. Dinanzi alla scadenza di 49 contratti, il Direttore, Giovanni Stroppa ha proposto l'autorizzazione al rinnovo di soli 20, con la scusante che con la riorganizzazione la situazione sarà tamponata. A ciò si aggiunga che i sindacati avevano chiesto al Direttore di fornire la documentazione relativa alla riorganizzazione, ma invano.E' per questo che i sindacati hanno interrotto la trattativa.A parlare è Il Segretario Fp, Giuseppe Donati, il quale spiega che l'Area Vasta 5 è fuori budget di 2 milioni di euro e la Regione gli ha chiesto di rientrare in questo ultimo quadrimestre il possibile. Una situazione quella dell'Area Vasta 5 che peggiorerà dal primo ottobre, quando si dovrebbe tornare alla vecchia organizzazione dopo il periodo di ferie estive.Si chiede un'audizione il più presto possibile alla conferenza dei sindaci.E' necessario visionare gli eventuali progetti di Pesaro, Ancona, Macerata perchè non si può più accettare che la Regione sperimenti solo su Ascoli questo tipo di riorganizzazione.
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16/09/2013 Diminuiscono gli infortuni sul lavoro, aumentano le malattie professionali
Il Dipartimento di Sicurezza sul Lavoro di Cgil, Cisl, Uil di Ascoli ha analizzato i dati sugli infortuni sul lavoro: nelle Marche c'è un calo del 12% degli infortuni denunciati mentre per quelli mortali il calo è del 38%. Aumentano, invece, le malattie professionali, che conoscono un'impennata di circa il 18%.Sono questi dati estremamente positivi anche se vanno contestaulizzati con la crisi in atto che ha prodotto un calo degli occupati, delle ore lavorate, dell'utilizzo degli impianti.Cgil, Cisl, Uil ritengono che sia importante utilizzare le risorse attive giacenti presso l'Inail siano destinate ad aumentare le rendite, gli indennizzi, le cure oltre a potenziare le attività di prevenzione in materia di sicurezza sul lavoro.Per la nostra regione deve essere effettuata una riflessione sull'andamento delle malattie professionali, in aumento rispetto al dato nazionale che è in diminuizione.Una riflessione specifica per il Piceno e per le Marche sarà possibile solo a novembre quando l'Inail Regionale presenterà i suoi dati per settore e tipologia infortunistica.
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03/09/2013 La sanità fermana ha bisogno subito di certezze
La sanità del fermano ha bisogno di uscire dalla logica politichese e di opportunismo di parte per raggiungere almeno alcuni degli obiettivi prioritari finalizzati alla tutela della salute e della prevenzione. Intanto ogni giorno Fermo ed il comprensorio perde pezzi e l’autunno, se non vi saranno interventi veramente incisivi, porterà delle amare sorprese perché alcuni servizi e reparti, oggi accorpati o chiusi per il periodo feriale, rischiano di mantenere lo status di “ammucchiate selvagge” o addirittura di non riaprire. Il taglio previsto per il 2013 da parte della Regione sul personale è di circa 28 milioni di euro. Gran parte dei tagli sarà a carico delle Aree Vaste. Presto si apriranno i tavoli di confronto tra Direzione Generale ASUR e Direzioni di Area Vasta per la discussione dei piani assunzione dell’ultimo quadrimestre dell’anno. L’Area Vasta 4 rischia fortemente di essere ulteriormente penalizzata perché dopo l’improvvido licenziamento di 14 precari in maggioranza infermieri, si troverà ad non avere le autorizzazioni necessarie per riattivare tutti i reparti. Purtroppo è stato dimostrato che il potere contrattuale del Direttore di Area Vasta è praticamente nullo rispetto ai diktat di Ciccarelli, quindi le previsioni sono infauste. Ricordiamo che la sola Area Vasta 4 alla fine del 2013 dovrà raggiungere il risultato del risparmio, rispetto al budget 2012, di circa 1 milione di euro sul personale e di altri 5 in altri capitoli di spesa ma abbiamo la certezza che la cifra richiesta sarà ancora più pesante in quanto la Regione non ha reperito ancora i famosi 188 milioni di risparmio da conseguire entro l’anno. A fronte di tutto questo “tagliare” la collettività fermana e gli operatori, oltre alle chiacchere, alle promesse non mantenute del Direttore Genga, non vedono nulla in prospettiva che possa far sperare loro in una riconquista di dignità della sanità del territorio. La situazione è ancora tollerabile solo ed esclusivamente grazie alla serietà ed abnegazione degli operatori e dei professionisti, non certamente dei Direttori, che però non durerà in eterno. Nulla si sa ad esempio della famosa Casa della Salute a Sant’Elpidio a Mare mentre è stata cosa “detta e fatta” la chiusura dei posti letto dell’ospedale, dell’imminente chiusura dei posti di medicina di Montegiorgio, che si spera vengano recuperati altrove, dell’attivazione della RSA di Amandola, dell’annunciato ma non ancora effetuato, trasferimento della RSA di Petritoli, attualmente ospitata in locali del Comune, nella sede di proprietà ASUR, cosa che procurerebbe il risparmio di almeno 46 mila euro annui, di come si vuole utilizzare l’appartamento acquistato due anni fa dall’A.V.4 con soldi pubblici a P.S.Elpidio per aprire una casa famiglia per il quale si pagano, sempre con soldi pubblici, utenze e condominio, della concreta valorizzazione dell’Ospedale di Amandola e del suo personale, lasciato in parte inutilizzato per carenza di finanziamenti, della nomina del Direttore unico di Distretto(oggi ne paghiamo tre mentre la Legge 17 ne prevede uno), della nomina del Primario del Pronto Soccorso il cui concorso è stato espletato nel settembre 2012, della copertura di 9 primariati scoperti, dei termini certi della chiusura dei lavori della nuova ala dell’Ospedale di Fermo che secondo le stime iniziali si sarebbero dovuti concludere a dicembre 2012 ma sono ancora in corso, dell’attivazione del Servizio di Angiografia, innagurato, come la Salerno-Reggio Calabria, più volte ma mai andato in funzione se non per interventi residuali di interventistica minore, del recupero dei crediti rispetto ai ticket non pagati a causa della carenza di personale presso le casse o dell cattivo funzionamento delle casse automatiche, della questione che sta venendo alla luce dell’amministrazione e valorizzazione dei beni e terreni di proprietà dell’ASUR insistenti sul territorio, dei tanti procedimenti aperti dalla Giustizia, ecc, ecc. Un nuovo e preoccupante fenomeno sta emergendo all’interno dell’ospedale. Sempre più spesso, per poter completare la somministrazione delle terapie orali dei pazienti si ricorre ai farmaci di proprietà dei malati stessi. Questo perché, soprattutto alla fine dell’anno, capita spesso che farmaci presenti in terapia e regolarmente ordinati, siano non disponibili in farmacia. Un altro segnale preoccupante che fa comprendere lo stato della sanità pubblica. Il SeA questo dobbiamo aggiungere la profonda diversità nell’ambito delle Aree Vaste dei servizi alberghieri offerti ai malati. Nell’Area Vasta 4 è stata tagliata da circa tre anni anche la distribuzione dell’acqua ai malati mentre in altre realtà dell’ASUR oltre all’acqua vengono distribuite colazioni che vanno ben oltre il sole latte e caffè o The. Per non parlare delle posate e dei piatti. Come non eravamo un’Azienda Unica? Come mai allora ci sono pazienti di serie A e di serie B? Ecco dimostrato che di chiacchere, propaganda politica, promesse non mantenute, cose dette e non dette, la sanità fermana sta lentamente morendo. Bene il documento inviato dalla Conferenza dei Sindaci alla Regione ma a quando una riposta concreta ai tantissimi bisogni di salute e di condizioni dignitose di lavoro per gli operatori? Forse aspettiamo la prossima campagna elettorale perricominciare ad illudere i cittadini? Presto le ferie termineranno e con esse l’alibi estivo se ne andrà. Risposte serie e coerenti fino ad oggi non ve ne sono state, speriamo che l’estate abbia portato buoni consigli ai tanti Direttori, Dirigenti, Assessori, Consiglieri e Sindaci, tutti a parole al capezzale della sanità ma nessuno capace di assumersi le responsabilità di decidere e parlare. IL SEGRETARIO (Giuseppe Donati)
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02/09/2013 Inaccettabile il declassamento della sede Inail di Ascoli Piceno
Come già comunicato due settimane fa dal Segretario Generale CISL FP Marche Luca Talevi, la nostra Organizzazione Sindacale reputa il paventato declassamento della sede INAIL di Ascoli Piceno come inaccettabile se non provocatorio verso un territorio già ampiamente penalizzato.Inaccettabile, anche il ripensamento, da parte della Direzione centrale, avvenuto subito dopo la presentazione della prima proposta di riorganizzazione delle sedi Inail, che certamente non comprendeva il declassamento della sede di Ascoli Piceno. Cosa sia successo subito dopo e quali forze siano intervenute per far cambiare idea alla Direzione Centrale, non lo sappiamo ma possiamo anche immaginarlo.Come dimostrato in altre situazioni, che hanno interessato il territorio ascolano, e più in generale il sud delle Marche, la lentezza degli interventi ed il peso politico espresso, evidentemente non sono stati sufficienti ed adeguati per tutelare questa realtà di servizio presente sul territorio e della quale i cittadini hanno bisogno nella sua interezza e funzionalità.A questo punto la CISL FP ritiene strategico il gioco di squadra da mettere in campo tra forze politiche,imprenditoriali e sociali dell’ascolano, affiinchè a settembre a livello nazionale, l’assurda proposta venga rivista. Se per tutelare la sede INAIL fosse necessario rivedere le sinergie esistenti con altre sedi, si faccia senza pensarci troppo e si metta in atto una strategia comune rivendicativa, conti alla mano. La sola motivazione di spending review non è sufficiente a motivare una tale decisione così fortemente impattante sui cittadini e sui lavoratori. Da Roma ci dicano cosa c’è veramente sotto.La CISL FP comprende e condivide le preoccupazioni dei lavoratori quando sono profeti di una perdita di servizi in breve tempo,se il declassamento fosse confermato. Ciò non colpirebbe solo gli interessi professionali di chi lavora nella sede INAIL di Ascoli Piceno ma tutta la collettività che dovrebbe rivolgersi per specifiche pratiche a sedi lontane con perdita di tempo ma anche con difficoltà maggiori di accesso , soprattutto per la platea degli anziani.Come CISL FP infine, nel continuare a ripetere che questa battaglia si vince insieme o si perde, intendiamo stigmatizzare chi, come sempre capita, anche nell’ambito sindacale, ha ritenuto di sfruttare la situazione difficile che riguarda l’INAIL di Ascoli per fare facile demagogia o lanciare accuse o peggio per far nascere sospetti infondati su presunti atteggiamenti conniventi con la Direzione Centrale.La CISL è un grande sindacato confederale, ed anche in questa occasione, attraverso il livello nazionale, saprà mostrare quanto valga il suo peso e la sua credibilità nei confronti di ogni interlocutore.                                   IL SEGRETARIO                                        (Giuseppe Donati)
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02/08/2013 Mancate proroghe del personale, a rischio la riapertura dei servizi ed il ripristino dei reparti chirurgici
Il 31 luglio 2013 sono scaduti  presso l’Area Vasta 4 n.21 contratti a tempo determinato tra i quali: 15 infermieri, 4 Operatori Sociosanitari, 1 Autista, 1 Tecnico di Radiologia.La Direzione di Area Vasta 4 ha deciso il rinnovo di soli 7 contratti, mettendo a rischio l’organizzazione dei servizi ma soprattutto la riapertura di quest’ultimi dopo le ferie estive ed il ripristino da ottobre dei reparti chirurgici attualmente accorpati.Come si ricorderà il Governo Monti aveva inserito nella legge di stabilità 2012 la possibilità di proroga i contratti precari della Pubblica Amministrazione dal 1 gennaio al 31 luglio 2013. Il Governo Letta, lo scorso 17 maggio, grazie alla pressione costante dei sindacati confederali, ha ulteriormente posticipato al 31 dicembre 2013 la proroga dei contratti precari, così da evitare che circa 125.000 persone, per lo più giovani, perdessero il lavoro.Tutta la pressione e l’opera di convinzione sul Governo, però, messi in atto dai Sindacati a livello nazionale, sono stati inutili o quasi per i lavoratori precari dell’Area Vasta 4 che si sono visti negare la proroga dal Direttore dott. Genga. Questi operatori, con molta probabilità non avranno possibilità di rientrare nel circuito della sanità regionale, visti i tagli indiscriminati ed ingiustificati che l’ASUR ha deciso di attuare, invece di colpire sprechi e ridondanze organizzative di cui per prima ha favorito lo sviluppo. Sono quindi destinati a rimanere a lungo fuori dal circuito occupazionale almeno della Regione Marche.La cosa grave è che alcuni  operatori messi alla porta il 31 luglio, sono anni che lavorano, sempre con forme precarie d’impiego, presso l’Area Vasta. Su di loro è stato investito tempo per la formazione e hanno acquisito competenza e professionalità che sarebbero stati molto utili  in reparti d’emergenza o specialistici, che richiedono lunghi periodi di tutoraggio ma anche sul territorio.La decisione del Direttore di privarsi dei precari, è altresì incomprensibile alla luce delle migliaia di giorni di ferie non godute e di ore lavorate in eccedenza da parte del personale del comparto, soprattutto infermieristico ed OSS, dell’A.V.4. A detta della Direzione, sono stati prorogati solo 7 contratti ( 6 Infermieri + 1 Tecnico di radiologia ad Amandola) per fronteggiare situazioni di emergenza e assenze per maternità. Chiediamo allora al dott. Genga se migliaia di giornate di ferie non godute ed ore eccedenti ( solo per gli infermieri ed OSS sono 5.700 le giornate di ferie non godute del 2012 e circa 50.000 ore eccedenti ) non rappresentano per Lui un’emergenza, visto che i lavoratori vengono privati di un diritto sancito da leggi e contratti come anche la possibilità di potersi organizzare una propria vita famigliare. Evidentemente per Genga e per colui dal quale Genga prende ordini ( leggasi dott. Ciccarelli dell’ASUR) questi diritti sono benefit e privilegi.Attenzione però, perchè il mancato rinnovo di questi operatori, una volta trascorso il periodo estivo, che, come denunciato dalla RSU vede accorpamenti di reparti e chiusure di servizi che stanno provocando enormi disservizi, dequalificazione dell’assistenza e carichi di lavoro al limite della sopportazione, porrà il problema del reperimento del personale Infermieristico ed OSS, necessario per le riaperture. Al momento i numeri non ci sono. La speranza è che l’ASUR autorizzi nel piano assunzione dell’ultimo quadrimestre, tutte le assunzioni necessarie alla copertura dei turni e alla sostituzione dei precari mandati a casa. Ma, come detto, è una speranza e non una certezza.Ai Sindaci del Fermano consigliamo di fare fronte comune, oltre che per la costruzione dell’ospedale nuovo, sulla quale la CISL FP continua a nutrire tutti i dubbi del mondo, anche per l’impegno e la sicurezza delle assunzioni necessarie alla riapertura, dal mese di ottobre, di servizi importantissimi, come ad esempio, la RSR di Porto San Giorgio piuttosto che il ripristino dei singoli reparti chirurgici.Queste riaperture, infatti, al momento, anche grazie alla mancanza di coraggio della Direzione di Area Vasta nelle proroghe, che si DOVEVANO FARE SENZA SE E SENZA MA, sono del tutto incerte.Il tarlo ed il sospetto, nemmeno tanto infondati, che come CISL FP nutriamo è che le operazioni spacciate come necessarie per il periodo estivo, abbiano rappresentato il cavallo di Troia per arrivare ad una riorganizzazione forzata del dipartimento chirurgico e lo smantellamento di servizi socio assistenziali e riabilitativi sul territorio. Le proroghe mancate altrimenti non si giustificherebbero anche alla luce del numero di personale infermieristico assente per aspettative, maternità e malattie lunghe che è pari a circa 35 unità.                                                                                                                                                                                                                                                           IL SEGRETARIO                                                                                                Giuseppe Donati
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31/07/2013 La Rsa di Amandola attende inutilmente di essere attivata
A proposito della possibilità concreta che l’ASUR e la Regione Marche rispetti le promesse scritte nel documento della riorganizzazione delle Reti Cliniche e riesca effettivamente a spostare parte della spesa ospedaliera sulla medicina territoriale e sociosanitaria, vi è la prova provata della RSA di Amandola.La RSA di Amandola, costruita già da anni e completata recentemente con tutti i passaggi autorizzativi necessari, attende inutilmente di essere attivata solo perché l’ASUR non autorizza un budget aggiuntivo a quello già stanziato per l’Area Vasta 4 così da permettere di assumere il personale infermieristico ed OSS necessario. Spesa per altro minima visto che parte del personale potrebbe essere recuperato proprio dall’Ospedale di Amandola.Questo lento e doloro percorso che vede protagonista la RSA di Amandola, visitata da vari politici locali e regionali con promesse varie di immediato intervento per l’attivazione, la dice lunga sull’attendibilità di una controparte regionale che da mesi o forse da anni promette e non mantiene quasi nulla.L’Area Vasta 4 è il territorio regionale con la percentuale abitanti – posti di residenza sanitaria, più basso in assoluto. Si pensi che per quasi 200.000 abitanti ( compresi quelli della comunità montana) i posti di RSA sono solo 20, quelli di Petritoli. Per comprendere la gravare situazione anche di carenza di strutture sociali, basti pensare che l’intera comunità amandolese e del circondario non ha una struttura qualificata come casa di riposo ( oggi denominata R.P.). Tutto questo in un territorio ad altissima concentrazione di anziani.Da questo quadro si comprende bene anche il perché dell’attaccamento quasi spasmodico degli abitanti di Amandola e circondario per l’Ospedale di Amandola e le lotte messe in atto per la sua salvaguardia. Il rischio, concreto e affatto da sottovalutare, è che, smantellato o svuotato progressivamente l’ospedale, a questa comunità resti nulla o quasi. Resti alcun riferimento sociosanitario decente perché le promesse, come detto prima, di attivare una Casa della Salute, sono tutte da verificare, vista l’attendibilità e la capacità di rispettare gli impegni, dimostrati dalla Giunta Regionale e dall’ASUR e dei tagli messi in cantiere.Al momento come CISL FP, nonostante varie richieste, non abbiamo ricevuto alcun impegno finanziario concreto di stanziamento per l’attivazione delle Case della Salute. Tantomeno abbiamo avuto un crono programma attendibile per la loro realizzazione. La Regione Toscana, ad esempio, ha annunciato la costruzione di 36 nuove case della salute con uno stanziamento di 8 milioni di euro. Per essere credibili,le azioni di riorganizzazione devono contenere non solo gli obiettivi, che, spesso, nelle Marche, per quanto riguarda la sanità, assomigliano a propagande elettorali, ma anche e soprattutto i finanziamenti necessari per raggiungerli ed i tempi in cui verranno realizzati. In mancanza di ciò, la fine è quella della RSA di Amandola. Spesi soldi pubblici per la realizzazione di un’opera importante, in un momento storico in cui bisognava dimostrare vicinanza ed attenzione ad una comunità, alcuno si è più preoccupato di trovare le modalità perchè l’opera fosse fruibile ai cittadini. Una vergognosa opera di promesse non mantenute e di sfilate di politici nel momento delle elezioni, che però ad oggi hanno prodotto nulla, solo irritazione e disillusione.La RSA di Amandola per quanto riguarda la CISL FP è una struttura strategica per dare risposte concrete ad una comunità anziana ma non solo amandolese perché di posti di RSA tutta l’Area Vasta 4 ha necessità estrema, soprattutto oggi, che con gli sciagurati tagli dei posti letto decisi dalla Regione  vi è l’urgenza di decongestionare l’ospedale di Fermo dai ricoveri impropri, senza far venire meno la risposta sociosanitaria al territorio. Per questo come sindacato di categoria della CISL ci batteremo insieme ai cittadini di Amandola ma non solo per Amandola.Alla Regione e all’ASUR lanciamo il guanto di sfida per vedere se stavolta vorranno smentirci con i fatti non solo con le chiacchiere, come sempre. Oltre alle sfilate di propaganda, i politici regionali trovino, se sono coerenti con quanto scrivono e soprattutto dicono, i soldi per attivare entro fine 2013 la RSA di Amandola che è bella che pronta, chiavi in mano.                                                                                                                 IL SEGRETARIO                                                                                                                Giuseppe Donati
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30/07/2013 Il riassetto delle reti cliniche è altra "bastonata"
Secondo Giuseppe Donati, Segretario Fp Cisl, "l'approvazione del riassetto delle reti cliniche così come proposto è un'altra bastonata che si vuol dare al territorio fermano, riducendo l'ospedale di Fermo ma anche tutta l'area territoriale e sociale, a semplici livelli di smistamento dei pazienti verso altre realtà. Un pò quello che da anni sta accadendo per la rete cardiologica che costringe medici ed infermieri di Fermo ad interpretare il ruolo di trasportatori di pazienti verso Ancona e, recentemente, per poter giustificare l'emodinamica di Ascoli, anche verso tale ospedale. Tutto questo con costi e disagi per le famiglie che nessuno vuole quantificare. La Cisl Fp non si fermerà di gridare il proprio dissenso verso un modo di riorganizzare la sanità che dietro al totem del risparmio vuole portare a casa l'idea che la sanità d'eccellenza può essere solo per pochissimi, eletti e politicamente rappresentativi, territori della Regione. Così facendo si costituiranno due diversi modelli sanitari: di serie A e di serie B".Secondo la Cisl, le riconversioni promesse per le quali non sono sate stanziate risorse sono ben lontane.
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26/07/2013 Firmato l'accordo tra il Comune di Monteprandone, Cgil,Cisl, Uil, stop ai tagli e aumenti delle tariffe
Il giorno 23 agosto è stato firmato l'accordo tra l'amministrazione comunale di Monteprandone, Cgil, Cisl, Uil e i sindacati dei pensionati, dove i tagli ai servizi e al welfare e gli aumenti delle tariffe non sono accettabili se non si combatte l'evasione fiscale.Il bilancio di previsione contiene 2 misure che sono state condivise con i sindacati e cioè lo stanziamento di 32 mila euro per integrare la quota del fondo regionale di sostegno agli affitti e il consiglio comunale ha approvato lo stanziamento di almeno 20mila euro per sostenere l'occupazione. Inoltre, durante la fase di assestamento di bilancio è previsto anche il reperimento di ulteriori fondi da destinare a contributi, agevolazioni fiscali e tariffarie per alleviare le criticità economiche dei lavoratori che vengono licenziati o collocati in cassa integrazione o in  mobilità.
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25/07/2013 Insufficiente il personale docente assegnato alle scuole marchigiane.
Assegnati  dal Ministero della Pubblica Istruzione  30 posti aggiuntivi di personale docente alle Marche .Una assegnazione esigua che ha consentito di recuperare solamente alcune delle situazioni di maggior difficoltà presenti nelle scuole marchigiane. I posti dati permettono di garantire i docenti previsti nei Licei Musicali, di riattivare alcuni corsi serali ed i percorsi didattici all’interno delle carceri che erano stati soppressi per mancanza di personale e soprattutto di sdoppiare classi, cosiddette “classi pollaio”,   costituite con più di 30 alunni. Le segreterie regionali Marche di Flc/Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals denunciano tuttavia che quanto assegnato dal Ministero non è sufficiente a recuperare tutte le situazioni di disagio presenti nel territorio regionale: numerose ancora le situazioni di classe sovraffollate, ospitate spesso in aule non a norma. Drammatica inoltre la situazione delle scuole dell’infanzia: 104 sezioni attive solo il mattino nonostante la richiesta di tempo pieno delle famiglie alle quali non è stato possibile dare alcuna risposta.Scarica il Comunicato Stampa Unitario 
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25/07/2013 Nuovo Isee, i sindacati organizzano un incontro di approfondimento
Tante le novità previste sul nuovo Isee ovvero indicatore della situazione economica equivalente, a regime, in attesa che si concluda il nuovo iter parlamentare, per le quali si è reso necessario un incontro di approfondimento organizzato dalle Segreterie di Cgil, Cisl, Uil di Ascoli Piceno e Fermo.Il Convegno pubblico dal titolo "Nuovo Isee: i servizi pubblici tra bisogni, efficienza e equità" è previsto per il giorno venerdì 26 luglio ore 16,30 presso la sala dei Ritratti di Fermo.All'iniziativa interverranno Sauro Rossi, Segreterio Cisl Marche, Giovanni Camaioni, Segretario Uil AP-FM, l'On. Paolo Petrini, Novella Lodolini dell'Istituto ricerche economiche e sociali, Daniela Alessandrini, Dirigente dei Servizi sociali, Alessandro Ranieri, Direttore dell'Ambito Territoriale Sociale XX. Concluderà i lavori Roberto Ghiselli, Segretario Generale CGIL Marche.Il Nuovo Isee darà modo di superare gran parte delle incongruenze del "vecchio Isee", pertanto CGIL, CISL, UIL chiedono che sia salvaguardato il nuovo Isee come livello essenziale delle prestazioni, garantendo l'applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale.
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23/07/2013 Rifinanziare la cassa integrazione in deroga: incontro con l’On Cesare Damiano
Nelle Marche saranno 15.000 i  lavoratori dei settori dell’artigianato, e delle piccole imprese dei servizi, del commercio del turismo, senza nessuna  “protezione sociale” in caso di sospensione dal lavoro dal 1 Giugno 2013  per il mancato rifinanziamento della Cassa Integrazione in Deroga. E’ il grido d’allarme che CGIL CISL UIL delle Marche e delle Associazione Artigiane hanno  manifestato  durante l’incontro con  il Presidente della Commissione Lavoro alla camera On. Cesare Damiano in occasione del quale è stata rilanciata l’urgenza di rifinanziare lo strumento della Cassa Integrazione in Deroga e  di prevedere  interventi concreti per  ridefinire i criteri di riparto delle risorse tra le regioni. Il presidente Damiano si è impegnato a sostenere queste richieste, anche se ha rappresentato tutte le difficoltà relative al reperimento di nuove risorse. Resta il fatto che la questione “cassa in deroga”, dopo essere sparita i dalle emergenze del governo, è tornata ad essere considerata tra le priorità che vanno risolte. Intanto CGIL CISL UIL Regionali e le Associazioni Artigiane  confermano  che dal 1° Luglio per tutti i lavoratori  artigiani dipendenti da imprese aderenti all’EBAM è stata attivato, come strumento di sostegno al reddito, la sospensione. Nota Dipartimento mercato del lavoro Cisl Marche
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19/07/2013 Settore dei trasporti, i Sindacati chiedono un incontro al Prefetto
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Confartagianato trasporti e Fita Cna hanno sottoscritto una lettera indirizzata al Prefetto chiedendo un incontro per segnare rischi e criticità nel settore trasporto merci e della logistica, settore dove la crisi economica ha prodotto e produce una pesante situazione nelle imprese e un peggioramento delle condizioni dei lavoratori, a causa di cassa integrazione, mobilità e licenziamenti.Oltre tutto, tra i motivi dell'incontro vi è che si continua ad assistere ad una costante e continua violazione delle leggi nazionali ed europee.A ciò si aggiunge un pericoloso fenomeno, in particolare i sindacatio e le associazioni si riferiscono alle imprese nate surrettiziamente nei paesi dell'Europa dell'Est che vengono ad operare in Itlia, svolgendo attività di trasporto domestico, applicando ai lavoratori contratti, contribuzione sociale e assicurativa di quei paesi in cui hanno sede legale, consentendo in tal modo di effettuare viaggi con ribassi di tariffe del 20% e oltre.
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18/07/2013 Prorogati i termini per la consegna dei modelli Red, Inv. Civ. alla data del 31 ottobre
Anche la Fnp Cisl conferma la proroga per la consegna dei modelli Red 2013 e solleciti 2011,    Invalidità Civile 2013 e solleciti 2012 alla data del 31 ottobre 2013.   Difatti, per agevolare gli utenti nell’ assolvimento dei suddetti adempimenti, tenuto anche conto della concomitanza con gli adempimenti fiscali e con il periodo feriale, l'Inps ha ritenuto opportuno prorogare i termini già indicati nella lettera per il completamento del processo di verifica.Di conseguenza, tutti gli interessati possono rivolgersi alle Sedi Cisl, FNP, CAF della Provincia.
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17/07/2013 Agli infermieri le carrette, ai dirigenti le auto migliori
Di seguito, il comunicato stampa del Segretario Fp Giuseppe Donati."L’ennesima triste vicenda che vede coinvolta l’Area Vasta 4, di cui apprendiamo per mezzo stampa, non ci coglie del tutto impreparati. Con questo non intendiamo dire che eravamo o siamo a conoscenza di fatti precisi o di dipendenti coinvolti in attività non lecite dei quali si dovrà occupare, se ve ne saranno gli estremi, l’autorità giudiziaria nella quale riponiamo piena fiducia.Di certo però la CISL FP negli anni ad iniziare dal 2009 poi nel 2011 ma anche recentemente ha posto più volte l’attenzione sulle modalità operative e sull’utilizzo delle auto aziendali dell’Area Vasta 4. Questo perché l’auto aziendale per molti infermieri è uno strumento importantissimo di lavoro. Parliamo degli infermieri e non solo, che tutti i giorni si occupano di assistenza domiciliare e per questo si recano al domicilio degli utenti utilizzando i mezzi dell’Ente.La CISL FP se n’è occupata per tre precisi ordini di motivi:1)    lo stato assolutamente precario di molti mezzi aziendali che hanno all’attivo un chilometraggio elevato ed una data d’immatricolazione lontana nel tempo;2)    le modalità di assegnazione dei veicoli;3)    la gestione del Servizio parco auto.L’Area Vasta 4 ha nel suo parco auto circa 40 automezzi che dovrebbero essere assegnati a chi opera sul territorio. Secondo una comunicazione della stessa Direzione, data fine 2011, gli automezzi sono suddivisi secondo lo schema allegato.La prima osservazione, ad una lettura della tabella è che i mezzi molto datati e con chilometraggio elevato, sono molti. E’ chiaro che le ristrettezze economiche ed il taglio degli investimenti effettuato dalla Regione e dall’ASUR, hanno peggiorato la situazione.La seconda obiezione, che la CISL FP ha più volte avanzato alla Direzione già nel lontano 2011, riguarda il fatto per cui agli infermieri dell’ADI verrebbero riservate automobili vecchie e talvolta assolutamente inadeguate al servizio da svolgere mentre ad altri verrebbero riservate le migliori. Ricordiamo che questi lavoratori trascorrono molto tempo in auto in ogni stagione e con qualsiasi tempo atmosferico. Sono molto diffusi, almeno per quanto ci viene riferito da alcuni infermieri, gli episodi di automobili in panne durante il turno di servizio. Stranamente però le automobili meglio equipaggiate e di più recente immatricolazione verrebbero assegnate in dotazione al personale non sanitario o peggio a Direttori e Dirigenti vari, che per quanto ci riguarda, visto lo stipendio che percepiscono, potrebbero spostarsi per servizio anche con le loro automobili. Alla fine del mese non morirebbero certo di fame per questo. Su tale situazione il dott.Genga ha promesso d’intervenire ma a quanto ci risulta poco ha ottenuto.La terza questione, che ha visto la CISL FP protagonista, è quella relativa alla gestione dell’autoparco. Fino a pochi mesi fa, infatti, la gestione del servizio, seppur intestata ad un Direttore, era completamente in mano ad un volontario, dipendente in pensione. Il fatto che una persona seppur in pensione voglia continuare a dare una mano all’Area Vasta, è meritevole e generoso ma quando a questa persona si affida quasi completamente la gestione di un servizio delicato come l’autoparco, qualcosa non quadra. In verità nel recente passato, anche un altro servizio molto particolare era stato per mesi in mano ad un volontario ex dipendente: l’obitorio. Poi anche grazie alle continue e ripetute pressioni e richieste di chiarimento della CISL FP, venne attuata una gara per l’assegnazione del servizio ad una ditta che comunque dovrebbe aver  assunto lo stesso ex dipendente in pensione.In verità la CISL FP ha messo in evidenza i troppi casi di volontari presenti in Area Vasta 4 e per capire meglio il fenomeno già dalla fine del 2011, ha iniziato a far richiesta alla Direzione dei nominativi di tutti i cosi detti “volontari “che operano nell’AV4. Segreto assoluto! Per avere una semplice risposta ma senza i nomi, la CISL FP ha dovuto denunciare la mancanza di trasparenza all’ufficio dell’OMBUDSMAN delle Marche, una sorta di garante della trasparenza. Dopo tale denuncia, la Direzione ha dato una sorta di risposta ma i nomi non si sono visti. Qual’è quindi il fenomeno del volontariato in Area Vasta 4? Chiaramente non ci interessano i volontari che prestano assistenza ma di quelli che per convenienza o per inganno ( promesse di future assunzioni ) prestano servizio in uffici e servizi dell’Area Vasta 4 senza percepire ufficialmente alcun compenso.Quanto sopra, lo diciamo per sottolineare che di cose da verificare e presidiare in sanità ce ne sarebbero molte. Purtroppo, molto spesso le nostre osservazioni e le nostre semplici denunce di disservzi vengono lette dalla Direzione come scocciature o come fenomeni strumentali ma poi, quando arriva la Procura, tutti cadono dall’albero".                                                                                IL SEGRETARIO                                                                                Giuseppe Donati                          
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16/07/2013 Riunione in Regione per la Visagro
Decisivo sarà l'incontro che si terrà domani in Regione ad Ancona per decidere sulla procedura di mobilità dei lavoratori della Visagro di Rotella.L'Assessore Regionale al Lavoro, Lucchetti, ha convocato la direzione regionale e quella provinciale dell'Inps, la Direzione del Lavoro di Ascoli, la curatela fallimentare Visagro e le organizzazioni sindacali.Domani mattina saranno presenti molti lavoratori della Visagro davanti al Palazzo della Regione per sapere dell'esito dell'incontro: il taglio dell'ammortizzatore sociale della mobilità retribuita determinerebbe drammaticge condizioni di non lavoro, non pensione, non sostegno del reddito.Le OO.SS. ribadiscono la necessità dell'impegno del Comune ad evitare la frantumazione della coesione sociale.
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12/07/2013 A Fabriano si manifesta contro il piano di ristrutturazione di Indesit
GUARDA LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE  RASSEGNA STAMPA: Conquiste del Lavoro_13_07_13 , AGI STAMPA LA MANIFESTAZIONE DI FABRIANO   
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12/07/2013 Sciopero al Corriere Adriatico
Mercoledì 10 luglio 2013 si è conclusa con esito negativo, presso la sede Federazione italiana editori giornali di Roma, la fase sindacale nazionale della procedura di licenziamento collettivo (legge 223/91) per 13 lavoratori poligrafici del Corriere Adriatico. L’assemblea dei lavoratori poligrafici del Corriere Adriatico, in accordo con le RSA e le Organizzazioni sindacali territoriali, preso atto del mancato accordo, proclama per sabato 13 luglio l’intera giornata lavorativa di sciopero; dà inoltre mandato alle proprie Rappresentanze di organizzare un pacchetto di ulteriori sei giornate di sciopero da effettuarsi in attesa del confronto in sede regionale con l’Azienda e la Regione Marche. Le Organizzazioni Sindacali di Categoria di Cisl e Cgil (Fiste e e Slc) si attiveranno da subito nel coinvolgimento delle Istituzioni locali e regionali.
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09/07/2013 Adim, grande senso di responsabilità dei lavoratori
Il risultato del referendum sull’accordo per l’Adim Scandolara, che ha visto prevalere i si per oltre il 62 %, (107 si e 65 no) e che dovrebbe scongiurare la chiusura dello stabilimento, evidenzia  il grande senso di responsabilità dei lavoratori e sconfessa quanti, in maniera strumentale ed ideologica, sfruttando il malessere dei lavoratori chiamati a fare sacrifici per garantirsi il posto di lavoro, vorrebbero accreditare se stessi, passando sulle loro teste e senza farsi carico del loro futuro.Approvando la linea della responsabilità sostenuta dalla Cisl, i lavoratori hanno dato una risposta forte all’azienda, alla quale hanno detto che per il rilancio dello stabilimento, a cui non può più sottrarsi,  c’è il fondamentale impegno dei dipendenti a sostenere il progetto.A questi lavoratori va però riconosciuto un ulteriore e  più importante merito, di cui forse hanno meno consapevolezza, e del quale beneficerà l’intero territorio ascolano, ed è quello di dare il primo segnale positivo, dopo diversi anni, agli imprenditori ed a possibili investitori.La comunità locale non è composta da persone litigiose, costantemente in conflitto ed avulsa dall’assumere responsabilità, così come purtroppo  appare, ma esiste una maggioranza di lavoratori, finora silenziosa, che mantiene le caratteristiche che hanno reso in passato appetibile questo territorio, gente attaccata al lavoro, produttiva e seria.Questo seme che è stato lanciato, chiama tutti i lavoratori delle altre aziende che si riconoscono in questi valori, ad uscire allo scoperto e rendere visibili questi aspetti, perché è un servizio che possono dare alle persone che il lavoro non ce l’hanno e che vorrebbero avere una prospettiva; rendere diffusa l’immagine che i lavoratori della Scandolara hanno dato aiuta a costruire tale possibilità.
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05/07/2013 Un tavolo contro la crisi
Cgil, Cisl e Uil scrivono ai Sindaci, al Presidente della Provincia di Ascoli Piceno e della Regione, all'Assessore Canzian, all'Onorevole Agostini e ai rappresentanti di Confindustria, Cna, Confcommercio, Camera di Commercio e Università:"Le condizioni dei cittadini di questo territorio sono al limite della sopportabilità per l'alta percentuale di disoccupazione. Di fronte a tali problemi nessuno può esimersi dall'adottare azioni di resonsabilità, quindi vi invitiamo a promuovere un coordinamento istituzionale per aprire un tavolo che discuta ed elabori interventi per il territorio, volti a catalizzare risorse pubbliche e private, coinvolgendo il Mise affinchè finanzi l'accordo di programma Tronto Val Vibrata o eventualmente garantisc le risorse per un progetto di riconversione previsto per le crisi industriali complesse".
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02/07/2013 Protesta dei sindacati per gli organici della scuola
I sindacati del settore insorgono per la suddivisione di 84 posti concessi dal Ministero dall'Istruzione alle Marche. E' questa una forte penalizzazione che ha interessato le Province di Ascoli e Fermo per ciò che riguarda gli organici della scuola.In particolare, detta suddivisione è stata operata senza alcun consulto da parte del dirigente dell'ufficio scolastico regionale delle Marche, riservando alle Province di Ascoli e Fermo una quota di soli 6,5 posti su 84 pari al 7,7% delle risorse destinate all'intero territorio regionale.Non è chiaro quali siano stati i criteri di tale provvedimento.I sindacati chiedono a gran voce che le risorse per le Province di Ascoli e Fermo vengono integrate realizzando una distribuzione equa e razionale, riservandosi altrimenti di avviare tutte le azioni di lotta possibili.
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01/07/2013 Agevolazioni fiscali per le imprese del terziario
Il 20 giugno Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uil-Tucs insieme con la Confcommercio della Provincia di Ascoli Piceno, hanno sottoscritto un accordo territoriale, integrativo di quello nazionale, che si traduce in un risparmio fiscale rilevante, con benefici immediati nella retribuzione netta dei dipendenti.Detto accordo riguarda la detassazione delle prestazioni che incrementano la produttività, rendendo possibile per il periodo di imposta 2013 una speciale agevolazione fiscale per il reddito dei lavoratori.Esso ha validità dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013 per cui le maggiori tassazioni già applicate per i periodi di paga del primo semestre 2013 andranno compensate con le mensilità successive.  
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28/06/2013 Mobilità per 30 lavoratori dell'ex Arena
Nella sede della Regione Marche ad Ancona, Cgil, Cisl, Uil, Ugl insieme con i vertici aziendali della Fabbrica Italiana Surgelati (Fis) di Grottammare hanno sottoscritto il verbale di accordo per collocare in mobilità tutti e 30 i dipendenti.Detta ditta era conosciuta in Italia e all'Estero per la produzione di alimenti surgelati, dapprima con il marchio Mare Pronto, poi con quella dell'Arena.Dal primo luglio, per i 30 dipendenti terminerà il periodo di cassa integrazione e inizierà la mobilità, a causa della sopravvenuta impossibilità di dare seguito al progetto di riconversione industriale, avvenuto nel novembre 2007 e poi sospeso per una serie di difficoltà di ordine locale o alle carenze del momento nel quadro normativo regionale.Nello specifico, il provvedimento relativo alla collocazione in mobilità degli addetti all'attività di produttiva, due impiegati nell'officina di manutenzione, due addetti all alogistica, un addetto al controllo qualità e tra gli imipiegati uno al controllo industriale, due al magazzino, uno al controllo qualità e uno alla manutenzione. 
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27/06/2013 Rischio di chiusura per l'Adim Scandolara
C'è aria di tempesta all'Adim a causa di finanziamenti, circa 15 milioni, che le banche non hanno erogato per i pignoramenti messi in atto dopo le vertenze di alcuni operai dello stabilimento. Se entro il 30 luglio non arriveranno i soldi l'Adim aprirà la mobilità per 194 operi.Il titolare dell'azienda Gussoni ha dichiarato la volontà di rimanere in Ascoli a condizione che vengano ritirate le vertenze.Il Prefetto Patrizi ha invitato i sindacati e l'azienda ad aprire un tavolo di trattative per scongiurare il peggio, che i rappresentanti della Cisl, Antonio Angelini e Antonucci Marsilio, sono pronti ad accogliere.L'assessore regionale Lucchetti si è reso disponibile ad incontrare le parti ed oggi la riunione di questa mattina ad Ancona è decisiva per le sorti dell'Adim.Marsilio Antonucci dice di essere fiducioso e di poter riallacciare i fili di una tarttativa per arrivare ad un accordo e scongiurare la chiusura dell'Adim.
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25/06/2013 Il Presidente della Provincia di Ascoli al vertice di Fabriano
Il giorno 24 giugno 2013 alla sede del Comune di Fabriano, il Sindaco Giancarlo Sagramola ha incontrato i Presidenti Provinciali Marchigiani, tra i quali, Piero Celani, Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, oltre al loro collega di Perugia.Essi hanno firmato un documento con i sindacati, nel quale si respinge il piano della Indesit, perchè si tratterebbe di una delocalizzazione inaccettabile, stante la chiusura del 2012 con un utile, utile che sta a significare una non crisi del settore.Rispetto ai lavoratori di Comunanza e Fabriano, agli inizi di luglio probabilmente dentro la fabbrica, i Presidenti della Provincia di Ascoli Piceno e Fermo stanno pensando di convocare un Consiglio Provinciale aperto a Comunanza.    
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22/06/2013 Cgil Cisl e Uil scendono in piazza
CLICCA QUI PER VEDERE LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE Erano circa 5 mila i lavoratori marchigiani che hanno partecipato sabato 22 giugno, alla manifestazione nazionale a  Roma. Da tutta la Regione 100 pullman raggiungeranno la capitale. La manifestazione è promossa da Cgil, Cisl e Uil per il rilancio del lavoro e per una politica a sostegno dello sviluppo. I sindacati hanno già avanzato le loro richieste al Governo dal quale si attendono risposte. Le priorità di Cgil Cisl e Uil: rifinanziare la Cassa integrazione in deroga, poiché il miliardo di euro stanziato non è ancora disponibile e non è sufficiente. Ridurre le tasse a lavoratori dipendenti e pensionati e alle imprese che fanno assunzioni stabili. Dare ai Comuni e agli altri Enti pubblici la possibilità, se hanno le risorse, di fare investimenti allentando i vincoli del patto di stabilità interno. Evitare aumenti dell’Iva e riformare l’Imu, dalla quale dovrebbero essere esentati solo i proprietari di un immobile purché non sia di lusso. Fare scelte di politica industriale che rilancino la produzione, l’innovazione e gli investimenti. Le Marche hanno una ragione in più per partecipare e per sostenere la manifestazione del 22 giugno. La crisi ha colpito duro una Regione caratterizzata da molte imprese manifatturiere, soprattutto di piccole dimensioni.  Il disagio occupazionale è sempre più elevato. Secondo i dati Inps, nei primi cinque mesi dell’anno, sono stati 47.735 i lavoratori che hanno chiesto l’indennità di mobilità o disoccupazione. Un dato che conferma il picco negativo toccato l’anno scorso. Di questi, 14.642 hanno riguardato Ancona, 7.353 Ascoli Piceno, 405 Fermo, 9.087 Macerata e 12.248 Pesaro e Urbino. Le domande di mobilità, sempre nei primi cinque mesi dell’anno, hanno subito un’impennata passando da 2.680 a 4.534 (+69,2%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Altrettanto preoccupanti sono i dati relativi alla Cassa integrazione. Nei primi cinque mesi dell’anno sono state 21.347.552 le ore complessivamente autorizzate nella Marche, con un incremento del 37,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un livello record dall’inizio della crisi. Nel primo trimestre 2013, la disoccupazione ha raggiunto l’11,4%, percentuale che ormai ci avvicina alla media nazionale. Prima della crisi  il tasso di disoccupazione era la metà di quella italiana. La recessione che sta colpendo le Marche è inarrestabile, lo dimostra un ulteriore calo della produzione e del fatturato rispettivamente pari a -4,8% e -4,6% nel primo trimestre 2013. L’emergenza che sta vivendo il sistema produttivo marchigiano è anche rappresentata dalle 4.827 aziende che hanno chiuso i battenti nel primo trimestre del 2013 rispetto alle sole 3.373 che sono nate,   con un saldo negativo di ben 1.454  imprese. Anche il dato dei fallimenti la dice lunga: da  gennaio a maggio 2013, si è registrata l’apertura della procedura di  fallimento  per 165 aziende in tutta la Regione, rispettivamente 67 in  provincia di Ancona, 26 in quella di Ascoli, 17 nel Fermano, 19 nella provincia di Macerata e 26 a Pesaro Urbino. (fonte Unioncamere Marche). Sul fronte locale, Cgil, Cisl e Uil Marche hanno richiesto da settimane alla Giunta Regionale l’apertura di un tavolo di confronto per individuare misure urgenti che possano contribuire a limitare il disagio e favorire la ripresa. E’ previsto per la prima settimana di luglio un incontro tra le parti. I principali temi che il sindacato ha posto all’ attenzione della Regione sono la piena attuazione delle misure anticrisi, le politiche attive del lavoro, l’utilizzo dei fondi strutturali europei, il rafforzamento del “Made in Italy”, la realizzazione di interventi infrastrutturali ed ambientali, il sostegno al credito, la riorganizzazione dei servizi a rete e della Pubblica Amministrazione. LAVORO E' DEMOCRAZIA: LE RICHIESTE DI CGIL CISL E UIL AL GOVERNO
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18/06/2013 Fiaccolata per il lavoro; in centinaia
Grande partecipazione ieri sera alla fiaccolata organizzata da Cgil, Cisl e Uil dal tema "Centralità al lavoro"Una lunga fila di persone, partendo  dal piazzale davanti alla Sgl Carbon, ha percorso le vie della città fino a raggiungere la Prefettura dove si sono tenuti i discorsi dei segretari. L'appuntamento di ieri è stato deciso dai sindacati ascolani per anticipare la manifestazione nazionale di sabato a Roma.La crisi che sta affliggendo il Piceno ha bisogno di soluzioni speciali per cercare di tamponare l'emorragia di posti di lavoro che giorno dopo giorno vanno perduti a seguito di aziende che licenziano i propri lavoratori.Rimettere al centro delle scelte politiche il lavoro è l'obiettivo che si pongono i sindacati che chiedono un tavolo di concertazione tra enti locali e rappresentanti sindacali e datoriali al fine di promuovere un'azione incisiva sul territorio in grado di avere la forza necessaria per rivendicare maggiore attenzione anche dalla Regione Marche e dal Governo.
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14/06/2013 «Dobbiamo saper cogliere energia e speranza per il nostro paese»
La Cisl Marche partecipa al XII Congresso Confederale CISL "L'Italia della responsabilità. Un sindacato Nuovo per un nuovo paese" che si tiene a Roma nelle giornate dal 12 al 15 giugno 2013. "La politica sindacale della CISL  nei prossimi quattro anni  per la crescita, il lavoro, la giustizia sociale."L'intervento di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale CISL Marche.   
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14/06/2013 Provincia, ipotesi di mobilità tra enti
Ieri è iniziato il confronto tra l’amministrazione provinciale e i sindacati per definire l’intervento sul personale circa l’ipotesi del trasferimento dei dipendenti in altri enti pubblici, per un numero x di dipendenti con una decurtazione immediata sulle spese per il personale. In base all’ultima ricognizione, i dipendenti della Provincia sono 373, di cui 10 dirigenti.Il Segretario della FP, Giorgio Cipollini, afferma che non verrà applicato alcun taglio se non dopo una verifica specifica della situazione, e che servirà un accordo perché le normative non prevedono riduzioni unilaterali del fondo accessorio.I lavoratori per essere trasferiti dovrebbero essere dichiarati in sovrannumero e successivamente si passa alla verifica della disponibilità anche se la legge regionale per trasferire i dipendenti del Consind è stata giudicata incostituzionale.E’, quindi, necessario entrare nel merito delle questioni e delle scelte.
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13/06/2013 Occupazione, situazione tragica nel piceno
Il tessuto produttivo ascolano è sempre più indebolito da un acrisi che non lascia scampo.Dopo i 96 annunciati licenziamenti di Mary Confezioni, è arrivata la richiesta di moblilità per 30 lavoratori per Adim Scandolara, oltre a quelle già annunciate della Indesit di Comunanza e della Haeminetics a Campolungo.Questa è una condizione che i sindacati ritengono straordinaria e che avrebbe bisogno di interventi che possano far ripartire l'economia del territorio, che da oltre 10 anni non riesce a dare risposte adeguate.Il Segretario della Cisl, Alfonso Cifani, sottolinea la tragicità della situazione e suggerisce oltre ad interventi straordinari con manovre concrete, di creare un tavolo di concertazione con gli enti e discutere di iniziative tangibili, quali il taglio di Imu,Tarsu e Irap.
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11/06/2013 Una fiaccolata in difesa del lavoro
Lunedì 17 giugno 2013 ore 21 ad Ascoli Piceno con partenza dal Piazzale antistante la Ciam e arrivo in Prefettura si svolgerà una fiaccolata che prevede un corteo per le vie cittadine per rimettere il lavoro al centro delle scelte politiche locali e far capire alle amministrazioni la necessità di un coordinamento istituzionale per superare la crisi del territorio.La situazione nella nostra provincia è in ebollizione e necessita un'attenzione particolare perchè c'è il rischio di una rottura della coesione sociale, tenuto conto delle ultime notizie che riguardano Indesit e Haemonetics che vanno ulteriormente ad aggravare il particolare momento.I punti che i tre sindacati hanno messo in cima al loro lista vanno dal riavvio del protocollo Val Tronto - Val Vibrata all'area ex Carbon, passando per una migliore politica dei trasporti anche per i turisti e ad un rafforzamento della prevenzione e integrazione socio-sanitaria, per ripensare il modello di sviluppo.In particolare, Alfonso Cifani, segretario della Cisl, ha detto che oggi con l'ordinaria amministrazione non si va avanti e quindi serve interrompere l'emorragia di posti e investimenti su nuove forme di lavoro e ha spinto sul concetto che vuole forze sindacali, datoriali e istituzionali unite.La fiaccolata del 17 giugno rappresenta anche un momento per preparare la manifestazione nazionale che si terrà il 22 giugno a Roma. 
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06/06/2013 Calzaturificio Scolaro, verso la chiusura
Anche le aziende che hanno vantato decine di anni di attività e di gratificante tradizione manifatturiera e che hanno fatto la storia del settore calzaturiero non riescono a resistere alle difficoltà che in questo momento stanno mettendo in crisi molte realtà imprenditoriali della zona.Anche il calzaturificio Scolaro, storica azienda di Cascinare fondata nel 1890, che produce calzature da donna tipo comfort realizzate con una certa attenzione per il design e lo stile, sta rischiando di dovere mandare a casa i propri dipendenti.La Femca Cisl ed altri sindacati si sono interessati della questione, oltre che dell'avvio della procedura di mobilità, occupandosi delle procedure di cassa integrazione straordinaria già dal 2009, oltre che al periodo di solidarietà del 2010 e 2011.  Da ultimo, un altro anno di cassa integrazione, avviata nel 2012, che si concluderà agli inizi di luglio.Ovvio è che l'ipotesi di una chiusura stia creando preoccupazioni tra lavoratori che si ritroverebbero senza un'occupazione.
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03/06/2013 Sciopero generale dei lavoratori del legno
 E’ stato proclamato lo sciopero generale dei lavoratori del legno. Lo ha deciso l’Assemblea dei quadri e dei delegati delle Federazioni di Categoria di Cgil Cisl e Uil – rispettivamente Feneal, Filca e Fillea. Lo scioperò si farà venerdì 7 giugno per tutta la mattina e per l’ultima ora di ogni turno. La decisione è stata presa per protestare contro la scelta di Federlegno, - l’associazione rappresentativa delle imprese della filiera del legno e arredo -  di abbandonare la trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale. A fronte di una situazione economica produttiva che si fa sempre più difficile, piuttosto che cogliere l’occasione del rinnovo del contratto nazionale per sviluppare relazioni sindacali basate sul confronto e la partecipazione, anche al fine di condividere soluzioni che aiutino il settore a uscire dalla crisi, Federlegno ha avanzato richieste che i sindacati hanno valutato come inaccettabili. In particolare l’ipotesi di un orario cosiddetto “multiperiodale”, da calcolarsi su base annua con una gestione a totale discrezione dell’impresa; ma anche il peggioramento delle normative sull’apprendistato e del lavoro a tempo determinato. Davanti ad  un naturale rifiuto da parte sindacale di accettare queste imposizioni, la Federlegno, con un atteggiamento scorretto e irresponsabile, ha abbandonato la trattativa. Cgil Cisl e Uil di Categoria chiedono da subito la ripresa di un confronto che affronti i contenuti della piattaforma unitaria, al fine di giungere ad una rapida conclusione del rinnovo del contratto nazionale che sia in grado di dare immediate risposte anche in termini di incremento salariale per la salvaguardia del potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori. Lo sciopero sarà sostenuto da due manifestazioni che si svolgeranno a Pesaro (ore 9.30 in Piazzetta Ciacchi) e a Tolentino (ore 14.30 in Piazza delle Libertà).
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31/05/2013 Vinfood, dipendenti in protesta
Le Segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil chiedono un confronto urgente con il prefetto Emilia Zarrilli per affrontare la delicata questione dell'azienda alimentare Vinfood di Monteleone di Fermo. L'obiettivo che si sono poste le Segreterie è quello di organizzare, il 3 giugno prossimo, un sit-in davanti a Palazzo Caffarini Sassatelli affinchè si possa agevolare una soluzione positiva della vertenza in atto. I Sindacati cercano soluzioni realmente percorribili per garantire un futuro all'azienda e sopratutto ai lavoratori e alle loro famiglie. L'azienda di Monteleone di Fermo è ferma dal 3 marzo e ad oggi è molto probabile, se non certa , la messa in mobilità dei dipendenti.
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30/05/2013 Assemblea Generale ItaliaCamp
La città di Ascoli Piceno si sta preparando all'avvenimento di sabato 1 giugno 2013 ore 10,30 per ospitare presso il Teatro Ventidio Basso l'Assemblea Generale 2013 dell'Associazione ItaliaCamp.ItaliaCamp, è un progetto associativo nato da un gruppo di giovani che unisce 70 università Italiane con Istituzioni e Imprese Paese, per promuovere un inedito processo di innovazione sociale. Dal giugno 2010, attraverso il concorso "La tua idea per il Paese", patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e giunto quest'anno alla III edizione, sono stati raccolti più di 3.000 progetti.La sessione plenaria dell'Assemblea presso il Teatro Ventidio Basso sarà aperta alle ore 11:00 dal Presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso e sarà coordinata da Monica Maggioni (direttore RaiNews24), che introdurrà autorevoli esponenti (leggi il programma) di istituzioni e imprese sulle prospettive di scenario: "Innovazione, occupazione e impresa".Ospite internazionale: il Premio Nobel per la Pace Betty WilliamsA seguire percorso enogastronomico, con piatti regionali e prodotti a chilometro zero, presso il Chiostro di San Francesco.A partire dalle ore 15:00 Innovation Seminars per condividere l'inversione di tendenza avviata da ItaliaCamp: Alla Ricerca di Innovazione | I Like Green | Made in Italy | New Deal del Lavoro. Gli Innovation Seminars si svolgeranno tra Palazzo dei Capitani (Piazza del Popolo)  e la sede di Confindustria (Corso Giuseppe Mazzini).
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27/05/2013 Importante accordo raggiunto a Villa Verde
 Un importante accordo sindacale è stato raggiunto che riguarda la detassazione del 10% di alcune voci aggiuntive dello stipendio dei dipendenti di Villa Verde, che vivono però in questi mesi sotto costante minaccia di licenziamento, come spiega il segretario Fp Cisl, Donati Giuseppe : “Per quanto riguarda la Cisl Fp, però, nonostante la consapevolezza  della carenza di idee della Giunta Regionale in merito alla sanità e che pochezza ha causato al fermano danni enormi in termini di servizi e qualità, strutture idonee, numero di personale adeguato, non è giustificabile l’atteggiamento dell’Aiop Marche che negli ultimi tempi sta diffondendo paure e minacce di licenziamento, utilizzando mezzi di comunicazione anche nei confronti degli stessi lavoratori, a dir poco discutibili.La cosa migliore sarebbe quella di lasciare da parte minacce pretestuose di licenziamento dei lavoratori e fare un fronte comune per affrontare seriamente i diversi ruoli che il servizio pubblico e l’imprenditoria privata, obbligatoriamente, dovranno nel prossimo futuro riscoprire all’interno dell’offerta sanitaria della Regione e del territorio fermano in particolare.
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24/05/2013 Convegno, Qualità della vita e sviluppo del welfare
Silvia Stefanovichj del Dipartimento politiche sociali Cisl Nazionale e Pietro Cerrito Segretario Nazionale Confederale Cisl, sono stati i principali relatori del Convegno svoltosi nella Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno: una cornice perfetta dal sapore medievale messa a disposizione dell’Amministrazione Comunale. “Qualità della vita e sviluppo del welfare” il titolo del Convegno in cui i due Nazionali si sono occupati l’una “dell’equilibrio famiglia/lavoro, in un welfare che cambia” e l’altro della “Famiglia e welfare nella crisi”. Nella sala, gremita di un pubblico attento e interessato, è stata subito notata la presenza della classe 3 E del Liceo Scientifico “A. Orsini” di Ascoli Piceno. I ragazzi hanno rivolto agli esperti domande sul welfare della famiglia, sulle liste di attesa e sul welfare inerente il fenomeno della immigrazione.Le loro richieste hanno stimolato l’intervento conclusivo di Pietro Cerrito che, partendo da esse ha iniziato di getto una relazione che ha saputo coinvolgere, motivare ed incoraggiare i giovani.I nostri Convegni richiamano sempre tanto pubblico, un pubblico qualificato e partecipe fra cui sono facilmente individuabili gli iscritti Cisl, i simpatizzanti, ma anche una vasta area di persone che fanno della nostra organizzazione un loro punto di riferimento.
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23/05/2013 Servizi sospesi, accorpati o chiusi
In attesa della Conferenza dei Sindaci, sono arrivate le decisoni ufficiali riguardo al piano ferie: il servizio di riabiitazione di Porto San Giorgio non verrà chiuso il 31 maggio 2013.Questo il prospetto: si sospende per due settimane, dall'8 al 20 agosto, l'attività del centro diurno di salute mentale di Porto Sant'Elpidio e di Petritoli; dal primo giugno si sospende l'attività della medicina a sant'Elpidio a Mare; vengono accorpate le unità operative di urologia e chirurgia e quelle di otorinolaringoiatra, oculistica e ortopedia; ad Amandola si accorpano le unità operative di chirurgia e medicina.Inalterata resta la questione della chiusura definitiva della medicina di Sant'Elpidio a Mare.La Cisl ha già sollecitato la Direzione dell'Area Vasta a comunicare le proposte di paino ferie 2013 per le aree non assistenziali e ciòè: Area amministrativa, tecnicosanitaria, riabilitativa e manutentiva. 
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22/05/2013 Amandola insorge.
Il sindaco di Amandola, Giulio Saccuti, è fortemente amareggiato in quanto la Sanità montana è stata fortemente penalizzata a causa dei tagli dei posti letto per acuti.Il sindaco è pronto a battersi su tutti i fronti e con lui sul piede di guerra è sceso anche il Comitato intercittadino.Sulle condizioni della Sanità nell'alto entroterra del fermano , lancia l'allarme anche la Cisl Fp di Giuseppe Donati che denuncia le condizioni precarie che affrontano i cittadini per effettuare gli esami richiesti.Il Comitato "Difendiamo l'ospedale" ha convocato un'assemblea pubblica nella quale si discuterà della difficile situazione.
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20/05/2013 I sindacati insieme con gli amministratori per non dimenticare il sociale.
Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, e i sindacati dei pensionati, si sono incontrati con l'amministrazione comunale di Grottammare, in particolare con il sindaco Luigi Merli e l'assessore ai servizi sociali Daniele Mariani. I sindacati premono affinchè le Amministarzioni, attanagliate dalla crisi, non perdano di vista le politiche sociali e il controllo del prelievo fiscale e tributario nei confronti dei più deboli. Con grande soddisfazione delle parti, al termine dell'incontro, è stato firmato il protocollo d'intesa che tra gli obiettivi pevede: mantenere inalterata l'aliquota della Tares e  mantenere invariato il costo dei servizi a domanda individuale. Per quanto riguarda gli anziani è previsto il miglioramanto del livello di qualità nell'assistenza presso le strutture residenziali protette, l'assistenza domiciliare e l'assistenza domiciliare integrata. Sono stati presi provvedimenti anche per quanto riguarda l'area dei minori e dei disabili. Numerosi sono stati gli interventi, Paola Federici della Cisl, Francesco Vagnoni della Spi Cgil, Francesco Fabiani Uil pensionati e Ubaldo Falcioni della Uil. Unanime la richiesta per un maggior impegno verso il sociale, affinchè non si dimentichino le fasce più deboli.
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17/05/2013 Servizi smantellati e raffica di chiusure
Rispetto alla sanità fermana il Segretario Fp Giuseppe Donati descrive un quadro apocalittico: molti dei servizi perfifici sono a rischio.In prossimità delle ferie estive anche un'organizzazione sa­nitaria come quella dell'Area Vasta 4 deve adeguarsi.Dal primo giugno parte l'assetto estivo con il trasferimento di alcuni servizi o la chiusura (l'unica) della medicina di Sanr'Elpidio a Mare, che migre­rà a Fermo.Chiuderanno fino al 30 settembre il punto di primo inter­vento di Montegiorgio e la residen­za sanitaria riabilitativa di Porto San Giorgio; sarà ridotta l'attività programmata di chirurgia a Fermo e ad Amandola (garantite le urgen­ze).Sono, inoltre, previsti accorpa­menti nel dipartimento di chirur­gia del `Murri'; ad Amandola saran­no accorpati medicina e chirurgia.Saranno trasferiti nei distretti di Amandola l'ambulatorio e i servizi di Pontemaglio; chiuderanno per due settimane i distretti di salute mentale di Petritoli e Porto Sant'El­pidio. Via la medicina da Sant'El­pidio, ma non c'è «alcuna certezza che al suo posto sarà attivato altro, visto che non risulta nessun finan­ziamento per l'attivazione conte­stuale della casa della salute. Il ri­schio concreto è che l'ospedale per­da la medicina, il punto di primo intervento e a breve non abbia al­cun servizio territoriale alternati­vo. Il reparto che mi­grerà a Fermo, inoltre, comporterà il recupero di almeno 16 posti letto. Si andrà a ridurre drasticamente il reparto di malattie infettive nella parte ambulatoriale e del day hospital per fare l'ennesimo 'riattacco' e inserire i posti di Medicina». 
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16/05/2013 Residenze protette, i sindacati sollecitano la Regione
L'accordo sulle residenze protette prevede dal 2013 la messa a regime delle strutture con l'erogazione dei 100 minuti di assistenza a fronte di una retta di 66 euro giornalieri di cui al 50 5 a carico del servizio sanitario.Nonostante i ripetuti solleciti, in attesa di una risposta della Regione, le Segreterie del Sindacato pensionati, denunciano la gravissima situazione in cui si verrebbero a trovare gli anziani e le famiglie nel caso in cui non si rispettassero gli accordi sottoscritti. 
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16/05/2013 La lingua spagnola a scuola
In base ad un'ordinanza del Tribunale di Fermo, della quale si ha avuto notizia solo in questi giorni, la seconda lingua comunitaria si sceglie in base ai docenti con contratto a tempo indeterminato nella scuola. Il collegio ha, difatti, accolto il ricorso presentato da una docente di francese, la quale lamentava che la normativa sugli organici non prevedesse la possibilità di cambiare la seconda lingua qualora ciò potesse determinare l'insorgenza di situazione di soprannumerarietà. Nell'ordinanza si evince che la condizione prevista dalla normativa per consentire la sostituzione della seconda lingua straniera è che il docente della lingua che c'è già continui ad avere una cattedra intera, tutta nella stessa scuola.  Se, invece, per accontentare i genitori che chiedono lo spagnolo, il docente di Francese deve completare la cattedra in un altro istituto o diventa soprannumerario, lo spagnolo non può essere introdotto e permane il Francese. Il collegio ha spiegato, inoltre, che la normativa di riferimento ha una precisa ratio e cioè quella di tutelate la titolarità di cattedra dei docenti in ruolo "arginando la rincorsa alle mode ed alle richieste delle famiglie per l'attivazione di nuove lingue".      
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15/05/2013 Prosegue la mobilitazione sulla sanità
Sanità, prosegue la mobilitazione dei sindacati. Oggi si è svolta la riunione di  Cgil, Cisl e Uil Marche con le rispettive Categorie della sanità e dei pensionati per valutare il confronto in atto con la Regione Marche sulle politiche di riorganizzazione della sanità. Una riunione che fa seguito alla manifestazione del 25 marzo scorso e alle assemblee che si sono svolte in tutti i territori. Pur registrando alcuni passi avanti nelle proposte su reti territoriali, integrazione socio-sanitaria, case della salute e stazione unica appaltante, i sindacati confermano di non condividere la manovra. In particolare esprimono dubbi sulla piena coerenza del piano di riconversione dei piccoli ospedali e, in attesa del progetto di riorganizzazione delle reti cliniche e della definizione del quadro economico complessivo, giudicano estremamente negativo e preoccupante il taglio che si sta profilando sul fronte del personale. Dall’ultimo incontro infatti è emersa la volontà di operare una riduzione di circa 30 milioni di euro alla spesa del personale, che si aggiungono  ai 18 già tagliati lo scorso anno. Se tale ipotesi venisse attuata, sarebbero a rischio non solo centinaia di posti di lavoro, soprattutto tra i precari, ma anche la possibilità concreta di erogare servizi ai cittadini. A questo, si aggiungano i carichi di lavoro che gravano su tutti i lavoratori, che sono già al limite, come dimostra l’ingente arretrato di giornate di ferie rimaste inutilizzate proprio per la mole di lavoro. Cgil, Cisl e Uil Marche, nel denunciare questa situazione, invitano la Regione a modificare radicalmente queste previsioni. In tal senso, si auspicano novità già per il prossimo incontro del 24 maggio. In caso contrario si intensificheranno le iniziative di lotta.
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15/05/2013 Sanità e polemiche
Nell'imminenza delle ferie estive anche l'organizzazione sanitaria dall'Area Vasta 4 deve adeguarsi. Così dal primo di giugno parte l'assetto estivo con il trasferimento di alcuni servizi o la chiusura della medicina di S'Antelpidio a  Mare, che migrerà a Fermo. Sono inoltre previsti accorpamenti nel dipartimento di ghirurgia del Murri; ad Amandola saranno accorpate medicina e ghirurgia. Questa situazione pone degli interrogativi diversi e peculiari. Proprio in queste ore i Sindacati prendono in mano la vicenda per fare un'analisi generale della Sanità fermana che il mondo politico dovrà presto affrontare. A parlare è La Cisl tramite il suo Segretario Provinciale Giuseppe Donati che denuncia una situazione drammatica a causa delle chiusure a raffica dei reparti ospedalieri. Mentre si fa poco per rendere più efficienti gli ospedali, nel territorio continua il processo di smantellamento che non dà corso ad alcuna scelta di riorganizzazione sanitaria.
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13/05/2013 L'ASUR "strozza" il Fermano
La situazione della sanità fermana si fa sempre più complicata. Si avvicinano i masi estivi e la Cisl Fp parla di un disperato tentativo da parte del Direttore dell'area Vasta 4 di portare a casa un piano di assunzioni maggio-giugno congruo, per permettere la fruizione del diritto alle ferie estive del personale e, nello stesso tempo, mantenere tutti i servizi esistenti.Il tentativo è naufragato di fronte alla "ragioniesistica" intenzione di Ciccarelli di "fare cassa" sulle spalle dei cittadini ed operatori del nostro territorio. Nemmeno il provvedimento del passato Governo, inserito nella Legge di Stabilità, che andava in favore dei lavoratori precari, prorogando i contratti fino a luglio 2013, é stato valorizzato. Anzi, i territori, in primis il fermano,  che lo hanno attuato completamente, sono stati penalizzati. A conti fatti, quindi, tra cessazioni, mancate proroghe dei tempi determinati, mobilità varie, il saldo degli infermieri è fortemente negativo. Non solo. Anche le nuove assunzioni a tempo indeterminato, che potranno essere fatte, procureranno disagi enormi per l'organizzazione del lavoro perchè non arriveranno in tempo per il periodo feriale oppure sconteranno il normale il normale periodo di inserimento e tutoraggio. Il risultato sarà che chi resterà in servizio si dovrà sobbarcare un carico di lavoro enorme e molti servizi verranno ridotti o chiusi.
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12/05/2013 Congresso Filca Nazionale
In programma nei giorni 13, 14 e 15 maggio prossimi a Colli del Tronto (Ascoli Piceno) è stato definito il programma del XV Congresso della Filca-Cisl nazionale.Nel pomeriggio di lunedì 13 è prevista l’apertura dei lavori e poi, in particolare, la relazione del segretario generale della categoria, Domenico Pesenti.Martedì ci sarà la presentazione della Ricerca “Reset” a cura di Ivo Lizzola, Docente all’Università di Bergamo.Mercoledì 15, invece, interverranno l’economista Alberto Berrini e poi il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.Grande spazio sarà dedicato, ovviamente, ai vari interventi.Giovedì 16, invece, la proclamazione degli eletti e la convocazione del Consiglio Generale.  
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10/05/2013 L'Asur taglia il personale ma i pazienti rischiano
Alle già note vicende legate al piano ferie estive che per l’Area Vasta 4, nell’assoluto silenzio dei Sindaci e dei Consiglieri Regionali eletti nel fermano, comporterà un ulteriore taglio di servizi, disagi ai pazienti ed accorpamenti selvaggi, che come spesso abbiamo detto assomigliano più ad “ ammucchiate” che ad altro, va sottolineato che la politica di tagli indiscriminati messa in atto dalla Regione e dall’ASUR, potrà avere ripercussioni molto pericolose sugli assistiti.Vogliamo evidenziare due casi emblematici che stanno passando in sordina ma sono l’immagine del disinvestimento lento e progressivo attuato sulla sanità del fermano, nella piena indifferenza dei più.1)    STROKE UNIT: è l’unità di letti di Neurologia inserita nel reparto di Medicina di Fermo che prevede un’assistenza intensiva a pazienti critici neurologici e che attualmente non è presidiata costantemente né da medici né da infermieri dedicati. Paradossalmente i pazienti sono collegati a dei monitor per l’ECG a loro volta collegati ad una centrale di controllo, che nelle situazioni normali, viene sorvegliata da un professionista sanitario perché in ogni momento i pazienti potrebbero avere delle GRAVISSIME complicazioni. Il monitoraggio e la sorveglianza servono per garantire un precoce intervento salvavita. A Fermo, tutto questo non vale. Siccome il personale infermieristico è insufficiente ed i letti di Stroke Unit sono inseriti in un reparto di medicina di base ( 120 minuti d’assistenza) nessun infermiere o medico è dedicato alla costante sorveglianza dei pazienti e questo, a detta del Direttore della Direzione Medica, è del tutto normale perché è un unità di primo livello. Allora di due l’una: o i monitor servono come scenografia oppure il Direttore della Direzione Medica sbaglia di grosso, mettendo a rischio operatori e malati. Di tutto questo importa a qualcuno? C’è la volontà d’intervenire per migliorare l’assistenza e lavorare perché Fermo abbia almeno una dignitosa Stroke Unit? Al momento sembrerebbe proprio di no, visto che l’Asur ha tagliato l’assunzione di 20 infermieri rispetto all’estate scorsa. La Regione pensa a fare cassa ma chi rischia la pelle sono i malati e chi rischia di andare davanti al Giudice sono gli infermieri ed i medici, magari sventolando la lettera della dott.ssa Padovani che asserisce che è tutto normale.2) ASSISTENZA RIABILITATIVA IN S.R.R.: gli utenti del Servizio Residenziale e Riabilitativo del Dipartimento di Salute Mentale, sono malati che necessitano di un tempo di reinserimento graduale nella vita sociale e familiare dopo un periodo di malattia. Le figure professionali principali, oltre agli infermieri, sono gli Educatori Professionali, responsabili del percorso riabilitativo. Chi dovrebbe occuparsi invece dell’assistenza ai bisogni primari degli ospiti sono gli OSS. Bene, a Fermo, nonostante quanto scritto dalla stessa Regione Marche in un recente Regolamento per le Residenze, chi copre i turni fissi in SRR sono gli Educatori Professionali, che così non possono svolgere la propria funzione riabilitativa. L’assurdo però è che gli Educatori Professionali, professionisti laureati, siccome sono in numero assolutamente insufficiente, vengono sostituiti in caso di assenza dagli OSS del reparto Psichiatrico dell’Ospedale. Al danno quindi la beffa: si rende impossibile o quasi agli Educatori poter approntare un percorso riabilitativo qualificato secondo la loro professionalità perché costretti a coprire turni di servizio rigidi ( la figura dell’Educatore non è una figura assistenziale bensì riabilitativa) e vengono talmente svuotati dalla loro mission professionale tanto che in caso di assenza possono essere sostituiti da OSS, che con la riabilitazione nulla c’entrano. Tutto questo sempre perché il problema fondamentale nella nostra sanità non è più la qualità dell’assistenza ma il RISPARMIO che si deve portare a casa. Pure in questo caso, nulla trapela all’esterno perchè fa comodo che queste cose non si sappiano. La CISL FP, invece, anche se va controcorrente, vuole continuare a denunciarle perché non ci può essere scambio alcuno tra il diritto alla salute ed il budget da rispettare.Il segretario FpGiuseppe Donati
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09/05/2013 Sanità, tagli agli sprechi
Dopo le due assemblee pubbliche del 29 e 30 Aprile scorsi è stato elaborato un documento di poche righe in cui è racchiusa "la denuncia" della Rsu dell'Area Vasta 5 congiuntamente alle Segreterie Provinciali di categoria della funzione pubblica nei confronti dell'Asur.Stante la grave situazione della sanità pubblica dell'Area Vasta 5, i punti che i rappresentanti dei lavoratori contestano sono: la mancanza di un progetto di tagli agli sprechi a favore della qualità dei servizi;  i tagli al personale sanitario, tecnico ed amministrativo negli ospedali di Ascoli e San Benedetto del Tronto; la mancanza di alternative all'ospedalizzazione per la carenza dei servizi sul territorio e infine, la totale assenza di una politica di riduzione delle liste d'attesa.
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08/05/2013 Qualità della vita e sviluppo del welfare
Dal 19 al 26 maggio 2013 al via  la quarta edizione  della  Settimana della Famiglia organizzata dal Comune di Ascoli. Presente all’interno del  ricco programma  il convegno “Qualità della vita e sviluppo del welfare”, promosso dal sindacato dei pensionati Fnp Cisl e dai relativi coordinamenti donne di Ascoli Piceno-Fermo, martedì 21 Maggio 2013  ore 9,30, presso la Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno. Al convegno interverranno Silvia Stefanovichj, del  Dipartimento nazionale delle  politiche sociali della Cisl con un approfondimento su “L’equilibrio famiglia/lavoro, in un welfare che cambia” e Pietro Cerrito, segretario confederale della Cisl nazionale su “ Famiglia e welfare nella crisi”.  I lavori coordinati da Paola Federici, della Cisl di AscoliP.-Fermo, verranno presentati da Ciarrocchi Rosandra, responsabile del coordinamento donne  Fnp Cisl di Ascoli P.-Fermo. Sono previsti i saluti delle autorità locali e del segretario generale regionale  della Fnp Cisl Mario Canale.
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05/05/2013 Il servizio sanitario deve cambiare ma basta con i sacrifici
«La riforma del servizio sanitario regionale è necessaria, ma alla riduzione dei  posti letto negli ospedali va accompagnato il potenziamento delle reti territoriale, socio sanitaria, dell'emergenza e della prevenzione». E' questo il pensiero che Mario Canale, Segretario generale dei pensionati della Cisl Marche, ha espresso in occasione del suo intervento alla Conferenza regionale sui temi della sanità e del sociale del 29 aprile scorso. «Il richiamo alla responsabilità non ci lascia indifferenti - ha affermato Canale - ma non possiamo continuare a tollerare gli enormi sacrifici degli operatori del settore e dei cittadini marchigiani, che al risanamento stanno contribuendo “di tasca propria”, ad esempio con l’aumento dell’addizionale Irpef e con i Ticket sulle visite specialistiche e sulle analisi mediche». L'invecchiamento della popolazione deve portare ad un servizio sanitario diverso, più centrato sulla risposta ai bisogni di salute legati alle persone fragili, in particolare quelle anziane. Per questo è necessario potenziare l'offerta di servizi sanitari a domicilio. Spesso infatti i ricoveri negli ospedali sono inappropriati in quanto i pazienti potrebbero essere curati a casa con minor dispendio di risorse. Per Canale bisogna anche mettere mano al funzionamento delle strutture residenziali e semi residenziali (case di riposo, centri diurni ecc.) per anziani, disabili e persone affette da patologie mentali. Un sistema che oggi  è un vero e proprio far west, e in cui ognuno fa come vuole per quanto riguarda gli  standard di assistenza, le rette e i criteri di compartecipazione degli utenti. «Un ruolo chiave nel nuovo sistema - sostiene il Segretario dei pensionati Cisl  - dovrà essere svolto dalle Case della salute, luogo di raccordo tra ospedale e territorio, nelle quali però vanno coinvolti i Medici  di famiglia, senza la partecipazione dei quali il progetto è destinato a naufragare». Al centro dell'intervento di Canale anche la proposta di legge sulla riforma dei servizi sociali marchigiani, oggi in discussione presso la quinta Commissione del Consiglio regionale. Una proposta sulla quale la Cisl, insieme a Cgil e Uil, hanno presentato degli emendamenti  rispetto ai temi dell'integrazione socio sanitaria, del rafforzamento degli Ambiti sociali, dello sviluppo della gestione associata dei servizi, della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire a tutti i cittadini marchigiani e della partecipazione. In conclusione il Segretario della FNP ha affrontato il tema delle liste d'attesa, che limita l'agibilità del servizio sanitario pubblico. «Certo bisogna ridurre il consumo di prestazioni sanitarie inappropriate ma è necessario eliminare le origini di un evidente conflitto di interessi, ripensando alle modalità di erogazione delle prestazioni in regime di libera professione.» L'INTERVENTO DI MARIO CANALE EMENDAMENTI ALLA PDL 280 SERVIZI SOCIALI   
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29/04/2013 Urgente un tavolo con i sindaci e le associazioni dei malati
Si trasmette, di seguito, la nota stampa della Segreteria Territoriale CISL FP Ascoli-Fermo inerente la Sanità con preghiera di pubblicazione e diffusione. La grande e pomposa Assemblea che la Regione Marche ha organizzato per domani ad Ancona al solo fine di fare l’ennesima passerella di rito e tentare di autoassolversi per gli errori madornali messi in atto negli ultimi due anni dall’ASUR e dall’Assessorato, presumiamo non fornirà alcuna risposta alla grande crisi che la sanità sta vivendo in tutte le Marche e soprattutto al sud.La Cisl Fp ritiene che nel fermano vi dovrebbe essere una maggiore presa di coscienza da parte di coloro che hanno compiti e funzioni politiche ed istituzionali della realtà quotidiana che affrontano operatori sanitari e utenti all’interno delle strutture sanitarie dell’Area Vasta 4.In questi giorni ad esempio, il Direttore di Area Vasta 4 è stato più volte in Ancona per concordare il piano assunzioni del prossimo quadrimestre. Chi, però, dei Sindaci del territorio, conosce le ricadute drammatiche che le decisioni dell’ASUR avranno sui servizi e reparti da maggio in poi?Come CISL FP, esprimiamo ancora una volta le grandissima preoccupazione sul prossimo futuro della sanità fermana a partire dalla gestione delle ferie estive che si presenterà drammatica. Pensare che da maggio a dicembre 2013 scadranno circa 126 contratti a tempo determinato di cui circa 20 d’infermieri e circa 10 OSS. I rinnovi dei tempi determinati saranno difficilissimi perché i limiti imposti dalla finanziaria di restare all’interno del tetto della spesa del 30% dell’anno precedente e il mancato scorporo della spesa per le proroghe al 31 luglio, effettuate grazie alla Legge di Stabilità, impediranno di fatto la possibilità di coprire i posti vacanti se non in numero limitatissimo.Rispetto alla dotazione organica vigente dell’Area Vasta 4 e della documentazione risalente a settembre 2012, dati evidentemente non aggiornati, su 1632 posti da coprire, sono vacanti 231 posti di tutte le figure professionali, temporaneamente e parzialmente coperti con 94 tempi determinati o contratti flessibili che sono in scadenza.In particolare sono vacanti a tempo indeterminato: 49 posti di Dirigenti Medici + Dirigenti di struttura complessa ( primari e direttori) 3 Dirigenti Veterinari 3 Biologi 4 Psicologi 51 Infermieri 9 Tecnici Sanitari di Laboratorio 4 Fisioterapisti 3 Assistenti Sociali 2 Assistenti Sanitari 40 Operatori Tecnici di varie figure 20 Collaboratori Amministrativi 8 Assistenti Amministrativi 5 OSS ma coperti da svariati tempi determinati in sovrannumero, prova evidente dell’errato calcolo della reale necessità organica di questa figura. Questi sono solo alcuni numeri esemplificativi che possono far capire l’emergenza occupazionale in cui si dibatte la sanità fermana ed il risparmi che l’ASUR ha portato a caso sulle spalle dei malati e degli operatori dell’A.V.4. Si perché a fronte di questi dipendenti in meno non vi è stata alcuna riduzione di servizi. A tutto ciò dobbiamo aggiungere un’altra criticità che si sta per presentare all’orizzonte, che riguarderà la SANITA’ PRIVATA.  L’AIOP, l’associazione delle case di cura private, ha fatto sapere che se il piano di riconversione dei posti letto deciso dalla Regione andrà in porto, così come presentato, è pronta a tagliare 400 posti di lavoro nelle Marche di cui 18 a Fermo.La CISL FP Regionale ha già incontrato il Presidente dell’AIOP per aprire un confronto che possa evitare l’ennesima crisi aziendale nelle Marche.Ma l’ormai cronica carenza di personale e le decisioni operative che tardano a venire, rischiano di mettere in serio pericolo la qualità assistenziale che viene fornita con enorme abnegazione dagli operatori sanitari.La situazione dell’INRCA di Fermo, che nell’assoluto silenzio di tutti, sta per essere trasformata in una grande Lungodegenza, perdendo quindi la sua funzione riabilitativa dell’anziano in primis quella cardiologica con il rischio di perdere anche servizi diagnostici importanti, è l’immagine di una classe politica di questo territorio, ormai assente ed arresa a tutto.L’esempio che fotografa la realtà odierna e dà il senso dell’assillo di fare cassa rispetto ai diritti di salute dei malati, viene da quanto sta succedendo in Stroke Unit di Fermo. Un servizio di assistenza semintensiva per pazienti colpiti da ictus o emorragia cerebrale, inserito all’interno della UOC di Medicina. Alla legittima denuncia che la CISL FP e gli stessi infermieri hanno avanzato alla Direzione Medica di essere impossibilitati a sorvegliare in modo idoneo e continuativo questi malati, collegati, non a caso, a monitor di sorveglianza elettrocardiografica 24 ore su 24, la risposta è stata sorprendente. Essendo lo Stroke Unita di Fermo di primo livello, non necessità di assistenza particolare e diretta. Evidentemente, quindi, i monitor collegati ai pazienti e la centralina unica sono stati attivati per fare un po’ di scena e se qualche parente,in caso di contenzioso legale, chiamasse l’infermiere a rispondere della mancata sorveglianza, basterà mostrare la lettera della dott.ssa Padovani che parla di classifiche e di Quaderni dell’Agenzia. Di sicuro il Giudice ne terrà conto ….Altre questioni aperte riguardano il cattivo ed improprio utilizzo degli Educatori Professionali nel Servizio Residenziale e Riabilitativo di Salute Mentale, costretti per volere di tecnici “ rampanti” a coprire turni assistenziali rigidi invece di occuparsi di progetti riabilitativi oppure al progressivo e lento smantellamento in favore di privati del servizio dietetico e di prevenzione delle disfunzioni dell’alimentazione. Il pubblico sta progressivamente indirizzando questi malati, spesso giovani, ai privati con costi aggiuntivi importanti.L’ASUR e l’AREA VASTA 4 hanno toccato il fondo e si devono arrampicare sugli specchi per giustificare l’ingiustificabile. Intanto chi rischia è il malato !!!  Rispetto a tanta rigidità ed incomprensibile leggerezza, resta difficile comprendere come per altre questioni invece si spendano soldi a iosa. Pensiamo al gettone di circa 900 euro lordi che l’anestesista dell’Area Vasta 5 di Ascoli percepisce il lunedì per recarsi ad Amandola ad assistere alle colonscopie in anestesia. Ai locali in affitto della RSA di Petritoli, ai costi di gestione dell’appartamento a P.S.Elpidio per la Casa famiglia mai attivata, alle convenzioni, alle consulenze, all’enorme mobilità passiva… però dove si deve TAGLIARE E’ SUL PERSONALE E QUINDI SUI SERVIZI.Non parliamo poi dei disservizi arrecati ai cittadini per le esenzioni, causati ancora una volta dalla disorganizzazione e dall’eccessiva burocratizzazione voluta dalla Regione. Nell’era dell’informatica e della rete, dover pensare di costringere utenti per lo più anziani a partire dai paesi limitrofi per recarsi tutti a Fermo solo per espletare una pratica per un’esenzione, è la prova della sconfitta di un sistema che ha perso su tutti i fronti. La gestione dei sistemi informativi regionali, dal CUP UNICO alla semplice distribuzione dei CUD ai dipendenti, ha accumulato una serie di fallimenti e di sperpero di denaro pubblico, di cui purtroppo nessuno risponderà.Per tutte queste questioni ma soprattutto per fare chiarezza sullo stato dell’arte della sanità fermana, sui rischi di forte penalizzazione in materia di posti letto e servizi, sul bluff delle Case della Salute che non vedranno mai la luce ed in generale sull’impoverimento del sistema sociosanitario del fermano, la CISL FP organizzerà VENERDI’ 10 MAGGIO un incontro con tutti i Sindaci del Fermano e le Associazioni dei malati per capire quale strategia possa essere messa in atto verso la Regione per salvare il salvabile. Vedremo chi sarà veramente interessato a sapere e capire e chi invece no.                                                                                                                       Il Segretario Generale                                                                                                                        Giuseppe Donati
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29/04/2013 Area Vasta 5, si attendono azioni che non potranno limitarsi ai soli provvedimenti contro gli Infermieri
Premesso, che secondo la CISL FP, è un diritto ed un dovere di qualsiasi Direttore, effettuare i controlli che ritiene opportuno, pensare però di scaricare sui lavoratori e sulla credibilità ed onestà di una categoria professionale, il fallimento gestionale ed organizzativo dell’Area Vasta 5, è inaccettabile. I numeri e l’entità dei tagli sul personale dell’A.V.5 sono sotto gli occhi di tutti e certamente non sarà la politica parabrunettiana di Stroppa, che potrà smentirli. Il Direttore di Area Vasta 5, ha sbandierato sulla stampa la volontà di rivalutare il personale dipendente con limitazioni per patologie, perché, a suo dire, è anomalo che un terzo degli infermieri ne fruisca. A tal proposito, senza voler difendere gli opportunisti di turno, va detto che secondo i dati del Sistema di sorveglianza MALPROF ( Regioni- ISPSEL) il 29,3% degli Infermieri soffre di malattie del rachide. Quest’ultime, insieme alle malattie della pelle ( 34,2%) sono la principale causa di limitazioni parziali o totali degli infermieri italiani. Il fenomeno, sempre secondo i dati del Sistema di sorveglianza di cui sopra, è in forte espansione in tutta Italia e non ad Ascoli Piceno. Dal 2000 al 2007 le malattie professionali a carico del rachide degli operatori sanitari sono aumentate del 21,5% e nel quadriennio 2000-2004 ben il 37,8% degli infermieri italiani hanno riscontrato tali malattie. Nel biennio 2005-2006 la percentuale degli infermieri è stata del 25,5%. Come si potrà notare quindi le insinuazioni a mezzo stampa di Stroppa sull’eccessiva percentuale di limitazioni per malattia degli infermieri dell’A.V.5 non trova riscontro. Servono invece a distogliere l’attenzione sulle tremende carenze d’organico presenti sia ad Ascoli che a San Benedetto. Questo non significa che non potrebbero esserci dei casi limite di opportunismo e furbizia. Questi vanno scovati e puniti. Non va però colpevolizzata una categoria di professionisti come gli Infermieri, che in questi anni ha portato la croce del sistema sanitario regionale, sopportando carichi di lavoro, talvolta insostenibili. Basterebbe citare, che nelle Marche, il numero astronomico delle ferie arretrate del personale del comparto ammonta a 116 mila. Se andassimo a quantificare anche le ore extracontrattuali, potremmo meglio comprendere che l’aumento delle malattie professionali degli infermieri è dovuta principalmente all’eccesso di lavoro,di stress e di disorganizzazione. Ritornando all’A.V.5, il dott. Stroppa può immediatamente avviare i controlli sulle limitazioni assegnate agli infermieri, ma poi, dovesse riscontrare anomalie e storture, dovrà essere altrettanto solerte nel denunciare alla Procura della Repubblica, il Medico Competente che ha certificato le eventuali finte limitazioni, per falso in atto pubblico. Si, perché, altro aspetto trascurato da Stroppa, nelle sue uscite stampa, è che le limitazioni per malattia gli infermieri non se le sono attribuite da soli. Un medico apposito,chiamato Medico Competente del Lavoro, di fiducia dell’Area Vasta, ha riscontrato le patologie ed ha disposto per scritto le conseguenti limitazioni. In altri casi, un’apposita Commissione Medica provinciale, ha attestato le patologie e disposto la più idonea assegnazione lavorativa dell’infermiere. Siamo in attesa, dopo i proclami e la guerra santa lanciata da Stroppa, dei risultati della ricognizione ma ci aspettiamo anche delle azioni conseguenti che non potranno limitarsi ai soli provvedimenti contro gli Infermieri. Se riscontrerà storture, dovrà denunciare il medico o i medici che le ha rese possibili, altrimenti Stroppa, avvalorerà la tesi della CISL FP che lo ritiene sempre più in confusione di fronte alle gravosissime problematiche, mai risolte né da Lui né dai suoi collaboratori,abbattutesi sugli ospedali e Servizi Territoriali. Come più volte detto, un conto è dirigere il personale di una fabbrica che costruisce lavatrici, altro è gestire un’ Azienda che dovrebbe produrre salute e sanità ma che non ce la fa per colpa d’interventi di taglio lineare non più sostenibili.
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22/04/2013 Sanità, manifestazioni pubbliche ad Ascoli e a San benedetto del Tronto
Con lo scopo di informare i cittadini su quello che sta accadendo all'interno dei due ospadali, il "Mazzoni" e il "Madonna del Soccorso", le sigle Sindacali hanno indetto due manifestazioni pubbliche per il 29 e 30 aprile, rispettivamente a Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno e alla Sala Consiliare del Comune di San Benedetto del Tronto. Tutte le organizzazioni sindacali hanno evidenziato al Direttore Stroppa le grosse lacune organizzative dell'Area Vasta 5, decimata dalla grande carenza di personale. Giorgio Cipollini della Cisl evidenzia il collasso dei servizi ancora più aspro fra un mese circa quando inizieranno le ferie e si prevedono accorpamenti massicci alle unità operative. Il tutto con evidenti rischi clinici per i pazienti.Duro il confronto di mercoledì con il Direttore Stroppa che non ha aperto nessuno scenario costruttivo, se non quello della incomunicabilità fra le parti.
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22/04/2013 Piano ferie, per la Sanità scatta l'emergenza personale
Roberto Fioravanti, coordinatore della Rsu, dopo l'ultimo incontro con il Direttore dell'Area Vasta n.5 Giovanni Stroppa chiede progetti di riorganizzazione fattibili. L'accusa che viene da tutte le organizzazioni sindacali della sanità picena è molto chiara: se diminuiscono organico e mezzi allora bisogna cambiare modelli organizzativi per garantire ai pazienti un'adeguata assistenza. A far precipitare la situazione è la sempre più macroscopica carenza di personale che , da giugno, con il piano ferie diventerà una vera e propria emergenza. I Sindacati insistono nella gestione dell'Emergenza indicando come modello l'ospedale di San Benedetto dove i pazienti vengono stabilizzati alleggerendo il lavoro dei reparti. Mercoledì prossimo, nella prosecuzione del confronto, Stroppa dovrà fornire indicazioni precise per evitare l'inasprimento della vertenza, altrimenti i sindacati potrebbero scendere in piazza. Particolarmente calde si annunciano le Assemblee pubbliche convocate per il 29 e 30 Aprile dove verranno spiegati ai cittadini i gravi rischi che corre la Sanità picena.
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17/04/2013 La sanità nel territorio piceno
RSU AREA VASTA 5INDICONOASSEMBLEE PUBBLICHELunedì 29 aprile ore 17.00 - Palazzo dei Capitani di Ascoli PicenoMartedì 30 aprile ore 17.00 - Sala Consiliare di San Benedetto del Tronto.                                                                                            Le segreterie CGIL, CISL, UIL
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17/04/2013 Incontro con l'Area Vasta 5
In data odierna i sindacati incontreranno il Direttore dell'Area Vasta 5, Giovanni Stroppa, in quanto alcune decisioni sulla sanità non potranno essere più rimandate: o si faranno investimenti o si andrà verso una riorganizzazione del lavoro. Si attendono, quindi, per oggi, le risposte sul futuro. Difatti, gli ospedali dell'Area Vasta 5 sono al collasso. Stante anche i tagli nazionali, il rischio è che alcuni reparti chiudieranno e così non si può andare avanti. Nell'incontro si presenterà un documento di otto punti che per l'ospedale di Ascoli prevede diversi interventi, considerati i più urgenti, per l'ospedale Mazzoni di Ascoli e per quello della Madonna del Soccorso di San Benedetto, punti essenziali da mettere in atto subito.  
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15/04/2013 Cgil, Cisl, Uil manifestano a Roma. Subito più risorse!
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11/04/2013 Bonanni a Pesaro: ridurre le tasse e la spesa pubblica
Tenere viva la speranza. E' l'invito del Segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, intervenuto ai lavori dell'11° Congresso della Cisl Marche. «Il clima nel paese è diventato pesante, e i tragici fatti di cronaca di Civitanova Marche dimostrano che sta crescendo un forte disagio sociale». Per questo Bonanni chiede che si formi subito un nuovo Governo. «Questa situazione di stallo è molto pericolosa. Non possiamo aspettare i comodi dei partiti. Serve un nuovo esecutivo per rassicurare mercati e imprese e per far uscire il paese da  una situazione insostenibile ed imbarazzante». La Cisl chiede la riduzione delle tasse per ridare potere d'acquisto alle famiglie e per far ripartire l'economia, insieme ad azioni per ridurre la spesa pubblica, a partire da quella per le istituzioni. Eliminare le Provincie, razionalizzare le Regioni ed accorpare i Comuni riorganizzando anche le aziende municipalizzate. Queste sono alcune delle proposte che Bonanni lancia dal palco del Baia Flaminia di Pesaro. Sui debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese il leader della Cisl è chiaro. «Vanno pagati, certo, ma vanno anche analizzate le ragioni per le quali gli enti pubblici acquistano dai privati beni e servizi che servono nemmeno nel 10% dei casi e contro i pareri della Consip (l'Ente di consulenza del Ministero delle Finanze)». A chi sostiene il superamento del modello Marche Bonanni risponde parlando di un sistema che tiene ancora il passo e che contribuisce  ad alimentare le esportazioni a livello nazionale. «Ma le piccole e medie imprese marchigiane, che tanto benessere hanno creato nei decenni scorsi, vanno ripensate. Bisogna rivedere i fattori di sviluppo e riconvertire le produzioni affinché le aziende si specializzino e aggrediscano i mercati». Per questo, secondo il Segretario generale della Cisl, servirebbero in primo luogo infrastrutture funzionanti. «Invece su questo il nostro paese è fermo da 20 anni e nessuno ragiona più su temi come quello dei trasporti, fondamentale in una Regione come le Marche, priva di una vera autostrada». Per uscire dalla crisi non serve il populismo. E' necessario invece il confronto con le forze sociali, che propongono soluzioni semplici ed efficaci. «Soprattutto però - conclude Bonanni - non dobbiamo lasciarci vincere dallo scoraggiamento. Dobbiamo tenere viva la speranza».  
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11/04/2013 Mastrovincenzo rieletto al vertice della Cisl Marche
Stefano Mastrovincenzo è stato confermato Segretario generale della Cisl Marche. Lo ha deciso il nuovo Consiglio generale eletto al termine dei lavori dell'11° Congresso regionale. Mastrovincenzo, eletto all'unanimità, guiderà una Segreteria composta da Mariella Tonti, anch'essa riconfermata, e dagli ex Segretari della Cisl di Pesaro, Macerata e Ascoli Piceno - Fermo, rispettivamente Sauro Rossi, Marco Ferracuti e Alfonso Cifani. La nuova Segreteria sarà impegnata per i prossimi  quattro anni sulle politiche  di sviluppo, del  lavoro e del welfare  regionali.  Il Congresso ha approvato in via definitiva anche la  riorganizzazione della Cisl Marche, che prevede una razionalizzazione dei livelli politici e amministrativi, un maggior radicamento nel territorio ed una più efficace presenza nei luoghi di lavoro a sostegno delegati sindacali.
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11/04/2013 Sguardi sulla donna, una giornata particolare
E’ domenica. Forse la prima domenica di bel tempo, o quasi, di questo bizzarro inizio di primavera. Noi, Anteas servizi Marche e Coordinamento femminile regionale dei pensionati Cisl, abbiamo organizzato un incontro “Sguardi sulla donna”. Proprio in questo giorno! Questo il pensiero che ci veniva in mente, mentre da giorni preparavamo l’evento. E poi saranno presenti il nostro Presidente nazionale Arnaldo Chianese e il Segretario Generale dei pensionati Cisl Marche Mario Canale. Come andrà? …….. Ed allora ecco il risultato. Nella meravigliosa cornice dell’Abbadia di Fiastra (Abbazia cistercense del 1142), con i suoi 800 ettari di prati e boschi, con la sua struttura severa e accogliente, gli oltre 200 soci dell'Anteas e le componenti il del Coordinamento femminile hanno vissuto una domenica particolare. La giornata, organizzata per festeggiare le donne, si è dipanata in modo scorrevole e brioso. Un duetto tra Rosanna Appignanesi, Vice Presidente Anteas regionale e Lorenza Mancini, Responsabile del Coordinamento femminile regionale Fnp, che hanno introdotto i lavori. La sapiente regia di Carmen Carotenuto, operatrice della Fnp di Ancona. La visione e poi il dibattito su alcuni spezzoni dei film “Lanterne Rosse”, “We Want” e “Una giornata particolare”. Fabio Sandroni e Nadia Ciambrignoni del Cinecircolo Giovanile Socioculturale (CGS)  hanno toccato le corde più sensibili mettendo a fuoco i vari aspetti della donna vista anche dalla cinematografia in rapporto con la società, la famiglia, il lavoro ed il sindacato. Poi, ancora presi dalle scene cinematografiche e dal dibattito, l’attrice marchigiana Isabella Carloni ha presentato un suo lavoro teatrale sulla maga Circe, ammaliando, è proprio il caso di dirlo, tutto il pubblico e tenendolo inchiodato alla sedia fino alla conclusione. Nella mattinata i saluti di Mario Canale, Segretario Generale dei pensionati Cisl delle Marche, di Marco Ferracuti, Segretario Generale della Cisl Macerata, in rappresentanza della Cisl regionale, e della Dott.ssa Formica Brunetta, Coordinatrice dell' Ambito Territoriale 15. A conclusione della mattinata il Presidente Anteas Nazionale Arnaldo Chianese ha tratteggiato con vigore il nuovo volto dell’ Anteas e della mission che ci deve guidare nella nostra attività di volontariato. Nel pomeriggio, dopo una visita guidata alle bellezze dell’Abbadia, la Santa Messa celebrata da un giovane sacerdote salesiano, ha concluso questa bella giornata … particolare. Roberto Battistini - Presidente Anteas Servizi Marche
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08/04/2013 Tagli all'Inrca di Fermo
Il Segretario della Fp Cisl, Giuseppe Donati, lancia l'allarme sulla questione della sanità regionale. Nello specifico, è preoccupato per la sorte dell'Inrca di Fermo, per il quale si prospetta un futuro legato alla cronicità.  Difatti, i posti per acuti verranno relegati ad Ancona mentre a Fermo rimarranno soltanto i cronici lungodegenti.  Si rischia di perdere alcuni servizi di diagnostica radiologica; si prospetta il taglio dei posti letto nel pubblico ma anche nel privato. Inoltre, sono spariti i finanziamenti per il progetto della riabilitazione cardiologica.Altra questione lamentata dal Segretario è quella relativa agli sprechi: la Cisl Fp, oltre a non avere ricevuto alcuna risposta sui tempi dell'assunzione dei primari che mancano all'ospedale di Fermo, non ha avuto notizia riguardo la rivalsa economica sul Direttore Generale dell'Asur per i 360 milioni di euro di soldi pubblici inultilmente spesi dalla collettività marchigiana per il linciamento del Direttore Sanitario dell'Area Vasta 4. A ciò si aggiunga che la Regione Marche, nel prevedere numerosi licenziamenti di lavoratori delle cliniche private, includerebbe tagli anche per il Fermano.
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05/04/2013 Approvate le prime misure dell'accordo anticrisi 2013
La Regione Marche ha approvato tre Delibere che danno attuazione alle prime misure contenute nell'accordo anticrisi firmato con i Sindacati il 19 dicembre 2012. Le Delibere riguardano in particolare i contratti di solidarietà difensivi, l'esenzione dal ticket sanitario e il contributo per gli studenti universitari figli di lavoratori in crisi o studenti lavoratori in crisi Dal 2009 Cgil Cisl e Uil delle Marche sottoscrivono con la Giunta Regionale accordi contenenti misure a sostegno delle fasce di popolazione più esposte e più colpite dalla crisi; uno sforzo notevole, anche in termini finanziari, che il Sindacato chiede alla Regione convinto che esso rappresenti segnale concreto a difesa della coesione sociale. Leggi e scarica i volantini sulle tre tipologie di misure: Contratti di solidarietà Diritto allo studio Esenzione ticket
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05/04/2013 Sanità, continua la mobilitazione del sindacato
Sanità, continua la mobilitazione dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil Marche hanno deciso di avviare nei prossimi giorni una serie di assemblee pubbliche nei tredici Distretti sanitari della Regione, per illustrare le valutazioni e le proposte dei sindacati sui provvedimenti in atto.Dopo la manifestazione del 25 marzo, dunque, le organizzazioni sindacali proseguono nelle iniziative di protesta contro la riorganizzazione del settore. Una protesta che si lega a vari motivi. Anzitutto, la questione del personale a proposito del quale Cgil, Cisl e Uil ribadiscono la necessità di difendere i livelli occupazionali diretti e indiretti nonché l’esigenza di tutelare le condizioni di lavoro degli operatori.In secondo luogo, si pone l’accento sulla mancanza di programmazione e di raccordo tra i tagli e i nuovi investimenti; quindi, la carenza di servizi territoriali come l’assistenza domiciliare agli anziani e la diffusione delle Case della salute.Per Cgil, Cisl e Uil occorre piuttosto tagliare i doppioni, gli sprechi e i privilegi ancora esistenti nella sanità e investire sui servizi ai cittadini.
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03/04/2013 Produttività, approvato il Decreto
Di seguito  il testo del Decreto sulla detassazione del salario legato alla produttività, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 marzo.Il testo non scioglie alcuni nodi interpretativi relativi a voci specifiche di salario, per superare i quali si è in attesa del decreto attuativo, ma è già sufficiente per realizzare accordi e sbloccare rigidità espresse fino ad oggi da alcune Associazioni imprenditoriali.IL TESTO DEL DECRETO
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03/04/2013 Nuovi laboratori dell'Anteas
Nell'ambito del Progetto "Mano a mano esploriamo il mondo che ci circonda" promosso dall'Anteas, ottima è la risposta dei partecipanti al I° corso di formazione gratuito "La cucina della nonna" in fatto di "Gusto, Tradizione e salute", nella quale si riscoprono i sapori di un tempo.Il corso approfondisce i seguenti argomenti:- la qualità degli ingredienti.- c'è un tempo per ogni cosa - frutta e verdura di stagione.- saper leggere le etichette dei prodotti in commercio.- la provenienza e la freschezza.La sede di realizzazione è a Monticelli (AP) - Largo delle Ginestre n. 3.
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03/04/2013 Segni di futuro, la Cisl verso il Congresso
Niente ricette, perché quello che verrà sarà il tempo dell’incertezza e dell’instabilità. “Dobbiamo farcene carico”. Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche, sfrutta il bivio della scadenza naturale del suo mandato per ridisegnare scenari, ricomporre tasselli impazziti per crisi. “Essere a un passo dalla ripresa, uscire dall’emergenza sono formule superate dai tempi”.Da guida sindacale di 159.840 marchigiani preferisce ristabilire i perimetri socio-economici piuttosto che tracciare bilanci personali. “Nulla sarà più come prima perché la realtà affrontata in questi anni - e qui cita il rapporto annuale del Censis - è stata caratterizzata da fenomeni enormi, fuori dalla nostra portata intellettuale e politica”. E da quel “nostra” non esclude alcuno: istituzioni, banche, partiti, sindacati. “Processo non padroneggiabile”, lo definisce senza indugi.“L’eccesso di semplificazione e il ridurre tutto a slogan fa sfuggire il senso della realtà”. Sanità, imprese che falliscono, occupazione in picchiata, disoccupazione alle stelle, il segretario non cede alla dichiarazione a caldo. Inutile tentare di strappargli un commento sulla battuta in controtendenza - la lapidaria “si può anche morire di innovazione e internazionalizzazione-” di uno degli ultimi caduti sul campo, Federico Vitali, patron della Faam, leader mondiale delle batterie elettriche. “Ogni caso è a sé, bisogna sapere, conoscere, studiare”, apre e chiude.Niente ricette, Mastrovincenzo preferisce incidere “segni di futuro”, sottotitolo dell’XI congresso regionale che il 9 e 10 aprile avrà Pesaro per sfondo. “Si deve restare agganciati all’Europa, le Marche hanno bisogno dei fondi strutturali”. Non lascia tempo al tempo: “E’ il momento di rinegoziare le risorse per il 2014-2020 e valorizzare i corridoi infrastrutturali europei. Ma temo gli effetti di questo sentimento antieuropeista: è una rabbia comprensibile quella contro il rigore che ci viene imposto, ma dobbiamo stare attenti che non si traduca in un serio rifiuto”.La prende da lontano, il segretario, poi torna a convergere al centro, al centro del sistema Paese. “Non possiamo pensare di sbloccare questo drammatico stallo da soli, chiusi in noi stessi. Le Marche hanno bisogno dell’Italia e viceversa”. Insieme e sottoinsieme con la politica, l’ennesima emergenza, lì a fare da cassa comune. “L’istanza di rinnovamento va considerata, c’è grande disagio sociale in giro”. Non fa la morale, invita piuttosto a prendere coscienza. “La crescita è ferma da anni, aumentano le disuguaglianze con ampie fasce di popolazione a rischio impoverimento”. Ennesima sfaccettatura di quei “fenomeni enormi, fuori dalla nostra portata”. E allora “serve responsabilità, il Paese non può stare fermo altri mesi”. Cifre alla mano, dà il peso specifico dell’urgenza: cassa integrazione ordinaria a + 76,6%,  nel 2012, la straordinaria su del 42,2% e quella in deroga del 38,09%. Con un tasso di disoccupazione medio che si arrampica fino al 9,1%. Si appella alla logica, prevede e avverte: “Rigore, ma mai più senza equità”. Dipana il concetto: “Da un lato c’è il senso di responsabilità nella gestione delle risorse, che deve pervadere la vita pubblica; dall’altro bisogna convincersi che se l’equità viene dopo, il rigore si traduce in tagli e sacrifici per le fasce di popolazione più deboli”. Guai a dire ricette, meglio inanellare priorità: “Gli enti locali vanno razionalizzati. È sufficiente ricordare che in tutta la regione ci sono almeno otto società partecipate che gestiscono i rifiuti: è solo un esempio”. Il segretario allarga lo spettro d’azione ad acqua, trasporti, università. "Il concetto è sempre lo stesso - fa quadrare il teorema - meno dispersione di risorse, meno consigli d'amministrazione, sintesi di spese, tariffe più basse". Per tutti. "Vale l'idea delle multiutility, dei servizi integrati: migliora l'offerta, si contengono i costi". Per tutti, fino ad arrivare ai Comuni che Mastrovincenzo vorrebbe convertire nelle più "risparmiose" unioni. "Anche in questo caso, piccolo non è più bello". Sanità inclusa? "Nel progetto della Regione manca una chiara pianificazione economica accanto alle scelte riorganizzative, non ci sono azioni per contenere la mobilità passiva; a fronte della riduzione dell’offerta ospedaliera mancano previsioni di rafforzamento dei servizi territoriali, dell’integrazione socio-sanitaria, della prevenzione e dell’emergenza-urgenza, c’è in vista un altro inaccettabile taglio al personale sanitario; non ci siamo!“. Al risanamento pubblico, il segretario, fa corrispondere la corresponsabilità e l'Europa non fa più paura, ma esempio: "Prendiamo a modello la Germania dove il costo dell'occupazione è più elevato del nostro ma dove i lavoratori sono coinvolti - non solo come forza lavoro – nella partecipazione alle logiche produttive". Un appello che Mastrovincenzo innanzitutto rivolge a se stesso e alla sua struttura sindacale al motto di: riorganizziamoci. "Perché - è la convinzione - è buona regola applicare a sé quello che si propone agli altri". Traduce gli intenti: "Bisogna lavorare in rete, favorire ricerca e innovazione, associarsi su una massa critica più ampia". I primi "segni di futuro" li incide nella casa comune, la Cisl: "Stiamo razionalizzando le risorse economiche che derivano dal tesseramento, migliorando l'utilizzo delle persone, riducendo al minimo la burocrazia interna, rafforzando la presenza nei luoghi di lavoro". Dà la cifra del cambiamento: "Eravamo quattro strutture provinciali, con quattro società distinte per la consulenza fiscale: ora ce n'è una sola". Supera gli steccati di un tempo: "Ci siamo ridisegnati in 13 aree sindacali - tante quanti i distretti sanitari e i centri per l'impiego - per aderire davvero al territorio". E farsene carico. 
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13/03/2013 Una manifestazione contro la riforma della sanità
LE FOTO della MANIFESTAZIONE Cgil, Cisl e Uil si mobilitano contro la politica sociale e sanitaria della Regione Marche.Le Segreterie regionali delle tre confederazioni e delle rispettive categorie dei lavoratori della sanità e dei pensionati hanno organizzato una manifestazione regionale che si è tenuta lunedì 25 marzo alla Fiera della pesca di Ancona.Al Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca e agli Assessori Almerino Mezzolani (sanità) e Luca Marconi (sociale) è stato inviato un documento con il quale si esprime una valutazione critica del confronto che si è sviluppato negli ultimi due mesi sulla riorganizzazione del servizio sanitario e sulla legge di riforma dei servizi sociali.Rispetto alla sanità i sindacati criticano la  mancanza di un quadro d’insieme che riguardi tutto il sistema, i processi riorganizzativi, gli aspetti finanziari e quelli relativi alla gestione del personale.Forti dubbi sul futuro degli ospedali marchigiani. Non c'è ancora chiarezza su quali posti letto per pazienti in fase acuta verranno chiusi (in totale 795) e quali verranno riconverti o trasformati in posti letto di lungodegenza o riabilitazione (244) o in posti letto di Day Hospital e Day Surgery.Non emerge poi alcun disegno di rafforzamento della sanità territoriale (Case della salute, RSA e residenze protette per anziani, assistenza domiciliare)  dell’integrazione socio-sanitaria, della prevenzione e della rete dell’emergenza.A fronte di una crescita del fenomeno delle liste di attesa e della mobilità passiva, non si conoscono, se esistono, gli obiettivi e gli interventi previsti per il loro contenimento.In mancanza di un quadro finanziario chiaro e di una pianificazione delle risorse la riorganizzazione si presenta solo come un’operazione di tagli finalizzati al conseguimento degli obiettivi di bilancio e non come una vera riforma del sistema.La conseguenza sarà una riduzione  pesante all'occupazione, ancor più grave considerando che  in questi anni la riduzione del costo del personale ha fornito un contributo importante al  risanamento dei conti della sanità marchigiana, bel al di là del sostenibile e del programmato. A forte rischio il rinnovo di tutti i contratti di lavoro flessibile.Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre di rivedere la proposta di legge regionale relativa al  “sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia”, in particolare per quanto concerne il ruolo degli Ambiti sociali, la gestione associata dei servizi e per gli aspetti relativi alla partecipazione delle associazioni e dei cittadini alla gestione delle politiche sociali.
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12/03/2013 Lettera aperta ai Consiglieri di Banca Marche
Pubblichiamo la lettera aperta che la Segreteria della FIBA (bancari) della Cisl Marche ha inoltrato al Consiglio di Amministrazione di Banca Marche «Constatiamo che, nonostante tre mesi di battente campagna mediatica, la vecchia gestione non ha ancora riconosciuto, responsabilmente, la propria inadeguatezza, ritirandosi, almeno per senso di dignità. Non bastano i ripetuti appelli dei lavoratori, provenienti dalle assemblee svoltesi nelle prime settimane dello scorso dicembre, a fare subito chiarezza sulla situazione ed a sollevare chi ha guidato la Banca contro gli scogli di questa crisi interna, con incolpevole insipienza o con colpevole spregiudicatezza?Così si sarebbe potuto attenuare il devastante impatto alla clientela che sempre più  incalza i lavoratori della rete con domande piene di preoccupazione e di crescente sfiducia.Il danno d’immagine che si sta creando rischia di provocare un ridimensionamento della Banca con immancabili conseguenze sui lavoratori e sul territorio.Come non bastasse, il gossip viene alimentato anche tra i colleghi da chi, diffondendo irresponsabilmente informazioni destituite di ogni fondamento, cerca di far leva sulle paure per fini personali e/o di cordata.Per questo la Fiba-Cisl rivolge alle Fondazioni e al Consiglio di Amministrazione questo forte richiamo al senso di responsabilità che oggi, più che mai, è indispensabile e che, finora, è stato mostrato pienamente soltanto dai lavoratori.Chi ama i nostri territori lo mostri e sappia prendere decisioni conseguenti, per il bene di tutti, questa volta!I lavoratori, che stanno facendo ancora una volta la propria parte, si aspettano perciò un corrispondente e definitivo segno di discontinuità.La Fiba-Cisl, inoltre, ritiene imprescindibile che le scelte future sul nuovo vertice ricadano su figure di “garanzia” gradite, stavolta, anche ai lavoratori; soltanto così si potrà intraprendere la via del rilancio con la coesione indispensabile a consentire un percorso finalmente virtuoso».
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11/03/2013 “Donne in campo, manifestazione di creatività e volontariato”
“Oggi le Donne Cisl, Giovani e Pensionate, alzano la voce contro la violenza perpetrata a danno delle lavoratrici nei luoghi di lavoro”.E’ questo il tema della relazione, attuale e scottante, imperniato sulla piattaforma elaborata dal Coordinamento Nazionale Donne Cisl.La Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno è stata la splendida cornice per la manifestazione “Donne in campo” che l’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno promuove ogni anno in occasione della festività dedicata alla Donna.Ancora una volta la Coordinatrice Donne, sig.ra Rosandra Ciarrocchi, si è impegnata in collaborazione con l’Anteas, alla partecipazione di detta iniziativa, con una relazione puntuale ed esaustiva.Dopo una rapida analisi di alcuni articoli della Costituzione, la relatrice ha sottolineato che nonostante la tutela da essa garantita, la violenza è spesso sottovalutata da un mercato del lavoro che espone le lavoratrici ad un maggiore rischio di esclusione, ghettizzazione e vulnerabilità, che può determinare un futuro precario per tutte. In particolare, emerge il 'problema del doppio carico di lavoro e soprattutto di fatica fisica, mentale e stress a discapito delle donne che, sempre più spesso, si trovano ad operare in luoghi di lavoro costruiti e organizzati su modelli maschili ignorando completamente le specificità femminili.Il fenomeno della violenza sulle donne è una vera e propria piaga sociale che ancora una volta richiama la centralità dell'aspetto culturale, sulle relazioni tra generi, sull'educazione dei giovani, e sugli stili della società moderna, che svuota di significato importanti valori esistenziali,  quali il rispetto per la persona e per la vita.L’argomento è stato un’occasione di condivisione corale e una preziosa opportunità per riflettere ed approfondire tematiche importanti allo scopo di poter individuare strategie e soluzioni sempre più adeguate alle problematiche sociali.Apprezzamenti positivi sono stati espressi anche dall’Amministrazione Comunale, tanto che la Coordinatrice si è lasciata sfuggire commossa il commento: “Bello è scoprire la stima e l’affetto dei propri concittadini”.
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08/03/2013 Donne in campo, l'iniziativa ad Ascoli Piceno
Domenica 10 Marzo 2013 ore 9,30 presso il Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, Sala dei Savi, la Coordinatrice Donne Provinciale, sig.ra Ciarrocchi Rosandra, presenta, in occasione della festività dedicata alla Donna, l’iniziativa realizzata insieme con l’Anteas.Il tema della relazione delle Donne Cisl è “La violenza sulle donne nei luoghi di lavoro”.Questa vuole essere un'occasione di condivisione corale e preziosa opportunità per riflettere ed approfondire tematiche importanti allo scopo di poter individuare strategie e soluzioni sempre più adeguate alle problematiche sociali.Pertanto, siete tutti inviati a partecipare a "Donne in campo"che si terrà  domencia 10 marzo, alle ore 9.30 presso Palazzo dei Capitani, Sala dei Savi.
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06/03/2013 Domande di mobilità, termini in scadenza
L'Inas Cisl invita tutti coloro che hanno presentato domanda di "mobilità in deroga" dopo il 1 Luglio 2012 e che a tutt'oggi risultano disoccupati, a presentarsi presso gli sportelli de patronato per inoltrare domanda ai fini della percezione del residuo dei sei mesi di indennità spettanti, entro sabato 9 marzo.Le sedi Inas Cisl sono ad Ascoli Piceno in Corso Vittorio Emanuele n. 37,  a Fermo in via Sant'Alessandro n. 3 e a San Benedetto del Tronto in Piazza Nardone n. 23.
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04/03/2013 Nuovi laboratori dell'Anteas
Ottima risposta di partecipanti per il progetto "Mano a mano esploriamo il mondo che ci circonda", promosso dall'Anteas.Molto frequentati, infatti, i corsi che hanno avuto inizio lo scorso anno e che dureranno fino al prossimi novembre.Obiettivi del progetto, articolato in laboratori di animazione sociale, dei mestieri e dei saperi, è quuello di promuovere attività di sostegno e di inclusione sociale per migliorare la qualità della vita di persone in condizione di disagio e difficoltà, residenti nel quartiere Monticelli; creare opportunità di socializzazione e di relazioni positive e di scambio culturale; promuovere la solidarietà tra generazioni per accrescere nei giovani la curiosità e l'educazione di vita oltre che far ritrovare agli anziani un ruolo forte e significativo. In questa direzione vanno i corsi realizzati fino ad ora e quelli che stanno per prendere il via in queste settimane e per cui sono aperte le adesioni. Dopo i corsi di decoupage e di addobbi natalizi, ha avuto inizio il corso di 'ortolano in erba', realizzato con la collaborazione dell'Associazione Gigaro88, a cui è ancora possibile aderire. Sono aperte le iscrizioni per i corsi di informatica, cucina e creatività.
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01/03/2013 Carisap, i sindacati temono ulteriori esuberi
Le organizzazioni sindacali Fiba/Cisl, Ca­risap Dircredito, Fabi, Falcri, intervengono sulla fusio­ne  tra Carisap e Banca dell'Adriatico, a seguito della notifica dell'avvio della procedura di fusione per incor­porazione di Banca dell'Adriati­co in Cassa di Risparmio di Ascoli. La nuova banca assumerà la denominazione dell'istituto di credito incorporato - e cioè Banca dell'Adriatico, sancisce l'estin­zione definitiva del marchio ,Carisap. In tale documento si parla di tensioni occupazionali individuando esu­beri di almeno 53 dipendenti, operanti nelle strutture di dire­zione generale/staff, compresa quella dell'attuale Carisap ad Ascoli. Inoltre, l'azienda si riserva di individuare ulteriori esuberi a seguito della successiva razionalizzazione della rete distributiva e cioè delle filiali. E' opportuno ricordare che la Fondazione Carisap ha sempre dichiarato che nell'am­bito dell'operazione di cessione di quote ad intesa Sanpaolo ave­va assunto la decisione di rinun­ciare a nomine e designazioni nella futura banca per puntare alla costituzione di una realtà bancaria che avesse una direzio­nalità diffusa nel territorio e che vedesse la comunità della Fon,dazione stessa come punto di ri­ferimento principale, con il manteni­mento ad Ascoli della sede legale e della direzione generale.Alla luce di quanto sopra, le organizzazioni sindacali ritengono  siaindispensabile che la Fondazio­ne Carisap faccia valere gli ac­cordi contrattuali sempre di­chiarati, in base ai quali ad Ascoli è prevista, oltre alla sede legale, anche la direzione generale della nuova banca, con adeguata dotazione di uomini e mezzi. 
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28/02/2013 I tesserati in lieve aumento, i numeri
Il 22 febbraio 2013 è iniziato a Pesaro il cammino delle assemblee territoriali della Cisl Marche. Il 26 febbraio a San Benedetto del Tronto l’ assemblea di Ascoli Piceno-Fermo, poi sarà la volta di Macerata e infine, il 28, l'assemblea territoriale di Ancona.Una serie di appuntamenti che inaugurano la nuova configurazione organizzativa, non più scandita dai "Consigli generali", cambiano i luoghi di partecipazione, i consigli generali e i tanti comitati esecutivi vengono sostituiti da altri luoghi che nella loro capillarità possano essere spazi di partecipazione ed elaborazione molto importanti.Nella relazione del Segretario Generale, Alfonso Cifani, si legge che il 2012 della Cisl di Ascoli Piceno-Fermo si è chiuso con un bilancio positivo: aumento dei tesseramenti attivi (a fronte di un lieve calo dei pensionati) e bilancio in attivo e crescita percentuale per il Caf.Forte anche l'investimento sulle sedi territoriali, migliorate e rinnovate in tutto il Piceno.
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27/02/2013 Assemblea Territoriale Cisl
Oltre 150 delegati della Cisl di Ascoli Piceno e Fermo si sono riuniti ieri all'Hotel Calabresi per l'assem­blea territoriale "Obbligo di svolta, Segnali di futuro", in vi­sta del prossimo Congresso Re­gionale.La tavola rotonda era presieduta dal Segretario Generale USR Stefano Mastrovin­cenzo,  dall'Assessore Re­gionale Pietro Marcolini, dall'avv. Guido Castelli nel suo ruolo di delegato Anci, dall'amministratore di Selet­tra, Pio Antognozzi-e dal Presiden­te della Camera di Commercio di Fermo, Graziano Di Battista. I lavori venivano coordinati dall'analista economico Marco Marcatili. Ha concluso la mattinata la Segreteria Nazionale Confederale Cisl Anna Maria Furlan.L'assemblea si apriva con la re­lazione del Segretario Generale Ust-Cisl AI­fonso Cifani sulla necessità di una nuova "governance territo­riale" che superi o riaffermi le Province, alla rivisitazione "ve­loce ed approfondita" delle tre aree più critiche per il territorio ovvero le politiche del lavoro, dello sviluppo e socio-sanitarie.  Ancora i temi dell'assemblea riguardavano l'attualità econo­mica, ovvero crisi, disoccupazione, dif­ficoltà di imprese e famiglie e le prospettive per la ricerca di un rilancio.Dalla Cisl è arrivato anche un appello per il superamento delle “vecchie logiche localistiche e di piccolo cabotaggio” in favore di una prospettiva veramente regionale.
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25/02/2013 Assemblea Territoriale
Assessore Regione Marche Delegato ANCI Presidente CC Amministratore Selettr Segretario Generale USR CISL Marco Marcatili Analista economico Conclusioni di Anna Maria Furlan Segretaria Nazionale Confederale CIS Pausa Pranzo Relazione (seconda parte) Dibattito ed intervento di Anna Maria Furlan
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