Comunicati Stampa

08/02/2010 Merloni: Accordo di programma entro il 28 febbraio
“Avremmo preferito siglare oggi il documento, ma è stata comunque stabilita una data limite per la firma dell’Accordo di programma, il 28 febbraio; non sarà possibile quindi un ulteriore rinvio e dovranno essere esplicitate anche le risorse che Governo e Regioni stanzieranno per l’intesa, che punta a favorire la reindustrializzazione del territorio e la creazione di nuova occupazione, non escludendo la prosecuzione parziale dell’attività produttiva della Merloni.     E’ stato ribadito anche l’impegno delle parti istituzionali ad evitare soluzioni traumatiche per i lavoratori e per il territorio, e quindi a dare seguito all’amministrazione straordinaria e alla copertura degli ammortizzatori sociali.    Al contempo va mantenuta aperta la porta ad ulteriori manifestazioni di interesse che dovessero emergere per l’acquisizione di parti o dell’intero perimetro industriale dell’Antonio Merloni.  Da sottolineare con profondo apprezzamento la grande partecipazione e il senso di responsabilità dei lavoratori che hanno raggiunto Roma in più di un migliaio, per chiedere una prospettiva di lavoro e un futuro meno incerto”.
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08/02/2010 Rapporti bancari: modifica delle condizioni contrattuali
Con cadenza generalmente trimestrale riceviamo l’estratto conto del conto corrente insieme al documento di sintesi, che riassume le condizioni applicate al rapporto. Questi documenti vanno sempre letti molto attentamente, non soltanto come controllo, ma soprattutto perché potrebbero contenere una PROPOSTA DI MODIFICA UNILATERALE DEL CONTRATTO. La normativa che regola i rapporti bancari,  prevede infatti che  la banca può modificare in maniera unilaterale le condizioni contrattuali in senso SFAVOREVOLE al cliente, rispettando però tre condizioni:  - comunicarlo  in FORMA SCRITTA, - CON UN PREAVVISO MINIMO DI 30 GIORNI, - indicando chiaramente la formula: PROPOSTA DI MODIFICA UNILATERALE DEL CONTRATTO. Tali modifiche vengono di regola comunicate insieme all’estratto conto, quindi invitiamo i consumatori a prestare particolare attenzione, poiché vale il principio del silenzio assenso, ossia le modifiche si intendono approvate in mancanza di contestazione. Se il cliente non accetta le nuove condizioni, ha il diritto di: - recedere dal contratto entro 60 GIORNI dal ricevimento della comunicazione, senza spese e con il diritto, al momento della liquidazione del rapporto  all’applicazione delle condizioni precedentemente in vigore. (Fac-simile reclamo già predisposto disponibile all’Adiconsum e  dal delegato CISL). Ricordiamo inoltre che le variazioni contrattuali applicate senza rispettare quanto previsto dalla legge sono INEFFICACI, se sfavorevoli per il cliente. E’ quindi sempre necessario verificare che la modifica (ad es. nuove spese o aumento di quelle già esistenti), non sia stata già applicata prima che sia stata comunicata al cliente. Se questo avviene, si  può inviare immediatamente una contestazione all’Ufficio Reclami della Banca richiedendo il rimborso di quanto illegittimamente prelevato. Infine ricordiamo che è sempre possibile tentare di contrattare con la propria banca le condizioni ad esempio del conto corrente, soprattutto spese, tassi di interesse, giorni di valuta.    Riferimenti Tel. 071-505234 (pomeriggio) - Fax: 071-505207 800663822  dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 13
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01/02/2010 Antonio Merloni
Nelle Marche. Resta alta l'attenzione del sindacato sulle sorti dell'Antonio Merloni, cuore del polo dell'elettrodomestico marchigiano. Una crisi che parte da lontano e coinvolge non solo i 3.200 operai del Gruppo, ma anche tutti quelli dell'indotto che sono circa 6 mila. Ieri una nuova mobilitazione indetta da Cgil Cisl Uil ha visto sfilare i lavoratori per le vie di Ancona in direzione della Prefettura dove si è svolto un incontro tra Prefetto Claudio Meoli, gli esponenti delle Rsu dell'azienda e i tre segretari generali di Ancona di Cgil Cisl e Uil, rispettivamente Marco Manzotti, Paolo Santini, Renzo Perticaroli. Un appuntamento fortemente cercato dal sindacato che, già nei giorni scorsi, aveva ribadito la necessità di trovare risposte urgenti per questa vertenza che vive un pericoloso impasse. I segretari generali hanno raccolto in una nota unitaria un nuovo appello per superare le tante difficoltà in cui si trova il Gruppo da oltre un anno in amministrazione straordinaria. "E' ancora lunga la strada da compiere per i lavoratori della Antonio Merloni - scrivono nella nota unitaria i segretari generali anconetani di Cgil Cisl Uil - e le tappe di questa via crucis occupazionale appaiono tanti piccoli segnali di speranza che dovranno però essere convertiti in risultati concreti". Al Prefetto i sindacati hanno illustrato i disagi che stanno vivendo i lavoratori dell'azienda. "In particolare - sottolinea Paolo Santini, segretario generale Cisl Ancona - gli stabilimenti di Fabriano sono fermi da novembre e per il mese di febbraio sono previste commesse per soli tre giorni di lavoro, con relativo ridimensionamento della cassa integrazione. Questa situazione, sommata agli oramai 16 mesi di cassa integrazione sta creando un clima di forte tensione ed esasperazione tra i lavoratori". Con una imponente manifestazione sindacale, lo scorso 17 dicembre, è stato dato carattere nazionale alla vertenza, ora occorre dare risposte ai lavoratori. Una prima risposta potrebbe essere quella di convocare presso il ministero delle Attività Produttive le istituzioni locali, i sindacati ed i Commissari straordinari dell'azienda per la firma del contratto di programma. "Ed è questo - è ribadito nella nota - che Cgil Cisl e Uil hanno chiesto con forza al Prefetto, ribadendo la necessità di un intervento dello stesso Ministro Scajola e, comunque, del ministero dell'Economia rispetto al quale la figura dello steso Prefetto potrebbe rappresentare un momento di mediazione decisiva". A questo proposito il segretario cislino Santini sottolinea, inoltre, che "già nella riunione dello scorso 5 novembre, sempre presso il ministero, era stato illustrato il documento e che c'era l'impegno di una successiva convocazione per la firma definitiva. La mancanza o il ritardo di quest'accordo di programma, inoltre possono mettere in serie difficoltà la gestione commissariale così come prevista attualmente dalla legge Marzano".
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14/01/2010 Alberghiero: sit-in di protesta ad Ancona
Ancona – Docenti e rappresentanti sindacali dell’Istituto Professionale Alberghiero di San Benedetto hanno inscenato ieri un sit-in di protesta davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale, ad Ancona. Nel mirino dei manifestanti (una cinquantina), l’operato del preside dell’Ipssar Giovanni D’Angelo, accusato di aver creato “un clima di disagio per i lavoratori dell’istituto”. Due, in particolare, le contestazioni che docenti e sindacalisti rivolgono al dirigente: la mancata firma del contratto integrativo dello scorso anno (il salario aggiuntivo per i progetti realizzati proveniente dal fondo di istituto) e una trentina di lettere disciplinari inviate al personale. “Il contratto si riferisce all’anno scolastico 2008-2009 ma sinora non è stato possibile firmarlo, visto che il preside continua a non fornire alcuni documenti relativi a compiti, orari e retribuzione del personale, oltre a presentare di volta in volta proposte differenti” ha spiegato Feliciana Capretta, segretaria provinciale della Cisl Scuola, parlando anche a nome dei colleghi Giuseppe Vaglieco (Flc-Cgil), Marco Alessi (Snals) e Giuseppe Fanesi (Gilda). Le lamentele si riferiscono anche ad un ricorso “spropositato” a richiami disciplinari indirizzati a docenti e altri lavoratori dell’Alberghiero: una trentina di lettere, metà delle quali recapitate alla vigilia di Natale.
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12/01/2010 Mantenuto l'impegno tra Regione Marche e Sindacati: partita l'operazione salva precari della scuola
Ancona, 11 Gennaio - Da oggi al via i bandi regionali per i progetti salva-precari, una delle misure regionali previste dall’intesa del 12 novembre  tra Regione Marche e Organizzazioni sindacali confederali, dal POR Marche 2009 e dall’accordo tra Regione e Ministero dell’Istruzione dello scorso 4 dicembre. Si tratta di un intervento che mette a disposizione  1 milione e 200 mila euro.  Gli istituti scolastici, entro il 30 gennaio per la prima fase di attuazione e per la seconda fase, entro il 5 febbraio prossimo, dovranno presentare le domande per attivare i progetti, così è stato deliberato dalla giunta regionale  che ha approvato i bandi di partecipazione sulla base dei criteri definiti dal Comitato paritetico MIUR-Regione il 7 gennaio scorso e concordati con i Sindacati prima di fine anno.  “E’ sicuramente una misura regionale  innovativa  che valutiamo  positivamente” afferma Francesca Conti Segretaria generale Cisl Scuola Marche - “perché si  interviene a favore dei precari della scuola, che  non hanno avuto il rinnovo del contratto temporaneo di lavoro a seguito dei tagli  e che  fino ad oggi  non hanno mai  beneficiato di interventi  mirati. Inoltre  - continua la Conti- rappresenta un opportunità per gli istituti scolastici che potranno utilizzare  ulteriore personale per  garantire un’adeguata offerta formativa per questo anno scolastico “ “Abbiamo accelerato al massimo le procedure e i tempi di elaborazione dei bandi – ha commentato l’Assessore regionale all’Istruzione, Stefania Benatti – consapevoli che occorreva far presto per concretizzare questo impegno che ci siamo presi tra le prime regioni italiane. L’atto approvato oggi, a pochissimi giorni dalla riunioni preliminari, è la dimostrazione puntuale dell’attenzione che la Regione riserva ad ogni lavoratore che abbia perso il lavoro. Un provvedimento, inoltre, che mira a  non disperdere, ma anzi valorizzare, il patrimonio qualificato di capacità progettuali acquisite dalla classe docente marchigiana, molto utili in vista anche delle prossime riforme ministeriali.” Il provvedimento adottato oggi dalla giunta regionale interesserà complessivamente circa 400 precari, tra personale docente e personale ATA, inseriti negli elenchi prioritari, che saranno destinatari di un’indennità di partecipazione al progetto di 3000 euro per un monte ore lavorativo di 180 per i docenti e 220 ore per il personale ATA. Lavoreranno a progetti rivolti esclusivamente al sostegno degli alunni disabili, all’integrazione linguistica per alunni stranieri, al contrasto alla dispersione scolastica e nell’assistenza e sorveglianza. L’intervento regionale prevede l’utilizzo di non più di due precari per ogni istituto scolastico. I progetti a cui partecipano i docenti si dovranno concludere il 30 giugno,  quelli destinati al personale ATA il 31 agosto 2010.  Secondo il Segretario generale Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, “viene attivato positivamente un altro strumento dell’intesa che abbiamo siglato con la Regione, un altro segnale di concretezza e di fiducia. Speriamo che questi progetti regionali partano rapidamente, mentre continuiamo a chiedere al Governo una correzione di rotta rispetto a tagli che stanno segnando in profondità la qualità dell’offerta formativa e la funzionalità organizzativa di molte strutture scolastiche”.
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07/01/2010
LETTERA APERTA DEL SINDACATO TRASPORTI FIT-CISL AL MINISTRO MATTEOLIIn occasione della visita nelle Marche del Ministro dei Trasporti On. Altero Matteoli, approfittiamo per sollecitare il medesimo ad una riflessione sullo stato delle ferrovie nel nostro territorio. Stiamo da tempo denunciando la noncuranza con cui l’Amministratore Delegato di FS tratta la nostra regione. Ultimo esempio la soppressione delle fermate Eurostar, ma, in maniera anticipata e meno appariscente la destrutturazione dell’intero servizio ferroviario. Si pensi per gli anni 2007/2008/2009 a fronte di esodi per pensionamento (nell’ex Compartimento di Ancona) di rispettivamente n. 254/296/282 (ovvero 832) persone, sono state realizzate n. 29/36/38 (ovvero 103) assunzioni. Va da se che la mancata sostituzione del personale ha portato ad un calo sostanziale dei servizi (biglietterie, assistenza, soppressione treni merci e viaggiatori, riduzione degli impegni manutentivi), oltre che dei posti di lavoro (- 729 posti nei soli ultimi tre anni) e ad un accorpamento in altre sedi come Roma, Bologna, Bari dei centri direzionali originariamente allocati nelle Marche. Auspichiamo quindi che il Responsabile di una istituzione importante come il Dicastero dei Trasporti possa incidere efficacemente sull’Amministratore Delegato di FS per fargli comprendere che le FS non rappresentino solo ed esclusivamente un trasporto di elite assegnato all’alta velocità, ma anche un servizio di trasporto pubblico per una mobilità collettiva come nella nostra Regione.Ancona, 7 gennaio 2010
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05/01/2010 "Non c'è reale integrazione senza l'esercizio dei diritti e dei doveri"
“Non c’è reale integrazione senza l’esercizio dei diritti e dei doveri” Oggi a Roma manifestazione nazionale della Cisl sull’immigrazione a Roma insieme a Siulp e Anolf. Dalle Marche buona partecipazione con 500 persone in rappresentanza dei lavoratori migranti, rappresentanti delle forze di polizia e militanti sindacali. Sicurezza, accoglienza e integrazione, queste le parole d’ordine alla base della manifestazione nazionale che si tiene questa mattina a Roma organizzata dalla Cisl insieme a Siulp (Sindacato di polizia) e Anolf (Associazione oltre le Frontiere). Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche sottolinea come “l’immigrazione non può essere affrontata come una questione di ordine pubblico, come ha fatto il governo con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina e l’istituzione delle cosiddette ronde. E’ una cultura che non ci appartiene e che la Cisl si impegna a contrastare, in piazza oggi e nelle sue attività quotidiane, insieme a tutte le realtà convinte che sul delicato tema dell’immigrazione servano coraggio e progettualità, e siano dannosi atteggiamenti populistici o semplificatori”. Per la Cisl vanno altresì rispettate le convenzioni internazionali sul diritto d’asilo per motivi politici o umanitari conciliando l’esigenza di sicurezza, assolutamente legittima, dei cittadini con vere politiche di integrazione che riconoscano diritti e doveri di quanti lavorano onestamente nel nostro paese. La Cisl ritiene che questa innata istanza di sicurezza vada garantita anche attraverso l’attenzione verso coloro a cui sono demandati i principali compiti di prevenzione del crimine e di protezione sociale. Quindi la manifestazione di oggi  chiede anche il potenziamento di uomini e mezzi e un salario dignitoso per le forze dell’ordine, così come la valorizzazione del lavoro di poliziotti, vigili del fuoco, polizia penitenziaria. La Cisl delle Marche partecipa numerosa alla manifestazione visto che raggiungeranno Roma quasi 500 tra lavoratori immigrati, rappresentanti delle forze di polizia, attivisti sindacali. Nella nostra regione – conclude Mastrovincenzo - la questione immigrazione non è fortunatamente diventata emergenza (oltre 115.000 gli immigrati regolari nelle Marche agli inizi del 2007), ma siamo consapevoli che delle criticità sul nostro territorio esistono e vanno affrontate diminuendo la distanza tra immigrazione e cittadinanza”. Tra le priorità il riconoscimento del diritto all’unità familiare, la cittadinanza italiana ai nati in Italia, il diritto al voto alle amministrative, il trasferimento ai comuni del rinnovo dei permessi di soggiorno per consentire la regolarizzazione degli immigrati che lavorano nel sommerso.  Ancona 9 ottobre 2009
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05/01/2010 Sì al rinnovo del contratto per i metalmeccanici
Un accordo che da risposte concrete sul salario La Cisl Marche spiega perché ha detto sì al rinnovo del contratto per i metalmeccanici insieme a Uil Federmeccanica e Governo e quale vantaggi porta ai lavoratori del territorio  Un accordo positivo che da risposte precise ai lavoratori. C’è soddisfazione reale da parte della Cisl Marche in relazione all’intesa sottoscritta insieme alla Uil e senza Cgil, come conferma il segretario Fim Cisl Marche Giuseppe De Leo:“Abbiamo concluso un buon contratto coerente con la piattaforma presentata e approvata con referendum da parte degli iscritti e abbiamo dato risposte concrete sul salario. Nell’accordo risulta  migliorata  la parte normativa e, per la prima volta, viene adottato a vantaggio della categoria uno strumento di partecipazione attraverso l’Ente Bilaterale e istituito un fondo di sostegno al reddito per i lavoratori. Grazie all’accordo inoltre si da una risposta a quei lavoratori che non usufruiscono della contrattazione di 2° livello attraverso un aumento dell’elemento perequativo. Sono sicuro – spiega De Leo - che non appena illustreremo nei prossimi giorni i contenuti dell’accordo, i lavoratori sapranno giudicarlo bene. Firmare un contratto in una fase come quella che stiamo attraversando non era facile e averlo  fatto prima della scadenza e senza scioperi, ovvero senza costi per i lavoratori, a noi sembra altrettanto positivo. Va anche sottolineato sia stato possibile compiere questo passo anche grazie alle nuove regole sul modello contrattuale sottoscritto da tutte le associazioni imprenditoriali e sindacali - tranne la Cgil che speriamo ora incominci a riflettere sulla validità di questo accordo”. Una presa di posizione quella di De Leo pienamente confronta dal Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo:“L’intesa siglata per il contratto dei metalmeccanici è una buona notizia per il mondo del lavoro, il contratto viene rinnovato prima della sua naturale scadenza, la quota salariale ottenuta corrisponde alle richieste presentate. Non solo, decisive appaiono anche le molte innovazioni sul piano normativo. Credo che ogni persona di buon senso possa apprezzare il risultato raggiunto da Fim-Cisl e Uilm-Uil sulla base del nuovo modello contrattuale che ha mostrato così di funzionare ottimamente”.
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05/01/2010 Edilizia e occupazione a rischio. E' urgente approvare il piano casa
Edilizia e occupazione a rischio. E’ urgente approvare il piano casa Il segretario generale Filca Cisl Marche Massimo Giacchetti interviene sulla proposta di legge legata alle abitazioni richiamando l’attenzione anche sul lavoro nero Sul cosiddetto Piano Casa della Regione interviene il Segretario Generale della FILCA CISL delle Marche – Massimo Giacchetti che invita la Regione a fare presto per salvare l’occupazione in un settore che da circa un anno ha conosciuto una fase di brusco rallentamento. “La proposta di  legge 332/09 avrebbe dovuto rilanciare il settore dell’edilizia, ma i ritardi nella sua approvazione rischiano di vanificare l’intento iniziale. Il provvedimento va approvato da Consiglio entro il mese di Settembre, se si vuole rilanciare un settore che tradizionalmente ha un ruolo trainante per tutta l’economia”. La preoccupazione della FILCA CISL è confortata anche dai dati negativi sul settore. Il ricorso alla cassa integrazione nei primi sei mesi del 2009 è aumentato del 88,51%; 346.340 ore autorizzate nel periodo Gennaio-Giugno 2008, 652.912 ore autorizzate nello stesso periodo del 2009. Le ore lavorate sono diminuite del 12,92%, mentre i dipendenti sono diminuiti del 8,9%. Nell’ultimo anno hanno perso il lavoro almeno 2000 persone e per il mese di Settembre molte imprese avranno difficoltà a riprendere l’attività. Un provvedimento che servirebbe a rilanciare il settore anche nelle Marche, a condizione che la proposta di legge iniziale venga integrata con le modifiche proposte da sindacato degli edili della CISL. “Abbiamo chiesto alla Regione di prevedere nella legge di collegare il rilascio del titolo di abitabilità da parte dei Comuni alla presentazione del DURC, e di garantire la tracciabilità dei pagamenti tra il committente e le imprese che eseguiranno i lavori.” L’obiettivo è quello di favorire interventi edili di qualità e di contrastare il lavoro nero e irregolare.
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05/01/2010 Manifestazione nazionale sugli immigrati
Sicurezza accoglienza e integrazione, sono le tre uniche declinazioni possibili quando si decide di affrontare seriamente la questione dell’immigrazione. E sono proprio queste tre parole che ci sembra necessario accompagnino la manifestazione di questa mattina che la Cisl ha voluto organizzare insieme a Siulp e Anolf. L’immigrazione non può essere affrontata solo come una questione di ordine pubblico come sembra voler fare il governo con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina e l’istituzione delle cosiddette ronde. E’ questa una cultura che non ci appartiene e contro la quale la Cisl - insieme a tutte quelle realtà davvero convinte di dover affrontare questo tema così delicato evitando di ricorrere ai parametri più ottusi e inadeguati - si impegna a lottare. In piazza oggi e nelle sue attività quotidiane. E’ necessario allora compiere uno sforzo importante e affrontare coraggiosamente il nodo immigrazione senza scorciatoie o decisioni ispirate al più sconcertante populismo. E allora crediamo sia sempre più indispensabile conciliare l’esigenza di sicurezza, assolutamente legittima, dei cittadini con vere politiche di integrazione che siano in grado di riconoscere diritti ma anche doveri di quanti lavorano onestamente nel nostro paese. La Cisl ritiene così che questa innata istanza di sicurezza vada garantita anche attraverso il  potenziamento e la riorganizzazione delle forze di Polizia cui sono demandati i principali compiti di prevenzione del crimine e di protezione sociale. Per questo abbiamo deciso di stare in piazza uniti con Siulp e Anolf. Anche la Cisl delle Marche parteciperà numerosa alla manifestazione: saremo quasi 500 dalla nostra regione tra rappresentanti delle forze di polizia, dei dirigenti sindacali. Siamo una regione dove la questione immigrazione non è diventata emergenza, per fortuna, anche l’attualità e la stessa quotidianità fanno capire che alcune criticità anche sul nostro territorio dovranno essere risolte nel modo più adeguato possibile (sarebbe consigliabile inserire qualche dato). E il modo adeguato secondo noi, nelle Marche come nel resto del paese, è quello di accorciare le distanza tra immigrazione e cittadinanza. Al Governo chiediamo risposte adeguate affinché sia riconosciuto il diritto all’unità familiare ad esempio, o  il riconoscimento della cittadinanza italiana ai nati in Italia, il diritto all’esercizio del voto alle amministrative, il trasferimento ai comuni l’esercizio del rinnovo dei permessi di soggiorno  per consentire la regolarizzazione degli immigrati che lavorano nel sommerso.  Ma la sicurezza significa garanzia anche per chi la sicurezza deve garantirla ai cittadini. Quindi chiediamo anche la valorizzazione effettiva del lavoro di poliziotti, vigili del fuoco, polizia penitenziaria, così come il potenziamento di uomini e mezzi e la garanzia di un salario dignitoso alle forze dell’ordine.  Grave è infine il sovraffollamento delle carceri. E qui nelle Marche la situazione di penitenziari è davvero al limite. Non può quindi esistere una reale integrazione senza diritti doveri, da parte di tutti, ma anche senza una concezione del lavoro che restituisca dignità a chi lo compie. Stefano Mastovincenzo Segretario Generale Cisl Marche
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05/01/2010 Per il rilancio dell'economia meno tasse su lavori e pensioni
Per il rilancio dell’economia meno tasse su lavoro e pensioni Ancona uno del luoghi scelti per la mobilitazione nazionale indetta dalla Cisl sul tema famiglie e fiscalità. “Meno tasse sui cittadini più esposti più alti i consumi” è l’equazione con cui Paolo Santini, segretario generale Cisl Ancona, ha aperto il confronto al quale hanno partecipato i parlamentari Magistrelli e Casoli e i consiglieri regionali Bugaro e Luchetti. Sostenere la famiglia con il Nuovo assegno familiare, ridurre l’imposta sul reddito personale per incrementare il salario le pensioni e per rilanciare i consumi, attuare una lotta all’evasione fiscale più incisiva, alleviare il peso del fisco sulle imprese più meritevoli che investono e spostarlo sui patrimoni e sulle rendite finanziarie.  Sono queste in sintesi le indicazioni arrivate dalla Cisl al Governo in occasione della mobilitazione indetta a livello nazionale dal sindacato biancoverde sul tema della famiglia e della fiscalità e che ha vissuto ad Ancona, nella sede dell’Assistedil, un momento assai significativo con la presenza della senatrice Marina Magistrelli (Pd) e dei consiglieri regionali Giacomo Bugaro (Pdl) e Marco Luchetti (Pd). Alla fine ne è emerso un dibattito animato all’insegna di una serie di input introdotti da Paolo  Santini, segretario generale Cisl Ancona, con queste parole “Lo dicono le leggi più elementari dell’economia, per il rilancio del sistema paese occorre incrementare i consumi. Maggiore sarà il reddito per i dei cittadini più esposti come i lavoratori dipendenti e i pensionati, più alta sarà la possibilità di sviluppare i consumi. E per far questo a nostro avviso serve un novo patto fiscale ed una politica industriale vera strutturale, non a spot come è invece avvento sino ad ora”. Tra le indicazioni fornite dalla Cisl e ricordate da Santini emerge la necessità dell’unificazione degli assegni familiari, sino ad ora suddivisi in quello della spesa e in quello della tassazione, in unico più computo e semplice strumento (Naf). Così come “sarebbe importante portare l’aliquota fiscale sulle rendite finanziarie, oggi fissata al 12,5%, al 20%. Chiediamo inoltre che l’aumento della tassazione sulle rendite non riguardi i rendimenti dei titoli di Stato”.  Altro punto discriminante la lotta all’evasione fiscale “che consentirebbe l’aumento delle entrate e al conseguente riduzione del debito pubblico”. Famiglia, pensioni, lavoro, insomma: la crisi economica non è ancora passata e, secondo la Cisl, difendere elementi portanti della società come questi significa riuscire a guardare al futuro non solo con la speranza ma anche con la convinzione che una ripresa effettiva sarà davvero possibile.
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04/01/2010 Fiaccolata Fabriano
FIM - FIOM - UILM in collaborazione con CGIL - CISL - UIL Per denunciare una situazione eccezionalmente grave e sollecitare grande attenzione e impegno istituzionale A sostegno dell’accordo di programma Per la costruzione di progetti capaci di dare sviluppo e lavoro Per superare la crisi economica del territorio Fabriano - 12 gennaio - ore 17.00 concentramento presso gli uffici Antonio Merloni di Via Profili e successiva FIACCOLATA  fino a Piazza del Comune
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27/12/2009 Gli stipendi non arrivano: braccia incrociate per i lavori di pulizia alle poste
La conferma arriva dalla  Filcams Cgil e Fisascat Cisl nelle province di Ancona e Macerata. L’astensione dal lavoro previsto dal 28 dicembre al 9 gennaio. “Ma se la situazione non si sblocca non ci fermeremo” sostengono le categorie sindacali  Buoni profeti, e questo non fa che accrescere l’amarezza. Era una previsione evidentemente troppo facile quella delle segreterie provinciali di Ancona e Macerata di Fisascat Cisl e Filcams Cgil le quali avevano già anticipato a Poste Italiane e al Consorzio Re Mida la possibilità (divenuta in effetti realtà) di ritardo nel pagamento della prima retribuzione dall’inizio dei lavori di pulizia degli uffici postali delle province in questione da parte dell’ennesima ditta associata (Ecolucania srl) allo stesso consorzio. Di fatto, lavoratori ancora senza stipendio. “E tutto questo – sottolineano i sindacati – malgrado l’accordo sottoscritto in sede di cambio ditta lo scorso ottobre quando ci era stata assicurata la  consegna degli stipendi entro il 20 del mese. Ad oggi gli stipendi non risultano neppure spediti. La pazienza ha un limite, noi l’abbiamo abbondantemente superato”. E così da parte delle stesse categorie sindacali è arrivata la risposta. Dura, decisa, senza possibilità di contrordine: stato di agitazione a partire dal 28 dicembre, a prescindere dal “difficile arrivo”, sostengono i sindacati, degli stessi assegni.  Un pacchetto di scioperi di dieci giorni, sino al 9 gennaio compreso, con la certezza di ulteriori giorni nel caso non si arrivi ad una soluzione definitiva e certa della vertenza che si trascina ormai da 4 anni e 4 ditte diverse. “La gestione di questo appalto – sostengono i rappresentanti di Fisascat e Filcams - è divenuta ormai intollerabile. Oltre al fatto che il consorzio intestatario del contratto con Poste Italiane può tranquillamente, direttamente o indirettamente, cambiare le ditte che eseguono di fatto il servizio e ad ogni cambiamento la ditta uscente si trova puntualmente nella condizione di non poter onorare gli impegni con i propri dipendenti costretti, sotto il ricatto di aspettare i tempi lunghi di una vertenza, a rinunciare a parte di quanto spettante pur di percepire subito quanto l’azienda è disponibile a pagare, c’è anche da tener conto della natura delle aziende a cui il Consorzio ha affidato nel tempo il servizio con l’assenso dell’altro contraente, Poste italiane S.p.a.”. La storia è lunga e dolorosa soprattutto per gli stessi lavoratori “che hanno visto mutare ditte improbabili e rapporti di collaborazione sempre insoddisfacenti. Abbiamo atteso abbiamo mostrato disponibilità nelle trattative, ma ora ogni tempo possibile è scaduto”. L’arco è teso la freccia sta per essere scoccata: buone feste certamente, ma intanto i sindacati sono usciti dai confini della pazienza quasi infinita, braccia incrociate. 27 dicembre 2009
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21/12/2009 "Abbiamo poca acqua"
Il maltempo, e in particolare neve e gelo, erano attesi. Ma questo, anche lunedì, non evita i disagi per chi si deve spostare. A cominciare dal Nordest dove si segnalano gravi ritardi dei treni regionali: decine sono stati anche soppressi sulla linea Venezia-Trieste. Le proteste dei pendolari ormai non si contano più.
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20/12/2009 Comunicato stampa n. 121
Questo è il testo del comunicato del 21 dicembre 2009. In realtà serve per coprire con un'immagine di stato (cioè da utilizzare sempre quando si inserisce un comunicato stampa, salvo eccezioni)
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20/11/2009 Mastrovincenzo: manifestazione un segnale importante rivolto a tutti
Il Segretario Generale Cisl Marche: “L’appello della marcia è stato colto dalle istituzioni politiche, mentre manca ancora una adeguata assunzione di responsabilità da parte delle imprese”. Obiettivo della manifestazione anche la richiesta al governo di finanziare i progetti per la valle del Tronto e Val Vibrata e per il piano di bonifica  della Carbon “Una manifestazione riuscita, il mondo del lavoro ha mostrato grande unità”. Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale Cisl Marche già poco dopo la conclusione della mobilitazione per il lavoro nel territorio piceno, soddisfatto, spiega: “ 3500 persone hanno marciato per 5 chilometri, una doppia marcia in realtà che ha voluto unire simbolicamente tutta la vallata del piceno colpita da una crisi particolarmente grave. Con questa manifestazione abbiamo voluto dare un segnale alle istituzioni e chiesto loro di restituircelo, serve coesione al di là delle appartenenze per affrontare recessioni come queste e ci sembra che Comuni Provincia e Regione abbiano colto significativamente il senso della nostro appello. Non solo, tra gli obiettivi della marcia c’era anche quello di chiedere al governo di impegnarsi a concedere adeguati finanziamenti per due progetti particolari, l’accordo di programma a sostegno della Valle del Tronto e della Val Vibrata e il piano di bonifica della Carbon. Veri e propri progetti di sviluppo per tutto il territorio coinvolto dalla crisi e possibili chiavi di una auspicabile ripresa. Infine ultimo obiettivo, ma non per certo per ordine di importanza, la marcia è servita per richiamare il mondo delle imprese  a quel senso di responsabilità che sino ad ora è mancato, a partire proprio dalla vicenda Manuli”.
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26/10/2009 comunicato conferenza stampa welfare
  CGIL CISL UIL Ancona Linee Guida Sui bilanci comunali preventivi 2010, sui protocolli regionali socio-sanitari, sui piani di zona degli ambiti territoriali, sul bilancio Provinciale Premessa        Le Confederazioni CGIL CISL UIL di Ancona unitamente alle categorie dei Pensionati SPI-FNP-UILP ritengono irrinunciabile l’avvio dei confronti con la Provincia e con gli Enti Locali sui bilanci comunali di assestamento 2009 e di previsione per l’anno 2010, sull’attuazione nei territori dei protocolli stipulati tra  Sindacati e Regione Marche e sui Piani Zonali di Ambito triennali e annuali.        Le OO.SS. sollecitano la definizione d’incontri in tempi brevi in considerazione anche della continua riduzione dei trasferimenti nazionali delle risorse determinate dalle scelte del Governo. In particolare la riduzione di risorse sul fronte delle politiche sociali e sanitarie, quali: quelle del fondo sociale e di quelle della non autosufficienza, il ridimensionamento del finanziamento al servizio sanitario nazionale.        Oltre alla minore disponibilità complessiva del fondo nazionale per il Welfare, passato da 1.464.233.000 miliardi del 2008 ai 1.420.580.157 del 2009. Il sistema delle Autonomie locali lamenta, quindi, un taglio sul fondo per le politiche sociali che associandosi ad altre riduzioni nei trasferimenti nazionali del comparto sociale, provocano una generalizzata difficoltà a mantenere i livelli attuali dei servizi.        Si è in presenza di scelte che potrebbero portare in alcuni casi alla diminuzione o alla cancellazione di importanti servizi sociali, e a potenziali aumenti di tasse, d’imposte o di tariffe, o addirittura l’inserimento di tasse di scopo.        Si ritiene necessario intervenire anche per sollecitare le istituzioni a dare risposte  di carattere sociale  ai cittadini e lavoratori colpiti da una grave crisi economica ed  occupazionale, i cui effetti sono rilevanti nel  territorio provinciale.        In generale sui Bilanci comunali occorre: > sollecitare le amministrazioni locali ad approntare politiche di bilancio agendo sul versante dell’evasione territoriale, sottoscrivendo protocolli d’intesa con Direzione Regionale dell’Entrate per gli accertamenti di evasione/elusione sull’IRPEF che permetterebbero ai Comuni di ricevere il 30% degli accertamenti eseguiti, > adottare politiche fiscali che promuovano l’equità, > disincentivare gli sprechi ancora presenti, anche se in misura minore, in alcuni Enti Locali e nei Consigli di Amministrazioni delle aziende e/o società pubbliche partecipate. Imposte Le OO.SS. sono contrarie a qualsiasi ulteriore aumento delle imposte locali, quali la TIA (Tariffa di igiene ambientale), la TARSU (Tassa sui rifiuti) ed all’eventuale istituzione di tasse di scopo. Tariffe Occorre: > contenere l’eventuale aumento delle tariffe dei servizi pubblici locali entro il tasso di inflazione che per il 2009 e' pari a +0,7%, considerando la possibilità di agevolazioni tariffarie per gli ultrasessantacinquenni, per gli anziani non autosufficienti, per i disabili e per le famiglie più numerose e disagiate attraverso l’applicazione dell’ISEE; > introdurre tariffe sociali (luce, gas, acqua..), anche attraverso la sottoscrizione di accordi a livello provinciale con gli enti e/o le aziende interessate. Isee > riaffermare a tutti i livelli l’importanza dell’applicazione dell’ISEE di ambito quale strumento di equità per l’accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie. Gestione dei servizi > favorire l’introduzione di forme associative e/o consortili per l’erogazione dei servizi anche tra ambiti limitrofi, al fine della razionalizzazione dei costi e del miglioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini; > discutere le problematiche relative ai trasporti locali (linee, fermate, sicurezza..). Politiche degli investimenti > attivare, da parte degli EE.LL., tutte le iniziative ed opere pubbliche subito cantierabili; > intervenire da subito sulla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, sia per interventi di messa in sicurezza  sia per interventi di risparmio energetico. Politiche sociali e sanitarie famiglie/ minori > potenziare le politiche per l’infanzia ove carenti, > favorire la sperimentazione di servizi innovativi per potenziare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche attraverso l’utilizzo di risorse stanziate a livello Europeo e Nazionale, > monitorare il funzionamento dei servizi scolastici (mense, trasporti, servizi di sostegno..) e le relative rette anziani > monitorare l’assistenza domiciliare socio-assistenziale (SAD) e l’assistenza domiciliare sanitaria (ADI) attuando le intese scaturite a livello regionale; nel contempo prevedere verifiche sul potenziamento del SAD (formazione del personale e di ore aggiuntive di assistenza ai non autosufficienti) e sullo stato d’integrazione tra il SAD e l’assistenza domiciliare; > coinvolgere i Centri Sociali per dare risposte ai problemi legati al disagio elaborando, ove possibile, progetti di raccordo con il volontariato. Piani di ambito/piani di distretto > impegnarsi per far rispettare i tempi previsti per l’approvazione dei piani d’ambito annuali (28 Febbraio 2010) ed entro il 31 Dicembre 2009 i piani triennali; > dare concreta attuazione al significato di concertazione prevista dalla L.3280 con il Comitato dei Sindaci e il Coordinatore d’Ambito; > costituire un tavolo di monitoraggio unico tra il sociale ed il sanitario; > rendere concreta l’integrazione tra il piano annuale e quello distrettuale; > introdurre il Punto Unico Accesso al fine di favorire l’informazione e l’orientamento agli utenti sui servizi socio-sanitari; > sviluppare i diritti di cittadinanza politici e sociali dei migranti ed ampliare gli interventi d’integrazione a cominciare dalle istituzioni scolastiche sul territori. Politica abitativa e della casa > potenziare il contribuito affitti per le situazioni di disagio-sociale ed economico; > allargare lo stock di residenze ad affitto temporaneo o permanente con prezzi calmierati compatibili con il reddito medio dei lavoratori; > estendere la stipula dei contratti di locazione a canone concordato in tutta la provincia; Politica dei prezzi > promuovere accordi tra enti locali e associazioni di categoria per sperimentare la cosidetta “filiera corta” che favorisce la produzione locale di qualità ed il contenimento dei prezzi.  Provincia Le OO.SS. propongono le seguenti questioni da affrontare nella negoziazione con la Provincia di Ancona: > determinare le politiche del lavoro e della formazione professionale adeguate per rispondere alle difficoltà derivanti dalla crisi economica ed occupazionale; > definire con la Provincia, l’INPS e l’INAIL interventi di contrasto al lavoro nero, in particolare nei servizi di assistenza alle persone. > attivare tavoli di concertazione per questioni attinenti alla politica Idrica, Energetica, dei Rifiuti, coinvolgendo anche i rispettivi ATO (servizi, reti degli impianti, tariffe, tariffe agevolate etc.); > affrontare le problematiche della mobilità urbana ed extra urbana e lo sviluppo dei trasporti pubblici locali; > attivare sinergie tra Enti proposti per vigilare sull’applicazione delle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ancona, 26 ottobre 2009
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20/10/2009 Settimana dell' Orientamento della Provincia di Ancona
  Nell'ambito della Settimana di Orientamento (27 - 30 ottobre - Fiera della Pesca di Ancona) promossa dalla Provincia di Ancona e destinata agli studenti del quarto e quinto anno delle Scuole Superiori del territorio provinciale, vi segnaliamo il Laboratorio di orientamento ideato e realizzato da CGIL, CISL, UIL e Confindustria di Ancona dal titolo "Sulla mia strada".  Il laboratorio prevede attraverso modalità interattive, video, musica, interviste, quiz sul tema dell'orientamento alla formazione e al lavoro. In particolare nelle giornate del 27 e del 29 ottobre protagonista della intervista sarà il Segretario generale della CISL di Ancona Paolo Santini.  Per ulteriori informazioni sulla Settimana dell' Orientamento http://www.lavoro.provincia.ancona.it/viewdoc.asp?CO_ID=6897
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30/09/2009 La cassa integrazione non va in ferie
Rispetto al settembre dello scorso anno l’incremento della Cig è quasi del 200%, secondo l’elaborazione dei dati Istat Inps da parte della Cisl Marche   “La ripresa dell’attività produttiva, dopo il periodo feriale, ha confermato tutte le preoccupazioni che avevamo manifestato alla fine di Luglio”. Una facile previsione forse ma ineluttabile che non serve alla Cisl Marche l’avevamo detto ma che resta utile a comprendere che il cammino dell’economia regionale è ancora in salita. L’elaborazione dei dati Inps e Istat relativi alla cassa integrazione da parte della stessa Cisl ne rappresentano una conferma insieme preoccupante ed evidente. Infatti i dati della Cassa Integrazione nelle Marche le ore rilevate a Settembre 2009  ( 948.654 ) fanno registrare un preoccupante balzo in avanti se rapportate a quelle rilevate a Settembre 2008 ( 302.456): + 646.198 ore autorizzate pari al + 199 % Il confronto diventa ancora più pesante se raffrontiamo, sempre a livello regionale, il periodo Gennaio – Settembre 2009  ( 15.504.198 ore autorizzate ) con Gennaio – Settembre 2008 quando le ore autorizzate furono 4.529.804. Quindi, prendendo a riferimento l’intero periodo, l’incremento delle ore autorizzate schizza ad un + 242% Il comparto produttivo in cui si registrano le difficoltà maggiori, prima limitate ad alcune crisi aziendali ed ora diffuse in tutto il territorio regionale, è quello della meccanica e della metallurgia; nel periodo preso in esame  i dati delle ore autorizzate nel comparto della meccanica  risultano essere allarmanti: gennaio - settembre 2009  7.700.085 ore;  gennaio - settembre 2008  2.001.298 ore per un totale di  5.698.787 ore e incremento del + 284% Altro settore, fondamentale per l’economia regionale ed in forte difficoltà, è quello della moda; l’industria della calzatura, concentrata nelle province di Fermo e Macerata, si vede autorizzate nel periodo gennaio -  settembre 2009 2.074.780 ore con un incremento di + 1.199.897 ore (+ 137%)  sullo stesso periodo del 2008 quando le ore autorizzate furono 874.883. Ma è l’insieme del sistema moda marchigiano ( tessile abbigliamento calzature) ad essere è in affanno come confermano le 3.255.528 ore autorizzate gennaio - settembre 2009 rispetto alle 1.239.381 del gennaio - settembre 2008 (+ 2.016.147 ore. Incremento pari al + 162%). L’industria del legno fa registrare in termini percentuali gli incrementi maggiori: gennaio – settembre 2009 1.141.017 ore autorizzate rispetto a gennaio – settembre 2008    107.795 ore autorizzate (+ 1.033.222 ore pari al + 958%). Questo dato sommato a quello dell’indotto dell’industria del mobile e del vetro (468.241 ore di cig autorizzate nel 2009 contro le 75.255 ore del 2008) fanno schizzare in alto gli incrementi di ore autorizzate nella provincia di Pesaro Urbino. Fortissimi aumenti anche per quanto riguarda la chimica e la gomma plastica: gennaio – settembre 2009  1.025.703 ore autorizzate contro le 196.901 ore autorizzate del gennaio – settembre 2008 (828.802 ore con un incremento del + 420 %). In difficoltà la filiera dell’edilizia; i dati sulla cig  autorizzata alle imprese edili e dei lapidei: gennaio – settembre 2009  891.858 ore vale a dire un incremento di  391.266 ore (incremento 78%) rispetto al gennaio – settembre 2008  500.592 ore.  Nel complesso la recente rilevazione sulle forze lavoro resa nota dall’ ISTAT il 22 Settembre 2009 evidenzia nelle Marche un incremento  di 1,9%  del tasso di disoccupazione  (dal 4,4 % del secondo trimestre 2008 al 6,3 del secondo trimestre 2009) e 44.000 persone censite che cercano attivamente lavoro (erano 30.000 le unità rilevate nel secondo trimestre 2008); “Sono dati, assieme all’utilizzo massiccio degli ammortizzatori sociali, che tratteggiano un quadro preoccupante delle dinamiche e delle tensioni che in questo momento segnano il  lavoro nella nostra regione” concludono i rappresentanti della Cisl Marche.   Rapporto sulla cassa integrazione periodo gennaio - settembre 2009           PROVINCIA   genn-settembre 2009 genn-settembre 2008 Differenze %           ANCONA ordinaria            3.435.810              398.237 + 762%     straordinaria            2.606.409           1.779.070 + 46%   totale            6.042.219           2.177.307 + 177%           ASCOLI - FERMO ordinaria            1.729.867              435.852 + 296%   straordinaria            1.520.648              659.771 + 130%   totale            3.250.515           1.095.623 + 196%           MACERATA ordinaria            1.248.573              331.708           + 276%   straordinaria            1.044.346              438.370 + 125%   totale            2.292.919              770.078 + 197%           PESARO-URBINO ordinaria            3.300.429              476.035 +  593%   straordinaria               618.116                10.761 + 5.640%   totale            3.918.545              486.796 + 704%           TOTALE MARCHE            15.504.198           4.529.804 + 242%    Ancona, 30 settembre 2009
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09/09/2009 Non lasciamo soli i precari della scuola
La difficile situazione economica ha messo a dura prova il lavoro nelle Marche, nell’industria, nell’artigianato, nei servizi, ove nel breve periodo sono purtroppo prevedibili ulteriori tensioni occupazionali. Ora il lavoro subisce un duro colpo anche nella scuola: infatti a causa dei tagli previsti dalla riforma Gelmini sono rimasti senza lavoro nella nostra regione circa 500 lavoratori della scuola, in parte insegnanti, in parte personale tecnico-amministrativo. Si tratta di lavoratori che da tempo hanno lavorato in modo precario, ottenendo solo di anno in anno o per periodi più brevi, una collocazione nel sistema scolastico e che ora di colpo restano a casa, senza prospettive alternative e con gravi disagi personali e familiari. Le organizzazioni sindacali hanno da tempo organizzato mobilitazioni e iniziative, chiedendo al Governo di farsi carico di questo grave problema sociale, di riconsiderare le scelte fatte o di costruire ipotesi alternative. Abbiamo chiesto di aprire il confronto e abbiamo avanzato proposte per mantenere nel circuito della scuola pubblica questi lavoratori e per migliorare gli ammortizzatori sociali a loro favore. I lavoratori della scuola a cui non sono stati rinnovati i contratti di lavoro devono essere impiegati per le supplenze, per progetti scolastici mirati a sostenere la qualità dell’offerta formativa, a partire dal contrasto alla dispersione scolastica, all’esercizio del diritto-dovere sull’obbligo formativo, alla salvaguardia delle piccole comunità. Questi lavoratori devono vedere il loro reddito integrato da un ammortizzatore sociale flessibile che permetta loro di rioccuparsi per brevi periodi e di avere una remunerazione mensile. La scorsa settimana c’è stato un incontro col Governo, che poi ha assunto degli orientamenti nel Consiglio dei Ministri. Ora il Governo deve concertare subito col sindacato i criteri che devono ispirare un provvedimento di legge da varare urgentemente, per dare rapidamente corpo ad iniziative a favore dei lavoratori precari rimasti a casa. Diamo atto alla Regione Marche che con l’Assessore Benatti ha avuto utili confronti con le organizzazioni sindacali e si è resa disponibile ad intervenire nel merito della delicata questione; contiamo quindi che con la Regione si possano concordare ulteriori misure, integrative di quelle che chiediamo al Governo, per favorire il sostegno al reddito e il reinserimento al lavoro di questi lavoratori con progetti mirati. Intanto continuiamo con le iniziative di mobilitazione e sensibilizzazione, a partire dalla manifestazione organizzate dalle varie sigle sindacali per il giorno 14 settembre alle ore 10 davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale di Ancona. Ancona 7 settembre 2009                                       Stefano Mastrovincenzo (Segretario Cisl Marche)
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31/08/2009 Stanziate risorse per l'attuazione degli accordi di programma in aree di crisi
Apprendo con grande soddisfazione la notizia che il pre-Cipe ha ieri deliberato lo stanziamento di risorse specifiche per l’attuazione degli accordi di programma in aree di crisi, tra cui l’area dell’Antonio Merloni; tali risorse sono essenziali per fronteggiare la crisi occupazionale e per attuare un programma di rilancio e riconversione produttiva dell’indotto. La Cisl, insieme agli altri sindacati, si è impegnata al massimo livello per ottenere questo risultato. Va dato atto alla Regione Marche dell’impegno e della continuità con cui ha elaborato e sostenuto la proposta e al Ministero dello Sviluppo dell’attenzione con cui sta seguendo aree in difficoltà: si tratta finora di un buon esempio di cooperazione tra vari livelli istituzionali e tra istituzioni e parti sociali. Ora mi auguro che il Ministero deliberi rapidamente per l’utilizzo concreto di queste risorse e si possa realizzare in via definitiva l’Accordo di Programma. Ancona, 31 agosto 2009                                                                                          Stefano Mastrovincenzo                                                                                Segretario Generale CISL Marche
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01/08/2009 Favorire il part-time pubblico nella Marche: la sfida della Cisl
Favorire il part-time pubblico nelle Marche: la sfida della Cisl Mentre l’Italia, con i decreti Brunetta e anticrisi, fa giganteschi passi indietro sul fronte delle pari opportunità, la Cisl tenta un’inversione di rotta nel settore sanitario della nostra regione, chiedendo un confronto con la Giunta e l’Asur. Da diritto della lavoratrice a concessione delle Pubbliche Amministrazioni: passare dal tempo pieno al part time, per le donne italiane inserite nel pubblico impiego, sarà sempre più difficile e sempre più legato alla discrezionalità del datore di lavoro. Un gigantesco passo indietro sul fronte delle pari opportunità - proprio mentre l’America di Obama mette in campo una dietro l’altra misure al femminile - dovuto all’entrata in vigore  di alcuni recenti interventi legislativi: il decreto Brunetta e il decreto anti-crisi. La denuncia viene dalla Cisl Marche, nella persona del responsabile per le politiche sociali, il segretario regionale Mario Canale, che manifesta lo sconcerto per misure che vanno a penalizzare la condizione di lavoro femminile nel nostro Paese, e ribadisce l’impegno del sindacato a tentare, almeno per le Marche, un’inversione di rotta: “La Cisl è indignata – dice Canale - lo strumento del potere discrezionale non può essere lasciato in mano soltanto alla dirigenza e non deve essere un “favore” che può o non può essere concesso. Deve essere invece un’opportunità per molti lavoratori del comparto sanità o di altri comparti che sono in difficoltà nel conciliare lavoro-famiglia, anche per le note carenze dei servizi sociali marchigiani. In quest’ottica la Cisl Marche ha deciso di prendersi a cuore il tema del part-time  nella Sanità e chiede di aprire un tavolo di confronto con la Giunta e l’ASUR per trovare una soluzione condivisa: sarebbe un segnale importante per dimostrare che nelle Marche sulle pari opportunità  sappiamo cambiare veramente rotta”. Dunque un trend che non favorisce le donne benché in Italia da anni tutti i politici abbiano sbandierato ai quattro venti l’impegno per mettere in campo politiche forti di pari opportunità. “Fatto che certo non accade – continua Canale - con il decreto Brunetta che ha apportato modifiche alle modalità di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale nel pubblico impiego: prima era un diritto della lavoratrice, ora è una facoltà alle Amministrazioni pubbliche. Una esigenza essenziale soprattutto delle lavoratrici madri o per chi deve accudire ai propri familiari è in mano alla discrezionalità dell’Ente o dell’Azienda. E se in teoria le zone territoriali sanitarie potrebbero arrivare ad avere una percentuale di dipendenti part time pari al 25% del totale, dall’entrata in vigore della nuova legge nessuna richiesta è stata accolta”. E senza considerare le ricadute dell’innalzamento dell’età pensionabile delle donne del pubblico impiego: non serve se contemporaneamente non si mettono in campo norme, leggi, servizi, orari di lavoro, sistemi fiscali e previdenziali per sostenere il lavoro familiare e favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: questo ci insegnano importanti esperienze europee”. Ancona, 1 agosto 2009
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