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03/04/2013 Mario Canale riconfermato alla guida del sindacato pensionati Cisl delle Marche
Oggi ad Ancona riconfermato segretario generale della Fnp Cisl Marche,Mario Canale, con voto unanime del nuovo consiglio generale designato nel congresso regionale del 19-20 marzo scorsi. Recanatese, classe 47 , proveniente dal pubblico impiego, è stato segretario generale della Cisl di Macerata, dal 2009 al 2011 in segreteria della Cisl regionale con Stefano Mastrovincenzo , per poi passare alla guida del sindacato regionale dei pensionati della Cisl. Insieme a Canale è stata riconfermata la segreteria regionale della Fnp: Patrizia De Paolis di Falconara, Giovanni Serpilli di Recanati e Umberto de Simoni di Pesaro. A completare la rappresentatività di tutto il territorio regionale è stato eletto Giulio Grazioli di San Benedetto del Tronto, segretario uscente della Fnp di Ascoli Fermo . Un gruppo dirigente, a capo del sindacato dei pensionati della Cisl marchigiana, che tra le priorità, pone al centro la volontà di contrastare lo smantellamento del sistema pubblico di protezione sociale con particolare attenzione al mantenimento dei servizi sociali e sanitari dedicati agli anziani e ai non autosufficienti, rafforzando il confronto con la Regione Marche; oltre a sostenere le politiche per il sostegno ai redditi dei pensionati e delle fasce più povere della società e per un’ equità fiscale e una revisione della spesa pubblica che liberi risorse a salvaguardia dei servizi al cittadino.
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03/04/2013 Produttività, approvato il Decreto
Di seguito  il testo del Decreto sulla detassazione del salario legato alla produttività, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 marzo.Il testo non scioglie alcuni nodi interpretativi relativi a voci specifiche di salario, per superare i quali si è in attesa del decreto attuativo, ma è già sufficiente per realizzare accordi e sbloccare rigidità espresse fino ad oggi da alcune Associazioni imprenditoriali.IL TESTO DEL DECRETO
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03/04/2013 Segni di futuro, la Cisl verso il Congresso
Niente ricette, perché quello che verrà sarà il tempo dell’incertezza e dell’instabilità. “Dobbiamo farcene carico”. Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche, sfrutta il bivio della scadenza naturale del suo mandato per ridisegnare scenari, ricomporre tasselli impazziti per crisi. “Essere a un passo dalla ripresa, uscire dall’emergenza sono formule superate dai tempi”.Da guida sindacale di 159.840 marchigiani preferisce ristabilire i perimetri socio-economici piuttosto che tracciare bilanci personali. “Nulla sarà più come prima perché la realtà affrontata in questi anni - e qui cita il rapporto annuale del Censis - è stata caratterizzata da fenomeni enormi, fuori dalla nostra portata intellettuale e politica”. E da quel “nostra” non esclude alcuno: istituzioni, banche, partiti, sindacati. “Processo non padroneggiabile”, lo definisce senza indugi.“L’eccesso di semplificazione e il ridurre tutto a slogan fa sfuggire il senso della realtà”. Sanità, imprese che falliscono, occupazione in picchiata, disoccupazione alle stelle, il segretario non cede alla dichiarazione a caldo. Inutile tentare di strappargli un commento sulla battuta in controtendenza - la lapidaria “si può anche morire di innovazione e internazionalizzazione-” di uno degli ultimi caduti sul campo, Federico Vitali, patron della Faam, leader mondiale delle batterie elettriche. “Ogni caso è a sé, bisogna sapere, conoscere, studiare”, apre e chiude.Niente ricette, Mastrovincenzo preferisce incidere “segni di futuro”, sottotitolo dell’XI congresso regionale che il 9 e 10 aprile avrà Pesaro per sfondo. “Si deve restare agganciati all’Europa, le Marche hanno bisogno dei fondi strutturali”. Non lascia tempo al tempo: “E’ il momento di rinegoziare le risorse per il 2014-2020 e valorizzare i corridoi infrastrutturali europei. Ma temo gli effetti di questo sentimento antieuropeista: è una rabbia comprensibile quella contro il rigore che ci viene imposto, ma dobbiamo stare attenti che non si traduca in un serio rifiuto”.La prende da lontano, il segretario, poi torna a convergere al centro, al centro del sistema Paese. “Non possiamo pensare di sbloccare questo drammatico stallo da soli, chiusi in noi stessi. Le Marche hanno bisogno dell’Italia e viceversa”. Insieme e sottoinsieme con la politica, l’ennesima emergenza, lì a fare da cassa comune. “L’istanza di rinnovamento va considerata, c’è grande disagio sociale in giro”. Non fa la morale, invita piuttosto a prendere coscienza. “La crescita è ferma da anni, aumentano le disuguaglianze con ampie fasce di popolazione a rischio impoverimento”. Ennesima sfaccettatura di quei “fenomeni enormi, fuori dalla nostra portata”. E allora “serve responsabilità, il Paese non può stare fermo altri mesi”. Cifre alla mano, dà il peso specifico dell’urgenza: cassa integrazione ordinaria a + 76,6%,  nel 2012, la straordinaria su del 42,2% e quella in deroga del 38,09%. Con un tasso di disoccupazione medio che si arrampica fino al 9,1%. Si appella alla logica, prevede e avverte: “Rigore, ma mai più senza equità”. Dipana il concetto: “Da un lato c’è il senso di responsabilità nella gestione delle risorse, che deve pervadere la vita pubblica; dall’altro bisogna convincersi che se l’equità viene dopo, il rigore si traduce in tagli e sacrifici per le fasce di popolazione più deboli”. Guai a dire ricette, meglio inanellare priorità: “Gli enti locali vanno razionalizzati. È sufficiente ricordare che in tutta la regione ci sono almeno otto società partecipate che gestiscono i rifiuti: è solo un esempio”. Il segretario allarga lo spettro d’azione ad acqua, trasporti, università. "Il concetto è sempre lo stesso - fa quadrare il teorema - meno dispersione di risorse, meno consigli d'amministrazione, sintesi di spese, tariffe più basse". Per tutti. "Vale l'idea delle multiutility, dei servizi integrati: migliora l'offerta, si contengono i costi". Per tutti, fino ad arrivare ai Comuni che Mastrovincenzo vorrebbe convertire nelle più "risparmiose" unioni. "Anche in questo caso, piccolo non è più bello". Sanità inclusa? "Nel progetto della Regione manca una chiara pianificazione economica accanto alle scelte riorganizzative, non ci sono azioni per contenere la mobilità passiva; a fronte della riduzione dell’offerta ospedaliera mancano previsioni di rafforzamento dei servizi territoriali, dell’integrazione socio-sanitaria, della prevenzione e dell’emergenza-urgenza, c’è in vista un altro inaccettabile taglio al personale sanitario; non ci siamo!“. Al risanamento pubblico, il segretario, fa corrispondere la corresponsabilità e l'Europa non fa più paura, ma esempio: "Prendiamo a modello la Germania dove il costo dell'occupazione è più elevato del nostro ma dove i lavoratori sono coinvolti - non solo come forza lavoro – nella partecipazione alle logiche produttive". Un appello che Mastrovincenzo innanzitutto rivolge a se stesso e alla sua struttura sindacale al motto di: riorganizziamoci. "Perché - è la convinzione - è buona regola applicare a sé quello che si propone agli altri". Traduce gli intenti: "Bisogna lavorare in rete, favorire ricerca e innovazione, associarsi su una massa critica più ampia". I primi "segni di futuro" li incide nella casa comune, la Cisl: "Stiamo razionalizzando le risorse economiche che derivano dal tesseramento, migliorando l'utilizzo delle persone, riducendo al minimo la burocrazia interna, rafforzando la presenza nei luoghi di lavoro". Dà la cifra del cambiamento: "Eravamo quattro strutture provinciali, con quattro società distinte per la consulenza fiscale: ora ce n'è una sola". Supera gli steccati di un tempo: "Ci siamo ridisegnati in 13 aree sindacali - tante quanti i distretti sanitari e i centri per l'impiego - per aderire davvero al territorio". E farsene carico. 
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26/03/2013 Sulla sanità la Regione cambi strada
La riforma del Servizio sanitario regionale è insostenibile. Cgil Cisl e Uil Confederali, di Categoria e dei Pensionati, riuniti ieri alla Fiera della pesca di Ancona, protestano contro le decisioni della Regione Marche e non escludono il ricorso ad iniziative "clamorose".I numeri della sanità marchigiana sono impietosi. In tre anni sono 1.200 i lavoratori in meno. Si profila un ulteriore taglio di 450 dipendenti, come effetto della soppressione di 18 unità operative complesse previste dalla Delibera di Giunta regionale n. 1696 del 2013. A queste condizioni, mantenere l'attuale livello dei servizi sarà impossibile.Anche perché gli operatori sono allo stremo. Un dato su tutti: ad oggi sono più di 30.000 le giornate di ferie non godute. Nel frattempo aumenta il bisogno di salute della popolazione. Nelle Marche, Regione con un indice di invecchiamento superiore alla media nazionale, ci sono più di 40.000 non autosufficienti. Persone, per lo più anziane, affette da patologie croniche e degenerative, che richiedono assistenza a domicilio o residenziale.Dal punto di vista della sanità le Marche sono considerate una delle Regioni più virtuose d'Italia. L'equilibrio di bilancio è stato assicurato negli anni risparmiando sul costo del lavoro, a discapito della qualità dei servizi. Entro la fine del 2013 dovranno essere recuperati  ulteriori 188 milioni di € rispetto alla spesa sanitaria del 2011. Sono gli effetti delle manovre finanziarie nazionali - da ultima la spending review - che hanno tagliato 24 miliardi di € dal Fondo Sanitario Nazionale, quando per preservare il livello attuale dei servizi sarebbe stato necessario investire in sanità almeno 1 punto percentuale di Pil, ossia circa 20 miliardi di €.Per Cgil Cisl e Uil l'equilibrio di bilancio non può portare solo alla riduzione del personale e dei posti letto negli ospedali . Serve un disegno complessivo di riorganizzazione che ai tagli affianchi gli investimenti.  In particolari quelli  sulla medicina territoriale, sulla rete socio sanitaria e sul sistema dell'emergenza. Da anni poi non si parla più di prevenzione, investendo nella quale oggi si otterrebbero benefici importanti negli anni a venire.Una riorganizzazione di questa portata necessiterebbe di un confronto serrato con le forze sociali e con le comunità locali.  La Regione Marche invece va avanti in completa solitudine. «Senza democrazia - denunciano Cgil Cisl e Uil - non c'è possibilità di una riforma vera e trasparente, capace di eliminare i privilegi e le rendite di posizione dei tanti baronati salvaguardando i servizi ai cittadini».Non convince neppure la proposta di legge regionale sul sistema integrato dei servizi sociali, che il Consiglio regionale sta discutendo in questi giorni. Mancano  risposte sulla gestione associata dei servizi, sulla partecipazione e sull'integrazione con la sanità. «Una riforma - sostiene il sindacato -  che fa retromarcia rispetto ai passi avanti compiuti in questi anni sui territori».«Siamo vicini al punto di non ritorno - ha concluso il Segretario della Cisl Sauro Rossi. Finora abbiamo percorso la strada della responsabilità, ma ora vogliamo chiarezza sui criteri della riorganizzazione, che deve garantire tutti i cittadini marchigiani e chiediamo che i risparmi non vengano fatti solo sul personale. Senza risposte su questo siamo pronti ad alzare il tono della protesta. Se invece la Regione è disposta ad aprire una trattativa, siamo pronti a metterci in gioco organizzando, su tutto il territorio regionale, assemblee di lavoratori e cittadini».    
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21/03/2013 Sguardi sulla donna. We want.
E' il titolo dell’iniziativa che si terrà all’Abbadia di Fiastra a Macerata il 7 aprile  2013 alle ore 9.00, in occasione della ricorrenza della festa della donna che la CISL Marche, il Coordinamento Donne Pensionate Marche, l’ANTEAS Servizi Marche hanno organizzato.Sarà l’occasione per ripercorrere la storia dell’emancipazione femminile anche attraverso la visione di alcune immagini cinematografiche e un racconto teatrale. Accompagneranno questo percorso, dopo l’introduzione di Lorenza Mancini, Responsabile del Coordinamento Donne Pensionate e Rosanna Appignanesi vice presidente Anteas Servizi Regionale, Fabio Sandroni, vice presidente nazionale CGS, Nadia Ciambrignoni, Presidente CGS Dorico Ancona, Isabella Carloni, attrice, autrice e regista teatrale di origine marchigiana.Interverranno per dare un contributo al dibattito sull’impegno delle donne nel sindacato e nella società Mario Canale, Segretario generale FNP Marche, Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale CISL Marche. I lavori saranno conclusi da Arnaldo Chianese, Presidente Nazionale Anteas Servizi. Scarica IL MANIFESTO Scarica IL PROGRAMMA
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13/03/2013 Una manifestazione contro la riforma della sanità
LE FOTO della MANIFESTAZIONE Cgil, Cisl e Uil si mobilitano contro la politica sociale e sanitaria della Regione Marche.Le Segreterie regionali delle tre confederazioni e delle rispettive categorie dei lavoratori della sanità e dei pensionati hanno organizzato una manifestazione regionale che si è tenuta lunedì 25 marzo alla Fiera della pesca di Ancona.Al Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca e agli Assessori Almerino Mezzolani (sanità) e Luca Marconi (sociale) è stato inviato un documento con il quale si esprime una valutazione critica del confronto che si è sviluppato negli ultimi due mesi sulla riorganizzazione del servizio sanitario e sulla legge di riforma dei servizi sociali.Rispetto alla sanità i sindacati criticano la  mancanza di un quadro d’insieme che riguardi tutto il sistema, i processi riorganizzativi, gli aspetti finanziari e quelli relativi alla gestione del personale.Forti dubbi sul futuro degli ospedali marchigiani. Non c'è ancora chiarezza su quali posti letto per pazienti in fase acuta verranno chiusi (in totale 795) e quali verranno riconverti o trasformati in posti letto di lungodegenza o riabilitazione (244) o in posti letto di Day Hospital e Day Surgery.Non emerge poi alcun disegno di rafforzamento della sanità territoriale (Case della salute, RSA e residenze protette per anziani, assistenza domiciliare)  dell’integrazione socio-sanitaria, della prevenzione e della rete dell’emergenza.A fronte di una crescita del fenomeno delle liste di attesa e della mobilità passiva, non si conoscono, se esistono, gli obiettivi e gli interventi previsti per il loro contenimento.In mancanza di un quadro finanziario chiaro e di una pianificazione delle risorse la riorganizzazione si presenta solo come un’operazione di tagli finalizzati al conseguimento degli obiettivi di bilancio e non come una vera riforma del sistema.La conseguenza sarà una riduzione  pesante all'occupazione, ancor più grave considerando che  in questi anni la riduzione del costo del personale ha fornito un contributo importante al  risanamento dei conti della sanità marchigiana, bel al di là del sostenibile e del programmato. A forte rischio il rinnovo di tutti i contratti di lavoro flessibile.Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre di rivedere la proposta di legge regionale relativa al  “sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia”, in particolare per quanto concerne il ruolo degli Ambiti sociali, la gestione associata dei servizi e per gli aspetti relativi alla partecipazione delle associazioni e dei cittadini alla gestione delle politiche sociali.
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12/03/2013 Lettera aperta ai Consiglieri di Banca Marche
Pubblichiamo la lettera aperta che la Segreteria della FIBA (bancari) della Cisl Marche ha inoltrato al Consiglio di Amministrazione di Banca Marche «Constatiamo che, nonostante tre mesi di battente campagna mediatica, la vecchia gestione non ha ancora riconosciuto, responsabilmente, la propria inadeguatezza, ritirandosi, almeno per senso di dignità. Non bastano i ripetuti appelli dei lavoratori, provenienti dalle assemblee svoltesi nelle prime settimane dello scorso dicembre, a fare subito chiarezza sulla situazione ed a sollevare chi ha guidato la Banca contro gli scogli di questa crisi interna, con incolpevole insipienza o con colpevole spregiudicatezza?Così si sarebbe potuto attenuare il devastante impatto alla clientela che sempre più  incalza i lavoratori della rete con domande piene di preoccupazione e di crescente sfiducia.Il danno d’immagine che si sta creando rischia di provocare un ridimensionamento della Banca con immancabili conseguenze sui lavoratori e sul territorio.Come non bastasse, il gossip viene alimentato anche tra i colleghi da chi, diffondendo irresponsabilmente informazioni destituite di ogni fondamento, cerca di far leva sulle paure per fini personali e/o di cordata.Per questo la Fiba-Cisl rivolge alle Fondazioni e al Consiglio di Amministrazione questo forte richiamo al senso di responsabilità che oggi, più che mai, è indispensabile e che, finora, è stato mostrato pienamente soltanto dai lavoratori.Chi ama i nostri territori lo mostri e sappia prendere decisioni conseguenti, per il bene di tutti, questa volta!I lavoratori, che stanno facendo ancora una volta la propria parte, si aspettano perciò un corrispondente e definitivo segno di discontinuità.La Fiba-Cisl, inoltre, ritiene imprescindibile che le scelte future sul nuovo vertice ricadano su figure di “garanzia” gradite, stavolta, anche ai lavoratori; soltanto così si potrà intraprendere la via del rilancio con la coesione indispensabile a consentire un percorso finalmente virtuoso».
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07/03/2013 8 marzo 2013: ripartire dal lavoro e dire no alla violenza
CGIL CISL UIL MARCHE SEGRETERIE REGIONALI COMUNICATO8 MARZO 2013: RIPARTIRE DAL LAVORO E DIRE NO ALLA VIOLENZA  La crisi che perdura ormai da cinque anni ha colpito le donne pesantemente, sia in termini occupazionali, sia in termini di tagli ai servizi a causa delle politiche di austerità perpetrate finora.Il prezzo che le donne hanno pagato è drammaticamente alto: oltre 5.000 lavoratrici licenziate e iscritte nelle liste di mobilità nelle Marche nel 2012 che porta a quota 37.000 il numero delle donne marchigiane inutilmente in cerca di lavoro con un tasso di disoccupazione che raggiunge il record dell’11,9% mai toccato finora.Donne alle prese con un lavoro che non c’è o è un cattivo lavoro, un lavoro precario, discontinuo, instabile, incerto, sottopagato, a cui a volte, purtroppo, con una rassegnazione e uno scoraggiamento ancora più preoccupanti dell’indignazione, è preferibile rinunciare in partenza, depotenziando se stesse e la comunità.I dati sono preoccupanti e obbligano tutti, anche nella nostra regione, a mettere il tema del lavoro al centro dell’attenzione. Proprio per questo, occorre dare presto un nuovo Governo al Paese, con senso di responsabilità e interpretando la voglia di cambiamento espressa dal voto.Un voto che ha garantito in Parlamento la più alta presenza femminile nella storia della Repubblica e che rappresenta un importante passo avanti sul piano della democrazia paritaria. Ma è necessario che anche le donne elette si facciano interpeti concrete del disagio e dei bisogni delle persone, donne e uomini, in questo drammatico momento di crisi e di incertezza; solo rappresentando le nuove istanze si possono liberare quelle energie positive che portino a un autentico cambiamento in direzione di una società più equa, più inclusiva, più dinamica.Soprattutto, proprio per l’incertezza e le difficoltà in cui ci troviamo è necessario riportare l’attenzione sulla centralità delle donne nel lavoro e nella società, perché non può esserci ripresa e sviluppo senza l’apporto e la cultura delle donne, senza la valorizzazione delle loro competenze, del loro potenziale e dei loro meriti.Occorre ribadire che il lavoro, la realizzazione, le pari opportunità delle donne, un adeguato sistema di servizi di cura sono condizioni indispensabili per uscire dalla crisi e garantire condizioni di benessere sociale per tutti, donne e uomini.Ricordiamo che la conciliazione non è un lusso, una concessione o una rivendicazione astratta ma una proposta “erga omnes”, valida per tutti, perché tutti possono coglierne le implicazioni, i benefici e i vantaggi. Contrattare la conciliazione a livello territoriale e aziendale significa contribuire alla formazione del valore d’impresa, accrescere la produttività attraverso la soddisfazione dei lavoratori e delle lavoratrici, promuovere, in ultima analisi, lo sviluppo del territorio e il benessere dei cittadini.L'8 marzo deve essere anche un’occasione per noi per ribadire il nostro impegno contro la violenza sulle donne, in allarmante crescita nel nostro Paese e che nel 2012 in Italia ha causato la morte a 120 donne; un dramma che deve essere, ogni giorno, all'evidenza di tutti.Violenza fisica e violenza psicologica, violenza che si consuma nelle mura domestiche e purtroppo anche nei luoghi di lavoro, come conferma anche la cronaca di questi giorni.Proprio ieri una tragedia inaccettabile ha colpito in Umbria due lavoratrici, Margherita e Daniela, vittime di un gesto di follia: a loro e alle loro famiglie va il nostro pensiero in questa giornata delle donne e del lavoro.E allora,  questo 8 marzo, ripartiamo dal lavoro e diciamo NO alla violenza sulle donne.Ancona, 7 marzo 2013 Daniela Barbaresi – Cristiana Ilari – Claudia Mazzucchelli Responsabili Politiche di Genere CGIL – CISL – UIL Marche
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20/02/2013 Il sindacato si mobilita e manifesta davanti le Prefetture
CGIL CISL UIL  manifestano: più risorse per gli ammortizzatori in deroga, garanzie per l’iscrizione in mobilità dei lavoratori  delle piccole imprese Su indicazione delle segreterie nazionali, in tutti i territori sono stati organizzati da Cgil Cisl Uil delle iniziative di mobilitazione per sollecitare il rifinanziamento degli sgravi per i lavoratori iscritti nelle liste mobilità e lo sblocco delle risorse per gli ammortizzatori in deroga.Nonostante alcune concessioni comunicate dal Ministero del Lavoro il 13 febbraio scorso, i presìdi davanti alle Prefetture sono stati mantenuti per denunciare l’insufficienza delle risorse a disposizione per il finanziamento della cassa integrazione in deroga.Il calendario delle iniziative di mobilitazione :- ASCOLI PICENO  VENERDI’ 15 FEBBRAIO ORE 11.00- PESARO                      LUNEDI’ 18 FEBBRAIO ORE 9.00- FERMO                        MARTEDI’ 19 FEBBRAIO ORE 11.00- MACERATA             MARTEDI’ 19 FEBBRAIO ORE 11.00- ANCONA                     GIOVEDI’ 21 FEBBRAIO ORE 9.30 
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20/02/2013 Per i sindacati mantenere autonomia, legame con il territorio e professionalità dei lavoratori
  CGIL CISL UIL delle Marche seguono con particolare attenzione la delicata fase che sta attraversando Banca Marche, consapevoli del suo rilevante ruolo per l’economia locale e dei riflessi negativi che sarebbero causati dal venir meno di presupposti strategici come l’autonomia e il legame con il territorio, condizioni per assicurare l’indispensabile sostegno alle imprese e alle famiglie marchigiane colpite pesantemente dal perdurare della crisi. Le attuali difficoltà di Banca Marche, sulle cui responsabilità occorre fare la necessaria chiarezza, non possono ricadere né sul personale, la cui professionalità va considerata come una risorsa per il rilancio dell’azienda, né sul sistema economico e sociale rendendo ancora più critico l’accesso al credito. Le scelte necessarie per ricondurre ad equilibrio la gestione del credito da parte di Banca Marche dovranno conciliare il rigore con il sostegno al territorio e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, che comprenda anche la stabilizzazione dei tanti giovani lavoratori a tempo determinato. In questi giorni decisivi per determinare il futuro di Banca Marche le segreterie regionali di CGIL CISL UIL si rivolgono alla Banca, alle Fondazioni, che ne detengono la maggioranza del capitale, e alle Istituzioni Locali affinché qualsiasi soluzione che sarà necessario adottare sia orientata a mantenere l’autonomia, a consolidare il radicamento nel territorio e a valorizzare le professionalità dei lavoratori. Le segreterie unitarie CGIL-CISL-UIL Marche Ancona 20 febbraio 2013
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08/02/2013 I Pensionati al futuro Parlamento: «Preoccupatevi di noi!»
PREOCCUPATEVI DI NOI !  I sindacati dei pensionati, preoccupati per l’andamento della crisi economica e sociale che continua a mordere il Paese, colpendo non solo il lavoro ma anche gli anziani e i  pensionati , chiedono impegni concreti  al futuro Parlamento e Governo, prossimi  alle elezioni.I pensionati  con il  blocco della rivalutazione delle pensioni , l’introduzione indiscriminata dell’IMU sulla prima casa, i tagli ai servizi socio-sanitari e l’aumento dei prezzi di beni, servizi e tariffe,  stanno pagando un prezzo altissimo.Gli ultra 65enni nelle Marche, secondo l’ultimo censimento Istat, hanno superato la media nazionale, con il 23% della popolazione residente, registrando  una  crescita straordinaria nelle fasce ultra 85enni con un +38,6% e ultra centenari con un +161% rispetto al censimento precedente.Le segreterie regionali di   Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil sollecitano, in particolare, i candidati marchigiani a promuovere interventi concreti  a sostegno dei redditi dei pensionati , a partire dalla rivalutazione del potere d’acquisto delle pensioni e da una nuova politica fiscale che contrasti l’evasione e riduca la tassazione sui redditi  da pensione e da lavoro dipendente.Nelle Marche oltre  il 56% delle pensioni erogate ricadono nella fascia 0-750€ , con un importo medio pari a  654,00 €, un valore  inferiore rispetto alla media nazionale del 19% (-126,00 €).Pertanto va anche risolto il problema, degli incapienti coloro cioè  che non possono usufruire delle agevolazioni fiscali perché hanno redditi troppo bassi.Per il   sindacato unitario  dei pensionati   il nuovo Governo dovrà approvare quanto prima una legge nazionale per la non autosufficienza  dotata di un Fondo adeguatamente finanziato, per dare pari dignità di cura e assistenza a tutti gli anziani che stanno vivendo in condizioni di fragilità fisica e non solo.Il rilancio di un welfare pubblico, equo e solidale dovrà essere una delle priorità per poter dare risposte a tutti i cittadini a partire da quelli in condizioni di maggior bisogno come gli anziani , disabili e non autosufficienti.Secondo le Segreterie Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per dare  risposte  concrete di assistenza e cura si dovranno  recuperare ulteriori risorse  dalla razionalizzazione della spesa pubblica a partire dal contrasto agli sprechi  e  ai costi impropri della politica.Richieste che potranno dare respiro ai tanti pensionati che finora sono stati, insieme ai lavoratori dipendenti, i “soliti noti” che hanno fatto  sacrifici per  risollevare il Paese. “ Preoccupatevi di noi” è il coro unanime del sindacato dei pensionati  ai candidati di tutta Italia ed in particolare ai candidati marchigiani.   Ancona 8 febbraio 2013
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03/02/2013 Sanità Marche: mobilità passiva in aumento. Intervenire subito con efficacia.
COMUNICATO STAMPA SANITA’ MARCHE: MOBILITA' PASSIVA IN AUMENTO URGE INTERVENIRE EFFICACEMENTE Aumento preoccupante, nel biennio 2011/2012, del trend della mobilità passiva nelle Marche nonostante gli interventi, dal 2005 al 2010, che l’avevano di fatto dimezzata portando il saldo negativo tra mobilità passiva ed attiva da sessanta a trenta milioni di euro circa. La migrazione dei pazienti, in strutture sanitarie fuori regione, per trovare risposta ai propri bisogni di salute, è sicuramente molto costosa per le amministrazioni regionali ma anche per i cittadini. Dal 2010 è ripreso il trend ascendente tanto che attualmente a fronte di costi pari a 132 milioni di euro per la mobilità passiva corrispondono entrate per la mobilità attiva pari a circa 100 milioni di euro per un saldo negativo di 32 milioni di euro. In particolare dall'area di Pesaro/Urbino continua la migrazione sanitaria verso la vicina Emilia Romagna. I cittadini si rivolgono a strutture fuori regione soprattutto per interventi di ortopedia e cardiochirurgia, mentre si attraggono pazienti oltre che dalle vicine regioni come l'Abruzzo anche dal Sud e dalle isole. Un trend negativo che fa preoccupare la Fp Cisl Marche e che conferma la necessità e l’urgenza di una riorganizzazione in grado di dare risposte alle esigenze dei cittadini e creare un percorso che a partire dal livello di assistenza, con il coinvolgimento degli operatori sanitari, renda il sistema sanitario regionale “attrattivo” per chi arriva da fuori e soprattutto non induca i cittadini marchigiani a fare interventi in altre regioni. Contrastando la mobilità passiva, con interventi concreti, si riuscirebbe a recuperare i 32 milioni di euro, del saldo negativo, che in tempo di tagli pesanti (185 milioni di euro di trasferimenti in meno alla Regione Marche), aiuterebbe e di molto gli investimenti sul personale e sul miglioramento della qualità l'offerta sanitaria. La Cisl ritiene la sfida della mobilità passiva e delle liste di attesa, fenomeno ad essa collegato e purtroppo in continuo aumento, fondamentale per il mantenimento degli standard della sanità pubblica marchigiana e per il rilancio della stessa, partendo dalla ripresa di un’attenzione al personale sul quale nel biennio 2011/2012 è stato operato un forte taglio risparmiando circa 28 milioni di euro. Il Segretario Generale Fp Cisl Marche Luca Talevi Ancona 01/02/2013
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31/01/2013 Rinnovo contrattuale dei metalmeccanici
La crisi del settore metalmeccanico nelle Marche si è fortemente intensificata. Nel 2012 sono aumentate le ore di cassa integrazione sia ordinaria che straordinaria, per non parlare dei tanti posti di lavoro già persi a partire dal 2009.ORE DI CASSA INTEGRAZIONE AUTORIZZATE DALL’INPS NEL COMPARTO DELLA MECCANICANel 2012 sono state 3.141.874 le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate contro le 1.310.617 del 2011;Nel 2012 le ore di cassa integrazione straordinaria sono state 7.101.654, (pari al 51% del totale delle ore di straordinaria autorizzate nella regione), rispetto al 2011 con 5.172.142 ore autorizzate (un incremento del 37% sull’anno precedente).In questo difficile scenario regionale, che rispecchia l’andamento nazionale della crisi del settore, la FIM e la UILM (Categorie dei Metalmeccanici di Cisl e Uil) sono riuscite a rinnovare, dopo una difficile trattativa, il contratto nazionale dell’industria metalmeccanica.Incremento salariale di 130 euro nel triennio ( 35 euro gennaio 2013, 45 euro a gennaio 2014, 50 euro a gennaio 2015), aumento delle maggiorazioni nei turni notturni, delle indennità di trasferta e reperibilità e della quota di salario destinata ai lavoratori che non hanno contrattazione aziendale. Sono alcune delle novità previste dal contratto nazionale.Importanti avanzamenti sono stati ottenuti anche sulla tutela della malattia: aumentano i periodi pagati al 100%, mentre i periodi prima pagati al 50% vengono innalzati all’80%.Il 93,9% dei lavoratori iscritti, a conclusione delle consultazioni nelle tante assemblee indette nelle aziende metal meccaniche marchigiane, confermano anche nelle Marche, come nel resto d’Italia, l’ipotesi di accordo siglata lo scorso 5 dicembre 2012.Secondo Leonardo Bartolucci, Segretario generale della Fim Cisl delle Marche «il rinnovo del contratto è  un risultato importante e responsabile, che porterà sicuramente un po’ di ossigeno, malgrado la grave crisi economica che continua a falcidiare il settore metalmeccanico anche nelle Marche.  I lavoratori avranno maggiori certezze salariali e relazioni sindacali improntate a favorire una possibile ripresa dell’economia marchigiana. »IL NUOVO CONTRATTO:  RETRIBUZIONI, ORARIO DI LAVORO, MALATTIA 
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24/01/2013 Detassazione produttività, approvato il Decreto
Il Consiglio dei Ministri del 22 gennaio scorso ha approvato il Decreto relativo alla detassazione del salario legato alla produttività.Il Decreto sblocca le somme previste per questo dalla legge di stabilità e si pone in continuità con quanto previsto dall'accordo nazionale sulla produttività del 16 novembre 2012.Particolarmente importante è l'aumento della soglia di reddito per poter godere della detassazione - da 30 a 40.000 € - che innalza la platea potenziale di beneficiari a circa 1,8 milioni di lavoratori.E' stato fissato poi in 2.500 € l'importo massimo delle somme erogate nell'anno 2013 a titolo di retribuzione di produttività - prevista da contratti collettivi territoriali o aziendali - alle quali si applicherà il beneficio, che consiste in una cedolare secca a titolo definitivo del 10%Si tratta di una misura importante che riconosce la contrattazione come strumento per migliorare la produttività e la competitività delle imprese del nostro paese.Allo stesso tempo il decreto offre maggiori opportunità di  aumentare gli stipendi dei lavoratori, sia individuando di fattori di miglioramento organizzativo e di performance, sia potendo godere di una quota maggiore di salario netto. SCHEDA DI LETTURA DEL DECRETO L'ACCORDO SULLA PRODUTTIVITA' DEL 16 NOVEMBRE 2012IL VOLANTINO SULL'ACCORDO DI PRODUTTIVITA'  
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23/01/2013 Sanità. Sindacato pronto al confronto, ma situazione pesante in tutte le Aree Vaste
SEGRETERIA REGIONALE FUNZIONE PUBBLICA CISL IL SEGRETARIO GENERALE LUCA TALEVI COMUNICATO STAMPA RISPOSTA ALLE DICHIARAZIONI DOTT. CICCARELLI. SINDACATO PRONTO AL CONFRONTO MA SITUAZIONE PESANTE IN TUTTE LE AREE VASTE. Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal Dott. Ciccarelli in seguito alla conferenza stampa unitaria dei sindacati e Rsu Area Vasta 3, si fa osservare come il sindacato responsabilmente siede sui tavoli di confronto consapevole dei pesanti tagli imposti a livello centrale che hanno conseguenze anche per la Regione Marche, ma i problemi del personale rimangono tutti aperti ed anzi rischiano di deteriorarsi ulteriormente a causa proprio degli ulteriori tagli previsti per il biennio 2013/2014.Al di la dei toni di alcuni striscioni o volantini il sindacato marchigiano non è degli anni 30 ma bensi formato da sindacalisti e lavoratori stanchi di operare in situazioni in cui si ha difficolta' anche solo ad effettuare le ferie pregresse di due anni fa ed i carichi di lavoro divengono sempre piu' insopportabili.La Regione e l'Asur sanno bene che nel biennio 2011/2012 sono stati complessivamente risparmiati quasi 28 milioni di euro sul personale senza effettuare alcuna riorganizzazione ed imponendo pesanti sacrifici ai lavoratori in termini di mancanza di fruizione di ferie, riposi e straordinari.I lavoratori ancora attendono le risorse che dovevano essere stanziate contestualmente alla riorganizzazione ed ovviamente questo accentua lo stato di frustrazione.Siamo consapevoli che solo il confronto, avvenuto per esempio sui recenti accordi per la proroga dei tempi determinato con i criteri previsti dalla Legge di Stabilita', puo' provare ad attenuare le difficolta' del momento, ma segnali chiari e precisi in ogni Area Vasta dovranno giungere in tal senso .Come sempre il sindacato misurera'  la controparte dalle azioni e soprattutto dalle proposte che sara' in grado di portare al tavolo sindacale con imparzialita' e concretezza. IL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE LUCA TALEVI 338/2985866Ancona 21/12/2013
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16/01/2013 Il riordino degli Enti Locali
Pubblichiamo l'ultima NOTA DI APPROFONDIMENTO, curata dalla CISL  Marche, sulla normativa in materia di Enti Locali aggiornata alle modifiche introdotte mediante la Legge di Stabilità 2013 (l. 228/2012). La nota fa il punto sullo stato della riforma delle Province e analizza la disciplina in vigore relativa alla gestione associata obbligatoria delle funzioni comunali.La nota di appronfondimento IL RIORDINO degli ENTI LOCALI 
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15/01/2013 Cisl: "Sbagliata cancellazione incentivi assunzione di lavoratori licenziati dalle piccole imprese"
La Segreteria confederale della Cisl chiede il ripristino immediato della norma che consentiva l'iscrizione alle liste di mobilità dei lavoratori licenziati dalle imprese con meno di 15 dipendentiRoma, 14 gennaio 2013 - "La legge di stabilità 2013 non ha prorogato, come avveniva invece da molti anni, la norma che consentiva l'iscrizione alle liste di mobilità dei lavoratori licenziati dalle imprese con meno di 15 dipendenti, facilitandone in tal modo la ricollocazione con un consistente sgravio contributivo per le aziende. E' quanto si legge in una nota della Segreteria confederale Cisl. "La Cisl - si legge - considera grave la cancellazione di tale norma, soprattutto nel bel mezzo di una profonda crisi occupazionale, e ne chiede il ripristino, per offrire ai lavoratori espulsi dalle piccole imprese le stesse possibilità dei lavoratori licenziati dalle imprese più grandi e, più in generale, per dare fiato all'occupazione".
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14/01/2013 Aiuto ai cittadini per contratti e bollette dell'energia
Politiche di marketing  aggressive e sleali,  a mezzo telefono, on-line, vendite porta a porta in cui vengono proposte condizioni contrattuali estremamente vantaggiose, spot pubblicitari che reclamizzano prezzi stracciati. Sono modalità volte a “forzare” la volontà del consumatore per indurlo ad acquistare  il servizio di energia.Sempre più spesso  i consumatori ci segnalano attivazioni di contratti di gas e luce senza il  dovuto consenso, o proposti  in maniera ingannevole. Il venditore si presenta come incaricato del gestore in essere,  magari con un tesserino che riporta un logo conosciuto e idoneo a carpire la fiducia, chiede la verifica delle fatture, oppure comunica la necessità di firmare un nuovo modulo a seguito dell’introduzione della tariffazione bioraria.Quello che non viene mai esplicitato è che con quella firma il consumatore passa ad un’altra società venditrice e soprattutto senza specificare la differenza tra gestore del mercato libero e del mercato di maggior tutela.  Ovviamente in queste situazioni non vengono mai fornite informazioni quali il diritto di recesso o di scioglimento del contratto,  le modalità di pagamento ecc e di quanto altro espressamente previsto dall’Autority per l’energia. Il consumatore spesso se ne accorge solo all’arrivo delle fatture del nuovo gestore.E’ evidente che con la liberalizzazione esiste un’ampia scelta di opportunità che possono rispondere alle esigenze di ognuno, opportunità che perdono di valore quando dai venditori vengono utilizzate pratiche che hanno indotto il consumatore ad una decisione che limita la libera scelta.I consumatori ci rappresentano inoltre problematiche relative a: mancata fatturazione, fatturazione di consumi abnormi di solito  su letture stimate, volture e subentri, uso domestico e residenziale e  non residenziale, rateizzazioni di bollette,  ecc.Tutti coloro che si trovano in questa situazione possono rivolgersi all’ADICONSUM che è in grado di difendere e aiutare i cittadini nella risoluzione di tali problematiche attraverso anche la conciliazione paritetica direttamente con le aziende interessate. Le sedi Adiconsum nella Regione Marche Ancona, Via Ragnini 4 tel. 0712832101- adiconsummarche1@yahoo.itAscoli- C.so Vittorio Emanuele 073624951 - ascoli@adiconsum.itMacerata Via G. Valenti 07334075212 -  macerata@adiconsum.itPesaro, Via Porta Rimini 11 -0721370104 - adiconsumpesaro@virgilio.it
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14/01/2013 Pensioni, l'Inps ritira la circolare sull'invalidità civile
Marcia indietro dell'Inps e ritiro della circolare sugli invalidi civili.L'Inps ha diramato un provvedimento che prevede che sia nella liquidazione dell'assegno di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità si continuerà a far riferimento al reddito personale dell'invalido. La contestata circolare 149 del 28 dicembre prevedeva invece che per la pensione di invalidità si dovesse far riferimento anche al reddito del coniuge.«L'Inps revochi immediatamente la circolare-beffa emanata nei confronti degli invalidi civili al 100% che appare solo come un provvedimento iniquo e pericoloso».  Così venerdì scorso il segretario generale della Fnp (pensionati Cisl) nazionale, Gigi Bonfanti, aveva sollecitato dall'Istituto Nazionale di Previdenza.Un grido di allarme del sindacato dei pensionati della Cisl, per il provvedimento considerato iniquo per gli invalidi civili al 100 % titolari di pensioni di invalidità che avrebbero, ingiustamente, perso il diritto alla pensione, pari a 275,87 euro al mese, se assieme al coniuge, il loro reddito lordo annuo fosse stato superiore a 16.127,30 euro.Un ripensamento che sicuramente aiuterà a non aggravare la già precaria e difficile situazione in cui versano le persone invalide al 100%.
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11/01/2013 Ammortizzatori in deroga: intesa da 15milioni di euro per il 2013
Nel pomeriggio di giovedì  10 gennaio 2013 Cgil Cisl Uil Marche e la Regione Marche hanno sottoscritto l’Intesa Istituzionale Territoriale relativa agli ammortizzatori in deroga per l’anno 2013. Le risorse al momento disponibili per le Marche per il 2013 ammontano a 15.080.000 euro che, come si evince dalla lettura del testo dell’accordo, corrispondono al primo stanziamento.Da una verifica dei dati risulta che non ci sono risorse residue degli anni precedenti. In ogni caso, secondo la nota del Ministero del 20 dicembre 2012 e il Messaggio INPS N.021164 del 21 dicembre 2012, eventuali risorse residue non si sarebbero potute utilizzare nel 2013.Per quanto riguarda il 2012 sono stati spesi complessivamente 46 milioni di euro (fino al mese di ottobre).Regione e Parti sociali si sono impegnate a rivedersi entro il mese di aprile per integrare l’Intesa, una volta definite con certezza le risorse effettivamente disponibili per il 2013,  in particolare dopo l’assegnazione delle ulteriori risorse stanziate dalla Legge di Stabilità da ripartire secondo i criteri che dovranno essere definiti nel mese di marzo, in sede di Conferenza Stato-Regioni.L’Intesa ricalca l’impostazione di quella dello scorso anno con uno stanziamento da destinare alla CIG in deroga per i lavoratori di imprese industriali fino a 100 dipendenti che ammonta 2 milioni di euro.Occorre poi fare attenzione però ad alcune novità:• le richieste di CIG in deroga relative al periodo dal 1° - 31 gennaio 2013 possono essere presentate entro il 28 febbraio;• ferma restando la possibilità di presentare fino a due istanze nell’anno, nel caso in cui non siano state fruite tutte le ore concesse con la domanda originaria, si dovrà presentare una richiesta di proroga;• al fine di evitare abusi e garantire un utilizzo corretto dello strumento, le aziende dovranno segnalare alla Regione e all’INPS, entro 48 ore dall’inizio dell’effettiva fruizione della prestazione, l’elenco dei lavoratori interessati alla sospensione/riduzione dell’attività lavorativa;• per quanto riguarda la mobilità in deroga, l’accordo è stato armonizzato con la nuova normativa relativa ad Aspi e MiniAspi. In particolare, è previsto l’intervento della mobilità a favore dei lavoratori che usufruiscono di un trattamento di MiniAspi inferiore a 6 mesi.INTESA ISTITUZIONALE AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA ANNO 2013 
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11/01/2013 Rapporto sulla coesione sociale 2012
Il Ministero del Lavoro con l’Istat e l’Inps hanno pubblicato  il 3° “Rapporto sulla Coesione Sociale – Anno 2012” che esamina la situazione economica, sociale ed occupazionale del nostro Paese  in ambito europeo.Il rapporto analizza, tra le altre cose, anche le differenze di genere nella partecipazione al mercato del lavoro, condizionata anche da una serie di variabili come la collocazione geografica sul territorio nazionale, l’età e lo status familiare.In termini di tasso di occupazione, nel 2011, la differenza di genere a livello nazionale è pari a 26,4 punti percentuali, con valori che sfiorano i 30 punti percentuali per la classe di età 25-34 anni e 43 punti per le donne in coppia con figli nel mezzogiorno.Sebbene negli ultimi venti anni sia aumentato il contributo maschile alla cura della famiglia, persiste un’elevata asimmetria a sfavore delle donne nella divisione del carico di lavoro familiare; asimmetria trasversale a tutto il Paese, ma che si attesta nel Nord a livelli più bassi.Il Rapporto sulla coesione sociale 2012, in allegato, fornisce anche un quadro aggiornato e completo dell’offerta pubblica di asili nido e degli altri servizi socio-educativi per la prima infanzia. Ancora una volta appare evidente la carenza di strutture che caratterizza le regioni meridionali, dove, pur ospitando il 31% della popolazione di riferimento (bambini fra zero e due anni), si registra meno del 10% degli utenti. IL TERZO RAPPORTO SULLA COESIONE SOCIALE ANNO 2012 NOTA SINTETICA  
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09/01/2013 "Per una buona formazione in materia di salute e sicurezza"
Comunicato Stampa Seminario regionale: PER UNA BUONA FORMAZIONE IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA La formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza,  dopo l’accordo Stato – Regioni del 21 dicembre 2011,  diventa uno strumento strategico di prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro, se ne parlerà venerdì 11 gennaio prossimo nel seminario “PER UNA BUONA FORMAZIONE  IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA” promosso  dalla Cisl Marche.Un’occasione di approfondimento e confronto sulla tematica della formazione alla salute e sicurezza dedicata ai   Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e ai Rappresentanti dei lavoratori per  la sicurezza territoriale oltre che ai componenti degli Organismi Paritetici . I lavori,  inizieranno alle ore 9,00 presso la Assistedil- Scuola Edile in  via Filonzi n. 9 ad Ancona,  saranno introdotti  da Massimo Giacchetti  del  Dipartimento Salute e Sicurezza della CISL Marche.Interverranno:  Alberto Andreani dell’Osservatorio Olympus dell’Università di Urbino; Cinzia Frascheri delDipartimento Nazionale Salute e Sicurezza della CISL ; Gabriele Storini  dell’ Organismo Paritetico Regionale Artigianato Marche; Antonio Angelini  Segretario regionale CISL Marche.Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381 Scarica IL PROGRAMMA della GIORNATA   
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08/01/2013 2012 Anno nero per il manifatturiero marchigiano
Comunicato Stampa 2012 ANNO NERO PER IL MANIFATTURIERO MARCHIGIANO I dati della Cassa Integrazione ordinaria e straordinaria autorizzata nelle Marche nel 2012   emanati oggi dall’Inps parlano chiaro. Un incremento del +55%  con  23.078.217 ore autorizzate  nel 2012 contro le 15.039.203 ore  autorizzate nel 2011 . Il  peggior dato dal 2008, anno di inizio della crisi, ad oggi.L’utilizzo della Cassa Integrazione è più che quadruplicato in questi anni di crisi ed il fenomeno è reso ancor più preoccupante dal dato di utilizzo della Cassa Integrazione Straordinaria impiegata nelle situazioni aziendali più problematiche, visto che  nel 2012 le ore di cassa straordinaria (13.843.208) rappresentano il 62.71%  del totale delle ore autorizzate  e confermano un trend che vede questo strumento in crescita costante.La mappatura dell’utilizzo della Cassa integrazione per territorio, registra che la provincia di Ancona, con 10.686.121 ore, è quella con il maggior numero di ore autorizzate seguita da Pesaro con 5.722.649 ore,  Ascoli - Fermo con 3.615.836 e Macerata con 3.053.611 ore.Tra i settori più colpiti c’è quello della meccanica e della metallurgia che insieme a quello dell’industria del legno sono i più falcidiati dalla crisi. I  dati nel comparto della meccanica   risultano essere allarmanti: nel  2012  sono state 3.141.874 le ore di ordinaria autorizzate contro le 1.310.617 del 2011 mentre  quelle di straordinaria sono state  7.101.654  ore che rappresentano il 51% del totale delle ore di straordinaria autorizzate nella regione, ed hanno avuto un incremento del 37% rispetto al 2011.E quelli dell’industria del legno registrano le difficoltà in cui si trova questo settore segnato da un crisi congiunturale e da ristrutturazioni e riorganizzazioni diffuse, nel 2012 aumentano dell’+88% rispetto alle ore di casa integrazione ordinaria autorizzate nel 2011 e del + 67% rispetto al 2011 quelle di cassa integrazione straordinaria.Un  incremento del +151%  di ore di cassa ordinaria autorizzate nel 2012 (560.000 ore contro le 223.000 ore del 2011) nel comparto della chimica e gomma plastica mentre risulta  pressoché stabile il ricorso alla straordinaria ( 569.000 ore nel 2011 e 670.000 nel 2012).Incremento del +48% rispetto al 2011  per la filiera dell’ edilizia:  i  dati sulla Cig  autorizzata alle imprese edili e dei lapidei risultano essere nel 2012 di 2.011.139 ore rispetto alle 1.355.368 ore del 2011.A questi numeri, riferiti all’utilizzo della Cassa integrazione nelle imprese industriali,  vanno aggiunti i dati che riguardano la Cassa integrazione in deroga che interessa le piccole imprese e le imprese artigiane.“I dati degli ultimi tre anni  evidenziano un intervento consistente a sostegno dei lavoratori e delle piccole imprese artigiane, del commercio, del terziario in stato di difficoltà. -  sostiene Tonino Bori, responsabile del mercato del lavoro della Cisl Marche -  Nel 2010 sono state coperte dalla cassa in deroga 4.352.190 ore interessando 3.004 imprese e 13.987 lavoratori e nel 2011 le ore coperte sono state 3.186.900 per un numero di lavoratori interessati pari  a 10.064 e 2.407 imprese – prosegue Bori -  nel 2012, a consuntivo,  le ore coperte saranno circa 4.200.000, ed  i lavoratori interessati arriveranno a circa 17.000 unità con 3.720 imprese coinvolte. In questo contesto - conclude  Tonino Bori -  l’incontro con l’assessorato regionale al lavoro previsto per il  10 gennaio prossimo, auspichiamo che sia determinante per costruire,  con il nuovo accordo  sugli ammortizzatori in deroga per il 2013, percorsi che diano  risposte ai lavoratori e alle imprese marchigiane .”Ufficio Stampa Cisl Marche 3337612381IL DOCUMENTO con i dati elaborati dal Dipartimento Mercato del Lavoro della CISL MARCHE 
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03/01/2013 Smorlesi, gli operai picchettano l'azienda
I dipendenti della Fornace Smorlesi di Montecassiano si sono recati al lavoro ieri, nonostante gli uffici fossero chiusi fino al sette gennaio. Accompagnati dai loro rappresentanti sindacali hanno organizzato un presidio davanti all'azienda per protestare contro l'incertezza che regna sul loro futuro . Il 31 dicembre scorso è scaduta la cassa integrazione straordinaria chiesta dall'azienda, travolta dalla crisi dell'edilizia. Di certo si sa solo che al momento i 43 dipendenti non sono stati licenziati. Niente ammortizzatori sociali quindi, ma per il momento manca anche il  lavoro. In un incontro in Regione del 20 dicembre scorso è apparso chiaro che la proprietà dell'azienda non ha pronto  un piano industriale per proseguire l'attività.  Si potrebbe anche chiedere una proroga di 4 settimane per la cassa integrazione, ma chiaramente sarebbe una soluzione temporanea e insufficiente. «Si sono concretizzate le preoccupazioni che avevamo espresso mesi fa - commenta Primo Antonelli, Segretario della Filca (gli edili della Cisl) di Macerata. I lavoratori sono allo scoperto, senza stipendio né cassa integrazione e la proprietà non sa cosa fare. Non si può andare avanti così, è il momento di assumersi le responsabilità. O si va avanti o si chiude». La Smorlesi, fornace storica di Montecassiano, produce mattoni e tegole ed è entrata in crisi nel 2008 come tante altre imprese edili locali. Nel 2010 15 dipendenti erano stati licenziati e dal gennaio scorso era stata richiesta la cassa integrazione straordinaria per tutti i 45 dipendenti rimasti.
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02/01/2013 La modifica dell'orario di lavoro? Non c'è stato confronto con il sindacato
COMUNICATO STAMPA In merito all’articolo pubblicato in data odierna da Il Resto del Carlino, dal titolo: Sant’Elpidio a Mare – Via i rientri pomeridiani, ma si lavora pure il sabato – la Segreteria Territoriale della CISL FP di Ascoli- Fermo intende precisare che tale proposta è stata avanzata dal Sindaco ma è stata ancora mai discussa al tavolo sindacale. Dare quindi per scontata una modifica dell’organizzazione del lavoro senza aver avviato il confronto, che, se pur non più obbligatorio sull’organizzazione dei servizi, lo stesso Sindaco Terenzi aveva auspicato ci fosse, al fine di trovare e condividere le eventuali modalità e progettualità da mettere in campo e poi sottoporre ai dipendenti, sembra alquanto azzardato e poco rispettoso della delegazione sindacale.La CISL FP aveva per prima accolto la possibilità di discutere della soppressione dei rientri pomeridiani, finalizzati al risparmio di utenze e riscaldamento ma nello stesso tempo aveva anche avanzato la proposta di utilizzare fino al 50% del risparmio eventualmente incamerato dal Comune con questa operazione per finanziare dei progetti di produttività e miglioramento dei servizi da destinare ai dipendenti, soprattutto a quelli che maggiormente dovrebbero sopportare il disagio del cambio organizzativo. Tutto questo è possibile, grazie alla normativa vigente e precisamente a quanto disposto dall’art 16 del D.L. 98/2011. Il tavolo sindacale, si è riunito alcuni giorni prima di Natale ed ha affrontato una problematica “scottante” lasciata in eredità dalla vecchia amministrazione e che purtroppo non ha trovato soluzione: le progressioni orizzontali del personale avente diritto. A causa dei ritardi e delle lentezze burocratiche ed amministrative della vecchia Giunta, la progressione non è stata avviata ed il personale rischia di non vedersi riconosciuto un diritto perché nel frattempo sono entrate in vigore nuove norme che bloccano tale istituto contrattuale. Non si è parlato invece di modifiche organizzative e le delegazioni trattanti non hanno minimamente preso in considerazione la proposta del Sindaco di sopprimere i rientri pomeridiani.La CISL FP sollecita quindi l’Amministrazione a chiarire quella che appare come una fuga in avanti azzardata e mantenere vivo l’intendimento di confrontarsi con il Sindacato prima di adottare o “pubblicizzare” come fatte, le modifiche organizzative che invece sono ancora al vaglio del tavolo sindacale.Prima di dare per certo qualcosa che prevede un disagio per i dipendenti della pubblica amministrazione, che già subiscono gli effetti negativi del blocco del contratto di lavoro dal 2010 fino al 2014, bisogna capire quali sono le condizioni e le contropartite da mettere in atto.In primis la CISL intende capire se vi è la volontà della Giunta di mettere a disposizione della produttività collettiva una parte dei risparmi ottenuti. Per quanto riguarda questa Federazione non vi è preclusione a discutere di nulla ma non possono essere tollerate decisioni unilaterali sull’organizzazione del lavoro che investono diritti ed incidono sul personale dipendente. Speriamo sia stata solo una spiacevole svista, altrimenti dovremo prendere atto che alle promesse del Sindaco non corrispondono i fatti. Ora l’onere del chiarimento spetta al Sindaco Terenzi al quale questa Segreteria, comunque, invia i migliori auguri per il 2013 da estendere a tutta la Giunta.IL SEGRETARIO GENERALE Giuseppe Donati Funzione Pubblica ASCOLI-FERMO  
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28/12/2012 Sanità marchigiana. La proposta dei sindacati per una nuova fase di confronto
PER LA RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO MARCHIGIANO Come Cgil-Cisl-Uil delle Marche confermiamo la nostra valutazione critica sulla gestione complessiva del processo di riforma e riorganizzazione del sistema della salute nella regione in attuazione del Piano Socio Sanitario Regionale, sia per le decisioni di merito che sono state assunte, prime fra tutti i Piani Attuativi di Area Vasta, sia per il metodo seguito.In particolare, a nostro avviso è molto grave che il confronto regionale si sia interrotto per più di due mesi e nel frattempo la Giunta Regionale abbia approvato diverse delibere che intervengono direttamente su questioni per noi di rilevante importanza.Nel frattempo il confronto si è fermato anche sulle altre problematiche a suo tempo considerate urgenti, come l’integrazione socio-sanitaria e la gestione degli appalti.Le relazioni sindacali sono state problematiche anche nelle singole Aziende e nelle Aree Vaste, in particolare su tutto ciò che attiene alla gestione del personale, al rapporto con le RSU e con le strutture sindacali territoriali.Per queste ragioni chiediamo alla Regione Marche che si apra una fase nuova, caratterizzata da un maggior coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori, a tutti i livelli, e una maggiore coerenza rispetto agli obiettivi generali di riforma che sono stati condivisi e fissati con il PSSR.Preso atto della  decisione assunta recentemente dalla Regione di superare il Dipartimento per la salute ed i servizi sociali, auspichiamo che tale decisione non rappresenti, come si potrebbe temere, un ulteriore ostacolo all'integrazione fra politiche sociali e politiche per la salute a livello regionale, e che la nuova struttura varata in queste ore migliori e non complichi, il coordinamento complessivo del sistema, fra programmazione, governo politico e gestione, compresa la qualità delle relazioni sindacali, garantendo una migliore unità del sistema, nei termini più volte evidenziati dalle nostre organizzazioni.Nel merito riteniamo che il processo di riorganizzazione della sanità marchigiana, anche alla luce del drastico taglio delle risorse a disposizione, debba essere impostato rovesciando l’approccio utilizzato fino ad oggi, centrato su ipotesi di ridisegno della rete ospedaliera, ma di fatto basato essenzialmente sul contenimento della spesa per il personale.Senza trascurare la rilevanza degli interventi su spesa farmaceutica, appalti di beni e servizi, sanità privata, indotti da norme su Spending review e Ddl stabilità, a cui vanno dedicati specifici approfondimenti, necessita lavorare per individuare nuovi equilibri tra le reti.Recuperando lo spirito contenuto in alcune parti del Piano socio-sanitario vigente, bisogna partire, nella sua pianificazione attuativa, dal livello più vicino ai reali bisogni.E’ imprescindibile perciò, affinché tra la popolazione la percezione della disponibilità del bene salute non si abbassi a livelli insostenibili, impostare una rete emergenza/urgenza articolata, pronta ed efficace e un sistema ramificato e rafforzato di prevenzione, dedicando a questa attività il 5% delle risorse, come previsto dalla programmazione vigente.Serve poi, specificando le varie forme di infrastrutturazione dell’offerta socio-sanitaria, puntare al decongestionamento (e ai relativi abbattimenti dei costi ed aumento dell’efficacia degli interventi) delle strutture ospedaliere attraverso la qualificazione delle reti territoriali e socio-sanitarie e, all’interno di queste, curare l’equilibrio dei carichi assistenziali tra residenzialità/semiresidenzialità e domiciliarità. A questo livello diventa determinante anche l’integrazione con i servizi socio-assistenziali presenti o da istituire nel territorio.I Piani di Area Vasta debbono essere reimpostati, definendo la dimensione economico-finanziaria dei processi ed esplicitando gli interventi volti a dare rilievo agli strumenti di implementazione di tali reti (es. le Case della salute, Presidi H 24, RSA, RP).Questo lavoro, di pianificazione ed implementazione, deve quindi essere contestuale a tutte le reti, essendo del tutto sbagliata la politica dei due tempi (prima il taglio dei posti letto ospedalieri e, solo dopo, l’attivazione dei servizi alternativi), anche per un corretto rapporto con le popolazioni alle quali vanno garantiti i servizi, pur nell’ambito di un processo di riorganizzazione.In un quadro così delineato, dove i processi di riordino delle reti procedono in forma coordinata, si può approfondire il tema cruciale delle reti cliniche, anche sulla base di quanto ipotizzato nel Regolamento nazionale in fase di approvazione, con relativa previsione della distribuzione e del dimensionamento delle strutture ospedaliere nella Regione , non trascurando  le difficoltà che si potrebbero registrare in tema di coordinamento generale e d’integrazione socio-sanitaria, con il disallineamento tra reti cliniche, Aree vaste, Distretti e Ambiti sociali territoriali.L’obiettivo macro su cui lavorare, già previsto dal PSSR, è quello di un  sistema che si può assestare sull’adattamento del modello hub-spoke, con strutture di prossimità per urgenza/emergenza e fragilità/cronicità e con strutture per acuzie la cui capillarità risulti inversamente proporzionale al livello di specializzazione, alla complessità e all’intensità di cura.  Su questo specifico aspetto c’è la necessità di valutare come siano plasmabili e adattabili i parametri del Regolamento nazionale allorchè approvato.In questo contesto va precisato il ruolo che dovranno assumere le strutture sanitarie private, riconducendo anche queste nella logica della programmazione pubblica.Nella pianificazione attuativa va recuperata una specifica attenzione ai temi delle dotazioni organiche, ai carichi di lavoro e ai processi di mobilità del personale, evitando scelte che  rendendo, oltre ogni misura, gravose le prestazioni degli operatori pregiudichino il livello di qualità dei servizi erogati. In questo contesto riteniamo fondamentale che vengano fornite le necessarie garanzie per la salvaguardia dell’occupazione attualmente impiegata nel settore, compresi i lavoratori a termine, impiegati negli appalti, nelle strutture private.In riferimento al problema complessivo del contenimento dei costi dei fattori di produzione e alla gestione degli appalti, l’avvio dell’attività della Suam (Stazione unica appaltante della Regione Marche) prevista dalla Dgr 1670/12 rappresenta una importante occasione per razionalizzare e contenere le spese per l’acquisto di beni e servizi. Considerando inoltre i tagli previsti in materia dalla spending review e dalla legge di stabilità, è opportuno che la gestione della Suam sia improntata al criterio nel massimo risparmio sui prezzi comprimibili e sui volumi, laddove siano in eccesso, ma avendo la massima attenzione a garantire la quantità e la qualità dei servizi erogati e l’occupazione impiegata in queste attività.Nell’ambito delle procedure e delle prescrizioni previste dalla normativa vigente, è importante che i capitolati d’appalto contengano le clausole sociali necessarie a garantire il rispetto delle condizioni contrattuali e di sicurezza dei lavoratori e la concorrenza leale fra le imprese, e possano essere oggetto di un confronto sindacale preventivo.Si ritiene pertanto importante istituire un luogo permanente di confronto e monitoraggio sulle attività appaltate che coinvolga le organizzazioni sindacali dei lavoratori.Più in generale è necessario che il percorso complessivo di riorganizzazione possa essere gestito con il massimo coinvolgimento delle organizzazioni sindacali a tutti i livelli, nonché delle Amministrazioni e delle comunità locali.Sulla base di queste sintetiche considerazioni, ed auspicando il superamento delle difficoltà nelle relazioni sindacali registrate in questo periodo, sia a livello regionale che nei territori, riteniamo opportuno l’avvio di una fase nuova di confronto, precisando le sedi, i soggetti e le materie da trattare, nonché le modalità con cui monitorare il processo avviato.Riteniamo necessario istituire una serie di tavoli per approfondire prioritariamente i seguenti problemi: Stazione unica appaltante, appalti e tariffario cooperazione; Servizi territoriali e integrazione socio-sanitaria; Riorganizzazione delle reti cliniche; Occupazione e problematiche del personale; La rete di prevenzione; Le strutture private.  Ancona, 28 dicembre 2012
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20/12/2012 Un patto per il lavoro
La capacità di proposta di CGIL CISL UIL regionali da una parte e le disponibilità della Regione Marche dall’altra hanno reso possibile il 19 Dicembre la sottoscrizione per il 2013 del  “patto anticrisi”.   Un accordo, come recita il titolo,  “ a difesa del lavoro, della coesione sociale e a sostegno dello sviluppo”;  messo in campo per la prima volta nel 2009 e da allora confermato anche negli anni successivi,  prevede per l’anno 2013 interventi per oltre 13 milioni  di euro inseriti come impegno di spesa nel bilancio di previsione della Regione. Si tratta di una serie di misure  che vanno a sostenere con contributi economici  e attraverso la fornitura di servizi ed aiuti concreti,  il reddito delle famiglie dei  lavoratori  più in difficoltà IL TESTO DELL'ACCORDO
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20/12/2012 Santo Stefano, raggiunto l'accordo sulle retribuzioni
Cisl e Uil hanno raggiunto l'accordo con l'Istituto Santo Stefano per le retribuzioni dei lavoratori.Dopo una trattativa estenuante durata 8 ore e conclusasi nella tarda serata di ieri le parti hanno  trovato un'intesa che prevede la salvaguardia dei posti di lavoro e l'erogazione di 700 € una tantum nella busta paga di giugno 2013, quando sarà operativo l'aumento dell'orario di lavoro a 38 ore settimanali dalle 36 attuali previsto dal nuovo contratto.Per la prima volta nel Gruppo Santo Stefano verrà avviata  la contrattazione aziendale   che, per quanto concerne la parte economica, sara' pari a 200 € per ogni lavoratore. Prevista anche la riqualificazione degli operatori socio sanitari non ancora correttamente inquadrati.«Il Contratto collettivo nazionale firmato il  5 dicembre scorso - spiegano in un comunicato i Segretari regionali dei dipendenti pubblici di Cisl e Uil Luca Talevi e Carlo Santini - era nato tenendo conto di realtà locali con la sanità commissariata  come Lazio, Campania, Sicilia, e Puglia. Sapevamo che il contratto poteva essere migliorato in una realtà virtuosa come quella marchigiana. In due settimane di incontri abbiamo infatti raggiunto  risultati significativi e ancora migliorabili».Nelle prossime settimane proseguirà il confronto con l'Istituto per dare risposte ai problemi organizzativi aperti e migliorare e definire l'accordo sottoscritto. Tutto questo mentre la Cgil, che si non ha firmato il contratto, si è defilata dalla trattativa inscenando nei giorni scorsi iniziative plateali quanto quanto inutili.A dimostrazione che il confronto premia, a differenza delle proteste fini a se stesse.IL VOLANTINO DELL'ACCORDO IL TESTO DELL'ACCORDO
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20/12/2012 Libri Viventi. Un anno di esperienze: la voce dei partecipanti
LE FOTO DEL CONVEGNO  A conclusione del progetto presentato da Anteas Servizi Marche e finanziato dalla Regione Marche “La Biblioteca dei Libri viventi”, ad Ancona, presso l’NH Hotel abbiamo vissuto una giornata particolare, dando voce ai bibliotecari ed ai “Libri Viventi”, raccontando le esperienze vissute, gli incontri avuti, le “letture” che gli altri hanno fatto, ma non in maniera tradizionale sfogliando le pagine di un libro, ma ascoltando da ciascun Libro la storia e intrecciando poi un colloquio personale e molto particolare, ogni volta un racconto, ogni volta diverso.La Biblioteca dei Libri Viventi ha sicuramente indicato una strada quantomeno originale ed innovativa, almeno per quanto attiene gli obiettivi da raggiungere, al percorso formativo svolto, alle metodologie adottate ed ai protagonisti-attori coinvolti.Essi infatti sono persone di ogni età, dai giovani delle scuole medie inferiori, ai centri di aggregazione giovanile, ai nonni, con le loro storie di disagio,  solitudine, emarginazione,  gioia,  spensieratezza e  i sogni, che sono entrati in contatto con i lettori e si raccontano lasciandosi sfogliare come vere pagine di un libro.Dopo un resoconto presentato dalla coordinatrice del corso Cinzia Verdenelli, relativo alla nascita del progetto, alla sua esecuzione, a quanti hanno partecipato da protagonisti e da lettori (circa 1000 persone hanno “letto” circa 150 “libri”), nel corso dell’incontro, i bibliotecari ed i libri viventi hanno portato alcune delle esperienze vissute: Antonella Lapponi di Macerata ci ha introdotto nel contesto della disabilità e del mondo femminile, Loredana Cianchetti di Senigallia ci ha meravigliato intessendo con un giovane marocchino un dialogo sul mondo  extracomunitario su “lo sguardo dell’altro, identità, integrazione, culture….”, poi Elisa Rossi di Piobbico con 26 ragazzi  vocianti ed allegri della scuola media inferiore, insieme ad alcuni docenti, alla Preside ed al Sindaco della cittadina si è soffermata sul tema della intergenerazionalità, i problemi di oggi, le idee ed i sogni dei ragazzi. Poi un tema sempre spinoso ma di grande valenza lo ha introdotto Antonio Massacci di Jesi, con la lettura del libro sulla spiritualità di Alessandro Mattioni e della famiglia, vista con gli occhi delle fede,  di Anna Marinelli. Ancora, Vittorio Mattei di Ascoli Piceno ha concluso la presentazione delle esperienze con una sottolineatura sul mondo degli anziani e la lettura di Silveria Marcelli “il più bel ricordo”, il desiderio di una amicizia che duri per sempre.Gli interventi, coordinati con maestria dall’amico Francesco Quagliani e inframmezzati da spezzini di scene riprese durante le iniziative svolte nei vari Comuni e da foto, sono scivolati via mantenendo costantemente viva l’attenzione degli oltre 100 partecipanti che gremivano il salone del convegno.Il nostro presidente nazionale Arnaldo Chianese, a conclusione dei lavori, ha sottolineato l’apertura al rapporto Anteas, Cisl ed Fnp sul confronto tra generazioni e quindi la collocazione in questo contesto del progetto, auspicando che la “Biblioteca” continui ad essere attiva e che possa continuare ad essere “letta” anche nel futuro, rimarcando così la valenza assolutamente positiva dell’esperienza vissuta.          Roberto Battistini          Presidente Anteas Servizi Regionale Marche  
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18/12/2012 Sanità. Il presìdio sotto il palazzo della Giunta regionale
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE COMUNICATO STAMPA CGIL CISL UIL MARCHE: SEMAFORO ROSSO AL GOVERNO REGIONALE SULLA RIORGANIZZAZIONE DELLA SANITÀ Il sindacato giudica inaccettabile l'atteggiamento della Giunta regionale sul riassetto della sanità marchigiana, sul quale c’è totale assenza di confronto da oltre 40 giorni. Le difficoltà indotte dai provvedimenti del governo, dai tagli lineari che stanno colpendo da anni il sistema sanitario sono note e comprensibili, ma non giustificano assolutamente la scelta di decidere una ristrutturazione completa dei servizi offerti ai cittadini senza alcun confronto, senza la ricerca di coinvolgimento e partecipazione delle rappresentanze di cittadini e operatori sanitari, senza spiegare alla comunità marchigiana le linee su cui intende muoversi. Da oltre due anni Cgil Cisl Uil chiedono di superare la logica dei tagli lineari (che hanno portato ad un calo di quasi 1300 operatori sanitari nelle Marche) e avviare la riorganizzazione del sistema e hanno dato un contributo responsabile e fattivo nell'ipotizzare un sistema sanitario regionale funzionale ed efficiente Veti incrociati, campanilismi, incapacità di indirizzo politico, tensioni e contrasti nel gruppo dirigente del sistema sanitario, stanno portando ora, complice la mannaia imposta alla sanità dal Governo Monti, ad una fase di drammatizzazione che nei prossimi mesi rischia di "terremotare" la sanità marchigiana. Serve chiarezza reale sui conti, sui risparmi imposti dalla spending review, sugli orientamenti di riorganizzazione che la Giunta intende assumere e che vanno discussi e confrontati anche in modo serrato con le espressioni organizzate della comunità marchigiana. Non basta certo una campagna di spot promozionali per tranquillizzare i cittadini sulla tutela della salute! Cgil Cisl Uil attiveranno ogni forma di mobilitazione e coinvolgimento di cittadini e operatori della sanità per contrastare questa impostazione autoreferenziale e sbagliata e presenteranno all'opinione pubblica proposte alternative. I segretari regionali CGIL- CISL-UIL R.Ghiselli - S.Mastrovincenzo – F.Fioretti
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16/12/2012 Vile e squallido assalto alla sede Cisl di Senigallia
    CISL ANCONA                                                                                                                                                         CISL MARCHE Dichiarazione stampa “L’assalto, l’occupazione e l’imbrattamento dei locali della Cisl di Senigallia con letame ed immondizia da parte dei gruppi Mezza Canaja, Arvulturà e Precari united è stato un atto vigliacco e inconsapevole delle conseguenze che avrebbe potuto avere. Il responsabile della Cisl di Senigallia, Maurizio Andreolini, è stato appena dimesso dal Pronto soccorso di Senigallia con lesioni ad un occhio a causa del lancio di una bottiglia, i pensionati e i lavoratori in fila nei vari uffici erano sconvolti e impauriti e nella confusione si poteva rischiare anche di peggio. Un atto intollerabile che gli occupanti con maschere al volto hanno motivato accusando la politica sindacale della Cisl confederale e un presunto ostruzionismo locale del sindacato sulle modalità di ripartizione del Fondo di solidarietà del Comune di Senigallia. La Cisl, come le altre sigle sindacali, auspica soltanto che il Fondo venga ripartito secondo le reali esigenze di reddito delle famiglie e non secondo graduatorie dettate da criteri più soggettivi che oggettivi. E’ stato proprio il sindacato confederale in questi anni a sostenere con forza in tutti i Comuni l’istituzione di Fondi di Solidarietà, per contribuire a fronteggiare la pesante crisi ed a mantenere la necessaria coesione sociale.”                                    Segretario Generale Cisl Ancona Paolo Santini  “A Senigallia e’ avvenuta un’azione squallida e incivile: venire mascherati, con letame e immondizia, in una sede sindacale piena di cittadini che erano alla Cisl per fare pratiche, chiedere consigli, discutere di problemi del lavoro, mostra la distanza che questi presunti difensori di diritti stanno accumulando con la gente in “carne ed ossa”, con i reali problemi sociali. Noi della Cisl siamo aperti al dialogo con tutti, ma non siamo disposti a subire angherie da gruppi elitari che pretendono di avere la verità in tasca e vogliono imporla agli altri con ogni metodo.“Ancona, 15 dicembre 2012Segretario Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo
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14/12/2012 Tagli al Trasporto Pubblico Locale: grido d'allarme dei sindacati
TAGLI AL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: GRIDO D’ALLARME DEI SINDACATI Alla volontà della Regione Marche di procedere nel 2013 ad un taglio di risorse per il Trasporto Pubblico Locale di circa 7 milioni di euro,  la Cisl Marche unitariamente alle segreterie regionali dei sindacati confederali, esprime forte preoccupazione per le conseguenze sulla mobilità nelle Marche. Il taglio previsto si tradurrà in una riduzione di circa 4 milioni di chilometri ed il conseguente esubero di oltre 150 lavoratori impiegati nel settore, che andrà ad aggiungersi al taglio del 5% già effettuato nel precedente bilancio che ha comportato  già una diminuzione di oltre 70 lavoratori utilizzati con contratti a termine, nonché una cancellazione di servizi festivi, domenicali, mattinali e serali, con fortissime penalizzazioni soprattutto per le frazioni e le Comunità Montane.Considerato che ad oggi il Trasporto Pubblico Locale nelle Marche è già stato ridotto al minimo, questo ulteriore taglio determinerà inevitabilmente la soppressione definitiva dei servizi festivi e domenicali ed inciderà sul diritto alla mobilità per i cittadini marchigiani, facendo venir meno la funzione sociale del servizio di trasporto pubblico, con conseguenze pesanti soprattutto per le persona anziane, i lavoratori e gli studenti.La Cisl Marche insieme agli altri sindacati chiede al Governo regionale: di attuare i necessari risparmi di bilancio promuovendo un’accelerazione del previsto processo di riorganizzazione del settore con il coinvolgimento del sistema degli enti locali e delle aziende, e di assumere il Trasporto Pubblico Locale come uno dei settori al quale assegnare alta valenza sociale e quindi da salvaguardare dai tagli.Il sindacato di categoria, FIT-CISL ha dichiarato, unitamente alle altre sigle sindacali, lo stato di agitazione di tutti i lavoratori delle Marche addetti al trasporto Pubblico Locale per chiedere al Governatore Spacca, alla Giunta Regionale ed a tutto il Consiglio, un fattivo impegno per continuare a garantire un trasporto degno di questo nome, che è soprattutto in questo periodo di crisi, fondamentale per i cittadini marchigiani, e che  eviterebbe un’ulteriore perdita di posti di lavoro per decine e decine di lavoratori e famiglie, in un quadro già devastato dei livelli occupazionali. Ancona, 14 dicembre 2012
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13/12/2012 Scuola, accordo raggiunto sugli scatti d'anzianità
Con un comunicato firmato dal Segretario generale  Francesco Scrima, la Cisl Scuola nazionale comunica di aver raggiunto l'accordo  all’ ARAN sul pagamento degli scatti di anzianità, recuperando la piena validità del 2011 ai fini delle progressioni di carriera di tutto il personale.«Un risultato importante - scrive Scrima - che lo diventa ancor di più perché ottenuto in condizioni difficilissime. La mancanza di risorse certificate ci ha costretti a usare una parte di quelle contrattuali, scegliendo di dare priorità alla tutela della retribuzione fondamentale.»Con un governo in scadenza, a legislatura ormai di fatto chiusa, un ennesimo rinvio sarebbe stato gravido di conseguenze, compromettendo ogni possibilità di soluzione ad un problema che si trascina da mesi.Per il Segretario generale della Cisl Scuola «tutti sanno che non esistevano altre vie praticabili se non questa. Chi contesta questa soluzione abbia il coraggio di dichiarare che preferisce rinunciare al pagamento degli scatti. È chiaro che la questione salariale per la scuola resta aperta, insieme a tante altre su cui continua il nostro impegno (inidonei, ferie del personale precario, compensi per mansioni superiori, ecc.).«Altrettanto chiaro  - conclude Scrima - che il confronto andrà ripreso col nuovo Governo, subito dopo le elezioni, perché l’obiettivo di valorizzare la scuola e le sue professionalità non si può certo perseguire nelle pieghe dell’ordinaria amministrazione».IL VOLANTINO  
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11/12/2012 Accordo di produttività: un'opportunità per la ripresa produttiva della nostra regione.
La nostra regione  è caratterizzata da un sistema produttivo incentrato prevalentemente sul settore manifatturiero, sul quale fa perno l’intera economia  del territorio.Questa sua peculiarità ha fatto sì che gli effetti della crisi siano stati e continuano ad essere più gravi che in altre aree del Paese.  Essa colpendo la struttura produttiva, sta destrutturando un sistema fatto di piccole imprese e di distretti industriali, facendo pagare ai cittadini pesanti oneri in termini di occupazione e di riduzione del reddito delle famiglie."Il recente accordo sulla produttività, siglato con i sindacati, va in questa direzione - dichiara Antonio Angelini, Segretario Cisl Marche -  e le azioni in esso previste potranno contribuire, soprattutto in questa regione, a recuperare competitività, a partire dalle imprese".L’accordo individua alcuni assi sui quali fare perno per creare le condizioni del rilancio produttivo, assumendo quale valore fondamentale la cooperazione tra imprese, lavoratori e istituzioni e assegnando a ciascuno responsabilità ed impegni precisi.Il fulcro dell’intesa quindi è la contrattazione di secondo livello, la stretta relazione tra l’impresa ed i lavoratori della stessa, diventa l’elemento principe per costruire soluzioni contrattuali mirate alle esigenze di entrambi negli specifici contesti produttivi.Il legame forte che si andrà ad affermare tra salario e produttività, qualità, efficienza, innovazione, contribuirà ad evitare processi di delocalizzazione, ad attrarre investimenti, a gestire le situazioni di crisi salvaguardando l’occupazione, e ad innovare.Contestualmente si chiede al Governo di favorire questo processo attraverso la detassazione del salario prodotto dal secondo livello contrattuale e di alleggerire la pressione fiscale sul lavoro, così come si chiede alle Istituzioni di intervenire per migliorare la produttività di sistema, agendo sulle infrastrutture, l’energia, la scuola e la formazione, l’innovazione e la ricerca, la semplificazione amministrativa.  VOLANTONE "ACCORDO PRODUTTIVITA'"
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10/12/2012 Legge sul sociale, i sindacati attaccano la Regione
Le segreterie regionali di Cgil, Cisl  Uil  unitamente ai rispettivi sindacati dei pensionati denunciano  il venir meno degli impegni assunti, nel merito e nel metodo,  durante il lungo confronto con l’Assessorato ai servizi sociali e alla famiglia della Regione Marche sulla  proposta di legge “Sistema regionale integrato dei servizi sociali" approvata dalla Giunta nei giorni scorsi.In relazione  ai contenuti della legge regionale, i sindacati sottolineano la mancanza di  una proposta convincente in merito ai livelli essenziali di assistenza, alle risposte di integrazione socio-sanitaria, alla compartecipazione al costo dei servizi socio-assistenziali, alla  gestione associata dei servizi, alle professionalità del sociale,  ai tempi di attuazione, alla partecipazione .A dieci mesi dall’ avvio del confronto  i sindacati sono fortemente delusi e indignati dal modo di agire autoreferenziale dell’Assessorato ma anche della  Giunta regionale che ha approvato una proposta di legge sostanzialmente svuotata dei contenuti definiti nel confronto con le forze sociali.Cgil Cisl Uil unitamente a Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno deciso di dare avvio ad azioni di   informazione e mobilitazione su tutto il  territorio regionale per modificare la proposta regionale e per promuovere  concrete e reali risposte ai bisogni dei cittadini, a difesa dei  diritti di cittadinanza  e a tutela delle fragilità.
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07/12/2012 Patto tra generazioni
E' in arrivo un intervento che potrà concretamente favorire l' ingresso al lavoro dei giovani!E’ in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ,  un decreto  del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che prevede la possibilità di concludere un ‘accordo’ fra cinque attori diversi - soggetti pubblici, enti previdenziali, imprese, lavoratori anziani, lavoratori giovani - in base al quale  un lavoratore anziano che accetterà di trasformare il proprio rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time consentirà l'assunzione   di un giovane lavoratore con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato (condizione necessaria è che il saldo finale in termini di posti di lavoro sia positivo). Il soggetto pubblico  (Regione e Province) si farà carico di versare all’ ente previdenziale i contributi previdenziali aggiuntivi in favore del lavoratore anziano,  garantendo così  a quest’ultimo un livello di copertura pensionistica adeguato.PER APPROFONDIRE:articolo Italia Oggiarticolo Il Sole 24 OreComunicato Stampa dal Sito del Ministero del Lavoro
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07/12/2012 I metalmeccanici rinnovano il contratto
E’ stata raggiunga ieri, mercoledì 5 dicembre, l’intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore metalmeccanico. Lo comunica con una nota la Segreteria della Fim (Categoria dei metalmeccanici) della Cisl Marche. L’intesa è stata raggiunta tra Cisl e Uil da una parte e Federmeccanica e Assistal (Associazioni rappresentative delle imprese) dall’altra. Ancora fuori la Fiom che non ha partecipato alla trattativa.L’intesa interessa nelle Marche circa 100.000 lavoratori. L’accordo  prevede importanti prospettive di miglioramento nel trattamento economico e normativo. A cominciare dalle retribuzioni, che gradualmente verranno aumentate in media di 130€  mensili da qui al 2015. I lavoratori che non godono della contrattazione integrativa nei luoghi di lavoro beneficeranno del cosiddetto “elemento perequativo”, ossia di un aumento di 485 € l’anno.L’orario di lavoro sarà più flessibile, per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e dell’impresa. Quest’ultima potrà chiedere fino a 16 ore in più di straordinario ogni anno nel limite di 120 ore. La retribuzione per queste ore lavorate in più dovrà essere però aumentata a sua volta del 58%. I lavoratori potranno godere di orari più flessibili in entrata e in uscita  e in caso di malattia di figli e familiari potranno usare i permessi retribuiti anche senza preavviso.Nuove norme anche per la tutela della malattia. Vengono aumentati i periodi pagati al 100% mentre passa all’80% la retribuzione di quelli finora pagati al 50%. Trascorsi 61 giorni di calendario dalla ripresa del lavoro, se insorge un nuovo evento di malattia, il trattamento economico ricomincerò da capo. In altre parole, ai fini economici viene meno il limite dei tre anni, che rimane a riferimento solo per la conservazione del posto di lavoro.L’accordo prevede infine maggiori contributi delle imprese al Fondo sanitario integrativo MètaSalute e nuove norme su apprendistato, tempi determinati e part time in attuazione della riforma del mercato del lavoro (legge Fornero).Soddisfatto il Segretario generale della Fim Marche Leonardo Bartolucci secondo cui «l’intesa rappresenta un segnale positivo. Nel contesto della crisi, siamo riusciti ad ottenere una aumento salariale importante che partirà il mese prossimo e che, nel triennio, consentirà ai lavoratori di recuperare il potere d’acquisto delle buste paga.».«La trattativa è stata complicata - prosegue Bartolucci- ed è durata circa quattro mesi. Alla fine però siamo riusciti a rinnovare il contratto con un mese di anticipo sulla scadenza, evitando la "vacanza contrattuale" e soprattutto evitando di  chiedere altri sacrifici ai lavoratori, che non dovranno fare nemmeno un'ora di sciopero».PER APPROFONDIRE:IL NUOVO CONTRATTO:  RETRIBUZIONI,  ORARIO DI LAVORO,  MALATTIA 
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06/12/2012 Tempo scaduto: i pensionati marchigiani davanti alle Prefetture
LE FOTO del Presidio davanti la Prefettura di Ancona TEMPO SCADUTO: PRESIDI  DEI PENSIONATI  SOTTO LE PREFETTURE  Il tempo è scaduto. Il sindacato dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp- Uil, delle Marche in occasione della giornata di mobilitazione nazionale del 7 dicembre organizzano  presidi di fronte alle Prefetture di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro-Urbino e in diversi Comuni delle principali città marchigiane. I pensionati,oggi, stanno pagando un prezzo altissimo e sono duramente colpiti dagli effetti della crisi e dalle misure di rigore finora adottate dal governo: blocco della rivalutazione delle pensioni, introduzione dell'Imu sulla prima casa, tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, aumento dei prezzi e delle tariffe. Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil  vogliono  richiamare l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica sulle difficili condizioni in cui vive la popolazione anziana nella nostra RegioneCon questa giornata di mobilitazione, Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp- Uil, chiedono al Governo, al Parlamento, alla Regione Marche, agli Enti Locali e alle forze politiche: •          Interventi concreti e urgenti a sostegno dei redditi dei pensionati•          Nuove politiche fiscali: lotta all’evasione,  riduzione della tassazione sui redditi da pensioni e da lavoro  con un’ attenzione  particolare  a chi non può usufruire delle agevolazioni fiscali (incampienti )•          Rilancio del welfare pubblico equo e solidale•          Approvazione di una legge  e del fondo nazionale per la non autosufficienza•          Equità nella distribuzione dei sacrifici•           Razionalizzazione della spesa pubblica, contrasto agli sprechi, alla mala gestione e ai costi impropri della politica Le   proposte di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil   sono finalizzate a   far ripartire i consumi, la crescita e lo sviluppo del Paese, ottenere un fisco più equo. E ancora: salvaguardare e incrementare una rete di servizi sociali e sanitari omogenea su tutto il territorio nazionale e per tutti i cittadini, creare nuovi posti di lavoro e a favorire la giustizia e la coesione sociale. Inoltre  Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil   denunciano   il venir meno degli impegni assunti durante il lungo confronto con l’assessorato ai servizi sociali e alla famiglia della Regione Marche in merito alla  proposta di legge“Sistema regionale integrato dei servizi sociali “ approvata dalla Giunta lunedì 3 dicembre scorso. In relazione  ai contenuti della legge regionale, il sindacato unitario dei pensionati,  si riserva di intraprendere iniziative dopo un’attenta valutazione del testo. Ancona 5 Dicembre 2012                                                 Le Segreterie RegionaliSPI – CGIL  FNP - CISL  UILP -UIL 
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06/12/2012 Scuola: chi gioca PER e che chi gioca CONTRO
LETTERA APERTA alle RSU, ai TERMINALI ASSOCIATIVI, al PERSONALE della SCUOLA 
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05/12/2012 Artigianato, un accordo a sostegno del reddito
E’ stato sottoscritto il  30 novembre  un accordo  tra CGIL CSIL UIL e le organizzazioni imprenditoriali dell’Artigianato in merito all’attuazione della legge 92/2012.IL TESTO DELL'ACCORDO L’accordo consolida il  ruolo del sistema bilaterale rispetto alle prestazioni di sostegno al reddito nei casi di sospensione dal lavoro.Una scelta che consente di mantenere e di valorizzare le funzioni della bilateralità nell’artigianato in un ambito prestazionale  che richiede caratteristiche gestionali adeguate alle peculiarità dell’artigianato e che  solo il modello bilaterale, direttamente gestito dalle parti sociali può garantire.Le parti hanno quindi assunto l’impegno per la realizzazione di un accordo nazionale interconfederale per adeguare le fonti istitutive del sistema bilaterale, nonché il suo funzionamento ed il modello delle prestazioni.
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05/12/2012 Per i lavoratori metalmeccanici il rinnovo del contratto
Comunicato Stampa CCNL: i lavoratori metalmeccanici hanno il nuovo contratto Oggi, dopo quattro mesi di trattativa, senza un’ora di sciopero e prima della scadenza, è stata raggiunta da FIM CISL e UILM UIL con FEDERMECCANICA-ASSISTAL, l’ipotesi di rinnovo del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici 2013/2015.L’intesa interessa nelle Marche circa 100 mila su un  1milione e 600mila lavoratori metalmeccanici.  L’aumento medio salariale definito è di 130 euro. Ritoccata in alto anche la quota dell’elemento perequativo - pari a 485 euro l’anno - destinata ai lavoratori che non godono della contrattazione aziendale. Inoltre sono state aumentate le maggiorazioni per i turni notturni, le indennità di trasferta e di reperibilità.“L’intesa raggiunta oggi – commenta Leonardo Bartolucci, Segretario  Generale  Fim Cisl  - rappresenta un segnale positivo  anche per i lavoratori metalmeccanici  del  nostro territorio  malgrado la grave crisi economica, avranno maggiori certezze salariali e di stabilità del lavoro. Anche questa volta nonostante la  trattativa fosse  complicata i lavoratori  vedranno un aumento  salariale, a partire da gennaio 2013,  nella propria  busta paga  che permetterà di   recuperare  il potere d’acquisto delle retribuzioni per il prossimo triennio”.Sul fronte del welfare contrattuale, l’accordo prevede anche la crescita del contributo delle imprese al Fondo sanitario integrativo “MètaSalute”, che arriverà fino a 108 euro l’anno entro il 2015. Importanti avanzamenti sono stati raggiunti anche sul piano normativo, in particolare sulla tutela della malattia: aumentano i periodi pagati al 100%, mentre i periodi oggi pagati al 50% vengono innalzati all’80%; inoltre trascorsi 61 giorni, ogni nuovo evento viene considerato a se stante e quindi non cumulabile con le malattie precedenti, come era previsto nel vecchio contratto, la cui regola precedente che penalizzava le malattie brevi effettuate nei tre anni è stata modificata: da oggi, infatti, sarà calcolata sull’anno, e prevede penalizzazioni a partire dal quarto evento breve (cinque giorni).Sulla questione dell’orario di lavoro, si è realizzato uno scambio tra esigenze individuali dei lavoratori e le necessità di flessibilità aziendale richieste dal mercato, uno scambio garantito da precise procedure. E’ prevista la possibilità di flessibilità in entrata e uscita dal lavoro che va incontro alle esigenze familiari. Vengono aumentati di 16 ore annue i limiti previsti oggi per l’orario plurisettimanale e lo straordinario, consentendo alle aziende un mix tra questi due istituti contrattuali (fino a 120 ore annue), ma con precisi limiti. Tale ulteriore disponibilità viene retribuita con una maggiorazione del 58%. Inoltre, l’intesa amplia la possibilità dell’utilizzo individuale dei permessi (par) e consentito nei casi di malattie di figli o familiari di utilizzarli senza preavviso all’azienda. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si è provveduto agli adeguamenti sollecitati dalla recente riforma Fornero, in particolare sull’apprendistato e sui contratti a tempo determinato sono state introdotte nuove tutele. Sul part-time si è per la prima volta ottenuta la garanzia di accoglimento della richiesta dei lavoratori in materia, sia pure nell’ambito del 4% della forza lavoro.  Ancona, 5 dicembre 2012                                                              Ufficio Stampa FIM CISL
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22/11/2012 Salvati scatti e orario di lavoro. Sospesi sciopero e manifestazione
Le iniziative di mobilitazione messe in atto nei giorni scorsi, sostenute dalla forte partecipazione dei lavoratori della scuola che in tanti modi stanno manifestando il disagio crescente per le condizioni in cui sono costretti a operare, hanno prodotto in extremis  gli obbiettivi prefissati:  Cancellazione delle norme sull’ orario di lavoro Emanazione dell’ atto di indirizzo per il recupero della progressione di carriera. I docenti e il personale ATA non potevano rinunciare alla progressione di carriera, unico strumento a tutt’oggi per salvaguardare retribuzioni tra le più basse d’Europa.Ieri sono state cancellate le norme inserite nel disegno di legge di stabilità che stravolgevano il contratto nazionale innalzando gli orari di servizio dei docenti.Oggi, in un incontro a Palazzo Chigi che ha visto la presenza, insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, dei ministri Profumo (Istruzione), Grilli (Economia) e Patroni Griffi (Funzione Pubblica), il Governo ha presentato l’atto di indirizzo per il recupero della validità dell’anno 2011 ai fini delle progressioni di carriera e il relativo pagamento degli scatti.A questi due obiettivi (cancellazione delle norme sugli orari, emanazione dell’atto di indirizzo per la trattativa sul recupero degli scatti) era rivolta la mobilitazione: si decide pertanto la sospensione dello sciopero e della manifestazione del 24 novembre che prevedeva dalle Marche una massiccia partecipazione .I sindacati Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal sono ora impegnati a concludere il negoziato nel più breve tempo possibile per dare concretamente “i soldi” ai lavoratori.Chiaramente questo non esaurisce l’ azione sindacale, molti  sono i temi  su cui il sindacato è impegnato a ottenere risultati concreti:Riapertura della contrattazione anche per recuperare il potere d’acquisto delle retribuzioni; potenziamento degli organici, che hanno visto un taglio in tre anni nella sola regione Marche di 3.424 unità di personale anche per scongiurare l’ incremento del numero di allievi per classe, già tra i più alti d’ Italia; nomine in  ruolo del personale ATA; recupero delle 22 dirigenze scolastiche tagliate nel a.s. 2011/2012; finanziamento delle scuole per il loro funzionamento e per la dotazione di strutture e laboratori; Le segreterie regionali Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal  ribadiscono con forza che l’istruzione e la formazione non possono essere un campo di battaglia per lo scontro ideologico ma devono necessariamente essere un “investimento” prioritario per lo sviluppo del Paese e non luogo in cui reperire risorse a ogni costo, incuranti del danno arrecato al servizio scolastico e ai suoi operatori.CISL Scuola Marche Anna BartoliniUIL Scuola Marche Claudia Mazzucchelli   SNALS-Confsal Marche Paola Martano COMUNICATO STAMPA CISL SCUOLA NAZIONALE  
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21/11/2012 Chiusure uffici postali: ancora problemi
Nonostante le organizzazioni sindacali abbiano raggiunto un importante accordo sulla chiusura dei tanti uffici postali, paventata da Poste Italiane, i problemi e le critiche non accennano a placarsi. “Da diversi territori e da diverse province ci arrivano richieste di spiegazioni e lamentele”.A farsi avanti non sono solo i cittadini ma anche gli amministratori. Qualcosa ancora una volta non ha funzionato, come avrebbe dovuto! La delegazione sindacale regionale ha svolto fino in fondo il proprio compito: "ha salvaguardato la apertura di almeno un ufficio postale in ogni comune, ha gestito le ricadute riorganizzative sui dipendenti”- Dario Dominici Segretario regionale del Slp-Cisl, il sindacato maggiormente rappresentativo in Poste è convinto della bontà della intesa raggiunta - “non è semplice coniugare la legittima esigenza dei cittadini che reclamano servizi esigibili, con le ragioni di una azienda che, dati alla mano, dimostra la non convenienza industriale, “economica”, di mantenere la propria presenza in certi territori”. Ovviamente non sfugge a nessuno che il vero problema risiede altrove: “non spetta solo al sindacato o solo alle aziende intestarsi la responsabilità o addossarsi i costi del sociale! Dovrebbe essere compito della politica farlo, tenendo presente che il welfare - se si afferma il concetto che debba rispondere solo a logiche d’impresa - in breve tempo si azzererà completamente, con gravi ricadute sulle fasce più deboli della società”. Fatta questa premessa sta venendo a galla che, a differenza di quanto sostenuto dal management locale di Poste, non vi sia stata nessuna condivisione sulle chiusure con i sindaci.  Bene! Quindi, se saranno messe in campo nuove iniziative, come i consigli comunali straordinari, aperti; domani ce ne potrebbe essere uno già tra Saltara e Serrungarina. O se saranno presentate nuove offerte: contenendo i costi di gestione degli uffici postali o sottoscrivendo nuove convenzioni sul territorio, si potrebbe provare ad indurre Poste a rivedere le proprie determinazioni riuscendo a far riaprire almeno per qualche giorno la settimana,  gli uffici che stanno per essere chiusi. “Se ciò non fosse possibile, le nostre preoccupazioni aumenterebbero. Significherebbe che il tema dei costi, dell’equilibrio economico, sono solo scuse per giustificare un'altra strategia,  che non comprendiamo e non possiamo condividere: vale a dire che interessa solo ridurre la capillarità della rete degli uffici postali. Il vero punto di forza della più grande azienda di servizi del paese che in questo periodo di crisi si sta rilevando sempre più uno scomodo concorrente sul mercato”. Dario Dominici           Cell.3286292576          marche@slp-cisl.it                   slp-cisl    segreteria regionale marche
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21/11/2012 Crisi, la recessione non è finita
La crisi nelle Marche ha cancellato 51.000 posti di lavoro in 4 anni. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento del mercato del lavoro della Cisl Marche, la disoccupazione si attesta all’8,2%, con punte del 30% per quella giovanile.Rispetto al secondo trimestre del 2011 le nuove assunzioni diminuiscono del 10%. Calano anche la produzione (-5,3%), i fatturati (-5,6%) e gli ordinativi (-6,6%). Le performance peggiori nel settore dell’artigianato.Continuano ad aumentare le ore di Cassa integrazione autorizzate rispetto all’ anno precedente (+ 33% l’ ordinaria, + 16% la straordinaria). Aumenta anche la Cassa integrazione in deroga, con 3.079.000 di ore pagate al 15 ottobre.Sono dati che fanno presagire un perdurare della recessione. E’ impossibile ipotizzare a breve una ripresa e un rilancio delle attività. Le Marche rischiano un processo di deindustrializzazione che colpisce in particolare le piccole aziende manifatturiere, struttura portante del tessuto produttivo. Aziende che faticano a mantenere personale con livelli di professionalità medio alte, sempre più sostituito da lavoro dequalificato.Rispetto a questa situazione non è possibile “agire di rimessa”.  E’ necessario sviluppare azioni di sistema, politiche attive per il capitale umano e politiche di sostegno per le imprese. Le priorità sono rafforzare i servizi all ’impiego pubblici e rivalutare il rapporto tra formazione, sistema scolastico e lavoro. Necessario anche accrescere la spinta per l’innovazione e sostenere la crescita della terziarizzazione, in particolare di servizi avanzati a persone e imprese.Nel 2013 infine verranno portati a conclusione i programmi di finanziamento dei fondi strutturali europei (FSE e FESR) che per le Marche hanno significato 569 milioni nei sei anni (2007-2013). E’ già in corso il dibattito sulla programmazione 2014/2020, rispetto alla quale sarà importante discuterne i principi cardine per governarne l’utilizzo a livello regionale.RAPPORTO SUL MERCATO DEL LAVORO CISL -MARCHE
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17/11/2012 Info Day. "Un accordo fortemente voluto dai lavoratori"
Venerdì 16 novembre 2012 nella sede della Regione Marche, è stato presentato l'Accordo di Programma per la reindustrializzazione delle aree di Marche e Umbria colpite dalla crisi dell'ex Antonio Merloni (Ardo). Trentacinque milioni di euro nazionali più un cofinanziamento di 46 mln di Marche e Umbria già in fase di attuazione; 56 Comuni beneficiari nelle Marche, con l'obiettivo di tutelare migliaia di lavoratori e un indotto di oltre 12 mila imprese; 27 milioni di interventi già realizzati nelle Marche. Questi i numeri dell'Accordo, rimodulato di recente e sottoscritto da Ministero dello Sviluppo Economico, Regioni Marche e Umbria, Invitalia. Un'intesa che resta in vigore fino a marzo 2015. «Si tratta di un accordo fortemente voluto dai lavoratori con  manifestazioni importanti nel 2009-2010» dichiara Stefano Mastrovincenzo,  Segretario  Generale Cisl Marche - «Con la rimodulazione attuata, Regione Marche, Regione Umbria e Ministero dello Sviluppo hanno fatto un buon lavoro. Pur non essendo un elemento salvifico per un'area drammaticamente colpita dalla crisi, si tratta di una sperimentazione di politica industriale importante per vari aspetti: innovazione forte per il metodo seguito, per gli strumenti messi in campo e per i settori che si cercherà prioritariamente di promuovere, lo stanziamento di risorse significative che in questo momento non sono certo facili da reperire e incentivi all'occupazione con particolare riferimento ai lavoratori della ex Merloni. Ora servono progetti imprenditoriali credibili e anche un'azione di promozione delle parti sociali» Il servizio del TG3 Marche con l'intervista di Stefano Mastrovincenzo
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15/11/2012 Poste, la Cisl vince le elezioni delle RSU
La Cisl vince le elezioni delle RSU nelle Poste delle Marche (13 e 14 novembre) confermando una rappresentanza media di oltre il 37%.In una dichiarazione il Segretario generale della SLP  (Sindacato Lavoratori Poste) della Cisl delle Marche, Dario Dominici ringrazia tutti  i lavoratori e le lavoratrici di Poste «che, anche in occasione di questo rinnovo delle Rappresentanze Sindacali  Unitarie in Poste Italiane hanno riconfermato la fiducia nel Slp,  la Categoria della Cisl maggiormente rappresentativa nella più grande azienda di servizi del paese».«Un risultato importante - sostiene Dominici - che conferma la fiducia delle persone nel sindacato, importante riferimento  per la rappresentanza e per la progettazione del futuro.Altissima la partecipazione al voto.  Oltre l'83% dei lavoratori hanno espresso le proprie preferenze. Un successo che conferma la maggiore  fiducia di cui gode il sindacato rispetto alla politica.«Sono numeri - conclude Dominici - dai quali deriva una  grossa responsabilità, che continueremo ad onorare per garantire la tutela dei lavoratori, l’occupazione e lo sviluppo della azienda».Il COMUNICATO STAMPA 
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12/11/2012 Sulla sanità la Regione si fermi
Cgil Cisl e Uil Marche minacciano battaglia contro  il riassetto del servizio sanitario deciso dalla Regione Marche con la Delibera 1537 del 31 ottobre.In un comunicato unitario le tre sigle sindacali criticano «il ridisegno della rete ospedaliera secondo "reti omogenee", in contrasto  l'organizzazione per aree vaste (le vecchie Province) nelle quali si dovrebbe realizzare  la programmazione dei servizi socio sanitari».Con l'atto in questione  la Giunta regionale attua la spending review nazionale. Allo stesso tempo però, secondo il sindacato, «individua  in forma surrettizia  una riorganizzazione della rete ospedaliera marchigiana incoerente con il Piano Socio Sanitario regionale e con la Legge regionale 17, approvati nel 2001».«Non intendiamo indicare un problema solamente formale o fare la difesa aprioristica di confini amministrativi - sostengono Cgil Cisl e Uil -  ma invochiamo coerenza ed equilibrio negli atti. E’ impossibile infatti da un lato attivare una pianificazione di area vasta  e dall’ altra pretendere che le strutture ospedaliere si integrino funzionalmente secondo una diversa distribuzione territoriale».Il tutto è reso più grave dall'assenza di confronto e di dialogo non solo con il sindacato ma con tutta la comunità regionale e con le sue espressioni organizzate. Anche per questo, pur  consapevoli della situazione difficile e dei tagli imposti dalle norme nazionali, Cgil Cisl e Uil chiedono alla Regione «di fermarsi e di mettere in campo equilibrio, competenza e coerenza negli atti adottati. Servono condivisione nelle scelte e correttezza nel confronto, per trovare davvero le soluzioni migliori per la comunità marchigiana».Qualora  così non dovesse essere il sindacato minaccia la mobilitazione generale «per  contrastare l’idea di un riassetto del Sistema Salute deciso in poche segrete stanze».
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12/11/2012 Sanità: senza dialogo invitiamo la Giunta a fermarsi
Segreterie Regionali Marche   COMUNICATO STAMPA  Con la recente delibera  n°1537,  la Giunta regionale interviene ufficialmente per dare attuazione alla “spending review” nazionale, come definita dal D.L. 95/2012 poi convertito in legge 135/2012, ma individua anche, in forma surrettizia,  una riorganizzazione della rete ospedaliera marchigiana;  l’assetto indicato, al di là di giudizi di merito, non è coerente con il Piano Socio Sanitario regionale né con la Legge regionale 17, approvati nel 2011. Riteniamo che l’intervento di ridisegno della rete ospedaliera secondo Reti omogenee risulti palesemente in contrasto infatti con l’organizzazione per Aree vaste nelle quali si dovrebbe realizzare la programmazione socio-sanitaria ( tramite i tanto discussi Piani di Area Vasta). Non intendiamo indicare un problema solamente formale o fare la difesa aprioristica di confini amministrativi, che peraltro stanno già subendo modifiche profonde, ma invocare coerenza ed equilibrio negli atti che intervengono su elementi vitali come la salute dei cittadini ed il lavoro di migliaia di operatori sanitari, già duramente compromesso dai continui tagli di personale. E’ impossibile infatti da un lato attivare una pianificazione di Area vasta che dovrebbe indicare gli obiettivi e le azioni utili a garantire ai cittadini un’offerta socio-sanitaria adeguata, in particolare con una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, e dall’altra pretendere che le strutture ospedaliere si integrino funzionalmente secondo una diversa distribuzione territoriale. Non si può con una delibera di Giunta modificare un assetto stabilito da un Piano regionale e da una legge, tra l’altro proposti e sostenuti dalla stessa Giunta. Se poi tutto ciò avviene senza alcuna discussione e dialogo, allora bisogna davvero chiedere alla Giunta regionale e alla dirigenza della sanità marchigiana di fermarsi, motivando i propri atti alla comunità regionale e impegnandosi a recuperare un confronto aperto e leale con le sue espressioni organizzate, a partire dalla immediata convocazione di un incontro col sindacato. Come Cgil Cisl Uil Marche siamo consapevoli della situazione difficile e dei tagli imposti dalle norme nazionali, e disponibili come in questi anni ad assumerci responsabilità nella riorganizzazione della sanità;  chiediamo però che chi amministra la sanità marchigiana con responsabilità politiche e tecniche metta in campo da un lato equilibrio e competenza, dall’altro coerenza negli atti adottati, ricerca di condivisione nelle scelte, correttezza nel confronto, per trovare davvero le soluzioni migliori per la comunità marchigiana. Fuori da questo quadro non rimarrebbe che l’avvio di uno stato di mobilitazione generale teso a contrastare l’idea di un riassetto del Sistema Salute deciso in poche segrete stanze. Ancona 11 novembre 2012
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09/11/2012 Canone TV: i pensionati possono rateizzare il pagamento.
I pensionati possono rateizzare il pagamento del canone di abbonamento Rai per l'anno 2013 tramite trattenuta da parte degli enti pensionistici. Per poterne usufruire è necessario presentare domanda entro il 15 novembre 2012 al proprio ente pensionistico. Chi può rateizzare i titolari di prestazioni pensionistiche con erogazione mensile, di natura previdenziale o assistenziale come l’assegno sociale e di invalidità civile. Il reddito da pensione non deve superare i 18.000 euro ed il titolare dell’abbonamento televisivo deve coincidere con il titolare del reddito suddetto. Come fare La richiesta deve riportare il numero di abbonamento ed in presenza di più trattamenti pensionistici, erogati da enti diversi, che complessivamente non superano i 18.000 euro, deve essere presentata ad uno solo degli enti erogatori. Il limite reddituale è riferito al reddito di pensione percepito nell’anno precedente a quello della richiesta. Per i soggetti che non erano titolari di pensione nell'anno precedente, la verifica va fatta rapportando ad anno la rata mensile percepita al momento della presentazione della domanda.Le trattenute vengono effettuate dall’ente pensionistico con un massimo di undici rate, senza alcun interesse e verranno effettuate a partire dal mese di gennaio 2013, terminando nel mese di novembre.L’ente pensionistico comunica al pensionato, entro il 15  gennaio 2013, l’accoglimento o meno della domanda. In caso di cessazione di erogazione del trattamento pensionistico, al pensionato o ai suoi eredi verrà comunicato l’ammontare delle rate trattenute fino al momento della cessazione e l’importo residuo.
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07/11/2012 Alla JP di Fabriano fuga di macchinari
Un presidio di operai e sindacati davanti lo stabilimento di JP Industries a Fabriano, l'azienda che ha acquistato la ARDO meno di un anno fa,  per protestare contro lo smantellamento di alcuni silos che servono per la lavorazione della plastica. Da qui la protesta dei sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil.«Ci hanno assicurato che il piano industriale va avanti, ma non hanno forntito timing, nè indicazioni precise e non ci si aspettava la cessione di attrezzature indispensabili per continuare a produrre lavatrici e frigoriferi» dichiara Andrea Cocco, Segretario Generale Fim Ancona. "Siamo riusciti - prosegue Cocco - a  bloccare i TIR e giovedì 8 novembre  è previsto l'incontro con l'azienda dove chiederemo chiarimenti". 
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07/11/2012 Sanità privata: far prevalere il lavoro a tempo determinato e non precario
COMUNICATO STAMPA         CCNL SANITA’ PRIVATA ARIS RSA - SANTO STEFANO I VERI CONTENUTI DELL'ACCORDO Sorprendono i contenuti del comunicato Fp Cgil Marche circa l'accordo collettivo nazionale per i centri di riabilitazione e residenze sanitarie assistenziali inviato ieri ai media.Infatti la stessa Fp Cgil Nazionale nel verbale dell'ultimo incontro del 15 ottobre scrive " la Fp Cgil valuta positivamente la conferma del CCNL quale strumento di tutela dei diritti delle lavoratrici e lavoratori, pur riconoscendo il risultato ottenuto di piena tutela economica dei lavoratori attualmente in servizio non può esimersi dal rappresentare forti perplessità in merito ad una diversificazione del trattamento della indennità di turno, strettamente connesse alla prestazione". Quindi la Fp Cgil Nazionale ha solo eccepito la diversificazione sull'applicazione dell'istituto dell’indennità di turno tra vecchi e nuovi assunti riservandosi entro metà novembre di dare una valutazione complessiva.  Ai lavoratori in servizio non verrà tolto un centesimo del proprio stipendio come riconosciuto anche dalla Fp Cgil Nazionale.E' invece vero che i lavoratori del Santo Stefano hanno bocciato l'implemento delle ore settimanali  a 38 ore, utile in Regioni ove la sanità è commissariata e non ha i conti a posto ( Campania, Sicilia, Lazio ) ove si rischiava che ai lavoratori sanità Privata fossero applicati CCNL peggiorativi, ma che in una Regione come le Marche necessita di  un incremento economico legato  al maggiore impegno richiesto. Pertanto come FpCisl Marche si sollecita l'immediata apertura di un tavolo regionale per riconoscere economicamente la professionalità dei lavoratori. Si condivide con la Fp Cgil la necessità con una azienda come il Santo Stefano di coniugare il maggior incremento di produttività con un incremento dei salari, ma non le imprecisione del comunicato Fp Cgil Marche inviato alla stampa. La FpCisl Marche  sottolinea l'importanza di quanto previsto dall'accordo, in particolare rispetto alla possibilità di dare, per la prima volta, la possibilità di dare ai lavoratori 14 minuti al giorno per la vestizione ed il passaggio delle consegne mettendo cosi le basi per la risoluzione di molti contenziosi.Per quanto riguarda la parte contrattuale relativa ai futuri nuovi assunti si condivide lo slogan "Stesso lavoro, stessi diritti", ma bisogna prima creare le condizioni affinché il lavoro a tempo indeterminato e non precario sia prevalente e  largamente diffuso all'interno dei luoghi di lavoro.IL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE                                                                                                                                                                         LUCA TALEVIAncona, 7 novembre 2012
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05/11/2012 Uffici postali. L'accordo frena le chiusure: 25 anzichè 61
COMUNICATO STAMPA Pochi giorni fa, tra i sindacati regionali e Poste Italiane è stato sottoscritto un accordo che pone un freno, almeno per il momento, alla decisione di Poste Italiane, che aveva annunciato e avviato con determinazione la chiusura di ben 61 uffici postali a livello regionale; l’intenzione dell’azienda aveva fatto scendere in campo nell’estate scorsa il sindacato, i cittadini e gli amministratori, anche perché legata ad una riorganizzazione miope dei servizi postali. Con l’accordo, è stato certamente ottenuto un grande risultato, verranno progressivamente chiusi solo 25 uffici in tutta la regione; ma l’attenzione del sindacato rimane alta.Il Segretario regionale Slp-Cisl Dario Dominici commenta l’accordo con soddisfazione, ma indicando priorità e criticità: «abbiamo posto il problema più volte in questi anni; in tempi di crisi la difesa della socialità non può essere la priorità del solo sindacato. Anche in questa vertenza il tema è emerso con forza: per noi uno “sportello postale aperto” è un servizio sociale importante ad una comunità, è lavoro diffuso sul territorio; dall’altro però risponde a logiche industriali, a costi di gestione; se non si tiene conto di questi aspetti, sarà difficile continuare a garantire un posto di lavoro a quasi 140.000  persone occupate in Poste e un servizio a milioni di cittadini!».Stefano Mastrovincenzo, Segretario Cisl Marche sottolinea «i colleghi della categoria hanno vigilato affinché in tutti i comuni marchigiani rimanesse aperto il maggior numero di sportelli, ma questa vicenda è simbolica in termini generali, per la sanità, per l’istruzione o altro; anche gli amministratori pubblici sono consapevoli che sotto certi livelli la mera logica del mercato porta alla chiusura di certi servizi; è chiaro che o il tema della coesione e dell’equità sociale diventa ancora più centrale nel dibattito pubblico e nelle scelte della politica a tutti i livelli, o anche gli obiettivi di rigore e risanamento non avranno piena efficacia e produrranno tensioni e drammi sociali». Conclude Dominici: «siamo una forza tranquilla, ma determinata! Lo abbiamo dimostrato portando in piazza ad Ancona oltre 500 persone nel mese di luglio contro le chiusure e l’accordo sottoscritto il 24 ottobre ci ripaga del lavoro svolto; ma continueremo a vigilare: si parla ancora di decine di migliaia di possibili tagli nel mondo dei servizi postali, mentre nel settore degli uffici postali siamo allo sbando: non esistono più organici, l’azienda vorrebbe tarare le esigenze di personale solo ed esclusivamente sulla base dei ricavi prodotti. Lo dimostreremo, siamo fiduciosi chiamando i lavoratori al voto per il rinnovo delle RSU il prossimo 13 e 14 novembre.  Il sindacato rimane uno dei pochi luoghi dove potersi confrontare, fare scelte, costruire progetti per le persone, per il loro lavoro, per le comunità».Ancona 03-11-2012Dario Dominici - Slp Cisl Marche                                                                             Stefano Mastrovincenzo - Usr Cisl MarcheLA    TABELLA CON GLI UFFICI POSTALI   DOVE SI RESTA APERTI e DOVE SI CHIUDE LA RASSEGNA STAMPA: Corriere Adriatico e Il Messaggero 
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24/10/2012 La scuola dice BASTA!
24 NOVEMBRE 2012 SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA con manifestazione a Roma LE RAGIONI e GLI OBIETTIVI della MOBILITAZIONE Atto di indirizzo per la restituzione delle progressioni economiche di anzianità Cancellazione delle norme che modificano il CCNL dei lavoratori della Scuola Le iniziative di mobilitazione che sfoceranno nello sciopero del 24 novembre scaturiscono da diverse motivazioni alle quali si legano precisi obiettivi che sono al centro di un’azione sindacale forte e incisiva. La decisione dello sciopero segue, come è noto, il fallito tentativo di conciliazione da noi richiesto per il mancato avvio della trattativa sulle progressioni di anzianità. A questa motivazione iniziale si sono nel frattempo aggiunte quelle legate alle inaccettabili disposizioni contenute nel disegno di legge di stabilità varato dal Consiglio dei Ministri del 9 ottobre, con misure che prefigurano un pesante aggravio dei carichi di lavoro del personale docente, stravolgendo in modo unilaterale e di dubbia legittimità il contratto nazionale di lavoro. GLI OBIETTIVI della MOBILITAZIONE  immediato avvio della trattativa sul recupero di validità dell’anno 2011 ai fini delle progressioni economiche e di carriera del personale, previa emanazione da parte del Governo dell’apposito atto di indirizzo all’ARAN; emendamenti al disegno di legge di stabilità, e in particolare cancellazione delle norme sui regimi orari del personale docente e di quelle che penalizzano il personale a.t.a. utilizzato con mansioni attinenti a profili professionali superiori; I sindacati Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu chiamano la categoria a sostenere con la più ampia partecipazione le iniziative di mobilitazione messe in atto, che oltre a esprimere il crescente disagio e la forte indignazione dei lavoratori puntano a obiettivi precisi e chiari: salvaguardare retribuzioni che già scontano gli effetti del blocco imposto ai salari del pubblico impiego; respingere l’ennesimo attacco a condizioni di lavoro rese spesso insostenibili dai pesanti tagli di organico degli anni scorsi; difendere il ruolo e le prerogative contrattuali del sindacato, impedire un’ulteriore perdita di posti di lavoro nella scuola. LA MOBILITAZIONE Immediata sospensione di ogni attività non obbligatoria Campagna di informazione/protesta con lettere ed e-mail Presidi e incontri con istituzioni e forze politiche a livello centrale e periferico 13 novembre, assemblee in orario di servizio in tutte le scuole 24 novembre sciopero per l’intera giornata Manifestazione nazionale a Roma Con l’insieme delle iniziative di mobilitazione e di sciopero siamo impegnati a raccogliere ed esprimere, sugli obiettivi prefissati, la più vasta unità della categoria. Scarica IL VOLANTINO con le RAGIONI della MOBILITAZIONE Scarica IL VOLANTINO con gli OBIETTIVI della MOBILITAZIONE Leggi LA LETTERA alle FORZE POLITICHE  con la richiesta di un incontro urgente.  
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18/10/2012 Firmato l'accordo.
COMUNICATO UNITARIO Nella serata del 15 ottobre 2012 dopo una lunga e serrata trattativa, proseguita per l’intera giornata, le segreterie regionali Slc-Cgil, Slp-Cisl, Uilposte, Failp-Cisal e Confsal com.ni hanno sottoscritto, unitariamente, il verbale di incontro previsto dal verbale - già sottoscritto a livello nazionale - lo scorso 27 settembre.Nelle more della definizione del piano riorganizzativo nazionale dei servizi postali, quanto sottoscritto conferma se ancora ce ne fosse bisogno i limiti della riorganizzazione avviata nei Servizi Postali unilateralmente da Poste su 4 regioni con peculiarità diverse, ma unanimamente criticata dai principali portatori di interesse: mondo della rappresentanza, lavoratori e cittadinanza. Resta il fatto che il futuro e l’unicità aziendale passeranno attraverso un vero progetto di rilancio e sviluppo in grado, anche attraverso recupero di produttività, di garantire occupazione, un servizio competitivo e di qualità sia nella divisione Servizi Postali che in quella di Mercato Privati.Le parti hanno concordato i seguenti interventi:1) inserimento professionale verso la Sportelleria 2) inserimento professionale verso il Cuas 3) inserimento professionale verso la Videocodifica di Ascoli 4) reintroduzione di nr 8 zone di recapito universaliL’impegno convinto e unitario, la determinazione della delegazione sindacale regionale hanno permesso di raggiungere un equilibrato risultato idoneo a:- garantire importanti occasioni di sviluppo professionale al personale applicato ai servizi postali, - mantenimento dei livelli occupazionali - introduzione di uno strumento di gestione delle criticità emergenti nei centri in cui era stato già implementato il modello riorganizzativo, in modo unilaterale, da parte della azienda.Infatti dal mese di ottobre alla fine dell’anno l’azienda si è impegnata ad inserire 35 unità in sportelleria, 10 unità in video codifica e 30 unità al Cuas. Un risultato importante che realizza una concreta risposta alle problematiche del settore Mercato Privati oltre che al futuro del Cuas, le cui attività erano state messe in discussione dai processi di dematerializzazione dei bollettini postali. Sin dai prossimi giorni, si insedieranno le commissioni tecniche che avranno il mandato, congiuntamente alle strutture aziendali, di reinserire 2 zone nel CPD di San Benedetto del Tronto, 1 zona nel CDM di Macerata, 2 zone nel CPD di Civitanova Marche, 1 zona nel CPD di Urbino, 1 zona nei CPD di Falconara e Osimo. Ulteriori eventuali criticità saranno gestite dalla commissione già individuata nel verbale di chiusura del progetto 8venti dello scorso giugno 2011, che ricomincerà a riunirsi con cadenza almeno bimestrale dopo la ripresa del confronto e delle relazioni industriali. L’azienda si è anche impegnata ad individuare soluzioni relativamente ai procedimenti disciplinari comminati ed in via di esame, comunque riconducibili alla vertenza servizi postali recentemente sospesa.LE SEGRETERIE REGIONALI MARCHE SLC-CGIL SLP-CISL UILPOSTE FAILP-CISAL CONFSAL COM
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16/10/2012 Fincantieri: si può andare in pensione con le vecchie regole.
  FINCANTIERI: CON IL DECRETO ESODANDI SI PROSEGUE CON L'APPLICAZIONE DELL'ACCORDO DEL 21 DICEMBRE 2011!!! In questi mesi c' è stato chi sperava nell'intransigenza della Ministra Fornero per poter dire "avevamo ragione noi"; invece grazie al buon lavoro e alla perseveranza della Fim e della Uilm, il decreto che permetterà a tutti coloro lo vorranno di poter accedere alla mobilità con la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole è cosa concreta. Fim e Uilm ritengono che l'accordo del 21 dicembre abbia avuto la capacità e il merito di mettere in sicurezza tutta Fincantieri, salvaguardando il mantenimento di tutti i Siti produttivi, delle Direzioni navi, della Corporate e delle Società Controllate dandogli la possibilità concreta di mantenere quella capacità operativa e quella elevata competitività che da sempre ha contraddistinto Fincantieri sui mercati internazionali. Oggi questo Gruppo sta riscuotendo importanti risultati in un mercato molto difficile ed in un contesto economico, sempre più disastrato e sicuramente complicato: per questo, come Fim e Uilm, riteniamo indispensabile proseguire sulla strada tracciata con il presupposto di salvaguardare un patrimonio umano e industriale indispensabile per tutto il Sistema Paese. I risultati di questi ultimi mesi, il fatto che Fincantieri oggi stia pensando di ampliare la sua capacita industriale e di mercato sono la miglior risposta a chi per mesi ha insinuato solo dubbi e contraddizioni fra i lavoratori, spesso mettendo anche un cantiere contro l’altro. La Fim e la Uilm hanno invece risposto con fatti concreti: · nessun lavoratore è stato licenziato · nessun Sito è stato chiuso · ci sono le “vecchie regole” pensionistiche per coloro che vorranno accedere alla mobilità Chi invece pensa che con i proclami, con il dissenso e con l'antagonismo si ottengono i risultati non ha capito o ancora peggio, fa finta di non capire: per salvaguardare i posti di lavoro e l'occupazione non si deve fare populismo o campagna elettorale ma concertare e condividere con le Aziende progetti industriali che garantiscano attività ed occupazione. Altrimenti, avremmo tante cattedrali nel deserto ma, saremo molto più disoccupati che occupati!!! La Fim e la Uilm hanno da sempre sostenuto che, solo attraverso il confronto e solo facendo accordi, si ottengono risultati concreti e si fanno davvero gli interessi di chi rappresentiamo ed oggi, con il decreto esodandi, siamo ancora di più convinti di aver fatto un buon lavoro. Roma, 15 ottobre 2012 FIM UILM NAZIONALI
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15/10/2012 Due Guide per orientarsi nel lavoro e informarsi su tutele e servizi.
Cerco lavoro (Strumenti per la ricerca del Lavoro, Formazione Professionale, Work Experiences) e Non sono Solo (Famiglia, Anziani, Disabilità, Cittadini, Discriminazione), ovvero come orientarsi nella ricerca del lavoro e come essere informati su servizi e tutele che offre il territorio. Questi gli obiettivi delle Guide Informative realizzate dalla Cisl di Ancona: una mappatura di luoghi, strumenti, canali per aiutare ad indirizzare la propria azione di ricerca e ad esercitare una cittadinanza attiva. Una bussola che ci renda meno vulnerabili e meno spaesati di fronte alla complessità.Le Guide sono disponibili in tutti gli uffici  della CISL di Ancona.    
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11/10/2012 La riorganizzazione delle Istituzioni Locali: efficienza, coesione sociale, qualità dei servizi.
                                     Segreterie Regionali M A R C H E COMUNICATO STAMPA LA RIORGANIZZAZIONE DELLE ISTITUZIONI LOCALI Efficienza  Coesione Sociale   Qualità Dei Servizi Ripensare i luoghi e i modi del governo del territorio,  al loro sviluppo e ciò che producono, è  sicuramente uno snodo centrale per chi rappresenta, come il sindacato,  i bisogni  e le speranze delle persone che lo vivono.Per un territorio come le Marche, dove, secondo il censimento Istat 2011,  la densità di popolazione per Kmq  oscilla da  un minimo di 117 abitanti della provincia di Macerata  ad un massimo di 248   abitanti  della provincia di Ancona, diventa  necessario oltre che strategico parlare di riorganizzazione delle istituzioni  locali  e di gestione associata dei servizi ,soprattutto in tempo di crisi e di spending review. Questo è il tema al centro del convegno promosso oggi ad Ancona  da Cgil, Cisl e Uil Marche “La riorganizzazione delle istituzioni locali per l’efficienza, la coesione sociale e la qualità dei servizi: le proposte del sindacato”.In tema di efficienza, sul fronte degli Enti locali,  il sindacato propone aggregazioni “forti” fra Comuni che consentano la gestione associata  di tutte le funzioni fondamentali e dei servizi, che abbiano una dimensione territoriale e demografica importante e congrua, come ad esempio quella degli attuali  23 Ambiti Sociali.  In altre parole, i 239 Comuni delle Marche potrebbero dar vita a macro aggregazioni associando le funzioni fondamentali.Soprattutto in questo momento di crisi, a fronte dei ripetuti tagli operati in questi anni ai trasferimenti agli Enti Locali da parte dei Governi, per le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, il processo di riordino delle istituzioni  locali rappresenta  un’urgenza ed una chiave di volta essenziale per lo sviluppo economico e sociale del territorio marchigiano. Occorre ripensare e ridefinire il senso e il ruolo del governo d’area vasta, affrontare il riordino delle Provincie mantenendo il più possibile il decentramento dei servizi e delle funzioni,  evitando  sovrapposizioni di competenze tra diversi livelli,  salvaguardando l’occupazione e valorizzando le professionalità  esistenti.E’ in  questa prospettiva che Cgil, Cisl e Uil  sollecitano  la Regione Marche a procedere ad un riordino territoriale. Un percorso responsabile e condiviso per accrescere l’efficienza dell’azione amministrativa e la qualità dei servizi offerti ai cittadini, adottando modelli più ampi di governo locale e di gestione di funzioni e servizi e prestando attenzione a chi ci lavora. Un volano per il recupero di competitività e produttività, precondizione per la produzione di un benessere condiviso  e coesione sociale che non può prescindere dal rilancio dell’associazionismo comunale oggi  non più rinviabile.Le segreterie unitarie di Cgil, Cisl  e Uil Marche ribadiscono la   necessità che  il governo regionale avvii con urgenza, visti i tempi brevissimi imposti dal legge sulla spending review ed il potere sostitutivo del Governo nazionale,  il confronto per intervenire complessivamente sul tema del riordino territoriale. Nello specifico: definire gli ambiti territoriali  ottimali dei servizi pubblici locali funzionali al superamento delle frammentazioni e i particolarismi localistici,  individuare i criteri che sovraintendono alla gestione dei trasferimenti finanziari dalla Regione ai Comuni; innovare   il sistema di incentivazione regionale delle gestioni associate per  favorire la progressiva realizzazione di un modello associativo più articolato .Ancona 10 ottobre 2012Leggi le PROPOSTE DEL SINDACATOGuarda le FOTO DEL CONVEGNO 
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11/10/2012 Un contributo per chi ha subìto danni da interruzione di energia elettrica.
CONTRIBUTO STRAORDINARIO DA PARTE DI ENEL PER  EMERGENZA NEVE PER GLI UTENTI  DOMESTICI CHE HANNO SUBITO UNA INTERRUZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA  SUPERIORE A:  -         88 ore (nei comuni oltre 50.000 abitanti)-         92 ore (nei comuni fra 50.000 e 5.000 abitanti)-         96 ore (nei comuni fino a 5.000 abitanti)L’Adiconsum è a disposizione dei consumatori per assisterli nella procedura di richiesta del contributo straordinario di ENEL per i clienti che hanno subito disagi durante la nevicata straordinaria di febbraio 2012 e che sono allacciati alla rete ENEL distribuzione, indipendentemente dal gestore che eroga il servizio.In seguito alle abbondanti nevicate dell’inverno scorso, che hanno messo in ginocchio l’Italia intera, Adiconsum, con le altre Associazioni dei Consumatori, ha siglato un accordo con la società Enel, che si è resa disponibile all’erogazione di un contributo straordinario a favore delle utenze domestiche che sono rimaste disallacciate dalla rete elettrica oltre il periodo previsto dalla delibera dell’AEEG per il quale è previsto l’indennizzo automatico.E’ possibile verificare la titolarità del contributo straordinario che raggiunge un importo economico massimo di euro 650,00 collegandosi al sito ENEL.  CLICCA QUI PER APRIRE  la pagina. Scorrendo il testo di spiegazione, in fondo alla pagina, si può digitare il POD cliente e controllare sia la titolarità del diritto al contributo straordinario, sia il relativo importo.Dal sito è possibile anche scaricare direttamente il modulo per la richiesta del contributo, da consegnare ad Adiconsum tramite le nostre sedi CISL.Adiconsum poi provvederà ad inoltrarlo all’azienda Enel, apponendo il  timbro dell’Associazione, entro e non oltre il prossimo 31 dicembre.Per le Marche i Comuni inclusi nell’accordo sono esclusivamente:ANCONA, ACQUALAGNA, AUDITORE, CAGLI, FANO, FERMIGNANO, FOSSOMBRONE, FRATTE ROSA, FRONTONE, ISOLA DEL PIANO, MERCATINO CONCA, MONTECICCARDO, MONTEFELCINO, PEGLIO, PERGOLA, PESARO, PETRIANO, SAN LORENZO IN CAMPO, SASSOCORVARO, SERRA SANT’ABBONDIO, URBANIA.Ottobre 2012 
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09/10/2012 Corso di preparazione per il concorso scuola 2012
CORSO DI PREPARAZIONE ALLA PROVA SELETTIVA PER L’ACCESSO AL CONCORSO A CATTEDRE La Cisl Scuola delle Marche in collaborazione con l’IRSEF-IRFED offre un corso di preparazione al concorso a cattedre articolato in due fasi della durata complessiva di 60 ore.Il corso prevede  incontri in presenza, simulazioni, uso di una piattaforma con simulatore e materiali di documentazione.I FASE  -  PREPARAZIONE ALLA PROVA PRESELETTIVALa prima fase per la preparazione alla prova preselettiva prevede 6 moduli didattici per un totale di 24 ore, così suddivisi: Primo Modulo -         i test e le prove di selezione: tipologia e caratteristiche-         il governo del tempo-         esercitazioni su test di comprensione Secondo Modulo -         Come leggere e interpretare i quesiti di comprensione ed analisi testuale-          esercitazioni Terzo Modulo -         Come leggere e interpretare i quesiti logici-         Esercitazioni Quarto Modulo -         Tipologia e caratteristiche dei quesiti logici-         Esercitazioni Quinto Modulo -         Strategie per affrontare i quesiti relativi alle competenze digitali-         Esercitazioni Sesto Modulo -         Strategie per affrontare i quesiti di conoscenza di lingua straniera “inglese”I moduli n° 4 e 5, relativi alla conoscenza della Lingua Straniera ( Inglese) ed alle Competenze Digitali, verranno attivati all’uscita dei quesiti dopo il 23 novembre.II FASE – PREPARAZIONE PROVA SCRITTAIl corso tratterà aspetti metodologici contenuti nei vari documenti relativi a ciascun ordine di scuola, le recenti riforme degli ordinamenti, nonché i presupposti innovativi necessari alla costruzione dei curricoli.Il corso propone incontri in presenza, approfondimenti delle varie tematiche ed esercitazioni scritte  in piattaforma.La seconda fase prevede  10 moduli didattici per un totale di 36 ore ( i primi quattro entro il mese di dicembre 2012, i restanti a gennaio 2013), così suddivisi:Primo ModuloPsicologia dell’educazione. Conoscenze fondamentali dello sviluppo cognitivo, affettivo e di socializzazioneSecondo ModuloOrdinamento dello Stato Italiano, Costituzione, Titolo V, Autonomia, Enti Locali.Pof e governo di scuola.Terzo ModuloIndicazioni Nazionali e organizzazione del curricolo per i vari ordini di scuolaQuarto ModuloValutazione, Autovalutazione, INVALSI, INDIRE Da Gennaio 2013: Quinto ModuloConoscenze pedagogico- didattiche. Approccio ai media e reti di scuolaSesto ModuloLa relazione  educativa, l’organizzazione dei gruppi, la conduzione della classeSettimo ModuloHandicap, DSA, InterculturaOttavo ModuloContinuità, Orientamento, Dispersione scolasticaNono ModuloStato Giuridico, Contratto di lavoro, Organi CollegialiDecimo ModuloDimensione Europea dell’educazione, le competenze di cittadinanza, le QualifichePer le informazioni relative alle date, agli orari, alle sedi, ai costi ed alle modalità di accesso alla piattaforma rivolgersi alle sedi provinciali della Cisl Scuola 
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04/10/2012 Anche nelle Marche più facile per i giovani trovare lavoro.
Sono stati sottoscritti il 25 settembre in Regione i 3 protocolli sull'apprendistato che riformano radicalmente la normativa esistente con i quali, anche nelle Marche, si dà applicazione ai contenuti del Testo Unico. Il nuovo apprendistato è uno strumento in più per lavoratori ed imprese per facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro;La firma dei tre protocolli regionali per apprendistato professionalizzante, apprendistato per il conseguimento della qualifica e apprendistato per l'alta formazione, arriva alla fine di un confronto tra Regione, Sindacato e Associazioni datoriali lungo e non privo di difficoltà.La Cisl esprime soddisfazione per il risultato conseguito; si pone fine ad una incertezza legislativa e si rilancia anche nella nostra regione uno strumento che negli anni è stato il principale veicolo di assunzione soprattutto per giovani e piccole imprese. Accordo per la regolamentazione dell'Apprendistato ALTA FORMAZIONE E RICERCAAccordo per la regolamentazione dell'Apprendistato per la QUALIFICA e il DIPLOMA PROFESSIONALEAccordo per la regolamentazione dell'Apprendistato PROFESSIONALIZZANTE o DI MESTIERE 
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04/10/2012 Lavoratrici delle pulizie senza stipendio da mesi
Sono senza stipendio da mesi le lavoratrici addette alle pulizie degli Uffici postali delle Marche. La denuncia viene dalle Categorie del Commercio di Cisl e Cgil (Fisascat e Filcams) secondo le quali questa situazione riguarderebbe almeno 300 lavoratrici in tutta la Regione.Donne che lavorano al massimo 15 ore a settimana e che in alcuni casi vivono situazioni drammatiche. Alcune di esse sono state anche costrette a rivolgersi alla Caritas. Donne che con i soldi dei loro stipendi di fatto stanno finanziando l'appalto delle pulizie.Le ragioni di questa situazione derivano dal modo in cui vengono gestiti gli appalti nei servizi pubblici, dove continua a vincere la logica del massimo ribasso e dove non dovrebbe essere concessa la possibilità di subappaltare i servizi.«Da anni - recita un comunicato di Cisl e Cgil - l'appalto delle pulizie  negli uffici postali delle Marche vive una situazione drammatica. Negli ultimi 4 anni, si sono succedute 5 aziende (Irpinia Lavoro, Universal Service, Ecolucania, Cpa e Nmg).Con le prime due  il sindacato ha fatto transazioni rispettivamente sul 70 e sul 75% delle competenze di fine rapporto. La Cpa, che  ha rilevato tutti gli appalti delle pulizie negli uffici postali delle Marche,  non ha pagato né il trattamento di fine rapporto né i contributi. Infine la Nmg, alle prese con altre vertenze in Italia, deve ancora pagare le mensilità di  luglio, agosto e settembre nonché la 14esima e sta per uscire dall'appalto grazie alle sollecitazioni del sindacato su Poste italiane».Tutte queste aziende fanno capo a due consorzi, Remida e Iprams, ai quali ora il sindacato intima di intervenire in solido, insieme a Poste italiane, per far pagare gli stipendi alle lavoratrici.«Più volte abbiamo chiesto l'intervento di Poste italiane richiamandoli alle loro responsabilità, ma sono procedure molto lunghe». 
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04/10/2012 Crolla il soffitto alle Poste di Macerata
Ieri pomeriggio è crollata una parte del soffitto dell'Ufficio postale di Macerata centro. Solo per caso non si sono registrate conseguenze gravi per i dipendenti e i clienti.A denunciare il fatto è il Segretario regionale dei postali Cisl Dario Dominici che si dice «preoccupato, anche perché  l'Ufficio Postale era stato sottoposto ad interventi di ristrutturazione da pochi mesi e nessuno si sarebbe potuto aspettare una cosa del genere».Nel febbraio scorso il nuovo ufficio era stato inaugurato in pompa magna.  Sette mesi di lavori per una sede con più spazio per gli utenti  e tre nuove sale dedicate a servizi specifici come quelli bancari, finanziari ed assicurativi.il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti chiede che vengano quanto prima accertate le cause e le eventuali responsabilità di quanto avvenuto. «Nel frattempo, fintanto che non venga verificata e certificata la messa in sicurezza completa dei locali attraverso specifiche indagini tecniche, l’Ufficio postale di Macerata centro deve essere chiuso per la sicurezza dei lavoratori e dei clienti».Il fatto  si inquadra nel contesto più ampio, e fortemente critico, che riguarda la situazione di Poste italiane. L’azienda è infatti al centro di un pesante piano di riorganizzazione che prevede la chiusura di 61 uffici postali nelle Marche. «Sono a rischio - conclude Ferracuti -  la capillarità e la qualità dei servizi agli utenti, insieme a 180 posti di lavoro circa». 
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04/10/2012 Appalto pulizie Poste Marche: situazione drammatica.
FILCAMS CGIL                            FISASCAT CISL APPALTO PULIZIE POSTE MARCHE: SITUAZIONE DRAMMATICA, LA DENUNCIA DEI SINDACATI  Da anni, l’appalto delle pulizie negli uffici postali delle Marche vive una situazione drammatica. Negli ultimi 4 anni, si sono succedute 5 aziende. La prima, Irpinia Lavoro, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui il sindacato ha transato per il 70% delle competenze di fine rapporto; la Universal Service, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui si è transato al 75%. Quindi, Ecolucania, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui il sindacato è in vertenza per il Tfr e per le maternità mai pagate.Poi c’è la Cpa, che ha rilevato tutti gli appalti delle pulizie negli uffici postali delle Marche: quest’ultima non ha pagato né il Tfr né i contributi e perciò è stata aperta una vertenza in questi giorni. Infine, Nmg, che sta per uscire dopo le sollecitazioni del sindacato su Poste Italiane, alle prese con altre vertenze in Italia: deve ancora pagare le mensilità di luglio, agosto e settembre nonchè la 14esima.Tutte queste aziende fanno capo a due consorzi. Le prime tre aziende fanno capo a Remida, le altre due all’Iprams, che gestisce le pulizie degli uffici postali a livello nazionale.I lavoratori interessati sono circa 300, tutte donne con situazioni drammatiche alle spalle e che da anni finanziano l’appalto delle pulizie con i loro soldi. Le ore di lavoro di queste lavoratrici vanno dalle 2 alle 15 ore settimanali in casi eccezionali, negli uffici più grandi e centrali.Il sindacato ha più volte chiesto l’intervento di Poste richiamandoli alle proprie responsabilità, ma sono procedure molto lunghe. Il risultato è che da mesi queste lavoratrici non percepiscono stipendio e alcune di loro sono ricorse perfino alla Caritas. I sindacati hanno richiamato in solido il Consorzio e Poste italiane per far pagare gli stipendi ai lavoratori. Questa situazione drammatica è determinata dal modo in cui vengono gestiti gli appalti anche nel settore pubblico dove continua a vincere il massimo ribasso e dove non dovrebbe esistere il subappalto. RASSEGNA STAMPA Resto del Carlino  Ancona 4 ottobre 2012 Resto del Carlino  Macerata 4 ottobre 2012
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02/10/2012 Lavoro. L'articolo 18 resta con più flessibilità.
 di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl MarcheTerzo ed ultimo appuntamento sulle nuove norme sul mercato del lavoro(I due precedenti: 18_09_12 RIFORMA DEL LAVORO E NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI25_09_12 RIFORMA DEL LAVORO. FLESSIBILITA' SANA E BUONA OCCUPAZIONE) Nella recente Riforma del lavoro ha trovato spazio anche la rivisitazione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori, da decenni al centro di dispute e di contrasti.Su questo aspetto c’è stato un confronto complicato tra il Governo, che partiva dall’intenzione di modificare profondamente l’articolo 18, supportato da alcune associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali, che hanno sempre respinto la tesi secondo cui l’art.18 sarebbe una delle cause principali del nanismo delle imprese italiane e degli scarsi investimenti esteri in Italia. Restiamo convinti che il vero problema del mercato del lavoro italiano non sia la scarsa “flessibilità in uscita”, ma la troppa “flessibilità in entrata”, che genera incertezza e precarietà. L’azione negoziale del sindacato, pur senza arrivare alla firma di una intesa col governo, ha impedito lo smantellamento dell’articolo 18, che viene dunque mantenuto, e che continuerà a svolgere in modo più flessibile il suo ruolo di difesa dei lavoratori e di deterrenza contro licenziamenti, abusi e discriminazioni, con tutele articolate a seconda del tipo di licenziamento (discriminatorio-disciplinare-economico).  Per saperne di più… Licenziamento discriminatorio: è determinato da ragioni di tipo politico e religioso o per l’appartenenza ad un sindacato o la partecipazione alle sue attività.Licenziamento disciplinare: (per giusta causa o giustificato motivo soggettivo) è dovuto a un grave inadempimento del lavoratore rispetto agli obblighi derivanti dal contratto di lavoro.Licenziamento per motivi economici: (per giustificato motivo oggettivo) quando un’azienda riorganizza il lavoro e l’attività produttiva interna, sopprimendo una posizione lavorativa.Reintegrazione: è il diritto del lavoratore licenziato ingiustamente a tornare nel proprio posto di lavoro o in altro equivalente.Indennità sostituiva del reintegro: è un’indennità pari a 15 mensilità di retribuzione che il datore di lavoro deve corrispondere al lavoratore che decida di non tornare a lavorare per l’azienda che lo ha licenziato ingiustamenteRisarcimento del danno: è l’altra tutela che spetta al lavoratore licenziato ingiustamente ed è anch’esso calcolato in mesi di retribuzione.Col “nuovo” art. 18, cosa succede se si è licenziati per motivi discriminatori?Si ha diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro, sostituibile a scelta del lavoratore con una indennità di 15 mensilità, e al risarcimento del danno come previsto dal “vecchio” art.18., commisurato cioè alle retribuzioni che il lavoratore avrebbe dovuto percepire dal giorno del licenziamento a quello della reintegrazione, comunque non inferiore alle 5 mensilità, con relativo versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.E se si è licenziati per motivi disciplinari?Se il giudice ritiene che il fatto disciplinare di cui si è accusati non esiste, oppure esiste, ma per esso il contratto collettivo di riferimento prevede una sanzione minore rispetto al licenziamento (ad esempio multa o sospensione), allora si ha diritto alla reintegrazione, sostituibile a scelta con l’indennità, e ad un risarcimento che deciderà il giudice fino ad un massimo di 12 mensilità. Nelle altre ipotesi in cui il giudice ritenga che il licenziamento sia nel caso specifico comunque sproporzionato, si ha diritto a un indennizzo compreso tra 12 e 24 mensilità.  Infine, cosa accade se si è licenziati per motivi economici?In questo caso datore di lavoro e lavoratore devono prima cercare di trovare un accordo (valutando motivi del licenziamento, soluzioni alternative ad esso, misure di sostegno del lavoratore..) tramite una procedura obbligatoria di conciliazione presso la Direzione provinciale del Lavoro.  In tale procedura, le due parti possono farsi assistere dal sindacato, da una associazione di impresa o da consulenti. Il tentativo di conciliazione deve concludersi in 20 giorni, salvo proroga concordata tra le parti. Se non si raggiunge un accordo, il lavoratore potrà comunque impugnare il licenziamento di fronte al giudice. Se in giudizio si accerta che il motivo economico indicato dall’impresa non sussiste, allora si ha diritto alla reintegrazione, sostituibile con l’indennità, e a un risarcimento fino a 12 mensilità che deciderà il giudice. Se invece il giudice ritiene che il motivo economico indicato dall’impresa sia reale ma non sufficiente a giustificare il licenziamento, allora si ha diritto a un indennizzo tra 12 e 24 mensilità.Art.18 a parte,c’è qualche ulteriore elemento della Riforma utile per i lettori ? Due ultimi aspetti: viene reintrodotta una norma di contrasto alle dimissioni in bianco che era stata cancellata dal Governo Berlusconi, ed è previsto il prolungamento del permesso di soggiorno per i lavoratori immigrati in caso di perdita del posto di lavoro. RASSEGNA STAMPA
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27/09/2012 "Oltre il rigore, mobilitazione per lo sviluppo"
 Clicca qui LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE «Ridurre le tasse tagliando la spesa pubblica, vendendo i beni demaniali e migliorando la produttività delle imprese». Così Raffaele Bonanni intervenuto alla mobilitazione regionale organizzata dalla Cisl Marche al Cinema Multiplex di Macerata. Per il Segretario generale della Cisl «abbassare la pressione fiscale sui redditi da lavoro e pensione non è solo una questione di giustizia sociale, ma è indispensabile per rafforzare i consumi e la domanda interna di beni e servizi rilanciando l’economia». Più di 500 tra dirigenti, quadri e delegati della Cisl marchigiana hanno partecipato ad una mobilitazione incentrata su tre parole chiave: rigore, equità e sviluppo. Attraverso il racconto dei delegati Cisl è emerso il quadro di una Regione che forse più di altre sta subendo gli effetti della recessione.«Assistiamo al moltiplicarsi delle crisi aziendali - ha affermato Marco Feracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata - che quasi sempre si concludono con la chiusura delle aziende piuttosto che con la loro riconversione. Pezzi importanti di distretti industriali ne stanno uscendo frantumati». Parole confermate dai delegati chiamati in causa nei lavori della mattinata. Come quelli della Mediterranea, azienda di Matelica che produce pasta alimentare, che sta per chiudere lasciando sulla strada 70 dipendenti. Stessa sorte che sarebbe toccata ai lavoratori dell’ Auchan di Ancona, ai quali era stato prospettato il licenziamento e che solo grazie all’ intervento del sindacato hanno ottenuto un contratto di solidarietà di 2 anni.D’altra parte i numeri sul mercato del lavoro marchigiano parlano chiaro. Il sistema manifatturiero è in piena emergenza. Nel triennio aprile – giugno è stato registrato un calo della produzione industriale del 5,2% e una diminuzione dei fatturati del 5,3%. La disoccupazione si attesta al livello record del 9,8%. Crolla anche l’edilizia, che fa registrare una perdita di almeno 5.000 addetti.«Le peculiarità del sistema produttivo marchigiano fanno si che la crisi si manifesti sul nostro territorio in forme diverse e peggiori». Così Antonio Angelini, Segretario della Cisl Marche, secondo cui «servono soluzioni diversificate incentrate sulla produttività di sistema e quindi su politiche industriali, energetiche ed infrastrutturali». Temi che saranno presto oggetto di confronto conla Regione Marche.Ma la crisi della produzione si ripercuote anche sui servizi pubblici. Sono 400 i posti letto in meno negli ospedali regionali, come effetto di un piano di riorganizzazione della sanità appena varato dalla Regione Marche. Non va meglio sul fronte dell’istruzione, dove in 3 anni si sono persi circa 80.000 posti di lavoro. Da qui una riflessione obbligata sulla necessità di una revisione della spesa pubblica, che per la Cisl non significa tagliare i servizi ma eliminare sprechi, corruzione e inefficienze, riducendo la frammentazione delle istituzioni pubbliche e riordinandone funzioni e competenze.LA RASSEGNA STAMPA:
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26/09/2012 No alla Spending Review. Presìdi in tutti i luoghi di lavoro pubblico.
ALCUNE  FOTO DELLE MANIFESTAZIONI COMUNICATO STAMPA   NO ALLA SPENDING REVIEW: FP CISL MARCHE MOBILITATA IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO PUBBLICO Funzione Pubblica Cisl Marche mobilitata in tutti i luoghi di lavoro pubblico per dire no alla spending review imposta dal Governo con i tagli lineari previsti dalla legge 95 /2012 e si invece ad una vera rivisitazione della spesa in grado di coniugare la razionalizzazione della spesa e la lotta agli sprechi con servizi pubblici meno costosi ma più efficienti. La Fp Cisl vuole che le loro competenze e professionalità siano valorizzate , le professionalità riconosciute , la produttività ed i salari rilanciati. E' necessario  andare oltre lo sciopero e mobilitarsi in ogni luogo di lavoro aprendo tavoli , vertenze, confronti tesi a coniugare l'efficienza dei servizi con la valorizzazione delle tante professionalità pubbliche. La Cisl chiede più partecipazione per governare i processi di riorganizzazione e far divenire i lavoratori protagonisti del confronto e del cambiamento. La Cisl è per la valorizzazione degli strumenti di gestione delle risorse umane a partire dai piani di formazione, la mobilità volontaria, l'aggiornamento per tutelare i lavoratori da scelte frettolose ed arbitrarie.Per questi motivi il 26 settembre saremo presenti, in tutto il territorio regionale, all'interno dei principali luoghi di lavoro per rilanciare la mobilitazione e le proposte della Cisl ed il 27 le Rsu di tutta la Regione saranno presenti alla manifestazione regionale di Macerata che vedrà la presenza del Segretario Nazionale Raffaele Bonanni.Nel capoluogo regionale i presidii si svolgeranno dalle 10.00 alle 12.00 presso l’ Ospedale  regionale di Torrette, il  Comune di Ancona e la sede Inps di Ancona. Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381
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25/09/2012 Riforma del Lavoro. Flessibilità sana e buona occupazione.
    di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale CISL Marche Un’obiettivo dichiarato della Riforma, fortemente sollecitato dal sindacato, era di regolare la flessibilità nell’accesso al lavoro e di contrastare abusi e degenerazioni: l’impianto finale ha luci e ombre. Si elevano i costi dei contratti flessibili, si cerca di aumentare il contrasto alla precarietà; le tipologie contrattuali flessibili vengono sottoposte a maggiori limitazioni, in particolare quelle più esposte ad abusi ed utilizzo irregolare (lavoro intermittente, associazioni in partecipazione, false partite IVA, tirocini,..).Nel caso del contratto a termine, si cerca di orientare il rapporto verso la stabilizzazione, con un aumento del costo dopo un periodo di utilizzo iniziale. Il lavoro a progetto viene indirizzato verso contenuti professionali medio–alti, prevedendo graduale parificazione contributiva con il lavoro dipendente. Si poteva fare di più sul lavoro a tempo parziale: condivisibili le norme di contrasto agli abusi, ma mancano misure per incentivarne l’utilizzo in chiave di conciliazione vita–lavoro. L’apprendistato diventa il canale privilegiato per l’ingresso al lavoro dei giovani; viene invece eliminato il contratto di inserimento, un errore secondo il sindacato in una fase di così dura crisi. La forte mobilitazione sindacale ha consentito di evitare l’utilizzo troppo ampio dei voucher in agricoltura, che avrebbe creato forti problemi in un settore con il 90% dei lavoratori occupati a tempo determinato.La sfida di conciliare flessibilità sana e buona occupazione resta comunque aperta…. Alcune novità…  Contratto a tempo determinatoViene agevolata la stipula del primo contratto a tempo determinato tra impresa e lavoratore, purché di durata inferiore a 12 mesi, ma al contempo ci sono novità per combattere gli abusi nell’utilizzo del contratto a termine: si ribadisce che la successione di più rapporti di lavoro a termine non possa avere durata superiore ai 36 mesi, pena la conversione del rapporto in tempo indeterminato; si allunga il tempo minimo che deve intercorrere tra la fine di un contratto a termine e la stipula del successivo e viene incrementato il costo contributivo di tale tipologia contrattuale a carico delle imprese. ApprendistatoViene promosso come canale privilegiato per l’accesso dei giovani al lavoro, prevedendo una durata minima del contratto pari a 6 mesi e innalzando il numero di apprendisti assumibili da ogni impresa. Le imprese più grandi, però, non potranno assumere nuovi apprendisti se non avranno prima provveduto a stabilizzare a tempo indeterminato una certa quota di quelli già assunti.Lavoro intermittente o a chiamataPer favorire trasparenza ed evitarne l’utilizzo come copertura di un rapporto di lavoro subordinato, è previsto l’obbligo di comunicazione preventiva alla DPL da parte del datore di lavoro, per ogni chiamata del lavoratore. Dovrà essere corrisposta al lavoratore intermittente anche l’indennità di disponibilità per i periodi festivi, in caso di non chiamata da parte del datore di lavoro. La possibilità di ricorrere a tale tipologia contrattuale viene limitata a soggetti over 55 e under 24.Lavoro a progettoSe il progetto non è specificato nel contratto o se il collaboratore svolge la sua attività con modalità analoghe ai lavoratori dipendenti dell’impresa (orari, mansioni…), il contratto di lavoro a progetto dovrà essere convertito in rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Viene previsto un aumento graduale dei contributi da versare per questi lavoratori ed introdotto il salario minimo, per limitare il rischio che l’incremento di costi sia scaricato sul compenso del collaboratore. Il datore di lavoro non potrà recedere senza giusta causa prima della scadenza del contratto; l’indennità che spetta ai collaboratori a progetto in caso di disoccupazione viene di poco aumentata.Partite ivaLe prestazioni in Partita Iva, eccetto quelle ad elevata competenza o di professionisti iscritti agli albi o di soggetti con redditi da lavoro autonomo superiori a 18.663 €, saranno considerate “false”, qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti:-  durata superiore ad 8 mesi all’anno per due anni consecutivi;- prestatore di lavoro che ricavi dalla collaborazione più del 80% dei suoi corrispettivi annui;- prestatore che disponga di una postazione di lavoro fissa presso una sede del committente. Associazione in partecipazione con apporto di lavoroIn ogni attività potranno esserci solo tre associati con apporto di lavoro e partecipazione agli utili: al di sopra di tale soglia e tutte le volte che l’associato non partecipa di fatto agli utili, si prevede la conversione del rapporto in lavoro subordinato a tempo indeterminato. Lavoro accessorio  “buoni lavoro o voucher”L’utilizzo dei voucher viene esteso a tutti i settori, ma con limiti stringenti di compenso massimo annuo. Vengono stabilite regole specifiche per il settore agricolo. Per garantire maggiore trasparenza, i voucher saranno orari, numerati e datati e potranno essere calcolati nel reddito necessario per il rinnovo del permesso di soggiorno. Tirocini formativi Stato e Regioni dovranno siglare un accordo per aggiornare la disciplina dei tirocini anche per contrastarne l’uso distorto; importante è la previsione dell’obbligo al pagamento di una indennità per i tirocinanti (attualmente operano in gratuità). RASSEGNA STAMPA  
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20/09/2012 Riforma del Lavoro e nuovi ammortizzatori sociali.
di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marche Si parla molto di Riforma del lavoro, la Legge approvata col numero92 inquesto2012 incui la grande Crisi ha ripreso con nuova virulenza ad assalire imprese, lavoro, famiglie, redditi. Si parla molto della riforma, non sempre a proposito; vale quindi la pena tentare di capirne di più. Il nostro viaggio nella Riforma comincia oggi dagli ammortizzatori sociali, tema quanto mai attuale, visto che continua ad essere notevole purtroppo il ricorso agli strumenti di sostegno al reddito. Nella riforma si tenta di superare le differenze di trattamento presenti nell’attuale sistema, con l’introduzione dell’ASPI, Assicurazione Sociale per l’Impiego, che nei prossimi anni sostituirà le indennità di Disoccupazione e di Mobilità.L’indennità ASPI sarà nel complesso più elevata dell’attuale indennità di Disoccupazione e la platea di lavoratori, che avrà accesso alle tutele in caso di perdita del lavoro, sarà un po’ più estesa di quella attuale, anche se restano escluse alcune fasce di lavoratori precari. Va detto però che la positiva estensione del campo di applicazione ha un riflesso negativo sulla durata dell’indennità: a regime infatti, l’ASPI avrà una durata superiore all’attuale indennità di Disoccupazione, ma inferiore rispetto alla indennità di Mobilità (che spetta oggi ai lavoratori licenziati da aziende industriali con più di 15 dipendenti e commerciali con più di 50).Trattandosi di una criticità preoccupante in un contesto che brucia posti di lavoro e rende difficile la ricollocazione dei lavoratori disoccupati, il sindacato ha ottenuto che alla riforma appena approvata fossero apportate delle modifiche, nella conversione in legge del “decreto sviluppo”.L’avvio del passaggio dall’indennità di mobilità all’ASPI è stato così posticipato al 2015, non prima di una verifica preventiva sull’andamento della crisi, che Governo e parti sociali dovranno fare alla fine del 2014.Nel confronto col sindacato, il ministro Fornero ha dovuto anche modificare la sua iniziale, eccentrica proposta, che prevedeva l’eliminazione dello strumento della Cig straordinaria. Restano in vigore quindi Cassa integrazione Ordinaria e Straordinaria, determinanti, come sappiamo bene purtroppo anche noi marchigiani, per contenere gli effetti delle crisi produttive temporanee o strutturali. Altrettanto opportuno è il mantenimento fino al 2016 della Cig in deroga, che in questi anni è stata molto utilizzata nelle Marche per i lavoratori delle piccole imprese.Concludendo questo percorso su luci e ombre dei nuovi ammortizzatori, va indicato un altro determinante snodo che Stato, Regioni, parti sociali devono ancora affrontare: chiamasi “politiche attive del lavoro”, cioè efficaci interventi di orientamento, riqualificazione e reimpiego dei lavoratori disoccupati  da collegare agli ammortizzatori contro la disoccupazione. E’ una condizione necessaria, anche se certo non sufficiente, per guardare al futuro con rinnovata speranza.  Questa è una sfida che, anche nelle Marche, chiama tutti ad un rinnovato impegno.  Qualche notizia in più…. Cos’è l’ASPI? E’ il nuovo regime di assicurazione contro la disoccupazione involontaria che sostituirà gradualmente le attuali indennità di Disoccupazione (dal 2013) e di mobilità (dal 2015).  Chi potrà utilizzarlo? Tutti i lavoratori dipendenti, inclusi apprendisti, soci lavoratori di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato e dipendenti pubblici con contratto non a tempo indeterminato. Cosa servirà per accedere all’ASPI ? Come per l’attuale Disoccupazione serviranno un’anzianità assicurativa di almeno due anni e 52 settimane di contribuzione nell’ultimo biennio. Quanto durerà L’ASPI ? A regime, l’ASPI durerà 12 mesi per gli under 55 e 18 mesi per gli over 55, quindi una durata maggiore dell’attuale indennità di Disoccupazione, ma minore se confrontata con l’indennità di Mobilità; la transizione dalle attuali indennità all’ASPI comunque, si realizzerà gradualmente.  In “soldoni” l’ASPI? L’indennità ASPI sarà pari al 75% della retribuzione mensile nei casi in cui quest’ultima non superi, per l’anno 2013, i 1.180 euro; per le retribuzioni più alte sarà aumentata del 25% della parte di retribuzione superiore a tale importo, con un massimale di 1.119 euro. L’indennità verrà ridotta del 15% dopo i primi 6 mesi di fruizione e di un ulteriore 15% dopo 12 mesi. Si è parlato anche di Mini-Aspi… Riguarderà i lavoratori con contratti brevi e discontinui che possano far valere almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi dodici mesi senza alcun altro requisito assicurativo.Infine la Cassa Integrazione… Quali restano? Cig Ordinaria e Straordinaria nei settori dove già sono previste, e la Cig in deroga per gli anni 2013-2016, pur con risorse decrescenti. Per i settori privi di Cassa Integrazione, e per le imprese sopra i 15 dipendenti, la riforma prevede l’obbligo di costituzione di Fondi bilaterali di solidarietà per finanziare trattamenti di integrazione salariale nei casi di riduzione o sospensione del lavoro. LA RASSEGNA STAMPA
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18/09/2012 Sindacati e artigiani: garantiti fino al 31 ottobre i trattamenti di sospensione.
Le parti sociali costituenti l'EBAM (Ente Bilaterale Artigianato Marche) nella riunione del 17 settembre, hanno concordato, dopo opportune verifiche ed un monitoraggio costante della spesa, che le risorse stanziate  per l'intervento integrativo, a favore dei lavoratori sospesi dal lavoro,  garantiscono la copertura fino al 31 ottobre 2012. Tutti gli accordi di sospensione, a zero ore o ad orario ridotto, a partire dal 1 Novembre 2012 dovranno quindi essere accordi di cassa integrazione in deroga.Gli accordi già sottoscritti che prevedono periodi di sospensione che vanno oltre il 31 Ottobre 2012 e che si trovano quindi a cavallo tra i due periodi saranno ritenuti validi a tutti gli effetti ; questa modalità è stata già sperimentata negli anni 2009 e 2010 quando le risorse dell'EBAM arrivarono a garantire la copertura fino a Luglio.Le imprese e i consulenti dovranno compilare entro 20 giorni dalla data di inizio della sospensione, quindi per questi casi entro il 20 novembre, la domanda da inviare alla Regione per avere l'intervento della Cassa in Deroga;
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17/09/2012 Sulla sanità la Cisl chiede un incontro immediato con la Regione Marche.
CISL MARCHE  FP-CISL MARCHE DICHIARAZIONE STAMPA Come Cisl confederale e di categoria, riteniamo positivo l’annuncio della costituzione di una cabina di regia tra Dipartimento Salute, Asur ed Aziende Ospedaliere per affrontare al meglio la difficile fase congiunturale; infatti è innegabile che il livello di cooperazione tra le diverse strutture del sistema sanitario marchigiano sia stato in vari casi deficitario.Se si vuole garantire ai cittadini una adeguata qualità dei servizi socio-sanitari e valorizzare le professionalità degli operatori della sanità marchigiana, è oggi invece imprescindibile migliorare la sintonia e la coerenza dei comportamenti di chi ha responsabilità di guida del sistema della salute nelle Marche, dovendo affrontare i tagli lineari previsti dalla “spending review” del Governo, che si aggiungono a quelli previsti dalle ultime leggi finanziarie.Chiediamo la immediata ripresa dei tavoli negoziali a livello regionale e di Area Vasta, considerata la necessita' di fare il punto sul processo di riorganizzazione della sanita' marchigiana, impostata prima del varo della spending review e di affrontare le conseguenze del taglio dei posti letto ( da 3.9 a 3.7 ogni mille abitanti ) previsti dalla normativa a partire dal 2013. Ancona 16 settembre 2012 Stefano Mastrovincenzo                                         Luca TaleviCisl Marche                                                                  Fp Cisl Marche 
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14/09/2012 Settore telecomunicazioni in sciopero: nelle Marche coinvolti 1.500 lavoratori.
Ancona, 13 settembre 2012    COMUNICATO STAMPA 17 settembre 2012: SCIOPERO GENERALE SETTORE TLC 1.500 dipendenti ca. nelle Marche Il giorno 17 settembre p.v. si svolgerà, per l’intera giornata, uno sciopero nazionale di tutto il settore delle Telecomunicazioni che conta oltre centoventimila dipendenti in Italia di cui circa 1.500 nelle Marche.  Lo sciopero è stato indetto contro l’atteggiamento dilatorio e distruttivo di ASSTEL (Confindustria delle TLC) che, trascorsi 9 mesi dalla trattativa per il rinnovo del contratto, sta facendo di tutto per scaricare sulle lavoratrici e i lavoratori il peso della crisi, nonostante la sostanziale tenuta dei fatturati e dei dividendi.Infatti il sindacato contesta l’evidente volontà di distruggere il contratto unico di settore, provando ad emarginare l’area dei call centers in un contratto di serie B, di non assumere la responsabilità sociale dell’impresa nelle cessione di rami d’azienda ed appalti, cosa per altro prevista in accordi firmati dalle loro consociate ed infine di voler subordinare i giusti aumenti contrattuali a norme capestro sulla malattia, controllo a distanza e flessibilità della manodopera.Per contrastare questo atteggiamento della Confindustria di TLC e rispondere ai bisogni di tutela occupazionale, normativa e salariale, i dipendenti delle aziende di telecomunicazioni, come Telecom, Vodafone, Ericsson, Wind, ecc. organizzeranno un presidio che si concentrerà il mattino del giorno 17 sotto la sede Confindustria Ancona in via Roberto Bianchi. SLC-CGIL          FISTEL-CISL              UILCOM-UILPucci Guido                  Socci Umberto     Brecciaroli Fabrizio3357290996                  3357290994                  3316041926
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13/09/2012 Accordo ex A.Merloni: Cisl e Fim soddisfatti, ma occorre rilancio sviluppo territorio
COMUNICATO STAMPA RIMODULAZIONE ACCORDO DI PROGRAMMA EX A.MERLONI: CISL E FIM CISL SODDISFATTI MA OCCORRE RILANCIO SVILUPPO TERRITORIO FABRIANESECisl  e Fim Cisl esprimono soddisfazione  per la rimodulazione  dell’accordo di programma per i lavoratori della ex A.Merloni e l’indotto, dopo molti mesi e molti annunci e soprattutto molto lavoro a tutti i livelli. “Sono trascorsi troppi mesi anche di cassa integrazione straordinaria, per cui oggi abbiamo centinaia di lavoratori con un futuro sempre più breve,  incerto e precario, a  tutti loro vanno date risposte al fine di alimentare nuove speranze concrete.- sostiene Guanito Morici Segretario Cisl Ancona – Nuove attività imprenditoriali dovrebbero sostituire quelle perdute dell’Antonio Merloni ma dobbiamo riconoscere che il vero problema del territorio fabrianese è quello  di riconvertire un tessuto industriale che sta incontrando notevolissime difficoltà a cambiare e  a far fronte al proprio ruolo di produrre opportunità; tanto da far dubitare che ci siano le potenzialità  per farlo. “ Una preoccupazione che vede nella nuova rimodulazione dell’accordo un punto di partenza per il rilancio dello sviluppo del territorio fabrianese e non tanto un punto di arrivo. “Bene il perfezionamento tecnico  dell’intesa tra Regione Marche, Regione Umbria e Ministero dello Sviluppo Economico, ora aspettiamo la firma politica tra Stato e Regioni. - afferma Andrea Cocco Segretario Generale Fim Cisl Ancona – Siamo impegnati a chiedere  alle organizzazioni di categoria datoriale, di stimolare gli imprenditori allo sviluppo di concreti  progetti industriali ed alle istituzioni locali sollecitiamo  progetti formativi di riqualificazione per i lavoratori, per dare più opportunità lavorative. – prosegue Andrea Cocco - Un appello va fatto  al sistema creditizio per agevolare lo sviluppo di nuove attività industriali e di sostenere le poche aziende dell’indotto rimaste, che soffrono seri problemi di liquidità,  ed i loro lavoratori “.Ancona 13/09/12Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381 
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12/09/2012 Niente licenziamenti all'Auchan di Ancona
Accordo raggiunto tra i sindacati di categoria  Filcams Cgil Marche,  Fisascat Cisl Marche, Ugl Ancona Commercio e  i vertici dell’Auchan di Ancona.  I 65 licenziamenti annunciati nel giugno scorso dall’azienda, dopo una lunga e difficile vertenza con i sindacati di categoria, si sono trasformati in  24 mesi di contratti di solidarietà per 207 dipendenti su 247.E’ prevista una mobilità volontaria per un massimo di 10 unità,  con il  criterio di scelta della non opposizione al licenziamento, che dovrà essere fatta entro il 30 settembre 2012. Dai 247, in virtù della infungibilità delle mansioni svolte, vanno esclusi 40 unità, tra capi settore, capi reparto, farmacisti. Per il  personale restante - 207 lavoratori, 108 dei quali sono full time e 99 part time - entra in vigore un  contratto di solidarietà della durata di 24 mesi. L’orario di lavoro subirà una riduzione massima del 25%. L’articolazione oraria passerà da 40 a 38 ore per tutti i dipendenti attraverso un assorbimento dei permessi retribuiti previsti dal contratto collettivo nazionale. L’accordo, che dovrà camminare di pari passo con il piano commerciale presentato  alle organizzazioni sindacali, prevede verifiche trimestrali. Finiti i 24 mesi relativi ai contratti di solidarietà Cgil-Cisl e Ugl hanno reclamato alla proprietà il ritorno alla normalità, non contemplando richieste per procrastinare la soluzione di emergenza.«Un accordo complesso ed articolato -  sostiene Selena Soleggiati Segretario Generale Fisascat Cisl Marche - che ha scongiurato i licenziamenti , ma che comporta un riassetto, per i 24 mesi, di tutta l’organizzazione del lavoro. Gli orari saranno più flessibili sia per i  full time che i part time, le prestazioni domenicali aumenteranno e i carichi di lavoro saranno sicuramente maggiori. L’ipermercato dovrà infatti  garantire i presidi con un 25 per cento di ore in meno e senza l’ausilio di contratti a termine o somministrazione a termine».«La fase di gestione dell’accordo - prosegue Soleggiati - sarà pertanto altrettanto complessa; sarà necessaria una attenta azione di monitoraggio e controllo da parte delle strutture sindacali esterne ed interne per garantire da un lato la piena applicazione di quelle norme che abbiamo inserito per attenuare la flessibilità degli orari di lavoro, e  dall’altra l’attuazione del piano di rilancio presentato che dovrebbe consentire all’Auchan di riguadagnare quote di mercato e fronteggiare meglio la concorrenza.”
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29/08/2012 "Pronti al confronto per promuovere il lavoro"
CISL MARCHE DICHIARAZIONE STAMPA E' positivo che la Giunta regionale abbia ribadito, con il Presidente Spacca e l'assessore Luchetti, che al primo posto c'è il Lavoro, principale preoccupazione per i marchigiani in questo sfibrante contesto di crisi economica. Sappiamo che molto dipende dalle scelte a livello europeo e del governo nazionale; è comunque importante ricavare dall'assestamento di bilancio risorse aggiuntive che vadano in parte ad alimentare alcune tra le misure concordate in questi anni tra regione e sindacati a sostegno del lavoro e delle situazioni di fragilità, come ad esempio la stabilizzazione dei lavoratori atipici, in parte a sostenere progetti che promuovano innovazione, integrazione ed occupazione; progetti che favoriscano la crescita dimensionale e ogni forma di cooperazione tra imprese, che incentivino ricerca e innovazione per innalzare il valore aggiunto di prodotti e processi; che accrescano l'immissione di professionalità elevate, anche manageriali, nel tessuto delle imprese marchigiane, che stimolino la creazione di servizi di ricerca, promozione, accompagnamento sui nuovi mercati per le imprese. Il tutto con la priorità di promuovere e favorire il Lavoro. Come Cisl Marche siamo disponibili da subito al confronto. 29 agosto 2012Stefano MastrovincenzoSegretario Generale Cisl MarcheLA RASSEGNA STAMPA: 
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24/08/2012 Province. La Cisl preoccupata per personale, risorse e competenze.
COMUNICATO STAMPA SPENDING REVIEW E FUTURO DELLE PROVINCE NELLE MARCHE. URGE DA PARTE DELLA REGIONE LA CONVOCAZIONE DEL TAVOLO TECNICO CON I SINDACATI E LA RIPRESA DEL CONFRONTO CON L'ASSESSORE CANZIAN. SANITA' MARCHE. PERSISTONO FORTI PREOCCUPAZIONI SU COMPETENZE DELLE FUTURE PROVINCE, RISORSE ECONOMICHE E PERSONALE. CHIESTO INCONTRO ANCHE AL CAL.Il tempo per il riordino delle province nelle Marche stringe e manca la convocazione del tavolo tecnico, condiviso con la Regione nelle settimane scorse, per sviluppare in maniera organica il futuro delle Province nelle Marche. Il Cal entro il 4 ottobre dovra' deliberare l'ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione che entro il 25 ottobre dovra' trasmettere al Governo la proposta di riordino delle Province.Per questo i sindacati hanno unitariamente chiesto un urgente incontro al Cal , mentre la Cisl sollecita la Regione ad avviare il tavolo tecnico condiviso nella riunione di fine luglio per iniziare a parlare concretamente di funzioni delle province e loro allocazione, delle risorse economiche e del futuro dei 2.200 dipendenti delle province delle Marche.Infatti mentre la politica si divide sui confini geografici delle future province nessuno parla del tema centrale relativo alle competenze che rimarranno alle province ,oltre a quelle previste per legge, ed al trasferimento ai comuni di funzioni, beni e risorse finanziarie e personale. Competenze sulla quale la Regione ha un ruolo importante sia dal punto di vista tecnico che politico. Sulle delicate competenze della Formazione e Lavoro per esempio nell'ultima riunione era emersa la volonta' della Regione di allocare a se la competenza. Dovranno infatti essere definite che fine faranno le funzioni che le province esercitano oggi su delega della regione e in che tempi e con quali modalita' saranno riassegnate.Per questo vi è necessita' di fare ordine e avere quanto prima l'incontro con il Cal e l'apertura immediata del tavolo tecnico con la Regione propedeutico all'incontro politico con Canzian. Lo spending review prevede infatti un taglio delle risorse alle Province di 500.000 mila euro nel 2012 ed un miliardo di euro nel 2013, un taglio pesantissimo che rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle province stesse. Quali saranno le risorse economiche ed umane che rimarranno alle province e quelle che andranno ai Comuni??Forte preoccupazione anche per il futuro dei circa cento lavoratori a tempo determinato, operanti soprattutto nel settore della formazione e lavoro.Ecco perche' il sindacato ad agosto è aperto per ferie ed attende la convocazione del tavolo di confronto dato che i tempi sono veramente stretti, le problematiche complesse ed i lavoratori attendono risposte certe sul loro futuroIL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE LUCA TALEVI 338/2985866 LA RASSEGNA STAMPA:   
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22/08/2012 Sanità. Urge incontro con Assessore Mezzolani entro agosto.
 COMUNICATO STAMPA SANITA' MARCHE. URGE ENTRO AGOSTO INCONTRO CON ASSESSORE MEZZOLANI PER FARE IL PUNTO SULLA RIORGANIZZAZIONE COMPLESSIVA E VALUTARE CONSEGUENZE DELLO SPENDING REVIEW SULLA SANITA' MARCHIGIANA. DATI PREOCCUPANTI ED EMERGENZIALI GIA OGGI SUL PERSONALE E LA TENUTA DEI SERVIZI.I NUMERI.Urge entro il mese di agosto un incontro con l'Assessore Regionale Mezzolani, il Dirigente Ruta ed i direttori dell'Asur e delle Aziende Ospedaliere per fare il punto sulla riorganizzazione del sistema sanitario regionale dopo gli incontri tenuti all'interno delle singole Aree Vaste.Infatti prima della sosta estiva le OO.SS confederali e di categoria non avevano condiviso il progetto a livello regionale perche' privo di numeri sull'effettivo impatto dello stesso sul personale e delle conseguenze nel territorio dei servizi qualitativi sinora garantiti , alla luce anche delle novita' restrittive previste dal provvedimento sullo spending review.Infatti se è vero che all'ultimo momento si è tenuto conto nel provvedimento della "virtuosita' contabile" di alcune regioni come le Marche è altrettanto vero che il taglio a livello nazionale di circa 15.000 posti letto avra' ripercussioni anche nelle Marche data la riduzione dello standard dei posti letto dai 4 posti letto per mille abitanti ad un livello non superiore ai 3.7 posti letto comprensivi di uno 0.7% per la riabilitazione e la lungodegenza post -acuzie.Per comprendere la situazione l'attuale Piano Socio Sanitario prevede la riduzione dei posti letto da 4 ogni mille abitanti ( che nelle Marche vuol dire 5.146 posti letto per acuti e 1.092 per lungodegenza ) a 3.9, mentre per il 2013 bisognera' ragionare sulla quota di 3,.7 posti letto.l Attualmente, di fatto a parita' di servizi erogati, i dipendenti Asur sono passati dai 12.606 del gennaio 2010, agli 11.946 del gennaio 2011, agli 11.626 del gennaio 2012 agli attuali 11.469 che scenderanno ancora entro l'anno stante pensionamenti e mobilita' e la copertura del turn -over solo al massimo del 70%.Per questi motivi permane la forte preoccupazione sul futuro della sanita' marchigiana e la tenuta dei lavoratori per conoscere anticipatamente l'organizzazione complessiva del lavoro una volta terminato il periodo estivo. Il timore infatti è che i consueti accoprpamenti di reparti e riduzione posti letto effettuati durante il periodo estivo possano diventare strutturali.Ecco perche' il sindacato ad agosto è aperto per ferie ed attende la convocazione del tavolo di confronto.IL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE LUCA TALEVI 338/2985866LA RASSEGNA STAMPA:
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20/08/2012 Spending review: massima mobilitazione Cisl.
   CLICCA QUI PER VEDERE  LE  FOTO del PUNTO ESTATE CISL FUNZIONE PUBBLICA del 14 agosto 2012 a CIVITANOVA MARCHE La politica dei tagli lineari mascherata da spending review è una scelta sbagliata che mette a rischio i posti di lavoro ma anche quei servizi a cittadini e imprese che vogliono fare sviluppo, occupazione e coesione sociale.Per contrastare con forza questi provvedimenti la Fp Cisl ha avviato una decisa  mobilitazione dei lavoratori pubblici con l'obbiettivo di neutralizzare gli effetti negativi dei provvedimenti e rilanciare a tutti i livelli progetti di riorganizzazione vera degli enti, del lavoro, dei servizi pubblici.La Cisl contrasta i provvedimenti previsti dal provvedimento sullo spending review perché non si aggrediscono sprechi e malfunzionamenti strutturali della pubblica amministrazione , non si tagliano i costi della politica, e non si prevede nulla per inaugurare finalmente un impego razionale e produttivo delle risorse umane e finanziarie.La politica non ha saputo approfittare di una revisione della spesa pubblica per mettere in moto un ridisegno complessivo degli assetti istituzionali ed una profonda riorganizzazione del sistema dei servizi. Per questo, ancora una volta, tocca a noi, sindacato responsabile, riprendere e rilanciare la strada del cambiamento.A livello regionale la  Funzione Pubblica Cisl  ha deciso anche durante il mese di agosto di organizzare  una serie di iniziative di mobilitazione per sensibilizzare lavoratori e cittadini sugli effetti negativi dei provvedimenti tramutati in legge in questi giorni.A Fermo l'8 agosto ed a Pesaro il 10 agosto sono stati coinvolti decine di delegati Cisl e distribuito materiale in tutti i luoghi di lavoro mentre nelle due settimane a cavallo di ferragosto partirà la campagna di sensibilizzazione "In spiaggia contro lo spending" con gazebo e volantinaggi già programmati nelle spiagge di Falconara, Porto Recanati, Civitanova.Un’ estate di lavoro e mobilitazione per far comprendere gli effetti perversi di una malintesa spending review che taglia gli organici pubblici senza tagliare i costi inutili con conseguenze anche e soprattutto sulla collettività: dalla riduzione dei servizi, all'aumento di bollette ed utenze, al rischio isolamento delle piccole comunità locali colpite dalla soppressione di ospedali, tribunali ed uffici pubblici.LA RASSEGNA STAMPA DEL 19 AGOSTO 2012:
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09/08/2012 Il manifatturiero marchigiano continua a soffrire
COMUNICATO STAMPA IL MANIFATTURIERO MARCHIGIANO CONTINUA A SOFFRIRE: LA CISL INCALZA ISTITUZIONI E MONDO ECONOMICO Si confermano anche alla fine di questa prima metà dell’anno le difficoltà delle aziende e le ricadute negative sul mercato del lavoro regionale. Le imprese dichiarano un utilizzo degli impianti inferiore al 70% della capacità produttiva; la produzione industriale cala nel trimestre aprile/giugno del 5,2%, i fatturati del 5,3% con un andamento fortemente negativo sul mercato interno pari al 9,2% ed un rallentamento delle vendite anche sui mercati esteri.I dati peggiorano se ci riferiamo solo alle aziende artigiane. Tra i settori maggiormente colpiti l’edilizia che nelle Marche fa registrare una perdita occupazionale di almeno 5.000 addetti. Non va meglio nei settori del manifatturiero tradizionale ( filiera della moda, meccanica, legno) dove si perdono 17.000 posti di lavoro, secondo i dati pubblicati a giugno dall’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, mentre crescono le tensioni occupazionali anche nel commercio e in altri settori dei servizi.Sale il tasso di disoccupazione marchigiano che si attesta al 8,9 % ed è emergenza per i giovani dai 15 ai 24 anni, con disoccupazione al 34,7% nel primo trimestre 2012 nelle regioni del centro-Italia, a fronte del 29,4% dell’analogo periodo del 2011.Peggiorano a livello regionale i dati di utilizzo degli ammortizzatori sociali: nel periodo gennaio/luglio 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, aumenta la cig ordinaria del 38 % e la straordinaria del 18%; la cassa in deroga, in leggero decremento rispetto agli anni precedenti, ha coperto, al 15 giugno, 1.146.835 ore; per le sospensioni dal lavoro dei dipendenti artigiani le giornate erogate dall’EBAM (ente bilaterale artigiano), sono, alla data del 31 maggio, 193.745; in crescita del 50% i lavoratori che nei primi sei mesi del 2012 hanno fatto richiesta di disoccupazione ordinaria e del 5% quelli con requisiti ridotti; aumentano gli iscritti alle liste di mobilità dell’8,1% nei primi quattro mesi del 2012 e preoccupante è l’andamento dei lavoratori che hanno usufruito della mobilità in deroga che già in data 15 giugno hanno raggiunto le 1.259 unità.“Il quadro che emerge è più che preoccupante. – sostiene Tonino Bori responsabile del dipartimento mercato del lavoro della Cisl Marche – nonostante alcuni esempi in controtendenza, si confermano aree di debolezza e problemi di carattere strutturale nelle filiere produttive marchigiane; le imprese stanno licenziando con più disinvoltura che nel passato. La crisi ha messo in discussione certezze e punti di forza che avevano fatto la fortuna delle Marche: una manifattura con punte di assoluta eccellenza, un pil pro-capite elevato, tassi di disoccupazione bassi, un buon livello di esportazioni, una capacità generativa di impresa. - prosegue Bori nella sua analisi – la crisi è entrata ormai nel vissuto quotidiano delle persone e porta con sé disorientamento e paura di ciò che sarà; secondo l’ISTAT oggi il 37,2% delle famiglie marchigiane pensa di avere scarse risorse economiche a disposizione per vivere ed il 4,8% risorse assolutamente insufficienti. Se vogliamo limitare i danni alla coesione sociale - conclude Tonino Bori - è necessario che istituzioni e attori economici e sociali, trovino le idee e la forza per capire meglio il senso del cambiamento e costruire nuovi percorsi ; green economy, economia del mare, distretto culturale evoluto, investimenti sulla conoscenza, sostegno all’internazionalizzazione, sono piste di lavoro in parte già tracciate e in parte da implementare, in una logica che tenga insieme innovazione e cooperazione a tutti i livelli” .La Cisl sollecita la Regione Marche a riaprire il confronto a partire dall’attuazione del Piano per il Lavoro e le attività produttive. Un impegno che dovrà focalizzarsi in modo esclusivo su azioni e progetti da realizzare.La Cisl delle Marche crede inoltre che sia opportuno prepararsi al confronto, ormai prossimo, con l’Europa per la nuova programmazione sull’utilizzo dei fondi strutturali 2014/2020, che riserverà attenzioni particolari alle piccole medie imprese.Ancona 9/8/2012Ufficio stampa Cisl Marche :+393337612381
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09/08/2012 Fatti, non parole!!!
Tante parole spesso false e scorrette, tante affermazioni spesso offensive, abbiamo dovuto ascoltare nei mesi scorsi, rivolte in primis alla nostra Organizzazione, alla Cisl Scuola che un anno fa è stata la vera promotrice dell’accordo triennale per le assunzioni del personale docente ed Ata. Un accordo sottoscritto insieme a molte altre sigle, non a tutte … Un accordo che qualcuno ha allora definito “truffaldino”!!! Noi abbiamo sempre preferito discutere del merito delle questioni; a proposito dell’accordo “truffaldino”, varrebbe la pena chiedere a chi è stato assunto a tempo indeterminato se si considera vittima di un raggiro, o se ritiene che il “prezzo” pagato (la rinuncia ad uno scatto che nella maggior parte dei casi si riassorbe in pochissimo tempo grazie alla valutazione del  servizio pre-ruolo) sia eccessivo rispetto alla raggiunta stabilità del proprio lavoro.Siamo certi, in ogni caso, che i lavoratori sappiano giudicare il nostro operato per quanto produce, valutando i nostri comportamenti e non la stupida caricatura che ne viene talvolta proposta.La Cisl Scuola ha svolto col precedente governo, come ha sempre fatto e continuerà a fare con qualunque altro, un ruolo forte, determinato e diretto di interlocuzione. Ha sempre scelto di rappresentare così i lavoratori e i loro interessi, assumendone i problemi e cercandone le possibili soluzioni. Proprio la particolare durezza del contesto ci ha spinti e ci spinge ancora oggi, ad essere quanto mai ostinati nel rivendicare sedi di confronto in cui far valere la nostra capacità di azione e di proposta. Abbiamo così contrastato rischi alti e crescenti di emarginazione, a cui non saremmo sfuggiti imboccando il vicolo cieco di un antagonismo pregiudiziale, tanto appariscente quanto improduttivo.Tutti possono valutare, nella loro consistenza e nella loro efficacia, i risultati della nostra azione, quasi sempre condotta insieme alla maggioranza delle altre sigle sindacali: ce ne assumiamo la responsabilità e ne rivendichiamo il merito, pronti a riconoscere quello di chi riuscisse a fare di più e meglio.In realtà, sulle assunzioni (così come sugli scatti) a quelle Organizzazioni che si sono rifiutate di firmare ogni accordo, oggi non resta altra via che quella di rivendicare l’attuazione di intese prodotte dall’iniziativa di tutti gli altri sindacati e di rivendicarne il merito quando esse producono risultati. A queste Organizzazioni, noi oggi vogliamo rispondere con l’articolo pubblicato sul pagina Web della rivista “TuttoScuola.com”,  che riportiamo integralmente:Nomine in ruolo. Di chi il merito?Prima ancora che la notizia fosse ufficiale - anzi qualche ora prima - nel mondo sindacale c'era già la rincorsa a rivendicare il merito di quelle 21.112 nomine in ruolo, insperate nella loro entità fino a qualche giorno fa.A suon di comunicati stampa che bruciavano i tempi inondando le agenzie prima ancora che l'incontro informativo presso il Miur fosse concluso, alcuni sindacati avevano già piantato la bandierina del primo arrivato, nella speranza che l'opinione pubblica abboccasse.C'è anche chi, pur non partecipando all'incontro ministeriale riservato ai cinque sindacati rappresentativi, ha rivendicato il merito di quelle nomine, venute – a suo dire - dopo che il Miur era stato messo alle corde per i tanti ricorsi dei precari (!).Mancava soltanto qualcuno che dicesse "-io l'avevo detto! - e il quadro dei "vincitori" saliti sul carro sarebbe stato completo.C'è, però, una verità ricordata da pochi: il contratto per il piano triennale. Quelle 21.112 nomine non sono state un "una tantum" di benevola concessione.Quei posti son il risultato del piano triennale delle immissioni in ruolo contrattato e faticosamente concordato l'anno scorso dalla maggioranza dei sindacati rappresentativi all'Aran, e guardato allora da altri con diffidenza, come fosse stata una svendita.Ora però ....Per la cronaca: l'accordo per il piano triennale venne firmato da Cisl-scuola, Uil-scuola, Snals e Gilda il 19 luglio 2011. Gli attuali "vincitori" dell'ultima ora non c'erano o disdegnarono di parteciparvi. “Dentro la notizia” - 8 agosto 2012   TuttoscuolA.com  Noi c’eravamo, ci siamo assunti la responsabilità di contrattare e firmare ed oggi possiamo dire con soddisfazione che LE NOSTRE INTESE DANNO FRUTTO 67000 assunzioni nel 2011, 21112 assunzioni nel 2012. Fatti, non parole!!!  Cisl Scuola Marche
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08/08/2012 In ruolo altri 21.000 docenti. Le nostre intese danno frutto.
Dopo le 67.000 assunzioni dello scorso anno, entrano in ruolo nella scuola altri 21.000 insegnanti. Come da noi rivendicato, si dà continuità al piano triennale varato lo scorso anno grazie alle intese sindacali di cui la Cisl Scuola è stata protagonista determinante. Con le nuove assunzioni si rafforza l’obiettivo, da noi tenacemente perseguito, di una stabilizzazione del lavoro nella scuola, che certamente va incontro agli interessi di tanti lavoratori, ma favorisce anche una più efficace organizzazione del lavoro e quindi la crescita di qualità del servizio scolastico.I risultati ottenuti sono ancor più apprezzabili dato il contesto difficile che il Paese sta vivendo; a renderli possibili è ancora una volta un’azione sindacale condotta con serietà su obiettivi chiari e credibili.CONTINGENTE ASSUNZIONI PER LE MARCHECONTINGENTE NAZIONALE
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07/08/2012 No ai Precari, Si ai Dirigenti
Le organizzazioni sindacali e la RSU dell’Università Politecnica delle Marche a conclusione dell’incontro di concertazione/contrattazione dello scorso 2 agosto hanno dovuto constatare la pervicace volontà dell’Amministrazione di non tener in alcun conto le esigenze dei lavoratori, cioè di coloro che di recente hanno partecipato al rinnovo delle RSU rinnovandoci la loro fiducia con una percentuali di adesione dell’80% in un solo giorno di votazioni.Nella sostanza, come OOSS ed RSU avevamo sollevato, fra le tante cose accumulate per inerzia dell’amministrazione che nei mesi precedenti non ci ha voluto convocare:La problematica relativa alle assunzioni. A seguito della recente manovra Monti si riducono pesantemente le già esigue possibilità per le università di sostituire il personale che va in pensione, ciò vale particolarmente per il personale tecnico amministrativo.In tale situazione e rispetto alla possibilità di procedere all’attivazione di procedure concorsuali per pochissime unità di personale la nostra amministrazione ha deciso di bandire un concorso per Dirigente ed uno per un EP (Elevata Professionalità).Abbiamo fatto presente che, rinviando la sciagurata decisione di assumere un dirigente (che ci costa più di un ricercatore) si potevano aprire procedure concorsuali per le assunzione di due o tre unità di personale di cui la nostra università ha estremamente bisogno dando così la possibilità al personale precario di partecipare, ma purtroppo la chiusura è stata totale.Inoltre l'ateneo dorico, sin dalla sua fondazione, non ha mai messo a concorso un solo posto da dirigente e non si capisce perché proprio ora che le recenti decisioni governative impongono una drastica riduzione percentuale di tali figure la nostra università senta questo improrogabile bisogno.Ricordiamo inoltre che già non molti anni orsono, dopo una dura lotta, con scioperi della fame ed occupazioni avevamo convinto il nostro Ateneo a stabilizzare i precari e siamo sinceramente dispiaciuti nel rilevare invece l’attuale insensibilità.La problematica relativa ai lavoratori in servizio presso le segreterie delle facoltà di Agraria e Scienze che, a seguito dell’approvazione del nuovo statuto dovranno trasferirsi presso due dipartimenti. Nella sostanza avevamo richiesto che le professionalità di questi lavoratori, estremamente necessarie al nostro Ateneo, fossero garantite anche dal punto di vista economico in considerazione del fatto che non mutava il lavoro svolto. Purtroppo la pervicace volontà del Rettore e del Dirigente Generale nell’imporre a tutti i costi inutili differenziazioni economiche, non ci ha consentito di giungere ad un accordo.Le OOSS e la RSU decideranno insieme a lavoratori al rientro delle ferie le azioni da intraprendere. 
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03/08/2012 Sciopero Auchan: compatta adesione dei lavoratori.
 Le foto dello sciopero all'Auchan di Ancona di mercoledì 1 agosto 2012 Per gestire questo momento di crisi che sta colpendo anche l’ Auchan, il primo megastore anconetano, aperto nel 1995 e che conta 250 dipendenti,  le proposte aziendali presentate continuano  a non convincere i lavoratori e i sindacati che oggi hanno incrociato le braccia  per  due ore, suddivise nei turni dalle 9 alle 10  e dalle 17 alle 18 .Nel mese di Giugno , la proprietà annunciava  la  mobilità per  65 dipendenti, scesi a 57 “full time equivalenti”, dopo  gli incontri tra azienda e parti sociali ma  ancora troppi secondo lavoratori e sindacati.«Riteniamo insufficiente la proposta  di contrazione degli  esuberi che l’azienda ci ha presentato – sostiene Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche -  a fronte di una poderosa  flessibilizzazione dell’organizzazione del lavoro e di  un  piano di rilancio  commerciale  che  non  si differenzia  più di tanto dalle azioni ordinarie  previste ogni anno per l’ipermercato di Ancona. – continua Soleggiati- L’azione combinata delle misure di flessibilità, che oltre all’inevitabile aumento  dei carichi di lavoro comporta una evidente  riduzione della retribuzione ,    e del contratto di solidarietà , rischiano di rendere insostenibile la prestazione lavorativa sia per i part time che per i full time». L’assemblea dei lavoratori, i sindacati di categoria di Cgil e Cisl e le Rappresentanze sindacali aziendali, vista l’indisponibilità aziendale  a non rinunciare alle misure di flessibilità presentate  il 26 luglio scorso, invitano l’azienda a modificare l’attuale organizzazione del lavoro o a limitare gli interventi di natura organizzativa alle misure strettamente necessarie per attivare i contratti di solidarietà quale unico strumento possibile per contrastare l’attuale flessione di fatturato e di cash flow.Leggi la RASSEGNA STAMPA:La Rassegna Stampa del 2 agosto 2012La Rassegna Stampa del 3 agosto 2012  
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01/08/2012 Nasce il sindacato delle lavanderie self service
Nasce il Sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori che gestiscono le lavanderie self service.Grazie alla Federazione Lavoratori Somministrati Autonomi Atipici (FELSA) della CISL Marche - Federazione che offre rappresentanza e tutela al mondo del lavoro autonomo, delle libere professioni e delle piccole attività produt tive - i lavoratori di questo settore possono ora unirsi e coordinarsi tra loro per far conoscere a tutti il proprio mondo e per poter meglio rappresentare le proprie esigenze alla comunità politica e sociale.Quello delle lavanderie self service è un settore in grande sviluppo, la cui attività riscuote sempre maggiore successo tra i clienti e i consumatori, che apprezzano questo tipo di servizi e la loro capacità di coniugare qualità ed economicità.In occasione della adesione formale dei lavoratori del settore si è provveduto alla nomina di un Comitato di coordinamento che avvierà la propria azione nella Provincia di Macerata e che entro il 2012 si estenderà in tutto il territorio regionale delle Marche.In questa prima fase di avvio l’impegno del sindacato si concentrerà  sulla divulgazione e sulla valorizzazione dei servizi offerti dalle lavanderie a self service, sulla realizzazione di servizi ed economie di scala capaci di generare risparmi da riversare in agevolazioni per i consumatori, sull’accreditamento dell’associazione come interlocutore per le Istituzioni a tutti i livelli ed in particolare conla Regioneed i singoli Comuni.La sede operativa regionale dell’associazione risiederà presso la CISL di Macerata (Via Valenti 27/35) che per prima ha creduto sulla validità ed importanza di tale progetto
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01/08/2012 Servizi Pubblici Locali: ora rischio gestioni diseconomiche, clientelari e fonte di sprechi.
La Corte Costituzionale, con sentenza n. 199 del 20 luglio2012, ha dichiarato illegittime le norme di riforma dei Servizi Pubblici Locali contenute nell’art. 4 del d.l. 138 del 2011 e le sue successive modificazioni per violazione del divieto di ripristino della normativa abrogata attraverso il referendum di giugno del 2011.A distanza di pochi giorni dall’ufficializzazione delle proposte di Cgil, Cisl e Uil della  Marche sulla riorganizzazione dei Servizi Pubblici locali, interviene questa sentenza che rimette in discussione il processo di liberalizzazione e di governo di tali settori.La pronuncia della Corte, fondata sulla necessaria garanzia degli strumenti di democrazia diretta previsti dalla Costituzione e sull’imprescindibile rispetto dell’esito delle consultazioni popolari, non deve ora divenire l’alibi per giustificare il perpetuarsi di gestioni localistiche dei servizi pubblici che si sono rivelate ad oggi diseconomiche, spesso clientelari e fonte di sprechi.Questi settori valgono nelle Marche 770 milioni di euro e impiegano intorno ai 4.000 dipendenti, distribuiti su circa 70 imprese; solo valutando questi dati, ci si può rendere conto della valenza e del peso che i servizi pubblici hanno nell’economia regionale e di come una gestione che aggreghi servizi e imprese possa portare risparmi da reinvestire nelle infrastrutture, nel contenimento delle tariffe e nel miglioramento qualitativo dei servizi offerti.La Cisl Marche ritiene pertanto che, seppure siano venuti meno gli obblighi imposti dalla normativa nazionale, non si possa prescindere dall’assumere il tema della razionalizzazione e del superamento della frammentazione, quale priorità assoluta della politica della Regione e delle Amministrazioni Locali in materia di servizi pubblici. Serve un progetto chiaro e coraggioso in tal senso.
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31/07/2012 Al via i nidi domiciliari nelle Marche
SERVIZI ALL'INFANZIA PARTE LA SPERIMENTAZIONE DEI NIDI DOMICILIARI  Al via i nidi domiciliari nelle Marche, istituiti con un provvedimento  regionale approvato proprio in questi giorni. Il frutto di un lungo lavoro, che ha visto impegnati in prima linea  i Coordinamenti Donne  di CGIL CISL UIL  Marche, in rete  con ANCI e Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, che ha permesso di inserire    modifiche rilevanti, rispetto alla proposta regionale, e  che hanno portato al consolidamento del complessivo sistema dei servizi socio-educativi per la prima infanzia.In particolare: 1.250.000,00 euro del Fondo Nazionale sono stati destinati all' ampliamento e al consolidamento dei nidi e dei servizi per i minori 0/3 anni, sia sotto il profilo dei costi di gestione che dell'attivazione di nuovi posti; 1.250.000,00 euro sono stati destinati per l'erogazione alle famiglie di assegni per l'accesso ai nidi domiciliari, con priorità per quelle con bambini in lista d’attesa sia nei nidi pubblici che privati convenzionati con i Comuni; 145.418,00 euro serviranno per la realizzazione di corsi di formazione degli operatori/trici domiciliari. I corsi saranno realizzati dalle Province, sulla base dei criteri e delle modalità che saranno determinati con apposita deliberazione della Giunta regionale. Rispetto ai nidi domiciliari CGIL CISL UIL hanno fortemente evidenziato all’Assessore regionale ai servizi sociali e al sostegno alla famiglia, Luca Marconi, l’importanza della qualificazione della  figura professionale dell’educatore/trice di nido domiciliare. Dovrà essere in possesso  di laurea o di diploma in campo educativo e formativo, di attestati sulla sicurezza igienica e ambientale, sulle regole di pronto soccorso; dovrà essere inserito in una rete costituita da cooperative sociali o associazioni di famiglie, che fornisca ad essi/e un supporto tecnico-logistico; dovrà avere uno spazio nell’abitazione, dove svolgerà l’attività, direttamente proporzionale al numero di bambini accolti (massimo 5), conforme alle  norme vigenti in materia di sicurezza fisica e ambientale, organizzato in modo funzionalmente autonomo e distinto dal resto dell'abitazione.Certo è che l’impegno sindacale delle confederazioni e dei coordinamenti femminili  ha prodotto risultati che hanno permesso di riequilibrare lo stanziamento delle risorse sia in favore del potenziamento della rete dei servizi all’infanzia già in essere, sia verso la sperimentazione di nuovi servizi, in un’ottica di tutela del lavoro degli educatori e di sostegno alla genitorialità e alla famiglia.   
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24/07/2012 Esodati. Mobilitazione nazionale Cgil, Cisl, Uil
Esodati. Mobilitazione nazionale Cgil, Cisl, UilNuova iniziativa di mobilitazione "per risolvere il problema di tutti i lavoratori esodati" il 26 luglio prossimo. Per Cgil Cisl e Uil l'ampliamento dei lavoratori derogati dall'applicazione dei nuovi requisiti pensionistici (c.d. esodati) - attuata con il decreto Legge n. 95/2012 - è un primo importante passo ottenuto grazie alla mobilitazione del sindacato ma non sufficiente a risolvere il problema di centinaia di migliaia tra lavoratrici e lavoratori.Cgil Cisl Uil ritengono infatti che debba essere rimosso ogni vincolo numerico rispetto ai soggetti che vanno salvaguardati.In questo senso un confronto di merito con il sindacato - più volte richiesto al Governo - avrebbe consentito di definire da subito i contorni della platea trovando una soluzione adeguata all'intera vicenda.Cgil, Cisl e Uil danno atto a tutti i gruppi parlamentari e alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati di aver in questi mesi lavorato per impedire che migliaia di persone fossero lasciati nell'incertezza più assoluta, senza stipendio e senza pensione. Alla luce però delle soluzioni soltanto parziali contenute nel D.L. n. 95/2012 chiediamo ora al Parlamento di migliorare il provvedimento in esame, tenendo conto delle osservazioni che sono state già formulate unitariamente dal sindacato nei mesi scorsi.Si tratta di una battaglia che Cgil, Cisl e Uil portano avanti a difesa della certezza del diritto e della credibilità delle istituzioni che non possono violare oggi patti sottoscritti in passato, cambiando le regole in corsa e disconoscendo quindi ogni impegno preso.Per questi motivi, Cgil, Cisl e Uil organizzano una nuova iniziativa nazionale di mobilitazione per il 26 luglio p.v. a Roma, con un presidio che si svolgerà in Piazza della Rotonda (Pantheon) a partire dalle ore 9,30, nel corso del quale interverranno i Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil.Questa nostra iniziativa si inserisce nell'ambito di una generale mobilitazione del sindacato a difesa del lavoro, per lo sviluppo e per la crescita del Paese".
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23/07/2012 Chiusura uffici postali, ad Ancona la protesta
Un caldo asfissiante e un sole implacabile non hanno fermato i lavoratori delle poste. Provenienti dalle varie province marchigiane, in circa cinquecento hanno partecipato, ad Ancona. alla manifestazione regionale indetta dalla CISL SLP e dalla CGIL SLC delle Marche.Al loro fianco gonfaloni dei comuni dell’entroterra, cioè delle località maggiormente colpite dai tagli degli uffici postali. Oltre ai sindaci , che numerosi hanno preso la parola, presente anche la Regione nella persona dell’assessore Marco Lucchetti, il quale ha portato un breve saluto. Dunque una protesta riuscita, un segnale di forte contrarietà alla chiusura, solo nella nostra regione, di oltre sessanta uffici e oltre cento zone di recapito. Tagli selvaggi che, sottolineano le organizzazioni sindacali, “produrranno un grave problema occupazionale e gravi disagi alla cittadinanza”. Tutti concetti ribaditi nei numerosi interventi dal gazebo allestito in Piazza Cavour.Sono intervenuti, tra gli altri, Bruno Pinto segretario nazionale della CISL SLP, Dario Dominici segretario regionale di categoria sempre della CISL, Marco Manzotti segretario regionale della CGIL e Gloria Baldoni segretario regionale della SLC CGIL. Tutti hanno invitato le Poste a desistere dalla attuazione unilaterale di riduzioni dei posti di lavoro e dalla chiusura di uffici postali e invitato la Direzione a riaprire, subito dopo la pausa estiva, “un serio e costruttivo tavolo di confronto con i sindacati, con l’obiettivo di individuare nuove strategie utili per assicurare lo sviluppo dell’azienda, per garantire i livelli occupazionali e servizi di qualità alla cittadinanza”.In particolare Dominici, nel corso del suo intervento ha evidenziato come il rilancio passi attraverso tre punti: “Il rafforzamento della rete degli uffici postali, dei servizi postali e la qualità delle prestazioni offerte. Altrimenti – ha sottolineato - la concorrenza ci travolgerà”. Al termine si è dato vita ad un breve corteo, con alla testa le delegazioni delle amministrazioni comunali, che si è portato sotto la sede centrale delle poste per far sentire con forza la voce di protesta dei lavoratori. Qui la galleria fotografica
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13/07/2012 Il leader Cisl replica alle parole del Presidente del consiglio Monti
Il Segretario della Cisl fa un appello a governo e parti sociali e ricorda che già in passato la concertazione ha permesso di superare stagioni complicate della vita del paese  "Non c'è alternativa alla concertazione in nessun paese a democrazia matura e ad economia avanzata. I governi, per quanto autorevoli e composti da personalità di altissimo profilo, non possono guidare da soli questa difficile stagione di cambiamenti e di riforme senza un ampio consenso sociale". Lo ha dichiarato il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni"Proprio perché abbiamo intrapreso un percorso da guerra, come dice il presidente del consiglio Monti, bisogna moderare i toni sia da parte di chi ci governa, sia delle parti sociali, e collaborare tutti insieme, come è successo in altre stagioni complicate della vita del paese. Il governo non può pensare di avere il dono dell'infallibilità, ma nello stesso tempo le forze sociali devono partecipare alla ricerca delle soluzioni più idonee, senza porre veti al confronto. Vedo invece troppa agitazione e troppo toni esacerbati da una parte e dall'altra. Dobbiamo tutti portare un contributo per uscire dalla crisi, ed il governo deve sforzarsi di fare sintesi, leggendo e facendosi interprete di tutte le istanze del mondo sociale per il bene dei cittadini".
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13/07/2012 Stop alla frammentazione dei servizi pubblici locali.
COMUNICATO STAMPA  I settori dei servizi Pubblici Locali quali trasporto, servizio idrico, rifiuti e gas,  rivestono grande importanza per l’intera economia delle Marche, e costituiscono un valore fondamentale di coesione sociale e territoriale e strumenti per accrescere la competitività del sistema economico regionale.Rispetto al processo di liberalizzazione avviato da oltre un decennio, che potrebbe avere ricadute non indifferenti sulla vita dei cittadini, sul sistema economico della regione e sulle migliaia di lavoratori occupati nel settore, Cgil Cisl e Uil delle Marche ritengono che sia indispensabile: presidiare e governare tale processo affinché vi sia continuità nella garanzia di accesso ai servizi da parte dei cittadini; si colga l’occasione per costruire un progetto regionale sui servizi pubblici che preveda lo sviluppo degli stessi sia dal punto di vista degli investimenti che della qualità.Un territorio con un approvvigionamento idrico efficiente e di qualità, con un buon sistema di raccolta e smaltimento rifiuti, con una rete di distribuzione di energia capillare ed efficiente, con un sistema di trasporto pubblico locale che sviluppi una mobilità sostenibile, rappresenta certamente un vantaggio competitivo per un territorio in grado di garantire qualità della vita e di attrarre investimenti produttivi.Nella prospettiva di apertura al mercato del sistema dei servizi pubblici locali, l’aggregazione rappresenta una condizione essenziale per garantire un futuro alle aziende dei servizi marchigiane. Caratterizzandosi oggi per una eccessiva frammentazione,  l’aggregazione favorirà economie di scala e il contenimento delle tariffe, contribuendo così a costruire anche una nuova politica locale dei redditi, che tuteli meglio il potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, pesantemente falcidiate dalla crisi. In questo contesto per il sindacato l’obiettivo primario resta quello di garantire universalità e accessibilità del servizio attraverso il mantenimento della funzione strategica del ruolo pubblico.Le Marche rischieranno di diventare un territorio di conquista con una frammentazione ancora più accentuata, se gli Enti Locali, pressati dai persistenti tagli, interverranno isolatamente e senza un progetto condiviso di sviluppo, mettendo a gara l’affidamento del servizio e cedendo almeno il 40% delle quote di proprietà delle aziende entro il 31 dicembre 2012 (data di cessazione degli affidamenti diretti). Di conseguenza, le necessarie integrazioni funzionali tra le aziende che operano in uno stesso territorio saranno complicate se non inesistenti e la salvaguardia dei livelli occupazionali sarà un obiettivo difficile da perseguire in aziende sottodimensionate e pressate da investitori che vorranno rientrare dai capitali investiti.È quindi fondamentale l’elaborazione di un progetto comune che permetta di determinare le condizioni affinché i servizi pubblici locali a rilevanza economica siano gestiti nelle Marche da imprese derivanti da un processo di aggregazione, almeno provinciale, delle aziende che attualmente operano nei vari comuni. Un piano incentrato sulla sostenibilità ambientale che abbia come obiettivo principale la gestione integrata dei cicli per preservare risorse naturali sempre più limitate. Cgil, Cisl e Uil delle Marche ritengono inoltre che la tutela dell’occupazione, in qualità e quantità, deve costituire elemento di valutazione dell’offerta, nelle procedure ad evidenza pubblica di affidamento dei servizi.LE SEGRETERIE REGIONALI Ancona, 13 luglio 2012
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10/07/2012 Scuola. Nelle Marche classi superiori al collasso.
CLICCA QUI per il grafico POSTI DOCENTI MANCANTI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO A.S. 2012-13 REGIONE MARCHE  CLICCA QUI per i  DATI MINISTERIALI E REALI
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05/07/2012 Contributo di solidarietà per chi è senza lavoro
In attuazione al Protocollo d’ intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 7 dicembre 2011 tra la Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Marche, è in arrivo il sussidio di 200 euro mensili per un periodo massimo di 6 mesi (in due rate da 600 euro ciascuna) per 1.200 beneficiariBeneficiari dell’intervento sono: ex lavoratori dipendenti, che hanno perso il lavoro dal 1° gennaio 2010, residenti da almeno 3 anni nelle Marche, ovvero dal 16/07/2009, disoccupati a causa di: licenziamento dimissioni per giusta causa mancato rinnovo di un contratto a termine (vi rientrano i lavoratori che hanno maturato a partire dal 01/09/2009 un periodo lavorativo di almeno 3 mesi, ovvero 90 giorni, con uno o più contratti anche non continuativi). Sono ricompresi in quest’ultima fattispecie, e con le stesse modalità, i lavoratori subordinati (anche quelli con contratto di somministrazione e di apprendistato) e i contratti di collaborazione Presentazione domande: dal 16 luglio al 31 agosto 2012  Per approfondire: Volantino di sintesi dell' intervento Bando e modulistica Sito della Regione Marche  
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05/07/2012 Lavoro non ce n'è e quello che c'è è precario. Emergenza giovani.
COMUNICATO STAMPA I dati sull’occupazione diffusi dall’Osservatorio Regionale sul mercato del Lavoro evidenziano una preoccupante riduzione negli ultimi anni delle assunzioni effettuate con tipologie contrattuali più stabili e tutelate a favore dei contratti più flessibili e precarizzanti; il contratto a tempo indeterminato è sceso dal 19,4 % delle assunzioni effettuate nel 2007  all’odierno 9,5 %, con un decremento del 53,8 %.“E’ negativa anche la flessione delle assunzioni con contratto di apprendistato, dal 9,2 % del 2007 al 4,1 % dei nuovi impieghi nel primo trimestre del 2012, in parte legata alla  crisi, in parte alle difficoltà applicative della normativa previgente; l’auspicio è che la più razionale disciplina dell’apprendistato adottata col Testo Unico del 2011, e rafforzata dalla recente riforma del mercato del lavoro, possa rilanciare questo importante istituto contrattuale, che può favorire un ingresso tutelato e qualificato dei giovani nel mondo del lavoro” dichiara Stefano Mastrovincenzo segretario Cisl Marche, che rimarca come anche la trasformazione di tali contratti in tempo indeterminato stia diminuendo fortemente; in alcuni territori gli apprendisti non confermati arrivano all’80 %.Il tempo determinato continua ad essere il contratto maggiormente utilizzato, attestandosi nel primo trimestre del2012 al 46,4% delle assunzioni: se, pertanto, circa un lavoratore su due risulta assunto con questa tipologia contrattuale, appare essenziale garantire l’applicazione degli strumenti normativi volti a contenere e ostacolare l’utilizzo abusivo dei contratti a termine.Aumentano costantemente, invece, gli ingressi mediante le tipologie contrattuali più flessibili: le assunzioni con contratti di lavoro parasubordinato, intermittente, domestico o con tirocini e stage raggiungono nel 2011 il 29,6 % del totale dei nuovi impieghi, laddove nel 2007 erano il 10%.Secondo la Cisl Marche la crescita più significativa è quella del lavoro intermittente: questa tipologia contrattuale riguarda oggi il 15,6 % delle assunzioni, con un utilizzo più che quadruplicato nel corso degli ultimi cinque anni (+233,5 %). E’ indice di una forte precarizzazione delle condizioni di impiego dei lavoratori, che merita un più attento monitoraggio, così come il mondo dei tirocini e degli stage, che ha conosciuto una costante crescita quantitativa nell’ultimo triennio, pari al 32,1%.“A fronte del forte incremento dei contratti flessibili, appare particolarmente importante la misura contenuta nell’Accordo anti-crisi sottoscritto nel dicembre 2011 dalla Regione Marche con CGIL, CISL e UIL, che prevede lo stanziamento di incentivi alle imprese che stabilizzeranno con assunzioni a tempo indeterminato i lavoratori impiegati con contratti a tempo determinato e atipici”, sottolinea Tonino Bori responsabile Lavoro Cisl Marche.Sempre più preoccupante il dato sull’occupazione giovanile. nel 2011 le fasce 15-24 anni e 25-34 anni hanno conosciuto una flessione consistente nel numero di occupati, rispettivamente -14,5% e -3,1%; i tassi di disoccupazione sono aumentati in particolare per i più giovani, passando dal 15,7 % del 2010 al 23,5 %. Il lavoro per i giovani continua a diminuire e, dove c’è, è soprattutto precario. nel 2011 il lavoro intermittente è stato il più utilizzato (26,8%) nelle assunzioni relative ai 15-24enni, mentre le assunzioni giovanili a tempo indeterminato, a termine o in apprendistato sono tutte consistentemente diminuite nel periodo 2008/2011. il costante calo dell’offerta di lavoro da parte degli under 34 testimonia, pertanto, anche un crescente scoraggiamento e disorientamento rivelato dal c.d. fenomeno “neet”, i ragazzi che non studiano né lavorano. “In questa prospettiva è senz’altro da salutare con favore da un lato l’iniziativa della Regione di avviare uno specifico percorso di analisi del mercato giovanile del lavoro al fine di individuare valide linee di intervento, dall’altro l’inserimento di alcune misure anti precarietà, fortemente volute dal sindacato, nella recente riforma del lavoro” conclude Bori.   2 luglio 2012
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05/07/2012 La riforma del lavoro è legge.
E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 153 del 3 luglio 2012 la Legge n. 92 del 28 giugno 2012 recante le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita.La Riforma entrerà  in vigore il 18 luglio 2012Il testo della Legge n. 92/2012Per approfondire:Le tappe della Riforma - dal sito della Cisl nazionale (schede, memorie audizioni, commenti etc)Volantone a cura della Cisl Marche
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21/06/2012 Governo taglia 90 docenti delle superiori.
Scuola, è emergenza per organici e classi sovraffollate. Novanta docenti in meno a fronte di 2395 studenti in più rispetto allo scorso anno. Il sindacato scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals  ha  inviato una  lettera unitaria  al ministro Francesco Profumo, al capo dipartimento del Miur Lucrezia Stellacci, al presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca, all’assessore regionale all’Istruzione Marco Luchetti e al direttore regionale Usr delle Marche Michele Calascibetta per denunciare l’emergenza organici che si prefigura per il prossimo anno scolastico.«Il taglio provocherà un sovraffollamento delle classi» dichiara Anna Bartolini, Segretario Generale Cisl Scuola Marche. «Che potrà arrivare - prosegue - a picchi di 33/34 alunni per ogni classe, l’accorpamento di alcune quinte, il riorientamento degli alunni per mancata attivazione delle classi e la NON  attivazione delle classi iniziali dei corsi serali e della scuola in carcere».  
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20/06/2012 «Siamo qui per manifestare tutta la nostra indignazione»
«Siamo qui per manifestare tutta la nostra indignazione e disapprovazione sul modo in cui sta operando il Governo e torneremo a farlo ogni qualvolta sarà necessario». Con queste parole   Mario Canale, Segretario Generale della Federazione Pensionati Marche,   introduce il suo intervento alla Manifestazione nazionale a Roma organizzata dalle Federazione nazionali dei Pensionati di CGIL, CISL e UIL per protestare contro le manovre del Governo che colpiscono duramente i pensionati. Clicca qui per scaricare l' intervento del Segretario Generale FNP CISL MARCHE, Mario Canale Facciamo il punto con la Federazione Pensionati Cisl
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14/06/2012 "Un giovane cittadino ATTIVO".
CLICCA QUI PER VEDERE LE FOTO DELL'INCONTRO   Nell' ambito della Festa Europea della Musica a Senigallia, la Cisl di Ancona promuove "Un giovane cittadino attivo" – Ripensare il rapporto giovane-lavoro oltre la crisi e in un contesto in cui si realizzi la giustizia. Interverranno: Don Luigi Merola – sacerdote e fondatore de " ‘A voce d’e creature" e consulente della Commissione Antimafia Eleonora Voltolina – Direttore della testata online Repubblica degli stagisti Giorgio Santini – Segretario Generale aggiunto Cisl Nazionale22/06/2012ore 18.00 Piazza Saffi - Senigallia   
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14/06/2012 Raffineria API - i lavoratori in presidio
14/06/2012FERMO DELLA RAFFINERIA API NEL 2013: RIPARTE IL RIFORNIMENTO BLOCCATO NELLA NOTTE DAI LAVORATORI IN PRESIDIOFalconara M. (AN): Ore 11.00 ripartono per il rifornimento le autocisterne ferme davanti alla Raffineria Api di Falconara M. (AN) bloccate dai lavoratori in presidio dalle 3 di questa notte, dopo l’incontro dei sindacati di categoria con i vertici dell’azienda. “E’ stato un  incontro interlocutorio – afferma Daniele Paolinelli, Segretario Generale Femca di Ancona - ci hanno chiesto un raffreddamento della vertenza come previsto dalla legge, abbiamo dato la disponibilità  a discuterne, tuttavia la vertenza continua sia sui  tavoli nazionale  e regionale con il coinvolgimento di tutte le istituzioni locali”. Solidarietà è stata espressa  dagli autotrasportatori, che insieme ai  400 dipendenti Api, manifestano un sentimento di forte preoccupazione. “Ad oggi il nostro futuro è incerto. - afferma Cristian Gatti operatore della centrale turbo gas ed Rsu Cisl – Lavoro in Api da 14 anni, abbiamo sempre sostenuto le politiche di sviluppo dell’azienda per salvaguardare l’occupazione, oggi la scelta di fermare la produzione  ci fa davvero paura. Noi lavoratori non ce ne andremo in silenzio ma faremo  di tutto per far si che l’azienda si assuma le sue responsabilità ed esca da questo silenzio davvero assordante.”
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13/06/2012 Macerata, le richieste del sindacato arrivano a Roma
Il Prefetto di Macerata ha informato il Governo sulle problematiche evidenziate dal sindacato  nella riunione del 5 giugno scorso. Con una nota del 12 giugno, l'Ufficio Territoriale del Governo di Macerata afferma che «la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministro dell'Interno sono stati resi edotti di tutte le problematiche e delle forti preoccupazioni evidenziate nell'incontro». Incontro nel quale il sindacato ha posto all'attenzione del Prefetto alcuni punti critici.I vincoli stringenti del patto di stabilità impediscono agli enti pubblici più virtuosi di spendere soldi che hanno in cassa. In alcuni casi, come quello della Provincia di Macerata, i soldi servirebbero per per pagare lavori fatti da imprese locali o per assegnare nuovi appalti che ridarebbero ossigeno all'asfittica economia maceratese.Una soluzione possibile è la "regionalizzazione" del Patto, ossia la rinuncia  da parte della Regione Marche, a spendere risorse per allentare il vincolo che grava su Provincie e Comuni.Il sindacato ha richiesto anche maggiore impegno alle banche locali. In un momento drammatico per l'economia del territorio gli istituti di credito sono chiamati a sostenere imprese e famiglie con maggiore flessibilità e disponibilità.Terzo punto critico è il protocollo sugli appalti. Firmato nel 2010, prima Provincia nella Marche, l'accordo contiene una check listi di principi e criteri di azione, applicabili al settore degli appalti pubblici di servizi e forniture a società cooperative, con l’ obiettivo di tutelare più incisivamente i lavoratori garantendo maggiore qualità nei servizi erogati.Un protocollo che ancora oggi risulta in parte inapplicato.  L'impegno del Prefetto sarà quello di vigilare e di sollecitarne una maggiore attuazione.  
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13/06/2012 Delocalizzazione Indesit? No grazie!
  Indesit. Fim, Fiom, Uilm: “Corteo di lavoratori in sciopero per le strade di Fabriano contro la chiusura dello stabilimento di None (Torino) e in difesa di tutti i siti produttivi del Gruppo” Le Segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso oggi il seguente comunicato.“Oggi si è svolta a Fabriano (Ancona) la manifestazione nazionale organizzata da Fim, Fiom, Uilm contro la chiusura dello stabilimento Indesit di None (Torino), annunciata dalla proprietà nei giorni scorsi.”“All'iniziativa hanno partecipato circa 2.500 tra lavoratrici e lavoratori provenienti da tutti i sitiIndesit presenti sul territorio nazionale, con un'adesione pressoché totale allo sciopero di 8 ore proclamato per oggi. Erano presenti delegazioni delle Rsu dei principali stabilimentimetalmeccanici del territorio e della provincia di Ancona. I lavoratori hanno percorso le viecittadine partendo dalla piazza del Comune per concludere il corteo davanti alla sede del gruppo Indesit Company con un presidio di circa due ore davanti all'ingresso degli uffici direttivi.”“Nel corso del presidio, dai microfoni dell'impianto mobile, sono intervenuti i delegati Rsu di tutti gli stabilimenti Indesit. I delegati hanno espresso la ferma volontà di opporsi alla decisione aziendale che colpisce direttamente i lavoratori di None e mette in discussione il Piano Italia; piano sulla base del quale si è fondata tutta la riorganizzazione degli stabilimenti italiani del Gruppo. Nel contesto attuale di crisi, infatti, il mancato rispetto degli impegni assunti nel piano, avviato nel 2011 e tuttora in corso, apre una grossa incognita sulla tenuta di tutte le attività Indesit a livello nazionale.”“Nell'intervento conclusivo, effettuato a nome di Fim, Fiom, Uilm da Alessandro Pagano,coordinatore nazionale Fiom del settore degli elettrodomestici, oltre a confermare lo stato diagitazione e la necessità di mantenere alto il livello di mobilitazione, è stata richiamata l'esigenza di una precisa assunzione di responsabilità da parte del Governo su questa vertenza.”“Nel momento in cui si stanno assumendo decisioni importanti in tema di sviluppo e di crescita, la difesa dei posti di lavoro esistenti deve rappresentare la base di partenza essenziale per la credibilità di qualsiasi progetto relativo a questi temi. Ciò è particolarmente importante per il settore degli elettrodomestici che, con i suoi 130 mila addetti, pur essendo in forte crisi, rappresenta il secondo settore per occupazione nell'industria manifatturiera del nostro Paese.”“La mancanza di un'adeguata strategia governativa di indirizzo degli investimenti pubblici e privati, finalizzati alla salvaguardia ed allo sviluppo del patrimonio industriale nazionale, sta facendo correre al Paese il rischio di assistere alla cancellazione di tale patrimonio.”“Il prossimo appuntamento, nell'ambito di questa vertenza, è fissato a Roma per martedì 19 giugno alle ore 14:30, presso il ministero dello Sviluppo Economico. All'incontro sarà presente l'intero Coordinamento nazionale delle Rsu del gruppo Indesit Company.” Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm                Roma, 15 giugno 2012  Comunicato sindacale Comunicato sindacale Indesit Company Fim, Fiom e Uilm nazionali considerano l'apertura della procedura di cessazione di attività per lo stabilimento di None (Torino), annunciata oggi dalla Direzione di Indesit Company, un atto grave che, oltre a confermare l'intenzione di delocalizzare la produzione e far pagare per intero il prezzo di questa scelta ai 400 lavoratori del sito piemontese, apre pesanti interrogativi sul reale progetto del Gruppo riguardo il mantenimento delle produzioni in Italia e rischia di indebolire ulteriormente l'intero settore degli elettrodomestici nel nostro Paese.Nel ribadire la totale contrarietà alla cessazione del sito di None e alla delocalizzazione delle attività in esso svolte verso la Polonia, Fim, Fiom e Uilm ritengono confermate le ragioni della mobilitazione nazionale in atto, a partire dallo sciopero nazionale di Gruppo, proclamato per il 15 giugno prossimo, con manifestazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani a Fabriano, sede del quartier generale del Gruppo stesso. Mobilitazione che è stata avviata per respingere una logica sulla base della quale, per aumentare i profitti, si possono chiudere le fabbriche ed espellere i lavoratori.Fim, Fiom e Uilm nazionali, a questo punto, ritengono che vada convocato immediatamente, da parte del Governo, un tavolo dove affrontare questa situazione a partire dal richiamo al mantenimento degli impegni assunti in sede Ministeriale da parte di Indesit, poco più di un anno fa,  col piano industriale denominato “Piano Italia”. Impegni complessivi che riguardavano anche il sito di None e il suo consolidamento, non certo la sua dismissione.Fim, Fiom, Uilm nazionali                                                            Roma, 7 giugno 2012 
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12/06/2012 Stop al sindacato nella Casa di riposo
Vietato l'ingresso del sindacato nella Casa di riposo di Loro Piceno. La denuncia viene da Laura Raccosta, Segretario regionale della Cisl Funzione pubblica, alla quale venerdì sera è stato impedito l'accesso in struttura per svolgere l'assemblea sindacale regolarmente indetta.Lo stop è stato intimato dalla Cooperativa "Insieme" che gestisce i servizi della Casa di riposo.  A quanto sembra i vertici della Cooperativa hanno intimato alle lavoratrici di non permettere a nessuno di accedere. La sindacalista non ha potuto far altro che chiedere l'intervento delle forze dell'ordine.«Non vogliamo credere - scrive Laura Raccosta -  che il divieto di svolgere l’assemblea possa essere riconducibile ad una nostra richiesta di chiarimenti sulla somministrazione dei farmaci in struttura». Richiesta inviata al Sindaco e indirizzata per conoscenza alla Procura della Repubblica ed ai NAS. Richiesta alla quale ancora oggi non sono state date risposte.Non è la prima volta che le lavoratrici della Casa di riposo subiscono ingiustizie a Loro Piceno. A dicembre scorso la Cooperativa non aveva pagato loro  stipendi e tredicesime.Solidarietà alle lavoratrici, cui è stato negato un diritto fondamentale, è stata espressa dal Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti che ha assicurato loro tutta la tutela necessaria.Ferracuti stigmatizza il comportamento di tanti enti pubblici che nel settore socio assistenziale bandiscono gare di appalto al massimo ribasso, esponendo lavoratori ed utenti a sfruttamento e sciacallaggio.Secondo Ferracuti  « è necessario che tutte le Pubbliche amministrazioni applichino i principi contenuti nell’ "atto di indirizzo in materia di condizioni di lavoro negli appalti", strumento di civiltà che protegge i lavoratori e gli utenti dei servizi  persone vulnerabili che meritano la massima attenzione e rispetto».Di condotta antisindacale parla  Sistino Tamagnini, Segretario generale della Cisl Funzione Pubblica di Macerata secondo il quale «quanto è successo costituisce una violazione dello Statuto dei Lavoratori, alla quale reagiremo interessando l'autorità giudiziaria».  
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12/06/2012 Il valore del lavoro: manifestazione nazionale
 30/05/2012Roma, 30 maggio 2012. Il corteo sindacale del 2 giugno e' stato rinviato. Ad annunciarlo il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni al termine di un conferenza stampa unitaria. I Segretari generali delle tre confederazioni si recheranno, in quella data, a visitare le popolazioni colpite dal sisma in segno di "solidarieta'.La manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil si terra' invece a Piazza del Popolo il 16 giugno prossimo.Concentramento dei manifestanti in piazza della Repubblica a Roma alle ore 9.30. Partenza del corteo da piazza della Repubblica alle ore 10.30 e dopo aver percorso largo di Santa Susanna, via Barberini, piazza Barberini, via Sistina, piazza Trinità dei Monti, Viale Trinità dei Monti, viale Gabriele D’Annunzio giungerà in piazza del Popolo dove si terrà il comizio conclusivo dei Segretari generali di CGIL, CISL e UIL, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.Manifestazione nazionale unitaria , 2 giugno 2012"Meno tasse per lavoratori e pensionati, più risorse per il lavoro" , le proposte di Cgil, Cisl, Uil su fisco, lavoro, crescita, welfareLeggi il documento integrale:"Meno tasse per lavoratori e pensionati, più risorse per il lavoro" il documento Cgil, Cisl, Uil 18 maggio 2012                    
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05/06/2012 A Buongiorno Marche la Cisl di Ascoli-Fermo con Alfonso Cifani e Giuseppe Donati
Venerdì 15 GIUGNO a BUONGIORNO MARCHE PARLIAMONE SPAZIO CISL MARCHEin diretta su èTV MARCHE canale 12 del digitale terrestre ed in contemporanea streaming su http://www.etvmarche.it/news.php e su RADIO CENTER MUSIC 99,100FM dalle ore 9,00 alle ore 9,30 interverranno ALFONSO CIFANI Segretario generale della Cisl ASCOLI - FERMOGIUSEPPE DONATI Segretario generale della FUNZIONE PUBBLICA ASCOLI -FERMO Si parlerà : • dell'andamento delle crisi e dell'occupazione nelle provincie di Ascoli P. e Fermo: luci ed ombre di uno dei più importanti distretti produttivi della regione;• del confronto con i Comuni del territorio Piceno sulla tassazione locale partendo dall'IMU per arrivare alle misure di sostegno per chi si trova in difficoltà per aver perso il lavoro;• delle ricadute sul territorio della riorganizzazione sanitaria in atto in particolare delle iniziative messe in campo dalla Funzione Pubblica per contrastare il rischio di smantellamento della sanità pubblica.Nell'occasione sarà presentata la MANIFESTAZIONE NAZIONALE LAVORO CRESCITA E WELFARE PER CAMBIARE IL FISCOROMA 16 GIUGNO 2012 PIAZZA DEL POPOLO 
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01/06/2012 Riforma sanità. Non solo tagli, ma confronti veri per scelte giuste.
Chiediamo che i confronti nelle Aree Vaste sanitarie annunciati dalla Giunta regionale siano avviati subito. Il sindacato ha ben presente il difficile quadro finanziario, con la prospettiva di ulteriori tagli ai trasferimenti e di riduzioni della spesa sanitaria. Sappiamo che ci sono vincoli legislativi e ragioni di necessità e opportunità che spingono a riorganizzare, riducendo i posti letto per acuzie, rafforzando lungodegenza, riabilitazione e in generale la rete dei servizi territoriali. Ma sappiamo pure che, in un periodo di forte crisi ed incertezza rispetto al futuro, sia difficile avere un’ampia condivisione su una riorganizzazione chenon sarà indolore, in un'area “sensibile” come la sanità. Due sono gli esiti più probabili di una riorganizzazione: l'attuazione diinterventi con l'imposizione di soluzioni drastiche ma senza consenso, anzi contensioni e contrasti, oppure il fallimento nella fase applicativa. Ci sarebbe un terzo possibile percorso: riorganizzare con un faticoso ma costruttivo coinvolgimento delle realtà locali, con la valorizzazione degli operatori sanitari, con l’aumento del tasso di responsabilità e consapevolezzadi tutti i soggetti, con margini di intervento che consentano di valorizzare proposte e specificità del territorio, fatte salve le compatibilità economiche. Ciò richiederebbe a chi guida a livello politico o tecnico questa regione, ed in particolare la sanità, di presentarsi a questa delicata fase con unità di visione strategica, autorevolezza e credibilità, capacità di ascolto; qualità che finorasono in parte mancate, ma devono essere messe subito in campo, anche perchè i problemi, per i cittadini e per i lavoratori della sanità, stanno crescendo. Di fatto alcuni aspetti della riorganizzazione sono stati avviati in modo strisciante, senza confronto ma soprattutto senza mostrare la necessaria simultaneità tra riduzione di posti letto per acuti e incremento di quelli per lungodegenti, oppure tra riconversione di posti letto ospedalieri ed incremento dell'offerta della rete territoriale. Se riorganizzazione/riconversione deve essere, ad una comunità locale non sipuò mostrare solo il “volto del taglio”, ma va contestualmente evidenziata la concretezza dell’investimento, altrimenti si alimentano frustrazioni, campanilismi, atteggiamenti di chiusura. Anche i risparmi sul personale previsti dal Piano per il 2012 sono stati già realizzati in pochi mesi, con assunzioni ben al di sotto del 70% stabilito a fronte di pensionamenti e dimissioni. Attualmente c’è allarme in vista del periodo estivo, per il rischio di riduzione dei servizi agli utenti e ulteriori carichi per gli operatori; sul tema il confronto è scarso o superficiale; lo stato di agitazione del personale è stato proclamato inquasi tutto il territorio regionale. Altro nodo da sciogliere a breve è l’assetto organizzativo previsto dalla legge,con l’articolazione in Distretti  e Ambiti territoriali sociali. Ci sono poi scelte che non vengono comprese da cittadini e lavoratori, come lo stanziamento dirisorse per “investimenti non indispensabili”, mentre magari mancano fondi pervere necessità (rinnovo parco ambulanze, manutenzione di ospedali, pagamento di straordinari..). Esistono difficoltà ancora evidenti e diffuse nell’accesso alle prestazioni, con un Cup che spesso non riesce ad essere porta di accesso al sistema, nonostante lo sforzo degli operatori. Servono dunque confronti veri e immediati sul territorio, per una riorganizzazione che è necessaria, ma che sarà fruttuosa nonostante la complessità, solo se si percepirà la passione e la competenza di politici e tecnici a servizio della comunità, che tengono insieme equilibrio dei conti e qualità dei servizi, che credono nel coinvolgimento e nella partecipazione di cittadini e operatori della sanità e che possano allora a pieno titolo chiedere analoga responsabilità a istituzioni locali e rappresentanze sociali. Ancona, 30 maggio 2012 Stefano Mastrovincenzo                                                               Segretario gen. Cisl Marche
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31/05/2012 "Non ha senso mantenere parata 2 giugno, oppure renderla sobria"
Roma, 30 maggio 2012 Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, è favorevole ad annullare la parata militare del 2 giugno per destinare i fondi alla ricostruzione post-terremoto in Emilia Romagna, anche perché in nessun paese europeo in questo momento si fanno parate in stile sovietico. "Secondo me è da annullare - ha detto Bonanni - e non è una questione di soldi: la festa della Repubblica non è la festa delle Forze Armate. Non credo abbia senso tenerla in piedi, o almeno bisogna renderla molto, molto sobria. In tutta Europa - ha aggiunto - non ci sono tracce di parate militari in stile sovietico".  La Cisl, ha sottolineato il segretario generale in una conferenza stampa, ha deciso di annullare la festa nazionale prevista a Levico per il week end dell'8-10 giugno proprio perché incompatibile con l'atmosfera di dolore nel paese creata dal sisma.
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30/05/2012 Cgil, Cisl e Uil in aiuto alle popolazioni terremotate
Roma, 30 maggio 2012. "Abbiamo deciso di non tenere la manifestazione del 2 giugno e di dedicare la giornata a un'iniziativa simbolica a sostegno della popolazione in Emilia Romagna. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil andranno nei luoghi colpiti per solidarizzare con le famiglie e i lavoratori". Così Raffaele Bonanni in una conferenza stampa unitaria annuncia la decisione dei tre sindacati di spostare la manifestazione per sollecitare una nuova politica economica del governo prevista per il 2 giugno al 16 giugno prossimo.I tre sindacati unitamente a Confindustria hanno poi istituito un fondo di solidarietà da devolvere alle vittime del terremoto. "Confindustria e le Segreterie Generali di CGIL,CISL,UIL hanno deciso di assumere una iniziativa congiunta per aiutare le popolazioni, i lavoratori e il sistema produttivo dei territori dell'Emilia-Romagna, -si legge in una nota unitaria-  in particolare le province di Ferrara, Modena e Bologna, e della provincia di Mantova, colpite dagli eventi sismici di questi giorni. Favorire, con la collaborazione delle loro articolazioni territoriali, la raccolta in azienda di contributi volontari da parte dei singoli lavoratori tramite la trattenuta dalla busta paga dell'equivalente di un'ora di lavoro, e di invitare le aziende a devolvere un contributo equivalente per la medesima finalità. Con questo gesto -conclude il comunicato- Confindustria e CGIL, CISL, UIL intendono fornire interventi di sostegno alle popolazioni, ai lavoratori e ai sistemi produttivi così duramente colpiti, secondo modalità e forme che le parti individueranno con l'obiettivo di garantire la certezza della destinazione e la loro più rapida utilizzazione ai fini della ricostruzione". I contributi così raccolti dovranno essere versati sul conto corrente bancario appositamente attivato: conto corrente bancario n. 12900 presso Carisbo Spa sede di Bologna (Gruppo Intesa Sanpaolo) IBAN IT11N0638502401100000012900                                                                                                                      Accordo Confindustria, Cgil, Cisl, Uil La Cisl, a causa dei luttuosi eventi accaduti per effetto del terribile terremoto, ha inoltre ritenuto opportuno sospendere  l’annuale Festa Nazionale di Levico Terme prevista dall’8 al 10 giugno. “Abbiamo contestualmente deciso – ha dichiarato Bonanni -  di devolvere a favore delle famiglie dei lavoratori colpite da gravi e dolorosi eventi  i risparmi così ottenuti.
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27/05/2012 "Invecchiamento attivo: da una scelta solidale ad un impegno obbligato"
Invecchiamento attivo significa invecchiare in buona salute, partecipare appieno alla vita della collettività e sentirsi più realizzati nel lavoro. A tal proposito l’anno europeo 2012 vuole promuovere azioni volte a migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le generazioni. Clicca qui per scaricare il Programma del Convegno
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24/05/2012 Servizi pubblici locali: efficienza qualità tutela del lavoro
30 Maggio 2012, alle ore 15,30, presso la "sala dell’Istituto Campana" in P.zza Dante ad Osimo - Tavola rotonda sul tema "Servizi pubblici locali: efficienza qualità tutela del lavoro".Nel perdurante contesto di crisi economica, politica e sociale la Cisl di Ancona intende promuovere ogni occasione di confronto e di proposta per qualificare i servizi pubblici, superando la frammentazione e favorendo aggregazioni efficaci, effettuando scelte forti in un quadro che impone di coniugare rigore ed efficienza a efficacia e sviluppo.Interverranno  il Segretario Generale della Cisl di Ancona Paolo Santini,  la Segretaria Nazionale della Cisl Anna Maria Furlan, l’Assessore regione Marche ai servizi pubblici locali Antonio Canzian, il Sindaco del Comune di Ancona Fiorello Gramillano, il Docente di Diritto Pubblico all’Università di Macerata Alessandro Lucchetti; coordinerà i lavori il Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo.Al termine dei lavori verrà inaugurata la nuova sede della Cisl di Osimo alla presenza del Sindaco e del parroco della Cattedrale di Osimo, Don Flavio. 
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23/05/2012 Accordo anticrisi con la Provincia di Macerata
Firmato un accordo anticrisi tra la Provincia di Macerata e i sindacati Cgil Cisl Uil e Ugl. Con il protocollo, al quale le parti hanno lavorato nelle settimane scorse,  la Provincia stanzia risorse importanti a favore delle imprese e delle famiglie.Le prime avranno a disposizione un fondo di garanzia di 350.000 € per il 2012. Per le famiglie in condizione di maggiore fragilità - numerose, indigenti, con componenti che hanno perso il lavoro o che non sono stati ricollocati nel mercato - è stato istituito un apposito fondo di € 250.000  le cui modalità di accesso verranno presto definite con regolamento.«Il Protocollo - spiega il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari - rappresenta il risultato di un metodo di lavoro basato sulla concertazione con le forze sociali e rappresentative dei lavoratori. In un momento di crisi straordinariamente grave, grazie all'interlocuzione costante con il sindacato,  siamo riusciti a mettere in rete le risorse necessarie per interventi coordinati».Soddisfatto il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, secondo il quale «il protocollo d'intesa rappresenta il primo importante risultato del tavolo provinciale di concertazione, a sua volta un vero e proprio laboratorio per costruire il futuro del nostro territorio. L'accordo non risolve tutti i problemi che la crisi ha generato, ma costituisce una risposta importante ed è il segnale che i lavoratori e le loro famiglie non sono soli».«Ora è importante - prosegue Ferracuti - che anche i Comuni attivino i tavoli di confronto con le forze sociali, mettendo sul piatto risorse proprie da far confluire, se possibile, nel fondo anticrisi provinciale, perché in un momento come questo è di fondamentale importanza "fare squadra" e lavorare tutti insieme».Per il Segretario generale della Cgil di Macerata Aldo Benfatto «è particolarmente importante il fondo di garanzia per le imprese, grazie al quale queste potranno accedere al credito bancario, iniettando liquidità a vantaggio di tutto il sistema». Per il leader della Uil Roberto Broglia «l'accordo rimette al centro la famiglia, vero e proprio ammortizzatore sociale».Il protocollo d'intesa stabilisce anche la destinazione delle ingenti risorse del Fondo sociale europeo. Due milioni e trecentomila euro saranno finalizzati alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla conciliazione  dei tempi di vita e lavoro, mentre € 500.000 verranno mirati al  reinserimento di soggetti espulsi dal mercato del lavoro,  al  sostegno alle categorie svantaggiate e all'anticipo della Cassa integrazione.http://www.youtube.com/watch?v=AnIngGAm3VY&feature=youtu.bePROTOCOLLO MISURE ANTICRISIRASSEGNA STAMPA  
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22/05/2012 Cgil Cisl Uil contro le mafie e la violenza
                                                                                                       Segreterie Territoriali Ancona PER LA LEGALITA' E LA DEMOCRAZIA CONTRO TUTTE LE MAFIE  E OGNI VIOLENZA CGIL, CISL e UIL esprimono lo sdegno di tutti i lavoratori per l'efferato attentato che ha colpito inermi alunne dell'Istituto Morvillo Falcone di Brindisi e condannano duramente l'accaduto confidando sulle forze investigative affinché autori e colpevoli del vile delitto siano prontamente assicurati alla giustizia.CGIL, CISL e UIL nell'esprimere vicinanza alle famiglie delle vittime,  agli studenti e alle studentesse, ai docenti e al personale, colpiti da questa insensata e brutale violenza, confermano l’impegno del mondo del lavoro e del sindacato contro ogni forma di violenza e di terrorismo di qualsiasi matrice che intende colpire lo Stato e tutti i suoi cittadini.Nel giorno del 20° anniversario dell’assasinio di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e della Scorta CGIL, CISL e UIL  hanno deciso di mobilitarsi in tutta Italia per dire ancora una volta NO a chi vuole diffondere terrore e violenza, e per affermare la cultura della democrazia e della legalità come unica via per garantire la convivenza civile e i diritti ai lavoratori e ai cittadini tutti del nostro Paese. PRESIDIO AD ANCONA IN PIAZZA ROMA MERCOLEDI' 23 MAGGIO ALLE ORE 18.00 la cittadinanza è invitata a partecipare  
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21/05/2012 Settimana di mobilitazione per la tassa sulle transazioni finanziarie
In Italia e in oltre 30 Paesi, dall'India al Brasile dalla Danimarca al Sud Africa, le campagne che da anni promuovono l'introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie chiedono ai cittadini dei propri paesi di informarsi, di attivarsi e di promuovere questa causa che non è più solo una brillante idea ma un progetto politico da realizzare. Far sentire il consenso dell'opinione pubblica per questa tassa è decisivo per le scelte politiche che i nostri Governanti stanno operando.La campagna si concluderà alla vigilia del vertice sulla crescita nell'Unione Europea che il 23 maggio 2012 riunirà i capi di stato e di governo dell'Europa a 27.Un appuntamento istituzionale cruciale per le sorti di tutti noi, cittadini europei e per il futuro del nostro continente. La posta in gioco è altissima. E’ in discussione il modello di convivenza e sviluppo che l’Europa – tutt’altro che ripresasi dal recente tracollo finanziario, con un indebitamento pubblico insostenibile, un’economia stagnante e un livello di disoccupazione allarmante - vorrà seguire nell’immediato futuro. Tra i temi del vertice del 23 maggio anchela TTF.Firma il manifesto della campagna sul sito www.zerozerocinque.it La finanza speculativa sposta montagne di soldi. Non costruisce nemmeno una vite, ma 24 ore su 24 cerca solo il massimo profitto. Il valore degli scambi di “titoli” è immenso, rispetto a quello dell’economia che “fa le cose”. Per fare solo un esempio, pensiamo alle valute: nell'economia reale si scambiano 15.000 miliardi di dollari all'anno, nel mondo finanziario 4.000 al giorno!Noi cittadini stiamo pagando un prezzo altissimo per la crisi. Il nostro denaro è stato investito in un “casinò finanziario” per la ricchezza di pochi. E mentre sono stati usati soldi pubblici per tappare le falle create proprio dall’irresponsabilità degli speculatori, la speculazione finanziaria è già ripartita. Intanto noi stiamo ancora aspettando leggi sulla finanza per evitare una nuova crisi.FINALMENTE UNA TASSA SULLE SPECULAZIONI     La tassa - pari allo 0,05% sul valore di ogni transazione sui mercati finanziari - è di importo molto contenuto. Piccolissima - il costo di un caffè su 2.000 euro di titoli - per chi investe sui mercati in un’ottica sana di medio-lungo periodo e a sostegno dell’economia reale (i risparmiatori o chi ha un’azienda). Giusta perché in grado di arginare gli eccessi di chi acquista e vende titoli migliaia di volte in un solo giorno, anche nell’arco di pochi secondi, per guadagnare sulle piccole oscillazioni del loro valore.VANTAGGIFrena la speculazione. Può generare 200 miliardi di euro nella sola Europa e di 650 miliardi di dollari all’anno su scala globale, da destinare alle politiche sociali, alla cooperazione allo sviluppo, alla lotta contro i cambiamenti climatici, ai settori danneggiati dalla crisi.Ma c’è altro:1. maggiore giustizia: oggi chi specula paga meno tasse di chi lavora;2. redistribuzione delle ricchezze: pagano la crisi i grandi speculatori che l’hanno provocata, risarcendo almeno in parte tutti i cittadini;3. controllo: la politica – cioè noi cittadini – torna a regolare la finanza.4. investire nell'economia reale: si liberano le risorse utilizzate a fini speculativi, per fare “cose” o “servizi”;5. trasparenza: i flussi finanziari lasciano una traccia (tracciabilità) dei loro movimenti, consentendo così controlli in entrata e in uscita dai Paesi. Francia, Spagna e Germania, si sono già impegnati in questa direzione. Se si aggiungesse l'Italia,la TTF potrebbe essere adottata nell'area euro in tempi brevi. I vantaggi sarebbero sentiti soprattutto dalle nostre piccole e medie imprese: minore rischio di speculazioni sulle valute per chi esporta; il costo del petrolio e delle materie prime sarebbe più stabile e prevedibile; diminuirebbero le possibilità di attacchi speculativi sui Titoli di Stato a tutela dei piccoli risparmiatori e molto altro.La lezione l’abbiamo imparata a nostre spese! Mai più finanza selvaggia a danno dei risparmiatori!La Campagna Zerozerocinque(www.zerozerocinque.it) fa parte di un’ampia coalizione internazionale; in Italia è promossa dalle seguenti organizzazioni della società civile:Acli, ActionAid Italia, Adiconsum, Adiconsum Basilicata, Amref, Arci, Attac, Azione Cattolica, Banca Popolare Etica, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Cgil, CINI - Coordinamento Italiano Network Internazionali, CISP, Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, Cisl, Cittadinanzattiva, Consorzio Città dell’Altra Economia, Consorzio Sociale Goel, CVX Italia, Daquialà, Dokita, Economia Alternativa, Equociquà, Fa’ la cosa giusta, Fair, Fiba Cisl, Flair, FOCSIV – Volontari nel mondo, Fondazione Culturale Responsabilità Etica,  Gcap - Coalizione Italiana Contro la Povertà, Legambiente, Lega Missionaria Studenti, Libertà e Giustizia, Lunaria, Mani Tese, Mag4 Piemonte, Mag Verona, Microdanisma, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, Oxfam Italia, Reorient, RTM – Reggio Terzo Mondo, Save the Children,  Sbilanciamoci,  Social Watch Italia,  UIL, Un ponte per, Volontari Terzo Mondo – Magis,  Wwf Italia.DOCUMENTO DI APPROFONDIMENTO  
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21/05/2012 Terremoto: solidarietà da Cgil, Cisl Uil nazionali.
CGIL CISL UILCOMUNICATO CGIL CISL UIL NAZIONALIDi fronte alla violenza del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, le Confederazioni Nazionali Cgil Cisl Uil manifestano angoscia, dolore e forte vicinanza ai familiari delle vittime e alle popolazioni coinvolte. Il cordoglio per le sette persone che hanno perso la vita è profondo e auspichiamo che questo tragico bilancio non si aggravi.Colpisce in particolare – e lo vogliamo sottolineare con forza – la morte di quattro operai intenti al turno di notte in tre diversi stabilimenti. Sul lavoro si muore a tutte le ore, anche di notte e di domenica: ancora una volta un “sacrificio” nel mondo del lavoro! Cgil Cisl Uil nazionali proclamano fermate simboliche in tutti i luoghi di lavoro durante i funerali e invitano ad esporre bandiere listate a lutto in tutte le sedi sindacali.Da una prima ricognizione dei danni causati dal sisma, è già chiaro che centinaia di aziende tra Modena, Ferrara e le altre aree più interessate risultano chiuse, lesionate e impraticabili: migliaia di lavoratori non hanno più un lavoro. Anche questa è una emergenza che richiede risposte immediate.Ci siamo già attivati presso i ministeri competenti per la decretazione d’urgenza relativa all’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Inoltre intendiamo lanciare, in accordo con le associazioni imprenditoriali, una grande campagna di sottoscrizione nazionale in favore della ricostruzione nelle zone devastate.Cgil Cisl Uil sono a fianco delle Istituzioni locali per affrontare l’emergenza e ringraziano la Protezione Civile, le Forze dell’ordine, i Vigili del fuoco e tutti i volontari che con grande impegno e senso della solidarietà si stanno prodigando in queste ore.Roma, 21 maggio 2012
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20/05/2012 "Serve una civile, ferma ed univoca reazione di sdegno"
Cgil Cisl Uil esprimono "sdegno per l'efferato attentato" che ha colpito la scuola di Brindisi  "La coscienza civile collettiva si ribella contro coloro che vogliono colpire lo Stato e i suoi cittadini". I sindacati si mobilitano il 23 maggio prossimo Roma, 19 maggio 2012. "CGIL, CISL e UIL esprimono lo sdegno di tutti i lavoratori italiani per l'efferato attentato che ha colpito inermi alunne di una scuola di Brindisi. Spetta agli inquirenti accertare la matrice dell'atto criminale. Ma tutti gli elementi fanno propendere, sin da ora, per un attentato di natura mafiosa. CGIL, CISL e UIL, nell'esprimere vicinanza alle famiglie colpite, condannano duramente l'accaduto e si affidano alle forze investigative affinché autori e colpevoli del vile delitto siano prontamente assicurati alla giustizia. La coscienza civile collettiva si ribella a questi attentati che vogliono colpire lo Stato e tutti i suoi cittadini. CGIL, CISL e UIL, dunque, si mobilitano invitando a realizzare fiaccolate o sit-in davanti a tutte le Prefetture italiane nella giornata di mercoledì 23 maggio, anniversario della morte di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e della scorta". Ordigno Brindisi. Bonanni: ''Serve una civile, ferma ed univoca reazione di sdegno''  Per il Segretario della Cisl "c'e' un clima torbido nel paese, e questo mostruoso attentato ne e' la riprova" ''C'e' un clima torbido nel paese. Il mostruoso attentato di Brindisi ne e' la riprova. Reagire con fermezza e tutti insieme''. Lo dichiara il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni commentando quanto avvenuto stamane a Brindisi. ''Dopo quanto accaduto a Genova, e l'attentato di oggi a Brindisi, dobbiamo mettere in conto che ci possa essere una strategia generale di forze anti-stato e antidemocrazia che approfittano dell'evidente stato di debilitazione della societa' per scatenare una offensiva da piu' parti'' - prosegue Bonanni, annunciando che il tema si imporra' alla manifestazione unitaria dei sindacati del 2 giugno prossimo. ''E dopo Brindisi si impone ancora di piu'''. ''Stanno accadendo troppe cose in concomitanza da un po' di mesi'', osserva. "E ci deve essere una ragione.Temo che lo stato di debilitazione del Paese spinga forze oscure a scatenarsi imponendo le loro intimidazioni e il loro terrore. Dietro ci potrebbe essere una strategia piu' ampia''. "Il rischio - osserva ancora il Segretario della Cisl - è che tutte le forze anti-stato stiano cercando di colpire una comunita' particolarmente indebolita'' per la crisi economica e il suo impatto sociale. Serve una reazione civile, composta ma ferma. E' importante che ci sia una univoca reazione di sdegno'' sottolinea annunciando che i sindacati indicano ''la strada della mobilitazione, gia' da stasera e nei prossimi giorni, con presidi davanti a tutte le Prefetture italiane''. Per Raffaele Bonanni, ''anche se la situazione sta migliorando'' di fronte ad un indebolimento del sistema economico e sociale ''sembra che non tutti abbiano capito l'importanza di saper reagire tutti insieme e con una ricetta univoca''. Quanto a possibili punti di contatto con l'esperienza dei primi anni '90' ed il rischio di strategie di tensione Bonanni ha espresso il suo auspicio "che nessuno dia varco a tentativi cosi' smarcati di attacco alla convivenza civile nel Paese''. 
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20/05/2012 "Siamo tutti pedoni"
Una delle iniziative previste dalla campagna "Siamo tutti pedoni", promossa dai sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil,  sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. L'iniziativa, il cui scopo è quello di far crescere la consapevolezza che la strage di pedoni può essere drasticamente ridotta, facendo rispettare le regole, educando ad una nuova cultura della strada, rendendo strutturalmente più sicure le strade, vuole proporre un'immagine e un ruolo attivo delle persone avanti negli anni: esse infatti non rappresentano esclusivamente una parte di popolazione bisognosa di tutela e protezione, ma sono cittadini capaci di interagire con le diverse generazioni e partecipare attivamente alla vita sociale. 
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20/05/2012 Libri scolastici. Un salasso tutto a carico delle famiglie.
COMUNICATO STAMPA Libri scolastici  Un salasso tutto a carico delle famiglie  La differenza, anche culturale e di progresso passa sul digitale e internet In questi giorni gli istituti scolastici  stanno definendo i libri di testo  per il nuovo anno scolastico: visti i tetti di spesa previsti dal Ministero per i testi obbligatori, è abbastanza evidente che ci troviamo di fronte ad un ulteriore  salasso per le famiglie marchigiane, già gravate dai forti aumenti di tassazione, di oneri aggiuntivi e colpite dalla crisi occupazionale. La Legge 133 stabilisce che, a partire dall'anno scolastico 2012-2013, il collegio dei docenti adotta esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet o mista. Sono fatte salve le disposizioni relative all'adozione di strumenti didattici per i soggetti diversamente abili. Inoltre i vincoli posti dall'art. 5 della legge n. 169/2008 rafforzano l'esigenza di libri di testo che privilegino i contenuti principali e determinanti di ogni disciplina, rimandando alla quotidiana azione dei docenti le integrazioni e i completamenti di volta in volta necessari,anche mediante le appendici di aggiornamento separatamente disponibili. (Fonte C.M. 16/09). Gli obiettivi della norma sono positivi: massimizzare la disponibilità e la fruibilità dei testi;  rendere i contenuti facilmente utilizzabili in diverse forme; offrire risparmio alle famiglie (il D.M. 41/09 parla di materiale cartaceo a costo contenuto); alleggerire il peso degli zaini. D’altra parte l’editoria allo stato dei fatti non ha risposto in maniera adeguata, come dimostra il caso del “libro misto”, che risulta essere lo stesso libro cartaceo di prima con un CD Rom o con dei collegamenti su piattaforma che fanno accedere a esercizi, schede, immagini, fonti, considerate “espansioni” del libro cartaceo, in realtà servizi aggiuntivi che, pur utili, il più delle volte non conseguono gli obiettivi della norma; spesso quando c’è una versione digitale (in pdf) il codice ISBN alternativo al cartaceo vincola docenti e famiglie ad una scelta esclusiva, non facile, data l’esigenza di utilizzare più canali nello studio a casa; solo poche case editrici offrono una versione comprensiva di cartaceo e digitale insieme. In un quadro di tale incertezza e fluidità alcune scuole “prendono tempo” e per non sottostare a troppi vincoli inseriscono tra i libri “consigliati” testi invece fondamentali e facendoli comparire poi nelle annualità successive come testi già acquisiti, come dimostra  una indagine condotta da Adiconsum nazionale lo scorso anno nella scuola secondaria di II grado. Ciò sta a significare che la “libera scelta delle famiglie e degli studenti” prevista nella circolare ministeriale nei fatti è un ulteriore obbligo. Una spesa che si ripete ogni anno e alla quale dobbiamo aggiungere i vari dizionari, ovviamente esclusi dai tetti di spesa. L’istruzione è  investimento, è progresso, è cultura, il fattore principale del nostro sviluppo. Eppure ad emergere ancora una volta, è, da una parte,  l’inadeguatezza dell’ impegno dello Stato sul diritto allo studio, e dall’altro gli interessi e il business  delle lobby delle case editrici e conseguentemente i costi del diritto allo studio ricadono esclusivamente sulle famiglie. Ma possiamo e dobbiamo cambiare. Occorre per Adiconsum  rivisitare lo strumento del libro di testo, così come tradizionalmente considerato, rendendolo effettivamente multimediale e interattivo; il futuro, soprattutto per alcune discipline, può essere nei learning objects (Porzioni di contenuto autoconsistenti e utilizzabili in diversi contesti) e nella dimensione sociale dell’apprendimento che assumerà la forma di servizi intorno a contenuti di base. Siamo assolutamente consapevoli delle difficoltà finanziarie degli istituti scolastici e anche della  carenza di infrastrutture informatiche in alcune zone della nostra regione, ma invitiamo le scuole e in primis i docenti, nel rispetto della loro autonomia didattica, a  mettere in atto forme  possibili per il risparmio. Vanno incentivate tutte le  esperienze lodevoli  e ci sono anche nella nostra regione,  di comodati d’uso, prestiti, testi on line, ebook, ecc, mercatino dell’usato. Sul fronte della ricerca didattica poi riteniamo che si apra un’opportunità interessante per i docenti ai quali viene offerto un grande spazio come comunità scientifica e di ricerca sulla strada della sperimentazione e innovazione, sulla linea della libera circolazione del sapere. Abbiamo esempi come “Book in progress”. Ideato e realizzato dall’ITIS “E. Majorana” di Brindisi, il progetto, condiviso da Adiconsum, ha dato vita ad una rete di scuole in tutta Italia (tra cui l’Itis Volterra-Elia di Ancona) che provvedono a dotare gli studenti dei libri di testo necessari. I testi infatti sono scritti dai docenti stessi, stampati all’interno della scuola e scaricabili dalla rete “Book in progress”, permettendo alle famiglie di risparmiare 300 euro circa. Ma la rivoluzione di tale progetto è culturale, dove ragazzi e docenti  hanno un contenuto flessibile, nel quale sono gli attori principali.  Adiconsum condurrà anche quest’anno il monitoraggio per verificare il rispetto dei tetti di spesa previsti  ma per Silvana Santinelli il monitoraggio sarà una ulteriore elencazione di percentuali che non avranno alcuna ricaduta sulle scuole che hanno sforato, non essendo prevista alcuna sanzione. Per ADICONSUM l’importante è   lanciare un appello: superare il tradizionale libro di testo per attivare formule nuove, partendo dalle esperienze positive già in essere ma anche dalla creatività dei nostri docenti,  per una crescita culturale dei nostri ragazzi, cioè per il futuro del nostro Paese. Ancona 18.05.2012
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17/05/2012 Macerata, sanità in stato di agitazione
La Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) dell’Area Vasta 3 di Macerata ha preannunciato lo stato di agitazione generale dei lavoratori.La decisione è stata presa in segno di protesta nei confronti del comportamento della Direzione aziendale, che in aperto contrasto con gli  impegni assunti nei tavoli sindacali di negoziazione, sta dando attuazione al processo di riorganizzazione dei servizi attraverso provvedimenti unilaterali comunicati direttamente ai lavoratori e senza aver prima concluso il confronto sindacale in corso.L'RSU «esprime stupore e indignazione nei confronti di provvedimenti con i quali si portano avanti processi che avranno effetti negativi e ripercussioni gravi nei confronti dell’utenza e della qualità dell’assistenza, e intima l'immediato blocco delle inziative unilaterali».Il Direttore dell'Area Vasta di Macerata Dott. Enrico Bordoni, al quale la decisione è stata comunicata nel pomeriggio, rassicura tutti affermando che «l'organizzazione estiva non prevede tagli ai servizi, ma solo una parziale riduzione delle attività in relazione al minore afflusso di pazienti e per consentire agli operatori di fruire delle ferie.  In ogni caso - prosegue Bordoni - vengono garantite le attività sanitarie di base e le urgenze.»In mattinata alle ore 11.00 una delegazione della RSU incontrerà Bordoni per proclamare formalmente lo stato di agitazione. Il Segretario generale di Categoria della Funzione Pubblica Cisl di Macerata Sistino Tamagnini non esclude iniziative più eclatanti di protesta se la Direzione non dovesse tornare sui suoi passi.
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16/05/2012 Rinnovato per il 2012 l'accordo con le Banche per la cassa integrazione
E' stato rinnovato  anche per l'anno 2012 l’accordo con gli Istituti di Credito per l’anticipo della cassa integrazione e per la sospensione delle rate dei mutui. L’accordo, sottoscritto per la prima volta nel 2009, è stato negli anni 2010 e  2011 tacitamente rinnovato pur avendo nella sua applicazione notevoli difficoltà.Proprio per tentare di dare una svolta a questa situazione Cgil, Cis e Uil Marche hanno promosso una iniziativa che rilanciasse l’accordo stesso e che impegnasse, in maniera diversa che dal passato, le Banche.La sottoscrizione del nuovo protocollo  riprende in toto i contenuti dell’intesa sottoscritta nel 2009.Le  Organizzazioni Sindacali hanno anche chiesto ed ottenuto la sottoscrizione di un verbale "a latere" che impegna ogni Istituto di Credito firmatario a fornire il nome di un referente regionale cui rivolgersi per affrontare e risolvere le eventuali situazioni di criticità, ed a fornire i dati di monitoraggio sul numero di anticipi e di sospensioni che vengono concessi.Per ora l’elenco delle Banche firmatarie: Banca delle Marche, Banca Popolare Ancona, Banche di Credito Cooperativo (BCC), Carifano, Cassa di Risparmio di Fabriano.IL VOLANTINO di CGIL - CISL - UIL MARCHE
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16/05/2012 Poste italiane, sei mesi per decidere
Restano aperti gli uffici postali di Piediripa, Sforzacosta e Montecassiano. Almeno per il momento. L'Asur Marche ha infatti accolto la richiesta di proroga per la realizzazione dei lavori nelle tre sedi.  Sei mesi per prendere tempo, per dialogare e cercare di capire le reali intenzioni dell'azienda.Decisiva la mediazione del Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, che ha confermato  «la piena disponibilità della Regione ad agevolare una soluzione in grado di salvaguardare la rete degli uffici postali nei piccoli Comuni e nelle Frazioni».Decisive anche le proteste della popolazione e l'intervento dei rappresentanti politici del territorio, per una volta uniti nel difendere un servizio essenziale per le comunità locali.Soddisfatti i sindacati, che però chiedono. «La richiesta di proroga non è sufficiente - sostengono i Segretari regionali di Categoria di Cgil Cisl e Uil- anche perché l'azienda  ha dimostrato di voler utilizzare in modo strumentale le segnalazioni fatte dai dipendenti, prendendo la palla al balzo per decidere la chiusura  degli uffici».Non possiamo fidarci di Poste Italiane - sostiene Dario Dominici, Segretario generale della FLP CISL Marche - che ha dimostrato dimostrato di perseguire una strategia volta a ridurre i costi di gestione, primo tra tutti quello del personale. Non è vero poi, come sostiene l'azienda, che in questi giorni c'è stato un clima sereno di dialogo.«Per questo - conclude Dominici - terremo alta l'attenzione finchè non saremo certi di aver scongiurato definitivamente il rischio di chiusura degli  uffici». 
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11/05/2012 Riorganizzazione sanitaria: parte il confronto sul territorio.
Lunedì 14 maggio prossimo parte  dall’Area vasta 1 (Pesaro) il confronto territoriale sulla riorganizzazione sanitaria marchigiana.  Una priorità determinante perla Cisl, perché coinvolgere i soggetti locali di rappresentanza diventa strategico per la ridefinizione dell’offerta dei servizi sanitari più prossimi ai bisogni di salute dei cittadini e alle istanze degli operatori della sanità. Nei prossimi giorni verranno calendarizzati  anche gli incontri in Area  Vasta 2 (Ancona),  Area Vasta 3 (Macerata),  Area Vasta 4 (Fermo), Area Vasta 5 (Ascoli Piceno) per entrare nel merito del nuovo assetto sanitario che va  dalla riconversione dei piccoli ospedali  al  potenziamento dell’offerta di assistenza primaria.  
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10/05/2012 Un accordo contro la crisi: esenzione ticket
LA DELIBERA GIUNTA REGIONALE N° 607 DEL 2/5/12 PROTOCOLLO TRA REGIONE MARCHE E CGIL-CISL-UIL: ESENZIONE DAI TICKET PER LAVORATORI E FAMILIARI COLPITI DALLA CRISI   E’ stata confermata anche per il 2012 l’esenzione dal pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie e l’erogazione gratuita dei farmaci di fascia C per i lavoratori e lavoratrici colpiti dalla crisi. Infatti, in attuazione al Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 7 dicembre 2011 tra la Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Marche, la Giunta Regionale ha approvato la Delibera n. 607 del 2.5.2012 contenente i criteri e le modalità per riconoscere per il 2012 interventi a tutela della salute per i lavoratori, e i loro familiari a carico, che abbiano perso il lavoro, siano in cassa integrazione, in mobilità o in contratto di solidarietà. In particolare, i benefici previsti sono:  l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket) per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e di diagnostica strumentale erogate dalle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate dalla Regione Marche;   l’erogazione gratuita dei farmaci di fascia C compresi nei prontuari Terapeutici locali o di Area Vasta (attraverso le Farmacie convenzionate o in distribuzione diretta dalle Farmacie Ospedaliere).  Possono beneficiarne i lavoratori o lavoratrici e familiari fiscalmente a carico che, al momento della fruizione delle prestazioni, risultino:  aver perso il lavoro successivamente al 1° gennaio 2009 in mobilità in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga, in sospensione EBAM) e che nelle 13 settimane precedenti all’erogazione della prestazione abbiano avuto una sospensione dal lavoro pari almeno al 40% delle ore lavorabili; in contratto di solidarietà e che nei 6 mesi precedenti all’erogazione delle prestazioni abbiano avuto una riduzione dell’orario di lavoro pari ad almeno al 40% delle ore lavorabili  Per poter usufruire dell’esenzione, i soggetti aventi diritto devono recarsi presso gli Uffici Anagrafe della Zona Territoriale di competenza e autocertificare di possedere i requisiti richiesti. Ad essi e ai loro familiari fiscalmente a carico sarà rilasciato un certificato di esenzione. Per tali interventi inerenti la tutela della salute sono stati previsti i primi 800.000 euro. Ancona, maggio 2012   
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09/05/2012 Revocato lo sciopero regionale di 8 ore del Trasporto Pubblico Locale
Ancona 09.05.2012  Alla Commissione di Garanzia  Oss-conflitti sindacali  All’ASSTRA Marche All' ANAV Marche All'Assessore Trasporti Regione Marche Ill.sig. Prefetto di :Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Fermo Oggetto :  Revoca  Sciopero Regionale Trasporto Pubblico Locale su gomma del 10 maggio 2012             Le scriventi, comunicano che oggi 9 maggio c/o gli uffici della Regione Marche dopo l'incontro di ieri 8 maggio con l'Assessore ai Trasporti dott.  Luigi  Viventi e il dirigente dott. Sergio Strali, si è sottoscritto un protocollo di intesa.             Le OO.SS. pur non avendo condiviso il taglio dei servizi del 5% già effettuato, ritengono che il documento prodotto e sottoscritto, eviti ulteriori penalizzazioni ai cittadini e ai lavoratori, ma anzi inneschi un meccanismo virtuoso che dovrebbe migliorare ed efficientare il servizio di Trasporto Pubblico Locale.             Inoltre, il tavolo congiunto concordato tra Regione e OO.SS. permetterà di monitorare e concordare tutti gli aspetti riguardanti i nuovi affidamenti da effettuare nel 2013.             Pertanto, per le motivazioni di cui sopra le OO.SS. Regionali REVOCANO lo sciopero previsto per domani giovedi 10 maggio.  Segreterie Regionali Marche FILT-CGIL                FIT-CISL                UILTRASPORTI Fabrizio Fabbietti    Roberto Ascani       Giorgio Andreani
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09/05/2012 Cgil Cisl e Uil in piazza insieme il 2 giugno
«Manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil, senza sciopero e di sabato pomeriggio, il 2 giugno prossimo per mettere al centro il tema del lavoro e chiedere al Governo di invertire la rotta». E' quanto annunciato oggi dai Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, nel corso della conferenza stampa congiunta svoltasi nella sede della Uil.«Si tratta di una protesta simbolica che cade nel giorno della Festa della Repubblica per ricordare al Governo e all'intera classe dirigente italiana - spiegano i segretari - che l'Italia, come recita la Costituzione, è una Repubblica democratica fondata sul lavoro».La manifestazione si terrà nel pomeriggio per consentire alle istituzioni di celebrare la Festa del 2 giugno la mattina. Al centro della manifestazione c'è anche il tema del fisco. Cgil, Cisl e Uil sollecitano il Governo ad aprire una discussione per alleggerire il carico fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati. Più in generale, le tre confederazioni chiedono all'esecutivo di invertire la rotta nelle politiche economiche.«La manifestazione del 2 giugno - sottolinea il Segretario della Cisl Raffaele Bonanni -  ha l'obiettivo di cambiare la politica economica e in modo particolare quello di garantire assolutamente una sterzata sulla vicenda fiscale. Nono solo  perche' rappresenta il segno maggiore di ingiustizia nel nostro Paese, dove chi ha di piu' paga di meno e chi ha di meno paga di piu', ma perche' il tipo di tassazione che si applica ha una valenza economica straordinaria.«E da parte di tutti gli altri Stati la leva fiscale viene usata proprio al contrario - precisa Bonanni, ricordando che «le economie asfittiche, infatti, vanno stimolate con i consumi e stipendi piu' bassi e tasse molto alte di certo non aiutano».E a proposito di fisco, il Segretario della Cisl torna a parlare di Imu: «I sindacati hanno chiesto una patrimoniale per i ricchi e si sono ritrovati una patrimoniale per i poveri» sottolinea dicendosi «molto vicino ai tanti sindaci che stanno pensando di rivedere l'Imu con l'obiettivo di non appesantire chi possiede una sola casa».«Meno tasse, dunque, ristrutturazione del debito pubblico e - ribadisce - taglio dei costi della politica nella ricetta contro la crisi. Senza dimenticare la vendita del patrimonio pubblico perché occorre smobilizzare tutto cio' che e' smobilizzabile, vendere le cose anziche' le persone».Bonanni è poi tornato a parlare di concertazione criticando l'idea che oggi il Governo tenta di far passare, «che con meno concertazione si eviti il consociativismo perché in assenza di qualsiasi confronto, senza una discussione trasparente con le forze che rappresentano il Paese, scorazzano le lobbies». E ha concluso: «Nei prossimi giorni Cgil, Cisl e Uil vareranno una proposta unitaria sul fisco con la quale chiedere al Governo l'apertura di una tavolo di confronto con l'obiettivo di tagliare le tasse su lavoratori dipendenti e pensionati».Cigl, Cisl e Uil manifesteranno il 2 giugno per avere 'risposte dal Governo' e avvertono che ''non ci sono alibi'' per non darle. Sottolinea la leader della Cgil, Susanna Camusso, presentando la manifestazione unitaria del 2 giugno: «Non ci sono alibi, fin quando si continua dietro l'alibi dell'Europa si fanno solo scelte recessive'. Serve equita' e crescita, con risposte su fisco e lavoro».«Senza risposte sul lavoro il Paese non ce la fa», avverte la leader della Cgil. «Siamo vicini a un punto di rottura e prima che si arrivi a un punto di non ritorno e' auspicabile e rivendicabile che il governo cambi la politica economica».«Una decisione, quella di Cgil, Cisl e Uil, - dice ancora Angeletti - che intende inviare al governo un messaggio chiaro: la misura e' colma, l'esecutivo deve cambiare passo, basta rigore, ora serve guardare ai lavoratori. Siamo sindacati assolutamente responsabili, non abbiamo mai anteposto i nostri interessi a quelli generali, ma oggi proprio il senso di responsabilita' non puo' arrivare ad un livello di afasia: con questa politica non raggiugeremo nessuno degli obiettivi dichiarati dal governo.«E questo perché - conclude - non si puo' celebrare la Festa della Repubblica facendo finta che l'articolo 1 della Costituzione sia stata solo un'idea geniale dei nostri contribuenti». 
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08/05/2012 Poste italiane riduce i servizi e guarda solo agli utili
E' bufera su Poste Italiane. La ventilata chiusura dei tre uffici postali di Piediripa, Sforzacosta (frazioni di Macerata) e Montecassiano, così come le disfunzioni del Centro di distribuzione di Urbino, hanno fatto esplodere la rabbia dei lavoratori e degli utenti del servizio.A decretare la chiusura dei tre uffici maceratesi sarebbero state delle prescrizioni dell'Asur, per rispettare le quali basterebbero circa € 10.000.Soldi che l'azienda non sembra intenzionata a sborsare, nonostante nel 2011 abbia  conseguito un utile di gestione di circa € 850 milioni, e nonostante il fatto che i tre uffici in questione lavorino a pieno regime servendo più di 12.000 utenti.A Urbino invece un guasto del montacarico del Centro di distribuzione ha costretto i dipendenti a trasportare la corrispondenza a mano su tre piani, in violazione del Decreto n. 81 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.Il problema sembra facilmente risolvibile con un intervento di riparazione, ma non è questo il punto. Il Centro di distribuzione di Urbino è inadeguato e da tempo il sindacato chiede il trasferimento in una sede più funzionale, come già accaduto a Fano e a Pesaro. Nel 2010 era stato messo a bilancio un preventivo di spesa per una sede nuova, ma ancora oggi non se ne  è fatto nulla.Due vicende diverse,  un denominatore comune. Secondo Dario Dominici, Segretario generale dei Postali Cisl delle Marche «è in atto una riduzione graduale dei servizi  all'interno di un progetto nazionale di riorganizzazione che, nelle Marche, porterà  il taglio di  circa 205 lavoratori». In sintesi si può affermare che Poste Italiane è un'azienda che, pur nel pieno delle proprie forze,  batte in ritirata sui servizi e bada esclusivamente ai profitti.Il sindacato non resterà a guardare.  La Cisl ha fissato un incontro che in settimana vedrà coinvolti i Sindaci di Macerata e di Montecassiano. «Chiederemo a Poste italiane un incontro in cui spiegare i motivi di queste decisioni - afferma il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti -  e andremo fino in fondo arrivando, se necessario, anche al  boicottaggio dell'azienda.»Poste italiane getta acqua sul fuoco assicurando che si tratta solo di una sospensione dell'attività. Sospensione si, ma a tempo indeterminato. Temendo una chiusura definitiva, la Cisl ha proposto allora l'apertura di uffici mobili al posto di quelli "temporaneamente" chiusi.Nel frattempo  si muovono anche i cittadini e la politica. Tantissime le manifestazioni di protesta da parte degli utenti, soprattutto quelli anziani, che vivono nelle frazioni e che, sopportando gravi disagi , dovranno ora recarsi a Macerata. A Montecassiano gli anziani stanno formando un Comitato per mantenere aperto l'ufficio. A Macerata il caso finisce in Consiglio comunale, dove maggioranza e opposizione cercheranno una soluzione. Significative le parole del Sindaco Romano Carancini, che si è detto« indignato per una situazione inaccettabile».RASSEGNA STAMPA     
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04/05/2012 Poste italiane chiude tre uffici a Macerata
E' scontro tra Poste italiane e il Sindacato di Categoria  della Cisl (la FLP), dopo che l'azienda ha deciso di  chiudere gli uffici di Piediripa, Sforzacosta e Montecassiano.In un comunicato stampa il Segretario della SLP Cisl Marche Dario Dominici attacca duramente Poste italiane, accusandola di avere ormai deciso una drastica riduzione dell'offerta dei servizi sul territorio e dei livelli occupazionali.«Presto - sostiene Dominici - i cittadini potranno accedere ai servizi solo dopo code interminabili e solo dopo aver compiuto un lungo tragitto in macchina o su un mezzo pubblico. In altre parole  Poste italiane taglia i costi di gestione semplicemente approfittando di un particolare privilegio che le viene concesso, ossia quello di scaricarli semplicemente sugli enti locali e sulla popolazione».Una strategia attraverso la quale, secondo la Cisl Slp, l'azienda mette in discussione anche il ruolo della rappresentanza. La Cisl, sindacato più rappresentativo del settore, è un avversario scomodo, e i lavoratori, tra i quali molti suoi iscritti, sono costantemente messi sotto pressione da richieste di maggiore flessibilità, di deroghe alle regole e di aumento di carichi di lavoro e di responsabilità personali.Negli ultimi quattro anni l'impegno del sindacato è stato quello di evitare la chiusura delle aziende preservando quanti più posti di lavoro possibile,  Mentre approva e certifica un bilancio assolutamente positivo invece,  Poste italiane decide di chiudere 1.200 uffici postali entro l'anno, tagliando almeno 10.000 posti di lavoro.«Ma siamo convinti - conclude Dominici - che i lavoratori e i clienti di quella che è la più grande azienda di servizi del paese, non si lasceranno ingannare ancora una volta». 
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02/05/2012 Il 1° maggio per "scommettere sul lavoro".
Il Lavoro è incardinato nella Costituzione, come diritto, per un’esistenza dignitosa e libera per sé e la propria famiglia, e come dovere, per partecipare al progresso della società. Non sul censo, sulla proprietà, sulle classi, ma sul Lavoro si fonda la nostra Repubblica. Per anni è però cresciuta la cultura del successo facile e delle rendite, finanziarie,  immobiliari, professionali,  legate alla politica.Così oggi il Lavoro è fonte di preoccupazione e disagio per moltissime persone e fa notizia quasi sempre in negativo, per un’azienda che licenzia, per i suicidi di chi è disperato, per un grave infortunio, per i bassi salari, per la precarietà diffusa.Il 1° maggio è occasione per riaffermare che bisogna “scommettere sul Lavoro”.A livello europeo, superando l’idea che alla recessione si risponda solo cercando di placare i mercati finanziari con misure di austerità; servono invece maggiore unità politica, adozione di vincoli alla finanza speculativa, a partire dalla tassa sulle transazioni finanziarie, rafforzamento di investimenti in conoscenza e sviluppo sostenibile.A livello nazionale e locale, guardando oltre il puro rigore, usando la leva fiscale per dar respiro ai redditi medio-bassi e alle imprese che investono e creano occupazione, valorizzando le eccellenze esistenti e sostenendo l’innovazione, adottando tolleranza zero verso l’evasione. Serve abbattere rendite di posizione in tutti i campi e favorire nuove opportunità e mobilità sociale; serve riorganizzare il welfare senza smantellarlo, incentivando al contempo la pratica di forme mutualistiche, le esperienze bilaterali delle parti sociali, adottando normative che favoriscano la partecipazione dei lavoratori.Scommettere sul Lavoro in modo condiviso, pur da posizioni diverse, può essere una chance anche per i partiti, per rilanciare tra i cittadini la fiducia nell’importanza della buona politica, per coltivare un'etica della responsabilità, della partecipazione democratica, del benessere costruito con l'impegno e non cercando scorciatoie, della capacità di operare per un progetto comune, liberando le energie diffuse nella nostra società.1° maggio come desiderio, speranza, passione quindi, guardando al futuro: sono i temi del grande Concerto che si terrà a Roma e che seguirà la manifestazione nazionale di Rieti, dove il sindacato riaffermerà con forza che è indispensabile e urgente “scommettere sul Lavoro”.30 aprile 2012                 Stefano Mastrovincenzo  (Segretario Cisl Marche)LA RASSEGNA STAMPA:  Messaggero Marche 1_5_12 , Messaggero 1_5_12BONANNI. Cisl e primo maggio
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01/05/2012 "Primavere arabe e futuro del Mediterraneo"
E' il titolo di un interessante  convegno che si terrà  giovedi 3 maggio alla Facoltà di Economia di Urbino. Interverranno Sauro Rossi, Segretario Generale Cisl Pesaro -Urbino, Fausto Mazzieri Presidente Iscos Marche, Gianluigi Storti Presidente Anolf che insieme a Massimo Bevacqua, Silvia Colombo e Rony Hamaui si interrogheranno sul futuro del Mediteranneo e sul ruolo per l'Italia e per l''Europa. 
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26/04/2012 Lavoratori agricoli diritti negati. Sciopero di 8 ore venerdì 27 aprile.
COMUNICATO STAMPA DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE FAI CISL DI ANCONA GIORGETTI GIUSEPPELe sigle sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno proclamato, per venerdì 27 aprile, lo sciopero generale nazionale, di 8 ore, dei lavoratori agricoli«Siamo costretti a scioperare – afferma Giuseppe Giorgetti, segretario generale della Fai Cisl di Ancona - perché il Governo Nazionale sta mettendo in discussione l’attuale Previdenza Agricola e le prerogative contrattuali dei lavoratori agricoli col disegno di legge presentato sulla riforma del lavoro. » Nello specifico all’articolo 11 di tale provvedimento, si vuole estendere l’uso dei Buoni Lavoro (VOUCHER) a tutti i lavoratori agricoli e a tutti gli imprenditori agricoli, col solo limite di euro 5.000 annui corrispondenti a 110 giornate lavorative annue a lavoratore. Tutto questo determinerà una deregulation del mercato del lavoro agricolo anche nel territorio della provincia di ancona e non solo; gli operai saranno condannati alla totale precarietà negando a loro:-l’iscrizione negli elenchi anagrafici -la disoccupazione agricola, l’indennità di malattia, infortunio e maternità -la contribuzione figurativa ai fini pensionistici, negando di fatto la pensione e i diritti contrattualiAl contrario, il Governo non prevede misure di lotta e contrasto al lavoro nero e all’evasione contributiva, presente tuttora nel settore, facendo cassa solo sui diritti e prestazioni previdenziali dei lavoratori dipendenti agricoli. La Segreteria Provinciale Fai Cisl fa, inoltre, appello a tutti i Parlamentari affinché si facciano carico dei problemi della categoria. Tali provvedimenti legislativi potranno, di fatto, negare il diritto alla pensione futura dei lavoratori agricoli, già drammaticamente penalizzata dall’ultima riforma. E negare, inoltre, tutti quei diritti previdenziali che costituiscono, anche, il reddito delle famiglie dei nostri lavoratori.Per tutte queste ragioni il 27 Aprile dalle ore 10,00 un presidio di lavoratori sarà presente in Piazza del Plebiscito ad Ancona, in attesa di essere ricevuti dal Prefetto. Ancona 26 aprile 2012La Segreteria Provinciale Fai Cisl
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26/04/2012 Primo maggio 2012 a Rieti.
IL MANIFESTO del 1° MAGGIOle Segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL hanno deciso di celebrare la Festa del Lavoro a Rieti, scelta come luogo simbolo di tutte quelle realtà italiane In cui è necessario ripartire con progetti di crescita del territorio e del Paese.Lo slogan della manifestazione è: LAVORO E CRESCITA PER USCIRE DALLA CRISI E' previsto un corteo con concentramento alle ore 9.00 in piazza Mazzini (stazione ferroviaria) e che seguirà il seguente percorso: via Ludovico Canali, piazza Marconi, Porta Cintia, via Cintia, piazza Vittorio Emanuele ed arrivo in piazza Cesare Battisti.Il comizio conclusivo al quale interverranno i Segretari generali Susanna CAMUSSO, Raffaele BONANNI e Luigi ANGELETII si svolgerà all'arrivo del corteo in piazza Cesare Battisti.La MAPPA del PERCORSOConcerto del 1° Maggio 'Musica del desiderio. La passione, la speranza , il futuro'  - Piazza San Giovanni -  RomaCondotto da Francesco Pannofino e Virginia RaffaeleRegia di Stefano Vicarioper approfondire http://www.primomaggio.com/index.php
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23/04/2012 Nuovi tagli dei servizi postali nelle Marche.
 IL VOLANTINO con il nuovo assetto ipotizzato dall'azienda
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23/04/2012 Rinnovo del contratto bancario. Prevalgono i SI.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del  Credito. La categoria FIBA CISL,  che si occupa dei lavoratori  bancari in due comunicati stampa nazionali (CCNL ABI - Comunicato del 19-4-2012 e CCNL ABI - Comunicato del 16-4-2012) sancisce il dato finale ufficiale della consultazione sull'ipotesi di accordo per il nuovo contratto dei bancari e vede prevalere i "SI" al contratto per il 59,3% contro i "NO" per un 40,7%. CLICCA QUI per avere tutti i chiarimenti sul nuovo contratto  
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20/04/2012 Accordo di Programma per l'area ex Merloni
CGIL-CISL-UIL                                FIM-FIOM-UILMCOMUNICATO STAMPA Incontro tra Presidente della Giunta e Organizzazioni sindacali sull’Accordo di Programma per l’area ex MerloniL’incontro svoltosi oggi per fare il punto sull’Accordo di programma tra Ministero dello Sviluppo, Regione Marche e Regione Umbria, era stato richiesto nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali. La proposta che le Regioni presenteranno al Comitato tecnico di coordinamento che si riunirà al Ministero venerdì 27 aprile, prevede una rimodulazione che favorisca al massimo le possibilità di rioccupazione dei lavoratori ex Merloni attualmente in CIGS. Le Organizzazioni sindacali auspicano che venerdì sia la data ultima per avviare l’operatività delle misure, pur nella consapevolezza che sono necessari progetti di impresa finalizzati ad utilizzare le opportunità dell’Accordo di Programma. La Regione ha presentato il report di iniziative delle misure regionali attivate negli ultimi anni; Cgil, Cisl, Uil e Fim, Fiom, Uilm hanno proposto alla regione di attivare un monitoraggio periodico congiunto sull’attuazione delle misure, sugli sviluppi di eventuali progetti, sulla situazione occupazionale e sociale dell’area. Le organizzazioni sindacali hanno anche chiesto al Presidente Spacca di continuare a sostenere con il Ministero del Welfare la possibilità per i lavoratori ex Merloni più anziani di poter utilizzare i requisiti precedenti alla Riforma Monti per l’accesso alla pensione, tema oggetto della recente manifestazione nazionale di Cgil Cisl Uil a Roma.Ancona 20 aprile 2012
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19/04/2012 IMU. Ancora una volta si penalizzano i più deboli.
«Ancora una volta a rimetterci sono le categorie più deboli e svantaggiate di questo Paese. L'IMU, l'imposta sulla casa, per la quale il Governo ha previsto  detrazioni solo per le famiglie con figli al di sotto dei 26 anni, dimenticando altre categorie come i pensionati che hanno a carico il proprio coniuge».E' quanto dichiara Gigi Bonfanti, Segretario Generale della Cisl Pensionati, secondo il quale "tutto ciò dovrebbe far vergognare questo governo, così come anche la decisione di considerare come seconda casa l'abitazione dei pensionati e dei disabili che vivono in strutture sanitarie col pretesto, sottolineato anche da qualche sottosegretario, che tale misura possa rappresentare un strumento di lotta all'evasione fiscale."«Proprio a questo proposito – prosegue Bonfanti - vorremmo ricordare che vivere in una residenza per l'assistenza significa, già di per sé, dover affrontare delle spese non indifferenti per qualunque anziano o disabile e per le loro famiglie, sulle quali il governo continua ad infierire senza alcuno scrupolo attraverso una decisione come questa che – conclude il segretario della Federazione dei Pensionati Cisl – non fa che dimostrare, ancora una volta, la totale mancanza di volontà di mettere in atto azioni eque e degne di un Paese civile».
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19/04/2012 A Buongiorno Marche si parlerà di agro-alimentare e pesca.
 Venerdì 20 APRILE a  BUONGIORNO MARCHE  PARLIAMONE SPAZIO CISL MARCHE in diretta su èTV MARCHE  canale 12 del digitale terrestre ed in  contemporanea streaming su http://www.etvmarche.it/news.php  e su RADIO CENTER MUSIC  99,100 FM dalle ore 9,00 alle ore 9,30   interverranno SILVANO GIANGIACOMI  segretario generale FAI MARCHE -  coordinatore settore pesca della FAI NAZIONALE GIUSEPPE GIORGETTI segretario generale FAI ANCONA Si parlerà di LAVORO nel settore agroalimentare e nella pesca facendo un focus  sull'andamento regionale  ed in particolare nella provincia di Ancona. Siete invitati a partecipare  via sms al 3493918169 inviando, durante la diretta, richieste di chiarimento ed  opinioni .
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18/04/2012 Trasporti pubblici, sciopero regionale di otto ore
Uno sciopero regionale di 0tto ore è stato proclamato dalle  Categorie dei Trasporti di Cisl, Cgil e Uil.Giovedì' 10 maggio i lavoratori del trasporto pubblico locale delle Marche incroceranno le braccia per protestare contro la scelta della Regione Marche di ridurre i servizi ai cittadini penalizzando studenti, lavoratori pendolari e pensionati. Scelte che mettono a rischio i diritti e le tutele conquistate negli anni scorsi, e decisivi per la qualità e la sicurezza nel trasporto locale.«La Regione - sostengono le Categorie di Fit Cisl, Filt Cgil e Uiltrasporti -  è attenta solo alle richieste economiche delle imprese del settore ed ha rinunciato  a governare il processo di riforma sostenibile dei trasporti. Nel prossimo anno il servizio verrà messo sul mercato senza un adeguato supporto di leggi e lcausole di salvaguardia per i cittadini e i lavoratori del settore».Le modalità dello sciopero saranno differenti a seconda della categoria di lavoratori. Gli impiegati sciopereranno tutto il giorno, i lavoratori delle officine garantiranno un servizio minimo tra le 9.00 e le 17.00. I lavoratori del settore movimento sciopereranno  dalle 9.00 alle 17.00, garantendo servizi dedicati i disabili ed ai bambini delle scuole materne ed elementari.
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11/04/2012 Pensioni. Sindacati in piazza il 13 aprile.
Rimane ancora oggi una profonda incertezza sui lavoratori espulsi dai sistemi produttivi (sia in esodo volontario incentivato sia in mobilità) che rischiano di rimanere senza alcune fonte di reddito, a seguito dell'interruzione del rapporto di lavoro e dell'innalzamento repentino dei requisiti per il pensionamento.Le norme conservano dei tratti di profonda iniquità. E' il caso dei lavoratori in esodo volontario a seguito di accordi individuali, ma anche di molte persone che nel corso della vita lavorativa abbiano maturato lunghi periodi di sospensione del rapporto di lavoro con l'intervento della Cassa integrazione o periodi di congedo parentale.«Il Governo e il Parlamento devono risolvere il problema di centinaia di migliaia di persone che sono rimaste già senza stipendio e senza pensione per effetto della riforma. Questo sarà l'obiettivo della manifestazione unitaria che abbiamo organizzato per il 13 aprile". Lo sottolinea in una nota il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni." Il Ministro Fornero ha annunciato nell'ultimo incontro di Palazzo Chigi un tavolo di confronto con il sindacato su questo tema. Noi aspettiamo di essere convocati. Ma deve essere chiaro che su questo problema delle pensioni non faremo sconti a nessuno. E' una questione di giustizia sociale e di equità. Non possiamo far pagare a questi lavoratori "esodati" il prezzo della riforma delle pensioni che si scarica essenzialmente su di loro, visto che sono rimasti senza ammortizzatori e senza pensione". IL VOLANTINO UNITARIO di CGIL - CISL - UIL
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11/04/2012 "Semplifica Italia": per i cittadini tempi di attesa sempre più brevi
Il decreto sulle semplificazioni è diventato ufficialmente legge il 4 aprile scorso con il nome "Semplifica Italia". Una serie di interventi volti da un lato ad alleggerire il carico della burocrazia che grava sulle spalle dei cittadini e dall'altro a rilanciare la crescita economica semplificando la vita anche alle imprese. Una revisione dei servizi che serve anche a ridurre i costi della burocrazia amministrativa, tra i più alti in Europa.Alcune delle novità per i cittadini: i cambi di residenza saranno in tempo reale; i documenti di riconoscimento scadranno il giorno del compleanno; il bollino blu sarà rinnovato ogni due anni; il contrassegno per gli invalidi sarà valido su tutto il territorio nazionale; sarà semplificato il rinnovo della patente per gli ultra ottantenni; si avrà la cartella clinica elettronica; il pagamento on –line per multe, ticket, etc.,  procedure più semplici per l’esenzione del ticket per i malati cronici.SCARICA IL DECRETO SEMPLIFICA ITALIA
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11/04/2012 250 lavoratori della Merloni rischiano di restare senza pensione
Cgil Cisl Uil Marche chiedono alle loro confederazioni nazionali e alle istituzioni locali di interessarsi  della situazione di una parte dei lavoratori della A. Merloni (circa 250) che rischiano di rimanere senza pensione e senza ammortizzatori per l'allungamento dell'età pensionabile prevista dalla recente manovra del Governo Monti.La Lettera Cgil, Cisl, Uil Marche alle Confederazioni nazionaliLa Lettera Cgil, Cisl, Uil Marche al Presidente SpaccaRASSEGNA STAMPA Resto del Carlino 11_04 Esodati Merloni  
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11/04/2012 Disegno di legge per la riforma del mercato del lavoro
Leggi le valutazioni della Cisl sul Disegno di legge per la riforma del mercato del lavoroScarica il testo del Disegno di legge
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10/04/2012 Su giovani e ammortizzatori riforma del lavoro apprezzabile
«La riforma del lavoro portata avanti dal Governo Monti, dopo il confronto con il sindacato, contiene misure apprezzabili».E’ questo il pensiero del Segretario generale aggiunto della Cisl Nazionale Giorgio Santini, intervenuto  nel corso dell’Assemblea organizzata dalla Cisl Marche che ha radunato al Pala indoor di Ancona circa 600 tra quadri e delegati per discutere e confrontarsi sul tema della riforma, con particolare riferimento alla modifica dell’articolo  18 dello Statuto dei lavoratori. Contrasto alla flessibilità “malata”, sostanziale conferma degli ammortizzatori sociali, sostegno ai giovani con l’incentivo ai contratti stabili e alle nuove assunzioni, reintegro del lavoratore in caso di licenziamento disciplinare illegittimo. Questi, secondo Santini, sono gli aspetti migliori della proposta di riforma.«Ora però  chiediamo di apportare modifiche alla normativa sui licenziamenti di natura economica, per il quale  vogliamo che venga previsto il potere del giudice di reintegrare il lavoratore nel caso di assenza di cause fondate».Secondo il Segretario generale aggiunto della Cisl con questa nuova normativa licenziare il lavoratore sarà più complicato per l’azienda. Su di essa graverà infatti l’obbligo di comunicare il licenziamento all’Ufficio del lavoro competente, presso il quale sarà attivata una procedura obbligatoria di conciliazione – che oggi non è prevista – con la presenza del sindacato.L’appuntamento del Pala indoor è stato introdotto dal segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che ha sottolineato come il Governo fosse partito da una posizione di vero smantellamento dell’articolo 18 e di forte riduzione del sistema degli ammortizzatori sociali.«La Cisl– secondo Mastrovincenzo – ha sempre sostenuto che il vero problema del mercato del lavoro italiano non è la “flessibilità in uscita”, né la disciplina sui licenziamenti individuali, ma la “flessibilità in entrata”».Per questo, nel negoziato con il Governo, il Sindacato di Via Po’ ha seguito il "sentiero stretto", tra l'esercizio della responsabilità, la fiducia della nostra gente, la attenzione a coloro che hanno meno tutele, il dialogo a 360° con tutti i soggetti politici e sociali”.Sulla lotta alla precarietà Mastrovincenzo ha ricordato come la riforma preveda strumenti per combattere le forme abusive di flessibilità e favorire l’ingresso dei giovani al lavoro. I principali: l’apprendistato che il canale privilegiato dell’accesso al lavoro per i giovani; il contratto di inserimento per favorire l’occupazione degli ultra cinquantenni; il contratto a tempo determinato che costerà di più all’impresa e nella cui durata massima si ricomprendono anche i periodi di somministrazione.«Questa riforma non piace per niente alle imprese – ha concluso Santini – per questo avremmo preferito firmare insieme un accordo con il Governo, che l’avrebbe resa più solida e sicura nei passaggi parlamentari che attendono il disegno di legge durante i prossimi ».  SCARICA IL Volantino Riforma Mercato del Lavoro Scarica DDL RIFORMA MERCATO DEL LAVORO presentato dal Governo  LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE LE INTERVISTE  su TG3 MARCHE  
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04/04/2012 IMU. Le richieste dei Centri di Assistenza Fiscale.
Far pagare ai contribuenti un acconto in attesa dell'esatta definizione del tributo per poi procedere al pagamento del saldo di dicembre. Questa la proposta della Consulta Nazionale Caf  in tema di IMU (Imposta Municipale Unica). Il sistema dei Caf assiste circa un milione di contribuenti per il modello 730 e di questi circa l'95% deve pagare l'Imu. La nuova imposta obbliga tutti a pagare un pò più di prima e saranno circa 14 milioni le persone che chiederanno assistenza all'Imu. Il calcolo dell'Imu da parte dei Caf è  possibile solo se si è a conoscenza delle aliquote da prendere in considerazionee e al momento sembra che i Comuni possono modificarle fino al 30 settembre. Da qui la richiesta di poter fare il calcolo dell'Imu nella  seguente  modalità: l'acconto sulla base delle aliquote previste dalla legge nazionale, poi a dicembre il saldo da pagarsi  sulla base delle aliquote effettivamente deliberate da ogni Comune. In questo modo i contribuenti possono trovare assistenza nei Caf senza alcuna difficoltà e senza problemi.
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04/04/2012 Contributo per le imprese che stabilizzano lavoratori precari
PROTOCOLLO TRA REGIONE MARCHE E CGIL-CISL-UIL IN ARRIVO IL CONTRIBUTO DI 7.000 EURO PER LE IMPRESE CHE STABILIZZANO I LAVORATORI CON CONTRATTI A TERMINE E ATIPICI E’ in arrivo un contributo di 7.000 euro quale incentivo alle imprese per la stabilizzazione di 400 lavoratori con contratti a temine o atipici.Infatti, in attuazione al Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 7 dicembre scorso tra Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Regionali, la regione  ha emanato l’Avviso Pubblico  contenente i criteri e le modalità per sostenere e incentivare le stabilizzazioni.Beneficiari: imprese e società cooperative ricadenti tra le Microimprese e le Piccole e Medie Imprese con sedi/unità produttive nelle Marche, che trasformano rapporti di lavoro a termine e atipici in contratti di lavoro a tempo indeterminato a tempo pieno o part time.L’intervento riguarda la stabilizzazione dei lavoratori con contratti a termine e atipici stipulati prima della pubblicazione dell’Avviso nel BUR e in essere da almeno 3 mesi al momento della procedura di stabilizzazione. Rientrano tra i contratti a termine e atipici: contratti di lavoro a tempo determinato contratti di inserimento lavorativo collaborazioni a progetto contratti di lavoro a chiamata contratti di lavoro ripartito contratti di lavoro interinale Sono escluse dal contributo le assunzioni di lavoranti a domicilio, pensionati, apprendisti.Il contributo verrà erogato in un’unica soluzione, successivamente alla verifica  della documentazione attestante la trasformazione del rapporto di lavoro.Le domande di contributo vanno presentate prima della trasformazione del rapporto di lavoro e comunque entro il 31/12/2012, utilizzando fac-simile di domanda allegata al bando pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche, e nel sito della Regione Marche: www.istruzioneformazionelavoro.marche.it.Le domande verranno valutate sulla base dei criteri riportati nell’Avviso Pubblico fino ad esaurimento delle risorse. Ancona 3 Aprile 2012Per approfondire:bando e modulistica dal portale della Regione Marche   scarica il volantino unitario   
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01/04/2012 Dichiarazione dei redditi: rivolgiti al CAF CISL.
E’ iniziata la campagna fiscale 2012.Quest’ anno, in maniera particolare, i nostri esperti del Caf Cisl   sono a disposizione degli utenti per qualsiasi chiarimento soprattutto per quanto riguarda la novità dell’Imu, la nuova imposta sugli immobili che sostituisce l’Ici, oltre a diversi servizi fiscali come la dichiarazione dei redditi, modello RED, rilascio dell’attestazione Isee.LE  principali SEDI CAF CISL nelle Marche:Caf Ancona - Tel. 071-43934 Caf Ascoli Piceno - Tel. 0736-24951 Caf Ascoli Piceno (Quartiere Monticelli) - Tel. 0736-344875 Caf Fermo 0734-60971 Caf Macerata 0733-4075228 CAF Pesaro 0721-638101
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30/03/2012 La riforma del lavoro in una prospettiva di crescita.
La Cisl delle Marche organizza un grande appuntamento lunedì 2 aprile alle ore 9.30 presso il Pala Indoor di Ancona. L'incontro si svolgerà alla presenza di Giorgio Santini, Segretario Generale Aggiunto della Cisl nazionale e vedrà la partecipazione di tutto il quadro dirigente per un approfondimento e un confronto sulla Riforma del Mercato del Lavoro. Il COMUNICATO STAMPA
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26/03/2012 Riforma del Mercato del Lavoro.
La riforma del Mercato del Lavoro.IL COMUNICATO DELLA CISL.LEGGI IL DOCUMENTO LA CISL SOSTIENE UNA RIFORMA DEL LAVORO PER I GIOVANI E PER ALLARGARE LE TUTELE SOCIALI. IL TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE DEL GOVERNO "La riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita"
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22/03/2012 Riforma del lavoro: oggi altro incontro con il Governo
Sull'art.18 "abbiamo trovato un compromesso che può essere ancora migliorato, se il Parlamento ci dà una mano noi gli diamo una mano"- afferma il leader della Cisl, Raffaele Bonanni - Stiamo lavorando in queste ore e abbiamo ancora due-tre giorni di tempo per modificare e migliorare il testo perché non e' definito".Quanto alle migliorie che il sindacato intende apportare il Segretario generale della Cisl ha detto che "ci sono linee guida in cui puntiamo a migliorare la trasparenza sulla comunicazione alle Rsu di quello che l'azienda vuole fare in caso di licenziamento economico".E ancora, a proposito dell'iter parlamentare, ha detto: "sento parlare di iniziative parlamentari: ben vengano ma il compito nostro, quello del sindacato è uno, altro è quello del Parlamento". "Vediamo di buon occhio eventuali cambiamenti se ci sono falle molto grosse nei testi che usciranno".Il documento del Comitato esecutivo della Cisl
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21/03/2012 Giornata mondiale contro il razzismo
Il  21 marzo è la giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale.Ancora oggi in paesi dell’Europa, dell’Africa e dell’Asia programmi politici si basano sui “muri” che separano gli uomini per il colore della pelle, per la diversità di genere, per il credo religioso.L’indifferenza di fronte a fenomeni quotidiani di razzismo e di denigrazione etnica è il triste vissuto nelle nostre città, nei nostri stadi, nelle menti.Scarica il Messaggio dell'ONU che invita a condividere e a sostenere con propri messaggi la campagna internazionale per porre fine al razzismo.Clicca  su Il PROGRAMMA per tutte le iniziative.
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21/03/2012 Marche Day: «Chiediamo l'intervento del Governo»
Comunicato   Stampa Con una  delegazione proveniente dai vari territori  della regione, la Cisl Marche  partecipa a Roma di fronte a Montecitorio al Marche Day,   insieme agli amministratori locali, agli  imprenditori e ai cittadini marchigiani per dare forza alle richieste di intervento di solidarietà del Governo per il recupero delle risorse erogate dopo l'alluvione del 2011 e l'emergenza neve del mese scorso.«La nostra presenza è sicuramente  per  dare un sostegno  ad una comunità operosa e laboriosa, come quella marchigiana, ma che non può fare a meno della doverosa solidarietà del Governo centrale» - afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche – «Accogliamo con soddisfazione la scelta della Regione Marche, approvata ieri dal Consiglio, di eliminare  dal 1° Aprile  l’accise di 5 centesimi sulla benzina, ma ciò rende ancor più necessario l’intervento nazionale».Ufficio Stampa Cisl MarcheAncona 21 Marzo 2012
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19/03/2012 Crisi dell'edilizia. Urgono risposte chiare.
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE Comunicato Stampa Imprese, sindacati, professionisti del settore hanno dato vita all’attesa manifestazione regionale. Sotto accusa Banche e Patto di stabilità. Il tempo è scaduto servono,  le istituzioni elaborino proposte per rilanciare un comparto in ginocchio. Previsto un tavolo specifico della Regione per affrontare i nodi principali.Bandiere al vento questa mattina davanti alla Regione Marche. Erano quelle dei sindacati di categoria  dei lavoratori dell’edilizia, di Confartigianato, della CNA, dell’Ance che insieme ai professionisti tecnici si sono mobilitati per denunciare la gravissima situazione del comparto.Alcune centinaia di persone hanno gremito lo spazio davanti alla scalinata di Via Gentile Da Fabriano dove si sono succeduti gli interventi dei rappresentanti della varie categorie. Il grido di dolore è stato comune: così non si può più andare avanti, l’edilizia marchigiana è in ginocchio, anzi a terra. “Da anni – ha esordito Massimo Ubadi per l’Ance Marche – denunciamo la perdita di fatturato e di posti di lavoro di un settore composto in gran parte da piccole imprese. Ora la situazione è insostenibile. Ogni istituzione scarica le responsabilità sulle altre, le grandi banche ci hanno abbandonato. Il quadro è ormai gravissimo, servono risposte certe e ognuno deve farsi carico di un contesto così precario ”. Dunque urgono risposte chiare da Regione e Governo visto che, come ha denunciato Bruno Crescimberi della Confartigianato Marche che è intervento per la categoria “la Regione non riesce ad emanare direttive semplici, chiare. Ci si perde in normative complesse”. Crescimbeni ha denunciato l’esito deludente del Piano Casa che ha portato a solo “duemila interventi, mentre in Veneto sono stati ben quarantamila”. Massimo Giacchetti segretario della Filca Cisl Marche, a nome di tutti e tre le sigle sindacali ha ricordato come l’edilizia valga il 15% del Pil marchigiano. “Oggi diamo la voce anche ai lavoratori che hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione”. Anche il rappresentante sindacale ha chiamato in causa le banche che “non fanno credito alle imprese” e denunciato il mancato accordo tra istituti di credito e Regione. Sul banco degli imputati le gare al massimo ribasso: “Sono un capestro. Danneggiano lavoratori e aziende, danno spazio all’illegalità, al lavoro nero, alla concorrenza sleale”. Invece ci vogliono “più legalità, più giustizia sociale”. In tutti gli interventi è stato puntato l’indice contro il Patto di stabilità. Lo ha fatto anche Patrizia Angeli, Vicepresidente della Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, che ha chiuso la manifestazione parlando anche a nome di architetti, geologi e geometri. “Ci sono Comuni virtuosi che a causa del Patto non possono attivare appalti perché hanno le mani legate. Noi come professionisti siamo il primo soggetto della filiera perché elaboriamo i progetti. Spesso non ci vengono pagate parcelle anche da mille euro a causa del vincolo di stabilità. Non siamo nemici della pubblica amministrazione ma chiediamo collaborazione”. Anche perché di cose da fare per rilanciare l’edilizia ce ne sarebbero: “Intervenire sul dissesto idrogeologico, rimettere in sicurezza il nostro patrimonio edilizio, in particolare le scuole. E puntare sulla green economy”. A conclusione della manifestazione una delegazione della varie categorie è stata ricevuta dagli Assessori Antonio Canzian Sara Giannini Marco Lucchetti Luigi Viventi. Erano presenti i parlamentari marchigiani Mario Cavallaro, Carlo Ciccioli, Salvatore Piscitelli, Massimo Vannucci.Alla fine la Regione si è impegnata ad affrontare nel già istituito “Tavolo con le banche” la crisi dell’edilizia e per il 20 aprile è stato programmato un incontro specifico sulla delicata questione degli appalti. La testimonianza di Simoni Nello - Operaio della ditta Ottavi Prefabbricati di Ascoli Piceno Scarica l'intervento di Massimo Giacchetti, Segretario Generale FILCA CISL MARCHE.La Rassegna Stampa
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19/03/2012 Misure anticirisi. Contributi per le aziende escluse dalla Cigs.
La Regione Marche ha formalizzato ieri, con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, il punto dell'accordo anticrisi del 7 Dicembre 2012 riguardante   i contratti di solidarietà.Si tratta della reiterazione della misura del 2011 che conferma anche per il 2012, con un finanziamento di 300.000 euro,  la possibilità di accedere al contributo regionale per le aziende escluse dal campo di applicazione della cigs che attivano il contratto di solidarietà  al fine di  evitare riduzioni di personale e licenziamenti. Il contributo regionale a favore dei lavoratori, che va ad integrare l'intervento statale, è pari ad 1/4 del monte salari perso  a  seguito della riduzione degli orari di lavoro la misura interviene per i contratti di solidarietà sottoscritti  a partire dal 1 Gennaio 2011  e rimane in vigore per tutto il 2012;  l'avviso infatti ha scadenza 31 Dicembre. Clicca per scaricare  l ' Avviso Pubblico e  la modulistica necessaria Schema di domanda e Schema di dichiarazione
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15/03/2012 Edilizia: manifestazione regionale lunedì 19 marzo.
I DOCUMENTI: I NODI DELLA CRISI EDILIZIA LE AZIONI PER SUPERARE LA CRISI EDILIZIA
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08/03/2012 Elezioni RSU 2012. La Cisl primo sindacato nel Pubblico Impiego.
COMUNICATO STAMPA Risultati elezioni RSU pubblico impiego e scuola Non è ancora stato completato lo scrutinio  dei dati nelle centinaia di enti pubblici e istituti scolastici  nei quali in questi giorni  si è votato per le elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie. Luca Talevi, segretario regionale Fp Cisl, esprime soddisfazione nel commentare i risultati già disponibili: “La Cisl si conferma  primo sindacato in alcuni tra i  più importanti enti della regione,  a partire dalla Giunta regionale, il Consiglio regionale, la Provincia di Ancona, il Comune di Ancona, gli Ospedali  Riuniti di Torrette, l’Inrca."Anche dalla  Cisl Scuola  giunge apprezzamento per il consenso  ricevuto dal personale docente e non docente delle scuole  marchigiane di ogni ordine e grado. A spoglio ancora in corso, la segretaria regionale Anna Bartolini afferma che “ Il voto consolida la Cisl, il  sindacato  della contrattazione, le sue proposte e i  risultati tangibili ottenuti  nonostante un contesto di diffuso e acuto disagio nel mondo  della scuola. Continueremo  il nostro impegno  per una scuola pubblica  di qualità  e per la valorizzazione delle  professionalità degli operatori della scuola” Stefano Mastrovincenzo, Segretario della Cisl Marche sottolinea che "oltre al buon risultato della Cisl, è da valorizzare  la grande prova di democrazia, con una partecipazione al voto che nelle Marche è stata superiore al  70%,  dato molto positivo se si considera la situazione complessa e difficile che da alcuni anni vive il lavoro pubblico, con il blocco della contrattazione e del turn over “. Ufficio stampa   Cisl MarcheAncona 8 marzo 2012 GIUNTA REGIONALE88  CISL 56  CGIL 15  UILCONSIGLIO REGIONALE397  CISL 218  CGIL 208  UILOSPEDALI RIUNITI TORRETTE621  CISL 395  NURSIND 230  CGIL 225  UIL 211  FSICOMUNE ANCONA255 CISL 240 CGIL 77   UILPROVINCIA ANCONA161  CISL 115  CGIL 114  UIL 25    CSA 20    DICCAPINRCA106  CISL 43   CGIL 35   NURSIND 10   UIL 1     USB
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06/03/2012 Aiuti ai figli di lavoratori ed agli studenti lavoratori in difficoltà: un contributo di 500 euro.
PROTOCOLLO TRA REGIONE MARCHE E CGIL-CISL-UIL: IN ARRIVO IL CONTRIBUTO DI 500 EURO PER 750 STUDENTI UNIVERSITARI MARCHIGIANI E’ in arrivo un contributo “una tantum” di 500 euro per 750 studenti universitari marchigiani e lavoratori studenti iscritti alle Università. Infatti, in attuazione al Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo siglato il 7 Dicembre scorso tra la Regione Marche e CGIL, CISL, UIL Marche, la Giunta Regionale ha approvato la Delibera contenente i criteri e le modalità per sostenere il diritto allo studio dei ragazzi iscritti all’università, figli di lavoratori o studenti lavoratori che si trovino da almeno tre mesi in disoccupazione, in mobilità, in cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga, in sospensione EBAM.Possono presentare la domanda di contributo gli studenti residenti nelle Marche, fiscalmente a carico dei genitori o studenti lavoratori, iscritti nell’a.a. 2011/2012 a: corsi di laurea di primo e secondo livello, corsi di laurea a ciclo unico/magistrale presso Università e AFAM delle Marche o di altre Regioni.Devono essere figli di lavoratori o studenti lavoratori che si trovino da almeno tre mesi: in stato di disoccupazione certificato dai Centri per l’Impiego in mobilità ai sensi della L. 223/91 e della L. 236/93 e s.m.i., in cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga comprovate da una dichiarazione del datore di lavoro in sospensione EBAM comprovata da dichiarazione dell’ EBAM o del datore di lavoro Per l’accesso al contributo è necessario che l’ISEE (indicatore della Situazione Economica Equivalente) del nucleo familiare non superi il limite di 30.000 euro, con riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2011, periodo d’imposta 2010.La graduatoria delle domande presentate, sarà determinata sulla base dei valori ISEE decurtati degli importi e secondo i criteri sotto indicati: genitori o studenti lavoratori senza indennità –2500 euro genitori o studenti lavoratori in mobilità indennizzata, in disoccupazione, in cassa straordinaria –2.000 euro genitori o studenti lavoratori in cassa ordinaria,in deroga, in sospensione EBAM -1.500 euro studenti in regolare corso di studi -1.000 euro studenti con due familiari dello stesso nucleo entrambi in una delle condizioni di cui sopra -1.000 euro studenti iscritti a corsi di primo livello e a corsi a ciclo unico –500 euro Le domande di contributo vanno presentate entro il 20 Aprile 2012Per il bando e la modulistica clicca quiAncona 7 Marzo 2012
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06/03/2012 8 MARZO: ripartiamo dal lavoro
CGIL CISL UIL  Marche Segreterie Regionali COMUNICATO 8 MARZO: RIPARTIAMO DAL LAVORO Ancora tempo di crisi, una crisi pesante che non accenna a rallentare e per la quale le donne, spesso le prime a fuoriuscire dal mercato del lavoro e le ultime ad entrarvi, stanno pagando un prezzo altissimo: 4.400 donne licenziate e iscritte nelle liste di mobilità nelle Marche nel 2011, il tasso di disoccupazione femminile è salito prepotentemente fino all’8,4%: il valore più alto degli ultimi 15 anni!Sono così arrivate a 26mila le donne marchigiane in cerca di lavoro. Un lavoro che non c’è o è cattivo lavoro, precario, sottopagato è la condizione vissuta da un’intera generazione di donne giovani ma non solo.E sono ancora le donne ad essere le più colpite dalla diffusa e vergognosa pratica delle  dimissioni in bianco dimissioni “in bianco” fatte firmare al momento dell’assunzione ma senza data, poi utilizzate arbitrariamente dal datore di lavoro. Per fermare questo inaccettabile fenomeno, nelle Marche come nel resto del Paese, le donne del sindacato, della politica, della cultura, delle istituzioni e della società civile, il 23 febbraio scorso hanno consegnato a tutti i Prefetti un appello rivolto al Governo e al Parlamento per richiedere con urgenza una legge che reintroduca, dopo la cancellazione della L. 188/07 da parte del Governo Berlusconi, una norma di civiltà e di tutela del valore del lavoro, della dignità e dei diritti delle persone.Donne ancora di fronte alla difficile scelta se lavorare o diventare madre: sono 1.750 le madri lavoratrici che nel triennio 2009-11 hanno lasciato il lavoro nel primo anno di vita del  bambino nelle Marche, di cui 620 nel 2011.“Donne spesso costrette alle dimissioni per mancanza di asili, costi troppo elevati dei servizi o per le difficoltà a conciliare lavoro e maternità” – dichiara Claudia Mazzucchelli della UIL Marche  - “dati preoccupanti soprattutto in questo momento di crisi nel quale un posto di lavoro è tanto prezioso”. Un quadro che si trascina tassi di natalità sempre più bassi e un Paese destinato a  invecchiare e a smettere di crescere.Donne che ogni giorno devono fare i conti con il lavoro dentro e fuori casa, con una organizzazione dei tempi di vita e di lavoro sbilanciata e che spesso riversa solo su di loro il peso delle responsabilità, della cura dei familiari e della casa.“Per questo, occorre che si affermi con più forza la logica della condivisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne” – aggiunge Cristiana Ilari della CISL Marche – “superando l’idea che del lavoro di cura debba essere solo femminile, e le buone pratiche, a partire dalla contrattazione, volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro”.Per Daniela Barbaresi della CGIL Marche “proprio per l’incertezza e le difficoltà in cui ci troviamo è necessario riportare l’attenzione sulla centralità delle donne nel lavoro e nella società, perché non può esserci ripresa e sviluppo senza l’apporto e la cultura delle donne, senza la valorizzazione delle loro competenze, del loro potenziale e dei loro meriti”.Dunque, occorre ribadire che il lavoro, la realizzazione, le pari opportunità delle donne sono condizioni indispensabili per uscire dalla crisi e garantire condizioni di benessere sociale per tutti, donne e uomini.E allora,  questo 8 marzo, ripartiamo dal lavoro.
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02/03/2012 Migranti dispersi
Migranti dispersi Aderendo alla campagnaDA UNA SPONDA ALL’ALTRA – VITE CHE CONTANOIscos Marche e Cisl Ancona organizzano un incontro pubblico dal titolo “Migranti dispersi”. A seguito della rivoluzione tunisina ed alla cacciata di Ben Ali, migliaia di giovani, affamati di libertà, hanno preso il mare per realizzare un sogno accarezzato per anni: raggiungere un paese dove poter costruire un avvenire migliore.Per molti di loro questo sogno si è infranto nel Mediterraneo; ai sopravvissuti, la sorte ha riservato la detenzione presso i Centri d’identificazione e di Espulsione o la possibilità di dileguarsi ricorrendo a trafficanti e malfattori.A distanza di un anno, le famiglie di centinaia di quei giovani non conoscono ancora la sorte dei loro cari. Per questo chiedono alle autorità italiane e tunisine che vengano incrociate le impronte digitali prelevate a chi ha potuto raggiungere l’Italia con quelle presenti nelle carte di identità tunisine.Per sostenere con forza questa richiesta una Delegazione delle famiglie dei dispersi è nel nostro paese, dove ha avviato uno sciopero della fame, ha indetto sit-in ed è stata ricevuta al Ministero degli Interni, senza purtroppo alcun risultato al momento.L’associazione tunisina PONTES e il collettivo femminista di Milano “le Venticinque Undici” hanno lanciato un appello in appoggio alla lotta delle famiglie dei dispersi (www.storiemigranti.org) a cui l’ISCOS Marche ed il mondo del lavoro anconetano hanno deciso di aderire.E’ prevista la proiezione del documentario  “I nostri anni migliori” e la raccolta di firme per l’”Appello per i migranti tunisini dispersi” Programma: Mercoledì, 7 marzo, ore 17:15 Ancona – Sala Consiglio Comunale – P.zza XXIV MaggioSaluto: Michele Brisighelli (Comune di Ancona) Carlo Maria Pesaresi (Provincia di Ancona) Paolo Santini (CISL Ancona) – Fausto Mazzieri (ISCOS Marche)Testimonianze: Kalthoum Ben Soltane (Associazione Pontes) Fethi Mahyoufi (Migrante tunisino) Adel Bouthbiba (Migrante tunisino)Coordina: Stefania Sinigaglia (Rete ECO)
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29/02/2012 Trasporti: sciopero di 4 ore giovedì 1 marzo.
I sindacati di Cgil, Cisl e Uil del settore trasporti hanno proclamato per Giovedì 1 marzo SCIOPERO GENERALE di 4 ore per la grave condizione in cui versa la situazione dei trasporti del nostro Paese.Roma 3 febbraio - "Giovedì 1 marzo sciopero generale di 4 ore di tutto il settore dei trasporti". Lo hanno proclamato unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti con una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Monti, ai ministri del Lavoro e dei Trasporti e alla Commissione di Garanzia sullo sciopero "per la grave condizione dei trasporti nel Paese, ulteriormente aggravata dalle decisioni del Governo"."La mobilitazione e lo sciopero - spiegano le tre organizzazioni sindacali di categoria - riguarderà tutte le attività del comparto, dal trasporto pubblico locale a quello ferroviario, dal trasporto aereo a quello marittimo e portuale. Stop anche all'autotrasporto, alla viabilità su strade e autostrade, alla navigazione sui laghi, all'autonoleggio, al soccorso stradale ed alle funivie". Secondo Filt, Fit e Uilt "lo sciopero mira innanzitutto a recuperare un confronto di merito con il Governo per rispondere efficacemente alla situazione. Il Paese - sottolineano i sindacati - ha l'inderogabile necessità di riprendere a crescere per cui sono improcrastinabili interventi che introducano nei trasporti una logica di integrazione, capace di selezionare gli investimenti ed individuare i modelli di gestione, per un sistema efficace ed efficiente, integrato tra le varie modalità, sostenibile dal punto di vista ambientale e capace di regolare la libera concorrenza in un quadro di regole certe per il lavoro"."E' indispensabile - chiedono infine i sindacati - una politica dei trasporti adeguata alle esigenze di sviluppo e soprattutto che siano corretti interventi sbagliati che aggravano i problemi per i cittadini, per la aziende e per i lavoratori".Vai al sito Federazione Italiana Trasporti CISL
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28/02/2012 Commercio. Presidio contro le liberalizzazioni degli orari.
FILCAMS CGIL         FISASCAT CISL      UIL UILTCUS Segreterie regionali Marche COMMERCIO: CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE, PRESIDIO SINDACATI IL 28  FEBBRAIO PRESSO LA SALA DEL CONSIGLIO REGIONALE Contro la liberalizzazione delle aperture festive, i sindacati scendono in campo. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Uiltcus Marche organizzano per martedì 28 febbraio un presidio presso la sala del Consiglio regionale. Il sit-in è in programma per le ore 11 e successivamente una delegazione sarà ricevuta dal presidente del Consiglio, dall’assessore regionale al Commercio e dai capi dei gruppi consiliari.Secondo i sindacati, l’articolo 31 del decreto Salva Italia che ha disposto la liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicale dei negozi, contrasta con l’articolo 117 della Costituzione. Quest’ultimo attribuisce alle Regioni la potestà legislativa sul commercio. In tal senso, la Regione, per i sindacati, dovrebbe sollevare una questione di legittimità costituzionale ricorrendo alla Corte Costituzionale come hanno fatto altre Regioni d’Italia.CGIL - CISL - UIL MARCHE con una letttera a firma dei Segretari Generali, Ghiselli, Mastrovincenzo e Fioretti, invitano il Presidente Spacca a prendere in considerazione un possibile ricorso in Corte Costituzionale anche al fine di convincere il Governo ad abrogare il provvedimento di legge, inserito all'interno del decreto "salva Italia", che liberalizza gli orari commerciali.  Clicca qui per Lettera Cgil-Cisl-Uil al Presidente SpaccaLa RASSEGNA STAMPA: C.Adriatico Marche 29_02_12 , Messaggero Marche 29_02_12Clicca qui per TG3 MARCHE con il servizio andato in onda il 28_02_12 ore 14.00
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27/02/2012 "Quale futuro per la Sanità delle Marche"
La Rassegna Stampa: C.Adriatico 29_02_12 , Carlino 29_02_12 Clicca qui per il TG3 Marche con il servizio andato in onda il 29_02_12 Funzione Pubblica Cisl e Cisl Marche organizzano mercoledì 29  febbraio 2012 alle ore 9.30 presso l'Auditorium Ospedale Regionale Torrette di Ancona una tavola rotonda dal titolo "Quale futuro per la Sanità delle Marche.
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23/02/2012 Le donne delle Marche incontrano i Prefetti.
CGIL CISL UIL  Marche Segreterie Regionali LE DONNE DELLE MARCHE INCONTRANO I PREFETTI PER UNA LEGGE CONTRO LE DIMISSIONI IN BIANCO Alcune autorevoli donne di diversa formazione e cultura politica hanno lanciato un appello per chiedere al Governo ed in particolare al Ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità, Elsa Fornero, una legge contro la diffusa e vergognosa pratica delle dimissioni “in bianco” fatte firmare al momento dell’assunzione ma senza data: una pratica che colpisce soprattutto le giovani donne ma non solo.Hanno subito aderito all’appello 188 donne del sindacato, del mondo dell’informazione, della cultura, della politica, delle istituzioni e della società civile: “188 donne per la legge 188” (dal numero della Legge del 2007 contro le dimissioni in bianco, approvata da un ampio arco di forze politiche, ma poi abrogata dal Governo Berlusconi a pochi mesi dall’entrata in vigore).Riteniamo importante e urgente sostenere l’iniziativa volta alla reintroduzione di una norma di civiltà e di tutela del valore del lavoro, della dignità e dei diritti delle persone e delle imprese che rispettano le regole. Pertanto abbiamo raccolto la sollecitazione delle promotrici dell’appello a promuovere iniziative di sostegno e sensibilizzazione.In particolare, nella giornata di domani 23 febbraio, nelle Marche delegazioni di donne dei sindacati, partiti, associazioni, comitati Senonoraquando incontreranno tutti i Prefetti per consegnare loro una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, alla Ministra del Lavoro, ai Presidenti di Camera e Senato e alle Deputate e Senatrici di tutti i Gruppi Parlamentari, con la quale viene richiesto un intervento legislativo urgente ed efficace contro il fenomeno delle dimissioni in bianco.Gli incontri con i Prefetti marchigiani sono previsti per domani nei seguenti orari: ANCONA, incontro con il Prefetto, ore 12,30; ASCOLI PICENO, incontro con il Prefetto, ore 17,00 MACERATA, incontro con il Prefetto, ore 10,30; FERMO, incontro con il Prefetto, ore 16,30; PESARO URBINO, incontro con il Prefetto, ore 11,30 Ringraziamo sin d’ora tutti i Prefetti marchigiani per la loro disponibilità e attenzione al tema.Ancona, 22 febbraio 2012 CGIL-CISL-UIL MarcheSCARICA Il VOLANTINO e L'APPELLO
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22/02/2012 Cisl Scuola presenta i candidati per le elezioni RSU.
http://youtu.be/LtJQIbkP0hAVenerdi 24 Febbraio alle ore 15,30 all'Hotel Touring di Falconara Marittima la Cisl Scuola incontra i suoi candidati per le Elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU).Cosa sono le RSU? Sono organismi sindacali composti da lavoratori eletti dai loro colleghi per tutelarli e rappresentarne le esigenze. Le elezioni delle RSU rappresentano  un momento democratico importante per i lavoratori che con l'appuntamento elettorale del 5, 6 e 7 marzo avranno l'opportunità di scegliere  direttamente i loro rappresentanti sindacali che vigileranno sul rispetto e l'applicazione dei contratti collettivi con la possibilità di contrattare le condizioni di lavoro (paga, orario, ecc.) ed instaurare vertenze nel caso di violazione dei diritti.
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17/02/2012 La questione anziani nelle Marche: dalla cronicità alle pensioni.
LA QUESTIONE ANZIANI NELLE MARCHE: DALLA CRONICITA’ ALLE PENSIONI Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp – Uil evidenziano  il permanere, sul territorio marchigiano, di forti criticità e di comportamenti difformi  nell’applicazione  del  Protocollo regionale sulla non autosufficienza, sottoscritto il 4 giugno 2008,  e dell’accordo “Percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla norma vigente. Anni 2010- 2013” , sottoscritti dalla Regione Marche, da Cgil-Cisl-Uil Marche e dai rispettivi sindacati dei pensionati. I  percorsi e  le modalità previste dagli accordi, già dal 2011,  avrebbero dovuto favorire un  primo aumento dell’assistenza sanitaria nei 3.242 posti letto convenzionati delle 108 residenze protette presenti in tutto il territorio regionale  e  la riduzione della retta pagata dagli utenti attraverso il relativo scorporo del costo sanitario dalla retta stessa. I parametri assistenziali, che andranno a regime nel 2013, prevedono infatti  un aumento graduale dell’assistenza sanitaria fino ad arrivare ad erogare complessivamente 100 minuti  di assistenza pro capite pro die  con una tariffa complessiva di 66€. NON AUTOSUFFICIENZA - Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati  denunciano il perdurare di un comportamento  “latitante”    della Regione Marche, già sollecitata varie volte, in  merito alla verifica dell’andamento dell’ attuazione  di quanto previsto dagli accordi stessi sul territorio regionale. Manifestano, altresì, forte preoccupazione  per le numerose segnalazioni di mancata riduzione della retta all’utente.  Evidenziano le resistenze relative all’avvio del lavoro dei Tavoli territoriali permanenti di monitoraggio, istituiti con la  delibera di giunta regionale  1493/08,   che stentano a partire nonostante le continue e ripetute sollecitazioni all’Asur e alle sue articolazioni territoriali. Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp – Uil,  a fronte di ciò, ritengono urgente e non più rinviabile l’attivazione  di un puntuale monitoraggio dell’attività delle strutture residenziali circa il rispetto dei punti delle convenzioni  oltre al confronto con la Regione Marche. PENSIONI MARCHE - sul versante delle pensioni, falcidiate nel potere d’acquisto negli ultimi 15 anni di oltre il 30%, le Segreterie Regionali del sindacato dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp - Uil    manifestano la loro preoccupazione  per l’impatto economico sociale  degli anziani.  L’importo medio della pensione percepita dai pensionati Inps marchigiani è di  620,00€.  Situazione che poteva ulteriormente peggiorare con la mancata indicizzazione  delle pensioni minime che grazie all’intervento del sindacato è  stata  riservata, dal mese di gennaio 2012,  esclusivamente alle pensioni superiori  a 1.441,59€ lordi.  La mancata rivalutazione  produce un impatto consistente anche per  le Marche:  infatti sulle  oltre 577 mila pensioni Inps marchigiane, il 44% circa non beneficerà del 2,6% di rivalutazione della propria pensione. Una perdita sostanziale che si stima ben oltre i 100 milioni di euro che verranno a mancare nelle tasche dei pensionati  con pesantissime conseguenze inevitabili sui consumi. Indispensabile avviare un confronto con la Regione e con gli Enti Locali ponendo: un’attenta riflessione sulle politiche tariffarie e tributarie che vanno differenziate per reddito prevedendo sostanziali agevolazioni per le fasce più deboli grazie all’utilizzo dell’Isee lineare e all’applicazione di “tariffe sociali”; l’avvio di una seria e concreta lotta all’evasione fiscale con la realizzazione di specifici “patti antievasione” a partire dai Comuni; una rispondente politica abitativa nei confronti di quanti rischiano lo sfratto, ma anche di quanti non riescono più a reggere i costi vivi del peso di una casa di proprietà. 17 febbraio 2012
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16/02/2012 Emergenza neve: ecco le misure messe in campo.
Un riepilogo delle misure messe in campo per fronteggiare, almeno in parte, la grave situazione in cui versano molte aziende del territorio marchigiano dopo l'ondata di maltempo.EMERGENZA NEVE: I lavoratori delle Imprese artigiane iscritte all’ Ebam sospesi dal lavoro  a causa della neve possono attivare la sospensione (le 90 giornate) secondo le procedure  di norma previste e utilizzando la stessa modulistica ); concordato che gli accordi sindacali potranno essere firmati, in via eccezionale,  anche  successivamente alla data di sospensione; le imprese iscritte all’ Ebam che a causa della  neve hanno subito danni alle strutture  e ai macchinari potranno chiedere un contributo all’Ente Bilaterale attraverso l’ attivazione del Fondo Calamità Naturali; il contributo  è pari al 20% delle spese sostenute per riavviare l’attività produttiva e l’intervento massimo previsto è pari ad 8.000 euro. Le  imprese artigiane non iscritte all’ Ebam e le  imprese non artigiane (che non hanno la Cassa Ordinaria prive quindi di  strumenti di sostegno al reddito atti a coprire brevi fermate e disagi limitati nel tempo  causati da eventi improvvisi): per un periodo massimo di 40 ore, esclusivamente  per sospensioni dal lavoro avute nel mese di Febbraio 2012,possono attivare la Cassa in Deroga; nel verbale di accordo sindacale va riportata la causale specifica; non cambia la procedura  di inoltro dell’ istanza  ed i termini di scadenza; per i lavoratori indicati  già come beneficiari della Cassa in Deroga (secondo l’accordo del 25 Gennaio 2012) le 40 ore sono ricomprese all’ interno delle 1038 ore massime previste; Le imprese  che hanno avuto danni alle strutture e che avranno presumibilmente fermate  per periodi lunghi: se  rientranti nel campo di applicazione della Cassa Straordinaria  possono attivare la stessa per crisi aziendale causata da evento improvviso ed imprevisto; se escluse dal campo di intervento della Cassa Straordinaria, possono utilizzare la Cassa in deroga secondo le modalità previste dall’intesa istituzionale del 25 Gennaio 2012 (max 1038 ore/lavoratore); nell’accordo sindacale va motivata la crisi facendo riferimento agli eventi metereologici  avuti nel Febbraio 2012 e vanno elencati i danni strutturali che impediscono la prosecuzione dell’attività lavorativa; la procedura ed i termini di presentazione della domanda rimangono quelli previsti dall’accordo del 25 Gennaio; Non sono previsti ad oggi interventi  di sostegno pubblico  alle aziende che hanno avuto danni.
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16/02/2012 Interventi a sostegno della non autosufficienza: a che punto siamo?
INVITO  CONFERENZA STAMPA Le segreterie regionali del sindacato dei pensionati Spi Cgil, Fnp  Cisl, Uilp Uil invitano gli organi di stampa in indirizzo a partecipare alla Conferenza Stampa che si terrà VENERDI’   17  FEBBRAIO   p.v.   ORE 12,00 presso la sede della Cisl Marche in via dell’Industria,17- Ancona per fare il punto dell’andamento degli interventi a sostegno della non autosufficienza e dei rapporti con la Regione Marche. Nell’occasione sarà, inoltre, presentata un’analisi delle ricadute  della Manovra “salva Italia”  per i pensionati marchigiani  e per il sistema economico  regionale.Ancona 15 Febbraio 2012
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10/02/2012 Residenze protette: Regione Marche latitante.
I pensionati di Cgil Cisl e Uil delle Marche annunciano azioni di mobilitazione al perdurare di un comportante "latitante" da parte della Regione Marche sulla verifica dell'attuazione dell'accordo sulle residenze protette. COMUNICATO STAMPA Le segreterie regionali del sindacato dei pensionati Spi Cgil, Fnp  Cisl, Uilp Uil,  nell’incontro unitario odierno, denunciano il perdurare di un comportamento  “latitante”    della Regione Marche in  merito alla verifica dell’andamento dell’ attuazione dell’accordo “Percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla norma vigente. Anni 2010- 2013”, che prevede  un aumento dell’assistenza sanitaria a favore dei non autosufficienti  ricoverati nelle residenze protette della  regione e il relativo scorporo del costo sanitario dalla retta.Ad un mese dalla richiesta di un ulteriore incontro del Tavolo di monitoraggio regionale, previsto dall’accordo stesso siglato il 2 agosto del 2010, per verificare lo stato di attuazione delle convenzioni  firmate tra gli enti gestori delle residenze protette e le articolazioni territoriali dell’Asur i sindacati dei pensionati stanno ancora aspettando.A fronte delle continue segnalazioni  di comportamenti difformi da parte delle residenze protette nei confronti degli anziani ricoverati e delle loro famiglie, in particolare rispetto  alla rimodulazione della retta a loro carico,  e delle non risposte del  Direttore del Dipartimento per la salute e per i servizi sociali della Regione Marche e del Direttore generale dell’Asur, le Segreterie Regionali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil  annunciano, nel perdurare della situazione, azioni di mobilitazione per sollecitare la Regione Marche ad assumere  un atteggiamento responsabile affinché non ci siano  non autosufficienti  ricoverati nelle residenze di serie A e  di serie B ma che tutti abbiano salvaguardati i loro diritti di assistenza e di equità di compartecipazione.Ancona 10 Febbraio 2012
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08/02/2012 Voucher di 50 euro al giorno per cassintegrati e soggetti in mobilità.
Lunedì 6 febbraio la Giunta Regionale ha stabilito di stanziare la somma complessiva di un milione di euro da utilizzare per integrare il reddito dei soggetti percettori di indennità di mobilità e di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga) che si metteranno volontariamente a disposizione dei Comuni per le operazioni di rimozione della neve. Leggi la CIRCOLARE REGIONE MARCHE con modalità utilizzo cassintegrati Decreto Governativo Regionale neve cassintegrati
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08/02/2012 Emergenza neve nelle Marche. Dicoccupati come risorsa.
Rassegna Stampa: Conquiste del lavoro 8_02_12 «Stato di emergenza su tutta la regione per nevicate sparse e gelate diffuse. Si raccomanda di seguire aggiornamenti dei bollettini meteo e degli avvisi emessi dalla Protezione Civile regionale.» Continua l’allarme rosso nelle Marche, emesso dalla Protezione civile,dopo 5 giorni ininterrotti di neve e gelo che hanno messo in ginocchio, dalla costa all’entroterra, tutto il territorio regionale.  Scuole chiuse ad oltranza in molti Comuni, strade transitabili solo con catene, supermercati presi d’assalto,aeroporto e porto bloccati.Le situazioni più critiche nel fabrianese, dove la neve ha superato i due metri fermando anche il lavoro negli stabilimenti della  Indesit Company di Albacina e Melano e Ariston Thermo di Genga ed Arcevia, ma anche nel maceratese e nel montefeltro, dove più di mille utenze sono rimaste senza elettricità e senza riscaldamento. Complicata la situazione nell’ascolano dove l’ondata di maltempo sta mettendo in ginocchio sopratutto le aziende di autotrasporti che da diversi giorni sono praticamente ferme.«Oltre al blocco delle attività lavorative, desta particolare preoccupazione- afferma Sauro Rossi, segretario generale della Cisl di Pesaro-Urbino - la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e di consegna delle merci, con ritardi che rischiano, in alcuni casi, di pregiudicare il rispetto dei contratti, con ricadute negative anche per quelle realtà che in questo inizio 2012, erano riuscite a rilanciare la produzione. - prosegue Rossi- Il timore è che questa ondata di maltempo porti ad aumentare, più di quanto non avesse già portato a fare la recrudescenza della crisi in atto, il ricorso alla CIG. »Massima attenzione anche sul versante lavoro: la Giunta regionale ha approvato un provvedimento per un milione di euro per integrare del 10% le indennità dei cassaintegrati marchigiani, circa 45mila, che si presenteranno volontariamente ai Comuni per partecipare agli interventi di soccorso delle persone che si trovano in difficoltà. «Apprezziamo la decisione della Giunta di integrare le indennità dei cassaintegrati marchigiani disponibili a collaborare nell’emergenza, - dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche – ma auspichiamo che i Comuni riescano a coinvolgere nella rimozione del ghiaccio anche i tanti lavoratori disoccupati, magari mettendo in gioco risorse proprie, sia pur esigue. Lascia stupiti la notizia che per avere l’intervento dell’Esercito – continua Mastrovincenzo - le amministrazioni comunali debbano pagare. Se ciò è previsto da una norma, si tratta di una norma incomprensibile: in casi di emergenza le Forze Armate dovrebbero essere per definizione al servizio e a difesa dell’incolumità dei cittadini”.Intanto sono arrivati spazzaneve e turbine dalla Val d`Aosta, dal Piemonte e da Bolzano per liberare le zone più colpite e ripristinare la viabilità e la regolarità delle attività economico-lavorative. Negli ospedali della regione centinaia di infermieri e operatori socio-sanitari stanno garantendo servizi e assistenza alla popolazione 24 ore su 24. Sono saltati i riposi e sono stati istituiti doppi turni. «Non potendo raggiungere casa a fine turno - spiega Luca Talevi, segretario della Fp Cisl - molti hanno dormito all'interno delle strutture, per essere pronti il mattino dopo. »Una situazione davvero critica, ma le Marche, non hanno chiesto lo stato di calamità per evitare che, in base al decreto Milleproroghe, come già accaduto nel caso dell’alluvione del 2011, a pagare siano, ancora una volta, i cittadini con ulteriori aumenti delle accise sui carburanti.ECCO L'ELENCO DELLO STATO DELLE AZIENDEredatto da Cinzia Castignani in  collaborazione con le UST, la Fim di Ancona, la Fim di Macerata, la Femca di Ascoli-Fermo e la Fit Regionale Provincia Azienda (sito produttivo) Settore produttivo Situazione lavorativa PU TVS di Fermignano Articoli da cottura in alluminio rivestiti con materiale antiaderente. Chiusa per neve PU IMAB di Urbino Legnami Chiusa per neve PU Mercantini di Pian di Meleto Mobili Chiusa per neve PU Molte piccole aziende del manifatturiero Chiuse per neve AN Indesit Company di Albacina e Melano Elettrodomestici Chiusi per neve AN Ariston Thermo di Genga e Arcevia Prodotti, sistemi e servizi per il riscaldamento dell'acqua e dell'ambiente. Chiusa per neve AN FIAT CNH Trattori Chiusa per neve AN Techwind di Fabriano Cappe aspiranti Chiusa per neve AN Elica di Fabriano Cappe aspiranti Lavorano regolarmente con meno  personale AN Best di Cerreto d’Esi Cappe aspiranti AN Faber di Sassoferrato Cappe aspiranti AN AREA PORTUALE  di Ancona Bloccati gli sbarchi dei tir dai traghetti AN AEROPORTO di Falconara Chiuso per neve MC Antonio Merloni C.G.G Spa di Matelica Serbatoi di GPL Chiusa per neve MC Silver Office di Tolentino Arredi ufficio Chiusa per neve MC Cipef  di Gagliole Carpenteria pesante Chiusa per neve MC Orla srl diRecanati Strumenti  musicali Chiusa per neve FM Donna Serena di Fermo Calzature di produzione propria Lavorano con interruzioni  causa neve FM Gian Marco Lorenzi di Fermo Calzature di lusso Lavorano con interruzioni  causa neve FM TAHI’S di Fermo Contoterzista calzature Lavorano con interruzioni  causa neve FM Gruppo Formentini-Zefiro di Fermo Distribuzione calzature per grandi catene Lavorano con interruzioni  causa neve FM MASCIA di Fermo Calzaturiero Chiusa per neve FM Matricardi, di  Monte San Pietrangeli Trasporti Chiusa per neve FM Moretti  di Fermo Trasporti Chiusa per neve FM La Freccia della Adriatico di Fermo Trasporti Chiusa per neve AP MAFLOW di Ascoli P. Tubi gomma Perde turni di lavoro per neve AP DAYCO di Ascoli P. Cinghie distribuzione per auto Chiusa per due giorni per neve
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07/02/2012 Manifestazione nazionale dei lavoratori delle costruzioni
Rilancio del settore, pensioni, lavori pesanti e usuranti, ammortizzatori sociali, contrattazione di II livello, legalità e regolarità, trasparenza, sostenibilità ambientale e risparmio energetico: sono alcuni dei punti che costituiscono la piattaforma unitaria di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, le categorie sindacali dell’edilizia. Nel documento le organizzazioni denunciano l’assenza di provvedimenti adeguati a contrastare la crisi nel settore, che ha perso oltre 300mila occupati.Le proposte di Filca, Feneal e Fillea  saranno presentate nel corso di una grande manifestazione nazionale, in programma il prossimo sabato 3 marzo a Roma. Il concentramento delle lavoratrici e dei lavoratori è previsto per le ore 09:00 in piazza Bocca della Verità. Poi ci sarà un corteo fino al Colosseo, dove alle 10:30 è previsto l’inizio degli interventi.Tra le proposte dei sindacati ci sono il rilancio dell’edilizia attraverso politiche di innovazione nella direzione della green economy, il piano straordinario per il Mezzogiorno, la destinazione di una quota maggiore di Imu ai Comuni per un allentamento selettivo del patto di stabilità da destinare alla difesa del territorio e alla riqualificazione del patrimonio abitativo. Altro tema delicato della piattaforma è la previdenza: i sindacati dell’edilizia chiedono che sia rivista l’attuale normativa sulle pensioni di anzianità, che devono essere adeguate alla tipologia lavorativa (lavori pesanti) e in materia di lavori usuranti.Inoltre si chiede una forte azione di contrasto alle infiltrazioni malavitose nel settore, l’obbligo di adozione del Durc per congruità anche per i lavori privati, una lotta più incisiva contro il caporalato e l’attuazione della Patente a punti.
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06/02/2012 Forze Armate a pagamento. Norma incomprensibile.
CISL MARCHE DICHIARAZIONE STAMPA Comprensibile che la Regione Marche scelga di non dichiarare lo stato di emergenza, visto che con le nuove norme ciò si scaricherebbe sui cittadini marchigiani, come è accaduto per l’alluvione dello scorso anno. Esprimo apprezzamento per la delibera della Giunta regionale che stanzia un milione di euro per integrare del 10% le indennità dei cassaintegrati marchigiani che si presenteranno ai Comuni per partecipare agli interventi di soccorso delle persone in difficoltà per l’emergenza neve.Mi auguro che i Comuni riescano a coinvolgere nella rimozione di ghiaccio e neve anche lavoratori disoccupati, mettendo in gioco risorse proprie, sia pur esigue.Lascia invece stupiti la notizia che per avere l’intervento dell’Esercito le amministrazioni comunali debbano pagare. Se ciò è previsto da una norma, si tratta di una norma incomprensibile: in casi di emergenza le Forze Armate dovrebbero essere per definizione al servizio e a difesa dell’incolumità dei cittadini.Ancona 6 febbraio 2012 Stefano Mastrovincenzo Segretario Cisl Marche
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03/02/2012 Assoluta priorità ai lavoratori svantaggiati
COMUNICATO STAMPA Le Segreterie regionali della Cisl delle Marche e della Funzione Pubblica Cisl, evidenziano il problema importante che riguarda l'occupazione nel comparto della sanità e sollecitano la Regione, in particolare l’assessore al lavoro M.Luchetti e l’assessore alla salute A.Mezzolani, affinché intervengano urgentemente sull'inserimento negli organici dell'Asur e delle Aziende Ospedaliere dei soggetti facenti parte delle liste delle categorie protette redatte in base alla legge 68/99. "Ai gravi problemi che sta attraversando il sistema sanitario regionale a causa della ridotta copertura del turn over solo al 70% ci arrivano segnalazioni di persone che, pur avendo le convenzioni firmate tra Aziende sanitarie (o loro articolazioni) e Centri per l'Impiego, non vengono chiamate a sottoscrivere i contratti e di altre che, una volta terminati i periodi dei tirocini formativi, rischiano di non essere assunte. E’ assolutamente necessario dare priorità alle assunzioni dei lavoratori svantaggiati appartenenti alle cosidette categorie protette" afferma Luca Talevi segretario regionale Fp Cisl. Rincara la dose Stefano Mastrovincenzo segretario regionale Cisl: "Con la durissima situazione di crisi che da anni sta interessando anche la nostra regione, la ricerca di un lavoro da parte di persone che partono già in una condizione di minori opportunità è ancora più complicata anche nei settori privati; non è accettabile che il pubblico non dia risposte in questo senso a degli obblighi di legge; chiediamo alla Regione una risposta in tempi brevi". Ancona 3 Febbraio 2012
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02/02/2012 Riforma mercato del lavoro: il commento di Bonanni
Rassegna Stampa: Il Riformista 3_02_12 Intervista a BONANNI LAVORO Bonanni: "Se ci sarà flessibilità sarà positivo per tutti" 02/02/2012 Roma, 2 febbraio 2012. ''Se il superamento della flessibilita' negativa diventerà' il perno della discussione tutto sarà piu' facile e sarà il segno della buona volonta' del governo e della sua coerenza sulla riforma del mercato del lavoro". Lo ha affermato il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine del tavolo sulla riforma del mercato del lavoro svoltosi a palazzo Chigi tra sindacati, Confindustria e governo, apprezzando l'intenzione dell'esecutivo di voler contrastare la flessibilita' cattiva ed il 'suo uso fraudolento'. "Non è la flessibilita' che ci preoccupa, - ha tenuto infatti a precisare - ma quella usata in modo fraudolento, come le false partite Iva''. Per Bonanni le premesse sono dunque 'migliori' rispetto al precedente incontro perché "sono piu chiari e precisi i termini delle questioni. Ora si capisce qual e' il problema. E se da parte di tutti ci sara' buona volonta', allora si fara' un buon lavoro" ha osservato valutando ''positivamente" lo spazio dato dal ministro Fornero "all'accordo tra le parti sociali". Bonanni ha comunque sottolineato che "sono tante le questioni da approfondire. Tra gli obiettivi primari: favorire l'occupazione dei giovani con il superamento della flessibilità negativa attraverso più formazione e rilanciare l'apprendistato" che risulta essere 'l'elemento di maggiore convinzione per aiutare i giovani ad entrare piu' speditamente nel mercato del lavoro e rafforzare gli incentivi. Su questi temi - ha precisato - la Cisl sarà rigorosissima. Come per le pensioni per cui bisognerebbe fare una distinzione tra i tipi lavoro, la stessa cosa si dovra' fare per il mercato lavoro". Quanto agli amortizzatori "è necessario garantire la situazione in atto, che è molto grave - ha detto ricordando che "tre milioni di persone in bilico sono sostenute dagli ammortizzatori". Circa il metodo, Bonanni ha spiegato che "ci sarà una discussione che continuera' per circa un mese, che probabilmente la prossima settimana ci sarà un nuovo incontro e che nel frattempo le parti sociali potranno tentare di organizzare proposte, risposte, soluzioni''. Quanto all'articolo 18 "spero - ha osservato - che in tutti ci sia l'idea che sia sbagliato mettersi in testa di far cadere un simbolo. L'effetto sulla gente sarà devastante. Le discriminazioni vanno combattute in ogni modo. E' sbagliato, anzi un modo per coprire le inefficienze del sistema. Non capisco perché tanta drasticità quando con i poteri forti che ostacolano il paese si è stati meno drastici. Invitiamo il Governo a usare molta cautela, perchè siamo in una fase delicata".
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26/01/2012 Ammortizzatori in deroga. Nuova intesa per il 2012 tra sindacati e Regione Marche.
IL TESTO DELL'ACCORDO SUGLI AMMORTIZZATORINel pomeriggio di mercoledì 25 gennaio è stata rinnovata l’Intesa Istituzionale Territoriale relativa agli ammortizzatori in deroga per l’anno 2012. In attesa di conoscere le effettive disponibilità economiche e, in particolare quante risorse verranno assegnate dal Ministero del Lavoro per il 2012 (a fronte di una richiesta di 40 milioni di euro avanzata dalla Regione Marche, come concordato con le parti sociali), Cgil, Cisl e Uil Marche hanno ritenuto opportuno sottoscrivere un 'Intesa che ricalca l’impostazione di quella dello scorso anno, compresa lo stanziamento di 5 milioni di euro da destinare ad ammortizzatori per i lavoratori di imprese industriali da 16 a 50 dipendenti. Contestualmente, Regione e Parti sociali si sono impegnate a rivedersi entro il mese di marzo per integrare l’Intesa, una volta definite con certezza le risorse effettivamente disponibili per il 2012 (aggiuntive rispetto agli attuali 27 milioni di euro residuati dalle precedenti annualità) con l’obiettivo di: allargare il budget destinato alle imprese industriali di maggiori dimensioni, cercando anche di innalzare il limite dimensionale delle imprese; definire gli interventi specifici per le aree di crisi di particolare complessità (es.: Piceno, Fabriano), con il coinvolgimento dell’Assessorato alle Attività Produttive. ALCUNI IMPORTANTI MIGLIORAMENTI: CIG in deroga nel calcolo dell’anzianità minima di 90 giorni, in caso di successione negli appalti, valgono anche i periodi lavorativi presso le varie ditte appaltatrici e, i periodi di apprendistato valgono per tutti i lavoratori (e non solo per gli operai); tra le tipologie di aziende sono state inserite anche quelle dello spettacolo. Mobilità in deroga possono beneficiarne anche i lavoratori subordinati ammessi al trattamento di mobilità ex Legge 223/91, o di  disoccupazione ordinaria che hanno esaurito i predetti trattamenti nel corso del 2012 e che maturino il diritto effettivo alla pensione nei 12 mesi successivi. nel calcolo dell’anzianità minima di 12 mesi vanno incluse anche le mensilità accreditate dallo stesso datore di lavoro alla gestione separata INPS al lavoratore che abbia conseguito come collaboratore a progetto in monocommittenza un reddito superiore a 5mila euro. Aziende 16-50 dipendenti non è più richiesto che la crisi nella quale si trovi l’azienda sia tale da escludere la cessazione dell’attività; non è più richiesto che l’azienda non abbia avviato la procedura di licenziamento collettivo di cui alla legge 223/91; ATTENZIONE ALLE ALTRE NOVITA' per accedere alla CIG in deroga, ferie e permessi residui relativi all’anno precedente devono, di norma, essere goduti dai lavoratori prima della sospensione in CIG; le domande di CIG in deroga respinte o dichiarate inammissibili potranno essere ripresentate ma i termini di presentazione saranno quelli di una nuova istanza; le domande relative alle sospensioni CIG in deroga iniziate nel periodo 1/31 gennaio 2012  possono essere presentate entro il 29 febbraio 2012 e per le sospensioni CIG in deroga relative ai mesi di gennaio e febbraio 2012, l’accordo sindacale può essere siglato anche dopo l’inizio della sospensione.
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24/01/2012 Trasporto pubblico locale, a rischio 80 posti di lavoro
Il trasporto pubblico locale rischia il fallimento. A lanciare il grido d'allarme sono i Segretari generali di Cisl e Cgil, Marco Ferracuti e Aldo Benfatto, insieme ai Segretari delle Categorie Fit Cisl e Filt Cgil Fabrizio Costantini e Maurizio Procaccini.Il taglio del 5% del Fondo regionale per i trasporti, che da solo garantisce circa il 70% del finanziamento dei trasporti locali, congiunto alla crisi che le aziende di trasporto stanno vivendo a causa dell'aumento del costo dei caruburanti, rischia di rivelarsi fatale.Il taglio sarà operativo dal 1 febbraio prossimo. «Per questo - sostengono Ferracuti e Benfatto - chiediamo un un incontro urgente con la Provincia di Macerata e con le Aziende che gestiscono il servizio, oggi raggruppate nell’ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) che fa riferimento alla Contram Mobilità». Entro questa data è necessario istituire una cabina di regia per ragionare insieme sulla riorganizzazione dei servizi di trasporto, evitando che le conseguenze di questa situazione si scarichino solo sul personale che gestisce il servizio e sulla cittadinanza, danneggiata dalla perdita di qualità del servizio stesso.Il trasporto pubblico urbano ed extraurbano occupa nella Provincia di Macerata circa 400 lavoratori (1.700 in tutta la Regione) .«Se i tagli non saranno gestiti insieme ai lavoratori e ai loro rappresentanti, e se la Provincia si limiterà a raccogliere le proposte “a scatola chiusa” delle Aziende - sostengono Costantini e Procaccini - si rischia una riduzione di organico di almeno 20 posti di lavoro in tutta la Provincia di Macerata  ( 80 a livello regionale) tra pensionamenti non sostituiti e contratti di lavoro in scadenza non rinnovati».In segno di protesta contro questa situazione la Filt Cgil e la Fit Cisl regionali hanno proclamato uno sciopero per il 6 febbraio prossimo.I sindacati chiedono che la rete del trasporto pubblico locale venga riorganizzata con una programmazione di livello provinciale, integrata e sinergica, in grado di mettere insieme le aziende che gestiscono il servizio integrando i vettori e le tratte.«Sebbene  il modello marchigiano sia virtuoso e poco costoso - sostengono i rappresentanti di Cgil e Cisl - rimangono comunque margini per rendere più efficiente la gestione riducendo alcuni costi, come quelli amministrativi o di fornitura, attraverso logiche di aggregazione in grado di creare massa critica ed economie di scala».  Una riorganizzazione che secondo i sindacati  va realizzata anche a livello extra provinciale, ragionando in termini di bacini, nonchè integrando il trasporto pubblico urbano con quello extraurbano, così come il trasporto su gomma con quello su ferro.
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24/01/2012 «No alla flessibilità che produce precarietà»
Roma 23.01.2012 - "E' importante che si sia fatta questa riunione per arrivare tra un mese a discutere dei nodi importanti che strozzano la possibilita' di avere occupazione. Siamo rimasti molto scottati dalla discussione sulle pensioni, con tutti i guai che ha seminato quel modo di fare e quindi non molleremo il dialogo. Si può fare un buon lavoro se il governo procede con cautela e rispetta le parti sociali." Cosi' Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il governo, sulla riforma del lavoro. Bonanni nel corso della conferenza stampa, ha insistito sull'apprendistato: "bisogna rafforzarlo piu' che sfoltire le altre forme di contratto; se si vuole andare incontro ai giovani serve un'opera di trasparenza e lo svincolamento da forme improprie di flessibilita'; no alla flessibilita' che produce precarieta'". Per gli ammortizzatori sociali, Bonanni ha sottolineato che " l'unico problema e' rendere possibile la copertura su tutti i lavoratori. Gli attuali ammortizzatori sono da migliorare, ma rimangono una buona chances per i lavoratori. Con la cassa integrazione in deroga e la cassa integrazione straordinaria abbiamo coperto tutti come mai successo e sarebbe bene non cambiare le cose anche se il finanziamento per gli atipci dovesse ricadere sulla fiscalità generale." ''Se c'e' da rivedere il loro funzionamento in termini di finanziamento della formazione durante la sosta, anche noi- ha detto Bonanni- siamo favorevoli a una misura drastica per tagliare l'evasione sulla formazione. Ma limitatamene a questo e non su altro''. Sull'art.18 il leader di via Po ha puntualizzato che " se si tratta di vedere come migliorarlo il sindacato è disponibile ma se si vuole attribuire ad esso tutti i mali della produttività e della produzione questo sarebbe solo un ulteriore colpo per le stesse persone che hanno già subìto la riforma dele pensioni. Sarebbe anche sbagliato - ha insistito ancora - perchè sarebbe un elemento di distrazione dalle cose che occorre veramente fare.''. ''Se il Governo pensa di fare un'operazione di immagine con l'articolo 18, sbaglia di grosso''. Piuttosto, occorre ''agire sulle vere questioni della produttivita''' e ''sui nodi che bloccano la crescita''.
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23/01/2012 C'è speranza per la Mediterranea
 C'è ancora una speranza per la Mediterranea. E' questo l'esito postivo  dell'incontro che si è svolto venerdi 20 febbraio presso il Comune di Matelica. Sindacati e Amministrazione della società hanno discusso per più di due ore insieme al Sindaco di Matelica, all'Assessore provinciale al lavoro e al Curatore Fallimentare della società, nel tentativo di sbloccare una situazione delicata e complessa, che vede a rischio 75 posti di lavoro in un territorio già colpito da diverse crisi aziendali. Sia il Curatore che la Società hanno concordato sulla necessità di rinnovare il contratto d’affitto dell'azienda in essere, soprattutto  per scongiurare un "fermo" della produzione che in questo momento sarebbe particolarmente dannoso.  Tutto è però rimandato a mercoledi pomeriggio, quando Amministrazione e Curatore si incontreranno di nuovo per verificare in concreto le condizioni di un nuovo contratto di affitto, di durata non inferiore a tre anni e con opzione di acquisto. Esprimono soddisfazione i Segretari generali di Cisl e Cgil Ferracuti e Benfatto, secondo i quali «la soluzione di cui sopra è la migliore possibile in quanto consentirebbe l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori ora occupati presso la Mediterranea,  ridando speranza nel futuro ad un importante realtà produttiva del Matelicese e della provincia di Macerata». Qualora questa prospettiva non dovesse concretizzarsi non resterebbe altra scelta che vendere la Mediterranea. Ma i compratori andrebbero individuati in tutta fretta in quanto,  ricordano all’unisono Benfatto e Ferracuti « a metà febbraio scadono i 75 contratti a tempo determinato e, per non perdere la mobilità piena, questi possono essere prorogati al massimo per un ulteriore mese. Metà marzo è la data ultima entro la quale quindi devono essere chiare le prospettive. Una data entro la quale chiunque rileverà l’azienda dovrà  presentare un credibile piano industriale». Al termine dell'incontro i sindacati hanno incontrato i lavoratori in un'assemblea che si è conclusa alle 23.00 circa. I lavoratori hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il futuro, ma anche la speranza di un esito positivo di questa vertenza, che il sindacato si impegna comunque a seguire attentamente e da vicino.
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19/01/2012 Civitanova, sciopero alla Cerquetti
Mercoledì 18 e giovedì 19 i lavoratori e i sindacati di Categoria della Cerquetti, azienda che opera nel settore dei lavori edili stradali, hanno indetto otto ore di sciopero per protesta nei confronti delle gravi irregolarità che si protraggono ormai da più di un anno e mezzo. L’azienda viene da un periodo di cassa integrazione guadagni straordinaria cui ha fatto seguito una procedura di riduzione di personale. I 14 lavoratori tuttora impiegati non percepiscono lo stipendio dall’agosto scorso, mentre 9 dipendenti in mobilità avrebbero dovuto percepire un incentivo all’esodo in due rate, di cui una è scaduta inutilmente il 30 dicembre scorso e l’altra scadrà domani.Le ragioni della crisi della Cerquetti sono legate alle difficoltà dell’azienda nel riscuotere i crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni committenti, in particolare del Comune di Civitanova, in ritardo nei pagamenti a causa dei rigidi vincoli che il patto interno di stabilità impone agli enti pubblici locali. Il 29 novembre scorso la Cerquetti, i Sindacati e Confindustria avevano siglato un accordo con l’impegno a sanare le pendenze certificando i crediti dell’azienda per procedere legalmente a recupero delle somme dovute dal Comune.Con lo sciopero, al quale c’è stata adesione totale degli operai e degli impiegati della Cerquetti, lavoratori e sindacati chiedono il pagamento immediato di una mensilità per i dipendenti ancora al lavoro, il saldo della prima rata per gli ex dipendenti e la riapertura immediata di un tavolo di confronto per cercare di risolvere questa difficile situazione.
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19/01/2012 "Con l'accordo riparte il lavoro"
"Con l’accordo riparte il lavoro ed è un fatto positivo - dichiara Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche - "Sono convinto - prosegue - che avremmo potuto farlo prima, dopo gli incontri di settembre in Regione. In extremis ha prevalso il buon senso, ma è necessario dire che la cassa integrazione e la gestione non traumatica dell’eccedenza di personale sono state ottenute da Fim-Cisl e Uilm-Uil nell’accordo di dicembre al Ministero; noi abbiamo privilegiato la ricerca di una soluzione ai problemi, anche affrontando attacchi ingiuriosi. Le difficoltà di Fincantieri non sono finite e dovremo pressare azienda e Governo perché si guardi allo sviluppo futuro".Ancona 18 gennaio 2012
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19/01/2012 "Il lavoro è sempre stato il nostro obiettivo"
FIM CISL COMUNICATO STAMPA RIPARTE IL LAVORO AD ANCONA, GRAZIE ALL’ACCORDO FIRMATO UNITARIAMENTE, IN LINEA CON L’ACCORDO SEPARATO SIGLATO A DICEMBRE AL MINISTERO DEL LAVOROL’intesa firmata ieri in Confindustria fa ripartire il cantiere dorico fermo oramai da mesi; in linea con l’accordo separato siglato il 21 dicembre al Ministero del Lavoro, prevede 205 eccedenze e una gestione non traumatica delle uscite; ci sarà infatti cassa integrazione a rotazione, compatibilmente con le necessità produttive, mentre saranno posti in mobilità, su base volontaria e con incentivi, un numero di 60 lavoratori. “Abbiamo tutelato il salario dei lavoratori in cig e abbiamo da mesi sostenuto che serviva anche un accordo in sede locale per tutelare il cantiere e l’occupazione” dichiara Leonardo Bartolucci Segretario Fim Marche.” Abbiamo rischiato purtroppo di perdere la nave destinata al nostro cantiere; riportare il lavoro ad Ancona è stato sempre il nostro obiettivo, e l’abbiamo perseguito con responsabilità e tenacia, nonostante le difficoltà e le accuse infondate. E Andrea Cocco, segretario della Fim Ancona sottolinea: “Metteremo nei nostri siti i testi degli accordi, perché ognuno, lavoratore o cittadino, possa farsi una sua idea su chi ha perseguito realmente la tutela dei lavoratori; la nostra linea avrà forse avuto un minor appeal mediatico, ma la nostra coerenza è stata decisiva per il risultato ottenuto nell’intesa firmata ieri”.Ancona, 18 gennaio 2012Verbale di accordo Ancona 17 gennaio 2012Verbale di accordo Ministero 21 dicembre 2011Accordo a margine verbale Ministero 21 dic 2011Rassegna Stampa: Conquiste del Lavoro 1_02_2012
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18/01/2012 Cgil, Cisl e Uil per il lavoro, la crescita, l'equità sociale e fiscale
Documento di Cgil, Cisl e Uil per il lavoro, la crescita, l'equità sociale e fiscaleCgil, Cisl e Uil hanno varato un documento unitario contenente le proposte che saranno inviate al Governo nelle prossime ore in vista del confronto sulla riforma del mercato del lavoro. Il documento è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa dai segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti al termine della riunione delle segreterie unitarie. Gli obiettivi del sindacato sono lavoro, crescita, equità sociale e fiscale. La gravità della crisi economica e le conseguenze negative che colpiscono in particolare famiglie, giovani, lavoratori e pensionati impongono un "cambiamento" nella politica economica del Governo, si legge nel documento unitario di Cgil, Cisl e Uil. I sindacati confederali sollecitano ora l'apertura di un "negoziato vero" che favorisca la crescita, senza la quale è impossibile dare risposte anche al tema dell'occupazione. "L'obiettivo prioritario - aggiungono i sindacati - è far ripartire la crescita e invertire la pericolosa tendenza recessiva in atto da alcuni mesi. Bisogna poi sostenere una svolta coerente della politica economica europea verso obiettivi di sviluppo e occupazione". Cgil Cisl e Uil ''ritengono indispensabile che il Governo realizzi in tempi brevi un intervento di riduzione del carico fiscale a beneficio dei lavoratori, dei pensionati, e delle famiglie'', utilizzando le risorse della lotta all'evasione. Obiettivo da raggiungere ''nell'ambito di una piu' organica riforma fiscale che preveda una imposizione sui patrimoni mobiliari e immobiliari'' e per ''una redistribuzione più ' equa''. piattaforma unitaria ''Sulla riforma fiscale chiediamo un confronto serrato'', sottolinea il leader della Cisl Raffaele Bonanni. "Il dibatitto politico e sociale sulla crescita e' indispensabile. - ha aggiunto- Senza chiarezza non usciamo dalla crisi. Se il govero e' interessato a questo non puo' pensare di nascondere le cose salienti". Quanto all'art.18 "E' un argomento fuorviante. Lo dico io che non ho tabù"Leggi il Documento
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13/01/2012 La buona occupazione - le proposte della Cisl
Nell' attuale fase di confronto sulla riforma del Mercato del Lavoro, le proposte della CISL sui temi delle politiche del lavoro e degli ammortizzatori sociali:
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11/01/2012 Merloni. Firmato accordo, Cig per due anni e formazione per 700 lavoratori.
Siglato martedì 10 gennaio 2012 a Roma, presso il Ministero del Lavoro, l'accordo per la cassa integrazione per riorganizzazione per due anni per i 700 lavoratori della Antonio Merloni, riassorbiti dalla J&P di Giovanni Porcarelli, che ha acquisito il settore 'bianco' del gruppo fabrianese. I 700 lavoratori sono distribuiti tra i due stabilimenti di Fabriano nelle Marche e quello di Gaifana in Umbria. L'accordo prevede anche iniziative di formazione e riqualificazione de lavoratori dei tre siti, che inizialmente continueranno a lavorare nel loro settore tradizionale, per passare alla produzione di componenti per elettrodomestici 'professional'. Presenti all'incontro le rappresentanze dell'azienda, di Confindustria Ancona e i rappresentanti nazionali e territoriali di Fiom, Fim e Uilm. ''Diamo seguito all'accordo con J&P - ha commentato Andrea Cocco, Segretario Generale Fim-Cisl Ancona - la Cig era gia' prevista nel piano industriale di J&P , cosi' come la formazione''.
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10/01/2012 Pesaro: firmato con il Comune l'accordo sul bilancio
Il 5 gennaio è stato firmato un importante  pre - accordo tra i rappresentanti provinciali di Cgil - Cisl –Uil ed il Comune di Pesaro.L’obiettivo era quello di far quadrare i conti del Comune garantendo i servizi ed i ceti più deboli. Infatti nonostante i tagli subiti, l’Amministrazione,  grazie alle sollecitazioni e alle proposte  presentate  dal sindacato,  ha deciso di assumere diversi impegni  riguardanti la  tutela del welfare e l’equità.Verrà garantito il Fondo anticrisi, nei servizi sociali ed educativi le rette e le tariffe rimarranno bloccate  per l’anno 2012 e verrà applicato l’ISEE lineare.Sul fronte del recupero delle risorse, oltre a rendere più efficiente la macchina organizzativa  attraverso una gestione associata di funzioni e servizi tra le diverse amministrazioni, il Comune si impegna, come chiesto dal documento redatto dalle OO.SS, a contenere la tassazione degli immobili sulla prima casa e sulle abitazioni affittate a canone concordato, mentre sarà aumentata per le seconde.Tra le altre leve, l'introduzione di una eventuale tassa di soggiorno e  l’aumento dell’addizionale IRPEF,  dallo 0,6 allo 0,8,  che non riguarderà sicuramente  i contribuenti  con redditi bassi  e con l'impegno di elevare la fascia   fino a 28.000 euro di reddito.“Se da una parte siamo preoccupati per la situazione economica -dichiara De Simoni della Cisl –dall’altra siamo soddisfatti dell’accordo che va salvaguardare i redditi più bassi."
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31/12/2011 Centri commerciali marchigiani: NO alle aperture selvagge.
Il settore COMMERCIO DI CGIL - CISL - UIL MARCHE  annuncia una poderosa raccolta firme in tutte le principali piazze delle Marche per indurre la Regione  a non recepire il provvedimento di legge nazionale sulla liberalizzazione delle aperture dei grandi centri commerciali introdotta dall'ex ministro Brambilla, tanto inutile quanto rischioso per la distribuzione locale.
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26/12/2011 Un patto sociale per la riforma fiscale, la crescita e i giovani.
"Un accordo tra le parti sociali ed il governo sostenuto dai partiti su fisco, crescita e giovani, per rendere trasparente tutto quello che si fa, si propone e si decide. Fuori da questa logica ci sono solo le corporazioni. Il governo decida da che parte sta." Le parole di Raffaele Bonanni, Segretario Generale della Cisl, nel corso della conferenza stampa di sabato 24 dicembre davanti a piazza Montecitorio.
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23/12/2011 Manovra: il giudizio della Cisl non cambia
MANOVRA" Roma, 22 dicembre 2011. "E' una manovra iniqua e recessiva. Il giudizio della Cisl non cambia". E' questo il commento del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni sulla manovra approvata al Senato.   "Si è deciso di procedere senza concertazione, ne' discussione con il sindacato. E' stato un grave errore. Nonostante alcune modifiche apportate dal Parlamento, questa manovra è largamente caricata sulle spalle di lavoratori a reddito fisso e dei pensionati. Provvedimenti economici di questa natura hanno bisogno di un largo consenso sociale altrimenti diventano devastanti. Chi spiegherà questa manovra ora alla gente? Per questo noi poniamo al Presidente Monti l'esigenza  di un Patto sociale in cui siano chiari gli obiettivi che si devono raggiungere in un quadro di responsabilità condivise da tutti i soggetti, proprio per rendere tutto piu' trasparente. La Cisl non vuole discutere solo di mercato di lavoro. Occorre un patto sociale per la crescita che affronti tutti i problemi del paese: salari, fisco, welfare, infrastrutture, divario nord-sud, giovani, famiglia. Si  possono  correggere alcuni provvedimenti troppo pesanti, introducendo una vera patrimoniale e con una riforma fiscale equa e selettiva che da tempo sollecitiamo. Nelle situazioni cosi' critiche, in Italia si e' sempre agito con la concertazione e con un patto sociale. Non possiamo avere un governo forte con i deboli e debole con i forti''.Bonanni: "Iniqua e recessiva. Il giudizio della Cisl non cambiaUfficio Stampa  Cisl
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15/12/2011 16 Dicembre: Sciopero dei lavoratori bancari
Le modalità tecniche dello sciopero
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14/12/2011 RIDISEGNARE IL FUTURO - Quali condizioni di sviluppo nei Servizi educativi 0-3 anni delle Marche
il 16 dicembre a Jesi si svolgerà il seminario organizzato da  CGIL, CISL, UIL, ANCI Marche, Comune di Jesi, con la collaborazione scientifica dell’associazione di pedagogisti “Gruppo Nazionale Nidi  Infanzia” sul tema:RIDISEGNARE IL FUTURO - Quali condizioni di sviluppo nei Servizi educativi 0-3 anni  delle Marche Jesi presso il Centro Docens – ZIPA venerdì 16 dicembre 2011
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12/12/2011 12 dicembre sciopero per cambiare la manovra
LE FOTO DELLO SCIOPERO C G I L  C I S L  U I L SCIOPERO GENERALE LUNEDI’ 12 DICEMBRE 2011 4 ORE al mattino con modalità stabilite dalle singole categorie LA MANOVRA DEL GOVERNO MONTI E’ INIQUA, COLPISCE SOPRATTUTTO I REDDITI BASSI, CONTRAE ANCORA I CONSUMI, ACCENTUA LA RECESSIONE GIA’ IN ATTO, NON AFFRONTA IN MODO DECISO I TEMI DELLO SVILUPPO.· NO ad interventi che nei fatti cancellano le pensioni di anzianità· NO all’aumento dell’Iva senza sgravi fiscali per i lavoratori e i pensionati· Si ad una maggiore gradualità all’innalzamento dell’età pensionabile delle donne· Si alla salvaguardia della indicizzazione per le pensioni medio-basse· Si ad una lotta seria ed efficace all’evasione e all’elusione fiscale, agli sprechi, ai privilegi e ai costi della politica· Si al superamento della precarietà nel lavoro e ad una riforma degli ammortizzatori sociali che offra tutele a chi oggi ne è privo· Si alla redistribuzione del reddito a favore dei redditi da lavoro e da pensione che hanno pagato più di altri il prezzo della crisi e sui quali grava un carico fiscale ormai insopportabile· Si ad una vera tassazione sulle grandi ricchezze e sui patrimoni mobiliari e immobiliariPER CAMBIARE LA MANOVRA NEL SEGNO DELL’EQUITA’Ancona: Sciopero 4 ore al mattino con modalità stabilite dalle singole categorie     Presidio – Piazza Roma ore 9.30Ascoli Piceno: Sciopero ultime 4 ore di ogni turno                                                                         Presidio – Piazza Simonetti ore 17.30Fermo: Sciopero prime 4 ore di ogni turno                                                                                         Presidio – Piazza Cavour ore 10.00Macerata: Sciopero ultime 4 ore di ogni turno                                                                                     Presidio – Piazza della Libertà ore 15.00Pesaro: Sciopero mattina e le ultime 4 ore di ogni turno                                                                   Presidio – Piazzale Lazzarini ore 9.30
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09/12/2011 Uno sciopero per cambiare la Manovra
Le Segreterie di Cgil Cisl e Uil confederali di Macerata hanno proclamato uno sciopero generale di 4 ore per lunedi 12 dicembre, dalle 15.00 alle 19.00. La decisione è stata presa per sostenere le proposte che le Confederazioni nazionali hanno presentato al Parlamento per cambiare alcuni aspetti della manovra economica proposta dal Governo Monti.In particolare il sindacato chiede di rivedere i provvedimenti sull’innalzamento dell’età pensionabile, il blocco della rivalutazione delle pensioni e la reintroduzione dell’imposta sulla prima casa. «Siamo consapevoli che in questo momento difficile è necessario fare sacrifici – afferma il Segretario della Cisl Ferracuti – ma la manovra pesa solo sui "soliti noti", ossia sui lavoratori dipendenti e sui pensionati con redditi bassi.  Siamo preoccupati ed arrabbiati perchè tutta una parte del paese non è stata coinvolta negli sforzi necessari a risanare il paese». Per il Segretario della Cgil Benfatto «la manovra serve solo a fare cassa e chiede sacrifici senza dare prospettive a nessuno, men che meno ai nostri giovani». Per il Segretario della Uil Broglia «queti provvedimenti privi di qualsiasi segno di sviluppo» .Particolarmente preoccupante è la situazione di quei lavoratori delle aziende in crisi che, vicini alla pensione, sono stati incentivati ad uscire dal mercato del lavoro per arrivare al pensionamento passando per la cassa integrazione e la mobilità. Ora che anche la loro età  pensionabile viene spostata in avanti, questi lavoratori rischiano di dover sopravvivere anche per anni senza niente. Il decreto Monti prevede appositamente una deroga per 50.000 lavoratori, ma per il sindacato sono almeno le persone in questa condizione sono almeno il doppio.Lo sciopero del 12 riguarderà i settori dell’industria e del commercio. Scuola e pubblico impiego sciopereranno il 19 dicembre, trasporti e istituti bancari il 16. Non verranno fatti comizi e non ci saranno cortei. Durante la manifestazione, che si svolgerà in P.zza della Libertà con inizio alle ore 15.00, verrà data voce ai lavoratori, ai giovani e ai pensionati, che racconteranno le loro storie. Parteciperanno anche artisti locali.Una delegazione composta dalle Segreterie confederali verrà ricevuta alle 17.00 dal Prefetto di Macerata perché, afferma Ferracuti «di manovra in manovra possiamo toccare con mano l'esasperazione della gente, , tanto da rischiare derive pericolose anche sul piano dell’ordine pubblico».Dopo anni di manifestazioni separate finalmente un’iniziativa unitaria. Ma a Macerata, affermano in coro i tre Segretari generali, è rimasto sempre aperto un filo unitario che, nonostante le differenze, ci ha permesso di gestire insieme tante vertenze aziendali difficili. Certamente è un buon auspicio per il futuro.  http://www.youtube.com/watch?v=XjGeFRQkilk
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09/12/2011 Accordo tra Regione e Sindacati sul lavoro
E' stata sottoscritta l'intesa tra Cgil Cisl e Uil e la Regione Marche con la quale sono state confermate, previa verifica, gran parte delle misure introdotte negli anni scorsi a sostegno del lavoro e delle fasce colpite dalla crisi.La conferma del Fondo anticrisi è particolarmente importante specie in considerazione della riduzione dei trasferimenti statali alla Regione, previsti dalle numerose manovre dell'anno in corso.
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06/12/2011 Bilanci degli enti locali, le richieste del sindacato pensionati
Seria lotta all’evasione fiscale, politiche tariffarie  e  tributarie eque e sostenibili  per lavoratori dipendenti e pensionati, politiche abitative  a “misura di anziano”,  una  gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali oltre alla valorizzazione dell’associazionismo e  del volontariato.Sono queste  le  5 priorità per le Segreterie Regionali  SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP –UIL  nella definizione dei bilanci degli enti locali  in tempo di crisi e di tagli lineari.«Abbiamo voluto definire in un documento unitario - afferma Mario Canale , Segretario generale FNP Marche -  le priorità comuni da portare al confronto territoriale sui bilanci 2012, con l’intento di favorire una concertazione coordinata ed efficace su tutto il territorio marchigiano».Il documento verrà presentato il 20 dicembre prossimo in una conferenza stampa organizzata dalle Segreterie regionali dei pensionati di Cisl, Cgil e Uil.
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05/12/2011 Questa manovra è sbagliata
"Non siamo d'accordo. La manovra grava solo su lavoratori e pensionati". Lo ha dichiarato Raffaele Bonanni, commentando la manovra illustrata dal Governo alle parti sociali. "Sulle tasse vengono caricati solo coloro che hanno la ritenuta alla fonte. Quelli che hanno guadagni superiori non devono sfuggire all'esigenza di equità. Siamo d'accordo a epurare l'Irap, ma la stessa attenzione serve sul sostegno ai consumi".Ma e' sulle pensioni che Bonanni usa i toni piu' duri: "Concentrare sulla platea dei pensionati i sacrifici con l'estensione del contributivo e l'aumento dell'eta' pensionabile avra' un effetto devastante - ha detto. Va bene l'equilibrio dei conti ma e' troppo veloce il passaggio al contributivo e l'innalzamento dell'eta' e la somma dei due interventi non e' una modifica sostenibile. Non solo, per le donne e' difficile raggiungere il traguardo dei 41 anni ed e' sbagliato anche il blocco della rivalutazione delle pensioni". Inoltre, manca la parte che rende obbligatoria la previdenza integrativa per i giovani.Ci sara' un effetto devastante e la manovra non aiutera' il paese ad uscire dalla crisi senza confronto con le parti sociali. Chi darà garanzie alle gente? Chi farà da filtro?" ha sottolineato dicendo di aver sollecitato il Governo a "discutere ancora in queste ore"."Il governo non ha calcolato l'impatto sociale di questi provvedimenti, voglio sperare che ci siano possibilita' di concertazione su questi temi. Speriamo che Monti raddrizzi questo indirizzo sbagliato facendo una patrimoniale e non caricando sulla prima casa. La manovra rischia di essere deleteria anche perche' e' stata messa in campo senza alcuna concertazione. Occorrono risposte immediate ma ben ponderate".
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03/12/2011 Che nessuno sia solo. La Cisl al teatro delle Muse
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE“Ricostruire il Paese a partire dai principi dell’equità e della solidarietà rinunciando da subito agli anti-valori che l’hanno guidata troppo a lungo, come quelli dell’individualismo consumistico e restituendo nel lavoro piena centralità alla persona”. E’ l’invito del Segretario Nazionale della Cisl Santini intervenuto a concludere “Che nessuno sia solo. Questo facciamo - questo chiediamo”, la manifestazione regionale organizzata dalla Cisl Marche al Teatro delle Muse di Ancona.Una giornata che ha visto protagonisti soprattutto i visi e le storie delle persone e dei lavoratori comuni alla prese con una crisi senza precedenti e “di carattere ampiamente strutturale” come ha spiegato l’economista Alberto Berrini, tra i primi ospiti di una giornata iniziata simbolicamente con i lavoratori di alcune aziende marchigiane saliti silenziosamente sul palco delle Muse a piazzare le bandierine della crisi nella grande cartina geografica che raffigurava la regione.“Che nessuno sia solo” insomma è stato il titolo indicativo di un appuntamento che arriva in piena crisi economica finanziaria, con il lavoro e l’economia reale messe a dura prova anche nella nostra realtà marchigiana: “C’è necessità di uno sforzo collettivo, di un impegno straordinario per tutelare il lavoro, per aggiornare e adeguare il sistema di welfare, per garantire una equa partecipazione ai sacrifici, perché chi può contribuire di più, dia di più” ha spiegato il Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo.Molti gli ospiti che hanno partecipato alla manifestazione, a partire dallo stesso economista Alberto Berrini con un intervento sulle origini della crisi e sui possibili strumenti da utilizzare per provare uscirne, il Presidente dell’ente Bilaterale Artigianato Pantaleoni, il Responsabile osservatorio Caritas Tondi, il dirigente del Comune di Jesi Torelli che ha illustrato il progetto per la gestione associata dei servizi alla persona di 21 comuni e il Presidente dell’Associazione Comuni della Val D’Aso Castelli che ha illustrato i benefici derivanti dalla gestione associata dei servizi, quindi esponenti della politica regionale, dal Presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi, agli Assessori regionali Pietro Marcolini e Marco Luchetti.“E’ una dura transizione epocale - ha spiegato ancora Mastrovincenzo -  tutti siamo chiamati a cambiare ma per la Cisl le priorità restano il valore della persona e del lavoro. A partire dalla nostra regione è fondamentale riorganizzare i servizi pubblici con meno risorse, superando sprechi e inefficienze, creare reti di mutualità sul territorio per integrare il welfare pubblico, contrattare nelle aziende per sostenere qualità, innovazione e occupazione, fare scelte che riaprano le porte del lavoro ai giovani.“Oggi – ha concluso Mastrovincenzo - si è fatto con la Cisl Marche un breve viaggio nella crisi che colpisce i nostri territori, ma si sono toccate con mano anche delle buone prassi di contrattazione, di bilateralità tra imprese e lavoratori, di esperienze del sindacato nel sociale, di gestione associata dei servizi in ambito comunale, tutti segni nella direzione del cambiamento che serve per affrontare la crisi, perché nessuno resti solo”.LE PROPOSTE DELLA CISL MARCHE PER IL PAESEhttp://www.youtube.com/watch?v=Vd5rF9XasEE
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01/12/2011 Sacrifici enormi per i soggetti più deboli
Le Segreterie Regionali dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil esprimono forte preoccupazione e netta contrarietà circa le notizie riportate dalla stampa in merito al fatto che, per far fronte alla situazione di crisi del paese, tra le misure che il Governo sta studiando per la manovra economica si prevede il blocco totale del recupero dell'inflazione per le pensioni per il 2012 e l'innalzamento (tra i 41 e i 43 anni) del numero di anni obbligatori per le pensioni di anzianità.Il blocco della perequazione automatica, ovvero il recupero dell’inflazione, per molti pensionati della nostra regione sarebbe un’ulteriore aggravamento delle già precarie condizioni di vita.In sostanza verrebbero ulteriormente colpiti tutti quei pensionati INPS, circa il 60% nelle Marche, con una pensione al di sotto dei 500 euro mensili, che già stanno pagando la riduzione del potere d’acquisto, i tagli allo stato sociale, la riduzione delle prestazioni al sistema sanitario e dei trasporti pubblici.Sarebbero chiamati a farsi carico di sacrifici enormi, ancora una volta ,i soggetti più deboli della società mentre permane un alto tasso di evasione ed elusione che ha portato l’Italia ad essere tra i paesi al più alto tasso di disuguaglianza.Le Segreterie dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil Marche, auspicano l’avvio, quanto prima, di un serio confronto con il Governo per lavorare a misure previdenziali, eque e sostenibili, come richiesto anche dall’Unione Europea. Ribadiscono,inoltre, che per dare respiro al Paese è necessario recuperare risorse laddove ci sono realmente e non far cassa con le pensioni: è una questione di giustizia sociale.Le Segreterie Spi Fnp Uilp
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25/11/2011 Isee, accordo tra Anci e Sindacati
Firmato l'accordo tra l'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) Marche e i Sindacati confederali regionali Cgil Cisl e Uil sull'Isee.L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente è lo strumento cui la normativa nazionale affida la funzione di valutare la situazione economica di un soggetto che richiede una prestazione sociale agevolata, al fine di determinarne la compartecipazione al costo sostenuto dall'amministrazione che la eroga e, in alcuni casi, anche l'accesso al servizio stesso.Si tratta di uno strumento che già oggi le amministrazioni comunali marchigiane utilizzano principalmente rispetto ai servizi sociali ed educativi come i nidi d'infanzia, mense e trasporti scolastici, servizi domiciliari e residenziali per anziani e disabili, con significative differenze  per gli ambiti di applicazione. per la funzione dello strumento e per le modalità tecniche di gestione.In questo senso l'accordo mira ad introdurre elementi che possano rendere più omogenea l'applicazione dello strumento. Ad esempio favorendone l'utilizzo a livello non solo comunale ma anche di Ambito sociale (l'aggregazione di più comuni per il coordinamento e la gestione dei servizi sociali), privilegiandone una struttura lineare che meglio possa garantire, rispetto ad un sistema per scaglioni, la progressività e quindi l'equità nella valutazione delle diverse situazioni.Rimane aperta la questione di come valutare la situazione economica degli anziani non autosufficienti e disabili, per i servizi erogati ai quali spesso le amministrazioni comunali chiamano a compartecipare anche le famiglie. Su questo delicato punto, in assenza di una necessaria normativa nazionale, l'accordo invita la Regione Marche ad intervenire per dare indicazioni su come orientarsi.
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25/11/2011 Che nessuno sia solo - questo facciamo, questo chiediamo
La crisi economica e finanziaria che ha subito un’accentuazione con rischi notevoli per il nostro paese, e con evidenti ripercussioni sul lavoro e sulle famiglie, la situazione politica estremamente articolata e complessa, il ruolo centrale che possono assumere le parti sociali, la necessità di agire anche a livello regionale e locale per tutelare il lavoro, ridefinire il welfare, garantire una equa partecipazione ai sacrifici (“chi ha di più contribuisca di più”), impongono un impegno straordinario della nostra Cisl a tutti i livelli.Per mettere in evidenza le posizioni Cisl sullo scenario nazionale e avanzare proposte per rilanciare l’azione sindacale nella nostra regione, nei nostri territori, nelle aziende marchigiane, è indetta una Manifestazione regionale SABATO 3 Dicembre 2011 PRESSO IL TEATRO DELLE MUSE di ANCONA, con inizio alle ore 9,30“CHE NESSUNO SIA SOLO - QUESTO FACCIAMO, QUESTO CHIEDIAMO” sono le parole chiave della manifestazione; esse danno il senso di una priorità che per la Cisl è rappresentata dalle persone – “Che nessuno sia solo” -, ed al contempo della necessità che alle proposte e alla rivendicazione di politiche a tutela del lavoro e della coesione sociale - “questo chiediamo” -, venga messo in campo dalla Cisl anche un protagonismo che valorizzi l’azione autonoma del sindacato per promuovere il lavoro e riallestire il sociale – “questo facciamo” -.Credo non sfugga a nessuno la necessità di un impegno straordinario dell’organizzazione per la piena riuscita dell’iniziativa. Saranno presenti il Segretario generale aggiunto della Cisl Giorgio Santini, l’economista Alberto Berrini e saranno invitate a partecipare all’iniziativa le istituzioni regionali, soggetti imprenditoriali, organi di stampa.Vi invitiamo ad attivarvi fin da subito, per far partecipare ad Ancona il maggior numero possibile di delegati e iscritti.Nella certezza dell’impegno di ognuno di noi, vi saluto cordialmente.Il Segretario Generale(Stefano Mastrovincenzo)
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24/11/2011 Rinviata l'approvazione del Piano socio sanitario
Il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ha incontrato ieri i Segretari regionali confederali, dei pensionati e del pubblico impiego di  Cgil Cisl e Uil. Al centro del vertice l'approvazione del Piano socio sanitario regionale, il contenuto del quale era stato criticato nei giorni scorsi dai sindacati.Il Presidente della Giunta ha confermato che il governo regionale, dopo aver accorpato le 13 Zone territoriali in 5 Aree vaste con la legge 17 del 1 agosto scorso,  non vuole proporre  un’altra modifica dell’assetto organizzativo della sanità marchigiana.  In altre parole non sono in vista né la costituzione di nuove aree vaste (neanche la montana) né l’attribuzione alle Aree Vaste stesse della personalità giuridica.L'Assessore alla salute Mezzolani e il Presidente della quinta Commissione Consiliare Comi hanno poi presentato una lunga serie di emendamenti al Piano, molti dei quali recepiscono alcuni dei punti critici evidenziati da Cgil Cisl e Uil nel loro documento.  In particolare sono stati rimossi i riferimenti alla divisione tra Area vasta ospedaliera e Area vasta territoriale, vivacemente contestati nei giorni scorsi dai sindacati.La Regione ha anche assicurato che la copertura del turn over, ossia la sostituzione degli operatori che andranno in pensione, sarà prevista al 70% e non al 50%, come precedentemente scritto nel Piano. Questo a garanzia dei livelli di qualità dei servizi e e delle condizioni di lavoro degli operatori, alle prese con un disagio sempre più forte. In una nota il Segretario generale Cisl Mastrovincenzo esprime apprezzamento per «l'intenzione della Regione Marche di ripristinare un assiduo e corretto metodo di relazioni, e per alcune delle modifiche apportate nel senso delle osservazioni da noi proposte. Abbiamo anche ribadito in modo chiaro di considerare il Piano un documento descrittivo, che si limita all'indicazione di obiettivi di riorganizzazione, senza prefigurare azioni concrete né tempi precisi per la loro realizzazione e per il superamento delle principali criticità del sistema».Il pallino torna ora nelle mani della quinta Commissione. Il Presidente Comi  si è impegnato a rinviare l’approvazione del Piano in Commissione, originarimente prevista per la giornata di oggi, per ulteriori verifiche ed approfondimenti. Regione e Sindacati si incontreranno di nuovo la settimana prossima.
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23/11/2011 Fiat disdetta gli accordi sindacali
FIAT: BONANNI, PRONTI A CONTRATTO NAZIONALE AUTOReggio Calabria, 22 novembre 2011. - (Adnkronos) - ''Lo sanno tutti che la Fiat ha fatto una scelta autonoma di non aderire piu' a Confindustria e quindi chiedera' a noi di fare un contratto nazionale dell'auto, e noi lo faremo. Con regole nazionali che valgono per tutti gli stabilimenti e regole aziendali specifiche in modo di avere accordi che si adattino alle realta' dei vari territori''. Lo ha detto il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, arrivando a Reggio Calabria per partecipare all'iniziativa sulla legalita' e il bene comune.Il sindacalista ha ipotizzato un accordo per la Fiat simile a quello delle Poste o l'Enel, che hanno un contratto nazionale per aziende grandi e poi hanno stretto accordi aziendali a livello territoriale. ''A noi -ha aggiunto Bonanni- interessa quali garanzie occupazionali ci danno. Qual e' il salario e se le norme del nuovo contratto nazionale si discostano o no dal contratto nazionale di tutti i metalmeccanici''.      (Ink/Ct/Adnkronos) 22-NOV-11 11:41FIAT: FARINA (FIM-CISL), CONTRATTO UNICO PER TRATTAMENTI UGUALI PER TUTTI 'POMIGLIANO POTRA' ESSERE MODELLO MA NON RIPETIZIONE AUTOMATICA' Roma, 22 nov. - (Adnkronos) - "Dobbiamo prendere atto che oggi all'interno del mondo Fiat esistono trattamenti diversi a seguito anche degli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco, quindi c'e' l'esigenza di fare un contratto unico che assicuri trattamenti comuni a tutti i lavoratori''. A dirlo e' Giuseppe Farina, segretario generale della Fim-Cisl, ospite della trasmissione 'Prima di tutto' su Radio1"Per quello che noi pensiamo la disdetta vale dal momento in cui scadono i contratti, quindi noi ora abbiamo l'impegno a fare un contratto Fiat per tutto il gruppo, - ha spiegato Farina - l'accordo sara' un contratto Fiat valido per tutti, ma non sara' la ripetizione automatica del contratto di Pomigliano''. Farina ha ribadito che l'accordo di Pomigliano e' ''pienamente legittimo, perche' e' stato certificato che non c'e' stata alcuna violazione di diritti ma di uno scambio tra flessibilita' e salario e occupazione''. Dunque secondo Farina il contratto Pomigliano ''potra' essere usato come modello, ma non come ripetizione automatica perche' parliamo di un accordo di gruppo che mette assieme diverse esigenze produttive: ci sara' una base che fara' riferimento alla maggiore flessibilita', alla lotta all'assenteismo e all'esigibilita' degli accordi, poi le implementazioni dovranno tener conto delle specificita' dei diversi stabilimenti''      (Sec-Cim/Ct/Adnkronos) 22-NOV-11 09:37FIAT: FARINA, DISDETTA ERA ATTESA, FAREMO BUON CONTRATTO  - LA FIOM PRENDA ATTO CHE HA PERSO E COLGA OPPORTUNITA'   (ANSA) - TORINO, 21 novembre 2011 - ''E' una decisione attesa dal momento in cui la Fiat ci ha comunicato l'uscita dal sistema confindustriale e quindi dal contratto dei metalmeccanici. A noi non e' piaciuta ma ne abbiamo preso atto, adesso si pone il problema di creare un contratto unico che uniformi i trattamenti per tutti i dipendenti del gruppo''. Lo afferma Giuseppe Farina, segretario generale della Fim, a proposito della disdetta di tutti gli accordi sindacati da parte del Lingotto.    ''Avremmo preferito - aggiunge - mantenere la Fiat nel sistema, ma d'altra parte e' una scelta praticata in tutte le industrie mondiali dell'auto. Lo fanno ad esempio i tedeschi dell'Ig Metal alla Volkswagen''. Secondo Farina, ''non c'e alcun automatismo nell'estensione del contratto di Pomigliano anche se la base sono gli accordi gia' fatti: una maggiore disponibilita' a straordinari e turnistiche, la riduzione dell'assenteismo e l'esigibilita' degli accordi sindacali sono le tre condizioni a cui la Fiat lega l'intero progetto Fabbrica Italia. Verranno riproposte ma potranno trovare adattabilita' diverse visto che interesseranno anche i lavoratori di Fiat Industrial''.    ''Credo - dice ancora Farina - che il contratto che faremo sara' positivo con incrementi salariali, sara' perfino migliore di quello dei metalmeccanici. Il punto dolente e' che se la Fiom non firmera' restera' fuori e non potra' rappresentare i lavoratori, ma questa e' una conseguenza dello Statuto dei lavoratori e dell'ostinazione della Fiom a non prendere atto che le sue battaglie sono state perdute sia sui tavoli sindacali sia nelle aule dei tribunali. Dovrebbe cogliere questa opportunita', spero che la colga''. (ANSA)
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22/11/2011 A. Merloni - firmato l' accordo sindacale con Qs Group
Comunicato stampa congiunto  Fim Fiom UilmDichiarazione di Anna Trovò Segr. Naz.le Fim Cisl
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21/11/2011 Al Governo serve un patto con le parti sociali
Il Segretario dellla Cisl ha un'idea precisa per rendere sicuro e spedito il cammino del governo Monti evitando così 'veti e balletti dei partiti politici': "Un patto tra tutte le associazioni del lavoro e delle imprese: "Prepariamo assieme le misure economiche che servono all'Italia"Intervista a Raffaele Bonanni, "Il Corriere della Sera" 21 novembre 2011 - "Al Governo serve un patto con le parti sociali"
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19/11/2011 Piano sanitario, i sindacati chiedono certezze
Il Piano socio sanitario regionale è un generico programma d'intenti, che non chiarisce azioni, tempi e risorse per raggiungere i risultati che si prefissa. Questa è l'opinione che i Segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Gianni Venturi, Stefano Mastrovincenzo e Graziano Fioretti hanno espresso in un documento unitario presentato alla Regione Marche. In sintesi sono due  i punti critici. La previsione di  due reti, una  territoriale e una ospedaliera all'interno di ogni Area Vasta, ciascuna con la propria direzione, ripristina la centralità degli ospedali  a discapito dei servizi territoriali, sguarnendo di personale questi ultimi - anche in forza della norma che permette di sostituire la metà del personale che va in pensione - e pregiudicando la possibilità di una vera integrazione socio sanitaria.Dal piano poi deriva il rischio di una "privatizzazione indotta dei costi" sia per quanto riguarda la spesa per gli investimenti per i quali sempre di più si ricorrerà ai finanziamenti su progetti di privati, sia per le funzioni territoriali, che se affidate a privati costeranno sempre di più, con l'aumento dei ticket sanitari sulle famiglie già provate dalla crisi.I sindacati chiedono quindi che il Piano socio sanitario esprima obiettivi più dettagliati, con risorse, progetti e una tempistica meglio definita. In alternativa, se questo compito verrà delegato alle Aree Vaste, pretendono che a queste ultime venga attribuita la personalità giuridica, in modo tale da poter realizzare una concertazione effettiva e reale a tutti i livelli territoriali, sia di Area Vasta che di Distretto.In ogni caso Cgil Cisl e Uil chiedono che il confronto sul Piano venga allargato anche alla presenza del Presidente della Regione Gian Mario Spacca, con il quale, su questo tema, è in agenda un incontro per mercoledi mattina.
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13/11/2011 L’azienda Artic di Montelabbate verrà chiusa
La Clabo group non ha intenzione di tornare sui suoi passi e procede con la messa in mobilità di 27 su 54 dipendenti dell’Artic e la conseguente  chiusura del sito produttivo di Montelabbate. Nell’incontro avuto presso la sede di Confindustria di Ancona  il management della Clabo group,  ha ribadito, infatti,  l’esubero in totale di 73 dipendenti e ha deciso, nonostante la contrarietà dei sindacati,  di chiudere lo stabilimento nel Pesarese  e trasferire i lavoratori non licenziati a Jesi. “Il prezzo maggiore lo pagano i lavoratori di Montelabbate – spiega la Filca Cisl – è una scelta miope, fatta nella logica di riduzione dei costi, con la consapevolezza che produrrà una riduzione dell’efficienza. La scelta di chiudere lo stabilimento di Montelabbate non risanerà i problemi finanziari della Clabo, anzi  si perde così  un significativo sito produttivo, marchio leader nell’arredo bar,  che ha raggiunto elevati standard  e che, difficilmente, con i tagli che si vogliono attuare  manterrà gli stessi livelli nella produzione.” I sindacati non sono  convinti delle spiegazioni fornite dal management. “La verità emersa dall’incontro, spiegano ancora i rappresentanti della  Filca Cisl a nostro avviso, è invece quella di una volontà predeterminata e scaturita da una parte del nuovo gruppo dirigente che, come ha già fatto altrove, si vuole liberare in fretta anche del sito di Montelabbate.” Ci chiediamo  perché, visto che l’Artic non è più strategica per la Clabo group , la direzione aziendale non la collochi  sul mercato per vedere se qualche investitore o gruppo industriale sia interessato all’acquisto? Così si potrebbe risanare parte del debito  e ridurre i costi “insostenibili” per il mantenimento del sito.  I sindacati chiedono alla Clabo di ritirare la procedura di mobilità e di ripensare seriamente al futuro  dell’ Artic.    
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11/11/2011 I lavoratori della Best incontrano Bonanni
In mattinata una delegazione dei dipendenti Cisl della Best, guidata dai Segretari generali della Cisl di Macerata Marco Ferracuti e della Fim (metalmeccanici) Cisl Rocco Gravina, ha incontrato il Segretario Nazionale Raffaele Bonanni, presente a Pesaro per l'Assemblea organizzativa della Federazione dei metalmeccanici della Cisl.Da Bonanni, visibilmente colpito dai contorni della vicenda, i lavoratori hanno ottenuto l'impegno delle Segreterie nazionali della CISL e della FIM a sostenere questa difficile vertenza, mettendo a disposizione della Cisl di Macerata tutta l'assistenza necessaria, non solo dal punto di vista sindacale ma anche legale. Nel frattempo la trattativa prosegue con tempi serrati. Dopo l'incontro di ieri pomeriggio in Regione - terminato con l'impegno assunto dell'A.D. Roberto Leo a tentare la cessione dello stabilimento, ad integrare il trattamento di Cig straordinaria e a prevedere incentivi per la mobilità e per la ricollocazione dei dipendenti presso altre aziende - la trattativa proseguirà lunedì 14, con un incontro in Confindustria ad Ancona. Una trattativa delicata resa ancora più difficile dalla comprovata inaffidabilità dell'azienda. «Abbiamo intenzione di valutare attentamente il comportamento dell'azienda anche dal punto di vista legale - sostiene Marco Ferracuti - per verificare se siano state violate specifiche disposizioni di legge». «Già il fatto di aver portato via i macchinari  in un modo così vigliacco è grave in quanto lede profondamente la dignità dei lavoratori  e diminuisce le possibilità di cedere lo stabilimento ad altre imprese, eventualmente interessate a riprendere una produzione in attivo. A maggior ragione - conclude Ferracuti -  colpiscono la dignità e la responsabilità dei lavoratori della Best, ai quali è stato anche impedito di rientrare per ritirare i loro averi, rimasti negli armadietti dello stabilimento. Una comportamento provocatorio ed esasperante, che poteva anche generare episodi di violenza». Ancora una volta i lavoratori hanno dimostrato maggiore senso di responsabilità dei loro datori di lavoro.http://www.youtube.com/watch?v=ZJvMe1pE2rs&feature=feedu
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07/11/2011 Prosegue la protesta dei dipendenti Best
Prosegue la mobilitazione dei 126 lavoratori della Best, la storica azienda di Montefano che produce motori delle cappe aspiranti per cucine domestiche. Davanti ai cancelli della fabbrica è stato organizzato un presidio permanente per protestare contro l’intenzione dei vertici dell’azienda, che fanno capo alla società americana Nortek, di avviare la procedura di mobilità per tutti i lavoratori del sito di Montefano. Nella notte tra il 2 e il 3 novembre la proprietà decideva di chiudere lo stabilimento cambiando le serrature, portando via i macchinari e avvisando fornitori e sindacati che dal 4 novembre l’unico sito produttivo di riferimento sarebbe stato quello polacco. Fulminea accelerazione di una vicenda iniziata questa estate, quando la Nortek aveva avanzato un piano industriale per ridimensionare il sito di Montefano. Ma nessuno aveva mai parlato di chiusura. Di “saccheggio industriale” parla il Segretario generale dei metalmeccanici Cisl di Macerata, Rocco Gravina, per il quale «si tratta di un atto inaccettabile; per settimane abbiamo sollecitato l’azienda ad entrare nel merito del piano di riorganizzazione e definire i tempi di attuazione. Sembrava che ci fosse la disponibilità a trovare soluzioni diverse. Si è preferito invece smantellare Montefano in modo a dir poco vile e becero».«Neppure nelle vertenze più dure si era mai arrivati a tanto»  afferma il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti. «In un territorio già martoriato dalla crisi, perdere altri 126 posti di lavoro sarebbe un colpo duro».Secondo Ferracuti «colpisce in particolare la ferocia e la viltà di un management senza scrupoli». Un comportamento stigmatizzato in queste ore da tutte le istituzioni locali. Ma non da Confindustria, che i sindacati hanno incontrato giovedì pomeriggio, senza peraltro riuscire a trovare un punto di partenza comune per affrontare questa vertenza.Nel frattempo la Cisl ha dato mandato ai suoi legali di attivarsi e studiare il caso. «Vogliamo verificare - afferma Ferracuti – se oltre alle più elementari regole etiche e morali, siano state violate anche specifiche disposizioni di legge. In ogni caso utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per tutelare i lavoratori, defraudati e feriti nella loro dignità».Lunedì pomeriggio alle 18.30 è previsto un incontro in Regione con l’Assessorato al lavoro per cercare una soluzione ad una vicenda che, oltre a colpire duramente tanti lavoratori e le loro famiglie, rischia di aprire un precedente pericoloso e inaccettabile nella storia delle relazioni industriali del territorio maceratese.
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03/11/2011 La Best chiude a Montefano
Nella mattinata del 3 novembre la direzione aziendale, attraverso il suo responsabile del personale Dr. Bagnasco, ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alla RSU la decisione di chiudere lo stabilimento di Montefano del gruppo BEST SpA.Dal rientro dopo la pausa estiva, ma soprattutto dopo l’incontro con la proprietà americana del gruppo, ci hanno confermato la volontà della Nortek di investire ancora, con 2 stabilimenti in Italia ed uno in Polonia. Piano industriale pesante quello presentato per lo stabilimento di Montefano, con una riorganizzazione completa del sito ed un suo ridimensionamento.Da settimane tentiamo di entrare nel merito di questo piano e dei suoi tempi di attuazione, ma la sospetta reticenza dell’azienda ad entrare nel merito si è oggi concretizzata: cambio di serrature e stampi portati via nella notte!Domani 4 novembre alle 10:30 un primo incontro, presso la confindustria di Macerata, per avviare un serrato confronto sulle decisioni prese dall’azienda, che si sposterà appena possibile sul tavolo regionale dell’ assessore Luchetti. Si ritrovano fuori dai cancelli i lavoratori, richiamati dalla settimana di chiusura forzata decisa dall’azienda….e riparte la rabbia, il dispiacere e la paura per il domani!FIM CISL ROCCO GRAVINA 3498267187
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03/11/2011 «Liberiamo energie al servizio del lavoro»
La lettera di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche,  con una dichiarazione sull'attuale situazione del mercato del lavoro marchigiano, pubblicata martedì 1 novembre su  "Offerte di lavoro Marche", il  nuovo inserto del Corriere Adriatico sul lavoro.
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28/10/2011 La Cisl è pronta allo sciopero
 "Se verrà modificato l'assetto dei licenziamenti senza il consenso delle parti sociali la Cisl andrà allo sciopero».Lo ha dichiarato oggi il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ai microfoni del Tg2 in merito alla lettera presentata dal Governo all'Unione Europea che prevede licenziamenti più facili. "Noi non siamo d'accordo a mettere mano alla norma sui licenziamenti, ci sembra una provocazione mentre il Paese ha bisogno di coesione" ha osservato. Già ieri sera Bonanni aveva annunciato: "Ci muoveremo subito, reagiremo nelle prossime ore sia sulle pensioni sia sulla maggiore facilita' dei licenziamenti. La proposta dei licenziamenti piu' facili contenuta nella lettera d'intenti dell'Italia a Bruxelles e' solo uno specchietto per le allodole e istiga le persone alla ribellione''."Procedendo cosi' non si fara' nemmeno una riforma delle pensioni, ma si attaccheranno solo le persone piu' deboli". Aveva inoltre precisato in merito al paragrafo dedicato all'aumento dell'eta' pensionabile. "Non siamo d'accordo perche' il Governo non vuol fare altre cose come la patrimoniale o usare il bisturi sulla spesa pubblica. Inoltre, i lavoratori non sono tutti uguali: un professore universitario e una maestra d'asilo non sono uguali, un impiegato o un metalmeccanico non lo sono. Bisogna trovare soluzioni attraverso un sistema piu' giusto ed equo". "I provvedimenti -conclude- si dovranno fare in modo concertato per trovare composizioni e compensazioni".E sulla possibilità di andare allo sciopero se il Governo dovesse modificare le norme sui licenziamenti si sono espresse unitariamente in una nota Cisl, Uil e Ugl:"Cisl, Uil e Ugl considerano un grave errore ed una inaccettabile provocazione nei confronti del sindacato l'intenzione del Governo di introdurre una nuova normativa sui licenziamenti. Tale intenzione è ancor più ingiustificata perché non ci risulta sia stata richiesta o concordata con le stesse associazioni imprenditoriali. Se tale provvedimento sui licenziamenti fosse davvero presentato dal Governo si romperebbe la coesione sociale nel nostro paese e si smentirebbe il notevole impegno profuso finora dal Governo e dalle parti sociali per evitare massicci ricorsi ai licenziamenti attraverso la proroga degli ammortizzatori in deroga.Cisl, Uil e Ugl ricordano che finora si sono limitate per senso di responsabilità a forme di proteste di sabato e fuori dall'orario di lavoro. Tuttavia, qualora, il Governo intendesse intervenire sulle materie del lavoro senza il consenso delle parti sociali, Cisl, Uil e Ugl saranno costrette a ricorrere a scioperi , nonostante la nostra ferma volontà sinora di non ricorrere a forme di proteste estreme in un momento di crisi economica, proprio per non erodere ancora di più i salari e danneggiare le imprese. Cisl, Uil e Ugl prendono atto che il Governo ha riconosciuto che il sistema previdenziale italiano è in equilibrio e non ha bisogno di ulteriori interventi di riforma. Mentre si rende sempre più indispensabile favorire la previdenza integrativa riducendo le tasse per incentivare l'adesione obbligatoria ai fondi integrativi.Così come è fondamentale approvare subito la delega per la riforma fiscale, introdurre una patrimoniale permanente sui beni immobiliari e mobiliari, escludendo la prima casa, abbattere i costi della politica, ridurre i livelli amministrativi, vendere il patrimonio immobiliare dello stato, procedere ad una liberalizzazione nel settore dei servizi pubblici"
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26/10/2011 Bancari Cisl contro la speculazione finanziaria
La Fiba (Federazione italiana bancari) della Cisl aderisce alla giornata nazionale di mobilitazione (26 ottobre) contro la speculazione finanziaria e a favore della tassa sulle transazioni finanziarie su scala europea  e internazionale all’interno della Campagna 005.Clicca qui per sottoscrivere  la Campagna 005 contro la speculazione finanziaria e a favore della tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) su scala europea ed internazionale.La campagna è sostenuta in modo unanime dai sindacati bancari e assicurativi,  dall'associazionismo e dal terzo settore, e ha visto anche il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace intervenire autorevolmente con la presentazione pubblica della Nota "Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale".Leggi il documento unitario redatto dalle organizzazioni aderenti alla campagna e la lettera inviata al Ministro dell’Economia dalle Segreterie nazionali.
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18/10/2011 Tagli ai Trasporti Pubblici Locali: gravi difficoltà per il personale addetto.
Il sindacato dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil Marche dichiarano in un comunicato stampa la loro disapprovazione ai tagli decisi dalla finanziaria con gravi ripercussioni sul servizio pubblico e sull'occupazione e sollecitano ancora una volta la Regione Marche ad un incontro per una riarticolazione del Trasporto Pubblico Locale nelle Marche.
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18/10/2011 Spesa pubblica: 15 anni di tagli lineari non sono serviti a niente.
La Funzione Pubblica della Cisl in un documento racconta la vicenda del taglio dei buoni pasto ai dipendenti pubblici: l'annuncio del Governo, la reazione della Cisl, la marcia indietro repentina del Governo.
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18/10/2011 Made in Italy. Contraffazione: NO al falso
L'Associazione dei Consumatori della Cisl Marche organizza un incontro pubblico giovedì 27 ottobre ore 9,00 presso la Sala Raffaello della Regione Marche dal titolo "Contraffazione e  made in Italy. Conoscere per prevenire. NO al falso".
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18/10/2011 Sanità, superare l'indecisione e la litigiosità
Da un anno si parla di riorganizzazione del sistema sanitario, ma la Regione e le sue strutture hanno mostrato divisioni interne e sporadicità nel dialogo con parti sociali e autonomie locali; restano aperte importanti questioni e persistono nel territorio forti criticità che hanno ricadute sul servizio fornito ai cittadini.La precarietà cresce tra gli operatori della sanità, per il ricorso a contratti a tempo determinato quando potrebbero essere assunti a costo zero decine di infermieri e O.S.S. a tempo indeterminato; il continuo ricambio accentua le necessità formative ma i corsi di formazione complementare per gli O.S.S, previsti in accordi sindacali, sono colpevolmente bloccati. In alcune realtà vengono inseriti nuovi turni di reperibilità, in dispregio delle norme contrattuali, cospicue quote di straordinario non vengono retribuite e rimane critica la situazione delle ferie non godute dai lavoratori. Si attivano co.co.co. negli uffici mentre restano fuori gli idonei del concorso Asur per assistente amministrativo; il personale dei front office, punti nevralgici dell'organizzazione sanitaria nel rapporto con i cittadini, è sotto pressione costante, complice la negativa esperienza del CUP unico regionale, rivelatosi incapace anche di favorire la riduzione delle liste di attesa. Ci sono aree territoriali in cui sono scoperti da tempo posti di Primario, con problemi organizzativi e gestionali, riduzione della qualità della risposta al cittadino, perdita di attrattività dei servizi e aumento della mobilità passiva.Nelle molte dichiarazioni di politici e dirigenti regionali, c’è la tendenza a proporre nuove aziende ospedaliere; siamo convinti che non sia questa la risposta alle richieste di maggiore equilibrio dell’offerta di salute nel territorio regionale. Piuttosto servirebbe una più selettiva ripartizione dei budget, una equilibrata distribuzione dei servizi d’eccellenza sul territorio regionale e il potenziamento dei servizi socio-sanitari territoriali.La necessità di riorganizzazione della rete ospedaliera, che parte dal principio che tutto ciò che non serve per la cura dell’acuzie deve stare “fuori dall’ospedale”, non può prescindere, se si vuole ridurre i posti letto per acuti senza generare un vuoto assistenziale, da una sorta di compensazione che rafforzi l’area distrettuale/territoriale e dia una risposta sanitaria diffusa sul territorio con l’aumento di posti in Residenze Sanitarie o Res. Protette.Si parla di ridurre i posti letto per le acuzie ma si autorizzano nell’Area Vasta 3 90 nuovi p.l. per il privato. Diventa indispensabile verificare la reale necessità di accreditare nuove strutture, ma anche intensificare i controlli sulle prestazioni esternalizzate o acquistate dal privato.Altra riflessione riguarda l’individuazione di quali prestazioni vanno offerte in modo diffuso sul territorio e quali invece situare in specifici presìdi regionali per cui chiedere al cittadino un sacrificio in termini di compartecipazione ai costi, spostamenti, ecc, ma assicurando una risposta diagnostico-terapeutica a 360 gradi.A causa delle inique manovre del Governo, oltre ad un taglio drastico su vari capitoli del bilancio regionale, ci saranno riduzioni di trasferimenti del Fondo sanitario nazionale. La materia sanitaria è una delle più sensibili per la popolazione, che rischia di sperimentare subito gli effetti negativi della razionalizzazione, mentre deve aspettare anni per quelli eventualmente positivi. Centrale è quindi la credibilità della politica che propone le riorganizzazioni. Non vogliamo trovarci a breve a denunciare altri tagli lineari fatti per necessità di cassa, fuori da logiche progettuali di riequilibrio ed appropriatezza del sistema. I marchigiani non potranno sopportare che chi ha responsabilità politiche e dirigenziali scarichi su di loro il peso dell’indecisionismo e della litigiosità. Ancona, 15 ottobre 2011 Stefano Mastrovincenzo  Segretario Cisl MarcheMario Canale               Segretario Fnp-Cisl MarcheLuca Talevi                  Segretario FP-Cisl MarcheLEGGI LA RASSEGNA STAMPA
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18/10/2011 E' finita la benzina. Dai Vigili del Fuoco alla Polizia Penitenziaria tutti in piazza.
Tutti i sindacati del comparto sicurezza e  del soccorso pubblico scendono in piazza per  una nuova, importante mobilitazione  che si rende necessaria a seguito degli ulteriori tagli determinati dall’ultima manovra finanziaria. L' obiettivo è quello di mettere in atto forme di protesta che possano richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e  raccontare a gran voce in quale grave situazione si trovano le forze che si occupano della sicurezza dei cittadini come i Vigili del Fuoco,  Polizia Penitenziaria,  Polizia e Corpo Forestale. In questo settore, già falcidiato dalle precedenti finanziarie, meno risorse si traduce in minore prevenzione che equivale automaticamente  a minore sicurezza.  Eclatante è la carenza di carburante per i mezzi di soccorso. In questi giorni  molte sono le denunce  sindacali in questo senso e le manifestazioni si sono caratterizzate  in tutta Italia per la presenza di alcuni fusti vuoti per olio motore o benzina a simboleggiare proprio questa  mancanza. Per rendere ancora più efficace il messaggio, facendo toccare con mano l'assoluta insensibilità di questo Governo e della sua maggioranza ai problemi della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico che hanno dirette conseguenze sul benessere dei cittadini, nonché alle problematiche degli addetti ai  comparti della sicurezza, provocatoriamente i sindacati nelle piazze della protesta hanno distribuito la stampa fac-simile di una cedola/obbligazione che rappresenta la proposta paradossale della sottoscrizione pubblica da parte dei cittadini di una cedola di “Obbligazione per avere maggiore sicurezza, legalità e sviluppo” . L' intenzione è quella di chiedere alla gente di contribuire concretamente per l’acquisto di carburante. Saranno i cittadini stessi a preoccuparsi della loro sicurezza e a versare per proprio conto il contributo volontario, direttamente ai Fondi assistenza ministeriali di competenza. La Rassegna Stampa delle manifestazioni del 18 ottobre 2011  nelle principali città marchigiane: Ancona, Ascoli, Macerata, PesaroL'articolo di Conquiste del Lavoro sulla Manifestazione a Roma del Pubblico Impiego del 12 ottobre 2011Il Comunicato Stampa di annuncio delle mobilitazioniUltime notizie IL COMUNICATO UNITARIO
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14/10/2011 Poltrona Frau, procede la delocalizzazione
In una riunione con i sindacati di Categoria di Cisl e Cgil i dirigenti Frau hanno ribadito l’intenzione di delocalizzare la cucitura del settore residenziale (poltrone e divani) in Romania, per un totale di 64.000 ore, precedentemente lavorate da aziende locali.Il completamento della delocalizzazione avverrà nei prossimi 18 mesi con un programma deciso e dettagliato che si concluderà nel 2013, per un risparmio complessivo, a regime di 410.000 €«L’attuale dirigenza – sostengono i sindacati in un comunicato unitario - non ha minimamente calcolato le ricadute sull’immagine del prodotto derivanti dalla delocalizzazione della cucitura, che è una delle più importanti tra le 4 fasi di lavorazione (le altre sono il taglio, l’imbottitura e l’assemblaggio). Non corrisponde più alla realtà quanto afferma Poltrona Frau nelle sue campagne pubblicitarie inerenti proprio la cucitura, quando sostiene di affidarsi “alle mani esperte dei nostri artigiani, che seguono le principali fasi di lavorazione e scelgono i materiali più pregiati. Solo così possiamo offrirvi ogni volta la migliore qualità italiana”».A nulla valgono i tentativi dell’azienda di sedare le preoccupazioni riguardo al lavoro dell’indotto promettendo la riconversione delle lavorazioni e il riassorbimento del 30% delle ore delocalizzate da parte della Frau Car, che produce interni di automobili. Una prospettiva che i sindacati bollano come insufficiente anche perché le 41 assunzioni della Frau Car sono state effettuate ricorrendo alle agenzie interinali o ai contratti a tempo determinato. «Dopo i licenziamenti e le esternalizzazioni effettuati – sostiene Primo Antonelli della Filca Cisl -  da quando la nuova dirigenza ha iniziato ad attuare il suo programma, il lavoro all’interno dello stabilimento di Tolentino è divenuto più precario e provvisorio».Oltre al danno dell’immagine del marchio Frau permangono quindi le ripercussioni sull’occupazione locale, considerato che già ora molti dei lavoratori delle aziende terziste sono in cassa integrazione o in contratto di solidarietà.«La delocalizzazione sarebbe la mazzata finale, per questo – conclude il sindacato – deploriamo con forza questa scelta infelice che ostacoleremo in tutte le forme, perché crediamo che il futuro di Poltrona Frau e dei dipendenti debba essere un altro, fatto di qualità del prodotto, qualità e stabilità del lavoro, di investimenti nella produzione, nella ricerca e nella progettazione, ma soprattutto nella valorizzazione del Made in Italy.»
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12/10/2011 "Lavoro pubblico Pubblico valore" 12 ottobre manifestazione a Roma.
dall'Ufficio Stampa Cisl Scarica il  Volantino
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12/10/2011 Contro il “gelo” dell’Artic, lavoratori pronti alla lotta
Pesaro  - L’azienda rifiuta qualsiasi soluzione alternativa al trasferimento a Iesi dello stabilimento di Montelabbate.“ Un’ostinazione incomprensibile.”. Questo il commento di Fillea Cgil e Filca Cisl al termine dell’incontro di questa mattina in prefettura per cercare di trovare un’alternativa alla decisione del Gruppo Clabo di Jesi di trasferire, e quindi di chiudere, la produzione dell’Artic di Montelabbate.All’incontro erano presenti il Prefetto, il presidente della Provincia, il sindaco di montelabbate, i sindacati e l’Ad della Clabo. Nonostante le richieste di tutti, sindacati e rappresentanti istituzionali, l’atteggiamento della Clabo è stato irremovibile.“Siamo assolutamente delusi dalla totale chiusura dell’azienda che non ha voluto fare alcun passo avanti per sbloccare la situazione. Il trasferimento della Artic fa parte di un piano di risanamento molto ampio che riguarda tutta la Clabo ma  secondo noi tale scelta è assolutamente sbagliata e non riusciamo a comprendere perché nonostante le varie proposte formulate, l’azienda si sia trincerata dietro un no ostinato. Un muro insomma”.Nel pomeriggio si è svolta un’assemblea con i lavoratori che hanno deciso di continuare lo stato di agitazione e di decidere tempi e iniziative di lotte. Fra 15 giorni è stato fissato nuovo appuntamento sempre in prefettura.
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11/10/2011 Esenzione Ticket: dal 1° ottobre nuove modalità di segnalazione
L’incontro tra i sindacati e il Dipartimento salute e servizi sociali della Regione Marche, in materia di ticket,  ha permesso di raggiungere una normativa di riferimento sintetizzata in un scheda e pubblicizzata ai cittadini attraverso un manifesto al fine di favorire un'informazione adeguata. Gli interessati  sono:  i soggetti  con meno di sei anni e con più di 65 anni con reddito familiare inferiore a €36.151,98,  i pensionati con pensione al minimo e coloro che sono titolari di assegni sociali, i disoccupati e i familiari a carico e i lavoratori e familiari a carico che si trovano in condizioni soggettiva da perdita o sospensione da lavoro. Le soglie reddituali sono quelle specificate dalla normativa allegata. Nella scheda semplificativa ed in particolare nel manifesto, predisposto dalla Regione Marche, sono specificate le tipologie di esenzioni e le nuove modalità di certificazione.
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06/10/2011 Un nuovo modo di fare sindacato
Le foto dell'Assemblea Recuperare soldi dalla riforma del sistema fiscale per finanziare una riforma vera dell’assistenza, anche rivedendo strumenti consolidati come l’indennità di accompagnamento e le pensioni di riversibilità. E’ quanto ha proposto il Segretario generale dei pensionati Cisl nazionale Ermenegildo Bonfanti intervenendo all’Assemblea territoriale dei pensionati Cisl delle Marche che si è svolta mercoledì 5 al Ristorante "Anton" di Recanati.L’Assemblea territoriale (finora Assemblea organizzativa) è lo strumento con il quale la FNP ogni quattro anni riflette sulla propria struttura organizzativa, per migliorarla e renderla più efficiente rispetto alle esigenze di tutela degli iscritti.Secondo Bonfanti «il sindacato non può chiedere alle istituzioni di cambiare se non siamo disposti a cambiare prima noi. E il nostro cambiamento deve consistere nel trasferire competenze e responsabilità sui territori, lasciando al livello nazionale il compito di coordinare e controllare».Il Segretario generale ha parlato anche della necessità di immaginare un nuovo modo di fare sindacato, meno attendista e più coraggioso. «Dobbiamo riconquistare la voglia di andare in mezzo alla gente, recuperando il coraggio di fare scelte difficili, di proporre nuove soluzioni e di cambiare il nostro modo di dire no».Sulla situazione generale del paese Bonfanti si dice “molto preoccupato, perché la situazione è drammatica e peggiora giorno dopo giorno. Tutti siamo chiamati a dare, ma il problema è che questo governo inguardabile chiede di dare sempre agli stessi. Andavano invece fatte scelte più eque, imponendo sacrifici a chi finora non ha mai pagato».Per quanto riguarda la semplificazione dell’assetto istituzionale, il Segretario generale ha sostenuto di «non voler perdere il senso politico della municipalità smantellando i comuni e perdendo in democrazia. Vogliamo solo che vengano razionalizzati i servizi e risparmiate risorse».Bonfanti ha affermato infine di essere indisponibile a discutere di pensioni. «In Italia ci sono almeno 40.000 lavoratori con regimi pensionistici scandalosi. Noi vogliamo solo che le regole siano uguali per tutti».
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03/10/2011 Adiconsum vince ricorso contro Società Finanziaria
Ancora una volta l’Adiconsum Marche ottiene un’importante vittoria nella difesa del consumatore.  Il caso: nell’aprile 2010 un consumatore sottoscriveva presso la propria abitazione un contratto per acquisto e manutenzione di un apparecchio per la depurazione dell’acqua, contestualmente stipulando contratto di finanziamento con una società Finanziaria.  L’apparecchio si rivelava da subito non funzionante, per cui il consumatore provvedeva immediatamente alla contestazione dei vizi di conformità del prodotto, esercitando contestualmente il diritto di recesso (il medesimo giorno della consegna). Contemporaneamente inviava comunicazione alla società finanziaria per la risoluzione del contratto di finanziamento e la comunicazione che non avrebbe proceduto al pagamento delle rate.  L’Adiconsum interessata della cosa inviava reclamo sia nei confronti del venditore che della società finanziaria, che nel frattempo aveva già inviato segnalazione negativa ai Sistemi d’Informazione Creditizia a carico del consumatore, qualificandolo di fatto come "cattivo pagatore".  Nella corposa corrispondenza intercorsa con la Finanziaria, la stessa reclamava la validità del contratto di finanziamento richiamandosi al principio della non esistenza di un rapporto di esclusiva con il venditore, ed insisteva sulla legittimità del contratto di finanziamento, delle richieste di pagamento e della segnalazione ai SIC. L’Adiconsum Marche presentava ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario, richiamando anche il principio del contratto di credito collegato al contratto di acquisto, sancito dal decreto 141/10, secondo cui la risoluzione del contratto di acquisto comporta la risoluzione anche del contratto di finanziamento collegato, decreto non ancora in vigore al momento dell’acquisto, ma principio già ampiamente riconosciuto dalla giurisprudenza e dallo stesso Collegio giudicante, e richiedendo il risarcimento al consumatore del danno reputazionale conseguente all’indebita segnalazione negativa. La decisione dell’Arbitro Bancario Finanziario accoglie in pieno le richieste formulate, dichiarando l’intervenuta risoluzione del contratto di finanziamento, ordinando alla finanziaria l’immediata cancellazione del nominativo del consumatore dai Sistemi di Infomazioni Creditizie, e riconoscendo il risarcimento dei danni non patrimoniali al consumatore, nella misura di € 1.000,00. Una vittoria che ancora una volta premia l’impegno dell’associazione a favore della tutela dei diritti del consumatore, la costanza dell’aggiornamento funzionale all’ottenimento di sempre maggiori competenze, anche e in maniera particolare in settori particolarmente complessi e spinosi come quello bancario – finanziario. 
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29/09/2011 La CISL di Pesaro - Urbino si mobilita
Nel quadro delle mobilitazioni  avviate dalla Cisl nazionale,  la  Cisl di Pesaro – Urbino organizza per giovedì 29 settembre l’Assemblea provinciale dei quadri e dei delegati alle ore 15.00 presso la Sala Montefeltro  - Quartiere Fieristico via delle Esposizioni n. 33 – Campanara di Pesaro per ribadire  la propria  valutazione negativa sulle recenti manovre del Governo, in special modo per le conseguenze che si manifesteranno sotto il profilo dell’equità sociale.La Cisl sostiene, infatti, che per  risanare il  Paese  e risolvere i molteplici problemi  che l’affliggono  occorrono risorse per  la salvaguardia del lavoro e il rilancio dello sviluppo  nel segno della coerenza, della responsabilità e dell’equità.All’Assemblea parteciperà il  Segretario Generale della USR Marche  Stefano Mastrovincenzo ed il Segretario Nazionale Liliana Ocmin.
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28/09/2011 Rappresentare è costruire insieme un senso comune
Intervista a Raffaele Bonanni, Segretario Generale CislIntervista a Franca Porto, Segretario Generale Cisl VenetoIntervista a Maurizio Bernava, Segretario Generale Cisl SiciliaLunedi 26 e martedi 27 settembre la Cisl delle Marche si è riunita a Gualdo Tadino per l’ormai consueto seminario di approfondimento che riapre i lavori dopo la pausa estiva.Circa 80 tra dirigenti, quadri, sindacalisti e operatori si sono trovati a riflettere sulla rappresentanza, tema quanto mai attuale in un tempo di crisi e di profonde trasformazioni del contesto economico e del tessuto sociale italiano e globale.Cambiano gli scenari internazionali, con alcuni stati sovrani europei messi in seria difficoltà dai movimenti dei mercati finanziari. Proprio la finanza acquista una predominanza netta sull’economia, che a sua volta governa una politica sempre meno legata all’etica.Viene meno la centralità della persona all’interno di una crisi di civilizzazione che sbriciola i legami sociali e il valore dello stare insieme.In questo contesto anche il sindacato rischia di essere visto come un pezzo d’establishment, col rischio di pagare un prezzo alto sotto il profilo della credibilità.Allo stesso tempo però la necessità di “restare” e presidiare il territorio è confermata ogni giorno nelle sedi e nei luoghi di lavoro, dove le molteplici problematiche della gente si traducono in domande a volte “improprie” alle quali il sindacalista spesso fatica a rispondere.«Nessuno ci ridarà i contesti del passato anche recente - ha affermato il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - e la rappresentanza non può limitarsi a raccogliere i problemi sul territorio ed elevarli, né a condurre a tutti i livelli dell’organizzazione una linea elaborata più in alto. Rappresentare significa “costruire consenso”, che è un senso comune elaborato insieme. E' questa l'unica chance per aspirare ad essere una forza che non si rassegna al declino ma che orienta il cambiamento, trasformando dall’interno la società e la politica».Durante il Seminario si sono succeduti gli interventi del Segretario generale del Focsiv Sergio Marelli, di Stefano Tomelleri (sociologo dell’Università di Bergamo) e dei Segretari generali della Cisl del Veneto Franca Porto e della Cisl siciliana Maurizio Bernava.In conclusione dei lavori è intervenuto il Segretario generale Raffaele Bonanni, che ha sottolineato l’importanza di esercitare una rappresentanza che, tenendo conto dei fattori di contesto, sia in grado di anticipare i cambiamenti “andando incontro” ai problemi per superarli, piuttosto che arroccandosi a difesa di posizioni e schemi ormai desueti.
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25/09/2011 La Cisl Marche alla marcia della pace
LE FOTO DELLA MARCIA Un numeroso gruppo di sindacalisti della Cisl Marche ha partecipato domenica 25 settembre 2011 alla   Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli. Il tema della pace è uno dei punti fondanti dello Statuto della Cisl , che è  presente al Tavolo delle associazioni che promuovono la marcia . "Viviamo in un tempo in cui sorgono nuove istanze di giustizia da parte dei popoli; in un tempo in cui, sotto i colpi di una finanza predatoria e sregolata, si profilano rotture della coesione sociale; in un tempo in cui si combattono guerre per le fonti di energia e di acqua; in un tempo in cui si manifestano conflitti tra "poveri" per il diritto al lavoro e ad un lavoro dignitoso. – dichiara Stefano Mastrovincenzo , Segretario  Generale Cisl Marche - Per questi e altri motivi va rinnovato il nostro impegno per la Pace; partecipiamo alla Marcia Perugia-Assisi con  tante altre realtà della società civile per ascoltare, parlare, camminare, costruire insieme un pezzo di futuro.” A 50 anni dalla prima Marcia organizzata da Aldo Capitini il 24 settembre 1961. Domenica 25 settembre 2011 Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli Perugia ore 9.00 - Giardini del FrontoneAssisi ore 15.00 - Rocca Maggiore Per adesioni, comunicazioni e informazioni: Tavola della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 - email segreteria@perlapace.it - www.perlapace.itCi sono persone che meritano la tua e la nostra attenzione. Giovani che non riescono a trovare un lavoro, altri che vivono nella precarietà, ragazze e ragazzi che non si possono permettere di studiare, persone che si sentono uno zero perché nessuno le ha mai valorizzate, gente intimidita e ricattata dalle mafie e dalla criminalità organizzata, famiglie che faticano ad arrivare alla terza settimana, gente senza casa, persone che pagano le tasse nel nostro paese a cui neghiamo i diritti di cittadinanza, operai che muoiono sul lavoro, anziani soli e abbandonati, giovani che perdono la vita per difendere i diritti umani, bambini strappati all’infanzia e alle proprie famiglie, donne violentate, abusate e sfruttate, persone terrorizzate dalla guerra e dalla violenza, gente che muore ammazzata in carcere, altra che muore nel deserto o nel Mediterraneo cercando di sfuggire alla guerra, alle persecuzioni e alla miseria. Ci sono donne, bambini e uomini a cui non viene nemmeno riconosciuta la dignità di esseri umani, che sopravvivono in condizioni drammatiche senza pace né giustizia. Per loro e con loro, in nome di tutte le vittime e dei loro familiari, della dignità e dei diritti di ogni persona, ti invitiamo a marciare per la pace e la fratellanza dei popoli il 25 settembre 2011 da Perugia ad Assisi, lungo la strada tracciata cinquant’anni fa da Aldo Capitini. Ti invitiamo a camminare insieme perché, come tanti giovani del Mediterraneo e dell’Europa, sentiamo un bisogno forte di cambiamento. Dentro e fuori dal nostro paese, ci sono situazioni croniche d’ingiustizia, di povertà, di violenza e di sofferenza che non possono più essere tollerate. Siamo indignati e preoccupati, perché sappiamo che se le cose non cambiano, i rischi e i pericoli diventeranno sempre più grandi e noi diventeremo sempre più poveri, si moltiplicheranno le guerre, sprofonderemo sempre di più nell’incertezza e nella barbarie, aumenteranno le tensioni, gli scontri, la collera, le rivolte e la violenza. Ti invitiamo a camminare insieme perché libertà vuol dire più responsabilità e partecipazione di ciascuno. E, se vogliamo provocare un nuovo futuro, dobbiamo superare ogni forma d’indifferenza, di individualismo, di inerzia e di rassegnazione. Ognuno di noi deve stare dentro la storia da protagonista, con la propria coscienza, sensibilità e responsabilità. Ti invitiamo a camminare insieme per rimettere al centro della nostra società i valori della nonviolenza, della giustizia, della libertà, della pace, dei diritti umani, della responsabilità e della speranza, perché vogliamo riscoprirne il significato autentico, per costruire insieme una nuova cultura, per dire basta alla manipolazione e allo stravolgimento delle parole, perché la guerra è guerra anche quando la si chiama in altro modo e le ingiustizie restano ingiustizie anche quando sono coperte dalle menzogne e dal silenzio mediatico, perché vogliamo una Rai e un’informazione di pace. Ti invitiamo a camminare insieme perché vogliamo dire forte e chiaro ai rappresentanti di tutte le istituzioni che a ciascuno di questi valori debbono corrispondere azioni politiche concrete, un’agenda politica che parte dai quartieri dove viviamo fino all’Europa e all’Onu, che la Costituzione, la Dichiarazione Universale dei diritti umani e la Carta dei Diritti dell’Unione Europea non sono belle parole ma la bussola da seguire per uscire in tempo da questa gravissima condizione. Ti invitiamo a camminare insieme perché, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, vogliamo difendere e attuare la nostra Costituzione e ricordare a tutti che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Ti invitiamo a camminare ancora una volta insieme, come fece Aldo Capitini nel 1961 e come in questi cinquant’anni abbiamo rifatto tante volte, perché crediamo nella nonviolenza come metodo e stile di vita, strada maestra per contrastare ogni forma d’ingiustizia, perché crediamo che la nonviolenza sia “per l’Italia e per tutti via di uscita dalla difesa di posizioni insufficienti, strumento di liberazione, prova suprema di amore, varco a uomo, società e realtà migliori”. Negli ultimi decenni sono già state sprecate tantissime opportunità e risorse. Ma quello che ieri era desiderabile oggi è diventato necessario e urgente. Per questo c’è bisogno di una tua e nostra diversa assunzione di responsabilità. Entra a far parte della soluzione. Vieni, domenica 25 settembre 2011, alla Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli. * * * Nell’idea di “fratellanza dei popoli” si riassumono molte delle scelte urgenti che dobbiamo fare per superare la crisi che stiamo vivendo: riscoprire la nostra umanità, mettere le persone al centro dell’economia e non più il contrario, riconoscere i diritti dei più poveri e dei più deboli e non continuare a calpestarli, gestire l’accoglienza e non i respingimenti, batterci contro le povertà e le disuguaglianze sociali e non più aumentarle, investire sui giovani e non disperdere la nostra principale ricchezza, ridare piena dignità al lavoro e ai lavoratori di tutto il mondo e non peggiorare le loro condizioni, investire sull’educazione, sulla cultura e sulla formazione e non tagliare le opportunità del nostro futuro, difendere il pluralismo, il diritto e la libertà d’informazione, cambiare i nostri consumi e stili di vita personali e collettivi smettendo di distruggere e sprecare i beni comuni, ripudiare davvero la guerra e la sua preparazione, tagliare le spese militari, costruire l’Europa dei cittadini e la Comunità del Mediterraneo, democratizzare e rafforzare l’Onu, mettere fine al traffico delle armi e impegnarci a costruire la pace in Medio Oriente, nel Mediterraneo, in Africa e nel resto del mondo, fermare il cambiamento climatico, rompere la schiavitù dai combustibili fossili e proteggere l’ambiente, costruire le città dei diritti umani e non le cittadelle dell’odio e dell’esclusione, investire sulla società civile e sul volontariato, investire sulla cooperazione a tutti i livelli anziché sulla competizione selvaggia, promuovere la globalizzazione dei diritti umani, della democrazia e della solidarietà contro la violenza, le guerre, le mafie, la corruzione, la censura, gli egoismi, il razzismo e la paura. “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.” (articolo 1 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)Tavola della pace, Movimento Nonviolento Perugia, 10 giugno 2010
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23/09/2011 Solidali con la Direzione Provinciale del Lavoro
 Tutta la CISL di Macerata e, soprattutto, il comparto della Funzione Pubblica, esprimono la propria solidarietà agli Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) di Macerata, vittime di un'aggressione che li ha visti oggetto di minacce di morte. Dei tre operai sorpresi dagli ispettori solo uno era dipendente dell’azienda calzaturiera, sebbene temporaneamente dirottato al cantiere. Gli altri due erano a tutti gli effetti lavoratori in nero.  Un episodio grave che dimostra ancora una volta come una delle più pericolose conseguenze della crisi sia il ricorso crescente al lavoro nero, che tanti rischi comporta per la salute e la sicurezza dei lavoratori.  La DPL di Macerata si è fin qui distinta per la quantità e la qualità del lavoro svolto, per l’eccellente competenza dei lavoratori e per la collaborazione con le parti sociali, che ha portato a protocolli ed intese delle quali beneficiano imprese e lavoratori. Invitiamo la DPL a perseverare nel suo impegno, non lasciandosi intimidire ed anzi intensificando i controlli per evitare che “prendano piede” pratiche pericolose. Le evidenti ed innegabili difficoltà delle nostre imprese e il rischio concreto di licenziamenti non possono in alcun modo rappresentare una giustificazione per scorciatoie illegali e pericolose, a rischio di vedere moltiplicarsi episodi tragici come quello che in mattinata ha coinvolto un operaio della Quadrilatero. Questo episodio risulta tanto più' vile ed odioso in questo momento in cui la politica e' lontana dai lavoratori pubblici, umiliati e classificati come fannulloni. La recente manovra finanziaria apre le porte ad un possibile depotenziamento di un ente pubblico, la DPL,  che funziona e che offre un ottimo servizio ai cittadini. Rispetto alla precedente normativa che prevedeva l'ingresso delle DPL nella Casa Del Welfare (cosiddetto SuperInps), insieme ad INPDAP, INPS, INAIL, ora, l'Amministrazione, a livello centrale, potrebbe optare per "l'accorpamento" degli uffici con la Prefettura. E' un rischio che non possiamo correre. Per l'attività delle DPL, l'unica scelta logica ed efficace è "aderire" alla Casa del Welfare, dove il cittadino, che ha necessità di servizi in materia di lavoro, previdenza e assistenza, troverebbe, in un'unica sede, tutti gli uffici competenti.  Siamo convinti, su questo tema, di esprimere e rappresentare l'interesse dei cittadini e dei lavoratori
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23/09/2011 Un altro incidente mortale alla Quadrilatero
Gentile Vito, 55 anni dipendente della ditta Giacovelli Costruzioni srl, è morto questa mattina mentre era al lavoro, nel cantiere di Muccia, incluso nei lavori della Quadrilatero. Schiacciata da un camion, se n’è andata così l’ennesima vittima di quest’opera che sta accumulando un numero assurdo di morti e di incidenti sul lavoro.Ancora una volta si tratta di un operaio di una ditta che ha il lavoro in affidamento dall’impresa madre, in questo caso la GLF Grandi Lavori Fincosit che impiega nel cantiere di Muccia svariate ditte, tra cui diverse agenzie interinali. Anche il lavoratore del mezzo che ha investito Gentile Vito è un dipendente di una di queste ditte affidatarie dei lavori.Esprimiamo il nostro profondo dolore alla famiglia ed confidiamo che l'autorità giudiziaria faccia prontamente chiarezza sulle cause, dirette ed indirette, dell’infortunio mortale, perseguendo con severità ogni eventuale responsabilità specifica e generale. Lo smisurato sgretolamento produttivo nella catena degli appalti e degli affidamenti, il lavoro atipico, i tempi di lavoro troppo elevati, la precarizzazione dei rapporti di lavoro, la insufficienza delle misure di prevenzione sono le origini degli infortuni in questo settore.Chiederemo immediatamente un incontro con la Grandi Lavori Fincosit, la Valdichienti e la Quadrilatero per raggruppare tutti i soggetti collegati in questa vicenda. Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro competente è inadeguato e carente rispetto ad un’opera come quella del Quadrilatero Marche-Umbria. Denunciamo ancora una volta il forte ritardo rispetto agli impegni assunti dalle Istituzioni nel colmare tale deficienza. A tal fine abbiamo richiesto un ulteriore incontro con l’Assessorato alla Sanità regionale.Disgraziatamente, fin troppe volte, abbiamo dichiarato in precedenti comunicati che non è ammissibile il ripetersi di simili incidenti; non ci stancheremo di affermarlo, come non ci tratterremo nella nostra opera di sensibilizzazione e lotta, in tutte le riunioni, in tutti i luoghi di lavoro ed a tutti i livelli, per far si che il prezzo del lavoro non sia quello della vita.
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22/09/2011 L'accordo che rilancia le relazioni sindacali e la contrattazione
E’ stato sottoscritto in via definitiva l’Accordo Interconfederale – già siglato in data 28 giugno 2011 -  tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Nell’accordo si conferma la comune volontà di far applicare compiutamente tutte le norme  previste nell’intesa e viene anche manifestato l’impegno affinché tutte le rispettive strutture ai vari livelli si attengano a quanto concordato. E’ stata inoltre ribadita l’autonoma determinazione delle parti nella trattazione delle materie inerenti le relazioni industriali e la contrattazione.L'ACCORDO INTERCONFEDERALE di mercoledì 21_09_2011SPECIALE RASSEGNA STAMPA
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22/09/2011 Fincantieri: un passo avanti.
Cgil, Cisl e Uil Marche, le strutture sindacali  regionali e territoriali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, Rsu dello Stabilimento di Ancona, Regione, Provincia,Comune e Confindustria Ancona hanno sottoscritto ieri in tarda serata il verbale di incontro per la ripresa dell'attività della Fincantieri di Ancona. Un documento necessario per dare uno scatto in avanti rispetto alla situazione di staticità nella quale versa da mesi il cantiere. Non mancano comunque, da parte del sindacato, parole di preoccupazione nei confronti degli esuberi dichiarati dall'azienda e dei lavoratori dell'indotto.«Il sindacato ha sempre sostenuto la triplice missione produttiva del porto di Ancona, quella produttiva, quella turistica, quella commerciale; vogliamo che il lavoro torni nel cantiere anconetano e ieri abbiamo dimostrato la disponibilità al confronto; ci auguriamo che tutti gli interlocutori si presentino al tavolo senza pregiudiziali, avendo a cuore solo il futuro dell’azienda e delle migliaia di persone e famiglie che a quel lavoro sono legate» ha dichiarato Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche.«Un passo importante  aver sottoscritto il verbale d’incontro  perché  impegna ufficialmente l’azienda nell’acquisizione di una commessa per il cantiere navale di Ancona. Nonostante gli impegni aziendali di un eventuale ricollocamento interno, si prospetta una trattativa complicata perché viziata da una dichiarazione di esuberi»  afferma Leonardo Bartolucci, Segretario Generale FIM Marche . «Dobbiamo aver ben presente che il futuro di Fincantieri passa attraverso un percorso di efficientamento  aziendale complessivo.  La ripresa del lavoro non dovrà pregiudicare l’impiego delle maestranze dirette, anche se sarà una valida prospettiva per tanti lavoratori dell’indotto che sono i più penalizzati dalle minori tutele previste dagli ammortizzatori sociali.”Il VERBALE D'INCONTRO di mercoledì 21 settembre 2011La RASSEGNA STAMPA
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21/09/2011 Edilizia: appalti pubblici e ribassi
Le notizie sulle infiltrazioni della camorra nella provincia  di Pesaro – Urbino e in particolare nel settore dell’edilizia ha suscitato molto scalpore nell’opinione pubblica. “Per gli addetti ai lavori questo fatto - sottolinea il Segretario Territoriale Filca – Cisl Giovanni Giovanelli -  invece è la punta di un iceberg: gli appalti pubblici vengono aggiudicati da imprese spesso provenienti da zone ad alta densità camorrista e  con ribassi che vanno  dal 26 % al 40% sino a raggiungere anche il 44% di ribasso”.  L’importo degli appalti, in molti casi,  supera  abbondantemente  l’importo del milione di euro  e le opere da realizzare richiedono un significativo impiego di  manodopera e materiali.  “Non è possibile aggiudicarsi – continua Giovanelli - appalti con ribassi così elevati perché ciò significa automaticamente il non rispetto delle norme  in termini di manodopera ed adempimenti contributivi, fiscali, previdenziali e la mancanza di qualità nella realizzazione delle opere, basti vedere cosa è successo nella realizzazione della scuola elementare di Borgo Santa Maria”.La Filca Cisl chiede quindi maggiore attenzione  su alcuni elementi per evitare tali infiltrazioni, in primo luogo  la richiesta del DURC  (Documento Unico Regolarità Contributiva) da parte delle stazioni appaltanti:  nella provincia di Pesaro – Urbino vengono fatte lavorare imprese a cui non è richiesto il documento che attesta la regolarità previdenziale e retributiva. In secondo luogo l’aggiudicazione di appalti per specifici lavori di edilizia a ditte che non applicano il contratto dell’edilizia ma che applicano contratti anomali come quello delle cooperative di servizi sociali.La Filca Cisl chiede pertanto l’immediata attivazione del tavolo tecnico, come previsto dal protocollo firmato in prefettura  lo scorso 3 marzo, per il monitoraggio degli appalti pubblici e un profondo senso di responsabilità civile a tutti i livelli affinché in questo periodo di crisi il poco lavoro che c’è sia  eseguito nel rispetto delle norme e delle leggi.
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21/09/2011 Un nuovo umanesimo del lavoro
Quali conseguenze sta portando, sul nostro territorio, la crisi che é tornata a flagellare il mercato del lavoro? Quali mosse (finanziarie, politiche e soprattutto etiche) per contrastarla? Lo domandiamo a Marco Ferracuti, segretario provinciale della Cisl di Macerata. I dati riferiti al primo semestre del 2011 confermano in toto questo momento di difficoltà?Purtroppo non vogliamo certo essere allarmisti, ma sarebbe falso ostentare positività. Serve piuttosto prendere consapevolezza dei reali problemi per analizzarli e ricercare soluzioni. Guardando ai dati, anzitutto è significativo quello riguardante la cassa integrazione: nel primo semestre del 2011 le ore di cassa integrazione utilizzate nel nostro territorio sono state 2520, che equivalgono ad oltre 2000 persone della nostra provincia che in questi sei mesi non hanno lavorato perché quell'azienda non aveva bisogno di quel numero di lavoratori. Riguardo poi alla mobilità, i lavoratori che sono stati licenziati dalle aziende nel settore privato nei primi sei mesi del 2011 sono stati 1061. Nelle liste di mobilità attualmente abbiamo 4300 iscritti: per fare una comparazione, nel 2001 (un anno florido nel nostro territorio) ne avevamo solo 150. Gli iscritti alle liste sono il 2% inmeno rispetto all'anno scorso, ma il 57% di quelli che ne sono usciti lo hanno fatto perché sono decaduti i termini, di iscrizione, non perché abbiano trovato un nuovo lavoro. Mi permetto di sottolineare che un’azienda è incentivata ad assumere un lavoratore iscritto nelle liste poiché godrebbe di diversi benefici: ciò vuol dire che quel 57% ora non gode più di questa "dote", e quindi ha maggiore difficoltà di ricollocamento nel mondo del lavoro. E la conseguenza più pericolosa per questi lavoratori è che, vista la loro fragilità, cedano al "ricatto" del lavoro nero. Tornando ai dati, notiamo che "in ingresso" solo il 10% delle assunzioni sono state a tempo indeterminato, con tutto quello che ne consegue in termini di precarietà del lavoro.Quali potrebbero essere le soluzioni da trovare in sinergia con Enti e Istituzioni pubbliche?Anche le nostre Istituzioni stanno vivendo un momento difficile, ma siamo certi che dobbiamo tutti avere la forza di scegliere e di saper discernere su quale futuro e su quali settori vogliamo puntare, senza abbandonare quelli tradizionali che sono comunque un nostro punto di forza. Qui dunque rientra l'esigenza di rinnovare la formazione dei lavoratori, in particolare dei giovani, e di saper agevolare i processi di cambiamento e di creatività del mercato del lavoro. I soldi pubblici e quelli privati degli Istituti di credito debbono dunque essere orientati su un progetto di sviluppo condiviso. Su questa direzione cercheremo di lavorare in sinergia, ad esempio, con la Provincia: il presidente Pettinari, infatti, ha convocato entro settembre un tavolo di confronto sulla crisi e sul mondo del lavoro per valutare le varie soluzioni da adottare.Sente anche lei concreta per il nostro territorio la necessità espressa più volte dal Santo Padre di rimettere al centro dell'economia la persona e la sua dignità?Personalmente e anche come Cisl siamo totalmente in accordo con quanto ha espresso Papa Benedetto XVI. Siamo convinti che questo periodo di grande crisi possa trovare una soluzione soltanto rifondando un nuovo umanesimo del lavoro, dove non sia più il profitto ma la persona al centro degli obiettivi dell'azienda. La fragilità di chi non ha lavoro o di chi è instabile si riversa infatti anche sul vissuto personale e sociale del lavoratore: a un dramma che condiziona soprattutto la vita familiare. L'unico modo per tornare a crescere a dunque restituire dignità e rispetto ai lavoratori: ciò li porterebbe certamente a dare il meglio di loro stessi e garantirebbe una ripresa occupazionale. Se non cambiamo modello purtroppo non supereremo questa crisi e produrremo piuttosto la società che aberriamo: meno ricchi ma sempre più ricchi e molti più poveri sempre più poveri.
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19/09/2011 Poltrona Frau, a rischio il made in Italy
La dirigenza della Poltrona Frau Group ha ufficializzato l’intenzione di delocalizzare la cucitura del settore residenziale (poltrone e divani) in uno stabilimento sito in Romania. La decisione coinvolge da subito 45 dipendenti attualmente impiegati nello stabilimento di Cassina. Ma nel giro di due anni, spostando in Romania tutta la cucitura - per un totale di 64.000 ore - saranno coinvolte anche 24 aziende terziste operanti nella Provincia di Macerata.In un comunicato stampa unitario le Federazioni di Categoria di Cisl e Cgil (rispettivamente Filca e Fillea) definiscono «assurdo che il marchio di Poltrona Frau, emblema del made in italy, possa essere rovinato da una delocalizzazione in Romania, con ripercussioni drammatiche sia per l’occupazione locale che per  l’immagine di Poltrona Frau in Italia e nel mondo».Stando ai conti dei sindacati il presunto risparmio sullo stabilimento di Tolentino sarà pari a 400 mila euro, quando il solo Amministratore Delegato, Dario Rinero, nel 2009 a incassato 1 milione di euro e nel 2010 ha percepito 1.567.000 euro di cui 800.000 per bonus ed incentivi. I manager sono aumentati dai 29 di dicembre 2008, prima della nomina di Rinero, ai 36 di giugno 2011; gli operai sono diminuiti dai 606 di dicembre 2008 ai 492 di giugno 2011. Quindi aumentano le spese ed i compensi per la dirigenza a scapito dell’occupazione e del prodotto. Secondo il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti «si tratta di una decisione inaccettabile perché mette a rischio l’intero distretto della pelletteria di Tolentino, all’interno del quale la cucitura è una specialità che garantisce l’eccellente qualità del prodotto». «Le competenze maturate e tramandate all’interno di questo settore – prosegue Ferracuti -  rappresentano un patrimonio enorme, sia economico che culturale, di fatto “svenduto” senza tenere conto delle quote di mercato che verranno perse a causa della peggiore qualità della produzione».Ferracuti rivolge infine un appello  alla proprietà della Frau e  in particolare alla famiglia Montezemolo - «che non può non rendersi conto di come questa scelta dissennata danneggerà gravemente l’azienda, i cui prodotti non potranno più fregiarsi di quel titolo – il made in Italy – di cui proprio i Montezemolo ambiscono ad essere promotori in tutto il mondo».Previsto per domani un incontro con il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari.
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16/09/2011 «Il mio impegno per la scuola»
LE FOTO Anna Bartolini, fanese di 44 anni, è la nuova segretaria regionale della Cisl Scuola. Alle spalle una lunga militanza nel sindacato. Obbiettivo primario “la salvaguardia dell’occupazione”. La Cisl Scuola delle Marche ha una nuova segretaria. Dopo Francesca Conti,  che ha guidato il settore della Cisl Scuola regionale dal 2001 e che ha  lasciato l’incarico per pensionamento, il Consiglio Generale della scuola che si è tenuto oggi (ieri per chi legge ndr) all’Hotel Touring di Falconara, alla presenza del segretario nazionale Francesco Scrima, ha nominato al vertice della categoria Anna Bartolini. Nata a Fano quarantaquattro anni fa, laureata in pedagogia, docente di scuola primaria, la Bartolini ha alle spalle una lunga militanza iniziata nel 1985 con l’entrata nel Sinascel (Sindacato nazionale scuola elementare e materna) prima che diventasse, negli anni successivi, Cisl Scuola.  Dopo aver ricoperto diverse cariche nell’ambito territoriale, dal 1993 è componente del Consiglio Regionale di categoria e dal 2005 è stata eletta nel Consiglio Nazionale. «Assumo con soddisfazione questo importante incarico – ha dichiarato Anna Bartolini - agli inizi di anno un scolastico che si apre mentre il Paese fa i conti con una gravissima emergenza economico-finanziaria. Se non ci si può sottrarre ad una inevitabile stagione di rigore e sacrifici, va detto che per la scuola è davvero difficile individuare margini ulteriori di intervento dopo quelli pesantissimi sopportati nell’ultimo triennio». Il nuovo segretario regionale della Cisl Scuola ricorda come il mondo dell’istruzione abbia dovuto sopportare “un piano di tagli agli organici che nelle Marche ha ulteriormente aggravato e peggiorato le condizioni di lavoro del personale docente e ATA, condizionando in negativo anche importanti processi di riforma da tempo attesi”. Dunque per il prossimo periodo obbiettivo prioritario “sarà quello di riaffermare che alla scuola non si può più togliere nemmeno un posto di lavoro”. Se la situazione degli organici nelle scuole marchigiane è pesante, il nuovo anno scolastico fa registrare una nota positiva grazie al piano di assunzioni che ha permesso di stabilizzare nella nostra regione  864 docenti precari e 1053 unità di personale amministrativo ed ausiliario. Una conquista che la Cisl Scuola rivendica “con orgoglio, ottenuta grazie alla  capacità della nostra organizzazione di  rivendicare, confrontarsi e fare accordi”. Per l’immediato futuro altre priorità saranno “la continuità a questo piano triennale di assunzioni, così come definito nell’intesa sottoscritta, il confronto con la Regione  per la ristrutturazione della rete scolastica”. Insomma pur non nascondendo le difficoltà del momento Anna Bartolini è pronta ad accettare le prossime sfide per chiedere a chi amministra la nostra scuola “di attivare un autentico dialogo sociale e di recuperare il senso e la prospettiva di una vera politica scolastica al servizio dei cittadini e del Paese”.
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15/09/2011 «Il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza»
15 settembre 2011 «Troppo concentrata sulle entrate e quindi sulle ulteriori tasse, mentre il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza» ''La manovra e' troppo concentrata sulle entrate e quindi sulle ulteriori tasse, mentre il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza». Commenta così la manovra appena licenziata dal Parlamento il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni oggi a margine di un incontro sindacale a Magnano in Riviera (Udine). «Il Governo e lo stesso Parlamento fanno fatica a entrare in questa logica, soprattutto perche' i partiti vogliono difendere i propri presidi e i loro domini, che sono le municipalizzate, che anziché essere controllate e dirette dalla politica come dovrebbe essere, sono 'gestite' dalla politica. E questa e' una anomalia grandissima in tutta Europa». "Per crescere bisogna fare tutto quello che serve a ottimizzare la spesa» ha aggiunto Bonanni ricordando che il Paese ha bisogno di investimenti, privati e pubblici. «Bisogna sfruttare al massimo quello che si ha. E' inutile chiedere altri fondi che non ci sono. Noi riteniamo che sia indispensabile lottare contro gli sprechi e le inefficienze. Spero - ha concluso - che nel Paese cresca questa consapevolezza''. Il documento della CISL Nazionale
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15/09/2011 Manovra e Trasporti: si rischia la paralisi.
I sindacati dei Trasporti di Cgil, Cisl e Uil valutano negative e inique le misure messe in atto per il trasporto pubblico, dichiarano lo stato di agitazione di tutto il personale operante nelle aziende del trasporto pubblico locale e chiedono un incontro urgente con le autorità regionali e provinciali per definire azioni condivise che portino in breve tempo al riordino del trasporto su gomma e su ferro della regione Marche.
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15/09/2011 FIAT/POMIGLIANO "La nuova Panda risposta alla crisi e ai detrattori di casa nostra"
13 settembre 2011. La presentazione della nuova Panda al salone dell'automobile di Francoforte è un fatto importante in particolare per i lavoratori di Pomigliano e del sindacato metalmeccanico italiano. Lo dichiara Bruno Vitali, segretario nazionale Fim-Cisl. "È il segno tangibile della bontà degli accordi che hanno consentito la rinascita dello stabilimento campano con impianti produttivi modernissimi.Dal prossimo 3 novembre, infatti, altri 700 operai e 150 impiegati saranno chiamati al lavoro per iniziare la produzione di serie che, a regime, sarà di 1087 vetture giornaliere ed occuperà tutti i cinquemila addetti. In quest'Italia che sembra essersi trasformata, purtroppo, nel paese delle chiacchiere la vicenda di Pomigliano segna invece un punto di concretezza e di smentita ai molti detrattori e profeti negativi che parlavano di inganni.La Fim, che insieme agli altri sindacati firmatari ha consentito ciò, ritiene ora indispensabile rendere concreti anche gli altri accordi del progetto Fabbrica Italia come miglior risposta alla pesante crisi che investe questo pezzo importante dell'industria nazionale."La RASSEGNA STAMPA
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14/09/2011 Lavori usuranti: prossima scadenza 30 settembre.
I lavoratori che hanno i requisiti per la pensione al 31 dicembre 2011 anche in assenza di regolamento applicativo devono presentare la domanda per il riconoscimento dei benefici entro il 30 settembre 2011. Si consiglia di prendere contatto con gli uffici dell'INAS CISL che sono a disposizione per ulteriori ed eventuali chiarimenti e per l’espletamento della pratica. Clicca qui per contattare gli uffici In riferimento alla possibilità di beneficiare dei requisiti previdenziali previsti per i lavori usuranti, informiamo che il Ministero del Lavoro con una lettera circolare del 14 settembre 2011 ha posticipato la scadenza prevista per il 30 settembre a carico del datore di lavoro art. 5 comma 1 Decreto 67/2011 relativo alla certificazione del lavoro notturno svolto presso l'azienda. La Rassegna Stampa di giovedì 15 settembre dove si annuncia lo slittamento della data per la presentazione della domanda di pensione: Italia Oggi - Sole24ore LA LOCANDINA
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13/09/2011 Lavoro è dignità. Vero bene comune.
LE FOTO della S.Messa al Porto di Ancona, nell'area Fincantieri. La Rassegna StampaAvvenire, 11 settembre 2011 "Un segno di speranza: il cantiere ripartirà" con la dichiarazione di Andrea Cocco, Segretario Provinciale FIM Cisl di Ancona
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08/09/2011 «Difendiamo l'art. 18. Pronto a firmare un patto con la Camusso»
Intervista a Raffaele Bonanni, Segretario Generale della Cisl, su L'Unità di giovedì 8 settembre 2011
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07/09/2011 Intervento iniquo del Governo. SI alla patrimoniale e al contributo di solidarietà.
Iva al 21% e intervento su pensioni donne Bonanni:  "Siamo contrari sia all'aumento dell'età pensionabile per le donne, sia all'aumento dell'Iva. Se il Governo vuole fare un intervento equo e condiviso socialmente, introduca una patrimoniale, escludendo la prima casa e ripristini il contributo di solidarietà a partire da chi non ha la ritenuta alla fonte, facendo pagare chi guadagna di più e possiede di più". SCIOPERO CGIL Bonanni a Camusso: ""La Cisl ha i nervi saldi e grande senso di responsabilità" Roma, 6 settembre 2011. "La Cisl ha i nervi saldi e con grande senso di responsabilita' si sta mobilitando in questi giorni per cambiare la manovra, seguendo le indicazioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha raccomandato a tutti una maggiore unita' del paese, equilibrio, rigore ed equita'". Lo dichiara il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, commentando le dichiarazioni del Segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "La Camusso invece con questo ennesimo sciopero solitario della Cgil- continua Bonanni- ha spaccato il mondo del lavoro ed ha cancellato il riformismo sindacale. Ma l'aspetto più grave e' che questo sciopero della Cgil ha peggiorato la posizione dell'Italia. E' una grave responsabilita' quella che si è assunta oggi la Camusso. Se il governo con i suoi errori sta scoraggiando i mercati, la Camusso si e' unita alla confusione del governo, dando un ulteriore segnale negativo alle borse. Certamente nessuno investitore si sentira' rassicurato dopo questo sciopero di stampo greco che ha avuto scarse adesioni nei posti di lavoro, che non produrra' alcun effetto concreto se non quello di scoraggiare ulteriormente i mercati". Santini: "Camusso con il massimalismo populista indebolisce le ragioni del cambiamento della manovra" "Lo scontro frontale, il linguaggio massimalista, il populismo irridente alle ragioni di altri sindacati, contenute nelle parole della Segretaria Generale della Cgil, Susanna Camusso, ottengono un solo risultato: questo sciopero sbagliato della Cgil indebolisce le ragioni del cambiamento della manovra". Lo dichiara in una nota Giorgio Santini, Segretario generale aggiunto della Cisl. "Nonostante questo- sottolinea Santini- la Cisl continuera' ad impegnarsi ed a manifestare per una manovra piu' equa, che reintroduca il contributo di solidarieta' sui redditi piu' alti e sui patrimoni immobiliari, sull'evasione fiscale e per indicare una strada del risanamento dei conti pubblici che non faccia cassa sulle pensioni. Sull'art.8 la Cisl ribadisce con forza che dopo la modifica che lo lega in via prioritaria alla piena validita' dell'Accordo Interconfederale del 28/6 che tutela l'autonomia e la liberta' delle organizzazioni sindacali confederali di realizzare gli accordi aziendali, e' cancellato nei fatti il pericolo di cambiamento di leggi che possano danneggiare I lavorartori, compreso l'art.18". "La Cgil- conclude Santini- dica chiaramente se conferma la sua sottoscrizione di quell"accordo e non cerchi altri alibi". Vai al sito della CISL NAZIONALE
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07/09/2011 Manovra: le valutazioni della Cisl
Alla luce del Consiglio dei Ministri di ieri, il documento della Segreteria confederale che esprime le proprie valutazioni in merito alle decisioni introdotte nella manovra finanziaria che viene posta,  oggi, alle dichiarazioni di voto e per la quale il Governo ha chiesto la questione di fiducia.
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05/09/2011 Manovra: articolo 8
Il comunicato della Segreteria nazionale Cisl sulle novità relative all'art. 8 della manovra
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05/09/2011 La Cisl di Ancona incontra il Prefetto
LE FOTO DEL PRESIDIO “Serve una manovra improntata all’equità”Cisl e Uil in piazza ad Ancona per rivendicare provvedimenti governativi che non vadano a colpire i soliti noti. Una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto. Paolo Santini, Segretario provinciale Cisl: “Serve una discontinuità nell’azione politica e una seria lotta all’evasione.Circa duecento lavoratori hanno partecipato oggi ad Ancona, in piazza del Plebiscito,   al presidio organizzato dalla Cisl e dalla Uil di Ancona sulla manovra economica del Governo. La manifestazione si è articolata in due ore di sit in, dalle 11 alle 13. Una delegazione guidata  dal Segretario generale provinciale della Cisl Paolo Santini e dal Segretario regionale della Uil Graziano Fioretti è stata ricevuta dal Prefetto Paolo Orrei. Era presente in piazza anche il Segretario regionale della Cisl Stefano Mastrovincenzo. “E’ necessaria e urgente – ha dichiarato Paolo Santini – una discontinuità nella azione politica, come richiesto anche dall’autorevole appello del Presidente Napolitano, che ha sollecitato una forte condivisione di responsabilità da parte di tutti per realizzare il massimo di  equità e credibilità della manovra economica. Riteniamo occorra una seria lotta all’evasione fiscale e una manovra improntata all’equità”. Tra i punti principali alla base della piattaforma dell’iniziativa di oggi una lotta decisa “a tutti gli sprechi e le inefficienze della spesa pubblica a partire dai costi impropri della politica e delle istituzioni in primis il superamento delle Province e la riduzione del numero dei parlamentari, dando immediata attuazione alle norme costituzionali”. Inoltre è necessario puntare ad una liberalizzazione dei servizi pubblici locali con un’ampia riaggregazione e una forte riduzione dei Consigli d’Amministrazione. Per il contributo di solidarietà Cisl e Uil chiedono un contributo “equo ed omogeneo che riguardi tutti i redditi più alti e l’introduzione di una tassazione sui patrimoni immobiliari”. Sul piano sociale vanno modificati  i provvedimenti che colpiscono, con un accanimento inusitato, i dipendenti pubblici, mentre con le Regioni vanno individuate alternative all’introduzione dei ticket per le visite specialistiche. Per quanto riguarda l’articolo 8 Paolo Santini ha sottolineato come “per cultura la Cisl ritiene che deve essere oggetto di trattativa tra le parti sociali e non essere sottoposto a provvedimenti di carattere legislativo. Ora, in presenza del provvedimento, dobbiamo vigilare affinché siano rispettati i principi della contrattazione tra i soggetti preposti, individuati dalla legge (così come previsto dall’accordo del 28 Giugno), affinché siano evitati  abusi da parte dei datori di lavoro”.Infine nell’ambito della manovra Cisl e Uil ritengono indispensabile rilanciare proposte organiche sul rafforzamento delle politiche per la crescita, stimolando Governo e Regioni sulla necessità di utilizzare immediatamente, anche ricorrendo a poteri sostitutivi, le risorse pubbliche e private disponibili per infrastrutture, reti energetiche, ricerca e innovazione.Ancona 5 settembre 2011LEGGI  il documento CISL e UIL consegnato al Prefetto
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02/09/2011 Cancellata la norma sulle pensioni
La dichiarazione di Raffaele Bonanni, Segretario Generale CISL, sullo stralcio della norma sulle pensioni da parte del Governo.
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02/09/2011 La Cisl di Macerata incontra il Prefetto
Venerdì 2 settembre la Cisl di Macerata è scesa in presidio per protestare contro le misure contenute dalla manovra economica che Governo e Parlamento stanno discutendo per ridurre il debito pubblico del paese.Dalle 9.00 alle 12.00 dirigenti, sindacalisti ed iscritti della Cisl hanno dato vita ad una manifestazione pacifica e colorata in P.zza della Libertà. Con questa iniziativa,  replicata  in tutti gli altri capoluoghi di provincia e completata a livello nazionale dal presidio nazionale in P.zza Madama di ieri, la Cisl punta il dito contro una manovra ingiusta - perché colpisce ancora una volta dipendenti e pensionati - e priva di vere prospettive di sviluppo per il paese. Manovra contro la quale non si escludono altre iniziative di mobilitazione, che potrebbero essere ospitate da altre piazze della provincia di Macerata.Alle 10.30 una delegazione condotta dal Segretario generale Marco Ferracuti, accompagnata dal Vice Presidente della Provincia Leonardo Lippi e dal Consigliere regionale Angelo Sciapichetti,  ha incontrato il Vice Prefetto, Dott.ssa Tiziana Tombesi, che ha condiviso le preoccupazioni dei dirigenti Cisl, comprese quelle legate al rischio lavoro nero e criminalità in conseguenza dell’impoverimento del tessuto sociale e produttivo del territorio.Secondo la Cisl è urgente riflettere sulle modalità con le quali gestire, a livello locale, le conseguenze dei tagli ai trasferimenti di risorse dallo Stato alle autonomie locali, evitando che questi si traducano automaticamente nello smantellamento del welfare pubblico e ragionando invece su come riorganizzare l’amministrazione locale per continuare a garantire livelli minimi essenziali di servizi ai cittadini.Per questo la Cisl chiede che si apra subito un tavolo di concertazione, che la stessa Prefettura si è offerta di ospitare, con i principali soggetti istituzionali e sociali del territorio (Provincia, Enti locali, sindacati, associazioni di categoria ecc) per valutare insieme le azioni con le quali far ripartire l’economia sul territorio garantendone allo stesso tempo la necessaria coesione sociale. Per tutti l’impegno assunto è quello di rivedersi quanto prima per tenere il punto della situazione e cominciare a ragionare concretamente sul da farsihttp://www.youtube.com/watch?v=BYEkdwRelN4
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02/09/2011 La CISL di Pesaro-Urbino manifesta e incontra il Prefetto
La CISL di Pesaro - Urbino ha organizzato per venerdì 2 settembre dei presidi informativi nelle città di Pesaro, Fano e Urbino per manifestare il proprio dissenso contro la Manovra Finanziaria in discussione al Parlamento.Ancora una volta il Governo, per risolvere i seri problemi del Paese, usa la scorciatoia degli interventi su pensioni e pubblico impiego per fare cassa, senza intervenire sui costi della politica, sui grandi patrimoni e sui redditi più elevati e senza dare equità alle proprie misure.Alcune delle scelte contenute nella manovra di agosto sono inaccettabili.La Cisl provinciale, in linea con la scelta di mobilitazione permanente adottata a livello nazionale, organizza, quindi  dei presidi informativi  in cui illustrerà le richieste di cambiamento della manovra.Si chiede che, ad esempio, relativamente ai lavoratori del pubblico impiego, venga eliminato il differimento del trattamento di fine rapporto e il possibile taglio alla tredicesima mensilità.Si chiede il ritiro di tutti i provvedimenti sulla previdenza.Inoltre si chiede che vengano inseriti provvedimenti come la tassazione sui patrimoni, esclusa la prima casa, e l’attuazione immediata della riforma fiscale con riduzione delle tasse su salari e pensioni.Questa iniziativa sarà affiancata, nella stessa giornata, da un incontro con il Prefetto, al quale verranno illustrate le posizioni e le richieste di modifica della CISL in merito alla manovra.
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30/08/2011 Contro la manovra, i presìdi della Cisl nelle Marche
La Cisl Marche ha organizzato una serie di presìdi presso le Prefetture dei  capoluoghi di Provincia per manifestare il proprio dissenso contro la Manovra finanziaria in discussione al Parlamento.Misure inique che vanno a colpire le categorie di cittadini - in particolare lavoratori dipendenti e pensionati - già duramente provati dalla crisi e già colpiti dalle precedenti manovre. E’ necessario che tutti contribuiscano al risanamento del paese in base alle proprie possibilità di reddito e di patrimonio.Per questo la Cisl chiede: interventi più decisi per tagliare i costi della politica, a partire da indennità, vitalizi, situazioni di privilegio e di vantaggio; una revisione complessiva dell’assetto istituzionale dello Stato; l’introduzione di un’imposta sui grandi patrimoni, con esclusione della prima casa; l’inasprimento delle misure per contrastare l’evasione fiscale (dalla riduzione del contante consentito per la tracciabilità all’inasprimento delle sanzioni per mancata emissione di fatture); il ritiro delle misure che colpiscono ulteriormente i dipendenti pubblici (il  rinvio dell’erogazione del trattamento di fine rapporto, il possibile taglio della tredicesima, l’eliminazione della mobilità dalla contrattazione e lo slittamento della finestra pensionistica per il personale della scuola) e di quelle che non riconoscno il riscatto pensionistico della laurea e del  servizio militare Rimane aperta la necessità di una riforma complessiva del sistema fiscale, con meno tasse su stipendi e pensioni e meno oneri sul lavoro.I presidi si svolgeranno a:Ascoli Piceno, martedi 30 agosto ore 9.00 in P.zza SimonettiMacerata, venerdi 2 settembre ore 9.00 in P.zza della LibertàPesaro, venerdì 2 settembre ore 9.30 in P.zza del PopoloAncona, lunedi 5 settembre ore 11.00 P.zza del PlebiscitoFermo, lunedi 5 settembre ore 12.00 C.so Cavour 104Roma, giovedi 1 settembre, Senato della Repubblica, P.zza Madama
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30/08/2011 La Cisl Marche boccia l'intervento sulle pensioni
"Per evitare di intervenire sui grandi patrimoni, sugli altissimi redditi e sui privilegi della politica, la maggioranza di governo si accinge a fare cassa per l'ennesima volta sulle pensioni, penalizzando i lavoratori che hanno riscattato il servizio militare e/o la laurea" - dichiara il Segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - "Con queste scelte, per noi inaccettabile, chi ci governa dimostra insensibilità verso il bisogno di equità che sale dal paese, e verso gli appelli del presidente Napolitano che ha chiesto indistintamente a tutti volontà di confronto e senso di responsabilità, per realizzare una manovra equilibrata ed equa". "Noi chiediamo di cambiare una manovra frutto di mediazioni interne ad una politica autoreferenziale e ignara delle reali condizioni del paese e dei suoi cittadini più esposti; con lo stile che ci ha sempre contraddistinto in questi anni, ci muoveremo per cambiare la manovra, a partire da giovedi' prossimo quando a Roma Cisl e Uil manifesteranno davanti al Senato" ha concluso Mastrovincenzo.  In tutti i territori marchigiani ci saranno in questi giorni iniziative pubbliche e presìdi sotto le Prefetture per sostenere le proposte di modifica della manovra avanzate dalla Cisl.Cisl e Uil, primo settembre presidio al SenatoPensioni, Cisl pronta alla mobilitazione
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30/08/2011 Manovra finanziaria: presidio in Piazza del Plebiscito il 5 settembre
La CISL di Ancona ha organizzato per lunedì 5 settembre dalle 11.00 alle 13.00 un presidio in piazza del Plebiscito ad Ancona. L’iniziativa ha l’obiettivo di manifestare il nostro dissenso contro la Manovra finanziaria in discussione al Parlamento e di  sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni sulla necessità che il Governo modifichi le misure inique che vanno a colpire le categorie di cittadini – in particolare lavoratori dipendenti e pensionati – già duramente provati dalla crisi e già colpiti dalle precedenti manovre, che vengano pertanto ritirate le misure che colpiscono ulteriormente i dipendenti pubblici e privati e quelle che non riconoscono il riscatto pensionistico della laurea e del servizio militare. Per realizzare una manovra efficace ed equa per la Cisl è necessario: che siano predisposti interventi decisi per tagliare i costi della politica, a partire da indennità, vitalizi, situazioni di privilegio e di vantaggio; che venga messa in opera una revisione complessiva dell’assetto istituzionale dello Stato; che sia introdotta un’imposta sui grandi patrimoni, con esclusione della prima casa; che siano inasprite le misure per contrastare l’evasione fiscale (dalla riduzione del contante consentito per la tracciabilità all’inasprimento delle sanzioni per mancata emissione di fatture); Sullo sfondo rimane aperta la necessità di una riforma complessiva del sistema fiscale, con meno tasse su stipendi e pensioni e meno oneri sul lavoro.Al presidio di lunedì una delegazione della Cisl di Ancona incontrerà il Prefetto per informarlo sui drammatici effetti che la manovra produrrà e per illustrare la nostra posizione in merito.In questa fase così delicata, la Cisl di Ancona ritiene necessario un forte senso di responsabilità da parte di tutti e auspica la ripresa di un percorso unitario con le altre Confederazioni al fine di esercitare una efficace pressione sul Governo perché predisponga realmente politiche industriali in grado di rilanciare l’economia e l’occupazione del nostro Paese, varando una manovra che intacchi finalmente i privilegi distribuendo equamente i sacrifici. La Cisl vigilerà e si mobiliterà per non rendere vano l’appello del 21 agosto con cui il Presidente della Repubblica ha invitato tutti, istituzioni e forze sociali al senso di responsabilità  e a operare scelte coraggiose ed eque senza far prevalere calcoli di parte,  tattiche elettorali, difesa di privilegi. La Cisl, raccogliendo questa istanza, ha avviato un difficile ma imprescindibile percorso di proposta e di protesta. Anche in ragione di ciò una nutrita rappresentanza  della Cisl di Ancona sarà presente al presidio nazionale di domani 1 Settembre.
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30/08/2011 Manovra: la Cisl chiede al Governo di ripensarci.
MANOVRA - Bonanni: "Sbagliato penalizzare chi ha riscattato laurea e militare"Roma, 30 agosto 2011. "La partita non può chiudersi così. Il Governo ed il Parlamento devono sforzarsi di ricercare il massimo di equità e di consenso in questa manovra. Per salvare i giocatori di calcio ed i redditi alti dal contributo di solidarietà, è sbagliato penalizzare chi ha riscattato con i propri soldi la laurea ed il servizio militare. Questo non va bene. Non è una operazione equa ". E' quanto dichiara il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "Noi riteniamo che sia più equo far pagare qualcosina in più a chi possiede di più e guadagna di più. La manovra non può non tener conto della graduatoria sociale del nostro paese. Siamo perfettamente consapevoli che bisogna stringere la cinghia e ridurre la spesa pubblica. Ma proprio per questo c'è bisogno di maggiore equità nei provvedimenti previsti. Non si può pensare di risparmiare quelli che guadagnano di più e colpire i lavoratori dipendenti, peraltro con una soluzione sgradevole, non prevista e comunicataci all'ultimo momento. Il Governo deve ripensarci e la Cisl farà di tutto per farglielo capireMANOVRA: Petriccioli (CISL) "Non usare le pensioni per fare cassa"  ROMA (ITALPRESS)"In una situazione economica cosi' difficile quale quella che il nostro Paese sta attraversando, c'e' l'esigenza di contrastare efficacemente gli attacchi degli speculatori finanziari, mantenendo in equilibrio i saldi di finanza pubblica". Lo afferma in una nota Maurizio Petriccioli, segretario confederale della Cisl. "Tuttavia - continua Petriccioli -, pur comprendendo l'esigenza di varare immediatamente la manovra, riteniamo indispensabile che il contributo richiesto ai cittadini sia equo e proporzionato alle capacita' economiche di ciascuno. Il peso delle ultime manovre e' stato addossato principalmente sui lavoratori e sui pensionati. E' ora indispensabile che a pagare siano coloro che piu' possono. Per questo non condividiamo la scelta di utilizzare per l'ennesima volta il capitolo pensioni per far cassa, soprattutto imponendo ulteriori misure finalizzate a differire il momento di uscita dal lavoro. Tali scelte, oltre che inique, rischiano di rivelarsi parzialmente inefficaci, in considerazione della difficile situazione occupazionale e delle imprese". "Va invece ripristinata - conclude Petriccioli - la proposta di un contributo di solidarieta' sui percettori di redditi alti, misura che appare sostanzialmente piu' equa ed efficace perche' e' giusto che chi ha di piu' debba contribuire maggiormente all'equilibrio dei conti e della finanza pubblica". (ITALPRESS). sat/com 30-Ago-11 14:13Per approfondire: L' opinione di Giovanni Faverin, segretario generale  Cisl FP e di Giovanni Scrima, segretario generale Cisl Scuola Comunicato stampa unitario Fim Cisl e della Uilm Uil
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04/08/2011 Il documento comune delle parti sociali presentato a governo e opposizione
04/08/2011 Iniziato poco dopo le 11 l'incontro fra le parti sociali e il  governo a palazzo Chigi, ha visto presenti , nella sede del governo, oltre al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i ministri Romani, Sacconi, Tremonti, Calderoli, Brunetta, Matteoli, Fitto, Gelmini e Romano. Presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta. Le parti sociali sono invece state rappresentate da Marcegaglia, presidente di Confindustria , per quanto riguarda gli industriali, le banche con il presidente dell'Abi Musseri, CGIL CISL UIL da i segretari generali Camusso, Bonanni, Angeletti e Centrella per UGL. Presenti inoltre i rappresentanti di Rete Imprese Italia e di altre associazioni che hanno firmato l'appello al governo. Le parti sociali, arrivate ad un accordo già nel nel pre-incontro propedeutico appunto a quello con il Governo, si sono presentate con un "documento comune" su fisco, costi della politica, liberalizzazioni e privatizzazioni, sblocco degli investimenti, semplificazioni e pubblica amministrazione, mercato del lavoro. "Un documento - ha spiegato il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni - che vede l'accordo di tutte le parti sociali ed in cui la Cisl si riconosce pienamente. C'è bisogno di dare una sterzata alle riforme italiane. Per noi -ha proseguito- uno dei punti piu' importanti e' la questione delle aziende municipalizzate: occorre aprire una forte discussione per risolvere una situazione aberrante''. Per esempio, precisa, ''1270 appalti in tutta Italia sono davvero insostenibili. Bisogna metterci mano''. ''Un paradosso - ha aggiunto Bonanni - e' rappresentato dal caso Irisbus che e' in grande difficolta': la razionalizzazione delle risorse potrebbe di certo aiutare il settore''. "Già l'incontro di oggi con il geoverno è un segno di discontinuita' rispetto al passato. Ora abbiamo il dovere di trovare un accordo per fare piu' forte il Paese. Il governo ha mostrato interesse sul documento che abbiamo presentato, adesso dobbiamo vagliare le proposte reciproche. Bisogna fare presto -ha proseguito- ma anche bene". "Noi in ferie non andremo, -ha puntualizzato Bonanni- e abbiamo chiesto al Palazzo delle risposte idonee. Il Paese deve tornare a fare la sua parte -ha concluso- e questo e' gia' un segnale".Il documento comune delle parti sociali presentato a governo e opposizionePROPOSTE DELLE PARTI SOCIALILa tempesta che stiamo attraversando è connessa a fragilità intrinseche di un'Unione Europea che è ancora carente sotto il profilo politico e degli assetti istituzionali. L'accordo raggiunto il 21 luglio scorso dal Consiglio europeo non è sufficiente. I mercati ci hanno detto che non basta. Comprendiamo che è difficile convincere gli altri Paesi a fare di più, ma riteniamo che questo sia assolutamente necessario. Occorre, pertanto, promuovere da parte del Governo italiano un'immediata azione verso i governi e le istituzioni europee affinché l'Unione riprenda vigore e capacità d'iniziativa. Questo contribuirebbe a ridurre la pressione sui titoli italiani. Il momento è grave. Va affrontato con la massima determinazione senza cercare scuse o scappatoie. Sappiamo tutti che la crisi ha in ampia misura origini internazionali. Ma spetta a noi e solo a noi italiani fare tutto il possibile per il nostro Paese. La politica di bilancio resta il cuore dei nostri problemi. Le turbolenze di questi giorni dimostrano senza alcun dubbio che i mercati non hanno fiducia nell'impegno dell'Italia a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014. Evidentemente occorre fare di più. L'eliminazione di ogni dubbio circa la solidità di lungo periodo dei nostri conti pubblici è un obbligo ineludibile di fronte al quale oggi ci troviamo. Ma la solidità dei conti pubblici va accompagnata e rafforzata con misure per la crescita dell'economia. Sono anni che tutti noi chiediamo misure per la crescita. Sono anni che chiediamo meccanismi per sbloccare gli investimenti pubblici e privati. Sono anni che chiediamo di modernizzare la pubblica amministrazione per lasciare più spazio all'iniziativa imprenditoriale e al mercato e di ridurre i confini dello Stato. Sono anni che chiediamo misure vere di liberalizzazione per eliminare posizioni di rendita e restituire efficienza ai servizi. Ora siamo a un bivio. Occorre un drastico programma per rilanciare la crescita. Un programma da attuare subito. Per parte nostra, siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilità che la situazione richiede. Ma è il governo che deve prendere in mano il timone della politica economica e assumersi l'onere e la responsabilità di farci uscire da questa situazione. Occorre un confronto continuo e serrato con le parti sociali ed anche con l'opposizione. Nei passaggi decisivi, come quelli che attraversiamo, le grandi scelte devono essere sostenute dalla larga corresponsabilità e condivisione delle forze politiche e sociali. Tali scelte devono consentire di imprimere all'Italia un nuovo slancio per l'orizzonte di più legislature. La gravità del momento non consente pause. Noi siamo a disposizione nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Riteniamo che il Consiglio dei Ministri debba assumere decisioni rapidamente e sottoporle al Parlamento senza soluzioni di continuità. Non possiamo permetterci di rimanere fermi e in balia dei mercati fino a settembre. Il confronto non può esaurirsi in un incontro. Ma l'incontro di oggi non può esaurirsi in un avvio. Da parte nostra indichiamo le priorità sulle quali operare immediatamente.1. Pareggio di bilancio nel 2014. A questo obiettivo occorre dare credibilità. È questa una condizione essenziale per il ritorno alla normalità nei mercati finanziari. Pareggio di bilancio come obbligo costituzionale. Era questo peraltro uno degli impegni assunti dal Governo nel PNR. Che fine ha fatto? Per quanto riguarda la proposta di azzeramento del fabbisogno nell'ultima parte del 2011 osserviamo che questa rischia di scaricare maggiori oneri sul 2012. Noi, invece, riteniamo che si debbano prendere provvedimenti strutturali capaci di incidere sulle tendenze di fondo della spesa pubblica. Guardando alla struttura della spesa pubblica è evidente che non si può prescindere da interventi per aumentare la produttività del pubblico impiego e per modernizzare il sistema di welfare.2. Costi della Politica. È un punto essenziale. Non è possibile chiedere sacrifici agli italiani senza contemporaneamente procedere a tagli effettivi e credibili a tali costi. Anticipare da subito le riduzioni contenute nella manovra. Non c'è bisogno di fare una Commissione per valutare i tagli da fare in relazione agli standard europei. Fare una commissione significa solo rinviare. Ridurre i costi delle assemblee elettive e degli organi dello Stato. Abolire le Provincie. Accorpare o consorziare i piccoli comuni.3. Liberalizzazioni e privatizzazioni. Occorre un grande piano di privatizzazioni e liberalizzazioni da avviare subito. Affrontare con decisione i temi essenziali della regolazione e dell'apertura dei mercati. Intervenire nell'immediato su alcune delle situazioni critiche segnalate dall'Antitrust e procedere alla liberalizzazione delle professioni. Avviare la dismissione e la valorizzazione del patrimonio pubblico, con un piano articolato negli anni. Incentivare gli enti locali a dismettere patrimoni immobiliari e società di servizi consentendo loro di utilizzarne i proventi per spese d'investimento superando gli attuali vincoli del Patto di Stabilità.4. Sbloccare gli investimenti. Sbloccare con misure eccezionali le opere già finanziate con risorse pubbliche e private. Rimuovere gli ostacoli normativi alla realizzazione delle opere con particolare riguardo alla logistica e all'energia. Utilizzare, con il necessario cofinanziamento nazionale, i fondi europei per il Mezzogiorno a partire da quelli dell'anno in corso. Perdere questi fondi sarebbe inaccettabile. Modificare il titolo V della Costituzione per recuperare a livelli appropriati la strategia delle grandi reti ed evitare sovrapposizioni di competenze.5. Semplificazioni e Pubblica Amministrazione. Approvare rapidamente i provvedimenti di semplificazione all'esame del Parlamento. Non è più rinviabile la riforma strutturale della Pubblica Amministrazione che permetta un recupero di produttività e consenta di risolvere situazioni di crisi utilizzando strumenti analoghi a quelli del settore privato. Accelerare l'utilizzo di nuove tecnologie nella PA, per accrescere la produttività e contrastare l'evasione anche potenziando la fatturazione elettronica e riducendo l'uso contante. Al tempo stesso vanno evitate misure di vera e propria oppressione fiscale nei confronti dei contribuenti.6. Mercato del lavoro. Alla luce delle gravi difficoltà del Paese le parti sociali proseguiranno l'impegno per modernizzare le relazioni sindacali.Vorremmo infine ricordare che, pur in una situazione difficilissima, le imprese e le banche italiane stanno dando un grande contributo all'economia del Paese. Sappiamo che le imprese devono crescere e recuperare produttività. Attuare un piano straordinario di lotta all'evasione fiscale e contributiva utilizzando i proventi per ridurre la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro. Detassare in via strutturale i premi di risultato. Incentivare la crescita dimensionale e la patrimonializzazione (ACE). Avviare un piano di riduzione progressiva dei pagamenti ritardati alle imprese in vista dell'applicazione della direttiva comunitaria. Attuare politiche incisive volte alla promozione e difesa del made in Italy di qualità quale leva competitiva del Paese in grado di valorizzare il lavoro, il capitale e il territorio italiano, sfruttando il potenziale di penetrazione commerciale all'estero delle imprese italiane. Definire un piano energetico per la green economy con una visione al 2020, operando principalmente attraverso la fissazione di standard. Sostenere i processi di ricerca e innovazione delle imprese cominciando con il rendere immediatamente operativo il credito d'imposta previsto dal DL Sviluppo.4 agosto 2011
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