Notizie dai territori

21/09/2021 Carenza di parcheggi all'ospedale pediatrico di Ancona Rsu pronti alla mobilitazione in assenza di risposte
«La RSU dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona ripropone l’irrisolto problema dei parcheggi per l'utenza e per il personale del presidio Salesi.  - scrive in una lettera aperta ai dipendenti Laura Cesari, Coordinatrice Rsu Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti Ancona -  La carenza dei parcheggi e l'accanimento sanzionatorio applicato rigidamente dal 1° giugno 2021, hanno aggravato un disagio che rischia di compromettere la qualità dell’importante Ospedale Pediatrico situato al centro di Ancona. Occorre trovare una soluzione per i lavoratori che, arrivando da ogni parte della regione, quotidianamente  sono alla ricerca di  un posto auto con il rischio di non arrivare puntuali al lavoro. Un ospedale di eccellenza marchigiana che accoglie non solo un bacino regionale ma anche molta utenza proveniente da fuori regione, necessita di risposte adeguate alla peculiarità e specificità della struttura.» «Si vuole sottolineare che le situazioni di urgenza/emergenza sanitaria al presidio Salesi non hanno orari prestabiliti e sono inconciliabili con parcheggi inadeguati, permessi di sosta a tariffa agevolata insufficienti ed orari di autobus poco flessibili. - prosegue la Coordinatrice Rsu Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti Ancona  -  E' inaccettabile che il Comune di Ancona, malgrado le richieste d’incontro inviate da questa RSU, rifiuti un confronto per la risoluzione del problema. In assenza di risposte  - conclude - la RSU degli Ospedali Riuniti Ancona intraprenderà ogni iniziativa a supporto della legittima istanza dei lavoratori e dell’utenza, ivi compresa una manifestazione davanti al Comune di Ancona.»
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20/09/2021 Vigile urbano aggredito a Castelferretti durante un controllo, solidarietà della CISL FP MARCHE
“La CISL FP Marche esprime solidarietà e vicinanza a tutto il Corpo della Polizia Municipale di Falconara che viene ancora una viene colpito ed offeso con l'aggressione di un proprio uomo nella serata di sabato 18 settembre.   Oltre a ringraziare tutto il Corpo delle Polizia Locale e i Carabinieri per il loro operato facciamo in nostri  i migliori auguri all’agente aggredito. Siamo certi che il pur grave atto non pregiudicherà l’azione e la presenza di un Corpo di Polizia Locale che da tempo opera con efficacia e professionalità in sinergia con le altre forze di polizia.» Lo scrive in una nota Giovanni Cavezza della  CISL FP a seguito dell'aggressione  fisica e verbale da parte di un giovane diciannovenne,   che era stato fermato per un controllo, nei confronti di un vigile urbano, in servizio sabato sera  a Castelferretti, frazione del Comune di Falconara.  
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15/09/2021 Cgil Cisl Uil Falconara: «Sanità e servizi alla persona: tanti problemi, poco confronto»
Da qualche tempo vengono al pettine, sul territorio falconarese, tanti nodi relativi ai servizi alla persona, di tipo sanitario e sociale, che i sindacati vorrebbero poter discutere più assiduamente con l’amministrazione comunale. Da mesi Cgil Cisl e Uil denunciano lo stato di crisi della sanità territoriale che ha visto la riduzione nel tempo dei servizi all’utenza. Tra i temi che sottoposti all’attenzione delle istituzioni vi sono: l’assenza per molti mesi di una ginecologa, la chiusura del servizio di radiologia, la carenza di medici di famiglia, le difficoltà dell’anagrafe sanitaria, lo spostamento ad Ancona del servizio di protesica. Su tali questioni centinaia di cittadini falconaresi hanno sottoscritto ad agostol'appello dei sindacati, dimostrando la preoccupazione che serpeggia tra la popolazione. Purtroppo, nonostante le richieste di incontro, formali e informali, ancora oggi non si riesce ad avere un confronto chiarificatore con l’amministrazione comunale e l’Area Vasta, per capire quale strategia si intende adottare per garantire a questo territorio dei servizi sanitari adeguati. Il confronto andrebbe però esteso anche allo stato generale dei servizi sociali e alla persona. È di ieri infatti la notizia della mancata attivazione del servizio di trasporto scolastico, che era stato richiesto da 300 studenti falconaresi, per il mancato invio da parte della ditta vincitrice, dei pulmini necessari al trasporto. La notizia è giunta a poche ore dalla prima campanella e ha creato enormi problemi alle famiglie, soprattutto di lavoratori e lavoratrici. Assume il tono della beffa pensare che, nel 2014, quando si decise di affidare in appalto il servizio di trasporto scolastico, tra le motivazioni presentate nella relazione istruttoria comunale vi era “l’innalzamento dei livelli di qualità del servizio in ordine alla regolarità e continuità della sua erogazione”. I sindacati vorrebbero potersi confrontare anche su questo tema, per capire in quali tempi il servizio sarà ripristinato, con che modalità, se nel frattempo si adotteranno misure alternative e se vi saranno eventuali problemi occupazionali.  Cgil Cisl e Uil chiedono ancora una volta di rafforzare il confronto su tutti i temi che riguardano, sanità, sociale e servizi alla persona per portare all’ amministrazione comunale le nostre valutazioni e le richieste che i cittadini segnalano nelle sedi sindacali.
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14/09/2021 Fondazione Città di Senigallia, CGIL CISL UIL “Va fatta chiarezza, urgente un incontro con Sindaco e Presidente "
«In seguito alle numerose notizie di stampa relative alla grave situazione finanziaria e gestionale della Fondazione Città di Senigallia, Istituzione privata con finalità pubbliche tra le più importanti della città, Cgil Cisl Uil  hanno ritenuto di dover richiedere un incontro urgente al Sindaco Massimo Olivetti e al Presidente dimissionario della Fondazione Corrado Canafoglia, per conoscere in maniera approfondita e ufficiale la reale situazione della Fondazione. - scivono in una nota i rappresentati dei sindacati confederali di CGIL CISL UIL e delle relative categorie sindacali del pubblico impiego e dei pensionati - Cgil Cisl Uil non possono rimanere indifferenti e in silenzio a quanto letto sulla stampa locale in merito alla gravissima situazione di una Istituzione storica e importante per le numerose attività svolte nella città: dall’assistenza agli anziani ospiti nella struttura residenziale gestita dalla Fondazione, fino alla scuola di musica frequentata da tanti giovani della nostra città e tanto altro nel campo immobiliare e agricolo.Le organizzazioni sindacali  ritengono di poter contribuire all’individuazione di soluzioni che diano una prospettiva di mantenimento delle numerose attività della Fondazione svolte a favore della città.»
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14/09/2021 Premiazione vincitori V edizione concorso biennale di poesia “Città di Recanati”
La V edizione del concorso biennale di poesia “Città di Recanati” dal titolo “La Ginestra e l’empia natura” – inserita, a conclusione, delle celebrazioni per i 200 anni de “L’Infinito” leopardiano – si chiude con la cerimonia di premiazione domenica 19 settembre ore 16,00 presso l’Aula Magna del Comune di Recanati. L’edizione del 2021 ha fatto registrare la più alta partecipazione di poeti provenienti da ogni parte della penisola ( 100 poeti, 90 poesie in lingua italiana e 18 in dialetto). “La Ginestra” è stata scelta come simbolo di speranza e coraggio ai tempi del Covid-19 e il passaggio da “L’Infinito” alla Ginestra vuole rimarcare questo particolare periodo di vita. Presidente della giuria esaminatrice il prof. Guido Garufi.  Madrina del concorso la poetessa italo-francese Maria Salamone, la quale ha decretato il vincitore del premio speciale “Mario Ruffini”. I premi per i vincitori dell’edizione 2021 sono stati realizzati dagli studenti del Liceo Artistico G. Cantalamessa di Macerata. Alla cerimonia saranno presenti  il Sindaco, Antonio Bravi con l’Assessore alla Cultura, Turismo, Trasporto Pubblico del Comune di Recanati Rita Soccio, il Responsabile della Ast Cisl di Civitanova  Alfonso Cifani e il Segretario Generale regionale della Cisl pensionati Dino Ottaviani.  E' prevista la partecipazione di una rappresentanza di Regione, Provincia e  Anteas Nazionale.    L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al numero 3714561419 tutte le mattine dalle 9.00 alle 12.00 h. Le attività si svolgeranno nel rispetto delle misure anti-covid.
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01/09/2021 “Generazioni prossime prendersi cura insieme del futuro” Summer School Cisl Marche 2021
“Generazioni prossime prendersi cura insieme del futuro” è il tema, per l’edizione 2021,  della Summer School Cisl Marche, organizzata in collaborazione Progetto Policoro Marche che si terrà  dall’8 all’11 settembre a Villa Bassa Prelato di Fano (PU). «Anche l’edizione di quest’anno la dedichiamo alla cura delle giovani generazioni proseguendo nel tentativo di rendere il sindacato un luogo generativo di opportunità e in grado di promuovere il protagonismo di coloro che, in quanto giovani,  più di altri si trovano e si troveranno  a valutare le possibilità e le contraddizioni che l’epoca attuale sta proiettando sul futuro.  Le risorse europee legate al contrasto della  pandemia da COVID-19 annuncia forti impegni  nella direzione della “Next Generation. Anche in Italia il dibattito politico, economico e sindacale si sta preparando a definire nuove traiettorie di sviluppo in cui si combinino transizione digitale ed ecologica con  inclusione e coesione sociale, e si valorizzino  i giovani– sottolinea Sauro Rossi, Segretario Generale Cisl Marche - L’idea di fare sindacato, cioè “fare giustizia insieme” può assumere oggi nuove e inedite forme. L’attenzione va contestualmente  alle future generazioni   e alle generazioni vicine, cioè quelle dei giovani che già ci sono, che sono qui e ora, davanti a noi e che  danno già forma al mondo e  alle quali è giunto  il momento di offrire le opportunità che meritano.» Ai lavori della Summer School  interverranno la sociologa Cristina Pasqualini, Università Cattolica Milano; la referente delle politiche giovanili Cisl Nazionale e EUTEC Youth committee, Nicoletta Merlo; l’economista Vittorio Pelligra, Università di Cagliari; Natale Brescianini monaco Eremo di Monte Giove, Fano; il pedagogista Ivo Lizzola, Università di Bergamo; l’informatico Emanuele Frontoni e l’ingegnere Francesco Fatone dell’ Università Politecnica delle Marche; Pierpaolo Inserra, ricercatore sociale Piccola Università del Lavoro Sociale; il responsabile del Mercato del lavoro Regione Marche Stefano Raia; Francesco Lauria, ricercatore e formatore Centro Studi Cisl- Fondazione Tarantelli; Federica Bressan responsabile Partita Viva/viVace Cisl Vicenza; la segretaria della Cisl Nazionale Daniela Fumarola.    
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31/08/2021 Chiusura punto prelievi Val Cesano, la replica della Cisl Fano alla Area Vasta 1
«Ancora una volta  sono i cittadini in questo caso anziani e persone fragile a  subire il disagio della chiusura del punti prelievo a  nei comuni della Val Cesano ed in particolare nel comune di Monte Porzio. Non si può sempre scaricare  la mancanza di personale dovuta all’esigenza del  piano ferie,  sugli utenti. - sottolineano Giovanni Giovanelli e Luciano Rovinelli rispettivamente della Cisl e della Fnp di Fano  in risposta all'Area Vasta 1 in merito alla chiusura del punto prelievi di Monte Porzio  annunciata nei giorni scorsi -   Questa decisione  di chiudere il punto prelievi non è stata assunta in modo  palese e negli anni passati   con un' opportuna rotazione del personale sarebbe stato possibile coprire il servizio.  Peraltro   da una nostra verifica risulta che il giovedì il punto prelievi di Mondolfo è chiuso e pertanto il personale infermieristico addetto potrebbe benissimo  coprire il servizio a Monte Porzio. Va poi precisato che si sono comunque allungate le liste di attesa anche a Mondolfo dove per un semplice prelievo siamo passati da una settimana di attesa ad un mese.» Per quanto riguarda la mancanza dei requisiti igienico sanitari del locale adibito a punto prelievi si sarebbe potuto studiare soluzioni transitorie e programmare i lavori evitando  così il disagio all’utenza  - continuano i rappresentanti della Cisl di Fano -  Facciamo presente alla dirigenza dell’Area Vasta che gli stessi locali sono usati dai medici di base per la loro attività ambulatoriale.  Allora come mai sono a norma per gli ambulatori dei medici di base e non per il punto prelievi? Forse nasce il sospetto che si voglia dare in gestione al privato il punto di Monte Porzio con la scusa della presunta inadeguatezza igienico sanitaria dei locali.  Tale scelta è  già avvenuta  per i prelievi a domicilio quando nella primavera del 2021 sono stati dati in appaltato ad una struttura privata, ma dopo numerose difficoltà e disservizi  nella gestione dei prelievi a domicilio  il servizio è ritornato ad essere  gestito dal personale del Distretto sanitario.» «Chiediamo pertanto alla dirigenza dell’Area Vasta e al sindaco di Monte Porzio di attivarsi immediatamente per la riattivazione del punto prelievi a gestione pubblica. Ribadiamo nuovamente che il sistema territoriale  sanitario necessita di servizi sanitari adeguati alla popolazione soprattutto nelle aree interne e in quei contesti urbani lontani dalla costa e dai centri urbani che offrono più servizi sanitari.  - concludono Giovanni Giovanelli e Luciano Rovinelli - Forse sfugge quanto sia arduo  raggiungere con i mezzi pubblici la casa della salute di Mondolfo.   Il caso della chiusura del punto prelievi a Monte Porzio è indice invece di scelte che continuano ad impoverire la rete dei servizi sanitari nelle aree interne e collinari.»       
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27/08/2021 Sanità, CISL Fano: "Riapertura immediata dei punti prelievo in Val Cesano"
«Grave disservizio per le cittadini dei comuni di Monteporzio (Castelvecchio e Monteporzio) San Costanzo e Fratterosa che devono recarsi presso la Casa della salute di Mondolfo per effettuare un semplice prelievo di sangue a seguito della chiusura del servizio prelievi. - sostengono in una nota il Responsabile della Cisl di Fano, Giovanni Giovanelli e Luciano Rovinelli della Fnp Cisl Fano -  Una scelta gravissima alla quale si somma  l'attesa di trenta giorni per la prenotazione  di un semplice esame del sangue. Continua così la destrutturazione della sanità territoriale  portando un  grande disagio  tra gli utenti di questo servizio, in particolare anziani e soggetti fragili.» «Mancano inoltre adeguati  collegamenti pubblici  con  Mondolfo:  pochissime corse che peraltro si fermano a Centocroci e quelle che raggiungono Mondolfo fermano lontano dalla Casa della Salute.  - precisano Giovanelli e Rovinelli - Come Cisl di Fano insieme  al sindacato dei pensionati chiediamo immediatamente la riapertura dei punti prelievo nella Val Cesano e il potenziamento dei servizi territoriali, ancora destrutturati, che vengono erogati  saltuariamente e con liste d’attesa lunghissime.» «La sanità come dimostra questa scelta,  non è fatta solo di ospedali ma di una rete sanitaria territoriale che eroga servizi  e prestazioni ambulatoriali  con un capillarità e una presenza soprattutto nei comuni lontani dalla costa .   I cittadini di questi comuni soffrono l’isolamento dato anche  dalla mancanza di trasporti pubblico locali adeguati. Continua solo il depotenziamento e chiusura dei servizi territoriali sanitari.  - rilanciano  e concludono - Solo una nuova impostazione del sistema salute come ci ha purtroppo insegnato il covid permetterà di garantire cure sanitarie diffuse nel territorio e prossime alle persone anziane e fragili.»  
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26/08/2021 Anteas Macerata: nonni e nipoti generazioni ai fornelli
Giovedì 2 settembre 2021 a partire dalle ore15,30 -presso i locali della sede della Croce Rossa di Muccia in via Fonte del Colle - “Prepariamo le tagliatelle al farro” primo incontro dei tre appuntamenti previsti per “Nonni e nipoti generazioni ai fornelli”. L’iniziativa promossa e organizzata dall’ Anteas Macerata, in collaborazione con L'Albero Dei Cuori, FNP Cisl Marche, Comune di Muccia e ATS 18 si colloca nel progetto di Marche_active@net  che mira a favorire lo sviluppo di azioni locali innovative, a sostegno dell’invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale con particolare attenzione ai territori colpiti dal sisma 2016. Gli anziani del paese e del circondario saranno coinvolti in vari laboratori di cucina dove potranno insegnare alle nuove generazioni come si preparano i piatti della tradizione locale. Per il primo appuntamento del 2 settembre, le Tagliatelle al Farro saranno realizzate sotto la guida esperta di Maria Guerrini del Ristorante del Cacciatore. Giovedì 9  settembre, per il secondo incontro,  preparazione della Pizza di formaggio con Lorenzo e Daniele Pascoli del Panificio e Pasticceria Fronzi. Terzo appuntamento, giovedì 16 settembre,  con la presenza dello chef Dino Casoni del Ristorante Motel Carnevali dove sarà realizzato un secondo piatto. Agli incontri, che si terranno presso la sede della Croce Rossa di Muccia, sarà  presente anche la psicologa-psicoterapeuta dott.ssa Giorgia Pellegrini. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al numero 3929581009. Le attività si svolgeranno nel rispetto delle misure anit- covid.
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04/08/2021 Porto di Ancona: preoccupazioni e richieste Cgil, Cisl e Uil Marche
Il porto di Ancona è il più grande hub economico e lavorativo delle Marche e contribuisce in modo determinante a definire la rete infrastrutturale del territorio. Sono oltre 6500 le persone che, ogni giorno, entrano nell’area dello scalo per lavoro, con una movimentazione in crescita costante negli ultimi anni e che già oggi registra una netta ripresa di traffici sul 2020, con +24% di merci, riallineandosi al 2019. Di dimensioni maggiori sono le ricadute nell’indotto.  Numeri importanti, che restano, al di là delle incertezze temporanee create dalla pandemia. IL DINAMISMO DELLO SCALO – Sono diversi i fattori alla base del dinamismo del porto di Ancona. Ci sono la sua collocazione come porta d’Oriente, i fondali profondi e il numero delle banchine, il successo di un’impostazione pubblico-privata, la presenza della cantieristica pubblica e privata, la creazione di un sistema di servizi collegati, il riconoscimento di porto capofila dell’Autorità del Medio Adriatico nonché l’inserimento nei cosiddetti corridori Ten –T con la definizione di porto “core”. Per tutti questi motivi, lo scalo dorico va rilanciato. LE PREOCCUPAZIONI DEL SINDACATO – Nonostante tutto, però, in questi mesi si è perso tempo in una guerriglia politica che ha perso di vista, fin dall’inizio, il merito degli interessi del porto. Il risultato è evidente: sono stati messi da parte esperienza, consenso e progettualità e si è anche registrata la perdita della capacità di incidenza nelle scelte governative.  Oggi ci si affida ad un Commissariamento di riconosciuta autorevolezza con la speranza di individuare un nuovo presidente. Dalla Regione, il sindacato attende un atteggiamento costruttivo: anche rispetto a quello che è il nodo dell’attività portuale - ovvero la rete infrastrutturale - che non consente allo scalo, al momento, di dispiegare al massimo il proprio potenziale. Oggi vengono anticipati importanti incrementi di risorse che dovranno essere misurati alla prova della concretezza e della realizzazione, 62 milioni sono risorse importanti anche se, percentualmente, il porto di Ancona rappresenta una quota di attività, bel piú alta all'interno dell'Autorità di sistema portuale. Per ora,  restano le preoccupazioni.  LE RICHIESTE DI CGI, CISL E UIL MARCHE – Le richieste sono note da tempo ma restano ancora senza risposte adeguate. Eppure la stessa discussione sull’introduzione della Zes, (zona economica speciale), o della ZLSR (zona logistica semplificata rafforzata) -  per rilanciare lo sviluppo delle aree del cratere sismico come quelle del Fabrianese – si reggono solo attraverso una progettualità basata anche sul porto di Ancona.Per quanto riguarda ciò che emerge dal Pnrr, il solo intervento che abbia incidenza sul porto sono i 519 milioni per l’Orte-Falconara. Ma non basta, E’ importante anche realizzare il cosiddetto “ultimo miglio” che, uscito dal Pnrr, è ora tra le opere oggetto di commissariamento ministeriale: adesso si tratta di vigilare affinchè l’opera venga realizzata. Tanto più ora quando stanno prendendo corpo i cantieri per il raddoppio della Statale 16, nel tratto Torrette-Falconara. Per questo, servirà un protagonismo forte della Regione, che ha avuto una presenza sin qui ben poco incisiva per la programmazione del Pnrr. Da mesi, inoltre, si attende il completamento del “triangolone” di Rfi: 90 milioni di euro che consentirebbero di riprofilare la costa a nord del porto, riconnettendosi all’ “ultimo miglio”. In questo contesto, c’è anche una stretta connessione con l’Interporto di Jesi per una gestione integrata delle merci su rotaia.Il completamento della banchina 27 deve essere fatto nel più breve tempo possibile. Sull’altro versante, va salvaguardato al meglio il previsto investimento per ampliare le aree a mare, dedicate a Fincantieri: 90 milioni, un’occasione fondamentale per creare nuovi posti di lavoro. Al progetto, va affiancato un progetto d’insediamento formativo per  i lavoratori. Un’altra questione in ritardo è quella sul potenziamento della rete ferroviaria Adriatica. Mentre, sul fronte viario, occorre comprendere  che il porto di Ancona si colloca nella maniera migliore sulla direttrice trasversale  che, dai Balcani, arriva alla Spagna. Di qui, infine, la centralità di una strategia che consenta il più veloce collegamento Ancona- Civitaveccha: questo sarà infatti il futuro itinerario privilegiato di buona parte delle merci in transito, in un contesto nel quale,prima o poi, l’Europa metterà mano alla definizione dei corridoi trasversali. Il futuro Presidente dell’Autorità Portuale del Medio Adriatico dovrà essere capace di far proprie queste tematiche – con competenza, fuori da politicismi –  riprendendo i percorsi di positivo confronto realizzati in questi anni; in un quadro di valorizzazione dell’apporto fondamentale, per il futuro dello scalo, delle elevate professionalità dei lavoratori e della forte presenza delle organizzazioni sindacali da sempre vigili e attente alle tematiche strategiche, come alle questioni più direttamente attinenti  all’occupazione e alla sicurezza del lavoro. Un tema, questo, che andrà ripreso un attimo dopo l'insediamento dei nuovi vertici dell' autorità portuale.
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02/08/2021 Macerata Feltria: incontro con la Polizia di Stato per parlare di truffe, ludopatia e dipendenze
Circa una sessantina di anziani e famiglie hanno ascoltato mercoledì 28 luglio nel Comune di Macerata Feltria, nell’entroterra del Montefeltro i rappresentanti di CGIL , CISL, SPI e FNP, oltre ai Dirigenti del Commissariato della Polizia di Stato ed il Sindaco della cittadina, i suggerimenti su come difendersi dai numerosi tentativi i truffa e dalla diffusione del gioco d’azzardo patologico.  Due fenomeni e  aspetti della vita sociale che la pandemia da COVID, in questo anno e mezzo ha accentuato in modo esponenziale tanto da trasformarli in veri e propri problemi sociali che preoccupano sempre più le Istituzioni e i responsabili dei Servizi Sociali.  Il Dott. Pineschi, Vice Questore e Commisario di Urbino e il Dott. Scalpelli, hanno posto in risalto come, la pandemia, ha stravolto anche i vecchi metodi usati da coloro che si accingono a delinquere; non  più solo l’approccio  diretto, spacciandosi per lontano parente o vecchia conoscenza, teso a carpire ed aggirare la fiducia del malcapitato, ma sempre più spesso la truffa corre sui telefonini, internet, i social e sotto mentite spoglie anche come operatori istituzionali (enel, inps, agenzia entrate, ecc.), per operare il furto di dati personali e sensibili.  Tutto questo, colpisce non solo le persone anziane e sole, ma le famiglie, i cittadini adulti; gli stessi giovani pur esperti delle moderne tecnologie, cadono nelle trappole tese da coloro che sono alla ricerca di informazioni da rivendere successivamente sui mercati internazionali a società complici.  La pandemia ha accentuato anche  ciò che viene definito “gioco patologico”, quella forma di  gioco d’azzardo legale  diventata una vera e propria mania tanto che  la medicina ufficiale la classifica come malattia sociale.  La chiusura dei locali  Slot,  di bar e tabacchini, nel periodo del lockdownda COVID 19, ha fatto si che il gioco fisico registrasse un calo  mentre è esploso in modo vertiginoso quello on line, tra l’altro, molto utilizzato dalle nuove generazioni.  Fenomeno pensato inizialmente per incrementare le entrate di fisco allo stato , è divenuto una vera e propria piaga sociale.  Nel solo  Comune di Macerata Feltria su una popolazione di 1955 abitanti nel 2019 sono stati giocati complessivamente € 1.844.593,19 per una spesa di €. 943,52 a persona.  Rapportati ai €. 816,69 per persona giocate in Urbino nello stesso anno con una popolazione di 13.914 abitanti ed una spesa per giocate complessive di €. 11.363.439,10, (Dati Agenzia Dogane e Monopoli), si evidenzia il vero aspetto drammatico di questi dati.  Questi fenomeni, sono dovuti principalmente, secondo le OO.SS. Ggil, Cisl, SPI e FNP, di Urbino e Montefeltro, ai cambiamenti strutturali dei modelli sociali che oggi si vivono nelle nostre comunità.  Si vive sempre più in solitudine, l’aumento dello spopolamento ed i pochi giovani che restano, si rinchiudono nei modelli messi a disposizione da internet e dagli smartphone chiusi in se stessi dove i contatti sociali sono ridotti all’osso.  La carenza del lavoro, la mancanza di servizi primari (farmacie, banche, commercio, uffici postali ecc.) o offerte ludiche alternative, sono la causa principale del fatto che  nel gioco d’azzardo fisico e on line, si cerca  l’illusione nel colpo di fulmine per  cambiare e migliorare il proprio destino, la propria condizione.  Al centro di questi incontri, sta l’invito rivolto  a cittadini e  rappresentanti delle istituzioni locali, di recuperare e promuovere modelli di socialità che riportino al centro della convivenza civile  le persone e la dignità delle stesse e  recuperare quel modello di solidarietà sociale caratteristico delle comunità locali che hanno fatto la storia del nostro Paese.  Le Amministrazioni locali, i servizi socio sanitari, devono impegnarsi molto a spingere verso questi cambiamenti adottando nuove regolamentazioni per il gioco legale effettuato nei pubblici esercizi facendo si che la voglia di giocare resti solo un evasione e non si trasformi in patologia con costi elevati per le famiglie e per tutta la collettività.  Allo stesso modo, devono operare, per rafforzare la presenza delle istituzioni nella vita sociale delle persone, sollecitando alle Autorità preposte, un maggiore rafforzamento della presenza delle Forze dell’ordine, per presidiare il territorio e diffondere tra i cittadini la cultura dell’attenzione e della solidarietà , perché vigilare, essere attenti a quanto succede intorno a noi, non significa necessariamente spiare, ma tutelare, proteggere il bene comune e la serenità della vita nelle comunità. 
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27/07/2021 Truffe, abuso di alcol e gioco d'azzardo: Cgil e Cisl organizzano un incontro con i cittadini di Macerata Feltria
Dopo il primo incontro del mese di giugno, prosegue domani il ciclo di appuntamenti con i cittadini dei comuni dell’entroterra promosso da CISL e CGIL Urbino e Montefeltro e le Federazioni dei Pensionati FNP CISL e SPI CGIL, in collaborazione con il Commissariato della Polizia di Stato di Urbino, su come proteggersi dai tanti tentativi di truffa diretti e on line e dalla crescita sempre più preoccupante della diffusione del gioco d’azzardo e le complicazioni che la pandemia e le restrizioni sociali hanno comportato in tema di sicurezza nei territori  e  sul disagio giovanile più in particolare. Il secondo incontro, si svolgerà domani sera 28 luglio 2021 alle ore 21 in P.zza Vannucci a Macerata Feltria, alla presenza del Sindaco Luciano Arcangeli, dei Dirigenti del Commissariato di PS e delle Organizzazioni Sindacali. Il Comune di Macerata Feltria, purtroppo non  è immune dalla diffusione della pratica del gioco di azzardo, basti pensare che su una popolazione di appena 1955 abitanti (Dati Istat al 2019), sono stati giocati nel solo anno 2019 circa €. 832,30 pro-capite. Nel precedente incontro, circa un centinaio di cittadini ascoltarono con attenzione ed interesse  il Primo Dirigente Dott. Lido Scarpelli sul tema delle ludopatie e la crescita esponenziale dei soldi che si spendono per il gioco di azzardo. A livello nazionale, si è passati dai 44 miliardi del 2008 ai 110,5 miliardi del 2019. A livello provinciale la spesa gira sui 408.590.418,71 milioni di euro che, nonostante la chiusura delle sale slot e pubblici esercizi a seguito delle restrizioni della pandemia, ha visto nel 2020,  l’aumento di soldi giocati di circa  1,500 milioni di euro rispetto al 2019. Segno questo, che il fenomeno è in crescita esponenziale per effetto di una disoccupazione crescente nel territorio e dell’aumento dei disagi sociali che penalizzano in particolare le famiglie a più basso reddito, le persone sole come gli anziani, ma fatto più preoccupante l’uso del gioco on line da parte di giovani con fascia di età sempre più bassa. Il Dott. Simone Pineschi, Vice Questore, pose l’accento su  come le Forze dell’Ordine svolgono un servizio essenziale di presidio del territorio a beneficio e sicurezza dei cittadini, nonostante l’esiguità di personale disponibile  che non sempre aiuta a svolgere i compiti istituzionali assegnati a tutte le Forze dell’Ordine dalla legislazione. Il Vice Commissario PS di Urbino, Flavio Salvi, affrontò invece, il fenomeno dei tentativi di truffa  che si registrano sempre più frequentemente  nei nostri territori da parte di soggetti che si presentano direttamente o tramite contatti telefonici o via web, con aspetti di familiarità tali che riescono a carpire la fiducia del malcapitato e approfittare del momentaneo disorientamento. Per queste ragioni, è importante diffidare di chi non si conosce bene e avvisare in ogni caso le Forze di Polizia, Carabinieri, GDF, ecc. in modo da contrastare efficacemente queste odiose pratiche che sfruttano le persone deboli o anziane. Irmo Foglietta e Leonardo Piccinno riconfermano l’impegno di CGIL e CISL e delle Federazioni dei Pensionati a proseguire, con questi incontri, l’opera di sensibilizzazione e informazione dei cittadini sui pericoli e sui costi sociali che questi fenomeni comportano a carico dei cittadini, anziani, famiglie in disagio sociale, i giovani, ma anche delle Istituzioni Locali se tutti insieme non si pongono azioni di contrasto e tutela per arginare fenomeni che all’apparenza sembrano poco rilevanti ma che nella realtà si trasformano in un vero dramma collettivo.
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27/07/2021 Il Segretario Generale Luigi Sbarra al Consiglio Generale della Cisl Marche
Venerdì 30 luglio il Segretario Generale della Cisl Nazionale, Luigi Sbarra, per sopraggiunti impegni, parteciperà in collegamento da Roma al  Consiglio Generale della Cisl Marche che si terrà a Senigallia, a partire dalle ore 9,00, presso il Centro Congressi del  Finis Africae, strada provinciale S. Angelo n.155. Durante i lavori, che saranno aperti dal  Segretario Generale della Cisl Marche Sauro Rossi,  il gruppo dirigente della Cisl Marche si confronterà sui più attuali temi sociali, politici ed economici.     Il Segretario Generale della Cisl Nazionale, Luigi Sbarra, farà il punto con il  Consiglio Generale della Cisl Marche, che si svolgerà in presenza nel rispetto di tutte le norme anti-covid, sul confronto con il Governo e sulle proposte della Cisl volte a sostenere il rilancio dell’economia del Paese nel segno della sostenibilità sociale ed ambientale, del lavoro di qualità, del rafforzamento delle reti di welfare utilizzando al meglio le risorse del PNRR.
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26/07/2021 Protesta Gruppo Kos Care: presidio al centro ambulatoriale Santo Stefano di Jesi
Protesta, martedì 27 luglio, dei centri ambulatoriali del Santo Stefano, oggi Kos Care,  della provincia di Ancona. Prosegue così, nella regione, la mobilitazione del gruppo, avviata nei giorni scorsi e promossa da Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, con i presidi davanti a Villa Adria,  Potenza Picena e ad Ascoli Piceno. Domani, il presidio, unico per tutti i centri, si terrà a Jesi, davanti al centro ambulatoriale di viale Don Minzoni n. 29 dalle ore 10 fino alle 12. La mobilitazione riguarda il riconoscimento del contratto della sanità privata a tutta la rete riabilitativa regionale
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22/07/2021 Cgil Cisl Uil: «Si apra subito un dibattito cittadino sulla sanità falconarese»
Cgil Cisl e Uil di Falconara denunciano da mesi il progressivo deterioramento dei servizi sanitari cittadini. Carenze di personale e deterioramento delle strutture sanitarie hanno oramai raggiunto punti di insostenibilità: - il consultorio comunale con gravi carenze di personale (addirittura senza un ginecologa dedicata dall’estate scorsa) - la radiologia chiusa da 18 mesi - le gravi carenze di personale amministrativo negli uffici cup-cassa e anagrafe sanitaria - la carenza gravissima di medici di medicina generale (i medici di famiglia), e la mancata sostituzione di alcuni medici specialisti - la mancanza di personale nel servizio di medicina legale   Nel momento in cui la sanità territoriale viene magnificata in ogni documento o convegno, la dura realtà ci riporta invece questi drammatici esempi! È ora che questi problemi vengano affrontati tutti insieme, con un consiglio comunale dedicato, alla presenza dei vertici dell’Asur e della Regione, con la presenza dell’Ambito Sociale e delle forze sociali della città, che permetta di capire quale disegno e quale prospettive ci sono per la sanità di questo territorio che raccoglie nella sola Falconara oltre 25mila abitanti. È un momento importante, siamo alle soglie di molti atti programmatori in campo sanitario e sociosanitario: la revisione del piano socio-sanitario della Regione Marche, la predisposizione del nuovo piano sociale di ambito, le definizione degli interventi sulla sanità territoriale legati al PNRR. È il momento di parlare della nostra sanità pubblica. Se non ora quando?
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13/07/2021 Riduzione tari Comune di Fano: la Cisl apre un servizio per le richieste di contributo
  All’ aumento della  Tari provinciale del 2,7% previsto dalla  delibera nazionale di Arera recepita dall’ATo,  il Comune di Fano, dopo un confronto serrato con i sindacati confederali, ha previsto riduzioni tariffarie della  tassa sui rifiuti (tari) per le utenze domestiche dei residenti per il 2021 stanziando risorse dedicate pari a 500.000 di euro.   La  riduzione verrà riconosciuta nella misura del 100% con un isee fino a 8.260 e del 60% con un isee da 8.265,1 fino a 13.000 euro.  Per ottenere il beneficio  è necessario essere in regola con il pagamento della Tari al 31\12\2019 Per la presentazione della richiesta del  contributo c’è tempo fino al 3 agosto, scadenza prevista dall'avviso pubblico del Comune di Fano. La Cisl di Fano mette a disposizione un servizio per la compilazione presentazione delle domande che devono essere inviate con spid o tramite email .  I documenti necessari per la presentazione della domanda sono: carta d’identità,  bolletta Tari e attestazione isee.    Il servizio si svolge su appuntamento ed  è prenotabile allo 0721 805151 o con email ad ast.fano@cisl.it 
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09/07/2021 I problemi della sanità nell'entroterra urbinate
A circa cinque mesi dalla firma dei  Protocolli Sociali sottoscritti tra le OO.ss. CGIL e CISL Urbino e Montefeltro, con i Sindaci dei Comuni di Acqualagna, Cagli, Macerata Feltria, Montecalvo in Foglia, Piandimeleto, Sassocorvaro Auditore, Urbania  Urbino e i Presidenti degli AMBITI TERRITORIALI SOCIALI 3-4-5, molti punti di quelle intese ancora non hanno trovato piena applicazione.  Cgil, Cisl con i Sindaci dei Comuni e con i Presidenti degli ATS, sottoscrissero nei mesi scorsi, dei Protocolli d’intesa per destinare parte delle risorse dei bilanci Comunali 2021   all’istituzione e finanziamento di interventi destinati ai Fondi di Sostegno al Reddito, al sostegno alle famiglie in disagio sociale, al contenimento  delle tariffe per i servizi, asili, mense, ecc., ma  furono concordati anche  impegni finalizzati ad attivare la :   Definizione con Marche Multiservizi di un fondo di sostegno in favore delle famiglie in difficoltà sociale;    L’Istituzione di un corso formativo destinato agli Assistenti Familiari (badanti), in raccordo con i Sindaci degli ATS  competenti;    Sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa per il contrasto alla diffusione del Gioco d’azzardo e patologico nei territori comunali;    L’individuazione di immobili abitativi da destinare a famiglie sfrattate o bisognose;    La definizione di una Delibera del Consiglio comunale per individuare  PROGETTI DI UTILITA’ COLLETTIVA  al fine di utilizzare cittadini percettori del Reddito di Cittadinanza in attività di pubblica utilità verso la cittadinanza.  A queste materie di  particolare importanza per le comunità locali, si aggiunse l’impegno da parte di Sindaci e Presidenti di ATS, di sollecitare la Giunta della Regione Marche e l’ASUR Marche, ad affrontare la grave situazione in cui versa la Sanità marchigiana, anche a seguito delle pesanti ripercussioni causate dalla pandemia da COVID 19, che ha colpito pesantemente in particolare le popolazioni dei piccoli comuni delle aree interne.  La riduzione dei tempi di attesa, il potenziamento dei Pronto Soccorso e la rete dell’emergenza-urgenza, i servizi territoriali e l’integrazione socio-sanitaria, la prevenzione e la rete ospedaliera con la definizione delle Case della Salute, le cure primarie e intermedie, l’annoso problema degli organici della sanità insufficiente ed in gran parte precari, furono inseriti nei Protocolli Sociali come temi di priorità assoluta.  Temi, che in presenza di una proposta politica Sanitaria della Giunta Regionale, indefinita e dispersiva, sono diventati oggetto di un’azione di denuncia da parte di CGIL-CISL- UIL Marche che si espliciterà attraverso un Presidio di protesta davanti alla sede della Regione Marche, il 14 luglio 2021, a partire dalle ore 10, in Ancona.  Manifestazione che sarà preceduta da un attivo unitario che si terrà il giorno 13 luglio p.v. alle ore 17 presso il centro sociale di Urbino.  Per sollecitare la piena applicazione di quanto concordato e per sensibilizzare i Sindaci ad intervenire nei confronti della Giunta Regionale sui temi della Sanità che vede i territori da loro amministrati in forte sofferenza, CGIL e CISL Urbino, hanno scritto una lettera aperta con la richiesta di attivazione di tavoli di confronto per la verifica della piena attuazione dei protocolli. 
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09/07/2021 Sanità Ancona : ospedali, distretti e prevenzione le richieste di Cgil Cisl Uil
  Si è svolta oggi l’assemblea di Cgil Cisl Uil Ancona per discutere della sanità del capoluogo, anche in vista della manifestazione regionale del 14 luglio .   Alla Regione i sindacati  chiedono di aprirsi ad un confronto serio, che finora non si è realizzato, sullo stato del  sistema sanitario regionale, già da anni al centro di profonde trasformazioni e oggi messo a dura prova dalla pandemia nonostante gli sforzi encomiabili di tutti gli operatori del settore. Le richieste dei sindacati sono molteplici. «Anzitutto occorre rafforzare la sanità territoriale rimettendo al centro il ruolo dei distretti sanitari, rafforzando i servizi e gli organici dei poliambulatori e dei consultori garantendo i servizi di diagnostica e di riabilitazione . Il tutto mantenendo l’apertura dei punti di accesso cup-cassa-anagrafe diffusi sul territorio. - sottolineano i Responsabili di Cgil Cisl e Uil Ancona,  Marco Bastanelli,  Alessandro  Mancinelli e Claudia Mazzucchelli -  In secondo luogo, vanno dati ruolo e risorse agli ospedali di comunità, va mantenuta  l’operatività delle USCA( Unità speciale di continuità assistenziale) e va implementata la presenza dell’ infermiere di comunità. Inoltre vanno aumentate le risorse per la prevenzione  e la sicurezza nei luoghi di lavoro nonché garantita la realizzazione delle strutture sanitarie progettate a partire dal nuovo ospedale dell’Aspio.» «Va poi mantenuta l’efficienza degli ospedali di rete di Senigallia, Fabriano e Jesi, con investimenti strutturali e di personale. Infine occorre rafforzare il ruolo regionale e sovra regionale dell’ azienda ospedali Riuniti di Ancona e dell’ INRCA e completare le procedure di stabilizzazione del personale precario e quelle concorsuali e di mobilità.  - concludono Bastianelli, Mancinelli e Mazzucchelli - Da ultimo, occorre definire con chiarezza il ruolo integrativo e non sostitutivo della sanità privata.»     
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07/07/2021 Attivo unitario ad Ascoli Piceno "Salute. Quale sistema salute nelle Marche: la sanità che vogliamo e che cosa chiediamo alla Regione"
Lunedì 12 luglio ore 15.30 attivo unitario Cgil Cisl Uil della provincia di Ascoli Piceno, in preparazione della manifestazione regionale "Salute. Quale sistema salute nelle Marche: la sanità che vogliamo e che cosa chiediamo alla Regione" in programma per il prossimo 14 luglio ad Ancona.  I lavori,che si terranno in videoconferenza, saranno introdotti da Maria Teresa Ferretti, Cisl Ascoli Piceno,  e moderati da Paola Luzi, Uil Marche. Conclude Daniela Barbaresi, Segretaria Generale della Cgil Marche. 
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06/07/2021 Attivo unitario a Fermo "Salute. Quale sistema salute nelle Marche: la sanità che vogliamo e che cosa chiediamo alla Regione"
Lunedì 12 luglio ore 18,15 attivo unitario Cgil Cisl Uil della provincia di Fermo, in preparazione della manifestazione regionale "Salute. Quale sistema salute nelle Marche: la sanità che vogliamo e che cosa chiediamo alla Regione" in programma per il prossimo 14 luglio ad Ancona.  I lavori,che si terranno in videoconferenza, saranno introdotti da Alberto Tarquini,Uil Fermo  e moderati da Alfonso Cifani, Responsabile della Cisl di Fermo. Conclude Daniela Barbaresi, Segretaria Generale della Cgil Marche.   
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06/07/2021 Attivo unitario a Macerata" Salute. Quale sistema salute nelle Marche: la sanità che vogliamo e che cosa chiediamo alla Regione"
Lunedì 12 luglio ore9,30 presso la Sala Convegni della Provincia di Macerata in via Velluti, a a Piediripa di Macerata, attivo unitario Cgil Cisl Uil della provincia di Macerata, in preparazione della manifestazione regionale "Salute. Quale sistema salute nelle Marche: la sanità che vogliamo e che cosa chiediamo alla Regione" in programma per il prossimo 14 luglio ad Ancona.  I lavori,che si terranno sia  presenza nel rispetto delle normative anti-covid sia in videoconferenza, saranno introdotti da Manuel Broglia,Uil Marche e moderati da DanielTaddei,Segretario generale Cgil Macerata.  Il Segretario della Cisl Marche, Sauro Rossi concluderà l'incontro unitario.   
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06/07/2021 Attivo unitario ad Urbino "Quale sistema salute nelle Marche: la sanità che vogliamo"
Il sistema salute nella provincia di Pesaro - Urbino e le richieste di Cgil Cisl Uil al centro dell’attivo unitario  previsto per martedì 13 luglio ore 17,00 ad Urbino  presso il Centro sociale " Il Padiglione " in via Pablo Neruda,8. L’incontro,  che si terrà in presenza nel rispetto delle normative anti-covid,  è stato organizzato in preparazione della manifestazione regionale in programma per il 14 luglio prossimo. 
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06/07/2021 Attivo unitario a Fano "Quale sistema salute nelle Marche: la sanità che vogliamo"
Il sistema salute nella provincia di Pesaro - Urbino e le richieste di Cgil Cisl Uil al centro dell’attivo unitario  previsto per venerdì 9 luglio ore 17,00 a Fano presso la sede della Cooperativa Tre Ponti in via Chiaruccia, 16 L’incontro,  che si terrà in presenza nel rispetto delle normative anti-covid,  è stato organizzato in preparazione della manifestazione regionale in programma per il 14 luglio prossimo. 
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02/07/2021 Comune di Osimo: sulla Tari occorre aprire un confronto con le organizzazioni sindacali
Apprendiamo purtroppo solo dalla stampa locale della decisione del Comune di Osimo di aumentare del 5% la Tari 2021 per buona parte delle utenze domestiche. Come CGIL CISL UIL e SPI FNP UIL Pensionati della zona di Osimo dobbiamo evidenziare la mancanza di confronto su tale tema, nonostante le reiterate richieste di incontro, e l’impegno, assunto già nel 2020, di convocare un tavolo di confronto dopo le procedure di validazione da parte dell’ARERA. Comprendiamo le incertezze del momento relativamente alle risorse disponibili e ai nuovi bisogni emergenti, tuttavia riteniamo di poter dare un contributo propositivo, in particolare in relazione ai sistemi di detrazione che possono sostenere le famiglie con i redditi più bassi. Sottolineiamo ancora una volta come la crisi economica derivante dalla pandemia abbia significato e significhi per i lavoratori dipendenti perdita del posto di lavoro, ritardi nei pagamenti degli stipendi e cassa integrazione e come spesso siano i pensionati a sostenere i familiari senza più occupazione. L’aumento della Tari, se non contrastato da un efficace sistema di detrazioni, determinerebbe un ulteriore aggravio di spesa per le famiglie già fortemente provate dalla crisi pandemica. Temiamo, infatti, che gli effetti economici della pandemia possano mettere in crisi molte altre famiglie. È quindi più che mai necessario, soprattutto a livello comunale, incrementare le forme di protezione sociale rafforzando il sistema di confronto con le parti sociali attraverso un vero e proprio “patto di sostegno ai cittadini” che permetta di consolidare il dialogo tra l’Amministrazione Comunale e le organizzazioni sindacali in termini di bilancio di previsione, variazioni di bilancio, interventi di sostegno alle famiglie, regolamenti e tariffe dei servizi alla persona. «Auspichiamo che l’Amministrazione Comunale per il futuro voglia investire con più decisione in un confronto proficuo e costante in una logica di condivisione delle prossime scelte di politica sociale e non solo» concludono Tiziana Mosca (Cgil), Alessandro Mancinelli (Cisl) e Franco Burdo (Uil). 
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02/07/2021 Vertice in rosa per Anteas Ancona Aps: unanimità per Angela Ruocco e Francesca Piccinini
Nuovo direttivo per Anteas Ancona, l’Associazione di Promozione Sociale (APS), promossa dalla Federazione Pensionati Cisl. L'assemblea straordinaria, che si è riunita nella mattinata di oggi, nel rispetto delle norme anti-covid,  presso il salone Armatura della sede Cisl,  ha eletto all’unanimità Angela Ruocco, Presidente Anteas Ancona e la vice-Presidente Francesca Piccinini. «Abbiamo vissuto un periodo terribile che speriamo stiamo lasciando alle spalle  che ha visto, in particolare, tante persone anziane isolate in casa, lontane dagli affetti familiari. Anche per questo il nostro impegno, tra le attività programmate, sarà quello di mettere in campo iniziative per contrastare la solitudine, per dare sostegno alle varie necessità di ordine pratico, come il servizio di consegna della spesa  e dei farmaci a domicilio, oltre ad  azioni di prevenzione e di sensibilizzazione a salvaguardia della salute. – hanno rilanciato Angela Ruocco e  Francesca Piccinini rispettivamente Presidente e vice Presidente di Anteas Ancona neoelette - Organizzeremo inoltre momenti dedicati  all’informazione e formazione sull’uso delle tecnologie informatiche e alla formazione e aggiornamento dei volontari. »  
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02/07/2021 Attivo unitario ad Ancona "Quale sistema salute nelle Marche : La sanità che vogliamo e cosa chiediamo alla Regione"
Il sistema salute nella provincia di Ancona e le richieste di Cgil Cisl Uil al centro dell’attivo unitario  previsto per venerdì 9 luglio ore 9,30 presso Conero Break in via Albertini 6 ad Ancona. L’incontro,  che si terrà in presenza nel rispetto delle normative anti-covid,  è stato organizzato in preparazione della manifestazione regionale in programma per il 14 luglio prossimo.     
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01/07/2021 Montecalvo in Foglia: positivo l'incontro tra cittadinanza e Forze dell'ordine promosso da Cgil e Cisl
Circa un centinaio di cittadini hanno preso parte venerdì 25 giugno alle ore 21 in Piazza Rossa a Ca’ Gallo di Montecalvo in Foglia, all’incontro promosso da CISL e CGIL URBINO E Montefeltro, unitamente alle Federazioni dei Pensionati FNP CISL e SPI CGIL, per ascoltare i Dirigenti del Commissariato di Polizia di Stato di Urbino e il Sindaco della cittadina le utili informazioni su come proteggersi dai tanti tentativi di truffa diretti e on line e dalla crescita sempre più preoccupante dell’uso del gioco d’azzardo e le complicazioni che la pandemia e le restrizioni sociali hanno comportato in tema di sicurezza del territorio e disagio giovanile più in particolare.  La serata, iniziata con l’apertura e la presentazione degli obiettivi da parte di Leonardo  Piccinno a nome di CGIL e CISL, è proseguita con gli interventi dei Dirigenti del commissariato PS di Urbino. In particolare, il Primo Dirigente Dott. Lido Scalpelli ha trattato il tema delle ludopatie e la crescita esponenziale dei soldi che si spendono per il gioco di azzardo. A livello nazionale, si è passati dai 44 miliardi del 2008 ai 110,5 miliardi del 2019. A livello provinciale la spesa gira sui 408.590.418,71 milioni di euro che, nonostante la chiusura delle sale slot e pubblici esercizi a seguito delle restrizioni della pandemia, ha visto nel 2020, l’aumento di soldi giocati di circa 1,500 milioni di euro rispetto al 2019.  Segno questo, che il fenomeno è in crescita esponenziale per effetto di una disoccupazione crescente nel territorio e dell’aumento dei disagi sociali per penalizzano in particolare le famiglie a più basso reddito, le persone sole come gli anziani, ma fatto più preoccupante l’uso del gioco on line da parte di giovani con fascia di età sempre più bassa.  Il Dott. Simone Pineschi, Vice Questore, ha evidenziato come le Forze dell’Ordine svolgono un servizio essenziale di presidio del territorio a beneficio e sicurezza dei cittadini, nonostante l’esiguità di personale disponibile che non sempre aiuta a svolgere i compiti istituzionali assegnati a tutte le Forze dell’Ordine dalla legislazione.  Il Vice Commissario PS di Urbino, Flavio Salvi, si è soffermato sul fenomeno dei tentativi di truffa che si registra sempre più frequentemente nei nostri territori da parte di soggetti che si presentano direttamente o tramite contatti telefonici o via web, con aspetti di familiarità tali che riescono a carpire la fiducia del malcapitato e approfittare del momentaneo disorientamento. Per queste ragioni, è importante diffidare di chi non si conosce bene e avvisare in ogni caso le Forze di Polizia, Carabinieri, GDF, ecc. in modo da contrastare efficacemente queste odiose pratiche che sfruttano le persone deboli o anziane. Il Sindaco di Montecalvo in Foglia, Donatella Paganelli, ha ringraziato per l'iniziativa ritenendola utile e costruttiva , mettendo in risalto la fattiva collaborazione con tutte le Forze dell'Ordine per il presidio del territorio, evidenziando l'importanza della collaborazione tra i cittadini e le Forze dell'ordine per prevenire e contrastare questi fenomeni, compresi gli atti vandalici effettuati da gruppi di adolescenti a danno del patrimonio pubblico. Ha esortato a non sostituirsi mai alle Forze dell'Ordine ma a chiamare prontamente il 112 ricordando l'importanza di una segnalazione tempestiva. Ha rimarcato la necessità di un maggior presidio del territorio. " Montecalvo in Foglia , fortunatamente, è considerato a basso indice di criminalità e per questo le Forze dell'ordine locali vengono abitualmente destinate alle grandi città . Non possiamo permettere che questi luoghi , considerati Aree Interne , siano sguarniti del servizio basilare che è la sicurezza dei cittadini e che è in capo allo Stato"  Irmo Foglietta della Cgil ha chiuso la serata, ringraziando i numerosi cittadini presenti, che hanno sfidato anche le ansie causate dalla pandemia per ritrovarsi insieme in piazza, ha riconfermato che CGIL e CISL e le Federazioni dei Pensionati, proseguiranno con questi incontri, perché intendono portare la vicinanza e l’attenzione del Sindacato Confederale ai cittadini, agli anziani, alle famiglie in disagio sociale, ai giovani che stanno vivendo tempi difficili causati dal COVID 19 e dalla crisi economica conseguente.  Inoltre, Foglietta ha sollecitato a nome unitario il Sindaco di Montecalvo in Foglia affinchè adotti una delibera di consiglio comunale da inviare al nuovo Prefetto ed al Questore la richiesta pressante delle comunità locali di dotare di ulteriori uomini e mezzi le Forze dell’Ordine per meglio tutelare e presidiare i cittadini ed il territorio.  Il prossimo appuntamento, sarà tra un mese il 30 luglio prossimo a Macerata Feltria, alle ore 21.
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30/06/2021 Riduzione Tari per i Comuni di Colli al Metauro e di Fano. Cisl Fano:" Un sostegno a famiglie e pensionati"
Dopo il bando del Comune Colli al Metauro anche il Comune di Fano interviene significativamente per la riduzione della Tari stanziando 500.000 euro per sostenere le famiglie  e i pensionati nel pagamento della tassi dei rifuti . «Con questo intervento si prevede una riduzione del 100 % per coloro che hanno un Isee sotto gli 8.260 euro mentre con un Isee fino a 13.000 la riduzione prevista sarà del 60 %. E’ un intervento significativo in questa difficile situazione sociale  Si tratta ora di continuare con questa riduzione delle tasse locali chiedendo anche alle due aziende di gestione dei servizi (gas acqua e rifiuti) di prevedere, tenuto conto dei loro significativi utili,  di prevedere risorse stabili e permanenti  per la riduzione della Tari.- sottolinea Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano -  La drammatica fase sociale  che stiamo vivendo richiede da parte di tutti, dai Sindaci dei Comuni della Val Metauro e Val Cesano alle aziende MMS e ASET,  di  adoperarsi per avviare un confronto   per prevedere la riduzione  delle  tariffe di acqua e tari.» «Occorre da subito prevedere la riduzione stabile della tari per famiglie e pensionati nel rispetto delle normative  della delibera ARera  e del nuovo piano rifiuti che sarà adottato nei prossimi mesi. - conclude e rilancia il Responsabile della Cisl di Fano -  Sicuramente questo significativo intervento  finanziario del Comune di Fano  può accelerare ed avviare il dibattito sulla riduzione della tari.»  
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29/06/2021 Incremento delle detrazioni tari per le famiglie. Accordo tra Comune di Ancona e Cgil Cisl Uil
«Ammontano ad oltre 150 mila euro le maggiori risorse destinate a ridurre le tariffe della Tari per le famiglie anconetane. Si aggiungono ai  380.000 euro attualmente  previsti, incrementando quindi il fondo di quasi il 50%.» E’ quanto prevede l’accordo stipulato oggi  tra il comune di Ancona e CGIL CISL UIL e i rispettivi sindacati dei pensionati, dopo un confronto serrato, che  destina tali risorse ad ampliare la fascia ISEE su cui si possono applicare le detrazioni, il cui limite sale da 25.000 euro di isee a 30.000 euro. Cresce anche il peso di alcune fasce di sconto, infatti nella fascia ISEE da 10.000 a 20.000 euro la detrazione sale da 25% a 40%, mentre nella fascia tra 20.000 e 30.000 euro la detrazione sarà del 15%. «Nel 2020 le richieste di detrazione furono 4482 di cui 3817 legate proprio al reddito ISEE, a testimonianza della necessità di una serie di interventi di protezione sociale per le riduzioni di reddito legate anche alla crisi pandemica. - scrivono in una nota i sindacati  - Il timore di CGIL CISL UIL è che lo sblocco dei licenziamenti, ancorché selettivo,  combinato con gli effetti economici della pandemia possa mettere in crisi molte famiglie. E’ quindi necessario, anche a livello comunale, incrementare le forme di protezione sociale.» «L’accordo stipulato infatti non prevede solo  gli interventi sulla TARI, ma anche il rafforzamento del sistema di confronto, con un vero e proprio “patto di sostegno ai cittadini”, che permetta di consolidare il dialoga tra l’ amministrazione comunale e i sindacati in termini bilancio di previsione, variazioni di bilancio, interventi di sostegno alle famiglie, regolamenti e tariffe dei servizi alla persona. - concludono i sindacati - Un passaggio importante e positivo che speriamo possa sostenere le famiglie anconetane in questo difficile momento.»
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29/06/2021 Focus Lavoro: il futuro di Fabriano e dell’area montana Ferracuti: " Fabriano va candidata a capitale delle aree interne"
La Cisl tra i protagonisti di “Focus Lavoro: il futuro di Fabriano e dell’area montana”. Alla tavola rotonda, che venerdì scorso ha riunito istituzioni e parti sociali per riflettere su come rendere competitive le produzioni del territorio, è intervenuto il Segretario Regionale della Cisl Marche, Marco Ferracuti . «Una iniziativa sicuramente importante alla vigilia del lancio del PNRR e del nuovo settennato di programmazione dei fondi europei. L’obiettivo, però, non può essere esclusivamente quello di intercettare queste risorse, ma di renderle generative in ottica presente e futura tramite una strategia di sviluppo di comunità che, secondo noi, deve basarsi in primo luogo, su una diversificazione delle direttrici di sviluppo, lasciandoci alle spalle un modello mono settoriale. - ha sottolineato Ferracuti -  Occorre creare le condizioni per investimenti che elevino la qualità della produzione e sulla trasformazione di Fabriano in una città industriale che sia alfiere sia della transizione digitale che di quella ecologica. Dovremo essere capaci di creare valore per il territorio, renderlo attrattivo per nuovi investimenti e conveniente per le attività economiche attuali.» «Fabriano, grazie alle sue bellezze paesaggistiche e naturalistiche che devono essere costantemente valorizzate, può e deve candidarsi a divenire capitale delle aree interne; ha le caratteristiche per diventare una porta dell’entroterra in grado di connettere e connettersi con le altre realtà territoriali. - ha rilanciato il Segretario regionale della Cisl Marche -  L’area di crisi deve diventare una opportunità per sperimentare nuovi progetti: dalla formazione, che deve essere capace, tramite una attenta analisi dei bisogni attuali e prospettici, di creare professionalità pronte per il mercato del lavoro del futuro e che può diventare ulteriore elemento di attrazione per insediamenti produttivi; ma anche alla possibile riqualificazione dei tanti stabilimenti dismessi, da trasformare in hub produttivi alimentati da energia pulita, grazie al patrimonio boschivo .  Il nostro auspicio è che da questa occasione si attivi un percorso che dovrà necessariamente procedere a ritmi serrati.- ha concluso Marco Ferracuti -  La Cisl è disponibile a portare il suo contributo mettendo a disposizione i propri esperti per partecipare ad eventuali tavoli tecnici».   Corriere Adriatico edizione Ancona del 29 giugno 2021:
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24/06/2021 Edili, firmato in Prefettura ad Ascoli Piceno il Protocollo di Legalità LEGALITA'
Sottoscritto  ieri, 23 giugno, in Prefettura ad Ascoli Piceno,   il Protocollo di legalità ai sensi dell’art.35, comma 8 del decreto legge n. 189/2016. Presenti il Prefetto De Rogatis e il Commissario Straordinario del sisma Legnini. «Un passo fondamentale che rimette al centro della attività quotidiana di tutti i soggetti firmatari i temi da sempre cari alle organizzazioni sindacali per tutelare i diritti dei lavoratori e le imprese sane, come l’applicazione del CCNL Edilizia sottoscritto dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale ed il contratto integrativo territoriale o regionale  per combattere così il dumping contrattuale e per accelerare  la diffusione e l’uso del badge di cantiere; il durc di congruità per combattere lavoro grigio e lavoro nero; il ruolo centrale degli Enti Bilaterali di settore (Cassa Edile ed EnteScuola – Cpt) – sottolineano i rappresentanti  sindacali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil - per la sicurezza e la prevenzione della sicurezza sul lavoro con il supporto della Asur e dell’Ispettorato Territoriale del lavoro.» «La firma del protocollo è importante perché ha rimesso al centro la tutela dei diritti e della sicurezza sui cantieri per i lavoratori impegnati nella ricostruzione. - affermano Armillei della Feneal Uil, Passaretti della Filca Cisl e Senesi della Fillea Cgil -  Come sindacati di categoria dell’ edilizia abbiamo sempre lavorato perché venissero rispettate le regole nei cantieri.Oggi siamo consapevoli che con la ricostruzione il settore avrà uno slancio importante nel nostro territorio, e proprio per questo siamo convinti che la firma  di ieri in Prefettura  è stata solo un punto di partenza. Il protocollo dovrà essere applicato in tutte le sue parti così come è stato sottoscritto e  come sempre saremo impegnati a sostenere e difendere il nostro territorio da ogni forma di illegalità e pervasione criminale.  – concludono i sindacati di categoria - Lo strumento è quello giusto e  siamo pronti a  monitorare per farlo applicare nella sua completezza per garantire sicurezza e legalità con il supporto fondamentale della Prefettura.»  
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23/06/2021 Sicurezza, prevenzione e controllo del territorio per i cittadini del Montefeltro
  Ripartono gli incontri  antitruffa, promossi da CGIL e CISL di Urbino in collaborazione con il Commissariato di Urbino della Polizia di Stato,   per informare e sensibilizzare  i cittadini dei comuni dell’area del Montefeltro in tema di sicurezza e prevenzione. «Dai tentativi di truffa diretti o telematici, alle azioni  in campo per  contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e di tutte le ludopatie in genere, oltre alla sicurezza e controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine e dei cittadini  - spiegano gli organizzatori Irmo Foglietta  e Leonardo Piccinno rispettivamente della Cgil e  della  Cisl  di Urbino - saranno al centro degli incontri che riprendono in presenza dopo circa 14 mesi dall’inizio della pandemia da COVID 19. » Si parte  VENERDI’ 25 GIUGNO 2021, alle ore 21,00 in piazza Rossa a CA’ GALLO nel Comune di Montecalvo in Foglia, dove  interverranno il Sindaco, Donatella Pagnelli,  il  Commissario della Polizia di Stato,  Simone Pineschi, i rappresentanti sindacali territoriali  Irmo Foglietta  della Cgil e Leonardo Piccinno della  Cisl. Saranno presenti anche i rappresentanti della sindacato dei pensionati,  Maurizia Ragonesi  per lo Spi Cgil e Vittorio Calisini per la Fnp Cisl. «Il fenomeno della diffusione dei tentativi di truffa ai danni dei cittadini e delle persone anziane e fragili,  in particolare, ha assunto nella fase della pandemia aspetti davvero allarmanti con un aumento dei casi,  fino a raggiungere il 400%, secondo i dati diffusi dal SOLE 24,  nel primo lockdown, anche a causa di un maggior numero di persone in collegamento via internet. Ma ora assistiamo ad un  momento ancora più critico – puntualizzano  gli organizzatori - per effetto del maggiore impoverimento dei cittadini e della enorme circolazione di risorse pubbliche destinate al sostegno di lavoratori, famiglie ed anziani in difficoltà sociale. I tentativi più ricorrenti, sono legati a cripto valute, pagamenti digitali, aggiornamenti di dati bancari, pseudo richieste di dati da parte di organismi istituzionali (INPS, POSTE, AGENZIA ENTRATE, ecc.), tutti falsi messaggi, generati al solo scopo di carpire la curiosità dell’utente, approfittare della scarsa conoscenza degli strumenti informatici e cogliere l’ansia di ricevere i tanto sospirati aiuti economici pubblici. » «A fianco di questi drammatici fenomeni che lasciano materialmente sul lastrico intere famiglie, la pandemia ha portato all’esplosione di un’altra piaga sociale sempre più diffusa nel nostro Paese: il ricorso al gioco d’azzardo e le dipendenze da ludopatie, alcolismo e droghe in generale.  – continuano  - Anche questo, un problema sociale sempre più drammatico, in una prima fase limitato dalla chiusura delle sale gioco,  nella seconda e terza fase della pandemia si è incrementato con il ricorso al gioco on line, più subdolo delle macchinette e controllato in buona parte da organizzazioni criminali allocate in gran parte fuori dall’Italia. Di tutti questi fenomeni e dell’aumento dei disagi correlati amplificati dalle restrizioni dei contatti sociali causati dalla pandemia (vedi il fenomeno di bande di giovani sempre più diffuso anche nelle nostre piccole comunità cittadine), saranno i temi che si tenterà di affrontare per dare un contributo informativo e tranquillizzare i cittadini. Vogliamo ribadire - concludono  i rappresentati di Cgil e Cisl Urbino -   come l’opera di tutela messa in campo da tutte le Forze dell’Ordine sia davvero un punto importante che determina una presenza efficace e tranquillizzante per tutti coloro che vivono nel nostro territorio. »    
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22/06/2021 Esternalizzazione servizio nidi Comune di Ancona. Sindacati scrivono ai genitori
Lettera aperta di Fp Cgil Cisl Fp Uil Fpl ai genitori : «In data 8 giugno 2021 con Delibera di Giunta n.215 la Giunta Comunale ha deciso di "procedere con progressive esternalizzazioni del servizio Nidi parallelamente alla progressiva diminuzione del numero di educatori/educatrici dipendenti dell'Ente".Nell'immediato, ad iniziare da settembre 2021 saranno esternalizzati i nidi "Chicco di Grano" e "L'isola di Elinor". La motivazione che spinge l'Amministrazione ad effettuare una scelta così radicale, ma anche socialmente importante è quella relativa a “ben valutare se sia davvero utile coprire i posti vacanti con nuove assunzioni di personale dipendente…". Pertanto la scelta dell'Amministrazione Comunale è quella di procedere con progressive esternalizzazioni invece di investire su personale interno, che nel tempo ha sempre dimostrato una grande professionalità, un attaccamento al lavoro encomiabile facendo nel tempo diventare gli asili nido cittadini un vero e proprio fiore all'occhiello della città. Le scriventi Organizzazioni sindacali, senza entrare nel merito del soggetto aggiudicatario, non condividono nel metodo come nel merito i contenuti della delibera di Giunta, pubblicata e attuata tra l'altro in tempi non sospetti ad iscrizioni concluse, quando le scelte dei genitori erano state effettuate e non vi era per loro la possibilità di modificare gli eventuali asili nido dove poter iscrivere i propri figli. Non possiamo tacere la nostra contrarietà e preoccupazione rispetto alle progressive esternalizzazioni dei servizi educativi. Poter garantire su personale di esperienza, con comprovata professionalità risulta un fattore determinante per la qualità dei Servizi. Investire sul personale significa garantire un progressivo passaggio di mansioni e funzioni tra le educatrici più esperte e quelle più giovani, che dovrebbero essere considerate una risorsa e non un problema. Riteniamo negativo restringere il perimetro pubblico nei servizi all'infanzia. Non si comprende la decisione di rinunciare alla gestione diretta dei nidi proprio nel momento in cui le assunzioni sono possibili (potendo oltretutto attingere da graduatorie attive e con personale pertanto già collaudato) e mentre il PNRR (Piano Nazionale Riprese e Resilienza) stanza bel 4,6 miliardi per gli asili nido e le scuole dell'infanzia. Con la decisione assunta viene messa a rischio la continuità pedagogica con il rischio di mettere in difficoltà bambini e bambine e quel rapporto di fiducia che, una volta interrotto, va ricostruito ogni volta dall'inizio. Continuiamo a ritenere fondamentale il ruolo pubblico dei servizi educativi, per difendere insieme i diritti dell'utenza delle lavoratrici e lavoratori. Rifiutiamo il concetto che il pubblico sia in grado di innovarsi solo privatizzando. Se vi è qualcosa che l'emergenza sanitaria in corso ci ha insegnato è proprio la necessità di rilanciare gli investimenti nel settore pubblico, utilizzando i soldi dei contribuenti per rafforzare la gestione diretta dei servizi, la loro universalità ed estraneità a pure logiche di mercato.Per questo  chiediamo con forza investimenti ed assunzioni nel sociale rafforzando la valenza pubblica dei nidi, investire nella qualificazione del personale ed il ritiro della D.G. n. 215 dell'8 giugno 2021.»
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21/06/2021 Animazione e intrattenimento alla Casa di riposo di Potenza Picena grazie ai volontari di Anteas
Un pomeriggio di animazione e intrattenimento, organizzato dall'Anteas di Macerata ODV,  quello di oggi alla Casa di Riposo di Potenza Picena . Musica e cottilons per tutti  grazie ai volontari di Anteas che hanno realizzato rose di stoffa da regalare ai residenti della struttura. «Abbiamo voluto offrire  momenti di spensieratezza agli  ospiti nel pieno rispetto delle norme anticovid. Nonostante il caldo afoso, il pomeriggio è trascorso all'insegna dell'allegria. - raccontano i volontari di Anteas Macerata - Essere al  fianco delle persone fragili e sole è un tema da sempre caro all’Associazione. La giornata di oggi qui a Potenza Picena è  solo l'inizio di una serie di iniziative che stiamo orgnanizzando  nella provincia di Macerata dopo il lungo lockdown dettato dalla pandemia.»  
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15/06/2021 Strutture socio-sanitarie private: Cgil Cisl e Uil chiedono convocazione alla Provincia di Pesaro-Urbino
Cgil, Cisl e Uil provinciali, con le rispettive categorie della funzione pubblica e dei pensionati, hanno appreso dalla stampa quotidiana della riunione con i sindaci del territorio promossa dalla Provincia e finalizzata alla presentazione di un progetto di uno studio di architettura e di ingegneria di Como per “Strutture socio sanitarie private per Alzheimer e demenze senili, hospice e centri diurni da realizzare nel prossimo triennio”. I sindacati hanno espresso «disappunto per le modalità con le quali abbiamo appreso della riunione, nonché dal rilevare l’importanza e la delicatezza del tema che verrà affrontato. Infatti sul punto esistono e sono già stati avviati in sede istituzionale con gli ambiti territoriali e con il servizio Politiche Sociali della Regione un percorso di promozione, confronto e programmazione, in applicazione di quanto previsto dalle linee guida di attuazione del Piano Sociale Regionale. Inoltre sono tutt’ora in corso appositi tavoli tecnici promossi dal Servizio Salute regionale e finalizzati al confronto e ridefinizione dell’organizzazione del Servizio Sanitario Regionale». «Alla luce dei percorsi aperti tutti di carattere istituzionale, ai quali come organizzazioni sindacali siamo stati chiamati a dare un contributo attivo, appare ancora più grave e preoccupante non solo l’essere stati totalmente esclusi dalla mera informazione sul punto da parte della Provincia, (che per altro non ha delega ne competenze istituzionali sulle materie sanitarie), ma soprattutto che di temi così importanti nella vita di tante famiglie del nostro territorio ci si voglia affidare ad una progettualità esclusivamente privata e che non è il frutto di alcun percorso di condivisione con le tante realtà sociali e di rappresentanza del territorio» prosegue la nota di Cgil Cisl Uil provinciali. I sindacati hanno chiesto in una lettera al presidente della Provincia di Pesaro e Urbino di definire con urgenza una data nella quale incontrare le rappresentanze sindacali confederali con i rispettivi sindacati dei pensionati.  
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05/06/2021 Giornata Fai Bella l'Italia 2021Fai Cisl Marche: " Ripulito il Parco del Ruzzodromo a Fermo"
"La tutela dell'Ambiente è un imprescindibile diritto fondamentale di tutti i cittadini e la chiave di volta per un futuro, anche sociale, di sostenibilità e di economia circolare green." Sono i principi fondativi della Giornata Fai Bella l'Italia 2021, giunta alla terza edizione,fortemente voluta ed organizzata da Fai Cisl Nazionale in tutta Italia.    Nelle Marche la Fai Cisl in occasione della giornata nazionale Fai bella l' Italia,  sabato 5 giungo,ha scelto di ripulire dai rifiuti  il parco del Ruzzodromo in  Contrada Girola,a Fermo. «Si tratta di una splendida area verde molto frequentata per passeggiate e jogging. Abbiamo ripulito un ampio tratto con tutto il gruppo e la squadra Fai-Marche,aiutati da una delegazione di lavoratrici,lavoratori,iscritti e delegati. - spiega il Segretario Generale Fai Cisl Marche Danilo Santini  - Desideriamo con questa iniziativa  dare il giusto risalto ad un territorio che amiamo e che vogliamo sempre più valorizzare. Siamo non solo il sindacato dell'agroalimentare,ma anche il sindacato della persona-lavoratore e sono nel nostro dna categoriale,da sempre, la tutela e la promozione dell'ambiente .» «Il fattore climatico, l'inquinamento globale, il dissesto idrogeologico rappresentano questioni serie e problemi di rilevanza internazionale, purtroppo ancora per gran parte irrisolti. - conclude Santini -  Queste situazioni emergenziali vanno affrontate  con la capacità di tutti dalla società, al  sindacato e a tutti i corpi intermedi per  influire ed indirizzare le scelte politiche  affinché finalmente e con una grande assunzione di responsabilità collettiva si possa attuare la transizione ecologica e si possa applicare un modello di sviluppo a misura d'uomo.»
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03/06/2021 Tutela del lavoro e della legalità: accordo tra Univpm Cgil Cisl Uil
Firmato il protocollo d’intesa in materia di appalti, concessione di lavori, forniture e servizi tra l’Università Politecnica delle Marche e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL. Gli appalti di lavori, servizi e forniture sono una leva fondamentale per sostenere l'economia, dare opportunità alle imprese, mantenere e creare buoni posti di lavoro e, per queste ragioni, devono essere sempre più strumento di legalità. Con queste premesse è stato firmato oggi il protocollo d’intesa triennale tra l’Università Politecnica delle Marche, CGIL, CISL e UIL allo scopo di collaborare e contrastare fenomeni di illegalità. «Questo protocollo si pone innanzitutto l'obiettivo di consolidare e, laddove possibile, rafforzare strumenti e modelli organizzativi – afferma il Rettore Prof. Gian Luca Gregori - per garantire legalità, trasparenza, contrasto alle infiltrazioni mafiose, regolarità del lavoro, tutela della occupazione, finalità ambientali e sociali.»   «L’intesa ribadisce a livello locale la grande attenzione che il sindacato confederale sta riservando anche a livello nazionale al tema degli appalti, promuovendo maggiore qualità e stabilità del lavoro e rafforzando i presidi di legalità. - sottolinea  Alessandro Mancinelli Responsabile della  Ast Cisl Ancona -  Nelle fasi di monitoraggio e confronto previste dall’intesa le parti sociali potranno valutare gli aspetti connessi alla salute e sicurezza, formazione, retribuzione e contribuzione dei lavoratori in appalto. Riteniamo importante, come CISL - conclude Mancinelli -  anche porre l’attenzione sul ruolo che la stazioni appaltanti pubbliche possono avere nella riduzione di impatto ambientale dei consumi, fermo restando l’obbligo di adesione ai Criteri Ambientali Minimi nella predisposizione dei bandi di gara.» «I principi che sottendono il protocollo sono già parte del patrimonio culturale ed amministrativo dell’Università – afferma il Direttore Generale Univpm Alessandro Iacopini - ma trovano oggi una rinnovata conferma e rilancio per un confronto che sarà costante con le organizzazioni sindacali.» Il protocollo prevede un impegno sul fronte del monitoraggio e del confronto costante tra le parti. Sul tema dell’aggiudicazione dell’appalto, in particolar modo per quelli dei servizi ad alta intensità di manodopera, l’Università potrà stabilire criteri di ponderazione qualità prezzo assegnando alla qualità l’80% e al prezzo il 20%. In sede di predisposizione della documentazione di gara, inoltre, l’Università si impegna a considerare quali possibili elementi di qualità dell’offerta il possesso del Rating di legalità e di impresa dell’offerente ed il possesso di certificazioni etiche rilasciate secondo norme internazionali riconosciute. Per quanto concerne i subappalti l’Università si impegna ad estendere le tutele e gli obiettivi del presente protocollo anche alle imprese che vengono coinvolte in regime di subappalto.   Inoltre, sarà prevista nei bandi di gara la cosiddetta “clausola sociale” per il mantenimento dei livelli occupazionali nella salvaguardia dei rapporti di lavoro in essere, anche laddove detta clausola non sia espressamente prevista dal CCNL di riferimento.    «La firma del protocollo giunge alla fine di un lungo (anche a causa della pandemia) confronto di merito e corona, nel contempo, un positivo rapporto relazionale fra UnivPM e CGIL CISL UIL di Ancona ed una proficua azione di sensibilizzazione attiva dei principali Enti pubblici in tema di tutela del lavoro e della legalità negli appalti. La crescente incidenza degli appalti per servizi da parte di enti pubblici ha spesso richiesto una puntigliosa difesa di prerogative, diritti e salari di centinaia di lavoratori, che ha potuto così valersi delle tutele offerte dai protocolli firmati. Lo si è visto soprattutto in tema di “clausole sociali” e, in questo senso, l’intesa con UnivPm è di particolare soddisfazione per l’attenzione posta e per la capacità di allargare la tutela anche negli eventuali subappalti.» commenta  Marco Bastianelli, segretario generale Cgil Ancona e  Giorgio Andreani, della  Segreteria UIL Marche sostiene che «il protocollo sugli appalti tra Cgil Cisl e Uil e l'Università è un punto d'arrivo molto importante: si regolamenta un contesto delicato come l'affidamento in appalto di servizi, consentendo di evitare tutte le storture che rendono il mondo degli appalti insicuro e oggetto di eccessiva vertenzialità. Il sindacato da tempo e in tutti i contesti chiede di regolamentare l'affidamento in appalto dei servizi. Un plauso quindi alla sensibilità dell'Università Politecnica delle Marche dimostrata in questo contesto».      
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01/06/2021 Nuova sede in via Buozzi per l’Ufficio postale succursale 10
«A due anni e tre mesi dalla tentata rapina, del 25 marzo 2019, che determinò la chiusura, per i gravi danni strutturali subiti,  della succursale 10 di Poste Italiane di via Scataglini ad Ancona finalmente oggi viene riaperta al pubblico. – afferma il Segretario Generale della Slp Cisl Marche Gabriele Lalli -  La nuova sede di via Buozzi confidiamo  sia in grado di restituire il servizio pubblico ad un  importante quartiere del capoluogo dorico. Durante il lasso di tempo necessario ad individuare la nuova sede e a completare i lavori, Poste Italiane ha cercato di garantire la continuità dei servizi attraverso soluzioni temporanee che hanno determinato malcontento tra la cittadinanza e  sacrifici per i dipendenti».  «Correntisti, titolari di libretto e pensionati, ma più in generale tutti i cittadini anconetani e le aziende ora potranno tornare ad usufruire dei servizi in una sede rinnovata e moderna.  – continua Lalli - La burocrazia e i tempi di Poste sono stati oggetto, nel tempo, di solleciti da parte della nostra categoria sindacale e di tutta la  Cisl. Coinvolta anche la Prefettura sulle problematiche della sicurezza, in particolare sulle tante rapine agli uffici postali  avvenute negli anni, che hanno messo a rischio l’incolumità dei dipendenti. »  «Oggi è una giornata positiva, anche se ci sono voluti due anni e tre mesi, Poste ha realizzato un nuovo ufficio postale adottando le più moderne tecnologie e tenendo conto degli aspetti legati alle nuove normative di sicurezza. – conclude Gabriele Lalli, Segretario Generale Slp Cisl Marche il sindacato più rappresentativo in poste - Auguriamo buon lavoro al direttore del nuovo Ufficio Postale,  Danilo Correale e ai suoi 4 sportellisti che con professionalità sapranno ricostruire quel rapporto speciale che lega, da sempre i cittadini alla più grande azienda di servizi del Paese.»  
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24/05/2021 Fermiamo la strage sui luoghi di lavoro: presidio a Pesaro per la salute e la sicurezza
Lunedì 24 maggio dalle 10.00 alle 12.30 in piazza del Popolo a Pesaro, CGIL CISL e UIL provinciali hanno organizzato un presidio a cui hanno partecipato  i Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) dei principali luoghi di lavoro della provincia. La manifestazione rientra nell’ambito della mobilitazione di carattere nazionale indetta dalle organizzazioni sindacali confederali, finalizzata a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica in merito alle morti sul lavoro, ai tanti infortuni e alle tematiche legate alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. «Anche nella nostra provincia i dati a nostra disposizione evidenziano quanto gli infortuni sul lavoro siano aumentati, sia su base regionale che provinciale. - sottolineano le Segrerterie di CGIL CISl e UIL della  Provincia di Pesaro e Urbino -  Da una analisi territoriale delle denunce rilevate nei primi tre mesi dell’anno 2021 rispetto al primo trimestre del 2020, si osserva che la regione Marche mostra un significativo aumento di 50 casi di infortunio, dato questo in controtendenza rispetto alle regioni del centro Italia, che vedono invece una diminuzione degli infortuni dello 0,38%. Preoccupante anche il dato delle denunce  di infortunio con esito mortale, che per il medesimo periodo evidenzia un aumento dei casi in quasi tutte le regioni del territorio nazionale. Anche sul fronte delle denunce di malattie professionali, la regione Marche è tra quelle regioni che si attestano su un incremento di queste fattispecie: l’incremento per la nostra regione è di 114 casi  in più.  Questi dati risultano ancor più gravi e preoccupanti considerata la consistente contrazione delle ore lavorate nella fase pandemica.» « Pertanto  chiediamo alle istituzioni e al mondo delle imprese - rilanciano le Segrerterie di CGIL CISl e UIL della  Provincia di Pesaro e Urbino -   di promuovere e sottoscrivere un vero e proprio “Patto per la Salute e la Sicurezza”, che preveda una riorganizzazione dei servizi di prevenzione ai quali destinare più risorse economiche; intensificare la quantità e la qualità delle ispezioni e dei controlli; istituire percorsi di formazione obbligatori su salute e sicurezza senza i quali deve diventare impossibile per le aziende l’impiego di maestranze non formate; riqualificare il lavoro in sicurezza anche dentro la contrattazione collettiva, rivedendo l’articolazione oraria, le turnazioni e l’organizzazione del lavoro.» Una delegazione di RLS e di rappresentanti sindacale, durante il presidio, è stata ricevuta dal Prefetto di Pesaro.    
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07/05/2021 Cgil Cisl Uil Ascoli Piceno: " San Benedetto, per il rilancio del turismo è il momento di ripartire dal lavoro come motore di sviluppo integrato della città”
La stagione turistica sta per ripartire ancora con molte incertezze e restrizioni condizionata dall’emergenza sanitaria che vedrà, come per il 2020, un probabile lento inizio e presenze soprattutto nei mesi di luglio e agosto. I settori del turismo e della cultura sono stati e sono ancora fra quelli più colpiti in questa fase pandemica: i primi a chiudere e gli ultimi a riaprire. Sono stati i lavoratori a pagarne le conseguenze in termini di occupazione e di reddito, anche se il settore partiva già da una condizione difficile caratterizzata da precarietà, lavoro grigio, contratti intermittenti e stagionali. CGIL CISL e UIL di Ascoli Piceno, insieme alle categorie provinciali FILCAMS CGIL – FISASCAT CISL Marche e UILTUCS UIL Marche, ritengono necessario un cambio di passo che tenga insieme prospettive di sviluppo, investimenti e strategie per la creazione di occupazione stabile e qualificata. Non può, infatti, esistere una strategia vincente di rilancio e sviluppo duraturo in termini di promozione e offerta turistica per il nostro territorio senza la qualificazione del lavoro, perché il turismo si fa con persone qualificate, formate e correttamente retribuite, capaci di accogliere e guidare chi arriva nei nostri territori. Per CGIL CISL e UIL di Ascoli Piceno servono scelte chiare rispetto a un “nuovo” turismo sostenibile in termini economici, sociali e ambientali, in particolare va «garantito, come precondizione, lavoro di qualità per avere turismo di qualità attraverso l’applicazione, in modo uniforme e regolamentato, del CCNL di settore, garantendo contemporaneamente le condizioni di salute e sicurezza e investendo nella professionalità delle lavoratrici e lavoratori attraverso adeguate politiche della formazione; favorita un’offerta turistica destagionalizzata e integrata nel territorio attraverso la promozione dei “turismi” (balneare, congressuale, culturale, sportivo, ecc) valorizzando il patrimonio naturalistico, storico, artistico edenogastronomiche anche delle aree interne con l’obiettivo di avere flussi turistici più costanti e differenziati durante l’anno. Inoltre è necessario promuovere le economie di rete anche nel settore del turismo attraverso il sostegno alle  reti di impresa, lo sviluppo di appositi service territoriali e figure professionali a supporto di tutte le strutture ricettive in una logica di promozione turistica provinciale - rilanciano i sindacati  - e recuperare le carenze infrastrutturali di collegamento e potenziare le strutture di mobilitàviaria, ferroviaria e portuale (A14, Salaria, Pedemontana, Ferrovia dei due mari - linea adriatica). E' necessario valorizzare le potenzialità dei Parchi, riserve naturali esistenti e borghi storici e sfruttare la potenzialità e attrattività dei prodotti tipici locali e a Km 0 per il turismo enogastronomico.» Nello specifico, alla luce del dibattito che sta crescendo in vista delle prossime elezioni comunali a San Benedetto del Tronto, CGIL, CISL e UIL sottopongono a tutte le forze politiche interessate, alcune ulteriori proposte,vista la vocazione del territorio al turismo: • Riqualificare le aree strategiche anche in relazione alla tutela dell’ambiente quali la Sentina e il Parco Marino • Sviluppare un sistema di mobilità pubblico più moderno, efficiente e conveniente progettato in relazione al piano parcheggi, al piano del commercio, ai tempi di vita e di lavoro coniugando le esigenze di una città turistica con le necessità dei lavoratori e delle lavoratrici • Prevedere come opera necessaria la bretella Grottammare /San Benedetto del Tronto • Potenziare il collegamento e aumentare le fermate dei treni lungo la linea adriatica e ammodernare la stazione anche in termini ambientali • Garantire il livello di qualità dei servizi sanitari e sociali offerti ai turisti, in base ai flussi durante l’anno, ampliando le dotazioni organiche attuali • Sollecitare il coinvolgimento degli Istituti Scolastici locali come l’Ipsia e l’Alberghiero per la qualificazione delle professionalitàdei lavoratori più giovani • Riqualificare alcune strutture multifunzionali come ad esempio il Palariviera • Ridare al Porto la sua funzione centrale di tutela e sostegno alla pesca, valorizzando l’intera area in funzione del turismo da diporto, della ristorazione, del turismo ittico.
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06/05/2021 Anteas Macerata: trasporto gratuito per gli over 65 a supporto della vaccinazione covid-19
L’Anteas di Macerata, associazione di volontariato e promozione sociale sostenuta dalla Fnp Cisl, promuove e organizza il trasporto gratuito per gli over 65 che si recano a fare la vaccinazione Covid-19. La gratuità è applicata sul tragitto dalla residenza al centro vaccinale di competenza e ritorno ed è valida per i residenti dei comuni di Corridonia, Macerata (in collaborazione con le associazioni aderenti all’iniziativa), Mogliano, Montefano, Potenza Picena, Treia.  L’iniziativa è valida anche per il secondo vaccino di richiamo. In caso di utenti che necessitano di accompagnamento, la gratuità è valida anche per l’accompagnatore. A Montelupone e Tolentino, in collaborazione con i Comuni, è garantito il servizio con il pagamento di un contributo minimo per fasce chilometriche. Dal 20 febbraio, data di inizio della campagna vaccinale degli over 80 nella Regione Marche, l’Anteas di Macerata ha trasportato diverse decine di utenti negli hub vaccinali e assistito le persone nella prenotazione dell’appuntamento online. Questa iniziativa si inserisce nell’insieme delle attività che l’Associazione offre e ha messo in campo in questo difficile periodo di emergenza sanitaria: taxi sociale, consegna farmaci a domicilio, spesa a domicilio, ascolto sociale.
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30/04/2021 Primo Maggio 2021, Rossi:” Sicurezza, dignità e qualità del lavoro, per il futuro sviluppo delle Marche"
“L’Italia sicura con il lavoro” è lo slogan scelto da Cgil Cisl Uil per la Festa delle lavoratrici e dei lavoratori perché la stretta combinazione di cura, sicurezza e lavoro  mantiene una stringente attualità. Ci troviamo, infatti,  anche quest’anno, come 12 mesi fa, a festeggiare il Primo Maggio, in un mondo pesantemente condizionato dalla pandemia Covid-19. Lo stato d’emergenza continua anche in questo avvio del 2021 ad influenzare le attività produttive, mettendo a rischio i posti di lavoro  e  a dura prova la tenuta, in termini di competitività, di molte imprese. Per questo è assolutamente necessario prorogare il blocco dei licenziamenti e sostenere il reddito di lavoratori ed imprese, interessati da una riduzione del lavoro, attraverso un adeguato finanziamento di ammortizzatori sociali e ristori. Una particolare attenzione va dedicata  in tal senso alle crisi aziendali conclamate  (Carrefour), annunciate ( Elica) e alle tante  dormienti. Nel complicato e delicato cammino verso una “nuova normalità” un ruolo essenziale lo gioca il piano di vaccinazione che speriamo arrivi presto a pieno regime e dopo aver garantito la copertura delle persone più anziane e fragili, possa essere  sviluppato anche attraverso interventi diretti sui luoghi di lavoro. In tal senso rappresenta un documento di grande rilievo il Protocollo nazionale firmato lo scorso 6 aprile che, sul solco degli accordi della primavera 2020 sulle misure anti-contagio, punta a regolare, in forma condivisa tra Istituzioni e parti sociali, queste fondamentali attività. Auspichiamo che si possa arrivare presto ad una sua declinazione operativa nella nostra regione. Nel contempo però bisogna cominciare a gettare i semi per un rilancio poderoso dell’economia delle Marche, nel segno dell’innovazione tecnologica e della  sostenibilità sociale ed ambientale,  aprendo una riflessione a tutto campo su come utilizzare al meglio le risorse disponibili, a partire da quelle ingenti collegate al Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e ai Fondi strutturali comunitari. Sia la transizione verde che quella digitale debbono vedere nella qualità del lavoro e nel potenziamento del welfare i punti centrali. Una qualità del lavoro che incorpori sicurezza, dignità  e regolarità retributiva, riduzione della precarizzazione, sviluppo della contrattazione - anche per le nuove forme come lo smart-working o nuove tipologie come i riders -  e superamento delle molteplici difficoltà che oggi penalizzano il lavoro delle donne  e dei giovani. Un welfare capace di dare solidità e vigore alla tutela di persone e famiglie attraverso un’articolata rete di servizi. Lo sviluppo infrastrutturale  e l’ammodernamento dei nostri sistemi produttivi, a partire da quello per le Marche ancora prevalente come il manifatturiero, per arrivare, passando per agricoltura, turismo e servizi, alla Pubblica Amministrazione, interessata da un Patto di valorizzazione di rilievo, come quello del 9 marzo scorso,   debbono essere accompagnati da investimenti importanti su Scuola, Sanità e Sociale, per favorire l’innalzamento del livello delle competenze e l’ inclusione sociale. Su tutti questi aspetti ci aspettiamo che la Regione apra al più presto una serrata fase di confronto. Perché il futuro delle Marche sta nel lavoro di qualità, nello sviluppo sostenibile, nel rafforzamento delle reti di welfare e questi obbiettivi non possono essere perseguiti efficacemente senza un’azione condivisa e responsabile di tutti i soggetti sociali, economici ed istituzionali, volta a favorire una rivitalizzazione armonica di tutti i territori, a cominciare da quelli colpiti dal sisma. Per arrivare a risultati tangibili sul piano di una maggiore equità e coesione sociale il lavoro va messo al centro anche di importanti riforme nazionali  come quella fiscale e quella previdenziale. Ma il Primo Maggio ci invita, ogni anno, ad allargare gli orizzonti del nostro pensiero e della nostra azione. Il lavoro va  valorizzato, dappertutto, come strumento per affermare la dignità e il valore delle persone, in un mondo che la pandemia ha mostrato molto più piccolo e interconnesso di quanto si pensasse.  Per questo la Cisl esprime tutta la sua solidarietà a  chi, in tutti i continenti,   lotta contro le discriminazioni e lo sfruttamento. A questi piccoli grandi eroi del nostro tempo, che  si battono con coraggio per  affermare i diritti di libertà, spesso fuori dalle luci della ribalta, va tutto il nostro appoggio e il nostro sentito ringraziamento.   Buon Primo Maggio a tutti!   Sauro Rossi Segretario Generale Cisl Marche     Corriere Adriatico - 01 Maggio 2021 Il Resto del Carlino - 01 Maggio 2021
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30/04/2021 Primo Maggio 2021 Cgil Cisl Uil Pesaro
Primo maggio 2021: l’Italia si cura con il lavoro! L’Italia si cura con il lavoro. Questo è lo slogan scelto da CGIL CISL UIL per il Primo maggio 2021, uno slogan evidentemente appropriato considerato lo stato di salute del nostro Paese. Un altro Primo maggio senza poter festeggiare insieme, un primo maggio che ci vede più stanchi e preoccupati di quanto lo eravamo nel precedente. Il nostro Paese, il nostro territorio si è scoperto malato; malato in senso stretto, vista la pressione che ha vissuto e vive il nostro servizio sanitario, viste le tante persone colpite dal virus ed i tanti che non ce l’hanno fatta e che il virus non ha risparmiato. Un Paese poi malato in senso più ampio visto l’ampio spettro dello stato d’animo collettivo che va dallo sconforto fino alla rabbia sociale che cresce, perché all’orizzonte le certezze sono poche e le prospettive sono ancora confuse. I numeri che ci parlano della condizione del lavoro sono impietosi: ben oltre 30.000 disoccupati nella nostra Provincia più altre migliaia di inoccupati che, sfiduciati, il lavoro non lo cercano più nemmeno. Il mondo del lavoro autonomo in crisi, interi settori produttivi al collasso e tante imprese che aspettano lo sblocco dei licenziamenti per “ristrutturarsi”. Non ci possiamo poi di certo dimenticare le difficoltà che hanno e stanno ancora affrontando le nuove generazioni che hanno visto sconvolti gli ultimi due anni scolastici prevalentemente svoltisi in “didattica a distanza”, modalità che non (gli) ha loro permesso di poter avere i giusti percorsi formativi e soprattutto di socialità, elementi cruciali per la loro crescita e che abbiamo il dovere di far loro recuperare. In questo contesto, come se non bastasse, gli investimenti, sia pubblici che privati, sono rimasti fermi al palo. Come curare il nostro Paese malato e il nostro territorio se non con il lavoro? Il lavoro, per CGIL CISL UIL, è e sarà la vera medicina che può curare le nostre ferite, un lavoro che dovrà essere ripensato e dovrà essere il più inclusivo possibile. Un lavoro che possa raffigurarci non più come singoli e soli, ma componenti di una comunità virtuosa e generativa di buone pratiche nonché di sussidiarietà e di solidarietà. Il lavoro che immaginiamo e che vorremmo dovrà vedere nell’ecologia economica il suo sviluppo e che possa proiettarsi ai prossimi decenni nella prospettiva della sua sostenibilità. In quest’ottica, abbiamo dunque innanzi tutto bisogno di infrastrutture sociali che curino le ferite che la pandemia ha inflitto al servizio sanitario e sociale e che siano le fondamenta su cui basare lo sviluppo in particolare dell’entroterra e che ci liberino dai condizionamenti negativi del calo demografico a cui sembriamo inevitabilmente destinati a fare i conti. E poi abbiamo bisogno delle infrastrutture digitali la cui fragilità abbiamo potuto toccare con mano specialmente in quest’ultimo anno; infrastrutture digitali che avvicinino l’entroterra alla costa e che diano uguali possibilità ai cittadini di relazionarsi ad esempio con la Pubblica Amministrazione e la Scuola; infrastrutture a servizio delle imprese e dei lavoratori che sempre di più avranno la possibilità di lavorare da casa, e per i quali avremmo la necessità di giungere al più presto ad una nuova regolamentazione di tutela. Infine, abbiamo bisogno di infrastrutture a supporto dell’economia circolare che ci garantiscano quantità sufficienti di energia rinnovabile, infrastrutture volte al recupero di materie prime, così come infrastrutture viarie che di fatto riducano la nostra impronta ambientale. L’Italia si cura con il lavoro e con una campagna vaccinale imponente che deve vedere protagonisti ancora una volta i lavoratori, in questo caso appartenenti al sistema sanitario, ed una sua organizzazione capillare che, dando la priorità a soggetti fragili ed anziani, possa raggiungere nel più breve tempo possibile tutti i luoghi di lavoro della nostra regione. D’altra parte, riteniamo di fondamentale importanza continuare a diffondere la cultura della sicurezza nelle aziende, ancora ad oggi “tasto dolente” visto l’alto numero di infortuni sul lavoro che si registrano ogni anno in Italia (nella nostra provincia), che significa in primis investire in prevenzione ed avere come priorità la salute delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno si recano nelle aziende ed ogni sera sperano di rientrare sani e salvi a casa dai propri cari. A tal proposito dobbiamo registrare una positiva convergenza su questo obbiettivo con le organizzazioni datoriali con le quali abbiamo un dialogo aperto. Insomma dobbiamo tornare ad essere un territorio “visionario” inteso come soggetto che immagina, desidera, lotta e lavora insieme per il proprio futuro sostenibile. La sfida è complessa ma sarà essenziale vincerla per il futuro di tutti noi. Il lavoro che ci attende sarà molto impegnativo ma anche estremamente importante, a partire dall’individuare i giusti contenuti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che sta per essere presentato in questi giorni alla Unione Europea. Ribadiamo dunque che solo con il lavoro, che deve essere al centro delle Politiche del Paese, si può curare l’Italia e si possono ricostruire le nostre Comunità. Buon Primo Maggio a tutti!   Roberto Rossini                                        Maurizio Andreolini                               Paolo Rossini (Cgil Pesaro)                                               (Cisl Pesaro)                                        (Uil Pesaro)
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29/04/2021 Primo Maggio 2021 Cgil Cisl Uil Macerata
“L’Italia si cura con il lavoro”: è lo slogan che CGIL, CISL, UIL a livello nazionale hanno scelto per il Primo Maggio 2021 per affermare che la ripartenza del nostro Paese è possibile solo attraverso il lavoro. Il lavoro è l’urgenza di questo Primo maggio anche nella nostra provincia. La crisi pandemica ha impattato sul mercato del lavoro maceratese accelerando ed esacerbando dinamiche già in essere. Innanzitutto ha confermato l’instabilità e la fluidità del recupero occupazionale degli ultimi anni. Nel corso del 2020 il numero degli occupati è sceso di 2.800 unità: è bastato un anno per riportare il numero assoluto degli occupati (129.011 unità) quasi ai valori del 2013. La perdita maggiore di posti di lavoro si è registrata nel lavoro autonomo, area che per prima ha assorbito il colpo occupazionale della crisi sanitaria, a che ha sempre sofferto perdite dall’inizio della grande crisi del 2008. Il calo occupazionale nel lavoro dipendente appare oggi più contenuto, ma comunque già in corso. A garantire questa minima tenuta hanno di certo concorso l’utilizzo massiccio degli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti, ma la dinamica complessiva ci porta a tenere alto l’allarme per l’onda lunga che si produrrà nei prossimi mesi qualora questi strumenti di tutela venissero ridotti senza reali correttivi che garantiscano la tutela dei livelli occupazionali. Il calo degli occupati, in controtendenza rispetto al resto delle Marche, ha colpito nel maceratese più gli uomini delle donne. Il dato non deve però ingannare perché il tasso di occupazione delle donne in età lavorativa resta ancorato a quel 56% che testimonia un livello ancora troppo basso di partecipazione femminile al mercato del lavoro. Preoccupa la crescita degli inattivi: in un solo anno le persone in età lavorativa che non lavorano e che non cercano lavoro è aumentata di circa 3 mila unità portando il tasso di inattività in provincia al 31%, di poco sopra la media regionale. La prima urgenza riguarda proprio questa fascia ad elevato rischio di vulnerabilità e marginalizzazione. Lavoratori che hanno perso il lavoro e nella difficoltà della ricollocazione sono entrati tra le fila degli scoraggiati, giovani NEET, donne che più degli uomini faticano a entrare stabilmente nel mercato del lavoro. Rimettere al centro il lavoro per il nostro territorio significa affrontare con decisione la sfida delle politiche attive, per accompagnare lavoratrici e lavoratori nelle transizioni garantendo sostegno al reddito, formazione, riqualificazione e ricollocazione. Politiche attive innovative che dovranno essere connesse e integrate con politiche dell’istruzione e della formazione e del welfare. Rimettere al centro il lavoro significa rilanciare la competitività del nostro sistema industriale con interventi volti a favorire innovazione in produzioni a più elevata base tecnologica e a basso impatto ambientale, sostenendo l’aggregazione d’impresa e le reti di filiera, impostando un massiccio piano di innalzamento delle conoscenze degli addetti e favorendo l’immissione di giovani e donne nel mercato del lavoro. Rimettere al centro il lavoro significa garantire il lavoro di qualità e regolare, contrastando illegalità e caporalato, proseguendo con coraggio e decisione le sperimentazioni importanti e di rilievo nazionale avviate in questa provincia nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura e introducendo nuovi strumenti di contrattazione e controllo nel sistema degli appalti degli enti locali. Rimettere al centro il lavoro significa basare la ricostruzione dell’entroterra maceratese sulla rigenerazione del modello di sviluppo di questi territori, come unico argine al rischio di desertificazione. Produzioni, attività economiche, ambiente e sostenibilità, tutela del territorio e materiali e modalità innovative per costruire, beni artistici e culturali, turismo, infrastrutture e reti immateriali, reti del welfare, dalla sanità al socio-sanitario all’istruzione. Nel territorio potranno arrivare dall’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza risorse inedite per lo sviluppo e la crescita: sono fondi da agganciare e soprattutto da saper spendere con visioni strategiche che ripartano prima di tutto dal lavoro e dalla creazione di nuova occupazione.                                    CGIL – CISL – UIL                                                                                                           Macerata                                                                        Daniel Taddei – Silvia Spinaci – Manuel Broglia  
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28/04/2021 Raccolta rifiuti Primo Maggio per Aset e Marchemultiservizi, Sindacati :" La richiesta dei lavoratori di sospenderla è ragionevole"
«Anche quest’anno il primo maggio verrà effettuata la raccolta porta a porta dei rifiuti nei comuni serviti da Marche Multiservizi e Aset. - scrivono in una nota stampa Stefano Ovani della Fp Cgil e Maurizio Andreolini  della Fit Cisl - I calendari di raccolta prevedono che il servizio venga effettuato tutti i 365 giorni dell’anno. Noi siamo consapevoli che i nostri territori hanno una vocazione turistica, per questa ragione abbiamo sempre lavorato nelle domeniche estive e durante le festività infrasettimanali. I lavoratori interessati (anche quelli degli impianti di smaltimento che devono rimanere aperti) ci hanno chiesto di avanzare una sola richiesta ai sindaci del territorio che riteniamo assolutamente legittima e sosteniamo da tempo con forza: "Il 1 maggio, il 25 dicembre e il 1 gennaio la raccolta dei rifiuti non deve essere effettuata." Si può anticiparla o posticiparla alla domenica più vicina per non creare nessun disservizio e questo deve essere definito nei calendari di raccolta per il 2022. Riguarda solamente queste tre festività e nella maggior parte dell’Italia questo avviene.» «Ci sembra una richiesta ragionevole  che và nel verso di riconoscere a questi lavoratori un ruolo importante e dignitoso in un contesto così difficile come quello dei rifiuti e che non pregiudica la buona qualità del servizio che viene erogata.- sottolineano i sindacati di categoria - Naturalmente in queste giornate saranno garantiti i servizi essenziali e il servizio di reperibilità per urgenze. La richiesta è stata inoltrata all’ATA (autorità d’ambito dei rifiuti) il luogo dove partecipano tutti i sindaci del territorio provinciale per definire le scelte per la gestione dei rifiuti.»      
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21/04/2021 Cgil Cisl Uil Ancona: «Il cambio alla Presidenza dell’Autorità Portuale non pregiudichi i progetti avviati»
  Da tempo, come CGIL CISL UIL di Ancona, abbiamo ricordato ad ogni occasione e ad ogni interlocutore che il porto di Ancona  costituisca uno snodo centrale per lo sviluppo dell’intera regione Marche. D’altra parte ci lavorano circa 6000 persone, vi transitano, al netto della pandemia, oltre un milione di passeggeri e oltre 11 milioni di tonnellate di merci. Il porto di Ancona incide per il 2,7% del PIL della regione Marche, una risorsa decisiva  in una fase di ridimensionamento dell' economia regionale che dura da alcuni anni. Già da mesi ci eravamo spesi affinché non venisse pregiudicata, nella delicata fase del rinnovo  della presidenza  dell’ Autorità portuale, l’imponente progettualità già in atto. Si tratta di progetti legati allo sviluppo della cantieristica navale per circa 80 milioni di euro, al settore delle crociere per oltre 20 milioni, all’intermodalità e al sistema delle infrastrutture che coinvolge anche il progetto di uscita a nord dalla città. Ad essi si aggiunge un percorso di recupero culturale e identitario del porto per i cittadini e i visitatori di Ancona. Queste iniziative hanno confermato il ruolo strategico del porto di  Ancona come terminale di un corridoio che collega l'Italia al Nord Europa e come snodo fondamentale delle nuove rotte Est-Ovest, ruolo che non può in nessun modo essere messo in discussione: ruolo strategico che il porto di Ancona ha all’interno del sistema portuale posto nel centro Adriatico, crocevia primario di traffici economici e culturali, importanti non solo per la nostra regione ma per tutte le regioni limitrofe. Come CGIL CISL UIL riteniamo indispensabile una continuità di percorso per i progetti  avviati e in questo senso ci aspettiamo un impegno significativo che deve essere dimostrato soprattutto dalla Regione Marche, assieme a tutte le istituzioni e alle forze sociali e imprenditoriali. Serve uno sforzo ulteriore di concretizzazione, ad iniziare dalla puntuale “messa a terra” dei vari progetti; va scongiurato ogni tentativo campanilistico di accaparramento di risorse, in spregio di qualsiasi, seria,  valutazione economica e di contesto. Qualsiasi penalizzazione dello scalo marchigiano  ci vedrà attivamente contrari: ciò è tanto più vero, quando si sente parlare di nuove dorsali Tirreno-Adriatico che – senza reale motivazione di merito – lederebbero la pianificazione europea (Reti Ten-T) e finirebbero per penalizzare definitivamente il porto naturale di Ancona e una intera regione. Su questo misureremo, fin dalle prossime settimane, l’operato della AdSP e della Regione Marche. Gravi sarebbero le responsabilità verso un territorio già in difficoltà, se l’asse delle scelte perdesse di vista il merito, a vantaggio di altri criteri meno oggettivi; piuttosto, va rapidamente incrociata – con reale capacità di governo – la progettazione in essere con le opportunità derivanti dalle nuove risorse europee.  Auspichiamo inoltre continuità nel confronto franco e costruttivo che in questi anni non è mai venuto meno tra l'ente portuale e le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil: per questo motivo chiediamo, in tempi estremamente rapidi, l’avvio del confronto sindacale con la nuova dirigenza dell'Autorità Portuale.    
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13/04/2021 Fai Cisl Marche, Danilo Santini eletto segretario generale
Danilo Santini è il nuovo Segretario Generale della Fai Cisl Marche. Ad eleggerlo è stato il Consiglio Generale della federazione regionale riunitosi oggi in presenza a Fermo nel pieno rispetto delle normative anti Covid, con la partecipazione del Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, e del Segretario Generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota. «Da parte mia e da tutta la segreteria nazionale – ha detto Rota nel suo intervento – auguri di buon lavoro e congratulazioni a Danilo, ha conoscenza e sufficiente esperienza per interpretare al meglio i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori, è la persona giusta per rafforzare la nostra rappresentanza in un territorio in cui l’agroalimentare ha conosciuto una crescita sia quantitativa che qualitativa enorme, e su di lui abbiamo riscontrato un consenso ampiamente condiviso. Riconoscenza e un grande ringraziamento vanno a Giuseppe Giorgetti per il lavoro svolto in questi anni con passione e coerenza, dando alla federazione regionale unità e radicamento nel tessuto sociale e produttivo.» Danilo Santini, 47 anni, originario di Fano, ha iniziato la sua militanza nella Fai Cisl Pesaro dal 2000, prima come operatore e poi, per due mandati, come Segretario Generale, ed è diventato componente della segreteria regionale nel 2013, dove ha esercitato le sue deleghe su pesca, forestazione, consorzi di bonifica, cooperative agricole, diventando nel 2016 anche segretario amministrativo. Per il settore pesca, in particolare, svolge il ruolo di coordinatore regionale e dal 2018 segue i lavori della Commissione acquacoltura a Bruxelles. La Fai Cisl Marche conta quasi 4 mila iscritti. A guidare la federazione, al fianco di Danilo Santini, saranno Gabriele Monaldi, eletto Segretario Generale aggiunto, e Anna Barba e Stefano Pepa in qualità di componenti di segreteria. Erano presenti al Consiglio Generale anche Alfonso Cifani, della Ast Cisl Fermo e Maurizio Andreolini, vicepresidente di Terra Viva Marche. «Ringrazio tutti coloro che nella federazione mi hanno aiutato a crescere – ha detto Santini – praticando la cultura delle relazioni industriali e del dialogo sociale anche in situazioni difficili e complesse, nell’ottica di trovare sempre soluzioni a favore dell’occupazione e della qualità del lavoro ». Tra i temi emersi durante gli interventi, particolare rilievo hanno avuto le mobilitazioni in corso in questi giorni a livello nazionale sia per i lavoratori agricoli, esclusi dai ristori nonostante abbiano perso milioni di giornate di lavoro, che per gli operai idraulico forestali, senza contratto nazionale dal 2012.      
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07/04/2021 Azienda Unica Rifiuti Ancona, Sindacati: “Non si interrompa il percorso verso l’azienda unica pubblica”
  Domani, 8 aprile, si svolgerà l’Assemblea dell’Ata  (assemblea Territoriale d’ambito) per l’adozione del Piano d’ambito, del rapporto ambientale per la gestione dei rifiuti. E’ una delle innumerevoli adunanze  del complesso iter necessario per l’approvazione, che è iniziato ormai nel 2014;  sin dall’origine, i sindacati si sono schierati per l’individuazione di un’azienda unica  pubblica per la gestione integrata dei rifiuti  e  cioè trasporto,raccolta, smaltimento e spazzamento, così che razionalizzasse le risorse delle diverse aziende pubbliche e desse, anzitutto, risposte in termini di efficienza del servizio,benefici tariffari ai cittadini e ovviamente tutele identiche per tutti i lavoratori. Oggi, invece, la situazione è diversificata all’interno della provincia di Ancona: ci sono circa 600  lavoratori coinvolti di cui alcuni dipendenti di aziende a partecipazione pubblica, altri di aziende private. Per CGIL CISL  e UIL l’azienda unica è il modo piu significativo per effettuare tutti quegli investimenti utili per migliorare i servizi e ridurre i costi, contenere le tariffe senza far pesare sui lavoratori il contenimento dei costi. Per i sindacati, un settore delicato ma altamente strategico come quello dei rifiuti, necessita di un unico soggetto a capitale pubblico che sia garante della trasparenza e della legalità. Il sindacato ha dimostrato coerenza nel perseguire l’obiettivo dell’Azienda unica, la politica meno e  l’impressione è che abbia cambiato idea. Quello che  preoccupa i sindacati è l’atteggiamento di alcuni sindaci: se qualche anno fa, la maggioranza di molte amministrazioni era per l’affidamento in house providing  ad un’ azienda pubblica, ora le esternazioni di alcuni amministratori locali, da Jesi a Fabriano passando per Falconara, evidenziano il contrario. «Auspichiamo che prevalga la ragionevolezza e lo spirito costruttivo sui campanilismi e si proceda all’approvazione definitiva del piano d’ambito. - afferma Stefania Ragnetti Segretaria Generale FP CGIL - Appare chiara, invece, la volontà di qualche amministrazione a far fallire il progetto dell’azienda pubblica unica. Siamo contrari a chi afferma che l’affidamento del servizio ai privati  riduca l’entità della tariffa TARI : non vorremmo che il contenimento dei costi sia a scapito della qualità del servizio e della tutela dei lavoratori». «I rifiuti saranno un business nel prossimo futuro – dichiara Roberto Ascani  Segretario generale FIT CISL -  si può e si deve pensare che anche un’azienda pubblica possa produrre ricchezza per i cittadini tramite un servizio economico ed efficiente, tutelando sicurezza e salute del lavoro nel rispetto del contratto collettivo di settore». Per Giorgio Andreani, Segretario della UIL TRASPORTI, «i cittadini e i lavoratori che vivono con preoccupazione  questa situazione di incertezza, non comprenderebbero perchè la politica non abbia trovato la via maestra per lavorare per il bene comune. Il dubbio che sorge è che ci sia la solita piccola convenienza di bottega che non corrisponde all’ interesse più alto della comunità e del territorio».    
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02/04/2021 Pasqua amara per i lavoratori e per tutto il territorio del Fabrianese. Per Cgil Cisl e Uil è inaccettabile e irresponsabile il comportamento di Elica
La “sorpresa di Pasqua” che Elica ha fatto ai dipendenti – 409 esuberi (su 560), chiusure, ridimensionamenti e delocalizzazione in Polonia del 70% della produzione – è l’ennesimo e durissimo colpo che si abbatte sul Fabrianese dopo due eventi sismici e la crisi del “bianco”, iniziata nel 2008 con la “A.Merloni” e mai superata.  Il Centro per l’Impiego di Fabriano è quello che segna da tempo numeri astronomici e l’Area Montana è quella dove pesa con maggiore durezza il dato di una povertà crescente e diffusa: in continua crescita la richiesta di sostegni e Reddito di Cittadinanza, mentre già i dati IRPEF riferiti al 2018 dicono che un Fabrianese su tre vive con meno di mille euro al mese.  Per oltre un decennio Elica e il suo proprietario si sono fatti vanto di una incisiva capacità d’innovazione e del forte senso di comunità espresso. Quante volte abbiamo ascoltato e letto l'imprenditore (e politico) affermare il proprio attaccamento al proprio territorio. Parlare di “grande famiglia”. Che fine hanno fatto queste affermazioni? Perché i sacrifici fatti per anni dai dipendenti in nome di un progetto di futuro e di un posto di lavoro stabile, oggi vengono cancellati in nome della semplice salvaguardia del profitto per gli azionisti? Il Piano di ristrutturazione presentato il 31 marzo è dunque qualcosa di irricevibile e inaccettabile da parte di un’azienda che per anni ha usufruito di costanti risorse pubbliche.  Cgil, Cisl e Uil sostengono le RSU di Mergo e Cerreto d'Esi e le rispettive categorie Fiom, Fim e Uilm, ponendosi senza incertezze al fianco dei lavoratori in questa situazione drammatica e nella lotta che attende la comunità tutta a difesa del territorio.  Situazione ancor più grave se pensiamo alle ricadute che inevitabilmente colpiranno le aziende dell’indotto. Apprezzando tempestività e chiarezza di posizionamento dei Comuni più coinvolti, esprimiamo preoccupazione e allarme sempre più forti per questo ennesimo impoverimento delle aree interne verso le quali si sono sempre spese grandi parole a fronte di iniziative spot e di corto respiro.  «Ci aspettiamo che MISE e Regione Marche si attivino con rapidità ed efficacia, in una vertenza che si profila dura e difficile - dichiarano Marco Bastianelli (Cgil Ancona), Andrea Cocco (Cisl Fabriano) e Claudia Mazzucchelli (Uil Marche) -. Servirà capacità politica di governo reale, non la semplice “vicinanza”».
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01/04/2021 Gruppo Elica annuncia 400 esuberi. Fim Cisl : " Scelta inaccettabile, investimenti annunciati mai realizzati. Aprire subito tavolo di confronto "
«È inaccettabile l’annuncio fatto dal Gruppo Elica di Fabriano per il sito di Cerreto d’Esi in provincia di Ancona, che ci ha comunicato 400 esuberi su 600,  con il trasferimento delle produzioni di bassa gamma e  delle linee produttive nello stabilimento di Jelcz-Laskowice in Polonia e l'integrazione nel plant di Mergo dell'attività di alta gamma del sito di Cerreto.  - si legge in una nota stampa della Fim Cisl - Una scelta che non condividiamo in nessun modo. » «Il Gruppo aveva già 10 anni fa  operato una ristrutturazione del sito con la riduzione dell’organico che era  passato dagli oltre 1000 lavoratori in organico del 2010, agli attuali 600. Una ristrutturazione che già all’epoca fu giustificata dal Gruppo con la necessità di ridurre i costi per aumentare le marginalità. Nel corso di questo decennio abbiamo registrato, nonostante i continui solleciti del sindacato, scarsi investimenti per non dire nulli su macchinari e sulle persone da parte del Gruppo.  Ora non accettiamo che  ancora una volta si scarichi sulle lavoratrici e i lavoratori colpe che non hanno.  - continuano dalla Fim Cisl -  Chiediamo all’azienda di aprire subito un tavolo di confronto per lavorare alla rimodulazione l’organizzazione del lavoro e insieme valutare gli spazi di recupero delle marginalità, parallelamente però, serve un piano di investimenti su macchinari e sulle persone perché i sacrifici fatti in questi ultimi dieci anni dalle lavoratrici e  lavoratori non vadano persi.  Oggi manifesteremo con un presidio davanti allo stabilimento di Cerreto d'Esi - concludono -  e nei prossimi giorni valuteremo eventuali altre iniziative di protesta. Invitiamo tutti gli enti locali a sostenere questa vertenza e lavorare affinché l’azienda torni sui propri passi.» «Ci siamo trovati davanti un’azienda - scrivono Cisl Fim, Fiom Cgil e Uilm Uil in una nota unitaria - che è sempre stata considerata un modello, e che speriamo che non lo diventi davvero visto gli ultimi annunci, che oggi chiede sacrifici per mancanza di redditività ma che in questi anni ha distribuito milioni di euro solo come buone uscite agli Amministratori Delegati per aver portato avanti strategie che sembrano proprio essersi dimostrate fallimentari».
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29/03/2021 Urbino, Poste centrali chiuse il pomeriggio. Sindacati: “Disagi per persone e attività economiche “
  «Abbiamo appreso che da oggi, lunedì 29 marzo 2021, l'ufficio postale centrale di via Bramante di Urbino ridurrà la operatività al solo turno antimeridiano.  Esprimiamo disappunto per tale scelta perché anche in un periodo di emergenza come quello che stiamo vivendo -  sottolineano Foglietta, Cgil Urbino e Piccinno, Ast Cisl Urbino e Montefeltro - le oggettive difficoltà del sistema organizzativo della società, a seguito della morbilità del personale, dovrebbero essere contemperate con l’esigenza di non sguarnire i servizi all’utenza.» Le scelte già operate in passato dalla società Poste Italiane avevano limitato l’ apertura pomeridiana a soli 4 uffici in tutta la provincia: due su Pesaro, uno su Fano e Urbino.  «Con la nuova decisione, si torna a penalizzare ulteriormente le aree interne - continuano i sindacati - quelle strutturalmente più deboli, in termini di copertura dei servizi primari. Chiudere il turno pomeridiano di Urbino, significa aumentare disagi alle persone ed alle attività economiche e discriminare la città capoluogo della provincia che è il punto di coagulo di una vasta area del territorio, oltre a sminuire il ruolo sociale di cui l’azienda continua a vantarsi.»  «Chiediamo con forza alla Direzione Provinciale di Poste Italiane SpA, di non trasformare la sospensione, in un provvedimento definitivo, a nostro avviso, influenzato al momento solo da organici insufficienti; problema, ripetutamente denunciato già dalle federazioni di categoria di CISL e CGIL, maggiormente rappresentative nel contesto aziendale. - rilanciano e concludono Foglietta e Piccinno - Invitiamo, inoltre, il Sindaco di Urbino e gli altri Sindaci dei Comuni che gravitano intorno al comprensorio degli uffici postali della città ducale, ad intervenire per evitare che questa decisione si trasformi in definitiva occasione di aggravio dei già pesanti disagi vissuti dalle popolazioni e dalle attività economiche delle aree interne.»    
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25/03/2021 Recanati: incontro Comune – sindacati su sviluppo del territorio e politiche sociali
  Si è tenuto oggi, in videoconferenza, un incontro tra i sindacati territoriali Cgil Cisl e Uil e l’amministrazione comunale di Recanati, rappresentata dal sindaco Antonio Bravi, dagli assessori Fiordomo, Nicolini e Soccio e da una delegazione di consiglieri comunali. Al centro del confronto, tematiche importanti per lo sviluppo del territorio: politiche del lavoro, politiche sociali, legalità, appalti, edilizia e altri aspetti peculiari della realtà recanatese, come la tutela ambientale, la promozione turistica e le politiche culturali. L’obiettivo è fare squadra nell’individuazione di obiettivi ed opportunità, approfondendo insieme le tematiche dello sviluppo sostenibile, delle politiche sociali e degli appalti. L’esito dell’incontro è la rinnovata volontà, espressa da tutte le parti, di un confronto costante, puntuale e non sporadico. Per i sindacati, rappresentati da Daniele Principi (Cgil), Alfonso Cifani (Cisl) e Manuel Broglia (Uil), è fondamentale instaurare rapporti stretti e collaborativi con le istituzioni, in un’ottica di coinvolgimento inclusivo nei processi decisionali, a maggior ragione in questa fase segnata dalle problematiche legate alla pandemia.    
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19/03/2021 Caos prenotazioni vaccini nelle Marche. Fnp Cisl Ancona: " Va fatta chiarezza"
«I numeri telefonici della FNP CISL  e i nostri centri di ascolto sul territorio sono tempestati di telefonate  per avere notizie sull’avvio della campagna di vaccinazione per le fasce di età 60-79, per gli over 80 a domicilio e per i soggetti con disabilità. - afferma Paolo Andreucci, Fnp Cisl Ancona -  In  questi ultimi giorni si stanno sommando anche le  chiamate per avere chiarimenti rispetto ad una tabella con  date e numeri telefonici, che sta girando sui social e nei gruppi di WhatsApp,   dove fare le prenotazioni per le vaccinazioni  non attribuibile alla Regione Marche visto che ancora non ha attivato il piano vaccinale per la fascia di età 60 -79 anni.» In attesa che al più presto venga organizzata la programmazione delle vaccinazioni «come Fnp Cisl - conclude Andreucci -  riteniamo  doveroso  che la Regione Marche faccia chiarezza e dia informazioni corrette alla  popolazione interessata».
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17/03/2021 Covid - 19, Cgil Cisl Urbino: "Potenziare le USCA per una lotta più efficace contro la pandemia"
  Il grido di allarme lanciato sulla stampa dai medici delle unità di continuità assistenziale USCA, pone l’evidenza di come la diffusione dei contagi si amplia sempre più e necessitano sempre maggiori interventi per evitare la saturazione degli ospedali e delle terapie intensive. Le unità che operano sul territorio «stanno facendo quanto è nelle loro possibilità per fronteggiare l’incremento dei contagi e dei malati da assistere a casa, che torna a farsi sentire in maniera importante, a causa della ormai evidente diffusione delle varianti, una delle cause, che hanno spinto i nuovi provvedimenti a tutela della salute pubblica verso il colore rosso sia del territorio provinciale e regionale.- scrivono in una nota stampa unitaria Piccinno e Contadini rispettivamente della Ast Cisl e della Cisl Fp di Urbino  e Foglietta della Cgil e Sciumbata della Fp Cgil -   Occorrerebbe potenziare la disponibilità di unità nel territorio (oggi, 32 in ambito regionale e 7 in tutta la provincia di Pesaro Urbino), proprio per fronteggiare meglio l’esigenza.» «Riteniamo che per farlo al meglio, l’ASUR Marche, dovrebbe applicare appieno quanto contenuto nella delibera della Giunta Regionale della Regione Marche, n. 1423 del 16 novembre u.s., che mette a disposizione della ASUR, risorse economiche pari a €. 1.563.641,06 per il 2020 per potenziare le unità di medici ed infermieri e risorse aggiuntive specifiche di €. 365.430,61 sempre per lo scorso anno 2020, per l’immissione degli assistenti sociali professionali. -  sottolineano i referenti di Cgil, Fp Cgil e  AST CISL e CSIL FP DI Urbino - Inoltre, per consentire l’immissione degli infermieri di famiglia e comunità nelle unità USCA, sono previsti € 8.526.714,16 per il 2020 e €. 12.304.060,80 per il 2021 in modo che l’ASUR possa reperire personale non superiore a otto unità ogni 50.00 abitanti da inserire nelle stesse unità di continuità assistenziali.»     «Siamo convinti che in questo momento così delicato, vanno messe in campo tutte le forze e risorse disponibili, cercando di utilizzarle al meglio, per alleviare ai cittadini le tante sofferenze e difficoltà causate dal virus e dai provvedimenti di contenimento della ulteriore diffusione del virus. -  concludono i sindacati territoriali - Tutto questo, con la speranza ed in attesa che si vada definitivamente a chiarire, da parte delle Autorità preposte, la qualità dei vaccini per evitare ulteriori stress ed ansie, ma anche per tranquillizzare le popolazioni che la campagna vaccinale resta in prospettiva l’arma più efficace per arrivare nel più breve periodo a riprenderci una qualità della vita e rilanciare la tanto agognata ripresa economica e sociale.»      
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16/03/2021 Badge per la legalità dei cantieri
  Prima sperimentazione a Tolentino (Mc),  nei cantieri della ricostruzione  post-terremoto, del badge per la legalità  contro il caporalato e la sicurezza dei lavoratori «Il badge  di cantiere è fondamentale se combinato ad altri due strumenti: il settimanale di cantiere e il certificato di congruità. - ha dichiarato Jacopo Lasca, Filca Cisl Marche al TRG Rai 3 - L’azione combinata di questi 3 strumenti permette di avere un controllo più efficace  e va nella direzione della tutela e della maggiore dignità dei lavoratori»    
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15/03/2021 Costituzione ASP Fano: i sindacati chiedono un tavolo tecnico
«Il dibattito sollevato nelle ultime settimane sul progetto dei Comuni dell’ATS 6 di ipotizzare la costituzione di una nuova azienda pubblica di servizi alla persona per la gestione diretta dei servizi sociali, ci obbliga ad intervenire perché chiamati in causa da più soggetti politici, ma in modo improprio ed impreciso, nel merito e nel modo con il quale è avvenuto un primo confronto con l’Amministrazione del Comune di Fano». Lo dichiarano Cgil Cisl Uil di Pesaro - Urbino e le rispettive federazioni del Pubblico Impiego. In premessa va ricordato a tutte le forze politiche del Consiglio comunale di Fano che oggi si ergono a paladine della difesa dei servizi pubblici che i primi a sollevare criticità di merito e soprattutto di metodo rispetto ad una decisione assunta e deliberata dalla Giunta comunale e dalle amministrazioni di tutti i Comuni dell’ambito sociale n. 6 sono state unitariamente CGIL CISL e UIL provinciali insieme alle loro articolazioni sindacali di categoria del pubblico impiego.  Infatti a febbraio 2021 con un comunicato stampa e una richiesta di convocazione specifica, rilevato il silenzio delle forze politiche fanesi, abbiamo evidenziato all’opinione pubblica che il Comune di Fano aveva assunto tale atto in totale assenza di confronto con le parti sociali e con le rappresentanze dei lavoratori interessati.   In seguito a quel comunicato il Comune di Fano (ente capofila dell’ATS n. 6) ci ha convocato in un incontro che si è svolto il 5 marzo nel quale, stando al merito della questione,  abbiamo chiaramente espresso i nostri dubbi sulla effettiva realizzazione e sul rispetto dei tempi che le amministrazioni si sono date, chiedendo chiarimenti sugli obiettivi strategici per rendere effettive politiche sociali adeguate anche ai nuovi bisogni che emergeranno dopo l’attuale crisi pandemica, la tutela del personale oggi impiegato e di quello che nel futuro dovrebbe essere impiegato e con quali strumenti farlo. Soprattutto abbiamo evidenziato che questo eventuale processo di istituzione dell’ASP debba avvenire con il massimo grado di partecipazione e condivisione con i soggetti sociali e di rappresentanza dei lavoratori interessati, nonché aperto ai cittadini che a quel servizio accedono. Dove tali processi sono stati realizzati e hanno prodotto effetti positivi nella gestione e nella qualità dei servizi erogati (come ed esempi l’ASP di Jesi) oltre ad adottare un metodo di ampia partecipazione, è stato approntato anche uno studio di fattibilità anche economica, affidato all’Università politecnica delle Marche.  Abbiamo comunque evidenziato che a parte l’obiettivo di istituire entro due anni l’azienda di servizi alla persona ( ASP) fattore molto positivo è stato quello di giungere all’adozione di provvedimenti per la costituzione in forma associata del servizio sociale ATS 6 che, coerentemente con i modelli organizzativi della nostra provincia, diventava lo strumento per la gestione associata ed in convenzione dei servizi sociali per garantire i quali il Comune di Fano se ne assume l’onere maggiore mettendo a disposizione l’intera sua struttura dei servizi sociali per tutti i comuni dell’ambito.  In quell’incontro il Comune di Fano come ente capofila dell’Ambito sociale oltre a riconoscere di aver fatto un errore di metodo, nel non aver coinvolto in questo processo le rappresentanze sociali e del lavoro, si è impegnato ad aprire un dialogo e confronto concreto, che ancora è in fase iniziale, per il quale vanno definiti nel dettaglio obiettivi, tempistiche e modalità, e per il quale a differenza di quanto ha dichiarato l’assessore Dimitri Tinti,  come organizzazioni sindacali abbiamo richiesto e ottenuto la costituzione di un apposito tavolo tecnico, manifestando la nostra disponibilità a realizzare un dialogo costruttivo e funzionale per garantire servizi appropriati ai bisogni e di qualità, senza aver espresso accordi o assensi ad una operazione che ancora è tutta da costruire.    
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12/03/2021 Incentivi e ammortizzatori per i dipendenti Carrefour: chiuso il primo round della trattativa
Dopo una estenuante trattativa ad oltranza si è concluso oggi “il primo round” della trattativa con la ratifica della ipotesi di accordo sottoscritta dalla delegazione sindacale con il colosso francese . «Unanime l’assenso dei lavoratori che hanno consegnato alla delegazione mandato pieno alla firma, a condizione però che sia profuso da parte di Carrefour un impegno concreto per favorire il confronto con la parigina Meteore che ha lasciato cadere l’invito del Comune di Camerano ad incontrarsi per comprendere le sorti dello stabile che oggi ospita l’ipermercato cameranese. - scrivono in una nota le Segreterie Regionali  di FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL -  L’auspicio è che la proprietà si adoperi per il subentro di altre attività di natura similare nel contratto di locazione a vantaggio di tutta la comunità del sud della provincia, che perde un importante servizio. Una condizione sine qua non che i lavoratori pongono anche per avere un quadro chiaro ed opzionare con consapevolezza i diversi strumenti che l’accordo individua.» «La cassa integrazione straordinaria richiesta al Ministero sino al mese di novembre sarà infatti accompagnata da un sistema di incentivi economici che a partire da 63.500 euro si modulerà nell’importo a seconda della data di uscita che il lavoratore potrà opzionare volontariamente per tutto il periodo di durata dell’ammortizzatore. Previsto anche un importo da erogare al termine della cassa laddove si rendesse necessario l’avvio della procedura di licenziamenti collettivi. - spiegano i sindacati di categoria - Confermata anche la disponibilità al trasferimento sugli altri siti con un intervento economico sulle spese di affitto e di eventuale trasloco.» «A tutela dei lavoratori è stata introdotta anche una clausola che, al variare del quadro normativo connotato oggi dal divieto ai licenziamenti, vincola le parti a reincontrarsi per modellare l’accordo al nuovo scenario che sarà eventualmente delineato dal legislatore.  - continuano  - L’accesso alla Naspi attraverso la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro è oggi infatti connessa alla stipula di un accordo collettivo di incentivazione all’esodo e al sussistere del divieto al licenziamento per motivi economici.» Il “secondo round” della vertenza si sposta quindi al Ministero, «dove dovrà essere approvata la cassa integrazione straordinaria e al tavolo del confronto con la proprietà dell’immobile e l’amministrazione comunale che ha promesso ai lavoratori pieno sostegno per la complicata vertenza che vede spegnersi una altra insegna straniera nel nostro territorio.» concludono le Segreterie Regionali  di FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL.  
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11/03/2021 Sciopero e presidio Carrefour di Camerano, ancora in corso le trattative sindacati -azienda
«Ancora in corso le trattative con il gruppo Carrefour per la cessazione di attività del punto di vendita di Camerano che oggi ha chiuso i battenti per l’adesione allo sciopero di tutto il personale dipendente.  - scrivono le segreterie regionali FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUC UIL  in una nota uscita in serata -  Sul tavolo l’impegno ad attivare la CIGS, gli incentivi che accompagnino l’uscita dei lavoratori che vorranno aderire, le condizioni dei trasferimenti, la ricerca fattiva di un eventuale compratore e il coinvolgimento della proprietà per il riutilizzo dello stabile in attività analoghe. » Adesione di tutti gli 89 dipendenti dell’Ipermercato Carrefour di Camerano per la giornata  di sciopero  indetta da FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUC UIL per oggi 11 marzo,  dopo  che i vertici avevano annunciato, nei giorni scorsi, la  chiusura del sito di Camerano il 31 marzo prossimo. Le lavoratrici e i  lavoratori del punto vendita di Camerano si sono ritrovati in presidio  nel piazzale di Palazzo Leopardi  della Regione Marche contestualmente all’incontro con la Direzione Aziendale, che si è svolto  alla presenza dell’Assessore regionale al Lavoro.    
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11/03/2021 Pesaro: i sindacati dei metalmeccanici chiedono più attenzione sulla sicurezza
Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil di Pesaro – Urbino chiedono alle aziende maggiore attenzione sui protocolli anticovid per permettere ai lavoratori di operare in piena sicurezza Il servizio del Tgr Rai Marche con intervista ad Emanuele Chiarotti, Fim Cisl Marche
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11/03/2021 Crisi covid: il distretto calzaturiero di Fermo rischia di perdere 3000 posti di lavoro
Tra i distretti più colpiti dalla crisi causata dal Covid 19 c’è quello fermano del calzaturiero. Urgono provvedimenti per impedire, nel caso di sblocco dei licenziamenti, la perdita di migliaia di posti di lavoro. Il servizio del Tgr Rai Marche con intervista a Piero Francia, Segretario Generale Femca Cisl Marche.
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10/03/2021 Busta paga pesante: oltre 2000 adesioni al ricorso collettivo promosso da Cisl Marche
Sono più di 2000 i residenti nel cratere sismico marchigiano che hanno aderito, a partire da ottobre 2020, al ricorso collettivo promosso da Cisl Marche in convenzione con l’avvocato Leonardo Pierdominici. Altri 1000 potrebbero aggiungersi a breve, sulla base delle adesioni più recenti alle istanze di rimborso presentate tramite Cisl Marche all’Agenzia delle Entrate. Un’adesione importante per un recupero complessivo richiesto di 5.949.000 €, una media attualmente stimata di circa 2900 € di rimborso per ogni aderente: un potenziale ristoro significativo per famiglie ancora in grande difficoltà. Le varie commissioni tributarie provinciali adite saranno le prime chiamate ad esprimersi relativamente alla legittimità della norma, che prevedeva inizialmente la mera sospensione dell’Irpef 2017, da restituirsi per intero a rate, ma successivamente modificata con una riduzione del 60% dell’importo da pagare. Uno sconto che, però, non ha interessato quei residenti del cratere che avevano deciso di non aderire alla busta paga pesante, versando dunque nel 2017 l’intero importo Irpef. «La rabbia dei cittadini è resa evidente dalla straordinaria partecipazione di così tante persone determinate a far valere quello che ritengono essere un loro diritto – commenta Marco Ferracuti, Segretario Regionale Cisl Marche –. Siamo consapevoli di aver intrapreso una lunga strada, ma pensiamo sia necessario tentare di rendere giustizia alle tante persone che si sono sentite beffate». Un percorso non facile, «ma consideriamo fondata l’eccezione di incostituzionalità della norma – precisa l’avvocato Pierdominici –. Ci sono precedenti riferiti a casi analoghi che confortano la nostra tesi». Ad accelerare i tempi, potrebbe intervenire la politica: la Cisl continua, parallelamente all’iter giudiziale, la sua opera di pressione sulle istituzioni affinché si trovi una soluzione normativa: «La vicenda della busta paga pesante è una ferita ancora aperta per i cittadini colpiti dal sisma – ribadisce Ferracuti -. Il Governo e il Parlamento devono prestare ascolto, una volta per tutte, all’appello delle popolazioni del Centro Italia. Occorre, in tempi rapidi, una legge che ripristini l’equità di trattamento e la dignità delle persone che hanno affrontato il dramma del terremoto e che ora devono fare i conti anche con la crisi del Covid. Chiediamo anche alla Regione di agire da protagonista, sostenendo la nostra pressione nei confronti delle massime istituzioni nazionali».
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09/03/2021 Dipendenti pubblici con figli in dad CISL FP MARCHE :” Riattivare subito i congedi parentali”
La CISL FP Marche denuncia  l’inaccettabile ritardo del Governo nella riattivazione dei  congedi parentali straordinari per i dipendenti pubblici con figli in DAD  e che non riescono ad assisterli  contestualmente al lavoro prestato in presenza o in  smart-working. La CISL FP chiede fortemente  l’immediata riattivazione dei congedi straordinari per i genitori con figli in DAD e sollecita  la necessità, ad oggi inascoltata,  di aprire tavoli di confronto nazionali  al fine di promuovere un diverso sistema di welfare sociale improntato alla fornitura di supporti educativi ed assistenziali alle famiglie che non hanno la possibilità di lasciare i propri figli in DAD alla custodia di nonni e parenti, scelta cui molte famiglie sono costrette anche contro le indicazioni di OMS e Ministero della Salute scelta a cui molte famiglie sono costrette anche contro le indicazioni di OMS e Ministero della Salute. «In  queste settimane, inoltre,  è stato riscontrato, presso molte autonomie locali, e non solo,  presenti nel territorio maceratese, una forte resistenza degli amministratori locali -  conclude  Alessandro Moretti, Referente Territorio Macerata CISL FP MARCHE  - a seguire i contenuti del DPCM del 2 marzo 2021 inerenti le indicazioni di collocare in smart-working i dipendenti.»      
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09/03/2021 Le Associazioni Anteas Macerata ODV, L’Albero dei Cuori APS e I Fuoriclasse donano una fioriera per ogni Casa di Riposo dell’ATS 15
In  occasione della Giornata Internazionale della Donna, le Associazioni maceratesi L’Albero dei Cuori, Anteas Macerata e I Fuoriclasse hanno donato a tutte le Strutture Residenziali per Anziani dell’Ambito Territoriale Sociale 15 (Appignano, Corridonia, Macerata, Mogliano, Montecassiano, Pollenza, Treia e Urbisaglia) una  coloratissima fioriera. Un omaggio a tutte le ospiti e le operatrici delle Case di Riposo dell'ATS 15  che con forza e coraggio hanno affrontato insieme il durissimo ultimo periodo di pandemia. «Le fioriere sono state temporaneamente recapitate all’IRCR Macerata per la manutenzione, saranno  poi consegnate alle legittime destinatarie appena si uscirà dalla zona rossa.-  scrivono in una nosta stampa -  Anche l’Ufficio dei Servizi Sociali del Comune, l’Ambito Territoriale Sociale 15 e l’IRCR Social Point in Piazza Mazzini hanno ricevuto in dono le loro fioriere. Un omaggio floreale di Anteas Macerata,  dell'Albero dei Cuori e delle Fuoriclasse alle tante donne che ogni giorno lavorano per la comunità maceratese e non solo, attente ai bisogni di tutti ma con particolare riguardo a  quelle situazioni di disagio, necessità e fragilità presenti sul territorio. - concludono - Non solo mimose ma anche altri bellissimi fiori per onorare la determinazione, la professionalità, la competenza e il cuore grande di queste donne.»
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03/03/2021 Dentix finanziarie obbligate a restituire le somme versate dai clienti. Adiconsum Marche vince il ricorso
«Con decisione dell’Arbitro Bancario Finanziario del 3 marzo 2021 pronunciata nell’ambito del ricorso n° 1113401/20  Adiconsum Marche a tutela delle vittime del fallimento Dentix vede il primo tangibile risultato.- afferma  Francesco Varagona, Presidente Adiconsum Marche -  Il ricorso decide di una controversia imposta dal comportamento incredibilmente rigido della società finanziaria che, nonostante l’evidente inadempimento della catena di cliniche odontoiatriche, pretendeva comunque di veder pagate le rate di un finanziamento che la malcapitata aveva sottoscritto prima di iniziare le operazioni.»   Il caso specifico, in particolare, riguarda un ciclo di cure particolarmente complesse, che sarebbero costate oltre diecimila euro alla consumatrice,che si è rivolta ad Adiconsum Marche,  e che erano state lasciate a metà a causa del fallimento della società. «Il ricorso, presentato dall’avvocato Gabrielli nel settembre del 2020, è stato deciso in appena cinque mesi e  si è imposto a causa del comportamento della finanziaria che non ha voluto accollarsi gli oneri imposti dal testo unico bancario che, nel caso di contratti di credito al consumo, obbliga la società finanziaria ad accollarsi le conseguenze dell’inadempimento del prestatore di servizi. - spiega il Presidente di Adiconsum Marche -  Ora il contratto di finanziamento è stato risolto e la finanziaria è obbligata a restituire le somme versate dal consumatore.»   Ancora oggi « purtroppo molti cittadini assumono un comportamento passivo nei confronti delle finanziarie che invece, grazie al recepimento della direttiva della Direttiva Europea 2008/48/CE, sono obbligate a rispondere dell’inadempimento di operatori commerciali infedeli.- sottolinea Varagona - Quanto alla Dentix Italia, la società è stata dichiarata fallita il 22/10/20 con sentenza 496/2020 Tribunale di Milano e la procedura di liquidazione è ancora in corso, poche le speranze di chi ha corrisposto anticipatamente il costo delle cure senza usufruire di finanziamenti.» Adiconsum ad oggi segue diverse decine di posizioni simili a quella appena risolta, alcune finanziarie «hanno accolto a fatica i reclami mentre altre si oppongono alla richiesta di restituzione delle somme corrisposte - conclude Francesco Varagona -  Invitiamo chiunque si trovasse in questa situazione a non cedere al “muro di gomma” che spesso queste società oppongono visto che la legislazione europea è favorevole alle ragioni dei consumatori.»
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02/03/2021 Chiude il Carrefour di Camerano: 89 posti di lavoro a rischio
Confermata nell’incontro tra sindacati di categoria e i vertici aziendali la chiusura annunciata agli 89 lavoratori dell’ipermercato Carrefour di Camerano. Il gruppo lascia le Marche, e si trincera in una Italia ridisegnata che si ferma nel Lazio saltando le Marche. Oltre questo limite è azzerato ogni progetto di sviluppo futuro del gruppo transalpino che sembrerebbe comunque privilegiare la formula del franchising piuttosto che la conduzione diretta e le superfici più piccole.   Poche quindi le speranze per i lavoratori marchigiani di proseguire il rapporto di lavoro con il gruppo Carrefour, oggi GS SPA, perchè le sole proposte di ricollocamento riguardano l’Aquila e Bologna, troppo lontane per costituire una seria proposta per un organico fatto per lo più di donne, 73 per precisione e 16 uomini. Le proposte di ridurre l’impatto sociale di questa operazione sembrerebbero per ora limitate agli incentivi ed alla risoluzione consensuale che in virtù delle nuove misure emanate per l’emergenza sanitaria, dà diritto a 24 mesi di NASPI che non costituiranno però il viatico per la pensione perché i lavoratori dell’iper cameranese hanno una età media di 48,5 anni; troppo pochi quindi per raggiungere i requisiti minimi di legge e forse troppi per ricollocarsi in un mercato del lavoro super affollato per il profilo dell’addetto vendite a valle delle ultime operazioni di vendita dell’altro gruppo francese che ha visto al chiusura di un deposito e di una sede amministrativa nelle Marche. L’idea di vendere l’ipermercato mantenendo l’occupazione è invece derubricato ad un “già fatto” con esito negativo. Ma i tempi contratti a soli 30 gg. per ultimare una chiusura mai annunciata ai tavoli di confronto locali e nazionali, lasciano intravedere la voglia di mettere velocemente la parola fine senza ricercare più di tanto un vero acquirente interessato alla struttura. Un progetto di ricerca di una impresa che subentri nella gestione necessiterebbe invece di uno spazio temporale sicuramente più ampio e la messa in sicurezza dei rapporti di lavoro con l’attivazione degli ammortizzatori sociali che con forza abbiamo richiesto alla delegazione aziendale. La cassa integrazione straordinaria della durata di un anno è per noi elemento imprescindibile per costruire un pacchetto di soluzioni che possono anche includere l’incentivazione, ma come elemento marginale. Un incontro  secondo  Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Uil «con risposte insufficienti e sommarie che vedono l’azienda assumere il solo impegno di verificare con i vertici nazionali un “lasciapassare” all’attivazione della cassa senza rinunciare alla “dead line” del 31 marzo.«   Una risposta insufficiente e sommaria per un gruppo che nelle Marche è entrato nel 2003 con il sostegno di tutte le parti sociali nelle operazioni di subentro nella gestione dell’allora Despar e dei lavoratori che mettendo a repentaglio anche lo loro salute non hanno fatto mancare nei tempi difficili della pandemia la loro attività contribuendo all’aumento dei fatturati che il punto di vendita ha realizzato nel 2020. «Riteniamo doveroso il richiamo al gruppo francese a quella “leale collaborazione” che la stessa legge sui licenziamenti collettivi richiama e il sostengo di tutte le amministrazioni locali a partire dalla regione Marche che incontreremo il prossimo 10 marzo» sottolineano i sindacati di categoria.    L’amministrazione comunale che ha ricevuto la delegazione sindacale nel pomeriggio si è resa invece disponibile a favorire la ricerca di possibili acquirenti interessati fra gli imprenditori del territorio ed a verificare con il proprietario dell’immobile i progetti di riutilizzo dell’impianto. L’assemblea dei lavoratori sosterrà la trattativa con la mobilitazione che partirà con una giornata di sciopero per l’intero turno di lavoro nella giornata di giovedì 11 marzo, riservandosi ulteriori forme di protesta laddove l’azienda mantenesse inalterate le posizioni espresse oggi al tavolo della trattativa.   La direzione del punto vendita Carrefour di Camerano ha annunciato la chiusura a partire dal 31 marzo. I sindacati Filcams Cgil, Fist Cisl e UilTucs Uil hanno convocato d'urgenza un'assemblea con gli 89 lavoratori dell'ipermercato e hanno proclamato lo stato d'agitazione, con una giornata di sciopero che si terrà giovedì 11 marzo.  
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01/03/2021 Lunedì 1 marzo 2021 Giornata Internazionale contro le discriminazioni Webinar: “I walk the line - Presidi di solidarietà lungo la rotta balcanica”
Da inizio anno alle porte della Unione Europea, sul confine orientale in Bosnia Erzegovina, migliaia di persone migranti e richiedenti asilo sono bloccate in condizioni disumane e in pericolo di vita.Per fermare questo disastro umanitario nella “rotta dei Balcani”, oltre alla Croce Rossa sono attive Ipsia (Acli), Caritas italiana, No Name Kitchen ecc. Attraverso di loro è partita spontaneamente una catena di solidarietà da diverse parti d’Italia, come nel caso dell’iniziativa di Fai Cisl nazionale, della Cisl Veneto, della Fim Cisl, degli Iscos di Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Toscana,  con raccolta di denaro, indumenti e altri beni indispensabili.Anche Anolf e il sistema Iscos (attivo da anni con progetti di cooperazione in Bosnia Erzegovina) si sono posti il problema di come contribuire concretamente - con un’azione di sensibilizzazione, solidarietà e pressione politica - a prestare soccorso in loco e continuare a lottare insieme alla Cisl e alla Ces per rimuovere le cause di questa grave violazione dei diritti umani.Lunedì 1 marzo 2021 - Giornata Internazionale contro le discriminazioni - dalle ore 17.30 alle 19.00  webinar di presentazione della campagna “I walk the line - Presidi di solidarietà lungo la rotta balcanica” a sostegno della raccolta fondi in aiuto alla Croce Rossa di Bihać e dell’azione di pressione verso l’UE e gli Stati membri affinché rivedano i meccanismi di respingimento e gli attuali modelli alla base delle politiche migratorie.E' possibile seguire l'evento sul canale Youtube  e sulla pagina  Facebook  di Iscos Marche Al webinar interverranno Mohamed Saady e Vincenzo Russo, presidenti nazionali di Anolf e Iscos, Melita Hadrović, Croce Rossa di Bihać, Tamara Cvetković, peacebuilder, Marco Cilento, advisor Ces - Confederazione Europea dei Sindacati, Andrea Cuccello, segretario confederale Cisl nazionale.Iscos in questi giorni ha già trasferito a favore della Croce Rossa di Bihać i primi contributi disolidarietà ricevuti.Per sostenere questa campagna di solidarietà è possibile fare  una donazione sul conto corrente bancario di Iscos nazionale presso Banca Etica:IBAN IT51E0501803200000011015476Causale: presidi di solidarietà lungo la rotta balcanica    
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26/02/2021 Sindacato dei pensionati Fnp Cisl: “Pensioni sempre più povere in provincia di Ancona"
Nel 2019 nella Provincia di Ancona sono state erogate 214.978 pensioni. L’87% di queste sono prestazioni previdenziali in senso stretto, mentre il restante 13% sono prestazioni di tipo assistenziale: pensioni sociali e pensioni di invalidità civile. Le indennità di accompagnamento erogate alle persone in condizione di completa non autosufficienza sono state 15.699. L'importo medio di una prestazione previdenziale nella Provincia è di 965 € mensili lordi (contro una media regionale di € 990) che scende a € 801 (contro una media regionale di € 832) se si considerano solo le prestazioni erogate agli ex dipendenti del settore privato (l’85% del totale). Complessivamente, su tutto il territorio marchigiano, il 62% delle prestazioni previdenziali erogate hanno un importo inferiore a 1.000 € mensili lordi, con differenze importanti in ottica di genere: se gli uomini percepiscono in media € 1.218 lordi mensili, le donne arrivano a € 705. Questi numeri, elaborati dalla Federazione dei Pensionati della Cisl Marche a partire da dati ufficiali INPS, denotano una situazione preoccupante: tantissime persone anziane della nostra Provincia stanno scivolando sotto la soglia di povertà, e la situazione sta peggiorando a causa dell’emergenza pandemica, che tra l’altro ci costringe a restare in casa e a spendere risorse importanti per i dispositivi di protezione individuale. Siamo consapevoli che l’emergenza sociale ed economica che ci aspetta sarà drammatica. L’Istat rileva che nelle Marche, a settembre 2020, gli occupati sono diminuiti di 34.540 unità (il 6% circa) rispetto all’anno precedente, nonostante il blocco dei licenziamenti. Siamo estremamente preoccupati per i nostri figli che rischiano di perdere il lavoro e per i nostri nipoti che avranno enormi difficoltà a trovarlo. Per anni abbiamo cercato di sopperire alle carenze del sistema pubblico di welfare aiutando ogni giorno figli e nipoti, regalando tempo e soldi, pagando bollette e rate dei mutui, assistendo nipoti e coniugi non autosufficienti. A maggior ragione continueremo a farlo per contrastare gli effetti della crisi, ma abbiamo bisogno di sostegno. Le pensioni non vengono di fatto rivalutate da 7 anni, sui nostri redditi grava un carico fiscale tra i alti in Europa, non abbiamo alcun diritto esigibile a prestazioni socio assistenziali e sanitarie quando diventiamo non autosufficienti. I costi delle strutture residenziali sono esorbitanti, e non è possibile coprirle con le nostre pensioni o con l’indennità di accompagnamento (522 € mensili). Di conseguenza, le famiglie sono costrette ad intervenire, impoverendosi ulteriormente. Per questo auspichiamo che il nuovo Governo guidato da Mario Draghi si faccia carico di questi problemi, trovando nel Recovery Plan delle risorse da destinare alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici, il cui potere d'acquisto si è drammaticamente ridotto negli ultimi anni, alla riduzione dell’IRPEF sui redditi medio bassi da pensione e lavoro e al potenziamento dell’assistenza socio sanitaria alle persone non autosufficienti, non solo anziane. I pensionati italiani vogliono continuare ad aiutare le loro famiglie e il loro Paese, ma hanno bisogno di un sostegno concreto ed urgente.
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26/02/2021 Sindacato dei pensionati Fnp Cisl: “Pensioni sempre più povere nelle province di Ascoli Piceno e Fermo"
Nel 2019 nella Province di Fermo e Ascoli Piceno sono state erogate 153.236 pensioni. L’82% di queste sono prestazioni previdenziali in senso stretto, mentre il restante 18% sono prestazioni di tipo assistenziale: pensioni sociali e pensioni di invalidità civile. Le indennità di accompagnamento erogate alle persone in condizione di completa non autosufficienza sono state 14.164. Considerando solo le prestazioni erogate agli ex dipendenti del settore privato, che rappresentano l’86% del totale, l’importo medio di una prestazione previdenziale è di € 798 lordi mensili nella Provincia di Fermo e di € 859 in quella di Ascoli Piceno, contro una media regionale di € 832. Complessivamente, su tutto il territorio marchigiano, il 62% delle prestazioni previdenziali erogate hanno un importo inferiore a 1.000 € mensili lordi, con differenze importanti in ottica di genere: se gli uomini percepiscono in media € 1.218 lordi mensili, le donne arrivano a € 705. Questi numeri, elaborati dalla Federazione dei Pensionati della Cisl Marche a partire da dati ufficiali INPS, denotano una situazione preoccupante: tantissime persone anziane della nostra Provincia stanno scivolando sotto la soglia di povertà, e la situazione sta peggiorando a causa dell’emergenza pandemica, che tra l’altro ci costringe a restare in casa e a spendere risorse importanti per i dispositivi di protezione individuale. Siamo consapevoli che l’emergenza sociale ed economica che ci aspetta sarà drammatica. L’Istat rileva che nelle Marche, a settembre 2020, gli occupati sono diminuiti di 34.540 unità (il 6% circa) rispetto all’anno precedente, nonostante il blocco dei licenziamenti. Siamo estremamente preoccupati per i nostri figli che rischiano di perdere il lavoro e per i nostri nipoti che avranno enormi difficoltà a trovarlo. Per anni abbiamo cercato di sopperire alle carenze del sistema pubblico di welfare aiutando ogni giorno figli e nipoti, regalando tempo e soldi, pagando bollette e rate dei mutui, assistendo nipoti e coniugi non autosufficienti. A maggior ragione continueremo a farlo per contrastare gli effetti della crisi, ma abbiamo bisogno di sostegno. Le pensioni non vengono di fatto rivalutate da 7 anni, sui nostri redditi grava un carico fiscale tra i alti in Europa, non abbiamo alcun diritto esigibile a prestazioni socio assistenziali e sanitarie quando diventiamo non autosufficienti. I costi delle strutture residenziali sono esorbitanti, e non è possibile coprirle con le nostre pensioni o con l’indennità di accompagnamento (522 € mensili). Di conseguenza, le famiglie sono costrette ad intervenire, impoverendosi ulteriormente. Per questo auspichiamo che il nuovo Governo guidato da Mario Draghi si faccia carico di questi problemi, trovando nel Recovery Plan delle risorse da destinare alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici, il cui potere d'acquisto si è drammaticamente ridotto negli ultimi anni, alla riduzione dell’IRPEF sui redditi medio bassi da pensione e lavoro e al potenziamento dell’assistenza socio sanitaria alle persone non autosufficienti, non solo anziane. I pensionati italiani vogliono continuare ad aiutare le loro famiglie e il loro Paese, ma hanno bisogno di un sostegno concreto ed urgente.
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26/02/2021 Sindacato dei pensionati Fnp Cisl: “Pensioni sempre più povere in provincia di Macerata"
Nel 2019 nella Provincia di Macerata sono state erogate 124.031 pensioni. L’85% di queste sono prestazioni previdenziali in senso stretto, mentre il restante 15% sono prestazioni di tipo assistenziale: pensioni sociali e pensioni di invalidità civile. Le indennità di accompagnamento erogate alle persone in condizione di completa non autosufficienza sono state 9.386. L'importo medio di una prestazione previdenziale nella Provincia è di 1.011 € mensili lordi (contro una media regionale di € 990) che scende a € 855 (contro una media regionale di € 832) se si considerano solo le prestazioni erogate agli ex dipendenti del settore privato (l’85% del totale). Complessivamente, su tutto il territorio marchigiano, il 62% delle prestazioni previdenziali erogate hanno un importo inferiore a 1.000 € mensili lordi, con differenze importanti in ottica di genere: se gli uomini percepiscono in media € 1.218 lordi mensili, le donne arrivano a € 705. Questi numeri, elaborati dalla Federazione dei Pensionati della Cisl Marche a partire da dati ufficiali INPS, denotano una situazione preoccupante: tantissime persone anziane della nostra Provincia stanno scivolando sotto la soglia di povertà, e la situazione sta peggiorando a causa dell’emergenza pandemica, che tra l’altro ci costringe a restare in casa e a spendere risorse importanti per i dispositivi di protezione individuale. Siamo consapevoli che l’emergenza sociale ed economica che ci aspetta sarà drammatica. L’Istat rileva che nelle Marche, a settembre 2020, gli occupati sono diminuiti di 34.540 unità (il 6% circa) rispetto all’anno precedente, nonostante il blocco dei licenziamenti. Siamo estremamente preoccupati per i nostri figli che rischiano di perdere il lavoro e per i nostri nipoti che avranno enormi difficoltà a trovarlo. Per anni abbiamo cercato di sopperire alle carenze del sistema pubblico di welfare aiutando ogni giorno figli e nipoti, regalando tempo e soldi, pagando bollette e rate dei mutui, assistendo nipoti e coniugi non autosufficienti. A maggior ragione continueremo a farlo per contrastare gli effetti della crisi, ma abbiamo bisogno di sostegno. Le pensioni non vengono di fatto rivalutate da 7 anni, sui nostri redditi grava un carico fiscale tra i alti in Europa, non abbiamo alcun diritto esigibile a prestazioni socio assistenziali e sanitarie quando diventiamo non autosufficienti. I costi delle strutture residenziali sono esorbitanti, e non è possibile coprirle con le nostre pensioni o con l’indennità di accompagnamento (522 € mensili). Di conseguenza, le famiglie sono costrette ad intervenire, impoverendosi ulteriormente. Per questo auspichiamo che il nuovo Governo guidato da Mario Draghi si faccia carico di questi problemi, trovando nel Recovery Plan delle risorse da destinare alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici, il cui potere d'acquisto si è drammaticamente ridotto negli ultimi anni, alla riduzione dell’IRPEF sui redditi medio bassi da pensione e lavoro e al potenziamento dell’assistenza socio sanitaria alle persone non autosufficienti, non solo anziane. I pensionati italiani vogliono continuare ad aiutare le loro famiglie e il loro Paese, ma hanno bisogno di un sostegno concreto ed urgente.
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26/02/2021 Casa di riposo Sassatelli di Fermo: la Cisl Fp chiede il ritorno alla normalità
Sono passati due mesi dal focolaio di Covid 19 che ha colpito la casa di riposo Sassatelli di Fermo. Gli anziani ospiti, ormai negativizzati, non sono ancora rientrati nella struttura e i lavoratori rischiano di finire in cassa integrazione. La Cisl Fp Marche chiede un rapido ritorno alla normalità, sollecitando la commissione mista, composta da Asur e Comune, ad accelerare i tempi per la riammissione dei 27 ospiti. Il servizio del Tgr Rai Marche con intervista a Giuseppe Donati, Segretario Regionale Cisl Fp Marche
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23/02/2021 Lavoratori spettacolo: manifestazione regionale “Torniamo a fare spettacolo” 23 febbraio Sferisterio di Macerata
Il 23 febbraio 2021, ad un anno dalla chiusura dei luoghi della cultura, i sindacati confederali di categoria hanno realizzato una manifestazione pubblica « in stretto raccordo con le proposte nazionali e regionali, quest’ultime già al centro del confronto con la Regione Marche. - sottolineano SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL - Insieme alle lavoratrici e ai lavoratori dello spettacolo marchigiani, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, abbiamo manifestato a Macerata, in piazza Mazzini, vicino ad uno dei luoghi simbolo della cultura, lo Sferisterio.  Per l’occasione, lo slogan è stato: “Torniamo a fare spettacolo”.»  «Le ragioni dell’iniziativa sono quelle di porre l’attenzione pubblica ed istituzionale sugli effetti concreti che la pandemia e le conseguenti chiusure hanno prodotto sui territori, tra la popolazione, sull’occupazione e sulle condizioni economiche delle lavoratrici e lavoratori. - proseguono i sindacati di categoria - E’ necessario sostenere il mondo della produzione culturale a partire dal riconoscimento di ammortizzatori sociali più efficaci, di pensare alla riapertura graduale ed in sicurezza dei luoghi della cultura, di salvaguardare produzione e occupazione per non disperdere talenti e professionalità essenziali per la società civile.» Per  SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL  «è urgente realizzare una riforma della legge dello spettacolo e combattere forme diffuse di elusività contrattuale e di lavoro sommerso, attraverso l’applicazione dei contratti nazionali di lavoro. Con la Regione Marche, parallelamente, è da tempo aperto un confronto, che auspichiamo porti presto ad affrontare e risolvere il tema urgente dei ristori, delle buone pratiche contrattuali, della revisione della legge regionale dello spettacolo risalente al 2009 e concretizzare il progetto presentato di “Cura dei teatri marchigiani” propedeutici alla ripresa Facciamo appello - concludono i sindacati regionali di categoria - alle Istituzioni, alla società civile, ai media, affinché partecipino fattivamente al rilancio del settore dello spettacolo, quale fattore essenziale per lo sviluppo economico e sociale.»            
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23/02/2021 Sindacato dei pensionati Fnp Cisl: “Pensioni sempre più povere in provincia di Pesaro - Urbino "
«Tantissime persone anziane della nostra provincia stanno scivolando sotto la soglia di povertà, e la situazione sta peggiorando a causa dell’emergenza pandemica, che tra l’altro ci costringe a restare in casa e a spendere risorse importanti per i dispositivi di protezione individuale.» commenta così Vittorio Calisini, Coordinatore  Fnp Cisl  di Pesaro, Urbino e Fano  i dati,  elaborati dalla Federazione dei Pensionati della Cisl Marche, pubblicati dall' INPS che attestano che nel 2019 nella Provincia di Pesaro – Urbino sono state erogate 139.295 pensioni. L’82% di queste sono prestazioni previdenziali in senso stretto, mentre il restante 18% sono prestazioni di tipo assistenziale: pensioni sociali e pensioni di invalidità civile. Le indennità di accompagnamento erogate alle persone in condizione di completa non autosufficienza sono state 13.891.  L'importo medio di una prestazione previdenziale nella provincia è di 1.024 € mensili lordi (contro una media regionale di € 990) che scende a € 859 (contro una media regionale di € 832) se si considerano solo le prestazioni erogate agli ex dipendenti del settore privato (l’83% del totale). Complessivamente, su tutto il territorio marchigiano, il 62% delle prestazioni previdenziali erogate hanno un importo inferiore a 1.000 € mensili lordi, con differenze importanti in ottica di genere: se gli uomini percepiscono in media € 1.218 lordi mensili, le donne arrivano a € 705. «Siamo consapevoli che l’emergenza sociale ed economica che ci aspetta sarà drammatica.  L’Istat rileva che nelle Marche, a settembre 2020, gli occupati sono diminuiti di 34.540 unità (il 6% circa) rispetto all’anno precedente, nonostante il blocco dei licenziamenti. - continua Calisini - Siamo estremamente preoccupati per i nostri figli che rischiano di perdere il lavoro e per i nostri nipoti che avranno enormi difficoltà a trovarlo. Per anni abbiamo cercato di sopperire alle carenze del sistema pubblico di welfare aiutando ogni giorno figli e nipoti, regalando tempo e soldi, pagando bollette e rate dei mutui, assistendo nipoti e coniugi non autosufficienti. A maggior ragione continueremo a farlo per contrastare gli effetti della crisi, ma abbiamo bisogno di sostegno. » «Le pensioni non vengono di fatto rivalutate da 7 anni - denuncia il Coordinatore Fnp Cisl della provincia di Pesaro-Urbino - sui nostri redditi grava un carico fiscale tra i alti in Europa, non abbiamo alcun diritto esigibile a prestazioni socio assistenziali e sanitarie quando diventiamo non autosufficienti. I costi delle strutture residenziali sono esorbitanti, e non è possibile coprirle con le nostre pensioni o con l’indennità di accompagnamento (522 € mensili). Di conseguenza, le famiglie sono costrette ad intervenire, impoverendosi ulteriormente. - prosegue e conclude -  Per questo auspichiamo che il nuovo Governo guidato da Mario Draghi si faccia carico di questi problemi, trovando nel Recovery Plan delle risorse da destinare alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici, il cui potere d'acquisto si è drammaticamente ridotto negli ultimi anni, alla riduzione dell’IRPEF sui redditi medio bassi da pensione e lavoro e al potenziamento dell’assistenza socio sanitaria alle persone non autosufficienti, non solo anziane. I pensionati italiani vogliono continuare ad aiutare le loro famiglie e il loro Paese, ma hanno bisogno di un sostegno concreto ed urgente.»  
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22/02/2021 "Il virus penalizza le donne Mille in più senza il lavoro" Ferretti, Cisl Ascoli al Corriere Adriatico
«E' urgente una regolamentazione dello smart working e una effettiva politica di conciliazione vita privata e lavoro che incida sul rafforzamento dei servizi all'infanzia, agli anziani e ai disabili. -  è quanto ha dichiarato al Corriere Adriatico, Maria Teresa Ferretti, responsabile della Cisl di Ascoli Piceno «Il Piceno ha una elevata percentuale di tessuto imprenditoriale impegnata nel settore dei servizi, che per sua natura occupa molte donne, pensiamo alla ristorazione e alle addette alle pulizie. Settore che in alcuni casi risente maggiormente del rispetto delle regole normative e contrattuali: capita molto spesso di incontrare donne che pur lavorando ricevono retribuzioni molto basse e sicuramente non vanno ad incidere sulla disoccupazione.» «Il mondo femminile è stato sempre quello più penalizzato nell'inserimento lavorativo  sia perché più impegnato nel sostegno familiare, sia perché la donna, soprattutto se giovane, non dà certezza di una continuità lavorativa. I dati ci danno una fotografia evidente di una disoccupazione spostata verso le donne. Se guardiamo a quelli diffusi dall'Istat nel 2019, che riguardano tutto il territorio Piceno, e non solo i Comuni ricadenti nel Centro per l'impiego di Ascoli, si contano 9.573 disoccupati di cui 5.862 donne. Questo significa che la disoccupazione ha colpito oltre mille donne in più nel giro di un anno.»   Da parte della Cisl, dunque, c'è una forte attenzione  per una effettiva politica di conciliazione vita privata e lavoro «fondamentale e urgente diviene, in questo periodo di pandemia anche la regolamentazione dello smart working» conclude la responsabile Cisl di Ascoli. Fonte :  "Il virus penalizza le donne. Mille in più senza il lavoro"  di Luigina Pezzoli, Corriere Adriatico del 22 febbraio 2021, edizione Ascoli Piceno    
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20/02/2021 Per la sicurezza dei lavoratori, riparte l'attività del Co.Co.Pro Inail di Pesaro- Urbino
Nella mattina di lunedì 22 febbraio si riunirà il  Co.Co.Pro Inail della provincia di Pesaro-Urbino. Nel comitato, di nomina prefettizia, sono rappresentate tutte le sigle datoriali e sigle sindacali della provincia le quali, con la supervisione del Direttore Inail della provincia di Pesaro- Urbino, Antuono Edoardo, la Presidenza per le parti sindacali di Danilo Santini della Cisl e la Vicepresidenza di Renzo de Angeli di Confapi, riprenderanno a collaborare per la gestione delle criticità infortunistiche e per la vigilanza sulla sicurezza legate agli importanti temi del lavoro.  «Dopo un periodo di fermo dovuto principalmente alla pandemia in corso, questo importante organismo di presidio e di difesa del territorio, ricostituito e rinnovato nella composizione, torna ad operare ed a rappresentare tutte le maestranze interessate alla tematica degli infortuni e della sicurezza sul lavoro. – hanno sottolineato il nuovo Presidente Co.Co.Pro Danilo Santini, il Direttore Inail,  Antuono Edoardo e  Renzo De Angeli, Vice Presidente Co.Co.Pro.- L’istituto e le parti sociali condividono, in un’ottica collaborativa, uno spirito rigenerato necessario allo slancio in vista delle future iniziative che si metteranno in campo».    
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19/02/2021 Centro Bignamini: arginare subito il focolaio Covid e rafforzare tutte le misure di prevenzione
CGIL CISL UIL confederali di Falconara esprimono grande preoccupazione per il focolaio di covid 19 che si è generato all’interno del Centro Bignamini (Fondazione Don Gnocchi) di Falconara, di cui si è avuta notizia nelle scorse ore. Le organizzazioni sindacali di categoria hanno immediatamente richiesto un incontro alla Direzione. Dalle notizie raccolte almeno 10 utenti nel reparto della riabilitazione intensiva sono risultati positivi. Al momento non risultano contagi tra gli operatori. Il reparto, che si colloca al secondo piano della struttura, è stato chiuso e i pazienti ricollocati in altre strutture sanitarie. Chiusi per la sanificazione nella giornata odierna anche alcuni ambulatori e il servizio di piscina che riapriranno nell’immediato. Riteniamo indispensabile che vi sia un coordinamento tra la struttura stessa e l’ASUR per la gestione dell’emergenza e chiediamo che vengano garantiti gli organici per gestire l’assistenza sanitaria che resta operativa nella struttura. Riteniamo importante che vengano garantite le soluzioni organizzative che impediscano l’utilizzo di personale in più reparti. Occorre infine terminare al più presto il programma di vaccinazione per utenti e dipendenti. CGIL CISL UIL si rendono anche disponibili ad incontrare gli enti competenti per agevolare il coordinamento delle iniziative.
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18/02/2021 Vaccino anticovid per gli over 80. Assistenza per la prenotazione nelle sedi Cisl della Provincia di Ancona
La FNP CISL è fortemente preoccupata per l’andamento della pandemia e sulle possibili  gravi conseguenze nelle persone anziane  e in particolare su quelle più fragili,  e invita   la Regione Marche  a rendere note, nel più breve tempo,  le modalità per la eventuale prenotazione  per le persone che non sono in grado di deambulare o di essere accompagnate e per le quali la  stessa Regione comunica che la vaccinazione “sarà eseguita dall’ASUR mediante i Medici di medicina generale ovvero dalle altre strutture territoriali ADI (Assistenza Domiciliare Integrata).” Le prenotazioni, a partire dal 12 febbraio, potranno essere effettuate sul sito delle Poste, https//prenotazioni.vaccinicovid.gov.it  oppure numero verde 800 009966 dalle ore 9 alle 18  LA FNP  e la CISL   sono a disposizione degli over 80 che hanno necessità di aiuto nel prenotare  la vaccinazione  Anti-Covid 19  presso  le proprie sedi della provincia di Ancona.   ANCONA  via  G.Ragnini 4  Tel.3316158101 CHIARAVALLE  - Via Abazia 9 tel.071744992 FALCONARA   - Via G.Leopardi 7 tel. 0719174769 OSIMO  - via San Gennaro 30 tel. 0717131397  SENIGALLIA -Via Montenero 6        tel 07164470 -3668534917 JESI - Via Gallodoro 66 tel.0731209321  FABRIANO - ViaDeGasperi 50 Tel: 073222564 SASSOFERRATO -  Via Leopardi, 1 - tel. 0732 958171 CERRETO D’ESI -  Santa Croce, 2 - tel, 0732 771217         Gli interessati dovranno essere muniti di documento d’identità, tessera sanitaria e un numero di cellulare sul quale poi  sarà notificata la conferma di prenotazione, il giorno e la sede di somministrazione del vaccino.     
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16/02/2021 Vaccino anticovid per gli over 80. Assistenza per la prenotazione in tutte le sedi Cisl del maceratese
 I pensionati della CISL e i volontari Anteas di Macerata sono a disposizione per aiutare gli ultraottantenni nella prenotazione del vaccino. «Basterà telefonare in qualsiasi sede CISL della provincia di Macerata per ricevere un servizio telefonico di prenotazione del vaccino. - spiegano i responsabili  CISL, FNP CISL e ANTEAS di  Macerata - Si tratta di un’iniziativa pensata per stare vicino a una popolazione molto anziana e particolarmente fragile. Va sottolineato che l' avvio di questa fase del piano vaccinale predisposto dalla Regione Marche non tiene conto delle possibili difficoltà che molte persone anziane e sole possono incontrare nell’accesso alle informazioni e alla piattaforma di prenotazione on line. » Un maggiore disponibilità al confronto a livello regionale con il sindacato confederale e dei pensionati «avrebbe aiutato a mettere a fuoco queste criticità e permesso un coinvolgimento più ampio per rafforzare la tutela, l’informazione e l’accompagnamento degli anziani in una fase così difficile. - sottolineano e concludono-  Per noi resta prioritario che nessuno sia lasciato solo e per questo abbiamo attivato in tutte le sedi CISL il servizio di assistenza telefonica per la prenotazione del vaccino.»          
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11/02/2021 Servizi sociali ATS 6 Fano: i sindacati chiedono che si apra un dibattito sulla gestione
Nel dicembre del 2019 sono stati adottati provvedimenti per la costituzione in forma associata del servizio sociale ATS 6 che, coerentemente con i modelli organizzativi della nostra provincia, diventava lo strumento per la gestione associata ed in convenzione dei servizi sociali. Nel dicembre del 2020 ( delibera 73 dei comitati dei sindaci) veniva approvato un cronoprogramma funzionale alla costituzione, a decorrere dal 1 gennaio 2023, di una nuova azienda pubblica di servizi per la gestione dei servizi  sociali e  socio sanitari integrati. Cgil Cisl e Uil di Pesaro-Urbino, insieme alle categorie del pubblico impiego, desiderano sapere quali siano state le valutazioni politiche ed organizzative che hanno portato a questa decisione , che leggiamo nell’atto di Giunta, non ha natura precettiva ( e sarebbe strano il contrario ) ma programmatoria dal momento che gli Enti che conferiranno personale e risorse economiche alla costituenda ASP non hanno mai coinvolto le confederazioni sindacali ed i sindacati di categoria su un tema tanto rilevante. Si tratta infatti di superare un modello organizzativo, realizzando un nuovo soggetto che, con proprio personale e proprie risorse, dovrebbe gestire direttamente servizi così importanti per la presa in carico e la cura della parte più fragile della popolazione : tutto questo deve  avvenire con il massimo grado di partecipazione condivisione con chi rappresenta i lavoratori interessati  ed i cittadini che a quel servizio accedono. Consapevoli dell’importanza di questa scelta che finalmente permetterà ai cittadini dell’Ats 6 di avere  politiche sociali incisive, adeguate  e pronte alle nuove sfide sociali,  chiediamo nell’ottica delle buone relazioni sindacali e con l’intento di  un dialogo costruttivo e funzionale a garantire qualità e quantità dei servizi,  l’avvio di un confronto. Per queste ragioni chiediamo al Sindaco e al presidente del comitato dei sindaci dell’ATS 6 un’immediata convocazione perché una decisione con un impatto così rilevante non può essere adottata nel silenzio e senza un adeguato dibattito che coinvolga i sindacati, i lavoratori ed i cittadini.    
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08/02/2021 Cgil e Cisl di Urbino: «Bene il contrasto del lavoro nero»
Cgil e Cisl di Urbino plaudono all’azione dei Carabinieri, dell’Ispettorato del lavoro e dell’ Ispettorato dell’Area Vasta, che hanno portato a scoprire la forte inosservanza del rispetto di regole e diritti dei lavoratori da parte di alcuni imprenditori.   Purtroppo, riteniamo che sia solo la punta dell’ iceberg che emerge da un sistema culturale abbastanza diffuso nel più vasto territorio, non solo dell’entroterra, ma in tutto l’ambito provinciale.   Sono sempre più diffuse le problematicità che si riscontrano in svariati settori della produzione e dei servizi: dalla ristorazione, ai pubblici esercizi, alla logistica, dalle attività di servizi generali, a piccoli laboratori artigianali, dove il mancato rispetto dei contratti collettivi di lavoro, la mancanza della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro,  il non rispetto degli orari, dei salari, le tipologie contrattuali difformi dalla prestazione effettiva, sono forme sempre più diffuse, tanto da creare pesanti ricadute sui lavoratori e loro famiglie che ne subiscono le conseguenze.   In questo periodo di difficoltà conseguente alla pandemia in essere, legittimamente molti operatori economici hanno richiesto ed ottenuto dalla stato il sostegno economico necessario a superare le oggettive difficoltà, ma lo stesso, non è stato sempre possibile  per i lavoratori dipendenti che, in molti casi, non hanno potuto accedere alle provvidenze perché non regolarizzati.   È una piaga pesante, che parte da un retroterra culturale, diffuso e non già come conseguenza delle difficoltà attuali o  della crisi economica che ci ha attraversato a partire dal 2008 e  proprio per questo, da diversi anni,  in occasione dei confronti per la contrattazione sociale, invitiamo i Sindaci a ribadire il proprio impegno  nel  contrastare l’evasione e l’elusione fiscale operata da quei contribuenti riconosciuti morosi totali o parziali che con tale comportamento oltre a penalizzare le finanze necessarie ad una compatibile gestione amministrativa, mortificano i  cittadini che con senso civico contribuiscono,  non senza sacrifici, alla gestione dell’amministrazione pubblica.    Un sistema che parte dalla cultura dello “zerbino”, di nascondere la polvere per non far emergere comportamenti che penalizzano non solo la dignità ed i diritti dei lavoratori, ma anche delle risorse necessarie al funzionamento della Pubblica Amministrazione  e  dei tanti imprenditori, che cercano di rispettare, tra le tante difficoltà  le regole del diritto e quelle della libera concorrenza.   Auspichiamo che la lodevole azione avviata dalla istituzioni, continui e vada sempre più nel profondo, fino a sollevare i tanti zerbini che inquinano il territorio, che mortificano i più deboli e che penalizzano una corretta ripresa economica del territorio e del benessere sociale. 
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02/02/2021 Pagamenti cassa integrazione artigiani fermi ad ottobre Filctem Cgil – Femca Cisl: “ E’ inaccettabile, va velocizzata la procedura”
Dopo la manifestazione del 21 luglio e le altre iniziative mosse nel corso del 2020 «ci troviamo nuovamente a dover intervenire per denunciare i gravi ritardi nel pagamento degli ammortizzatori sociali alle lavoratrici e ai lavoratori dell’artigianato » affermano Linda Bracalente,  FILCTEM CGIL Fermo  e  Francesco Interlenghi,  FEMCA CISL MARCHE .  Nella provincia di Fermo migliaia di dipendenti del settore stanno ancora aspettando che venga liquidato l’FSBA di ottobre, «in molti devono ancora finire di prendere settembre, ci risulta che ad oggi è stato erogato circa l'87% delle risorse necessarie per la mensilità di settembre. Questi ritardi non sono più accettabili, ci sono intere famiglie già provate dalle enormi difficoltà del COVID-19 che non possono più aspettare 3 o 4 mesi per ricevere l’indennità prevista dall’ammortizzatore sociale. - riportano i sindacati di categoria -  E’ necessario un intervento urgente volto a velocizzare la procedura per la liquidazione di FSBA. I lavoratori e le lavoratrici meritano risposte immediate, soprattutto perché sono strettamente legati ad un settore, quello dell’artigianato, che già prima della pandemia si trovava in difficoltà per non parlare della situazione complicata in cui versano le piccole realtà della moda.» «Ringraziamo l’Ente Bilaterale dell’artigianato Marche per il supporto e il grande lavoro svolto in questi mesi complicati. A tal proposito vogliamo cogliere l’occasione per ricordare ai dipendenti del settore che anche nel 2021 potranno contare sulle prestazioni di sostegno al reddito previste dall’EBAM.  Auspichiamo che la procedura di pagamento dell'FSBA venga snellita e i lavoratori e le lavoratrici possano finalmente poter contare sull'ammortizzatore sociale in tempi rapidi.- rilanciano Bracalente della  FILCTEM CGIL  e  Interlenghi della FEMCA CISL   - Nel pieno di una pandemia e di una crisi economica e sociale è  fondamentale dare garanzie a chi lavora e investire le proprie energie per dar vita a strategie di supporto e rilancio dell’economia.» «Nel nostro territorio pensare al domani significa mettere in campo strategie concrete per la tutela e il rilancio delle piccole e medie imprese. Possiamo venir fuori dalla difficile situazione che stiamo attraversando solo agendo in sinergia e c’è bisogno che ogni attore politico e sociale si impegni costantemente. Noi sindacati - concludono -  siamo pronti a fare la nostra parte al fine di evitare ulteriori danni ai lavoratori, alle lavoratrici, a tutti i cittadini marchigiani e siamo disposti sin da ora a confrontarci sulle strategie da mettere in campo per rilanciare il lavoro e tutelare l’occupazione.»    
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29/01/2021 Whirlpool: a Fabriano la Fim Cisl si conferma prima alle elezioni Rsu
Nei giorni 26, 27 e 28 gennaio 2021 si sono svolte le elezioni per il rinnovo delle RSU nei siti di Fabriano della multinazionale Whirlpool.  Alle votazioni, avvenute sia modalità on line che in presenza hanno partecipato più del 90% dei dipendenti. Di fatto nei siti sono occupati 1096 dipendenti e hanno partecipato al voto 974, 388 voti sono andati alla Fim Cisl, 312 voti alla Fiom Cgil e 270 voti alla Uilm Uil.   La Fim Cisl si conferma come prima organizzazione sindacale: un risultato non scontato dopo anni di crisi aziendale, ristrutturazioni, licenziamenti e con una difficile vertenza ancora aperta, ma che premia il lavoro svolto in questi anni dalle delegate e delegati. La Fim Cisl considera quello ottenuto un ottimo risultato, considerando il momento storico dell’emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova le lavoratrici e lavoratori.  La Fim Cisl ringrazia l’impegno e la disponibilità dei delegati, dei canditati, dei componenti delle commissioni e soprattutto degli iscritti e simpatizzanti che con il loro voto hanno confermato la Fim come prima organizzazione sindacale.   
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29/01/2021 Consultori in affanno tra strutture smantellate e carenze di personale
Il consultorio di Chiaravalle, come le altre strutture regionali, è alle prese con mancanza di personale e difficoltà operative. Il servizio del Tgr Rai Marche con intervista ad Alessandro Mancinelli, Responsabile della Cisl di Ancona.
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28/01/2021 Ospedale di Sassoferrato riduce ancora i servizi, Cisl Fp: " Preoccupazione per la tenuta dei servizi e della sicurezza"
Difficoltà per l’ufficio prenotazioni e cassa ticket dell' ospedale di Sassoferrato che funge anche da portineria, «  perchè da quattro operatori in servizio, verrà a breve presidiato da un solo operatore. - riportano Stefania Franceschini e Alessandro Mancinelli della CISL FP  -  Erano già rimasti in due da alcuni mesi, ma dal 1 febbraio, il secondo operatore andrà in pensione e sarà impossibile garantire la presenza costante dell’unico dipendente rimasto. Cosa succederà in caso di una sua assenza improvvisa, non è dato saperlo. » «Siamo preoccupati dei risvolti che potrà avere. - proseguono Franceschini e Mancinelli -  Solo per fare un esempio, per chi deve accedere al servizio prelievi, non essendoci l’operatore che gestisce l’inserimento delle impegnative, non sarà possibile eseguire la prestazione con la solita tempistica, o non potrà essere eseguita affatto. Un solo dipendente che gestisce la cassa ticket, consegna referti, fa servizio di portierato e informazioni, è  sicuramente un problema per i servizi al cittadino ma anche di sicurezza.   In questa struttura non esiste un servizio di vigilanza e l’operatore del front office è l’unico che in qualche modo riesce ad avere contatti con l’utente, prima che questo acceda ai vari ambulatori, centro prelievi e RSA. Tante domande senza risposta - denunciano i sindacalisti - quello che ci appare chiaro invece, è che il servizio ai cittadini di Sassoferrato subirà un altro taglio e non sappiamo quale ulteriore decisione verrà studiata a tavolino per questo nosocomio.» «Come CISL FP abbiamo più volte evidenziato che la carenza di personale, non solo sanitario, avrebbe portato alla chiusura, o rischio tale, di importanti servizi, e sicuramente avrebbe penalizzato tutto il settore dei front office, specie quelli territoriali. La situazione che si andrà a verificare da qui in avanti per Sassoferrato, ne è la prova evidente. Il taglio di  spesa di 4.415.420 euro, come si evince dalla determina ASUR n.78 del 20 febbraio 2019 all’allegato 8 - spiegano Stefania Franceschini e Alessandro Mancinelli  della CISL FP - ha impedito di procedere con le assunzioni necessarie a coprire il turn over del personale, lasciando falle insanabili, che si stanno allargando mano a mano che il personale si avvia al pensionamento.» La situazione sta diventando «insostenibile e tutto l’interesse che ora gravita attorno all’emergenza COVID, rischia di distogliere l’attenzione da tutte le altre problematiche che, già presenti e non affrontate, diventeranno presto insolvibili.  - concludono  - Sarà ancora più evidente ad emergenza conclusa, quando molte attività ora ridotte, ritorneranno a pieno regime.»  
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26/01/2021 Emergenza freddo per i senza fissa dimora, Cgil Cisl Uil: " Condivise con i Comuni Ambito Territoriale Sociale 12 le prime risposte"
  «Abbiamo notizia che nell’ultima riunione del Comitato dei Sindaci dell’Ambito Sociale 12, tutti i comuni, insieme all’ambito sociale, abbiano condiviso di destinare 10.000 euro per la gestione dell’ assistenza ai senza fissa dimora» scrivono in una nota i responsabili territoriali di Cgil Cisl Uil. «Avevamo più volte segnalato - sottolineano i sindacati -  così come avevano fatto le associazioni di volontariato (Tenda di Abramo e RiBò) questa problematica che riguarda oltre 30 persone (soprattutto sul territorio costiero) e che è stata notevolmente aggravata dal fatto che per l’emergenza covid le strutture di ricovero (come la Tenda di Abramo) sono temporaneamente chiuse. In questo momento non vi è altra possibilità che quella di sostenere i costi di periodi di pernottamento per i senza fissa dimora presso piccole pensioni, evitando a queste persone di affrontare la notte al freddo e alle intemperie.»   «Riteniamo pertanto un risultato significativo questo impegno economico assunto da tutti i comuni dell’ ambito, sia perché riconosce la necessità di affrontare quella che è una questione di civiltà troppo spesso lasciata al solo intervento del volontariato, sia perché è maturata con l’impegno di tutti i comuni determinando quindi una omogeneità del diritto su tutto il territorio dell’ ambito sociale 12 coinvolgendo anche i territori che solitamente non rilevano queste presenze. Ora  -  rilanciano e concludono Massaccesi, Cgil, Mancinelli, Cisl e  Bellagamba, Uil - è necessario che in sede di ambito sociale si possano condividere con le organizzazioni di volontariato e le organizzazioni sindacali i sistemi e criteri di intervento, portando a compimento un percorso complicato ma che ha iniziato a dare i suoi frutti.»
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13/01/2021 Ospedale di Fermo: situazione preoccupante con gravi ripercussioni per il territorio
La grave situazione dell’ospedale di Fermo non può non suscitare forte preoccupazione per la situazione sanitaria nel nostro territorio. L’utilizzo di gran parte dei posti letto del Murri per assistere malati Covid si traduce nell’impossibilità, per i fermani, di accedere a qualsiasi cura per altre patologie. Il personale sanitario, già sottodimensionato a inizio pandemia, è ora allo stremo delle forze ed è impossibile chiedere ulteriori sforzi rispetto a quanto sta già facendo. La presenza nell’ospedale di 107 malati Covid, cioè quasi la metà della capienza totale, il  blocco delle sale operatorie, la medicina aperta solo ad Amandola, le prestazioni ambulatoriali che in terza fase saranno   chiuse, il pronto soccorso rimasto con un numero minimo di medici strutturati, il personale infettato, che negli ultimi tre giorni ha raggiunto il numero di 50 unità, sono tutti elementi che aggravano l’emergenza socio-sanitaria nel Fermano, già in difficoltà prima della pandemia: sono anni, infatti, che il sindacato contesta il mancato allineamento della sanità fermana agli standard degli altri territori delle Marche. Oggi non è tempo di alimentare polemiche, ma non possiamo esimerci dall’analisi della situazione: è ora di agire il più velocemente possibile, sia per trovare soluzioni alle problematiche più urgenti, avvalendosi di risorse relative ad un contesto più ampio che è quello regionale, che per riprogettare l’intera sanità fermana.
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13/01/2021 8 modi per andare in pensione nel 2021
Quando potrò andare in pensione? È questa la domanda che gli esperti del Patronato Inas Cisl  si sentono fare più spesso dalle persone. Hai raggiunto  quota 100? Rientri in opzione donna o puoi andare in  pensione anticipata per lavori usuranti o perchè sei un lavoratore precoce? Puoi accedere all'Ape volontario e ape sociale? Le strade per il pensionamento, negli ultimi anni, si sono moltiplicate, tanto da rendere il percorso per smettere di lavorare decisamente complesso.   Gli esperti Inas Cisl spiegano – con un video tutorial– gli 8 modi di andare in pensione nel 2021.
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13/01/2021 Busta paga pesante: gli iscritti Cisl Marche possono presentare l'istanza di rimborso fino al 5 febbraio
Sei residente nel cratere sismico e non hai richiesto la busta paga pesante?   Per i nostri iscritti c'è tempo fino al 5 febbraio 2021 per compilare, con il nostro aiuto, l'istanza di rimborso del 60% dell'Irpef pagata nel 2017 da inviare all'Agenzia delle Entrate.   Ti aspettiamo presso le sedi Cisl del cratere!
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12/01/2021 Cisl Marche Winter Youth Accountability : esperienze di Servizio Civile Universale
Cisl Marche Winter Youth Accountability “… d’inverno un viaggiatore”  è il titolo del seminario in modalità online promoso e organizzato  dalla Cisl Marche per rendicontare e riflettere su cose fatte e da fare con i giovani, a partire dalla Summer School 2020 e dall’esperienza del Servizio Civile Universale nel sistema Cisl Marche. Ai lavori sono intervenuti i giovani del Servizio Civile Universale a conclusione della loro esperienza  e  il prof. Ugo Morelli, psicologo, docente presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, Nicoletta Merlo, Responsabile politiche giovanili Cisl e ETUC Youth Committee e il Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi . «Il webinar è stato ideato come espressione dell’attenzione della Cisl Marche sulla dimensione generazionale legata ai giovani – sottolinea Cristiana Ilari, Segretaria Cisl Marche, che ha aperto la video conferenza - Oggi i giovani rischiano di essere solo oggetto di analisi più che soggetto di una policy che dia loro protagonismo. Sono il presente prima ancora che il futuro e stanno pagando un prezzo molto alto in termini di dispersione scolastica, povertà educativa, valorizzazione delle competenze, tutele e qualità del lavoro. Occorre partire dall’incontro e dall’ascolto per promuovere la loro attivazione. E’ la nostra esperienza fondata sulle cose fatte con i giovani. Abbiamo voluto realizzare questo appuntamento on line d’inizio anno, in un tempo ancora segnato pesantemente dalla pandemia, avendo cura di tenere insieme sicurezza e desiderio di condivisione. Ci ha mosso una duplice volontà: onorare l’impegno, preso durante la Summer School di settembre scorso, di ritrovarci insieme ai giovani che vi hanno partecipato e, al contempo, offrirci reciprocamente un’occasione di bilancio con coloro che hanno svolto il servizio civile nel 2020 nel sistema Cisl Marche – prosegue e conclude Cristiana Ilari – Vogliamo inoltre cogliere questa opportunità di scambio intergenerazionale per analizzare le esperienze con cui Cisl Marche pratica l’idea di essere luogo dove accogliere, coltivare e sviluppare gli interessi, i desideri, le capacità dei giovani, come ad es. le politiche di sviluppo organizzativo e formazione, oltre ai progetti che hanno coinvolto gli studenti della Scuola secondaria di secondo grado. Ripartire da ciò che è stata fatto insieme per progettare e intraprendere nuovi percorsi».
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11/01/2021 Steat: i risultati del 2020 sono merito di tutti, anche dei dipendenti
Nel corso della conferenza stampa del 5 gennaio scorso, il Presidente e il Direttore di Steat, Fabiano Alessandrini e Pino Rutolini, hanno elencato i grandi successi ottenuti dall’azienda di trasporti nell’anno appena trascorso, Un anno condizionato da una pandemia di dimensioni planetarie che ha reso oltremodo difficoltoso il lavoro di tutto il personale dipendente: i lavoratori di Steat, come tanti altri, hanno dovuto sottostare a regole nuove, a rischi fino ad ora inimmaginabili, con un impegno ed una serietà fuori dal comune. Pensiamo per un attimo agli operatori al pubblico che, minuto dopo minuto, hanno dovuto interfacciarsi con le persone e con i casi più disparati. Al personale amministrativo e tecnico, che da quasi un anno si trova a riorganizzare e riprogrammare turni, servizi e percorrenze ad ogni emanazione di DPCM e Ordinanze Regionali. Senza dimenticare chi, per queste cause, si è trovato in cassa integrazione o, ancora peggio, con contratti a termine non rinnovati. «Potremmo continuare per molto – dichiara Claudio Sosi della Fit Cisl Marche in una lettera rivolta ai dipendenti e alla dirigenza di Steat - elencando sacrifici, difficoltà ed immensa diligenza profusi dai colleghi lavoratori che si sono adeguati e fatti carico di mille problematiche». «Nessuno – prosegue Sosi - mette in dubbio il merito della Direzione con la quale, magari, sarebbe bene interfacciarsi sulla opportunità di alcune scelte, vedi quella di inserire in azienda due nuovi dirigenti e dei relativi costi che inevitabilmente aumenteranno. Ci rincresce però che non sia stato riconosciuto, nel corso della conferenza stampa, il ruolo decisivo ed assoluto dei lavoratori». In ogni impresa, ricorda Sosi, «è la base che sorregge tutto il resto. Una base formata dai lavoratori e dalla loro tenacia. Riconoscere il loro operato con il giusto merito è una questione di logica, di fatti e di stile».
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11/01/2021 Piccola pesca, aumento canoni box del 600%, Fai Cisl Marche: “ E’ inaccettabile, serve una cabina di regia”
 «Consideriamo inaccettabili e molto gravi le notizie in merito all’aumento del 600% dei canoni demaniali marittimi dei box  da parte del Governo che nelle Marche colpisce prevalentemente la piccola pesca, soprattutto nel comune di San Benedetto del Tronto.  - afferma Danilo Santini, Coordinatore Regionale Fai-Pesca e  Segretario Regionale Fai-Cisl Marche  -  Come  sindacato di categoria  manifestiamo tutta la nostra solidarietà alle autorità portuali locali, al Sindaco ed al Comune di San Benedetto, ma soprattutto, ai lavoratori interessati dal provvedimento che si vuole mettere in atto in tempi brevissimi.» «Non esistono solamente le imprese di pesca, fondamentali per l'attività marittima certamente, ma anche i lavoratori in esse imbarcati e che, con il loro contributo quotidiano e spesso anche a rischio della vita causa condizioni precarie, permettono all'economia locale a forte vocazione marittima di sopravvivere. Senza parlare, poi, dell'indotto collegato.  - sottolinea Santini -  Per questo chiediamo  con forza che si aprano al più presto tavoli istituzionali ad ogni livello, con una cabina di regia in capo all'Assessore regionale con delega alla pesca, per una risoluzione della questione in termini sicuramente più compromissori e assolutamente non vessatori e penalizzanti per gli operatori tutti della pesca, ma anche per una tenuta sociale che non si sfilacci pericolosamente e continui ad essere  coesa.»
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08/01/2021 Gerundini, Cgil Cisl Uil : "Necessario garantire l’assistenza sanitaria"
Cgil Cisl e Uil di Falconara esprimono grande preoccupazione per il focolaio di covid 19 che si è generato all’interno della casa albergo cittadina per anziani Gerundini .  «Dalle notizie raccolte ci risulta  la quasi totalità dei 22 utenti e almeno 7 dipendenti sono risultati positivi. - scrivono in una nota stampa  i rappresentanti sindacali Massaccesi della Cgil, Mancinelli della Cisl e Bellagamba  della Uil -  A parte 3 ricoveri, od oggi risulta che la restante parte degli utenti e gli operatori, tutti oss (operatori socio sanitari), siano stabilmente in isolamento all’interno della struttura falconarese.»   «Riteniamo indispensabile che vi sia un coordinamento tra la struttura stessa, il comune di Falconara e l’ASUR per la gestione dell’ emergenza e chiediamo che venga garantita, attraverso personale medico  o infermieristico, tutta l’assistenza sanitaria necessaria. - sottolineano i rappresentanti sindacali -  Questo è il tema centrale, infatti la struttura del Gerundini è di tipo sociale e non possiede di norma una dotazione organica con le professionalità sanitarie necessarie a gestire una situazione del genere. »    «Sarà inoltre necessario garantire il massimo isolamento rispetto, ad esempio, a realtà sanitarie contigue, quali l’istituto Bignamini e al tempo stesso si dovrà rafforzare per gli utenti malati che risiedono al Gerundini la possibilità di mantenere un contatto virtuale con i propri cari, attraverso la dotazione di sistemi di videochiamata, tablet o comunicazione da remoto. - concludono  e rilancianoCgil Cisl Uil -  Restiamo disponibili ad incontrare gli enti competenti per agevolare il coordinamento delle iniziative.»  
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26/12/2020 Cgil Cisl Uil Falconara: urgente intervenire per dare riparo alle persone senza fissa dimora
Almeno 30 persone dormono all’aperto sul territorio dei comuni dell’ Ambito Sociale 12 (Falconara, Chiaravalle,Montemarciano, Monte San Vito, Camerata, Agugliano e Polverigi). La stragrande maggioranza la sera cerca riparo sul territorio falconarese. I dati, indicati nei documenti dell’ Ambito Sociale 12, frutto dei contatti con la “Tenda di Abramo” e l’Unità di Strada “RiBo”, forniscono la dimensione di un fenomeno in crescita e aggravato, nella sua gestione, dalla pandemia di covid-19.  CGIL CISL UIL di Falconara sono molto preoccupati e già da alcuni mesi hanno chiesto alla Prefettura e alle Istituzioni Locali di prendere in esame la situazione.  Il  territorio dell’ Ambito sociale 12 beneficiava infatti, prima della pandemia,  di 13 posti letto presso la “Tenda di Abramo” a  cui se ne aggiungevano 14 nelle settimane più fredde dell’anno attraverso l’apertura del “rifugio” temporaneo in via Friuli a Falconara. Una dotazione totale di 27 posti letto, gestiti da volontari, che la pandemia ha costretto alla chiusura, con la conseguenza che ora gran parte delle persone, ancorché assistite dall’ Unità di Strada, sono costrette a dormire all’aperto.  Ora, nell’imminenza dell’approvazione dei bilanci di previsione degli enti locali, CGIL CISL UIL  chiedono ai comuni dell’ Ambito di rifinanziare con risorse di bilancio  il progetto “accoglienza 6.0” gestito dall’Ambito Sociale 12 e dalle associazioni di volontariato per consentire il pagamento di stanze in alcune pensioni del territorio durante le notti più fredde dell’ anno. Al costo di circa 20 euro a notte si può permettere ad una persona di dormire al caldo e all’ asciutto, in attesa di riattivare quei servizi che, interessando soggetti tra i più fragili e in difficoltà, misurano il grado di civiltà della nostra comunità. 
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18/12/2020 Troppi incidenti, troppi infortuni e troppe intollerabili morti sul lavoro: per Cgil Cisl Uil di Ascoli serve un impegno per la sicurezza
Nell'ultima settimana sono stati due gli incidenti mortali sul lavoro nella provincia di Ascoli Piceno: un operaio di 56 anni, dipendente della Covalm di Rotella addetto alla produzione e un altro operaio di 44 anni addetto alla bonifica dell'amianto precipitato dal tetto di un capannone a Stella di Monsampolo.  Cgil, Cisl e Uil di Ascoli Piceno rivolgono il loro primo pensiero alle famiglie delle vittime, esprimendo tutto il cordoglio e la vicinanza.  «Non si può continuare a morire di lavoro in questo paese - scrivono Cgil, Cisl e Uil -. I morti, gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali registrano dati, certificati dall’INAIL, allarmanti: 5 infortuni mortali nella nostra Provincia da inizio anno 2020, 1538 denunce di infortunio, 443 malattie professionali». Per i sindacati «non è più il tempo degli appelli e delle promesse: la sicurezza sul lavoro è una priorità sociale e non si possono accettare passivamente le tragedie che si ripetono. È il tempo delle azioni concrete a tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori con forte determinazione e sforzo da parte di tutti, organizzazioni sindacali, datori di lavoro, istituzioni e organi di controllo in testa». Rispetto delle regole, investimenti e prevenzione per la sicurezza sono le parole d’ordine. Cgil, Cisl e Uil si battono insieme per la tutela dei lavoratori, del lavoro sicuro e regolare. «Ribadiamo il nostro impegno - aggiungono le Segreterie provinciali - a sensibilizzare i lavoratori su tale tematica e a confrontarci con le imprese affinché l’organizzazione del lavoro tutta sia improntata alla sicurezza. Al mondo delle imprese chiediamo investimenti maggiori in salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di intensificare la formazione erogata ai neo assunti, a chi già lavora compresi i lavoratori degli appalti perché ciò si traduce in lavoro regolare e di qualità». Alle istituzioni, a tutti i livelli, a partire dalla Regione Marche, si chiede «un preciso impegno per affrontare in modo deciso la questione, attraverso controlli efficaci e concreti che siano supportati da risorse, umane ed economiche, certe ed adeguate a partire da un maggior impegno di risorse da destinare alla salute e sicurezza dal bilancio regionale».  «Tragedie come queste non devono più accadere - concludono i sindacati - perché è inaccettabile che il lavoro sia causa o strumento di morte. Non è pensabile uscire di casa per fare il proprio lavoro e non tornare».   
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17/12/2020 Aumento TARI, Cgil e Cisl provincia Pesaro e Urbino : "Sindaci ritirate la delibera"
«Abbiamo appreso che nell’ultima riunione dell’ATA, (Assemblea Territoriale d’Ambito rifiuti), i sindaci hanno approvato un aumento della TARI pari al 2.5%.  Riteniamo sia una scelta, anche se supportata da una deliberazione ARERA, assolutamente fuori luogo nei tempi e nel merito. - sostengono  Cgil e Cisl della provincia Pesaro e Urbino   -  Chiediamo ai Sindaci  di rivedere la loro decisione e di impegnarsi per predisporre un nuovo piano provinciale dei rifiuti che riduca i costi di gestione del ciclo rifiuti adeguando la raccolta dei rifiuti ai moderni standard di sostenibilità ambientale .» «In un contesto così complesso come quello che stiamo vivendo dove molti lavoratori  e pensionati hanno visto compresso il proprio reddito se non addirittura azzerato nel caso di lavoratori precari, dove molte aziende, in particolare del settore turistico recettivo, hanno visto crollare il proprio fatturato, pensare di aumentare la TARI ci sembra assolutamente fuori luogo. - sottolineano i sindacati  - Pensiamo anche a tutti i pensionati che vivono con una pensione minima di circa 500 euro e vedono ridurre il potere di acquisto della loro pensione anche per l’aumento costante delle tariffe.»  «Questa decisione sembra ancor più incomprensibile visto che nello stesso tempo le aziende partecipate od interamente pubbliche che gestiscono il ciclo dei rifiuti, creano utili milionari. - rilanciano i sindacati provinciali  - Sempre nella stessa delibera leggiamo inoltre che viene considerato un aumento del 1,7% di inflazione programmata, quando sappiamo bene che tra gli effetti della pandemia c’è stata una contrazione dei consumi ed un azzeramento dell’inflazione tanto che parliamo di “deflazione”.» «Ora non vorremmo che nel meccanismo di costruzione della TARI si sia anche inserito come costo fisso l’utile di impresa consolidato che, considerato l’innegabile aumento dei costi della raccolta a causa del COVID, senza un aumento della tariffa si sarebbe ridotto rispetto ai periodi anti COVID. Ci risulta che addirittura un rappresentante di un comune abbia protestato perché avrebbe voluto un aumento del 5%. - incalzano e concludono Cgil e Cisl della provincia di Pesaro e Urbino -  E’ paradossale che le amministrazioni comunali, piuttosto che mettere in atto tutto il possibile per giungere al più presto all’applicazione di una “tariffa puntuale” che vada nella direzione di ripartire la tassazione in forma proporzionale all’effettiva produzione dei rifiuti, dimostrino invece una “insolita solerzia” nell’incrementare la TARI al solo fine di recuperare quelle risorse che nel 2020 per la crisi pandemica non sono entrate nelle casse dei singoli comuni. Pertanto  come Cgil e Cisl chiediamo   ai sindaci di rivedere la decisione assunta affinché questi aumenti non siamo efficaci.»
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15/12/2020 Cgil Cisl Uil Macerata: da Guzzini parole inammissibili
«Le persone sono stanche di questa situazione e vorrebbero venirne fuori. Bisogna riaprire: anche se qualcuno morirà, pazienza».  Sono parole inammissibili quelle espresse da Domenico Guzzini, durante l'evento in streaming “Made For Italy per la moda“, inaccettabili da chiunque ma se dette dal presidente di Confindustria di Macerata, assumono un aspetto ancor più terrificante perché pronunciate in un contesto pubblico e alla presenza del Presidente della Regione, Francesco Acquaroli e Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata.  La naturalezza con cui ha proferito questa mostruosità fa nascere il sospetto che questo pensiero sia, in certi ambienti, comune e condiviso e sveli la vera natura delle logiche che muovono certa imprenditoria. Parole che denotano l’assoluta mancanza di umanità e doveroso rispetto per il dolore delle numerose famiglie che anche in questi giorni piangono la perdita di persone care. Nelle Marche sono decedute a causa del Covid 1.428 donne e uomini e ben 65.011 sono i morti a livello nazionale che pongono l’Italia al primo posto in Europa per numero di decessi. Esigiamo una presa di distanze della Confindustria e soprattutto dal Presidente della Regione e dal Sindaco di Macerata che non hanno proferito parola durante l'evento ma che sono i rappresentanti di quei cittadini così disprezzati da simili affermazioni. La tutela della salute e della sicurezza è l'esigenza primaria sia per  lavoratori che per cittadini, garantirne la massima attuazione dentro e fuori i luoghi di lavoro, dovrebbe essere una priorità per tutti.    CGIL – CISL – UIL Macerata    Daniel Taddei – Rocco Gravina – Manuel Broglia 
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10/12/2020 Bando case popolari: Cgil Cisl e Uil chiedono incontro con il sindaco di Fano
Cgil Cisl e Uil hanno chiesto un urgente incontro con il sindaco di Fano, Massimo, Seri per un confronto sul bando case popolari. «Già nell’incontro del 30 novembre avevamo sottolineato le criticità del bando e fatto proposte per rendere più accessibile all’utenza la partecipazione allo stesso - scrivono Silvia Cascioli (Cgil Pesaro-Urbino), Giovanni Giovanelli (Cisl Fano) e Riccardo Morbidelli (Uil Pesaro-Urbino) -. Facciamo presente al sindaco che la tipologia di utenza interessata al bando ha spesso difficoltà ad accedere alla strumentazione informatica avendo basse o nulle competenze digitali. Questo dato ci preoccupa molto perché in una fase così delicata si rischia di aumentare il disagio di molte famiglie». I sindacati chiedono la rimodulazione del bando e la previsione di altre modalità di presentazione delle domande, assicurando qualsiasi tipo di collaborazione. «Ci risulta che a breve verrà portata in Consiglio Comunale la proposta di modifica del regolamento per l’assegnazione delle case popolari senza un minimo di confronto con le organizzazioni sindacali - aggiungono Cgil, Cisl e Uil -. Riteniamo che da questa vicenda si debba avviare una seria riflessione politica per una nuova stagione di politiche abitative sulle quali siamo pronti con proposte e progetti».  
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04/12/2020 Porto di Ancona, Cgil Cisl Uil: "Necessario dare piena continuità alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale del medio Adriatico"
«In un contesto di crisi economica e sociale quale quello che caratterizza da tempo le Marche e la provincia capoluogo - drammaticamente accentuato dalla pandemia e dai forti rischi occupazionali che si addensano nei prossimi mesi (specie allo scadere del blocco dei licenziamenti) - il porto di Ancona è uno dei pochi elementi dinamici e di possibile rilancio di imprese e lavoro sul quale è possibile contare, già dal 2021, a beneficio dell’intera regione. - è quanto scrivono in una nota  Marco Bastianelli, Cgil Ancona, Alessandro Mancinelli Cisl Ancona e Claudia Mazzucchelli Uil Ancona, Marche -  In questi ultimi anni,  seppure appesantiti da difficoltà strutturali e strozzature burocratiche, il porto di Ancona ha visto una crescita importante di flussi, ricchezza e occupazione: con oltre 6 mila ingressi giornalieri, è il più grande sito lavorativo della regione ed un vettore di crescita sostanziale per il territorio, che trascina imprese e indotto di varia natura per numeri enormi per le Marche.»  «Restituito alla città anche come elemento identitario, storico e culturale è sicuramente di importanza strategica  per tutta la regione Marche. - sottolineano i tre rappresentanti sindacali -  Importanti progettualità si sono costruite ed avviate in questi anni, sia in termini infrastrutturali che  di acquisizione di attività, dimostrando la giustezza di un’idea di scalo a missione plurisettoriale: che ne ha costituito valvola di sicurezza nei momenti di peggiore difficoltà e motore del successivo forte rilancio.» «In un paese (ed una regione) che guarda con trepida attesa alle scelte che si compiranno nei prossimi anni sul tema delle grandi infrastrutture logistiche, potendo magari contare su scelte coerenti di impiego del “Recovery Fund”, portare a positiva conclusione opere e riorganizzazione dello scalo dorico è una priorità assoluta a cui nessun attore politico, economico, sociale e, soprattutto, istituzionale può sottrarsi.  In questo senso, avendo anche memoria di passate esperienze non certo positive, non possiamo che sostenere, con forza, l’idea di una piena continuità alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale del medio Adriatico.- rilanciano e concludono Bastianelli, Mancinelli e Mazzucchelli -  Sarebbe grave se interferenze politiche, improprie quanto improvvide, pregiudicassero il futuro della più grande risorsa economica e lavorativa della regione Marche.»  
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01/12/2020 Case popolari Comune di Fano, Cisl :"No allo Spid, serve un nuovo bando"
«La decisione dell’assessore al welfare di comunità del Comune di Fano di utilizzare la procedura dello Spid per la presentazione delle domande  di case popolari ci lascia molto perplessi sia nel metodo con il quale si  è arrivati a questa decisione sia per  lo strumento scelto.  -  scrive in una nota il Responsabile della Cisl di Fano, Giovanni Giovanelli -  In questa fase cosi delicata di pandemia sarebbe opportuno coinvolgere maggiormente le organizzazioni sindacali nella definizione di  modalità di partecipazione ai bandi .  La  scelta di utilizzare esclusivamente lo Spid,  salvo coloro che devono solo presentare l’Isee, significherà che nei prossimi giorni qualche centinaio di persone si riverserà negli uffici postali per completare le procedure Spid  con gravi problemi di assembramento e non rispetto delle distanze anti-Covid e con tempi di rilascio che  rischiano di arrivare in prossimità della chiusura del bando» « Chiediamo all'assessore ai servizi sociali  del Comune di Fano  di ritirare il bando che prevede esclusivamente l'utilizzo dello Spid,  emesso  oggi con scadenza al  31 dicembre, e di emanare un  nuovo bando  che permetta ad esempio la presentazione delle domande all'ufficio protocollo del Comune di Fano utilizzando il meccanismo dell’autocertificazione per la produzione di documenti o che preveda l'accreditamento delle organizzazioni sindacali  e associazioni  di volontariato per la presentazione  diretta delle domande. - ribadisce Giovanelli della Cisl di Fano  - Facciamo presente all'assessore   che la presentazione delle domande di aggiornamento case popolare  richiede una attenta elencazione delle problematiche  dell’utente e l'utilizzo dell’autocertificazione per la consegna dei documenti  non penalizza fasce di popolazione che fanno difficoltà ad accedere agli strumenti informatici . Ci viene il sospetto che l’introduzione perentoria dello Spid serva solo per sfoltire il numero dei cittadini  in graduatoria. - sottolinea il Responsabile della Cisl di Fano -  Questa vicenda  pone nuovamente alla ribalta la mancanza di politiche abitative nel comune di Fano, territorio  ad alta densità abitativa con un significativo numeri di  sfratti e una inesistente disponibilità di edilizia popolare . E’giunto il momento di lavorare per un Piano Casa del Comune di Fano.  - conclude Giovanni Giovanelli - Non solo bandi e contributi ma politiche abitative che prevedano il  recupero del patrimonio pubblico dismesso e acquisiscano immobili messi all’asta,  per  iniziare concretamente  a contrastare  l’emergenza abitativa. Le urgenze sono le abitazioni non l’applicazione dello Spid.        
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23/11/2020 Cgil Cisl Uil Ascoli Piceno; i protocolli condivisi permettono la continuità produttiva
Siamo di fronte alla recrudescenza del virus che dilaga nella società e, quindi, anche nei luoghi di lavoro. Una parte di aziende ha avuto grande senso di responsabilità nel confrontarsi e nel farsi carico della gestione della pandemia. Tuttavia riteniamo che adesso si entri in una fase diversa, dove i Protocolli aziendali di sicurezza anti contagio restano un punto fermo da cui partire e pratiche imprescindibili per poter lavorare, ma necessitano di essere rispettati e implementati, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei casi di positività, di quarantene derivanti dai contatti tra persone, e di prevenzione. Nella provincia di Ascoli Piceno si verificano situazioni differenti tra loro e solo alcune aziende monitorizzano la totalità dei loro dipendenti mentre in molte aziende si interviene solo su specifici casi, attendendo comunicazioni dall’Area Vasta che puntualmente non arrivano, ben sapendo della difficoltà del Servizio Pubblico nel tracciare i casi positivi. CGIL CISL e UIL di Ascoli Piceno valutano indispensabile che le aziende del territorio convochino o costituiscano i comitati aziendali anti contagio, come previsto dalla normativa, che individuino, nel rispetto della privacy delle persone e quando se ne verifichi il bisogno, i percorsi più adeguati di screening e tracciatura dei propri dipendenti per garantire la salvaguardia delle stesse aziende, nel momento di massima risalita della curva dei contagi, mettendo così le persone in condizioni di maggiore sicurezza e tranquillità. CGIL CISL e UIL di Ascoli Piceno chiedono con forza l’intervento e monitoraggio del Pubblico. Le Istituzioni, delegate alla gestione della sanità, possono supportare, attraverso convenzioni e/o sovvenzioni, quelle imprese cui chiediamo di svolgere un ruolo di utilità pubblica e sociale. Tutti insieme possiamo gestire questa difficilissima ed imprevedibile situazione: le lavoratrici ed i lavoratori fino ad oggi hanno dato massima disponibilità ed hanno fatto e faranno la loro parte.
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20/11/2020 Cgil Cisl e Uil Pesaro sull’ospedale unico: "Discutiamone evitando spot politici e strascichi da campagna elettorale"
Abbiamo assistito in queste ultime settimane ad un dibattito sul nuovo ospedale Marche Nord che a nostro parere può essere considerato esclusivamente come uno strascico di campagna elettorale e che molto poco abbia a che vedere con il merito delle problematiche inerenti all’organizzazione sanitaria e ai processi organizzativi deli modelli sanitari. Unitariamente sul punto, nel ribadire la necessità per la quale è importante che si realizzi concretamente e al più presto il nuovo ospedale Marche Nord, e allo stesso tempo evidenziando le nostre forti perplessità nell’utilizzo del project financing, per ragioni squisitamente economiche e di gestione, vorremmo che la dialettica tra istituzioni e politica, intesa nel suo significato più nobile, si focalizzasse sul merito delle questioni abbandonando l’approccio ideologico e partendo dalla considerazione che alla base di tutto c’è la tutela di un bene primario come il diritto alla salute della comunità provinciale e regionale e non l’accontentare quel comitato “spontaneo” o quell’altro gruppo di interessi. Inoltre, visto che i riflessi della realizzazione del nuovo ospedale unico sul futuro del San Salvatore di Pesaro e del Santa Croce di Fano, non sono mai stati affrontati dalla Regione come CGIL CISL E UIL in tutte le sedi, compresa un conferenza di area vasta, hanno rafforzato la necessità di chiarezza e programmazione invece assente. Pertanto vorremmo provare a mettere alcuni punti fermi dei quali occorre tenere presente se si vuole discutere seriamente di organizzazione sanitaria e ospedaliera. Il primo elemento è la legge. Ad oggi il DM 70 se applicato alla lettera non permette per la nostra provincia la compresenza di tre ospedali di primo livello”, che semplificando è una tipologia di ospedale che ci permetterebbe di avere i medesimi servizi garantiti dagli attuali ospedali Marche Nord e Urbino-Pergola.   Se si volesse mantenere un ospedale a Fano autonomo da Marche Nord, per la comunità fanese al massimo potrebbe vedersi attribuire un “ospedale di base”, previsto dal DM 70 ma caratterizzato da servizi inferiori rispetto a quelli attualmente garantiti, questo a meno che non si voglia declassare l’ospedale di Urbino-Pergola e dotarsi a fano di un secondo ospedale di primo livello a Fano, creando così due strutture identiche a 14 chilometri di distanza l’una dall’altra ed entrambe sulla costa.   Altro punto fermo da considerare è che non risponde a verità l’idea che l’istituzione dell’azienda Marche Nord avrebbe comportato la chiusura dei piccoli ospedali del territorio. Se si avesse l’onestà intellettuale di leggere quanto previsto nel DM 70 del 2015, si comprenderebbe da una semplice e superficiale lettura che la trasformazione da ospedali a strutture sanitarie non ospedaliere è di fatto stato definito dalla stessa legge.   Questo perché il modello in essa contenuto e recepito, frutto di elaborazioni della comunità scientifica, e non di comitati spontanei autopromossi, prevede l’integrazione tra strutture sanitarie “non ospedaliere”, di prossimità con i luoghi di residenza dei cittadini, afferenti alla cosiddetta sanità territoriale, che dovrebbero occuparsi della “presa in carico” del paziente prima dell’acutizzarsi della malattia e soprattutto dopo questa fase, nella cosiddetta post-acuzie, le quali come detto dovrebbero fare sistema con strutture ospedaliere pensate e riorganizzate solo ed esclusivamente per intervenire nella “fase acuta” della malattia, senza che in esse come avviene tutt’oggi e come era normale avvenisse nel passato ci si rechi per prestazioni sanitarie che sarebbe bene fare in luoghi diversi dall’ospedale.   Alla luce di quanto è già contenuto nella stessa norma attualmente in vigore, riteniamo che l’ammodernamento della rete ospedaliera non sia in contrasto con il potenziamento della sanità territoriale. Anzi le due cose dovrebbero essere portate avanti insieme nell’ottica di una integrazione spinta.   Peccato che le cose almeno negli ultimi dieci anni nella nostra regione non siano andati in questa direzione. Peccato che a fronte del “declassamento” dei piccoli ospedali non sia intervenuta alcuna trasformazione né alcun potenziamento degli stessi, anzi si sia di fatto ridotto un servizio a quelle comunità senza dare alle stesse alcuna certezza nè garanzia in termini di tempistica e in termini di qualità dell’assistenza.   Pertanto, ci piacerebbe che la discussione delle istituzioni a partire dalla Giunta regionale, ma senza escludere il coinvolgimento delle amministrazioni locali, si concentri su questi argomenti. 1.      partire dal potenziamento della rete dell’emergenza/urgenza, per garantire un rapido ed efficace intervento per le comunità dell’entroterra. 2.      Come e quando potenziare e realizzare le strutture sanitarie non ospedaliere, peraltro previste sulla carta, sia di nuova istituzione sia di conversione dei piccoli ospedali, utili per concentrare in questi luoghi non solo tutti i servizi relativi alla presa in carico del paziente “pre-acuto e post-acuto”, ma le attività ambulatoriali specialistiche, i medici di base, la diagnostica per immagini e altri servizi sanitari territoriali. 3.      Infine occorre confermare la realizzazione di un nuovo e moderno ospedale per acuti, che possa garantire una alta qualità nell’intervento, ragionando in merito alla possibilità di garantire nel nord delle marche su alcune branche specifiche, l’alta specialità prevista per strutture ospedaliere di secondo livello, anche per ridurre la mobilità passiva verso l’Emilia Romagna.   In un quadro che vede un nuovo ospedale, ci risulta alquanto improprio pensare di realizzare anche una clinica privata, come abbiamo letto in questi giorni, a Fano.   Attendiamo l’avvio di una fase di confronto vedo che vada oltre il singolo spot politico che non ci appartiene.
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19/11/2020 Quanto ne sai di contraffazione? Compila il questionario
“NO alla contraffazione” è un progetto di tutela dei consumatori realizzato da Adiconsum Marche, Adoc Marche e Federconsumatori Regione Marche, Associazioni dei Consumatori iscritte al CRCU e finanziato con la compartecipazione dalla Camera di Commercio delle Marche, esercitando le competenze relative alla trasparenza commerciale e alla tutela dei consumatori ai sensi della Legge n. 580/96.  “NO alla contraffazione” promuove la diffusione, tramite azioni mirate, di informazioni corrette per permettere ai consumatori di fare scelte maggiormente consapevoli ispirate al rispetto dei diritti delle persone e alla tutela della qualità dei prodotti.   Quanto ne sai di contraffazione? Compila il questionario   Quali sono i principali pericoli della contraffazione per il consumatore? I rischi sulla salute sono il danno causato dalla contraffazione di merci che, ad esempio, utilizzano tinture nocive su tessuti portati a contatto con il corpo. Pericolosi anche i giocattoli fabbricati con materiale infiammabile o l’assunzione di farmaci contraffatti. L’utilizzo di materie prime di bassissima qualità fa si che questi danni possano essere irreversibili. La contraffazione è un fenomeno che sta colpendo diversi settori di attività e comporta la perdita di numerosi posti di lavoro.   Come proteggersi dal fenomeno della contraffazione? Alcuni consigli utili: Evitare di comprare prodotti troppo economici; un prezzo troppo basso può essere invitante ma può nascondere scarsa qualità   Per gli acquisti rivolgersi sempre a venditori autorizzati, che offrono evidenti garanzie sull’origine della merce; diffidare di prodotti generalmente commercializzati attraverso canali ufficiali di vendita che vengono proposti da venditori irregolari   Avvalersi, prima di eseguire acquisti di rilevante valore, della consulenza di persone che abbiano maggiore conoscenza del prodotto   Controllare sempre le etichette dei prodotti acquistati e diffidare di quelli con scritte minuscole o poco chiare o privi delle indicazioni d’origine e del “marchio CE”; le etichette più corrette sono quelle che garantiscono la migliore conoscenza del prodotto: trasparenza del marchio, processo produttivo, luogo di produzione e caratteristiche   Acquistare solo prodotti in confezioni e con imballaggi integri, con il nome del produttore, assicurandosi della loro provenienza e di eventuali marchi di qualità o certificazione   Prestare cautela per le vendite effettuate “porta a porta”: se non si ricevono notizie precise sull’identità e sui recapiti (telefono, domicilio ecc.) del venditore, è possibile che si tratti di prodotti contraffatti   Porre particolare attenzione all’acquisto di prodotti proposti su internet o da programmi televisivi   fonte: https://www.adiconsummarche.it/no-alla-contraffazione/
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10/11/2020 Anziani morti per Covid nella RP di Fabriano, incontro al vertice tra CGIL CISL UIL AV2 ATS 10 e ASP Santa Caterina
Nella mattinata di oggi  Cgil Cisl e Uil di Fabriano, insieme ai rispettivi sindacati dei pensionati, hanno incontrato il Presidente ASP Santa Caterina, il Direttore  Area Vasta 2   ed il Coordinatore dell'Ambito territoriale sociale 10 per fare il punto sulla situazione sanitaria della struttura per anziani ASP Santa Caterina. L'incontro, che si è tenuto nella sede del Comune di Fabriano, è stato richiesto con urgenza dai sindacati confederali territoriali, nei  giorni scorsi,  per fare chiarezza sulla grave  situazione pandemica che ha colpito la Residenza protette Santa Caterina, dove sono deceduti 10 pazienti ma  anche a seguito delle dichiarazioni di alcuni familiari dove denunciavano disidratazione e mal nutrizione dei loro parenti deceduti.  «Sollecitati dalle notizie di stampa e dai cittadini, abbiamo ritenuto  chiedere chiarimenti su quanto è successo,  ed  in particolare anche i percorsi dei protocolli attuati per affrontare questa seconda emergenza Covid. -  hanno precisato in una nota stampa a margine dell'incontro  i sindacati  confederali-  I vertici dell'AV2  ci hanno garantito, a seguito del sopralluogo,  che le  procedure eseguite rispondono ai protocolli anti covid, oltre alla  qualificata azione dei medici Usca, che regolarmente, sia  mattina che pomeriggio, presidiano la struttura. C'è stato inoltre un potenziamento del personale con  tre infermiere/i Asur.»  «Vista la difficile situazione iniziale, causa la diffusione del contagio che ha coinvolto anche il personale di servizio (90% del personale) il  Presidente ASP Santa Caterina, fortemente preoccupato,  ha chiesto nuove unità di personale alla Cooperativa che opera nella struttura, che  attualmente conta nove Oss e cinque Infermiere/i.  -  hanno riportato i rappresentanti sindacali  -  Gli ospiti più gravi sono stati trasferiti nelle strutture ospedaliere, gli altri hanno scelto di mantenerli nella struttura per far sì che l’ ospedale locale continui a dare il proprio servizio sanitario. E' stata comunque, secondo il Presidente della struttura,  mantenuta la comunicazione con le famiglie degli ospiti, nei limiti delle difficoltà affrontate.»  Nella Residenza oggi sono stati effettuati nuovi tamponi « è evidente che a seguito dell'andamento dei risultati  sarà necessaria una riorganizzazione della struttura, separando i positivi da chi avrà superato il contagio e chiaramente servirà più personale sanitario per dare un adeguato servizio infermieristico. - rilanciano Cgil Cisl e Uil di Fabriano, insieme ai rispettivi sindacati dei pensionati - Prendiamo atto di quanto riportato dai verici dell'AV2 e della Residenza ASP Santa Caterina,  rispetto alla correttezza dei   protocolli sanitari e socio sanitari  effettuati, ora  la relazione sarà obbligatoriamente  inviata alle Autorità sanitarie e al Prefetto di Ancona.»    «Vogliamo evidenziare l’intenso lavoro svolto delle/dagli oss  e dalle infermiere/i e medici, dove in una situazione difficile di emergenza si sono e si stanno prodigando senza risparmio di energie per il bene degli ospiti e di tutta la comunità cittadina, dando il massimo del proprio lavoro contemperandolo con la tutela dei loro diritti. - concludono  -  Continueremo a monitorare la situazione, condividendola con tutti gli attori preposti.»
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07/11/2020 Morti sul lavoro, dati in aumento: presidio dei lavoratori in porto per chiedere più sicurezza
Sindacati e Autorità portuale a confronto sulla sicurezza del porto da subito. È un appuntamento a stretto giro (entro il mese di novembre) l’assunzione di impegno presa tra Cgil, Cisl e Uil e Autorità Portuale al termine del presidio dei lavoratori che si è tenuto questa mattina al Varco Repubblica del porto di Ancona. La manifestazione, organizzata dalle organizzazioni sindacali assieme alle categorie FILCAMS/FISASCAT/UILTUCS e FILT/FIT/UILT a seguito della morte sul lavoro della guardia giurata Luca Bongiovanni, è servita per ampliare il discorso sicurezza. Nelle Marche nonostante i mesi del lockdown si sono verificati 38 incidenti mortali tra gennaio e settembre, oltre il 65% in più rispetto al 2019. «Dati che non comprendono quest’ultimo episodio – attaccano i sindacati – per il quale ora si dovranno stabilire eventuali colpe, ma di cui tutti abbiamo responsabilità: perché,  se è pur vero che gli incidenti accadono, è anche più vero sulla sicurezza tutti – istituzioni, imprese, operatori – dimostrano puntualmente di non riuscire a far funzionare al meglio il sistema di norme e comportamenti necessari. Mettendoci così tutti, con una puntualità agghiacciante, di fronte a queste terribili tragedie. Come sindacato confederale stiamo rivendicando da tempo un’azione ben più mirata e incisiva in termini di sicurezza sul lavoro: in particolare in ambito portuale e con una attenzione specifica ai fattori organizzativi ed ai rischi di “interferenza”, che sono quelli rivelatisi più pericolosi». Alla manifestazione ha preso parte anche il presidente dell’Autorità Portuale, Rodolfo Giampieri. I lavoratori hanno espresso cordoglio e vicinanza ai famigliari della vittima.  
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06/11/2020 Sui diritti non si torna indietro. Impegniamoci tutti per la cultura dei diritti e la tutela delle donne
Al termine di una settimana in cui la città di Macerata ha vissuto lacerazioni e strappi di cui, specie in un momento difficile come quello attuale, avremmo fatto volentieri a meno, come CGIL CISL UIL di Macerata esprimiamo lo sgomento per aver visto un’intera comunità di fatto costretta a discutere attorno a un indegno confronto tra aborto e pedofilia. Senza discutere la posizione morale della Chiesa cattolica e la libertà di coscienza dei cattolici, che anzi rispettiamo e tuteliamo come forme di espressione della libertà religiosa e della libertà individuale, riteniamo che nessuna posizione morale possa legittimare, neanche come forma di provocazione, un aberrante classifica che renderebbe l’esercizio di un diritto come l’aborto più grave della commissione di un reato come la violenza o molestia sessuale su un minore. Vorremmo però cercare di andare oltre una legittima polemica, esprimendo la nostra preoccupazione per un clima di crescente tensione e scontro attorno a temi che dovrebbero invece rappresentare un punto di arrivo indiscusso della nostra convivenza civile e che afferiscono ai diritti delle donne. Ci preoccupa una cultura strisciante e trasversale a ambienti diversi che tende a ricostruire attorno all’interruzione volontaria della gravidanza uno stigma sociale e morale che speravamo ormai superato. I continui e reiterati attacchi alla legge 194, provenienti da più parti, preoccupano perché colpiscono al cuore la libertà di scelta della donna e il diritto alla maternità consapevole. In una battaglia ideologica oscurantista e di retroguardia si smarrisce il valore profondo di quella legge che ha saputo mediare posizioni diverse e ha di fatto riconosciuto il diritto della donna a interrompere la gravidanza all’interno di un percorso pubblico di accompagnamento orientato a lasciare alla donna stessa, e solo a lei, la libertà di scelta e, al contempo, a non lasciarla sola nell’esercizio del suo diritto ad abortire, così come del suo diritto a proseguire la gravidanza. Ci preoccupa un sistema pubblico che, non investendo sui consultori, rischia di rendere difficilmente esigibile questo diritto e lasciare davvero le donne sole. Ci preoccupano le tante, troppe volte in cui abbiamo visto in qualche modo giustificare, derubricare o addirittura banalizzare le violenze sulle donne. Ci preoccupa il crescere di linguaggi misogini e violenti che attaccano e denigrano il corpo delle donne. Ci preoccupa il permanere e forse il rafforzarsi di stereotipi culturali e sociali che attribuiscono alle donne i compiti di cura e interpretano la conciliazione lavoro-famiglia come problema esclusivo delle donne. Ci preoccupa un sistema di servizi pubblici non all’altezza della sfida di garantire alle donne, a tutte le donne, reali possibilità di conciliazioni dei tempi di vita. Stereotipi e carenze che portano il nostro Paese ad avere uno dei tassi di partecipazione delle donne al mercato del lavoro più basso in Europa. Stereotipi e carenze che a tutt’oggi portano una donna su quattro ad abbandonare il lavoro dopo la nascita dei figli. Ci preoccupa un mercato del lavoro in cui la parità di genere è una chimera, dove una donna è pagata almeno il 10% in meno di un uomo per svolgere la stessa identica mansione, dove le posizioni apicali sono spesso precluse alle donne bloccate da un “soffitto di cristallo” soffocante, dove il lavoro di cura che le donne svolgono in famiglia non ha alcun riconoscimento contributivo. Sui diritti delle donne non si torna indietro, mai. Ma anzi dovremmo tutti impegnarci per costruire alleanze larghe e inclusive per reagire ai rischi di arretramento dei diritti e agli attacchi alla parità di genere. È in questa prospettiva che, consapevoli anche del ruolo di emancipazione e educazione che il sindacato confederale ha sempre avuto nella storia del Paese, come CGIL CISL UIL di Macerata proporremo alla città, in occasione del 25 novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un momento pubblico, aperto e inclusivo in cui condividere contributi di riflessione e di esperienza che possano aiutarci a rafforzare una cultura condivisa dei diritti e di tutela delle donne.        CGIL – CISL – UIL                                                                                                         Macerata                                                            Rossella Marinucci – Silvia Spinaci – Manuel Broglia
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06/11/2020 Infortunio mortale al porto di Ancona, Cgil Cisl Uil: “Mai più morti sul lavoro. Serve coerenza e continuità: al porto e non solo”
Un altro infortunio mortale al porto di Ancona: un altro morto, ancora, che si va ad unire alla lunga lista degli infortuni di questi mesi, di questi anni. A perdere la vita stavolta un lavoratore dell’Istituto di vigilanza operante all’interno del porto di Ancona – Luca Bongiovanni, anconetano di poco più di cinquant’anni -  investito da un mezzo pesante in manovra alla banchina 23. La stessa dove morì -con una drammatica coincidenza di luogo – Luca Rizzeri, nel giugno 2019. Alla famiglia del lavoratore va tutta la nostra solidarietà e compassione.   L’ennesimo morto sul lavoro per il quale si dovranno stabilire eventuali colpe, ma di cui tutti  abbiamo responsabilità: perché, se è pur vero che gli incidenti accadono, è anche più vero sulla sicurezza tutti – istituzioni, imprese, operatori – dimostrano puntualmente di non riuscire a far funzionare al meglio il sistema di norme e comportamenti necessari. Mettendoci così tutti, con una puntualità agghiacciante, di fronte a queste terribili tragedie. Il copione è sempre lo stesso: ad un infortunio grave fanno seguito prese di posizione anche forti, iniziative pubbliche, apertura di tavoli di discussione e, purtroppo, a cui fanno seguito le lacrime di chi piange per il lutto occorso.  Ma poi, passato qualche tempo, si abbassa di nuovo la guardia e ci si dimentica che il meccanismo della sicurezza va sempre oliato e tenuto ben in funzione. Come sindacato confederale stiamo rivendicando da tempo un’azione ben più mirata e incisiva in termini di sicurezza sul lavoro: in particolare in ambito portuale e con una attenzione specifica ai fattori organizzativi ed ai rischi di “interferenza”, che sono quelli rivelatisi più pericolosi. Abbiamo chiesto e ottenuto un tavolo permanente presso la Prefettura e si era riusciti ad avviare – prima della pandemia – anche uno tavolo specifico con l’Autorità Portuale, e su questo ultimo incidente abbiamo già avuto un primo incontro con l’ Autorità Portuale. E’ assolutamente necessario che entrambi acquisiscano maggiore concretezza e capacità di incidere nella realtà del lavoro, specie nello scalo dorico: a cominciare da massicci processi di formazione continua per gli addetti alle varie lavorazioni  e dalla sigla di un Protocollo per la attivazione di un RLS di Sito. Come CGIL, CISL e UIL, insieme alle categorie dei lavoratori interessati, faremo tutto quanto in nostro potere per mettere la parola fine a questi drammi sul lavoro. Per testimoniare tutto questo CGIL CISL UIL – assieme alle categorie FILCAMS/FISASCAT/UILTUCS  e FILT/FIT/UILT – organizzano per sabato 7 novembre, dalle ore 10.00 alle ore 11.00, un presidio   presso il porto di Ancona - Varco Repubblica , con il rispetto di tutte le norme di prevenzione anti-pandemia previste.
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06/10/2020 RSA Bricciotti di Mombaroccio: non doveva e non deve finire così
CGIL CISL assieme alle rispettive federazioni dei pensionati e del pubblico impiego, esprimono grande rammarico in merito alla vicenda della RSA di Mombaroccio. Una vicenda che si trascina da anni e che con la volontà dall’ Area Vasta, dell’Asur e della Regione avrebbe dovuto avere un diverso epilogo. Da tempo ribadiamo che il territorio necessita di servizi adeguati al fine di garantire ai cittadini un livello di assistenza adeguato ed in questo caso per quel territorio, per quella comunità e per l’intero sistema sanitario e sociosanitario provinciale, il Bricciotti è parte importante in termini risposte ai bisogni assistenziali. In questi anni abbiamo ribadito la necessità di destinare adeguate risorse affinché la struttura fosse conforme ai necessari standard di sicurezza in quanto la struttura, acquistata negli anni 80 dal servizio sanitario regionale, non è stata mai oggetto di adeguati interventi di manutenzione. Abbiamo invece assistito al passare inesorabile del tempo senza che nulla sia stato fatto ad esclusione del prendere atto che la struttura non è più idonea; non solo, leggiamo oggi che servono ancora indagini più approfondite su tutta la struttura! A tal proposito ci risulta che l’amministrazione comunale di Mombaroccio, nel novembre scorso, aveva fatto eseguire una perizia statica e sismica, (consegnata all’Asur e Area Vasta), nella quale si evidenziano le criticità e gli interventi necessari. Cgil e Cisl chiedono con forza, all’ AV1 e all’Asur, che servizi di natura sanitaria siano garantiti e chiedono di conoscere la destinazione, temporanea, dei 40 posti letto fino ad oggi destinati alla Bricciotti. Chiediamo inoltre che vengano destinate al più presto risorse adeguate per rendere idonea la struttura e riportare nel più breve tempo possibile gli ospiti nella struttura. Abbiamo inoltre la necessità di raccogliere le necessarie garanzie in termini occupazionali rispetto agli infermieri e OSS che prestavano servizio alla Bricciotti oggi temporaneamente trasferiti. Questa vicenda ci ricorda tanto quella del San Benedetto di Pesaro dove colpevolmente la Regione ha abbandonato quella struttura permettendone il suo progressivo ed inesorabile degrado nel cuore della città. Ecco, questo non deve accadere. Speriamo che la nuova Amministrazione regionale sia capace di girare pagina e dare segni concreti di discontinuità con il passato.   Corriere Adriatico - Pesaro del 07/10/2020 Il Resto del Carlino - Pesaro del 07/10/2020
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02/10/2020 POST SISMA RESTITUZIONE BUSTA PAGA PESANTE, LA CISL PRONTA AL RICORSO COLLETTIVO
Al via le assemblee, promosse dalla Cisl Marche,  nei comuni  del cratere simico   per procedere al ricorso collettivo  per la presentazione del rigetto  istanze di rimborso irpef-eventi sismici 2016. «Va ricordato che la normativa che ha regolato la cosiddetta “busta paga pesante” è stata un vero e proprio percorso ad ostacoli. Inizialmente tante le incertezze nel suo campo applicativo, poi nelle modalità di restituzione degli importi, durata della rateizzazione, data di avvio, entità, con interventi normativi stratificati e confusi. – ha precisato Marco Ferracuti,  Segretario Regionale Cisl Marche  -  Per arrivare, a fine 2019,   ad una importante riduzione degli importi da restituire per i soli soggetti che avevano fatto domanda sin dal principio, quando i contorni del sistema di rimborso erano diversi e non  prevedibili nella loro convenienza. Così tante persone, colpite dal sisma, amareggiate e deluse hanno chiesto aiuto alla Cisl. – sottolinea Ferracuti – Per questo, vista anche la giurisprudenza in materia, abbiamo  messo a disposizione presso le nostre  sedi,  presenti nel cratere sismico del maceratese, un servizio di compilazione delle istanze di rimborso  del 60% dell’Irpef, all’Agenzia delle Entrate competente per territorio, versata nell’anno 2017 a seguito della mancata adesione alla possibilità di sospensione . Ora abbiamo calendarizzato ben otto assemblee territoriali dove  incontreremo  le persone che hanno presentato le richieste per dare avvio ad un ricorso collettivo, con il patrocinio dell’avvocato Leonardo Pierdominici in regime di convenzione con la Cisl Marche.»  Nel cratere maceratese prossimo appuntamento, dopo le assemblee di San Severino e di Tolentino, martedì 6 ottobre ore 17,00 a Cingoli, presso il Cinema Farnese. Seguiranno le assemblee a Matelica- Cerreto d’Esi, Palazzo Ottoni,  il 9 ottobre alle ore 16.00 e alle ore 18.00. Per i residenti nei comuni di Macerata, Corridonia e  Treia l’assemblea è fissata per sabato 10 ottobre ore 9.00 e ore 11.00 alla  Domus San Giuliano di  Macerata. Per i residenti nei comuni del cratere fermano giovedì 8 ottobre  a Montegiorgio, presso l’Ippodromo Tribuna Coperta, ore 16.00 e  ore 18.00. Lunedì 12 ottobre ore 16.00 e  ore 18.00 assemblea per i residenti nei comuni del cratere ascolano, presso la Parrocchia di SS.Simone e Giuda Monticelli ad Ascoli Piceno.    Tutte le assemblee  si svolgeranno nel rispetto di tutte le misure anti-covid. Corriere Adriatico - Macerata del 06/10/2020 Il Resto del Carlino - Macerata del 06/10/2020 Cronache Maceratesi del 05/10/2020      
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24/09/2020 Incendio al Porto di Ancona: Cgil Cisl e Uil chiedono di aprire altri spazi per garantire il lavoro
Cgil Cisl e Uil di Ancona sono intervenute oggi, giovedì 24 settembre, al consiglio comunale di Ancona sull'incendio avvenuto al Porto nella notte del 15 settembre. I sindacati hanno richiesto tutele per i lavoratori, misure per scongiurare la fuga delle imprese coinvolte, l'attivazione di un tavolo di coordinamento che metta insieme tutti i soggetti istituzionali, le parti sociali e le imprese, ricordando come il porto di Ancona sia il più importante motore di sviluppo della nostra Regione.   Martedì scorso, i sindacano territoriali avevno incontrato il Presidente e il Segretario dell' Autorità Portuale — Giarnpieri e Paroli - e il Direttore dell'Arpam, Marchetti. L'incontro era stato richiesto da Cgil, Cisl e Uil, fortemente preoccupate, a seguito dell' incendio presso I' area ex Tubimar, sia dagli eventuali rischi per la salute dei cittadini e dei lavoratori dell'area, sia dalle possibili ripercussioni sul lavoro in ambito portuale.  Le organizzazioni sindacali hanno preso atto dei dati forniti dall'Arpam, che evidenziano la non pericolosità della nube sprigionata dell'incendio, in quanto le sostanze contenute erano di gran lunga al di sotto dei limiti di tossicità.  Per quanto riguarda la situazione delle attività produttive coinvolte II Presidente ha convenuto con le Organizzazioni sindacali che occorre lavorare velocemente per far in modo di rendere disponibili altre aree portuali, affinché le aziende dislocate nell'area andata a fuoco possano riprendere la produzione in tempi brevi. Così da evitare ogni ipotesi di trasferimento , facendo perdere ad Ancona posti di lavoro e lavorazioni pregiate. Già oggi vi sono lavoratori in difficoltà di ricollocazione, a seguito delle conseguenze dell'incendio. Vale per le attività di logistica e, ancor di più, per quelle della cantieristica.  Il porto di Ancona è un asset strategico per l'economia di tutte le Marche, necessita di spazio e viabilità adeguata: ora è necessario non perdere tempo e ripristinare in tempi brevi l'area coinvolta e nel frattempo tutelare le aziende e i posti di lavoro.  In attesa del recupero dell'area ex-Tubimar, è prioritario il riutilizzo degli spazi già Bunge — forzando i tempi d'acquisizione e utilizzando ogni percorso che ne consenta un uso anche transitorio — e una rilettura complessiva degli spazi portuali, che spinga anche al superamento dei blocchi che caratterizzano ,da anni, la realizzazione di molte opere fondamentali (vedi darsena). Soluzioni innovative, anche se transitorie, possono essere studiate — con il concorso di tutti gli enti — magari contando sulla presenza della ferrovia.  Per fare ciò serve un azione sinergica tra tutte le istituzioni coinvolte, le parti sociali e le aziende; per questo le OO.SS. Hanno proposto che venga rapidamente istituito un tavolo di confronto per affrontare questo tema con la nuova amministrazione regionale, il Comune di Ancona e le associazioni di impresa: la questione è troppo importante per non essere discussa e affrontata con determinazione. 
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16/09/2020 Nube incendio al Porto di Ancona: Cgil Cisl Uil chiedono chiarimenti a Prefetto, Sindaco e Presidente Autorità Portuale
   Pubblichiamo integralmente la lettera di Cgil Cisl Uil  Ancona inviata  al Prefetto di Ancona, al  Sindaco di Ancona e la Presidente dell’ Autorità Portuale:      "Scriviamo come CGIL CISL UIL del territorio di Ancona al termine di una giornata molto complicata per la città, i suoi abitanti, i lavoratori e per le istituzioni. Chiediamo, nell’interesse dei lavoratori e cittadini che rappresentiamo, di avere la massima contezza delle implicazioni sanitarie dell’incendio dello stabilimento ex Tubimar nel Porto di Ancona e di conoscere nel dettaglio l’esito dei rilievi dell’ Asur e dell’ Arpam. Chiediamo che vi siano scelte chiare e che la salute dei lavoratori, come quella di tutti i cittadini, venga posta al centro di queste scelte. La decisione di prolungare la chiusura delle scuole ci pone la questione di capirne la motivazione e di valutare se tali elementi non debbano far presumere un rischio anche per chi lavora, in particolare nell’area del porto. Ci rendiamo conto delle implicazioni concrete di una fermata degli impianti produttivi, ma vorremmo capire bene gli elementi che determinerebbero la chiusura delle scuole e il contemporaneo mantenimento attivo di attività produttive molto vicine al luogo dell’incendio. Restiamo in attesa di un riscontro urgente e garantiamo come sempre massima collaborazione."
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16/09/2020 Trasporto pubblico locale, Cisl Fano: "Penalizzati lavoratori e studenti pendolari.No a scelte univoche, serve un confronto"
«Non ha senso lo spostamento della fermata della linea 25 Fano Urbino dalla stazione ferroviaria al Pincio. Sarebbe stato invece opportuno spostare tutti i capolinea dal Pincio alla stazione ferroviaria. - commenta così in una nota stampa il Responsabile della Cisl di Fano, Giovanni Giovanelli -  Il Pincio è stato  recentemente oggetto di un significativo intervento di ristrutturazione e riqualificazione che lo ha reso il biglietto da visita della città,  oggi  invece è utilizzato come parcheggio di pullman e capolinea di molte fermate. Sarebbe stato più opportuno rendere tutta la zona del Pincio libera anche dai mezzi del trasporto pubblico locale.«   Secondo Giovanelli la scelta di annullare il capolinea del 25 presso la stazione di Fano «contrasta con la logica di creare nodi di interscambio bus - treno per favorire la mobilità che utilizza mezzi pubblici. La linea Fano Urbino che viene utilizzata da studenti lavoratori e turisti deve avere il suo capolinea presso la stazione ferroviaria di Fano. E' impensabile che un turista per  raggiungere Urbino con i mezzi pubblici, dopo essere sceso alla stazione ferroviaria, debba arrivare al Pincio. Oltre al fatto che gli studenti che da Urbino arrivano a Fano per dirigersi verso altre sedi universitarie devono tutti giorni utilizzare un altro mezzo pubblico per aggiungere la stazione. Stessa cosa per i lavoratori ch si recano a Fano per raggiungere con il treno i luoghi di lavoro. Ci chiediamo, quale logica? Quali sono i motivi? Forse per risparmiare sul tempo della corsa a discapito dei viaggiatori?»   «Riteniamo questa scelta sia  penalizzante per Fano e i cittadini della Val Metauro e Val Cesano e non favorirà, di certo, l’utilizzo della mobilità urbana eliminando  il nodo di scambio bus treno  presso la stazione ferroviaria di Fano che già soffre  della notevole diminuzione di collegamenti diretti con Bologna e Ancona. - sottolinea il Responsabile della Cisl di Fano - Si rischia ancora una volta l’isolamento della terza città delle Marche e il depotenziamento di Fano come snodo di interconnessione ferroviario per i cittadini dell’entroterra. Questa decisione di modificare l’assetto del TPL non può essere il risultato di scelte univoche senza il minimo confronto con la cittadinanza e l’amministrazione comunale. Le scelte che modificano il trasporto pubblico locale devono essere in raccordo con il piano del trasporto pubblico locale del Comune di Fano ( PIMUS).»   «Chiediamo all’Assessore della mobilità del comune di Fano di avviare un immediato confronto con i vertici di Adriabus sulla situazione della linea Fano Urbino e la delicata situazione del Trasporto pubblico locale inadeguato per le esigenze dei cittadini, (lavoratori, studenti e pensionati), oltre che per la promozione turistica del territorio. - conclude Giovanni Giovanelli della Cisl di Fano -  Una efficiente, moderna ed integrata rete infrastrutturale del trasporto pubblico locale favorisce il flusso turistico. A questa criticità aggiungiamo l’insufficiente copertura del TPL assente nei giorni festivi, collegamenti debolissimi per i paesi che non si trovano lungo le direttrici principali di collegamento ( via Flaminia e Cesanense ). Occorre una profonda rivisitazione del modello di TPL che permetta una maggiore copertura del territorio della val Metauro e val Cesano e delle aree interne.»
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31/08/2020 Vertenza ex JP e crisi occupazionale i sindacati incontrano l’Arcivescovo di Fabriano.Cocco, Cisl Fabriano: ”Serve una responsabilità sociale. Non abbiamo altro tempo per rilanciare la crescita, facciamolo ora con spirito di comunità
 Mercoledì 2 settembre ore 12.30 a Fabriano,  presso la Curia Vescovile in  Piazza Giovanni Paolo II, Cgil Cisl e Uil della zona di Fabriano con le rispettive federazioni dei metalmeccanici incontreranno l’Arcivescovo di Fabriano e Matelica  S.E.  Mons. Francesco Massara. « Abbiamo  molto apprezzato l’accorato appello di  S.E. Mons. Francesco Massara  a tutte le istituzioni e a ciascuna responsabilità pubblica e privata affinché si intervenga sulla grave situazione che stanno vivendo i lavoratori della ex JP e sulla crisi occupazionale del fabrianese. – sottolinea Andrea Cocco, Responsabile Cisl Fabriano - Mettere al centro la dignità dei lavoratori ed il contenuto etico dell’occupazione e stimolare una sana politica di investimenti ritengo siano capisaldi di una vera progettualità economica. Al centro i lavoratori ed il lavoro, non come ora dove il costo minore del lavoro la fa da padrona, ma ricercando investimenti e progettualità di valore . Siamo pronti alla sfida della new economy – rilancia Cocco -  ma alla condizione di accrescere le competenze dei lavoratori (più vera formazione e riqualificazione) riconoscendo il giusto valore economico del lavoro svolto.» «Il territorio Fabrianese soffre da anni una crisi economica lancinante, i giovani abbandonano l’entroterra, uomini e donne tra i 40 e 50 anni si trovano disoccupati e senza speranze di occupazione – prosegue il Responsabile della Cisl Fabriano-  Serve un cambio di marcia, serve una responsabilità sociale, da parte della politica, siamo stanchi del populismo di opportunità elettorali,  da parte degli imprenditori, vera progettualità d’impresa dove la crescita economica vada di pari passo con una vera crescita di occupazione professionale e salariale, da parte del mondo finanziario, chi investe nel nostro territorio va sostenuto e accompagnato fino al consolidamento del lavoro, e anche da parte sindacato, non dobbiamo barricarci nei vecchi stereotipi sindacali ed accettare e concordare le vere e serie sfide industriali.» «E’ auspicabile altresì che Il lavoro non sia assistenza e sussidiarietà, ma sia una vera crescita sociale; le parole dell’arcivescovo Massara  riprendono una frase profonda e significativa di Don Oreste Bensi “Non si dia per carità ciò che spetta per giustizia” – conclude Andrea Cocco - Non abbiamo altro tempo per rilanciare la crescita, facciamolo ora con un vero spirito di comunità» Corriere Adriatico - Ancona del 03/09/2020 Il Resto del Carlino del 03/09/2020 Il Resto del Carlino - Ancona del 03/09/2020
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18/08/2020 Emergenza casa a Fano
 Nuovamente con l’uscita del bando per il sostegno agli affitti emergono le difficoltà delle famiglie fanesi nella ricerca di una casa  e soprattutto nel pagamento dell’affitto. « La crisi del Covid ma anche gli effetti della lunga crisi dl settore manifatturiero nella nostra zona con un crollo impressionate del settore nautico  ha determinato l’acuirsi dell’emergenza casa.   Ci chiediamo cosa succederà dopo che terminerà la moratoria degli sfratti per Covid 19. - scrive in una nota stampa  Giovanni Giovanelli, Responsabile Cisl di Fano  - Nonostante l’aumento degli immobili sfitti rimangono forti difficoltà nel reperire alloggi da affittare ed anche l’ultimo intervento del comune che metteva a disposizione risorse come garanzia dell’affitto non è riuscito ad intercettare molti proprietari di case sfitte. Una misura reale di sostegno all’inclusione abitativa che purtroppo non ha prodotto i suoi effetti.  Secondo Giovanelli  «rimane alta la difficoltà di fornire le garanzie necessarie per la stipula dell’affitto (fideiussione bancaria, mancanza di un contratto a tempo indeterminato, canoni di locazione sproporzionati al tipo di abitazione ) per cui molte famiglie non riescono ad accedere all’abitazione. Questo dato è confermato dal numero di domande per l’accesso alle abitazioni di edilizia popolare: stabile a  400 le richieste annuali di famiglie » « Resta grave, anche se per ora bloccata per le misure Covid 19, la situazione degli sfratti, a Fano sono sempre troppo elevati. Di fronte a questo contesto occorre riconvocare il tavolo di confronto ( già avviato con la precedente giunta e poi mai più convocato)  per una efficace   programmazione di politiche abitative che  vanno dal sostegno economico al pagamento degli affitti alla  programmazione di  più ampi interventi che superando la logica del contributo  (seppur necessario) pianifichino politiche e processi di inclusione abitativa  - continua il Responsabile della Cisl di Fano -  Innanzitutto è opportuno come prevede la normativa nazionale attuare  il censimento di tutto il patrimonio pubblico dei vari enti ( Asur Inail , Comune , Inps, edifici militari)  presenti nel territorio del comune di Fano per destinarli  a fini abitativi. Non si può rimanere fermi nel censimento del patrimonio pubblico che deve essere messo a disposizione della comunità stessa . »  «Pertanto è necessario che – rilancia Giovanelli  -  per questo tipo di politiche di inclusione abitativa, questa Giunta scelga di destinare risorse finanziare sin dal prossimo bilancio per la qualificazione del patrimoni pubblico ( più case meno asfalto) intercettando anche risorse  locali ( Fondazione  Cassa di risparmio  di Fano e non solo ) e nazionali .  Accompagnata dalla riqualificazione del patrimonio pubblico per politiche abitative incisive sarebbe opportuno  acquistare il patrimonio privato che oggi a causa della crisi edilizia è inutilizzato e spesso finisce per aumentare il numero immobili posti all’asta. Servono risorse pubbliche per acquisire riqualificare il patrimonio pubblico e acquisto di patrimonio privato   da destinare ad edilizia pubblica.  – conclude - Occorre potenziare ed incentivare i vari progetti di inclusione sociale presenti nel territorio riconnettendo e sostenendo la rete di privato sociale che già opera nell‘emergenza abitativa e coniugare misure di accompagnamento all’abitazione con l’inserimento socio lavorativo.  »
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06/08/2020 Ospedale di Urbino, Sindacati : " Necessario affrontare i problemi post- covid e attivare la Medicina d'urgenza"
«Era il 29 giugno quando il Sindaco di Urbino convocò gli STATI GENERALI dei Sindaci del territorio del Montefeltro, compreso quello di Fossombrone,  Cgil  Cisl  di Urbino  e i sindacati di categoria Fp Cgil e Cisl Fp   per un confronto sulle vicende della sanità e delle conseguenze pesanti che la emergenza COVID, aveva lasciato nell’Ospedale di Urbino. - scrivono in un comunicato i Responsabili di Cgil e Cisl di Urbino -  In quella occasione, furono accolte, dai Sindaci presenti, solo 12 su 28, le osservazioni fatte dalle organizzazioni sindacali ed in particolare dai rappresentanti delle categorie degli operatori, tanto che fu richiesto di predisporre un documento da recuperare in uno più generale che i Sindaci avrebbero redatto nei giorni immediatamente successivi.»    «E’ passato più di  un mese e di quel documento, ma più in particolare dei problemi post-covid e di quelli "storici" come la carenza di organici che sconta l’Ospedale urbinate, non si è più parlato. - sottolineano i sindacati -  Eppure, sono i problemi alla base dei disagi che vivono quotidianamente i cittadini, del territorio e soprattutto delle aree interne della provincia, che fanno poi, lanciare le grida di allarme dai Sindaci quando, la Regione non assegna i posti di Terapia Intensiva o quando la direzione sanitaria sottoscrive convenzioni con società private per r eclutare personale medico e paramedico fuori regione, necessario a fronteggiare la storica carenza di personale e i periodi feriali.» Secondo  Cgil e Cisl di Urbino per  risolvere questa situazione sarebbe necessario : «  un idoneo finanziamento per dare corso alla delibera che prevedeva l’istituzione della Medicina d’Urgenza all’interno dell’ospedale di Urbino;  e prevedere un  potenziamento di organico sia a livello della dirigenza che del comparto anche in ragione del fatto che tale tipo di unità operativa richiede competenze e professionalità formate per gestire posti di terapia sub intensiva».   « La effettiva attuazione della Medicina d’Urgenza, non solo consentirebbe di rispondere alla necessità dell’utenza ma garantirebbe la possibilità di sgravare il pronto soccorso in modo “sistematico e strutturale “. - rilanciano e concludono -  Per queste ragioni, va quindi approfondita l’apertura mostrata dalla direzione generale ASUR, nel mese di giugno scorso, proprio nell’ottica della realizzazione di posti di cura di intermedia»    
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17/07/2020 Gruppo Whirlpool Italia, 17 luglio sciopero di 8 ore. Manifestazione e presidio ad Ancona
Nell’ambito della mobilitazione nazionale Whirlpool, venerdì 17 luglio proclamate 8 ore di sciopero con manifestazione e presidio presso la Prefettura di Ancona a partire dalle ore 9,00 per terminare alle ore 12.00. I sindacati di categoria, Fim-Cisl Fiom-Cgil Uilm-Uil,  chiedono  al Governo un intervento autorevole nei confronti della multinazionale americana, che non sta rispettando quanto stabilito nell’accordo del 25 ottobre 2018. «Le continue decisioni unilaterali dell’azienda, tra cui la delocalizzazione di sedi impiegatizie, la chiusura di stabilimenti, la delocalizzazione di asset strategici, rischiano di impoverire ulteriormente il tessuto industriale italiano con inevitabili ricadute su tutti i territori interessati, tra cui quello di Fabriano, già pesantemente provato dalle varie riorganizzazioni industriali. Dall’incontro del 31 luglio con Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero del Lavoro - precisano e rilanciano i sindacati -  ci aspettiamo un deciso e decisivo cambio di passo delle scelte in capo all’azienda e delle posizioni governative, che mettano al primo posto la centralità dell’Italia nel suo complesso, tenendo anche conto della strategicità del settore dell’elettrodomestico bianco.»   «Lo sciopero di oggi va a sostegno dei lavoratori di tutto il Gruppo Whirlpool dopo un anno e mezzo di incontri sterili. Arrivare infatti alla data del 31 luglio senza avviare una seria e concreta trattativa con il Governo corrisponderà solo all’ennesima inutile perdita di tempo.  - ha dichiarato Alessandra Damiani, Segretaria Nazionale Fim Cisl  -  Serve un’assunzione di responsabilità di tutte le parti affinchè si persegua l’obiettivo della continuità occupazionale, con garanzie di lungo periodo per tutti gli stabilimenti. Non siamo più disponibili a soluzioni che lascino nell’incertezza i lavoratori e le loro famiglie. Tre i principali punti da affrontare con urgenza: Favorire l’attuazione del piano industriale sottoscritto nel 2015 del sito di Carinaro, ad oggi in grande ritardo; impedire che in altri siti del Gruppo subentrino crisi; infine, la posizione unilaterale dell’azienda sulla gestione delle eccedenze tra gli impiegati, non solo non tutela la professionalità ma non aiuta il già difficile clima. Come Fim Cisl continueremo a vigilare, affinché la vertenza non cada nell’oblio. Le lavoratrici e i lavoratori hanno pagato fin qui il prezzo più alto della crisi.»  
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14/07/2020 Commissione di Bacino dell’Artigianato di Fermo:" Lavoratori in affanno, va sbloccato il pagamento del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l'Artigianato"
  «Sfiorano le 6000 unità i lavoratori della provincia di Fermo che ad oggi non hanno ricevuto ancora il pagamento del mese di aprile per la sospensione dovuta al Covid19. -  affermano i  componenti della Commissione di Bacino dell’Artigianato di Fermo in rappresentanza di Cgil, Cisl, Uil, Confartigianato e Cna - I fondi stanziati dal Governo con il decreto rilancio a copertura di quanto spettante e dovuto dal Fondo di Solidarietà Bilatere per l'Artigianato   (FSBA)  ai lavoratori sono bloccati da questioni tecniche burocratiche . - proseguono -  In questi giorni sono arrivati pochi spiccioli che hanno potuto soddisfare solo il 30% dell’effettiva platea in tutta la regione che ammonta a circa 45.000 lavoratori. Il fondo e l’ente bilaterale ha comunque gestito burocraticamente la questione nel migliore dei modi ma in una fase di emergenza straordinaria era ed è impossibile far fronte con strumenti ordinari.»    «In un territorio come quello Fermano dove la maggior parte dei lavoratori provengono da piccole aziende artigiane, ci troviamo di fronte ad intere famiglie che attendono di ricevere il pagamento di aprile e maggio, per non dire che anche a giugno la ripresa non è stata totale per tutte le aziende e quindi non possono nemmeno contare sul salario pieno di questi ultimi mesi. - denuncia la Commissione di Bacino dell'Artigianato di Fermo -  Siamo continuamente in contatto con questi lavoratori e proprio in questi giorni le richieste di aiuto che ci arrivano anche nella compilazione delle richieste di anticipo del trattamento presso gli istituti bancari sono moltissime, e non semplici per tutti da compilare, il meccanismo per richiederlo è poco chiaro e parecchio macchinoso e non tutte le banche aderiscono lasciando privi anche di questa possibilità molti lavoratori. - concludono -  La tensione sociale è alta.  Se non ci sarà uno sblocco entro breve sarà di difficile gestione. Va prolungato il divieto di licenziamento , vanno affiancati  e armonizzati gli ammortizzatori sociali per affrontare  al meglio questa situazione, considerata davvero straordinaria.        
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26/06/2020 Serra San Quirico, chiuso il poliambulatorio, forte disagio tra i cittadini. Intervengono i Sindacati
«Ci siamo attivati in merito alla chiusura del “poliambulatorio” di Serra San Quirico, di recente all’attenzione degli organi di stampa. La scarsa informazione preventiva da parte dell’Ente ha fatto girare notizie allarmanti sulla soppressione di delicati servizi alle persone più fragili. -  scrivono in una nota  i rappresentanti locali di  Cgil Cisl e Uil e dei sindacati  dei  pensionati unitari - Come Cgil Cisl e Uil non condividiamo questi interventi estemporanei che esprimono la mancanza di una seria programmazione e vogliamo sottolineare l’indeterminatezza di un organismo come l’Unità Operativa Socio Sanitaria (UOSES), priva della componente sanitaria.» « Nell’incontro con la responsabile del Distretto Sanitario di Fabriano abbiamo  evidenziato il forte disagio dei cittadini, in particolare degli anziani, determinato da una situazione che si protrae da lungo tempo e che ora rischia di appesantirsi ulteriormente.   - sottolineano i rappresentanti sindacali unitari locali  - Abbiamo ricevuto assicurazioni che non si tratta di chiusura definitiva, piuttosto di una necessaria chiusura momentanea per risponde all’ obbligo di messa a norma della struttura. Entro questa settimana sarà presentato il progetto dei lavori necessari all’adeguamento alla normativa antincendio.  Contemporaneamente ci sono state date conferme sulla continuità dell’assistenza domiciliare, mentre per i prelievi è necessario che i cittadini provvedano autonomamente. - concludono  e rilanciano -  I tempi di esecuzione dei lavori dovrebbero essere brevi (3-4 mesi) sarà nostra premura seguire e verificare che non ci siano ritardi, così come sarà nostra preoccupazione cercare le soluzioni possibili per ridurre il disagio della popolazione.»    
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18/06/2020 Biodigestore incontro tra Sindacati, Comune di Urbino e Marche Multiservizi
  Condivisa la necessità di realizzare il biodigestore per il trattamento della frazione organica dei rifiuti prodotti nel territorio,nell'incontro di oggi,  tra i sindacati confederali e di categoria di Cgil e Cisl con il Sindaco di Urbino e l’Amministratore delegato di Marche Multiservizi.  « Il rischio di perdere gli importanti incentivi economici previsti fino al 31/12/2021 impone di rompere gli indugi e definire la localizzazione più idonea dal punto di vista dell’impatto territoriale e paesaggistico.  - scrivono in una nota i rappresentanti di CGIL Pesaro Urbino -  FP Cgil , CISL Pesaro-Fano-Urbino - Fit Cisl -  Abbiamo ribadito che l'impianto deve essere di ultima generazione, in grado di avere un impatto ambientale minimo. e  appena il progetto sarà ultimato sarà necessario presentarlo alla comunità affinché possa conoscerlo e anche mettere nelle condizione i residenti di visitare e valutare impianti simili già operativi.» Per i sindacati    Aset Spa deve essere parte di questa operazione. «Questa collaborazione è finalizzata a forme di integrazione urgenti e necessarie per contenere i costi, ridurre le tariffe per cittadini e imprese, migliorare e qualificare i servizi erogati .- continuano -   Valutiamo importante la costituzione del gruppo di lavoro costituito da un gruppo di sindaci rappresentativi del territorio, presidenti e direttori di Aset e Marchemultiservizi su biodigestore e aggregazione tra le due aziende. Diventi subito operativo e abbiamo chiesto, come parti sociali, un confronto nelle varie fasi di approfondimento.  Il nostro territorio è conosciuto per la sua bellezza, i suoi borghi, la sua rete di piste ciclabili. Questo impianto lo dovrà rendere ancora più attraente per visitatori curiosi di conoscere anche esempi concreti di economia circolare. Non solo opportunità di nuova occupazione ma anche tutela ambientale aggiuntiva. - concludono - Un futura azienda unica dei servizi per  investimenti a beneficio del territorio per la riduzione dei costi sostenuti da cittadini e imprese per lo smaltimento dei rifiuti , per opportunità di crescita professionale di chi vi lavora e  chi troverà occupazione nell’indotto generato.»
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13/06/2020 Digestore e servizi pubblici locali, verso ipotesi di strategie comuni Sindacati: "Occasione da non perdere"
«Abbiamo appreso che la riunione di ieri tra i sindaci della Provincia di Pesaro Urbino e lo stesso Presidente Paolini si è tradotta in un passo importate nella direzione di valorizzare le nostre aziende che svolgono servizi pubblici locali. Un plauso dunque va al Presidente Paolini, che ha convocato tutti i sindaci del territorio per decidere sul biodigestore, per rompere gli indugi. - così scrivono in una nota stampa unitaria  i rappresentati sindacali di Cgil, Cisl,  Fit Cisl, Femca Cisl,  Fp Cgil, Filtcem Cgil  su Digestore e servizi pubblici locali -  Ma il merito del Presidente è stato soprattutto quello di invitare il territorio a guardare più in là, ad uscire dal localismo e pensare anche da subito ad un progetto ambizioso che vede appunto un territorio che possa valorizzare all’unisono le aziende pubbliche del territorio e perché no, una unica azienda dei servizi pubblici locali.» CGIL e CISL, confederali e di categoria hanno da tempo auspicato questo, anche quando la situazione economica non era così difficile.« Oggi contenere le tariffe a vantaggio dei cittadini, realizzare infrastrutture anche a tutela dell’ambiente, creare di posti di lavoro attraverso lo sviluppo dell’economia circolare, diviene una priorità di tutti! - sottolineano i sindacati -   La decisione presa alla fine della riunione di organizzare un gruppo ristretto di sindaci e tecnici delle due aziende per valutare ipotesi di strategie comuni, ci è parsa saggia e lungimirante.  Un lavoro comune tra chi è stato eletto dai cittadini e tra chi possiede competenze maturate sul campo in azienda è una premessa per ottenere buoni risultati da consegnare ai portatori di interesse prima, e agli eletti che dovranno prendere decisioni. Non sprechiamo questa occasione. - concludono - E’ ovvio che come sindacato avevamo già sollecitato un incontro con le direzioni aziendali per discutere delle ricadute anche occupazionali relative al biodigestore. Mercoledì 17 siamo stati convocati e sarà un’occasione per guardare ipotizzare piste di lavoro e di sviluppo che possano avere ricadute positive per tutto il territorio.»
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08/06/2020 “Le sigaraie della Manifattura tabacchi di Chiaravalle” Mostra storico documentaria per raccontare il lavoro femminile
Il filo rosso della memoria collettiva lega le iniziative promosse da Anteas Marche attraverso il progetto “Storia delle donne e sigaraie della Manifattura tabacchi di Chiaravalle”, sviluppato in sinergia con CISL Marche ed FNP e con una rete di partner sul territorio. L’obiettivo è quello di evidenziare quel filo teso che ha unito le vite di donne diverse ma con un destino comune di lavoro, lasciando un segno importante anche sulle generazioni successive e sul territorio. Nell’ambito di questo percorso l’Archivio di Stato di Ancona ha curato la mostra storico-documentaria “Le sigaraie della Manifattura tabacchi di Chiaravalle”, riportando alla luce l’archivio storico della Manifattura Tabacchi di Chiaravalle, una fonte documentaria finora poco consultata e valorizzata. La mostra è stata inaugurata sabato 6 giugno alle ore 11.00 presso il chiostro dell’Abbazia di  Santa Maria in Castagnola a Chiaravalle.  Un percorso lungo che ha coinvolto il volontariato, la CISL, che celebra, anche con quest’iniziativa,  il settantesimo dalla sua nascita,   le categorie sindacali Fai Cisl e Fnp Cisl,  l’Archivio di Stato, il Monopolio che ha fornito foto della Manifattura Tabacchi e del lavoro delle sigaraie, la Regione Marche con il contributo e il patrocinio e  il Comune di Chiaravalle.  Si ringrazia infine la Parrocchia di Santa Maria in Castagnola che ha concesso lo spazio per l’allestimento della mostra che sarà aperta al pubblico dal 6 giugno fino al 21 giugno con il seguente orario: dal lunedì al venerdì ore 16-19; sabato e domenica ore 10-13 e 16-19 con l’ausilio dei volontari dell’Anteas e di Fnp Cisl Pensionati . La mostra sarà visitabile nel rispetto delle normative sull’emergenza Covid-19
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04/06/2020 Nessun rinvio per l'acconto Imu 2020: Cgil e Cisl di Pesaro Urbino esprimono perplessità
Cgil  e Cisl di Pesaro e Urbino, in accordo con i propri Centri di assistenza fiscale, esprimono grande perplessità nel constatare che molti Comuni della nostra provincia, primi fra tutti i due più grandi ovvero  Pesaro e Fano, non hanno dato la possibilità ai cittadini di pagare l’acconto IMU 2020 anche dopo la scadenza del 16 giugno,  senza applicare sanzioni ed interessi. Stiamo parlando di una possibiltà che avrebbe agevolato sia i cittadini a non affollarsi negli uffici postali e bancari con il rischio di creare assembramenti , sia i Caaf che da sempre assistono le persone alla compilazione degli F24 per il pagamento. Su questo punto altri Comuni della nostra provincia, come ad esempio Fossombrone, Colli al Metauro e Urbino, si siano fatti carico del problema e agendo sulla stessa base normativa, abbiano affrontato il problema, interpretando come possibile, in senso favorevole ai cittadini, lo spostamento del termine pagamento della prima rata oppure inserendo un periodo di moratoria da sanzioni per chi avesse operato il pagamento oltre il 16 giugno. Vista la situazione di difficoltà dovuta all’emergenza Covid 19 i nostri uffici fiscali non riusciranno a completare l’attività di assistenza ai cittadini entro il 16 Giugno: attenersi alle regole di sicurezza significa per noi ricevere i cittadini solo su appuntamento in modalità assolutamente contingentata  che mal si adatta ai tempi stretti della scadenza IMU. I cittadini si affollanno davanti ai nostri uffici per un modulo di pagamento con la paura di incorrere in sanzioni! Non ci sembra giustificabile in alcun modo soprattutto se pensiamo che siamo appena usciti da una dura fase di lockdown e dovremmo ora piu’ che mai adoperarci per evitare, o almeno diminuire il piu’ possibile, i disagi alla cittadinanza, ancor piu’ se pensiamo che persino la scadenza della dichiarazione dei redditi è stata prorogata al 30 settembre. Chiediamo solamente di aiutare le persone ad espletare il loro obbligo tributario in tempi un po’ piu’ lunghi, senza incorrere in sanzioni: alcuni comuni , come ad esempio Urbino, Colli al Metauro, Fossombrone lo hanno fatto. Crediamo sia un esempio da seguire. In caso contrario i nostri Caaf si adopereranno per informare I cittadini di rivolgersi direttamente agli uffici tributi dei Comuni di competenza.
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01/06/2020 Patronato INAS CISL Marche ricerca operatore/trice front-line per la sede di Fano (PU)
  L’INAS CISL MARCHE, l’Istituto di Patronato della Cisl Marche, RICERCA un/una operatore/trice di front  line (addetto allo sportello) per la propria sede di Fano (PU) – Rif. Inas01  II/la candidato/a ideale è laureato/a e vive nei territori dove andrà ad operare. La sua formazione è riconducibile preferibilmente alle discipline giuridiche, sociali ed economiche con programma di studi caratterizzato da apprendimenti relativi ai temi soprattutto del diritto previdenziale ma anche del lavoro e sindacale. Sono apprezzate esperienze operative, professionali o di ricerca nelle aree descritte. E ‘necessaria la conoscenza dei principali pacchetti informatici. E’ gradito l’utilizzo ordinario dei social media e una buona conoscenza della lingua inglese, scritta e parlata.  L’impiego previsto è a forte impatto sociale, a contatto diretto e costante con un’utenza portatrice di domande e bisogni di natura assistenziale e previdenziale, cruciali per la propria vita. Per questo, come caratteristiche biografiche e di personalità, immaginiamo di incontrare persone integrate, appassionate e conoscitrici del territorio in cui vivono e in cui andranno ad operare; intraprendenti, con spiccate capacità relazionali tra le quali l’ascolto, la pazienza, il governo dello stress e la resilienza; dotate di curiosità, creatività e progettualità; desiderose di scoprire nuove situazioni su cui misurarsi; caratterizzate da una forte dote di auto-organizzazione nella gestione dei tempi e nel raggiungimento degli obiettivi assegnati. Completa il profilo una buona capacità di lavorare in gruppo e l’esperienza nel mondo dell’associazionismo e/o della cura delle persone. L’assunzione avverrà con contratto part-time a tempo determinato, con possibilità di sviluppo.  L’avviso di selezione si rivolge a candidati ambosessi, ai sensi del D.lgs. n. 198/2006  Per candidarsi compilare entro il 7 giugno 2020 il form all’indirizzo: https://cislmarche.it/ricerca-personale      
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22/05/2020 Covid 19 Fase 2 Montefeltro a rischio oblio economico, le preoccupazioni di Cgil Cisl Urbino
 Sin da quando si è iniziato a parlare della cosiddetta “Fase 2”, ovvero la ripartenza dopo il blocco totale di ogni attività sociale ed economica per contrastare la diffusione del virus che nella provincia di Pesaro Urbino ha inciso duramente, CGIL e CISL Urbino, hanno sempre sostenuto« che prima di parlare di riaperture, occorreva ragionare su come predisporre e riadeguare le condizioni di sicurezza della città ai nuovi parametri, se si voleva consentire il ritorno degli studenti e dei turisti, veri motori della economia cittadina.»    «Si è preferito, invece, inseguire la pur legittima necessità manifestata dagli operatori commerciali, dei pubblici esercizi e della ricettività turistico alberghiera, ansiosi di riavviare le loro attività per ricostruire bilanci e fatturati fortemente penalizzati da circa 80 gg. di chiusura totale. - proseguono   CGIL e CISL Urbino -   Le lamentele e il grido di dolore lanciati da quasi tutti gli operatori in questi giorni di riavvio, costretti a misurarsi con scarsi incassi e costi insostenibili, evidenzia come la decisione degli Enti locali di inseguire i bisogni e non misurarsi su una riflessione di più ampio  respiro  mirata  a riprogrammare  gli spazi, le strutture  e  le  infrastrutture del territorio alle nuove necessità di sicurezza, è un g rande errore politico che rischia di consegnare l’economia della città e dell’intero territorio del Montefeltro ad un probabile oblio economico mai vissuto in queste realtà.»   « CISL e CGIL Urbino, non vivono di catastrofismi e non amano previsioni fosche, ma la natura della città, patrimonio UNESCO, la già storica fragilità delle strutture ricettivo-alberghiere, unite alle esperienze suppletive dell’Università (lezioni e lauree a distanza, i timori innescati dai contagi), fanno pensare   - concludono - al rischio di interrompere lo storico richiamo che le tradizioni: storia, arte e cultura eno-gastronomica, hanno sempre rappresentato per questo territorio.»
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16/05/2020 Bando assegno di cura per anziani, ATS 6 . Cisl e Fnp Cisl Fano" Urgente un confronto per un nuovo modello di welfare per gli anziani"
Lunedi  18 maggio esce il Bando per l'assegno di cura per anziani non autosufficenti residenti nei Comuni dell' Ats 6 ( Fano Mondolfo San Costanzo Mondavio Fratterosa Terre Roveresche Pergola San Lorenzo in Campo Monte Porzio) . Si tratta di una misura di sostegno alle famiglie con anziani non autosufficenti. «Auspichiamo di avviare urgentemente un confronto per innovare le politiche a sostegno della non autosufficenza e per un nuovo modello di welfare per gli anziani. Con un pò di rammarico, - sottolineano i Responsabili della  Cisl e della Fnp Cisl   di Fano - cisaremmo aspettati la convocazione per un confronto sui  beneficiari del trattamento economico e  su anziani e welfare.  E' urgente che il Comitato dei Sindaci dell'Ats 6 convochi i tavoli d'ambito previsti dalla normativa. Troppi mesi sono passati senza l'avvio di questo strumento fondamentale di partecipazione e confronto. - concludono -  Le politiche di welfare si fondano sulla partecipazione,  programmazione  e condivisione. Attendiamo e confidiamo fiduciosi  che ci sia questa svolta anche nel territorio dell' Ambito territoriale sociale 6. »
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07/05/2020 Ritardi e difficoltà nella ripresa del lavoro nell'area di Fano. Giovanelli: "Decine di migliaia di lavoratori ancora in attesa degli ammortizzatori sociali"
Ritardi nell'erogazione degli ammortizzatori sociali e nella costituzione dei comitati di sicurezza nelle imprese che hanno già ripreso la produzione: questa è la difficile Fase 2 dell'area di Fano e delle valli del Metauro e del Cesano. Il servizio del Tgr Rai Marche con intervista a Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano.
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30/04/2020 Un Primo Maggio che chiama tutti a riflettere, condividere ed agire per la sicurezza nei luoghi di lavoro  e nei servizi  pubblici
Sarà un 1° Maggio inedito, diverso da  tutti quelli che il nostro Paese ed il mondo hanno vissuto da quasi un secolo a questa parte. Mai come oggi, assume un valore centrale, anche sul nostro territorio, il motto scelto per celebrarlo : “il lavoro in sicurezza per costruire il futuro”.  Con l’avvio della “Fase 2” anche nella provincia di Ancona occorrerà assumere – da parte di cittadini, lavoratori, imprese, istituzioni – una forte consapevolezza delle complessità che si creeranno con l’intensificazione della ripresa produttiva e delle relazioni sociali .   E’ per questo che chiediamo con forza  alle istituzioni e alle imprese di incrementare i momenti di confronto con le Organizzazioni Sindacali, che conoscono e vivono le realtà aziendali e territoriali.  Alle imprese chiediamo uno sforzo importante affinchè venga stipulato in ogni luogo di lavoro il  “Protocollo di sicurezza” ,condiviso a livello nazionale e reso impegno legislativo dal DPCM del 26 aprile scorso. In queste settimane CGIL CISL e UIL   hanno lavorato per far sì che ci fossero precisi “protocolli di sicurezza”  ai quali ancorare la continuità o la ripresa produttiva. Decine sono state le segnalazioni inviate a ASUR e Prefettura. Le OO.SS. si sono mosse con costanza e coerenza, affinché si affermasse il principio assoluto della tutela della salute di tutti i cittadini e per coniugare il più possibile, in maniera adeguata e rigorosa, le diverse attività lavorative con il massimo rispetto dei principi di sicurezza: individuali e collettivi. Crediamo che questo atteggiamento sia stato un valore aggiunto nella grave crisi che stiamo attraversando, che oggi va fatto evolvere in un quadro di garanzie condivise e applicate ovunque.  Alle istituzioni locali e agli Ambiti Sociali chiediamo di aprire un confronto a tutto campo sulle emergenze sociali che questa crisi sanitaria ha aperto: per le famiglie, gli anziani, i giovani, i disabili, gli immigrati. Rifuggendo la tentazione di “fare da sole”, col rischio di risposte parziali e frammentate.  Potremmo cominciare dalle strutture per disabili e dalla necessità che si riesca a programmare – con garanzie condivise  per utenti e operatori – l’avvio a breve di Centri Estivi e poi in prospettiva alla riapertura delle scuole. Si tratta di riuscire a dare una risposta efficace a migliaia di famiglie che, diversamente, non riusciranno  a far fronte nemmeno alle rinnovate esigenze lavorative.  Naturalmente, siamo e saremo in campo, per un rafforzamento dei servizi sanitari e sociosanitari, che rilegga nel profondo le scelte fin qui fatte e imposti risposte adeguate alle mancanze evidenziate dall’emergenza: a partire dalla centralità nuova da dare ai servizi territoriali ed alla necessità che Case di Riposo e RSA non siano più vissute come semplici “parcheggi”, mettendo a frutto l’opera di monitoraggio effettuata in questi mesi delle OO.SS. dei pensionati.  Vi è poi  un tema fondamentale da affrontare, sul quale richiamiamo l’attenzione di tutti : quello della mobilità. Occorre fronteggiare il rischio d’incremento della mobilità privata e la marginalizzazione del trasporto pubblico,con le drammatiche ricadute ambientali che vi sarebbero. In questo senso, ci permettiamo di suggerire – come soggetto coordinatore di uno specifico tavolo di confronto– la Prefettura: unico ente in grado, oggi, di svolgere un ruolo simile su scala provinciale.  Vogliamo ringraziare, una volta di più, quelle migliaia di lavoratrici e lavoratori che  si sono prodigati con coraggio e generosità: gli operatori  del mondo della sanità, innanzitutto, ma anche i dipendenti dei supermercati, gli operatori dei servizi di pubblica utilità, operatori ecologici, postali e delle comunicazioni, servizi sociali, addetti al trasporto pubblico e alla logistica (e tanti altri). Un ringraziamento che si allarga agli operatori della Protezione Civile e ai tanti volontari che si sono messi a servizio del bene comune anche in un momento tanto difficile. E’ un ringraziamento che sentiamo di dover allargare – alla pari dei tanti impegnati in aziende ed uffici che non hanno mai cessato l’attività - anche ai tanti operatori dei vari servizi offerti dal sindacato (Patronato, CAAF, Vertenze) che, in queste settimane e con procedure spesso inedite, non hanno mai smesso di fornire le risposte possibili  a tanti cittadini e lavoratori.  Ci aspettano giorni e mesi quanto mai difficili. CGIL CISL UIL continueranno a mettere al centro il loro impegno su lavoro, sicurezza e socialità.   CGIL CISL UIL ANCONA
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30/04/2020 Primo Maggio 2020: il lavoro in sicurezza per costruire il futuro del nostro territorio e del Paese. La riflessione di Cgil Cisl e Uil Pesaro
Mai come in questo periodo la festa del lavoro può darci il senso e lo stimolo di guardare al futuro con spirito di speranza e voglia di ricominciare, di ripartire e far ripartire il Paese. Il lavoro, da sempre, è quel mezzo necessario al sostentamento ma è anche il principale strumento di emancipazione dal bisogno e di riscatto sociale, e che ci permette di svolgere un ruolo nel processo di crescita collettiva. Mai come in questo periodo di enormi difficoltà causate dalla pandemia, dalla conseguente emergenza sanitaria e alle tragedie vissuta da tante famiglie con i tanti lutti che hanno segnato la nostra provincia. Oltre a queste terribili conseguenze il nostro presente e il nostro futuro saranno inevitabilmente segnati da una fortissima crisi economica e produttiva, che già ha inciso profondamente nella vita dei lavoratori e nel tessuto produttivo del nostro territorio. Le settimane e i mesi che abbiamo di fronte, segneranno di certo una fase significativa di enormi difficoltà, nel mondo del lavoro, ma potrebbe anche essere l’occasione per fare quello che in tanti hanno teorizzato solo sulla carta, prima di questa emergenza: agire finalmente su quel modello produttivo, che già aveva evidenziato tutti i suoi limiti con l’ultima crisi economica. È giunto il momento di mettere in atto un’azione collettiva, in grado di apportare quelle necessarie riforme nel tessuto produttivo del nostro Paese, per convertire e rendere effettivamente sostenibile il nostro sistema economico e sociale. Dobbiamo pretendere che il ritorno alla normalità non sia il ritorno al “mondo che abbiamo conosciuto prima della pandemia”, con le sue dinamiche di sfruttamento senza limiti delle persone, delle risorse e dell’ambiente.  Dovremmo invece sforzarci di immaginare e mettere in atto quelle innovazioni anche di carattere culturale, che hanno fondato le loro teorie sulle raccomandazioni che il modo scientifico ha lungamente preannunciato e che tanti governi hanno deciso di ignorare. La pandemia non è un inevitabile “castigo divino”, ma la conseguenza di comportamenti collettivi e scelte politiche che hanno sposato teorie economiche e finanziarie, insensibili verso i principi di solidarietà, prudenza e sostenibilità. In questi decenni sono prevalse le teorie che privilegiano l’individualismo, l’arricchimento esasperato (senza minimamente considerare il tema di una equa distribuzione della ricchezza), la finanziarizzazione dell’economia e lo sfruttamento incondizionato delle risorse. È maturo il tempo di una rivoluzione culturale che abbia al centro la collettività e non il singolo, che guardi al mondo come all’unica casa comune per tutti e non più come a una risorsa da sfruttare per l’avidità di pochi. Occorre che lo Stato e le pubbliche amministrazioni ritrovino il senso ed il profondo valore che la Costituzione gli attribuisce, cioè quello di unici soggetti titolati alla tutela dell’interesse pubblico, ritrovando in questo la forza e la volontà di agire nella economia, non solo in termini regolatori, ma anche agendo come soggetto attivo. Le politiche di intervento pubblico a sostegno dell’economia, di investimento in infrastrutture e in “asset strategici” non vanno più considerati come tabù o vecchi strumenti del secolo scorso  come affermato dal pensiero neoliberista degli ultimi decenni egemonizzando l’agire politico, saranno invece l’unica soluzione alla crisi economica e produttiva indotta dalla pandemia. Solo con un importante piano di investimenti pubblici, di stimolo alla domanda interna, potremmo uscire da una condizione di enorme difficoltà economica e produttiva. Occorre che le forze sociali del lavoro, le organizzazioni di rappresentanza del mondo produttivo in ogni sua declinazione, il privato sociale, insieme alle pubbliche amministrazioni del nostro territorio e dell’intero Paese, trovino con forza la capacità di “fare sistema”, di abbandonare alcune logiche particolaristiche e di specifici settori e per una volta, cerchino di immaginare politiche e azioni comuni, per programmare e realizzare un sistema produttivo, sostenibile, innovativo, che possa trainare una ripresa che garantisca benessere collettivo e diffuso. Un sistema che garantisca ambienti di lavoro sicuri, salubri e che abbandoni le logiche di separatezza e indifferenza che stavano profondamente minando, soprattutto negli ultimi decenni, anche il nostro modello di sviluppo e di vita locale. Abbiamo bisogno di risolvere alcuni nodi cruciali che ci trasciniamo da anni, dal punto di vista delle infrastrutture logistiche e sociali, così come abbiamo bisogno di abbandonare quei modelli produttivi che troppo spesso basavano la loro sostenibilità sullo sfruttamento del lavoro e sulla sua precarietà. Dobbiamo garantirci la sostenibilità e la tutela del patrimonio ambientale e culturale del nostro territorio, piuttosto che fossilizzarci su vecchi modelli produttivi a bassa marginalità di prodotto e scarsa capacità di investimento. È necessario concentrare gli sforzi su l’economia circolare che tutti noi lodiamo senza però investirci concretamente. Dobbiamo puntare sulla formazione e sulle capacità delle nuove generazioni e non abbandonarle in percorsi di competitività al ribasso per costruirsi il proprio futuro. La volontà di determinare il nostro futuro è nelle nostre mani. Mai come oggi abbiamo capito che i comportamenti e le decisioni collettive ci mettono nelle condizioni di determinarlo. In questi obiettivi, nella consapevolezza che nulla accade per caso, riscopriamo il senso di questo Primo Maggio: Il valore del “noi” ha molta più forza e senso del valore dell’”io”. Buon Primo Maggio e buon lavoro a tutti noi.” CGIL Pesaro Urbino                                                        CISL Pesaro                                                       UIL Pesaro Urbino Roberto Rossini                                               Maurizio Andreolini                                                       Paolo Rossini
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30/04/2020 Primo Maggio 2020 Rilancio Val Metauro e Val Cesano: le priorità della Cisl di Fano
«Mentre si sta superando la crisi sanitaria da Covid 19 grazie allo spirito di abnegazione sacrificio di tutto il personale delle strutture sanitarie - anche se ancora sono molto preoccupanti le situazione delle strutture per anziani con un alto tasso di mortalità, salvo poche eccezioni - la data del Primo Maggio invita tutti ad una seria riflessione sul lavoro e occupazione.» scrive in una nota stampa Giovanni Giovanelli, Responsabile Cisl Fano -  «Innanzitutto chiediamo a tutti gli imprenditori e associazioni datoriali di applicare quanto previsto dal protocollo del 24 Aprile per la gestione del rischio da Covid.  - sottolinea Giovanelli - Non arrivano a 15 i comitati costituiti nelle aziende manifatturiere della Val Metauro e Val Cesano, pochi rispetto al numero delle aziende  ed è per questo che occorre intensificare la costituzione dei comitati per lavorare in sicurezza.» Il dato preoccupante, per la Cisl di Fano,  è la situazione del pagamento degli ammortizzatori sociali« ad oggi pochissimi lavoratori hanno ricevuto i pagamenti, sono quasi in  50.000 nella valle del Metauro  Intere famiglie senza reddito dal mese di marzo anche perché molte aziende non sono riuscite ad anticipare la Cig. - continua il Responsabile della Cisl fanese - Una situazione difficile che richiede una visione e una strategia nella gestione dei contributi per i lavoratori e nell’individuazione delle misure a sostegno delle filiere produttive.» Solo evitando interventi spot e integrando le misure in dimensione territoriale e sovracomunale si può intervenire efficacemente nel contrasto della crisi. « Per questo chiediamo che il Comune di Fano come capofila del territorio svolga la funzione di raccordare e promuovere le politiche sociali ed economiche.  - rilancia Giovanelli  - Ecco le nostre priorità sulle quali chiediamo di aprire immediatamente un confronto territoriale condiviso e partecipato. Superiamo i particolarismi e la logica del mero contributo per elaborare una visione globale con obiettivi immediati, a medio e lungo termine.»  Le priorità della Cisl di Fano:  1.      Risorse pubbliche e politiche di bilancio comunale Occorre urgentemente ridefinire le priorità dei bilanci comunali destinando risorse in via prioritaria per il sostegno al welfare ai servizi alla famiglia alla situazioni di fragilità e per coloro che si trovano senza alcun sostegno reddituale.  La rivisitazione dei bilanci comunali è priorità: risorse per il lavoro e le fragilità, meno risorse per cultura ed eventi . Chiediamo pertanto di ridefinire le voci di bilancio, evitando qualsiasi spesa non necessaria e destinare le risorse per turismo cultura ed eventi   culturali a sostegno di quanto dei lavoratori e famiglie colpite dagli effetti della pandemia .Prioritaria è la necessità di destinare risorse certe e definite per il sostegno alle imprese e ai lavoratori riducendo la tassazione locale e tributi.  2.      Politiche sociali e sostegno alle fragilità sociali economiche Chiediamo di avviare un confronto per impostare le modalità di erogazione dei servizi pubblici ( centri estivi, centri per disabili, servizi di baby sitter ) anche in funzione delle nuove esigenze sociali che si sono create a causa della pandemia . Il 4 maggio molti i lavoratori che torneranno nei luoghi di lavoro non sanno come gestire   i figli o o familiari disabili . Ribadiamo l’utilizzo del Isee come strumento unico di accesso ai contributi. E’ falsato applicare il dato del saldo di conto corrente. Occorrer tenere conto di tutta la situazione patrimoniale.   3.      Politiche per la casa e sostegno all’abitazione    Sostegno e potenziamento delle esperienze di accompagnamento alla abitazione attualmente operative nel territorio.  Rilevazione del patrimonio pubblico da destinare a pubblica abitazione. Destinare risorse pubbliche per l’acquisizione in accordo con Erap di abitazioni da destinare ad edilizia pubblica.    4.      Politiche per lo sviluppo del territorio E’ urgente accelerare il confronto per definire nuovi progetti di sviluppo territoriale superando la frammentarietà degli interventi, i confronti parziali e settoriali   per agire in una prospettiva territoriale più ampia coinvolgendo le comunità della Val Metauro e Val Cesano.  Fondamentale riteniamo il ruolo che debba svolgere l’università di Urbino come laboratorio per il supporto e le elaborazione dei progetti. Considerato anche lo scarso utilizzo delle risorse della programmazione europea occorre individuare aree di intervento che possano esser sostenute da finanziamenti europei diretti o indiretti. Proponiamo pertanto di stabilire un tavolo permanente di confronto che definisca obiettivi a breve termine e anche quelli a medio e lungo termine.  A nostro avviso occorre adottare misure e azioni per:   - avvio dei lavori per la realizzazione della strada della barche a sostegno della filiera della nautica e completamento della zona ex zuccherificio destinandolo al terziario avanzato e servizi alle imprese, centro di ricerca; -  avvio dei lavori per la realizzazione della Fano Grosseto;  - rafforzamento e revisione degli attuali parametri organizzativi del Tpl per implementare della mobilità sostenibile integrata con trasporto ferroviario Tpl urbano extraurbano e sistema ciclo pedonale;  - definire una strategia per sostenere le filiere produttive del territorio;  -avvio della valorizzazione del fiume Metauro come corridoio ecologico utilizzando risorse dirette prevista dalla comunità europea. L’università di Urbino ha già predisposto un piano di interventi e una progettualità; ·                      - utilizzare le risorse della programmazione europea per rafforzare le filiere del turismo culturale                               enogastronomico e l’innovazione tecnologica; ·              - iplementazione della fibra ottica in tutto il territorio della Val Metauro e Val Cesano; ·           -  sostegno alla filiera dell’agricoltura in particolare a quella biologica.
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30/04/2020 PRIMO MAGGIO 2020 CGIL CISL UIL :LAVORO IN SALUTE E SICUREZZA PER COSTRUIRE INSIEME IL FUTURO
 Il 1° Maggio quest’anno si presenta in una forma inedita, come mai era accaduto dal secondo dopoguerra ad oggi. Non saremo nelle tante città, con le nostre bandiere, a manifestare fianco a fianco ma faremo sì che, da un’immensa piazza virtuale, forti, potenti e decise giungano, agganciate allo slogan “Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro”, le voci e le ragioni del lavoro. Uniremo l’omaggio alle tante vittime registrate nell’emergenza Covid-19 al commosso tributo a tutti gli operatori, sanitari e non, che hanno sacrificato la vita pur di non venir meno al dovere di assistenza verso i malati. Manderemo il nostro riconoscente saluto a chi tutt’oggi continua in questa indefessa opera di cura e sostegno, portata avanti senza risparmio da ormai più di due mesi. E’ stato un lavoro sfiancante, ai limiti della sostenibilità, condizionato da un’onda emergenziale che ha colto impreparate tutte le strutture e ha scardinato ogni assetto organizzativo. Al di là di errori e colpevoli sottovalutazioni su cui, con lucidità, si dovrà tornare perché si possano scongiurare in futuro, è giusto dare rilievo al riconoscimento sociale che le migliaia di persone impegnate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie hanno guadagnato. Per questo assume un valore concreto l’Intesa tra CGIL CISL UIL Marche e Regione del 20 aprile scorso, per un bonus di premialità a chi si è trovato a fronteggiare sul campo questa emergenza, con un primo stanziamento di 20 milioni di euro, che dovranno essere distribuiti quanto prima. Ma l’emergenza sanitaria non è purtroppo superata una volta per tutte e bisogna che ogni passo verso la riapertura venga fatto nel rispetto degli interventi che garantiscono la salute e la sicurezza delle persone dentro e fuori i luoghi di lavoro. Il Covid-19 è un avversario insidioso e sfuggente e richiede ancora nei comportamenti, personali e collettivi, tanta attenzione e pazienza. In questo quadro ovviamente debbono essere attuate tutte le misure che servono per far uscire l’economia da questa complicatissima fase. Dopo aver assicurato sicurezza in ogni luogo di lavoro dando piena applicazione ai Protocolli anti-contagio siglati da Governo e Parti Sociali il 14 Marzo e il 24 Aprile, anche attraverso un adeguato sistema di monitoraggio da impostare a livello regionale, bisogna dare ulteriore spessore a tutti i provvedimenti volti a sostenere il reddito dei lavoratori ed i bilanci delle imprese. Rimangono fondamentali, in tal senso, gli adeguati stanziamenti per gli ammortizzatori sociali e per la liquidità alle aziende ma soprattutto lo snellimento delle procedure per far sì che le risorse giungano in tempi brevissimi ai beneficiari. In questo contesto risulta decisivo il ruolo dell’Europa. Le sfide del rilancio economico di ogni paese UE, non potranno prescindere da una robusta matrice solidaristica che speriamo caratterizzi le scelte del Consiglio UE nei prossimi giorni. Questa emergenza indebolendo tutta la struttura economica rischia di acuire alcuni problemi preesistenti. Per questo non va sottovalutato l’impegno degli Enti Locali a sostenere chi dovesse entrare nell’area della povertà. A questo e alle necessità di riprogrammare i servizi sociali, per non deprimere i livelli di assistenza a favore di persone e famiglie, dedica una particolare attenzione il protocollo tra CGIL CISL UIL Marche ed ANCI del 24 Aprile scorso. Per costruire futuro e dare sicurezza al lavoro serve nelle Marche un impegno collettivo di Istituzioni, Associazioni datoriali, Sindacati, Terzo settore, attraverso il quale promuovere e valorizzare di più l’occupazione femminile, agevolare i percorsi di inserimento al lavoro dei nostri giovani, qualificare i percorsi di istruzione e formazione e soprattutto dare spessore e concretezza alle opere di ricostruzione delle aree colpite dal sisma. Senza questo sforzo corale tutto sarà più difficile. In questa Festa dei Lavoratori, ricordiamo le lotte di ieri e prepariamoci a quelle di domani. Buon Primo Maggio!   Daniela Barbaresi, Sauro Rossi, Graziano Fioretti  Segretari Generali di CGIL CISL UIL Marche  
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30/04/2020 Settant’anni della Cisl: 30 aprile 1950 - 30 aprile 2020. Lettera di Annamaria Furlan agli iscritti e ai delegati della Cisl
Care Amiche e Cari Amici,"Bisogna saper parlare con sincerità ai lavoratori, nulla nascondere e nulla ampliare. Onestà, rettitudine, laboriosità, disinteresse sono tutte virtù di cui noi dovremmo essere in possesso". Era uno dei passaggi più intensi e significativi del discorso di Giulio Pastore al Teatro Adriano il 30 aprile 1950, il giorno della fondazione della Cisl. Sono passati settant’anni da quello storico avvenimento che ha segnato il percorso del movimento sindacale e le relazioni industriali nel nostro Paese. Oggi celebriamo questo nostro Anniversario in un momento grave e difficile, alla vigilia di un Primo Maggio che, nonostante l’assenza di cortei e manifestazioni di piazza, sarà un segnale di forte unità, di solidarietà e di speranza per tutto il mondo del lavoro.La nostra mente ed il nostro cuore sono rivolti alle tante vittime del Coronavirus, alle famiglie spezzate che piangono i loro cari, ai medici, agli infermieri, a tutto il personale della sanità e della Protezione civile che in queste settimane terribili si sono prodigate per salvare tante vite umane. Così come il nostro ricordo commosso va alle tante persone anziane, che hanno perso la vita in molte residenze sanitarie assistenziali e case di riposo. Una circostanza tragica, sulla quale bisognerà fare chiarezza ed appurare le vere responsabilità.Gli effetti della pandemia sono davvero devastanti sul piano economico e sociale. Rappresentano una ferita profonda per la vita di milioni di lavoratori e di famiglie italiane. Settant’anni fa, la Cisl seppe indicare ad un Paese uscito a pezzi dal conflitto mondiale, la strada della rinascita civile e delle necessarie riforme economiche e sociali, ponendo al primo posto i diritti della persona, la dignità e la sicurezza del lavoro, la costruzione dell’Europa, l’unità tra Nord e Sud, l’inclusione sociale, la lotta alla povertà. Sono i grandi valori morali e culturali del cattolicesimo sociale che rappresentano una parte importante delle nostre radici ideali e culturali.Oggi come allora dobbiamo ripartire dagli stessi valori, per tornare a guardare al futuro con coraggio e fiducia. La Cisl ha contribuito a costruire l'Italia democratica, rifiutando la demagogia, l’antagonismo sterile ed il populismo ma cercando sempre di coniugare gli interessi dei lavoratori con quelli generali del Paese.Ed oggi, Care Amiche e Cari Amici, possiamo dirlo senza alcuna enfasi: la Cisl ha vinto questa sfida, delineando in questi settant’anni di storia un rapporto nuovo tra Stato e sindacato, una "collaborazione" virtuosa che per Giulio Pastore doveva svolgersi in piena autonomia dalla politica e dai partiti. Autonomia di scelte, di iniziativa e di programmazione per la soluzione dei problemi economici e sociali.È il ruolo di mediazione essenziale che la Cisl ha esercitato in tantissime vicende economiche: penso alle nostre proposte sul risparmio contrattuale della fine degli anni Settanta, all’intesa importante, e purtroppo separata, di San Valentino del 1984, alla stagione dei grandi accordi di concertazione dei primi anni Novanta, fino ai recenti protocolli di queste settimane firmati con il Governo e le imprese per estendere a tutti i lavoratori gli ammortizzatori sociali, affrontare con misure straordinarie le conseguenze economiche e sociali del coronavirus, garantire la salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro. Significa, da una parte, stare con una contrattazione moderna e partecipativa in tutti gli ambiti lavorativi ed in tutti i processi aziendali, uscendo dal rivendicazionismo sterile ed antagonistico.Ma, dall'altra parte, significa essere in campo con proposte costruttive su temi come sviluppo, politica industriale, redistribuzione della ricchezza, riforma fiscale, riorganizzazione del welfare e della Pubblica Amministrazione, formazione e lavoro per i giovani, tutele previdenziali e sociali, conciliazione lavoro- famiglia, scuola, ambiente e sviluppo sostenibile, riduzione del divario Nord–Sud, integrazione dei lavoratori immigrati, lotta alla corruzione ed alla criminalità organizzata.Tutte questioni cruciali, attuali. Ecco perché, oggi più che mai, il ruolo della Cisl è decisivo in questa fase difficile di nuova “ricostruzione” del Paese. Nulla sarà come prima dopo questa emergenza sanitaria: bisognerà siglare accordi innovativi con le aziende per cambiare radicalmente il modo di produrre, riorganizzare il lavoro e gli orari, diffondere lo smart working, utilizzare le nuove tecnologie in tutti i settori per salvaguardare la salute delle persone, senza danneggiare la qualità e la produttività.Dobbiamo ripensare il ruolo dei servizi pubblici, dei trasporti, modificare il nostro stile di vita. Questa fase può e deve diventare anche una opportunità per estendere la democrazia economica in tutti i luoghi di lavoro, perché avremo bisogno di più partecipazione alle decisioni, più coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte produttive delle aziende. Ma abbiamo bisogno, soprattutto, di più investimenti pubblici per garantire l’occupazione, più mezzi e uomini per rafforzare il sistema sanitario, sbloccare tutti i cantieri, far partire una grande modernizzazione del Paese nel settore delle infrastrutture materiali ed immateriali, nella formazione, nella ricerca, nell'innovazione, nel digitale, nella tutela del territorio, dell’ambiente e dei beni culturali. Bisogna uscirne tutti insieme con una risposta collettiva per cambiare in meglio la nostra società. Oggi è il momento della coesione nazionale, della responsabilità e della solidarietà, come ha giustamente più volte sollecitato il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.Se i cittadini dovessero vedere un’Europa cieca, sorda, egoista, rinchiusa in se stessa, assisteremo alla fine del sogno europeo. Per questo la Cisl ha predisposto nelle scorse settimane un Manifesto programmatico nel quale abbiamo indicato a tutte le istituzioni ed alla politica cinque punti chiave per sollecitare l'apertura di una vera fase Costituente verso gli Stati Uniti d’Europa.Era questa la prospettiva ideale che già settant’anni fa i nostri Padri Fondatori avevano indicato con chiarezza nello Statuto della Cisl. Quelle idee lungimiranti restano per noi un punto di riferimento ideale e culturale, un patrimonio di principi, valori e moralità di cui il nostro Paese ha ancora enormemente bisogno per poter affrontare le nuove sfide.La Cisl c’è e ci sarà ancora con la sua identità, la sua forza programmatica, la sua grande unità. Vi abbraccio tutte e tutti con grande affetto. Buon Primo Maggio a tutti voiAnnamaria Furlan
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28/04/2020 Gioco d'azzardo: la Cisl di Fano chiede di non riaprire le sale
Negli anni scorsi la Cisl aveva sollecitato i sindaci dei Comuni delle Ats 6 e 7 per l’adozione di regolamenti no slot in considerazione del grave danno causato dalla dipendenza da gioco d’azzardo legale sia tramite le slot che con i vari canali (gratta vinci…scommesse). I dati pubblicati dall’Agenzia dei Monopoli sono inequivocabili e confermano il trend in crescita nel territorio del Comune di Fano e dei Comuni delle Ats 6 e 7. «Tutto si è fermato - dichiara Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano, che ha inviato una lettera alle istituzioni locali -. I sindaci non hanno avuto il coraggio di adottare regolamenti no slot né tantomeno di emanare in seconda istanza la limitazione degli orari di accesso alle slot e alle sale gioco. Solo il sindaco del Comune di Fratterosa ha avuto questo coraggio: siamo rimasti attoniti e sbigottiti di fronte alla inerzia dei sindaci per contrastare il gioco d'azzardo patologico». Siamo consapevoli dei forti interessi economici del gioco d’azzardo, ma la salute dei cittadini viene in prima istanza. In questo lungo periodo di quarantena però è stato possibile chiudere tutte le attività collegate al gioco d'azzardo patologico. «Chiediamo ai sindaci di cogliere il momento favorevole per almeno restringere l’apertura delle sale slot - prosegue Giovanelli -. Non è la scelta risolutiva, ma limiterebbe molto l’accesso al gioco d'azzardo. Auspichiamo che i consiglieri regionali, con coraggio e determinazione, promuovano l’applicazione di un provvedimento regionale che rimandi l’apertura delle sale gioco e la distribuzione dei gratta vinci. Alle forze politiche locali regionali e ai nostri deputati e senatori chiediamo di adoperarsi per limitare la riapertura delle sale gioco e distribuzione di gratta vinci. Con coraggio e determinazione si salverebbero molte persone dalla rovina sociale individuale e familiare: È il momento favorevole per imprimere una svolta al contrasto del gioco d’azzardo». 
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25/04/2020 25 Aprile 2020 Tricolore e Bella Ciao dai balconi. La Cisl aderisce all'appello dell'Anpi
Nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, anche quest’anno, in un momento particolarmente delicato e difficile per la nostra Repubblica, la Cisl ha ritenuto opportuno, più che mai, non dimenticare uno dei valori centrali che l’hanno fondata, aderendo all’appello dell’ANPI per una grande manifestazione virtuale. Il 25 aprile 2020 alle ore 15.00, l'ora in cui ogni anno parte a Milano il grande corteo nazionale, partirà in tutta Italia il flash mob #bellaciaoinognicasa promosso dall'ANPI cui ha aderito, tra gli altri, la CISL.  L’invito è quello di  esporre dalle finestre e dai balconi, il  tricolore,  e a cantare “Bella Ciao” tutti insieme dalle proprie case  per favorire e collegare il ricordo della nostra libertà – che deve sempre essere tenuto vivo – con la necessità di essere più solidali ed equi, concetti che da sempre appartengono al DNA della CISL. Messaggio di adesione  della Cisl  all’appello dell’ANPI : « Carissimi Amici, in  questo 2020 così drammatico, per il nostro paese e per l'intera comunità mondiale, a causa del coronavirus, aderiamo con convinzione all'iniziativa dell'Anpi. C'è bisogno di amicizia, di solidarietà, di stare insieme, proprio perché questo virus, sta recidendo quei legami che sono propri delle relazioni umane. Ci fu un tempo, dove non fu un virus a fare in modo che si creassero queste distanze in Europa, ma furono uomini che imposero un regime totalitario: prima in Italia con il Fascismo, poi in Germania con il nazismo ed ancora in Spagna con il franchismo. Pensavamo che anche quei virus fossero stati debellati; immaginavamo che la democrazia, istituzioni sovranazionali accompagnate a dinamiche legate al progresso, al benessere, all'accelerazione tecnologica avessero confinato quegli eventi ai margini della storia. Ed invece la democrazia, va fatta propria, spiegata, conquistata e celebrata giorno per giorno, perché quei rigurgiti oggi sempre più sguaiatamente presenti nel nostro paese e non solo, siano contrastati e sconfitti. La CISL, il 25 Aprile 2020, ci sarà.» La grande piazza virtuale del 25 aprile:  il programma   
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24/04/2020 Minacce al Sindaco di Pesaro: solidarietà, vicinanza e forte condanna da Cgil Cisl Uil
   CGIL CISL e UIL esprimono vicinanza e piena solidarietà al Sindaco di Pesaro,  Matteo Ricci,  e condannano con forza il gesto intimidatorio di cui è stato oggetto.   «Un gesto che non può essere in alcun modo neppure lontanamente compreso, e che dunque rigettiamo, verso non solo una persona ma verso un’intera Istituzione intorno alla quale si stringe tutta la comunità. - scrivono in una nota stampa Roberto Rossini della Cgil,  Maurizio Andreolini della Cisl e Paolo Rossini della Uil di Pesaro - Come sempre il sindacato rigetta e condanna tutte le forme di violenza e chiede che questo accaduto non incida in alcun modo nello sforzo di tutti facciamo affinché questo momento di difficoltà per tutto il nostro Paese, sia affrontato insieme, con utilità di intenti e dunque possa anche essere quanto prima superato.»   «Nella speranza che chi si è reso responsabile di questo gesto sia al più presto individuato - concludono i Responsabili di CGIL CISL e UIL -  auspichiamo che tutte le Istituzioni, le forze politiche, le rappresentanza sociali lavorino per garantire un clima il più sereno possibile nell’interesse comune.»    
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23/04/2020 Pesaro: Cgil e Cisl aderiscono al protocollo d'intesa per il rilancio economico e il sostegno alle attività produttive
Cgil e Cisl di Pesaro - Urbino ritengono di certo apprezzabile l’idea di base di predisporre un protocollo d'intesa tra tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti nel ruolo e nella responsabilità di individuare gli strumenti necessari per il rilancio economico ed il sostegno alle attività produttive della provincia di Pesaro Urbino, duramente colpite dall’evento epidemico del COVID 19.  Per questo, oltre ad aderire al protocollo, hanno anche inviato una nota, che abbiamo chiesto di essere messa a verbale che valorizza quanto fatto ed impegna il tavolo sul lavoro da fare.  Cgil e Cisl intendono richiamare l’attenzione sull’importanza di cogliere l’attuale momento come occasione non ulteriormente rinviabile per definire gli obiettivi strategici per il rilancio della intera filiera economica e dello sviluppo che dovrà caratterizzarne il futuro della provincia di Pesaro - Urbino.  «Non può essere dimenticato - dichiarano Maurizio Andreolini, Responsabile della Cisl di Pesaro, Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano, Leonardo Piccinno, Responsabile della Cisl di Urbino, e Roberto Rossini, Segretario generale della Cgil di Pesaro - come il territorio provinciale sia quello che nelle Marche ha subito maggiormente il notevole peso della crisi economica, produttiva e finanziaria partita nel 2008 e fino ad oggi mai superata nella individuazione di percorsi e strumenti strategici per riannodare i fili dello sviluppo e benessere diffuso».  Non si può prescindere dal guardare alla sicurezza nei luoghi di lavoro come obbligo primario, non solo verso gli operatori, ma principalmente verso l’intera popolazione, pena il rischio di un ritorno involutivo e drammatico della diffusione epidemica, applicando l'accordo tra Governo e Parti Sociali del 14 marzo.  «Riteniamo importante che Il protocollo d’Intesa sia condiviso tra i soggetti principalmente coinvolti nella fase di individuazione delle linee di orientamento, ovvero, la Provincia in primis, gli Enti Locali, il sistema di rappresentanza del mondo delle imprese e del mondo finanziario e creditizio, le Parti Sociali di rappresentanza dei lavoratori e non ultimo il coinvolgimento degli esperti dell’Università di Urbino e dei centri di ricerca innovazione e formazione presenti nel territorio - proseguono Andreolini, Giovanelli, Piccinno e Rossini -. Riteniamo altresì fondamentale che la Provincia svolga il compito di coordinare e programmare le fasi necessarie per la realizzazione degli obiettivi stessi e dei punti programmatici definiti nel protocollo».   Se da un lato Cgil e Cisl condividono le indicazioni dei punti in premessa 1, 2 e 3 dall’altro per quanto attiene il punto 4, ovvero, l’obiettivo di favorire ed agevolare la fase di ricerca ed inserimento nel tessuto economico produttivo del territorio di nuovi player’s imprenditoriali, occorre tenere ben presente almeno i seguenti aspetti:  1.     i nuovi investimenti dovrebbero rientrare in un quadro di politiche ed indirizzi settoriali ben individuati e definiti, in grado di intercettare i bisogni e le vocazioni del territorio, favorire ed accompagnare le specializzazioni già presenti in una forma armonica e non di contrasto aggressivo, di avere progetti di medio e lungo temine e di generare nuova occupazione in riferimento a specializzazioni innovative e tecnologiche;  2.     dovremmo evitare di prendere in considerazione proposte “speculative” e non chiaramente identificate nel progetto e nella natura degli investitori. Questo al fine di evitare di aprire gli spazi a forme speculative indesiderate, difficilmente controllabili e superabili;  È necessario inoltre far rientrare gli obiettivi di sviluppo in una proposta condivisa con il mondo accademico che possa sollecitare ed orientare le politiche della Regione Marche verso la individuazione e completamento delle infrastrutture materiali ed immateriali necessarie ad un corretto sviluppo economico del territorio. In questa direzione occorre accelerare la copertura di tutto il territorio provinciale con la fibra ottica, l’adeguamento del TPL alle nuove esigenze, l’accelerazione delle fasi necessarie per l’avvio dei cantieri della Fano Grosseto.  Prioritaria sarà la progettazione condivisa con il sistema pubblico privato di percorsi di formazione per i lavoratori che, anche a seguito degli effetti del COVID-19, saranno espulsi dal mercato del lavoro o saranno privi delle competenze necessarie per affrontare la difficile transizione.  Occorre sostenere la popolazione più debole con risorse finanziare adeguate per misure stabili e permanenti ad integrazione delle misure nazionali.  
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17/04/2020 Coronavirus: Cisl e Cgil chiedono ad Area Vasta 1 di ritirare la comunicazione ai dipendenti sul codice di comportamento
  Cisl e Cgil di Pesaro - Urbino, insieme a Cisl Fp e Fp Cgil, chiedono alla Direzione di Area Vasta 1 di ritirare la comunicazione inviata il 16 aprile ai dipendenti in merito al codice di comportamento. «È con stupore che prendiamo visione della comunicazione dell'Area Vasta 1 con la quale si ricorda ai dipendenti che possono essere sanzionati con provvedimenti disciplinari in ragione della “circolazione sui social media di enunciazioni, prese di posizione e commenti nei confronti di quest’Azienda da parte di dipendenti di ASUR Marche, in merito al particolare periodo che stiamo vivendo” - scrivono i sindacati -. A tal proposito l’azienda, con la comunicazione in oggetto, richiama i dipendenti al rispetto dell’art. 3 del Codice di Comportamento Aziendale che recita: “Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni d’ufficio, evita situazioni e comportamenti che possono ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine dell’azienda. Prerogative e poteri pubblici sono esercitate unicamente per le finalità di interesse generale e per le quali sono stati conferiti”».   Ovviamente la tempistica con la quale viene ricordato l’applicazione del codice di comportamento «oltre apparire fuori luogo, appare a noi e ai tanti dipendenti dell’Area Vasta come letteralmente offensiva nei confronti di quelle persone che non solo sono stati definiti fino a ieri come “eroi”, ma che sono stati pubblicamente e più volte ringraziati dallo stesso Direttore dell’Area Vasta 1 e dal Presidente della Regione per l’abnegazione dimostrata sul lavoro, per l’eccezionale impegno dimostrato in ogni fase del “particolare periodo” che tutti e soprattutto loro hanno affrontato, anche e soprattutto malgrado le criticità organizzative da attribuire quelle si esclusivamente alla direzione dell’Azienda».   Circolare dunque “fuori luogo” nella tempistica e nel merito, «soprattutto perché non circostanziata e vagamente “censuratoria” - continuano i sindacati -. Ovviamente cogliamo l’occasione per ricordare alla direzione dell’Area Vasta 1 che di certo la stessa ha il pieno diritto di procedere con contestazioni disciplinari, anzi la invitiamo a procedere in tal senso se ritiene opportuno farlo, nella consapevolezza però che come organizzazioni sindacali tuteleremo i dipendenti impugnando ogni provvedimento disciplinare adottato di fronte all’autorità giudiziaria».   «Invitiamo l’Area Vasta 1 - concludono Cisl e Cgil di Pesaro e Urbino - a ritirare quella comunicazione, nel tentativo di  recuperare almeno in parte agli occhi dei propri dipendenti quell’autorevolezza che una pubblica amministrazione dovrebbe dimostrare di avere, tanto più in momenti di estrema difficoltà come quelli che abbiamo attraversato. C’è ancora tempo per rimediare a questa “caduta di stile”».    
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14/04/2020 Emergenza Covid19 Direttore AV3 regola i rapporti tra dipendenti e media.Cgil Cisl Uil Macerata:" Disposizione incostituzionale, è un attacco alla libertà" 
  «Restiamo molto stupiti dalla comunicazione del Direttore dell'Area Vasta 3,  dott. Alessandro Maccioni, fatta a tutti i dipendenti in merito ai "rapporti con gli organi di informazione"» affermano i Responsabili di CGIL CISL UIL di Macerata insieme ai  Segretari Regionali di categoria  FPCGIL CISLFP  UILFPL di Macerata  «Il  10 aprile  scorso, tutti i dipendenti dell'Area Vasta 3, hanno ricevuto dal Direttore Generale una comunicazione  che riportava testualmente le seguenti indicazioni:   "il rilascio di interviste agli organi di stampa...  devono essere preventivamente comunicati alla Direzione tramite breve illustrazione sintetica per la opportuna validazione ed eventuale inserimento di un intervento del Direttore".   - denuinciano  i sindacati - Si tratta di un attacco non accettabile alla libertà costituzionali di comunicazione e di stampa, "imposte" in un momento in cui, oltre che di senso di responsabilità, vi è estrema necessità di trasparenza e di sentire la voce dei lavoratori che quotidianamente affrontano il dramma dell'emergenza Covid.» «A parole, che non costano nulla, i professionisti della Sanità vengono riconosciuti come "eroi", poi nei fatti viene precluso loro di parlare e raccontare le loro esperienze. -continuano   CGIL CISL UIL di e FPCGIL CISLFP  UILFPL  di Macerata  -  Invitiamo il Direttore non solo a revocare la disposizione ma ad invitare i lavoratori a raccontare esperienze e problematiche perché solo insieme e con il confronto si può uscire dal dramma dell'emergenza Covid e non provando a far tacere chi quotidianamente rischia la vita nei reparti.»   «Non è censurando che si ben amministra; non sono i pigli autoritari e l’esercizio muscolare del potere a dare autorevolezza alle scelte di chi guida importanti strutture pubbliche. - concludono - In assenza di modifiche alle richiamate disposizioni segnaleremo il provvedimento alle autorità competenti a tutela dei lavoratori e delle libertà sancite dalla nostra Costituzione.»
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10/04/2020 Coronavirus: bene il rinvio della riapertura di Fincantieri. Mantenere alta l’attenzione in nome della salute di lavoratori e cittadini
Fincantieri, a seguito di incontri sindacali nazionali e locali, ha deciso di rinviare l’apertura che aveva annunciato per il 14 aprile. È una buona notizia, comunicata da FIM-FIOM-UILM Nazionali, che ci spinge però a tenere alta l’attenzione! Come CGIL CISL UIL di Ancona avevamo subito fatto pervenire la nostra ferma contrarietà rispetto alle intenzioni di Fincantieri: condividiamo infatti in pieno le preoccupazioni della RSU FIM-FIOM-UILM che evidenziava, in una nota, il rischio per la salute e la sicurezza dei circa 2500 lavoratori che sarebbero stati coinvolti nella riapertura. Ci è apparso del tutto evidente che, di fronte alla necessità di contenere il movimento delle persone e di preservare il distanziamento sociale, invocata dalle istituzioni locali e nazionale e dalle autorità sanitarie come primo elemento di lotta al contagio, le intenzioni di Fincantieri fossero sia contraddittorie che pericolose. «Auspichiamo che tutto il sistema economico e produttivo contribuisca a mantenere il comportamento disciplinato che i cittadini della nostra regione si sono impegnati ad attuare, sapendo che vi sono ancora 1052 persone ricoverate negli ospedali marchigiani, di cui 127 in terapia intensiva, all’interno di strutture sanitarie che sono ancora sotto pressione e con personale allo stremo» dichiarano Marco Bastianelli (Cgil Ancona), Alessandro Mancinelli (Cisl Ancona) e Claudia Mazzucchelli (Uil Ancona). Come hanno scritto nei giorni scorsi CGIL CISL UIL Marche: «Se oggi non siamo in grado di fare responsabilmente le scelte giuste e ci facciamo prendere da frenesie illogiche, lo sconteremo a caro prezzo, non solo rischiando di disperdere tutti i sacrifici fatti finora ma anche di peggiorare ulteriormente le prospettive di ripresa»
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06/04/2020 Emergenza Covid19 Bando assegnazione Buoni Spesa Cgil Cisl Uil Fabriano risultato positivo dopo un confronto serrato con i Sindaci
 Positivo per CGIL CISL UIL della zona di Fabriano  il lavoro svolto con i Sindaci dell’Ambito 10 e con il Presidente dell’Unione Montana Esino-Frasassi nel formulare un regolamento congiunto in merito al Bando per l’assegnazione dei Bonus Alimentari  a sostegno della difficile situazione economica determinatasi per effetto delle conseguenze COVID 19, in riferimento  al DPCM 28 marzo 2020 e dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 658 del 29 marzo 2020. «Abbiamo contribuito in maniera attiva alla costruzione delle priorità nell’ assegnazione degli aiuti, in un momento così difficile per i cittadini del nostro territorio e del nostro paese. - affermano CGIL CISL UIL della zona di Fabriano -  Un confronto serrato, ovviamente  in video-conferenza, con i Sindaci del territorio che ha permesso di  raggiungere l’obiettivo di applicare lo stesso regolamento in tutti e 5 i Comuni del territorio montano, Fabriano, Sassoferrato, Genga, Cerreto D’Esi e Serra S. Quirico.  - sottolineano i rappresentanti sindacali della zona di Fabriano -  Inoltre, il nostro contributo è stato risolutivo nella stesura del Bando, è nostra consuetudine contribuire alla soluzione dei problemi,  per questo vorremmo ricordare ai Sindaci che il contraddittorio è un valore della democrazia che va sempre perseguito. Chiediamo anche per il futuro - concludono Cgil Cisl Uil Fabriano -  l’unità decisionale tra i Comuni del territorio, modalità che ci aiuta e rafforza come comunità. Insieme, con determinazione e con senso di responsabilità sicuramente ne usciremo più forti.»
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03/04/2020 Coronavirus: le aziende del Fermano chiedono di ripartire. Garantire sicurezza ed ammortizzatori sociali
«Gli ammortizzatori sociali devono essere una certezza, non uno slogan. Bisogna garantire che vengano anticipati e avere attenzione anche per gli ex lavoratori che in questo momento sono privi di copertura economica». Così Alfonso Cifani, responsabile della Cisl di Fermo, ai microfoni del Tgr Rai Marche
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02/04/2020 Emergenza Covid 19 Erogazione Buoni Spesa, Cisl Fano: "Bene criteri omogenei per tutti i Comuni dell'ATS 6, con ISEE la distribuzione sarebbe stata più equa"
  In questi giorni i Comuni hanno definito le misure per l’erogazione di buoni spesa, « Un plauso va al Comune di Fano   che ha omogenizzato i criteri per tutti Comuni dell’Ambito territoriale sociale 6 di Fano, decisione non attuata ad esempio per i Comuni dell’ATS 7 di Fossombrone. - commentano  Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano e Luciano Rovinelli, della Fnp Cisl di Fano -  Ma non possiamo non fare  alcune osservazioni che avrebbero potuto rendere la distribuzione di questi buoni spesa più equa.»     In particolare « prima considerazione, vogliamo segnalare, uno scarso coinvolgimento dei sindacati e di tutte le associazioni di volontariato, del terzo settore che operano nel territorio, nella  definizione delle modalità e dei criteri di erogazione dei buoni. Scelte di questo tipo vanno condivise con i soggetti del territorio. - sottolineano Giovanelli e Rovinelli - Seconda considerazione, esprimiamo la nostra contrarietà al mancato utilizzo dello strumento dell’isee (utilizzato anche dalla Caritas per l’accesso ai servizi): ricordiamo che la maggior parte dei cittadini hanno  già l’Isee ed in ogni caso gli uffici fiscali sono operativi per il calcolo. Sosteniamo l’utilizzo dell'Isee - spiegano -  perché fotografa la situazione patrimoniale non solo riferita alla giacenza media dei conti correnti ma anche tutto il patrimonio finanziario (titoli di stato libretti al portatore, bot Cct titoli di risparmio e così via...). L’utilizzo dell’isee per favorire l’accesso avrebbe garantito maggiore equità e rigorosamente fotografa la situazione patrimoniale senza possibilità di omissioni.»   Terza considerazione:« Rimaniamo scettici nell’utilizzo del solo riferimento al saldo del contro corrente al 31 marzo. - rilanciano - Sarebbe stato più efficace e avrebbe fotografato meglio la situazione finanziaria, volendo utilizzare il saldo del conto corrente,  la richiesta anche del  saldo di tutti i titoli di deposito bancario,  postali e dei vari titoli finanziari di risparmio. »   In questa difficilissima crisi   «riteniamo fondamentale qualificare il confronto con tutto il mondo associativo le organizzazioni sindacali, quelle datoriali e tutto il terzo settore.  - concludono Giovanelli e Rovinelli - Solo scelte condivise saranno efficaci per affrontare la crisi attuale e per definire le strategie utili per affrontare il futuro economico e sociale del nostro territorio.»              
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31/03/2020 Cgil Cisl Uil Pesaro: «Senza lavoratori non ci sono le aziende»
Cgil Cisl e Uil della Provincia di Pesaro Urbino replicano al vice presidente della Camera di Commercio di Pesaro, Salvatore Giordano. «Con vero stupore e senza nascondere un forte disappunto abbiamo letto le esternazioni del vice presidente della Camera di Commercio in merito alle 508 aziende che vogliono continuare a produrre, adducendo il fatto che le loro produzioni in tutto o in parte sarebbero collegate ai cosiddetti settori essenziali - scrivono Roberto Rossini (Cgil), Maurizio Andreolini (Responsabile della Cisl di Pesaro) e Paolo Rossini (Uil) -. Per noi 508 imprese, (tra l’altro ci risulta che siano ancora aumentate), che autocertificano alla prefettura la loro volontà di voler continuare a lavorare appaiono a nostro parere in termini numerici eccessive rispetto alla principale necessità economica del momento, quello di fermare al più presto possibile la diffusione dell’epidemia da nuovo coronavirus. Prima fermeremo la diffusione del virus prima potremo affrontare l’emergenza economica che già è in atto».   «Il lavoro che stiamo tentando di fare con la Prefettura, con difficoltà, viste le ultime varie dichiarazioni di parte datoriale che sembrano contrastare questa azione, è proprio quello di garantire che le aziende che veramente rientrano nel DPCM 22 marzo possano operare garantendo la sicurezza dei lavoratori e le produzioni essenziali per la sopravvivenza di tutti i cittadini - proseguono i tre sindacalisti -. Non capiamo come il vice presidente della Camera di Commercio, nell’esercizio del suo ruolo istituzionale, possa con così grande disinvoltura, mettere sullo stesso piano il diritto costituzionale alla tutela della salute e l’interesse economico, tale da giustificare un atteggiamento semplicemente utilitaristico e ai nostri occhi irresponsabile, che fa prevalere l’interesse di parte di alcune imprese a scapito di altre. Non ci pare che con le sue dichiarazioni il vice presidente della Camera di Commercio abbia dimostrato di garantire a tutte le parti il mantenimento di un giusto e necessario equilibrio nel rappresentare tutte le imprese del territorio e l’interesse dei lavoratori».   «Può anche essere che - insistono Cgil Cisl e Uil - ricoprendo vari incarichi, il vicepresidente Giordano abbia fatto tali dichiarazioni confondendosi, confondendo il proprio ruolo con l’altro che ancora ricopre, cioè quello di direttore di Confindustria, tanto che non abbiamo ben individuato a che titolo ed in rappresentanza di chi stava parlando. Altro esempio che deve far riflettere rispetto alla opportunità nel nostro Paese di attribuire più ruoli e incarichi ai medesimi soggetti, esponendoli al rischio di contraddirsi e di fare dichiarazioni “imbarazzanti”, come quelle sulla necessità per i sindacati di far riaprire le aziende altrimenti gli stessi perderebbero gli iscritti. Ricordiamo all’avvocato Giordano che in questo momento la priorità è la salute dei cittadini e parafrasando le sue parole, senza lavoratori non ci sono imprese».   «Nell’auspicare che il vicepresidente della Camera di Commercio “smentisca” il direttore di Confindustria, quindi sè stesso, e precisi le sue parole, chiediamo al Presidente della Camera di Commercio Regionale Sabbatini se la linea dell’istituzione che presiede è coerente con quella espressa dal dott. Giordano, oppure se non sia il caso che venga chiarito quale sia la posizione ufficiale della stessa - concludono i sindacati pesaresi -. Ribadiamo che le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL continueranno a svolgere il ruolo a garanzia della salute dei lavoratori e della comunità».
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30/03/2020 Cgil Cisl e Uil Pesaro a Confindustria: abbiamo lavorato e lavoriamo per tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini.
Cgil Cisl e Uil della Provincia di Pesaro Urbino rispondono all'intervento del Presidente provinciale di Confindustria, Mauro Papalini, in merito al Covid 19 ed il suo impatto sul mondo del lavoro. «Fin dall’inizio di questa crisi per noi la priorità è stata quella di mettere prima di ogni interesse economico, la difesa della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini, operando secondo quanto richiesto dalle Istituzioni affinché le misure di contenimento potessero avere la massima efficacia - replicano i sindacati -. Allo stesso modo siamo sempre stati altrettanto consapevoli che alcuni lavoratori più direttamente di altri avrebbero comunque dovuto continuare a lavorare per permettere la sussistenza della collettività costretta a rimanere a casa e per combattere la malattia con in prima linea gli operatori della sanità. Ci siamo battuti fin da subito affinché a questi lavoratori sia garantita la massima sicurezza nei loro luoghi di lavoro, battendoci perché gli venissero assicurati i giusti dispositivi di protezione individuale e fossero messe in atto tutte le misure contenute nel protocollo sulla sicurezza sottoscritto con le imprese a livello nazionale».  Cgil Cisl e Uil di Pesaro Urbino stanno lavorando alla sottoscrizione di un protocollo di azione con la Prefettura, con lo scopo di verificare una ad una le situazioni delle singole aziende, con la massima trasparenza e senso di responsabilità, ma certamente segnalando anomalie e situazioni di mancata applicazione delle norme di sicurezza laddove queste ci verranno evidenziate, come del resto già fatto in queste settimane. «Siamo assolutamente preoccupati per l’economia e le macerie sociali che rischieremo di trovarci di fronte fra non molto e tanto più siamo convinti che questo non sia il tempo per compiere fughe in avanti o mettere in atto comportamenti scorretti non solo verso i lavoratori ma anche tra imprese - prosegue la nota dei sindacati -. Non possiamo permetterci atteggiamenti che abbiano come fine la tutela esclusiva degli interessi di alcune parti a scapito di altre. Se lo facessimo pagheremmo tutti un prezzo altissimo. Alla luce di questo, non comprendiamo l’ennesima frecciata gratuita lanciata dall’arco teso dal Presidente Papalini nei confronti delle scriventi sui giornali, che ci chiama in causa nei suoi monologhi quasi fossimo degli antagonisti, mentre ci saremmo aspettati, in questo momento così difficile per tutti, una chiamata fuori dai riflettori per trovare delle soluzioni comuni». Cgil Cisl e Uil chiedono fin da ora a Confindustria, ma anche a tutte le altre associazioni di rappresentanza degli imprenditori, di sottoscrivere un “Patto dei valori” che si fondi su trasparenza e metta in primo piano la salute dei lavoratori, che abbia lo scopo di garantire la massima sicurezza a chi deve necessariamente lavorare, ma allo stesso tempo che abbia lo scopo di tutelare anche chi, non lavorando in settori essenziali, deve restare a casa a tutela della salute di tutti. Un “Patto dei valori” da estendere a tutte le associazioni datoriali private ed anche ai datori di lavoro pubblico, in primis quelli della sanità, che hanno visto e vedono tanti lavoratori sacrificarsi quotidianamente senza che venga loro garantito un adeguato livello di sicurezza sul lavoro. A differenza di quanto affermato dal Presidente di Confindustria Marche nord, «in questi difficili momenti non abbiamo mai diffuso messaggi di tensione e paura, bensì abbiamo sempre agito nel tentativo di assicurare ai lavoratori la massima attenzione a tutela della loro salute. Questo è il nostro ruolo e lo rivendichiamo. Pensiamo che la difesa della salute venga prima di ogni interesse economico o finanziario». «La nostra - concludono Cgil Cisl e Uil di Pesaro Urbino - non sarà una “battaglia sui codici ATECO” ma un confronto trasparente che nell’interesse anche delle imprese, impedisca comportamenti scorretti di qualcuno a tutela di quanti si comportano correttamente».  
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10/03/2020 CGIL CISL UIL, chiedono il rispetto delle norme a tutela della salute dei lavoratori per limitare la diffusione del contagio da COVID-19.
Le Segreterie di CGIL CISL UIL della provincia di Pesaro e Urbino «esprimono la loro preoccupazione legata al fatto che dopo nonostante l’emanazione del D.P.C.M.dell’8 marzo, ove si elencano le misure restrittive obbligatorie da intraprendere sia da parte di privati che aziende per cercare di contenere la diffusione del contagio da COVID 19 nella nostra provincia, stanno pervenendo alla nostra attenzione segnalazioni da diversi lavoratori che in diversi luoghi di lavoro e aziende di vari settori produttivi, non sono state assunte in toto tutte quelle precauzioni necessarie emanate dal Ministero della salute e dagli organi preposti alla tutela della salute, finalizzate alla riduzione del contagio. - si legge in una nota stampa -  Tale situazione ci mette nelle condizioni di appellarci pubblicamente affinché tutti i datori di lavoro si attrezzino il più velocemente possibile per mettere a disposizione dei lavoratori i dispositivi di protezione basilari (maschere con filtro, sapone, disinfettanti, asciugamani e salviette monouso ecc…), di provvedere alla pulizia e sanificazione quotidiana dei locali ed a organizzare la presenza degli stessi lavoratori nei rispettivi luoghi di lavoro, nell’ottica di evitare assembramenti negli spogliatoi, nelle sale adibite alla consumazione dei pasti, negli uffici o negli ingressi, nonché di permettere ai lavoratori di rispettare la distanza di sicurezza tra gli stessi di almeno un metro durante le stesse attività lavorative.» Ritengono fondamentale «che tali norme vengano rispettate e assicurate a tutti i lavoratori, nel tentativo di limitare la diffusione del virus e di garantire così la prosecuzione delle attività produttive nel rispetto della salute e sicurezza. Anche in questo modo contribuiremo ad aiutare il fondamentale lavoro e lo straordinario impegno che in queste settimane i lavoratori delle strutture sanitarie pubbliche della nostra provincia e della regione stanno garantendo a tutti. - concludono  -  Chiediamo alle imprese il massimo impegno per il rispetto delle disposizioni sopra richiamate e pertanto, auspichiamo che non ci giungano più segnalazioni di mancati adempimenti delle norme di legge, che senza indugi segnaleremo agli organi competenti. »
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03/03/2020 Coronavirus: Cgil Cisl Uil di Pesaro - Urbino chiedono misure a sostegno del lavoro e dell'assistenza sanitaria
Le Segreterie di CGIL CISL UIL della provincia di Pesaro e Urbino esprimono la loro vicinanza e grande apprezzamento per il lavoro e la grande abnegazione che in queste settimane i lavoratori delle strutture sanitarie pubbliche della nostra provincia e della regione stanno garantendo, per tentare di contenere la diffusione del virus del cosiddetto “nuovo coronavirus”, e per l’assistenza prestata a tutti i cittadini bisognosi di assistenza sanitaria. È evidente a tutti, l’importanza e le centralità del servizio sanitario pubblico e di quanto questo debba essere sostenuto e adeguatamente finanziato sia in termini di risorse economiche, che di risorse umane. Dopo l’emanazione del Dpcm del 1 marzo, la provincia di Pesaro e Urbino è stata considerata tra quei territori, particolarmente esposti alla diffusione del coronavirus, pertanto ritenendo che una decisione così importante non possa essere stata presa se non in considerazione di evidenze scientifiche di tutela sanitaria, come CGIL CISL e UIL vogliamo evidenziare comunque, una particolare preoccupazione rispetto all’impatto sul sistema produttivo, che questa situazione ha ingenerato e ingenererà, a partire da quelle aziende e da quei settori che hanno già subito un forte calo di attività, e sui servizi pubblici e privati. La nostra preoccupazione si concentra soprattutto per gli effetti diretti e indiretti sul lavoro e sulla vita quotidiana dei lavoratori e delle loro famiglie, sulla necessità di avere al più presto a disposizione idonei strumenti a sostegno dei redditi, utili a fronteggiare questa situazione emergenziale. Come Organizzazioni sindacali provinciali riteniamo importante che la Regione Marche abbia attivato il tavolo con le parti sociali per evitare che l’emergenza sanitaria si trasformi in emergenza economica. Per questo è urgentissimo che nei prossimi decreti annunciati dal Governo, si definiscano strumenti utili a rispondere ai bisogni di sostegno al reddito dei lavoratori e delle lavoratrici  di quelle imprese che già oggi si misurano con le pesanti difficoltà in conseguenza alla diffusione del virus. Vanno inoltre pensate ed inserite delle misure specifiche per sostenere l’intero tessuto produttivo anche della nostra provincia, anche qui nell’ottica prioritaria di tutelare i redditi dei lavoratori e delle loro famiglie. Inoltre chiediamo di procedere con misure straordinarie volte all’assunzione di personale medico e sanitario, permettendo alle regioni con territori ricompresi nelle zone gialle, di poter sforare i limiti per le assunzioni, condizione necessaria a permettere le assunzioni a partire dalle graduatorie in essere. Corriere Adriatico - Pesaro del 04/03/2020
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19/02/2020 Work Club: la Cisl di Fano organizza un laboratorio per la ricerca attiva del lavoro
Sei in cerca di lavoro ma non sai come orientarti? Non riesci a predisporre il curriculum? Vuoi conoscere le modalità vincenti per affrontare il colloquio di lavoro? Allora partecipa alla terza edizione di Work Club, il laboratorio per la ricerca attiva del lavoro organizzato dalla Cisl di Fano. Il laboratorio si svolgerà tutti i martedì di marzo dalle ore 9:00 alle 11:00 presso la Sala della Pace di via Rinalducci 11, a Fano. Conferma la tua adesione inviando una mail a cislfano@gmail.com o telefonando allo 0721805151
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14/02/2020 La Cisl inaugura la nuova sede di Fermignano. «C’è un necessità di affrontare i bisogni della popolazione con strumenti nuovi»
«Questo territorio è importante per noi sia come realtà produttiva, sia come area demografica. Il nostro impegno è offrire tutela, ascolto e servizi ascoltando i bisogni e le aspettative delle persone, coniugando traduzione, innovazione e prossimità. Siamo orgogliosi di rappresentare un elemento di fiducia per le famiglie del territorio». Così il Segretario Generale della Cisl Marche Sauro Rossi ha concluso l'inaugurazione della sede Cisl di Fermignano, in via Martiri della libertà 6, che ha avuto luogo giovedì 13 febbraio 2020.  All’incontro hanno preso parte i rappresentanti e i delegati delle varie categorie, assieme al Segretario Regionale Cisl Marche Marco Ferracuti, al responsabile Ast Cisl Urbino Leonardo Piccinno, al responsabile della Cgil Urbino Irmo Foglietta, al Segretario di Confcommercio Pesaro Urbino Egidio Cecchini e al parroco don Giuseppe Tabarini.  «Se questa parte del territorio provinciale non viene dotato di infrastrutture necessarie a proiettare il tessuto produttivo verso un mondo iperconnesso ed iperveloce, parlare della storia, tradizioni ed identità culturali, metterà quelle realtà industriali che ancora credono nel territorio in condizione di fare una scelta per migrare verso territori più attrattivi, come purtroppo, fino a questo momento, sono state costrette le nuove generazioni», ha invece affermato il responsabile dell’Ast Cisl di Urbino Leonardo Piccinno, nell’intervento tenuto nel dibattito che si è svolto a seguito dell’inaugurazione, nella Sala Mostre "D. Bramante" del Comune di Fermignano.  Nel suo discorso Piccinno ha inoltre evidenziato che, in una prospettiva storica, la Cisl è notevolmente cresciuta nel territorio di Fermignano, registrando un passaggio dai 212 iscritti iniziali, risalenti cioè agli anni ’50, a una cifra attuale pari a 1200 soci, distribuiti in tutti i settori produttivi e sociali.  L’inaugurazione ha avuto luogo dopo che la mattina, presso il Comune, è stata siglata l’intesa per lo sviluppo tra l’amministrazione comunale e le organizzazioni sindacali, in cui è stata annunciato da parte del Sindaco Emanuele Feduzi l’invito ai sindacati a prendere parte al tavolo delle associazioni, costituito a livello comunale per far fronte alle problematiche della popolazione.  «C’è chi dice che nel 2020 parlare di sindacati è anacronistico. Per me invece è qualcosa di importante, perché il sindacato ha ruolo cruciale. Magari in una forma cambiata rispetto al passato, ma io vedo un’evoluzione al passo con i tempi», ha così affermato il sindaco di Fermignano durante l’incontro presso la Sala Bramante. «La firma di stamattina a me rende veramente orgoglioso, come sindaco. Perché non comprende soltanto l’intervento sociale, perché abbiamo spaziato dai bambini alla terza età, ma abbiamo compreso anche le attività infrastrutturali».  «Il sindaco ha aperto una fase nuova nel confronto con le parti sociali», ha quindi concluso il segretario Rossi. «Noi non dobbiamo essere velleitari ma orgogliosi di insistere nell’avere un rapporto qualificato con i nostri interlocutori, per affrontare determinate tematiche. Questo ci mette alla prova, nel vedere come un criterio ordinato di alleanze riesce a fronteggiare in maniera concreta le problematiche».
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12/02/2020 Area Vasta 1: non solo strutture ospedaliere ma servizi territoriali
La sanità non può essere concentrata esclusivamente in strutture ospedaliere che devono, in ogni caso, essere distribuite nel territorio, conciliando le difficoltà dei collegamenti e la dispersione demografica con l’appropriatezza per intensità di cura e prestazioni sanitarie  erogate dalle strutture ospedaliere stesse  . Oggi, in alcuni comuni del territorio di competenza del Distretto di Fano, gli anziani raggiungono anche il 32 % della popolazione: è necessario ripensare il sistema salute spostando il baricentro dall’assistenza ospedaliere ai servizi territoriali distrettuali e residenziali.  «Auspichiamo innanzitutto che le case delle salute vengano subito implementate e che siano presenti servizi sanitari per le varie tipologie di casa della salute. - dichiarano Giovanni Giovanelli, responsabile Cisl Fano, e Luciano Rovinelli, Fnp Cisl Fano -. Urge rafforzare i servizi distrettuali per le esigenze sanitarie delle persone anziane. Ad oggi non sappiamo quali servizi distrettuali sono presenti nel territorio di competenza del Distretto di Fano, quante persone usufruiscono dell’Adi e quale sia la diffusione del sistema Adi e di alcuni servizi specialistici quali psichiatria e fisioterapia».   «In Area Vasta 1 si ha la percentuale più bassa (8,6% su mille abitanti) di servizi socio sanitari domiciliari - proseguono i due responsabili Cisl -. Una situazione ancora più drammatica è la risposta sanitaria per i malati di Alzheimer: nel Distretto di Fano è presente un solo centro diurno (realizzato peraltro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano) che, tenendo conto  anche della mancata creazione di un secondo centro che doveva essere collocato nel ex ospedale Bartolini di Mondolfo, non può certo rispondere alle necessità del territorio».  La diffusione di centri diurni specializzati, servizi territoriali e la creazione di residenze sanitarie assistenziale per persone con demenze sono una esigenza ineludibile alla quale è necessario dare una riposta in termini di strutture e servizi adeguati. «La Cisl di Fano - concludono - denuncia la grave mancanza di un confronto anche per questo tipo di servizi e chiede pertanto ai responsabili dei servizi territoriali di aprire immediatamente un tavolo di confronto per il potenziamento di tali servizi e strutture».  
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12/02/2020 Seminario gratuito di orientamento alla ricerca attiva del lavoro: appuntamento il 4 marzo alla Cisl di Macerata
Mercoledì 4 marzo, dalle ore 9.00 alle 16.30, la Cisl di Macerata organizza insieme a Ial Marche un seminario gratuito di orientamento alla ricerca attiva del lavoro. L'appuntamento, che si terrà presso la sede Cisl di Macerata in Via Ghino Valenti 27, è riservato agli iscritti Cisl o ai familiari degli iscritti Cisl. Per partecipare basta inviare una mail ad ast.macerata@cisl.it indicando il tuo nominativo e i tuoi recapiti. Un'occasione da non perdere, soprattutto per i giovani alla ricerca di lavoro. Visti i posti limitati, è obbligatoria la prenotazione.  
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29/01/2020 Urbino: 146 mila euro per le famiglie in difficoltà
Presentanti ieri, martedì 28 gennaio, i risultati  dei punti di intesa che si sono raggiunti tra l’amministrazione comunale di Urbino e le organizzazioni sindacali, riguardanti le misure da adottare nel 2020 per affrontare le problematiche di natura economica e sociale. Tanti gli argomenti di cui si è discusso, dalle carenze in termini di infrastrutture e di servizi, ai problemi legati alla demografia e all’emigrazione di giovani, alle difficoltà degli anziani legate alla ludopatia o alla mobilità urbana, fino al tema della sanità e la necessità di garantire i servizi pubblici ai cittadini. Stanziati 146 mila euro a favore delle famiglie in difficoltà. «La crisi ha colpito duramente anche il nostro territorio, ed è necessario individuare quali sono le problematiche, monitorare la situazione ma soprattutto rispondere ai bisogni dei cittadini, cercando di capire come rilanciare il territorio urbano e delle aree interne» dichiara Leonardo Piccinno, responsabile della Cisl di Urbino. Corriere Adriatico - Pesaro del 29/01/2020 Il Resto del Carlino - Pesaro del 28/01/2020
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27/01/2020 Fano: serve una strategia per diventare una città "green"
Domenica 26 e Domenica 3 febbraio il comune di Fano ha adottato la chiusura totale del traffico nell’area urbana della Città di Fano, un a scelta decisa dallo sforamento dei parametri di polvere sottili. La Cisl di Fano condivide questa scelta in quanto invita i cittadini a riscoprire l’uso della mobilità sostenibile e la riscoperta della città che libera dal traffico può essere scoperta in tutta la sua bellezza artistica culturale e paesaggistica. Questa misura a nostro avviso deve essere però accompagnata da una serie di interventi strutturali che riguardano la mobilità sostenibile, il nuovo Pums (piano urbano mobilità sostenibile)  e una visone più ampia della gestione dei flussi di traffico che attraversano Fano. «È chiaro - dichiara Giovanni Giovanelli, responsabile Cisl Fano - che queste scelte necessitano di una programmazione e pianificazione che non può essere oggetto di decisioni estemporanee e limitate nel tempo. Le città che hanno affrontato questo tema hanno avuto il coraggio di coinvolgere tutti gli stakeholder, di proporre scelte e soprattutto pensare al modello di città».   «La questione ambientale e la tutela dell’ambiente riguardano quindi tutta la città - prosegue Giovanelli - e definiscono la "vision" della città di Fano nei prossimi decenni perché  ciò significa elaborare e realizzare un modello di città.  Non è un questione di maggioranza e minoranza politica ma di una visione globale che permetta a Fano di diventare una città green, sostenibile e pronta per un nuovo modello di sviluppo».  Pur consapevoli che sia necessario avviare da subito un progetto di confronto con la città a 360 gradi, indichiamo le nostre priorità ed alcune azioni velocemente adottabili: Destinare risorse dal bilancio comunale per favorire l’utilizzo del trasporto pubblico locale e per la creazione di piste ciclabili  e percorsi pedonali ad oggi troppo frammentate e poco sicure., che connettano tutti i quartieri di Fano Efficientamento energetico di tutti gli edifici pubblici, incentivazione del trasporto sostenibile ( bus treno bici automezzi elettrici), diffusione del bike sharing, e di colonnine elettriche per la ricarica dii mezzi elettrici Sostituzione di tutte e lampade di illuminazione pubblica con luci a led Potenziamento e qualificazione del trasporto pubblico locale che deve esser innovato in termini di servizi offerti e ridefinizione delle corse e modalità di servizio dei quartieri tenendo conto che nei giorni festivi intere zone della città e comuni limitrofi a Fano non sono coperti dal TPL Elaborazione del nuovo piano regolatore che deve essere integrato assolutamente con il PUMS Il comune di Fano, che aveva già fatto elaborare dall’Università di Urbino i flussi di ingresso (orari, mezzo di trasporto scelto) già possiede l’analisi della mobilità nel suo territorio e pertanto alcuni provvedimenti possono già essere adottati Condivisone con i comuni limitrofi di un piano strategico per la mobilità della Val Metauro  e Val Cesano che permetta di realizzare le infrastrutture necessarie per evitare l’attraversamento di Fano. Ad oggi non ancora state utilizzate le risorse per il casellino a Fenile: a nostro avviso quelle risorse integrate con risorse nazionali e regionali possono esser destinate per la creazione di una complanare che sposti il traffico extraurbano Il Comune di Fano come comune capofila della Val Metauro potrebbe elaborare una strategia e relativa programmazione per la conservazione del fiume Metauro che come corridoio ecologico può diventare una infrastruttura sostenibile  e permetterebbe la creazione di una arteria ecologica con percorsi ciclopedonali inseriti in un ambiente ecologico che tuteli ambiente, mobilità e valorizzazione del fiume, Integrata questa ”arteria naturale“ con la riattivazione turistica della ferrovia Fano - Urbino si renderebbe la Valle del Metauro una valle "green" e dall’alto valore aggiunto turistico - ecologico e motore per favorire uno sviluppo compatibile e sostenibile   «Dunque non è solo un questione di domeniche ecologiche - conclude Giovanelli - ma un'occasione per pensare Fano come città green. Si apra il laboratorio di confronto».   
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24/01/2020 Ancona: firmato l'accordo Comune - Sindacati sul bilancio 2020
Firmato oggi da CGIL CISL UIL di Ancona il verbale di incontro sul bilancio di previsione 2020 del Comune di Ancona. Il protocollo prevede l'incremento del 14% della spesa sociale e circa 38 milioni di investimenti. Ribadita con forza e condivisa la richiesta di realizzazione del sovrappasso a Torrette per accedere all'ospedale. Mantenimento delle tariffe e attenzione allo sviluppo del porto sono tra i temi presenti nel documento.
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20/01/2020 Fusione Pesaro Monteciccardo: ora progettare insieme
Con il referendum di domenica scorsa, i cittadini si sono espressi positivamente in merito alla fusione per incorporazione del Comune di Monteciccardo con Pesaro. Un risultato importante, uno dei pochi con queste modalità, (incorporazione), che sono andati a buon fine su tutto il territorio nazionale.  La Cisl, così come le altre Confederazioni, ha da tempo supportato tutti i percorsi di aggregazione tra Comuni utili per poter offrire servizi ai cittadini sempre più efficaci ed efficienti. Riteniamo fondamentale che non appena ci sarà l’ok definitivo si inizi a restituire ai cittadini di Monteciccardo ciò che purtroppo hanno perso in termini di servizi e di tasse in questi anni, dando loro pari opportunità e dignità dei concittadini pesaresi. Pesaro ha validato solo pochi mesi fa il suo documento programmatorio a grande respiro, Pesaro 2030. Ora pensiamo dunque che fin da subito tale documento debba essere aggiornato con le necessità di quei cittadini e siamo certi che tutto ciò sarà una priorità. Bene dunque il percorso indicato; progettare insieme il futuro a partire dai cardini di uno sviluppo sostenibile che sono l’istruzione, i servizi, lo sviluppo della manifattura e del lavoro in senso lato. «Il nostro auspicio -  dichiara Maurizio Andreolini, responsabile della Cisl di Pesaro - è che in futuro, attraverso percorsi condivisi con i cittadini, si possano vivere altri momenti aggregativi tra istituzioni che possano nello stesso tempo permettere di far sopravvivere le singole storie e di far crescere la qualità della vita di chi anima i territori».  
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15/01/2020 Turismo e servizi: Urbino è pronta?
Nonostante il grande afflusso di visitatori che si sta registrando in questi giorni, Urbino rimane una città con annose carenze sul versante dell'offerta ricettiva, ristorativa e commerciale. Se, da un lato, è indubbio che il 2020 si presenti come un anno di grandi aspettative e opportunità per la città ducale, basti pensare alla mostra su Raffaello e al riconoscimento del New York Times, che la inserisce tra le città da visitare in quest'anno appena iniziato, dall'altro far fronte a tale livello di aspettative è un percorso difficile che richiede sforzi e sacrifici di anni, come è altrettanto difficile e rischioso raggiungerli se non si è all'altezza della sfida. Per questo, sorge spontanea la domanda: Urbino è pronta per il 2020? Se si guarda al periodo che va dal 26 dicembre al 6 gennaio, che ha visto l’afflusso di 23.256 visitatori alla Galleria Urbinate (4.305 solo il 5 gennaio, prima domenica gratuita dell’anno), non sempre le persone hanno trovato la disponibilità del sistema ricettivo, ristorativo e commerciale, e viene da pensare che oltre alla storica inadeguatezza delle infrastrutture ricettive. Ciò che è fortemente indietro è la cultura dell’accoglienza e dell’offerta di servizi. «Con questi presupposti - dichiara Leonardo Piccinno, responsabile della Cisl di Urbino - diventa preoccupante pensare al 2020 come l’anno delle celebrazioni per la morte di Raffaello che vedrà certamente l’arrivo di turisti che sarebbe grave non soddisfare opportunamente. Non ci sembra che sia stato condiviso e divulgato un piano che coinvolga tutte le parti sociali, datoriali, Università, su come ci si è organizzati per gestire l’accoglienza alberghiera, la ristorazione, il sistema dei collegamenti e dei trasporti, storicamente inadeguati, a rispondere a un prevedibile elevato afflusso di arrivi». «Vogliamo augurarci - conclude Piccinno - che queste preoccupazioni saranno presto disperse dalla presentazione di un progetto idoneo e soprattutto da un cambio di passo  culturale, dove turisti e studenti universitari siano considerati un bene “prezioso” e non un fastidio indesiderato». Il Resto del Carlino - Pesaro 14/01/2020  
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13/01/2020 Avviato con il Comune di Ancona il confronto sul bilancio 2020
Si è svolto il 10 gennaio il primo incontro tra CGIL CISL UIL e il Comune di Ancona sul bilancio di previsione 2020. Nell’incontro, alla presenza del Sindaco Mancinelli, sono stati delineati gli elementi principali del bilancio 2020, che andrà in Consiglio comunale a fine Gennaio. Nell’incontro è stato evidenziato l’incremento di oltre un milione di euro per le spese relative alla politiche sociali (aumento del 14%) sui cui le organizzazioni sindacali hanno chiesto il piano specifico di intervento. Sono state confermate senza variazioni le tariffe dei servizi e le imposte locali con due importanti elementi: la riduzione del costo orario del servizio di assistenza domiciliare, oltre il pacchetto di ore gratuite, per i cittadini con ISEE inferiore a 7500 euro (grazie all’attivazione dell’ ISEE lineare anche per questa fascia) e l’attivazione di un tavolo di confronto sulla TARI alla luce delle nuove normative che demandano ad enti di livello superiore la validazione dei costi del servizio e quindi di fatto del sistema tariffario applicato.   Sul piano degli investimenti sono identificati 38 milioni di euro disponibili, e circa 10 milioni di euro per spese di manutenzione. Come CGIL CISL UIL, oltre a chiedere contezza dello stato di avanzamento dei vari progetti in campo dagli scorsi anni (ITI waterfront, bando periferie, intervento aree urbane degradate, adeguamento sismico scuole e quartiere in comune), abbiamo chiesto certezza sulla realizzazione del sovrappasso a Torrette per l’ accesso all’ ospedale regionale. Un’ opera che deve essere realizzata in concorso tra Comune di Ancona, Azienda Ospedaliera e Regione Marche. Sono state annunciate infine  49 assunzioni per il 2020 soprattutto relative alla qualifica di Funzionari, responsabili dei procedimenti, categoria D. Il prossimo incontro è previsto per il 24 gennaio  
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08/01/2020 Corso Operatore Web Marketing: a Fabriano la consegna degli Attestati di qualifica professionale rilasciati da Ial Marche
Saranno consegnati venerdì 10 gennaio, alle ore 15:00, presso la sede CISL di Fabriano Sala Angelo Colonna - Via de Gasperi n. 50, Fabriano (AN) - gli attestati di qualifica professionale del Corso per Operatore Web Marketing, avviato da Ial Marche in collaborazione con il Centro per l’Impiego di Fabriano e volto a favorire l’occupabilità nel territorio. Il corso, avviato a giugno e terminato a ottobre 2019 e della durata di 400 ore, di cui 120 in Stage, mirava a formare la figura professionale di operatore Web Marketing, in grado di utilizzare un insieme di strumenti applicati ad una strategia per far crescere, promuovere e migliorare gli obiettivi di business di un'azienda, primo tra tutti la vendita dei propri prodotti e/o servizi. Tramite il Web, l'Operatore, individuando su quali canali investire tempo e risorse e capendo quali sono le campagne di comunicazione da intraprendere per trasformare i propri utenti in clienti fidelizzati, si occupa di tradurre in azioni di marketing e vendita gli obiettivi strategico/commerciali prefissati dall'azienda, analizzando lo scenario complessivo del mercato di riferimento e scegliendo i canali distributivi/promozionali più adeguati al prodotto e/o servizio. Le attività formative del corso hanno permesso agli allievi di apprendere aspetti professionalizzanti relativi ad una tra le figure più richieste nel mercato del nuovo lavoro ‘digitale’. Alcune delle attività in stage presso le aziende del territorio si sono anche concretizzate in contratti di lavoro per i partecipanti.  
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18/12/2019 Pesaro: accordo di bilancio tra Comune e sindacati per welfare, servizi e sostegno alle fasce più deboli
Il Comune di Pesaro ha siglato un accordo con Cgil Cisl e Uil di Pesaro e con i sindacati dei pensionati Spi Cgil Fnp Cisl e Uil Pensionati sul bilancio preventivo 2020. Risorse per il welfare, i servizi e a sostegno delle fasce più deboli della popolazione al centro del protocollo d'intesa che prevede lo stanziamento, da parte del Comune, di 250 mila euro per il Fondo anticrisi per sostenere le famiglie a basso reddito e in condizione di disagio socio-economico. Altri 250 mila euro saranno stanziati, in base a futuri accordi con Marche Multiservizi, per le utenze di acqua, luce e gas sempre a sostegno delle fasce più deboli e saranno erogati attraverso un apposito bando, mentre non saranno soggetti ad aumenti la Tari, l'addizionale comunale dell'Irpef e le altre voci di tassazione locale. Il Comune, allo scopo di rendere maggiormente equo l'impatto delle tariffe, con i Servizi Sociali, organizzerà due incontri, entro aprile ed entro settembre al fine di monitorare la situazione dei regolamenti di accesso ai servizi a domanda ivi compresa la compartecipazione al costo da parte dei cittadini. La spesa sociale per i servizi educativi verrà implementata sia in virtù del fatto che vengono ridotte le tariffe, sia per proprio per un aumento delle risorse messe a disposizione proprio del servizio. Per ciò che concerne gli investimenti, la cui importanza è cruciale essendo questi il principale volano occupazionale, il piano triennale di opere pubbliche predisposto dall'Amministrazione comunale, pari a complessivi 6,3 milioni di euro nel triennio. Le parti hanno poi condiviso la necessità di aggiornare l'accordo del dicembre 2015 al fine di garantire al momento della predisposizione delle gare, le clausole sociali, la sicurezza sui luoghi di lavoro, il rispetto dell’applicazione dei CCNL e la legalità. Prosegue la concertazione anche sul tema “Pesaro 2030”, tema questo che può impattare positivamente sulla vita dei cittadini e sullo sviluppo. «È un’idea di confronto territoriale che racchiude le priorità condivise - dichiara Maurizio Andreolini, Responsabile della Cisl di Pesaro -. Abbiamo predisposto elementi legati alla tassazione e politiche sociali, visto il periodo di crisi tutt’altro che superato. Fondamentale la presenza di politiche sociali che vanno verso le fasce più deboli, rendiamo merito all’Amministrazione che ha mantenuto, e non aggravato, la tassazione con fiscalità graduale. Il prossimo passo sarà un protocollo sugli appalti, per evitare situazioni di ribassi troppo alti e garantire il rispetto dell’applicazione dei CCNL e la legalità». «Le richieste dei pensionati sono tante e si sono accumulate, abbiamo sempre dato e non ricevuto - aggiunge Vittorio Calisini, Fnp Cisl Pesaro -. Nelle Marche ci sono 70 mila persone non autosufficienti, per questo vogliamo far sentire la nostra voce»
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04/12/2019 Alternanza scuola – lavoro : attivati due contratti alla IGuzzini
Attivati i primi due contratti di Apprendistato di Primo Livello presso la IGuzzini Illuminazione di Recanati (MC) per due ragazzi allievi del percorso di formazione per il conseguimento della qualifica professionale per Operatore Meccanico – Addetto alle macchine/impianti. Una tipologia di  contratto  che permette di proseguire il percorso scolastico e di acquisire un titolo di studio tecnico in contemporanea all’attività lavorativa.  I contratti arrivano a seguito del periodo di alternanza scuola lavoro previsto nel progetto sperimentale IeFP per Operatore meccanico, organizzato da IAL Marche,  grazie alla  collaborazione fra mondo della formazione professionale e mondo aziendale. Una collaborazione  che ha portato l’azienda marchigiana, IGuzzini,  ad  essere fra le aziende finaliste, a livello nazionale, del Premio Eccellenza Duale – categoria Alternanza Scuola-Lavoro. Al Premio sono stati candidati 53 progetti di formazione che hanno coinvolto più di 1000 studenti in 14 regioni italiane. Il concorso, indetto a livello nazionale da Camera di Commercio Italo-Germanica, Ministero dell’ Istruzione e della Ricerca tedesco (BMBF) e German Office for international Cooperation in Vocational Education and Training (GOVET), si proponeva di valorizzare le aziende che, attraverso la cooperazione con le agenzie formative, si differenziano per l’impegno nella realizzazione di progetti di formazione innovativi organizzati in sistema duale.  «La collaborazione e l’apertura al mondo IeFP di IGuzzini Illuminazione sta rendendo esemplare la sperimentazione del percorso per Operatore Meccanico – afferma Valentina Petrini, responsabile del progetto Ial Marche -  ed  è evidente che la formazione professionale può rappresentare la risposta, in termini occupazionali, alle aspettative dei giovani e ai fabbisogni tecnici delle aziende.»  «Il progetto, che coinvolge  circa 15 allievi,   rappresenta un’eccellenza  cosiddetta duale  perché facilita un’alleanza fra il mondo della formazione professionale e l’impresa per stabilire metodologie di cooperazione e strumenti di valutazione e monitoraggio innovativi. – spiega Valentina Petrini di Ial Marche - Inoltre l’esperienza  si può considerare pilota per aggiornare le unità di competenza tecniche in relazione ai fabbisogni dal settore manifatturiero marchigiano ed adeguare il profilo dell’Operatore Meccanico all’interno del repertorio regionale. – conclude – Non debbono essere poi trascurate le azioni di motivazione all’apprendimento in risposta alle aspirazioni degli allievi che gratificati divengono testimonial di una tipologia di formazione professionale più attraente.»
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04/12/2019 Si all'insediamento produttivo della Fileni a San Lorenzo in Campo. Cisl di Fano "Così si crea occupazione e lavoro"
La vicenda dell’insediamento produttivo nel territorio di San Lorenzo in campo ad opera di Fileni, azienda leader nella filiera avicola e innovativa nella realizzazione di insediamenti produttivi di questo genere, sta assumendo toni che lasciano alquanto perplessi la Cisl di Fano. « Anche l’intervento del sindaco di Mondavio  con la dichiarazione di voto negativo in sede di conferenza dei servizi  svelano l’incapacità dei nostri amministratori di  favorire la creazione di occupazione e insediamenti produttivi.  - afferma Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano - E’ ovvio che tali insediamenti devono rispettare tutte le normative in termini di impatto ambientale e sicuramente la consolidata esperienza di Fileni in questo settore depongono a favore di tale insediamento. Ricordiamo che oggi nel territorio marchigiano sono presenti altri impianti di queste dimensioni (Rangore di Cingoli, Ponte Rio di Jesi e Rocca Priora di Falconara Marittima ) che hanno creato occupazione nel rispetto dell’ambiente e senza deturpare il contesto  abitativo turistico e paesaggistico.» «E’ opportuno che i sindaci favoriscano insediamenti produttivi e la creazione di posti lavori perché dopo la grande crisi del settore manifatturiero anche la Val cesano è segnata dalla disoccupazione. - continua Giovanelli - Ricordiamo ai Sindaci che senza occupazione e lavoro stabile non si arresta il declino demografico e lo spopolamento del nostro bellissimo entroterra. L’economia della Val Cesano non può reggersi esclusivamente sulla bellezza del paesaggio e sul turismo.  Il turismo non garantisce occupazione stabile e definitiva.» La Cisl di Fano ritiene «che la difesa e al valorizzazione dell’ambiente si coniugano con il sistema produttivo e lo stabilimento della Fileni rispetterà l’ambiente a 360 gradi. Siamo contrari a qualsiasi strumentalizzazione che ostacoli la creazione di posti di lavoro di cui il nostro territorio ha profondo bisogno. - conclude Giovanelli - Invitiamo invece i sindaci della Valcesano ad aprire una seria discussione e riflessione sulla necessità di favorire l’occupazione e insediamenti produttivi. La priorità è il lavoro.»
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27/11/2019 Bilancio del Comune di Fano: serve maggiore impegno per il welfare
Le dichiarazioni dell’assessore al bilancio, relative al preventivo 2020, apparse in questi giorni sui giornali locali, ci lasciano alquanto perplessi.  Nell’incontro avvenuto il 15 novembre ci è stato illustrato un impegno rinnovato sulle voci di spesa relative ai servizi sociali ed al welfare, escludendo sia tagli alle risorse destinate che aumenti della tassazione locale. Ciò che non viene riportato è che a questo incontro le organizzazioni sindacali hanno fatto richieste che sono oggetto di confronto con tutti i Sindaci della provincia. In tema di tassazione locale chiediamo che le Amministrazioni si indirizzino verso un principio di progressività, ormai quasi del tutto abbandonato, che costituzionalmente è fondamento dell’IRPEF e del sistema di imposizione fiscale in generale. Chiediamo più attenzione e risorse per le politiche familiari, per gli anziani e per le politiche giovanili Chiediamo scelte precise che intervengano sulla riduzione della TARI per le famiglie in stato di bisogno e la valutazione di una riduzione della tariffa Un maggiore impegno sul tema delle politiche abitative e sul trasporto pubblico locale. Non essendo entrati nei singoli capitoli di spesa, leggiamo poi di aumenti di risorse significativi per i grandi eventi e per la cultura.  Chiediamo a questa giunta anche un forte impegno su un nuovo modello di welfare destinando ulteriori risorse per le politiche familiari e per sostenere i redditi medio bassi. Attendiamo quindi risposte su questi delicati temi che per il sindacato non sono più rinviabili  
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21/11/2019 Fano - Grosseto: Cisl e Cgil preoccupate dalla presa di posizione del Dg di Confindustria Marche Nord
Comprensibile la dura presa di posizione del Sindaco Gambini rispetto alle dichiarazioni fatte, sabato scorso nell'incontro di Borgo Pace, dal Direttore Generale di Confindustria Marche nord, nonché Vice Presidente regionale di CCIA MARCHE, in merito alla nota vicenda del completamento della importante infrastruttura stradale Fano-Grosseto, invocata a gran voce dai sindaci presenti.    Le dichiarazioni del dirigente confindustriale sono state sorprendenti e per certi aspetti incomprensibili, visto che proprio gli industriali, da tempo lamentano la difficoltà ad operare e promuovere nuovi investimenti nella provincia di Pesaro Urbino a causa del mancato completamento dell'arteria e della carenza di infrastrutture necessarie (trasporti, collegamenti internet veloce, ecc.).    Fa riflettere, ma rimane incomprensibile, la presa di posizione degli industriali pesaresi, ma anche del sistema camerale, che sottolineano la maggiore utilità della Quadrilatero rispetto alla storica superstrada che avrebbe il compito di avvicinare la sponda adriatica a quella tirrenica, notoriamente più attrezzata per i collegamenti internazionali. Sembra quasi un velato disimpegno verso l'entroterra pesarese, nonostante insiste una storica presenza manifatturiera di tutto rispetto (settore mobiliere, gommaplastica, mangimifici, ecc), che pure necessita di un adeguato sistema infrastrutturale per continuare ad operare nel territorio.    CGIL e CISL URBINO esprimono forte preoccupazione per queste dichiarazioni che suonano come un campanello di allarme.    Allo stesso modo, sono altrettanto disarmanti le dichiarazioni di diversi sindaci, che rivendicano con forza un maggiore impegno del governo centrale ad incrementare la dotazione finanziaria della Provincia e degli Enti Comunali per sostenere lo sviluppo dell’entroterra, mentre continuano a difendere identità amministrative infinitesimali, senza tener conto dell'evoluzione del mondo globalizzato che impone di rivedere i costi e assetti per reggere le sfide della sostenibilità sociale e ambientale dello sviluppo.   CGIL e CISL URBINO sono convinti che la strada praticabile per riportare cittadini e lavoro in territori ormai asfittici di popolazione residente resta quella di fare sistema attraverso l’associazionismo o le fusioni dei comuni se si vuole attirare risorse ed investitori.    Promuovere fusioni, o almeno la gestione associata dei servizi comunali, può essere la nuova scommessa per amministratori e cittadini per evitare il rischio che il processo di invecchiamento e spopolamento, unito alla perdita di interesse, consegni buona parte della provincia pesarese ad un oblio ingiustificato con costi sociali sempre più ingenti.
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19/11/2019 A.P Nuovo Sviluppo Cercasi. Tavola Rotonda a Pesaro
Sabato 23 novembre 2019, ore 9,00 presso la Sala Conferenze Biblioteca Bobbato Galleria dei Fonditori, Centro Miralfiore a Pesaro, Tavola Rotonda  "A.P. Nuovo Sviluppo Cercasi.  Fra ostacoli e opportunità, l'imprenditoria locale  nel grande gioco della globalizzazione" promossa dall'Associazione Apriti Pesaro.  Ai lavori della tavola rotonda, moderati dal giornalista del Resto del Carlino Roberto Fiaccarini, interverrà il Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi.    
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15/11/2019 Più dignità per i Vigili del Fuoco: presidio a Pesaro e Macerata. Indetti quattro giorni di sciopero
Nelle Marche venerdì 15 novembre sit-in in mattinata davanti alle Prefettura di Pesaro e Macerata indetto dai sindacati confederali dei  Vigili del Fuoco in  occasione della  manifestazione nazionale che si è tenuta   a Roma in  Piazza Montecitorio, nella stessa giornata. A Macerata i Vigili del Fuoco hanno dato vita a un corteo partito da Rampa Zara.   Proclamati inoltre quatto giorni di sciopero generale del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco:  21 Novembre 2019 dalle ore 16,00 alle ore 20,00 ; 2 dicembre 2019 dalle ore 10,00 alle ore 14,00,  12 dicembre 2019 dalle ore 16,00 alle 20,00 e 21 dicembre 2019 dalle 10,00 alle 14,00. Sarà comunque garantita l’attività di soccorso tecnico urgente alla popolazione . Tra le ragioni della mobilitazione, indetta da FP Cgil VVF, FNS Cisl e UILPA Vigili del fuoco,  le esigue risorse finanziarie  previste dal Governo nella Legge di Bilancio 2020  in favore del  Contratto Nazionale dei VVF e  per garantire una maggiore sicurezza del personale oltre a sostenere il  servizio da assicurare alla cittadinanza.   Corriere Adriatico - Pesaro del 14 novembre 2019
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13/11/2019 Trovato l’ accordo sul costo dell’ assistenza educativa domiciliare per le famiglie dell’Ambito Sociale 12
Lunedì 12 novembre si è tenuta la riunione tra il Comune di Falconara, i rappresentanti dell’ Ambito Sociale 12,  CGIL CISL UIL e le famiglie falconaresi con figli diversamente abili riunite nel comitato H per presentare gli esiti della lunga vertenza iniziata lo scorso mese di maggio  sul  nuovo regolamento di Ambito che determina i nuovi costi del servizio si assistenza educativa domiciliare (SED). Il regolamento presentato a maggio 2019 infatti generava degli incrementi di costo per le famiglie fino a 500 euro al mese; da lì era iniziata una lunga discussione che aveva coinvolto anche gli altri comuni dell’ ambito sociale e   aveva portato, per le famiglie falconaresi, ad una temporanea sospensione del provvedimento.   Come CGIL CISL UIL di Falconara ci eravamo da subito fatti portavoce delle problematiche delle famiglie, e possiamo dire che,anche con il contributo dell’ Amministrazione Comunale, attraverso un approccio costruttivo, si è raggiunto un buon compromesso in sede di ambito. Le nostre proposte sono state sostanzialmente accolte pertanto dal 1 gennaio 2020 in tutti  i comuni dell’Ambito , il servizio  SED sarà gratuito con Isee fino a 9360 euro, mentre avrà un costo crescente fino ad un massimo orario di 10 euro  con Isee pari o superiore  a 40000 euro.  Una buona contrattazione territoriale sociale per queste famiglie con figli speciali!  
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11/11/2019 Insieme in sicurezza: Cgil e Cisl di Urbino inaugurano una serie di incontri per parlare di truffe agli anziani e ai cittadini
Finti operatori energetici, riscossioni mendaci di bollette, cauzioni fasulle per incidenti di familiari o di persone care, controlli ingannevoli di ogni tipo e trovate fantasiose studiate ad arte, raggiri telefonici. Si registrano sempre più tentativi di truffe ai danni delle persone anziane, e dei cittadini in generale, che in alcuni casi diventano veri e propri furti, accostati a richieste di pagamenti in denaro o talvolta anche in oggetti preziosi. Soltanto nel 2016, secondo quanto emerge dall’indagine nazionale della Cisl, il numero delle truffe e dei raggiri regolarmente denunciati da over 65 è pari a ben 20.064. Un dato in forte crescita negli anni successivi, e nei primi mesi del 2019 i numeri registrati dalle Forze dell’ordine superano quelli del 2018. Un pericolo di importanza centrale specialmente in un territorio in cui l’età media della popolazione cresce, e a questo proposito le cronache dimostrano che la fascia degli anziani è spesso la più esposta a questo genere di microcriminalità. I Dati statistici mostrano infatti una realtà demografica in declino, e le classi di età presenti nelle realtà locali indicano una concentrazione del 26,2% della popolazione nella fascia degli over 65, contro l’11,9% da 0 a 14 anni e il 61,8% tra 15 e 64 anni, con un indice di vecchiaia del 219,8% ed un’età media di 46,7 anni. Cgil e Cisl Urbino, unitamente alle Federazioni dei pensionati SPI e FNP, si sono così posti il problema in maniera concreta e hanno pensato di organizzare degli incontri con i cittadini per approfondire la questione, chiedendo la collaborazione alla Polizia di Stato e al Commissariato di Urbino. Conoscenza e prevenzione sono infatti due delle stelle polari a cui il cittadino consapevole e informato deve poter fare riferimento, ed è anche da qui che passa la sicurezza della popolazione. Per questo, il 13 novembre a Urbino, alle ore 16, avrà luogo il primo incontro dal titolo “Insieme in sicurezza” presso il Centro sociale Il Padiglione situato in Piazza Neruda 8, a cui prenderanno parte rappresentanti della Polizia di Stato, di Federconsumatori e Adiconsum, oltre che di Cgil e Cisl. Si tratterà inoltre del primo di un ciclo di sei appuntamenti, che si svolgeranno successivamente a Urbino, nelle zone periferiche della città e nelle frazioni di Schieti, Canavaccio, Trasanni, Cavallino e Pieve di Cagna. Mentre a partire dal mese di gennaio l’iniziativa sarà poi estesa ad altre località, fino a coinvolgere tutti i comuni dell’area che va dal Montefeltro all’Alto Metauro.
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08/11/2019 Cgil Cisl Uil Falconara: dalle multe del velox nasca un piano per abbattimento delle barriere architettoniche e sicurezza dei pedoni
Si è tenuto oggi, venerdì 8 novembre, l’incontro con il sindaco di Falconara e il comandante della Polizia Locale, richiesto da CGIL CISL UIL sulla vicenda del Velox sulla statale 16, all’ altezza di Falconara che ha generato decine di migliaia di multe a partire dallo scorso mese di luglio. Come CGIL CISL  UIL, accanto alla nostra ferma convinzione circa il rispetto delle norme stradali,  abbiamo criticato il fatto che non si sia immediatamente provveduto a segnalare alla popolazione l’enorme numero di infrazioni che il velox certificava. Nei primi giorni infatti sono state rilevate 800 infrazioni al giorno a fronte delle 30 o 40 che erano nelle previsioni del comando di polizia locale. E’ certo che una immediata ed efficace comunicazione avrebbe consentito di “risparmiare” agli automobilisti molte multe dato che dopo l’arrivo massiccio a settembre  delle prime contravvenzioni a mezzo posta, il numero di infrazioni è sceso da 800 a meno di 200 al giorno. Ad oggi sono state rilevate 40 mila infrazioni di cui circa 20 mila già inviate per un incasso di circa 1 milione di euro che potrebbe quindi raggiungere a fine procedura quasi i 2 milioni.  Non tutta la cifra sarà tuttavia disponibile per attività del Comune, infatti occorre prevedere quanto necessario alle spese amministrative e di notifica e quanto di dubbia esigibilità. In ogni caso il bilancio 2020 beneficerà di alcune centinaia di migliaia di euro. Come CGIL CISL UIL chiediamo, nell’ambito dei vincoli di legge, che le risorse incassate vengano utilizzate in primo luogo per l’ abbattimento delle barriere architettoniche presenti nella città, nell’implementazione della sicurezza degli attraversamenti pedonali e nella manutenzione dei percorsi pedonali a partire da quelli destinati al Pedibus destinato agli alunni.  Chiediamo di conoscere nel dettaglio le azioni che saranno intraprese, prendendo atto della disponibilità dell’ Amministrazione Comunale a procedere sulla linea richiesta. Su decisione del Comune oggi il Velox è inattivo.  
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04/11/2019 Contrattazione sociale: Cgil Cisl e Uil di Pesaro Urbino pronti ad incontrare le amministrazioni locali
Cgil Cisl e Uil della provincia di Pesaro Urbino hanno elaborato un documento sulla contrattazione sociale in vista dei prossimi incontri con le amministrazioni locali per confrontarsi sui bilanci di previsione 2020 e, più in generale, sulle tematiche del lavoro, del sociale, della fiscalità locale e dei servizi.  
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30/10/2019 Help-desk alla Cisl di Fano per il Fondo Anti-crisi 2019 Comune di Fano
Il Comune di Fano  ha pubblicato il bando  " Interventi in favore di famiglie di lavoratori colpiti dalla crisi economica- Fondo Anti- crisi  Anno 2019".    « Un' importante risultato  frutto della contrattazione sociale con l'amministrazione comunale,  che come Cisl abbiamo portato avanti in questi ultimi mesi. - ha commentato Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano - Ora siamo impegnati a dare aiuto e informazioni sul bando anticrisi e sulle altre misure di sostegno economico previste dalla normativa vigente. » Per maggiorni informazioni è possibile inviare una email ad ast.fano@cisl.it oppure un messaggio preferibilmente su whatsapp  al 3480848757  per fissare un appuntamennto. 
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24/10/2019 Fano: serve una risposta per gli indigenti e i senza fissa dimora
La situazione della stazione di Fano descrive la realtà di una zona in degrado oppure uno dei luoghi nei quali i poveri, i senza tetto, trovano un riparo e un rifugio? È quanto si chiede Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano. «La nostra città che si sempre contraddistinta per avere messo in atto sistemi e politiche co-progettate di accoglienza per i “senza tetto” (Villa Betania, Opera San Paterniano solo per citarne alcune tra le più significative) deve continuare in questa opera di accoglienza accompagnamento e inclusione sociale per gli esclusi - dichiara Giovanelli -. Occorre, a nostro avviso, che l’assessore sociali al welfare territoriale e la coordinatrice dell’ambito territoriale sociale VI convochino subito il tavolo previsto dalla normativa vigente per il contrasto all’emarginazione, luogo deputato per la pianificazione programmazione degli interventi in questa direzione». Quali misure? Quali soggetti coinvolgere (Alleanza contro la povertà)? Quanti sono i “senza tetto” e quali i loro bisogni? «Sono domande che devono essere raccolte ed elaborate per progettare le politiche di sostegno - prosegue Giovanelli -. Non servono solo più controlli per evitare che nella nostra città si creino zone franche nelle quali si annidano fenomeni di degrado sociale e umano. È urgente da subito una co-progettazione sociale che coinvolgendo pubblico, privato e terzo settore implementi politiche di welfare adeguate per il contrasto alla povertà». In questa direzione, per Giovanelli, «è opportuno avviare una riflessione per coloro che, non rientrando nel reddito di cittadinanza, sono esclusi da qualsiasi forma di sostegno economico. Le situazioni di povertà ed esclusione sociale si affrontano non solo con atti amministrativi ma con un'innovativa stagione di welfare. Attendiamo fiduciosi».
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22/10/2019 “Progettiamo insieme” al Career day dell'Università di Urbino
Giovedì 24 ottobre, in  Piazza Rinascimento ad Urbino, davanti al Palazzo Ducale, in occasione del  Career Day dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo,  i referenti e volontari di “Progettiamo Insieme”, progetto  promosso in collaborazione tra Cisl Marche, Progetto Policoro e FUCI Urbino, incontreranno gli studenti per tutte le informazioni su  iscrizioni, borse di studio, mensa, alloggi, orientamento alla formazione post-laurea e al mondo del lavoro. “Progettiamo Insieme”, a partire dalla data di apertura dell’anno accademico universitario, attiverà un servizio informativo per gli studenti nella sede di Via Bramante 30, a fianco dell’Orto Botanico. Un punto di incontro, aperto, su appuntamento,  per offrire appoggio e sostegno a tutti gli studenti di Urbino, ma anche  per portare avanti iniziative comuni, in una logica di progettazione condivisa.
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22/10/2019 Velox Falconara, Comune annulla in extremis l'incontro con i sindacati . Cgil Cisl Uil contrariati
In merito alla vicenda dell’ autovelox che ha mietuto oltre 34 mila multe sulla variante alla statale 16 tra Falconara e Chiaravalle, CGIL CISL UIL di Falconara, hanno chiesto ufficialmente il 26 settembre u.s. un incontro al Comune di Falconara. L’incontro, a lungo caldeggiato, alla fine era stato concesso per ieri 21 ottobre, salvo poi essere annullato la mattina stessa, senza indicazione di una ulteriore data. «Una decisione che ci lascia decisamente contrariati.»- scrivono in una nota Cgil Cisl e Uil. Sono circa 10 mila le multe che riguardano cittadini falconaresi e in alcuni casi ci sono lavoratori che hanno preso molte multe perchè il tragitto casa lavoro attraversa proprio quel tratto di strada. In molti casi si tratta di infrazioni per velocità appena superiori al limite, risulta infatti che circa il 75% delle infrazioni riguardi sforamenti inferiori ai 10 KM/h rispetto al limite.   «Siamo fortemente convinti che le norme vadano scrupolosamente rispettate e con esse ovviamente i limiti di velocità - rilanciano i sindacati -  tuttavia avremmo voluto avere chiarimenti è risposte in ordine alle seguenti questioni: 1)    come mai in presenza di una così abnorme quantità di infrazioni fin dal primo giorno non si è immediatamente provveduto a segnalare il fatto alla popolazione? 2)    come mai, se effettivamente si prospettava un problema di sicurezza, non è stata posta una pattuglia nei pressi del velox? 3)    come mai non si sono fatte subito presenti le modalità per evitare il pagamento delle procedure amministrative di circa 15 Euro collegate a ciascuna multa consegnata a casa? 4)    quanto ha effettivamente incassato il comune di Falconara con tali sanzioni e soprattutto che utilizzo intende farne? 5)    che cosa intende fare ora  l’Amministrazione Comunale, rispetto alla collocazione e funzionamento del velox? Queste domande - concludono - le poniamo oggi pubblicamente, sperando di poter avere le risposte direttamente dall’ Amministrazione in un apposito incontro.»
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17/10/2019 Area di crisi complessa del Fermano, Cifani: «Ora un vestito su misura per il territorio»
«Un vestito su misura per il territorio» è quanto auspica Alfonso Cifani, Responsabile della Cisl di Fermo dopo il riconoscimento dell'area di crisi complessa per il distretto calzaturiero di Fermo e Macerata. Dalle colonne del Corriere Adriatico, Cifani riconosce la grande opportunità di rilancio del tessuto economico, sottolineando però la necessità di fare rete: «La ripresa economica passa anche dalla competitività delle aziende - dice Cifani - se non lo sei non lavori bene. E se non si lavora bene, poi non si può pensare di operare verso la direzione della ripresa occupazionale. Questa arriva se le aziende invertono la rotta». Fonte: Corriere Adriatico - Fermo del 17 ottobre 2019
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08/10/2019 La Cisl nel territorio tra le persone: inaugurazione della nuova sede di Cupramontana
Una nuova sede per essere sempre più nel territorio tra le persone. La Cisl delle Marche inaugura lunedì 14 ottobre a Cupramontana la nuova sede in Via Roma 42. In occasione dell'inaugurazione un convegno su sanità locale, recupero crediti per obbligazionisti e piccoli azionisti di Banca Marche, liberalizzazione dei contratti gas e luce che si terrà, alle ore 9.30, presso la sala consiliare del Municipio di Cupramontana. Interverranno Luigi Cerioni, Sindaco di Cupramontana e Presidente della Provincia di Ancona, Roberta Mangoni, Adiconsum Marche, Dino Ottaviani, Coordinatore Laboratorio Welfare Cisl Marche, e Cristiana Ilari, Segretaria regionale Cisl Marche. Presiedono e coordinano i lavori Mario Canale, Segretario generale Fnp Cisl Marche, e Guanito Morici, Responsabile della Cisl di Jesi.  Alle ore 12.30 si celebrerà l'inaugurazione della nuova sede alla quale è invitata tutta la cittadinanza.
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08/10/2019 Ancona: Cgil Cisl Uil e Comune firmano il protocollo sugli appalti
Sottoscritto oggi ad Ancona il protocollo sugli appalti tra Comune di Ancona e CGIL CISL UIL territoriali. Tanti i temi toccati dal protocollo: Clausola sociale, legalità, attenzione alle piccole e medie imprese, valorizzazione della "reputazione " aziendale, limitazione del "massimo ribasso" a favore della scelta dell' offerta "economicamente più vantaggiosa" e limitazione dei sub appalti, agevolazione del confronto sindacale durante l'esecuzione degli appalti. Una pratica nata nel 2016 e oggi ribadita e rafforzata.
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03/10/2019 Mancata riapertura dei servizi dell'Area Vasta 2: Cisl e Fnp preoccupate per i disservizi nel territorio montano
Cisl ed Fnp di Fabriano esprimono grandissima preoccupazione per la grave situazione del personale dell’Area Vasta 2 e per le decisioni prese dall’ Asur circa  la mancata riapertura integrale dei servizi ospedalieri e territoriali con conseguenti disservizi per la popolazione, in particolar modo del territorio montano. È inaccettabile questa situazione: il diritto alla salute previsto in Costituzione viene calpestato da scelte meramente economiche, quali il taglio del costo del personale per 4.415.420 euro chiesto dall’Asur all’Area Vasta 2, che mettono a rischio la qualità dei servizi. La Cisl e la Fnp di Fabriano chiedono ai Sindaci di Fabriano, Sassoferrato, Genga, Cerreto D’Esi e Serra San Quirico, visto l’incontro avvenuto nella conferenza dei Sindaci di Area Vasta 2 con la dirigenza Asur il 24 settembre a Fabriano, di farsi carico di questo serio problema evitando il solito ping-pong politico nell’attribuire le responsabilità, agendo rapidamente per il mantenimento dei servizi dell’Ospedale di Fabriano, della tutela dei suoi dipendenti e salvaguardando il diritto alla salute di tutti i cittadini del territorio montano. La Cisl ed Fnp di Fabriano sarà a fianco della Cisl Fp in tutte le iniziative dei colleghi a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ospedale di Fabriano e dell’ Area Vasta 2.   
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02/10/2019 Jp Industries: la produzione riparte per due mesi, ma le prospettive rimangono critiche
Il servizio del Tgr Rai Marche con intervista a Giampiero Santoni, Segretario regionale Fim Cisl Marche
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01/10/2019 Gioco d'azzardo; il sindaco di Fratte Rosa limita gli orari delle slot. Cisl: «Esempio da imitare nella lotta alla ludopatia»
La Cisl di Fano e Urbino saluta positivamente l’adozione da parte del sindaco di Fratte Rosa della limitazione delle slot nel suo comune, fiduciosa nel fatto che a breve anche in tutto il territorio provinciale i sindaci adottino con coraggio tale provvedimento. Un plauso va anche alla CNA provinciale, che ha scelto di promuovere corsi per la prevenzione del gioco d’azzardo compulsivo: una forte azione di contrasto alla diffusione della ludopatia i cui effetti nefasti generano povertà, dissolvimento delle relazioni umane e famigliari e portano  le  persone sul lastrico economico. I dati statistici evidenziano come le risorse giocate siano in netto aumento con incrementi significativi: «Siamo di fronte ad una tragedia sociale - dichiarano Giovanni Giovanelli e Leonardo Piccinno, Responsabili della Cisl di Fano e della Cisl di Urbino -. È importante che la CNA e le altre associazioni datoriali promuovano in tutto il territorio della provincia pesarese e presso i loro i loro associati percorsi formativi ed informativi per arrivare alla rimozione delle slot e di tutti i sistemi di gioco negli esercizi commerciali».  #NOSLOT potrebbe diventare il brand di promozione sociale del territorio e della provincia di Pesaro Urbino, configurando una zona liberata dalla piaga del gioco d'azzardo. La Cisl di Fano e Urbino sta chiedendo da tempo ai sindaci di adottare regolamenti uniformi per il contrasto al gioco d’azzardo. Altrettanto possono fare le associazioni datoriali, premendo sulle amministrazioni comunali per accelerare il percorso che pone al bando nel territorio i giochi ludopatici e patologici, con politiche di interventi alternativi per compensare ed incentivare gli operatori economici ad intraprendere tali scelte. Il lavoro di sensibilizzazione fatto negli ultimi mesi ha aiutato gli amministratori locali a prendere coscienza della drammaticità di questa piaga trasversalmente diffusa nel territorio provinciale ma, in ogni caso, occorre accelerare il confronto su tali misure in modo che in tutta la provincia giungano forti e netti i segnali di contrasto. Dunque va tutto il plauso della Cisl al sindaco di Fratte Rosa che coraggiosamente ha limitato gli orari di accesso alle slot. I prossimi bilanci comunali devono diventare il luogo in cui si prevedono risorse destinate ai piani di prevenzione e informazione comunali che si aggiungono alle risorse che la Regione Marche mette a disposizione per il contrasto al gioco d'azzardo patologico per gli anni 2019 - 2021.  «Occorre agire con determinazione - concludono Giovanelli e Piccinno - superando incertezze ed interessi inappropriati per sostenere una battaglia di civiltà e progresso. Siamo convinti che le Associazioni Datoriali, CNA in primis, sono pronte a sostenere insieme a noi i sindaci che, nell’interesse della tutela sociale delle loro comunità, vogliono raccogliere questa sfida».  
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25/09/2019 Restituzione busta paga pesante: i terremotati costretti a un salasso di 5 rate
A tre anni dal terremoto la questione della restituzione dell’IRPEF sospesa mediante “busta paga pesante” non sembra trovare una soluzione rispettosa delle esigenze e dei disagi dei lavoratori e dei pensionati colpiti dal sisma.  Una lunga e difficile storia quella di questo strumento di tutela: per aver usufruito di 12 mesi di beneficio fiscale, i terremotati hanno di fatto dovuto fare i conti con 24 mesi di incertezze, precarietà, confusione rispetto alle modalità di restituzione.  Tra modifiche normative e proroghe in extremis il percorso è stato a dir poco accidentato, ma da maggio ad oggi abbiamo visto toccare l’apice della confusione, anche oltre il limite della presa in giro. Negli ultimi giorni di maggio, infatti, esponenti del Governo annunciavano che sarebbe stata introdotta la proroga del termine di avvio della restituzione che scadeva il 1 giugno. Se la soluzione della proroga poteva costituire una boccata d’ossigeno importante, è apparso subito evidente che il Governo non aveva fatto i conti con il tempo: si annunciava, infatti, che tale proroga sarebbe stata introdotta in sede di conversione in legge del decreto “Sblocca Cantieri”; particolare non di poco conto visto che l’iter del decreto non si sarebbe concluso prima della metà del mese di giugno. La presunta proroga sarebbe arrivata quindici giorni dopo la scadenza del termine! Una situazione che ha generato incertezze profonde e ha esposto i terremotati al dubbio se dover pagare o meno la prima rata in scadenza il 1 giugno. Ma non è finita qui. Alla prima lettura del testo approvato in Parlamento a metà giugno abbiamo tutti fatto una triste scoperta: quella che era stata promessa come proroga della restituzione della busta paga pesante in realtà non era per nulla una proroga, ma al massimo una sospensione. La modifica approvata prevede infatti che il pagamento dell’IRPEF sospesa avvenga entro il 15 ottobre 2019 anziché il 1 giugno, ma aggiungendo che a ottobre non basterà pagare la prima rata, ma dovranno essere versate le prime cinque rate in unica soluzione. La traduzione è molto semplice quanto vergognosa: a giugno i terremotati hanno potuto non pagare, ma ora a ottobre devono pagare allo stato tutto quello che non hanno versato da giugno a ottobre.  Insomma una vera presa in giro! Una presa in giro che comprometterà non di poco la disponibilità economica di popolazioni tuttora colpite da significativi disagi e che si troveranno ad affrontare spese crescenti (riavvio della fatturazione delle utenze; spese ancora alte per i trasporti conseguenti ai traslochi post sisma; accolli rilevanti per le prime ricostruzioni). «Come Cisl di Macerata e Tolentino - dichiarano i responsabili Silvia Spinaci e Rocco Gravina - torniamo per l’ennesima volta a denunciare questa situazione. Un’assurdità che poteva essere evitata se le decisioni assunte a giugno fossero state più ponderate e discusse con le forze sociali e che quindi oggi deve trovare soluzioni immediate. In questi tre anni come Cisl nel territorio e a livello regionale abbiamo presidiato da vicino il tema della “busta paga pesante”; per noi è diventata una battaglia “simbolo”, una vera e propria vertenza collettiva».  Battere continuamente i pugni sulla “busta paga pesante”, con tutti i quattro governi che si sono succeduti dal sisma del 2016 ad oggi, è stato per noi: - un modo per chiedere equità e giustizia per la nostra gente (abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere che le popolazione colpite dal Sisma Centro Italia ricevano lo stesso trattamento fiscale dei cittadini colpiti da precedenti eventi sismici); - un esempio per evidenziare quanto il nostro Paese abbia bisogno di un Testo Unico sulle emergenze che permetta di evitare questa continua rincorsa normativa per tutelare le persone in difficoltà; - un banco di prova della effettiva volontà delle forze politiche e delle istituzioni di rispondere ai bisogni della popolazione con gesti e segnali concreti. Ed è proprio questa la sfida che oggi vogliamo lanciare come Cisl del territorio al Governo e ai parlamentari della nostra provincia, quella di far seguire alle parole di vicinanza e attenzione alla difficile situazione post sisma i fatti di una vera risposta su un aspetto magari non risolutivo, ma molto concreto e importante per la vita delle persone.  Le nostre denunce della situazione che si è venuta a creare a giugno sono rimaste inascoltate ed ora siamo alla vigilia della stangata della maxi rata. Chiediamo un intervento immediato che: - quanto meno elimini l’obbligo assurdo e irragionevole di versare le prime cinque rate in unica soluzione; - proroghi in via definitiva e stabile l’avvio della restituzione al 1 gennaio 2020 con il versamento regolare di una sola rata al mese; - introduca, come previsto per gli altri eventi sismici, una riduzione dell’importo da versare.    
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25/09/2019 Infrastrutture e mobilità sostenibile a Fano: è ora di convocare un tavolo territoriale
In questa settimana l’amministrazione comunale di Fano ha realizzato e promosso ottime iniziative per favorire la mobilità sostenibile nel territori comunale. Continua il lavoro iniziato nel precedente mandato di questa giunta che necessita di essere intensificato in progettualità, azioni e obiettivi definiti «Non condividiamo invece - dichiara Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano - l’intervento del sindaco di Pesaro che pensa di programmare nel territorio della val Metauro e di Fano anche lo sviluppo della mobilità sostenibile e del turismo che non è costituito solo da piste ciclabili. Le scelte vanno condivise in un dimensione territoriale senza primazie e modelli precostituiti: il confronto deve essere aperto e trasparente, tenendo conto delle necessità territoriali e delle peculiarità produttive e della composizione demografica. Riteniamo pertanto che in questo contesto favorevole si debbano incrementare le azioni per realizzare una città a misura di bambino anche in termini di mobilità». Per la Cisl di Fano è opportuno convocare nuovamente il tavolo sulla mobilità urbana per confrontarsi sulle scelte che la giunta intende promuovere in questo quinquennio. La Cisl di Fano ritiene fondamentale attuare alcune scelte, tenuto conto anche degli studi fatti sui flussi di traffico e di spostamento nella città. Occorre pertanto stabilire un cronoprogramma per la progettazione del PUMS (piano urbano mobilità sostenibile) di cui Fano non è dotata. È lo strumento fondamentale per pianificare e connettere in una visone strategica le azioni di mobilità sostenibile, Trasporto urbano, piste ciclabili e percorsi pedonali, parcheggi, zone di accesso e regolazione del traffico urbano e trasporto ferroviario.  Priorità fondamentale è anche confrontarsi sul trasporto pubblico locale incrementando le linee urbane di collegamento, con una diversa redistribuzione del chilometraggio.  Invitiamo Il sindaco di Fano e l’assessore con delega alla mobilità sostenibile ad elaborare un progetto di raccordo e pianificazione e distribuzione delle linee urbane con quelle dei comuni limitrofi. In questa direzione va sicuramente esteso il servizio urbano di TPL anche nei giorni festivi perché ci sono frazioni e intere zone del territorio comunale e dei comuni limitrofi che nei giorni festivi non dispongono del trasporto pubblico locale.   Un piano integrato di mobilità sostenibile comunale e intercomunale e di promozione turistica non può prescindere dal sostegno, nel rispetto delle leggi vigenti, della riapertura a fini turistici della ferrovia Fano Urbino.   Siamo certi che questa nuova giunta si adopererà per rafforzare e promuovere la mobilità sostenibile elaborando un progetto con un cronoprogramma chiaro e definito di azioni,investimenti e pianificazioni urbane che permettano alla Valle del Metauro e alla Val Cesano di dotarsi di una rete urbana ed extraurbana integrata (TPL,  mobilità stradale, mobilità ciclopedonale) connessa con le esigenze demografiche, economiche e turistiche. Corriere Adriatico Pesaro - Urbino del 27 settembre 2019  
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19/09/2019 Autunno in Sport a Treia: tre giorni dedicati a sport, sociale e crescita personale
 Autunno in Sport a Treia,  da venerdi 20 a domenica 22 settembre, tre giornate per connettere  sport,  scuola e la comunità cittadina. Iniziativa promossa dal  Comune di Treia  in collaborazione con Anteas Macerata e la  Cisl di  Macerata.  L’idea di Autunno in Sport nasce dal costante dialogo con le associazioni del territorio ed in particolare con il progetto"I Fuori Classe", promosso dall’Associazione Anteas, che raccoglie fondi per finanziare la pratica sportiva a bambini dai 6 ai 13 anni che vivono in condizioni disagiate. I Fuori Classe hanno iniziato nel 2017 con 5 bambini supportati e ad oggi sono arrivati a quasi 50, autofinanziandosi con eventi, donazioni e merchandising. La manifestazione Autunno In Sport coinvolgerà a più livelli studenti, insegnanti, atlete/i, allenatori e, infine, tutti i cittadini della  provincia di Macerata.   Venerdi 20 e sabato 21 settembre si svolgeranno alcuni workshop riservati a studenti ed insegnanti delle scuole superiori con le nuove metodologie di comunicazione efficace per riflettere insieme sulle opportunità di crescita offerte dallo sport. Negli stessi giorni, le associazioni sportive del territorio potranno partecipare a due incontri sull’allenamento mentale nello sport, argomento fondamentale per la crescita e la soddisfazione di ragazzi ed adulti. Gli incontri sono organizzati con la collaborazione della società Ekis, la principale organizzazione in Italia per il Coaching e la formazione, che ha messo a disposizione un suo Sport Mental Coach certificato.  Aperte le iscrizione per la  II^ edizione della Camminata Solidale della Roccaccia di Treia, gara non competitiva con due percorsi da 4km e 10km che si possono fare camminando o correndo, che si terrà domenica 22 settembre. La partenza e l' arrivo presso l'ex-scuola  in zona San Lorenzo.   Una gara “solidale” dove tutto l’incasso è a favore del progetto I FUORI CLASSE in un meccanismo virtuso che vede lo sport degli adulti finanziare l’attività sportiva dei bambini. «Il progetto I FuoriClasse sta diventando un fiore all’occhiello dell’Anteas e realizza un obiettivo importante dell’associazione, ossia quello di rivolgersi con la sua azione di volontariato a tutte le età, dai bambini agli anziani » hanno sottolineato  Lorenzo Tamburrini, presidente di Anteas Macerata, con Nazzareno Tartufoli, Presidente dell’Associazione Albero dei Cuori..   Un progetto sotenuto anche dalla Cisl di Macerata, «La città di Treia sta sempre più diventando per la nostra organizzazione un laboratorio dove stiamo sperimentando esperienze innovative di sussidiarietà - ha commentato Silvia Spinaci, Responsabile della CISL Macerata - che vedono la stretta collaborazione tra amministrazione comunale, servizi sociali, il volontariato di Anteas e il nostro sindacato per realizzare servizi e attività volte a rafforzare la partecipazione e l’integrazione nella comunità locale: dal consolidato servizio di trasporto sociale, al nuovo Centro Sociale Tutte le Età ospitato nei locali della sede Cisl, passando per un progetto di inclusione come I Fuori Classe».
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12/09/2019 Primo Piano Festival presentazione del workshop di falegnameria per giovani migranti
Al“ Primo Piano Festival”,  manifestazione organizzata dal Comune di Ancona,  domani venerdì 13 settembre alle ore 18.00 nella Piazzetta del Mercato di Piazza d’Armi di Ancona, inaugurazione delle nuove  fioriere e degli arredamenti,   per il quartiere del Piano, costruiti  con il recupero del  legno di scarto durante il workshop di falegnameria.     Il Laboratorio,  avviato su input dell’Amministrazione comunale in collaborazione con IAL Marche srl Impresa sociale e Laboratorio Linfa, con il supporto della Cisl di Ancona , ha coinvolto 14 giovani,  inseriti nel SIPROIMI - Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati ( ex Sprar), di varie nazionalità (Somalia, Pakistan, Senegal, Iraq, Sierra Leone, Mali, Nigeria e Gambia) i cui percorsi di integrazione sono assegnati dal Comune di Ancona ad Anolf Marche, Cooss Marche, Polo9, Vivere Verde Onlus e Associazione Free Woman.   Una rete di soggetti che, in stretta relazione con il Comune di Ancona, garantisce interventi di accoglienza integrata, che oltre a garantire vitto e alloggio, prevede anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.  Attualmente, nel Comune di Ancona,  sono  63 i ragazzi in accoglienza integrata.
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10/09/2019 Inps Fermo: il sistema di prenotazione funziona. La Cisl: «Ottima performance qualitativa»
Plaude all'efficienza della sede di via Sant'Alessandro, la Cisl di Fermo. Numeri alla mano, il sindacato parla di «ottima performance qualitativa e di produzione, raggiunta dal personale diretto da Mario Riccio. Grazie alla grande professionalità degli operatori e alle loro doti di buoni incassatori nei momenti di maggiore criticità, all'organizzazione interna e alla forte coesione tra di essi, i risultati sono stati sempre al di sopra delle aspettative». Fonte: Corriere Adriatico - Fermo del 10 settembre 2019  
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09/09/2019 Gioco d'azzardo: continua il silenzio dei Sindaci
Già due mesi fa, la Cisl di Fano ha ricordato la drammatica situazione del gioco d’azzardo : lo scorso anno sono stati spesi quasi 40 milioni di euro nei comuni degli Ambiti territoriali 6 e 7, di cui 19 nel solo comune di Fano. In slot ( VLT e AWP) sono stati “bruciati” 12.022.101 con una spesa procapite di 238 €. (fonte https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it). «Aspettavamo un risposta dai Sindaci che con coraggio avrebbero potuto dare un immediato segnale di contrasto al gioco d’azzardo - dichiara Giovanni Giovanelli, Responsabile Cisl Fano -. Niente di tutto ciò è accaduto. A fine agosto abbiamo inviato tramite pec una lettera ai Sindaci chiedendo, di nuovo, di adottare immediatamente una semplice determina che interrompe le slot dalle 12 alle 14 e dalle 18 alle 20 come fatto dal comune di Bergamo e da altri comuni italiani. Di definire regolamenti uniformi nei comuni dell’ATS 6 e 7 per contrastare la diffusione di slot, sale gioco e rivendite. Di predisporre una costante e incisiva campagna di informazione rivolta ai cittadini per educare a comportamenti ludici corretti. Infine, abbiamo chiesto di rafforzare i controlli nelle sale slot e sale gioco al fine di verificare l’età dei giocatori al loro interno». La missiva non ha avuto risposte: «Nemmeno la cortesia di inviare una email di riscontro - prosegue Giovanelli -.Tutto tace e si ha l’impressione che il contrasto al gioco d’azzardo non sia una priorità per i nostri Sindaci che nei loro compiti istituzionali hanno il dovere di tutelare la salute pubblica. Aspettiamo pazientemente certi che a breve ci saranno le prime ordinanza seguite dai regolamenti che contrasteranno il gioco d’azzardo».        
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09/09/2019 Ex ospedale psichiatrico di Pesaro: per Cisl e Cgil può diventare un incubatore di start up
  Cisl e Cgil di Pesaro rilanciano il tema del futuro dell'ex ospedale psichiatrico San Bendetto di Pesaro, una struttura che anche recentemente è tornata al centro della cronaca per lo stato di incuria in cui versa e per i crolli sempre più frequenti. Le due sigle sindacali ritengono che l'argomento debba diventare centrale per le istituzioni, a partire dalla proprietà, ovvero la Regione Marche che non può più permettersi di abbandonare al suo destino una struttura così importante, anche del punto di vista finanziario, così come il Comune di Pesaro non può permettersi una struttura così rilevante al centro della città che crolla a poco a poco e che non viene utilizzata e finalizzata per la crescita e il benessere della collettività.  Nel documento di programmazione “Pesaro 2030” definisce il San Benedetto solo un “grande contenitore urbano” a cui va individuato un uso compatibile con la città e sostenibile economicamente: Cisl e Cgil, nell’audizione del 27 aprile 2018, avevano già indicato come strada il coinvolgimento della proprietà e il lancio di un concorso di idee al fine di riconvertire la struttura. «Nel nostro documento che abbiamo inviato ai candidati a Sindaco nella recente tornata elettorale, riprendendo proprio quanto già osservato al documento Pesaro 2030, abbiamo ribadito questo concetto ed affermato inoltre che tra le tante esigenze della città, quella di spazi da utilizzare per sviluppare incubatori pubblico, pubblico/privati per start up come, prioritaria - dichiarano Maurizio Andreolini, Responsabile Cisl Pesaro -. In quest’ottica riteniamo che possa e debba essere coinvolto il mondo universitario, tecnico e scientifico affinché l’incubatore diventi una grande opportunità di sviluppo sia per l’accademia che per il territorio, generando risorse ed occupazione».  Diverso è invece il discorso del decentramento dell’Università di Urbino al San Benedetto. In tale ipotesi Cisl e Cgil evidenziano due rilevanti criticità. La prima riguarda il rischio di depotenziamento della sede stessa di Urbino e con essa di tutto quel territorio interno già in affanno; la seconda è invece legata ai rilevanti costi e alla relativa difficoltà di individuare soggetti che possano sostenerli nel tempo.  Indubbiamente, il primo passo è quello di coinvolgere la proprietà sia nella gestione quotidiana della manutenzione ed evitare così altri crolli, ma con altrettanta urgenza è importante definire con la città un percorso che porti nel più breve tempo possibile al recupero dell’intero complesso. «La speranza - prosegue Andreolini - è che il Presidente Ceriscioli, i cui trascorsi amministrativi non possono che aiutarlo, faccia di tutto affinché questo nodo possa essere al più presto sciolto. Ci auguriamo che il metodo partecipativo diventi il fulcro della programmazione che possa portare sia all’individuazione del futuro utilizzo che allo sviluppo di nuove opportunità per la comunità».      
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29/08/2019 Post - sisma, Cisl Fp Marche soddisfatta per le nuove assunzioni
La Cisl Fp Marche esprime soddisfazione per aver vista accolta nel decreto “sblocca cantieri” la richiesta di implementazione del personale addetto nei Comuni e nell’ USR alla ricostruzione. «Va ricordato che già nel corso dell’anno 2018, come Cisl Fp,  avevamo  incontrato in due assemblee pubbliche a Tolentino gli assunti a tempo determinato per il sisma -  hanno sottolineato il Segretario Generale della Cisl Fp Marche, Luca Talevi e il  Responsabile del Territorio di Macerata Alessandro Moretti -  ed avevamo lavorato  nei giorni precedenti alla festività natalizie per ottenere il rinnovo dei contratti a tempo determinato che erano in scadenza, oltre a chiedere nuova forza lavoro.» Oggi, anche se con qualche mese di ritardo, 116 nuove assunzioni sono state autorizzate per le Marche. «Ora siamo in attesa di essere convocata dall’assessorato competente e dalla dirigenza USR –richiesta inoltrata nei primi giorni di agosto- per condividere i dettagli del nuovo reclutamento e le destinazioni finali.- proseguono Talevi e Moretti Per la Cisl Fp Marche  esistono ancora sul tavolo alcune questioni relative agli assunti a tempo determinato part-time nell’area delle professioni tecniche; oltre che la necessità di disporre, entro un anno, di una Legge ad hoc che consenta la proroga automatica degli assunti nei Comuni, oltre i 48 mesi di durata contrattuale dal 2016 e la possibilità di stabilizzazione, «al fine di evitare il blocco della ricostruzione post sisma con un eventuale ma da scongiurare turn-over di tutti gli assunti. Questo  punto in particolare, oltra alla necessità di condividere con Regione e Commissario una non rinviabile visione futura della ricostruzione, è la priorità ella CISL FP MARCHE.» hanno concluso Talevi e Moretti
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21/08/2019 Sanità, Talevi: «Chiusure e riduzioni nell'Area Vasta 2»
«Assistiamo, negli ultimi mesi, a chiusure e riduzioni su tutto il territorio dell’Area Vasta 2 – denuncia il segretario generale della Funzione pubblica della Cisl, Luca Talevi –, dai servizi ai singoli reparti di degenza, per non parlare dei pronto soccorso, specie durante il periodo estivo. Come Cisl Fp avevamo chiesto non solo di non ridurre, ma anzi di aumentare le dotazioni in alcune aree, senza successo purtroppo. Una serie di problematiche, rimaste inascoltate, più volte denunciate ai vertici dell’Asur e delle aziende ospedaliere».  
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21/08/2019 Cisl Fp: «La riforma dei Beni Culturali penalizza le Marche»
La Cisl Fp Marche esprime la propria preoccupazione per il processo di riorganizzazione dei Ministero avviato da Bonisoli, che colpisce duramente il sistema dei beni culturali della Regione Marche. La crisi di governo ha fatto saltare i tavoli di concertazione con le parti sociali e il ministro, durante la settimana di ferragosto, ha emanato i decreti che ridisegnano il MiBAC. Il coordinamento nazionale Cisl Fp MiBAC ha più volte espresso la propria opposizione riorganizzazione profondamente centralista, che aumenta ulteriormente funzioni e sedi dirigenziali a Roma per depauperare gli Uffici territoriali. Anche le Marche sono state colpite dai tagli e i dirigenti del MiBAC passano in regione da 4 a 3. La rete dei musei rimane incardinata al Palazzo Ducale di Urbino, mentre il Segretariato Regionale viene accorpato con quello umbro ed avrà sede a Perugia. Il Segretariato è un ufficio strategico di grande importanza perché è la stazione appaltante, gestisce i grandi finanziamenti, fondi e lavori su tutto il territorio regionale. «Lo spostamento dell’Ufficio a Perugia – dichiara il segretario regionale Cisl Fp Marche Francesco Todaro – mette a serio rischio il funzionamento di tutto il sistema economico e gestionale dei beni culturali marchigiani. Il Segretariato delle Marche ha svolto un lavoro egregio coordinando tutti gli appalti e i cantieri legati alle ricostruzioni e ai restauri post terremoto. Il ministero ripaga l’impegno e gli sforzi di tutti i lavoratori marchigiani dei beni culturali declassando l’Ufficio che ha gestito il post terremoto e rendendolo una sede distaccata». «I decreti agostani di Bonisoli sono peggio di quanto potevamo aspettarci. Il ministro – afferma Valentina Di Stefano, coordinatrice nazionale Cisl Fp MiBAC - ha colpito alcune regioni con la mannaia, riducendo al lumicino la presenza del Ministero. Ridurre le sedi dirigenziali sui territori significa ridurre la capacità di azione e di spesa del Ministero in una regione, generando non solo gravi conseguenze sulla efficacia dell’azione di tutela e valorizzazione del patrimonio, ma anche in termini economici. E’ vergognoso indebolire una regione come le Marche nella fase in cui si sta riprendendo dopo il dramma del terremoto».
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01/08/2019 Da NO SLOT a rischio SI SLOT per il Comune di Fano, la denuncia della Cisl di Fano
  La Cisl di Fano,  che da tre anni  segue  le problematiche relative al gioco d'azzardo, cosidetto legale e non solo, pubblicando i drammatici dati delle risorse spese dalle persone che si ostitano a tentare la fortuna,  aveva, nelle scorse settimane,  sollecitato   l’adozione, da parte dell'amministrazione comunale,  di un  regolamento no - slot che  limitasse gli orari di  utilizzo delle slot nelle cosiddette fasce d'orario  sensibili  12 -  14 e 18  - 21. Oltre al  controllo da parte delle forze dell'ordine, ( vilgi urbani in primis), al  rispetto delle norme  previste per le slot e una forte azione di informazione e prevenzione.    « Ascoltando l’intervento dell' Assessore  al Commercio - afferma Giovanni Giovanelli, responsabile Cisl di Fano - abbiamo capito  che questa nuova giunta deciderà addirittura di ampliare  gli orari delle sale slot che per noi rappresenta ovviamente una scelta gravissima. Altro che restrizione  e comune  #NOSLOT .  Questa nuova giunta solerte e veloce nell’applicare il divieto per la regolamentazione del fumo non ha il coraggio di tutelare la salute dei suoi cittadini dal gioco d'azzardo patologico. - denuncia  Giovanelli - Ha temporeggiato nel precedente quinquennio e oggi svela le sue reali intenzioni:   Fano Città dei Bambini ma Comune #SISLOT. Cosa serve dare spazio ai bambini per una serie di eventi che educano al gioco quando la giunta incentiva e promuove il gioco d’Azzardo legale? Sono  forse troppi gli interessi dietro il gioco d’azzardo legale?»   La Cisl chiede al SIndaco di Fano di tutelare la salute dei suoi cittadini adottando immediatamente, per la tutela della salute pubblica,  una ordinanza  che limiti da subito gli orari  di utilizzo delle slot e di smentire la proposta dell’Assessore al Commercio   Lucarelli.   «Domani invieremo formale richiesta di adozione di tale provvedimento al SIndaco di Fano e ai sindaci degli Ambiti Territoriali di Fano e  Fossombrone. - sottolinea il Responsabile della Cisl di Fano -  Restiamo comunque fortemente amareggiati della decisione della Giunta regionale di spostare a dicembre 2021 l’obbligo di limitare l’installazione delle sale slot dai luoghi sensibili. Vanno bene le  risorse stanziate per la prevenzione  del  gioco d'azzardo patologico, cosidetto GAP,  ma se poi non viene prevista nessuna azione di  contrasto  non possiamo non sottolineare  una certa incoerenza. »   In conclusione Giovanelli invita  «  i Sindaci  della nostra provincia  a definire, quanto prima,   la regolamentazione degli orari delle  slot e di inviare formale richiesta al Presidente della Regione Marche a non spostare al 2021 l’obbligo del distanziometro .»      
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30/07/2019 Ospedale di Fossombrone: il privato non è la soluzione
«Critichiamo aspramente le dichiarazioni del “comitato per i servizi sanitari” in merito alla richiesta  di aprire al privato la gestione del presidio ospedaliero di Fossombrone. » E' quanto scrivono in una nota  Cisl di Fano e  Cgil di Pesaro Urbino esprimendo   « forte contrarietà a questa presa di posizione.  Confermiamo quanto già espresso nei confronti delle scelte attuate dal presidente della Regione Marche in merito l’affidamento dell’ospedale di Cagli al privato, nonché la previsione della clinica privata per acuti nell’ospedale di Sassocorvaro (di cui sono evidenti le criticità funzionali e normative). - continuano Cgil e Cisl - Non possiamo accettare il principio che, dopo aver decretato la chiusura di queste strutture pubbliche attraverso la riduzione dei servizi, si proceda con il concetto di affidare le stesse al privato per garantirne l’esistenza.»    Secondo i sindacati: «La Regione Marche si ostina a non chiarire quale sia il disegno complessivo dell’integrazione tra pubblico e privato nel sistema sanitario regionale, e che attività debbano essere affidate al privato convenzionato. Troppo spesso su questi temi che hanno a che fare con un bene primario quale il diritto alla salute e alla cura, veniamo sorpresi da dichiarazioni estemporanee e contraddittorie rispetto al contesto reale. - sottolineano Cgil e Cisl -  Per questo riteniamo ancora più grave quanto è accaduto in questi ultime settimane, nelle quali non c’è stato oggetto di confronto e dibattito con le organizzazioni sindacali, i sindaci e associazioni di rappresentanza. Siamo stanchi di constatare che i cittadini debbano essere sottoposti ancora una volta alla solita paventata minaccia della chiusura delle strutture in assenza dell’intervento “salvifico” del privato. Rifiutiamo questa logica. Per noi le modalità di gestione dei servizi, il controllo sulle prestazioni rese, devono essere oggetto di un dibattito e un confronto trasparente e nelle sedi istituzionali. Nella nostra Area Vasta corriamo il rischio - denunciano i sindacati confederali  -  che tutte le strutture che prima dovevano diventare case della salute e poi ospedali di comunità, oggi diventino strutture gestite esclusivamente dal privato con un forte disimpegno della sanità pubblica in termini di investimenti e personale. Il pericolo trova riscontro anche nel taglio di diversi milioni di euro previsti dalla Regione Marche per il sistema sanitario nella Area Vasta 1.»   In sintesi, per Cgil e Cisl  l’obiettivo  prioritario è quello di rendere efficiente e funzionale la struttura ospedaliera : «per questo - concludono -  speriamo che le amministrazioni dei comuni interessati condividano questa impostazione, per la quale siamo aperti a confrontarci nel merito.»      
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26/07/2019 Laboratorio di falegnameria per l'integrazione e l'inclusione sociale: un progetto a Falconara per la formazione professionale dei giovani migranti
Un laboratorio di falegnameria con  l'obiettivo di formare giovani, in particolare migranti,  nel settore dell'artigianato con un attenzione al  recupero e il riutilizzo di materie di scarto in ottica di riciclo e prevenzione dei rifiuti. È lo scopo del progetto Linfa, un workshop che coinvolge tredici ragazzi,  titolari di protezione internazionale SIPROIMI, ex SPRAR  dell’ ASP 9 “Ancona provincia di asilo” gestito da Vivere verde, Coosmarche, Polo9 e ANOLF Marche. Grazie alla collaborazione tra IAL Marche, Laboratorio LINFA, CISL e Comune di Falconara, sotto la supervisione di un falegname professionista, i ragazzi realizzano mobili da inserire nel centro comunale Metropolis utilizzando legno usato e materiale di scarto di aziende locali. Tra gli obiettivi c'è  anche quello di andare oltre la semplice formazione pratico - teorica  facendo confrontare  i partecipanti  al laboratorio con  temi concreti, creando  i presupposti  e le opportunità di operare su progetti  reali che vadano a beneficio delle comunità e dei territori nei quali vivono.  Buone pratiche messe in campo per raggiungere obiettivi sociali, culturali e professionali: dall''integrazione sociale e lavorativa dei migranti, alla valorizzazione di luoghi pubblici chiusi o all'aperto,  passando per la formazione professionale dei giovani nel settore dell'artigianato (anche artistico), per arrivare alla valorizzazione delle competenze di base dei giovani acquisite nel paese d'origine e alla conoscenza delle stesse da parte delle comunità locali al fine di creare una maggiore sensibilità e solidarietà, e favorire così una buona integrazione dei migranti ed il loro rapporto con i paesi ospitanti.    
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23/07/2019 Emergenza casa a Fano: le proposte della Cisl di Fano
    Intervento di  Giovanni Giovanelli, Responsabile Ast Cisl Fano su emergenza casa: " Sembra impossibile eppure anche a Fano ci sono persone costrette a vivere non per loro scelta in roulotte e in situazioni abitative non dignitose e rispettose della persona umana.  La notizia comparsa in un quotidiano locale deve aprire immediatamente una seria riflessione sulle politiche abitative ed inclusive attuate nel nostro comune.  Quattro anni fa all’insediamento della precedente giunta era stato attivato un tavolo ( tavolo per l’inclusione sociale ) al quale partecipavano soggetti pubblici le associazioni datoriali il terzo settore e la  Caritas  per definire un programma di lavoro e azioni  per favorire l’inclusione sociale si avviarono anche  tre sottogruppi e  uno si doveva occupare delle politiche abitative. In questi anni  quei gruppi di lavoro non sono stati più convocato e ci si è confrontato poco sulle POLITCHE DELLA CASA , su percorsi per accompagnare  le persone in situazione di disagio socio economico nella ricerca del lavoro, e di contrasto alla povertà in tutte el sue forme.  Oggi l’urgenza abitativa correlata alla mancanza di lavoro  come dimostrano i recenti fatti  è rimasta.    Anche presso  il servizio casa della CISL si rivolgono persone ( famiglie e nuclei monoparentali e giovani lavoratori ) che vivono in situazione di disagio abitativo molto elevato. Se questo dato si associa al numero di sfratti per morosità (2016 75 2017 54)  in diminuzione ma pur sempre significativo ed elevato, alle domande per le case popolari ( più di 400 nel 2018), alla difficoltà di molti che pure in possesso di un contratto di lavoro sono impossibilitati a  stipulare di un contratto d’affitto,  si capisce la priorità di avviare immediatamente politiche abitative. La Cisl di Fano  propone: l’avvio di uno sportello di segretario sociale  che metta in rete tutti gli attori del territorio che si impegnano  nel sociale e nel welfare con particolare attenzione  alla Casa e alle politiche abitative; una ricognizione sulle case di proprietà comunale e degli enti pubblici ad oggi dismesse e magari non occupate al fine  di creare come fatto in altre città ( Bologna) appartamenti per rispondere alle emergenze abitative; attuare politiche di riqualificazione delle case di proprietà comunale spesso frutto di donazioni di cittadini fanesi che  invece di essere vendute  diventerebbero patrimonio della comunità e offrirebbero  una prima seppur parziale risposta; prevedere sin dal prossimo bilancio comunale risorse  specifiche per incrementare  il fondo per il pagamento degli affitti e  per dotare il comune di Fano di appartamenti ( magari ottenuti dalla riqualificazione di vecchi edifici) da mettere a  disposizione per famiglie  mono reddito nuclei monoparentali ; verificare in accordo con Erap se attualmente tutte le persone che alloggiano in appartamenti  (Erap) hanno ancorai requisiti e rispettano la normativa vigente in termini di aggiudicazione degli stessi; sostenere il progetto Casa accessibile promosso da Caritas che sostiene  le  famiglie sfrattata  nella ricerca di una casa.»      
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22/07/2019 Ferrovia Fano - Urbino: serve un tavolo per lo sviluppo del territorio
La Regione Marche sta segnando passi in avanti per quanto riguarda la ripresa economia produttiva, ma registra ancora qualche temporanea difficoltà in almeno due province, tra cui Pesaro Urbino. Il tessuto produttivo è ben diffuso ed organizzato, specie per  il territorio pesarese, ma ciò che fa la differenza è la debolezza di orizzonte che si registra nel percorso di rilancio che avanza a macchia di leopardo, quasi a dimostrare una sorta di difficoltà  a orientare le nuove direttrici di sviluppo. Così a tratti, periodicamente, emergono proposte che vedono caratterizzare il dibattito tra opposte tifoserie, come lo stantio dilemma spesso sollecitato dalla Regione Marche su: “Rilancio della tratta ferroviaria Fano - Urbino  o realizzare una pista ciclabile.?” In questi giorni il Consigliere delegato della Regione Marche, Andrea Biancani, rilancia la pista ciclabile che correrà di fianco al sedime ferroviario per un lungo tratto, promettendo che non coprirà lo stesso se non per brevi segmenti, lasciando possibile una “futura” compatibilità treno + bici. Il progetto Biancani,  a modo di vedere della Cisl di Fano e di Urbino, non chiarisce all’opinione pubblica ed all’elettorato a cui si rivolge alcuni aspetti fondamentali: • Perché il rilancio della ferrovia Fano-Urbino e la pista ciclabile debbano per forza essere due infrastrutture in conflitto e non viste come opere aggiuntive in  un piano di  sviluppo concertato che favorisca la mobilità sostenibile e il turismo  nella Valle del Metauro e verso Urbino città dell’Unesco? • Perché  si ritiene la Ferrovia  opera inutile e costosa, quando tutti gli indicatori e disposizioni di legge, la rendono possibile ( tra tutte,  la Legge Nazionale 128/’17, che istituisce le Ferrovie Turistiche,   ha incluso la Fano Urbino,  tra le prime 18 linee italiane da riutilizzare),  conveniente ed opportuna per un turismo moderno capace di integrare in maniera armonica il trasporto pubblico locale con quello turistico? • Come possono convivere, in un futuro prossimo, pista ciclabile e passaggio dei treni sullo stesso tratto, anche se si lasciano intatti i binari? • Come si può sostenere che  tutti concordano su un'unica proposta quando lo stesso Biancani, ci risulta,  incontra solo una parte dei sindaci interessati  ed esclude le Parti Sociali, ampliando, proprio per il suo pressing, quel solco di contrapposizione e spaccatura nella comunità provinciale  verso le due opere? «Come Cisl di Fano e Urbino - dichiarano Giovanni Giovanelli e Leonardo Piccinno - riteniamo che  il dibatto che si tenta di portare avanti, fatto solo di annunci stampa,  sia dannoso e divisivo, mentre un tavolo concertativo istituzionale regionale, con tutte le Parti interessate, potrebbe portare a superare  l’attuale condizione di  fanalino di coda della Provincia di Pesaro Urbino,  tra quelle  marchigiane,  proprio  per l’assenza di una visione di sviluppo complessivo e condiviso da parte della Giunta regionale».  
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19/07/2019 Sanità, Cgil Cisl e Uil: «Piceno penalizzato»
Le Organizzazioni Sindacali Confederali e le Categorie del Pubblico Impiego e dei Pensionati di Ascoli Piceno vogliono sottoporre all’attenzione della Regione Marche le seguenti considerazioni sulla situazione della sanità in Area Vasta 5, in termini di ricognizione dei bisogni, criticità, servizi erogati e risorse con l’obiettivo di significativi miglioramenti del servizio offerto.               Premesso: -che qualsiasi programmazione e gestione territoriale della salute (quantitativa e qualitativa) deve partire, per un confronto costruttivo, dai dati e dalle informazioni messi a disposizione che evidenzino punti di forza e di debolezza al fine di costruire un sistema pubblico di qualità che risponda ai molteplici e diversi bisogni dei cittadini attraverso l’individuazione delle priorità e dell’equilibrio tra razionalizzazioni e potenziamenti. A tale proposito facciamo notare quanto sia sempre più difficile per noi avere accesso ai dati della sanità pubblica, sia per quanto riguarda il personale, sia per le prestazioni. -che esiste un disequilibrio territoriale in ordine alla distribuzione delle  risorse tra le Aree Vaste che si traduce nei posti letto disponibili per post acuzie, nella definizione dei budget, nei  servizi territoriali, nella presenza del privato convenzionato, nella dotazione degli organici andando a prendere a riferimento una situazione territoriale virtuosa (per la chiusura di piccoli ospedali), - che, purtroppo, anche nel previsto tetto di spesa per il personale, il risparmio complessivo sul costo del personale previsto nell'anno 2019 per l'intera ASUR, in base all'allegato 8 della determina della Direzione Generale ASUR n. 78 del 20/02/2019, pari ad Euro 6.831.246, grava sull’Area Vasta 5 su un totale di Euro 3.819.873, le OO. SS. Confederali e di Categoria, avanzano evidenziano le seguenti osservazioni e criticità territoriali.   SERVIZI TERRITORIALI La programmazione delle strutture ospedaliere deve essere conseguente ad un piano per la salute territoriale, a seguito della chiusura di piccole strutture periferiche, deve prevedere l’attivazione degli Ospedali di Comunità e delle Case della salute e la loro collocazione geografica, ed un coinvolgimento attivo dei Medici di medicina generale, propedeutico  all’incremento dell’attività di prevenzione ed al contenimento dell’attività impropria degli ospedali. Il sistema della residenzialità e semiresidenzialità va riprogrammato rispetto al reale crescente fabbisogno delle fasce più deboli della popolazione (prevalenza popolazione anziana rispetto alle altre Aree Vaste), come si evince anche dalle lunghe liste d’attesa, e non basato esclusivamente sulla offerta di strutture  disponibili sul territorio; occorre mettere in atto investimenti strutturali per incrementare i posti letto. Il DM 70/2015 prevede chiaramente al punto 10 Continuità ospedale-territorio che “le regioni, al fine di agevolare il processo di ridefinizione della rete ospedaliera devono procedere contestualmente al riassetto dell’assistenza primaria, dell’assistenza domiciliare e di quella residenziale, in coerenza con quanto previsto dal vigente quadro normativo in materia di livelli essenziali di assistenza e con gli obiettivi economico finanziari nazionali fissati per il Servizio sanitario nazionale.” Occorre pertanto un significativo  investimento che incida anche sul forte squilibrio esistente tra le Aree Vaste della Regione, a scapito dell’Area Vasta 5 (13% dei posti letto dell’intera Regione) attraverso: •                    Esigenza di incrementare sia i posti letto di RP che di RSA (questa ultima particolarmente carente) •                    Vincolo di una parte del budget regionale per lo sviluppo delle Case della salute in Area Vasta 5 vista la riorganizzazione sanitaria degli anni passati con la chiusura dei piccoli ospedali. L'assenza oggi di Ospedali di Comunità richiederebbe per il territorio delle Case della Salute di livello più organizzato e integrato •                    Modifica dell’Atto di fabbisogno regionale che tenga conto della maggiore incidenza della popolazione anziana su quella complessiva in ciascuna AV •                    Monitoraggi e verifiche dei livelli di prestazioni, in termini di qualità ed economicità.  Potenziamento della rete complessiva dell’ADI •                    Specificità delle Aree Interne, a maggior ragione dopo il sisma, con potenziamento della rete dell’emergenza/urgenza tramite poliambulatori di MMG, con la strumentazione adeguata per esami di base. Considerato che il DM 70/2015 prevede al punto 9.1.3 le postazioni territoriali con attribuzione di un mezzo di soccorso avanzato ogni 60.000 abitanti e con la copertura di un territorio non superiore a 350 Kmq: per la nostra provincia ciò significa “quattro” mezzi di soccorso avanzato. Inoltre “nel calcolo del totale di mezzi di soccorso riorganizzati vanno considerati i trasporti primari e secondari urgenti   ASSETTI ISTITUZIONALI E ORGANIZZATIVI Serve garantire oggi il potenziamento della dotazione di unità operative, servizi, specialistiche e attività diagnostiche  in ciascun presidio ospedaliero per soddisfare i bisogni sanitari del territorio e supportare un adeguato sistema di emergenza urgenza. Il tema dell’edilizia ospedaliera (nuovo Ospedale unico) deve necessariamente essere collegata ad un progetto futuro di sanità di  territorio più ampio, che risponda effettivamente alle problematiche attuali tenendo conto: -  dei tempi di realizzazione, anche considerando le infrastrutture e il sistema di contorno; - della definizione dei livelli di specializzazioni previsti - delle risorse economiche necessarie, tenendo conto anche di future spese legate ai project financing che sottraggono fondi per il personale e le attrezzature. - del rapporto attuale e futuro con i due ospedali esistenti rimodulando l’intera assistenza ospedaliera secondo logiche di integrazione a partire dalla riorganizzare del sistema dell’emergenza/urgenza tra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Inoltre le scelte degli assetti organizzativi su ospedale, territorio e prevenzione richiedono approfondire e valutare il rapporto pubblico/privato dato che nel nostro territorio insiste la metà della sanità privata della Regione e che quindi non può avere ulteriore spazio. Ciò significa stoppare le continue esternalizzazioni dei servizi sanitari in termini sia economici, valutando se questi appalti non si traducano in un aggravio di costi piuttosto che in un risparmio, sia di integrazione e non di mera sostituzione. Prevedere soprattutto il necessario potenziamento dei controlli pubblici in merito ai LEA delle prestazioni.   PREVENZIONE Particolare attenzione va posta al sistema della prevenzione (infortuni e malattie professionali, alimentare, di salute pubblica e veterinaria) come livello assistenziale rispetto al quale garantire efficacia dei servizi e degli operatori con le risorse necessarie e previste, applicando anche specifici accordi e/o protocolli d'intesa esistenti. Garantire risorse e personale è priorità assoluta per presidiare in particolare i servizi di prevenzione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro a maggior ragione in quei territori come il nostro colpiti dal sisma e interessati dall'attivita dei cantieri.   LISTE ATTESA e  PRONTO SOCCORSO La qualità del nostro sistema sanitario pubblico si valuta anche in relazione alle liste d’attesa rispetto alle quali esistono ancora gravi carenze che necessitano di essere affrontate con urgenza, sia attraverso l’utilizzo degli impianti H24 sia attraverso assunzioni mirate a tempo determinato o, in subordine,  con il ricorso a prestazioni di orari extraistituzionali affinché si possano abbattere i picchi di utenza e ridurre drasticamente  il ricorso al privato. Un altro elemento importante è rappresentato dall’opportunità di rendere maggiormente trasparente il sistema delle prenotazioni. La nostra richiesta scaturisce dal sempre maggior numero di segnalazioni che vengono fatte al sindacato relativamente alla chiusura delle liste di prenotazione ed ai disagi che ne conseguono per gli utenti. Non possiamo tacere la grave situazione che si verifica ogni anno nel periodo estivo, dovuta alla cronica carenza di personale sanitario, né il problema delle lunghe attese al Pronto Soccorso, inaccettabili per i cittadini, e che devono essere opportunamente valutate attraverso una diversa organizzazione del servizio.   PERSONALE La qualità del sistema sanitario pubblico Area Vasta 5 deve avere come fulcro fondamentale le politiche attuate nei confronti del personale che richiedono stabilizzazione dei  precari, ripartizione dei carichi di lavoro, distribuzione degli orari e investimenti. -        RIDEFINIZIONE DELLE DOTAZIONI ORGANICHE CON    L'INSERIMENTO          ANCHE DEL CRITERIO DELLA QUANTITA'      DEI   SERVIZI EROGATI, PRESCINDENDO DALLA SPESA     STORICA. Le dotazioni organiche dovrebbero essere definite sulla base della complessità assistenziale e dei posti letto, ma questi criteri non vengono assolutamente utilizzati equamente nelle varie realtà territoriali in quanto condizionati dalla spesa storica. Considerato, inoltre, che la mobilità attiva comporta un sostanziale aggravio dei carichi di lavoro e la mobilità passiva, al contrario, uno sgravio degli stessi carichi, appare indispensabile aggiungere tra i criteri per la definizione di dette dotazioni organiche anche quello dell'entità delle prestazioni e dei servizi erogati. -        RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI RECLUTAMENTO DEL    PERSONALE ANCHE MANTENENDO L'ATTUALE        ORGANIZZAZIONE SU BASE REGIONALE, REALIZZANDO,   PERO', SOTTOGRADUATORIE PER SINGOLE AREE VASTE. L'attuale organizzazione del sistema di reclutamento attraverso concorsi unici regionali, con unica graduatoria, è fonte di incessanti richieste di mobilità intra-ASUR; paradossali disfunzioni organizzative in quanto il candidato residente a Pesaro può essere chiamato a prestare attività lavorativa ad Ascoli e viceversa con la conseguente sostanziale impossibilità di effettuare la mobilità per interscambio; insormontabili difficoltà da parte delle Aree Vaste di utilizzo delle graduatorie sulla base delle richieste territoriali. Inoltre l’Area Vasta 5 risulta essere poco "appetibile" dal punto di vista lavorativo se le opportunità lavorative sono rappresentate spesso da contratti a tempo determinato di breve durata. -        RIEQUILIBRIO DI  TUTTI I FONDI DEL COMPARTO E DELLA    DIRIGENZA DETERMINATI IN MODO DIFFERENZIATO      DALLE SINGOLE EX ZONE. La determinazione su base storica dei fondi in relazione alle specifiche situazioni delle singole Zone, hanno comportato e continuano a comportare una inaccettabile disparità di trattamento tra dipendenti che svolgono le medesime funzioni. Tale disparità non solo emerge macroscopicamente tra tutti i  dipendenti delle diverse Aree Vaste ma, per quanto riguarda la dirigenza SPTA, sussiste tra dipendenti provenienti dalle diverse Zone della stessa Area Vasta. In merito risulta assolutamente non più procrastinabile l'unificazione dei fondi dell'Azienda Sanitaria Unica Regionale ovvero, in alternativa, il riallineamento degli stessi fondi. Le OO.SS. Confederali e di Categoria infine reputano non procrastinabile un riequilibrio basato anche sulle entrate della Mobilità Attiva, che crea ulteriore lavoro per gli operatori dell'A.V. 5, ma che non ricade affatto come beneficio sulla formazione del Budget disponibile, andando a sanare parte della Mobilità Passiva di altre AA. VV, a cui si aggiunge il riequilibrio di cui in premessa sul costo del personale e il risanamento dello sforamento, per gli anni 2015/2017, dei fondi contrattuali (ex fondo disagio) per complessivi 950.000.     CGIL Ascoli Piceno            SPI CGIL Ascoli Piceno      FP CGIL Ascoli Piceno     CISL Ascoli Piceno             CISL FNP Ascoli Piceno    CISL FP Ascoli Piceno  UIL Ascoli Piceno               UILP UIL Ascoli Piceno     UIL FPL Ascoli Piceno
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17/07/2019 Sanità, Piccinno, Cisl Urbino, risponde agli attacchi della Sinistra per Urbino
  «E’ singolare come, a fasi alterne, alcuni movimenti politici, pur di conquistarsi quattro righe di notorietà, non trovano di meglio che attaccare le organizzazioni sindacali, Cgil Cisl e Uil, temi di cui non si sono mai interessati.  - afferma  Leonardo Piccinno, Responsabile della Cisl di Urbino - Questa volta è il turno della Sinistra per Urbino, sconfessata dall’elettorato alle recenti amministrative urbinati che, nel tentativo di attaccare sulle pagine del Corriere Adriatico il Presidente  della Regione Marche sul tema della sanità e del nosocomio di Sassocorvaro (che pure sarebbe un’azione giusta e sacrosanta), cercando di dare sostanza e dignità alla loro denuncia, accusano le tre organizzazioni sindacali di “Afonia”, ovvero, silenzio e complicità. - continua Piccinno - Questi illuminati dell’ultima ora dovrebbero almeno documentarsi, attingendo proprio dalle pagine del Corriere: Cgil Cisl Uil sono rimasti gli unici soggetti sociali a portare avanti una ferma, convinta e continua opposizione all’azione di indebolimento della Sanità Pubblica che la Regione sta portando avanti. Dove si trovava questo movimento politico quando si sono effettuati ben due presidi davanti all’ospedale di Urbino? Dove erano, quando si sono effettuati ben tre manifestazioni regionali in Ancona per riaffermare la centralità della Sanità pubblica sul privato? Forse erano impegnati a lenire le ferite elettorali quando nel mese scorso Cgil Cisl e Uil  hanno denunciato con forza la scelta della Regione Marche di dare in convenzione alla società privata l’ex Ospedale di Sassocorvaro? - rilancia il responsabile della Cisl di Urbino -  Ben vengano i movimenti politici e della società civile (evaporati come neve al sole) ad aggiungersi al Sindacato unitario ed ai lavoratori nel denunciare l’indebolimento della sanità pubblica, ma il consenso lo cerchino attraverso la capacità delle proprie proposte e  non sulla pelle di chi ogni giorno, a tutela dei cittadini, dei pensionati, degli ammalati e dei lavoratori, si battono per difendere il diritto costituzionale ad una Sanità di qualità, che sappia coniugare il ruolo primario del pubblico con il privato. - conclude Piccinno  -  La CISL è aperta al confronto con tutti coloro che vogliono comprendere i problemi della sanità ed impegnarsi concretamente ad affrontarli.»
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15/07/2019 Ordinanza anti-fumo in spiaggia, la Cisl di Fano plaude all'iniziativa: «Adesso si contrasti anche il gioco d'azzardo»
La Cisl di Fano plaude all’introduzione dell'ordinanza del Comune di Fano per vietare le cicche di sigarette nelle spiagge. Un misura a difesa dell’ambiente che si inserisce in una sensibilità ambientale, sempre più diffusa e recepita anche dalle amministrazioni comunali. Speriamo che la Giunta comunale si adoperi con altrettanto celerità e determinazione (sono quattro anni che se ne parla) per l’adozione di un regolamento per il contrasto al gioco d’azzardo, prevedendo subito la limitazione dell’utilizzo in determinate fasce orarie. «Siamo fiduciosi - dichiara Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano - che questa nuova giunta sia determinata nell’adozione di questo provvedimento accompagnato da misure preventive diffuse tra tutta la popolazione per Fano una città #noslot».   In questo senso ci sono stati sindaci e amministrazioni comunali coraggiose ,come quella di Bergamo, che hanno adottato misure idonee al contrasto del gioco d’azzardo superando anche l’opposizione della associazioni di categoria con ricorsi vinti al Tar.    «Non sia titubante la giunta - conclude Giovanelli - perché, come i dati confermano, la situazione è drammatica».   
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08/07/2019 Area Vasta 1: incontro tra sindacati e Regione. Bene il dialogo ma tanti i punti critici
Nella giornata di lunedì 1 luglio si è svolto in ancona un incontro tra CGIL CISL e UIL e i rispettivi sindacati dei pensionati e dei dipendenti pubblici e una delegazione dell’amministrazione regionale guidata dalla Senatrice Camilla Fabbri in rappresentanza del Presidente della Regione Marche, e composta dalla Dirigente del servizio salute della Regione e i direttori generali dell’Asur Marche e dell’Azienda Marche Nord nonché dal direttore dell’area Vasta n. 1. L’incontro è stato l’ultimo di una serie di incontri che ha visto la regione marche confrontarsi per la prima volta in quattro anni di legislatura con le organizzazioni sindacali confederali di livello provinciale. Abbiamo colto pertanto l’occasione per riproporre all’Amministrazione regionale alcune importanti problematiche che da anni abbiamo portato all’attenzione dell’opinione pubblica, nonché presentato alla conferenza dei sindici della nostra area vasta per le quali non abbiamo mai avuto alcuna risposta soddisfacente. Abbiamo però in premessa rilevato che negli ultimi due anni e mezzo, vi è stata la totale assenza di confronto con le confederazioni sindacali a livello provinciale con le direzioni delle aziende sanitarie del nostro territorio. In due anni e mezzo, malgrado le nostre richieste di incontro formalizzate e sollecitate più volte, le direzioni delle aziende sanitarie della nostra provincia non si sono mai rese disponibili al confronto. Nell’incontro svoltosi lunedì scorso in Regione Marche, abbiamo ribadito che sin dal 2013 la nostra provincia sta pagando un prezzo altissimo in termini di: tagli ai servizi, alla rete ospedaliera, incremento di mobilità passiva e cessione di spazi e agibilità alla sanità privata. Un prezzo altissimo per le nostre comunità locali e per gli operatori sanitari che da anni sono costretti a lavorare in perenne condizione di incertezza e di difficoltà organizzativa. In AV 1 le ultime scelte dalla trasformazione del ospedale di comunità di Sassocorvaro in ospedale per acuti, alla decisione di costituire una clinica privata per acuti a Fano,  confermano quanto abbiamo detto da anni, la volontà di introdurre nel nostro territorio il privato nella gestione diretta di strutture sanitarie per acuti, a scapito del sistema pubblico, che in passato, prima dei tagli operati ai posti letto dalla precedente giunta regionale, ha garantito negli anni livelli di qualità importante dei servizi sanitari, ospedalieri e territoriali. Abbiamo sottolineato la nostra contrarietà rispetto al fatto che nelle more dell’iter di approvazione di un piano sanitario, si facciano scelte programmatorie svincolate da qualsiasi contesto, senza aver mai chiarito in modo evidente quali e quanti servizi sanitari vadano garantiti in modo esclusivo dal sistema pubblico e quali affidare al privato, convenzionato o meno.  Nel nostro territorio invece, unico nelle marche, si affidano alla gestione privata strutture pubbliche, senza neppure spiegare prima per quale ragione la regione marche ha ritenuto contraddire se stessa, ritenendo di modificare la natura di una struttura da ospedale di comunità (che malgrado il nome non è una struttura ospedaliera) a clinica per acuti in gestione privatistica. Abbiamo sottolineato inoltre altre criticità, ed in particolare l’incremento della mobilità passiva, la carenza di posti letto nel sistema pubblico in modo particolare, la necessità di giungere alla realizzaizone del nuovo ospedale marche nord, ma di chiarire la natura giuridica e il ruolo che tale aziende deve ricoprire nel panorama sanitario regionale in modo definitivo. A tal proposito abbiamo sottolineato l’importanza di aprire un confronto con i soggetti di rappresentanza collettiva a partire dalle amministrazioni locali, sui costi e sulla necessità di utilizzare lo strumento del project financing, per la costruzione del nuovo spedale, valutando se tale strumento nel medio-lungo periodo, non ingeneri maggiori costi per la comunità regionale, rispetto ad altri strumenti che la normativa prevede per la realizzazione di opere pubbliche di tale natura. Abbimo sottolinato inoltre che in termini di riorganizzazione del sistema sanitario tanto ancora potrebbe essere fattio, a partire dal potenziamento e ridefinizione della rete dell’emergenza/urgenza, della razionalizzazione e potenziamento del sistema dei laboratori analisi, nonché di intervenire rispetto a situazioni di forte criticità di alcuni unità operative come la pediatria dell’ospedale Marche Nord, evidenziando come la scelta di cassare dall’atto aziendale di Marche Nord la struttura di Neonatologia e della terapia intensiva neonatale, operata dalla Regione Marche, sia stata secondo noi una scelta sbagliata e da rivedere, anche in un’ottica di cooperazione avanzata con l’azienda ospedaliera di Torrette. Abbiamo consegnato inoltre un documento nel quale sottolineiamo nuovamente alcune richieste relative al necessario potenziamento, nel rispetto della vigente programmazione regionale degli ospedali di comunità, richiedendo per questi che ci vengno fornite alcune informazioni come: quanti posti letto in queste strutture sono ad oggi effettivamente attivi, disciplina per disciplina, qual'è il loro tasso di utilizzo, i giorni di degenza media, disciplina per disciplina, gli organici assegnati. Informazioni relative alle liste di attesa, quali i protocolli per accedervi e come avviene la presa in carico dei pazienti, nonché una operazione di trasparenza sulla libera professione che sia funzionale ad una sua maggiore regolazione a livello regionale, in funzione degli obiettivi istituzionali del servizio sanitario. Informazioni sul Presidio Ospedaliero Unico di rete Urbino-Pergola, per il quale a nostro parere occorre avere definitivamente chiarezza sulla prospettiva di tali strutture, anche qui in termini di posti letto e loro utilizzo rispetto agli obiettivi dichiarati sia in termini di organici effettivi per poter garantire le risposte di salute necessarie, a partire dall’attivazione del reparto di geriatria e dei posti letto da attribuire al pronto soccorso per l’Osservazione Breve Intensiva. Abbiamo inoltre indicato l’importanza di giungere ad una riprogrammazione del sistema delle residenzialità e della semi residenzialità, orientandolo ai nuovi bisogni, cosa che il recente Atto di Fabbisogno della Regione Marche ha fatto solo parzialmente e solo sulla base dell'offerta e non della domanda. C'è una complessità cui si può rispondere non solo orientando i finanziamenti e aumentandoli, ma progettando e costruendo servizi nuovi e diversi. Così come abbiamo chiesto di potenziare i servizi sanitari territoriali, ed in particolare l’esigenza di finanziare adeguatamente il sistema della prevenzione, con particolare attenzione alla salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, oggi fortemente sottodimensionato. Abbiamo infine chiesto di fornirci chiarimenti relativi alla concreta volontà di procedere alla realizzazione nel territorio delle previste case della salute di tipo A e B, che ad oggi sono di fatto solo previste sulla carta ( DG ASUR  n 460 del 9 Agosto 2018) La delegazione Pubblica che ha lungamente interloquito con noi, pur rappresentando punti di vista differenti dai nostri su alcuni aspetti e critiche cha unitariamente abbiamo avanzato, ha sottolineato il fatto che l’incontro del 1 luglio sarà il primo di una serie di incontri nei quali la stessa oltre a impegnarsi a fornire risposte più specifiche alle domande e ai chiarimenti da noi richieste, si resa disponibile a confrontarsi nel merito di alcune criticità da noi sollevate, evidenziando la volontà di giungere ad una soluzione. La parte pubblica ha manifestato la propria volontà di voler aprire un confronto con le organizzazioni sindacali confederali a livello provinciale, con le direzioni delle aziende sanitarie, che di fatto in questi anni è stato totalmente assente. Pertanto pur avendo la consapevolezza che dall’incontro non avrebbero potuto emergere risposte efficaci per la specificità delle richieste, e considerando “interlocutorio” il carattere di questo incontro già in partenza, auspichiamo che la Regione Marche sia coerente con gli impegni assunti e si apra finalmente ad un vero e proprio confronto con le organizzazioni sindacali territoriali. Rimaniamo comunque in attesa di comprendere le ragioni politiche che stanno inducendo la stessa amministrazione regionale ad incrementare la presenza di soggetti privati nel sistema sanitario, in una regione dove tale presenza è storicamente limitata, perché il sistema pubblico in questi anni si è dimostrato tutto sommato efficiente sia in termini qualitativi che quantitativi.
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01/07/2019 Sea Watch 3: presidio ad Ancona per l'accoglienza, la giustizia e la legalità
«Siamo con la Sea Watch3, con la sua comandante Carola Rackete e con i migranti a bordo perchè la vita umana deve venire prima di ogni altra cosa, l’accoglienza è un dovere universale di ogni popolo civile. Rimettiamo al centro l’umanità per sconfiggere odio, razzismo, intolleranza e mancato rispetto dei diritti umani. Il divieto di assicurare la salvezza viola la Costituzione ed è frutto di una interpretazione della legge sbagliata, disumana e senza scrupoli. Per questo crediamo che non si possa restare in silenzio ma che si debba agire per costruire una resistenza attiva contro una deriva sociale e razzista .» Con  queste ragioni,  lunedì 1 luglio a partire dalle ore 18 si sono ritrovati in presidio,  in Piazza del Plebiscito  ad Ancona,  i rappresentanti di  Cgil, Cisl e Uil Ancona/Marche insieme con Agesci Marche, Amad Associazione Multietnica Antirazzista Donne, Amnesty International Marche, Anolf Ancona, Anpi Marche, Articolo 1, Associazione di donne SEMAJ – Seminari Magistrali di Genere “Joice Lussu”, Associazione Terzavia, Arci Ancona. Arci Marche. Associazione Diritti al Futuro – Senigallia, Casa delle Culture Jesi, Casa delle Donne Jesi, Associazione Festa per la Libertà dei Popoli, Comitato Marche Pride, Freewoman, Gulliver, Falkatraz-laboratorio dell’autogestione, Giovani Democratici Marche, Laboratorio Sinistra Jesi, La Tenda di Abramo Falconara, Istituto Gramsci Marche, Osservatorio Diritti in genere Ancona, Ostello delle idee Jesi, Partito Democratico Marche, PCI Sezione Ancona, Possibile, PRC Marche, Rete degli studenti medi, Sinistra Italiana Marche, SNOQ Ancona-Comitato 13 febbraio, Spaziostello Onlus Jesi, Università per la pace Ancona.              
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28/06/2019 Sanità nel Maceratese: primo incontro Regione - Sindacati. Attendiamo risposte
Si è svolto ieri, giovedì 27 giugno, un primo incontro tra CGIL, CISL, UIL della provincia di Macerata e Regione e ASUR sull’assetto dei servizi sanitari e socio-sanitari nell’Area Vasta 3. L’incontro costituisce una tappa della più ampia mobilitazione che CGIL, CISL, UIL delle Marche stanno da diversi mesi portando avanti nei confronti della Regione rispetto alle esigenze e alle prospettive del sistema salute nelle Marche.   Ribadendo le motivazioni di fondo della vertenza aperta da tempo e ricordando che non può esserci valido confronto con le organizzazioni sindacali senza il pieno rispetto dei lavoratori da dimostrarsi con una pronta e positiva risoluzione della questione sulla corretta applicazione art. 86 del CCNL sanità sull’indennità di turno, come CGIL, CISL, UIL di Macerata abbiamo specificato nel dettaglio le questioni prioritarie per la sanità del nostro territorio raccolte in uno specifico documento depositato. Riteniamo imprescindibili veri interventi di potenziamento della sanità nel territorio e di integrazione socio-sanitaria. Questo significa parlare con serietà, chiarezza e programmazione trasparente delle Case della Salute, dal momento che delle tante promesse ad oggi ne è stata attivata solo una, per di più in forma non completa: sulla realizzazione delle future strutture abbiamo chiesto tempi e contenuti certi e attenzione alle richieste del territorio. Altrettanto urgente è portare a compimento l’attivazione degli Ospedali di Comunità: mancano posti letto a Recanati e Tolentino, vogliamo conoscere le vere intenzioni di Regione e ASUR in particolare rispetto all’Ospedale di Tolentino, vogliamo che l’ingresso dei medici di famiglia in tutte queste strutture sia davvero incentivato e garantito. Il territorio ha bisogno di una rete dell’emergenza-urgenza che funzioni, altrimenti i pronti soccorso ospedalieri continueranno ad essere congestionati. Sulle liste di attesa continuiamo a chiedere un utilizzo più intensivo ed efficiente delle apparecchiature diagnostiche e un incremento dell’offerta di alcune tipologie di prestazioni, favorendo il prioritario utilizzo del personale della sanità pubblica. Le Marche spendono poco, ancora troppo poco, in prevenzione, specialmente nella prevenzione per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il nostro territorio questo sottofinanziamento comporta gravi carenze di organico che rendono impossibile la necessaria attività di prevenzione nei cantieri della ricostruzione. I tecnici della prevenzione che dovrebbero occuparsene in tutta la provincia sono ad oggi solo 10! Sono necessarie e urgenti assunzioni che coprano almeno il turn over degli ultimi due anni e del prossimo triennio. Tutta la provincia ha bisogno di maggiore equilibrio territoriale nell’assistenza socio-sanitaria residenziale e domiciliare. Nell’aree interne c’è urgente bisogno di una più attenta e decisa programmazione della ricostruzione delle strutture socio-sanitarie colpite dal sisma che veda una forte regia regionale capace di fare sintesi delle esigenze locali e di garantire reale sostenibilità territoriale. Da questo punto di vista, riteniamo che la Regione non possa continuare a non attivare i tavoli territoriali previsti dal Patto per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Su tutte queste esigenze, cogliendo l’occasione di un confronto che a livello territoriale è fermo ormai da oltre due anni, abbiamo posto domande e richieste specifiche. L’incontro ha avuto carattere interlocutorio e non ha fornito al momento reali risposte. Attendiamo, pertanto, un concreto riscontro da parte di Regione e ASUR alle nostre richieste.
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27/06/2019 Ricostruzione post- sisma, a Macerata insediato il Tavolo Tecnico per la Legalità in Prefettura
Mercoledì 26 giugno si è insediato presso la  Prefettura  di Macerata il Tavolo Tecnico, art. 35, comma 8, del D.L. 189/2016, che prevede che, presso le Prefetture dei territori dell'Italia centrale colpiti dagli eventi sismici del 2016, venga istituito un Tavolo permanente e vengano stipulati Protocolli di legalità al fine di definire in dettaglio le procedure per l'assunzione dei lavoratori edili da impegnare nella ricostruzione. «Nel corso di una serie di incontri tenutisi in Prefettura, nell'ambito della Conferenza provinciale permanente, è stato affrontato il terna della costituzione del Tavolo,  definito il provvedimento costitutivo e sono stati individuati i componenti titolari e supplenti appartenenti alle Amministrazioni del territorio, alle Associazioni datoriali di categoria ed alle Organizzazioni sindacali. - si legge in una nota della Prefettura di Macerata -  Alla riunione ha preso parte anche il dr. Piero Farabollini, Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, che ha assicurato la presenza in seno al Tavolo di un rappresentante dell'Ufficio speciale per la ricostruzione quale suo delegato.» «La costituzione del  Tavolo  permanente per la Legalità nella costruzione è sicuramente un primo passo importante. - ha commentato Jacopo Lasca, Filca Cisl Marche presente all'incontro in Prefettura -  La presenza del Commissario Straordinario per la ricostruzione è stata fondamentale. Durante l’incontro si è chiarito, una volta per tutte, che il certificato di congruità è uno strumento operativo per tutti i progetti depositati dopo il 5 agosto del 2018 e che l’ordinanza n. 78 non annulla e non sospende  questo strumento.  Nel settore edile la congruità è una pietra miliare per garantire l’applicazione del contratto nazionale dell’edilizia nei cantieri della ricostruzione e per contrastare in maniera efficace il lavoro irregolare. - ha  precisato Lasca -  Ora si apre una nuova battaglia che è quella della lotta all’abuso dello strumento del distacco di manodopera. Certamente il tavolo istituito sarà il luogo più idoneo per trovare gli strumenti necessari  e per condividere tutti i dati in possesso delle varie organizzazioni ed istituzioni per disinnescare gli abusi e per mantenere alto il livello di attenzione sugli spazi di illegalità ed infiltrazione mafiosa che il cantiere più grande di Europa inevitabilmente può generare. - conclude Lasca - Va dato atto al Prefetto Rolli di essere stata molto incisiva dando un grande segnale di impegno e di concretezza calendarizzando già il prossimo incontro per il 16 luglio.»      Nell'incontro  è stata evidenziata l'importanza dello strumento del Durc  di congruità nella lotta al lavoro sommerso ed irregolare ed è stato chiarito che, come precisa la Prefettura di Macerata : « l'Ordinanza n. 78 di attuazione delle misure dirette ad assicurare la regolarità contributiva delle imprese operanti nella ricostruzione pubblica e privata, in attuazione dell'articolo 1, comma 2, dell'ordinanza n. 41 del 2 novembre 2017, approvata previa intesa con la Cabina di coordinamento e immediatamente esecutiva, mantiene ferma l'operatività dell'Ordinanza n. 58 e pienamente in vigore gli all.2 e 3 della stessa.» E' stato anche previsto di affrontare, nell'ambito del tavolo, con il coinvolgimento della Protezione Civile, della Regione e degli Enti Locali, il tema delle soluzioni alloggiative che potranno ospitare il personale impegnato nella ricostruzione, «considerato che i commi, 4 e 5 della norma sopra citata prevedono l'obbligo per le imprese di provvedere ad una adeguata sistemazione alloggiativa dei propri dipendenti. - conclude la nota della  Prefettura - In tali strutture, che consentiranno un maggiore controllo delle presenze dei lavoratori sul territorio, dovrà essere garantita anche l'assistenza socio sanitaria.»  «E' necessario  rafforzare in maniera massiccia gli uffici ispettivi e quelli di prevenzione per la garantire la tutela dei lavoratori su salute e sicurezza - ha sottolineato Rocco Gravina Responsabile dell'Area sindacale territoriale di  Tolentino - Camerino a margine dell'incontro - Siamo assolutamente consapevoli che la previsione di un arrivo massiccio di  aziende da fuori regione pone la necessità di  accogliere diverse centinaia di lavoratori.  Ribadiamo  con forza che vanno  pensati campi  base  adeguati con  alloggi necessari, prevedendo  anche  una seria copertura sanitaria con presidi sanitari sul territorio. - rilancia Gravina - Non possiamo non evidenziare  che, purtroppo,   ai residenti che sono rientrati in questi territori, già oggi,non si riescono a garantire  servizi sanitari adeguati. Vanno incrementati  da subito i servizi essenziali per garantire il diritto alla salute, vanno date risposte immediate impegnando risorse straordinarie, come è previsto anche dalla Costituzione»   
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26/06/2019 Percorsi di Welfare; da dimensione aziendale a valore sociale
La Commissione Pari Opportunità della Provincia di Fermo, in collaborazione con Confartigianato, organizza il convegno Percorsi di Welfare – da dimensione aziendale a valore sociale, in programma per il 28 giugno 2019 presso la Sala Convegni della CCIAA Fermana (corso Cefalonia 69) a partire dalle ore 10. Per la Cisl parteciperà Alfonso Cifani, Responsabile Cisl Fermo.
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16/06/2019 Restituzione busta paga pesante: ma quale proroga? È solo un'altra presa in giro
  Alla prima lettura dell’emendamento approvato alle Camere al decreto Sblocca cantieri si fa una triste scoperta: quella che era stata promessa come proroga della restituzione della busta paga pesante in realtà non è per nulla una proroga, ma al massimo una sospensione.   La modifica approvata prevede infatti che il pagamento dell’IRPEF sospesa avvenga entro il 15 ottobre 2019 anziché il 1 giugno, ma aggiungendo che a ottobre non basterà pagare la prima rata, ma dovranno essere versate le prime cinque rate in unica soluzione. La traduzione è molto semplice quanto vergognosa: a giugno i terremotati possono non pagare, ma a ottobre devono pagare allo stato tutto quello che non hanno versato da giugno a ottobre.   Insomma una vera presa in giro! Non bastava aver generato caos e incertezza dando per certa una proroga che sarebbe diventata norma solo dopo la scadenza fissata per il pagamento della prima rata. Non bastava aver aggiunto ulteriore confusione dichiarando che tutto si sarebbe risolto con non meglio precisate e conversazione tra il Sottosegretario Crimi e il Presidente INPS. Adesso si aggiunge anche la scoperta che ai terremotati è stata “spacciata” per proroga qualcosa che in realtà non ha proprio nulla a che fare con la proroga e che li porterà a ottobre a veder trattenute sulla propria busta paga o pensione cifre rilevanti o a dover sostenere il pagamento di F24 di cinque volte superiori rispetto al versamento di una rata.   Continuiamo a dirlo: le persone meritano più rispetto e non si fa propaganda spicciola sulla pelle di chi già vive una quotidianità difficile e su cose come queste avrebbe solo bisogno di trovare certezze e tutela e non confusione e false promesse.   Silvia Spinaci Rocco Gravina   Responsabile CISL Macerata Responsabile CISL Tolentino-Camerino        
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27/05/2019 Fano: troppe infrastrutture trascurate. La città deve uscire dall'isolamento
Intervista a Giovanni Giovanelli, responsabile Cisl Fano
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18/05/2019 Assistenza disabili Falconara: per il 2019 il servizio resta gratuito
Ieri, venerdì 17 maggio, si è tenuta la riunione dell’ ambito sociale 12 per cercare una soluzione al problema sollevato dalla famiglie falconaresi del Comitato H e da CGIL CISL UIL sull’insostenibilità delle tariffe per l’assistenza ai disabili. Il nuovo regolamento di Ambito infatti determinava nuovi costi, fino a 500 euro al mese, per un servizio che prima, per le famiglie falconaresi che necessitano di assistenza per un figlio disabile, era gratuito. L’ambito sociale, assieme al comune di Falconara ha presentato una proposta a tutti i comuni dell’Ambito proponendo, come discusso con CGIL CISL UIL e le famiglie del comitato H, soglie minime e massime di ISEE molto più alte ( 9360 euro di soglia minima e 40mila euro di soglia massima) e un limite alla compartecipazione che non può superare i 10 euro orari. Vista la necessità di maggiori approfondimenti da parte dei vari comuni, e visto anche il fatto che alcune amministrazioni andranno al voto tra pochi giorni si è stabilito di congelare le tariffazioni dei vari comuni per l’assistenza educativa. L’effetto per le famiglie falconaresi sarà il mantenimento della gratuità del servizio per tutto il 2019. CGIL CISL UIL considerano quello raggiunto un buon risultato, ma lo considerano ancora una soluzione transitoria che andrà confermata nella definizione della formula per il calcolo della tariffa che sarà nuovamente discussa nei prossimi mesi in sede di Ambito sociale.
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09/05/2019 10 anni di Percorsi contro la violenza di genere
Nei prossimi giorni, a Pesaro ci saranno 3 giorni di iniziative pubbliche per dibattere di un tema fondamentale della vita civile di una comunità come la violenza nei confronti della donne.  Tre giorni nel quale Percorso Donna, assieme alla Provincia di Pesaro Urbino, comune di Pesaro e la Regione Marche attraverso la sua Commissione pari opportunità tra uomo e donna, cercheranno di ricordare quanto fatto fino ad ora in questi anni e rimettere al centro della riflessione collettiva la brutalità della violenza contro le donne in tutti gli ambiti della vita quotidiana; dalla famiglia al posto di lavoro.  A tal proposito dispiace molto prendere atto che su un tema così rilevante, Percorso Donna, così come le Istituzioni patrocinanti, non hanno coinvolto tutti gli attori della “rete” territoriale. La Cisl, già firmataria lo scorso anno del protocollo antiviolenza nei luoghi di lavoro, al pari di altri soggetti, non ha avuto alcun invito a portare un contributo per costruire una iniziativa per noi sempre rilevante e che và elevato a priorità collettiva.  Su questo tema non possono esserci azioni di primariato e di protagonismo con effetti esclusivi, anche perché se veramente si vuole raggiungere un obbiettivo concreto, come sempre ribadito in tutte le sedi, si deve coinvolgere tutta la rete antiviolenza che opera nel nostro territorio e, direi, anche i soggetti non ricompresa nella stessa!  Nel ribadire da un lato amarezza e disappunto per il mancato coinvolgimento e dall’altro la nostra disponibilità a portare il nostro contributo, auguriamo comunque il pieno raggiungimento degli obbiettivi che gli organizzatori si saranno posti.
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08/05/2019 Salvini a Pesaro. Cgil Cisl Uil: 6 domande per il ministro
In occasione del tour elettorale nella nostra regione del vicepresidente del consiglio dei ministri, nonché ministro degli Interni Matteo Salvini, come CGIL-CISL-UIL riteniamo importante chiedere allo stesso di affrontare alcuni temi che riteniamo prioritari per il nostro territorio così come nel Paese e possibilmente di rispondere nel merito rispetto a 6 questioni tematiche che di seguito elenchiamo: 1) Qual è la politica del Governo sugli investimenti e sulle infrastrutture? Cosa intende fare per incentivare la ripresa del territorio visto che 2/3 della regione è stata colpita dal grande sisma del Centro Italia? Nella visione del Governo che livello di priorità ha la realizzazione della direttrice Fano-Grosseto e quali sono i tempi di riapertura dei cantieri? 2) Anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, cosa intende fare il Governo per arginare la presenza della criminalità organizzata nelle Marche e qual è la strategia messa in atto per contrastare l'infiltrazione della criminalità organizzata nei principali settori produttivi e in particolare nel sistema degli appalti? E poi cos’à in previsione di fare il Governo per la sicurezza nei luoghi di lavoro visto che nei primi 3 mesi dell’anno sono cresciuti nella nostra Regione di quasi il 5%?  3)  Dalle elaborazioni realizzate da “Itinerari Previdenziali” a partire dai dati sulle dichiarazioni dei redditi a fini Irpef diffusi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e dall'Agenzia delle Entrate emerge che il 12% dei cittadini paga il 58% delle tasse. Qual è strategia del Governo per arginare l'evasione fiscale coniugando tali politiche con il principio costituzionale di progressività dell'imposizione fiscale?  4) Dopo 70 anni di attività è stata aperta la procedura di chiusura dello stabilimento pesarese della ex Pica e con essa si spegnerà l'ultima fornace per la produzione di materiale edile di rilevanti dimensioni nelle Marche. Un autentico paradosso per una regione "terremotata", nella quale il tema della ricostruzione dovrebbe essere centrale. Da oltre un mese dalla richiesta di incontro, non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta dal Ministero per lo sviluppo economico, e per i lavoratori e le lavoratrici appare sempre più concreto l'incubo della perdita del posto di lavoro. Il Governo ha alcuna volontà politiche di impegnarsi per affrontare seriamente la questione?  5) Il sistema degli SPRAR si è dimostrato lo strumento migliore per gestire il fenomeno migratorio di massa e contemporaneamente garantire l'integrazione. Quali sono state le ragioni che hanno spinto il Governo a depotenziare tale sistema? Qual è il modello e la strategia alternativa elaborata dal Governo, per raggiungere l’obiettivo della piena integrazione?  6) Da almeno 8 anni la Regione Marche ha annunciato il progetto di realizzazione di un nuovo ospedale, che dovrebbe sostituire i due attuali presidi ospedalieri di Pesaro e Fano. La regione Marche intende realizzare tale opera adottando lo strumento del project financing, sul quale come Cgil Cisl e Uil abbiamo già espresso forti perplessità per l’oggettivo incremento dei costi di realizzazione. Considerato che il territorio ha l’assoluta necessità di dotarsi di una nuova, moderna ed efficace struttura ospedaliera, perché il Governo non procede al rifinanziamento del fondo nazionale per l’edilizia sanitaria e destinarne almeno in parte le risorse almeno a quelle regioni con il bilancio sanitario in pareggio?  Auspicando che questo nostro contributo alla discussione venga colto pienamente dal Ministro Salvini, ci piacerebbe avere qualche risposta e una interlocuzione che affronti il merito delle cose da fare, lasciando da parte il clima da campagna elettorale.
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08/05/2019 Salvini ad Osimo: Cgil Cisl e Uil: la sicurezza va fondata su lavoro, salute, welfare e solidarietà
Domani 9 Maggio il Vicepremier, Ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini sarà ad Osimo in visita elettorale. Come Organizzazioni Sindacali vogliamo approfittare di questa occasione per puntualizzare alcune problematiche, prevalentemente locali, alle quali una politica concreta, e non fatta di soli annunci, dovrebbe dare risposta nei rispettivi livelli e con le rispettive responsabilità. Ci piace declinare il concetto di “Sicurezza”, sui cui l’attuale Governo ha molto discusso, fondandolo soprattutto sulla maggiore garanzia di diritti legati al lavoro, alla salute, al welfare e alla solidarietà. Riteniamo che dalla solidità di queste reti sociali possa derivare molta più sicurezza che non dal farsi giustizia da sé invocando la legittima difesa.  Nel Comune di Osimo si è evidenziata negli ultimi anni una riduzione delle imprese, in particolare nei settori del commercio e dell’ edilizia. Il lavoro è la prima fonte di sicurezza delle persone e l’elemento principale per la progettazione del futuro delle famiglie. Questa situazione va affrontata con serie politiche sul lavoro e sugli investimenti e non solo con interventi assistenzialistici.  Il territorio osimano e, in generale, quello della zona Sud di Ancona attende da anni la realizzazione di un ospedale di rete per un bacino di oltre 150 mila persone. I lavori di costruzione del nuovo ospedale, più volte avviati, sono ancora allo stadio delle fondamenta. Il diritto alla salute di questi cittadini non può aspettare i tempi biblici della burocrazia.  In questo territorio esiste un buon livello dei servizi sociali, i cui finanziamenti vanno preservati attraverso un sistema di tassazione equo e progressivo. Qualsiasi intervento sul sistema fiscale che appiattisca il prelievo a favore dei redditi più alti mette in grave pericolo tale sistema di welfare.  La provincia di Ancona e la Regione Marche hanno scelto il modello di “accoglienza diffusa” per integrare le persone migranti operando attraverso gli SPRAR. Perché il Governo depotenzia tale strumento che, non solo aveva garantito più integrazione e sicurezza, ma aveva anche creato tanti posti di lavoro qualificati e qualificanti per tanti giovani italiani e non? Infine, riteniamo, nello spirito della nostra Costituzione antifascista, tanto cara al nostro territorio e su cui tutti i Ministri hanno giurato, che siano da contrastare quei progetti di autonomia differenziata regionale che frantumano la tenuta del sistema universalistico mettendo a rischio l’efficacia e l’efficienza dei servizi pubblici, nonchè l’esigibilità di diritti sociali fondamentali come l’Istruzione e la Sanità. CGIL CISL UIL OSIMO
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29/04/2019 Montecopiolo e Sassofeltrio: perché chiedono la secessione?
Per quanto tardiva, è positiva la presa di coscienza della politica e delle Istituzioni marchigiane sulla richiesta di migrazione in Romagna delle popolazioni di Montecopiolo e Sassofeltrio.  Riaffermare l’importanza dell’identità territoriale, ma anche il principio che comuni periferici restano tali anche nei territori a cui tendono, ci sembra importante per rimettere al centro delle riflessioni  il perché intere comunità delle aree interne, sentendosi trascurate da anni, aspirano a nuova identità.  La Politica e le Amministrazioni locali, a cominciare dalla Regione, devono riconoscere di aver colpevolmente  per anni favorito un modello di sviluppo sbilanciato sul piano territoriale, non sostenendo adeguatamente le aree interne.  Ciò ha creato delle tensioni in tante comunità che, a causa delle limitazioni strutturali e sociali, vedono come unica alternativa allettante “migrare” in altre regioni vicine.  Se non si pone rimedio a errori ancora oggi molto evidenti (mancato Completamento della Fano/Grosseto, indebolimento della sanità pubblica, mancata dotazione di infrastrutture materiali e immateriali, ecc.), le ragioni alla base delle scelte dei precedenti sette comuni, come oggi per Montecopiolo e Sassofeltrio, restano queste e, probabilmente, lo saranno anche per altri comuni in futuro.  A modo di vedere della Cisl  di Urbino, il tentativo di convenzione tra Regione Marche ed Emilia Romagna, volto ad agevolare i cittadini nel servirsi della sanità di oltre regione, andrebbe conosciuto nel dettaglio per capire come affronta i nodi critici. Con esso certo si riconosce, in modo implicito,  il limite  di avere, con la riconversione degli ospedali di Sassocorvaro e  Cagli,  riarticolata la rete ospedaliera delle aree interne senza aver sviluppato la rete delle cure primarie e senza aver operato un corposo investimento qualitativo e quantitativo nei servizi territoriali, nella rete dell’emergenza-urgenza e in quella della non autosufficienza.  Sassofeltrio e Montecopiolo, così come l’intero Montefeltro e le altre aree interne della regione, si recuperano e si mantengono nelle Marche  solo ed unicamente coinvolgendoli  in un progetto che consenta loro di cogliere reali e concrete opportunità di sviluppo sociale ed economico che permettano di colmare le differenze con altri territori ed emanciparli dal rischio di marginalità.
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29/04/2019 Primo Maggio Prima il Lavoro: le celebrazioni a Recanati
1° Maggio 2019 Programma: ore 10:30 - Piazza Leopardi Formazione del corteo fino a Via Gherarducci accompagnato dal Concerto Musicale “B. Gigli” di Recanati ore 11:00 - Via Gherarducci – davanti alla ex Fabbrica dei Pettini Celebrazione del 1° Maggio — Festa del Lavoro Saluti istituzionali Marco Moroni, “L’antica lavorazione dei pettini in corno a Recanati” Giuliano Caracini CISL MARCHE, “ Futuro al lavoro”
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15/04/2019 Alzheimer: doppio appuntamento a Falconara
Mercoledì 17 aprile presso la Sala Conferenze del Centro Pergoli di Falconara Marittima si aprirà alle ore 17.00 il convegno "L'anziano che convive con l'Alzheimer" organizzato dall'associazione Nonna Giulia informanziani in collaborazione con l'Anteas di Falconara - Chiaravalle, Inrca e Comune di Falconara Marittima. Agostino Ciciliani, Responsabile dell'Anteas di Falconara - Chiaravalle, presenterà i vari interventi e servizi che, come associazione di volontariato, ha effettuato in questi anni sui territori. PROGRAMMA ore 17.00 Presentazione e Apertura lavori Silvano Secchiero - Moderatore - Presidente dell’Ass.Tutela del Diabete di Ancona (ATD) e Referente dei rapporti con l'esterno per l’Associazione "Nonna Giulia" ore 17.15 Vanessa Petrillo - Presidente dell’Associazione Nonna Giulia ore 17.25 Agostino Ciciliani - Presidente Anteas Falconara e Chiaravalle ore 17.30 Yasmin Al Diry - Vice sindaco del Comune di Falconara Marittima ore 17.35 Dott.ssa Alessandra Raccichini - UO di NEUROLOGIA INRCA di Ancona   Giovedì 18 aprile presso il Caffè Alzheimer si terrà un appuntamento con il dott. Giuseppe Pelliccioni, Direttore dell'UOC Neurologia / Centro Diurno Alzheimer / Stroke Unit dell'Inrca di Ancona, sulle nuove sperimentazioni nel campo della Neurologia e, in particolare, del Progetto Interceptor, un progetto di studio che ha l’obiettivo di identificare un “Marcatore” o “l’insieme dei Marcatori” in grado di predire con accuratezza la conversione della diagnosi di declino cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment MCI) in malattia di Alzheimer dopo 2-3 anni di follow-up. Il fine è quello della identificazione precoce dei pazienti in fase iniziale della patologia che in modo appropriato potranno beneficiare di nuove terapie in corso di sperimentazione. È un Progetto strategico di AIFA e del Ministero della Salute, promosso dal Policlinico Gemelli di Roma con 20 Centri Italiani tra i quali l’INRCA di Ancona.  L'incontro avrà inizio alle ore 17 presso il Centro Metropolis di via Leopardi,n. 6 - Falconara  
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05/04/2019 A Fano, Calcinelli e Pergola assemblee pubbliche verso la manifestazione regionale "Salute Diritti Lavoro Sviluppo Le Marche che vogliamo"
Continua la mobilitazione di Cgil Cisl e Uil per contrastare le numerose mancanze del sistema sanitario regionale e territoriale.  Sabato 6 aprile, dopo l’assemblea dei giorni scorsi a Fossombrone, Cgil Cisl  Uil   insieme ai sindacati dei pensionati, saranno presenti  al mercato di  Fano e mercoledì prossimo a Calcinelli,  per informare i cittadini sulle motivazioni a sostegno della Manifestazione Regionale "Salute diritti lavoro sviluppo Le Marche che vogliamo" che  si svolgerà il 13 Aprile ad Ancona.  Prossime Assemblee pubbliche in programma : 10 Aprile alle ore 15,30 a Fano presso la sala il cubo San Lazzaro  10 Aprile alle 20,30 a Pergola presso Officina Giovani  I sindacati continuano nel loro impegno per ottenere un sistema salute adeguato ai bisogni della popolazione.   
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05/04/2019 Ospedali Riuniti Ancona, RSU inascoltate pronte alla mobilitazione
Anche per il triennio 2016-2018 sono stati decurtati illegittimamente dalla produttività dei dipendenti circa  2.167 000 euro per il pagamento dello straordinario, così ripartiti: Anno 2016  euro 652,000; Anno 2017  euro 764,000; Anno 2018 euro 753.000, con un utilizzo unilaterale del fondo destinato alla produttività collettiva in violazione della norma contrattuale vigente. E’ quanto è stato comunicato alle RSU dalla Direzione dell’ Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti Ancona  Umberto I – G.M. Lancisi – G. Salesi. Nonostante un  continuo sollecito alla Direzione Aziendale, da parte delle RSU,  per un confronto  diretto e costruttivo al fine di  ridurre lo splafonamento del fondo, l’Azienda continua a  prendere iniziative   unilaterali che non risolvono il problema. A fronte alla richiesta della RSU di discutere su come ridurre lo splafonamento del fondo, l’azienda in data 6 marzo 2019, si è riunita per discutere da sola sugli incarichi di funzione senza coinvolgere le  RSU e nessuna Organizzazione Sindacale. Cosa di una gravità simbolica e assoluta, mai successa in Azienda. Per le RSU  è inapplicabile e palliativa la soluzione,  decisa  unilateralmente e  comunicata  nell’incontro sindacale del 28 marzo 2019,  per ridurre la spesa del fondo dello straordinario, dando come obiettivi di budget la riduzione dello stesso. Le RSU sottolineano come in  Azienda lo straordinario venga utilizzato principalmente per la pronta disponibilità, che assume in molti casi le caratteristiche di un turno di lavoro, salti riposo, doppi turni per garantire l’assistenza. Si assiste alla  negazione di ferie e permessi per carenza di organico, alla richiesta di rientri forzosi per garantire la continuità assistenziale oltre alle non risposte aziendali sull’eccedenza oraria maturata nei cartellini, già dal 2014, impossibile da recuperare perché se fosse messa a recupero, molti reparti e servizi chiuderebbero. Si precisa, inoltre,  che a fronte di una richiesta della RSU di avere incontri settimanali, l’Azienda in realtà convoca i rappresentati sindacali mensilmente e  solo per argomenti di  priorità  della direzione aziendale. Per le suddette motivazioni la RSU e le OOSS, se ulteriormente inascoltate, si attiveranno usando tutti gli strumenti necessari a tutela dei diritti dei lavoratori.  
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04/04/2019 "Progetto Diritto d'asilo, intergrazione e cooperazione internazionale" Incontro conclusivo con gli studenti del Rinaldini
Si  è concluso con gli interventi della Segretaria Cisl Marche  Cristiana Ilari e del Responsabile della Cisl di Ancona Alessandro Mancinelli,  il "Progetto  Diritto d'asilo, intergrazione e cooperazione internazionale" promosso da Anolf Marche, Iscos Marche, Cisl  Marche  e Cisl Ancona con il Liceo   Carlo Rinaldini di Ancona.  Il progetto si inserisce all'interno del percorso di alternanza scuola lavoro che ha visto coinvolti, da gennaio a marzo, una settantina di studenti delle classi terze,del Liceo pedagogico ancontentano .   Obiettivo degli incontri è stato quello di far acquisire competenze di cittadinanza attiva al fine di "rafforzare la consapevolezza dei valori comuni enunciati nell'articolo 2 del trattato deull'Unione europera e nella carte dei diritti fondamentali dell'Unione europea"  come scritto nel Protocollo d'intesa tra Scuola, Anolf e Iscos Marche.
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03/04/2019 Urbino : necessari interventi per il rilancio delle frazioni
Alcuni mesi fa  la Cisl di Urbino lanciò l’allarme sul rischio di spopolamento delle aree interne a causa della sempre più marcata perdita di cittadini che vivono in queste località e la conseguente chiusura dei servizi primari essenziali come uffici postali, farmacie, attività commerciali, necessari per una dignitosa vita sociale. Le notizie di questi giorni della probabile chiusura della farmacia di Pieve di Cagna sono l’ennesimo segnale negativo, che periodicamente arrivano dalle località periferiche del Comune di Urbino. La perdita dei servizi essenziali è una delle cause che portano allo spopolamento ma anche all’alienazione di coloro che continuano a vivere nelle frazioni. Sono fenomeni che debbono essere attenzionati in primis dalle Istituzioni locali, dal Comune, dai servizi sociali. «Siamo convinti che occorre intervenire con progetti che invertano la tendenza, che creino condizioni per cui i cittadini tornino a vivere nelle frazioni periferiche. - sostiene Leonardo Piccinno, Responsabile della Cisl di Urbino  -  Occorre tenere presente non solo l’equilibrio economico nella capillarizzazione dei servizi primari, ma l’importanza sociale che questi rivestono, guardando anche, in alternativa, a modelli di collaborazione con le forme di volontariato del terzo settore per ricreare quelle condizioni minimali di dignitosa socialità per coloro che scelgono di vivere nelle aree periferiche. - continuna Piccinno -  L’attuale amministrazione comunale, ma anche tutti coloro che si candidano al prossimo governo cittadino, devono porsi questo problema di vitale importanza per la città se si vuole arginare la tendenza che vede Urbino in arretramento per numero di residenti. - conclude - Serve un tavolo di concertazione con tutte le forze sociali e categoriali interessate per ricercare le possibili soluzioni necessarie al rilancio delle aree interne e periferiche del Montefeltro .»
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01/04/2019 Focus Lavoro Speciale Ricostruire le Comunità
"Focus Lavoro Speciale  Ricostruire le Comunità per il territorio, per la persona" conclusa la prima fase della campagna di ascolto Cisl  nel cratere maceratese. A Caldarola  il confronto con le istituzioni. Interviste a Rocco Gravina, Responsabile Ast Cisl Tolentino - Camerino, Marco Ferracuti,  Segretario Cisl Marche, Jacopo Lasca, Responsabile Macerata Filca Cisl Marche,  Cesare Spuri, Direttore Ufficio Speciale per Ricostruzione, Piero Farabollini, Commissario straordinario per la Ricostruzione, Valerio Valeriani,Coordinatore Ambiti Sociali 16,17,18.
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01/04/2019 Il 5 aprile si inaugura la nuova sede Cisl di Pergola
Venerdì 5 aprile alle ore 17.00 sarà inaugurata la nuova sede Cisl di Pergola in Piazza Brodolini 2. Interverranno Sauro Rossi, Segretario generale Cisl Marche, e il sindaco di Pergola, Francesco Baldelli. La nuova sede ospiterà gli sportelli dei servizi Caf e Patronato Inas, gli uffici della Fnp Cisl e i recapiti settimanali di Fai Cisl, Cisl Scuola e Fim Cisl. Nel mese di maggio sarà indetta un’assemblea di tutti gli iscritti del territorio. La cittadinanza è invitata a partecipare.  
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26/03/2019 Incidente ospedale di Jesi: solidarietà di Cgil Cisl e Uil all'operaio rimasto coinvolto. Garantire sempre la massima sicurezza dei lavoratori
CGIL-CISL-UIL dell' area vasta 2 e confederali di Jesi esprimono la loro solidarietà e vicinanza all'operaio della ditta coinvolto nell'incidente avvenuto oggi presso le caldaie dell'ospedale di Jesi. Occorre ancora una volta rimarcare l'importanza di garantire sempre  la massima sicurezza dei  lavoratori che non può essere oggetto di attenzione solo nei tristi casi di incidenti rilevanti e che invece va costantemente presidiata. In questo senso è necessario garantire sempre le opportune agibilità ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza  (RLS) favorendone in ogni modo l'attività. Siamo certi che le indagini avviate permetteranno di accertare tutte le responsabilità del caso.
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21/03/2019 Cisl Marche aderisce alla XXIV Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
Cisl Marche aderisce e partecipa alla  "XXIV Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie" promossa da Libera.  Il 21 Marzo 2019,riconosciuto, da legge dello Stato “Giornata nazionale della Memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie”, avrà una “piazza principale”, a Padova, e contemporaneamente, in ogni regione, sarà organizzata una manifestazione.   Nelle Marche, il Coordinamento Regionale di Libera ha scelto la città di Senigallia.  Il programma della giornata prevede il corteo che partirà da Piazza della Libertà – Rotonda di Senigallia, percorrerà il Lungomare, Via Rovereto, Corso Matteotti, Corso II Giugno per poi arrivare alle 11.00 in Piazza del Duca dove ci sarà la lettura sul palco dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, in contemporanea in tutte le piazze d'Italia. Alle ore 15.00 si terranno due seminari, uno presso la sala del Palazzetto Baviera in Piazza del Duca avente come tema la Legge Regionale n. 27/2017 sulla Legalità e la cittadinanza responsabile, l’altro presso la sala mediateca della Biblioteca Comunale in Piazza Manni, organizzato in collaborazione con Legambiente Marche sul rapporto regionale delle Ecomafie.
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19/03/2019 Gioco d'azzardo e ludopatia: tavola rotonda ad Urbino
Martedì 26 marzo alle ore 15.30 presso la Sala Incisori - ex Collegio Raffaello di Urbino si terrà una tavola rotonda sul gioco d'azzardo organizzata da Cisl e Fnp Cisl. Partecipano ai lavori Leonardo Piccinno, Responsabile della Cisl di Urbino, Lucia Ciampi, Direttivo RLS Fnp Cisl Urbino, il dott. Andrea Bramucci, Medico Psicoterapeuta, Elena Pazzaglia, Responsabile Ambito Territoriale Sociale 4, Umberto De Simoni, Responsabile Politiche Sociali RLS  Fnp Cisl Urbino, e Sauro Rossi, Segretario generale Cisl Marche.  
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19/03/2019 Cisl Fabriano e Cisl Fp:"Inaccettabile il taglio continuo alla sanità fabrianese"
«Si era cominciato con il ritardo nel restituire agibilità a molte aree dell’ospedale di Fabriano colpite dal sisma, poi si è continuato con la vicenda del punto nascita, ora chiuso, e adesso si procede a ridurre al lumicino la Pediatria….fino a dove arriverà il ridimensionamento dell’Ospedale di Fabriano?  - sottolineano la  CISL FP e CISL di Fabriano  - ci sono gravi lacune nel processo di riduzione dei servizi offerti del nosocomio fabrianese. Tutti questi interventi stanno avvenendo senza il minimo coinvolgimento dei sindacati,  anche se implicano non solo l’erogazione dei servizi ma anche la collocazione lavorativa di molti operatori. - continuano  -  Vi è poi una evidente mancanza di visione politica in quanto sta avvenendo: a fronte delle riduzioni attuate, quali servizi si propongono ad un territorio interno e montuoso su cui gravano specifici problemi sanitari, infrastrutturali e sociali? Nessun piano di riorganizzazione è stato presentato ai sindacati, nessuna visione sanitaria o socio-sanitaria da proporre alla popolazione.» «Non possiamo accettare -  denunciano  CISL FP e CISL di Fabriano - che si proceda allo scientifico smantellamento delle strutture sanitarie fabrianesi scaricando su tale territorio anche le necessità di rientro economico sulla spesa del personale dell’ASUR. Avevamo chiesto che la Regione Marche sviluppasse un sistema di servizi sanitari specifico delle aree interne e della montagna, al fine di prevedere una risposta completa di tutti i servizi sanitari per questi cittadini anche attraverso accordi o convenzioni che uscissero dai confini regionali ma non abbiamo visto nulla di tutto ciò.»   Secondo la Cisl : «Quanto sta accadendo a Fabriano è gravissimo, si tenta di far passare senza clamore il progressivo smantellamento di una struttura che con circa 150 posti letto assiste una popolazione di quasi 50 mila persone su 540 km quadrati di territorio. - concludono - E’ fondamentale che si apra una fase di confronto aperto tra Regione, Istituzioni e soggetti sociali ed economici del territorio che riporti l’attenzione sulla sanità fabrianese e che si inserisca nella vertenza sanità che le Organizzazioni sindacali, a livello unitario, stanno aprendo in queste ore nei confronti della Regione.»
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21/02/2019 Reddito di cittadinanza: due assemblee organizzate dalla Cisl di Fano
La Cisl di Fano organizza due assemblee con i cittadini per spiegare il funzionamento del reddito di cittadinanza e le modalità di accesso ai bandi sociali. Gli incontri si terranno martedì 26 febbraio dalle ore 16.30 presso il Centro civico di Villanova di Colli al Metauro e giovedì 28 febbraio dalle ore 17.00 presso la sala del Centro civico Il Cubo del Centro commerciale di San Lazzaro.
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19/02/2019 Ricostruire le comunità: campagna di ascolto Cisl nelle zone del sisma. Compila il questionario
  Vicini alle persone e alle comunità del territorio, in ascolto dei bisogni reali, dei desideri e delle aspettative delle popolazioni colpite dal sisma per capire, sostenere e trovare insieme le risposte. Sono gli obiettivi della campagna di ascolto che la Cisl di Macerata e Tolentino ha avviato tra le comunità del cratere maceratese. Ci saranno assemblee pubbliche nei luoghi più colpiti per informare e ascoltare, iniziative e incontri. Ma soprattutto vogliamo continuare ad essere al fianco di chi continua a convivere con il terremoto e capire ed aiutare chi, a più di due anni dalle prime scosse, deve ogni giorno fare i conti con nuovi bisogni e difficoltà. Una campagna d’ascolto reale e concreta anche attraverso la compilazione di un questionario aperto a tutti i residenti delle zone colpite dal sisma. Il questionario, anonimo e di immediata compilazione, costituisce per la CISL uno strumento prezioso per raccogliere esperienze, denunce e proposte delle persone coinvolte rispetto a temi centrali nella loro difficile quotidianità come la condizione abitativa, la qualità della vita nelle SAE e dei servizi nel territorio, gli spazi di socialità e partecipazione necessari per ricostruire le comunità. Le informazioni raccolte attraverso il questionario e le altre iniziative di ascolto saranno la base della nostra attività sindacale di rappresentanza per portare bisogni e richieste all’attenzione delle istituzioni e costruire così le risposte di cui le nostre terre hanno urgente bisogno insieme alle persone che le abitano.   Caricamento in corso...  
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30/01/2019 Ictus: nuovo approccio diagnostico - terapeutico. Convegno a Jesi il 7 febbraio
Giovedì 7 febbraio alle ore 16.00 presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni di Jesi, in Corso Matteotti 19, si terrà un'iniziativa aperta a tutta la cittadinanza organizzata da Cisl Marche e Asur Area Vasta 2 sui nuovi approcci diagnistico-terapeutici dell'ictus. PROGRAMMA: Coordina i lavori GUANITO MORICI Resp. AST CISL Jesi Saluto del Sindaco di Jesi MASSIMO BACCI Intervento Sviluppo sanità locale MAURIZIO BEVILACQUA (Direttore Area Vasta 2) Realtà della Stroke Unit dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi Dottor ALESI CLAUDIO (Direttore U.O. Neurologia AV2 - Jesi) L’ICTUS ISCHEMICO: come riconoscerlo e come trattarlo Dottor MEDICI EMANUELE (Dirigente I° livello U.O. Neurolgia AV2 - Jesi) Fattori di rischio e prevenzione Dottoressa SEBASTIANELLI MICHELA (Dirigente I° livello U.O. Neurologia AV2 - Jesi) La Riabilitazione dopo l’ICTUS in AV2 - Jesi Dottor BRIZZI ALESSANDRO (Dirigente I° livello, sostituto incaricato del Direttore U.O. Medicina Fisica e Riabilitativa AV2” - Jesi) Conclusioni SAURO ROSSI Segretario Generale CISL Marche
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21/01/2019 Tgr Rai Marche 19 01 19: occupazione e sviluppo nel territorio fanese
Intervista a Giovanni Giovanelli, responsabile Cisl Fano
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15/01/2019 Decreto Sicurezza: a Fano un seminario per volontari e operatori organizzato dalla Caritas
La Caritas Diocesana di Pesaro insieme alla Caritas di Fano, alla Caritas di Urbino e l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Fano e di Pesaro promuove un Seminario Formativo per volontari e Operatori dal titolo “Il Decreto Legge n.113/2018 Immigrazione e sicurezza: legge di conversione e modifiche alla normativa in materia di immigrazione e protezione internazionale”. La Cisl di Fano è tra le realtà che aderiscono all'iniziativa. Il Seminario, che si terrà a Fano lunedì 21 gennaio 2019 presso il Centro Pastorale Diocesano (ex Seminario regionale) in Via Roma 118, vedrà come relatore l’Avv. Paolo Cognini (Esperto in Diritto Penale e Diritto dell’immigrazione e dell’asilo, membro ASGI). Orario: dalle ore 15.00 alle ore 18.30.
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14/01/2019 Ferrovia Fano - Urbino: dare credibilità alle proposte di rilancio del territorio
Si susseguono le prese di posizione e le proposte in merito alla riattivazione della tratta ferroviaria Fano - Urbino alla luce anche del suo inserimento tra le ferrovie turistiche da rilanciare, come previsto dalla legge approvata dal Parlamento Italiano n. 128/17. Il Consiglio comunale di Fossombrone, l’Associazione Val Metauro e, per ultima, Confcommercio, circa il  riutilizzo temporaneo a fini turistici come “ferrociclo” (in attesa della definizione), vanno tutti nello stesso senso: riattivare al più presto la ferrovia Fano - Urbino. La proposta di Confcommercio non ci sembra sia da condannare, visto che si inserisce nella linea della destinazione d’uso ferroviaria e non segue le intenzioni della Regione Marche di  farne un sedime  per ciclismo da diporto. Tutte queste proposte, per quanto anche condivisibili, a nostro modo di vedere ci sembrano di respiro parziale e scollegato da una azione univoca. Come Cisl Pesaro – Fano - Urbino, ci battiamo da tempo per la riattivazione della tratta ferroviaria. A volte in solitudine, sosteniamo l’importanza strategica dell’intero sistema viario (Superstrada Fano - Grosseto, completamento galleria Guinza, Tratta Pesaro - Urbino, Pedemontana, Ferrovia Fano - Urbino, ecc.), in quanto infrastrutture essenziali e vitali per l’economia provinciale. In tempi in cui le scelte del Ministero delle infrastrutture sono orientate più verso concetti di  retroguardia che al reale fabbisogno infrastrutturale del Paese, seguire percorsi che puntano a salvaguardare il distinguo del particolare e non dell’esigenza collettiva, ci sembra tanto la scusa che si offre a chi deve decidere, per non farlo mai. Con il completamento della Quadrilatero a sud e il rafforzamento della E45 Orte - Ravenna a nord,  la provincia di Pesaro Urbino rischia concretamente un pesante isolamento sia per i flussi turistici che per lo sviluppo socio economico, non solo delle aree interne, ma anche di quelle costiere. Come Cisl, siamo convinti che non si può prescindere dal principio che la realizzazione di infrastrutture viarie o del trasporto hanno un’importanza vitale per l’intera economia  provinciale. Senza la concreta definizione primaria di quale modello di sviluppo socio-economico si vuol dare al territorio provinciale (partendo dalla valorizzazione delle esperienze distrettuali, dalla eccellenze agro-alimentari, compresa l’integrazione tra costa e aree interne), si rischia che l’importanza di tali opere si infranga contro il mancato interesse ministeriale e l’esiguità delle risorse disponibili. Per queste ragioni, siamo convinti che bisogna abbandonare la strada delle proposte ad uso e consumo localistiche, mentre va fatto uno sforzo di sintesi  sull’unicità ed importanza delle scelte collettive. Occorre un tavolo di confronto, magari promosso dalla stessa Provincia e dalle Istituzioni locali, per rendere la richiesta dell’intero territorio di forte credibilità verso le Istituzioni centrali.
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07/01/2019 Restituzione Busta paga pesante: scadenza prorogata a Giugno 2019
La legge di bilancio 2019 ha prorogato  al 1 giugno 2019 l'inizio della restituzione della busta paga pesante e aumentato a 120 le rate.
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07/01/2019 Cisl Urbino: " Bene Piano di sviluppo Università, ma c'è ancora molto da fare per integrare gli studenti con la città"
Nei giorni scorsi è stato presentato presso  l’Università di Urbino il Piano di sviluppo triennale delle strutture ed infrastrutture dell’Ateneo.  «Un Piano che ha una sua positività in quanto, oltre a valorizzare e riqualificare il sistema esistente, punta a sviluppare nuovi investimenti per ampliare sempre di più la gamma dell’offerta formativa, attraverso la messa a disposizione di ambienti per lo studio e per la ricerca. - afferma Leonardo Piccinno, responsabile della Cisl di Urbino -  Comprendiamo l’orgoglio del Magnifico Rettore, per quanto l’Università di Urbino mette in campo per creare quella infrastrutturazione necessaria, anche in concorso con l’Amministrazione Comunale, l’Arcidiocesi di Urbino ed altri soggetti, per rendere sempre più  appetibile per gli studenti italiani e stranieri, studiare a Urbino. Anche la riqualificazione dei collegi per migliorarne la vivibilità va in tal senso. - prosegue - Siamo però convinti, come CISL di Urbino, che c’è ancora molto da fare su questo versante, a partire dalla necessità di  rendere sempre più fruibile il patrimonio abitativo del centro storico, oggi  inadeguato sotto vari aspetti: sanitari, tecnologici, economici e ludici.» Gli studenti infatti, pur essendo una parte importante dell’economia locale, vivono ancora una problematica integrazione con la città che, in un contesto urbano patrimonio dell’Unesco, stenta ad offrire spazi adeguati a normali iniziative di stampo giovanile. Affitti troppo elevati, l’assenza di moderni collegamenti wi-fi, l’inadeguatezza dei trasporti con le strutture universitarie e la totale mancanza di luoghi dedicati allo svago all’interno del contesto cittadino, sono i veri impedimenti di una piena integrazione. Secondo  il reponsabile della Cisl di Urbino  «occorre porsi l’interrogativo su come  fare scelte e progetti volti ad   eliminare la migrazione nei weekend,  di giovani dall’entroterra verso la costa, con tutto ciò che ne consegue. Bisogna superare, una volta per tutte, il paradosso, Università ma non gioventù. Se l’Università è una risorsa, Urbino deve creare tutte quelle condizioni, culturali e infrastrutturali perché i giovani universitari,  nella città ducale si sentano accolti a pieno titolo. - conclude Piccinno - Solo in questo modo, si potrà consolidare quella realtà  di eccellenza nei termini auspicati dal Senato Accademico, dalle lavoratrici e dai lavoratori impegnati, ed anche da gran parte della popolazione.»
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04/01/2019 Sostegno al reddito per i cittadini bisognosi, Cgil Cisl Urbino: “ Per il 2019 il Comune non cambi destinazione alle risorse non utilizzate nel 2018 “
Si è svolto, nei giorni scorsi,  il confronto tra l’Amministrazione Comunale, con Sindaco e Assessore ai Servizi Sociali e i rappresentanti di CGIL–CISL  e  i Pensionati di SPI CGIL – FNP CISL  di Urbino, per verificare lo stato di applicazione dell’accordo, sottoscritto nel mese di giugno 2018, relativo alle risorse messe a bilancio per sostenere i cittadini in stato di bisogno, i lavoratori che hanno perso il lavoro, i pensionati. Il Sindaco e l’Assessore ai servizi sociali, hanno informato i rappresentati sindacali,  che rispetto ai contenuti dell’intesa, solo pochi cittadini hanno richiesto i contributi di sostegno previsti. Nello specifico secondo l’amministrazione:   solo 25 persone hanno richiesto l’accesso erogazione di €. 5000 come contributi economici straordinari per buoni farmaceutici, rimborso spese straordinarie, e buoni alimentari in favore di persone svantaggiate o in disagio economico;  per il reddito di inclusione (rei), d.l. 147/2017: i nuclei familiari del comune di Urbino che beneficiano nel corso del 2018 sono 45;  fondo anticrisi per famiglie in situazione di disagio economico:  beneficiari solo 37 famiglie; sono solo 3  le domande presentate e accolte per il sostegno economico, rimborso oneri contributivi, in favore famiglie con non autosufficienti (assistenti familiari/badanti). Secondo i dati  della ricerca Fnp Cisl Marche, anno 2018,  la popolazione residente nel comune di Urbino è per il 25,8% composta da  ultra 65enni, il 58% da pensionati, il 20% da invalidi civili, una presenza di stranieri pari al 9,8%. Il  tasso di occupazione  è pari al 48% ed il  tasso di disoccupazione  è del 7,3% con una disoccupazione giovanile pari al 21,4%.  Un reddito imponibile x abitante (IRPEF) di €.14.000 ed il 3% della popolazione percepisce assegno sociale. «Viene da domandarsi, ma con questi numeri non ci sono cittadini bisognosi ? Siamo invece convinti del fatto che, l’Amministrazione Comunale avendo  pubblicato i bandi solo nel mese di ottobre, non ha consentito alle persone di conoscere le possibilità che  l’Amministrazione stessa , CGIL – CISL  e pensionati di Urbino, avevano messo a disposizione per i cittadini e loro famiglie. - commentano i responsabili della  Cgil e  della Cisl di Urbino - Riteniamo e respingiamo questa mancanza di sensibilità come un grave atto verso coloro che si trovano in uno stato di bisogno e che dovrebbero ricevere dalla Pubblica Amministrazione una più dignitosa attenzione.  - continuano - Respingiamo questo tipo di cultura che non tiene conto del reale stato di bisogno dei cittadini, ma predilige solo la pratica degli annunci ad effetto ed invitiamo il Sindaco e l’Assessore ai Servizi sociali ad inserire i soldi non utilizzati nel corso del 2018 sulle nuove provvidenze per il 2019, in modo da consentire a tutti coloro che vivono difficoltà sociali e di disagio ad avere maggiori risorse a disposizione su cui contare per il futuro.  - concludono - Un Comune veramente solidale si vede da queste cose.»  
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28/12/2018 FOCUS LAVORO: Operatori sanità in prima linea - Partita da Muccia la campagna di ascolto Cisl nel cratere maceratese
La macchina della sanità risponde sempre. Dall'emergenza di Corinaldo ai giorni di festa: sono medici, infermieri e tutti gli operatori della sanità. Interviste a Stefania Franceschini, infermiera RSU AV2, dr. Franco Allegrezza, medico anestesista Ospedali Riuniti Torrette di Ancona e Alessandro Macinelli, Fp Cisl Marche Post Sisma, parte da Muccia la campagna di ascolto della Cisl alle comunità del cratere maceratese. Interviste a Silvia Spinaci, Responsabile Cisl Macerata, Rocco Gravina Responsabile Cisl Tolentino - Camerino ed Alessandra Fioravanti, Adiconsum Macerata.
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17/12/2018 Quadrilatero, cantieri fermi: le preoccupazioni dei sindacati
«Da 6 mesi i cantieri sono fermi, da 15 giorni è aperta la cassa integrazione, in cantiere sono rimaste solo poche unità. Questa è, ad oggi -  secondo  Cgil Cisl Uil  di Fabriano e Feneal UIl, Filca Cisl e Cgil Fillea -   la situazione nei cantieri Quadrilatero Umbria e Marche». Dopo aver scongiurato i licenziamenti e dopo aver coinvolto tutti i soggetti istituzionali e non del territorio «registriamo un progressivo calo di attenzione  su una vicenda che col passare del tempo non accenna a migliorare. - sottolineano i sindacati  - Continuano gli incidenti stradali, più o meno gravi, sulla tratta e le conseguenti difficoltà di viabilità che rischiano di acuirsi nella stagione invernale.Il traffico su una sola corsia rende più complicata la circolazione e, in presenza di maltempo o precipitazioni nevose, sarà difficile raggiungere o uscire dalla città di Fabriano.» Nel frattempo «quasi 500 lavoratori sono a casa, decine di aziende in difficoltà e le sorti di Astaldi appese ad un filo. - continuano - L’indotto e le tante aziende del territorio (oltreché i privati cittadini) pagano un conto salatissimo per una crisi aziendale che rischia di lasciare isolato il territorio montano, già abbondantemente colpito dalla crisi.» Al tempo stesso «si registra una pericolosa dilazione dei tempi di realizzazione della Pedemontana delle Marche che è strategica come arteria viaria per i territori  dell’entroterra colpiti dal sisma. L’asse Fabriano-Muccia, che completerebbe la Quadrilatero è di fatto fondamentale per il traffico interno alla nostra Regione e per lo spostamento di persone e merci tra Marche e Umbria, tra l’entroterra e la costa. Un incompiuta di questa portata è una sconfitta per tutti, invitiamo di nuovo tutti i soggetti a fare la loro parte per uscire da questo empasse.- concludono- La città di Fabriano, la nostra Regione, non meritano di essere condannati come attori di serie B per responsabilità che in larga parte sono di altri.»  
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10/12/2018 Abbracci Gratis con Anolf a Porto Sant'Elpidio
Giornata degli Abbracci Gratis  sabato 15 Dicembre a Porto Sant’ Elpidio dalle 17.00 alle 19.00, in piazza Garibaldi. L’evento, che si inserisce nell’ambito della giornata mondiale degli abbracci promossa in tutta Italia dalla pagina  facebook Con-tatto Abbracci Gratis, è organizzato e promosso da Anolf, Associazione nazionale oltre le frontiere di Ascoli Piceno e Fermo.    «Tutti possono partecipare  basta indossare un bel sorriso ed un cartello con scritto “abbracci gratis”.  – spiegano Zamira Gavoci e Alfonso Cifani, dell’Anolf di  Ascoli Piceno e Fermo  - Un abbraccio non costa nulla e rappresenta un dono davvero prezioso. L'inviziativa di sabato 15 dicembre vuole offrire un'occasione per ritornare ad essere umani e fidarci degli altri senza alcuna distinzione di razza, colore della pelle, credo politico o religioso.» L’obiettivo della manifestazione  è incontrarsi in piazza ed abbracciare sconosciuti «vogliamo  far riscoprire il senso di umanità delle persone nonché un modo per accorciare le distanze tra uomini e donne, giovani e anziani, bianchi e neri grazie ad un semplicissimo gesto di affetto come un abbraccio. Invitiamo  tutti in piazza per  valorizzare la partecipazione anziché l’indifferenza, l’empatia anziché rabbia» concludono Gavoci e Cifani.  
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10/12/2018 "Il lavoro che cambia" la Cisl di Fano annulla l'evento in rispetto della studentessa del Nolfi scomparsa nella tragedia di Corinaldo
La Cisl di Fano a seguito della tragedia di Corinaldo  che ha coinvolto tragicamente una studentessa del Liceo Nolfi ha deciso di annullare la presentazione della ricerca "Il lavoro che cambia", svolta dagli studenti del Liceo Nolfi - Apolloni in alternanza scuola - lavoro presso la Cisl di Fano in programma per domani Martedì 11 dicembre alle ore 15.30 presso la Sala della Concordia del Comune di Fano (Via San Francesco d'Assisi, 76).  
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07/12/2018 Distacco del gas nelle SAE di Camerino: Eni garantisce la riattivazione dopo il sollecito di Cisl e Adiconsum
Le utenze del gas metano delle SAE di Camerino saranno riattivate entro oggi: è quanto comunicano i vertici nazionali di Eni Gas e Luce dopo il sollecito della Cisl e di Adiconsum Marche, che avevano segnalato casi il distacco del gas nelle soluzioni abitative di emergenza in seguito a casi di errata fatturazione. Il distacco del gas nelle SAE di Camerino è gravissimo e inaccettabile. Non si sarebbe dovuti arrivare a un esito di questo tipo. In situazioni di grave disagio e sofferenza, è inammissibile privare le famiglie di un servizio essenziale come il metano. Ed è scandaloso averlo fatto per il mancato pagamento di bollette sbagliate e di importi non dovuti, per altro già oggetto di reclamo. Come CISL e Adiconsum, la nostra associazione di tutela dei consumatori, esprimiamo la ferma condanna di un comportamento commerciale non solo scorretto ma ben oltre il limite dell’etica. Per questo abbiamo immediatamente preso contatti con i vertici nazionali della società di vendita ENI Gas e Luce che, a fronte del nostro intervento, si sono dimostrati disponibili a risolvere immediatamente la problematica. Al contempo, stiamo verificando se la questione sia limitata ad alcune SAE del comune di Camerino o interessi anche altri comuni, temiamo, infatti, che casi analoghi di errata fatturazione e illegittimo distacco si siano verificati o possano a breve verificarsi anche in altre SAE. Le sedi territoriali della CISL e l’Adiconsum Macerata sono a disposizione degli utenti per effettuare reclami, garantire tutela e pronta soluzione delle problematiche.  
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19/11/2018 Futuro Manifattura Italiana Tabacchi: le preoccupazioni di Fai Cisl Flai Cgil Uila Uil
Le Segreterie provinciali di Fai Cisl   Flai Cgil  Uila Uil, riunitesi oggi congiuntamente alle RSU della Manifattura italiana Tabacchi per valutare la notizia che una delle due offerte, tra l’altro proprio l’unica di cui avevano avuto qualche informazione in merito ai suoi contenuti occupazionali ed al suo progetto industriale, è stata esclusa . «Siamo molto  rammaricati per non aver ricevuto nessuna comunicazione ufficiale da parte dei liquidatori fallimentari e soprattutto per non aver avuto nessuna informazione sulle garanzie occupazionali e produttive per quella che rimane una tra le Aziende più importanti del nostro Territorio e fortemente identificativa del Comune di Chiaravalle. - affermano  i sindacati di categoria e le RSU aziendali -  Siamo molto preoccupati per il futuro della Manifattura.   La proposta che risulterebbe esclusa  era assai significativa nel suo progetto industriale, offriva garanzie di consolidamento e sviluppo dell’azienda stessa, con un preciso piano di investimenti .  Ci auguriamo che  la proposta “accettata” abbia almeno le stesse dovute garanzie per la tutela dei livelli occupazionali e lo sviluppo aziendale .»   Inoltre «esprimiamo la nostra perplessità rispetto al fatto che,  con questa esclusione,  si è evitato un secondo giro di gara , che probabilmente avrebbe permesso di alzare l’offerta in modo congruo per meglio salvaguardare i creditori della Manifattura e tutte le maestranze che in  questi 12 mesi di esercizio provvisorio, con grande responsabilità e professionalità, hanno garantito il mantenimento del valore aziendale, e solo per questo motivo avrebbero meritato maggior coinvolgimento  ed informazione . » Le segreterie provinciali e le RSU restano  comunque in attesa di comunicazioni ufficiali, per prendere le eventuali  decisioni dovute .  
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19/11/2018 Quadrilatero, Astaldi ritira la procedura di mobilità. Sindacati soddisfatti
  «Esprimiamo la massima soddisfazione per l’esito della vertenza Astaldi, la società che gestisce i cantieri della Quadrilatero ha  finalmente ritirato la procedura di mobilità che era stata aperta il 18 giugno 2018. » dichiarano i segretari di categoria, Tassi, Filca Cisl, Casini Feneal Uil e Boccetti, Fillea Cgil, dopo l' incontro di questa mattina in Regione.  Si chiude così una vicenda durata 5 mesi, partita con una richiesta di 59 esuberi, che sembrava ormai destinata a concludersi con un licenziamento collettivo e un mancato accordo. «Un importante risultato che arriva grazie all’impegno del sindacato di categoria, con il coinvolgimento delle istituzioni, grazie allo sblocco di alcune risorse ferme al CIPE, nonostante la procedura di concordato sia arrivata il 27 settembre - continuano i sindacati - oggi si può guardare con ottimismo alla ripartenza dei lavori con un organico completo con le professionalità necessarie.» Dopo 32  ore di sciopero, un fermo cantiere, manifestazioni in Comune e sulla SS76, incontri con le istituzioni a tutti i livelli, i lavoratori hanno finalmente ottenuto piena soddisfazione. La cassa integrazione straordinaria (chiesta e ottenuta), alcuni pensionamenti e l’eventuale mobilità volontaria in specifici casi, consentiranno la gestione di questo e altri cantieri Astaldi sparsi per l’Italia. «Da domani mattina continueremo ad impegnarci con la massima attenzione per la ripartenza dei cantieri per un’opera di qualità che consenta al territorio fabrianese da uscire da quel tunnel nel quale sembra sprofondato. - concludono Tassi, Casini e Boccetti - Rimane una grande vittoria del sindacato unitario e dei lavoratori che hanno respinto i licenziamenti e  si sono adoperati per assicurare il normale svolgimento dell’attività lavorativa e il proseguimento di un opera vitale per il destino di tutta la Regione.»        
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17/11/2018 Morto Guido Viola, la Cisl piange lo storico sindacalista della sanità anconetana
È scomparso all’età di 78 anni, nella serata di ieri, Guido Viola, storico sindacalista della Cisl di Ancona.   Uomo e sindacalista di cuore e di grande passione.  Infermiere all’Ospedale psichiatrico Cras di Ancona iniziò la sua militanza nella Cisl, nella storica categoria degli operatori sanitari, la Fisos Cisl, degli anni ‘80. Continuò il suo impegno nella difesa e tutela dei lavoratori   del comparto sanità anche quando la Fisos Cisl divenne Fist Cisl, enti locali e sanità, ricoprendo l’incarico di segretario regionale. In pensione, proseguì il suo impegno nei pensionati della CISL, in particolare nella Segreteria della FNP del territorio di Ancona.  Guido Viola, una vita spesa nel sindacato, con una grande competenza in materia di sanità, ha attraversato dall’interno tutta la storia del sistema sanitario nazionale della sua fondazione con la legge 833 del 1978 ai giorni nostri. «Ci ha lasciato un grande sindacalista, oltre che un caro amico. – afferma Mario Canale, Segretario Generale Fnp Cisl Marche -  Lucido fino alla fine, sentiremo molto la sua mancanza». «Con la morte di Guido è scomparso un punto di riferimento storico per la Cisl di Ancona e non solo». commenta Alessandro Mancinelli, Responsabile Cisl Ancona I funerali si svolgeranno lunedì 19 novembre alle  ore 10 presso la chiesa  S. Maria in Castagnole, via Abbazia 43, Chiaravalle(AN).
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15/11/2018 Area di crisi complessa per il settore calzaturiero fermano - maceratese: la firma entro due settimane
Traguardo in vista per il riconoscimento dell'area di crisi complessa per il distretto calzaturiero fermano-maceratese. Si è tenuto oggi a Roma l'incontro tra il Tavolo provinciale  per la Competitività e lo Sviluppo con la Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati Barbara Saltamartini. Dall'incontro è emersa la volontà del Governo di firmare il decreto di riconoscimento entro due settimane. «Un incontro che è andato oltre ogni aspettativa. Di fronte a noi c’erano sei onorevoli: Barbara Saltamartini, Giorgia Latini, Tullio Patassini, Paolo Arrigoni, il vice capo gabinetto del Mise Soriel e Mirella Emiliozzi. Un segno importante di attenzione» sottolinea la presidente della Provincia di Fermo, Moira Canigola.  I componenti del Tavolo per lo Sviluppo della Provincia di Fermo hanno spiegato nel dettaglio la situazione del distretto fermano-maceratese ai parlamentari riuniti nella sala della Commissione delle Attività Produttive della Camera dei Deputati. Il gruppo di parlamentari ha annunciato che visiterà quanto prima il Fermano per conoscere ancora meglio e comprendere le peculiarità del territorio. «L’obiettivo degli onorevoli è quello di cucire alla perfezione un vestito adatto, visto che la legge 181 in se per sé non è pensata per la tipologia imprenditoriale fermana. La base è l’istruttoria presentata all’ex viceministro Teresa Bellanova, che si era subito dimostrata disponibile a modificare la legge».  La presidente della commissione Saltamartini ha ribadito con forza: «Se firmiamo l’area di crisi complessa è per far restare le aziende nei territori a protezione e valorizzazione di un’area fondamentale per il Pil italiano». Un richiamo quindi anche alla difesa del made in Italy.  Oltre all’area di crisi complessa, dal Tavolo è arrivata la richiesta della zona franca e della zona economica speciale per la provincia di Fermo, che garantirebbe una detassazione importante. «Abbiamo parlato anche degli ammortizzatori sociali in deroga, in particolar modo per l’artigianato che sta soffrendo più di altri la crisi» aggiunge la Canigola.  All’incontro hanno preso oltre alla presidente della Provincia Moira Canigola, Paolo Silenzi (Cna), Giampietro Melchiorri (Confindustria), Gino Sabatini (Camera di Commercio Marche), Paolo Zappasodi (tecnico Confindustria), Graziano Di Battista (Confartigianato) e Mauro Lucentini (referente provinciale della Lega). Per la Cisl era presente Alfonso Cifani, Responsabile della Cisl di Fermo. «Incontro molto utile e atteggiamento di massima attenzione da parte della Presidente della commissione e di tutti i parlamentari. - dichiara Cifani -. Si è evidenziato come, oltre alla legge 181, si dovranno utilizzare altri strumenti adatti alle imprese del territorio. Massima attenzione alla richiesta di ammortizzatori sociali che in alcuni casi sono praticamente esauriti. Importante riconoscimento del Tavolo dello sviluppo e della competitività come futuro luogo di confronto con i Parlamentari e  la Regione».  
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05/11/2018 Comune di Falconara: si avvia la contrattazione territoriale con Cgil Cisl e Uil
Le organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil e le rispettive federazioni dei pensionati hanno incontrato oggi il sindaco di Falconara, Stefania Signorini, per proseguire il confronto sulle principali problematiche della città.   La discussione odierna si è incentrata sulle questioni relative allo sviluppo dell’area Montedison, alla vicenda Bypass ferroviario e alla situazione del centro cittadino. È stato possibile solo avere una sintesi generale dello stato dell’ arte su queste tematiche  che verranno ulteriormente approfondite nei prossimi incontri.   Relativamente al progetto dell’area Montedison i rappresentanti dei lavoratori reputano certamente positivo il fatto che si proceda a una bonifica del territorio, ma i sindacati attendono che siano più chiari i termini specifici del progetto che chiedono di conoscere nel dettaglio per dare una valutazione di merito.   Per quanto riguarda la realizzazione del bypass ferroviario l’amministrazione comunale attende la risposta del Ministero delle Infrastrutture rispetto alla richiesta di un più complessivo arretramento della ferrovia che ‘liberi’ tutto il lungomare di Falconara. Tale risposta determinerà la strategicità delle ricadute di tale opera sui territori coinvolti.   I sindacati hanno infine sollevato le questioni relative alla vivibilità e sicurezza del centro cittadino e alla necessità di una sua riqualificazione. Su tale punto l’amministrazione prosegue nell’iter di approvazione del progetto di rigenerazione del centro città.   Le organizzazioni sindacali hanno segnalato l’esigenza di un intervento coordinato tra i vari sindaci della zona sulla situazione di difficoltà in cui versa l’ospedale di Chiaravalle  con continue riduzioni di servizi alla cittadinanza.   Il sindaco si è reso disponibile a mantenere un proficuo e costante confronto con i sindacati che saranno calendarizzati successivamente a quello già previsto sul bilancio e sui servizi sociali che si terrà la prima settimana di dicembre.
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14/10/2018 Trasporti: l’annosa carenza di collegamenti frena la ripresa
Si ripresenta puntuale con l’avvio di ogni anno scolastico l’annoso problema dei trasporti nella provincia di Pesaro e Urbino. Difficoltà nel sistema interno ma anche nei collegamenti con il resto del Paese e del mondo. Dalla superstrada Fano-Grosseto, alla rete ferroviaria,  ai collegamenti con aeroporti, oltre al problema delle  strade colabrodo con scarsa manutenzione, sono  ad oggi le maggiori criticità.  Deficitari sono i collegamenti con i centri abitati dell’entroterra e delle aree interne: trasporto pubblico assente nei giorni festivi e in talune zone dell’ entroterra dove rimane veramente difficile spostarsi con mezzi pubblici. Sarebbe invece opportuno utilizzare navette di collegamento più agili e con costi di gestione ridotti invece  di pullman da 50 posti. A 11 anni di distanza dall’ultima assegnazione dei servizi, vediamo nella prossima gara regionale l’opportunità per ridisegnare il sistema del trasporto pubblico locale nella nostra provincia. Auspichiamo che nei tempi più rapidi possibili si chiarisca la questione relativa ai  costi standard, in modo tale da poter attualizzare sia il servizio urbano che quello extraurbano. È fondamentale ridistribuire il chilometraggio del servizio e, a tal fine, chiediamo incontri con i Comuni di Pesaro, Fano e Urbino e con la Provincia, per discutere un progetto integrato che valorizzi il territorio: la Cisl intende essere protagonista di questo processo di rinnovamento. I collegamenti con gli aeroporti erano e restano, in modo imbarazzante, un tema inesistente e poco interessante verso un concreto sviluppo turistico della provincia che richiederebbe, primariamente, un efficiente ed efficace sistema viario in luogo di quello colabrodo risultato, nonostante il maquillage a macchia di leopardo recente, di anni di incurie, mancata manutenzione ed eventi calamitosi. In mezzo a questo quadro desolante restano i cittadini oberati da tasse, costi dei biglietti e disagi inenarrabili, mentre l’intera provincia e la stessa Regione Marche si ritrovano posizionate nella graduatoria di quei territori che faticano ad agganciare la ripresa e lo sviluppo. La CISL della provincia di Pesaro e Urbino e la CISL MARCHE lanciano un forte grido di allarme verso la Regione, ma anche verso tutte le forze sociali istituzionali, non ultimo l’intera opinione pubblica, perché senza un adeguato sistema di trasporti, moderno ed efficiente, l’aggancio alla ripresa economica ed alla crescita che l’Europa ed il mondo intero stanno vivendo, rischia di restare un lontano miraggio. CISL DI PESARO FANO URBINO                                      M. ANDREOLINI – G. GIOVANELLI – L. PICCINNO
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19/09/2018 Assistenza Area Vasta 2. Cisl Fp Marche: “ E’ precario un infermiere su sei e un operatore socio-sanitario su due.”
«E' precario un infermiere su sei e un operatore socio-sanitario su due» è quanto emerge da un’analisi  della Cisl Fp Marche sul personale dell’Area Vasta 2, su dati, relativi  al primo trimestre del 2018, forniti dall’ azienda in occasione delle recenti elezioni delle RSU. Sono 507,  su 3.436 dipendenti, i precari dell’area del comparto, pari al 17,2% di tutto il  personale in servizio. In particolare la  concentrazione del precariato  risulta essere nelle due figure professionali fortemente coinvolte nell’area dell’ assistenza: Infermieri e Operatori socio sanitari (Oss). Figure professionali  che in Area Vasta 2, con 1.951 operatori dei quali 429 sono precari, rappresentano il 56% del personale. Questo significa che l’84% dei precari dell’ Area Vasta 2 si concentra  su questi due profili professionali. Se per gli infermieri il precariato si attesta al 16% ( circa uno su sei) riguardando  245 lavoratori su 1531, tra gli operatori socio-sanitari , dall’analisi della Cisl Fp Marche, risulta essere precario  il 43% del personale  (184 operatori su 420).   Un dato molto pesante che, oltre alla indiscutibile condizione di incertezza che colpisce le prospettive di vita di queste persone, produce anche inevitabili difficoltà organizzative. Dalla lettura dei dati, per la Cisl Fp Marche:  «non è più rinviabile  dare avvio  alle procedure di stabilizzazione previste dalla Legge Madia e a quelle di reclutamento  a tempo indeterminato,  e soprattutto  devono costituire uno degli impegni prioritari della Direzione di Area vasta  recentemente riconfermata.»
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18/09/2018 Fit Cisl, siglato accordo per il premio di Risultato dei lavoratori del servizio accertamento imposte e riscossione coattiva di Aspes SpA a Pesaro
«Oggi pomeriggio, dopo una lunga trattativa che ha visto anche momenti di forte contrapposizione come la giornata di sciopero e la presenza di una delegazione di lavoratori al Consiglio Comunale di Pesaro, abbiamo sottoscritto l’accordo per il Premio di Risultato per i lavoratori del servizio accertamento imposte e riscossione coattiva di Aspes SpA.» afferma  con soddisfazione, Maurizio Andreolini in rappresentanza della Fit Cisl Marche.  L’accordo, valido per l’anno in corso, prevede tra l’altro la discussione entro il 30 aprile 2019 del PDR del prossimo anno, nonché la possibilità di valutare congiuntamente, nei prossimi mesi, anche l’applicazione di Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro diversi dal cimiteriale attualmente applicato.  « Un impegno importante assunto tra le parti negli incontri che si sono avvicendati- prosegue Andreolini -  è quello di discutere entro l’anno degli inquadramenti professionali in maniera tale che vengano adeguatamente riconosciute le professionalità dei singoli lavoratori.»  Soddisfatti i lavoratori, la Rappresentazna sindacale aziendale e tutta la  Cisl  per il risultato raggiunto «  ora auspichiamo che il positivo clima di confronto ottenuto possa essere mantenuto in futuro affinché il servizio accertamento imposte e riscossione coattiva di Aspes Spa possa continuare ad essere un punto di riferimento ed eccellenza per il territorio.»
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11/09/2018 Quando i regolamenti comunali di contrasto al gioco d’azzardo?
La Cisl di Fano plaude alla coraggiosa scelta delle Acli provinciali di non prevedere l’installazione di slot machine nei propri circoli e addirittura di rimuoverle dove sono presenti: è una decisione cha finalmente spezza in questo territorio la piaga silenziosa e devastante del gioco d’azzardo.  I dati del gioco d’azzardo a livello provinciali descrivono un fenomeno drammatico sia per diffusione territoriale che per le ingenti risorse sperperate. I numeri parlano chiaro: persone e interi nuclei familiari finiscono nella povertà a causa del gioco d’azzardo.  Occorre in tale direzione una scelta coraggiosa dei sindaci che adottino regolamenti di contrasto del gioco d’azzardo prevedendo tre aspetti molto semplici:  Prevedere fasce orarie nelle quali sia vietato giocare alle slot, le cosiddette fasce sensibili  Definire le distanze minime dai luoghi sensibili Vietare tutte le forme di pubblicità che inducono al gioco (dalle famose fotocopie delle vincite esposte nelle vetrine degli esercizi commerciali, alle insegne luminose) Sono passati quattro mesi dall’avvio di una discussione nell'Ambito territoriale 6 e 7 con i sindaci dei Comuni, ma ad oggi non è stata nè discussa una bozza di regolamento omogeneo per tutti i sindaci, né tantomeno ci sono stati tavoli di confronto.  Tutto tace: abbiano i sindaci il coraggio di rompere questo vizio del gioco d’azzardo intervenendo da subito con l’adozione di regolamenti di contrasto. Suggeriamo a tutti i sindaci di confrontarsi con il sindaco di Bergamo che coraggiosamente ha sfidato le lobby del gioco d’azzardo.  Forza sindaci: la Cisl vi sostiene    Giovanni Giovanelli Responsabile Cisl di Fano
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04/09/2018 Ospedale di Senigallia. Cgil Cisl Uil: "Fatti passi importanti, il confronto continua"
  L' Ospedale di Senigallia al centro dell'incontro tra CGIL, CISL e UIL  di Senigallia, i relativi sindacati dei pensionati, i rappresentanti del Comune di Senigallia  e i vertici della sanità regionale e di Area Vasta 2, che e si è svolto nei giorni scorsi.    Nel confronto  che si è sviluppato negli ultimi mesi, a seguito di alcune criticità relative all’Ospedale di Senigallia,  sono emerse le forti preoccupazioni che aleggiano tra la cittadinanza. In particolare  per il rischio chiusura dell'UTIC di cardiologia; per la mancanza della risonanza magnetica e di una nuova TAC al pronto soccorso; per il ridimensionamento, nel periodo estivo,  del reparto Dialisi; per le lunghe liste di attesa; per la  mancanza di un organico adeguato nel reparto di Gastroenterologia; per il  pensionamento nei mesi prossimi di alcuni medici e per il mancato avvio delle case della salute.   «Oggi nell’Ospedale di Senigallia ci sono delle eccellenza delle quali noi tutti possiamo aver fiducia e di cui ne abbiamo chiesto la conferma . - riportano i sindacati -  Nel confronto è stata fatta chiarezza  su alcuni interventi fatti o in fase di realizzazione.  A partire  dall'assegnazione dell’UTIC di Cardiologia, si è  ritornati all’idea iniziale,  che  come organizzazioni sindacali avevamo fortemente sollecitato, che vede l’assegnazione unica nell’Area vasta con posti letto previsti in tutti e tre gli ospedali (Fabriano, Jesi e Senigallia). Quindi l’Unità Complessa di Cardiologia è stata equiparata allo steso livello degli Ospedali di Jesi e Fabriano con un'attività operativa H24. - proseguono  - Per l'Unità Complessa di Gastroenterologia, ci hanno confermato che  è stato bandito un concorso per due medici che verranno assunti a tempo indeterminato. Nel frattempo per chi avesse necessità di essere ricoverato, si utilizzeranno i posti letto del presidio ospedaliero.   Finalmente sarà inaugurata a breve  la nuova  Risonanza Magnetica ed hanno programmato l'acquisto di due nuove TAC, una per il pronto soccorso e l'altra per la radiologia.  Attivato il Day Surgery per il reparto di Otorinolaringoiatra. Assegnati altri n. 20 posti letto  per malati di demenza e alzeheimer all'Opera Pia Mastai Ferretti e nei nuovi padiglioni dell’ ex Irab, collegati con la struttura ospedaliera, sono istituiti altri 20  posti dedicati alle  cure intermedie per anziani. Prima e per ora, l’unica esperienza a livello regionale.»   E'stato avviato il confronto, nell'occasione, anche per la nuova ricollocazione del Laboratori Analisi. «Auspichiamo il ripristino della Cucina interna all’Ospedale perchè siamo convinti che  porterà ad un risparmio economico ed una maggiore qualità del servizio. - rilanciano i sindacati  - Restano comunque ancora delle criticità che obbligano il prosieguo del confronto in particolare sulle liste di attesa, ed un monitoraggio continuo sia sulla realizzazione degli impegni presi che  per verificare la tempestiva emissione dei bandi di concorso per il rinnovo dei primari in pensionamento  per gli anni 2019/2020.  -   concludono Cgil Cisl Uil-  Certo è che rispetto alla precedente situazione sono stati  fatti  importanti  passi in avanti, anche grazie all' impegno ed alle sollecitazioni continue  che abbiamo fatto nei confronti   dell’amministrazione comunale,  del presidente della commissione sanità regionale e del direttore  dell’Area vasta 2.  Ora  auspichiamo il proseguo del confronto per continuare a monitorare la situazione e  il contributo e coinvolgimento  degli operatori dell’ospedale e dei loro rappresentanti .»      
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29/08/2018 No al taglio dei fondi per Ancona, Cgil Cisl Uil aderiscono alla mobilitazione del 31 agosto
CGIL-CISL-UIL di Ancona aderiscono alla mobilitazione  annunciata dal Sindaco di Ancona per venerdì 31 agosto,  ore 19,00  Piazza del Crocifisso - Quartiere Archi, dopo aver nei giorni scorsi espresso tutta la preoccupazione per le possibili conseguenze del taglio al “fondo periferie” ratificato dal Senato,  «Queste risorse, che per la città di Ancona ammontano a 12 milioni di euro      (che diverranno 16 con l’obbligo di cofinanziamento), non solo sono necessarie per migliorare le qualità di vita dei residenti e più in generale di tutta la città, ma di certo sono, come tutti gli investimenti, un volano per l’occupazione di cui abbiamo tanto bisogno nel nostro territorio. - ribadiscono per la Cgil,  Marco Bastianelli,  Alessandro Mancinelli per la Cisl e Claudia Mazzucchelli per la UIl - Nuovo ingresso al parco di Posatora, Autostazione al Verrocchio, ex IACP di Via Marchetti, Piazza del Crocifisso, viale d’accesso agli Archi, Via XXIX Settembre, tutti progetti approvati e in alcuni casi già avviati che si dovevano concludere entro il 2021. - proseguono e concludono -  Siamo convinti che con l’impegno di concreto di tutti, a partire da tutte le forze politiche - in particolare dei parlamentari marchigiani, che hanno a cuore lo sviluppo delle nostre città -  si possa arrivare alla correzione del provvedimento alla Camera dei Deputati: rispettando norme e sentenze, ma dando anche le necessarie risposte alle città.»                                                  
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29/08/2018 Blocco "Fondo periferie", la Cisl di Pesaro aderisce alla mobilitazione del 1 settembre
  La Cisl  di Pesaro, dopo aver nei giorni scorsi espresso tutta la preoccupazione per le possibili conseguenze del taglio al “fondo periferie” ratificato dal Senato, aderisce alla mobilitazione di sabato 1 settembre, organizzata dai sindaci delle città capoluogo per far cambiare idea a governo e parlamento.    «Saremo presenti al presidio, annunciato dal Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci,  sotto il cavalcaferrovia, davanti al monumento alla Resistenza, adiacente ad un’area quella della stazione e via dell’Acquedotto, un luogo simbolo, che forse più di altri necessita di una riqualificazione. - afferma Maurizio Andreolini, responsabile della Cisl di Pesaro -  Come Cisl ribadiamo che queste risorse, già stanziate per progetti anche approvati, non solo sono necessarie per migliorare le qualità di vita dei residenti e più in generale di tutta la città, ma di certo sono, come tutti gli investimenti, un volano per l’occupazione di cui abbiamo tanto bisogno nel nostro territorio. - continua - Siamo convinti che con l’impegno di concreto di tutti, a partire da tutte le forze politiche, ed in particolare dei parlamentari marchigiani, che hanno a cuore lo sviluppo delle nostre città si possa arrivare alla correzione del provvedimento alla Camera dei Deputati. - conclude Andreolini - La città ha bisogno di progetti condivisi e diciamo inoltre all’ Amministrazione Comunale che NON bisogna fermarsi nell’impegno alla riqualificazione delle aree degradate delle periferie.»
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09/08/2018 Decreto Milleproroghe blocca la riqualificazione di Ancona,Cgil Cisl Uil : “ È inconcepibile”
Cgil Cisl Uil Ancona esprimono profonda contrarietà e preoccupazione per le possibili  conseguenze  del taglio al “Fondo periferie”  deciso dal Senato con un emendamento al Milleproroghe. «Le conseguenze per la città di Ancona sarebbero molto pesanti con una perdita secca di 12 milioni di euro dallo stato e la messa in discussione di progetti fondamentali per la riqualificazione urbana. - affermano i responsabili di Cgil Cisl Uil Ancona - Nuovo ingresso al parco di Posatora, Autostazione al Verrocchio, ex IACP di Via Marchetti, Piazza del Crocifisso, viale d’accesso agli Archi, Via XXIX Settembre, tutti progetti che si dovevano concludere entro il 2021. - sottolineano Bastianelli, Mancinelli e Marini -  Già in campagna elettorale ci eravamo espressi favorevolmente su progetto “Palombella –Archi”, per  riqualificare aree centrali del tessuto urbano e dare nuovo protagonismo a quartieri che vogliono vivere a pieno l’idea di rinascita della città. Ora, davanti a questa inattesa difficoltà, chiediamo l’impegno di tutte le forze politiche che hanno a cuore lo sviluppo della città per la tempestiva correzione del provvedimento alla Camera dei Deputati, e diciamo all’ Amministrazione Comunale che NON bisogna fermarsi. - concludono - Dai prossimi 5 anni ci aspettiamo che si intensifichi questa capacità di allungare lo sguardo verso l’orizzonte di una città che riscopre se stessa; proprio come già è avvenuto con il ritrovato “porto antico”.»
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09/08/2018 Pesaro, tagliati oltre 11 milioni di euro dal " Fondo Periferie" Sindacati :" E' gravissimo, non bisogna fermare l'impegno per la riqualificazione delle aree degradate"
Le organizzazioni sindacali esprimono profonda contrarietà e preoccupazione per le possibili conseguenze del taglio al “fondo periferie” deciso dal Senato con un emendamento al Milleproroghe. Le conseguenze per la città di Pesaro sarebbero molto pesanti con una perdita secca di 11,2 milioni di euro, dallo Stato e la messa in discussione di opere già finanziati e con tanto di progetti esecutivi approvati, fondamentali per la riqualificazione urbana e lo sviluppo delle città. «Recuperare via dell’Acquedotto così come il parco 25 Aprile, riqualificare anche altre parti importanti della città, non solo è necessario per migliorare le qualità di vita dei residenti e più in generale di tutta la città, ma di certo è, come tutti gli investimenti, un volano per l’occupazione di cui abbiamo tanto bisogno nel nostro territorio. - sottolineano Maurizio Andreolini, Cisl Pesaro e Simona Ricci, Cgil Pesaro -  Non ultimo tale provvedimento rischia di incrinare ancor più il vincolo fiduciario che deve necessariamente legare le Istituzioni fra loro in un momento tra l’altro assai delicato per il nostro Paese. Ora, visto lo stop registrato al Senato, chiediamo l’impegno concreto di tutte le forze politiche, ed in particolare dei parlamentari marchigiani, che hanno a cuore lo sviluppo delle città per la tempestiva correzione del provvedimento alla Camera dei Deputati, -  concludono - e diciamo inoltre all’ Amministrazione Comunale che NON bisogna fermarsi nell’impegno alla riqualificazione delle aree degradate delle periferie.»    
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07/08/2018 Contrasto al Gioco d'azzardo, Giovanelli : " E' urgente un regolamento"
Nei mesi scorsi la Cisl aveva incalzato i comuni degli Ambiti territorili socilali 6 e 7 per l'approvazione dei regolamenti omogenei per il contrasto al gioco d’azzardo visti i dati relativi alle risorse spese dai cittadini per il gioco d’azzardo.« Solo per i giochi d’azzardo esclusi slot e vlt nei comuni degli Ats 6 e 7 sono stati spesi dai cittadini 17.798.725,44 di euro. -  spiega Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano -  E se a questi aggiungiamo le risorse spese nelle slot il dato diventa ancora più allarmante.  Dopo un paio di incontri con  i  coordinatori di Ambito di Fano e Fossombrone per impegnare i sindaci ad adottare regolamenti uniformi, con particolare attenzione alla possibilità di creare fasce di orario omogene nelle quali sia vietato giocare alle slot e definire le distanze minime nelle quali collocare slot e giochi d’azzardo rispetto ai luoghi sensibili come già prevede la legge regionale delle Marche (L.r. 07 febbraio 2017, n. 3) - incalza Giovanelli - ad oggi  è tutto fermo, nessuna nuova convocazione, nessuna proposta di regolamento tipo da adottare». La Cisl di Fano aveva anche elaborato  e  pubblicato il report dei dati, fonte Agenzie dei Monopoli e Dogane, relativi alle risorse spese in tutti gli altri tipi di gioco d’azzardo ( gratta vinci, lotto, scommesse ippiche…) «un'analisi che conferma la necessità di accelerare l’adozione in tempi brevi di regolamenti uniformi in tutti i comuni degli ambiti territoriali 6 e 7. - ribadisce il responsabile della Cisl di Fano -  Per questo auspichiamo che, dopo la puasa estiva, anche se il gioco d'azzardo non va mai in ferie,  i Sindaci  adottino regolamenti di contrasto al gioco d’azzardo .»   Un  provvedimento che, secondo la Cisl,  segnerebbe un passo decisivo per il contrasto del gioco d’azzardo e  per la sua graduale eliminazione, e  che « va unito  ad  iniziative e campgane di informazione per promuovere e sensibilizzare   le persone sui pericoli del gioco d'azzardo e riscoprire il vero senso del gioco e del divertimento.   -  conclude Giovanelli -  Come Cisl saremo sempre al fianco dei  Sindaci   che interverranno concretamente, con coraggio e determinazione, su questo problema che sta diventando sempre più una piaga sociale»
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03/08/2018 Utili per Aset, "Le tariffe vanno ridotte"
«Si rimane stupiti a leggere le dichiarazioni del capogruppo PD Bacchiocchi riguardo al bilancio consuntivo 2017 di Aset S.p.A.. A fronte di un utile netto di oltre 4 milioni e 400mila euro si  esclude a priori qualsiasi ipotesi di una riduzione delle tariffe. - scrivono in una nota  i responsabili della Cgil e della Cisl di Fano - Se da una parte un risultato di questa sostanza sta a dimostrare una gestione oculata dell’Azienda e dall’altra è ragionevole progettare investimenti finalizzati al miglioramento dei servizi e alla razionalizzazione dei costi, resta incomprensibile come il tema riguardante la riduzione delle tariffe sia escluso tout court. - prosegono  Giovanelli della Cisl, e Artibani della Cgil - Viviamo in un territorio dove il morso della crisi produce ancora i suoi effetti devastanti. Un territorio dove migliaia di persone fanno fatica ad arrivare a fine mese e per pagare le bollette devono rinunciare alle necessità più impellenti per sé e per la propria famiglia.» Da qualche anno a questa parte Aset mette a disposizione delle risorse finanziarie per la riduzione delle tariffe per quelle situazioni di povertà assoluta. Per i sindacati: « è necessario proseguire su questo percorso già tracciato, aumentando le risorse destinate a tale scopo e rendendo stabile questa scelta, applicando principi di equità e avendo la capacità di dare risposte concrete ad una sempre più alta fascia di cittadini in difficoltà.» Per quanto riguarda il Comune di Fano, questo tema è compreso nel protocollo sottoscritto nel mese di maggio 2018 tra le Organizzazioni sindacali e l’Amministrazione comunale.« Sarà nostra cura - concludono - attivare al più presto un confronto con l’Assessorato al bilancio per definire questo impegno.»
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25/07/2018 Ferrovia Fano - Urbino: aprire a nuove proposte per lo sviluppo socio-economico del territorio
È singolare come nella Provincia di Pesaro Urbino, a fasi alterne, si torni a parlare di sviluppo socio-economico del territorio, ma sempre con visioni disarticolate e contrapposte. È quanto sta succedendo in questi giorni con il risveglio dell’interesse sulla nota vicenda della tratta di ferrovia, da lungo tempo dismessa, della Fano - Urbino.  «Il Vice presidente della Regione, Claudio Minardi, ritira fuori il fantasioso progetto di trasformarla in pista ciclabile - dichiarano Maurizio Andreolini, Giovanni Giovanelli e Leonardo Piccinno, responsabili della Cisl di Pesaro Fano e Urbino -. Un'operazione per rilanciare il turismo ciclistico e naturalistico in favore di non si capisce molto chi, tenuto conto che per portare masse di turisti ed appassionati occorre primariamente affrontare gli annosi temi del trasporto, dell’adeguamento del sistema stradale e, soprattutto, rendere noto  che la provincia di Pesaro Urbino è a caratterizzazione turistica e che la città di Urbino è patrimonio dell’UNESCO».  Dall’altro lato, l’Associazione Ferrovia Valle Metauro rilancia, come la Cisl e altri soggetti, il progetto del recupero della tratta ai fini turistici per valorizzarne percorso e territorio.  Il rilancio della ferrovia ai fini turistici è stata sancita anche da un provvedimento legislativo del precedente governo Gentiloni (che il Vice presidente ben conosce e dovrebbe anche ben sostenere), mentre la pur accattivante fascinazione ciclo-amatoriale non sembra rientrare in un organico progetto finalizzato a rilanciare un idea di sviluppo economico integrativo od alternativo al rilancio del tipico manifatturiero ancora non ripresosi dalla lunga crisi economica 2008-2018.  «A nostro avviso - continuano i responsabili della Cisl di Pesaro Fano Urbino - la domanda che dovrebbe preoccupare un alto esponente del governo regionale è come aprire, al di là dei desiderata,  a nuove proposte che tengano insieme opportunità e segmenti nuovi,  per dare a questa provincia, ancora penalizzata da scelte che non arrivano, soluzioni che attraverso un confronto serio con il mondo dell’università, dell’imprenditoria, delle parti sociali e del mondo dell’associazionismo, porti ad un vero piano di sviluppo poliennale. Come Cisl, rilanciamo la proposta di aprire un tavolo di confronto per avviare, finalmente, una fase costruttiva su come dovrà essere la provincia di Pesaro Urbino nel prossimo futuro e quale ruolo vuole svolgere per contribuire al rilancio dell’economia dell’intero Paese e della Regione Marche».
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21/07/2018 Aspes SpA di Pesaro demansiona i neo assunti e non riconosce premio risultato : i lavoratori intervengono al Consiglio Comunale
Una delegazione di lavoratori di Aspes SpA, del servizio accertamento imposte e riscossione coattiva, sarà presente e riconoscibile alla seduta del Consiglio Comunale del 23 luglio in cui si discuterà dell’affidamento della gestione in capo ad Aspes Spa dei servizi integrati di accertamento, riscossione, gestione dei tributi, delle entrate comunali e di riscossione coattiva per conto del Comune di Pesaro. E'  quanto deciso dall' assemblea dei lavoratori  giovedì 19 luglio scorso.« La decisione nasce dal fatto che l’azienda ha interrotto in maniera unilaterale e inaspettata dal mese di giugno, le trattative per il riconoscimento di un premio di risultato atto a compensare l’applicazione di un CCNL dei cimiteriali assolutamente non rispondente alle proprie specificità e il progressivo abbassamento dei livelli di inquadramento dei neo assunti. -  scrivono in una nota Maurizio Andreolini, Fit Cisl e i rappresentanti  sindacali aziendali  - Neanche la giornata di  sciopero del  12 luglio scorso,  con la piena adesione dei lavoratori, non è servita a riaprire le trattative. Abbiamo riscontrato, con amarezza - concludono  -  l’assenza di reazione da parte della direzione aziendale e del Comune di Pesaro, azionista di maggioranza con l’85% delle quote.»  Partecipando al Consiglio del 23 luglio, i dipendenti di Aspes spa intendono sollecitare nuovamente la ripresa delle trattative e, in occasione della discussione per il rinnovo dell’affidamento ad Aspes dei servizi, avere l’opportunità di un incontro congiunto con la direzione aziendale e il Comune di Pesaro in qualità di socio di maggioranza, portandone a conoscenza anche i membri del Consiglio.  
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05/07/2018 Rischio trasferimento Ced UBI Banca Macerata: sindacati preoccupati
  CGIL-CISL-UIL di Macerata sono fortemente preoccupati dall’ipotesi prospettata dal Gruppo Ubi di trasferire il Polo tecnologico e l’Help Desk da Macerata (Piediripa) a Jesi nonostante gli impegni contrattuali aziendali presi lo scorso anno in occasione del processo di integrazione delle 3 “Bridge Banks” in UBI Banca ed UBISS.Con l’Accordo di Gruppo del 26/10/2017 venivano, infatti, individuati 9 Poli territoriali per il mantenimento e/o potenziamento delle strutture, di cui 3 nelle Marche, ovvero Pesaro, Jesi e Macerata.     «In questo specifico contesto solo Macerata verrebbe colpita dai tagli occupazionali, un presidio di eccellenza informatica e di servizio alla clientela, che nel corso del tempo e nonostante la recente crisi, ha sempre garantito professionalità ed efficienza.- sottolineano i responsabili di Cgil Cisl e Uil Macerata -L’ipotizzato trasferimento va ad aggiungersi ad un processo di riorganizzazione territoriale della rete commerciale che già vede la chiusura di filiali e sportelli, in qualche caso in zone molto delicate indebolendone le prospettive di ripresa.L’eventuale smantellamento impatterebbe fortemente su di un territorio già duramente colpito e provato dalla crisi economica e dagli eventi sismici, sulle economie dei comuni limitrofi ma soprattutto sulla vita degli oltre 100 dipendenti che dovrebbero emigrare a Jesi.- proseguono Taddei, Spinaci e Broglia - Persone che si sono impegnate fortemente affinché il processo di migrazione informatica si realizzasse nel migliore dei modi, che in molti casi provengono dalle zone terremotate, che magari a causa del terremoto si sono momentaneamente trasferite a Macerata in attesa di ricostruire la propria abitazione, e che nel caso in cui la loro sede di lavoro fosse trasferita definitivamente a Jesi, difficilmente ritornerebbero nei luoghi di origine. Si aggiunga a tutto ciò anche la sottrazione di uno dei poli attrattivi per i laureati e non di informatica dell’ateneo di Camerino, con il quale c'è sempre stato un proficuo scambio di conoscenze e professionalità. -      CGIL-CISL-UIL di Macerata sono fortemente convinti della necessità di individuare soluzioni alternative al trasferimento del Polo tecnologico e Help Desk a Jesi con possibili soluzioni, sostenibili economicamente e socialmente, che insistano nel territorio maceratese in siti già a disposizione di UBI Banca. «Stiamo lavorando  ad  iniziative di coinvolgimento delle istituzioni locali e di sostegno alla protesta dei lavoratori interessati - concludono i responsabili di  Cgil Cisl e Uil Macerata -  affinché venga mantenuto un centro di attività sul territorio maceratese.»    
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02/07/2018 Focus Lavoro: Licenziamenti Astaldi - IONON3MO: un anno di servizio civile in Cisl
In primo piano: Quadrilatero a rischio incompiuta, Astaldi annuncia 59 licenziamenti: sindacati sul piede di guerra. Interviste a Luca Tassi, Segretario Generale Filca Cisl Marche, e Alberto Luciani, Rsu Filca Cisl Marche. A seguire: IO NON3MO: un anno di servizio civile  con Cisl e Adiconsum  nel cratere del sisma ascolano e maceratese. Le interviste a  Stefano Proietti, Servizio Civile Cisl di Ascoli Piceno, Jacopo Sperandini, Servizio Civile Cisl di Macerata,  Laura Antinori e  Alessio Ruffo Servizio Civile Adiconsum  Macerata, Silvia Cimarelli Ciciani   e  Matteo Lannes Servizio Civile Cisl  Tolentino;  Maria Teresa Ferretti, Responsabile Ast Cisl Ascoli Piceno, Silvia Spinaci Responsabile  Ast Cisl Macerata e  Rocco Gravina  Responsabile  Cisl  Tolentino - Camerino.
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22/06/2018 Reddito di inclusione, ritardi nella lavorazione delle domande. Cisl: «Inammissibile ingolfamento delle pratiche»
Respingimenti e ritardi nell'elaborare una risposta a quanti hanno fatto richiesta del REI, il Reddito di inclusione introdotto lo scorso dicembre come misura a contrasto della povertà. Questa è la realtà che sta emergendo dai dati rilevati negli Ambiti territoriali 14 (Civitanova Marche) e 19 (Fermo), dove gran parte delle domande presentate sono state respinte o sono ancora in lavorazione. Nell'Ambito 14, su 923 domande presentate, solo 193 sono state accolte: spicca il dato del Comune di Civitanova, con 84 domande andate a buon fine su 409 elaborate. «Il bassissimo numero di domande accolte è dovuto soprattutto a tempi di lavorazione lunghissimi – dichiara Alfonso Cifani, Responsabile della Cisl di Civitanova e Fermo -. La responsabilità è in capo all'Inps, che deve verificare la rispondenza dei requisiti per accettare o negare la richiesta. Questo ingolfamento delle pratiche è inammissibile». La novità è che molte di queste domande dovranno essere riesaminate a partire dal 1 luglio, quando la platea di potenziali beneficiari del REI sarà allargata per l'eliminazione di alcuni criteri: «Rimarranno solo quelli economici – spiega Cifani – con Isee fissato a 6000 euro e Isre a 3000 euro. Da una parte, ciò consentirà di aiutare più famiglie, dall'altra c'è da tenere in considerazione un ulteriore aumento dei tempi di esame delle domande». Nell'Ambito 19 di Fermo la situazione è meno grave: su 797 domande ne sono state accolte 203, 444 quelle respinte. Nel Comune di Fermo sono state accettate 84 domande su 314. «Nel Fermano si evidenzia un forte numero di respingimenti – sottolinea Cifani – segno, forse, di una carente comunicazione circa i criteri richiesti per beneficiare del sussidio. Anche qui saranno riesaminate le domande non accettate che, dal 1 luglio, potrebbero rientrare nei nuovi parametri: servono canali prioritari per la verifica». Per Cifani, i dati relativi ai primi 6 mesi di vita del REI sono «la fotografia di un territorio che vive ancora un significativo disagio economico e sociale. Proprio per questo motivo – conclude il sindacalista – è necessario, da parte in primo luogo dell'Inps, attivarsi per venire incontro alle tante famiglie in difficoltà».
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20/06/2018 Area Vasta 1, Cgil Cisl Uil: profonda delusione per l’ennesima conferenza sanitaria chiusa con un nulla di fatto e con una discussione superficiale
La recente conferenza dei Sindaci dell’Area Vasta 1 dell’11 giugno scorso, ad Urbino, un dato certo lo ha evidenziato.  Da tutta la discussione intorno al documento di 7 punti elaborato da una ristretta commissione di Sindaci, su cui i 35 sindaci presenti non sono riusciti in tre ore a trovare una sintesi, è emerso palesemente che gli stessi non erano a conoscenza, o forse non interessati al fatto, che il loro documento, inviato al presidente della Regione Marche in data 26 aprile u.s., fosse superato in diversi punti dalle deliberazioni DGR 516 del 23.04.2018 e DGR 523/18 (Protocollo di intesa Fano e Regione sul futuro del Presidio Ospedaliero Santa Croce) adottate dalla stessa Giunta in data precedente al documento stesso e da numerose delibere di Giunta Regionale successive. È un fatto, questo, che non può essere sottaciuto, perché mentre i Sindaci si accapigliavano sul documento e sulla sua emendabilità, la trasformazione della Sanità Pubblica delle Marche, a dispetto di quanto dichiarato dagli stessi Dirigenti della Regione, presenti alla conferenza e dal consigliere Traversini, continua il suo percorso verso l’affermazione dei gestori privati in maniera sempre più rilevante.  Eppure, CGIL, CISL, UIL territoriali, non più tardi del 18 maggio u.s., in risposta alla richiesta di un parere sul documento, avevano osservato in maniera puntuale e circostanziata, al Presidente Gambini, tutte le criticità, le mancanze e le contraddizioni di quelle richieste, che da un lato vedevano inoltrare richieste di riconoscimenti e valorizzazione degli ex Ospedali di Sassocorvaro, Cagli e Fossombrone assieme alla piena valorizzazione del binomio Urbino - Pergola come struttura di primo livello, e dall’altro la Regione decidere in senso esattamente contrario. Del nuovo Ospedale di Muraglia, delle modalità della sua costruzione e degli assetti che deriveranno in futuro anche in virtù dell’Accordo Fano – Regione Marche, neanche un accenno. Allora, di fronte al balletto, a tratti più di natura pre-elettorale che è andato in scena lunedì, e che tra l’altro ha visto l’assenza pesante del comune di Pesaro, viene da chiedersi, a chi giova questo tentativo di distinguersi o ammiccarsi? A chi giova questo tira e molla, tra inaugurazioni e tagli ai servizi? Da anni denunciamo come gli esiti, del tutto prevedibili, dei tagli operati ai servizi, in particolare nell’entroterra, sarebbe sati quelli che tutti, a partire dai pazienti, possono purtroppo tastare con mano. Non giunge forse un po' tardivamente la richiesta dei Sindaci di tornare “alla casella di partenza”? Il recente annuncio da parte della Regione della realizzazione della clinica privata a Fano, la nuova organizzazione della A.O.O.R.M.N. sull’ospedale della città che si può dedurre dall’accordo tra Regione e Amministrazione comunale, peraltro senza indicazione del numero di posti letto che resteranno a Fano dopo la realizzazione del nuovo Ospedale a Muraglia, in considerazione anche di quanto già previsto per gli ospedali di Cagli e Sassocorvaro già privatizzati, sono per CGIL, CISL e UIL fonte di forte preoccupazione, perché, la sanità privata non è sempre sinonimo di efficienza, appropriatezza, economicità. Anzi, a volte non risponde neanche alle esigenze del territorio, perché per sua stessa natura, si indirizza verso una sanità redditizia in luogo di quella che darebbe risposte ai reali bisogni di salute di un territorio.  In questi anni, si è impoverita l’offerta sanitaria pubblica, non solo ospedaliera ma anche l’altrettanto fondamentale sanità territoriale, da parte della Regione che ha dimostrato anche poca trasparenza e riluttanza nel fornire dati oggettivi a sostengo delle scelte effettuate evitando, oramai da tempo, un confronto con le Parti Sociali, e sottovalutando cosi, gravemente, le vere necessità della popolazione provinciale dell’Area Vasta 1. Tenendo presente anche l’enorme volume di mobilità passiva che grava sulla Regione ed in particolare nella nostra Provincia, riteniamo del tutto insufficiente l’attuale rete ospedaliera e l’organizzazione dei servizi sanitari che ne consegue, oltre che denunciare ancora una volta come la sanità territoriale si stia impoverendo. Vogliamo augurarci che il rinvio dell’Assemblea serva ai Sindaci per reimpostare un documento che tenga conto anche delle nostre osservazioni e che si trovi una sintesi che rappresenti i reali bisogni di salute di un territorio, il nostro, fortemente penalizzato dai tagli operati in questi anni.
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19/06/2018 Sindacalisti del Marocco in visita ad Ancona per promuovere lo scambio di esperienze. Proiezione del film "My name is Adil"
Dal 20 al 22 giugno 2018 saranno ospiti presso la Cisl di Ancona quattro delegati dei principali sindacati marocchini: un incontro che sarà occasione per uno scambio di esperienze tra i due paesi e favorire una riflessione in materia di protezione e promozione dei diritti dei lavoratori migranti, con una attenzione particolare alle criticità maggiori e alle fasce di lavoratori stranieri più vulnerabili. Franck Iyanga - ODT, Lahna El Kachach - UMT, Nizar Nasri - CDT e Lahsen Hansali – UGTM e Mustapha Azaitraoui, esperto in migrazione e lavoro dignitoso, avranno la possibilità di visitare gli sportelli Cisl di Ancona ed entrare in contatto con i servizi offerti dal sindacato per i lavoratori migranti, come lo sportello immigrazione e i corsi di lingua italiana. I quattro sindacalisti parteciperanno al seminario organizzato presso il Salone Armatura (via Ragnini 4, Ancona) giovedì 21 giugno alle 9.30 durante il quale potranno confrontarsi con i delegati sindacali Cisl delle principali categorie (Fai, Fim, Filca, Femca). La giornata proseguirà con la convocazione alle ore 16.30 del Comitato esecutivo Cisl aperto agli invitati, sempre presso il Salone Armatura, con la partecipazione dell'Anolf Marche, di Ancona e di Macerata, associazioni attive nell'assistenza agli immigrati e contro le discriminazioni; la Fai Cisl, che presenterà l'iniziativa "S.O.S. Caporalato", numero verde contro lo sfruttamento in agricoltura, e rappresentanti della comunità marocchina nelle Marche. Introdotta dall’autore, Adil Azzab, seguirà alle ore 18.00 la proiezione del film “My name is Adil”. Il lungometraggio, girato tra le campagne marocchine e Milano, presenta la storia vera di un ragazzo fuggito dal Marocco per inseguire il padre emigrato in Italia, un paese che scopre essere diverso da quello immaginato, ma che gli permette di crescere e formarsi fino alla decisione di tornare in Marocco alla scoperta delle proprie radici. Queste iniziative rientrano nell'ambito del progetto di Iscos Marche Migra-droit, finanziato dalla Regione Marche, tra i progetti ad iniziativa territoriale di solidarietà internazionale e di cooperazione allo sviluppo.
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18/06/2018 Urbino: un sostegno per contrastare il disagio sociale
Cgil e Cisl, insieme a Spi Cgil e Fnp Cisl, hanno sottoscritto con il Comune di Urbino l'accordo per le risorse da mettere a disposizione per gli interventi in favore dei lavoratori, pensionati, giovani e famiglie in condizione di disagio sociale, ricadenti nel territorio di Urbino. Tutte le informazioni nel volantino in allegato
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18/06/2018 Area Vasta 5: le proposte di Cgil Cisl e Uil per migliorare il servizio
Cgil Cisl e Uil di Ascoli Piceno, facendo seguito alla Piattaforma Regionale del 9 luglio 2017 che delinea le proposte sindacali come cornice generale in merito alla sanità nella Regione Marche, vogliono sottoporre all’attenzione di tutte le Istituzioni, Associazioni, operatori e cittadini le seguenti considerazioni e proposte sulla situazione della sanità in Area Vasta 5, con l’obiettivo di significativi miglioramenti del servizio offerto. L’elemento fondamentale per una visione condivisa con gli operatori e cittadini sulla sanità è il confronto aperto con la parte pubblica su servizi e scelte strategiche tramite un sistema di relazioni sindacali non basato su semplici informative e su delibere già adottate e applicate nel nostro territorio ma riconoscendo spazi e strumenti effettivi di confronto e condivisione. Qualsiasi programmazione e gestione territoriale della salute (quantitativa e qualitativa) deve partire, per un confronto costruttivo, dai dati e dalle informazioni messi a disposizione che evidenzino punti di forza e di debolezza al fine di costruire un sistema pubblico di qualità che risponda ai molteplici e diversi bisogni dei cittadini attraverso l’individuazione delle priorità e dell’equilibrio tra razionalizzazioni e potenziamenti. L’interesse per la creazione dell’Ospedale Unico da parte delle Istituzioni è altalenante. Non esiste una nostra contrarietà a priori ma la definizione dell’ospedale unico deve necessariamente essere collegata ad un progetto di sanità di territorio più ampio, che risponda effettivamente alle problematiche attuali con lo sguardo proiettato al futuro e che non si riduca soltanto all’applicazione di un algoritmo per l’individuazione dell’area. Per noi parlare di Ospedale Unico significa: - valutare e quantificare i tempi di realizzazione, anche considerando le infrastrutture e il sistema di contorno; - definire l’orientamento sui livelli di specializzazioni previsti orientando già da oggi le scelte da operare per la loro realizzazione o potenziamento; - avere la certezza di risorse economiche, in primo luogo pubbliche e in subordine definire l’eventuale ambito sul tipo di rapporto pubblico/privato nell’eventualità di investimenti privati; - individuare quale sarà nel frattempo il rapporto con i vecchi ospedali rimodulando l’intera assistenza ospedaliera secondo logiche di integrazione a partire dalla riorganizzare del sistema dell’emergenza/urgenza tra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. La programmazione in ambito ospedaliero deve essere collegata ad un piano che preveda l’attivazione degli Ospedali di Comunità e delle Case della salute propedeutiche ad una politica per il territorio che incrementi l’attività di prevenzione, su cui reputiamo si debba investire molto di più e che veda un coinvolgimento attivo dei Medici di medicina generale (vedi Accordo in Area Vasta del 11/06/2016). La specificità delle Aree Interne, a maggior ragione dopo il sisma, richiede di programmare l’assistenza sanitaria nel territorio potenziando la rete dell’ADI, la rete dell’emergenza/urgenza tramite poliambulatori di MMG, con la strumentazione adeguata per esami di base, piste atterraggio eliambulanze anche in ore notturne, telemedicina e la necessità di rivedere il ruolo delle RSA in particolare quella di Acquasanta. Le scelte degli assetti organizzativi su ospedale, territorio e prevenzione richiedono di aprire un confronto sul rapporto pubblico/privato dato che nel nostro territorio insite la metà della sanità privata della Regione. Ciò significa discutere sulle continue esternalizzazioni dei servizi sanitari in termini di integrazione e non di mera sostituzione e sul potenziamento dei controlli pubblici in merito ai LEA delle prestazioni. Ultimo esempio l’esternalizzazione del servizio ADI a San Benedetto del Tronto, servizio che per il particolare problema dell’invecchiamento della popolazione residente e l’incremento della non autosufficienza, andrebbe invece potenziato. La qualità del nostro sistema sanitario pubblico si valuta anche in relazione alle liste d’attesa rispetto alle quali esistono ancora gravi carenze che necessitano di essere affrontate con urgenza, anche attraverso l’utilizzo degli impianti H24, o attraverso assunzioni mirate a tempo determinato o, in subordine, con il ricorso a prestazioni di orari extraistituzionali affinché si possano abbattere i picchi di utenza e ridurre drasticamente il ricorso al privato. Il sistema della residenzialità e semiresidenzialità va riprogrammate rispetto al reale crescente fabbisogno delle fasce più deboli della popolazione e non basato esclusivamente sulla offerta di strutture disponibili sul territorio. Occorre un significativo investimento che cominci ad incidere anche sul forte squilibrio esistente tra le Aree Vaste della Regione, a scapito dell’Area Vasta 5 (13% dei posti letto dell’intera Regione). Occorre effettuare monitoraggi e verifiche dei livelli di prestazioni, in termini di qualità ed economicità e un confronto continuo con le parti sociali per la rilevazione degli effettivi bisogni e la condivisione delle relative risposte. L’Area Vasta 5 ha una mobilità passiva di circa il 15% del totale regionale ed una mobilità attiva di oltre il 45%; le risorse prodotte dal territorio non vengono reinvestite nei nostri territori, ma vanno a sanare i debiti di altri territori. Inoltre va considerato che il personale e l’organizzazione, già sottodimensionati rispetto ai bisogni, vanno ad essere ulteriormente gravati da prestazioni per pazienti provenienti da altre regioni, con pesanti ricadute sull’efficienza e sulla qualità dei servizi. La qualità del sistema sanitario pubblico Area Vasta 5 deve avere come fulcro fondamentale le politiche attuate nei confronti del personale che richiedono stabilizzazione dei precari, ripartizione dei carichi di lavoro, distribuzione degli orari e investimenti. Purtroppo la continua diminuzione dei fondi per il personale non fa prevedere un miglioramento della qualità dei servizi per i cittadini. La ricostruzione post sisma farà registrare un incremento esponenziale delle imprese edili che cominceranno ad operare sul territorio. Occorrerà pertanto prevedere il rafforzamento del Dipartimento Prevenzione Salute e Sicurezza sul lavoro attraverso l’ampliamento dell’organico. Purtroppo constatiamo che i cittadini che si rivolgono per necessità al Pronto Soccorso sia di Ascoli Piceno che di San Benedetto del Tronto sono costretti a lunghissime attese prima di essere visitati. E’ necessario per la qualità del servizio e per il rispetto dovuto ai cittadini che si rivolgono al servizio, prevedere una organizzazione più flessibile che possa ridurre sensibilmente i tempi di attesa.
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18/06/2018 Focus Lavoro: Alternanza scuola lavoro alla Cisl di Fano-Infografica Servizi Cisl
In primo piano: Giovani e Lavoro: le storie dei ragazzi in alternanza scuola e lavoro alla Cisl di Fano. Interviste ad Erika ed Elisa,  3° anno Liceo Nolfi di Fano,  Lorenzo 3° anno Servizi informatici aziendali C. Battisti Polo 3 Fano  e Giovanni Giovanelli, Responsabile AST Cisl Fano. A seguire: Per la Rubrica Cisl Ti Informa: Servizi e convenzioni per gli iscritti Cisl, tutte le informazioni su misura per te.
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12/06/2018 #Apriteiporti: la Cisl ai sit in di Ancona e Fano
«Bisogna trovare una soluzione politica per mettere fine a questo braccio di ferro stucchevole tra le autorità italiane e quelle maltesi su chi deve garantire l’approdo sicuro alla nave Acquarius con a bordo 629 naufraghi immigrati di cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte». Lo sottolinea la responsabile del Dipartimento immigrati, donne e giovani della Cisl, Liliana Ocmin. «Non possiamo correre il rischio di una possibile tragedia. È chiaro che l’Europa ci ha lasciato troppo spesso soli e per questo bisognerà lavorare nelle sedi opportune perché tutti si assumano le proprie responsabilità. Ma la salvaguardia delle vite umane viene prima di tutto e va al di là di ogni tatticismo politico teso a dimostrare l’inefficienza e l’inefficacia degli strumenti sinora impiegati per garantire una gestione condivisa e sostenibile da parte di tutti i Paesi europei e di tutta la comunità internazionale nell’accoglienza dei profughi e nella gestione di una immigrazione regolare che deve sempre avvenire nel rispetto della vita umana e delle regole comuni. La ‘globalizzazione dell’indifferenza’, più volte richiamata da Papa Francesco, non può essere elemento prevalente. Su questo l’Europa politica e solidale si gioca la faccia così come sulle sfide che l’immigrazione ci pone quotidianamente davanti. Non è nella contrapposizione ideologica che si trovano le soluzioni, ma nelle soluzioni politiche per stroncare i lauti affari dei trafficanti degli esseri umani che vanno fermati nei paesi di partenza e transito sotto la regia delle Organizzazioni Internazionali preposte nel sacrosanto rispetto dei diritti umani. Una possibile soluzione, già in fase di sperimentazione, sono i corridoi umanitari attraverso una redistribuzione più equa e sostenibile tra tutti i Paesi della Comunità Internazionale, all’interno del quale l’Europa deve interpretare il suo ruolo in nome dei suoi valori fondanti e costitutivi».    La Cisl delle Marche parteciperà al presidio di Ancona, che si svolgerà oggi alle 18.30 in Piazza della Repubblica (sede RAI)  promosso  dall'ACU Gulliver e al quale hanno aderito: Rete degli Studenti Medi Marche, Albatros, ANPI, Libera, CGIL, Arci, Spazio Comune Heval, Tenda Di Abramo - Falconara, Circolo Pungitopo - Legambiente, Istituto Gramsci Marche, Potere al Popolo, Altra idea di Città, SEMAJ- Seminari Magistrali "Joyce Lussu" Ancona, Urlo - mensile di resistenza giovanile.   Saremo presenti anche al sit in organizzato a Fano, ore 21, davanti all'Anfiteatro Rastatt          
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08/06/2018 Fano: no alla clinica privata, sì al rafforzamento del sistema salute in Area Vasta 1
La Cisl di Fano esprime forte contrarietà dopo l’annuncio della realizzazione della clinica privata a Fano e la nuova organizzazione della AOORMN sull’ospedale della città in considerazione anche di quanto già previsto per gli ospedali di Cagli e Sassocorvaro già privatizzati. Questo disappunto è soprattutto generato dal fatto che la sanità privata non è sempre fonte di efficienza, appropriatezza, economicità, e qualche volta non risponde neanche alle esigenze del territorio. Si è impoverita negli anni l’offerta sanitaria pubblica da parte della Regione, dimostrando anche poca trasparenza e riluttanza nel fornire dati oggettivi sul costo del personale, nè di dare la disponibilità a valutare attraverso un confronto le vere necessità della popolazione di Fano e dell’entroterra dell’Area Vasta 1. Tenendo presente anche l’enorme mobilità passiva che grava sulla Regione, ma in modo particolare nella provincia, riteniamo del tutto insufficiente il modello organizzativo attuale. La soluzione di tutte le criticità non può passare attraverso l’ulteriore impoverimento dell’ospedale. «Quale funzionalità avrà il pronto soccorso? - chiede Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano - Ci sembra di capire che l’unico reparto che rimarrà nel presidio sarà la chirurgia d’urgenza che è una risposta limitata alle esigenze della città. Occorre potenziare i servizi nel territorio rafforzando la prevenzione e la diagnostica, vero tallone d’Achille della sanità territoriale per quanto riguarda la mobilità passiva e le liste d’attesa». Per Giovanelli, «Nessuno tiene conto dell’invecchiamento e dell’alta percentuale di popolazione anziana la quale ha bisogno di una sistema sanitario ben diverso dalla semplice ospedalizzazione della sanità. Quante risorse per i servizi sanitari territoriali per gli anziani? Quale modello di prevenzione e di cura pe le malattie della terza età? Dove sono finite le case della salute?». Altre scelte, non meno discutibili, riguardano l’ospedale di Cagli e Sassocorvaro che offrivano una risposta assistenziale sulla post-acuzie, nei servizi di supporto e negli ambulatori specialistici. Queste strutture vengono riconvertite in ospedali di comunità, senza posti letto del servizio sanitario nazionale, dati in gestione al privato convenzionato e ultimamente gli vengono riconosciuti di nuovo posti letto di lunga degenza. «Una riflessione è opportuna - conclude Giovanelli -. Accogliamo con estrema soddisfazione questa nuova offerta sanitaria più appropriata per queste zone dell’entroterra, ma il tutto era già nella disponibilità dei due ospedali pubblici gestiti dalla Regione. Non riusciamo proprio a capire questa organizzazione che mira a risolvere i seri problemi sanitari dell’Area Vasta 1 e della Regione derogando al privato convenzionato una fetta importante di sanità senza una visione complessiva di sistema salute condiviso con il territorio». 
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05/06/2018 Le proposte di Cgil Cisl e Uil ai candidati Sindaco per la città di Ancona
Nella cosiddetta “Regione di Mezzo”, Ancona, città capoluogo, riveste   sicuramente un  ruolo centrale   e in questi anni ha intrapreso – pur nelle difficoltà determinate da una crisi tanto diffusa quanto perdurante - un percorso utile a  definire la  sua identità in un contesto economico e sociale in trasformazione. In questo quadro,  Cgil Cisl Uil, sono convinti che solo nella saldatura armonica tra sviluppo, lavoro e cura, cioè tra crescita economica e crescita sociale, il territorio può davvero realizzare le sue potenzialità. Ritengono quindi  fondamentale che il Comune – con il concorso di tutti i soggetti sociali ed economici e i principali poli produttivi e formativi, a partire dall’Università Politecnica delle Marche – sia motore del rilancio, progettando e realizzando una serie di azioni positive e  condivise,  valorizzando più che mai tutte le forme di partecipazione.    Cgil Cisl Uil, nella logica di una  ri-generazione di ruolo e  qualità della città  di Ancona – consapevoli di  rappresentare circa il 20% degli elettori: lavoratrici e lavoratori, disoccupati, pensionate e pensionati residenti ad Ancona -  sentono la responsabilità di dare voce ad istanze che mettano al centro il benessere collettivo e ridiano prospettive di miglioramento ai cittadini. Per questo occorre rifuggire facili scappatoie demagogiche di chi strumentalizza, amplificandole, paura, ansia, chiusure: sentimenti che non vanno sottaciuti, bensì gestiti con saggezza, fiducia, richiamo al senso civile della convivenza; aprendo a prospettive di sviluppo e non ritirandosi dentro trincee sempre più piccole. Se si sarà capaci di dare questa prospettiva di apertura e di crescita alla città- secondo i sindacati - allora Ancona potrà valorizzare quei segni di rilancio che già si intravedono, costruendo iniziative e forme tali da superare anche le molte criticità, ritardi, debolezze, che tuttora permangono. Le scelte da portare avanti, dovranno necessariamente essere  frutto di relazioni e confronti,  in  un lavoro di rete,   promosso dall’istituzione comunale  attivando  sinergie e mettendo in campo capacità progettuali. Ai candidati Sindaci, Cgil Cisl Uil  propongono una serie di proposte su  tre macro aree quali :   1.       Sviluppo e lavoro ·         Centralità delle politiche di allargamento delle possibilità di occupazione degli anconetani, con un attenzione particolare ai giovani: dallo sviluppo del co-working, alla  messa a sistema di un rapporto Amministrazione-Territorio-Scuola-Impresa; ·         Serve una nuova sede, più funzionale, per il Centro per l’impiego. ·         Intreccio sempre più evidente  fra tutela ambientale e  sviluppo della “blue economy”. ·         Porto, come vettore principale di sviluppo considerato  fulcro economico e anima vera della città, nell’intreccio fra logistica, merci e turismo. Aprirsi ad investimenti di prospettiva, anche con l’intreccio dei privati. ·         Il nuovo slancio della cantieristica navale va valorizzato nell’intreccio con l’indotto locale, per favorire l’avanzamento tecnologico e la riconversione dello storico apparato artigiano. ·         L’uscita Porto/A14 rimane la risposta infrastrutturale ineludibile per chiunque vada ad amministrare. ·         Favorire la crescita dell’impresa innovativa anche nel commercio sostenendo la diversificazione creativa dell’offerta e l’impresa giovanile, a fronte degli affitti impossibili del centro città ·         Costruire un terreno fertile per le aziende capaci di servizi avanzati alle imprese, in un mondo sempre più digitalizzato   2.       Progettazione urbana, infrastrutture,  viabilità ·         Limitare consumo di suolo e promuovere al massimo delle possibilità la riconversione del costruito ·         Sostegno ai progetti come quelli relativi al nuovo “water front” e al nuovo ingresso alla città “Palombella – Archi”: un percorso che non può interrompersi e che richiede intelligente rapporto con Stato e UE. ·         Arricchimento dei servizi di base per i quartieri periferici e le frazioni: non bastano solo le scuole; servono aree verdi e impianti sportivi, luoghi di ritrovo effettivamente fruibili e servizi sociali a misura degli specifici bisogni; serve incentivare la presenza di attività commerciali e di pubblico esercizio ·         Salvaguardare il ruolo di cerniera tanto urbana quanto sociale e di integrazione della “Seconda Ancona”, rendendo risorsa anche la presenza multietnica.Ricordiamo,fra gli esempi di possibile iniziativa, il recente focus promosso da Cgil Cisl e Uil con “Cittadinanzattiva” sull’Area  ex-CRASS . ·         Ridare piena centralità al tema dei collegamenti viari con il resto del Paese e con l’Europa del Nord. Va mantenuta alta la pressione per l’effettivo raddoppio della ferrovia Ancona-Roma   3.       Sostegno alle fragilità sociali  e qualità dei servizi ·         Potenziamento dell’investimento complessivo sulle politiche sociali ·         Indire, entro un anno, una “conferenza cittadina della socialità”, preceduta da un vasto e inclusivo lavoro preparatorio ( ampliando l’esperienza del progetto “Ancona città in comune”) ·         Celere realizzazione del nuovo Inrca – Ospedale di Camerano, anche  per alleggerire Torrette di funzioni che non possono continuare ad esserle proprie. A ricaduta i temi del Pronto Soccorso e Punto di primo intervento in città. ·         Recupero dell’attuale area Inrca e  individuazione della  sua destinazione a usi d’interesse generale ·         Sostegno alle fragilità sociali abitative favorendo progetti di co-housing e housing sociale diffusi( vedi esperienza Osimo). ·         Potenziamento delle politiche giovanili con maggiore coinvolgimento di questa fascia di popolazione e con la reale integrazione dei 17 mila universitari che, in gran parte, vengono da fuori ma che possono dare un forte contributo, anche di creatività e dinamicità, alla città. ·         Cultura come terreno da non penalizzare. Sostegno diffuso e valorizzazione del ruolo delle Muse e, soprattutto, della Mole come hub culturali del territorio ·         Ancona ha già una propria chiara collocazione e strategia sui principali servizi a rete: siamo consapevoli che da soli non si va - in termini di costi come di qualità – lontano e lavoriamo affinché progettualità, qualità e garanzie camminino, in tutti i settori, di pari passo.“Multiservizi” è una realtà consolidata  e vogliamo augurarci che analogo cammino si realizzi in tema di gestione delle reti gas. Siamo perché si definisca un percorso di garanzia – per il servizio come per i lavoratori – in vista delle future gare per il trasporto pubblico locale, dove “Conerobus” è portatrice di esperienze di qualità. Sosteniamo con forza il lungo percorso per la costituzione di un’Azienda unica provinciale pubblica per la gestione dei rifiuti e chiediamo a tutti i candidati di impegnarsi senza opacità in tal senso. ·         Messa in efficienza della macchina comunale - per rispondere alla drastica riduzione degli organici e l’aumento delle competenze – attraverso un efficace confronto con le rappresentanze sindacali ·         Appalti: proseguire sulla linea del Protocollo firmato nel 2016. Non sono accettabili risparmi per i cittadini bastati su crescita della precarietà e calo di qualità dei servizi.  
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04/06/2018 Focus Lavoro: Busta paga pesante, 4000 firme per l'appello Cisl, approvato il Decreto - Voucher Asili nido
In primo piano: Busta paga pesante, in oltre 4000 firmano l'appello Cisl. Il Governo approva la restituzione in 5 anni. Intervista a Marco Ferracuti, Segretario regionale Cisl Marche. Per la Rubrica Cisl Ti informa: Voucher servizi prima infanzia, Istruzioni per l'uso
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30/05/2018 Busta paga pesante, Cisl maceratese: “ Impegno, equità e giustizia per la nostra gente” Consegnate 3.483 firme al Prefetto di Macerata
«Sono 3.483  le firme raccolte sul nostro appello ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio per chiedere un immediato intervento normativo di modifica delle modalità di restituzione dell’IRPEF sospesa a seguito del sisma. 3.483 firme raccolte dalla CISL solo nel cratere maceratese e in soli cinque giorni e tante sono le sottoscrizioni che continuano ancora oggi ad arrivare nelle nostre sedi. -   esordiscono  così,  con  grande soddisfazione, Silvia Spinaci, responsabile Cisl di Macerata e Rocco Gravina, responsabile Cisl  di Tolentino – Camerino che oggi hanno consegnato le firme raccolte al Prefetto di Macerata - Una grande partecipazione che ha portato a un risultato essenziale per la nostra gente. E con questa consegna vogliamo esprimere un sentito ringraziamento ai tantissimi lavoratori, pensionati, cittadini che ci hanno dato fiducia e che insieme a noi non hanno mollato fino all’ultimo, anche quando in tanti pensavano che fosse ormai una battaglia persa.- continuano -  In tutti i luoghi di lavoro, dalle scuole e università alle aziende, dalle banche agli uffici pubblici, nelle piazze, nei mercati, nelle nostre sedi, il flusso della raccolta firme è stato ininterrotto. Segno di un territorio che non si arrende e che resiste.»   L’incontro con il Prefetto, «che ci ha ringraziati per il nostro costante ruolo di presidio del territorio e di rappresentanza degli interessi e delle esigenze delle popolazioni colpite dal terremoto, è stata l’occasione per fare il punto su tante problematiche del post sisma che restano ancora aperte. Sulla stessa emergenza della “busta paga pesante” ci sono infatti aspetti essenziali che devono essere ancora chiariti. » sottolineano Spinaci e Gravina . Nello specifico va precisato che, in alcuni comparti della pubblica amministrazione (come scuola, vigili del fuoco, Guardia di Finanza e Polizia) la restituzione dell’IRPEF è già partita su iniziativa della Ragioneria dello Stato, mediante trattenuta sullo stipendio di maggio.« Ora, per evitare la beffa di un’assurda disparità di trattamento, è fondamentale che sia garantita a questi lavoratori la possibilità di passare alla restituzione in 60 rate a partire da gennaio 2019.  Chiediamo che per questi lavoratori la restituzione venga subito congelata e che possano richiedere il ristorno della rata già versata. Il Prefetto nei giorni scorsi, prendendo visione del nostro appello ha adottato tutti gli strumenti a sua disposizione per sollecitare un intervento risolutivo – concludono i responsabili della Cisl maceratese - ed ha tempestivamente segnalato questa specifica problematica al Commissario Straordinario Paola De Micheli, che ha a sua volta assunto l’impegno di risolvere quanto prima anche questa situazione. »    
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18/05/2018 Dal campanile al territorio: tavola rotonda sullo sviluppo di Colli al Metauro
Una tavola rotonda per tracciare un possibile modello di sviluppo per il territorio di Colli al Metauro. Giovedì 24 maggio alle ore 16, presso la sede comunale di Calcinelli, si terrà "Dal campanile al territorio", iniziativa promossa dalla Cisl di Fano e dal Comune di Colli al Metauro che vedrà la partecipazione di Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano, Fausto Baldarelli della Cna Pesaro - Urbino, Maria Grazia Santini, Segretario regionale Femca Cisl Marche, Mauro Masci, Segretario regionale Fim Cisl Marche, e Stefano Aguzzi, sindaco di Colli al Metauro. Conduce la tavola rotonda Alessandro Marconi, giornalista di "Il Metauro". Il Segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, interverrà a conclusione del dibattito. Al termine dell'incontro saranno inaugurati i nuovi locali della Cisl di Calcinelli, in via Guglielmo Marconi 22.  
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14/05/2018 Monte Urano: la Cisl inaugura la nuova sede
Martedì 22 maggio alle ore 10,00 verrà inaugurata la nuova sede del sindacato Cisl a Monte Urano, in via Gramsci n. 54. La sede si sposta in locali più ampi e funzionali per rispondere meglio alle esigenze dell’attività sindacale, degli iscritti e simpatizzanti che quotidianamente si rivolgono alla Cisl. All’inaugurazione interverrà il Segretario Regionale Cisl Marche, Marco Ferracuti e il Segretario generale della FNP Cisl Marche, Mario Canale. È questa una scelta strategica che rende meglio fruibili gli ambienti e permette di soddisfare le esigenze di tante persone che ogni giorno si rivolgono ai nostri servizi; nuovi spazi per garantire sempre più ascolto e riservatezza ai nostri utenti. Puntare alla valorizzazione e all’attenzione delle persone è per noi della Cisl prioritario, ancor di più oggi, in questo periodo di crisi che vede aumentati i bisogni e diminuite le risposte.  
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14/05/2018 Focus Lavoro:Terremoto: Busta paga pesante - Sciopero Aerdorica
In primo piano: Per la busta paga pesante per i lavoratori e pensionati residenti nel cratere del sisma,  un'opportunità che ha  rischiato di diventare beffa, arriva l'ipotesi rateizzazione in 5 anni per la restituzione. Le interviste a Maria Teresa Ferretti, responsabile Cisl Ascoli Piceno, Silvia Spinaci, responsabile Cisl Macerata e Rocco Gravina responsabile Cisl Tolentino e Camerino. Sciopero di 4 ore per i lavoratori di Aerdorica, società di gestione dell'Aeroporto delle Marche, senza stipendio da oltre 2 mesi. Intervista a Roberto Ascani, Segretario Generale Fit Cisl Marche.  
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10/05/2018 Buonasera Marche con Silvia Spinaci, Maria Teresa Ferretti e Rocco Gravina
Ospiti in studio Maria Teresa Ferretti, responsabile Cisl Ascoli Piceno, Silvia Spinaci, responsabile Cisl Macerata e Rocco Gravina, responsabile Cisl Tolentino. Il punto sulle aree del cratere del sisma della provincia di Ascoli e di Macerata in particolare sulla confusa situazione della busta paga pesante richiesta dai lavoratori del pubblico e del privato ma anche dai pensionati residenti nelle zone terremotate.
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09/05/2018 IO NON CI CASCO: a Urbisaglia un incontro pubblico sulla tutela e i diritti dei consumatori
Giovedì 10 maggio alle ore 17 presso la Biblioteca di Urbisaglia si terrà "Io non ci casco!", incontro pubblico sulla tutela e i diritti dei consumatori con Alessandra Fioravanti, responsabile territoriale dell'Adiconsum. Si parlerà di agevolazioni tariffarie previste a seguito del sisma e dei vari bonus sociali sulle utenze/canone RAI, di bollette sospese e agevolazioni tariffarie per sisma, di come comprendere una bolletta luce/gas. di pratiche commerciali scorrette registrate nei contratti stipulati telefonicamente o porta a porta in relazione alle forniture luce e gas, soprattutto in vista della fine del mercato tutelato. Sarà possibile intervenire e porre domande anche su casi particolari. Durante l'evento interverrà inoltre Rocco Gravina, responsabile della Cisl di Tolentino - Camerino, per illustrare le ultime novità sulla busta paga pesante e sulla restituzione dell'Irpef sospesa.    
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07/05/2018 Fano: fondo anticrisi anche per i contratti a tempo determinato
Anche quest'anno è stato attivato il fondo anticrisi del Comune di Fano con risorse dell'amministrazione comunale e della Cisl di Fano. Beneficiari degli interventi sono soggetti residenti nel Comune di Fano che, per effetto della crisi economica, si trovino in una delle condizioni sotto indicate, intervenute successivamente al 31/12/2013, con ISEE non superiore a € 9.000,00: ● essere disoccupati, a causa di licenziamento dovuto a crisi aziendale o dimissioni per giusta causa (vedi circolare INPS n. 97/2003 e n. 163/2003) a far data dal 1 gennaio 2013; ● essere disoccupati, a causa della scadenza del contratto dal 1 gennaio 2013; ● lavoratori autonomi che siano stati costretti a chiudere l’attività e relativa partita iva a causa della crisi, e che non ne abbiamo aperta un’altra, o non abbiano trovato un lavoro dipendente; ● lavoratore dipendente non a tempo indeterminato o comunque occupato, titolare alla data di emanazione del presente Avviso pubblico, di contratto di lavoro di cui alle tipologie previste dal Decreto legislativo 15 giugno 2015 n.81;   I beneficiari, come sopra individuati, potranno richiedere i seguenti interventi, concedibili fino ad esaurimento del fondo: a) area sostegno all’abitazione di residenza: • contributo per il sostegno all’abitazione per una somma non superiore a Euro 550,00; b) area sostegno alla gestione quotidiana: • voucher spesa per un valore parametrato al numero dei componenti del nucleo familiare, per un importo pro-capite massimo di Euro 50,00; • contributo per il pagamento delle utenze domestiche, luce e gas, fino ad un massimo di Euro 250,00; • agevolazione tariffarie per bollette servizio Tari e servizio idrico fino ad un massimo di euro 250,00;   La quota di contributo massimo che potrà essere concessa per gli interventi area sostegno alla gestione quotidiana e area sostegno all’abitazione è riferita al valore ISEE del richiedente con le modalità di seguito indicate: - fino Euro 800,00 per nuclei familiari con valore ISEE non superiore a Euro 6.000; - fino Euro 600,00 per nuclei familiari con valore ISEE compreso tra Euro 6.000 e 9.000.   Le domande vanno presentate entro il 31 luglio 2018. Le richieste di accesso al Fondo andranno compilate esclusivamente presso l’Ufficio delle Politiche Sociali sito a Fano in Via S. Eusebio, 32, ma sarà possibile ricevere tutte le informazioni presso la Cisl di Fano, sede di via Garibaldi 69, Tel 0721805151 Email: ast.fano@cisl.it   «Questo è il risultato del lavoro di confronto con l'amministrazione comunale. - afferma Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano - Occorre continuare a sostenere  le persone in difficoltà economiche integrando le varie misure  di sostegno. Speriamo di continuare ancora con maggiori risorse per contrastare gli effetti della crisi che ha colpito duramente il territorio».  
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30/04/2018 Primo Maggio 2018 la sicurezza è il cuore del lavoro. Cgil Cisl Uil Pesaro festeggiano a Fano
Per il 1° maggio 2018 CGIL CISL UIL nazionali hanno scelto di affrontare il tema della sicurezza sul lavoro. Lo hanno scelto perché al di là del fatto che in questo Paese c’è bisogno di lavoro, la sicurezza del lavoro è sempre più un’emergenza.   I dati INAIL sugli infortuni mortali nel 2017 parlano di 1.029 decessi, quasi 3 morti al giorno ed è un dato in salita rispetto al 2016, nei primi 4 mesi del 2018 i morti sul lavoro sono già 160, nella nostra Regione sono state 33 le vittime del lavoro e solo nella nostra Provincia ben 4.463, con un aumento su base regionale dello 0,8%, gli infortuni denunciati.   Questa preoccupante situazione pone tutti di fronte alla necessità di un impegno maggiore in termini di prevenzione e contrasto. La salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro I controlli, con in capo il servizio prevenzione salute e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’ASUR, vanno potenziati e la Regione deve al più presto destinare il 5% delle risorse del bilancio sanitario che la normativa prevede, al fine di incrementare gli organici degli addetti al servizio e migliorarlo. Ad oggi, infatti, la Regione spende solo il 3,4% del bilancio sanitario per la prevenzione. Alle imprese ed alle rappresentanze sindacali spetta il compito di continuare nell’impegno a costruire una cultura della sicurezza sul lavoro, cultura che oggi viene minata dai compromessi derivanti dal lavoro che manca, dalla sua ricattabilità e dalla sua precarietà.   Il 1° maggio il pensiero non può non andare anche ai tanti che il lavoro lo cercano e non riescono a trovarlo, mancano 15.000 posti di lavoro rispetto alla situazione pre-crisi nella nostra Provincia e il tasso di disoccupazione giovanile è al 30%. Un appello dunque a mettere in campo tutti gli sforzi affinché l’inversione di tendenza dell'occupazione del 2017 sia al più presto robusta e si consolidi.   In questo contesto CGIL CISL UIL ANPI e ARCI di Pesaro festeggeranno ancora una volta il 1°maggio a Fano ai Passeggi sin dalla mattina con animazione per bambini e stand gastronomici, poi nel pomeriggio delle 15:00 ci sarà musica dal vivo e alle ore 17 un breve saluto da parte delle Organizzazioni Sindacali, di ANPI e ARCI.   Invitiamo tutti a celebrare con noi il 1° maggio affinché il lavoro con i suoi diritti torni ad essere un valore unificante e fondamentale per uno sviluppo socialmente ed ambientalmente sostenibile.
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23/04/2018 Focus Lavoro: Le Marche di domani, convegno UNIVPM- Emergenza Busta paga pesante
In primo piano: Le Marche di domani: sviluppo, lavoro 4.0 e coesione sociale. Convegno alla Politecnica delle Marche. Interviste a Sauro Rossi, Segretario Generale Cisl Marche, Sauro Longhi, Rettore Università politecnica delle Marche e Marco Ferracuti, Cisl Marche. Le preoccupazioni e le richieste della Cisl di Macerata per la restituzione dell’ Irpef, sospesa per i lavoratori e pensionati delle aree colpite dal sisma. Le storie di Francesco e Josè Louise. Le interviste a Silvia Spinaci, responsabile Cisl Macerata e Rocco Gravina, responsabile Cisl Tolentino- Camerino.
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18/04/2018 Emergenza "busta paga pesante": verso una restituzione dell'Irpef sospesa ingiusta e incerta
Per lavoratori e pensionati delle zone colpite dal sisma, sono ormai alle porte i termini normativi per la restituzione dell’IRPEF sospesa con il d.l. 189/2016 attraverso la c.d. “busta paga pesante”. A seguito dell’ennesima richiesta del sindacato, la Legge di Bilancio 2018 ha infatti stabilito che il versamento delle imposte sospese a seguito del sisma debba avvenire a decorrere dal 31 maggio 2018 e che possa essere rateizzato in un massimo di 24 rate mensili. La busta paga pesante è stata finora una vera e propria corsa ad ostacoli, fatta di continue revisioni e aggiustamenti che hanno creato non poca incertezza tra lavoratori e pensionati e che ora rischia di concludersi anche peggio. Dal prossimo mese di maggio, infatti, i contribuenti delle zone colpite dal sisma ogni mese si troveranno a dover far fronte al pagamento della normale IRPEF, ripreso da gennaio 2018, maggiorato della rata di restituzione delle imposte sospese. In sostanza per un lavoratore o un pensionato questo significherà pagare ogni mese almeno il 50% in più di imposte sul reddito. Una situazione difficilmente sostenibile in condizioni ordinarie, figurarsi in una situazione di profondo disagio come è quella che vivono ancora oggi le popolazioni terremotate. Come se non bastasse, il 31 maggio scade anche la sospensione dei termini di pagamento per le utenze di acqua, luce e gas delle abitazioni inagibili ed entro il 31 agosto i gestori emetteranno per tutti gli utenti del cratere un’unica fattura di conguaglio relativa a tutto il periodo di sospensione e rateizzabile in 36 mesi. Un vero e proprio effetto stangata, con le buste paga e le pensioni che rischiano di risultare insufficienti a far fronte alla ripresa in contemporanea di tutte le riscossioni. È un pericolo che denunciamo da tempo e che, proprio ora che la terra non smette di tremare, si sta facendo sempre più concreto. A ciò si aggiunga che permane tra i contribuenti, ma anche tra gli “addetti ai lavori”, una profonda incertezza sulle modalità della restituzione. Le poche indicazioni pervenute ad oggi dall’Agenzia delle Entrate non danno indicazioni complete sulle modalità della restituzione. Non ci sono codici tributo e modelli per il versamento autonomo delle imposte sospese da parte del contribuente e dalle amministrazioni pubbliche arrivano indicazioni discordanti. Abbiamo segnalazione che alcune amministrazioni (ad es. scuola e Vigili del Fuoco) stanno diffondendo ai lavoratori una comunicazione della Ragioneria dello Stato che riconosce loro la possibilità di far detrarre l’IRPEF da restituire direttamente dallo stipendio in un numero di rate a scelta del lavoratore e comunque non superiore a 24. Altre amministrazioni pubbliche, come ad esempio l’ASUR, hanno invece comunicato ai dipendenti che dovranno provvedere autonomamente al versamento dei tributi sospesi. E nel frattempo, in assenza di indicazioni chiare da Agenzia delle Entrate e INPS, ad oggi il dipendente privato e il pensionato non hanno al momento strumenti per comunicare la volontà di rateizzazione, il numero delle rate prescelto e per effettuare i relativi versamenti. È alla luce di tutti questi aspetti che la CISL torna a chiedere con forza che le istituzioni nazionali, anche in questa fase di difficile transizione, trovino gli strumenti per dare ascolto e risposte alle esigenze dei lavoratori e dei pensionati delle zone colpite dal sisma.  Una cosa è certa il 31 maggio è davvero troppo presto e 24 rate sono davvero troppo poche!  A confermarlo è la storia dei provvedimenti di sospensione IRPEF e di riavvio della riscossione a seguito di eventi sismici:  per il terremoto Marche-Umbria del 1997 i 21 mesi di imposte sospese sono stati pagati per il 40% dopo 10 anni e in 120 rate mensili; trattamento similare per la restituzione dei 69 mesi di sospensione previsti per il sisma Molise-Puglia del 2002; per l’Aquila 2009 la restituzione è iniziata dopo 12 mesi ma è sempre stata limitata al 40% e dilazionata in 120 rate. Per il sisma Centro Italia ci troveremo invece a restituire l’importo integrale dell’IRPEF sospesa dopo appena 5 mesi dal termine della sospensione e in sole 24 rate. Una disparità di trattamento davvero irragionevole e ingiustificata.   Nello specifico la CISL chiede:  un intervento normativo definitivo sulla restituzione, che interrompa lo stillicidio dell’attesa di ulteriori proroghe e di altri interventi last minute;  una restituzione equa e giusta, che non sia discriminatoria rispetto a quanto previsto dal legislatore in situazioni analoghe. La CISL chiede pertanto: o un numero maggiore di rate; o il posticipo dell’avvio della restituzione;  in ogni caso la pronta definizione da parte dell’Agenzia delle Entrate di modalità di restituzione comode per il contribuente (riteniamo che sia importante dare al contribuente la possibilità di scegliere se effettuare autonomamente il versamento o far trattenere la rata direttamente al sostituto d’imposta).   A tal fine venerdì 20 aprile alle ore 17:00 presso la sede CISL di Macerata, la CISL del territorio maceratese insieme ai delegati dei luoghi di lavoro, lavoratori e pensionati incontrerà i parlamentari della provincia per sollecitare attenzione e un immediato intervento sulla questione.   Responsabile AST CISL Macerata           Responsabile AST CISL Tolentino – Camerino     Responsabile AST CISL Ascoli Piceno        Silvia Spinaci                                                  Rocco Gravina                                                  Maria Teresa Ferretti    
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17/04/2018 La Cisl di Fano alla Marcia della Pace e della Fraternità
La Cisl di Fano parteciperà domenica 22 Aprile alla Marcia della Pace e della Fraternità promossa dall'ICS "Padalino" con il patrocinio del Comune di Fano, Assessorato alla Pace e l'adesione di decine di scuole e associazioni, laiche e cattoliche, nel 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nel 70° anniversario della Costituzione.« Noi della Cisl ci saremo. - ha sottolineato Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano - Oggi  è più che mai importante esserci.»La Cisl, nei giorni  scorsi,  ha aderito all’ appello “Cessate il fuoco! Fermiamo le guerre in Medio Oriente”, l'iniziativa promossa da ‘Rete per la pace’' e da altre associazioni laiche e cattoliche che sono mobilitate per fermare i conflitti  in Siria, in Palestina, in Libia, in Egitto, in Iraq, nello Yemen, nella regione a maggioranza curda La partenza è prevista per le  ore 9.00 dal piazzale di Via della Giustizia   con arrivo alle ore 11.30 all'Eremo di Monte Giove.   
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16/04/2018 Focus Lavoro: Rsu Day per i candidati Cisl Fp Marche - Prendiamoci cura ex Crass
In primo piano: Rsu day ad Ancona i candidati della Cisl Fp Marche si preparano al voto del 17-18- 19 aprile per il rinnovo delle rappresentanze sindacali nelle amministrazioni pubbliche e nella sanità. Interviste a Luca Talevi, Segretario Generale Cisl FP Marche, Mirella Fanelli, Ospedale Macerata e Alessandro Sampaolesi Comune di Falconara. "Prendiamoci cura" indagine promossa da Cgil Cisl Uil e Cittadinanza attiva, nell'area dell'ex Crass di Ancona.Le interviste ad Alessandro Mancinelli, Responsabile Cisl Ancona - Lorenzo Papa, dipendente Area Vasta 2 - Asur Marche.
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16/04/2018 Ginnastica dolce contro il decadimento fisico al Caffè Alzheimer
Giovedì 19 aprile appuntamento presso il Caffè Alzheimer di Falconara Marittima con la ginnastica dolce. L'attività, coordinata dalla professoressa Annarita Cuoccio, si propone di contrastare il decadimento fisico, direttamente correlato con l’avanzare dell’età. Vi sono varabili individuali e ambientali che possono influenzare il progredire del fisiologico decadimento. Molte ricerche scientifiche hanno dimostrato come uno stile di vita attivo influenzi positivamente lo stato di salute, non solo fisica, ma anche psichica. Migliorare la circolazione, rinforzare e preservare le articolazioni, sono fattori da non trascurare soprattutto con l'avanzare dell'età. La sessione avrà inizio alle ore 17 presso i locali della Parrocchia del Rosario, via Mameli 17, Falconara Marittima.
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13/04/2018 Per la nostra sanità, Per la tua salute la CISL dà voce alle persone e mette sotto inchiesta la capacità della sanità maceratese di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini
Parte la campagna CISL Per la nostra sanità, Per la tua salute, una campagna di ascolto, informazione e sensibilizzazione sulla sanità nell’Area Vasta 3.   Obiettivo di fondo è mettere al centro del dibattito le persone e le loro esperienze reali della sanità maceratese, puntare la lente sui loro bisogni di salute e sull’adeguatezza delle risposte che essi ottengono dal servizio sanitario del territorio.   Rischiamo sempre di più che la sanità nell’Area Vasta 3 resti schiacciata tra una Giunta regionale che si ostina a procedere nel governo del sistema sanitario delle Marche all’insegna della massima opacità e autoreferenzialità e un dibattito pubblico locale monopolizzato dalla discussione surreale sulla localizzazione dell’Ospedale Unico. Nel frattempo il confronto con la Direzione dell’Area Vasta 3 è del tutto assente ormai da tempo (l’ultimo incontro con le OO.SS. confederale risale a gennaio 2017), nella totale omissione dei dati e delle informazioni necessarie per comprendere lo stato di programmazione e gestione del sistema sanitario nel territorio.   Per questo pensiamo sia essenziale ancora una volta ripartire dai cittadini e dar loro voce. Stiamo conducendo un’indagine tra i nostri iscritti rispetto ad alcuni aspetti essenziali del sistema sanitario nel territorio che incidono in modo significativo sulla qualità del servizio salute e stanno emergendo molte conferme rispetto ai nostri principali timori.   Ad esempio, del medico di medicina generale ci si fida, ma quanto basta. Spesso si ricorre direttamente allo specialista nel privato. Sulla rete dell’emergenza-urgenza non c’è stata una vera informazione dell’utenza, che continua a rivolgersi ai Punti di Primo Intervento e ai PAT con la convinzione di accedere a un Pronto Soccorso e al contempo non muta il sovraccarico di codici verdi nei Pronti Soccorso ospedalieri.   Sul governo dei tempi di attesa, in molti casi sembra di essere rimasti all’anno zero, dal momento che l’utenza spesso non è consapevole dell’inserimento o meno da parte del medico curante del codice di priorità nella ricetta medica. E il risultato è che in troppi casi di fronte a tempi di attesa troppi lunghi si rinuncia alla visita o alla prestazione.
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11/04/2018 “Prendiamoci cura” proposte concrete per migliorare servizi e spazi all’ex Crass di ancona
Promuovere la cultura del valore della “cura” delle persone, attraverso l’ascolto attivo, la rilevazione dei bisogni e l’ individuazione di possibili soluzioni: questo l’obiettivo al centro del progetto “Prendiamoci cura” , promosso da  Cittadinanzattiva delle Marche, CGIL CISL UIL di Ancona e le rispettive Federazioni dei pensionati. L’indagine  è stata realizzata  nel mese di novembre 2017,   nell’area dell’ex Crass di Ancona, attraverso la somministrazione di questionari a 198 cittadini/utenti dei servizi e 157 operatori ASUR. Il monitoraggio ha permesso di  raccogliere  segnalazioni ed istanze per fare dell'ex Crass,  sito di interesse storico e architettonico per la città di Ancona,  uno spazio urbano - cittadino  e soprattutto un luogo  dove le persone possano trovare servizi efficienti ed efficaci.  I giudizi espressi dall’utenza sui vari aspetti indagati sono quasi tutti “sopra la sufficienza” ed in alcuni casi si arriva a giudizi di piena soddisfazione. Tuttavia dal  report emergono anche criticità, strutturali e non solo, vengono segnalate sia da chi usufruisce dei servizi sanitari o dagli operatori:   difficoltà nell’accesso ai servizi di fisiatria e di  medicina legale per le persone con disabilità,  l’assenza di  segnalazioni per orientarsi tra le sedi dei servizi e lunghi tratti di  percorribilità a piedi; ma anche  lunghi tempi di attesa per la fruizione di alcuni servizi, quali quelli di Fisioterapia e di competenza UMEE (in particolare psicologi e logopedisti dedicati a bambini), a causa della carenza di personale.  Vengono evidenziati, in particolare dagli operatori che prestano quotidianamente servizio nell’area, anche problemi di  manutenzione e pulizia del parco,  ma anche di sicurezza, a causa della scarsa illuminazione. Un lavoro di ascolto che ha permesso a  CGIL CISL UIL e Cittadinanza Attiva di presentare alcune proposte  concrete alla Direzione generale  dell’Area Vasta 2 e all’Amministrazione comunale su miglioramenti in termini di qualità, efficientamento organizzativo dei servizi e di valorizzazione del patrimonio pubblico,  dell’area dell’ex Crass come ad esempio:  sistemare ulteriore segnaletica, specie dedicata ai pedoni  garantire presenza di personale, anche volontari e/o giovani del servizio civile, che aiutino le persone ad orientarsi nella “cittadella sanitaria”  verificare la fruibilità dei vari luoghi a partire da quelli maggiormente frequentati da persone disabili o con difficoltà motorie, come Fisiatria/Riabilitazione e Medicina legale  riorganizzare il servizio delle casse ticket  migliorare la fruibilità dei servizi di fisioterapia e UMEE  verificare e riorganizzare il servizio di bus navetta estendendone l’orario, curando maggiormente la pulizia del mezzo, segnalando meglio i punti di partenza/fermata e rendendo fruibile il servizio anche alle persone con disabilità motorie, attraverso la sistemazione di apposita piattaforma.  effettuare una regolare manutenzione del verde  potenziare la sorveglianza e l’illuminazione  incentivare la partecipazione di utenti e operatori ai processi di miglioramento dei servizi  riaprire il bar interno, ormai chiuso da anni  collaborare con il Comune di Ancona per una maggiore fruizione del parco da parte dei cittadini, unica vera oasi di verde nel raggio di qualche chilometro, in un quartiere caratterizzato da un’alta densità abitativa.   In allegato il report del progetto  
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10/04/2018 Nuova scossa nel maceratese
Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4.7 ha colpito nelle prime ore di oggi le zone dell'entroterra maceratese. Nelle foto la situazione a Camerino nelle casette SAE appena consegnate. In questo momento drammatico, cinque nostri iscritti della Flaei Cisl stanno garantendo tra mille difficoltà e con pochissimi rinforzi saltuari il servizio elettrico in gran parte del territorio.
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07/04/2018 Telefonia ed Energia Tariffe sotto controllo! Incontro a Filottrano
Lunedì 9 aprile alle ore 16.30 presso il Circolo Anziani - Associazione Terza Età  - Vicolo Beltrami, Filottrano  incontro su Telefonia ed Energia - Tariffe sotto controllo!,  promosso dalla associazione dei consumatori della Cisl,  Adiconsum Marche e dalla Fnp Cisl Pensionati Jesi - Filottrano.   Ai lavori, introdotti da Gianfranco Pigliapoco,Responsabile Cisl Pensionati Rls Jesi  e presieduti da Giovanni Focanti Coordinatore Territoriale Pensionati Cisl, interverrà l'esperta di Adiconsum Marche,Roberta Mangoni.
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05/04/2018 Area Vasta 1: rafforzare la sanità pubblica prima di aprire al privato
Le AST Cisl di Pesaro, Fano, Urbino, esprimono forte preoccupazione per il persistere di gravi criticità nell’offerta sanitaria dell’Area Vasta 1. In particolare manifestano decisa contrarietà rispetto alla prospettiva, prevista da una Delibera di Giunta Regionale e confermata degli annunci dell'assessore regionale alla sanità, in merito alla costruzione a Fano di una nuova clinica privata.   Non è affatto chiaro in quale modo tale prospettiva possa entrare a far parte di un progetto di sistema salute del nostro territorio, che più degli altri nelle Marche è interessato dal fenomeno della mobilità passiva. Basti pensare che più di un terzo dei ricoveri fuori Regione interessano cittadini della nostra Provincia.   È chiaro ormai che le scelte di politica sanitaria sono sempre più orientate a favorire nuovi ed ulteriori soggetti privati accreditati con il servizio sanitario pubblico regionale. Riteniamo che la priorità sia invece rafforzare il sistema pubblico. Questa posizione non è preconcetta ma deriva dal fatto che, nell'Area Vasta 1, i principali atti regionali relativi alla riorganizzazione sanitaria  sono rimasti quasi del tutto inapplicati ed i disagi ai cittadini sono cresciuti in maniera esponenziale. L’Area Vasta 1 è decisamente deficitaria in posti letto ospedalieri, e l’ultimo incremento è solo una piccola goccia nel mare dei disagi. L’obiettivo dell’adeguamento alla media nazionale del 3,7 posti per mille abitanti è solo un lontano miraggio. Tale insufficienza si evidenzia  anche in raffronto con le  altre realtà regionali, per cui, nonostante le dichiarazioni trionfalistiche di dirigenti Asur, resta il fatto che nell'Area Vasta 1 la spesa sanitaria risulta la più bassa delle Marche. Tutto questo è evidenziato anche dalle continue denuncie operate dalle Federazioni di categoria come la Fp Cisl, che contestano la forte carenza di personale medico, infermieristico e tecnico, specie in proporzione alla popolazione esistente.  Riteniamo necessario che, prima di aprire al privato, si assuma personale pubblico. Per questo servirà però fare chiarezza sulla reale entità della spesa oggi sostenuta per quest'ultimo, sia a livello regionale che di Area Vasta. Vogliamo capire se effettivamente, come sostiene la Regione, si è superato il tetto di spesa previsto dalla normativa vigente, o se invece ci sono margini per ulteriori assunzioni.  Notevoli sono ormai i disagi che interessano la quasi totalità delle strutture pubbliche, da Pesaro a Fano, da Pergola a Urbino, passando per Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro. File interminabili ai Pronti soccorso, prestazioni ambulatoriali e visite specialistiche con tempi di attesa di di mesi, quando non di anni. I cittadini ormai si rivolgono alle cure sanitarie di altre Regioni anche per prestazioni di complessità bassa e medio bassa, che nell'Area Vasta 1 assorbono più del 62% dei ricoveri fuori regione. Di conseguenza aumenta il costo della mobilità passiva e si depaupera la professionalità degli operatori pubblici marchigiani. Risolvere tutti questi problemi deve essere l’obbligo primario per la dirigenza dell’Area Vasta 1 e della Regione Marche. Per questo non si comprende l'utilità di una nuova apertura agli operatori privati, specie dopo che le esperienze fino ad oggi registrate non hanno risposto efficacemente alle esigenze dei bisogni dei cittadini e per questo sono state chiuse frettolosamente. È ancor più preoccupante l’affidamento ai privati di Unità Operative, quando non di intere strutture pubbliche (Cagli, Fossombrone, Sassocorvaro), senza un reale riscontro di quanto sia costata, alle casse del Servizio Sanitario Regionale, l’esperienza della Montefeltro Salute. Prima di promettere la costruzione di una nuova clinica privata sarebbe infine interessante rendere pubblici alcuni dati relativi all'attività dei privati. In particolare vogliamo conoscere i tassi di occupazione dei posti letto, la durata media delle degenze, il peso dei DRG (e quindi la complessità delle prestazioni erogate). Senza prima chiarire questi aspetti, non accetteremo ulteriori forme di promozione della sanità privata nell'Area Vasta 1.   
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29/03/2018 "TI RISPETTO" a Pesaro prevenire la violenza si può
  Presentate a Pesaro  le azioni concrete per  informare le aziende, le  lavoratrici e  i lavoratori   per  prevenire le molestie, le discriminazioni e le violenze nei luoghi di lavoro,  frutto  del  primo Protocollo sottoscritto  in Italia,   a meno di due anni fa, tra Confindustria Pesaro Urbino e CGIL, CISL, UIL,  che ha recepito  a livello locale principi ed impegni per la prevenzione ed il contrasto ad ogni forma di violenza e molestia nei luoghi di lavoro, già contenuti in un’intesa nazionale ed europea tra le Parti sociali.  "Il fenomeno delle molestie e violenze nei confronti di donne ed uomini riguarda, in maniera sempre più eclatante, tutti gli ambiti della società e quindi può trovare anche nei luoghi di lavoro un contesto favorevole alla sua diffusione. - sottolineano i firmatari del potocollo - Per questo, è importante innanzitutto fare cultura ed aumentare la consapevolezza di lavoratrici, lavoratori ed imprese sulle caratteristiche del problema e sui mezzi esistenti per prevenirlo e combatterlo." Così, Confindustria Marche Nord Sede di Pesaro Urbino, CGIL, CISL e UIL, con la fattiva collaborazione della Rete anti violenza della Provincia di Pesaro Urbino hanno ideato e realizzato alcuni strumenti  da mettere a disposizione di chi è vittima di episodi di molestia o violenza nel luogo di lavoro, di chi potrebbe esserne vittima ed anche di chi, all’interno delle aziende, si può trovare nella necessità di gestire tali situazioni. "È prevista, innanzitutto, la possibilità per i datori di lavoro di aderire al Protocollo, facendone propri principi ed impegni ed è stata definita una dichiarazione di adesione da diffondere all’interno delle aziende, tradotta anche in inglese, francese ed arabo, in modo che il numero più ampio di lavoratrici e lavoratori possa acquisire consapevolezza di questo tema e dei propri diritti." Ulteriore strumento realizzato è la definizione di una procedura per la gestione di segnalazioni di casi di violenza o molestia all’interno dell’azienda o anche per fornire un supporto a quelle lavoratrici o lavoratori che subiscano fuori dall’azienda tali fenomeni e possano trovare nel luogo di lavoro un punto di riferimento per reagire. "Prossimo passo sarà la distribuzione nelle aziende del territorio provinciale di una brochure realizzata dal comitato tecnico previsto dal Protocollo: si tratta di uno strumento informativo da diffondere tra lavoratrici e lavoratori che ha quale fine accrescere la conoscenza dell fenomeno ed aiutare a riconoscerlo, perché il contrasto delle molestie e violenze passa, prima di tutto, dalla consapevolezza di chi ne è vittima" concludono.  Le aziende che lo vorranno, infine, potranno attivare dei percorsi formativi per il proprio personale, curati dalle volontarie dei Centri anti violenza presenti in Provincia di Pesaro Urbino, percorsi grazie ai quali, oltre che svolgere un ruolo attivo in questa comune battaglia, potranno anche ambire agli sconti sui premi INAIL previsti dalla legislazione vigente. Tutte le Parti firmatarie del Protocollo sono attive, tramite le proprie strutture, per fornire informazioni e per divulgare il più possibile i principi e gli strumenti già previsti ed in cantiere, affinché le aziende siano sempre più dei luoghi dove la violenza o le molestie non trovino un contesto favorevole ed anzi diventino laboratori per combattere linguaggi, atteggiamenti, mentalità che spesso ne sono la base ed il presupposto.
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27/03/2018 Musica e danza al Caffè Alzheimer di Falconara Marittima
Pomeriggio danzante al Caffè Alzheimer di Falconara Marittima in compagnia del musicista Umberto Ausili. Appuntamento giovedì 5 aprile alle 17.00 presso i locali della Parrocchia del Rosario in via Mameli 17.  
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19/03/2018 "Bullismo? No grazie!" Prossimità, ascolto e cura
L'intervento di Cristiana Ilari, Segretaria regionale Cisl Marche, al convegno "Bullismo? No grazie!" ad Ascoli Piceno. I recenti fatti di cronaca ci testimoniano che il bullismo in tutte le sue forme è un’emergenza sociale. Di bullismo si muore, si soffre e si portano segni profondi. Con l’aiuto di persone che si attivano con sensibilità e competenza, dal bullismo si può uscire, come ci testimoniano con coraggio ragazzi e ragazze; e questo vale per chi è vittima ma anche per chi è carnefice, adolescenti spesso a loro volta fragili nella loro colpevolezza e aggressività su cui dobbiamo agire nell’ottica della prevenzione, del recupero sociale e della giustizia riparativa. Salutiamo con soddisfazione il progetto di una legge regionale contro il bullismo, cyberbullismo, sexting e cyberpedofilia, improntata a prevenzione, informazione e sensibilizzazione; l’approvazione della proposta di legge, che al momento è oggetto di un confronto in Commissione regionale con il contributo dell’ Ufficio Scolastico regionale, dell’Ordine degli Psicologi, della Procura dei minori e della Polizia postale, è prevista per maggio prossimo. Dopo la Legge regionale del 2008 contro la violenza sulle donne che ha istituito i Centri antiviolenza, una legge sul bullismo è un segnale importante: la Regione Marche sarebbe tra le prime in Italia a legiferare dopo l’approvazione della Legge del 29 maggio 2017 n. 71 che istituisce il reato specifico di cyberbullismo “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. Il bullismo, come la violenza sulle donne, ha molti volti: parole, oggi amplificate dal web, gesti, atteggiamenti, azioni violente fisiche e psicologiche individuali e di gruppo che mirano a svalutare, denigrare, colpire nel fisico e nell’anima la vittima. Psicologi e psicoterapeuti sono concordi nell’individuazione della prima azione positiva che va messa in atto dagli adulti di riferimento a partire dall’imprescindibile ruolo della famiglia e della scuola: prima di tutto parlare, ovvero lasciare sempre aperto un canale comunicativo con i ragazzi e le ragazze, osservare la realtà della scuola e delle relazioni e non solo la realtà della performance scolastica o sportiva o il rispetto del cronoprogramma degli impegni quotidiani che non lascia spazio all’ascolto. È necessario che si stabilisca un’alleanza per dimostrare alla vittima che gli adulti sanno prendersi cura delle persone che vengono minacciate e colpite. Proprio tale alleanza ha un alto valore educativo: di fronte ai soprusi non si è soli e la giustizia, il diritto non sono termini astratti o svuotati di senso ma il fondamento dello stare insieme in una comunità. Proprio alleanza, insieme a cura e linguaggio, sono le parole chiave del nostro impegno. E invece per troppo tempo, la nostra società si è scrollata di dosso il bullismo etichettandolo come un “rito di passaggio” ; “molti adulti preferiscono non immischiarsi nelle storie di bullismo. considerandole sciocche questioni di poco conio oppure necessari esercizi di sopravvivenza al quale il debole deve necessariamente sottoporsi per diventare un adulto capace di navigare nelle tempeste della vita” (Alberto Pellai). Mentre, dovremmo tutti come Elie Wiesel dire: “Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato”. Il silenzio, infatti, diventa un’inerzia complice, magari suo malgrado. La mancanza di consapevolezza e di conoscenza è spesso alla base di questa sottovalutazione, quindi spazio e contributo alle parole di senso, non insulti o, per usare il gergo digitale, trolls, hate speech, ma “parole buone” che diventano “azioni buone”: progetti nelle scuole in rete con istituzioni locali, agenzie educative, professionisti e associazioni, forze dell’ordine e polizia postale; informazione e formazione per famiglie e docenti; attivazione dei centri di aggregazione giovanile laici e d’ispirazione religiosa; una grande rete attiva, un’alleanza di cui come Cisl vogliamo essere parte, come anche questa iniziativa ad Ascoli “Bullismo? No, grazie” dimostra, con il nostro lavoro sindacale di prossimità, con la nostra azione di contrattazione nei Comuni per i bisogni educativi e sociali del territorio, con la ricchezza di esperienze che possiamo mettere a disposizione in chiave intergenerazionale. Non è un caso che questa iniziativa sia stata pensata dal Coordinamento Donne FNP: purtroppo bullismo e violenza sulle donne hanno radici e manifestazioni comuni; sempre ad Ascoli il 25 novembre scorso nella Giornata contro la violenza sulle donne, il Coordinamento Donne FNP e Cisl Marche con l’iniziativa teatrale e il convegno “Una su tre” hanno ribadito l’impegno comune nella lotta contro ogni forma di violenza sulle donne: entrambi i fenomeni, violenza di genere e bullismo, si nutrono della stessa subcultura della svalutazione, della denigrazione, della sopraffazione umiliante per l’affermazione di potere. Le donne e gli uomini della CISL hanno a cuore il benessere delle ragazze e dei ragazzi, alimentano ogni giorno la speranza di custodire e coltivare una generazione di giovani coraggiosi, onesti, solidali in un passaggio di consegne fondamentale per le nostre comunità. È un grande patrimonio sociale questo legame educativo tra anziani, adulti e giovani che come Sindacato vogliamo mettere a disposizione: sentiamoci tutti coinvolti come sentinelle vigilanti e promotrici di parole e azioni di bene; parole pronunciate, scritte, digitate, parole che diventano collettive per “prenderci cura”, perché nella dimensione collettiva, pubblica della comunicazione si può realizzare la possibilità di un nuovo modo di comprendere insieme, di condividere, di curare le fragilità. I social da pericolo diventano opportunità se tutti ci assumiamo la responsabilità etica dei linguaggi, intesi come codici per esprimere valori. E allora la parola, a cui spesso si accompagna il gesto, che può umiliare e svilire, svalutare e isolare, diventa parola di bene che riconosce l’altro. Per la CISL questa “parola di bene” è necessaria proprio perché promuove la “cultura del bene” incentrata sul valore della persona, educa e rende consapevoli di diritti. Questo il nostro impegno: ri-valutare la parola che si concretizza attraverso quelle azioni di cura che possiamo produrre insieme, perché come scriveva Simone Weil “per effetto di una disposizione provvidenziale vi sono alcune parole che, se ne viene fatto buon uso, hanno in se stesse la virtù di illuminare e di sollevare verso il bene”. L16/03/2018 - La Cisl delle Marche, insieme al Coordinamento Donne della Fnp Cisl regionale e Rls di Ascoli Piceno, organizza un convegno sulla lotta al bullismo, soprattutto in ambito scolastico, che si terrà lunedì 19 marzo alle ore 9.30 presso la Casa della Gioventù, Via Abruzzo, di Ascoli Piceno. All'iniziativa, sostenuta dal Comune di Ascoli Piceno e dall'associazione culturale AscolTiAmo, parteciperanno Rosandra Ciarrocchi, Coordinatrice Regionale Fnp Cisl, il dottor Nello Giordani, sociologo e criminologo clinico, e Cristiana Ilari, Segretaria Regionale Cisl Marche. I lavori, coordinati dal Segretario Generale della Fnp Cisl Marche, Mario Canale, si chiuderanno con l'intervento di Ivana Barbacci, Segretaria Nazionale della Cisl Scuola.
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16/03/2018 La Cisl delle Marche a Jesi con Libera per la XXIII Giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
La Cisl Marche aderisce alla XXIII Giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.  Alla manifestazione interverranno, partecipando al ricordo e alla lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafia, il Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, Cristiana Ilari della segreteria regionale e il Responsabile della Cisl di Jesi  Guanito Morici. JESI E LA VALLESINA OSPITANO L'EDIZIONE REGIONALE 2018 "Terra. Solchi di Verità e Giustizia" PROGRAMMA DELLA MATTINA: - Ore 9: Raduno c/o Giardini pubblici di Jesi - Corteo lungo V.le Cavallotti e C.so Matteotti per giungere in Piazza della Repubblica - Ore 11: Lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie c/o palco in Piazza della Repubblica PROGRAMMA DEL POMERIGGIO: - Ore 15, Palazzo dei Convegni (Jesi): Seminario sui beni confiscati nelle Marche e riutilizzo sociale, con approfondimento sui campi di E!State Liberi Intervengono: * Stefano Sensoli, Presidente Coop. Pane&Tulipani * Peppino Paolini, Sindaco di Isola del Piano * Samuele Mascarin, Assessore del Comune di Fano * Francesco Coltorti, responsabile formazione campo di Cupramontana - Ore 15: Teatro Comunale (Chiaravalle): Spettacolo teatrale "La Spremuta" di e con Beppe Casales, sul tema del caporalato in terre di 'ndrangheta con particolare riferimento ai fatti di Rosarno del 2009 che hanno visto i migranti manifestare e ribellarsi contro i loro sfruttatori mafiosi. L'iscrizione alle attività pomeridiane si effettua compilando il modulo che trovate qui https://goo.gl/forms/KzZNEMsmpyUDNDMd2 Per tutte le informazioni scriveteci agli indirizzi: liberajesi@gmail.com info.liberamarche@gmail.com
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16/03/2018 Nuovi approcci terapeutici per le demenze: gli interventi non farmacologici al Caffè Alzheimer
Giovedì 22 marzo presso il Caffè Alzheimer di Falconara Marittima si terrà un incontro con il dottor Giuseppe Pelliccioni, Primario dell'UOC Neurologia / Centro Diurno Alzheimer / Stroke Unit dell'Inrca di Ancona, sui nuovi approcci terapeutici per le demenze. L’incontro verterà sui trattamenti psicosociali: interventi non farmacologici orientati alla stimolazione cognitiva e sensoriale, al benessere psicologico, alla qualità della vita e alla riduzione dei disturbi del comportamento, con l’obiettivo di potenziare le capacità di adattamento della persona alle conseguenze della patologia demenziale. Appuntamento alle ore 17 presso i locali della Parrocchia del Rosario, via Mameli 17, Falconara Marittima.
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12/03/2018 Ospedale di Urbino penalizzato dalla riforma regionale: scongiuriamo il collasso della sanità pubblica nel territorio
Allarmano e preoccupano le notizie delle difficoltà che in questi giorni si sono vissuti in alcuni reparti dell’Ospedale di Urbino. Notizie, che se da una parte denotano ed evidenziano i disagi causati ai pazienti, dall’altra penalizzano gli sforzi che il personale compie quotidianamente per rendere efficace e credibile una sanità pubblica, fortemente penalizzata dalla riforma regionale. L’ospedale di Urbino è l’emblema evidente di come una riorganizzazione sbagliata e lasciata a metà, non compiuta negli aspetti essenziali e fondamentali del rinnovamento, ha portato una realtà di eccellenza a diventare il coagulo di emergenze su cui si scaricano le inadeguatezze delle strutture di rete. La trasformazione dei nosocomi di Cagli, Sassocorvaro e Pergola, da ospedali di polo in quelli di comunità, a causa di tagli indiscriminati di posti letto, chiusure di reparti, e altro, ha indebolito fortemente quello di Urbino che non è più in grado di sostenere da solo la mole delle emergenze di tutto il territorio. Questo è il vero problema che andrebbe evidenziato; la destrutturazione ormai evidente del sistema sanitario pubblico in favore di una sanità privata convenzionata che non migliora la funzionalità di sistema. Tutti gli effetti negativi della riforma si sono scaricati sull’Ospedale di Urbino, non più centro di eccellenza e fulcro di una rete pubblica fatta di ospedali di polo rispondenti alle necessità del territorio. Le difficoltà di questi giorni, difatti, riportano alla memoria le stesse registrate la scorsa estate, quando il personale, con grande spirito di sacrificio, ha dovuto fronteggiare l’esiguità dei dipendenti disponibili con conseguenti lamentele da parte dell’utenza. La Cisl di Urbino sollecita la Regione Marche ed il suo Presidente/Assessore a porre finalmente rimedio alla grande iniquità che una riforma mal progettata e realizzata ha determinato per tutto il territorio dell’entroterra pesarese, urbinate e del Montefeltro. Non è più sostenibile, specie dopo un espressione di voto di protesta così caratterizzato da parte dei cittadini in occasione dell’ultima tornata elettorale, far finta che tutto procede nella normalità, che la riorganizzazione produce i suoi effetti migliori, mentre l’inclemenza del clima delle ultime settimane porta quasi al collasso ciò che della sanità pubblica rimane.
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09/03/2018 Rsu Day 2018: Annamaria Furlan apre ad Ancona la campagna per le elezioni dei rappresentanti dei lavoratori di Pubblico impiego, Scuola, Università e Ricerca
Parte da   Ancona, con Annamaria Furlan, Segretaria generale della Cisl Nazionale,    l'avvio della  campagna nazionale per il rinnovo delle RSU - Rappresentanti sindacali unitarie - della Scuola, dell’Università, della Ricerca e del Pubblico impiego che si svolgeranno in tutta Italia il 17,18 e 19 aprile 2018. La Furlan insieme ai segretari generali nazionali della Cisl Scuola – Università - Ricerca e della Fp Cisl, Maddalena Gissi e Maurizio Petriccioli, questa mattina presso Aula Magna “Guido Bossi” della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, ha   preso parte all'iniziativa   organizzata da Cisl Marche, Cisl Scuola Marche e Cisl Fp Marche che ha visto la partecipazione di lavoratori e dei  candidati Rsu Cisl in rappresentanza del mondo dell’Istruzione e del Pubblico impiego, provenienti da tutte le Marche. I lavori,   aperti dal Segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, e coordinati dalla giornalista Linda Cittadini, sono stati   animati dalle letture, sul valore dell’impegno sindacale, curate dall'attore Victor Carlo Vitale, oltre che dalle testimonianze dei candidati Cisl. La Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, a margine dei lavori della mattinata ha dichiarato: «Finalmente abbiamo sbloccato la contrattazione, rinnovato i contratti per circa 3 milioni di lavoratrici e lavoratori pubblici e ripristinato la contrattazione non solo di primo ma anche di secondo livello con tante materie e tante competenze che in questi anni la legge aveva sottratto alla contrattazione e che oggi ritornano finalmente sul tavolo del confronto contrattuale. Una scommessa importante per i lavoratori e per le lavoratrici per coniugare qualità del lavoro pubblico indispensabile nel nostro paese a qualità del servizio. Quindi una risposta ai lavoratori di tutto il pubblico impiego ed ai tanti cittadini che hanno diritto a servizi adeguati ed efficaci». La leader di via Po ha anche commentato i dati forniti da Bankitalia su povertà e diseguaglianze e quelli di oggi dell' Istat sull' occupazione, sottolineando come «in questi anni di crisi il paese ha sofferto moltissimo, soprattutto le famiglie più povere. Abbiamo dei segnali positivi nell'economia e nell'occupazione. Ma tutto questo non è ancora sufficiente. L’aumento della povertà ed il livello di disoccupazione soprattutto nel mezzogiorno rimangono le vere emergenze del paese di cui deve occuparsi la politica con la collaborazione delle parti sociali. Non va mollata la presa. Bisogna continuare a crescere e rendere la crescita funzionale per nuovi posti di lavoro». Sul piano del post elezioni Furlan ha ribadito che non possiamo permetterci tempi troppo lunghi e troppo incerti. «Credo che le parole e l'appello alla responsabilità che il Presidente della Repubblica, Mattarella, ha fatto a tutti, partiti e paese intero, vada accolto da ogni soggetto, politico, istituzionale e sociale» ha concluso Furlan. La Cisl apre così la campagna per il rinnovo delle RSU che nelle Marche vedranno alle urne circa 40 mila lavoratori dei comparti sanità – regione - enti locali- enti centralizzati, e oltre i 30 mila del personale della scuola, docente e non docente, dell’università e della ricerca, che nei giorni 17,18 e 19 aprile 2018 saranno chiamati a scegliere i propri rappresentati sindacali. Centinaia gli iscritti Cisl che hanno dato la disponibilità a candidarsi. I candidati  Fp Cisl Marche sono oltre 800,  provenienti da tutti i comparti, in gran parte donne e molti giovani alla loro prima sfida elettorale mentre per la Cisl Scuola  Marche sono  oltre 700.  Obiettivo comune è quello di rafforzare la contrattazione decentrata in ogni luogo di lavoro, stabilizzare i precari e dare attuazione ai contratti nazionale di lavoro rinnovati nelle settimane scorse dopo quasi dieci anni di blocco. 13/03/18
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08/03/2018 Colli al Metauro: nuovi uffici per i servizi Cisl
Da Venerdi 9 Marzo la Cisl trasferisce i suoi uffici di Calcinelli (Colli al Metauro) presso i nuovi locali di via Marconi 2. I nuovi uffici, più ampi e facilmente raggiungibili, serviranno per rafforzare la presenza sindacale in questo territorio nel quale la Cisl ha visto aumentare notevolmente l'afflusso di persone grazie alla professionalità degli operatori dei suoi servizi e all'incisiva attività sindacale nei luoghi di lavoro. Gli uffici di Calcinelli ospitano gli sportelli di Caf, Inas, Servizio Colf e Badanti, Fnp, Femca, Felsa e Fim Cisl.
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06/03/2018 Bullismo e Cyberbullismo: incontro a Porto Potenza Picena sul ruolo di minori e genitori
Venerdì 9 marzo presso l'Oratorio Don Bosco di Porto Potenza Picena - Via Trieste, 3 - si terrà alle ore 21.15 un incontro su "Bullismo e cyberbullismo: le responsabilità dei minori e dei genitori a confronto". All'iniziativa saranno presenti la professoressa Federica Lautizi, Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo Raffaello Sanzio, e Alfonso Cifani, Responsabile della Cisl di Civitanova Marche. Due le relazioni che saranno presentate nel corso dell'incontro: "La responsabilità giuridica di minori e genitori nei casi di bullismo", a cura dell'avvocato Raffaella Spettoli, consulente legale Cisl Marche, e "Cyberbullismo: generazioni a confronto", a cura del dott. Stefano Galeazzi, psicologo e vice presidente dell'Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo "Di.Te."
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05/03/2018 Focus Lavoro: Emergenza Neve - Preghiera per Pamela a Macerata
In primo piano: emergenza neve,il plauso della Cisl Fp Marche ai lavoratori che hanno garantito i servizi e la richiesta ai Prefetti, ai sensi di legge e di contratto, di giustificare chi è rimasto bloccato dalla neve. L'intervista a Luca Talevi, Segretario generale Cisl Fp Marche. Una preghiera per Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa a Macerata il 30 gennaio scorso: la Cisl insieme alla comunità nigeriana. Interviste a Silvia Spinaci, Responsabile Cisl Macerata, e a Sammy Odiowei Kunoun, Responsabile Anolf Macerata
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05/03/2018 Tecniche di rilassamento per i caregivers: appuntamento l'8 marzo al Caffè Alzheimer
Giovedì 8 marzo presso il Caffè Alzheimer di Falconara Marittima si terrà un incontro con la dottoressa Maria Velia Giulietti sulle tecniche di rilassamento per i caregivers. L’incontro prevede l’apprendimento di tecniche di rilassamento per gestire lo stress e per il mantenimento  della  salute fisica ed emotiva nonostante il carico assistenziale. Per i pazienti sarà organizzata una attività di ginnastica dolce coordinata dalla professoressa Annarita Cuoccio. Appuntamento alle ore 17 presso i locali della Parrocchia del Rosario, via Mameli 17, Falconara Marittima.
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23/02/2018 La Cisl a confronto con i candidati delle Marche: lavoro, welfare e sisma tra i temi dell'agenda politica
Pesaro, Corridonia e Jesi: tre incontri in tre province nell'arco di due giorni per confrontarsi sul futuro del Paese a poco più di una settimana dalle elezioni politiche. La Cisl delle Marche ha dialogato con i candidati alla Camera e al Senato di Pesaro-Urbino, Macerata e Ancona per illustrare loro le proposte del manifesto nazionale elaborato dal sindacato guidato da Annamaria Furlan contenente idee su lavoro, fisco, welfare ed Europa. A Pesaro, presso la sala riunioni della Cisl, dirigenti sindacali, delegati aziendali e alcuni pensionati hanno incontrato i candidati Alessandro Bettini (Forza Italia), Antonio Baldelli (Fratelli d’Italia), Maurizio Franca (LEU), Fabio Bottiglieri (Movimento 5 stelle) e Alessia Morani (PD). Leonardo Piccinno, responsabile della Cisl di Urbino, e Maurizio Andreolini, responsabile Cisl Pesaro, hanno introdotto il confronto che ha visto i candidati confrontarsi in maniera costruttiva e propositiva senza perdersi in sterili polemiche ma entrando nel merito delle questioni sottoposte. Tra i temi locali affrontati la sanità, con particolare attenzione all'organizzazione dei servizi nelle comunità dell'entroterra, il trasporto pubblico locale, che vede le Marche come quota pro capite del Fondo nazionale, e le infrastrutture, a partire dalla Fano - Grosseto e altre vie minori come Montelabbatese e Fogliense. Quasi nessun accenno ai temi dell'impresa 4.0 e delle reti infrastrutturali immateriali, seppur sollecitati dai dirigenti sindacali. Un confronto vivace e ricco di spunti quello organizzato giovedì a Corridonia dalla Cisl con i candidati dei collegi uninominali del territorio maceratese. Il dibattito ha visto una forte partecipazione degli iscritti al sindacato e di comuni cittadini, davanti ai quali i candidati presenti (Flavio Corradini e Piergiorgio Carrescia per il Partito Democratico, Argentina Severini e Bruno Pettinari per Liberi e Uguali, Tullio Pattassini e Giuliano Pazzaglini per la Lega) hanno riconosciuto, seppur con qualche distinguo, la validità delle proposte della Cisl per l’agenda pubblica del Paese. Il documento elaborato a livello nazionale dal sindacato, introdotto da Silvia Spinaci, responsabile della Cisl di Macerata, ha alimentato il primo turno di interventi dei candidati, mentre la seconda parte dell’incontro è stata incentrata sui temi del sisma, introdotti dal responsabile della Cisl di Tolentino, Rocco Gravina. Venerdì mattina a Jesi si è invece tenuto il confronto con i candidati della Provincia di Ancona al quale hanno partecipato Emanuele Lodolini e Carrescia per il Partito Democratico, Mauro Coltorti e Patrizia Terzoni per il Movimento 5 Stelle, Laura Schiavo per Fratelli d'Italia, Pettinari per Liberi e Uguali e Silvia Gregori per la Lega. Presenti i responsabili della Cisl di Ancona, Alessandro Mancinelli, Cisl Jesi, Guanito Morici, e Cisl Fabriano, Andrea Cocco. La Cisl di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto ha elaborato una lettera ai candidati del territorio, contenente proposte per il rilancio del Piceno, in particolare delle aree colpite dal terremoto. “Italia 2018. La Cisl per l’Europa, il Lavoro, il Fisco, il Welfare”, documento già presentato a livello nazionale dalla Segreteria Confederale CISL guidata da Annamaria Furlan a tutte le forze politiche nazionali lo scorso 29 gennaio a Roma, contiene proposte concrete per incidere con protagonismo e responsabilità sulle scelte della futura agenda politica nazionale e territoriale. Europa, lavoro, fisco, welfare: sono questi i temi cardine su cui la Cisl ritiene necessario confrontarsi apertamente con le forze politiche in gioco. Siamo convinti che occorre un confronto serio, stringente e costante. La disintermediazione produce danni, politiche pubbliche carenti e inefficaci. Sopratutto in questo momento il Paese e i nostri territori hanno bisogno di un patto sociale forte tra politica, istituzioni e parti sociali. Un patto che metta al centro le persone, le vulnerabilità crescenti che ci restituiscono dieci anni di crisi e, per il nostro territorio, gli effetti di un sisma devastante. La Cisl ritiene non più rinviabile l’esigenza di affrontare con proposte credibili e interventi strutturali le nuove vulnerabilità legate alla perdita o alla mancanza di lavoro. Per i giovani, prima di tutto, con un potenziamento delle connessioni tra mondo della formazione e mondo del lavoro. Per le donne, per superare con politiche più attente alla conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro il gap occupazionale di genere. Per tutti coloro che vivono in solitudine le transizioni all’interno del mercato del lavoro, attuando finalmente serie politiche attive che mettano in filiera orientamento, formazione, inserimento, incrocio domanda-offerta. Sostenere il Paese oggi significa affrontare con decisione il tema della riforma fiscale. Su questo tema rilanciamo oggi con convinzione le proposte contenute nella proposta di legge di iniziativa popolare che la Cisl ha presentato due anni fa. Un fisco più equo e redistributivo soprattutto per la fascia media che ha pagato il prezzo più alto della crisi. Il sociale deve essere al centro dell’agenda politica del Paese. Un paese che invecchia rapidamente e che senza migranti, al di là delle retoriche e delle demagogie, non potrebbe in alcun modo garantire la tenuta del sistema di welfare. Servono politiche di sostegno alla famiglia e alla genitorialità e politiche per la non autosufficienza che non lascino sole le famiglie care givers. Occorre proseguire con decisione sulla strada del contrasto alla povertà e dell’inclusione sociale aperta con l’introduzione del Reddito di Inclusione Sociale. Una conquista importante del sindacato su cui non possiamo accettare passi indietro. Non dimentichiamo, inoltre, che buona parte della nostra regione è stata sconvolta dal sisma. Tre le priorità che poniamo a chi si candida alla guida del Paese. Dopo un anno e mezzo siamo ancora in emergenza e in questo contesto lavoratori e pensionati hanno bisogno di tutele forti. La restituzione della busta paga pesante prevista a partire da maggio 2018 in 24 rate va profondamente rivista, dilazionando l’avvio della restituzione e prevedendo un numero maggiore di rate, anche per evitare disparità di trattamento rispetto alle agevolazioni concesse in passato per altri eventi sismici. La ricostruzione stenta ancora a decollare. È una situazione preoccupante che lascia con il fiato corto le prospettive di futuro delle persone colpite. Occorre tornare a lavorare sul sistema delle ordinanze commissariali per accelerare e snellire i processi garantendo al contempo rispetto della legalità e tutela del lavoro in tutta la filiera della ricostruzione. Il futuro di nostri territori si costruisce adesso. Le nostre richieste di un patto sociale per la rigenerazione del modello di sviluppo sociale ed economico delle aree colpite hanno finora trovato ascolto nell’istituzione del tavolo tecnico di confronto presieduto dall’Istao. Auspichiamo che il lavoro di progettazione che si sta compiendo possa avere respiro ampio e soprattutto trovi nella Regione Marche un soggetto pronto a dare sponda e sostegno politico, amministrativo e finanziario alle progettualità che emergeranno. Diversamente saremmo di fronte a un’importante occasione persa.
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20/02/2018 Verso il voto: la Cisl a confronto con i candidati del territorio maceratese
Giovedì 22 febbraio alle ore 17 presso l’Hotel Grassetti, via Romolo Murri 1, Corridonia,  la Cisl incontrerà i candidati dei collegi uninominali del maceratese (Collegio Macerata Camera e Collegio Macerata-Ancona Senato). Nel corso dell’iniziativa saranno presentate le proposte elaborate dalla Cisl per avviare un confronto su di esse insieme ai candidati.
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20/02/2018 Ludopatia: la Cisl di Fano chiede regole più severe contro il proliferare delle slot machine
L’allarme lanciato dalla Cisl di Fano riguardo ai soldi spesi dai cittadini per il gioco nelle slot che ha raggiunto dati allarmanti in tutto il territorio provinciale, ha sollecitato le amministrazioni comunali ad adoperarsi per l’adozione di regolamenti comunali che contrastino le slot e tutti i giochi d’azzardo (gratta e vinci, sale scommesse e altri) È tardi perché il fenomeno del gioco d’azzardo ha raggiunto livelli insopportabili con danni sociali molto gravi e pesanti per le famiglie e le persone ludopatiche. È chiaro che la responsabilità ricade sul Governo nazionale che incentiva il gioco d’azzardo con il costante aumento delle concessioni e addirittura non vietando la pubblicità in televisione. La Cisl di Fano chiede a tutti i comuni di non tergiversare nell’adozione di regolamenti NO SLOT contenenti le seguenti misure: una riduzione degli orari in cui sia possibile giocare, divieto di pubblicizzare nei vari esercizi commerciali le vincite realizzate, innalzare significativamente le tasse locali ( Tosap, IMU, Tari) per tutti gli esercizi che hanno al loro interno tutti i vari tipi di gioco, vigilare costantemente sul rispetto del regolamento con una precisa e puntuale azione delle forze dell’ordine, vietare l’apertura di nuove sale gioco in città e nei centri abitati, destinare risorse per sostenere azioni di prevenzione informazione e dissuasione del gioco d’azzardo.                                                                                                                                                                                                                                                                                      Speriamo che in breve tempo tutte le amministrazioni comunali adottino tali regolamenti e che si possa addirittura giungere a regolamenti d'ambito uniformi per tutto il territorio. I sindaci abbiano il coraggio di contrastare fortemente il gioco d’azzardo. La Cisl è dalla loro parte e sosterrà tutti i livelli la loro azione di contrasto al gioco d’azzardo.
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18/02/2018 «Macerata è libera, non violenta, antifascista,antirazzista»: la Cisl in piazza per promuovere i valori democratici
«Macerata è libera, non violenta, antifascista, antirazzista»: con queste parole comuni la Cisl di Macerata si è unita al corteo di domenica 18 febbraio organizzato insieme all’amministrazione comunale, agli atenei di Macerata e Camerino, all’ANPI e ad altre realtà sindacali, politiche e dell’associazionismo. La manifestazione ha preso il via alle 9.30 da Piazza della Libertà e proseguendo lungo Corso Matteotti, Corso Garibaldi e Corso Cavour per terminare al Monumento ai Caduti, dove sono stati letti i 12 principi della Costituzione Italiana e un breve brano dalla storia della resistenza maceratese. La Cisl delle Marche e di Macerata hanno partecipato convinti che sia quanto mai necessario promuovere il senso di coesione in una comunità da sempre contraddistinta da sensibilità sociale tesa all’accoglienza, alla solidarietà e all’integrazione: un patrimonio che va preservato e custodito in nome dei valori democratici sanciti dalla Costituzione.
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13/02/2018 L'allarme della Cisl sui ritardi della sanità picena
La Cisl, congiuntamente alla Federazione Pensionati e Dipendenti Pubblici, organizza per mercoledì, 14 febbraio 2018, alle ore 12, una conferenza stampa sullo stato di salute della sanità picena presso la sala riunioni, ex aula magna, dell' Ospedale Mazzoni di AP, piano terra.
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13/02/2018 Macerata, Anolf Cisl: legalità e solidarietà premesse necessarie per convivenza civile
A distanza di alcuni giorni dai fatti che hanno sconvolto la vita di Macerata e l’immagine della stessa città, dopo le prime dichiarazioni “a caldo”, sotto la spinta anche di una forte pressione emotiva, penso sia doveroso da parte da parte mia a nome dell’associazione che rappresento, l’Anolf Cisl, proporre ai suoi amici italiani e stranieri alcune riflessioni. Innanzi tutto vorrei esprimere la vicinanza dell’associazione e mia personale alle tante vittime di questa tragedia senza nessuna eccezione o giudizio: alla famiglia di Pamela che si ritrova oggi nella solitudine della sua sofferenza, ai ragazzi di colore che non avevano niente a che fare con storie di delinquenza e sono stati colpiti a caso solo perché stranieri e, peggio ancora, stranieri neri, ai cittadini disorientati per tanta violenza di fatto mai vista a Macerata, dove italiani e stranieri convivono ormai fianco a fianco pacificamente da anni. Per i colpevoli tutti, chiediamo una pena esemplare che serva da monito e abbia la funzione di dissuadere chiunque dal compiere scelte criminali ma allo stesso tempo che sia orientata anche al recupero, per quanto possibile, di chi si è trovato in una società come la nostra che spesso non è in grado di governare la complessità dei fenomeni migratori e di operare per l’integrazione. Proprio la mancanza di integrazione può favorire la deriva delinquenziale e di converso l’odio razziale come semplicistica soluzione dei problemi di sicurezza e di ordine pubblico. Noi crediamo che integrazione legalità e sicurezza siano strettamente collegate. Nel caso specifico ancora non è chiaro quanti siano i colpevoli della morte di Pamela ma, al di là e oltre le precise e ineludibili responsabilità criminali, consideriamo che esso nasce in un contesto di droga che ci interroga tutti come comunità. Da ormai troppo tempo abbiamo fatto finta di non vedere la gravità del problema che riguarda l’abuso di droga, di alcol, di gioco d’azzardo. Siamo tutti chiamati in causa: noi associazioni che accogliamo ma poi non sempre riusciamo a dare risposte efficaci, le forze di polizia che non hanno mezzi e risorse adeguate per esercitare una capillare azione preventiva, dissuasiva e repressiva nel territorio, la politica che parla anche troppo di razze, di colpevoli, punta l’indice, contribuisce a creare e alimentare odio ma fatica a proporre soluzioni che combinino insieme integrazione e sicurezza. Come Anolf Cisl crediamo e pretendiamo che i colpevoli, tutti, debbano ricevere una punizione severa. Alle istituzioni chiediamo invece di mettere in campo risorse sufficienti a garantire il rispetto della legge da parte di italiani e stranieri nello stesso modo, consapevoli che la legalità è premessa necessaria anche se da sola non è sufficiente per una convivenza pacifica e civile. Occorre, infatti, che la legalità sia accompagnata dalla solidarietà che noi associazioni impegnate nel lavoro con gli immigrati, cerchiamo di realizzare. Samuel O. Kunoun Responsabile Anolf Cisl Macerata
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07/02/2018 Macerata, continua l'impegno della Cisl per promuovere l'integrazione e la convivenza civile. Furlan:"Serve responsabilità di tutti "
In questi ultimi giorni si coglie a Macerata un misto di sgomento, preoccupazione e disorientamento generati dagli efferati episodi di violenza dei giorni scorsi. Questa è una città con un importante patrimonio di sensibilità sociale e di politiche d'integrazione che va preservato e custodito, tenendo conto degli elementi di tensione emersi negli ultimi tempi ed evitando di apporre stigmi di ogni genere su di essa. Vanno perciò condivise tra istituzioni, associazioni e parti sociali tutte quelle azioni volte a rinsaldare il dialogo e la coesione sociale e contrastare ogni forma di violenza, razzismo, fanatismo e ogni rischio di rigurgito neofascista. Per questo la CISL aderirà convintamente ad ogni iniziativa che le istituzioni locali, a partire dal Comune di Macerata, intenderanno promuovere in tal senso e continuerà ad impegnarsi nel fronte teso a qualificare le politiche dell'accoglienza, per l’integrazione e l’inclusione, combinandole con le basilari regole di convivenza civile. Parimenti la CISL, per una scelta di responsabilità e rispetto per la città e tutti i suoi abitanti, ritiene che non sia opportuno sostenere iniziative di altro genere che rischiano di accrescere la pressione emotiva sul territorio. Un pensiero particolare lo rivolgiamo alle vittime degli inconsulti atti della settimana scorsa. «Quello che è accaduto qualche giorno fa a Macerata è sicuramente responsabilità di uno squilibrato che sarà giudicato dalla magistratura. Ma è il frutto anche di un clima esasperato, di messaggi di odio costanti che stanno alimentando pericolosi sentimenti di xenofobia e razzismo nella società italiana». Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria FURLAN, concludendo oggi a Roma i lavori del Consiglio Generale della Femca Cisl. «Occorre un grande senso di responsabilità da parte di tutti. Ha fatto bene il sindaco di Macerata a ricordare che quella città è sempre stata un modello di accoglienza, di solidarietà e di integrazione culturale. Va rinsaldato il dialogo e la coesione sociale per contrastare ogni forma di violenza, razzismo e fanatismo. Questo è uno dei compiti di un sindacato pluralista e storicamente autonomo dalla politica come la Cisl, un sindacato al 100%, che fa proposte serie e che avrà sempre nel suo dna la centralità del lavoro e della persona, promuovendo nella società italiana i valori della solidarietà, dell'integrazione e dell'inclusione sociale». 7 febbraio 2018
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22/01/2018 Sisma: 6 milioni e 700 mila euro raccolti grazie a "Dona un'ora di lavoro"
A seguito del sisma che ha colpito le popolazioni del Centro Italia nel 2016, CGIL, CISL, UIL e CONFINDUSTRIA hanno congiuntamente avviato un'iniziativa di solidarietà per dare un sostegno agli abitanti dei territori colpiti. A tal fine hanno costituito un Comitato Sisma Centro Italia ed attivato un Fondo nel quale sono stati raccolti i contributi volontari di imprese e lavoratori per circa sei milioni e settecento mila euro. Con queste risorse il Comitato ha ora attivato un Avviso, pubblicato nel sito www.comitatosismacentroitalia.org per la “concessione di contributi a iniziative proposte da enti territoriali, associazioni no profit, imprese per il miglioramento dei servizi destinati alla popolazione residente, il rilancio dell’attività economica e il consolidamento dell’occupazione nei territori del centro Italia colpiti dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016”. Il Comitato ha deciso di operare in due distinti ambiti: il primo ambito è quello delle imprese e delle iniziative economiche che mirino a rivitalizzare il tessuto produttivo e l’occupazione dell’area del cratere (lotto “IMP” - Imprese); il secondo è quello sociale (lotto “QIP” - Quick Impact Project). In merito all’ammissibilità geografica farà fede il comune della sede legale del soggetto proponente e che lo stesso sia compresa tra i comuni inseriti nella Legge 229 del 15 dicembre 2016 e successivi aggiornamenti, senza alcuna possibilità di deroga. Il lotto “IMP” (Imprese) è destinato a sostenere progetti finalizzati al supporto ed al rilancio dell’attività d’impresa e dell’occupazione con l’obiettivo di realizzare un aumento dell’attività e della sostenibilità delle imprese e del territorio. Possono partecipare al lotto “IMP” i soggetti che alla data di pubblicazione dell'Avviso sono iscritti negli elenchi della Camera di Commercio (Registro d’Imprese), con almeno 3 dipendenti e collaboratori presenti in azienda e che presentino una proposta la cui richiesta di contributo abbia un ammontare non superiore al doppio del proprio bilancio dell’ultimo anno di attività, tranne se costituita nel 2017. Il lotto “QIP” (Quick Impact Project) è destinato a sostenere progetti che si sostanzino in interventi concreti ed immediati per la realizzazione di servizi finalizzati al miglioramento della qualità della vita delle persone residenti nei comuni del cratere. Possono partecipare al lotto “QIP” i soggetti che alla data di pubblicazione dell'Avviso risultino regolarmente costituiti e riconosciuti quali Enti Territoriali (Regioni, Provincie, Comuni, Enti Pubblici) o Associazioni No Profit con il patrocinio del Comune interessato all’iniziativa proposta. Il termine per la presentazione dei progetti è fissato al 19 febbraio 2018.  Venerdì  26 gennaio 2018 INFO-DAY  incontro informativo sulle modalità operative di accesso al bando : Ore 10.30 Arquata del Tronto, (AP) Centro Polivalente Agorà, Frazione Borgo Ore 14.00 Camerino,(MC)  presso Campus Universitario Unicam località Le Mosse Camerino
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22/01/2018 Distretto calzaturiero: servono investimenti per il rilancio
Riconoscimento dell'area di crisi complessa e investimenti per rilanciare produzione e occupazione. La ricetta per il distretto calzaturiero nell'intervista al Tgr Rai Marche di Alfonso Cifani, responsabile della Cisl di Fermo e Civitanova Marche.
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22/01/2018 Focus Lavoro: Inaugurazione Aula polifunzionale ad Acquasanta Terme - Modello RED
In primo piano: inaugurazione dell'aula didattica polifunzionale, ad Acquasanta Terme, comune terremotato dell'ascolano, dell'aula didattica polifunzionale, costruita grazie alla solidarietà concreta dei lavoratori e di Cgil Cisl Uil Marche. Le interviste a Maria Teresa Ferretti, Responsabile Cisl Ascoli Piceno, Sauro Rossi, Segretario Generale Cisl Marche; Elisa Ionni, Assessore Cultura Comune di Acquasanta e Patrizia Palanca, Dirigente Scolastica A seguire la Rubrica Caf Cisl Informa: Modello Red 2017 Istruzioni per l'uso. La dichiarazione dei redditi dei pensionati nell'infografica a cura di Caf Cisl Marche
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12/01/2018 Da Cgil Cisl e Uil una nuova aula polifunzionale per Acquasanta Terme
Domani, sabato 13 gennaio, alle ore 11 sarà inaugurata ad Acquasanta Terme la nuova aula polifunzionale donata da Cgil Cisl e Uil delle Marche e costruita accanto alla scuola secondaria "Nicola Amici". L'aula fa parte del contributo dei sindacati regionali alla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016. Gli arredi interni sono stati donati dalle associazioni Friends for Life, Pro Loco Bolgheri, Roseto Solidale, dalla Parrocchia SS. Jacopo e Cristoforo e dal Comune di Castagneto Carducci.    
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08/01/2018 Caffè Alzheimer: primo incontro dell'anno nel segno dell'auto-aiuto
Riprendono gli incontri al Caffè Alzheimer di Falconara Marittima. Il 2018 si apre con un incontro con Anna Gobbetti dell’Associazione dei familiari dei malati “Alzheimer Senza Paura” di Senigallia per approfondire l’esperienza dei gruppi di auto-aiuto. L'appuntamento è giovedì 11 gennaio alle ore 17 presso i locali della Parrocchia del Rosario in via Mameli 17.
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08/01/2018 Migranti: Cgil Cisl e Uil preoccupati dopo l'incendio di Spinetoli
Cgil Cisl e Uil di Ascoli Piceno esprimono una forte condanna per gli ultimi fatti accaduti nel Comune di Spinetoli a seguito dell'incendio di cui è stata oggetto la abitazione destinata ad accogliere nei prossimi giorni dei richiedenti asilo. «La situazione che si sta verificando anche nella nostra provincia è sempre più preoccupante - osservano i sindacati -. Ci troviamo di fronte a una montante diffidenza e intolleranza nei confronti dei migranti alimentata da un clima di paura verso “l’altro” e da una visione del fenomeno dell''immigrazione ridotto strumentalmente a un problema di sicurezza e che rischia di rasentare fenomeni discriminatori, razzisti e xenofobi». Per Cgil Cisl e Uil, serve invece un vero patto di convivenza basato su reciproca comprensione e conoscenza, rimarcando l’importanza della solidarietà quale valore fondante nelle relazioni tra tutti gli uomini, e politiche di integrazione che permettano ai cittadini italiani e ai profughi di vivere nel rispetto delle diverse culture e nella reciproca tolleranza. Occorre affrontare la situazione in modo strutturale, organico e non improvvisato con percorsi che favoriscano il dialogo tra Amministrazioni locali, Istituzioni, Rappresentanze sociali e Cittadini per prevenire i conflitti, evitare che prevalgano i meri interessi economici, promuovere il necessario dialogo e il rispetto delle differenze culturali ed etniche. Cgil Cisl e Uil ribadiscono la necessità di un tavolo permanente che coinvolga i diversi livelli istituzionali nelle loro competenze coordinato dalla Prefettura per creare e diffondere buone pratiche dirette a coordinare, stimolare e diffondere accoglienza e integrazione diffusa e individuando responsabilità specifiche, a partire dalle amministrazioni comunali direttamente interessate a promuovere politiche inclusive che abbiano alla base un forte patto di cittadinanza fondato su diritti e responsabilità.
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13/12/2017 Aspettando il Natale; incontro e racconto al Caffè Alzheimer
Venerdì 22 dicembre a partire dalle ore 17 si terrà presso l'Auditorium Marini di Falconara Marittima - Via Marsala 19 - l'iniziativa che conclude il primo anno di vita del Caffè Alzheimer. All'incontro parteciperanno i familiari dei pazienti, che racconteranno la propria esperienza, l'infermiere impiegato nel servizio a domicilio, Franco Bonfranceschi, il vice sindaco Stefania Signorini, Roberto La Rocca della Fondazione Masera, la dott.sa Fabrizia Lattanzio, Direttore scientifico dell'Inrca, e Umberto De Simoni, presidente di Anteas Marche. Modera l'incontro Alessandro Mancinelli, responsabile della Cisl di Ancona. A seguire musica con Umberto Ausili e aperitivo di condivisione. Il Caffè Alzheimer resterà aperto il giovedì ogni quindici giorni dalle 17 alle 19 presso il centro parrocchiale del Rosario, Via Mameli 17, Falconara Marittima.
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04/12/2017 Focus Lavoro: Una su Tre - Vittoria elezioni Rsu Cosmari
Quarta puntata di #FocusLavoro, il settimanale di informazione della Cisl Marche In primo piano: 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza alle donne, "UNA su TRE" spettacolo teatrale e tavola rotonda ad Ascoli Piceno. L'iniziativa è promossa dai coordinamenti donne della Cisl e della Fnp Cisl Marche. Interviste a Cristiana Ilari Segretaria regionale Cisl Marche, Patrizia Volponi, Segretaria nazionale Fnp Cisl, Patrizia Peroni, Vice Questore Squadra Mobile di Ascoli Piceno e Laura Gaspari, Associazione on the Road La Cisl vince le elezioni Rsu alla Cosmari di Macerata. Un viaggio nella gestione dei rifiuti con Giuseppe Gianpaoli, Direttore Cosmari. Interviste a Claudio Giuliani, Rsu Cisl Cosmari di Macerata e Fabrizio Costantini Segretario Fit Cisl Marche
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30/11/2017 Ancona città in Comune: i risultati del progetto di inclusione socio-lavorativa
Domani, venerdì 1 dicembre,  si terrà alle 17 al Ridotto del Teatro delle Muse la tavola rotonda "Ancona la città in... Comune", il progetto di welfare partecipato in risposta alle nuove povertà che coinvolge istituzioni e associazioni del territorio. Alessandro Mancinelli, responsabile della Cisl di Ancona, interverrà nel corso della tavola rotonda, durante la quale saranno illustrati e restituiti alla cittadinanza i risultati delle azioni di inclusione socio-lavorativa.
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29/11/2017 Donne e inclusione sociale: le nuove frontiere della Cisl di Senigallia
La Cisl partecipa in qualità di sportello legale alla rete antiviolenza costituita dal Comune di Senigallia e che coinvolge l'Area Vasta 2 Asur, il Comando Provinciale dei Carabinieri, la Questura di Ancona, l'Associazione Donne e Giustizia, il Centro Antiviolenza di Ancona, l'Associazione Dalla parte delle Donne e la Cooperativa La Gemma (Casa rifugio Zefiro). La rete è stata presentata nel corso di un incontro pubblico venerdì 24 novembre, nell'ambito della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le Donne. Per la Cisl era presente il responsabile dell'Ast di Senigallia, Sergio Piermattei, che è intervenuto ricordando la portata del fenomeno: «Secondo un'indagine dell'ISTAT del 2016, presentata alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, almeno 1.403.000 donne hanno subito nella loro vita lavorativa molestie o ricatti sessuali sul posto di lavoro - ha detto Piermattei -. Solo una donna su 5 tra coloro che hanno subito queste esperienze ne parla con il datore di lavoro, i colleghi o i sindacati. Solo lo 0,7% fa denuncia alle forze dell'ordine. Si parte da questo dato per spiegare il motivo, non unico, per cui un sindacato intende scendere direttamente in campo per dare tutela alle donne che subiscono violenza, nel lavoro o fuori». La Cisl di Senigallia è attiva anche nella lotta alla povertà ed è intervenuta anche al convegno di lunedì 27 novembre del Comune di Senigallia e dell'Ambito Sociale 8 che ha illustrato il passaggio dal Sia al Rei. Ai lavori hanno preso parte, oltre a Sergio Piermattei, il sindaco Maurizio Mangialardi, Carlo Girolametti (Assessore al Welfare Comune di Senigallia), la senatrice Silvana Amati, Fabrizio Volpini (Presidente IV Commissione Consiliare Regione Marche), Giovanni Santarelli (Dirigente Servizio Politiche Sociali Regione Marche), Maurizio Mandolini (Dirigente Ufficio Comune - ATS n. 8), Carolina Mercolini (Responsabile CIOF di Senigallia) e l'esperto di progettazione sociale Alessandro Ciglieri. «Interventi adeguati migliorano le condizioni non solo di chi è direttamente coinvolto, - ha dichiarato Piermattei nel corso dei lavori - ma anche della società nel suo complesso: le famiglie che cadono in povertà diminuiscono i consumi, riducono gli investimenti in capitale umano e in salute, si inaspriscono le conflittualità nel lavoro e nella società. Pertanto con il REI sarà ancora più importante rafforzare i processi di governance territoriale e si avrà modo di creare una diversa infrastrutturazione sociale».
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21/11/2017 Presa in carico e interventi socio-assistenziali per gli anziani: nuovo incontro al Caffè Alzheimer
Giovedì 23 novembre presso il Caffè Alzheimer di Falconara Marittima si terrà un incontro sul tema della presa in carico e degli interventi socio-assistenziali per le persone anziane. Parteciperanno l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Falconara Giorgia Fiorentini e Nicoletta Baroni dell’Area Anziani. Appuntamento alle ore 17 presso i locali della Parrocchia del Rosario, via Mameli 17, Falconara Marittima.
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20/11/2017 Il volontariato oggi tra problemi e difficoltà: un'iniziativa per ricordare Claudio Durisotti
Mercoledì 22 novembre 2017 alle ore 10 presso la Sala parrocchiale S. Gaspare del Bufalo - Via Brecce Bianche Ancona - si terrà una tavola rotonda dal titolo "Il volontariato oggi tra problemi e difficoltà" alla quale parteciperanno Carlo Pesco, Direttore Caritas diocesana Ancona-Osimo,  Umberto De Simoni, Presidente Anteas Marche, Mario Canale, Segretario Generale Fnp Cisl Marche, e Sauro Rossi, Segretario Generale Cisl Marche. All'iniziativa, in ricordo di Claudio Durisotti, prenderanno parte anche Roberto Battistini. Presidente Anteas Volontariato Ancona, Giuseppe Giacco, Responsabile Rls Fnp Cisl Ancona, Luigi Giampaoletti, Dirigente Responsabile Coop Ausilio spesa, Alessandro Mancinelli, Responsabile Cisl Ancona, e Agostino Ciciliani Presidente Anteas Falconara/Chiaravalle. Conclude i lavori, coordinati da Carmen Carotenuto, il Presidente Anteas servizi Ancona, Giuseppe Gubinelli.
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10/11/2017 Trasporto sanitario: scelte intollerabili sulla pelle dei cittadini
La situazione del trasporto sanitario per pazienti dializzati esprime in tutta la sua drammaticità la sottovalutazione degli effetti che avrebbe avuto la nuova modalità di affidamento dell’appalto. La Cisl di Fano ritene inammissibile che un servizio venga appaltato secondo modalità del tutto discutibili in quanto affidato ad una associazione di volontariato. «Da domani potrebbe accadere che un servizio erogato da un ente, invece di esser appaltato, venga affidato ad una qualsiasi associazione di volontariato, con possibili ripercussioni per i cittadini e per i lavoratori, che rischierebbero di perdere il posto a causa di una scelta dell'ente pubblico. - spiega Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano - Un danno soprattutto per i pazienti dializzati, il cui trasporto è diventato un servizio a pagamento. Un fatto gravissimo: ad una signora anziana dializzata di 84 anni che vive con una pensione di invalidità e indennità di accompagnamento è stata recapitata la fattura per il trasporto sanitario del mese di ottobre per un importo di 92 euro». La Cisl di Fano chiede che l’Area Vasta 1 e l’Asur si attivino per regolamentare il trasporto sanitario, convocando le organizzazioni sindacali per affrontare i problemi della sanità nel territorio.
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09/11/2017 Fabriano: un osservatorio sulle povertà per dare sostegno ai più deboli
Martedì 7 novembre presso l’Ambito Sociale Territoriale n.10 è stato firmato il protocollo di intesa per la realizzazione di un sistema integrato di azioni e risorse a sostegno dei singoli e delle famiglie in difficoltà attraverso l’istituzione di un osservatorio sulle povertà. Firmatari i cinque sindaci di Fabriano, Genga, Cerreto D’Esi, Sassoferrato e Serra San Quirico, Cgil Cisl e Uil e le rispettive categorie dei Pensionati e le associazioni di volontariato sociale Caritas, San Vincenzo De Paoli, Associazione Quadrifoglio e Cso Marche. La Cisl e la Fnp di Fabriano ritengono importante questa intesa che impegna tutti ad una responsabilità sociale organizzata nella difesa e tutela per costruire nuove opportunità a favore delle persone meno abbienti. Andrea Cocco, responsabile Ast Cisl di Fabriano e Gianni Pellacchia Segretario Fnp zona di Fabriano dichiarano «Questo territorio ha bisogno di uno scatto per tentare di costruire e progettare il futuro per il rispetto ed il dovere di lasciare alle nuove generazioni un mondo migliore - ed aggiungono - siamo convinti che partire dalle difficoltà dei più deboli sia il piede giusto perché tutti abbiamo il diritto di vivere in maniera dignitosa. Auspichiamo il concreto contributo delle istituzioni nel proseguo dello sviluppo dell’protocollo. La Cisl e la Fnp sono come sempre in prima linea nel costruire risposte concrete alle esigenze delle cittadine e dei cittadini di questo territorio».
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07/11/2017 Urbino 2: soluzione vicina o ennesimo annuncio?
Quanto riportato dalla stampa nei giorni scorsi in merito all’annosa questione del quartiere periferico di URBINO 2 , a Ponte Armellina e le dichiarazioni rese dal Sindaco di Urbino, Gambini, farebbero sperare che per questo pezzo di territorio urbinate e per i cittadini che vi abitano, sia vicina la soluzione che vada a superare, almeno in parte,lo scempio prodotto da un’antica speculazione urbanistica in quell’area. Come AST CISL di Urbino prendiamo atto, che, le Istituzioni (Comune, Regione ed Erap, in primis), dichiarano di portare a soluzione l’annoso problema del quartiere, attraverso un progetto di ristrutturazione edilizia, oggi figlio di paternità variegate e per anni di genitorialità negate. Siamo convinti però, che non basta avviare gli interventi per le soluzioni abitative (al momento la soluzione è solo per 2 blocchi su 4), occorre porre mano al superamento dei tanti disagi sociali che oggi vivono i cittadini immigrati e non. La situazione all’interno dell’abitato, diventa sempre più insostenibile e preoccupante stante, a quanto ci riferiscono diversi abitanti del quartiere e che noi in più di una occasione abbiamo segnalato in momenti di incontri con l’Amministrazione comunale, a causa dell’assenza di controlli che portano a sviluppare comportamenti libertari di alcuni a scapito di molti, il sorgere di infrastrutture non autorizzate e la presenza di persone irregolari (come riportato di recente dagli organi di stampa). «Siamo convinti - dichiara Leonardo Piccinno, responsabile della Cisl di Urbino - che occorre un piano di inclusione sociale che ponga la giusta attenzione ai bisogni dei cittadini e delle famiglie, una presenza costante ed assidua delle istituzioni preposte e la condivisione con le forze sociali di un percorso finalizzato ad una sempre migliore integrazione e qualità della vita». Per queste ragioni, come AST CISL di Urbino, sollecitiamo all’Amministrazione comunale ed al Sindaco Gambini, la costituzione di un incontro con tutte le forze sociali e sindacali per affrontare le tematiche sulla qualità della vita e della tutela pubblica nel quartiere di Urbino 2.
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03/11/2017 Area Vasta1: è l'ora della mobilitazione
CGIL CISL e UIL, unitamente alle rispettive federazioni dei Pensionati e le federazioni dei lavoratori del settore, vista la situazione di stallo creatasi nella sanità del nostro territorio, hanno deciso di mettere in campo per il mese di novembre una serie di iniziative per richiamare l’Area Vasta 1 sui temi da tempo portati all’attenzione della Direzione. Tale decisione scaturisce da un percorso che il sindacato sta facendo da mesi; già a luglio infatti vista la situazione in cui si trovava la sanità locale, abbiamo inoltrato la richiesta di audizione alla Conferenza dei Sindaci di Area Vasta 1, che poi l’11 settembre scorso, ci ha permesso di esporre, di fronte ai molti Sindaci presenti, tutte le evidenti criticità, dalla istituzione delle emergenza urgenza, all’intasamento dei Pronti Soccorso, alle liste di attesa bibliche con conseguente aumento della mobilità passiva, all’incognita del nuovo ospedale Marche Nord, agli ospedali di comunità che non partono, alla sanità sul territorio organizzata con diverse criticità dai distretti. Ora, speravano che in una assise così autorevole, la Conferenza dei Sindaci, dove erano presenti sia il Presidente Volpini, (con delega alla sanità), sia il direttore ASUR Marche Marini, nel quale abbiamo anche consegnato un’apposita memoria, si sarebbero presi impegni precisi dando così le risposte che riteniamo tutt’ora necessarie ai cittadini pesaresi. Purtroppo invece nulla. Dalla Direzione dell’Area Vasta nessuna risposta, così come dall’ASUR, nessuna presa di posizione, nessuna novità. Tutto ciò nonostante dai diversi Sindaci e Amministratori presenti avessimo avuto positivi riscontri e convergenze in merito alle questioni sollevate. È per questo che CGIL CISL e UIL della Provincia di Pesaro Urbino hanno deciso di organizzare una serie di iniziative al fine di richiamare i vertici della sanità pesarese e regionale sui problemi irrisolti. Le iniziative saranno itineranti sul territorio e si articoleranno con questo calendario: 1. sabato 4 novembre presidio ad Urbino con volantinaggio nei pressi dell’ospedale ed in città, 2. sabato 11 novembre presidio a Pergola con volantinaggio nei pressi dell’ospedale ed in città; 3. martedì 14 novembre presidio con volantinaggio nei pressi dell’azienda ospedaliera Marche nord; 4. sabato 18 novembre presidio con volantinaggio nei pressi dell’ospedale di Fano e in città; 5. mercoledì 22 novembre a Fano con un presidio e volantinaggio davanti alla sede dell’Area Vasta 1. Ulteriori presidi verranno organizzati negli ospedali di comunità a Fossombrone, Sassocorvaro e Cagli, le cui date saranno comunicate in seguito. Invitiamo dunque tutti i cittadini a partecipare alle iniziative organizzate da CGIL CISL e UIL ed a sostenere le rivendicazioni affinché si possano veramente avere le risposte necessarie alla nostra sanità e ai nostri cittadini.
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30/10/2017 Sanità: inesorabile destrutturazione dei servizi territoriali nell'Area Vasta 1
Nei mesi scorsi la Cisl di Fano denunciò la scomparsa del servizio di fisioterapia e riabilitazione a Fano. Ad oggi, per il bacino di Fano, l’Area Vasta non eroga questo servizio e i cittadini, costretti pure ad essere accompagnati, devono recarsi in strutture private (30 euro per mezz'ora di trattamento fisioterapico) oppure vengono dirottati a pergola Fossombrone e Cagli. «Per anni si è discusso del nuovo ospedale unico come se la sua realizzazione risolvesse le grave carenze del sistema sanitario della nostra provincia - dichiara Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano -. Nel frattempo continua l’inesorabile spoliazione dei servizi sanitari territoriali pubblici a favore della sanità privata». Criticità che emergono anche nell'ambito del trasporto sanitario, finanziato in misura ridotta e affidato ai Comuni nella forma di trasporto sociale: «Un cittadino che ricorre alla dialisi o con altre patologie gravi e invalidanti necessità di un trasporto sanitario qualificato e svolto da personale debitamente formato - prosegue Giovanelli -. Il paradosso di questa vicenda è poi la grave scelta fatta: il trasporto sanitario verrà svolto non da ditte strutturate con dipendenti propri ma da associazioni di volontariato, con l’inevitabile licenziamento di 70 lavoratori. Gravissima scelta sia per la sleale concorrenza, dal momento che i volontari non sono dipendenti, sia per le gravissime ricadute occupazionali. È come su un comune decidesse di affidare il servizio mensa della scuola ad una associazione di volontariato». Altri segnali della destrutturazione del servizio sanitario pubblico arrivano dal comune di Terre Roveresche, costretto a convenzionare con risorse proprie un'automedica per l’inefficienza del servizio di emergenza-urgenza del suo territorio. «il bilancio della Regione nel comparto sanità  chiude in attivo - osserva Giovanelli - ma poi un sindaco è costretto con risorse proprie ad attivare un servizio di emergenza. Dove siamo finiti? Lungimirante il sindaco, gravemente deficitaria l’Area Vasta: non è possibile che il servizio sanitario regionale dell’emergenza-urgenza sia sostituito da  un servizio comunale». Molti altri sono i disservizi, come il continuo depotenziamento dei servizi ambulatoriali e dei punti prelievo: «In a alcuni casi,  come a Marotta, per un semplice prelievo del sangue è necessario fare tre viaggi - spiega il responsabile della Cisl di Fano -. I cittadini di Marotta sono costretti a recarsi a Mondolfo per la prenotazione, a Marotta viene effettuato il prelievo e a Mondolfo viene ritirato il referto. Questo incentiva il ricorso ai laboratori privati nei quali, paradossalmente, il servizio costa anche meno che nel settore pubblico». «L’Area Vasta - conclude Giovanelli - apra immediatamente al confronto con i sindacati e sveli realmente il suo modello di sanità, rafforzi i servizi territoriali ambulatoriali e specialistici e renda omogenea ed efficiente in tutto il territorio la rete dell’emergenza-urgenza. Basta con questo inesorabile declino del sistema sanitario pubblico».
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26/10/2017 Fano: serve un passo in avanti nelle politiche giovanili
Fano, città dei Bambini, sembra dimenticarsi dei giovani. Lo denuncia Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano. «Nonostante un dinamico tessuto di associazioni giovanili che spaziano dallo sport al volontariato alla musica e ai fumetti - spiega Giovanelli - oggi Fano evidenzia criticità riguardo alle politiche giovanili. C'è la necessità di un vigoroso impegno per qualificare le politiche giovanili». Secondo Giovanelli, il prossimo bilancio comunale dovrà essere l'occasione «per stanziare risorse di rinforzo per il progetto Dedalo, per la creazione di spazi informativi e formativi che sostengano i giovani sia nella scelta universitaria che nella difficile ricerca del lavoro. Su queste dinamiche è ineluttabile la sinergia tra pubblico e privato, il coinvolgimento delle scuole medie superiori, le associazioni datoriali e le università per qualificare l’orientamento al lavoro e all’istruzione dei giovani che oggi sono lasciati soli in questa difficile fase di transizione». «È urgente - prosegue su questo tema il responsabile della Cisl di Fano - qualificare e dotare di spazi adeguati il polo 3 definendo il suo assetto organizzativo e i plessi ad esso destinati perché il tessuto produttivo di Fano è composto principalmente da aziende di servizi e manifatturiere che possono sicuramente beneficiare di una offerta formativa qualificata e indirizzata alla digitalizzazione e all’impresa 4.0..Troppi giovani di Fano sono costretti a scegliere istituti di fuori città con un pendolarismo che incide notevolmente nei bilanci familiari». Altra criticità sono gli spazi che la città offre ai giovani: «Servono spazi per il divertimento, per rassegne musicali ed eventi culturali: i giovani vivono la città se la città offre loro luoghi, occasioni dove per incontrarsi, socializzare e progettare eventi da loro ideati e realizzati. Dove sono questi spazi? Quali possibilità di incontro? Ci sono esperienze quali il Fab lab e la casa della musica che da semplici spazi di aggregazioni possono trasformarsi in laboratori formativi d’eccellenza. - conclude Giovanelli - Non ci si può dimenticare dei giovani e delle loro istanze: è necessario prendersi cura delle esigenze spesso inespresse ma vitali per la città di Fano».
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23/10/2017 Cure palliative per la demenza: incontro al Caffè Alzheimer
Giovedì 26 ottobre presso il Caffè Alzheimer di Falconara Marittima si terrà un incontro sulle cure palliative per la demenza. Insieme al dott. Brunori si discuterà delle modalità di prendersi cura dell’ammalato e della sua famiglia, attraverso forme molteplici di assistenza, compresa quella psicologica, quando la cura non è più efficace. per i pazienti è prevista la ginnastica dolce con musica che sarà effettuata dalla Dott.ssa Maria Velia Giulietti dell'INRCA. Appuntamento alle ore 17 presso i locali della Parrocchia del Rosario, via Mameli 17, Falconara Marittima.
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13/10/2017 "Oltre le Frontiere": il Festival delle Generazioni in Tour a Macerata
Il Festival delle Generazioni in Tour a Macerata, unica tappa del Centro Italia. Venerdì 13 ottobre l’appuntamento itinerante del l’evento nato e promosso per iniziativa della Fnp Cisl nazionale, un festival pensato per  “progettare un modello di vita finalmente vivibile, per condividere le esperienze di due generazioni”. Il tema del tour di quest’anno è “Oltre le frontiere: generazioni e culture”. Un momento di riflessione e di incontro tra giovani e anziani, ma che quest’anno esplorerà anche la frontiera tra culture diverse: il rapporto con l’altro che diventa non più luogo di conflitto, bensì punto di contatto e di scambio virtuoso. Momento centrale della tappa maceratese, organizzata con il patrocinio del Comune di Macerata, dell’Università e dell’Accademia di Belle Arti, è la tavola rotonda che sarà ospitata a partire dalle 9.30 nell’Aula Blu, Polo Pantaleoni dell’Università di Macerata. Il Rettore Francesco Adornato, il segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, il professor Emmanuele Pavolini, l’antropologo e regista Giorgio Cingolani e la dottoressa Maria Elena Tartari del Sistema Informativo Politiche Sociali della Regione Marche forniranno un contributo sulla capacità di superare le fratture apparentemente insanabili che appartengono alla narrazione sociale: le differenze tra generazioni, il rapporto tra mondo del lavoro e mondo della formazione, l’integrazione dei migranti saranno i temi portanti del dibattito. Quasi in contemporanea, la Galleria degli Antichi Forni sarà teatro, a partire dalle ore 8.30 dell’incontro-laboratorio dedicato agli studenti del Liceo Artistico di Macerata, che si confronteranno, sotto la guida di Francesca Zaffino, direttrice artistica del Festival, con i produttori e registi Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni  della casa di produzione Nanof. Dall’incontro prenderà vita uno spin off tutto maceratese della mostra “Oltre le generazioni: vita quotidiana e futuri condivisi”  che sarà inaugurata alle 15.30 alla presenza di Lucio Raffaele Caprio, vicepresidente nazionale Anteas, sempre alla Galleria degli Antichi Forni, e che sarà aperta tutti i giorni dalle 15 alle 19 e nelle mattine di mercoledì, sabato e domenica dalle 10 alle 13. La mostra raccoglie volti, incontri e storie da Nord a Sud, attraverso 6 città, 30 famiglie, 200 interviste per un grande mosaico dell’Italia che cambia. Sulla scorta di questa esperienza, quattro classi del Liceo Artistico lavoreranno insieme a tutor della Cisl di Macerata su quattro parole chiave (giovani-anziani-scuola-lavoro) per produrre altrettanti elaborati che saranno presentati in una giornata-evento a maggio 2018. Uno speciale evento live multimediale intitolato “Racconti di Generazioni” chiuderà la giornata alle 16.30 alla Galleria degli Antichi Forni: dialoghi del grande cinema e giganti della letteratura a confronto con i volti e le voci delle interviste raccolte in tutta Italia dal progetto “Oltre le Generazioni”. L’evento, introdotto da Francesca Zaffino e realizzato da Nanof e Acquario della Memoria in collaborazione con Anteas Nazionale, vedrà la partecipazione della Compagnia di Musicultura.
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11/10/2017 Restituzione dei contributi sospesi: ancore troppe incertezze e troppi rischi per i lavoratori colpiti dal sisma
Un’altra stangata rischia di colpire presto i lavoratori delle zone terremotate. In ballo, infatti, non c’è solo la restituzione dell’IRPEF sospesa con la c.d. busta paga pesante, ma anche quella dei contributi previdenziali anch’essi sospesi per effetto del d.l. 189/2016. E la restituzione dei contributi previdenziali rischia di aggiungere al danno anche la beffa. Il primo decreto sisma ha previsto, infatti, la sospensione nei Comuni del cratere dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a decorrere dagli eventi sismici e fino al 30 settembre 2017, specificando che la restituzione di quanto non versato sarebbe dovuta avvenire entro il 30 ottobre 2017 o in unica soluzione o in diciotto rate mensile a partire sempre da ottobre. In una circolare del 25 novembre 2016, l’INPS specificava che il datore di lavoro privato, se interessato a usufruire della sospensione contributiva, doveva sospendere sia la quota di contributi a proprio carico che a quella a carico del lavoratore. La scelta della sospensione è stata così messa in mano al solo datore di lavoro. Sin da subito abbiamo espresso forti dubbi rispetto a questa impostazione, chiedendo un ravvedimento, in quanto essa ha esposto i lavoratori al rischio di trovarsi, a fronte di buste paga un po’ più sostanziose, indebitati con l’INPS a propria insaputa e senza avere avuto la possibilità di dare il proprio consenso. Ma il peggio viene ora che il periodo di sospensione è scaduto e si avvicina il termine per la restituzione dei contributi previdenziali non versati. Lo scorso luglio, infatti, l’INPS, con proprio messaggio, dava le istruzioni operative per il versamento dei contributi sospesi in unica soluzione entro il 30 ottobre 2017 e rinviava ad altro successivo messaggio le indicazioni relative alla possibilità di richiedere la restituzione rateale in diciotto mesi. Il punto è che, a tutt’oggi, questo tanto atteso successivo messaggio INPS è ancora non pervenuto. Il 30 ottobre si avvicina e crescono i timori dei lavoratori di dover pagare in una sola rata e subito tutti i contributi che non sono stati versati, magari anche senza il loro consenso. L’unica soluzione è un intervento immediato dell’INPS che finalmente chiarisca i termini e le modalità della rateizzazione. Auspichiamo che le istituzioni e le forze politiche comprendano la gravità della situazione, si facciano carico del peso della continua incertezza normativa che finora è ricaduto sulle spalle dei lavoratori e delle famiglie e delle imprese colpite dal sisma e quindi intervengano per correggere questioni finora gestite forse con troppa superficialità. CGIL – CISL – UIL Macerata
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10/10/2017 Volontariato e Poesie, terza edizione del Premio Città di Recanati dell’ ANTEAS
Sabato 14 ottobre si terrà la cerimonia di premiazione del Concorso di poesie “Città di Recanati”. L’appuntamento è per le ore 16.00 presso il Museo civico di Villa Colloredo – Mels.A questa terza edizione del Premio letterario parteciperanno 84 componimenti prodotti da 43 poeti provenienti da tutta Italia. Le novità di quest’anno sono rappresentate dalla forma dialettale dei componimenti in gara e dal tema scelto, ossia la situazione delle Marche dopo il terribile terremoto dello scorso anno. I 26 premi in palio saranno assegnati da una giuria composta da 7 giurati, scrittori e poeti.L’iniziativa è organizzata dall’Anteas (Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà) di Macerata, l’associazione di volontariato della Cisl nata con lo scopo di promuovere la solidarietà specialmente nei confronti dei più deboli, bisognosi e soli, contribuendo così al progresso umano, civile e sociale.“Il Premio letterario – sostiene la Presidenza dell’Anteas di Macerata – è un’occasione per aprire uno spiraglio nuovo alla vita associativa e dare un riconoscimento a quei soci che hanno qualcosa da raccontare, anche in versi, dando così modo ad ognuno di impegnare il tempo con pensieri e parole, che escono genuini dal cuore”.La scelta del luogo in cui svolgere il concorso non poteva che ricadere su Recanati, città che ha dato i natali ad uno dei più grandi poeti della letteratura italiana, Giacomo Leopardi, ancora oggi un luogo sospeso tra passato e futuro, dove il presente ha il dolce sapore dei versi scritti dal poeta.   
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10/10/2017 Un incontro dedicato alla Musicoterapia al Caffè Alzheimer
Giovedì 12 ottobre alle ore 17 il Caffè Alzheimer di Falconara Marittima ospita un incontro sulla Musicoterapia. Grazie alla presenza del prof. Roberto Calosci, sarà possibile approfondire la conoscenza di questa metodologia che attraverso la musica facilita e  favorisce  la comunicazione, la relazione, l'apprendimento, la motricità; mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell'individuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l'integrazione per migliorare la qualità della vita L'appuntamento si terrà nella sede del Caffè Alzheimer di Falconara Marittima in via Mameli 17, presso i locali della Parrocchia del SS Rosario.
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10/10/2017 Busta paga pesante: rivedere subito le modalità di restituzione
La busta paga pesante resta un pasticcio e, allo stato attuale della normativa, rischia di costituire per i lavoratori più in un disagio che un reale sostegno. I termini introdotti con le ultime norme hanno prorogato al 31 dicembre 2017 la durata della busta paga pesante, ma hanno al contempo previsto che la restituzione avverrà in 9 rate mensili a decorrere dal 16 febbraio 2018. Solo nove mesi, quindi, per restituire integralmente gli importi di nove mesi di IRPEF sospesa. Nove mesi in cui i lavoratori dipendenti colpiti dal terremoto rischiano di avere stipendi al limite, abbattimenti di reddito insostenibili e condizioni di disagio assolutamente irragionevoli e ingiustificabili. Un grave disagio che andrebbe a pesare su lavoratori e famiglie che stanno già da tempo affrontando enormi difficoltà quotidiane, a fronte di una ricostruzione ancora da venire e di un reinsediamento attraverso le SAE che presenta ingenti ritardi. Un’assurdità che abbiamo denunciato spesso negli ultimi mesi e su cui ancora non ci sono risposte. Anzi, con l’avvicinarsi della fine dell’anno la confusione sembra aumentare: ai lavoratori che hanno richiesto e poi interrotto il beneficio –spesso proprio per le troppe incertezze rispetto alle modalità di restituzione- stanno arrivando comunicazioni scritte secondo le quali, in assenza di diverse disposizioni normative, si dovrà procedere al conguaglio fiscale dell’intero importo precedentemente sospeso. Assurdità che appaiono ancora più irragionevoli se si considera che l’IRPEF sospesa a seguito del terremoto del 1997 è stata restituita nella misura del 40% e in 120 rate, ossia dieci anni. È certo che riteniamo la misura di rateizzazione introdotta assolutamente insufficiente e iniqua. Per questo ribadiamo la nostra richiesta alle istituzioni e alle forze politiche affinché la rateizzazione sia estesa almeno al numero di rate massimo previsto per queste fattispecie dallo Statuto del Contribuente (18 rate mensili) e la data di avvio della restituzione sia ulteriormente dilazionata nel tempo. In particolare chiediamo ai parlamentari del nostro territorio di continuare a farsi parte attiva su questa vicenda. Nei mesi scorsi i nostri parlamentari si sono dimostrati attenti alle nostre sollecitazioni e sono intervenuti, ad esempio, per correggere il campo di applicazione della misura, inizialmente legata al domicilio fiscale del datore di lavoro e non alla residenza del lavoratore CGIL CISL UIL MACERATA
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29/09/2017 Dalla parte delle donne: Cisl Marche collabora all'InformaDonna di Osimo
Cisl Marche collabora allo sportello InformaDonna istituito dal Comune di Osimo negli spazi del Cantinone su iniziativa della Consulta per le Pari Opportunità con lo scopo di fornire un punto di riferimento pubblico e gratuito a sostegno delle donne di ogni età e nazionalità nelle situazioni lavorative, familiari e sociali che le coinvolgono. Un punto d'ascolto e di orientamento che si avvale della presenza di operatrici qualificate, assistenti sociali e psicologhe: Carla Binci rappresenterà la Cisl e si occuperà di problematiche in ambito lavorativo, con particolare attenzione agli episodi di inosservanza dei contratti dietro ai quali si nascondono vere e proprie violazioni della dignità e dei diritti delle lavoratrici in quanto donne, fino ad arrivare a forme di mobbing. I servizi dello sportello sono gratuiti e disponibili negli orari di apertura della sede del Cantinone, adiacenti all’ufficio relazioni con il pubblico al civico 10 di via Fonte Magna; lo Sportello è aperto al pubblico, dal 4 Settembre, ogni martedì dalle 9.30 alle 12.30 e giovedì dalle 15.00 alle 18.00. Sarà inoltre possibile contattare lo sportello telefonicamente ai numeri 0717249246 e 0717249252 o via mail scrivendo a assistente.sociale@comune.osimo.an.it e progettiats13@comune.osimo.an.it ed eventualmente prendere anche un appuntamento per richieste specifiche e particolari.
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26/09/2017 Nutrizione e demenza: incontro al Caffè Alzheimer
Al Caffè Alzheimer di Falconara giovedì 28 settembre alle ore 17,00 si  parla  di nutrizione e demenza con il dr Giuseppe Pelliccioni, direttore del Centro Diurno Alzheimer dell'Inrca.  La malattia di Alzheimer rappresenta nei paesi occidentali la principale causa di deterioramento cognitivo. Negli ultimi 50 anni la sua diffusione è andata costantemente aumentando e, con i dati di crescita attuali, gli epidemiologi calcolano che, entro il 2050, il tasso di diffusione possa addirittura quadruplicarsi. Lo sviluppo dei farmaci da utilizzare per la malattia di Alzheimer e per le demenze in genere è lento, difficoltoso e talora deludente. Gli studi recenti hanno individuato altri approcci terapeutici che prevedono l’utilizzo di nutrienti presenti nella nostra dieta mediterranea, costituita da pochi grassi, pesce, cereali, vino rosso ed olio di oliva, che possono migliorare le performance cognitive e ridurre il rischio di sviluppare la demenza. L'incontro si terrà nella sede del Caffè Alzheimerdi Falconara Marittima in via Mameli 17, presso i locali della Parrocchia del SS Rosario.
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22/09/2017 Cgil Cisl e Uil chiedono un confronto sul futuro della sanità anconetana
Una serie di temi su cui è necessario un confronto di merito per garantire il futuro della sanità anconetana. Su questo,  le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno richiesto un incontro con il presidente della conferenza dei sindaci di Area vasta 2, con il presidente della Regione e con i direttori generale Asur e della stessa Area vasta 2. A proposito, gli stessi sindacati hanno inviato una lettera in occasione della conferenza dei sindaci di Area vasta che si svolgerà il 25 settembre. Nei dettagli, Cgil, Cisl e Uil Ancona chiedono di discutere  del processo di integrazione Inrca-Osimo, della riorganizzazione della rete cardiologica  con riferimento alle Uo di Utic, della situazione dei servizi dell’emergenza, del sovraffollamento del Pronto soccorso e del funzionamento dei Pat ( i punti di assistenza territoriale). Inoltre, i sindacati sollecitano la discussione sullo sviluppo dei servizi territoriali e domiciliari, anche sulla base dell’accordo del 2014. Infine, si chiede di parlare dell’implementazione delle U.O.S e S (unità operative sociali e sanitarie) , dell’attivazione delle Case della salute, dei tempi di attesa e della situazione del personale.
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21/09/2017 Giornata mondiale dell'Alzheimer: non dimentichiamoci di chi dimentica!
Un primo bilancio positivo, a quasi un anno dall’avvio del progetto “La comunità che si-cura”, dedicato ai malati di Alzheimer e ai loro familiari del comune di Falconara Marittima, in occasione della giornata internazionale dell’ Alzheimer, che ci si celebra oggi 21 settembre. Formazione alle famiglie, assistenza infermieristica, attività di volontariato e apertura di un Caffè Alzheimer presso la parrocchia del Rosario, hanno permesso a 20 famiglie con malati di Alzheimer di vincere le paure e la solitudine che spesso impediscono di trovare risposte a chi viene toccato da questa patologia. La presenza di un infermiere professionale, che dal mese di marzo 2017, ha garantito in modo continuativo visite domiciliari, suggerimenti pratici, valutazioni e inserimenti in altri programmi specifici; momenti formativi e il sostegno di volontari appositamente preparati sono tra gli interventi più significativi. Inoltre dal mese di marzo presso la Parrocchia del Rosario ogni 15 giorni viene aperto il Caffè Alzheimer luogo di ritrovo, svago e formazione sia per i malati che per i familiari per un totale di 12 incontri realizzati fino ad ora e una programmazione prevista fino al mese di dicembre 2017. Oltre al contrasto della solitudine delle famiglie, che molto spesso accompagna la malattia dell’Alzheimer, sicuramente un risultato importante è stato l’azzeramento del ricorso al pronto soccorso (un solo caso in 6 mesi) o alle strutture di ricovero, riuscendo così a mantenere i pazienti al proprio domicilio. Tutte le attività del progetto “La comunità che si-cura”, sono promosse da: ANTEAS Marche, Cisl e Fnp Cisl, sindacato dei pensionati, IAL, INRCA, Fondazione Masera e patrocinate dal Comune di Falconara, con il contributo della Fondazione Cariverona. «Un progetto che ha dato risposte concrete ai malati di Alzheimer e alle loro famiglie che stanno vivendo questo dramma.– afferma Alessandro Mancinelli, responsabile della Cisl Ancona - Vorremmo continuare a farlo anche per il prossimo anno, ed è per questo che, proprio nella giornata Mondiale dell’Alzheimer, chiediamo la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti ed in particolare all’Amministrazione Comunale, perché non possiamo dimenticarci di chi dimentica».
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28/08/2017 La cultura marchigiana al Caffè Alzheimer di Falconara
Balli, canti, stornelli e musica folk patrimonio della cultura marchigiana proposti dall’Associazione culturale La Damigiana protagonisti dell'incontro al Caffè Alzheimer di Falconara che si terrà giovedì 31 agosto dalle ore 17.30. Appuntamento nei locali della Parrocchia del SS Rosario in via G. Mameli,17 a Falconara Marittima.
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07/08/2017 Telefonia: le agevolazioni per le popolazioni colpite dal terremoto
L'Agcom ha emanato la delibera 235/17/CONS contenente le agevolazioni di telefonia fissa e mobile per le popolazioni colpite dagli eventi sismici dell'agosto e ottobre 2016. Per quanto riguarda le utenze di telefonia fissa, le fatture sospese saranno stornate per i mesi in cui non è stata registrata nessuna attività sulla linea. Quanto alle fatture dovute, quelle superiori ai 50 euro saranno rateizzabili senza alcun costo. Sconto del 50% sulle fatture di telefonia mobile emesse per sei mesi a partire da luglio 2017. I clienti con sim prepagata riceveranno un bonus pari alla metà delle ricariche fatte nel mese precedente agli eventi sismici. Gli operatori, inoltre, dovranno offrire 1 gigabyte di traffico dati Tutti gli utenti possono presentare istanza per usufruire delle agevolazioni entro il termine di 60 giorni dalla pubblicazione della delibera del 13 luglio. Gli utenti residenziali con dichiarata inagibilità dovranno allegare all’istanza i seguenti documenti:  copia dell’atto di certificazione dell’autorità comunale competente sullo stato di inagibilità o dichiarazione sostitutiva di atto notorio;  autocertificazione in cui si dichiara la data di accadimento dell’evento sismico. Gli operatori provvederanno a pubblicare sui propri siti web informazioni dettagliate ed erogheranno le agevolazioni entro un massimo di 90 giorni dalla ricezione della richiesta. La copertura delle agevolazioni previste avverrà mediante l’applicazione di una maggiorazione una tantum sull’intera clientela, ad esclusione dei clienti terremotati, dei disabili e delle fasce a basso reddito. Per informazioni e assistenza è possibile consultare le sedi CISL e ADICONSUM più vicine, reperibili sui seguenti siti: CISL: http://cislmarche.it/sedi-territoriali/ ADICONSUM: http://www.adiconsummarche.it/wp/contatti/
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13/06/2017 5 Minuti Cisl: ad Arquata del Tronto la Cisl di Ascoli Piceno - Antenne Sociali
Le testimonianze di chi vuole tornare a far rivivere il cuore della montagna colpita dal sisma. Da Arquata del Tronto e Pretare, tra le macerie e i tanti ritardi, la Cisl di Ascoli Piceno rilancia la necessità di una strategia della montagna condivisa che permetta di costruire prospettive per il futuro delle comunità locali. Le interviste a Maria Teresa Ferretti, responsabile Cisl Ascoli Piceno e Michele Franchi, vicesindaco del Comune di Arquata del Tronto. Da Soli a Solidali, presentato a Macerata, unica città marchigiana scelta per la sperimentazione, il progetto Antenne sociali promosso dal Ministero del Lavoro e gestito da Anteas Nazionale. Interviste a Piergiorgio Gualtieri, responsabile progetto Antenne Sociali, Anteas Macerata, al prof. Ivo Lizzola, Università di Bergamo e al segretario generale della Cisl Marche Sauro Rossi.
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09/06/2017 A Senigallia Convegno sui servizi residenziali per anziani
Si svolgerà oggi, venerdì 9 giugno 2017 a Senigallia, un convegno sul tema dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti e sulle prospettive di un loro sviluppo. L'appuntamento è per le ore 16.00 all'Auditorium San Rocco di Senigallia. L'iniziativa è organizzata dalla Rappresentanza Locale Sindacale dei Pensionati Cisl Marche di Senigallia, in collaborazione con l'Anteas locale (Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà), con l'Opera Pia Mastai Ferretti e con il Patrocinio del Comune di Senigallia.  
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06/06/2017 Tari in aumento al Comune di Fossombrone, critiche dai sindacati
Prosegue,  a   bilancio  2017 approvato, il confronto tra l'amministrazione comunale di Fossombrone e i sindacati territoriali di Cgil e   Cisl, dopo il primo incontro del marzo scorso sull'impostazione del bilancio preventivo  e su diversi temi riguardanti il lavoro, lo sviluppo, la gestione associata dei servizi, le politiche sociali e sanitarie e quelle tariffarie. Nell'occasione Cgil e Cisl hanno rinnovato le proprie critiche,  riguardo l'aumento della Tari  a discapito di tutte le utenze domestiche in un  territorio comunale servite da Aset. «Aumento - spiegano i sindacati - che va  dal 5,75% ( per una famiglia di due  componenti e una casa da 101 a 150 mq  la tariffa passa da 172,32  a 182,22 euro),   fino ad aumenti del 9,8% (per una famiglia di due componenti e una casa da  51 a 100 mq la tariffa passa da 136,82 a 150,22 euro).  Aumenti che non hanno riscontro in altri comuni della provincia di Pesaro - Urbino.  Il tutto, a detta dell'amministrazione, per favorire le imprese (utenze non domestiche) che beneficeranno di sostanziose diminuzioni. -  sottolineano  i sindacati - E' di circa 110 mila euro, infatti, la somma complessivamente caricata sugli aumenti alle famiglie, a favore degli “sconti” alle imprese. In un momento come questo, di grave e perdurante crisi, anche solo 20 o 30 euro in più a famiglia  pesano sul bilancio delle famiglie. - continuano - Se è pur vero che complessivamente la Tari applicata dal Comune resta inferiore a quella di comuni limitrofi, riteniamo comunque del tutto inopportuna una scelta simile e con aumenti importanti concentrati in un solo anno.» Per il resto, Cgil e Cisl hanno rinnovato la richiesta di istituire un fondo a sostegno del pagamento degli affitti e delle utenze per le famiglie colpite dalla crisi economica e con almeno un familiare in condizione di disoccupazione. L'Amministrazione si è impegnata in tal senso in sede di manovra di assestamento del bilancio. Entro giugno, inoltre, le parti si incontreranno per valutare congiuntamente l'ipotesi di bando di concessione della Residenza Protetta per Anziani, affinché possano essere salvaguardate le condizioni di lavoro del personale e garantite le migliori condizioni possibili per gli ospiti della struttura, «il nostro auspicio - secondo Cgil e Cisl  -  è che si diano finalmente certezze per il futuro alla struttura per anziani, dopo anni di incertezze e annunci andati a vuoto.» Il confronto è inoltre proseguito sui temi della gestione associata dei servizi, sulla questione sanità e sull'Ospedale,  a tal proposito le parti hanno condiviso le preoccupazioni sul futuro della struttura, e concordato  un apposito e specifico confronto sul tema. 5 giugno 2017
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31/05/2017 Da soli a solidali: nuove sfide per la comunità di oggi
“Da Soli a solidali: nuove sfide per la comunità di oggi” martedì 6 giugno 2017  ore 16,00 presso l’Auditorium Chiesa Buon Pastore - via Cesare Pavese 2, Macerata -    presentazione pubblica del progetto sperimentale “Antenne sociali”, coordinato  da Anteas Nazionale che ha scelto  Macerata, come unica città marchigiana,  insieme alle altre 18 città italiane. Il progetto, promosso dal Ministero del lavoro, ha l’obiettivo, attraverso la costituzione di reti diffuse tra i soggetti istituzionali e sociali delle comunità locali,  di sperimentare nuove forme di vicinanza contro i rischi sociali connessi alle solitudini di anziani, di famiglie fragili e di giovani. Alla presentazione,  organizzata da Anteas Macerata in collaborazione con Cisl Macerata e FNP Macerata e  patrocinata dal Comune di Macerata, interverranno tra gli altri il prof. Ivo Lizzola, pedagogista dell’Università di Bergamo, il  vice presidente  nazionale Anteas Raffaele Caprio e  il segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi. «Il Progetto “Antenne Sociali”e l’iniziativa del 6 giugno costituiscono per la Cisl di Macerata occasioni importanti per rafforzare la sperimentazione già avviata con il progetto “Quartiere Solidale”.  – spiega Silvia Spinaci, responsabile della Cisl di Macerata -  Già da alcuni anni, in collaborazione con Anteas, il Comune ed altre associazioni di volontariato, abbiamo avviato nella zona Collevario – San Francesco di Macerata la sperimentazione di attività di animazione sociale volte a favorire il rafforzamento dei legami sociali, la riscoperta di luoghi, spazi e occasioni di vita comunitaria a livello di quartiere e la cura dei rapporti di vicinato in chiave solidaristica.»  La cittadinanza è invitata a partecipare.
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19/05/2017 Jesi, elezioni 2017: Cgil Cisl e Uil a confronto con i candidati sindaco
Sabato 20 maggio alle 9.30 si terrà al Palazzo dei Convegni di Jesi un incontro con i candidati sindaco organizzato da Cgil Cisl e Uil intitolato "Jesi 2050: domande su come programmare futuro". «Il rinnovo del Consiglio Comunale e l’elezione del primo cittadino, sono senza dubbio, nel panorama dell’esercizio della democrazia, sono tra i momenti più alti ed importanti - dichiarano Mohamad El Hasani, Maurizio Andreolini e Sandro Bellagamba - Anche il sindacato, così come altri soggetti portatori di interessi collettivi, incontra tutti i candidati e lo fa sui temi del lavoro e dello sviluppo, temi particolarmente cari a Cgil Cisl e Uil». «Infatti - proseguono i tre responsabili sindacali - in una comunità come la nostra, caratterizzata da difficoltà ma anche da notevoli potenzialità vi è la necessità di superare le difficoltà, mettere a sistema le ricchezze al fine di “rigenerare la Vallesina” e, oltre che gestire al meglio il presente, anche programmare il futuro. Chiederemo a tutti i candidati a Sindaco di rispondere alle priorità individuate dal Sindacato per crescere in maniera sostenibile.».
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26/04/2017 Rigenerare lo sviluppo sociale ed economico nelle aree maceratesi colpite dal sisma
Cgil Cisl e Uil di Macerata hanno reso pubblico un documento di proposte per il rilancio delle aree maceratesi colpite dal terremoto e hanno lanciato una campagna di ascolto sul territorio volta a raccogliere bisogni e proposte delle comunità locali.
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28/03/2017 Prospettive per il territorio montano dell'Alta Valle dell'Esino
In continuità con le iniziative prese in questi difficili anni di crisi e dopo il convegno sul lavoro tenuto a Sassoferrato nel 2016, Cgil, Cisl, Uil di Fabriano, tornano a proporre una nuova iniziativa finalizzata alla comprensione dell’attuale situazione di crisi economica e occupazionale per orientare i giovani e i tanti disoccupati del territorio nella ricerca di possibili soluzioni e nuove strategie economiche. Con queste finalità hanno organizzato, in collaborazione con l’I.I.S Morea Vivarelli, un convegno sul tema “Quali prospettive per il territorio Montano dell’Alta Valle dell’Esino” che si è tenuto oggi, martedì 28 marzo, presso l’Auditorium I.T.C. Morea Vivarelli di Fabriano in Via Piersanti Mattarella. L’incontro è stato presieduto da Carlo Sabatini della UIL e l’introduzione al tema è stata curata da Guanito Morici responsabile AST CISL Fabriano. Il convegno è stato pensato per focalizzare le opportunità economiche e di occupazione che settori quali: agricoltura, turismo, ristorazione e terziario, integrandosi fra loro, possono generare e persegue obiettivi finalizzati a favorire una corretta lettura delle potenzialità del territorio, frenare l’esodo dei giovani fornendo loro nuovi spazi progettuali. Si vogliono così avviare percorsi lavorativi integrati, dialoganti, capaci di ricostruire un’ immagine nuovamente positiva di un comprensorio che sa di dover tornare a conquistarsi il futuro. Il convegno, aperto a tutti i cittadini, si è rivolto con particolare attenzione ai giovani, ai giovani studenti che sono intervenuti presentando una loro specifica ricerca sul mercato del lavoro locale. Diversi e qualificati contributi sono stati portati dai docenti universitari e tecnici di settore quali: il Prof. Filippo Olivelli e il dott. Andrea Pambianchi dell’Università di Macerata, la professoressa Adele Finco dell’Università Politecnica delle Marche della facoltà di Agraria, dal Dott. Riccardo Strano Vice Presidente del Consorzio Frasassi e da Walter Cerfeda direttore dell’Istituto di Ricerca e Studi IRES CGIL. Un contributo di esperienza diretta è stato portato dall’imprenditore dell’azienda “Le Basi” Marco Tomasi di Camerino che da qualche anno sperimenta con successo nuove tecniche di coltivazione.
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11/03/2017 Urbino: confronto con il sindaco per rilanciare i servizi sociali
Si è svolto venerdì 10 marzo, su richiesta di Cgil e Cisl Urbino e delle Federazioni dei Pensionati Spi Cgil e Fnp Cisl, l’incontro con il sindaco di Urbino Maurizio Gambini sui temi relativi al confronto per la predisposizione delle azioni in favore delle famiglie meno abbienti, delle tariffe per gli asili, per i servizi comunali e quant’altro da inserire nel bilancio comunale e della situazione di stallo dell’ATS 1 di cui il comune è capofila. Alle richieste delle organizzazioni sindacali, rappresentate da Irmo Foglietta e Maurizia Ragonesi, per la Cgil, Leonardo Piccinno e Desi Goffi per la Cisl, il sindaco si è impegnato a convocare per sabato prossimo un nuovo incontro alla presenza sua e dell’Assessore ai Servizi sociali per incanalare un confronto serrato sui temi riguardanti le competenze del Comune in tema di servizi sociali, assistenza ai cittadini, alle famiglie in difficoltà sociale, ai disoccupati, agli asili nido ecc.. Per quanto riguarda invece, la situazione di stallo per l’ATS1, seguita all’allontanamento del coordinatore d’Ambito, Cgil e Cisl hanno posto l’accento, in particolare, sul fatto che questa situazione penalizza fortemente la condizione dei cittadini di Urbino e di tutti i comuni che fanno capo all’ATS e per questo non possono essere più rinviabili le scelte che la Conferenza dei sindaci deve effettuare, qualunque sia la scelta, alla sola condizione che chi dovrà essere assumerne la responsabilità abbia capacità, competenza e professionalità, dando continuità alla positiva esperienza fino ad oggi avuta dai sindacati con il precedente coordinatore. Su questo, il sindaco si è dichiarato concorde ed ha convenuto che nei prossimi 10 giorni si svolgerà la Conferenza dei sindaci per individuare la soluzione e, subito dopo, si attiverà per convocare, unitamente al nuovo coordinatore, una Conferenza dei sindaci dell’Ambito, così come richiesto dai sindacati, per affrontare gli impegni e dare continuità all’accordo sottoscritto tra Ambito e Parti sociali nel 2015, prorogato nel 2016, e che necessità degli opportuni adeguamenti legati ai nuovi bisogni delle comunità interessate, compreso uno dei punti più salienti dell’accordo: la predisposizione di un protocollo d’intesa sulla istituzione di una regola sociale di salvaguardia nei bandi gara per quanto riguarda la lotta al ricorso di pratiche illegittime.
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03/03/2017 8 Marzo 2017, Le donne sono il cuore dell'economia europea #NoViolenza #Paritàsalariale
La Cisl, in vista delle celebrazioni per la Giornata Internazionale delle Donne dell'8 Marzo, aderisce,  insieme agli altri sindacati,  alle iniziative promosse dalla Confederazione Europea dei Sindacati (CES) al fine di unire tutte le forze sindacali europee per dare maggiore incisività alla loro azione dentro e fuori i singoli confini nazionali. Lo slogan “Le donne sono il cuore dell’economia europea” è stato rafforzato con l’uso degli hashtags #Noviolenza e #Paritàsalariale  per richiamare ancora una volta l’attenzione delle istituzioni e del Governo su questioni che oltre a ledere i diritti delle donne nell'immediato ne protrae gli effetti negativi nel tempo. In media in Europa le donne guadagnano il 17 per cento in meno rispetto agli uomini. Uno dei motivi è che le donne hanno più difficoltà a conciliare impegni di lavoro e familiari. Di conseguenza, sono loro soprattutto a scegliere il lavoro a tempo parziale e a interrompere continuamente la propria carriera, con conseguenze dirette e deleterie sui salari. Il gender pay gap rimane, dunque, un tema cruciale per il sindacato nella lotta contro le discriminazioni legate al genere, tenuto conto del fatto che una sua sostanziale riduzione, oltre a rilanciare i consumi e l’economia, eliminerebbe un’altra disparità, direttamente collegata alla prima, il gap pensionistico che vede nel nostro Paese le donne percepire un assegno di pensione inferiore di circa il 30% rispetto agli uomini.        
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16/02/2017 ... perchè se migrante fossi io....Tutti Migranti Tutti Cittadini del Mondo, Sabato 18 Febbraio ad Ancona
La Cisl promuove "... perché se migrante fossi io ... Tutti migranti,  Tutti cittadini del mondo"   sabato 18 febbraio  ore 16,30  - 19,30 in   Piazza Roma ad Ancona, insieme ad  A.n.p.i. - Amnesty international - Arci - Caritas - Casa delle cultu-re - Festa per la libertà dei popoli - Gulliver - Libera - Se non ora quando - Meic - Semaj - Terzavia - Time for peace - Cgil - Uil. L’iniziativa, che alternerà letture, testimonianze, interventi e musiche, intende dare visibilità e parola a quella rete di associazioni, organizzazioni e persone che rifiutano i muri, le paure, le xenofobie e i razzismi e che nel quotidiano, frequentemente in silenzio, lavorano per il rispetto, l’inclusione e la convivenza civile, per la solidarietà e l'umanità, fondamenta dei quei valori comuni di libertà, di uguaglianza, giustizia sociale e democrazia alla base della nostra Costituzione. Migranti per essere cittadini del mondo. Oggi ad Ancona un nuovo nato su cinque ha almeno un genitore di origine straniera, il 23% dei bambini nati nelle Marche ha un genitore non italiano. Di questi bambini uno su sette è attualmente iscritto alle scuole di infanzia. 1167% dei cittadini immigrati, nella provincia di Ancona, è residente da molti anni ed ha un permesso di lunga durata. Molti di loro nascono, studiano, lavorano, pagano le tasse, contribuiscono per 1'8.8% al ML italiano ma non godono di pieni diritti di cittadinanza. Nella provincia di Ancona nel 2015 sono pervenute poco meno di duemila richieste di riconoscimento di protezione internazionale. Un numero da prendere in conside-razione, ma ben lontano da considerare "invasione". CITTADINI DEL MONDO non braccia da lavoro né tanto meno fantomatici CLANDE-STINI ma persone che fuggono da povertà, conflitti e violazioni dei diritti umani, alle quali vanno riconosciuti i diritti posti alla base delle nostre civiltà in generale e della nostra Costituzione in particolare. Per fare questo è necessario ed urgente che siano presi provvedimenti come:- riforma della legge sulla cittadinanza, la cui approvazione è ferma da anni al Senato, che preveda lo "ius soli", cioè il diritto di cittadinanza per i bambini che na-scono e crescono in Italia da genitori regolarmente soggiornanti;- legge organica sul diritto all'asilo con una revisione del "regolamento Dublino" che abbandoni il criterio del Paese di Primo ingresso e l'apertura urgente di corri-doi umanitari che garantiscano viaggi sicuri a chi scappa;- nuove politiche d'integrazione sociale e culturale, attraverso azioni di tipo culturale che coinvolgano l'intera cittadinanza sui temi dell'integrazione.Ancona 16 Febbraio 2017 
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15/02/2017 Busta paga pesante: allarme per ipotesi restituzione in unica rata
Cgil Cisl e Uil di Macerata esprimono seria preoccupazione e sconcerto per quanto sta emergendo dall’analisi del terzo decreto sisma sulla restituzione della busta paga pesante. Dal testo trasmesso alle Camere per la conversione in legge non è affatto chiaro che anche all’IRPEF sospesa possa applicarsi la norma generale secondo cui le modalità di restituzione dei tributi sospesi a seguito di calamità naturale devono essere disciplinate con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze che può prevedere una rateizzazione senza sanzioni e interessi fino a un massimo di 18 mesi. C’è di peggio, visto che leggendo insieme il testo del decreto e la relazione tecnica che lo accompagna si evince testualmente che “la ripresa del versamento dei tributi sospesi”, inclusa l’IRPEF, “avverrà entro il 16 dicembre 2017 senza sanzioni e interessi” e che “considerata la previsione di restituzione dei tributi sospesi entro il corrente anno, non si rilevano effetti in termini di minori entrate tributarie rispetto a quanto previsto a legislazione vigente". Le casse dello Stato possono stare quindi tranquille, ma i terremotati no perché tutto questo lascia presumere che il Governo punti a riprendersi tutta l’IRPEF sospesa entro la fine del 2017. Insomma, busta paga pesante fino al 30 novembre e poi restituzione in unica soluzione entro fine anno. Un’assurdità e una vergogna. Significherebbe chiedere ai lavoratori e ai pensionati delle zone terremotate di restituire importi mediamente non inferiori ai 4 mila euro circa in un’unica rata. «Ci viene il dubbio - scrivono Daniel Taddei, Silvia Spinaci e Manuel Broglia - che il Governo ancora non si sia reso conto che queste norme si applicano a persone ad elevata vulnerabilità, rimaste senza casa e costrette a trasferirsi lungo la costa e magari a sostenere a proprie spese migliaia di chilometri al mese per recarsi a lavoro. Persone che potevano trovare nella busta paga pesante un po’ di ristoro economico e che invece vengono così costrette a subire la stangata della restituzione in unica soluzione». In realtà, tutta la vicenda della busta paga pesante sta assumendo le forme di una vera presa in giro. Prima abbiamo dovuto fare i conti con la previsione per cui l’agevolazione non poteva essere concessa a lavoratori e pensionati realmente terremotati se il loro sostituto d’imposta era domiciliato fuori dal cratere sismico. Corretta questa assurdità, anche dietro forte pressione dei sindacati, ci troviamo ora di fronte quest’altra beffa della restituzione in unica soluzione entro fine anno, una beffa che contraddice il senso stesso dell’introduzione dell’agevolazione. Come CGIL, CISL e UIL chiediamo che il Parlamento intervenga in fase di conversione in legge per correggere questo ulteriore paradosso e chiarisca in modo puntuale le modalità di restituzione dell’IRPEF sospesa, escludendo il pagamento in unica soluzione e prevedendo espressamente la rateizzazione almeno in 18 mesi come previsto in via generale dalla legge. Inoltre sarebbe il caso che il Parlamento comprendesse che non è il caso di esporre i terremotati al rischio di sovra indebitamento chiedendo la restituzione contemporanea di tributi,rate dei mutui, bollette e IRPEF. Per questo, secondo noi, la restituzione dell’IRPEF dovrebbe essere dilazionata nel tempo ed iniziare non prima di dicembre 2018.
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30/01/2017 Anolf, arriva il doposcuola per bambini a Macerata
Un doposcuola per bambini di tutte le nazionalità tra 6 e 12 anni. E’ il nuovo progetto che l’Anolf di Macerata propone, per andare incontro alle esigenze delle famiglie maceratesi. Il centro sarà aperto, a partire dal mese di febbraio e fino alla chiusura delle scuole, tutti i martedì e i giovedì dalle 15.00 alle 18.00 presso i locali della Sala della Parrocchia dell’Immacolata in Via Vinciguerra (di fronte al parcheggio della Conad). Offrirà aiuto nei compiti, insieme ad attività ludiche, ricreative e di socializzazione. Per iscriversi sarà sufficiente contattare l’Anolf di Macerata, recandosi presso la Sede della Cisl di Macerata (Via G. Valenti 27) oppure chiamando lo 0733-407511 o scrivendo alla seguente mail: anolf.macerata@cisl.it. «Crediamo molto in questo progetto – sostiene il Presidente dell’Anolf di Macerata, Samuel Kunoun -  che rappresenta in primo luogo un’occasione concreta di sostegno alle famiglie, sia di cittadini italiani che immigrati. Soprattutto però, attraverso quest’ iniziativa vogliamo valorizzare la dimensione dell’Anolf come associazione che lavora per la coesione sociale e l’integrazione, da sperimentare attraverso momenti concreti di incontro e socializzazione dei bambini e dei loro genitori».
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30/01/2017 5 Minuti Cisl: Ricostruire la Comunità - Integrazione Inrca e Ospedale di Osimo
"Ricostruire le comunità" a Castelraimondo: esperienze e prospettive a confronto per i territori colpiti dal sisma. Le interviste a Silvia Spinaci, responsabile Ast Macerata; Francesca Basha, studentessa Unicam; Luciana Salvucci, dirigente scolastica;Corrado Grandoni, allevatore locale e Paolo Isabettini, associazione Daje Marche.Integrazione Inrca e Ospedale di Osimo, dopo il primo incontro tra sindacati e Asur, la Cisl Fp rilancia l’impegno a monitorare il percorso. L'intervista ad Alessandro Mancinelli, Cisl Fp Marche.https://youtu.be/kZV2Pq5lFfA
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20/01/2017 Ricostruire le comunità: esperienze e prospettive per i territori colpiti dal sisma
Esperienze e prospettive a confronto a Castelraimondo per definire un’idea di futuro dell’entroterra maceratese dopo le ripetute scosse di terremoto che hanno colpito il territorio da agosto 2016. “Ricostruire le comunità” tenendo al centro le persone è la parola d’ordine della Cisl, che attraverso la formula del laboratorio ha voluto agevolare il confronto tra i soggetti che gestiscono le leve dello sviluppo locale, per gettare i semi di questa visione di futuro. «Ricostruire le comunità significa per noi dire che la ricostruzione non può essere solo materiale – spiega Silvia Spinaci, responsabile della Cisl di Macerata – ma deve essere affiancata e guidata dalla ricostruzione di un tessuto sociale, economico e produttivo che metta al centro la persona e sia capace di rispondere ai suoi bisogni». All'evento, promosso dalla Cisl di Macerata e di Tolentino e coordinato da Silvia Spinaci e Rocco Gravina, segretario della Fim Cisl Marche, hanno preso parte con la loro testimonianza Roberto Mocci, dipendente della Nerea, Luciana Salvucci, dirigente scolastica, Maurizio Sabbatini, allevatore locale, Paolo Isabettini dell'associazione Daje Marche e Francesca Basha, studentessa UniCam. Nella seconda parte del laboratorio sono intervenuti la parlamentare marchigiana Irene Manzi, i rappresentanti delle istituzioni regionali, provinciali, territoriali e il Rettore dell'Università di Camerino Flavio Corradini. L'iniziativa, patrocinata dal Comune di Castelraimondo, è stata introdotta dal sindaco Renzo Marinelli e conclusa con l'intervento di Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche. «Servono azioni condivise di sviluppo tra tutti i soggetti del territorio per progettare una visione strategica che utilizzi come volano le risorse economiche a disposizione – dichiara Marco Ferracuti – . Ciò significa lavorare in rete e trovare la giusta sintesi tra il livello di coordinamento regionale e le concrete esigenze espresse dalle singole realtà locali attraverso tavoli territoriali». «Dobbiamo ripensarci come territorio, come soggetto corale, - aggiunge Silvia Spinaci - costruendo, a partire, dall’impiego dei fondi europei, una nostra visione fatta di sinergie forti tra tutti i soggetti del territorio: istituzioni, associazioni di categoria, sindacati, università, realtà produttive e culturali insieme per costruire un progetto condiviso e integrato di ricostruzione e sviluppo territoriale. La Cisl si candida ad essere un nodo di rete impegnato ad agevolare la costruzione di queste sinergie». Per Cesare Spuri, direttore dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione, «L'emergenza non è finita ma dobbiamo guardare oltre, avere una prospettiva. La ricostruzione deve rispettare le caratteristiche delle Marche e dei suoi cittadini, adattandola alle loro esigenze». «Il nostro territorio indebolito ha bisogno di segnali chiari, a partire dal sistema dei servizi come viabilità, scuola e sanità – ribadisce Antonio Pettinari, presidente della Provincia di Macerata -. Dobbiamo fare in modo che siano le comunità locali a decidere le modalità con le quali ripristinare gli assetti. Si alla legalità, no alla burocratizzazione e all’accentramento». L'assessore regionale Angelo Sciapichetti ha sottolineato la necessità di avviare una ricostruzione «Senza fretta, con una seria riflessione sulle modalità di valorizzazione del patrimonio e del sapere. Dobbiamo lavorare insieme, mettendo da parte campanilismi, polemiche e contrapposizioni. In tempi brevi, 4 mesi, dovremo mettere in campo una conferenza programmatica per il territorio».
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09/01/2017 Il lavoro e l'economia al centro
Il lavoro e l’economia al centro! Di questo si parlerà nell’iniziativa che  si terrà giovedì 12 gennaio alle ore 21 presso la nuova Sala parrocchiale di Cuccurano di Fano .Il lavoro e l’economia sono, infatti,  spesso al centro della nostra vita e delle nostre riflessioni, condizionano le nostre relazioni sociali, le relazioni familiari, i nostri ritmi e tempi di vita quotidiana. “Oggi più che mai il lavoro diventa parte della propria identità, - afferma Giovanni Giovanelli  responsabile Cisl di Fano - e per chi non ce l’ha – e lo sta cercando – diventa fonte di ansia e di preoccupazione circa il proprio futuro”.Il lavoro, e più in generale l’economia, sono spesso fonti di gravi problemi e contraddizioni, sia a livello nazionale che internazionale. A queste contraddizioni, così come a tutti gli altri interrogativi collegati ai temi del lavoro e dell’economia, il pensiero sociale cristiano, noto sotto il termine tecnico di “Dottrina Sociale della Chiesa”, ha dato risposte e indicazioni importanti, ma troppo spesso ancora poco conosciute.Per questo motivo verrà realizzata una serata in cui verranno letti alcuni brani del pensiero sociale cristiano sul lavoro e l’economia, accompagnati – per rendere più leggera e piacevole l’ascolto – da canzoni e brani musicali.Sarà una piccola “maratona di lettura”, introdotta dal  Vescovo Mons. Armando Trasarti, e le cui conclusioni sono affidate a Don Walter Magnoni direttore regionale dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro della Lombardia e della Diocesi di Milano.L’iniziativa sarà condotta da Davide Cecchini con l’accompagnamento musicale del gruppo “I Frammenti di Suono” e della sassofonista Valentina Darpetti.  
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09/01/2017 Pensionati, iniziano le Assemblee pre Congressuali
Data, luogo e ora delle Assemblee pre Congressuali delle Rappresentanze Locali Sindacali Comunali e Intercomunali della Provincia di Macerata (Rappresentanze Locali Sindacali di Macerata, Civitanova Marche e Tolentino-Camerino). Assemblee RLSC
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28/12/2016 Crisi alla Nuova Manaro di Jesi, le preoccupazioni dei sindacati
Nei giorni scorsi la Nuova Manaro Srl, di Jesi (AN), azienda  che produce cisterne,  ha  avviato la procedura  di liquidazione. « Purtroppo i conflitti societari interni hanno portato a questo epilogo dopo mesi di lunga trattativa. - affermano i rappresentanti sindacali di Fim Cisl e Fiom Cgil -  E'  stata  già nominata la liquidatrice che dovrà occuparsi della chiusura dell’azienda con l’inevitabile perdita di ulteriori posti di lavoro.»  Forti le  preoccupazioni dei sindacati di categoria. « Abbiamo chiesto continuamente alla vecchia proprietà e alla liquidatrice di darci delle informazioni rispetto alla situazione aziendale con particolare riferimento al pagamento delle tredicesime ma purtroppo nessuno si è degnato di darci una risposta. - denunciano  Fim  Cisl e Fiom Cgil - Pur consapevoli della grave situazione in cui versa l'azienda, ci preme  gestire la fase attuale con massima collaborazione, trasparenza e comunicazione tra le parti. Il fatto che non ci sia stata la volontà di informarci non ci fa ben sperare. - concludono - Nelle prime settimane del nuovo anno, confidiamo in un incontro con  i vertici aziendali, altrimenti saremo  costretti a proclamare lo stato di agitazione » 28 /12/16
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07/12/2016 Cagli: assemblea sulla sanità
Organizzata dai sindacati, si è svolta il 5 ultimo scorso, una assemblea aperta  per affrontare la situazione dell’Ospedale di Cagli e dell’insieme della sanità della provincia di Pesaro.Di fronte ad una significativa presenza di lavoratori e cittadini, ed al sindaco Alberti, i tre rappresentanti di CGIL, CISL e UIL, Simona Ricci, Gabrio Tonelli e Laura Biagiotti, hanno manifestato la preoccupazione per le notizie apparse recentemente  riguardanti il nosocomio di Cagli e  della sua trasformazione in Ospedale di comunità, con affidamento al privato della gestione dei servizi.L’accusa che i Sindacati rivolgono ai responsabili regionali riguarda la mancanza di confronto con le parti sociali, una politica degli annunci che crea allarmismo e confusione e la inesistente condivisione delle scelte annunciate.Da tempo le Organizzazioni sindacali chiedono chiarezza su alcuni punti fondamentali: Quale è il disegno complessivo e l’assetto che si intende dare alla sanità del nostro territorio, Quale ruolo dovrà avere il privato, posto che la sanità pubblica deve restare centrale nell’offerta dei servizi, Come si intende intervenire per affrontare il grave problema della mobilità passiva, che costringe i cittadini a rivolgersi sempre più spesso presso strutture fuori regione, con gravi disagi anche di ordine economico. Il Sindaco, nel suo intervento, ha confermato che ufficialmente sono stati attribuiti al privato, dieci posti letto dell’ospedale Celli e alcuni ambulatori, ma quanto alle altre notizie apparse sui giornale non risulta nulla di ufficiale.Ciò conferma il grave stato confusionale della politica sanitaria e l’esigenza di aprire un confronto ampio con  le Istituzioni e con le Parti Sociali.In particolare, è stato da tutti sottolineato, come a poco più di 20 giorni dall'entrata a regime della DGR 139 sugli ospedali di comunità delle Marche che, lo ricordiamo, prevede tra le altre cose la chiusura dei Punti di Primo Intervento Territoriali senza che a tutt'oggi esistano atti amministrativi e organizzativi che  definiscano con puntualità il funzionamento degli ambulatori territoriali, peraltro aperti solo di giorno, come manchi qualsiasi informativa sia agli operatori che ai cittadini.L’assemblea si è conclusa con l’impegno di verificare, in occasione dell’incontro del 16 dicembre prossimo,  nel merito la situazione con il dr. Fiorenzuolo, direttore di Area vasta e con la Dr.ssa Capalbo direttrice di Marche Nord e mantenere aperto  il confronto ed il dialogo con i lavoratori ed i cittadini per verificare assieme le eventuali iniziative da assumere . 
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07/12/2016 Bilancio 2017: incontro tra i sindacati e il Comune di Ancona
Il Comune di Ancona e le organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil di Ancona, confederali e dei pensionati, hanno sottoscritto un verbale al termine del confronto sul bilancio di previsione 2017, mantenendo la buona prassi di partecipazione che ha portato alla condivisione di importanti tematiche che incidono sulla vita dei cittadini. L’impegno congiunto è di proseguire i confronti sulle fasi di attuazione del bilancio preventivo 2017, sull'analisi dei risultati conseguiti a consuntivo 2016 e sulle questioni centrali per lo sviluppo sociale ed economico della città a partire da Porto, Infrastrutture e reti di servizi. L’amministrazione comunica che l’adozione, tra i primi Comuni in Italia, del bilancio preventivo 2017 in tempi così celeri garantisce immediata capacità di spesa per la realizzazione degli investimenti senza dover passare per i limiti imposti dall’esercizio provvisorio. Il piano degli investimenti assume un peso economico e progettuale particolarmente rilevante, oltre 30 milioni di euro, in grado di incidere profondamente nella trasformazione della città, su cui si applicherà l’accordo raggiunto il 12 gennaio 2016 tra Cgil Cisl Uil di Ancona e amministrazione comunale in materia di appalti. Sul piano delle entrate rimangono immutate la pressione fiscale complessiva e le tariffe dei servizi a domanda. Inoltre il Comune di Ancona, nel triennio 2017-2019, ha in programma l’assunzione di 66 nuovi dipendenti, di cui 23 nel corpo della Polizia Municipale. Per quanto riguarda i servizi sociali inoltre la scelta dell'amministrazione è quella di garantire un livello di servizi superiore a quello minimo permesso dai soli trasferimenti statali e regionali: la quota di risorse proprie messe a disposizione dal Comune passa dal 46,22% del 2015 al 51,32% del 2017. Relativamente alla tutela della popolazione anziana le parti ritengono utile proseguire e rendere stabile il confronto sull’organizzazione dei servizi sociali, come avvenuto anche per il progetto “Insieme per la cura”. Su questo tema i tavoli di lavoro congiunti (assistenti sociali, terzo settore, volontariato, sindacati) ormai positiva prassi, hanno consentito il consolidamento di un efficace sistema di rete che migliora quantità e qualità dei servizi offerti ai cittadini in particolare per il contrasto alla povertà e come risposta ad anziani soli e all’handicap.
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02/12/2016 Servizi socio sanitari, il maceratese è in ginocchio. Serve unità tra istituzioni e forze sociali
L'impatto del sisma sul sistema sanitario, socio sanitario e assistenziale maceratese è stato devastante. I dati che la Cisl e la Federazione dei pensionati hanno raccolto dal confronto con istituzioni e altre forze sociali del territorio dimostrano che, da questo punto di vista, l'entroterra maceratese è in ginocchio. Sono 13 le strutture residenziali per anziani inagibili, insieme a 2 strutture per disabili e 2 per minori. Senza contare i danni alle strutture sanitarie dell'Area Vasta 3, prima tra tutti l'Ospedale di Comunità di Tolentino, così come l'RSA di San Ginesio, il Poliambulatorio di Sarnano ed altre ancora. Ad oggi stimiamo coinvolti più di 300 utenti che, va ricordato, sono tra le persone più fragili delle nostre comunità. Alcuni sono stati trasferiti in altre strutture simili a quelle di provenienza - gravando sulle stesse in termini di carichi assistenziali - altri in strutture recettive dove, giocoforza, non possono ricevere assistenza adeguata. Il Segretario regionale dei pensionati Cisl Marche Dino Ottaviani lancia poi un allarme.  «Numerose sono le segnalazioni che ci giungono dalle famiglie che hanno perso l'aiuto delle assistenti familiari private o il sostegno dei servizi di assistenza domiciliare pubblica,  e che oggi in solitudine devono prendersi cura dei loro familiari anziani». «In questo momento - afferma la Responsabile della Cisl di Macerata Silvia Spinaci - l'emergenza va gestita rimettendo al centro il territorio. La sfida, oggi più che mai, è ripristinare i presidi assistenziali dell'entroterra maceratese, ragionando insieme ai Sindaci su strutture più grandi, situate in posizione baricentrica e con bacini di utenza più importanti. Strutture che, in prospettiva, possono coltivare l'ambizione di diventare Case della Salute di bassa o media intensità assistenziale, rispondendo così in modo più efficace ed integrato ai bisogni socio sanitari della popolazione». «Considerando il ruolo che le strutture per anziani svolgono nelle comunità locali in termini di rapporto col territorio e con le amministrazioni locali che le gestiscono, va scongiurato in questa fase - prosegue Spinaci - il rischio di un massiccio ingresso di soggetti privati. Questi possono avere una funzione importante nella ricostruzione di presidi che però, a nostro avviso, devono restare a titolarità e gestione pubblica». La Cisl e la FNP ritengono necessario che una situazione di così profonda emergenza venga gestita nella massima unione di forze e intenti. Ai Sindaci dei nostri territori, che finora hanno simboleggiato il coraggio e la generosità della popolazione marchigiana, chiediamo ora di essere lungimiranti e coesi, facendo fronte comune e ricercando le sinergie necessarie, tra loro e con le forze sociali del territorio, per affrontare questo momento difficile. «A partire - conclude Silvia Spinaci - dal dibattito sull'ospedale unico, che in questo contesto acquista un rilievo particolare. Su questo esortiamo i nostri Sindaci a superare polemiche inutili e campanilismi dannosi. Da un confronto che può anche essere aspro in quanto schietto, deve alla fine levarsi una voce unica e forte, capace di incidere anche a livello regionale per il bene di tutti i cittadini maceratesi».   
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22/11/2016 Sanità post sisma: tante problematiche, serve il confronto
Gli eventi sismici hanno messo a dura prova il sistema sanitario maceratese. In questo contesto, secondo la CISL, è fondamentale che la Direzione dell’Area Vasta 3 si impegni a mantenere alto e costante il livello di confronto con le forze sociali, per individuare meglio i bisogni dei cittadini e definire risposte efficaci e condivise, anche alla luce della situazione particolare dei lavoratori, che con dedizione stanno sostenendo maggiori carichi di lavoro pur trovandosi spesso in condizioni personali difficili proprio a causa del terremoto. «Cogliamo con favore la disponibilità di recente manifestata dalla Direzione a confrontarsi con il sindacato per definire obiettivi di tutela specifica per i lavoratori della sanità colpiti dal sisma –afferma Sistino Tamagnini, Segretario Regionale CISL FP - ma quegli obiettivi devono ora essere realizzati con strumenti aggiuntivi, definiti attraverso atti formali. Altrimenti rimaniamo fermi agli annunci, quando i lavoratori hanno più che mai bisogno di fatti concreti». Per questo chiediamo che il confronto prosegua in modo serrato e costante. «Un confronto che in queste condizioni straordinarie è ancora più necessario, visto che – aggiunge Tamagnini - già incontriamo difficoltà ad utilizzare gli ordinari istituti contrattuali (si pensi alle incertezze sul regolamento sulla pronta disponibilità o al fatto che ci troveremo a firmare un contratto integrativo su base teorica visto che non c’è alcuna certezza sulla disponibilità e la quantificazione del fondo di comparto)». «C’è un’emergenza nell’emergenza – precisa Dino Ottaviani Segretario Regionale FNP CISL -, quella relativa agli anziani soli, malati, non autosufficienti». Il sisma ha distrutto o reso inagibili la buona parte delle strutture residenziali dell’entroterra maceratese, costringendo al trasferimento degli anziani in altre strutture, alcune non del tutto adeguate perché di carattere ricettivo, o al domicilio. Ma al contempo stanno anche crescendo le difficoltà nell’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare. «Un’emergenza che rischia di divenire un vero dramma sociale se non si interviene quanto prima con soluzioni efficaci. Per questo – prosegue Ottaviani - abbiamo chiesto a tal riguardo un incontro urgente alla Regione, ma il tema va presidiato e affrontato anche a partire dal territorio, perché è il territorio che ora deve essere davvero potenziato per rispondere a situazioni difficili come queste». «Un sistema così profondamente sotto stress non è in grado di fare i conti con i processi di riconversione che dovrebbero essere portati a termine entro la fine del 2016 – chiosa Silvia Spinaci, Responsabile della CISL di Macerata -. Non si possono gestire i tempi della riconversione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità facendo finta che il 26 e il 30 ottobre non sia successo nulla». E invece il terremoto ha alterato il funzionamento dei piccoli ospedali: Tolentino è un ospedale fantasma e altre strutture (Recanati e Matelica in particolare) si trovano ad ospitare gli anziani delle RSA rese inagibili dal terremoto. «Chiunque si accorgerebbe che non è questo il momento per forzare i tempi della riorganizzazione. Per questo – aggiunge Spinaci - come CISL rinnoviamo l’invito che abbiamo già espresso alla Giunta Regionale a differire la chiusura dei Punti di Primo Intervento a quando il sistema abbia ritrovato quel minimo di stabilità necessario per procedere a un intervento così importante di riorganizzazione». 22/11/2016
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10/11/2016 Sindacati,associazioni di categoria e Confindustria Marche a sostegno di Unicam
Nella mattinata di oggi  Cgil, Cisl e Uil Marche,  associazioni di categoria e Confindustria Marche hanno incontrato il Rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini nella nuova sede del Rettorato al Campus universitario.“Era importante che anche le parti sociali, sindacati e associazioni di categoria - ha dichiarato il Segretario Generale di Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - fossero vicine all'Università di Camerino. Siamo convinti che l’Università di Camerino sia una infrastruttura della cultura e della conoscenza strategica per questo territorio e per la rinascita di tutta l’area interna: per questo ci siamo impegnati a un monitoraggio costante e a incontri periodici, nonché a sostenere, con una sottoscrizione che stiamo facendo in tutta Italia, progetti di sviluppo e di consolidamento dell’Università di Camerino”.“E’ incredibile che l’Ateneo, sotto la guida del Rettore Corradini, - ha dichiarato il Presidente di Confindustria Marche Bruno Bucciarelli - sia riuscito a ripartire già a poche ore dal sisma. L’Università di Camerino è un patrimonio che noi marchigiani sentiamo un po' tutti nostro, ed è un patrimonio che non possiamo assolutamente permetterci di perdere. Faremo quindi tutti gli sforzi per sostenere le iniziative che vorrete mettere in campo per accogliere, ancora meglio di prima, gli studenti e farli crescere, trasformare il disastro in opportunità affinché Camerino diventi torni ad essere il polo culturale e scientifico di eccellenza che è sempre stato”.“E’ per noi una grande soddisfazione – ha sottolineato il Rettore Corradini – che i rappresentanti delle parti sociali e del sistema produttivo della nostra Regione Marche abbiano voluto manifestare la loro vicinanza al nostro Ateneo. Voglio esprimere loro un sentito ringraziamento: in questo momento è per noi fondamentale poter contare sul sostegno di tutti coloro con i quali abbiamo sempre attivamente collaborato per poter proseguire ad attuare la nostra mission, che è quella di formare giovani preparati da inserire prontamente nel mercato del lavoro”. Al termine del lungo incontro, tutti i partecipanti insieme al Rettore, hanno indossato la maglietta del progetto #ilfuturononcrolla, volto a sostenere la costruzione di un campus internazionale per studenti meritevoli.fonte: http://www.unicam.it/pressroom/comunicati-stampa/82255704110/11/16
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07/11/2016 Contributi a favore dei cittadini
Anche quest'anno, grazie agli accordi  presi con Cgil, Cisl,Uil,  nei diversi comuni del territorio di Fano sono stati pubblicati bandi a favore dei cittadini Il comune Fano ha presentato il Fondo anticrisi in favore di famiglie di lavoratori colpiti da crisi economica, il fondo ha una disponibilità finanziaria di 70mila euro.Potranno  beneficiarne coloro che possiedono un Isee non superiore a 9mila euro e si trovano nella condizione di essere  disoccupati o  in cassa integrazione o lavoratori autonomi che siano stati costretti a chiudere l’attività e relativa partita iva a causa della crisi.Diversi gli interventi finanziabili che  prevedono agevolazioni per il sostegno all’abitazione,  con contributi per il pagamento del canone di locazione e sostegno alla gestione quotidiana con voucher spesa e contributi per il pagamento delle utenze domestiche (luce,gas). Per quanto riguarda la TARI (tassa sui rifiuti) il Comune di Fossombrone   ha presentato il bando per accedere alle agevolazioni dedicato a  coloro che hanno un  isee fino a 20.000 € . Il contributo economico è proporzionale alle diverse  fasce isee.  Anche Il Comune di Saltara  è andato in questa direzione pubblicando il  bando per l’assegnazione di contributi economici  a favore di persone e/o famiglie in situazione di disagio economico  per il pagamento di utenze domestiche – gas naturale. Grande è stato l’impegno  della Cisl e della Fnp di Fano per aiutare i cittadini e le famiglie più deboli. "Siamo soddisfatti  del lavoro fatto finora e che ha portato a questi risultati, i comuni hanno ascoltato le nostre proposte   –   ha affermato Luciano Rovinelli responsabile pensionati Cisl Fano". fondo-anticris_2016_comne-di-fanoriduzione-tari_2016_ambito-di-fossombrone  
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07/11/2016 Cgil e Cisl sostengono il percorso di fusione dei comuni di Saltara, Serrungarina e Montemaggiore al Metauro
Il 13 Novembre nei comuni di Saltara Serrungarina e Montemaggiore al Metauro si voterà per la fusione dei tre comuni in un unico comune.Il percorso  conclude un lungo processo di partecipazione e condivisione con i cittadini e porterà alla creazione di un comune con  13.000 abitanti che con l’ottimizzazione delle  risorse umane dei singoli comuni, le economie di scala che si creeranno e le risorse aggiuntive prevista dalla normativa nazionale,  porterà benefici al territorio e alla popolazione .Cgil e Cisl ritengono importante questa fusione perché  da nuovo vigore  alle politiche sociali dei comuni e rafforza i servizi per i cittadini e le imprese.Solo servizi comunali efficienti sono la garanzia  per la salvaguardia delle comunità locali e delle tradizioni di ogni singolo paese.Cgil e Cisl ritengono, in ogni caso, che il Governo debba sostenere attraverso adeguati trasferimenti i servizi fondamentali erogati dai comuni e che occorra sbloccare, per i comuni virtuosi, non solo la capacità di investimento in opere e lavori pubblici ma anche la possibilità di assumere personale. La Regione, dal canto suo, deve contribuire con risorse proprie al sostegno di questi percorsi di aggregazione.Il percorso partecipato avviato dai comuni di Serrungarina, Saltara e Montemaggiore al Metauro è, in questo senso, un percorso positivo che va sostenuto fino in fondo in vista del referendum che si terrà il 13  novembre prossimo.La Segreteria Provinciale CGIL – AST Cisl Fano
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21/10/2016 Al via le assemblee unitarie sull’accordo sulle pensioni
I pensionati della Cgil, della Cisl e della Uil del territorio di Fano   si sono incontrati  martedì 18 al Cubo di San Lazzaro  per discutere l’accordo nazionale sulle pensioni siglato il 28 settembre. Un accordo in itinere, come dimostra il fatto che  anche sabato 15  la Legge di Bilancio varata dal Consiglio dei Ministri ha aumentato la dote triennale del pacchetto previdenza  da 6 a 7 miliardi  e sono state  accettate alcune modifiche  proposte dal sindacato che vanno verso la direzione di tutelare maggiormente pensionati e pensionandi. Ad illustrare in maniera puntuale l’accordo la Segretaria regionale Spi –Cgil Aurora  Ferraro insieme al  segretario pensionati Cisl  Fano Luciano Rovinelli, i  Segretari provinciali Spi  - Cgil Catia Rossetti e  UIlp  Paolo Sacchi e il Segretario regionale  Fnp – Cisl  Giulio Grazioli. Tra i risultati raggiunti: l’aumento della no tax area dei pensionati fino a 8125 €  come i lavoratori dipendenti , più soldi nella 14° mensilità: saranno aumentate del 30% per chi ha un reddito mensile fino a  750 € e la riceveranno per la prima volta anche coloro che hanno un reddito mensile fino a 1000 €, interessati a questa manovra  saranno 3,3 milioni di pensionati in Italia. Dal 2019 si ritornerà al meccanismo di rivalutazione delle pensioni antecedenti a quello Monti – Fornero che consente una maggiore tutela del potere d’acquisto. Il Governo ha preso un impegno,  che verrà attuato in una seconda fase, riguardo  i pensionandi e i giovani andando verso la direzione di maggiore  equità  intergenerazionale che i sindacati da tempo portano avanti. Prevista la  possibilità, per alcuni tipi di lavori,  di andare in pensione  anticipata senza più penalizzazioni e anche di ottenere   un  prestito pensionistico denominato Ape  per cessare anticipatamente il lavoro, oltre a ciò sarà possibile cumulare gratuitamente la contribuzione presente in più gestioni pensionistiche. I sindacati  e valuteranno e manterranno l’attenzione affinché  questi impegni siano realizzati attraversi gli  atti opportuni. Molta la partecipazione e acceso il dibattito per un argomento così attuale e che influenzerà  molti pensionati. «Sicuramente un accordo perfettibile, con lacune ma che è riuscito, dopo mesi di trattativa,  a portare importanti risultati per il benessere di molte persone» ha concluso Giulio Grazioli. I prossimi incontri si terranno il 27 ottobre alle ore 9.30 ad Urbino presso la sede Cisl e il 28 ottobre alle ore 15.00 a Villa Fastiggi.   21/10/2016
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18/10/2016 Pensionati maceratesi in Assemblea su previdenza e sanità
Si è svolta oggi nella Sala Convegni della Provincia di Macerata l'assemblea unitaria delle Federazioni dei pensionati di SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil  maceratesi. Circa 130 persone hanno partecipato all'incontro, che all'ordine del giorno aveva in primo luogo la valutazione dell'impatto dell'intesa Governo - Sindacati sulla previdenza firmata il 28 settembre scorso. Tra le misure che dovrebbero essere inserite nella prossima Legge di stabilità, quelle che più interessano la categoria dei pensionati sono l'equiparazione della no tax area a quella dei lavoratori dipendenti (8.125 €) e le modifiche all'istituto della quattordicesima mensilità (cosiddetta “somma aggiuntiva"). Introdotto nel 2007 dal Governo Prodi, il beneficio è stato erogato in questi anni ai pensionati di età superiore a 64 anni con reddito complessivo personale non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo (9.786,86 € nel 2016, circa 750 € mensili). L’intesa ha un duplice effetto: amplia la platea dei beneficiari della somma aggiuntiva, incrementando proprio il limite di reddito necessario, che passa a 13.049 € lordi annui (circa € 1.000 mensili). Per coloro che finora hanno percepito il beneficio (ma non per i nuovi percettori) incrementa l'importo della quattordicesima in base ai contributi versati. «Non è semplice quantificare precisamente l'impatto che tale misura avrà nei confronti dei pensionati marchigiani - sostiene il Segretario regionale della FNP Marche Dino Ottaviani - ma possiamo stimare che circa 43.500 saranno quelli interessati dall'estensione del beneficio. Altri 70.500 pensionati circa, ossia quelli ai quali la somma è stata erogata nel 2016, beneficeranno dell'incremento degli importi, in base ai contributi versati. Complessivamente, quindi, quasi 114.000 pensionati marchigiani beneficeranno dell'accordo. Di accordo con un importante valore simbolico e politico ha parlato la Responsabile della Cisl di Macerata, Silvia Spinaci, intervenuta ai lavori dell'Assemblea. «L'intesa del 28 settembre apre una breccia nella riforma Monti-Fornero e rappresenta un importante risultato della mobilitazione unitaria dell'aprile scorso. Sul piano dei contenuti vengono date risposte concrete ad alcune categorie di lavoratori e pensionati particolarmente svantaggiate, valorizzando allo stesso tempo il ruolo del sistema previdenziale come strumento di coesione - e non di conflitto - intergenerazionali.» L'assemblea ha avuto ad oggetto anche una valutazione sullo stato del confronto con la Regione Marche rispetto alle politiche sanitarie e socio sanitarie. «A luglio abbiamo presentato un documento unitario per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza - ha affermato Ottaviani - ma la Regione non ci ha ascoltato. Sulle cure domiciliari le risorse investite sono ancora troppo esigue. I nuovi 400 posti letto di residenza protetta per anziani non saranno convenzionati in base a logiche di riequilibrio territoriale, come da noi richiesto, ma sulla base delle autorizzazioni già concesse. Preoccupa infine la trasformazione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità, dove non vi è garanzia che sarà prestata un'assistenza adeguata ai bisogni degli utenti. Anche per queste ragioni SPI FNP e UILP aderiranno alla manifestazione organizzata da CGIL CISL e UIL Marche il 26 ottobre prossimo ad Ancona - "Sanità da curare" - per ottenere risposte serie ai problemi sanitari e sociali della Regione Marche.
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13/10/2016 Il diritto al lavoro, alla salute e al rispetto dell'ambiente
Venerdì 14 ottobre, alle ore 17.30 presso il Centro Pastorale di Fano (in via Roma 118), prende il via la terza stagione della Scuola all'impegno sociale e politico, della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola. Questo ciclo prevede sei incontri che si snoderanno da Ottobre a Dicembre prossimi, in cui si approfondiranno i contenuti della Laudato Si’, la recente enciclica "Sulla cura della casa comune" di Papa Francesco.Nella prima giornata, con Giuseppe Gallo, direttore della Fondazione Tarantelli e del Centro Studi Nazionale della Cisl, si affronteranno i temi del lavoro e della salute in raccordo con quelli dell'ambiente.I cambiamenti atmosferici e climatici, indotti dai vari tipi d'inquinamento e l'intensificazione dei ritmi di vita e di lavoro rischiano di pregiudicare uno sviluppo umano sostenibile ed integrale.Il degrado ambientale di ampie aree del pianeta è spesso all'origine di ondate migratorie dettate dalla necessità di sfuggire ad una grande miseria.Un'ecologia integrale deve combinare assieme la componente ambientale con quella umana e sociale... e riconoscere il valore del lavoro. Scienza e tecnica debbono essere orientate ad un tipo di progresso basato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale, a tutte le latitudini, per ridurre disuguaglianze che si fanno sempre più marcate ed insostenibili.Per superare l'attuale crisi e recuperare una nuova, migliore relazione con la natura, serve un uomo più responsabile, più attento alle necessità degli altri esseri umani e agli equilibri ambientali, impegnato a difendere e promuovere il Bene comune. Su questi argomenti si svilupperà il dibattito tra il relatore e i partecipanti alla serata inaugurale della Scuola.Il tema del lavoro, è un tema molto caro già da alcuni anni alla Chiesa italiana, ed al nostro Vescovo in particolare, e ripreso in più di una occasione. Proprio il card. Bagnasco nel recente Consiglio Permanente della CEI ha annunciato che nell’ottobre del 2017 si terrà la Settimana Sociale dei cattolici italiani proprio sul tema: “il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale”, ed in vista di questo appuntamento, numerose saranno le attività preparatorie in tutta Italia.  
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11/10/2016 Poste, "Come stanno smantellando il servizio pubblico" l'allarme della Slp Cisl Marche verso lo sciopero nazionale del 4 novembre
Consegne in ritardo e posta giacente, ancora disagi per i cittadini di Urbino.  «Viste le condizioni in cui stanno lavorando i portalettere è il minimo che possa capitare  ad Urbino. – esordisce  Dario Dominici segretario regionale del SLP-Cisl il sindacato maggiormente rappresentativo di categoria -  Certo è che  la responsabilità non è degli addetti al recapito che ogni mattina, in tutta la Regione, si ingegnano per recapitare la corrispondenza nonostante l’azienda faccia di tutto per impedirlo. Come è possibile  consegnare la posta nei tempi giusti se ad esempio 6 portalettere sono senza macchina e non è cosa da poco. - continua il rappresentante dei lavoratori - Se pensiamo che i portalettere dotati di un automezzo sono 15, ciò significa che la metà di loro non viene messa nella condizione di svolgere il proprio lavoro. Da quanto tempo? Può sembrare impossibile ma la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi è lacunosa e costantemente in ritardo, aumentando il rischio degli addetti che operano per la maggior parte della giornata all'esterno. » Alcune di queste auto sono ferme da oltre un mese e per distribuire la posta a domicilio i portalettere devono uscire in due con la stessa macchina, pur servendo zone diverse e distanti fra loro. « Il prossimo mese dovrebbero arrivare nuovi mezzi ma alla fine di ottobre scadranno le assicurazioni delle vetture attualmente utilizzate. - aggiunge Dominici –  Questo ci preoccupa  molto, cosa dobbiamo aspettarci ?? almeno altre due settimane di disagi? » Verrebbe da domandarsi perché  sta accadendo tutto questo. «  Il sospetto, che sta diventando certezza,  è  che  si  voglia far di  tutto per minare il servizio pubblico e dimostrare che non  funziona! – conclude con amarezza Dominici – Giustificando così aumenti delle tariffe, introduzione di servizi a pagamento, riorganizzazioni finalizzate solo ed esclusivamente a tagli di personale,  evitare investimenti che invece stanno caratterizzando gli altri operatori postali italiani in cerca di maggiori ricavi e acquisizione di fette di un mercato, come  quello postale e della logistica.   Unitariamente il sindacato, anche per  contrastare  questi problemi, ha proclamato uno stato di agitazione a livello nazionale che culminerà con una giornata di sciopero generale nazionale il 4 novembre».  11/10/16
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28/09/2016 Tutela del Lavoro nel Porto di Ancona: firmato un protocollo d'intesa
Sindacati, rappresentanze dei  datori di lavoro, istituzioni locali e l'autorità di sistema Portuale di Ancona insieme   per la tutela del lavoro nel porto di Ancona. Firmato oggi un  protocollo d'intesa  che  orienta le parti firmatarie a: - promuovere la tutela del lavoro, garantendo in caso di difficoltà gli ammortizzatori sociali e percorsi di riqualificazione; - ribadire la centralità dei CCNL per il lavoro in porto; - utilizzare in via prioritaria, in caso di nuove assunzioni, i lavoratori in esubero in altre aziende interne al porto attraverso l'istituzione di un apposito albo; - promuovere il ruolo centrale della formazione; - garantire attenzione alla sicurezza attraverso il coinvolgimento degli RLS delle aziende che operano nel porto; - promuovere in materia di appalti azioni finalizzate al rispetto della clausola sociale, l’osservanza puntuale del DURC e l’iscrizione obbligatoria alla cassa edile nel caso di opere edili. «Si tratta di un protocollo importante che, tutela e valorizza le competenze professionali che operano all'interno del porto e testimonia la centralità del porto per la comunità anconetana. - commenta Alessandro Mancinelli, responsabile della Cisl di Ancona - Il  porto di Ancona impiega nelle varie aziende presenti, ben 5374 lavoratori, e negli ultimi mesi, con la valorizzazione del porto antico, si è anche aperto alla città con una maggiore fruibilità da parte dei cittadini.  - conclude Mancinelli -    Con questo protocollo, che abbiamo firmato insieme alle altre parti sociali, sicuramente si  rafforza, non solo il lavoro all'interno del porto, ma anche il legame tra il porto e i cittadini della città di Ancona.» Ancona 28 /09/16
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28/09/2016 A. Merloni in Amministrazione straordinaria, i sindacati scrivono ai Commissari per l'attivazione dei riparti di credito
Fim, Fiom e Uilm ritengono urgente ed importante, vista anche la capienza economica della stessa Procedura, soddisfare il credito privilegiato che vantano gli ex dipendenti Merloni. La lettera  è stata inviata per conoscenza al Ministero dello Sviluppo Economico ed al Giudice Fallimentare del Tribunale di Ancona. I sindacati scrivono: "Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria rispettivamente con i loro Uffici Vertenze in merito alla Procedura Fallimentare Antonio Merloni in Amministrazione Straordinaria, visto che da mesi sono terminati i contenziosi  giudiziari e visto la capienza economica della stessa procedura, come da voi riportato nelle comunicazioni ai nostri Uffici Vertenze e considerato il privilegio del credito che vantano gli ex lavoratori Merloni,  sollecitano con la presente  l’attivazione dei riparti del credito e ritengono urgente soddisfare gli stessi lavoratori"
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05/09/2016 Montecopiolo e Sassofeltrio verso la Romagna: no alla cultura della separazione
Periodicamente riemergono le tendenze alla separazione di alcune comunità della provincia di Pesaro Urbino, a causa della sofferta condizione periferica e di una illusoria attrattività della vicina Romagna. Il tema è oggi riproposto dai comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio. «Riteniamo che, anche sulla scorta della recente esperienza dell’Alta Valmarecchia, i disagi derivanti dalla posizione di confine non sono certo risolti dal cambio di Provincia e di Regione. - dichiara Leonardo Piccinno, responsabile della Ast Cisl Urbino - Tanto più oggi, con il riassetto istituzionale che ha disposto il superamento delle Province stesse». Ciò che serve sono precisi interventi volti a valorizzare le Aree interne e a favorire la collaborazione fattiva tra Comuni limitrofi, superando anacronistici antagonismi di campanile. Bisogna perciò puntare a migliorare la condizione delle popolazioni per arginare il fenomeno dello spopolamento, a partire dal recupero di una dignitosa e adeguata viabilità, dalla messa a disposizione di servizi collettivi, come una funzionale sanità pubblica, e dal rilancio delle economie locali, con il recupero delle vocazioni naturali da sempre orgoglio e patrimonio di quelle aree. Per interventi di questo genere sono disponibili anche significative risorse europee che potrebbero essere meglio intercettate da una progettualità frutto di un effettivo confronto a tutto campo tra le istituzioni e i soggetti sociali ed economici dei territori. In sostanza, per migliorare non serve separare ma valorizzare il dialogo, condividere obbiettivi e collaborare sul piano operativo.
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02/09/2016 Fano: la Cisl chiede una interquartieri a misura di Bambino
In questi giorni si sta completando a Fano  la famosa interquartieri  che attraverserà  i quartieri della Trave  e del Poderino,   per Giovanni Giovanelli responsabile Cisl di Fano "una strada progettata male,  realizzata in una zona urbanistica  inopportuna e che creerà più disagi  e fastidi rispetto al beneficio sia in termini di viabilità ordinaria che per la  decongestione del traffico urbano  a Fano".Purtroppo a questo irreparabile danno  non si può porre rimedio ma la Cisl ritiene importante che il Sindaco e l’assessore alla viabilità convochino il tavolo sulla mobilità urbana per esporre quale sono le soluzioni pensate dai tecnici del comune riguardo alla viabilità dei quartieri della Trave e del Poderino.Non elenchiamo nuovamente le criticità, già abbondantemente espresse sia nelle assemblee pubbliche svolte oramai tre anni fa che nei media locali , ma La Cisl chiede  che venga  avviato un confronto su diversi  aspetti: Limitazione del traffico su Viale Italia che attraversa un quartiere densamente abitato ed è l’arteria che viene utilizzato per l’accesso al complesso scolastico Nuti ( quasi 1000 alunni)  scuola media inferiore; scuola elementare e scuola dell’infanzia) per non dimenticare l’asilo “ Il giardino dei colori (tre sezioni)   che si trova in prossima dell’innesto tra via Italia e la nuova interquartieri. La definizione di piste ciclabili e percorsi pedonali su via Trave, Via della fornace via Fanella  che altrimenti diventerebbero   strade ad alto tasso di traffico automobilistico e commerciale, La definizione del traffico su via Trave, tenendo conto anche della strada realizzata nel piano delle opere compensative della terza corsia dell’autostrada che si innesta a un chilometro dall’incrocio con via della Fornace via trave. La limitazione del traffico pesante nel tratto che dall’innesto con Via trave termina di fronte alla pista ciclabile Marconi e pista dì atletica Zengarini. Il completamento di questa opera  deve essere anche  l’occasione per progettare e realizzare in tempi brevi una misura a città di Bambino di cui sicuramente la mobilità urbana sostenibile è uno degli aspetti irrinunciabili.. Dobbiamo recuperare molti anni nei quali le precedenti amministrazioni hanno dimenticato  le politiche  e gli interventi di mobilità sostenibili.La Cisl ritiene che solo il confronto con gli attori sociali e le associazioni dei cittadini permetterà di recuperare il tempo perso e rendere Fano la Città dei Bambini.Attendiamo!CISL FANOGiovanelli Giovanni 
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29/08/2016 In Memoria di ……..
Da alcuni giorni, l’Italia sta drammaticamente rivivendo una ben nota tragedia e sta nuovamente piangendo la morte di figli incolpevoli, a causa del violento sisma nelle zone al confine tra Lazio, Marche,Umbria, Abruzzo. Si tratta di tragedie, che a periodi cadenzati e non preventivabili, si ripetono sistematicamente portandosi dietro distruzione, morte, dolore, drammi di vite personali e familiari con conseguenze difficilmente cancellabili. Ancora vite spezzate, ancora un’emergenza, ancora una ricostruzione, ancora il bisogno di reperire risorse fino…. al prossimo nuovo disastro. Anche adesso, in questo triste e buio momento, il Popolo Italiano sta dando il meglio di se: Istituzioni, Forze dell’ordine, Vigili del fuoco, Protezione Civile, associazioni di volontariato, comuni cittadini stanno lavorando con impegno fino anche a gesti di solidarietà ed altruismo straordinari. Il sindacato confederale si è già attivato con raccolte di aiuti e con l’avvio di una sottoscrizione da parte del mondo del lavoro per realizzare, come in altre tragiche situazioni di questo tipo, concrete e durature azioni di solidarietà per la ricostruzione materiale e sociale. Come Responsabili delle Aree Sindacali CISL di Pesaro, Fano, Urbino, nel dare il massimo sostegno a tali iniziative a favore delle popolazioni oggi così duramente provate, ci interroghiamo al contempo sul modo migliore per onorare i morti e limitare i drammi in altre future calamità naturali. Come è noto, anche la provincia di Pesaro Urbino, rientra geologicamente nell’area a forte rischio di sismicità che caratterizza la dorsale appenninica, come evidenziano le recenti crepe nel duomo di Urbino ed i disagi vissuti dai concittadini dei comuni delle aree interne. Per queste ragioni, riteniamo necessario un impegno immediato e corale anche nel nostro territorio. Istituzioni, imprese, forze sociali, considerando anche la lunga e pesante crisi economica ed occupazionale, si confrontino sull’avvio di un condiviso piano di interventi mirati, per soluzioni edificative e di riqualificazione che evitino nel futuro nuovi pesanti drammi. E’ ovvio che tale azione deve essere supportata da interventi di tipo nazionale ed europeo che incentivino l’adozione di misure di prevenzione, non solo su costruzioni di nuova realizzazione, ma anche sul patrimonio architettonico - abitativo esistente, e da misure per la difesa del suolo, che possano contribuire al rilancio del settore dell’ edilizia, e a catena del manifatturiero e del turismo, valorizzando così le aree interne e il loro patrimonio di qualità della vita. Pesaro, 29.08.2016 I Responsabili AST CISL di Fano-Pesaro-Urbino (Giovanni Giovanelli - Gabrio Maria Tonelli - Leonardo Piccinno)
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25/08/2016 Dal reddito di dignità alla dignità del lavoro
Conveniamo che la proposta dell’Assessore del Comune di Pesaro Delle Noci riveste un interesse forte ed è uno stimolo interessante per dare sostegno e solidarietà a quelle fasce di popolazione finora escluse da ogni tipo di beneficio, tuttavia riteniamo anche che il confronto che si dovrà avviare nel tavolo delle politiche di inclusione sociale, al quale occorre precisare che parteciperà anche la CISL, dovrà essere a trecentosessanta gradi. Non solo sarà necessario verificare con attenzione come dovrà articolarsi la proposta per il sostegno alle famiglie, da non confondere con il reddito di cittadinanza, ma occorre collegarla ad un nuovo modello sociale, economico e solidale, che non cataloghi tale iniziativa nell’ambito della cultura della assistenza, ma offra delle opportunità per restituire lavoro a chi lo ha perduto e/o si trovi in difficoltà oggettive. Noi riteniamo che la vera dignità possa darla solo il lavoro ed in questa direzione occorrerà muoversi. Tuttavia il lavoro non nasce se non si creano i presupposti; per questo, la proposta dell’Assessore Delle Noci dovrà stimolare un processo di rinnovamento del sistema produttivo pesarese e, possibilmente, dell’intera provincia. Allo stesso tempo diventa prioritario anche individuare le modalità di utilizzo delle risorse dei fondi sociali europei per il prossimo settennato. A che punto sono i progetti? Quali idee, a quali progetti stanno pensando i Comuni le Associazioni Datoriali, il Sistema Scolastico (Università comprese)? Ad oggi non se ne sa nulla. In definitiva occorre pensare ad un nuovo modello che, prendendo atto delle difficoltà del nostro tessuto produttivo, sia in grado di rimettere in circolo tutte le risorse imprenditoriali e finanziarie per valorizzare e rilanciare i settori che hanno superato la crisi al fine di individuare attraverso la ricerca e l’innovazione nuovi spazi a cui aprirsi. Tutto ciò prevede che si debbano avviare, da un lato percorsi formativi e di aggiornamento professionale, dall’altro considerare l’istruzione come elemento centrale di stimolo e valorizzazione del lavoro. Allora si tratta di indicare delle priorità recuperando, ad esempio, le esperienze in alcuni settori come la cantieristica ed il mobile, ma introducendo criteri produttivi nuovi, innovazione e qualità dei prodotti; ma occorre anche recuperare le miniere di saperi relative ad alcune forme di artigianato che, altrimenti rischierebbero di scomparire, alle quali potrebbero aprirsi interessanti spazi di mercato; intercettare risorse europee per la riqualificazione energetica e strutturale del patrimonio edilizio; valorizzare il settore turistico che occorre ripensare caratterizzandone alcune specificità e creando le infrastrutture necessarie al suo sviluppo e fruibilità, vedi i parcheggi lungo la statale 16, su cui la CISL insiste da tempo. Ma ci sono altre forme di turismo che possono dare lavoro: la realizzazione di percorsi enogastronomici collegati alle bellezze naturali, alla storia medioevale dei nostri paesi collinari, ai diversi siti archeologici e museali, attraverso il biglietto unico e la prenotazione on line per l’accesso ai nostri tesori artistici (musei, chiese, palazzi, rocche castelli) , la promozione turistica che intercetti anche gli stranieri, in parte già presenti nella nostra provincia. Come si può notare, ci troviamo davanti ad una nuova frontiera del lavoro. La CISL è pronta a confrontarsi ed a dare il proprio contributo, anche ragionando sulla partecipazione dei lavoratori alle aziende, e ad rappresentare, assieme alle altre parti sociali, non solo gli interessi ma anche i bisogni. Dunque parliamo, o meglio, partiamo dal reddito di dignità per giungere a dare la dignità vera attraverso il lavoro. I Responsabili AST CISL di Fano-Pesaro-Urbino Giovanni Giovanelli - Gabrio Maria Tonelli - Leonardo Piccinno
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20/08/2016 Parcheggi Sottomonte a Pesaro! Rischiano l'oblio
Come Responsabili delle AREE SINDACALI TERRITORIALI di  Pesaro, Fano, Urbino della CISL MARCHE,  nello scorso mese di luglio, sollevammo la questione dell’annoso problema dei parcheggi  lungo la litoranea Fano - Pesaro, tema mai affrontato e risolto da oltre un ventennio, ma che si ripropone ogni anno con  puntualità in occasione della stagione turistica.Non credevamo alla proposta del Sindaco Ricci  di decongestionare il traffico nei mesi di massima affluenza turistica offrendo un gelato a coloro che si  recavano  in spiaggia  senza usare l’auto. Quanto  accaduto nei giorni di Ferragosto, lungo la statale Adriatica, conferma il nostro scetticismo.In questi giorni, lo stesso scetticismo sembra anche del CORRIERE ADRIATICO,  che ripropone l’interrogativo se si vuole concretamente affrontare il nodo irrisolto oppure, anche per questa volta, finita la stagione, accantonare il problema.Siamo certi, che una Amministrazione  che  candida Pesaro  ad essere la CITTA’ della MUSICA, della bicicletta, del Turismo non  può affrontare nodi strutturali e datati con i promo-spot come quelli a vario modo lanciati quest’estate. Siamo quasi stato derisi, se non  ignorati, come se avessimo proposto qualcosa di improponibile. Eppure, anche dalle riflessioni del Quotidiano Locale, sembra che  il dibattito che si trascina da anni,  non giunga mai ad una soluzione ma sia lasciato tutto a risposte tampone dovute all’emergenza .La nostra  riflessione,  partiva dal fatto che i problemi che attanagliano il tratto Pesaro-Fano: la statale Adriatica, la linea ferroviaria,  i parcheggi lungo tutto il percorso,  gli attraversamenti pedonali , i sottopassi ferroviari, si devono  affrontare in termini di proposta progettuale complessiva, magari ricorrendo al piano parcheggi, previsto per la zona ospedale di Fosso Sejore, tramite  un servizio di bus navetta che colleghi la città con gli stabilimenti balneari di sottomonte.Il tutto per  razionalizzare le soste\parcheggi lungo il tratto della litoranea Fano - Pesaro . Questa  programmazione non può essere fatta  con gli spot, né tantomeno con incontri Tecnici che si svolgono a ridosso delle periodo feriale.Ci sembra che Pesaro, viva un po’ la stessa condizione del sistema Paese;  da oltre trent’anni non si fa un piano strutturale di rilancio dell’economia e poi ci si meraviglia che il PIL è bloccato.A  Pesaro si  ricorre a soluzioni tampone,  magari  con ricorso a  pioggia di multe contro gli audaci villeggianti e poi, puntualmente, ogni anno, ci si ricorda che la litoranea è lunga e stretta e tutte le esigenze non possono convivere.Allora, ci chiediamo,  per rendere questa Città attrattiva e conveniente, occorre prioritariamente realizzare un nuovo bocciodromo o forse, rendere meno traumatico l’arrivo, il soggiorno dei turisti magari utilizzando anche le risorse europee del prossimo settennato dove ci sono misure specifiche per la mobilità urbana e per la promozione del turismo ? Per questo occorre elaborare un progetto e avere una idea di infrastrutture turistiche.La Cisl chiede pertanto al sindaco di Pesaro di avviare immediatamente un confronto con le associazioni di categorie, le relative autorità competenti ( Anas, FF.SS) e gli assessori regionali competenti per elaborare un progetto strutturale che risolva il problema dei parcheggi nel tratto dell’Adriatica e così si  incentiverà il turismo non solo locale ma anche quello nazionale ed europeo.Attendiamo quindi con impazienza che il Sindaco di Pesaro,  magari congiuntamente al collega  di Fano,  convochi il tavolo tecnico di progettazione e di confronto !LA CISL MARCHEAST PESARO, FANO, URBINO 
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19/08/2016 Ciclabili a Fano, un’occasione persa
“Il piano delle asfaltature delle strade, - afferma Giovanni Giovanelli  responsabile Cisl di Fano, poteva essere l’occasione per realizzare finalmente piste ciclabili che collegassero la città di Fano: viale Adriatico, viale Dante Alighieri, via Gentile da Fabriano, via Pisacane  e viale XII settembre, tutte strade ad alta densità di traffico che invece potevano diventare strade ad alta densità di piste ciclabili realizzando un circuito ciclabile di collegamento della città . Ad oggi la possibilità di infrastruttare con una rete di piste ciclabili la nostra città sembra rimanere nel cassetto dei sogni e delle attese".Se poi si pensa che nelle prossime settimane, dopo il completamento della famosa interquartieri che sfocia di fronte alla pista di atletica Zengarini, un' intera zona di Fano - Poderino e Trave, quartieri pilota per Fano città dei Bambini -  diventeranno arterie stradali sulle quali si scaricherà il traffico della interquartieri e un domani, non molto lontano, il traffico della bretella di collegamento scaricherà il suo traffico su via della Fornace e via della Trave, si capisce che Fano città dei Bambini diventerà un semplice ricordo dalla segnaletica desueta e scolorita.Altro che Fano città dei Bambini. Quale viabilità per questi quartieri ma soprattutto questa giunta vuole realizzare la mobilità sostenibile? Con quali scelte, quali tempi e quali modalità di intervento? Oppure si stanno cercando scelte compromissorie per non scontentare nessuno?In questo senso la vicenda di via Nolfi e di via Cavour che dovrebbero essere pedonalizzate invece sono aperte al traffico e al parcheggio delle auto, sono l’espressione di scelte che non vengono prese!Urgono immediatamente decisioni urbanistiche per avere piste ciclabili diffuse e tra loro connesse che favoriscano la mobilità sostenibile.Sono scelte che devono essere prese con fermezza: solo in questo modo si realizzerà una città più a misura di bambino e meno a misura di macchina. Giovanni GiovanelliResponsabile CISL AST DI FANO
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04/08/2016 Jp Industries: stop ai licenziamenti, prosegue il confronto
Nell’incontro di oggi 4 agosto tra le Organizzazioni Sindacali di Marche ed Umbria e l’imprenditore della JP industries Giovanni Porcarelli, in riferimento all’avvio della procedura di mobilità, Fim, Fiom e Uilm hanno ottenuto il ritiro della procedura stessa. Sussistono le condizioni per poter avviare l’attività. Il grido d’allarme che lanciano i sindacati: «Non possiamo rimanere soli, l’importanza del ritiro della procedura non deve distogliere tutti i soggetti -governo, regioni e territori - dall’attenzione su questa vicenda, perché i problemi rimangono tutti sul tavolo». Per un definitivo e strutturale avvio dell’attività necessita, nell’immediato, serve un supporto finanziario decisivo da parte delle banche. Su tutto ciò diventa prioritario il ruolo del governo, che deve operarsi immediatamente con l’apertura di tavoli concreti e capaci di assumere decisioni definitive per poter mettere fine a tali problemi e dare la speranza concreta ai lavoratori. «Il ritiro della procedura è stata la condizione necessaria che avevamo chiesto, con forza da subito, per proseguire nel confronto alla proprietà di J&P. – annuncia Andrea Cocco, segretario Fim Cisl Marche – Confidiamo che il dialogo costruttivo tra le parti, con il supporto delle istituzioni, possa favorire una fase di sviluppo e consolidamento dell’impresa e del territorio». «Avevamo definito sbagliata nel merito, nel metodo e nei tempi la scelta della J&P di aprire la procedura di mobilità per licenziare 400 lavoratori ex Merloni. – dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - Oggi esprimiamo soddisfazione per la revoca della procedura, sottolineiamo la necessità di un sistema del credito che affianchi le imprese ed allo stesso tempo la necessità di imprenditori che abbiano il senso della responsabilità sociale verso i lavoratori e verso il territorio». 04/08/2016
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01/08/2016 Tanti dubbi e poche certezze per l'Area Vasta 3
Venerdì 29 luglio si è tenuto l’incontro tra la Direzione dell’AV 3 e CGIL, CISL e UIL di Macerata unitamente alle rispettive federazioni di categoria del Pubblico Impiego e dei pensionati. All’ordine del giorno era posto, in particolare, il confronto sulle liste di attesa, come previsto dall’incontro precedente del Tavolo. Con rammarico dobbiamo constatare l’inconcludenza dell’incontro in quanto i dati fornitoci rispetto ai tempi medi di attesa per l’accesso alle prestazioni sono risultati carenti, parziali e incompleti perché riferiti solo a periodi campione, nonché poco indicativi e non coincidenti né con le nostre analisi né con la percezione reale degli utenti. Su questo tema, a seguito delle nostre richieste, la Direzione dell’Area Vasta 3 si è impegnata a fornirci dati più completi relativi al primo semestre del 2016 e alle azioni che la Direzione stessa ha finora messo in campo e intende assumere nei prossimi mesi per il governo e la riduzione delle liste d’attesa, soprattutto alla luce delle criticità che abbiamo rappresentato e riscontrato. Abbiamo espresso la necessità di un confronto che metta al centro un’analisi complessiva della sanità nell’Area Vasta 3 che affronti le questioni delle liste d’attesa, della riorganizzazione delle reti cliniche, della rete di emergenza, del presidio sanitario del territorio, nella consapevolezza che il nodo ineludibile da affrontare con urgenza resta la carenza di personale e risorse dell’AV 3. Questioni da tempo conosciute ma mai davvero affrontate. Un confronto in cui come organizzazioni sindacali siamo pronti a mettere in campo le nostre proposte, ma che, a nostro parere, potrà ritenersi effettivo e utile solo se sostenuto da garanzie di impegni e risorse. Anche in questa ottica, abbiamo concordato con la Direzione dell’AV3 la necessità di una convocazione della Conferenza dei Sindaci aperta alle organizzazioni sindacali in cui affrontare su basi più concrete la discussione sull’ospedale unico, che finora è stata impostata su logiche strumentali e campanilistiche. Riteniamo fondamentale che al centro di questa discussione siano invece posti il percorso e i tempi della riorganizzazione sanitaria che dovrebbe portare all’ospedale unico, la garanzia dei servizi nella fase intermedia e la strutturazione degli stessi una volta che vedrà la luce la nuova struttura. 29/07/2016
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15/07/2016 Un gelato al posto del parcheggio. La questione dei parcheggi selvaggi Sottomonte a Pesaro
Come ogni estate, ritorna il problema  di coloro che parcheggiano sulla statale Adriatica per andare al mare Sottomonte; una situazione non più tollerabile dato che ne va della sicurezza e dell'incolumità di chi transita in quella strada. II Sindaco di Pesaro, in questi giorni, invita cittadini e villeggianti a non andare al mare in  macchina, ma a preferire i mezzi pubblici ed in cambio, riceveranno un bel….cono gelato.Un messaggio promozionale per la Pesaro balneare, efficace ed accattivante, di presa diretta, un po’ come i genitori con i figli discoli, che in luogo di un’azione formativa, offrono l’ingordigia del…gelato ed il problema è accantonato, rinviato, irrisolto.Come CISL di Pesaro, Fano, Urbino, ci chiediamo quanto possa reggere il progetto di attrarre sempre più turisti, per fare di Pesaro, il prolungamento naturale della riviera romagnola, con la proposta di arte, cultura, musica, enogastronomia e gelato, basta che non si arrivi in macchina.E’ noto, che a Pesaro, si arriva facilmente in treno, molto collegata con l’Alta Velocità, con moderni collegamenti con gli aeroporti più vicini di Rimini, Falconara M.ma e Bologna ….Forse, più che dibattere inopportunamente, da ben quattro anni se collocare il nuovo ospedale di Marche Nord, a Fossosejore,  sarà il caso di pensare a realizzare, tra Fano e Pesaro, moderni e funzionali spazi da destinare a comodi ed invitanti parcheggi (autosilo o altra modalità poco importa), in modo da incentivare davvero l’afflusso di turisti da ogni dove per scoprire Pesaro, Fano e la loro costa ed individuare, per il nuovo Ospedale, un sito fruibile da tutti i cittadini della Provincia.Ci sembra, davvero strano che un’esigenza sentita come bisogno, prima di tutto dai cittadini (in questi giorni anche la Prefettura lancia l’allarme), stanchi di essere salassati con le multe ogni anno, possa essere banalizzata con l’offerta di un gelato.La CISL di Pesaro, Fano, Urbino, invita l’Amministrazione comunale, ad aprire un serio confronto con tutte le forze sociali, politiche, con i cittadini per delineare  un progetto organico che affronti, non solo il tema dei parcheggi ma anche la questione mai risolta della strozzatura di una costa compressa tra statale Adriatica e ferrovia.Per il..gelato, ci sarà pure tempo e modo.    
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11/07/2016 Distretti turistici: è la Regione che si dimentica di Macerata o Macerata che non si fa valere?
E' ufficiale l’intera provincia di Macerata, ad eccezione di pochi comuni, è fuori da qualsiasi distretto turistico. Un’esclusione pesante perché compromette la possibilità del territorio di sviluppare il sistema turistico attraverso l’accesso a investimenti, incentivi, filiere di credito, agevolazioni fiscali e progetti pilota. «Si tratta di un’evidente assurdità, ma anche di una chiara sproporzione» - commenta Silvia Spinaci, responsabile della Cisl di Macerata . I sette distretti turistici individuati dalla Regione Marche e presentati all'approvazione ministeriale coprono in maniera adeguata le altre quattro province marchigiane, mentre lasciano quasi del tutto scoperta l’area maceratese. La provincia di Ascoli è coperta da tre distretti (il preesistente distretto Piceno e i neonati Marche Picene e Marche Sud), Fermo può anch'essa giovarsi di due distretti (quello istituito per le città di Fermo e Porto San Giorgio e l’aggregato Marche Picene che include diversi comuni del fermano), Ancona vanta il distretto dell’Appennino Umbro-Marchigiano per il fabrianese e quello della Riviera del Conero, infine nel pesarese un nuovo distretto è stato individuato attorno al capoluogo.«  Nella nostra Provincia si salvano solo Recanati, Porto Recanati e Potenza Picena inseriti nel distretto del Conero e Monte San Martino associato a Marche Picene.- continua Silvia Spinaci - Ma è la Regione che si è dimenticata di tener conto dell’indiscutibile potenziale turistico del territorio maceratese o è il nostro territorio che non è stato in grado di farlo valere? Leggendo la delibera della Giunta Regionale di individuazione dei distretti, la domanda è d’obbligo.» La norma che disciplina l’istituzione e la delimitazione dei distretti prevede, infatti, che esse siano effettuate dalla Regione entro il 30 giugno 2016 d’intesa con il Ministero dei Beni Culturali e dei Comuni interessati, su richiesta delle imprese del settore turistico operanti nel territorio. A tal fine i territori interessati dovevano costituirsi in associazioni e richiedere alla Regione l’indizione di una Conferenza dei Servizi. «Dai documenti istruttori si evince che nessuna associazione del territorio maceratese abbia chiesto alla Regione Marche l’indizione della Conferenza dei Servizi per avanzare la propria candidatura. Davvero un “peccato” visto che gli altri territori sembrano aver avuto gioco facile, visto che tutte le associazioni territoriali che hanno presentato richiesta hanno ottenuto il riconoscimento del relativo distretto. - sottolinea la responsabile della Cisl di Macerata - Verificheremo  a livello regionale le motivazioni dell’esclusione, anche chiedendo un incontro all'Assessore al Turismo Pieroni, ma al contempo riteniamo necessario che  i soggetti del nostro territorio, a partire dai Sindaci dei Comuni più grandi e a più forte vocazione turistica e dal sistema locale delle imprese turistiche, valutino se davvero hanno giocato bene le proprie carte. Davvero, come sembra dagli atti, non è stata costituita un’associazione territoriale maceratese per avanzare la candidatura a distretto turistico? - rilancia Silvia Spinaci - Se così fosse, oltre alla disattenzione della Regione dovremmo lamentare soprattutto l’incapacità di Macerata di fare rete, riunirsi attorno a una regia e a un progetto condiviso  - conclude - e creare le sinergie necessarie per essere competitiva su un piano regionale e attrarre investimenti e fondi necessari per lo sviluppo del territorio.
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11/07/2016 Acqua: aumento delle tariffe nel Maceratese. Tempi lunghi per gestore unico
Cgil Cisl e Uil di Macerata valutano con favore la decisione, assunta ieri dall’Assemblea dei Sindaci dell’Aato 3, di aumentare il fondo a favore delle famiglie in condizione di necessità. Così come la notizia di un piano quadriennale di investimenti per 55 milioni di € non può che ritenersi positiva. Tutto ciò però a costo di un aumento delle tariffe, deliberato proprio dall’ultima Assemblea dei Sindaci e che per l’anno in corso sarà del 3,5 %. Un aumento che facciamo fatica ad accettare soprattutto perché su di esso pesa la perdurante situazione di grave frammentazione del settore, a sua volta frutto di un mancato intervento di aggregazione e razionalizzazione del sistema delle aziende idriche che come CGIL, CISL e UIL invochiamo da tempo. Un dato su tutti vale a dimostrarlo: l’Aato 2 di Ancona, in cui da tempo la gestione del servizio idrico integrato è affidata a un soggetto unico, ha deliberato sempre nei giorni scorsi un piano di investimenti pari a 65 mln € nel quadriennio (quindi di poco superiore a quello dell’Aato 3) con un incremento della tariffa all’utenza del 1.5% (meno della metà dell’incremento maceratese). Ancora una volta una dimostrazione del fatto che l’aggregazione in un gestore unico costituisce per i nostri territori una condizione essenziale per garantire capacità di investimento, qualità del servizio e gestione sociale e accorta delle tariffe. E ancora una volta gli utenti del servizio idrico maceratese dovranno quindi fare i conti con le disfunzioni derivanti dal numero eccessivo di gestori e con i ritardi accumulati nel percorso di aggregazione in un gestore unico. È allora sempre più urgente non accumulare ulteriori ritardi. L’Aato 3, dopo che il d.l. 133/2014 ha imposto il gestore unico del servizio idrico a livello di ambito, si era finalmente data un percorso che doveva portare entro il 30 giugno 2016 all’unificazione delle tre società affidatarie (Unidra, Centro Marche Acque e S.I. Marche) e parallelamente prevedeva l’avvio di progressivo piano di accorpamento dei rami idrici delle aziende che gestiscono il servizio con l’obiettivo esplicito di giungere alla società unica di gestione entro il 2017. Ci sembra che, nonostante il primo termine, quello del 30 giugno 2016, sia già scaduto, il processo di aggregazione sia ancora fermo al palo. Nel frattempo l’Ambito di Macerata rischia il commissariamento per mancato rispetto della normativa nazionale. E in questo quadro, come se non bastasse, le tariffe sono aumentate. «Per la Cisl Macerata è inaccettabile l'aumento delle tariffe del servizio idrico nella provincia. - dichiara la responsabile di Ast, Silvia Spinaci - La mancata aggregazione in un gestore unico, richiesta da tempo dal sindacato, dimostra ancora una volta di avere costi pesanti per l'utenza in termini di tariffe e di qualità del servizio. È per noi urgente un confronto con il Presidente Francesco Fiordomo per affrontare la questione tariffe e il passaggio al gestore unico».
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08/07/2016 Morte Emmanuel: chiediamo unità per fermare la violenza
La Cisl Marche, nella persona del segretario Alfonso Cifani, responsabile della sede di Fermo e dell’ Anolf di Ascoli Piceno e Fermo, nel commentare la morte di Emmanuel Chidi Namdi, migrante nigeriano di 36 anni, esprimendo solidarietà alla moglie del povero Emannuel, lancia il proprio grido di allarme contro la crescente degenerazione dei rapporti sociali a cui si sta assistendo e chiede unità di intenti a tutte le forze sociali al fine di prevenire che il fenomeno dilaghi sempre di più fino a sfociare in episodi di violenza che non devono accadere per nessun motivo, né  futile  né discriminatorio. Episodi che finiscono col colpevolizzare un territorio, il Fermano, che è stato sempre esempio di accoglienza dal punto di vista lavorativo e sociale e da sempre vicino agli immigrati. Lo stesso Cifani esprime solidarietà a Don Vinicio Albanesi e plaude e sostiene la meritoria opera di accoglienza che sta compiendo sul territorio. Per l'Anolf di Macerata «è stato un giorno drammatico per questa coppia scampata dai massacri in Nigeria per poi essere vittima della violenza nelle “tranquille ed operose” Marche». «Sicuramente l’assassino non rappresenta la realtà delle Marche - prosegue l'Anolf - lo testimoniano le numerose associazioni come la nostra Anolf da decenni al fianco degli immigrati,i Sindacati CGIL CISL UIL, le Caritas Diocesane, la generosità di tanti cittadini, ma sicuramente anche tra noi c’è qualcosa che non va. L’omicidio di Emmanuel – ha detto Don Ciotti – è il segno di un deserto culturale diffuso, di una crescente negazione della dignità delle persone nel nostro Paese. C’è una violenza che cova nei linguaggi, un naufragio delle coscienze. Non basta condannare la violenza, occorre bonificare le paludi dell’indifferenza e dell’egoismo che rendono possibile tutto questo. L’Anolf si ritrova in pieno in questa analisi e confida che quanto meno alla vedova, Chimiary ormai stremata dalle tante sofferenze venga assicurata la necessaria assistenza dal parte delle autorità e da parte di tutti noi semplici cittadini. Il Ministro Alfano le ha riconosciuto lo stato di rifugiata. È qualcosa ma di certo non la ripaga di quello che ha subito. In questo momento ha bisogno anche e soprattutto del nostro affetto e della nostra vicinanza». Cgil, Cisl e Uil, le associazioni, le forze politiche democratiche con l'adesione di tutte le istituzioni locali organizzano una manifestazione, martedì 12 luglio alle 21 in Piazza del Popolo, contro la violenza e il razzismo, per la solidarietà, l'accoglienza e la legalità. Il Comune di Fermo, in attesa delle esequie di Emmanuel, ha proclamato per lo stesso giorno il lutto cittadino come segno della vicinanza e della solidarietà dell'intera comunità fermana alla famiglia e per testimoniare la forte e dura contrarietà della città e dei fermani ad ogni forma di intolleranza e di razzismo.
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27/06/2016 Ospedale di Pergola: Cgil e Cisl chiedono alla Regione certezze per il presente e prospettive per il futuro
Venerdì 24 si è svolto l'incontro, richiesto da Cgil e Cisl, in merito alla situazione dell'Ospedale di Pergola, con gli amministratori, le forze politiche locali, e alcuni consiglieri regionali membri della IV Commissione Sanità (Talè, Pergolesi) alla presenza del Direttore Generale dell'Asur Marini.L'incontro, per Cgil e Cisl, si poneva il duplice obiettivo di dare oggi certezze alla struttura ospedaliera, apparentemente non toccata dalla recente riorganizzazione degli Ospedali di Comunità e della revisione della rete dell'emergenza territoriale, e di offrire un futuro a quella struttura, ancora d'eccellenza, dentro il contesto della rete ospedaliera provinciale.L'incontro si è rivelato deludente, molto deludente, sia per le continue strumentalizzazioni politiche sia per le mancate risposte da parte della regione. La presenza di operatori e delegati sindacali del settore sanitario ha permesso di entrare nel merito delle questioni e dei problemi, ben distanti dalla descrizione che abbiamo ascoltato, e che sinteticamente elenchiamo: carenze di organico e conseguenti disservizi del punto di primo intervento ospedaliero, carenze di medici chirurghi che stanno svuotando l'operatività del blocco operatorio, mancato sviluppo delle enormi potenzialità dell'unica struttura riabilitativa  pubblica d'eccellenza di tutto il territorio provinciale, carenze del reparto di medicina, mancate sostituzioni del personale infermieristico e tecnico.Il timore, molto più di un timore, è che sia in atto silenziosamente uno svuotamento di questo importantissimo presidio ospedaliero, tale è diventato in particolare dopo la trasformazione, in corso, degli ex ospedali di polo in ospedali di comunità, senza più reparti per acuti. A che pro? A favore di chi e di cosa? Sanità privata convenzionata?Cgil e Cisl ritengono che vada fatta immediatamente chiarezza e, terminate le assemblee territoriali sulla sanità, la prossima sarà il  30 giugno  a Urbino, chiederanno urgentemente un incontro al Direttore di Area Vasta, alla Direttrice di Marche Nord e all'Assessore alla Salute Ceriscioli, affinché siano date quelle improrogabili risposte che l'intero territorio attende in tema di servizi sanitari.La questione dell'Ospedale di Pergola, inoltre, non può essere lasciata, come è ora, a diatribe politiche, strumentalizzazioni, rivendicazioni e campanili come quelli che abbiamo ascoltato ieri, che nulla hanno a che vedere con l'interesse dei cittadini di Pergola ne, tanto meno, con quelli di tutta la comunità provinciale cui stanno a cuore i destini di un servizio sanitario pubblico. Il futuro di Pergola è solo dentro una rete ospedaliera provinciale che sappia fare sistema e agire in maniera coordinata. Cosa che oggi appare molto distante dalla realtà dei fatti.
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23/06/2016 Non si tocca la Benetti
Oggi sciopero all’Azimut Benetti di Fano.Ottantotto operai del sito produttivo di Fano hanno incrociato le braccia con l’astensione totale dalla produzione. Una scelta resa necessaria dalla decisione dell’azienda di chiudere il sito di Fano specializzato nella realizzazione di gusci in vetroresina e scafi. Il sito produttivo che operava con alti standard qualitativi e di sicurezza nei luoghi di lavoro e con maestranze altamente qualificate verrà chiuso per la decisione aziendale di esternalizzare la produzione affidandola a ditte esterne. Una scelta che si giustifica solo per la riduzione del costo del lavoro perché  le commesse di lavoro ci sono.E’ gravissima  la decisione sia per le ricadute occupazionali gravissime( 88 famiglie senza lavoro) che per la perdita di un sito produttivo efficiente e competitivo.La vicenda dell’Azimut  Benetti di Fano si innesta nella grave crisi della val Metauro della filiera della nautica: qundo nel 2009 l’azienda trasferì l’allestimento a Viareggio degli scafi promise che Fano sarebbe diventato il polo d’eccellenza della lavorazione della vetroresina. Invece oggi arriva la scelta della direzione di chiudere il sito.La Cisl di Fano chiede unitamente a Maria Grazia Santini della Femca Cisl di avviare subito un tavolo istituzionale di confronto per evitare questa tragedia occupazionale.  Chiediamo però alle istituzione locali (comuni e regione ) di adoperarsi per completare la strada di raccordo con il porto e  il completamento del drenaggio dei fanghi  perché il territorio di Fano e  della Val Cesano non può permettersi di perdere, anche per i gravi ritardi infrastrutturali, le aziende della Nautica che sono rimaste nel territorio.    
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16/06/2016 Continuano le assemblee pubbliche sulla sanità
Per una sanità pubblica e al servizio dei cittadini,  basta tagli ai servizi e agli organici.Saranno questi gli  argomenti che Cgil - Cisl - Uil della provincia di Pesaro - Urbino affronteranno nelle assemblee pubbliche  in programma dalla prossima settimana. Per ribadire la forte preoccupazione  per la situazione del servizio sanitario del territorio provinciale, sottoposto a tagli e ridimensionamenti, senza che siano stati attivati i servizi alternativi al ricovero ospedaliero; e per chiedere l'apertura di un confronto, largo e partecipato, affinchè vengano  raggiunti vari obbiettivi tra i quali il riequlibrio territoriale dei posti letto, l' adeguatezza delle rete territoriale d'emergenza, la localizzazione e i finanziamenti del nuovo Ospedale Marche Nord e gli adeguati investimenti sugli Ospedali di Urbino  e Pergola.Le assemblee in programma:Lunedì 20 giugno  ore 17.30  a Fano  presso la sala del Consiglio ComunaleGiovedì 30 giugno ore 17.30 ad Urbino   presso il Centro Sociale Padiglione via P.Neruda, 8.Volantino assemblea
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01/06/2016 Al via le assemblee pubbliche sulla sanità
Per una sanità pubblica e al servizio dei cittadini,  basta tagli ai servizi e agli organici.Saranno questi gli  argomenti che Cgil - Cisl - Uil della provincia di Pesaro - Urbino affronteranno nelle assemblee pubbliche  in programma dalla prossima settimana. Per ribadire la forte preoccupazione  per la situazione del servizio sanitario del territorio provinciale, sottoposto a tagli e ridimensionamenti, senza che siano stati attivati i servizi alternativi al ricovero ospedaliero; e per chiedere l'apertura di un confronto, largo e partecipato, affinchè vengano  raggiunti vari obbiettivi tra i quali il riequlibrio territoriale dei posti letto, l' adeguatezza delle rete territoriale d'emergenza, la localizzazione e i finanziamenti del nuovo Ospedale Marche Nord e gli adeguati investimenti sugli Ospedali di Urbino  e Pergola.Le assemblee in programma:Lunedì 6 giugno  ore 17.30  a Cagli presso la sala del ridotto del Teatro comunaleMartedì 7 giugno ore 17.30 a Macerata Feltria  presso la sala della Comunità Montana MontefeltroMercoledi 8 giugno ore 17.30  a Fossombrone  presso la sala della Grotta di Sant'Agostino.Volantino assemblea 
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24/05/2016 San Benedetto del Tronto: lettera aperta ai candidati sindaco
Lettera aperta Candidati Sbt A pochi giorni dalle elezioni amministrative, Cgil Cisl e Uil di San Benedetto del Tronto si rivolgono ai candidati sindaco per sollecitare una risposta ai problemi economici e sociali della città: 
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18/05/2016 Occhio al diabete, iniziativa pubblica dei Pensionati Cisl di Ancona
“Occhio al diabete” è il titolo dell’iniziativa pubblica con la quale si affronteranno le patologie della terza età e del diabete. L’incontro si svolgerà ad OSIMO venerdì 20 maggio ore 16 presso il circolo "Noi Anziani". Il diabete colpisce anche la persona anziana ed è una patologia insidiosa che può determinare, a seconda della tipologia, complicanze acute o croniche che riguardano diversi organi e tessuti, tra cui gli occhi, i reni, il cuore, i vasi sanguigni e i nervi periferici. Introdurranno i lavori Giuseppe Giacco dei pensionati CISL di Ancona, e Clelia Vannicola del Coordinamento Donne FNP. All'iniziativa interverrà il Dott.Massimo Boemi, Direttore del Centro Antidiabetico Inrca di Ancona, che tratterà dei possibili interventi terapeutici, come l’adozione di corretti stili di vita, che hanno l’obiettivo di ridurre i fattori di rischio di complicanze del diabete e delle malattie cardiovascolari.
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11/05/2016 A testa alta: i pensionati maceratesi manifestano a Roma il 19 maggio prossimo  
Il sistema previdenziale del nostro paese non è più socialmente sostenibile. Il grido d'allarme è stato lanciato nel corso dell'Assemblea indetta dalle Federazioni dei sindacati dei pensionati SPI Cgil, FPN Cisl e UILP Uil di Macerata, che si è svolta oggi, mercoledì 11 maggio presso la sala convegni della sede della Provincia di Macerata. «Giovedì 19 maggio prossimo - sostengono i responsabili provinciali di SPI FNP e UILP - andremo tutti a Roma per manifestare in Piazza del Popolo. Una mobilitazione indetta dalle Federazioni nazionali per chiedere al Governo una riforma strutturale del sistema previdenziale. Vogliamo vengano introdotti meccanismi di flessibilità nell' accesso alla pensione, sia per tutelare donne e lavoratori "usurati", sia per favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Riteniamo necessario poi correggere il funzionamento del sistema contributivo, per garantire un futuro pensionistico dignitoso a tutti coloro che, in questi decenni, hanno svolto lavori saltuari, discontinui e mal pagati. Nella Provincia di Macerata ci sono 94.210 pensionati che percepiscono 126.536 pensioni. L'importo medio lordo di una pensione Inps è di 732 € mensili (941 € per le pensioni di vecchiaia). Il 68,3% delle pensioni Inps non supera le 750 € mensili lorde. Solo lo 0,8% dei pensionati maceratesi percepiscono pensioni superiori a 3.000 € lordi. «Non accetteremo - proseguono - neppure alcun intervento sulle pensioni di reversibilità, che in Provincia di Macerata riguardano 23.441 persone, in maggioranza donne. Chiediamo infine vengano tutelate le pensioni in essere, sia riducendo una pressione fiscale che è tra le più alte in Europa, sia ripristinando il corretto meccanismo di rivalutazione di tutte le pensioni, come richiesto anche dalla Corte Costituzionale». Resta poi aperto il problema della non autosufficienza, che nella Provincia di Macerata riguarda almeno 8.800 persone, tanti sono i percettori di indennità di accompagnamento. Un tema destinato a diventare cruciale in una provincia in cui l'incidenza della popolazione anziana su quella complessiva (23,9%) è superiore alla media regionale (23,7%) e nazionale (21,7%). «A testa alta: tutti insieme per rivendicare diritti e dignità dei pensionati". Questo sarà lo slogan della manifestazione del 19 maggio, con la quale - concludono i sindacati dei pensionati maceratesi - chiediamo al Governo interventi coraggiosi. I costi della flessibilità in uscita non possono essere caricati sui lavoratori e sui pensionati. La riforma Fornero ha agito su un sistema previdenziale in equilibrio, prelevando almeno 80 miliardi di €. Una parte di questi soldi va recuperata ed iniettata nel sistema, per sanare le distorsioni e le ingiustizie intollerabili che si sono create. Per questo però è necessario che alla riforma della previdenza si affianchi quella del fisco, a partire dall'introduzione di una tassa sui grandi patrimoni e dal deciso contrasto all'evasione fiscale».  
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11/05/2016 Centro rifugiati alle Saline: non è quello il modello giusto di accoglienza
Chiediamo accoglienza diffusa, trasparenza e coinvolgimento delle comunità locali, integrazione e valorizzazione delle persone. Una rete di cittadini attivi e di associazioni che operano nel territorio falconarese sui temi sociali e con le persone migranti intende chiarire la propria posizione sull’ipotesi di realizzazione di un centro di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo in zona Saline tra Camerata Picena e Falconara. Residenti e migranti rischiano di essere tutti vittima di politiche autoritarie per le quali il diritto alla libertà di movimento viene trasformato in una tragica emergenza e in una follia assistenzialistica. L’accoglienza non può prevedere la concentrazione di centinaia di persone in spazi circoscritti e isolati. Né alle Saline, né altrove. Il modello di accoglienza più efficace, che costituisce già una realtà per decine di richiedenti asilo sul nostro territorio è l’accoglienza diffusa: piccoli gruppi proporzionati alla dimensione urbana, in appartamenti, con attività di integrazione e mediazione linguistica e culturale. Le persone accolte vanno valorizzate nelle loro competenze, favorendo e promuovendo la costruzione di una prospettiva di vita. Le comunità locali sono parte integrante del processo di accoglienza, vanno informate e coinvolte. Le problematiche che sorgono non vanno minimizzate, al contrario devono essere capite e dove è possibile risolte. La cittadinanza attiva e il mondo associativo devono essere una parte fondamentale del processo di integrazione. Questi elementi non solo qualificano l’accoglienza, ma sono anche i migliori interventi per la sicurezza e il controllo del territorio. Chiediamo che l’accoglienza abbia le caratteristiche sopra descritte e che ogni passaggio decisionale sia condiviso con le comunità locali (enti Locali ed organizzazioni presenti nel territorio). Rivendichiamo un imprescindibile ruolo di vigilanza civile e di tutela della dignità e dei diritti delle persone. Agesci comunità capi di Falconara, Free Woman Onlus, Gruppo Umana Solidarietà onlus, Anolf-CISL Ancona,, Falkatraz Onlus-per la costituzione di spazi pubblici, Azione Cattolica Parrocchia San Giuseppe, Ass. LaTenda d’Abramo, Gruppo Unità di Strada per senza tetto di Falconara, Parrocchia del Rosario-Falconara.
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10/05/2016 I pensionati raccontano gli antichi mestieri. Ad Ascoli Piceno, incontro tra generazioni
Il sindacato dei pensionati FNP della Cisl di Ascoli Piceno, il Coordinamento donne e l’associazione di volontariato Anteas, organizzano, con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno, "I PENSIONATI RACCONTANO". Venerdì 13 maggio 2016, dalle ore 10,00 alle ore 18,00, presso il Chiostro Maggiore di San Francesco nel centro storico di Ascoli Piceno. Un incontro fra le generazioni per riscoprire gli antichi mestieri e le tradizioni picene. Saranno presenti artigiani locali che mostreranno, alle scolaresche invitate a partecipare, il loro lavoro artigiano, dalla lavorazione della ceramica e del rame all' arte dei merletti. «L’ iniziativa nasce al fine di trasferire ai giovani di oggi un passaggio della nostra fugace vita. – afferma Raffaele Annibali, responsabile della Fnp Cisl di Ascoli Piceno – E’ importante far conoscere alle nuove generazioni gli stenti ed i sacrifici di un tempo, segnati da momenti grigi quali le guerre le carestie,  le tribolazioni, in cui però non vennero mai a mancare i valori umani quali la solidarietà e la fratellanza. » La partecipazione è gratuita e aperta a tutta la cittadinanza. Ascoli Piceno 10 maggio 2016
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06/05/2016 Gioco d’azzardo. I Sindaci facciano la loro parte.
La Cisl  Fano partecipa all’iniziativa dello Slotmob che si svolgerà a Fano il 6 e il 7 Maggio.  Il gioco d’azzardo è il dramma sociale del nostro tempo e del nostro territorio con un aumento vertiginoso di utenti dell’azzardo sia con strumenti tradizionali (slot machine, gratta vinci) sia con  strumenti  di scommesse virtuali  che sfuggono a qualsiasi controllo. Aumenta la diffusione  soprattutto tra i giovani e gli adolescenti . Il gioco d'azzardo on line in Italia è in mano a 85  società. Non solo. Le prime 10 detengono il 75% del mercato. Rispetto al 2011, quando le imprese del settore erano ben 274, c'è stata una costante concentrazione del business in grandi operatori, molti dei quali multinazionali. Nel 2015 la spesa degli italiani è cresciuta del 13%, raggiungendo quota 821 milioni di euro, traguardo mai raggiunto negli ultimi cinque anni. E a trainare l'azzardo on line sono le slot macchine (+41%) e le scommesse sportive (+25%). Gli italiani, inoltre, giocano sempre di più tramite tablet e smartphone. È quanto emerge dal rapporto annuale dell'Osservatorio gioco on line del Politecnico di Milano, promosso insieme all'Agenzia delle dogane e dei monopoli. Nel 2015 gli italiani che hanno puntato almeno una volta on line sono stati 1,5 milioni. E’ un problema che nasce  da scelte governative  le quali hanno incentivato moltissimo  la diffusione del gioco d’azzardo.  Di fronte a questo  dramma sociale – Giovanni Giovanelli  responsabile Cisl Fano -  chiede a tutti i sindaci del territorio di operare scelte di contrasto; ovvero  di adottare immediatamente regolamenti comunali che non permettano  la localizzazione delle sale gioco nei centri abitati, nelle vicinanze dalle scuole e dei centri commerciali; di disporre il divieto della pubblicità sui mezzi pubblici; mettere in atto una fiscalità di vantaggio per quei locali che non installano slot machine e non diffondono i sistemi tradizionali  del  gratta vinci (azzeramento tassa sui rifiuti e occupazione suolo pubblico; ) di promuovere campagne informative in tutti i luoghi pubblici  comunali, nelle scuole  e nei siti istituzionali contro il gioco di azzardo;  di regolamentare gli orari di accesso alle sale slot e  infine  di verificare i requisiti di accesso degli utenti, evitando che tra i giocatori vi siano minorenni. “Le amministrazioni comunali abbiano il coraggio di adottare queste scelte – afferma Giovanni Giovanelli responsabile Cisl Fano - siamo contenti che il sindaco di Fano aderisca al manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo. Queste  scelte  coraggiose sono  necessarie per il bene della collettività".  
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28/04/2016 Festa del primo Maggio. Al Lavoro per un nuovo modello di sviluppo
Il primo Maggio  che anche quest’anno si celebra nella provincia dei Pesaro – Urbino  con un fitto programmi di appuntamenti ed eventi organizzati da Cgil Cisl Uil e altre associazioni , diventa l’occasione per riflettere sulla situazione occupazionale del nostro territorio. I dati parlano chiaro e purtroppo confermano la drammatica situazione occupazionaleCi sono fenomeni gravissimi che preoccupano  fortemente la Cisl di Pesaro Fano urbino.  Continua la diffusione di aziende cinesi che sottraggono lavoro alle altre aziende soprattutto nella filiera del tessile abbigliamento : si sono  inseriti nella filiera del  lusso  come terzisti eludendo qualsiasi normativa in termini di rosaio di lavoro regole di sicurezza e trattamenti contributivi e retributivi , creano dumping sociale alle nostre imprese. La zona della Val metauro e della Val cesano sono fortemente interessate a questo fenomeno  con intere  zone artigianali e industriali occupate da aziende cinesi.   La stessa dinamica interessa il settore del  commercio sia nella piccola che grande distribuzione con esercizi commerciali rilevati da proprietari cinesi. In questo caso non solo piccoli negozi ma anche significative attività commerciali.Altro fenomeno gravissimo è la diffusione dei voucher  che vengono utilizzati nella più completa elusione di quanto prevista dalla norma: il voucher diffuso maggiormente nel settore del terziario e del commercio  diventa  uno strumento di elusione contributiva e retributiva.Il voucher è usato come copertura del lavoro irregolare e in “ nero”. Occorre una svolta culturale dei nostri imprenditori,  un salto di qualità imprenditoriale per evitare l’utilizzo improprio di questo strumento. Ci chiediamo perché invece dei voucher non viene  utilizzato lo strumento dell’assunzione con contratto a tempo determinato o in apprendistato sapendo che in ogni caso la differenza retributiva  del voucher  è nelle ore prestate in molti casi corrisposte in “nero”?Il nostro territorio soprattutto nella zona della val Metauro e val Cesano vede la ripresa del settore nautico con l’aumento di imprese terziste. In questa filiera rimane ancora diffuso il sistema della paga globale di fatto comprensiva di tutti gli elementi retributivi .La Cisl chiede  con vigore una forte azione di controllo e di contrasto degli organi addetti alla vigilanza  per evitare la diffusione di queste dinamiche che mentre generano concorrenza sleale  nei confronti delle aziende che operano nel rispetto del norme, non garantiscono diritti e tutele dei lavoratori.Per la ripresa economica e l’incremento occupazionale del nostro territorio  si deve immediatamente  coordinare l’utilizzo dei fondi sociali europei in una vision e strategica di sviluppo e di modello sociale evitando tanti micro progetti al di fuori di una visione di contesto globale.Altresì diventa importante  completare le infrastrutture del nostro territorio ( il completamento della Fano Grosseto, il  ripristino  della Fano Urbino come volano di sviluppo turistico e strumento di mobilità sostenibile )  e avviare la copertura della banda larga nelle zone ad oggi sprovviste.La Crisi ha segnato gravemente il nostro  tessuto sociale: è giunto il momento di avviare immediatamente una nuova fase  progettuale di sviluppo  con un coinvolgimento attivo di tutte le forze sociali e politiche.  
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26/04/2016 Biancofiorenero: il video - ad Ancona giovedì 28 Aprile 17:30
https://vimeo.com/143357496Proiezione del video Biancofiorenero giovedì 28 aprile, alle 17:30 presso la sede di Iscos Marche, in via dell'Industria 17/a - Ancona.  Elisa e Nicola si avventurano armati della loro telecamera e di una nutrita lista di domande in Liguria dove incontrano produttori floricoli e visitano il mercato di Sanremo grazie all’aiuto di sindacalisti della CISL ed esperti del settore.Ricostruiscono la filiera del fiore reciso che si spinge ben oltre i confini europei e arriva fino in Africa, in Etiopia e Kenia. Dopo aver incontrato Fairtrade in Italia e aver capito qualcosa in più sugli standard di certificazione vanno a trovare direttamente le lavoratrici che raccontano le loro storie, i sindacalisti impegnati nella difesa dei diritti dei lavoratori e i manager di imprese floricole straniere che investono in questi paesi da anni.E dai loro discorsi emergono desideri e spinte che generano contraddizioni e compongono una realtà “globale” fatta di tante verità e tante voci. L'ingresso è gratuito. Visto il numero limitato di posti è gradita la prenotazione. Qui il modulo:Caricamento in corso...Genere: Documentario Realizzato da: Iscos Emilia Romagna onlus Durata: 30 minuti Lingua originale: Amarico, inglese Sottotitoli: italiano Ricerche e testi: Manuela Melandri / Sarah Alessandroni Riprese: Elisa Bucchi / Nicola Bogo Paese di produzione: Italia, Etiopia, Kenia Anno di produzione: 2015Prodotto da:ISCOS Emilia Romagna onlus Regione Emilia Romagna FAI Emilia Romagna e FAI-CISL Iscos Marche onlusPer saperne di più: Il progetto di ISCOS Marche che ha permesso la realizzazione del videoIl nuovo progetto di Iscos Marche in Etiopia
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18/04/2016 Pesaro. La notte degli ombrelli e....delle mimose
Torniamo sulla vicenda, sempre più a malincuore, dell’ordinanza in materia di sicurezza urbana emanata dal sindaco di Pesaro nel febbraio scorso. Si è rivelata inutile e inefficace, ma anche pericolosa per i contenuti. Destinata a povera gente, senza un tetto stabile, né un lavoro. Orribili i toni usati e le frasi. Come il richiamo al decoro. Parola dagli esisti nefasti ogni volta che è stata pronunciata, oppure usata in editti e proclami. Ci eravamo anche chiesti come sarebbero sopravvissuti questi sparuti venditori, se fosse stata loro preclusa la possibilità di vendere quelle quattro carabattole e qualche ombrello. Domande retoriche, poiché siamo ormai arrivati al dunque. I vigili, come annunciato, sono passati ai fatti. Hanno attuato fermi e sequestri di merce agli ambulanti, elevando numerose multe. Alcuni di loro si sono rivolti a noi, raccontando fatti e modalità, chiedendo il nostro aiuto. Per brevità descriviamo il caso di uno solo di loro. Un immigrato, che sta cercando da tempo di ricongiungere legalmente a se, in Italia, moglie e figli ancora in patria. E’ stato bloccato mentre vendeva le mimose a un semaforo, trentasei piccoli mazzetti per la festa della donna. Risultato, sequestro della merce e multa di cinquemila euro, più dodici per spese di notifica. Sanzione che non potrà mai pagare poiché ha perso alcuni mesi fa il lavoro, per il decesso della persona che assisteva come collaboratore domestico. A questo punto le nostre domande sono ancora più dirette ed esigono doverose risposte. Come può una istituzione pubblica non avere un minimo di realismo e di senso della proporzione? Se avessero elevato al venditore abusivo una multa, che so, di 100 euro forse sarebbe riuscito a racimolare la somma. Ma cinquemila euro? Mille volte di più del valore della merce sequestrata? Ad uscirne male è la legge, poiché la sanzione, volutamente sproporzionata, non potrà mai essere assolta. Così l’unico risultato sarà la delegittimazione della norma, per mano di coloro che dovrebbero essere dei tutori della legge. A questo punto chiediamo direttamente al sindaco di intervenire su questa situazione grottesca e di riparare, almeno in parte ai danni commessi. Disponga lui la trasformazione delle sanzioni in lavori socialmente utili che i trasgressori dovranno espletare a beneficio dell’intera comunità. Sarà un esempio. Un gesto di riappacificazione e fratellanza di cui questa città ha un disperato bisogno. Gianluigi Storti Anolf Pesaro-Urbino Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere Pesaro
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25/03/2016 Grave la crisi occupazionale nel pesarese
I dati parlano chiaro: è grave la situazione occupazionale nella provincia di Pesaro Urbino. Lunedì scorso la Cisl di Pesaro - Urbino nel convegno organizzato presso la sala Pierangeli della Provincia, aveva sottolineato l’urgenza di un confronto con le istituzioni locali, regionali e le associazioni datoriali per l’utilizzo dei Fondi sociali europei (un miliardo 163 milioni di euro per il prossimo settennato), utili a sostenere la ripresa e la crescita dell’economia e superare la grave situazione occupazionale e produttiva del nostro territorio. I dati 2015 rielaborati da Cisl Marche, confermano la pesante situazione di perdita di posti di lavoro del nostro territorio (si passa da un 5,23 % di disoccupati nel 2007, al 16,34% nel 2014 ed al 18,28% nel 2015). Questi numeri, confermano l’invito lanciato dalla Cisl di avviare una strategia di programmazione industriale ed economica per rilanciare il nostro territorio che sembra avviato verso un lento ed inesorabile declino. Diminuiscono gli occupati che raggiungono quota 139,982 rispetto ai 144,314 del 2014 ai 147,756 del 2013 e ai 1603131 del 2012. Tutto questo, evidenzia, come nella nostra provincia la crisi non è terminata, nonostante, in alcune aziende leader, nelle filiere della meccanica e del mobile arredamento, si sono verificate assunzioni . Gli stessi dati dell’export confermano che solo in alcuni settori dove ci sono aziende leader di una certa dimensione che hanno attivato processi di riorganizzazione ed innovazione dei prodotti, si è registrato un incremento del fatturato provinciale. Resta la debolezza strutturale del sistema produttivo, caratterizzato dal 95% circa di aziende tra 1>9 dipendenti e solo il 5% con classi dimensionali superiori. Questa caratteristica non può agganciarsi alla, seppur debole, ripresa economica nazionale ed europea e non è in grado di cogliere le opportunità legate alla crescita dell’export, se non si individuano politiche di indirizzo finalizzate alla razionalizzazione e rafforzamento della capacità di competere per le sfide globalizzate dello sviluppo economico mondiale.Un altro preoccupante dato è la situazione della disoccupazione giovanile che associato al dato dei Neet registra la debolezza delle politiche occupazionali messe in atto nella nostra provincia.Di fronte a questo scenario che sicuramente denota la debolezza del nostro sistema produttivo manifatturiero e dei servizi, occorre immediatamente elaborare una strategia concertata tra tutti gli attori sociali, economici e politici per rilanciare il territorio della Provincia di Pesaro Urbino. Infrastrutture come la Fano - Grosseto, il rilancio del turismo e la valorizzazione del territorio e delle ricchezze culturali ed enogastronomiche (dall’alto valore Aggiunto), l’aggancio al Piano di sviluppo europeo della MACRO REGIONE ADRIATICO – IONICA, il sostegno alle filiere manifatturiere, la creazione di rete d’imprese e il superamento del gap informatico (intere zone senza la banda larga e utilizzo delle nuove frontiere offerte dal’informatizzazione), sono obiettivi sui quali occorre aprire immediatamente un confronto serrato tra Regione Marche, sistema creditizio e le forze sociali ed economiche. 
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18/03/2016 Piceno, firmato il decreto Area di crisi complessa. Ora c'è bisogno di progettualità
 Firmato il Decreto che riconosce il Piceno “ Area di crisi complessa”. «Una buona notizia che aspettavamo da tempo. Ora c'è bisogno della progettualità adeguata e condivisa da tutti gli attori sociali, politici ed economici del territorio affinché si arrivi alla sottoscrizione di un Accordo di Programma che dia gambe alla sperata inversione di tendenza economico-occupazionale del Piceno. » afferma Antonio Angelini, Responsabile Ast San Benedetto.  Oltre alle opportunità derivanti dal riconoscimento di “Area di crisi complessa”, ci sono le  risorse dei Fondi Europei a disposizione dei territori della regione Marche, tra cui finanziamenti specifici per l’area di crisi, quale unica fonte di finanziamento per le piccole imprese. «I  risultati ottenuti sino ad ora, sono frutto delle azioni, iniziate con la drammatica chiusura della Prysmian, congiuntamente messe in campo dall'intero territorio Piceno  - ricorda Angelini - attraverso la costituzione di gruppi e tavoli di lavoro, fortemente voluti e promossi dal Sindacato, composti dai soggetti interessati (tutte le Istituzioni Locali, regionali e nazionali, associazioni di categoria, parti sociali, Camera di Commercio e Vescovo). Luoghi in cui si condividono le strategie e si realizza la coesione del territorio, indispensabile per fruire delle agevolazioni finanziarie disponibili. - ribadisce Angelini - Nonostante ciò, sebbene Cgil, Cisl e Uil provinciali siano da mesi a sollecitarne la convocazione, tali tavoli non si riuniscono più e ognuno si sta muovendo autonomamente al di fuori di una strategia condivisa». Secondo i sindacati sarebbe necessario ed urgente ritrovare quell'unità di intenti del  dopo la vicenda Prysmian, affinché il territorio sia  unito,  con  azioni più condivise,  per un risultato più efficace. «Speriamo di sbagliarci, ma l'impressione è che si sia tornati a quel metodo, dissennato, tipico della nostra provincia, dove ciascuno agisce per conto proprio, dove i vari soggetti politico-economico-sociali non si relazionano. - conclude Angelini - Ciò rappresenta una delle cause più importanti del declino del Piceno, con una crisi che pare non arrestarsi mai e con una situazione occupazionale che diventa sempre più drammatica. Per la ripresa è necessario un  più dialogo costruttivo e responsabile.»
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17/03/2016 Ospedale di Pergola: rispettare le regole
La vicenda della mancata sostituzione del medico del Punto di  Primo Intervento dell'ospedale di  Pergola, denunciata dal Sindaco Baldelli, ha riportato nuovamente l’attenzione dell’opinione pubblica sulle criticità in cui versa oramai da diversi anni l’ospedale pergolese. “Purtroppo le carenze organiche dell’Ospedale di Pergola – denunciano Giovanni Giovanelli responsabile della AST Cisl di Fano e Alessandro Contadini della Cisl FP Marche – non riguardano solo il Punto di Primo Intervento ma anche la Chirurgia, con la mancata nomina del Primario, il Laboratorio Analisi, la Radiologia e il servizio di Cup/Casse per la mancata sostituzione del personale del comparto andato in pensione. L’Ospedale di Pergola sembra essere un malato terminale che si sta avviando ad un lento ed inesorabile depotenziamento, forse voluto per avere un piano non certo condivisibile.”. Nonostante sia trascorso quasi un anno dall’insediamento della Giunta Ceriscioli e dei nuovi vertici dell’Asur Marche e dell’Area Vasta, continuano a non essere applicate alcune delibere regionali approvate dalla precedente Giunta, in primis la n.1345/2013 sul riordino delle reti cliniche, le quali garantirebbero al presidio ospedaliero di Pergola un percorso di riqualificazione funzionale tale da assicurare una risposta sanitaria sulla medio/bassa intensità di cura, e un’azione di filtro per patologie a più alta complessità da indirizzare ad altre strutture del territorio. IL Decreto legislativo 502 ed il dl 70 “accordo Stato Regioni “ fissano parametri fondamentali dal punto di vista normativo sulle aziende ospedaliere, e sui nuovi parametri strutturali , qualitativi, e tecnologici delle strutture sanitarie . Parametri certi che tutti devono rispettare, ma sembra ancora una volta, che le regole non riguardino i cittadini che risiedono in zone disagiate dell’entroterra. La Cisl ribadisce con forza che siano rispettate e applicate le delibere che riconoscono la peculiarità della struttura sulla base di chiari elementi geografici e logistici e  che termini definitivamente questa grave situazione di incertezza che crea forte disagio in una vasta area dell’entroterra pesarese e mette a rischio la salute dei cittadini.CISL FP MARCHE                                                  AST CISL FANO Alessandro Contadini                                           Giovanni Giovanelli
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14/03/2016 A Fano la Cisl in piazza con Libera per ricordare le vittime di mafia
La Cisl Marche  aderisce e partecipa alla  XXI Giornata della Memoria e dell'Impegno  in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie. A Fano, Domenica 20 e Lunedì 21 marzo, due giornate all'insegna della memoria e dell'impegno con le mafie,   promosse dalla rete di Libera, insieme agli  Enti locali, ai Sindacati, alle realtà  territoriali del Terzo settore, alle Scuole e ai tanti cittadini per ricordare tutti gli innocenti che hanno perso la vita per mano delle mafie e per creare in tutto il Paese una memoria responsabile e condivisa che dal ricordo può generare impegno e giustizia quotidiana. Le iniziative culmineranno  con il corteo di Lunedì 21 marzo,   che  partirà alle ore 9,30  dal “Pincio” in via delle Rimembranze  e proseguirà per le vie della città di Fano per concludersi in Piazza Amiani con la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, lettura che avverrà in contemporanea su tutte le piazze d’Italia.  A  Messina,  città simbolo per il 2016  della XXI Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, interverrà Don Luigi Ciotti.  
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11/03/2016 Teuco, sciopero sospeso. 23 Marzo incontro su Piano Industriale
Fissato per il prossimo 23 marzo l’atteso incontro con la Teuco e i sindaci di Recanati e Montelupone per  discutere in merito al piano industriale. I lavoratori riuniti in assemblea hanno deciso all'unanimità di sospendere le azioni di sciopero fino all'incontro che per Filctem-Cgil  Femca- Cisl Uiltec-Uil sarà determinante per capire le reali intenzioni della Teuco. Già fissata per il 24 marzo la prossima  assemblea con i lavoratori  per valutare  insieme l’esito dell’incontro e decidere eventuali ulteriori  forme di lotta se ritenute necessarie.Nei prossimi giorni saranno anche messe in atto azioni volte a veder riconosciuti alcuni diritti dei lavoratori come ad esempio le molte ferie arretrate.
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09/03/2016 "Ancona città in comune": terminato il corso di italiano
Terminato il corso di lingua italiana e orientamento al territorio organizzato dalla ast Cisl Ancona e da Anolf Marche nell'ambito del progetto "Ancona città in comune" con ente capofila il comune di Ancona . Il corso ha visto protagonisti soggetti svantaggiati e in povertà assoluta . Continuano i corsi per mulettista, manutenzione verde e partirà a breve quello per addetti all'assistenza familiare. Sono stati attivati inserimenti lavorativi attraverso tirocini formativi in aziende. Tra corsi formativi e tirocini si sostengono circa 70 persone
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06/03/2016 La Cisl ricorda Mario Apricena
Appuntamento lunedì 7 marzo alla Cisl di Fano, verrà dedicata la nuova sala accoglienza a Mario Apricena, recentemente scomparso. Apricena è stato un riferimento e una figura significativa per diverse generazioni di lavoratori della Cisl del territorio di Fano e poi Provinciale. Entrato in Cisl nel 1970 per quaranta anni ha lavorato con passione e lungimiranza prima nella categoria degli edili e del tessile, poi come Segretario Generale della Cisl di Fano dal 1981 al 1993 e in seguito come Segretario dei pensionati. Ha fatto conoscere e fatto crescere la Cisl. Il suo ricordo, il suo lavoro e le sue qualità personali sono un’occasione per tutti noi per richiamare i valori fondanti della Cisl, l’autonomia e il senso dell’impegno per l’Altro, la Cisl come soggetto sociale che si è sempre proposta di concorrere allo sviluppo delle comunità territoriali.
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24/02/2016 Fit Walking - la salute in primo piano
Si è svolto il 18 febbraio presso la sala “il Cubo” di Fano un incontro di presentazione del progetto di promozione alla salute dal titolo“ impariamo a camminare” che è stato elaborato dai Coordinamenti Donne Pensionate delle organizzazioni sindacali Fnp – Cisl, Spi – Cgil e UIlp- Uil e dalle associazioni di volontariato Anteas e Auser.«Questo progetto - afferma Patrizia Pagnoni – coordinatrice donne pensionate della Fnp di Fano .- sottolinea l’importanza e l’efficacia dell’esercizio fisico in termini di strumento preventivo per patologie oggi molto diffuse in una popolazione che sta invecchiando sempre più e agisce in termini di azione diretta sui principali fattori di rischio quali obesità, iperglicemia, ipertensione, osteoporosi e malattie cardiovascolari».Il progetto, di durata trimestrale, viene attivato per una divulgazione della cultura della prevenzione alla salute a cui le organizzazioni sindacali da tempo dedicano grande impegno; si svolge attraverso incontri a cadenza settimanale con la popolazione adulta e anziana locale, curati da figure specialistiche coordinate dal dott. Matteo Francolini- istruttore qualificato del centro autorizzato di FitWalking di Fano - metodo Damilano.L’incontro di presentazione ha visto la partecipazione di un buon numero di persone che ha accolto la proposta dei coordinamenti donne con entusiasmo confermato da un buon numero di adesioni al corso di Fitwalking che partirà il 22 febbraio
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16/02/2016 “Politiche europee per la valorizzazione del territorio. ‘Conoscere’ per accedere ai Fondi Europei”
Venerdì 19  Febbraio a Camerino, incontro conclusivo del  Corso di Perfezionamento in “Politiche europee per la valorizzazione del territorio. ‘Conoscere’ per accedere ai Fondi Europei”, che si è tenuto presso la Scuola di Giurisprudenza di Unicam. Il corso di perfezionamento è stato promosso dalla Consulta per il Lavoro e la Valorizzazione della Persona, della quale fanno parte le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e SNALS, e si è rivolto alle istituzioni, alle associazioni del territorio e a tutti coloro, privati, studenti e professionisti, interessati al mondo della europrogettazione. Far acquisire una visione comune sulle criticità e opportunità di sviluppo del proprio territorio, far conoscere i principali strumenti messi a disposizione dall’UE.  sviluppare capacità e strategie adeguate per condividere la conoscenza degli strumenti europei,  sviluppare la capacità di facilitatori in un’ottica di rete, cooperazione e concentrazione e non dispersione  sono stati gli obiettivi del Corso, raggiunti  dai partecipanti, oltre gli 100 iscritti al progetto formativo. Nel corso della giornata conclusiva, che si terrà a Camerino venerdì 19 febbraio presso l’Aula Arangio Ruiz del Palazzo ducale con inizio alle ore 14.15, il Rettore Unicam Flavio Corradini ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali presenti nella Consulta per il Lavoro e la Valorizzazione della Persona  consegneranno ai corsisti gli attestati di partecipazione.
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09/02/2016 Bilancio: firmato il protocollo con il Comune di Urbino
Sostegno al sociale, mantenimento delle tariffe per i servizi a domanda individuale, introduzione dell’isee lineare e attenzione agli appalti. Questi i punti principali del protocollo d’intesa siglato il 5 febbraio da Cgil , Cisl e Uil e le rispettive categorie dei pensionati con il Comune di Urbino. Partendo dall’analisi del Bilancio del 2015 e dalla situazione delle famiglie colpite dalla crisi economica, i sindacati hanno ottenuto che il Comune congelasse il prelievo fiscale sui valori dell’anno precedente e che incrementasse i fondi sul sociale. Sono stati stanziati circa 90.000 € suddivisi in diversi fondi. Uno destinato al sostegno alle famiglie in situazioni di disagio socio- economico nella forma di contributi per buoni alimentari, rimborsi di spese farmaceutiche , pagamento bellette ecc.. Un altro destinato a persone disoccupate o inoccupate che prevede la possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità dietro la corresponsione di un contributo economico. Un terzo fondo, apposito per le famiglie con non auto-sufficienti, che usufruiscono delle prestazioni di un assistente familiare. L’intesa prevede anche impegni da parte dell’amministrazione per l’anno 2016. Oltre ad un monitoraggio delle azioni individuate nel 2015, verranno riconfermate le iniziative a favore delle persone in difficoltà, mantenendo inalterate le tariffe dei servizi a domanda individuale e promuovendo l’adeguamento dei regolamenti nei servizi sociali ed educativi anche a livello di Ambito Sociale. Grande novità sarà ’applicazione dell’isee lineare in via sperimentale negli asili nido. L’applicazione, frutto di un intenso e proficuo lavoro condiviso con il Comune, porterà all’eliminazione degli scaglioni e permetterà alle famiglie di pagare le tariffe in modo più equo e proporzionale alla propria situazione reddituale. “Tra i temi che ci stanno a cuore – affermano Leonardo Piccinno responsabile Cisl di Urbino, Umberto De Simoni e Emilio Ciancamerla dei pensionati Cisl - vi è anche la necessità di dare continuità e sostanza al processo di gestione associata dei servizi sia a livello d’Ambito Sociale che a livello di Unione Montana e il fatto di dedicare una specifica sessione di confronto al tema degli appalti, allo scopo di evitare assegnazioni al massimo ribasso, di rendere esplicite e trasparenti le garanzie complessive per i lavoratori addetti, di dare qualità ai servizi"..
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03/02/2016 Il Testo Unico dei servizi sociali del Comune di Fano: punto di partenza per una nuova stagione di politiche sociali
Le polemiche sollevate in questi giorni da alcune forze politiche fanesi sull’introduzione del Testo Unico Regolamentare per la disciplina delle prestazioni e dei servizi socio - assistenziali non riconoscono il lavoro svolto dagli uffici dei servizi sociali che finalmente hanno rielaborato e sistematizzato le modalità d’accesso alle prestazioni, consentendo in questo modo al servizio sociale professionale di operare con regole certe e procedure chiare. Con questo importante e significativo lavoro si chiude un’ epoca nel quale l’accesso ai servizi avveniva in maniera non del tutto chiara e nella quasi totale mancanza di una regolamentazione per le prestazioni sociali ed economiche. La Cisl, ha già sottolineato, come sarebbe stato opportuno un maggior coinvolgimento nella fase di elaborazione del Testo, un confronto più ampio e partecipato, così come affermato dalla Legge regionale 32/14, con la rete dei comuni dell’ATS e dei soggetti del territorio anche per recuperare le carenze di metodo e di merito che in questo senso facevano capo all’Ambito Sociale Territoriale n. 6. Sicuramente ora questo lavoro deve immediatamente coinvolgere i comuni dell’Ats per giungere ad un regolamento d’Ambito condiviso ed omogeneo in tutto il territorio. Comunque - afferma Giovanni Giovanelli responsabile Cisl di Fano - il confronto ha portato all’accoglimento di alcune importanti integrazioni e modifiche da noi sollecitate. Sono state , inoltre, definite le modalità di compartecipazione degli utenti alle prestazioni sociali con l’introduzione dell’Isee, cercando di evitare il cosiddetto effetto scalone Introducendo l’applicazione lineare nei casi dove è stato reso possibile. Considerata la sostanziale novità del Testo, la Cisl ritiene fondamentale che l’Assessorato ai servizi sociali sia disponibile a confrontarsi su eventuali problematiche sollevate dall’applicazione del regolamento e ritiene necessario proseguire il confronto sulla determinazione delle tariffe e, più in generale, sul Testo Unico anche per rivisitazioni e modifiche, estendendo tale confronto ai tavoli di Ambito per valutarne l'impatto sia sugli utenti e sulle loro famiglie.
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22/01/2016 Sanità, convegno dei pensionati Cisl a Senigallia
I servizi sanitari del territorio del Distretto di Senigallia vanno riallineati e rimessi in equilibrio con quelli erogati nell'Area Vasta 2 e nel resto della Regione. La richiesta è emersa durante il convegno organizzato ieri, giovedì 21 gennaio, dalla Federazione dei pensionati Cisl di Senigallia, in collaborazione con la Cisl confederale e con il Comune di Senigallia. All' Auditorium San Rocco circa 150 persone sono intervenute per parlare di sanità e servizi socio sanitari. Tanti ed autorevoli gli ospiti dell'iniziativa. Il Presidente del Consiglio regionale delle Marche Antonio Mastrovincenzo, il nuovo Vescovo di Senigallia Mons. Franco Manenti, il Presidente della IV Commissione consiliare Fabrizio Volpini, il Direttore dell'Area Vasta 2 di Ancona Maurizio Bevilacqua. Presente anche l'amministrazione comunale di Senigallia, con il Sindaco Maurizio Mangialardi e l'Assessore ai servizi sociali Carlo Girolametti. «Ci interessa ragionare sul futuro del territorio di Senigallia - ha sostenuto il Responsabile dei pensionati della Cisl di Senigallia Carlo Zezza - sulle criticità che lo caratterizzano e sulle prospettive che lo attendono. In primo luogo per l'Ospedale, rispetto al quale è importante capire quali specialità verranno conservate in rapporto agli altri presidi dell'Area Vasta. Ma anche sui servizi socio sanitari, che vanno sviluppati, specie nelle aree della disabilità e delle dipendenze.» Proprio sull'ospedale, sceso per la prima volta sotto la soglia dei 10.000 ricoveri l'anno, si concentrano le preoccupazioni dei cittadini di Senigallia e dei rappresentanti dei lavoratori. «Dall'analisi della dotazione organica - ha sostenuto Alessandro Mancinelli della Funzione pubblica Cisl - emerge un sottodimensionamento del personale che rende necessario ragionare in un'ottica di riallineamento». Il Presidente della 4° Commissione Fabrizio Volpini ha allargato l'orizzonte delle riflessioni sul piano regionale, respingendo le accuse di mancato confronto con il territorio che nelle ultime settimane sono piovute sull'operato di Giunta e Consiglio. «Qualche “scivolata” procedurale c’è stata, ma abbiamo condiviso il progetto di trasformazione dei piccoli ospedali con tutti i Sindaci interessati, ai quali poi è mancato il coraggio di difendere quanto deciso. Sul riordino dobbiamo comunque andare avanti, anche per non perdere le risorse nazionali erogate a titolo di premialità». Contro il rischio di una deriva tecnocratica della sanità, non solo regionale, ha lanciato l'allarme il Segretario della Cisl Marche Sauro Rossi. «Le nostra Regione rischia di uscire schiantata da una logica di definizione degli assetti basata solo sui bacini di utenza. Vanno considerate anche le caratteristiche geografiche del nostro territorio e la distribuzione della popolazione, specie nell'entroterra». Per Rossi due sono gli impegni urgenti. «La trasformazione dei piccoli ospedali va accompagnata dall’avvio effettivo del progetto Case della Salute/Ospedali di comunità, con reali servizi collocati al loro interno. E' necessario inoltre un maggiore coinvolgimento dei Medici di famiglia, senza i quali i processi di riordino rischiano di restare bloccati».
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08/01/2016 Trasporti e qualità della vita, cosa fare?
La recente indagine ISTAT confermava la Provincia di Pesaro e Urbino più o meno nelle stesse posizioni del 2014 in tema di qualità della vita e dell’aria, ma a ben guardare non è poi così vero. Se guardiamo in faccia la realtà sembra che non sia proprio cosi. E’ condiviso che una delle cause primarie dell’inquinamento dell’aria sia causata dal traffico dei mezzi di trasporto e specialmente in questo trascorso mese di dicembre di particolare clima, se ne è dimostrata tutta l’evidenza. In tema di trasporti, privati e pubblici, la provincia pesarese certamente non brilla per equilibrio e funzionalità. Basti pensare alla qualità del trasporto pubblico su ruote, caotico, inadeguato ed eccessivamente costoso per i cittadini. Abbiamo già denunciato più volte come CISL dell’inadeguatezza dei mezzi pubblici e dell’elevato costo dei biglietti, il cui ultimo aumento è stato mascherato dalla giustificazione che avrebbe consentito l’ acquisto di 12 nuovi autobus ecologici. Aumento effettuato, autobus mai introdotti, anzi il Presidente di ADRIABUS, si è spinto di recente, a sostenere che compete alla Regione Marche effettuare gli investimenti ecologici e non le società private che dalla Regione incassano fiumi di denaro pubblico. La CISL DI Pesaro, Fano, Urbino, è convinta che cambiare si può, a partire dalla modifica di un sistema di trasporto che è dimostrato, ha fato il suo tempo ed è causa di inquinamento. Occorre ripensare la mobilità urbana nelle nostre città con la creazione di reti ciclabili diffuse sicure e percorribili, con l’estensione delle zone a traffico limitato nei centri storici. Altresì importante è l’utilizzo delle risorse che Autostrade per l’Italia dovrà spendere nelle città di Pesaro e Fano. Come CISL, siamo convinti che rilanciare e finalmente riattivare il collegamento ferroviario Fano-Urbino, sia non solo una scelta necessaria, ma coraggiosa , perché apporterebbe non pochi benefici, non solo sul versante del tanto dibattuto rilancio turistico del territorio, ma sulla qualità dell’aria e della vita dei cittadini. Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio di fine anno ha richiamato l’attenzione sulla necessità di contenere gli inquinamenti da idrocarburi e dal traffico, utilizzando di più il trasporto pubblico, ma per questo, deve essere efficiente ed ecologico e nella nostra provincia, non è né l’uno, né l’altro. Siamo convinti, che una politica seria e lungimirante per il territorio, parte da scelte condivise ed innovative, da parte della Regione, dei Comuni, dello Stato. Per questo riteniamo necessaria una seria riflessione che scevra da ogni pregiudizio e preconcetto, elabori un progetto di fattibilità per la riattivazione della Ferrovia Fano-Urbino. 
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08/01/2016 Una sanita’ nel caos
Nel mese di dicembre la CISL di Pesaro - Urbino aveva lanciato un grido di allarme sulla situazione del servizio sanitario della provincia. Purtroppo i rischi segnalati allora si sono puntualmente concretizzati con l’inizio dell’anno e, forse, la situazione è andata oltre ogni più pessimistica previsione. Una delibera regionale di fine anno approvata approfittando del fatto che i cittadini marchigiani erano distratti in quanto si apprestavano a celebrare le imminenti festività natalizie, ha ulteriormente complicato la situazione. Le Case della Salute sono diventate “Ospedali di Comunità”; un cambio di nome senza definirne né i contenuti né i servizi erogati ai cittadini. L’entroterra pesarese è stato ulteriormente privato dei servizi più elementari e necessari, continuando a subire un pericoloso svuotamento di offerta sanitaria. La cosiddetta Azienda Ospedaliera Marche Nord, che ormai può considerarsi una sorta ectoplasma mai esistito, ha comportato la destrutturazione dei due nosocomi di Pesaro e Fano che non riescono più a dare risposte adeguate a chi ne ha bisogno, sia a causa della disorganizzazione che per la cronica carenza di personale, conseguente anche alla “fuga” di diversi professionisti: il risultato è che i cittadini sono costretti a rivolgersi sempre più spesso fuori regione con pesanti disagi e costi di trasferimento. La mobilità passiva, pertanto, determina una vera e propria emorragia di risorse che la Regione Marche è costretta a devolvere alle regioni limitrofe. Nel frattempo il tanto decantato “decalogo” che avrebbe dovuto invertire la tendenza delle liste di attesa, non decolla e, soprattutto non produce effetti. Il colpo di grazia è poi arrivato quando la Regione, con un vero e proprio colpo di mano, ha deciso di avocare all’ASUR l’unico livello di contrattazione, con conseguenze gravi per la gestione delle situazioni periferiche. A tal punto è lecito chiedersi a che servono le Aree Vaste se, come abbiamo già segnalato a dicembre sono etero dirette dall’ASUR attraverso un miope centralismo burocratico ed è stata loro sottratta persino la contrattazione? Insomma, il 2016 è iniziato creando un vero e proprio caos nella sanità ed in particolare in quella pesarese, tanto che diversi Amministratori Locali stanno manifestando il loro dissenso e preoccupazione per quanto sta accadendo. Il caos poi è ulteriormente incrementato da interventi a conferma e smentita delle decisioni assunte da parte delle autorità della Regione. La CISL della provincia di Pesaro non può non denunciare tale stato delle cose ed esprimere una forte preoccupazione, sottolineando anche l’esigenza di avviare una forte mobilitazione che coinvolga gli Operatori Sanitari ed i Cittadini; i primi costretti a sopperire alla carenza di personale ed alla disorganizzazione dei servizi impegnandosi al limite delle possibilità, i secondi ad emigrare in altre regioni per potersi curare con tempestività ed adeguatezza. Il 22 gennaio prossimo le Organizzazioni Sindacali pesaresi sono state convocate, dopo averne fatto da tempo richiesta, dai Direttori dell’Area vasta 1 e Dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord ed in quella occasione saranno ribadite le richieste già avanzate a suo tempo: 1) Dove , come, quando e con quali risorse si costruirà il nuovo Ospedale Marche Nord? 2) Nel frattempo come si intende organizzare il servizio sanitario nelle due strutture e che soluzione si intende dare al posizionamento dei diversi servizi (vedi il punto nascita) ? 3) Come si intende organizzare il sistema delle reti cliniche, ed il sistema di presa in carico? 4) Che ruolo avranno gli ospedali di Urbino e Pergola? 5) Dove si posizioneranno la case della salute oggi diventate “ospedali di comunità” e con quali prestazioni sanitarie? 6) Quale dovrà essere il ruolo del privato nella sanità pesarese?Attendiamo risposte concrete e credibili. Il tempo dei proclami delle chiacchiere e delle decisioni poi smentite è terminato, occorrono fatti e risposte alla domanda di salute degli abitanti della provincia di Pesaro!I Responsabili AST Fano Pesaro Urbino (Giovanni Giovanelli - Gabrio Maria Tonelli  - Leonardo Piccinno )
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11/12/2015 Fusioni tra Comuni? Una scelta importante
La CISL di Pesaro, Fano e Urbino, considera di notevole importanza il percorso di fusione intrapreso dai comuni di: Pesaro con Mombaroccio e Urbino con Tavoleto, che vedrà un passaggio decisivo nella giornata di domenica 13 dicembre p.v. con lo svolgimento del referendum tra i cittadini dei territori interessati.Le fusioni tra Comuni, non solo sono importanti ma necessarie a consentire un processo di aggregazione e di rafforzamento della capacità di dialogo e di sinergia tra comunità che debbono affrontare il cambiamento dei tempi e dell’economia.Occorre però, considerare questo imminente appuntamento, solo il primo passo di un impegno sempre più ampio verso il coinvolgimento di altre comunità, perché la fusione non può e non deve essere solo l’occasione per superare le asperità ed i limiti del Patto di Stabilità, ma un’opportunità da cogliere per ampliare gli assetti al fine di una maggiore efficienza amministrativa e per formare nuove identità comunitarie, mantenendo comunque salde le tradizioni e la storia di ogni singola popolazione.Lo svincolo dal Patto di Stabilità, quindi, non può essere l’unica ragione, ma il punto di partenza verso una logica aggregativa che possa consentire a fasce di cittadini, sempre più ampie, nuove opportunità di sviluppo e nuovi modelli sociali inclusivi.La CISL si è sempre battuta perché, si introducesse in Italia una legislazione che promuovesse l’aggregazione tra Comuni ed in questa logica, saluta positivamente lo sforzo avviato, sia pure tra mille difficoltà e resistenze oggettive, nelle aree oggi interessate al referendum, ma auspica che processi analoghi si sviluppino a breve anche in altre parti del territorio, nella Val Metauro come nella Val Cesano, nella Val del Foglia come nell’hinterland di Fano.Le AST CISL di Pesaro – Fano - Urbino
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21/11/2015 NO al fanatismo ideologico: rafforziamo la coesione sociale
ANOLF e la Cisl di Pesaro Fano Urbino esprimono la piena solidarietà alla comunità musulmana della nostra Provincia, in riferimento al gravissimo fatto di intolleranza avvenuto nei confronti dei centri islamici della nostra provincia con le affissioni di volantini offensivi della dignità della persona e che negano il valore dell’integrazione sociale e religiosa. Il nostro territorio e la nostra società SONO INCLUSIVE, fanno del valore dell’accoglienza e della coesione sociale nel rispetto reciproco delle diverse religioni, il fondamento della pacifica convivenza. Coloro che ignobilmente e nel buio della notte hanno voluto compiere un gesto così vile e deprecabile non conoscono il valore arricchente della reciprocità, della coesione sociale, ma vogliono unicamente creare e fagocitare sentimenti di emarginazione, odio razziale e religioso. ANOLF e la Cisl di Pesaro Fano Urbino condannano fermamente questo gesto e si adopereranno con impegno per scardinare qualsiasi forma virale di razzismo e rafforzare la coesione sociale con l’integrazione di ogni persona indipendentemente dalle differenze culturali, religiose e politiche.
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05/11/2015 Trasporti sanitari: lavoratori affamati dalla burocrazia
“Procedure non rispettate, lungaggini burocratiche sono alla base del mancato versamento degli stipendi di 40 lavoratori da luglio – spiega Vincenza De Leo della Fisascat Cisl, insieme a Cgil e Uil. Registriamo un completo disinteresse sul destino dei lavoratori, anche nell’incontro avvenuto il 3 novembre in Prefettura, si registrano fatti gravi sia dal livello dirigenziale istituzionale che dal livello imprenditoriale, se di impresa possiamo parlare”. La Coop “Solaris”, che si occupa di trasporti sanitari, è stata rappresentata per l’ennesima volta da un soggetto nuovo che, seppur munito di delega di rappresentanza, ha ammesso di non aver nessun potere decisionale sulla vertenza con enorme stupore non solo delle parti sociali ma anche della stessa Prefettura di Pesaro. Improvvisamente ha disconosciuto, pur non essendo cambiati i soggetti, le procedure di riconoscimento essenziali per il pagamento delle fatture. Ci hanno informato che il 16 Ottobre, in ottemperanza alle decisioni assunte in sede ministeriale il giorno 8 Ottobre, la cooperativa ha provveduto all’invio delle fatture relative al periodo Aprile-Giugno ma hanno dimenticato di fornire all’Area Vasta 1 la giustifica delle stesse, impedendo di fatto il controllo ed il conseguente pagamento delle stesse. D’altro canto però la stessa Area Vasta non ha comunicato per iscritto tale mancanza e di fatto non ha accertato nulla. E’ doveroso, da parte nostra, sottolineare che l’Area Vasta nella persona del Dott. Gigliucci, direttore amministrativo Asur Marche si è mostrato disponibile all’intervento in surroga a favore dei lavoratori previa consegna dei cedolini paga dei singoli per l’effettuazione dei pagamenti, tutto ciò ostacolato dall’immotivato nonché incomprensibile diniego della Coop Solaris. E’ sconcertante che un servizio essenziale come il trasporto sanitario venga affidato a soggetti capaci di tale “ Irresponsabilità”. Le vittime, ancora una volta, sono i lavoratori che ogni giorno garantiscono lo svolgimento del servizio non ricevendone il dovuto compenso. Le Organizzazioni sindacali, in questo scandaloso contesto, ribadiscono lo stato di agitazione proclamato e annunciano l’avvio di una serie di azioni di protesta attraverso manifestazioni pubbliche nei giorni a seguire.
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21/10/2015 Fondazione Don Gnocchi: presidio contro la disdetta del Contratto Nazionale
Si è tenuto oggi 21 ottobre un nutrito presidio di lavoratori della Fondazione Don Gnocchi presso il centro Bignamini di Falconara. I lavoratori dei centri marchigiani, circa 150, protestano in contemporanea con tutti gli altri centri d’Italia, contro la decisione della Fondazione di disdettare il contratto nazionale di lavoro. Dopo due anni di sacrifici, in cui i lavoratori, per fronteggiare i problemi finanziari della Fondazione, hanno regalato 80 ore procapite annue di lavoro e rinunciato a due giorni di ferie ciascuno, la Fondazione non ha trovato di meglio che scaricare nuovamente sui suoi dipendenti le sue difficoltà economiche a livello nazionale. I lavoratori chiedono che il Don Gnocchi ritiri la disdetta del Contratto e che si apra un confronto serrato a livello nazionale in grado di fare luce, una volta per tutte, sullo stato reale della “pseudo” crisi lamentata dalla ONLUS. Le segreterie regionali del pubblico impiego di Cgil Cisl UIl hanno scritto una lettera aperta al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli chiedendo un suo diretto intervento nei confronti della Fondazione. Sulla vertenza CGIL, CISL e UIL Funzione Pubblica delle Marche, registrano positivamente la solidarietà dell’On. Emanuele Lodolini (PD Marche) che ha presentato, il 15 ottobre u.s., apposita interrogazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’On. Lara Ricciatti di (SEL Marche) con un duro intervento stampa diffuso il 16 ottobre e dell’On. Piergiorgio Carrescia (PD Marche) che sosterrà le iniziative parlamentari relative alla vicenda.
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16/10/2015 Rispettiamo i lavoratori
"La giustizia faccia il suo corso, chi ha sbagliato paghi ma i lavoratori? Non ci stiamo alla gogna mediatica a cui vengono sottoposti gli addetti ai lavori". E’ questa la dichiarazione di Vincenza De Leo - Fisascat Cisl Marche. Da un paio di settimane i lavoratori del trasporto sanitario di Pesaro e Fano sono sotto accusa; persone che per poco più di 1000 euro al mese vivono con una divisa cucita sulla pelle, attaccati ad un cellulare per le chiamate continue, impegnati per 10 ore al giorno in reperibilità continua, per una indennità di 1,55 euro l’ora, indifferentemente sia di notte o di giorno. Dopo il servizio delle Iene sono bombardati da offese: social network, opinione pubblica, solo perché sono l’immagine viva delle aziende titolari degli appalti. Desideriamo ricordare che sono solo esecutori materiali non a conoscenza di come viene organizzato il servizio: la responsabilità di quanto accaduto non deve ricadere sui lavoratori ma bensì su coloro che non hanno vigilato per il rispetto del capitolato d’appalto. Non ci sembra di vivere in un paese normale, non crediamo sia giusto che debbano intervenire trasmissioni televisive a denunciare ruberie perpetrate a vario titolo, di cui noi apprendiamo oggi il contenuto. In questi anni abbiamo tutelato il lavoro in virtù di un appalto in essere, abbiamo cercato di difendere il reddito di 88 lavoratori, 88 famiglie il cui destino prima era appeso alle Legge regionale 292, oggi è nelle mani della giustizia? Il 7 ottobre è’ uscita la determina 690 dell’Asur Marche che prevede la gara per l’affidamento del trasporto non sanitario, attraverso una procedura ristretta. L’ammontare economico del servizio, strutturato in tre anni, garantirà il lavoro a un numero molto ristretto dei lavoratori attuali. La rimanente parte dell’attuale appalto sarà affidato, attraverso un interpello in linea con la legge, alle associazioni di volontariato. Siamo altamente preoccupati, chi si fa carico dei lavoratori? L’Assessore alla sanità ci convochi.
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05/10/2015 L’Anolf: occorre trovare alloggi per i senza fissa dimora
L’Anolf di Pesaro-Urbino interviene sulla vicenda degli “abusivi” sorpresi a dormire nella sala d’aspetto del pronto soccorso e nelle adiacenze dell’ospedale San Salvatore di Pesaro. "Non è la prima volta che la nostra organizzazione – scrive Gianluigi Storti dell’Anolf - solleva il problema dei senza fissa dimora". Abbiamo avuto a Pesaro, nel recente passato, anche alcuni casi di persone sole, morte di freddo e stenti in ricoveri di fortuna lungo il fiume Foglia. La Caritas Diocesana e diverse altre istituzioni e associazioni caritative, hanno fatto molto in questi anni, anche allestendo alloggi e strutture di accoglienza. Basta pensare alla mensa O.D.A. di via del Teatro gestita dalla Caritas, con l’aiuto di famiglie e volontari, che fornisce gratis pasti caldi, oppure alla distribuzione di vestiario, ai servizi igienici e alle docce. Negli ultimi tempi il numero delle persone che vagano per la città in cerca di un aiuto è notevolmente aumentato. Si enfatizza in questi giorni, con una carta soddisfazione, il blitz effettuato dalle forze dell’ordine all’ospedale. Ora si parla addirittura di tolleranza zero nei confronti dei rom e degli immigrati. L’ospedale non è un dormitorio e siamo d’accordo, ma il problema è lungi dall’essere risolto. Le persone scacciate infatti dove si rifugeranno? Dove troveranno un nuovo ricovero per passare la notte ora che l’inverno si avvicina. Questa è la vera questione che ci si deve porre. Tanto più che il problema della casa non riguarda solo gli stranieri. L’osservatorio sulle marginalità istituito dalla Cisl di Pesaro e del quale l’Anolf è parte, ha rilevato che tra le persone in difficoltà economica ed esistenziale vi è un’elevata percentuale di cittadini pesaresi, spesso interessati da sfratti esecutivi, poiché non riescono a pagare regolarmente l’affitto. Situazioni di disagio che si amplificano quando vi sono separazioni, malattie o scomparsa di congiunti che fanno vacillare l’equilibrio economico familiare. Pochissimo si è fatto a livello istituzionale per risolvere il problema dei senza tetto. Ancora una volta torniamo a ribadire ciò che spesso abbiamo sostenuto, senza essere ascoltati. Pesaro ha bisogno di dotarsi di alloggi per far fronte all’emergenza abitativa delle famiglie e delle persone in difficoltà. Dalle giovani coppie che non possono, almeno all’inizio, affrontare gli elevati costi di un affitto o di un mutuo, alle famiglie interessate dalla mobilità, dalla disoccupazione e dalla cassa integrazione. A Pesaro si costruisce molto, c’è chi dice anche troppo. E’ giusto allora pensare di legare la concessione di licenze edilizie e la quantità di edificato alla disponibilità delle imprese a concedere gratuitamente o in comodato d’uso, alcuni appartamenti al Comune. Si ricostituirebbe in breve, in questo modo, un patrimonio edilizio pubblico per rispondere alle emergenze. Gli alloggi, concessi a rotazione e a canoni sostenibili, potrebbero essere gestiti da associazioni o famiglie che ne trarrebbero così occasione di lavoro, in un periodo di profonda crisi occupazionale.
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02/10/2015 Opere compensative A14 Cisl: usiamo bene gli investimenti
Ancora una volta si riapre il dibattito sulle opere compensative per la realizzazione della terza corsia dell’A14. Queste opere servono ai cittadini della provincia di Pesaro Urbino, o sono inutili e dispendiose?I 150 milioni di investimenti della società autostrade sul territorio provinciale, sono una somma a cui si può tranquillamente rinunciare, oppure, possono diventare un volano per la ripresa del settore dell’edilizia e della sua filiera ?Sono questi, gli interrogativi che la CISL di Pesaro, Fano e Urbino, si pone rispetto al dibattito pubblico che ha ripreso vigore con le ultime prese di posizioni dei comitati di Fano sulle opere complementari all'autostrada.Occorre avviare un serio dibattito che coinvolga tutte le forze, politiche sociali ed economiche, per elaborare una proposta articolata e di sostegno all’infrastrutturazione del territorio.La CISL, è convinta che la salvaguardia del territorio, compreso quello paesaggistico, si effettua guardando all'utilità dei progetti ed alla loro capacità di essere facilitatori e promotori di nuove opportunità che aiutano, non solo a tutelare l'ambiente ma a risolvere quegli annosi nodi strutturali, viari e d'inquinamento che fino ad oggi sono stati causa dei tanti disagi e sofferenze per i cittadini lungo le strade della provincia.Ritiene, infatti che oltre le opere complementari, siano irrinunciabili per il rilancio dello sviluppo economico e sociale: la realizzazione della Fano Grosseto (da chiarire quale progetto? quali risorse? Quali tempi di realizzazione ?), la Ferrovia Fano-Urbino, come metropolitana di superficie per una nuova offerta turistica e quale collegamento funzionale con la città universitaria di Urbino (patrimonio dell’UNESCO) e con gli aeroporti di Rimini e Ancona.Le opere complementari sono un’ occasione di investimenti da cogliere e valorizzare per superare il gap accumulato in questi anni. I progetti, nell’ottica di una strategia complessiva di sviluppo, devono essere una opportunità al servizio della collettività e non l'occasione per interessi contrapposti di natura politica, affaristica o pseudo ambientalista..
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30/09/2015 Piano strategico: uno sguardo sul futuro di Ancona
Il futuro di Ancona da progettare tutti insieme, cittadinanza e amministrazione comunale. Seguendo questa filosofia, si è costruito presso la Mole Vanvitelliana l’incontro tra cittadini e istituzioni per discutere e presentare proposte da inserire nel Piano strategico per i prossimi 10 anni.«La partecipazione è stata notevole con ben 400 persone iscritte, ed evidenzia l’interesse degli anconetani  per  la città in cui  vivono e il loro desiderio di partecipazione», ha detto Alessandro Mancinelli,responsabile Ast di Ancona  che ha partecipato con una delegazione dell’Area sindacale di  Ancona. L’utilizzo del metodo dell’Open Space  Technology ha permesso I’emersione di temi  quali: lo sviluppo  della città come polo culturale, il potenziamento dell’area portuale, trasporto pubblico su monorotaia , sviluppo  del turismo locale, città creativa, sostenibile e trasparente, acceleratrice di innovazione attraverso l’incontro tra soggetti responsabili dell’innovazione, città senza barriere, valorizzazione del mare e della bellezze della città, il rapporto con l’università. Alcune idee e visioni saranno selezionate e inserite nel Piano strategico e saranno patrimonio di tutti gli attori sociali del territorio: istituzioni, associazioni , imprenditori e cittadini.
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28/09/2015 Rincari Adriabus: lettera aperta ai Sindaci
Egregio Sindaco,la Società ADRIABUS, a prevalente capitale pubblico, dal 1° settembre c.a., sulla scorta delle decisioni assunte dalla nuova Giunta Regionale, ha aumentato il costo dei biglietti del trasporto pubblico urbano ed extraurbano, di cui è concessionaria all’interno del bacino provinciale.Il rincaro grava su tutti i cittadini, specie i residenti nelle aree interne, che si trovano nella necessità di ricorrere la mezzo pubblico per gli spostamenti legati al lavoro o all’accesso a uffici e servizi e pesa in modo particolare sulle famiglie, che, con redditi già pesantemente provati dalla crisi, si trovano a dover fronteggiare un aumento consistente del costo del trasporto scolastico.L’aumento del prezzo dei biglietti appare del tutto ingiustificato alla luce della riduzione rispetto all’anno precedente del costo dei carburanti ed è inaccettabile che possa essere motivato con la necessità di introdurre 12 nuovi mezzi ecologici: l’acquisto di nuovi mezzi dovrebbe rientrare nell’ordinaria capacità di un’azienda sana di programmare gli investimenti utilizzando risorse proprie o apportate dai soci investitori. Assistiamo invece alla prassi consueta di scaricare i costi gestionali sui cittadini utenti, per coprire mancanza di progettualità e di scelte programmatiche.La CISL del territorio di Pesaro, Urbino, Fano La sollecita, pertanto, insieme agli altri Sindaci della Provincia, ad assumere una posizione netta di protesta nei confronti della Società Adriabus al fine di correggere una scelta sbagliata, miope, ingiustificata e fortemente penalizzante per i cittadini, per la loro qualità della vita e il loro fondamentale diritto allo studio, al lavoro, alla mobilità. Pesaro, 23.09.2015  
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26/09/2015 Insieme per non dimenticare
Sabato 3 ottobre  a Fano una giornata per ricordare i migranti morti nel mare di Lampedusa.Il 3 ottobre ricorre l’anniversario del tragico naufragio in cui persero la vita 368 migranti al largo di Lampedusa. In questa giornata si vuole ridare dignità e voce alle tante vittime dell’immigrazione, in particolare con un’iniziativa che vede uniti in un momento di preghiera cristiani e musulmani. Alle ore 17 presso la Tensostruttura Sassonia (v.le Adriatico), famiglie, cittadini, laici e religiosi si ritroveranno per un momento di preghiera per le vittime di tutte le stragi in mare e in terra. La preghiera sarà guidata dalle diverse confessioni religiose presenti. Terminato il momento di preghiera, tutti i partecipanti si uniranno in un corteo silenzio verso il Pincio, per partecipare alle ore 18 alla tavola rotonda “Il popolo dei migranti verso l’Europa. Accogliere o respingere” che si terrà all’interno delle iniziative della Settimana africana regionale organizzata dall’Associazione fanese L’Africa chiama. Dopo il saluto di Marina Bargnesi, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Fano, interverranno Ettore Fusaro, operatore di Caritas Marche; alcuni giovani profughi accolti presso le strutture della Provincia di Pesaro e Urbino; Mounya Allali, responsabile dei centri di accoglienza profughi della Cooperativa Labirinto. Si concluderà con un momento di intrattenimento con musiche africane a cura del gruppo Crazy Djembè. L’iniziativa è promossa da: Ufficio Diocesano per la Pastorale per i Migranti e Itineranti, Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo e Dialogo Interreligioso, in collaborazione con: Anolf Pesaro, Alleanza delle Comunità Islamiche della Provincia di Pesaro e Urbino; Caritas Diocesana di Fano Fossombrone Cagli Pergola; L’Africa Chiama Onlus. 
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26/09/2015 Croce Azzurra: i sindacati avevano già denunciato
"Siamo sconcertati, dichiara Enza De Leo della Fisascat Cisl insieme alla Cgil e alla Uil, dal senso di abbandono che aleggia sugli articoli di stampa sulla vicenda della “Croce Azzurra/Solaris”, anche perché vorremmo puntualizzare che i lavoratori sono assistiti dalle organizzazioni sindacali da molto tempo e tanti sono gli interventi da noi effettuati per la tutela dei lavoratori in essere nell’appalto". Alcuni mesi fa la società di trasporto sanitario Croce Azzurra è stata rilevata dalla coop emiliana Solaris. E’ assolutamente vero che e nel passaggio la perdita retributiva è stata enorme ma è pur vero che le organizzazioni sindacali si sono opposte ed hanno promosso tutte le azioni possibili per cercare di arginare le perdite attraverso l’informativa alle stazioni appaltanti circa le irregolarità dei passaggi, incontri in prefettura e alla fine abbiamo denunciato la Cooperativa all’ispettorato. Ad oggi siamo in attesa dell’esito dei controlli e giusto il 22 Settembre abbiamo stabilito un’assemblea generale dei lavoratori che coinvolge tutte le cooperative operanti nella provincia di Pesaro per il trasporto sanitario. Abbiamo indetto lo stato di agitazione per i mancati versamenti delle retribuzioni e delle aperture di procedure di licenziamento che coinvolgono 44 lavoratori. La partita è difficoltosa perché su questi lavoratori, che nella totalità sono circa un centinaio, pende l’applicazione di una legge regionale la “292” , a parere nostro sbagliata, che affida tutto il trasporto sanitario al volontariato e di conseguenza quando si arriverà alla sua applicazione completa, il personale delle cooperative si ritroverà licenziato. Le nostre non sono puntualizzazioni mirate per sottolineare il nostro operato ma bensì vogliamo denunciare la sordità di enti pubblici che si nascondono dietro logiche di “risparmio”  e invitiamo ufficialmente l’assessore alla sanità ad intervenire sulla questione, magari cominciando a convocare le rappresentanze sindacali riaprendo così quel tavolo di confronto bruscamente interrotto dalla vecchia compagine politica.
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21/09/2015 Volontariato e poesia, ecco la seconda edizione del Premio "Città di Recanati"
Sabato 26 settembre 2015, ore 16.00 presso l’Aula Magna del Palazzo Comunale di Recanati, si terrà la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio Letterario “Città di Recanati”  Concorso nazionale di Poesia 2015 promosso dall’Anteas di Macerata (nella foto la premiazione della vincitrice della prima edizione da parte del Sindaco di Recanati). L’Anteas (Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà) è una ONLUS promossa dalla Federazione dei Pensionati della Cisl, con lo scopo di dare impulso  alla solidarietà, specialmente nei confronti dei più deboli, bisognosi e soli, attraverso una serie di attività di volontariato sociale, ma anche turistico e culturale. In questo contesto si colloca il concorso nazionale di poesia  “ La Poesia non ha età” al quale hanno partecipato 43 poeti di tutte le età provenienti da 13 Regioni italiane e 2 poeti francesi. Le  poesie  pervenute sono per lo più dedicate al tema della famiglia, dell’amore e ad eventi nazionali e internazionali. Le prime tre classificate verranno premiate con un trofeo. Dalla quarta alla sesta classificata saranno assegnate menzioni d’onore con targa, come da regolamento. Dei diplomi verranno consegnati a tutti i poeti segnalati dalla giuria, presieduta dal Consigliere comunale di Recanati Dott. Andrea Marinelli. Saranno assegnati anche 6 premi speciali: due dall’Anteas di Macerata, tre dalle sezioni Anteas di Tolentino-Camerino, Civitanova-Recanati e Macerata, uno dalla poetessa francese Maria Salamone Madrina del Concorso. In totale saranno 22 le premiazioni, su 81 poesie pervenute ed esaminate. Un’occasione importante per l’Anteas, nella città di Giacomo Leopardi, che è il centro della cultura e della poesia della Regione Marche.
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18/09/2015 Fusione Pesaro - Mombaroccio, la Cisl chiede partecipazione
Il dibattito suscitato in questi giorni dal progetto di fusione del comune di Mombaroccio con Pesaro, solleva in realtà un problema molto più complesso, ampio e delicato. Infatti si tratta non solo di capire quali vantaggi porterà agli abitanti del comune più piccolo ma di ragionare sull’assetto istituzionale e sociale che ci sarà nel territorio della nostra provincia con comuni che hanno una media di abitanti molto bassa. Considerata, infatti, la dimensione abitativa dei nostri comuni, il taglio dei trasferimenti agli enti locali, la gestione associata dei servizi sociali tramite gli ATS (sicuramente in futuro avranno un ruolo sempre più incisivo, considerato anche i compiti affidati loro dalla legge regionale n. 32/2014 ) e la possibilità di sbloccare il vincolo del patto di stabilità finalizzando tali risorse allo sviluppo del territorio, è assolutamente necessario intraprendere con gli enti locali un confronto costruttivo e responsabile sulle modalità e sui criteri dei processi di fusione tra i comuni. E’ evidente che occorre valutare e rispettare la omogeneità territoriale, le caratteristiche orografiche e le peculiarità sociali ed economiche. In questa decisiva rivisitazione dell’assetto locale dei nostri comuni, la Cisl chiede che il processo avvenga tramite la partecipazione e il coinvolgimento degli abitanti interessati e delle realtà associative del territorio al fine di evitare sterili battaglie campanilistiche che non giovano allo sviluppo delle comunità ma creano faziosità e frapposizioni non utili ai percorsi di fusione, peraltro a nostro giudizio non più rinviabili. Non vorremo trovarci di fronte a parziali processi di fusione come quello di Pesaro con Mombaroccio (e gli altri comuni dell’Unione del San Bartolo e del Foglia?), o quello che sta accadendo con alcuni comuni che costituiscono l’unione della Val Metauro: quattro comuni lavorano per la fusione e gli altri comuni quale strada scelgono? Quella dell’isolamento o pensano a fusioni non corrispondenti alle peculiarità sociali, culturali ed economiche del territorio? Anche l’Unione Roveresca (formata da quattro comuni; San Giorgio, Piagge, Orciano, Barchi per un totale di 5464 abitanti) potrebbe diventare il perno di una fusione che coinvolgerebbe i comuni limitrofi. Nella Val Metauro e Val Cesano sarà interessante capire quale ruolo vogliono giocare i comuni dì Fano (61.192 abitanti), Mondolfo (14465 abitanti), Fossombrone (9674 abitanti) e Pergola (6396 abitanti). Avvieranno percorsi di fusioni finalizzati alla creazione di comuni significativamente abitati e orograficamente omogenei?Anche i comuni dell’ alta Val Metauro e del Montefeltro non si possono sottrarre a questa dinamica se vogliono avere le risorse per rafforzare i servizi e per uscire dall’isolamento infrastrutturale e di servizi nei quali si trovano. Il nuovo assetto degli enti locali dovrà affrontare apertamente e responsabilmente la delicata questione della gestione del personale che riveste un ruolo fondamentale nel processo riorganizzativo. Questi processi così delicati ed impegnativi, sia per le comunità che per le ricadute sugli assetti organizzativi del personale, necessitano di un ampio coinvolgimento dei soggetti interessati al fine di evitare soluzioni non adeguate al contesto organizzativo del personale e alle esigenze della popolazione. La Cisl di Pesaro Fano Urbino vuole da subito confrontarsi con gli amministratori e le comunità locali su questi processi perché li riteniamo una reale possibilità di sviluppo economico, sociale e civile.
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16/09/2015 VERTENZA BEST: PROSEGUE IL CONFRONTO
ANCONA - Un gruppo di lavoratori della Best manifestazione davanti alla sede della Regione Marche.Foto AnsaMarche  Continua il confronto serrato sul futuro della Best di Cerreto d'Esi. Oggi nuovo tavolo di confronto in Regione  tra Fim Fiom Uilm, l’amministratore delegato della multinazionale americana e l’Assessore regionale al lavoro.  A due settimane dall'annuncio dell’avvio della procedura di licenziamento per 55 operai su un totale di 199, sono continuate le proteste dei lavoratori, in sciopero e presidio,  anche durante il primo incontro di lunedì, sotto Palazzo Raffaello .  Richiesto, dai sindacati di categoria  e le rispettive RSU, il ritiro immediato della procedura di mobilità. L’azienda  ha  manifestato la disponibilità ad un accordo  che permetta di evitare  il ricorso ai licenziamenti collettivi ma che tenga comunque conto della riduzione dei costi complessivi  previsti dal piano industriale.   « Serve un progetto serio e concreto, che preveda investimenti per rilanciare il sito produttivo di Cerreto –rilancia  Andrea Cocco, Fim Cisl Marche, presente all'incontro in Regione – Poi, eventualmente, tratteremo su soluzioni conservative per i  lavoratori anche attraverso gli ammortizzatori sociali. ». Le parti si riuniranno lunedì 21 e mercoledì 23 settembre per proseguire il dialogo sulla sorte dello stabilimento di Cerreto d'Esi.
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16/09/2015 Formaorienta, aperte le iscrizioni
Aperte le iscrizioni ai corsi di formazione per docenti ed orientatori nell'ambito del progetto FORMAORIENTA, finanziato dalla Regione Marche con il Fondo sociale europeo.  FORMAORIENTA si propone di formare operatori del sistema di orientamento delle Marche per migliorare e uniformare i servizi offerti ai cittadini, seguendo le linee guida regionali in merito all'orientamento (DGR 631 del 2014) attraverso la realizzazione di 35 corsi di formazione diffusi su tutto il territorio regionale. I corsi sono rivolti ad una platea complessiva di circa 525 operatori: docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, orientatori degli uffici orientamento e placement delle università, orientatori delle agenzie formative accreditate, operatori delle Province e orientatori dei CIOF. Sono in corso 25 Seminari informativi di orientamento aperti al pubblico in tutto il territorio marchigiano. I percorsi formativi del territorio Fermano sono gestiti da Ial Marche che in partenariato con Enfap (ente capofila), Università di Camerino, e Formaconf seguirà la realizzazione di formaorienta. Le domande di partecipazione per le Province di Fermo e Ascoli Piceno, devono essere presentate a Ial Marche entro 10 giorni dall’avvio del percorso scelto, su apposito modello placement e appendice con allegati.  I calendari e i modelli da compilare per l’iscrizione sono scaricabili dal sito internet: www.ialmarche.it oppure consultate il sito regionale www.istruzioneformazionelavoro.marche.it nella sezione dedicata all’ ORIENTAMENTO   http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Orientamento/FORMAORIENTA.aspx
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15/09/2015 Aumenti nel trasporto pubblico, la Cisl protesta
Un nuovo attacco al welfare sociale, un nuovo attacco alle risorse dei cittadini della provincia di Pesaro Urbino. All’apertura del nuovo anno scolastico, come se non bastasse l’aumento del costo di libri, dovuto a testi sempre uguali, ma nuovi nel titolo e nei prezzi, puntuale l’aumento anche del trasporto pubblico, urbano ed extraurbano, per studenti e famiglie, a partire dal 1° di settembre. E’ sorprendente come l’amara pillola venga indorata con la giustificazione dell’acquisto di 12 nuovi mezzi ecologici, quasi come uno scambio tra sicurezza e modernizzazione del trasporto in cambio dell’incremento del prezzo del biglietto a fronte peraltro del costo del gasolio in continua diminuzione. Una vera politica innovativa benedetta dalla nuova giunta regionale, per compensare le mancate entrate dovute a scelte di riforma del sistema dei trasporti regionali mai effettuate e cosa c’è di più semplice nell’Italia e nelle Marche degli anni 2000 , della pesante crisi economica, se non scaricare il tutto sulle spalle dei cittadini, delle famiglie, degli studenti, già provati dai morsi della recessione mai registrata nella regione e nella provincia ? La CISL di Pesaro, Fano e Urbino, protesta fermamente per questo nuovo attacco allo stato sociale. Non solo la Regione taglia sistematicamente i trasferimenti di risorse ai comuni, alla sanità ed al sistema sociale, consente a una società a prevalente capitale pubblico, come ADRIABUS, il cui compito primario è assicurare un moderno ed efficiente trasporto regionale, di scaricare con estrema faciloneria e leggerezza i costi gestionali, tipici dell’attività industriale sulle spalle dei cittadini. La CISL sollecita i Sindaci dei Comuni della provincia e si schiera al loro fianco, in particolare con quelli dei comuni interni, tra cui Urbino, a protestare fermamente contro la Regione e la società ADRIABUS per difendere i propri cittadini costretti a subire questo ulteriore ennesimo salasso economico. Prima che il governo centrale, arrivi ad effettuare la promessa riduzione delle tasse sulla prima casa, la Regione ed ADRIABUS hanno già trovato la soluzione come aumentare quelle locali.  
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11/09/2015 Prefettura di Fermo a rischio. Allarme della Fp Cisl
Leggere sulla stampa lo stupore di istituzioni e rappresentanti politici locali per la  paventata chiusura della Prefettura di Fermo, sorprende negativamente la  Fp Cisl Marche. Il sindacato del pubblico impiego della Cisl, e non solo,  da  tempo aveva già evidenziato  il rischio di una desertificazione della pubblica amministrazione nel fermano. « La Fp Cisl aveva denunciato l'intendimento del Governo, impegnato solo ad effettuare tagli mascherandoli con risibili riorganizzazioni o riforme, di effettuare sforbiciate alla Pubblica Amministrazione e che ciò avrebbe significato per il territorio fermano non solo lo svuotamento della Provincia ma anche la perdita della Prefettura e della Camera di Commercio. - ribadisce Giuseppe Donati, Fp Cisl Marche - Quindi, quale stupore o sorpresa?  Solo lacrime di coccodrillo. Le prossime saranno versate per la Camera di Commercio. Al grido di allarme lanciato dalla CISL FP, tutti o quasi hanno fatto finta di nulla o peggio hanno girato lo sguardo per non vedere la realtà. Ora siamo al capolinea e tutti si stracciano le vesti. - continua Donati -  Lo stesso Prefetto, quando unitariamente con CGIL e UIL siamo andati a rappresentare i timori di una soppressione della Prefettura ci aveva liquidati dicendo che i tempi erano prematuri e che nulla era stato deciso. Bene,ora la decisione c'è e bisogna mettersi in moto per cercare di far cambiare rotta al Governo.» Una  decisione  sbagliata secondo la Fp Cisl Marche. «L'idea “americana” di Renzi di fare un'ammucchiata dei servizi della pubblica amministrazione è sbagliata. - rilancia Donati - Certo anche sulla struttura ospitante si potrebbero fare economie ma da qui a chiudere la Prefettura ce ne passa. Il messaggio di arretramento dello Stato sul territorio è inquietante anche alla luce dei tantissimi fatti di criminalità e micro criminalità che nell'ultimo anno hanno visto protagonista il territorio fermano, soprattutto quello della costa. Invece di rafforzare la presenza ed il presidio dello Stato,si batte in ritirata, scegliendo la logica, sempre più imperante in ogni decisione politica moderna, che è quella economica. Forse conviene che siano i privati a pagarsi la sicurezza e non lo Stato che nonostante le enormi tasse pagate dai cittadini e dalle imprese, intenderebbe scaricare ad altri il presidio del territorio.» La Prefettura però non è solo sicurezza ed ordine pubblico. Sono tanti e diversificati i servizi che gli uffici prefettizi erogano a cittadini ed imprese. «Con l'accorpamento in Ascoli Piceno, si tornerebbe indietro di anni con perdite di tempo e denaro non facilmente quantificabili. - spiega Donati -Tutti a carico dei cittadini e delle imprese. Questo concetto deve essere chiaro perché i detrattori hanno subito messo in moto la disinformazione, facendo passare la battaglia per salvare la Prefettura come una mera lotta in favore dei dipendenti. Falso. - conclude - Ancora una volta, anche se in colpevole ritardo, il territorio dovrà fare muro e squadra. » Il 22 settembre, per iniziare, in tutta Italia e quindi anche a Fermo, CGIL -CISL -UIL organizzeranno assemblee nelle Prefetture soggette a soppressione. L'auspicio della CISL FP è che a Fermo l'assemblea unitaria sia aperta a tutti i rappresentanti delle istituzioni pubbliche e molto partecipata. Sindaci, Assessori regionali, Parlamentari eletti nel fermano sono invitati.   
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31/07/2015 TARI Comune di Ancona, rincari sopra i 25 mila euro di reddito isee
 «Il Comune di Ancona ha approvato il  bilancio senza considerare alcune criticità,  che avevamo segnalato già nel mese di aprile scorso, relative alle nuove tariffe della Tari» affermano preoccupati Cgil Cisl Uil  Ancona. « Avevamo evidenziato che un eventuale aumento  del 10% della Tari  per i redditi ISEE superiori ai 25.000 € avrebbe colpito una larga parte famiglie composte da lavoratori dipendenti con un figlio a carico e che hanno subito  in questi ultimi anni, in molti casi, anche  il blocco dei rinnovi contrattuali.Per questo in sede di variazione  del Bilancio, avevamo chiesto che fosse inserita anche la fascia di reddito ISEE superiore ai  25.000 € tra i beneficiari delle detrazioni per  sterilizzare l'aumento tariffario previsto» ricordano i sindacati consapevoli dell'urgenza dell'approvazione del Bilancio 2015 al quale è collegata la possibilità, da parte dell'amministrazione comunale,  di accendere mutui per fondamentali manutenzioni. «Nulla di tutto ciò è stato fatto. Né  l’incontro del 27 luglio scorso con l’assessore al Bilancio, né una nota inviata il giorno successivo ai capigruppo hanno permesso un cambio di marcia. - denunciano i sindacati - Riteniamo che questo sia un segnale negativo nei confronti dei cittadini anconetani lavoratori e pensionati.  Chiediamo pertanto al Consiglio Comunale di sostenere la nostra richiesta in sede di assestamento di bilancio, consapevoli che sulla fascia di reddito ISEE in questione si sono scaricati negli ultimi anni tutti gli incrementi tariffari indotti dalla crisi economica.»
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28/07/2015 Fallimento Salus srl, preoccupazione per i 150 dipendenti di Villa Serena
 Le segreterie regionali di CGIL CISL e UIL Funziona Pubblica delle Marche, appresa l’avvenuta dichiarazione di fallimento della Salus s.r.l in data 16 luglio, chiedono la massima attenzione da parte delle istituzioni regionali al mantenimento dei livelli occupazionali della struttura che conta circa 150 lavoratori in servizio nella casa di cura privata Villa Serena di Jesi. Dal 2013 le attività ed il personale della Salus s.rl. sono transitati nella nuova società Villa Serena s.p.a (diversa dalla Salus s.r.l.) che attualmente provvede a gestire, in affitto, la convenzione con il Sevizio Sanitario Regionale. Le preoccupazioni sono rivolte alla possibilità che la procedura fallimentare che ha investito la Salus s.r.l. possa determinare riflessi anche sulla affittuaria Villa Serena S.p.A., visto che la titolarità della struttura, delle licenze di accreditamento e dei posti letto rimangono in capo alla Salus s.r.l. Altro elemento cruciale è rappresentato dalla nuova organizzazione della sanità privata imposta dal Decreto Balduzzi, secondo la quale, Servizio Salute AIOP Marche e le singole case di cura hanno sottoscritto un protocollo di riorganizzazione e redistribuzione dei posti letto e di risorse economiche della sanità privata accreditata regionale. La nuova riorganizzazione prevede per Villa Serena s.p.a, un abbattimento di -20 posti letto di acuti ed una riduzione di Budget complessivamente percepito da Villa Serena S.p.A. di circa 560.000 euro annui a partire dal 2016. CGIL  FP - CISL FP - UIL FPL ritengono importante, come già ribadito in sede regionale nell'incontro del 8 luglio scorso  che l’abbattimento del budget di Villa Serena, la riconversione della struttura ed il fallimento della Salus S.r.l non abbiano riflessi sulla tenuta occupazionale della Casa di Cura della Vallesina
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28/07/2015 Sindacati: E' insostenibile la pressione fiscale prevista dal Comune di Senigallia
«Per il 2015 è prevista una pressione fiscale insostenibile » commentano i sindacati confederali territoriali  all'uscita dall'incontro con l'amministrazione comunale di Senigallia sul bilancio preventivo del 2015. «Prevedere aumenti dell’addizionale comunale dell’IRPEF della fascia di reddito da 11.000 a 15.000 euro significa tassare cittadini che vivono con circa 1.000 euro al mese e sono in situazione di povertà relativa. - affermano le segreterie zonali  Cgil Cisl Uil di Senigallia  - E per coloro che possiedono la prima casa si prevede un aumento della TASI con l’eliminazione parziale delle esenzioni dal pagamento.» Sostanzialmente il problema di fondo è che a livello nazionale  è stata abbassata la pressione fiscale sui redditi medio bassi (vedi gli ottanta euro)  mentre  a livello locale i comuni, per effetto del mancato trasferimento delle risorse e per le dinamiche del patto di stabilità interno,  chiedono ai cittadini maggiori sacrifici. I sindacati negli anni passati,  attraverso la contrattazione territoriale con il Comune di Senigallia, erano riusciti  a spostare il peso delle maggiori entrate sulle fasce di popolazione più ricca. A tutto il 2014  era prevista, infatti, per i residenti del Comune di Senigallia, un fascia di esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale per i redditi fino a 15.000 euro e una progressività della tassazione a partire da una aliquota 0,4 e fino a 0,8. Come per la TASI  c'erano delle detrazioni legate al valore della rendita catastale che variavano da 160 a 40 euro e una ulteriore riduzione dell’imposta legata al valore dell’ISEE del 50% o del 30 % dell’imposta. Oggi l' amministrazione comunale ha comunicato,  durante l’incontro di Venerdì 24  Luglio scorso, che  le maggiori entrate saranno concentrate soprattutto nella fascia di popolazione con reddito più basso. « Secondo le stime da noi elaborate, le persone con un reddito fra 11.000 e 15.000 euro che fino all'anno scorso rientravano nelle fasce di esenzione oggi si ritroveranno a pagare,fra IRPEF e TASI,  fino a 120 euro mentre per quelle con un reddito fra 15.000 e 28.000 dovrebbero avere un aggravio fiscale di 150 euro all'anno  -  ribadiscono Cgil Cisl Uil di Senigallia -  Per questo chiediamo ai consiglieri comunali, in previsione dell’approvazione del bilancio preventivo di intervenire  la rotta su una manovra solo rivolta ad aumentare la pressione fiscale e che  non valuta interventi più incisivi  nel contrasto all'evasione fiscale. Nel 2014 la città di Senigallia - ricordano i sindacati - ha accolto un milione di turisti e il comune ha incassato a titolo di tassa di soggiorno 230.000 euro  e rispetto ai 750.000 euro previsti in bilancio  sarebbe opportuno che da una azione di recupero di queste risorse potrebbero derivare risorse da utilizzare per alleggerire la manovra sulle fasce di reddito basse.»  A fronte di questa situazione, le segreterie zonali  Cgil Cisl Uil di Senigallia chiedono con forza all'amministrazione comunale, di riaprire il confronto coinvolgendo anche il consiglio comunale, per valutare la proposta  di   aumentare la fascia di esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale sull’IRPEF,  di prevedere il mantenimento dell’esenzioni sulla TASI per la prima casa e il mantenimento dell’aliquota agevolata per i canoni di locazione a canone concordato.  
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27/07/2015 AGORA' MARCHE non paga gli stipendi. E' sciopero
Alta l’adesione allo sciopero, proclamato per oggi 27 luglio dai sindacati di categoria FP CGIL, FISASCAT CISL, UIL FPL, dei lavoratori della cooperativa sociale Onlus, Agorà Marche, operanti nei servizi di educativa scolastica, educativa domiciliare, SAD, Centro COSER, Centro SI, Residenza Protetta E. Medi e Casa Albergo dei Comuni di Falconara Marittima, Monte San Vito e Fabriano. Presenti una cinquantina di operatori al presidio davanti alla sede del centro diurno Agorà di Falconara Marittima. Nonostante l’80% dei dipendenti abbia scioperato, i servizi essenziali alla persona sono stati comunque garantiti, come previsto dalla normativa, con un accordo sindacale. La ragione principale alla base dello sciopero sono « I continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni, che la cooperativa opera da diversi mesi. – afferma Monya Fioruti, Fisascat Cisl Marche, con i lavoratori in presidio - Ritardi che creano forti disagi anche in considerazione del fatto che gli stipendi oltre a non essere elevati spesso rappresentano l'unica fonte di sostentamento di molte famiglie che a malapena riescono ad arrivare a fine mese. In questi servizi lavorano in prevalenza donne che spesso sono sole con figli a carico e nessun altro aiuto economico.» I sindacati di categoria FP CGIL, FISASCAT CISL, UIL FPL “Non ritengono più accettabile i ripetuti ritardi nei pagamenti delle retribuzioni anche in considerazione del fatto che gli operatori e le operatrici dell’Agorà Marche, con professionalità e impegno, assicurano ogni giorno assistenza e sostegno a soggetti fragili, quali anziani e portatori di handicap, nonostante le difficoltà legate ai forti tagli di risorse che ogni anno i servizi sociali subiscono. Tagli che portano alla progressiva decurtazione di ore di assistenza per i soggetti più deboli e di conseguenza delle ore lavorate. Un situazione pesante per chi opera nel sociale che si inserisce in quadro di crisi economica generale che vede ormai quasi tutti i lavoratori in forte difficoltà economiche.”
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