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07/11/2012 Risoluzione Parlamentare della buonuscita degli ex lavoratori postali
  RISOLUZIONE PARLAMENTARE SULLA BUONUSCITA  In data 6 novembre 2012, su iniziativa dell’On. Codurelli, la IX Commissione lavoro della Camera dei Deputati  ha approvato una risoluzione in materia     di corresponsione dell’indennità di buonuscita ai lavoratori ed ex lavoratori Pt. La risoluzione impegna il Governo ad adottare, entro il prossimo mese di gennaio, le iniziative necessarie che consentano ai lavoratori di usufruire dell’aggiornamento del valore dell’indennità nonché di consentire la corresponsione pur in costanza di rapporto di lavoro. Questa iniziativa ripropone all’attenzione del Governo un tema annoso e particolarmente sentito da tutti i colleghi ed ex colleghi che abbiano maturato la buonuscita.La nostra Organizzazione ha seguito l’evoluzione della vicenda e continuerà a farlo anche in futuro.  “7-00635 Codurelli: Indennità di buonuscita dei dipendenti di Poste Italiane SpA. La XI Commissione, premesso che:al personale dipendente della società Poste italiane spetta, per il servizio prestato al momento dell'assunzione fino al 28 febbraio 1998 – data della trasformazione dell'ente Poste italiane in società per azioni – l'indennità di buonuscita di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 1032 del 23 dicembre 1973;l'indennità di buonuscita è calcolata, in base all'articolo 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica, per tutti i dipendenti pubblici avendo a riferimento l'ultima retribuzione percepita dal lavoratore prima della sua collocazione in quiescenza;il calcolo dell'indennità di buonuscita, avendo a riferimento l'ultima retribuzione percepita, ne garantisce la sua costante rivalutazione per effetto degli aumenti contrattuali e degli avanzamenti di carriera dei lavoratori; per i lavoratori postelegrafonici, l'articolo 53, comma 6, della legge n. 449 del 30 dicembre 1997 (legge finanziaria 1998) stabilisce che «a decorrere dalla data di trasformazione dell'Ente poste italiane in società per azioni al personale dipendente dalla società medesima spettano il trattamento di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile e, per il periodo lavorativo antecedente, l'indennità di buonuscita maturata, calcolata secondo la normativa vigente prima della data di cui all'alinea del presente comma»; alla liquidazione dell'indennità di buonuscita maturata per il servizio prestato in Poste italiane fino al 28 febbraio 1998 ha provveduto una gestione commissariale istituita presso l'Ipost (Istituto postelegrafonici), sino al 31 maggio 2010, data di soppressione di detto ente e di trasferimento delle sue funzioni all'INPS. Detta liquidazione viene però effettuata in base all'interpretazione letterale del comma 6 di cui sopra, facendo riferimento alla retribuzione percepita al 28 febbraio 1998, data di trasformazione dell'ente in società per azioni;il sopra citato sistema di calcolo, che «congela» la buonuscita al valore maturato al 28 febbraio 1998 indipendentemente da quando il lavoratore andrà in pensione, determina un evidente e grave danno economico ai lavoratori interessati, e cioè a tutti i dipendenti di Poste assunti prima di tale data, che sono la grande maggioranza degli attuali dipendenti, ma anche impedisce la conseguente rivalutazione della buonuscita stessa; in questi anni i lavoratori collocati in quiescenza hanno prodotto un notevole contenzioso giudiziario per la rivalutazione della buonuscita sulla base dell'ultima retribuzione percepita prima della quiescenza stessa; il contenzioso giudiziario ha avuto sino ad ora esito favorevole per i lavoratori, ma, nonostante le sentenze avverse, le dinamiche di liquidazione adottate dall'Ipost continuano a fondarsi sull'interpretazione restrittiva dell'articolo 53 della suindicata legge;i lavoratori postelegrafonici possono ottenere la concessione di un mutuo da parte dell'Ipost, che lo eroga attingendo al fondo costituito dalla buonuscita del dipendente e rimasto nella disponibilità dell'istituto previdenziale per effetto dell'articolo 53 della legge n. 449 citata e sul quale l'istituto chiede al dipendente la corresponsione di interessi. Si realizza pertanto una situazione paradossale, che vede il dipendente prestare il proprio denaro a sé stesso e corrispondere gli interessi legali sul prestito all'Ipost; i dipendenti di Poste italiane non ottengono neanche l'anticipazione del 75 per cento della buonuscita così come avviene per altri lavoratori, ma alla richiesta, più volte reiterata dagli stessi di essere messi a conoscenza dell'esatto ammontare del valore della buonuscita maturato al 28 febbraio 1998, non è stato dato alcun tipo di riscontro da parte degli uffici competenti; la cifra complessiva destinata alle predette liquidazioni è confluita in un fondo chiuso presso l'Ipost, affidato a una gestione commissariale denominata «Gestione Commissariale Fondo Buonuscita per i lavoratori di Poste Italiane»; secondo una comunicazione, che risulta inviata dal Commissario del fondo ad un lavoratore di Poste Italiane, i tempi per l'erogazione del pagamento dell'indennità di buonuscita hanno subito lo slittamento in avanti di 24-27 mesi; l'interpretazione unilaterale della norma, che si richiama all'articolo 1, comma 22, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, appare arbitraria, poiché sia la predetta legge sia il decreto e la relazione tecnica che l'hanno preceduta non fanno alcun riferimento ai lavoratori di Poste Italiane. Infatti, equiparando erroneamente le lavoratrici e i lavoratori di Poste Italiane ai dipendenti del pubblico impiego, si è applicata una norma che ha come finalità quella di concorrere al risanamento della finanza pubblica, ma non si è tenuto conto che, trattandosi di un fondo chiuso, non si producono effetti sul bilancio dello Stato;con precedente atto di sindacato ispettivo n. 5-03280, del 22 luglio 2010, si poneva all'attenzione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali la questione dell'indennità di buonuscita del personale di Poste italiane SpA, come citato in premessa. In risposta a tale atto di sindacato ispettivo, il Governo, nella persona del sottosegretario allo sviluppo economico, evidenziava, tra l'altro, che «per l'introduzione di diverse forme di rivalutazione dell'indennità di buonuscita, come evidenziato anche dall'onorevole interrogante, si renderebbe quindi necessario un nuovo intervento legislativo in materia»;andrebbero, a tal fine, valutate, anche in un eventuale confronto tra la società Poste italiane SpA e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale, le modalità per rendere praticabile la corresponsione integrale o parziale dell'indennità di buonuscita maturata dai lavoratori;in considerazione di quanto sopra esposto e vista la estrema rilevanza della questione, che coinvolge oltre 150 mila lavoratori attivi, tenuto conto che molti pensionati dopo il 28 febbraio 1998 hanno attivato un contenzioso giudiziario, si ritiene indispensabile un intervento risolutore del problema, impegna il Governo ad assumere, entro il 31 gennaio 2013, ogni utile iniziativa che consenta di conoscere la consistenza del patrimonio immobiliare di cui il suddetto fondo è dotato e la relativa destinazione d’uso;a valutare la possibilità, entro il 31 gennaio 2013, compatibilmente con gli effetti finanziari, di adottare eventuali iniziative, anche di natura normativa, che consentano ai lavoratori di Poste Italiane SpA di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell’indennità di buonuscita, nonché per consentire il diritto alla corresponsione della buonuscita di detti lavoratori, pur in costanza di rapporto di lavoro.(8-00……..) «Codurelli, Damiano, Comaroli, Madia, Boccuzzi, Rampi, Berretta, Schirru».” 
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07/11/2012 I professori dell'Agraria contro la legge finanziaria
I docenti  dell’ Istituto di istruzione superiore G. Garibaldi (Istituto Agrario) di Macerata si schierano contro le misure contenute nel DDL Stabilità, la Legge finanziaria 2013 al vaglio del Parlamento.Riuniti il 6 novembre in assemblea alla presenza delle Categorie della Scuola di Cgil, Cisl Uil e Snals, in una nota unitaria hanno denunciato  il clima di disagio e di tensione crescente tra il personale della scuola causato dalle misure previste nella Finanziaria.«Misure inaccettabili - recitano i professori - in quanto non hanno  alcuna motivazione correlata agli aspetti di modernizzazione, né tanto meno di avvicinamento ai livelli europei della scuola, ma puntano semplicemente al recupero di risorse finanziarie a discapito della qualità dell’istruzione e dei livelli di occupazione».I docenti criticano anche la proposta di modifica unilaterale del contratto di lavoro in materia di orario e retribuzioni, che prevede l’innalzamento a 24 ore settimanali dell’attività frontale con gli studenti. «Risarcita con quindici giorni di ferie in più questa proposta  è il risultato di una propaganda demagogica che presuppone che l’attuale lavoro dell’insegnante sia minimo e privilegiato».Gli insegnanti denunciano infine il mancato rispetto dell’intesa sul recupero degli scatti di stipendio, che avrà pesanti ricadute anche sui trattamenti di pensione e sulla buonuscita.«E’ evidente - concludono i docenti della Scuola Agraria - che tali disposizioni hanno l’unica finalità di ottenere, per l’ennesima volta, notevoli risparmi di organico con pesanti ricadute sulle opportunità lavorative del personale precario abbassando notevolmente la qualità dell’istruzione».
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07/11/2012 Sanità privata: far prevalere il lavoro a tempo determinato e non precario
COMUNICATO STAMPA         CCNL SANITA’ PRIVATA ARIS RSA - SANTO STEFANO I VERI CONTENUTI DELL'ACCORDO Sorprendono i contenuti del comunicato Fp Cgil Marche circa l'accordo collettivo nazionale per i centri di riabilitazione e residenze sanitarie assistenziali inviato ieri ai media.Infatti la stessa Fp Cgil Nazionale nel verbale dell'ultimo incontro del 15 ottobre scrive " la Fp Cgil valuta positivamente la conferma del CCNL quale strumento di tutela dei diritti delle lavoratrici e lavoratori, pur riconoscendo il risultato ottenuto di piena tutela economica dei lavoratori attualmente in servizio non può esimersi dal rappresentare forti perplessità in merito ad una diversificazione del trattamento della indennità di turno, strettamente connesse alla prestazione". Quindi la Fp Cgil Nazionale ha solo eccepito la diversificazione sull'applicazione dell'istituto dell’indennità di turno tra vecchi e nuovi assunti riservandosi entro metà novembre di dare una valutazione complessiva.  Ai lavoratori in servizio non verrà tolto un centesimo del proprio stipendio come riconosciuto anche dalla Fp Cgil Nazionale.E' invece vero che i lavoratori del Santo Stefano hanno bocciato l'implemento delle ore settimanali  a 38 ore, utile in Regioni ove la sanità è commissariata e non ha i conti a posto ( Campania, Sicilia, Lazio ) ove si rischiava che ai lavoratori sanità Privata fossero applicati CCNL peggiorativi, ma che in una Regione come le Marche necessita di  un incremento economico legato  al maggiore impegno richiesto. Pertanto come FpCisl Marche si sollecita l'immediata apertura di un tavolo regionale per riconoscere economicamente la professionalità dei lavoratori. Si condivide con la Fp Cgil la necessità con una azienda come il Santo Stefano di coniugare il maggior incremento di produttività con un incremento dei salari, ma non le imprecisione del comunicato Fp Cgil Marche inviato alla stampa. La FpCisl Marche  sottolinea l'importanza di quanto previsto dall'accordo, in particolare rispetto alla possibilità di dare, per la prima volta, la possibilità di dare ai lavoratori 14 minuti al giorno per la vestizione ed il passaggio delle consegne mettendo cosi le basi per la risoluzione di molti contenziosi.Per quanto riguarda la parte contrattuale relativa ai futuri nuovi assunti si condivide lo slogan "Stesso lavoro, stessi diritti", ma bisogna prima creare le condizioni affinché il lavoro a tempo indeterminato e non precario sia prevalente e  largamente diffuso all'interno dei luoghi di lavoro.IL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE                                                                                                                                                                         LUCA TALEVIAncona, 7 novembre 2012
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07/11/2012 Incontro per salvare l'azienda Bvb
Il gruppo Marcegaglia ha confermato di voler chiudere il sito produttivo della Bvb di San Lorenzo in Campo.  Si tratta di un’ azienda che produce componentistica per refrigerazione e condizionamento e che occupa  attualmente 39 dipendenti.Proprio per questo Mauro Masci  della  Fim – Cisl di Pesaro – Urbino, nei giorni scorsi, ha richiesto ed ottenuto un incontro che  si è svolto  il 5 novembre presso la sede Confindustria  a Pesaro.All’incontro erano presenti oltre ai sindacati, il responsabile delle risorse umane del gruppo Marcegaglia e l’amministratore delegato della Bvb.La direzione aziendale ha motivato la decisione di cessare l’attività in quanto oltre alle perdite di bilancio che si sono registrate negli scorsi anni e che presumibilmente  si determineranno anche nell’anno in corso, il mercato di riferimento, in particolare quello dei condensatori per elettrodomestici ha registrato un ulteriore calo e non sono prevedibili cambiamenti nei prossimi anni.“La proprietà - ha affermato Mauro Masci - ha ribadito che entro la fine dell’anno non ci saranno più posti di lavoro nel gruppo Marcegaglia, noi, insieme alle sigle sindacali Fiom e Uilm, non siamo d’accordo e abbiamo prospettato una soluzione alternativa: un piano sociale che preveda il ricorso ad ammortizzatori sociali in grado di tutelare il reddito dei lavoratori e che possa consentire la prosecuzione  dell’attività produttiva”. Questo dovrebbe favorire l’interesse di imprenditori, in special modo, locali che possano rilevare il gruppo e continuare la produzione. Così si manterrebbe una realtà industriale importante in un territorio che ha visto negli ultimi anni un pesante processo di deindustrializzazione con decine di posti di lavoro persi.La direzione aziendale si è riservata di valutare le richieste sindacali impegnandosi a continuare il confronto nel prossimo incontro che si terrà il 19 novembre presso la sede degli industriali di Pesaro. Giovedì 8 novembre si terrà l’assemblea dei lavoratori.
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05/11/2012 Uffici postali. L'accordo frena le chiusure: 25 anzichè 61
COMUNICATO STAMPA Pochi giorni fa, tra i sindacati regionali e Poste Italiane è stato sottoscritto un accordo che pone un freno, almeno per il momento, alla decisione di Poste Italiane, che aveva annunciato e avviato con determinazione la chiusura di ben 61 uffici postali a livello regionale; l’intenzione dell’azienda aveva fatto scendere in campo nell’estate scorsa il sindacato, i cittadini e gli amministratori, anche perché legata ad una riorganizzazione miope dei servizi postali. Con l’accordo, è stato certamente ottenuto un grande risultato, verranno progressivamente chiusi solo 25 uffici in tutta la regione; ma l’attenzione del sindacato rimane alta.Il Segretario regionale Slp-Cisl Dario Dominici commenta l’accordo con soddisfazione, ma indicando priorità e criticità: «abbiamo posto il problema più volte in questi anni; in tempi di crisi la difesa della socialità non può essere la priorità del solo sindacato. Anche in questa vertenza il tema è emerso con forza: per noi uno “sportello postale aperto” è un servizio sociale importante ad una comunità, è lavoro diffuso sul territorio; dall’altro però risponde a logiche industriali, a costi di gestione; se non si tiene conto di questi aspetti, sarà difficile continuare a garantire un posto di lavoro a quasi 140.000  persone occupate in Poste e un servizio a milioni di cittadini!».Stefano Mastrovincenzo, Segretario Cisl Marche sottolinea «i colleghi della categoria hanno vigilato affinché in tutti i comuni marchigiani rimanesse aperto il maggior numero di sportelli, ma questa vicenda è simbolica in termini generali, per la sanità, per l’istruzione o altro; anche gli amministratori pubblici sono consapevoli che sotto certi livelli la mera logica del mercato porta alla chiusura di certi servizi; è chiaro che o il tema della coesione e dell’equità sociale diventa ancora più centrale nel dibattito pubblico e nelle scelte della politica a tutti i livelli, o anche gli obiettivi di rigore e risanamento non avranno piena efficacia e produrranno tensioni e drammi sociali». Conclude Dominici: «siamo una forza tranquilla, ma determinata! Lo abbiamo dimostrato portando in piazza ad Ancona oltre 500 persone nel mese di luglio contro le chiusure e l’accordo sottoscritto il 24 ottobre ci ripaga del lavoro svolto; ma continueremo a vigilare: si parla ancora di decine di migliaia di possibili tagli nel mondo dei servizi postali, mentre nel settore degli uffici postali siamo allo sbando: non esistono più organici, l’azienda vorrebbe tarare le esigenze di personale solo ed esclusivamente sulla base dei ricavi prodotti. Lo dimostreremo, siamo fiduciosi chiamando i lavoratori al voto per il rinnovo delle RSU il prossimo 13 e 14 novembre.  Il sindacato rimane uno dei pochi luoghi dove potersi confrontare, fare scelte, costruire progetti per le persone, per il loro lavoro, per le comunità».Ancona 03-11-2012Dario Dominici - Slp Cisl Marche                                                                             Stefano Mastrovincenzo - Usr Cisl MarcheLA    TABELLA CON GLI UFFICI POSTALI   DOVE SI RESTA APERTI e DOVE SI CHIUDE LA RASSEGNA STAMPA: Corriere Adriatico e Il Messaggero 
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30/10/2012 Provincia di Pesaro - Urbino: proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti
E’ di questi giorni la controversia sul mancato pagamento del saldo di produzione 2011 ai dipendenti della Provincia di Pesaro e Urbino.L’oggetto del contendere è legato al Fondo di produttività del 2011 e del 2012. Si tratta di 108 mila euro da dividere tra 570 lavoratori ( mediamente 189 euro lordi a testa) che non è stata ancora liquidata mentre i 150 mila lordi  che i 15 dirigenti  hanno a disposizione è già stata assegnata.Il Segretario Cisl della Fp Funzione Pubblica Patrizia Pedaletti interviene su questa difficile questione: “questa è una presa in giro per i dipendenti, della loro dignità come uomini e come lavoratori. Non stiamo parlando di persone che percepiscono stipendi da dirigenti, ma di circa 1200 euro di paga mensile a cui in questo momento viene tolta anche la parte del saldo di produzione, che non percepiscono da un anno e mezzo!Non possiamo essere considerati come un bancomat. E’ per questo che  durante l’assemblea, insieme alle altre sigle sindacali,  abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione per martedì 30.Non va bene, inoltre,  il modo in cui la Provincia ha affrontato il problema: in un primo momento  ci avevano detto che il pagamento del saldo di produzione era legato ad un disguido burocratico, poi che era un problema di soldi e di obiettivi che non erano stati individuati.  Non si capisce perché debbano rimetterci i lavoratori, che oltre a questi mancati pagamenti sono anche preoccupati per il possibile e non scongiurato rischio default dell’ente e del blocco del contratto fino al 2014.”Conclude Pedaletti - “Sono sempre i dipendenti a  pagare il prezzo più alto,  i loro stipendi stanno diminuendo. Secondo il  rapporto Aran  del 1 gennaio 2012, nel periodo 2005 – 2011 gli stipendi nel settore pubblico sono cresciuti del  10,4%  a fronte di  una crescita dei prezzi del 14,9%.Per questo abbiamo chiesto che si parli di piani di razionalizzazione  e di reinternalizzazione di incarichi esterni.”
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30/10/2012 Spese di Inps e Inail: raccolta di firme
Lanciata anche nel fermano la raccolta di firme con la quale la Cisl Fp chiede che sia cambiato il disegno di legge stabilità e per ribadire il no agli esuberi. La petizione sarà inviata ai capigrupopo di Camera e Senato, ai consiglieri Regionali e ai singoli parlamentari eletti nei territori anche per denunciare "la spese pazze dell'Inps e dell'Inail": 60 milioni di consulenze e 200 di appalti esterni".
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26/10/2012 Rapporto sulle politiche contro la povertà e l'esclusione sociale
8.173 mila. Questo è il numero dei poveri in Italia che è emerso dalle ultime rilevazioni Istat, ben il 13,6% della popolazione. I dati ci danno l'idea dell'entità del fenomeno. Tante sono le cifre contenute nel Rapporto sulle politiche contro la povertà e l'esclusione sociale 2011, frutto dell'attività collegiale della Commissione di Indagine sull'Esclusione Sociale (CIES).Nell'Unione Europea oltre 80 milioni di persone vivono sotto la soglia della povertà. Per questo nel pieno della crisi economica la Commissione Europea ha varato la strategia denominata "Europa 2020" per promuovere l'inclusione sociale attraverso la riduzione della povertà, mirando a liberare almeno 20 milioni di persone dal rischio povertà ed esclusione sociale. La strategia riguarda cinque temi generali: l'occupazione; gli investimenti in ricerca e sviluppo; l'istruzione; l'ambiente; la lotta alla povertà e all'esclusione sociale.Il Rapporto, consultabile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mira ad identificare i gruppi a rischio di emarginazione sociale che sono la prima causa di distacco dalle relazioni sociali e dalle istituzioni. Le difficoltà economiche, lavorative e sanitarie dal 2008 al 2012 hanno peggiorato la condizione delle famiglie in particolare quelle residenti nel Mezzogiorno, dove c'è stato un aumento della povertà assoluta dal 5,8% del 2010 all'8% del 2011.Le famiglie relativamente povere in Italia nel 2011 sono 2.782 mila e le famiglie assolutamente povere sono 1.297 mila. Per povertà relativa s'intende la difficoltà di famiglie ed individui ad accedere a beni e servizi, per povertà assoluta si intende invece l'incapacità di poter accedere a beni e servizi. La "povertà dei diritti" denominata così dalla Caritas e dalla Fondazione Zancan è la molteplicità di deprivazioni, la povertà economica si accompagna spesso a limitazioni nel diritto al lavoro, alla non realizzazione della famiglia, alla non tutela delle fragilità.Il raggio di azione della povertà economica si sta allargando e cronicizzando creando povertà anche sociale con un'instabilità delle relazioni, che isola gli individui e le famiglie minando la partecipazione attiva alla vita sociale. E' un fenomeno che varia dinamicamente.La povertà, infatti, è tanto più grave quanto più a lungo e quanto più intensamente un individuo la sperimenta, inoltre quanto più a lungo un individuo rimane socialmente escluso, tanto più si disprezza il suo capitale umano e si esauriscono i legami che costituiscono il suo capitale sociale. Il malessere che si è diffuso non si riferisce solo ad una fragilità economica ma nell'assenza di prospettive aggravata da una crisi di cui non si vede la fine.La categoria dei disoccupati (2,1 milioni nel 2011) e dei precari è il sintomo di uno scoraggiamento dei giovani nella ricerca del lavoro. Le famiglie più ampie (371mila nel 2011), gli anziani soli (380 mila nel 2011), le famiglie mono genitoriali (117 mila nel 2011), le persone con limitazioni nell'autonomia personale che com'è intuibile sono più spesso gli anziani, gli immigrati che nel 2009 erano 4.235.000, pari al 7% della popolazione e le persone senza fissa dimora, vengono definiti nel Rapporto come i gruppi più a rischio di povertà ed esclusione sociale e comprendono quote dell'insieme di poveri relativi ed assoluti. Il perdurare della condizione di povertà di molte persone e famiglie dimostra il bisogno di politiche di contrasto e di lotta, specifiche per le diverse categorie colpite dalla crisi, sviluppando metodologie innovative per rappresentare la crisi al fine di analizzarne le cause per poi individuare opportuni interventi.Il Rapporto confronta il quadro economico sociale italiano con quello di altri paesi europei tramite un insieme di misure della povertà e dell'esclusione sociale che fanno parte della Strategia Europa 2020 al fine di trovare analogie e comunanze per sviluppare politiche sociali comuni europee. Il contrasto alla povertà durante il XXI secolo ha rappresentato e rappresenta uno dei temi di maggior rilievo nell'agenda politica dei governi europei, che stanno cercando di migliorare la situazione economico sociale di ciascun paese membro della comunità attraverso misure di sviluppo come il sostegno economico alla persona e alla famiglia e il supporto a progetti del Terzo Settore relativi alla marginalità estrema.L'Europa sta promuovendo interventi innovativi e sperimentali con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e le fondazioni bancarie, che con le istituzioni rafforzino i sistemi di welfare e delle politiche sociali, che sono il motore e la risposta alla lotta alla povertà e all'esclusione sociale. L'unione rappresenta una straordinaria dotazione di capitale umano e finanziario. La conoscenza della dinamica della povertà di gruppi di persone è utile per scegliere politiche efficaci per contrastarla.
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24/10/2012 CNH in controtendenza nell'utilizzo della Cassa Integrazione.
COMUNICATO STAMPA Si è svolto questa mattina presso la sede CNH  di Jesi, in presenza della direzione aziendale e le OO/SS firmatarire del CCSL Fiat, l’incontro di verifica sull’andamento produttivo per l’anno 2012 e la previsione per il 2013.Nonostante le difficoltà di un territorio interessato dal pesante utilizzo della Cassa Integrazione nella maggior parte delle aziende, la CNH nel quadro generale risulta essere in controtendenza.Infatti, i numeri comunicati dall’azienda a Fim, Uilm e Associazione Quadri, fanno intravedere una chiusura produttiva a fine anno che satura ampiamente il lavoro delle maestranze CNH di Jesi e per i 39 contratti somministrati ancora presenti in azienda.Inoltre le previsioni produttive per il 2013, dovrebbero essere in linea con il 2012 anche se bisognerà aspettare l’inizio dell’anno per renderle maggiorrmente dettagliate.A garantire il futuro dello stabilimento sono gli investimenti approvati, in parte realizzati ed altri ancora da attuare, che  ammontano a euro 6.164.000 legati ai lanci di nuovi prodotti ed euro 2.843.000 legati al  miglioramento del processo produttivo  ed al rifacimento del tetto dello stabile.Contrariamente alle situazioni catastrofiche dell’auto, ed alle difficoltà del  movimento terra, il settore  agricolo  pur registrando comunque una flessione rispetto agli anni d’oro, resta per CNH positivo nel panorama globale garantendo occupazione stabile a 909 dipendenti con l’inserimento durante l’anno di contratti somministrati.Pur ritenendo positivo come OO/SS la situazione descritta dalla direzione aziendale, siamo consapevoli come la competizione sia sempre più complessa, sia con le case concorrenti ma anche con gli stessi stabilimenti del gruppo sparsi in tutto il mondo.Vista la volubilità dei mercati di riferimento, siamo certi che il mantenimento di un confronto costante con la direzione, sia prerogativa per intervenire sollecitamente sulla risoluzione dei problemi al fine di garantire la stabilità dello stabilimento jesino.Siamo certi comunque, che le competenze e l’efficienza raggiunte dai lavoratori CNH in questi anni, unitamente alla continua  innovazione e qualità dei prodotti, saranno i fattori determinanti per un futuro che ci permetterà di superare l’attuale crisi, mantenendo lo stabilimento jesino competitivo negli anni futuri. Jesi li, 23 ottobre 2012                                                                                                                                     Le OO/SS
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24/10/2012 La scuola dice BASTA!
24 NOVEMBRE 2012 SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA con manifestazione a Roma LE RAGIONI e GLI OBIETTIVI della MOBILITAZIONE Atto di indirizzo per la restituzione delle progressioni economiche di anzianità Cancellazione delle norme che modificano il CCNL dei lavoratori della Scuola Le iniziative di mobilitazione che sfoceranno nello sciopero del 24 novembre scaturiscono da diverse motivazioni alle quali si legano precisi obiettivi che sono al centro di un’azione sindacale forte e incisiva. La decisione dello sciopero segue, come è noto, il fallito tentativo di conciliazione da noi richiesto per il mancato avvio della trattativa sulle progressioni di anzianità. A questa motivazione iniziale si sono nel frattempo aggiunte quelle legate alle inaccettabili disposizioni contenute nel disegno di legge di stabilità varato dal Consiglio dei Ministri del 9 ottobre, con misure che prefigurano un pesante aggravio dei carichi di lavoro del personale docente, stravolgendo in modo unilaterale e di dubbia legittimità il contratto nazionale di lavoro. GLI OBIETTIVI della MOBILITAZIONE  immediato avvio della trattativa sul recupero di validità dell’anno 2011 ai fini delle progressioni economiche e di carriera del personale, previa emanazione da parte del Governo dell’apposito atto di indirizzo all’ARAN; emendamenti al disegno di legge di stabilità, e in particolare cancellazione delle norme sui regimi orari del personale docente e di quelle che penalizzano il personale a.t.a. utilizzato con mansioni attinenti a profili professionali superiori; I sindacati Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu chiamano la categoria a sostenere con la più ampia partecipazione le iniziative di mobilitazione messe in atto, che oltre a esprimere il crescente disagio e la forte indignazione dei lavoratori puntano a obiettivi precisi e chiari: salvaguardare retribuzioni che già scontano gli effetti del blocco imposto ai salari del pubblico impiego; respingere l’ennesimo attacco a condizioni di lavoro rese spesso insostenibili dai pesanti tagli di organico degli anni scorsi; difendere il ruolo e le prerogative contrattuali del sindacato, impedire un’ulteriore perdita di posti di lavoro nella scuola. LA MOBILITAZIONE Immediata sospensione di ogni attività non obbligatoria Campagna di informazione/protesta con lettere ed e-mail Presidi e incontri con istituzioni e forze politiche a livello centrale e periferico 13 novembre, assemblee in orario di servizio in tutte le scuole 24 novembre sciopero per l’intera giornata Manifestazione nazionale a Roma Con l’insieme delle iniziative di mobilitazione e di sciopero siamo impegnati a raccogliere ed esprimere, sugli obiettivi prefissati, la più vasta unità della categoria. Scarica IL VOLANTINO con le RAGIONI della MOBILITAZIONE Scarica IL VOLANTINO con gli OBIETTIVI della MOBILITAZIONE Leggi LA LETTERA alle FORZE POLITICHE  con la richiesta di un incontro urgente.  
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23/10/2012 In compagnia con i pensionati di Pergola e di Pesaro
Due importanti eventi da non perdere organizzati dai pensionati Fnp.Sabato  27 ottobre la lega  Fnp di Pergola ha organizzato la Festa del socio, ci si ritroverà all’agriturismo “ Lo Sgorzolo” per parlare di attualità e passare un pranzo e un pomeriggio in compagnia e allegria.Domenica 28 ottobre  i pensionati di Pesaro  si ritroveranno  alle ore 11.00 presso il ristorante "Del Castello" a Montelabbate per trascorre una giornata insieme all’insegna del divertimento con musiche, giochi ed altro.Prima del pranzo  è previsto un incontro interessante ed utile con alcuni rappresentanti dell’Adiconsum (associazione dei consumatori) dal titolo “Firmare informati”. Gli esperti spiegheranno  cos’è e cosa comporta il libero mercato nella telefonia e nelle utenze domestiche e quali sono i diritti dei consumatori.Sono invitati soci, familiari e amici. 
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23/10/2012 Osteoporosi: prevenzione assoluta per le donne del sindacato pensionati
Segreterie Regionali Coordinamenti femminili    COMUNICATO STAMPA OSTEOPOROSI : PREVENZIONE ASSOLUTA PER  LE DONNE DEL SINDACATO PENSIONATI   Le segreterie unitarie  del sindacato dei pensionati Cgil, Cisl e Uil insieme ai coordinamenti femminili  in occasione delle iniziative partite il  20 ottobre scorso, giornata mondiale dell’osteoporosi,  ribadiscono  l’importanza di mettere in campo  interventi di prevenzione a favore di donne   e uomini  nell’età di rischio. L’osteoporosi,  una malattia estremamente invalidante con  ripercussioni sulla qualità della vita  e  sui bilanci della sanità marchigiana e delle famiglie stesse,  va affrontata prevedendo protocolli  mirati  e sensibilizzando la popolazione  marchigiana di riferimento". Per questo i coordinamenti femminili  Spi, Fnp, Uilp hanno promosso iniziative su tutto il territorio regionale  raccogliendo più di 5000 firme, che hanno già presentato alla Regione Marche, chiedendo interventi per la prevenzione all’osteoporosi  e per il sostegno delle persone affette da questa patologia, per lo più donne anziane. In attesa che vengano avviati il prima possibile tutti gli interventi che il servizio salute della regione marche ha programmato, a seguito dell’incontro con l’assessore regionale alla salute, Almerino Mezzolani, le donne del sindacato unitario  dei pensionati  ricordano che “in regime di spending review , al sistema sanitario marchigiano  peserebbe  di più il costo di una frattura rispetto a quello di  prestazioni quali  MOC, ecografia calcaneare e della vitamina D; oltre a salvaguardare il benessere delle nuove generazioni di donne  e uomini a rischio.” Ancona, 22 ottobre 2012
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22/10/2012 Allarme per il Parco dei Sibillini
La sede del Parco a VissoE’ stato proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Lo hanno deciso le Categorie della Cisl e Cgil Funzione pubblica di Macerata, insieme alle RSU dell’Ente Parco, per protestare contro la riduzione della dotazione organica dagli attuali 20 dipendenti a 16.«La riduzione del personale è conseguenza dei tagli indiscriminati imposti alle Pubbliche Amministrazioni, che calati nel contesto del Parco dei Sibillini – sostengono i sindacati in una nota unitaria – rischiano di produrre effetti devastanti. Gestire la delicatezza e la complessità delle attività del Parco con 16 dipendenti non sarà possibile e rappresenterà la condanna a morte del Parco stesso».Il Parco nazionale dei Monti Sibillini si situa tra Marche ed Umbria, e comprende 18 Comuni di 4 Province. E’ un Ente pubblico non economico nel quale lavorano 20 dipendenti per la tutela della natura e del territorio.Nell’ attuale momento di crisi, che sta producendo effetti ancor più disastrosi nei territori montani, la promozione, la valorizzazione e la tutela del territorio potrebbero rappresentare settori di rilancio economico.Per questo Cisl e Cgil annunciano che metteranno in opera ogni forma di sensibilizzazione rivolta ai cittadini, amministratori locali, parlamentari ed ogni iniziativa di mobilitazione a sostegno dei lavoratori e della sopravvivenza del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
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18/10/2012 Sciopero al cementificio Sacci di Castelraimondo
I lavoratori del Cementificio Sacci di Castelraimondo hanno proclamato uno sciopero per i giorni di venerdì 19 e mercoledì 24 ottobre.La decisione è stata presa dalla RSU aziendale dopo aver sentito i lavoratori in assemblea, per protesta   contro la scelta della società di fermare gli impianti e sospendere l'attività produttiva fino a febbraio.  Per  gli ottanta dipendenti del cementificio si profila un periodo di  cassa integrazione straordinaria a rotazione.Già due anni fa l'intervento l'intervento del sindacato scongiurò il licenziamento di 25 dipendenti. Secondo la Direzione aziendale si tratta di una decisione temporanea, necessaria a seguito della grave crisi dell'edilizia. Ma intanto è forte la preoccupazione anche per i lavoratori dell'indotto.Della vicenda sono stati interessati anche gli Assessori regionali Marco Lucchetti e Sara Giannini. Il cemento prodotto alla Sacci è infatti necessario anche per i lavori di ampliamento della terza corsia dell'Autostrada A14. 
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18/10/2012 Firmato l'accordo.
COMUNICATO UNITARIO Nella serata del 15 ottobre 2012 dopo una lunga e serrata trattativa, proseguita per l’intera giornata, le segreterie regionali Slc-Cgil, Slp-Cisl, Uilposte, Failp-Cisal e Confsal com.ni hanno sottoscritto, unitariamente, il verbale di incontro previsto dal verbale - già sottoscritto a livello nazionale - lo scorso 27 settembre.Nelle more della definizione del piano riorganizzativo nazionale dei servizi postali, quanto sottoscritto conferma se ancora ce ne fosse bisogno i limiti della riorganizzazione avviata nei Servizi Postali unilateralmente da Poste su 4 regioni con peculiarità diverse, ma unanimamente criticata dai principali portatori di interesse: mondo della rappresentanza, lavoratori e cittadinanza. Resta il fatto che il futuro e l’unicità aziendale passeranno attraverso un vero progetto di rilancio e sviluppo in grado, anche attraverso recupero di produttività, di garantire occupazione, un servizio competitivo e di qualità sia nella divisione Servizi Postali che in quella di Mercato Privati.Le parti hanno concordato i seguenti interventi:1) inserimento professionale verso la Sportelleria 2) inserimento professionale verso il Cuas 3) inserimento professionale verso la Videocodifica di Ascoli 4) reintroduzione di nr 8 zone di recapito universaliL’impegno convinto e unitario, la determinazione della delegazione sindacale regionale hanno permesso di raggiungere un equilibrato risultato idoneo a:- garantire importanti occasioni di sviluppo professionale al personale applicato ai servizi postali, - mantenimento dei livelli occupazionali - introduzione di uno strumento di gestione delle criticità emergenti nei centri in cui era stato già implementato il modello riorganizzativo, in modo unilaterale, da parte della azienda.Infatti dal mese di ottobre alla fine dell’anno l’azienda si è impegnata ad inserire 35 unità in sportelleria, 10 unità in video codifica e 30 unità al Cuas. Un risultato importante che realizza una concreta risposta alle problematiche del settore Mercato Privati oltre che al futuro del Cuas, le cui attività erano state messe in discussione dai processi di dematerializzazione dei bollettini postali. Sin dai prossimi giorni, si insedieranno le commissioni tecniche che avranno il mandato, congiuntamente alle strutture aziendali, di reinserire 2 zone nel CPD di San Benedetto del Tronto, 1 zona nel CDM di Macerata, 2 zone nel CPD di Civitanova Marche, 1 zona nel CPD di Urbino, 1 zona nei CPD di Falconara e Osimo. Ulteriori eventuali criticità saranno gestite dalla commissione già individuata nel verbale di chiusura del progetto 8venti dello scorso giugno 2011, che ricomincerà a riunirsi con cadenza almeno bimestrale dopo la ripresa del confronto e delle relazioni industriali. L’azienda si è anche impegnata ad individuare soluzioni relativamente ai procedimenti disciplinari comminati ed in via di esame, comunque riconducibili alla vertenza servizi postali recentemente sospesa.LE SEGRETERIE REGIONALI MARCHE SLC-CGIL SLP-CISL UILPOSTE FAILP-CISAL CONFSAL COM
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17/10/2012 Cambio al vertice della Cisl scuola di Macerata
Anna Maria ForesiAnna Maria Foresi è il nuovo Segretario generale della Cisl scuola di Macerata. Lo ha deciso il Consiglio direttivo di Categoria che si è riunito martedì 16 ottobre a Villa Quiete. Erano presenti il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, il Segretario della Cisl scuola regionale Anna Bartolini e il Segretario della Cisl Scuola nazionale Dionisio Bonomo.Laureata in filosofia, insegnante presso il Liceo classico di Recanti, 1 figlia, Anna Maria Foresi succede ad Anna Maria Chiurchiù, Segretario generale Cisl scuola dal 2001.Il cambio al vertice cade in un momento delicato per la Cisl Scuola, che lunedì 15 novembre, unitariamente ad altre sigle sindacali, ha proclamato lo sciopero per il 24 novembre prossimo.Sciopero che ha per obiettivo l’apertura di una trattativa sulle misure inserite dal Governo nel Disegno di legge di stabilità, che stravolgono i regimi orari del personale docente, portandoli da18 a 24 ore settimanali. Una decisione che pregiudica la qualità dell’insegnamento e dell’intero sistema scolastico italiano.Lo sciopero sarà preceduto da un pacchetto di iniziative sul territorio. Assemblee sui luoghi di lavoro, assemblee pubbliche con la cittadinanza e azioni di sensibilizzazione delle forze politiche locali, alle quali verrà chiesto di attivarsi per modificare il testo del disegno di legge di stabilità.L’obiettivo è quello di aprire, da oggi fino al 24 novembre, una fase di confronti a tappeto sul sistema scolastico, da preservare mettendo al centro la qualità dell’istruzione, strumento al servizio delle esigenze educative degli alunni.
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16/10/2012 Fincantieri: si può andare in pensione con le vecchie regole.
  FINCANTIERI: CON IL DECRETO ESODANDI SI PROSEGUE CON L'APPLICAZIONE DELL'ACCORDO DEL 21 DICEMBRE 2011!!! In questi mesi c' è stato chi sperava nell'intransigenza della Ministra Fornero per poter dire "avevamo ragione noi"; invece grazie al buon lavoro e alla perseveranza della Fim e della Uilm, il decreto che permetterà a tutti coloro lo vorranno di poter accedere alla mobilità con la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole è cosa concreta. Fim e Uilm ritengono che l'accordo del 21 dicembre abbia avuto la capacità e il merito di mettere in sicurezza tutta Fincantieri, salvaguardando il mantenimento di tutti i Siti produttivi, delle Direzioni navi, della Corporate e delle Società Controllate dandogli la possibilità concreta di mantenere quella capacità operativa e quella elevata competitività che da sempre ha contraddistinto Fincantieri sui mercati internazionali. Oggi questo Gruppo sta riscuotendo importanti risultati in un mercato molto difficile ed in un contesto economico, sempre più disastrato e sicuramente complicato: per questo, come Fim e Uilm, riteniamo indispensabile proseguire sulla strada tracciata con il presupposto di salvaguardare un patrimonio umano e industriale indispensabile per tutto il Sistema Paese. I risultati di questi ultimi mesi, il fatto che Fincantieri oggi stia pensando di ampliare la sua capacita industriale e di mercato sono la miglior risposta a chi per mesi ha insinuato solo dubbi e contraddizioni fra i lavoratori, spesso mettendo anche un cantiere contro l’altro. La Fim e la Uilm hanno invece risposto con fatti concreti: · nessun lavoratore è stato licenziato · nessun Sito è stato chiuso · ci sono le “vecchie regole” pensionistiche per coloro che vorranno accedere alla mobilità Chi invece pensa che con i proclami, con il dissenso e con l'antagonismo si ottengono i risultati non ha capito o ancora peggio, fa finta di non capire: per salvaguardare i posti di lavoro e l'occupazione non si deve fare populismo o campagna elettorale ma concertare e condividere con le Aziende progetti industriali che garantiscano attività ed occupazione. Altrimenti, avremmo tante cattedrali nel deserto ma, saremo molto più disoccupati che occupati!!! La Fim e la Uilm hanno da sempre sostenuto che, solo attraverso il confronto e solo facendo accordi, si ottengono risultati concreti e si fanno davvero gli interessi di chi rappresentiamo ed oggi, con il decreto esodandi, siamo ancora di più convinti di aver fatto un buon lavoro. Roma, 15 ottobre 2012 FIM UILM NAZIONALI
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09/10/2012 Corso di preparazione per il concorso scuola 2012
CORSO DI PREPARAZIONE ALLA PROVA SELETTIVA PER L’ACCESSO AL CONCORSO A CATTEDRE La Cisl Scuola delle Marche in collaborazione con l’IRSEF-IRFED offre un corso di preparazione al concorso a cattedre articolato in due fasi della durata complessiva di 60 ore.Il corso prevede  incontri in presenza, simulazioni, uso di una piattaforma con simulatore e materiali di documentazione.I FASE  -  PREPARAZIONE ALLA PROVA PRESELETTIVALa prima fase per la preparazione alla prova preselettiva prevede 6 moduli didattici per un totale di 24 ore, così suddivisi: Primo Modulo -         i test e le prove di selezione: tipologia e caratteristiche-         il governo del tempo-         esercitazioni su test di comprensione Secondo Modulo -         Come leggere e interpretare i quesiti di comprensione ed analisi testuale-          esercitazioni Terzo Modulo -         Come leggere e interpretare i quesiti logici-         Esercitazioni Quarto Modulo -         Tipologia e caratteristiche dei quesiti logici-         Esercitazioni Quinto Modulo -         Strategie per affrontare i quesiti relativi alle competenze digitali-         Esercitazioni Sesto Modulo -         Strategie per affrontare i quesiti di conoscenza di lingua straniera “inglese”I moduli n° 4 e 5, relativi alla conoscenza della Lingua Straniera ( Inglese) ed alle Competenze Digitali, verranno attivati all’uscita dei quesiti dopo il 23 novembre.II FASE – PREPARAZIONE PROVA SCRITTAIl corso tratterà aspetti metodologici contenuti nei vari documenti relativi a ciascun ordine di scuola, le recenti riforme degli ordinamenti, nonché i presupposti innovativi necessari alla costruzione dei curricoli.Il corso propone incontri in presenza, approfondimenti delle varie tematiche ed esercitazioni scritte  in piattaforma.La seconda fase prevede  10 moduli didattici per un totale di 36 ore ( i primi quattro entro il mese di dicembre 2012, i restanti a gennaio 2013), così suddivisi:Primo ModuloPsicologia dell’educazione. Conoscenze fondamentali dello sviluppo cognitivo, affettivo e di socializzazioneSecondo ModuloOrdinamento dello Stato Italiano, Costituzione, Titolo V, Autonomia, Enti Locali.Pof e governo di scuola.Terzo ModuloIndicazioni Nazionali e organizzazione del curricolo per i vari ordini di scuolaQuarto ModuloValutazione, Autovalutazione, INVALSI, INDIRE Da Gennaio 2013: Quinto ModuloConoscenze pedagogico- didattiche. Approccio ai media e reti di scuolaSesto ModuloLa relazione  educativa, l’organizzazione dei gruppi, la conduzione della classeSettimo ModuloHandicap, DSA, InterculturaOttavo ModuloContinuità, Orientamento, Dispersione scolasticaNono ModuloStato Giuridico, Contratto di lavoro, Organi CollegialiDecimo ModuloDimensione Europea dell’educazione, le competenze di cittadinanza, le QualifichePer le informazioni relative alle date, agli orari, alle sedi, ai costi ed alle modalità di accesso alla piattaforma rivolgersi alle sedi provinciali della Cisl Scuola 
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08/10/2012 Sanità, mancano almeno 250 lavoratori
I Sindacati di Categoria del pubblico impiego di Cisl, Cgil e Uil denunciano la carenza cronica di personale nelle strutture sanitarie della provincia di Macerata (ora Area Vasta n. 3). Una condizione dalla quale derivano inefficienze che pesano sui lavoratori e sui cittadini utenti dei servizi i quali, sempre più spesso, ricorrono al mercato privato per garantire un’assistenza ai loro familiari ricoverati negli ospedali.«A livello regionale – spiegano i Sindacati in un comunicato unitario -  fino ad oggi abbiamo perso circa 1.137 posti di lavoro, per la maggior parte personale di assistenza diretta. In compenso sono aumentati i rapporti di lavoro precari, in particolare tempi determinati e le collaborazioni, che non possono garantire  continuità assistenziale e stabilità del sistema».In tuttala Provincia di Macerata mancherebbero all’ appello almeno 250 lavoratori. Aumentano lo stress e la tensione tra il personale in servizio, costretto a lavorare troppo e male. Sarebbero decine di migliaia le ore di straordinario non pagato ai lavoratori, costretti a fare orari che vengono elaborati “ad arte”, con strategie che violano le norme contrattuali.Ne derivano servizi inefficienti. Sono tantissimi gli esempi di disfunzioni denunciate dal sindacato. Prestazioni rallentate, sospensione ingiustificata delle Mammografie a Tolentino e Recanati e degli esami di Ortopantomografia a Tolentino. Impiego  non professionale di Tecnici di Radiologia a Recanati, che vengono impiegati nell’accettazione sovrapponendosi con il personale amministrativo già presente nella struttura.A proposito di amministrazione, da almeno  due anni si parla di una riorganizzazione complessiva dell'intero settore . Finora però non è mai stato presentato un piano di riordino serio, concreto e credibile.«Ci preoccupano molto  i Centri Unici di Prenotazione (CUP) - che funzionano con personale ridotto e con file interminabili - i servizi diagnostici come le radiologie,  (Tac, Risonanza Magnetica, PET), la Riabilitazione con liste di attesa che aumentano.  I servizi di base territoriali - come l’Assistenza Domiciliare Integrata e i Consultori, i servizi per i bambini disabili, quelli che trattano  le fragilità anziani e le cronicità -  sono destinati a scomparire con il pensionamento del personale  che non sarà sostituito ».Proprio durante quest’estate l’Area Vasta 3 è stata al centro di un percorso di riorganizzazione che prevede, tra le altre cose, la trasformazione di alcuni reparti ospedalieri per malati in fase acuta in Lungodegenze, Medicina Post Acuzie e Riabilitazione.«Proprio in un momento di riorganizzazione come quello che dobbiamo affrontare – conclude il Sindacato - bisognerebbe prevedere metodi e percorsi chiari, definiti e concordati con le parti sociali ed i lavoratori. Invece manca il governo del sistema e a pagare lo scotto di incapacità ed immobilismo saranno il personale e l’utenza».
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08/10/2012 Non è così che si risarciscono i pendolari!
In questa società dei furbi vige ancora una volta la logica dei “contenti e gabbati”Con questo comunicato, vogliamo esporre alla regione un disagio che ha colpito in questi giorni i cittadini costretti a prendere il treno per recarsi sul posto di lavoro.Come Federazione dei Pensionati Cisl di Ancona – avendo vissuto insieme a loro questa esperienza – abbiamo deciso di fare un comunicato, le cui linee sono condivise dai pendolari normalmente presenti sui treni regionali.Nel mese di febbraio 2012, la disfunzione del trasposto ferroviario ha raggiunto vette assolute. Oltre ai classici ritardi di oltre 30 minuti sugli orari di partenza e arrivo – una routine ormai scontata per quanti si servano di mezzi ferroviari – si è assistito infatti ad una cancellazione selvaggia di treni, ad una riduzione estrema che ha colpito soprattutto i pendolari, gli studenti e i lavoratori che di quei mezzi hanno bisogno per raggiungere il proprio ambiente di studio o lavorativo. Ogni cancellazione è stata annunciata con un preavviso estremamente scarso (praticamente assente) ed è spiacevole evidenziare come la cosa si sia verificata parecchie volte, non solo nel corso del mese, ma addirittura nell’arco della stessa giornata. Del resto, la Regione conosce molto bene i disagi di cui si parla: i reclami inoltrati sono stati parecchi.Tra le molte conseguenze negative del fenomeno, si possono ricordare la ricerca di un trasporto alternativo (che non sempre è possibile), la necessità di richiedere ferie non previste, per non rischiare un’assenza ingiustificata (un fattore ad alto rischio per il posto di lavoro) e la possibilità di guastare i rapporti con il proprio datore di lavoro. Secondo la logica di un normale contratto tra le parti, di fronte a tutto questo, la soluzione migliore sarebbe stata la chiusura del contratto con Trenitalia. Così non è stato.A distanza di tempo, è stato maturato un nuovo accordo, che prevede per i pendolari un’agevolazione del 50% sull’abbonamento mensile di Ottobre: un’offerta apparentemente vantaggiosa, che risarcisce – almeno parzialmente – i pendolari delle difficoltà incontrate. C’è solo un piccolo problema: perché il pendolare possa usufruire di questo sconto, è necessario che mostri l’abbonamento di Febbraio 2012 (una condizione sicuramente presentata già nell’accordo con la regione). Poiché nessuno poteva sospettare un patto di questo genere, dal momento che l’abbonamento non è di alcuna utilità per detrazioni fiscali et similia, la maggior parte degli abbonati ha gettato via il foglio e ha dovuto pagare il prezzo pieno dell’abbonamento. Così, di fronte alla Regione – che ha salvato la propria immagine, proponendo ai suoi cittadini un’apparente contropartita dei disagi subiti – e a Trenitalia – uscita da una fase critica, pagando un prezzo insignificante – gli unici rimasti (come al solito) nelle loro difficoltà sono stati sempre i pendolari. Molti di questi, tra l’altro, lavorano all’interno della Regione.  Perché la Regione possa realmente garantire i pendolari, senza limitarsi all’inutile palliativo di soluzioni parziali, essa deve conoscere il numero preciso di persone coinvolte nella vicenda: quanti hanno usufruito dello sconto e quanti non ci sono riusciti. Due sono i passaggi che può percorrere per concedere il diritto al beneficio. Essa può far riconoscere il diritto all’agevolazione da parte di Trenitalia sulla base di una documentazione fornita dalle aziende pubbliche, private e dalle scuola di ogni ordine e grado  in cui lavorano e studiano i pendolari;  inoltre, può prendere sotto esame gli abbonamenti fatti con il computer dalle biglietterie da molti lavoratori.Da una Regione che dovrebbe essere attenta ai bisogni e alle esigenze dei propri cittadini, ci aspettiamo qualche provvedimento in questa direzione.Il Segretario Generale FNP AnconaGiovanni Focanti
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08/10/2012 Concorso per il personale docente delle Scuole
Con Decreto n. 82 del 24 settembre 2012 è stato indetto il concorso a posti e cattedre, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e di secondo grado.Le tabelle di ripartizione dei posti (vedi ALLEGATO 1) sono state ufficializzate con alcune correzioni rispetto a quanto presentato nei giorni scorsi.REQUISITI DI PARTECIPAZIONE AL CONCORSO Potranno concorrere, per la Scuola dell'infanzia e la Scuola primaria,  oltre ai laureati in scienze della formazione primaria anche coloro che sono in possesso del diploma di scuola magistrale (per l'infanzia) o di istituto magistrale (per infanzia e primaria) conseguito entro l'anno scolastico  2001/02.Per la Scuola secondaria (I e II grado) potranno accedere al concorso, oltre a coloro che risultano in possesso di abilitazione, anche i laureati entro l'anno accademico 2001/02 (lauree quadriennali), o 2002/03 (lauree quinquennali) o 2003/04 (lauree sessennali), ancorché non abilitati.I candidati ai concorsi per posti di insegnamento nella scuola dell'infanzia, primaria, e per gli istituti di istruzione secondaria di primo e secondo grado devono essere in possesso dei requisiti culturali e professionali  indicati nell' ALLEGATO 3 I candidati, per la domanda di iscrizione al concorso, utilizzeranno la procedura informatica POLIS presente nel sistema informativo del Ministero seguendo le istruzioni riportate nell' ALLEGATO 2.I candidati potranno accedere alla suddetta procedura e utilizzarla a partire dal  6 ottobre 2012 e fino alle ore 14.00 del 7 novembre 2012.MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELLE PROVE TEST PRESELETTIVO unico per tutte le tipologie di concorso; 50 minuti a disposizione; 50 domande a risposta multipla : 18 quesiti: comprensione del testo 18 quesiti: capacità logica 7 quesiti: conoscenza di una lingua straniera 7 quesiti: competenze informatiche. I quesiti saranno estrapolati con modalità casuale dal programma informatico predisposto fra quelli (3.000/3500) che saranno messi a disposizione dei concorrenti tre settimane prima della prova.Il test, diverso per ciascun candidato, si svolgerà esclusivamente on line in ambienti appositamente dedicati forniti di computer per ciascun aspirante, e con esito immediato.PROVA SCRITTAChi supera il test preselettivo è ammesso alla PROVA SCRITTA, una prova unica nazionale che  consisterà in quesiti di carattere disciplinare/professionale a risposta aperta con griglia  nazionale di valutazione.Il superamento della prova scritta ed eventualmente pratica comporterà l’ammissione alla PROVA ORALEE’ una simulazione di attività didattica di 30 minuti su un  argomento che lo stesso candidato estrarrà il giorno  precedente (diverso per ciascun candidato), e in un  successivo colloquio, sempre della durata massima di  30 minuti comprenderà domande sulla lingua straniera  prescelta (obbligatoriamente in lingua inglese per la  scuola primaria).CORSO DI PREPARAZIONE AL CONCORSOLa CISL SCUOLA organizza un corso di preparazione al concorso a cattedre con incontri in presenza,  on line e l’uso di una piattaforma. Il corso sarà tenuto da esperti di settore articolato in dieci incontri.  Saranno affrontati i contenuti inerenti la prova preselettiva con esercitazioni in presenza  ed in piattaforma; saranno inoltre trattati alcuni  temi per l’avvio alla formazione per la prova scritta.DAL 5 OTTOBRE SONO APERTE LE ISCRIZIONI.Il corso inizierà presumibilmente entro la seconda settimana del mese  di ottobreALLEGATI
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05/10/2012 Festival delle Generazioni
Dal 12 al 14 ottobre si terrà a Firenze la prima edizione del Festival delle Generazioni, promosso dalla Fnp Cisl.Il Festival sarà articolato in convegni e dibattiti, momenti di analisi e riflessione, rassegne stampa, concerti, una grande mostra fotografica, dialoghi e intermezzi musicali, incontri con scrittori e scienziati, un mercato delle idee, e poi cinema, videoclip ed eventi speciali.Per saperne di piùhttp://www.festivaldellegenerazioni.it/
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04/10/2012 Lavoratrici delle pulizie senza stipendio da mesi
Sono senza stipendio da mesi le lavoratrici addette alle pulizie degli Uffici postali delle Marche. La denuncia viene dalle Categorie del Commercio di Cisl e Cgil (Fisascat e Filcams) secondo le quali questa situazione riguarderebbe almeno 300 lavoratrici in tutta la Regione.Donne che lavorano al massimo 15 ore a settimana e che in alcuni casi vivono situazioni drammatiche. Alcune di esse sono state anche costrette a rivolgersi alla Caritas. Donne che con i soldi dei loro stipendi di fatto stanno finanziando l'appalto delle pulizie.Le ragioni di questa situazione derivano dal modo in cui vengono gestiti gli appalti nei servizi pubblici, dove continua a vincere la logica del massimo ribasso e dove non dovrebbe essere concessa la possibilità di subappaltare i servizi.«Da anni - recita un comunicato di Cisl e Cgil - l'appalto delle pulizie  negli uffici postali delle Marche vive una situazione drammatica. Negli ultimi 4 anni, si sono succedute 5 aziende (Irpinia Lavoro, Universal Service, Ecolucania, Cpa e Nmg).Con le prime due  il sindacato ha fatto transazioni rispettivamente sul 70 e sul 75% delle competenze di fine rapporto. La Cpa, che  ha rilevato tutti gli appalti delle pulizie negli uffici postali delle Marche,  non ha pagato né il trattamento di fine rapporto né i contributi. Infine la Nmg, alle prese con altre vertenze in Italia, deve ancora pagare le mensilità di  luglio, agosto e settembre nonché la 14esima e sta per uscire dall'appalto grazie alle sollecitazioni del sindacato su Poste italiane».Tutte queste aziende fanno capo a due consorzi, Remida e Iprams, ai quali ora il sindacato intima di intervenire in solido, insieme a Poste italiane, per far pagare gli stipendi alle lavoratrici.«Più volte abbiamo chiesto l'intervento di Poste italiane richiamandoli alle loro responsabilità, ma sono procedure molto lunghe». 
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04/10/2012 Crolla il soffitto alle Poste di Macerata
Ieri pomeriggio è crollata una parte del soffitto dell'Ufficio postale di Macerata centro. Solo per caso non si sono registrate conseguenze gravi per i dipendenti e i clienti.A denunciare il fatto è il Segretario regionale dei postali Cisl Dario Dominici che si dice «preoccupato, anche perché  l'Ufficio Postale era stato sottoposto ad interventi di ristrutturazione da pochi mesi e nessuno si sarebbe potuto aspettare una cosa del genere».Nel febbraio scorso il nuovo ufficio era stato inaugurato in pompa magna.  Sette mesi di lavori per una sede con più spazio per gli utenti  e tre nuove sale dedicate a servizi specifici come quelli bancari, finanziari ed assicurativi.il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti chiede che vengano quanto prima accertate le cause e le eventuali responsabilità di quanto avvenuto. «Nel frattempo, fintanto che non venga verificata e certificata la messa in sicurezza completa dei locali attraverso specifiche indagini tecniche, l’Ufficio postale di Macerata centro deve essere chiuso per la sicurezza dei lavoratori e dei clienti».Il fatto  si inquadra nel contesto più ampio, e fortemente critico, che riguarda la situazione di Poste italiane. L’azienda è infatti al centro di un pesante piano di riorganizzazione che prevede la chiusura di 61 uffici postali nelle Marche. «Sono a rischio - conclude Ferracuti -  la capillarità e la qualità dei servizi agli utenti, insieme a 180 posti di lavoro circa». 
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04/10/2012 Appalto pulizie Poste Marche: situazione drammatica.
FILCAMS CGIL                            FISASCAT CISL APPALTO PULIZIE POSTE MARCHE: SITUAZIONE DRAMMATICA, LA DENUNCIA DEI SINDACATI  Da anni, l’appalto delle pulizie negli uffici postali delle Marche vive una situazione drammatica. Negli ultimi 4 anni, si sono succedute 5 aziende. La prima, Irpinia Lavoro, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui il sindacato ha transato per il 70% delle competenze di fine rapporto; la Universal Service, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui si è transato al 75%. Quindi, Ecolucania, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui il sindacato è in vertenza per il Tfr e per le maternità mai pagate.Poi c’è la Cpa, che ha rilevato tutti gli appalti delle pulizie negli uffici postali delle Marche: quest’ultima non ha pagato né il Tfr né i contributi e perciò è stata aperta una vertenza in questi giorni. Infine, Nmg, che sta per uscire dopo le sollecitazioni del sindacato su Poste Italiane, alle prese con altre vertenze in Italia: deve ancora pagare le mensilità di luglio, agosto e settembre nonchè la 14esima.Tutte queste aziende fanno capo a due consorzi. Le prime tre aziende fanno capo a Remida, le altre due all’Iprams, che gestisce le pulizie degli uffici postali a livello nazionale.I lavoratori interessati sono circa 300, tutte donne con situazioni drammatiche alle spalle e che da anni finanziano l’appalto delle pulizie con i loro soldi. Le ore di lavoro di queste lavoratrici vanno dalle 2 alle 15 ore settimanali in casi eccezionali, negli uffici più grandi e centrali.Il sindacato ha più volte chiesto l’intervento di Poste richiamandoli alle proprie responsabilità, ma sono procedure molto lunghe. Il risultato è che da mesi queste lavoratrici non percepiscono stipendio e alcune di loro sono ricorse perfino alla Caritas. I sindacati hanno richiamato in solido il Consorzio e Poste italiane per far pagare gli stipendi ai lavoratori. Questa situazione drammatica è determinata dal modo in cui vengono gestiti gli appalti anche nel settore pubblico dove continua a vincere il massimo ribasso e dove non dovrebbe esistere il subappalto. RASSEGNA STAMPA Resto del Carlino  Ancona 4 ottobre 2012 Resto del Carlino  Macerata 4 ottobre 2012
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26/09/2012 No alla Spending Review. Presìdi in tutti i luoghi di lavoro pubblico.
ALCUNE  FOTO DELLE MANIFESTAZIONI COMUNICATO STAMPA   NO ALLA SPENDING REVIEW: FP CISL MARCHE MOBILITATA IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO PUBBLICO Funzione Pubblica Cisl Marche mobilitata in tutti i luoghi di lavoro pubblico per dire no alla spending review imposta dal Governo con i tagli lineari previsti dalla legge 95 /2012 e si invece ad una vera rivisitazione della spesa in grado di coniugare la razionalizzazione della spesa e la lotta agli sprechi con servizi pubblici meno costosi ma più efficienti. La Fp Cisl vuole che le loro competenze e professionalità siano valorizzate , le professionalità riconosciute , la produttività ed i salari rilanciati. E' necessario  andare oltre lo sciopero e mobilitarsi in ogni luogo di lavoro aprendo tavoli , vertenze, confronti tesi a coniugare l'efficienza dei servizi con la valorizzazione delle tante professionalità pubbliche. La Cisl chiede più partecipazione per governare i processi di riorganizzazione e far divenire i lavoratori protagonisti del confronto e del cambiamento. La Cisl è per la valorizzazione degli strumenti di gestione delle risorse umane a partire dai piani di formazione, la mobilità volontaria, l'aggiornamento per tutelare i lavoratori da scelte frettolose ed arbitrarie.Per questi motivi il 26 settembre saremo presenti, in tutto il territorio regionale, all'interno dei principali luoghi di lavoro per rilanciare la mobilitazione e le proposte della Cisl ed il 27 le Rsu di tutta la Regione saranno presenti alla manifestazione regionale di Macerata che vedrà la presenza del Segretario Nazionale Raffaele Bonanni.Nel capoluogo regionale i presidii si svolgeranno dalle 10.00 alle 12.00 presso l’ Ospedale  regionale di Torrette, il  Comune di Ancona e la sede Inps di Ancona. Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381
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17/09/2012 Sulla sanità la Cisl chiede un incontro immediato con la Regione Marche.
CISL MARCHE  FP-CISL MARCHE DICHIARAZIONE STAMPA Come Cisl confederale e di categoria, riteniamo positivo l’annuncio della costituzione di una cabina di regia tra Dipartimento Salute, Asur ed Aziende Ospedaliere per affrontare al meglio la difficile fase congiunturale; infatti è innegabile che il livello di cooperazione tra le diverse strutture del sistema sanitario marchigiano sia stato in vari casi deficitario.Se si vuole garantire ai cittadini una adeguata qualità dei servizi socio-sanitari e valorizzare le professionalità degli operatori della sanità marchigiana, è oggi invece imprescindibile migliorare la sintonia e la coerenza dei comportamenti di chi ha responsabilità di guida del sistema della salute nelle Marche, dovendo affrontare i tagli lineari previsti dalla “spending review” del Governo, che si aggiungono a quelli previsti dalle ultime leggi finanziarie.Chiediamo la immediata ripresa dei tavoli negoziali a livello regionale e di Area Vasta, considerata la necessita' di fare il punto sul processo di riorganizzazione della sanita' marchigiana, impostata prima del varo della spending review e di affrontare le conseguenze del taglio dei posti letto ( da 3.9 a 3.7 ogni mille abitanti ) previsti dalla normativa a partire dal 2013. Ancona 16 settembre 2012 Stefano Mastrovincenzo                                         Luca TaleviCisl Marche                                                                  Fp Cisl Marche 
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14/09/2012 Settore telecomunicazioni in sciopero: nelle Marche coinvolti 1.500 lavoratori.
Ancona, 13 settembre 2012    COMUNICATO STAMPA 17 settembre 2012: SCIOPERO GENERALE SETTORE TLC 1.500 dipendenti ca. nelle Marche Il giorno 17 settembre p.v. si svolgerà, per l’intera giornata, uno sciopero nazionale di tutto il settore delle Telecomunicazioni che conta oltre centoventimila dipendenti in Italia di cui circa 1.500 nelle Marche.  Lo sciopero è stato indetto contro l’atteggiamento dilatorio e distruttivo di ASSTEL (Confindustria delle TLC) che, trascorsi 9 mesi dalla trattativa per il rinnovo del contratto, sta facendo di tutto per scaricare sulle lavoratrici e i lavoratori il peso della crisi, nonostante la sostanziale tenuta dei fatturati e dei dividendi.Infatti il sindacato contesta l’evidente volontà di distruggere il contratto unico di settore, provando ad emarginare l’area dei call centers in un contratto di serie B, di non assumere la responsabilità sociale dell’impresa nelle cessione di rami d’azienda ed appalti, cosa per altro prevista in accordi firmati dalle loro consociate ed infine di voler subordinare i giusti aumenti contrattuali a norme capestro sulla malattia, controllo a distanza e flessibilità della manodopera.Per contrastare questo atteggiamento della Confindustria di TLC e rispondere ai bisogni di tutela occupazionale, normativa e salariale, i dipendenti delle aziende di telecomunicazioni, come Telecom, Vodafone, Ericsson, Wind, ecc. organizzeranno un presidio che si concentrerà il mattino del giorno 17 sotto la sede Confindustria Ancona in via Roberto Bianchi. SLC-CGIL          FISTEL-CISL              UILCOM-UILPucci Guido                  Socci Umberto     Brecciaroli Fabrizio3357290996                  3357290994                  3316041926
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13/09/2012 Sei giorni per salvare la Mediterranea
Si è svolto oggi – giovedì 13 settembre - in Regione l’incontro tra istituzioni e sindacati per cercare una soluzione alla vicenda della Mediterranea di Matelica.Presenti gli Assessori regionale e provinciale al lavoro Marco Lucchetti e Paola Mariani, l’Assessore al lavoro del comune di Matelica e i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil di Macerata Aldo Benfatto, Marco Ferracuti e Sbarbati Claudio.Le istituzioni hanno condiviso la forte preoccupazione dei sindacati per la complessità e la delicatezza di una vertenza che coinvolge 74 lavoratori e le rispettive famiglie.Le parti si sono date 6 giorni di tempo per cercare una soluzione e salvare un’azienda sana, solida e con un potenziale produttivo e reddituale elevato. Il prossimo incontro è in programma giovedì 20 alle ore 15. La priorità è evitare il rischio che i lavoratori restino schiacciati all’interno della disputa serrata in corso tra proprietà e curatore fallimentare.Nel frattempo i lavoratori proseguono lo sciopero picchettando giorno e notte i locali della Mediterranea, per impedire a chiunque di entrare in azienda e portare via nulla di quanto c’è all’interno.Le Segreterie provinciali Cgil Cisl e Uil di Macerata. 
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13/09/2012 Accordo ex A.Merloni: Cisl e Fim soddisfatti, ma occorre rilancio sviluppo territorio
COMUNICATO STAMPA RIMODULAZIONE ACCORDO DI PROGRAMMA EX A.MERLONI: CISL E FIM CISL SODDISFATTI MA OCCORRE RILANCIO SVILUPPO TERRITORIO FABRIANESECisl  e Fim Cisl esprimono soddisfazione  per la rimodulazione  dell’accordo di programma per i lavoratori della ex A.Merloni e l’indotto, dopo molti mesi e molti annunci e soprattutto molto lavoro a tutti i livelli. “Sono trascorsi troppi mesi anche di cassa integrazione straordinaria, per cui oggi abbiamo centinaia di lavoratori con un futuro sempre più breve,  incerto e precario, a  tutti loro vanno date risposte al fine di alimentare nuove speranze concrete.- sostiene Guanito Morici Segretario Cisl Ancona – Nuove attività imprenditoriali dovrebbero sostituire quelle perdute dell’Antonio Merloni ma dobbiamo riconoscere che il vero problema del territorio fabrianese è quello  di riconvertire un tessuto industriale che sta incontrando notevolissime difficoltà a cambiare e  a far fronte al proprio ruolo di produrre opportunità; tanto da far dubitare che ci siano le potenzialità  per farlo. “ Una preoccupazione che vede nella nuova rimodulazione dell’accordo un punto di partenza per il rilancio dello sviluppo del territorio fabrianese e non tanto un punto di arrivo. “Bene il perfezionamento tecnico  dell’intesa tra Regione Marche, Regione Umbria e Ministero dello Sviluppo Economico, ora aspettiamo la firma politica tra Stato e Regioni. - afferma Andrea Cocco Segretario Generale Fim Cisl Ancona – Siamo impegnati a chiedere  alle organizzazioni di categoria datoriale, di stimolare gli imprenditori allo sviluppo di concreti  progetti industriali ed alle istituzioni locali sollecitiamo  progetti formativi di riqualificazione per i lavoratori, per dare più opportunità lavorative. – prosegue Andrea Cocco - Un appello va fatto  al sistema creditizio per agevolare lo sviluppo di nuove attività industriali e di sostenere le poche aziende dell’indotto rimaste, che soffrono seri problemi di liquidità,  ed i loro lavoratori “.Ancona 13/09/12Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381 
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12/09/2012 Niente licenziamenti all'Auchan di Ancona
Accordo raggiunto tra i sindacati di categoria  Filcams Cgil Marche,  Fisascat Cisl Marche, Ugl Ancona Commercio e  i vertici dell’Auchan di Ancona.  I 65 licenziamenti annunciati nel giugno scorso dall’azienda, dopo una lunga e difficile vertenza con i sindacati di categoria, si sono trasformati in  24 mesi di contratti di solidarietà per 207 dipendenti su 247.E’ prevista una mobilità volontaria per un massimo di 10 unità,  con il  criterio di scelta della non opposizione al licenziamento, che dovrà essere fatta entro il 30 settembre 2012. Dai 247, in virtù della infungibilità delle mansioni svolte, vanno esclusi 40 unità, tra capi settore, capi reparto, farmacisti. Per il  personale restante - 207 lavoratori, 108 dei quali sono full time e 99 part time - entra in vigore un  contratto di solidarietà della durata di 24 mesi. L’orario di lavoro subirà una riduzione massima del 25%. L’articolazione oraria passerà da 40 a 38 ore per tutti i dipendenti attraverso un assorbimento dei permessi retribuiti previsti dal contratto collettivo nazionale. L’accordo, che dovrà camminare di pari passo con il piano commerciale presentato  alle organizzazioni sindacali, prevede verifiche trimestrali. Finiti i 24 mesi relativi ai contratti di solidarietà Cgil-Cisl e Ugl hanno reclamato alla proprietà il ritorno alla normalità, non contemplando richieste per procrastinare la soluzione di emergenza.«Un accordo complesso ed articolato -  sostiene Selena Soleggiati Segretario Generale Fisascat Cisl Marche - che ha scongiurato i licenziamenti , ma che comporta un riassetto, per i 24 mesi, di tutta l’organizzazione del lavoro. Gli orari saranno più flessibili sia per i  full time che i part time, le prestazioni domenicali aumenteranno e i carichi di lavoro saranno sicuramente maggiori. L’ipermercato dovrà infatti  garantire i presidi con un 25 per cento di ore in meno e senza l’ausilio di contratti a termine o somministrazione a termine».«La fase di gestione dell’accordo - prosegue Soleggiati - sarà pertanto altrettanto complessa; sarà necessaria una attenta azione di monitoraggio e controllo da parte delle strutture sindacali esterne ed interne per garantire da un lato la piena applicazione di quelle norme che abbiamo inserito per attenuare la flessibilità degli orari di lavoro, e  dall’altra l’attuazione del piano di rilancio presentato che dovrebbe consentire all’Auchan di riguadagnare quote di mercato e fronteggiare meglio la concorrenza.”
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10/09/2012 Continua lo sciopero alla Mediterranea
I lavoratori della Mediterranea di Matelica hanno proclamato lo sciopero. La situazione dell'azienda alimentare è diventata drammatica a seguito del mancato accordo tra la nuova proprietà - la società Korion di Vicenzo Ciulla, che nel marzo 2011 ha rilevato la gestione a seguito del fallimento della precedente gestione- e il Tribunale di Camerino. Oggetto del contendere è una garanzia di un milione di euro che il curatore fallimentare Ugo Fantini ha preteso a garanzia dei creditori della Mediterranea come condizione per il passaggio della società alla nuova proprietà. Una garanzia che quest'ultima ha prodotto ma che, per lo stesso curatore, è risultata inidonea. Sembra segnato quindi il destino dei 70 dipendenti dell'azienda. Nel pomeriggio di oggi il curatore fallimentare apporrà i sigilli allo stabilimento, per consentire al Tribunale di Camerino di rientrare in  possesso dei beni aziendali, per venderli all'asta soddisfando  i creditori dei precedenti proprietari.Si è concluso intanto con un nulla di fatto l'incontro che, nella serata di ieri, ha visto la Regione Marche protagonista di un tentativo di mediazione. Gli Assessori regionale e provinciale al lavoro, Marco Lucchetti e Paola Mariani, hanno incontrato rappresentanti dell'azienda e dei lavoratori, vagliando  alcune possibili ipotesi per uscire da questa empasse.Nel frattempo i lavoratori, che non ricevono lo stipendio da mesi nonostante l'azienda lavori a pieno regime per rispondere alle commesse, restano impegnati in un  presidio permanente davanti all'azienda. Chiedono di essere pagati e di poter continuare a lavorare per garantire un futuro a se stessi e alle loro famiglie. 
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07/09/2012 Vertenza Auchan.
FILCAMS CGIL  - FISASCAT CISL  -  UGL COMMERCIO TURISMO CGIL MARCHE  -  CISL MARCHE  -  UGL ANCONA INVITO STAMPA VERTENZA AUCHAN I sindacati di categoria Filcams Cgil Marche, Fisascat Cisl Marche, Ugl Ancona Commercio Turismo, martedì 11 Settembre p.v. alle ore 12,30 presso la sede della CISL MARCHE, via dell’Industria,17 – Ancona, convocano una conferenza stampa per illustrare gli esiti del confronto dopo l’incontro con la proprietà Auchan e l’ Assessorato al lavoro della Regione Marche. Claudio Di Pietro Selena Soleggiati Luigi BarchiesiFILCAMS CGIL MARCHE FISASCAT CISL MARCHE UGL COMMERCIO TURISMO ANCONA  Ancona 7 Settembre 2012   Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381
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05/09/2012 Sciopero all'Area srl di Montecassiano
I 12 lavoratori dell'Area Srl a Sant'Egidio di Montecassiano hanno proclamato uno sciopero per protestare contro il mancato pagamento delle retribuzioni di luglio ed agosto.Nel pomeriggio di martedì era in programma un incontro tra lavoratori, sindacato ed amministrazione dell'azienda, che si occupa di calzature e stampaggio fondi.  L'amministratore ha disertato la riunione, chiudendo l'azienda e lasciando fuori sindacalisti e lavoratori, che  hanno deciso di fermare le macchine.L'Area srl è un'azienda artigiana che da tempo soffre gli effetti della crisi. Da giugno 4 dipendenti sono stati sospesi. Lunedì la notizia che la sospensione è in arrivo per altri 4 lavoratori. Nel frattempo erano arrivati gli assegni con un anticipo delle due mensilità arretrate, ma erano scoperti.Per il Segretario generale della Femca (Federazione Energia Moda Chimica e Affini) Cisl di Macerata, David Ballini  «il comportamento dell'Amministrazione è inaccettabile, e lo sciopero continuerà ad oltranza fin quando la ditta non pagherà gli stipendi arretrati.» 
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04/09/2012 Scuola, in arrivo le nomine a tempo determinato
Si rende noto che:i docenti di scuola dell’infanzia sono convocati per il giorno 10 settembre 2012, presso la sede dell'Istituto Tecnico Commerciale “A.Gentili” di Macerata Via Cioci n. 6 con inizio delle operazioni alle ore 09,00.i docenti di scuola primaria sono convocati per il giorno 11 settembre 2012, presso la sede dell'Istituto Tecnico Commerciale “A.Gentili” di Macerata Via Cioci n. 6 con inizio delle operazioni alle ore 09,00.i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado per assegnazione sedi provvisorie ai neo immessi in ruolo, sono convocati per il giorno 7 settembre 2012 presso la sede dell’Istituto Tecnico Attivita’ Sociali Matteo Ricci di Macerata Via G.di Pietro,12 con inizio delle operazioni alle ore 09,00.i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado per posti di sostegno sono convocati per il giorno 10 settembre 2012, presso la sede dell’Istituto Tecnico Attività Sociali Matteo Ricci di Macerata Via G.di Pietro,12 con inizio delle operazioni alle ore 09,30.i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado per posti comuni sono convocati per il giorno 11 settembre 2012 presso la sede dell’Istituto Tecnico Attività Sociali Matteo Ricci di Macerata via G.di Pietro,12 con inizio delle operazioni dalle ore 10,00.Il numero dei convocati verrà reso noto con successiva comunicazione. La Segreteria Cisl Scuola Macerata
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24/08/2012 Province. La Cisl preoccupata per personale, risorse e competenze.
COMUNICATO STAMPA SPENDING REVIEW E FUTURO DELLE PROVINCE NELLE MARCHE. URGE DA PARTE DELLA REGIONE LA CONVOCAZIONE DEL TAVOLO TECNICO CON I SINDACATI E LA RIPRESA DEL CONFRONTO CON L'ASSESSORE CANZIAN. SANITA' MARCHE. PERSISTONO FORTI PREOCCUPAZIONI SU COMPETENZE DELLE FUTURE PROVINCE, RISORSE ECONOMICHE E PERSONALE. CHIESTO INCONTRO ANCHE AL CAL.Il tempo per il riordino delle province nelle Marche stringe e manca la convocazione del tavolo tecnico, condiviso con la Regione nelle settimane scorse, per sviluppare in maniera organica il futuro delle Province nelle Marche. Il Cal entro il 4 ottobre dovra' deliberare l'ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione che entro il 25 ottobre dovra' trasmettere al Governo la proposta di riordino delle Province.Per questo i sindacati hanno unitariamente chiesto un urgente incontro al Cal , mentre la Cisl sollecita la Regione ad avviare il tavolo tecnico condiviso nella riunione di fine luglio per iniziare a parlare concretamente di funzioni delle province e loro allocazione, delle risorse economiche e del futuro dei 2.200 dipendenti delle province delle Marche.Infatti mentre la politica si divide sui confini geografici delle future province nessuno parla del tema centrale relativo alle competenze che rimarranno alle province ,oltre a quelle previste per legge, ed al trasferimento ai comuni di funzioni, beni e risorse finanziarie e personale. Competenze sulla quale la Regione ha un ruolo importante sia dal punto di vista tecnico che politico. Sulle delicate competenze della Formazione e Lavoro per esempio nell'ultima riunione era emersa la volonta' della Regione di allocare a se la competenza. Dovranno infatti essere definite che fine faranno le funzioni che le province esercitano oggi su delega della regione e in che tempi e con quali modalita' saranno riassegnate.Per questo vi è necessita' di fare ordine e avere quanto prima l'incontro con il Cal e l'apertura immediata del tavolo tecnico con la Regione propedeutico all'incontro politico con Canzian. Lo spending review prevede infatti un taglio delle risorse alle Province di 500.000 mila euro nel 2012 ed un miliardo di euro nel 2013, un taglio pesantissimo che rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle province stesse. Quali saranno le risorse economiche ed umane che rimarranno alle province e quelle che andranno ai Comuni??Forte preoccupazione anche per il futuro dei circa cento lavoratori a tempo determinato, operanti soprattutto nel settore della formazione e lavoro.Ecco perche' il sindacato ad agosto è aperto per ferie ed attende la convocazione del tavolo di confronto dato che i tempi sono veramente stretti, le problematiche complesse ed i lavoratori attendono risposte certe sul loro futuroIL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE LUCA TALEVI 338/2985866 LA RASSEGNA STAMPA:   
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09/08/2012 Funzione pubblica, protesta sotto l'ombrellone
La CislFunzionePubblica di Macerata si mobilita contro la manovra di revisione della spesa pubblica – spending review – approvata dal Parlamento.Lunedì 13 Agosto ore 21.30 a Porto Recanati (davanti la sede del Comune) e martedì 14 Agosto ore 21.30 a Civitanova Marche (Lungomare nord zona Pescheria) sarà allestito un “Punto Cisl Estate”, dove verrà diffuso materiale informativo relativo alla posizione Cisl nei confronti della spending review.A Porto Recanati, non avendo ricevuto dal Sindaco la necessaria autorizzazione per allestire il gazebo sul lungomare, sarà organizzato anche un volantinaggio per distribuire materiale informativo.«Nonostante il periodo estivo, e visto che la crisi non va in vacanza - recita un comunicato emesso dalla Categoria - anche noi abbiamo deciso di rimanere “aperti per ferie” dando vita ad alcune importanti iniziative di mobilitazione e di sensibilizzazione dei cittadini»Una manovra che il Segretario generale FP Cisl di Macerata Sistino Tamagnini definisce “scriteriata” e contro la quale si è mossa anche la FederazioneNazionaleCisl dei dipendenti pubblici, unico sindacato rimasto al tavolo di confronto con il Governo con idee e proposte concrete.«Sia chiaro – sostiene Tamagnini -  che noi abbiamo idee chiare su come fare la Spending Review senza tagliare posti di lavoro e servizi ai cittadini. E’ nostra intenzione quindi sfidare le controparti politiche e amministrative, sbarrando la strada a soluzioni “facili” – come quelle contenute nella manovra - che produrranno disagi gravi ai cittadini ed ai lavoratori senza però intaccare minimamente le vere diseconomie».
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09/08/2012 Fatti, non parole!!!
Tante parole spesso false e scorrette, tante affermazioni spesso offensive, abbiamo dovuto ascoltare nei mesi scorsi, rivolte in primis alla nostra Organizzazione, alla Cisl Scuola che un anno fa è stata la vera promotrice dell’accordo triennale per le assunzioni del personale docente ed Ata. Un accordo sottoscritto insieme a molte altre sigle, non a tutte … Un accordo che qualcuno ha allora definito “truffaldino”!!! Noi abbiamo sempre preferito discutere del merito delle questioni; a proposito dell’accordo “truffaldino”, varrebbe la pena chiedere a chi è stato assunto a tempo indeterminato se si considera vittima di un raggiro, o se ritiene che il “prezzo” pagato (la rinuncia ad uno scatto che nella maggior parte dei casi si riassorbe in pochissimo tempo grazie alla valutazione del  servizio pre-ruolo) sia eccessivo rispetto alla raggiunta stabilità del proprio lavoro.Siamo certi, in ogni caso, che i lavoratori sappiano giudicare il nostro operato per quanto produce, valutando i nostri comportamenti e non la stupida caricatura che ne viene talvolta proposta.La Cisl Scuola ha svolto col precedente governo, come ha sempre fatto e continuerà a fare con qualunque altro, un ruolo forte, determinato e diretto di interlocuzione. Ha sempre scelto di rappresentare così i lavoratori e i loro interessi, assumendone i problemi e cercandone le possibili soluzioni. Proprio la particolare durezza del contesto ci ha spinti e ci spinge ancora oggi, ad essere quanto mai ostinati nel rivendicare sedi di confronto in cui far valere la nostra capacità di azione e di proposta. Abbiamo così contrastato rischi alti e crescenti di emarginazione, a cui non saremmo sfuggiti imboccando il vicolo cieco di un antagonismo pregiudiziale, tanto appariscente quanto improduttivo.Tutti possono valutare, nella loro consistenza e nella loro efficacia, i risultati della nostra azione, quasi sempre condotta insieme alla maggioranza delle altre sigle sindacali: ce ne assumiamo la responsabilità e ne rivendichiamo il merito, pronti a riconoscere quello di chi riuscisse a fare di più e meglio.In realtà, sulle assunzioni (così come sugli scatti) a quelle Organizzazioni che si sono rifiutate di firmare ogni accordo, oggi non resta altra via che quella di rivendicare l’attuazione di intese prodotte dall’iniziativa di tutti gli altri sindacati e di rivendicarne il merito quando esse producono risultati. A queste Organizzazioni, noi oggi vogliamo rispondere con l’articolo pubblicato sul pagina Web della rivista “TuttoScuola.com”,  che riportiamo integralmente:Nomine in ruolo. Di chi il merito?Prima ancora che la notizia fosse ufficiale - anzi qualche ora prima - nel mondo sindacale c'era già la rincorsa a rivendicare il merito di quelle 21.112 nomine in ruolo, insperate nella loro entità fino a qualche giorno fa.A suon di comunicati stampa che bruciavano i tempi inondando le agenzie prima ancora che l'incontro informativo presso il Miur fosse concluso, alcuni sindacati avevano già piantato la bandierina del primo arrivato, nella speranza che l'opinione pubblica abboccasse.C'è anche chi, pur non partecipando all'incontro ministeriale riservato ai cinque sindacati rappresentativi, ha rivendicato il merito di quelle nomine, venute – a suo dire - dopo che il Miur era stato messo alle corde per i tanti ricorsi dei precari (!).Mancava soltanto qualcuno che dicesse "-io l'avevo detto! - e il quadro dei "vincitori" saliti sul carro sarebbe stato completo.C'è, però, una verità ricordata da pochi: il contratto per il piano triennale. Quelle 21.112 nomine non sono state un "una tantum" di benevola concessione.Quei posti son il risultato del piano triennale delle immissioni in ruolo contrattato e faticosamente concordato l'anno scorso dalla maggioranza dei sindacati rappresentativi all'Aran, e guardato allora da altri con diffidenza, come fosse stata una svendita.Ora però ....Per la cronaca: l'accordo per il piano triennale venne firmato da Cisl-scuola, Uil-scuola, Snals e Gilda il 19 luglio 2011. Gli attuali "vincitori" dell'ultima ora non c'erano o disdegnarono di parteciparvi. “Dentro la notizia” - 8 agosto 2012   TuttoscuolA.com  Noi c’eravamo, ci siamo assunti la responsabilità di contrattare e firmare ed oggi possiamo dire con soddisfazione che LE NOSTRE INTESE DANNO FRUTTO 67000 assunzioni nel 2011, 21112 assunzioni nel 2012. Fatti, non parole!!!  Cisl Scuola Marche
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08/08/2012 In ruolo altri 21.000 docenti. Le nostre intese danno frutto.
Dopo le 67.000 assunzioni dello scorso anno, entrano in ruolo nella scuola altri 21.000 insegnanti. Come da noi rivendicato, si dà continuità al piano triennale varato lo scorso anno grazie alle intese sindacali di cui la Cisl Scuola è stata protagonista determinante. Con le nuove assunzioni si rafforza l’obiettivo, da noi tenacemente perseguito, di una stabilizzazione del lavoro nella scuola, che certamente va incontro agli interessi di tanti lavoratori, ma favorisce anche una più efficace organizzazione del lavoro e quindi la crescita di qualità del servizio scolastico.I risultati ottenuti sono ancor più apprezzabili dato il contesto difficile che il Paese sta vivendo; a renderli possibili è ancora una volta un’azione sindacale condotta con serietà su obiettivi chiari e credibili.CONTINGENTE ASSUNZIONI PER LE MARCHECONTINGENTE NAZIONALE
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07/08/2012 No ai Precari, Si ai Dirigenti
Le organizzazioni sindacali e la RSU dell’Università Politecnica delle Marche a conclusione dell’incontro di concertazione/contrattazione dello scorso 2 agosto hanno dovuto constatare la pervicace volontà dell’Amministrazione di non tener in alcun conto le esigenze dei lavoratori, cioè di coloro che di recente hanno partecipato al rinnovo delle RSU rinnovandoci la loro fiducia con una percentuali di adesione dell’80% in un solo giorno di votazioni.Nella sostanza, come OOSS ed RSU avevamo sollevato, fra le tante cose accumulate per inerzia dell’amministrazione che nei mesi precedenti non ci ha voluto convocare:La problematica relativa alle assunzioni. A seguito della recente manovra Monti si riducono pesantemente le già esigue possibilità per le università di sostituire il personale che va in pensione, ciò vale particolarmente per il personale tecnico amministrativo.In tale situazione e rispetto alla possibilità di procedere all’attivazione di procedure concorsuali per pochissime unità di personale la nostra amministrazione ha deciso di bandire un concorso per Dirigente ed uno per un EP (Elevata Professionalità).Abbiamo fatto presente che, rinviando la sciagurata decisione di assumere un dirigente (che ci costa più di un ricercatore) si potevano aprire procedure concorsuali per le assunzione di due o tre unità di personale di cui la nostra università ha estremamente bisogno dando così la possibilità al personale precario di partecipare, ma purtroppo la chiusura è stata totale.Inoltre l'ateneo dorico, sin dalla sua fondazione, non ha mai messo a concorso un solo posto da dirigente e non si capisce perché proprio ora che le recenti decisioni governative impongono una drastica riduzione percentuale di tali figure la nostra università senta questo improrogabile bisogno.Ricordiamo inoltre che già non molti anni orsono, dopo una dura lotta, con scioperi della fame ed occupazioni avevamo convinto il nostro Ateneo a stabilizzare i precari e siamo sinceramente dispiaciuti nel rilevare invece l’attuale insensibilità.La problematica relativa ai lavoratori in servizio presso le segreterie delle facoltà di Agraria e Scienze che, a seguito dell’approvazione del nuovo statuto dovranno trasferirsi presso due dipartimenti. Nella sostanza avevamo richiesto che le professionalità di questi lavoratori, estremamente necessarie al nostro Ateneo, fossero garantite anche dal punto di vista economico in considerazione del fatto che non mutava il lavoro svolto. Purtroppo la pervicace volontà del Rettore e del Dirigente Generale nell’imporre a tutti i costi inutili differenziazioni economiche, non ci ha consentito di giungere ad un accordo.Le OOSS e la RSU decideranno insieme a lavoratori al rientro delle ferie le azioni da intraprendere. 
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03/08/2012 A rischio il futuro della Mediterranea
Si è chiusa con una fumata nera la trattativa per l’acquisizione della Mediterranea. Il Tribunale di Camerino non ha ritenuto idonee le garanzie presentate dalla nuova proprietà,la MediterraneaSRL.La società che fa capo a Vincenzo Ciulla era subentrata al precedente proprietario che nel marzo 2011 aveva messo in liquidazione l’azienda - gravata da un passivo di oltre € 40 milioni - collocando tutti i lavoratori in mobilità.Il fallimento venne decretato nel dicembre scorso. Ciulla subentrò con un contratto di affitto che si sarebbe perfezionato con l’acquisizione finale, assumendo a tempo determinato, e successivamente stabilizzando, i dipendenti in mobilità.Dopo un lungo tira e molla, Mediterranea srl e Tribunale di Camerino sembravano aver raggiunto un accordo su cifre, tempi e modalità di pagamento. Accordo che però il Tribunale si è rifiutato di sottoscrivere proprio per mancanza di idonee garanzie da parte della nuova proprietà.Non a caso, durante il passaggio di consegne, una parte dei lavoratori rifiutarono di essere assunti a tempo indeterminato dalla Mediterranea srl. Evidentemente, forse a ragione, non ritenevano credibile la nuova proprietà, che nonostante i tanti tavoli di confronto aperti e il coinvolgimento delle istituzioni a più livelli, di fatto non ha mai presentato un vero e proprio piano industriale per il rilancio dell’azienda.La situazione rimane molto grave. Il Tribunale ha manifestato la sua volontà di rientrare subito in possesso dei beni dell’azienda. Nel frattempo i lavoratori affrontano giornalmente forti disagi dovuti a variazioni repentine di programmi e organizzazione, nonché ai ritardi nei pagamenti e nella corresponsione delle mensilità arretrate. Una situazione insostenibile che rischia di aggravarsi ancora, scivolando verso la rottura definitiva.FLAI - CGIL                           FAI - CISL                          UILA – UILIvana Properzi                      Stefano Pepa                    Claudio Sbarbati
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03/08/2012 Sciopero Auchan: compatta adesione dei lavoratori.
 Le foto dello sciopero all'Auchan di Ancona di mercoledì 1 agosto 2012 Per gestire questo momento di crisi che sta colpendo anche l’ Auchan, il primo megastore anconetano, aperto nel 1995 e che conta 250 dipendenti,  le proposte aziendali presentate continuano  a non convincere i lavoratori e i sindacati che oggi hanno incrociato le braccia  per  due ore, suddivise nei turni dalle 9 alle 10  e dalle 17 alle 18 .Nel mese di Giugno , la proprietà annunciava  la  mobilità per  65 dipendenti, scesi a 57 “full time equivalenti”, dopo  gli incontri tra azienda e parti sociali ma  ancora troppi secondo lavoratori e sindacati.«Riteniamo insufficiente la proposta  di contrazione degli  esuberi che l’azienda ci ha presentato – sostiene Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche -  a fronte di una poderosa  flessibilizzazione dell’organizzazione del lavoro e di  un  piano di rilancio  commerciale  che  non  si differenzia  più di tanto dalle azioni ordinarie  previste ogni anno per l’ipermercato di Ancona. – continua Soleggiati- L’azione combinata delle misure di flessibilità, che oltre all’inevitabile aumento  dei carichi di lavoro comporta una evidente  riduzione della retribuzione ,    e del contratto di solidarietà , rischiano di rendere insostenibile la prestazione lavorativa sia per i part time che per i full time». L’assemblea dei lavoratori, i sindacati di categoria di Cgil e Cisl e le Rappresentanze sindacali aziendali, vista l’indisponibilità aziendale  a non rinunciare alle misure di flessibilità presentate  il 26 luglio scorso, invitano l’azienda a modificare l’attuale organizzazione del lavoro o a limitare gli interventi di natura organizzativa alle misure strettamente necessarie per attivare i contratti di solidarietà quale unico strumento possibile per contrastare l’attuale flessione di fatturato e di cash flow.Leggi la RASSEGNA STAMPA:La Rassegna Stampa del 2 agosto 2012La Rassegna Stampa del 3 agosto 2012  
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01/08/2012 Nasce il sindacato delle lavanderie self service
Nasce il Sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori che gestiscono le lavanderie self service.Grazie alla Federazione Lavoratori Somministrati Autonomi Atipici (FELSA) della CISL Marche - Federazione che offre rappresentanza e tutela al mondo del lavoro autonomo, delle libere professioni e delle piccole attività produt tive - i lavoratori di questo settore possono ora unirsi e coordinarsi tra loro per far conoscere a tutti il proprio mondo e per poter meglio rappresentare le proprie esigenze alla comunità politica e sociale.Quello delle lavanderie self service è un settore in grande sviluppo, la cui attività riscuote sempre maggiore successo tra i clienti e i consumatori, che apprezzano questo tipo di servizi e la loro capacità di coniugare qualità ed economicità.In occasione della adesione formale dei lavoratori del settore si è provveduto alla nomina di un Comitato di coordinamento che avvierà la propria azione nella Provincia di Macerata e che entro il 2012 si estenderà in tutto il territorio regionale delle Marche.In questa prima fase di avvio l’impegno del sindacato si concentrerà  sulla divulgazione e sulla valorizzazione dei servizi offerti dalle lavanderie a self service, sulla realizzazione di servizi ed economie di scala capaci di generare risparmi da riversare in agevolazioni per i consumatori, sull’accreditamento dell’associazione come interlocutore per le Istituzioni a tutti i livelli ed in particolare conla Regioneed i singoli Comuni.La sede operativa regionale dell’associazione risiederà presso la CISL di Macerata (Via Valenti 27/35) che per prima ha creduto sulla validità ed importanza di tale progetto
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30/07/2012 Prima intesa Asur - Sindacati sul Piano di Area Vasta
Con l’incontro di venerdì 20 luglio si è concluso il percorso di concertazione che ha visto impegnati il Sindacato ela Direzione dell’ Area Vasta 3 di Macerata sulla riorganizzazione del sistema sanitario provinciale. Un confronto dispiegato in una serie di incontri serrati, ai quali hanno partecipato la Cisl confederale, la Federazionedel Pubblico impiego e quella dei Pensionati, nei quali è stata condivisa una proposta quadro sull’assetto della sanità maceratese (il Piano di Area Vasta 3). Proposta che verrà ora sottoposta ad ulteriori momenti di confronto specifici per le quattro aree interessate: ospedale, territorio, prevenzione e ATL (area amministrativa tecnico logistica). A tal fine è stato istituito un tavolo permanente che preventivamente affronterà tutte le fasi di attuazione del processo.Il Piano introduce il concetto di ospedale diffuso, inteso come un’unica struttura dislocata su tutto il territorio provinciale valorizzando le specificità esistenti negli otto presidi provinciali L’obiettivo sarà realizzato riconvertendo i posti letto - oggi poco utilizzati - per pazienti in fase acuta (-187) con posti letto di lungodegenza e riabilitazione (+ 136). Migliora così l’efficienza dell’assistenza alle persone fragili, in particolare agli anziani, ma migliorano anche i percorsi per l’accesso alle strutture extraospedaliere. Grazie ai nuovi reparti di Medicina post acuzie il paziente infatti potrà accedere direttamente attraverso il proprio Medico di base, evitando il Pronto soccorso e il successivo ricovero (improprio) in ospedale.Elementi qualificanti del Piano sono il rafforzamento della Prevenzione, con particolare riguardo alla medicina del lavoro, e della Medicina territoriale. Distretti sanitari, Poliambulatori, Residenze sanitarie assistenziali, Residenze protette per anziani, Assistenza domiciliare integrata. Sono gli strumenti sui quali il Piano conta per rispondere ai bisogni, in enorme crescita, delle persone anziane, fragili e affette da pluripatologie croniche, degenerative ed invalidanti, prevenendo e ritardando nel tempo il ricorso all’ospedale, più appropriatamente riservato ai malati in fase acuta. Sarà necessario il coinvolgimento dei Medici di Medicina generale, da incentivare nella costituzione di studi associati, ma anche dei Medici specialisti, che l’Asur dovrà prioritariamente coinvolgere attraverso futuri accordi.In questo nuovo sistema un ruolo chiave sarà svolto dalle Case della salute che saranno attivate a Recanati, Matelica e Sarnano (in aggiunta a quella già esistente a Treia). Strutture destinate a garantire cure primarie con copertura di almeno 12 ore al giorno, servizi diagnostici e terapeutici specialistici, integrazione con servizi sociali,  prevenzione e  presenza di almeno un modulo di degenza residenziale a ciclo continuativo. Con l’eccezione di Sarnano le Case della salute saranno dotate di Punti di Primo Intervento, che si integreranno nella rete provinciale dell’Emergenza Urgenza. Una rete formata dai 3 Pronti Soccorso di Civitanova, Camerino e Macerata - dotati di Unità Operative di Rianimazione ed Utic - e dal Punto di primo intervento dell’Ospedale di San Severino Marche. Il PS di Macerata sarà poi potenziato dal punto di vista strutturale e dei posti letto. Completeranno la rete le Potes (Postazioni territoriali per l’emergenza sanitaria), attivate presso ogni PS ed ogni PPI.«Grazie al metodo della concertazione – recita un comunicato unitario della Direzione aziendale e dei rappresentanti sindacali – è stato possibile apportare sostanziali modifiche migliorative alle proposte contenute originariamente nel Piano al fine di garantire la qualità dei servizi socio sanitari dell’Area Vasta 3».Soddisfatto anche il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, che parla di un Piano “ragionevole” che, se realizzato così come concordato, non penalizzerà la qualità sanità maceratese. «La Cisl– afferma Ferracuti - si è approcciata a questo lungo e difficile confronto tenendo a mente la posta in gioco, che è la salute di 320.000 cittadini maceratesi e il futuro della più grande azienda provinciale, quella sanitaria. Eravamo e restiamo convinti che è possibile rendere più efficiente il servizio sanitario, migliorandone la qualità e riducendone i costi, ma solo se al centro delle scelte non ci sono le ricche e potenti lobbies, ma i  cittadini e i lavoratori del comparto».«Prendiamo atto di questa riorganizzazione - sostiene Sistino Tamagnini, Segretario generale della Cisl Funzione pubblica di Macerata - alla quale la Categoria ha partecipato con un impegno serio e responsabile. Dopo aver contribuito a definire "la cornice"  la nostra attenzione si sposta  sulla fase attuativa del Piano,  che avrà luogo a partire da settembre, e nella quale ci riserviamo di valutare in concreto le decisioni della Direzione aziendale. Sarà necessaria massima trasparenza per quanto riguarda il personale, i mezzi e le risorse che verranno messe in gioco in questo processo».Di riorganizzazione necessaria parla anche il Segretario generale dei Pensionati Cisl di Macerata Dino Ottaviani, secondo cui «l’impegno che il sindacato ha profuso partecipando al tavolo di confronto ha consentito di preservare i livelli di assistenza socio sanitaria, specie per gli anziani fragili, anche in un momento di risorse drasticamente ridotte. Ora è necessario fare un passo avanti e sperimentare a livello territoriale forme innovative di organizzazione. Pensiamo ad esempio agli ambulatori cardiologici o diabetici nelle residenze protette per anziani».Si apre ora la fase dell’attuazione concreta degli interventi nelle singole strutture coinvolte. Su questo punto il Segretario generale della Cisl non nasconde alcune preoccupazioni. «La riorganizzazione non può essere realizzata in due fasi distinte: tagli ed investimenti devono andare di pari passo. Deve poi essere fatta massima chiarezza sul quadro complessivo delle risorse disponibili. Solo a queste condizioni garantiamo piena disponibilità a partecipare, con serietà e spirito propositivo, alla costruzione del nuovo volto della sanità provinciale». 
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26/07/2012 Spending Review: cambiare il decreto - Assemblea-presidio ad Ascoli Piceno
VENERDI’ 27 LUGLIO 2012 DALLE ORE 12,00 ALLE ORE 13,30La CISL FP Territoriale di AP e FM organizza:UN’ASSEMBLEA – PRESIDIO DEI DIPENDENTI DELLE PUBBLICHE AMM.NI DELLA PROVINCIA DI ASCOLI PICENO DAVANTI AL PALAZZO DELLA PREFETTURA
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23/07/2012 Chiusura uffici postali, ad Ancona la protesta
Un caldo asfissiante e un sole implacabile non hanno fermato i lavoratori delle poste. Provenienti dalle varie province marchigiane, in circa cinquecento hanno partecipato, ad Ancona. alla manifestazione regionale indetta dalla CISL SLP e dalla CGIL SLC delle Marche.Al loro fianco gonfaloni dei comuni dell’entroterra, cioè delle località maggiormente colpite dai tagli degli uffici postali. Oltre ai sindaci , che numerosi hanno preso la parola, presente anche la Regione nella persona dell’assessore Marco Lucchetti, il quale ha portato un breve saluto. Dunque una protesta riuscita, un segnale di forte contrarietà alla chiusura, solo nella nostra regione, di oltre sessanta uffici e oltre cento zone di recapito. Tagli selvaggi che, sottolineano le organizzazioni sindacali, “produrranno un grave problema occupazionale e gravi disagi alla cittadinanza”. Tutti concetti ribaditi nei numerosi interventi dal gazebo allestito in Piazza Cavour.Sono intervenuti, tra gli altri, Bruno Pinto segretario nazionale della CISL SLP, Dario Dominici segretario regionale di categoria sempre della CISL, Marco Manzotti segretario regionale della CGIL e Gloria Baldoni segretario regionale della SLC CGIL. Tutti hanno invitato le Poste a desistere dalla attuazione unilaterale di riduzioni dei posti di lavoro e dalla chiusura di uffici postali e invitato la Direzione a riaprire, subito dopo la pausa estiva, “un serio e costruttivo tavolo di confronto con i sindacati, con l’obiettivo di individuare nuove strategie utili per assicurare lo sviluppo dell’azienda, per garantire i livelli occupazionali e servizi di qualità alla cittadinanza”.In particolare Dominici, nel corso del suo intervento ha evidenziato come il rilancio passi attraverso tre punti: “Il rafforzamento della rete degli uffici postali, dei servizi postali e la qualità delle prestazioni offerte. Altrimenti – ha sottolineato - la concorrenza ci travolgerà”. Al termine si è dato vita ad un breve corteo, con alla testa le delegazioni delle amministrazioni comunali, che si è portato sotto la sede centrale delle poste per far sentire con forza la voce di protesta dei lavoratori. Qui la galleria fotografica
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20/07/2012 Ferretti yacht: concluso positivamente il closing ma a quando l’illustrazione delle politiche di sviluppo?
L’incontro  del 18 luglio presso l’associazione degli industriali di Forlì tra la direzione aziendale della FERRETTI yacht e le rappresentanze sindacali FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL dei 7 cantieri italiani, ha avuto esiti assolutamente insufficienti rispetto alle prospettive di sviluppo dell’azienda.Avevamo richiesto che in occasione dell’incontro ci fosse data una informativa relativamente alle politiche di sviluppo dell’azienda dopo la conclusione positiva del closing. Dopo un impegno al limite della sopportabilità, ricordiamo a tutti che sono passati 6 mesi nei quali il gruppo dirigente aziendale ha chiamato le maestranze ad uno sforzo ed a sacrifici (CIG e ampia flessibilità) per supplire alle carenze di una proprietà che aveva portato sull’orlo del fallimento l’azienda, pensavamo che fosse l’occasione per avviare una nuova stagione di sviluppo.Ci è stata invece prospettata una situazione di attesa per il completamento del nuovo gruppo dirigente.Cosa significa tutto ciò? Ci sono cambiamenti delle politiche di sviluppo che giustificano un cambiamento del management? Noi abbiamo il diritto di conoscerle. Siamo al mese di luglio, per il settore questo è il mese della definizione delle strategie per il prossimo anno nautico e per mettere le basi di quelli successivi,Abbiamo già vissuto 2 anni drammatici, non comprendiamo, per non dire altro, questa condotta.Ribadiamo che in questi due anni si è consolidata una realtà industriale fatta di 7 siti produttivi in Italia e con circa 2000 dipendenti, si poteva fare di più e meglio per l’occupazione? Lo si dica e ci confronteremo sulle strategie.Abbiamo salutato positivamente l’ingresso nel capitale industriale dopo una sciagurata gestione aziendale fatta dai fondi di investimento esteri, adesso è il tempo dello sviluppo di programmi di rilancio di Marchi conosciuti e riconosciuti quali RIVA, PERSHING, ITAMA, FERRETTI, CUSTOM LINE, CRN.Ci aspettiamo dalla proprietà una risposta rapida alle nostre richieste e già da domani informeremo le istituzioni della situazione.Forlì, 18 luglio 2012Le Segreterie Nazionali FENEAL -UIL   FILCA - CISL   FILLEA - CGIL
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19/07/2012 Poste italiane/ Adiconsum: un tavolo di confronto con le Associazioni dei Consumatori e le Parti sociali e gli Enti locali
Adiconsum: non bisogna dimenticare le persone più anziane o di chi comunque vive nei piccoli centri del territorio, in aree già penalizzate da una scarsa distribuzione dei servizi, che da anni fanno affidamento sui servizi postali.Pietro Giordano: “la riduzione della spesa non può essere attuata in maniera lineare applicando parametri standardizzati ed uguali per tutti”.Ogni anno, Poste Italiane deve inviare all’autorità di vigilanza un Report sugli uffici postali e sulle strutture di recapito che non garantiscono l’equilibrio economico. Quest’anno Poste italiane ha inviato all’Agcom un piano di “chiusura” di moltissimi uffici postali essenzialmente nei piccoli Comuni.“Leggiamo – dichiara Pietro Giordano, Segretario generale dell’Adiconsum – di 1156 uffici postali in tutto il Paese che chiudono e 638 sportelli da razionalizzare, con la conseguenza di una riduzione sia degli orari che dei giorni di apertura”.“Le Poste si muovono, quasi esclusivamente verso i settori che creano profitto, come banche, assicurazioni e telefoni, dimenticando sempre di più che il recapito della corrispondenza spetta a tutti i cittadini – prosegue Giordano -. Non bisogna poi dimenticare le persone più anziane o di chi comunque vive nei piccoli centri del territorio, in aree già penalizzate da una scarsa distribuzione dei servizi, che da anni fanno affidamento sui servizi postali, e per i quali i disagi dovuti alla chiusura degli sportelli sarebbero molto più gravi.Se a ciò aggiungiamo l’aumento del 20% sul costo del bollettino, veramente non riusciamo a comprendere la scelta che l’azienda sta mettendo in campo”.Conclude Giordano: “credo che il piano di riorganizzazione non possa essere basato esclusivamente sul rapporto tra costi/ricavi effettuato per ogni singolo ufficio postale ma anche sulla constatazione della sua utilità sociale. Ed è per questo che chiediamo un tavolo di confronto con il coinvolgimento di tutte le Parti sociali, insieme alle Associazioni dei consumatori e gli Enti locali per scongiurare un piano di tagli lineari applicando semplicemente parametri standardizzati ed uguali per tutti”.Valeria LaiCapo Ufficio Stampa Adiconsum Nazionaletel. +390644170222 - fax +39 0644170230ufficiostampa@adiconsum.it
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19/07/2012 La Cisl in piazza per i dipendenti pubblici
Molto partecipata l’assemblea straordinaria e il presidio  organizzati ieri, 18 luglio, dalla Cisl Fp di Pesaro nella Sala del Consiglio comunale.“La politica dei tagli lineari del Governo Monti continua a essere sbagliata nel merito e nel metodo – sostiene Francesco Todaro Segretario Generale CISL FP Pesaro  - colpire indistintamente le pubbliche amministrazioni prevedendo tagli di organico indiscriminati, produrrà smantellamento dei servizi stessi e riduzione di quantità e qualità a tutto discapito dei CITTADINI.Da sempre quando viene destrutturato un servizio pubblico le conseguenze immediate per i cittadini sono due: aumento dei costi e peggioramento dei servizi.La necessaria riorganizzazione del pubblico impiego deve passare attraverso tre punti fermi: 1) evitare il licenziamento di personale, anche perché sarebbe assurdo riproporre nuovi esodati per reperire risorse per risolvere la questione degli esodati prodotti dalla riforma delle pensioni; 2) mantenere quanto più possibile la territorialità del posto di lavoro; 3) non pregiudicare la qualità dei servizi.Per questo siamo disponibili a ragionare anche di compensazione e di nuova formazione professionale del personale. L’obiettivo è quello di rendere la Pubblica Amministrazione efficiente, eliminare i reali sprechi e di migliorare l’erogazione di servizi a tutto vantaggio della cittadinanza.Ciò che non è accettabile è comunque la mancanza di coraggio da parte del Governo che interviene sui deboli e non tocca i forti.Continuano a essere lasciati fuori da ogni intervento significativo:- i costi della politica;- gli evasori fiscali;- la mancata tassazione delle ricchezze reali ecc.Basterebbe recuperare le risorse da queste voci per evitare di mettere in crisi ulteriori fette di popolazione e indurre indispensabili processi di sviluppo.Nel prendere atto delle istanze prodotte dalla CISL, con l’impegno a trasmetterle agli organi centrali, il sig. Prefetto di Pesaro e Urbino, ha evidenziato la necessità di dare adeguata attenzione al problema del governo dei territori”.
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17/07/2012 Almeno la Croce Rossa...
Dopo la partecipata manifestazione del 29 novembre del 2011 in Ancona, la mobilitazione della CISL FP Marche non si ferma.La riorganizzazione che vogliamo deve puntare sulle professionalità e rilanciare il prestigio della CRI.Il Governo, invece, vuole trasformarla in un’associazione privata, senza offrire alcuna garanzia né ai lavoratori, né ai cittadini che usufruiscono di questo servizio pubblico.Privatizzare la Croce Rossa Italiana non è la soluzione, ma, un altro colpo nello smantellamento del welfare, dichiara il Segretario generale Luca Talevi.Il terremoto in Emilia Romagna ha visto la CRI operare in prima linea per soccorrere ed assistere la popolazione.Ricordiamo che, purtroppo, anche noi abbiamo provato sulla nostra pelle eventi simili e sappiamo che l’ausilio prestato dalla Croce Rossa è stato determinante.Per questo, la CISL FP Marche continuerà l’opera di sensibilizzazione nei confronti dei parlamentari e dei cittadini marchigiani, proseguendo, anche, la massiccia raccolta di firme che ci vede impegnati in tutte le province.Chiediamo, infine, un incontro urgente con la Regione per valutare l’entità delle ricadute del Decreto sui servizi erogati alla collettività nel nostro territorio, sottolineando che, dal ruolo che la Regione vorrà avere in questa vicenda, dipendono i destini delle 100 famiglie dei dipendenti della CRI e degli utenti del Servizio sanitario.Luca TaleviSegretario generale CISL FP Marche 
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13/07/2012 Stop alla frammentazione dei servizi pubblici locali.
COMUNICATO STAMPA  I settori dei servizi Pubblici Locali quali trasporto, servizio idrico, rifiuti e gas,  rivestono grande importanza per l’intera economia delle Marche, e costituiscono un valore fondamentale di coesione sociale e territoriale e strumenti per accrescere la competitività del sistema economico regionale.Rispetto al processo di liberalizzazione avviato da oltre un decennio, che potrebbe avere ricadute non indifferenti sulla vita dei cittadini, sul sistema economico della regione e sulle migliaia di lavoratori occupati nel settore, Cgil Cisl e Uil delle Marche ritengono che sia indispensabile: presidiare e governare tale processo affinché vi sia continuità nella garanzia di accesso ai servizi da parte dei cittadini; si colga l’occasione per costruire un progetto regionale sui servizi pubblici che preveda lo sviluppo degli stessi sia dal punto di vista degli investimenti che della qualità.Un territorio con un approvvigionamento idrico efficiente e di qualità, con un buon sistema di raccolta e smaltimento rifiuti, con una rete di distribuzione di energia capillare ed efficiente, con un sistema di trasporto pubblico locale che sviluppi una mobilità sostenibile, rappresenta certamente un vantaggio competitivo per un territorio in grado di garantire qualità della vita e di attrarre investimenti produttivi.Nella prospettiva di apertura al mercato del sistema dei servizi pubblici locali, l’aggregazione rappresenta una condizione essenziale per garantire un futuro alle aziende dei servizi marchigiane. Caratterizzandosi oggi per una eccessiva frammentazione,  l’aggregazione favorirà economie di scala e il contenimento delle tariffe, contribuendo così a costruire anche una nuova politica locale dei redditi, che tuteli meglio il potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, pesantemente falcidiate dalla crisi. In questo contesto per il sindacato l’obiettivo primario resta quello di garantire universalità e accessibilità del servizio attraverso il mantenimento della funzione strategica del ruolo pubblico.Le Marche rischieranno di diventare un territorio di conquista con una frammentazione ancora più accentuata, se gli Enti Locali, pressati dai persistenti tagli, interverranno isolatamente e senza un progetto condiviso di sviluppo, mettendo a gara l’affidamento del servizio e cedendo almeno il 40% delle quote di proprietà delle aziende entro il 31 dicembre 2012 (data di cessazione degli affidamenti diretti). Di conseguenza, le necessarie integrazioni funzionali tra le aziende che operano in uno stesso territorio saranno complicate se non inesistenti e la salvaguardia dei livelli occupazionali sarà un obiettivo difficile da perseguire in aziende sottodimensionate e pressate da investitori che vorranno rientrare dai capitali investiti.È quindi fondamentale l’elaborazione di un progetto comune che permetta di determinare le condizioni affinché i servizi pubblici locali a rilevanza economica siano gestiti nelle Marche da imprese derivanti da un processo di aggregazione, almeno provinciale, delle aziende che attualmente operano nei vari comuni. Un piano incentrato sulla sostenibilità ambientale che abbia come obiettivo principale la gestione integrata dei cicli per preservare risorse naturali sempre più limitate. Cgil, Cisl e Uil delle Marche ritengono inoltre che la tutela dell’occupazione, in qualità e quantità, deve costituire elemento di valutazione dell’offerta, nelle procedure ad evidenza pubblica di affidamento dei servizi.LE SEGRETERIE REGIONALI Ancona, 13 luglio 2012
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12/07/2012 Crisi costruzioni, il 17 luglio presidio dei sindacati al ministero dello sviluppo
Ad oltre tre mesi dalla grande manifestazione unitaria del 3 marzo che portò a Roma più di 30.000 lavoratori delle costruzioni, il Governo non ha ancora dato risposte alle richieste pressanti e ripetute di aprire un tavolo di confronto per definire le misure necessarie a rilanciare il settore contenute nella piattaforma unitaria. Nel frattempo la crisi si è ulteriormente aggravata e le misure in corso di approvazione non sembrano efficaci a garantire l’avvio di una fase di crescita né a fornire le adeguate protezioni sociali in termini previdenziali e di ammortizzatori sociali anche in relazione all’ulteriore innalzamento dell’età pensionabile che penalizza e aggrava la situazione di chi svolge lavori fisicamente pesanti e usuranti.Nella stessa ipotesi di decreto sviluppo recentemente presentata, le misure previste, sebbene segnalino una prima inversione di tendenza nell’attenzione al settore, non colgono la necessità di collegare gli interventi sulla crescita al rafforzamento complessivo della qualità delle imprese e della qualità e regolarità del lavoro. Appare evidente che per superare tali limiti è necessario un forte confronto con le parti sociali che produca provvedimenti atti a regolarizzare il settore rilanciando la crescita congiuntamente ad una maggior attenzione nei confronti dei lavoratori più deboli.Per questo motivo, in continuità con quanto realizzato con la manifestazione del 3 marzo, FENEAL-FILCA e FILLEA indicono un presidio a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico per il giorno 17 luglio 2012 alle ore 10.00 con l’obiettivo di conquistare urgentemente quel tavolo di confronto allora permesso e oggi non più rinviabile.In quella sede, anche in relazione alle prime insufficienti misure contenute nel decreto sviluppo, intendono riproporre le proposte contenute nella piattaforma, in particolare quelle finalizzate a garantire uno sviluppo sostenibile e un lavoro regolare e di qualità:1) La realizzazione di una politica di rilancio delle infrastrutture deve essere definita dando certezza e velocità ai finanziamenti su obiettivi prioritari condivisi.2) Il varo di piani di intervento sulle città che debbono prevedere risorse più ampie e soprattutto percorsi più partecipati dalle forze sociali in particolare per garantire una strumentazione che leghi gli interventi alla verifica della legalità e della qualità del lavoro.3) La politica degli incentivi alle ristrutturazioni deve essere resa strutturale, premiando maggiormente gli interventi di messa in sicurezza dal rischio sismico e indirizzati al risparmio energetico.4) Occorre predisporre un adeguato piano con delle risorse aggiuntive, per raggiungere gli obiettivi prioritari di messa in sicurezza del territorio e del patrimonio pubblico sia edilizio che architettonico e monumentale contro il rischio sismico e idrogeologico5) Soprattutto, ogni intervento sul settore, non può eludere il tema della legalità e della regolarità. In particolare rivendichiamo l’attuazione di un provvedimento legislativo sulla qualificazione di impresa (patente a punti) e del DURC per congruità nei lavori privati. In ogni caso ogni intervento, diretto o indiretto, di risorse pubbliche non può prescindere dall’adozione dei suddetti provvedimenti.6) Va al più presto definito lo sblocco selettivo del patto di stabilità interno per gli enti locali.7) Creare misure per agevolare l’accesso al credito di privati e imprese impiegando le banche per immettere liquidità sul mercato utilizzando anche i fondi prestati dalla BCE.8) Dare concretezza e avvio gli Accordi di Programma per rilanciare la ripresa dei distretti e delle aree industriali in particolare dei materiali per le costruzioni e del legno, strettamente collegati al riavvio dell’edilizia.Su queste richieste i lavoratori delle costruzioni torneranno quindi con forza a far sentire la loro voce anche a chi, fino ad adesso, si è ostinato a non voler sentire.
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11/07/2012 «Non possiamo più tacere su Poste Italiane»
Clicca qui per visualizzare  ELENCO CHIUSURA UFFICI POSTALI NELLE MARCHE“Non possiamo più tacere su quanto sta accadendo in Poste Italiane: lunghe code agli sportelli; continui blocchi delle piattaforme informatiche che paralizzano le operatività degli uffici; apertura ridotta degli sportelli nell’entroterra; deterioramento della qualità nel recapito, dovuta ad una discutibile gestione del personale, lasciando i cittadini senza posta. Sono i disservizi più eclatanti che i cittadini stanno subendo già da alcuni mesi. - afferma Dario Dominici Segretario Regionale Slp-Cisl Marche – ai quali si andranno a sommare una serie di non condivisibili iniziative aziendali: decine di chiusure di Uffici Postali, anche quelli grandi, importanti che fanno business, come dice l’azienda insieme ad una drastica riduzione di zone di recapito manderanno a picco la qualità dei servizi oltre che i sacrifici di migliaia di lavoratori. Sacrifici che hanno saputo ridare una immagine ad una azienda ridotta ad un enorme carrozzone dalla cattiva gestione. – continua Dario Dominici - Siamo contrari all’idea che la razionalizzazione dell’azienda significhi lo smantellamento di un servizio essenziale e di una rete pubblica fondamentale quale quella degli uffici postali. All’Azienda Poste, che ancora una volta non coglie il valore aggiunto della propria capillarità e non riesce a coniugare il suo essere impresa con l’altrettanto importante ruolo sociale rivestito, non si può concedere il privilegio di tagliare i costi, semplicemente scaricandoli sui lavoratori, cittadini e enti locali”.A difesa di un servizio universale pubblico e sociale e il lavoro, che le politiche cosiddette di “spending review” stanno compromettendo, Cisl Slp Marche e Cgil Slc Marche scendono in piazza il 21 luglio p.v. a Piazza Cavour ad Ancona .
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10/07/2012 Scuola. Nelle Marche classi superiori al collasso.
CLICCA QUI per il grafico POSTI DOCENTI MANCANTI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO A.S. 2012-13 REGIONE MARCHE  CLICCA QUI per i  DATI MINISTERIALI E REALI
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06/07/2012 Pensionati Cisl in "trasferta" a Capannori
Sabato 23 giugno scorso i pensionati della Cisl di Macerata sono andati in “trasferta” a Capannori, Comune della Provincia di Lucca salito agli onori della cronaca per aver ideato e sviluppato il Progetto “Rifiuti 0 entro il2020”. L’iniziativa è incentrata sulla raccolta differenziata domiciliare dei rifiuti unita ad azioni come il compostaggio domestico, lo spinaggio di acqua potabile, latte e detersivi, il mercatino dello scambio e del riuso ecc. Un progetto ambizioso che tutela l’ambiente, migliora la qualità della vita, crea posti di lavoro e sviluppa spazi pubblici di partecipazione sociale e civile. Abbiamo intervistato Marisa Sensini, componente di Segreteria della Federazione dei pensionati Cisl di Macerata. Dove nasce l’attenzione all’ambiente dei pensionati della Cisl di Macerata?  La tematica ambientale è stata sviluppata dalle donne pensionate della Cisl, che nel marzo del 2010, inoccasione della giornata della donna, organizzavano a Caldarola un convegno dal titolo Solidambiente. L’intento era quello di approfondire le tematiche della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile, legandole ad un impegno di solidarietà nei confronti della popolazione della Tanzania.Ambiente e solidarietà quindi? Abbiamo acquistato 2000 borse di tessuto grezzo per la spesa fatte a mano in Tanzania, distribuite poi dietro offerta libera nelle nostre sedi, in appositi stands e banchetti e nei supermercati. L’idea era quella di sensibilizzare la cittadinanza indirizzandola verso il superamento dell’uso delle borse di plastica, estremamente dannose per l’ambienteQuali altre azioni avete sviluppato?Nel novembre del 2010, in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti, abbiamo organizzato un convegno a Cingoli (Meno rifiuti per tutti) per approfondire la tematica della prevenzione attraverso il racconto di amministratori locali che, con esperienze concrete e buone prassi, hanno puntato sulla riduzione della produzione dei rifiuti.Che cosa vi ha insegnato l’esperienza di Capannori?In primo luogo che tante delle cose su cui abbiamo riflettuto in questi ultimi anni sono realizzabili concretamente. Ridurre la produzione dei rifiuti, riciclare, coinvolgere la cittadinanza a partire dai bambini e dai giovani. Certo è fondamentale il ruolo dell’amministrazione locale, che attraverso il progetto “rifiuti zero” è riuscita a intestarsi un’azione “di eccellenza” che, sono certa, avrà riflessi politici importanti.E’ possibile replicare quest’esperienza in altre realtà locali?Capannori è un comune di 45.000 abitanti, situato in una zona pianeggiante. Certamente sono caratteristiche ideali per sviluppare questo tipo di azioni. Il progetto, apportando i dovuti correttivi, è certamente esportabile in altre realtà locali come quella maceratese. A condizione però che si riescano a creare le stesse condizioni di entusiasmo e convinzione che abbiamo visto nell’amministrazione e nei cittadini di Capannori.Intervistiamo ora Giammario Marchetti, Segretario della Lega dei pensionati di Tolentino, al quale dobbiamo l’idea di questa “trasferta”. Per quale ragione ha voluto portare i pensionati della Cisl in visita a Capannori?Ho conosciuto l’anno scorso l’Assessore all’ Ambiente di Capannori, intervenuto ad un incontro svolto a Tolentino. Un incontro al quale hanno partecipato solo 3 dei 57 Comuni maceratesi invitati. Ho pensato che sarebbe stato positivo far conoscere questa realtà anche nella nostra provinciaCosa pensa del progetto “Rifiuti 0”?Credo che, con alcuni accorgimenti, possa essere attuabile anche nella nostra Provincia. In particolare ritengo necessario che si sviluppi una raccolta differenziata dei rifiuti molto attenta, limitando al minimo la raccolta indifferenziata, da garantire ad esempio non più di una volta al mese. Questo ci consentirebbe di fare a meno dell’inceneritore.Quale aspetto l’ha colpita di più del progetto?Sicuramente “la via dell’acqua”. Capannori è un Comune molto vasto, con 40 frazioni localizzate geograficamente in modo particolare. Ci sono moltissime fonti d’acqua alle quali sono stati applicati appositi impianti di ionizzazione che la rendono potabile. Molto positivo è anche l’attribuzione ad ogni famiglia di un “codice a barre” che consente di valutare a campione la  qualità della raccolta differenziata, riconoscendo uno sconto sulla Tarsu agli utenti che, facendola bene, consentendo al Comune di guadagnare sui materiali riciclati.
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05/07/2012 35 estetiste formate dallo IAL a Macerata
Si sono appena conclusi i due corsi per ESTETISTE organizzati dallo IAL (Innovazione Apprendimento Lavoro) Marche, Centro di Formazione Professionale di Macerata.In tutto sono state formate 35 allieve. 15 di esse si sono specializzate e possono ora aprire attività in proprio. Altre 20 si sono qualificate e possono lavorare come dipendenti. Tutte le allieve hanno completato i corsi con risultati eccellenti.Sono aperte le iscrizioni per i prossimi corsi per ACCONCIATORI ED ESTETISTE. Basta rivolgersi alla sede IAL di Macerata Via dei Velini 52 – Tel 0733-240171 e 0733-261383. I corsi, in avvio a settembre, sono a numero chiuso.Complimenti alle nuove formate e un arrivederci per i nuovi corsi.
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05/07/2012 Servizi Pubblici Locali: proposte per governare il cambiamento.
Il tema dei Servizi Pubblici Locali ha assunto negli ultimi anni una valenza fondamentale nell’economia delle amministrazioni decentrate e dei comuni.Si sta concludendo il percorso di liberalizzazione avviato da oltre un decennio, che potrebbe avere ricadute non indifferenti sulla vita dei cittadini, sul sistema economico delle Marche e sulle migliaia di lavoratori occupati nel settore.Le confederazioni unitarie Cgil, Cisl e Uil regionali presentano alla stampa, VENERDI  13 LUGLIO alle ore 11,30 presso la CISL Marche in via dell’Industria 17 –Ancona,  le valutazioni e le proposte per governare il processo di cambiamento  dei Servizi Pubblici Locali in atto, con particolare attenzione all’universalità ed accessibilità per il cittadino, alla riduzione degli sprechi, alle composizioni societarie e alle dimensione delle aziende che gestiscono tali servizi, ai necessari investimenti sulle reti e negli impianti, alla salvaguardia dell’occupazione.Le Segreterie Regionali Cgil - Cisl – UilAncona, 3 luglio 2012
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04/07/2012 Scuola, prorogati i termini di mobilità della scuola secondaria
Sono stati prorogati i termini per la mobilità della scuola secondaria di secondo grado.1 - termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili........................................ 5 luglio2 - pubblicazione dei movimenti ............................................. 26 luglio
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04/07/2012 Scuola, le graduatorie provvisorie del personale ATA
In data 02/07/2012 sono state pubblicate le graduatorie provvisorie del personale ATA (verificare sul sito dell'Usp).Scadenza per eventuali reclami il 12/07/2012.Si trasmettono in allegato sia l'avviso e il modello dell'eventuale reclamo.AVVISOMODELLO DI RECLAMO
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02/07/2012 Continua il presidio alla Gs allestimenti
I lavoratori e le lavoratrici della ditta Gs allestimenti  di Mondolfo continuano la loro battaglie con il presidio permanente presso la ditta Gs allestimenti  al fine di ottenere risposte chiare sulle manovre societarie  che sta compiendo la ditta GS allestimenti  sulla mancata firma dei moduli per ottenere l’anticipo  della CIGS da parte delle banche.Denunciano il grave comportamento antisindacale con la rimozione da parte dell’azienda degli striscioni messi dai lavoratori. “Sarebbe meglio occuparsi di pagare gli stipendi” – afferma Giovanelli,  Segretario Filca Pesaro.Questi gesti creano ulteriormente un clima di esasperazione e accesa conflittualità tenuto conto che i lavoratori sono mesi che non percepiscono salari .Ci saremo aspettati magari che la proprietà così veloce nel porre la società in liquidazione fosse stata cosi veloce nell’ascoltare (almeno) le richieste dei lavoratori. Invece  preferisce nascondersi e aumentare la non trasparenza per quanto riguarda le operazioni societarie in atto. Non si riesce a capire dove sono finiti i pagamenti dei lavori consegnati e delle commesse completate  nei mesi scorsi e già consegnate.Le organizzazioni sindacali chiedono immediatamente l’attivazione di un tavolo di confronto tra organizzazioni sindacali e direzione aziendale, con la presenza della Provincia.  “Noi siamo sempre disponibili  al confronto sincero e trasparente”  - conclude Giovanelli.
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28/06/2012 Presidio alla ditta GS allestimenti di Mondolfo
 I lavoratori della ditta "GS allestimenti" , insieme alle organizzazioni sindacali FILCA CISL e FILLEA CGIL, hanno organizzato per giovedì 28 giugno un presidio di protesta davanti l'azienda per chiedere garanzie sugli stipendi, sul futuro occupazionale e sulla  mancata firma di documenti che permetterebbero alle banche di anticipare la cassa integrazione straordinaria.  La  FILCA CSIL e  la FILLEA CGIL e i dipendenti della ditta GS (ditta che si occupa di arredamenti navali) esprimono  forte preoccupazione per il mantenimento dei livelli occupazionali e per il futuro del sito produttivo soprattutto alla luce del trasferimento dei macchinari presso la ditta I.G.I. L’apertura della Cassa integrazione straordinaria infatti doveva essere lo strumento che garantendo la tenuta occupazionale avrebbe permesso, nelle modalità e nei tempi opportuni, l’impiego di tutte le attuali maestranze. La direzione aziendale invece si è subito attivata per chiedere ai dipendenti della ditta GS di essere assunti presso la ditta I.GI senza peraltro un minimo confronto con le Organizzazioni e le rappresentanze sindacale e, fatto ancora più grave, ha trasferito materiali e macchinari presso la ditta IGI. Preoccupa moltissimo la mancanza di un piano di gestione dei pagamenti delle retribuzioni che ad oggi non è stato minimamente proposto ne discusso con le Organizzazioni e le rappresentanze sindacali. Anzi nei vari incontri che si sono succeduti non sono mai stati dati numeri precisi riguardo ai futuri incassi della ditta Gs e agli importi che la ditta Gs deve riscuotere direttamente dagli appaltatori o dalla ditta I.G.I. Infine l’atteggiamento dell’azienda che prolunga la firma dei moduli per l’anticipo della Cassa integrazione straordinaria! Nemmeno una firma per ottenere l’anticipo dalle Banche. Eccesso di Scrupolo? Un atteggiamento che danneggia ulteriormente la situazione finanziaria dei lavoratori. Tutto questo ci spinge a chiedere all’azienda di incontrare entro la prossima settimana le organizzazioni e le rappresentanze sindacali con la speranza di avere risposte esaurienti, circostanziate, riguardo al futuro produttivo e occupazionale della ditta GS e al pagamento delle retribuzioni arretrate. In mancanza di queste risposte le maestranze proclameranno subito lo stato di agitazione e si attiveranno nelle modalità previste dalla legge per la tutela dei loro diritti con azioni tese a farsi riconoscere quanto dovuto.
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22/06/2012 Vertenza Bagherra (ex Andelini)
Interlocutorio ma positivo l'incontro svoltosi questa mattina presso la sede della Regione Marche tra la direzione di BAGHERRA ITALIA e la FINECO LEASING, società finanziaria proprietaria dell'immobile di Monte San Vito presso il quale ha sede l'azienda.All'incontro erano presenti anche l'Assessore al Lavoro della Regione Marche Marco Luchetti, il Sindaco di Monte San Vito, il liquidatore della Andelini e le Organizzazioni Sindacali FEMCA-CISL e FILCTEM-CGIL, unitamente alla RSU di stabilimento. Nel corso dello stesso, è emersa l'estrema disponibilità da parte di tutti i soggetti protagonisti della vicenda a trovare una soluzione in grado di far ripartire l'attività in tempi brevi, scongiurando in questo modo la perdita di 70 posti di lavoro. L'azienda ha aperto l'incontro sottolineando le difficoltà legate alla carenza di investimenti sull'attuale capannone, che la stessa addebita alla società proprietaria del medesimo. La FINECO ha evidenziato dal canto suo la possibilità di finanziare importanti opere di ristrutturazione e di messa a norma dell'impianto, a fronte però della presenza di un piano industriale serio e credibile, che garantisca la continuità in loco dell'attività produttiva. Su questo versante, l'Assessore Luchetti ha invitato la direzione a stringere i tempi, ed a predisporre tale piano entro e non oltre il 12 luglio, data nella quale tutte le parti sono nuovamente convocate in Regione per dare seguito al percorso e trovare una soluzione definitiva della vertenza.Per quanto ci riguarda, prendiamo positivamente atto: 1) della volontà comunicata da FINECO di creare tutte le condizioni ideali per agevolare la ripresa delle lavorazioni (volontà che denota uno spirito ed una sensibilità che vanno ben oltre l'aspetto più propriamente finanziario); 2) dell'impegno delle istituzioni pubbliche locali (Regione Marche e Comune di Monte San Vito), che da mesi dimostrano attenzione ed interesse nei confronti della vicenda, e che ringraziamo pubblicamente. A questo punto, la direzione di BAGHERRA è messa di fronte alle proprie responsabilità, dalle quali non può più sfuggire; inutile trovare altre scuse o ricorrere ad altri escamotage pur di sottrarsi al proprio dovere, che è quello di far ripartire al più presto il sito di Monte San Vito, con tutti i dipendenti attualmente in organico. Ci auguriamo che l'incontro del 12 luglio possa sancire concretamente tale intendimento.  Angelo Paolucci  (FEMCA-CISL) Giuseppe Galli  (FILCTEM-CGIL)
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21/06/2012 Governo taglia 90 docenti delle superiori.
Scuola, è emergenza per organici e classi sovraffollate. Novanta docenti in meno a fronte di 2395 studenti in più rispetto allo scorso anno. Il sindacato scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals  ha  inviato una  lettera unitaria  al ministro Francesco Profumo, al capo dipartimento del Miur Lucrezia Stellacci, al presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca, all’assessore regionale all’Istruzione Marco Luchetti e al direttore regionale Usr delle Marche Michele Calascibetta per denunciare l’emergenza organici che si prefigura per il prossimo anno scolastico.«Il taglio provocherà un sovraffollamento delle classi» dichiara Anna Bartolini, Segretario Generale Cisl Scuola Marche. «Che potrà arrivare - prosegue - a picchi di 33/34 alunni per ogni classe, l’accorpamento di alcune quinte, il riorientamento degli alunni per mancata attivazione delle classi e la NON  attivazione delle classi iniziali dei corsi serali e della scuola in carcere».  
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20/06/2012 «Siamo qui per manifestare tutta la nostra indignazione»
«Siamo qui per manifestare tutta la nostra indignazione e disapprovazione sul modo in cui sta operando il Governo e torneremo a farlo ogni qualvolta sarà necessario». Con queste parole   Mario Canale, Segretario Generale della Federazione Pensionati Marche,   introduce il suo intervento alla Manifestazione nazionale a Roma organizzata dalle Federazione nazionali dei Pensionati di CGIL, CISL e UIL per protestare contro le manovre del Governo che colpiscono duramente i pensionati. Clicca qui per scaricare l' intervento del Segretario Generale FNP CISL MARCHE, Mario Canale Facciamo il punto con la Federazione Pensionati Cisl
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18/06/2012 In aula per comunicare
Saranno tre le giornate formative che i dirigenti del sindacato pensionati della Cisl Marche dedicheranno alla Comunicazione. Il corso si svilupperà in tre giornate: Comunicare sindacato oggi Scirvere sindacato oggi Vedere sindacato oggi Gli appuntamenti formativi vedono anche la partecipazione di esperti del settore come S.Lamorgese, giornalista e multimedia project manager di Rainews24, Francesco Gagliardi, Responsabile coordinamento editoriale di Conquiste del Lavoro-Pensionati e docente  di Media relation alla facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, Giuliano De Minicis, designer, art director, ideatore e coordinatore di eventi, Dmp Concept di Senigallia, Maurizio Socci, Giornalista professionista, Responsabile redazioni è TV Marche e Radio Center Music, Conduttore televisivo IL SENSO DEL PERCORSO  Viviamo in un’epoca complessa, caratterizzata da scenari in continuo mutamento, dove le questioni poste dalle persone che incontriamo come sindacato richiedono un’attenzione ed una competenza sempre più vasta e precisa.A caratterizzare questa complessità troviamo ai primi posti la miriade di informazioni che ci pervengono da varie fonti. Basti pensare alla rete internet, twitter, face book ma anche ai canali più classici come la stampa, la televisione e non ultime le relazioni sociali che intessiamo ogni giornoSecondo alcuni, viviamo una vera e propria rivoluzione, maggiore dell’avvento dei caratteri di stampa inventati da Guttenberg. Siamo entrati nell’epoca della comunicazione digitale senza limiti e mobile, capace di viaggiare ovunque, grazie a computers sempre più piccoli e telefonini sempre più ricchi di applicazioni. Anche noi sindacalisti siamo contaminati da tutto questo: ciò che una volta veniva comunicato attraverso un volantino, oggi può essere trasmesso anche da una newsletter, da un sms, o da un video-messaggio sul telefonino.Sicuramente a partire dalla rete internet sino alla grafica più avanzata, il modo di comunicare tra le persone sta cambiando. Non solo. La comunicazione determina cambiamenti profondi nei modelli delle imprese, nei processi produttivi, nell’organizzazione del lavoro, nelle scelte politiche, nella diffusione di beni e servizi, nei consumi ma anche nelle relazioni.In questo quadro anche il sindacalista, come ogni comunicatore, si trova a giocare un ruolo ambivalente e - per certi aspetti - necessariamente ambiguo: "emittente" e "ricevente" segnali allo stesso tempo. La principale difficoltà sta proprio qui: nell'interpretare e svolgere sincronicamente le due funzioniSaper riconoscere tali cambiamenti nella comunicazione, saperli leggere, saperli percorrere e tenere in mano, saperli utilizzare: da qui parte il senso di una attività formativa sulla comunicazione per i dirigenti della Federazione dei Pensionati Cisl nelle MarcheL’APPROCCIO FORMATIVO              Il percorso si inserisce in termini di approccio all’interno delle ipotesi che come Cisl nelle Marche stiamo sperimentando in materia di formazione negli ultimi anni. In generale ci riferiamo all’idea di coltivare il rapporto tra riflessione, formazione e implicazioni organizzative. In particolare intendiamo:  Favorire una formazione che privilegi le esperienze e la loro narrazione Evitare l’approccio normativo (es. “le dieci regole d’oro per…”) Rendere la formazione uno strumento ordinario (saper cogliere la dimensione formativa delle cose che facciamo tutti i giorni) e pragmatico: per questo è importante che i momenti formativi siano sempre occasione per esercitarsi nella capacità di osservarci mentre facciamo le cose di tutti i giorni. Praticare una formazione che sviluppi ipotesi organizzative, come sfida responsabilizzante tra il dire e il fare. Non vogliamo limitarci a studiare cosa significhi fare del bene per gli altri (legittima aspirazione di chi come noi lavora nell’area della rappresentanza sociale) ma misurarci anche su come fare bene il bene. In questo senso alcuni sostengono che l’organizzazione è la vera forma della politica Clicca qui per vedere le foto del Corso  
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17/06/2012 I pensionati al lavoro: i prossimi appuntamenti in regione.
In tutte le sedi provinciali della regione la Federazione Pensionati Marche è impegnata sul territorio in molte iniziative per  incontrare la cittadinanza e confrontarsi su temi importanti come la sanità e il sociale. Da non dimenticare anche gli appuntamenti promossi dall'Associazione dei Consumatori (ADICONSUM) e i viaggi culturali proposti per gli iscritti Cisl. Ecco i prossimi appuntamenti:Pesaro: si svolgerà un’iniziativa dell’Adiconsum “Firmare informati”.Ascoli Piceno-Fermo nei giorni 16 e 17 giugno 2012 si organizzerà un viaggio culturale a Firenze e San Gimignano.Macerata avrà luogo il secondo confronto sull’Area vasta previsto per il giorno 13 giugno 2012.Ancona il 14 giugno 2012 si terrà un consiglio di lega a Falconara sul piano socio-sanitario. Per maggiori informazioni contattare la sede sindacale più vicina.     Clicca qui
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17/06/2012 Grande partecipazione alla festa dei pensionati di Fano
Circa 200 soci hanno partecipato  alla festa del socio organizzata della Lega dei pensionati di Fano.Il pranzo è stato preceduto da un interessante incontro con alcuni rappresentanti dell'associazione dei consumatori  Adiconsum dal titolo “Firmare informati”.  Elio Donati, coadiuvato da Claudia Trebbi, Claudio Blasi e l’avv. Rosanna Pacenti hanno parlato di libero mercato nella telefonia  e nelle utenze domestiche e hanno sottolineato l’importanza di porre  attenzione alle proposte che invitano al facile risparmio.Dopo i saluti del Segretario di Lega Luciano Rovinelli e del Segretario Provinciale Nevio Leonardi, ha fatto un breve intervento il Segretario Regionale Umberto De Simoni spiegando la  posizione sindacale  della Cisl nel difficile momento  che stiamo vivendo.E’ intervenuto l’assessore alle politiche sociali del Comune di Fano  Davide Del Vecchio che ha sottolineato il fatto che  nonostante la crisi  e gli scarsi trasferimenti di fondi statali, i servizi sociali del comune di Fano  non hanno ridotto i servizi anzi sono riusciti ad ottenere ulteriori  contributi per aiutare le famiglie in difficoltà economiche.Al termine del pranzo , lotteria, balli e gare  di briscola hanno allietato la festa che si è conclusa ne tardo pomeriggio.
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15/06/2012 Vile aggressione ad un delegato Fim.
Cisl Ancona           Cisl Marche COMUNICATO STAMPA Deprecabile e inqualificabile il gesto di questa mattina nei confronti del rappresentante Fim nel cantiere di Ancona. Il nostro rappresentante è stato oggetto di aggressione verbale, poi schiaffeggiato e preso a sputi da un attivista della Fiom. Un atto vile ed intollerabile che deve essere condannato da tutti. La cultura della violenza e dell’intimidazione non deve essere di nessuno, tantomeno può essere quella del sindacato. Nel cantiere di Ancona quanto successo stamattina non è un caso isolato; nelle assemblee che si sono tenute nel dicembre scorso per illustrare il delicato accordo raggiunto con il Ministero e la Fincantieri per far rimanere operativo lo stabilimento di Ancona, sindacalisti e delegati Fim  erano  stati oggetto di spintoni, di intimidazioni verbali ed era stato impedito loro di illustrare l’accordo raggiunto. Come Cisl regionale e territoriale esprimiamo il pieno sostegno a Nunzio Molaro ed a tutta la Fim; chiediamo alla Fiom ed alla Cgil di prendere le distanze da coloro che utilizzano la cultura della violenza per far prevalere a tutti i costi le proprie idee senza alcun rispetto per quelle altrui.Paolo Santini                Stefano MastrovincenzoAncona 21 giugno 2012 Leggi anche il comunicato stampa con  le dichiarazioni di  Alberto Monticco  Segretario Nazionale Fim Cisl  
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15/06/2012 Corso di preparazione per agenti di polizia municipale
CORSO DI PREPARAZIONE AL CONCORSO PER AGENTE DI POLIZIA MUNICIPALE Corso di Formazione II° livello (40 ore)  IAL – Innovazione Apprendimento Lavoro Marche Srl – ente di formazione professionale accreditato presso la Regione Marche per tutte le tipologie formative ai sensi della DGR n. 62/2001 e DGR n. 2164/2001 e s.m. e i., e certificato UNI EN ISO 9001:2008 con atto n. 15074 da Certiquality Srl, organizza un corso di preparazione di II° livello per  aspiranti al concorso di agente di polizia municipale.  REQUISITI RICHIESTI: Il corso è rivolto ad utenti che hanno già fatto un corso base nel settore e/o che dispongono già di conoscenze di base nelle materie contenute nel programma formativo, ovvero di conoscenze nell’ambito che vanno oltre la conoscenza acquisita nella maturità scolastica con spiccata connotazione giuridica, di diritto pubblico e punitivo.Si richiede, diploma di maturità superiore (quinquennale) e/o laurea per accedere ai concorsi della pubblica amministrazione.ARTICOLAZIONE CORSO:Le lezioni si svolgeranno 2/3 volte alla settimana in orario pre-serale e qualche sabato mattino, per un totale di 40 ore, presso la sede formativa dello IAL Marche Srl, in Via dei Velini, 52/b di Macerata.Il corso prevede verifiche di apprendimento con rilascio di attestato di frequenza previo superamento della prova finale per coloro che non superano il 25% delle assenze massime consentite sul monte ore totali.Il corso è a numero chiuso. SCADENZA ISCRIZIONI: 22 giugno 2012 PROGRAMMA - Materie di Studio: Principi di Diritto Costituzionale - Approfondimento sul decentramento amministrativo - Il Procedimento Amministrativo L. 241/1990 - Sintesi Critica sul diritto degli Enti Locali - Diritto Amministrativo Punitivo L. 689/1981 - Principi di Diritto Penale e Attività di Polizia Giudiziaria - Principi dell’attività di Polizia Edilizia - Aspetti Penali.  PARTENZA CORSO: 26 giugno 2012 SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:Ial Marche Srl - Cfp di MACERATAVia dei Velini n° 52/bTel. 0733/240171-261383
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14/06/2012 Ascoli, sindacato dei pensionati unito contro la crisi
La crisi economica ricompatta a livello locale il fronte sindaca­le a partire dalla categoria dei pensionati ascolani che hanno svolto un'assemblea unitaria. Molto allarmanti i dati 'emersi dal confronto tra i segretari provinciali di Spi/Cgil, Uilp e Cisl/Fnp: «In provincia -affer­mano i segretari Carlo Mesti­chelli (Spi), Francesco Fabiani (Uilp) e Giulio Grazioli (Fnp)- la maggior parte delle 90.000 pensioni erogate non supera l'importo medio mensile di 700 euro, nonostante l'aumen­lo della pressione fiscale, del costo della vita e di una serie di provvedimenti come l' Imu che ne hanno ridotto ulteriormen­te il potere di acquisto».Si tratta di numeri significativi visto che in città gli «over 65» sono un quarto della popolazio­ne residente (24,)%) ed in pro­vincia circa il 22% dei residen­ti. All'assemblea che si è svolta alla Sala Scatasta dei centro Docens di piazza Roma ha preso parte anche il segretario nazionale dello Spi/Cgil, Ivan Pedretti in previsione della ma­nifestazione del 20 giugno in programma a Roma.Sotto os­servazione da parte dei pensio­nati ci sono anche i rapporti con le Istituzioni locali a parti­re dai Comuni e dall'Asur. «I rapporti con le amministrazio­ni locali sono apprezzabili -fan­no notare i sindacati- anche alla luce degli accordi sul welfa­re locale che sono stati siglati con le più importanti realtà del Piceno (Ascoli, Folignano, San Benedetto, Grottammare, Offi­da, Comunanza, Maltignano, Monsampolo ed altri in via di definizione). Meno apprezzabi­li sono invece i rapporti con l'Asur.Se si riduce il potere d'acquisto dei pensionati, che in tutta Italia sono 15 milioni, si rischia di creare un circolo vizioso in grado di comprimere la spesa complessiva e di conseguenza la produzione e i posti di lavoro. E' necessario spostare la tassazione dagli sti­pendi e dalle pensioni delle persone fisiche, da cui deriva il. 97% del gettito Irpef, ai grandi patrimoni».Un altro grido allarme arriva sul fronte servizi sociali. «L'allungarne to dell'età media -dicono ancora i segretari- aumenta considerevolmente il numero degli anziani non autosufficienti correlativo appesantimento per le famiglie. Per questo abbiamo chiesto ai Comuni di non tagliare i servizi domiciliari auspi­cando anche il varo di un Pia­no nazionale perla non autosuf­ficienza per la tutela delle perssone non autosufficienti e delle loro famiglie delineando un si­stema di servizi e sostegni omo­genei su tutto il territorio nazio­nale».Anche il segretario pro­vinciale della Uil-Pensionati, Francesco Fabiani esprime preoccupazione: «E' il lavoro il problema più grave del nostro territorio -dice- dove ci sono 23.000 disoccupati che non rie­scono a trovare un'occupazio­ne. Rischiamo di perdere un'in­tera generazione senza dimenticare i problemi dei pensiona­ti e degli esodati presenti anche nel Piceno dopo le chiusure delle grandi fabbriche. Ci sono tanti giovani che tornano a vivere in famiglia perché non ce la fanno più a pagare le rate del mutuo e non so quello che potrà succedere a dicembre quando scadrà la proroga degli sfratti. Anche chi ha una casa -aggiunge- e vuole venderla non riesce a trovare comprato­ri. Le famiglie non ce la fanno più a svolgere la funzione di ammortizzatori sociali con le pensioni e i risparmi e per questo è ora che le Istituzioni facciano fronte comune pertro­vare una via d'uscita senza an­dare ognuno per conto pro­prio.I sindacati a livello locale hanno dimostrato di essere uni­ti in questo momento di crisi».­
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14/06/2012 Potenziate le attività dei piccoli ospedali
Prosegue il confronto sulla riorganizzazione della sanità nella Provincia di Macerata.Ieri,  mercoledi 13 giugno, i sindacati confederali e di categoria hanno incontrato la Direzione  dell'Area Vasta 3 di Macerata, per quello che è stato il primo vero incontro strettamente territoriale, ossia senza la presenza dei vertici regionali dell'Asur.Quasi 5 ore di confronto per  definire le "cornici", ossia le questioni di fondo di una riorganizzazione che coinvolgerà i servizi sanitari ospedalieri, territoriali e di prevenzione così come l'area amministrativa tecnica e logistica. Una riorganizzazione i cui dettagli saranno approfonditi nei prossimi mesi, previo confronto con i Sindacati di Categoria.Per il momento poche sono le certezze. La provincia di Macerata sarà dotata di un Presidio ospedaliero unico, diffuso sul territorio. Gli ospedali di Macerata, Civitanova Marche e Camerino resteranno strutture destinate a curare pazienti in fase acuta.A Recanati, Matelica, San Severino, Tolentino e Treia sarà invece portato a termine un processo, in parte già in corso, di riconversione in strutture per pazienti cronici e fragili. Questo comporterà il potenziamento delle attività, con l'attivazione di nuovi posti letto di lungodegenza, riabilitazione intensiva e medicina post acuzie.E proprio sulla situazione dei piccoli ospedali si è dipanato ieri un confronto serrato. Due sono le parole d'ordine della riorganizzazione: appropriatezza della cura e sicurezza del paziente. Certamente da queste operazioni deriveranno anche risparmi che bisognerà decidere come e dove reinvestire, privilegiando in ogni caso i servizi ai cittadini.Ma questa è un'altra storia. Per il momento non si parla di soldi, ma di posti letto e di volumi di attività e prestazioni. Nel prossimo incontro, in programma per il 20 giugno, il confronto proseguirà sulle due strutture più grandi  della nostra Provincia, ossia gli ospedali di Macerata e Civitanova Marche.  
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13/06/2012 Delocalizzazione Indesit? No grazie!
  Indesit. Fim, Fiom, Uilm: “Corteo di lavoratori in sciopero per le strade di Fabriano contro la chiusura dello stabilimento di None (Torino) e in difesa di tutti i siti produttivi del Gruppo” Le Segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso oggi il seguente comunicato.“Oggi si è svolta a Fabriano (Ancona) la manifestazione nazionale organizzata da Fim, Fiom, Uilm contro la chiusura dello stabilimento Indesit di None (Torino), annunciata dalla proprietà nei giorni scorsi.”“All'iniziativa hanno partecipato circa 2.500 tra lavoratrici e lavoratori provenienti da tutti i sitiIndesit presenti sul territorio nazionale, con un'adesione pressoché totale allo sciopero di 8 ore proclamato per oggi. Erano presenti delegazioni delle Rsu dei principali stabilimentimetalmeccanici del territorio e della provincia di Ancona. I lavoratori hanno percorso le viecittadine partendo dalla piazza del Comune per concludere il corteo davanti alla sede del gruppo Indesit Company con un presidio di circa due ore davanti all'ingresso degli uffici direttivi.”“Nel corso del presidio, dai microfoni dell'impianto mobile, sono intervenuti i delegati Rsu di tutti gli stabilimenti Indesit. I delegati hanno espresso la ferma volontà di opporsi alla decisione aziendale che colpisce direttamente i lavoratori di None e mette in discussione il Piano Italia; piano sulla base del quale si è fondata tutta la riorganizzazione degli stabilimenti italiani del Gruppo. Nel contesto attuale di crisi, infatti, il mancato rispetto degli impegni assunti nel piano, avviato nel 2011 e tuttora in corso, apre una grossa incognita sulla tenuta di tutte le attività Indesit a livello nazionale.”“Nell'intervento conclusivo, effettuato a nome di Fim, Fiom, Uilm da Alessandro Pagano,coordinatore nazionale Fiom del settore degli elettrodomestici, oltre a confermare lo stato diagitazione e la necessità di mantenere alto il livello di mobilitazione, è stata richiamata l'esigenza di una precisa assunzione di responsabilità da parte del Governo su questa vertenza.”“Nel momento in cui si stanno assumendo decisioni importanti in tema di sviluppo e di crescita, la difesa dei posti di lavoro esistenti deve rappresentare la base di partenza essenziale per la credibilità di qualsiasi progetto relativo a questi temi. Ciò è particolarmente importante per il settore degli elettrodomestici che, con i suoi 130 mila addetti, pur essendo in forte crisi, rappresenta il secondo settore per occupazione nell'industria manifatturiera del nostro Paese.”“La mancanza di un'adeguata strategia governativa di indirizzo degli investimenti pubblici e privati, finalizzati alla salvaguardia ed allo sviluppo del patrimonio industriale nazionale, sta facendo correre al Paese il rischio di assistere alla cancellazione di tale patrimonio.”“Il prossimo appuntamento, nell'ambito di questa vertenza, è fissato a Roma per martedì 19 giugno alle ore 14:30, presso il ministero dello Sviluppo Economico. All'incontro sarà presente l'intero Coordinamento nazionale delle Rsu del gruppo Indesit Company.” Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm                Roma, 15 giugno 2012  Comunicato sindacale Comunicato sindacale Indesit Company Fim, Fiom e Uilm nazionali considerano l'apertura della procedura di cessazione di attività per lo stabilimento di None (Torino), annunciata oggi dalla Direzione di Indesit Company, un atto grave che, oltre a confermare l'intenzione di delocalizzare la produzione e far pagare per intero il prezzo di questa scelta ai 400 lavoratori del sito piemontese, apre pesanti interrogativi sul reale progetto del Gruppo riguardo il mantenimento delle produzioni in Italia e rischia di indebolire ulteriormente l'intero settore degli elettrodomestici nel nostro Paese.Nel ribadire la totale contrarietà alla cessazione del sito di None e alla delocalizzazione delle attività in esso svolte verso la Polonia, Fim, Fiom e Uilm ritengono confermate le ragioni della mobilitazione nazionale in atto, a partire dallo sciopero nazionale di Gruppo, proclamato per il 15 giugno prossimo, con manifestazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani a Fabriano, sede del quartier generale del Gruppo stesso. Mobilitazione che è stata avviata per respingere una logica sulla base della quale, per aumentare i profitti, si possono chiudere le fabbriche ed espellere i lavoratori.Fim, Fiom e Uilm nazionali, a questo punto, ritengono che vada convocato immediatamente, da parte del Governo, un tavolo dove affrontare questa situazione a partire dal richiamo al mantenimento degli impegni assunti in sede Ministeriale da parte di Indesit, poco più di un anno fa,  col piano industriale denominato “Piano Italia”. Impegni complessivi che riguardavano anche il sito di None e il suo consolidamento, non certo la sua dismissione.Fim, Fiom, Uilm nazionali                                                            Roma, 7 giugno 2012 
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12/06/2012 16 e 17 giugno: la FNP organizza un viaggio a Firenze e San Gimignano
La FNP organizza per Sabato 16 e Domenica 17 Giugno 2012 un VIAGGIO A FIRENZE E  SAN GIMIGNANO.Di seguito il programma del viaggio:16 giugno (sabato) Ascoli Piceno — FirenzeOre 5,00 Partenza da Fermo – Fermata autobus maxi parcheggiOre 5,15 Partenza da Porto San Giorgio - Chiesa Santa Maria a MareOre 5,45 Partenza da San Benedetto del Tronto - Piazza Nardone:Ore 6,10 Partenza da Ascoli Piceno: Stadio Comunale,Ore 6,20 Partenza dal distributore Q8,Ore 6,30 Partenza da Acquasanta Terme – Piazza Terme,Ultimate le partenze si procede alla volta di Firenze.Ore 12,00 circa arrivo a Firenze. Pranzo libero.Ore 15,00 è prevista visita guidata al Museo degli Uffizi con un servizio che comprende: due guide professionali di 3 ore e auricolari per ciascuno.Alle ore 19,30 circa in Hotel Ristorante Alcide a Poggibonsi (SI) per la sistemazione nelle camere riservate. Cena e pernottamento. 17 giugno (domenica) San Gimignano – Ascoli PicenoColazione in hotel e partenza per la visita guidata di San Gimignano. La città racchiude importanti gioielli architettonici del '300 come il Duomo, le Torri gemelle, il vecchio Palazzo del Podestà con la torre detta Rognosa che, fino a tutto il 1300, fu usata come prigione. Pranzo al ristorante nei pressi di Colle di Val d’Elsa. Rientro previsto in serata.
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12/06/2012 Stop al sindacato nella Casa di riposo
Vietato l'ingresso del sindacato nella Casa di riposo di Loro Piceno. La denuncia viene da Laura Raccosta, Segretario regionale della Cisl Funzione pubblica, alla quale venerdì sera è stato impedito l'accesso in struttura per svolgere l'assemblea sindacale regolarmente indetta.Lo stop è stato intimato dalla Cooperativa "Insieme" che gestisce i servizi della Casa di riposo.  A quanto sembra i vertici della Cooperativa hanno intimato alle lavoratrici di non permettere a nessuno di accedere. La sindacalista non ha potuto far altro che chiedere l'intervento delle forze dell'ordine.«Non vogliamo credere - scrive Laura Raccosta -  che il divieto di svolgere l’assemblea possa essere riconducibile ad una nostra richiesta di chiarimenti sulla somministrazione dei farmaci in struttura». Richiesta inviata al Sindaco e indirizzata per conoscenza alla Procura della Repubblica ed ai NAS. Richiesta alla quale ancora oggi non sono state date risposte.Non è la prima volta che le lavoratrici della Casa di riposo subiscono ingiustizie a Loro Piceno. A dicembre scorso la Cooperativa non aveva pagato loro  stipendi e tredicesime.Solidarietà alle lavoratrici, cui è stato negato un diritto fondamentale, è stata espressa dal Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti che ha assicurato loro tutta la tutela necessaria.Ferracuti stigmatizza il comportamento di tanti enti pubblici che nel settore socio assistenziale bandiscono gare di appalto al massimo ribasso, esponendo lavoratori ed utenti a sfruttamento e sciacallaggio.Secondo Ferracuti  « è necessario che tutte le Pubbliche amministrazioni applichino i principi contenuti nell’ "atto di indirizzo in materia di condizioni di lavoro negli appalti", strumento di civiltà che protegge i lavoratori e gli utenti dei servizi  persone vulnerabili che meritano la massima attenzione e rispetto».Di condotta antisindacale parla  Sistino Tamagnini, Segretario generale della Cisl Funzione Pubblica di Macerata secondo il quale «quanto è successo costituisce una violazione dello Statuto dei Lavoratori, alla quale reagiremo interessando l'autorità giudiziaria».  
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12/06/2012 Consiglio Direttivo Unitario di Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil
Martedì 12 giugno 2012 alle ore 9.00 è convocato il Consiglio Direttivo, contestualmente ai Direttivi di SPI-CGIL e UILP-UIL presso la Sala Docens, Piazza Roma di Ascoli Piceno, per discutere e approfondire insieme i tre documenti elaborati dalle Segreterie nazionali SPI, FNP e UILP sul fisco, sulla contrattazione territoriale e sulla non autosufficienza.
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09/06/2012 I sindacati incontrano il Comune sul bilancio
Si è svolto ieri un incontro tra Comune e  Sindacati sul bilancio di previsione dell'anno 2012. Oggetto del confronto sono state le scelte  dell'amministrazione sui temi delle politiche fiscali e tributarie, del welfare locale, dei servizi pubblici, delle politiche ambientali e territoriali, del trasporto pubblico locale.Incontri analoghi hanno avuto luogo nei mesi scorsi con altri Comuni come Tolentino, Recanati, Matelica, Camerino, Urbisaglia, Esanatoglia .Per la Cisl erano presenti il Segretario confederale Giuseppe Spernanzoni e il Segretario generale dei pensionati Dino Ottaviani.Queste le principali novità che attendono i cittadini maceratesi. L'aliquota Imu  è fissata al 4 per mille per la prima casa (livello minimo stabilito dalla normativa nazionale) e al  9,9 per mille per le altre abitazioni (contro un massimo nazionale del 10,6). Prevista una detrazione di 200 € sulla prima abitazione, da aumentare a € 225 e a €250 rispettivamente per soggetti con reddito Isee non superiore a € 9.000 e a € 7.500.Dall'addizionale comunale Irpef, fissata all'8 per mille, saranno esenti i contribuenti con un reddito inferiore a 8.500 mentre la Tarsu verrà ridotta del  40% ai per contribuenti con Isee non superiore a € 7.500.Rimarranno invariate le tariffe dei servizi pubblici a domanda individuale (scuola, nidi d'infanzia e mense scolastiche), mentre il livello della spesa per interventi e servizi sociali è stata mantenuto intorno al 50% della spesa disponibile (il 20% circa del totale delle spese correnti dell'amministrazione).Soddisfatto il Segretario generale dei pensionati Cisl di Macerata Dino Ottaviani, secondo cui  «nel contesto di uno scenario particolarmente difficile per gli enti locali (4 milioni in meno di trasferimenti statali al Comune di Macerata) la contrattazione sociale sul territorio è uno strumento importante per  preservare i livelli di benessere e di coesione sociale tanto difficoltosamente costruiti nel corso degli anni dalle nostre comunità locali».IL DOCUMENTO CGIL CISL UIL SUI BILANCI COMUNALI 2012
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08/06/2012 Macerata, l'Ircer rischia il commissariamento
Il grido d'allarme è stato lanciato dal Segretario regionale della Funzione pubblica Cisl Laura Raccosta nel corso del Consiglio comunale aperto di Macerata sul caso Ircer.Entro il 30 giugno l'Ircer di Macerata, diventata Azienda pubblica di servizi alla persona dal 1 gennaio 2012, deve adottare tutta una serie di atti - come la riduzione da 9 a 5 dei componenti del Consiglio di amministrazione -  a pena di commissariamento da parte della Regione Marche.«L'Ircer esiste più - ha sostenuto Laura Raccosta nel suo intervento - perché insieme abbiamo deciso di sostituirla con un'Azienda pubblica di servizi alla persona. Una scelta difficile ma a nostro avviso giusta. Una scelta di prospettiva. Ora è necessario che il Comune le affidi  la gestione dei servizi sociali,  non solo quelli per gli anziani, anche eventualmente uscendo dal perimetro comunale».Tante le questioni affrontate durante il Consiglio comunale aperto. I presunti scandali nella dei rapporti tra Ircer, Italappalti e Comune sulla gestione del patrimonio dell'ente, in particolare del palazzo Filato-Legati di P.zza Mazzini, i cui lavori di ristrutturazione, è stato assicurato, finiranno entro l'estate. Ma anche il  problema dei dipendenti con contratti di lavoro precari  in forza alla struttura, alcuni dei quali presenti in aula consiliare, rispetto ai quali, ha assicurato il sindacato, sono in atto percorsi di definitiva stabilizzazione.Tutti d'accordo, sindacati compresi, su un punto. Serve uscire da questa situazione di stallo nominando subito un nuovo Consiglio di amministrazione. Autorevole, competente e  e legittimato ad elaborare e portare avanti i progetti di sviluppo dell'attività dell'Azienda.   
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07/06/2012 Sit-in di protesta domani mattina davanti al "Mazzoni"
La Regione e l’Asur tagliano i posti letto ed i servizi solo per “fare cassa” malgrado la carenza di degenze per acuti.Le liste di attesa dell’Area vasta 4 per visite e diagnostica si allungano sempre più ma, pagando, si riceve tutto e subito.L’area vasta 4 propone le ammucchiate dei reparti in estate, riducendo ancora di più i posti letto ospedalieri ed i servizi socioassistenziali per le fasce deboli.Nei reparti e nelle residenze sanitarie dell’a.v.4 c’è sempre meno personale per assistere i malati non autosufficienti, costringendo le famiglie a ricorrere all’assistenza privata a proprie spese.Il sistema informatico del cup unico regionale, costato milioni di euro, non funziona e causa disservizi all’utenza e perdita di intere giornate di lavoro.I cittadini devono sapere come stanno veramente le cose e chi impedisce ai lavoratori della sanita’ di fornire all’utenza un servizio migliore.Per questo la rappresentanza sindacale unitaria, invita i cittadini, le associazioni, le istituzioni, a partecipare, insieme ai dipendenti, all’assemblea generale venerdi’ 8 giugno 2012 ore 13.00 piano -1 palazzina ex inam sanita’ area vasta 4 E' necessaria l’alleanza tra cittadini e operatori per difendere il diritto alla salutela RSU vuole che cittadini ed utenti sappiano il perché di tutto questo.volantino per cittadini assemblea RSU
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05/06/2012 Sanità, si tratta sulla riorganizzazione a Macerata
Primo round tra Regione, Asur e Sindacati per la riorganizzazione della sanità nella Provincia di Macerata. Nell'incontro di ieri sono state poste le basi per un confronto che si svolgerà nel prossimo mese. Il sindacato ha posto le sue condizioni. Il blocco del turn over e la riconversione dei posti letto sono accettabili solo se prima verrà fatto quanto possibile per recuperare risorse eliminando  sprechi e inefficienze. Acquisti, esternalizzazioni, consulenze e dirigenti saranno le prime voci oggetto di verifica.«Finora - commenta il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti - hanno pagato i lavoratori e gli utenti. Ora pretendiamo risposte convincenti dalla Regione sui risparmi, da reinvestire in  servizi ai cittadini».Il secondo capitolo è rappresentato proprio dalla riqualificazione dell'offerta di servizi. Con Delibera n. 728, il 28 maggio scorso la Giunta Regionale ha messo in programma una  riduzione di 187 posti letto per pazienti acuti  ed un aumento di 132 posti letto di lungodegenza e riabilitazione. Questo significa 52 posti letto in meno nelle strutture sanitarie della Provincia di Macerata.«Ora bisognerà capire - prosegue  Ferracuti - come verranno riconvertiti i posti letto, quando, con quali modalità e in quali strutture».Questo sarà il tema dei prossimi incontri tecnici che, a partire dal 13 giugno prossimo, daranno sostanza ad un confronto che si preannuncia comunque difficile.«Questo primo incontro è stato sostanzialmente positivo - commenta Ferracuti - ma il bello viene ora. Abbiamo manifestato disponibilità condividendo i principi di fondo di una riforma comunque dettata dalla necessità di ridurre la spesa sanitaria. Presto - conclude il Segretario generale della Cisl - verificheremo la reale volontà di Regione ed Asur di trovare un accordo vero con il sindacato».
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01/06/2012 Riordino Servizio Sanitario Regionale
CISL MEDICI MARCHE  COMUNICATO STAMPA RIORDINO SERVIZIO SANITARIO REGIONALE  La crisi attuale del sistema paese impone anche alla Marche una riorganizzazione del servizio sanitario. Nulla da dire  sulla necessità di semplificare il sistema attuando sinergie ed eliminando strutture duplicate od inefficienti. La questione non si può relegare esclusivamente alla riduzione dei posti letto, ma è necessario porre l’attenzione alla creazione di un sistema, che pur nella razionalizzazione, continui ad erogare prestazioni adeguate  al fabbisogno di salute dei cittadini  garantendone la qualità. Questo sarà impossibile attraverso l’ attuazione di tagli lineari e la riduzione indiscriminata  del personale medico già impiegato in molte situazioni ai limiti delle possibilità operative. Pertanto, una volta attuato il riordino, andrà garantito un turn-over al 100% sulla base dei livelli assistenziali che si intende erogare in termini quali-quantitativi, ponendo al contempo fine  a situazioni che nel lungo periodo si sono dimostrate destabilizzanti ed inefficienti quali ad esempio il ricorso a personale precario. Il sistema sanitario marchigiano dovrà dimostrare solidità garantendo efficienza ed efficacia,  evitando soluzioni compromissorie che rispondono a logiche diverse rispetto al bisogno di salute dei cittadini e al riconoscimento della professionalità degli operatori della sanità. Massimo BoemiSegretario Generale Regionale Federazione Cisl Medici marche     Ancona 1 Giugno 2012
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29/05/2012 Piano sanità: serve un confronto vero, non fittizio
                          COMUNICATO STAMPA Si confermano i timori espressi dalla Funzione Pubblica CISL nei giorni scorsi: i tagli effettuati approfittando dei piani ferie diventeranno di fatto strutturali con evidente calo dei servizi offerti ai cittadini ed inevitabile incremento della mobilità passiva. Pur consapevoli delle difficoltà economiche e dei tagli statali riteniamo che la regione debba intervenire non solo sui posti letto ma anche  su altre voci quali beni e servizi, consulenze, rapporti atipici. Non è ben chiara la "contemporaneità/simultaneità" tra riorganizzazione /riconversione ospedaliera (riduzione posti letto ospedalieri ) ed offerta rete territoriale. Contestualmente si confermano investimenti onerosi quali quelli della nuova palazzina di Fabriano per gli amministrativi dell'Area Vasta 2 mentre nella stessa Area Vasta non si pagano gli straordinari effettuati in pronta disponibilità. E' probabile che la riduzione dei posti letto e la trasformazione di parte di essi in lungodegenza farà si che, in prospettiva, vi saranno esigenze minori di copertura del turn-over, ma la situazione emergenziale che si sta vivendo in tutta la Regione con personale sovraccaricato di compiti, che non riesce ad a recuperare riposi e con numero elevatissimo di straordinari da effettuare, rischia di protrarsi per molti mesi rendendo insostenibile la situazione. Per questo rimangono confermati lo stato di agitazione nelle Aree Vaste 3 ( Macerata ) e 4 (Fermo) e nei prossimi giorni le Segreterie regionali unitarie di Categoria faranno il punto della situazione. La Cisl chiede alla Regione che i confronti in Area Vasta siano reali e concreti e che si dotino i Direttori di Area Vasta di vero potere decisionale per attutire l'impatto sul territorio e salvaguardare delle specificità che, da una prima lettura della proposta regionale, sembrano non tutelate ad esempio l'ospedale di Pergola. Inoltre si chiederà di analizzare ogni voce di bilancio per verificare se vi possono essere altre forme di risparmio oltre il taglio dei posti letto: il rischio che si paventa è infatti che gli incontri programmati siano solo di facciata . Non si tratta di campanilismi ma di capire che tipo di servizi una Regione che si ritiene "virtuosa" dal punto di vista contabile come le marche potrà erogare nei prossimi anni. Ragionamento a parte dovrà poi essere effettuato per le due Aziende Ospedaliere e per l’ Inrca, che si vede fortemente penalizzato nel fermano. Per Marche nord bisognerà comprendere se vi siano le risorse effettive e reali per farlo decollare come nuovo polo ospedaliero in grado di abbassare la mobilità passiva verso nord, mentre per Torrette "polo regionale delle eccellenze" bisognerà ragionare sugli investimenti necessari per potenziarlo ed implementarlo.  Il rischio infatti della riorganizzazione paventata è che Torrette si trovi a dover supplire le carenze dei territori effettuando un numero elevato di  interventi "ordinari". Ad oggi per esempio la chiusura dei punti nascita di Villa Igea e Recanati sta portando un enorme incremento di nascite al Salesi, già oberato di casi, con il rischio che diventi un "partificio" invece che un centro di eccellenza per i bambini,  come ipotizzato dalla Regione. La Cisl è come sempre aperta al confronto, purché sia vero, e non fittizio. Il segretario generale Fp Cisl Marche LUCA TALEVI Ancona 29 Maggio 2012
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27/05/2012 "Invecchiamento attivo: da una scelta solidale ad un impegno obbligato"
Invecchiamento attivo significa invecchiare in buona salute, partecipare appieno alla vita della collettività e sentirsi più realizzati nel lavoro. A tal proposito l’anno europeo 2012 vuole promuovere azioni volte a migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le generazioni. Clicca qui per scaricare il Programma del Convegno
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25/05/2012 "Anziani, nuovi stili di vita"
Tema attuale e appropriato quello scelto dalla Segreteria FNP-Cisl di AP-FM e dal Coordinamento Prov.le Donne per partecipare alla Settimana della Famiglia, l’evento che l’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno promuove  ogni anno durante il mese di Maggio.Il Convegno intitolato “Anziani, nuovi stili di vita”, si è svolto il 22 Maggio scorso nella Sala Docens di Piazza Roma di Ascoli Piceno. Una sala elegante e sobria, gremita all’inverosimile da un pubblico silenzioso e motivato all’ascolto, costituito da una nutrita rappresentanza Cisl e FNP Cisl, ma anche da semplici simpatizzanti e/o amicizie personali per le quali è divenuta consuetudine partecipare alle varie iniziative proposte. La presenza in sala di varie associazioni cittadine, quali lo IOM, la CGIL, CRI, Alzheimer, Caritas, Avis, Filo d’Argento … hanno avvalorato la convinzione che i tempi stanno cambiando e uno scambio di temi e di iniziative non può che rappresentare un arricchimento per il bene comune.Il Dr. Naddeo, il primo a relazionare, si è occupato di depressione senile ed ha invitato i presenti a combatterla usando come terapia il movimento, la musica, interessi vari, la pittura e con la sua personale mostra di quadri, una decina in tutto, ha motivato come applichi su se stesso le sue teorie mediche.Il Dr. Scendoni si è occupato di osteoporosi e ha informato la platea che la raccolta delle 5.000 firme promossa dai Coordinamenti Donna delle Province marchigiane, sta seguendo con buoni risultati il suo iter in Regione.Fresca, gradevole ed ineccepibile sul piano professionale la relazione della Dr.ssa Chiara Egidi, la quale si è occupata di nutrizione ed ha consigliato che, se da anziani si vuole mantenere un buono stato di salute, si deve osservare una sana ed equilibrata alimentazione fin dai primissimi anni di vita.La D.ssa Paola Nanni ha concluso il tema della nutrizione occupandosi dell’alimentazione dell’anziano fragile. Gli anziani sono una popolazione a rischio elevato per malnutrizione sia negli istituzionalizzati che negli ospedalieri e non vanno lasciati soli. Le conseguenze di una alimentazione scorretta sono gravi: riduzioni delle difese immunitarie, maggiori esposizioni a malattie batteriche, virali, micotiche, maggiori incidenza di ulcere da decubito con rallentati processi di guarigioni ….. La nutrizione, quindi, è importante non solo nell’ambito della salute ma anche per la dimensione relazionale e di gratificazione dell’anziano malato.La conclusione dei lavori è stata affidata al Segretario Nazionale, Attilio Rimoldi, che brillantemente si è occupato di aspetti socio-politici attinenti al difficile e particolare momneto storico che gli anziani stanno vivendo.Che dire, infine, dell’invito? Esso reca la riproduzione del bellissimo olio su tela dipinto dall’artista viennese Gustav Klimpt che rappresenta “Le tre età della donna” . Non è stata una scelta casuale, l’opera, infatti, è costruita sull’opposizione tra giovinezza e vecchiaia, una rivisitazione in chiave simbolica delle tre fasi della vita femminile: l’infanzia, la maternità e l’inevitabile declino della vecchiaia.Pienamente soddisfatti dei risultati conseguiti il Segretario Generale Giulio Grazioli, la Coordinatrice Prov.le Donne Rosandra Ciarrocchi, lo staff composto da Giuliani Valeria e Fioravanti Cinzia che hanno collaborato per la realizzazione del Convegno.
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21/05/2012 Settimana di mobilitazione per la tassa sulle transazioni finanziarie
In Italia e in oltre 30 Paesi, dall'India al Brasile dalla Danimarca al Sud Africa, le campagne che da anni promuovono l'introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie chiedono ai cittadini dei propri paesi di informarsi, di attivarsi e di promuovere questa causa che non è più solo una brillante idea ma un progetto politico da realizzare. Far sentire il consenso dell'opinione pubblica per questa tassa è decisivo per le scelte politiche che i nostri Governanti stanno operando.La campagna si concluderà alla vigilia del vertice sulla crescita nell'Unione Europea che il 23 maggio 2012 riunirà i capi di stato e di governo dell'Europa a 27.Un appuntamento istituzionale cruciale per le sorti di tutti noi, cittadini europei e per il futuro del nostro continente. La posta in gioco è altissima. E’ in discussione il modello di convivenza e sviluppo che l’Europa – tutt’altro che ripresasi dal recente tracollo finanziario, con un indebitamento pubblico insostenibile, un’economia stagnante e un livello di disoccupazione allarmante - vorrà seguire nell’immediato futuro. Tra i temi del vertice del 23 maggio anchela TTF.Firma il manifesto della campagna sul sito www.zerozerocinque.it La finanza speculativa sposta montagne di soldi. Non costruisce nemmeno una vite, ma 24 ore su 24 cerca solo il massimo profitto. Il valore degli scambi di “titoli” è immenso, rispetto a quello dell’economia che “fa le cose”. Per fare solo un esempio, pensiamo alle valute: nell'economia reale si scambiano 15.000 miliardi di dollari all'anno, nel mondo finanziario 4.000 al giorno!Noi cittadini stiamo pagando un prezzo altissimo per la crisi. Il nostro denaro è stato investito in un “casinò finanziario” per la ricchezza di pochi. E mentre sono stati usati soldi pubblici per tappare le falle create proprio dall’irresponsabilità degli speculatori, la speculazione finanziaria è già ripartita. Intanto noi stiamo ancora aspettando leggi sulla finanza per evitare una nuova crisi.FINALMENTE UNA TASSA SULLE SPECULAZIONI     La tassa - pari allo 0,05% sul valore di ogni transazione sui mercati finanziari - è di importo molto contenuto. Piccolissima - il costo di un caffè su 2.000 euro di titoli - per chi investe sui mercati in un’ottica sana di medio-lungo periodo e a sostegno dell’economia reale (i risparmiatori o chi ha un’azienda). Giusta perché in grado di arginare gli eccessi di chi acquista e vende titoli migliaia di volte in un solo giorno, anche nell’arco di pochi secondi, per guadagnare sulle piccole oscillazioni del loro valore.VANTAGGIFrena la speculazione. Può generare 200 miliardi di euro nella sola Europa e di 650 miliardi di dollari all’anno su scala globale, da destinare alle politiche sociali, alla cooperazione allo sviluppo, alla lotta contro i cambiamenti climatici, ai settori danneggiati dalla crisi.Ma c’è altro:1. maggiore giustizia: oggi chi specula paga meno tasse di chi lavora;2. redistribuzione delle ricchezze: pagano la crisi i grandi speculatori che l’hanno provocata, risarcendo almeno in parte tutti i cittadini;3. controllo: la politica – cioè noi cittadini – torna a regolare la finanza.4. investire nell'economia reale: si liberano le risorse utilizzate a fini speculativi, per fare “cose” o “servizi”;5. trasparenza: i flussi finanziari lasciano una traccia (tracciabilità) dei loro movimenti, consentendo così controlli in entrata e in uscita dai Paesi. Francia, Spagna e Germania, si sono già impegnati in questa direzione. Se si aggiungesse l'Italia,la TTF potrebbe essere adottata nell'area euro in tempi brevi. I vantaggi sarebbero sentiti soprattutto dalle nostre piccole e medie imprese: minore rischio di speculazioni sulle valute per chi esporta; il costo del petrolio e delle materie prime sarebbe più stabile e prevedibile; diminuirebbero le possibilità di attacchi speculativi sui Titoli di Stato a tutela dei piccoli risparmiatori e molto altro.La lezione l’abbiamo imparata a nostre spese! Mai più finanza selvaggia a danno dei risparmiatori!La Campagna Zerozerocinque(www.zerozerocinque.it) fa parte di un’ampia coalizione internazionale; in Italia è promossa dalle seguenti organizzazioni della società civile:Acli, ActionAid Italia, Adiconsum, Adiconsum Basilicata, Amref, Arci, Attac, Azione Cattolica, Banca Popolare Etica, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Cgil, CINI - Coordinamento Italiano Network Internazionali, CISP, Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, Cisl, Cittadinanzattiva, Consorzio Città dell’Altra Economia, Consorzio Sociale Goel, CVX Italia, Daquialà, Dokita, Economia Alternativa, Equociquà, Fa’ la cosa giusta, Fair, Fiba Cisl, Flair, FOCSIV – Volontari nel mondo, Fondazione Culturale Responsabilità Etica,  Gcap - Coalizione Italiana Contro la Povertà, Legambiente, Lega Missionaria Studenti, Libertà e Giustizia, Lunaria, Mani Tese, Mag4 Piemonte, Mag Verona, Microdanisma, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, Oxfam Italia, Reorient, RTM – Reggio Terzo Mondo, Save the Children,  Sbilanciamoci,  Social Watch Italia,  UIL, Un ponte per, Volontari Terzo Mondo – Magis,  Wwf Italia.DOCUMENTO DI APPROFONDIMENTO  
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20/05/2012 "Siamo tutti pedoni"
Una delle iniziative previste dalla campagna "Siamo tutti pedoni", promossa dai sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil,  sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. L'iniziativa, il cui scopo è quello di far crescere la consapevolezza che la strage di pedoni può essere drasticamente ridotta, facendo rispettare le regole, educando ad una nuova cultura della strada, rendendo strutturalmente più sicure le strade, vuole proporre un'immagine e un ruolo attivo delle persone avanti negli anni: esse infatti non rappresentano esclusivamente una parte di popolazione bisognosa di tutela e protezione, ma sono cittadini capaci di interagire con le diverse generazioni e partecipare attivamente alla vita sociale. 
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18/05/2012 Riprende il confronto sulla sanità maceratese
Firmata una tregua tra la Direzione aziendale e la Rappresentanza sindacale unitaria dell'Area Vasta 3 di Macerata.Nell'incontro di questa mattina, come recita un comunicato stampa unitario, «le parti hanno raggiunto un accordo programmatico di immediato ripristino delle relazioni sindacali attraverso un serrato programma di confronto sui temi organizzativi dei servizi e dei reparti dell'Area Vasta 3 ».In altre parole il Direttore, Dott. Enrico Bordoni, ha sospeso l'efficacia di quei provvedimenti unilaterali che avevano portato il sindacato a proclamare lo stato di agitazione. Stato di agitazione che comunque permane, in attesa di conoscere l'esito di una serie di incontri che riguarderanno alcuni importanti aspetti contrattuali  come turni, incentivi, piano ferie, mobilità e  piano occupazionale.Il primo di questi incontri è in programma per lunedi 21 maggio, quando verranno affrontate le questioni relative al piano ferie, all'organizzazione dei Reparti di Chirurgia e Urologia, alla comunità protetta di Corridonia, all'Assistenza domiciliare integrata e al regolamento di Area Vasta per l'erogazione degli incentivi 2012.Soddisfatto il Segretario generale della Cisl Funzione pubblica di Macerata Sistino Tamagnini, secondo il quale «questa rappresenta una vittoria del sindacato che, unitariamente, ha provocato la sospensione dei provvedimenti ripristinando un canale di dialogo e confronto con la Direzione aziendale».
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17/05/2012 Macerata, sanità in stato di agitazione
La Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) dell’Area Vasta 3 di Macerata ha preannunciato lo stato di agitazione generale dei lavoratori.La decisione è stata presa in segno di protesta nei confronti del comportamento della Direzione aziendale, che in aperto contrasto con gli  impegni assunti nei tavoli sindacali di negoziazione, sta dando attuazione al processo di riorganizzazione dei servizi attraverso provvedimenti unilaterali comunicati direttamente ai lavoratori e senza aver prima concluso il confronto sindacale in corso.L'RSU «esprime stupore e indignazione nei confronti di provvedimenti con i quali si portano avanti processi che avranno effetti negativi e ripercussioni gravi nei confronti dell’utenza e della qualità dell’assistenza, e intima l'immediato blocco delle inziative unilaterali».Il Direttore dell'Area Vasta di Macerata Dott. Enrico Bordoni, al quale la decisione è stata comunicata nel pomeriggio, rassicura tutti affermando che «l'organizzazione estiva non prevede tagli ai servizi, ma solo una parziale riduzione delle attività in relazione al minore afflusso di pazienti e per consentire agli operatori di fruire delle ferie.  In ogni caso - prosegue Bordoni - vengono garantite le attività sanitarie di base e le urgenze.»In mattinata alle ore 11.00 una delegazione della RSU incontrerà Bordoni per proclamare formalmente lo stato di agitazione. Il Segretario generale di Categoria della Funzione Pubblica Cisl di Macerata Sistino Tamagnini non esclude iniziative più eclatanti di protesta se la Direzione non dovesse tornare sui suoi passi.
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16/05/2012 Poste italiane, sei mesi per decidere
Restano aperti gli uffici postali di Piediripa, Sforzacosta e Montecassiano. Almeno per il momento. L'Asur Marche ha infatti accolto la richiesta di proroga per la realizzazione dei lavori nelle tre sedi.  Sei mesi per prendere tempo, per dialogare e cercare di capire le reali intenzioni dell'azienda.Decisiva la mediazione del Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, che ha confermato  «la piena disponibilità della Regione ad agevolare una soluzione in grado di salvaguardare la rete degli uffici postali nei piccoli Comuni e nelle Frazioni».Decisive anche le proteste della popolazione e l'intervento dei rappresentanti politici del territorio, per una volta uniti nel difendere un servizio essenziale per le comunità locali.Soddisfatti i sindacati, che però chiedono. «La richiesta di proroga non è sufficiente - sostengono i Segretari regionali di Categoria di Cgil Cisl e Uil- anche perché l'azienda  ha dimostrato di voler utilizzare in modo strumentale le segnalazioni fatte dai dipendenti, prendendo la palla al balzo per decidere la chiusura  degli uffici».Non possiamo fidarci di Poste Italiane - sostiene Dario Dominici, Segretario generale della FLP CISL Marche - che ha dimostrato dimostrato di perseguire una strategia volta a ridurre i costi di gestione, primo tra tutti quello del personale. Non è vero poi, come sostiene l'azienda, che in questi giorni c'è stato un clima sereno di dialogo.«Per questo - conclude Dominici - terremo alta l'attenzione finchè non saremo certi di aver scongiurato definitivamente il rischio di chiusura degli  uffici». 
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15/05/2012 Ircer Macerata, uno strumento per la gestione associata dei servizi
Il 31 maggio prossimo si svolgerà un Consiglio comunale aperto per approfondire le vicende dell’Ircer di Macerata. Più che soffermarsi su scandali veri o presunti,la Federazionedei pensionati (FNP) della Cisl di Macerata vuole approfittare per contribuire alla discussione attraverso alcune considerazioni che valgono anche per le altre Ipab che hanno deciso di trasformarsi in Aziende pubbliche di servizi alla persona (di seguito APSP). La FNPe la Cisl un anno fa hanno molto insistito che le Ipab si trasformassero in APSP. Riteniamo che queste siano infatti uno strumento importante, che se inserito all’interno della programmazione socio sanitaria regionale e di Ambito sociale, può diventare utile per favorire la gestione associata tra più comuni di più servizi sociali (e non solo di quelli residenziali per anziani). Una possibilità che, in un periodo storico in cui si riducono le risorse per i Comuni, dovrebbe essere “colta al volo” da un amministratore intelligente e lungimirante.Purtroppo a distanza di un anno nulla si è mosso. Le APSP (Macerata, Civitanova Marche e San Severino) sono rimaste inerti, in attesa degli eventi. Se un anno fa avessimo saputo che l’obiettivo era quello di continuare a “gestire l’esistente”, sarebbe forse stato più utile e meno impegnativo trasformare le Ircer in Fondazioni di diritto privato (come Recanti o Matelica).Anche perché le sfide che attendono le nostre case di riposo sono molte. Prima tra tutte, l’attuazione dell’accordo regionale sul riallineamento delle tariffe delle residenze protette. Gli anziani non autosufficienti nelle strutture residenziali pagano oggi delle rette veramente troppo alte. Questo perché su di loro viene ingiustamente caricata l’assistenza sanitaria, che dovrebbe invece essere garantita gratuitamente ad ogni cittadino. Con l’accordo di cui sopra le strutture residenziali hanno ricevuto denaro dall’Asur ma non hanno ridotto le rette. Qualcosa non ha funzionato, e vogliamo capire cosa. Ma il tavolo di monitoraggio appositamente previsto da un Decreto regionale per vigilare sull’attuazione dell’accordo non è più stato convocato! Come ormai da prassi consolidata negli ultimi anni, la sanità e gli enti gestori si sottraggono al confronto con il sindacato.Ma c’è di più. Il Piano socio sanitario regionale prevede che i servizi sociali e sanitari siano organizzati e gestiti a livello intercomunale integrando (con accordo di programma) il Distretto sanitario e l’Ambito sociale, chiamati a costituire un’apposita Unità operativa sociale e sanitaria e a redigere un Piano territoriale integrato. Anche su questo versante, un’APSP intercomunale potrebbe svolgere un ruolo importante di “soggetto facilitatore” nell’accelerare dinamiche di integrazione.Questa situazione non è più tollerabile. Richiamiamo l’attenzione dei Sindaci e dei Consigli di amministrazione delle APSP. Da un anno a questa parte non è stata impegnata un’ora di confronto con il sindacato, neppure a titolo informativo, sul futuro e sulle prospettive delle Aziende pubbliche. Sembrano mancare il coraggio e la volontà di prendere in mano il futuro dei servizi sociali e sanitari sul territorio. A pagare il prezzo di questo grave errore saranno tutti i cittadini, specie i più deboli come i pensionati e gli anziani non autosufficienti. La Federazione dei pensionati della Cisl non resterà a guardare, ed è pronta ad iniziative, anche eclatanti, di sensibilizzazione e di protesta.Il Segretario generale FNP CISL MACERATA – Dino Ottaviani 
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13/05/2012 Pensioni e stipendi sopra i 1000 euro in contanti. Sei pronto a cambiare?
  Se hai un ISEE fino a 7.500 euro o una pensione fino a 1.500 euro al mese dal primo giugno puoi avere un conto corrente a zero spese alle poste o presso qualsiasi banca. Il CAF CISL è a tua disposzione per calcolare gratuitamente il valore ISEE del tuo nucleo familiare.L'ISEE ha validità annuale, e ti consente di accedere a numerose prestazioni agevolate. Gli operatori del CAF  sapranno indicarti a quali hai diritto e assistenti nella presentazione delle domande. Contatta la nostra sede CAF più vicina.
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09/05/2012 "Anziani, nuovi stili di vita".
E’ questo il titolo del Convegno che si terrà martedì 22 Maggio 2012 con inizio alle ore 16,30 presso la Sala Docens, Piazza Roma di Ascoli Piceno, organizzato dalla Segreteria Provinciale FNP-Cisl e dai Coordinamenti Donne di Ascoli Piceno-Fermo. L’incontro, inserito nel contesto della "Settimana della Famiglia", manifestazione promossa dall'Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno (Assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità), tratterà temi inerenti la salute della popolazione anziana e non. Gli esperti relazioneranno su argomenti riguardanti la depressione senile, l’osteoporosi post-meno pausale e un’adeguata nutrizione. Recenti studi affermano che corretti stili di vita insieme con un’alimentazione sana ed equilibrata aumentano il benessere generale dell’organismo, assicurano un sano inizio di vita a tutti i neonati e i bambini in età pre-scolare, creano le condizioni per una migliore salute dei giovani, migliorano lo stato di salute delle persone anziane per consentire loro di continuare a svolgere un ruolo attivo nella società; inoltre, negli ultimi decenni si è registrato un crescente interesse per il tema della salute, concepita non più in una dimensione di responsabilità individuale, ma come diritto-dovere che chiama in causa l’intera collettività. Il Coordinamento Donne e la Federazione Nazionale dei Pensionati della Cisl, da sempre, si spendono per fungere da tramite tra i bisogni della popolazione ed il sistema pubblico dei servizi di cura ed assistenza. In particolare, in questa occasione auspicano che gli input scaturiti dal Convegno non vadano perduti ma abbiano una positiva risonanza sul territorio. La giornata si avvarrà del contributo di insigni esperti e della presenza del Segretario Nazionale della FNP-Cisl, Ermenegildo Bonfanti, che concluderà i lavori.
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09/05/2012 Revocato lo sciopero regionale di 8 ore del Trasporto Pubblico Locale
Ancona 09.05.2012  Alla Commissione di Garanzia  Oss-conflitti sindacali  All’ASSTRA Marche All' ANAV Marche All'Assessore Trasporti Regione Marche Ill.sig. Prefetto di :Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Fermo Oggetto :  Revoca  Sciopero Regionale Trasporto Pubblico Locale su gomma del 10 maggio 2012             Le scriventi, comunicano che oggi 9 maggio c/o gli uffici della Regione Marche dopo l'incontro di ieri 8 maggio con l'Assessore ai Trasporti dott.  Luigi  Viventi e il dirigente dott. Sergio Strali, si è sottoscritto un protocollo di intesa.             Le OO.SS. pur non avendo condiviso il taglio dei servizi del 5% già effettuato, ritengono che il documento prodotto e sottoscritto, eviti ulteriori penalizzazioni ai cittadini e ai lavoratori, ma anzi inneschi un meccanismo virtuoso che dovrebbe migliorare ed efficientare il servizio di Trasporto Pubblico Locale.             Inoltre, il tavolo congiunto concordato tra Regione e OO.SS. permetterà di monitorare e concordare tutti gli aspetti riguardanti i nuovi affidamenti da effettuare nel 2013.             Pertanto, per le motivazioni di cui sopra le OO.SS. Regionali REVOCANO lo sciopero previsto per domani giovedi 10 maggio.  Segreterie Regionali Marche FILT-CGIL                FIT-CISL                UILTRASPORTI Fabrizio Fabbietti    Roberto Ascani       Giorgio Andreani
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08/05/2012 Poste italiane riduce i servizi e guarda solo agli utili
E' bufera su Poste Italiane. La ventilata chiusura dei tre uffici postali di Piediripa, Sforzacosta (frazioni di Macerata) e Montecassiano, così come le disfunzioni del Centro di distribuzione di Urbino, hanno fatto esplodere la rabbia dei lavoratori e degli utenti del servizio.A decretare la chiusura dei tre uffici maceratesi sarebbero state delle prescrizioni dell'Asur, per rispettare le quali basterebbero circa € 10.000.Soldi che l'azienda non sembra intenzionata a sborsare, nonostante nel 2011 abbia  conseguito un utile di gestione di circa € 850 milioni, e nonostante il fatto che i tre uffici in questione lavorino a pieno regime servendo più di 12.000 utenti.A Urbino invece un guasto del montacarico del Centro di distribuzione ha costretto i dipendenti a trasportare la corrispondenza a mano su tre piani, in violazione del Decreto n. 81 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.Il problema sembra facilmente risolvibile con un intervento di riparazione, ma non è questo il punto. Il Centro di distribuzione di Urbino è inadeguato e da tempo il sindacato chiede il trasferimento in una sede più funzionale, come già accaduto a Fano e a Pesaro. Nel 2010 era stato messo a bilancio un preventivo di spesa per una sede nuova, ma ancora oggi non se ne  è fatto nulla.Due vicende diverse,  un denominatore comune. Secondo Dario Dominici, Segretario generale dei Postali Cisl delle Marche «è in atto una riduzione graduale dei servizi  all'interno di un progetto nazionale di riorganizzazione che, nelle Marche, porterà  il taglio di  circa 205 lavoratori». In sintesi si può affermare che Poste Italiane è un'azienda che, pur nel pieno delle proprie forze,  batte in ritirata sui servizi e bada esclusivamente ai profitti.Il sindacato non resterà a guardare.  La Cisl ha fissato un incontro che in settimana vedrà coinvolti i Sindaci di Macerata e di Montecassiano. «Chiederemo a Poste italiane un incontro in cui spiegare i motivi di queste decisioni - afferma il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti -  e andremo fino in fondo arrivando, se necessario, anche al  boicottaggio dell'azienda.»Poste italiane getta acqua sul fuoco assicurando che si tratta solo di una sospensione dell'attività. Sospensione si, ma a tempo indeterminato. Temendo una chiusura definitiva, la Cisl ha proposto allora l'apertura di uffici mobili al posto di quelli "temporaneamente" chiusi.Nel frattempo  si muovono anche i cittadini e la politica. Tantissime le manifestazioni di protesta da parte degli utenti, soprattutto quelli anziani, che vivono nelle frazioni e che, sopportando gravi disagi , dovranno ora recarsi a Macerata. A Montecassiano gli anziani stanno formando un Comitato per mantenere aperto l'ufficio. A Macerata il caso finisce in Consiglio comunale, dove maggioranza e opposizione cercheranno una soluzione. Significative le parole del Sindaco Romano Carancini, che si è detto« indignato per una situazione inaccettabile».RASSEGNA STAMPA     
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07/05/2012 Sanità maceratese, il sindacato lancia "l'allarme estate"
Le Federazioni di Categoria del Pubblico Impiego di Cgil Cisl e Uil lanciano l’allarme sulla situazione della sanità provinciale. Come già accaduto nello scorso anno, l’approssimarsi dell’estate e la necessità di predisporre il “piano ferie” rendono ancor più evidenti le gravi carenze di organico che già si riscontrano in quasi tutte le strutture dell’Area Vasta n.3L’ipotesi presentata dalla Direzione aziendale e discussa dalla nuova RSU in un’assemblea generale del personale che si è svolta nei giorni scorsi contiene proposte che il sindacato valuta a dir poco discutibili.Come quella di sopprimere due posti letto nel Reparto di terapia intensiva e uno in Rianimazione nell’Ospedale di Civitanova Marche, in una città che durante il periodo estivo triplica il numero dei residenti e in una struttura che dovrà assorbire l’utenza che prima si recava a Recanati, dove è stato chiuso il Punto Materno Infantile. O come quella di accorpare, nell’Ospedale di Macerata, i reparti di Malattie infettive e Pneumologia, con gravissimi rischi per i pazienti di quest’ultimo.Queste proposte, se condotte in porto, rischiano di diventare definitive. Come accaduto nel 2011, quando nell’ Ospedale di Macerata si decise di accorpare, per il piano ferie della scorsa estate, i reparti di Geriatria e Nefrologia e quelli di Urologia e Chirurgia. Decisioni sulle quali poi non si è tornati più indietro.Secondo il Segretario generale della Funzione pubblica Cisl di Macerata Sistino Tamagnini «questa non è una riorganizzazione ma un vero e proprio razionamento, portato avanti sulla pelle dei lavoratori, molti dei quali lavorano ormai da mesi ben al di la del loro normale orario di lavoro, senza retribuzioni aggiuntive e senza recuperi compensativi».Il piano occupazionale 2012 nasconde infatti un sistema di lavoro incentrato sul precariato – i neo assunti sono tutti a tempo determinato o in alcuni casi co.co.pro – e una carenza strutturale dell’organico. Uno stato di cose lesivo della dignità professionale e personale dei lavoratori, ma anche pericoloso per gli utenti stessi, esposti all’aumento del rischio clinico di errori.Alla riduzione dei posti letto di ricovero per pazienti acuti dovrebbe poi fare seguito, secondo il Piano sanitario regionale, il potenziamento dell’emergenza territoriale e dell’assistenza domiciliare integrata socio-sanitaria. Sul territorio invece i servizi per anziani, minori, disabili e famiglie  vengono chiusi con il pensionamento dei professionisti che se ne occupano.Il sindacato pretende di non essere “tenuto a distanza” dal merito di questi temi, sui quali va recuperato un confronto serio e fattivo, senza finzioni e nel rispetto dei ruoli reciproci. A partire dal prossimo incontro tra RSU e Direzione di Area Vasta, in calendario per il 23 maggio prossimo.Si impegna infine a portare questi temi all’attenzione della Conferenza dei Sindaci dell’Area Vasta n. 3 di Macerata, che in quanto garanti della salute dei cittadini devono essere consapevoli dell’assetto che i servizi sanitari stanno assumendo sui territori che devono governare.RASSEGNA STAMPA
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04/05/2012 Poste italiane chiude tre uffici a Macerata
E' scontro tra Poste italiane e il Sindacato di Categoria  della Cisl (la FLP), dopo che l'azienda ha deciso di  chiudere gli uffici di Piediripa, Sforzacosta e Montecassiano.In un comunicato stampa il Segretario della SLP Cisl Marche Dario Dominici attacca duramente Poste italiane, accusandola di avere ormai deciso una drastica riduzione dell'offerta dei servizi sul territorio e dei livelli occupazionali.«Presto - sostiene Dominici - i cittadini potranno accedere ai servizi solo dopo code interminabili e solo dopo aver compiuto un lungo tragitto in macchina o su un mezzo pubblico. In altre parole  Poste italiane taglia i costi di gestione semplicemente approfittando di un particolare privilegio che le viene concesso, ossia quello di scaricarli semplicemente sugli enti locali e sulla popolazione».Una strategia attraverso la quale, secondo la Cisl Slp, l'azienda mette in discussione anche il ruolo della rappresentanza. La Cisl, sindacato più rappresentativo del settore, è un avversario scomodo, e i lavoratori, tra i quali molti suoi iscritti, sono costantemente messi sotto pressione da richieste di maggiore flessibilità, di deroghe alle regole e di aumento di carichi di lavoro e di responsabilità personali.Negli ultimi quattro anni l'impegno del sindacato è stato quello di evitare la chiusura delle aziende preservando quanti più posti di lavoro possibile,  Mentre approva e certifica un bilancio assolutamente positivo invece,  Poste italiane decide di chiudere 1.200 uffici postali entro l'anno, tagliando almeno 10.000 posti di lavoro.«Ma siamo convinti - conclude Dominici - che i lavoratori e i clienti di quella che è la più grande azienda di servizi del paese, non si lasceranno ingannare ancora una volta». 
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04/05/2012 Personale ATA, graduatorie di circolo e di istituto di prima fascia
Con nota 2937 del 17 aprile 2012 il Ministero dell'istruzione, università e ricerca comunica l'apertura delle funzioni per l'inserimento online delle istituzioni scolastiche in cui gli aspiranti delle graduatorie permanenti (24 mesi) vogliono essere iscritti nella graduatoria di istituto di prima fascia. L’applicazione per l’invio on-line del modello di domanda (all. G) sarà disponibile a partire dalle ore 9,00 del giorno  10 maggio 2012 fino alle ore 14,00 del giorno 30 maggio 2012. Non è richiesto l’invio del modello cartaceo in formato pdf prodotto dall’applicazione. Per poter accedere alle istanze online è necessario che gli aspiranti abbiano completato la procedura di registrazione al sistema. Tutti gli aspiranti, ai fini dell’inclusione nelle graduatorie di circolo e di istituto di 1° fascia per l’ a. s. 2012/13, dovranno, necessariamente,  utilizzare la procedura on-line in quanto non sarà più possibile confermare in automatico le sedi espresse dell’anno scolastico precedente. LA SEGRETERIA CISL SCUOLA MACERATA
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26/04/2012 Un'intesa che aiuta. La proposta della Cisl.
PROPOSTA PER LA GESTIONE DELL’IMU DELLA FNP-CISL (PENSIONATI CISL) E DEL SICET (SINDACATO INQUILINI CISL) SULLE ABITAZIONI NELLE MARCHE  La nuova tassazione IMU sugli immobili - decisa con il D. L. 201/2011, convertito dalla legge 214/2011 -, stabilisce le aliquote minime, medie e massime, le rivalutazioni delle rendite catastali su cui calcolarle e la ripartizione delle nuove entrate tra amministrazioni comunali e governo centrale. Evitare che queste nuove imposizioni abbiano solo effetti recessivi non è facile, ma neppure impossibile, nel caso in cui la gestione da parte dei singoli comuni, riesca a trasformarle in ‘leva fiscale’, finalizzata ad una proficua gestione del territorio, a partire dal patrimonio immobiliare e dalle politiche urbanistico-abitative.  Altrimenti si rischia di ridurre tutto all’ennesima raschiatura del fondo, per tappare i buchi di bilancio, o per rilanciare la politica degli sprechi e dei clientelismi.                                                                                                                                                        E’ evidente quindi che, i margini delle aliquote IMU da prendere in considerazione non potranno essere soltanto quelli più elevati, perché in tal caso non sarebbe possibile una reale differenza di trattamento. Inoltre diverrebbe arduo pensare di tornare indietro in un secondo momento, per abbassare tali imposizioni negli anni successivi. Bisogna pertanto chiedere ai comuni, che facciano l’impossibile per evitare di spararsi tutte le cartucce subito, guardando soltanto alle esigenze dei propri bilanci, soprattutto nei confronti delle abitazioni principali (la cui aliquota non è soggetta ad alcun riparto con il governo centrale).Limitandoci qui a considerare i soli immobili ad uso abitativo, le imposizioni IMU in rapporto alle diverse forme di utilizzo, possono essere riassunte così come segue: Per la prima casa o abitazione principale di residenza del nucleo familiare del proprietario, o di uno dei proprietari:                                                                                                                                                                    è prevista un’aliquota dello 0,40% (+ o – 0,20% e una Detrazione da €. 200,00 a 600,00) Chiedere ai comuni che applichino una riduzione dell’aliquota ad alcune categorie sociali più disagiate (che stanno ancora pagando rate di mutuo relative all’acquisto della stessa, disoccupati o cassaintegrati, monoreddito con più familiari a carico, composte di anziani, o familiari non autosufficienti), compensata da una maggiorazione della stessa a carico dei redditi familiari più elevati.Il riferimento più utile potrebbe essere il Valore dell’Indicatore ISEE, in quanto permetterebbe di salvaguardare e tutelare le categorie più disagiate, mentre graverebbe progressivamente sui nuclei familiari proprietari di più immobili - spesso intestati a familiari senza redditi o a figli minori -, così come peserebbe maggiormente sulle abitazioni di lusso,  facilitando anche l’emersione dal nero, contrastando l’elusione fiscale e l’abusivismo degli ‘immobili invisibili’. Il valore dell’Indicatore ISEE, o Redditometro - per altro in corso di riformulazione e destinato ad essere utilizzato anche per il riconoscimento del diritto alle detrazioni fiscali - può essere il metro di valutazione più adeguato, soprattutto nella prospettiva di una revisione generale delle rendite catastali in corso di elaborazione, con ulteriore incremento dell’imposizione.Per la prima casa si potrebbero prevedere le seguenti fasce di ISEE, applicando l’aliquota: - minima dello 0,20% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia inferiore al valore equivalente a 3 assegni sociali;                                                                                                                                                    - ordinaria o media dello 0,40% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia compreso fra il valore equivalente a 3 assegni sociali ed un massimo di 5;                                                                                                    - massima dello 0,60% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia superiore al valore equivalente a 5 assegni sociali. 2.   Per le seconde abitazioni a disposizione del nucleo familiare, sfitte, o concesse in uso gratuito:                                                   prevista un’aliquota ordinaria dello 0,76% (+ o – 0,30%) - Chiedere ai comuni che applichino la maggiorazione dello 0,30% (cioè l’1,06%) alle abitazioni  sfitte da oltre due anni, non escludendo un ulteriore 0,20% (fino all’1,26%) nei comuni considerati ad Alta Tensione Abitativa (così come consentito dalla legge 431/98 sulle locazioni abitative, tuttora in vigore).- Per le seconde case concesse invece in uso gratuito a parenti entro il 2° grado, o ad ex familiari separati, che vi stabiliscano la propria residenza, potrebbe essere utile fare riferimento al valore dell’Indicatore ISEE (come per la prima casa), ma applicando l’aliquota:- minima dello 0,46% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia inferiore al valore equivalente a 3 assegni sociali;                                                                                                                                                    - ordinaria o media dello 0,76% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia compreso fra il valore equivalente a 3 assegni sociali ed un massimo di 5;                                                                                            - massima dello 0,96% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia superiore al valore equivalente a 5 assegni sociali. 3.  Per le abitazioni locate a canone di libero mercato:                                                                                                                                             prevista un’aliquota ordinaria dello 0,76% (+ o – 0,30%) Chiedere ai comuni di non scendere al di sotto dell’aliquota ordinaria dello 0,76%, eventualmente elevabile, qualora gli affitti nel territorio comunale dovessero tendere a salire eccessivamente. 4.       Per le abitazioni locate a canone calmierato, conformi agli accordi comunali previsti dalla l. n. 431/98:                      prevista un’aliquota ordinaria dello 0,76% (+ o – 0,30%) Chiedere a tutti i comuni di favorire, la stipula di tali contratti, deliberando per questi una aliquota minima dello 0,46%, con la possibilità di derogare a questo minimo nei comuni considerati ad Alta Tensione Abitativa (come consentito dalla legge 431/98, tuttora in vigore, nel caso in cui l’abitazione sia concessa a inquilini che vi stabiliscano la propria residenza, o a studenti fuori sede).Esentare infine dall’IMU gli alloggi concessi in assegnazione pubblica, di proprietà dei comuni o degli ERAP, essendo totalmente fuori luogo che lo stato applichi un’imposizione fiscale a se stesso, ovvero alle già esigue risorse destinate all’ERP, se non per aumentare inutili costi burocratici di gestione.       Occorre quindi contrattare con i comuni anche l’utilizzo di queste nuove risorse, affinché tra le varie destinazioni di spesa siano compresi i necessari interventi finalizzati ad evitare, o contenere l’emergenza abitativa, a sostegno dell’edilizia sociale ed a favore di una riqualificazione urbana più complessiva.E’ comunque evidente che queste opportunità restano insufficienti, senza mettere mano alle contraddizioni sorte tra la normativa fiscale nazionale (Cedolare secca) e la legge sulle locazioni n. 431/98. Poiché una politica fiscale finalizzata ad incentivare la locazione a canoni sopportabili poteva essere fatta, piuttosto che con un’aliquota unica più bassa (che favorisce i redditi più elevati, annullando la progressività dell’imposizione e la differenza tra canoni liberi e calmierati), con una riduzione dell’imponibile sui canoni calmierati o convenzionati e con maggiori detrazioni per gli inquilini, in proporzione al canone corrisposto, favorendo così il “contrasto di interesse” tra proprietario ed inquilino e scoraggiando l’affitto in nero.
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26/04/2012 Caos nelle graduatorie, la rivolta dei precari
Ostaggi del precariato, han­no scelto il giorno della Libera­zione per denunciare il grave stato di disagio a cui sono co­stretti da anni «a causa anche dell'incapacità degli uffici scola­stici periferici (in questo caso quello di Ascoli-Fermo, ndr) di interpretare le leggi ed applica­re le norme spesso lasciate al ca­so». Il grido di dolore giunge da un gran numero di insegnan­ti precari della scuola media e delle scuole superiori, costretti a rivolgersi al giudice del lavo­ro per la cattiva interpretazione di alcune sentenze che stabiliva­no l'annullamento della tabella di valutazione di alcuni titoli. L'Ufficio scuolastico territoria­le di Ascoli-Fermo ha dato ese­cuzione a tali sentenze non pro­cedendo alla decurtazione di sei punti agli abilitati non ap­partenenti agli ordinamenti delle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Ssis), bensì aggiungendoli ai ri­correnti: una decina tra Ascoli e Fermo. «Questa errata esecu­zione della sentenza — si legge in una nota del sindacato Cisl scuola, rappresentato ieri in conferenza stampa dal segreta­rio Feliciana Capretta — co­stringe tanti precari abilitati Ssis a presentare ricorso, per­ché si sono visti scavalcati in graduatoria».«PER NON essere scavalcati e perché si dia corretta esecuzio­ne alla sentenza — ha aggiunto il segretario provinciale — chie­dono l'attribuzione di un pun­teggio aggiuntivo Ssis». La si­tuazione, al di là delle giuste ri­vendicazioni degli insegnanti precari, appare del tutto para­dossale, anche perché essendo l'ufficio scolastico interprovin­ciale, alcuni faranno il ricorso al giudice del lavoro di Fermo, altri davanti a quello di Ascoli, con la possibilità (non remota) di risposte diverse, che andreb­bero ancor di più ad ingarbu­gliare la situazione. Questa ulte­riore situazione di disagio dei precari della scuola era già stata portata a conoscenza dell'Uffi­cio scolastico regionale, dal sindacato Cisl scuola. «Avevamo segnalato la discriminazione in­giustificata, proprio alla luce delle sentenze— dice la Capret­ta — che di fatto hanno trattato in maniera diseguale soggetti che si trovano nelle medesime condizioni, fermo che alcuni avevano presentato ricorso, al­tri no. All'Ufficio abbiamo chie­sto di verificare i nominativi dei ricorrenti vittoriosi nelle province di Ascoli e Fermo (quelli che si sono visti assegna­re i sei punti in più in graduato­ria, ndr) e di procedere con la massima urgenza alla decurta­zione dei sei punti aggiuntivi indebitamente assegnati, con conseguente correzione della graduatorie ad esaurimento per le classi di concorso interessa­te». Questa è quanto. Ora resta da verificare se gli uffici prepo­sti interverranno a correggere quella che il sindacato denun­cia come una cattiva interpreta­zione delle sentenze, oppure co­stringeranno i precari ad inol­trare ulteriori ricorsi.  
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26/04/2012 Più risorse alle famiglie svantaggiate
Dopo due anni di attesa, finalmente il governo ha varato il Piano nazionale per la famiglia. Un fatto, questo, che riveste molta importanza in quanto è il primo segnale di risveglio da una condizione di silenzio che ha lasciato letteralmente in letargo tutto quello che riguarda le politiche a favore della famiglia. Come Cisl e come Fnp, abbiamo più volte sottolineato l'urgenza di un provvedimento che potesse ottemperare a tutte quelle che sono le esigenze delle famiglie, in particolar modo di quelle famiglie svantaggiate con al proprio interno figli disabili e pensionati bisognosi di assistenza e di cure. Siamo contenti che il ministro Riccardi sia arrivato a questo risultato che prevede lo stanziamento di 81 milioni in parte recuperati da residui delle passate annualità, ma tutto ciò per noi rappresenta solo l'inizio, visto che la somma appena stanziata è addirittura inferiore a quella degli anni precedenti: è necessario un disegno più completo che si traduca in sostegni concreti alle famiglie italiane che stanno sopportando tutto il peso della crisi. Altra nota dolente del provvedimento presentato dal ministro Riccardi è che esso si limita ad essere un progetto programmatico, che al momento non vincola alcuna istituzione o ente alla sua concreta realizzazione. Una realizzazione ormai indifferibile: se lo Stato nel tempo si è sempre più disimpegnato dalle politiche familiari, obbligando la famiglia a diventare l'unico ammortizzatore sociale, è necessario che essa ora venga posta al centro del welfare, non quello tradizionale o delle corporazioni, ma quello comunitario che investa risorse pubbliche e stimoli la partecipazione attiva della società civile al benessere collettivo. Un orientamento che rappresenta da sempre il faro del sindacalismo riformista della Fnp è quello verso la necessità di legare lo sviluppo e la qualità del welfare alla crescita dell'Italia dove, a differenza dell'Europa che ha attuato importanti riforme per il sostegno pubblico dei poveri e degli emarginati, per l'assistenza ai non autosufficienti e per il supporto dell'infanzia e delle famiglie con bambini, si è assistito ad una crescita della spesa sociale sempre più debole e una drastica riduzione delle risorse, soprattutto in tema di non autosufficienza, famiglia e povertà. Per quanto riguarda la richiesta che noi, come Fnp Cisl, abbiamo fatto al governo circa la creazione di un Piano per la non autosufficienza, è ora di rispondere all'emergenza silenziosa delle famiglie che assistono quotidianamente disabili ed anziani non autosufficienti, e per farlo sono indispensabili interventi volti ad una maggiore equità nella distribuzione dei sacrifici in un momento così delicato per il paese. Tra questi, anche il decreto che dovrà riformare l'Isee: un provvedimento delicatissimo che dovrà definire le nuove condizioni economiche delle famiglie, soprattutto di quelle più fragili, per dare loro la possibilità di usufruire di prestazioni e servizi sociali indispensabili alla propria sussistenza. 
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26/04/2012 Imu e anziani non autosufficienti che risiedono in Rsa
Facciamo il punto sugli ultimi provvedimenti in materia di Imu. A seguito del Decreto Legge n. 201/2011, convertito in Legge 214/11, viene stabilito che l'abitazione principale è "l'unica unità immobiliare nella quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente". Come noto, il codice civile (art. 43) considera la residenza come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale, ovverosia dove abita.La norma così formulata avrebbe comportato che gli anziani che dimorano nelle Rsa o in strutture analoghe avrebbero dovuto pagare un importo superiore, in quanto le predette strutture sarebbero state considerate prime case e, paradossalmente, gli immobili di loro proprietà, come seconde case. La Commissione Finanze della Camera ha concluso l'esame del Decreto Legge di semplificazione fiscale, approvando numerose modifiche, tra le quali si segnalano quelle relative all'IMU, anche a seguito delle pressioni esercitate dal sindacato pensionati. In particolare, i comuni potranno considerare, ai fini IMU, come abitazione principale l'immobile posseduto da anziani e disabili che vengono ricoverati in strutture socio-sanitarie, purché l'immobile non risulti locato. Il Decreto passa ora all'esame della Camera, che dovrà confermare il testo rivisto dalla Commissione, per poi tornare al Senato; non è escluso che intervengano ulteriori modifiche. La conseguenza è, certamente, non di poco conto, dato che l'aliquota base prevista per le seconde case è del 7,6 per mille, a fronte di quella agevolata del 4 per mille prevista per la prima casa. Inoltre, ad oggi, tenuto conto degli ultimi emendamenti, la rateizzazione in tre tranche (18 giugno, 17 settembre, 17 dicembre) è prevista solo per la prima casa. L'incidenza dell'IMU per gli anziani non autosufficienti ricoverati sarebbe stata non di poco conto, tanto più che per i pensionati non sono state previste esenzioni specifiche (la detrazione per la prima casa di 200 euro, più 50 euro per ogni figlio convivente con meno di 26 anni e fino ad un massimo di € 400, riguarda solo il nucleo familiare). Nel frattempo i Comuni, su richiesta della Federazione Nazionale Pensionati con specifici accordi, possono introdurre un trattamento fiscale meno gravoso per gli anziani. Riteniamo che possano essere sottoscritti accordi con le Amministrazioni locali, ovviamente tenendo conto anche della modifica intervenuta, al fine di riconoscere agli anziani, ed in particolare modo per quelli non autosufficienti, l'equità e la dignità che meritano.
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24/04/2012 Un nuovo coordinatore Cisl per la RSU della Provincia
Il Geometra Paolo Virgili è il nuovo Coordinatore della Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) della Provincia di Macerata. Lo ha deciso la stessa RSU, i cui 12 componenti (6 della Cisl, 4 della Cgil, 1 della Uil e 1 del Csa) si sono riuniti nella giornata di giovedì 19 aprile.Per Virgili si tratta di una riconferma del buon lavoro svolto sin dal 2007, anno in cui per la prima volta venne eletto nella RSU della Provincia di Macerata.L’elezione di Virgili segue quella di Roberto Giorgetti e di Mauro Severini, rispettivamente coordinatori Cisl delle RSU del Comune di Recanati e di Macerata.Già da domanila RSUsarà impegnata con una serie di incontri conla Provincia, con l'Unione delle Province Italiane e conla Regione Marcheper partecipare al confronto in essere sul futuro di questo Ente locale vitale e costituzionalmente garantito.Seguiranno incontri con il Presidente Pettinari e con l'Assessore al personale Palombini, al fine di concludere celermente la contrattazione aziendale, la verifica sulla riorganizzazione degli Uffici e del Servizio della Polizia Provinciale.Nel porgere i migliori auguri di buon lavoro a tuttala RSU, la Cisl Funzione pubblica, attraverso il Segretario Alessandro Moretti, «auspica una stagione di rinnovata unità sindacale, della quale tutto il pubblico impiego ha bisogno, e che presuppone che anche tutti gli altri soggetti sindacali si comportino in modo chiaro e coerente, muovendosi insieme in sintonia».«A campagna elettorale oramai conclusa - conclude Moretti - dovranno prevalere la capacita di dialogare e confrontarsi per dare espressione unitaria al lavoro pubblico e conseguire quei risultati che i lavoratori si attendono».
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24/04/2012 Anziani, è emergenza sociale
La non autosufficienza è un'emergenza sociale alla quale è necessario rispondere con un piano territoriale che dia risposte ai bisogni sociali e sanitari delle persone, soprattutto anziane, con disabilità grave. Lo affermano i sindacati dei pensionati  FNP Cisl e SPI Cgil, che lunedì 23 aprile hanno organizzato un'assemblea pubblica all'Hotel 77 di Tolentino.Preoccupanti i numeri forniti dall'ufficio studi sul welfare della Cisl di Macerata, illustrati  nella relazione introduttiva del Segretario generale dei pensionati Cisl di Macerata Dino Ottaviani.  Sono circa 65.000 gli anziani non autosufficienti nella Regione Marche, 11.000 solo nella Provincia di Macerata. Una famiglia italiana su 10 ha al suo interno una persona non autosufficiente. Solo il 20 % di esse fruiscono di servizi pubblici a domicilio.Una situazione insostenibile alla quale è necessario rispondere con un sistema articolato in  grado di integrare interventi a domicilio con servizi residenziali per gli anziani soli.Tenendo poi conto che oggi sono almeno 14.000 gli anziani marchigiani assistiti dalle assistenti familiari private (le cosiddette badanti), il sindacato dei pensionati chiede politiche pubbliche che valorizzino le responsabilità delle famiglie  ed integrino il ruolo delle badanti e dei caregiver (i familiari che si prendono cura dei non autosufficienti)  nel sistema pubblico, attraverso formazione e informazione su tutte le attività legate al lavoro di cura.Sullo sfondo rimane la questione del Fondo nazionale per la non autosufficienza, soppresso nel 2011. Il sindacato dei pensionati, attraverso un'apposita piattaforma nazionale, chiede che il Fondo nazionale sia ripristinato e che venga approvata una legge quadro sulla non autosufficienza, nella quale vengano definiti i livelli essenziali minimi di servizi che, su tutto il territorio nazionale, devono essere garantiti alle persone non autosufficienti.Ospiti dell'incontro l'Assessore regionale alla famiglia e alle politiche sociali Luca Marconi, il Coordinatore degli Ambiti sociali 16, 17 e 18 Valerio Valeriani e la Direttrice del Distretto sanitario di Macerata e Tolentino Donella Pezzola. Ha concluso i lavori la Segretaria nazionale dello SPI Cgil Celina Cesari.http://www.youtube.com/watch?v=F0CwN1RmHVM&feature=youtu.beLA RASSEGNA STAMPAI NUMERI DELLA NON AUTOSUFFICIENZARELAZIONE DINO OTTAVIANI 
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23/04/2012 Nuovi tagli dei servizi postali nelle Marche.
 IL VOLANTINO con il nuovo assetto ipotizzato dall'azienda
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23/04/2012 Rinnovo del contratto bancario. Prevalgono i SI.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del  Credito. La categoria FIBA CISL,  che si occupa dei lavoratori  bancari in due comunicati stampa nazionali (CCNL ABI - Comunicato del 19-4-2012 e CCNL ABI - Comunicato del 16-4-2012) sancisce il dato finale ufficiale della consultazione sull'ipotesi di accordo per il nuovo contratto dei bancari e vede prevalere i "SI" al contratto per il 59,3% contro i "NO" per un 40,7%. CLICCA QUI per avere tutti i chiarimenti sul nuovo contratto  
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20/04/2012 Accordo di Programma per l'area ex Merloni
CGIL-CISL-UIL                                FIM-FIOM-UILMCOMUNICATO STAMPA Incontro tra Presidente della Giunta e Organizzazioni sindacali sull’Accordo di Programma per l’area ex MerloniL’incontro svoltosi oggi per fare il punto sull’Accordo di programma tra Ministero dello Sviluppo, Regione Marche e Regione Umbria, era stato richiesto nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali. La proposta che le Regioni presenteranno al Comitato tecnico di coordinamento che si riunirà al Ministero venerdì 27 aprile, prevede una rimodulazione che favorisca al massimo le possibilità di rioccupazione dei lavoratori ex Merloni attualmente in CIGS. Le Organizzazioni sindacali auspicano che venerdì sia la data ultima per avviare l’operatività delle misure, pur nella consapevolezza che sono necessari progetti di impresa finalizzati ad utilizzare le opportunità dell’Accordo di Programma. La Regione ha presentato il report di iniziative delle misure regionali attivate negli ultimi anni; Cgil, Cisl, Uil e Fim, Fiom, Uilm hanno proposto alla regione di attivare un monitoraggio periodico congiunto sull’attuazione delle misure, sugli sviluppi di eventuali progetti, sulla situazione occupazionale e sociale dell’area. Le organizzazioni sindacali hanno anche chiesto al Presidente Spacca di continuare a sostenere con il Ministero del Welfare la possibilità per i lavoratori ex Merloni più anziani di poter utilizzare i requisiti precedenti alla Riforma Monti per l’accesso alla pensione, tema oggetto della recente manifestazione nazionale di Cgil Cisl Uil a Roma.Ancona 20 aprile 2012
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19/04/2012 IMU. Ancora una volta si penalizzano i più deboli.
«Ancora una volta a rimetterci sono le categorie più deboli e svantaggiate di questo Paese. L'IMU, l'imposta sulla casa, per la quale il Governo ha previsto  detrazioni solo per le famiglie con figli al di sotto dei 26 anni, dimenticando altre categorie come i pensionati che hanno a carico il proprio coniuge».E' quanto dichiara Gigi Bonfanti, Segretario Generale della Cisl Pensionati, secondo il quale "tutto ciò dovrebbe far vergognare questo governo, così come anche la decisione di considerare come seconda casa l'abitazione dei pensionati e dei disabili che vivono in strutture sanitarie col pretesto, sottolineato anche da qualche sottosegretario, che tale misura possa rappresentare un strumento di lotta all'evasione fiscale."«Proprio a questo proposito – prosegue Bonfanti - vorremmo ricordare che vivere in una residenza per l'assistenza significa, già di per sé, dover affrontare delle spese non indifferenti per qualunque anziano o disabile e per le loro famiglie, sulle quali il governo continua ad infierire senza alcuno scrupolo attraverso una decisione come questa che – conclude il segretario della Federazione dei Pensionati Cisl – non fa che dimostrare, ancora una volta, la totale mancanza di volontà di mettere in atto azioni eque e degne di un Paese civile».
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18/04/2012 Trasporti pubblici, sciopero regionale di otto ore
Uno sciopero regionale di 0tto ore è stato proclamato dalle  Categorie dei Trasporti di Cisl, Cgil e Uil.Giovedì' 10 maggio i lavoratori del trasporto pubblico locale delle Marche incroceranno le braccia per protestare contro la scelta della Regione Marche di ridurre i servizi ai cittadini penalizzando studenti, lavoratori pendolari e pensionati. Scelte che mettono a rischio i diritti e le tutele conquistate negli anni scorsi, e decisivi per la qualità e la sicurezza nel trasporto locale.«La Regione - sostengono le Categorie di Fit Cisl, Filt Cgil e Uiltrasporti -  è attenta solo alle richieste economiche delle imprese del settore ed ha rinunciato  a governare il processo di riforma sostenibile dei trasporti. Nel prossimo anno il servizio verrà messo sul mercato senza un adeguato supporto di leggi e lcausole di salvaguardia per i cittadini e i lavoratori del settore».Le modalità dello sciopero saranno differenti a seconda della categoria di lavoratori. Gli impiegati sciopereranno tutto il giorno, i lavoratori delle officine garantiranno un servizio minimo tra le 9.00 e le 17.00. I lavoratori del settore movimento sciopereranno  dalle 9.00 alle 17.00, garantendo servizi dedicati i disabili ed ai bambini delle scuole materne ed elementari.
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16/04/2012 Pensionati: più facile il rilascio di certificati
Il direttore dell'Area Vasta 5, Giovanni Stroppa, ed i rap­presentanti dei patronati Fnp-Cisl, Uil Pensionati e Spi-Cgil di San Benedetto hanno sottoscritto un proto­collo d'intesa con l'intento di "creare una rete sul territorio, per garantire un valido sup­porto, in particolare ad anzia­ni e fasce deboli, che consenta agli utenti che ne abbiano ti­tolo, di procedere al rinnovo, ovvero al rilascio, delle certificazione di esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket) perle presta­zioni specialistiche".L'accordo, stipulato sulla base di una reciproca collabo­razione gratuita, prevede inoltre che "fermo restando l'onere dell'amministrazione di assicurare l'accettazione e laregistrazione delle autocer­tificazioni, nonché il rilascio del certificati di esenzione at­traverso gli uffici centrali (presso il presidio ospedaliero c il distretto sanitario) e peri­ferici (sedi distrettuali ed uf­fici Cup/Cassa), le organizza­zioni sindacali dei pensionati si impegnino a collaborare con l'Area Vasta 5, sede di San Benedetto, fornendo, agli iscritti e a tutti coloro che si rivolgeranno loro, le necessa­rie informazioni ed indicazio­ni per la presentazione dell'autocertificazione".
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16/04/2012 Cisl Scuola: risultati elezioni RSU
 Nel riportare dettagliatamente i risultati delle elezioni  RSU, riferiamo anche del ricorso presentato e vinto dalla CISL SCUOLA di Ascoli Piceno-Fermo in sede di Comitato Garanti.  RISULTATI RSU Come già riportato nei manifesti che abbiamo inviato ai plessi e alle sezioni staccate di ogni scuola, la CISL Scuola ha riportato un grande successo elettorale. Facciamo parlare i dati: CISL SCUOLA 1959 voti 37, 64%  (+ 6,94% rispetto alle elezioni del 2006) FLCCGIL 1548 voti 29,74%   (+ 6,15%   “                   “                 “    ) UIL SCUOLA 517 9,93         (- 5,71%    “                 “                  “    ) SNALS 883 16,96        (-2,94%     “                 “                  “   ) GILDA 244 4,69          (- 0,98%     “               “                   “ ) COBAS 0 0%            ( nel 2006 aveva il   2,07%               )    ALTRI 54 1,04          ( -1,35%   rispetto alle  elezioni  del 2006) Siamo aumentati in valore percentuale ma anche in valore assoluto ( da 1836 voti siamo passati a 1959) , il che rappresenta davvero un grande successo considerato che il taglio degli organici ha fatto sì che a votare sono state ben 1166 persone in meno rispetto al 2006. Dopo aver riportato i dati relativi alle elezioni RSU, con altrettanta soddisfazione  riferiamo del ricorso che la CISL SCUOLA di Ascoli Piceno-Fermo ha promosso e vinto presso il Comitato dei Garanti.La questione sollevata dalla CISL Scuola riguardava l’ammissibilità di una candidatura.In sintesi: in una scuola lo Snals ha candidato, nella propria lista, due persone, di cui una è docente  titolare presso un’altra scuola, essendo presente nella scuola “della candidatura”  solo per un completamento di orario esterno. In prima battuta, la Commissione Elettorale aveva correttamente escluso la candidatura della docente non titolare, ma a seguito di reclamo presentato dallo Snals l’aveva riammessa.La CISL SCUOLA ha fatto ricorso al Comitato Garanti sostenendo la seguente tesi: ci si può candidare e si può votare solo nella scuola in cui si è titolare, secondo la previsione della nota ARAN per le elezioni 2012, che dice “nell’istituzione scolastica che amministra il docente”. In altre parole, elettorato attivo e passivo coincidono, ad esclusione delle ipotesi espressamente previste nella nota ARAN che corrispondono tutte alla medesima ratio, secondo cui la candidatura è collegata al luogo in cui si presta servizio.Tale tesi, vittoriosa, ha determinato che le elezioni, nel frattempo svoltesi, fossero annullate e che si debba procedere a nuove elezioni.Vale la pena riportare, per completezza di informazione e per debite riflessioni, che in sede di Comitato Garanti, la UIL Scuola ha aderito alla tesi della CISL SCUOLA mentre lo Snals –inevitabilmente- sosteneva che ci si può candidare anche se non si è titolare. Inaspettata la tesi della FLC CGIL che ha appoggiato la posizione dello Snals: se un docente si può candidare nella scuola di titolarità, ciò significa limitare la democrazia e il suo esercizio. Feliciana Capretta, Segretario Generale CISL Scuola Ascoli Piceno-Fermo 
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11/04/2012 Pensioni. Sindacati in piazza il 13 aprile.
Rimane ancora oggi una profonda incertezza sui lavoratori espulsi dai sistemi produttivi (sia in esodo volontario incentivato sia in mobilità) che rischiano di rimanere senza alcune fonte di reddito, a seguito dell'interruzione del rapporto di lavoro e dell'innalzamento repentino dei requisiti per il pensionamento.Le norme conservano dei tratti di profonda iniquità. E' il caso dei lavoratori in esodo volontario a seguito di accordi individuali, ma anche di molte persone che nel corso della vita lavorativa abbiano maturato lunghi periodi di sospensione del rapporto di lavoro con l'intervento della Cassa integrazione o periodi di congedo parentale.«Il Governo e il Parlamento devono risolvere il problema di centinaia di migliaia di persone che sono rimaste già senza stipendio e senza pensione per effetto della riforma. Questo sarà l'obiettivo della manifestazione unitaria che abbiamo organizzato per il 13 aprile". Lo sottolinea in una nota il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni." Il Ministro Fornero ha annunciato nell'ultimo incontro di Palazzo Chigi un tavolo di confronto con il sindacato su questo tema. Noi aspettiamo di essere convocati. Ma deve essere chiaro che su questo problema delle pensioni non faremo sconti a nessuno. E' una questione di giustizia sociale e di equità. Non possiamo far pagare a questi lavoratori "esodati" il prezzo della riforma delle pensioni che si scarica essenzialmente su di loro, visto che sono rimasti senza ammortizzatori e senza pensione". IL VOLANTINO UNITARIO di CGIL - CISL - UIL
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10/04/2012 Tutte le novità sulle pensioni
L'ultima Riforma delle Pensioni, introdotta dall'art. 24 della Legge 214/11, ha profondamente modificato i requisiti per l'accesso alla pensione e ha introdotto per tutti, a partire dal 2012, il metodo di calcolo contributivo che incentiva il differimento temporale della pensione. Quali sono le principali novità? L'articolo di  CONQUISTE DEL LAVORO del 10 aprile 2012  le elenca. 
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06/04/2012 Un risultato importante per i lavoratori agricoli
A partire dal mese di aprile del 2012 l’integrazione pagata ai lavoratori agricoli in malattia e infortunio sale dal 90% al 100% dello stipendio.Ciò è reso possibile grazie alla buona gestione del FIMIAV (Fondo Integrazione Malattia Infortunio Assistenza Varie), l’Ente bilaterale agricolo al quale tutte le aziende iscritte al settore agricolo dell’INPS (anche cooperative) sono obbligate ad iscriversi.Il Fondo è alimentato con contributi posti a carico delle aziende e dei lavoratori, ed eroga prestazioni assistenziali di particolare importanza, in primo luogo l’indennità integrativa di malattia ed infortunio di cui sopra.Il Fondo eroga anche un sussidio una tantum di € 1.000 per maternità (per ogni figlio) alle lavoratrici fisse e stagionali con anzianità di iscrizione al Fondo di almeno 120 giornate, nonché contributi straordinari per decesso causato da infortunio sul lavoro pari ad € 1.500.Hanno diritto alle prestazioni erogate dal FIMIAV gli operai agricoli con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, gli apprendisti e gli operai a tempo determinato solo se possono vantare un’anzianità di iscrizione pari a 51 giorni di lavoro effettivo.«L’incremento della copertura dell’indennità di infortunio e malattia al 100% dello stipendio rappresenta un risultato importante - sostiene Lidia Fabbri, Segretaria della Cisl di Macerata e vice Presidente pro-tempore del FIMIAV,  che conferma l’importanza della bilateralità in un momento storico molto difficile anche per il settore agricolo».Per qualsiasi informazione i lavoratori del settore possono rivolgersi oltre che alle Organizzazioni Sindacali confederali che ne fanno parte, anche direttamente al FIMIAV che ha sede pressola Confagricolturadi Macerata, in Via Morbiducci 53. 
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06/04/2012 Assemblea degli iscritti e simpatizzanti Fim della A. Merloni
COMUNICATO STAMPA Ieri pomeriggio 4 aprile,  presso il Politecnico di Fabriano si e' tenuta l'assemblea degli iscritti e simpatizzanti alla Fim della Antonio Merloni in amministrazione straordinaria. Alla riunione promossa dalla segreteria della Fim di Ancona hanno partecipato il segretario nazionale della Fim Anna Trovo', il segretario regionale CISLStefano Mastrovincenzoed il segretario della CISL di Ancona Guanito Morici.Nel corso della riunione è stata fatta una approfondita valutazione dello stato della procedura concorsuale avviata nell'ottobre 2008 e dei suoi effetti per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, le possibilità di reimpiego ed i crediti dei lavoratori.Le organizzazioni sindacali si sono  giá attivate nei confronti della procedura e del ministero per prorogare la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori merloni.L'assemblea considera l'accordo di programma uno strumento indispensabile da attivare rapidamente, per dare opportunità di lavoro e favorire insediamenti  produttivi nel territorio.In questo senso sollecita le Istituzioni locali e il ministero competente a completare la ridefinizione dell' accordo di programma finanziato ed attivarsi nella ricerca di investitori disposti ad intervenire nel territorio.L' assemblea sollecita infine l'attenzione del Governo nei confronti dei lavoratori Merloni che come gli "esodati" si troveranno in base alle nuove norme pensionistiche del decreto Salva Italia privi della possibilità di raggiungere il diritto al pensionamento, che avrebbero avuto con le norme preesistenti avendo di fatto già perso il loro lavoro.Su questi obiettivi i lavoratori parteciperanno alla manifestazione CGIL CISL UIL del 13 aprile e verranno definite ulteriori iniziative che mettano la vertenza Merloni al centro dell' attenzione pubblica.     Fabriano, 5 aprile 2012                                                                                                                                            Il Segretario Generale Fim Cisl Ancona                                                                                                Andrea Cocco
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01/04/2012 Pfizer Ascoli Piceno. Un buon accordo per lavoratori e azienda.
Accordo raggiunto per la Pfizer di Ascoli Piceno. Una grande realtà industriale del campo farmaceutico, che nello stabilimento di Ascoli Piceno, vede impegnati circa 570 addetti. A gennaio 2012 l'azienda ha comunicato alle organizzazioni sindacali l'apertura di una procedura  di mobilità per 83 unità di cui 13 impiegati. Il documento sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl  prevede la diminuzione del numero degli esuberi a 70.«Nell'accordo sono state accolte tutte le nostre proposte»  dichiara Piero Francia, Segretario Generale Femca Cisl Ascoli-Fermo «In primis quella di non mettere alcun lavoratore alla porta in maniera coercitiva. Siamo così riusciti a chiudere un accordo che tuteli sia il numero dei  lavoratori che la parte economica».La Femca Cisl in tutta la vicenda ha da subito concordato a tutti i livelli (territoriale, regionale, nazionale) una linea di condotta avente come obiettivo la costruzione di relazioni sindacali fin qui inesistenti. E' utile ricordare coma la precedente procedura di mobilità fu chiusa con una fase di forte vertenzialità, dannosa sia per i dipendenti coinvolti, che per le relazioni sindacali e per la stessa azienda. La strategia condotta e concordata a tutti i livelli ha invece permesso di istaurare un clima di sano e franco confronto con l'azienda. Permettendo di raggiungere un accordo sindacalmente importante per le relazioni sindacali, ma vitale per la tutela dei lavoratori stessi. «Importante sarà ora monitorare e contrattare con la direzione aziendale - prosegue Piero Francia - per fare in modo che venga dato seguito a quanto previsto dalla legge sulla gestione della Cigs». http://www.youtube.com/watch?v=39QlTWdGhBY  
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28/03/2012 Pian del Bruscolo liquida società partecipata. La Fisascat: così aumenteranno i costi
La Fisascat Cisl di Pesaro – Urbino, insieme alle Fp Cgil ,  chiede un confronto all’Unione Pian del Bruscolo per chiarire la situazione di Futuraservizi,  la società partecipata che conta circa 30 dipendenti  e gestisce la manutenzione e la pulizia degli immobili pubblici.“L’amministrazione  -  afferma la Fisascat  - ha recentemente deliberato di mettere a gara tutti i servizi che attualmente gestisce Futuraservizi per poi procedere alla  messa in liquidazione della società.  Questa decisione è stata assunta senza confrontarsi con i sindacati. Un incontro c’è stato, ma sono stati i lavoratori, evidentemente preoccupati per il loro futuro, a convocare un tavolo di confronto, se confronto si può chiamare”.Noi pensiamo che un’alternativa ci sia e che Futuraservizi si possa e si debba salvare. La normativa consente che si possa cedere una quota della società  a un socio privato al quale saranno affidati anche compiti operativi, con trasferimento di parte del personale che quindi non inciderebbe più sul computo del Patto di stabilità.I servizi continuerebbero ad essere affidati a Futuraservizi con salvaguardia dei livelli occupazionali  e offerta alla cittadinanza di servizi di qualità e a costi contenuti. Ci risulta che le prime  proiezioni fatte per possibili gare per gli attuali servizi comportino un sensibile aumento dei costi; quindi è singolare che l’Unione faccia dei passi indietro per la gestione associata dei servizi quando i conti dimostrano la convenienza di Futuraservizi.Chiediamo, quindi, un tavolo di confronto con i sindaci dell’Unione  per giungere a stilare un protocollo d’intesa contenente regole chiare a tutela e a salvaguardia dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori e garantire ai cittadini servizi di buona qualità e a costi contenuti.
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22/03/2012 Ircer Macerata, attacchi strumentali e vergognosi
In questi giorni l’Ircer di Macerata è al centro di polemiche relative alle rette e alla qualità dell’assistenza prestata agli anziani non autosufficienti. Non è nostra intenzione entrare nel merito delle vicende relative alla gestione del patrimonio immobiliare dell’ente, rispetto alle quali auspichiamo anzi che venga fatta chiarezza quanto prima, individuando ed imputando a tutti i livelli le relative responsabilità. Riteniamo però necessario intervenire su alcune questioni che vengono trattate in modo estremamente superficiale e strumentale, e per difendere un Ente che sta dando tanto alla città di Macerata.E’ ovvio che un obiettivo condiviso è quello di garantire servizi di qualità e rette sostenibili per gli anziani e per le loro famiglie. Al riguardo è necessario rilevare come negli ultimi 20 anni le rette dell’Ircer siano rimaste inalterate. Come tutte le altre strutture residenziali provinciali anche l’Ircer è convenzionata con l’Asur, che riconosce un rimborso per le prestazioni di assistenza infermieristica e socio sanitaria erogate agli ospiti non autosufficienti. I posti letto attualmente convenzionati sono 60, ma i non autosufficienti all’Ircer sono almeno 90. La retta di 1.640 €, alla quale è stato fatto un riferimento improprio, grava appunto su quanti di loro non rientrano nella convenzione.Ma quella dei costi non è che una delle due facce della medaglia. L’altra faccia è la qualità del servizio erogato, che nell’Ircer è superiore alla quasi totalità delle altre strutture residenziali provinciali, sia per quanto riguarda l’assistenza agli ospiti, sia relativamente alla tutela e alla valorizzazione del personale.  In primo luogo tutti i servizi sono gestiti dall’Ente in forma diretta, laddove altri gestori li appaltano alle cooperative sociali. Tutti i dipendenti sono assunti con contratto di lavoro subordinato e godono di trattamenti economici analoghi a quelli dei dipendenti del Comune. I lavoratori godono di una tutela sindacale piena ed effettiva, esercitata dalle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) appena rinnovate. Anche grazie all’impegno del sindacato nell’Ircer è stato avviato un percorso di riconoscimento di figure professionali qualificate (il cosiddetto super Oss) che in altre strutture non vengono neanche considerate.Da 20 anni agli ospiti di Villa Cozza viene garantita l’assistenza infermieristica nelle 24 ore. Questo non accade in nessun’altra struttura provinciale. Viene anche erogata un’assistenza specifica - sia residenziale che diurna - per i malati di Alzheimer, a disposizione dei quali ci sono servizi innovativi come il “percorso sensoriale”. L’Ircer collabora su progetti specifici con il Comune di Macerata e con l’Ambito sociale n. 15, ed è una struttura “aperta al territorio”. Basti pensare alle iniziative che nel periodo estivo si svolgono nel parco di Villa Cozza e alla presenza di associazioni di volontariato - come l’Anteas - che vi collaborano con attività di vario tipo – come il Servizio Informanziani - svolte anche a favore degli anziani fragili che non risiedono nella struttura.Questi sono i risultati dell’impegno e della passione di tutti coloro che, come la Funzione pubblica e la Federazione dei pensionati della Cisl, negli ultimi 20 hanno creduto nell’Ircer, lavorando per renderla un vero e proprio punto di riferimento per la città di Macerata. La scelta di trasformare l’ente in un’Azienda pubblica di servizi alla persona, fortemente voluta dal sindacato, andava proprio nella direzione di uno sviluppo della sua attività, che potenzialmente può ora essere estesa alla gestione di altri servizi sociali, anche coinvolgendo gli altri comuni dell’Ambito sociale 15.Per tutte queste ragioni non possiamo assolutamente accettare che l’Ircer venga demolita con attacchi vergognosi e scorretti al limite dello sciacallaggio, portati avanti da soggetti che sembrano voler equiparare Villa Cozza ad una specie di “cronicario” dove gli anziani vengono abbandonati e dimenticati. E’ sconcertante però che ad intervenire in difesa dell’Ircer sia solo il sindacato, o meglio “un solo” sindacato. Ci saremmo aspettati almeno una presa di posizione da parte delle istituzioni che rappresentano la struttura, prime tra tutti il Consiglio di amministrazione e l’Amministrazione comunale di Macerata, rinchiusi invece in un inspiegabile, assordante silenzio.Vogliamo infine ricordare che il sindacato è impegnato da anni in un percorso per ridurre le rette delle residenze protette salvaguardando la qualità dei servizi. La questione è stata oggetto di un accordo regionale del 2010, sulla cui corretta applicazione stiamo svolgendo un’attività di monitoraggio sul territorio. Siamo convinti che per realizzare questo risultato sia necessario un maggiore coinvolgimento del servizio sanitario, che per ogni posto letto di residenza protetta convenzionato corrisponde ai gestori delle strutture solo 33 € al giorno. Un valore del tutto inadeguato al costo reale degli ospiti non autosufficienti. Che non hanno bisogno di polemiche inutili e strumentali, ma di un impegno serio e concreto in loro favore.Dino Ottaviani - Segretario generale Fnp Cisl MacerataLaura Raccosta - Segretario Fp Cisl Marche
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21/03/2012 Un accordo importante alla Sabelli di Ascoli
COMUNICATO STAMPA SIGLATO ACCORDO INTEGRATIVO SABELLI spa  L'azienda Sabelli SpA, dopo un lungo ma proficuo confronto, ha sottoscritto il 21 marzo 2012 con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative del territorio provinciale un contratto integrativo di secondo livello, ratificato in azienda dall'Assemblea dei lavoratori il 28 marzo 2012. Nel corso della trattativa Sabelli spa è stata rappresentata dall’amministratore delegato Simone Mariani, Vice presidente nazionale Giovani imprenditori di Confindustria e dall’amministratore delegato Angelo Davide Galeati, presidente della sezione alimentare di Confindustria Ascoli.Le organizzazioni sindacali nelle persone di Stelio Bartolomei per FLAI-CGIL, Gabriele Monaldi per FAI-CISL, e Eugenio Zallocco per UILA-UIL.L'accordo che ha durata triennale prevede una serie articolata di elementi di carattere economico e strategico. In sintesi: la stabilizzazione di almeno 15 unità aziendali nel corso del 2012, attraverso l'assunzione a tempo indeterminato di 15 dipendenti; sono previsti a favore dei lavoratori incentivi economici di carattere variabile, premi di risultato, volti a favorire il miglioramento continuo dei processi produttivi e una maggiore produttività aziendale. La Direzione aziendale istituisce un buono pasto giornaliero per i lavoratori, una convenzione per acquisti di prodotti alimentari a condizioni molto vantaggiose, si impegna in un piano strutturato di formazione per operai ed impiegati e mette inoltre a disposizione con cadenza annuale n. 3 borse di studio del valore di € 1.000,00 cadauna, da assegnare ai figli dei propri collaboratori, riconosciute per merito scolastico.“Crediamo di aver siglato un accordo importante per garantire sviluppo ed occupazione nei prossimi anni – afferma Mariani- Nonostante il calo dei consumi evidenziato dai dati nazionali intendiamo continuare ad investire in questo territorio, impegnandoci per mantenere la coesione sociale tra azienda e collaboratori tutti”.Bartolomei ha così commentato: “in un contesto di grave congiuntura economica,  la stabilizzazione di n. 15 unità a tempo indeterminato presso l'azienda Sabelli è un segnale estremamente positivo per il nostro territorio”. Monaldi aggiunge: “ i sindacati fanno un plauso all'azienda per aver istituito un sistema avanzato di relazioni sindacali e per aver investito fortemente sulla forza lavoro” e Zallocco conclude: “questo accordo testimonia la volontà di andare incontro alle esigenze di competitività dell'azienda, attraverso una maggiore flessibilità e produttività ma al tempo stesso riconosce l’importanza della crescita professionale dei collaboratori”.
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15/03/2012 La CISL fa il pieno di voti nelle aule delle scuole
Ascoli Soddisfazione negli ambienti Cisl per il buon risultato ottenuto nelle elezioni RSU (personale ATA e docente) nei 70 istituti scolastici di Ascoli e Fermo. Una compagine che si impone su Cgil e Uil, staccando il sindacato di Viale Rozzi di circa 8 punti percentuali. La Cisl si afferma dunque con il 37,64% (1959 voti), la Cgil segue a 29,74% mentre la Uil è in coda con 9,93%. "Un buon risultato alla luce anche del fatto che sono diminuiti in maniera consistente gli aventi diritto al voto a causa dei tagli agli organici scolastici. Sui 6700 aventi diritto i votanti sono stati 5304 con 5205 schede valide" - ha evidenziato Feliciana Capretta di Cisl scuola. Dunque un elettorato decurtato di circa 1166 unità, rispetto al 2006 ha però prodotto 123 voti in più, segnando un aumento di sostenitori anche in termini assoluti. Su 213 Rsu eletti in totale 83 appartengono alla Cisl, un dato ancora più importante se confrontato con quello del 2006 quando su 72 (oggi sono 70 in seguito agli accorpamenti) istituti la Cisl vantava 69 rappresentanti. "un buon 6,94% in più che testimonia l'impegno di tutti i 250 candidati. Ognuno di essi ha portato un importante contributo che ha consentito quest'affermazione. Ringrazio loro, eletti e non, e anche le Rsu uscenti, perchè l'ottimo risultato è merito di questo sinegico lavoro di squadra. Un successo che dimostra l'apprezzamento per le scelte di Cisl scuola - ha continuato Capretta. - Sicuramente, tutto può migliorare, ma la presenza assidua, serie e coerente alla fine ci ha premiato".
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14/03/2012 Elezioni RSU, una vittoria chiara e inequivocabile
Le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie del pubblico impiego si sono concluse a Macerata con una chiara e netta vittoria della Cisl.I risultati dello spoglio ci parlano di una Categoria, la Cisl Funzione pubblica, che nella sanità ha ottenuto il 46% delle preferenze -  1.004 su 2.161 - conquistando ben 17 seggi su 36 disponibili. Le migliori performance sono state registrate negli Ospedali di Matelica (73%), di Camerino (57%), di Civitanova Marche (55%). Ottimi risultati anche negli ospedali di San Severino Marche (49%) e di Macerata (42%).Ancora più schiacciante la vittoria nel comparto degli Enti Locali (Provincia e Comuni), dove la Cisl Funzione pubblica ha conquistato il 67,5% dei seggi disponibili (108 seggi su 160). I candidati Cisl hanno ottenuto la maggioranza relativa dei voti in 54 Comuni su 57. Spiccano i risultati registrati in Provincia di Macerata e nel Comune di Macerata (6 seggi su 12 in entrambe), a San Severino e Cingoli (4 su 5), a Recanati (4 su 7) a Camerino (3 su 5).Mettendo insieme sanità ed Enti Locali, 125 seggi su 196 (il 64%) sono andati alla Cisl funzione pubblica.«Al di la di valutazioni di carattere soggettivo - sostengono i Segretari generali di Cisl e Funzione pubblica Ferracuti e Tamagnini -  i numeri ci parlano di un risultato  inequivocabile e straordinario soprattutto perché eguaglia quello delle ultime elezioni del 2007. La riconferma su questi livelli è segno che è sono stati riconosciuti i buoni risultati del lavoro fatto negli ultimi anni».«Un risultato - concludono i due Segretari - che ci da grande soddisfazione ma che allo stesso tempo responsabilizza la Funzione pubblica e tutta la Cisl a rimettere il lavoro al centro dei processi di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. La prima e più immediata sfida sarà quella sulla sanità, rispetto alla quale dovremo essere chiamati ben presto a partecipare alla programmazione dei servizi ospedalieri e territoriali».
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13/03/2012 I risultati delle elezioni RSU nel Pubblico Impiego, nella Scuola e nella Ricerca.
I dati relativi ai risultati delle elezioni Rsu a livello regionale riguardanti il settore del Pubblico Impiego e della Scuola. La forte presenza Cisl nei settori pubblici delle Marche viene confermata e rafforzata.RISULTATI PUBBLICO IMPIEGO RISULTATI RSU 2012 SCUOLARISULTATI SETTORE RICERCA RSU 2012
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12/03/2012 Rsu Macerata, la Cisl stravince in sanità
Alle elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie del 5, 6 e 7 marzo la Cisl a Macerata, come nel resto del paese, si è confermata come il primo sindacato, eguagliando i risultati eccezionali conseguiti nelle elezioni del 2007.Straordinario in particolare il successo conseguito dai candidati Cisl della sanità provinciale, dove la Funzione pubblica Cisl ha ottenuto 1.004 preferenze su 2.161 voti, ossia il 46% del totale,  ottenendo ben 17 seggi su 36. Seconda in classifica, ma con largo distacco, è la Fp Cgil, che ha ottenuto 666 voti in totale, conquistando 11 seggi.Le migliori performance dei candidati Cisl sono state registrate negli Ospedali di Matelica (73%), di Camerino (57%), di Civitanova Marche (55%), risultato quest'ultimo eguagliato nelle strutture di Corridonia, San Ginesio e Sarnano. Ottimi risultati raggiunti anche negli ospedali di San Severino Marche (49%) e di Macerata (42%).
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09/03/2012 Elezioni Rsu: precisazioni sui numeri distorti apparsi sulla stampa
I NUMERI DISTORTI DELLA FP CGIL .LA CISL E’ IL PRIMO SINDACATO DELLA SANITA’, DEI MAGGIORI ENTI LOCALI  E DELLA REGIONE. Leggiamo sulla stampa che la FP CGIL sarebbe il primo sindacato nelle ex zone territoriali di Jesi; Senigallia e Fabriano. Ci teniamo a precisare che le ex zone non esistono più come soggetto giuridico e la RSU eletta è unica di Area Vasta. I risultati della votazione sono pubblici e sono pubblicati da stamattina all’albo pretorio informatico dell’ASUR: con 632 voti la CISL FP è il primo sindacato dell’Area Vasta 2.A seguire la FP CGIL  con 613 voti, il Nursind con 359, la FSI con 310 la UIL FPL con 293 e l’ALI con 98. La vittoria all’AREA VASTA si accompagna all’affermazione all’Azienda ospedaliero –universitaria Ospedali Riuniti di Ancona dove la CISL FP  con 621 voti si conferma il primo sindacato seguito da Nursind (395), CGIL (230), UIL (225) e FSI (211) e all’INRCA dove la CISL è il sindacato più forte sia a livello locale che nazionale. Un ruolo che ci riempie di soddisfazione, ma anche di responsabilità per i difficili passaggi che questo settore dovrà affrontare nelle prossime settimane. Anche nelle maggiori Autonomie Locali la CISL vince come ai comuni di ANCONA dove si afferma con 255 voti sulla CGIL ferma a 240,a  FALCONARA, OSIMO e LORETO.Con 161 voti la CISL FP vince alla Provincia di Ancona contro i 115 voti della CGIL. Vittoria infine molto ampia alla REGIONE, sia in Giunta dove con 88 voti la CISL supera la CGIL (56) che in Consiglio dove la CISL raccoglie ben 397 voti contro i 218 della CGIL. Questi sono i numeri veri. Un ringraziamento  dalla CISL FP di Ancona a tutti i lavoratori che hanno reso possibile questo momento di democrazia: gli elettori, i candidati, gli scrutatori i componenti delle commissioni elettorale. Ancona, 09.03.2012                                                             CISL FP Ancona                                                                                                         CISL FP Marche
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09/03/2012 Elezioni RSU: la FP Cisl di Ancona ringrazia
LA CISL PRIMO SINDACATO NELLE STRUTTURE DELLA SANITA’ E NELLE MAGGIORI AUTONOMIE LOCALI. Con 632 voti la CISL FP è il primo sindacato dell’Area Vasta 2.A seguire la FP CGIL  con 613 voti, il Nursind con 359, la FSI con 310 la UIL FPL con 293 e l’ALI con 98. Non era mai successo , infatti i dati aggregati delle 4 ex zone che compongono l’area vasta 2 (Ancona, Jesi , Senigallia e Fabriano) fino ad oggi non avevano mai visto prevalere la CISL. La vittoria all’AREA VASTA si accompagna all’affermazione all’Azienda ospedaliero –universitaria Ospedali Riuniti di Ancona dove la CISL FP  con 621 si conferma il primo sindacato e all’INRCA dove la CISL è il sindacato più forte sia a livello locale che nazionale. Un ruolo che ci riempie di soddisfazione, ma anche di responsabilità per i difficili passaggi che questo settore dovrà affrontare nelle prossime settimane. Anche nelle maggiori Autonomie Locali la CISL vince come ai comuni di ANCONA, FALCONARA, OSIMO e LORETO. Con 161 voti la CISL FP vince alla Provincia di Ancona. Vittoria inoltra alla REGIONE, sia in Giunta che in Consiglio. Un ringraziamento  dalla CISL FP di Ancona a tutti i lavoratori che hanno reso possibile questo momento di democrazia: gli elettori, i candidati, gli scrutatori i componenti delle commissioni elettorale. Ancona, 08.03.2012                                                                        CISL FP Ancona
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08/03/2012 Elezioni RSU 2012. La Cisl primo sindacato nel Pubblico Impiego.
COMUNICATO STAMPA Risultati elezioni RSU pubblico impiego e scuola Non è ancora stato completato lo scrutinio  dei dati nelle centinaia di enti pubblici e istituti scolastici  nei quali in questi giorni  si è votato per le elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie. Luca Talevi, segretario regionale Fp Cisl, esprime soddisfazione nel commentare i risultati già disponibili: “La Cisl si conferma  primo sindacato in alcuni tra i  più importanti enti della regione,  a partire dalla Giunta regionale, il Consiglio regionale, la Provincia di Ancona, il Comune di Ancona, gli Ospedali  Riuniti di Torrette, l’Inrca."Anche dalla  Cisl Scuola  giunge apprezzamento per il consenso  ricevuto dal personale docente e non docente delle scuole  marchigiane di ogni ordine e grado. A spoglio ancora in corso, la segretaria regionale Anna Bartolini afferma che “ Il voto consolida la Cisl, il  sindacato  della contrattazione, le sue proposte e i  risultati tangibili ottenuti  nonostante un contesto di diffuso e acuto disagio nel mondo  della scuola. Continueremo  il nostro impegno  per una scuola pubblica  di qualità  e per la valorizzazione delle  professionalità degli operatori della scuola” Stefano Mastrovincenzo, Segretario della Cisl Marche sottolinea che "oltre al buon risultato della Cisl, è da valorizzare  la grande prova di democrazia, con una partecipazione al voto che nelle Marche è stata superiore al  70%,  dato molto positivo se si considera la situazione complessa e difficile che da alcuni anni vive il lavoro pubblico, con il blocco della contrattazione e del turn over “. Ufficio stampa   Cisl MarcheAncona 8 marzo 2012 GIUNTA REGIONALE88  CISL 56  CGIL 15  UILCONSIGLIO REGIONALE397  CISL 218  CGIL 208  UILOSPEDALI RIUNITI TORRETTE621  CISL 395  NURSIND 230  CGIL 225  UIL 211  FSICOMUNE ANCONA255 CISL 240 CGIL 77   UILPROVINCIA ANCONA161  CISL 115  CGIL 114  UIL 25    CSA 20    DICCAPINRCA106  CISL 43   CGIL 35   NURSIND 10   UIL 1     USB
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08/03/2012 Elezioni RSU, vittoria della Cisl a Macerata
La Cisl di Macerata stravince le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie nel Pubblico impiego.I primi dati relativi all'Area Vasta n. 3 - e quindi alla sanità della Provincia - alla Provincia di Macerata e ai primi dieci Comuni per popolazione evidenziano in primo luogo un'altissima affluenza al voto (in media più dell'80%). «A dimostrazione - sostiene la Cisl in una nota - che anche nel settore pubblico, oggi più che mai, c'è ancora un grandissimo bisogno di sindacato».Schiacciante la vittoria della Cisl che  fa suoi 55 seggi su 114 disponibili. Un risultato che eguaglia quello delle ultime elezioni del 2007, allora considerato straordinario ed irripetibile e che è destinato a crescere ancora non appena arriveranno i numeri dei Comuni più piccoli, dove la Cisl prevede di conquistare almeno il 70% dei seggi.Un grazie di cuore a tutti coloro che con il loro voto hanno dimostrato fiducia alla Cisl, premiando il lavoro di una Segreteria provinciale, quella del Pubblico impiego, nuova e giovane, che con impegno e passione ha saputo coinvolgere i lavoratori in modo capillare, istituendo liste nella quasi totalità dei luoghi di lavoro.Ma grazie anche ai candidati e agli eletti, che hanno accettato la sfida mettendosi in prima linea al servizio dei propri colleghi.«Nel prendere atto di un risultato così lusinghiero - sostengono Marco Ferracuti e Sistino Tamagni, rispettivamente Segretari generali della Cisl e della Funzione pubblica - sentiamo forte anche il peso di una grande responsabilità. Già da domani la Funzione pubblica della Cisl, con il sostegno forte della Cisl Confederale, è pronta  a misurarsi con quelle importanti sfide che a tutti i livelli attendono i lavoratori, che sempre più vogliono diventare protagonisti del cambiamento in direzione del miglioramento della pubblica amministrazione al servizio dei cittadini».
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06/03/2012 Riformare la Pubblica Amministrazione
Si è svolta  venerdì 2  febbraio l’Assemblea generale  con la quale la  Cisl di Pesaro – Urbino ha incontrato i candidati delle elezioni  RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie ) del Pubblico impiego, della Cisl scuola che  si svolgeranno il 5, 6 e 7 marzo.Il Segretario provinciale della  Cisl Sauro Rossi, ringraziando i  candidati per la disponibilità,  ha sottolineato come questo sia  un appuntamento elettorale importante “ci saranno più di 13mila votanti in oltre 150 luoghi di lavoro, vogliamo mantenere i contatti all’interno dei luoghi di lavoro per pensare ad una riorganizzazione degli enti pubblici e a  un controllo sulle modifiche che avverranno con il piano di ridimensionamento scolastico  provinciale” Per quanto riguarda la Cisl Scuola, primo sindacato nel territorio, il Segretario provinciale della categoria Boccioletti Cristina, ha ribadito come si sia raggiunto  un grande risultato presentando 60 liste su 60 istituti provinciali.  Ha sottolineato, inoltre, il lavoro fatto in questi anni dalla Cisl scuola che responsabilmente si è seduta ai tavoli della trattativa e con il suo impegno è riuscita a far assumere 67.000 persone di  ruolo, ha recuperato gli scatti di anzianità e bloccato le fasce di reddito.“Abbiamo bisogno di riformare la pubblica amministrazione – spiega  Francesco Todaro segretario provinciale Fp - e fare in modo che venga considerata una risorsa del Paese, per fare questo abbiamo bisogno di voti. Le spese improduttive del pubblico impiego  non sono causate dal personale ma dagli sprechi, il personale non valorizzato, gli alti stipendi dei manager, dirigenti incapaci, troppi centri di spesa, troppi appalti. Noi siamo disponibili a rivedere l’organizzazione e  rinnovare i contratti recuperando soldi dagli sprechi”.Durante l’assemblea sono intervenuti, tra gli altri, la Direttrice del patronato Inas Giuseppina Di Tommaso,  il Segretario provinciale della cisl sanità  Paolo Barconi che ha sottolineato coma lo stato  dei dipendenti della sanità nella nostra provincia sia drammatica,  i Segretari regionali della Cisl scuola Anna Bartolini e della FP Luca Talevi. Tanti gli interventi dei rappresentanti e dei candidati alle elezioni che hanno raccontato la loro esperienza  facendo presente le difficoltà che si incontrano oggi nell’esercitare la rappresentanza sindacale.I lavori dell’assemblea sono stati conclusi dal Segretario Generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo che ha ribadito l’importanza delle elezioni e della rappresentatività. In questi anni è diminuito il consenso verso il sindacato ma  è aumentata da parte delle persone la domanda di rappresentanza e di tutela. E’complicato  rappresentare 20 anni di individualismo e una cultura dominante del “fai da te”.  “Votare è un segnale - ha concluso Mastrovincenzo - vogliamo riportare il lavoro al centro della realtà sociale ed economica,  fare rappresentanza è difficile, partecipare al voto è vitale”.
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01/03/2012 Sanità, i tagli al personale massacrano i servizi
Il 30 aprile prossimo scadrà il termine previsto dal Piano socio sanitario regionale per approvare i Piani strategici aziendali, strumenti che, per ogni singola Area Vasta, tradurranno in scelte operative concrete le indicazioni generali del Piano regionale. Tra le tante questioni che i piani dovranno affrontare ne segnaliamo due, particolarmente delicate. La  riduzione dei posti letto ospedalieri per pazienti “acuti” (377 in tutta la Regione), che verranno riconvertiti in posti letto di  riabilitazione e lungodegenza, e il nuovo modello di organizzazione che l’attività ospedaliera delle Aziende dovrà assumere e che prevede reparti non più differenziati per singole discipline specialistiche ma organizzati secondo l’intensità delle cure. Il piano regionale prevede che questa “rivoluzione” debba avvenire in modo graduale e previo confronto con le rappresentanze sindacali. Nel frattempo però la riorganizzazione è già partita all’insegna del taglio del personale, che il Piano regionale prevede debba essere ridotto del 30% rispetto all’anno scorso. Questa prospettiva, già di per se molto pesante, è aggravata dalle scelte del Direttore generale delll’Asur, che incalzato sui tempi della riorganizzazione dal Dipartimento regionale guidato dal Dott. Ruta, sta “massacrando” le Aree Vaste. Vengono imposti dall’alto tagli ulteriori attraverso la strategia del “turn over zero”, cioè non sostituendo i dipendenti che vanno in pensione, rinviando le assunzioni previste e precarizzando i rapporti di lavoro. Ritorna in altre parole l’annoso problema del rapporto tra Asur e Regione, le cui lotte di potere mettono questa volta a rischio la sopravvivenza stessa del sistema sanitario. I reparti e i servizi infatti vengono razionati non per scelte organizzative concordate ed inserite in un piano armonico di riorganizzazione generale, ma solo perché la carenza di personale è tale da rendere impossibile il loro normale funzionamento. Da mesi la Cisl ha denunciato in tutte le sedi istituzionali la difficile situazione degli operatori della sanità, costretti a confrontarsi ogni giorno con una carenza cronica di personale che genera disagio per l’utenza nelle corsie, nei Pronti Soccorsi e nei Servizi e nel territorio. Lavoratori costretti a sobbarcarsi pesanti carichi di lavoro e turni di gran lunga superiori a quanto previsto dalle norme contrattuali e di conseguenza  a non poter fruire di riposi compensativi e ferie per un adeguato recupero psico-fisico (più di centomila le ore maturate “a credito” dal personale nella ex Zona 9 di Macerata nel dicembre scorso) con conseguente aumento del rischio di errori. Il piano prevede inoltre che la riduzione dei posti letto ospedalieri debba coinvolgere in eguale  misura le strutture pubbliche e quelle private. La realtà è molto diversa. Ad esempio dei 12 punti nascita pubblici nelle Marche solo quello dell’Ospedale di Recanati sarà chiuso, mentre scandalosamente sembrano destinati a sopravvivere punti privati che hanno registrato nascite in numero inferiore del “S. Lucia”. Il riferimento è a Villa Igea la cui chiusura, secondo affermazioni che insultano la nostra intelligenza, intaserebbe l’Ospedale pediatrico “Salesi” di Ancona. E’ una situazione grave e scandalosa, che la Cisl non è assolutamente disposta a tollerare. Pur consapevoli che la sanità marchigiana vada razionalizzata, non possiamo accettare che la riorganizzazione venga imposta dall’alto sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini utenti dei servizi. Regione Marche ed Asur devono cambiare subito rotta, fare chiarezza ed impostare con urgenza un confronto vero e trasparente con il sindacato, che non assisterà con le mani in mano al disfacimento del sistema sanitario pubblico.
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01/03/2012 Conferenza stampa Cisl Funzione Pubblica, Scuola ed Università
Le segreterie provinciali della Cisl della Funzione Pubblica, della Scuola e dell’Università  di Ancona,Venerdì 2 Marzo  alle ore 12,00 nella sede della Cisl  di Ancona - primo piano - Via Ragnini 4,  presenteranno alla stampa gli effetti sul territorio del nuovo dimensionamento scolastico e delle ricadute sulla provincia della riforma del sistema sanitario regionale. Saranno anche forniti i dati sulle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie che si terranno il 5, 6 e 7 Marzo e che vedranno interessati circa 700 candidati Cisl nella Provincia di Ancona. Ust-Cisl Ancona         FP Ancona                                 Cisl-Scuola                  Cisl Università                                                                 Paolo Santini                 Alessandro Mancinelli             Sergio Belelli                 M. A. Alegi                                                                                                      Ancona 29 Febbraio 2012 
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29/02/2012 Trasporti: sciopero di 4 ore giovedì 1 marzo.
I sindacati di Cgil, Cisl e Uil del settore trasporti hanno proclamato per Giovedì 1 marzo SCIOPERO GENERALE di 4 ore per la grave condizione in cui versa la situazione dei trasporti del nostro Paese.Roma 3 febbraio - "Giovedì 1 marzo sciopero generale di 4 ore di tutto il settore dei trasporti". Lo hanno proclamato unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti con una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Monti, ai ministri del Lavoro e dei Trasporti e alla Commissione di Garanzia sullo sciopero "per la grave condizione dei trasporti nel Paese, ulteriormente aggravata dalle decisioni del Governo"."La mobilitazione e lo sciopero - spiegano le tre organizzazioni sindacali di categoria - riguarderà tutte le attività del comparto, dal trasporto pubblico locale a quello ferroviario, dal trasporto aereo a quello marittimo e portuale. Stop anche all'autotrasporto, alla viabilità su strade e autostrade, alla navigazione sui laghi, all'autonoleggio, al soccorso stradale ed alle funivie". Secondo Filt, Fit e Uilt "lo sciopero mira innanzitutto a recuperare un confronto di merito con il Governo per rispondere efficacemente alla situazione. Il Paese - sottolineano i sindacati - ha l'inderogabile necessità di riprendere a crescere per cui sono improcrastinabili interventi che introducano nei trasporti una logica di integrazione, capace di selezionare gli investimenti ed individuare i modelli di gestione, per un sistema efficace ed efficiente, integrato tra le varie modalità, sostenibile dal punto di vista ambientale e capace di regolare la libera concorrenza in un quadro di regole certe per il lavoro"."E' indispensabile - chiedono infine i sindacati - una politica dei trasporti adeguata alle esigenze di sviluppo e soprattutto che siano corretti interventi sbagliati che aggravano i problemi per i cittadini, per la aziende e per i lavoratori".Vai al sito Federazione Italiana Trasporti CISL
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28/02/2012 Commercio. Presidio contro le liberalizzazioni degli orari.
FILCAMS CGIL         FISASCAT CISL      UIL UILTCUS Segreterie regionali Marche COMMERCIO: CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE, PRESIDIO SINDACATI IL 28  FEBBRAIO PRESSO LA SALA DEL CONSIGLIO REGIONALE Contro la liberalizzazione delle aperture festive, i sindacati scendono in campo. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Uiltcus Marche organizzano per martedì 28 febbraio un presidio presso la sala del Consiglio regionale. Il sit-in è in programma per le ore 11 e successivamente una delegazione sarà ricevuta dal presidente del Consiglio, dall’assessore regionale al Commercio e dai capi dei gruppi consiliari.Secondo i sindacati, l’articolo 31 del decreto Salva Italia che ha disposto la liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicale dei negozi, contrasta con l’articolo 117 della Costituzione. Quest’ultimo attribuisce alle Regioni la potestà legislativa sul commercio. In tal senso, la Regione, per i sindacati, dovrebbe sollevare una questione di legittimità costituzionale ricorrendo alla Corte Costituzionale come hanno fatto altre Regioni d’Italia.CGIL - CISL - UIL MARCHE con una letttera a firma dei Segretari Generali, Ghiselli, Mastrovincenzo e Fioretti, invitano il Presidente Spacca a prendere in considerazione un possibile ricorso in Corte Costituzionale anche al fine di convincere il Governo ad abrogare il provvedimento di legge, inserito all'interno del decreto "salva Italia", che liberalizza gli orari commerciali.  Clicca qui per Lettera Cgil-Cisl-Uil al Presidente SpaccaLa RASSEGNA STAMPA: C.Adriatico Marche 29_02_12 , Messaggero Marche 29_02_12Clicca qui per TG3 MARCHE con il servizio andato in onda il 28_02_12 ore 14.00
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27/02/2012 "Quale futuro per la Sanità delle Marche"
La Rassegna Stampa: C.Adriatico 29_02_12 , Carlino 29_02_12 Clicca qui per il TG3 Marche con il servizio andato in onda il 29_02_12 Funzione Pubblica Cisl e Cisl Marche organizzano mercoledì 29  febbraio 2012 alle ore 9.30 presso l'Auditorium Ospedale Regionale Torrette di Ancona una tavola rotonda dal titolo "Quale futuro per la Sanità delle Marche.
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25/02/2012 Tenere aperta la porta sui problemi dei lavoratori
Si è svolta giovedì 23 febbraio scorso all’Itas Padre Matteo Ricci di Macerata l’Assemblea generale con la quale la Cisl di Macerata ha incontrato i candidati alle elezioni RSU del Pubblico impiego - che quest’anno si svolgeranno in concomitanza con quelle della Scuola e dell’Università - del 5, 6 e 7 marzo prossimi.GUARDA LE FOTO DELL'ASSEMBLEA Un appuntamento elettorale particolarmente importante, che coinvolgerà nella Provincia di Macerata circa 12.300 dipendenti pubblici - per quasi il 40% iscritti Cisl - in circa 164 luoghi di lavoro, tra Comuni, Scuole, Ospedali, Università, Aziende sanitarie ecc. Nello specifico della Categoria FP, saranno più di 6.600 i lavoratori interessati alle elezioni, di cui un terzo iscritti Cisl. Si voterà in 96 luoghi di lavoro e i candidati Cisl sono 250, a fronte di più di 300 rappresentanti che saranno eletti.Durante l’Assemblea sono intervenuti, tra gli altri, il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, il Segretario generale della FP Marche Luca Talevi. Per la Segreteria Fp provinciale sono intervenuti il Segretario generale Sistino Tamagnini e il Segretario con delega alle Autonomie locali Alessandro Moretti.Tanti gli interventi dei rappresentanti e dei nuovi candidati alle elezioni, che hanno raccontato la loro esperienza facendo presente le tante difficoltà che si incontrano oggi nell’esercitare la rappresentanza sindacale nel pubblico impiego. Una sfida difficile ma affascinante, che i candidati Cisl hanno raccolto mettendosi con coraggio a servizio dei loro colleghi, in un contesto che vede la pubblica amministrazione al centro di un processo di riorganizzazione di portata storica. La necessità di risanare i conti dello Stato sta comportando infatti tagli sempre più decisi che vanno però conciliati con l’esigenza di non smantellare servizi fondamentali per il cittadino –  scuola, sanità, sicurezza, assistenza – anche tenendo conto che la pubblica amministrazione italiana, con i sui circa 3,4 milioni di dipendenti, è il più importante “datore di lavoro” del paese.La Cisl Fp rigetta con fermezza la logica dei tagli orizzontali - che mirano semplicemente a ”fare cassa” senza individuare priorità e scelte strategiche di fondo - e manifesta la propria disponibilità a confrontarsi su un percorso di riorganizzazione delle amministrazioni, che riduca sprechi e inefficienze, in particolare snellendo i troppi livelli di responsabilità politica e gestionale.  Un percorso con il quale “portare” la pubblica amministrazione verso i cittadini ed i loro bisogni, che va però fondato sulla partecipazione dei lavoratori - oggetto negli ultimi anni di una campagna denigratoria feroce, ottusa e populista - da coinvolgere valorizzandone la professionalità e da incentivare attraverso la partecipazione agli eventuali benefici che ne dovessero derivare. Da qui l’importanza delle RSU nei luoghi di lavoro, che esercitando la contrattazione interna ad ogni singolo ente, questa riorganizzazione rappresentano un primo e fondamentale nodo strategico.I lavori dell’Assemblea sono stati conclusi dal Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che ringraziando i candidati per la disponibilità concessa ha ribadito l’importanza del sindacato e in particolare della Cisl, associazione di persone che ancora credono in un’idea di socialità – contrapposta alla cultura dominante del “fai da te” - e che cercano di tenere il lavoro al centro della realtà sociale ed economica.  «All’interno del sindacato – ha concluso Mastrovincenzo –  fondamentale è proprio il ruolo delle RSU, vera e propria cerniera che, non senza sforzi e difficoltà, consente di tenere aperta la porta sui problemi veri e sui bisogni dei lavoratori».http://www.youtube.com/watch?v=PIWvH5ZC6AM
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24/02/2012 Lavorare di domenica …è proprio necessario?
La  Fisascat di Pesaro, insieme  agli operatori del mondo del commercio,  Filcams/Cgil, Uiltucs/Uil , Confesercenti e Confcommercio, ha indetto per lunedì 27 febbraio un’assemblea provinciale presso la Sala del Consiglio comunale di Pesaro per discutere la contestata  liberalizzazione delle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali.La Fisascat, infatti, ritiene che la liberalizzazione sia  un regalo alla grande distribuzione,  i piccoli commercianti verranno  penalizzati costretti alla impossibile rincorsa ai tempi che la grande distribuzione  può permettersi e questo  avrà una ricaduta sui tempi di vita e lavoro delle comunità locali.Questa impostazione – continua Fisascat - premia le imprese  estranee al nostro territorio che impiegano altrove gli utili ricavati qui e fatto più rilevante penalizza i lavoratori dipendenti  costretti a pesanti turnazioni  e a rinunciare al riposo settimanale.Proprio per l’importanza dei temi, all’incontro sono invitati a partecipare , oltre a commercianti e dipendenti, anche parlamentari, consiglieri regionali e amministratori locali.
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24/02/2012 Corso di formazione per Energy Manager
IAL MARCHE s.r.l.  promuove un corso di formazione professionale della durata di 300 ore con sede a Macerata per “Energy Manager” con scadenza il 2 marzo 2012.Il corso è finanziato ed autorizzato dalla Provincia di Macerata. Possono presentare domanda esclusivamente lavoratori in cassa integrazione (ordinaria o straordinaria), atipici, dipendenti e autonomi.Al termine del percorso e previo superamento dell’esame finale verrà rilasciato un Attestato di Specializzazione di II livello di  Tecnico delle fonti energetiche, sicurezza e igiene ambientale (TE 7.12.4) valido ai sensi dell’art. 14 della Legge 845/78SCARICARE IL NUOVO BANDOCLICCA QUI per maggiori informazioni,
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24/02/2012 Elezioni RSU, la Cisl presenta i suoi candidati
No ai tagli orizzontali, che fanno solo cassa senza individuare priorità e scelte di fondo.  Si a un confronto sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, che  riduca in modo ragionato la spesa pubblica eliminando sprechi e inefficienze, snellisca i livelli di politica e gestionale. Sono questi i cardini del programma, illustrato in un COMUNICATO STAMPA, con il quale la Cisl si presenta alle elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) delle Categorie Scuola, Università e Pubblico impiego del 5, 6 e 7 aprile prossimo. COSA SONO LE RSU Nel settore pubblico la Cisl è il più grande sindacato italiano e nella Provincia di Macerata essa associa quasi il 40% degli addetti al settore.  L’importanza di questo appuntamento è dimostrata anche dal fatto che la Cisl, per questa tornata elettorale, ha presentato liste di candidati nella quasi totalità dei posti di lavoro.Ma il rinnovo delle RSU acquista se possibile un’importanza ancora maggiore nel difficile contesto politico ed economico del paese, in cui la necessità di risanare i conti dello Stato sta comportando tagli sempre più decisi alle risorse per tutta la pubblica amministrazione.  Tagli  che vanno comunque conciliati con l’esigenza di non smantellare servizi fondamentali per il cittadino –  scuola, sanità, sicurezza, assistenza – anche tenendo conto che la pubblica amministrazione italiana, con i sui circa 3,4 milioni di dipendenti, è il più importante “datore di lavoro” del paese. I NUMERI DELLE ELEZIONI NELLA PROVINCIA DI MACERATA La Cisl esprime disponibilità a confrontarsi su un percorso per “portare” la pubblica amministrazione verso i cittadini ed i loro bisogni, a condizione che questo si fondi sulla partecipazione dei lavoratori - oggetto negli ultimi anni di una campagna denigratoria feroce, ottusa e populista - da valorizzare, coinvolgere e incentivare. Da qui l’importanza delle RSU nei luoghi di lavoro, che esercitando la contrattazione interna ad ogni singolo ente, di questa riorganizzazione rappresentano un primo e fondamentale nodo strategico. Di questo si discuterà nell’assemblea generale organizzata dalla Cisl di Macerata per incontrare i candidati alle elezioni, che si terrà giovedì 23 febbraio alle ore 9.30 all’Itas Matteo Ricci di Macerata. Nell’occasione verranno anche ricordati gli importanti risultati raggiunti negli ultimi anni, quando nel pieno di una crisi economica senza precedenti sono stati conclusi centinaia di accordi  - con gli enti locali, negli istituti scolastici, nelle aziende sanitarie, ecc. - con i quali sono state migliorate le condizioni di lavoro e di vita dei dipendenti pubblici e delle loro famiglie. L’assemblea sarà introdotta e coordinata dal Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti. Nel corso dei lavori, oltre ad alcuni delegati e candidati, interverranno i Segretari generali provinciali della Funzione pubblica Sistino Tamagnini, della Cisl Scuola Anna Maria Chiurchiù, della Cisl Università Gianvincenzo Lebboroni. Saranno presenti anche i Segretari regionali della Cisl Marche e delle tre Categorie interessate. http://www.youtube.com/watch?v=GLEKdkSn0yA&feature=youtu.be
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22/02/2012 Cisl Scuola presenta i candidati per le elezioni RSU.
http://youtu.be/LtJQIbkP0hAVenerdi 24 Febbraio alle ore 15,30 all'Hotel Touring di Falconara Marittima la Cisl Scuola incontra i suoi candidati per le Elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU).Cosa sono le RSU? Sono organismi sindacali composti da lavoratori eletti dai loro colleghi per tutelarli e rappresentarne le esigenze. Le elezioni delle RSU rappresentano  un momento democratico importante per i lavoratori che con l'appuntamento elettorale del 5, 6 e 7 marzo avranno l'opportunità di scegliere  direttamente i loro rappresentanti sindacali che vigileranno sul rispetto e l'applicazione dei contratti collettivi con la possibilità di contrattare le condizioni di lavoro (paga, orario, ecc.) ed instaurare vertenze nel caso di violazione dei diritti.
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17/02/2012 La questione anziani nelle Marche: dalla cronicità alle pensioni.
LA QUESTIONE ANZIANI NELLE MARCHE: DALLA CRONICITA’ ALLE PENSIONI Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp – Uil evidenziano  il permanere, sul territorio marchigiano, di forti criticità e di comportamenti difformi  nell’applicazione  del  Protocollo regionale sulla non autosufficienza, sottoscritto il 4 giugno 2008,  e dell’accordo “Percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla norma vigente. Anni 2010- 2013” , sottoscritti dalla Regione Marche, da Cgil-Cisl-Uil Marche e dai rispettivi sindacati dei pensionati. I  percorsi e  le modalità previste dagli accordi, già dal 2011,  avrebbero dovuto favorire un  primo aumento dell’assistenza sanitaria nei 3.242 posti letto convenzionati delle 108 residenze protette presenti in tutto il territorio regionale  e  la riduzione della retta pagata dagli utenti attraverso il relativo scorporo del costo sanitario dalla retta stessa. I parametri assistenziali, che andranno a regime nel 2013, prevedono infatti  un aumento graduale dell’assistenza sanitaria fino ad arrivare ad erogare complessivamente 100 minuti  di assistenza pro capite pro die  con una tariffa complessiva di 66€. NON AUTOSUFFICIENZA - Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati  denunciano il perdurare di un comportamento  “latitante”    della Regione Marche, già sollecitata varie volte, in  merito alla verifica dell’andamento dell’ attuazione  di quanto previsto dagli accordi stessi sul territorio regionale. Manifestano, altresì, forte preoccupazione  per le numerose segnalazioni di mancata riduzione della retta all’utente.  Evidenziano le resistenze relative all’avvio del lavoro dei Tavoli territoriali permanenti di monitoraggio, istituiti con la  delibera di giunta regionale  1493/08,   che stentano a partire nonostante le continue e ripetute sollecitazioni all’Asur e alle sue articolazioni territoriali. Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp – Uil,  a fronte di ciò, ritengono urgente e non più rinviabile l’attivazione  di un puntuale monitoraggio dell’attività delle strutture residenziali circa il rispetto dei punti delle convenzioni  oltre al confronto con la Regione Marche. PENSIONI MARCHE - sul versante delle pensioni, falcidiate nel potere d’acquisto negli ultimi 15 anni di oltre il 30%, le Segreterie Regionali del sindacato dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp - Uil    manifestano la loro preoccupazione  per l’impatto economico sociale  degli anziani.  L’importo medio della pensione percepita dai pensionati Inps marchigiani è di  620,00€.  Situazione che poteva ulteriormente peggiorare con la mancata indicizzazione  delle pensioni minime che grazie all’intervento del sindacato è  stata  riservata, dal mese di gennaio 2012,  esclusivamente alle pensioni superiori  a 1.441,59€ lordi.  La mancata rivalutazione  produce un impatto consistente anche per  le Marche:  infatti sulle  oltre 577 mila pensioni Inps marchigiane, il 44% circa non beneficerà del 2,6% di rivalutazione della propria pensione. Una perdita sostanziale che si stima ben oltre i 100 milioni di euro che verranno a mancare nelle tasche dei pensionati  con pesantissime conseguenze inevitabili sui consumi. Indispensabile avviare un confronto con la Regione e con gli Enti Locali ponendo: un’attenta riflessione sulle politiche tariffarie e tributarie che vanno differenziate per reddito prevedendo sostanziali agevolazioni per le fasce più deboli grazie all’utilizzo dell’Isee lineare e all’applicazione di “tariffe sociali”; l’avvio di una seria e concreta lotta all’evasione fiscale con la realizzazione di specifici “patti antievasione” a partire dai Comuni; una rispondente politica abitativa nei confronti di quanti rischiano lo sfratto, ma anche di quanti non riescono più a reggere i costi vivi del peso di una casa di proprietà. 17 febbraio 2012
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17/02/2012 Elezioni RSU, vota Cisl Scuola
Il 5, 6, 7, MARZO ANDIAMO A VOTARE PER LE NOSTRE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE (RSU)http://www.youtube.com/watch?v=isQGVoBdvb8&feature=g-upl&context=G29bc6a3AUAAAAAAAFAANON LASCIARE CHE GLI ALTRI DECIDANO PER TE!VOTA E FAI VOTARE CISL SCUOLAEsprimi  nella lista una sola preferenza
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16/02/2012 Interventi a sostegno della non autosufficienza: a che punto siamo?
INVITO  CONFERENZA STAMPA Le segreterie regionali del sindacato dei pensionati Spi Cgil, Fnp  Cisl, Uilp Uil invitano gli organi di stampa in indirizzo a partecipare alla Conferenza Stampa che si terrà VENERDI’   17  FEBBRAIO   p.v.   ORE 12,00 presso la sede della Cisl Marche in via dell’Industria,17- Ancona per fare il punto dell’andamento degli interventi a sostegno della non autosufficienza e dei rapporti con la Regione Marche. Nell’occasione sarà, inoltre, presentata un’analisi delle ricadute  della Manovra “salva Italia”  per i pensionati marchigiani  e per il sistema economico  regionale.Ancona 15 Febbraio 2012
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14/02/2012 Elezioni RSU, Assemblea generale a Macerata
Giovedi 23 febbraio alle ore 9.30 presso l'ITAS Padre Matteo Ricci di Macerata, la Cisl di Macerata ha organizzato un'Assemblea generale per presentare i candidati alle prossime elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) delle Categorie della Scuola, Pubblico impiego ed Università.Le elezioni, che si terranno il 5-6-7 marzo prossimi, rappresentano un'appuntamento di fondamentale importanza per la Cisl, che su queste categorie è ed intende confermarsi, sindacato preminente.
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14/02/2012 Cisl Scuola: Elezioni Rappresentanze Sindacali Unitarie
SPECIALE ELEZIONI Rappresentanze Sindacali Unitarie  CISL SCUOLA Clicca qui per scaricare i documenti e i materiali Per il video clicca su Vota CISL - YOU TUBE Scarica le cartoline realizzate dalla Cisl Scuola Marche la scuola che unisce la scuola col cuore liberi di testo pagine nuove ragione e passione teniamoci in contatto
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10/02/2012 Residenze protette: Regione Marche latitante.
I pensionati di Cgil Cisl e Uil delle Marche annunciano azioni di mobilitazione al perdurare di un comportante "latitante" da parte della Regione Marche sulla verifica dell'attuazione dell'accordo sulle residenze protette. COMUNICATO STAMPA Le segreterie regionali del sindacato dei pensionati Spi Cgil, Fnp  Cisl, Uilp Uil,  nell’incontro unitario odierno, denunciano il perdurare di un comportamento  “latitante”    della Regione Marche in  merito alla verifica dell’andamento dell’ attuazione dell’accordo “Percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla norma vigente. Anni 2010- 2013”, che prevede  un aumento dell’assistenza sanitaria a favore dei non autosufficienti  ricoverati nelle residenze protette della  regione e il relativo scorporo del costo sanitario dalla retta.Ad un mese dalla richiesta di un ulteriore incontro del Tavolo di monitoraggio regionale, previsto dall’accordo stesso siglato il 2 agosto del 2010, per verificare lo stato di attuazione delle convenzioni  firmate tra gli enti gestori delle residenze protette e le articolazioni territoriali dell’Asur i sindacati dei pensionati stanno ancora aspettando.A fronte delle continue segnalazioni  di comportamenti difformi da parte delle residenze protette nei confronti degli anziani ricoverati e delle loro famiglie, in particolare rispetto  alla rimodulazione della retta a loro carico,  e delle non risposte del  Direttore del Dipartimento per la salute e per i servizi sociali della Regione Marche e del Direttore generale dell’Asur, le Segreterie Regionali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil  annunciano, nel perdurare della situazione, azioni di mobilitazione per sollecitare la Regione Marche ad assumere  un atteggiamento responsabile affinché non ci siano  non autosufficienti  ricoverati nelle residenze di serie A e  di serie B ma che tutti abbiano salvaguardati i loro diritti di assistenza e di equità di compartecipazione.Ancona 10 Febbraio 2012
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08/02/2012 Pensioni: presidio dei sindacati a Roma
Cgil, Cisl e Uil promuovono per il 9 febbraio dalle ore 15:00 a Piazza del Pantheon un presidio unitario, al quale parteciperanno i Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, per chiedere modifiche al decreto Milleproroghe sulle misure di carattere previdenziale. Il testo di tale decreto approvato alla Camera, infatti, non risolve i problemi che, tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno perso il lavoro (o perchè coinvolti da crisi aziendali o per altre fattispecie), si trovano ad affrontare a seguito dell'innalzamento repentino dei requisiti di accesso al pensionamento. Questi lavoratori e lavoratrici non possono essere costretti ad affrontare periodi senza lavoro, senza più ammortizzatori sociali e senza pensione. Per questo vanno garantite le risorse necessarie alla copertura di questa irrinunciabile esigenza. Inoltre vanno esclusi dalle penalizzazioni in caso di pensione anticipata ad età inferiori ai 62 anni anche i periodi di maternità facoltativa, di congedi per assistenza ai disabili, di cassa integrazione straordinaria, di mobilità e quelli relativi al riscatto della laurea e al riscatto della contribuzione omessa. Cgil, Cisl e Uil chiedono anche di eliminare l'aggancio all'aumento dell'aspettativa di vita del requisito contributivo ai fini dell'accesso al pensionamento anticipato. Per quanto concerne il problema delle pensioni del comparto scuola e AFAM, dove vige una specifica normativa, deve essere prevista l'opportunità di far slittare al 31 agosto del 2012 il termine per acquisire i requisiti per l'accesso alle pensioni con le norme previgenti la nuova normativa. Cgil, Cisl e Uil, infine, continueranno a porre al Governo e al Parlamento la necessità di restituire un carattere di gradualità nell'accesso al pensionamento senza il quale l'impatto sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone, nonché sull'occupazione dei giovani, risulta particolarmente pesante.ECCO IN PARTICOLARE I PUNTI del DECRETO da modificare secondo la CISL: per quanto riguarda i lavoratori in esodo la Cisl con Cgil e Uil ritengono che siatroppo restrittivo vincolare il beneficio alla cessazione del rapporto di lavoroentro il 31/12/2011 e all’accesso al pensionamento entro 24 mesi dalla datadell’entrata in vigore del DL 201/2011. Dalle deroghe non possono essereesclusi i licenziamenti individuali e collettivi avvenuti in assenza di accordinonché i lavoratori, nella stessa condizione, per i quali è iniziata, ma non si èconclusa, la procedura di licenziamento;  per quanto concerne l’eliminazione della penalizzazione in caso di pensione anticipata ad età inferiore ai 62 anni è iniquo non prendere in considerazione anche i periodi di maternità facoltativa, di cassa integrazione straordinaria e quelli relativi al riscatto di laurea;  per quanto riguarda le esenzioni e delle deroghe dall’applicazione della nuova disciplina previdenziale (comma 14 e 15 articolo 24) occorre prevedere percorsi, strumenti e risorse idonee ad assicurare, fin d’ora, la necessaria ed integrale copertura di tutte le esigenze che si porranno per i lavoratori disoccupati che concluderanno il periodo di fruizione degli ammortizzatori sociali, per i lavoratori collocati in mobilità, mobilità lunga, in esodo (anche volontario), a carico dei fondi di solidarietà di settore, autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione e in esonero ex art. 72 c. 1 D.L n. 112/2008;  per quanto concerne il problema delle pensioni del comparto scuola e AFAM, dove vige una specifica normativa, deve essere prevista l'opportunità di far slittare al 31 agosto del 2012 il termine per acquisire i requisiti per l'accesso alle pensioni con le norme previgenti la nuova normativa. I contenuti del provvedimento all’esame del Senato non esauriscono le questioni di natura previdenziale sottoposte all’attenzione del Parlamento e del Governo. Per la Cisl rimangono da affrontare anche i temi relativi all’assetto di sistema della previdenza, cosi come disegnato dalla manovra. Alle norme approvate va, infatti, restituito un carattere di gradualità, senza il quale l’impatto sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone, nonché sull’occupazione dei giovani risulta particolarmente pesante. Per chiedere al Parlamento di modificare le misure di carattere previdenziale contenute  nel provvedimento in esame e per sollecitare la riapertura di un confronto più ampio sulle questioni sopra indicate il 9 febbraio p.v., a partire dalle ore 15.00 la Cisl con Cgil e Uil organizzano un apposito presidio in piazza del Pantheon a Roma con l’obiettivo di coinvolgere i lavoratori, i pensionati e i cittadini e di sollecitare il Senato a correggere da subito le norme contenute nel provvedimento “Milleproroghe”, cogliendo le richieste avanzate dalle Organizzazioni Sindacali.
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03/02/2012 Assoluta priorità ai lavoratori svantaggiati
COMUNICATO STAMPA Le Segreterie regionali della Cisl delle Marche e della Funzione Pubblica Cisl, evidenziano il problema importante che riguarda l'occupazione nel comparto della sanità e sollecitano la Regione, in particolare l’assessore al lavoro M.Luchetti e l’assessore alla salute A.Mezzolani, affinché intervengano urgentemente sull'inserimento negli organici dell'Asur e delle Aziende Ospedaliere dei soggetti facenti parte delle liste delle categorie protette redatte in base alla legge 68/99. "Ai gravi problemi che sta attraversando il sistema sanitario regionale a causa della ridotta copertura del turn over solo al 70% ci arrivano segnalazioni di persone che, pur avendo le convenzioni firmate tra Aziende sanitarie (o loro articolazioni) e Centri per l'Impiego, non vengono chiamate a sottoscrivere i contratti e di altre che, una volta terminati i periodi dei tirocini formativi, rischiano di non essere assunte. E’ assolutamente necessario dare priorità alle assunzioni dei lavoratori svantaggiati appartenenti alle cosidette categorie protette" afferma Luca Talevi segretario regionale Fp Cisl. Rincara la dose Stefano Mastrovincenzo segretario regionale Cisl: "Con la durissima situazione di crisi che da anni sta interessando anche la nostra regione, la ricerca di un lavoro da parte di persone che partono già in una condizione di minori opportunità è ancora più complicata anche nei settori privati; non è accettabile che il pubblico non dia risposte in questo senso a degli obblighi di legge; chiediamo alla Regione una risposta in tempi brevi". Ancona 3 Febbraio 2012
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02/02/2012 Scuola, incontro al Ministero per i pensionamenti 2012
Su sollecitazione sindacale si è svolto il 12 gennaio 2012, al MIUR  (Ministero Istruzione Università Ricerca) un incontro interlocutorio sulle cessazioni dal servizio con decorrenza 1.9.2012.Il consueto provvedimento con cui l’amministrazione fissa, tra l’altro, i termini per la presentazione delle domande è al momento sospeso in attesa dell’incontro congiunto con INPDAP, Funzione pubblica e IGOP chiesto dallo stesso Ministero per chiarire l’applicazione delle nuove disposizioni in questo anno di transizione tra la precedente e l’attuale normativa.Le perplessità riguardano esclusivamente la posizione del personale che ha compiuto 65 anni di età o 40 anni di contribuzione nel periodo settembre/dicembre 2011 e che è interessato dall’applicazione dell’art. 72, commi 7 e 11, del D.L. 78/2010 (prorogato fino al 2014) con riferimento sia all’eventuale pensionamento “forzoso” sia all’accoglimento delle richieste di permanenza in servizio.Non è chiaro, in particolare, se in questi casi l’età anagrafica e contributiva da considerare per i conseguenti provvedimenti è quella richiesta nell’anno 2011 oppure se ci si debba riferire ai nuovi parametri introdotti per l’anno 2012 (66 anni di età – 41 anni e 1 mese di contribuzione per le donne/42 anni e 1 mese per gli uomini).Evidenziamo che non sussistono problemi per i pensionamenti a domanda per i quali si applicano le “vecchie” disposizioni in quanto tutto il personale coinvolto deve aver necessariamente già maturato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2011 (vedi scheda allegata).Da parte di tutte le OO.SS. è stata sottolineata sia la necessità di intervenire con urgenza sulla questione controversa, sia l’opportunità di scindere i provvedimenti e la tempistica dei pensionamenti a domanda rispetto all’applicazione dell’art. 72.Il Ministero si è riservato una riflessione su tutta la materia anche in relazione ai tempi di realizzazione e alle risultanze dell’incontro congiunto già  richiesto. Per ulteriori chiarimenti contattare, previo appuntamento, il dott. Graziano Governatori, Direttore dell’INAS di Macerata, al 0733.4075263 o 0733.4075267
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02/02/2012 Piccoli Comuni, è il tempo delle associazioni
Venerdì’ 3 febbraio 2012  presso la Sala Sisto V in Viale Biagioli a San Severino Marche, la Cisl di Macerata e la Categoria della Funzione Pubblica hanno organizzato un incontro pubblico dal titolo “Il tempo dell’associazionismo: funzioni e servizi delle autonomie locali”. La necessità di forme associative degli enti locali è da tempo è al centro delle elaborazioni e delle proposte della Cisl di Macerata, che su questo tema negli anni scorsi ha riscosso consensi e critiche.La rapida evoluzione del contesto economico e politico nazionale ha ora acceso i riflettori sull’eccessiva frammentazione dei piccoli Comuni italiani. Le manovre finanziarie del 2011 chiamano i Sindaci a partecipare al risanamento dei conti pubblici anche attraverso l’obbligo di associarsi per svolgere funzioni ed erogare servizi al cittadino.  La normativa, complessa e in continua evoluzione, prevede condizioni e  scadenze diversi a seconda della popolosità dei Comuni (meno di mille abitanti, tra mille e cinquemila abitanti). Dietro l’angolo si intravede già una possibile proroga dei termini, che non deve però diventare un alibi per rinviare decisioni importanti, a rischio di trovarsi impreparati al momento  in cui sarà necessario adottarle.La Cisl Confederale e di Categoria vedono nell’associazionismo l’unica strada per garantire un futuro possibile ai piccoli Comuni, tenendo insieme due esigenze: ridurre il “peso” delle autonomie locali sul bilancio dello Stato e mantenere servizi efficaci ed efficienti.  Non sono in discussione i valori della municipalità e della prossimità dell’ente al cittadino, ma va tenuto presente che l’ alternativa alla gestione associata sono i tagli lineari alle amministrazioni locali, che produrranno pure risparmi immediati, ma che in assenza di una riorganizzazione strutturale degli enti significano servizi ridotti e di minor qualità.Una riorganizzazione che non può essere calata dall’alto, ma che va fondata sulla partecipazione dei cittadini e dei lavoratori degli enti locali, ai quali non possono essere presentate proposte a scatola chiusa, ma che al contrario vanno coinvolti e messi al centro dei progetti associativi incentivandoli anche attraverso la partecipazione agli eventuali benefici che da essi dovessero derivare. In questo senso l’incontro pubblico vuole rappresentare il punto di partenza per un percorso di riflessione e di confronto che può giovarsi anche di un’eventuale proroga dei termini di scadenza per l’obbligo di associarsi, a condizione che questo tempo sia utilizzato per pensare insieme a come avviare nel modo migliore le associazioni, magari anche lavorando all’approvazione della tanto sospirata “Carta delle autonomie locali”.Migliorare l’efficienza delle amministrazioni locali significa anche riordinare i diversi livelli istituzionali. In questo senso la Provincia non è un ente da eliminare, ma anzi se possibile da rafforzare recuperando funzioni e competenze che potrebbero essere utilmente espletate in una logica di area vasta provinciale (servizi sociali, trasporti, servizi pubblici a rilevanza economica, piani regolatori del territorio ecc.), anche qui riducendo frammentazioni inefficaci e costose.Di questi argomenti la Cisl ne discuterà con Silvia Spinaci dell’Università di Macerata, con l’Assessore regionale con delega ai servizi pubblici Antonio Canzian, con il Vice Presidente della Provincia di Macerata nonché Assessore alle politiche del lavoro Paola Mariani, con i Segretari provinciali del Partito democratico e del Popolo delle Libertà Roberto Broccolo e Mario Lattanzi e con il Segretario della Cisl nazionale Maurizio Petriccioli.Il Segretario generale Cisl (Marco Ferracuti) Il Segretario Cisl Fp Macerata (Alessandro Moretti)
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30/01/2012 Ircer Recanati, l'importante è il servizio agli anziani
La Cisl Funzione Pubblica di Macerata esprime perplessità in merito alle dichiarazioni di Emanuele Severini, componente del Consiglio di amministrazione dell’Ircer di Recanati, che in un articolo pubblicato su “Il Resto del Carlino” chiama in causa il sindacato accusandolo di eccessivo allarmismo in merito alla trasformazione dell’Ircer di Recanati in Fondazione di diritto privato. Dichiarazione sconcertanti dalle quali è evidente la scarsa conoscenza del consigliere rispetto alle questioni in oggetto, la cui complessità richiederebbe invece maggiore professionalità e competenza. La Cisl Fp, insieme alla Confederazione e alla Federazione dei pensionati, ha partecipato ai vari incontri che hanno preceduto e succeduto la decisione di trasformare l’Ircer da ente pubblico a soggetto privato. Incontri nel corso dei quali il Sindaco di Recanati, Francesco Fiordomo, a nome dell’Amministrazione di Recanati, ha sempre espresso chiaramente la volontà politica di garantire che il servizio alla persona fornito dall’Ircer rimanesse nella sfera del pubblico. La scelta della Fondazione, che avrebbe solo dovuto gestirne il patrimonio, doveva restare funzionale a “salvare” il patrimonio dell’Ircer da presunte ed oscure minacce che peraltro non risultano essere mai state effettuate da alcuno.La Cisl Fp ha sempre sostenuto la propria preferenza per la trasformazione in Azienda pubblica, anche e soprattutto per far rimanere la gestione di un servizio essenziale nell’ambito del pubblico e non solo per garantire maggiori tutele ai lavoratori. In merito a quest’ultimo punto, precisiamo che l’applicazione dello stesso Contratto collettivo nazionale di lavoro non significa che il rapporto di lavoro resti disciplinato in modo identico. Cambiando la natura del datore di lavoro, da pubblico a privato, parte delle norme che disciplinavano il precedente rapporto non si applicheranno più, con differenze rilevanti. Non ci consola poi il fatto che agli ospiti della struttura “vengano regalati” 30 € al mese, espressione quanto meno inopportuna se riferita a degli anziani che pagano una retta comunque salata. Quello erogato dall’Ircer è infatti un importante e delicatissimo servizio alla persona anziana fragile, per il quale dovrebbero prevalere considerazioni relative all’aspetto qualitativo del servizio stesso, rispetto a delle pur importanti valutazioni economiche. Tanto più che eventuali risparmi che si dovessero realizzare oggi non potrebbero in alcun modo essere imputati alla Fondazione appena istituita, quanto se mai alla precedente gestione (pubblica).Stupisce infine che il Comune di Recanati stia spendendo soldi dei contribuenti per consulenze poco utili da parte di “esperti” di Roma. Sapevamo già benissimo che l’Azienda pubblica è più costosa di una Fondazione e che la sua gestione diventa  economica ed efficiente se riferita ad una pluralità di servizi socio assistenziali. Non a caso, uno degli aspetti più importanti della nostra proposta era proprio quello di integrare l’eventuale costituenda Azienda nel sistema integrato dei servizi alla persona, assegnandole la gestione di diverse tipologie di interventi e prestazioni.Tutto ciò nell’intenzione non di destare allarmi inutili e ingiustificati, ma di informare correttamente la cittadinanza, i lavoratori e gli utenti dell’Ircer rispetto alle scelte adottate dall’Amministrazione e delle loro conseguenze, che avremo modo di vedere almeno sul medio periodo. Sicuramente la Cisl sarà in prima linea per verificare i risultati di questa discutibile operazione, vigilando affinché i servizi erogati dall’Ircer di Recanati rimangano di livello elevato e nella consapevolezza che questa istituzione meriterebbe un consiglio di amministrazione all’altezza di un compito così importante.
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30/01/2012 Piccoli Comuni, è il tempo delle associazioni
La Cisl confederale e di categoria del Pubblico impiego ha organizzato un incontro pubblico sul tema dell'associazionismo tra i piccoli Comuni. Venerdi 3 febbraio alla Sala Sisto V in Viale Biagioli a San Severino Marche ore 15.00.
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26/01/2012 Esenzione canone RAI per gli over 75
L'abbonamento RAI: chi è esente e chi può rateizzare il pagamento. Leggi la NOTA della Federazione Pensionati Cisl Nazionale.
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24/01/2012 Trasporto pubblico locale, a rischio 80 posti di lavoro
Il trasporto pubblico locale rischia il fallimento. A lanciare il grido d'allarme sono i Segretari generali di Cisl e Cgil, Marco Ferracuti e Aldo Benfatto, insieme ai Segretari delle Categorie Fit Cisl e Filt Cgil Fabrizio Costantini e Maurizio Procaccini.Il taglio del 5% del Fondo regionale per i trasporti, che da solo garantisce circa il 70% del finanziamento dei trasporti locali, congiunto alla crisi che le aziende di trasporto stanno vivendo a causa dell'aumento del costo dei caruburanti, rischia di rivelarsi fatale.Il taglio sarà operativo dal 1 febbraio prossimo. «Per questo - sostengono Ferracuti e Benfatto - chiediamo un un incontro urgente con la Provincia di Macerata e con le Aziende che gestiscono il servizio, oggi raggruppate nell’ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) che fa riferimento alla Contram Mobilità». Entro questa data è necessario istituire una cabina di regia per ragionare insieme sulla riorganizzazione dei servizi di trasporto, evitando che le conseguenze di questa situazione si scarichino solo sul personale che gestisce il servizio e sulla cittadinanza, danneggiata dalla perdita di qualità del servizio stesso.Il trasporto pubblico urbano ed extraurbano occupa nella Provincia di Macerata circa 400 lavoratori (1.700 in tutta la Regione) .«Se i tagli non saranno gestiti insieme ai lavoratori e ai loro rappresentanti, e se la Provincia si limiterà a raccogliere le proposte “a scatola chiusa” delle Aziende - sostengono Costantini e Procaccini - si rischia una riduzione di organico di almeno 20 posti di lavoro in tutta la Provincia di Macerata  ( 80 a livello regionale) tra pensionamenti non sostituiti e contratti di lavoro in scadenza non rinnovati».In segno di protesta contro questa situazione la Filt Cgil e la Fit Cisl regionali hanno proclamato uno sciopero per il 6 febbraio prossimo.I sindacati chiedono che la rete del trasporto pubblico locale venga riorganizzata con una programmazione di livello provinciale, integrata e sinergica, in grado di mettere insieme le aziende che gestiscono il servizio integrando i vettori e le tratte.«Sebbene  il modello marchigiano sia virtuoso e poco costoso - sostengono i rappresentanti di Cgil e Cisl - rimangono comunque margini per rendere più efficiente la gestione riducendo alcuni costi, come quelli amministrativi o di fornitura, attraverso logiche di aggregazione in grado di creare massa critica ed economie di scala».  Una riorganizzazione che secondo i sindacati  va realizzata anche a livello extra provinciale, ragionando in termini di bacini, nonchè integrando il trasporto pubblico urbano con quello extraurbano, così come il trasporto su gomma con quello su ferro.
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23/01/2012 C'è speranza per la Mediterranea
 C'è ancora una speranza per la Mediterranea. E' questo l'esito postivo  dell'incontro che si è svolto venerdi 20 febbraio presso il Comune di Matelica. Sindacati e Amministrazione della società hanno discusso per più di due ore insieme al Sindaco di Matelica, all'Assessore provinciale al lavoro e al Curatore Fallimentare della società, nel tentativo di sbloccare una situazione delicata e complessa, che vede a rischio 75 posti di lavoro in un territorio già colpito da diverse crisi aziendali. Sia il Curatore che la Società hanno concordato sulla necessità di rinnovare il contratto d’affitto dell'azienda in essere, soprattutto  per scongiurare un "fermo" della produzione che in questo momento sarebbe particolarmente dannoso.  Tutto è però rimandato a mercoledi pomeriggio, quando Amministrazione e Curatore si incontreranno di nuovo per verificare in concreto le condizioni di un nuovo contratto di affitto, di durata non inferiore a tre anni e con opzione di acquisto. Esprimono soddisfazione i Segretari generali di Cisl e Cgil Ferracuti e Benfatto, secondo i quali «la soluzione di cui sopra è la migliore possibile in quanto consentirebbe l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori ora occupati presso la Mediterranea,  ridando speranza nel futuro ad un importante realtà produttiva del Matelicese e della provincia di Macerata». Qualora questa prospettiva non dovesse concretizzarsi non resterebbe altra scelta che vendere la Mediterranea. Ma i compratori andrebbero individuati in tutta fretta in quanto,  ricordano all’unisono Benfatto e Ferracuti « a metà febbraio scadono i 75 contratti a tempo determinato e, per non perdere la mobilità piena, questi possono essere prorogati al massimo per un ulteriore mese. Metà marzo è la data ultima entro la quale quindi devono essere chiare le prospettive. Una data entro la quale chiunque rileverà l’azienda dovrà  presentare un credibile piano industriale». Al termine dell'incontro i sindacati hanno incontrato i lavoratori in un'assemblea che si è conclusa alle 23.00 circa. I lavoratori hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il futuro, ma anche la speranza di un esito positivo di questa vertenza, che il sindacato si impegna comunque a seguire attentamente e da vicino.
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23/01/2012 Crisi anche nel comparto produzione cappe.
«Siamo fortemente preoccupati della crisi che ha colpito anche il settore di produzione delle cappe» dichiara Andrea Cocco, Segretario Generale dei metalmeccanici della Cisl di Ancona. La Faber Spa, azienda che produce cappe aspiranti per cucina, ha deciso di chiudere lo stabilimento umbro di Fossato di Vico, con 187 lavoratori, in seguito alla contrazione di vendite dovuta alla crisi economica. «E’ questo - prosegue Andrea Cocco - il motivo dello sciopero che abbiamo proclamato e che coinvolge lo stabilimento di  Sassoferrato,  dal 19 gennaio fino a lunedì 23 gennaio, giorno in cui l’azienda ha deciso di anticipare l’incontro con i sindacati nella sede di Confindustria Perugia». A supporto del confronto,  nelle prime ore della mattinata,  pullman e auto, con i lavoratori fabrianesi,  sono partiti verso il capoluogo umbro.
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23/01/2012 Fincantieri. I testi degli accordi.
Verbale di accordo Fincantieri Ancona 17 gennaio 2012 Verbale di accordo Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali 21 dicembre 2011 Accordo a margine del Verbale Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali 21 dicembre 2011 Verbale di incontro Fincantieri 21 settembre 2011
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20/01/2012 Antonio Merloni, la Cisl è il primo sindacato
Oggi, venerdì 20 gennaio, si sono svolte le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) presso l’Antonio Merloni C.G.G. di Matelica. La Fim (Federazione Metalmeccanici Italiani) della Cisl di Macerata è stato il sindacato più votato dai lavoratori della Merloni. In particolare il delegato Fim Francesco Orazi è risultato il candidato che ha ottenuto il maggior numero di preferenze personali. Per la prima volta le elezioni delle RSU si sono svolte attraverso un sistema elettorale di tipo proporzionale puro. L’attuale RSU è composta da un rappresentante per ognuna delle tre sigle sindacali più rappresentative (FIM Cisl, FIOM Cgil e UILM Uil).
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19/01/2012 Civitanova, sciopero alla Cerquetti
Mercoledì 18 e giovedì 19 i lavoratori e i sindacati di Categoria della Cerquetti, azienda che opera nel settore dei lavori edili stradali, hanno indetto otto ore di sciopero per protesta nei confronti delle gravi irregolarità che si protraggono ormai da più di un anno e mezzo. L’azienda viene da un periodo di cassa integrazione guadagni straordinaria cui ha fatto seguito una procedura di riduzione di personale. I 14 lavoratori tuttora impiegati non percepiscono lo stipendio dall’agosto scorso, mentre 9 dipendenti in mobilità avrebbero dovuto percepire un incentivo all’esodo in due rate, di cui una è scaduta inutilmente il 30 dicembre scorso e l’altra scadrà domani.Le ragioni della crisi della Cerquetti sono legate alle difficoltà dell’azienda nel riscuotere i crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni committenti, in particolare del Comune di Civitanova, in ritardo nei pagamenti a causa dei rigidi vincoli che il patto interno di stabilità impone agli enti pubblici locali. Il 29 novembre scorso la Cerquetti, i Sindacati e Confindustria avevano siglato un accordo con l’impegno a sanare le pendenze certificando i crediti dell’azienda per procedere legalmente a recupero delle somme dovute dal Comune.Con lo sciopero, al quale c’è stata adesione totale degli operai e degli impiegati della Cerquetti, lavoratori e sindacati chiedono il pagamento immediato di una mensilità per i dipendenti ancora al lavoro, il saldo della prima rata per gli ex dipendenti e la riapertura immediata di un tavolo di confronto per cercare di risolvere questa difficile situazione.
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19/01/2012 "Il lavoro è sempre stato il nostro obiettivo"
FIM CISL COMUNICATO STAMPA RIPARTE IL LAVORO AD ANCONA, GRAZIE ALL’ACCORDO FIRMATO UNITARIAMENTE, IN LINEA CON L’ACCORDO SEPARATO SIGLATO A DICEMBRE AL MINISTERO DEL LAVOROL’intesa firmata ieri in Confindustria fa ripartire il cantiere dorico fermo oramai da mesi; in linea con l’accordo separato siglato il 21 dicembre al Ministero del Lavoro, prevede 205 eccedenze e una gestione non traumatica delle uscite; ci sarà infatti cassa integrazione a rotazione, compatibilmente con le necessità produttive, mentre saranno posti in mobilità, su base volontaria e con incentivi, un numero di 60 lavoratori. “Abbiamo tutelato il salario dei lavoratori in cig e abbiamo da mesi sostenuto che serviva anche un accordo in sede locale per tutelare il cantiere e l’occupazione” dichiara Leonardo Bartolucci Segretario Fim Marche.” Abbiamo rischiato purtroppo di perdere la nave destinata al nostro cantiere; riportare il lavoro ad Ancona è stato sempre il nostro obiettivo, e l’abbiamo perseguito con responsabilità e tenacia, nonostante le difficoltà e le accuse infondate. E Andrea Cocco, segretario della Fim Ancona sottolinea: “Metteremo nei nostri siti i testi degli accordi, perché ognuno, lavoratore o cittadino, possa farsi una sua idea su chi ha perseguito realmente la tutela dei lavoratori; la nostra linea avrà forse avuto un minor appeal mediatico, ma la nostra coerenza è stata decisiva per il risultato ottenuto nell’intesa firmata ieri”.Ancona, 18 gennaio 2012Verbale di accordo Ancona 17 gennaio 2012Verbale di accordo Ministero 21 dicembre 2011Accordo a margine verbale Ministero 21 dic 2011Rassegna Stampa: Conquiste del Lavoro 1_02_2012
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16/01/2012 Corso per la patente europea del computer
La CISL SCUOLA di MACERATA organizza, in collaborazione con lo IAL CISL, un corso per l'acquisizione del titolo ECDL (Patente Europea del Computer).Questa certificazione, che attesta la capacità di usare il Personal Computer a diversi livelli di approfondimento e di specializzazione, ha un ampia diffusione in tutti gli ambiti lavorativi ed è riconosciuta dalle Istituzioni a livello sia centrale che regionale nonché nella Pubblica Amministrazione.La certificazione Interessa chi usa il computer nei contesti più vari, dalla Scuola a tutti i campi del mondo del lavoro e delle professioni.Il titolo ECDL è spendibile e valutabile nei concorsi per il personale Docente, per il personale ATA e nelle graduatorie per le supplenze.Inoltre può essere utile anche per i giovani che iniziano i loro primi passi nei percorsi lavorativi. Gli argomenti necessari per ottenere la certificazione, sono i seguenti:- concetti di base dell'ICT- uso del computer e gestione dei file- elaborazione testi- foglio elettronico- uso delle basi di dati- strumenti di presentazione- navigazione e comunicazione in rete. LA DATA DI INIZIO DEL CORSO PREVISTA PER IL 16 GENNAIO, E' STATA RINVIATA A DATA DA DESTINARSI: LE LEZIONI SI TERRANNO IN ORARIO SERALE (18.30/21.30), MOLTO PROBABILMENTE NEI GIORNI DI LUN/GIO/VE Chi intende iscriversi, deve compilare la scheda allegata e confermare l'iscrizione presso la nostra sede quanto prima. Chi si è già iscritto, deve solo confermare l'iscrizione presso la nostra sede quanto prima. Per ulteriori informazioni, rivolgersi ai seguenti numeri:Ufficio 0733.4075239Chiurchiù Anna Maria 335.441080Foresi Anna Maria 338.4722930 LA SEGRETERIA CISL SCUOLA MACERATA
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13/01/2012 Sì a una nuova riorganizzazione nel rispetto delle regole no all'allarmismo mediatico
Spiace molto dover assistere da qualche giorno ad incursioni vere e proprie sulla stampa che preannunciano sconvolgimenti organizzativi di cui a breve sarebbero oggetto i dipendenti dell’area amministrativa- tecnica della sede di San Benedetto.Per la CISL FP, al di là di quello che leggi e regolamenti regionali ed ASUR hanno già sancito, il luogo, unico ed irrinunciabile, nel quale sviluppare un confronto tra parte datoriale e parte sindacale, rimane il tavolo della contrattazione di secondo livello di ogni Area Vasta. E’ noto che la Direzione dell’ASUR Marche, ormai presa da mania di grandezza e di onnipotenza, stia dando input “oppressivi” alle Direzioni di area vasta affinché, fregandosene dei rapporti sindacali e delle tutele dei lavoratori, sveltiscano una fantomatica riorganizzazione dell’Area Amministrativa e Tecnica che secondo qualche politico regionale più o meno illuminato porterà chi sa quali risparmi. Temiamo invece che la famosa riorganizzazione del personale amministrativo e tecnico aggraverà notevolmente la situazione logistica e burocratica delle Aree Vaste senza dare le risposte che i cittadini e gli stessi lavoratori si aspettano.Ogni illazione presentata nei giorni scorsi sulla stampa è priva di fondamento perché la riorganizzazione, se ne faccia una ragione sia Ciccarelli che Stroppa, dovrà inevitabilmente passare al tavolo del confronto sindacale e se in quel frangente non si troveranno criteri e modalità condivise per gestire una graduale riorganizzazione, la meno impattante possibile sulla vita delle persone, ci saranno sicuramente conseguenze dolorose.Oggi la stragrande maggioranza dei servizi amministrativi e tecnici dell’Area Vasta 5 vanno avanti grazie alla collaborazione dei lavoratori che da anni non vedono sostituiti pensionamenti e trasferimenti e che si vedono arrivare ogni tanto in ufficio colleghi assunti con le più svariate forme flessibili di contratto ad esclusione di quello più approvato cioè il tempo indeterminato.L’ASUR tiene ferma una graduatoria di Assistente Amministrativo, frutto di un concorso espletato regolarmente, ma intanto assume personale amministrativo e tecnico con contratti atipici. Se la forma di mutuo- aiuto del personale amministrativo, che fino ad oggi ha garantito che la baracca andasse avanti, venisse meno, assisteremmo alla paralisi dell’attività amministrativa e di front office. Ciò significherebbe che pratiche varie ma anche prenotazioni, riscossioni e tanto altro si bloccherebbero.Tenuto presente tutto questo, chi in questi giorni fa incursioni sulla stampa asserendo verità non concertate con la parte sindacale farebbe molto meglio a tacere e ad accelerare l’inizio di un confronto con i rappresentanti dei lavoratori che si preannuncia molto difficile e complicato.Per quanto riguarda la CISL FP, c’è la massima disponibilità al dialogo ma con metodi diversi da quelli dei proclami a mezzo stampa. La cornice è stata tracciata dal Piano Sociosanitario regionale e dal regolamento ASUR ma il quadro è tutto da dipingere e quest’ultimo, che dovrà inevitabilmente tenere conto delle diversità territoriali, non potrà prescindere da una uniformità di regole e dal rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori.IL RAPPESENTANTE AZIENDALE IL SEGRETARIO GENERALE Francesco Massari                                                                                      Giuseppe Donati
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12/01/2012 La Cisl di Ascoli critica il Piano socio-sanitario
E' questo il documento di proposte e di critica presentato dalla Cisl confederale e di categoria di Ascoli Piceno sul Piano Socio-Sanitario Regionale relativamente ai servizi dell'Area Vasta 5 di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto.
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11/01/2012 Merloni. Firmato accordo, Cig per due anni e formazione per 700 lavoratori.
Siglato martedì 10 gennaio 2012 a Roma, presso il Ministero del Lavoro, l'accordo per la cassa integrazione per riorganizzazione per due anni per i 700 lavoratori della Antonio Merloni, riassorbiti dalla J&P di Giovanni Porcarelli, che ha acquisito il settore 'bianco' del gruppo fabrianese. I 700 lavoratori sono distribuiti tra i due stabilimenti di Fabriano nelle Marche e quello di Gaifana in Umbria. L'accordo prevede anche iniziative di formazione e riqualificazione de lavoratori dei tre siti, che inizialmente continueranno a lavorare nel loro settore tradizionale, per passare alla produzione di componenti per elettrodomestici 'professional'. Presenti all'incontro le rappresentanze dell'azienda, di Confindustria Ancona e i rappresentanti nazionali e territoriali di Fiom, Fim e Uilm. ''Diamo seguito all'accordo con J&P - ha commentato Andrea Cocco, Segretario Generale Fim-Cisl Ancona - la Cig era gia' prevista nel piano industriale di J&P , cosi' come la formazione''.
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11/01/2012 Fincantieri: importante incontro tra Ministro e Sindacati.
VERBALE DI ACCORDO del 21 dicembre 2011Accordo a margine del Verbale di Esame Congiunto
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09/01/2012 Sanità Fermo e Ascoli, servono nuove risorse
La settimana prossima sarà molto importante per le sorti della sanità della nostra regione ma soprattutto per le due Aree Vaste del Sud delle Marche.Terminate le festività natalizie e di fine anno, si dovrà tornare al tavolo regionale con estrema fretta e senza ulteriori rinvii, come quello chiesto dalla UIL per l’incontro del 3 gennaio scorso, per discutere con l’Assessore alla sanità ed il Direttore del Dipartimento salute del cuore del problema della sanità regionale: il personale da assumere ed i contratti da confermare.Ai cittadini fermani, sanbenedettesi ed ascolani va detta la verità nuda e cruda e cioè, al di là di voli pindarici dei politici di turno che sparano illusioni all’infinito sulla stampa promettendo aziende e servizi superspecialistici che non si realizzeranno mai, il problema imminente sarà quello di poter confermare i servizi sanitari attuali. Senza una deroga al blocco delle assunzioni previsto nel Piano Sociosanitario che grazie ai sindacati è stato portato dal 50% al 30%, i reparti ed i servizi del sud delle Marche andranno a fondo. Attualmente infatti negli organici delle aree vaste 4 e 5 sono presenti decine e decine di professionisti e operatori sanitari e non, assunti con contratti a tempo determinato in scadenza che se non verrà derogato il blocco, non verranno riconfermati o sostituiti alla scadenza. Questi lavoratori, garantiscono l’assistenza e l’attività ordinaria nei reparti che già sono, con la loro preziosa presenza, in difficoltà. Figuriamoci farne a meno.La CISL FP torna quindi a chiedere alla Giunta Regionale e ai politici che rappresentano i territori che insistono sulle Aree Vaste 4 e 5 di rendersi conto della REALE situazione in cui si trova la sanità. Non servono illusioni ma interventi seri e concreti per cercare di mantenere in vita i servizi attualmente esistenti.Per quanto riguarda l’Area Vaste 4 abbiamo assistito all’ennesima sceneggiata dell’ASUR che ha bloccato la determina di individuazione della dotazione organica dell’Ospedale e territorio di Amandola che dal 1 gennaio 2012 a tutti gli effetti è confluita nell’area vasta di Fermo. Anche su questa partita una volta per tutte ci vuole chiarezza e verità. Amandola è strategica per l’area montana ma anche per il fermano, visto che l’ospedale di Fermo è del tutto insufficiente a dare risposte all’utenza sia per scarsità cronica di posti letto che per i lavori ormai infiniti che si stanno facendo con molta lentezza al suo interno, che lo hanno trasformato in un ospedaletto da campo. La struttura residenziale che è situata accanto all’ospedale di Amandola è da attivare subito sia per dare risposte alla popolazione locale ma anche per aumentare l’offerta di RSA del fermano. Di questo sono mesi che se ne parla, ma dove sono i finanziamenti aggiuntivi per il personale? Dove sono le risposte concrete ( leggasi soldi veri e spendibili) dell’ASUR e della Regione su questa partita? Per ora c’è un silenzio assordante e tanti, troppi buoni propositi che non servono né ai cittadini di Amandola né a quelli di Fermo.La CISL FP vuole essere molto chiara: BASTA PARLARE DI NUOVI SERVIZI A ISORISORSE che significa solamente carichi di lavoro insopportabili per gli operatori ed i professionisti ed una bassissima qualità dell’assistenza e dell’offerta per i cittadini. Su questo è necessario fare un fronte comune. Gli obiettivi dei lavoratori della sanità e dei cittadini- utenti sono gli stessi: avere le risorse economiche che spettano a questo territorio e che nel passato gli sono state sottratte a favore di altri territori molto più sponsorizzati politicamente e riequilibrare l’offerta ospedaliera e territoriale. Occorrono risorse fresche e spendibili e non chiacchere. Ci vogliono progetti finanziati ad hoc per recuperare le strutture periferiche “SUBITO” NON DOMANI. Basta con lo scaricare sui lavoratori i danni della cattiva gestione degli ultimi 20 anni. Su questo fronte non ci saranno sconti. I diritti contrattuali andranno TUTTI rispettati senza eccezioni per alcuna situazione, come si sta cercando di fare per esempio con l’ADI o con la Riabilitazione. Gli operatori hanno già dato, ora tocca alla politica farci capire se oltre alle parole vuole portare a casa qualche piccolo risultato concreto per il sud delle Marche.IL SEGRETARIO GENERALE Giuseppe Donati
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04/01/2012 Viaggi e Soggiorni
Le proposte di viaggio e soggiorno per l'anno 2012
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02/01/2012 La persona e il lavoro al centro dell'economia
Stiamo attraversando una momento storico difficile. La crisi che ci ha accompagnato negli ultimi anni ha modificato il contesto sociale nel quale ci troviamo a vivere e ad operare. Assistiamo ad una velocizzazione estrema dei processi economici, che si complicano generando  disorientamento. Aumentano le difficoltà di tenuta dei rapporti, si sbriciolano le relazioni e le reti sociali. Larghi strati della società, fin qui abbastanza agiati, stanno tornando a collocarsi a ridosso della soglia di povertà. Nascono nuove vulnerabilità che coinvolgono la maggioranza della popolazione e che la crisi degli ultimi tre anni rende più evidenti.Una crisi di cui non possiamo dimenticare le cause, che in parte nascono anche da una nostra grave mancanza. Negli ultimi vent’anni, con una trascuratezza imbarazzante, abbiamo lasciato che si diffondesse l’idea che per produrre ricchezza non è più necessario il lavoro. Si diventa molto più ricchi e molto più in fretta con un’economia che “gira” intorno alle speculazioni finanziarie. Di conseguenza perdono importanza i luoghi del lavoro e, con essi , anche le donne e gli uomini che lavorano. Ma la crisi della finanza speculativa senza regole, estesasi al mondo della produzione, ha comportato il fallimento di tantissime imprese e la perdita di occupazione e di reddito per le persone e le famiglie (cfr. “ Per una riforma del sistema finanziario” del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace). Oggi sono “sotto scacco” anche gli stati nazionali, costretti a tagliare la spesa per la previdenza, la sanità, la scuola e l’assistenza. Stiamo smantellando così un sistema di protezione sociale costruito con grande fatica nei decenni scorsi.La dottrina sociale della Chiesa ha sempre messo al centro dello sviluppo la persona umana, che trova nel lavoro un’opportunità e un diritto attraverso cui ognuno può responsabilmente costruire la sua libertà, affermare la propria dignità e procurare i mezzi di sostentamento per se e per la propria famiglia. La nuova economia dovrà rimettere al centro il lavoro, creando un presupposto di redistribuzione e di investimento sulla capacità delle persone e delle famiglie. Questo significa investire sulla formazione, sulle politiche attive e sui collegamenti tra scuola e mondo del lavoro, creando nuove chance di occupazione per i giovani.In un paese in cui i tassi di occupazione femminile sono tra i più bassi in Europa non si può prescindere da politiche di conciliazione. Le donne italiane, strette tra la necessità di accudire i loro bambini  e di prendersi cura anche dei genitori anziani, devono essere messe in condizione di poter lavorare. Oggi una famiglia monoreddito con due figli è a forte rischio povertà. Per questo servono riforme strutturali che liberino risorse per servizi e trasferimenti monetari che sostengano la conciliazione tra lavoro e attività di cura per bambini ed anziani. E’ una sfida difficile ma necessaria, che i governi e le amministrazioni locali a tutti i livelli devono fare propria per contribuire a ricostruire un’economia che torni ad essere a misura delle persone, delle comunità e dei territori, fattore di crescita, di integrazione e di coesione sociale.Dino Ottaviani, Segretario generale Pensionati Cisl Macerata
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31/12/2011 Centri commerciali marchigiani: NO alle aperture selvagge.
Il settore COMMERCIO DI CGIL - CISL - UIL MARCHE  annuncia una poderosa raccolta firme in tutte le principali piazze delle Marche per indurre la Regione  a non recepire il provvedimento di legge nazionale sulla liberalizzazione delle aperture dei grandi centri commerciali introdotta dall'ex ministro Brambilla, tanto inutile quanto rischioso per la distribuzione locale.
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27/12/2011 Loro Piceno, rischio sciopero alla Casa di riposo
Amaro Natale quello delle dieci lavoratrici della Casa di Riposo comunale di Loro Piceno, senza tredicesima e senza stipendio.La Cooperativa "Mai Piu’ Soli", della Provincia di Salerno, si aggiudicò l’appalto nel 2009 e sta  gestendo l’assistenza agli ospiti della casa di riposo dal 2010.Già nei primi mesi del 2010, la CISL Funzione Pubblica di Macerata contestò i continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni  ed il mancato rispetto di un accordo che manteneva alle lavoratrici gli scatti di anzianità maturati.Il Comune di Loro Piceno che, purtroppo, bandì la gara al massimo ribasso,  più volte è stato “invitato” dalla CISL FP a recedere dal contratto di appalto con questa Cooperativa che ha ampiamente dimostrato la propria inaffidabilità e scorrettezza.Intanto, la logica del risparmio, applicata ad un settore delicato come quello dell’assistenza alla persona, fa pagare il conto ai soggetti più deboli: le lavoratrici.Il senso di responsabilità e la dedizione di queste donne ha permesso che fino ad ora gli ospiti della casa di riposo non facessero le spese di tutto questo, ma, dalla CISL, è già stato proclamato lo stato di agitazione delle lavoratrici e, non si esclude che, il perdurare di questa situazione, porti allo sciopero.La CISL Funzione Pubblica, richiamando l’Amministrazione comunale alla propria responsabilità, sollecita nuovamente il recesso dall’appalto.Laura Raccosta, della CISL FP, a nome di tutta la CISL, testimonia la propria vicinanza e solidarietà alle lavoratrici, garantendo che verrà intrapresa ogni iniziativa, anche giudiziaria, per tutelare queste donne che quotidianamente assistono i nostri anziani.Laura Raccosta – Segreteria CISL FP MarcheContatti: laura.raccosta@cisl.itTel. 333.18.35.785
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17/12/2011 Assemblea dei dipendenti pubblici in Provincia
I lavoratori del pubblico impiego di Pesaro  si sono riuniti  giovedì 15 in  assemblea unitaria presso la Provincia. Nell’occasione hanno ribadito con forza di non sentirsi un peso ma una risorsa. Il Segretario della FP- CISL di Pesaro – Urbino Francesco Todaro   rimarca come “i dipendenti pubblici vogliono dimostrare alla cittadinanza di essere la risorsa di un paese democratico e civile che necessita di servizi pubblici efficienti quanto essenziali.”“ Da anni  - sostiene Todaro - occorre una riforma seria delle pubbliche amministrazioni che intervenga nella riduzione delle spese, nelle razionalizzazioni delle risorse e nella valorizzazione delle professionalità interne, allo scopo di erogare servizi sempre migliori alla cittadinanza”.“Questa riforma - continua Todaro - passa attraverso l’eliminazione degli sprechi che si annidano nelle troppe consulenza, negli appalti, negli incarichi, nella gestione spesso clientelare di alcuni politici e di alcuni dirigenti che non pensano alla organizzazione migliore dell’ufficio ma ad altro producendo inefficienze e disservizi. Da anni  noi chiediamo di cambiare mentalità, privilegiando il merito e le buone professionalitài. Chi si oppone al cambiamento  non sono i lavoratori del pubblico impiego  - conclude Todaro – ma chi di questi sprechi ne è responsabile  e che da questa crisi difficile non è toccato per niente, perché non ne è nemmeno sfiorato.”
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15/12/2011 16 Dicembre: Sciopero dei lavoratori bancari
Le modalità tecniche dello sciopero
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15/12/2011 Riforma della sanità, la Cisl vuole esserci
Più equità nella distribuzione delle risorse tra le cinque provincie marchigiane, coinvolgimento delle strutture private nel taglio dei posti letto e potenziamento dei servizi sanitari sul territorio. Sono queste le principali richieste che la Cisl ha presentato alla tavola rotonda sul Piano socio sanitario organizzata ieri, mercoledì 14 dicembre, alla Domus S. Giuliano di Macerata.In una sala gremita - circa 200 i partecipanti tra operatori, cittadini, pensionati e addetti ai lavori – il dibattito ha coinvolto il Consigliere regionale Francesco Comi, il Direttore dell’Area Vasta 3 di Macerata Enrico Bordoni e i tre sindaci di Macerata, Civitanova Marche e Camerino.«Siamo contrari all’istituzione di nuove aziende ospedaliere e anzi chiediamo una legge regionale che stabilisca che l’unica azienda è quella di Torrette (Ospedali riuniti di Ancona)» ha sostenuto il Segretario dei pensionati Dino Ottaviani. Confermata anche la proposta Cisl di un ospedale unico provinciale, diffuso su tutto il territorio e in grado di valorizzare le specialità e le vocazioni delle strutture nella nostra provincia.Sistino Tamagnini, Segretario generale della Funzione pubblica, ha fatto presente la necessità di riaprire da subito la contrattazione per consentire al sindacato di partecipare alla riorganizzazione dell’ Area Vasta n.3.  «Per questo però abbiamo bisogno di leggere attentamente i dati di bilancio, così da ridurre gli sprechi e migliorare la qualità dei servizi e del lavoro».La situazione degli operatori della sanità è molto difficile. Carichi di lavoro pesanti, turni lunghi, impossibilità di fruire di riposi e ferie per un recupero psicofisico. «La carenza cronica di personale – afferma Tamagnini - ci costringe ad affrontare in prima linea il disagio che vive l’utenza nelle corsie, nei Pronti Soccorsi, nei Servizi e nel territorio».Francesco Comi, presidente della quinta Commissione del Consiglio regionale marchigiano, ha ricordato i risultati raggiunti dall’Azienda unica nell’azzerare il debito della sanità marchigiana, una delle più virtuose in tutta Italia. «Siamo l’unica regione italiana ad aver voluto approvare il piano sanitario in un contesto nazionale difficile e imprevedibile. Ora lavoreremo a dei piani di attuazione sul territorio, anche grazie all’aiuto del sindacato, con il quale apriremo tavoli di concertazione».Il Direttore dell’Area Vasta 3 di Macerata, Dott. Enrico Bordoni ha rassicurato tutti sul fatto che nessun ospedale del maceratese chiuderà i battenti. «Certamente il passaggio all’Area Vasta richiede uno sforzo per ridistribuire le risorse sul territorio secondo maggiore equità. L’ospedale unico diffuso sul territorio sarà un percorso obbligato per lavorare in una logica di Area Vasta, e nel frattempo possiamo pensare a progettare anche una nuova struttura».Meno ottimista Romano Carancini, sindaco di Macerata, che ha parlato di un “rischio schiacciamento” per il capoluogo. Per Carancini «le linee strategiche del piano ci parlano di una sanità maceratese che rimarrà “spezzettata” tra la zona montana e il nuovo ospedale che sorgerà in provincia di Fermo».Il Sindaco di Civitanova Marche Massimo Mobili ha invitato tutti, in particolare i sindaci, a superare i campanilismi e ad abbandonare posizioni indifendibili, come la difesa del punto nascite all’Ospedale di Recanati, che con meno di 450 parti all’anno dovrà chiudere per legge. Per Dario Conti, Sindaco di Camerino «non possono farsi riforme della sanità solo tagliando le risorse. Al contrario dobbiamo riconvertire la spesa sanitaria per poi reinvestire sulle strutture pubbliche assumendo nuovo personale sanitario». Per questo, secondo Conti deve riunirsi quanto prima la Conferenza dei sindaci dell’Area Vasta di Macerata.http://www.youtube.com/watch?v=FIadMCv1_84&feature=youtu.be
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09/12/2011 Tavola rotonda sul Piano socio sanitario regionale
 Mercoledì 14 dicembre la Cisl di Macerata, insieme alle Categorie della Funzione Pubblica e dei Pensionati, ha organizzato una tavola rotonda per discutere del Piano socio sanitario che verrà approvato dall’Assemblea legislativa regionale.All’interno del percorso di riorganizzazione della sanità marchigiana iniziato lo scorso anno, le scelte adottate dal piano condizioneranno il futuro della sanità marchigiana. Per questo motivo la Cisl vuole partecipare attivamente al dibattito contribuendo a definire i contenuti concreti del documento.Riduzione dei posti letto negli ospedali per acuti, riconversione dei piccoli ospedali con servizi territoriali, soppressione delle Unità Operative di piccole dimensioni, aree di degenza basate sull’intensità assistenziale e non più sulla disciplina di appartenenza. Sono solo alcuni dei processi attraverso i quali il servizio sanitario regionale verrà rimodellata nell’ottica della razionalizzazione e della riduzione dei costi.Le indicazioni generali contenute dal Piano saranno attuate sui territori attraverso appositi piani industriali, che dovranno essere oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali, con l’obiettivo della massima condivisione e partecipazione nelle scelte operative da intraprendere. Ma nessun confronto può essere instaurato fintanto che le parti sociali non avranno a disposizione dati certi per condividere le scelte operative. Il 4 novembre scorso la Cisl li ha formalmente richiesti alla Direzione di Area Vasta 3. Scandaloso è il fatto che ancora oggi non abbiamo ricevuta alcuna risposta.In ogni caso almeno tre sono le condizioni affinché la riorganizzazione diventi sostenibile e quindi accettabile:  il ripristino di criteri di equità nella ripartizione delle risorse tra le province marchigiane, riequilibrando lo svantaggio finora subito dall’Area Vasta n. 3 di Macerata nei confronti di quella anconetana (quasi 5 milioni di € in meno nel 2010). Uno squilibrio accentuato dall’Azienda “Ospedali riuniti” di Ancona, alla quale va un budget che ammonta a più di un terzo di quello destinato all’intera provincia di Ancona, che dovrebbe garantire servizi di alta specialità per tutti cittadini marchigiani, ma la cui attività è costituita, per circa il 50%, da prestazioni ordinarie erogate per lo più alla popolazione anconetana. Il coinvolgimento della sanità privata nel processo di riorganizzazione. Non è ammissibile che mentre si tagliano posti letto negli ospedali per acuti allo stesso tempo viene autorizzata l’apertura di nuove cliniche private. La Cisl pretende quindi che nessun posto letto privato (per acuti, di lungodegenza o riabilitazione) venga autorizzato fintanto che la riorganizzazione del sistema pubblico non sia completata. In ogni caso l’offerta sanitaria privata non deve competere con quella pubblica ma deve integrarla nelle aree dove questa è più carente. Il potenziamento dei servizi territoriali, che dovrà essere effettivo e preceduto da un confronto vero con le forze sociali, per valutare attentamente l’impatto che tale processo avrà sui lavoratori e sui pazienti. La Cisl di Macerata conferma poi la sua netta contrarietà rispetto all’istituzione di nuove aziende ospedaliere, che accentuano la separazione tra servizi ospedalieri e territoriali, che vanno invece integrati con più forza. Chiediamo che, con legge regionale, venga mantenuta una sola azienda ospedaliera – gli Ospedali riuniti di Ancona – deputata ad erogare prestazioni sanitarie d’eccellenza. Qualora così non fosse, e venisse confermata l’ipotesi prevista dal Piano dell’istituzione di una nuova Azienda Marche sud, sarà allora necessario ripensare l’assetto complessivo prevedendo un’azienda ospedaliera anche nel maceratese.In ogni caso il Piano dovrà confermare l’ipotesi di un ospedale unico provinciale diffuso su tutto il territorio, da sviluppare valorizzando le specialità già in essere negli ospedali di rete maceratesi.Su questi temi la Cisl di Macerata impegnerà sia tecnici - il Direttore dell’Area Vasta 3 Dott. Enrico Bordoni - e politici locali, in particolare il Presidente della V Commissione Consiliare Francesco Comi e i Sindaci di Macerata, Civitanova Marche e Camerino, sedi delle tre ex Zone territoriali e dei tre ospedali di rete provinciali.I Segretari generali Cisl, Fp e FnpMarco Ferracuti, Sistino Tamagnini e Dino Ottaviani  
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06/12/2011 La Cisl fa il pieno di voti alla Sintegra
Il segretario provinciale della Federazione dei trasporti (FIT) della Cisl di Macerata, Fabrizio Costantini, esprime soddisfazione per l’esito delle votazioni, all’indomani dell’elezione della rappresentanze sindacali unitarie all’interno dell’azienda Sintegra spa, la più grande azienda provinciale che opera nel settore dei rifiuti con sede a San Severino Marche.L’esito delle votazioni ha visto eletti 9 delegati Cisl su 11 rappresentanti da eleggere. «Ringrazio tutti i dipendenti per la fiducia accordata alla Cisl – ha detto Costantini – Questo brillante risultato ci stimola a continuare con senso di responsabilità nei nostri impegni verso i lavoratori e a lavorare in maniera assidua per le riforme del settore che ci attendono nel 2012. Siamo certi che non tradiremo la fiducia espressa dai dipendenti dell’azienda».     Il Segretario Provinciale Fit-CislFabrizio Costantini
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06/12/2011 Bilanci degli enti locali, le richieste del sindacato pensionati
Seria lotta all’evasione fiscale, politiche tariffarie  e  tributarie eque e sostenibili  per lavoratori dipendenti e pensionati, politiche abitative  a “misura di anziano”,  una  gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali oltre alla valorizzazione dell’associazionismo e  del volontariato.Sono queste  le  5 priorità per le Segreterie Regionali  SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP –UIL  nella definizione dei bilanci degli enti locali  in tempo di crisi e di tagli lineari.«Abbiamo voluto definire in un documento unitario - afferma Mario Canale , Segretario generale FNP Marche -  le priorità comuni da portare al confronto territoriale sui bilanci 2012, con l’intento di favorire una concertazione coordinata ed efficace su tutto il territorio marchigiano».Il documento verrà presentato il 20 dicembre prossimo in una conferenza stampa organizzata dalle Segreterie regionali dei pensionati di Cisl, Cgil e Uil.
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05/12/2011 Questa manovra è sbagliata
"Non siamo d'accordo. La manovra grava solo su lavoratori e pensionati". Lo ha dichiarato Raffaele Bonanni, commentando la manovra illustrata dal Governo alle parti sociali. "Sulle tasse vengono caricati solo coloro che hanno la ritenuta alla fonte. Quelli che hanno guadagni superiori non devono sfuggire all'esigenza di equità. Siamo d'accordo a epurare l'Irap, ma la stessa attenzione serve sul sostegno ai consumi".Ma e' sulle pensioni che Bonanni usa i toni piu' duri: "Concentrare sulla platea dei pensionati i sacrifici con l'estensione del contributivo e l'aumento dell'eta' pensionabile avra' un effetto devastante - ha detto. Va bene l'equilibrio dei conti ma e' troppo veloce il passaggio al contributivo e l'innalzamento dell'eta' e la somma dei due interventi non e' una modifica sostenibile. Non solo, per le donne e' difficile raggiungere il traguardo dei 41 anni ed e' sbagliato anche il blocco della rivalutazione delle pensioni". Inoltre, manca la parte che rende obbligatoria la previdenza integrativa per i giovani.Ci sara' un effetto devastante e la manovra non aiutera' il paese ad uscire dalla crisi senza confronto con le parti sociali. Chi darà garanzie alle gente? Chi farà da filtro?" ha sottolineato dicendo di aver sollecitato il Governo a "discutere ancora in queste ore"."Il governo non ha calcolato l'impatto sociale di questi provvedimenti, voglio sperare che ci siano possibilita' di concertazione su questi temi. Speriamo che Monti raddrizzi questo indirizzo sbagliato facendo una patrimoniale e non caricando sulla prima casa. La manovra rischia di essere deleteria anche perche' e' stata messa in campo senza alcuna concertazione. Occorrono risposte immediate ma ben ponderate".
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05/12/2011 Sciopero dei lavoratori Canalini
Dopo lo sciopero interamente riuscito nell'ambito del magazzino, l'assemblea dei lavoratori della Canalini srl riunitasi in occasione del presidio organizzato per lo sciopero, ha proclamato il blocco di tutte le prestazioni straordinarie.  
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01/12/2011 Sacrifici enormi per i soggetti più deboli
Le Segreterie Regionali dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil esprimono forte preoccupazione e netta contrarietà circa le notizie riportate dalla stampa in merito al fatto che, per far fronte alla situazione di crisi del paese, tra le misure che il Governo sta studiando per la manovra economica si prevede il blocco totale del recupero dell'inflazione per le pensioni per il 2012 e l'innalzamento (tra i 41 e i 43 anni) del numero di anni obbligatori per le pensioni di anzianità.Il blocco della perequazione automatica, ovvero il recupero dell’inflazione, per molti pensionati della nostra regione sarebbe un’ulteriore aggravamento delle già precarie condizioni di vita.In sostanza verrebbero ulteriormente colpiti tutti quei pensionati INPS, circa il 60% nelle Marche, con una pensione al di sotto dei 500 euro mensili, che già stanno pagando la riduzione del potere d’acquisto, i tagli allo stato sociale, la riduzione delle prestazioni al sistema sanitario e dei trasporti pubblici.Sarebbero chiamati a farsi carico di sacrifici enormi, ancora una volta ,i soggetti più deboli della società mentre permane un alto tasso di evasione ed elusione che ha portato l’Italia ad essere tra i paesi al più alto tasso di disuguaglianza.Le Segreterie dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil Marche, auspicano l’avvio, quanto prima, di un serio confronto con il Governo per lavorare a misure previdenziali, eque e sostenibili, come richiesto anche dall’Unione Europea. Ribadiscono,inoltre, che per dare respiro al Paese è necessario recuperare risorse laddove ci sono realmente e non far cassa con le pensioni: è una questione di giustizia sociale.Le Segreterie Spi Fnp Uilp
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29/11/2011 Rischio chiusura per due aziende a San Ginesio
Le Categorie dell'Artigianato di Cisl e Cgil esprimono preoccupazione per l'incertezza dei i 20 lavoratori delle aziende Tirabasso spa e Tnd srl di San Ginesio, aziende del settore tessile e artigiano con sede a Pian di Pieca (San Ginesio).Già da anni i lavoratori usufruiscono degli ammortizzatori sociali per coprire lunghi periodi di inattività. La situazione negli ultimi mesi si è però aggravata, tanto da rendere concreto il rischio di un taglio del 50% del personale.Dopo diversi incontri, i lavoratori e le organizzazioni sindacali  hanno sollecitato le aziende a presentare un piano di ristrutturazione che gli stessi titolari avevano sostenuto di voler mettere in campo. Al momento però non si ha alcun riscontro progettuale. Anche per questo, il 4 novembre scorso, è stato indetto uno sciopero di 4 ore al quale ha aderito la quasi totalità dei dipendenti.Le organizzazioni sindacali e i lavoratori continueranno a chiedere incontri e a sollecitare una soluzione. Soprattutto verso Confindustria, alla quale una delle due ditte è associata, e dalla quale il sindacato pretende  un impegno più forte a tutela dei posti di lavoro e per un percorso più chiaro.Serve però anche maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali, invitate a vigilare e ad intervenire, non sottovalutando i rischi che deriverebbero dalla chiusura di queste due attività.«Nel contesto della realtà locale di Pian di Pieca - sostiene Andrea Luzi della Cisl Artigianato - la perdita di occupazione sarebbe una responsabilità  grave, in quanto impoverirebbe il tessuto produttivo locale generando una vera e propria emergenza sociale».
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29/11/2011 Contrastare la crisi investendo sul sociale
I servizi sociali non sono una voce di spesa, ma un investimento sul quale bisogna puntare specie in temi di crisi. Questo è quanto emerge dall’incontro pubblico che la Cisl e la Federazione dei pensionati hanno organizzato lunedì 28 novembre al Teatro Velluti di Corridonia.Lo spunto per parlare di welfare è offerto dal disegno di legge delega presentato quest’estate dal Governo sulla riforma del sistema fiscale e di assistenza sociale. Un provvedimento che mira a riordinare la spesa sociale italiana ma sul quale, secondo il Segretario generale dei pensionati di Macerata Dino Ottaviani «non possiamo nasconderci forti perplessità di fondo. Tagliare 20 miliardi di € dalla spesa per l’assistenza significa in pratica distruggere l’intero settore. Va bene riqualificare la spesa ma non tagliarla in modo lineare e indiscriminato». Secondo Ottaviani rimangono poi aperte tutte le questioni di fondo del welfare italiano, come la definizione dei livelli essenziali di assistenza, la compartecipazione egli utenti ai loro costi, la costituzione di un fondo nazionale per la non autosufficienza e la lotta alla povertà.Alcune ricette sono state proposte dal Prof. Emmanuele Pavolini, docente di Scienze politiche all’Università di Macerata. «Se si taglia nel welfare è necessario reinvestire almeno in parte sul lavoro delle donne e dei giovani, e quindi su politiche di conciliazione e formazione». Una risposta alle carenze del sistema pubblico può venire poi dal welfare bilaterale e di categoria.Resta indispensabile, secondo Pavolini, che i piccoli comuni si associno per gestire i servizi sociali. «Questo non significa disperdere il valore della municipalità e della rappresentanza, ma semplicemente rinunciare alcune competenze che comunque non si è in grado esercitare». Sulla non autosufficienza infine Pavolini sottolinea l’urgenza di rivedere l’indennità di accompagnamento, sulla quale si spende tantissimo (9 miliardi di €) e che deve essere differenziata in base alla gravità della disabilità e al reddito del richiedente.Proprio sulla non autosufficienza l’Assessore regionale alle politiche sociali Luca Marconi ha confermato l’intenzione della Regione Marche di confermare l’apposito Fondo regionale. «Dal 2009 ad oggi la Regione ha messo 8 milioni di € l’anno per la non autosufficienza. Ora che il Governo ha eliminato il Fondo nazionale, la Regione conferma il suo Fondo, impegnandosi anzi ad aumentarlo di un milione per il 2012 e, forse, di un altro milione per il 2013». Sulle sfide che attendono la Cisl ha concluso il Segretario generale Marco Ferracuti per il quale «è importante non scardinare un sistema sociale che finora ha dato risposte. Soprattutto è inaccettabile l’equazione per cui a meno risorse devono corrispondere tagli dei servizi».Gli Enti locali devono lottare per eliminare sprechi e soprattutto contrastare l’evasione fiscale, istituendo i Consigli tributari locali. «Soprattutto però - conclude Ferracuti - i servizi sociali vanno amministrati creando Aziende pubbliche che aggreghino più comuni e che gestiscano una filiera più lunga di servizi, creando massa critica e sinergie»http://www.youtube.com/watch?v=YCzYbZa3eMk
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25/11/2011 Isee, accordo tra Anci e Sindacati
Firmato l'accordo tra l'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) Marche e i Sindacati confederali regionali Cgil Cisl e Uil sull'Isee.L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente è lo strumento cui la normativa nazionale affida la funzione di valutare la situazione economica di un soggetto che richiede una prestazione sociale agevolata, al fine di determinarne la compartecipazione al costo sostenuto dall'amministrazione che la eroga e, in alcuni casi, anche l'accesso al servizio stesso.Si tratta di uno strumento che già oggi le amministrazioni comunali marchigiane utilizzano principalmente rispetto ai servizi sociali ed educativi come i nidi d'infanzia, mense e trasporti scolastici, servizi domiciliari e residenziali per anziani e disabili, con significative differenze  per gli ambiti di applicazione. per la funzione dello strumento e per le modalità tecniche di gestione.In questo senso l'accordo mira ad introdurre elementi che possano rendere più omogenea l'applicazione dello strumento. Ad esempio favorendone l'utilizzo a livello non solo comunale ma anche di Ambito sociale (l'aggregazione di più comuni per il coordinamento e la gestione dei servizi sociali), privilegiandone una struttura lineare che meglio possa garantire, rispetto ad un sistema per scaglioni, la progressività e quindi l'equità nella valutazione delle diverse situazioni.Rimane aperta la questione di come valutare la situazione economica degli anziani non autosufficienti e disabili, per i servizi erogati ai quali spesso le amministrazioni comunali chiamano a compartecipare anche le famiglie. Su questo delicato punto, in assenza di una necessaria normativa nazionale, l'accordo invita la Regione Marche ad intervenire per dare indicazioni su come orientarsi.
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24/11/2011 Rinviata l'approvazione del Piano socio sanitario
Il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ha incontrato ieri i Segretari regionali confederali, dei pensionati e del pubblico impiego di  Cgil Cisl e Uil. Al centro del vertice l'approvazione del Piano socio sanitario regionale, il contenuto del quale era stato criticato nei giorni scorsi dai sindacati.Il Presidente della Giunta ha confermato che il governo regionale, dopo aver accorpato le 13 Zone territoriali in 5 Aree vaste con la legge 17 del 1 agosto scorso,  non vuole proporre  un’altra modifica dell’assetto organizzativo della sanità marchigiana.  In altre parole non sono in vista né la costituzione di nuove aree vaste (neanche la montana) né l’attribuzione alle Aree Vaste stesse della personalità giuridica.L'Assessore alla salute Mezzolani e il Presidente della quinta Commissione Consiliare Comi hanno poi presentato una lunga serie di emendamenti al Piano, molti dei quali recepiscono alcuni dei punti critici evidenziati da Cgil Cisl e Uil nel loro documento.  In particolare sono stati rimossi i riferimenti alla divisione tra Area vasta ospedaliera e Area vasta territoriale, vivacemente contestati nei giorni scorsi dai sindacati.La Regione ha anche assicurato che la copertura del turn over, ossia la sostituzione degli operatori che andranno in pensione, sarà prevista al 70% e non al 50%, come precedentemente scritto nel Piano. Questo a garanzia dei livelli di qualità dei servizi e e delle condizioni di lavoro degli operatori, alle prese con un disagio sempre più forte. In una nota il Segretario generale Cisl Mastrovincenzo esprime apprezzamento per «l'intenzione della Regione Marche di ripristinare un assiduo e corretto metodo di relazioni, e per alcune delle modifiche apportate nel senso delle osservazioni da noi proposte. Abbiamo anche ribadito in modo chiaro di considerare il Piano un documento descrittivo, che si limita all'indicazione di obiettivi di riorganizzazione, senza prefigurare azioni concrete né tempi precisi per la loro realizzazione e per il superamento delle principali criticità del sistema».Il pallino torna ora nelle mani della quinta Commissione. Il Presidente Comi  si è impegnato a rinviare l’approvazione del Piano in Commissione, originarimente prevista per la giornata di oggi, per ulteriori verifiche ed approfondimenti. Regione e Sindacati si incontreranno di nuovo la settimana prossima.
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23/11/2011 Fiat disdetta gli accordi sindacali
FIAT: BONANNI, PRONTI A CONTRATTO NAZIONALE AUTOReggio Calabria, 22 novembre 2011. - (Adnkronos) - ''Lo sanno tutti che la Fiat ha fatto una scelta autonoma di non aderire piu' a Confindustria e quindi chiedera' a noi di fare un contratto nazionale dell'auto, e noi lo faremo. Con regole nazionali che valgono per tutti gli stabilimenti e regole aziendali specifiche in modo di avere accordi che si adattino alle realta' dei vari territori''. Lo ha detto il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, arrivando a Reggio Calabria per partecipare all'iniziativa sulla legalita' e il bene comune.Il sindacalista ha ipotizzato un accordo per la Fiat simile a quello delle Poste o l'Enel, che hanno un contratto nazionale per aziende grandi e poi hanno stretto accordi aziendali a livello territoriale. ''A noi -ha aggiunto Bonanni- interessa quali garanzie occupazionali ci danno. Qual e' il salario e se le norme del nuovo contratto nazionale si discostano o no dal contratto nazionale di tutti i metalmeccanici''.      (Ink/Ct/Adnkronos) 22-NOV-11 11:41FIAT: FARINA (FIM-CISL), CONTRATTO UNICO PER TRATTAMENTI UGUALI PER TUTTI 'POMIGLIANO POTRA' ESSERE MODELLO MA NON RIPETIZIONE AUTOMATICA' Roma, 22 nov. - (Adnkronos) - "Dobbiamo prendere atto che oggi all'interno del mondo Fiat esistono trattamenti diversi a seguito anche degli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco, quindi c'e' l'esigenza di fare un contratto unico che assicuri trattamenti comuni a tutti i lavoratori''. A dirlo e' Giuseppe Farina, segretario generale della Fim-Cisl, ospite della trasmissione 'Prima di tutto' su Radio1"Per quello che noi pensiamo la disdetta vale dal momento in cui scadono i contratti, quindi noi ora abbiamo l'impegno a fare un contratto Fiat per tutto il gruppo, - ha spiegato Farina - l'accordo sara' un contratto Fiat valido per tutti, ma non sara' la ripetizione automatica del contratto di Pomigliano''. Farina ha ribadito che l'accordo di Pomigliano e' ''pienamente legittimo, perche' e' stato certificato che non c'e' stata alcuna violazione di diritti ma di uno scambio tra flessibilita' e salario e occupazione''. Dunque secondo Farina il contratto Pomigliano ''potra' essere usato come modello, ma non come ripetizione automatica perche' parliamo di un accordo di gruppo che mette assieme diverse esigenze produttive: ci sara' una base che fara' riferimento alla maggiore flessibilita', alla lotta all'assenteismo e all'esigibilita' degli accordi, poi le implementazioni dovranno tener conto delle specificita' dei diversi stabilimenti''      (Sec-Cim/Ct/Adnkronos) 22-NOV-11 09:37FIAT: FARINA, DISDETTA ERA ATTESA, FAREMO BUON CONTRATTO  - LA FIOM PRENDA ATTO CHE HA PERSO E COLGA OPPORTUNITA'   (ANSA) - TORINO, 21 novembre 2011 - ''E' una decisione attesa dal momento in cui la Fiat ci ha comunicato l'uscita dal sistema confindustriale e quindi dal contratto dei metalmeccanici. A noi non e' piaciuta ma ne abbiamo preso atto, adesso si pone il problema di creare un contratto unico che uniformi i trattamenti per tutti i dipendenti del gruppo''. Lo afferma Giuseppe Farina, segretario generale della Fim, a proposito della disdetta di tutti gli accordi sindacati da parte del Lingotto.    ''Avremmo preferito - aggiunge - mantenere la Fiat nel sistema, ma d'altra parte e' una scelta praticata in tutte le industrie mondiali dell'auto. Lo fanno ad esempio i tedeschi dell'Ig Metal alla Volkswagen''. Secondo Farina, ''non c'e alcun automatismo nell'estensione del contratto di Pomigliano anche se la base sono gli accordi gia' fatti: una maggiore disponibilita' a straordinari e turnistiche, la riduzione dell'assenteismo e l'esigibilita' degli accordi sindacali sono le tre condizioni a cui la Fiat lega l'intero progetto Fabbrica Italia. Verranno riproposte ma potranno trovare adattabilita' diverse visto che interesseranno anche i lavoratori di Fiat Industrial''.    ''Credo - dice ancora Farina - che il contratto che faremo sara' positivo con incrementi salariali, sara' perfino migliore di quello dei metalmeccanici. Il punto dolente e' che se la Fiom non firmera' restera' fuori e non potra' rappresentare i lavoratori, ma questa e' una conseguenza dello Statuto dei lavoratori e dell'ostinazione della Fiom a non prendere atto che le sue battaglie sono state perdute sia sui tavoli sindacali sia nelle aule dei tribunali. Dovrebbe cogliere questa opportunita', spero che la colga''. (ANSA)
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19/11/2011 Piano sanitario, i sindacati chiedono certezze
Il Piano socio sanitario regionale è un generico programma d'intenti, che non chiarisce azioni, tempi e risorse per raggiungere i risultati che si prefissa. Questa è l'opinione che i Segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Gianni Venturi, Stefano Mastrovincenzo e Graziano Fioretti hanno espresso in un documento unitario presentato alla Regione Marche. In sintesi sono due  i punti critici. La previsione di  due reti, una  territoriale e una ospedaliera all'interno di ogni Area Vasta, ciascuna con la propria direzione, ripristina la centralità degli ospedali  a discapito dei servizi territoriali, sguarnendo di personale questi ultimi - anche in forza della norma che permette di sostituire la metà del personale che va in pensione - e pregiudicando la possibilità di una vera integrazione socio sanitaria.Dal piano poi deriva il rischio di una "privatizzazione indotta dei costi" sia per quanto riguarda la spesa per gli investimenti per i quali sempre di più si ricorrerà ai finanziamenti su progetti di privati, sia per le funzioni territoriali, che se affidate a privati costeranno sempre di più, con l'aumento dei ticket sanitari sulle famiglie già provate dalla crisi.I sindacati chiedono quindi che il Piano socio sanitario esprima obiettivi più dettagliati, con risorse, progetti e una tempistica meglio definita. In alternativa, se questo compito verrà delegato alle Aree Vaste, pretendono che a queste ultime venga attribuita la personalità giuridica, in modo tale da poter realizzare una concertazione effettiva e reale a tutti i livelli territoriali, sia di Area Vasta che di Distretto.In ogni caso Cgil Cisl e Uil chiedono che il confronto sul Piano venga allargato anche alla presenza del Presidente della Regione Gian Mario Spacca, con il quale, su questo tema, è in agenda un incontro per mercoledi mattina.
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17/11/2011 Scuola: Personale ATA - Graduatorie di 3ª fascia
Personale ATA. Graduatorie di 3ª fascia: emanato il Decreto. Scadenza domande: 15 dicembreIl MIUR ha emanato il Decreto Ministeriale n. 104 del 10.11.2011 con il quale si costituiranno le nuove graduatorie in oggetto per il conferimento di supplenze al personale ATA statale degli istituti e scuole di ogni ordine e grado di istruzione per gli anni scolastici 2011/12, 2012/13 e 2013/14.Per informazioni, consulenza e compilazione delle domande:
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16/11/2011 Fim – Cisl : conclusa l’assemblea organizzativa Nazionale
Si è conclusa l’assemblea organizzativa della Fim Cisl Nazionale tenutasi a Pesaro che ha visto la partecipazione di circa 350 tra dirigenti e delegati del sindacato dei metalmeccanici  che si sono interrogati su come la crisi ha cambiato il mondo del lavoro e quello sindacale.Ai lavori ha partecipato anche il Segretario Generale della Cisl Raffaele Bonanni, che approfittando dell’occasione ha incontrato la dirigenza pesarese.“Siamo molto soddisfatti – afferma il Segretario della Fim Cisl Pesaro, Leonardo Bartolucci – per la qualità dei lavori della nostra assemblea,  e anche perché la nostra categoria  con le sue idee riformatrici è  in grado di favorire quel cambiamento, anche organizzativo, di cui necessita tutto il sindacato confederale per affrontare le sfide di un futuro che cambia velocemente.Al centro del dibattito  è stata posta la figura  del delegato, un protagonista che ogni giorno si spende nelle fabbriche che con la sua attività sindacale  si mette a servizio dei lavoratori  ma che ha bisogno di nuovi strumenti per farlo. “Mi riferisco – continua Bartolucci – alla formazione da dare ai delegati nel rapporto con le imprese, la realizzazione di un livello comunicativo in azienda e soprattutto veicolare le informazioni anche con il web per tenere insieme i lavoratori, magari quelli più giovani non più abituati alle assemblee e il mondo impiegatizio”.La Fim Cisl di Pesaro viene da diversi anni di crescita di iscritti e ha raggiunto il suo massimo storico arrivando a quota 2002 iscritti. Questo – conclude Bartolucci – ci responsabilizza, perché sa da un lato è un buon riconoscimento, dall’altro ci spinge ad analizzare i nuovi bisogni su cui intraprendere un lavoro di miglioramento
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15/11/2011 Personale ATA, è uscito il Decreto
E' uscito il Decreto per il rinnovo e nuovo inserimento nella Graduatoria di 3^ Fascia del Personale A.T.A., la cui scadenza è fissata per il 15 Dicembre 2011.Presso gli Uffici della Cisl Scuola Macerata,  da giovedì, sono a disposizione i modelli e saremo operativi per la compilazione di tale domanda.Per coloro che devono RINNOVARE la vecchia domanda, ricordiamo di portare il modello del 2008, più eventuali servizi e/o titoli acquisiti.Infine ricordiamo che per mercoledì 23/11/11, è previsto il prossimo calendario di convocazione del Personale A.T.A., di cui al momento non sappiamo quanti posti sono disponibili.
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14/11/2011 Best, riaccendere la speranza
In mattinata il Segretario nazionale dei metalmeccanici Cisl Marco Bentivogli si è recato al presidio dei lavoratori in lotta della Best di Montefano. “Il comportamento del management della Best è di una violenza inaudita - ha dichiarato Bentivogli - . La FIM Cisl è impegnata ai massimi livelli affinché oltre che un’autentica solidarietà e sostegno forte, si trovino soluzioni per i lavoratori e perché non accada mai più, che un’azienda si comporti in un modo così balordo con persone che per anni hanno lavorato onestamente per loro». Oggi alle 15.00, si aprirà una trattativa che deve prevedere il ritiro della procedura di mobilità e l’avvio della Cassa Integrazione affinché vi sia più tempo per trovare soluzioni che diano continuità lavorativa ai dipendenti della Best. «Invitiamo le istituzioni locali - ha concluso il Segretario Fim - perché sostengano il difficile lavoro delle organizzazioni sindacali in modo coordinato con esse, affinché si possano trovare soluzioni complessive per tutti i lavoratori.
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11/11/2011 Assegni di cura per anziani non autosufficienti
Gli Ambiti territoriali sociali n. 17 (San Severino Marche-Matelica) e 18 (Camerino) hanno emesso l'avviso pubblico per la presentazione delle domande per l'accesso agli assegni di cura per anziani non autosufficienti per l'anno 2011.Le domande, redatte secondo le modalità indicate negli stessi avvisi pubblici, vanno inoltrate ENTRO IL 30 NOVEMBRE 2011.Per informazioni e assistenza rivolgersi alla Cisl Pensionati di Macerata- 0733-4075248http://www.scribd.com/doc/72388994/Assegni-di-cura-2011
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11/11/2011 I lavoratori della Best incontrano Bonanni
In mattinata una delegazione dei dipendenti Cisl della Best, guidata dai Segretari generali della Cisl di Macerata Marco Ferracuti e della Fim (metalmeccanici) Cisl Rocco Gravina, ha incontrato il Segretario Nazionale Raffaele Bonanni, presente a Pesaro per l'Assemblea organizzativa della Federazione dei metalmeccanici della Cisl.Da Bonanni, visibilmente colpito dai contorni della vicenda, i lavoratori hanno ottenuto l'impegno delle Segreterie nazionali della CISL e della FIM a sostenere questa difficile vertenza, mettendo a disposizione della Cisl di Macerata tutta l'assistenza necessaria, non solo dal punto di vista sindacale ma anche legale. Nel frattempo la trattativa prosegue con tempi serrati. Dopo l'incontro di ieri pomeriggio in Regione - terminato con l'impegno assunto dell'A.D. Roberto Leo a tentare la cessione dello stabilimento, ad integrare il trattamento di Cig straordinaria e a prevedere incentivi per la mobilità e per la ricollocazione dei dipendenti presso altre aziende - la trattativa proseguirà lunedì 14, con un incontro in Confindustria ad Ancona. Una trattativa delicata resa ancora più difficile dalla comprovata inaffidabilità dell'azienda. «Abbiamo intenzione di valutare attentamente il comportamento dell'azienda anche dal punto di vista legale - sostiene Marco Ferracuti - per verificare se siano state violate specifiche disposizioni di legge». «Già il fatto di aver portato via i macchinari  in un modo così vigliacco è grave in quanto lede profondamente la dignità dei lavoratori  e diminuisce le possibilità di cedere lo stabilimento ad altre imprese, eventualmente interessate a riprendere una produzione in attivo. A maggior ragione - conclude Ferracuti -  colpiscono la dignità e la responsabilità dei lavoratori della Best, ai quali è stato anche impedito di rientrare per ritirare i loro averi, rimasti negli armadietti dello stabilimento. Una comportamento provocatorio ed esasperante, che poteva anche generare episodi di violenza». Ancora una volta i lavoratori hanno dimostrato maggiore senso di responsabilità dei loro datori di lavoro.http://www.youtube.com/watch?v=ZJvMe1pE2rs&feature=feedu
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11/11/2011 Notiziario Cisl Scuola Macerata
AGGIORNAMENTO E RINNOVO 3^ FASCIA A.T.A.   E' stato inoltre comunicato che il decreto che fissa tempi e modalità per le domande di inclusione e aggiornamento nella terza fascia delle graduatorie di istituto è stato firmato e trasmesso per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che potrebbe avvenire all'inizio della prossima settimana (probabilmente martedì).   SALVAPRECARI  SCADENZA PRESENTAZIONE DOMANDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO   Dalla tempistica del Ministero, è ipotizzabile che la Graduatoria Salvaprecari esca nella prima decade di dicembre.   da indirizzare agli Ambiti Territoriali Provinciali (ex USP) tramite la propria scuola di servizio (con l'avvertenza che alcuni uffici periferici dell'Amministrazione hanno predisposto specifici ed esclusivi moduli). Martedì 15 novembre 2011 è il termine ultimo di presentazione delle domande per la fruizione, nell'anno solare 2012, dei permessi retribuiti per il diritto allo studio (cosiddette "150 ore").    Alleghiamo il fac-simile di modello di domandaSui passaggi di area del personale A.T.A., la Funzione Pubblica ha chiesto al MIUR chiarimenti in merito ad asseriti contrasti tra alcuni contenuti dell'intesa del 14 luglio 2011 e le disposizioni del D.Lvo. 150/09. Se ne è discusso oggi al Ministero in un incontro nel quale l'Amministrazione ha assicurato che invierà in tempi brevissimi i chiarimenti richiesti, riconvocando i sindacati per la prossima settimana per ulteriori aggiornamenti.
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07/11/2011 Prosegue la protesta dei dipendenti Best
Prosegue la mobilitazione dei 126 lavoratori della Best, la storica azienda di Montefano che produce motori delle cappe aspiranti per cucine domestiche. Davanti ai cancelli della fabbrica è stato organizzato un presidio permanente per protestare contro l’intenzione dei vertici dell’azienda, che fanno capo alla società americana Nortek, di avviare la procedura di mobilità per tutti i lavoratori del sito di Montefano. Nella notte tra il 2 e il 3 novembre la proprietà decideva di chiudere lo stabilimento cambiando le serrature, portando via i macchinari e avvisando fornitori e sindacati che dal 4 novembre l’unico sito produttivo di riferimento sarebbe stato quello polacco. Fulminea accelerazione di una vicenda iniziata questa estate, quando la Nortek aveva avanzato un piano industriale per ridimensionare il sito di Montefano. Ma nessuno aveva mai parlato di chiusura. Di “saccheggio industriale” parla il Segretario generale dei metalmeccanici Cisl di Macerata, Rocco Gravina, per il quale «si tratta di un atto inaccettabile; per settimane abbiamo sollecitato l’azienda ad entrare nel merito del piano di riorganizzazione e definire i tempi di attuazione. Sembrava che ci fosse la disponibilità a trovare soluzioni diverse. Si è preferito invece smantellare Montefano in modo a dir poco vile e becero».«Neppure nelle vertenze più dure si era mai arrivati a tanto»  afferma il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti. «In un territorio già martoriato dalla crisi, perdere altri 126 posti di lavoro sarebbe un colpo duro».Secondo Ferracuti «colpisce in particolare la ferocia e la viltà di un management senza scrupoli». Un comportamento stigmatizzato in queste ore da tutte le istituzioni locali. Ma non da Confindustria, che i sindacati hanno incontrato giovedì pomeriggio, senza peraltro riuscire a trovare un punto di partenza comune per affrontare questa vertenza.Nel frattempo la Cisl ha dato mandato ai suoi legali di attivarsi e studiare il caso. «Vogliamo verificare - afferma Ferracuti – se oltre alle più elementari regole etiche e morali, siano state violate anche specifiche disposizioni di legge. In ogni caso utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per tutelare i lavoratori, defraudati e feriti nella loro dignità».Lunedì pomeriggio alle 18.30 è previsto un incontro in Regione con l’Assessorato al lavoro per cercare una soluzione ad una vicenda che, oltre a colpire duramente tanti lavoratori e le loro famiglie, rischia di aprire un precedente pericoloso e inaccettabile nella storia delle relazioni industriali del territorio maceratese.
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06/11/2011 La Fim in Azienda… con te!
Nei giorni 9-10-11 novembre si terrà a Pesaro la XIII Assemblea Organizzativa della Fim – Cisl dal titolo “la Fim in Azienda …con te!"Il programma prevede tre giorni di lavori che saranno conclusi  dagli interventi del Segretario Generale Cisl Raffaele Bonanni e del Segretario Generale Fim Giuseppe Farina.XIII-AssembleaOrganizzativa-Invito
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03/11/2011 La Best chiude a Montefano
Nella mattinata del 3 novembre la direzione aziendale, attraverso il suo responsabile del personale Dr. Bagnasco, ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alla RSU la decisione di chiudere lo stabilimento di Montefano del gruppo BEST SpA.Dal rientro dopo la pausa estiva, ma soprattutto dopo l’incontro con la proprietà americana del gruppo, ci hanno confermato la volontà della Nortek di investire ancora, con 2 stabilimenti in Italia ed uno in Polonia. Piano industriale pesante quello presentato per lo stabilimento di Montefano, con una riorganizzazione completa del sito ed un suo ridimensionamento.Da settimane tentiamo di entrare nel merito di questo piano e dei suoi tempi di attuazione, ma la sospetta reticenza dell’azienda ad entrare nel merito si è oggi concretizzata: cambio di serrature e stampi portati via nella notte!Domani 4 novembre alle 10:30 un primo incontro, presso la confindustria di Macerata, per avviare un serrato confronto sulle decisioni prese dall’azienda, che si sposterà appena possibile sul tavolo regionale dell’ assessore Luchetti. Si ritrovano fuori dai cancelli i lavoratori, richiamati dalla settimana di chiusura forzata decisa dall’azienda….e riparte la rabbia, il dispiacere e la paura per il domani!FIM CISL ROCCO GRAVINA 3498267187
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02/11/2011 Conferenza stampa sulla crisi nel settore metalmeccanico
ANSA/ CRISI: CISL, CRESCE MOBILITA', 29% GIOVANI DISOCCUPATI SANTINI, NON SI VEDONO VIE D'USCITA, SERVE CAMBIO DI PASSO (ANSA) - ANCONA, 3 NOV - Cassa integrazione ordinaria sostanzialmente costante, Cig straordinaria in progressivo aumento, 69 procedure di mobilita' aperte nel primo semestre del 2011, per un totale di 1.865 lavoratori coinvolti, contro i 1.643 dello scorso anno. Quelli resi noti oggi da Cisl e Fim-Cisl di Ancona ''non sono dati che facciano pensare a una ripresa economica'' ha detto Paolo Santini, segretario provinciale della Cisl. Anzi, dimostrano che ''Ancona e' in particolare difficolta', anche rispetto alle altre province''. Dei lavoratori in mobilita' 878 sono occupati nel settore manifatturiero (339 a Ancona, 149 a Senigallia, 267 a Jesi e 123 a Fabriano). Quanto alla cassa integrazione, al 30 settembre in totale era salita a 930.198 ore rispetto alle 744.205 del 2010. Nel dettaglio, la Cig ordinaria ha fatto segnare una lieve e fisiologica diminuzione (227.080 ore contro 256.160), mentre la cassa straordinaria ha subito un'impennata (438.332 contro 303.397 ore). In forte aumento anche la cassa integrazione in deroga (264.786), soprattutto per gli operai (da 118 mila a 216 mila ore), mentre per gli impiegati e' diminuita (da 66.087 a 48.746 ore). Cisl e Fim sono consapevoli che ''al momento non ci sono ricette per far uscire dalla crisi un sistema economico disorientato come il nostro'', ma chiedono alla politica ''un cambio di marcia sia a livello nazionale ma anche a livello locale''. Per la Cisl, ha sintetizzato Santini, e' importante ''favorire reti d'impresa, sostenere nei mercati internazionali le imprese manifatturiere, investire su conoscenza, innovazione e ricerca, facilitare le assunzioni di giovani per produrre innovazione e dare speranza per i futuro''. Ancora piu' pesanti appaiono i dati sul lavoro dei giovani: disoccupazione giovanile al 29%, 13 mila Neet (ragazzi che non studiano e non lavorano), solo 339 su 1.097 contratti di apprendistato trasformati in contratti a tempo indeterminato. Anche ad Ancona, ha lamentato Santini, che ha citato l'esempio positivo dei contratti d'apprendistato di alta professionalita' varati in altre regioni, ''manca una filiera che possa collegare i giovani alle aziende attraverso l'universita', ed e' sempre difficile far dialogare imprese e scuola''. A risentire della crisi e' in particolare il settore metalmeccanico, per il quale la Fim, unitamente alle altre sigle, ha firmato negli ultimi anni centinaia di accordi per cassa integrazione, mobilita' e pensionamenti volontari. Molte le situazioni problematiche: dalla Antonio Merloni (1.300 addetti nelle Marche e 150 aziende dell'indotto) all'Elica (1.200 addetti, 180 in mobilita' di cui 110 usciti tra esodi volontari e prepensionamenti); dalla Pieralisi Maip (280 addetti di cui 35 in uscita volontaria o pensionabili) alla Fincantieri (580 addetti con 169 esuberi dichiarati dall'azienda e 1.500 lavoratori dell'indotto). Per la Fincantieri si attende l'esito dell'incontro del 9 novembre al ministero dello Sviluppo economico. Per superare l'impasse, ha chiosato Andrea Cocco, segretario provinciale Fim Cisl, ''occorrono progetti di riqualificazione industriale delle tre aree (Jesi, Fabriano, Ancona) in cui e' suddiviso il territorio, accompagnati da una formazione mirata dei lavoratori finalizzata al loro concreto reimpiego. Anche il sistema creditizio dovrebbe allentare i propri vincoli, sostenendo non solo le grandi imprese ma anche artigiani e piccole realta'''.(ANSA).Vedi la rassegna stampa:Articolo Corriere AdriaticoArticolo Il Resto del CarlinoArticolo il Messaggero03-NOV-11 14:29
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02/11/2011 Nuovo incontro con la Clabo
Il 3 Novembre si svolgerà l'incontro tra le RSU delle Organizzazioni Sindacali di categoriacon la direzione aziendale e il management della Clabo Group. Nonostante  ladura reazione dei lavoratori della Clabo, l'azienda ha confermato iltrasferimento a Jesi del sito produttivo di Montelabbate e la messain mobilità di 70 addetti su 230. Di questilicenziamenti ben 30 a Montelabbate. Una soluzione che non risolve iproblemi della Clabo ma anzi lo smantellamento del sito diMontelabbate indebolisce notevolmente la capacità produttiva delgruppo. " Questa strategia non convince la Filca Cisl diPesaro  - Urbino - afferma il Segretario TerritorialeGiovanelli Giovanni - in quanto la chiusura del sito di Montelabbatefa perdere alla Clabo le performance del prodotto arredo bar e lariduzione dei costi non servirà a risanare il debito. Siamostupiti che l'azienda Clabo per risanare il debito tagli e chiuda ilsito che garantisce le migliori performance in termini diproduttività e di fatturato”.
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02/11/2011 Festa del socio
Domenica 29 ottobre  presso Villa Borghese a Montecchio  nell’ambito della tradizionale “Festa del socio ”si sono dati  appuntamento  gli associati  della zona territoriale  FNP-CISL di Pesaro. E’ stata l’occasione per trascorrere un pomeriggio all’insegna del buonumore e del divertimento  con l’aggiunta di un momento particolare dedicato  alla campagna nazionale per la sicurezza dei pedoni quali utenti deboli della strada. E’ stata presente  una pattuglia della polizia municipale guidata dal Tenente Battistoni Bernardino  che ha richiamato l’attenzione sul nuovo articolo  191 del codice della strada che obbliga i conducenti a dare la precedenza non solo ai pedoni  che si trovano  sulle strisce pedonali ma anche a coloro  che si accingono ad attraversarle.L’iniziativa rientra nel progetto nazionale, “Siamo tutti pedoni”, avviato ad inizio anno,  rivolto, in primo luogo, ai conducenti di auto e moto, principali responsabili delle tragedie stradali,  ma più in generale punta a parlare a tutti, per costruire una nuova cultura della strada.Per l’occasione è stata anche allestita una mostra e distribuito il libretto della campagna “Siamo tutti pedoni”.Il Segretario di Lega Vittorio Calisini e il Segretario provinciale FNP Eliseo Sabbatini hanno illustrato i punti più salienti dell’iniziativa, aggiungendo che tra i più colpiti dall’insicurezza stradale ci sono gli anziani.All’incontro erano presenti il Segretario Regionale FNP Mario Canale e il Segretario Provinciale della Cisl di Pesaro –Urbino Sauro Rossi che hanno condiviso l’importanza di sensibilizzare la popolazione al rispetto delle regole e al rispetto del diritto alla mobilità degli utenti più deboli.I partecipanti hanno poi dato avvio alla “Festa del socio” con momenti  piacevoli e conviviali.
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26/10/2011 Bancari Cisl contro la speculazione finanziaria
La Fiba (Federazione italiana bancari) della Cisl aderisce alla giornata nazionale di mobilitazione (26 ottobre) contro la speculazione finanziaria e a favore della tassa sulle transazioni finanziarie su scala europea  e internazionale all’interno della Campagna 005.Clicca qui per sottoscrivere  la Campagna 005 contro la speculazione finanziaria e a favore della tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) su scala europea ed internazionale.La campagna è sostenuta in modo unanime dai sindacati bancari e assicurativi,  dall'associazionismo e dal terzo settore, e ha visto anche il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace intervenire autorevolmente con la presentazione pubblica della Nota "Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale".Leggi il documento unitario redatto dalle organizzazioni aderenti alla campagna e la lettera inviata al Ministro dell’Economia dalle Segreterie nazionali.
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26/10/2011 Graduatorie di Istituto provinciale
La data di pubblicazione delle graduatorie d'Istituto Provinciale di 2° e 3° fascia personale docente ed educativo per l'anno scolastico 2011/12, è fissata al 22/10/2011  Il termine di presentazione per i reclami è fissata al 31/10/2011    
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25/10/2011 CISL FP Pesaro – Urbino:nel Pubblico Impiego è necessaria una Riforma organizzativa
La manovra di luglio del Governo ( DL n. 98/2011) prevede la possibilità  di predisporre piani triennali “di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di riordino e ristrutturazione amministrativa, di semplificazione e digitalizzazione, di riduzione di costi della politica e di funzionamento” ecc., con la possibilità di utilizzare parte delle economie  realizzate a favore dei dipendenti tramite il sistema premiante del d.lgs 150/2009.Al fine di discutere  a 360 gradi dell’organizzazione del lavoro e poter recuperare risorse da erogare al Personale,con l’obiettivo primario di migliorare l’efficienza dei servizi a favore dei cittadini, la CISL  FP   ha richiesto un incontro ad hoc alla Provincia  ed ai Comuni di Pesaro, Fano e Urbino  come inizio di una strategia  volta ad ottenere nel tempo e in tutti gli Enti  una riforma organizzativa e di mentalità del pubblico impiego , attraverso la eliminazione degli sprechi (che sono tanti), la razionalizzazione delle risorse umane, strumentali e quindi economiche, la valorizzazione delle professioni e del merito anche individuale, allo scopo principale di migliorare i servizi erogati  alla cittadinanza.Un paese democratico e civile  non può fare a meno di servizi pubblici, ma allo stesso tempo un paese democratico e civile può pretendere, meritare ed avere servizi pubblici efficienti  e di qualità.Intendiamo  lavorare a tutti i livelli affinché questa necessaria riforma del Pubblico Impiego possa essere raggiunta con buona pace di certa politica e di certa Dirigenza, affinché il servizio pubblico torni ad essere considerato “risorsa” del Paese e non “peso”.Il Segretario Generale CISL FP Dott. Francesco Todaro
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20/10/2011 Illegittimi gli aumenti delle bollette dell'acqua
Per l’espletamento della gestione del servizio idrico integrato in Italia sono state sono state istituite le Autorità d’Ambito le quali hanno specifici compiti di controllo concernenti la corretta applicazione della normativa vigente allo scopo di perseguire il miglioramento della qualità tecnica, l’affidabilità, l’efficienza organizzativa, con l’obiettivo di produrre effetti positivi socioeconomici e ambientali e costi sostenibili dall'utenza.  Invece nell’ultimo decennio si è registrato un generale malcontento da parte degli utenti consumatori che hanno visto lievitare le bollette a causa di periodici aumenti delle tariffe che l’Adiconsum ha sempre sostenuto parzialmente validi ed applicati in disattesa di precise disposizioni legislative.Infatti le Autorità Nazionali (Comitato Nazionale di Vigilanza Risorse idriche e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), su richiesta di questa Adiconsum, hanno riscontrato l’ illegittima assunzione di provvedimenti di rettifica delle fatturazioni in merito all’applicazione retroattiva degli aumenti delle tariffe e della irregolare fatturazione dei consumi da parte dei gestori.Ciò comporterebbe senz’altro una serie di rimborsi a beneficio dei consumatori che nel corso degli anni hanno ricevuto bollette con addebiti non dovuti.Ma nonostante le imposizioni delle Autorità Nazionali a distanza di alcuni mesi i Gestori non hanno provveduto ad eseguire le rettifiche per cui l’Adiconsum, nell’interesse dei cittadini utenti del servizio idrico, dovrà attivare le legittime procedure per il riconoscimento di tale importante diritto degli utenti consumatori.Il comportamento dell’Autorità d’Ambito e quello dei Gestori che disattendono precise disposizioni e norme sulla trasparenza, sulla comunicazione e sulla partecipazione democratica nella gestione in relazione a quanto dettato dalla Legge Finanziaria 144/08 (art. lo 2 - comma 461), dimostra l’esproprio del controllo sociale e lo svuotamento della democrazia rappresentativa nei consigli di amministrazione.Inoltre l’Adiconsum segnalerà alle Autorità Nazionali anche l’inosservanza di norme obbligatorie relativamente alla omessa attuazione di tariffe agevolate per le famiglie deboli; all’apposizione di contatori alle utenze sprovviste; norme applicate da tutte le Autorità d’ambito a livello regionale e nazionale.A seguito della soppressione delle autorità d’ambito territoriali la gestione dei servizi pubblici locali (acqua e rifiuti) sarà assunta dalle Regioni. In questo contesto l’Adiconsum auspica l’attivazione di comportamenti consoni per la gestione partecipata della struttura socioeconomica del territorio. Soprattutto si augura che i servizi vengano affidati ad aziende consortili, costituite dai comuni in relazione a quanto dettato dalla legge 267/2000; enti di diritto pubblico che espletano la gestione con il vincolo del pareggio del bilancio e non a S.p.a., anche se pubbliche, il cui obiettivo è quello di conseguire utili.Luigi Tartari - Adiconsum Macerata
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18/10/2011 Tagli ai Trasporti Pubblici Locali: gravi difficoltà per il personale addetto.
Il sindacato dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil Marche dichiarano in un comunicato stampa la loro disapprovazione ai tagli decisi dalla finanziaria con gravi ripercussioni sul servizio pubblico e sull'occupazione e sollecitano ancora una volta la Regione Marche ad un incontro per una riarticolazione del Trasporto Pubblico Locale nelle Marche.
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18/10/2011 Sanità, superare l'indecisione e la litigiosità
Da un anno si parla di riorganizzazione del sistema sanitario, ma la Regione e le sue strutture hanno mostrato divisioni interne e sporadicità nel dialogo con parti sociali e autonomie locali; restano aperte importanti questioni e persistono nel territorio forti criticità che hanno ricadute sul servizio fornito ai cittadini.La precarietà cresce tra gli operatori della sanità, per il ricorso a contratti a tempo determinato quando potrebbero essere assunti a costo zero decine di infermieri e O.S.S. a tempo indeterminato; il continuo ricambio accentua le necessità formative ma i corsi di formazione complementare per gli O.S.S, previsti in accordi sindacali, sono colpevolmente bloccati. In alcune realtà vengono inseriti nuovi turni di reperibilità, in dispregio delle norme contrattuali, cospicue quote di straordinario non vengono retribuite e rimane critica la situazione delle ferie non godute dai lavoratori. Si attivano co.co.co. negli uffici mentre restano fuori gli idonei del concorso Asur per assistente amministrativo; il personale dei front office, punti nevralgici dell'organizzazione sanitaria nel rapporto con i cittadini, è sotto pressione costante, complice la negativa esperienza del CUP unico regionale, rivelatosi incapace anche di favorire la riduzione delle liste di attesa. Ci sono aree territoriali in cui sono scoperti da tempo posti di Primario, con problemi organizzativi e gestionali, riduzione della qualità della risposta al cittadino, perdita di attrattività dei servizi e aumento della mobilità passiva.Nelle molte dichiarazioni di politici e dirigenti regionali, c’è la tendenza a proporre nuove aziende ospedaliere; siamo convinti che non sia questa la risposta alle richieste di maggiore equilibrio dell’offerta di salute nel territorio regionale. Piuttosto servirebbe una più selettiva ripartizione dei budget, una equilibrata distribuzione dei servizi d’eccellenza sul territorio regionale e il potenziamento dei servizi socio-sanitari territoriali.La necessità di riorganizzazione della rete ospedaliera, che parte dal principio che tutto ciò che non serve per la cura dell’acuzie deve stare “fuori dall’ospedale”, non può prescindere, se si vuole ridurre i posti letto per acuti senza generare un vuoto assistenziale, da una sorta di compensazione che rafforzi l’area distrettuale/territoriale e dia una risposta sanitaria diffusa sul territorio con l’aumento di posti in Residenze Sanitarie o Res. Protette.Si parla di ridurre i posti letto per le acuzie ma si autorizzano nell’Area Vasta 3 90 nuovi p.l. per il privato. Diventa indispensabile verificare la reale necessità di accreditare nuove strutture, ma anche intensificare i controlli sulle prestazioni esternalizzate o acquistate dal privato.Altra riflessione riguarda l’individuazione di quali prestazioni vanno offerte in modo diffuso sul territorio e quali invece situare in specifici presìdi regionali per cui chiedere al cittadino un sacrificio in termini di compartecipazione ai costi, spostamenti, ecc, ma assicurando una risposta diagnostico-terapeutica a 360 gradi.A causa delle inique manovre del Governo, oltre ad un taglio drastico su vari capitoli del bilancio regionale, ci saranno riduzioni di trasferimenti del Fondo sanitario nazionale. La materia sanitaria è una delle più sensibili per la popolazione, che rischia di sperimentare subito gli effetti negativi della razionalizzazione, mentre deve aspettare anni per quelli eventualmente positivi. Centrale è quindi la credibilità della politica che propone le riorganizzazioni. Non vogliamo trovarci a breve a denunciare altri tagli lineari fatti per necessità di cassa, fuori da logiche progettuali di riequilibrio ed appropriatezza del sistema. I marchigiani non potranno sopportare che chi ha responsabilità politiche e dirigenziali scarichi su di loro il peso dell’indecisionismo e della litigiosità. Ancona, 15 ottobre 2011 Stefano Mastrovincenzo  Segretario Cisl MarcheMario Canale               Segretario Fnp-Cisl MarcheLuca Talevi                  Segretario FP-Cisl MarcheLEGGI LA RASSEGNA STAMPA
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18/10/2011 E' finita la benzina. Dai Vigili del Fuoco alla Polizia Penitenziaria tutti in piazza.
Tutti i sindacati del comparto sicurezza e  del soccorso pubblico scendono in piazza per  una nuova, importante mobilitazione  che si rende necessaria a seguito degli ulteriori tagli determinati dall’ultima manovra finanziaria. L' obiettivo è quello di mettere in atto forme di protesta che possano richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e  raccontare a gran voce in quale grave situazione si trovano le forze che si occupano della sicurezza dei cittadini come i Vigili del Fuoco,  Polizia Penitenziaria,  Polizia e Corpo Forestale. In questo settore, già falcidiato dalle precedenti finanziarie, meno risorse si traduce in minore prevenzione che equivale automaticamente  a minore sicurezza.  Eclatante è la carenza di carburante per i mezzi di soccorso. In questi giorni  molte sono le denunce  sindacali in questo senso e le manifestazioni si sono caratterizzate  in tutta Italia per la presenza di alcuni fusti vuoti per olio motore o benzina a simboleggiare proprio questa  mancanza. Per rendere ancora più efficace il messaggio, facendo toccare con mano l'assoluta insensibilità di questo Governo e della sua maggioranza ai problemi della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico che hanno dirette conseguenze sul benessere dei cittadini, nonché alle problematiche degli addetti ai  comparti della sicurezza, provocatoriamente i sindacati nelle piazze della protesta hanno distribuito la stampa fac-simile di una cedola/obbligazione che rappresenta la proposta paradossale della sottoscrizione pubblica da parte dei cittadini di una cedola di “Obbligazione per avere maggiore sicurezza, legalità e sviluppo” . L' intenzione è quella di chiedere alla gente di contribuire concretamente per l’acquisto di carburante. Saranno i cittadini stessi a preoccuparsi della loro sicurezza e a versare per proprio conto il contributo volontario, direttamente ai Fondi assistenza ministeriali di competenza. La Rassegna Stampa delle manifestazioni del 18 ottobre 2011  nelle principali città marchigiane: Ancona, Ascoli, Macerata, PesaroL'articolo di Conquiste del Lavoro sulla Manifestazione a Roma del Pubblico Impiego del 12 ottobre 2011Il Comunicato Stampa di annuncio delle mobilitazioniUltime notizie IL COMUNICATO UNITARIO
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18/10/2011 Macerata, la Cisl contesta il Piano sanitario
La V Commissione del Consiglio regionale delle Marche sta discutendo in questi giorni il contenuto del prossimo Piano socio sanitario regionale. Un documento di importanza fondamentale nel contesto di una riorganizzazione del Servizio sanitario regionale le cui linee sono già state in parte tracciate da atti normativi precedenti ( Dgrm n. 17 del 17 gennaio 2011, legge regionale n. 17 del 1 agosto 2011 e con la Dgrm 1161 del 1 agosto 2011). Le dinamiche di riduzione della spesa pubblica che investono tutti i livelli istituzionali e territoriali del nostro paese non possono non coinvolgere anche la spesa sanitaria. L’assetto tradizionale della sanità marchigiana, basato sulla diffusione di tanti piccoli ospedali sul territorio è destinato a scomparire. L’assistenza sanitaria sarà sempre più contenuta in poche grandi strutture altamente tecnologiche e a breve durata di degenza. Dalla riconversione dei piccoli ospedali nasceranno strutture orientate alla tutela della fragilità e della cronicità, a gestione territoriale, funzionanti nelle 24 ore e con capacità di risposta alle urgenze. L’assistenza ospedaliera stessa verrà profondamente modificata sostituendo alle tradizionali aree di degenza, basate sulla disciplina di appartenenza, nuove aree basate sull’intensità di cura  -alta, media ed elevata - che il paziente richiede. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, rispetto alla quale l’Area Vasta n. 3 sarà una delle più coinvolte e che dovrebbe essere gestita sul territorio attraverso un confronto effettivo e costante con le forze sindacali. Purtroppo al momento non esiste ancora un tavolo di concertazione. Nonostante reiterate richieste il sindacato non ha ancora a disposizione dati attendibili – budget, produzione, mobilità passiva, ecc. – sulla base dei quali impostare un confronto vero. Nel frattempo il malcontento degli utenti, alle prese con liste d’attesa che continuano a crescere, aumenta di pari passo alle preoccupazioni degli operatori del settore, mentre nascono nuovi Comitati con i quali la cittadinanza manifesta resistenze rispetto a dei processi che non conosce e che non capisce. La Cisl vuole assumersi la responsabilità di partecipare a questo percorso di riorganizzazione. Devono però realizzarsi alcune condizioni che al momento non sussistono. Chiediamo risposte chiare su alcune questioni che non possono essere affrontate solo attraverso “voci di corridoio” smentite un giorno e confermate il giorno dopo. Chiediamo in primo luogo di sapere quale assetto si vuole dare alla rete dell’offerta ospedaliera marchigiana, in particolare quanti ospedali/aziende ospedaliere verranno istituite e dove verranno collocate. Soprattutto vorremmo conoscere il futuro del territorio maceratese, rispetto al quale sembra sia stato effettuato uno studio di fattibilità per la costruzione di un nuovo ospedale di rete provinciale. Altra importante questione attiene alle modalità con le quali si intende “far partecipare” gli operatori privati alla rimodulazione della rete dei servizi. Ci sembra questo un tema centrale rispetto al territorio maceratese, in cui l’esorbitante offerta sanitaria privata convenzionata spesso compete con quella pubblica piuttosto che integrarla. Centrale è poi il tema dei finanziamenti. Già un anno fa la Cisl di Macerata denunciò la grave sperequazione tra le risorse investite nell’Area Vasta di Ancona, di gran lunga superiori a quelle riservate agli altri territori marchigiani. Della necessità di eliminare tali differenze bisognerà tenere conto in sede di definizione dei budget destinati alle Aree Vaste.  In ultima istanza vorremmo si chiarisse subito in che modo si intende coinvolgere e motivare gli operatori - dai quali si pretenderanno sacrifici importanti - prevedendo meccanismi premianti in grado di ridistribuire loro almeno una parte delle ingenti risorse risparmiate attraverso la riorganizzazione. Senza risposte convincenti su questi argomenti sarà inevitabile per la Cisl intraprendere adeguate iniziative di mobilitazione e di protesta.
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17/10/2011 FERRETTI YACHTS: ORA VANNO MESSE LE CARTE IN TAVOLA
Si è tenuto presso l’unione industriale di Forli l’atteso incontro tra la Direzione del gruppo FERRETTI YACHTS e le RSU dei cantieri italiani assistite dalle Segreterie Territoriali e Nazionali di FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL. L’incontro aveva per oggetto il confronto tra le parti per il rinnovo del contratto integrativo aziendale di gruppo, Le Segreterie Nazionali, appreso dalla stampa odierna, che la proprietà della FERRETTI ha valutato inadeguata la proposta avanzata dal gruppo industriale cinese SHANTUI, interpretando anche le attese dei lavoratori, hanno manifestato la loro grande preoccupazione. In particolare alle Organizzazioni Sindacali non sono note le ragioni che hanno portato a valutare inadeguata la proposta e questo non aiuta a chiarire alle maestranze come dare attuazione al piano di sviluppo aziendale. Vogliamo ricordare alla proprietà e a tutti quelli interessati al futuro del gruppo FERRETTI YACHTS che con la ristrutturazione, si sono costruite le basi per realizzare il rilancio del gruppo con il consolidamento dei 7 cantieri italiani, i loro livelli occupazionali (circa 2000 addetti), anzi a nostro giudizio i cantieri vanno potenziati con assunzioni di giovani per recuperare il numero di dimissioni straordinarie avvenuto in alcuni di essi. Resta comunque oggi urgente procedere alla ricapitalizzazione dell’azienda e l’abbattimento del debito per sostenere il piano di sviluppo dell’azienda e dell’attività produttiva, per questo serve un nuovo soggetto imprenditoriale. Il contesto economico globale ha modificato le politiche di marketing nel settore della nautica, queste risultano essere oggi fortemente condizionate dall’andamento dei saloni di Cannes e Genova dove si è registrata una caduta degli ordinativi rispetto alle precedenti edizioni e di conseguenza una riduzione della capacità di autofinanziamento del ciclo produttivo. Questa situazione rischia nei prossimi giorni di creare problemi alla produzione con il ricorso ad ammortizzatori sociali. L’incertezza sulla capacità finanziaria dell’azienda va rimossa in tempi rapidi, da parte nostra se ciò non avverrà saremo costretti a prendere iniziative contro la proprietà che dimostra di non essere in grado di garantire il futuro del gruppo industriale.  Forli, 14 ottobre 2011 Le Segreterie FENEAL UIL FILCA CISL FILLEA CGIL
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14/10/2011 Poltrona Frau, procede la delocalizzazione
http://www.scribd.com/doc/68771293/Comunicato-Unitario-Frau-Ottobre-2011
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14/10/2011 Poltrona Frau, procede la delocalizzazione
In una riunione con i sindacati di Categoria di Cisl e Cgil i dirigenti Frau hanno ribadito l’intenzione di delocalizzare la cucitura del settore residenziale (poltrone e divani) in Romania, per un totale di 64.000 ore, precedentemente lavorate da aziende locali.Il completamento della delocalizzazione avverrà nei prossimi 18 mesi con un programma deciso e dettagliato che si concluderà nel 2013, per un risparmio complessivo, a regime di 410.000 €«L’attuale dirigenza – sostengono i sindacati in un comunicato unitario - non ha minimamente calcolato le ricadute sull’immagine del prodotto derivanti dalla delocalizzazione della cucitura, che è una delle più importanti tra le 4 fasi di lavorazione (le altre sono il taglio, l’imbottitura e l’assemblaggio). Non corrisponde più alla realtà quanto afferma Poltrona Frau nelle sue campagne pubblicitarie inerenti proprio la cucitura, quando sostiene di affidarsi “alle mani esperte dei nostri artigiani, che seguono le principali fasi di lavorazione e scelgono i materiali più pregiati. Solo così possiamo offrirvi ogni volta la migliore qualità italiana”».A nulla valgono i tentativi dell’azienda di sedare le preoccupazioni riguardo al lavoro dell’indotto promettendo la riconversione delle lavorazioni e il riassorbimento del 30% delle ore delocalizzate da parte della Frau Car, che produce interni di automobili. Una prospettiva che i sindacati bollano come insufficiente anche perché le 41 assunzioni della Frau Car sono state effettuate ricorrendo alle agenzie interinali o ai contratti a tempo determinato. «Dopo i licenziamenti e le esternalizzazioni effettuati – sostiene Primo Antonelli della Filca Cisl -  da quando la nuova dirigenza ha iniziato ad attuare il suo programma, il lavoro all’interno dello stabilimento di Tolentino è divenuto più precario e provvisorio».Oltre al danno dell’immagine del marchio Frau permangono quindi le ripercussioni sull’occupazione locale, considerato che già ora molti dei lavoratori delle aziende terziste sono in cassa integrazione o in contratto di solidarietà.«La delocalizzazione sarebbe la mazzata finale, per questo – conclude il sindacato – deploriamo con forza questa scelta infelice che ostacoleremo in tutte le forme, perché crediamo che il futuro di Poltrona Frau e dei dipendenti debba essere un altro, fatto di qualità del prodotto, qualità e stabilità del lavoro, di investimenti nella produzione, nella ricerca e nella progettazione, ma soprattutto nella valorizzazione del Made in Italy.»
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13/10/2011 Scuola, emanato il Decreto salva precari
E' stato emanato in data odierna il DM 92/2011 relativo alla costituzione degli elenchi prioritari per l'a.s. 2011/2012.   Il termine per le presentazione delle domande è il 2 novembre 2011   Decreto Ministeriale n. 92 del 2011   Modello di domanda per il personale docente Modello di domanda per il personale ATA Elenco Distretti  
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11/10/2011 LARDINI, contratto integrativo
Leggi  l'articolo del Corriere Adriatico del 11/10/2011Leggi l'articolo de Il Messaggero del 11/10/2011
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08/10/2011 Seminario sui rischi degli operatori di banca
La FIBA (Federazione dei bancari e assicurativi della Cisl) di Macerata organizza un seminario sui rischi per i lavoratori del settore creditizio e finanziario derivanti dalla normativa vigente in materia di investimenti e di misure antiriciclaggio.Sono in programma due incontri: mercoledì 12 e giovedì 13 ottobre, entrambi alle ore 17.30 presso l’Hotel Grassetti in Via Murri, (Zona industriale di Corridonia).Nel primo di essi verrà approfondita la Direttiva Europea Mifid (Markets in Financial Instruments Directive), che impone agli operatori del settore l’obbligo di proporre ai clienti prodotti finanziari appropriati ed adeguati ai loro profili di investimento, informandoli sull’esistenza di eventuali conflitti di interesse, sui costi e sulle caratteristiche degli strumenti finanziari proposti e sui possibili rischi delle operazioni.Giovedì 13 verrà affrontata invece la normativa antiriciclaggio e antiusura, in particolare quella sulla tracciabilità dei pagamenti, che impone ai lavoratori l’obbligo di entrare nel merito delle operazioni, valutandone gli importi e confrontandoli con la situazione soggettiva, professionale e reddituale della persona che si presenta allo sportello.Si tratta di normative complesse dalle quali derivano obblighi e responsabilità specifiche in capo agli operatori, che in caso di violazione rischiano severe sanzioni disciplinari, amministrative e penali, potendo essere chiamati a rispondere anche con il loro patrimonio personale. Ne deriva la necessità di una formazione specifica e puntuale degli operatori del settore, ai quali la FIBA Cisl propone questa iniziativa che vedrà come relatore Mario Capocci, Responsabile dei Quadri Nazionali della Federazione, che in quanto esperto viene intervistato di frequente per l’inserto  specialistico Plus24ore. Il corso è rivolto agli iscritti e ai simpatizzanti della Fiba Cisl, ma vista l’importanza delle materie trattate è aperto anche alla partecipazione dei non iscritti.
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06/10/2011 Pensionati in assemblea sulla Manovra
Martedì 11 ottobre alle ore 15.30 presso la Domus S. Giuliano (ex Seminario vescovile) la Lega dei Pensionati Cisl di Macerata Pollenza e Montecassiano ha organizzato un’assemblea pubblica per discutere della manovra economica approvata con legge n. 148 del 14 settembre 2011, che sommata a quella precedentemente approvata con legge 111 del 15 luglio, rappresenta il più pesante intervento sui conti pubblici della storia della Repubblica Italiana. Seppure necessaria per mettere in sicurezza i conti pubblici e contrastare la speculazione internazionale sul debito italiano, scongiurando il rischio di un default del sistema paese, la manovra è inaccettabile perché socialmente ingiusta, colpevolmente tardiva e sostanzialmente inefficace. La crisi finanziaria, economica e sociale del paese è stata negata per troppo tempo da una classe dirigente incapace di costruire un piano credibile per aggredirne le ragioni e pensare allo sviluppo e alla crescita. E’ stato del tutto ignorato l’appello del Presidente della Repubblica ad affrontare questo grave momento con il massimo della condivisione istituzionale e sociale. In questo contesto sono stati partoriti provvedimenti che gravano quasi completamente sulle classi sociali più deboli - lavoratori, pensionati, donne e giovani - chiedendo sacrifici irrisori ai cittadini più abbienti. L’aumento dell’Iva scoraggia i consumi e deprime l’economia. Mancano del tutto interventi di sostegno all’occupazione e allo sviluppo, senza i quali sarà impossibile continuare a sostenere il peso del debito pubblico. Non a caso si parla già della necessità di una nuova manovra per la fine del 2011. Nonostante forti difficoltà nell’organizzare un’azione di contrasto nei confronti del Governo, che sulla manovra ha infine posto il voto di fiducia, la Cisl è riuscita ad intervenire evitando interventi ben peggiori sul sistema previdenziale, riuscendo anche a “strappare” la tassazione al 20% delle rendite finanziarie. Ciononostante rimangono ancora molte cose da cambiare. I pensionati della Cisl chiedono in particolare la riduzione dei costi della politica (compresi quelli elettorali) e l’eliminazione degli sprechi nella spesa pubblica; la tassazione dei grandi patrimoni mobiliari e immobiliari e delle transazioni finanziarie; una riforma fiscale che riduca le imposte sui redditi da lavoro e da pensione; maggiore sostegno alle imprese virtuose, in particolare a quelle che assumono giovani a tempo indeterminato. Chiedono infine e soprattutto una lotta senza quartiere all’evasione fiscale, fenomeno scandaloso e inaccettabile in un paese civile. In questo momento drammatico sono seriamente a rischio la coesione e la “tenuta” dell’intero sistema Italia. I pensionati della Cisl non intendono restare a guardare ma rivendicano un ruolo da protagonisti nella vita sociale. Per questo invitano tutta la cittadinanza a partecipare all’Assemblea pubblica dell’11 ottobre, alla quale faranno seguito iniziative analoghe il 14 ottobre a Potenza Picena e il 22 ottobre a Porto Recanati.LE TRE ASSEMBLEE PUBBLICHE DEI PENSIONATI CISL SULLA MANOVRA:MACERATA, 11 ottobre ore 15.30 alla Domus S. Giuliano (ex Seminario Vescovile) in Via Cincinelli 4 (scarica il volantino)PORTO POTENZA PICENA, 14 ottobre ore 18.00 presso la Sede dei Vigili Urbani in Via Regina Margherita (scarica il volantino)PORTO RECANTI, 22 ottobre ore 16.30 presso la Sala Biagetti a Palazzo Svevo in C.so Matteotti (scarica il volantino)
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23/09/2011 Un altro incidente mortale alla Quadrilatero
Gentile Vito, 55 anni dipendente della ditta Giacovelli Costruzioni srl, è morto questa mattina mentre era al lavoro, nel cantiere di Muccia, incluso nei lavori della Quadrilatero. Schiacciata da un camion, se n’è andata così l’ennesima vittima di quest’opera che sta accumulando un numero assurdo di morti e di incidenti sul lavoro.Ancora una volta si tratta di un operaio di una ditta che ha il lavoro in affidamento dall’impresa madre, in questo caso la GLF Grandi Lavori Fincosit che impiega nel cantiere di Muccia svariate ditte, tra cui diverse agenzie interinali. Anche il lavoratore del mezzo che ha investito Gentile Vito è un dipendente di una di queste ditte affidatarie dei lavori.Esprimiamo il nostro profondo dolore alla famiglia ed confidiamo che l'autorità giudiziaria faccia prontamente chiarezza sulle cause, dirette ed indirette, dell’infortunio mortale, perseguendo con severità ogni eventuale responsabilità specifica e generale. Lo smisurato sgretolamento produttivo nella catena degli appalti e degli affidamenti, il lavoro atipico, i tempi di lavoro troppo elevati, la precarizzazione dei rapporti di lavoro, la insufficienza delle misure di prevenzione sono le origini degli infortuni in questo settore.Chiederemo immediatamente un incontro con la Grandi Lavori Fincosit, la Valdichienti e la Quadrilatero per raggruppare tutti i soggetti collegati in questa vicenda. Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro competente è inadeguato e carente rispetto ad un’opera come quella del Quadrilatero Marche-Umbria. Denunciamo ancora una volta il forte ritardo rispetto agli impegni assunti dalle Istituzioni nel colmare tale deficienza. A tal fine abbiamo richiesto un ulteriore incontro con l’Assessorato alla Sanità regionale.Disgraziatamente, fin troppe volte, abbiamo dichiarato in precedenti comunicati che non è ammissibile il ripetersi di simili incidenti; non ci stancheremo di affermarlo, come non ci tratterremo nella nostra opera di sensibilizzazione e lotta, in tutte le riunioni, in tutti i luoghi di lavoro ed a tutti i livelli, per far si che il prezzo del lavoro non sia quello della vita.
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16/09/2011 «Il mio impegno per la scuola»
LE FOTO Anna Bartolini, fanese di 44 anni, è la nuova segretaria regionale della Cisl Scuola. Alle spalle una lunga militanza nel sindacato. Obbiettivo primario “la salvaguardia dell’occupazione”. La Cisl Scuola delle Marche ha una nuova segretaria. Dopo Francesca Conti,  che ha guidato il settore della Cisl Scuola regionale dal 2001 e che ha  lasciato l’incarico per pensionamento, il Consiglio Generale della scuola che si è tenuto oggi (ieri per chi legge ndr) all’Hotel Touring di Falconara, alla presenza del segretario nazionale Francesco Scrima, ha nominato al vertice della categoria Anna Bartolini. Nata a Fano quarantaquattro anni fa, laureata in pedagogia, docente di scuola primaria, la Bartolini ha alle spalle una lunga militanza iniziata nel 1985 con l’entrata nel Sinascel (Sindacato nazionale scuola elementare e materna) prima che diventasse, negli anni successivi, Cisl Scuola.  Dopo aver ricoperto diverse cariche nell’ambito territoriale, dal 1993 è componente del Consiglio Regionale di categoria e dal 2005 è stata eletta nel Consiglio Nazionale. «Assumo con soddisfazione questo importante incarico – ha dichiarato Anna Bartolini - agli inizi di anno un scolastico che si apre mentre il Paese fa i conti con una gravissima emergenza economico-finanziaria. Se non ci si può sottrarre ad una inevitabile stagione di rigore e sacrifici, va detto che per la scuola è davvero difficile individuare margini ulteriori di intervento dopo quelli pesantissimi sopportati nell’ultimo triennio». Il nuovo segretario regionale della Cisl Scuola ricorda come il mondo dell’istruzione abbia dovuto sopportare “un piano di tagli agli organici che nelle Marche ha ulteriormente aggravato e peggiorato le condizioni di lavoro del personale docente e ATA, condizionando in negativo anche importanti processi di riforma da tempo attesi”. Dunque per il prossimo periodo obbiettivo prioritario “sarà quello di riaffermare che alla scuola non si può più togliere nemmeno un posto di lavoro”. Se la situazione degli organici nelle scuole marchigiane è pesante, il nuovo anno scolastico fa registrare una nota positiva grazie al piano di assunzioni che ha permesso di stabilizzare nella nostra regione  864 docenti precari e 1053 unità di personale amministrativo ed ausiliario. Una conquista che la Cisl Scuola rivendica “con orgoglio, ottenuta grazie alla  capacità della nostra organizzazione di  rivendicare, confrontarsi e fare accordi”. Per l’immediato futuro altre priorità saranno “la continuità a questo piano triennale di assunzioni, così come definito nell’intesa sottoscritta, il confronto con la Regione  per la ristrutturazione della rete scolastica”. Insomma pur non nascondendo le difficoltà del momento Anna Bartolini è pronta ad accettare le prossime sfide per chiedere a chi amministra la nostra scuola “di attivare un autentico dialogo sociale e di recuperare il senso e la prospettiva di una vera politica scolastica al servizio dei cittadini e del Paese”.
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15/09/2011 Manovra e Trasporti: si rischia la paralisi.
I sindacati dei Trasporti di Cgil, Cisl e Uil valutano negative e inique le misure messe in atto per il trasporto pubblico, dichiarano lo stato di agitazione di tutto il personale operante nelle aziende del trasporto pubblico locale e chiedono un incontro urgente con le autorità regionali e provinciali per definire azioni condivise che portino in breve tempo al riordino del trasporto su gomma e su ferro della regione Marche.
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15/09/2011 FIAT/POMIGLIANO "La nuova Panda risposta alla crisi e ai detrattori di casa nostra"
13 settembre 2011. La presentazione della nuova Panda al salone dell'automobile di Francoforte è un fatto importante in particolare per i lavoratori di Pomigliano e del sindacato metalmeccanico italiano. Lo dichiara Bruno Vitali, segretario nazionale Fim-Cisl. "È il segno tangibile della bontà degli accordi che hanno consentito la rinascita dello stabilimento campano con impianti produttivi modernissimi.Dal prossimo 3 novembre, infatti, altri 700 operai e 150 impiegati saranno chiamati al lavoro per iniziare la produzione di serie che, a regime, sarà di 1087 vetture giornaliere ed occuperà tutti i cinquemila addetti. In quest'Italia che sembra essersi trasformata, purtroppo, nel paese delle chiacchiere la vicenda di Pomigliano segna invece un punto di concretezza e di smentita ai molti detrattori e profeti negativi che parlavano di inganni.La Fim, che insieme agli altri sindacati firmatari ha consentito ciò, ritiene ora indispensabile rendere concreti anche gli altri accordi del progetto Fabbrica Italia come miglior risposta alla pesante crisi che investe questo pezzo importante dell'industria nazionale."La RASSEGNA STAMPA
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12/09/2011 Firmato il contratto integrativo provinciale dell'edilizia
Pesaro-Urbino è la prima provincia italiana nella quale è stato firmato il contratto integrativo dell'edilizia, dopo la firma del Contratto collettivo nazionale  arrivata nell'aprile dello scorso anno. "In questa fase  - commenta Franco Turri, Segretario nazionale della Filca-Cisl - la firma del contratto di II livello assume un significato politico di grande rilevanza, rompendo un fronte imprenditoriale ancora restio ad avviare un confronto negoziale. L'accordo raggiunto a Pesaro dimostra  che proprio la contrattazione integrativa rappresenta lo strumento per affrontare nel modo migliore i problemi territoriali e garantire maggiore tutele ai lavoratori e contemporaneamente regolarità, sicurezza e concorrenza leale fra imprese." Il testo, che ha durata triennale, prevede che l'Elemento variabile della retribuzione (EVR) tenga conto dell'andamento congiunturale del settore, ed è correlato a cinque indicatori basati su dati della Cassa Edile - numero lavoratori iscritti - monte salari denunciato - ore di lavoro denunciate - valore aggiunto del settore delle costruzioni come individuato a livello provinciale dell'Istat - numero di imprese iscritte, garantisca cioè un salario aggiuntivo nella misura del 6% dei minimi tabellati. E', inoltre,confermato il pagamento dei primi tre giorni di malattia e il finanziamento dell'attività del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni.
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11/09/2011 Fincantieri: il lavoro riparte
11 settembre 2011 - Un segno di speranza: il cantiere riparte - Articolo su "Avvenire" del 11/09/2011
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08/09/2011 Il tema del lavoro al XXV Congresso Eucaristico Nazionale: le interviste ai delegati Fim Cisl
In occasione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale Ad Ancona, Fabriano e Falconara il 7 settembre si sono svolti diversi appuntamenti sul tema del lavoro in cui sono sono intervenuti monsignor Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei e l’economista Stefano Zamagni.580 operai da due anni in cassa integrazione: quale futuro?Maurizio Di Schino in collegamento da Fabriano, uno dei luoghi del XXV Congresso Eucaristico nazionale (Cen), intervista Pasquale Palmisano dello stabilimento Fincantieri, delegato Fim-Cisl, che avrà l’onore di pranzare con Benedetto XVI domenica prossima. “Lavoro e festa” sono i temi al centro del Cen.Guarda l' intervista di Pasquale - TV2000La forza della speranza di ClaudiaMaurizio Di Schino intervista la delegata Cisl Claudia Mattioli dello stabilimento Merloni di Fabriano. “La situazione è drammatica – dice Claudia -. C’è molta rabbia, sgomento e disperazione in un sistema che sembra non volerci ripagare dei sacrifici che stiamo facendo. Siamo in cassa integrazione e c’è un dramma sociale che ci spinge nella disperazione. Con il Congresso Eucaristico, oggi, abbiamo avuto un’occasione, quella di poter far sentire la nostra voce”.Guarda l' intervista di Claudia - TV2000
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08/09/2011 580 operai da due anni in cassa integrazione: quale futuro?
Segnaliamo da TV2000 queste interviste a Pasquale Palmisano e Claudia Matteoli, delegati Fim-Cisl.Maurizio Di Schino  in collegamento da Fabriano, uno dei luoghi del XXV Congresso Eucaristico nazionale (Cen), intervista Pasquale Palmisano delegato Fim-Cisl che avrà l’onore di pranzare con Benedetto XVI domenica prossima. “Lavoro e festa” sono i temi al centro del Cen.Ad Ancona, Fabriano e Falconara il 7 settembre si sono svolti diversi appuntamenti proprio sul tema del lavoro in cui sono sono intervenuti monsignor Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, l’economista Stefano Zamagni.Guarda l'intervista a PasqualeGuarda l'intervista a Claudia
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02/08/2011 Vertenza Merloni: ancora trattative in corso.
"Sono attualmente in corso concrete trattative con un gruppo industriale che prospetta un impegno diversificato su un perimetro industriale ampio, e con una risposta occupazionale che, pur essendo, allo stato, ancora insoddisfacente potrebbe pervenire a risultati comunque interessanti ed in linea con l'attuale condizione economica complessiva. La verifica negoziale e' attualmente in fase di svolgimento e si prevede che possa pervenire a maturazione nel corso del mese di settembre". Lo comunicano i commissari della Antonio Merloni precisando che, "con la attiva collaborazione di Mediobanca, advisor finanziario della procedura, sono tuttora in corso di svolgimento le trattative per la cessione dei complessi aziendali della societa' capogruppo". I commissari rimarcano inoltre che "la cordata di imprese cinesi, che Otto Italia srl assume di rappresentare, allo stato, dopo oltre un anno e mezzo di dichiarato interesse e dopo innumerevoli sollecitazioni, non ha fatto pervenire il versamento dell'importo di euro due milioni, richiesto a dimostrazione della serieta' degli intenti negoziali e della concretezza delle prospettive di investimento pubblicamente dichiarate ma non seguite da alcun avanzamento concreto sul tavolo negoziale". "La Mmd, dopo avere proceduto al versamento della cauzione - proseguono i commissari - ne ha chiesto la restituzione, peraltro in anticipo rispetto al termine fissato per il bando. In ogni caso, la proposta, legata alla acquisizione della Daewoo da parte della controllante dell'offerente (le cui trattative, secondo notizie di stampa internazionali, sono state interrotte), era subordinata al versamento da parte della procedura alla Mmd di rilevantissimi importi, oltre alla garanzia sul capitale circolante, con impiego di manodopera che non avrebbe superato le 500 unita' complessive ma solo al quinto anno dalla acquisizione". Secondo i commissari "non risultano rinnovate manifestazioni di serio interesse da parte delle entita' di cui si e' riferito. Sono altresi' in corso trattative per la valorizzazione di alcuni asset della societa' che, pur essendo ceduti in discontinuita' rispetto alla missione industriale originaria, potrebbero comunque dare ricadute occupazionali aggiuntive". "In ogni caso - concludono i commissari - le formule di cessione che sono al vaglio delle parti, mentre potrebbero consentire la prosecuzione temporanea della procedura e la fruizione degli ammortizzatori secondo le previsioni legislative, manterrebbero la possibilità' di attivare gli strumenti dell'accordo di programma per l'area umbro-marchigiana siglato il 19 marzo 2010". «Dal punto di vista sindacale - dichiara Andrea Cocco, Segretario Generale FIM CISL di Ancona - abbiamo chiesto, per i primi di settembre la convocazione di un tavolo al Ministero per capire come procedere. Abbiamo ribadito inoltre che il nostro principale interesse è il proseguimento dell'attività industriale e il ricollocamento dei lavoratori».
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26/07/2011 Accordo firmato alla Moretti Compact di Pesaro
Dopo una trattativa di 11 mesi è stato firmato l’accordo integrativo per tutti i dipendenti della ditta Moretti Compact di Lunano, cittadina di 1200 abitanti nell’alta valle del Foglia. La Moretti compact, azienda specializzata nella produzione delle camerette per bambini e ragazzi, ha 250 dipendenti.  In virtù dell’accordo, tutti avranno un riconoscimento economico di 250 € annuale, e 40 di loro otterranno un  passaggio di livello. La ditta Moretti  –  pur risentendo della crisi  – è ricorsa solo per breve tempo e in modo limitato agli ammortizzatori sociali.  Ha anzi voluto scommettere su questo importante elemento delle relazioni sindacali: riconoscere un premio di produzione per iniziare uno stabile confronto con i sindacati su alcuni importanti temi: la sicurezza sul lavoro, l’ inquadramento professionale , l’organizzazione del lavoro,  i turni e l’ orario di lavoro. LA FILCA CISL, che si è adoperata per la firma del contratto integrativo, ritiene questo fatto molto significativo perché permette di distribuire salario a tutti i lavoratori e le lavoratrici con percorsi condivisi e attraverso un confronto che  riconosce l’importanza della contrattazione di secondo livello.
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20/07/2011 Eletta la nuova dirigenza dei Pensionati della Cisl Marche
Conclusa la fase di reggenza alla Federazione Pensionati della Cisl Marche. Il nuovo Segretario è Mario Canale, eletto dal direttivo alla presenza del Segretario Generale Nazionale Gigi Bonfanti.  Sessantaquattro anni, nato a Recanati, Canale ha alle spalle una lunga militanza nella Cisl, prima nella Funzione Pubblica, poi nella Ust di Macerata, come segretario generale, infine nella Segreteria Cisl Marche. In Segreteria sono stati eletti Patrizia De Paolis, Umberto De Simoni e Giovanni Serpilli. «Si è conclusa una fase che ha richiesto impegno da parte di tutta la Federazione dei pensionati- sostiene  Arnaldo Chianese della Segreteria Nazionale FNP che ha gestito per alcuni mesi come reggente la Fnp delle Marche  -  E' stato un percorso all'insegna della partecipazione e della responsabilità. Esprimo grande soddisfazione e auguro un buon lavoro alla nuova segreteria. Le condizioni di crisi economico-sociale che il nostro Paese sta vivendo ci spingono ad una sempre maggior attenzione all'ascolto e alla tutela dei nostri associati, ai pensionati, in particolare  quelli più fragili ed esposti. La Fnp Cisl Marche sarà certamente all'altezza di un confronto serrato con la Regione e le Autonomie Locali per cercare di mantenere un livello di protezione sociale dignitoso e contribuire a ridisegnare il nostro sistema locale di WELFARE» Le foto dei lavori del Consiglio Direttivo di martedì 19 luglio '11 Nel corso del dibattito bocciata la manovra del governo e criticata la Regione perché “ambigua sui nuovi ticket”. Canale, dopo aver espresso la sua soddisfazione per il nuovo incarico, ha sottolineato come tra le priorità della FNP Cisl delle Marche ci sia l’intenzione di portare  a compimento “l’accordo del 2 agosto 2010 relativo alla residenzialità, così come è fondamentale la battaglia per potenziare l’offerta dei servizi domiciliari e dell’assegno di cura in riferimento alla non autosufficienza, oltre ad accelerare il percorso di modifica della legge regionale relativa alla rete integrata del sistema dei servizi sociali”. Per Mario Canale inoltre  serve “una ristrutturazione dei fondi per vincere la partita del sociale e mantenere l’attuale grado di assistenza che abbiamo nelle Marche”. Inevitabile un riferimento alla stretta attualità sui ticket sanitari. Il nuovo segretario della Cisl Pensionati delle Marche rileva che “la Regione Marche ha assunto una posizione ambigua rispetto ai ticket sanitari, in quanto pur essendo in disaccordo con il governo per il super ticket di 10 euro, di fatto, attraverso il CUP, ha già aumentato questa prestazione della stessa somma. La Regione può non applicare questo ticket, ma di fatto deve garantire ugualmente tale  costo attingendo ad altre le risorse”. Anche Gigi Bonfanti, Segretario generale nazionale della FNP Cisl ha fatto riferimento alla manovra del governo sottolineando come questa sia “una manovra inevitabile altrimenti saremmo finiti come la Grecia”. La Cisl non ne condivide tuttavia “i modi e gli strumenti utilizzati, perché inaccettabili”. Principalmente due i fattori essenziali espressi da Bonfanti: “La riduzione dei costi della politica per recuperare le risorse necessari e la riforma del fisco e la tassazione delle rendite finanziarie. Queste – ha concluso – sono le misure affinché finalmente paghi chi i soldi li ha davvero”. La Rassegna Stampa
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18/07/2011 Buone e cattive notizie dalla scuola.
Il 14 Luglio scorso durante l’incontro tra Governo e Sindacati è stato finalmente dato il via libera al piano triennale di assunzioni di 67 mila precari della scuola. Il piano prevede assunzioni per il triennio 2011/2013 su tutti i posti vacanti. A Settembre dovrebbero essere già . assegnate 30.482 cattedre e 36.488 posti a personale non docente. Metà delle cattedre andrà ai precari delle graduatorie ad esaurimento, l’altra metà ai vincitori degli ultimi concorsi; l’aggiornamento per le graduatorie avverrà ogni tre anni e non più ogni due con l’obiettivo di procedere all’eliminazione del precariato. Francesco Scrima, Segretario generale della Cisl scuola, definisce questo “un importante risultato, frutto di proposte puntuali e credibili”; per il Segretario Generale Bonanni "In un momento difficile come questo, aver ottenuto questo risultato sulla scuola è davvero un fatto straordinario. Con questo accordo abbiamo dato la certezza di un posto di lavoro stabile a 67 mila lavoratori, dimostrando nei fatti che il problema del precariato si può affrontare con soluzioni graduali e non con la demagogia ed il populismo. Cisl e Uil si sono battute insieme per questo obiettivo, insieme ad altre sigle che hanno condiviso la nostra linea sindacale della concretezza e della ragionevolezza. Speriamo che ora il Governo e l'Aran diano una rapida attuazione a questo accordo che garantirà l'apertura dell'anno scolastico in un clima meno pesante degli anni passati ". La positività di questo importante e per niente scontato accordo non fa però dimenticare le pesanti difficoltà in cui versa il mondo della scuola: una luce circondata da pesanti ombre in tutto il territorio nazionale e nella nostra Regione. Nelle Marche i dati denunciano una situazione pesante in un territorio che negli anni ha pagato un dazio ingente alla razionalizzazione e al dimensionamento. Le cifre parlano chiaro, come è stato denunciato dai Sindacati della Scuola CGIL, CISL, UIL e SNALS e dall’Assessore regionale al Lavoro Formazione e Istruzione, Marco Luchetti. «La situazione drammatica a suon di numeri. Dal 2009 il Governo ha tagliato più di 2.400 posti tra docenti e personale Ata, 917 persone perderanno il proprio posto a settembre, molti, moltissimi insegnati fissi saranno costretti ad emigrare da una scuola all'altra. In tre anni la scuola marchigiana perde così 3.424 posti (2.157 docenti e 1.267 unità di personale Ata), creando classi pollaio da 35 studenti, mancato rispetto delle normative di sicurezza, riduzione del tempo  scuola,  problemi per pulizie, sorveglianza e apertura dei plessi derivanti dalla scarsità di personale. E secondo il fabbisogno regionale comunicato dagli uffici scolastici provinciali sono circa 170 le unità in più che servono per garantire il "minimo servizio". Cifra che non comprende sezioni antimeridiane e corsi serali, che nella sola Ancona hanno visto cancellare 13 classi per 360 studenti» dichiarano i Segretari Generali del settore Scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals. «Ci facciamo carico - ha detto Marco Luchetti, Assessore regionale al Lavoro e all'Istruzione -  delle preoccupazioni dei genitori e delle organizzazioni sindacali, per questo oggi ci troviamo insieme». Ha quindi precisato che «le Marche dovrebbero avere 500 unità in più, secondo l'accordo del 2004 con il Governo per l'applicazione del titolo V della Costituzione sulla competenza concorrente nel settore, del quale chiediamo l'applicazione». Dalle provincie esprimono preoccupazione i segretari della Cisl Scuola, in questo periodo più che mai in “trincea” fino a settembre, all’avvio di un anno scolastico che si preannuncia comunque difficile, con classi affollate e personale ridotto. Il disagio della scuola si riflette sull’utenza: minore tempo scuola, minacciata la qualità della didattica con il rischio incombente che una scuola più povera in una regione abituata ad un certo standard di qualità, comporti un rallentamento dello sviluppo: il nostro territorio per tornare ad essere competitivo e per mantenere i suoi livelli di socialità ha bisogno di una scuola efficace ed efficiente, che sviluppi conoscenze e competenze, che attivi talenti, che educhi all’integrazione, alla solidarietà, al rispetto dell’ambiente e alla cittadinanza attiva, che prepari in modo adeguato al lavoro, alla formazione superiore, all’Università. VOCI DALLA SCUOLA La condizione della Scuola Secondaria di Secondo Grado nella nostra regione Annamaria Foresi - Segretario Provinciale Cisl Scuola Macerata L’annunciata stabilizzazione dei precari è per la scuola secondaria di secondo grado marchigiana  l’unica notizia positiva al termine di un difficile triennio iniziato nell’estate del 2008. I tagli severi subiti hanno portato la situazione ai limiti della sostenibilità sia per la qualità del servizio sia per l’esubero di professionalità e competenze non più spendibili con continuità ed efficacia. L’auspicata riforma di questo settore scolastico si è risolta con una mera riduzione dell’offerta formativa e del tempo scuola su tutto il territorio regionale, che, è necessario ricordarlo, aveva una situazione “virtuosa” dal punto di vista della razionalità della proposta educativa offerta alle famiglie. Ad esempio, nel nostro territorio,   si è avuta una penalizzazione nell’ambito della istituzione dei nuovi  percorsi : liceo tecnologico e musicale che pure erano i fiori all’occhiello del nuovo ordinamento. In realtà abbiamo avuto  la chiusura di indirizzi particolarmente significativi negli ITIS, il depotenziamento degli Istituti Professionali  realtà  molto vitali che hanno subito un  indebolimento complessivo dell’offerta formativa, la riduzione della didattica laboratoriale,  la riduzione delle relazioni con il mondo del lavoro. Anche per i precari si avrà un anno molto difficile in quanto molti di essi, nonostante la stabilizzazione, si troveranno senza la possibilità di lavorare. Sono stati  infatti cancellati a livello nazionale più di 80 mila insegnanti dall’organico attraverso riduzioni dell’orario scolastico ammantate del nome di “riforma”,  ma non sono stati  banditi vecchi concorsi, non sono state  definite nuove classi di concorso né varate nuove modalità di reclutamento; la formazione iniziale non è partita e non si sa quando partirà. Nel frattempo sono crollate le iscrizioni negli istituti tecnici e professionali a favore dei licei. Diminuiscono  le tutele per i disabili e sarà impossibile in molti casi assicurare l’apertura dei corsi serali per gli adulti anche per i tagli effettuati al personale ATA.  A ciò si aggiunge la diminuzione delle risorse complessive  della Regione che in questi anni hanno contribuito ad integrare l’offerta formativa del territorio. La manovra economica inoltre  non potendo oggettivamente tagliare ulteriormente nel settore scuola,  imprime un'accelerazione ai piani di dimensionamento della rete scolastica, di competenza di Regioni, Comuni e Province. Ciò   rende fin  da subito necessario attivare tavoli con i Comuni a cui compete il piano di dimensionamento , occorre predisporre politiche condivise tese al governo del territorio , altrimenti , fra tagli e dimensionamento  si creeranno ulteriori gravi problemi ad una scuola marchigiana da sempre attiva e di riconosciuta qualità.
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11/07/2011 Il Tribunale condanna Poste Italiane
Le Poste Italiane sono state condannate dal Tribunale del lavoro di Macerata per discriminazione e comportamento antisindacale. La vicenda riguarda una dipendente di Poste Italiane, Elisabetta Fossaroli, rappresentante sindacale della Cisl di Macerata, che nel 2004 è stata sanzionata con una multa per aver mandato ai colleghi una e-mail di auguri natalizi utilizzando la rete informatica aziendale.Oltre alla multa la Fossaroli ha subito un trasferimento e un declassamento nelle mansioni svolte, provvedimenti di chiara matrice disciplinare e di ritorsione per l’attività sindacale svolta.Nelle motivazioni della sentenza, che conclude una causa durata 7 anni, il giudice ha riconosciuto il comportamento antisindacale e discriminante di Poste Italiane, che ora si espone al rischio di una causa ulteriore per il risarcimento del danno causato dalla multa, che ha marginalizzato la Fossaroli penalizzandone la carriera.Secondo il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti «si tratta di una sentenza esemplare che deve fungere da monito per tutti i datori di lavoro e le aziende, sia pubbliche che private. Purtroppo spesso chi svolge attività sindacale paga di persona le conseguenze. La Cisl non ama tribunali e sentenze, ma difende con determinazione i propri sindacalisti».
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08/07/2011 Aperture domenicali, no alla liberalizzazione
 La Fisascat CISL di Macerata (Federazione dei lavoratori addetti ai servizi commerciali, affini e turismo) esprime la propria netta contrarietà alla liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali nelle zone turistiche prevista dalla manovra economica 2011, preambolo per una rischiosa deriva che porti a cascata alla totale liberalizzazione della materia.Questa deregolamentazione rischia di creare una situazione di anarchia del lavoro facendo venir meno le tutele previste dalla legge e dalla contrattazione collettiva, sia nazionale che locale. La titolarità sulle decisioni relative alle aperture in deroga deve rimanere in capo al confronto che si deve sviluppare a livello locale. I Comuni hanno in tal senso un ruolo di primo piano nell’assunzione di decisioni che devono essere comunque concordate, condivise e regolamentate attraverso la concertazione e la contrattazione tra le parti sociali territoriali. Le esigenze dello sviluppo del territorio vanno contemperate ai diritti dei lavoratori, che non possono subire scelte dettate solo dalle pressioni della grande distribuzione organizzata. Nei recenti rinnovi contrattuali dei settori del turismo e del terziario, della distribuzione e dei servizi si è condiviso con le associazioni dei datori di lavoro che la materia delle aperture in deroga - come l’organizzazione e l’orario del lavoro ed altre materie attinenti il mercato del lavoro  - rientrano tra quelle per le quali il confronto decentrato dovrebbe portare a soluzioni che concilino le peculiarità territoriali e le esigenze del mercato del lavoro locale con il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori del settore. Purtroppo le dichiarazioni di alcuni amministratori locali hanno evidenziato ancora una volta la miopia di certe impostazioni basate su luoghi comuni privi di fondamento, come quelli di nuove assunzioni o di chissà quanti altri vantaggi per i lavoratori occupati nel settore. I quali invece si ritroveranno solamente un orario sempre più frammentato e incompatibile a conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro, senza peraltro ricevere alcuna significativa maggiorazione sul lavoro domenicale e festivo. Torniamo a ribadire come certe impostazioni dei Comuni della zona siano frutto dell’assoluta assenza di politiche per uno sviluppo equilibrato del territorio. Scelte semplicemente dettate dal “potere economico” dei grandi gruppi della distribuzione organizzata con il progressivo depauperamento delle realtà economiche commerciali locali e della vita stessa dei centri cittadini.Marco Squartini - Segretario generale Fisascat Cisl Macerata
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28/06/2011 Vertenza Bunge: spiragli di speranza dall'Autorità Portuale
La grande gru di Fincantieri e la schiera dei silos di cemento, simboli che da sempre hanno caratterizzato la produttività del porto e della città di Ancona, oggi sono diventati l’emblema di una crisi  che continua a  mietere vittime. Dopo la gravissima vertenza  Fincantieri, che sta  minando  anche lo stabilimento di Ancona, è calato il sipario sulla Bunge Italia SpA, stabilimento  storico, attivo nello scalo dorico, fin dagli anni Cinquanta, nella lavorazione di semi oleosi e produzione di farine alimentare. Ad un anno dalla dismissione della produzione  che ha messo in cassa integrazione il totale dei 61 dipendenti  e colpito più di 200 lavoratori dell’indotto, la  Regione, nella persona dell’Assessore regionale al lavoro, ha finalmente convocato un tavolo (il primo per Bunge)  con  le istituzioni locali, presenti il Sindaco, l’Autorità portuale e l’Assessore provinciale al lavoro, i sindacati di categoria e le RSU, mancava solo l’ azienda, che invitata, non si è presentata, per affrontare  la drammatica situazione dello stabilimento dopo  la chiusura, in negativo, delle trattative di acquisto da parte di alcune  aziende che avevano manifestato interesse. Una fattiva disponibilità, durante l’incontro, è arrivata dall’Autorità portuale ad avviare le procedure per l’eventuale acquisizione dell’area di proprietà Bunge, una superficie di circa  48 mila metri quadri, silos compresi. Anche se  l’Autorità portuale non può svolgere attività imprenditoriale diretta, e quindi assumere, una volta acquisita l’area, dopo la valutazione dell’Agenzia del Territorio, può dare concessioni finalizzate all’attività legate all’economia e alla logistica del porto.”Accogliamo, con soddisfazione, la disponibilità dell’Autorità portuale  a veicolare eventuali ulteriori manifestazioni di interesse oltre che  ad acquisire l’area. –  afferma Giuseppe Giorgetti, Segretario Generale della Fai Cisl Ancona- Ma il nostro obiettivo rimane quello di  trovare soluzioni concrete  per ricollocare il prima possibile i lavoratori. - prosegue Giorgetti della Fai Cisl Ancona- Si dovrà rispettare l’accordo che abbiamo firmato con l’azienda (19 maggio u.s.) per salvaguardare i dipendenti della Bunge,  che ad oggi sono tutti in cassa integrazione straordinaria per 12 mesi e che   si raddoppieranno, fino ad arrivare ad aprile 2013, solo se 18 unità  usciranno, dalla vertenza. C’è già l’accordo con  alcuni operai disposti ad uscire dalla vertenza. Siamo fiduciosi”. L'accordo con Bunge Italia SpA prevede, infatti, che la cassa straordinaria possa essere prorogata fino all’aprile 2013, ma solo qualora il 30% dei lavoratori esca dalla vertenza, riscuotendo una liquidazione, regolata dall'accordo stesso, e trovando altra occupazione. Se questo risultato non sarà ottenuto la cassa si bloccherà, per tutti, nell'aprile 2012. Al tavolo regionale si è discusso anche di eventuali ipotesi di percorsi di ricollocamento dei lavoratori, accompagnati da azioni formative e di riqualificazione .Dopo Fincantieri, anche la Bunge, che ha già venduto il sito di Porto Marghera, lasciando operativo solo quello di Ravenna, entra nelle attenzioni dei vertici delle istituzioni locali. Ora i lavoratori, in presidio, durante l’incontro, fuori del palazzo della Regione Marche, attendono il prossimo incontro dove, auspicando la presenza dei vertici  aziendali, si approfondiranno le ipotesi  messe  in campo.
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28/06/2011 Trasporto regionale ferroviario nel caos
L'intervista a Roberto Ascani, Segretario Generale della Fit Cisl Marche.Rassegna Stampa
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15/06/2011 Sciopero dell'intera giornata alla Berloni Spa di Pesaro
E' riuscito lo sciopero che si è svolto a Pesaro presso la sede della Berloni GiornoNotte contro il piano industriale presentato dall'azienda che prevede  170 esuberi su un organico di 400 dipendenti e la chiusura di siti produttivi ritenuti non più efficienti. E' grave la mancanza di prospettive per mantenere l'occupazione, la trasparenza nella gestione degli esuberi e le prospettive di esternalizzazioni di fasi lavorative. Lo stato di agitazione continuerà fino a che non ci sarà  un confronto serio responsabile e trasperente con l'azienda. E' previsto per Giovedì mattina un incontro tra la proprietà, le istituzioni e i sindacati.
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12/06/2011 Per i lavoratori della Caterpillar rinnovo del Contratto Integrativo
Dopo una trattativa di cica 15 mesi la Rappresentanza Sindacale Unitaria Caterpillar e i Sindacati dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm hanno finalmente trovato un accordo con la multinazionale americana per la sigla del rinnovo del Contratto Integrativo. Perni centrali della trattativa sono stati la "flessibilità aggiuntiva" per l'Azienda e "salario ed occupazione" per i lavoratori. E' stata difatti la concessione, in deroga, di 4 sabati obbligatori aggiuntivi a quelli previsti dal CCNL (solo nel turno di mattina e recuperabili con meccanismo di Banca Ore) a permettere: • la fissazione di una percentuale massima di utilizzo di lavoro atipico (il 30%) e laconseguente assunzione a tempo indeterminato, dalla data della firma dell'accordo, e nell'arco massimo di 18 mesi, di circa 40 lavoratori atipici; • l'aumento del Premio feriale di 200 € annui portando lo stesso, a regime a 2.432,90 € fissi, dal presente accordo il premio sarà esteso, nella quota di 1.632,90 €,  anche agli interinali; Oltre a questi 2 importanti elementi vanno inoltre evidenziati: • la concessione di 2 giorni di permesso per la nascita di un figlio (anche in casi di adozione); • il riconoscimento di 1 ora di assemblea aggiuntiva ed esclusiva per trattare i temi della Sicurezza sul Lavorocon tutti i lavoratori; • la crescita del montante massimo del Premio di produzione Variabile che passa dai 1.620 € del vecchio accordo ai 2.040 € del nuovo accordo; • vengono inoltre riconosciuti 1.000 € a fronte del riconoscimento del PdR in riferimento al 2010 (anno non coperto dall'accordo). Leggi l'ACCORDO INTEGRATIVO
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07/06/2011 Uffici postali: continuano i disagi per i lavoratori e per gli utenti
Dal primo giugno il sistema informatico di tutti gli uffici postali d'Italia è andato in tilt. Il sindacato dei lavoratori postali della Cisl Marche (SLP Cisl),  con una nota inviata alle Poste Italiane SpA, ha subito segnalato i gravi disagi in cui si sono trovati sia gli operatori postali che gli utenti.  Nonostante le immediate denunce,  ad oggi poco è mutato e i disagi continuano a perdurare. Ieri con una ulteriore nota  i sindacati hanno chiesto alla dirigenza dell'azienda  un incontro immediato per un confronto, evidenziando che la straordinaria situazione in cui  si stanno trovando gli uffici postali deve essere affrontata con strumenti eccezionali. «Il personale applicato alla sportelleria rivendica di poter lavorare in maniera dignitosa con sistemi e apparecchi funzionanti e senza trovarsi sulle spalle responsabilità che derivano da altrui inefficienze» dichiara Dario Dominici, Segretario regionale SLP Cisl Marche
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06/06/2011 Grafici editoriali: intesa per il rinnovo del contratto
E' stata siglata pochi giorni fa (31 maggio 2011) l'intesa tra Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Slc-Cgil e le associazioni imprenditoriali Assografici, Aie, Anes, relativa al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei lavoratori grafici editoriali, che interessa oltre 110mila addetti. Il contratto avrà durata di tre anni e scadrà il 31 marzo 2013. L`aumento medio è stato fissato in 110 euro a regime con una ulteriore erogazione di una tantum di 362 euro. Il nuovo contratto stabilisce l`istituzione di un Fondo di assistenza sanitaria di settore, totalmente a carico delle aziende per un anno dopodiché l`adesione del lavoratore diventerà volontaria e il contributo aziendale per la copertura del premio passerà al 70%.
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01/06/2011 Poste: problemi tecnici e pochi impiegati.
Il Sindacato dei Lavoratori Postali Cisl Marche  segnala nella regione Marche il malfunzionamento della strumentazione tecnica in dotazione agli uffici postali, la cosiddetta piattaforma SDP, creando una situazione che si sta ripetendo con maggiore frequenza in occasione delle giornate di pagamento delle pensioni Inps\Inpdap e contestualmente alle giornate di maggior affluenza della clientela anche in concomitanza delle scadenze di pagamenti di diversa natura. «Esprimiamo grave preoccupazione - dichiara Dario Dominici, Segretario Regionale SLP Marche - per le ricadute negative che genera sul personale applicato in sportelleria che, oltre alle criticità tecniche,  conseguentemente si trova a dover gestire con non poca difficoltà le lamentele della clientela. Quella stessa clientela che dovrebbe invece essere avvicinata ed attirata, al fine di consolidarne la fidelizzazione. Accenniamo solo alle criticità odierne amplificate dalla chiusura degli sportelli di domani a causa della giornata festiva e del ritardo che si potrebbe generare nel pagamento delle pensioni» Leggi la  Rassegna Stampa
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01/06/2011 Per un rilancio della nostra cantieristica
Le foto della Conferenza Stampa
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31/05/2011 Fincantieri: mercoledì 1 giugno Conferenza Stampa
CONFERENZA STAMPA La crisi di Fincantieri, ora che fare Mercoledì 1 giugno Ore 11.30 Sede Cisl Marche Via dell’Industria 17 Ancona Una crisi che appare per ora senza soluzione quella di Fincantieri ma alla quale è necessario trovare al più presto una via d’uscita adeguata: il comparto produttivo dello stabilimento anconetano è praticamente chiuso e la cassa integrazione straordinaria già scattata da tempo. La Fim Cisl delle Marche ha così deciso di indire una conferenza stampa per compiere il punto sullo stabilimento anconetano di Fincantieri durante la quale sarà analizzata la situazione del Gruppo ed ovviamente le sue possibili ricadute sul sito del capoluogo marchigiano. La Fim Cisl delle Marche vuole sottoporre pertanto agli organi di informazione le proprie valutazioni e le prospettive individuate per uno dei più significativi comparti industriali del territorio.
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25/05/2011 Lavoratori in nero, chiuso un calzaturificio
Un blitz della Guardia di finanza e della Direzione provinciale del lavoro ha portato alla scoperta a Civitanova Marche di un calzaturificio con 16 dipendenti completamente irregolari. Niente contratto di lavoro, nessuna tutela assicurativa e infortunistica, nessun rispetto delle più elementari norme che regolano il rapporto di lavoro, come ad esempio quella sul riposo settimanale. Il calzaturificio è stato chiuso e il titolare, un imprenditore locale, è stato denunciato.Quello del lavoro nero è un fenomeno in crescita nel territorio maceratese, dove si registra nel 2011 un incremento del 30% di lavoratori irregolari rispetto allo stesso periodo del 2010, anno in cui la sola Direzione provinciale del lavoro ha riscontrato la presenza di. 1.350 lavoratori irregolari, di cui n. 559 totalmente in nero.  Secondo la relazione annuale del Cles (il Comitato per il lavoro e l’emersione del sommerso della Provincia di Macerata) su 3.290 aziende ispezionate nel 2010 dalla Direzione provinciale del lavoro, dall’Inps e dall’Inail, ben 2.023 aziende (il 61%) sono risultate irregolari.C’è un rapporto diretto tra crisi e lavoro nero. La difficoltà a restare sul mercato a volte induce tanti imprenditori a tentare “scorciatoie” per ridurre i costi di produzione conservando i margini di profitto. «Quello che è certo – sostiene David Ballini, Segretario della Femca, la categoria della Cisl maceratese che segue i lavoratori della moda, ma anche dell’energia, chimica e affini – è che la strategia della “sopravvivenza ad ogni costo” si scarica in modo violento sui lavoratori, deprimendo il trattamenti economico e normativo (ferie, riposi, permessi, ecc.) fino a mettere a rischio la loro salute e la loro sicurezza».Nel settore della moda però non è tutto da buttare. Sul fronte della regolarità si registrano segnali positivi da parte di quelle imprese che hanno investito in qualità e innovazione, sviluppando marchi e produzioni ad alto valore aggiunto.«La strategia per contribuire a contrastare questo fenomeno - conclude Ballini – può essere quella di ben indirizzare il sostegno alle tante imprese in crisi. Bisogna superare la pratica degli “aiuti a pioggia” incentivando comportamenti positivi e concedendo aiuti solo agli imprenditori che decidono di competere sulla qualità delle produzioni piuttosto che sulla mera riduzione del costo del lavoro».
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24/05/2011 Sindacati e imprese, no alle aperture senza regole
I sindacati di Categoria del Commercio di Cisl Cgil e Uil di Macerata, insieme a Confcommercio e Confesercenti, protestano contro le aperture indiscriminate degli esercizi commerciali nei giorni festivi e preannunciano iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza e delle istituzioni su un tema delicato, già al centro di forti polemiche a livello nazionale in occasione dello scorso primo maggio.   La legge regionale n. 16 del 2010 aveva messo ordine nella materia prevedendo un numero vincolato di festività - non più di 28 in un anno – durante le quali le Amministrazioni comunali possono autorizzare l’apertura degli esercizi commerciali in sede fissa. Contro questa norma il Comune di Porto S. Giorgio ha fatto ricorso al Tar e in attesa di conoscere l’esito del giudizio l’efficacia della legge è stata sospesa. Il problema riguarda tutti i Comuni del maceratese, in particolare quelli della costa, dove l’afflusso di turisti nel periodo estivo può indurre molti esercizi commerciali a decidere di utilizzare la deroga e rimanere aperti. Non a caso a Civitanova Marche l'amministrazione comunale  - che ha fatto delle aperture festive un punto fermo dell'azione di governo - ha subito colto la palla al balzo autorizzando le deroghe. Ora il rischio è che altri Comuni, in primis Tolentino, facciano altrettanto. «Sarebbe una cosa positiva se rimanessero aperti i negozi dei centri storici – afferma Marco Squartini, Segretario generale della Fisascat, la categoria dei lavoratori del Commercio della Cisl – purché le deroghe fossero parte di una strategia più ampia di rivalutazione delle città come luogo di socialità per le famiglie. Invece a restare aperti saranno gli esercizi commerciali della grande distribuzione situati nei centri commerciali, senza alcun reale vantaggio per la città e per lo sviluppo del turismo».  Nessun vantaggio consistente neanche per i lavoratori. Il lavoro domenicale non viene considerato “straordinario” e alle ore lavorate si applica una maggiorazione retributiva insignificante che non ricompensa adeguatamente i lavoratori, molti delle quali donne e mamme costrette a sottrarre tempo ai figli e alla famiglia.  Per il sindacato la battaglia è anche culturale. «Sarebbe bello – conclude Squartini - riuscire a far capire alla gente che la domenica, in particolare d’estate, si possono fare cose più interessanti che affollare i centri commerciali che già sono aperti 13 ore al giorno. Anche le amministrazioni comunali dovrebbero fare la loro parte, ad esempio evitando di delegare ai centri stessi l’organizzazione di eventi per dare un senso alle aperture domenicali e sviluppando invece iniziative per rivitalizzare e valorizzare le città. LEGGI GLI ARTICOLI PUBBLICATI SUL TEMA DALLA STAMPA LOCALE
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17/05/2011 Festival nazionale studenti universitari a Macerata
Vi segnaliamo Unifestival, il primo festival nazionale degli studenti universitari: tre giorni - dal 18 al 20 maggio - dedicati a musica, teatro e incontri con personalità di rilievo del mondo della cultura e dello spettacoloPer maggiori informazioni vai a http://festival.unimc.it/
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10/05/2011 Riorganizzazione Berloni: 166 esuberi
Pesaro - I timori delle organizzazioni sindacali in merito alla crisi della Berloni Spa  erano più che fondati. E’ giunta infatti la notizia che la riorganizzazione dell’intero gruppo prevede purtroppo, anche un esubero di circa 166 dipendenti  con relativa  richiesta della  cassa integrazione straordinaria alla quale inevitabilmente seguirà la messa in mobilità dei lavoratori. A questo si aggiunge l’alienazione dei relativi siti produttivi e la cessazione di tutte le attività del gruppo ad eccezione della produzione di cucine. Fillea e Filca di fronte allo spettro dello smantellamento di alcune attività e della disoccupazione dei dipendenti  annunciano  fin da ora la volontà di opporsi con tutti i mezzi ai licenziamenti e di attivare tutti gli strumenti e tutti i canali a disposizione per la salvaguardia dei  posti di lavoro. “Siamo disponibili a confrontarci con l’azienda – dichiarano  Fillea e Filca - a patto che ci presenti un piano industriale definitivo che comprenda un vero rilancio dell’attività produttiva e nessun posto di lavoro compromesso”. 5 maggio 2011                                                                                              FILLEA CGIL  -  FILCA CISL Il Comunicato Stampa di FILCA CISL e FILLEA CGIL del 1 aprile 2011 Il Comunicato Stampa dell'azienda BERLONI dell'8 aprile 2011
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09/05/2011 Riorganizzazione Berloni: 166 esuberi
Pesaro - I timori delle organizzazioni sindacali in merito alla crisi della Berloni Spa  erano più che fondati. E’ giunta infatti la notizia che la riorganizzazione dell’intero gruppo prevede purtroppo, anche un esubero di circa 166 dipendenti  con relativa  richiesta della  cassa integrazione straordinaria alla quale inevitabilmente seguirà la messa in mobilità dei lavoratori. A questo si aggiunge l’alienazione dei relativi siti produttivi e la cessazione di tutte le attività del gruppo ad eccezione della produzione di cucine. Fillea e Filca di fronte allo spettro dello smantellamento di alcune attività e della disoccupazione dei dipendenti  annunciano  fin da ora la volontà di opporsi con tutti i mezzi ai licenziamenti e di attivare tutti gli strumenti e tutti i canali a disposizione per la salvaguardia dei  posti di lavoro. “Siamo disponibili a confrontarci con l’azienda – dichiarano  Fillea e Filca - a patto che ci presenti un piano industriale definitivo che comprenda un vero rilancio dell’attività produttiva e nessun posto di lavoro compromesso”. 5 maggio 2011                                                                                              FILLEA CGIL  -  FILCA CISL Il Comunicato Stampa di FILCA CISL e FILLEA CGIL del 1 aprile 2011 Il Comunicato Stampa dell'azienda BERLONI dell'8 aprile 2011
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura dei negozi nel giorno del 1 maggio e di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua) alla sussistenza di eventi e manifestazioni di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie interessate dall’evento e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci regionale che ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere con apposita ordinanza, la facoltà di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche, la possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita di Civitanova dell’A14 nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione, ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi, nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011 FISASCAT CISL MARCHE Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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28/04/2011 Vicenda Merloni: richiamo alla responsabilità
DICHIARAZIONE Siamo entrati nella fase più decisiva per la complessa vicenda dell’Antonio Merloni. Serve una dose ancora maggiore di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, per evitare ulteriori tensioni, confusioni, illusioni ai lavoratori già duramente provati da questo lungo periodo di attesa. Dobbiamo tutti attenerci ai fatti reali al momento attuale, e valutare eventualmente le novità che dovessero intervenire. L’obiettivo del sindacato è valorizzare ogni ipotesi che dia garanzia di serietà imprenditoriale e del progetto industriale e di significativi risultati occupazionali. Ci auguriamo tempi stretti per la valutazione delle offerte vincolanti presentate e l’utilizzo di tutti gli strumenti (a partire dall’Accordo di programma) utili a creare lavoro e a ridare possibilità di sviluppo alle aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni. Sollecitiamo istituzioni, istituti di credito, forze politiche e sociali a collaborare tutti in questa direzione. 28 aprile 2011                                  Stefano Mastrovincenzo Cisl Marche Il Comunicato Stampa con la dichiarazione di Anna Trovò, Segretario Generale FIM CISL
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21/04/2011 Poste: continua la chiusura degli uffici postali
http://www.scribd.com/doc/53522251/Comunicato-Stampa-Slp-Cisl-slc-Cgil
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15/04/2011 Incidente mortale Quadrilatero: indetto sciopero di otto ore.
La Rassegna Stampa: Corriere Adriatico, C.Adriatico, Il Messaggero, Il Resto del Carlino
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07/04/2011 «Non si può scherzare col futuro dei lavoratori»
COMUNICATO STAMPAIn merito alle due proposte pervenute oggi per l’acquisto dell’azienda di elettrodomestici Antonio Merloni, è necessario che la volontà degli investitori che hanno presentato le offerte relativamente all’ intero perimetro ad oggi invenduto  si concretizzi completandole col versamento della cauzione nei prossimi giorni. Questo consentirebbe l’avvio della trattativa per la cessione. In questa fase è peraltro necessario il massimo supporto delle istituzioni locali e del sistema del credito. Non si può scherzare col futuro del lavoro e del reddito delle tante persone coinvolte.Roma, 6 Aprile  2011                                        Ufficio Stampa Fim CislLa Rassegna Stampa: Corriere Adriatico
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07/04/2011 Offerte per acquisto dell' azienda Antonio Merloni
Leggi la Rassegna stampa: Corriere Adriatico Il Messaggero
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30/03/2011 Sciopero dei trasporti
Scarica il documentoFederazione Italiana Trasporti  (LINK)
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30/03/2011 Vitaviva, i lavoratori bocciano il piano aziendale
Riuniti in assemblea i dipendenti di Vitaviva srl hanno duramente contestato il piano commerciale di risanamento presentato dalla direzione dell’azienda, che produce vasche e docce idromassaggio a Castelraimondo.  Secondo i lavoratori il piano, oltre a contenere misure inefficaci ed investimenti insufficienti, contrasta apertamente con gli impegni che la direzione aziendale aveva sottoscritto  per il risanamento e la tutela dei lavoratori nell’aprile dello scorso anno, quando l’azienda, di proprietà della Villeroy e Boch, venne salvata grazie all’acquisizione da parte della tedesca Certina Construction.  Sotto accusa in particolare la decisione di dividere Vitaviva in diverse realtà societarie che, “spezzettando” l’azienda, penalizzerà di fatto la maggioranza dei lavoratori.  Forte è il sospetto, secondo lavoratori e rappresentanti sindacali  che la proprietà non intenda mantenere sul territorio questa realtà produttiva, già negli anni scorsi duramente colpita da riduzioni del personale e da un reale impoverimento strutturale e professionale. Da qui il tentativo di defilarsi nel modo più rapido ed indolore solo per mantenere l’immagine della multinazionale.  A fronte di ciò i lavoratori chiedono Il coinvolgimento delle istituzioni e invitano le amministrazioni comunali e provinciali a farsi carico e condividere la responsabilità sociale di questa delicata vertenza e delle possibili conseguenze per il lavoro e la vita dei lavoratori coinvolti.
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28/03/2011 Acqua rifiuti e gas, tavola rotonda a Macerata
Acqua gas, rifiuti e non solo. Parlare di servizi pubblici essenziali significa affrontare temi che attengono ai diritti fondamentali della persona con implicazioni economiche importanti e con conseguenti responsabilità pubbliche nell’erogazione delle prestazioni. La Cisl di Macerata lo ha fatto in una tavola rotonda che si è svolta giovedì 24 marzo all’Istituto Agrario “G. Garibaldi” di Macerata.L’occasione è offerta dall’ormai prossima scadenza, il 31 dicembre 2011, del termine per la cessazione di tutti gli affidamenti diretti dei servizi in questione dai Comuni alle loro società municipalizzate.  Il "Decreto Ronchi" prevede che i servizi dovranno essere affidati attraverso bandi di gara ai quali potrà partecipare qualsiasi soggetto d’impresa italiano o europeo, pubblico o privato. L’unico modo per evitare la gara è che la società municipalizzata che gestisce il servizio si apra alla presenza di un socio privato gestore, a sua volta individuato con gara pubblica, che dovrà partecipare ad una quota non inferiore al 40% del capitale sociale.Forte è il rischio che subentrino grandi società, magari estere, e che vengano solleticati gli appetiti della criminalità organizzata. "Per questo - sostiene Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata -sarebbe preferibile una grande azienda provinciale, vicina al territorio e più sensibile alle sue necessità". Su questo tema preoccupa il silenzio assordante di istituzioni e forze politiche, che la Cisl di Macerata ha invitato ad aprire un confronto e una discussione pubblica aperta e trasparente. La scelta tra l’una o l’altra soluzione – ha spiegato l’Avvocato Alessandro Lucchetti, Docente dell’Università di Macerata – dipende dalla volontà del soggetto gestore di partecipare ad una o più gare, aprendosi anche alla competizione nazionale, nel qual caso metterà a gara l’intero servizio, o di rinchiudersi nel proprio territorio aprendosi alla partecipazione al capitale di un socio privato.Sulla necessità di superare la grande frammentazione esistente nella gestione dei servizi pubblici concordano le amministrazioni comunali di Macerata e Civitanova Marche, che circa venti giorni fa hanno aperto un tavolo con quelle di Tolentino e San Severino per cercare di capire se e quali servizi si possono provare a gestire insieme.A tenere banco è anche la spinosa  questione dell’acquisizione della Smea, azienda municipalizzata maceratese, da parte del Cosmari, il Consorzio provinciale per lo smaltimento dei rifiuti. Sul tema, il Sindaco di Macerata Romano Carancini ha invitato tutti ad una scelta coraggiosa. «Non chiudere ora questa vicenda – ha affermato Carancini - sarebbe una ferita grave.  Noi non faremo barricate ma non ci faremo nemmeno mettere al muro».In un quadro di normativo già incerto mancano regole ancora da scrivere, come una legge regionale che individui il soggetto titolare del potere di operare questa scelta importante. In proposito è polemico  l’Assessore regionale con delega ai servizi pubblici Antonio Canzian, secondo cui il “Decreto Ronchi” non attua affatto la normativa comunitaria, come erroneamente si vuol far credere. Al contrario esso rappresenta una precisa scelta politica di ridimensionamento del ruolo del soggetto pubblico e di sostegno della privatizzazione della gestione dei servizi.  «Non si può scindere la proprietà formale delle reti dalla gestione del servizio – afferma Canzian – perché il vero proprietario dell’acqua sarà il gestore”.Il ritardo della Regione nel formulare una proposta legislativa, secondo Canzian, è dovuto anche dalla necessità di conoscere gli esiti del referendum abrogativo dell’art. 23 bis, che in caso di accoglimento farebbe cadere tutta la normativa vigente sui servizi pubblici.Sul tema dei servizi pubblici locali, secondo il  Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, si è vicini al  punto di rottura del campanilismo marchigiano. In un contesto reso difficile dalla crisi economica le amministrazioni comunali sono in difficoltà per la riduzione dei trasferimenti dallo Stato e tantissimi cittadini chiedono al sindacato di intervenire contro il distacco delle utenze. L’obiettivo, secondo Mastrovincenzo, è garantire servizi efficienti a costi sostenibili, valorizzando il territorio e garantendo trasparenza e controllo attraverso spazi di partecipazione del sindacato e delle associazioni dei consumatori ai comitati interni alle grandi società municipalizzate. «Il sindacato – ha concluso il Segretario generale della Cisl Marche – è disponibile a dare una mano per favorire le aggregazioni, ad esempio creando ambiti provinciali. Vanno evitate però scelte mirate solo a fare cassa e va creata, con legge regionale, un’autority di controllo con poteri sanzionatori e clausole sociali per la salvaguardia dei lavoratori».LEGGI LA RASSEGNA STAMPA SUL CONVEGNOASCOLTA LA REGISTRAZIONE RADIOFONICA DEL CONVEGNOhttp://www.youtube.com/watch?v=Pxz0AYf0foE
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21/03/2011 Servizi pubblici, in arrivo una rivoluzione
 Si svolgerà oggi alle ore 15.00 presso l’istituto agrario di Macerata, la tavola rotonda organizzata dalla Cisl di Macerata sul tema “La riforma dei servizi pubblici essenziali, rischi e opportunità per la gestione di acqua rifiuti e gas” (SCARICA LA LOCANDINA DEL CONVEGNO).  Un’importante occasione per affrontare il tema dei servizi pubblici a rilevanza economica, nella gestione dei quali la Cisl denuncia un’eccessiva  frammentazione. «Basti pensare – sostiene il  Segretario generale Marco Ferracuti – che per la gestione del servizio idrico, nella nostra provincia, abbiamo ben 8 diverse aziende. La frammentazione impedisce di realizzare quelle economie di scala che invece consentirebbero di conseguire importanti risparmi di gestione, dai quali si ricaverebbero risorse da investire in  nuovi servizi o nel miglioramento dell’efficienza dei servizi già gestiti. In ogni caso si tratta di una situazione destinata ad essere superata. L’art. 23 bis della legge 133 del 2008 stabilisce che, alla data del 31 dicembre 2011, cesseranno tutte le gestioni di servizi pubblici a rilevanza economica nei confronti di società totalmente pubbliche controllate dai Comuni (gestione cosidetta “in house”). I servizi dovranno quindi essere affidati a soggetti individuati attraverso procedure ad evidenza pubblica. La gara potrà essere evitata dai gestori attuali solo facendo subentrare nel loro capitale sociale, con una quota non inferiore al 40%, soggetti privati a loro volta individuati con gara ad evidenza pubblica, che dovranno poi gestire il servizio.  «Le implicazioni che derivano da questa nuova normativa – afferma Ferracuti – hanno i contorni di una vera e propria rivoluzione ». Il rischio è che le grandi aziende nazionali o multinazionali che già operano in questi settori cerchino di subentrare nella gestione dei servizi vincendo le gare pubbliche. Le implicazioni che ne deriverebbero per la tutela dei lavoratori e degli utenti, in termini di contratti collettivi applicati e di trattamento economico e normativo, nonché di qualità dei servizi erogati, sarebbero enormi. Una gestione lontana dal territorio, oltre che meno attenta alle esigenze locali, sarebbe difficile da controllare e sicuramente sarebbe meno propensa a reinvestire gli utili di gestione sul territorio stesso. Il 31 dicembre è vicino e le istituzioni e le forze politiche locali sembrano quantomeno distratte, quando non direttamente inerti. A ridosso della scadenza sarà più difficile prendere le decisioni migliori. Senza contare che la preparazione delle gare, che dovranno essere gare europee, sarà difficile e costosa per i nostri enti locali, già duramente provati dalla manovra finanziaria e dalla legge di stabilità. «Questa iniziativa – conclude il Segretario generale della Cisl - vuole quindi rappresentare un’occasione per aprire una riflessione pubblica su scelte importanti, che bisogna prendere con rapidità  e decisione, e che incideranno profondamente sulla qualità della vita di tantissimi cittadini e lavoratori». Ascolta lo SPOT RADIOFONICO
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14/03/2011 "La legge del più forte non vince sulla legge dello Stato"
Il Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno venerdì 10 marzo all'ordine del giorno presenta la mancata riammissione in fabbrica di 8 dipendenti della Pfizer di Ascoli Piceno, nonostante la sentenza del Giudice competente ne abbia stabilito il reintegro sul posto di lavoro dopo un licenziamento ritenuto perciò arbitrario. Al consiglio provinciale viene chiesto di esprimere in modo formale solidarietà ai lavoratori, “condannare" l’atteggiamento elusivo dalla Pfizer nei confronti dei propri dipendenti reintegrati al lavoro dal Giudice competente” e “impegnare" la Giunta Provinciale ad intraprendere tutte le opportune iniziative che possano contribuire ad una positiva risoluzione di questa vicenda. "C'è una sentenza del Tribunale e le regole vanno rispettate. Non può vincere la legge del più forte sulla legge dello Stato - ha detto Massimo Rossi, Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, presentando l'Ordine del giorno - e il Consiglio deve esprimere solidarietà agli otto reintegrati, almeno per dare un segnale forte". Affermano i firmatari dell’ordine del giorno: “Questo atteggiamento dell’azienda, che dal 3 Gennaio scorso retribuisce gli otto lavoratori tenendoli fuori dalla produzione, oltre a disattendere una precisa disposizione di un Tribunale della Repubblica Italiana lede profondamente la dignità degli stessi lavoratori. Va ricordato che la Pfizer, multinazionale americana operante in campo farmaceutico, occupando circa 630 dipendenti, è la più grande azienda del territorio della provincia di Ascoli Piceno ed è oggi leader nel mercato farmaceutico mondiale raggiungendo nel 2007 un fatturato di 48,4 miliardi di dollari e che lo stabilimento di Ascoli Piceno, nato nel 1972 è l’unico, a livello mondiale, a produrre un nuovo farmaco per la cura dei tumori del tratto gastrointestinale”.
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14/03/2011 Il 17 marzo non è festa per tutti
COMUNICATO STAMPA In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il 17 marzo 2011, solo per quest’anno, è stato proclamato festa nazionale.Il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio hanno stabilito, di comune accordo, che le scuole e gli uffici resteranno chiusi per onorare quest’importante evento. Quindi tutti gli uffici della Regione, dei Comuni, degli Enti Pubblici e delle aziende private resteranno chiusi. Gli esercizi commerciali no!!!!! Le norme che regolamentano le deroghe alle aperture domenicali e festive non permettono la possibilità di tenere aperti gli esercizi commerciali. Inoltre, le norme contrattuali prevedono, in caso di festività, che i lavoratori possano astenersi dal prestare la propria attività. La Regione Marche ha però intenzione di concedere una deroga per consentire l’apertura di negozi e strutture della grande distribuzione. Concedere la deroga è un atto grave che, oltre a mortificare quanto stabilito dal Capo dello Stato e dal Governo, viola la legge regionale sul commercio. Per questi motivi chiediamo che il 17 marzo 2011 sia giornata di Festa a tutti gli effetti con la conseguente chiusura di tutte le attività commerciali. FILCAMS CGIL FISASCAT CISL UILTUCS UIL CGIL CISL UIL MARCHE
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12/03/2011 Chiusi due Corsi all’Università di Urbino
Dal 2011 l’Università di Urbino avrà due corsi di Laurea in meno. Verranno chiusi Moda ed Editoria, mentre altri sette corsi a rischio verranno trasformati in insegnamenti interni ad altri corsi di laurea. La decisione è stata resa necessaria dal Decreto Gelmini, che per dimezzare il numero dei corsi di laurea attualmente attivati nel paese – circa 5.000, molti dei quali senza un adeguato numero di studenti - stabilisce nuovi e più rigidi criteri per l’attivazione dei corsi, che devono avere un numero minimo di “docenti strutturati”. A farne le spese sono stati i corsi a bassa numerosità di studenti. «Non si tratta di una chiusura ma di una riorganizzazione – sostiene Tiziano Mancini, responsabile delle relazioni pubbliche dell’Ateneo – resa necessaria da una normativa stringente alla quale abbiamo cercato di dare attuazione conservando la qualità complessiva dell’offerta didattica, spostando le discipline ma salvaguardando gli insegnamenti. Certamente rimane centrale il problema dei finanziamenti, senza i quali sarà difficile mantenere l’offerta formativa e attirare nuovi studenti ad Urbino». Circa 14.400 ragazzi studiano oggi all’Università “Carlo Bo”, una dei più antichi e prestigiosi atenei europei. L’offerta didattica per l’anno 2010-2011 prevede 10 Facoltà e 36 Corsi di laurea di 21 diverse tipologie. Salvata dal fallimento nel 2006 attraverso un decreto che l’ha statalizzata, ancora oggi l’Università rimane sotto finanziata rispetto ad Atenei vicini come quello di Ancona, dove si investono oggi circa 15 milioni in ricerca contro i 650 mila di Urbino. La decisione di rivedere l’offerta formativa è una via obbligata anche per rispondere alle difficoltà dovute ai pensionamenti non sostituiti e alle conseguenti difficoltà dei corsi in termini di docenti dedicati. «Questo perché – spiega Luigi Cucchiarini, responsabile della Cisl Università - la spesa per il personale, che non dovrebbe superare il 90% dei finanziamenti statali, sfonda invece il 100%. Di conseguenza, per quest’anno, non possiamo assumere nessuno e possiamo contare su circa 2,5 milioni di € in meno». «La situazione è delicata – prosegue Cucchiarini – anche perché il corso di Moda era qualificante e se non riusciremo a far capire al Ministero che siamo sotto finanziati, per gli anni successivi ci saranno nuovi tagli sui corsi». Intanto protestano i ragazzi dell’Assemblea permanente degli studenti, che radunati nell’Aula Magna del rettorato hanno contestato al Rettore, Prof. Pivato, di non aver fatto abbastanza per contrastare la riforma Gelmini, le cui ripercussioni sull’Ateneo sarebbero ben più gravi di quelle illustrate dal rettore. Proprio quest’ultimo, nella conferenza stampa del 10 marzo, ha invitato tutti a non farsi prendere dal panico sostenendo che «pur cambiando i contenitori, rimane inalterata la qualità e la tradizione della ricerca e della formazione dell’Università di Urbino dove “è andata meglio” rispetto ad altri Atenei» Nessun allarme comunque per gli studenti che stanno frequentando Moda ed Editoria. I corsi verranno portati a termine anche se per il futuro si prevede la trasformazione in master con il sostegno di alcune imprese locali.
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02/03/2011 Dalla crisi si può uscire contrattando
Si è svolto martedì 1 marzo, all’Ente Fiera di Civitanova Marche, il convegno “Contrattare è il nostro mestiere, dal territorio a Mirafiori” organizzato dalla Cisl e dalla Fim (Federazione Italiana Metalmeccanici) delle Marche. Tante e importanti le tematiche affrontate dal convegno moderato dal Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti e anticipate in una conferenza stampa svolta nella mattinata di martedì (leggi gli articoli pubblicati da Il Resto del Carlino, il Corriere Adriatico e il Messaggero) La crisi del settore metalmeccanico. Del settore metalmeccanico, uno dei più colpiti dalla crisi che dal 2008 ha sconvolto il mondo della produzione e del lavoro, ha parlato il Segretario della Fm Marche Leonardo Bartolacci, secondo il quale «i numeri dimostrano una crisi strutturale, rispetto alla quale i timidi segnali di ripresa che si registrano sono poco credibili». Le priorità, secondo Bartolacci sono la salvaguardia dei posti di lavoro e lo sviluppo della contrattazione integrativa per creare un sistema di welfare aziendale».I limiti del modello marchigiano. Il prof. Marco Cucculelli, docente di Economia applicata all’Università politecnica delle Marche, ha parlato del modello marchigiano, delle sue potenzialità e dei suoi limiti. «L’organizzazione per distretti – secondo Cucculelli – ha disaggregato il processo produttivo consentendo la presenza di piccolissime imprese competitive sul versante del costo del lavoro e del prezzo dei prodotti». Un modello che non regge più il confronto con la concorrenza internazionale imposta dalla globalizzazione. Per il prof. Cucculelli «servono nuovi prodotti, che di solito sono proposti da imprese nuove, meglio ancora se di medie dimensioni. E’ un rischio poi abbandonare i settori tradizionali, per quanto maturi, per puntare tutto su settori nuovi senza valutare prima se esistono o meno le condizioni necessarie a svilupparli».L'importanza della partecipazione. Di partecipazione ha parlato il Direttore provinciale del Lavoro di Macerata Pierluigi Rausei, per il quale «esistono vari livelli di relazioni sindacali: quello partecipativo è il livello più alto, e va realizzato stringendo relazioni più forti tra istituzioni e forze sociali».  Partecipare, secondo Rausei significa migliorare il trattamento dei lavoratori, attraverso accordi quadro territoriali sulla produttività e sulla formazione, condizione necessaria per innovare aumentando il valore aggiunto delle nostre imprese».La concertazione istituzionale. Il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo ha offerto una panoramica degli accordi territoriali che, ad ogni livello, il sindacato ha firmato con le istituzioni locali. Secondo Mastrovincenzo «così come la contrattazione, anche la concertazione territoriale è uno strumento anticrisi con il quale abbiamo cercato di far respirare l’azione sindacale attraverso misure di sostegno delle famiglie più colpite dalla crisi». In presenza di minori risorse il sindacato ha cercato di ridefinire i bisogni sulla base delle priorità fatte emergere dalla crisi. Il risultato è una voluminosa mole di accordi, regionali, provinciali e comunali, che spaziano dalla salvaguardia del potere d’acquisto di redditi e pensioni all’accesso ai servizi, dalle misure anticrisi al contenimento del costo dei servizi educativi e sociali, dai contributi alle famiglie ai voucher per la formazione e la riqualificazione professionale.Contrattare per uscire dalla crisi. Nelle conclusioni il Segretario della Fim Nazionale Bruno Vitali ha affrontato la questione dell’accordo  di Mirafiori, vicenda dalla quale emergono l’impreparazione della politica, i limiti dell’informazione nazionale e la mancanza di una strategia industriale di lungo periodo. Riprendendo il tema della partecipazione Vitali sostiene che «dalla crisi si può uscire solo contrattando, cioè entrando nel merito dell’organizzazione del lavoro e della gestione delle azienda, anche partecipando un domani ai Consigli di Amministrazione delle multinazionali, dalle quali di fatto dipendono i processi di globalizzazione».http://www.youtube.com/watch?v=1lJHg-lCaN4
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18/02/2011 Eurostar Ancona-Pescara: collegamenti a rischio
«Un ulteriore schiaffo di Trenitalia ai marchigiani.  Uno schiaffo che potrebbe arrivare entro il prirmo marzo 2011.»  Lo segnala Roberto Ascani, Segretario Generate della Fit-Cisl delle Marche, secondo il quale è prevista la soppressione di  ES city da Pescara ad Ancona e viceversa. Si lascerà in questo modo scoperto il  Sud della nostra regione,  mettendo a rischio i collegamenti, servizio indispensabile per i pendolari. La tratta Ancona - Pescara rappresenta tra l'altro l' unica rete per raggiungere in tempi brevi Milano ed altre importanti  città del Nord. Per Ascani la decisione "che sta per essere presa dai vertici di Trenitalia denota quanta poca attenzione ci sia per la comunità regionale. Le ferrovie operano tagli sui treni per carenza di organici, senza affrontare il problema occupazionale. La Cisl chiede a Trenitalia di invertire la tendenza in atto e alle istituzioni e alla classe politica regionale attenzione affinchè si intervenga  per non penalizzare ulteriormente  i cittadini e le imprese del nostro territorio.
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18/02/2011 Aperture domenicali: intervista a Selena Soleggiati
http://www.youtube.com/watch?v=0oEPXU6i-vY
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17/02/2011 La Pfizer è inandempiente. I lavoratori vanno reintegrati.
«Un comportamento altamente scorretto e penalmente rilevante» questa la denuncia di Sergio Gigli Segretario nazionale della FEMCA CISL sul caso Pfizer degli otto dipendenti licenziati e reintegrati dal tribunale del lavoro, ma mai riassunti dall'azienda. L'azienda sostiene che quelle otto posizioni non ci sono più. «Questa è una sciocchezza perchè di posti di lavoro dove impiegarli ce ne sono a centinaia - sostiene il segretario nazionale - e avevamo dato disponibilità  di trovare soluzioni condivise. Non ho rilevato alcuna volontà da parte dell'azienda di aprire un dialogo o cercare una soluzione, nonostante le sollecitazioni ad un incontro con l'anninistratore delegato di Pfizer Italia». «La Pfizer si sta muovendo all'infuori delle norme stabilite dalla legge - denuncia Gigli- chiediamo che gli 8 dipendenti vengano immediatamente reintegrati sul posto di lavoro. C'e una denuncia fatta dai lavoratori e ci sono verbali redatti dai Carabinieri e dalI'Ufficio provinciale del lavoro.  Se non avremo risposte dall'Azienda torneremo dal giudice per chiedere una decisione di reintegro "forzoso" anche contro la volontà della Pfizer». Ma la Cisl va oltre. II sindacato avrebbe depositato presso la Procura della Repubblica una denuncia preventiva contro I'Azienda per inadempienza nell'applicazione di una sentenza del giudice del lavoro, «chiediamo che I'Azienda venga giudicata per come si cornporta e oggi diciamo chiaramente che la Pfizer si sta muovendo al di fuori delle norne sul diritto del lavoro e con rilevanza penale». Nei prossimi giorni in un incontro la Pfizer presenterà all''Associazione degli industriali e ai sindacati  il programma produttivo che l'azienda  intende realizzare per il 2011 e, soprattutto, il budget di investimenti che metterà in campo sia per lo sviluppo produttivo che per i lavoratori.
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26/01/2011 Mirafiori, la Cisl di Macerata dice si
L’accordo per lo stabilimento di Mirafiori firmato tra Fiat e sindacati metalmeccanici - con l’eccezione della Fiom - e approvato con referendum dai lavoratori, ha tenuto con il fiato sospeso il mondo produttivo e del lavoro italiano. Una vicenda complessa e delicata che ha visto premiati il coraggio e la responsabilità dei lavoratori che hanno scelto di scommettere sul futuro della più grande impresa privata italiana e su quello di un’intera comunità.  La Cisl di Macerata dice si all’accordo di Mirafiori, così come ha detto si a quello di Pomigliano. La crisi economica sta trasformando il mondo nel quale siamo abituati a vivere. Questo richiede a tutti lo sforzo di un cambiamento che è prima di tutto culturale. Le regole della competizione globale impongono il recupero di produttività e competitività a tutto il sistema Italia. Servono nuove regole sindacali che, senza ridurre i diritti, contribuiscano ad aumentare la qualità delle prestazioni e delle competenze delle risorse umane, in vista di una concreta partecipazione del lavoro alle decisioni strategiche dell’impresa. Il dibattito sui diritti dei lavoratori non può essere catalizzato ed esaurito dalla vicenda di Mirafiori, i cui dipendenti, pur svolgendo un lavoro logorante com’è quello della catena di montaggio, erano e restano dei privilegiati. Se applicassimo il tanto vituperato accordo ai dipendenti delle imprese metalmeccaniche maceratesi, questi vedrebbero nettamente migliorate le loro condizioni di lavoro. Prendiamo ad esempio la pausa giornaliera, che l’accordo riduce da 70 a 60 minuti. Ad ogni modo è molto di più di quanto non possa godere un qualsiasi operaio delle nostre fabbriche dove, salvo rare eccezioni, non si fanno più dei 30 minuti di pausa previsti dal contratto collettivo nazionale. Pensiamo anche ai tanti dipendenti delle imprese del settore manifatturiero maceratese, impegnati da ritmi pressanti e da condizioni difficili, spesso anche privi della possibilità di svolgere attività sindacale nei luoghi di lavoro Mirafiori è stata caricata di significati che trascendono un conflitto sindacale che, sebbene emblematico, non può e non deve essere trasformato in uno scontro politico sulle sorti di un paese, tirando impropriamente in ballo questioni di libertà e di democrazia. E’ questo il retaggio, purtroppo ancora attuale, di una visione ideologica del rapporto tra lavoro e capitale, che il sindacato deve superare entrando nel merito dei problemi senza rinunciare ad esercitare il proprio ruolo. E allora parliamo di quelli che sono davvero gli “anelli deboli” del sistema. Sono 2.241 i lavoratori licenziati nel 2010 solo nella nostra Provincia. Di essi, 1.591 non godono di alcuna indennità sostitutiva della retribuzione. Sono 1.288 i lavoratori che, nonostante gli incentivi previsti dall’iscrizione nelle liste di mobilità, durante il 2010 non sono riusciti a ricollocarsi e che, scaduti i termini di permanenza nelle liste, scivolano silenziosamente fuori dal mercato del lavoro. Pensiamo infine al fatto che solo l’11% delle nuove assunzioni sono a tempo indeterminato. Un esercito di precari, per lo più giovani, con carriere discontinue e scarsa copertura previdenziale. Senza un sindacato coraggioso, in grado di raccogliere le sfide della modernità senza fare barricate, non può esserci ripresa. Senza ripresa non ci sarà lavoro, e senza lavoro non esisteranno più diritti da tutelare.  Marco Ferracuti - Segretario Generale Cisl Macerata
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21/01/2011 Fincantieri: un patrimonio da non sprecare
«Fincantieri rappresenta un'eccellenza, un punto di riferimento per il lavoro e la dignità del territorio, un patrimonio da non sprecare». A parlare sono i sindacalisti del settore metalmeccanico di Ancona della Cgil, della Cisl e della Uil che hanno incontrato il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca durante la visita al cantiere di Ancona. Attualmente ci cono circa 200 lavoratori in cassa integrazione, ma saliranno a 550 su 590 se non verranno messe in campo azioni rapide. Praticamente significa la chiusra dello stabilimento. I delegati lamentano il tradimento delle aspettative circa una redistribuzione dei carichi di lavoro all'interno di Fincantieri e sotto questo aspetto lo stabilimento di Ancona è tra i più penalizzati in Italia. E' previsto l'arrivo dell'amministratore delegato della Fincantieri e un incontro con i sindacati per avere una situazione più aggiornata e capire come muoversi.
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19/01/2011 Le preoccupazioni delle Organizzazioni Sindacali sulla prosecuzione lavori della Quadrilatero.
COMUNICATO STAMPA FENEAL-FILCA-FILLEA Le segreterie provinciali di Fillea Cgil - Filca Cisl – Feneal Uil esprimono forte preoccupazione per la situazione in cui versa la BTP, impresa affidataria della tratta di lavori per la Quadrilatero sull’asse Perugia-Ancona, SS76, SS318. A distanza di nove mesi dall’inizio dei lavori la situazione economica aziendale appare ancora nebulosa e le prospettive incerte. Il forte indebitamento dell’impresa e la drammatica situazione finanziaria comportano ricadute immediate sulla forza lavoro, sui fornitori, sui sub affidatari e più in generale sulle condizioni di vita e di sicurezza del personale in cantiere. Ogni mese gli stipendi subiscono dei ritardi e l’acconto spettante ai lavoratori viene erogato saltuariamente. In più la scarsità di personale impone turni lavorativi ben oltre il normale orario di lavoro. Le ricadute sulla sicurezza sono ovvie ed è giusto il caso di ricordare l’incidente mortale avvenuto poco prima di Natale sulla tratta Foligno-Macerata dell’opera. Le condizioni logistiche di cantiere sono ai limiti della decenza. Tanto che a tutt’oggi non è presente nei cantieri l’infermeria, gli spogliatoi, nè un servizio navetta che consenta ai dipendenti trasferisti di raggiungere la più vicina stazione ferroviaria (Fabriano). Inoltre, i campi base non sono stati asfaltati e sono privi di servizio lavanderia. La preoccupazione si estende alle ditte subaffidatarie e ai loro dipendenti, ad oggi tutte le imprese che lavorano per la BTP hanno anticipato i trattamenti economici, senza di fatto percepire i dovuti pagamenti. Questo comporta l’aggravamento della situazione finanziara, già complicata, delle aziende del territorio e dell’indotto della zona montana. A tutto ciò si somma la scarsa trasparenza e l’inaffidabilità dell’azienda nelle relazioni sindacali, le lacune organizzative e i vizi di comunicazione che contraddistinguono il rapporto dipendente-azienda. Nel corso dei diversi mesi sono stati svolti diversi incontri con l’azienda, ma la condizioni di fondo non sono cambiate. Nel mese di dicembre le OO.SS. hanno presentato una piattaforma per il contratto integrativo di cantiere ed erano state date due date per iniziare la discussione: l’azienda ha negato la sua disponibilità rimandando a data da destinarsi il primo incontro. L’opera dovrebbe durare quattro anni, i primi mesi si è lavorato sotto organico e in condizioni emergenziali: l’auspicio è una rapida svolta nelle situazioni di cantiere, il rischio l’incancrenimento delle relazioni azienda-sindacato e azienda-lavoratore. Chiediamo, pertanto, l’intervento immediato della politica, in primis la Regione Marche, in qualità di socio della Quadrilatero per dare risposte urgente ai lavoratori e alle imprese del territorio coinvolte in questa importante opera infrastrutturale. Per questo, ribadiamo l’urgenza di istituire un tavolo tecnico, possibilmente interregionale, con l’obiettivo di monitorare tutti quei problemi di ordine  societario e finanziario. Rimangono comunque forti le nostre perplessità sul proseguo dei lavori per le obiettive difficoltà economiche-finanziarie che sta attraversando l’azienda esecutrice dei lavori. Per tutti i motivi sopraesposti i cantieri di Borgo Tufico e Cancelli hanno proclamato lo stato di agitazione, se non interverranno novità nella giornata di venerdì si andrà allo sciopero generale. 19/01/2011
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19/01/2011 Quadrilatero: è urgente istituire un tavolo tecnico
COMUNICATO STAMPALe segreterie provinciali di Fillea Cgil - Filca Cisl – Feneal Uil esprimono forte preoccupazione per la situazione in cui versa la BTP, impresa affidataria della tratta di lavori per la Quadrilatero sull’asse Perugia-Ancona, SS76, SS318. A distanza di nove mesi dall’inizio dei lavori la situazione economica aziendale appare ancora nebulosa e le prospettive incerte. Il forte indebitamento dell’impresa e la drammatica situazione finanziaria comportano ricadute immediate sulla forza lavoro, sui fornitori, sui sub affidatari e più in generale sulle condizioni di vita e di sicurezza del personale in cantiere. Ogni mese gli stipendi subiscono dei ritardi e l’acconto spettante ai lavoratori viene erogato saltuariamente. In più la scarsità di personale impone turni lavorativi ben oltre il normale orario di lavoro. Le ricadute sulla sicurezza sono ovvie ed è giusto il caso di ricordare l’incidente mortale avvenuto poco prima di Natale sulla tratta Foligno-Macerata dell’opera. Le condizioni logistiche di cantiere sono ai limiti della decenza. Tanto che a tutt’oggi non è presente nei cantieri l’infermeria, gli spogliatoi, nè un servizio navetta che consenta ai dipendenti trasferisti di raggiungere la più vicina stazione ferroviaria (Fabriano). Inoltre, i campi base non sono stati asfaltati e sono privi di servizio lavanderia. La preoccupazione si estende alle ditte subaffidatarie e ai loro dipendenti, ad oggi tutte le imprese che lavorano per la BTP hanno anticipato i trattamenti economici, senza di fatto percepire i dovuti pagamenti. Questo comporta l’aggravamento della situazione finanziara, già complicata, delle aziende del territorio e dell’indotto della zona montana. A tutto ciò si somma la scarsa trasparenza e l’inaffidabilità dell’azienda nelle relazioni sindacali, le lacune organizzative e i vizi di comunicazione che contraddistinguono il rapporto dipendente-azienda. Nel corso dei diversi mesi sono stati svolti diversi incontri con l’azienda, ma la condizioni di fondo non sono cambiate. Nel mese di dicembre le OO.SS. hanno presentato una piattaforma per il contratto integrativo di cantiere ed erano state date due date per iniziare la discussione: l’azienda ha negato la sua disponibilità rimandando a data da destinarsi il primo incontro. L’opera dovrebbe durare quattro anni, i primi mesi si è lavorato sotto organico e in condizioni emergenziali: l’auspicio è una rapida svolta nelle situazioni di cantiere, il rischio l’incancrenimento delle relazioni azienda-sindacato e azienda-lavoratore. Chiediamo, pertanto, l’intervento immediato della politica, in primis la Regione Marche, in qualità di socio della Quadrilatero per dare risposte urgente ai lavoratori e alle imprese del territorio coinvolte in questa importante opera infrastrutturale. Per questo, ribadiamo l’urgenza di istituire un tavolo tecnico, possibilmente interregionale, con l’obiettivo di monitorare tutti quei problemi di ordine societario e finanziario. Rimangono comunque forti le nostre perplessità sul proseguo dei lavori per le obiettive difficoltà economiche-finanziarie che sta attraversando l’azienda esecutrice dei lavori. Per tutti i motivi sopraesposti i cantieri di Borgo Tufico e Cancelli hanno proclamato lo stato di agitazione, se non interverranno novità nella giornata di venerdì si andrà allo sciopero generale.
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11/01/2011 Scatti, Tremonti firma il decreto. Un impegno mantenuto
Il decreto interministeriale che consente il pagamento degli scatti di anzianità maturati nel 2010 è stato firmato il 10 gennaio 2011 in via definitiva dal ministro Tremonti, in coerenza con le intese che avevamo raggiunto al termine di un serrato confronto sulle misure straordinarie varate l’estate scorsa. Il testo è quello già presentato ai sindacati il 18 novembre al MIUR, firmato dal ministro Gelmini e quindi trasmesso al MEF per la controfirma. Un iter reso più complesso dalla concomitanza di tanti altri provvedimenti di fine anno, ma che oggi è pienamente concluso. La CISL Scuola, che molto ha lavorato, insieme alla CISL, per trovare le intese necessarie a risolvere una questione così delicata e complessa, non può che esprimere grande soddisfazione per una firma che fa chiarezza anche rispetto a tanta disinformazione diffusa in modo superficiale, e non di rado strumentale, nei giorni scorsi. Le modalità concordate per il recupero degli scatti sono state da noi ripetutamente illustrate e commentate con dovizia di particolari: il decreto riprende coerentemente quanto convenuto, ristabilendo la validità del 2010 ai fini della maturazione degli scatti e ponendo le premesse per un analogo intervento negli anni 2011 e 2012. E’ sorprendente come molti, con malcelato fastidio per un risultato che forse preferivano non vedere raggiunto, nella perversa logica del “tanto peggio tanto meglio”, si impegnino oggi soprattutto a ricercare e a evidenziare i presunti limiti dei risultati che abbiamo raggiunto: risultati che in ogni caso valgono infinitamente di più del nulla fin qui prodotto da chi ha scelto altre e diverse modalità di misurarsi col Governo sul difficile terreno dei provvedimenti di emergenza. Così come sorprende – ma non troppo – la disinvoltura di chi definisce un “pateracchio”, in questi giorni, quello stesso decreto che in precedenza aveva indicato, nel tentativo di intestarsi meriti mai avuti, come “importante risultato”. Con lo stesso impegno profuso fino ad oggi la Cisl Scuola incalzerà ora l'Amministrazione perché si dia puntualmente seguito, con le modalità concordate e riportate nel testo del decreto, al successivo previsto recupero anche degli anni 2011 e 2012 ai fini della maturazione delle progressioni stipendiali.Roma, 10 gennaio 2011
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23/12/2010 Sanità: 250 posti a rischio nelle Marche
Sono circa 250 i lavoratori del comparto  e della dirigenza medica  e sanitaria Asur e delle aziende ospedaliere, con contratti a tempo determinato e atipici (co.co.co.) in scadenza, ma è la situazione complessiva della sanità marchigiana a destare grande preoccupazione. Tagliare personale vuol dire non garantire più i servizi quotidianamente erogati. Contestualmente poi ai numerosi pensionamenti ed ai limiti imposti dalla Manovra Finanziaria al recupero del turn -over vi sono fortissime preoccupazioni su come sarà la Sanità Marchigiana del 2011.Le segreterie regionali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil  consapevoli delle ricadute dei tagli che nel bilancio regionale di previsione ammontano a circa 70-80 milioni  all’anno per tre anni, come ha dichiarato l’assessore al Bilancio in sede di approvazione del bilancio di previsione 2011, sollecitano la Regione  ad esprimersi  su quale Sanità e quindi quali servizi vuole garantire ai cittadini marchigiani.L’incertezza lavorativa, tra l’altro, colpisce anche la dirigenza medica. “Sulla sanità non si può tagliare – ha ribadito Luca Talevi della Cisl – invece a causa dei prepensionamenti che non vengono rimpiazzati come dovrebbero, si va ad incidere sulla qualità e l’efficienza dei servizi che devono essere erogati ai cittadini. Inoltre quando il personale richiede, per esigenze famigliari, il part time il riscontro è spesso negativo”. Talevi sottolinea come ci sia incertezza sui livelli di contrattazione, mentre “solo con un confronto serrato sarebbe possibile individuare le scelte prioritarie e non andare avanti con una logica da emergenza quotidiana, zona per zona, senza una sintesi complessiva”.Insomma per Cgil, Cisl e Uil ci sarebbe bisogno di un rapporto costante con la Direzione dell’Asur e anche con la Regione, rapporto che attualmente è insoddisfacente e quando avviene è per proporre una logica non condivisibile.Tutti temi che saranno affrontati nell’incontro che l’Assessore regionale alla Sanità Mezzolani ha convocato per martedì 28 dicembre. Temi che saranno al centro della mobilitazione che avrà come tappa fondamentale la grande assemblea regionale unitaria del 4 febbraio  del pubblico impiego con i quadri sindacali categoriali e confederali per definire le azioni più opportune.Clicca sul seguente link per visualizzare il testo integrale del comunicato stampa http://www.scribd.com/full/47318262?access_key=key-2frnzj1gqfp5u4icubvu
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23/12/2010 Conferenza stampa
"Anziani e non autosufficienti": le richieste dei sindacati dei pensionati delle Marche": questo il tema della conferenza stampa organizzata da Spi Cgil, Fnp Cisl, e Uilp Uil Marche in programma il 28 dicembre. L'appuntamento è alle ore 11,30 presso la sede Cisl Marche - Via dell'Industria, 17 Ancona.
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03/12/2010 Si dei sindacati al Piano Industriale del Gruppo Indesit
Il Piano Italia di Indesit Company può andare avanti con il consenso dei sindacati. Un risultato venuto dopo sei mesi di confronto serrato. Il piano industriale varato dal Consiglio di Amministrazione ridisegna l'assetto in Italia del Gruppo Indesit e ribadisce la centralità del territorio marchigiano nelle strategie di un gruppo sempre più multinazionale. Il Piano coinvolge complessivamente 500 lavoratori, che l'azienda si è impegnata a tutelare con "un ampio ed innovativo piano sociale".
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02/12/2010 Matelica, salvate tre grandi aziende
Tre grandi aziende sono state salvate dal fallimento e tanti posti di lavoro sono stati mantenuti, con un buon ritorno per l'indotto. Le strategie con cui si è arrivati a trovare nuovi imprenditori per rimettere in piedi le aziende in difficoltà sono state illustrate ieri a Matelica dai rappresentanti delle federazioni provinciali confederali e dei metalmeccanici Cgil, Cisl Fiom Cgil e Fim Cisl. La crisi a Matelica. Le cifre della crisi abbattutasi sul territorio di Matelica parlano di 153 lavoratori in mobilità e 228 licenziati, per un totale di 381 persone rimaste senza lavoro, rispetto alle 4.800 di tutta la provincia di Macerata. «Una crisi devastante — sostiene il Segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti — che ha colpito pesantemente un territorio con una forte vocazione metalmeccanica» Le azioni di salvataggio. Le imprese in questione sono la Villeroy&Boch - Vitaviva di Castelraimondo, la Cesari Giovanni spa di Matelica e la A. Merloni Cylinders & Tanks di Matelica, Sassoerrato (An) e Costacciaro (Pg). Tre situazioni diverse tra loro: per la Cesari, che aveva una estrema mancanza di liquidità, la soluzione e stata la nascita della Cesari Hydro: dopo una trattativa delicatissima sono stati salvati tutti  i 28 lavoratori rimasti, che avranno la possibilità di essere riassunti entro  24 mesi. La vendita della A. Merloni all’azienda di Luciano Ghergo, ha permesso di conservare tutti i 150 posti di lavoro. La Villeroy&Boch, scesa a 34 dipendenti, è stata infine acquisita dalla tedesca Certina.  Aziende "cotte", salvate in silenzio . «Se siamo rimasti in silenzio in questi mesi –sostiene Stefania Montagner, Segretaria della FIM CISL - è stato perché non sempre l'informazione aiuta a tutelare i lavoratori quando sono in atto trattative con le imprese. II nostro impegno ci ha permesso di salvare tre imprese che sotto il profilo aziendale potevano essere ritenute 'cotte' grazie a nuovi proprietari acquirenti, che hanno dato nuove prospettive. Resta comunque ferma la necessità di vigilare e monitorare la situazione. I piani di recupero e l'importanza del credito. I salvataggi sono stati possibili grazie ad imprenditori che hanno elaborato piani industriali di recupero dell’occupazione e dei posti di lavoro. Gli accordi, sebbene importanti, non risolvono tutti i problemi e vanno successivamente gestiti. «Certo è - sostengono i rappresentanti sindacali - che senza un sistema creditizio che ha il coraggio di finanziare i progetti non si va da nessuna parte».
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26/11/2010 «I lavoratori non vivono di promesse»
http://www.youtube.com/watch?v=nvpKk_MWOms
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18/11/2010 Centri commerciali, necessario rispettare le regole
«E’ necessario trovare il giusto equilibrio tra le esigenze delle attività commerciali e la qualità della vita di operatori, dipendenti e cittadini». Lo affermano le Federazioni del commercio di Cgil Cisl e Uil di Macerata, che in tema di deroghe alle chiusure domenicali e festive rispondono alle affermazioni Mauro Canale,  dell’Assessore al commercio del Comune di Civitanova marche. Lavoratori ricattati. Secondo Canale la riduzione delle domeniche di apertura degli esercizi commerciali si tradurrà in una diminuzione dei posti di lavoro. «Affermazione del tutto fuori luogo – afferma Marco Squartini, Segretario generale della Fisascat Cisl – nonché offensiva nei confronti di chi, con il ricatto della perdita del posto, è costretto a lavorare praticamente gratis tutte le domeniche». La nuova normativa regionale. Nei giorni scorsi è stata approvata la legge regionale di riforma del testo unico del commercio. La nuova normativa impone un vincolo rigido alle aperture dei centri commerciali: le aperture domenicali e le festività derogabili saranno complessivamente di 28 giorni. Le aperture sono comunque al di sopra della media europea e si vanno a sommare alle 13 ore di apertura giornaliera dei centri commerciali dal lunedì al sabato. Rivitalizzare i centri storici. «Quella prevista dalla legge - prosegue Squartini - è una  una disponibilità più che sufficiente per garantire la fruibilità degli esercizi a chiunque voglia far spese. Un conto sono le attività dei centri storici o dei centri commerciali naturali, cioè quelli che devono servire a dare lustro e immagine alla città. Per questo tipo di esercizi non ci sono vincoli, proprio per andare incontro alla necessità di ricreare luoghi di aggregazione e socializzazione “naturali”. Discorso diverso per le piazze finte dei centri commerciali, che ubicati sempre fuori dai centri urbani, hanno contribuito fortemente nel tempo al depauperamento culturale, sociale e anche commerciale delle città stesse». I centri commerciali e il consumismo. «Il problema - secondo il Segretario della Fisascat Cisl di Macerata - è che l’amministrazione comunale ritiene di delegare ai centri commerciali le iniziative di attrazione turistica, evitando così di affrontare i problemi  del rilancio della città e la valorizzazione del centro storico, la predisposizione di parcheggi e delle iniziative ludico-culturali. Peccato che gli obiettivi siano diversi e che  i centri commerciali promuovono esclusivamente  business e consumismo». Necessario rispettare le regole. I sindacati di categoria sostengono la necessità di tornare, a tutti i livelli, a rispettare regole e istituzioni piuttosto che cercare mille appigli e cavilli per derogare la normativa vigente a seconda degli interessi privati. In particolare sono  le deroghe predisposte dalle amministrazioni comunali che consentono ai centri commerciali di restare aperti la domenica e i festivi. Nello specifico l'invito è al Comune di Civitanova Marche, con il quale è previsto un incontro per il 23 novembre prossimo, e rispetto al quale il sindacato «auspica un ritorno alla ragionevolezza, all'equilibrio e al rispetto della  regionale, affinché  tutta la città, operatori e cittadini, ne possano trarre  beneficio».
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11/11/2010 Poste: sempre più difficile riscuotere la pensione
Chiaravalle.  Poche righe scritte con un computer annunciano ai malcapitati pensionati che nella eventualità non avessero potuto riscuotere la propria pensione nei giorni già individuati dal calendario (resosi necessario per esigenze organizzative aziendali) dovranno farlo l’undicesimo giorno successivo a quello in cui l’Inps la rende esigibile.  La notizia come si può intuire non è stata ben accolta dagli increduli pensionati fermi davanti all’avviso che pure ha attirato la nostra attenzione.  Lalli Gabriele (segreteria regionale Slp-Cisl Marche, il sindacato di categoria più rappresentativo) racconta di aver assistito a situazioni penose. Pensionati che allo sportello giustificavano il proprio bisogno di riscuotere il rateo di pensione,   venendosi a trovare in circostanze che non esitiamo a definire umilianti; mentre la dirigenza della struttura confermava la disposizione del pagamento nel pomeriggio dell’11° giorno… Una situazione imbarazzante, continua il rappresentante dei lavoratori, anche per i dipendenti che prestano servizio nell’ufficio postale.   Si ritrovano tra incudine e martello! Da una parte le legittime richieste  dei pensionati, dall’altra la rigidità delle disposizioni ricevute che non ammettono deroghe!!! Comprendiamo che sia quasi impossibile pagare tutte le pensioni  in un paio di giorni; ma ci sentiamo autorizzati  a pensare che undici giorni,  anche alla luce delle rigidità che abbiamo potuto riscontrare siano davvero troppi e giustificabili solo dall’ennesimo tentativo di indurre la clientela ad aprire nuovi rapporti continuativi (conti correnti ) con la promessa di minori code e garanzia della completa disponibilità del proprio denaro, piuttosto che per motivi  tecnici o per ragioni di sicurezza. Il problema è serio - continua Lalli - e coinvolgeremo anche la federazione dei pensionati e l’associazione dei consumatori affinché sensibilizzino Poste ad individuare una gestione del servizio di pagamento delle pensioni più attenta alle esigenze di una fascia debole della cittadinanza e della clientela. Ancona 11 novembre 2010Gabriele Lalli Segreteria Regionale Slp-Cisl Marche cell 3346739520
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04/11/2010 Muccia, sciopero dei dipendenti al cantiere Strabag
Le Segreterie Provinciale dei lavoratori costruttori di CGIL CISL e UIL hanno proclamato lo stato di agitazione e due giornate di sciopero di otto ore ciascuna da effettuarsi il 4 e l'11 novembre 2010. La decisione è stata presa dopo l'assemblea dei dipendenti del 27 ottobre scorso, in cui i sindacati hanno ricevuto mandato unanime a procedere con queste forme di protesta. I 110 lavoratori del cantiere Strabag AG presente nella provincia di Macerata, impegnati nei lavori della commessa “Quadrilatero Marche/Umbria – Maxilotto n.1”, chiedono il rispetto degli accordi sindacali sottoscritti il 24 novembre 2009, 9 febbraio 2010, 15 aprile 2010 e 9 settembre 2010. Da aprile scorso i lavoratori, che provengono da tutta Italia, sostengono personalmente le spese per il rientro a casa in quanto la Strabag non applica le intese firmate. Negativo l'esito  dell'incontro del  25 ottobre 2010 con la Direzione Aziendale, che avrebbe dovuto sanare le situazioni pregresse e predisporre l’applicazione futura degli accordi e delle convenzioni  di trasporto collettivo per il rientro domiciliare.  Da qui l'inevitabile decisione di scioperare per  far valere i propri diritti e le intese firmate.
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03/11/2010 Pensionati Cisl a convegno sulla prevenzione
Martedì 2 novembre, presso il Centro fiere maceratesi a Villa Potenza (Macerata) si è svolto il convegno “Restiamo in forma, buone regole di prevenzione”. L’iniziativa, organizzata dalla Federazione dei pensionati Cisl di Macerata, è stata ospitata all’interno di Cibaria, la fiera marchigiana di enogastronomia e ristorazione. Osteoporosi malattia insidiosa - Circa 150 persone hanno assistito al convegno nel quale si sono succeduti gli interventi di professionisti delle tre Zone territoriali dell’ASUR Marche. Maria Giulia Cartechini, diabetologa della Zona 10 di Camerino ha affrontato il tema dell’osteoporosi, malattia insidiosa - specie per le donne - che può essere prevenuta attraverso una corretta alimentazione.  La prevenzione del diabete - Il Dott. Gabriele Maolo e il Dott. Gianraimondo Morico, professionisti della Zona 9 di Macerata e della Zona 8 di Civitanova Marche hanno parlato del diabete, delle sue conseguenze drammatiche sulla salute di strati sempre più larghi della popolazione e dell’importanza di prevenirlo attraverso corretti stili di vita. Alimentazione e movimento - Silvana Sciamanna, dietista della Zona 9 ha illustrato ai partecipanti le regole principali per una corretta alimentazione, mentre Giada Paoletti, fisioterapista della Zona 10 ha sottolineato l’importanza di mantenere attivo il corpo attraverso semplici esercizi quotidiani alla portata di tutti, in particolare delle persone anziane.  Il camper della salute - Più di 300 persone hanno fatto visita al Camper della salute, allestito dall’Associazione tutela diabetici di Camerino e dalla Federazione dei pensionati Cisl, e appostato all’interno della Fiera dal 31 ottobre al 2 novembre. Per tre giorni i visitatori hanno potuto sottoporsi gratuitamente ad un esame dei parametri morfologici (peso, giro vita, pressione arteriosa e glicemia), effettuato da infermieri volontari in pensione che hanno rilasciato ad ogni paziente un apposito foglietto con gli esiti degli esami.  Importante una corretta alimentazione «Un denominatore comune a tutti gli interventi dei relatori – spiega Dino Ottaviani, Segretario generale dei pensionati Cisl di Macerata - è la necessità di rispettare alcune semplici ed importanti regole in tema di alimentazione. Per questo la scelta di organizzare questo convegno all’interno di Cibaria, lungi dal rappresentare una provocazione, è finalizzata a sensibilizzare la popolazione sull’adozione di corretti stili di vita in generale, e alimentari in particolare. Mangiare prodotti di qualità, possibilmente di stagione, è una delle più importanti regole dalle quali ripartire per preservare a lungo la nostra salute».  Costruiamo una "rete della salute" - Concetto ribadito anche dal Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, che concludendo i lavori ha sottolineato l’importanza di costruire una “rete della salute” partecipata da istituzioni, enti e associazioni private e rappresentative dei lavoratori e dei cittadini. Un sindacato moderno come la Cisl – ha spiegato Ferracuti – non si limita a rivendicare azioni altrui, ma mette in moto processi virtuosi e costruisce alleanze sul territorio con le quali tentare di far fronte insieme ad un momento difficile. Certo, i sacrifici che verranno imposti ai cittadini in termini di tagli ai bilanci delle aziende sanitarie marchigiane dovranno essere compensati da una riorganizzazione interna al sistema, che riduca le spese amministrative liberando risorse da reinvestire nei servizi sul territorio.
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03/11/2010 Una raccolta di firme per i precari della scuola
Una raccolta di firme per i precari della scuola. E' l'iniziativa messa in campo dalla segreteria di Pesaro e Urbino della Cisl Scuola che, entro la prima metà di dicembre, raccoglierà presso le proprie sedi le sottoscrizioni che verranno poi presentate al ministro della Pubblica Istruzione, al presidente della VII commissione della Camera e del Senato e ai capigruppo dei partiti politici. "Siamo preoccupati - ha sottolineato la segretaria provinciale della Cisl Scuola Anna Bartolini nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina -, per le conseguenze del D.L. 134/09 convertito nella L. 167/2009, nella quale si stabilisce la riapertura della graduatoria con l'inserimento a pettine per i precari, a decorrere dal biennio 2011/2012. Si tratta di una situazione che finirà per disattendere le legittime aspettative dei docenti precari che erano nelle graduatorie al momento della loro trasformazione da permanenti a graduatorie ad esaurimento". I rappresentanti sindacali si rammaricano che per favorire alcuni docenti ricorrenti contro il trasferimento in coda, si ledono i diritti di una massa ben consistente di docenti precari già iscritti nelle graduatorie ad esaurimento. Con la raccolta di firme la Cisl Scuola vuole quindi dimostrare il proprio totale disaccordo per l'inserimento a pettine previsto per il 2011, che non farebbe altro che togliere il posto ad alcuni precari per attribuirlo ingiustamente ad altri. "Tanti docenti già precari, che da tempo si trovano in posizione utile - si legge nel documento che verrà inviato ai rappresentanti di governo - verrebbero a perdere, di fatto, la prospettiva di un contratto di lavoro e qualsiasi possibilità di costruirsi un futuro nella scuola". La richiesta è pertanto quella di modificare la legge 167/2009 garantendo la condizione di esaurimento delle graduatorie attraverso modalità di aggiornamento che escludano il trafserimento di provincia. Clicca sul link sottostante per i dati relativi alla situazione dei docenti e del personale Ata a livello nazionale e in provincia di Pesaro e Urbino: http://www.scribd.com/doc/40877513/Tabella-Dati-Per-Conferenza-Stampa
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23/10/2010 David Ballini è il nuovo Segretario dei tessili
David Ballini è il nuovo Segretario Generale della Federazione Energia Moda Chimica e Affini (FEMCA) della Cisl di Macerata. Lo ha deciso il Direttivo provinciale della FEMCA, riunito martedì 19 ottobre 2010.  49 anni, sposato e padre di 2 figli, Ballini proviene dal settore delle costruzioni, d ove ha lavorato per circa 10 anni in edilizia e poi per altri 7 anni come operaio specializzato nel settore della pietra e del marmo. La sua carriera sindacale è caratterizzata da una lunga militanza nella Federazione dei lavoratori costruttori e affini (FILCA) Cisl di Macerata, dove ha rivestito la carica di Segretario Generale fino a febbraio 2009, quando è stato nominato Responsabile provinciale della Cisl Artigianato.  Alla FEMCA Ballini sostituirà Massimo Corvatta e sarà affiancato da due colleghi di Segreteria. Se Claudio Paoletto è una conferma la novità è Didina Voicu, lavoratrice rumena delegata della Femca presso la Conceria di Tolentino.     Con i suoi 2.000 iscritti circa la FEMCA è la più importante categoria della Cisl nel settore dell’industria. Nata per accorpamento di due diverse categorie - quella del settore tessile, abbigliamento e calzature e quella dei chimici, gomma e plastica – è tra le più impegnate a contrastare gli effetti di una crisi che sta duramente colpendo il settore manifatturiero, da sempre cuore dell’economia italiana e maceratese. Un settore che vede impiegati anche molti lavoratori immigrati.  «Il mio impegno -  afferma Ballini – sarà quello di essere quanto più vicino possibile a tutti i lavoratori, sia difendendo l’occupazione con la gestione degli ammortizzatori sociali, sia tutelando le retribuzioni anche con il rilancio della contrattazione di secondo livello scaturita dal nuovo modello contrattuale; inoltre l’attività proseguirà nel solco fin qui tracciato in direzione di una  piena integrazione della categoria».
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21/10/2010 Troppi disagi per gli anziani
COMUNICATO  STAMPA  Le Federazioni dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL  non possono tacere di fronte a tutti i disagi che dal 13 settembre  i cittadini, soprattutto anziani, stanno subendo  nel “tentare” di  prenotare una prestazione sanitaria attraverso il  Centro Unico di Prenotazione oltre a subire le interminabili file alle accettazioni e alle casse-ticket delle strutture sanitarie di tutta la Regione. Le Federazioni dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL  sollecitano la Regione Marche affinché il sistema di prenotazione regionale per le prestazioni sanitarie, possa al più presto andare a regime . Condividono l’obiettivo di facilitare l’accesso alle prestazioni attraverso l’integrazione e l’utilizzo di tutti i terminali, dalle farmacie ai medici di medicina generale. Manifestano forte preoccupazione rispetto alle difficoltà che gli anziani, soprattutto quelli con patologie invalidanti, e le loro famiglie, potrebbero incorrere  per l’erogazione delle prestazioni in presidi dislocati su tutto il territorio regionale rischiando di incentivare il ricorso alle prestazioni in libera professione,  caricando così  i cittadini oltre che dei disagi anche dei costi della sanità marchigiana.  Le Segreterie Regionali   SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL Ancona, 21 ottobre 2010
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18/10/2010 Tagli alla sanità: preoccupazione per i livelli di assistenza
I tagli sulla sanità che il Direttore Generale dell’ASUR ha imposto alle diverse Zone Territoriali, se non verranno scongiurati, causeranno una disgregazione del Servizio Sanitario Regionale Pubblico. I tagli previsti alle assunzioni, anzi, il blocco del turn over, sono ingiusti per tutti i territori ma per alcuni di questi, in special modo quelli del sud delle Marche, sono insopportabili. Renderanno impossibili il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza o la sostituzione dei pensionamenti o trasferimenti degli operatori. C’è una sorta di accanimento sulle Zone Territoriali n.12 e 13 che negli ultimi anni hanno dovuto sopportare vicissitudini inenarrabili e le conseguenze di una dotazione organica assolutamente sottodimensionata, una perdita costante di servizi ed un abbassamento preoccupante dei livelli minimi assistenziali. Non vi è ingiustizia più grande di trattare in modo eguale soggetti diseguali. Si parla infatti di sacrifici per tutte le Zone ma si dimentica che le risorse destinate negli ultimi anni al nord della regione sono state ingenti anche perché in quella parte delle Marche si concentrano le alte specialità sanitarie. Guarda caso, però, proprio al nord si registra la percentuale maggiore di mobilità passiva extraregionale che tutta la collettività deve caricarsi. La CISL FP quindi giudica molto positivamente l’iniziativa congiunta dei sindaci di Ascoli Piceno e San Benedetto di convocare le rispettive conferenze dei Sindaci per discutere di sanità. La politica locale, infatti, si deve fare carico delle possibili conseguenze dei tagli sulle assunzioni già preventivate dal Dr. Ciccarelli ed unendo le forze, si spera, possa mostrare di essere in grado di ricoprire il ruolo di garante dei diritti dei cittadini in particolare di quelli meno abbienti. Le parole non servono più. Occorrono atti politici veri, seri e concreti nei confronti del Presidente della Giunta Regionale, dell’Assessorato alla Sanità e dell’ASUR che non possono permettersi di fare tagli lineari indiscriminati senza tenere conto della storia territoriale ed economica di ogni singola Zona Territoriale. La CISL FP sarà al fianco della Regione in tutte quelle iniziative finalizzate alla diminuzione degli sprechi, dei privilegi, delle ruberie e delle consulenze inutili ma non potrà acconsentire a tagli sul personale, alla mancata sostituzione degli operatori in pensione e alla mancata copertura dei primariati vacanti. Nella Z.T. 12 come in tutte le altre Zone del Sud delle Marche. Tutto questo, se avvenisse, darebbe origine alla perdita ulteriore di servizi e reparti perché senza personale non si potranno mantenere in piedi i servizi attualmente erogati ne sviluppare altre specialità di cui il sud delle Marche ha diritto. L’immediata conseguenza di ciò sarebbe la consegna della sanità ai privati, alle cooperative o l’esplosione del ricorso agli ambulatori privati dei medici con enorme danno ai cittadini. Le quattro cliniche private del territorio stanno attrezzando le proprie strutture per carpire, più di quanto stiano già facendo, professionisti e pazienti che, insoddisfatti dell’offerta pubblica, ricorreranno al privato. La CISL FP ritiene inutile la costituzione dell’Azienda Sanitaria Marche Sud ma auspica fortemente la nascita degli Ospedali Riuniti di Ascoli e San Benedetto che, però, non potrà prescindere dagli opportuni finanziamenti ed investimenti perché, se lo mettano in testa i soliti ragionieri della Regione, costituire ospedali riuniti non significa sommare i servizi e reparti dei due nosocomi ma scegliere con oculatezza e competenza quali e quanti servizi sanitari insediare su un territorio più ampio e rispondere, così, in maniera equilibrata e soddisfacente ai bisogni dei cittadini di Ascoli e San Benedetto che hanno pari dignità. Per ottenere questo, saranno necessarie le dovute risorse economiche ed umane. Quelle che il sud delle Marche rischia di non ottenere anzi di perdere.IL SEGRETARIO GENERALE FP-CISL ASCOLI-FERMO           Giuseppe Donati18 ottobre 2010
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08/10/2010 Nuova procedura per Cup e cassa: gravi anomalie riscontrate dagli operatori riuniti in assemblea
In data 7 ottobre si è svolta l’assemblea dei dipendenti dei CUP e delle casse delle zone territoriali della provincia di Ancona e dell’Azienda Ospedali Riuniti indetta da FP CGIL – CISL FP – UIL FPL per affrontare la gravissima emergenza legata all’implementazione della nuova procedura informatica di prenotazione/cassa. L’assemblea ha voluto far emergere il punto di vista dei lavoratori che non corrisponde a quanto  comunicato dalla regione circa il funzionamento dell’apparato di prenotazione/cassa. Infatti, contrariamente ai messaggi tranquillizzanti che  quotidianamente vengono forniti,  permangono  gravi criticità relative: • alle sovrapposizioni delle prenotazioni che si stanno riversando sui reparti con più utenti che si ritrovano in contemporanea sulla stessa prenotazione; • alla persistente difficoltà di prenotare alcune prestazioni; • ai gravissimi problemi sulle casse, legati alla difficoltà di incassare, alla presenza di  fatturazioni fatte a mano, all’impossibilità di effettuare le chiusure di cassa, e su cui agli operatori non potranno in alcun modo essere fatti addebiti o contestazioni • all’assenza di “filtri” che impediscano prenotazioni impossibili o ad orari impossibili • all’utilizzo prolungato  di operatori con doppi turni  e orari di lavoro aggiuntivo imposti attraverso ordini di servizio • alla mancata formazione degli operatori sulle procedure di prenotazione e di cassaFP CGIL – CISL FP – UIL FPL  condividendo la scelta della costituzione di un CUP UNICO che possa garantire un sistema sanitario più efficiente nel dare risposte agli utenti, ed evidenziano che, anche in questo frangente d’emergenza, i lavoratori stanno dimostrando un grande senso di responsabilità e di affezione  all’azienda e alla cittadinanza, mettendo in secondo piano le loro gratificazioni personali, consapevoli che il cattivo funzionamento della nuova procedura ha danneggiato in primo luogo i cittadini.Dalla testimonianza dei lavoratori di sportello, che su questo tema hanno lunga esperienza, è anche emerso  in maniera lampante che persistono disfunzioni nel sistema che a nostro  avviso chiamano in causa la ditta aggiudicataria che si mostra inadeguata ad affrontare sul piano tecnico il problema.Le scriventi OO.SS   su mandato dell’assemblea, ritengono che il periodo di rodaggio della nuova procedura non possa avere una durata indefinita, pertanto l’intero sistema dovrà essere portato a regime non oltre 15 giorni trascorsi i quali persistendo le anomalie più volte denunciate  si procederà con le iniziative sindacali che si riterranno opportune.Ancona, 07.10.2010                                                              FP CGIL – CISL FP – UIL FPL                                                                                             Segreterie Provinciali di Ancona
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01/10/2010 ACCORDO RAGGIUNTO TRA FIM ,UILM , FEDERMECCANICA e ASSISTALL
QUI  il testo dell' accordo stipulato oggi tra FIM UILM
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30/09/2010 Crisi economica e concorrenza sleale
Tra i tanti effetti negativi, a volte drammatici, che la crisi economica sta producendo, vi è anche l’insorgere della pratica della concorrenza sleale tra  aziende. In particolare, l’aspetto più grave è quanto sta avvenendo nella grande distribuzione. Tra le aziende della grande distribuzione, pur di mantenere o recuperare quote di mercato e quindi clientela, si è aperta la lotta al “prezzo più basso”, a suon di sconti e promozioni varie. Ciò che preoccupa e non poco, è,  che in alcuni casi, la politica dei prezzi bassi, viene praticata, in particolare da aziende, che pur essendo grandi catene, non applicano correttamente i contratti nazionali di lavoro ai propri dipendenti, anzi, arrivano addirittura a disdettare gli accordi sindacali sottoscritti. Il risultato, è che riescono a competere sul mercato con un costo del lavoro più basso rispetto ad altre che per etica e tradizione, pagano correttamente i propri dipendenti, innescando così, una concorrenza sleale che mette ulteriormente in difficoltà quelle poche aziende “eticamente corrette”. Questa situazione sta ingenerando non poca preoccupazione nel mondo del lavoro, perché, i lavoratori del commercio e della grande distribuzione commerciale, corrono un grande rischio: la moda a chi paga di meno  per conquistare clientela e fette di mercato sempre più grandi. FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUCS UIL, esprimono forte preoccupazione per quanto sta avvenendo in provincia ed in particolare nella città di Pesaro. Rivolgono un accorato appello alle Istituzioni, all’Amministrazione comunale ed all’assessorato al commercio più in particolare, perché indirizzino le loro politiche di sostegno e di agevolazioni verso quelle aziende che si impegnano a rispettare i contratti di lavoro, a pagare correttamente i propri dipendenti, perché, solo così, si evita di favorire i “soliti furbi” che sulla pelle dei lavoratori e dei più deboli costruiscono le loro fortune. Bisogna evitare di penalizzare ulteriormente le aziende corrette e proteggere il tessuto commerciale locale dei tanti piccoli negozi che già soffrono pesantemente della concorrenza della grande distribuzione che da anni, ha ridotto il settore in estrema difficoltà.Pesaro, 27.09.2010
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24/09/2010 Quadrilatero: forte attenzione dei sindacati di categoria
COMUNICATO  STAMPA A seguito dell’iniziativa sindacale che da circa due mesi vede impegnate le federazioni dei lavoratori delle costruzioni – Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil – di Marche ed Umbria, in particolare le OO.SS. di Ancona e Perugia, in uno stretto collegamento, qualcosa si sta muovendo nel tratto quadrilatero Perugia – Ancona, una delle arterie fondamentali dello sviluppo economico e sociale delle due regioni. I lavori sono ripresi nel tratto relativo alla 318 mentre sul tratto della ss76 sono effettivamente iniziati per la prima  volta all’inizio del mese di settembre ma certamente il numero dei lavoratori coinvolti appaiono insufficienti rispetto al nuovo cronoprogramma previsto al fine del completamento dell’infrastruttura nei tempi previsti.Il segnale fornito dal contraente generale dirpa scarl e dalla btp, l’impresa che dovrebbe completare l’opera viaria, puo’ essere considerato solo come una prima risposta alle importanti problematiche ancora presenti sia nella progettazione esecutiva sia nella realizzazione. Se poi andiamo a considerare le condizioni sia di vita che di lavoro di quei pochi operai btp e delle imprese sub-appaltatrici siamo ancora molto lontani dagli standard presenti nei cantieri delle grandi opere. Questo significa che le importanti iniziative annunciate nel mese di settembre sono momentaneamente sospese poiche’ il prossimo 23 settembre e’ stato fissato il primo incontro tra dirpa/btp e le oo.ss di categoria. A quel tavolo il coordimamento umbria – marche delle oo.ss di feneal uil filca cisl fillea cgil vogliono risposte adeguate alla piattaforma che in questi giorni e’ stata inviata alla controparte datoriale. Una piattaforma che entra nel merito dei veri problemi dei lavoratori presenti nei diversi cantieri e che da piu’ di un anno aspettano di essere discussi con la btp. A livello di regioni, inoltre, e’ necessario istituire un tavolo tecnico, possibilmente interregionale marche/umbria, che permetta un confronto costante tra amministrazione regionale, oo.ss., dirpa e btp, con l’obiettivo di risolvere tutti quei problemi di ordine tecnico e progettuale che hanno di fatto fino ad oggi impedito un corretto e funzionale svolgimento dei lavori. Rimangono comunque forti le nostre perplessita’ sul proseguo dei lavori per le obiettive difficolta’ economiche-finanziarie che sta attraversando l’azienda esecutrice de lavori.   Pertanto, l’attenzione delle oo.ss rimarra’ molto alta per tutta la durata dell’opera. Ci auguriamo altrettanta serieta’ da parte di tutti gli altri attori coinvolti. Ancona, 20 settembre 2010Le Segreterie FENEAL-UIL   FILCA-CISL   FILLEA-CGIL
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20/09/2010 Per il cantiere navale di Pesaro: quale futuro?
La dichiarazione del Segretario Generale della FIM CISL MARCHE Bartolucci Leonardo al TG Regionalehttp://www.youtube.com/watch?v=4zU1CORCMgU
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08/09/2010 Il contratto Nazionale dei Metalmeccanici è pienamente in vigore
METALMECCANICI: FARINA (FIM), REVOCA CONTRATTO INDIFFERENTE PER LAVORATORI       Roma, 7 set. (Adnkronos) - "La revoca del contratto del 2008 da parte di Federmeccanica non e' una notizia. E' un fatto scontato e puramente formale, in quanto il contratto 2008 e' stato superato e migliorato dal contratto del 15 ottobre del 2009 firmato d Fim e Uilm. E' quindi un atto indifferente per i lavoratori metalmeccanici". Lo afferma in una nota il segretario generale della Fim-Cisl Giuseppe Farina.       "Trovo tristemente sorprendente -prosegue Farina- che attorno ad una notizia irrilevante, che non modifica nulla per nessuno, si costruisca un evento che conferma che la Fiom riesce solo a sollecitare la fantasia dei media e non certo a mobilitare i lavoratori metalmeccanici che da tempo hanno smesso di aderire ai loro scioperi e che, in una fase di forte crisi economica e industriale, hanno ben compreso l'importanza di aver rinnovato il loro contratto nazionale".       "Circa le affermazioni della Fiom -conclude la nota- ricordo solo che i sindacati che hanno sottoscritto il contratto nazionale del 2009 rappresentano la maggioranza dei lavoratori iscritti al sindacato".       (Mca/Gs/Adnkronos) 07-SET-10 18:23
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07/09/2010 Servizio di trasporto gratuito a chiamata per persone non autosufficienti
L’Unione dei Comuni ha attivato a livello sperimentale per l’anno 2010 un servizio di trasporto gratuito a chiamata verso le strutture sanitarie per persone non autosufficienti residenti nei Comuni di Agugliano, Polverigi, Camerata Picena, Offagna, Santa Maria Nuova, a carattere temporaneo, fino al 30.10.2011, grazie ai finanziamenti concessi dalla Regione Marche nell’ambito del “Progetto integrato a sostegno della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro”, che vede la Provincia di Ancona quale Capofila.                                         Chi può fare domanda: Persone con disabilità che risultino essere in possesso delle attestazioni definite dall’art. 3 della legge 05/02/1992 n. 104, con familiari impossibilitati a provvedere al trasporto; Anziani e/o persone con ridotta mobilità, con familiari impossibilitati a provvedere al trasporto ; Quali servizi possono essere svolti: trasporto presso laboratori di analisi ed in genere strutture socio-sanitarie e riabilitative pubbliche o private dislocate nel territorio della Provincia di Ancona, a condizione che tali servizi siano esclusi dal trasporto sanitario gratuito assicurato dall’ASUR ai sensi della D.G.R. n. 1004/2009; Come accedere al servizio: Per usufruire di detto servizio deve essere effettuata la prenotazione con almeno una settimana di anticipo (salvi i casi di urgenza) mediante presentazione di apposita richiesta scritta agli uffici servizi sociali di ciascun Comune; Modalità operative: Il servizio di trasporto verrà espletato previa valutazione delle richieste da parte dei singoli uffici Comunali con le rispettive assistenti sociali, che valuteranno il bisogno e la disponibilità ad assicurare il trasporto. Una volta ammessa la richiesta verrà comunicata alla Croce Gialla operante in quel Comune che garantirà il servizio con i propri mezzi e personale. Per informazioni rivolgersi ai seguenti uff. Servizi Sociali: Comune di Agugliano 071-9068031; Comune di Camerata Picena 071-9470323; Comune di Offagna 071-7208867; Comune di Polverigi 071-90904209; Comune di Santa Maria Nuova 0731-249702.  Scarica qui la modulistica
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06/09/2010 Poste: con l'accordo siglato il 27 luglio 2010 parte la riorganizzazione dei servizi postali
Logistica e Trasporti: Introduzione della settimana corta con orario 7 ore e 12 minuti, pause da contrattare localmente e ticket da 4,50 euro; La riorganizzazione di tutti gli stabilimenti, con la realizzazione dei CDM in luogo dei CLR e la trasformazione di alcuni CP in CDM; La rivisitazione della rete di trasporto Nazionale e della rete di Bacino in funzione del nuovo modello organizzativo. Recapito: Introduzione della settimana corta con la giornata lavorativa di 7 ore e 12 minuti, le pause da contrattare localmente, un ticket di 4,50 euro e il sabato di riposo; introduzione di nuove zone, attraverso la realizzazione dell'Articolazione Servizi Innovativi (nei capoluoghi di provincia e nei comuni > di 30.000 abitanti), quale nuova rete di sviluppo dedicata a prodotti di valore e di qualità, con orario su sei giorni, dal lunedì al venerdì dalle 14,00 alle 20,00 e il sabato dalle 8,00 alle 14,00. Introduzione dell'ora limite per l'uscita in gita del portalettere; - aumento della scorta del 1%, portandola all'11%-15% - superamento della zona baricentrica; - mantenimento degli attuali limiti di flessibilità operativa e l'aumento della relativa indennità; Introduzione di un sistema di incentivazione commerciale per gli addetti all'Articolazione Servizi Innovativi: - coinvolgimento dei portalettere, dei responsabili di CD e dei CS, unitamente all'introduzione di punteggi diversificati tra capoluoghi/comuni > di 30.000 abitanti e realtà provinciali, dovranno garantire l'effettiva perequazione delle attività di recapito; Con apposita comunicazione a latere dell'Accordo, l'Azienda si impegna a decentrare, a livello regionale, l'assunzione del personale CTD. Sicurezza: Un rafforzamento delle politiche relative alla sicurezza anche attraverso l'introduzione e utilizzo di nuovi strumenti informatici quali, ad esempio, il palmare; Rnnovamento e potenziamento della flotta aziendale attraverso un nuovo mix di mezzi che prevede l'acquisto di ulteriori 1000 autovetture, 200 scooter 50 cc a sella ribassata, 1500 quadricicli elettrici e 1300 biciclette; Assicurazione delle puntuali manutenzioni dei mezzi previste dalle case costruttrici; La tempestiva dotazione dei DPI e dei capi di vestiario a tutti gli addetti; Maggiore coinvolgimento degli organismi paritetici (OPR e OPN) sulla valutazione e sui criteri di adozione dei mezzi di lavoro e antinfortunistici. Ricadute Occupazionali: Sicuramente uno dei punti più delicati e difficili dell'Intesa, nel quale è stato raggiunto un giusto equilibrio tra le necessità di efficientamento e quelle di ricollocazione del personale interessato. In particolare si realizzeranno: - Esodi volontari incentivati che potranno interessare il personale appartenente a tutti gli ambiti organizzativi; - Ricorso al Fondo di Solidarietà per un numero massimo di 500 lavoratori in tutti gli ambiti aziendali (300 Servizi Postali e 200 altri ambiti organizzativi); - Agevolazione dei percorsi di trasformazione volontaria del rapporto di lavoro da full-time a part-time; - Reimpiego e riqualificazione professionale delle eccedenze, attraverso la loro professionalizzazione, e collocazione negli uffici postali (sportellizzazione). Utilizzo dei processi di mobilità volontaria per le azioni di riequilibrio territoriale, sia in ambito Servizi Postali, sia in ambito Mercato Privati; Realizzazione di un adeguato piano formativo di tutto il personale interessato da percorsi di riqualificazione professionale.          6 settembre 2010 Dario Dominici Segreteria Regionale Slp-Cisl
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06/09/2010 Poste: recupero imposta sul lavoro notturno e sullo straordinario
Inviata richiesta di chiarimenti in azienda riguardante il recupero di imposta sul lavoro notturno e sullo straordinario. L’iniziativa è stata assunta in seguito alla interpretazione data dalla Agenzia delle Entrate sull’argomento che consentirà ai lavoratori, rivolgendosi ai CAF,   di recuperare l'imposta per gli anni 2008 e 2009. L’azienda dovrà certificare le somme percepite ed a questo proposito abbiamo chiesto di specificare e chiarire le modalità operative con cui intende procedere. Vi terremo informati sulle procedure da seguire indicate da Poste Italiane Spa. Pertanto considerato che la dichiarazione integrativa va presentata entro il 30 settembre vi consigliamo di astenervi dal prendere iniziative (modelli di domanda all’azienda) fino al necessario chiarimento.          6 settembre 2010Dario Dominici Segreteria Regionale Slp-Cislsegue il testo della comunicazione:Dr. Paolo Faieta Risorse Umane e Org.ne - R.I. Poste Italiane S.p.A. Viale Europa 175 00144      ROMARoma,   03  settembre 2010 Prot. Nr.15183/SIND/LB/MA/gsOggetto:  Agenzia delle Entrate risoluzione n. 83 del 17/08/2010 - Imposta sostitutiva.L'Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 83 del 17 agosto 2010 ha espresso il proprio parere circa l'interpretazione dell' art.2 del decreto legge 93/2008, convertito dalla legge 126/2008 (introduzione imposta sostitutiva del 10%) per quanto attiene le somme erogate come straordinario, lavoro notturno e relative maggiorazioni.Dal suddetto parere si evince che  le somme erogate come straordinario, come lavoro notturno e le relative maggiorazioni dovevano essere tassate al  10% a far data dall'anno 2008, fermo restando i limiti previsti dalla legge stessa.L'Agenzia ha anche indicato le modalità operative attraverso le quali i lavoratori possono presentare istanza di rimborso fiscale compilando una dichiarazione integrativa relativamente agli anni 2008 e 2009 dopo che il datore di lavoro certificherà l'importo delle somme erogate.A questo proposito chiediamo di conoscere le modalità operative attraverso le quali l'Azienda certificherà le suddette somme ai lavoratori interessati, tenendo anche in considerazione le scadenze fiscali per la presentazione delle dichiarazioni integrative, in particolare ci preme conoscere se l'Azienda certificherà le somme "d'ufficio"  o se i lavoratori dovranno presentare alle proprie strutture apposita istanza di richiesta ed entro quale termine l'azienda rilascerà la documentazione necessaria.Distinti saluti.IL SEGRETARIO GENERALE          Mario Petitto
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06/09/2010 Poste: con l'accordo siglato il 27 luglio 2010 parte la riorganizzazione dei servizi postali
Logistica e Trasporti: Introduzione della settimana corta con orario 7 ore e 12 minuti, pause da contrattare localmente e ticket da 4,50 euro; La riorganizzazione di tutti gli stabilimenti, con la realizzazione dei CDM in luogo dei CLR e la trasformazione di alcuni CP in CDM; La rivisitazione della rete di trasporto Nazionale e della rete di Bacino in funzione del nuovo modello organizzativo. Recapito: Introduzione della settimana corta con la giornata lavorativa di 7 ore e 12 minuti, le pause da contrattare localmente, un ticket di 4,50 euro e il sabato di riposo; introduzione di nuove zone, attraverso la realizzazione dell'Articolazione Servizi Innovativi (nei capoluoghi di provincia e nei comuni > di 30.000 abitanti), quale nuova rete di sviluppo dedicata a prodotti di valore e di qualità, con orario su sei giorni, dal lunedì al venerdì dalle 14,00 alle 20,00 e il sabato dalle 8,00 alle 14,00. Introduzione dell'ora limite per l'uscita in gita del portalettere; - aumento della scorta del 1%, portandola all'11%-15% - superamento della zona baricentrica; - mantenimento degli attuali limiti di flessibilità operativa e l'aumento della relativa indennità; Introduzione di un sistema di incentivazione commerciale per gli addetti all'Articolazione Servizi Innovativi: - coinvolgimento dei portalettere, dei responsabili di CD e dei CS, unitamente all'introduzione di punteggi diversificati tra capoluoghi/comuni > di 30.000 abitanti e realtà provinciali, dovranno garantire l'effettiva perequazione delle attività di recapito; Con apposita comunicazione a latere dell'Accordo, l'Azienda si impegna a decentrare, a livello regionale, l'assunzione del personale CTD. Sicurezza: Un rafforzamento delle politiche relative alla sicurezza anche attraverso l'introduzione e utilizzo di nuovi strumenti informatici quali, ad esempio, il palmare; Rnnovamento e potenziamento della flotta aziendale attraverso un nuovo mix di mezzi che prevede l'acquisto di ulteriori 1000 autovetture, 200 scooter 50 cc a sella ribassata, 1500 quadricicli elettrici e 1300 biciclette; Assicurazione delle puntuali manutenzioni dei mezzi previste dalle case costruttrici; La tempestiva dotazione dei DPI e dei capi di vestiario a tutti gli addetti; Maggiore coinvolgimento degli organismi paritetici (OPR e OPN) sulla valutazione e sui criteri di adozione dei mezzi di lavoro e antinfortunistici. Ricadute Occupazionali: Sicuramente uno dei punti più delicati e difficili dell'Intesa, nel quale è stato raggiunto un giusto equilibrio tra le necessità di efficientamento e quelle di ricollocazione del personale interessato. In particolare si realizzeranno: - Esodi volontari incentivati che potranno interessare il personale appartenente a tutti gli ambiti organizzativi; - Ricorso al Fondo di Solidarietà per un numero massimo di 500 lavoratori in tutti gli ambiti aziendali (300 Servizi Postali e 200 altri ambiti organizzativi); - Agevolazione dei percorsi di trasformazione volontaria del rapporto di lavoro da full-time a part-time; - Reimpiego e riqualificazione professionale delle eccedenze, attraverso la loro professionalizzazione, e collocazione negli uffici postali (sportellizzazione). Utilizzo dei processi di mobilità volontaria per le azioni di riequilibrio territoriale, sia in ambito Servizi Postali, sia in ambito Mercato Privati; Realizzazione di un adeguato piano formativo di tutto il personale interessato da percorsi di riqualificazione professionale.          6 settembre 2010Dario Dominici Segreteria Regionale Slp-Cisl
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02/09/2010 Stop all'immobilismo Conerobus
La FIT-CISL Aziendale sollecita l'urgente uscita di Conerobus S.p.A. da un immobilismo che si protrae ormai da lungo tempo. Dalle anticipazioni di stampa di questi giorni, assistiamo all'ineluttabilità di eventuali tagli ai servizi; ciò sembra essere per l'Azienda un elemento irreversibile. Noi chiediamo invece la definizione di iniziative, per definire una nuova strategia che ridia vigore e prospettiva alla Conerobus ed al servizio che viene reso, anche attraverso l'elaborazione di un nuovo piano industriale. La FIT-CISL Aziendale chiede, come primo atto, di stabilizzare i lavoratori che operano all'interno di Conerobus senza soluzione di continuità ormai da 4,5,6 anni. Ciò per ristabilire un clima di fattiva collaborazione con le rappresentanze dei lavoratori e soprattutto per dare il giusto riconoscimento a quei lavoratori che in maniera integerrima e professionale prestano, già da tempo, la loro opera per l'azienda. Il delegato FIT-CISL Aziendale Steven Lanciani sollecita, quindi, la Conerobus ad avviare le procedure di assunzione dei primi operatori entro il mese di settembre; in assenza di un riscontro positivo si riserverà, da subito di mettere in atto le iniziative di protesta necessarie, arrivando, se sarà inevitabile a prevedere anche una iniziativa di sciopero. La FIT-CISL ricorda inoltre che l'Azienda deve ancora elargire ai dipendenti la seconda tranche del "premio di risultato", e reclama, quindi, che la somma dovuta sia erogata con la busta paga di agosto. Crediamo sia ora che si realizzino le giuste aspettative di tutti i lavoratori di Conerobus e si dia slancio ad una azienda che sembra in uno stato di involuzione.31 agosto 2010FIT CISL MARCHE – Rappresentanza aziendale Conerobus
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01/09/2010 Stop all'immobilismo Conerobus
La FIT-CISL Aziendale sollecita l'urgente uscita di Conerobus S.p.A. da un immobilismo che si protrae ormai da lungo tempo. Dalle anticipazioni di stampa di questi giorni, assistiamo all'ineluttabilità di eventuali tagli ai servizi; ciò sembra essere per l'Azienda un elemento irreversibile. Noi chiediamo invece la definizione di iniziative, per definire una nuova strategia che ridia vigore e prospettiva alla Conerobus ed al servizio che viene reso, anche attraverso l'elaborazione di un nuovo piano industriale. La FIT-CISL Aziendale chiede, come primo atto, di stabilizzare i lavoratori che operano all'interno di Conerobus senza soluzione di continuità ormai da 4,5,6 anni. Ciò per ristabilire un clima di fattiva collaborazione con le rappresentanze dei lavoratori e soprattutto per dare il giusto riconoscimento a quei lavoratori che in maniera integerrima e professionale prestano, già da tempo, la loro opera per l'azienda. Il delegato FIT-CISL Aziendale Steven Lanciani sollecita, quindi, la Conerobus ad avviare le procedure di assunzione dei primi operatori entro il mese di settembre; in assenza di un riscontro positivo si riserverà, da subito di mettere in atto le iniziative di protesta necessarie, arrivando, se sarà inevitabile a prevedere anche una iniziativa di sciopero. La FIT-CISL ricorda inoltre che l'Azienda deve ancora elargire ai dipendenti la seconda tranche del "premio di risultato", e reclama, quindi, che la somma dovuta sia erogata con la busta paga di agosto. Crediamo sia ora che si realizzino le giuste aspettative di tutti i lavoratori di Conerobus e si dia slancio ad una azienda che sembra in uno stato di involuzione.31 agosto 2010FIT CISL MARCHE – Rappresentanza aziendale Conerobus
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31/08/2010 Ancona - Trasporto Pubblico Locale
Comunicato stampa inviato da CGIL - CISL - UIL Articolo uscito il 31/08/2010 sul Corriere Adriatico  Articolo uscito il 31/08/2010 sul Resto del CarlinoArticolo uscito il 31/08/2010 su Il Messaggero
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04/08/2010 In Telecom non ci saranno licenziamenti!
Al Ministero dello Sviluppo Economico è stato sottoscritto l'accordo tra le Organizzazioni Sindacali FISTel-CISL, SLC-CGIL, UILCOM.UIL e Telecom Italia sulla gestione degli esuberi.L'accordo è riferito all'intera durata del Piano Industriale 2010-2012.Telecom Italia ha ridotto gli esuberi dai 6.822a 3.900 di cui 200 lavoratori esodabili dalla mobilità 2008-2010. Gli esuberi vengono gestiti con la mobilità volontaria. Saranno inoltre, utilizzati i contratti di solidarietà e la formazione per i 1.100 lavoratori che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e per i 450 lavoratori di SSC e saranno rinnovati per altri 2 mesi i contratti di solidarietà per il 1254-DA.Telecom si impegna nell'arco di  piano a non effettuare societarizzazioni e cessioni di ramo. Alcuni segmenti di attività di Rete e Customer Care saranno internalizzati.Il Segretario Generale della FISTel-CISL Vito Vitale dichiara la propria soddisfazione per il risultato raggiunto in un momento difficile per l'economia e l'occupazione del nostro Paese.Grazie alla pressione del Sindacato e della FISTel-CISL, l'Azienda si è impegnata a rilanciare gli investimenti sulla Rete, ad internalizzare alcune attività pregiate ed ad utilizzare esclusivamente gli ammortizzatori sociali come la mobilità volontaria, i contratti di solidarietà e la formazione per ridurre gli esuberi ed evitare i licenziamenti dichiarati. La FISTel-CISL dall'avvio della procedura ha sempre ritenuto il confronto con l'Azienda l'unico strumento per ricercare soluzioni condivise e non traumatiche per i lavoratori. Adesso, conclude Vitale, grazie dall'accordo sindacale avremo due anni di pace sociale e l'obiettivo comune deve essere il rilancio dell'Azienda sul piano nazionale ed internazionale, lo sviluppo infrastrutturale e l'incremento di produttività per distribuire più salario ai lavoratori.Roma, 4 agosto 2010
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04/08/2010 Telecom - raggiunto l' Accordo
Per approfondire ...il testo dell' Accordo
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03/08/2010 Accordo per la non autosufficienza: aumento dell'assistenza e adeguamento delle rette
Con l''accordo siglato  con i sindacati confederali e con quelli di categoria dei pensionati, la Regione Marche impegna fondi aggiuntivi (oltre 19 milioni per il periodo 2010-2013, di cui un milione e mezzo nel 2010) rispetto a quelli già a  disposizione delle Zone Territoriali  Asur, per riqualificare il sistema delle residenze protette per anziani in termini di incremento dell'assistenza infermieristica e socio-assistenziale per gli anziani non autosufficienti ricoverati nelle diverse strutture presenti sul territorio. L'obiettivo è raggiungere nel corso del quadriennio 2010-2013 un livello assistenziale infermieristico e socio-sanitario di 100 minuti al giorno (contro gli attuali 50 minuti), nei 3.411 posti letto delle Residenze Protette convenzionati e nello stesso tempo di ridurre l'importo della retta a carico dei cittadini al 50% della tariffa giornaliera, come previsto dalla normativa nazionale. A regime tutte le Residenze Protette avranno la garanzia del rispetto dei 100 minuti di assistenza al giorno per ogni paziente. L'incremento dell'assistenza non comporterà un aumento della compartecipazione dei cittadini alla retta giornaliera, che anzi si ridurranno progressivamente. L'accordo prevede che le somme che eccedano da 41,25 euro al giorno verranno prima ricondotte a tale cifra e poi ridotte sino ai 33 euro dovuti. La riduzione arriverà ad un massimo di -247 euro nel 2013. I contenuti dell'accordo saranno operativi a decorrere dal primo ottobre 2010. Parallelamente partirà un tavolo tecnico con gli enti gestori. Positive le reazioni dei sindacati. "L’accordo siglato ieri  (aumento  di qualità  e quantità dell’assistenza e calo dei costi per migliaia di anziani ospiti delle residenze protette)   è un accordo importante - sottolinea Stefano Mastrovincenzo della Cisl Marche - e rappresenta  una sorta  di “ponte”. Da un lato  attesta un obiettivo che il sindacato ha perseguito tenacemente e  un impegno a cui la Regione ha tenuto fede,  dall’altro  rappresenta una indicazione  delle priorità su cui concentrarsi  in un momento di grande difficoltà. La  vulnerabilità  sociale  cresce a vari livelli, le risorse  tendono a diminuire, e bisogna quindi dedicare ogni sforzo alle fasce più esposte,  giovani in cerca di lavoro,  lavoratori  e imprenditori colpiti dalla crisi, famiglie  colpite da disabilità e da non autosufficienza".La soddisfazione dei rappresentanti della Cisl Marche per il coronamento di un percorso lungo e non sempre agevole in questi anni è evidente: “Pazienti e relative famiglie potranno godere di condizioni di assistenza senza dubbio più adeguate, migliori. Si tratta di un accordo che va pienamente incontro ad una fascia di cittadini meno tutelati proprio in un momento in cui le risorse tendono a diminuire. L’accordo assume una rilevanza ancora maggiore in una regione come le Marche dove la fascia dei cittadini anziani è particolarmente estesa e diffusa” spiega Mario Canale Segretario Regionale Cisl Marche.E’ invece il Segretario della Fnp Marche Enrico Renzaglia ad addentrarsi nei termini dell’intesa appena sottoscritta, non prima di aver ribadito “come finalmente sia arrivata la firma su uno degli accordi forse più sospirati poiché è da tempo che la Cisl sta portando avanti questo impegno, con grande convinzione e consapevolezza che esso rappresenta un traguardo decisivo per le politiche di welfare sul territorio”. Clicca sul link per visualizzare l'accordo: http://www.scribd.com/full/35288142?access_key=key-2ml1k20t5ntnryil01m2
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29/07/2010 "Licenziati". E la Cisl attacca la Regione
“Senza lavoro per colpa della Regione Marche”.  La Cisl punta il dito e va nel dettaglio.  “Risulta – scrivono i dirigenti sindacali Vincenzo Tiani e Luca Talevi – che nelle ultime  ore siano stati revocati, da diverse Zone territoriali dell’Asur, incarichi e assunzioni  previsti a decorrere dal 1° agosto 2010 e preventivamente comunicati agli interessati mediante telegramma. Tutto questo a causa dei tagli dei budget alla sanità previsti dal Dipartimento Salute e quindi dall’Asur”. Il paradosso. “Uomini e donne della nostra regione – continuano alla Cisl – neovincitori di concorso o di avviso pubblico hanno dapprima ricevuto la raccomandata che gli comunicava l’assunzione dal 1° agosto, poi, due giorni prima di prendere servizio, hanno ricevuto una telefonata con la quale si annullava tutto”. L’affondo: “Tale fatto è gravissimo perché le persone interessate alle assunzioni, che avevano già provveduto a inviare alle amministrazioni di cui erano dipendenti o ai loro rispettivi datori di lavoro privati le proprie dimissioni, o hanno già ottenuto l’aspettativa senza retribuzione,  oggi, si ritrovano senza lavoro”. Considerata la gravità dei fatti, la Cisl ha chiesto l’urgente intervento del governatore Spacca “perché adotti dei provvedimenti che rispettino i diritti e le legittime aspettative di queste persone”.28 luglio 2010
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28/07/2010 Vertenza Fincantieri
23 luglio 2010 - Fincantieri, consiglio provinciale approva documento all'unanimità la presidente Casagrande: "Cantieristica marchigiana è vertenza nazionale" (dal sito della Provincia di Ancona)
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22/07/2010 Il sindacato bacchetta l’ospedale San Salvatore: “i soldi per il corso ci sono…. ma il corso dov’è?”
Il giallo del corso che non c’è. E’ quanto solleva Paolo Braconi, segretario provinciale della Fp Cisl, a proposito di un corso per la riqualificazione in Operatori Socio Sanitari del Personale Ausiliario del Servizio Sanitario Regionale per il quale, a seguito di un accordo con le organizzazioni sindacali, la Regione Marche ha stanziato i necessari fondi. “La ASUR ha già emanato il Bando per il corso – osserva Braconi -, ma l’azienda Ospedaliera “SAN SALVATORE” non ha fatto nulla e non è dato sapere che intenzioni abbia. Inoltre, confrontando la Dotazione Organica del SAN SALVATORE con le altre Aziende Sanitarie, emerge una insufficiente presenza di questa figura professionale rispetto ad altre figure assistenziali. E’ ingiusto che il Personale del Servizio Sanitario Regionale sia trattato in due modi diversi e, a questo proposito, chiediamo un incontro all’Assessore alla Sanità per sapere il motivo per cui l’Azienda Ospedaliera SAN SALVATORE non sta rispettando l’Accordo Regionale e perché non gli viene imposto di farlo”.
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20/07/2010 Vigili del fuoco protestano davanti alla Prefettura
Anche i Vigili del fuoco di Pesaro hanno protestato contro i tagli previsti dal Governo che avranno pesanti ricadute anche nel territorio provinciale. I lavoratori delle tre sigle di Cgil, Cisl e Uil, infatti, si sono dati appuntamento questa mattina davanti alla Prefettura di Pesaro, per far sentire la loro voce nell’ambito di una grande manifestazione nazionale. Si è tratto di uno sciopero di 4 ore (durante il quale il soccorso è stato comunque garantito) e alle 11, in tutte le sedi di servizio, per un minuto hanno suonato le sirene degli automezzi. Secondo i rappresentanti sindacali, i tagli alle assunzioni e al bilancio provocheranno delle pesanti ripercussioni. “La carenza cronica di personale si aggraverà ulteriormente – sostengono i rappresentanti delle tre sigle - e causerà, come ci è stato detto esplicitamente nell’incontro che si è svolto qualche giorno fa al Viminale con i vertici del Ministero dell’Interno, la mancata apertura del distaccamento di Macerata Feltria in maniera permanente, nonostante il passaggio del distaccamento di Novafeltria al Comando di Rimini. Le zone del Montefeltro rimarranno quindi “scoperte” e i tempi di intervento che si dilateranno per arrivare sino ai 40/50 minuti, senza contare che tutte le sedi subiranno questa ricaduta con ripercussioni su tutto i dispositivi di sicurezza della provincia. Si registreranno problemi anche relativamente agli automezzi e alle attrezzature che vedranno drasticamente diminuite le già esigue risorse per la loro manutenzione e per il loro ricambio: buona parte dei mezzi già vecchi ed obsoleti rischieranno di restare in autorimessa ad ogni piccolo guasto (considerando anche che diversi automezzi sono stati e sono tuttora impegnati nell’emergenza Abruzzo ed hanno subito un notevole grado di usura) e ci potranno addirittura essere problemi per il rifornimento di carburante. A tutto ciò va aggiunto che abbiamo il contratto scaduto da 30 mesi e bloccato per i prossimi 3 anni e che partiamo già con un notevole “svantaggio” rispetto alla media degli stipendi dei vigili del fuoco europei”.
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20/07/2010 Multata per gli auguri, ma vince in Tribunale
A un dirigente sindacale non è consentito fare gli auguri ai suoi colleghi. O così almeno deve aver pensato Poste italiane di Macerata, che ha multato per quattro ore di stipendio una propria dipendente per aver inviato ai colleghi gli auguri di Natale utilizzando l’intranet aziendale. Vittima di questa incredibile vicenda, datata Natale 2004, è Elisabetta Fossaroli, Segretaria aggiunta della Federazione Lavoratori Poste della Cisl di Macerata. L'intervento del Tribunale Proprio il ruolo sindacale ricoperto dalla dipendente, secondo la Direzione aziendale, giustificava l’applicazione della sanzione in quanto "il messaggio poteva essere male interpretato". Fortunatamente il Tribunale di Macerata - al quale la Cisl si è rivolta tramite l’Avvocato Diomede Pantaleoni - non è stato della stessa opinione. Con sentenza del 13 luglio, la Dott.ssa Germana Russo non ha potuto far altro che annullare l’assurda sanzione. Un episodio di discriminazione «Ancora non sono state depositate le motivazioni della sentenza - spiega Saverio Mauriello, Segretario generale dei postali Cisl di Macerata - ma siamo certi che il Giudice abbia accolto le ragioni della lavoratrice, che sosteneva di essere stata discriminata in quanto dirigente sindacale». Serve più attenzione nei luoghi di lavoro «Questo episodio - prosegue Mauriello - conferma la necessità di “tenere alta la guardia” all’interno dei luoghi di lavoro. Comportamenti vessatori, quando non vere e proprie persecuzioni, sono sempre in agguato specie nei confronti dei sindacalisti, che sono da sempre i lavoratori più esposti e vulnerabili». Sentenza esemplare «Ci auguriamo - conclude Mauriello - che questa sentenza sia da monito per quanti intendono deprimere le tutele dei lavoratori con atteggiamenti aggressivi ed intimidatori nei confronti dei loro rappresentanti sindacali».
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16/07/2010 Telecom ritira le procedure: un successo per la Fistel Cisl
TELECOM – BONANNI “Il Governo obblighi l’azienda ad investire” 15/07/2010  “Il governo usi tutti gli strumenti necessari, previsti per le societa’ in concessione, per obbligare l’azienda, che usa un bene pubblico, a fare investimenti”. E’ quanto ha dichiarato oggi, durante la conferenza stampa nel corso della Conferenza nazionale sulla contrattazione organizzata dalla Cisl, il lsegretario generale, Raffaele Bonanni. Bonanni ha spiegato che va bene avere ottenuto il “congelamento” dei licenziamenti dopo l’accordo di ieri che ha portato all’avvio di una trattativa che dovra’ chiudersi entro il 30 luglio, nello stesso tempo sollecita l’esecutivo a valutare “tutti gli strumenti che esistono per le società che sono in concessione”. “La cesura tra domani e quanto avvenuto ieri -conclude- sta proprio nell’investimento o meno. Se si investe anche gli esuberi molto facilmente non ci saranno”, TELECOM RITIRA LE PROCEDURE: UN SUCCESSO PER LA FISTEL CISLLa Fistel-Cisl ritiene positivo il confronto con il Governo e con i vertici Telecom Italia tenutosi ieri sulla gestione del piano industriale e sugli esuberi.Il ritiro delle procedure, come fortemente preteso dalla CISL nei giorni scorsi , e l’apertura di un tavolo permanente sulle politiche delle telecomunicazioni è un successo sindacale, dei lavoratori e del Paese.La Fistel-Cisl insieme alla propria Confederazione parteciperà al confronto con Telecom ed il governo, con l’obiettivo di raggiungere un accordo che possa rilanciare il gruppo attraverso investimenti infrastrutturali, l’unitarietà del perimetro (rete, it, customer care, ricerca), la salvaguardia delle professionalità e dei livelli occupazionali.Eventuali esuberi devono essere gestiti con strumenti di accompagnamento alla pensione.La Fistel-Cisl non consentirà a Telecom, o a chi strumentalmente punta ad imbrigliare la trattativa allungando i tempi fissati per il 30 luglio p.v. concordati in sede ministeriale, correndo il rischio di dare mano libera all’Azienda  per riaprire la procedure e licenziare i lavoratori senza i requisiti del diritto alla pensione.La nostra disponibilità al confronto è immediata e senza soluzione di continuità , perchè questo è il momento della responsabilità e non della demagogia, e noi nel merito delle questioni ribadiamo le nostre rivendicazioni:1)      Rilancio degli investimenti2)      Abbandono della politica delle societarizzazione delle cessioni di ramo3)      Rilancio dell’IT e ricerca  attraverso l’unificazione della vertenza SSC con Telecom Italia4)      Ricollocazione dei lavoratori  della Directory Assistance (1254, centralini)  alla scadenza  dei CDS5)      La ricollocazione dei lavoratori di Tils.Per la Fistel-Cisl eventuali esuberi dovranno essere giustificati da un piano industriale che per i prossimi anni dia certezza e serenità a tutti i lavoratori  che continueranno a lavorare in azienda.La Fistel-cisl continuerà a dialogare con i lavoratori nella piena trasparenza, informandoli dettagliatamente durante tutta la trattativa e nell’impossibilità di ritirare le procedure di sciopero nelle regioni interessate, a causa della regolamentazione provvisoria, si invitano le strutture territoriali ad informare dettagliatamente i lavoratori sugli sviluppi dell’incontro svoltosi in sede ministeriale e di quelli che seguiranno, in attesa di valutare il risultato complessivo. Roma  15 luglio 2010                                          Segreteria Nazionale FISTEL
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09/07/2010 Poste: sottoscritto l'accordo regionale sul premio di risultato 2010
Sottoscritto da SLP-Cisl e Failp l'accordo regionale sul premio di risultato 2010. Il premio di risultato composto dal 65% da una quota nazionale e dal rimanente 35% dalla quota regionale, porterà in caso di raggiungimento degli obiettivi individuati una significativa quota si salario nelle tasche dei lavoratori delle Poste marchigiane.Dario Dominici Segretario Regionale SLP-Cisl Marche6 luglio 2010
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09/07/2010 Poste: verso il rinnovo contrattuale
Il giorno 7 luglio sono stati convocati gli attivi unitari  per la presentazione e discussione della piattaforma per il rinnovo del Ccnl di Poste Italiane Spa 2010-2012. La piattaforma  rappresenta il frutto del lavoro  svolto unitariamente da tutte le  OO.SS. di categoria. Il rinnovo del CCNL in Poste  giunge in un fase   particolarmente delicata, prossima alla liberalizzazione del mercato postale che aprirà sicuramente nuovi scenari e problematiche.  Anche per questo motivo si è deciso di presentare una piattaforma agile ma puntuale nel sostenere tutti i temi più rilevanti della  parte normativa,  che ci consenta di affrontare, appena chiusa la partita negoziale sul rinnovo in Poste, il confronto sul contratto di settore.            Afferma in maniera forte la centralità della contrattazione, l’importanza del sistema delle relazioni industriali ed è orientata  al rilancio della crescita economica e allo sviluppo occupazionale.  Per quanto attiene la parte economica, la piattaforma avanza una richiesta complessiva di 140 euro che, nel triennio 2010-2012,  dovrà servire prevalentemente ad incrementare i minimi tabellari per una reale tutela dei salari.  Sul territorio regionale sono state indette 20 assemblee secondo il calendario che riportiamo  per discutere con i lavoratori e approvare la piattaforma predisposta dalle segreterie nazionali.Dario Dominici Segretario Regionale Slp-CislGIOVEDI 08 LUGLIO 2010:                ORE 08.00-10.00     MACERATA FELTRIA                             ORE 12.00 -14.00    NOVAFELTRIA  VENERDI’ 09 LUGLIO 2010:              ORE 08.00 10.00      URBINO                                                      ORE 12.00 - 14.00   FOSSOMBRONE LUNEDI’ 12 LUGLIO 2010:                 ORE 08.00-10.00      FANO                                                          ORE 12.00-14.00     PESARO MARTEDI’ 13 LUGLIO 2010:             ORE 08.00-10.00     FABRIANO                                                  ORE 12.00-14.00   IESI MERCOLEDI’ 14 LUGLIO 2010:        ORE 08.00-10.00     FALCONARA                                              ORE 12.00-14.00   SENIGALLIA   GIOVEDI’ 15 LUGLIO 2010:               ORE 8.00 10.00       ANCONA                                                      ORE 12.00 14.00    ANCONA CMP e CUAS VENERDI’ 16 LUGLIO 2010:              ORE 08.00-10.00     FERMO                                                        ORE 12:00-14:00    SERVIGLIANO LUNEDI’ 19 LUGLIO 2010:                ORE 08.00-10.00     SAN BENEDETTO DEL T.                        ORE 12.00-1400     ASCOLI PICENO MARTEDI’ 20 LUGLIO 2010:            ORE 08.00-10.00      MACERATA                                               ORE 12.00-14.00     SAN SEVERINO MARCHE MERCOLEDI’ 21 LUGLIO 2010:       ORE 8.00-10.00      OSIMO                                                           ORE 12.00 14.00  CIVITANOVA MARCHE
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09/07/2010 Venerdì nero per i trasporti, stop di 24 ore di ferrovie e trasporto pubblico locale
Venerdì di passione per il settore trasporti a partire da ieri sera alle 21.00, per la durata di 24 ore. A dare il via alla protesta il personale ferroviario. Oggi incrociano le braccia anche i lavoratori del trasporto pubblico locale: a fermarsi bus, metro e tram. La mobilitazione è stata indetta da Fit Cisl, Filt Cgil, Uilt Uil, Ugl, Orsa, Faisa e Fast a sostegno della vertenza per il nuovo contratto unico della mobilità. "Il contratto della mobilità segna il passo dopo mesi di confronto - commenta Claudio Claudiani, segretario generale Fit Cisl - siamo costretti a misurarci - con comportamenti irresponsabili delle controparti.. E' strano vedere come sia premiato il prendere in ostaggio i lavoratori per aumentare la pressione sociale sulle regioni e da parte di queste sul governo, in una fase già delicata. Solo il sindacato e la Cisl, soprattutto, si è impegnata nel trovare soluzioni, ribellandosi ad una logica di irragionevolezza. Ma non è bastato e purtroppo sembrano prevalere le tattiche dilatorie e i veti sulla responsabilità e sul progetto di ampio respiro che il sindacato ha messo in campo". "La protesta contro il Gruppo Ferrovie dello Stato - spiega Giovanni Luciano, segretario generale aggiunto Fit Cisl - è collocato all'interno di quello di 24 ore a sostegno del nuovo contratto unico della mobilità, costituisce una prima risposta all'intransigenza del vertice Fs, sordo sin ad oggi a risolvere i troppi nodi della vertenza ". Lo sciopero pertanto si è reso necessario - precisa Luciano - per sbloccare la vertenza che ha come punti cardine: nuove assunzioni ad iniziare dal settore delle manutenzioni; il contrasto al taglio progressivo dei servizi ai cittadini e al nostro lavoro soprattutto al Sud; il rilancio di un servizio ferroviario delle merci più efficiente che fermi la liquidazione strisciante oggi in atto; il pagamento dei premi di risultato arretrati, il tutto per contrastare l'arroganza delle violazioni sistematiche di una gestione aziendale autoritaria ed arrogante che offende i lavoratori e i loro rappresentanti, non rispetta il contratto e gli accordi". I ferrovieri -conclude il segretario generale aggiunto Fit Cisl - pretendono soluzioni concrete ed un rilancio complessivo dell'azienda che non si fermi all'Alta Velocità ma includa tutti gli altri collegamenti e servizi soprattutto per il Mezzogiorno che risulta il più penalizzato”. Il fermo dei treni si concluderà alle 21 di stasera 9 luglio 2010.8 luglio 2010
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09/07/2010 Stop al Piano Industriale Telecom
Quattro ore di sciopero oggi, venerdì 9 luglio, e altre quattro che verranno definite a livello territoriale. Questa la decisione dei sindacati di categoria del Gruppo Telecom, CGIL SLC, FISTEL CISL E UIL COMUNICAZIONE, che nelle Marche come a livello nazionale,  hanno deciso di dare una prima risposta al Piano Industriale 2010/20122 presentato dalla compagnia telefonica durante i recenti incontri nazionali. Un Piano che le organizzazioni sindacali criticano apertamente perché avrà forti ripercussioni sui lavoratori del Gruppo, ma anche sul Paese e la nostra regione. Infatti è incentrato su tagli, dismissioni e ridimensionamenti. Sono previsti riduzione degli investimenti per 1,8 miliardi di euro; diminuzione dell’organico che significa meno 6822 posti di lavoro, che uniti ai precedenti del 2009/2011 fanno un totale di 13.000 unità, di cui ben duecento nelle Marche. Inoltre si vuole tagliare sulla manutenzione della rete in rame con un peggioramento della qualità per gli utenti, non è previsto il dovuto  sviluppo della cosiddetta rete di nuova generazione, si annuncia  un livello medio di appalti del 40%, si minaccia l’esternalizzazione e il ridimensionamento delle strutture operative con gravi conseguenze sulle sedi di lavoro e sulla qualità del servizio. “Quello che amplifica il senso di iniquità – sostengono i tre sindacati – è che tutto ha come obiettivo prioritario, è già annunciato alla comunità finanziaria, l’aumento  del dividendo nei prossimi anni agli azionisti e probabilmente i premi al top manager”. Di fronte a queste scelte  la risposta dei lavoratori è incentrata su una serie di proposte che hanno presentato nel corso di una conferenza stampa alla presenza dei segretari di categoria, Guido Pucci (CGIL SLC) Umberto Socci (FISTEL CISL)  e Fabrizio Brecciaroli (UIL COMUNICAZIONE) e dei segretari generali regionali Gianni Venturi e Stefano Mastrovincenzo. Innanzitutto si invita il Gruppo Telecom ad “un cambio di strategia che ribalti la logica dei tagli”. Inoltre si sottolinea l’importanza di investire su “qualità,  organizzazione e competenze per valorizzare il ruolo di Telecom, nonché sulla rete in rame e la larga banda di nuova generazione”. Altro punto qualificante  “la ricollocazione dei lavoratori in contratto di solidarietà”. Infine si richiede “il mantenimento del perimetro aziendale”.Le Segreterie Regionali SLC/CGIL, FISTEL/CISL,UILCOM/UIL
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07/07/2010 Telecom taglia e delocalizza
In occasione dello sciopero nazionale, indetto per le ultime 4 ore del turno di  Venerdì 9 Luglio, dei lavoratori del gruppo Telecom le Segreterie Regionali di SLC/CGIL, FISTEL/CISL,UILCOM/UIL con la partecipazione dei Segretari Generali Confederali delle Marche, convocano  per giovedì 8/7/2010 alle ore11,30 presso la sede della Cisl Marche in via dell’Industria 17Ancona una conferenza stampa, in cui  illustreranno  la grave situazione che sta attraversando la Telecom e i suoi lavoratori.Nell’occasione verranno presentati i dati dei  numerosi tagli al personale  oltre a quelli relativi all’aumento del lavoro appaltato e delocalizzato all’estero.Verranno comunicati anche i dati relativi al taglio degli investimenti complessivi e della rete in rame e fibra ottica.I sindacati di categoria sono allarmati dal fatto che mentre i lavoratori subiranno pesanti ripercussioni, nei prossimi anni, saranno aumentati i dividendi e gli stipendi dei manager.Le Segreterie Regionali SLC/CGIL, FISTEL/CISL,UILCOM/UIL
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01/07/2010 Poste: verso l'ennesima estate calda
Pensavamo che una più oculata gestione delle chiusure estive, potesse contenere il disagio per coloro che, cittadini e clienti, frequentano gli uffici postali.  Purtroppo, a chiudere gli uffici postali per il 2010 - facendo innalzare subito  la temperatura sul termometro del malumore - ci pensa la tecnologia!!!  Dopo una breve sperimentazione, ci viene da pensare un po’ frettolosa e incompleta,  la nuova piattaforma informatica SDP continua a venire installata in numerosi Uffici Postali della Regione. Circa una quarantina di Uffici Postali, tutti sufficientemente grandi da creare notevoli disagi ai sventurati frequentatori, sono in tilt. Come organizzazione sindacale, insieme alle altre firmatarie del CCNL abbiamo chiesto la sospensione del processo e nuove verifiche; ma la risposta aziendale si è limitata ad un rassicurante “Va tutto bene, le criticità sono state superate”. “Sarebbe importante capire cosa si intende per va tutto bene…” (afferma Dario Dominici segretario regionale del SLP-Cisl,   il sindacato più rappresentativo del settore) - I fatti accadono ormai con la stessa sequenza: 1-gli uffici con la vecchia piattaforma funzionavano, 2-passando a quella nuova funzionano il primo giorno, 3-dai giorni successivi, nella migliore delle ipotesi le giornate contabili si chiudono con grossi ritardi se non il giorno dopo, 4-e non sono mancati casi di quasi totale mancanza di operatività per 4 / 5 giorni. “…a farne le spese clienti, cittadini e dipendenti. La mancanza di collegamento, i blocchi continui dei computer, non solo fanno riempire le sale al pubblico, le code, il malumore delle persone; mettono anche a rischio il pagamento degli stipendi, delle pensioni,mentre è impossibile trasferire denaro o spedire la corrispondenza”. - continua il rappresentante dei lavoratori - “Tanti i disagi anche per i dipendenti, costretti  a lunghe protrazioni di orario (non pagate come denunciato in alcune provincie) in attesa del collegamento, o per assorbire maggiori afflussi di clientela che si sposta da un ufficio all’altro in cerca di quello “funzionante” oltre che aperto”. Ancona, 30 giugno 2010            Dario Dominici Segreteria Regionale SLP-CISL
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30/06/2010 CRISI FINCANTIERI: LA FIM CHIEDE INTERVENTI RAPIDI
COMUNICATO SINDACALE CRISI FINCANTIERI: LA FIM CHIEDE INTERVENTI RAPIDI  Si è tenuto oggi ad Ancona la riunione del Direttivo Fim Cisl di Fincantieri  di Ancona, dove tutti i delegati segnalano la situazione di difficoltà e di preoccupazione che stanno attraversando i lavoratori  del cantiere di Ancona. Dopo aver effettuato ieri 3 ore di sciopero con un corteo che è partito dal cantiere per giungere al palazzo della Regione Marche, per poi riunirsi con il Presidente Spacca e con i capigruppo delle forze politiche, riteniamo importante l’iniziativa del presidente della Regione di creare un coordinamento di tutte le regioni interessate alla cantieristica, per poi in tempi rapidi riattivare il tavolo ministeriale fermo da aprile ed attivare un  tavolo di lavoro alla Presidenza del Consiglio. Per il presente la situazione delle commesse rischia di portare prima della fine dell’anno alla paralisi della produzione e perciò chiediamo che ci si attivi subito, sia Fincantieri che il Ministero del Tesoro, che detiene il controllo di Fincantieri, di fornire  e di ridistribuire in modo equo commesse di sezioni e/o tronconi di navi per evitare il fermo produttivo. Si segnala inoltre nell’indotto di Fincantieri, che conta circa 1500 lavoratori,  alcune aziende dove si verificano situazioni di sfruttamento e di lesione dei diritti dei lavoratori, contratti di lavoro irregolari, ritardi importanti del pagamento dei stipendi, lavoratori sospesi dall’attività lavorativa senza la copertura dell’integrazione salariale degli ammortizzatori sociali; chiediamo agli organi di ispezione e alle istituzioni di attivarsi per controllare che in una situazione di crisi come questa non ci sia chi si approfitti dei lavoratori. La Fim di Ancona si è già attivata con il proprio ufficio Vertenze e dal punto di vista sindacale intensificherà  la propria attività. La Fim in una fase così delicata per i lavoratori predilige il dialogo, ma a condizione che avvenga in tempi rapidi; siamo pronti e sicuramente decisi ad iniziative di lotta se tutto questo non avvenga. Chiediamo al coordinamento Fim-Fiom-Uilm Nazionale di accelerare i tempi e chiediamo il coinvolgimento nella vertenza Fincantieri delle Confederazioni Cgil-Cisl-Uil, per rafforzare l’azione sindacale.                 Il Direttivo Fim Cisl                                                                                     Il segretario  Generale                  Fincantieri                                                                                                     Fim Cisl  Ancona                                                                                                                                               (Andrea Cocco) Ancona, 30 giugno 2010
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17/06/2010 Fiat di Pomigliano
Il testo dell' Accordo : http://www.scribd.com/full/33175794?access_key=key-v2szkjqq2krrs75ssctDichiarazione di Giuseppe Farina (Segretario Fim Cisl) su Accordo Pomigliano: http://www.scribd.com/full/33177030?access_key=key-1y88fk3qqhl9ngh4mtm6
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16/06/2010 FEMCA CISL Ancona - Flessibilità oraria: sottoscritto dalle OO.SS. di categoria un accordo aziendale con l’API
Ancona, 16 giugno 2010 Flessibilità oraria: sottoscritto dalle OO.SS. di categoria un accordo aziendale con l’API In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, dal punto di vista economico-finanziario e dal punto di vista sindacale, è importante valorizzare l’impegno profuso ed i risultati raggiunti a livello di contrattazione territoriale. Difatti le categorie unitarie FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILCEM-UIL di Ancona, la R.S.U. dell’API hanno sottoscritto con l’azienda di Falconara un accordo in materia di conciliazione. L’accordo prevede la flessibilità oraria in entrata ed in uscita per consentire ai lavoratori una maggiore presenza nelle attività della vita familiare, riuscendo a conciliare il lavoro con gli orari scolastici. “Anche in un momento così delicato, ha detto Daniele Paolinelli, Segretario della FEMCA, continuando la nostra azione sindacale sul territorio, è possibile raggiungere risultati positivi, rendendo possibili soluzioni in favore delle famiglie dei lavoratori e di una rappresentanza femminile in continuo aumento, evidenziando che il tema della conciliazione non è più solo un tema di genere.”
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15/06/2010 I lavoratori del Gruppo Indesit in sciopero il 17 giugno
PER GLI INVESTIMENTI E CONTRO LA CHIUSURA DELLE FABBRICHE I LAVORATORI DEL GRUPPO INDESIT IN SCIOPERO IL 17 GIUGNO Il 17 giugno p.v. si terrà presso la Confindustria di Ancona un incontro tra la Direzione Aziendale Indesit e il Coordinamento Sindacale del Gruppo. In tale incontro, chiesto da FIM FIOM UILM da molte settimane, verranno comunicati dati ed informazioni sulle attività del 2009 e sui programmi 2010 quanto a produzioni, investimenti, innovazioni. Abbiamo appreso a mezzo stampa che sarebbero stati deliberati dal CdiA Indesit, nella riunione svolta mercoledì 9 giugno ’10, “investimenti in Italia per 120 milioni di Euro destinati all’innovazione di prodotto e di processo, diretti a focalizzare la missione degli stabilimenti italiani del Gruppo su produzioni ad alto contenuto tecnologico”. Il CdiA avrebbe anche confermato la centralità dell’Italia sul fronte della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo di prodotto e il piano varato prevederebbe il rilancio della competitività degli stabilimenti italiani. Ma, secondo il CdiA, questo dovrebbe avvenire accorpando alcune produzioni del lavaggio e della cottura, ovvero chiudendo due fabbriche, quelle di Brembate e di Refrontolo. Nella riunione che si terrà il 17 giugno ci aspettiamo di ricevere informazioni e chiarimenti in merito, ma fin d’ora esprimiamo netta contrarietà alla chiusura di stabilimenti come condizione per il rilancio e la competitività del Gruppo Indesit in Italia. Per questo motivo, in concomitanza con l’incontro tra la Direzione Aziendale e il Coordinamento Indesit, giovedì 17 giugno dalle 10 alle 12 dichiariamo 2 ore di sciopero con fermata collettiva in tutti gli stabilimenti del Gruppo. SI AGLI INVESTIMENTI, ALLA RICERCA, ALLO SVILUPPO, AI MIGLIORAMENTI ORGANIZZATIVI   NO ALLA CHIUSURA DELLE FABBRICHE E AI LICENZIAMENTI                                                                        FIM FIOM UILM Nazionali                            Coordinamento FIM FIOM UILM Gruppo Indesit Roma, 14 giugno ’10
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12/06/2010 Fisascat Cisl - Comunicato Stampa sull'ACCENTURE Ancona
A venti giorni dallo spirare dei termini previsti per la fase amministrativa, l’assemblea dei lavoratori di Accenture Ancona, unitamente alle delegazioni sindacali di Filcams cgil e Fisascat cisl, stigmatizzano la totale indisponibilità aziendale a ricercare soluzioni che pur realizzando risparmio nei costi mantengano inalterati i livelli occupazionali. La scelta scellerata di delocalizzare il lavoro alle isole Mauritius e di chiudere i due poli periferici di ANCONA e CATANIA peraltro si accompagna al mancato rispetto degli impegni assunti dalla Accenture congiuntamente con le Società AUCHAN, SMA e COIN di salvaguardare l’occupazione del ramo di azienda trasferito anche nei casi di modifica dei rapporti commerciali tra i contraenti o di terziarizzazione. Il riserbo invocato da Accenture alla richiesta di visionare gli accordi stipulati con i clienti e la creazione di un fondo rischi per il personale specificatamente previsto per la ricollocazione di personale in esubero rispetto agli obiettivi stabiliti con i clienti sin dal 2007, evidenzia la premeditazione e la condivisione di tutti i contraenti della scelta di chiudere Ancona e Catania e di ridimensionare Milano.  La rivisitazione degli accordi nel 2007 peraltro ha segnato un calo dei corrispettivi a cui sono corrisposti ben più alti indennizzi da tutti i clienti ed in particolare da Auchan che ha continuato ad erogare contributi anche nel 2009. Nel richiamare tutte le società che hanno stipulato l’accordo ad assumersi le responsabilità che l’accordo stesso denota inequivocabilmente, l’assemblea e la delegazione sindacale decidono di manifestare il proprio dissenso proclamando mezza giornata di sciopero per venerdì 11 giugno 2010 (turno del mattino). L’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI                  LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI Ancona, 12 giugno 2010
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11/06/2010 I sindacati dicono no ai tagli alla scuola
Le Organizzazioni Sindacali CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal denunciano la grave situazione  in cui  versano le scuole della nostra Regione a causa dei tagli agli organici e alle risorse definiti dal Governo. Sono previsti  tagli agli organici per 1.100 unità di personale di cui 635 docenti e circa 450 unità di personale ATA a partire da settembre. Siamo al secondo anno della manovra del 2008 (L. 133) che ha già sottratto 1.333 posti di lavoro, tra personale docente e Ata. Si è creata una situazione insostenibile  che pone  le scuole delle Marche in seria difficoltà, pregiudicando la  tenuta e la qualità del sistema di istruzione pubblico. Centinaia i precari che anche quest’anno rimarranno senza lavoro. Nei confronti della la manovra finanziaria appena varata dal Governo, le Organizzazioni Sindacali CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal  Regionali la giudicano fortemente iniqua nei confronti dei lavoratori della scuola, penalizzati da un doppio intervento: blocco del rinnovo del contratto e blocco degli  incrementi retributivi, previsti già nel contratto vigente, con effetti pesantissimi sulle retribuzioni, sulle pensioni, sulle liquidazioni. Per i lavoratori della scuola l’anzianità rappresenta, oggi, l’unico fattore che consente, con la progressione di carriera, di recuperare  almeno in parte  il valore delle retribuzioni ancora lontane dalla media di quelle erogate negli altri paesi europei. Con i provvedimenti appena varati questa opportunità viene meno, quindi il personale docente e ata è chiamato a sacrifici ben più consistenti di quelli richiesti ad altri, con uno squilibrio che altera i connotati della manovra violando un fondamentale principio: l’ equità. Non è infatti accettabile che una maestra paghi, per il contenimento della spesa pubblica, 2.600 euro all’anno, mentre un alto dirigente, pur avendo uno stipendio che vale circa il triplo (100.000 euro), ne paghi solo 500. Non è pensabile intervenire sulle  retribuzioni del personale della scuola come se fossero quelle dei manager dello Stato! Le risorse necessarie a garantire la stabilità del Paese vanno individuate  intervenendo in modo incisivo sui  tanti sprechi e privilegi reali  che ci sono nella spesa pubblica  e nella politica , oltre che attraverso una forte lotta all’ evasione fiscale.       Le OO.SS. CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal regionali, intendono reagire con fermezza di fronte a scelte che non sono sicuramente ispirate a principi di giustizia ed equità lanciando una forte mobilitazione dei lavoratori della scuola prevista per il 15 giugno a Roma, in attesa di definire tempi e modalità di iniziative regionali,  perché in Parlamento il testo della manovra venga cambiato e reso equo. Per questo motivo  chiedono il sostegno di tutte le Istituzioni, di tutti gli schieramenti politici, di tutti i cittadini per evitare che ancora una volta sia un settore strategico come quello della scuola a pagare.                                                                    Le Segreterie Regionali                                                   CISL Scuola- UIL Scuola- SNALS ConfsalAncona 7 giugno 2010
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11/06/2010 Proseguono gli appuntamenti per la Manuli
Si è svolto oggi, 09 giugno 2010 , presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un incontro tra il Sottosegretario al Lavoro Sen. Pasquale Viespoli, assistito dai dirigenti dello stesso ministero, la Manuli Rubber Industries spa, rappresentata dal dott. Roberto Grandi, la Segreteria Nazionale della Femca Cisl rappresentata da Angelo Colombini, le segreterie provinciali Femca Cisl, Filctem Cgil e Uilcem Uil nelle persone di Marsilio Antonucci, Ubaldo Falciani e Floriano Canali, presenti le Rsu delle sopraccitate organizzazioni Sindacali di Ascoli Piceno e Bologna.L’incontro, che segue quello già tenutosi il 4 giugno scorso, è avvenuto nell’ambito degli appuntamenti previsti dall’accordo del 24 novembre 2009 per la verifica sui contenuti dello stesso, ed in particolare per affrontare i problemi relativi alle ricadute occupazionali relative alla difficile situazione in cui versa la società Manuli.Tali ricadute sono: • circa 140 dipendenti attualmente occupati nei reparti “banbury”, “large bore”, “refri” e “tal”, con un ricorso medio alla Cigs per circa 25 lavoratori; • circa 10 unità dell’area dimessa sono state ricollocate a par time verticale presso il reparto, non interessato dalla crisi, “oil & marine”; • n. 6 lavoratori in forza ai reparti in cessazione sono stati inseriti nei percorsi di riqualificazione in base ad un accordo sottoscritto il 24 febbraio 2010 presso lo stesso Ministero; • è stato attivato un servizio di outplacement, con una società specializzata, per la ricollocazione di n. 5 dipendenti delle sedi di Milano e Bologna; • circa 50 lavoratori sono stati collocati in mobilità secondo i criteri e le modalità definiti con l’accordo del 24 novembre 2009.L’azienda ha comunicato che sta impegnando risorse finanziarie nei reparti attivi dello stabilimento, nella prospettiva di resistere all’attuale congiuntura economica e di mantenere un adeguato apparato produttivo e di competitività.Le organizzazioni Sindacali hanno comunque manifestato preoccupazione in considerazione dell’avvicinarsi del termine di erogazione della Cassa Integrazione e le Parti hanno esaminato la possibilità di sostenere il piano di riassetto aziendale ed il programma di gestione degli esuberi con un ulteriore periodo di integrazione salariale, anche con il coinvolgimento delle regioni interessate.Si è pertanto concordato che la Manuli Rubber Industries spa richiederà l’intervento della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga della durata di 12 mesi, a decorrere dal 01 settembre 2010, a favore di un massimo di 350 lavoratori in forza sia ai reparti cessati che di quelli in crisi.CGIL, CISL e UIL giudicano positivamente i risultati dell’accordo, sono consapevoli delle gravi conseguenze in termini occupazionali ed economici per il territorio ascolano, che la vicenda Manuli ha comportato, ma sin dall’inizio hanno scelto la strada della responsabilità e delle cose concrete, cercando di salvaguardare il più possibile gli interessi soprattutto dei lavoratori coinvolti. Ciò ha determinato il mantenimento di una parte della produzione, la possibilità di aspirare ad un possibile suo incremento e l’attivazione di tutti gli ammortizzatori possibili; questa intesa, che permette di ampliare di un ulteriore anno la Cassa Integrazione è frutto di un impegno che non si è esaurito con l’accordo del novembre scorso, ma che è continuato giorno per giorno e che non verrà meno nel futuro.L’intesa del 24 novembre 2009 prevede una serie di altri affidamenti e le OO.SS. sono costantemente attive nei confronti dell’Azienda e delle Istituzioni affinché tutto quanto previsto si possa realizzare, ritenendo prioritari gli interventi funzionali alla ricollocazione dei lavoratori che hanno perso l’occupazione.Ascoli Piceno, 09.06.2010FEMCA CISL  FILCTEM CGIL  UILCEM UIL
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11/06/2010 Accenture: dipendenti in sciopero
A venti giorni dallo spirare dei termini previsti per la fase amministrativa, l’assemblea dei lavoratori di Accenture Ancona, unitamente alle delegazioni sindacali di Filcams cgil e Fisascat cisl, stigmatizzano la totale indisponibilità aziendale a ricercare soluzioni che pur realizzando risparmio nei costi mantengano inalterati i livelli occupazionali.La scelta scellerata di delocalizzare il lavoro alle isole Mauritius e di chiudere i due poli periferici di ANCONA e CATANIA peraltro si accompagna al mancato rispetto degli impegni assunti dalla Accenture congiuntamente con le Società AUCHAN, SMA e COIN di salvaguardare l’occupazione del ramo di azienda trasferito anche nei casi di modifica dei rapporti commerciali tra i contraenti o di terziarizzazione.Il riserbo invocato da Accenture alla richiesta di visionare gli accordi stipulati con i clienti e la creazione di un fondo rischi per il personale specificatamente previsto per la ricollocazione di personale in esubero rispetto agli obiettivi stabiliti con i clienti sin dal 2007, evidenzia la premeditazione e la condivisione di tutti i contraenti della scelta di chiudere Ancona e Catania e di ridimensionare Milano.La rivisitazione degli accordi nel 2007 peraltro ha segnato un calo dei corrispettivi a cui sono corrisposti ben più alti indennizzi da tutti i clienti ed in particolare da Auchan che ha continuato ad erogare contributi anche nel 2009.Nel richiamare tutte le società che hanno stipulato l’accordo ad assumersi le responsabilità che l’accordo stesso denota inequivocabilmente, l’assemblea e la delegazione sindacale decidono di manifestare il proprio dissenso proclamando mezza giornata di sciopero per domani venerdì 11 giugno 2010 (turno del mattino).L’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI                  LE ORGANIZZAZIONI SINDACALIAncona, 10 giugno 2010
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05/06/2010 FILCA ANCONA - Legno/Arredo Industria : raggiunta l'intesa
Per informazioni contattare la FILCA CISL di Ancona  via Ragnini, 4 60127 Ancona Tel. 071-2822216
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04/06/2010 FILCA CISL ANCONA- RINNOVATO CCNL LAPIDEI ED ESCAVAZIONE INDUSTRIA
Per informazioni contattare la FILCA CISL  via Ragnini, 4 Ancona - Tel. 071-2822216
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01/06/2010 Iniziamo a ridurre gli sprechi!
Manovra: la Cisl Fp contraria al blocco dei contratti del pubblico impiego “Non siamo affatto d’accordo con il blocco dei contratti per i dipendenti pubblici, ma purtroppo la cosa non ci sorprende” Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp commenta così la misura inserita nella manovra correttiva. “Non è una novità che non ci siano i soldi per i contratti dei pubblico impiego, i governi cambiano ma la musica resta sempre la stessa”. “Era una misura annunciata vista l’aria che tira in Europa dove i tagli agli stipendi li hanno fatti davvero, come in Grecia e in Spagna. Ciò non toglie che sia l’ennesima spia di una situazione paradossale”, attacca Faverin, “Non è giusto che per incapacità dei politici, tocchi ai lavoratori andarci di mezzo: governi e amministrazioni locali si sono sempre dimostrati incapaci di accantonare, con una buona programmazione, le risorse per rinnovare i contratti, come avrebbe fatto ogni buon imprenditore. E invece continuano a comportarsi come pessimi datori di lavoro”. Le stesse riforme di cui si parla spesso a sproposito – continua  il segretario della Cisl Fp – “non hanno mai riguardato  norme che imponessero ai politici di inserire la dinamica salariale nei bilanci pubblici”. “I lavoratori sono stanchi di farsi prendere in giro dai governi e dalle giunte che si susseguono". Non accetteremo nessun taglio neanche nei meccanismi di rideterminazione del salario accessorio” rimarca Faverin “Diciamo no a qualunque misura che tolga soldi a qualcuno per darli a qualcun altro. I lavoratori pubblici faranno sentire la loro voce”. Ma per il segretario della Cisl Fp non è lo sciopero lo strumento per fronte alla situazione. E rilancia: “Non ci limiteremo alla protesta e non chiederemo ai lavoratori di scendere in piazza per vedersi tagliata ulteriormente la busta paga, non sarebbe serio e non servirebbe a niente. Piuttosto abbiamo già messo in campo una campagna di mobilitazione vigorosa dei dipendenti pubblici per denunciare, insieme ai cittadini e in ogni ente, azienda o agenzia pubblica, gli sprechi, le forme di disorganizzazione, le consulenze date agli amici di partito, l'aumento dei dirigenti ad ogni nuovo governo o consiliatura. Per segnalare alla Corte dei Conti la spesa improduttiva mettendo fine all'utilizzo dei bilanci pubblici come bancomat delle campagne elettorali. E far sì che dalla buona programmazione economica escano le risorse per i contratti e gli investimenti in risorse umane”.Roma, 31 maggio 2010
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31/05/2010 L'Anconetani si può salvare
La Cisl di Macerata ha chiesto un nuovo incontro al Prefetto di Macerata per affrontare la questione dell’Anconetani Sas, il cantiere navale civitanovese la cui sopravvivenza e appesa ad un filo. In questo caso il problema non è la carenza di lavoro, visto che è in corso la realizzazione di due scafi da pesca, ma il precedente fallimento dell’ Anconetani srl, tuttora soggetta alla procedura della curatela. Settimana decisiva La prossima settimana sarà decisiva per le sorti del cantiere navale. Domani è attesa la sentenza del giudice delegato al fallimento in merito al ricorso dell'azienda: il 9 giugno, invece, dovrebbe tenersi l'asta per la vendita dell’attività e dei suoi beni immobiliari, compresa la concessione demaniale dell'area esterna al capannone, che spetta al Comune di Civitanova Marche. Non dimenticare i lavoratori Intanto, i 6 dipendenti continuano a lavorare senza percepire stipendio. Marco Ferracuti, Segretario provinciale della Cisl di Macerata, Stefania Montagner, Segretaria dei metalmeccanici Cisl e Andrea Luzi Responsabile della zona di Civitanova marche, lanciano un nuovo appello «affinché i lavoratori della Anconetani Sas non siano dimenticati». Necessaria la collaborazione di tutti «La Cisl – affermano i tre sindacalisti in una nota unitaria - ha attivato anche l'avvocato Stefano Ghio, del proprio Ufficio Legale, che farà quanto è in suo potere per sbloccare la vertenza. Ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti e per questo abbiamo cercato di coinvolgere le istituzioni e la collettività, sensibilizzandole attraverso l’Assemblea pubblica del 18 maggio. Salvaguardare le imprese efficienti «E' in gioco il futuro di un'impresa – prosegue la Cisl - dei suoi lavoratori e delle loro famiglie. L'azienda sta cercando di portare avanti due importanti commesse ed è costretta, suo malgrado a interrompere l’attività. A queste condizioni la proprietà non se la sente di continuare la produzione. Dovrebbe infatti investire migliaia di euro col rischio di dover presto "tirare i remi in barca". Stiamo parlando di un'azienda sana, in grado di continuare l'attività produttiva, che sta pagando errori precedenti e il cui indotto da lavoro ad almeno 40 persone. E' necessario fare tutto il possibile per salvaguardare le imprese ancora efficienti e conservare i livelli occupazionali ".
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28/05/2010 Ingiusto il blocco dei contratti del Pubblico Impiego
Il pacchetto di interventi  sul pubblico impiego contenuti nella manovra finanziaria che   possono essere sintetizzati nel blocco dei contratti e nella mancata sostituzione del turn-over segnalano ancora una volta che il Governo ha scelto di intervenire sulla P.A. attraverso delle scorciatoie che daranno  risultati in termini di cassa ma che non consentono una riforma razionale per il rilancio e l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione.Il blocco per tre anni dei rinnovi contrattuale del Pubblico impiego è una misura ingiusta che contrasta con ogni ipotesi di riforma della Pubblica Amministrazione che punti sulla valorizzazione del merito, il blocco del turn-over contribuisce ad un ulteriore invecchiamento della forza lavoro del pubblico impiego che già oggi  ha una età media di 44  anni.La CISL FP di Ancona non condivide queste misure, sarebbe invece stato necessario proporre: un serio intervento sulle consulenze e incarichi professionali delle PP.AA. che ammontano nella sola provincia di Ancona tra sanità ed enti locali a diversi milioni di euro; una operazione di reinternalizzazione di servizi quali, mense, servizi socio sanitari, servizi tecnici la cui cessione in appalto da parte di comuni, ASL, ministeri ha condotto ad una esplosione della spesa ben oltre le previsioni, il taglio di organismi  quali consigli di amministrazioni e collegi sindacali di società costituite da enti pubblici. Questi sprechi costituiscono le vere pieghe della spesa pubblica che andavano aggredite e che hanno determinato in dieci anni la crescita del 20% della spesa pubblica nonostante la diminuzione costante del potere d’acquisto dei salari dei dipendenti.Come dipendenti pubblici abbiamo sempre saputo che la crisi avrebbe colpito pesantemente, dopo il mondo del lavoro privato, anche il settore pubblico, contestiamo però che il Governo abbia scelto la strada più breve colpendo i salari dei dipendenti   anziché affrontare veramente gli sprechi  che si annidano in questo settore e che spesso sono indotti dalle  lobby politiche che vogliono gestire la pubblica amministrazione per ottenere consenso.La CISL FP di Ancona per sostenere le proprie ragioni parteciperà con il proprio Consiglio Generale alla manifestazione sulla manovra finanziaria indetta dalla  CISL  a Roma il 5 giugno p.v.Ancona, 27 maggio 2010  Il Segretario Generale FP CISL Ancona Alessandro Mancinelli
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28/05/2010 FP Cisl Ancona:"ingiusto il blocco dei contratti del pubblico impiego"
28 Maggio 2010 - Il pacchetto di interventi  sul pubblico impiego contenuti nella manovra finanziaria che   possono essere sintetizzati nel blocco dei contratti e nella mancata sostituzione del turn-over segnalano ancora una volta che il Governo ha scelto di intervenire sulla P.A. attraverso delle scorciatoie che daranno  risultati in termini di cassa ma che non consentono una riforma razionale per il rilancio e l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione. Il blocco per tre anni dei rinnovi contrattuale del Pubblico impiego è una misura ingiusta che contrasta con ogni ipotesi di riforma della Pubblica Amministrazione che punti sulla valorizzazione del merito, il blocco del turn-over contribuisce ad un ulteriore invecchiamento della forza lavoro del pubblico impiego che già oggi  ha una età media di 44  anni. La CISL FP di Ancona non condivide queste misure, sarebbe invece stato necessario proporre: un serio intervento sulle consulenze e incarichi professionali delle PP.AA. che ammontano nella sola provincia di Ancona tra sanità ed enti locali a diversi milioni di euro; una operazione di reinternalizzazione di servizi quali, mense, servizi socio sanitari, servizi tecnici la cui cessione in appalto da parte di comuni, ASL, ministeri ha condotto ad una esplosione della spesa ben oltre le previsioni, il taglio di organismi  quali consigli di amministrazioni e collegi sindacali di società costituite da enti pubblici. Questi sprechi costituiscono le vere pieghe della spesa pubblica che andavano aggredite e che hanno determinato in dieci anni la crescita del 20% della spesa pubblica nonostante la diminuzione costante del potere d’acquisto dei salari dei dipendenti.  Come dipendenti pubblici abbiamo sempre saputo che la crisi avrebbe colpito pesantemente, dopo il mondo del lavoro privato, anche il settore pubblico, contestiamo però che il Governo abbia scelto la strada più breve colpendo i salari dei dipendenti   anziché affrontare veramente gli sprechi  che si annidano in questo settore e che spesso sono indotti dalle  lobby politiche che vogliono gestire la pubblica amministrazione per ottenere consenso.  La CISL FP di Ancona per sostenere le proprie ragioni parteciperà con il proprio Consiglio Generale alla manifestazione sulla manovra finanziaria indetta dalla  CISL  a Roma il 5 giugno p.v.  Il Segretario Generale CISL FP Ancona (Alessandro Mancinelli)
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26/05/2010 Femca Cisl Ancona - Realizzazione del nido d'infanzia promosso dalla RSU e dall’ACRAF
La politica di conciliazione sostenuta dalla CISL e dal Coordinamento Donne di Ancona fin dalla promulgazione della legge n.53 del 2000, in questi anni ha dato impulso alle categorie, affinché potessero essere realizzati progetti che mirassero a conciliare i tempi da dedicare alla famiglia con quelli del lavoro. Difatti la categoria FEMCA e i lavoratori dell’Angelini di Ancona con un accordo integrativo con l’azienda Acraf spa, nel 2003 hanno sviluppato un progetto di attivazione di un asilo nido aziendale, che si è concretizzato poi nel 2006 attraverso un intesa tra la società e il Comune di Ancona.     In questi giorni la Giunta comunale di Ancona ha approvato l’affidamento in appalto della gestione del nuovo nido d’infanzia a Monte D’ago in via Togliatti che opererà in autunno e avrà una recettività di 60 bambini, di cui 20 posti sono assegnati ai dipendenti dell’ACRAF. Il nido, per bambini dai 3 ai 36 mesi, sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle opre 17.30 fino al mese di luglio. Daniele Paolinelli, Segretario della FEMCA, ha dichiarato:”la categoria e la R.S.U. esprimono soddisfazione per la concretizzazione di tale servizio che è stato realizzato anche con il contributo dei dipendenti e della società ACRAF, rispondendo alle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, migliorando la qualità della vita.” 
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25/05/2010 Manifattura - scatta lo sciopero
Dal Corriere Adriatico del 25 maggio 2010 Chiaravalle- Il nodo resta sempre lo stesso, ossia la mancanza di commesse e ordinativi. La crisi non risparmia la Manifattura tabacchi, la storica realtà di Chiaravalle che per decenni ha garantito un posto di lavoro a centinaia di famiglie. Ultimata la cassa integrazione ordinaria ecco scattata la procedura per ricorrere a quella straordinaria. Una soluzione bocciata dai sindacati che hanno proclamato lo stato di agitazione e annunciato un pacchetto di 16 ore di sciopero nell’impianto di Chiaravalle. A far scattare la protesta da parte di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil anche l’atteggiamento manifestato dalla proprietà. “L’azienda - si legge in una nota delle segreterie provinciali delle tre organizzazioni - ripropone una cassa integrazione straordinaria per ulteriori 24 mesi, dopo aver usufruito di quella ordinaria per un anno, senza spiegarci cosa vuol fare per il futuro”. I dipendenti attualmente sono 70 - 52 gli operai - e 34 di loro erano collocati in cassa integrazione con la formula della rotazione. I sindacati dicono di aver chiesto più volte “un piano industriale credibile a supporto della richiesta della cassa integrazione straordinaria”. Dicono di aver manifestato ai dirigenti dell’azienda i propri dubbi sul ricorso alla Cigs prospettando semmai altre soluzioni. “Sussistono - dicono - ammortizzatori sociali meno invasivi, come il contratto di solidarietà, che può traghettare questa fase difficile senza escludere nessuno dalla ripresa futura. L’azienda si è rifiutata di verificare la fattibilità del contratto di solidarietà e continua a negarci un piano industriale più volte sollecitato”. C’è incertezza alla Mit, la Manifattura italiana tabacchi che fa capo ad un istituto di credito e a una finanziaria. L’azienda è subentrata alcuni anni fa al gruppo inglese Bat scrivendo la storia recente della Manifattura che in città è considerata molto più di una semplice azienda per aver garantito un posto di lavoro a numerose generazioni. “Le segreterie provinciali - incalzano Flai, Fai e Uila - e i dipendenti oltre alle iniziative di mobilitazione hanno chiesto di incontrare l’amministrazione comunale per discutere l’atteggiamento non comprensibile dell’azienda e cercare di ristabilire un clima di relazioni sindacali confacenti allo stato di difficoltà che situazioni del genere richiedono”. L’unica certezza resta la decisione dell’azienda di andare per altri due anni con la cassa integrazione straordinaria. luca animobono
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24/05/2010 «Spesa pubblica, basta sprechi»
«In un contesto socio-economico difficile ed alla vigilia di una manovra economica da venticinque miliardi di euro in due anni con minacce di colpire il pubblico impiego bloccando i rinnovi dei Contratti nazionali di  lavoro, il turn-over e parte del salario accessorio, inizia anche nelle Marche la campagna nazionale della Cisl Funzione Pubblica per riqualificare la spesa, tagliare i costi della politica e dare le priorità di azione alla pubblica  amministrazione. Continuare a chiedere sacrifici a chi, come i dipendenti pubblici, pagano le tasse fino all’ultimo centesimo e percepiscono un salario medio di 1.200-1.300 euro al mese, è necessario che anche le pubbliche amministrazioni delle Marche avviino un confronto con il sindacato teso a verificare come migliorare l’utilizzo delle risorse pubbliche, evitare gli sprechi e dare un segnale chiaro circa la volontà di tagliare i costi della politica che non vuol dire solo sindaci, assessori e consiglieri ma anche i tanti componenti dei consigli di amministrazione delle società partecipate, oltre che sulle tante consulenze ancora in essere. I cosiddetti “esperti esterni” così presenti nei comparti autonomie locali e sanità possono essere spesso rimpiazzati da professionalità interne con costi infinitamente minori. Verrà inviato dalla Funzione Pubblica Cisl Marche alle principali amministrazioni pubbliche della regione un apposito questionario teso a conoscere l’incidenza di queste voci, consapevoli che un uso più cosciente della spesa pubblica sia fondamentale  per migliorare i livelli qualitativi e quantitativi dei servizi, sia la reale produttività dei tanti lavoratori pubblici che quotidianamente erogano i servizi e le loro perfomance. Per la Funzione Pubblica Cisl Marche è fondamentale rilanciare in questa ottica la partecipazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze all’interno delle singole amministrazioni, in una ottica di “controllo sociale” della spesa. Prima di pensare a fare ulteriori tagli sui dipendenti che pagano le tasse è necessario fare una pagella anche agli amministratori che continuano a mantenere in vita Enti e società inutili e molto costosi per i quali sarebbe sufficiente far assorbire personale e attività dagli enti locali più significativi». «La responsabilità in un momento così difficile è di tutti , nessuno escluso»23 maggio 2010                                                                      Luca Talevi                                                                           Segretario generale Fp-Cisl Marche
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13/05/2010 Vertenza Antonio Merloni, firmato il Decreto Proroga Amministrazione Straordinaria
Abbiamo avuto stamattina conferma dell’avvenuta firma, da parte del Presidente del Consiglio Berlusconi, del decreto di proroga della Amministrazione Straordinaria della Antonio Merloni, il cui primo anno di durata dalla approvazione del Programma dei Commissari Straordinari è in scadenza il 22 maggio. Ciò dopo che, nella giornata di ieri, FIM FIOM UILM Nazionali avevano rivolto un forte appello affinchè la firma, rimasta in sospeso nei giorni delle dimissioni del Ministro Scajola, ci fosse con urgenza, segnalando i danni e i problemi che ulteriori ritardi avrebbero provocato.La firma del decreto di proroga rende  possibile la richiesta di un ulteriore anno di cassa integrazione per i lavoratori della Merloni e la prosecuzione delle attività degli Organi della Amministrazione Straordinaria.La FIM considera molto importante ora che tutte le parti coinvolte sollecitino l’emanazione rapida del decreto di autorizzazione della cassa integrazione. Contemporaneamente, ritiene indispensabile che vengano esercitati impegno e responsabilità ai massimi livelli politici ed istituzionali nella ricerca di investitori disponibili a realizzare attività nelle aree industriali di Fabriano e Nocera, e che siano completate rapidamente le cessioni della Cilinder & Tanks e della Tecnogas.Roma, 12 maggio 2010                                         Ufficio Stampa Fim-Cisl
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12/05/2010 Sindacati in prima linea contro la 'Ndrangheta
L’autore del gran rifiuto si chiama Enzo Micheletti, ha l’aspetto di un ragazzo cresciuto, i capelli fulvi, una militanza aclista e una piccola croce di legno al collo. Difende i diritti dei lavoratori e i principi di legalità in nome della Filca, il sindacato edili della Cisl. Micheletti era tra i presenti alla riunione promossa qualche giorno fa dalla Filca in un albergo di Cerro Maggiore, alle porte di Milano. Una riunione straordinaria. Forse per la prima volta le strutture dirigenti sindacali della Lombardia occidentale si sono incontrate per decidere la strategia più efficace per combattere la ‘Ndrangheta nella propria regione e nel proprio settore. I direttivi di Milano, Varese, Magenta-Legnano, Lodi. Mancava Monza-Brianza, che ha pensato di declinare l’invito. Per capire il senso di quello che è accaduto bisogna tenere bene in mente due cose. La prima. Secondo la procura nazionale antimafia la ‘ndrangheta ha conquistato, in provincia di Milano, “il monopolio del ciclo del cemento”. Che vuol dire aree fabbricabili, cave, piani regolatori, case private e lavori pubblici, ad esempio l’alta velocità e le opere autostradali, dove infatti sono spuntate imprese legate ai clan. La seconda. Le autorità politico-istituzionali continuano a negare la presenza mafiosa in Lombardia. E’ in questo contesto dunque che una settantina di sindacalisti e di delegati sindacali ha deciso di darsi appuntamento. Alcuni che li diresti tali già alla vista, altri, specie le donne e i più giovani, che non li diresti affatto. Molti di origine meridionale, compreso uno che faceva il rosticciere a Palermo e ne fuggì in una notte per non cadere nella rete del “pizzo”. Tanti jeans, camicie a scacchi e golf arancioni o ciclamino, donne giovanilmente eleganti, un delegato di colore, un paio di delegati in giacca e cravatta. Tutti intenzionati ad andare a scassare pigrizie e silenzi nella tana del lupo. E ascoltarli significa rendersi subito conto delle difficoltà infinite a cui li metterà davanti questa scelta. L’occupazione, prima di tutto. Il sindacato infatti è reduce a Milano da una scelta sofferta: fare restituire il certificato antimafia a un’impresa di trasporti impegnata su grandi lavori. E in odore di mafia. Gliel’aveva revocato la tanto contestata prefettura. Effetto immediato: centoventi lavoratori regolari praticamente a spasso che maledicono le “fisime” del prefetto. Il quale ha spiegato e difeso le sue buone ragioni. Alla fine i sindacati l’hanno spuntata. Ma sanno che la cosa non si può ripetere. Che non si può contrapporre l’occupazione alla legalità. Che il sindacato non può trovarsi in rotta di collisione con i movimenti civili. Ne nasce un racconto corale, fitto di episodi e riflessioni. Il caporalato, che nella metropoli esiste eccome, se ne conoscono i tempi e i luoghi. La logica imperante del massimo ribasso, vera manna per le imprese più spregiudicate. L’azienda dei trasporti milanesi che appalta lavori al 50 per cento del ribasso, il vecchio casinò municipale abbattuto con il 65 per cento del ribasso... E poi la scomparsa della filiera dei subappalti dalle “notifiche preliminari”, con tanti saluti alla trasparenza. Le ruspe che saltavano negli anni novanta in quello che viene definito “il triangolo delle Bermuda” (Corsico-Trezzano-Buccinasco) e gli imprenditori che raccomandavano di “non fare troppo casino” con i Comuni. Il sospetto di smaltimento dei rifiuti tossici nelle cementerie. O le aziende che spuntano da Reggio Calabria in una situazione di crisi marcia, dopo buchi di cassa e licenziamenti, e gli operai che chiedono di non indagare, “almeno abbiamo la busta paga”. Si mettono insieme pezzi di strategie. Collegare i cantieri con la società, insieme a Cgil e Uil. Scegliere l’Expo come banco di prova. Massima sicurezza e trasparenza con le leggi vigenti. Una norma per commissariare le imprese sospette senza mandarne a casa i dipendenti. Francesco Bianchi, il segretario provinciale di Milano, dà l’allarme sulle possibili presenze criminali fra i “terzisti”. Renzo Zavattari, il segretario regionale, evoca i Pink Floyd (“ognuno metta il suo mattone al muro contro le infiltrazioni mafiose”). Un sindacalista massiccio chiede a tutti perché palazzoni e alberghi vengano lasciati andare in malora, e che convenienza ne possa mai avere il re dei costruttori Salvatore Ligresti. Un altro chiede perché il San Raffaele abbia affidato suoi appalti a una ditta indagata e continui ad affidarli alla sua erede. E c’è chi, come lo stesso Micheletti, mette l’accento sulla assoluta eccezionalità dei contesti in cui si va a chiedere il rispetto delle leggi. “Un giorno venni quasi alle mani con un tipo prepotente. Il giorno dopo lessi sui giornali che lo avevano preso i carabinieri e che era accusato di dodici omicidi. Mi vennero i brividi”.Forse è anche per questo che la straordinaria riunione sindacale evoca, sessant’anni dopo, un passo di “Placido Rizzotto” di Pasquale Scimeca: la scena della Camera del lavoro in cui i contadini decidono di occupare il feudo. Di andare nella tana del lupo. Le riunioni sindacali non suggeriscono più quelle atmosfere. Ma se metti insieme la Lombardia di oggi, il ciclo del cemento e un po’ di sindacalisti dalla schiena diritta può succedere.tratto da il Fatto Quotidiano del 9 maggio 2010
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10/05/2010 Porto di Ancona: stanziamenti a pioggia
Le Segreterie Regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti prendono atto di come il Comitato Portuale, a maggioranza, abbia varato uno stanziamento di 600.000,00 euro a favore delle società che effettuano la movimentazione passeggeri e merci nel porto di Ancona. Esprimono una forte critica sulle modalità con cui viene attribuito tale contributo senza alcuna valutazione di merito e quindi “a pioggia” indistintamente per tutte le imprese. Il Sindacato aveva rappresentato al Comitato Portuale che tale erogazione fosse stata subordinata ad azioni positive per il lavoro e, cioè, che ne fossero escluse le imprese che avessero proceduto a licenziamenti e ne fosse ridotto il contributo in maniera equivalente per l’uso degli ammortizzatori sociali in deroga. Appare, infatti, grave che venga attribuito un doppio vantaggio a chi mette i propri dipendenti in cassa integrazione spostando il costo del lavoro a carico della collettività e contemporaneamente utilizzando sussidi pubblici. Stupiscono che le Istituzioni presenti al tavolo abbiano approvato tale deliberazione che è chiaramente orientata più a favore delle imprese, per specifici problemi di bilancio, che al sostegno del lavoro dipendente.Ancona, 10 maggio 2010                                                                    FILT-CGIL FIT-CISL UILTRASPORTI                                                                              Segreterie Regionali Marche
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06/05/2010 Clima pesante alla Accenture
La lotta si fa dura per i 47 lavoratori della Accenture di Osimo minacciati di licenziamento. L'incontro fra sindacati e azienda di martedi a Milano si è concluso con una rottura che non offre speranze di un accordo anche se c'è tempo sino al 27 maggio per arrivare a una mediazione. «L'azienda si è presentata al tavolo senza fornirci alcun dato per approfondire le motivazioni dei licenziamenti - spiega Selena Soleggiati della Fisascat Cisl - Non abbiamo ricevuto alcun documento dal quale verificare la reale esigenza di abbattere i costi a fronte di una asserita più bassa remunerazione dei servizi svolti per conto di Sma e Auchan. Non c'è la trasparenza e la collaborazione che la legge prevede, per cui abbiamo dichiarato questa procedura irricevibile». Le fa eco Claudio Di Pietro di Filcams Cgil: «Non ci spieghiamo la decisione dell'azienda di mandare a casa i lavoratori considerato il fatturato di circa un milione di utili con cui il gruppo ha chiuso l'ultimo anno».Osimo, 6 maggio 2010
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06/05/2010 Femca Cisl Ancona - Elezione delegati dei lavoratori per il rinnovo Fondenergia
Cari amici,nei giorni 10-11-12-13-14 maggio si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle cariche dell’assemblea di fondenergia. Per la prima volta le organizzazioni sindacali hanno deciso di partecipare alla competizione elettorale in modo autonomo attraverso liste separate . Invitiamo tutti i lavoratori iscritti al fondo a votare la lista elettorale FEMCA CISL nella quale è presente il nostro COLLEGA PELLEGRINI FRANCESCO VOTA E RAFFORZA LA LISTA SINDACALE FEMCA CISL LA FEMCA CISL DIFENDE I TUOI DIRITTI, ANCHE SULLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE INTEGRATIVALAVORATORI, ISCRIVETEVI A FONDENERGIA , IL VOSTRO FONDO CONTRATTUALE PER LA DIFESA DELLA VOSTRA PENSIONE FUTURA
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04/05/2010 I sindacati fotografano un distretto industriale ancora in crisi
SEGNALI DI RIPRESA non se ne vedono. Le offerte di lavoro sono ferme nelle ultime settimane come nei mesi scorsi. Le procedure per l'ottenimento della cassa integrazione continuano ad essere aperte dalle aziende, nonostante queste abbiano già mandato a casa tanti lavoratori. Un leggero spiraglio sembra aprirsi per l'edilizia, ma è ancora presto per parlare di ripresa. Sono questi i tratti principali della fotografia che tracciano i sindacati, ogni giorno in prima linea per difendere il diritto al lavoro nelle aziende. «Non vedo un'inversione di tendenza alla crisi che attanaglia il territorio — spiega Leonardo Lenci, responsabile Cisl — intravedo qualche movimento positivo nell'edilizia, ma non è facile dire se sia dovuto alla bella stagione o se sia un segnale positivo per l'economia e l'occupazione. Le procedure per la cassa inte-grazione intanto continuano ad essere aperte». A vedere nero il futuro occupazionale e produttivo del territorio anche Domenico Sarti, segretario della Camera del Lavoro di Jesi: «Le ore di cassa integrazione nelle scorse settimane erano stabili e la domanda di lavoro continua ad essere praticamente inesistente». AD AVERE LA PEGGIO le piccole imprese. «In questi giorni — racconta Lenci — una piccola azienda metalmeccanica jesina la «Osl» che ha sede in zona Gallodoro, ha avviato le procedure per la liquidazione. Sono altri 20 dipendenti circa che si trovano senza un lavoro e vanno ad aggiungersi a quelli piu tristemente noti in queste ultime settimane di Caimi2». Nelle grandi aziende invece chi si e trovato senza un posto di lavoro ne tutele sono i precari, spesso giovani: «Il ricorso alla mobilità — spiega Vincenzo Gentilucci, responsabile metalmeccanico Uil — è stato minore nelle grandi realtà dove non ci sono piu contratti a termine». Ad incassare  il colpo più violento proprio la metalmeccanica,    come    spiega Gentilucci: «Non vediamo segnali di ripresa, anzi praticamente tutte le aziende continuano a ricorrere alla cassa integrazione, nonostante le operazioni di mobilità che continuano a mettere in campo. C'è forse più fiducia da parte delle aziende alcune delle quali hanno iniziato le ristrutturazioni ma la stessa fiducia non può esserci nei lavoratori e in noi rappresentanti sindacali».  «L'indotto è stato il piu penalizzato — spiega Gentilucci — e l'automobilistico avrà probabilmente un periodo sfavorevole nei secondo semestre. L'impressione è che non avremo più quel trend positivo costante che avevamo prima della crisi, bensì dei picchi positivi seguiti da altrettanti cali produttivi». «Nelle ultime tre settimane — sottolinea Lenci — l'offerta di lavoro e ferma se si eccettua qualche richiesta per gli operai specializzati. Anche il collocamento pubblico è fermo da oltre venti giorni». «Le offerte di lavoro al centro per l'impiego — gli fa eco Sarti — sono assenti oramai da mesi, se si eccettuano le richieste di agenti di commercio».
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30/04/2010 Cisl Scuola: un grido di allarme per la scuola marchigiana
E’ possibile continuare su questa strada? No di certo! Abbiamo una scuola Pubblica Statale ridotta all’osso, con risorse minime, incertezze  finanziarie ed ordinamentali.Fin quando la politica scolastica la  determinerà il ministero dell’economie e delle finanze non potremmo, sicuramente, sperare in un cambiamento di rotta.Ci preoccupano le dichiarazioni del Ministro dell’’Istruzione  che parla di migliorare la qualità dell’offerta formativa abbattendo i costi del sistema d’Istruzione. Ci sembra contraddittorio quello che c’è scritto nella circolare sugli organici che prevede, attraverso la riduzione di posti, una scuola in grado di garantire un effettivo diritto allo studio.Ci preoccupa il futuro di questa scuola, in cui abbiamo creduto, in cui i nostri lavoratori profondono impegno e  passione e che la difficile sostenibilità economico-finanziaria sta minando. Nelle Marche stiamo assistendo ad un consistente taglio degli insegnanti e del personale ausiliario e amministrativo oltre all’impossibilità di nominare personale supplente con il rischio reale di non garantire le ore di lezione e la sicurezza degli ambienti scolastici. Nella scuola primaria per il prossimo anno scolastico, in tutta la regione, verranno tagliati circa 173 posti dei quali  81 nella provincia di Ascoli Piceno, 43 in  quella di Macerata, 31 in quella di Ancona e 18 in quella di  Pesaro,  oltre ad una diminuzione complessiva di 41 classi.  I tagli   di posti sono pesanti sia per i lavoratori che non riavranno un posto di lavoro sia per la gestione della didattica dei programmi di insegnamento: mancheranno tempi distesi per la docenza  e ai ragazzi un apprendimento proficuo; non ci sarà abbastanza  tempo  per seguire  i ragazzi  stranieri  e per  un reale inserimento dei bambini diversamente abili, i quali sono inseriti spesso in classi numerose, oltre i 20 alunni, e non sempre gli insegnati di sostegno a loro dedicati hanno orari completi. Tutti sanno che l’istruzione e la sanità sono gli indicatori per valutare le politiche di uno Stato democratico che investe sullo sviluppo del proprio paese e dei propri cittadini. I dati parlano chiaro, l’Italia è agli ultimi posti, tra i paesi dell’Unione Europea, nella graduatoria della spesa pubblica totale destinata all'istruzione, tant’è vero che il sistema scolastico italiano sta chiedendo alle famiglie  di compartecipare alle  spese per garantire il diritto allo studio dei propri figli. Condivisibile è il documento del Coordinamento Dirigenti Scolastici della Cisl Scuola Marche che nel denunciare le difficoltà in cui versano gli Istituti scolastici della nostra regione,  evidenziano le criticità  su cui è necessario fare chiarezza. Chiedono di affrontare quanto prima le questioni economico finanziare per evitare di lasciare irrisolti i problemi di bilancio della maggior parte delle istituzioni scolastiche. Rivolgiamo un appello alle Istituzioni locali affinché tutti, dalla Regione agli Enti Locali, dalle Istituzioni Scolastiche all’Ufficio scolastico Regionale, pongano al centro dei loro programmi e del loro lavoro la Scuola, un bene per tutti i  cittadini di questo Paese, un bene che rischia di essere smantellato  da scelte miopi del nostro Governo. Ancona 30 aprile 2010                                         Il Segretario generale Cisl Scuola Marche                                                                                                        Francesca Conti
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30/04/2010 FEMCA CISL ANCONA- ELEZIONE DELEGATI DEI LAVORATORI PER IL RINNOVO FONDENERGIA
Cari amici,  nei giorni 10-11-12-13-14 maggio  si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle cariche dell’assemblea di fondenergia. Per la prima volta le organizzazioni sindacali hanno deciso di partecipare alla competizione elettorale in modo autonomo attraverso liste separate . Invitiamo tutti i lavoratori iscritti al fondo a votare la lista elettorale FEMCA CISL nella quale è presente il nostro COLLEGA   PELLEGRINI FRANCESCO VOTA E RAFFORZA LA LISTA SINDACALE FEMCA CISL LA FEMCA CISL DIFENDE I TUOI DIRITTI, ANCHE SULLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE INTEGRATIVA LAVORATORI, ISCRIVETEVI A FONDENERGIA , IL VOSTRO FONDO CONTRATTUALE PER LA DIFESA DELLA VOSTRA PENSIONE FUTURA ZD Scribd iPaper var zdscribdvar_429_1 = scribd.Document.getDoc(30736599, 'key-2f6j0gk6oc7bjvgi7hxr') zdscribdvar_429_1.addParam('jsapi_version', 1); zdscribdvar_429_1.addParam('height', 600); zdscribdvar_429_1.addParam('width', 590); zdscribdvar_429_1.addParam('disable_related_docs', true); zdscribdvar_429_1.addParam('mode', 'list'); zdscribdvar_429_1.addParam('auto_size', true); zdscribdvar_429_1.addParam('page', 1); zdscribdvar_429_1.write('zdscribdid_429_1');
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30/04/2010 FEMCA CISL ANCONA- ELEZIONE DELEGATI DEI LAVORATORI PER IL RINNOVO FONDENERGIA
Cari amici,  nei giorni 10-11-12-13-14 maggio  si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle cariche dell’assemblea di fondenergia. Per la prima volta le organizzazioni sindacali hanno deciso di partecipare alla competizione elettorale in modo autonomo attraverso liste separate . Invitiamo tutti i lavoratori iscritti al fondo a votare la lista elettorale FEMCA CISL nella quale è presente il nostro COLLEGA   PELLEGRINI FRANCESCO VOTA E RAFFORZA LA LISTA SINDACALE FEMCA CISL LA FEMCA CISL DIFENDE I TUOI DIRITTI, ANCHE SULLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE INTEGRATIVA LAVORATORI, ISCRIVETEVI A FONDENERGIA , IL VOSTRO FONDO CONTRATTUALE PER LA DIFESA DELLA VOSTRA PENSIONE FUTURA
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27/04/2010 Commercio: deroga alle aperture. Sindacati all'attacco
San Benedetto,  aprile 2010 Le categorie del commercio di Cgil - Cisl - Uil ribadiscono la loro contrarietà alle deroghe all'apertura degli esercizi di commercio nelle date del 25 Aprile e Primo maggio, operata con ordinanza anche dal Comune di San Benedetto per tutto il territorio, tranne i centri commerciali. "A nulla  è valso il nostro richiamo, fatto nei giorni scorsi, circa l'importanza che queste due date hanno per la storia e la memoria del nostro Paese. Ci sconcerta sia il modo con cui siamo venuti a sapere del provvedimento del sindaco (tramite il sito web del Comune) sia il fatto che il Comune cerchi di puntellare la decisione di derogare alle aperture con initiative cultural-sportive, ben sapendo che il 25 aprile e il Primo maggio sono patrimonio storico di tutti noi. Il sindaco sa bene che non si esce dalla crisi facendo lavorare anche il 25 aprile ed il Primo maggio". I sindacati invitano i lavoraton alla fruizione delle festività non offrendo in tali giorni la prestazione lavorativa "poiché l’art. 142 del contratto di settore prevede che non ci sia nessuna riduzione o trattenuta sulla retribuzione ai lavoratori in conseguenza della mancata prestazione di lavoro nel giorno del 1 maggio".
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27/04/2010 Commercio: deroga alle aperture. Sindacati all'attacco
San Benedetto, 27 aprile 2010 Le categorie del commercio di Cgil - Cisl - Uil ribadiscono la loro contrarietà alle deroghe all'apertura degli esercizi di commercio nelle date del 25 Aprile e Primo maggio, operata con ordinanza anche dal Comune di San Benedetto per tutto il territorio, tranne i centri commerciali. "A nulla  è valso il nostro richiamo, fatto nei giorni scorsi, circa l'importanza che queste due date hanno per la storia e la memoria del nostro Paese. Ci sconcerta sia il modo con cui siamo venuti a sapere del provvedimento del sindaco (tramite il sito web del Comune) sia il fatto che il Comune cerchi di puntellare la decisione di derogare alle aperture con initiative cultural-sportive, ben sapendo che il 25 aprile e il Primo maggio sono patrimonio storico di tutti noi. Il sindaco sa bene che non si esce dalla crisi facendo lavorare anche il 25 aprile ed il Primo maggio". I sindacati invitano i lavoraton alla fruizione delle festività non offrendo in tali giorni la prestazione lavorativa "poiché l’art. 142 del contratto di settore prevede che non ci sia nessuna riduzione o trattenuta sulla retribuzione ai lavoratori in conseguenza della mancata prestazione di lavoro nel giorno del 1 maggio".
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27/04/2010 Polizia municipale. I sindacati lamentano la mancanza di personale
«Il Comune è sempre più in ritardo per definire le problematiche della polizia municipale». Così le segreterie territoriali di Cgil, Cisl, Uil si pronunciano sulla situazione della polizia anconetana. «Se non arriveranno i rinforzi – spiega Luca Talevi della Fp-Cisl – il lavoro continuerà a gravare sul personale attuale. Con la fiera di San Ciriaco e gli eventi che seguiranno da qui a tutta l’estate, i dipendenti si troveranno a lavorare spesso anche nei giorni festivi. Questo perché ancora le nuove unità promesse nel piano delle assunzioni 2010 non sono ancora arrivate. Inoltre attendiamo la chiusura del corpo di guardia ancora presidiato dalla polizia municipale senza motivo. Quel posto potrebbe benissimo essere ricoperto da personale del Comune, non è un compito del vigile urbano farlo. E’ sufficiente anche un addetto alla sicurezza». In tutta risposta, ieri, il Comune ha indetto il concorso pubblico per  titoli  e prova d’esame che andrà a formare una graduatoria per l’assunzione di nuovi vigili urbani a tempo determinato  (tempo pieno e parziale).  Per partecipare bisogna avere l’età minima di 18 anni, la cittadinanza italiana o di uno stato dell’Unione Europea, l’idoneità psicofisica, il diploma di maturità, la patente di guida categoria B , la conoscenza di  una lingua straniera e applicazioni informatiche. La domanda dovrà essere  presentata entro le ore 13 di venerdì 30 aprile 2010. La prova si svolgerà il 20 maggio. Per  ulteriori informazioni: www.comune.ancona.it o 071/2222338.
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21/04/2010 Edili: firmato il Contratto nazionale Edilizia Industria
È stato firmato nella notte da Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e sindacati di categoria Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, l'accordo per il rinnovo del contratto dell'Edilizia-Industria, che interessa oltre 1milione 200mila addetti. Il testo, che ha efficacia dal 1° gennaio scorso fino al 31 dicembre 2012, prevede un aumento pari a 91 euro al parametro 100 (1° livello) e si inserisce perfettamente nel solco tracciato dall'accordo interconfederale del 15 aprile del 2009. "Si tratta di un buon contratto con numerosi parti innovative, nonostante il momento di profonda crisi del settore", ha dichiarato Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl. "L'accordo - prosegue - recepisce quasi totalmente le richieste della nostra piattaforma, perché rafforza le tutele e le sicurezze dei lavoratori e mira anche al rilancio del settore, che rappresenta oltre il 10% del Pil nazionale. L'aumento salariale - precisa Pesenti - si basa sugli indici Ipca introdotti dal protocollo dell'aprile del 2009 e rappresenta il recupero del potere d'acquisto dei salari per i prossimi tre anni, garantito dall'accordo. Ma è tutto l'impianto che poggia sul nuovo modello contrattuale, perché sono stati valorizzati la sicurezza, la bilateralità, il welfare, la legalità, il mercato del lavoro attraverso la Borsa continua nazionale e si dà un forte impulso al secondo livello di contrattazione, responsabilizzando così i gruppi dirigenti territoriali".Questi in sintesi i punti del contratto: Salario - Aumento di 91 euro al parametro 100 (1° livello) diviso in tre tranches: 30 euro dal 1° aprile 2010, 30 euro dal 1° gennaio 2011 e 31 euro dal 1° gennaio 2012. Contrattazione di II livello - Riconfermata la contrattazione di secondo livello di tipo territoriale, con l'individuazione del tetto del 6% e l'inserimento di un meccanismo variabile. Per il calcolo saranno utilizzati 4 indicatori a livello nazionale, uno invece sarà concordato in sede territoriale. Part-time - Si è deciso che i contratti a tempo parziale che superino le percentuali stabilite dal Ccnl, pari al 3%, impediscono il rilascio del Durc all'impresa richiedente. Borsa lavoro - Entrerà a regime nel 2011 e permetterà al sistema delle Scuole edili di gestire l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro. Rlst - Costituzione degli Rlst (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale) in ogni provincia. Previdenza - Rafforzamento e rilancio del Fondo Prevedi,con adesione dei lavoratori tramite le Casse edili. Ferie - Il lavoratore potrà utilizzare 2 settimane di ferie all'anno nei 24 mesi successivi. La norma porterà grandi vantaggi soprattutto per gli stranieri che tornano periodicamente nella nazione di origine. Bilateralità - Verrà rafforzata e razionalizzata la logica del sistema e reso sempre più omogeneo l'operato degli Enti paritetici: Casse edili, Scuole edili e Cpt. Avviso comune su contribuzione e ammortizzatori sociali -  Ance e sindacati chiederanno al Governo di  'spezzare'  in due la contribuzione, pari al 5% circa. Il 3% continuerà a finanziare gli ammortizzatori sociali, la quota restante invece servirà a creare un fondo utilizzato per favorire l'assunzione dei lavoratori disoccupati o in Cassa integrazione, e per integrare i redditi dei lavoratori in Cig o in disoccupazione, ma a condizione che frequentino corsi di formazione professionale o percorsi di riqualificazione. Banca dati - La Cnce avrà il compito di progettare un sistema informatico nazionale omogeneo territorialmente, per la creazione di  una Banca Dati territoriale di settore. Oltre ai dati più comuni la Banca Dati dovrà anche indicare informazioni precise circa i singoli cantieri dell'impresa e l'intera filiera degli eventuali subappalti assegnati.20 aprile 2010
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20/04/2010 Fincantieri: richiesto l'allungamento della Cassa Integrazione
Si è svolto ieri, lunedì 19 aprile presso la sede dell’associazione industriali, l’incontro tra la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali per concordare l’allungamento della cigo di altre tredici settimane. Questo allungamento andrebbe così a coprire il periodo di cigo sino al 22 luglio 2010. Per questo ulteriore periodo restano confermati i precedenti accordi comunque in parte stabiliti dall’ultimo contratto integrativo in merito alla cassa integrazione.In quella sede, l’azienda, ha comunicato alle Organizzazioni sindacali un ulteriore carico di lavoro pari a 22.000 mila ore riguardante la sezione FB e quindi lavorazioni dei sottassiemi, otre alle 100.000 già assegnateci dal cantiere di Monfalcone.Allo stato attuale, non è ancora noto il piano dettagliato delle varie officine del personale che sarà posto in cigo o del personale che invece rientra, perché l’ulteriore lavoro assegnatoci è stato comunicato la mattina dell’incontro. Tutto questo però ci porta a considerare un rientro di tutto il personale del centro uno nel periodo che va dal 9 giugno a tutto ottobre 2010.Oltre a questi affidi, l’azienda, sta programmando ulteriori lavori di manutenzione nelle varie aree del cantiere, oltre a quelli già in corso.Tra le varie richieste fatte, la Rappresentanza Sindacale Unitaria, ha ribadito il fatto che per noi la cigo non deve andare oltre le 52 settimane e quindi, l’azienda, in questo frangente deve far rispettare al massimo le rotazioni nei vari centri, riduzioni di orario di lavoro nel periodo estivo, sistemi di sostegno al reddito per i lavoratori in cassa da mesi e laddove non fosse possibile cercando di collocare i lavoratori anche attraverso le trasferte nei cantieri con carichi di lavoro garantiti.La situazione resta comunque per noi preoccupante perché ad oggi non ci sono ancora commesse, a parte gli affidi, per il nostro stabilimento.Le Organizzazioni sindacali tengono comunque a precisare che resta aperto il tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico e, vista la difficile situazione di crisi che non accenna a trovare una soluzione, hanno chiesto un incontro alla Presidenza del Consiglio per cercare una via di uscita da questa difficile situazione.A livello locale, invece, la Rappresentanza Sindacale Unitaria sta cercando di organizzare incontri con le istituzioni locali, affinchè arrivi un segnale più forte al governo della difficile situazione che si è venuta a creare nel nostro territorio e in particolare nel nostro sito produttivo. Ancona 20 aprile 2010                                                                                                                                                                           RSU fincantieri
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19/04/2010 Caos aerei: i suggerimenti dell'Adiconsum
La nuvola di cenere provocata dal vulcano islandese sta comportando disagi e gravi complicazioni nei trasporti, per cui vogliamo ricordare i diritti dei viaggiatori, che sono stati costretti, a causa di circostanze eccezionali, alla mancanza di assistenza e informazioni, e in questo senso sono anche intervenute le precisazione sia da parte del Commissario Europeo ai trasporti che da parte dell’Enac. VOLI AEREI E’ necessario rivolgersi tramite raccomandata con ricevuta di ritorno alla compagnia aerea. Il passeggero ha diritto a:1. Rimborso del prezzo del biglietto non usufruito in caso di rinuncia oppure, riprotezione su un volo alternativo. La compagnia può anche offrire un buono da utilizzare in futuro, il consumatore  può decidere se accettarlo o meno.   2. Assistenza: - pasti e bevande in relazione alla durata dell'attesa; - adeguata sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o piu' pernottamenti; - trasporto aeroporto – albergo - aeroporto - due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o e-mail; - la priorità va data alle persone con mobilità ridotta, nonche' ai bambini non accompagnatiPACCHETTI TURISTICI Rivolgersi sempre tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al tour operator e all'agenzia di viaggi. Mancata partenza: - usufruire di un altro pacchetto di qualita' equivalente o superiore senza supplementi di prezzo; - usufruire di un altro pacchetto di qualita' inferiore previo rimborso della differenza di prezzo; - essere rimborsato dell'intera somma gia' pagata entro 7 giorni lavorativi dal momento del recesso o della cancellazione; Mancato rientro a causa della cancellazione del volo, l'organizzatore (tour operator o agenzia viaggi) provvede a proprie spese ogni rimedio utile al soccorso del consumatore al fine di consentirgli la prosecuzione del viaggio. Se però il tour operator e/o l'agenzia viaggi non garantiscono i diritti di cui sopra, e il consumatore è costretto a provvedere in proprio (albergo, pasti, voli, etc.), potrà chiedere il rimborso di quanto speso ed un risarcimento del danno causato dall'inadempimento di obblighi di legge(entro 10 giorni dal rientro). Si ricorda che trattandosi di un evento eccezionale non  si ha diritto alle compensazioni pecuniarie che variano da 250 a 600 euro a seconda della distanza coperta del volo, nè al risarcimento del danno. Nel caso in cui , invece,  non siano stati garantiti i diritti di cui sopra il consumatore potrà chiedere un rimborso di quanto speso ed un risarcimento del danno causato dall'inadempimento degli obblighi previsti. Per maggiori informazioni rivolgersi agli sportelli dell’Adiconsum o al numero verde 800663822 (ore 10-13 dal lunedì al venerdì).
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15/04/2010 Accenture: al via 124 licenziamenti
Dopo 2 mesi dal primo incontro in cui Accenture annunciava  la volontà di procedere alla chiusura di due poli periferici di Ancona e Catania e di ridurre in parte l’occupazione della sede di  Milano, a seguito di una rinegoziazione dell’accordo commerciale per la gestione dei servizi amministrativi   con aziende della grande distribuzione, oggi  l’azienda ha concretizzato 124 licenziamenti attivando la procedura di legge (mobilità). Le motivazioni addotte cambiano completamente lo scenario: Accenture scagiona Sma –Auchan e Upim da ogni responsabilità e riconduce la sua scelta alla volontà di ridurre i costi per essere più competitiva sul mercato nazionale. E’ una mossa che se da un lato rivela la vera intenzione che è quella di avere maggiori profitti, dall’altro forse tenta di evitare che i proprio clienti siano coinvolti nella ricollocazione degli esuberi così come previsto nell’accordo del 2003, quando le società della grande distribuzione cedendo il ramo di attività si erano impegnate  con un accordo sottoscritto con il sindacato a tutelare l’occupazione anche in caso di riduzione delle commesse oggetto dell’accordo commerciale. I segretari generali delle federazioni regionali di settore, Selena Soleggiati, Fisascat Cisl e Claudio Di Pietro, Filcams Cgil, ritengono inaccettabile la scelta aziendale di voler far pagare il prezzo di possibili maggiori guadagni ai lavoratori soprattutto in un momento di forte crisi economica dove gli sforzi di tutti dovrebbero essere orientati al mantenimento dell’occupazione anche attraverso l’utilizzo di misure non espulsive. Le organizzazioni sindacali si mobiliteranno nei prossimi giorni per contrastare la chiusura delle sedi periferiche ed attiveranno gli incontri previsti dalle normative di legge in materia di licenziamenti collettivi.15 aprile 2010
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15/04/2010 Telecom, a rischio le lavoratrici del 187
Macerata – In concomitanza con l’imminente uscita del piano industriale di Telecom Italia, riemerge il problema delle chiusura del Centro 187 di Macerata. Lavoratrici a rischio trasferimento L’accordo ministeriale del 21 luglio scorso prevedeva l’impegno dell’azienda a salvaguardare l’occupazione territoriale. «Purtroppo ad oggi – spiegano i Responsabili di Slc, Fistel e Uilcom, le Federazioni dei postali di Cgil Cisl e Uil – solo alcuni lavoratori sono stati trasferiti in altri reparti mentre a tutto il restante personale è stato prospettato solo il trasferimento ad Ancona. Stiamo parlando di 15 lavoratrici, alcune residenti nell’entroterra, alcune part-time, altre in possesso della legge 104/92. Molte sono mamme con figli minori, che dovrebbero essere trasferite presso la sede di Ancona, con tutti i disagi inerenti la difficile pendolarità. L’alternativa al trasferimento è il licenziamento incentivato, conseguenza della chiusura dell’attività a Macerata prevista per il 30 luglio 2010». Fronte comune con la Provincia di Macerata Slc, Fistel e Uilcom invitano l’azienda a non depauperare il patrimonio territoriale e professionale creatosi sul territorio, e a trovare soluzioni alternative quali la remotizzazione di attività e il telelavoro. Chiarezza sulle responsabilità «E’ in corso un tentativo di costruire, insieme alla Provincia di Macerata, un fronte comune per contrastare queste scellerate scelte aziendali – afferma Luigi Cordari, Segretario della Fistel Cisl -ma è ora che si faccia chiarezza sulle reali responsabilità di chi ha portato Telecom Italia in questa drammatica situazione. E’ assurdo che siano sempre i lavoratori a dover pagare le pessime gestioni manageriali e finanziarie susseguitesi nel tempo». Matteo Moretti
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15/04/2010 Telecom, a rischio le lavoratrici del 187
Macerata - In concomitanza con l’imminente uscita del piano industriale di Telecom Italia, riemerge il problema delle chiusura del Centro 187 di Macerata. Lavoratrici a rischio trasferimento L’accordo ministeriale del 21 luglio scorso prevedeva l’impegno dell’azienda a salvaguardare l’occupazione territoriale. «Purtroppo ad oggi – spiegano i Responsabili di Slc, Fistel e Uilcom, le Federazioni dei postali di Cgil Cisl e Uil - solo alcuni lavoratori sono stati trasferiti in altri reparti mentre a tutto il restante personale è stato prospettato solo il trasferimento ad Ancona. Stiamo parlando di 15 lavoratrici, alcune residenti nell’entroterra, alcune part-time, altre in possesso della legge 104/92. Molte sono mamme con figli minori, che dovrebbero essere trasferite presso la sede di Ancona, con tutti i disagi inerenti la difficile pendolarità. L’alternativa al trasferimento è il licenziamento incentivato, conseguenza della chiusura dell’attività a Macerata prevista per il 30 luglio 2010». Fronte comune con la Provincia di Macerata Slc, Fistel e Uilcom invitano l’azienda a non depauperare il patrimonio territoriale e professionale creatosi sul territorio, e a trovare soluzioni alternative quali la remotizzazione di attività e il telelavoro. Chiarezza sulle responsabilità «E’ in corso un tentativo di costruire, insieme alla Provincia di Macerata, un fronte comune per contrastare queste scellerate scelte aziendali – afferma Luigi Cordari, Segretario della Fistel Cisl -ma è ora che si faccia chiarezza sulle reali responsabilità di chi ha portato Telecom Italia in questa drammatica situazione. E’ assurdo che siano sempre i lavoratori a dover pagare le pessime gestioni manageriali e finanziarie susseguitesi nel tempo». Matteo Moretti
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15/04/2010 Bolletta luce: dal 1 luglio tariffa bioraria
La tariffa bioraria dal 1° luglio verrà applicata in modo automatico e progressivamente  a tutti coloro che hanno le condizioni di fornitura stabilite dall’Autority e dotati di un contatore elettronico in grado di misurare i consumi nelle diverse fasce F1-F2-F3: cioè  coloro che sono nel mercato di maggior tutela e non hanno cambiato fornitore (es. Enel servizio elettrico).• Il nuovo sistema permetterà una maggiore equità in quanto ognuno pagherà  secondo la modalità di consumo (allo stato attuale con un unico prezzo indifferenziato chi usa l’elettricità nelle ore convenienti paga anche una parte dei costi di chi consuma nelle ore più costose). • I prezzi biorari tengono conto del diverso prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica: la sera, la mattina presto, la notte e i  festivi  il prezzo è più basso, mentre è più alto nelle ore centrali. •  Questo significa per molti cittadini cambiare radicalmente lo stile dell’utilizzo dell’energia elettrica a partire  dagli elettrodomestici. • Fasce orarie F2-F3: costerà di meno dalle 19 alle 8 dei giorni feriali, tutti i sabati, le domeniche e giorni festivi: • Fascia oraria F1:  costerà di più dalle ore 8 alle ore 19 dei giorni feriali. • L’Autority ha deciso che fino a gennaio 2012 le differenze di prezzo fra le diverse fasce orarie sarà di circa il 10% per far sì che ci si abitui al nuovo sistema. Cosa fare Nelle fatture che ci stanno arrivando viene riportata la modalità del nostro consumo nelle tre fasce, quindi dobbiamo: - controllare attentamente le bollette per verificare la modalità attuale di consumo; - adoperarsi, per spendere meno, di abituarsi da subito allo spostamento dei consumi sapendo che dobbiamo concentrare almeno il 66% dei nostri consumi nelle fasce orarie a minor costo; - Chi non vuole l’applicazione dei prezzi biorari potrà passare ad altro gestore sul mercato libero, verificando le diverse condizioni contrattuali. Nel sito www.autorita.energia.it alla voce trova offerte è possibile anche verificare l’offerta per noi più conveniente.ADICONSUM MARCHE 800663822 - dal lunedì  al venerdì: dalle 10 alle 13Per visualizzare la brochure dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas sulle tariffe clicca sul seguente link: http://www.scribd.com/full/29959711?access_key=key-13rvygfurfpt5oeyuqki
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14/04/2010 Evoluzione della vertenza A. Merloni
Nell’incontro svoltosi il 13 aprile a Fabriano tra le Organizzazioni sindacali e i Commissari straordinari del Gruppo A. Merloni, sono emersi alcuni dati di evoluzione della vertenza. In particolare sono stati valutati i vantaggi provenienti dalla firma dell’Accordo di programma, che, grazie alle misure incentivanti, è in grado di rendere più appetibili le attività industriali del Gruppo, e, dando continuità all’Amministrazione straordinaria, permette la proroga di un anno della Cassa integrazione.Nelle prossime settimane, inoltre, dovrebbero chiudersi le trattative per la cessione di Tecnogas e Cylinders & Tanks, sulla base di proposte considerate valide, in quanto sono in grado di offrire risposte sul piano occupazionale, finanziario e industriale.Per la Fim Cisl è prioritario che emergano nuovi investitori, e ciò è possibile attraverso una forte iniziativa del governo e delle istituzioni locali, affinchè si possano cogliere nuove opportunità, o in continuità con le attività del Gruppo o con progetti di riconversione industriale.Il 27 aprile prossimo si terranno le assemblee dei lavoratori negli stabilimenti di Nocera Umbra, Fabriano e Matelica.14 aprile 2010
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09/04/2010 Cisl all'attacco sulla chiusura dei centri 187
 "In questi giorni, in concomitanza con una imminente uscita del piano industriale di Telecom Italia, sta riemergendo in tutta la sua gravità il problema riguardante le chiusure dei centri 187 della sede di Macerata". E' quanto affermano Luigi Cordari, segretario Fistel Cisl e Marco Ferracuti, segretario generale Cisl di Macerata. "Ricordiamo che lo scorso 21 luglio, in sede ministeriale, fu siglato un accordo con il quale l'azienda si impegnava ad attivare ogni possibile sinergia al fine di salvaguardare l'occupazione territoriale. Purtroppo ad oggi solo alcuni lavoratori sono sfati trasferiti in altri reparti mentre a tutta il restante personale di cui 15 lavoratrici, alcune residenti nell'entroterra, alcune part-time, alcune in possesso della legge 304/92, molte mamme con bambini minorenni, non è stata prospettata alcuna rioccupazione in ambito territoriale se non il trasferimento ad Ancona o il licenziamento incentivato, paventando la chiusura dell'attività a Macerata il 30 luglio 2010. Reputiamo la situazione estremamente grave e preoccupante in quanto i lavoratori si vedrebbero costretti ad essere trasferiti presso la sede di Ancona con tutti i disagi inerenti la difficile pendolarità, centinaia di chilometri percorsi nella stessa giornata, in concomitanza con orari di lavoro distribuiti in tutta la settimana dalle ore 6.50 alle 21".9 aprile 2010
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09/04/2010 Il sindacato scende di nuovo sul piede di guerra
Contro la direzione della Zona 11 per la carenza di infermieri, il mancato completamento dei concorsi per i primari, il  problema della sicurezza del "Murri" dopo l'ultima aggressione di un medico nel parcheggio dell'ospedale di rete e non ultimo il disagio lavorativo dovuto ai mezzi di trasposto considerati inadeguati dagli infermieri dell'Adi di Porto San Giorgio. Intanto sabato prossimo, ore 15,30, sarà inaugurata la pista per l'eliambulanza antistante l'ospedale di Montegranaro. Si chiede Donati: «Perchè circa 400 domande di mobilità in entrata a disposizione dell'ufficio personale da settembre 2009 a marzo 2010 giacciono ancora inevase e per quale motivo nonostante la grave carenza d'infermieri si sono voluti attivare i nuovi reparti di Medicina e s'intende completare l'opera con l'apertura di 12 posti di Neurologia?». «La priorità - dice Donati — sarà assegnare i nuovi sei infermieri a questo reparto. E tutti gli altri reparti in cui le ferie sono bloccate ed i riposi non garantiti che cosa dovrebbero fare?». 
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29/03/2010 Conclave dirigenti senza confronto
"Manca il confronto sindacale", sentenzia Luca Talevi, Segretario Generale regionale della Cisl Funzione Pubblica. Il percorso della  riorganizzazione della macchina  comunale, a cominciare dal riassetto dei dirigenti, sembra così partire in salita. Talevi parte dal conclave della giunta, sabato a Pontebovesecco, a Genga. "Importante perché denota l'attenzione dell'amministrazione verso il  tema della macchina organizzativa e del personale", ma sul quale, aggiunge, "si denotano delle perplessità legate al fatto che trovare un accordo politico sui nuovi assetti dirigenziali è solo la prima parte di un ben più articolato percorso che deve coinvolgere Rsu ed organizzazioni sindacali, per  comprendere le esigenze dei lavoratori e concertare una organizzazione del lavoro in grado veramente di coniugare  l'efficienza e l'efficacia dei servizi con le problematiche di coloro che quotidianamente operano all'interno dei luoghi  di lavoro". "Questo - aggiunge Talevi in una nota - per evitare che uno schema definito sulla carta non funzioni poi effettivamente nella realtà, dato che, come noto, da mesi si stenta a trovare per esempio una risposta organizzativa adeguata e strutturale a settori quali lo Stato Civile o le Infrastrutture viarie, e complessivamente tutti i settori operano in una situazione di  difficoltà a causa dei pensionamenti (circa 45 l'anno), non compensati da un turnover adeguato stante le note difficoltà legislative esistenti per coprire i posti vacanti". "Definire gli assetti dirigenziali ha dunque un senso all'interno di un ragionamento più ampio che deve vedere il coinvolgimento sindacale, anche perché la nuova riorganizzazione avrà impatti inevitabili sugli assetti di responsabilità sub-dirigenziali che dovranno essere preventivamente affrontati e definiti stante gli effetti sulla contrattazione decentrata", conclude Talevi.
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16/03/2010 Gestione rifiuti: la preoccupazione del Sindacato
A seguito dell’incontro tra le rappresentanze sindacali FP CGIL, FIT CISL e UILT con il Sindaco del Comune di Ancona Fiorello Gramillano, l’Assessore delle Aziende Diego Franzoni e il Presidente di Anconambiente Lino Secchi, avvenuto presso il Comune di Ancona in data 09/03/2010, le OO.SS. territoriali rappresentate rispettivamente da Tenenti, Agostinelli e Ippoliti hanno espresso: Preoccupazione per la situazione economica e finanziaria di Anconambiente, creatasi a seguito dei cospicui investimenti effettuati per l’avvio del servizio porta a porta. Perplessità per le future iniziative che il Consorzio Conero Ambiente intende mettere in atto riguardanti la gestione dei rifiuti e, in particolare, quelle relative all’avvio di gare con le quali si intende assegnare il servizio di igiene urbana nei Comuni con contratto di affidamento in scadenza prima della fine del 2011. Tutto questo, in un contesto in cui il Consorzio Conero Ambiente non è più legittimato ad agire, in quanto superato dalla normativa regionale che affida le competenze in materia di gare al nuovo soggetto “A.D.A.” che non effettuerà più gare singole per ogni comune, ma realizzerà un’unica gara di appalto per un soggetto unico di gestione nell’ambito dell’ intero bacino.Pertanto le OO.SS. hanno chiesto espressamente all’Amministrazione Comunale (quale socio di maggioranza all’interno del Consorzio) un intervento deciso su Conero Ambiente, affinché questo non proceda con le gare di appalto nei comuni con il servizio di igiene urbana in scadenza prima del 31.12.2011. Le OO.SS. invitano i soggetti coinvolti ovvero: Regione, Provincia ed i 49 comuni appartenenti al futuro “Nuovo Consorzio”, ad avviare un lavoro all’unisono per addivenire, entro il 31.12.2011, al rispetto della normativa regionale vigente, attraverso azioni coerenti che tutelino il territorio, le aziende, i comuni (dove sono dislocati impianti e discariche), i lavoratori del settore e, non per ultimo, i cittadini ai quali viene erogato il servizio.Ancona, 10 marzo 2010                                                                                       FP CIGL FIT CISL UILTRASPORTI
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15/03/2010 L'isola dei cassintegrati
"Un modo originale, ma fermo, per dire basta con questa precarietà del lavoro", ha commentato Giovanni Matta, segretario regionale della Cisl Sardegna, a Conquiste del Lavoro, il quotidiano della Cisl, "Alla Rai prende il via L'isola dei famosi - aveva annunciato uno degli operai sbarcati lo scorso 25 febbraio ai funzionari del Parco - qui all'Asinara noi da oggi cominciamo 'L'isola dei cassintegrati' e non ce ne andremo fino a quando non sapremo qualcosa sul nostro destino".L'ennesima crisi della chimica italiana Quello ideato dalle tute blu non è uno show per far impennare l'Auditel, ma una provocazione per attirare l'attenzione nazionale sulla vertenza dello stabilimento turritano, sfruttando la notorietà dell'ex Cajenna del Mediterraneo. Sono 121 i dipendenti della Vinyls, società in amministrazione straordinaria da sei mesi, e una sessantina quelli dell'Eurocoop spediti a casa dopo la chiusura degli impianti del pvc e del vcm.Eni grande assente "La protesta - ha precisato Matta - nasce dopo mesi e mesi di rinvii rispetto alla ripresa produttiva degli impianti ed è la conseguenza del comportamento dell'Eni che, non sta concedendo una parte dei servizi e delle materie prime (etilene e dicloretano) necessari per far riprendere l'attività degli impianti".Salvati dai "Saraceni" La lotta di un manipolo di lavoratori, arroccati nella Torre Aragonese di Porto Torres, ha tenuto in piedi la vertenza. Ora c'è un passo avanti, "da valutare con prudenza ma anche con spirito costruttivo", ha sottolineato Giampiero Murgia, segretario territoriale della Femca Cisl. Nei giorni scorsi al ministero dello Sviluppo economico è stato infatti raggiunto tra Eni e Ramco un'intesa di massima sul trasferimento degli asset di Assemini, Marghera e Cirò Marina (il clorosoda in Sardegna e Veneto e la salina in Calabria) con l'obiettivo di ricomporre il ciclo della filiera del cloro. La strada è quella proposta dagli arabi della Ramco: tutto o niente.Gli imprenditori del Qatar, infatti, non intendono acquisire solo Vinyls, che è un impianto a valle del sistema, ma puntano a rilevare dall'Eni anche le produzioni a monte, in sostanza tutta la catena del cloro per proseguire a ciclo completo le attività di Cvm e Pvc. Per arrivare a definire l'operazione, la Ramco ha dato anche la disponibilità ad affittare provvisoriamente il ramo d'azienda pur di sbloccare in tempi rapidi la vicenda e riavviare la produzione.Corsa contro il tempo Se l'avventura dei "naufraghi" dell'Asinara dovesse finire nel peggiore dei modi, e cioè con il crac della società ex Ineos e i licenziamenti collettivi, tutto il petrolchimico sarebbe avviato a una morte rapida. Si tratta, dunque, di una corsa contro il tempo e più passano i giorni più diminuiscono le possibilità di riavviare con successo gli impianti. Non è ancora troppo tardi, ma non possono essere ammessi altri intoppi, altrimenti rischia fare saltare tutto per aria e di cancellare anche il percorso che, con grande fatica, è stato costruito finora. "Se dovesse accadere questo - avverte Murgia - non basterebbe più nemmeno l'occupazione dell'isola di Capri per salvarci".Intanto cresce l'attenzione sui giornali e nella grande rete. Su Facebook i lavoratori hanno aperto una pagina a cui aderiscono oltre 65 mila persone che si sono strette in rete per seguire la diretta del confinamento degli operai sull'isola de l'Asinara.E' attivo anche un blog: http://isoladeicassintegrati.com/http://www.youtube.com/watch?v=PAzPx3Y91V0
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12/03/2010 Protocollo di intesa tra l'Amministrazione comunale di Pesaro e le Segreterie di di Cgil, Cisl e Uil e Spi, Fnp e Uilp
E' stato sottoscritto il protocollo di intesa tra l'Amministrazione comunale di Pesaro e le Segreterie di di Cgil, Cisl e Uil e Spi, Fnp e Uilp. Tra le misure concrete previste c'è quella di incrementare le risorse finanziarie destinate alle politiche di welfare, prorogare anche al 2010 le misure anticrisi, escludere dagli aumenti tariffari delle famiglie con reddito Isee medio-basso, emanare entro il 31 marzo il bando in materia di “tariffe sociali” per la concessione di un contributo alle famiglie con reddito inferiore ai 5.000 € Isee, per sostenere il pagamento della tariffa per il servizio di igiene urbana, garantire l’applicazione delle intese sottoscritte a livello di Ambito Territoriale Sociale in materia di appalti dei servizi al fine di garantire il rispetto delle normative e dei contratti di lavoro e la qualità dei servizi erogati, dare continuità e valorizzare ulteriormente il rapporto con le associazioni del volontariato, prevedere risorse finanziarie necessarie a rinnovare i contratti integrativi per il personale. Clicca sul link sottostante per visualizzare il testo del Protocollo di intesa tra l'Amministrazione comunale di Pesaro e le Segreterie di di Cgil, Cisl e Uil e Spi, Fnp e Uilp: http://www.scribd.com/doc/28250624
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08/03/2010 Sicurezza delle strade: la denuncia della Fit-Cisl
La componente RSU della FIT CISL di Conerobus denuncia con forza l’immobilismo dell’Amministrazione Comunale di Ancona in merito alle problematiche inerenti alla viabilità e la sicurezza delle strade, nonostante i buoni propositi manifestati dal Sindaco Prof. Gramillano nell’ultimo incontro. Infatti, a tuttoggi non sono stati ancora calendarizzati i tavoli tecnici congiunti di lavoro tra il Comune e le RSU degli Autisti di Conerobus, mentre le precarie situazioni delle strade e la sregolata viabilità cittadina costituiscono un problema sempre più serio per l’incolumità e la sicurezza dei cittadini e degli stessi autisti. Tutto ciò è aggravato dalla mancanza di copertura di tutela legale per gli autisti, più volte rivendicata alla Dirigenza Aziendale di Conerobus e mai accolta. La RSU FIT CISL chiede all’Amministrazione comunale di Ancona l’immediato avvio dei tavoli tecnici congiunti di confronto, all’Azienda Conerobus la risoluzione delle problematiche concernenti la tutela legale, le vertenze aziendali legate al pagamento del premio di risultato, l’adeguamento delle competenze accessorie e quant’altro ancora in sospeso. La componente RSU della FIT CISL fa presente che il permanere di siffatta situazione comporterà, inevitabilmente, iniziative di lotta.                    Ancona, 5 marzo 2010
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05/03/2010 Infermieri: al via 160 assunzioni
Ancona: I rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil  e delle  relative categorie del Pubbilco impiego  hanno incontrato il Presidente della Regione Marche  per consolidare il percorso di collaborazione già avviato in questi anni relativo all'organizzazione dei servizi sanitari regionali. Nel corso della riunione sono stati confermati i bandi di concorso che verranno pubblicati a giorni per i posti di Dirigente delle professioni sanitarie. Quattro le aree interessate: infermieristica - ostetricia; riabilitativa; tecnico-sanitaria e tecniche di prevenzione. Il presidente ha confermato anche l'assunzione di 160 infermieri oltre al turn over, notizia di cui i sindacati hanno preso positivamente atto. Le parti in conclusione hanno convenuto sulla necessità di proseguire il percorso concertativo al fine di dare tutte le risposte necessarie richieste dai lavoratori della sanità pubblica e privata convenzionata in tema di organizzazione. I sindacati hanno evidenziato con forza la necessità di garantire a livello dirigenziale pari possibilità a tutte le professioni sanitarie coinvolte nei concorsi, mentre pur valutando positivamente la previsione di assunzione di nuovi infermieri ritengono fondamentale definire quanto prima le priorità assunzionali in tutti gli altri settori sanitari  alla luce delle tante emergenze esistenti e dai posti vacanti in dotazione organica.
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04/03/2010 Terza giornata di sciopero alla Se.Ba.
Azienda Se.Ba.E’ proseguita l’azione di protesta intrapresa dai colleghi della Se. Ba. con la terza giornata di sciopero consecutivo. E’ stata presidiata la Direzione Generale della Banca delle Marche, socio di maggioranza della Se. Ba., allo scopo di sollecitare i vertici aziendali di quell’Istituto, i quali non hanno ancora concesso neanche un incontro ai lavoratori ed alle rappresentanze sindacali, dimostrando una chiusura totale rispetto alle legittime istanze dei lavoratori volte alla salvaguardia del proprio posto di lavoro.Come evidenzia Giovanni Gianuario, segretario regionale della Fiba-Cisl, in vista dell’incontro che si terrà la prossima settimana presso l'assessorato regionale al lavoro, solo la direzione della Cassa di Risparmio di Fabriano ha ricevuto ieri le rappresentanze dei lavoratori della Se. Ba..Ricordiamo che gli azionisti della Se. Ba. sono i principali istituti di credito locali delle Marche i quali, della tanto sbandierata tutela del localismo, hanno fatto da sempre, ora più che mai, il proprio motivo d’orgoglio e persino la propria “ragion d’essere”. Purtroppo tocca, ai lavoratori della Se. Ba., loro malgrado, dover constatare e verificare sulla propria pelle, come il principio del “localismo” si stia rivelando unicamente e pericolosamente come un’effimero e velleitario strumento di marketing volto, in primo luogo, a tutelare il “localismo” dei   “consigli d’amministrazione” ed eventualmente, nella migliore delle ipotesi, a captare clientela.Oggi pomeriggio l’assessore alle Attività Economiche del Comune di Jesi, Olivi Daniele si è recato alla Se. Ba. dove ha incontrato i lavoratori e le rappresentanze sindacali. Ne è scaturito l’impegno di questi di indire, per la prossima settimana, un incontro con il Sindaco di Jesi e l’A.D. della Se. Ba. Dell’Aquila Claudio.         Ancona, 3 marzo 2010                                                                                                    La Segreteria Regionale                                                                                                                Fiba-Cisl
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26/02/2010 "Il velo nasconde". Un convegno promosso dalla Fnp Cisl
Si è svolto venerdì 5 marzo un interessante convegno dal titolo “Il velo nasconde”, promosso dalla FNP Cisl, dal Coordinamento donne Cisl e dall’Anteas. All'incontro, che si è svolto presso la sala del consiglio provinciale di Pesaro, hanno partecipato il prof. Francesco Zannini, docente di lingua araba e islamologia, Maria Pia Cerquetella, membro della segreteria regionale della Fnp Cisl, Mirella Giambartolomei, responsabile regionale del coordinamento donne della Fnp Cisl, Fiorella Astolfi, membro della segreteria provinciale della Fnp Cisl, Antonella Marchionni, operatrice dello sportello Immigrazione Anolf Cisl e Rita Luccardini, responsabile del coordinamento donne territoriale che ha moderato l'incontro. E' stata un’importante occasione per conoscere un mondo e una cultura, quella islamica, estremamente affascinante e per accrescere il dialogo con le varie comunità presenti nel nostro territorio. L'incontro ha visto un'ampia partecipazione anche da parte di giovani e studenti che hanno dimostrato molto interesse per i temi di attualità trattati e per la ricostruzione storica fatta dal prof. Zannini.  
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08/02/2010 Mutui: Adiconsum e le banche marchigiane a favore delle famiglie
Ancona 8 febbraio 2010 - Adiconsum Marche sta monitorando costantemente le adesioni dei singoli Istituti Bancari, aggiornate quotidianamente dall’Associazione Bancaria Italiana. Salutiamo finalmente con soddisfazione la partecipazione all’iniziativa delle principali banche del nostro territorio, che in alcuni casi sono andate oltre le previsioni dell’Accordo, apportando  modifiche migliorative alle condizioni proposte alla clientela. Mancano tuttavia all’appello le banche di credito cooperativo (ad oggi solo Ostra Vetere, Pergola e Pesaro),  Istituti tradizionalmente radicati nel nostro territorio e presenti con i propri sportelli in oltre 200 Comuni Marchigiani. Esempi positivi:  Banca Popolare di Ancona (Gruppo Ubi Banca), che ha esteso l’applicabilità della sospensiva anche ai mutui a tasso variabile, rata fissa e durata variabile, o Banca delle Marche, che non impone limiti all’importo del mutuo inizialmente erogato, né al reddito imponibile dell’intestatario; condizioni per ottenere la sospensione inoltre sono “difficoltà economiche tali da non consentire il pagamento dell’intera rata”, estendendo pertanto l’ambito delle condizioni soggettive, anche se su “valutazione ed insindacabile giudizio” della Banca. Tra le ultime entrate annoveriamo la Banca della Provincia di Macerata e la Cassa di Risparmio di Fano, (Gruppo Credito Valtellinese). Modifiche in senso migliorativo vengono anche dal Gruppo Intesa San Paolo, di cui fanno parte la Banca dell’Adriatico,  la Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e Banca Fideuram. Da recepire infine in senso positivo l’assenso della maggioranza dei grandi Gruppi nazionali, con particolare riferimento all’ iniziativa della BNL che estende la possibilità di sospensiva anche ai prestiti personali. Un invito quindi ai possibili cittadini interessati a rivolgersi presso la propria banca e a segnalarci eventuali problematiche. La modulistica è a disposizione presso gli Istituti Bancari e le sedi Adiconsum.
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05/02/2010 Vigili del Fuoco in stato di agitazione: “distaccamento di Macerata Feltria a rischio”
Vigili del Fuoco sul piede di guerra a seguito del mancato accordo sulle risorse da destinare al nuovo Distaccamento di Macerata Feltria, anche, a seguito della secessione della Valmarecchia, rischia di non vedere assegnati uomini e mezzi. “Lasciare all’abbandono una zona così densa di popolazione e così lontana dai principali nuclei di gestione delle emergenza è una scelta a dir poco azzardata e che mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini -. E’ quanto sostengono le segreterie provinciali e regionali di Cgil, Cisl e Uil all’indomani del vertice con le Direzioni regionali di Marche ed Emilia Romagna -. Nella zona di Macerata Feltria e, dell’Alto Montefeltro in genere, servirebbero almeno 16 unità permanenti e 12 discontinue e invece, attualmente, sono state destinate zero unità. E’ una scelta vergognosa sotto il profilo tecnico-organizzativo  in quanto il distaccamento di Macerata Feltria sarebbe stato indispensabile a prescindere dalla circostanza della secessione. A maggior ragione, alla luce del recente provvedimento, l’emergenza si fa più acuta e trascurare un simile bisogno di sicurezza di quei territori rischia di creare, quanto prima, pesanti ricadute”. Per tali motivi le segreterie sindacali, dopo la fumata nera dell’ultimo incontro, hanno già chiesto l’apertura di un tavolo di conciliazione a livello nazionale. I vigili del fuoco, quindi, promettono battaglia, mantengono lo stato di agitazione, faranno sentire la propria voce direttamente al ministro. La situazione appare critica anche in Romagna: non sono state infatti accettate nessuna delle richieste in merito alle  esigenze di carattere tecnico amministrativo, che si amplificheranno notevolmente con il passaggio di Novafeltria dalle Marche all’Emilia Romagna. In particolare, per quanto riguarda il nuovo personale amministrativo e tecnico, servirebbero, rispettivamente, almeno 4 e 7 unità.
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02/02/2010 Fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia nel pubblico impiego
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì 20 gennaio il Decreto Ministeriale n. 206 del 18 dic. 2009, con il quale il Ministro della Funzione Pubblica   ha definito le nuove fasce di reperibilità per i Pubblici Dipendenti in caso di assenza per malattia. Il Decreto sarà in vigore dal 4 FEBBRAIO 2010 ( quindicesimo giorno successivo alla pubblic. G.U. come precisato sulla stessa G.U. di ieri). Vi ricordo che il Decreto allegato è stato emanato in applicazione a quanto previsto dall’articolo 69 del D.LGS 150 del 2009, che ha innovato il D.LGS 165 del 2001 con l’introduzione dell’articolo 55 septies. Abbiamo più volte ribadito la mancanza di opportunità nell’intervenire legislativamente su questa materia, alterando peraltro l’uniformità della normativa tra settore pubblico e settore privato. Purtroppo come già noto le NUOVE FASCE ORARIE  di REPERIBILITA’ SONO:   dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore 18,00 di ogni giorno compresi i giorni non lavorativi e festivi.   Il Decreto ha anche regolamentato le deroghe al rispetto di fasce di reperibilità, stabilendo che sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i Dipendenti per i quali l’assenza è riconducibile ad una delle seguenti circostanze: a-  PATOLOGIE SALVAVITA b- INFORTUNI SUL LAVORO c- MALATTIE PER LE QUALI E’ STATA RICONOSCIUTA LA CAUSA DI SERVIZIO d- STATI PATOLOGICI SOTTESI O CONNESSI ALLA SITUAZIONE DI INVALIDITA’ RICONOSCIUTA.   Sono altresì esclusi i Dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato. Clicca sul link sottostante per scaricare il decreto: http://www.scribd.com/full/26254992?access_key=key-116av6le40ncxh7w7nu8
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02/02/2010 Fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia nel pubblico impiego
E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì 20 gennaio il Decreto Ministeriale n. 206 del 18 dic. 2009, con il quale il Ministro della Funzione Pubblica   ha definito le nuove fasce di reperibilità per i Pubblici Dipendenti in caso di assenza per malattia. Il Decreto sarà in vigore dal 4 FEBBRAIO 2010 ( quindicesimo giorno successivo alla pubblic. G.U. come precisato sulla stessa G.U. di ieri). Vi ricordo che il Decreto allegato è stato emanato in applicazione a quanto previsto dall’articolo 69 del D.LGS 150 del 2009, che ha innovato il D.LGS 165 del 2001 con l’introduzione dell’articolo 55 septies. Abbiamo più volte ribadito la mancanza di opportunità nell’intervenire legislativamente su questa materia, alterando peraltro l’uniformità della normativa tra settore pubblico e settore privato. Purtroppo come già noto le NUOVE FASCE ORARIE  di REPERIBILITA' SONO:   dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore 18,00 di ogni giorno compresi i giorni non lavorativi e festivi.   Il Decreto ha anche regolamentato le deroghe al rispetto di fasce di reperibilità, stabilendo che sono esclusi dall'obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i Dipendenti per i quali l'assenza è riconducibile ad una delle seguenti circostanze: a-  PATOLOGIE SALVAVITA b- INFORTUNI SUL LAVORO c- MALATTIE PER LE QUALI E' STATA RICONOSCIUTA LA CAUSA DI SERVIZIO d- STATI PATOLOGICI SOTTESI O CONNESSI ALLA SITUAZIONE DI INVALIDITA' RICONOSCIUTA.   Sono altresì esclusi i Dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato. Clicca sul link sottostante per scaricare il decreto: http://www.scribd.com/full/26254992?access_key=key-116av6le40ncxh7w7nu8
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20/01/2010 Anticipo CIG, più collaborazione dalle Banche e dall'Inps
La Cisl torna sul tema dell’anticipo della Cassa integrazione. Lo fa attraverso il Segretario Generale Marco Ferracuti, che lancia l’allarme sulle difficoltà che tantissimi lavoratori incontrano nel ricevere in tempi accettabili i trattamenti relativi agli ammortizzatori sociali. “L’intesa raggiunta nell’aprile del 2009 con la Regione e con gli Istituti Bancari mirava a far ottenere ai lavoratori l’anticipo delle somme relative alla cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, senza attendere la conclusione delle lunghe procedure amministrative dell´Inps. Purtroppo la gestione dell’accordo si è dimostrata più difficile del previsto. Dapprima l’INPS ha reso difficile la vita alle imprese richiedendo, a corredo della domanda di anticipazione, una documentazione eccessivamente complessa. Ora invece sono gli istituti di credito a complicare l’accesso agli anticipi dimostrando una volontà troppo debole nel superare le prevedibili difficoltà organizzative e tecniche. In ogni caso il risultato è che circa 800 lavoratori nella provincia di Macerata sono rimasti per mesi senza alcun tipo di sostegno. Tra di essi anche i beneficiari degli ammortizzatori in deroga, per loro natura non anticipabili. Abbiamo ragionato molto sulla crisi, cercandone le cause e analizzando i suoi numeri, spesso impietosi. Non dobbiamo dimenticare che dietro alla parola “crisi” ci sono persone abbandonate al loro destino. Il rischio sociale è altissimo e non possiamo permetterci di correrlo. Tantissime famiglie a causa della crisi vivono al di sotto della soglia di povertà, privi di alcun mezzo di sostentamento o con redditi bassissimi, costretti a ricorrere all’aiuto dei familiari, in particolare dei genitori e delle loro pensioni. E’ a repentaglio la tenuta complessiva del nostro sistema sociale. Per questo rivolgiamo un appello a tutti i soggetti e alle istituzioni in gioco su questa vicenda. All’INPS chiediamo di accelerare al massimo le procedure per l’erogazione degli ammortizzatori sociali. Alle banche chiediamo maggiore collaborazione e la volontà concreta di superare i problemi e di anticipare i trattamenti ai lavoratori, sostenendoli così in un momento di grave difficoltà.”
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13/01/2010 Cassa integrazione: record anche nelle Marche
Era un dato atteso e non inaspettato nel segno e  nella dimensione; dopo l’uscita dei dati Inps sulle ore di cassa integrazione autorizzata a livello nazionale che hanno  fatto registrare un incremento nel 2009 sul 2008 del 311%  sono usciti anche i dati relativi alle Marche che confermano tutta la pesantezza della crisi che ha “stretto” il lavoro manifatturiero nella nostra regione nell’ anno passato. Infatti i dati della Cassa Integrazione nelle Marche nel 2009  fanno registrare 22.663.908 ore  contro le 5.912.088 ore del 2008  pari ad un incremento del + 283% Rapporto sulla cassa integrazione periodo gennaio - dicembre 2009      PROVINCIA   genn- dicembre 2009 genn-dicembre 2008 Differenze %          ANCONA ordinaria            4.645.876              645.710 + 619%    straordinaria            3.529.941            1.863.988  + 89%   totale            8.175.817           2.509.698  + 225%          ASCOLI P.-FERMO ordinaria            2.372.764               484.257 + 385%   straordinaria            2.187.633           1.106.477 + 97%   totale            4.560.397           1.590.734 + 186 %          MACERATA ordinaria            1.585.996              440.632           +259%   straordinaria            1.808.160               612.903 + 195%   totale            3.394.156           1.053.535 + 250%          PESARO-URBINO ordinaria            4.817.221              735.480   +  554 %   straordinaria            1.716.317                22.641 Raffronto non significativo   totale            6.533.538              758.121 + 761%          TOTALE MARCHE  ordinaria          13.424.857           2.306.079 +482%  straordinaria            9.242.051           3.606.009  +156%  TOTALE          22.663.908           5.912.088 + 283% Emerge  chiaramente, leggendo i dati che l’incremento è consistente; anche se inferiore agli aumenti fatti registrare a livello nazionale è sicuramente un dato “pesante” ; l’ utilizzo  molto consistente dalla cassa ordinaria, che è uno strumento di tipo congiunturale, rispetto alla straordinaria che invece uno strumento volto ad affrontare problemi più strutturali come le crisi o le ristrutturazioni  ci dice che  le imprese stanno soffrendo  di una forte crisi di mercato  e di domanda ma  che, nonostante le difficoltà, hanno tentato nel corso dell’anno e attraverso accordi con il sindacato,  di mantenere i lavoratori, con  le professionalità e le conoscenze che gli stessi esprimono,  all’interno delle proprie aziende.  I DATI DEI SETTORI La meccanica Il comparto produttivo che fa registrare le difficoltà maggiori, prima limitate ad alcune crisi aziendali ed ora diffuse in tutto il territorio regionale, è quello della meccanica e della metallurgia; nel periodo preso in esame  i dati delle ore autorizzate nel comparto della meccanica  risultano essere allarmanti: gennaio – dicembre  2009  10.972.563 ore gennaio -  dicembre   2008   2.193.612 ore                                            + 8.778.951 ore incremento del + 400% La moda Altro settore, fondamentale per l’economia regionale ed in forte difficoltà, è quello della moda; l’insieme del sistema moda marchigiano è in affanno: Questi i dati: gennaio – dicembre  2009   4.897.146  ore autorizzate gennaio -  dicembre  2008   1.645.215  ore autorizzate                                          +  3.251.931  ore. Incremento pari al + 197% All’interno del comparto moda l’industria della calzatura, concentrata nelle province di Fermo e Macerata, si vede  autorizzate nel periodo gennaio -  dicembre 2009  3.110.365  ore                                           + 1.196.386 ore (+ 171% )  sullo stesso periodo del 2008   L’industria del legno  fa registrare in termini percentuali gli incrementi maggiori: gennaio –  dicembre 2009 1.841.019 ore autorizzate  gennaio –  dicembre 2008    338.309 ore autorizzate                                         + 1.502.710 ore pari al + 444 %   Chimica e gomma plastica Fortissimi aumenti anche per quanto riguarda questo comparto gennaio – dicembre 2009  1.655.432 ore autorizzate gennaio – dicembre 2008     327.451 ore autorizzate                                         + 1.327.981 ore con un incremento del + 405 % In difficoltà la filiera dell’edilizia; i dati sulla cig  autorizzata alle imprese edili e dei lapidei: gennaio –  dicembre 2009  1.055.914 ore gennaio –  dicembre 2008     710.384 ore                                            +  345.530 ore ; incremento del + 48% La crisi nel commercio: gennaio – dicembre 2009   224.342 ore gennaio – dicembre 2008     29.515 ore                                          + 194.827 ore; incremento + 660% l’incremento, molto significativo,  riguarda un numero limitato di aziende in quanto in questo comparto hanno accesso  alla  cassa integrazione solo aziende con più di 50 addetti; le piccole imprese del settore hanno fatto ricorso alla Cassa integrazione in deroga.   Ore di cassa integrazione autorizzate: Focus sugli ultimi tre mesi 2009       Ottobre 2009     Novembre 2009            Dicembre 09 CIG ORDINARIA           1.130.472                 1.055.787                 1.520.919                (- 6. 6% su ottobre)            (+ 44% su novembre)   CIG STRAORDINARIA           1.051.365                 1.208.283                 1.192.884             (+14. 9% su ottobre)              (-9.8 % su novembre)   CIG TOTALE                   2.181.837                 2.264.070                2.713.803             (+ 3. 8% su ottobre)                 (+19. 8 su novembre) Nelle Marche a dicembre 2009 tornano a salire in modo deciso le ore di Cassa integrazione autorizzate dall’Inps, con un +19,8 % rispetto al mese precedente. A novembre l’incremento rispetto ad ottobre era stato limitato al 3,8%. L’aumento di fine anno dipende in particolar modo dalla CIG ordinaria che cresce del 44%, mentre si registra una flessione della Cig straordinaria del 9,8%. La ripresa della domanda è lenta, molte aziende sono ancora alle prese ancora con problemi di ordinativi La cassa in deroga A questi numeri, riferiti all’utilizzo della Cassa integrazione nelle imprese industriali,  vanno aggiunti i dati che riguardano la Cassa integrazione in deroga che interessa le piccole imprese e le imprese artigiane. I dati dal 1 gennaio 2009 al 22 dicembre 2009 (ultima rilevazione) evidenziano una richiesta da parte delle imprese di 9.134.457 ore. In particolare l’analisi in dettaglio dell’andamento delle richieste di cassa in deroga evidenzia come vi sia stato un  forte appesantimento nell’ultima parte dell’anno: infatti dal 21 settembre al 22 dicembre 2009  (ultimo trimestre) le ore richieste sono state 4. 898.608,  interessando 13.388 lavoratori, contro  4.235.849 ore  richieste nei primi nove mesi del 2009.             Elaborazione Cisl Marche su  Dati Inps e Regione Marche A cura di Tonino Bori Dipartimento Mercato del Lavoro CISL Marche   Ancona, 11 gennaio 2010
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05/01/2010 Cassa integrazione e mobilità in aumento
Cassa integrazione e mobilità in aumento Grave la situazione in tutte le Marche secondo i dati istat rielaborati dalla Cisl. “A settembre la situazione potrebbe aggravarsi. Decisivi gli strumenti a tutela del lavoro e del reddito”. Perdurano con accenti significativi e preoccupanti gli effetti della recessione. “Nel mese di Luglio 2009 – sostiene infatti Tonino Bori Dipartimento Mercato del Lavoro CISL Marche - le ore di cassa integrazione autorizzate hanno fatto registrare un ulteriore incremento. Tale incremento si registra sia rispetto al mese di Luglio 2008 con 1.082.704 ore di cassa integrazione autorizzata contro i 2.034.084  (+ 87 %) di Luglio 2009, sia  e soprattutto se il confronto viene sviluppato sull’intero periodo Gennaio – Luglio”. Secondo l’elaborazione effettuata dalla Cisl Marche sui dati forniti da Inps ed  Osservatorio Regionale MdL la provincia di Ancona continua ad essere interessata dalla fortissima crisi della meccanica ed in particolare della Antonio Merloni; infatti questo comparto vede autorizzate nei primi sette mesi del 2009 ben 1.545.318 ore di cassa integrazione ordinaria e  1.580.195 ore di straordinaria. I comparti più in difficoltà nelle province di Ascoli- Fermo risultano essere il chimico con 250.911 ore di cassa autorizzate, il calzaturiero con 1.018.375 ore, l’alimentare con 185.411 ore, la meccanica con 315.170 ore. Sempre pesante la situazione in provincia di Macerata, qui  tutti i comparti fanno registrare aumenti significativi  di ore autorizzate le calzature con 525.964 ore, la meccanica con 450.635 ore, la gomma plastica con 219.940 ore, il legno con 72.854 ore i settori in difficoltà. Infine Pesaro che vede incrementare in maniera fortissima la cassa ordinaria ed esplodere le ore di straordinaria (lo scorso anno non è stata praticamente utilizzata); il legno con 522.245 ore; la meccanica con 1.222.859 ore; l’industria di trasformazione di minerali non metalliferi (vetro, ceramica, laterizi ecc.) con 264.377 ore; l’abbigliamento che  vede autorizzate 170.956 ore i settori più colpiti. Nel complesso per quanto riguarda le Marche  i settori colpiti in maniera  particolarmente significativa  in questi primi sette mesi del 2009 dalla crisi: la meccanica e la metallurgia 5.163.403 ore di cassa integrazione autorizzate; il calzaturiero 1.592.545 ore;  l’abbigliamento 780.388 ore;  il legno 778.940 ore; la chimica e la gomma plastica 725.261 ore.  Non meno allarmanti i dati sui licenziamenti (mobilità), relativi al 30 giugno 2009.  Nel I° semestre 2009 sono stati 7.899  (+85,4%) i lavoratori collocati in mobilità, quando nel I° semestre 2008 erano  4.034 e nel I° semestre 2007 erano 3.207. Dei  7.899 lavoratori  iscritti alle liste di mobilità 4.524 sono uomini 3.375 sono donne; 6508 sono italiani, 1391 sono stranieri.  Per 5.150 la mobilità non è indennizzata mentre lo è per i restanti 2.749. Il ricorso alla mobilità raddoppia in tutte le province marchigiane. I settori dove registriamo il numero più alto di lavoratori collocati in mobilità sono la meccanica con 1.713 unità, il calzaturiero con 935,  il commercio con 840, le costruzioni con 735. “I dati sopra evidenziati sulla cig e sulla mobilità – spiega Tonino Bori - descrivono concretamente il perdurare delle  difficoltà pesanti nelle quali versa l’industria manifatturiera nelle Marche; come CISL siamo estremamente  preoccupati perché alla ripresa delle attività, dopo il periodo feriale, la situazione potrebbe risultare  ulteriormente aggravata. A tal fine crediamo importante rafforzare le iniziative ad ogni livello e con tutti i soggetti (imprenditori, istituzioni, università) che se da una parte traccino le basi per la difesa ed il rilancio del comparto produttivo della nostra regione,  dall’altra puntino ad utilizzare al meglio gli strumenti a tutela del lavoro e del reddito  dei lavoratori e delle famiglie (ammortizzatori in deroga e contratti di solidarietà su tutti)”.   Ancona 7 Agosto 2009
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04/01/2010 Fiaccolata Fabriano
FIM - FIOM - UILM in collaborazione con CGIL - CISL - UIL Per denunciare una situazione eccezionalmente grave e sollecitare grande attenzione e impegno istituzionale A sostegno dell’accordo di programma Per la costruzione di progetti capaci di dare sviluppo e lavoro Per superare la crisi economica del territorio Fabriano - 12 gennaio - ore 17.00 concentramento presso gli uffici Antonio Merloni di Via Profili e successiva FIACCOLATA  fino a Piazza del Comune
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22/12/2009 Ancora sulle deroghe domenicali: interviene la Fisascat Cisl
Il Direttivo Provinciale della Fisascat Cisl di Pesaro e Urbino si è riunito a metà dicembre per prendere in esame alcuni emendamenti approvati dal Consiglio Regionale delle Marche, di modifica al testo unico della legge regionale n. 27 del 10 novembre 2009. Il nuovo Testo, conteneva la limitazione a n. 26 deroghe di aperture domenicali nell’intero territorio regionale ed introduceva gli strumenti di riequilibrio della rete distributiva marchigiana in modo da rispondere alle reali esigenze della popolazione, superando di fatto, la diversificazione tra comuni costieri ed aree interne. L’articolo 16 bis al decreto 350 (legge finanziaria 2010), modifica in maniera fortemente significativa i contenuti innovativi del testo unico, introducendo elementi penalizzanti per la vita sociale marchigiana: Innanzi tutto si introduce di fatto, la liberalizzazione per il settore delle attività commerciali cosiddette OUTLET, consentendo, la possibilità di apertura in ogni momento dell’anno; Si concede inoltre, ai comuni considerati turistici, di poter derogare in aumento alle aperture previste dal testo unico n. 27. Queste deroghe, secondo la Fisascat, riportano indietro l’orologio del tempo ed evidenziano in modo marcato la deprimente contraddizione dei politici e dei partiti che li esprimono: che la regione Marche smentisce se stessa. Difatti, il Consiglio regionale che ha approvato queste modifiche, è lo stesso che circa un mese fa, ha introdotto la nuova legge sul commercio. "Il Direttivo della Fisascat Cisl della provincia di Pesaro e Urbino - si legge nel documento conclusivo -, ritiene di una gravità assoluta quanto deciso dall’assemblea legislativa marchigiana, respinge con fermezza i provvedimenti, considerato, che tali decisioni, rispondono più ai bisogni dei grandi gruppi economici e commerciali che a quelli di gran parte dei cittadini amministrati. Il Direttivo della Fisascat, condanna fortemente questa decisione ed esprime tutto il sostegno alle azioni che le segreterie regionali di FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS, hanno messo e metteranno in campo, per sensibilizzare, il Presidente della Giunta Regionale e L’Assessore regionale al Commercio, ad adottare ogni strumento od azione tesi a rimuovere la iniqua approvazione".
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20/12/2009 CGIL-CISL-UIL: lettera aperta alle banche marchigiane
Nel marzo scorso Cgil-Cisl-Uil hanno proposto che il sistema bancario venisse incontro all’esigenza di tanti lavoratori, che dovevano attendere mesi per ricevere l’assegno della cassa integrazione, affrontando quindi ulteriori disagi. A tal fine è stato raggiunto un accordo tra Regione, sindacati e banche che prevede l’anticipo della cig ai lavoratori, per i mesi necessari ad attivare il pagamento da parte dell’Inps. Banca Marche, Banca Popolare di Ancona, Cassa di Risparmio  di Fabriano e Cupramontana, Carifano e  le Banche di Credito Cooperativo hanno aderito all’intesa, pur segnalando alcune difficoltà operative che avrebbero caratterizzato la prima fase. Purtroppo la gestione dell’accordo si sta rivelando più complicata del previsto. Da varie parti del territorio marchigiano si segnalano difficoltà, ritardi, contraddizioni nell’applicazione dell’intesa e molti sono i lavoratori che, recandosi agli sportelli bancari, non hanno potuto ricevere l’anticipo previsto. Sono emerse difficoltà di comunicazione, comportamenti difformi, scarsa volontà di vari direttori di filiale di rimuovere gli ostacoli ed agevolare il percorso. CGIL CISL UIL chiedono che, in questa fase così complessa e difficile per la comunità marchigiana, dove timidi accenni di ripresa si intrecciano con la prospettiva a breve termine di ulteriori perdite di posti di lavoro, ci sia da parte di tutti gli attori istituzionali, economici e sociali il massimo sforzo possibile per dare segnali di attenzione, specie alle persone più esposte alle conseguenze della crisi stessa. Ovviamente gli strumenti messi in campo per contrastare la crisi e sostenere la ripresa sono vari e vanno incrementati e consolidati a tutti i livelli. Quello dell’anticipo del trattamento economico ai lavoratori cassintegrati è solo uno di essi, l’espressione della volontà di dare un supporto, sia pur temporaneo, a lavoratori in forte disagio nella loro condizione lavorativa e reddituale. Oggi serve anche questo strumento; chiediamo che l’accordo sull’anticipo della cassa integrazione funzioni !! Facciamo appello alla responsabilità dei vertici degli Istituti di credito e dell’Inps marchigiano per il rispetto degli impegni assunti e per l’esigibilità concreta degli stessi da parte dei lavoratori coinvolti nella crisi. Ancona, 20 ottobre 2009 Gianni Venturi                 Stefano Mastrovincenzo                Graziano Fioretti Segretario Cgil Marche           Segretario Cisl Marche                        Segretario Uil Marche
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10/12/2009 La Cisl Fp di Pesaro si mobilita: "accantonare risorse per il prossimo rinnovo contrattuale"
La Segreteria Provinciale della CISL Funzione Pubblica di Pesaro e Urbino annuncia la propria adesione e partecipazione alla mobilitazione dei lavoratori dei comparti Autonomie Locali, Sanità pubblica e privata, Ministeri, Enti Pubblici non Economici, Agenzie Fiscali  che in tutta Italia si svolgerà con assemblee sit-in ed incontri con le istituzioni ed il Prefetto. Nelle Marche l'assemblea sit-in, alla quale parteciperà anche la Federazione pesarese, si terrà giovedì 10 dicembre alle ore 10.00 presso la Sala Pagoda del Consiglio Regionale in Piazza Cavour Ancona, per poi dividersi in due delegazioni: la prima incontrerà un rappresentante della Giunta Regionale, la seconda il Prefetto. Lo stato di agitazione e la straordinaria mobilitazione in tutte le Regioni ha l'obiettivo di sensibilizzare Governo e Regioni verso la necessità di individuare ed accantonare le risorse per il prossimo rinnovo contrattuale nazionale 2010/2012 nella Finanziaria e nei bilanci di Regioni e Comuni e l'avvio di un confronto vero e partecipato per la qualificazione dei servizi pubblici, l'individuazione di sprechi, inefficienze, costi inutili e inserire le risorse per avere fondi di produttività aziendali in grado di valorizzare la produttività dei lavoratori pubblici.
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13/11/2009 Protesta dei lavoratori della New relax
Una corposa delegazione dei lavoratori dell’azienda new Relax ha protestato, oggi pomeriggio, davanti alla sede della Provincia di Pesaro in via Gramsci dove era in corso un incontro tra le Organizzazioni sindacali, l’assessore provinciale al Lavoro e i rappresentanti dell’azienda. I motivi della protesta sono i temuti licenziamenti che l’azienda potrebbe mettere in atto a danno di 116 lavoratori. I dipendenti, fanno sapere i rappresentanti sindacali della Filca Cisl, lamentano anche di non aver ricevuto gli stipendi di settembre e ottobre e circa 80 di questi, che attualmente si trovano in cassa integrazione (CIGS), non hanno percepito nemmeno l’indennità in quanto l’azienda non ha inviato la relativa documentazione all’INPS nei tempi dovuti.
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