Comunicati Stampa

07/05/2012 Area Vasta 5: arriva un minimo di respiro per la riabilitazione.
Alcune settimane fa, la CISL FP di Ascoli-Fermo ha denunciato la situazione allarmante in cui versa la Medicina Riabilitativa dell’Area Vasta 5 presso l’ospedale di San Benedetto del Tronto. E’ bene ricordare che a causa della sconsiderata politica occupazionale dell’ASUR Marche e della stretta economica imposta dalla Regione Marche, un servizio molto apprezzato dall’utenza, quale quello della Riabilitazione, sta lentamente morendo per la gravissima mancanza di personale qualificato medico, tecnico riabilitativo e di supporto amministrativo. A fronte di assenze maturate nel tempo per pensionamenti mai sostituiti, trasferimenti ed aspettative, attualmente mancano all’appello 9 fisioterapisti di cui ben 6 dedicati all’assistenza domiciliare e residenziale, due medici e due figure amministrative. Ciò ha significato, in concreto, un calo drastico delle prestazioni riabilitative a domicilio dei pazienti, lo smantellamento o quasi dell’assistenza riabilitativa presso la Casa della salute di Ripatransone e l’esplosione dei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali in ospedale, visto che i fisioterapisti sono stati sottratti alle attività ambulatoriali ed inviati sul territorio per tamponare l’emergenza. Per assurdo, attualmente, per una prestazione riabilitativa urgente qual’è la riabilitazione per frattura di femore, si attendono anche 40 gg. che significa due cose: o l’utente attende i tempi biblici dell’intervento, subendo un danno fisico e lavorativo notevole perché i tempi di ripresa alla vita normale ritardano enormemente oppure lo stesso utente deve pagarsi la prestazione privatamente. A questo ci ha ridotto, la politica regionale sulla sanità e l’indolenza assoluta della politica locale che oltre ad organizzare sterili dibattiti o consigli comunali non è riuscita ad imporsi presso gli stessi referenti regionali, anche dello stesso colore politico, per portare a casa qualche soluzione concreta e tutelare il territorio. La CISL FP, invece, dopo il suo intervento pubblico, tramite la stampa, può dire di aver ottenuto un pur minimo risultato. Dal 1 giugno verranno assunti, purtroppo solo a tempo determinato, 3 nuovi Fisioterapisti che almeno potranno sopperire in parte ad una situazione da terzo mondo. QUESTO PERO’ NON BASTA ! Il territorio sta affrontando una crisi economica drammatica e lunga. Il Servizio Sanitario in questo preciso momento deve essere più efficiente di prima e non tagliare prestazioni e servizi come presto succederà per le ferie perché i cittadini, avendo meno potere di spesa, devono poter contare su un sistema sanitario pubblico efficiente e non pagarlo due volte con le tasse e con parcelle ai privati. I risparmi si devono e si possono fare ma non sulle prestazioni e sul personale necessario a fornirle. Si inizi a tagliare gli stipendi dei Manager regionali e dei troppi Direttori che invece di assumersi personalmente delle responsabilità organizzative e gestionali sono da mesi commissariati dalla politica e dall’ASUR Marche e quindi ridotti a semplici esecutori di voleri altrui. Per fare questo non c’è bisogno di gravare sulla collettività per quasi 140 mila euro all’anno a Direttore. La CISL FP rivendica il ruolo primario che ha da tempo si è conquistato, propositivo e di denuncia. Qualche risultato lo ha portato a casa ma non basta. L’Area Vasta 5 ha necessità di aprire un confronto con le Organizzazioni Sindacali per decidere dove vuole andare e cosa intende fare. Ad oggi sta solo vivacchiando, non ha un progetto, non ha portato una proposta complessiva di riorganizzazione e quello che è peggio, sta scaricando sui lavoratori e sui professionisti, in primis infermieri, OSS ed Amministrativi, il peso di una situazione organizzativa e gestionali intollerabile. Sta lasciando soli gli operatori sanitari, nell’arena giornaliera dei Reparti e dei Servizi, a fronteggiare il disappunto, il disagio, ed il crescente e giustificato malumore dei cittadini per un’organizzazione che fa acqua da tutte le parti. Pensare che fra qualche giorno inizieranno le ferie estive fa venire i brividi. Ad oggi non si conoscono le strategie che questi Direttori metteranno in campo per consentire i 15 gg di ferie estive al personale e nello stesso tempo mantenere i servizi efficienti. Chi immagina di prendere la strada più corta, indicata dal Direttore Generale Ciccarelli, di fare le “ammucchiate” dentro gli Ospedali o tra gli Ospedali, sbaglia di grosso. La CISL FP contro questo metodo grossolano e dequalificante di sanità è pronta a scendere in campo ed anche in piazza. I Direttori, Coordinatori, Posizioni Organizzative alla corte dei nostri grandi Manager… sono avvertiti. IL SEGRETARIO GENERALE CISL FP Ascoli-Fermo Giuseppe Donati
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01/05/2012 Il 1° maggio un'occasione per difendere e rilanciare il lavoro
Ci apprestiamo a celebrare il 1° Maggio con la stessa forza e convinzione di sempre, ma duramente provati, come territorio pesarese, da una crisi che perdura da ormai quasi quattro anni e che ha avuto, nell’ultimo semestre, una preoccupante riacutizzazione, aggravata dai danni prodotti dall’eccezionale nevicata del Febbraio scorso.Le persone, le famiglie, le imprese in difficoltà aumentano e il disorientamento rischia di lasciare il posto ad un disagio sempre più diffuso. Secondo i dati ISTAT illustrati dalla Provincia nella recente CPL, il tasso di disoccupazione è passato, dal 2010 al 2011, dal 4.7 al 5.8%; quello giovanile dall’11.2 al 21.4% e quello femminile dal 4.9 al 7.2%.Quello di occupazione è diminuito dal 1.4%; gli occupati sono passati da 166.380 a 163.683.Nel 1° trimestre 2012 si sono registrate il 5.5% di assunzioni in meno rispetto allo stesso periodo 2011. La Cig nel mese di Marzo, rispetto allo stesso mese del 2011, è cresciuta del 21%.Perdita del potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni; erosione del risparmio delle famiglie e contrazione dei consumi sono alcuni dei fenomeni che stanno assumendo proporzioni notevoli anche nella nostra provincia.Che risposte siamo in grado di offrire ai tanti soggetti bisognosi di aiuto? Come frenare un carovita che falcidia , mese dopo mese i bilanci familiari?L’impegno per arginare questa situazione va profuso a tutti i livelli.Il governo Monti ci ricorda tutti i giorni che questi sono i tempi del rigore economico. E’ questa una sfida che come sindacati abbiamo raccolto ponendo una sola condizione: che al rigore siano  associati equità e politiche per lo sviluppo.Che chi ha di più sia chiamato a dare di più; che vi sia concreto sostegno all’occupazione.Perché di solo rigore si può anche morire, come sembra abbiano finalmente capito  i vari governanti europei.D’altra parte le politiche di rigore, i sacrifici richiesti a lavoratori e pensionati soprattutto, rischiano di essere, oltre che iniqui, come di recente lo è stata la riforma delle pensioni, anche insufficienti, se non si pone fine a delle distorsioni di fondo.A livello internazionale vanno adeguatamente regolamentati i mercati finanziari, per evitare le attuali, macroscopiche, speculazioni.Se 6 operazioni su 10 vengono effettuate fuori da ogni controllo, come può avvenire  ciò? Come si può riportare la finanza a strumento di sostegno dell’economia reale e questa porla autenticamente al servizio dell’Uomo?A livello nazionale la priorità assoluta è rappresentata dal riordino dei conti pubblici e dalla lotta agli sprechi ma, in nome dell’equità e della lotta alle disuguaglianze è fondamentale una riforma fiscale che alleggerisca il prelievo su redditi da lavoro e pensioni e riduca il costo del lavoro, orientando verso questi obiettivi le risorse derivanti da un’adeguata tassazione dei patrimoni e dalla lotta all’evasione fiscale.Non è sostenibile una situazione in cui il 10% delle famiglie detiene il 49.7% della ricchezza e come afferma l’ISTAT, a fronte di un aumento, negli ultimi 10 anni, del 5.8% delle abitazioni, nello stesso periodo 50.000 famiglie in più dichiarano di vivere in baracche. Sul piano locale, la riqualificazione del nostro sistema manifatturiero, la valorizzazione dell’agricoltura, il lancio del turismo vanno combinati con la salvaguardia del nostro sistema di welfare, messo a dura prova da una contrazione delle risorse a disposizione degli Enti locali, a seguito di un processo federalista un po’ bislacco che fino ad oggi ha prodotto solo un incremento della pressione fiscale sui cittadini.Le richieste di assistenza sociale ai Comuni  sono, nell’ultimo triennio, triplicate.Per evitare che questo si trasformi in  ulteriore tassazione è indispensabile, superando gli attuali, incomprensibili ritardi, sul piano della spesa puntare ad ulteriori risparmi attraverso la gestione associate di servizi e funzioni tra i vari Comuni e sul piano delle entrate stabilire che rette e tariffe siano  fissate utilizzando lo strumento dell’Isee lineare.Ma aldilà delle pertinenze dei vari livelli, alla base di ogni risposta va posto un concetto essenziale: per uscire dalla crisi bisogna difendere e rilanciare il lavoro e fondare su di esso ogni ipotesi di sviluppo economico.E nel contempo dare più valore ed attenzione alle persone. Sostenendole, siano esse lavoratori  dipendenti o datori di lavoro, nei momenti di difficoltà che la crisi ingenera;  per evitare, come è successo a molte in questi ultimi mesi , che ricorrano  a dei gesti disperati.Va favorita, in ogni modo, la creazione di nuova, “buona” occupazione. Che punti sì all’incremento della produttività ma anche, attraverso la contrattazione, al conseguente aumento delle retribuzioni.Che ad un salario dignitoso associ il rispetto rigoroso delle norme di salute e sicurezza. Troppo alto è il tributo di vite umane che paghiamo per l’incuria e per la malsana riaffermazione della logica del massimo ribasso negli appalti.La riforma del lavoro in discussione in Parlamento risulta convincente nel contrasto alle “flessibilità malate” e nell’affermazione del principio che il contratto ordinario debba essere quello a tempo indeterminato.Deve essere però difeso nel corso dell’iter parlamentare l’istituto della reintegrazione per chi è ingiustamente licenziato e perseguito il giusto equilibrio tral’allargamento della platea dei beneficiari degli ammortizzatori sociali e la misura e la durata degli interventi.Per il rilancio dell’economia serve all’Italia  un reale sostegno alle attività di ricerca e d’innovazione delle imprese.E’ necessario, nel rispetto degli equilibri socio-ambientali, il varo immediato di un Piano d’interventi infrastrutturali, materiali ed immateriali e di una seria politica industriale.Perché è delittuoso assistere alla messa in discussione di migliaia di posti di lavoro e non sbloccare, per pastoie burocratiche, miliardi di euro già stanziati per importanti interventi,  viari e non, utili per colmare il divario che registriamo al riguardo, rispetto agli altri paesi europei.Serve un programma di liberalizzazioni autentiche che sgombri il campo, in molte attività, da rendite di posizioni fuori dal tempo e non si riduca a scelte riduttive e discutibili come quello degli orari dei negozi.Non è certo con le aperture festive indiscriminate degli esercizi commerciali che daremo vigore alla nostra economia!Ciò che veramente serve è una rete di distribuzione che faccia salvo anche il piccolo commercio e non lo marginalizzi come le scelte recenti rischiano di fare.Sul lavoro va costruito il domani; sulla difesa dei più deboli va imperniata la vita delle nostre comunità.Un nuovo Patto per il lavoro e la crescita è ciò che serve per riaprire l’orizzonte nostro e dei nostri figli, liberandolo dalle inquietanti nubi odierne che nessun Governo, tecnico e non, potrà diradare da solo.In centinaia di Piazze, in tutta Italia, questo sarà il nucleo della proposta che CGIL-CISL-UIL  impegnati oggi più che mai a dare valore al lavoro, faranno alle altre parti sociali e al Governo.Ma serve anche, come ci ha ricordato il Presidente Napolitano nella sua recente visita a Pesaro il rilancio di una “buona” politica, eticamente ispirata. Capace di sprigionare energie ed impegno votati al bene comune; capace di affrancarsi dal pericolo di essere ridotta a semplice strumento per affaristi ingordi ed egoisti  e terreno per disinvolti populisti.La nostra democrazia ha bisogno di un profondo rinnovamento: si cominci, senza indugi, dalla legge elettorale, ridando reale potere di scelta dei propri rappresentanti ai cittadini; si continui con il riassetto del sistema istituzionale che ha bisogno di essere snellito e reso più efficiente.Ogni atto di trasparenza, di sobrietà, di lungimiranza, rappresenterà, per quanto doveroso, un apprezzabile segno d’attenzione, per chi si trova oggi in particolare difficoltà.Sarà inoltre un modo tangibile per consentire ai nostri giovani di guardare con maggiore fiducia e speranza al proprio futuro liberando quelle energie vitali indispensabili per ridare slancio al nostro Paese.Sauro Rossi    Segretario Generale Ust - Cisl Pesaro - Urbino 
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26/04/2012 Lavoratori agricoli diritti negati. Sciopero di 8 ore venerdì 27 aprile.
COMUNICATO STAMPA DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE FAI CISL DI ANCONA GIORGETTI GIUSEPPELe sigle sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno proclamato, per venerdì 27 aprile, lo sciopero generale nazionale, di 8 ore, dei lavoratori agricoli«Siamo costretti a scioperare – afferma Giuseppe Giorgetti, segretario generale della Fai Cisl di Ancona - perché il Governo Nazionale sta mettendo in discussione l’attuale Previdenza Agricola e le prerogative contrattuali dei lavoratori agricoli col disegno di legge presentato sulla riforma del lavoro. » Nello specifico all’articolo 11 di tale provvedimento, si vuole estendere l’uso dei Buoni Lavoro (VOUCHER) a tutti i lavoratori agricoli e a tutti gli imprenditori agricoli, col solo limite di euro 5.000 annui corrispondenti a 110 giornate lavorative annue a lavoratore. Tutto questo determinerà una deregulation del mercato del lavoro agricolo anche nel territorio della provincia di ancona e non solo; gli operai saranno condannati alla totale precarietà negando a loro:-l’iscrizione negli elenchi anagrafici -la disoccupazione agricola, l’indennità di malattia, infortunio e maternità -la contribuzione figurativa ai fini pensionistici, negando di fatto la pensione e i diritti contrattualiAl contrario, il Governo non prevede misure di lotta e contrasto al lavoro nero e all’evasione contributiva, presente tuttora nel settore, facendo cassa solo sui diritti e prestazioni previdenziali dei lavoratori dipendenti agricoli. La Segreteria Provinciale Fai Cisl fa, inoltre, appello a tutti i Parlamentari affinché si facciano carico dei problemi della categoria. Tali provvedimenti legislativi potranno, di fatto, negare il diritto alla pensione futura dei lavoratori agricoli, già drammaticamente penalizzata dall’ultima riforma. E negare, inoltre, tutti quei diritti previdenziali che costituiscono, anche, il reddito delle famiglie dei nostri lavoratori.Per tutte queste ragioni il 27 Aprile dalle ore 10,00 un presidio di lavoratori sarà presente in Piazza del Plebiscito ad Ancona, in attesa di essere ricevuti dal Prefetto. Ancona 26 aprile 2012La Segreteria Provinciale Fai Cisl
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26/04/2012 Caos nelle graduatorie, la rivolta dei precari
Ostaggi del precariato, han­no scelto il giorno della Libera­zione per denunciare il grave stato di disagio a cui sono co­stretti da anni «a causa anche dell'incapacità degli uffici scola­stici periferici (in questo caso quello di Ascoli-Fermo, ndr) di interpretare le leggi ed applica­re le norme spesso lasciate al ca­so». Il grido di dolore giunge da un gran numero di insegnan­ti precari della scuola media e delle scuole superiori, costretti a rivolgersi al giudice del lavo­ro per la cattiva interpretazione di alcune sentenze che stabiliva­no l'annullamento della tabella di valutazione di alcuni titoli. L'Ufficio scuolastico territoria­le di Ascoli-Fermo ha dato ese­cuzione a tali sentenze non pro­cedendo alla decurtazione di sei punti agli abilitati non ap­partenenti agli ordinamenti delle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Ssis), bensì aggiungendoli ai ri­correnti: una decina tra Ascoli e Fermo. «Questa errata esecu­zione della sentenza — si legge in una nota del sindacato Cisl scuola, rappresentato ieri in conferenza stampa dal segreta­rio Feliciana Capretta — co­stringe tanti precari abilitati Ssis a presentare ricorso, per­ché si sono visti scavalcati in graduatoria».«PER NON essere scavalcati e perché si dia corretta esecuzio­ne alla sentenza — ha aggiunto il segretario provinciale — chie­dono l'attribuzione di un pun­teggio aggiuntivo Ssis». La si­tuazione, al di là delle giuste ri­vendicazioni degli insegnanti precari, appare del tutto para­dossale, anche perché essendo l'ufficio scolastico interprovin­ciale, alcuni faranno il ricorso al giudice del lavoro di Fermo, altri davanti a quello di Ascoli, con la possibilità (non remota) di risposte diverse, che andreb­bero ancor di più ad ingarbu­gliare la situazione. Questa ulte­riore situazione di disagio dei precari della scuola era già stata portata a conoscenza dell'Uffi­cio scolastico regionale, dal sindacato Cisl scuola. «Avevamo segnalato la discriminazione in­giustificata, proprio alla luce delle sentenze— dice la Capret­ta — che di fatto hanno trattato in maniera diseguale soggetti che si trovano nelle medesime condizioni, fermo che alcuni avevano presentato ricorso, al­tri no. All'Ufficio abbiamo chie­sto di verificare i nominativi dei ricorrenti vittoriosi nelle province di Ascoli e Fermo (quelli che si sono visti assegna­re i sei punti in più in graduato­ria, ndr) e di procedere con la massima urgenza alla decurta­zione dei sei punti aggiuntivi indebitamente assegnati, con conseguente correzione della graduatorie ad esaurimento per le classi di concorso interessa­te». Questa è quanto. Ora resta da verificare se gli uffici prepo­sti interverranno a correggere quella che il sindacato denun­cia come una cattiva interpreta­zione delle sentenze, oppure co­stringeranno i precari ad inol­trare ulteriori ricorsi.  
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23/04/2012 Nuovi tagli dei servizi postali nelle Marche.
 IL VOLANTINO con il nuovo assetto ipotizzato dall'azienda
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23/04/2012 Rinnovo del contratto bancario. Prevalgono i SI.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del  Credito. La categoria FIBA CISL,  che si occupa dei lavoratori  bancari in due comunicati stampa nazionali (CCNL ABI - Comunicato del 19-4-2012 e CCNL ABI - Comunicato del 16-4-2012) sancisce il dato finale ufficiale della consultazione sull'ipotesi di accordo per il nuovo contratto dei bancari e vede prevalere i "SI" al contratto per il 59,3% contro i "NO" per un 40,7%. CLICCA QUI per avere tutti i chiarimenti sul nuovo contratto  
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23/04/2012 Taglio del personale: distrutto il servizio della riabilitazione
La Regione Marche in ogni possibile occasione, tramite il suo Presidente, i suoi Assessori ed il Direttore del Dipartimento sociale e sanitario, non perdono occasione per ribadire, petto in fuori, che le Marche è una regione virtuosa per la sanità e che i conti del bilancio sono in ordine. A fronte di tanta sicurezza e spavalderia, hanno però licenziato un Piano Sociosanitario che invece di essere di sviluppo e di crescita per l’offerta sanitaria di una Regione, a detta loro, sana ed in buona salute, taglia di ben 10 milioni di euro per gli anni 2011 e 2012 - ma sarà così anche per il 2013 e 2014 - la spesa per il personale. Qualcuno potrebbe essere anche soddisfatto, pensando che ciò rappresenta un risparmio sugli “ sprechi” ma purtroppo non è così, anzi. Tale decisione ricadrà drammaticamente sugli operatori ma soprattutto sulle tasche dei cittadini marchigiani che dovranno andare ad acquistare dai privati,pagandoli salati, i servizi di cui avrebbero diritto gratuitamente tramite il S.S.R. L’esempio più drammatico ce lo fornisce la Riabilitazione della ex Zona Territoriale n.12 di San Benedetto del Tronto, oggi transitata all’interno dell’Area Vasta 5. I numeri della distruzione di un servizio eccellente e molto apprezzato dall’utenza, sono evidenti nella loro crudezza e la responsabilità di tutto questo è da attribuirsi esclusivamente alla cattiva politica sanitaria locale e regionale e alle connivenze politiche tra i due livelli istituzionali. L’Unità Operativa di Medicina Riabilitativa di San Benedetto del Tronto a partire da novembre 2011 è stata spogliata gradatamente ed inesorabilmente di tutte le figure professionali essenziali alla sua sussistenza. Ha perso nell’ordine: - 2 Dirigenti medici una dottoressa attualmente in maternità e mai sostituita, il cui contratto scade alla fine di aprile 2012. Il Direttore del Reparto, vacante per pensionamento. L’organico quindi è di soli due Medici.   -2 amministrativi per il front–office accettazione dal lontano anno 2008 ad oggi non sono stati sostituiti i pensionamenti. Attualmente quindi l’accettazione è aperta solo al mattino perché ha un solo amministrativo assegnato a fronte di un orario di apertura del servizio dalle 7,30 alle 19,30. In questo servizio si sono verificati diversi episodi di tensione e di protesta degli utenti perché una sola unità non riesce a fare fronte a tutto il lavoro di organizzazione e di risposta all’utenza. Farebbero bene gli utenti sanbenedettesi a non fermarsi a protestare con l’operatore ma a rivolgersi alla Direzione di Area Vasta o meglio all’ASUR per rappresentare la propria indignazione. Troppo facile prendersela con l’ultima ruota del carro !!! -3 Fisioterapisti di reparto  due pensionamenti mai sostituiti da ben due anni, mentre il terzo fisioterapista dal primo di aprile è in aspettativa, e sarà assente fino alla data del suo pensionamento.   - 6 Fisioterapisti Territoriali  a tempo determinato, scaduti il 31 dicembre 2011 e non rimpiazzati, che garantivano con il loro lavoro l’Assistenza Domiciliare Riabilitativa e avevano reso possibile l’apertura del Centro Ambulatoriale di Riabilitazione presso la Casa della Salute di Ripatransone. Ecco la prova di come i politici regionali sono bravi a riempirsi la bocca di parolone ma poi all’atto pratico si comportano in senso opposto. La Casa della Salute è il modello che vanno proponendo per ogni Area Vasta come soluzione alla domanda di salute del territorio. Bene, dove l’hanno avviata, la svuotano perché non garantiscono le risorse necessarie alla sopravvivenza dei servizi. La mancata sostituzione dei 6 fisioterapisti ha costretto il Direttore del Servizio, per mantenere in vita una parte di Assistenza Riabilitativa Domiciliare, a spostare 6 fisioterapisti dall’ospedale al territorio con una drammatica riduzione di prestazioni all’interno del servizio riabilitativo ospedaliero nel quale per un intervento riabilitativo prioritario urgente si attendono anche 30/40 gg. Per quelli domiciliari invece si devono aspettare circa 20/21 gg.Tutto ciò sta condizionando negativamente i protocolli riabilitativi della frattura di femore e dell’ictus con danni evidenti ai pazienti assistiti. Senza la sostituzione, almeno, dei 6 Fisioterapisti licenziati per scadenza del contratto a tempo determinato, l’Unità Operativa Medicina Riabilitativa non potrà più garantire gli standard mimimi assistenziali ai cittadini dell’Area Vasta 5. I cittadini sono avvisati e adesso sanno anche di chi è la responsabilità del disservizio e della mancata tutela della loro salute. Ecco quindi dimostrato come il diritto alla salute, a causa delle assurde ed errate decisioni assunte dalla Giunta Regionale sul personale ed altrettanto cattiva gestione dall’ASUR, è diventando un diritto non per tutti e non ugualmente garantito in tutta la Regione. Infatti, i territori che negli anni passati hanno assorbito un’enormità di risorse pubbliche in più, rispetto a quelli del sud delle Marche, non son chiamati a concorrere alla stretta economica imposta dalla Regione in quantità maggiore, bensì allo stesso modo di coloro che hanno avuto di meno. Questa è l’ingiustizia profonda che la politica locale e regionale cerca di nascondere ma che i numeri e la realtà giornaliera vissuta dai cittadini di San Benedetto, Ascoli e Fermo mostra in tutta la sua crudezza. IL SEGRETARIO GENERALE CISL FP Ascoli-Fermo Giuseppe Donati
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20/04/2012 Accordo di Programma per l'area ex Merloni
CGIL-CISL-UIL                                FIM-FIOM-UILMCOMUNICATO STAMPA Incontro tra Presidente della Giunta e Organizzazioni sindacali sull’Accordo di Programma per l’area ex MerloniL’incontro svoltosi oggi per fare il punto sull’Accordo di programma tra Ministero dello Sviluppo, Regione Marche e Regione Umbria, era stato richiesto nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali. La proposta che le Regioni presenteranno al Comitato tecnico di coordinamento che si riunirà al Ministero venerdì 27 aprile, prevede una rimodulazione che favorisca al massimo le possibilità di rioccupazione dei lavoratori ex Merloni attualmente in CIGS. Le Organizzazioni sindacali auspicano che venerdì sia la data ultima per avviare l’operatività delle misure, pur nella consapevolezza che sono necessari progetti di impresa finalizzati ad utilizzare le opportunità dell’Accordo di Programma. La Regione ha presentato il report di iniziative delle misure regionali attivate negli ultimi anni; Cgil, Cisl, Uil e Fim, Fiom, Uilm hanno proposto alla regione di attivare un monitoraggio periodico congiunto sull’attuazione delle misure, sugli sviluppi di eventuali progetti, sulla situazione occupazionale e sociale dell’area. Le organizzazioni sindacali hanno anche chiesto al Presidente Spacca di continuare a sostenere con il Ministero del Welfare la possibilità per i lavoratori ex Merloni più anziani di poter utilizzare i requisiti precedenti alla Riforma Monti per l’accesso alla pensione, tema oggetto della recente manifestazione nazionale di Cgil Cisl Uil a Roma.Ancona 20 aprile 2012
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20/04/2012 Riti e Media
I fatti di violenza accaduti recentemente a Cattolica sono certamente gravi, il riferimento è all'aggressione ai danni di due ragazzi extracomunitari (n.d.r). Questi episodi hanno sempre ampio spazio di cronaca, quando coinvolgono immigrati. Non importa se protagonisti o destinatari di violenze, come sembra in questo caso. A volte importa poco anche l’accertamento pieno della verità. L’importante è andare in onda.Ragionare sui meccanismi che fanno scattare la molla ci porterebbe lontano. Poi, la “violenza mimetica” che contraddistingue la nostra epoca non può ammettere scusanti.Tuttavia le reazioni a questi episodi sono diventate purtroppo riti pubblici. Bandiere slogan e manifestazioni di piazza. Scenografie che si ripetono alla cadenza  dei crimini che si succedono. Ma ai cartelli, agli striscioni e alle piazze occupate la gente si è ormai abituata,  diventando sempre più indifferente.Credo che le ragioni stiano anche nelle forme e nelle modalità di risposta.L’uso delle parole è importante, poiché simboli e significati sono e restano determinanti.La mia opinione è che le manifestazione antagonistiche, all’insegna del no, come ne vediamo tante, abbiano dimostrato tutta la  loro inefficacia e insussistenza,Non vorrei essere frainteso se dico che in questo tipo di manifestazioni intravedo addirittura rischi opposti di legittimazione del male. Si, perché ci sono parole che non possono essere pronunciate a cuor leggero, poiché evocano o rievocano mostri che rischiano di tornare a rivivere.Come razzismo e xenofobia. Termini che affermano non già la conciliazione, ma semmai l’offesa e la sopraffazione del più debole.Mi chiedo allora che senso abbia continuare ad indire iniziative contro. Contro il razzismo, contro la xenofobia e non  invece per l’ integrazione,  la convivialità e la fratellanza.Chiamiamoci per una volta a raccolta con parole di bene e di proposta, non su significati che richiamano l’odio. Questa sarebbe già una grande svolta.Il sociologo Zigmunt Bauman ha scritto che “ il mondo contemporaneo è un contenitore pieno fino all’orlo di una paura e di una disperazione erratiche, alla ricerca disperata di sfoghi”Ci sono luoghi anche nelle nostre città dove la violenza, nelle sue varie forme, va ogni notte in scena. Nei luoghi disegnati dalla rendita edilizia e dal capitale finanziario. Ogni anno centinaia di nuovi appartamenti. L’importante è massimizzare il profitto, non la qualità e l’armonia dei quartieri e delle abitazioni. Tanto quegli appartamenti resteranno in gran parte sfitti, così che i prezzi delle case non diminuiranno, perché non verranno immessi nel mercato. Sono come scarpe senza piede. La loro funzione non è quella di essere abitati da famiglie o da nuove coppie, ma di riallocare e ripulire denaro. Queste periferie, non  tanto lontane dalla città, ma altro da una vera città, rappresentano oggi forti richiami alla trasgressione. Veri e propri lunapark permanenti. Qualcuno le definisce “strutture di peccato”. Rende l’dea, fosse solo per il significato sociale di peccato. Non importa dunque se non vi sono piazze, luoghi di relazione e di incontro. E’ l’impero del consumo, delle sale giochi, delle  birrerie, dei grattini e degli aperitivi lunghi. Di tutto questo politici e amministratori dovrebbero preoccuparsi. Del modo in cui essi hanno permesso che si edificassero le nostre città. Di come ogni giorno ignorino che la città rischia di cadere nelle mani del malaffare, diventando sempre più proibita ed insicura alle famiglie e ai ragazzi. Potrebbero almeno rammaricarsi delle proprie colpe e assumersi le proprie responsabilità. Ma trovano politicamente più conveniente e utile alla loro immagine indossare la fascia di sindaco o di presidente, per farsi fotografare in una piazza, vicino agli striscioni, in una retorica quanto inutile manifestazione contro.Gianluigi Storti - Presidente Anolf Pesaro - Urbino
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19/04/2012 Offida: bilancio, c'è l'intesa con i sindacati
E' stato siglato ieri mat­tina ad Offida, alla presen­za dell'assessore Gigi Mas­sa e dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e del sindaca­to dei pensionati, il proto­collo d'intesa sul bilancio. Durante la riunione è stata espressa forte preoccupa­zione per il potarsi della crisi economicà, parti­colare dei suoi effetti sull'occupazione, che ri­schiano di essere ulterior­mente amplificati in parti­colare a danno delle fasce più deboli. La firma è stata preceduta da un confronto sul bilancio preventivo dell'anno 2012 con riferi­mento alla piattaforma ri­vendicativa territoriale per un Welfare di qualità pre­sentata dalle OOSS. La ridu­zione dei trasferimenti del­le risorse agli Enti rende più importante la contratta­zione territoriale che deve tener conto dei bisogni del­le persone, con particolare attenzione alle fasce debo­li. L'assessore Massa nel suo intervento ha ribadito le forti preoccupazioni per il protrarsi della crisi. Le parti dopo un'ampia discus­sione sulle linee di indiriz­zo e di programmazione che l'Amministrazione co­munale intende portare avanti nell'anno 2012 (im­pegni di spesa, politiche so­ciali, prelievo fiscale e tribu­tario) hanno sottoscritto l'accordo basato su impor­tanti punti e nel quale ven­gono ribadite tutta una se­rie di priorità. L'Ammini­strazione comunale e le or­ganizzazione sindacali si impegnano per conferire sistematicità al confronto, a dare prosecuzione al tavo­lo di concertazione sui temi oggetto dell'accordo preve­dendo specifiche sessioni per accompagnare gli assestamenti di bilancio.
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18/04/2012 Elezioni RSU Canali S.p.A. - vittoria della Cisl
COMUNICATO STAMPA   ELEZIONI RSU CANALI SPA: VITTORIA DELLA CISL  NELLA GIORNATA DI MARTEDI 17 APRILE 2012 SI SONO SVOLTE LE ELEZIONI PER IL RINNOVO DELLE RSU NEI TRE STABILIMENTI DEL GRUPPO CANALI SPA DI FILOTTRANO E SANTA MARIA NUOVA AZIENDA LEADER A LIVELLO MONDIALE PERLA PRODUZIONEDICAPI DI ABBIGLIAMENTO DI ALTISSIMA QUALITA’. AGGIUDICANDOSI COMPLESSIVAMENTE DODICI DELEGATI SINDACALI SU DI UN TOTALE DI DICIOTTO,LA FEMCACISLDI ANCONA, NELLA PERSONA DEL SEGRETARIO MIMMO SCIORE, ESPRIME VIVA SODDISFAZIONE PER IL RISULTATO RAGGIUNTO, CONFERMANDOSI, CON 300 VOTI SU 462 ED UNA PERCENTUALE DEL 65% SUL TOTALE, DI GRAN LUNGA IL SINDACATO DI RIFERIMENTO PER I LAVORATORI DI QUESTO GRUPPO INDUSTRIALE.LA FEMCA CISLE’ INFATTI RISULTATA PRIMA IN TUTTI E TRE GLI STABILIMENTI SIA COME VOTI COMPLESSIVI CHE COME PREFERENZA DEI CANDIDATI PRESENTATI. MOTIVI DI MAGGIOR SODDISFAZIONE DERIVANO POI DAL FATTO CHE ALLE ELEZIONI HA PARTECIPATO OLTRE IL 90% DEI LAVORATORI PRESENTI IN AZIENDA, E CHE OLTRE IL 50% DELLA NEOELETTA RSU DELLA FEMCA CISL RISULTA ESSERE DI PRIMA NOMINA, RISPONDENDO ALLA LOGICA DEL RINNOVAMENTO NELLA CONTINUITA’ NEL RUOLO DI DELEGATO SINDACALE. Ancona 18/04/2012                                                           FEMCA CISL ANCONA
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17/04/2012 Piano di assunzione Area Vasta 4: per il personale è vera emergenza
Dalle notizie che sono trapelate riguardo la riunione svoltasi ieri in ASUR, purtroppo non c’è da stare allegri. La speranza che si potesse arrivare ad un piano assunzione del personale dell’Area Vasta 4 valido fino a fine anno e soprattutto consono alle reali necessità assistenziali e gestionali della sanità del territorio è svanita di fronte alla rigidità della Direzione Generale dell’ASUR. Sembra infatti che non ci sarà alcun piano assunzione fino a dicembre 2012 ma solo autorizzazioni a stralcio per i prossimi 4 mesi di figure indispensabili e contate. Tutto da rifare quindi per la Direzione di Area Vasta 4 che si era presentata all’appuntamento con un piano assolutamente in linea con le compatibilità economiche imposte dal P.S.S.R. e dalla DGRM 1750. Adesso bisognerà riformulare una proposta a valenza quadrimestrale (solo per superare alla meno peggio la fase delle ferie estive) con richieste di autorizzazione alle assunzioni di portata minima. Di sconcertante poi continuiamo a registrare l’enorme differenza di atteggiamento tra ciò che si afferma sul tavolo del confronto regionale con l’Assessore (quando c’è) ed il Direttore del Dipartimento sociale e sanitario, voluto dallo stesso Presidente Spacca e le indicazioni che si danno ai Direttori da parte dell’ASUR. Da una parte infatti, all’interno dei famosi piani di riorganizzazione di Area Vasta, non si parla di chiusura di alcun presidio o servizio mentre in ASUR pare si stiano dando indicazioni di chiusure ed accorpamenti selvaggi di reparti e Punti di Primo Intervento da fare subito e da mantenere anche dopo le ferie estive. A che gioco stiamo giocando ?Non era stata sancito da parte dell’Assessore Mezzolani una sorta di congelamento per quaranta giorni di ogni forma di riorganizzazione ? La verità è che sempre di più i tavoli di confronto regionale avviati con le Confederazioni hanno un valore del tutto virtuale, finalizzato solo a superare il periodo preelettorale delle amministrative. Anche per i contratti a tempo determinato è arrivata la mazzata che speravamo si potesse evitare. L’ASUR infatti, sembra intenzionata ad applicare il contenimento della spesa per i contratti precari, previsto dalla Legge finanziaria che comporterebbe un taglio della spesa del 50% su questi ultimi. Ciò vorrebbe dire che gran parte dei contratti a tempo determinato, co.co.co ecc in scadenza non potranno essere né rinnovati nè sostituiti. Un vero e proprio attacco alla sanità pubblica, perché molti turni assistenziali piuttosto che servizi amministrativi o tecnici dell’A.V.4 come delle altre Aree Vaste si reggono grazie all’apporto di figure a tempo determinato o con contratti di collaborazione. Non è pensabile andare avanti in questo modo e soprattutto non è possibile avere sempre più “soggetti volontari” pensionati e non, all’interno delle strutture sanitarie dell’Area Vasta 4 che suppliscono, anche in posti strategici, alla mancanza di personale assunto regolarmente. Questa situazione deve essere al più presto sanata perché se in prima battuta i volontari possono rappresentare una risorsa a lungo andare costituiscono un rischio per l’intera organizzazione dei servizi e per la trasparenza dei rapporti tra struttura e cittadino. Come se non bastasse tutto questo, sembra che la riunione di ieri, che doveva servire per fare chiarezza sulle richieste di assunzioni di personale in ogni singola Area Vasta, sia invece stata un’ammucchiata generale delle Aree Vaste in cui alcuna peculiarità dei singoli territori sia stata presa in considerazione. Risparmiare, tagliare ed accorpare tutto il possibile sono state le parole d’ordine per tutti, indistintamente. Ciò significa concretamente per un’Area Vasta come la nostra che ha già razionalizzato tutto il possibile da anni, tagliare posti letto, sopprimere servizi dell’area sociale e distrettuale e chiudere i Punti di Primo Intervento. Questa situazione rappresenta in modo ancora più evidente il clamoroso fallimento della politica regionale e locale. Da una parte infatti la Giunta Regionale, per convenienza, mostra la faccia buona e accomodante ma dall’altra da il mandato all’ASUR di fare il lavoro “sporco” scaricando sui Direttori di Area Vasta il triste compito di chiudere servizi e tagliare teste che la politica non ha né il coraggio né la convenienza di fare in prima persona. Si ripete tristemente in sede regionale lo scenario nazionale. Ora la palla passa al Sindacato. La domanda è questa: ha senso per la CISL e per le altre Sigle Sindacali restare sedute ancora ad un tavolo regionale che non ha alcun valore concreto e che scarica sui lavoratori e sui cittadini il fallimento di una politica sanitaria che per anni ha permesso ad alcuni territori, grandi bacini di consenso elettorale, di “riempirsi la pancia” ed ha costretto altri a sopravvivere di stenti? Non è forse giunto il momento di mobilitare i dipendenti della sanità insieme ai cittadini e alle associazioni professionali del settore per una grande iniziativa contro l’atteggiamento “ipocrita” della Giunta Regionale delle Marche e dell’ASUR che stanno sfruttando i lavoratori, ingannando i precari e dequalificando i servizi ai cittadini ? La CISL, penso, non tarderà a prendere una netta posizione in merito. IL SEGRETARIO GENERALE CISL FP ASCOLI-FERMO (Giuseppe Donati) Fermo, li 17 aprile 2012  
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16/04/2012 Pensionati: più facile il rilascio di certificati
Il direttore dell'Area Vasta 5, Giovanni Stroppa, ed i rap­presentanti dei patronati Fnp-Cisl, Uil Pensionati e Spi-Cgil di San Benedetto hanno sottoscritto un proto­collo d'intesa con l'intento di "creare una rete sul territorio, per garantire un valido sup­porto, in particolare ad anzia­ni e fasce deboli, che consenta agli utenti che ne abbiano ti­tolo, di procedere al rinnovo, ovvero al rilascio, delle certificazione di esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket) perle presta­zioni specialistiche".L'accordo, stipulato sulla base di una reciproca collabo­razione gratuita, prevede inoltre che "fermo restando l'onere dell'amministrazione di assicurare l'accettazione e laregistrazione delle autocer­tificazioni, nonché il rilascio del certificati di esenzione at­traverso gli uffici centrali (presso il presidio ospedaliero c il distretto sanitario) e peri­ferici (sedi distrettuali ed uf­fici Cup/Cassa), le organizza­zioni sindacali dei pensionati si impegnino a collaborare con l'Area Vasta 5, sede di San Benedetto, fornendo, agli iscritti e a tutti coloro che si rivolgeranno loro, le necessa­rie informazioni ed indicazio­ni per la presentazione dell'autocertificazione".
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16/04/2012 Cisl Scuola: risultati elezioni RSU
 Nel riportare dettagliatamente i risultati delle elezioni  RSU, riferiamo anche del ricorso presentato e vinto dalla CISL SCUOLA di Ascoli Piceno-Fermo in sede di Comitato Garanti.  RISULTATI RSU Come già riportato nei manifesti che abbiamo inviato ai plessi e alle sezioni staccate di ogni scuola, la CISL Scuola ha riportato un grande successo elettorale. Facciamo parlare i dati: CISL SCUOLA 1959 voti 37, 64%  (+ 6,94% rispetto alle elezioni del 2006) FLCCGIL 1548 voti 29,74%   (+ 6,15%   “                   “                 “    ) UIL SCUOLA 517 9,93         (- 5,71%    “                 “                  “    ) SNALS 883 16,96        (-2,94%     “                 “                  “   ) GILDA 244 4,69          (- 0,98%     “               “                   “ ) COBAS 0 0%            ( nel 2006 aveva il   2,07%               )    ALTRI 54 1,04          ( -1,35%   rispetto alle  elezioni  del 2006) Siamo aumentati in valore percentuale ma anche in valore assoluto ( da 1836 voti siamo passati a 1959) , il che rappresenta davvero un grande successo considerato che il taglio degli organici ha fatto sì che a votare sono state ben 1166 persone in meno rispetto al 2006. Dopo aver riportato i dati relativi alle elezioni RSU, con altrettanta soddisfazione  riferiamo del ricorso che la CISL SCUOLA di Ascoli Piceno-Fermo ha promosso e vinto presso il Comitato dei Garanti.La questione sollevata dalla CISL Scuola riguardava l’ammissibilità di una candidatura.In sintesi: in una scuola lo Snals ha candidato, nella propria lista, due persone, di cui una è docente  titolare presso un’altra scuola, essendo presente nella scuola “della candidatura”  solo per un completamento di orario esterno. In prima battuta, la Commissione Elettorale aveva correttamente escluso la candidatura della docente non titolare, ma a seguito di reclamo presentato dallo Snals l’aveva riammessa.La CISL SCUOLA ha fatto ricorso al Comitato Garanti sostenendo la seguente tesi: ci si può candidare e si può votare solo nella scuola in cui si è titolare, secondo la previsione della nota ARAN per le elezioni 2012, che dice “nell’istituzione scolastica che amministra il docente”. In altre parole, elettorato attivo e passivo coincidono, ad esclusione delle ipotesi espressamente previste nella nota ARAN che corrispondono tutte alla medesima ratio, secondo cui la candidatura è collegata al luogo in cui si presta servizio.Tale tesi, vittoriosa, ha determinato che le elezioni, nel frattempo svoltesi, fossero annullate e che si debba procedere a nuove elezioni.Vale la pena riportare, per completezza di informazione e per debite riflessioni, che in sede di Comitato Garanti, la UIL Scuola ha aderito alla tesi della CISL SCUOLA mentre lo Snals –inevitabilmente- sosteneva che ci si può candidare anche se non si è titolare. Inaspettata la tesi della FLC CGIL che ha appoggiato la posizione dello Snals: se un docente si può candidare nella scuola di titolarità, ciò significa limitare la democrazia e il suo esercizio. Feliciana Capretta, Segretario Generale CISL Scuola Ascoli Piceno-Fermo 
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16/04/2012 Area Vasta n. 4: settimana decisiva per le assunzioni
Oggi, Lunedì 16 aprile si aprirà la discussione in ASUR sui piano assunzione per il periodo maggiodicembre 2012 . Dopo mille battaglie e dopo aver cercato di sensibilizzare tutti gli attori interessati, si fa per dire, alla questione della sopravvivenza di una buona sanità nel territorio fermano, la CISL FP attende l’esito delle decisioni dell’ASUR sul piano assunzione di personale, con apprensione ma anche con fiducia e speranza. La proposta inviata dalla Direzione di A.V. all’ASUR contiene il minimo indispensabile per sopravvivere, almeno fino a tutto il 2012 ed è rispettosa dei criteri economici dettati dalla Giunta Regionale. In caso di risposta negativa alla proposta o di tagli alle richieste presentate, non si potrà che mettere mano alla riduzione di servizi sanitari ai cittadini. I problemi maggiori di carenza di personale sono a carico delle figure sanitarie dell’assistenza: mancano molti infermieri ( almeno 22) ed OSS. Quest’ultimi sono veramente in forte carenza perchè anche se risultano eccedenti di numero rispetto all’attuale Dotazione Organica ormai vecchia e superata, sono assolutamente insufficienti per coprire i turni di servizio negli attuali reparti ospedalieri e residenziali. La carenza di OSS comporta una maggio lavoro per gli infermieri, assegnati a compiti non appropriati, e ad una minore assistenza dei bisogni primari dei pazienti. Purtroppo le carenze non riguardano solo infermieri ed OSS ma anche altre figure professionali sanitarie come Terapisti della Riabilitazione, Tecnici di Laboratorio, Educatori Professionali, Tecnici di Neurofisiopatologia ed altri. Come ben ricordate, la carenza di personale, aveva portato, poche settimane fa, la Direzione, ad assumere una decisione senza precedenti quale la soppressione di 5 posti letto della Psichiatria. Il tutto per fortuna è stato congelato ma senza le nuove assunzioni d’infermieri contenute nel piano inviato all’ASUR, tale riduzione si concretizzerà presto. Sono in forte rischio anche servizi riabilitativi del Dipartimento di Salute Mentale per la carenza di Educatori Professionali. Anche le normali procedure per l’espianto di organi, in mancanza di Tecnici di Neurofisiopatologia, potrebbero avere delle difficoltà ad essere effettuate. A tutto questo però dobbiamo sommare anche l’assoluta crisi nella quale si dibattono i servizi amministrativi, tecnico-manutentivi e della cucina. Qualora domani, l’ASUR assumesse l’ennesima decisione irresponsabile di non autorizzare le necessarie assunzioni, tutti questi servizi si avvierebbero verso una esternalizzazione privata, registrando una grande sconfitta del buon senso, della ricerca della qualità e della svendita di servizi pubblici. In queste settimane, i livelli istituzionali che si erano fatti carico di rappresentare le esigenze della sanità del territorio presso la Regione sono spariti dalla circolazione. Ci sono state delle eccezioni positive alla fuga generale, che non cito per non essere accusato di favorire qualche schieramento politico, ma sono state veramente delle eccezioni. Tutto il resto è stato solo silenzio. Ha colpito quello del Sindaco di Fermo che doveva guidare il Tavolo permanente sulla sanità ma che di permanente ha avuto poco e niente. Capisco le assonanze politiche con la Giunta Regionale ma in un momento in cui si discutono i piani di riorganizzazione delle singole Aree Vaste, presidiare e, quando possibile, anticipare le decisioni, diventa fondamentale e strategico. Il nulla invece. Addirittura, non vi è stata traccia scritta nemmeno dell’ultima ed ormai lontana riunione del Tavolopermanente. L’assessore provinciale Bondonno si era preso l’impegno di redigere una lettera da inviare all’Assessore Mezzolani che non è mai arrivata. Troppe chiacchere e pochi fatti, hanno fatto sprofondare negli anni la sanità fermana agli ultimi posti della classifica regionale. Non è un caso che ad oggi, l’unica Area Vasta che vanta posti letto da prendere sia quella di Fermo e che al capezzale del malato molti ora corrano ai ripari forse perché hanno capito che la mobilità passiva disastrosa registrata dal fermano negli ultimi 10 anni è stato un costo eccessivo per tutta la comunità regionale. Sono arrivati nuovi e validi professionisti che sicuramente invertiranno un po’ il trend, ma non basta. Mancano le strutture ed il personale per garantire loro di lavorare al meglio e non in condizioni di eterna emergenza e precarietà. Dunque, non si sprechi ulteriormente tempo e chi ha compiti istituzionali grazie al consenso ottenuto da questo territorio si svegli dal sonno e si attivi da domani nelle sedi deputate affinchè almeno il paino assunzione non venga minimamente decurtato. IL SEGRETARIO GENERALE Giuseppe Donati
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13/04/2012 Residenza Protetta Castellani: convocata un'assemblea pubblica
Gli esponenti di CGIL-CISL-UIL della zona di Fossombrone e i  rappresentanti delle loro categorie dei pensionati e del pubblico impiego si sono incontrati nella mattinata di giovedì 5 aprile per approfondire le questioni inerenti la residenza protetta  “G. Castellani”.Nel ribadire l’intenzione  di non voler concorrere ad alimentare polemiche sterili hanno deciso di non allinearsi ai modi del sindaco Pelagaggia che per stile ed argomenti si è mostrato irrispettoso verso gli interlocutori e soprattutto verso una realtà dei fatti facilmente documentabile.Data la delicatezza della situazione le organizzazioni sindacali hanno però deciso, per favorire un adeguato approfondimento delle questioni, di convocare un’Assemblea pubblica per la serata di Venerdì 27 aprile.In quell’occasione avranno modo di precisare la loro posizione in ordine alle soluzioni ipotizzate per l’ampliamento della struttura, le garanzie sulla qualità del servizio da erogare e le tutele per il personale coinvolto.Ribadendo l’assoluta mancanza di pregiudiziali sullo strumento del project financing, ribadiranno che la loro primaria preoccupazione è quella di evitare che si potenzi una struttura senza aver risolto gli attuali, numerosi e seri, problemi di assistenza e fruibilità degli spazi, riproponendo un assetto logistico chiaramente insoddisfacente.Al riguardo si faranno parti attive per approfondire le questioni di adeguatezza del servizio anche nel corso di una riunione in Area Vasta ASUR fissata per il prossimo 18 Aprile.
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10/04/2012 «Liste d'attesa infinite e poco personale»
E' un fortissimo grido d'allar­me sulla sanità quello lanciato da Cgil, Cisl, Uil, Nursind e Fsi. «La carenza della classe politica m marchigiana e le iniziative dell'Asur stanno compro­mettendo gravernen te la quali­tà della sanità pubblica a tutto vantaggio delle strutture priva- te».Perché i cittadini si rivolgo­no sempre più alla sanità priva­ta lo dimostrano i numeri, «Ci vogliono 7 mesi per una risonanza magnetica, 3 per una tac, 5 per l'Ect, 8 per le biopsie alla tiroide o alla mammella, 4 per un ecocardiogramma, 6 per una visita cardiologia, 6 per un test da sforzo. 10 per una visita urolo­gia, 7 per un Ect alla prostata, 8 mesi per un'elettromiografia; addirittura un anno per inter­venti in day surgery» dice Pao­lo Villa (Rsu Cisl).«La situazione sta precipi­tando» aggiunge Giorgio Ci­pollini (Cisl). «Gli utenti stan­no subendo le negative riper­cussioni dello svuotamento delle singole unità operative. A questo si aggiunga che non ci sono notizie del rinnovo dei 90 contratti di infermieri e 35 di socio sanitari che scadono il 30 giugno prossimo. Si rischia di paralizzare l'intero sistema sa­nitario che già sconta l'assenza di ben 18 primari nelle varie unità operative di Ascoli e San Ben ed etto».Riferendosi in particolare al Mazzoni Paolo Villa ha de­nunciato che «a pneumologia ci sono 3 medici che fanno 11 reperibilità a testa. Radiotera­pia, senza primario e medici, deve chiudere alle 14. In urolo­gia non c'è personale medico per far funzionare l'innovati­vo sistema Synergo (iperter­mia e chemioterapia per tumo­ri vescicali) donato dalla Fon­dazione Carisap, vanto del centro tumori di Milano e del­l'Università di Palermo. Per quanto riguarda gli infermieri siamo sotto gli standard mini­mi fissati dell'Asur. Eppure a giugno a medicina donne andranno via 9 infermieri su 12, 4 a cardiologia, 4 al pronto soccorso, 7 alla Rsa, E manca­to sangue Rh negativo al pron­to soccorso perché non c'è un coordinatore, si fanno in repar­to letti bis, ter, quater ed é fuori legge: due acceleratori donati a Radioterapia dalla Fondazio­ne Carisap sono fermi agli an­ni Novanta, mai adeguati, Tac e risonanza sono ancora a 16 scansioni invece che 256. E poi - conclude- c'è una legge regionale che farà chiudere il punto nascite di San Benedet­to e che il direttore Stroppa non può smentire solo a parole»,Sull'azienda ospedaliera Francesco Neroni (Cgil) affer­ma che «funziona come una stnittura privata che deve auto finanziarsi, con conseguenze a carico del territorio».«A preoccuparci è l’integra­zione fra Ascoli e San Benedet­to intesa come razionamento delle risorse, oltre ai soldi spesi con logica politica invece che per il bene del cittadino» con­cludono Roberto Fioravanti (Cgil), Mauro Martini (Uil), Tiziana Traini (Nursind) e Fausto Menzietti (Fsi).
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10/04/2012 Imu, esenti gli anziani a basso reddito
«Per gli anziani a basso reddi­to ci sarà l'esenzione dell'Imu sulla prima casa». E' l'annun­cio dato ieri mattina dal sinda­co Guido Castelli di fronte ai sindacati confederali dei pensionati(Cgil, Cisl eUil) presenti a palazzo Arengo per la firma del Protocollo d'intesa per un welfare di qualità. «L'esenzione –dice Castelli- riguarderà i «non ric­chi» e per questo stiamo predi­sponendo delle simulazioni per stabilire la fascia di reddito che beneficerà dell'esonero del­la tassa sulla prima casa che rappresenta una vera e propria patrimoniale. L'Imu non avrà nulla a che vedere con la vec­chia Ici visto che il gettito an­drà in gran parte allo Stato e fino ad oggi ancora non sappia­mo quale sarà la quota per il Comune. L'unica cosa certa è che dovremo ripianare qualco­sa come 3,5 milioni di curo tra i tagli fatti da Tremonti e Monti e la differenza di gettito pre­visto dall'Imu in base ai conti fatti dal governo e quelli che risultano a noi, Anche in que­sto caso la differenza è di 700.000 euro a nostro sfavore. Nonostante questo quadro vo­gliamo salvaguardare la prima casa e le fasce più deboli come gli anziani». Molto soddisfatti i rappresentanti dei sindacati che hanno ottenuto dal Comu­ne l'esenzione per gli anziani a basso reddito. «Si può prevede­re un'esenzione fino ad un red­dito pari a 3 volte la pensione minima», dicono i confedera­li. «Anche noi -dice Carlo Me­stichelli, segretario provincia­le dello Spi/Cgil- ci siamo resi conto delle difficoltà dei Co­muni e per questo chiediamo una lotta senza tregua all'eva­sione dei tributi in modo da salvaguardare i servizi socia­li». «Abbiamo fatto accordi con dieci amministrazioni-aggiunge Francesco Fabiani del­la U il/pensionati- e siamo con­sapevoli della recessione in at­to anche nel nostro territorio. Per questo chiediamo ai Co­muni di fare uno spettacolo in meno, ma di salvare la spesa per il sociale». «E' importante -dice Paola Federici della Cisl­che i Comuni gestiscano i servi­zi in forma associata per libera­re risorse da destinare alle fasce più deboli. I sindacati in modo unitario hanno fatto ac­cordi coni Comuni e con l'An­ci anche sulla questione dell'I­see». L'intesa siglata ieri preve­de. tra le altre cose, il manteni­mento delle attuali aliquote della Tanti e del costo dei servizi a domanda individuale (salvo l'adeguamento Istat) con la previsione di tariffe age­volate, fino alla gratuità, per particolari situazioni di disa­gio economico e sociale. Entro il 15 maggio, sarà aperto un confronto sui livelli di compar­tecipazione ai servizi sociali (rsa, asili nido, coline estive, mense e trasporti) utilizzando Io strumento dell'Isee lineare. ln sede di bilancio di previsio­ne, sarà valutata anche l'istitu­zione di un fondo per «svilup­pare iniziative a favore di lavo­ratori licenziati, in cassa inte­grazione o in m ob i l it à». «Stia­mo setacciando la spesa comu­nale -conclude Castelli- per ta­gliare sprechi e uscite super­flue. Ad esempio grazie ad un accordo con la Croce Rossa, che avrà a disposizione un loca­le alla casa albergo Ferrucci, risparmieremo ben 90.000 cu­ro per il servizio di guardiania e vigilanza, Anche sul fronte della cultura e degli spettacoli sarà un anno di sobrietà, Fare­mo il giusto per avere ritorni benefici nel campo culturale e del turismo senza compiere il passo più lungo della gamba. Con razionalità e programma­zione si riesce anche a spende­re meno».
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06/04/2012 Assemblea degli iscritti e simpatizzanti Fim della A. Merloni
COMUNICATO STAMPA Ieri pomeriggio 4 aprile,  presso il Politecnico di Fabriano si e' tenuta l'assemblea degli iscritti e simpatizzanti alla Fim della Antonio Merloni in amministrazione straordinaria. Alla riunione promossa dalla segreteria della Fim di Ancona hanno partecipato il segretario nazionale della Fim Anna Trovo', il segretario regionale CISLStefano Mastrovincenzoed il segretario della CISL di Ancona Guanito Morici.Nel corso della riunione è stata fatta una approfondita valutazione dello stato della procedura concorsuale avviata nell'ottobre 2008 e dei suoi effetti per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, le possibilità di reimpiego ed i crediti dei lavoratori.Le organizzazioni sindacali si sono  giá attivate nei confronti della procedura e del ministero per prorogare la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori merloni.L'assemblea considera l'accordo di programma uno strumento indispensabile da attivare rapidamente, per dare opportunità di lavoro e favorire insediamenti  produttivi nel territorio.In questo senso sollecita le Istituzioni locali e il ministero competente a completare la ridefinizione dell' accordo di programma finanziato ed attivarsi nella ricerca di investitori disposti ad intervenire nel territorio.L' assemblea sollecita infine l'attenzione del Governo nei confronti dei lavoratori Merloni che come gli "esodati" si troveranno in base alle nuove norme pensionistiche del decreto Salva Italia privi della possibilità di raggiungere il diritto al pensionamento, che avrebbero avuto con le norme preesistenti avendo di fatto già perso il loro lavoro.Su questi obiettivi i lavoratori parteciperanno alla manifestazione CGIL CISL UIL del 13 aprile e verranno definite ulteriori iniziative che mettano la vertenza Merloni al centro dell' attenzione pubblica.     Fabriano, 5 aprile 2012                                                                                                                                            Il Segretario Generale Fim Cisl Ancona                                                                                                Andrea Cocco
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01/04/2012 Residenza Protetta di Fossombrone: il disappunto dei sindacati
Le Organizzazione sindacali con un certo stupore e disappunto hanno visto pubblicato il bando per il “completamento e gestione di una residenza protetta sita nel Comune di Fossombrone”.Lo stupore è legato al fatto che a differenza di quanto concordato in data 12 Gennaio il bando è stato pubblicato senza onorare l’impegno di procedere ad un ulteriore confronto tra le parti.Il disappunto è dovuto alla sostanziale assenza nel documento degli aspetti di garanzia a tutela per lavoratori e utenti, proposti all’attenzione dell’Amministrazione da parte delle OO.SS.Tale “disinvoltura” è ai nostri occhi tanto più grave, in presenza delle evidenti criticità, in termini di assistenza e di fruibilità degli spazi, che caratterizzano l’attuale struttura.CGIL-CISL-UIL territoriali nei prossimi giorni decideranno quali iniziative intraprendere per sollecitare la modifica dell’attuale impostazione del problema della gestione, anche futura, della residenza protetta G. Castellani.
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30/03/2012 La riforma del lavoro in una prospettiva di crescita.
La Cisl delle Marche organizza un grande appuntamento lunedì 2 aprile alle ore 9.30 presso il Pala Indoor di Ancona. L'incontro si svolgerà alla presenza di Giorgio Santini, Segretario Generale Aggiunto della Cisl nazionale e vedrà la partecipazione di tutto il quadro dirigente per un approfondimento e un confronto sulla Riforma del Mercato del Lavoro. Il COMUNICATO STAMPA
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28/03/2012 Pian del Bruscolo liquida società partecipata. La Fisascat: così aumenteranno i costi
La Fisascat Cisl di Pesaro – Urbino, insieme alle Fp Cgil ,  chiede un confronto all’Unione Pian del Bruscolo per chiarire la situazione di Futuraservizi,  la società partecipata che conta circa 30 dipendenti  e gestisce la manutenzione e la pulizia degli immobili pubblici.“L’amministrazione  -  afferma la Fisascat  - ha recentemente deliberato di mettere a gara tutti i servizi che attualmente gestisce Futuraservizi per poi procedere alla  messa in liquidazione della società.  Questa decisione è stata assunta senza confrontarsi con i sindacati. Un incontro c’è stato, ma sono stati i lavoratori, evidentemente preoccupati per il loro futuro, a convocare un tavolo di confronto, se confronto si può chiamare”.Noi pensiamo che un’alternativa ci sia e che Futuraservizi si possa e si debba salvare. La normativa consente che si possa cedere una quota della società  a un socio privato al quale saranno affidati anche compiti operativi, con trasferimento di parte del personale che quindi non inciderebbe più sul computo del Patto di stabilità.I servizi continuerebbero ad essere affidati a Futuraservizi con salvaguardia dei livelli occupazionali  e offerta alla cittadinanza di servizi di qualità e a costi contenuti. Ci risulta che le prime  proiezioni fatte per possibili gare per gli attuali servizi comportino un sensibile aumento dei costi; quindi è singolare che l’Unione faccia dei passi indietro per la gestione associata dei servizi quando i conti dimostrano la convenienza di Futuraservizi.Chiediamo, quindi, un tavolo di confronto con i sindaci dell’Unione  per giungere a stilare un protocollo d’intesa contenente regole chiare a tutela e a salvaguardia dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori e garantire ai cittadini servizi di buona qualità e a costi contenuti.
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22/03/2012 Ircer Macerata, attacchi strumentali e vergognosi
In questi giorni l’Ircer di Macerata è al centro di polemiche relative alle rette e alla qualità dell’assistenza prestata agli anziani non autosufficienti. Non è nostra intenzione entrare nel merito delle vicende relative alla gestione del patrimonio immobiliare dell’ente, rispetto alle quali auspichiamo anzi che venga fatta chiarezza quanto prima, individuando ed imputando a tutti i livelli le relative responsabilità. Riteniamo però necessario intervenire su alcune questioni che vengono trattate in modo estremamente superficiale e strumentale, e per difendere un Ente che sta dando tanto alla città di Macerata.E’ ovvio che un obiettivo condiviso è quello di garantire servizi di qualità e rette sostenibili per gli anziani e per le loro famiglie. Al riguardo è necessario rilevare come negli ultimi 20 anni le rette dell’Ircer siano rimaste inalterate. Come tutte le altre strutture residenziali provinciali anche l’Ircer è convenzionata con l’Asur, che riconosce un rimborso per le prestazioni di assistenza infermieristica e socio sanitaria erogate agli ospiti non autosufficienti. I posti letto attualmente convenzionati sono 60, ma i non autosufficienti all’Ircer sono almeno 90. La retta di 1.640 €, alla quale è stato fatto un riferimento improprio, grava appunto su quanti di loro non rientrano nella convenzione.Ma quella dei costi non è che una delle due facce della medaglia. L’altra faccia è la qualità del servizio erogato, che nell’Ircer è superiore alla quasi totalità delle altre strutture residenziali provinciali, sia per quanto riguarda l’assistenza agli ospiti, sia relativamente alla tutela e alla valorizzazione del personale.  In primo luogo tutti i servizi sono gestiti dall’Ente in forma diretta, laddove altri gestori li appaltano alle cooperative sociali. Tutti i dipendenti sono assunti con contratto di lavoro subordinato e godono di trattamenti economici analoghi a quelli dei dipendenti del Comune. I lavoratori godono di una tutela sindacale piena ed effettiva, esercitata dalle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) appena rinnovate. Anche grazie all’impegno del sindacato nell’Ircer è stato avviato un percorso di riconoscimento di figure professionali qualificate (il cosiddetto super Oss) che in altre strutture non vengono neanche considerate.Da 20 anni agli ospiti di Villa Cozza viene garantita l’assistenza infermieristica nelle 24 ore. Questo non accade in nessun’altra struttura provinciale. Viene anche erogata un’assistenza specifica - sia residenziale che diurna - per i malati di Alzheimer, a disposizione dei quali ci sono servizi innovativi come il “percorso sensoriale”. L’Ircer collabora su progetti specifici con il Comune di Macerata e con l’Ambito sociale n. 15, ed è una struttura “aperta al territorio”. Basti pensare alle iniziative che nel periodo estivo si svolgono nel parco di Villa Cozza e alla presenza di associazioni di volontariato - come l’Anteas - che vi collaborano con attività di vario tipo – come il Servizio Informanziani - svolte anche a favore degli anziani fragili che non risiedono nella struttura.Questi sono i risultati dell’impegno e della passione di tutti coloro che, come la Funzione pubblica e la Federazione dei pensionati della Cisl, negli ultimi 20 hanno creduto nell’Ircer, lavorando per renderla un vero e proprio punto di riferimento per la città di Macerata. La scelta di trasformare l’ente in un’Azienda pubblica di servizi alla persona, fortemente voluta dal sindacato, andava proprio nella direzione di uno sviluppo della sua attività, che potenzialmente può ora essere estesa alla gestione di altri servizi sociali, anche coinvolgendo gli altri comuni dell’Ambito sociale 15.Per tutte queste ragioni non possiamo assolutamente accettare che l’Ircer venga demolita con attacchi vergognosi e scorretti al limite dello sciacallaggio, portati avanti da soggetti che sembrano voler equiparare Villa Cozza ad una specie di “cronicario” dove gli anziani vengono abbandonati e dimenticati. E’ sconcertante però che ad intervenire in difesa dell’Ircer sia solo il sindacato, o meglio “un solo” sindacato. Ci saremmo aspettati almeno una presa di posizione da parte delle istituzioni che rappresentano la struttura, prime tra tutti il Consiglio di amministrazione e l’Amministrazione comunale di Macerata, rinchiusi invece in un inspiegabile, assordante silenzio.Vogliamo infine ricordare che il sindacato è impegnato da anni in un percorso per ridurre le rette delle residenze protette salvaguardando la qualità dei servizi. La questione è stata oggetto di un accordo regionale del 2010, sulla cui corretta applicazione stiamo svolgendo un’attività di monitoraggio sul territorio. Siamo convinti che per realizzare questo risultato sia necessario un maggiore coinvolgimento del servizio sanitario, che per ogni posto letto di residenza protetta convenzionato corrisponde ai gestori delle strutture solo 33 € al giorno. Un valore del tutto inadeguato al costo reale degli ospiti non autosufficienti. Che non hanno bisogno di polemiche inutili e strumentali, ma di un impegno serio e concreto in loro favore.Dino Ottaviani - Segretario generale Fnp Cisl MacerataLaura Raccosta - Segretario Fp Cisl Marche
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21/03/2012 Un accordo importante alla Sabelli di Ascoli
COMUNICATO STAMPA SIGLATO ACCORDO INTEGRATIVO SABELLI spa  L'azienda Sabelli SpA, dopo un lungo ma proficuo confronto, ha sottoscritto il 21 marzo 2012 con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative del territorio provinciale un contratto integrativo di secondo livello, ratificato in azienda dall'Assemblea dei lavoratori il 28 marzo 2012. Nel corso della trattativa Sabelli spa è stata rappresentata dall’amministratore delegato Simone Mariani, Vice presidente nazionale Giovani imprenditori di Confindustria e dall’amministratore delegato Angelo Davide Galeati, presidente della sezione alimentare di Confindustria Ascoli.Le organizzazioni sindacali nelle persone di Stelio Bartolomei per FLAI-CGIL, Gabriele Monaldi per FAI-CISL, e Eugenio Zallocco per UILA-UIL.L'accordo che ha durata triennale prevede una serie articolata di elementi di carattere economico e strategico. In sintesi: la stabilizzazione di almeno 15 unità aziendali nel corso del 2012, attraverso l'assunzione a tempo indeterminato di 15 dipendenti; sono previsti a favore dei lavoratori incentivi economici di carattere variabile, premi di risultato, volti a favorire il miglioramento continuo dei processi produttivi e una maggiore produttività aziendale. La Direzione aziendale istituisce un buono pasto giornaliero per i lavoratori, una convenzione per acquisti di prodotti alimentari a condizioni molto vantaggiose, si impegna in un piano strutturato di formazione per operai ed impiegati e mette inoltre a disposizione con cadenza annuale n. 3 borse di studio del valore di € 1.000,00 cadauna, da assegnare ai figli dei propri collaboratori, riconosciute per merito scolastico.“Crediamo di aver siglato un accordo importante per garantire sviluppo ed occupazione nei prossimi anni – afferma Mariani- Nonostante il calo dei consumi evidenziato dai dati nazionali intendiamo continuare ad investire in questo territorio, impegnandoci per mantenere la coesione sociale tra azienda e collaboratori tutti”.Bartolomei ha così commentato: “in un contesto di grave congiuntura economica,  la stabilizzazione di n. 15 unità a tempo indeterminato presso l'azienda Sabelli è un segnale estremamente positivo per il nostro territorio”. Monaldi aggiunge: “ i sindacati fanno un plauso all'azienda per aver istituito un sistema avanzato di relazioni sindacali e per aver investito fortemente sulla forza lavoro” e Zallocco conclude: “questo accordo testimonia la volontà di andare incontro alle esigenze di competitività dell'azienda, attraverso una maggiore flessibilità e produttività ma al tempo stesso riconosce l’importanza della crescita professionale dei collaboratori”.
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21/03/2012 Marche Day: «Chiediamo l'intervento del Governo»
Comunicato   Stampa Con una  delegazione proveniente dai vari territori  della regione, la Cisl Marche  partecipa a Roma di fronte a Montecitorio al Marche Day,   insieme agli amministratori locali, agli  imprenditori e ai cittadini marchigiani per dare forza alle richieste di intervento di solidarietà del Governo per il recupero delle risorse erogate dopo l'alluvione del 2011 e l'emergenza neve del mese scorso.«La nostra presenza è sicuramente  per  dare un sostegno  ad una comunità operosa e laboriosa, come quella marchigiana, ma che non può fare a meno della doverosa solidarietà del Governo centrale» - afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche – «Accogliamo con soddisfazione la scelta della Regione Marche, approvata ieri dal Consiglio, di eliminare  dal 1° Aprile  l’accise di 5 centesimi sulla benzina, ma ciò rende ancor più necessario l’intervento nazionale».Ufficio Stampa Cisl MarcheAncona 21 Marzo 2012
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19/03/2012 Crisi dell'edilizia. Urgono risposte chiare.
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE Comunicato Stampa Imprese, sindacati, professionisti del settore hanno dato vita all’attesa manifestazione regionale. Sotto accusa Banche e Patto di stabilità. Il tempo è scaduto servono,  le istituzioni elaborino proposte per rilanciare un comparto in ginocchio. Previsto un tavolo specifico della Regione per affrontare i nodi principali.Bandiere al vento questa mattina davanti alla Regione Marche. Erano quelle dei sindacati di categoria  dei lavoratori dell’edilizia, di Confartigianato, della CNA, dell’Ance che insieme ai professionisti tecnici si sono mobilitati per denunciare la gravissima situazione del comparto.Alcune centinaia di persone hanno gremito lo spazio davanti alla scalinata di Via Gentile Da Fabriano dove si sono succeduti gli interventi dei rappresentanti della varie categorie. Il grido di dolore è stato comune: così non si può più andare avanti, l’edilizia marchigiana è in ginocchio, anzi a terra. “Da anni – ha esordito Massimo Ubadi per l’Ance Marche – denunciamo la perdita di fatturato e di posti di lavoro di un settore composto in gran parte da piccole imprese. Ora la situazione è insostenibile. Ogni istituzione scarica le responsabilità sulle altre, le grandi banche ci hanno abbandonato. Il quadro è ormai gravissimo, servono risposte certe e ognuno deve farsi carico di un contesto così precario ”. Dunque urgono risposte chiare da Regione e Governo visto che, come ha denunciato Bruno Crescimberi della Confartigianato Marche che è intervento per la categoria “la Regione non riesce ad emanare direttive semplici, chiare. Ci si perde in normative complesse”. Crescimbeni ha denunciato l’esito deludente del Piano Casa che ha portato a solo “duemila interventi, mentre in Veneto sono stati ben quarantamila”. Massimo Giacchetti segretario della Filca Cisl Marche, a nome di tutti e tre le sigle sindacali ha ricordato come l’edilizia valga il 15% del Pil marchigiano. “Oggi diamo la voce anche ai lavoratori che hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione”. Anche il rappresentante sindacale ha chiamato in causa le banche che “non fanno credito alle imprese” e denunciato il mancato accordo tra istituti di credito e Regione. Sul banco degli imputati le gare al massimo ribasso: “Sono un capestro. Danneggiano lavoratori e aziende, danno spazio all’illegalità, al lavoro nero, alla concorrenza sleale”. Invece ci vogliono “più legalità, più giustizia sociale”. In tutti gli interventi è stato puntato l’indice contro il Patto di stabilità. Lo ha fatto anche Patrizia Angeli, Vicepresidente della Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, che ha chiuso la manifestazione parlando anche a nome di architetti, geologi e geometri. “Ci sono Comuni virtuosi che a causa del Patto non possono attivare appalti perché hanno le mani legate. Noi come professionisti siamo il primo soggetto della filiera perché elaboriamo i progetti. Spesso non ci vengono pagate parcelle anche da mille euro a causa del vincolo di stabilità. Non siamo nemici della pubblica amministrazione ma chiediamo collaborazione”. Anche perché di cose da fare per rilanciare l’edilizia ce ne sarebbero: “Intervenire sul dissesto idrogeologico, rimettere in sicurezza il nostro patrimonio edilizio, in particolare le scuole. E puntare sulla green economy”. A conclusione della manifestazione una delegazione della varie categorie è stata ricevuta dagli Assessori Antonio Canzian Sara Giannini Marco Lucchetti Luigi Viventi. Erano presenti i parlamentari marchigiani Mario Cavallaro, Carlo Ciccioli, Salvatore Piscitelli, Massimo Vannucci.Alla fine la Regione si è impegnata ad affrontare nel già istituito “Tavolo con le banche” la crisi dell’edilizia e per il 20 aprile è stato programmato un incontro specifico sulla delicata questione degli appalti. La testimonianza di Simoni Nello - Operaio della ditta Ottavi Prefabbricati di Ascoli Piceno Scarica l'intervento di Massimo Giacchetti, Segretario Generale FILCA CISL MARCHE.La Rassegna Stampa
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16/03/2012 Ferretti, nuove prospettive
L’8 marzo si è tenuto un incontro con la delegazione Aziendale del  Gruppo Ferretti  per il rinnovo del contratto collettivo aziendale,  in apertura l’amministratore delegato dott. Galeone ha dato informazioni rispetto allo stato di avanzamento della procedura di ristrutturazione del debito accumulato negli anni da una gestione aziendale molto discutibile e che ha rischiato di fare fallire l’azienda.L’Amministratore Delegato ha confermato informazioni che “tra gli addetti ai lavori” erano già trapelate: il 29 febbraio 2012 si è ratificata con una firma l’intesa tra gli acquirenti  (il gruppo cinese Shantui) e chi deteneva la maggioranza del debito. Nel frattempo, così come concordato si sono sbloccate le prime risorse economiche (20 ml di euro) per l’avvio di una gestione più regolare del processo produttivo e più in generale per la gestione dell’azienda.Ovviamente questa situazione di difficoltà protrattasi per responsabilità degli azionisti creditori, ha pregiudicato l’anno nautico, rendendo impossibile la realizzazione del BUDGET preventivato (circa 500 mln), a questa nota negativa però si affianca un risultato soddisfacente: per l’andamento della fiera di Miami ed in generale un apprezzamento del prodotto FERRETTI con un portafoglio ordini di circa 600 ml comprese barche da consegnare nel 2013.In merito alla trattativa per il rinnovo del contratto aziendale, il confronto si è sviluppato sulla base di un testo redatto dall’azienda e relativo ai  diritti d’informazione, gli orari di lavoro, i diritti della persona (malattia, permessi, ecc…), l’inquadramento professionale…….  Da parte dei Sindacati sono state segnalate proposte di modifica su punti che l’azienda si è riservata di riformulare per il prossimo incontro. Il confronto ha, infatti, incontrato notevoli difficoltà nel momento in cui si è approfondita la materia relativa ai riconoscimenti economici: premi congelati, premio di produttività, d’anzianità, mensilità o premio feriale.
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09/03/2012 Elezioni Rsu: precisazioni sui numeri distorti apparsi sulla stampa
I NUMERI DISTORTI DELLA FP CGIL .LA CISL E’ IL PRIMO SINDACATO DELLA SANITA’, DEI MAGGIORI ENTI LOCALI  E DELLA REGIONE. Leggiamo sulla stampa che la FP CGIL sarebbe il primo sindacato nelle ex zone territoriali di Jesi; Senigallia e Fabriano. Ci teniamo a precisare che le ex zone non esistono più come soggetto giuridico e la RSU eletta è unica di Area Vasta. I risultati della votazione sono pubblici e sono pubblicati da stamattina all’albo pretorio informatico dell’ASUR: con 632 voti la CISL FP è il primo sindacato dell’Area Vasta 2.A seguire la FP CGIL  con 613 voti, il Nursind con 359, la FSI con 310 la UIL FPL con 293 e l’ALI con 98. La vittoria all’AREA VASTA si accompagna all’affermazione all’Azienda ospedaliero –universitaria Ospedali Riuniti di Ancona dove la CISL FP  con 621 voti si conferma il primo sindacato seguito da Nursind (395), CGIL (230), UIL (225) e FSI (211) e all’INRCA dove la CISL è il sindacato più forte sia a livello locale che nazionale. Un ruolo che ci riempie di soddisfazione, ma anche di responsabilità per i difficili passaggi che questo settore dovrà affrontare nelle prossime settimane. Anche nelle maggiori Autonomie Locali la CISL vince come ai comuni di ANCONA dove si afferma con 255 voti sulla CGIL ferma a 240,a  FALCONARA, OSIMO e LORETO.Con 161 voti la CISL FP vince alla Provincia di Ancona contro i 115 voti della CGIL. Vittoria infine molto ampia alla REGIONE, sia in Giunta dove con 88 voti la CISL supera la CGIL (56) che in Consiglio dove la CISL raccoglie ben 397 voti contro i 218 della CGIL. Questi sono i numeri veri. Un ringraziamento  dalla CISL FP di Ancona a tutti i lavoratori che hanno reso possibile questo momento di democrazia: gli elettori, i candidati, gli scrutatori i componenti delle commissioni elettorale. Ancona, 09.03.2012                                                             CISL FP Ancona                                                                                                         CISL FP Marche
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09/03/2012 Elezioni RSU, i primi risultati
Si sono chiuse le operazioni di voto delle RSU nella Scuola, nel Pubblico Impiego  e nella Università della nostra Provincia. La partecipazione al voto è stata più che buona dimostrando l’interesse dei lavoratori nei confronti delle rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro.Non sono ancora noti tutti i risultati definitivi ma il primo dato evidente è il grande successo delle liste dei sindacati confederali che evita la frammentazione della rappresentanza a tutto vantaggio dei lavoratori.In particolare le liste CISL raccolgono ottimi risultati sia nella Scuola che nell’Università  con oltre il 40% dei voti. Bene anche le liste CISL del Pubblico Impiego con situazioni più variegate nel territorio e nelle diverse articolazioni del comparto con punte di eccellenza nella Sanità e confermandosi in assoluto il primo sindacato nel Parastato.Il Segretario Terr.le(Claudio Bruscoli)
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09/03/2012 Elezioni RSU: la FP Cisl di Ancona ringrazia
LA CISL PRIMO SINDACATO NELLE STRUTTURE DELLA SANITA’ E NELLE MAGGIORI AUTONOMIE LOCALI. Con 632 voti la CISL FP è il primo sindacato dell’Area Vasta 2.A seguire la FP CGIL  con 613 voti, il Nursind con 359, la FSI con 310 la UIL FPL con 293 e l’ALI con 98. Non era mai successo , infatti i dati aggregati delle 4 ex zone che compongono l’area vasta 2 (Ancona, Jesi , Senigallia e Fabriano) fino ad oggi non avevano mai visto prevalere la CISL. La vittoria all’AREA VASTA si accompagna all’affermazione all’Azienda ospedaliero –universitaria Ospedali Riuniti di Ancona dove la CISL FP  con 621 si conferma il primo sindacato e all’INRCA dove la CISL è il sindacato più forte sia a livello locale che nazionale. Un ruolo che ci riempie di soddisfazione, ma anche di responsabilità per i difficili passaggi che questo settore dovrà affrontare nelle prossime settimane. Anche nelle maggiori Autonomie Locali la CISL vince come ai comuni di ANCONA, FALCONARA, OSIMO e LORETO. Con 161 voti la CISL FP vince alla Provincia di Ancona. Vittoria inoltra alla REGIONE, sia in Giunta che in Consiglio. Un ringraziamento  dalla CISL FP di Ancona a tutti i lavoratori che hanno reso possibile questo momento di democrazia: gli elettori, i candidati, gli scrutatori i componenti delle commissioni elettorale. Ancona, 08.03.2012                                                                        CISL FP Ancona
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08/03/2012 Elezioni RSU 2012. La Cisl primo sindacato nel Pubblico Impiego.
COMUNICATO STAMPA Risultati elezioni RSU pubblico impiego e scuola Non è ancora stato completato lo scrutinio  dei dati nelle centinaia di enti pubblici e istituti scolastici  nei quali in questi giorni  si è votato per le elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie. Luca Talevi, segretario regionale Fp Cisl, esprime soddisfazione nel commentare i risultati già disponibili: “La Cisl si conferma  primo sindacato in alcuni tra i  più importanti enti della regione,  a partire dalla Giunta regionale, il Consiglio regionale, la Provincia di Ancona, il Comune di Ancona, gli Ospedali  Riuniti di Torrette, l’Inrca."Anche dalla  Cisl Scuola  giunge apprezzamento per il consenso  ricevuto dal personale docente e non docente delle scuole  marchigiane di ogni ordine e grado. A spoglio ancora in corso, la segretaria regionale Anna Bartolini afferma che “ Il voto consolida la Cisl, il  sindacato  della contrattazione, le sue proposte e i  risultati tangibili ottenuti  nonostante un contesto di diffuso e acuto disagio nel mondo  della scuola. Continueremo  il nostro impegno  per una scuola pubblica  di qualità  e per la valorizzazione delle  professionalità degli operatori della scuola” Stefano Mastrovincenzo, Segretario della Cisl Marche sottolinea che "oltre al buon risultato della Cisl, è da valorizzare  la grande prova di democrazia, con una partecipazione al voto che nelle Marche è stata superiore al  70%,  dato molto positivo se si considera la situazione complessa e difficile che da alcuni anni vive il lavoro pubblico, con il blocco della contrattazione e del turn over “. Ufficio stampa   Cisl MarcheAncona 8 marzo 2012 GIUNTA REGIONALE88  CISL 56  CGIL 15  UILCONSIGLIO REGIONALE397  CISL 218  CGIL 208  UILOSPEDALI RIUNITI TORRETTE621  CISL 395  NURSIND 230  CGIL 225  UIL 211  FSICOMUNE ANCONA255 CISL 240 CGIL 77   UILPROVINCIA ANCONA161  CISL 115  CGIL 114  UIL 25    CSA 20    DICCAPINRCA106  CISL 43   CGIL 35   NURSIND 10   UIL 1     USB
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01/03/2012 Assemblee dei lavoratori A. Merloni
Segreteria Provinciale di Ancona Comunicato Stampa  Martedì 6 marzo FIM FIOM UILM hanno convocato le assemblee dei lavoratori della Antonio Merloni in amministrazione straordinaria che non sono stati assunti dalla JP Industries. Le assemblee, che si svolgeranno presso la mensa dello stabilimento di Gaifana dalle 11 alle 12 e presso la mensa dello stabilimento di Maragone dalle 15 alle 16, saranno l' occasione per fare chiarezza e dare informazioni ali lavoratori sullo stato della amministrazione straordinaria, sugli ammortizzatori sociali ad essa collegati, sulle trattative in corso per la cessione degli assets residui, sull' accordo di programma che coinvolge le Regioni Marche e Umbria e il Ministero dello Sviluppo Economico. Anna Trovo' ed Andrea Cocco rispettivamente della Fim Cisl Nazionale e  Provinciale ritengono importante tornare ad illustrare, rammentare e precisare gli atti compiuti e le scelte fatte dalle Organizzazioni sindacali per tutelare i lavoratori in relazione alla procedura concorsuale in essere da ottobre del 2008. Ciò in riferimento sia al recupero dei crediti dei lavoratori sia  alla richiesta e  concessione della cassa integrazione sia nella relazione con gli Organi della procedura e con le Istituzioni per la ricerca di opportunità di lavoro sul territorio. L'assemblea sindacale di martedì prossimo sarà, come lo sono state tutte le altre assemblee organizzate da FIM FIOM UILM in questi anni,  un momento importante di informazione e di discussione a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori della Merloni in Amministrazione Straordinaria. 1 marzo 2012
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01/03/2012 Sanità, i tagli al personale massacrano i servizi
Il 30 aprile prossimo scadrà il termine previsto dal Piano socio sanitario regionale per approvare i Piani strategici aziendali, strumenti che, per ogni singola Area Vasta, tradurranno in scelte operative concrete le indicazioni generali del Piano regionale. Tra le tante questioni che i piani dovranno affrontare ne segnaliamo due, particolarmente delicate. La  riduzione dei posti letto ospedalieri per pazienti “acuti” (377 in tutta la Regione), che verranno riconvertiti in posti letto di  riabilitazione e lungodegenza, e il nuovo modello di organizzazione che l’attività ospedaliera delle Aziende dovrà assumere e che prevede reparti non più differenziati per singole discipline specialistiche ma organizzati secondo l’intensità delle cure. Il piano regionale prevede che questa “rivoluzione” debba avvenire in modo graduale e previo confronto con le rappresentanze sindacali. Nel frattempo però la riorganizzazione è già partita all’insegna del taglio del personale, che il Piano regionale prevede debba essere ridotto del 30% rispetto all’anno scorso. Questa prospettiva, già di per se molto pesante, è aggravata dalle scelte del Direttore generale delll’Asur, che incalzato sui tempi della riorganizzazione dal Dipartimento regionale guidato dal Dott. Ruta, sta “massacrando” le Aree Vaste. Vengono imposti dall’alto tagli ulteriori attraverso la strategia del “turn over zero”, cioè non sostituendo i dipendenti che vanno in pensione, rinviando le assunzioni previste e precarizzando i rapporti di lavoro. Ritorna in altre parole l’annoso problema del rapporto tra Asur e Regione, le cui lotte di potere mettono questa volta a rischio la sopravvivenza stessa del sistema sanitario. I reparti e i servizi infatti vengono razionati non per scelte organizzative concordate ed inserite in un piano armonico di riorganizzazione generale, ma solo perché la carenza di personale è tale da rendere impossibile il loro normale funzionamento. Da mesi la Cisl ha denunciato in tutte le sedi istituzionali la difficile situazione degli operatori della sanità, costretti a confrontarsi ogni giorno con una carenza cronica di personale che genera disagio per l’utenza nelle corsie, nei Pronti Soccorsi e nei Servizi e nel territorio. Lavoratori costretti a sobbarcarsi pesanti carichi di lavoro e turni di gran lunga superiori a quanto previsto dalle norme contrattuali e di conseguenza  a non poter fruire di riposi compensativi e ferie per un adeguato recupero psico-fisico (più di centomila le ore maturate “a credito” dal personale nella ex Zona 9 di Macerata nel dicembre scorso) con conseguente aumento del rischio di errori. Il piano prevede inoltre che la riduzione dei posti letto ospedalieri debba coinvolgere in eguale  misura le strutture pubbliche e quelle private. La realtà è molto diversa. Ad esempio dei 12 punti nascita pubblici nelle Marche solo quello dell’Ospedale di Recanati sarà chiuso, mentre scandalosamente sembrano destinati a sopravvivere punti privati che hanno registrato nascite in numero inferiore del “S. Lucia”. Il riferimento è a Villa Igea la cui chiusura, secondo affermazioni che insultano la nostra intelligenza, intaserebbe l’Ospedale pediatrico “Salesi” di Ancona. E’ una situazione grave e scandalosa, che la Cisl non è assolutamente disposta a tollerare. Pur consapevoli che la sanità marchigiana vada razionalizzata, non possiamo accettare che la riorganizzazione venga imposta dall’alto sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini utenti dei servizi. Regione Marche ed Asur devono cambiare subito rotta, fare chiarezza ed impostare con urgenza un confronto vero e trasparente con il sindacato, che non assisterà con le mani in mano al disfacimento del sistema sanitario pubblico.
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28/02/2012 Commercio. Presidio contro le liberalizzazioni degli orari.
FILCAMS CGIL         FISASCAT CISL      UIL UILTCUS Segreterie regionali Marche COMMERCIO: CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE, PRESIDIO SINDACATI IL 28  FEBBRAIO PRESSO LA SALA DEL CONSIGLIO REGIONALE Contro la liberalizzazione delle aperture festive, i sindacati scendono in campo. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Uiltcus Marche organizzano per martedì 28 febbraio un presidio presso la sala del Consiglio regionale. Il sit-in è in programma per le ore 11 e successivamente una delegazione sarà ricevuta dal presidente del Consiglio, dall’assessore regionale al Commercio e dai capi dei gruppi consiliari.Secondo i sindacati, l’articolo 31 del decreto Salva Italia che ha disposto la liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicale dei negozi, contrasta con l’articolo 117 della Costituzione. Quest’ultimo attribuisce alle Regioni la potestà legislativa sul commercio. In tal senso, la Regione, per i sindacati, dovrebbe sollevare una questione di legittimità costituzionale ricorrendo alla Corte Costituzionale come hanno fatto altre Regioni d’Italia.CGIL - CISL - UIL MARCHE con una letttera a firma dei Segretari Generali, Ghiselli, Mastrovincenzo e Fioretti, invitano il Presidente Spacca a prendere in considerazione un possibile ricorso in Corte Costituzionale anche al fine di convincere il Governo ad abrogare il provvedimento di legge, inserito all'interno del decreto "salva Italia", che liberalizza gli orari commerciali.  Clicca qui per Lettera Cgil-Cisl-Uil al Presidente SpaccaLa RASSEGNA STAMPA: C.Adriatico Marche 29_02_12 , Messaggero Marche 29_02_12Clicca qui per TG3 MARCHE con il servizio andato in onda il 28_02_12 ore 14.00
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23/02/2012 Le donne delle Marche incontrano i Prefetti.
CGIL CISL UIL  Marche Segreterie Regionali LE DONNE DELLE MARCHE INCONTRANO I PREFETTI PER UNA LEGGE CONTRO LE DIMISSIONI IN BIANCO Alcune autorevoli donne di diversa formazione e cultura politica hanno lanciato un appello per chiedere al Governo ed in particolare al Ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità, Elsa Fornero, una legge contro la diffusa e vergognosa pratica delle dimissioni “in bianco” fatte firmare al momento dell’assunzione ma senza data: una pratica che colpisce soprattutto le giovani donne ma non solo.Hanno subito aderito all’appello 188 donne del sindacato, del mondo dell’informazione, della cultura, della politica, delle istituzioni e della società civile: “188 donne per la legge 188” (dal numero della Legge del 2007 contro le dimissioni in bianco, approvata da un ampio arco di forze politiche, ma poi abrogata dal Governo Berlusconi a pochi mesi dall’entrata in vigore).Riteniamo importante e urgente sostenere l’iniziativa volta alla reintroduzione di una norma di civiltà e di tutela del valore del lavoro, della dignità e dei diritti delle persone e delle imprese che rispettano le regole. Pertanto abbiamo raccolto la sollecitazione delle promotrici dell’appello a promuovere iniziative di sostegno e sensibilizzazione.In particolare, nella giornata di domani 23 febbraio, nelle Marche delegazioni di donne dei sindacati, partiti, associazioni, comitati Senonoraquando incontreranno tutti i Prefetti per consegnare loro una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, alla Ministra del Lavoro, ai Presidenti di Camera e Senato e alle Deputate e Senatrici di tutti i Gruppi Parlamentari, con la quale viene richiesto un intervento legislativo urgente ed efficace contro il fenomeno delle dimissioni in bianco.Gli incontri con i Prefetti marchigiani sono previsti per domani nei seguenti orari: ANCONA, incontro con il Prefetto, ore 12,30; ASCOLI PICENO, incontro con il Prefetto, ore 17,00 MACERATA, incontro con il Prefetto, ore 10,30; FERMO, incontro con il Prefetto, ore 16,30; PESARO URBINO, incontro con il Prefetto, ore 11,30 Ringraziamo sin d’ora tutti i Prefetti marchigiani per la loro disponibilità e attenzione al tema.Ancona, 22 febbraio 2012 CGIL-CISL-UIL MarcheSCARICA Il VOLANTINO e L'APPELLO
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21/02/2012 Finanziamenti a imprese con validi progetti
Sulla situazione del distretto produttivo pesarese  e  la scarsa propensione al credito che le banche forniscono alle aziende Sauro Rossi - Segretario della Cisl di Pesaro - Urbino - afferma che ci vuole più equilibrio. “ Le banche devono tornare a fare le banche, cioè elargire credito, quello per cui sono nate. In realtà fanno tante operazioni finanziarie. In questo senso ci vuole più equilibrio.” Riguardo alle imprese  però serve un salto di qualità, occorrono progetti seri e investimenti che guardano l’innovazione continua Rossi “ non vanno finanziate le imprese decotte, può essere un ragionamento giusto, ma molto spesso vediamo progetti seri che non vengono presi in considerazione e questo non è accettabile. Quello che è certo è che il nostro sistema ha imprese sottocapitalizzate  e la crisi ha accentuato questo aspetto. Alle banche non chiediamo di fare gli avventurieri e accaparrarsi rischi inutili, ma in questo momento occorre fare distingui per traguardare la crisi.  Se un’azienda chiede un prestito per ripristinare un capannone caduto sotto la neve è bene valutare se ha un progetto serio alle spalle, altrimenti si rischia di compromettere il sistema.”
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16/02/2012 Adiconsum denuncia: pale e catene da neve, speculazioni sui prezzi
La descrivono come la nevicata del millennio, in intensità pare abbia superato quella del 1929. Si fanno confronti anche con quella del 1956, ritenuta addirittura più modesta.Una cosa è però certa, la speculazione sui prezzi di alcuni prodotti caratteristici è  andata di pari passo.Lo segnala Adiconsum di Pesaro, l’associazione per la tutela dei consumatori aderente alla Cisl.“Parliamo, afferma il coordinatore provinciale Claudio Blasi,  del rapido salire del prezzo delle catene da neve e delle pale, oltremodo ingiustificato poiché già nei magazzini dei rivenditori.Abbiamo constatato un aumento del 100% per le catene da neve e per le pale che oscillano da un minimo di 13 Euro, fino a 50 Euro a Fossombrone. A Pesaro, zona pantano, si acquistavano a 25 Euro. Parliamo ovviamente degli stessi tipi e marca di pale.Adiconsum chiede alle autorità competenti di intervenire con tempestività, poiché non è giusto che nel nostro Paese si approfitti di qualsiasi evento per rapinare la povera gente. Le autorità preposte hanno il dovere, conoscendo la situazione, di agire con fermezza”.
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10/02/2012 Residenze protette: Regione Marche latitante.
I pensionati di Cgil Cisl e Uil delle Marche annunciano azioni di mobilitazione al perdurare di un comportante "latitante" da parte della Regione Marche sulla verifica dell'attuazione dell'accordo sulle residenze protette. COMUNICATO STAMPA Le segreterie regionali del sindacato dei pensionati Spi Cgil, Fnp  Cisl, Uilp Uil,  nell’incontro unitario odierno, denunciano il perdurare di un comportamento  “latitante”    della Regione Marche in  merito alla verifica dell’andamento dell’ attuazione dell’accordo “Percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla norma vigente. Anni 2010- 2013”, che prevede  un aumento dell’assistenza sanitaria a favore dei non autosufficienti  ricoverati nelle residenze protette della  regione e il relativo scorporo del costo sanitario dalla retta.Ad un mese dalla richiesta di un ulteriore incontro del Tavolo di monitoraggio regionale, previsto dall’accordo stesso siglato il 2 agosto del 2010, per verificare lo stato di attuazione delle convenzioni  firmate tra gli enti gestori delle residenze protette e le articolazioni territoriali dell’Asur i sindacati dei pensionati stanno ancora aspettando.A fronte delle continue segnalazioni  di comportamenti difformi da parte delle residenze protette nei confronti degli anziani ricoverati e delle loro famiglie, in particolare rispetto  alla rimodulazione della retta a loro carico,  e delle non risposte del  Direttore del Dipartimento per la salute e per i servizi sociali della Regione Marche e del Direttore generale dell’Asur, le Segreterie Regionali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil  annunciano, nel perdurare della situazione, azioni di mobilitazione per sollecitare la Regione Marche ad assumere  un atteggiamento responsabile affinché non ci siano  non autosufficienti  ricoverati nelle residenze di serie A e  di serie B ma che tutti abbiano salvaguardati i loro diritti di assistenza e di equità di compartecipazione.Ancona 10 Febbraio 2012
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06/02/2012 Forze Armate a pagamento. Norma incomprensibile.
CISL MARCHE DICHIARAZIONE STAMPA Comprensibile che la Regione Marche scelga di non dichiarare lo stato di emergenza, visto che con le nuove norme ciò si scaricherebbe sui cittadini marchigiani, come è accaduto per l’alluvione dello scorso anno. Esprimo apprezzamento per la delibera della Giunta regionale che stanzia un milione di euro per integrare del 10% le indennità dei cassaintegrati marchigiani che si presenteranno ai Comuni per partecipare agli interventi di soccorso delle persone in difficoltà per l’emergenza neve.Mi auguro che i Comuni riescano a coinvolgere nella rimozione di ghiaccio e neve anche lavoratori disoccupati, mettendo in gioco risorse proprie, sia pur esigue.Lascia invece stupiti la notizia che per avere l’intervento dell’Esercito le amministrazioni comunali debbano pagare. Se ciò è previsto da una norma, si tratta di una norma incomprensibile: in casi di emergenza le Forze Armate dovrebbero essere per definizione al servizio e a difesa dell’incolumità dei cittadini.Ancona 6 febbraio 2012 Stefano Mastrovincenzo Segretario Cisl Marche
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03/02/2012 Assoluta priorità ai lavoratori svantaggiati
COMUNICATO STAMPA Le Segreterie regionali della Cisl delle Marche e della Funzione Pubblica Cisl, evidenziano il problema importante che riguarda l'occupazione nel comparto della sanità e sollecitano la Regione, in particolare l’assessore al lavoro M.Luchetti e l’assessore alla salute A.Mezzolani, affinché intervengano urgentemente sull'inserimento negli organici dell'Asur e delle Aziende Ospedaliere dei soggetti facenti parte delle liste delle categorie protette redatte in base alla legge 68/99. "Ai gravi problemi che sta attraversando il sistema sanitario regionale a causa della ridotta copertura del turn over solo al 70% ci arrivano segnalazioni di persone che, pur avendo le convenzioni firmate tra Aziende sanitarie (o loro articolazioni) e Centri per l'Impiego, non vengono chiamate a sottoscrivere i contratti e di altre che, una volta terminati i periodi dei tirocini formativi, rischiano di non essere assunte. E’ assolutamente necessario dare priorità alle assunzioni dei lavoratori svantaggiati appartenenti alle cosidette categorie protette" afferma Luca Talevi segretario regionale Fp Cisl. Rincara la dose Stefano Mastrovincenzo segretario regionale Cisl: "Con la durissima situazione di crisi che da anni sta interessando anche la nostra regione, la ricerca di un lavoro da parte di persone che partono già in una condizione di minori opportunità è ancora più complicata anche nei settori privati; non è accettabile che il pubblico non dia risposte in questo senso a degli obblighi di legge; chiediamo alla Regione una risposta in tempi brevi". Ancona 3 Febbraio 2012
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31/01/2012 ASET vende l'azienda Rincicotti & Orciani. Sei dipendenti a rischio licenziamento
Pesaro, da alcuni giorni abbiamo occasione di leggere vari articoli riguardanti le vicende legate alla vendita da parte di ASET SpA della azienda “Rincicotti & Orciani” di cui Aset SpA è unico proprietario.Sono certamente legittime ed anche interessanti tutte le domande che alcuni si pongono sulla intera vicenda a partire dall’acquisto della “Rincicotti & Orciani” da parte di Aset con particolare riferimento alla grande differenza tra il valore attribuito all’azienda al momento dell’acquisto e quello utilizzato come base d’asta (per altro andata deserta).Come CISL siamo però stupiti del fatto che nessuno si sia fino ad oggi posto seriamente il problema della possibilità, per gli attuali dipendenti dell’azienda, di continuare il proprio lavoro con l’eventuale nuova proprietà.Si tratta di 4 unità di personale operativo e di 2 amministrativi per i quali Aset SpA ha mostrato assoluto disinteresse anche quando, la CISL ha posto il problema all’attenzione  del Presidente Mattioli. Leggendo gli articoli di questi giorni pare di capire che lo stesso atteggiamento sia condiviso, non si è avuto modo di leggere nulla in proposito, dal socio unico di Aset SpA, l’Amministrazione comunale di Fano.Il mancato interesse manifestato da Aset nei confronti del destino occupazionale di questi lavoratori stupisce specialmente se confrontato con le giuste e condivisibili preoccupazioni espresse in diverse sedi dal Sindaco Aguzzi in  quelle occasioni in cui scorpori e operazioni fatte o ipotizzate su Aset SpA potevano mettere a rischio posti di lavoro. La difesa dell’occupazione non  va sempre e comunque perseguita?Ora che l’asta è andata deserta ci auguriamo che Aset Spa ripensi il proprio disinteresse nei confronti dei dipendenti della “Rincicotti & Orciani” ipotizzando possibili soluzioni. Come CISL intendiamo continuare l’azione di sensibilizzazione nei confronti di Aset e dell’Amministrazione comunale e ci dichiariamo fin da ora disponibili ad ogni eventuale confronto.Il Segretario Territoriale Claudio Bruscoli
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30/01/2012 Pacchetto Sicurezza. Non scalfisce l'immigrazione clandestina e penalizza quella regolare.
Scarica IL MANIFESTO CGIL, CISL E UIL ASCOLI PICENO - FERMO COMUNICATO STAMPA Il decreto 6 ottobre 2011 mette in atto dal prossimo 31 gennaio 2012 la legge 15 luglio 2009 il cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” con l’applicazione della sovrattassa per il rilascio ed il rinnovo dei permessi di soggiorno per gli immigrati regolari da 80 a 200 €.Questo decreto entra in vigore in un momento particolarmente negativo per i cittadini e lavoratori tutti, già tartassati da aumenti di tasse e costi di beni essenziali per la vita di ognuno e dalla carenza grave di posti di lavoro, che producono insieme disagio diffuso, aumento degli sfratti, disgregazioni familiari in particolare per le famiglie immigrate. Pertanto le OO.SS chiedono al Governo una revisione totale del provvedimento in quanto: Penalizza l’immigrazione regolare, senza scalfire quella clandestina ed irregolare; Penalizza la vita delle famiglie regolari sottraendo loro ingenti somme per i rinnovi e rilasci dei permessi di soggiorno; Rischia di far cadere nella irregolarità tutti coloro che non hanno risorse per rinnovare i permessi di soggiorno; Si corre il rischio di dare vita al fenomeno dell’immigrazione di ritorno in particolare per le donne ed i bambini; Discriminatorio nel pari godimento dei diritti di cittadinanza e sociali. Riteniamo questa norma ingiusta anche perché: Gli immigrati regolari producono per la nostra economia in termini di PIL più di quanto “consumano”; Ha dato equilibrio demografico ad un paese con il tasso di invecchiamento più alto d’Europa; Occupano settori lavorativi importanti (edilizia, assistenza privata, agricoltura) non più attraenti per i lavoratori Italiani; Auspichiamo infine che il Governo intervenga per porre in essere serie iniziative di integrazione sociale, di accesso ai diritti di cittadinanza a partire dallo “Ius Soli” per i bambini nati in Italia, ad al diritto di voto amministrativo per dare dignità e riconoscimento a coloro che hanno scelto di vivere nel nostro Paese.Le Segreterie Territoriali Ascoli/Fermo
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30/01/2012 Ircer Recanati, l'importante è il servizio agli anziani
La Cisl Funzione Pubblica di Macerata esprime perplessità in merito alle dichiarazioni di Emanuele Severini, componente del Consiglio di amministrazione dell’Ircer di Recanati, che in un articolo pubblicato su “Il Resto del Carlino” chiama in causa il sindacato accusandolo di eccessivo allarmismo in merito alla trasformazione dell’Ircer di Recanati in Fondazione di diritto privato. Dichiarazione sconcertanti dalle quali è evidente la scarsa conoscenza del consigliere rispetto alle questioni in oggetto, la cui complessità richiederebbe invece maggiore professionalità e competenza. La Cisl Fp, insieme alla Confederazione e alla Federazione dei pensionati, ha partecipato ai vari incontri che hanno preceduto e succeduto la decisione di trasformare l’Ircer da ente pubblico a soggetto privato. Incontri nel corso dei quali il Sindaco di Recanati, Francesco Fiordomo, a nome dell’Amministrazione di Recanati, ha sempre espresso chiaramente la volontà politica di garantire che il servizio alla persona fornito dall’Ircer rimanesse nella sfera del pubblico. La scelta della Fondazione, che avrebbe solo dovuto gestirne il patrimonio, doveva restare funzionale a “salvare” il patrimonio dell’Ircer da presunte ed oscure minacce che peraltro non risultano essere mai state effettuate da alcuno.La Cisl Fp ha sempre sostenuto la propria preferenza per la trasformazione in Azienda pubblica, anche e soprattutto per far rimanere la gestione di un servizio essenziale nell’ambito del pubblico e non solo per garantire maggiori tutele ai lavoratori. In merito a quest’ultimo punto, precisiamo che l’applicazione dello stesso Contratto collettivo nazionale di lavoro non significa che il rapporto di lavoro resti disciplinato in modo identico. Cambiando la natura del datore di lavoro, da pubblico a privato, parte delle norme che disciplinavano il precedente rapporto non si applicheranno più, con differenze rilevanti. Non ci consola poi il fatto che agli ospiti della struttura “vengano regalati” 30 € al mese, espressione quanto meno inopportuna se riferita a degli anziani che pagano una retta comunque salata. Quello erogato dall’Ircer è infatti un importante e delicatissimo servizio alla persona anziana fragile, per il quale dovrebbero prevalere considerazioni relative all’aspetto qualitativo del servizio stesso, rispetto a delle pur importanti valutazioni economiche. Tanto più che eventuali risparmi che si dovessero realizzare oggi non potrebbero in alcun modo essere imputati alla Fondazione appena istituita, quanto se mai alla precedente gestione (pubblica).Stupisce infine che il Comune di Recanati stia spendendo soldi dei contribuenti per consulenze poco utili da parte di “esperti” di Roma. Sapevamo già benissimo che l’Azienda pubblica è più costosa di una Fondazione e che la sua gestione diventa  economica ed efficiente se riferita ad una pluralità di servizi socio assistenziali. Non a caso, uno degli aspetti più importanti della nostra proposta era proprio quello di integrare l’eventuale costituenda Azienda nel sistema integrato dei servizi alla persona, assegnandole la gestione di diverse tipologie di interventi e prestazioni.Tutto ciò nell’intenzione non di destare allarmi inutili e ingiustificati, ma di informare correttamente la cittadinanza, i lavoratori e gli utenti dell’Ircer rispetto alle scelte adottate dall’Amministrazione e delle loro conseguenze, che avremo modo di vedere almeno sul medio periodo. Sicuramente la Cisl sarà in prima linea per verificare i risultati di questa discutibile operazione, vigilando affinché i servizi erogati dall’Ircer di Recanati rimangano di livello elevato e nella consapevolezza che questa istituzione meriterebbe un consiglio di amministrazione all’altezza di un compito così importante.
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30/01/2012 Poste, annunciate nuove chiusure. Sindacato di categoria e confederazione sul piede di guerra
I cittadini del comune di Urbino, uno dei più vasti della provincia di Pesaro (una quarantina di frazioni in cui risiedono oltre 15.000 persone, in poco meno di 7.000 famiglie), rischiano di subire ulteriori tagli di servizi.  Nei giorni scorsi è giunta la notizia  che dai primi giorni del mese di febbraio, l’ufficio postale di Castelcavallino    sarà chiuso definitivamente e quello di Canavaccio verrà aperto a giorni alterni. Poste giustifica l’operazione sostenendo che i volumi delle operazioni non consentono di mantenere aperti gli uffici, poco importano i sacrifici chiesti alla cittadinanza. Diversa è la posizione della Cisl che fa sapere: “Poste sta rivedendo completamente la propria organizzazione nonostante la contrarietà dei rappresentanti dei lavoratori; - afferma Andrea Bartolucci segretario della categoria SLP-Cisl - comprendiamo le leggi del mercato, ma uno sbilanciamento verso le attività commerciali che non preveda occasioni di sviluppo ma solo tagli ed economie è rischioso; le conseguenze anche a breve tempo potrebbero essere negative per lo stesso futuro della azienda” continua il rappresentante dei lavoratori, “ridurre la apertura di Canavaccio è insensato! significa rinunciare a oltre un migliaio di potenziali clienti, e ad una vasta zona industriale e artigianale!  Un controsenso se pensiamo che Poste intende scommettere proprio sulle imprese. La nostra idea è che l’Ufficio postale di Canavaccio debba essere potenziato, servono più risorse e per la posizione geografica lo renderebbe addirittura la sede ideale per un nuovo “Ufficio Postale Impresa”, visto che la nuova organizzazione potrebbe portare al superamento delle due aree impresa ospitate presso gli uffici postali di Urbino e Fano”. Altrettanta perplessità viene dal Segretario della Unione Sindacale Cisl di Pesaro Sauro Rossi. “Non possiamo che essere preoccupati per le scelte che Poste Italiane sta prendendo   e potrebbe attuare sul territorio. Mi riferisco alla paventata possibilità di svolgere anche   il servizio di recapito a giorni alterni in tutte le aree geografiche la cui densità abitativa   è inferiore a 200 abitanti per km2 , come previsto dall’ultimo contratto di programma.  L’Azienda Poste, sembra non cogliere il valore aggiunto della propria capillarità,     non riesce a coniugare il suo essere impresa con l’altrettanto importante ruolo sociale che si è intestato e di cui si fa vanto; e si concede il privilegio di tagliare costi, semplicemente scaricandoli sugli enti locali e la popolazione. E’ in atto una dura vertenza contro la discutibile gestione della più grande azienda di servizi del paese, che non accetta l’evidenza di aver oltrepassato il limite: non può continuare a chiedere sacrifici ai propri dipendenti senza mettere a rischio il proprio futuro. Bene a fatto la categoria a diffidare l’azienda dal proseguire nei propri intenti senza i previsti passaggi di relazioni industriali” . Per parte nostra ci attiveremo in stretto raccordo con le Amministrazioni locali, a cominciare da quella del Comune di Urbino per arginare azioni di questo tipo.
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19/01/2012 "Il lavoro è sempre stato il nostro obiettivo"
FIM CISL COMUNICATO STAMPA RIPARTE IL LAVORO AD ANCONA, GRAZIE ALL’ACCORDO FIRMATO UNITARIAMENTE, IN LINEA CON L’ACCORDO SEPARATO SIGLATO A DICEMBRE AL MINISTERO DEL LAVOROL’intesa firmata ieri in Confindustria fa ripartire il cantiere dorico fermo oramai da mesi; in linea con l’accordo separato siglato il 21 dicembre al Ministero del Lavoro, prevede 205 eccedenze e una gestione non traumatica delle uscite; ci sarà infatti cassa integrazione a rotazione, compatibilmente con le necessità produttive, mentre saranno posti in mobilità, su base volontaria e con incentivi, un numero di 60 lavoratori. “Abbiamo tutelato il salario dei lavoratori in cig e abbiamo da mesi sostenuto che serviva anche un accordo in sede locale per tutelare il cantiere e l’occupazione” dichiara Leonardo Bartolucci Segretario Fim Marche.” Abbiamo rischiato purtroppo di perdere la nave destinata al nostro cantiere; riportare il lavoro ad Ancona è stato sempre il nostro obiettivo, e l’abbiamo perseguito con responsabilità e tenacia, nonostante le difficoltà e le accuse infondate. E Andrea Cocco, segretario della Fim Ancona sottolinea: “Metteremo nei nostri siti i testi degli accordi, perché ognuno, lavoratore o cittadino, possa farsi una sua idea su chi ha perseguito realmente la tutela dei lavoratori; la nostra linea avrà forse avuto un minor appeal mediatico, ma la nostra coerenza è stata decisiva per il risultato ottenuto nell’intesa firmata ieri”.Ancona, 18 gennaio 2012Verbale di accordo Ancona 17 gennaio 2012Verbale di accordo Ministero 21 dicembre 2011Accordo a margine verbale Ministero 21 dic 2011Rassegna Stampa: Conquiste del Lavoro 1_02_2012
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13/01/2012 Sì a una nuova riorganizzazione nel rispetto delle regole no all'allarmismo mediatico
Spiace molto dover assistere da qualche giorno ad incursioni vere e proprie sulla stampa che preannunciano sconvolgimenti organizzativi di cui a breve sarebbero oggetto i dipendenti dell’area amministrativa- tecnica della sede di San Benedetto.Per la CISL FP, al di là di quello che leggi e regolamenti regionali ed ASUR hanno già sancito, il luogo, unico ed irrinunciabile, nel quale sviluppare un confronto tra parte datoriale e parte sindacale, rimane il tavolo della contrattazione di secondo livello di ogni Area Vasta. E’ noto che la Direzione dell’ASUR Marche, ormai presa da mania di grandezza e di onnipotenza, stia dando input “oppressivi” alle Direzioni di area vasta affinché, fregandosene dei rapporti sindacali e delle tutele dei lavoratori, sveltiscano una fantomatica riorganizzazione dell’Area Amministrativa e Tecnica che secondo qualche politico regionale più o meno illuminato porterà chi sa quali risparmi. Temiamo invece che la famosa riorganizzazione del personale amministrativo e tecnico aggraverà notevolmente la situazione logistica e burocratica delle Aree Vaste senza dare le risposte che i cittadini e gli stessi lavoratori si aspettano.Ogni illazione presentata nei giorni scorsi sulla stampa è priva di fondamento perché la riorganizzazione, se ne faccia una ragione sia Ciccarelli che Stroppa, dovrà inevitabilmente passare al tavolo del confronto sindacale e se in quel frangente non si troveranno criteri e modalità condivise per gestire una graduale riorganizzazione, la meno impattante possibile sulla vita delle persone, ci saranno sicuramente conseguenze dolorose.Oggi la stragrande maggioranza dei servizi amministrativi e tecnici dell’Area Vasta 5 vanno avanti grazie alla collaborazione dei lavoratori che da anni non vedono sostituiti pensionamenti e trasferimenti e che si vedono arrivare ogni tanto in ufficio colleghi assunti con le più svariate forme flessibili di contratto ad esclusione di quello più approvato cioè il tempo indeterminato.L’ASUR tiene ferma una graduatoria di Assistente Amministrativo, frutto di un concorso espletato regolarmente, ma intanto assume personale amministrativo e tecnico con contratti atipici. Se la forma di mutuo- aiuto del personale amministrativo, che fino ad oggi ha garantito che la baracca andasse avanti, venisse meno, assisteremmo alla paralisi dell’attività amministrativa e di front office. Ciò significherebbe che pratiche varie ma anche prenotazioni, riscossioni e tanto altro si bloccherebbero.Tenuto presente tutto questo, chi in questi giorni fa incursioni sulla stampa asserendo verità non concertate con la parte sindacale farebbe molto meglio a tacere e ad accelerare l’inizio di un confronto con i rappresentanti dei lavoratori che si preannuncia molto difficile e complicato.Per quanto riguarda la CISL FP, c’è la massima disponibilità al dialogo ma con metodi diversi da quelli dei proclami a mezzo stampa. La cornice è stata tracciata dal Piano Sociosanitario regionale e dal regolamento ASUR ma il quadro è tutto da dipingere e quest’ultimo, che dovrà inevitabilmente tenere conto delle diversità territoriali, non potrà prescindere da una uniformità di regole e dal rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori.IL RAPPESENTANTE AZIENDALE IL SEGRETARIO GENERALE Francesco Massari                                                                                      Giuseppe Donati
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11/01/2012 Shig - Weichai group acquisisce il controllo del gruppo Ferretti
Raggiunto l' accordo tra la Shig -Weichai e il  gruppo Ferretti.
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31/12/2011 Centri commerciali marchigiani: NO alle aperture selvagge.
Il settore COMMERCIO DI CGIL - CISL - UIL MARCHE  annuncia una poderosa raccolta firme in tutte le principali piazze delle Marche per indurre la Regione  a non recepire il provvedimento di legge nazionale sulla liberalizzazione delle aperture dei grandi centri commerciali introdotta dall'ex ministro Brambilla, tanto inutile quanto rischioso per la distribuzione locale.
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27/12/2011 Loro Piceno, rischio sciopero alla Casa di riposo
Amaro Natale quello delle dieci lavoratrici della Casa di Riposo comunale di Loro Piceno, senza tredicesima e senza stipendio.La Cooperativa "Mai Piu’ Soli", della Provincia di Salerno, si aggiudicò l’appalto nel 2009 e sta  gestendo l’assistenza agli ospiti della casa di riposo dal 2010.Già nei primi mesi del 2010, la CISL Funzione Pubblica di Macerata contestò i continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni  ed il mancato rispetto di un accordo che manteneva alle lavoratrici gli scatti di anzianità maturati.Il Comune di Loro Piceno che, purtroppo, bandì la gara al massimo ribasso,  più volte è stato “invitato” dalla CISL FP a recedere dal contratto di appalto con questa Cooperativa che ha ampiamente dimostrato la propria inaffidabilità e scorrettezza.Intanto, la logica del risparmio, applicata ad un settore delicato come quello dell’assistenza alla persona, fa pagare il conto ai soggetti più deboli: le lavoratrici.Il senso di responsabilità e la dedizione di queste donne ha permesso che fino ad ora gli ospiti della casa di riposo non facessero le spese di tutto questo, ma, dalla CISL, è già stato proclamato lo stato di agitazione delle lavoratrici e, non si esclude che, il perdurare di questa situazione, porti allo sciopero.La CISL Funzione Pubblica, richiamando l’Amministrazione comunale alla propria responsabilità, sollecita nuovamente il recesso dall’appalto.Laura Raccosta, della CISL FP, a nome di tutta la CISL, testimonia la propria vicinanza e solidarietà alle lavoratrici, garantendo che verrà intrapresa ogni iniziativa, anche giudiziaria, per tutelare queste donne che quotidianamente assistono i nostri anziani.Laura Raccosta – Segreteria CISL FP MarcheContatti: laura.raccosta@cisl.itTel. 333.18.35.785
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15/12/2011 16 Dicembre: Sciopero dei lavoratori bancari
Le modalità tecniche dello sciopero
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05/12/2011 Questa manovra è sbagliata
"Non siamo d'accordo. La manovra grava solo su lavoratori e pensionati". Lo ha dichiarato Raffaele Bonanni, commentando la manovra illustrata dal Governo alle parti sociali. "Sulle tasse vengono caricati solo coloro che hanno la ritenuta alla fonte. Quelli che hanno guadagni superiori non devono sfuggire all'esigenza di equità. Siamo d'accordo a epurare l'Irap, ma la stessa attenzione serve sul sostegno ai consumi".Ma e' sulle pensioni che Bonanni usa i toni piu' duri: "Concentrare sulla platea dei pensionati i sacrifici con l'estensione del contributivo e l'aumento dell'eta' pensionabile avra' un effetto devastante - ha detto. Va bene l'equilibrio dei conti ma e' troppo veloce il passaggio al contributivo e l'innalzamento dell'eta' e la somma dei due interventi non e' una modifica sostenibile. Non solo, per le donne e' difficile raggiungere il traguardo dei 41 anni ed e' sbagliato anche il blocco della rivalutazione delle pensioni". Inoltre, manca la parte che rende obbligatoria la previdenza integrativa per i giovani.Ci sara' un effetto devastante e la manovra non aiutera' il paese ad uscire dalla crisi senza confronto con le parti sociali. Chi darà garanzie alle gente? Chi farà da filtro?" ha sottolineato dicendo di aver sollecitato il Governo a "discutere ancora in queste ore"."Il governo non ha calcolato l'impatto sociale di questi provvedimenti, voglio sperare che ci siano possibilita' di concertazione su questi temi. Speriamo che Monti raddrizzi questo indirizzo sbagliato facendo una patrimoniale e non caricando sulla prima casa. La manovra rischia di essere deleteria anche perche' e' stata messa in campo senza alcuna concertazione. Occorrono risposte immediate ma ben ponderate".
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02/12/2011 Incontro informativo sul digitale terrestre
Nella nostra provincia dal 12 dicembre avverrà il passaggio al segnale digitale terrestre per le trasmissioni televisive.   L’avvento del segnale digitale oltre ai vantaggi di un maggior numero di programmi disponibili, una migliore qualita’ di immagine e audio, possibilita’ di servizi interattivi e collegamento internet, non ultimo anche un minore inquinamento elettromagnetico, comporta l’acquisto da parte degli utenti e consumatori di strumenti e adattamenti tecnici per la ricezione.L’Adiconsum di Pesaro, in stretta collaborazione con la Camera di Commercio della Provincia di Pesaro Urbino,  organizza un incontro informativo sull’argomento con la partecipazione dei Sindaci della Provincia, le associazioni di artigiani e commercianti, associazioni del volontariato e consumatori.L'incontro è programmato per martedì 6 dicembre alle ore 12.00 presso la sala mercatile della Camera di Commercio in Corso XI settembre n. 116 a Pesaro.
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01/12/2011 Sacrifici enormi per i soggetti più deboli
Le Segreterie Regionali dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil esprimono forte preoccupazione e netta contrarietà circa le notizie riportate dalla stampa in merito al fatto che, per far fronte alla situazione di crisi del paese, tra le misure che il Governo sta studiando per la manovra economica si prevede il blocco totale del recupero dell'inflazione per le pensioni per il 2012 e l'innalzamento (tra i 41 e i 43 anni) del numero di anni obbligatori per le pensioni di anzianità.Il blocco della perequazione automatica, ovvero il recupero dell’inflazione, per molti pensionati della nostra regione sarebbe un’ulteriore aggravamento delle già precarie condizioni di vita.In sostanza verrebbero ulteriormente colpiti tutti quei pensionati INPS, circa il 60% nelle Marche, con una pensione al di sotto dei 500 euro mensili, che già stanno pagando la riduzione del potere d’acquisto, i tagli allo stato sociale, la riduzione delle prestazioni al sistema sanitario e dei trasporti pubblici.Sarebbero chiamati a farsi carico di sacrifici enormi, ancora una volta ,i soggetti più deboli della società mentre permane un alto tasso di evasione ed elusione che ha portato l’Italia ad essere tra i paesi al più alto tasso di disuguaglianza.Le Segreterie dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil Marche, auspicano l’avvio, quanto prima, di un serio confronto con il Governo per lavorare a misure previdenziali, eque e sostenibili, come richiesto anche dall’Unione Europea. Ribadiscono,inoltre, che per dare respiro al Paese è necessario recuperare risorse laddove ci sono realmente e non far cassa con le pensioni: è una questione di giustizia sociale.Le Segreterie Spi Fnp Uilp
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01/12/2011 CHE NESSUNO SIA SOLO-QUESTO FACCIAMO, QUESTO CHIEDIAMO
“CHE NESSUNO SIA SOLO-QUESTO FACCIAMO, QUESTO CHIEDIAMO” Manifestazione Regionale SABATO 3 DICEMBRE 2011 alle ore 9,30 Teatro delle Muse, P.zza della Repubblica – Ancona Un’ occasione di analisi, approfondimento e proposta per affrontare la crisi economica e finanziaria che sta minando l’Italia, con evidenti ripercussioni sul lavoro e sulle famiglie in tutto il territorio marchigiano.Saranno protagonisti  i  lavoratori ma anche alcuni  imprenditori  delle aziende marchigiane, verranno raccontate esperienze  di bilateralità e contrattazione integrativa, con video e testimonianze in sala.Un momento importante per promuovere una “nuova partecipazione”  e  “vicinanza alle persone”  con la presentazione di progetti promossi dalla Cisl nelle Marche,  riproponendo  un’attenzione alla necessità di un nuovo assetto amministrativo delle istituzioni , vista la drastica riduzione di risorse, a partire dalla gestione associata dei servizi per la tenuta della coesione sociale della comunità regionale.Un’occasione per rilanciare l’azione e  le proposte della Cisl per la tutela del lavoro e del welfare locale .Interverranno, tra gli altri nell’ ordine l’economista  Alberto Berrini, il Presidente dell’Ente Bilaterale Artigianato Marche  Marco Pantaleoni,  il Responsabile dell’Osservatorio Caritas Marche delle Povertà  Andrea Tondi, e rappresentanti di alcune unioni comunali.E’ prevista la partecipazione dell'Assessore, rappresentante della Giunta Regionale Pietro Marcolini e del  Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi. Concluderanno i lavori Giorgio Santini, Segretario generale aggiunto della Cisl nazionale, Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale Cisl Marche.
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22/11/2011 A. Merloni - firmato l' accordo sindacale con Qs Group
Comunicato stampa congiunto  Fim Fiom UilmDichiarazione di Anna Trovò Segr. Naz.le Fim Cisl
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21/11/2011 Al Governo serve un patto con le parti sociali
Il Segretario dellla Cisl ha un'idea precisa per rendere sicuro e spedito il cammino del governo Monti evitando così 'veti e balletti dei partiti politici': "Un patto tra tutte le associazioni del lavoro e delle imprese: "Prepariamo assieme le misure economiche che servono all'Italia"Intervista a Raffaele Bonanni, "Il Corriere della Sera" 21 novembre 2011 - "Al Governo serve un patto con le parti sociali"
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21/11/2011 Ferretti: confronto rinnovo del contratto aziendale
Ai Lavoratori, alle lavoratrici della FERRETTI S.p.A.Si è tenuto, in data odierna, il preannunciato incontro tra le Segreterie Nazionali FILLEA FILCA FENEAL e le R.S.U. del gruppo e la Direzione Aziendale. L’ordine del giorno programmato era il confronto per il rinnovo del contratto aziendale.Le OO.SS, all’inizio dell’incontro, hanno chiesto di affrontare la situazione aziendale nel suo complesso ed in particolare sulle attese modifiche degli assetti proprietari ed il relativo piano di rifinanziamento dell’azienda, primo punto della piattaforma aziendale.Alla richiesta di FILLEA FILCA e FENEAL per la direzione aziendale ha risposto il dott. Pallucca.È stato confermato il piano di ristrutturazione del debito sotto la direzione di Rbs, nell’ambito della procedura prevista dall’art 182 bis della legge relativa alle procedure concorsuali.Nei prossimi giorni si dovrebbe avere un consenso di almeno il 75% degli istituti di credito interessati al piano di ristrutturazione del debito, con conversione dello stesso in quote azionarie, così come annunciato in diversi comunicati e notizie pubblicate da diversi quotidiani.Al termine di tale procedura, la D.A. informerà le RSU e si potrà dare corso alla seconda parte del piano secondo il percorso tecnico amministrativo previsto dalla legge e conseguentemente al rifinanziamento dell’attività produttiva che oggi è fortemente condizionata dalla carenza di risorse finanziarie.È naturale chiedersi cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la proposta del gruppo cinese SHANTUI a tirare per la giacchetta le banche.Per quanto riguarda l’attività produttiva, la Direzione ha confermato un programma di produzione minimo in tutti i cantieri e tale da garantire una cassa integrazione guadagni a rotazione con la maturazione dei ratei mensili.Nei prossimi giorni in ogni cantiere ci sarà un incontro con le RSU per la definizione del programma di produzione fino alla fine di Dicembre.Successivamente si è dato corso ad un approfondimento dei rimanenti punti della piattaforma (Relazioni sindacali, occupazione, appalti, rivisitazione dei servizi mensa e vestiario, criteri per la valutazione  della professionalità e relativi riconoscimenti, salario feriale e premio di risultato, ecc.).Nel pomeriggio l’incontro si è aggiornato al 21 di novembre, in tale data si dovrebbero già avere elementi più precisi in ordine allo stato della procedura per la ristrutturazione del debito.Forlì 10 novembre 2011Le Segreterie Nazionali FENEAL-FILCA-FILLEA
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16/11/2011 Il difficile rapporto tra mondo del lavoro e giovani
Articolo di Paolo Santini Segretario Generale della Cisl di Ancona apparso su Il Messaggero del 16/11/2011
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14/11/2011 Best, riaccendere la speranza
In mattinata il Segretario nazionale dei metalmeccanici Cisl Marco Bentivogli si è recato al presidio dei lavoratori in lotta della Best di Montefano. “Il comportamento del management della Best è di una violenza inaudita - ha dichiarato Bentivogli - . La FIM Cisl è impegnata ai massimi livelli affinché oltre che un’autentica solidarietà e sostegno forte, si trovino soluzioni per i lavoratori e perché non accada mai più, che un’azienda si comporti in un modo così balordo con persone che per anni hanno lavorato onestamente per loro». Oggi alle 15.00, si aprirà una trattativa che deve prevedere il ritiro della procedura di mobilità e l’avvio della Cassa Integrazione affinché vi sia più tempo per trovare soluzioni che diano continuità lavorativa ai dipendenti della Best. «Invitiamo le istituzioni locali - ha concluso il Segretario Fim - perché sostengano il difficile lavoro delle organizzazioni sindacali in modo coordinato con esse, affinché si possano trovare soluzioni complessive per tutti i lavoratori.
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06/11/2011 Berloni: ripreso il confronto
Il 4 novembre presso la sede della Berloni spa si è tenuto un incontro sindacale alla presenza della proprietà Berloni, dei consulenti aziendali, di Confindustria Pesaro e delle OO.SS. unitamente alla RSU Aziendale.L’incontro ha avuto lo scopo di riprendere il confronto sul Piano Industriale di risanamento, recentemente sottoscritto e approvato dagli Istituti di Credito, oltre che sugli strumenti tecnici necessari per affrontare e gestire la situazione di esubero di personale, conseguente alla dismissione di alcune attività.Nell’occasione l’Azienda ha consegnato alle OO.SS. e alla RSU Aziendale copia del Piano Industriale ed ha comunicato il proprio impegno a ripristinare una data fissa per l’erogazione mensile delle retribuzioni al personale.Si è anche fissata una nuova data per riprendere il dialogo e per affrontare concretamente il percorso da condividere al termine dell’attuale periodo di utilizzo dei contratti di solidarietà che termineranno il 3 gennaio 2012.
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03/11/2011 La Best chiude a Montefano
Nella mattinata del 3 novembre la direzione aziendale, attraverso il suo responsabile del personale Dr. Bagnasco, ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alla RSU la decisione di chiudere lo stabilimento di Montefano del gruppo BEST SpA.Dal rientro dopo la pausa estiva, ma soprattutto dopo l’incontro con la proprietà americana del gruppo, ci hanno confermato la volontà della Nortek di investire ancora, con 2 stabilimenti in Italia ed uno in Polonia. Piano industriale pesante quello presentato per lo stabilimento di Montefano, con una riorganizzazione completa del sito ed un suo ridimensionamento.Da settimane tentiamo di entrare nel merito di questo piano e dei suoi tempi di attuazione, ma la sospetta reticenza dell’azienda ad entrare nel merito si è oggi concretizzata: cambio di serrature e stampi portati via nella notte!Domani 4 novembre alle 10:30 un primo incontro, presso la confindustria di Macerata, per avviare un serrato confronto sulle decisioni prese dall’azienda, che si sposterà appena possibile sul tavolo regionale dell’ assessore Luchetti. Si ritrovano fuori dai cancelli i lavoratori, richiamati dalla settimana di chiusura forzata decisa dall’azienda….e riparte la rabbia, il dispiacere e la paura per il domani!FIM CISL ROCCO GRAVINA 3498267187
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25/10/2011 CISL FP Pesaro – Urbino:nel Pubblico Impiego è necessaria una Riforma organizzativa
La manovra di luglio del Governo ( DL n. 98/2011) prevede la possibilità  di predisporre piani triennali “di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di riordino e ristrutturazione amministrativa, di semplificazione e digitalizzazione, di riduzione di costi della politica e di funzionamento” ecc., con la possibilità di utilizzare parte delle economie  realizzate a favore dei dipendenti tramite il sistema premiante del d.lgs 150/2009.Al fine di discutere  a 360 gradi dell’organizzazione del lavoro e poter recuperare risorse da erogare al Personale,con l’obiettivo primario di migliorare l’efficienza dei servizi a favore dei cittadini, la CISL  FP   ha richiesto un incontro ad hoc alla Provincia  ed ai Comuni di Pesaro, Fano e Urbino  come inizio di una strategia  volta ad ottenere nel tempo e in tutti gli Enti  una riforma organizzativa e di mentalità del pubblico impiego , attraverso la eliminazione degli sprechi (che sono tanti), la razionalizzazione delle risorse umane, strumentali e quindi economiche, la valorizzazione delle professioni e del merito anche individuale, allo scopo principale di migliorare i servizi erogati  alla cittadinanza.Un paese democratico e civile  non può fare a meno di servizi pubblici, ma allo stesso tempo un paese democratico e civile può pretendere, meritare ed avere servizi pubblici efficienti  e di qualità.Intendiamo  lavorare a tutti i livelli affinché questa necessaria riforma del Pubblico Impiego possa essere raggiunta con buona pace di certa politica e di certa Dirigenza, affinché il servizio pubblico torni ad essere considerato “risorsa” del Paese e non “peso”.Il Segretario Generale CISL FP Dott. Francesco Todaro
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20/10/2011 Illegittimi gli aumenti delle bollette dell'acqua
Per l’espletamento della gestione del servizio idrico integrato in Italia sono state sono state istituite le Autorità d’Ambito le quali hanno specifici compiti di controllo concernenti la corretta applicazione della normativa vigente allo scopo di perseguire il miglioramento della qualità tecnica, l’affidabilità, l’efficienza organizzativa, con l’obiettivo di produrre effetti positivi socioeconomici e ambientali e costi sostenibili dall'utenza.  Invece nell’ultimo decennio si è registrato un generale malcontento da parte degli utenti consumatori che hanno visto lievitare le bollette a causa di periodici aumenti delle tariffe che l’Adiconsum ha sempre sostenuto parzialmente validi ed applicati in disattesa di precise disposizioni legislative.Infatti le Autorità Nazionali (Comitato Nazionale di Vigilanza Risorse idriche e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), su richiesta di questa Adiconsum, hanno riscontrato l’ illegittima assunzione di provvedimenti di rettifica delle fatturazioni in merito all’applicazione retroattiva degli aumenti delle tariffe e della irregolare fatturazione dei consumi da parte dei gestori.Ciò comporterebbe senz’altro una serie di rimborsi a beneficio dei consumatori che nel corso degli anni hanno ricevuto bollette con addebiti non dovuti.Ma nonostante le imposizioni delle Autorità Nazionali a distanza di alcuni mesi i Gestori non hanno provveduto ad eseguire le rettifiche per cui l’Adiconsum, nell’interesse dei cittadini utenti del servizio idrico, dovrà attivare le legittime procedure per il riconoscimento di tale importante diritto degli utenti consumatori.Il comportamento dell’Autorità d’Ambito e quello dei Gestori che disattendono precise disposizioni e norme sulla trasparenza, sulla comunicazione e sulla partecipazione democratica nella gestione in relazione a quanto dettato dalla Legge Finanziaria 144/08 (art. lo 2 - comma 461), dimostra l’esproprio del controllo sociale e lo svuotamento della democrazia rappresentativa nei consigli di amministrazione.Inoltre l’Adiconsum segnalerà alle Autorità Nazionali anche l’inosservanza di norme obbligatorie relativamente alla omessa attuazione di tariffe agevolate per le famiglie deboli; all’apposizione di contatori alle utenze sprovviste; norme applicate da tutte le Autorità d’ambito a livello regionale e nazionale.A seguito della soppressione delle autorità d’ambito territoriali la gestione dei servizi pubblici locali (acqua e rifiuti) sarà assunta dalle Regioni. In questo contesto l’Adiconsum auspica l’attivazione di comportamenti consoni per la gestione partecipata della struttura socioeconomica del territorio. Soprattutto si augura che i servizi vengano affidati ad aziende consortili, costituite dai comuni in relazione a quanto dettato dalla legge 267/2000; enti di diritto pubblico che espletano la gestione con il vincolo del pareggio del bilancio e non a S.p.a., anche se pubbliche, il cui obiettivo è quello di conseguire utili.Luigi Tartari - Adiconsum Macerata
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18/10/2011 Tagli ai Trasporti Pubblici Locali: gravi difficoltà per il personale addetto.
Il sindacato dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil Marche dichiarano in un comunicato stampa la loro disapprovazione ai tagli decisi dalla finanziaria con gravi ripercussioni sul servizio pubblico e sull'occupazione e sollecitano ancora una volta la Regione Marche ad un incontro per una riarticolazione del Trasporto Pubblico Locale nelle Marche.
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18/10/2011 Sanità, superare l'indecisione e la litigiosità
Da un anno si parla di riorganizzazione del sistema sanitario, ma la Regione e le sue strutture hanno mostrato divisioni interne e sporadicità nel dialogo con parti sociali e autonomie locali; restano aperte importanti questioni e persistono nel territorio forti criticità che hanno ricadute sul servizio fornito ai cittadini.La precarietà cresce tra gli operatori della sanità, per il ricorso a contratti a tempo determinato quando potrebbero essere assunti a costo zero decine di infermieri e O.S.S. a tempo indeterminato; il continuo ricambio accentua le necessità formative ma i corsi di formazione complementare per gli O.S.S, previsti in accordi sindacali, sono colpevolmente bloccati. In alcune realtà vengono inseriti nuovi turni di reperibilità, in dispregio delle norme contrattuali, cospicue quote di straordinario non vengono retribuite e rimane critica la situazione delle ferie non godute dai lavoratori. Si attivano co.co.co. negli uffici mentre restano fuori gli idonei del concorso Asur per assistente amministrativo; il personale dei front office, punti nevralgici dell'organizzazione sanitaria nel rapporto con i cittadini, è sotto pressione costante, complice la negativa esperienza del CUP unico regionale, rivelatosi incapace anche di favorire la riduzione delle liste di attesa. Ci sono aree territoriali in cui sono scoperti da tempo posti di Primario, con problemi organizzativi e gestionali, riduzione della qualità della risposta al cittadino, perdita di attrattività dei servizi e aumento della mobilità passiva.Nelle molte dichiarazioni di politici e dirigenti regionali, c’è la tendenza a proporre nuove aziende ospedaliere; siamo convinti che non sia questa la risposta alle richieste di maggiore equilibrio dell’offerta di salute nel territorio regionale. Piuttosto servirebbe una più selettiva ripartizione dei budget, una equilibrata distribuzione dei servizi d’eccellenza sul territorio regionale e il potenziamento dei servizi socio-sanitari territoriali.La necessità di riorganizzazione della rete ospedaliera, che parte dal principio che tutto ciò che non serve per la cura dell’acuzie deve stare “fuori dall’ospedale”, non può prescindere, se si vuole ridurre i posti letto per acuti senza generare un vuoto assistenziale, da una sorta di compensazione che rafforzi l’area distrettuale/territoriale e dia una risposta sanitaria diffusa sul territorio con l’aumento di posti in Residenze Sanitarie o Res. Protette.Si parla di ridurre i posti letto per le acuzie ma si autorizzano nell’Area Vasta 3 90 nuovi p.l. per il privato. Diventa indispensabile verificare la reale necessità di accreditare nuove strutture, ma anche intensificare i controlli sulle prestazioni esternalizzate o acquistate dal privato.Altra riflessione riguarda l’individuazione di quali prestazioni vanno offerte in modo diffuso sul territorio e quali invece situare in specifici presìdi regionali per cui chiedere al cittadino un sacrificio in termini di compartecipazione ai costi, spostamenti, ecc, ma assicurando una risposta diagnostico-terapeutica a 360 gradi.A causa delle inique manovre del Governo, oltre ad un taglio drastico su vari capitoli del bilancio regionale, ci saranno riduzioni di trasferimenti del Fondo sanitario nazionale. La materia sanitaria è una delle più sensibili per la popolazione, che rischia di sperimentare subito gli effetti negativi della razionalizzazione, mentre deve aspettare anni per quelli eventualmente positivi. Centrale è quindi la credibilità della politica che propone le riorganizzazioni. Non vogliamo trovarci a breve a denunciare altri tagli lineari fatti per necessità di cassa, fuori da logiche progettuali di riequilibrio ed appropriatezza del sistema. I marchigiani non potranno sopportare che chi ha responsabilità politiche e dirigenziali scarichi su di loro il peso dell’indecisionismo e della litigiosità. Ancona, 15 ottobre 2011 Stefano Mastrovincenzo  Segretario Cisl MarcheMario Canale               Segretario Fnp-Cisl MarcheLuca Talevi                  Segretario FP-Cisl MarcheLEGGI LA RASSEGNA STAMPA
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17/10/2011 FERRETTI YACHTS: ORA VANNO MESSE LE CARTE IN TAVOLA
Si è tenuto presso l’unione industriale di Forli l’atteso incontro tra la Direzione del gruppo FERRETTI YACHTS e le RSU dei cantieri italiani assistite dalle Segreterie Territoriali e Nazionali di FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL. L’incontro aveva per oggetto il confronto tra le parti per il rinnovo del contratto integrativo aziendale di gruppo, Le Segreterie Nazionali, appreso dalla stampa odierna, che la proprietà della FERRETTI ha valutato inadeguata la proposta avanzata dal gruppo industriale cinese SHANTUI, interpretando anche le attese dei lavoratori, hanno manifestato la loro grande preoccupazione. In particolare alle Organizzazioni Sindacali non sono note le ragioni che hanno portato a valutare inadeguata la proposta e questo non aiuta a chiarire alle maestranze come dare attuazione al piano di sviluppo aziendale. Vogliamo ricordare alla proprietà e a tutti quelli interessati al futuro del gruppo FERRETTI YACHTS che con la ristrutturazione, si sono costruite le basi per realizzare il rilancio del gruppo con il consolidamento dei 7 cantieri italiani, i loro livelli occupazionali (circa 2000 addetti), anzi a nostro giudizio i cantieri vanno potenziati con assunzioni di giovani per recuperare il numero di dimissioni straordinarie avvenuto in alcuni di essi. Resta comunque oggi urgente procedere alla ricapitalizzazione dell’azienda e l’abbattimento del debito per sostenere il piano di sviluppo dell’azienda e dell’attività produttiva, per questo serve un nuovo soggetto imprenditoriale. Il contesto economico globale ha modificato le politiche di marketing nel settore della nautica, queste risultano essere oggi fortemente condizionate dall’andamento dei saloni di Cannes e Genova dove si è registrata una caduta degli ordinativi rispetto alle precedenti edizioni e di conseguenza una riduzione della capacità di autofinanziamento del ciclo produttivo. Questa situazione rischia nei prossimi giorni di creare problemi alla produzione con il ricorso ad ammortizzatori sociali. L’incertezza sulla capacità finanziaria dell’azienda va rimossa in tempi rapidi, da parte nostra se ciò non avverrà saremo costretti a prendere iniziative contro la proprietà che dimostra di non essere in grado di garantire il futuro del gruppo industriale.  Forli, 14 ottobre 2011 Le Segreterie FENEAL UIL FILCA CISL FILLEA CGIL
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14/10/2011 Poltrona Frau, procede la delocalizzazione
http://www.scribd.com/doc/68771293/Comunicato-Unitario-Frau-Ottobre-2011
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12/10/2011 Contro il “gelo” dell’Artic, lavoratori pronti alla lotta
Pesaro  - L’azienda rifiuta qualsiasi soluzione alternativa al trasferimento a Iesi dello stabilimento di Montelabbate.“ Un’ostinazione incomprensibile.”. Questo il commento di Fillea Cgil e Filca Cisl al termine dell’incontro di questa mattina in prefettura per cercare di trovare un’alternativa alla decisione del Gruppo Clabo di Jesi di trasferire, e quindi di chiudere, la produzione dell’Artic di Montelabbate.All’incontro erano presenti il Prefetto, il presidente della Provincia, il sindaco di montelabbate, i sindacati e l’Ad della Clabo. Nonostante le richieste di tutti, sindacati e rappresentanti istituzionali, l’atteggiamento della Clabo è stato irremovibile.“Siamo assolutamente delusi dalla totale chiusura dell’azienda che non ha voluto fare alcun passo avanti per sbloccare la situazione. Il trasferimento della Artic fa parte di un piano di risanamento molto ampio che riguarda tutta la Clabo ma  secondo noi tale scelta è assolutamente sbagliata e non riusciamo a comprendere perché nonostante le varie proposte formulate, l’azienda si sia trincerata dietro un no ostinato. Un muro insomma”.Nel pomeriggio si è svolta un’assemblea con i lavoratori che hanno deciso di continuare lo stato di agitazione e di decidere tempi e iniziative di lotte. Fra 15 giorni è stato fissato nuovo appuntamento sempre in prefettura.
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11/10/2011 In arrivo il Decreto salva precari
Il 5 ottobre scorso al Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca) si sono incontrati l'Amministrazione e le Organizzazioni sindacali per definire l'uscita del Decreto salva precari e le Graduatorie di 3^ fascia ATA.   Mentre l'uscita del Decreto salva precari è prevista  per questo fine settimana e comunque entro la prossima, per quanto riguarda il Decreto delle Graduatorie di 3^ fascia dell'ATA, l'orientamento è quello di uno slittamento quasi sicuro al 15 novembre per la forma cartacea e, tempi più distesi, per la presentazione online delle scuole, per non gravare sulle Istituzioni Scolastiche. Cisl Scuola Macerata          
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11/10/2011 LARDINI, contratto integrativo
Leggi  l'articolo del Corriere Adriatico del 11/10/2011Leggi l'articolo de Il Messaggero del 11/10/2011
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10/10/2011 Artic non cede e conferma il trasferimento a Jesi
Si inasprisce la vertenza Artic di Montelabbate (Gruppo Clabo di Jesi) che ha presentato un piano considerato inaccettabile dai sindacati di categoria Cgil Cisl Uil di Pesaro e Jesi, che prevede lo spostamento della produzione dello stabilimento di Montelabbate a Jesi. Oltre a questo si aggiungono 72 dipendenti dichiarati in esubero in tutto il Gruppo.“Dall’incontro di ieri con la proprietà – informa la  Filca Cisl  – non sono state prese in considerazione soluzioni alternative al trasferimento, nonostante l’impegno dell’azienda a discuterne, soprattutto dopo le giornate di sciopero della scorsa settimana”.L’azienda ha dunque riconfermato l’assoluta e categorica volontà di lasciare lo stabilimento di Montelabbate e di procedere al licenziamento di 72 lavoratori.“Di fronte a tale irremovibilità che consideriamo sbagliata ci opporremo con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione – dichiara la Filca – e denunciamo la scarsa credibilità del piano che, tuttavia, avremo occasione di approfondire insieme ai rappresentanti delle istituzioni locali in un incontro in Prefettura convocato per martedì 11 ottobre. In quella sede ribadiremo la volontà dei lavoratori di mantenere un importante sito produttivo strategico sia per l’azienda sia per l’intero territorio”.Martedì 11 ottobre, inoltre, i lavoratori dell’Artic saranno di fronte a palazzo Ducale per un presidio durante lo svolgimento dell’incontro.
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03/10/2011 Ritardi Inps per le persone più deboli
Il Patronato Inas Cisl di Macerata denuncia alcuni gravi disservizi della sede Inps di Macerata relativamente alle pratiche che riguardano le fasce più deboli della popolazione, in particolare persone non autosufficienti e lavoratori disoccupati. Ci riferiamo in primo luogo alle richieste di invalidità civile e di accompagnamento, segnalando gravi ritardi nella comunicazione, da parte dell’Inps, dell’esito delle relative visite mediche, che in alcuni casi sono state effettuate nel settembre del 2010. Registriamo anche un ritardo ulteriore di diversi mesi nei pagamenti una volta accertati i requisiti sanitari ed amministrativi. In quanto Ente di Patronato l’Inas avrebbe poi il diritto di ricevere l’esito delle domande che ha patrocinato. Esito che invece, in violazione della normativa vigente, viene comunicato solo agli interessati. Segnaliamo poi un ritardo eccessivo nei tempi di definizione delle richieste di indennità di disoccupazione e di mobilità. In alcuni casi l’istituto previdenziale non ha ancora pagato le indennità relative ai mesi di luglio, costringendo tanti lavoratori, privi di mezzi di sussistenza, a indebitarsi con gli istituti di credito. Non possiamo sottacere poi la sgradevolezza del comportamento di alcuni operatori dell’Inps, che a fronte di richieste sullo stato della pratica da parte dei diretti interessati, hanno risposto che la domanda non esisteva, nonostante il Patronato fosse in possesso della relativa ricevuta. Crediamo che tali disfunzioni siano in parte riconducibili al ridotto organico con il quale opera l’Inps. Certamente pesano anche le difficoltà nel far entrare a regime la gestione informatica delle pratiche, che dal gennaio 2010 vengono interamente gestite on line. Una vera e propria rivoluzione che anziché accelerare le procedure le ha appesantite ulteriormente. Pesa infine anche l’accentramento di alcune tipologie di pratiche - come quelle di invalidità civile -  presso la sola sede provinciale di Macerata. Nonostante ciò siamo però convinti che l’Inps di Macerata debba riorganizzarsi, almeno rivedendo l’ordine di priorità delle pratiche trattate, curando con attenzione particolare quelle strategiche perché legate alle persone più fragili, quali sono appunto gli anziani non autosufficienti o i lavoratori disoccupati e privi di mezzi di sostentamento. Facciamo presente infine come tali considerazioni sono state già sottoposte dal Patronato Inas alle Direzioni regionale e provinciale dell’Inps, senza però ottenere risposta alcuna. Un comportamento grave che dimostra una scarsa volontà di collaborazione e che, se reiterato, ci costringerà  a ricorrere legalmente per tutelare gli interessi dei nostri assistiti. Il Direttore Inas Macerata - Antonio Pazzi
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23/09/2011 Solidali con la Direzione Provinciale del Lavoro
 Tutta la CISL di Macerata e, soprattutto, il comparto della Funzione Pubblica, esprimono la propria solidarietà agli Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) di Macerata, vittime di un'aggressione che li ha visti oggetto di minacce di morte. Dei tre operai sorpresi dagli ispettori solo uno era dipendente dell’azienda calzaturiera, sebbene temporaneamente dirottato al cantiere. Gli altri due erano a tutti gli effetti lavoratori in nero.  Un episodio grave che dimostra ancora una volta come una delle più pericolose conseguenze della crisi sia il ricorso crescente al lavoro nero, che tanti rischi comporta per la salute e la sicurezza dei lavoratori.  La DPL di Macerata si è fin qui distinta per la quantità e la qualità del lavoro svolto, per l’eccellente competenza dei lavoratori e per la collaborazione con le parti sociali, che ha portato a protocolli ed intese delle quali beneficiano imprese e lavoratori. Invitiamo la DPL a perseverare nel suo impegno, non lasciandosi intimidire ed anzi intensificando i controlli per evitare che “prendano piede” pratiche pericolose. Le evidenti ed innegabili difficoltà delle nostre imprese e il rischio concreto di licenziamenti non possono in alcun modo rappresentare una giustificazione per scorciatoie illegali e pericolose, a rischio di vedere moltiplicarsi episodi tragici come quello che in mattinata ha coinvolto un operaio della Quadrilatero. Questo episodio risulta tanto più' vile ed odioso in questo momento in cui la politica e' lontana dai lavoratori pubblici, umiliati e classificati come fannulloni. La recente manovra finanziaria apre le porte ad un possibile depotenziamento di un ente pubblico, la DPL,  che funziona e che offre un ottimo servizio ai cittadini. Rispetto alla precedente normativa che prevedeva l'ingresso delle DPL nella Casa Del Welfare (cosiddetto SuperInps), insieme ad INPDAP, INPS, INAIL, ora, l'Amministrazione, a livello centrale, potrebbe optare per "l'accorpamento" degli uffici con la Prefettura. E' un rischio che non possiamo correre. Per l'attività delle DPL, l'unica scelta logica ed efficace è "aderire" alla Casa del Welfare, dove il cittadino, che ha necessità di servizi in materia di lavoro, previdenza e assistenza, troverebbe, in un'unica sede, tutti gli uffici competenti.  Siamo convinti, su questo tema, di esprimere e rappresentare l'interesse dei cittadini e dei lavoratori
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23/09/2011 Un altro incidente mortale alla Quadrilatero
Gentile Vito, 55 anni dipendente della ditta Giacovelli Costruzioni srl, è morto questa mattina mentre era al lavoro, nel cantiere di Muccia, incluso nei lavori della Quadrilatero. Schiacciata da un camion, se n’è andata così l’ennesima vittima di quest’opera che sta accumulando un numero assurdo di morti e di incidenti sul lavoro.Ancora una volta si tratta di un operaio di una ditta che ha il lavoro in affidamento dall’impresa madre, in questo caso la GLF Grandi Lavori Fincosit che impiega nel cantiere di Muccia svariate ditte, tra cui diverse agenzie interinali. Anche il lavoratore del mezzo che ha investito Gentile Vito è un dipendente di una di queste ditte affidatarie dei lavori.Esprimiamo il nostro profondo dolore alla famiglia ed confidiamo che l'autorità giudiziaria faccia prontamente chiarezza sulle cause, dirette ed indirette, dell’infortunio mortale, perseguendo con severità ogni eventuale responsabilità specifica e generale. Lo smisurato sgretolamento produttivo nella catena degli appalti e degli affidamenti, il lavoro atipico, i tempi di lavoro troppo elevati, la precarizzazione dei rapporti di lavoro, la insufficienza delle misure di prevenzione sono le origini degli infortuni in questo settore.Chiederemo immediatamente un incontro con la Grandi Lavori Fincosit, la Valdichienti e la Quadrilatero per raggruppare tutti i soggetti collegati in questa vicenda. Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro competente è inadeguato e carente rispetto ad un’opera come quella del Quadrilatero Marche-Umbria. Denunciamo ancora una volta il forte ritardo rispetto agli impegni assunti dalle Istituzioni nel colmare tale deficienza. A tal fine abbiamo richiesto un ulteriore incontro con l’Assessorato alla Sanità regionale.Disgraziatamente, fin troppe volte, abbiamo dichiarato in precedenti comunicati che non è ammissibile il ripetersi di simili incidenti; non ci stancheremo di affermarlo, come non ci tratterremo nella nostra opera di sensibilizzazione e lotta, in tutte le riunioni, in tutti i luoghi di lavoro ed a tutti i livelli, per far si che il prezzo del lavoro non sia quello della vita.
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20/09/2011 Anolf contesta lo striscione di Forza Nuova
Di fronte alla manifestazione, ci auguriamo autorizzata, di ieri mattina da parte di un gruppo di manifestanti di Forza Nuova rimaniamo davvero sgomenti. Ai manifestanti ricordiamo che gli stranieri contribuiscono alla produzione del Prodotto interno lordo per l’11,1% (stima di Unioncamere per il 2008) e che con i loro contributi, dei quali spesso non godono, pagano le pensioni di cui stiamo godendo noi. Né si può dire che nei loro confronti ci sia un atteggiamento buonista, se pensiamo ai recenti possibili rifugiati respinti in mare aperto e rimandati nelle prigioni libiche. Lo stesso recentissimo decreto flussi si limita in realtà ad autorizzare un esiguo numero di ingressi legato per lo più alle necessità di cura familiare degli italiani. Sono infatti gli immigrati a farsi carico di vecchi e bambini che altrimenti sarebbero privi di assistenza: non ci risulta che ci siano molte badanti a tempo pieno italiane o fornite dall’assistenza pubblica. Per non parlare delle peripezie e dei costi che i 34.000 stranieri residenti nella provincia di Macerata devono passare per un rinnovo del permesso di soggiorno, assurdamente legato ad un lavoro che è sempre più precario e che comporta una spesa di circa 72 euro.  “Se abbiamo chiesto per gli italiani giustizia e rispetto, altrettanto dobbiamo fare per chi immigranel nostro paese”, queste parole pronunciate già nel 1990 nel corso della prima conferenza nazionale dell’immigrazione, andrebbero ricordate ancora a questi nostri manifestanti dalla memoria corta che hanno già dimenticato il passato di immigrazione dei loro nonni e l’attuale realtà di immigrazione all’estero degli scienziati e ricercatori italiani".
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15/09/2011 Manovra e Trasporti: si rischia la paralisi.
I sindacati dei Trasporti di Cgil, Cisl e Uil valutano negative e inique le misure messe in atto per il trasporto pubblico, dichiarano lo stato di agitazione di tutto il personale operante nelle aziende del trasporto pubblico locale e chiedono un incontro urgente con le autorità regionali e provinciali per definire azioni condivise che portino in breve tempo al riordino del trasporto su gomma e su ferro della regione Marche.
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11/09/2011 Fincantieri: il lavoro riparte
11 settembre 2011 - Un segno di speranza: il cantiere riparte - Articolo su "Avvenire" del 11/09/2011
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05/09/2011 La CISL di Pesaro - Urbino incontra il Prefetto
Venerdì  2 settembre la CISL e la UIL di Pesaro – Urbino si sono incontrate  con il Prefetto per illustrare  le richieste di cambiamento della manovra economica in discussione al Parlamento e manifestare il proprio dissenso su alcune misure in essa contenute. Per ottenere una manovra più equa occorre che tutti i cittadini contribuiscano al risanamento del Paese in base alle proprie possibilità di reddito e patrimonio, per questo la Cisl chiede con forza interventi più decisi per tagliare i costi della politica a partire da indennità, vitalizi, situazioni di privilegio e vantaggio;  l’introduzione di una imposta sui patrimoni mobiliari  ed immobiliari con  l’esclusione della prima casa; misure più incisive contro l’evasione fiscale;  una revisione complessiva dell’assetto istituzionale  dello Stato; il ritiro di misure che colpiscono ulteriormente i dipendenti pubblici quali il rinvio del trattamento di fine rapporto, il possibile taglio della tredicesima  lo slittamento della finestra pensionistica; l’accelerazione della riforma fiscale con meno tasse su salari e pensioni e meno oneri sul lavoro; l’esclusione dei provvedimenti  sulla previdenza. Le organizzazioni sindacali hanno portato all’attenzione del Prefetto il piano di mobilitazione permanente che sarà sviluppato coordinando iniziative sia territoriali che nazionali. Il Prefetto, nel sottolineare il delicato momento che il nostro Paese attraversa, ha raccolto le motivazioni addotte da CISL e UIL e auspicato che la discussione parlamentare possa portare all’individuazione di misure equilibrate capaci di dare risposte concrete alle emergenze nazionali.
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28/07/2011 Crisi economica - l' appello delle parti sociali per un patto sulla crescita ed il rilancio del Paese
CRISI ECONOMICAL'appello delle parti sociali per un patto sulla crescita ed il rilancio del PaeseComunicato stampa congiuntoABI, ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE (CONFCOOPERATIVE, LEGA COOPERATIVE, AGCI), CGIL, CIA, CISL, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CONFAPI, CONFINDUSTRIA, RETEIMPRESE ITALIA (CONFCOMMERCIO, CONFARTIGIANATO, CNA, CASARTIGIANI, CONFESERCENTI), UGL"Guardiamo con preoccupazione al recente andamento dei mercati finanziari. Il mercato non sembra riconoscere la solidità dei fondamentali dell'Italia. Siamo consapevoli che la fase che stiamo attraversando dipende solo in parte dalle condizioni di fondo dell'economia italiana ed è connessa a un problema europeo di fragilità dei paesi periferici. A ciò si aggiungono i problemi di bilancio degli Stati Uniti. Ma queste incertezze dei mercati si traducono per l'Italia nel deciso ampliamento degli spread sui titoli sovrani e nella penalizzazione dei valori di borsa. Ciò comporta un elevato onere di finanziamento del debito pubblico ed un aumento del costo del denaro per famiglie ed imprese.Per evitare che la situazione italiana divenga insostenibile occorre ricreare immediatamente nel nostro Paese condizioni per ripristinare la normalità sui mercati finanziari con un immediato recupero di credibilità nei confronti degli investitori. A tal fine si rende necessario un Patto per la crescita che coinvolga tutte le parti sociali; serve una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti ed una discontinuità capace di realizzare un progetto di crescita del Paese in grado di assicurare la sostenibilità del debito e la creazione di nuova occupazione".27 luglio 2011L' intervista a Raffaele Bonanni  - Corriere della Sera
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25/07/2011 MORETTI COMPACT: FIRMATO L’ACCORDO INTEGRATIVO
Dopo una trattativa di 11 mesi è stato firmato l’accordo integrativo per tutti i dipendenti della ditta Moretti Compact di Lunano, cittadina di 1200 abitanti nell'alta valle del Foglia. La Moretti compact, azienda specializzata nella produzione delle camerette per bambini e ragazzi, ha 250 dipendenti.  In virtù dell'accordo, tutti avranno un riconoscimento economico di 250 € annuale, e 40 di loro otterranno un  passaggio di livello. La ditta Moretti  -  pur risentendo della crisi  - è ricorsa solo per breve tempo e in modo limitato agli ammortizzatori sociali.  Ha anzi voluto scommettere su questo importante elemento delle relazioni sindacali: riconoscere un premio di produzione per iniziare uno stabile confronto con i sindacati su alcuni importanti temi: la sicurezza sul lavoro, l' inquadramento professionale , l'organizzazione del lavoro,  i turni e l' orario di lavoro. LA FILCA CISL, che si è adoperata per la firma del contratto integrativo, ritiene questo fatto molto significativo perché permette di distribuire salario a tutti i lavoratori e le lavoratrici con percorsi condivisi e attraverso un confronto che  riconosce l’importanza della contrattazione di secondo livello.
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08/07/2011 Aperture domenicali, no alla liberalizzazione
 La Fisascat CISL di Macerata (Federazione dei lavoratori addetti ai servizi commerciali, affini e turismo) esprime la propria netta contrarietà alla liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali nelle zone turistiche prevista dalla manovra economica 2011, preambolo per una rischiosa deriva che porti a cascata alla totale liberalizzazione della materia.Questa deregolamentazione rischia di creare una situazione di anarchia del lavoro facendo venir meno le tutele previste dalla legge e dalla contrattazione collettiva, sia nazionale che locale. La titolarità sulle decisioni relative alle aperture in deroga deve rimanere in capo al confronto che si deve sviluppare a livello locale. I Comuni hanno in tal senso un ruolo di primo piano nell’assunzione di decisioni che devono essere comunque concordate, condivise e regolamentate attraverso la concertazione e la contrattazione tra le parti sociali territoriali. Le esigenze dello sviluppo del territorio vanno contemperate ai diritti dei lavoratori, che non possono subire scelte dettate solo dalle pressioni della grande distribuzione organizzata. Nei recenti rinnovi contrattuali dei settori del turismo e del terziario, della distribuzione e dei servizi si è condiviso con le associazioni dei datori di lavoro che la materia delle aperture in deroga - come l’organizzazione e l’orario del lavoro ed altre materie attinenti il mercato del lavoro  - rientrano tra quelle per le quali il confronto decentrato dovrebbe portare a soluzioni che concilino le peculiarità territoriali e le esigenze del mercato del lavoro locale con il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori del settore. Purtroppo le dichiarazioni di alcuni amministratori locali hanno evidenziato ancora una volta la miopia di certe impostazioni basate su luoghi comuni privi di fondamento, come quelli di nuove assunzioni o di chissà quanti altri vantaggi per i lavoratori occupati nel settore. I quali invece si ritroveranno solamente un orario sempre più frammentato e incompatibile a conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro, senza peraltro ricevere alcuna significativa maggiorazione sul lavoro domenicale e festivo. Torniamo a ribadire come certe impostazioni dei Comuni della zona siano frutto dell’assoluta assenza di politiche per uno sviluppo equilibrato del territorio. Scelte semplicemente dettate dal “potere economico” dei grandi gruppi della distribuzione organizzata con il progressivo depauperamento delle realtà economiche commerciali locali e della vita stessa dei centri cittadini.Marco Squartini - Segretario generale Fisascat Cisl Macerata
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06/07/2011 Caro rifiuti a Macerata, la proposta della Cisl
Il caso degli aumenti della Tarsu è esploso in questi giorni con l’arrivo delle bollette, che gravano sulle tasche dei cittadini maceratesi con un aumento del 23%. Una difficoltà ulteriore per tanti cittadini lavoratori e pensionati ancora alle prese con gli effetti di una crisi pervasiva e resistente. Il problema pone al centro dell’attenzione il tema dell’equità del costo dello smaltimento dei rifiuti a Macerata. Una soluzione potrebbe essere rappresentata dal passaggio della Tarsu da tassa a tariffa, che la normativa vigente prevede senza imporre.   In base al sistema attualmente in vigore nel Comune di Macerata, ogni cittadino paga per lo smaltimento dei rifiuti una tassa commisurata alla superficie della propria abitazione, a prescindere dalla quantità dei rifiuti prodotti.   Il passaggio alla tariffa consentirebbe invece di distinguere tra le spese fisse e strutturali (impianti, spazzamento delle strade ecc.) alle quali tutti  i cittadini continuerebbero a partecipare in misura uguale, e la spesa per lo smaltimento dei rifiuti, più o meno elevata a seconda della quantità e della qualità del rifiuto prodotto. In altre parole, sviluppando la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale, ad ogni cittadino verrebbe chiesto di pagare il costo dello smaltimento dei soli rifiuti indifferenziati prodotti e da smaltire, diminuito di un eventuale accredito per i rifiuti differenziati prodotti (vetro, plastica, carta ecc.) ma da recuperare. Questa soluzione garantirebbe maggiore equità nel pagamento del costo e allo stesso tempo incentiverebbe lo sviluppo della raccolta differenziata.
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16/06/2011 Sciopero dell’intera giornata alla Berloni Spa di Pesaro
E’ riuscito lo sciopero che si è svolto a Pesaro presso la sede della Berloni GiornoNotte contro il piano industriale presentato dall’azienda che prevede  170 esuberi su un organico di 400 dipendenti e la chiusura di siti produttivi ritenuti non più efficienti. E’ grave la mancanza di prospettive per mantenere l’occupazione, la trasparenza nella gestione degli esuberi e le prospettive di esternalizzazioni di fasi lavorative. Lo stato di agitazione continuerà fino a che non ci sarà  un confronto serio responsabile e trasperente con l’azienda. E’ previsto per Giovedì mattina un incontro tra la proprietà, le istituzioni e i sindacati.
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09/06/2011 ASSEMBLEA SINDACALE CISL SCUOLA
Comunicato stampa assemblea private
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08/06/2011 Funzione pubblica Cisl, la nuova Segreteria di Macerata
Sistino Tamagnini è il nuovo Segretario generale della Funzione pubblica Cisl di Macerata. Lo ha deciso il Consiglio generale della Funzione Pubblica, eletto dai 128 delegati intervenuti al Congresso della Categoria, svoltosi martedì 7 giugno all’Anton di Recanati.  Tamagnini, 49 anni, infermiere dell’Ospedale di Macerata dal 1993, operante presso la Centrale Operativa Provinciale del 118 di Macerata, Presidente dell’Associazione Culturale “Li Pistacoppi” Gruppo Folklorico città di Macerata, sarà affiancato in Segreteria da Alessandro Moretti, Istruttore di Polizia municipale con delega alle Autonomie Locali e da Annarita Stura, dipendente amministrativa del Collegio provinciale degli infermieri (IPASVI) di Macerata.  Ponendo fine al percorso che ha portato al commissariamento della Federazione, il Congresso consegna alla Cisl di Macerata una struttura sindacale fortemente rappresentativa, che sarà gestita secondo criteri di trasparenza, democrazia e partecipazione.  La Funzione Pubblica della Cisl è un’organizzazione sindacale formata da persone serie e competenti che abbracciano la politica del pensare e del fare piuttosto che quella del “no sempre”. Un sindacato serio ed autonomo sia nelle scelte interne che in quelle nazionali, un vero e proprio polo riformista nel cambiamento delle relazioni sindacali.  La prima sfida importante che attende la nuova Segreteria saranno le elezioni nei luoghi di lavoro per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie, che avrà luogo dal 5 al 7 marzo del 2010. Sarà un’occasione importante per misurare il gradimento delle politiche sindacali della Funzione Pubblica Cisl tra gli iscritti, ma anche per cercare di ritrovare percorsi unitari insieme alla Cgil.  Mentre i pubblici dipendenti continuano a subire attacchi continui e indiscriminati da parte di tutti coloro che guardano al settore pubblico come al “ventre molle” del mondo del lavoro, le politiche di risanamento dei conti pubblici imposti all’Italia dall’UE si traducono in tagli lineari alle pubbliche amministrazioni, le cui conseguenze vanno a scaricarsi sui lavoratori, che erogano servizi fondamentali per i cittadini.  In questo contesto difficile diventa fondamentale lavorare ad ogni livello con passione e competenza per ridare dignità al lavoro pubblico. L’impegno della nuova Segreteria sarà quindi proprio quello di gettare le basi per raggiungere questi importanti obiettivi.http://www.youtube.com/watch?v=GNZcyNdwCfU&feature=youtu.be
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06/06/2011 Congresso della Funzione pubblica a Macerata
Oltre duecento delegati  in rappresentanza di oltre duemila e trecento iscritti parteciperanno martedì 7 giugno al Ristorante Anton di Recanati al Congresso della Funzione Pubblica della Cisl Macerata. La categoria - che rappresenta i lavoratori degli Enti Locali, della sanità pubblica e privata, dei Ministeri, degli Enti pubblici non economici, delle Agenzie fiscali, e delle Cooperative Sociali - si presenta all'appuntamento congressuale come primo sindacato del pubblico impiego, si a livello provinciale che regionale.I lavori verranno aperti dal Segretario generale della Funzione pubblica delle Marche Luca Talevi, che ha guidato la Fp di Macerata negli ultimi 18 mesi. Nella sua relazione Talevi farà il punto della situazione a livello locale, con particolare riferimento alle problematiche del sistema sanitario regionale ed ai futuri assetti della sanità maceratese.Durante la giornata verrà verranno affrontate le problematiche nazionali e locali relative al ruolo e alla  professionalità del pubblico dipendente in un contesto socio economico in costante mutamento. Si parlerà anche della contrattazione decentrata negli enti della provincia di Macerata ed una analisi della situazione contrattuale a livello nazionale alla luce del recente blocco della contrattazione nazionale frutto dei provvedimenti governativi "anticrisi". Ampio spazio sarà dedicato al dibattito con i delegati che porteranno le esperienze provenienti dai singoli posti di lavoro.I lavori saranno conclusi dal Segretario Generale Nazionale Giovanni Faverin, che lancera' nelle Marche la campagna per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie che si terranno nel marzo 2012.Al termine del congresso verranno eletti i nuovi organismi della Fp Macerata e la nuova Segreteria Territoriale che guiderà la Federazione fino al Congresso ordinario del 2013. 
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01/06/2011 Per un rilancio della nostra cantieristica
Le foto della Conferenza Stampa
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10/05/2011 Riorganizzazione Berloni: 166 esuberi
Pesaro - I timori delle organizzazioni sindacali in merito alla crisi della Berloni Spa  erano più che fondati. E’ giunta infatti la notizia che la riorganizzazione dell’intero gruppo prevede purtroppo, anche un esubero di circa 166 dipendenti  con relativa  richiesta della  cassa integrazione straordinaria alla quale inevitabilmente seguirà la messa in mobilità dei lavoratori. A questo si aggiunge l’alienazione dei relativi siti produttivi e la cessazione di tutte le attività del gruppo ad eccezione della produzione di cucine. Fillea e Filca di fronte allo spettro dello smantellamento di alcune attività e della disoccupazione dei dipendenti  annunciano  fin da ora la volontà di opporsi con tutti i mezzi ai licenziamenti e di attivare tutti gli strumenti e tutti i canali a disposizione per la salvaguardia dei  posti di lavoro. “Siamo disponibili a confrontarci con l’azienda – dichiarano  Fillea e Filca - a patto che ci presenti un piano industriale definitivo che comprenda un vero rilancio dell’attività produttiva e nessun posto di lavoro compromesso”. 5 maggio 2011                                                                                              FILLEA CGIL  -  FILCA CISL Il Comunicato Stampa di FILCA CISL e FILLEA CGIL del 1 aprile 2011 Il Comunicato Stampa dell'azienda BERLONI dell'8 aprile 2011
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09/05/2011 Riorganizzazione Berloni: 166 esuberi
Pesaro - I timori delle organizzazioni sindacali in merito alla crisi della Berloni Spa  erano più che fondati. E’ giunta infatti la notizia che la riorganizzazione dell’intero gruppo prevede purtroppo, anche un esubero di circa 166 dipendenti  con relativa  richiesta della  cassa integrazione straordinaria alla quale inevitabilmente seguirà la messa in mobilità dei lavoratori. A questo si aggiunge l’alienazione dei relativi siti produttivi e la cessazione di tutte le attività del gruppo ad eccezione della produzione di cucine. Fillea e Filca di fronte allo spettro dello smantellamento di alcune attività e della disoccupazione dei dipendenti  annunciano  fin da ora la volontà di opporsi con tutti i mezzi ai licenziamenti e di attivare tutti gli strumenti e tutti i canali a disposizione per la salvaguardia dei  posti di lavoro. “Siamo disponibili a confrontarci con l’azienda – dichiarano  Fillea e Filca - a patto che ci presenti un piano industriale definitivo che comprenda un vero rilancio dell’attività produttiva e nessun posto di lavoro compromesso”. 5 maggio 2011                                                                                              FILLEA CGIL  -  FILCA CISL Il Comunicato Stampa di FILCA CISL e FILLEA CGIL del 1 aprile 2011 Il Comunicato Stampa dell'azienda BERLONI dell'8 aprile 2011
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura dei negozi nel giorno del 1 maggio e di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua) alla sussistenza di eventi e manifestazioni di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie interessate dall’evento e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci regionale che ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere con apposita ordinanza, la facoltà di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche, la possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita di Civitanova dell’A14 nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione, ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi, nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011 FISASCAT CISL MARCHE Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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28/04/2011 Vicenda Merloni: richiamo alla responsabilità
DICHIARAZIONE Siamo entrati nella fase più decisiva per la complessa vicenda dell’Antonio Merloni. Serve una dose ancora maggiore di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, per evitare ulteriori tensioni, confusioni, illusioni ai lavoratori già duramente provati da questo lungo periodo di attesa. Dobbiamo tutti attenerci ai fatti reali al momento attuale, e valutare eventualmente le novità che dovessero intervenire. L’obiettivo del sindacato è valorizzare ogni ipotesi che dia garanzia di serietà imprenditoriale e del progetto industriale e di significativi risultati occupazionali. Ci auguriamo tempi stretti per la valutazione delle offerte vincolanti presentate e l’utilizzo di tutti gli strumenti (a partire dall’Accordo di programma) utili a creare lavoro e a ridare possibilità di sviluppo alle aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni. Sollecitiamo istituzioni, istituti di credito, forze politiche e sociali a collaborare tutti in questa direzione. 28 aprile 2011                                  Stefano Mastrovincenzo Cisl Marche Il Comunicato Stampa con la dichiarazione di Anna Trovò, Segretario Generale FIM CISL
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21/04/2011 Poste: continua la chiusura degli uffici postali
http://www.scribd.com/doc/53522251/Comunicato-Stampa-Slp-Cisl-slc-Cgil
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15/04/2011 Sanità e tagli. Allarme operatori sanitari.
La Rassegna Stampa: Corriere Adriatico, Il Messaggero
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07/04/2011 «Non si può scherzare col futuro dei lavoratori»
COMUNICATO STAMPAIn merito alle due proposte pervenute oggi per l’acquisto dell’azienda di elettrodomestici Antonio Merloni, è necessario che la volontà degli investitori che hanno presentato le offerte relativamente all’ intero perimetro ad oggi invenduto  si concretizzi completandole col versamento della cauzione nei prossimi giorni. Questo consentirebbe l’avvio della trattativa per la cessione. In questa fase è peraltro necessario il massimo supporto delle istituzioni locali e del sistema del credito. Non si può scherzare col futuro del lavoro e del reddito delle tante persone coinvolte.Roma, 6 Aprile  2011                                        Ufficio Stampa Fim CislLa Rassegna Stampa: Corriere Adriatico
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07/04/2011 Offerte per acquisto dell' azienda Antonio Merloni
Leggi la Rassegna stampa: Corriere Adriatico Il Messaggero
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05/04/2011 Sanità: riprende il confronto con la Regione
COMUNICATO STAMPA Nel corso dell’incontro odierno col Presidente Spacca e l’Assessore alla Salute Mezzolani abbiamo chiesto di ripristinare le condizioni per un confronto costruttivo sulla riorganizzazione della sanità, riorganizzazione che deve essere orientata prioritariamente a qualificare l’offerta sanitaria per i cittadini marchigiani e le condizioni di lavoro degli operatori del settore, pur tenendo conto dei vincoli delle risorse finanziarie. Il Presidente e l’Assessore hanno convenuto con la richiesta sindacale di sospendere pro tempore gli effetti degli atti amministrativi che prefiguravano nell’immediato manovre operative, anche in ragione del fatto che non si conosceranno fino alla settimana prossima le risorse realmente disponibili dal riparto del Fondo Sanitario Nazionale; si è poi concordato di riprendere entro la settimana corrente  il confronto tra Regione e Cgil-Cisl-Uil sulle ipotesi di riorganizzazione del sistema sanitario. I sindacati di categoria degli operatori della sanità, che parteciperanno al confronto stesso, mantengono in essere lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi.CGIL                       CISL                        UIL G. Venturi    S. Mastrovincenzo    G.FiorettiAncona,  4 aprile 2011La Rassegna Stampa
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30/03/2011 SANITA': INCONTRO SEGRETERIE REGIONALI CON LE RSU Z.T. 11
COMUNICATO STAMPA UNIFICATO ZONA TERRITORIALE 11 3
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30/03/2011 Vitaviva, i lavoratori bocciano il piano aziendale
Riuniti in assemblea i dipendenti di Vitaviva srl hanno duramente contestato il piano commerciale di risanamento presentato dalla direzione dell’azienda, che produce vasche e docce idromassaggio a Castelraimondo.  Secondo i lavoratori il piano, oltre a contenere misure inefficaci ed investimenti insufficienti, contrasta apertamente con gli impegni che la direzione aziendale aveva sottoscritto  per il risanamento e la tutela dei lavoratori nell’aprile dello scorso anno, quando l’azienda, di proprietà della Villeroy e Boch, venne salvata grazie all’acquisizione da parte della tedesca Certina Construction.  Sotto accusa in particolare la decisione di dividere Vitaviva in diverse realtà societarie che, “spezzettando” l’azienda, penalizzerà di fatto la maggioranza dei lavoratori.  Forte è il sospetto, secondo lavoratori e rappresentanti sindacali  che la proprietà non intenda mantenere sul territorio questa realtà produttiva, già negli anni scorsi duramente colpita da riduzioni del personale e da un reale impoverimento strutturale e professionale. Da qui il tentativo di defilarsi nel modo più rapido ed indolore solo per mantenere l’immagine della multinazionale.  A fronte di ciò i lavoratori chiedono Il coinvolgimento delle istituzioni e invitano le amministrazioni comunali e provinciali a farsi carico e condividere la responsabilità sociale di questa delicata vertenza e delle possibili conseguenze per il lavoro e la vita dei lavoratori coinvolti.
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28/03/2011 Acqua rifiuti e gas, tavola rotonda a Macerata
Acqua gas, rifiuti e non solo. Parlare di servizi pubblici essenziali significa affrontare temi che attengono ai diritti fondamentali della persona con implicazioni economiche importanti e con conseguenti responsabilità pubbliche nell’erogazione delle prestazioni. La Cisl di Macerata lo ha fatto in una tavola rotonda che si è svolta giovedì 24 marzo all’Istituto Agrario “G. Garibaldi” di Macerata.L’occasione è offerta dall’ormai prossima scadenza, il 31 dicembre 2011, del termine per la cessazione di tutti gli affidamenti diretti dei servizi in questione dai Comuni alle loro società municipalizzate.  Il "Decreto Ronchi" prevede che i servizi dovranno essere affidati attraverso bandi di gara ai quali potrà partecipare qualsiasi soggetto d’impresa italiano o europeo, pubblico o privato. L’unico modo per evitare la gara è che la società municipalizzata che gestisce il servizio si apra alla presenza di un socio privato gestore, a sua volta individuato con gara pubblica, che dovrà partecipare ad una quota non inferiore al 40% del capitale sociale.Forte è il rischio che subentrino grandi società, magari estere, e che vengano solleticati gli appetiti della criminalità organizzata. "Per questo - sostiene Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata -sarebbe preferibile una grande azienda provinciale, vicina al territorio e più sensibile alle sue necessità". Su questo tema preoccupa il silenzio assordante di istituzioni e forze politiche, che la Cisl di Macerata ha invitato ad aprire un confronto e una discussione pubblica aperta e trasparente. La scelta tra l’una o l’altra soluzione – ha spiegato l’Avvocato Alessandro Lucchetti, Docente dell’Università di Macerata – dipende dalla volontà del soggetto gestore di partecipare ad una o più gare, aprendosi anche alla competizione nazionale, nel qual caso metterà a gara l’intero servizio, o di rinchiudersi nel proprio territorio aprendosi alla partecipazione al capitale di un socio privato.Sulla necessità di superare la grande frammentazione esistente nella gestione dei servizi pubblici concordano le amministrazioni comunali di Macerata e Civitanova Marche, che circa venti giorni fa hanno aperto un tavolo con quelle di Tolentino e San Severino per cercare di capire se e quali servizi si possono provare a gestire insieme.A tenere banco è anche la spinosa  questione dell’acquisizione della Smea, azienda municipalizzata maceratese, da parte del Cosmari, il Consorzio provinciale per lo smaltimento dei rifiuti. Sul tema, il Sindaco di Macerata Romano Carancini ha invitato tutti ad una scelta coraggiosa. «Non chiudere ora questa vicenda – ha affermato Carancini - sarebbe una ferita grave.  Noi non faremo barricate ma non ci faremo nemmeno mettere al muro».In un quadro di normativo già incerto mancano regole ancora da scrivere, come una legge regionale che individui il soggetto titolare del potere di operare questa scelta importante. In proposito è polemico  l’Assessore regionale con delega ai servizi pubblici Antonio Canzian, secondo cui il “Decreto Ronchi” non attua affatto la normativa comunitaria, come erroneamente si vuol far credere. Al contrario esso rappresenta una precisa scelta politica di ridimensionamento del ruolo del soggetto pubblico e di sostegno della privatizzazione della gestione dei servizi.  «Non si può scindere la proprietà formale delle reti dalla gestione del servizio – afferma Canzian – perché il vero proprietario dell’acqua sarà il gestore”.Il ritardo della Regione nel formulare una proposta legislativa, secondo Canzian, è dovuto anche dalla necessità di conoscere gli esiti del referendum abrogativo dell’art. 23 bis, che in caso di accoglimento farebbe cadere tutta la normativa vigente sui servizi pubblici.Sul tema dei servizi pubblici locali, secondo il  Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, si è vicini al  punto di rottura del campanilismo marchigiano. In un contesto reso difficile dalla crisi economica le amministrazioni comunali sono in difficoltà per la riduzione dei trasferimenti dallo Stato e tantissimi cittadini chiedono al sindacato di intervenire contro il distacco delle utenze. L’obiettivo, secondo Mastrovincenzo, è garantire servizi efficienti a costi sostenibili, valorizzando il territorio e garantendo trasparenza e controllo attraverso spazi di partecipazione del sindacato e delle associazioni dei consumatori ai comitati interni alle grandi società municipalizzate. «Il sindacato – ha concluso il Segretario generale della Cisl Marche – è disponibile a dare una mano per favorire le aggregazioni, ad esempio creando ambiti provinciali. Vanno evitate però scelte mirate solo a fare cassa e va creata, con legge regionale, un’autority di controllo con poteri sanzionatori e clausole sociali per la salvaguardia dei lavoratori».LEGGI LA RASSEGNA STAMPA SUL CONVEGNOASCOLTA LA REGISTRAZIONE RADIOFONICA DEL CONVEGNOhttp://www.youtube.com/watch?v=Pxz0AYf0foE
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25/03/2011 Stato di agitazione per il personale della sanità
E' stato proclamato lo agitazione del personale del sistema sanitario regionale.In una nota unitaria le tre categorie della Funzione pubblica di Cisl, Cgil e Uil spiegano «che i dieci milioni di tagli previsti per il 2011 dalla Delibera di giunta n. 17 non possono incidere solo sul personale, e che va data una risposta alle richieste che il sindacato, formalizzate in un documento  redatto a seguito dell'assemblea unitaria del 4 febbraio Il personale chiede anche il coinvolgimento preventivo delle RSU (le rappresentanze sindacali interne  unitarie ) nella definizione dei piani di riorganizzazione. Tra le iniziative, possibile il blocco del lavoro straordinario
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21/03/2011 Tassa incomprensibile e ingiusta
COMUNICATO STAMPA La  novità introdotta dal decreto Mille proroghe (link) e dalla successiva circolare della Presidenza del Consiglio nell'obbligo per la singola Regione colpita da una calamità naturale di provvedere alle risorse per gli interventi necessari al ripristino e alla ripresa con manovre di bilancio, aumento addizionali Irpef e Irap, incrementi dell'imposta regionale sulla benzina è una norma che può provocare gravi oneri per la popolazione della nostra Regione.  Se dovesse essere confermata , l'esborso fiscale per lavoratori e pensionati ( e per le imprese) sarebbe davvero pesante e rischierebbe di compromettere o quanto meno rallentare la fase di ripresa economica del nostro territorio.  Contro questa norma è sceso direttamente in campo il Segretario Nazionale Raffaele Bonanni, che l'ha definita come incomprensibile ed ingiusta. Bonanni chiede di rivedere la norma prevedendo la possibilità di attingere direttamente alle risorse del fondo nazionale della Protezione civile, evitando una pesante manovra fiscale che rischierebbe di aggravare una crisi produttiva ed occupazionale che nelle Marche è stata particolarmente intensa proprio nelle aree devastate dall'alluvione. Chiediamo alle istituzioni locali e a tutti gli enti locali di protestare con il Governo contro l'applicazione di questa norma che provocherebbe un ulteriore indebolimento ed impoverimento della situazione economica , sociale  ed occupazionale dei nostri territori. Il segretario generale         Alfonso Cifani Ascoli Piceno, 21/03/2011
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17/03/2011 Inaccettabile la "Tassa sulle calamità"
COMUNICATO STAMPA Il riconoscimento dello stato di emergenza per le Marche  da parte del Consiglio dei Ministri, dopo  l’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio gran parte della regione, aveva fatto tirare un sospiro di sollievo. Ora, si scopre che tra i meandri del decreto “Milleproroghe” (link) è stato introdotto l’obbligo per le Regioni di provvedere autonomamente alle risorse necessarie  alla ripresa, attraverso manovre di bilancio, aumento delle addizionali Irpef ed Irap, fino a prevedere incrementi dell’imposta regionale sulla benzina.  E solo nel caso le risorse   fossero insufficienti si potrà accedere al Fondo della Protezione Civile.Per la Cisl Marche questo  è  inaccettabile e  profondamente ingiusto. I cittadini  e le imprese marchigiane  oltre ad essere stati colpiti dagli eventi calamitosi, verrebbero, così, ulteriormente penalizzati dall’aumento della pressione fiscale.Esprimiamo forte  preoccupazione perché con questo  si sta mettendo a rischio il principio della solidarietà e il senso di responsabilità, valori che  hanno caratterizzato il  nostro Paese e sono stati riaffermati e rilanciati, in questi giorni,  nelle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia.Per queste ragioni la Cisl Marche ha sollecitato anche  la Segreteria Nazionale affinché sostenga con il Governo la necessità di rivedere le impostazioni  della circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri prevedendo la possibilità, da parte delle Regioni in stato di emergenza da calamità naturali, di attingere direttamente alle risorse del Fondo Nazionale della Protezione civile, così da recuperare una tale vessazione che rischia di aggravare una crisi produttiva, occupazionale e sociale che nelle Marche, in particolare, ha colpito più gravemente proprio le aree devastate dalle alluvioni.La dichiarazione di Bonanni sull'ingiusta tassazione introdotta con il Decreto MilleprorogheRassegna Stampa: Il Messaggero - Il Corriere Adriatico - Il Resto del Carlino Nazionale
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14/03/2011 Il 17 marzo non è festa per tutti
COMUNICATO STAMPA In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il 17 marzo 2011, solo per quest’anno, è stato proclamato festa nazionale.Il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio hanno stabilito, di comune accordo, che le scuole e gli uffici resteranno chiusi per onorare quest’importante evento. Quindi tutti gli uffici della Regione, dei Comuni, degli Enti Pubblici e delle aziende private resteranno chiusi. Gli esercizi commerciali no!!!!! Le norme che regolamentano le deroghe alle aperture domenicali e festive non permettono la possibilità di tenere aperti gli esercizi commerciali. Inoltre, le norme contrattuali prevedono, in caso di festività, che i lavoratori possano astenersi dal prestare la propria attività. La Regione Marche ha però intenzione di concedere una deroga per consentire l’apertura di negozi e strutture della grande distribuzione. Concedere la deroga è un atto grave che, oltre a mortificare quanto stabilito dal Capo dello Stato e dal Governo, viola la legge regionale sul commercio. Per questi motivi chiediamo che il 17 marzo 2011 sia giornata di Festa a tutti gli effetti con la conseguente chiusura di tutte le attività commerciali. FILCAMS CGIL FISASCAT CISL UILTUCS UIL CGIL CISL UIL MARCHE
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08/03/2011 Manifestazione per la libertà religiosa
Il martirio di Shahbaz Bhatti, Ministro federale delle Minoranze religiose, segna un nuovo dolore nei cuori e nelle menti di tutti noi.La sua morte, e inevitabilmente la memoria della morte di John Joseph nel 1997, vescovo di Faisalabad, e di Salman Taseer, governatore del Punjab nel 2011, sottolineano l’intoccabilità e la pericolosità della legge sulla blasfemia.Il Pakistan è un paese dalle mille sfaccettature, ricco per le sue diversità religiose ed etnico-linguistiche, pensato dai suoi padri fondatori come Stato progressista, democratico e tollerante verso tutte le minoranze. Mohammed Ali Jinnah così si espresse durante la sua allocuzione all’Assemblea Costituente nel 1947:  “Ci sono molti non musulmani tra noi – indù, cristiani e parsi – ma essi sono tutti pakistani. Godranno degli stessi diritti e privilegi come ogni altro cittadino, e avranno il loro legittimo ruolo nelle decisioni del Pakistan”. Eppure abbiamo dimenticato questa nobile visione del Pakistan, abbiamo cancellato ogni forma di dialogo, di conoscenza, di cooperazione e condivisione. Abbiamo costruito la nostra vita e il nostro credo sulla sabbia: il potere, il denaro, l’egoismo hanno preso il posto dei valori dell’amore, della fratellanza e della comunione.Invito tutti i cittadini pakistani a credere con autorevolezza che la multiculturalità e il dialogo ecumenico non sono mera utopia ma l’impegno costante di uomini di buona volontà che con coraggio e costanza si muovono per costruire un mondo migliore. Con questa poesia di Tagore salutiamo te, Shahbaz e continueremo la lotta contro la legge sulla blasfemia.Mi hai fatto senza fine, questa è la tua volontà.Questo fragile vaso continuamente tu vuoti, continuamente lo riempi di vita sempre nuova.Questo piccolo flauto di canna hai portato per valli e colline,attraverso esso hai soffiato melodie eternamente nuove.Quando mi sfiorano le tue mani immortali, questo piccolo cuore si perdein una gioia senza confini e canta melodie ineffabili.Su queste piccole mani scendono i tuoi doni infiniti.Passano le età, e tu continui a versare, e ancora c’è spazio da riempire. Tagore - Il giardiniere I pakistani cristiani laici in Italia, attraverso l’Associazione (Pakistan Orient Christian Organization), invitano tutte le forze politiche, associazioni e cittadini di buona volontà, alla partecipazione di una manifestazione pacifica contro la legge sulla blasfemia, in ricordo del martirio del Ministro Shahbaz Bhatti, che si terrà il 10 marzo 2011, dalle ore 15 alle ore 17, presso Piazza Ginocchi, vicino via della Camilluccia, Roma.Per informazioni contattare Adan Farhaj 320 554 3569 oppure Sarwar Bhatti 339 386 9046.
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04/03/2011 Vicinanza al dolore delle famiglie delle vittime
DICHIARAZIONE STAMPA CISL MARCHEEsprimiamo profondo cordoglio alle famiglie colpite dalla scomparsa dei loro congiunti nel gorgo di questa maledetta alluvione. Va dichiarato urgentemente lo stato di calamità e vanno predisposti interventi immediati per sostenere i territori colpiti. Faticosamente l’economia della nostra regione, con le sue molteplici attività manifatturiere, agricole e di servizi, stava rialzando la testa dopo la grande crisi, nonostante molte ristrutturazioni aziendali ancora in corso e situazioni occupazionali ancora difficili. Questo grave colpo alle attività produttive, alle infrastrutture, all’agricoltura, oltre che a moltissime abitazioni, rischia di respingerci indietro ad una fase di difficoltà e di precarietà. Crediamo sia necessario che da parte del Governo venga aperto un tavolo istituzionale con Regione Marche, istituzioni locali, forze sociali per definire interventi straordinari e individuare le risorse necessarie a sostenerli.Stefano Mastrovincenzo - Segretario Generale Cisl Marche3 marzo 2011La lettera del Presidente della Regione Marche, Giammario Spacca, a Berlusconi con la quale chiede lo stato di emergenza, lo stanziamento di risorse adeguate, un tavolo di coordinamento istituzionale e un incontro urgente
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04/03/2011 L'assassinio di Bhatti e la libertà religiosa
L’ISCOS Marche, Istituto Sindacale di cooperazione Internazionale della CISL Marche, esprime la più ferma condanna per il barbaro assassinio di Shahabaz Bhatti, ministro cristiano per gli Affari delle minoranze religiose del governo del Pakistan.In un paese sempre più esposto alla deriva del fondamentalismo islamico, Bhatti si batteva da tempo con ferma determinazione per la libertà e l’armonia interreligiosa, in difesa delle minoranze e contro gli abusi della legge sulla blasfemia. Proprio in base a questa legge, Asia Bibi, una donna cristiana del Punjab era stata condannata a morte, in primo grado, nel giugno 2009 con l’accusa di aver insultato Maometto durante una discussione con le colleghe.In una recente intervista, il Ministro Bhatti aveva dichiarato di aver ricevuto esplicite minacce di morte da parte dei talebani per la sua battaglia contro gli abusi della legge, ribadendo il suo fermo impegno per la causa della libertà religiosa, in difesa dei diritti delle minoranze e per ottener giustizia per Asia Bibi. Aveva inoltre denunciato la mancanza di sicurezza, esprimendo queste preoccupazioni al Primo Ministro ed al Presidente, senza però suscitare seri provvedimenti a riguardo.Il 2 marzo, un commando di 4 talebani pakistani, intercettava l’auto del ministro e, crivellandola di colpi, assassinava Shahabaz Bhatti.ISCOS Marche aderisce idealmente ai tre giorni di lutto proclamati dal governo, ed a tutte le iniziative di protesta ferma ma pacifica proclamate dai cristiani del Pakistan e dalle comunità pakistane presenti anche nella nostra regione, auspicando l’immediata individuazione e condanna dei responsabili e l’adozione di adeguati provvedimenti, da parte delle autorità pakistane, finalizzati a garantire la libera espressione di ogni credo, parola e pensiero, nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo.
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18/02/2011 Aperture domenicali: intervista a Selena Soleggiati
http://www.youtube.com/watch?v=0oEPXU6i-vY
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11/02/2011 Un'Italia da cambiare
Mantengono una attualità e una vitalità straordinarie le parole di Giulio Pastore pronunciate nel 1950 in occasione della fondazione della Cisl, parole citate dal Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo nel corso dell’intervento al Teatro “La Fenice” di Senigallia durante la manifestazione indetta dalla stessa Cisl in ogni regione. “Più lavoro Più salario Meno fisco, per una Italia da cambiare” lo slogan della manifestazione che nelle Marche ha visto la presenza della Segretaria Confederale Liliana Ocmin. E proprio Mastrovincenzo ha riportato l’attenzione sulle politiche economiche ed in particolare quelle fiscali da perseguire: “le nostre proposte sono note, su tutte l’aumento del prelievo sulle rendite finanziarie, un tema politicamente sensibile ma ineludibile”. Al centro della politica sindacale anche le misure per favorire il lavoro giovanile e per affrontare crisi. Che i suoi effetti li ha provocati eccome nelle Marche: diminuito nel 2010 l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria dal 40% è cresciuto sia quello della straordinaria +12% e soprattutto della Cassa in deroga + 65%. Anche per il 2011 ammortizzatori sociali (49 milioni di euro)  e misure anticrisi (15 milioni) il cui utilizzo è servito e servirà a contenere il calo occupazionale che poteva anche essere maggiore visto il – 5,4 % del Prodotto Interno Lordo regionale nel 2009.  “L’impegno comune di istituzioni, parti sociali e istituti di credito dovrà sostenere la soluzione di alcune delle più importanti vertenze aziendali aperte nella nostra regione, favorendo anche la localizzazione di nuovi investimenti privati.” - sostiene Mastrovincenzo - Chiediamo più coraggio ai nostri imprenditori nel valutare nuove assunzioni, specie dei giovani e più disponibilità, ove possibile, alla contrattazione aziendale, strumento per accrescere qualità, produttività e reddito ai lavoratori”. Lo stesso segretario si è soffermato anche sulla necessità di ridurre i costi da parte della politica (numero eletti e relative indennità) razionalizzando gli stessi livelli amministrativi. Un passaggio della relazione  anche sui rapporti sindacali: “Pur senza ignorare le differenze di impostazione emerse tra Cgil Cisl e Uil nella nostra regione stiamo lavorando attraverso intese unitarie per gestire insieme la quasi totalità delle centinaia di vertenze aziendali i rapporti con le associazioni degli industriali e con le istituzioni. A tal proposito ritengo un segnale positivo la convocazione da parte del Presidente della Giunta, appena arrivata, dopo l’Assemblea alla Fiera della Pesca per confederazioni e categorie il prossimo15 febbraio sul tema della sanità”. Ha chiuso la giornata la Segretaria Confederale Liliana Ocmin che ricordato di essere nelle Marche per portare tutto il supporto di cui questo territorio ha bisogno in un momento così delicato” mettendo poi  in evidenza la necessità di rinnovare una politica fiscale: “I tempi sono maturi per un nuovo patto fiscale fondato sul recupero dell’evasione, sull’alleggerimento della tassazione del lavoro, sull’aumento del prelievo sui consumi pregiati per liberare risorse, a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, per incrementare le quote di consumo ed aiutare la ripresa economica”. Lontani certo, sono trascorsi 60 anni, ma anche così vicini i tempi di Giulio Pastore. E’ permanente la denuncia per un’economia che non sa rifarsi… è pertanto nostro dovere dar luogo ad energici interventi contro coloro che tendono ad allontanare le loro possibilità economiche degli investimenti nell’economia del nostro Paese…” 11 febbraio 2011 
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11/02/2011 Ancora un incidente nei cantieri Quadrilatero
«Non è ammissibile che, a distanza di due mesi dall’infortunio mortale avvenuto a Cifo di Foligno, un altro incidente gravissimo si sia verificato in uno dei cantieri della Quadrilatero, con due operai feriti». Lo  affermano in una nota congiunta le segreterie provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. L’incidente riguarda un’altra galleria e un’altra azienda, ma sempre nella medesima fase dei lavori, il fronte scavo, la più esposta a rischi per gli operai. «Aver istituito tavoli di confronto, tavoli tecnici permanenti sull’ambiente di lavoro e sicurezza, firmato protocolli – dicono i sindacati – non ha scongiurato incidenti gravi. Una situazione che non è accettabile, specialmente dopo la sensibilizzazione costante delle ditte interessate». Le organizzazioni sindacali chiederanno con urgenza un incontro con la Quadrilatero, la Valdichienti, la Grandi Lavori Fincosit e la Tecnovie, cioè l’intera catena di aziende coinvolte negli appalti e negli affidamenti, «per esaminare le possibili responsabilità e intervenire di nuovo sulla questione sicurezza». «Bisogna intensificare la vigilanza per garantire la sicurezza sul lavoro e la regolarità contrattuale e contributiva delle imprese, in particolare quelle affidatarie. Occorre un maggior finanziamento, anche dalle istituzioni regionali, per la formazione, la prevenzione ed il controllo nei luoghi di lavoro”. Nei prossimi giorni verranno valutate altre possibili iniziative sindacali
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08/02/2011 Il punto sulla crisi
«Il nuovo anno è cominciato sulla scia di quello appena finito». Lo sostiene il Segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti, nel commentare i primi dati forniti dall’osservatorio della Cisl sul mercato del lavoro. A  gennaio 2011 sono diminuite del 27% le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate, ma sono aumentate del 26% quelle di cassa integrazione straordinaria. Per David Ballini, Segretario della Femca, non si tratta di un buon segnale. «Lo strumento ordinario non viene più richiesto perché la crisi che tante imprese affrontano non è più temporanea ma strutturale. Per questo si chiede la cassa straordinaria o si procede direttamente con la mobilità e con la riduzione  di personale».  Nell’anno appena trascorso la Cassa integrazione in deroga ha riguardato più di 4.000 lavoratori delle  piccole e medie imprese maceratesi. Lavoratori che senza questo strumento sarebbero direttamente fuoriusciti dal mercato del lavoro senza alcuna rete di sostegno al reddito. Secondo Ballini questo dimostra la necessità di procedere ad una profonda riforma del sistema degli ammortizzatori sociali in Italia. «Non è possibile che all’incertezza propria della crisi  - quanto produrre, per chi produrre, cosa produrre - si aggiunga quella derivante dal non sapere se gli ammortizzatori in deroga verranno o meno finanziati nell’anno successivo. I nostri imprenditori e i loro dipendenti meritano più garanzie». Si registrano alcuni timidi segnali di ripresa, specie nel settore metalmeccanico. «Dopo aver gestito sul territorio la crisi di alcune grandi imprese salvate anche grazie all’intervento di nuovi proprietari – racconta Stefania Montagner dei metalmeccanici - ci troviamo ora ad affrontare un mercato "impazzito". La produzione è cambiata. Magari per mesi non ci sono commesse, poi all’improvviso arrivano ordini da evadere nel giro di poche settimane. Le imprese sono costrette a pretendere dai lavoratori una flessibilità che non è sempre facile gestire, specie con gli strumenti obsoleti che abbiamo a disposizione. Su questo tema manca del tutto la politica, anche perché con un accordo sindacale si può solo tamponare una situazione di crisi. Poi però servono interventi strutturali che siano il risultato di una strategia industriale di ampio respiro». Situazione simile si verifica nell’edilizia, dove a guardare i numeri la crisi sembra non essere molto sentita. «La realtà è diversa – afferma Primo Antonelli, Segretario degli edili – in primo luogo perché la nostra Provincia è interessata da due grandi opere come la terza corsia della A14 e la Quadrilatero, che in qualche modo hanno ridato ossigeno ad un settore, quello delle costruzioni, che funge da traino per altri settori. In realtà sono moltissime le piccole imprese edili che stanno andando a fondo, trascinandosi dietro un indotto importante. Non è un caso che nell’unico Cementificio presente in tutto il territorio regionale, a Castelraimondo, sia stato dichiarato un esubero strutturale di personale che, solo per il momento, è rientrato grazie all’utilizzo della Cassa integrazione ordinaria. Altro settore che sta subendo danni irreparabili è quello agroalimentare. «Le piccole aziende familiari e artigianali provinciali, che producono vere e proprie eccellenze, sono schiacciate dalla grande distribuzione di rete e da una concorrenza fondata solo sul prezzo, spesso a discapito della qualità del prodotto». Parole di Lida Fabbri, Segretaria confederale e responsabile del Fai, la categoria che tutela i lavoratori del settore agroalimentare, secondo la quale «qualcuno ha approfittato della crisi per ritardare i pagamenti, creando così problemi di liquidità per piccole aziende sane e produttive, che vanno in grave difficoltà anche perché faticano ad accedere al credito bancario».  Le prospettive per il nuovo anno non sono rosee quindi. Tra chi ha perso il lavoro, chi lo sta perdendo e chi non riesce a trovarlo, rischia di sparire un’intera generazione di lavoratori. Il 2010 ha presentato un conto salato. Al 31 dicembre 2010 erano 4.339 le persone iscritte nelle liste di mobilità, che ricordiamo essere l’ultimo ammortizzatore sociale utilizzabile. Ad essi si sommano quei 1290 lavoratori che, nonostante la dote degli incentivi previsti dalla legge per la loro assunzione, non sono riusciti a ricollocarsi e sono stati cancellati dalle liste. Senza contare poi i circa 9.000 lavoratori che nel 2010 sono stati licenziati ed hanno avuto accesso all’indennità di disoccupazione. Secondo Ferracuti «a  fronte di una crisi inedita, che colpisce indiscriminatamente tutti i settori produttivi e tutto il territorio provinciale, non è  semplice reagire con efficacia. L’unica possibilità è guardare al futuro con progetti a lungo termine. Servono scelte precise, volte a promuovere innovazione e produttività. Scelte sulla base delle quali cominciare da oggi a investire sulla formazione, coinvolgendo le associazioni rappresentative delle imprese e le istituzioni». In particolare chiamata in causa la Provincia di Macerata alla quale, non appena terminerà il commissariamento, la Cisl è pronta a presentare le sue proposte. http://www.youtube.com/watch?v=-l5FzEFeCcw
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28/01/2011 Eletta la nuova segreteria della Cisl di Ascoli-Fermo
SAN BENEDETTO – Una platea gremita quella che nella mattina di oggi, 28 gennaio, ha preso parte al Consiglio generale della Ust-Cisl di Ascoli Piceno-Fermo svoltosi presso  l'hotel Calabresi. Alla presenza del segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni, i presenti sono stati chiamati a rinnovare i vertici della segreteria provinciale che passa al fermano 48enne Alfonso Cifani, dopo un anno di gestione da parte dell’ascolano Antonio Angelini. Cifani, segretario Femca Cisl (Chimica, energia e moda) dal 2001, resterà in carica per i prossimi due anni. Il nuovo segretario provinciale, subito dopo la sua nomina, ha espresso la necessità di non abbassare la guardia dal punto di vista occupazionale e ha voluto sottolineare l’importanza della sinergia che deve esserci tra Ascoli e Fermo «realizzando piattaforme territoriali per definire le priorità di intervento, visto che la situazione lavorativa è differente: nel fermano l’imprenditoria locale soffre e riduce il personale, ma riparte. Ad Ascoli, le multinazionali arrivate ai tempi della Cassa del Mezzogiorno invece chiudono e se ne vanno». Cifani non sarà solo ma sarà affiancato anche due donne Teresa Ferretti e Paola Federici, che con la loro presenza fanno sì che la Cisl di Ascoli e Fermo diventi la prima e l’unica segreteria provinciale con due rappresentanti di sesso femminile. Ma il consiglio di questa mattina è stato animato soprattutto dal segretario nazionale Raffaele Bonanni che ha subito voluto liquidare con un secco No comment il corteo che si stava svolgendo in contemporanea ad Ancona per lo sciopero dei metalmeccanici proclamato dalla Fiom-Cgil contro l’accordo Fiat. Ma non per questo cerca di edulcorare i termini Bonanni quando, fuori dall’intervista ufficiale si rivolge alla sala gremita dai colleghi Cisl dicendo: «Nello sciopero odierno hanno raggiunto sì e no l’11% di adesioni. Siamo stufi di sopportare una realtà sindacale, che oggi non voglio neppure nominare, la quale disattende gli obblighi del pluralismo sindacale e anche quelli democratici, mettendo in atto comportamenti “nazi”. Sì perché così vengono chiamati coloro che fanno violenza e intimidiscono. Io ricevo in media dieci minacce di morte al giorno, ma la Cisl non si piega». E lì è scattato l’applauso. Poi al grido di Dieci, cento, mille Mirafiori, Bonanni ha infine esortato gli imprenditori marchigiani: «Spero che inizino ad avvicinarsi al concetto di contratti aziendali e quindi all’idea di mettere insieme chi produce e ridistribuire parte degli utili agli operai, battagliando contro una politica fatta di distributori di risorse pubbliche». «Bisogna guardare avanti – ha concluso il segretario nazionale – negli ultimi cinque anni nessuno ha fatto investimenti qui nelle Marche come nel resto d’Italia: è impensabile realizzare lavatrici come si faceva negli anni Cinquanta, non siamo negli Emirati Arabi, non viviamo sopra dei giacimenti di petrolio. È ora di cambiare gioco, dobbiamo piazzare meglio il territorio. Come? Facendo arrivare gli investimenti e facendo contare meno la politica». Il prossimo 11 febbraio la Cisl sarà nelle piazze italiane di tutte le regioni per chiedere una nuova politica fiscale e rivedere le «uscite incustodite, o le vittime -puntualizza Bonanni – saranno sempre i pensionati e i lavoratori» 28 gennaio 2011 In allegato la rassegna stampa: Corriere Adriatico Il Messaggero Il Messaggero Il Resto del Carlino Quotidiano Il Segnale S. Benedetto-Ascoli Piceno
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28/01/2011 La Cisl non è interessata a offese e insulti
A seguito degli striscioni con scritte ingiuriose in testa al corteo di questa mattina ad Ancona dello sciopero proclamato dalla Fiom-Cgil contro l'accordo Fiat di Mirafiori, il Segretatio Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo dichiara: «Esprimo massimo rispetto per i lavoratori che hanno scioperato,  sia pure in misura molto inferiore ai dati diffusi dagli organizzatori; è però inaccettabile e gravissimo che si manifesti attaccando altre  organizzazioni sindacali  con offese ed insulti che rendono palese una cultura antidemocratica, che ignora il pluralismo e ci riporta a derive pericolose del passato. La Cisl non è interessata a fare da sponda, come invece fanno altri,  ad alcuna parte politica,  è fedele solo alle ragioni del lavoro. Il Paese non può permettersi di affrontare altre lacerazioni, basate su impostazioni emotive o ideologiche. I tanti disagi, le vulnerabilità  di giovani, famiglie, lavoratori, anziani,  si affrontano con un’attività quotidiana, costante, concreta, accanto alle persone, individuando di volta in volta la migliore possibile soluzione al problema. E’ quello che intende continuare a fare la Cisl.»28 gennaio 2011
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28/01/2011 Bonanni ad Ascoli Piceno
La Cisl guarda avanti ai problemi del paese e del territorio e da appuntamento al prossimo 11 febbraio per la manifestazione nazionale a carattere regionale “Più lavoro più salario meno fisco” “Bisogna spostare il carico sui consumi in Italia l’unico modo per far pagare di più chi è più ricco e meno chi ha meno risorse. Certo è anche necessario proseguire intensamente la lotta alla evasione  fiscale che ha dato discreti risultati ma va ulteriormente intensificata” ha spiegato il Segretario Generale della Cisl Raffaele Bonanni a San Benedetto del Tronto durante l’intervento alla Consiglio  Generale della Cisl di Ascoli Fermo. “Sono stati recuperati 11 miliardi di euro ma ne mancano altri 140” ha spiegato ancora Bonanni. La Cisl insomma punta ancor l’indice sul fisco e lo farà ancora di più il prossimo 11 febbraio nelle piazze italiane e quelle marchigiane: La questione delle Entrate diventa fondamentale ma non è l’unica. E’ necessario sostenere i lavoratori e i pensionati, specificare meglio gli aiuti da dare alla famiglie. In Italia è sbagliato per difetto anche la quota di tassazione che è al 43% a questo vanno aggiunti altri 10 11 punti”. L’Italia secondo Bonanni necessita di investimenti e quindi quel sì agli accordi che portano investimenti al paese è pronunciato senza alcun dubbio e senza tentennamenti “Quanto tempo è che non investe in Italia e così pure nelle Marche 5 anni? Di più? Noi abbiamo bisogno di investimenti perché senza di essi non c’è fabbrica e senza fabbrica non c’è lavoro e senza lavoro non ci sono diritti. Bisogna così attrezzare i territori perché possano essere in grado di accogliere investimenti e  quindi tutti quegli accordi, come nel caso Fiat, in cui si creino le condizioni adeguate per farvi approdare gli investimenti e produrre così quella ricchezza necessaria per far avanzare l’economia. Noi siamo pronti sottoscriverne altri 10, 100, 1000 se in grado di garantire investimenti e quindi lavoro. Se ce ne sarà l’occasione anche nelle Marche. Siamo orgogliosi del senso di responsabilità che abbiamo mostrato nel caso Fiat e che continueremo a dimostrare ogni volta che ce ne sarà bisogno in Italia, dove c’è chi crede di essere negli Emirati Arabi per ricchezza diffusa. L’Europa è in crisi profonda e l’Italia ne rappresenta il suo apice”. Ma Bonanni prova a guardare anche oltre il caso Fiat: “Siamo nella necessità di dover riorganizzare nuovi modelli di relazioni industriali dove allo stato attuale la forza decisionale è ancora troppo in mano distributori di ricchezza di denaro pubblico che contano molto più di chi produce. E’ necessario garantire un riequilibrio tra questi due fattori”.28 gennaio 2011
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27/01/2011 Rsa di Sarnano verso la chiusura, protesta il sindacato
La Cisl Funzione Pubblica di Macerata minaccia iniziative di protesta, anche plateali, contro la Direzione della Zona territoriale sanitaria n. 9.   Dal 1 febbraio 2011 verrà infatti chiusa la Residenza Sanitaria Assistenziale di Sarnano. Parte dei suoi attuali posti letto saranno accorpati alla RSA di S. Ginesio e il personale verrà ridistribuito, secondo criteri al momento sconosciuti, nelle diverse Unità Operative della Zona Territoriale Sanitaria n.9. La chiusura, a differenza di quanto comunicato, sarà probabilmente definitiva.  Secondo Sistino Tamagnini, responsabile della Cisl Funzione Pubblica per la Zona 9 di Macerata «prendono corpo così i timori espressi nelle settimane scorse sulle probabili ricadute negative dei tagli alla sanità decisi dall’ASUR. Questa è sola la prima di una probabile lunga serie di operazioni di “razionamento” che riguarderanno la Zona 9. Le prossime “ammucchiate di posti” dovrebbero interessare la Nefrologia e l’Urologia, da accorpare rispettivamente a Geriatria e ad Ortopedia. Avremo così pazienti con patologie molto diverse tra loro e quindi con necessità assistenziali peculiari e diversificate, che non potranno più fruire di un’assistenza personalizzata e specifica. Ammucchiate che nascondono la necessità, imposta dalla Regione Marche e dall’ASUR, di risparmiare milioni di euro tagliando solo sul personale del comparto, in particolare infermieri ed Operatori Socio Sanitari».  Di sicuro nell’immediato c’è una consistente perdita di posti letto di Residenza Sanitaria, che ricordiamo essere una struttura che assiste pazienti fragili e non autosufficienti – in particolare anziani – che necessitano ancora di cure sanitarie una volta dimessi dagli ospedali del territorio.   «Oltre ad essere inaccettabile dal punto di vista sociale – prosegue Tamagnini -  questa decisione, che non si fonda su alcun progetto di riorganizzazione e di miglioramento dell’assistenza, è stata presa senza alcun confronto sindacale e senza alcun rispetto dei lavoratori e della loro professionalità. Denunciamo l’esclusione del Sindacato da un confronto serio con la Direzione e con L’Area Vasta su temi che interessano l’organizzazione del lavoro. Si assiste ad una sorta di “fuga” dal confronto sindacale giustificata con il fatto che non sono state ancora costituite le delegazioni di parte pubblica e sindacale individuate secondo la nuova Legge regionale n. 17. Giustificazione pretestuosa dietro alla quale vengono effettuate, senza alcun disturbo, operazioni di razionamento inaccettabili per i cittadini ed i lavoratori».  «La CISL FP – conclude Tamagnini - sollecita per l’ultima volta la Direzione di Zona di Macerata a convocare il tavolo di concertazione per entrare nel merito di scelte importanti, perché i diritti dei lavoratori e degli utenti dei servizi sanitari vanno rispettati sempre, anche e soprattutto in tempi di crisi».
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26/01/2011 Mirafiori, la Cisl di Macerata dice si
L’accordo per lo stabilimento di Mirafiori firmato tra Fiat e sindacati metalmeccanici - con l’eccezione della Fiom - e approvato con referendum dai lavoratori, ha tenuto con il fiato sospeso il mondo produttivo e del lavoro italiano. Una vicenda complessa e delicata che ha visto premiati il coraggio e la responsabilità dei lavoratori che hanno scelto di scommettere sul futuro della più grande impresa privata italiana e su quello di un’intera comunità.  La Cisl di Macerata dice si all’accordo di Mirafiori, così come ha detto si a quello di Pomigliano. La crisi economica sta trasformando il mondo nel quale siamo abituati a vivere. Questo richiede a tutti lo sforzo di un cambiamento che è prima di tutto culturale. Le regole della competizione globale impongono il recupero di produttività e competitività a tutto il sistema Italia. Servono nuove regole sindacali che, senza ridurre i diritti, contribuiscano ad aumentare la qualità delle prestazioni e delle competenze delle risorse umane, in vista di una concreta partecipazione del lavoro alle decisioni strategiche dell’impresa. Il dibattito sui diritti dei lavoratori non può essere catalizzato ed esaurito dalla vicenda di Mirafiori, i cui dipendenti, pur svolgendo un lavoro logorante com’è quello della catena di montaggio, erano e restano dei privilegiati. Se applicassimo il tanto vituperato accordo ai dipendenti delle imprese metalmeccaniche maceratesi, questi vedrebbero nettamente migliorate le loro condizioni di lavoro. Prendiamo ad esempio la pausa giornaliera, che l’accordo riduce da 70 a 60 minuti. Ad ogni modo è molto di più di quanto non possa godere un qualsiasi operaio delle nostre fabbriche dove, salvo rare eccezioni, non si fanno più dei 30 minuti di pausa previsti dal contratto collettivo nazionale. Pensiamo anche ai tanti dipendenti delle imprese del settore manifatturiero maceratese, impegnati da ritmi pressanti e da condizioni difficili, spesso anche privi della possibilità di svolgere attività sindacale nei luoghi di lavoro Mirafiori è stata caricata di significati che trascendono un conflitto sindacale che, sebbene emblematico, non può e non deve essere trasformato in uno scontro politico sulle sorti di un paese, tirando impropriamente in ballo questioni di libertà e di democrazia. E’ questo il retaggio, purtroppo ancora attuale, di una visione ideologica del rapporto tra lavoro e capitale, che il sindacato deve superare entrando nel merito dei problemi senza rinunciare ad esercitare il proprio ruolo. E allora parliamo di quelli che sono davvero gli “anelli deboli” del sistema. Sono 2.241 i lavoratori licenziati nel 2010 solo nella nostra Provincia. Di essi, 1.591 non godono di alcuna indennità sostitutiva della retribuzione. Sono 1.288 i lavoratori che, nonostante gli incentivi previsti dall’iscrizione nelle liste di mobilità, durante il 2010 non sono riusciti a ricollocarsi e che, scaduti i termini di permanenza nelle liste, scivolano silenziosamente fuori dal mercato del lavoro. Pensiamo infine al fatto che solo l’11% delle nuove assunzioni sono a tempo indeterminato. Un esercito di precari, per lo più giovani, con carriere discontinue e scarsa copertura previdenziale. Senza un sindacato coraggioso, in grado di raccogliere le sfide della modernità senza fare barricate, non può esserci ripresa. Senza ripresa non ci sarà lavoro, e senza lavoro non esisteranno più diritti da tutelare.  Marco Ferracuti - Segretario Generale Cisl Macerata
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25/01/2011 proroga - BANDO ASSEGNI DI CURA
CLICCA QUI  per leggere tutto il comunicato stampa Comune di Ancona Bando Assegno di cura per anziani non autosufficienti Sono destinatari dell’assegno di cura le persone anziane non autosufficienti che, nel territorio del Comune di Ancona, permangono nel proprio contesto di vita e di relazioni attraverso interventi di supporto assistenziale gestiti direttamente dalle loro famiglie. REQUISITI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE La persona anziana assistita deve: a) aver compiuto i 65 anni di età; b) essere dichiarata non autosufficiente con certificazione di invalidità pari al 100% e usufruire di indennità di accompagnamento; c) essere residente nel Comune di Ancona. Le domande dovranno essere corredate da: - certificazione ISEE anagrafica dell’anziano, riferita al periodo di imposta 2009, con un valore massimo di € 25.000,00; - copia della certificazione di invalidità civile. Possono presentare domanda: a) i familiari o conviventi; b) il soggetto incaricato della tutela dell’anziano in caso di incapacità temporanea o permanente (tutore, curatore, amministratore di sostegno); c) l’anziano solo, senza familiari, quando sia in grado di determinare e gestire le decisioni che riguardano la propria assistenza e la propria vita. LE DOMANDE DOVRANNO ESSERE PRESENTATE PRESSO GLI UFFICI DI PROMOZIONE SOCIALE DI COMPETENZA TERRITORIALE ENTRO E NON OLTRE IL 4 FEBBRAIO 2011. Nella sezione "Allegati" del Comune diancona è possibile consultare e scaricare il testo dell'avviso.
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19/01/2011 Le preoccupazioni delle Organizzazioni Sindacali sulla prosecuzione lavori della Quadrilatero.
COMUNICATO STAMPA FENEAL-FILCA-FILLEA Le segreterie provinciali di Fillea Cgil - Filca Cisl – Feneal Uil esprimono forte preoccupazione per la situazione in cui versa la BTP, impresa affidataria della tratta di lavori per la Quadrilatero sull’asse Perugia-Ancona, SS76, SS318. A distanza di nove mesi dall’inizio dei lavori la situazione economica aziendale appare ancora nebulosa e le prospettive incerte. Il forte indebitamento dell’impresa e la drammatica situazione finanziaria comportano ricadute immediate sulla forza lavoro, sui fornitori, sui sub affidatari e più in generale sulle condizioni di vita e di sicurezza del personale in cantiere. Ogni mese gli stipendi subiscono dei ritardi e l’acconto spettante ai lavoratori viene erogato saltuariamente. In più la scarsità di personale impone turni lavorativi ben oltre il normale orario di lavoro. Le ricadute sulla sicurezza sono ovvie ed è giusto il caso di ricordare l’incidente mortale avvenuto poco prima di Natale sulla tratta Foligno-Macerata dell’opera. Le condizioni logistiche di cantiere sono ai limiti della decenza. Tanto che a tutt’oggi non è presente nei cantieri l’infermeria, gli spogliatoi, nè un servizio navetta che consenta ai dipendenti trasferisti di raggiungere la più vicina stazione ferroviaria (Fabriano). Inoltre, i campi base non sono stati asfaltati e sono privi di servizio lavanderia. La preoccupazione si estende alle ditte subaffidatarie e ai loro dipendenti, ad oggi tutte le imprese che lavorano per la BTP hanno anticipato i trattamenti economici, senza di fatto percepire i dovuti pagamenti. Questo comporta l’aggravamento della situazione finanziara, già complicata, delle aziende del territorio e dell’indotto della zona montana. A tutto ciò si somma la scarsa trasparenza e l’inaffidabilità dell’azienda nelle relazioni sindacali, le lacune organizzative e i vizi di comunicazione che contraddistinguono il rapporto dipendente-azienda. Nel corso dei diversi mesi sono stati svolti diversi incontri con l’azienda, ma la condizioni di fondo non sono cambiate. Nel mese di dicembre le OO.SS. hanno presentato una piattaforma per il contratto integrativo di cantiere ed erano state date due date per iniziare la discussione: l’azienda ha negato la sua disponibilità rimandando a data da destinarsi il primo incontro. L’opera dovrebbe durare quattro anni, i primi mesi si è lavorato sotto organico e in condizioni emergenziali: l’auspicio è una rapida svolta nelle situazioni di cantiere, il rischio l’incancrenimento delle relazioni azienda-sindacato e azienda-lavoratore. Chiediamo, pertanto, l’intervento immediato della politica, in primis la Regione Marche, in qualità di socio della Quadrilatero per dare risposte urgente ai lavoratori e alle imprese del territorio coinvolte in questa importante opera infrastrutturale. Per questo, ribadiamo l’urgenza di istituire un tavolo tecnico, possibilmente interregionale, con l’obiettivo di monitorare tutti quei problemi di ordine  societario e finanziario. Rimangono comunque forti le nostre perplessità sul proseguo dei lavori per le obiettive difficoltà economiche-finanziarie che sta attraversando l’azienda esecutrice dei lavori. Per tutti i motivi sopraesposti i cantieri di Borgo Tufico e Cancelli hanno proclamato lo stato di agitazione, se non interverranno novità nella giornata di venerdì si andrà allo sciopero generale. 19/01/2011
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19/01/2011 Quadrilatero: è urgente istituire un tavolo tecnico
COMUNICATO STAMPALe segreterie provinciali di Fillea Cgil - Filca Cisl – Feneal Uil esprimono forte preoccupazione per la situazione in cui versa la BTP, impresa affidataria della tratta di lavori per la Quadrilatero sull’asse Perugia-Ancona, SS76, SS318. A distanza di nove mesi dall’inizio dei lavori la situazione economica aziendale appare ancora nebulosa e le prospettive incerte. Il forte indebitamento dell’impresa e la drammatica situazione finanziaria comportano ricadute immediate sulla forza lavoro, sui fornitori, sui sub affidatari e più in generale sulle condizioni di vita e di sicurezza del personale in cantiere. Ogni mese gli stipendi subiscono dei ritardi e l’acconto spettante ai lavoratori viene erogato saltuariamente. In più la scarsità di personale impone turni lavorativi ben oltre il normale orario di lavoro. Le ricadute sulla sicurezza sono ovvie ed è giusto il caso di ricordare l’incidente mortale avvenuto poco prima di Natale sulla tratta Foligno-Macerata dell’opera. Le condizioni logistiche di cantiere sono ai limiti della decenza. Tanto che a tutt’oggi non è presente nei cantieri l’infermeria, gli spogliatoi, nè un servizio navetta che consenta ai dipendenti trasferisti di raggiungere la più vicina stazione ferroviaria (Fabriano). Inoltre, i campi base non sono stati asfaltati e sono privi di servizio lavanderia. La preoccupazione si estende alle ditte subaffidatarie e ai loro dipendenti, ad oggi tutte le imprese che lavorano per la BTP hanno anticipato i trattamenti economici, senza di fatto percepire i dovuti pagamenti. Questo comporta l’aggravamento della situazione finanziara, già complicata, delle aziende del territorio e dell’indotto della zona montana. A tutto ciò si somma la scarsa trasparenza e l’inaffidabilità dell’azienda nelle relazioni sindacali, le lacune organizzative e i vizi di comunicazione che contraddistinguono il rapporto dipendente-azienda. Nel corso dei diversi mesi sono stati svolti diversi incontri con l’azienda, ma la condizioni di fondo non sono cambiate. Nel mese di dicembre le OO.SS. hanno presentato una piattaforma per il contratto integrativo di cantiere ed erano state date due date per iniziare la discussione: l’azienda ha negato la sua disponibilità rimandando a data da destinarsi il primo incontro. L’opera dovrebbe durare quattro anni, i primi mesi si è lavorato sotto organico e in condizioni emergenziali: l’auspicio è una rapida svolta nelle situazioni di cantiere, il rischio l’incancrenimento delle relazioni azienda-sindacato e azienda-lavoratore. Chiediamo, pertanto, l’intervento immediato della politica, in primis la Regione Marche, in qualità di socio della Quadrilatero per dare risposte urgente ai lavoratori e alle imprese del territorio coinvolte in questa importante opera infrastrutturale. Per questo, ribadiamo l’urgenza di istituire un tavolo tecnico, possibilmente interregionale, con l’obiettivo di monitorare tutti quei problemi di ordine societario e finanziario. Rimangono comunque forti le nostre perplessità sul proseguo dei lavori per le obiettive difficoltà economiche-finanziarie che sta attraversando l’azienda esecutrice dei lavori. Per tutti i motivi sopraesposti i cantieri di Borgo Tufico e Cancelli hanno proclamato lo stato di agitazione, se non interverranno novità nella giornata di venerdì si andrà allo sciopero generale.
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13/01/2011 RICORSO PER I PRECARI DELLA SCUOLA
LA CISL SCUOLA DI ANCONA COMUNICA CHE, PER I PRECARI DOCENTI  E ATA CON ALMENO TRE ANNI DI INCARICO, ORGANIZZA UN RICORSO AFFINCHE' IL LAVORO SVOLTO A TEMPO DETERMINATO POSSA TRAMUTARSI A TEMPO INDETERMINATO. LA SCADENZA DI  QUANTO DETTO E' FISSATA AL  22 GENNAIO 2011. IL SERVIZIO E' RIVOLTO IN MODO PARTICOLARE AI PRECARI GIA' ISCRITTI ALLA CISL SCUOLA E VERRA' FORNITO GRATUITAMENTE, I NON ISCRITTI DOVRANNO ISCRIVERSI E VERSARE LA  QUOTA DI  € 30.00 PER LE SPESE LEGALI. LA MODULISTICA E ULTERIORI INFORMAZIONI VERRANNO FORNITE NEI NOSTRI RECAPITI CISL DI: - ANCONA                LUN-MER-VEN       9.00 - 12.00 / MAR - GIO 15.30-18.30 - FABRIANO            MERCOLEDI'           15.30 - 18.30 - JESI                         GIOVEDI'                  15.30 - 18.30 - SENIGALLIA          VENERDI'     15.30 - 18.30 LA SEGRETERIA CISL SCUOLA ANCONA
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13/01/2011 Recanati, il futuro della radiologia
Le ultime vicende che hanno interessato la Radiologia dell’Ospedale di Recanati per un presunto ridimensionamento del servizio diagnostico, hanno visto la CISL in prima linea fin dall’inizio.  Il rappresentante della Cisl Funzione Pubblica della Zona 8 Marcello Evangelista, subito dopo le disposizioni adottate dalla Zona Territoriale n.8 in via del tutto emergenziale per tamponare una situazione imprevedibile che ha visto ben 4 operatori malati contemporaneamente, ha inviato, tramite mail, una richiesta di chiarimento al Direttore di Zona, invitandolo a convocare con urgenza i Sindacati. L’errore che la Direzione di Zona e la Direzione Sanitaria hanno commesso nella situazione richiamata è quello di non aver avviato un preventivo confronto con le Organizzazioni Sindacali prima di adottare modifiche organizzative che coinvolgevano i lavoratori di forte impatto sull’utenza. La situazione emergenziale che si è venuta a creare deve essere letta in un contesto complessivo molto più ampio della sanità delle Marche che, a fronte di un taglio dei trasferimenti di risorse dallo Stato alla regione di circa 26 milioni di euro solo per il 2011, ha la necessità di razionalizzare i punti erogazione dei servizi e la spesa per il personale. La CISL confederale di Macerata, unitamente alla Categoria Funzione Pubblica, in queste ultime settimane, ha più volte denunciato la pericolosità di azioni di razionalizzazione dei servizi sanitari decise senza un confronto con le Organizzazioni Sindacali e con i cittadini e soprattutto slegate da un piano complessivo di riordino dei servizi sanitari del territorio.  La Cisl lo ha fatto prima di tanti altri soggetti che ora rivendicano una primogenitura che non hanno!  E’ tanto vero questo, che la CISL non si è limitata solo ad inviare richieste di confronto al Direttore di Zona ma ha contattato lo stesso Dr. Ciccarelli, Direttore Generale dell’ASUR, per comprendere le motivazioni della mancata autorizzazione alla copertura del posto del Medico Radiologo andato in pensione lo scorso 31/10/2010. La richiesta era stata avanzata dal Dr. Marini in data 26 ottobre 2010.  La CISL FP, e non altri, ha strappato al Dr. Ciccarelli l’impegno di rivalutare la richiesta di sostituzione del Medico Radiologo dell’Ospedale di Recanati  nel corso della convocazione in ASUR del Direttore della Zona 8 prevista per domani. Tutto questo però tenendo presente che ormai gli ospedali di Civitanova e Recanati sono da considerarsi Ospedale unico. Chi insiste nel sostenere una diversa posizione o alimenta false speranze di mantenimento del vecchio, fa solo pericolosa DEMAGOGIA  sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini. Il Segretario Generale Cisl Macerata - Marco Ferracuti Per la Funzione Pubblica Cisl Macerata - Giuseppe Donati Leggi gli articoli pubblicati sulla stampa locale CORRIERE ADRIATICO IL RESTO DEL CARLINO
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11/01/2011 Scatti, Tremonti firma il decreto. Un impegno mantenuto
Il decreto interministeriale che consente il pagamento degli scatti di anzianità maturati nel 2010 è stato firmato il 10 gennaio 2011 in via definitiva dal ministro Tremonti, in coerenza con le intese che avevamo raggiunto al termine di un serrato confronto sulle misure straordinarie varate l’estate scorsa. Il testo è quello già presentato ai sindacati il 18 novembre al MIUR, firmato dal ministro Gelmini e quindi trasmesso al MEF per la controfirma. Un iter reso più complesso dalla concomitanza di tanti altri provvedimenti di fine anno, ma che oggi è pienamente concluso. La CISL Scuola, che molto ha lavorato, insieme alla CISL, per trovare le intese necessarie a risolvere una questione così delicata e complessa, non può che esprimere grande soddisfazione per una firma che fa chiarezza anche rispetto a tanta disinformazione diffusa in modo superficiale, e non di rado strumentale, nei giorni scorsi. Le modalità concordate per il recupero degli scatti sono state da noi ripetutamente illustrate e commentate con dovizia di particolari: il decreto riprende coerentemente quanto convenuto, ristabilendo la validità del 2010 ai fini della maturazione degli scatti e ponendo le premesse per un analogo intervento negli anni 2011 e 2012. E’ sorprendente come molti, con malcelato fastidio per un risultato che forse preferivano non vedere raggiunto, nella perversa logica del “tanto peggio tanto meglio”, si impegnino oggi soprattutto a ricercare e a evidenziare i presunti limiti dei risultati che abbiamo raggiunto: risultati che in ogni caso valgono infinitamente di più del nulla fin qui prodotto da chi ha scelto altre e diverse modalità di misurarsi col Governo sul difficile terreno dei provvedimenti di emergenza. Così come sorprende – ma non troppo – la disinvoltura di chi definisce un “pateracchio”, in questi giorni, quello stesso decreto che in precedenza aveva indicato, nel tentativo di intestarsi meriti mai avuti, come “importante risultato”. Con lo stesso impegno profuso fino ad oggi la Cisl Scuola incalzerà ora l'Amministrazione perché si dia puntualmente seguito, con le modalità concordate e riportate nel testo del decreto, al successivo previsto recupero anche degli anni 2011 e 2012 ai fini della maturazione delle progressioni stipendiali.Roma, 10 gennaio 2011
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29/12/2010 Sanità, sistema a rischio di collasso
La sanità maceratese, al pari di quella regionale, rischia il collasso. Lo affermano i Segretari generali della Cisl Confederale e dei Pensionati - rispettivamente Marco Ferracuti e Dino Ottaviani - insieme ai responsabili della Funzione pubblica - settore sanità - Giuseppe Donati e Sistino Tamagnini. Sistema regionale da riorganizzare - Per il Segretario generale della Cisl di Macerata i tagli dei trasferimenti al Servizio Sanitario operati dalla manovra estiva di correzione dei conti pubblici avrebbero dovuto imporre una profonda riorganizzazione del sistema regionale, da snellire eliminando sovrastrutture inutili e costose come le Zone territoriali e rendendo le Aree Vaste l’unica articolazione dell’Azienda unica. Purtroppo la modifica della legge 13 del 2003 è stata una semplice operazione di restyling. E’ mancato il coraggio di mettere mano all’apparato amministrativo recuperando risorse da investire nei servizi. I problemi della  Zona 9 di Macerata - La situazione della Zona 9 descritta da Sistino Tamagnini appare drammatica. La carenza cronica di personale ha fatto si che i lavoratori del comparto (amministrativi e sanitari, con esclusione dei dirigenti) accumulassero a novembre del 2010 un credito orario di 82.469 ore, al quale si sommano ferie maturate e non godute per altri 98.000 ore. «Per smaltire questo carico incredibile – afferma Tamagnini -  nel 2011 servirebbero altri 120 dipendenti! Al contrario, nel 2011 perderemo per pensionamento altre 12 unità, rimpiazzabili solo 70%. E’ chiaro che in una situazione  i lavoratori non possono recuperare dal punto di vista psicofisico e sono pertanto sottoposti ad un intenso livello di stress che pregiudica il numero e la qualità delle prestazioni erogate, aumentando anche il rischio clinico». Esplode il contenzioso -  «Non a caso dal 27 ottobre  -  prosegue Giuseppe Donati della Funzinoe pubblica  – in mancanza di una compagnia disponibile e a fronte di un incremento delle cause legali l’Asur è costretta ad assicurare direttamente i propri dipendenti». Secondo Donati questi sono i sintomi evidenti di un sistema ormai vicino all’implosione, perché non si può pretendere di mantenere lo stesso livello dei servizi diminuendo il personale in organico, senza al contempo dare alcuna indicazione  politica sul modello di un sistema che va necessariamente riorganizzato. «Se finora la sanità marchigiana ha retto – conclude Donati - è anche perché chi se lo poteva permettere, in mancanza di una risposta dal pubblico, si rivolgeva alle strutture private. Ma la crisi che imperversa, cancellando posti di lavoro e falcidiando i redditi, pregiudicherà anche questa soluzione».  L'ospedale unico - Secondo i responsabili della sanità della Cisl di Macerata una soluzione può essere rappresentata da un Ospedale unico per tutta la Provincia. Questo consentirebbe di avere un bacino d’utenza più appetibile per i grandi professionisti e di dare vita così ad una o più eccellenze ospedaliere, realizzando allo stesso tempo risparmi importanti attraverso le economie di scala.  La filiera della fragilità - Per il Segretario generale dei pensionati Cisl la condizione affinché ciò si realizzi è che i cosiddetti “Ospedali di polo”, ossia le strutture più piccole, non vengano chiusi ma riqualificati per dare risposte alla fragilità, alla post-acuzie e alla cronicità. Servono più posti letto di RSA e di Residenze protette per assistere i tanti anziani non autosufficienti ospitati nelle case di riposo della nostra provincia, il cui numero è almeno del 30% superiore a quello dei posti letto convenzionati con le Zone territoriali. «Per questo – sostiene Ottaviani -  ben venga il percorso regionale di riqualificazione delle residenze protette, volto a migliorare l’assistenza e a ridurre il costo delle rette, ma servono certamente più risorse da parte della Regione Marche».  Un appello alla classe politica - «Lanciamo un appello ai rappresentanti regionali eletti nei collegi maceratesi – conclude Ferracuti – affinché la politica torni ad essere un luogo in cui si elaborino progetti di lungo respiro, in grado di affrontare le sfide che questa stagione difficile ci propone, nella consapevolezza che se la coperta è corta, tutti devono potersi riparare allo stesso. Perché non è possibile che per un cittadino di Ancona si spenda di più che per tutti quelli delle altre Provincie». LEGGI GLI ARTICOLI PUBBLICATI SU: IL RESTO DEL CARLINO IL MESSAGGERO CORRIERE ADRIATICO http://www.youtube.com/watch?v=0ffs_r8ceBU
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23/12/2010 Sanità: 250 posti a rischio nelle Marche
Sono circa 250 i lavoratori del comparto  e della dirigenza medica  e sanitaria Asur e delle aziende ospedaliere, con contratti a tempo determinato e atipici (co.co.co.) in scadenza, ma è la situazione complessiva della sanità marchigiana a destare grande preoccupazione. Tagliare personale vuol dire non garantire più i servizi quotidianamente erogati. Contestualmente poi ai numerosi pensionamenti ed ai limiti imposti dalla Manovra Finanziaria al recupero del turn -over vi sono fortissime preoccupazioni su come sarà la Sanità Marchigiana del 2011.Le segreterie regionali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil  consapevoli delle ricadute dei tagli che nel bilancio regionale di previsione ammontano a circa 70-80 milioni  all’anno per tre anni, come ha dichiarato l’assessore al Bilancio in sede di approvazione del bilancio di previsione 2011, sollecitano la Regione  ad esprimersi  su quale Sanità e quindi quali servizi vuole garantire ai cittadini marchigiani.L’incertezza lavorativa, tra l’altro, colpisce anche la dirigenza medica. “Sulla sanità non si può tagliare – ha ribadito Luca Talevi della Cisl – invece a causa dei prepensionamenti che non vengono rimpiazzati come dovrebbero, si va ad incidere sulla qualità e l’efficienza dei servizi che devono essere erogati ai cittadini. Inoltre quando il personale richiede, per esigenze famigliari, il part time il riscontro è spesso negativo”. Talevi sottolinea come ci sia incertezza sui livelli di contrattazione, mentre “solo con un confronto serrato sarebbe possibile individuare le scelte prioritarie e non andare avanti con una logica da emergenza quotidiana, zona per zona, senza una sintesi complessiva”.Insomma per Cgil, Cisl e Uil ci sarebbe bisogno di un rapporto costante con la Direzione dell’Asur e anche con la Regione, rapporto che attualmente è insoddisfacente e quando avviene è per proporre una logica non condivisibile.Tutti temi che saranno affrontati nell’incontro che l’Assessore regionale alla Sanità Mezzolani ha convocato per martedì 28 dicembre. Temi che saranno al centro della mobilitazione che avrà come tappa fondamentale la grande assemblea regionale unitaria del 4 febbraio  del pubblico impiego con i quadri sindacali categoriali e confederali per definire le azioni più opportune.Clicca sul seguente link per visualizzare il testo integrale del comunicato stampa http://www.scribd.com/full/47318262?access_key=key-2frnzj1gqfp5u4icubvu
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22/12/2010 Immigrati Cisl, sgomento per manifestazione Forza Nuova
Di fronte alla manifestazione - ci auguriamo autorizzata - di ieri mattina da parte di un gruppo di manifestanti di Forza Nuova rimaniamo davvero sgomenti. Ai manifestanti ricordiamo che gli stranieri contribuiscono alla produzione del Prodotto interno lordo per l’11,1% (stima di Unioncamere per il 2008) e che con i loro contributi, dei quali spesso non godono, pagano le pensioni di cui stiamo godendo noi. Né si può dire che nei loro confronti ci sia un atteggiamento buonista, se pensiamo ai recenti possibili rifugiati respinti in mare aperto e rimandati nelle prigioni libiche.  Lo stesso recentissimo decreto flussi si limita in realtà ad autorizzare un esiguo numero di ingressi legato per lo più alle necessità di cura familiare degli italiani. Sono infatti gli immigrati a farsi carico di vecchi e bambini che altrimenti sarebbero privi di assistenza.  Non ci risulta che ci siano molte badanti a tempo pieno italiane o fornite dall’assistenza pubblica.  Per non parlare delle peripezie e dei costi che i 34.000 stranieri residenti nella provincia di Macerata devono passare per un rinnovo del permesso di soggiorno, assurdamente legato ad un lavoro che è sempre più precario e che comporta una spesa di circa 72 euro.   “Se abbiamo chiesto per gli italiani giustizia e rispetto, altrettanto dobbiamo fare per chi immigra nel nostro paese”. Queste parole, pronunciate  nel 1990 nel corso della prima Conferenza nazionale dell’immigrazione, andrebbero ricordate oggi a questi nostri manifestanti dalla memoria corta che hanno già dimenticato il passato di immigrazione dei loro nonni e l’attuale realtà di immigrazione all’estero degli scienziati e ricercatori italiani. Il Responsabile Anolf Macerata Sammy Kunoun
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18/12/2010 Morto operaio alla Quadrilatero, lavoratori in sciopero
E’ stato travolto da una centina, struttura in acciaio utilizzata per il consolidamento delle gallerie che gli ha schiacciato il torace, l’operaio morto venerdi mattina a seguito di un incidente sul lavoro verificatosi in un cantiere per la realizzazione di una galleria, nel tratto Foligno-Colfiorito della ss77, del progetto Quadrilatero Marche-Umbria .Un altro gravissimo lutto ha colpito il mondo del lavoro e portato dolore e sofferenze in altre famiglie. Manifestiamo il nostro profondo cordoglio ai familiari ed auspichiamo che l'autorità giudiziaria faccia prontamente piena luce sull'effettiva dinamica dell’infortunio mortale e persegua con rigore ogni eventuale responsabilitàProclamato per lunedì 20 dicembre 2010 uno sciopero unitario di otto ore di tutti i lavoratori delle imprese coinvolte nel tratto Val di Chienti della Foligno-Civitanova, per dire basta alle morti sul lavoro e per rimettere al centro dell’attenzione la sicurezza e la prevenzione.L’eccessiva frantumazione produttiva, il lavoro irregolare, i ritmi troppo sostenuti, la precarizzazione, la carenza delle misure di prevenzione sono i problemi che causano gli infortuni in questo settore.Le attività di vigilanza vanno rafforzate per garantire la sicurezza sul lavoro e la regolarità contrattuale e contributiva delle imprese.E' solo dalla rete di informazione, formazione, contrattazione, prevenzione, assunta insieme dalle forze del lavoro e dell'impresa, e l'impegno ad ogni livello delle istituzioni pubbliche, che si può mettere in campo una strategia più efficace per creare una cultura della sicurezza sul lavoro che si traduca in pratica in ogni luogoI SEGRETARI GENERALIFilca Cisl, Fillea Cgil e FeNEAL-UILPrimo Antonelli, Daniel Taddei e Sergio Campanari
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18/12/2010 Civitanova, è allarme sanità
Riduzione dei finanziamenti, carenze di organico e assistenza inadeguata agli anziani non autosufficienti ospiti delle strutture residenziali. Cisl confederale, Funzione pubblica e Pensionati denunciano la difficile situazione della sanità nella Zona 8 (Civitanova e Recanati). CLICCA QUI SOTTO per leggere gli  articoli pubblicati il 18 dicembre da RESTO DEL CARLINO   MESSAGGERO CORRIERE ADRIATICO
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16/12/2010 COMUNE DI FERMO: PERSONALE PENALIZZATO
Nota stampa su progress. orizz. com Fermo
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16/12/2010 Cementificio Sacci, Cassa integrazione per 17 lavoratori
C’è l’accordo tra lavoratori, sindacati e proprietari del Cementificio Sacci sul ricorso alla Cassa integrazione ordinaria. A rotazione per  13 settimane (rinnovabili per altre 13), 17 degli 84 dipendenti del cementificio avranno accesso all’ammortizzatore sociale. Evitato quindi il licenziamento per 25 dipendenti, inizialmente paventato a causa della crisi del mercato dell’edilizia che ha ridotto fortemente la domanda di cemento, mettendo a rischio l’attività di quella che è l’unica cementeria della Regione Marche. L’accordo prevede anche incontri periodici tra proprietà e sindacati, volti a verificare lo stato di applicazione degli ammortizzatori sociali e le prospettive di mercato dell’azienda, che ha anche espresso la volontà di investire circa 10 milioni di euro per ampliare le linee produttive. In vista anche una razionalizzzione  dell’organizzazione del lavoro, da realizzare riducendo i costi di produzione e mettendo  a punto iniziative di risparmio energetico, con l’utilizzo di combustibili alternativi e la costruzione di una centrale turbogas.Decisivo, per il futuro dell’azienda, il rinnovo della concessione mineraria di Castelraimondo, che consentirà di ottenere materia prima a basso costo per i prossimi 30 anni.
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16/12/2010 In stato di agitazione i precari dell'INPS
Stato di agitazione dichiarato dai  sindacati dei lavoratori atipici di CISL CGIL e UIL (rispettivamente FELSA, NIDIL e CPO) e dai lavoratori in somministrazione dipedenti delle Agenzie di lavoro ed impiegati presso l'INPS di macerata.Sono 10 i lavoratori che a partire dal 31 marzo 2011, data di scadenza del loro contratto di lavoro, saranno lasciati a casa dall'INPS di Macerata, in conseguenza dei tagli previsti dalla manovra estiva di correzione dei conti pubblici.Si tratta di una situazione che in tutta Italia coinvolge 1.800 lavoratori, la maggioranza dei quali, da diversi anni, sono occupati da anni nelle sedi dell'Istituto con contratti di somministrazione di lavoro attraverso varie agenzie per il lavoro.Sono lavoratori adibiti a funzioni ordinarie e strutturali – come liquidazione di prestazioni di cassa integrazione, disoccupazione per lavoratori impiegati in aziende in crisi, invalidità civili delle persone diversamente abili - tanto che la loro assenza non potrà che rallentare le pratiche rivolte soprattutto a persone che hanno perso il lavoro, con conseguenze gravi  anche nei loro confronti.Una vera e propria "crisi dimenticata" quella dei precari, ai quali le Pubbliche Amministrazioni negli ultimi anni hanno fatto ricorso per aggirare i blocchi del turn over (cioè il divieto di sostituire personale in pensione) compensando il mancato adeguamento delle piante organiche. Con un colpo di spugna la manovra cancella ora questi lavoratori sacrificandoli sull'altare del risanamento dei conti pubblici.Per sensibilizzare l’opinione pubblica richiamando l’attenzione su questo problema era stato organizzato un presidio con volantinaggio presso la Sede dellì’INPS per il 16 dicembre. A causa del maltempo che ha colpito anche la città di Macerata l’iniziativa è stata rinviata a data da destinarsi.I lavoratori chiedono  la proroga dei contratti in scadenza, la sospensione delle norme di taglio previste dalla manovra di luglio e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro in somministrazione tuttora attivi presso l'Istituto, attraverso meccanismi di riconoscimento del lavoro effettuato in eventuali concorsi banditi dall'Ente.
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09/12/2010 Indesit: raggiunto accordo sul piano industriale
Dichiarazione di Stefano Mastrovincenzo Segretario Cisl Marche “Si tratta di un accordo che conferma, con investimenti consistenti, la presenza di Indesit in Italia e nelle Marche, e individua misure socialmente responsabili per la tutela dei lavoratori degli stabilimenti del nord Italia che cesseranno l’attività.L’accordo conferma che il confronto è la via maestra da seguire, anche nelle situazioni più complesse; di fronte ai problemi, mai come in questo periodo servono responsabilità, dialogo e creatività nell’individuare soluzioni” 8 dicembre 2010 
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03/12/2010 La Cisl di Macerata al Consiglio generale
«Abbiamo fatto molto, ma molto ancora c’è da fare». Parole pronunciate dal  Segretario generale Marco Ferracuti a margine del Consiglio generale della Cisl di Macerata che si è svolto mercoledì 1 dicembre nella Sala Sisto V di San Severino Marche.  Il “parlamentino” della Cisl provinciale, riunitosi anche per approvare il bilancio di previsione 2011, ne ha approfittato per fare il punto della situazione e per tracciare possibili linee di azione per il 2011.  Si riparte ovviamente dalla crisi, che nonostante alcuni timidi segnali incoraggianti, è tutt’altro che finita. A fine ottobre erano 1.890 i lavoratori licenziati dall’inizio dell’anno. La maggior parte (62%) hanno tra 40 e i 59 anni. Alla stessa data risultavano iscritti nelle liste di mobilità 4.344 persone. Più di 1.000 infine i lavoratori cancellati dalle liste per decorrenza dei termini. Sono persone che nonostante gli incentivi non sono riuscite a trovare un nuovo lavoro, scivolando silenziosamente nell’oblio.  Il dibattito è stato condizionato anche dalla manovra di correzione dei conti pubblici approvata con legge 122 del 30 luglio. Per la Cisl la più pesante manovra finanziaria di sempre, che in attesa del federalismo fiscale ridisegna il rapporto tra Stato e autonomie locali tagliando i trasferimenti in modo diretto e drastico. Colpiti anche i lavoratori del pubblico impiego, che per i prossimi tre anni subiranno il blocco del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro.  Riflessioni importanti anche sull’unità sindacale, che per la Cisl «non può essere solo evocata ma deve venire praticata a partire dal riconoscimento, dal rispetto reciproco e dall’onestà intellettuale. Onestà che purtroppo è mancata in occasione della valutazione dell’accordo in deroga di Pomigliano e del decreto sul collegato lavoro»  Un sindacato moderno, coraggioso, riformista. Soprattutto un sindacato concreto. Lo dimostrano i risultati dell’accordo sulla riforma delle regole di contrattazione firmato nel 2009 (ovviamente senza la Cgil). 55 CCNL rinnovati unitariamente a fronte di altrettante piattaforme separate. Accordi firmati subito dopo la scadenza dei precedenti, senza un’ora di sciopero, con retribuzioni minime aumentate grazie all’applicazione del nuovo indicatore IPCA.    A livello locale attenzione concentrata sulla riforma dei servizi pubblici locali. Il 31 dicembre 2011 cesseranno tutte le gestioni di servizi a società totalmente pubbliche controllate dai Comuni. I servizi dovranno essere affidati a soggetti individuati attraverso procedure ad evidenza pubblica, o in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%.  Attività importanti sia per valori economici che per l’occupazione che da esse deriva, sulle quali è necessario aprire subito una discussione pubblica e trasparente sulla nuova normativa, le sue implicazioni, le opportunità che da essa derivano e i suoi punti di caduta.  Pieno sostegno della Cisl alla vertenza della categoria pubblico impiego per il rinnovo dei contratto collettivo dei lavoratori delle cooperative sociali. Sono lavoratori che gli appalti al massimo ribasso, fatti solo per far risparmiare gli enti pubblici, schiacciano in una condizione di retribuzioni basse, scarse tutele normative ed elevata dequalificazione professionale. Lavoratori peraltro impiegati in settori delicati come quelli dei servizi alle persone fragili (anziani disabili ecc.).  Un consiglio generale vivace e partecipato. I lavori che avrebbero dovuto concludersi con il pranzo, sono stati ripresi nel pomeriggio per consentire di terminare tutti gli interventi programmati (16). Fuori programma invece l’intervento di Cesare Martini, il Sindaco di San Severino Marche Cesare che ha voluto portare i saluti dell’amministrazione. Conclusioni riservate invece a Pietro Cerrito, Segretario nazionale della Cisl che ha affrontato le più delicate e complesse questioni di interesse nazionale.
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02/12/2010 Matelica, salvate tre grandi aziende
Tre grandi aziende sono state salvate dal fallimento e tanti posti di lavoro sono stati mantenuti, con un buon ritorno per l'indotto. Le strategie con cui si è arrivati a trovare nuovi imprenditori per rimettere in piedi le aziende in difficoltà sono state illustrate ieri a Matelica dai rappresentanti delle federazioni provinciali confederali e dei metalmeccanici Cgil, Cisl Fiom Cgil e Fim Cisl. La crisi a Matelica. Le cifre della crisi abbattutasi sul territorio di Matelica parlano di 153 lavoratori in mobilità e 228 licenziati, per un totale di 381 persone rimaste senza lavoro, rispetto alle 4.800 di tutta la provincia di Macerata. «Una crisi devastante — sostiene il Segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti — che ha colpito pesantemente un territorio con una forte vocazione metalmeccanica» Le azioni di salvataggio. Le imprese in questione sono la Villeroy&Boch - Vitaviva di Castelraimondo, la Cesari Giovanni spa di Matelica e la A. Merloni Cylinders & Tanks di Matelica, Sassoerrato (An) e Costacciaro (Pg). Tre situazioni diverse tra loro: per la Cesari, che aveva una estrema mancanza di liquidità, la soluzione e stata la nascita della Cesari Hydro: dopo una trattativa delicatissima sono stati salvati tutti  i 28 lavoratori rimasti, che avranno la possibilità di essere riassunti entro  24 mesi. La vendita della A. Merloni all’azienda di Luciano Ghergo, ha permesso di conservare tutti i 150 posti di lavoro. La Villeroy&Boch, scesa a 34 dipendenti, è stata infine acquisita dalla tedesca Certina.  Aziende "cotte", salvate in silenzio . «Se siamo rimasti in silenzio in questi mesi –sostiene Stefania Montagner, Segretaria della FIM CISL - è stato perché non sempre l'informazione aiuta a tutelare i lavoratori quando sono in atto trattative con le imprese. II nostro impegno ci ha permesso di salvare tre imprese che sotto il profilo aziendale potevano essere ritenute 'cotte' grazie a nuovi proprietari acquirenti, che hanno dato nuove prospettive. Resta comunque ferma la necessità di vigilare e monitorare la situazione. I piani di recupero e l'importanza del credito. I salvataggi sono stati possibili grazie ad imprenditori che hanno elaborato piani industriali di recupero dell’occupazione e dei posti di lavoro. Gli accordi, sebbene importanti, non risolvono tutti i problemi e vanno successivamente gestiti. «Certo è - sostengono i rappresentanti sindacali - che senza un sistema creditizio che ha il coraggio di finanziare i progetti non si va da nessuna parte».
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18/11/2010 Centri commerciali, necessario rispettare le regole
«E’ necessario trovare il giusto equilibrio tra le esigenze delle attività commerciali e la qualità della vita di operatori, dipendenti e cittadini». Lo affermano le Federazioni del commercio di Cgil Cisl e Uil di Macerata, che in tema di deroghe alle chiusure domenicali e festive rispondono alle affermazioni Mauro Canale,  dell’Assessore al commercio del Comune di Civitanova marche. Lavoratori ricattati. Secondo Canale la riduzione delle domeniche di apertura degli esercizi commerciali si tradurrà in una diminuzione dei posti di lavoro. «Affermazione del tutto fuori luogo – afferma Marco Squartini, Segretario generale della Fisascat Cisl – nonché offensiva nei confronti di chi, con il ricatto della perdita del posto, è costretto a lavorare praticamente gratis tutte le domeniche». La nuova normativa regionale. Nei giorni scorsi è stata approvata la legge regionale di riforma del testo unico del commercio. La nuova normativa impone un vincolo rigido alle aperture dei centri commerciali: le aperture domenicali e le festività derogabili saranno complessivamente di 28 giorni. Le aperture sono comunque al di sopra della media europea e si vanno a sommare alle 13 ore di apertura giornaliera dei centri commerciali dal lunedì al sabato. Rivitalizzare i centri storici. «Quella prevista dalla legge - prosegue Squartini - è una  una disponibilità più che sufficiente per garantire la fruibilità degli esercizi a chiunque voglia far spese. Un conto sono le attività dei centri storici o dei centri commerciali naturali, cioè quelli che devono servire a dare lustro e immagine alla città. Per questo tipo di esercizi non ci sono vincoli, proprio per andare incontro alla necessità di ricreare luoghi di aggregazione e socializzazione “naturali”. Discorso diverso per le piazze finte dei centri commerciali, che ubicati sempre fuori dai centri urbani, hanno contribuito fortemente nel tempo al depauperamento culturale, sociale e anche commerciale delle città stesse». I centri commerciali e il consumismo. «Il problema - secondo il Segretario della Fisascat Cisl di Macerata - è che l’amministrazione comunale ritiene di delegare ai centri commerciali le iniziative di attrazione turistica, evitando così di affrontare i problemi  del rilancio della città e la valorizzazione del centro storico, la predisposizione di parcheggi e delle iniziative ludico-culturali. Peccato che gli obiettivi siano diversi e che  i centri commerciali promuovono esclusivamente  business e consumismo». Necessario rispettare le regole. I sindacati di categoria sostengono la necessità di tornare, a tutti i livelli, a rispettare regole e istituzioni piuttosto che cercare mille appigli e cavilli per derogare la normativa vigente a seconda degli interessi privati. In particolare sono  le deroghe predisposte dalle amministrazioni comunali che consentono ai centri commerciali di restare aperti la domenica e i festivi. Nello specifico l'invito è al Comune di Civitanova Marche, con il quale è previsto un incontro per il 23 novembre prossimo, e rispetto al quale il sindacato «auspica un ritorno alla ragionevolezza, all'equilibrio e al rispetto della  regionale, affinché  tutta la città, operatori e cittadini, ne possano trarre  beneficio».
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17/11/2010 Cingoli, parte la campagna europea per la riduzione dei rifiuti
Parte da Cingoli la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Ad aprire i lavori della campagna di sensibilizzazione, che si svolgerà dal 20 al 28 novembre in contemporanea con altri paesi europei, è il Convegno "Solidambiente, meno rifiuti per tutti. " L'evento organizzato dai pensionati Cisl di Cingoli in collaborazione con Regione Marche e Legambiente Marche, si terrà il prossimo sabato, 20 novembre, dalle ore 15.30 nella Sala Comunale “G.. Verdi” in Piazza Vittorio Emanuele II di Cingoli. «La Regione Marche – dichiara l’Assessore regionale all’ambiente Sandro Donati - da diversi anni ha avviato molteplici filoni di intervento per approcciare il settore dei rifiuti da semplice gestione di un “problema” a fonte di opportunità e di crescita. Ne sono un valido esempio le cinque Ludoteche Regionali del Riuso, l’esperienza più significativa per rispondere, attraverso una pratica ed un’azione quotidiana, a quelle necessità di diffondere, con attività di promozione ed educazione dell’individuo, la cultura della prevenzione dei rifiuti e del riutilizzo degli oggetti. Sotto il profilo di una pianificazione politica per l’individuazione di interventi mirati va ricordato il recente progetto europeo Pre Waste, in cui la Regione Marche ha assunto il ruolo di capofila di un vasto partenariato (8 Paesi Comunitari coinvolti), che mira a migliorare l’efficienza ed efficacia delle politiche regionali di prevenzione dei rifiuti al fine di ridurne significativamente la produzione, attraverso una stretta collaborazione tra le autorità regionali e locali, enti pubblici ed altri attori chiave che operano nel settore. Non ultimo la Regione Marche ha confermato, nell’ottica di piena applicazione di una strategia europea sulla prevenzione dei rifiuti, l’obiettivo di individuare e realizzare, insieme agli Enti Locali, i Centri Locali del Riuso, intesi come luoghi di scambio, conferimento e prelievo di beni ancora utilizzabili non rientranti nel circuito della raccolta dei rifiuti urbani» “L’iniziativa – spiega Dino Ottaviani, Segretario Generale dei pensionati Cisl di Macerata - si colloca all’interno di Solidambiente, il percorso che la Federazione dei pensionati, insieme a tutta la Cisl di Macerata, ha intrapreso per sollecitare una maggiore attenzione ai temi della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Il nostro obiettivo è quello di costruire, in sinergia con i principali protagonisti del territorio - istituzioni locali, soggetti gestori dello smaltimento dei rifiuti e associazioni private - una vera e propria alleanza per tutelare l’ambiente, sostenere il lavoro e promuovere la solidarietà”.  “Ridurre e prevenire la produzione dei rifiuti è la scelta più utile e lungimirante – commentano Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche e Franca Poli, responsabile scientifico di Legambiente Marche-. Abbiamo aderito anche quest'anno alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti perché crediamo che possa rappresentare una grande opportunità per sensibilizzare cittadini e istituzioni nella prevenzione. Infatti sono già molte le amministrazioni che hanno puntato sulla riduzione della produzione dei rifiuti e moltissime sono le esperienze che possiamo riproporre sul territorio come la riduzione dei contenitori di plastica attraverso l'introduzione dei prodotti alla spina per la distribuzione del latte e dei detersivi come già avviene in molti ipermercati”.  All'incontro, organizzato dai pensionati Cisl di Cingoli con la collaborazione della Regione Marche e Legambiente Marche, interverranno: Anna Maria Venturi, dei pensionati Cisl di Cingoli; Piergiorgio Carrescia, dirigente ciclo rifiuti Regione Marche; Isarema Cioni, esperta di riduzione dei rifiuti; Livio Scattolini, Sindaco di Corinaldo; Pieramelio Baldelli, assessore all'ambiente di Serra de' Conti; Filippo Saltamartini, sindaco di Cingoli, Giuseppe Giampaoli, direttore Cosmari; Francesco Ippoliti, Legambiente Cingoli; Dino Ottaviani, segretario generale Cisl Fnp Macerata e Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche.
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11/11/2010 Poste: sempre più difficile riscuotere la pensione
Chiaravalle.  Poche righe scritte con un computer annunciano ai malcapitati pensionati che nella eventualità non avessero potuto riscuotere la propria pensione nei giorni già individuati dal calendario (resosi necessario per esigenze organizzative aziendali) dovranno farlo l’undicesimo giorno successivo a quello in cui l’Inps la rende esigibile.  La notizia come si può intuire non è stata ben accolta dagli increduli pensionati fermi davanti all’avviso che pure ha attirato la nostra attenzione.  Lalli Gabriele (segreteria regionale Slp-Cisl Marche, il sindacato di categoria più rappresentativo) racconta di aver assistito a situazioni penose. Pensionati che allo sportello giustificavano il proprio bisogno di riscuotere il rateo di pensione,   venendosi a trovare in circostanze che non esitiamo a definire umilianti; mentre la dirigenza della struttura confermava la disposizione del pagamento nel pomeriggio dell’11° giorno… Una situazione imbarazzante, continua il rappresentante dei lavoratori, anche per i dipendenti che prestano servizio nell’ufficio postale.   Si ritrovano tra incudine e martello! Da una parte le legittime richieste  dei pensionati, dall’altra la rigidità delle disposizioni ricevute che non ammettono deroghe!!! Comprendiamo che sia quasi impossibile pagare tutte le pensioni  in un paio di giorni; ma ci sentiamo autorizzati  a pensare che undici giorni,  anche alla luce delle rigidità che abbiamo potuto riscontrare siano davvero troppi e giustificabili solo dall’ennesimo tentativo di indurre la clientela ad aprire nuovi rapporti continuativi (conti correnti ) con la promessa di minori code e garanzia della completa disponibilità del proprio denaro, piuttosto che per motivi  tecnici o per ragioni di sicurezza. Il problema è serio - continua Lalli - e coinvolgeremo anche la federazione dei pensionati e l’associazione dei consumatori affinché sensibilizzino Poste ad individuare una gestione del servizio di pagamento delle pensioni più attenta alle esigenze di una fascia debole della cittadinanza e della clientela. Ancona 11 novembre 2010Gabriele Lalli Segreteria Regionale Slp-Cisl Marche cell 3346739520
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04/11/2010 Muccia, sciopero dei dipendenti al cantiere Strabag
Le Segreterie Provinciale dei lavoratori costruttori di CGIL CISL e UIL hanno proclamato lo stato di agitazione e due giornate di sciopero di otto ore ciascuna da effettuarsi il 4 e l'11 novembre 2010. La decisione è stata presa dopo l'assemblea dei dipendenti del 27 ottobre scorso, in cui i sindacati hanno ricevuto mandato unanime a procedere con queste forme di protesta. I 110 lavoratori del cantiere Strabag AG presente nella provincia di Macerata, impegnati nei lavori della commessa “Quadrilatero Marche/Umbria – Maxilotto n.1”, chiedono il rispetto degli accordi sindacali sottoscritti il 24 novembre 2009, 9 febbraio 2010, 15 aprile 2010 e 9 settembre 2010. Da aprile scorso i lavoratori, che provengono da tutta Italia, sostengono personalmente le spese per il rientro a casa in quanto la Strabag non applica le intese firmate. Negativo l'esito  dell'incontro del  25 ottobre 2010 con la Direzione Aziendale, che avrebbe dovuto sanare le situazioni pregresse e predisporre l’applicazione futura degli accordi e delle convenzioni  di trasporto collettivo per il rientro domiciliare.  Da qui l'inevitabile decisione di scioperare per  far valere i propri diritti e le intese firmate.
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03/11/2010 Pensionati Cisl a convegno sulla prevenzione
Martedì 2 novembre, presso il Centro fiere maceratesi a Villa Potenza (Macerata) si è svolto il convegno “Restiamo in forma, buone regole di prevenzione”. L’iniziativa, organizzata dalla Federazione dei pensionati Cisl di Macerata, è stata ospitata all’interno di Cibaria, la fiera marchigiana di enogastronomia e ristorazione. Osteoporosi malattia insidiosa - Circa 150 persone hanno assistito al convegno nel quale si sono succeduti gli interventi di professionisti delle tre Zone territoriali dell’ASUR Marche. Maria Giulia Cartechini, diabetologa della Zona 10 di Camerino ha affrontato il tema dell’osteoporosi, malattia insidiosa - specie per le donne - che può essere prevenuta attraverso una corretta alimentazione.  La prevenzione del diabete - Il Dott. Gabriele Maolo e il Dott. Gianraimondo Morico, professionisti della Zona 9 di Macerata e della Zona 8 di Civitanova Marche hanno parlato del diabete, delle sue conseguenze drammatiche sulla salute di strati sempre più larghi della popolazione e dell’importanza di prevenirlo attraverso corretti stili di vita. Alimentazione e movimento - Silvana Sciamanna, dietista della Zona 9 ha illustrato ai partecipanti le regole principali per una corretta alimentazione, mentre Giada Paoletti, fisioterapista della Zona 10 ha sottolineato l’importanza di mantenere attivo il corpo attraverso semplici esercizi quotidiani alla portata di tutti, in particolare delle persone anziane.  Il camper della salute - Più di 300 persone hanno fatto visita al Camper della salute, allestito dall’Associazione tutela diabetici di Camerino e dalla Federazione dei pensionati Cisl, e appostato all’interno della Fiera dal 31 ottobre al 2 novembre. Per tre giorni i visitatori hanno potuto sottoporsi gratuitamente ad un esame dei parametri morfologici (peso, giro vita, pressione arteriosa e glicemia), effettuato da infermieri volontari in pensione che hanno rilasciato ad ogni paziente un apposito foglietto con gli esiti degli esami.  Importante una corretta alimentazione «Un denominatore comune a tutti gli interventi dei relatori – spiega Dino Ottaviani, Segretario generale dei pensionati Cisl di Macerata - è la necessità di rispettare alcune semplici ed importanti regole in tema di alimentazione. Per questo la scelta di organizzare questo convegno all’interno di Cibaria, lungi dal rappresentare una provocazione, è finalizzata a sensibilizzare la popolazione sull’adozione di corretti stili di vita in generale, e alimentari in particolare. Mangiare prodotti di qualità, possibilmente di stagione, è una delle più importanti regole dalle quali ripartire per preservare a lungo la nostra salute».  Costruiamo una "rete della salute" - Concetto ribadito anche dal Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, che concludendo i lavori ha sottolineato l’importanza di costruire una “rete della salute” partecipata da istituzioni, enti e associazioni private e rappresentative dei lavoratori e dei cittadini. Un sindacato moderno come la Cisl – ha spiegato Ferracuti – non si limita a rivendicare azioni altrui, ma mette in moto processi virtuosi e costruisce alleanze sul territorio con le quali tentare di far fronte insieme ad un momento difficile. Certo, i sacrifici che verranno imposti ai cittadini in termini di tagli ai bilanci delle aziende sanitarie marchigiane dovranno essere compensati da una riorganizzazione interna al sistema, che riduca le spese amministrative liberando risorse da reinvestire nei servizi sul territorio.
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03/11/2010 Bancari a convegno sui rischi del mestiere
Mercoledì 27 novembre i bancari della Cisl di Macerata si sono riuniti in assemblea presso la Sala Convegni dell’Hotel Grassetti di Corridonia, gremita fino all’ultimo posto. E’ stato approfondito il tema - attualissimo - della normativa antiriciclaggio,  analizzando in particolare le leggi 197 del 1991 e 231 del 2007 insieme alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa. Il relatore Mario Capocci, coordinatore nazionale dei Quadri Direttivi della Federazione Italiani Bancari (FIBA) Cisl, ha messo al corrente i lavoratori dei rischi che si corrono nel caso di mancata segnalazione di operazioni “sospette”. Sanzioni disciplinari ma soprattutto sanzioni penali, sia per la banca che per i dipendenti, chiamati in più di un caso a rispondere personalmente e con il proprio patrimonio. In particolare la normativa sulla tracciabilità dei pagamenti, recentemente riformata, impone ai lavoratori di entrare nel merito delle operazioni, valutandone gli importi e confrontandoli con la situazione soggettiva, professionale e reddituale, della persona che si presenta allo sportello. Necessaria quindi in primo luogo una formazione specifica più puntuale da parte degli istituti di credito, spesso poco trasparenti sui livelli di responsabilità e di rischio per i lavoratori. Sui quali grava il dovere di segnalare direttamente le operazioni sospette al titolare della filiale, che a sua volta dovrà rivolgersi alla direzione generale. Quest’ultima, se lo riterrà opportuno, potrà adire l’Ufficio Centrale Finanziario della Banca d’Italia. Soddisfatto il Segretario generale dei bancari Cisl di Macerata Giovanni Carlini secondo il quale «la grande partecipazione all’incontro di ieri - il secondo organizzato sul tema dalla Fiba Cisl dopo quello di Jesi del mese scorso - testimonia l’attenzione e la preoccupazione dei lavoratori su questo argomento. Per questo, anche su richiesta di tanti miei colleghi, la Fiba Cisl si impegna a organizzare ulteriori momenti di confronto anche su tematiche diverse. »
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02/11/2010 Provincia di Ascoli Piceno e Sicurezza sul lavoro. Silenzio assordante.
La sicurezza sul lavoro nel nostro territorio è da anni punto fondamentale per la nostra attività, per far conoscere agli addetti ai lavori, lavoratori e aziende, la necessità della cultura della sicurezza. I protocolli d'intesa sottoscritti con la Provincia di Ascoli Piceno (ultimo in data 17/03/2008) negli ultimi anni ne sono la prova. Lo scorso 21 Dicembre 2009 ci siamo incontrati con il neo eletto Presidente Ing. Piero Celani per fare il punto sugli impegni assunti con la precedente Amministrazione. Tra i punti principali vi era la Settimana Europea a favore della “ Sicurezza sul lavoro“ che si svolgeva ad ottobre, la Formazione dei Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza, la Giornata provinciale a favore della sicurezza sul lavoro, l'attivazione del Fondo Provinciale Vittime sul lavoro e il Concorso “ Al lavoro sicuri per un sicuro lavoro” riservato agli studenti delle scuole medie superiori (concorso che ha portato negli anni passati a un riconoscimento ufficiale da parte del Ministero del Lavoro per essere stata la prima provincia in Italia a coinvolgere i giovani sul tema della sicurezza sul lavoro, e che questa Amministrazione ha omesso di attivarla per il 2010). Ad oggi purtroppo non abbiamo avuto alcuna risposta a tali richieste che riguardano i lavoratori in prima linea. Forse Il Presidente la pensa come il Ministro Tremonti, che in un intervento al Berghem Fest nell'Agosto scorso, «robe come la 626 ( la legge sulla sicurezza sul lavoro, ma da 2 anni abrogata con D.Lgs. n. 81/08 e n. 106/2009 ) sono un lusso che non possiamo permetterci. Sono L'Unione europea e l'Italia che si devono adeguare al mondo ». Se così fosse riusciamo a capire questo silenzio assordante. Forse fare meno salotto produrrebbe molto di più. Comunque, se non ci saranno risposte alle nostre istanze, attiveremo iniziative a sostegno delle nostre richieste.CGIL CISL UL Dipartimento Sicurezza e Igiene sul Lavoro
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28/10/2010 Sanità, in arrivo tagli pesanti
Sono tempi difficili per la sanità marchigiana, messa sotto pressione dal disastroso avvio del Centro unico regionale di prenotazione. Pur evitando di cavalcare l’onda di polemiche facili l’occasione è propizia per una riflessione sulle patologie che affliggono il servizio sanitario regionale. A maggior ragione ora che sono in corso di svolgimento le audizioni della quinta Commissione del Consiglio regionale, che dovrà mettere a punto la modifica della legge regionale istitutiva dell’ Azienda sanitaria unica regionale. In arrivo tagli pesanti. Il dibattito sulla nuova legge, per quanto interessante, rischia a conti fatti di risultare inutile. Perché nel frattempo la sanità regionale, al pari di quella nazionale, è minacciata dai pesanti tagli previsti dalla manovra finanziaria correttiva approvata con legge 30 luglio n. 122. La Regione Marche potrà contare su 134,5 milioni di € in meno per il triennio 2010-2012, ai quali vanno sommati i circa 56 milioni di € di deficit accumulati dalle 13 Zone territoriali. Che la gestione dell’Asur fosse in perdita non è una novità. Nel triennio 2007-2009 l’Azienda unica ha bruciato tra 70 e 90 milioni di €, generosamente ripianati dal governo regionale. Per far tornare i conti è bastato modificare la legge regionale n. 47 del 1996 e consentire alla Giunta di attingere alle riserve patrimoniali dell’Asur – costituite da beni immobili e patrimoniali - per coprire le perdite.  Risparmi su personale e farmaci . Una volta liquidati i “gioielli di famiglia” i cordoni della borsa sono stati sigillati. A questo punto i lavoratori e i cittadini pagheranno un prezzo molto alto, perché i risparmi imposti al sistema verranno in gran parte dalla spesa farmaceutica e da quella per il personale. Questo significa nell’immediato non sostituire i lavoratori che andranno in pensione (blocco del turn over) e aumentare i carichi di lavoro per quelli in servizio. Nella realtà provinciale sono evidenti i segnali di un sistema che sta perdendo la bussola. Il reparto di Emergenza Urgenza dell’Ospedale di Macerata è sull’orlo di una crisi di nervi, con i pazienti in attesa per ore e il personale in costante apnea. La riduzione degli anestesisti significa meno sedute in sala operatoria e quindi tempi più lunghi per chi deve sottoporsi ad interventi chirurgici. La vicenda del servizio mensa, dato in gestione a privati, ha umiliato il personale. Nelle altre Zone non va meglio. L’allarme lanciato dal Sindaco di Recanati sui gravi segnali di cedimento del servizio sanitario nella Zona 8 non può lasciare indifferenti. Il rischio concreto è quello di un blocco generalizzato delle attività e di una diffusa riduzione dei servizi - sia ospedalieri che territoriali - su tutto il territorio della provincia di Macerata.  Rafforzare le Aree Vaste provinciali. Siamo consapevoli che non esistono ricette facili, ma alcune linee strategiche possono essere tracciate. Sarebbe fin troppo facile decretare il fallimento dell’Azienda unica – nata anche per ridurre i costi del servizio sanitario regionale - e chiederne a voce alta lo smantellamento. Si risparmierebbero da subito circa 60 milioni di €. La proposta di riforma della legge 13, rafforzando il ruolo delle Aree Vaste, rilancia la dimensione provinciale delle Aziende sanitarie. In questo contesto le Zone territoriali diventano una sovrastruttura inutile di cui dovremmo fare a meno. Si risparmierebbero risorse preziose da reinvestire sul territorio, dando allo stesso tempo un segnale importante di condivisione dei sacrifici che verranno imposti anche ai cittadini e ai lavoratori. Più risorse per il territorio maceratese. Oltre che risparmiate, le risorse vanno spese meglio, riequilibrandone la distribuzione sul territorio. I criteri attualmente in uso per assegnare i budget di spesa alle Zone territoriali penalizzano il territorio maceratese, che privo di aziende ospedaliere - con le quali i budget vengono contrattati a parte - può contare su risorse molto inferiori a quelle che affluiscono a Pesaro ed Ancona. Di conseguenza i cittadini maceratesi sono costretti a spostarsi di frequente per accedere ai servizi sanitari d’eccellenza, con ulteriori costi in capo alle zone territoriali di residenza. Per questo è urgente fermarsi e riflettere con attenzione, programmando l’offerta dei servizi sul territorio regionale in modo da garantire reale equità e parità di accesso per tutti i cittadini marchigiani.  Recuperare la concertazione. Constatiamo con amarezza che la situazione che ci troveremo ad affrontare poteva essere prevenuta se solo il sistema fosse stato gestito in modo meno verticistico ed elitario. Per questo rivolgiamo un appello a non perseverare negli errori commessi, recuperando il valore della concertazione e del confronto con le forze sociali e sindacali, vero punto di forza della programmazione sanitaria. Per leggere la rassegna stampa sul tema clicca qui: Messaggero Macerata Il Resto del Carlino Macerata Corriere Adriatico Macerata
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23/10/2010 Una nuova stagione per l'agricoltura
Mercoledì 13 ottobre è stato sottoscritto il protocollo d’intesa per la tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo. L’accordo istituisce il Comitato provinciale per l'agricoltura, che avrà il compito di monitorare la corretta attuazione dei contratti collettivi degli operai agricoli e florovivaisti e dei dipendenti delle cooperative e dei consorzi agricoli. Il Comitato garantirà anche  un maggior controllo sul territorio in merito alla sicurezza sul lavoro, con un percorso formativo e informativo che fornisca almeno i livelli minimi sia per i lavoratori che per le imprese. L’accordo - siglato dalle Federazioni dei lavoratori Agricoli di Cgil Cisl e Uil, dalle principali Organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro, dalla Direzione Provinciale del Lavoro e dalla Direzione dell' INAIL e dell’INPS di Macerata - rappresenta il punto d’arrivo di un percorso che può offrire da ora in avanti un  nuovo modo di ragionare e confrontarsi, anche in considerazione del fatto che le condizioni del settore certamente non sono delle più facili, con molte realtà agricole che danno segnali di difficoltà sia in termini di produttività che di mercato.
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23/10/2010 David Ballini è il nuovo Segretario dei tessili
David Ballini è il nuovo Segretario Generale della Federazione Energia Moda Chimica e Affini (FEMCA) della Cisl di Macerata. Lo ha deciso il Direttivo provinciale della FEMCA, riunito martedì 19 ottobre 2010.  49 anni, sposato e padre di 2 figli, Ballini proviene dal settore delle costruzioni, d ove ha lavorato per circa 10 anni in edilizia e poi per altri 7 anni come operaio specializzato nel settore della pietra e del marmo. La sua carriera sindacale è caratterizzata da una lunga militanza nella Federazione dei lavoratori costruttori e affini (FILCA) Cisl di Macerata, dove ha rivestito la carica di Segretario Generale fino a febbraio 2009, quando è stato nominato Responsabile provinciale della Cisl Artigianato.  Alla FEMCA Ballini sostituirà Massimo Corvatta e sarà affiancato da due colleghi di Segreteria. Se Claudio Paoletto è una conferma la novità è Didina Voicu, lavoratrice rumena delegata della Femca presso la Conceria di Tolentino.     Con i suoi 2.000 iscritti circa la FEMCA è la più importante categoria della Cisl nel settore dell’industria. Nata per accorpamento di due diverse categorie - quella del settore tessile, abbigliamento e calzature e quella dei chimici, gomma e plastica – è tra le più impegnate a contrastare gli effetti di una crisi che sta duramente colpendo il settore manifatturiero, da sempre cuore dell’economia italiana e maceratese. Un settore che vede impiegati anche molti lavoratori immigrati.  «Il mio impegno -  afferma Ballini – sarà quello di essere quanto più vicino possibile a tutti i lavoratori, sia difendendo l’occupazione con la gestione degli ammortizzatori sociali, sia tutelando le retribuzioni anche con il rilancio della contrattazione di secondo livello scaturita dal nuovo modello contrattuale; inoltre l’attività proseguirà nel solco fin qui tracciato in direzione di una  piena integrazione della categoria».
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22/10/2010 UNITI CONTRO L'IMPOVERIMENTO DEI SERVIZI SANITARI DEL TERRITORIO FERMANO
Conferenza stampa su Sanità del Fermano CGIL CISL UIL Confederali e categoriali hanno organizzato una conferenza stampa sulla sanità alla quale sono stati invitati il Presidente della Provincia di Fermo, i Sindaci del territorio ed il Direttore della Z.T. 11.
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21/10/2010 Troppi disagi per gli anziani
COMUNICATO  STAMPA  Le Federazioni dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL  non possono tacere di fronte a tutti i disagi che dal 13 settembre  i cittadini, soprattutto anziani, stanno subendo  nel “tentare” di  prenotare una prestazione sanitaria attraverso il  Centro Unico di Prenotazione oltre a subire le interminabili file alle accettazioni e alle casse-ticket delle strutture sanitarie di tutta la Regione. Le Federazioni dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL  sollecitano la Regione Marche affinché il sistema di prenotazione regionale per le prestazioni sanitarie, possa al più presto andare a regime . Condividono l’obiettivo di facilitare l’accesso alle prestazioni attraverso l’integrazione e l’utilizzo di tutti i terminali, dalle farmacie ai medici di medicina generale. Manifestano forte preoccupazione rispetto alle difficoltà che gli anziani, soprattutto quelli con patologie invalidanti, e le loro famiglie, potrebbero incorrere  per l’erogazione delle prestazioni in presidi dislocati su tutto il territorio regionale rischiando di incentivare il ricorso alle prestazioni in libera professione,  caricando così  i cittadini oltre che dei disagi anche dei costi della sanità marchigiana.  Le Segreterie Regionali   SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL Ancona, 21 ottobre 2010
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18/10/2010 Sanità: le proposte di Cgil, Cisl e Uil Marche
Il Comunicato Stampa Sanità: Cgil, Cisl e Uil Marche avanzano proposte per attuare una serie di modifiche che riguardano sia la legge di riorganizzazione del servizio sanitario regionale  sia il nuovo Piano socio- sanitario. Una necessità imprescindibile: tenere insieme programmazione degli obiettivi (Piano socio- sanitario) e riorganizzazione. Il tutto partendo da un giudizio che il risanamento finanziario ha non ha corrisposto la soluzione dei nodi strutturali del sistema: dalla mancata riorganizzazione ospedaliera all’abbattimento delle liste di attesa e alla mobilità passiva. Inoltre, l’attuale assetto ha visto una sovrapposizione di responsabilità a livello regionale (con conseguenti conflitti tra Servizio salute e Asur) e allo stesso tempo una frammentazione (Zone territoriali) che ha impedito d’impostare e di avviare a soluzione i problemi cronici della sanità marchigiana. In particolare, Cgil, Cisl e Uil Marche sostengono che, nella proposta di modifica della legge 13, pur essendo state accolte  sollecitazioni, restano  delle contraddizioni tra la stessa e il Piano sanitario. Il Piano infatti ruota attorno ad una serie di progetti e obiettivi  per i quali è necessario un rafforzamento del ruolo della Regione nelle funzioni di indirizzo e controllo, anche tramite il Dipartimento per la salute, e ad un livello gestionale che indica nell’Area Vasta il riferimento organizzativo e la dimensione gestionale ottimale. Questa indicazione però non trova riscontro nella proposta di legge di riorganizzazione del servizio sanitario regionale per cui all’Area Vasta di fatto non corrispondono assetti di responsabilità coerenti. Un’inadeguatezza ancor piu’ sostanziale sul fronte della contrattazione: la proposta infatti non consente di individuare un livello unico e certo su cui esercitare questa funzione. Insomma, c’è il rischio di una moltiplicazione dei centri decisionali e perciò il sindacato è convinto che l’assegnazione della personalità giuridica all’Area Vasta sarebbe la soluzione migliore e che comunque la stessa debba essere definita come unica articolazione dell’Asur con al vertice un direttore generale. Tale riordino del servizio sanitario dovrà comportare anche un’eventuale ridefinizione dei distretti e degli ambiti rendendo superata l’organizzazione zonale. Come incoerente sarebbe giungere alla costituzione di nuove aziende ospedaliere. Quanto alla proposta di Piano socio- sanitario, Cgil, Cisl e Uil ritengono che sia un atto piu’ di indirizzo che di programmazione;  deve avviare la riconversione degli ospedali minori,  riaffermare l’obiettivo di assegnare il 5% delle risorse del Fondo sanitario per la prevenzione, portare avanti la sperimentazione delle Case per la Salute e degli Ospedali di comunità senza dimenticare le fragilità. In tal senso, occorre anche superare l’emergenza che si è verificata con l’avvio del Cup e mettere a sistema la funzione di prenotazione –accesso migliorando i “terminali” (sportelli, medici di medicina generale, call center) e specializzando i percorsi in base alla complessità delle prestazioni richieste.   18 ottobre 2010 Leggi il documento unitario con le proposte 
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18/10/2010 Tagli alla sanità: preoccupazione per i livelli di assistenza
I tagli sulla sanità che il Direttore Generale dell’ASUR ha imposto alle diverse Zone Territoriali, se non verranno scongiurati, causeranno una disgregazione del Servizio Sanitario Regionale Pubblico. I tagli previsti alle assunzioni, anzi, il blocco del turn over, sono ingiusti per tutti i territori ma per alcuni di questi, in special modo quelli del sud delle Marche, sono insopportabili. Renderanno impossibili il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza o la sostituzione dei pensionamenti o trasferimenti degli operatori. C’è una sorta di accanimento sulle Zone Territoriali n.12 e 13 che negli ultimi anni hanno dovuto sopportare vicissitudini inenarrabili e le conseguenze di una dotazione organica assolutamente sottodimensionata, una perdita costante di servizi ed un abbassamento preoccupante dei livelli minimi assistenziali. Non vi è ingiustizia più grande di trattare in modo eguale soggetti diseguali. Si parla infatti di sacrifici per tutte le Zone ma si dimentica che le risorse destinate negli ultimi anni al nord della regione sono state ingenti anche perché in quella parte delle Marche si concentrano le alte specialità sanitarie. Guarda caso, però, proprio al nord si registra la percentuale maggiore di mobilità passiva extraregionale che tutta la collettività deve caricarsi. La CISL FP quindi giudica molto positivamente l’iniziativa congiunta dei sindaci di Ascoli Piceno e San Benedetto di convocare le rispettive conferenze dei Sindaci per discutere di sanità. La politica locale, infatti, si deve fare carico delle possibili conseguenze dei tagli sulle assunzioni già preventivate dal Dr. Ciccarelli ed unendo le forze, si spera, possa mostrare di essere in grado di ricoprire il ruolo di garante dei diritti dei cittadini in particolare di quelli meno abbienti. Le parole non servono più. Occorrono atti politici veri, seri e concreti nei confronti del Presidente della Giunta Regionale, dell’Assessorato alla Sanità e dell’ASUR che non possono permettersi di fare tagli lineari indiscriminati senza tenere conto della storia territoriale ed economica di ogni singola Zona Territoriale. La CISL FP sarà al fianco della Regione in tutte quelle iniziative finalizzate alla diminuzione degli sprechi, dei privilegi, delle ruberie e delle consulenze inutili ma non potrà acconsentire a tagli sul personale, alla mancata sostituzione degli operatori in pensione e alla mancata copertura dei primariati vacanti. Nella Z.T. 12 come in tutte le altre Zone del Sud delle Marche. Tutto questo, se avvenisse, darebbe origine alla perdita ulteriore di servizi e reparti perché senza personale non si potranno mantenere in piedi i servizi attualmente erogati ne sviluppare altre specialità di cui il sud delle Marche ha diritto. L’immediata conseguenza di ciò sarebbe la consegna della sanità ai privati, alle cooperative o l’esplosione del ricorso agli ambulatori privati dei medici con enorme danno ai cittadini. Le quattro cliniche private del territorio stanno attrezzando le proprie strutture per carpire, più di quanto stiano già facendo, professionisti e pazienti che, insoddisfatti dell’offerta pubblica, ricorreranno al privato. La CISL FP ritiene inutile la costituzione dell’Azienda Sanitaria Marche Sud ma auspica fortemente la nascita degli Ospedali Riuniti di Ascoli e San Benedetto che, però, non potrà prescindere dagli opportuni finanziamenti ed investimenti perché, se lo mettano in testa i soliti ragionieri della Regione, costituire ospedali riuniti non significa sommare i servizi e reparti dei due nosocomi ma scegliere con oculatezza e competenza quali e quanti servizi sanitari insediare su un territorio più ampio e rispondere, così, in maniera equilibrata e soddisfacente ai bisogni dei cittadini di Ascoli e San Benedetto che hanno pari dignità. Per ottenere questo, saranno necessarie le dovute risorse economiche ed umane. Quelle che il sud delle Marche rischia di non ottenere anzi di perdere.IL SEGRETARIO GENERALE FP-CISL ASCOLI-FERMO           Giuseppe Donati18 ottobre 2010
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14/10/2010 Pronti i nuovi operatori per i servizi sociosanitari
Si è concluso il primo corso di formazione per Operatori Socio Sanitario organizzato dall’Istituto per l’Addestramento dei Lavoratori (IAL) Cisl Marche.  I 26 allievi, che per 9 mesi hanno frequentato il corso sotto la guida di docenti esperti, nelle giornate del 6 e del 7 ottobre hanno brillantemente superato gli esami, ricevendo anche i complimenti della Commissione per l’eccellente preparazione conseguita. I nuovi Operatori Socio Sanitari sono: Akonchong Onorine Manyi, Balsamini Francesco, Bastari Donatella; Cabrera Sanchez Lourdes Gladys; Cacchiarelli Arianna, Cappelletti Dania; Capriotti Manolo, Fioretti Alberto, Fiori Elisa, Giacomini Gianluca, Huamani Flora Esther, Makara Emiliya, Nasuti Barbara, Pagnotta Lorena, Petcu Mariana, Petrucci Maurizio, Pettirossi Marina, Polovko Zhanna, Pomili Chiara, Romagnoli Daiana, Sagretti Cristiana, Santarelli Sonia, Santone Valentina, Tartabini Elisabetta, Torresi Simona, Trobbiani Giorgio. Per loro si aprono ora nuove e interessanti opportunità di lavoro nel settore sociale e sanitario. La qualifica di Operatore Socio Sanitario è infatti richiesta dalla normativa vigente per esercitare le funzioni di assistenza tutelare all’interno delle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani e disabili, ma anche nei servizi domiciliari e ospedalieri.
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13/10/2010 Grave esclusione dalla Commissione per le pari opportunità
La nuova Commissione per le pari opportunità regionale, eletta dal Consiglio regionale lo scorso 5 ottobre, non vede al proprio interno nessuna rappresentanza di CGIL, CISL e UIL Marche, contrariamente a quella eletta nella precedente legislatura, dove erano presenti due rappresentanti delle organizzazioni sindacali regionali, entrambe con delega alle pari opportunità per le rispettive organizzazioni. Riteniamo questa esclusione operata dal Consiglio regionale un fatto gravissimo. Le donne, in particolare, sono i soggetti più colpiti dalla grave crisi che ha investito anche la nostra regione e non aver dato spazio ad alcuna rappresentante del sindacato, che quotidianamente si confrontano con i problemi che le donne devono affrontare quando perdono il lavoro, quando faticano a trovarlo, quando sono costrette ad accettare rapporti di lavoro precario o addirittura in nero, evidenzia una assenza di coerenza tra le tante dichiarazioni roboanti e le effettive scelte operative. Il lavoro, nello specifico il lavoro femminile, rimane un’esperienza centrale nella vita delle persone e la promozione delle pari opportunità non può prescindere da una dimensione così significativa. Nulla giustifica la scelta di escludere dalla Commissione il contributo e le esperienze che le rappresentanti di Cgil,Cisl,Uil avrebbero potuto portare, come già fatto nella precedente legislatura. Ciò che appare è una applicazione inaccettabile e miope del “manuale Cencelli”, che dà forse risposte ai partiti politici di maggioranza e opposizione, ma non corrisponde affatto alle finalità della legge istitutiva che, come recita all’articolo 3, intende dare spazio nella Commissione a “donne che abbiano riconosciuta esperienza sulla condizione femminile nei suoi diversi aspetti e profili e siano rappresentative dei movimenti e delle diverse culture del mondo femminile”.
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08/10/2010 Accordo per la tutela del lavoro negli appalti
L’Osservatorio permanente sulla cooperazione nella Provincia di Macerata ha approvato l’atto di indirizzo per la tutela delle condizioni di lavoro negli appalti.  Istituito nel 2007, l’Osservatorio ha il compito di sostenere gli enti pubblici che appaltano servizi nel verificare la regolarità delle offerte effettuate dalle società cooperative, in particolare rispetto alle condizioni di lavoro. Ne fanno parte la Direzione provinciale del lavoro, le Direzioni provinciali dell’Inps e dell’Inail, Cgil, Cisl e Uil provinciali, Legacoop, Confcoperative e Agci di Macerata.  Attraverso l’atto di indirizzo l’Osservatorio ha redatto una check listi di principi e criteri di azione, applicabili al settore degli appalti pubblici di servizi e forniture a società cooperative, con l’ obiettivo di tutelare più incisivamente i lavoratori garantendo maggiore qualità nei servizi erogati.  Maggiore attenzione al momento della scelta degli operatori economici cui vengono affidati i servizi. Da escludersi subito sono le imprese gravemente inadempienti dal punto di vista retribuivo, contributivo e assicurativo, o inosservanti delle normative sulla sicurezza dei lavoratori. Più responsabilità in capo all’ente pubblico, obbligato a  sostituirsi all’impresa nel caso in cui questa non paghi le retribuzioni o non versi i contributi.  Momento chiave è quello della stesura delle convenzioni e dei capitolati di appalto, nei quali dovranno essere sanciti obblighi importanti per le imprese che si aggiudicheranno le gare. Rispetto integrale del contratto collettivo di lavoro, ma anche applicazione delle norme sulla sicurezza e sull’inserimento lavorativo dei disabili. In caso di “cambio d’appalto” poi, i capitolati devono prevedere l’obbligo, per l’impresa che subentra, di ricollocare i lavoratori impiegati fino a quel momento alle stesse condizioni preesistenti, anche assumendoli alle proprie dipendenze.  Sul versante della qualità dei servizi, l’obiettivo è quello di limitare al massimo gli appalti che ricorrono al criterio del “massimo ribasso”, privilegiando le “offerte economicamente vantaggiose” e con ciò valorizzando anche l’elemento qualitativo dei progetti presentati. In questa direzione va l’esclusione automatica delle offerte che presentano una percentuale di ribasso anomala. In caso di offerte sospette l’ente pubblico potrà ricorrere all’ Osservatorio, che verificherà la congruità e la regolarità delle condizioni di lavoro. Dal canto loro gli enti appaltanti dovranno adempiere puntualmente agli impegni economici assunti nei confronti delle imprese, rispettando in particolare le scadenze di pagamento.  Sulla gestione delle procedure di gara o di affidamento l’Osservatorio garantirà agli enti pubblici un supporto tecnico per verificare la congruità dei costi del lavoro, rispetto all’inquadramento contrattuale, al coordinamento e alla sicurezza sul lavoro.  Esprime soddisfazione il Segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti, secondo cui «l’accordo rappresenta un esempio importante di come aspetti importanti e problematici della nostra realtà possano essere affrontati confrontandosi e costruendo coesione sociale sul territorio. Spesso purtroppo, dietro alle logiche degli appalti e dei subappalti, si nascondono situazioni di compressione dei diritti dei lavoratori, particolarmente gravi se si parla di salute e sicurezza. Per questo è importante lavorare insieme costruendo, come in questo caso, percorsi di partecipazione fondati sulla condivisione di regole comuni».
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08/10/2010 Nuova procedura per Cup e cassa: gravi anomalie riscontrate dagli operatori riuniti in assemblea
In data 7 ottobre si è svolta l’assemblea dei dipendenti dei CUP e delle casse delle zone territoriali della provincia di Ancona e dell’Azienda Ospedali Riuniti indetta da FP CGIL – CISL FP – UIL FPL per affrontare la gravissima emergenza legata all’implementazione della nuova procedura informatica di prenotazione/cassa. L’assemblea ha voluto far emergere il punto di vista dei lavoratori che non corrisponde a quanto  comunicato dalla regione circa il funzionamento dell’apparato di prenotazione/cassa. Infatti, contrariamente ai messaggi tranquillizzanti che  quotidianamente vengono forniti,  permangono  gravi criticità relative: • alle sovrapposizioni delle prenotazioni che si stanno riversando sui reparti con più utenti che si ritrovano in contemporanea sulla stessa prenotazione; • alla persistente difficoltà di prenotare alcune prestazioni; • ai gravissimi problemi sulle casse, legati alla difficoltà di incassare, alla presenza di  fatturazioni fatte a mano, all’impossibilità di effettuare le chiusure di cassa, e su cui agli operatori non potranno in alcun modo essere fatti addebiti o contestazioni • all’assenza di “filtri” che impediscano prenotazioni impossibili o ad orari impossibili • all’utilizzo prolungato  di operatori con doppi turni  e orari di lavoro aggiuntivo imposti attraverso ordini di servizio • alla mancata formazione degli operatori sulle procedure di prenotazione e di cassaFP CGIL – CISL FP – UIL FPL  condividendo la scelta della costituzione di un CUP UNICO che possa garantire un sistema sanitario più efficiente nel dare risposte agli utenti, ed evidenziano che, anche in questo frangente d’emergenza, i lavoratori stanno dimostrando un grande senso di responsabilità e di affezione  all’azienda e alla cittadinanza, mettendo in secondo piano le loro gratificazioni personali, consapevoli che il cattivo funzionamento della nuova procedura ha danneggiato in primo luogo i cittadini.Dalla testimonianza dei lavoratori di sportello, che su questo tema hanno lunga esperienza, è anche emerso  in maniera lampante che persistono disfunzioni nel sistema che a nostro  avviso chiamano in causa la ditta aggiudicataria che si mostra inadeguata ad affrontare sul piano tecnico il problema.Le scriventi OO.SS   su mandato dell’assemblea, ritengono che il periodo di rodaggio della nuova procedura non possa avere una durata indefinita, pertanto l’intero sistema dovrà essere portato a regime non oltre 15 giorni trascorsi i quali persistendo le anomalie più volte denunciate  si procederà con le iniziative sindacali che si riterranno opportune.Ancona, 07.10.2010                                                              FP CGIL – CISL FP – UIL FPL                                                                                             Segreterie Provinciali di Ancona
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01/10/2010 Mastrovincenzo, Cisl Marche, in corteo a Roma, con i lavoratori di Fincantieri
Oggi a Roma tra i migliaia di lavoratori di tutti i cantieri d’Italia partecipa una nutrita presenza dei lavoratori della  Fincantieri di Ancona. “ Una grande ed importante manifestazione  quella di  oggi – sostiene il Segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo presente  al  corteo  -   per chiedere lavoro e richiamare  azienda e  governo a mantenere e rafforzare gli impegni assunti, nel  recente confronto con il sindacato,  per  preservare quell’enorme  patrimonio  di  professionalità e qualità   produttiva  che  con le navi di Fincantieri,  portano l’eccellenza italiana  nei mari di tutto il mondo”.1 ottobre 2010                                                                                                      Ufficio Stampa Cisl Marche
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30/09/2010 Crisi economica e concorrenza sleale
Tra i tanti effetti negativi, a volte drammatici, che la crisi economica sta producendo, vi è anche l’insorgere della pratica della concorrenza sleale tra  aziende. In particolare, l’aspetto più grave è quanto sta avvenendo nella grande distribuzione. Tra le aziende della grande distribuzione, pur di mantenere o recuperare quote di mercato e quindi clientela, si è aperta la lotta al “prezzo più basso”, a suon di sconti e promozioni varie. Ciò che preoccupa e non poco, è,  che in alcuni casi, la politica dei prezzi bassi, viene praticata, in particolare da aziende, che pur essendo grandi catene, non applicano correttamente i contratti nazionali di lavoro ai propri dipendenti, anzi, arrivano addirittura a disdettare gli accordi sindacali sottoscritti. Il risultato, è che riescono a competere sul mercato con un costo del lavoro più basso rispetto ad altre che per etica e tradizione, pagano correttamente i propri dipendenti, innescando così, una concorrenza sleale che mette ulteriormente in difficoltà quelle poche aziende “eticamente corrette”. Questa situazione sta ingenerando non poca preoccupazione nel mondo del lavoro, perché, i lavoratori del commercio e della grande distribuzione commerciale, corrono un grande rischio: la moda a chi paga di meno  per conquistare clientela e fette di mercato sempre più grandi. FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUCS UIL, esprimono forte preoccupazione per quanto sta avvenendo in provincia ed in particolare nella città di Pesaro. Rivolgono un accorato appello alle Istituzioni, all’Amministrazione comunale ed all’assessorato al commercio più in particolare, perché indirizzino le loro politiche di sostegno e di agevolazioni verso quelle aziende che si impegnano a rispettare i contratti di lavoro, a pagare correttamente i propri dipendenti, perché, solo così, si evita di favorire i “soliti furbi” che sulla pelle dei lavoratori e dei più deboli costruiscono le loro fortune. Bisogna evitare di penalizzare ulteriormente le aziende corrette e proteggere il tessuto commerciale locale dei tanti piccoli negozi che già soffrono pesantemente della concorrenza della grande distribuzione che da anni, ha ridotto il settore in estrema difficoltà.Pesaro, 27.09.2010
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24/09/2010 Sul Centro Unico di Prenotazione informazioni chiare e capillari al cittadino
COMUNICATO STAMPA 22.09.2010Un’informazione chiara e capillare al cittadino, una velocizzazione del processo che dovrebbe portare a completo regime il sistema del Centro Unico di Prenotazione e chiarimenti sull’affidamento dell’appalto all’Azienda Ospedaliera “San Salvatore” di Pesaro. Sono state queste le richieste che abbiamo avanzato nel corso dell’incontro che abbiamo avuto oggi con l’Assessore alla Sanità Almerino Mezzolani e il Direttore del Servizio Salute della Regione Marche Carmine Ruta. In particolare, dopo aver evidenziato come una partenza senza step successivi e senza “un piano b” si sia rilevata drammatica, abbiamo evidenziato gli errori commessi dall’Amministrazione nella comunicazione/informazione basata sul messaggio recepito dai cittadini di un numero verde capace di risolvere qualsiasi problema. Su tale punto ci è stato assicurato che si sta mettendo a punto una campagna capillare, a partire dai medici di famiglia, che spieghi in maniera chiara le esatte funzioni del CUP. Inoltre, abbiamo chiesto di velocizzare al massimo il processo di funzionamento del CUP in modo da ridurre al massimo i disagi e le attese subiti dai cittadini in questi primi 10 giorni di avvio del sistema. Sono inoltre state chieste informazioni in merito al ruolo del “San Salvatore”, quale soggetto che ha proceduto all’affidamento alla cooperativa e che quindi non è esente da quelle responsabilità delle quali la Regione è chiamata a rispondere nei confronti dei cittadini marchigiani. Le Associazioni Adiconsum, Adoc e Federconsumatori , sulla base della documentazione presentata dall’Assessorato intendono capire gli elementi che hanno provocato le criticità in atto, a partire dai costi di tutta l’operazione alla quale dovrebbe corrispondere efficienza, esprimendo perplessità rispetto ad un sistema che è basato per l’80% su prenotazione presso gli sportelli e 20% tramite call center: cosa che oggi praticamente è peggiorativa rispetto al passato. E’ evidente che per le Associazioni l’obiettivo è quello di rendere chiaro il problema delle liste di attesa, oggi falsate dal ricorso costante all’intramenia e quindi con costi a carico del singolo. Mezzolani e Ruta hanno assicurato un costante aggiornamento sulla questione attraverso nuovi incontri nelle prossime settimane, anche grazie alla disponibilità espressa dalle associazioni dei consumatori a svolgere una funzione di supporto nell’informazione al cittadino.
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24/09/2010 Quadrilatero: forte attenzione dei sindacati di categoria
COMUNICATO  STAMPA A seguito dell’iniziativa sindacale che da circa due mesi vede impegnate le federazioni dei lavoratori delle costruzioni – Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil – di Marche ed Umbria, in particolare le OO.SS. di Ancona e Perugia, in uno stretto collegamento, qualcosa si sta muovendo nel tratto quadrilatero Perugia – Ancona, una delle arterie fondamentali dello sviluppo economico e sociale delle due regioni. I lavori sono ripresi nel tratto relativo alla 318 mentre sul tratto della ss76 sono effettivamente iniziati per la prima  volta all’inizio del mese di settembre ma certamente il numero dei lavoratori coinvolti appaiono insufficienti rispetto al nuovo cronoprogramma previsto al fine del completamento dell’infrastruttura nei tempi previsti.Il segnale fornito dal contraente generale dirpa scarl e dalla btp, l’impresa che dovrebbe completare l’opera viaria, puo’ essere considerato solo come una prima risposta alle importanti problematiche ancora presenti sia nella progettazione esecutiva sia nella realizzazione. Se poi andiamo a considerare le condizioni sia di vita che di lavoro di quei pochi operai btp e delle imprese sub-appaltatrici siamo ancora molto lontani dagli standard presenti nei cantieri delle grandi opere. Questo significa che le importanti iniziative annunciate nel mese di settembre sono momentaneamente sospese poiche’ il prossimo 23 settembre e’ stato fissato il primo incontro tra dirpa/btp e le oo.ss di categoria. A quel tavolo il coordimamento umbria – marche delle oo.ss di feneal uil filca cisl fillea cgil vogliono risposte adeguate alla piattaforma che in questi giorni e’ stata inviata alla controparte datoriale. Una piattaforma che entra nel merito dei veri problemi dei lavoratori presenti nei diversi cantieri e che da piu’ di un anno aspettano di essere discussi con la btp. A livello di regioni, inoltre, e’ necessario istituire un tavolo tecnico, possibilmente interregionale marche/umbria, che permetta un confronto costante tra amministrazione regionale, oo.ss., dirpa e btp, con l’obiettivo di risolvere tutti quei problemi di ordine tecnico e progettuale che hanno di fatto fino ad oggi impedito un corretto e funzionale svolgimento dei lavori. Rimangono comunque forti le nostre perplessita’ sul proseguo dei lavori per le obiettive difficolta’ economiche-finanziarie che sta attraversando l’azienda esecutrice de lavori.   Pertanto, l’attenzione delle oo.ss rimarra’ molto alta per tutta la durata dell’opera. Ci auguriamo altrettanta serieta’ da parte di tutti gli altri attori coinvolti. Ancona, 20 settembre 2010Le Segreterie FENEAL-UIL   FILCA-CISL   FILLEA-CGIL
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20/09/2010 RSU BVB - Lettera aperta a Confindustria
Gentilissima dottoressa Guidi, in occasione della sua presenza qui a Pesaro vorremo portare a conoscenza della grave situazione aziendale in cui versa oramai da tempo la BVB s.r.l., azienda che produce componenti per refrigerazione con il 67% di proprietà della famiglia Marcegaglia, in questi anni abbiamo subito un costante calo dell’attività produttiva vuoi per la crisi oramai strutturale del bianco ma molto anche per le scelte di gruppo di spostare produzione da S.Lorenzo in Campo in altri stabilimenti del gruppo italiani ed esteri con conseguente riduzione di personale da 140 dipendenti circa nel 2005 agli attuali 74. In questi anni la situazione ha visto l’utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali, è stata utilizzata prima tutta la cig ordinaria, poi un’anno di cigs per crisi aziendale e adesso ci apprestiamo a terminare l’anno di cigs per riconversione e ristrutturazione, nel frattempo abbiamo fatto uscire dall’azienda 11 lavoratori con una procedura di mobilità. Nel discutere la cigs per riconversione e ristrutturazione, l’azienda ha fornito un programma di formazione e riconversione su due prodotti legati alle energie rinnovabili, su quello abbiamo scommesso un po tutti sapendo che avremo dovuto comunque affrontare una difficile situazione occupazionale. Attualmente la situazione vede i 74 dipendenti lavorare 3 giorni su 15, al ritorno dalle ferie estive l’azienda ci ha comunicato un’ulteriore riduzione delle giornate per lo spostamento della fornitura del maggior cliente da S. Lorenzo allo stabilimento polacco, portandola a due giorni settimanali con la possibilità della chiusura totale settimanale. Vorremmo ricordare che l’attuale presidente di Confindustria Emma Marcegaglia nelle sue dichiarazioni, anche in merito alle vicende fiat, ricorda che bisogna favorire il rientro delle produzioni in Italia, mentre nell’azienda dove ha una quota azionaria di maggioranza fa l’esatto contrario, contravvenendo anche alle parole che negli innumerevoli coordinamenti nazionali del Gruppo, il Cavaliere Steno Marcegaglia non ha mai perso occasione di ricordare a tutti i delegati sindacali presenti che questo Gruppo non ha mai lasciato a piedi nessun lavoratore e non ha mai chiuso un’azienda. Qui a San Lorenzo invece, il gruppo cede quote gratuitamente al socio di minoranza senza garantire un futuro sull’occupazione,  lasciando il socio di minoranza ed i lavoratori in mezzo al guado con la consapevolezza che la chiusura è dietro l’angolo. Attualmente i lavoratori che rischiano il posto di lavoro sono una cinquantina,  in una vallata quella del CESANO dove già tante aziende hanno serrato gli ingressi per la grave crisi economica e dove per anni si farà fatica a ricollocarsi. C’è la forte preoccupazione che per chi resta in stabilimento che il licenziamento sia dietro l’angolo. Le maestranze chiedono che il più grande gruppo siderurgico italiano non scappi da questa vallata, l’annuncio di ricollocare tutti i lavoratori e le lavoratrici in altri siti produttivi e un bel gesto (provocatorio) ma impraticabile e di poca efficacia. Gli stabilimenti più vicini sono quelli di Forlì, Ravenna e Gazoldo degli Ippoliti (Mantova). Le radici e gli affetti di noi lavoratori BVB sono qui distribuiti in nove comuni, un grande gruppo si rivela tale se oltre che pensare al profitto e all’espansione, è in grado di accollarsi le problematiche sociali di un territorio come cita la Costituzione Italiana. Chiediamo pertanto un’assunzione di responsabilità sia per il ruolo pubblico che Emma Marcegaglia ricopre a livello nazionale come Presidente di Confindustria, sopratutto dimostri che dietro alle parole annunciate in questi momenti difficili ci sia un comportamento coerente rispetto alle problematiche nelle sue aziende, ma soprattutto di noi lavoratori e lavoratrici suoi dipendenti. San Lorenzo in Campo, 21 settembre 2010
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16/09/2010 CUP UNICO REGIONALE: UN ENORME FALLIMENTO
Comunicato stampa CUP UNICO REGIONALE
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15/09/2010 La Provincia anticipa la Cigs
 E' operativo da questa settimana il protocollo d'intesa sottoscritto da amministrazione provinciale, organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e Inps, in base al quale la Provincia di Macerata anticipa gli importi della CIGS (Cassa integrazione straordinaria) ai lavoratori che si vengono a trovare nella condizione di fare ricorso a tale ammort izzatore sociale. La modulistica è pubblicata sul sito web della Provincia di Macerata. La volontà della giunta provinciale e dei sindacati e quella di far fronte congiuntamente alle situazioni di crisi aziendale del comparto industriale e, più in generale, alle difficoltà economiche e occupazionali che colpiscono il tessuto produttivo del territorio. Allo stesso tempo l’amministrazione, con la stessa deliberazione del 7 giugno scorso, ha stanziato un fondo di due milioni di euro. Si tratta di un "fondo di rotazione" destinato ad autoalimentarsi con il reintegro da parte dell'Inps delle somme anticipate.  L'iniziativa ha lo scopo di non privare i lavoratori di un reddito certo, anche se minimo, nei mesi intercorrenti tra il collocamento in Cassa integrazione e 1'effettiva erogazione degli importi da parte dell'Inps. La Provincia anticipa così a ciascun lavoratore un importo mensile di 600 euro per un periodo massimo di sei mesi.  Potranno beneficiare del provvedimento i lavoratori in Cigs a zero ore per un periodo superiore a 30 giorni; le imprese con un più di 15 dipendenti; le aziende interessate dalla Cassa integrazione straordinaria, che abbiano la sede ne territorio provinciale e si trovino nella condizione di sospensione o di riduzione dell'attività produttiva determinata da situazioni di crisi come le procedure concorsuali ovvero la cessazione dell’attività per crisi aziendale.
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09/09/2010 Solidarietà a Raffaele Bonanni
A nome personale e di tutta la Cisl di Macerata esprimo la più sentita solidarietà al nostro Segretario per il grave e vile attentato subito ieri, mercoledì 8 settembre, in occasione della sua partecipazione alla Festa del Partito Democratico di Torino. Quando gruppi di persone che hanno opinioni diverse decidono di abbandonare il terreno della dialettica democratica scegliendo la violenza come strumento di confronto, questo rappresenta un chiaro segnale di impotenza, risultato della mancanza di argomenti per affermare le proprie idee. Ne deriva il tentativo, evidente ma inutile, di intimidire quello che per loro è diventato un avversario, se non un vero e proprio “nemico”.  Sia chiaro a tutti che la Cisl, per sua natura democratica e riformista, non si farà mettere a tacere da uno sparuto gruppo di delinquenti. Per quel che ci riguarda, anzi, continueremo a lavorare forti della sicurezza di aver intrapreso una strada, quella della responsabilità e del riformismo, che riteniamo la più giusta nell’interesse dei lavoratori e di tutto il Paese.  Marco Ferracuti
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08/09/2010 Il contratto Nazionale dei Metalmeccanici è pienamente in vigore
METALMECCANICI: FARINA (FIM), REVOCA CONTRATTO INDIFFERENTE PER LAVORATORI       Roma, 7 set. (Adnkronos) - "La revoca del contratto del 2008 da parte di Federmeccanica non e' una notizia. E' un fatto scontato e puramente formale, in quanto il contratto 2008 e' stato superato e migliorato dal contratto del 15 ottobre del 2009 firmato d Fim e Uilm. E' quindi un atto indifferente per i lavoratori metalmeccanici". Lo afferma in una nota il segretario generale della Fim-Cisl Giuseppe Farina.       "Trovo tristemente sorprendente -prosegue Farina- che attorno ad una notizia irrilevante, che non modifica nulla per nessuno, si costruisca un evento che conferma che la Fiom riesce solo a sollecitare la fantasia dei media e non certo a mobilitare i lavoratori metalmeccanici che da tempo hanno smesso di aderire ai loro scioperi e che, in una fase di forte crisi economica e industriale, hanno ben compreso l'importanza di aver rinnovato il loro contratto nazionale".       "Circa le affermazioni della Fiom -conclude la nota- ricordo solo che i sindacati che hanno sottoscritto il contratto nazionale del 2009 rappresentano la maggioranza dei lavoratori iscritti al sindacato".       (Mca/Gs/Adnkronos) 07-SET-10 18:23
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06/09/2010 Poste: con l'accordo siglato il 27 luglio 2010 parte la riorganizzazione dei servizi postali
Logistica e Trasporti: Introduzione della settimana corta con orario 7 ore e 12 minuti, pause da contrattare localmente e ticket da 4,50 euro; La riorganizzazione di tutti gli stabilimenti, con la realizzazione dei CDM in luogo dei CLR e la trasformazione di alcuni CP in CDM; La rivisitazione della rete di trasporto Nazionale e della rete di Bacino in funzione del nuovo modello organizzativo. Recapito: Introduzione della settimana corta con la giornata lavorativa di 7 ore e 12 minuti, le pause da contrattare localmente, un ticket di 4,50 euro e il sabato di riposo; introduzione di nuove zone, attraverso la realizzazione dell'Articolazione Servizi Innovativi (nei capoluoghi di provincia e nei comuni > di 30.000 abitanti), quale nuova rete di sviluppo dedicata a prodotti di valore e di qualità, con orario su sei giorni, dal lunedì al venerdì dalle 14,00 alle 20,00 e il sabato dalle 8,00 alle 14,00. Introduzione dell'ora limite per l'uscita in gita del portalettere; - aumento della scorta del 1%, portandola all'11%-15% - superamento della zona baricentrica; - mantenimento degli attuali limiti di flessibilità operativa e l'aumento della relativa indennità; Introduzione di un sistema di incentivazione commerciale per gli addetti all'Articolazione Servizi Innovativi: - coinvolgimento dei portalettere, dei responsabili di CD e dei CS, unitamente all'introduzione di punteggi diversificati tra capoluoghi/comuni > di 30.000 abitanti e realtà provinciali, dovranno garantire l'effettiva perequazione delle attività di recapito; Con apposita comunicazione a latere dell'Accordo, l'Azienda si impegna a decentrare, a livello regionale, l'assunzione del personale CTD. Sicurezza: Un rafforzamento delle politiche relative alla sicurezza anche attraverso l'introduzione e utilizzo di nuovi strumenti informatici quali, ad esempio, il palmare; Rnnovamento e potenziamento della flotta aziendale attraverso un nuovo mix di mezzi che prevede l'acquisto di ulteriori 1000 autovetture, 200 scooter 50 cc a sella ribassata, 1500 quadricicli elettrici e 1300 biciclette; Assicurazione delle puntuali manutenzioni dei mezzi previste dalle case costruttrici; La tempestiva dotazione dei DPI e dei capi di vestiario a tutti gli addetti; Maggiore coinvolgimento degli organismi paritetici (OPR e OPN) sulla valutazione e sui criteri di adozione dei mezzi di lavoro e antinfortunistici. Ricadute Occupazionali: Sicuramente uno dei punti più delicati e difficili dell'Intesa, nel quale è stato raggiunto un giusto equilibrio tra le necessità di efficientamento e quelle di ricollocazione del personale interessato. In particolare si realizzeranno: - Esodi volontari incentivati che potranno interessare il personale appartenente a tutti gli ambiti organizzativi; - Ricorso al Fondo di Solidarietà per un numero massimo di 500 lavoratori in tutti gli ambiti aziendali (300 Servizi Postali e 200 altri ambiti organizzativi); - Agevolazione dei percorsi di trasformazione volontaria del rapporto di lavoro da full-time a part-time; - Reimpiego e riqualificazione professionale delle eccedenze, attraverso la loro professionalizzazione, e collocazione negli uffici postali (sportellizzazione). Utilizzo dei processi di mobilità volontaria per le azioni di riequilibrio territoriale, sia in ambito Servizi Postali, sia in ambito Mercato Privati; Realizzazione di un adeguato piano formativo di tutto il personale interessato da percorsi di riqualificazione professionale.          6 settembre 2010 Dario Dominici Segreteria Regionale Slp-Cisl
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06/09/2010 Poste: recupero imposta sul lavoro notturno e sullo straordinario
Inviata richiesta di chiarimenti in azienda riguardante il recupero di imposta sul lavoro notturno e sullo straordinario. L’iniziativa è stata assunta in seguito alla interpretazione data dalla Agenzia delle Entrate sull’argomento che consentirà ai lavoratori, rivolgendosi ai CAF,   di recuperare l'imposta per gli anni 2008 e 2009. L’azienda dovrà certificare le somme percepite ed a questo proposito abbiamo chiesto di specificare e chiarire le modalità operative con cui intende procedere. Vi terremo informati sulle procedure da seguire indicate da Poste Italiane Spa. Pertanto considerato che la dichiarazione integrativa va presentata entro il 30 settembre vi consigliamo di astenervi dal prendere iniziative (modelli di domanda all’azienda) fino al necessario chiarimento.          6 settembre 2010Dario Dominici Segreteria Regionale Slp-Cislsegue il testo della comunicazione:Dr. Paolo Faieta Risorse Umane e Org.ne - R.I. Poste Italiane S.p.A. Viale Europa 175 00144      ROMARoma,   03  settembre 2010 Prot. Nr.15183/SIND/LB/MA/gsOggetto:  Agenzia delle Entrate risoluzione n. 83 del 17/08/2010 - Imposta sostitutiva.L'Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 83 del 17 agosto 2010 ha espresso il proprio parere circa l'interpretazione dell' art.2 del decreto legge 93/2008, convertito dalla legge 126/2008 (introduzione imposta sostitutiva del 10%) per quanto attiene le somme erogate come straordinario, lavoro notturno e relative maggiorazioni.Dal suddetto parere si evince che  le somme erogate come straordinario, come lavoro notturno e le relative maggiorazioni dovevano essere tassate al  10% a far data dall'anno 2008, fermo restando i limiti previsti dalla legge stessa.L'Agenzia ha anche indicato le modalità operative attraverso le quali i lavoratori possono presentare istanza di rimborso fiscale compilando una dichiarazione integrativa relativamente agli anni 2008 e 2009 dopo che il datore di lavoro certificherà l'importo delle somme erogate.A questo proposito chiediamo di conoscere le modalità operative attraverso le quali l'Azienda certificherà le suddette somme ai lavoratori interessati, tenendo anche in considerazione le scadenze fiscali per la presentazione delle dichiarazioni integrative, in particolare ci preme conoscere se l'Azienda certificherà le somme "d'ufficio"  o se i lavoratori dovranno presentare alle proprie strutture apposita istanza di richiesta ed entro quale termine l'azienda rilascerà la documentazione necessaria.Distinti saluti.IL SEGRETARIO GENERALE          Mario Petitto
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06/09/2010 Poste: con l'accordo siglato il 27 luglio 2010 parte la riorganizzazione dei servizi postali
Logistica e Trasporti: Introduzione della settimana corta con orario 7 ore e 12 minuti, pause da contrattare localmente e ticket da 4,50 euro; La riorganizzazione di tutti gli stabilimenti, con la realizzazione dei CDM in luogo dei CLR e la trasformazione di alcuni CP in CDM; La rivisitazione della rete di trasporto Nazionale e della rete di Bacino in funzione del nuovo modello organizzativo. Recapito: Introduzione della settimana corta con la giornata lavorativa di 7 ore e 12 minuti, le pause da contrattare localmente, un ticket di 4,50 euro e il sabato di riposo; introduzione di nuove zone, attraverso la realizzazione dell'Articolazione Servizi Innovativi (nei capoluoghi di provincia e nei comuni > di 30.000 abitanti), quale nuova rete di sviluppo dedicata a prodotti di valore e di qualità, con orario su sei giorni, dal lunedì al venerdì dalle 14,00 alle 20,00 e il sabato dalle 8,00 alle 14,00. Introduzione dell'ora limite per l'uscita in gita del portalettere; - aumento della scorta del 1%, portandola all'11%-15% - superamento della zona baricentrica; - mantenimento degli attuali limiti di flessibilità operativa e l'aumento della relativa indennità; Introduzione di un sistema di incentivazione commerciale per gli addetti all'Articolazione Servizi Innovativi: - coinvolgimento dei portalettere, dei responsabili di CD e dei CS, unitamente all'introduzione di punteggi diversificati tra capoluoghi/comuni > di 30.000 abitanti e realtà provinciali, dovranno garantire l'effettiva perequazione delle attività di recapito; Con apposita comunicazione a latere dell'Accordo, l'Azienda si impegna a decentrare, a livello regionale, l'assunzione del personale CTD. Sicurezza: Un rafforzamento delle politiche relative alla sicurezza anche attraverso l'introduzione e utilizzo di nuovi strumenti informatici quali, ad esempio, il palmare; Rnnovamento e potenziamento della flotta aziendale attraverso un nuovo mix di mezzi che prevede l'acquisto di ulteriori 1000 autovetture, 200 scooter 50 cc a sella ribassata, 1500 quadricicli elettrici e 1300 biciclette; Assicurazione delle puntuali manutenzioni dei mezzi previste dalle case costruttrici; La tempestiva dotazione dei DPI e dei capi di vestiario a tutti gli addetti; Maggiore coinvolgimento degli organismi paritetici (OPR e OPN) sulla valutazione e sui criteri di adozione dei mezzi di lavoro e antinfortunistici. Ricadute Occupazionali: Sicuramente uno dei punti più delicati e difficili dell'Intesa, nel quale è stato raggiunto un giusto equilibrio tra le necessità di efficientamento e quelle di ricollocazione del personale interessato. In particolare si realizzeranno: - Esodi volontari incentivati che potranno interessare il personale appartenente a tutti gli ambiti organizzativi; - Ricorso al Fondo di Solidarietà per un numero massimo di 500 lavoratori in tutti gli ambiti aziendali (300 Servizi Postali e 200 altri ambiti organizzativi); - Agevolazione dei percorsi di trasformazione volontaria del rapporto di lavoro da full-time a part-time; - Reimpiego e riqualificazione professionale delle eccedenze, attraverso la loro professionalizzazione, e collocazione negli uffici postali (sportellizzazione). Utilizzo dei processi di mobilità volontaria per le azioni di riequilibrio territoriale, sia in ambito Servizi Postali, sia in ambito Mercato Privati; Realizzazione di un adeguato piano formativo di tutto il personale interessato da percorsi di riqualificazione professionale.          6 settembre 2010Dario Dominici Segreteria Regionale Slp-Cisl
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02/09/2010 Stop all'immobilismo Conerobus
La FIT-CISL Aziendale sollecita l'urgente uscita di Conerobus S.p.A. da un immobilismo che si protrae ormai da lungo tempo. Dalle anticipazioni di stampa di questi giorni, assistiamo all'ineluttabilità di eventuali tagli ai servizi; ciò sembra essere per l'Azienda un elemento irreversibile. Noi chiediamo invece la definizione di iniziative, per definire una nuova strategia che ridia vigore e prospettiva alla Conerobus ed al servizio che viene reso, anche attraverso l'elaborazione di un nuovo piano industriale. La FIT-CISL Aziendale chiede, come primo atto, di stabilizzare i lavoratori che operano all'interno di Conerobus senza soluzione di continuità ormai da 4,5,6 anni. Ciò per ristabilire un clima di fattiva collaborazione con le rappresentanze dei lavoratori e soprattutto per dare il giusto riconoscimento a quei lavoratori che in maniera integerrima e professionale prestano, già da tempo, la loro opera per l'azienda. Il delegato FIT-CISL Aziendale Steven Lanciani sollecita, quindi, la Conerobus ad avviare le procedure di assunzione dei primi operatori entro il mese di settembre; in assenza di un riscontro positivo si riserverà, da subito di mettere in atto le iniziative di protesta necessarie, arrivando, se sarà inevitabile a prevedere anche una iniziativa di sciopero. La FIT-CISL ricorda inoltre che l'Azienda deve ancora elargire ai dipendenti la seconda tranche del "premio di risultato", e reclama, quindi, che la somma dovuta sia erogata con la busta paga di agosto. Crediamo sia ora che si realizzino le giuste aspettative di tutti i lavoratori di Conerobus e si dia slancio ad una azienda che sembra in uno stato di involuzione.31 agosto 2010FIT CISL MARCHE – Rappresentanza aziendale Conerobus
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01/09/2010 Stop all'immobilismo Conerobus
La FIT-CISL Aziendale sollecita l'urgente uscita di Conerobus S.p.A. da un immobilismo che si protrae ormai da lungo tempo. Dalle anticipazioni di stampa di questi giorni, assistiamo all'ineluttabilità di eventuali tagli ai servizi; ciò sembra essere per l'Azienda un elemento irreversibile. Noi chiediamo invece la definizione di iniziative, per definire una nuova strategia che ridia vigore e prospettiva alla Conerobus ed al servizio che viene reso, anche attraverso l'elaborazione di un nuovo piano industriale. La FIT-CISL Aziendale chiede, come primo atto, di stabilizzare i lavoratori che operano all'interno di Conerobus senza soluzione di continuità ormai da 4,5,6 anni. Ciò per ristabilire un clima di fattiva collaborazione con le rappresentanze dei lavoratori e soprattutto per dare il giusto riconoscimento a quei lavoratori che in maniera integerrima e professionale prestano, già da tempo, la loro opera per l'azienda. Il delegato FIT-CISL Aziendale Steven Lanciani sollecita, quindi, la Conerobus ad avviare le procedure di assunzione dei primi operatori entro il mese di settembre; in assenza di un riscontro positivo si riserverà, da subito di mettere in atto le iniziative di protesta necessarie, arrivando, se sarà inevitabile a prevedere anche una iniziativa di sciopero. La FIT-CISL ricorda inoltre che l'Azienda deve ancora elargire ai dipendenti la seconda tranche del "premio di risultato", e reclama, quindi, che la somma dovuta sia erogata con la busta paga di agosto. Crediamo sia ora che si realizzino le giuste aspettative di tutti i lavoratori di Conerobus e si dia slancio ad una azienda che sembra in uno stato di involuzione.31 agosto 2010FIT CISL MARCHE – Rappresentanza aziendale Conerobus
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31/08/2010 Ancona - Trasporto Pubblico Locale
Comunicato stampa inviato da CGIL - CISL - UIL Articolo uscito il 31/08/2010 sul Corriere Adriatico  Articolo uscito il 31/08/2010 sul Resto del CarlinoArticolo uscito il 31/08/2010 su Il Messaggero
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25/08/2010 Nuove regole sulla videosorveglianza
E' stato firmato il protocollo d’intesa sulla videosorveglianza. Alla presenza del Direttore provinciale del lavoro di Macerata Pierluigi Rausei, le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil provinciali insieme a Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confindustria e alle centrali cooperative Legacoop, Confcooperative e Agci hanno raggiunto un’importante intesa sulla corretta applicazione delle tutele e dei diritti di cui all’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (legge n. 300/1970). Lo Statuto dei lavoratori Quest’ultima norma bilancia due interessi contrapposti: quello dell’imprenditore ad esercitare il potere direttivo e di controllo del lavoratore, e quello di quest’ultimo a vedere preservata la sua riservatezza e la sua dignità personale. In concreto viene previsto che gli impianti audiovisivi e le altre apparecchiature di controllo a distanza possano essere installati e posti in uso esclusivamente “previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali” ovvero in forza di un provvedimento autorizzatorio della Direzione provinciale del lavoro. Il Comitato tecnico per la videosorveglianza L’accordo in questione va a regolamentare il caso delle aziende in cui non esistono rappresentanze sindacali aziendali ovvero non sia stato possibile raggiungere un accordo. Viene prevista la costituzione, presso la Direzione provinciale del lavoro, di un apposito Comitato tecnico per la videosorveglianza, composto da un rappresentante della stessa e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali firmatarie dell’accordo. Il Comitato avrà il compito di valutare, in sede di istruttoria tecnica, le istanze di autorizzazione alla installazione e all’utilizzo degli impianti di sorveglianza antifurto e antirapina che determinano, anche solo occasionalmente, un controllo a distanza sui lavoratori e sulle postazioni di lavoro. Il ruolo degli Enti bilaterali Sulle problematiche oggetto del protocollo verranno coinvolti i rispettivi enti bilaterali, ai quali sarà possibile presentare apposita richiesta di parere al fine di acquisire la prescritta autorizzazione da parte della Direzione provinciale. A tal fine i singoli Enti bilaterali procederanno a sottoscrivere un’apposita intesa con la Direzione provinciale di Macerata, che si è impegnata ad organizzare, entro il 15 ottobre 2010, almeno tre momenti informativi rivolti alle aziende sui temi e sulle procedure del Protocollo. Un accordo importante Soddisfatto Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata, secondo cui «si tratta di un accordo molto importante per due motivi. Attraverso il Comitato tecnico il sindacato partecipa ad un importante momento di tutela della riservatezza, della libertà morale e della dignità del lavoratore. L'accordo è poi il risultato di un lavoro di confronto tra le principali forze sociali e produttive maceratesi, una sorta di "laboratorio" di relazioni sociali ed industriali che, confermando il ruolo fondamentale della bilateralità, porterà risultati positivi anche in altri contesti».
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25/08/2010 Lavoro, l'andamento lento della ripresa
Con la pausa estiva ormai giunta al termine riaprono la maggior parte delle fabbriche della Provincia di Macerata. In un'intervista rilasciata a "Il Messaggero" il Segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti, manifesta la sua preoccupazione sull'andamento del mercato del lavoro. «Non ci aspettiamo nulla di buono - spiega Ferracuti - anzi, nei prossimi mesi avremo una nuova, drammatica flessione dell'occupazione. A giugno sono diminuite le ore di Cassa integrazione ordinaria autorizzate, ma sono quasi raddoppiate quelle della Cig straordinaria. Questo significa che chi ha terminato la Cig attinge alla Cigs. Se le aziende non interverranno in maniera strutturale, organizzandosi e rinnovandosi, i lavoratori scivoleranno verso la mobilità». «I dati forniti dal nostro centro studi riguardo ai lavoratori iscritti nelle liste di mobilità - prosegue il Segretario Generale della Cisl di Macerata - mostrano una situazione drammatica. A giugno 2010 sono 1647 contro i 1393 dello stesso periodo del 2009 e i 741 del giugno 2008». Secondo Ferracuti «insieme a politiche industriali serie è necessario un piano di sviluppo condiviso tra politica e forze sociali, sul modello di quello di due anni fa. Le risorse sono poche e non vanno distribuite a pioggia ma su progetti virtuosi e di prospettiva. Vorrei tanto che la politica e le parti sociali si mettessero intorno ad un tavolo per trovare delle soluzioni, ma mi sembra che oggi ci sia poca volontà di farlo.»
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25/08/2010 Macerata, nuove regole sulla videosorveglianza
E' stato firmato il protocollo d’intesa sulla videosorveglianza. Alla presenza del Direttore provinciale del lavoro di Macerata Pierluigi Rausei, le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil provinciali insieme a Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confindustria e alle centrali cooperative Legacoop, Confcooperative e Agci hanno raggiunto un’importante intesa sulla corretta applicazione delle tutele e dei diritti di cui all’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (legge n. 300/1970).Lo Statuto dei lavoratori Quest’ultima norma bilancia due interessi contrapposti: quello dell’imprenditore ad esercitare il potere direttivo e di controllo del lavoratore, e quello di quest’ultimo a vedere preservata la sua riservatezza e la sua dignità personale. In concreto viene previsto che gli impianti audiovisivi e le altre apparecchiature di controllo a distanza possano essere installati e posti in uso esclusivamente “previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali” ovvero in forza di un provvedimento autorizzatorio della Direzione provinciale del lavoro.Il Comitato tecnico per la videosorveglianza L’accordo in questione va a regolamentare il caso delle aziende in cui non esistono rappresentanze sindacali aziendali ovvero non sia stato possibile raggiungere un accordo. Viene prevista la costituzione, presso la Direzione provinciale del lavoro, di un apposito Comitato tecnico per la videosorveglianza, composto da un rappresentante della stessa e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali firmatarie dell’accordo. Il Comitato avrà il compito di valutare, in sede di istruttoria tecnica, le istanze di autorizzazione alla installazione e all’utilizzo degli impianti di sorveglianza antifurto e antirapina che determinano, anche solo occasionalmente, un controllo a distanza sui lavoratori e sulle postazioni di lavoro.Il ruolo degli Enti bilaterali Sulle problematiche oggetto del protocollo verranno coinvolti i rispettivi enti bilaterali, ai quali sarà possibile presentare apposita richiesta di parere al fine di acquisire la prescritta autorizzazione da parte della Direzione provinciale. A tal fine i singoli Enti bilaterali procederanno a sottoscrivere un’apposita intesa con la Direzione provinciale di Macerata, che si è impegnata ad organizzare, entro il 15 ottobre 2010, almeno tre momenti informativi rivolti alle aziende sui temi e sulle procedure del Protocollo.Un accordo importante Soddisfatto Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata, secondo cui «si tratta di un accordo molto importante per due motivi. Attraverso il Comitato tecnico il sindacato partecipa ad un importante momento di tutela della riservatezza, della libertà morale e della dignità del lavoratore. L'accordo è poi il risultato di un lavoro di confronto tra le principali forze sociali e produttive maceratesi, una sorta di "laboratorio" di relazioni sociali ed industriali che, confermando il ruolo fondamentale della bilateralità, porterà risultati positivi anche in altri contesti».Per visualizzare il protocollo CLICCA QUI
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09/08/2010 Aumento del costo del parcheggio all'Ospedale di Torrette
Inopportuno ed ingiustificato ci appare l’aumento del costo del parcheggio all’ospedale di Torrette. In un momento di forte crisi economica e di difficoltà sociale, l’aumento delle tariffe, per la fascia del mattino addirittura del 300% è quanto meno inopportuno. L’ospedale è principalmente un luogo di cura ma è anche un luogo di lavoro per tanti lavoratori che con la loro opera garantiscono il corretto funzionamento dei servizi e, quindi, l’aumento non può essere deciso senza il coinvolgimento di tutte le istituzioni ed associazioni che rappresentano gli interessi dei cittadini coinvolti. L’ospedale di Torrette è regionale ed il problema dei parcheggi non si risolve aumentando le tariffe ma creando le condizioni per essere raggiunto da tutta la regione, magari con dei parcheggi scambiatori che possano consentire meglio il raggiungimento del nosocomio con i mezzi pubblici. La mancanza di un’area per la sosta breve per poter accompagnare le persone anziane di fronte all’entrata costringe a parcheggiare ad una considerevole distanza o, in divieto di sosta con il rischio di una salata multa. Prima di procedere agli aumenti sarebbe stato più opportuno rivedere e migliorare l’organizzazione logistica del parcheggio nel suo complesso.        Il Segretario Generale Ust Cisl Ancona               (Paolo Santini) Ancona, 06 Agosto 2010
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04/08/2010 In Telecom non ci saranno licenziamenti!
Al Ministero dello Sviluppo Economico è stato sottoscritto l'accordo tra le Organizzazioni Sindacali FISTel-CISL, SLC-CGIL, UILCOM.UIL e Telecom Italia sulla gestione degli esuberi.L'accordo è riferito all'intera durata del Piano Industriale 2010-2012.Telecom Italia ha ridotto gli esuberi dai 6.822a 3.900 di cui 200 lavoratori esodabili dalla mobilità 2008-2010. Gli esuberi vengono gestiti con la mobilità volontaria. Saranno inoltre, utilizzati i contratti di solidarietà e la formazione per i 1.100 lavoratori che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e per i 450 lavoratori di SSC e saranno rinnovati per altri 2 mesi i contratti di solidarietà per il 1254-DA.Telecom si impegna nell'arco di  piano a non effettuare societarizzazioni e cessioni di ramo. Alcuni segmenti di attività di Rete e Customer Care saranno internalizzati.Il Segretario Generale della FISTel-CISL Vito Vitale dichiara la propria soddisfazione per il risultato raggiunto in un momento difficile per l'economia e l'occupazione del nostro Paese.Grazie alla pressione del Sindacato e della FISTel-CISL, l'Azienda si è impegnata a rilanciare gli investimenti sulla Rete, ad internalizzare alcune attività pregiate ed ad utilizzare esclusivamente gli ammortizzatori sociali come la mobilità volontaria, i contratti di solidarietà e la formazione per ridurre gli esuberi ed evitare i licenziamenti dichiarati. La FISTel-CISL dall'avvio della procedura ha sempre ritenuto il confronto con l'Azienda l'unico strumento per ricercare soluzioni condivise e non traumatiche per i lavoratori. Adesso, conclude Vitale, grazie dall'accordo sindacale avremo due anni di pace sociale e l'obiettivo comune deve essere il rilancio dell'Azienda sul piano nazionale ed internazionale, lo sviluppo infrastrutturale e l'incremento di produttività per distribuire più salario ai lavoratori.Roma, 4 agosto 2010
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04/08/2010 Telecom - raggiunto l' Accordo
Per approfondire ...il testo dell' Accordo
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29/07/2010 Mancato rinnovo dei contratti del personale di Questure e Prefetture
È allarme dentro e fuori le Questure e le Prefetture italiane dove sono impiegati oltre 1.500 lavoratori degli Sportelli unici per l’immigrazione. Personale ”prezioso” per rispondere alla mole ingente delle pratiche di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno ma che, adesso, la decisione del Governo di tagliare la metà dei contratti pubblici a tempo determinato, rischia seriamente di spazzare via. L’allarme è duplice perché, da un lato, interessa il funzionamento del ministero dell’Interno e, dall’altro lato, le decine di migliaia di lavoratori stranieri e dei loro familiari che hanno a che fare con i documenti di permanenza in Italia e con i ritardi della macchina burocratica. Dalla manovra economica, non arrivano buone notizie. Le ragioni del contenimento della spesa pubblica avranno gravi effetti sul funzionamento delle Questure se si confermerà la riduzione degli organici del personale con contratti di somministrazione. La Cisl chiede il rinnovo dei contratti di somministrazione del personale ma insiste sulla necessità di trasferire la procedura del rilascio dei rinnovi dei permessi di soggiorno ai Comuni. Come ha detto più volte il segretario generale, Raffaele Bonanni, “il trasferimento di competenze è l’unico modo per rendere più efficace e leggera la macchina amministrativa nel rispetto dei termini di legge del rilascio dei permessi”. L’Anolf, l’Associazione della Cisl per gli immigrati, è mobilitata con presidi, incontri e sit-in davanti alle Questure e Prefetture italiane. “I contratti vanno rinnovati subito altrimenti la situazione, già pesante, sarà ingestibile - ha detto Oberdan Ciucci, presidente nazionale dell’Associazione per gli immigrati - Vanno evase tutte le pratiche della regolarizzazione di colf e badanti e di coloro che hanno presentato domanda e attendono da mesi il rinnovo sostenendo un onere economico non indifferente”. Roma, 28 luglio 2010
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29/07/2010 "Licenziati". E la Cisl attacca la Regione
“Senza lavoro per colpa della Regione Marche”.  La Cisl punta il dito e va nel dettaglio.  “Risulta – scrivono i dirigenti sindacali Vincenzo Tiani e Luca Talevi – che nelle ultime  ore siano stati revocati, da diverse Zone territoriali dell’Asur, incarichi e assunzioni  previsti a decorrere dal 1° agosto 2010 e preventivamente comunicati agli interessati mediante telegramma. Tutto questo a causa dei tagli dei budget alla sanità previsti dal Dipartimento Salute e quindi dall’Asur”. Il paradosso. “Uomini e donne della nostra regione – continuano alla Cisl – neovincitori di concorso o di avviso pubblico hanno dapprima ricevuto la raccomandata che gli comunicava l’assunzione dal 1° agosto, poi, due giorni prima di prendere servizio, hanno ricevuto una telefonata con la quale si annullava tutto”. L’affondo: “Tale fatto è gravissimo perché le persone interessate alle assunzioni, che avevano già provveduto a inviare alle amministrazioni di cui erano dipendenti o ai loro rispettivi datori di lavoro privati le proprie dimissioni, o hanno già ottenuto l’aspettativa senza retribuzione,  oggi, si ritrovano senza lavoro”. Considerata la gravità dei fatti, la Cisl ha chiesto l’urgente intervento del governatore Spacca “perché adotti dei provvedimenti che rispettino i diritti e le legittime aspettative di queste persone”.28 luglio 2010
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29/07/2010 Allarme dentro e fuori le Questure e le Prefetture
È allarme dentro e fuori le Questure e le Prefetture italiane dove sono impiegati oltre 1.500 lavoratori degli Sportelli unici per l’immigrazione. Personale ”prezioso” per rispondere alla mole ingente delle pratiche di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno ma che, adesso, la decisione del Governo di tagliare la metà dei contratti pubblici a tempo determinato, rischia seriamente di spazzare via. L’allarme è duplice perché, da un lato, interessa il funzionamento del ministero dell’Interno e, dall’altro lato, le decine di migliaia di lavoratori stranieri e dei loro familiari che hanno a che fare con i documenti di permanenza in Italia e con i ritardi della macchina burocratica. Dalla manovra economica, non arrivano buone notizie. Le ragioni del contenimento della spesa pubblica avranno gravi effetti sul funzionamento delle Questure se si confermerà la riduzione degli organici del personale con contratti di somministrazione. La Cisl chiede il rinnovo dei contratti di somministrazione del personale ma insiste sulla necessità di trasferire la procedura del rilascio dei rinnovi dei permessi di soggiorno ai Comuni. Come ha detto più volte il segretario generale, Raffaele Bonanni, “il trasferimento di competenze è l’unico modo per rendere più efficace e leggera la macchina amministrativa nel rispetto dei termini di legge del rilascio dei permessi”. L’Anolf, l’Associazione della Cisl per gli immigrati, è mobilitata con presidi, incontri e sit-in davanti alle Questure e Prefetture italiane. “I contratti vanno rinnovati subito altrimenti la situazione, già pesante, sarà ingestibile - ha detto Oberdan Ciucci, presidente nazionale dell’Associazione per gli immigrati - Vanno evase tutte le pratiche della regolarizzazione di colf e badanti e di coloro che hanno presentato domanda e attendono da mesi il rinnovo sostenendo un onere economico non indifferente”.Roma, 28 luglio 2010
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28/07/2010 Vertenza Fincantieri
23 luglio 2010 - Fincantieri, consiglio provinciale approva documento all'unanimità la presidente Casagrande: "Cantieristica marchigiana è vertenza nazionale" (dal sito della Provincia di Ancona)
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27/07/2010 La crisi non va in ferie
L’estate è tempo di vacanze e di riposo meritato per tantissimi lavoratori e per le loro famiglie. Purtroppo però la crisi non va in ferie e al contrario impedisce a molti di loro di trascorrere un periodo estivo sereno. Al giro di boa dell’anno 2010 è opportuno analizzare alcuni dati da cui si può desumere che se la discesa si sta lentamente arrestando, la strada per risalire resta ancora molto lunga e difficoltosa. Gli ammortizzatori sociali A giugno 2010, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la Cig ordinaria è diminuita del 27%. Un dato positivo, da valutare confrontandolo con quello di giugno 2008, rispetto al quale l’incremento rimane notevole (+172%). Per molte aziende l’incentivo sta per terminare e per i lavoratori si prospetta la trafila della Cig straordinaria e della mobilità. Non a caso entrambi questi due ultimi ammortizzatori sociali continuano a crescere. La prima lo fa a ritmi altissimi (+ 80% rispetto a giugno 2009). Più o meno stabile è invece il flusso delle iscrizioni nelle liste di mobilità (+ 6% rispetto a giugno 2009). I lavoratori iscritti alle liste di mobilità Alcune considerazioni sui lavoratori in mobilità, solo la metà dei quali godono della relativa indennità. Una volta iscritti nelle liste poi non è semplice rientrare nel mercato del lavoro. Il principale motivo di cancellazione è infatti la decadenza automatica (60%). Stiamo parlando di lavoratori che il sistema non è riuscito a riassorbire neanche con gli incentivi della mobilità; persone in età generalmente avanzata (il 55% ha tra i 40 e i 59 anni), con bassa scolarizzazione e specializzazione, a forte rischio di ingresso nei circuiti del lavoro in nero e dell’illegalità. Meno qualità nell'occupazione Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nei primi quattro mesi del 2010 diminuiscono le assunzioni (-7,5%) così come le cessazioni (-8,4%). Il saldo è positivo ma anche in questo caso sono necessarie delle precisazioni. Peggiora infatti la qualità dell’occupazione, in quanto diminuiscono le assunzioni a tempo indeterminato mentre aumentano l’apprendistato e il lavoro intermittente. Soprattutto però aumentano le collaborazioni a progetto, che sono la forma giuridica più utilizzata per mascherare, precarizzandoli, dei veri e propri rapporti di lavoro subordinato. Non è detto poi che dietro ogni collaborazione ci sia un lavoratore, nel senso che, nei confronti della stessa persona possono essere stipulati, da una stessa o da più aziende, diversi contratti di collaborazione nello stesso anno. I giovani pagano la crisi A pagare la crisi sono infine i più giovani, per i quali peggiorano le già difficili condizioni di accesso al mercato del lavoro. Rispetto ai lavoratori in età compresa tra 15 a 24 anni diminuiscono le assunzioni (-11%) e aumentano le cessazioni (-88%). Necessario convocare le parti sociali In conclusione, è evidente che i deboli segnali di ripresa non possono farci abbassare la guardia. Il livello di attenzione sulla crisi e sulle sue ricadute nei confronti dei livelli occupazionali deve rimanere alto. Per questo chiediamo al Commissario della Provincia di Macerata di assumere come prioritarie queste problematiche, convocando le parti sociali per valutare insieme quali misure adottare con urgenza per farvi fronte. Marco Ferracuti Segretario Generale Cisl Macerata
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20/07/2010 Multata per gli auguri, ma vince in Tribunale
A un dirigente sindacale non è consentito fare gli auguri ai suoi colleghi. O così almeno deve aver pensato Poste italiane di Macerata, che ha multato per quattro ore di stipendio una propria dipendente per aver inviato ai colleghi gli auguri di Natale utilizzando l’intranet aziendale. Vittima di questa incredibile vicenda, datata Natale 2004, è Elisabetta Fossaroli, Segretaria aggiunta della Federazione Lavoratori Poste della Cisl di Macerata. L'intervento del Tribunale Proprio il ruolo sindacale ricoperto dalla dipendente, secondo la Direzione aziendale, giustificava l’applicazione della sanzione in quanto "il messaggio poteva essere male interpretato". Fortunatamente il Tribunale di Macerata - al quale la Cisl si è rivolta tramite l’Avvocato Diomede Pantaleoni - non è stato della stessa opinione. Con sentenza del 13 luglio, la Dott.ssa Germana Russo non ha potuto far altro che annullare l’assurda sanzione. Un episodio di discriminazione «Ancora non sono state depositate le motivazioni della sentenza - spiega Saverio Mauriello, Segretario generale dei postali Cisl di Macerata - ma siamo certi che il Giudice abbia accolto le ragioni della lavoratrice, che sosteneva di essere stata discriminata in quanto dirigente sindacale». Serve più attenzione nei luoghi di lavoro «Questo episodio - prosegue Mauriello - conferma la necessità di “tenere alta la guardia” all’interno dei luoghi di lavoro. Comportamenti vessatori, quando non vere e proprie persecuzioni, sono sempre in agguato specie nei confronti dei sindacalisti, che sono da sempre i lavoratori più esposti e vulnerabili». Sentenza esemplare «Ci auguriamo - conclude Mauriello - che questa sentenza sia da monito per quanti intendono deprimere le tutele dei lavoratori con atteggiamenti aggressivi ed intimidatori nei confronti dei loro rappresentanti sindacali».
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09/07/2010 Venerdì nero per i trasporti, stop di 24 ore di ferrovie e trasporto pubblico locale
Venerdì di passione per il settore trasporti a partire da ieri sera alle 21.00, per la durata di 24 ore. A dare il via alla protesta il personale ferroviario. Oggi incrociano le braccia anche i lavoratori del trasporto pubblico locale: a fermarsi bus, metro e tram. La mobilitazione è stata indetta da Fit Cisl, Filt Cgil, Uilt Uil, Ugl, Orsa, Faisa e Fast a sostegno della vertenza per il nuovo contratto unico della mobilità. "Il contratto della mobilità segna il passo dopo mesi di confronto - commenta Claudio Claudiani, segretario generale Fit Cisl - siamo costretti a misurarci - con comportamenti irresponsabili delle controparti.. E' strano vedere come sia premiato il prendere in ostaggio i lavoratori per aumentare la pressione sociale sulle regioni e da parte di queste sul governo, in una fase già delicata. Solo il sindacato e la Cisl, soprattutto, si è impegnata nel trovare soluzioni, ribellandosi ad una logica di irragionevolezza. Ma non è bastato e purtroppo sembrano prevalere le tattiche dilatorie e i veti sulla responsabilità e sul progetto di ampio respiro che il sindacato ha messo in campo". "La protesta contro il Gruppo Ferrovie dello Stato - spiega Giovanni Luciano, segretario generale aggiunto Fit Cisl - è collocato all'interno di quello di 24 ore a sostegno del nuovo contratto unico della mobilità, costituisce una prima risposta all'intransigenza del vertice Fs, sordo sin ad oggi a risolvere i troppi nodi della vertenza ". Lo sciopero pertanto si è reso necessario - precisa Luciano - per sbloccare la vertenza che ha come punti cardine: nuove assunzioni ad iniziare dal settore delle manutenzioni; il contrasto al taglio progressivo dei servizi ai cittadini e al nostro lavoro soprattutto al Sud; il rilancio di un servizio ferroviario delle merci più efficiente che fermi la liquidazione strisciante oggi in atto; il pagamento dei premi di risultato arretrati, il tutto per contrastare l'arroganza delle violazioni sistematiche di una gestione aziendale autoritaria ed arrogante che offende i lavoratori e i loro rappresentanti, non rispetta il contratto e gli accordi". I ferrovieri -conclude il segretario generale aggiunto Fit Cisl - pretendono soluzioni concrete ed un rilancio complessivo dell'azienda che non si fermi all'Alta Velocità ma includa tutti gli altri collegamenti e servizi soprattutto per il Mezzogiorno che risulta il più penalizzato”. Il fermo dei treni si concluderà alle 21 di stasera 9 luglio 2010.8 luglio 2010
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07/07/2010 Telecom taglia e delocalizza
In occasione dello sciopero nazionale, indetto per le ultime 4 ore del turno di  Venerdì 9 Luglio, dei lavoratori del gruppo Telecom le Segreterie Regionali di SLC/CGIL, FISTEL/CISL,UILCOM/UIL con la partecipazione dei Segretari Generali Confederali delle Marche, convocano  per giovedì 8/7/2010 alle ore11,30 presso la sede della Cisl Marche in via dell’Industria 17Ancona una conferenza stampa, in cui  illustreranno  la grave situazione che sta attraversando la Telecom e i suoi lavoratori.Nell’occasione verranno presentati i dati dei  numerosi tagli al personale  oltre a quelli relativi all’aumento del lavoro appaltato e delocalizzato all’estero.Verranno comunicati anche i dati relativi al taglio degli investimenti complessivi e della rete in rame e fibra ottica.I sindacati di categoria sono allarmati dal fatto che mentre i lavoratori subiranno pesanti ripercussioni, nei prossimi anni, saranno aumentati i dividendi e gli stipendi dei manager.Le Segreterie Regionali SLC/CGIL, FISTEL/CISL,UILCOM/UIL
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01/07/2010 Poste: verso l'ennesima estate calda
Pensavamo che una più oculata gestione delle chiusure estive, potesse contenere il disagio per coloro che, cittadini e clienti, frequentano gli uffici postali.  Purtroppo, a chiudere gli uffici postali per il 2010 - facendo innalzare subito  la temperatura sul termometro del malumore - ci pensa la tecnologia!!!  Dopo una breve sperimentazione, ci viene da pensare un po’ frettolosa e incompleta,  la nuova piattaforma informatica SDP continua a venire installata in numerosi Uffici Postali della Regione. Circa una quarantina di Uffici Postali, tutti sufficientemente grandi da creare notevoli disagi ai sventurati frequentatori, sono in tilt. Come organizzazione sindacale, insieme alle altre firmatarie del CCNL abbiamo chiesto la sospensione del processo e nuove verifiche; ma la risposta aziendale si è limitata ad un rassicurante “Va tutto bene, le criticità sono state superate”. “Sarebbe importante capire cosa si intende per va tutto bene…” (afferma Dario Dominici segretario regionale del SLP-Cisl,   il sindacato più rappresentativo del settore) - I fatti accadono ormai con la stessa sequenza: 1-gli uffici con la vecchia piattaforma funzionavano, 2-passando a quella nuova funzionano il primo giorno, 3-dai giorni successivi, nella migliore delle ipotesi le giornate contabili si chiudono con grossi ritardi se non il giorno dopo, 4-e non sono mancati casi di quasi totale mancanza di operatività per 4 / 5 giorni. “…a farne le spese clienti, cittadini e dipendenti. La mancanza di collegamento, i blocchi continui dei computer, non solo fanno riempire le sale al pubblico, le code, il malumore delle persone; mettono anche a rischio il pagamento degli stipendi, delle pensioni,mentre è impossibile trasferire denaro o spedire la corrispondenza”. - continua il rappresentante dei lavoratori - “Tanti i disagi anche per i dipendenti, costretti  a lunghe protrazioni di orario (non pagate come denunciato in alcune provincie) in attesa del collegamento, o per assorbire maggiori afflussi di clientela che si sposta da un ufficio all’altro in cerca di quello “funzionante” oltre che aperto”. Ancona, 30 giugno 2010            Dario Dominici Segreteria Regionale SLP-CISL
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30/06/2010 CRISI FINCANTIERI: LA FIM CHIEDE INTERVENTI RAPIDI
COMUNICATO SINDACALE CRISI FINCANTIERI: LA FIM CHIEDE INTERVENTI RAPIDI  Si è tenuto oggi ad Ancona la riunione del Direttivo Fim Cisl di Fincantieri  di Ancona, dove tutti i delegati segnalano la situazione di difficoltà e di preoccupazione che stanno attraversando i lavoratori  del cantiere di Ancona. Dopo aver effettuato ieri 3 ore di sciopero con un corteo che è partito dal cantiere per giungere al palazzo della Regione Marche, per poi riunirsi con il Presidente Spacca e con i capigruppo delle forze politiche, riteniamo importante l’iniziativa del presidente della Regione di creare un coordinamento di tutte le regioni interessate alla cantieristica, per poi in tempi rapidi riattivare il tavolo ministeriale fermo da aprile ed attivare un  tavolo di lavoro alla Presidenza del Consiglio. Per il presente la situazione delle commesse rischia di portare prima della fine dell’anno alla paralisi della produzione e perciò chiediamo che ci si attivi subito, sia Fincantieri che il Ministero del Tesoro, che detiene il controllo di Fincantieri, di fornire  e di ridistribuire in modo equo commesse di sezioni e/o tronconi di navi per evitare il fermo produttivo. Si segnala inoltre nell’indotto di Fincantieri, che conta circa 1500 lavoratori,  alcune aziende dove si verificano situazioni di sfruttamento e di lesione dei diritti dei lavoratori, contratti di lavoro irregolari, ritardi importanti del pagamento dei stipendi, lavoratori sospesi dall’attività lavorativa senza la copertura dell’integrazione salariale degli ammortizzatori sociali; chiediamo agli organi di ispezione e alle istituzioni di attivarsi per controllare che in una situazione di crisi come questa non ci sia chi si approfitti dei lavoratori. La Fim di Ancona si è già attivata con il proprio ufficio Vertenze e dal punto di vista sindacale intensificherà  la propria attività. La Fim in una fase così delicata per i lavoratori predilige il dialogo, ma a condizione che avvenga in tempi rapidi; siamo pronti e sicuramente decisi ad iniziative di lotta se tutto questo non avvenga. Chiediamo al coordinamento Fim-Fiom-Uilm Nazionale di accelerare i tempi e chiediamo il coinvolgimento nella vertenza Fincantieri delle Confederazioni Cgil-Cisl-Uil, per rafforzare l’azione sindacale.                 Il Direttivo Fim Cisl                                                                                     Il segretario  Generale                  Fincantieri                                                                                                     Fim Cisl  Ancona                                                                                                                                               (Andrea Cocco) Ancona, 30 giugno 2010
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30/06/2010 Bolletta luce: dal 1 luglio tariffa bioraria
Una opportunità di risparmiare solo se ci si attiene al consumo nelle fasce orarie, in caso contrario le bollette saranno più elevate. La tariffa bioraria dal 1° luglio verrà applicata in modo automatico e progressivamente  a tutti coloro che hanno le condizioni di fornitura stabilite dall’Autority e dotati di un contatore elettronico in grado di misurare i consumi nelle diverse fasce F1-F2-F3: cioè  coloro che sono nel mercato di maggior tutela e non hanno cambiato fornitore (es. Enel servizio elettrico). • Il nuovo sistema permetterà una maggiore equità in quanto ognuno pagherà  secondo la modalità di consumo (allo stato attuale con un unico prezzo indifferenziato chi usa l’elettricità nelle ore convenienti paga anche una parte dei costi di chi consuma nelle ore più costose). • I prezzi biorari tengono conto del diverso prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica: la sera, la mattina presto, la notte e i  festivi  il prezzo è più basso, mentre è più alto nelle ore centrali. •  Questo significa per molti cittadini cambiare radicalmente lo stile dell’utilizzo dell’energia elettrica a partire  dagli elettrodomestici • Fasce orarie F2-F3: costerà di meno dalle 19 alle 8 dei giorni feriali, tutti i sabati, le domeniche e giorni festivi: • Fascia oraria F1: costerà di più dalle ore 8 alle ore 19 dei giorni feriali. • L’Autority ha deciso che fino a gennaio 2012 le differenze di prezzo fra le diverse fasce orarie sarà di circa il 10% per far sì che ci si abitui al nuovo sistema. Cosa fare Nelle fatture che ci stanno arrivando viene riportata la modalità del nostro consumo nelle tre fasce, quindi dobbiamo: - controllare attentamente le bollette per verificare la modalità attuale di consumo - adoperarsi, per spendere meno, di abituarsi da subito allo spostamento dei consumi sapendo che dobbiamo concentrare almeno il 66% dei nostri consumi nelle fasce orarie a minor costo. - Chi non vuole l’applicazione dei prezzi biorari potrà passare ad altro gestore sul mercato libero, verificando le diverse condizioni contrattuali. Nel sito www.autorita.energia.it alla voce trova offerte è possibile anche verificare l’offerta per noi più conveniente.ADICONSUM MARCHE 800663822 dal lunedì  al venerdì dalle 10 alle 13
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29/06/2010 Mastrovincenzo: "La Cisl è autonoma, libera, concreta"
Apprendo dall’Ansa che ancora una volta manifestazioni della CGIL si caratterizzano per striscioni con linguaggio violento e denigratorio nei confronti delle altre organizzazioni sindacali, come avvenuto oggi  nel  corteo  ad  Ancona.La Cisl, oggi come ieri, è orgogliosa della sua vocazione “esclusiva” di sindacato, autonomo, libero, si confronta con tutti gli interlocutori istituzionali e sociali sulla concretezza dei problemi e delle proposte, non chiede e non offre appoggi di tipo ideologico, considera inaccettabili pretese di primazia e accuse infamanti da parte di altre organizzazioni.Credo opportuno che la Cgil si interroghi sui risultati ottenuti in questi mesi, sulla esigua partecipazione ai suoi scioperi, sulla distanza tra quantità e qualità degli obiettivi dichiarati e i risultati raggiunti.Con migliaia di aziende in cassa integrazione e le altre che tentano faticosamente di rilanciarsi, con la preoccupazione delle famiglie per il reddito e il lavoro, la Cisl non ritiene che lo sciopero sia in questo momento lo strumento migliore per tutelare i propri associati e in generale il mondo del lavoro.La Cisl ha in questi giorni predisposto forme alternative di mobilitazione per sostenere i suoi obiettivi di modifica della manovra del Governo, ha costruito confronti serrati con il governo stesso, con i gruppi parlamentari, con le forze sociali, raggiungendo i primi risultati concreti, come il ripristino degli scatti per i lavoratori della scuola.Stefano MastrovincenzoSegretario Cisl Marche
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26/06/2010 "La Cisl è autonoma, libera e concreta"
25/06/2010 Apprendo dall’Ansa che ancora una volta manifestazioni della CGIL si caratterizzano per striscioni con linguaggio violento e denigratorio nei confronti delle altre organizzazioni sindacali, come avvenuto oggi  nel  corteo  ad  Ancona. La Cisl, oggi come ieri, è orgogliosa della sua vocazione “esclusiva” di sindacato, autonomo, libero, si confronta con tutti gli interlocutori istituzionali e sociali sulla concretezza dei problemi e delle proposte, non chiede e non offre appoggi di tipo ideologico, considera inaccettabili pretese di primazia e accuse infamanti da parte di altre organizzazioni. Credo opportuno che la Cgil si interroghi sui risultati ottenuti in questi mesi, sulla esigua partecipazione ai suoi scioperi, sulla distanza tra quantità e qualità degli obiettivi dichiarati e i risultati raggiunti. Con migliaia di aziende in cassa integrazione e le altre che tentano faticosamente di rilanciarsi, con la preoccupazione delle famiglie per il reddito e il lavoro, la Cisl non ritiene che lo sciopero sia in questo momento lo strumento migliore per tutelare i propri associati e in generale il mondo del lavoro. La Cisl ha in questi giorni predisposto forme alternative di mobilitazione per sostenere i suoi obiettivi di modifica della manovra del Governo, ha costruito confronti serrati con il governo stesso, con i gruppi parlamentari, con le forze sociali, raggiungendo i primi risultati concreti, come il ripristino degli scatti per i lavoratori della scuola. Stefano Mastrovincenzo Segretario Cisl Marche
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23/06/2010 Liberi di lavorare, la rassegna stampa locale
Liberi di lavorare, la festa organizzata della Cisl di Macerata in occasione del 60 anniversario, ha avuto grande risonanza nella stampa locale. Di seguito sono indicati i link degli articoli 20 giugno - Corriere Adriatico 20 giugno - Messaggero Macerata 20 giugno - Il Resto del Carlino Macerata 19 giugno - Il Resto del Carlino Macerata 19 giugno - Messaggero Macerata
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21/06/2010 Oltre la crisi, liberi di lavorare
Più di 250 persone hanno partecipato alla tavola rotonda “Oltre la crisi, idee a confronto” che ha avuto luogo sabato 19 giugno al Cineteatro Don Bosco di Macerata. Liberi di lavorare L’iniziativa si colloca all’interno di “Liberi di lavorare”, la festa organizzata dalla Cisl di Macerata in collaborazione con la Felsa Cisl cultura Marche, in occasione della celebrazione del 60° anniversario della nascita della Cisl. Un laboratorio di idee Liberi non solo di lavorare, ma anche di pensare e di parlare, in quello che è stato un laboratorio di idee per contribuire a superare la crisi. Un’occasione importante per riflettere e confrontarsi sui temi più urgenti ed attuali dell’economia e del lavoro. Presenti alcuni tra i più autorevoli esponenti delle forze istituzionali e sociali maceratesi e marchigiane (Romano Carancini, Sara Giannini, Giuliano Bianchi, Nando Ottavi, Franco Capponi). Ripartire dai numeri Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata, dopo aver descritto la situazione attuale della Provincia di macerata fornendo "i numeri" della crisi, ha tracciato le linee del dibattito, coordinato dal coordinato dal Caporedattore de “Il resto del Carlino” di Macerata Giorgio Guidelli. I giovani, il confronto e i modelli di sviluppo Gli interventi hanno fatto emergere elementi di particolare interesse. La necessità di sostenere l’occupazione giovanile, non solo nel mondo del lavoro ma anche sul versante dell’imprenditoria. Il rilancio del confronto e del dialogo come metodo per affrontare, ognuno al livello di sua competenza, le tante sfide che la crisi pone. Da qui l’ impegno di tutti i partecipanti a far partire, da subito, il tavolo provinciale di concertazione. Lo sviluppo di nuovi settori produttivi (turismo e cultura su tutti) da affiancare al manifatturiero per contribuire alla ripresa dell’economia locale. Rispetto a quest’ultimo, la possibilità di introdurre importanti innovazioni di processo e di prodotto (marketing, packaging) così da rendere più competitive le imprese maceratesi rispetto alla concorrenza internazionale. La provocazione Considerazioni interessanti anche sull'idea provocatoria lanciata da Ferracuti. Ridurre la spesa pubblica per i troppi consorzi e aziende muncipalizzate, spesso utili solo a "riciclare" politici insoddisfatti e mettere in rete i Comuni più piccoli. In altre parole pensare insieme ad un nuovo modello istituzionale più semplice e moderno, in cui i servizi pubblici possano essere gestiti in forma associata realizzando economie di scala e risparmi consistenti. Lavoro, fattore di libertà «Servono responsabilità, lungimiranza e coraggio» sostiene il Segretario generale della Cisl di Macerata. Sullo sfondo la questione etica del rispetto delle regole di convivenza civile, che in tema di lavoro significano regolarità, sicurezza e salute dei lavoratori. Per non dimenticare che il lavoro è, da sempre, uno dei più importanti fattori di libertà e di dignità della persona.
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17/06/2010 Fiat di Pomigliano
Il testo dell' Accordo : http://www.scribd.com/full/33175794?access_key=key-v2szkjqq2krrs75ssctDichiarazione di Giuseppe Farina (Segretario Fim Cisl) su Accordo Pomigliano: http://www.scribd.com/full/33177030?access_key=key-1y88fk3qqhl9ngh4mtm6
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15/06/2010 I lavoratori del Gruppo Indesit in sciopero il 17 giugno
PER GLI INVESTIMENTI E CONTRO LA CHIUSURA DELLE FABBRICHE I LAVORATORI DEL GRUPPO INDESIT IN SCIOPERO IL 17 GIUGNO Il 17 giugno p.v. si terrà presso la Confindustria di Ancona un incontro tra la Direzione Aziendale Indesit e il Coordinamento Sindacale del Gruppo. In tale incontro, chiesto da FIM FIOM UILM da molte settimane, verranno comunicati dati ed informazioni sulle attività del 2009 e sui programmi 2010 quanto a produzioni, investimenti, innovazioni. Abbiamo appreso a mezzo stampa che sarebbero stati deliberati dal CdiA Indesit, nella riunione svolta mercoledì 9 giugno ’10, “investimenti in Italia per 120 milioni di Euro destinati all’innovazione di prodotto e di processo, diretti a focalizzare la missione degli stabilimenti italiani del Gruppo su produzioni ad alto contenuto tecnologico”. Il CdiA avrebbe anche confermato la centralità dell’Italia sul fronte della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo di prodotto e il piano varato prevederebbe il rilancio della competitività degli stabilimenti italiani. Ma, secondo il CdiA, questo dovrebbe avvenire accorpando alcune produzioni del lavaggio e della cottura, ovvero chiudendo due fabbriche, quelle di Brembate e di Refrontolo. Nella riunione che si terrà il 17 giugno ci aspettiamo di ricevere informazioni e chiarimenti in merito, ma fin d’ora esprimiamo netta contrarietà alla chiusura di stabilimenti come condizione per il rilancio e la competitività del Gruppo Indesit in Italia. Per questo motivo, in concomitanza con l’incontro tra la Direzione Aziendale e il Coordinamento Indesit, giovedì 17 giugno dalle 10 alle 12 dichiariamo 2 ore di sciopero con fermata collettiva in tutti gli stabilimenti del Gruppo. SI AGLI INVESTIMENTI, ALLA RICERCA, ALLO SVILUPPO, AI MIGLIORAMENTI ORGANIZZATIVI   NO ALLA CHIUSURA DELLE FABBRICHE E AI LICENZIAMENTI                                                                        FIM FIOM UILM Nazionali                            Coordinamento FIM FIOM UILM Gruppo Indesit Roma, 14 giugno ’10
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12/06/2010 Fisascat Cisl - Comunicato Stampa sull'ACCENTURE Ancona
A venti giorni dallo spirare dei termini previsti per la fase amministrativa, l’assemblea dei lavoratori di Accenture Ancona, unitamente alle delegazioni sindacali di Filcams cgil e Fisascat cisl, stigmatizzano la totale indisponibilità aziendale a ricercare soluzioni che pur realizzando risparmio nei costi mantengano inalterati i livelli occupazionali. La scelta scellerata di delocalizzare il lavoro alle isole Mauritius e di chiudere i due poli periferici di ANCONA e CATANIA peraltro si accompagna al mancato rispetto degli impegni assunti dalla Accenture congiuntamente con le Società AUCHAN, SMA e COIN di salvaguardare l’occupazione del ramo di azienda trasferito anche nei casi di modifica dei rapporti commerciali tra i contraenti o di terziarizzazione. Il riserbo invocato da Accenture alla richiesta di visionare gli accordi stipulati con i clienti e la creazione di un fondo rischi per il personale specificatamente previsto per la ricollocazione di personale in esubero rispetto agli obiettivi stabiliti con i clienti sin dal 2007, evidenzia la premeditazione e la condivisione di tutti i contraenti della scelta di chiudere Ancona e Catania e di ridimensionare Milano.  La rivisitazione degli accordi nel 2007 peraltro ha segnato un calo dei corrispettivi a cui sono corrisposti ben più alti indennizzi da tutti i clienti ed in particolare da Auchan che ha continuato ad erogare contributi anche nel 2009. Nel richiamare tutte le società che hanno stipulato l’accordo ad assumersi le responsabilità che l’accordo stesso denota inequivocabilmente, l’assemblea e la delegazione sindacale decidono di manifestare il proprio dissenso proclamando mezza giornata di sciopero per venerdì 11 giugno 2010 (turno del mattino). L’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI                  LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI Ancona, 12 giugno 2010
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11/06/2010 I sindacati dicono no ai tagli alla scuola
Le Organizzazioni Sindacali CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal denunciano la grave situazione  in cui  versano le scuole della nostra Regione a causa dei tagli agli organici e alle risorse definiti dal Governo. Sono previsti  tagli agli organici per 1.100 unità di personale di cui 635 docenti e circa 450 unità di personale ATA a partire da settembre. Siamo al secondo anno della manovra del 2008 (L. 133) che ha già sottratto 1.333 posti di lavoro, tra personale docente e Ata. Si è creata una situazione insostenibile  che pone  le scuole delle Marche in seria difficoltà, pregiudicando la  tenuta e la qualità del sistema di istruzione pubblico. Centinaia i precari che anche quest’anno rimarranno senza lavoro. Nei confronti della la manovra finanziaria appena varata dal Governo, le Organizzazioni Sindacali CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal  Regionali la giudicano fortemente iniqua nei confronti dei lavoratori della scuola, penalizzati da un doppio intervento: blocco del rinnovo del contratto e blocco degli  incrementi retributivi, previsti già nel contratto vigente, con effetti pesantissimi sulle retribuzioni, sulle pensioni, sulle liquidazioni. Per i lavoratori della scuola l’anzianità rappresenta, oggi, l’unico fattore che consente, con la progressione di carriera, di recuperare  almeno in parte  il valore delle retribuzioni ancora lontane dalla media di quelle erogate negli altri paesi europei. Con i provvedimenti appena varati questa opportunità viene meno, quindi il personale docente e ata è chiamato a sacrifici ben più consistenti di quelli richiesti ad altri, con uno squilibrio che altera i connotati della manovra violando un fondamentale principio: l’ equità. Non è infatti accettabile che una maestra paghi, per il contenimento della spesa pubblica, 2.600 euro all’anno, mentre un alto dirigente, pur avendo uno stipendio che vale circa il triplo (100.000 euro), ne paghi solo 500. Non è pensabile intervenire sulle  retribuzioni del personale della scuola come se fossero quelle dei manager dello Stato! Le risorse necessarie a garantire la stabilità del Paese vanno individuate  intervenendo in modo incisivo sui  tanti sprechi e privilegi reali  che ci sono nella spesa pubblica  e nella politica , oltre che attraverso una forte lotta all’ evasione fiscale.       Le OO.SS. CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal regionali, intendono reagire con fermezza di fronte a scelte che non sono sicuramente ispirate a principi di giustizia ed equità lanciando una forte mobilitazione dei lavoratori della scuola prevista per il 15 giugno a Roma, in attesa di definire tempi e modalità di iniziative regionali,  perché in Parlamento il testo della manovra venga cambiato e reso equo. Per questo motivo  chiedono il sostegno di tutte le Istituzioni, di tutti gli schieramenti politici, di tutti i cittadini per evitare che ancora una volta sia un settore strategico come quello della scuola a pagare.                                                                    Le Segreterie Regionali                                                   CISL Scuola- UIL Scuola- SNALS ConfsalAncona 7 giugno 2010
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11/06/2010 Proseguono gli appuntamenti per la Manuli
Si è svolto oggi, 09 giugno 2010 , presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un incontro tra il Sottosegretario al Lavoro Sen. Pasquale Viespoli, assistito dai dirigenti dello stesso ministero, la Manuli Rubber Industries spa, rappresentata dal dott. Roberto Grandi, la Segreteria Nazionale della Femca Cisl rappresentata da Angelo Colombini, le segreterie provinciali Femca Cisl, Filctem Cgil e Uilcem Uil nelle persone di Marsilio Antonucci, Ubaldo Falciani e Floriano Canali, presenti le Rsu delle sopraccitate organizzazioni Sindacali di Ascoli Piceno e Bologna.L’incontro, che segue quello già tenutosi il 4 giugno scorso, è avvenuto nell’ambito degli appuntamenti previsti dall’accordo del 24 novembre 2009 per la verifica sui contenuti dello stesso, ed in particolare per affrontare i problemi relativi alle ricadute occupazionali relative alla difficile situazione in cui versa la società Manuli.Tali ricadute sono: • circa 140 dipendenti attualmente occupati nei reparti “banbury”, “large bore”, “refri” e “tal”, con un ricorso medio alla Cigs per circa 25 lavoratori; • circa 10 unità dell’area dimessa sono state ricollocate a par time verticale presso il reparto, non interessato dalla crisi, “oil & marine”; • n. 6 lavoratori in forza ai reparti in cessazione sono stati inseriti nei percorsi di riqualificazione in base ad un accordo sottoscritto il 24 febbraio 2010 presso lo stesso Ministero; • è stato attivato un servizio di outplacement, con una società specializzata, per la ricollocazione di n. 5 dipendenti delle sedi di Milano e Bologna; • circa 50 lavoratori sono stati collocati in mobilità secondo i criteri e le modalità definiti con l’accordo del 24 novembre 2009.L’azienda ha comunicato che sta impegnando risorse finanziarie nei reparti attivi dello stabilimento, nella prospettiva di resistere all’attuale congiuntura economica e di mantenere un adeguato apparato produttivo e di competitività.Le organizzazioni Sindacali hanno comunque manifestato preoccupazione in considerazione dell’avvicinarsi del termine di erogazione della Cassa Integrazione e le Parti hanno esaminato la possibilità di sostenere il piano di riassetto aziendale ed il programma di gestione degli esuberi con un ulteriore periodo di integrazione salariale, anche con il coinvolgimento delle regioni interessate.Si è pertanto concordato che la Manuli Rubber Industries spa richiederà l’intervento della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga della durata di 12 mesi, a decorrere dal 01 settembre 2010, a favore di un massimo di 350 lavoratori in forza sia ai reparti cessati che di quelli in crisi.CGIL, CISL e UIL giudicano positivamente i risultati dell’accordo, sono consapevoli delle gravi conseguenze in termini occupazionali ed economici per il territorio ascolano, che la vicenda Manuli ha comportato, ma sin dall’inizio hanno scelto la strada della responsabilità e delle cose concrete, cercando di salvaguardare il più possibile gli interessi soprattutto dei lavoratori coinvolti. Ciò ha determinato il mantenimento di una parte della produzione, la possibilità di aspirare ad un possibile suo incremento e l’attivazione di tutti gli ammortizzatori possibili; questa intesa, che permette di ampliare di un ulteriore anno la Cassa Integrazione è frutto di un impegno che non si è esaurito con l’accordo del novembre scorso, ma che è continuato giorno per giorno e che non verrà meno nel futuro.L’intesa del 24 novembre 2009 prevede una serie di altri affidamenti e le OO.SS. sono costantemente attive nei confronti dell’Azienda e delle Istituzioni affinché tutto quanto previsto si possa realizzare, ritenendo prioritari gli interventi funzionali alla ricollocazione dei lavoratori che hanno perso l’occupazione.Ascoli Piceno, 09.06.2010FEMCA CISL  FILCTEM CGIL  UILCEM UIL
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11/06/2010 Accenture: dipendenti in sciopero
A venti giorni dallo spirare dei termini previsti per la fase amministrativa, l’assemblea dei lavoratori di Accenture Ancona, unitamente alle delegazioni sindacali di Filcams cgil e Fisascat cisl, stigmatizzano la totale indisponibilità aziendale a ricercare soluzioni che pur realizzando risparmio nei costi mantengano inalterati i livelli occupazionali.La scelta scellerata di delocalizzare il lavoro alle isole Mauritius e di chiudere i due poli periferici di ANCONA e CATANIA peraltro si accompagna al mancato rispetto degli impegni assunti dalla Accenture congiuntamente con le Società AUCHAN, SMA e COIN di salvaguardare l’occupazione del ramo di azienda trasferito anche nei casi di modifica dei rapporti commerciali tra i contraenti o di terziarizzazione.Il riserbo invocato da Accenture alla richiesta di visionare gli accordi stipulati con i clienti e la creazione di un fondo rischi per il personale specificatamente previsto per la ricollocazione di personale in esubero rispetto agli obiettivi stabiliti con i clienti sin dal 2007, evidenzia la premeditazione e la condivisione di tutti i contraenti della scelta di chiudere Ancona e Catania e di ridimensionare Milano.La rivisitazione degli accordi nel 2007 peraltro ha segnato un calo dei corrispettivi a cui sono corrisposti ben più alti indennizzi da tutti i clienti ed in particolare da Auchan che ha continuato ad erogare contributi anche nel 2009.Nel richiamare tutte le società che hanno stipulato l’accordo ad assumersi le responsabilità che l’accordo stesso denota inequivocabilmente, l’assemblea e la delegazione sindacale decidono di manifestare il proprio dissenso proclamando mezza giornata di sciopero per domani venerdì 11 giugno 2010 (turno del mattino).L’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI                  LE ORGANIZZAZIONI SINDACALIAncona, 10 giugno 2010
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07/06/2010 Funzione Pubblica, no al blocco dei contratti
Una folta rappresentanza della funzione pubblica Cisl Macerata giunta a Roma ha partecipato alla manifestazione nazionale Cisl svoltasi sabato 5 giugno alla presenza del Segretario Generale Raffaele Bonanni. Nel corso dell’Assemblea una delegazione della Funzione Pubblica Cisl di Macerata, guidati dal Segretario generale regionale Luca Talevi e dal Segretario Generale della Cisl Marco Ferracuti, hanno esplicitato con chiarezza come la manovra penalizzi il pubblico impiego, colpendo chi con 1200/1300 € al mese non riesce spesso ad arrivare a fine mese ed ora si vede senza possibilità di rinnovo per i prossimi tre anni. La Funzione Pubblica Cisl di Macerata coinvolgerà nei prossimi giorni l’intero gruppo dirigente per mobilitare i lavoratori contro la parte della manovra che, bloccando la contrattazione nazionale ed aziendale penalizza iniquamente chi quotidianamente garantisce servizi fondamentali alla persona in settori chiave quali sanità, autonomie locali, enti centralizzati. La funzione pubblica Cisl di Macerata pur consapevole delle difficoltà economiche del momento chiede che a pagare non siano sempre e solo i “soliti noti” dipendenti pubblici a reddito fisso.
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01/06/2010 Iniziamo a ridurre gli sprechi!
Manovra: la Cisl Fp contraria al blocco dei contratti del pubblico impiego “Non siamo affatto d’accordo con il blocco dei contratti per i dipendenti pubblici, ma purtroppo la cosa non ci sorprende” Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp commenta così la misura inserita nella manovra correttiva. “Non è una novità che non ci siano i soldi per i contratti dei pubblico impiego, i governi cambiano ma la musica resta sempre la stessa”. “Era una misura annunciata vista l’aria che tira in Europa dove i tagli agli stipendi li hanno fatti davvero, come in Grecia e in Spagna. Ciò non toglie che sia l’ennesima spia di una situazione paradossale”, attacca Faverin, “Non è giusto che per incapacità dei politici, tocchi ai lavoratori andarci di mezzo: governi e amministrazioni locali si sono sempre dimostrati incapaci di accantonare, con una buona programmazione, le risorse per rinnovare i contratti, come avrebbe fatto ogni buon imprenditore. E invece continuano a comportarsi come pessimi datori di lavoro”. Le stesse riforme di cui si parla spesso a sproposito – continua  il segretario della Cisl Fp – “non hanno mai riguardato  norme che imponessero ai politici di inserire la dinamica salariale nei bilanci pubblici”. “I lavoratori sono stanchi di farsi prendere in giro dai governi e dalle giunte che si susseguono". Non accetteremo nessun taglio neanche nei meccanismi di rideterminazione del salario accessorio” rimarca Faverin “Diciamo no a qualunque misura che tolga soldi a qualcuno per darli a qualcun altro. I lavoratori pubblici faranno sentire la loro voce”. Ma per il segretario della Cisl Fp non è lo sciopero lo strumento per fronte alla situazione. E rilancia: “Non ci limiteremo alla protesta e non chiederemo ai lavoratori di scendere in piazza per vedersi tagliata ulteriormente la busta paga, non sarebbe serio e non servirebbe a niente. Piuttosto abbiamo già messo in campo una campagna di mobilitazione vigorosa dei dipendenti pubblici per denunciare, insieme ai cittadini e in ogni ente, azienda o agenzia pubblica, gli sprechi, le forme di disorganizzazione, le consulenze date agli amici di partito, l'aumento dei dirigenti ad ogni nuovo governo o consiliatura. Per segnalare alla Corte dei Conti la spesa improduttiva mettendo fine all'utilizzo dei bilanci pubblici come bancomat delle campagne elettorali. E far sì che dalla buona programmazione economica escano le risorse per i contratti e gli investimenti in risorse umane”.Roma, 31 maggio 2010
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31/05/2010 L'Anconetani si può salvare
La Cisl di Macerata ha chiesto un nuovo incontro al Prefetto di Macerata per affrontare la questione dell’Anconetani Sas, il cantiere navale civitanovese la cui sopravvivenza e appesa ad un filo. In questo caso il problema non è la carenza di lavoro, visto che è in corso la realizzazione di due scafi da pesca, ma il precedente fallimento dell’ Anconetani srl, tuttora soggetta alla procedura della curatela. Settimana decisiva La prossima settimana sarà decisiva per le sorti del cantiere navale. Domani è attesa la sentenza del giudice delegato al fallimento in merito al ricorso dell'azienda: il 9 giugno, invece, dovrebbe tenersi l'asta per la vendita dell’attività e dei suoi beni immobiliari, compresa la concessione demaniale dell'area esterna al capannone, che spetta al Comune di Civitanova Marche. Non dimenticare i lavoratori Intanto, i 6 dipendenti continuano a lavorare senza percepire stipendio. Marco Ferracuti, Segretario provinciale della Cisl di Macerata, Stefania Montagner, Segretaria dei metalmeccanici Cisl e Andrea Luzi Responsabile della zona di Civitanova marche, lanciano un nuovo appello «affinché i lavoratori della Anconetani Sas non siano dimenticati». Necessaria la collaborazione di tutti «La Cisl – affermano i tre sindacalisti in una nota unitaria - ha attivato anche l'avvocato Stefano Ghio, del proprio Ufficio Legale, che farà quanto è in suo potere per sbloccare la vertenza. Ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti e per questo abbiamo cercato di coinvolgere le istituzioni e la collettività, sensibilizzandole attraverso l’Assemblea pubblica del 18 maggio. Salvaguardare le imprese efficienti «E' in gioco il futuro di un'impresa – prosegue la Cisl - dei suoi lavoratori e delle loro famiglie. L'azienda sta cercando di portare avanti due importanti commesse ed è costretta, suo malgrado a interrompere l’attività. A queste condizioni la proprietà non se la sente di continuare la produzione. Dovrebbe infatti investire migliaia di euro col rischio di dover presto "tirare i remi in barca". Stiamo parlando di un'azienda sana, in grado di continuare l'attività produttiva, che sta pagando errori precedenti e il cui indotto da lavoro ad almeno 40 persone. E' necessario fare tutto il possibile per salvaguardare le imprese ancora efficienti e conservare i livelli occupazionali ".
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28/05/2010 Ingiusto il blocco dei contratti del Pubblico Impiego
Il pacchetto di interventi  sul pubblico impiego contenuti nella manovra finanziaria che   possono essere sintetizzati nel blocco dei contratti e nella mancata sostituzione del turn-over segnalano ancora una volta che il Governo ha scelto di intervenire sulla P.A. attraverso delle scorciatoie che daranno  risultati in termini di cassa ma che non consentono una riforma razionale per il rilancio e l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione.Il blocco per tre anni dei rinnovi contrattuale del Pubblico impiego è una misura ingiusta che contrasta con ogni ipotesi di riforma della Pubblica Amministrazione che punti sulla valorizzazione del merito, il blocco del turn-over contribuisce ad un ulteriore invecchiamento della forza lavoro del pubblico impiego che già oggi  ha una età media di 44  anni.La CISL FP di Ancona non condivide queste misure, sarebbe invece stato necessario proporre: un serio intervento sulle consulenze e incarichi professionali delle PP.AA. che ammontano nella sola provincia di Ancona tra sanità ed enti locali a diversi milioni di euro; una operazione di reinternalizzazione di servizi quali, mense, servizi socio sanitari, servizi tecnici la cui cessione in appalto da parte di comuni, ASL, ministeri ha condotto ad una esplosione della spesa ben oltre le previsioni, il taglio di organismi  quali consigli di amministrazioni e collegi sindacali di società costituite da enti pubblici. Questi sprechi costituiscono le vere pieghe della spesa pubblica che andavano aggredite e che hanno determinato in dieci anni la crescita del 20% della spesa pubblica nonostante la diminuzione costante del potere d’acquisto dei salari dei dipendenti.Come dipendenti pubblici abbiamo sempre saputo che la crisi avrebbe colpito pesantemente, dopo il mondo del lavoro privato, anche il settore pubblico, contestiamo però che il Governo abbia scelto la strada più breve colpendo i salari dei dipendenti   anziché affrontare veramente gli sprechi  che si annidano in questo settore e che spesso sono indotti dalle  lobby politiche che vogliono gestire la pubblica amministrazione per ottenere consenso.La CISL FP di Ancona per sostenere le proprie ragioni parteciperà con il proprio Consiglio Generale alla manifestazione sulla manovra finanziaria indetta dalla  CISL  a Roma il 5 giugno p.v.Ancona, 27 maggio 2010  Il Segretario Generale FP CISL Ancona Alessandro Mancinelli
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28/05/2010 FP Cisl Ancona:"ingiusto il blocco dei contratti del pubblico impiego"
28 Maggio 2010 - Il pacchetto di interventi  sul pubblico impiego contenuti nella manovra finanziaria che   possono essere sintetizzati nel blocco dei contratti e nella mancata sostituzione del turn-over segnalano ancora una volta che il Governo ha scelto di intervenire sulla P.A. attraverso delle scorciatoie che daranno  risultati in termini di cassa ma che non consentono una riforma razionale per il rilancio e l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione. Il blocco per tre anni dei rinnovi contrattuale del Pubblico impiego è una misura ingiusta che contrasta con ogni ipotesi di riforma della Pubblica Amministrazione che punti sulla valorizzazione del merito, il blocco del turn-over contribuisce ad un ulteriore invecchiamento della forza lavoro del pubblico impiego che già oggi  ha una età media di 44  anni. La CISL FP di Ancona non condivide queste misure, sarebbe invece stato necessario proporre: un serio intervento sulle consulenze e incarichi professionali delle PP.AA. che ammontano nella sola provincia di Ancona tra sanità ed enti locali a diversi milioni di euro; una operazione di reinternalizzazione di servizi quali, mense, servizi socio sanitari, servizi tecnici la cui cessione in appalto da parte di comuni, ASL, ministeri ha condotto ad una esplosione della spesa ben oltre le previsioni, il taglio di organismi  quali consigli di amministrazioni e collegi sindacali di società costituite da enti pubblici. Questi sprechi costituiscono le vere pieghe della spesa pubblica che andavano aggredite e che hanno determinato in dieci anni la crescita del 20% della spesa pubblica nonostante la diminuzione costante del potere d’acquisto dei salari dei dipendenti.  Come dipendenti pubblici abbiamo sempre saputo che la crisi avrebbe colpito pesantemente, dopo il mondo del lavoro privato, anche il settore pubblico, contestiamo però che il Governo abbia scelto la strada più breve colpendo i salari dei dipendenti   anziché affrontare veramente gli sprechi  che si annidano in questo settore e che spesso sono indotti dalle  lobby politiche che vogliono gestire la pubblica amministrazione per ottenere consenso.  La CISL FP di Ancona per sostenere le proprie ragioni parteciperà con il proprio Consiglio Generale alla manifestazione sulla manovra finanziaria indetta dalla  CISL  a Roma il 5 giugno p.v.  Il Segretario Generale CISL FP Ancona (Alessandro Mancinelli)
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27/05/2010 AVVIO DEL CONFRONTO TRA SINDACATI E GIUNTA REGIONALE PER PROSEGUIRE IL SOSTEGNO AL LAVORO E ALLE FAMIGLIE MARCHIGIANE
Centralità delle politiche per il lavoro e il welfare, le aree più sensibili nell'azione complessiva  condivisa ieri nel vertice  tra le segreterie regionali di Cgil,Cisl e Uil, con il Presidente della Regione Marche e la nuova Giunta. Un incontro  per proseguire nel programma anticrisi, avviato nella precedente legislatura, e far fronte alla   consistenza dei tagli, introdotti dalla manovra del Governo, per le Marche ammonterebbero a circa 150 milioni di euro, che rischiano di  minare e frenare la ripresa  e  la tenuta del  lavoro e delle politiche socio-sanitarie con ricadute dirompenti sulle famiglie marchigiane. Il potenziamento dell'azione di concertazione progettuale con l'avvio di un percorso di approfondimento tematico settoriale che coinvolgerà ogni singolo assessorato di riferimento  è stata la strategia di intervento condivisa ieri nell’incontro. ''Vogliamo consolidare il dialogo e una dialettica serena e proficua -ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca- con una collaborazione progettuale che entri nel merito dei problemi dei cittadini, per difendere il lavoro, la sicurezza sociale e la capacità di sviluppo della nostra comunità. La Regione offrirà un contributo anche con ulteriori semplificazioni delle strutture e risparmi di spese inutili incrementando la produttività senza abbassare il livello di servizi ai cittadini, ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese'' “Alla Cisl Marche”- ha dichiarato il segretario generale della Cisl Stefano Mastrovincenzo ''interessa soprattutto sostenere le persone e le famiglie più colpite da questa fase difficile e complessa. Apprezziamo, pertanto, la disponibilità del presidente Spacca al confronto aperto e costruttivo a cui parteciperemo con tenacia e responsabilità''.
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26/05/2010 Femca Cisl Ancona - Realizzazione del nido d'infanzia promosso dalla RSU e dall’ACRAF
La politica di conciliazione sostenuta dalla CISL e dal Coordinamento Donne di Ancona fin dalla promulgazione della legge n.53 del 2000, in questi anni ha dato impulso alle categorie, affinché potessero essere realizzati progetti che mirassero a conciliare i tempi da dedicare alla famiglia con quelli del lavoro. Difatti la categoria FEMCA e i lavoratori dell’Angelini di Ancona con un accordo integrativo con l’azienda Acraf spa, nel 2003 hanno sviluppato un progetto di attivazione di un asilo nido aziendale, che si è concretizzato poi nel 2006 attraverso un intesa tra la società e il Comune di Ancona.     In questi giorni la Giunta comunale di Ancona ha approvato l’affidamento in appalto della gestione del nuovo nido d’infanzia a Monte D’ago in via Togliatti che opererà in autunno e avrà una recettività di 60 bambini, di cui 20 posti sono assegnati ai dipendenti dell’ACRAF. Il nido, per bambini dai 3 ai 36 mesi, sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle opre 17.30 fino al mese di luglio. Daniele Paolinelli, Segretario della FEMCA, ha dichiarato:”la categoria e la R.S.U. esprimono soddisfazione per la concretizzazione di tale servizio che è stato realizzato anche con il contributo dei dipendenti e della società ACRAF, rispondendo alle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, migliorando la qualità della vita.” 
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26/05/2010 Pronto soccorso, situazione vergognosa
Macerata - Negli ultimi anni l’assistenza ospedaliera fornita dall’Asur Zona 9 di Macerata è stata oggetto di sviluppo notevole, sia dal punto di vista clinico che sotto il profilo operativo. Più prestazioni di qualità Il Presidio Ospedaliero di Macerata, comprensivo delle strutture di Tolentino e Treia, ha registrato un incremento importante di prestazioni erogate non solo a livello quantitativo, ma anche nella qualità delle stesse. Pensiamo al completamento del Dipartimento Oncologico, divenuto un’eccellenza regionale, ma anche alla Casa della salute di Treia, modello sperimentale di integrazione tra medicina ospedaliera e territoriale. Le criticità Ciononostante rimangono aperte alcune gravi criticità, specialmente relative al Dipartimento dell’Emergenza Urgenza e al reparto di Pronto soccorso di Macerata. La carenza di personale medico, infermieristico e di assistenza, assolutamente insufficiente a far fronte ai tanti accessi in reparto, la clamorosa inadeguatezza della struttura e la conseguente, grave disorganizzazione del lavoro. Gravi disagi per gli utenti Abbiamo constatato personalmente in più di un’occasione che il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Macerata, al verificarsi della più banale emergenza perde la capacità di dare risposta alle più elementari esigenze degli utenti, costretti di continuo a sopportare gravi disagi. Condizioni di lavoro difficili Sarebbe un grave errore scaricare la responsabilità sul personale, che non è assolutamente in condizione di lavorare con quella serenità che sarebbe invece necessaria in un reparto così delicato. Non è un caso il frenetico turnover, che peggiora ulteriormente la qualità del servizio. Urgente un incontro con la Zona 9 Da anni la Cisl e la Fnp fanno presenti queste ed altre problematiche nei tavoli aperti con la Zona 9. Abbiamo recentemente chiesto un incontro con il Dott. Ciccarelli per tentare di individuare possibili soluzioni, senza però ricevere risposta. Chiediamo pubblicamente che venga aperto con urgenza un confronto per risolvere una situazione ormai diventata vergognosa ed inaccettabile. Nazzareno Tartufoli - Cisl Macerata Giuseppe Donati - Funzione pubblica Dino Ottaviani - Federazione pensionati
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25/05/2010 Manifattura - scatta lo sciopero
Dal Corriere Adriatico del 25 maggio 2010 Chiaravalle- Il nodo resta sempre lo stesso, ossia la mancanza di commesse e ordinativi. La crisi non risparmia la Manifattura tabacchi, la storica realtà di Chiaravalle che per decenni ha garantito un posto di lavoro a centinaia di famiglie. Ultimata la cassa integrazione ordinaria ecco scattata la procedura per ricorrere a quella straordinaria. Una soluzione bocciata dai sindacati che hanno proclamato lo stato di agitazione e annunciato un pacchetto di 16 ore di sciopero nell’impianto di Chiaravalle. A far scattare la protesta da parte di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil anche l’atteggiamento manifestato dalla proprietà. “L’azienda - si legge in una nota delle segreterie provinciali delle tre organizzazioni - ripropone una cassa integrazione straordinaria per ulteriori 24 mesi, dopo aver usufruito di quella ordinaria per un anno, senza spiegarci cosa vuol fare per il futuro”. I dipendenti attualmente sono 70 - 52 gli operai - e 34 di loro erano collocati in cassa integrazione con la formula della rotazione. I sindacati dicono di aver chiesto più volte “un piano industriale credibile a supporto della richiesta della cassa integrazione straordinaria”. Dicono di aver manifestato ai dirigenti dell’azienda i propri dubbi sul ricorso alla Cigs prospettando semmai altre soluzioni. “Sussistono - dicono - ammortizzatori sociali meno invasivi, come il contratto di solidarietà, che può traghettare questa fase difficile senza escludere nessuno dalla ripresa futura. L’azienda si è rifiutata di verificare la fattibilità del contratto di solidarietà e continua a negarci un piano industriale più volte sollecitato”. C’è incertezza alla Mit, la Manifattura italiana tabacchi che fa capo ad un istituto di credito e a una finanziaria. L’azienda è subentrata alcuni anni fa al gruppo inglese Bat scrivendo la storia recente della Manifattura che in città è considerata molto più di una semplice azienda per aver garantito un posto di lavoro a numerose generazioni. “Le segreterie provinciali - incalzano Flai, Fai e Uila - e i dipendenti oltre alle iniziative di mobilitazione hanno chiesto di incontrare l’amministrazione comunale per discutere l’atteggiamento non comprensibile dell’azienda e cercare di ristabilire un clima di relazioni sindacali confacenti allo stato di difficoltà che situazioni del genere richiedono”. L’unica certezza resta la decisione dell’azienda di andare per altri due anni con la cassa integrazione straordinaria. luca animobono
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24/05/2010 «Spesa pubblica, basta sprechi»
«In un contesto socio-economico difficile ed alla vigilia di una manovra economica da venticinque miliardi di euro in due anni con minacce di colpire il pubblico impiego bloccando i rinnovi dei Contratti nazionali di  lavoro, il turn-over e parte del salario accessorio, inizia anche nelle Marche la campagna nazionale della Cisl Funzione Pubblica per riqualificare la spesa, tagliare i costi della politica e dare le priorità di azione alla pubblica  amministrazione. Continuare a chiedere sacrifici a chi, come i dipendenti pubblici, pagano le tasse fino all’ultimo centesimo e percepiscono un salario medio di 1.200-1.300 euro al mese, è necessario che anche le pubbliche amministrazioni delle Marche avviino un confronto con il sindacato teso a verificare come migliorare l’utilizzo delle risorse pubbliche, evitare gli sprechi e dare un segnale chiaro circa la volontà di tagliare i costi della politica che non vuol dire solo sindaci, assessori e consiglieri ma anche i tanti componenti dei consigli di amministrazione delle società partecipate, oltre che sulle tante consulenze ancora in essere. I cosiddetti “esperti esterni” così presenti nei comparti autonomie locali e sanità possono essere spesso rimpiazzati da professionalità interne con costi infinitamente minori. Verrà inviato dalla Funzione Pubblica Cisl Marche alle principali amministrazioni pubbliche della regione un apposito questionario teso a conoscere l’incidenza di queste voci, consapevoli che un uso più cosciente della spesa pubblica sia fondamentale  per migliorare i livelli qualitativi e quantitativi dei servizi, sia la reale produttività dei tanti lavoratori pubblici che quotidianamente erogano i servizi e le loro perfomance. Per la Funzione Pubblica Cisl Marche è fondamentale rilanciare in questa ottica la partecipazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze all’interno delle singole amministrazioni, in una ottica di “controllo sociale” della spesa. Prima di pensare a fare ulteriori tagli sui dipendenti che pagano le tasse è necessario fare una pagella anche agli amministratori che continuano a mantenere in vita Enti e società inutili e molto costosi per i quali sarebbe sufficiente far assorbire personale e attività dagli enti locali più significativi». «La responsabilità in un momento così difficile è di tutti , nessuno escluso»23 maggio 2010                                                                      Luca Talevi                                                                           Segretario generale Fp-Cisl Marche
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14/05/2010 Osimo:leggero miglioramento per categorie e sindacati
Corriere Adriatico Data:     13/05/2010    Pagina: 11 GIACOMO QUATTRINI Osimo: Un'impresa su due patisce un allungamento dei termini di pagamento da parte dei clienti, a fronte dell'88% delle aziende che invece si sforzano per mantenere gli impegni presi con i fornitori: poche le entrate molti i debiti saldati. E naturalmente la situazione bancaria originata da questa situazione si riflette sulla esposizione bancaria, che è in aumento per il 32% delle imprese. E infine la gravità della crisi ha prodotto ripercussioni occupazionali negative per il 28% delle aziende. Sono i dati principali emersi dall’indagine svolta dalla Cna zona Sud sui primi quattro mesi del 2010, In generale l’associazione di categoria parla di ripresa ma lenta, cosi come la stessa Confindustria aveva spiegato fra 1'ottimismo di Marco Zannini e la cautela di Giuseppe Casali nelle scorse settimane durante un incontro con la stampa. L'inizio anno denota un deciso alleggerimento della situazione di crisi: 1'andamento della produzione mostra un segno negativo inferiore rispetto al 2009. "Considerando i settori e confrontandoli con 1'andamento dell’ultimo trimestre del 2009 -dichiara il segretario della Cna zona Sud Maurizio Bestini- rileviamo che la situazione dell'edilizia e dell'impiantistica e in ulteriore peggioramento, ma per il settore manifatturiero le imprese in miglioramento dovrebbero superare quelle in difficoltà. Dallo studio emerge anche che per le imprese in conto terzi della zona Sud la congiuntura e più favorevole rispetto alle imprese che operano in conto proprio". Le previsioni per il 2010, secondo la Cna. restano orientate largamente al prevalere delle difficoltà sia per il fatturato che per gli utili. Dai sindacati la fotografia sullo stato della crisi economica in un distretto altamente industrializzato e pluri-settoriale come la Valmusone conferma la presenza di segnali positivi, ma di una mancata corrispondenza dal punto di vista occupazionale, dove ancora la ripresa non c'è, anzi, il rischio che alcune aziende passino dalla cassa integrazione alla mobilità permane, anche se appare più lontano rispetto a un anno fa. Marco Bastianelli della Cgil di zona conferma infatti che "qualche segnale c'è ma non dal punto di vista del lavoro, dove c’è ancora tantissima cassa integrazione. E' vero che ci sono nuovi ordini e che la punta della crisi è stata smussata, ma non andiamo oltre. Speriamo che i segnali diventino ripresa vera e che quando la Cig si esaurirà non si passi più alla richiesta di mobilita". Dalla Cisl di Osimo Angelo Paolucci ribadisce che "questa leggera ripresa la vediamo anche noi, la caduta si e arrestata in molti settori e rispetto a un anno fa i primi quattro mesi del 2010 sono andati meglio per fatturati e ordinativi". Semmai il problema che permane è per la Cisl il fatto che "a questa ripresa non corrisponde quella occupazione, dove la crisi è ancora attuale: l'azienda che torna a lavorare prima di riassumere aspetta molto di più c'e più cautela, anche perchè i margini di guadagno sono diminuiti e pur di riprendere le commesse molte imprese sono costrette a termini finanziari penalizzanti. Ma prima di richiedere la mobilità ci penseranno bene in questa fase di lenta di ripresa".
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13/05/2010 Vertenza Antonio Merloni, firmato il Decreto Proroga Amministrazione Straordinaria
Abbiamo avuto stamattina conferma dell’avvenuta firma, da parte del Presidente del Consiglio Berlusconi, del decreto di proroga della Amministrazione Straordinaria della Antonio Merloni, il cui primo anno di durata dalla approvazione del Programma dei Commissari Straordinari è in scadenza il 22 maggio. Ciò dopo che, nella giornata di ieri, FIM FIOM UILM Nazionali avevano rivolto un forte appello affinchè la firma, rimasta in sospeso nei giorni delle dimissioni del Ministro Scajola, ci fosse con urgenza, segnalando i danni e i problemi che ulteriori ritardi avrebbero provocato.La firma del decreto di proroga rende  possibile la richiesta di un ulteriore anno di cassa integrazione per i lavoratori della Merloni e la prosecuzione delle attività degli Organi della Amministrazione Straordinaria.La FIM considera molto importante ora che tutte le parti coinvolte sollecitino l’emanazione rapida del decreto di autorizzazione della cassa integrazione. Contemporaneamente, ritiene indispensabile che vengano esercitati impegno e responsabilità ai massimi livelli politici ed istituzionali nella ricerca di investitori disponibili a realizzare attività nelle aree industriali di Fabriano e Nocera, e che siano completate rapidamente le cessioni della Cilinder & Tanks e della Tecnogas.Roma, 12 maggio 2010                                         Ufficio Stampa Fim-Cisl
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13/05/2010 Meno licenziamenti ma il lavoro è sempre più precario
In un'intervista a Il Resto del Carlino il Segretario Generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti analizza il momento di difficoltà dell’ economia locale Diminuiscono i licenziamenti Diminuiscono i licenziamenti, ma aumenta la cassa integrazione, specie quella straordinaria. E, soprattutto, dilaga il lavoro precario. Questo il quadro della crisi quale emerge dal monitoraggio effettuato dalla Cisl, relative a primi tre mesi del 2010. «Dal primo gennaio al 31 marzo di quest'anno - spiega il segretario provinciale Marco Ferracuti - in provincia di Macerata ci sono stati 579 licenziamenti, contro i 967 dello stesso periodo del 2009. Esplode la Cigs, ma le risorse stanno finendo Un dato sicuramente positivo, ma guai a pensare che le difficoltà sono alle spalle». E, in effetti, i dati riguardanti altri fattori destano non poche preoccupazioni. «I1 calo dei licenziamenti riguarda soprattutto le aziende con più di 15 dipendenti e si spiega anche con il fatto che Confindustria e Sindacati hanno gestito con attenzione ed efficienza gli ammortizzatori sociali. La cassa integrazione ordinaria continua ad au-mentare, +12 per cento; quella straordinaria esplode: +98 per cento. E sa qual e il problema? Che le risorse stanno finendo. Sono tante le imprese che si stanno pericolosamente avvicinando al termine delle 52 settimane, la durata massima della cassa integrazione, senza che si intravedano spiragli: il rischio è che molte cessino 1'attività, con conseguenti licenziamenti». Si allungano le liste di mobilità Una tendenza confermata dall'andamento delle liste di mobilità, in cui i lavoratori licenziati vengono iscritti, per un certo periodo, in attesa di una possibile ri-collocazione. Non solo queste si allungano, segno che ricollocare i lavoratori che hanno perso il posto non è cosi semplice, anche perchè il 40 per cento ha un'età compresa fra i 40 e i 49 anni. Ma molti (circa il 61 per cento) decadono dalle liste solo per scadenza dei termini, non perche abbiano trovato un nuovo lavoro». Aumenta il lavoro precario Già, il lavoro. Ma dove, come e quando? «Altro fatto inquietante riguarda le assunzioni. Nei primi due mesi di quest'anno sono state circa 9mila. Di queste solo 1.200 sono quelle a tempo indeterminate; Seimila, più della metà, sono a tempo determinato, tutte le altre riguardano tutte le forme flessibili, utilizzate in modo sempre piu sfrenato. Basti dire che quelle intermittenti, in altre parole a chiamata in base alle esigenze di chi assume e, poi, licenzia, sono passate dalle 578 dei primi due mesi del 2009 alle 864 del primo bimestre di quest'anno. Forme di contratto di fatto senza alcuna tutela: si va verso un accentuarsi della precarizzazione del lavoro, con tutto quel che ne consegue". Un protocollo per rilanciare l’economia Ricette pronte nessuno ne ha. Di certo, c'e la volontà di fissare insieme le linee per possibili interventi di rilancio, che è quanto Cgil, Cisl e Confindustria stanno cercando di fare, con una serie di incontri al termine dei quali sarà sottoscritto un "protocollo" comune su cui coinvolgere enti ed istituzioni. "Intanto, però il Governo dovrebbe allungare la durata del periodo massimo di cassa integrazione — conclude il segretario provinciale Cisl — e ripensare iniziative, come la nuova legge sul made in Italy, che rischiano di aggravare una situazione già irta di difficoltà. Cosi come congegnata, quella legge e un incentive alla delocalizzazione selvaggia, con effetti devastanti sulle imprese, specie quelle piccole e medie, e sull'occupazione».
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12/05/2010 Emergenza sfratti - La crisi economica colpisce le famiglie in affitto
Nelle Marche durante l’anno  2009 sono stati emessi 1.350 provvedimenti di sfratto - di cui 1.203 per morosità -, con un aumento rispetto all’anno precedente del 38,89%. Un dato che determina una crescita  molto consistente anche rispetto all’incremento del dato nazionale del  17,58%. In particolare nella Provincia di Ancona l’incremento percentuale del 112% è stato tra i più alti d’Italia (superato soltanto dalle province di Bergamo, Cosenza e Oristano) e le previsioni per il 2010 sono di un ulteriore incremento rispetto al 2009. I dati parlano chiaro, la crisi sta colpendo in maniera diversa le famiglie marchigiane. L’impatto è differente per coloro che sono proprietarie  della abitazione o assegnatarie di alloggio pubblico da quelle che devono invece destinare circa il 50% del proprio reddito al pagamento di  un affitto o di un  mutuo. E’ evidente, infatti, che se si riduce il reddito (lavoratore in n cassa integrazione) o si perde il posto di lavoro (lavoratore in mobilità o disoccupati) la situazione economica familiare diventa drammatica. In questi casi infatti – numericamente tutt’altro che marginali - la famiglia finisce per trovarsi in un vortice senza via di uscita: senza lavoro rischia di perdere anche la casa dopo pochi mesi, senza possibilità alternative, semplicemente perché sul mercato è difficile trovare un proprietario disposto a correre il rischio di affittare ad un disoccupato o ad un cassa integrato. La CISL Marche e il SICET, Sindacato degli Inquilini, ritengono urgente e prioritario frenare l’onda degli sfratti per morosità, intervenendo innanzitutto con un calmieramento dei canoni di locazione. E’ necessaria quindi una riforma della legge sulle locazioni (L. n. 431/98), ma al contempo una revisione degli accordi comunali che abbassi i canoni concertati che danno diritto alle agevolazioni fiscali (attualmente anche più alti di quelli di mercato). Questa misura è già stata realizzata in alcuni comuni delle Marche, perché anche l’emergenza abitativa, come la crisi economica, può essere vissuta meno drammaticamente, se affrontata come una opportunità per ricominciare a parlare di una vera politica per la casa per tutte le famiglie, soprattutto per quelle in difficoltà. E’ necessario che la  Regione Marche apra un confronto con Cgil,Cisl,Uil e i loro sindacati inquilini, per discutere gli interventi per affrontare l’emergenza abitativa.Ancona, 12 maggio 2010
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10/05/2010 Porto di Ancona: stanziamenti a pioggia
Le Segreterie Regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti prendono atto di come il Comitato Portuale, a maggioranza, abbia varato uno stanziamento di 600.000,00 euro a favore delle società che effettuano la movimentazione passeggeri e merci nel porto di Ancona. Esprimono una forte critica sulle modalità con cui viene attribuito tale contributo senza alcuna valutazione di merito e quindi “a pioggia” indistintamente per tutte le imprese. Il Sindacato aveva rappresentato al Comitato Portuale che tale erogazione fosse stata subordinata ad azioni positive per il lavoro e, cioè, che ne fossero escluse le imprese che avessero proceduto a licenziamenti e ne fosse ridotto il contributo in maniera equivalente per l’uso degli ammortizzatori sociali in deroga. Appare, infatti, grave che venga attribuito un doppio vantaggio a chi mette i propri dipendenti in cassa integrazione spostando il costo del lavoro a carico della collettività e contemporaneamente utilizzando sussidi pubblici. Stupiscono che le Istituzioni presenti al tavolo abbiano approvato tale deliberazione che è chiaramente orientata più a favore delle imprese, per specifici problemi di bilancio, che al sostegno del lavoro dipendente.Ancona, 10 maggio 2010                                                                    FILT-CGIL FIT-CISL UILTRASPORTI                                                                              Segreterie Regionali Marche
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06/05/2010 Clima pesante alla Accenture
La lotta si fa dura per i 47 lavoratori della Accenture di Osimo minacciati di licenziamento. L'incontro fra sindacati e azienda di martedi a Milano si è concluso con una rottura che non offre speranze di un accordo anche se c'è tempo sino al 27 maggio per arrivare a una mediazione. «L'azienda si è presentata al tavolo senza fornirci alcun dato per approfondire le motivazioni dei licenziamenti - spiega Selena Soleggiati della Fisascat Cisl - Non abbiamo ricevuto alcun documento dal quale verificare la reale esigenza di abbattere i costi a fronte di una asserita più bassa remunerazione dei servizi svolti per conto di Sma e Auchan. Non c'è la trasparenza e la collaborazione che la legge prevede, per cui abbiamo dichiarato questa procedura irricevibile». Le fa eco Claudio Di Pietro di Filcams Cgil: «Non ci spieghiamo la decisione dell'azienda di mandare a casa i lavoratori considerato il fatturato di circa un milione di utili con cui il gruppo ha chiuso l'ultimo anno».Osimo, 6 maggio 2010
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06/05/2010 Residenze per anziani, necessaria più assistenza
Da alcuni mesi a questa parte alcune strutture residenziali per anziani della provincia di Macerata sono sotto pressione per i controlli incrociati da parte dei NAS e dell’Ispettorato del lavoro. Oggetto del positivo e costante lavoro degli ispettori sono le condizioni di vita delle persone, le condizioni igienico sanitarie delle strutture, il rispetto dei requisiti strutturali ed organizzativi necessari per l’autorizzazione delle attività, nonché la legalità e la genuinità degli appalti dei servizi assistenziali. Lacune scaricate sui lavoratori Il caso delle dipendenti della casa di riposo Sant’Agostino di Pievetorina, indagate per concorso nel reato di esercizio abusivo della professione infermieristica, rende necessario affrontare con urgenza alcune gravi lacune del sistema regionale di assistenza agli anziani non autosufficienti. Lacune sulle quali la Cisl da tempo chiede risposte, e le cui conseguenze non possono in alcun modo essere scaricate sui lavoratori. Gli standard di assistenza e le capacità del sistema La normativa in vigore stabilisce che ad ogni anziano non autosufficiente ospitato in una residenza protetta regionale debbano essere garantiti almeno 20 minuti al giorno di assistenza infermieristica. Le difficoltà nel reperire personale infermieristico sul mercato del lavoro, ma soprattutto la mancanza di risorse finanziarie sufficienti, ha fatto si che su circa 3.400 ospiti delle residenze protette marchigiane, circa 3.000 ricevano solo la metà di quanto previsto. Oltre ad essere insufficiente per assistere efficacemente anziani afflitti da patologie croniche, invalidanti o degenerative, 10 minuti al giorno è un tempo che mal si concilia con l’assunzione diretta di personale, viste le limitazioni alle assunzioni imposte agli enti locali e le difficoltà di gestione degli infermieri derivate da orari di servizio vincolati ai momenti della somministrazione delle terapie. Lavoratori tra l'incudine e il martello In attesa che le istituzioni risolvano questa problematica nelle Residenze Protette sono gli operatori di assistenza – Operatori Socio Assistenziali o Operatori Socio Sanitari - che indirettamente vengono costretti alla giornaliera ed impropria funzione della somministrazione dei farmaci e delle terapie, con la conseguenza, come nel caso di Pievetorina, di vedersi denunciati per abuso della professione infermieristica. La questione è crocevia di interessi distinti e contrapposti. Da un lato la necessità di garantire un’assistenza sanitaria di qualità ai nostri anziani ospitati in residenza protetta. Dall’altro quella di tutelare i lavoratori del settore, costretti a scegliere tra due rischiosissime opzioni: incorrere in un procedimenti disciplinare e penale o lasciare gli ospiti senza la necessaria assistenza. Un problema di costi Deve essere chiaro che non esistono soluzioni a buon mercato. Per garantire l’assistenza prevista dalla normativa vigente la Regione Marche dovrebbe investire da subito circa 45 milioni di €, certamente difficili da trovare in tempo di crisi. Riqualificare il personale OSS L’unica alternativa è quella di riqualificare gli Operatori Socio Sanitari attraverso i corsi di formazione per OSS Specializzato previsti dall’Accordo Stato – Regioni del 22 febbraio 2002, non solo per il comparto sanità ma anche per le strutture assistenziali a titolarità sociale. Questa figura professionale, competente ad eseguire mansioni sanitarie ridotte e semplici (medicazioni, terapie orali, intramuscolo, insulina, ecc.), sarebbe una soluzione legale, concreta ed economica alle necessità delle Residenze Protette per anziani. Chiediamo pertanto alla Regione di attivarsi immediatamente per far partire i Corsi di riqualificazione per OSS Specializzati per le strutture socio assistenziali, così da risolvere questa grave problematica. Nazzareno Tartufoli per la Segreteria Cisl Macerata Luca Talevi per la Segreteria Funzione Pubblica Cisl Macerata
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06/05/2010 Residenze per anziani, necessario il super OSS
Macerata - Da alcuni mesi a questa parte alcune strutture residenziali per anziani della provincia di Macerata sono sotto pressione per i controlli incrociati da parte dei NAS e dell’Ispettorato del lavoro. Oggetto del positivo e costante lavoro degli ispettori sono le condizioni di vita delle persone, le condizioni igienico sanitarie delle strutture, il rispetto dei requisiti strutturali ed organizzativi necessari per l’autorizzazione delle attività, nonché la legalità e la genuinità degli appalti dei servizi assistenziali. Lacune scaricate sui lavoratori Il caso delle dipendenti della casa di riposo Sant’Agostino di Pievetorina, indagate per concorso nel reato di esercizio abusivo della professione infermieristica, rende necessario affrontare con urgenza alcune gravi lacune del sistema regionale di assistenza agli anziani non autosufficienti. Lacune sulle quali la Cisl da tempo chiede risposte, e le cui conseguenze non possono in alcun modo essere scaricate sui lavoratori. Gli standard di assistenza e le capacità del sistema La normativa in vigore stabilisce che ad ogni anziano non autosufficiente ospitato in una residenza protetta regionale debbano essere garantiti almeno 20 minuti al giorno di assistenza infermieristica. Le difficoltà nel reperire personale infermieristico sul mercato del lavoro, ma soprattutto la mancanza di risorse finanziarie sufficienti, ha fatto si che su circa 3.400 ospiti delle residenze protette marchigiane, circa 3.000 ricevano solo la metà di quanto previsto. Oltre ad essere insufficiente per assistere efficacemente anziani afflitti da patologie croniche, invalidanti o degenerative, 10 minuti al giorno è un tempo che mal si concilia con l’assunzione diretta di personale, viste le limitazioni alle assunzioni imposte agli enti locali e le difficoltà di gestione degli infermieri derivate da orari di servizio vincolati ai momenti della somministrazione delle terapie. Lavoratori tra l'incudine e il martello In attesa che le istituzioni risolvano questa problematica nelle Residenze Protette sono gli operatori di assistenza – Operatori Socio Assistenziali o Operatori Socio Sanitari - che indirettamente vengono costretti alla giornaliera ed impropria funzione della somministrazione dei farmaci e delle terapie, con la conseguenza, come nel caso di Pievetorina, di vedersi denunciati per abuso della professione infermieristica. La questione è crocevia di interessi distinti e contrapposti. Da un lato la necessità di garantire un’assistenza sanitaria di qualità ai nostri anziani ospitati in residenza protetta. Dall’altro quella di tutelare i lavoratori del settore, costretti a scegliere tra due rischiosissime opzioni: incorrere in un procedimenti disciplinare e penale o lasciare gli ospiti senza la necessaria assistenza.Un problema di costi Deve essere chiaro che non esistono soluzioni a buon mercato. Per garantire l’assistenza prevista dalla normativa vigente la Regione Marche dovrebbe investire da subito circa 45 milioni di €, certamente difficili da trovare in tempo di crisi.Riqualificare il personale OSS L’unica alternativa è quella di riqualificare gli Operatori Socio Sanitari attraverso i corsi di formazione per OSS Specializzato previsti dall’Accordo Stato – Regioni del 22 febbraio 2002, non solo per il comparto sanità ma anche per le strutture assistenziali a titolarità sociale. Questa figura professionale, competente ad eseguire mansioni sanitarie ridotte e semplici (medicazioni, terapie orali, intramuscolo, insulina, ecc.), sarebbe una soluzione legale, concreta ed economica alle necessità delle Residenze Protette per anziani. Chiediamo pertanto alla Regione di attivarsi immediatamente per far partire i Corsi di riqualificazione per OSS Specializzati per le strutture socio assistenziali, così da risolvere questa grave problematica. Nazzareno Tartufoli per la Segreteria Cisl Macerata Luca Talevi per la Segreteria Funzione Pubblica Cisl Macerata
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03/05/2010 Immagini dall'Albania
                                                                                                                                                                                                                                                                                                Rafforzare i sindacati all’interno del tessuto albanese perché attraverso questo consolidamento possa crescere anche il processo democratico del Paese, contrastando la vulnerabilità sociale. E’ con questo spirito che le Cisl di Marche e Puglia, insieme alle rispettive Iscos hanno partecipato nei giorni scorsi ad un viaggio a Tirana per incontrare le due confederazioni sindacali albanesi, Kssh e Bsphs. Per la delegazione pugliese si tratta del primo ingresso nel progetto più articolato che la Cisl Marche segue già da alcuni anni grazie all’impegno del coordinatore dei progetti Iscos, Carlo Colli. La storia dei Sindacati albanesi è segnata da gravi difficoltà strutturali e organizzative tanto che la legislazione albanese non prevede, al di là di generiche affermazioni, una norma specifica di sostegno all’azione sindacale, mentre contempla, al contrario, contratti individuali di lavoro che di fatto esautorano il sindacato nella definizione del rapporto imprenditore-lavoratore. “In Albania il sindacato è scarsamente percepito – osserva il Segretario generale della Cisl di Puglia, Giulio Colecchia, – dobbiamo, per questo, accompagnarne il processo di radicamento affinché le parti sociali assumano caratteristiche di forza sociale autonoma, rappresentativa e autorevole”. Della stessa convinzione anche il leader della Cisl marchigiana, Stefano Mastrovincenzo, il quale sottolinea che “lo sviluppo di organizzazioni sindacali libere ed autonome è un contributo fondamentale alla qualità di ogni sistema democratico e al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di tanti uomini e donne. In questi anni l’esperienza di Cisl e Iscos Marche a fianco dei sindacati albanesi, grazie soprattutto alla qualificata operosità del responsabile del progetto, Carlo Colli, è stata senz’altro intensa e significativa, pur dovendo affrontare problemi e difficoltà. Sono certo – aggiunge – che anche l’ulteriore progettualità che potrà essere avviata tramite l’impegno degli amici della Cisl pugliese, porterà frutti fecondi a favore del mondo del lavoro  e della società albanese.” La Cisl Marche e di Puglia e l’Iscos intendono portare l’esperienza del sindacato italiano, che ha saputo negli anni acquisire un ruolo centrale, nelle dinamiche di democrazia nel Paese delle aquile, aiutandolo in questa fase “a non restare vittima del bipolarismo che vede da un lato ancora i nostalgici del vecchio comunismo e dall’altro i fautori di un liberismo esasperato” sottolinea Colecchia. Importante sarà anche il collegamento che si riuscirà a creare tra il sindacato e le aziende, e la reciproca riconoscibilità e riconoscimento, percorso lungo da innestare direttamente in territorio albanese “se non ci fosse un ruolo che si può già giocare come sindacati italiani e associazioni datoriali italiane – aggiungono i due Segretari generali – forti  della presenza italiana in Albania a cui puntiamo per stabilire un rapporto con le associazioni datoriali di rappresentanza delle imprese italiane nel paese balcanico ed esportare insieme il dialogo e le relazioni corrette tra datori di lavoro e sindacati”. Il lavoro della Cisl nel Paese delle Aquile ha ancora passi importanti da compiere. L’Albania è una realtà difficile ma la sfida si compie proprio in questa prospettiva. Sicuramente l’apertura di sedi sindacali da parte delle due Confederazioni a Tirana e la formazione di operatori e avvocati renderebbero meno gravoso l’impegno nei confronti di un popolo con un basso tasso di sindacalizzazione specie tra i giovani e le donne. Il valore aggiunto che la Cisl di Marche e Puglia intendono portare va proprio nella direzione di incentivare lo sviluppo di strategie innovative delle due confederazioni sindacali albanesi rendendole capaci di ritagliarsi spazi di dialogo con il già difficile mondo del lavoro della regione balcanica.
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03/05/2010 Il Segretario Generale della Cisl Marche in Albania
Dal 27 al 29 aprile Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della CISL Marche, parteciperà ad una missione in Albania per incontrare Kol Nikollaj, (KSSH) e Gezim Kalaia, (BSPSH), segretari dei due principali sindacati albanesi. Alla missione parteciperanno Giulio Colecchia (Segr. USR Puglia), Maddalena Gissi (Segr. Amministr. USR Puglia), Giovanni D'Elia (Uff. Internaz. USR Puglia) e Valeria Patruno (Iscos Nazionale), per discutere dei futuri progetti di cooperazione sindacale. La Cisl Marche ha collaborato - fin dalla loro fondazione - con le due Confederazioni sindacali: BSPSH e KSSH. ISCOS Marche e’ l’organizzazione di cooperazione internazionale attraverso cui la Cisl delle Marche agisce per sostenere i sindacati dei lavoratori e le organizzazioni della società civile nella loro azione di affermazione della giustizia sociale e di uno sviluppo equo e socialmente sostenibile. Attivo in Albania sin dal 2002, ISCOS Marche ha implementato vari progetti finalizzati alla modernizzazione del sistema d’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. In particolare ha consentito la realizzazione di un programma informatico di “job matching” per gli Uffici del Lavoro (Servizio Nazionale dell’Impiego) della Prefettura di Durazzo.Nell’ambito della sua Azione, ISCOS Marche ha, tra l’altro, organizzato due visite studio - sulle politiche attive del Lavoro - nella Regione Marche per dirigenti del Ministero del lavoro e dei Sindacati albanesi. Mentre in Albania, sempre in collaborazione con il Ministero del Lavoro - ha organizzato due seminari sulle politiche attive del lavoro e la formazione professionale per i dirigenti dei Servizi del Lavoro della Regione Marche, in una visione di scambio di buone pratiche.Attualmente ISCOS Marche sta realizzando un progetto finalizzato al rafforzamento dei Sindacati albanesi attraverso un finanziamento dell’Unione Europea (Programma Cards 2005) e della Regione Marche. L’obiettivo generale di questo progetto è di consentire il rafforzamento e la qualificazione della presenza delle due Organizzazioni sindacali albanesi nel sistema produttivo e nella società albanese al fine di consolidare il dialogo sociale sia con i datori di lavoro per aumentare il numero i Contratti Collettivi cosi’ come con con le istituzioni governative a tutti i livelli per realizzare programmi necessari per contrastare la disoccupazione e il disagio sociale. Questo processo di rafforzamento dell’azione dei due Sindacati albanesi sta avvenendo attraverso un programma di formazione che coinvolge un considerevole numero di dirigenti di BSPSH e KSSH a tutti i livelli. Una attività di formazione specifica è rivolta a giovani lavoratori con l’obiettivo di potenziare l’azione contrattuale nelle imprese dove essi lavorano. All’interno di questi corsi viene favorita la partecipazione di donne. Un altro importante obiettivo del progetto e’ costituito dalla modernizzazione tecnologica di TULSA, il Centro di formazione permanente dei sindacati albanesi che è collocato nel palazzo della cultura del Kombinat di Tirana. Questo Centro costituisce una istituzione unica nei Balcani. Infatti al suo interno, oltre ai corsi di formazione per i sindacati albanesi, vi si svolgono numerose attivita’ internazionali promosse e realizzate da organizzazioni come ILO, le federazioni Sindacali Internazionali, la Fondazione Frederic Ebert. ISCOS Marche onlus, realizzerà nei prossimi mesi tre Campagne d’informazione e di sensibilizzazione con l’obiettivo di far comprendere ai cittadini e ai lavoratori l’importanza del ruolo del sindacato nello sviluppo del paese e di far conoscere le strategie che BSPSH e KSSH hanno per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e dei pensionati. La prima Campagna svilupperà il tema del Lavoro dignitoso. Questa campagna sara’ incentrata sul diritto ad avere alcune sicurezze nel lavoro a cominciare da quella della sua stabilità, dell’igiene e della sicurezza nei luoghi di lavoro, fino al diritto a maturare una pensione dignitosa per la vecchiaia. La seconda Campagna sarà incentrata sul reclutamento di nuovi lavoratori al sindacato, soprattutto donne, nei settori calzaturiero, tessile ed abbigliamento delle aree industriali di Durazzo e Tirana. Si tratta di un settore strategico nel sistema industriale albanese, dove la maggioranza della forza lavoro e’ rapprentata da donne e dove il rispetto delle norme contrattuali e’ relativamente basso, con un alto tasso di lavoro nero. Inoltre, in questo settore e’ utilizzato in maniera strutturale il decentramento produttivo: sono molte, infatti, le donne che lavorano a casa producendo scarpe o capi di vestiario. La terza Campagna, infine, affronterà un tema assai rilevante in Albania, ovvero la sicurezza nei cantieri edili. Ogni Campagna sara’ effettuata utilizzando vari mezzi di comunicazione, soprattutto volantini, manifesti, striscioni, ma anche organizzazione di punti d’incontro con i sindacalisti nelle strade. E’ prevista anche l’organizzazione di specifici seminari sui diversi temi che toccati dalle campagne.Per saperne di più: http://iscosmarche-albania.org
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30/04/2010 Cisl Scuola: un grido di allarme per la scuola marchigiana
E’ possibile continuare su questa strada? No di certo! Abbiamo una scuola Pubblica Statale ridotta all’osso, con risorse minime, incertezze  finanziarie ed ordinamentali.Fin quando la politica scolastica la  determinerà il ministero dell’economie e delle finanze non potremmo, sicuramente, sperare in un cambiamento di rotta.Ci preoccupano le dichiarazioni del Ministro dell’’Istruzione  che parla di migliorare la qualità dell’offerta formativa abbattendo i costi del sistema d’Istruzione. Ci sembra contraddittorio quello che c’è scritto nella circolare sugli organici che prevede, attraverso la riduzione di posti, una scuola in grado di garantire un effettivo diritto allo studio.Ci preoccupa il futuro di questa scuola, in cui abbiamo creduto, in cui i nostri lavoratori profondono impegno e  passione e che la difficile sostenibilità economico-finanziaria sta minando. Nelle Marche stiamo assistendo ad un consistente taglio degli insegnanti e del personale ausiliario e amministrativo oltre all’impossibilità di nominare personale supplente con il rischio reale di non garantire le ore di lezione e la sicurezza degli ambienti scolastici. Nella scuola primaria per il prossimo anno scolastico, in tutta la regione, verranno tagliati circa 173 posti dei quali  81 nella provincia di Ascoli Piceno, 43 in  quella di Macerata, 31 in quella di Ancona e 18 in quella di  Pesaro,  oltre ad una diminuzione complessiva di 41 classi.  I tagli   di posti sono pesanti sia per i lavoratori che non riavranno un posto di lavoro sia per la gestione della didattica dei programmi di insegnamento: mancheranno tempi distesi per la docenza  e ai ragazzi un apprendimento proficuo; non ci sarà abbastanza  tempo  per seguire  i ragazzi  stranieri  e per  un reale inserimento dei bambini diversamente abili, i quali sono inseriti spesso in classi numerose, oltre i 20 alunni, e non sempre gli insegnati di sostegno a loro dedicati hanno orari completi. Tutti sanno che l’istruzione e la sanità sono gli indicatori per valutare le politiche di uno Stato democratico che investe sullo sviluppo del proprio paese e dei propri cittadini. I dati parlano chiaro, l’Italia è agli ultimi posti, tra i paesi dell’Unione Europea, nella graduatoria della spesa pubblica totale destinata all'istruzione, tant’è vero che il sistema scolastico italiano sta chiedendo alle famiglie  di compartecipare alle  spese per garantire il diritto allo studio dei propri figli. Condivisibile è il documento del Coordinamento Dirigenti Scolastici della Cisl Scuola Marche che nel denunciare le difficoltà in cui versano gli Istituti scolastici della nostra regione,  evidenziano le criticità  su cui è necessario fare chiarezza. Chiedono di affrontare quanto prima le questioni economico finanziare per evitare di lasciare irrisolti i problemi di bilancio della maggior parte delle istituzioni scolastiche. Rivolgiamo un appello alle Istituzioni locali affinché tutti, dalla Regione agli Enti Locali, dalle Istituzioni Scolastiche all’Ufficio scolastico Regionale, pongano al centro dei loro programmi e del loro lavoro la Scuola, un bene per tutti i  cittadini di questo Paese, un bene che rischia di essere smantellato  da scelte miopi del nostro Governo. Ancona 30 aprile 2010                                         Il Segretario generale Cisl Scuola Marche                                                                                                        Francesca Conti
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27/04/2010 Commercio: deroga alle aperture. Sindacati all'attacco
San Benedetto,  aprile 2010 Le categorie del commercio di Cgil - Cisl - Uil ribadiscono la loro contrarietà alle deroghe all'apertura degli esercizi di commercio nelle date del 25 Aprile e Primo maggio, operata con ordinanza anche dal Comune di San Benedetto per tutto il territorio, tranne i centri commerciali. "A nulla  è valso il nostro richiamo, fatto nei giorni scorsi, circa l'importanza che queste due date hanno per la storia e la memoria del nostro Paese. Ci sconcerta sia il modo con cui siamo venuti a sapere del provvedimento del sindaco (tramite il sito web del Comune) sia il fatto che il Comune cerchi di puntellare la decisione di derogare alle aperture con initiative cultural-sportive, ben sapendo che il 25 aprile e il Primo maggio sono patrimonio storico di tutti noi. Il sindaco sa bene che non si esce dalla crisi facendo lavorare anche il 25 aprile ed il Primo maggio". I sindacati invitano i lavoraton alla fruizione delle festività non offrendo in tali giorni la prestazione lavorativa "poiché l’art. 142 del contratto di settore prevede che non ci sia nessuna riduzione o trattenuta sulla retribuzione ai lavoratori in conseguenza della mancata prestazione di lavoro nel giorno del 1 maggio".
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27/04/2010 Commercio: deroga alle aperture. Sindacati all'attacco
San Benedetto, 27 aprile 2010 Le categorie del commercio di Cgil - Cisl - Uil ribadiscono la loro contrarietà alle deroghe all'apertura degli esercizi di commercio nelle date del 25 Aprile e Primo maggio, operata con ordinanza anche dal Comune di San Benedetto per tutto il territorio, tranne i centri commerciali. "A nulla  è valso il nostro richiamo, fatto nei giorni scorsi, circa l'importanza che queste due date hanno per la storia e la memoria del nostro Paese. Ci sconcerta sia il modo con cui siamo venuti a sapere del provvedimento del sindaco (tramite il sito web del Comune) sia il fatto che il Comune cerchi di puntellare la decisione di derogare alle aperture con initiative cultural-sportive, ben sapendo che il 25 aprile e il Primo maggio sono patrimonio storico di tutti noi. Il sindaco sa bene che non si esce dalla crisi facendo lavorare anche il 25 aprile ed il Primo maggio". I sindacati invitano i lavoraton alla fruizione delle festività non offrendo in tali giorni la prestazione lavorativa "poiché l’art. 142 del contratto di settore prevede che non ci sia nessuna riduzione o trattenuta sulla retribuzione ai lavoratori in conseguenza della mancata prestazione di lavoro nel giorno del 1 maggio".
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27/04/2010 Polizia municipale. I sindacati lamentano la mancanza di personale
«Il Comune è sempre più in ritardo per definire le problematiche della polizia municipale». Così le segreterie territoriali di Cgil, Cisl, Uil si pronunciano sulla situazione della polizia anconetana. «Se non arriveranno i rinforzi – spiega Luca Talevi della Fp-Cisl – il lavoro continuerà a gravare sul personale attuale. Con la fiera di San Ciriaco e gli eventi che seguiranno da qui a tutta l’estate, i dipendenti si troveranno a lavorare spesso anche nei giorni festivi. Questo perché ancora le nuove unità promesse nel piano delle assunzioni 2010 non sono ancora arrivate. Inoltre attendiamo la chiusura del corpo di guardia ancora presidiato dalla polizia municipale senza motivo. Quel posto potrebbe benissimo essere ricoperto da personale del Comune, non è un compito del vigile urbano farlo. E’ sufficiente anche un addetto alla sicurezza». In tutta risposta, ieri, il Comune ha indetto il concorso pubblico per  titoli  e prova d’esame che andrà a formare una graduatoria per l’assunzione di nuovi vigili urbani a tempo determinato  (tempo pieno e parziale).  Per partecipare bisogna avere l’età minima di 18 anni, la cittadinanza italiana o di uno stato dell’Unione Europea, l’idoneità psicofisica, il diploma di maturità, la patente di guida categoria B , la conoscenza di  una lingua straniera e applicazioni informatiche. La domanda dovrà essere  presentata entro le ore 13 di venerdì 30 aprile 2010. La prova si svolgerà il 20 maggio. Per  ulteriori informazioni: www.comune.ancona.it o 071/2222338.
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25/04/2010 25 Aprile 2010: fare memoria a difesa della libertà e della democrazia.
Numerose le celebrazioni nelle Marche per commemorare il 65° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal fascismo e dal nazismo. Il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo ha partecipato, ad Ancona, alla cerimonia della deposizione delle corone d’alloro al Monumento dei Caduti e al corteo che questa mattina si sono svolti nel capoluogo. Per l’occasione ha dichiarato:<< Il 25 Aprile rappresenta memoria per tutta l’Italia della fine di una guerra orribile e disumana; è memoria, come ha detto ieri il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,della riunificazione del Paese; è memoria di liberazione e dell’avvio inarrestabile del processo democratico. Per noi della Cisl coltivare questa memoria è fondamentale per custodire con impegno il patrimonio di libertà e democrazia che abbiamo nel nostro Paese e che purtroppo, viene spesso sottovalutato e dato per scontato. Fare memoria è importante e decisivo anche per affrontare il vivere quotidiano con le sue fatiche e i suoi problemi, a partire dal lavoro, che oggi cittadini e famiglie vivono, il non dimenticare deve aiutare ad avere la consapevolezza che la libertà e la democrazia non sono un concetto astratto ma ideali su cui impegnarsi ogni giorno per guardare al futuro non solo con incertezza e timore ma anche con la necessaria dose di consapevole speranza>>.
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15/04/2010 Cigs in deroga, i Sindacati incontrano la Regione
Macerata - Ancora ritardi nell’erogazione della Cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) in deroga. Da settembre 2009 ad aprile 2010, per la Provincia di Macerata, sono state presentate 810 domande – di cui 267 nei primi tre mesi del nuovo anno – delle quali ne sono state esaminate ed accolte solo 388. In pratica, la Regione Marche sta ancora lavorando sulle domande dell’anno passato, rispetto alle quali, su 2.382 lavoratori interessati dalle richieste di Cigs in deroga, 650 di essi non hanno ancora ricevuto nulla. Gli impegni della Regione Marche «La situazione è grave – affermano Marco Ferracuti e David Ballini, rispettivamente Segretario Generale e Responsabile dell’Artigianato della Cisl di Macerata – e nell’agenda della Cisl, la questione è presente da mesi come una priorità assoluta». Ma qualcosa si sta muovendo. Il pressing continuo sulla Regione Marche e su l’INPS Regionale è sfociato nell’incontro dell’8 aprile scorso, in cui la Regione si è impegnata a portare a termine l’istruttoria delle pratiche del 2009 entro il mese di aprile, a questo punto l’INPS si deve impegnare ad erogare tutti i relativi trattamenti entro il mese successivo. Pratiche più rapide nel 2010 Per quanto riguarda invece le pratiche dell’anno in corso, la semplificazione delle procedure e l’aumento di personale che gli enti hanno destinato al servizio lasciano ben sperare. L’obiettivo è quello di accelerare le procedure di istruttoria delle domande, per evitare che si ripeta quanto accaduto nel 2009. L’importanza della formazione Contestualmente, Cgil e Cisl si sono incontrate con la Provincia di Macerata ed hanno condiviso criteri e modalità per lo sviluppo di politiche attive, in particolare riguardo la formazione dei lavoratori che percepiscono gli ammortizzatori in deroga. «Rimaniamo comunque impegnati a tutti i livelli – concludono Ferracuti e Ballini – per il rifinanziamento e l’ampliamento degli ammortizzatori sociali e per la creazione delle condizioni per il rilancio occupazionale nel nostro territorio.» Matteo Moretti
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15/04/2010 Cigs in deroga, i Sindacati incontrano la Regione
Macerata - Ancora ritardi nell’erogazione della Cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) in deroga. Da settembre 2009 ad aprile 2010, per la Provincia di Macerata, sono state presentate 810 domande - di cui 267 nei primi tre mesi del nuovo anno – delle quali ne sono state esaminate ed accolte solo 388. In pratica, la Regione Marche sta ancora lavorando sulle domande dell’anno passato, rispetto alle quali, su 2.382 lavoratori interessati dalle richieste di Cigs in deroga, 650 di essi non hanno ancora ricevuto nulla. Gli impegni della Regione Marche «La situazione è grave - affermano Marco Ferracuti e David Ballini, rispettivamente Segretario Generale e Responsabile dell'Artigianato della Cisl di Macerata - e nell’agenda della Cisl, la questione è presente da mesi come una priorità assoluta». Ma qualcosa si sta muovendo. Il pressing continuo sulla Regione Marche e su l’INPS Regionale è sfociato nell’incontro dell’8 aprile scorso, in cui la Regione si è impegnata a portare a termine l’istruttoria delle pratiche del 2009 entro il mese di aprile, a questo punto l’INPS si deve impegnare ad erogare tutti i relativi trattamenti entro il mese successivo. Pratiche più rapide nel 2010 Per quanto riguarda invece le pratiche dell’anno in corso, la semplificazione delle procedure e l’aumento di personale che gli enti hanno destinato al servizio lasciano ben sperare. L’obiettivo è quello di accelerare le procedure di istruttoria delle domande, per evitare che si ripeta quanto accaduto nel 2009. L'importanza della formazione Contestualmente, Cgil e Cisl si sono incontrate con la Provincia di Macerata ed hanno condiviso criteri e modalità per lo sviluppo di politiche attive, in particolare riguardo la formazione dei lavoratori che percepiscono gli ammortizzatori in deroga. «Rimaniamo comunque impegnati a tutti i livelli - concludono Ferracuti e Ballini - per il rifinanziamento e l’ampliamento degli ammortizzatori sociali e per la creazione delle condizioni per il rilancio occupazionale nel nostro territorio.» Matteo Moretti
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15/04/2010 Telecom, a rischio le lavoratrici del 187
Macerata – In concomitanza con l’imminente uscita del piano industriale di Telecom Italia, riemerge il problema delle chiusura del Centro 187 di Macerata. Lavoratrici a rischio trasferimento L’accordo ministeriale del 21 luglio scorso prevedeva l’impegno dell’azienda a salvaguardare l’occupazione territoriale. «Purtroppo ad oggi – spiegano i Responsabili di Slc, Fistel e Uilcom, le Federazioni dei postali di Cgil Cisl e Uil – solo alcuni lavoratori sono stati trasferiti in altri reparti mentre a tutto il restante personale è stato prospettato solo il trasferimento ad Ancona. Stiamo parlando di 15 lavoratrici, alcune residenti nell’entroterra, alcune part-time, altre in possesso della legge 104/92. Molte sono mamme con figli minori, che dovrebbero essere trasferite presso la sede di Ancona, con tutti i disagi inerenti la difficile pendolarità. L’alternativa al trasferimento è il licenziamento incentivato, conseguenza della chiusura dell’attività a Macerata prevista per il 30 luglio 2010». Fronte comune con la Provincia di Macerata Slc, Fistel e Uilcom invitano l’azienda a non depauperare il patrimonio territoriale e professionale creatosi sul territorio, e a trovare soluzioni alternative quali la remotizzazione di attività e il telelavoro. Chiarezza sulle responsabilità «E’ in corso un tentativo di costruire, insieme alla Provincia di Macerata, un fronte comune per contrastare queste scellerate scelte aziendali – afferma Luigi Cordari, Segretario della Fistel Cisl -ma è ora che si faccia chiarezza sulle reali responsabilità di chi ha portato Telecom Italia in questa drammatica situazione. E’ assurdo che siano sempre i lavoratori a dover pagare le pessime gestioni manageriali e finanziarie susseguitesi nel tempo». Matteo Moretti
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15/04/2010 Telecom, a rischio le lavoratrici del 187
Macerata - In concomitanza con l’imminente uscita del piano industriale di Telecom Italia, riemerge il problema delle chiusura del Centro 187 di Macerata. Lavoratrici a rischio trasferimento L’accordo ministeriale del 21 luglio scorso prevedeva l’impegno dell’azienda a salvaguardare l’occupazione territoriale. «Purtroppo ad oggi – spiegano i Responsabili di Slc, Fistel e Uilcom, le Federazioni dei postali di Cgil Cisl e Uil - solo alcuni lavoratori sono stati trasferiti in altri reparti mentre a tutto il restante personale è stato prospettato solo il trasferimento ad Ancona. Stiamo parlando di 15 lavoratrici, alcune residenti nell’entroterra, alcune part-time, altre in possesso della legge 104/92. Molte sono mamme con figli minori, che dovrebbero essere trasferite presso la sede di Ancona, con tutti i disagi inerenti la difficile pendolarità. L’alternativa al trasferimento è il licenziamento incentivato, conseguenza della chiusura dell’attività a Macerata prevista per il 30 luglio 2010». Fronte comune con la Provincia di Macerata Slc, Fistel e Uilcom invitano l’azienda a non depauperare il patrimonio territoriale e professionale creatosi sul territorio, e a trovare soluzioni alternative quali la remotizzazione di attività e il telelavoro. Chiarezza sulle responsabilità «E’ in corso un tentativo di costruire, insieme alla Provincia di Macerata, un fronte comune per contrastare queste scellerate scelte aziendali – afferma Luigi Cordari, Segretario della Fistel Cisl -ma è ora che si faccia chiarezza sulle reali responsabilità di chi ha portato Telecom Italia in questa drammatica situazione. E’ assurdo che siano sempre i lavoratori a dover pagare le pessime gestioni manageriali e finanziarie susseguitesi nel tempo». Matteo Moretti
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14/04/2010 Evoluzione della vertenza A. Merloni
Nell’incontro svoltosi il 13 aprile a Fabriano tra le Organizzazioni sindacali e i Commissari straordinari del Gruppo A. Merloni, sono emersi alcuni dati di evoluzione della vertenza. In particolare sono stati valutati i vantaggi provenienti dalla firma dell’Accordo di programma, che, grazie alle misure incentivanti, è in grado di rendere più appetibili le attività industriali del Gruppo, e, dando continuità all’Amministrazione straordinaria, permette la proroga di un anno della Cassa integrazione.Nelle prossime settimane, inoltre, dovrebbero chiudersi le trattative per la cessione di Tecnogas e Cylinders & Tanks, sulla base di proposte considerate valide, in quanto sono in grado di offrire risposte sul piano occupazionale, finanziario e industriale.Per la Fim Cisl è prioritario che emergano nuovi investitori, e ciò è possibile attraverso una forte iniziativa del governo e delle istituzioni locali, affinchè si possano cogliere nuove opportunità, o in continuità con le attività del Gruppo o con progetti di riconversione industriale.Il 27 aprile prossimo si terranno le assemblee dei lavoratori negli stabilimenti di Nocera Umbra, Fabriano e Matelica.14 aprile 2010
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13/04/2010 Quadrilatero, occhio alla sicurezza
Macerata – Mercoledì 7 aprile alle 17.30, il teatro Marenco di Muccia ha ospitato la tavola rotonda organizzata dalla Cisl di Macerata sui temi dello sviluppo, della sicurezza e della legalità nei cantieri della Quadrilatero. I numeri della Quadrilatero Circa mille lavoratori verranno impiegati in quella che è una delle più grandi opere pubbliche in corso di svolgimento su tutto il territorio nazionale. Saranno costruite circa 160 km di strade, per un costo complessivo di € 2.157 milioni. Coinvolte circa 400 aziende. Sono numeri che dimostrano che il Comune di Muccia, nei prossimi anni, sarà snodo cruciale di problematiche e di opportunità per far fronte e raccogliere le quali, proprio a Muccia, la Cisl ha appena aperto una nuova sede, inaugurata per l’occasione. A rischio la sicurezza dei cittadini Alla presenza del Presidente della Provincia di Macerata Franco Capponi, del Segretario della Cisl nazionale Giorgio Santini e di più di 100 partecipanti, sono stati affrontati problemi importanti, come quello della sicurezza dei cittadini. Chiede aiuto il primo cittadino di Muccia, Mario Baroni che sottolinea come “l’ aumento della popolazione dovuto all’afflusso di lavoratori da tutta Italia renderà necessario potenziare l’organico di poliziotti municipali e di carabinieri, attualmente del tutto insufficiente a garantire il controllo del territorio”. Irregolarità nella prevenzione A rischio, stando ai dati forniti dal Direttore provinciale del lavoro Pierluigi Rausei, è però soprattutto la sicurezza dei lavoratori. “Nel primo trimestre del 2010, nel settore dell’edilizia – spiega Rausei – almeno il 93% delle aziende ispezionate risultano irregolari, con il 54% dei propri dipendenti completamente in nero. Le principali infrazioni riguardano la prevenzione, quindi la formazione e l’informazione dei lavoratori, la sorveglianza sanitaria e l’addestramento”. Necessario reinventare prassi e procedure Un invito a tenere alta la guardia viene anche dal Responsabile del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’ASUR Zona 10, Antoni Barboni, che fa presente come “questa grande opera infrastrutturale, anche per le problematiche connesse alla viabilità difficoltosa del territorio montano, comporterà la necessità di reinventare procedure e prassi di sicurezza, richiedendo grande esperienza e competenza”. I lavoratori non paghino lo sviluppo Fiducioso il Segretario Generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, per il quale “la Quadrilatero è un’opportunità per lo sviluppo di tutto il territorio provinciale. Certo, non possiamo sottovalutare rischi insidiosi, come quello di infiltrazioni malavitose. In ogni caso la priorità è garantire che il prezzo dello sviluppo non venga pagato dai lavoratori, in termini di minor sicurezza e di minori tutele economiche e normative. La Cisl è disponibile a lavorare insieme per obiettivi condivisi, nella certezza di poter essere utile a raccogliere e vincere questa sfida importante”.
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13/04/2010 Quadrilatero, occhio alla sicurezza
Macerata - Mercoledì 7 aprile alle 17.30, il teatro Marenco di Muccia ha ospitato la tavola rotonda organizzata dalla Cisl di Macerata sui temi dello sviluppo, della sicurezza e della legalità nei cantieri della Quadrilatero. I numeri della Quadrilatero Circa mille lavoratori verranno impiegati in quella che è una delle più grandi opere pubbliche in corso di svolgimento su tutto il territorio nazionale. Saranno costruite circa 160 km di strade, per un costo complessivo di € 2.157 milioni. Coinvolte circa 400 aziende. Sono numeri che dimostrano che il Comune di Muccia, nei prossimi anni, sarà snodo cruciale di problematiche e di opportunità per far fronte e raccogliere le quali, proprio a Muccia, la Cisl ha appena aperto una nuova sede, inaugurata per l’occasione. A rischio la sicurezza dei cittadini Alla presenza del Presidente della Provincia di Macerata Franco Capponi, del Segretario della Cisl nazionale Giorgio Santini e di più di 100 partecipanti, sono stati affrontati problemi importanti, come quello della sicurezza dei cittadini. Chiede aiuto il primo cittadino di Muccia, Mario Baroni che sottolinea come “l’ aumento della popolazione dovuto all’afflusso di lavoratori da tutta Italia renderà necessario potenziare l’organico di poliziotti municipali e di carabinieri, attualmente del tutto insufficiente a garantire il controllo del territorio”. Irregolarità nella prevenzione A rischio, stando ai dati forniti dal Direttore provinciale del lavoro Pierluigi Rausei, è però soprattutto la sicurezza dei lavoratori. “Nel primo trimestre del 2010, nel settore dell’edilizia – spiega Rausei - almeno il 93% delle aziende ispezionate risultano irregolari, con il 54% dei propri dipendenti completamente in nero. Le principali infrazioni riguardano la prevenzione, quindi la formazione e l’informazione dei lavoratori, la sorveglianza sanitaria e l’addestramento”. Necessario reinventare prassi e procedure Un invito a tenere alta la guardia viene anche dal Responsabile del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’ASUR Zona 10, Antoni Barboni, che fa presente come “questa grande opera infrastrutturale, anche per le problematiche connesse alla viabilità difficoltosa del territorio montano, comporterà la necessità di reinventare procedure e prassi di sicurezza, richiedendo grande esperienza e competenza”. I lavoratori non paghino lo sviluppo Fiducioso il Segretario Generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, per il quale “la Quadrilatero è un’opportunità per lo sviluppo di tutto il territorio provinciale. Certo, non possiamo sottovalutare rischi insidiosi, come quello di infiltrazioni malavitose. In ogni caso la priorità è garantire che il prezzo dello sviluppo non venga pagato dai lavoratori, in termini di minor sicurezza e di minori tutele economiche e normative. La Cisl è disponibile a lavorare insieme per obiettivi condivisi, nella certezza di poter essere utile a raccogliere e vincere questa sfida importante”.
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09/04/2010 I sindacati bocciano la manovra del Comune di Osimo
Le segreterie zonali di Cgil e Cisl di Osimo esprimono un giudizio sostanzialmente negativo sul bilancio di previsione 2010 del Comune, che verrà a breve approvato in Consiglia comunale. «Fin dal dicembre scorso - spiegano Angelo Paolucci e Marco Bastianelli, rispettivamente della Cisl e della Cgil - avevamo presentato una serie di richieste finalizzate alla tutela ed alla salvaguardia delle istanze provenienti dalle fasce piu deboli della popolazione, ma rispetto ad esse abbiamo ricevuto una chiusura pressochè totale, salvo una ritrovata correttezza di metodo nei confronto». In particolare i due segretari sindacali avevano chiesto il blocco delle tariffe dei servizi a domanda individuale (mense scolastiche, nidi, trasporto scolastico); la parificazione delle tariffe dei nidi comunali e di quelli gestiti dalla ASSO; la riduzione dell'aumento della TIA (tariffa di igiene ambientale), che quest'anno subirà un innalzamento medio del 16%, nei confronti dei ceti meno abbienti. Tra le proposte avanzate anche la diminuzione dell'addizionale Irpef oppure I'aumento della soglia di esenzione dal pagamento della stessa e la istituzione di un fondo di solidarietà destinato a coloro che hanno perso il lavoro, da gestire in maniera congiunta. L'amministrazione comunale ha però annunciato la scelta di aumentare, per quanta conceme le tariffe, la quota fissa delle mense scolastiche di più del 50% (da 13 Euro a 21 Euro), e di adeguare al canone Istat le tariffe di asili nidi e trasporto scolastico. «Inoltre - aggiungono le due segreterie -per il quarto anno consecutivo ci è stata negata la possibilitaà di parificare le tariffe dei nidi comunali e di quelli gestiti dalla ASSO, senza alcuna valida giustificazione in proposito. In merito alla TIA, nonostante le buone intenzioni espresse nei mesi precedenti, non sono previste riduzioni od agevolazioni per le fasce piu deboli, che si dovranno in questo modo sobbarcare per intero l'aumento medi del 16%».Osimo, 9 aprile 2010
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09/04/2010 Famiglie più povere, giù redditi e risparmio
Il bonus incentivi è una goccia nel mare. Maggiori controlli sugli aumenti ingiustificati di carburanti, assicurazioni, acqua e rifiuti. I dati Istat sui redditi e sui risparmi delle famiglie del 2009 sono molti gravi. Evidenziano una caduta del risparmio di circa il 3%, un minor reddito di circa il 2% e una riduzione del potere d’acquisto di circa il 2,5%. Tutto ciò è avvenuto in un anno in cui sono intervenuti in modo rilevante gli ammortizzatori sociali della Cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Il 2010 rischia di essere per le famiglie italiane ancora più pesante, poiché molte Casse integrazioni si stanno traducendo in minor occupazione sia precaria che regolare. Per contro non vediamo interventi significativi da parte del Governo per cambiare tale situazione. Il bonus incentivi potrà incidere più o meno su 500.000 acquisti di beni di consumo: è una goccia nel mare. Non solo. In assenza di controlli seri, il bonus rischia di andare a favore dei commercianti e non dei consumatori. Adiconsum ritiene fondamentale che il Governo proceda sia con un alleggerimento delle tasse sui redditi da lavoro dipendenti e sui pensionati, le cui minori entrate per lo Stato vanno compensate con una più decisa lotta all’evasione fiscale, sia con più controlli sugli aumenti ingiustificati a partire da quelli dei carburanti, delle assicurazioni, dell’acqua e dei rifiuti. 8 aprile 2010
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09/04/2010 Il sindacato scende di nuovo sul piede di guerra
Contro la direzione della Zona 11 per la carenza di infermieri, il mancato completamento dei concorsi per i primari, il  problema della sicurezza del "Murri" dopo l'ultima aggressione di un medico nel parcheggio dell'ospedale di rete e non ultimo il disagio lavorativo dovuto ai mezzi di trasposto considerati inadeguati dagli infermieri dell'Adi di Porto San Giorgio. Intanto sabato prossimo, ore 15,30, sarà inaugurata la pista per l'eliambulanza antistante l'ospedale di Montegranaro. Si chiede Donati: «Perchè circa 400 domande di mobilità in entrata a disposizione dell'ufficio personale da settembre 2009 a marzo 2010 giacciono ancora inevase e per quale motivo nonostante la grave carenza d'infermieri si sono voluti attivare i nuovi reparti di Medicina e s'intende completare l'opera con l'apertura di 12 posti di Neurologia?». «La priorità - dice Donati — sarà assegnare i nuovi sei infermieri a questo reparto. E tutti gli altri reparti in cui le ferie sono bloccate ed i riposi non garantiti che cosa dovrebbero fare?». 
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02/04/2010 Quadrilatero, sviluppo e legalità
Macerata, 2 aprile 2010 - Mercoledì 7 aprile alle ore 17.30, al Teatro Marenco di Muccia, la Cisl di Macerata ha organizzato una tavola rotonda dal titolo “Sviluppo in sicurezza nella legalità”. L’occasione è offerta dall’inaugurazione della nuova sede Cisl di Muccia, aperta per assicurare sostegno e assistenza ai più di mille lavoratori che saranno impiegati nei cantieri del Progetto Quadrilatero. Provincia, Direzione provinciale del lavoro e Asur Ospiti dell’iniziativa saranno il Presidente della Provincia di Macerata Franco Capponi, il Direttore dell’Ufficio Provinciale del lavoro Pierluigi Rausei, il Responsabile del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asur Zona 9 Antonio Barboni e il Sindaco di Muccia Mario Baroni. I lavori saranno introdotti dal Segretario Generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, mentre le conclusioni saranno riservate al Segretario Confederale della Cisl Nazionale, Giorgio Santini. Più vicini ai lavoratori «I cantieri della Quadrilatero – afferma Marco Ferracuti – rappresentano un’opportunità per lo sviluppo del territorio, ed avranno un impatto importante sulle comunità locali. Con la nuova sede vogliamo stare più vicini ai lavoratori e alle loro famiglie. Due sono le priorità: garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e vigilare sulla regolarità degli appalti scongiurando il rischio di infiltrazioni malavitose».Siamo tutti in gioco «Per realizzare questi obiettivi – conclude il Segretario Generale della Cisl di Macerata – è necessario il concorso di tutti. Per questo la tavola rotonda sarà un momento importante per riflettere insieme sui ruoli e sulle responsabilità. Tutti siamo in gioco: dal Sindacato all’Asur, dalla Direzione del lavoro alla Provincia, chiamata a coordinare gli interventi ed a monitorarne l’efficacia».
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02/04/2010 La Cisl a Muccia, più vicini ai lavoratori
72" />Macerata, 2 aprile 2010 - Mercoledì 7 aprile alle ore 17.30, al Teatro Marenco di Muccia, la Cisl di Macerata ha organizzato una Tavola rotonda dal titolo “Sviluppo in sicurezza nella legalità”. L’occasione è offerta dall’inaugurazione della nuova sede Cisl di Muccia, aperta per assicurare sostegno e assistenza ai più di mille lavoratori che saranno impiegati nei cantieri del Progetto Quadrilatero. Provincia, Direzione provinciale del lavoro e Asur Ospiti dell’iniziativa saranno il Presidente della Provincia di Macerata Franco Capponi, il Direttore dell’Ufficio Provinciale del lavoro Pierluigi Rausei, il Responsabile del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asur Zona 9 Antonio Barboni e il Sindaco di Muccia Mario Baroni. I lavori saranno introdotti dal Segretario Generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, mentre le conclusioni saranno riservate al Segretario Confederale della Cisl Nazionale, Giorgio Santini. Più vicini ai lavoratori «I cantieri della Quadrilatero – afferma Marco Ferracuti – rappresentano un’opportunità per lo sviluppo del territorio, ed avranno un impatto importante sulle comunità locali. Con la nuova sede vogliamo stare più vicini ai lavoratori e alle loro famiglie. Due sono le priorità: garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e vigilare sulla regolarità degli appalti scongiurando il rischio di infiltrazioni malavitose». Tutti sono in gioco «Per realizzare questi obiettivi – conclude il Segretario Generale della Cisl di Macerata – è necessario il concorso di tutti. Per questo la tavola rotonda sarà un momento importante per riflettere insieme sui ruoli e sulle responsabilità. Tutti siamo in gioco: dal Sindacato all’Asur, dalla Direzione del lavoro alla Provincia, chiamata a coordinare gli interventi ed a monitorarne l’efficacia».
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29/03/2010 Conclave dirigenti senza confronto
"Manca il confronto sindacale", sentenzia Luca Talevi, Segretario Generale regionale della Cisl Funzione Pubblica. Il percorso della  riorganizzazione della macchina  comunale, a cominciare dal riassetto dei dirigenti, sembra così partire in salita. Talevi parte dal conclave della giunta, sabato a Pontebovesecco, a Genga. "Importante perché denota l'attenzione dell'amministrazione verso il  tema della macchina organizzativa e del personale", ma sul quale, aggiunge, "si denotano delle perplessità legate al fatto che trovare un accordo politico sui nuovi assetti dirigenziali è solo la prima parte di un ben più articolato percorso che deve coinvolgere Rsu ed organizzazioni sindacali, per  comprendere le esigenze dei lavoratori e concertare una organizzazione del lavoro in grado veramente di coniugare  l'efficienza e l'efficacia dei servizi con le problematiche di coloro che quotidianamente operano all'interno dei luoghi  di lavoro". "Questo - aggiunge Talevi in una nota - per evitare che uno schema definito sulla carta non funzioni poi effettivamente nella realtà, dato che, come noto, da mesi si stenta a trovare per esempio una risposta organizzativa adeguata e strutturale a settori quali lo Stato Civile o le Infrastrutture viarie, e complessivamente tutti i settori operano in una situazione di  difficoltà a causa dei pensionamenti (circa 45 l'anno), non compensati da un turnover adeguato stante le note difficoltà legislative esistenti per coprire i posti vacanti". "Definire gli assetti dirigenziali ha dunque un senso all'interno di un ragionamento più ampio che deve vedere il coinvolgimento sindacale, anche perché la nuova riorganizzazione avrà impatti inevitabili sugli assetti di responsabilità sub-dirigenziali che dovranno essere preventivamente affrontati e definiti stante gli effetti sulla contrattazione decentrata", conclude Talevi.
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29/03/2010 Pensionate Cisl tra ambiente e solidarietà
Sabato 20 marzo 2010 le donne pensionate della Cisl di Macerata hanno celebrato la festa della donna. Con l’originalità che rappresenta da anni il marchio di fabbrica delle loro iniziative, hanno legato un Convegno sull’ ambiente ad un progetto di solidarietà a favore delle donne meno fortunate. Da qui SolidAmbiente, il titolo della manifestazione organizzata nella suggestiva cornice del teatro comunale di Caldarola Una rete per l'ambiente Confermando un’innata capacità di “fare rete” coinvolgendo le realtà istituzionali e sociali attive sul territorio, le pensionate Cisl hanno fatto sedere attorno al tavolo alcune tra le più autorevoli competenze sul tema. Legambiente Marche, con il Presidente Luigi Quarchioni e con la responsabile dell’Ufficio scientifico Franca Poli. La Regione Marche, con Isarema Cioni e Paola Cirilli, rispettivamente Dirigente e Funzionaria del Servizio rifiuti. La campagna "Porta la Sporta" Marco Giulietti, assessore di Sassoferrato, rappresentava l’Associazione Comuni Virtuosi, a sua volta riferimento, insieme al WWF, di “Porta la Sporta”, una campagna nazionale che ha come obiettivo la lotta senza quartiere alle borse di plastica. Si sono confrontati con loro Giuseppe Giampaoli del Cosmari di Macerata, Pieramelio Baldelli, che ha raccontato l’esperienza del “Centro ambientale e del riuso” di Serra de’Conti, comune di cui è Vice Sindaco. Sono intervenuti Nazareno Agostini, Assessore alla Provincia di Macerata ed ex Sindaco di Montelupone, Comune pioniere della raccolta differenziata in tutta la Regione Marche. La buona abitudine ad utilizzare prodotti “alla spina” – acqua, detersivi ecc. – è stata raccomandata da Silvano Fazi del Commercio equo solidale mentre Silvana Santinelli, dell’Adiconsum Marche, ha portato il punto di vista dei consumatori. Marco Ferracuti, Segretario Generale della Cisl di Macerata, ha messo la ciliegina sulla torta proponendo un “patto territoriale” da portare all’attenzione del Governatore che uscirà vincente dalla tornata elettorale del prossimo week-end. Un'iniziativa di solidarietà E la solidarietà, dicevamo. Le “ragazze” della Cisl di Macerata hanno pensato bene di acquistare duemila borse per la spesa in tessuto grezzo. A confezionarle sono state le donne del “Consolata women group” di Iringa, Tanzania, coordinate dalle Sorelle dell’omonimo Istituto Missionario femminile fondato cent’anni orsono dal Beato Giuseppe Allamano. Il ricavato delle borse, distribuite dietro offerta libera, sarà devoluto alle Missioni dell’Istituto in Tanzania, a sostegno dei tanti progetti che le Consolata Sisters portano avanti per promuovere la dignità, la salute e il lavoro della popolazione della Tanzania. Allo stesso tempo, distribuendo un manufatto pregevole ed originale, il Coordinamento donne pensionate Cisl vuole contribuire a diffondere la buona abitudine di fare la spesa facendo a meno di un supporto, la sporta in plastica, che usato per pochi minuti inquinerà l’ambiente per migliaia di anni. Il ruolo delle donne Come a dire che le donne, che da sempre svolgono un ruolo centrale nelle economie familiari, scelgono la strada dell’impegno personale, nella convinzione che i comportamenti individuali hanno una capacità diretta di cambiamento. Le azioni diventano cultura e le proposte diventano idee forti capaci di orientare l’agire politico. 22 marzo 2010 Matteo Moretti - Cisl Macerata
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26/03/2010 Commercio: la crisi è arrivata anche ai prodotti alimentari
I dati Istat sul calo dei consumi - dichiara Pietro Giordano, Segretario nazionale - sono purtroppo la conferma di quanto Adiconsum sottolinea da mesi. Il ridimensionamento dei redditi familiari dovuto alla disoccupazione crescente ed alle disponibilità economiche inferiori per i dipendenti posti in cassa integrazione ed in mobilità, crea una spirale perversa tra calo dei consumi ed aumento del numero delle famiglie spinte verso la fascia di povertà. Per la prima volta il calo dei consumi colpisce anche i beni alimentari, chiaro segno della gravità del momento economico del Paese, che registra il 5% di calo del Pil, e l'aumento esponenziale dell'uso degli ammortizzatori sociali, chiaro indicatore di un tessuto produttivo gravemente in crisi. Il Governo - continua Giordano - anziché affermare, non si sa in base a quale calcolo o teoria economica, che il calo dei consumi è compensato dal basso tasso di inflazione, farebbe bene, per rilanciare occupazione e consumi, a varare provvedimenti che detassino il lavoro dipendente, equiparino la tassazione sulle rendite finanziarie ai livelli europei e varino la “cantierizzazione” immediata di opere pubbliche capaci di essere volano di sviluppo occupazionale e produttivo. Le Banche, devono fare la loro parte, secondo Adiconsum, magari distribuendo meno gli enormi dividendi accumulati anche in questo periodo di crisi, e investendoli, dando credito accessibile ad aziende e famiglie e non in prodotti finanziari speculativi.25 marzo 2010
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24/03/2010 Polizze dormienti: novità per i risparmiatori marchigiani
Finalmente buone novità in materia di polizze dormienti. Dopo mesi di iniziative da parte dell’ Adiconsum e delle altre Associazioni di Consumatori, culminate nella manifestazione di venerdì scorso in Piazza Montecitorio, finalmente il 19 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato un Decreto Legge che sembra risolvere il problema delle polizze dormienti. Sembra, perché al momento è stato pubblicato esclusivamente un comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma non è ancora disponibile il testo del decreto. Il comunicato informa che viene eliminata la retroattività prevista dalla Legge n. 166/08  che aveva decretato, appunto in maniera retroattiva al 2006, la devoluzione al Fondo Conti Dormienti anche delle polizze vita non riscattate entro i termini di prescrizione. La disciplina sulle polizze dormienti sarà invece applicabile esclusivamente ai contratti  che matureranno la  prescrizione a partire dal 28/10/2008. Attendiamo il testo del decreto prima di cantare vittoria, ma tanto basta per dare a tutti i marchigiani colpiti dal problema che si sono rivolti ai nostri sportelli, la speranza di poter rientrare in possesso dei propri risparmi, speranza che sembrava ormai tramontata. La materia riguarda soprattutto polizze Poste Vita, i cui contratti contenevano l’impegno, in caso di morte del titolare, a prolungare a 10 anni il termine per richiedere la liquidazione della polizza. Termine di cui molti risparmiatori, spesso su esplicito consiglio degli stessi Uffici Postali, si erano avvalsi, ma che avevano visto svanire il proprio denaro quando, all’entrata in vigore della l. 166/2008, Poste Vita ha ritenuto di essere obbligata a devolvere gli importi di tali polizze al Fondo conti dormienti.  Verificheremo la situazione alla pubblicazione del decreto. L’Adiconsum continuerà ad essere a    disposizione di tutti i risparmiatori coinvolti  per informazioni e consulenza.Ancona, 23 marzo 2010    Adiconsum Marche Tel. 071-505234  (pomeriggio)        800663822   (mattina 10,00 – 13,00)
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19/03/2010 60 anni della Cisl di Ancona: Bonanni a Senigallia
Il 19 marzo, alle ore 15.00 presso la Rotonda di Senigallia, nell’ambito del Consiglio Generale della CISL di Ancona, si svolgerà la manifestazione celebrativa per i 60 anni della CISL nella Provincia di Ancona dove sarà presente il Segretario Generale Raffaele Bonanni. Durante la manifestazione verranno consegnate, dalla Segreteria della UST, targhe ricordo a tutti i Segretari dell’Unione di Ancona che hanno reso negli anni il nostro Sindacato punto di riferimento per lavoratori, pensionati, famiglie del territorio, una grande realtà politico-sindacale nell’ambito della tutela collettiva e individuale e dell’azione politica e contrattuale. L’arrivo di Bonanni  nelle Marche  coincide con il giorno della firma dell’accordo di programma,  alla presenza del Ministro Scajola, per la reindustrializzazione a favore dei territori e dell’indotto di piccole imprese coinvolti nella crisi della A. Merloni. Un accordo fortemente voluto dal sindacato  che  arriva dopo numerose manifestazioni  e che permetterà di dare seguito all’amministrazione straordinaria e alla copertura degli ammortizzatori sociali a sostegno dei lavoratori oltre che incentivare i soggetti che vorranno acquisire assets della Merloni; sostenere i fornitori che hanno il 30% del fatturato legato alla A. Merloni; favorire la diversificazione dell’economia con nuovi progetti.Ancona, 17/03/2010 Ufficio Stampa  Cisl Marche
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19/03/2010 Firmato l'Accordo di programma per l'A. Merloni
Il segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni, intervenuto a Senigallia in occasione della cerimonia di consegna delle targhe agli ex segretari della Cisl Ancona nel 60° anniversario del sindacato, ha dichiarato che la firma dell'Accordo di programma a sostegno dell'Antonio Merloni ''rappresenta una prima importante tappa che è stata traguardata grazie all'impegno del Governo centrale e soprattutto a quello delle Regioni Marche ed Umbria e delle parti sociali, che insieme hanno rappresentato uno schema necessario per salvare l'Italia''. ''Una concreta collaborazione che ha permesso di raggiungere un risultato importante e positivo sul fronte degli investitori, salvaguardando così la produzione e l'occupazione. Su quest'ultimo fronte - ha continuato quindi Bonanni - non abbassiamo la guardia come sindacato, raccogliendo il testimone e rilanciando l'attenzione sulla responsabilità diffusa a garanzia dei lavoratori''.19 marzo 2010
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17/03/2010 60 anni della Cisl di Ancona: Bonanni a Senigallia
Il 19 marzo, alle ore 15.00 presso la Rotonda di Senigallia, nell’ambito del Consiglio Generale della CISL di Ancona, si svolgerà la manifestazione celebrativa per i 60 anni della CISL nella Provincia di Ancona dove sarà presente il Segretario Generale Raffaele Bonanni. Durante la manifestazione verranno consegnate, dalla Segreteria della UST, targhe ricordo a tutti i Segretari dell’Unione di Ancona che hanno reso negli anni il nostro Sindacato punto di riferimento per lavoratori, pensionati, famiglie del territorio, una grande realtà politico-sindacale nell’ambito della tutela collettiva e individuale e dell’azione politica e contrattuale. L’arrivo di Bonanni  nelle Marche  coincide con il giorno della firma dell’accordo di programma,  alla presenza del Ministro Scajola, per la reindustrializzazione a favore dei territori e dell’indotto di piccole imprese coinvolti nella crisi della A. Merloni. Un accordo fortemente voluto dal sindacato  che  arriva dopo numerose manifestazioni  e che permetterà di dare seguito all’amministrazione straordinaria e alla copertura degli ammortizzatori sociali a sostegno dei lavoratori oltre che incentivare i soggetti che vorranno acquisire assets della Merloni; sostenere i fornitori che hanno il 30% del fatturato legato alla A. Merloni; favorire la diversificazione dell’economia con nuovi progetti. Ancona, 17/03/2010
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16/03/2010 SolidAmbiente, la festa della donna a Macerata
L'isola di plastica - foto da libertàdipensiero.info Sabato 20 marzo alle ore 15.30, in occasione della Festa della donna, il Coordinamento femminile della Cisl Pensionate di Macerata, con la collaborazione delle Segreterie della Cisl Confederale e dei Pensionati e con il Centro italiano femminile di Caldarola, ha organizzato un’iniziativa intitolata “SolidAmbiente” che si terrà al teatro comunale di Caldarola ( visualizza il manifesto dell'iniziativa cliccando qui: http://www.scribd.com/full/28554228?access_key=key-1xo1fghqtzgpp3mce98xVerso nuovi stili di vitaCom’è facilmente intuibile sin dal titolo, l’attenzione delle donne pensionate della Cisl di Macerata si sofferma quest’anno sulla tematica della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. L’iniziativa è articolata in un Convegno – Tavola rotonda che partendo dall’analisi dei danni ambientali prodotti dall’utilizzo massivo delle borse di plastica tipico della società dei consumi occidentale, vuole proporre una riflessione ambientale ed economico - sociale sulla possibilità di adottare stili di vita e di consumo diversi nei vari contesti della vita quotidiana (riuso di beni strumentali, spinaggio di acqua e detersivi, raccolta differenziata dei rifiuti ecc.).Coinvolta una "rete" di soggetti Imprescindibile il coinvolgimento delle realtà più attive sul territorio marchigiano, tra le quali Legambiente, l’Associazione Comuni virtuosi, la Regione Marche, l’Adiconsum Marche, il Cosmari di Macerata, il Commercio equo e solidale.Un impegno di solidarietàLe donne pensionate della Cisl di Macerata coniugano la tematica ambientale con un forte impegno di solidarietà, concretizzato nell’acquisto di n. 2.000 borse per la spesa  in tessuto, sostitutive di quelle in plastica,  prodotte dal gruppo “Consolata women group Tanzania” che saranno distribuite al convegno. Un gesto concreto in favore dell’Istituto delle Suore della Consolata in Tanzania, particolarmente attivo per la promozione della salute e della dignità delle donne in condizione di difficoltà e bisogno.Il ruolo delle donneLe donne, che da sempre svolgono un ruolo centrale nelle economie familiari, scelgono la strada del “fare e del diffondere buone regole di vita”, impegnandosi in prima persona nella certezza che i comportamenti individuali e l’impegno personale di ciascuno hanno una capacità diretta di cambiamento: le azioni diventano cultura, capacità di proposta, buone prassi e idee forti che contribuiscono al mutare dell’agire politico.18 marzo 2010 - Matteo Moretti - Cisl Macerata
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16/03/2010 Gestione rifiuti: la preoccupazione del Sindacato
A seguito dell’incontro tra le rappresentanze sindacali FP CGIL, FIT CISL e UILT con il Sindaco del Comune di Ancona Fiorello Gramillano, l’Assessore delle Aziende Diego Franzoni e il Presidente di Anconambiente Lino Secchi, avvenuto presso il Comune di Ancona in data 09/03/2010, le OO.SS. territoriali rappresentate rispettivamente da Tenenti, Agostinelli e Ippoliti hanno espresso: Preoccupazione per la situazione economica e finanziaria di Anconambiente, creatasi a seguito dei cospicui investimenti effettuati per l’avvio del servizio porta a porta. Perplessità per le future iniziative che il Consorzio Conero Ambiente intende mettere in atto riguardanti la gestione dei rifiuti e, in particolare, quelle relative all’avvio di gare con le quali si intende assegnare il servizio di igiene urbana nei Comuni con contratto di affidamento in scadenza prima della fine del 2011. Tutto questo, in un contesto in cui il Consorzio Conero Ambiente non è più legittimato ad agire, in quanto superato dalla normativa regionale che affida le competenze in materia di gare al nuovo soggetto “A.D.A.” che non effettuerà più gare singole per ogni comune, ma realizzerà un’unica gara di appalto per un soggetto unico di gestione nell’ambito dell’ intero bacino.Pertanto le OO.SS. hanno chiesto espressamente all’Amministrazione Comunale (quale socio di maggioranza all’interno del Consorzio) un intervento deciso su Conero Ambiente, affinché questo non proceda con le gare di appalto nei comuni con il servizio di igiene urbana in scadenza prima del 31.12.2011. Le OO.SS. invitano i soggetti coinvolti ovvero: Regione, Provincia ed i 49 comuni appartenenti al futuro “Nuovo Consorzio”, ad avviare un lavoro all’unisono per addivenire, entro il 31.12.2011, al rispetto della normativa regionale vigente, attraverso azioni coerenti che tutelino il territorio, le aziende, i comuni (dove sono dislocati impianti e discariche), i lavoratori del settore e, non per ultimo, i cittadini ai quali viene erogato il servizio.Ancona, 10 marzo 2010                                                                                       FP CIGL FIT CISL UILTRASPORTI
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08/03/2010 Sicurezza delle strade: la denuncia della Fit-Cisl
La componente RSU della FIT CISL di Conerobus denuncia con forza l’immobilismo dell’Amministrazione Comunale di Ancona in merito alle problematiche inerenti alla viabilità e la sicurezza delle strade, nonostante i buoni propositi manifestati dal Sindaco Prof. Gramillano nell’ultimo incontro. Infatti, a tuttoggi non sono stati ancora calendarizzati i tavoli tecnici congiunti di lavoro tra il Comune e le RSU degli Autisti di Conerobus, mentre le precarie situazioni delle strade e la sregolata viabilità cittadina costituiscono un problema sempre più serio per l’incolumità e la sicurezza dei cittadini e degli stessi autisti. Tutto ciò è aggravato dalla mancanza di copertura di tutela legale per gli autisti, più volte rivendicata alla Dirigenza Aziendale di Conerobus e mai accolta. La RSU FIT CISL chiede all’Amministrazione comunale di Ancona l’immediato avvio dei tavoli tecnici congiunti di confronto, all’Azienda Conerobus la risoluzione delle problematiche concernenti la tutela legale, le vertenze aziendali legate al pagamento del premio di risultato, l’adeguamento delle competenze accessorie e quant’altro ancora in sospeso. La componente RSU della FIT CISL fa presente che il permanere di siffatta situazione comporterà, inevitabilmente, iniziative di lotta.                    Ancona, 5 marzo 2010
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05/03/2010 Infermieri: al via 160 assunzioni
Ancona: I rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil  e delle  relative categorie del Pubbilco impiego  hanno incontrato il Presidente della Regione Marche  per consolidare il percorso di collaborazione già avviato in questi anni relativo all'organizzazione dei servizi sanitari regionali. Nel corso della riunione sono stati confermati i bandi di concorso che verranno pubblicati a giorni per i posti di Dirigente delle professioni sanitarie. Quattro le aree interessate: infermieristica - ostetricia; riabilitativa; tecnico-sanitaria e tecniche di prevenzione. Il presidente ha confermato anche l'assunzione di 160 infermieri oltre al turn over, notizia di cui i sindacati hanno preso positivamente atto. Le parti in conclusione hanno convenuto sulla necessità di proseguire il percorso concertativo al fine di dare tutte le risposte necessarie richieste dai lavoratori della sanità pubblica e privata convenzionata in tema di organizzazione. I sindacati hanno evidenziato con forza la necessità di garantire a livello dirigenziale pari possibilità a tutte le professioni sanitarie coinvolte nei concorsi, mentre pur valutando positivamente la previsione di assunzione di nuovi infermieri ritengono fondamentale definire quanto prima le priorità assunzionali in tutti gli altri settori sanitari  alla luce delle tante emergenze esistenti e dai posti vacanti in dotazione organica.
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04/03/2010 Marche: riforma fiscale più equa ma anche lavoro
  Fisco, ma anche lavoro e integrazione al centro della riflessione della Cisl delle Marche, nella giornata di mobilitazione Tax day indetta a livello nazionale. Con la premessa "noi viviamo del lavoro, nè di rendite, nè di promesse, nè di esclusioni", la Cisl ha avanzato durante una manifestazione al cinema Italia ad Ancona le sue richieste: equa riforma fiscale, lavoro dignitoso per tutti e integrazione solidale. Sul fisco, secondo il segretario regionale Stefano Mastrovincenzo ha osservato che il Governo deve aprire il confronto, pur con la necessaria gradualità una riforma fiscale è ineludibile. Secondo la Cisl è noto che in Italia non vengono dichiarati circa 300 miliardi di base imponibile e quasi il 90% dei redditi dichiarati appartengono a dipendenti e pensionati. Un fisco che grava solo su alcune spalle. le proposte del sindacato vanno dall'aumento delle detrazioni per lavoro dipendente e no tax area per pensionati; al sostegno delle famiglie al ripristino delle misure per la tracciabilità utile alla lotta all'evasione. Sul fronte del lavoro, nel 2009 i lavoratori a tempo indeterminato licenziati sono stati 14.194, il 43,4% in più rispetto al 2008, le ore di cassa integrazione aumentate del 283%. Dati commentati in sala da lavoratori della Manuli di Ascoli Piceno, della Pica di Pesaro, della Accenture di Ancona (sul fisco erano intervenuti invece un operaio del Comune di Ancona e una lavoratrice della Merloni). Anche in questo campo numerose le proposte: rafforzamento degli ammortizzatori sociali, applicazione delle misure concordate con la giunta regionale, potenziamento dei centri per l'impiego. "Leggere l'evoluzione dei nostri territori, riorientare il nostro sistema produttivo, ridisegnare il sistema formativo e universitario collegandolo a prospettive di sviluppo, è questo il modo di stare vicini a chi soffre il peso dell'emergenza lavoro, accrescendo produttività qualità e partecipazione dei lavoratori", ha detto ancora Mastrovincenzo. Terzo tema, quello dell'integrazione. Ne hanno parlato al cinema Italia - in uno dei quartieri di Ancona a più alta densità di popolazione immigrata - alcuni ragazzi immigrati di seconda generazione e lavoratori non italiani della Fileni. "Una società sicura riconosce diritti validi per tutti e costruisce un comune sentire rispetto ai doveri" ha concluso Mastrovincenzo, ricordando il no della Cisl ai "pacchetti sicurezza" e l'invito a coniugare anche nelle Marche legalità e accoglienza, limitando la burocrazia e riconoscendo il diritto di voto amministrativo agli immigrati. Ancona, 2 marzo 2010
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04/03/2010 Terza giornata di sciopero alla Se.Ba.
Azienda Se.Ba.E’ proseguita l’azione di protesta intrapresa dai colleghi della Se. Ba. con la terza giornata di sciopero consecutivo. E’ stata presidiata la Direzione Generale della Banca delle Marche, socio di maggioranza della Se. Ba., allo scopo di sollecitare i vertici aziendali di quell’Istituto, i quali non hanno ancora concesso neanche un incontro ai lavoratori ed alle rappresentanze sindacali, dimostrando una chiusura totale rispetto alle legittime istanze dei lavoratori volte alla salvaguardia del proprio posto di lavoro.Come evidenzia Giovanni Gianuario, segretario regionale della Fiba-Cisl, in vista dell’incontro che si terrà la prossima settimana presso l'assessorato regionale al lavoro, solo la direzione della Cassa di Risparmio di Fabriano ha ricevuto ieri le rappresentanze dei lavoratori della Se. Ba..Ricordiamo che gli azionisti della Se. Ba. sono i principali istituti di credito locali delle Marche i quali, della tanto sbandierata tutela del localismo, hanno fatto da sempre, ora più che mai, il proprio motivo d’orgoglio e persino la propria “ragion d’essere”. Purtroppo tocca, ai lavoratori della Se. Ba., loro malgrado, dover constatare e verificare sulla propria pelle, come il principio del “localismo” si stia rivelando unicamente e pericolosamente come un’effimero e velleitario strumento di marketing volto, in primo luogo, a tutelare il “localismo” dei   “consigli d’amministrazione” ed eventualmente, nella migliore delle ipotesi, a captare clientela.Oggi pomeriggio l’assessore alle Attività Economiche del Comune di Jesi, Olivi Daniele si è recato alla Se. Ba. dove ha incontrato i lavoratori e le rappresentanze sindacali. Ne è scaturito l’impegno di questi di indire, per la prossima settimana, un incontro con il Sindaco di Jesi e l’A.D. della Se. Ba. Dell’Aquila Claudio.         Ancona, 3 marzo 2010                                                                                                    La Segreteria Regionale                                                                                                                Fiba-Cisl
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25/02/2010 Costituito "Gruppo di lavoro" per la Manuli
Ieri 24 febbraio 2010, si è tenuto un incontro presso il l Ministero delle Attività Produttive tra la società Manuli Rubber, le Segreterie Nazionali, Territoriali e le RSU di CGll, CISL, UIL, con la presenza delle Istituzioni locali a tutti i livelli, per  la costituzione del "Gruppo di lavoro,"  come previsto nell'accordo siglato dalle parti il 24.11.09, che ha lo scopo di promuovere la piena occupazione delle eccedenze attraverso azioni che portino ricollocazione effettiva di tutti  i lavoratori. Nel pomeriggio dello stesso giorno, presso il Ministero del Lavoro, si è tenuto un incontro tra l'azienda Manuli e le OO.SS Nazionali e Territoriali e le  RSU di CGIL,CISL E UIL, dove l'azienda dichiarava che nel piano del riassetto dei reparti attualmene in crisi, ha individuato la necessità di introdurre nuove figure professionali sulla base di percorsi formativi di lavoratori dotati di specifiche conoscenze e capacità professonali. A fronte di tale esigenza  e nell'ottica di recuperare  occupazione all'interno dell'azienda, si sono individuate sei unità lavorative attualmente in cigs per cessazione di attività da reintrodurre in azienda, oltre alla necessità di impiegare ulteriori 18 unità al reparto oil-marine per un periodo di sei mesi, per soddisfare una imprevista commessa di lavoro. Le OO.SS. considerano questo un fatto positivo e auspicano in un ottica di recupero più ampio possibile di posti lavoro che continui questo trend positivo.Ancona, 25 febbraio 2010                                                                                                   Le Segreterie Territoriali                                                                                            Filcea-Cgil  Femca-Cisl  Uilcem-Uil
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25/02/2010 Giornata di mobilitazione - Fisco equo, Lavoro dignitoso, Integrazione solidale
“ Noi siamo quelli che viviamo del lavoro. Né di rendite, né di promesse, né di esclusioni: fisco equo, lavoro dignitoso,integrazione solidale”. Sono queste le “Parole chiave” che accompagneranno la manifestazione indetta dalla Cisl Marche, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale,  prevista per  Sabato 27 Febbraio,  alle ore 9.30  presso il Cinema Italia ad Ancona.  La manifestazione vuole dare voce alla fatica del vivere quotidiano in tempo di crisi, con una crescente “fragilità” occupazionale, una pressione fiscale che colpisce prevalentemente i lavoratori dipendenti e i pensionati, una complessa integrazione, frenata da paure e insicurezze che rallentano il decollo di una cultura dell’accoglienza e della solidarietà. Condotta con la collaborazione dei giornalisti Vincenzo Varagona e Maurizio Socci, l’iniziativa presenterà le proposte della Cisl  in tema di riforma fiscale, cultura dell’integrazione e salvaguardia e sviluppo dell’occupazione, partendo dalle testimonianze in sala e in video di lavoratori di alcune importanti aziende marchigiane colpite dalla crisi, di giovani immigrati, di precari della scuola, di pensionati. “ Diciamo cose chiare e sensate: mettere il lavoro al centro come tutti dicono di voler fare, vuol dire proteggerlo, sostenerlo, promuovere un nuovo sviluppo che crei nuova occupazione anche per i giovani, ribadisce Stefano Mastrovincenzo, Segretario della Cisl Marche- ma significa anche diminuire il carico fiscale per chi le tasse le paga interamente e ora è più colpito dalla crisi, significa tassare di più le rendite e combattere evasione e corruzione in modo drastico. Mettere il lavoro e la coesione sociale al centro vuol dire comprendere che, ci piaccia o no, siamo già in una società multietnica e che una società sicura è quella che riconosce diritti validi per tutti e su tale base sa costruire un comune sentire rispetto ai doveri “Ancona 24 Febbraio 2010                                                     Ufficio Stampa Cisl Marche
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24/02/2010 Trenitalia: per Cgil Cisl Uil Marche nessuna tregua
Ancona - 23 febbraio 2010 - Prendiamo atto positivamente della decisione di Trenitalia di ripristinare alcune corse e fermate nelle stazioni marchigiane – esordiscono così Maurizio Di Cosmo, Mario Canale e Graziano Fioretti Segretari Cgil-Cisl-Uil Marche – e    riconosciamo all’assessore Marcolini l’impegno profuso nella “vertenza” con FF.SS.. Tuttavia – prosegue Di Cosmo - la realtà resta quella di una immeritata ed ingiustificata penalizzazione complessiva dell’utenza marchigiana e di una non appropriata qualità e quantità del servizio ferroviario offerto nelle Marche. Rimangono immutate -  continua Canale - le nostre critiche alle scelte dell’azienda che continua a non dare risposte alla nostra denuncia di una continua spoliazione di risorse umane, tecnologiche e logistiche che sta determinando la sostanziale emarginazione e discriminazione delle Marche. Mentre la domanda di trasporto – incalza Fioretti - è in continuo aumento le scelte dell’azienda  si riducono a tagli e soppressioni di servizi, biglietterie, treni e fermate, chiusura di centri di gestione, come la Direzione Compartimentale Movimento, Cargo, Divisione Passeggeri, abbandono delle stazioni che versano in condizioni pietose. Le Marche, come altre regioni del medio Adriatico, sono fuori dalla allocazione degli investimenti del Gruppo; la prospettiva è quella di divenire un territorio di passaggio senza alcun servizio; la peggiore delle ipotesi, è che la stessa direttrice adriatica possa essere definitivamente abbandonata con l’avvio dell’AV Bari – Napoli. Per questi motivi,  CGIL, CISL, UIL, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti delle Marche  ritengono utile sostenere ancora la petizione per richiedere il ripristino dei treni e delle fermate antecedenti il nuovo orario del 13 dicembre 2009. Chiedono anche l’apertura immediata di un confronto con FF.SS. e Governo sulle strategie complessive del gruppo in coerenza con le esigenze di servizio dei cittadini e di sviluppo della nostra regione.
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19/02/2010 Migliaia di lavoratori da mesi senza un euro
Macerata - La Cisl  denuncia gravi ritardi nell’erogazione della Cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga. Centinaia di lavoratori in tutta la Provincia stanno aspettando da mesi che vengano loro corrisposti i relativi trattamenti, dovuti in base ad un accordo siglato il 30 marzo 2009 tra Regione Marche, Organizzazioni sindacali e Associazioni rappresentative delle imprese. La Cigs in deroga «La Cigs in deroga – spiega il Segretario Generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti – è un ammortizzatore sociale dal valore strategico, che consente ad un numero importante di lavoratori, altrimenti esclusi per legge dal beneficio, di ricevere un sostegno al reddito e di non essere licenziati». I ritardi della Regione Marche I destinatari della CIGS in deroga sono prevalentemente gli addetti delle aziende artigiane. «Dal primo settembre 2009 – sottolinea David Ballini, responsabile del settore Artigianato della Cisl di Macerata - la competenza ad autorizzare la concessione dei trattamenti è stata trasferita dalla Direzione Regionale del Lavoro - articolazione territoriale del Ministero del Lavoro - direttamente alla Regione Marche. Da allora l’istruttoria delle pratiche ha subito un notevole rallentamento. Basti pensare che su circa 3.500 domande presentate, oggi ne risultano analizzate meno di 1.000. Il problema ha origine a nostro avviso nel numero esiguo di personale messo a disposizione dalla Regione Marche per seguire il procedimento di autorizzazione delle domande». Da settembre senza un euro In ogni caso la conseguenza è che tantissimi lavoratori sono rimasti per mesi senza un euro. «Solo per fare un esempio – conclude Ballini - i dipendenti della “Grazia Pelletterie” di Tolentino a febbraio 2010 devono ancora ricevere i trattamenti di settembre 2009». A rischio la coesione sociale «La situazione è gravissima – rimarca Ferracuti – e lo dimostrano i tantissimi lavoratori che incontriamo ogni giorno nelle assemblee sui luoghi di lavoro e nelle nostre sedi. Gente che senza poter percepire i soldi dovuti è impossibilitata a far fronte ai più elementari bisogni personali e familiari. E’ una situazione che non solo lede la dignità dei lavoratori, ma che mette a rischio la tenuta sociale della nostra comunità locale». Le richieste della Cisl Per questo i due sindacalisti chiedono alla Regione Marche e all’INPS di farsi urgentemente carico di questa situazione, raccordandosi tra loro e trovando le più efficaci modalità per liquidare gli arretrati, anche per evitare che la burocrazia, di fatto, crei drammi ai lavoratori e alle loro famiglie. Matteo Moretti
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16/02/2010 Sadam: firmato l'Accordo
Ancona – 15 febbraio – Firmato l’accordo per la riconversione produttiva dell’ex zuccherificio Sadam di Jesi che sancisce la nascita del primo polo agroenergetico delle Marche. L’intesa tra Azienda, Sindacati, Rsu e Comune è stato sottoscritto anche dalla Regione Marche e dalla Provincia di Ancona. Soddisfatte le parti – soprattutto per il mantenimento dei livelli occupazionali concordati (143 lavoratori) suddivisi tra i diversi rami aziendali, sia al momento attuale sia in prospettiva con il possibile recupero di ulteriori maestranze per cui sono previsti corsi di formazione e riqualificazione finanziati con fondi europei. Si sottolinea, inoltre, il livello di sicurezza ambientale garantito dalle parti e oggetto di lunghe trattative.
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08/02/2010 Merloni: Accordo di programma entro il 28 febbraio
“Avremmo preferito siglare oggi il documento, ma è stata comunque stabilita una data limite per la firma dell’Accordo di programma, il 28 febbraio; non sarà possibile quindi un ulteriore rinvio e dovranno essere esplicitate anche le risorse che Governo e Regioni stanzieranno per l’intesa, che punta a favorire la reindustrializzazione del territorio e la creazione di nuova occupazione, non escludendo la prosecuzione parziale dell’attività produttiva della Merloni.     E’ stato ribadito anche l’impegno delle parti istituzionali ad evitare soluzioni traumatiche per i lavoratori e per il territorio, e quindi a dare seguito all’amministrazione straordinaria e alla copertura degli ammortizzatori sociali.    Al contempo va mantenuta aperta la porta ad ulteriori manifestazioni di interesse che dovessero emergere per l’acquisizione di parti o dell’intero perimetro industriale dell’Antonio Merloni.  Da sottolineare con profondo apprezzamento la grande partecipazione e il senso di responsabilità dei lavoratori che hanno raggiunto Roma in più di un migliaio, per chiedere una prospettiva di lavoro e un futuro meno incerto”.
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08/02/2010 Rapporti bancari: modifica delle condizioni contrattuali
Con cadenza generalmente trimestrale riceviamo l’estratto conto del conto corrente insieme al documento di sintesi, che riassume le condizioni applicate al rapporto. Questi documenti vanno sempre letti molto attentamente, non soltanto come controllo, ma soprattutto perché potrebbero contenere una PROPOSTA DI MODIFICA UNILATERALE DEL CONTRATTO. La normativa che regola i rapporti bancari,  prevede infatti che  la banca può modificare in maniera unilaterale le condizioni contrattuali in senso SFAVOREVOLE al cliente, rispettando però tre condizioni:  - comunicarlo  in FORMA SCRITTA, - CON UN PREAVVISO MINIMO DI 30 GIORNI, - indicando chiaramente la formula: PROPOSTA DI MODIFICA UNILATERALE DEL CONTRATTO. Tali modifiche vengono di regola comunicate insieme all’estratto conto, quindi invitiamo i consumatori a prestare particolare attenzione, poiché vale il principio del silenzio assenso, ossia le modifiche si intendono approvate in mancanza di contestazione. Se il cliente non accetta le nuove condizioni, ha il diritto di: - recedere dal contratto entro 60 GIORNI dal ricevimento della comunicazione, senza spese e con il diritto, al momento della liquidazione del rapporto  all’applicazione delle condizioni precedentemente in vigore. (Fac-simile reclamo già predisposto disponibile all’Adiconsum e  dal delegato CISL). Ricordiamo inoltre che le variazioni contrattuali applicate senza rispettare quanto previsto dalla legge sono INEFFICACI, se sfavorevoli per il cliente. E’ quindi sempre necessario verificare che la modifica (ad es. nuove spese o aumento di quelle già esistenti), non sia stata già applicata prima che sia stata comunicata al cliente. Se questo avviene, si  può inviare immediatamente una contestazione all’Ufficio Reclami della Banca richiedendo il rimborso di quanto illegittimamente prelevato. Infine ricordiamo che è sempre possibile tentare di contrattare con la propria banca le condizioni ad esempio del conto corrente, soprattutto spese, tassi di interesse, giorni di valuta.    Riferimenti Tel. 071-505234 (pomeriggio) - Fax: 071-505207 800663822  dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 13
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01/02/2010 Antonio Merloni
Nelle Marche. Resta alta l'attenzione del sindacato sulle sorti dell'Antonio Merloni, cuore del polo dell'elettrodomestico marchigiano. Una crisi che parte da lontano e coinvolge non solo i 3.200 operai del Gruppo, ma anche tutti quelli dell'indotto che sono circa 6 mila. Ieri una nuova mobilitazione indetta da Cgil Cisl Uil ha visto sfilare i lavoratori per le vie di Ancona in direzione della Prefettura dove si è svolto un incontro tra Prefetto Claudio Meoli, gli esponenti delle Rsu dell'azienda e i tre segretari generali di Ancona di Cgil Cisl e Uil, rispettivamente Marco Manzotti, Paolo Santini, Renzo Perticaroli. Un appuntamento fortemente cercato dal sindacato che, già nei giorni scorsi, aveva ribadito la necessità di trovare risposte urgenti per questa vertenza che vive un pericoloso impasse. I segretari generali hanno raccolto in una nota unitaria un nuovo appello per superare le tante difficoltà in cui si trova il Gruppo da oltre un anno in amministrazione straordinaria. "E' ancora lunga la strada da compiere per i lavoratori della Antonio Merloni - scrivono nella nota unitaria i segretari generali anconetani di Cgil Cisl Uil - e le tappe di questa via crucis occupazionale appaiono tanti piccoli segnali di speranza che dovranno però essere convertiti in risultati concreti". Al Prefetto i sindacati hanno illustrato i disagi che stanno vivendo i lavoratori dell'azienda. "In particolare - sottolinea Paolo Santini, segretario generale Cisl Ancona - gli stabilimenti di Fabriano sono fermi da novembre e per il mese di febbraio sono previste commesse per soli tre giorni di lavoro, con relativo ridimensionamento della cassa integrazione. Questa situazione, sommata agli oramai 16 mesi di cassa integrazione sta creando un clima di forte tensione ed esasperazione tra i lavoratori". Con una imponente manifestazione sindacale, lo scorso 17 dicembre, è stato dato carattere nazionale alla vertenza, ora occorre dare risposte ai lavoratori. Una prima risposta potrebbe essere quella di convocare presso il ministero delle Attività Produttive le istituzioni locali, i sindacati ed i Commissari straordinari dell'azienda per la firma del contratto di programma. "Ed è questo - è ribadito nella nota - che Cgil Cisl e Uil hanno chiesto con forza al Prefetto, ribadendo la necessità di un intervento dello stesso Ministro Scajola e, comunque, del ministero dell'Economia rispetto al quale la figura dello steso Prefetto potrebbe rappresentare un momento di mediazione decisiva". A questo proposito il segretario cislino Santini sottolinea, inoltre, che "già nella riunione dello scorso 5 novembre, sempre presso il ministero, era stato illustrato il documento e che c'era l'impegno di una successiva convocazione per la firma definitiva. La mancanza o il ritardo di quest'accordo di programma, inoltre possono mettere in serie difficoltà la gestione commissariale così come prevista attualmente dalla legge Marzano".
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14/01/2010 Alberghiero: sit-in di protesta ad Ancona
Ancona – Docenti e rappresentanti sindacali dell’Istituto Professionale Alberghiero di San Benedetto hanno inscenato ieri un sit-in di protesta davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale, ad Ancona. Nel mirino dei manifestanti (una cinquantina), l’operato del preside dell’Ipssar Giovanni D’Angelo, accusato di aver creato “un clima di disagio per i lavoratori dell’istituto”. Due, in particolare, le contestazioni che docenti e sindacalisti rivolgono al dirigente: la mancata firma del contratto integrativo dello scorso anno (il salario aggiuntivo per i progetti realizzati proveniente dal fondo di istituto) e una trentina di lettere disciplinari inviate al personale. “Il contratto si riferisce all’anno scolastico 2008-2009 ma sinora non è stato possibile firmarlo, visto che il preside continua a non fornire alcuni documenti relativi a compiti, orari e retribuzione del personale, oltre a presentare di volta in volta proposte differenti” ha spiegato Feliciana Capretta, segretaria provinciale della Cisl Scuola, parlando anche a nome dei colleghi Giuseppe Vaglieco (Flc-Cgil), Marco Alessi (Snals) e Giuseppe Fanesi (Gilda). Le lamentele si riferiscono anche ad un ricorso “spropositato” a richiami disciplinari indirizzati a docenti e altri lavoratori dell’Alberghiero: una trentina di lettere, metà delle quali recapitate alla vigilia di Natale.
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12/01/2010 Mantenuto l&#39;impegno tra Regione Marche e Sindacati: partita l&#39;operazione salva precari della scuola
Ancona, 11 Gennaio - Da oggi al via i bandi regionali per i progetti salva-precari, una delle misure regionali previste dall’intesa del 12 novembre  tra Regione Marche e Organizzazioni sindacali confederali, dal POR Marche 2009 e dall’accordo tra Regione e Ministero dell’Istruzione dello scorso 4 dicembre. Si tratta di un intervento che mette a disposizione  1 milione e 200 mila euro.  Gli istituti scolastici, entro il 30 gennaio per la prima fase di attuazione e per la seconda fase, entro il 5 febbraio prossimo, dovranno presentare le domande per attivare i progetti, così è stato deliberato dalla giunta regionale  che ha approvato i bandi di partecipazione sulla base dei criteri definiti dal Comitato paritetico MIUR-Regione il 7 gennaio scorso e concordati con i Sindacati prima di fine anno.  “E’ sicuramente una misura regionale  innovativa  che valutiamo  positivamente” afferma Francesca Conti Segretaria generale Cisl Scuola Marche - “perché si  interviene a favore dei precari della scuola, che  non hanno avuto il rinnovo del contratto temporaneo di lavoro a seguito dei tagli  e che  fino ad oggi  non hanno mai  beneficiato di interventi  mirati. Inoltre  - continua la Conti- rappresenta un opportunità per gli istituti scolastici che potranno utilizzare  ulteriore personale per  garantire un’adeguata offerta formativa per questo anno scolastico “ “Abbiamo accelerato al massimo le procedure e i tempi di elaborazione dei bandi – ha commentato l’Assessore regionale all’Istruzione, Stefania Benatti – consapevoli che occorreva far presto per concretizzare questo impegno che ci siamo presi tra le prime regioni italiane. L’atto approvato oggi, a pochissimi giorni dalla riunioni preliminari, è la dimostrazione puntuale dell’attenzione che la Regione riserva ad ogni lavoratore che abbia perso il lavoro. Un provvedimento, inoltre, che mira a  non disperdere, ma anzi valorizzare, il patrimonio qualificato di capacità progettuali acquisite dalla classe docente marchigiana, molto utili in vista anche delle prossime riforme ministeriali.” Il provvedimento adottato oggi dalla giunta regionale interesserà complessivamente circa 400 precari, tra personale docente e personale ATA, inseriti negli elenchi prioritari, che saranno destinatari di un’indennità di partecipazione al progetto di 3000 euro per un monte ore lavorativo di 180 per i docenti e 220 ore per il personale ATA. Lavoreranno a progetti rivolti esclusivamente al sostegno degli alunni disabili, all’integrazione linguistica per alunni stranieri, al contrasto alla dispersione scolastica e nell’assistenza e sorveglianza. L’intervento regionale prevede l’utilizzo di non più di due precari per ogni istituto scolastico. I progetti a cui partecipano i docenti si dovranno concludere il 30 giugno,  quelli destinati al personale ATA il 31 agosto 2010.  Secondo il Segretario generale Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, “viene attivato positivamente un altro strumento dell’intesa che abbiamo siglato con la Regione, un altro segnale di concretezza e di fiducia. Speriamo che questi progetti regionali partano rapidamente, mentre continuiamo a chiedere al Governo una correzione di rotta rispetto a tagli che stanno segnando in profondità la qualità dell’offerta formativa e la funzionalità organizzativa di molte strutture scolastiche”.
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07/01/2010
LETTERA APERTA DEL SINDACATO TRASPORTI FIT-CISL AL MINISTRO MATTEOLIIn occasione della visita nelle Marche del Ministro dei Trasporti On. Altero Matteoli, approfittiamo per sollecitare il medesimo ad una riflessione sullo stato delle ferrovie nel nostro territorio. Stiamo da tempo denunciando la noncuranza con cui l’Amministratore Delegato di FS tratta la nostra regione. Ultimo esempio la soppressione delle fermate Eurostar, ma, in maniera anticipata e meno appariscente la destrutturazione dell’intero servizio ferroviario. Si pensi per gli anni 2007/2008/2009 a fronte di esodi per pensionamento (nell’ex Compartimento di Ancona) di rispettivamente n. 254/296/282 (ovvero 832) persone, sono state realizzate n. 29/36/38 (ovvero 103) assunzioni. Va da se che la mancata sostituzione del personale ha portato ad un calo sostanziale dei servizi (biglietterie, assistenza, soppressione treni merci e viaggiatori, riduzione degli impegni manutentivi), oltre che dei posti di lavoro (- 729 posti nei soli ultimi tre anni) e ad un accorpamento in altre sedi come Roma, Bologna, Bari dei centri direzionali originariamente allocati nelle Marche. Auspichiamo quindi che il Responsabile di una istituzione importante come il Dicastero dei Trasporti possa incidere efficacemente sull’Amministratore Delegato di FS per fargli comprendere che le FS non rappresentino solo ed esclusivamente un trasporto di elite assegnato all’alta velocità, ma anche un servizio di trasporto pubblico per una mobilità collettiva come nella nostra Regione.Ancona, 7 gennaio 2010
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05/01/2010 &quot;Non c&#39;è reale integrazione senza l&#39;esercizio dei diritti e dei doveri&quot;
“Non c’è reale integrazione senza l’esercizio dei diritti e dei doveri” Oggi a Roma manifestazione nazionale della Cisl sull’immigrazione a Roma insieme a Siulp e Anolf. Dalle Marche buona partecipazione con 500 persone in rappresentanza dei lavoratori migranti, rappresentanti delle forze di polizia e militanti sindacali. Sicurezza, accoglienza e integrazione, queste le parole d’ordine alla base della manifestazione nazionale che si tiene questa mattina a Roma organizzata dalla Cisl insieme a Siulp (Sindacato di polizia) e Anolf (Associazione oltre le Frontiere). Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche sottolinea come “l’immigrazione non può essere affrontata come una questione di ordine pubblico, come ha fatto il governo con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina e l’istituzione delle cosiddette ronde. E’ una cultura che non ci appartiene e che la Cisl si impegna a contrastare, in piazza oggi e nelle sue attività quotidiane, insieme a tutte le realtà convinte che sul delicato tema dell’immigrazione servano coraggio e progettualità, e siano dannosi atteggiamenti populistici o semplificatori”. Per la Cisl vanno altresì rispettate le convenzioni internazionali sul diritto d’asilo per motivi politici o umanitari conciliando l’esigenza di sicurezza, assolutamente legittima, dei cittadini con vere politiche di integrazione che riconoscano diritti e doveri di quanti lavorano onestamente nel nostro paese. La Cisl ritiene che questa innata istanza di sicurezza vada garantita anche attraverso l’attenzione verso coloro a cui sono demandati i principali compiti di prevenzione del crimine e di protezione sociale. Quindi la manifestazione di oggi  chiede anche il potenziamento di uomini e mezzi e un salario dignitoso per le forze dell’ordine, così come la valorizzazione del lavoro di poliziotti, vigili del fuoco, polizia penitenziaria. La Cisl delle Marche partecipa numerosa alla manifestazione visto che raggiungeranno Roma quasi 500 tra lavoratori immigrati, rappresentanti delle forze di polizia, attivisti sindacali. Nella nostra regione – conclude Mastrovincenzo - la questione immigrazione non è fortunatamente diventata emergenza (oltre 115.000 gli immigrati regolari nelle Marche agli inizi del 2007), ma siamo consapevoli che delle criticità sul nostro territorio esistono e vanno affrontate diminuendo la distanza tra immigrazione e cittadinanza”. Tra le priorità il riconoscimento del diritto all’unità familiare, la cittadinanza italiana ai nati in Italia, il diritto al voto alle amministrative, il trasferimento ai comuni del rinnovo dei permessi di soggiorno per consentire la regolarizzazione degli immigrati che lavorano nel sommerso.  Ancona 9 ottobre 2009
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05/01/2010 Sì al rinnovo del contratto per i metalmeccanici
Un accordo che da risposte concrete sul salario La Cisl Marche spiega perché ha detto sì al rinnovo del contratto per i metalmeccanici insieme a Uil Federmeccanica e Governo e quale vantaggi porta ai lavoratori del territorio  Un accordo positivo che da risposte precise ai lavoratori. C’è soddisfazione reale da parte della Cisl Marche in relazione all’intesa sottoscritta insieme alla Uil e senza Cgil, come conferma il segretario Fim Cisl Marche Giuseppe De Leo:“Abbiamo concluso un buon contratto coerente con la piattaforma presentata e approvata con referendum da parte degli iscritti e abbiamo dato risposte concrete sul salario. Nell’accordo risulta  migliorata  la parte normativa e, per la prima volta, viene adottato a vantaggio della categoria uno strumento di partecipazione attraverso l’Ente Bilaterale e istituito un fondo di sostegno al reddito per i lavoratori. Grazie all’accordo inoltre si da una risposta a quei lavoratori che non usufruiscono della contrattazione di 2° livello attraverso un aumento dell’elemento perequativo. Sono sicuro – spiega De Leo - che non appena illustreremo nei prossimi giorni i contenuti dell’accordo, i lavoratori sapranno giudicarlo bene. Firmare un contratto in una fase come quella che stiamo attraversando non era facile e averlo  fatto prima della scadenza e senza scioperi, ovvero senza costi per i lavoratori, a noi sembra altrettanto positivo. Va anche sottolineato sia stato possibile compiere questo passo anche grazie alle nuove regole sul modello contrattuale sottoscritto da tutte le associazioni imprenditoriali e sindacali - tranne la Cgil che speriamo ora incominci a riflettere sulla validità di questo accordo”. Una presa di posizione quella di De Leo pienamente confronta dal Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo:“L’intesa siglata per il contratto dei metalmeccanici è una buona notizia per il mondo del lavoro, il contratto viene rinnovato prima della sua naturale scadenza, la quota salariale ottenuta corrisponde alle richieste presentate. Non solo, decisive appaiono anche le molte innovazioni sul piano normativo. Credo che ogni persona di buon senso possa apprezzare il risultato raggiunto da Fim-Cisl e Uilm-Uil sulla base del nuovo modello contrattuale che ha mostrato così di funzionare ottimamente”.
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05/01/2010 Edilizia e occupazione a rischio. E&#39; urgente approvare il piano casa
Edilizia e occupazione a rischio. E’ urgente approvare il piano casa Il segretario generale Filca Cisl Marche Massimo Giacchetti interviene sulla proposta di legge legata alle abitazioni richiamando l’attenzione anche sul lavoro nero Sul cosiddetto Piano Casa della Regione interviene il Segretario Generale della FILCA CISL delle Marche – Massimo Giacchetti che invita la Regione a fare presto per salvare l’occupazione in un settore che da circa un anno ha conosciuto una fase di brusco rallentamento. “La proposta di  legge 332/09 avrebbe dovuto rilanciare il settore dell’edilizia, ma i ritardi nella sua approvazione rischiano di vanificare l’intento iniziale. Il provvedimento va approvato da Consiglio entro il mese di Settembre, se si vuole rilanciare un settore che tradizionalmente ha un ruolo trainante per tutta l’economia”. La preoccupazione della FILCA CISL è confortata anche dai dati negativi sul settore. Il ricorso alla cassa integrazione nei primi sei mesi del 2009 è aumentato del 88,51%; 346.340 ore autorizzate nel periodo Gennaio-Giugno 2008, 652.912 ore autorizzate nello stesso periodo del 2009. Le ore lavorate sono diminuite del 12,92%, mentre i dipendenti sono diminuiti del 8,9%. Nell’ultimo anno hanno perso il lavoro almeno 2000 persone e per il mese di Settembre molte imprese avranno difficoltà a riprendere l’attività. Un provvedimento che servirebbe a rilanciare il settore anche nelle Marche, a condizione che la proposta di legge iniziale venga integrata con le modifiche proposte da sindacato degli edili della CISL. “Abbiamo chiesto alla Regione di prevedere nella legge di collegare il rilascio del titolo di abitabilità da parte dei Comuni alla presentazione del DURC, e di garantire la tracciabilità dei pagamenti tra il committente e le imprese che eseguiranno i lavori.” L’obiettivo è quello di favorire interventi edili di qualità e di contrastare il lavoro nero e irregolare.
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05/01/2010 Manifestazione nazionale sugli immigrati
Sicurezza accoglienza e integrazione, sono le tre uniche declinazioni possibili quando si decide di affrontare seriamente la questione dell’immigrazione. E sono proprio queste tre parole che ci sembra necessario accompagnino la manifestazione di questa mattina che la Cisl ha voluto organizzare insieme a Siulp e Anolf. L’immigrazione non può essere affrontata solo come una questione di ordine pubblico come sembra voler fare il governo con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina e l’istituzione delle cosiddette ronde. E’ questa una cultura che non ci appartiene e contro la quale la Cisl - insieme a tutte quelle realtà davvero convinte di dover affrontare questo tema così delicato evitando di ricorrere ai parametri più ottusi e inadeguati - si impegna a lottare. In piazza oggi e nelle sue attività quotidiane. E’ necessario allora compiere uno sforzo importante e affrontare coraggiosamente il nodo immigrazione senza scorciatoie o decisioni ispirate al più sconcertante populismo. E allora crediamo sia sempre più indispensabile conciliare l’esigenza di sicurezza, assolutamente legittima, dei cittadini con vere politiche di integrazione che siano in grado di riconoscere diritti ma anche doveri di quanti lavorano onestamente nel nostro paese. La Cisl ritiene così che questa innata istanza di sicurezza vada garantita anche attraverso il  potenziamento e la riorganizzazione delle forze di Polizia cui sono demandati i principali compiti di prevenzione del crimine e di protezione sociale. Per questo abbiamo deciso di stare in piazza uniti con Siulp e Anolf. Anche la Cisl delle Marche parteciperà numerosa alla manifestazione: saremo quasi 500 dalla nostra regione tra rappresentanti delle forze di polizia, dei dirigenti sindacali. Siamo una regione dove la questione immigrazione non è diventata emergenza, per fortuna, anche l’attualità e la stessa quotidianità fanno capire che alcune criticità anche sul nostro territorio dovranno essere risolte nel modo più adeguato possibile (sarebbe consigliabile inserire qualche dato). E il modo adeguato secondo noi, nelle Marche come nel resto del paese, è quello di accorciare le distanza tra immigrazione e cittadinanza. Al Governo chiediamo risposte adeguate affinché sia riconosciuto il diritto all’unità familiare ad esempio, o  il riconoscimento della cittadinanza italiana ai nati in Italia, il diritto all’esercizio del voto alle amministrative, il trasferimento ai comuni l’esercizio del rinnovo dei permessi di soggiorno  per consentire la regolarizzazione degli immigrati che lavorano nel sommerso.  Ma la sicurezza significa garanzia anche per chi la sicurezza deve garantirla ai cittadini. Quindi chiediamo anche la valorizzazione effettiva del lavoro di poliziotti, vigili del fuoco, polizia penitenziaria, così come il potenziamento di uomini e mezzi e la garanzia di un salario dignitoso alle forze dell’ordine.  Grave è infine il sovraffollamento delle carceri. E qui nelle Marche la situazione di penitenziari è davvero al limite. Non può quindi esistere una reale integrazione senza diritti doveri, da parte di tutti, ma anche senza una concezione del lavoro che restituisca dignità a chi lo compie. Stefano Mastovincenzo Segretario Generale Cisl Marche
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05/01/2010 Per il rilancio dell&#39;economia meno tasse su lavori e pensioni
Per il rilancio dell’economia meno tasse su lavoro e pensioni Ancona uno del luoghi scelti per la mobilitazione nazionale indetta dalla Cisl sul tema famiglie e fiscalità. “Meno tasse sui cittadini più esposti più alti i consumi” è l’equazione con cui Paolo Santini, segretario generale Cisl Ancona, ha aperto il confronto al quale hanno partecipato i parlamentari Magistrelli e Casoli e i consiglieri regionali Bugaro e Luchetti. Sostenere la famiglia con il Nuovo assegno familiare, ridurre l’imposta sul reddito personale per incrementare il salario le pensioni e per rilanciare i consumi, attuare una lotta all’evasione fiscale più incisiva, alleviare il peso del fisco sulle imprese più meritevoli che investono e spostarlo sui patrimoni e sulle rendite finanziarie.  Sono queste in sintesi le indicazioni arrivate dalla Cisl al Governo in occasione della mobilitazione indetta a livello nazionale dal sindacato biancoverde sul tema della famiglia e della fiscalità e che ha vissuto ad Ancona, nella sede dell’Assistedil, un momento assai significativo con la presenza della senatrice Marina Magistrelli (Pd) e dei consiglieri regionali Giacomo Bugaro (Pdl) e Marco Luchetti (Pd). Alla fine ne è emerso un dibattito animato all’insegna di una serie di input introdotti da Paolo  Santini, segretario generale Cisl Ancona, con queste parole “Lo dicono le leggi più elementari dell’economia, per il rilancio del sistema paese occorre incrementare i consumi. Maggiore sarà il reddito per i dei cittadini più esposti come i lavoratori dipendenti e i pensionati, più alta sarà la possibilità di sviluppare i consumi. E per far questo a nostro avviso serve un novo patto fiscale ed una politica industriale vera strutturale, non a spot come è invece avvento sino ad ora”. Tra le indicazioni fornite dalla Cisl e ricordate da Santini emerge la necessità dell’unificazione degli assegni familiari, sino ad ora suddivisi in quello della spesa e in quello della tassazione, in unico più computo e semplice strumento (Naf). Così come “sarebbe importante portare l’aliquota fiscale sulle rendite finanziarie, oggi fissata al 12,5%, al 20%. Chiediamo inoltre che l’aumento della tassazione sulle rendite non riguardi i rendimenti dei titoli di Stato”.  Altro punto discriminante la lotta all’evasione fiscale “che consentirebbe l’aumento delle entrate e al conseguente riduzione del debito pubblico”. Famiglia, pensioni, lavoro, insomma: la crisi economica non è ancora passata e, secondo la Cisl, difendere elementi portanti della società come questi significa riuscire a guardare al futuro non solo con la speranza ma anche con la convinzione che una ripresa effettiva sarà davvero possibile.
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04/01/2010 Fiaccolata Fabriano
FIM - FIOM - UILM in collaborazione con CGIL - CISL - UIL Per denunciare una situazione eccezionalmente grave e sollecitare grande attenzione e impegno istituzionale A sostegno dell’accordo di programma Per la costruzione di progetti capaci di dare sviluppo e lavoro Per superare la crisi economica del territorio Fabriano - 12 gennaio - ore 17.00 concentramento presso gli uffici Antonio Merloni di Via Profili e successiva FIACCOLATA  fino a Piazza del Comune
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27/12/2009 Gli stipendi non arrivano: braccia incrociate per i lavori di pulizia alle poste
La conferma arriva dalla  Filcams Cgil e Fisascat Cisl nelle province di Ancona e Macerata. L’astensione dal lavoro previsto dal 28 dicembre al 9 gennaio. “Ma se la situazione non si sblocca non ci fermeremo” sostengono le categorie sindacali  Buoni profeti, e questo non fa che accrescere l’amarezza. Era una previsione evidentemente troppo facile quella delle segreterie provinciali di Ancona e Macerata di Fisascat Cisl e Filcams Cgil le quali avevano già anticipato a Poste Italiane e al Consorzio Re Mida la possibilità (divenuta in effetti realtà) di ritardo nel pagamento della prima retribuzione dall’inizio dei lavori di pulizia degli uffici postali delle province in questione da parte dell’ennesima ditta associata (Ecolucania srl) allo stesso consorzio. Di fatto, lavoratori ancora senza stipendio. “E tutto questo – sottolineano i sindacati – malgrado l’accordo sottoscritto in sede di cambio ditta lo scorso ottobre quando ci era stata assicurata la  consegna degli stipendi entro il 20 del mese. Ad oggi gli stipendi non risultano neppure spediti. La pazienza ha un limite, noi l’abbiamo abbondantemente superato”. E così da parte delle stesse categorie sindacali è arrivata la risposta. Dura, decisa, senza possibilità di contrordine: stato di agitazione a partire dal 28 dicembre, a prescindere dal “difficile arrivo”, sostengono i sindacati, degli stessi assegni.  Un pacchetto di scioperi di dieci giorni, sino al 9 gennaio compreso, con la certezza di ulteriori giorni nel caso non si arrivi ad una soluzione definitiva e certa della vertenza che si trascina ormai da 4 anni e 4 ditte diverse. “La gestione di questo appalto – sostengono i rappresentanti di Fisascat e Filcams - è divenuta ormai intollerabile. Oltre al fatto che il consorzio intestatario del contratto con Poste Italiane può tranquillamente, direttamente o indirettamente, cambiare le ditte che eseguono di fatto il servizio e ad ogni cambiamento la ditta uscente si trova puntualmente nella condizione di non poter onorare gli impegni con i propri dipendenti costretti, sotto il ricatto di aspettare i tempi lunghi di una vertenza, a rinunciare a parte di quanto spettante pur di percepire subito quanto l’azienda è disponibile a pagare, c’è anche da tener conto della natura delle aziende a cui il Consorzio ha affidato nel tempo il servizio con l’assenso dell’altro contraente, Poste italiane S.p.a.”. La storia è lunga e dolorosa soprattutto per gli stessi lavoratori “che hanno visto mutare ditte improbabili e rapporti di collaborazione sempre insoddisfacenti. Abbiamo atteso abbiamo mostrato disponibilità nelle trattative, ma ora ogni tempo possibile è scaduto”. L’arco è teso la freccia sta per essere scoccata: buone feste certamente, ma intanto i sindacati sono usciti dai confini della pazienza quasi infinita, braccia incrociate. 27 dicembre 2009
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21/12/2009 &quot;Abbiamo poca acqua&quot;
Il maltempo, e in particolare neve e gelo, erano attesi. Ma questo, anche lunedì, non evita i disagi per chi si deve spostare. A cominciare dal Nordest dove si segnalano gravi ritardi dei treni regionali: decine sono stati anche soppressi sulla linea Venezia-Trieste. Le proteste dei pendolari ormai non si contano più.
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20/12/2009 Comunicato stampa n. 121
Questo è il testo del comunicato del 21 dicembre 2009. In realtà serve per coprire con un'immagine di stato (cioè da utilizzare sempre quando si inserisce un comunicato stampa, salvo eccezioni)
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20/11/2009 Mastrovincenzo: manifestazione un segnale importante rivolto a tutti
Il Segretario Generale Cisl Marche: “L’appello della marcia è stato colto dalle istituzioni politiche, mentre manca ancora una adeguata assunzione di responsabilità da parte delle imprese”. Obiettivo della manifestazione anche la richiesta al governo di finanziare i progetti per la valle del Tronto e Val Vibrata e per il piano di bonifica  della Carbon “Una manifestazione riuscita, il mondo del lavoro ha mostrato grande unità”. Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale Cisl Marche già poco dopo la conclusione della mobilitazione per il lavoro nel territorio piceno, soddisfatto, spiega: “ 3500 persone hanno marciato per 5 chilometri, una doppia marcia in realtà che ha voluto unire simbolicamente tutta la vallata del piceno colpita da una crisi particolarmente grave. Con questa manifestazione abbiamo voluto dare un segnale alle istituzioni e chiesto loro di restituircelo, serve coesione al di là delle appartenenze per affrontare recessioni come queste e ci sembra che Comuni Provincia e Regione abbiano colto significativamente il senso della nostro appello. Non solo, tra gli obiettivi della marcia c’era anche quello di chiedere al governo di impegnarsi a concedere adeguati finanziamenti per due progetti particolari, l’accordo di programma a sostegno della Valle del Tronto e della Val Vibrata e il piano di bonifica della Carbon. Veri e propri progetti di sviluppo per tutto il territorio coinvolto dalla crisi e possibili chiavi di una auspicabile ripresa. Infine ultimo obiettivo, ma non per certo per ordine di importanza, la marcia è servita per richiamare il mondo delle imprese  a quel senso di responsabilità che sino ad ora è mancato, a partire proprio dalla vicenda Manuli”.
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26/10/2009 comunicato conferenza stampa welfare
  CGIL CISL UIL Ancona Linee Guida Sui bilanci comunali preventivi 2010, sui protocolli regionali socio-sanitari, sui piani di zona degli ambiti territoriali, sul bilancio Provinciale Premessa        Le Confederazioni CGIL CISL UIL di Ancona unitamente alle categorie dei Pensionati SPI-FNP-UILP ritengono irrinunciabile l’avvio dei confronti con la Provincia e con gli Enti Locali sui bilanci comunali di assestamento 2009 e di previsione per l’anno 2010, sull’attuazione nei territori dei protocolli stipulati tra  Sindacati e Regione Marche e sui Piani Zonali di Ambito triennali e annuali.        Le OO.SS. sollecitano la definizione d’incontri in tempi brevi in considerazione anche della continua riduzione dei trasferimenti nazionali delle risorse determinate dalle scelte del Governo. In particolare la riduzione di risorse sul fronte delle politiche sociali e sanitarie, quali: quelle del fondo sociale e di quelle della non autosufficienza, il ridimensionamento del finanziamento al servizio sanitario nazionale.        Oltre alla minore disponibilità complessiva del fondo nazionale per il Welfare, passato da 1.464.233.000 miliardi del 2008 ai 1.420.580.157 del 2009. Il sistema delle Autonomie locali lamenta, quindi, un taglio sul fondo per le politiche sociali che associandosi ad altre riduzioni nei trasferimenti nazionali del comparto sociale, provocano una generalizzata difficoltà a mantenere i livelli attuali dei servizi.        Si è in presenza di scelte che potrebbero portare in alcuni casi alla diminuzione o alla cancellazione di importanti servizi sociali, e a potenziali aumenti di tasse, d’imposte o di tariffe, o addirittura l’inserimento di tasse di scopo.        Si ritiene necessario intervenire anche per sollecitare le istituzioni a dare risposte  di carattere sociale  ai cittadini e lavoratori colpiti da una grave crisi economica ed  occupazionale, i cui effetti sono rilevanti nel  territorio provinciale.        In generale sui Bilanci comunali occorre: > sollecitare le amministrazioni locali ad approntare politiche di bilancio agendo sul versante dell’evasione territoriale, sottoscrivendo protocolli d’intesa con Direzione Regionale dell’Entrate per gli accertamenti di evasione/elusione sull’IRPEF che permetterebbero ai Comuni di ricevere il 30% degli accertamenti eseguiti, > adottare politiche fiscali che promuovano l’equità, > disincentivare gli sprechi ancora presenti, anche se in misura minore, in alcuni Enti Locali e nei Consigli di Amministrazioni delle aziende e/o società pubbliche partecipate. Imposte Le OO.SS. sono contrarie a qualsiasi ulteriore aumento delle imposte locali, quali la TIA (Tariffa di igiene ambientale), la TARSU (Tassa sui rifiuti) ed all’eventuale istituzione di tasse di scopo. Tariffe Occorre: > contenere l’eventuale aumento delle tariffe dei servizi pubblici locali entro il tasso di inflazione che per il 2009 e' pari a +0,7%, considerando la possibilità di agevolazioni tariffarie per gli ultrasessantacinquenni, per gli anziani non autosufficienti, per i disabili e per le famiglie più numerose e disagiate attraverso l’applicazione dell’ISEE; > introdurre tariffe sociali (luce, gas, acqua..), anche attraverso la sottoscrizione di accordi a livello provinciale con gli enti e/o le aziende interessate. Isee > riaffermare a tutti i livelli l’importanza dell’applicazione dell’ISEE di ambito quale strumento di equità per l’accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie. Gestione dei servizi > favorire l’introduzione di forme associative e/o consortili per l’erogazione dei servizi anche tra ambiti limitrofi, al fine della razionalizzazione dei costi e del miglioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini; > discutere le problematiche relative ai trasporti locali (linee, fermate, sicurezza..). Politiche degli investimenti > attivare, da parte degli EE.LL., tutte le iniziative ed opere pubbliche subito cantierabili; > intervenire da subito sulla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, sia per interventi di messa in sicurezza  sia per interventi di risparmio energetico. Politiche sociali e sanitarie famiglie/ minori > potenziare le politiche per l’infanzia ove carenti, > favorire la sperimentazione di servizi innovativi per potenziare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche attraverso l’utilizzo di risorse stanziate a livello Europeo e Nazionale, > monitorare il funzionamento dei servizi scolastici (mense, trasporti, servizi di sostegno..) e le relative rette anziani > monitorare l’assistenza domiciliare socio-assistenziale (SAD) e l’assistenza domiciliare sanitaria (ADI) attuando le intese scaturite a livello regionale; nel contempo prevedere verifiche sul potenziamento del SAD (formazione del personale e di ore aggiuntive di assistenza ai non autosufficienti) e sullo stato d’integrazione tra il SAD e l’assistenza domiciliare; > coinvolgere i Centri Sociali per dare risposte ai problemi legati al disagio elaborando, ove possibile, progetti di raccordo con il volontariato. Piani di ambito/piani di distretto > impegnarsi per far rispettare i tempi previsti per l’approvazione dei piani d’ambito annuali (28 Febbraio 2010) ed entro il 31 Dicembre 2009 i piani triennali; > dare concreta attuazione al significato di concertazione prevista dalla L.3280 con il Comitato dei Sindaci e il Coordinatore d’Ambito; > costituire un tavolo di monitoraggio unico tra il sociale ed il sanitario; > rendere concreta l’integrazione tra il piano annuale e quello distrettuale; > introdurre il Punto Unico Accesso al fine di favorire l’informazione e l’orientamento agli utenti sui servizi socio-sanitari; > sviluppare i diritti di cittadinanza politici e sociali dei migranti ed ampliare gli interventi d’integrazione a cominciare dalle istituzioni scolastiche sul territori. Politica abitativa e della casa > potenziare il contribuito affitti per le situazioni di disagio-sociale ed economico; > allargare lo stock di residenze ad affitto temporaneo o permanente con prezzi calmierati compatibili con il reddito medio dei lavoratori; > estendere la stipula dei contratti di locazione a canone concordato in tutta la provincia; Politica dei prezzi > promuovere accordi tra enti locali e associazioni di categoria per sperimentare la cosidetta “filiera corta” che favorisce la produzione locale di qualità ed il contenimento dei prezzi.  Provincia Le OO.SS. propongono le seguenti questioni da affrontare nella negoziazione con la Provincia di Ancona: > determinare le politiche del lavoro e della formazione professionale adeguate per rispondere alle difficoltà derivanti dalla crisi economica ed occupazionale; > definire con la Provincia, l’INPS e l’INAIL interventi di contrasto al lavoro nero, in particolare nei servizi di assistenza alle persone. > attivare tavoli di concertazione per questioni attinenti alla politica Idrica, Energetica, dei Rifiuti, coinvolgendo anche i rispettivi ATO (servizi, reti degli impianti, tariffe, tariffe agevolate etc.); > affrontare le problematiche della mobilità urbana ed extra urbana e lo sviluppo dei trasporti pubblici locali; > attivare sinergie tra Enti proposti per vigilare sull’applicazione delle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ancona, 26 ottobre 2009
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20/10/2009 Settimana dell' Orientamento della Provincia di Ancona
  Nell'ambito della Settimana di Orientamento (27 - 30 ottobre - Fiera della Pesca di Ancona) promossa dalla Provincia di Ancona e destinata agli studenti del quarto e quinto anno delle Scuole Superiori del territorio provinciale, vi segnaliamo il Laboratorio di orientamento ideato e realizzato da CGIL, CISL, UIL e Confindustria di Ancona dal titolo "Sulla mia strada".  Il laboratorio prevede attraverso modalità interattive, video, musica, interviste, quiz sul tema dell'orientamento alla formazione e al lavoro. In particolare nelle giornate del 27 e del 29 ottobre protagonista della intervista sarà il Segretario generale della CISL di Ancona Paolo Santini.  Per ulteriori informazioni sulla Settimana dell' Orientamento http://www.lavoro.provincia.ancona.it/viewdoc.asp?CO_ID=6897
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30/09/2009 La cassa integrazione non va in ferie
Rispetto al settembre dello scorso anno l’incremento della Cig è quasi del 200%, secondo l’elaborazione dei dati Istat Inps da parte della Cisl Marche   “La ripresa dell’attività produttiva, dopo il periodo feriale, ha confermato tutte le preoccupazioni che avevamo manifestato alla fine di Luglio”. Una facile previsione forse ma ineluttabile che non serve alla Cisl Marche l’avevamo detto ma che resta utile a comprendere che il cammino dell’economia regionale è ancora in salita. L’elaborazione dei dati Inps e Istat relativi alla cassa integrazione da parte della stessa Cisl ne rappresentano una conferma insieme preoccupante ed evidente. Infatti i dati della Cassa Integrazione nelle Marche le ore rilevate a Settembre 2009  ( 948.654 ) fanno registrare un preoccupante balzo in avanti se rapportate a quelle rilevate a Settembre 2008 ( 302.456): + 646.198 ore autorizzate pari al + 199 % Il confronto diventa ancora più pesante se raffrontiamo, sempre a livello regionale, il periodo Gennaio – Settembre 2009  ( 15.504.198 ore autorizzate ) con Gennaio – Settembre 2008 quando le ore autorizzate furono 4.529.804. Quindi, prendendo a riferimento l’intero periodo, l’incremento delle ore autorizzate schizza ad un + 242% Il comparto produttivo in cui si registrano le difficoltà maggiori, prima limitate ad alcune crisi aziendali ed ora diffuse in tutto il territorio regionale, è quello della meccanica e della metallurgia; nel periodo preso in esame  i dati delle ore autorizzate nel comparto della meccanica  risultano essere allarmanti: gennaio - settembre 2009  7.700.085 ore;  gennaio - settembre 2008  2.001.298 ore per un totale di  5.698.787 ore e incremento del + 284% Altro settore, fondamentale per l’economia regionale ed in forte difficoltà, è quello della moda; l’industria della calzatura, concentrata nelle province di Fermo e Macerata, si vede autorizzate nel periodo gennaio -  settembre 2009 2.074.780 ore con un incremento di + 1.199.897 ore (+ 137%)  sullo stesso periodo del 2008 quando le ore autorizzate furono 874.883. Ma è l’insieme del sistema moda marchigiano ( tessile abbigliamento calzature) ad essere è in affanno come confermano le 3.255.528 ore autorizzate gennaio - settembre 2009 rispetto alle 1.239.381 del gennaio - settembre 2008 (+ 2.016.147 ore. Incremento pari al + 162%). L’industria del legno fa registrare in termini percentuali gli incrementi maggiori: gennaio – settembre 2009 1.141.017 ore autorizzate rispetto a gennaio – settembre 2008    107.795 ore autorizzate (+ 1.033.222 ore pari al + 958%). Questo dato sommato a quello dell’indotto dell’industria del mobile e del vetro (468.241 ore di cig autorizzate nel 2009 contro le 75.255 ore del 2008) fanno schizzare in alto gli incrementi di ore autorizzate nella provincia di Pesaro Urbino. Fortissimi aumenti anche per quanto riguarda la chimica e la gomma plastica: gennaio – settembre 2009  1.025.703 ore autorizzate contro le 196.901 ore autorizzate del gennaio – settembre 2008 (828.802 ore con un incremento del + 420 %). In difficoltà la filiera dell’edilizia; i dati sulla cig  autorizzata alle imprese edili e dei lapidei: gennaio – settembre 2009  891.858 ore vale a dire un incremento di  391.266 ore (incremento 78%) rispetto al gennaio – settembre 2008  500.592 ore.  Nel complesso la recente rilevazione sulle forze lavoro resa nota dall’ ISTAT il 22 Settembre 2009 evidenzia nelle Marche un incremento  di 1,9%  del tasso di disoccupazione  (dal 4,4 % del secondo trimestre 2008 al 6,3 del secondo trimestre 2009) e 44.000 persone censite che cercano attivamente lavoro (erano 30.000 le unità rilevate nel secondo trimestre 2008); “Sono dati, assieme all’utilizzo massiccio degli ammortizzatori sociali, che tratteggiano un quadro preoccupante delle dinamiche e delle tensioni che in questo momento segnano il  lavoro nella nostra regione” concludono i rappresentanti della Cisl Marche.   Rapporto sulla cassa integrazione periodo gennaio - settembre 2009           PROVINCIA   genn-settembre 2009 genn-settembre 2008 Differenze %           ANCONA ordinaria            3.435.810              398.237 + 762%     straordinaria            2.606.409           1.779.070 + 46%   totale            6.042.219           2.177.307 + 177%           ASCOLI - FERMO ordinaria            1.729.867              435.852 + 296%   straordinaria            1.520.648              659.771 + 130%   totale            3.250.515           1.095.623 + 196%           MACERATA ordinaria            1.248.573              331.708           + 276%   straordinaria            1.044.346              438.370 + 125%   totale            2.292.919              770.078 + 197%           PESARO-URBINO ordinaria            3.300.429              476.035 +  593%   straordinaria               618.116                10.761 + 5.640%   totale            3.918.545              486.796 + 704%           TOTALE MARCHE            15.504.198           4.529.804 + 242%    Ancona, 30 settembre 2009
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09/09/2009 Non lasciamo soli i precari della scuola
La difficile situazione economica ha messo a dura prova il lavoro nelle Marche, nell’industria, nell’artigianato, nei servizi, ove nel breve periodo sono purtroppo prevedibili ulteriori tensioni occupazionali. Ora il lavoro subisce un duro colpo anche nella scuola: infatti a causa dei tagli previsti dalla riforma Gelmini sono rimasti senza lavoro nella nostra regione circa 500 lavoratori della scuola, in parte insegnanti, in parte personale tecnico-amministrativo. Si tratta di lavoratori che da tempo hanno lavorato in modo precario, ottenendo solo di anno in anno o per periodi più brevi, una collocazione nel sistema scolastico e che ora di colpo restano a casa, senza prospettive alternative e con gravi disagi personali e familiari. Le organizzazioni sindacali hanno da tempo organizzato mobilitazioni e iniziative, chiedendo al Governo di farsi carico di questo grave problema sociale, di riconsiderare le scelte fatte o di costruire ipotesi alternative. Abbiamo chiesto di aprire il confronto e abbiamo avanzato proposte per mantenere nel circuito della scuola pubblica questi lavoratori e per migliorare gli ammortizzatori sociali a loro favore. I lavoratori della scuola a cui non sono stati rinnovati i contratti di lavoro devono essere impiegati per le supplenze, per progetti scolastici mirati a sostenere la qualità dell’offerta formativa, a partire dal contrasto alla dispersione scolastica, all’esercizio del diritto-dovere sull’obbligo formativo, alla salvaguardia delle piccole comunità. Questi lavoratori devono vedere il loro reddito integrato da un ammortizzatore sociale flessibile che permetta loro di rioccuparsi per brevi periodi e di avere una remunerazione mensile. La scorsa settimana c’è stato un incontro col Governo, che poi ha assunto degli orientamenti nel Consiglio dei Ministri. Ora il Governo deve concertare subito col sindacato i criteri che devono ispirare un provvedimento di legge da varare urgentemente, per dare rapidamente corpo ad iniziative a favore dei lavoratori precari rimasti a casa. Diamo atto alla Regione Marche che con l’Assessore Benatti ha avuto utili confronti con le organizzazioni sindacali e si è resa disponibile ad intervenire nel merito della delicata questione; contiamo quindi che con la Regione si possano concordare ulteriori misure, integrative di quelle che chiediamo al Governo, per favorire il sostegno al reddito e il reinserimento al lavoro di questi lavoratori con progetti mirati. Intanto continuiamo con le iniziative di mobilitazione e sensibilizzazione, a partire dalla manifestazione organizzate dalle varie sigle sindacali per il giorno 14 settembre alle ore 10 davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale di Ancona. Ancona 7 settembre 2009                                       Stefano Mastrovincenzo (Segretario Cisl Marche)
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31/08/2009 Stanziate risorse per l&#39;attuazione degli accordi di programma in aree di crisi
Apprendo con grande soddisfazione la notizia che il pre-Cipe ha ieri deliberato lo stanziamento di risorse specifiche per l’attuazione degli accordi di programma in aree di crisi, tra cui l’area dell’Antonio Merloni; tali risorse sono essenziali per fronteggiare la crisi occupazionale e per attuare un programma di rilancio e riconversione produttiva dell’indotto. La Cisl, insieme agli altri sindacati, si è impegnata al massimo livello per ottenere questo risultato. Va dato atto alla Regione Marche dell’impegno e della continuità con cui ha elaborato e sostenuto la proposta e al Ministero dello Sviluppo dell’attenzione con cui sta seguendo aree in difficoltà: si tratta finora di un buon esempio di cooperazione tra vari livelli istituzionali e tra istituzioni e parti sociali. Ora mi auguro che il Ministero deliberi rapidamente per l’utilizzo concreto di queste risorse e si possa realizzare in via definitiva l’Accordo di Programma. Ancona, 31 agosto 2009                                                                                          Stefano Mastrovincenzo                                                                                Segretario Generale CISL Marche
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01/08/2009 Favorire il part-time pubblico nella Marche: la sfida della Cisl
Favorire il part-time pubblico nelle Marche: la sfida della Cisl Mentre l’Italia, con i decreti Brunetta e anticrisi, fa giganteschi passi indietro sul fronte delle pari opportunità, la Cisl tenta un’inversione di rotta nel settore sanitario della nostra regione, chiedendo un confronto con la Giunta e l’Asur. Da diritto della lavoratrice a concessione delle Pubbliche Amministrazioni: passare dal tempo pieno al part time, per le donne italiane inserite nel pubblico impiego, sarà sempre più difficile e sempre più legato alla discrezionalità del datore di lavoro. Un gigantesco passo indietro sul fronte delle pari opportunità - proprio mentre l’America di Obama mette in campo una dietro l’altra misure al femminile - dovuto all’entrata in vigore  di alcuni recenti interventi legislativi: il decreto Brunetta e il decreto anti-crisi. La denuncia viene dalla Cisl Marche, nella persona del responsabile per le politiche sociali, il segretario regionale Mario Canale, che manifesta lo sconcerto per misure che vanno a penalizzare la condizione di lavoro femminile nel nostro Paese, e ribadisce l’impegno del sindacato a tentare, almeno per le Marche, un’inversione di rotta: “La Cisl è indignata – dice Canale - lo strumento del potere discrezionale non può essere lasciato in mano soltanto alla dirigenza e non deve essere un “favore” che può o non può essere concesso. Deve essere invece un’opportunità per molti lavoratori del comparto sanità o di altri comparti che sono in difficoltà nel conciliare lavoro-famiglia, anche per le note carenze dei servizi sociali marchigiani. In quest’ottica la Cisl Marche ha deciso di prendersi a cuore il tema del part-time  nella Sanità e chiede di aprire un tavolo di confronto con la Giunta e l’ASUR per trovare una soluzione condivisa: sarebbe un segnale importante per dimostrare che nelle Marche sulle pari opportunità  sappiamo cambiare veramente rotta”. Dunque un trend che non favorisce le donne benché in Italia da anni tutti i politici abbiano sbandierato ai quattro venti l’impegno per mettere in campo politiche forti di pari opportunità. “Fatto che certo non accade – continua Canale - con il decreto Brunetta che ha apportato modifiche alle modalità di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale nel pubblico impiego: prima era un diritto della lavoratrice, ora è una facoltà alle Amministrazioni pubbliche. Una esigenza essenziale soprattutto delle lavoratrici madri o per chi deve accudire ai propri familiari è in mano alla discrezionalità dell’Ente o dell’Azienda. E se in teoria le zone territoriali sanitarie potrebbero arrivare ad avere una percentuale di dipendenti part time pari al 25% del totale, dall’entrata in vigore della nuova legge nessuna richiesta è stata accolta”. E senza considerare le ricadute dell’innalzamento dell’età pensionabile delle donne del pubblico impiego: non serve se contemporaneamente non si mettono in campo norme, leggi, servizi, orari di lavoro, sistemi fiscali e previdenziali per sostenere il lavoro familiare e favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: questo ci insegnano importanti esperienze europee”. Ancona, 1 agosto 2009
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