Comunicati Stampa

15/09/2021 Trasporto scolastico: disservizi Tundo, i sindacati chiedono tavolo di confronto permanente a Castelli su appalti trasporti Marche
CGIL CISL UIL delle Marche, unitamente alle sigle sindacali di categoria FILT CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI esprimono forte sconcerto e rabbia per la situazione che si è determinata attorno al trasporto scolastico, nel primo giorno di scuola, in cui in 17 Comuni delle Marche l’azienda TUNDO Spa non ha effettuato il servizio.  Le organizzazioni sindacali  già da tempo avevano fatto presente i rischi della situazione alla S.U.A.M. (stazione unica appaltante regionale) e all’Assessore regionale ai trasporti Guido Castelli. « Anche in un recente incontro, a luglio, avevamo annunciato che il confronto su questo tema sarebbe proseguito in successivi incontri specifici.  - scrivono in una nota i rappresentanti sindacali - Ora chiediamo con la massima urgenza un nuovo tavolo di confronto permanente, per un lavoro di monitoraggio e per trovare soluzioni idonee e strutturali tese a garantire ai cittadini il massimo dell’efficienza in un servizio essenziale al corretto svolgimento delle lezioni e alla garanzia di un diritto (quello dell’istruzione pubblica) fortemente già penalizzato a causa della pandemia tutt’ora in corso. » Le organizzazioni sindacali avevano, da mesi, segnalato problemi «di gestione aziendale che sono arrivati a toccare anche il tema del pagamento degli stipendi, che probabilmente sono la punta dell’iceberg per l’affidabilità del soggetto industriale: temi già segnalati ai Comuni della provincia di Pesaro e già affrontati davanti al Prefetto di Pesaro, provincia in cui, fino a giugno l’azienda aveva esercitato il servizio.  - continuano -  Da questa mattina, oltre ai Comuni della provincia di Pesaro, doveva essere svolto il primo giorno di servizio anche nei Comuni delle province di Ancona, Ascoli Piceno e Fermo dove però la Tundo ha comunicato l’impossibilità di assolvere il proprio obbligo: decisione unilaterale (presa senza un minimo preavviso) ed inaspettata vista la recente gara di appalto vinta dall’azienda e disposta dai Comuni marchigiani attraverso il SUAM. « «Di fronte a disservizi così gravi la soluzione migliore potrebbe essere, attraverso la contrattazione di anticipo già pattuita nel protocollo sugli appalti, applicare le opportune garanzie rescissorie previste nei contratti di servizio.  - rilanciano e concludono CGIL CISL UIL inisieme a FILT CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI - Infine c’è l'aspetto legato al diritto dei lavoratori ad essere retribuiti regolarmente, in aziende che sono tenute a garantire anche la sicurezza e la regolarità dei trasporti e a non fare economie di scala attraverso la compressione indebita di costi, facendo ricadere sulla qualità del prestazioni erogate, anche l’immagine stessa delle nostre istituzioni.»
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15/09/2021 Cgil Cisl Uil Falconara: «Sanità e servizi alla persona: tanti problemi, poco confronto»
Da qualche tempo vengono al pettine, sul territorio falconarese, tanti nodi relativi ai servizi alla persona, di tipo sanitario e sociale, che i sindacati vorrebbero poter discutere più assiduamente con l’amministrazione comunale. Da mesi Cgil Cisl e Uil denunciano lo stato di crisi della sanità territoriale che ha visto la riduzione nel tempo dei servizi all’utenza. Tra i temi che sottoposti all’attenzione delle istituzioni vi sono: l’assenza per molti mesi di una ginecologa, la chiusura del servizio di radiologia, la carenza di medici di famiglia, le difficoltà dell’anagrafe sanitaria, lo spostamento ad Ancona del servizio di protesica. Su tali questioni centinaia di cittadini falconaresi hanno sottoscritto ad agostol'appello dei sindacati, dimostrando la preoccupazione che serpeggia tra la popolazione. Purtroppo, nonostante le richieste di incontro, formali e informali, ancora oggi non si riesce ad avere un confronto chiarificatore con l’amministrazione comunale e l’Area Vasta, per capire quale strategia si intende adottare per garantire a questo territorio dei servizi sanitari adeguati. Il confronto andrebbe però esteso anche allo stato generale dei servizi sociali e alla persona. È di ieri infatti la notizia della mancata attivazione del servizio di trasporto scolastico, che era stato richiesto da 300 studenti falconaresi, per il mancato invio da parte della ditta vincitrice, dei pulmini necessari al trasporto. La notizia è giunta a poche ore dalla prima campanella e ha creato enormi problemi alle famiglie, soprattutto di lavoratori e lavoratrici. Assume il tono della beffa pensare che, nel 2014, quando si decise di affidare in appalto il servizio di trasporto scolastico, tra le motivazioni presentate nella relazione istruttoria comunale vi era “l’innalzamento dei livelli di qualità del servizio in ordine alla regolarità e continuità della sua erogazione”. I sindacati vorrebbero potersi confrontare anche su questo tema, per capire in quali tempi il servizio sarà ripristinato, con che modalità, se nel frattempo si adotteranno misure alternative e se vi saranno eventuali problemi occupazionali.  Cgil Cisl e Uil chiedono ancora una volta di rafforzare il confronto su tutti i temi che riguardano, sanità, sociale e servizi alla persona per portare all’ amministrazione comunale le nostre valutazioni e le richieste che i cittadini segnalano nelle sedi sindacali.
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14/09/2021 Fondazione Città di Senigallia, CGIL CISL UIL “Va fatta chiarezza, urgente un incontro con Sindaco e Presidente "
«In seguito alle numerose notizie di stampa relative alla grave situazione finanziaria e gestionale della Fondazione Città di Senigallia, Istituzione privata con finalità pubbliche tra le più importanti della città, Cgil Cisl Uil  hanno ritenuto di dover richiedere un incontro urgente al Sindaco Massimo Olivetti e al Presidente dimissionario della Fondazione Corrado Canafoglia, per conoscere in maniera approfondita e ufficiale la reale situazione della Fondazione. - scivono in una nota i rappresentati dei sindacati confederali di CGIL CISL UIL e delle relative categorie sindacali del pubblico impiego e dei pensionati - Cgil Cisl Uil non possono rimanere indifferenti e in silenzio a quanto letto sulla stampa locale in merito alla gravissima situazione di una Istituzione storica e importante per le numerose attività svolte nella città: dall’assistenza agli anziani ospiti nella struttura residenziale gestita dalla Fondazione, fino alla scuola di musica frequentata da tanti giovani della nostra città e tanto altro nel campo immobiliare e agricolo.Le organizzazioni sindacali  ritengono di poter contribuire all’individuazione di soluzioni che diano una prospettiva di mantenimento delle numerose attività della Fondazione svolte a favore della città.»
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14/09/2021 Premiazione vincitori V edizione concorso biennale di poesia “Città di Recanati”
La V edizione del concorso biennale di poesia “Città di Recanati” dal titolo “La Ginestra e l’empia natura” – inserita, a conclusione, delle celebrazioni per i 200 anni de “L’Infinito” leopardiano – si chiude con la cerimonia di premiazione domenica 19 settembre ore 16,00 presso l’Aula Magna del Comune di Recanati. L’edizione del 2021 ha fatto registrare la più alta partecipazione di poeti provenienti da ogni parte della penisola ( 100 poeti, 90 poesie in lingua italiana e 18 in dialetto). “La Ginestra” è stata scelta come simbolo di speranza e coraggio ai tempi del Covid-19 e il passaggio da “L’Infinito” alla Ginestra vuole rimarcare questo particolare periodo di vita. Presidente della giuria esaminatrice il prof. Guido Garufi.  Madrina del concorso la poetessa italo-francese Maria Salamone, la quale ha decretato il vincitore del premio speciale “Mario Ruffini”. I premi per i vincitori dell’edizione 2021 sono stati realizzati dagli studenti del Liceo Artistico G. Cantalamessa di Macerata. Alla cerimonia saranno presenti  il Sindaco, Antonio Bravi con l’Assessore alla Cultura, Turismo, Trasporto Pubblico del Comune di Recanati Rita Soccio, il Responsabile della Ast Cisl di Civitanova  Alfonso Cifani e il Segretario Generale regionale della Cisl pensionati Dino Ottaviani.  E' prevista la partecipazione di una rappresentanza di Regione, Provincia e  Anteas Nazionale.    L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al numero 3714561419 tutte le mattine dalle 9.00 alle 12.00 h. Le attività si svolgeranno nel rispetto delle misure anti-covid.
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01/09/2021 “Generazioni prossime prendersi cura insieme del futuro” Summer School Cisl Marche 2021
“Generazioni prossime prendersi cura insieme del futuro” è il tema, per l’edizione 2021,  della Summer School Cisl Marche, organizzata in collaborazione Progetto Policoro Marche che si terrà  dall’8 all’11 settembre a Villa Bassa Prelato di Fano (PU). «Anche l’edizione di quest’anno la dedichiamo alla cura delle giovani generazioni proseguendo nel tentativo di rendere il sindacato un luogo generativo di opportunità e in grado di promuovere il protagonismo di coloro che, in quanto giovani,  più di altri si trovano e si troveranno  a valutare le possibilità e le contraddizioni che l’epoca attuale sta proiettando sul futuro.  Le risorse europee legate al contrasto della  pandemia da COVID-19 annuncia forti impegni  nella direzione della “Next Generation. Anche in Italia il dibattito politico, economico e sindacale si sta preparando a definire nuove traiettorie di sviluppo in cui si combinino transizione digitale ed ecologica con  inclusione e coesione sociale, e si valorizzino  i giovani– sottolinea Sauro Rossi, Segretario Generale Cisl Marche - L’idea di fare sindacato, cioè “fare giustizia insieme” può assumere oggi nuove e inedite forme. L’attenzione va contestualmente  alle future generazioni   e alle generazioni vicine, cioè quelle dei giovani che già ci sono, che sono qui e ora, davanti a noi e che  danno già forma al mondo e  alle quali è giunto  il momento di offrire le opportunità che meritano.» Ai lavori della Summer School  interverranno la sociologa Cristina Pasqualini, Università Cattolica Milano; la referente delle politiche giovanili Cisl Nazionale e EUTEC Youth committee, Nicoletta Merlo; l’economista Vittorio Pelligra, Università di Cagliari; Natale Brescianini monaco Eremo di Monte Giove, Fano; il pedagogista Ivo Lizzola, Università di Bergamo; l’informatico Emanuele Frontoni e l’ingegnere Francesco Fatone dell’ Università Politecnica delle Marche; Pierpaolo Inserra, ricercatore sociale Piccola Università del Lavoro Sociale; il responsabile del Mercato del lavoro Regione Marche Stefano Raia; Francesco Lauria, ricercatore e formatore Centro Studi Cisl- Fondazione Tarantelli; Federica Bressan responsabile Partita Viva/viVace Cisl Vicenza; la segretaria della Cisl Nazionale Daniela Fumarola.    
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31/08/2021 Infortunio alla Metalplex di Montelabbate: Cisl e Filca Cisl chiedono che la sicurezza sia la priorità
Paolo Ferri della Filca Cisl Marche territorio di Pesaro Urbino e Maurizio Andreolini, responsabile della Cisl di Pesaro esprimono vicinanza al lavoratore infortunato stamattina alla Metalplex di Montelabbate. «La piaga degli infortuni sul lavoro purtroppo continua e sembra che non conosca fine, supportata anche da dati che non ci tranquillizzano - dichiarano i due sindacalisti -. Solo tre mesi fa, il 24 maggio, abbiamo sollecitato le Istituzioni, con un presidio davanti al Prefettura, proprio sull’emergenza della sicurezza sui luoghi di lavoro. Abbiamo chiesto con forza in quella occasione che la sicurezza di luoghi di lavoro sia una priorità almeno al pari della pandemia che purtroppo stiamo vivendo». La Cisl e la Filca Cisl stanno portando avanti una campagna di forte sensibilizzazione riguardo la sicurezza nei luoghi di lavoro, sia edili che impianti fissi, con assemblee e manifestazioni anche a carattere regionale sull’argomento. «Purtroppo dobbiamo constatare che ciò non può bastare da solo - proseguono Ferri e Andreolini -, perciò chiediamo l’intensificazione dei controlli da parte dell’Ispettorato del lavoro e del Servizio prevenzione dell’ASUR, per far si che la sicurezza nel lavoro sia la priorità assoluta, anche con verifiche periodiche e certe sulle dinamiche infortunistiche più frequenti, gravi e meno gravi. Troppi lavoratori - concludono - pagano un dazio salato e ciò non è più accettabile in una società che fonda le basi della propria convivenza sulla dignità dell’uomo».  
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31/08/2021 Chiusura punto prelievi Val Cesano, la replica della Cisl Fano alla Area Vasta 1
«Ancora una volta  sono i cittadini in questo caso anziani e persone fragile a  subire il disagio della chiusura del punti prelievo a  nei comuni della Val Cesano ed in particolare nel comune di Monte Porzio. Non si può sempre scaricare  la mancanza di personale dovuta all’esigenza del  piano ferie,  sugli utenti. - sottolineano Giovanni Giovanelli e Luciano Rovinelli rispettivamente della Cisl e della Fnp di Fano  in risposta all'Area Vasta 1 in merito alla chiusura del punto prelievi di Monte Porzio  annunciata nei giorni scorsi -   Questa decisione  di chiudere il punto prelievi non è stata assunta in modo  palese e negli anni passati   con un' opportuna rotazione del personale sarebbe stato possibile coprire il servizio.  Peraltro   da una nostra verifica risulta che il giovedì il punto prelievi di Mondolfo è chiuso e pertanto il personale infermieristico addetto potrebbe benissimo  coprire il servizio a Monte Porzio. Va poi precisato che si sono comunque allungate le liste di attesa anche a Mondolfo dove per un semplice prelievo siamo passati da una settimana di attesa ad un mese.» Per quanto riguarda la mancanza dei requisiti igienico sanitari del locale adibito a punto prelievi si sarebbe potuto studiare soluzioni transitorie e programmare i lavori evitando  così il disagio all’utenza  - continuano i rappresentanti della Cisl di Fano -  Facciamo presente alla dirigenza dell’Area Vasta che gli stessi locali sono usati dai medici di base per la loro attività ambulatoriale.  Allora come mai sono a norma per gli ambulatori dei medici di base e non per il punto prelievi? Forse nasce il sospetto che si voglia dare in gestione al privato il punto di Monte Porzio con la scusa della presunta inadeguatezza igienico sanitaria dei locali.  Tale scelta è  già avvenuta  per i prelievi a domicilio quando nella primavera del 2021 sono stati dati in appaltato ad una struttura privata, ma dopo numerose difficoltà e disservizi  nella gestione dei prelievi a domicilio  il servizio è ritornato ad essere  gestito dal personale del Distretto sanitario.» «Chiediamo pertanto alla dirigenza dell’Area Vasta e al sindaco di Monte Porzio di attivarsi immediatamente per la riattivazione del punto prelievi a gestione pubblica. Ribadiamo nuovamente che il sistema territoriale  sanitario necessita di servizi sanitari adeguati alla popolazione soprattutto nelle aree interne e in quei contesti urbani lontani dalla costa e dai centri urbani che offrono più servizi sanitari.  - concludono Giovanni Giovanelli e Luciano Rovinelli - Forse sfugge quanto sia arduo  raggiungere con i mezzi pubblici la casa della salute di Mondolfo.   Il caso della chiusura del punto prelievi a Monte Porzio è indice invece di scelte che continuano ad impoverire la rete dei servizi sanitari nelle aree interne e collinari.»       
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30/08/2021 Mense aziendali e Green Pass: i sindacati chiedono regole per garantire salute e sicurezza
Rispetto alla condizione di un comparto, quello delle mense aziendali, dalle prospettive sempre più incerte, in cui permane una forte preoccupazione sulle ricadute occupazionali riconducibili oltre che ai processi di  riorganizzazione e ristrutturazione aziendali anche alle nuove norme che  limitano l’accesso ai fruitori senza green pass, Filcams, Fisascat e Uiltucs Marche, evidenziano la necessità di garantire condizioni di salute e sicurezza, sia per i lavoratori impiegati nel servizio che per chi ne fruisce.  Sono circa mille nelle Marche gli addetti occupati nelle mense aziendali che anche nei mesi di massima diffusione del virus hanno consentito il mantenimento del diritto alla mensa per centinaia di lavoratori, continuando a prestare la propria attività nonostante l’elevato livello di rischio di contagio; un lavoro e un diritto che devono continuare ad essere garantiti. Nelle more di un auspicabile intervento legislativo chiediamo che siano garantite adeguate tutele per tutti i lavoratori coinvolti nel processo, fruitori ed addetti al servizio, attraverso l’individuazione di più adeguate misure di sicurezza nell’ambito dei protocolli per l’uso degli spazi comuni.   Occorre in particolare che il Governo definisca in tempi rapidi un quadro regolatorio di riferimento anche al fine di evitare un utilizzo improprio del Green pass nel rispetto dell’art. 32 della costituzione.  Lo stesso si può dire anche per le mense “sanitarie” e le mense scolastiche, prossime alla ripresa collegata all’attività didattica che rischiano di subire di riflesso le disposizioni previste nel pubblico impiego senza una indispensabile armonizzazione che nel rapporto di lavoro privato si realizza attraverso accordi di settore.  La situazione complessiva della ristorazione compromessa dalle conseguenze legate all’emergenza sanitaria che ha impattato negativamente su tutto il settore del turismo nonostante il concludersi di una stagione che sembra aver prodotto risultati importanti, rappresenta un rischio occupazionale per centinaia di lavoratrici e lavoratori anche nella nostra regione.  Risultano quindi fondamentali da un lato la prosecuzione della campagna vaccinale e il rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro con l’adeguamento e il rafforzamento dei Protocolli e degli Accordi in materia e  dall’altro misure tempestive in materia di divieto dei licenziamenti la cui proroga sino ad ottobre è del tutto insufficiente, la riforma degli ammortizzatori sociali da estendere anche ai settori esclusi e delle politiche attive che devono costituire un reale strumento per il reimpiego nel mercato del lavoro e non un compito da svolgere solo attraverso qualche ora di formazione fine a se stessa.
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27/08/2021 Sanità, CISL Fano: "Riapertura immediata dei punti prelievo in Val Cesano"
«Grave disservizio per le cittadini dei comuni di Monteporzio (Castelvecchio e Monteporzio) San Costanzo e Fratterosa che devono recarsi presso la Casa della salute di Mondolfo per effettuare un semplice prelievo di sangue a seguito della chiusura del servizio prelievi. - sostengono in una nota il Responsabile della Cisl di Fano, Giovanni Giovanelli e Luciano Rovinelli della Fnp Cisl Fano -  Una scelta gravissima alla quale si somma  l'attesa di trenta giorni per la prenotazione  di un semplice esame del sangue. Continua così la destrutturazione della sanità territoriale  portando un  grande disagio  tra gli utenti di questo servizio, in particolare anziani e soggetti fragili.» «Mancano inoltre adeguati  collegamenti pubblici  con  Mondolfo:  pochissime corse che peraltro si fermano a Centocroci e quelle che raggiungono Mondolfo fermano lontano dalla Casa della Salute.  - precisano Giovanelli e Rovinelli - Come Cisl di Fano insieme  al sindacato dei pensionati chiediamo immediatamente la riapertura dei punti prelievo nella Val Cesano e il potenziamento dei servizi territoriali, ancora destrutturati, che vengono erogati  saltuariamente e con liste d’attesa lunghissime.» «La sanità come dimostra questa scelta,  non è fatta solo di ospedali ma di una rete sanitaria territoriale che eroga servizi  e prestazioni ambulatoriali  con un capillarità e una presenza soprattutto nei comuni lontani dalla costa .   I cittadini di questi comuni soffrono l’isolamento dato anche  dalla mancanza di trasporti pubblico locali adeguati. Continua solo il depotenziamento e chiusura dei servizi territoriali sanitari.  - rilanciano  e concludono - Solo una nuova impostazione del sistema salute come ci ha purtroppo insegnato il covid permetterà di garantire cure sanitarie diffuse nel territorio e prossime alle persone anziane e fragili.»  
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26/08/2021 Anteas Macerata: nonni e nipoti generazioni ai fornelli
Giovedì 2 settembre 2021 a partire dalle ore15,30 -presso i locali della sede della Croce Rossa di Muccia in via Fonte del Colle - “Prepariamo le tagliatelle al farro” primo incontro dei tre appuntamenti previsti per “Nonni e nipoti generazioni ai fornelli”. L’iniziativa promossa e organizzata dall’ Anteas Macerata, in collaborazione con L'Albero Dei Cuori, FNP Cisl Marche, Comune di Muccia e ATS 18 si colloca nel progetto di Marche_active@net  che mira a favorire lo sviluppo di azioni locali innovative, a sostegno dell’invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale con particolare attenzione ai territori colpiti dal sisma 2016. Gli anziani del paese e del circondario saranno coinvolti in vari laboratori di cucina dove potranno insegnare alle nuove generazioni come si preparano i piatti della tradizione locale. Per il primo appuntamento del 2 settembre, le Tagliatelle al Farro saranno realizzate sotto la guida esperta di Maria Guerrini del Ristorante del Cacciatore. Giovedì 9  settembre, per il secondo incontro,  preparazione della Pizza di formaggio con Lorenzo e Daniele Pascoli del Panificio e Pasticceria Fronzi. Terzo appuntamento, giovedì 16 settembre,  con la presenza dello chef Dino Casoni del Ristorante Motel Carnevali dove sarà realizzato un secondo piatto. Agli incontri, che si terranno presso la sede della Croce Rossa di Muccia, sarà  presente anche la psicologa-psicoterapeuta dott.ssa Giorgia Pellegrini. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al numero 3929581009. Le attività si svolgeranno nel rispetto delle misure anit- covid.
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05/08/2021 Boost: pagata la mensilità di giugno. Primo importante risultato delle lotte sindacali
Dopo molti giorni di apprensione per i lavoratori e le loro famiglie, la dirigenza BOOST ha comunicato oggi il pagamento della Cassa Integrazione del mese di giugno per tutte le lavoratrici e lavoratori delle sedi aziendali.  Questo è un importante risultato delle lotte, dei presidi, del coinvolgimento delle istituzioni, dell’esposizione “mediatica” e delle pressioni esercitate dalle scriventi organizzazioni sindacali con le proprie RSU. Naturalmente il pagamento di questa mensilità non risolve i problemi di fondo. Non rende più certe le prospettive dell’azienda e non è ancora la condizione di chiarezza dei piani aziendali chiesta a gran voce dal sindacato. La Boost dica ora, qual’è la situazione reale dell’azienda, quali sono i piani per la ripresa delle attività, elemento essenziale per dare futuro allo stabilimento. SLC-CGIL FISTEL-CISL oltre ad impegnarsi nel sostenere le condizioni familiari dei lavoratori attraverso i loro Comuni, non molleranno di un millimetro rispetto alle richieste suesposte. Se davvero la proprietà ritiene di essere in grado di esercitare la propria responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori, del proprio territorio e della società tutta, lo faccia ora. Metta sul tavolo di confronto, in modo trasparente tutte le difficoltà ed onori i tanti anni di presenza della fabbrica, simbolo di Tolentino, ed il sindacato risponderà all’appello.  
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04/08/2021 Porto di Ancona: preoccupazioni e richieste Cgil, Cisl e Uil Marche
Il porto di Ancona è il più grande hub economico e lavorativo delle Marche e contribuisce in modo determinante a definire la rete infrastrutturale del territorio. Sono oltre 6500 le persone che, ogni giorno, entrano nell’area dello scalo per lavoro, con una movimentazione in crescita costante negli ultimi anni e che già oggi registra una netta ripresa di traffici sul 2020, con +24% di merci, riallineandosi al 2019. Di dimensioni maggiori sono le ricadute nell’indotto.  Numeri importanti, che restano, al di là delle incertezze temporanee create dalla pandemia. IL DINAMISMO DELLO SCALO – Sono diversi i fattori alla base del dinamismo del porto di Ancona. Ci sono la sua collocazione come porta d’Oriente, i fondali profondi e il numero delle banchine, il successo di un’impostazione pubblico-privata, la presenza della cantieristica pubblica e privata, la creazione di un sistema di servizi collegati, il riconoscimento di porto capofila dell’Autorità del Medio Adriatico nonché l’inserimento nei cosiddetti corridori Ten –T con la definizione di porto “core”. Per tutti questi motivi, lo scalo dorico va rilanciato. LE PREOCCUPAZIONI DEL SINDACATO – Nonostante tutto, però, in questi mesi si è perso tempo in una guerriglia politica che ha perso di vista, fin dall’inizio, il merito degli interessi del porto. Il risultato è evidente: sono stati messi da parte esperienza, consenso e progettualità e si è anche registrata la perdita della capacità di incidenza nelle scelte governative.  Oggi ci si affida ad un Commissariamento di riconosciuta autorevolezza con la speranza di individuare un nuovo presidente. Dalla Regione, il sindacato attende un atteggiamento costruttivo: anche rispetto a quello che è il nodo dell’attività portuale - ovvero la rete infrastrutturale - che non consente allo scalo, al momento, di dispiegare al massimo il proprio potenziale. Oggi vengono anticipati importanti incrementi di risorse che dovranno essere misurati alla prova della concretezza e della realizzazione, 62 milioni sono risorse importanti anche se, percentualmente, il porto di Ancona rappresenta una quota di attività, bel piú alta all'interno dell'Autorità di sistema portuale. Per ora,  restano le preoccupazioni.  LE RICHIESTE DI CGI, CISL E UIL MARCHE – Le richieste sono note da tempo ma restano ancora senza risposte adeguate. Eppure la stessa discussione sull’introduzione della Zes, (zona economica speciale), o della ZLSR (zona logistica semplificata rafforzata) -  per rilanciare lo sviluppo delle aree del cratere sismico come quelle del Fabrianese – si reggono solo attraverso una progettualità basata anche sul porto di Ancona.Per quanto riguarda ciò che emerge dal Pnrr, il solo intervento che abbia incidenza sul porto sono i 519 milioni per l’Orte-Falconara. Ma non basta, E’ importante anche realizzare il cosiddetto “ultimo miglio” che, uscito dal Pnrr, è ora tra le opere oggetto di commissariamento ministeriale: adesso si tratta di vigilare affinchè l’opera venga realizzata. Tanto più ora quando stanno prendendo corpo i cantieri per il raddoppio della Statale 16, nel tratto Torrette-Falconara. Per questo, servirà un protagonismo forte della Regione, che ha avuto una presenza sin qui ben poco incisiva per la programmazione del Pnrr. Da mesi, inoltre, si attende il completamento del “triangolone” di Rfi: 90 milioni di euro che consentirebbero di riprofilare la costa a nord del porto, riconnettendosi all’ “ultimo miglio”. In questo contesto, c’è anche una stretta connessione con l’Interporto di Jesi per una gestione integrata delle merci su rotaia.Il completamento della banchina 27 deve essere fatto nel più breve tempo possibile. Sull’altro versante, va salvaguardato al meglio il previsto investimento per ampliare le aree a mare, dedicate a Fincantieri: 90 milioni, un’occasione fondamentale per creare nuovi posti di lavoro. Al progetto, va affiancato un progetto d’insediamento formativo per  i lavoratori. Un’altra questione in ritardo è quella sul potenziamento della rete ferroviaria Adriatica. Mentre, sul fronte viario, occorre comprendere  che il porto di Ancona si colloca nella maniera migliore sulla direttrice trasversale  che, dai Balcani, arriva alla Spagna. Di qui, infine, la centralità di una strategia che consenta il più veloce collegamento Ancona- Civitaveccha: questo sarà infatti il futuro itinerario privilegiato di buona parte delle merci in transito, in un contesto nel quale,prima o poi, l’Europa metterà mano alla definizione dei corridoi trasversali. Il futuro Presidente dell’Autorità Portuale del Medio Adriatico dovrà essere capace di far proprie queste tematiche – con competenza, fuori da politicismi –  riprendendo i percorsi di positivo confronto realizzati in questi anni; in un quadro di valorizzazione dell’apporto fondamentale, per il futuro dello scalo, delle elevate professionalità dei lavoratori e della forte presenza delle organizzazioni sindacali da sempre vigili e attente alle tematiche strategiche, come alle questioni più direttamente attinenti  all’occupazione e alla sicurezza del lavoro. Un tema, questo, che andrà ripreso un attimo dopo l'insediamento dei nuovi vertici dell' autorità portuale.
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04/08/2021 Sindacato dei pensionati di Cgil Cisl Uil Marche: ”Basta con l'isolamento forzato di anziani e disabili nelle strutture”
Quarantacinque minuti al giorno possono restituire la dignità e la gioia di vivere ai tanti anziani  e disabili che in questo lunghissimo anno e mezzo dall’inizio dell’emergenza Covid hanno dovuto subire l’isolamento forzato nelle strutture. La Circolare del Ministero della Salute emessa lunedì 2 agosto scorso, risponde ai ripetuti solleciti fatti dai sindacati dei pensionati, e richiama l’attenzione sull’opportunità di assicurare l'accesso alle strutture residenziali per anziani e disabili da parte dei familiari degli ospiti, purché muniti delle certificazioni verdi COVID-19. L'accesso va garantito tutti i giorni della settimana (anche festivi), e la visita deve potersi svolgere in un tempo congruo al bisogno di assistenza, di durata possibilmente sino a 45 minuti.   SPI FNP e UILP Marche, 45 minuti al giorno possono restituire la dignità e la gioia di vivere ai tanti anziani  e disabili che in questo lunghissimo anno e mezzo dall’esplosione dell’emergenza Covid hanno dovuto subire l’isolamento forzato nelle strutture.   La Circolare del Ministero della Salute emessa lunedì 2 agosto scorso, risponde ai ripetuti solleciti fatti dai Sindacati dei pensionati, e richiama l’attenzione sull’opportunità di assicurare l'accesso alle strutture residenziali per anziani e disabili da parte dei familiari degli ospiti, purché muniti delle certificazioni verdi COVID-19. L'accesso va garantito tutti i giorni della settimana (anche festivi), e la visita deve potersi svolgere in un tempo congruo al bisogno di assistenza, di durata possibilmente sino a 45 minuti. I Segretari generali Elio Cerri, Spi Cgil Marche, Dino Ottaviani, Fnp Cisl Marche  e Marina Marozzi,Uilp Uil Marche lanciano un appello alla Regione, all'ASUR e agli Enti gestori. «Per anziani e disabili ospiti nelle strutture residenziali  è stato un anno difficilissimo. Le persone più fragili si sono sentite sole, spesso smarrite in una situazione di incertezza e confusione, soffrendo il prolungato isolamento legato alle norme anti Covid. Nelle Marche troppe strutture non consentono ancora le visite dei familiari. La Circolare ministeriale apre uno spiraglio e un barlume di speranza, a condizione che ne venga data a applicazione immediata, piena ed omogenea su tutto il territorio regionale».  
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02/08/2021 Macerata Feltria: incontro con la Polizia di Stato per parlare di truffe, ludopatia e dipendenze
Circa una sessantina di anziani e famiglie hanno ascoltato mercoledì 28 luglio nel Comune di Macerata Feltria, nell’entroterra del Montefeltro i rappresentanti di CGIL , CISL, SPI e FNP, oltre ai Dirigenti del Commissariato della Polizia di Stato ed il Sindaco della cittadina, i suggerimenti su come difendersi dai numerosi tentativi i truffa e dalla diffusione del gioco d’azzardo patologico.  Due fenomeni e  aspetti della vita sociale che la pandemia da COVID, in questo anno e mezzo ha accentuato in modo esponenziale tanto da trasformarli in veri e propri problemi sociali che preoccupano sempre più le Istituzioni e i responsabili dei Servizi Sociali.  Il Dott. Pineschi, Vice Questore e Commisario di Urbino e il Dott. Scalpelli, hanno posto in risalto come, la pandemia, ha stravolto anche i vecchi metodi usati da coloro che si accingono a delinquere; non  più solo l’approccio  diretto, spacciandosi per lontano parente o vecchia conoscenza, teso a carpire ed aggirare la fiducia del malcapitato, ma sempre più spesso la truffa corre sui telefonini, internet, i social e sotto mentite spoglie anche come operatori istituzionali (enel, inps, agenzia entrate, ecc.), per operare il furto di dati personali e sensibili.  Tutto questo, colpisce non solo le persone anziane e sole, ma le famiglie, i cittadini adulti; gli stessi giovani pur esperti delle moderne tecnologie, cadono nelle trappole tese da coloro che sono alla ricerca di informazioni da rivendere successivamente sui mercati internazionali a società complici.  La pandemia ha accentuato anche  ciò che viene definito “gioco patologico”, quella forma di  gioco d’azzardo legale  diventata una vera e propria mania tanto che  la medicina ufficiale la classifica come malattia sociale.  La chiusura dei locali  Slot,  di bar e tabacchini, nel periodo del lockdownda COVID 19, ha fatto si che il gioco fisico registrasse un calo  mentre è esploso in modo vertiginoso quello on line, tra l’altro, molto utilizzato dalle nuove generazioni.  Fenomeno pensato inizialmente per incrementare le entrate di fisco allo stato , è divenuto una vera e propria piaga sociale.  Nel solo  Comune di Macerata Feltria su una popolazione di 1955 abitanti nel 2019 sono stati giocati complessivamente € 1.844.593,19 per una spesa di €. 943,52 a persona.  Rapportati ai €. 816,69 per persona giocate in Urbino nello stesso anno con una popolazione di 13.914 abitanti ed una spesa per giocate complessive di €. 11.363.439,10, (Dati Agenzia Dogane e Monopoli), si evidenzia il vero aspetto drammatico di questi dati.  Questi fenomeni, sono dovuti principalmente, secondo le OO.SS. Ggil, Cisl, SPI e FNP, di Urbino e Montefeltro, ai cambiamenti strutturali dei modelli sociali che oggi si vivono nelle nostre comunità.  Si vive sempre più in solitudine, l’aumento dello spopolamento ed i pochi giovani che restano, si rinchiudono nei modelli messi a disposizione da internet e dagli smartphone chiusi in se stessi dove i contatti sociali sono ridotti all’osso.  La carenza del lavoro, la mancanza di servizi primari (farmacie, banche, commercio, uffici postali ecc.) o offerte ludiche alternative, sono la causa principale del fatto che  nel gioco d’azzardo fisico e on line, si cerca  l’illusione nel colpo di fulmine per  cambiare e migliorare il proprio destino, la propria condizione.  Al centro di questi incontri, sta l’invito rivolto  a cittadini e  rappresentanti delle istituzioni locali, di recuperare e promuovere modelli di socialità che riportino al centro della convivenza civile  le persone e la dignità delle stesse e  recuperare quel modello di solidarietà sociale caratteristico delle comunità locali che hanno fatto la storia del nostro Paese.  Le Amministrazioni locali, i servizi socio sanitari, devono impegnarsi molto a spingere verso questi cambiamenti adottando nuove regolamentazioni per il gioco legale effettuato nei pubblici esercizi facendo si che la voglia di giocare resti solo un evasione e non si trasformi in patologia con costi elevati per le famiglie e per tutta la collettività.  Allo stesso modo, devono operare, per rafforzare la presenza delle istituzioni nella vita sociale delle persone, sollecitando alle Autorità preposte, un maggiore rafforzamento della presenza delle Forze dell’ordine, per presidiare il territorio e diffondere tra i cittadini la cultura dell’attenzione e della solidarietà , perché vigilare, essere attenti a quanto succede intorno a noi, non significa necessariamente spiare, ma tutelare, proteggere il bene comune e la serenità della vita nelle comunità. 
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02/08/2021 Operatori socio - sanitari Talevi,Cisl Fp Marche:”Per gli oltre 4.000 OSS marchigiani operanti nella sanità pubblica e privata e nelle cooperative sociali si apre un importante percorso di valorizzazione della professione”
La conversione in legge del decreto legge Sostegni bis ha previsto, come chiesto con forza dal sindacato, l'istituzione nel ruolo socio - sanitario dei profili professionali di operatore socio sanitario, oltre che di assistente sociale e sociologo. «Un provvedimento importante che consentirà di valorizzare figure, quali gli operatori socio - sanitari, fortemente impegnati nell'emergenza covid e fondamentali per l'assistenza al paziente. - ha commentato il Segretario Generale della Cisl Fp Marche, Luca Talevi -  Vengono così meno le ambiguità legislative nate dopo la cosiddetta "Legge Lorenzin " del 2018 la quale nell'istituire l'area socio -sanitaria, ove far confluire i tre profili , non intervenne anche sul ruolo giuridico di appartenenza rimasto meramente tecnico,  alimentando così solo aspettative tra i lavoratori senza produrre alcun effetto concreto.» «Una notizia molto positiva per gli oltre 4.000 operatori socio - sanitari operanti nella sanità pubblica e privata oltre che nelle cooperative sociali delle Marche che nei prossimi mesi potranno vedere valorizzate la loro professione grazie anche allo sviluppo della contrattazione nazionale e decentrata.  In tal senso, subito dopo la sosta estiva,  sarà fondamentale per  gli operatori socio - sanitari  - conclude Talevi -  la ripresa del confronto con la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni per completare il percorso in atto di revisione "sostanziale" del profilo, con l'obiettivo di valorizzare la professione, avviare nuovi percorsi di carriera ed  organizzativi tesi a sviluppare nuovi modelli di integrazione socio -sanitaria»
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30/07/2021 Lavoro, Sbarra:" Dati crescita Pil positivi. Ma ora ripresa va consolidata con un vero patto sociale sulle riforme economiche e sociali. Ammortizzatori universali e formazione devono viaggiare insieme"
«Serve più impegno al confronto da parte della Regione Marche che finora langue sulle materie dello sviluppo, del lavoro dei trasporti e del welfare. Occorre un  Patto tra istituzioni e parti sociali per uno sviluppo sostenibile in un’ottica sociale ed ecologica» ha rilanciato il Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi,  durante la sua relazione in apertura del Consiglio Generale della Cisl Marche che si è svolto  nella mattina oggi a Senigallia. Hanno partecipato ai lavori il Segretario Generale della Cisl Nazionale, Luigi Sbarra, in collegamento da Roma,  e  tutto il gruppo dirigente del sindacato marchigiano. «I dati della crescita del Pil di oggi sono importanti perché confermano la ripresa economica del Paese che dobbiamo ora consolidare e rafforzare dopo tanti mesi difficili di sacrifici e di emergenza sanitaria. E' un segnale indubbiamente positivo, anche se bisogna fare ancora molta strada per recuperare i nove punti di prodotto interno lordo e soprattutto gli indici di benessere che abbiamo perso nello scorso anno rispetto altri paesi europei. ». Lo ha detto il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra in conclusione dei  lavori del Consiglio Generale della Cisl Marche. «Occorre ora una politica anticiclica, rilanciando l'occupazione e redistribuendo risorse ed opportunità, coinvolgendo le parti sociali in tutte le fasi di attuazione degli investimenti e dei progetti del PNRR, tanto nelle dimensione nazionale quanto a livello regionale, territoriale e delle categorie. C'è una unica via da seguire per la Cisl che è quella di una rinnovata concertazione. I progetti e gli investimenti dovranno essere esaminati preventivamente dal sindacato per valutare le ricadute di tipo economico, occupazionale e sociale. Questo vale anche per le Marche,  una regione che rischia più di altre di trovarsi in una condizione penalizzante a causa dell’isolamento infrastrutturale, all'impatto pesante di quattro crisi in 12 anni e a territori che, specie nelle aree interne, si stanno spopolando. -  ha ancora sottolineato il leader Cisl. - Abbiamo ottenuto la proroga del blocco dei licenziamenti e della cassa covid per il settore tessile, moda e calzaturiero che in questa regione sta attraversando una grave crisi. Ma ora bisogna riqualificare il settore manufatturiero, che resta la spina dorsale dell'economia delle Marche attraverso produzioni a più alto contenuto tecnologico, orientando allo stesso modo il sistema dei servizi perché possa essere un supporto efficace per le imprese-  ha aggiunto Sbarra - L’obiettivo delle prossime settimane è quello di costruire un nuovo sistema di protezione sociali che deve essere legato ad un grande piano di formazione delle competenze e di vero rilancio delle politiche attive  . Non ripartiremo verso il futuro senza porre al centro dell’agenda nazionale, il lavoro giovanile e femminile. Senza fornire a migliaia di ragazzi e ragazze conoscenze utili ad un qualificato inserimento lavorativo. Senza accompagnare le persone nei processi di riconversione e di transizione in tutte le fasi della vita lavorativa». Il Segretario Generale della Cisl,ha aggiunto che «è importante, in tal senso, che il Governo abbia raccolto la proposta di costituire, stanziando 50 milioni di euro, un Fondo speciale per i percorsi di formazione e riqualificazione per le persone in cassa integrazione e in Naspi. Si tratta, ora, di potenziare i Centri per l’impiego, di connetterli alle banche dati e alla rete viva della sussidiarietà coinvolgendo le Agenzie per il lavoro, costruendo sistemi territoriali che facciano incontrare aziende, scuole, centri di formazione accreditati, ITS, università, fondi bilaterali . Questo sistema va agganciato in ogni territorio a un sistema di ammortizzatori sociali rinnovato, universale, inclusivo, mutualistico e di tipo assicurativo. Bisogna fare presto. Perché il 31 ottobre è vicino, e lasciare senza protezioni milioni di lavoratori dei servizi, del terziario, e di altri settori scarsamente protetti da reti istituzionali significherebbe condannare il Paese ad un autunno molto caldo.»
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30/07/2021 Politiche abitative, CGIL CISL UIL: "La nuova legge regionale è iniqua, discriminante e di dubbia legittimità costituzionale"
Il Consiglio regionale ha recentemente approvato la nuova legge regionale che rivede i criteri di assegnazione delle case popolari « criteri che riteniamo iniqui, discriminanti e di dubbia legittimità costituzionale, sui quali anche il CREL aveva espresso parere contrario. -  sottolineano le Segreterie regionali CGIL CISL UIL Marche  e Segreterie regionali SUNIA SICET UNIAT Marche - Innanzitutto la legge introduce, di fatto, un trattamento differenziato per italiani e stranieri, inammissibile nel nostro ordinamento, prevedendo l’obbligo per i cittadini extracomunitari di presentare la documentazione patrimoniale e reddituale del Paese in cui hanno la residenza fiscale, senza poter ricorrere all’autocertificazione, di fatto impedendo di rispettare, nella maggior parte dei casi i termini di presentazione delle domande. Richiedere agli stranieri tale specifica documentazione è già stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale, anche di recente (Sentenza n. 9/2021), in quanto discriminatorio, irragionevole e pretestuoso.» Nella legge regionale si innalza poi la percentuale di riserva annuale di alloggi per far fronte a situazioni particolari, individuando tra le categorie speciali beneficiarie  di tale innalzamento anche gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e  i Vigili del Fuoco. «Una scelta che di fatto riduce ulteriormente la funzione sociale dell’edilizia popolare volta a rispondere ad un esigenza primaria, quale quella abitativa, di chi si trova in condizioni di effettivo bisogno. - continuano i rappresentati sindacali -  Parimenti non è condivisibile l’introduzione dell’esclusione dall’accesso agli alloggi di coloro che abbiano riportato condanne penali per reati di vario genere, di dubbia legittimità costituzionale già evidenziata dalla Corte Costituzionale (Sentenza n. 9/2021). Peraltro, c’è da chiedersi se una legge regionale possa legittimamente intervenire per introdurre quella che nei fatti può essere considerata una sanzione accessoria.» «Sarebbe stato invece necessario e urgente modificare la normativa regionale per superare il requisito quinquennale di residenza o di svolgimento di attività lavorativa nella regione la cui incostituzionalità è stata ripetutamente sancita dalla Corte perché tale requisito mette in secondo ordine le condizioni familiari di disagio economico e abitativo, ma su questo il Consiglio regionale non è intervenuto affatto. - rilanciano le Segreterie regionali CGIL CISL UIL Marche  e Segreterie regionali SUNIA SICET UNIAT Marche -  Va ricordato che la Corte Costituzionale ha più volte rimarcato l’irragionevolezza di tale requisito temporale che contraddice la funzione sociale dell’edilizia residenziale pubblica e viola i principi di uguaglianza e ragionevolezza. Non possiamo non evidenziare che ancora una volta non si affrontano i nodi irrisolti nelle politiche abitative: la mancanza di un adeguato patrimonio pubblico, l’ingessamento delle assegnazioni e la mancanza di turnover, la durata eccessiva degli appalti.»   «Riteniamo urgente e prioritaria  l’attivazione del Piano Triennale, fermo al 2013 e soprattutto un finanziamento annuale costante regionale per l’incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, attualmente ridotto a pochi alloggi disponibili per l’assegnazione a fronte di sempre più numerosi aventi diritto. Non si può inoltre ovviare alla mancanza di finanziamenti annuali, con l’ estemporanea previsione da parte dell’ Amministrazione Regionale di un ulteriore piano di vendita di parte del patrimonio pubblico, peraltro a breve distanza dal precedente, a cui siamo decisamente contrari. Evitiamo di svendere un patrimonio già pesantemente ridotto anche in considerazione del fatto che in media, con la vendita di tre alloggi se ne ricostruisce solo uno e dopo 10 anni (con gli attuali tempi degli appalti), rinunciando all’introito dei fitti  per lo stesso periodo e con il risultato finale di avere una disponibilità’ sempre più’ ridotta di alloggi da destinare ai più bisognosi ed aventi diritto.» Per queste ragioni, le Segreterie di CGIL CISL UIL Marche e di Sunia, Sicet, Unitat Marche vogliono ribadire la loro contrarietà alla legge.  
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29/07/2021 Gruppo Boost: i sindacati incontrano l'azienda.
Oggi, giovedì 29 luglio, le organizzazioni sindacali territoriali Slc Cgil e Fistel Cisl, insieme alle RSU dello stabilimento di Tolentino, si sono incontrate con la proprietà del Gruppo Boost e la direzione aziendale a seguito della convocazione del Prefetto di Macerata, che ringraziamo ancora una volta per l’estrema disponibilità ed il grande impegno profuso a seguito delle nostre istanze e alla sensibilità mostrata nei confronti della situazione in cui vertono le lavoratrici ed i lavoratori della BOOST SPA. L’azienda ha chiesto ancora pochi giorni di tempo per delineare il percorso da intraprendere nella crisi in atto, sottolineando ancora una volta la volontà di mantenere sia la continuità dell’attività produttiva che l’unicità aziendale, e di trovare una soluzione per il pagamento degli stipendi. La delegazione sindacale ha convenuto, dopo lunga riflessione, di concedere ancora tempo all'azienda, ma comunicando la volontà di proclamare uno sciopero di 8 ore per la  giornata di martedì 3 agosto nel caso non dovessero arrivare risposte dalla proprietà e dalla direzione aziendale.
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27/07/2021 Gruppo Boost: nuovo sciopero mercoledì 28 luglio
Le Segreterie Territoriali Slc Cgil Fistel Cisl e la RSU di stabilimento della Boost di Tolentino hanno indetto un nuovo sciopero per tutti i turni di lavoro mercoledì 28 luglio e chiamano tutti i lavoratori a partecipare al presidio che si terrà alle ore 11 davanti allo stabilimento. La mobilitazione prosegue a causa della mancata certezza sul pagamento della mensilità di giugno per tutti i dipendenti (dopo continui cospicui ritardi da molti mesi a questa parte); le mancate spettanze di tutti i lavoratori cessati per prepensionamento dall’inizio dell’anno e negli anni scorsi (TFR e/o Fondo Pensione Complementare), e per la mancanza di prospettive industriali per mettere in sicurezza l’attività degli stabilimenti del gruppo e i posti di lavoro.  
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27/07/2021 Il Segretario Generale Luigi Sbarra al Consiglio Generale della Cisl Marche
Venerdì 30 luglio il Segretario Generale della Cisl Nazionale, Luigi Sbarra, per sopraggiunti impegni, parteciperà in collegamento da Roma al  Consiglio Generale della Cisl Marche che si terrà a Senigallia, a partire dalle ore 9,00, presso il Centro Congressi del  Finis Africae, strada provinciale S. Angelo n.155. Durante i lavori, che saranno aperti dal  Segretario Generale della Cisl Marche Sauro Rossi,  il gruppo dirigente della Cisl Marche si confronterà sui più attuali temi sociali, politici ed economici.     Il Segretario Generale della Cisl Nazionale, Luigi Sbarra, farà il punto con il  Consiglio Generale della Cisl Marche, che si svolgerà in presenza nel rispetto di tutte le norme anti-covid, sul confronto con il Governo e sulle proposte della Cisl volte a sostenere il rilancio dell’economia del Paese nel segno della sostenibilità sociale ed ambientale, del lavoro di qualità, del rafforzamento delle reti di welfare utilizzando al meglio le risorse del PNRR.
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26/07/2021 Protesta Gruppo Kos Care: presidio al centro ambulatoriale Santo Stefano di Jesi
Protesta, martedì 27 luglio, dei centri ambulatoriali del Santo Stefano, oggi Kos Care,  della provincia di Ancona. Prosegue così, nella regione, la mobilitazione del gruppo, avviata nei giorni scorsi e promossa da Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, con i presidi davanti a Villa Adria,  Potenza Picena e ad Ascoli Piceno. Domani, il presidio, unico per tutti i centri, si terrà a Jesi, davanti al centro ambulatoriale di viale Don Minzoni n. 29 dalle ore 10 fino alle 12. La mobilitazione riguarda il riconoscimento del contratto della sanità privata a tutta la rete riabilitativa regionale
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23/07/2021 Metauro Ovest, accordo trovato: la soddisfazione di Cgil, Cisl e Uil
Torna il sereno all’area di servizio Metauro Ovest dopo l’accordo raggiunto tra i lavoratori e l’azienda Sarni Maglione Srl. Sono stati necessari quattro scioperi per portare i vertici dell’azienda al tavolo di trattativa e a riconoscere, infine, il diritto alle ferie dei lavoratori, ampiamente ridotte dopo il subentro alla vecchia proprietà Gustofast a dicembre 2020. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno ora concordato con l’azienda un periodo di 14 giorni di ferie a partire dal 26 luglio 2021 e fino al 30 settembre 2021, attraverso la programmazione di un calendario da concordare con i dipendenti.  Per il 2022 sarà invece garantito un periodo continuativo di due settimane per ogni lavoratore tra il 15 giugno e il 30 settembre da concordare con gli stessi. Lo stato di agitazione era iniziato ai primi di luglio. Maglione, non riconoscendo il contratto integrativo aziendale, aveva deciso unilateralmente di limitare il diritto al riposo nonostante l’impegno quotidiano dei dipendenti, mai venuto meno al di là del lockdown e delle zone rosse, per garantire assistenza ai viaggiatori.  «Siamo soddisfatti dell’esito di questa vertenza che dimostra che i lavoratori, insieme, possono raggiungere un risultato che purtroppo oggi non è scontato: il riconoscimento dei propri diritti – dicono Roberto Fiscaletti (Filcams Cgil Pesaro Urbino), Vincenza De Leo (Fisascat Cisl Marche) e Claudio Cicchitti (Uiltucs Uil Marche) – in questo caso lo abbiamo raggiunto dopo un atteggiamento di totale chiusura che aveva generato un arretramento delle condizioni economiche dei lavoratori nel passaggio di mano di Metauro Ovest. L'azienda si è inoltre detta disponibile ad aprire nei prossimi mesi una discussione sul contratto integrativo a livello nazionale».
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23/07/2021 Crisi al Gruppo Boost: stipendi in arretrato e nessuna chiarezza sul futuro industriale
La situazione del gruppo Boost, leader nella produzione di agende, diari, notebook a livello internazionale, è caldissima. Il gruppo, nato dalla fusione nel 2019 della ex Lediberg e della ex Arti Grafiche Johnson, conta un migliaio di dipendenti nelle sedi di S Paolo d’Argon (BG), Cenate Sotto (BG), e Tolentino, in provincia di Macerata. In questi giorni, la direzione aziendale ha comunicato a tutti i dipendenti che non è in grado di prevedere le tempistiche di pagamento degli stipendi del mese di giugno. Stessa sorte si era verificata con la mensilità di maggio pagata con oltre un mese di ritardo. Ritardi e difficoltà negli stipendi si susseguono da diversi mesi. «Sappiamo che oggi l'azienda si trova in una situazione molto critica sul versante delle disponibilità finanziarie che necessita di un intervento degli istituti bancari - dicono Alessandro Gay e Biagio Liberati, Segretari Generali di FISTEL CISL Marche e SLC CGIL di Macerata -. Nonostante il fatturato inteso come  ordini acquisiti per l'anno 2021 sia in netto miglioramento rispetto all’anno precedente,  rischia di andare perduto per le difficoltà finanziarie in corso. Ad oggi, pur avendo più volte richiesto prospettive future, non abbiamo ricevuto alcuna risposta soddisfacente da parte dell'azienda, se non una assenza di una linea industriale perseguibile e concreta. La crisi finanziaria del gruppo sta pesantemente incidendo anche sulla capacità produttiva. Il ricorso massivo alla cassa integrazione non è mai stato così ampio come quest’anno. Il futuro di una delle più importanti e storiche realtà manifatturiere della nostra regione è fortemente a rischio». «La preoccupazione maggiore - proseguono i sindacati - è sul versante delle lavoratrici e dei lavoratori, in un territorio già fortemente colpito prima dalla crisi finanziaria e successivamente dal sisma,  per i quali in diversi incontri abbiamo chiesto alla proprietà la tenuta del livello occupazionale attuale». Negli  ultimi anni è stato fatto tutto il possibile per sostenere l’attività dell’impresa e tutelare nel contempo i lavoratori. L’ultimo  accordo sottoscritto in sede ministeriale a febbraio 2021 con un piano industriale approvato, il contestuale ulteriore prepensionamento di oltre 200 persone, oltre ad un uso rilevante della cassa integrazione straordinaria, è stato l’ulteriore sforzo che tutti i lavoratori e le lavoratrici di Boost si sono assunti, con il fine unico che per sindacato e lavoratori è irrinunciabile: il rilancio industriale dell’intero gruppo. I lavoratori  hanno dimostrato in questi anni difficili estrema responsabilità e senso del dovere non comuni. FISTEL CISL e SLC CGIL, insieme alle RSU di stabilimento, hanno chiesto ad istituzioni comunali, provinciali ed ai parlamentari incontrati recentemente, un intervento, «propedeutico al fine di sbloccare alcune situazioni che rischiano di mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa dell'azienda e dei piani di risanamento già in essere, con i recenti accordi sulla Cassa Integrazione Straordinaria e i prepensionamenti che sono stati avallati anche in sede ministeriale - concludono Alessandro Gay e Biagio Liberati -. Ci aspettiamo che l’azienda ci convochi per conoscere le reali condizioni e le intenzioni industriali. Da oggi per noi inizia un percorso di lotta che siamo pronti a portare in tutti i luoghi istituzionali, e della società civile che riterremo necessari, a partire del prefetto a cui chiederemo un incontro nei prossimi giorni, per salvaguardare lavoro e dignità in una fase delicatissima per il territorio». Giovedì 22 luglio i sindacati hanno indetto un presidio davanti alla sede della Prefettura di Macerata, in Piazza della Libertà. Le rappresentanze dindacali sono state ricevute dal Prefetto per discutere della situazione di crisi  
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22/07/2021 Il rafforzamento delle Politiche Attive della Regione Marche è impensabile senza i Navigator
l ministro Orlando insiste sulla necessità di rilanciare il sistema delle politiche attive e di rafforzare le attività dei centri per l’impiego, ma sembra dimenticare l’esistenza di 2700 professionisti, che hanno maturato due anni di esperienza sul campo, che hanno già superato una selezione pubblica e sono stati formati da Anpal acquisendo esattamente le specifiche competenze necessarie ad “attuare” le politiche attive tanto invocate in queste settimane. È fondamentale valorizzare questo patrimonio di competenze necessarie all’attuazione della riforma delle Politiche Attive, necessarie cioè per praticare politiche di inserimento e reinserimento lavorativo, indispensabili al sistema complessivo di incrocio domanda-offerta di lavoro. Altrettanto fondamentale è riconoscere ai navigator un reale titolo di preferenza o riconoscimento del ruolo fin qui svolto anche in previsione delle procedure concorsuali per le assunzioni programmate che le Regioni devono avviare entro il 31 dicembre 2021. Il 31 dicembre 2021 termineranno i contratti di collaborazione: 2700 professionisti rischiano di interrompere il loro lavoro. «Non possiamo perdere tempo - dichiarano Maria Teresa Ferretti (Felsa Cisl), Rossella Marinucci (Nidil Cgil) e Ignazio Di Chio (Uiltemp Uil) -. Servono subito delle soluzioni. Nidil, Felsa e Uiltemp insieme alle relative Confederazioni si stanno mobilitando per aprire il confronto con il Ministero e Anpal in modo da poter avere delle riposte certe dal ministro Orlando e il commissario Tangorra. Alla Regione Marche si chiede di fare chiarezza sulle competenze in materia e avviare un dialogo sul percorso di possibile stabilizzazione dei navigator marchigiani. La mobilitazione non può che continuare, a livello territoriale e nazionale».
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22/07/2021 Cgil Cisl Uil: «Si apra subito un dibattito cittadino sulla sanità falconarese»
Cgil Cisl e Uil di Falconara denunciano da mesi il progressivo deterioramento dei servizi sanitari cittadini. Carenze di personale e deterioramento delle strutture sanitarie hanno oramai raggiunto punti di insostenibilità: - il consultorio comunale con gravi carenze di personale (addirittura senza un ginecologa dedicata dall’estate scorsa) - la radiologia chiusa da 18 mesi - le gravi carenze di personale amministrativo negli uffici cup-cassa e anagrafe sanitaria - la carenza gravissima di medici di medicina generale (i medici di famiglia), e la mancata sostituzione di alcuni medici specialisti - la mancanza di personale nel servizio di medicina legale   Nel momento in cui la sanità territoriale viene magnificata in ogni documento o convegno, la dura realtà ci riporta invece questi drammatici esempi! È ora che questi problemi vengano affrontati tutti insieme, con un consiglio comunale dedicato, alla presenza dei vertici dell’Asur e della Regione, con la presenza dell’Ambito Sociale e delle forze sociali della città, che permetta di capire quale disegno e quale prospettive ci sono per la sanità di questo territorio che raccoglie nella sola Falconara oltre 25mila abitanti. È un momento importante, siamo alle soglie di molti atti programmatori in campo sanitario e sociosanitario: la revisione del piano socio-sanitario della Regione Marche, la predisposizione del nuovo piano sociale di ambito, le definizione degli interventi sulla sanità territoriale legati al PNRR. È il momento di parlare della nostra sanità pubblica. Se non ora quando?
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14/07/2021 Cgil Cisl Uil Marche : "La sanità che vogliamo e che cosa chiediamo alla Regione" Manifestazione regionale ad Ancona
In 1000 provenienti da tutto il territorio regionale, hanno partecipato alla manifestazione, indetta da CGIL CISL UIL Marche, che si è svolta oggi in piazza Cavour ad Ancona, per porre l’attenzione sulle gravi condizioni della sanità nelle Marche, anche dopo le pesanti ripercussioni della crisi pandemica. Lavoratori e pensionati sono scesi in piazza con i sindacati confederali per ribadire che il diritto alla salute deve essere assicurato a tutti, garantendo la centralità del servizio pubblico e l’universalità delle prestazioni. «Ci sono numerose ed urgenti questioni che restano ancora aperte: tempi di attesa; Pronto soccorso e la rete dell’emergenza-urgenza; i servizi territoriali e l’integrazione socio-sanitaria; la prevenzione; la rete ospedaliera; le Case della Salute e le cure primarie e intermedie; la mobilità sanitaria. Oltre alla presenza diffusa di organici insufficienti e di precariato e alla progressiva privatizzazione della sanità» – hanno rilanciato Daniela Barbaresi, Segretaria Generale Cgil Marche, Sauro Rossi Segretario Generale Cisl Marche e Claudia Mazzucchelli Segretaria Generale Uil Marche.   «La Giunta regionale apra subito un confronto concreto ed efficace, che finora non c’è stato, fatto salvo un recente incontro. Servono risposte concrete ai bisogni di salute dei cittadini. In particolare  chiediamo: un forte potenziamento delle attività e interventi efficaci per la  riduzione dei tempi di attesa; il rafforzamento della sanità sul territorio, come previsto anche dal PNRR; un progetto condiviso e trasparente sulla dislocazione, il potenziamento e l'operatività delle Case della Salute/Case e Ospedali di Comunità; la riqualificazione delle funzioni dei Distretti sanitari e l’ avvio di un percorso per renderli coincidenti con gli Ambiti territoriali sociali, ed i Servizi per il Lavoro, a garanzia dell'integrazione socio sanitaria e dello sviluppo di percorsi di inclusione sociale, lavorativa e di contrasto alla povertà. – hanno sottolineato con forza i Segretari Generali di Cgil Cisl Uil Marche - Va previsto un aumento delle risorse per la Prevenzione, con particolare attenzione alla salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.» « Va garantita una rete dell'emergenza - urgenza capillare ed efficace, capace di integrare l'attività dei Pronto Soccorso ospedalieri con quella del Sistema 118, della continuità assistenziale, delle postazioni territoriali di emergenza, dei mezzi sanitari e dei Punti di Assistenza Territoriale attivati negli Ospedali di Comunità. – chiedono alla Giunta regionale i Segretari generali confederali -  Va data attenzione alla Medicina di Genere, al  potenziamento dei Consultori familiari e piena applicazione della legge 194 del 1978.  Va fatta chiarezza, inoltre, sugli assetti istituzionali della sanità marchigiana: competenze e rapporti tra Servizio Sanità, ASUR, ARS, INRCA, Aziende Ospedaliere, Aree Vaste e Distretti Sanitari. Vanno completati e realizzati i nuovi e moderni ospedali ricorrendo all’appalto, nel rispetto del DL 77/2021.» In tema di personale, per Cgil Cisl Uil Marche è necessario un consistente adeguamento e un rafforzamento delle dotazioni organiche con un massiccio piano di assunzioni. «Vanno completati i percorsi di stabilizzazione e data piena e corretta attuazione agli istituti contrattuali (compresa premialità Covid) così da salvaguardare la dignità professionale del personale. Va fermata la progressiva privatizzazione della sanità e garantito il governo dei soggetti privati accreditati. Il Servizio Pubblico deve esercitare una forte funzione di committenza e di controllo, sia dei servizi erogati che delle condizioni contrattuali, economiche e normative, dei loro dipendenti con un impegno concreto per la parificazione dei trattamenti tra lavoratori pubblici e privati.» Tra le altre richieste di Cgil Cisl Uil alla Regione Marche c’è anche l’adeguata partecipazione a livello regionale e territoriale, sia sulle politiche occupazionali che sull'assetto e l'operatività dei servizi. «Va avviato subito un confronto sullo sviluppo progettuale e sull’ attuazione nelle Marche degli interventi previsti dalla Missione 6 – Salute del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR). Ora attendiamo dalla Regione risposte concrete ed urgenti su prevenzione, partecipazione e programmazione- concludono Barbaresi, Rossi e Mazzucchelli - perché la salute è un diritto universale che va garantito con la centralità del servizio pubblico».      
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09/07/2021 Lavoro nel turismo: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, a fianco dei lavoratori, chiedono la corretta applicazione dei contratti respingendo qualsiasi tipo di polemica
Mai come quest’anno l’attacco operato nei confronti degli stagionali del turismo ha manifestato tutta la sua insolenza, in un’estate particolarmente calda, non solo per gli esiti disastrosi determinati dalla pandemia ma anche per le irragionevoli ingerenze delle associazioni datoriali di categoria circa la mancanza di personale disponibile a lavorare.   Le Segreterie regionali unitarie Filcams, Fisascat, e Uiltucs respingono le polemiche che quotidianamente e da troppe settimane, attaccano ingiustamente i lavoratori stagionali del settore turistico troppo spesso, al contrario, vittime della mancata o scorretta applicazione dei contratti nazionali di riferimento, pertanto stigmatizziamo tale comportamento, profondamente scorretto.   Quella che dipinge i lavoratori del turismo quali soggetti volti ad evitare il lavoro, preferendo altre forme di sostentamento, è una falsa e pericolosa narrazione. Una misera e triste strumentalizzazione che ancora una volta colpisce la categoria che, più di ogni altra, ha pagato la crisi pandemica; lavoratori che sono da sempre i più fragili e i più esposti a inadempienze contrattuali, in un settore che marca una illegalità diffusa. Un tam tam ricorrente, strumentale e fuorviante, che disconosce professionalità e competenze degli addetti del settore, che meritano al contrario il giusto riconoscimento, nel rispetto di quanto previsto dalla legge e dalla contrattazione collettiva, e senza contrapposizioni strumentali tra diverse categorie di lavoratori e differenti professionalità.   Anche da noi, come in altre regioni d’Italia, i turni di lavoro nel comparto della ristorazione e dell’alberghiero sono massacranti, 7 giorni su 7, senza giorno di riposo, per non parlare dell’ampio uso di lavoro irregolare, con soglie che superano, a livello nazionale, anche il 70% e inevitabili ricadute sulle tutele, sulle garanzie, su diritti, legalità e salute e sicurezza di lavoratrici e lavoratori.   I dati Inps 2019 evidenziano, nel settore turistico marchigiano la presenza di 48.413 lavoratori dipendenti occupati, dei quali 20.357 con contratto a tempo determinato e 9.312 con contratto stagionale. Insieme, dunque, i lavoratori e le lavoratrici impiegati con queste tipologie contrattuali rappresentano il 61% del totale occupati.  Le retribuzioni medie lorde annue percepite risultano essere pari a 7.758 euro. Retribuzioni che per i lavoratori stagionali si riducono mediamente a 5.146 euro lordi annui, mentre quelli che hanno un contratto a tempo determinato percepiscono una retribuzione lorda annua di 4.410 euro.  Considerando che tali dati possano aver subito un ulteriore ribasso dovuto alla pandemia,e che la zona grigia e il sommerso condiziona negativamente il quadro complessivo, come è possibile pensare che dopo oltre un anno a casa, le persone dovrebbero essere disposte ad accettare qualsiasi lavoro, magari anche in nero, sottopagato, senza riposi e in condizioni insostenibili, senza regole né tutele? Chi lavora deve avere un minimo di buone ragioni per lavorare, cioè essere trattato come un essere umano nel rispetto della dignità umana e lavorativa, avere un contratto regolare, percepire una paga adeguata alla propria professionalità, vedersi riconosciuti i diritti essenziali, come il riposo settimanale solo per citarne uno, senza dover elemosinare ciò che di diritto spetta. E in caso di gestione esternalizzata o data in appalto, devono essere garantite pari condizioni, pari contratto, pari diritti perché non devono esistere lavoratori di serie A e lavoratori di serie B.    Crediamo necessario e dirimente pervenire ad un nuovo modello di turismo, basato sulla buona occupazione, sostenibile e inclusivo, caratterizzato in primo luogo da un lavoro stabile, regolare e dignitoso. Se sono davvero obiettivi comuni valore, legalità, professionalità e sicurezza in un settore così strategico,  proponiamo alle associazioni di categoria di mettere in trasparenza le aziende virtuose mettendo in campo azioni concrete attraverso la condivisione di un protocollo di intesa, che certifichi, per le aziende che lo sottoscrivono il rispetto dei contratti di lavoro e delle norme di sicurezza: un bollino etico per contrastare l’illegalità diffusa e attraverso il quale anche clienti e turisti potranno operare una  scelta più consapevole. 
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09/07/2021 I problemi della sanità nell'entroterra urbinate
A circa cinque mesi dalla firma dei  Protocolli Sociali sottoscritti tra le OO.ss. CGIL e CISL Urbino e Montefeltro, con i Sindaci dei Comuni di Acqualagna, Cagli, Macerata Feltria, Montecalvo in Foglia, Piandimeleto, Sassocorvaro Auditore, Urbania  Urbino e i Presidenti degli AMBITI TERRITORIALI SOCIALI 3-4-5, molti punti di quelle intese ancora non hanno trovato piena applicazione.  Cgil, Cisl con i Sindaci dei Comuni e con i Presidenti degli ATS, sottoscrissero nei mesi scorsi, dei Protocolli d’intesa per destinare parte delle risorse dei bilanci Comunali 2021   all’istituzione e finanziamento di interventi destinati ai Fondi di Sostegno al Reddito, al sostegno alle famiglie in disagio sociale, al contenimento  delle tariffe per i servizi, asili, mense, ecc., ma  furono concordati anche  impegni finalizzati ad attivare la :   Definizione con Marche Multiservizi di un fondo di sostegno in favore delle famiglie in difficoltà sociale;    L’Istituzione di un corso formativo destinato agli Assistenti Familiari (badanti), in raccordo con i Sindaci degli ATS  competenti;    Sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa per il contrasto alla diffusione del Gioco d’azzardo e patologico nei territori comunali;    L’individuazione di immobili abitativi da destinare a famiglie sfrattate o bisognose;    La definizione di una Delibera del Consiglio comunale per individuare  PROGETTI DI UTILITA’ COLLETTIVA  al fine di utilizzare cittadini percettori del Reddito di Cittadinanza in attività di pubblica utilità verso la cittadinanza.  A queste materie di  particolare importanza per le comunità locali, si aggiunse l’impegno da parte di Sindaci e Presidenti di ATS, di sollecitare la Giunta della Regione Marche e l’ASUR Marche, ad affrontare la grave situazione in cui versa la Sanità marchigiana, anche a seguito delle pesanti ripercussioni causate dalla pandemia da COVID 19, che ha colpito pesantemente in particolare le popolazioni dei piccoli comuni delle aree interne.  La riduzione dei tempi di attesa, il potenziamento dei Pronto Soccorso e la rete dell’emergenza-urgenza, i servizi territoriali e l’integrazione socio-sanitaria, la prevenzione e la rete ospedaliera con la definizione delle Case della Salute, le cure primarie e intermedie, l’annoso problema degli organici della sanità insufficiente ed in gran parte precari, furono inseriti nei Protocolli Sociali come temi di priorità assoluta.  Temi, che in presenza di una proposta politica Sanitaria della Giunta Regionale, indefinita e dispersiva, sono diventati oggetto di un’azione di denuncia da parte di CGIL-CISL- UIL Marche che si espliciterà attraverso un Presidio di protesta davanti alla sede della Regione Marche, il 14 luglio 2021, a partire dalle ore 10, in Ancona.  Manifestazione che sarà preceduta da un attivo unitario che si terrà il giorno 13 luglio p.v. alle ore 17 presso il centro sociale di Urbino.  Per sollecitare la piena applicazione di quanto concordato e per sensibilizzare i Sindaci ad intervenire nei confronti della Giunta Regionale sui temi della Sanità che vede i territori da loro amministrati in forte sofferenza, CGIL e CISL Urbino, hanno scritto una lettera aperta con la richiesta di attivazione di tavoli di confronto per la verifica della piena attuazione dei protocolli. 
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09/07/2021 Sanità Ancona : ospedali, distretti e prevenzione le richieste di Cgil Cisl Uil
  Si è svolta oggi l’assemblea di Cgil Cisl Uil Ancona per discutere della sanità del capoluogo, anche in vista della manifestazione regionale del 14 luglio .   Alla Regione i sindacati  chiedono di aprirsi ad un confronto serio, che finora non si è realizzato, sullo stato del  sistema sanitario regionale, già da anni al centro di profonde trasformazioni e oggi messo a dura prova dalla pandemia nonostante gli sforzi encomiabili di tutti gli operatori del settore. Le richieste dei sindacati sono molteplici. «Anzitutto occorre rafforzare la sanità territoriale rimettendo al centro il ruolo dei distretti sanitari, rafforzando i servizi e gli organici dei poliambulatori e dei consultori garantendo i servizi di diagnostica e di riabilitazione . Il tutto mantenendo l’apertura dei punti di accesso cup-cassa-anagrafe diffusi sul territorio. - sottolineano i Responsabili di Cgil Cisl e Uil Ancona,  Marco Bastanelli,  Alessandro  Mancinelli e Claudia Mazzucchelli -  In secondo luogo, vanno dati ruolo e risorse agli ospedali di comunità, va mantenuta  l’operatività delle USCA( Unità speciale di continuità assistenziale) e va implementata la presenza dell’ infermiere di comunità. Inoltre vanno aumentate le risorse per la prevenzione  e la sicurezza nei luoghi di lavoro nonché garantita la realizzazione delle strutture sanitarie progettate a partire dal nuovo ospedale dell’Aspio.» «Va poi mantenuta l’efficienza degli ospedali di rete di Senigallia, Fabriano e Jesi, con investimenti strutturali e di personale. Infine occorre rafforzare il ruolo regionale e sovra regionale dell’ azienda ospedali Riuniti di Ancona e dell’ INRCA e completare le procedure di stabilizzazione del personale precario e quelle concorsuali e di mobilità.  - concludono Bastianelli, Mancinelli e Mazzucchelli - Da ultimo, occorre definire con chiarezza il ruolo integrativo e non sostitutivo della sanità privata.»     
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05/07/2021 6 Luglio confermato lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto aereo
Un nuovo sciopero generale di 24 ore di tutto il personale del trasporto aereo è stato proclamato per martedì 6 luglio 2021 da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti. La mobilitazione, spiegano i sindacati, è «a difesa dei lavoratori delle compagnie aeree nazionali e straniere  con base e addetti nel nostro paese (Alitalia, Air Italy, Ernest, Blue Panorama, Air Dolomiti, Norwegian, Emirates), delle società di gestioni aeroportuali, di handling e catering e di tutti gli stagionali e precari del settore». «Alla base dello sciopero - sottolineano le organizzazioni sindacali - l'opposizione netta ai licenziamenti nel settore, uno dei più colpiti dalla pandemia, la richiesta di una sede di confronto interministeriale permanente e l'istituzione di una cabina di regia per garantire la tenuta sociale, assicurando gli ammortizzatori sociali, l'avvio di una riforma per garantire il riordino del sistema aeroportuale, l'applicazione delle regole del lavoro che prevedano gli stessi trattamenti normativi e retributivi a parità di condizioni operative ed il rifinanziamento del Fondo straordinario del trasporto aereo. Su queste tematiche dopo il primo sciopero dello scorso 18 giugno non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta dal Governo». A questa mobilitazione parteciperanno i lavoratori di Aerdorica «perché preoccupati del loro futuro lavorativo, continua infatti la cassa integrazione di 28 settimane Covid che terminerà al 31 ottobre - precisano le Segreterie Regionali Marche di categoria -. Chiediamo con forza il rispetto della Presa d'atto, documento sottoscritto dalle parti sociali nazionali, in sede di Presidenza del Consiglio dei Ministri, e l'impegno a raccomandare l'ultizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente e il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro e l'attivazione delle politiche attive del lavoro per la riqualificazione degli operatori aeroportuali». I sindacati di categoria FILT CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI MARCHE  in occasione dello sciopero hanno chiesto di essere ricevute dal responsabile delle relazioni industriali, al fine di avviare un confronto per sottoscrivere anche in Aerdorica gli impegni nazionali sugli ammortizzatori sociali.
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02/07/2021 Vertice in rosa per Anteas Ancona Aps: unanimità per Angela Ruocco e Francesca Piccinini
Nuovo direttivo per Anteas Ancona, l’Associazione di Promozione Sociale (APS), promossa dalla Federazione Pensionati Cisl. L'assemblea straordinaria, che si è riunita nella mattinata di oggi, nel rispetto delle norme anti-covid,  presso il salone Armatura della sede Cisl,  ha eletto all’unanimità Angela Ruocco, Presidente Anteas Ancona e la vice-Presidente Francesca Piccinini. «Abbiamo vissuto un periodo terribile che speriamo stiamo lasciando alle spalle  che ha visto, in particolare, tante persone anziane isolate in casa, lontane dagli affetti familiari. Anche per questo il nostro impegno, tra le attività programmate, sarà quello di mettere in campo iniziative per contrastare la solitudine, per dare sostegno alle varie necessità di ordine pratico, come il servizio di consegna della spesa  e dei farmaci a domicilio, oltre ad  azioni di prevenzione e di sensibilizzazione a salvaguardia della salute. – hanno rilanciato Angela Ruocco e  Francesca Piccinini rispettivamente Presidente e vice Presidente di Anteas Ancona neoelette - Organizzeremo inoltre momenti dedicati  all’informazione e formazione sull’uso delle tecnologie informatiche e alla formazione e aggiornamento dei volontari. »  
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01/07/2021 Cisl Marche in lutto. Scomparso Elio Gallorini, una vita spesa nel sindacato
E’ venuto a mancare questa mattina dopo lunga malattia Elio Gallorini, 85 anni, storico  dirigente della Cisl. Una vita impegnata nella Cisl e nella Fnp, sia a livello marchigiano che nazionale. Dopo numerosi incarichi nella realtà anconetana, dal 1987 al 1993 è stato Segretario generale della Cisl Marche per poi passare alla guida della Federazione dei pensionati della Cisl Marche. Ha concluso poi il suo impegno sindacale a Roma come Segretario nazionale della Federazione dei pensionati. «Collega stimato ed apprezzato per le sue capacità negoziali e le sue doti morali, ha saputo sempre coniugare, nella sua lunga esperienza, equilibrio e fervore sindacale. – ha ricordato  Sauro Rossi, Segretario Generale della Cisl Marche - Alla sua famiglia tutta va il nostro sincero cordoglio.» I funerali si svolgeranno sabato pomeriggio 3 luglio alle ore 16,30 presso la Chiesa parrocchiale San Giuseppe - via Italia n. 35  a Falconara Marittima. La camera ardente sarà aperta dalle ore 10,30 di venerdì 2 luglio presso le Onoranze Funebri Pieroni Via Guglielmo Marconi, 112 -  Falconara Marittima.   Corriere Adriatico del 2 luglio 2021
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29/06/2021 Incremento delle detrazioni tari per le famiglie. Accordo tra Comune di Ancona e Cgil Cisl Uil
«Ammontano ad oltre 150 mila euro le maggiori risorse destinate a ridurre le tariffe della Tari per le famiglie anconetane. Si aggiungono ai  380.000 euro attualmente  previsti, incrementando quindi il fondo di quasi il 50%.» E’ quanto prevede l’accordo stipulato oggi  tra il comune di Ancona e CGIL CISL UIL e i rispettivi sindacati dei pensionati, dopo un confronto serrato, che  destina tali risorse ad ampliare la fascia ISEE su cui si possono applicare le detrazioni, il cui limite sale da 25.000 euro di isee a 30.000 euro. Cresce anche il peso di alcune fasce di sconto, infatti nella fascia ISEE da 10.000 a 20.000 euro la detrazione sale da 25% a 40%, mentre nella fascia tra 20.000 e 30.000 euro la detrazione sarà del 15%. «Nel 2020 le richieste di detrazione furono 4482 di cui 3817 legate proprio al reddito ISEE, a testimonianza della necessità di una serie di interventi di protezione sociale per le riduzioni di reddito legate anche alla crisi pandemica. - scrivono in una nota i sindacati  - Il timore di CGIL CISL UIL è che lo sblocco dei licenziamenti, ancorché selettivo,  combinato con gli effetti economici della pandemia possa mettere in crisi molte famiglie. E’ quindi necessario, anche a livello comunale, incrementare le forme di protezione sociale.» «L’accordo stipulato infatti non prevede solo  gli interventi sulla TARI, ma anche il rafforzamento del sistema di confronto, con un vero e proprio “patto di sostegno ai cittadini”, che permetta di consolidare il dialoga tra l’ amministrazione comunale e i sindacati in termini bilancio di previsione, variazioni di bilancio, interventi di sostegno alle famiglie, regolamenti e tariffe dei servizi alla persona. - concludono i sindacati - Un passaggio importante e positivo che speriamo possa sostenere le famiglie anconetane in questo difficile momento.»
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29/06/2021 Decreto sostegni bis : agevolazioni sull’acquisto prima casa per gli under 36
Importanti agevolazioni in arrivo per i giovani che non hanno ancora compiuto 36 anni e che intendano acquistare la prima casa.Alla base del Decreto Sostegni-bis c’è l’obiettivo di sostenere le imprese e i giovani nel protrarsi della situazione di pandemia legata alla diffusione del Covid-19. Molte sono le misure introdotte a partire dal 26/05/2021, data di entrata in vigore del provvedimento legislativo. «L’epidemia mondiale ha creato grande incertezza nel futuro, instabilità economica e disorientamento normativo tra i giovani. L’intervento è volto a garantire un sussidio a tutti coloro che non vogliono rinunciare a progetti di vita, pur in presenza di oggettive difficoltà dovute alla particolare fase che il Paese sta attraversando. - scrivono in una nota le associazioni di consumatori Adiconsum Marche, Adoc Marche, Cittadinanzattiva Marche, Federconsumatori Marche, MDC Marche, Udicon Marche - Il decreto legge 73/2021, c.d. Decreto “Sostegni bis”, è entrato in vigore il 26 maggio scorso e, tra le altre misure, prevede importanti agevolazioni per i giovani. Nello specifico, i requisiti per l’accesso alle agevolazioni sono:a) non avere compiuto 36 anni nell’anno in cui viene stipulato l’atto di acquisto della prima casa; b) avere un reddito Isee non superiore a 40.000 euro.» Per quanto riguarda la tipologia di agevolazioni previste dalla normativa si tratta di due importanti previsioni, l’una legata al fondo di garanzia per i mutui, l’altra relativa alle agevolazioni fiscali di cui si può godere. 1-     FONDO DI GARANZIA MUTUI PRIMA CASA: la garanzia del Fondo passa dal 50 all’80% del capitale preso a mutuo, se il mutuo richiesto è superiore all’80% del valore dell’immobile. Il Fondo di garanzia è stato istituito con la legge di bilancio del 2014 e serviva a fornire garanzia a coloro che si trovavano in condizioni di particolare difficoltà nella richiesta di un mutuo, ad esempio i giovani con contratto di lavoro atipico, per i quali normalmente la banca richiede l’intervento fidejussorio da parte di un genitore. Con l’istituzione di questo fondo è lo Stato che fornisce la garanzia, rendendo così più agevole la richiesta di un mutuo; la garanzia dello Stato opera per il 50% del mutuo richiesto ed il mutuo non deve superare i 250.000 euro. Con l’introduzione dell’agevolazione la portata della garanzia si amplia, concedendo ai giovani un ventaglio più ampio di possibilità di ottenere l’erogazione del mutuo per l’acquisto. Questa misura si applica per le domande presentate dal 24 giugno 2021 al 30 giugno 2022, cioè l’atto notarile di compravendita deve essere stipulato non prima del 24 giugno 2021 ed entro fine giugno 2022.  La domanda va presentata alla propria banca attraverso la compilazione del relativo modulo, reperibile anche sul sito della Consap. 2-     AGEVOLAZIONI FISCALI Il decreto sostegni-bis ha previsto anche alcune esenzioni sulla tassazione applicata per l’acquisto della prima casa da parte dei giovani, come l’esenzione dell’imposta di registro (2% valore catastale), l’esenzione dell’imposta ipotecaria e catastale e l’esenzione dall’imposta sostitutiva dello 0,25% ( es. mutuo 100.000 € 0.25% = 250 euro). Infine, sull’Iva versata per l’acquisto, pari al 4% per la prima casa, viene concesso un credito di imposta pari all’iva versata che può essere portato in detrazione nella dichiarazione dei redditi ( es. acquisto di 100.000 euro – iva 4% =4.000 euro).   Per qualsiasi ulteriore informazione o chiarimento sulla normativa descritta tutti gli interessati possono contattare o rivolgersi presso gli uffici territoriali delle associazioni di consumatori.
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25/06/2021 Incontro con Marco Balzano autore di " Quando tornerò"
Mercoledì  30 giugno, alle ore 15,30  l’ANOLF Marche incontrerà lo scrittore Marco Balzano, autore del romanzo “Quando tornerò” edizioni Einaudi, già finalista al Premio Strega 2018  con il libro “Io resto qui”. Il romanzo di  Marco Balzano racconta il mondo fragile e complesso di chi lascia la propria la terra e i propri figli per venire a lavorare nel nostro Paese. Ne emerge uno spaccato di una realtà sommersa composta da migliaia di donne straniere, spesso con titoli di studio medio-alti, emigrate per diventare colf, badanti, e in generale occupate nei lavori di cura delle persone più fragili della nostra società. All’incontro, che sarà possibile seguire in diretta sulla pagina Facebook di Cisl Marche,  oltre all’autore Marco Balzano, interverranno  Mohamed Saady, Presidente Nazionale ANOLF e Cristiana Ilari, Segretaria regionale CISL Marche. «Con questa iniziativa vogliamo interrogarci sui limiti di un welfare che affida al lavoro di queste donne immigrate la cura degli affetti e l’assistenza alla persona.  – ha sottolineato Massimo Giacchetti, co Presidente dell’Anolf Marche - In Italia si stima una forza complessiva nel settore domestico di circa 2 milioni di lavoratori e lavoratrici,  per la maggior parte senza contratto  ( 6 su 10  per 1,2 milioni di addetti) e, in alcuni casi senza permesso di soggiorno. Indicativi sono i dati del Ministero dell’Interno sulla procedura di emersione del 2020 che registra 176.848 domande per il solo settore domestico, l’ 85% del totale ( 207.542). » Nelle Marche,  secondo i dati raccolti da ANOLF Marche, sono state presentate 3.308 domande di regolarizzazione per lavoro domestico, l’86,72% del totale  pari a 3.747. I dati provinciali vedono in testa la provincia di Ancona con 1.194 domande, seguita da Macerata  con 829, Ascoli Piceno e Fermo  con 686 e  Pesaro con 599 richieste. L’Anolf denuncia il grave ritardo nell’esame delle domande di emersione e regolarizzazione. « A distanza di un anno, solo un terzo delle domande presentate alle Prefetture marchigiane sono state esaminate – conclude Giacchetti -  e sono ancora poche le persone che hanno in mano un permesso di soggiorno per lavoro.»     
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24/06/2021 Edili, firmato in Prefettura ad Ascoli Piceno il Protocollo di Legalità LEGALITA'
Sottoscritto  ieri, 23 giugno, in Prefettura ad Ascoli Piceno,   il Protocollo di legalità ai sensi dell’art.35, comma 8 del decreto legge n. 189/2016. Presenti il Prefetto De Rogatis e il Commissario Straordinario del sisma Legnini. «Un passo fondamentale che rimette al centro della attività quotidiana di tutti i soggetti firmatari i temi da sempre cari alle organizzazioni sindacali per tutelare i diritti dei lavoratori e le imprese sane, come l’applicazione del CCNL Edilizia sottoscritto dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale ed il contratto integrativo territoriale o regionale  per combattere così il dumping contrattuale e per accelerare  la diffusione e l’uso del badge di cantiere; il durc di congruità per combattere lavoro grigio e lavoro nero; il ruolo centrale degli Enti Bilaterali di settore (Cassa Edile ed EnteScuola – Cpt) – sottolineano i rappresentanti  sindacali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil - per la sicurezza e la prevenzione della sicurezza sul lavoro con il supporto della Asur e dell’Ispettorato Territoriale del lavoro.» «La firma del protocollo è importante perché ha rimesso al centro la tutela dei diritti e della sicurezza sui cantieri per i lavoratori impegnati nella ricostruzione. - affermano Armillei della Feneal Uil, Passaretti della Filca Cisl e Senesi della Fillea Cgil -  Come sindacati di categoria dell’ edilizia abbiamo sempre lavorato perché venissero rispettate le regole nei cantieri.Oggi siamo consapevoli che con la ricostruzione il settore avrà uno slancio importante nel nostro territorio, e proprio per questo siamo convinti che la firma  di ieri in Prefettura  è stata solo un punto di partenza. Il protocollo dovrà essere applicato in tutte le sue parti così come è stato sottoscritto e  come sempre saremo impegnati a sostenere e difendere il nostro territorio da ogni forma di illegalità e pervasione criminale.  – concludono i sindacati di categoria - Lo strumento è quello giusto e  siamo pronti a  monitorare per farlo applicare nella sua completezza per garantire sicurezza e legalità con il supporto fondamentale della Prefettura.»  
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23/06/2021 Sicurezza, prevenzione e controllo del territorio per i cittadini del Montefeltro
  Ripartono gli incontri  antitruffa, promossi da CGIL e CISL di Urbino in collaborazione con il Commissariato di Urbino della Polizia di Stato,   per informare e sensibilizzare  i cittadini dei comuni dell’area del Montefeltro in tema di sicurezza e prevenzione. «Dai tentativi di truffa diretti o telematici, alle azioni  in campo per  contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e di tutte le ludopatie in genere, oltre alla sicurezza e controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine e dei cittadini  - spiegano gli organizzatori Irmo Foglietta  e Leonardo Piccinno rispettivamente della Cgil e  della  Cisl  di Urbino - saranno al centro degli incontri che riprendono in presenza dopo circa 14 mesi dall’inizio della pandemia da COVID 19. » Si parte  VENERDI’ 25 GIUGNO 2021, alle ore 21,00 in piazza Rossa a CA’ GALLO nel Comune di Montecalvo in Foglia, dove  interverranno il Sindaco, Donatella Pagnelli,  il  Commissario della Polizia di Stato,  Simone Pineschi, i rappresentanti sindacali territoriali  Irmo Foglietta  della Cgil e Leonardo Piccinno della  Cisl. Saranno presenti anche i rappresentanti della sindacato dei pensionati,  Maurizia Ragonesi  per lo Spi Cgil e Vittorio Calisini per la Fnp Cisl. «Il fenomeno della diffusione dei tentativi di truffa ai danni dei cittadini e delle persone anziane e fragili,  in particolare, ha assunto nella fase della pandemia aspetti davvero allarmanti con un aumento dei casi,  fino a raggiungere il 400%, secondo i dati diffusi dal SOLE 24,  nel primo lockdown, anche a causa di un maggior numero di persone in collegamento via internet. Ma ora assistiamo ad un  momento ancora più critico – puntualizzano  gli organizzatori - per effetto del maggiore impoverimento dei cittadini e della enorme circolazione di risorse pubbliche destinate al sostegno di lavoratori, famiglie ed anziani in difficoltà sociale. I tentativi più ricorrenti, sono legati a cripto valute, pagamenti digitali, aggiornamenti di dati bancari, pseudo richieste di dati da parte di organismi istituzionali (INPS, POSTE, AGENZIA ENTRATE, ecc.), tutti falsi messaggi, generati al solo scopo di carpire la curiosità dell’utente, approfittare della scarsa conoscenza degli strumenti informatici e cogliere l’ansia di ricevere i tanto sospirati aiuti economici pubblici. » «A fianco di questi drammatici fenomeni che lasciano materialmente sul lastrico intere famiglie, la pandemia ha portato all’esplosione di un’altra piaga sociale sempre più diffusa nel nostro Paese: il ricorso al gioco d’azzardo e le dipendenze da ludopatie, alcolismo e droghe in generale.  – continuano  - Anche questo, un problema sociale sempre più drammatico, in una prima fase limitato dalla chiusura delle sale gioco,  nella seconda e terza fase della pandemia si è incrementato con il ricorso al gioco on line, più subdolo delle macchinette e controllato in buona parte da organizzazioni criminali allocate in gran parte fuori dall’Italia. Di tutti questi fenomeni e dell’aumento dei disagi correlati amplificati dalle restrizioni dei contatti sociali causati dalla pandemia (vedi il fenomeno di bande di giovani sempre più diffuso anche nelle nostre piccole comunità cittadine), saranno i temi che si tenterà di affrontare per dare un contributo informativo e tranquillizzare i cittadini. Vogliamo ribadire - concludono  i rappresentati di Cgil e Cisl Urbino -   come l’opera di tutela messa in campo da tutte le Forze dell’Ordine sia davvero un punto importante che determina una presenza efficace e tranquillizzante per tutti coloro che vivono nel nostro territorio. »    
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22/06/2021 Esternalizzazione servizio nidi Comune di Ancona. Sindacati scrivono ai genitori
Lettera aperta di Fp Cgil Cisl Fp Uil Fpl ai genitori : «In data 8 giugno 2021 con Delibera di Giunta n.215 la Giunta Comunale ha deciso di "procedere con progressive esternalizzazioni del servizio Nidi parallelamente alla progressiva diminuzione del numero di educatori/educatrici dipendenti dell'Ente".Nell'immediato, ad iniziare da settembre 2021 saranno esternalizzati i nidi "Chicco di Grano" e "L'isola di Elinor". La motivazione che spinge l'Amministrazione ad effettuare una scelta così radicale, ma anche socialmente importante è quella relativa a “ben valutare se sia davvero utile coprire i posti vacanti con nuove assunzioni di personale dipendente…". Pertanto la scelta dell'Amministrazione Comunale è quella di procedere con progressive esternalizzazioni invece di investire su personale interno, che nel tempo ha sempre dimostrato una grande professionalità, un attaccamento al lavoro encomiabile facendo nel tempo diventare gli asili nido cittadini un vero e proprio fiore all'occhiello della città. Le scriventi Organizzazioni sindacali, senza entrare nel merito del soggetto aggiudicatario, non condividono nel metodo come nel merito i contenuti della delibera di Giunta, pubblicata e attuata tra l'altro in tempi non sospetti ad iscrizioni concluse, quando le scelte dei genitori erano state effettuate e non vi era per loro la possibilità di modificare gli eventuali asili nido dove poter iscrivere i propri figli. Non possiamo tacere la nostra contrarietà e preoccupazione rispetto alle progressive esternalizzazioni dei servizi educativi. Poter garantire su personale di esperienza, con comprovata professionalità risulta un fattore determinante per la qualità dei Servizi. Investire sul personale significa garantire un progressivo passaggio di mansioni e funzioni tra le educatrici più esperte e quelle più giovani, che dovrebbero essere considerate una risorsa e non un problema. Riteniamo negativo restringere il perimetro pubblico nei servizi all'infanzia. Non si comprende la decisione di rinunciare alla gestione diretta dei nidi proprio nel momento in cui le assunzioni sono possibili (potendo oltretutto attingere da graduatorie attive e con personale pertanto già collaudato) e mentre il PNRR (Piano Nazionale Riprese e Resilienza) stanza bel 4,6 miliardi per gli asili nido e le scuole dell'infanzia. Con la decisione assunta viene messa a rischio la continuità pedagogica con il rischio di mettere in difficoltà bambini e bambine e quel rapporto di fiducia che, una volta interrotto, va ricostruito ogni volta dall'inizio. Continuiamo a ritenere fondamentale il ruolo pubblico dei servizi educativi, per difendere insieme i diritti dell'utenza delle lavoratrici e lavoratori. Rifiutiamo il concetto che il pubblico sia in grado di innovarsi solo privatizzando. Se vi è qualcosa che l'emergenza sanitaria in corso ci ha insegnato è proprio la necessità di rilanciare gli investimenti nel settore pubblico, utilizzando i soldi dei contribuenti per rafforzare la gestione diretta dei servizi, la loro universalità ed estraneità a pure logiche di mercato.Per questo  chiediamo con forza investimenti ed assunzioni nel sociale rafforzando la valenza pubblica dei nidi, investire nella qualificazione del personale ed il ritiro della D.G. n. 215 dell'8 giugno 2021.»
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18/06/2021 Trasporto aereo: sciopero di 4 ore. Sit-in ad Ancona
Sciopero nazionale di 4 ore,venerdì 18 giugno, del trasporto aereo.  A proclamarlo sono Filt Cgil, Fit Cisl e  Uil trasporti. Per l’occasione, si è tenuto un presidio ad Ancona, in piazza Cavour, dalle 11,30 alle 13,00. «Alla base dello sciopero - spiega il coordinatore regionale trasporto aereo Fit Cisl Marche Roberto Ascani - l'opposizione netta a nuovi licenziamenti nel trasporto aereo locali, uno dei settori più colpiti dalla pandemia, la richiesta di una sede di confronto  Regionale e l'istituzione di una cabina di regia per garantire la tenuta sociale, assicurando gli ammortizzatori sociali, l'avvio di una riforma del settore per garantire il riordino del sistema aeroportuale, l'applicazione delle regole del lavoro che prevedano gli stessi trattamenti normativi e retributivi a parità di condizioni operative ed il rifinanziamento del Fondo straordinario del trasporto aereo. Oltre a ciò anche lo sblocco dei “ristori” che erano previsti per il settore, fermi ancora  presso il Ministero dell’Economia».
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18/06/2021 Dino Ottaviani è il nuovo Segretario generale dei Pensionati della Cisl Marche
Dino Ottaviani è il nuovo Segretario generale della Federazione dei Pensionati della Cisl Marche. Lo ha deciso il Consiglio generale della stessa Federazione, riunitosi oggi all’Auditorium “Tamburi” della Mole Vanvitelliana di Ancona.  71 anni, sposato con tre figli, Ottaviani ha iniziato la sua attività sindacale negli anni ‘70 come delegato della Fisos - la Categoria della Cisl che si occupava allora dei lavoratori della sanità - della quale poi è stato eletto Segretario generale provinciale. Nel 1997 è stato eletto Segretario generale della FIST (Categoria che riuniva Sanità ed Enti Locali) e successivamente della Federazione dei Pubblici Servizi. Nel 2005 entra a far parte della Segreteria della Cisl di Macerata, con delega alle politiche di welfare. Nel 2008, dopo il pensionamento, è stato eletto Segretario generale della FNP di Macerata sino al 2013. Dopo la regionalizzazione della Federazione ha svolto il ruolo di Segretario responsabile della Rappresentanza Locale Sindacale di Macerata, per poi passare alla FNP regionale, con l’incarico di Responsabile del welfare.  Ottaviani subentra a Mario Canale, che dopo 10 anni lascia la guida della FNP per sopraggiunti limiti di età. Un passaggio di consegne importante per quella che, con circa 80.000 iscritti, rappresenta la più grande Federazione della Cisl Marche, e che subito dopo l’estate sarà impegnata, cosi come le altre Categorie e la Cisl Confederale, nella celebrazione dei Congressi.  Il nuovo Segretario Generale sarà affiancato da Silvana Santinelli, riconfermata nel ruolo di Segretaria Regionale dal Consiglio Generale, e da Silvano Giangiacomi, che entra per la prima volta nella Segreteria Regionale della Cisl Fnp Marche.  «Ringrazio tutti i componenti del Consiglio generale per la fiducia che hanno riposto in me – afferma Ottaviani – e sono consapevole del compito importante e impegnativo che mi aspetta. Guidare la Federazione dei Pensionati della Cisl Marche è un grande onore dal quale derivano importanti responsabilità, che assumo sapendo di poter contare sul sostegno di tutto il gruppo dirigente della FNP, dei colleghi delle Categorie dei lavoratori attivi, dei nostri Servizi e della Cisl confederale. Lavoreremo tutti insieme, per rappresentare e tutelare i cittadini, pensionati e lavoratori, in un momento così complesso, ma anche ricco di opportunità, per tutto il nostro paese e per le nostre comunità locali».  Ha concluso i lavori del Consiglio il Segretario generale della FNP Nazionale Piero Ragazzini, che così ha commentato il cambio della guardia: «La Fnp Cisl nazionale ringrazia per l’impegno di questi anni Mario Canale che ha guidato con sobrietà, competenza e lealtà la Fnp Cisl Marche e rivolge al neoeletto segretario generale Dino Ottaviani gli auguri più vivi e sinceri affinché faccia un buon lavoro, nella consapevolezza che avrà sempre il sostegno di tutta la Cisl Pensionati». 
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16/06/2021 Busta paga pesante: prima pronuncia a favore del ricorso promosso dalla Cisl
Una prima vittoria per i terremotati che hanno aderito, a partire da ottobre 2020, al ricorso collettivo promosso da Cisl Marche, in convenzione con l’avvocato Leonardo Pierdominici, per la restituzione dell’Irpef versata nel 2017. La Commissione Tributaria Provinciale di Ascoli Piceno ha infatti ritenuto fondato il ricorso presentato a seguito del diniego dell’Agenzia delle Entrate, dando così ragione ai residenti del cratere sismico che non avevano aderito alla cosiddetta busta paga pesante, tagliati fuori dal meccanismo di riduzione del 60% dell’importo da pagare. Sono 32 i cittadini, residenti nel circondario di Fermo, interessati da questa pronuncia, già esecutiva, su un totale di 2667 aderenti marchigiani al ricorso Cisl: si attendono adesso ulteriori pronunce favorevoli delle Commissioni Tributarie per sanare una situazione che ha leso la parità di trattamento e la dignità delle persone. L’importo che sarà possibile recuperare, in virtù di questa pronuncia, è pari a 97.036 €, mentre l’importo complessivo di tutti i ricorsi promossi dalla Cisl si attesta a 7.872.000 €, una media attualmente stimata di circa 2950 € di rimborso per ogni aderente: un potenziale ristoro significativo per famiglie ancora in grande difficoltà. Il prossimo 21 giugno è fissata davanti alla stessa Commissione Tributaria Provinciale l’udienza relativa a una ventina di ricorrenti che risiedono nella provincia di Ascoli Piceno. «Un primo importante traguardo di giustizia – commentano Marco Ferracuti, Segretario Regionale Cisl Marche, e l’avvocato Pierdominici -. Siamo soddisfatti da questo risultato che conforta la nostra decisione di sostenere un’istanza importante giunta da chi ha vissuto in prima persona la tragedia del terremoto, dovendo poi fare i conti con leggi inique. Sappiamo che il percorso è ancora lungo, ma questa prima pronuncia rappresenta un precedente che può rendere più agevole il raggiungimento del nostro obiettivo: rendere giustizia a tutti i cittadini terremotati». A maggior ragione, la politica non può più stare a guardare: «Governo e Parlamento devono porre rimedio una volta per tutte a questa stortura – insiste Ferracuti -. Per sanare questa ferita ancora aperta, serve una legge che stabilisca definitivamente il diritto, per tutti i residenti del cratere sismico, allo sconto del 60% dell’Irpef 2017. La Regione Marche deve sostenere questa battaglia di giustizia, facendo pressione sulle istituzioni nazionali per una rapida soluzione di questa vicenda che si è protratta fin troppo a lungo».
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15/06/2021 Mario Canale, dopo 10 anni alla guida della Fnp Marche, saluta il sindacato dei pensionati della Cisl
Il Segretario generale della Fnp Marche, Mario Canale lascia, per sopraggiunti limiti di età, la guida della Federazione dei pensionati della Cisl Marche,  dopo 10 anni di impegno sindacale per la tutela e la difesa dei diritti dei pensionati marchigiani. Il nuovo Segretario generale, insieme agli altri due componenti della Segreteria, sarà eletto dai componenti del Consiglio generale della Federazione, che si svolgerà, venerdì 18 giugno 2021 ore 8.45, presso l’Auditorium “Tamburi” della Mole Vanvitelliana di Ancona, alla presenza del  Segretario generale della FNP Nazionale, Piero Ragazzini. Mario Canale, 74 anni,sposato con un figlio, inizia la sua militanza nella Cisl negli anni ‘80. Agente Municipale del Comune di Recanati, muove i primi passi come dirigente sindacale nella categoria degli Enti Locali della provincia di Macerata. Viene eletto alla fine degli anni ‘90 Segretario regionale della FIST Cisl Marche (Enti Locali e Sanità). Una carriera sindacale importante che lo vede impegnato, dopo l’ esperienza categoriale, al verice della Cisl di Macerta che guiderà fino al 2009 per poi entrare nella Segreteria della Cisl Marche. Nel 2011 viene eletto Segretario generale Fnp Cisl Marche il sindacato dei pensionati che guiderà fino ad oggi. «È stata un’esperienza umana e professionale lunga, intensa e bellissima. – commenta Mario Canale –  Ringrazio tutti coloro che l’hanno resa possibile, a partire dalla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto. Grazie anche a tutti i miei colleghi, dirigenti e collaboratori con i quali ho avuto in questi anni il piacere e l’onore di svolgere un lavoro, quello del sindacalista, che ha in se i tratti di un compito privilegiato, straordinario e rivoluzionario,  che è quello di cambiare, migliorandola, la realtà delle nostre comunità».   La Federazione dei Pensionati è la più grande Federazione della Cisl Marche, e con i suoi 80.000 iscritti è una delle associazioni più rappresentative di tutta la Regione. Svolge attività di tutela e  assistenza sociale e previdenziale, insieme ad un'intensa attività di contrattazione sociale nei confronti di enti e istituzioni regionali e locali, con accordi sui temi del della fiscalità locale, dei servizi per l'infanzia, della povertà e dell'esclusione sociale, del territorio, della sanità e del mercato del lavoro.
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15/06/2021 Quale sistema salute nelle Marche: Cgil Cisl e Uil chiedono confronto alla Regione. Mobilitazione il 14 luglio
  CGIL CISL UIL Marche vogliono riportare al centro dell’attenzione le condizioni della sanità e nelle Marche, anche alla luce delle pesanti ripercussioni della crisi pandemica, per ribadire che il diritto alla salute e alle cure deve essere assicurato a tutti, garantendo la centralità del servizio pubblico e l’universalità delle prestazioni.  Per questo, Daniela Barbaresi, Segretaria generale Cgil Marche. Sauro Rossi, Segretario generale Cisl Marche e Claudia Mazzucchelli, Segretaria regionale Uil Marche, chiedono “alla Giunta regionale che si apra subito un confronto concreto ed efficace, che purtroppo finora non c’è stato.  A livello regionale, i problemi aperti, numerosi e urgenti, riguardano: tempi di attesa, Pronto soccorso e rete dell’emergenza-urgenza, servizi territoriali e integrazione socio-sanitaria, prevenzione, rete ospedaliera, Case della Salute e cure primarie e intermedie, mobilità sanitaria, organici insufficienti e precariato, progressiva privatizzazione della sanità”.  Pertanto, per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini chiediamo:  • Un forte potenziamento delle attività e interventi efficaci di riduzione dei tempi di attesa. L’annullamento e la sospensione di centinaia di migliaia di visite, prestazioni e ricoveri programmati nel corso dell’ultimo anno hanno generato fortissimi disagi. • Il rafforzamento della sanità sul territorio, come previsto anche dal PNRR: riorganizzazione e sviluppo delle cure primarie delle cure intermedie, potenziamento delle strutture socio sanitarie residenziali e diurne e dell'assistenza domiciliare, Piano della cronicità e legge regionale per la non autosufficienza e finanziamento della legge sull’invecchiamento attivo. • ·Un progetto condiviso e trasparente sulla dislocazione, il potenziamento e l'operatività delle Case della Salute/Case e Ospedali di Comunità, anche in attuazione del PNRR, orientando i MMG ad operare all’interno delle Case della Salute/di Comunità. • ·Riqualificare le funzioni dei Distretti sanitari e avviare un percorso per renderli coincidenti con gli Ambiti territoriali sociali, ed i Servizi per il Lavoro, a garanzia dell'integrazione socio sanitaria e dello sviluppo di percorsi di inclusione sociale, lavorativa e di contrasto alla povertà.  • L'aumento delle risorse dedicate alla Prevenzione, con una particolare attenzione alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro. Va superato il sostanziale sottofinanziamento: solo il 2,8% della spesa sanitaria (rispetto allo standard del 5%) con un ammanco di 80 milioni. Definire subito il Piano Mirato e Piani Tematici di Prevenzione. • Una rete dell'emergenza - urgenza capillare ed efficace, capace di integrare l'attività dei Pronto Soccorso ospedalieri con quella del Sistema 118, della continuità assistenziale, delle postazioni territoriali di emergenza, dei mezzi sanitari e dei Punti di Assistenza Territoriale attivati negli Ospedali di Comunità.  • Maggiore attenzione alla Medicina di Genere, potenziamento dei Consultori familiari e piena applicazione della legge 194 del 1978. • Chiarezza sugli assetti istituzionali della sanità marchigiana: competenze e rapporti tra Servizio Sanità, ASUR, ARS, INRCA, Aziende Ospedaliere, Aree Vaste e Distretti Sanitari; qualificazione e sviluppo delle reti ospedaliere: la funzionalità delle strutture periferiche (ospedaliere e territoriali) è cruciale per consentire agli ospedali di I e II livello di svolgere al meglio l’attività di elevata intensità assistenziale. Completare e realizzare i nuovi e moderni ospedali ricorrendo all’appalto, nel rispetto del DL 77/2021. • In tema di personale, è necessario un consistente adeguamento e un rafforzamento delle dotazioni organiche con un massiccio piano di assunzioni. Vanno completati i percorsi di stabilizzazione e data piena e corretta attuazione agli istituti contrattuali (compresa premialità Covid) così da salvaguardare la dignità professionale del personale. • Fermare la progressiva privatizzazione della sanità e garantire il governo dei soggetti privati accreditati. Il Servizio Pubblico deve esercitare una forte funzione di committenza e di controllo, sia dei servizi erogati che delle condizioni contrattuali, economiche e normative, dei loro dipendenti. • Adeguata partecipazione a livello regionale e territoriale, sia sulle politiche occupazionali che sull'assetto e l'operatività dei servizi, a partire dall'applicazione dell'art. 3 comma 3 della legge 13 del 2003. • Occorre avviare subito un confronto sullo sviluppo progettuale e attuazione nelle Marche degli interventi previsti dalla Missione 6 – Salute del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) a partire da quelli per il potenziamento dell’assistenza territoriale e in particolare:   • “Casa della Comunità e presa in carico della persona” quali luoghi delle cure primarie (1.288 Case della Comunità da attivare in Italia entro il 2026); • “Casa come primo luogo di cura e telemedicina”: potenziare l’assistenza domiciliare fino a prendere in carico anziani, malati cronici e/o non autosufficienti (più di 38.000 prese in carico) e attivazione delle Centrali Operative Territoriali (COT); • “Rafforzamento dell’assistenza territoriale intermedia e delle sue strutture” con l’obbiettivo di attivare a livello nazionale 381 Ospedali di Comunità; • Interventi per innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario.            «Su questi temi – concludono Barbaresi, Rossi e Mazzucchelli - CGIL CISL UIL intendono avviare un percorso di mobilitazione regionale con la programmazione di una manifestazione regionale/presidio che si terrà ad Ancona il 14 luglio prossimo. La mobilitazione si articolerà anche sui territori, per declinarne le criticità e i bisogni e coinvolgendo pienamente le comunità locali».    
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05/06/2021 Giornata Fai Bella l'Italia 2021Fai Cisl Marche: " Ripulito il Parco del Ruzzodromo a Fermo"
"La tutela dell'Ambiente è un imprescindibile diritto fondamentale di tutti i cittadini e la chiave di volta per un futuro, anche sociale, di sostenibilità e di economia circolare green." Sono i principi fondativi della Giornata Fai Bella l'Italia 2021, giunta alla terza edizione,fortemente voluta ed organizzata da Fai Cisl Nazionale in tutta Italia.    Nelle Marche la Fai Cisl in occasione della giornata nazionale Fai bella l' Italia,  sabato 5 giungo,ha scelto di ripulire dai rifiuti  il parco del Ruzzodromo in  Contrada Girola,a Fermo. «Si tratta di una splendida area verde molto frequentata per passeggiate e jogging. Abbiamo ripulito un ampio tratto con tutto il gruppo e la squadra Fai-Marche,aiutati da una delegazione di lavoratrici,lavoratori,iscritti e delegati. - spiega il Segretario Generale Fai Cisl Marche Danilo Santini  - Desideriamo con questa iniziativa  dare il giusto risalto ad un territorio che amiamo e che vogliamo sempre più valorizzare. Siamo non solo il sindacato dell'agroalimentare,ma anche il sindacato della persona-lavoratore e sono nel nostro dna categoriale,da sempre, la tutela e la promozione dell'ambiente .» «Il fattore climatico, l'inquinamento globale, il dissesto idrogeologico rappresentano questioni serie e problemi di rilevanza internazionale, purtroppo ancora per gran parte irrisolti. - conclude Santini -  Queste situazioni emergenziali vanno affrontate  con la capacità di tutti dalla società, al  sindacato e a tutti i corpi intermedi per  influire ed indirizzare le scelte politiche  affinché finalmente e con una grande assunzione di responsabilità collettiva si possa attuare la transizione ecologica e si possa applicare un modello di sviluppo a misura d'uomo.»
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03/06/2021 Tutela del lavoro e della legalità: accordo tra Univpm Cgil Cisl Uil
Firmato il protocollo d’intesa in materia di appalti, concessione di lavori, forniture e servizi tra l’Università Politecnica delle Marche e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL. Gli appalti di lavori, servizi e forniture sono una leva fondamentale per sostenere l'economia, dare opportunità alle imprese, mantenere e creare buoni posti di lavoro e, per queste ragioni, devono essere sempre più strumento di legalità. Con queste premesse è stato firmato oggi il protocollo d’intesa triennale tra l’Università Politecnica delle Marche, CGIL, CISL e UIL allo scopo di collaborare e contrastare fenomeni di illegalità. «Questo protocollo si pone innanzitutto l'obiettivo di consolidare e, laddove possibile, rafforzare strumenti e modelli organizzativi – afferma il Rettore Prof. Gian Luca Gregori - per garantire legalità, trasparenza, contrasto alle infiltrazioni mafiose, regolarità del lavoro, tutela della occupazione, finalità ambientali e sociali.»   «L’intesa ribadisce a livello locale la grande attenzione che il sindacato confederale sta riservando anche a livello nazionale al tema degli appalti, promuovendo maggiore qualità e stabilità del lavoro e rafforzando i presidi di legalità. - sottolinea  Alessandro Mancinelli Responsabile della  Ast Cisl Ancona -  Nelle fasi di monitoraggio e confronto previste dall’intesa le parti sociali potranno valutare gli aspetti connessi alla salute e sicurezza, formazione, retribuzione e contribuzione dei lavoratori in appalto. Riteniamo importante, come CISL - conclude Mancinelli -  anche porre l’attenzione sul ruolo che la stazioni appaltanti pubbliche possono avere nella riduzione di impatto ambientale dei consumi, fermo restando l’obbligo di adesione ai Criteri Ambientali Minimi nella predisposizione dei bandi di gara.» «I principi che sottendono il protocollo sono già parte del patrimonio culturale ed amministrativo dell’Università – afferma il Direttore Generale Univpm Alessandro Iacopini - ma trovano oggi una rinnovata conferma e rilancio per un confronto che sarà costante con le organizzazioni sindacali.» Il protocollo prevede un impegno sul fronte del monitoraggio e del confronto costante tra le parti. Sul tema dell’aggiudicazione dell’appalto, in particolar modo per quelli dei servizi ad alta intensità di manodopera, l’Università potrà stabilire criteri di ponderazione qualità prezzo assegnando alla qualità l’80% e al prezzo il 20%. In sede di predisposizione della documentazione di gara, inoltre, l’Università si impegna a considerare quali possibili elementi di qualità dell’offerta il possesso del Rating di legalità e di impresa dell’offerente ed il possesso di certificazioni etiche rilasciate secondo norme internazionali riconosciute. Per quanto concerne i subappalti l’Università si impegna ad estendere le tutele e gli obiettivi del presente protocollo anche alle imprese che vengono coinvolte in regime di subappalto.   Inoltre, sarà prevista nei bandi di gara la cosiddetta “clausola sociale” per il mantenimento dei livelli occupazionali nella salvaguardia dei rapporti di lavoro in essere, anche laddove detta clausola non sia espressamente prevista dal CCNL di riferimento.    «La firma del protocollo giunge alla fine di un lungo (anche a causa della pandemia) confronto di merito e corona, nel contempo, un positivo rapporto relazionale fra UnivPM e CGIL CISL UIL di Ancona ed una proficua azione di sensibilizzazione attiva dei principali Enti pubblici in tema di tutela del lavoro e della legalità negli appalti. La crescente incidenza degli appalti per servizi da parte di enti pubblici ha spesso richiesto una puntigliosa difesa di prerogative, diritti e salari di centinaia di lavoratori, che ha potuto così valersi delle tutele offerte dai protocolli firmati. Lo si è visto soprattutto in tema di “clausole sociali” e, in questo senso, l’intesa con UnivPm è di particolare soddisfazione per l’attenzione posta e per la capacità di allargare la tutela anche negli eventuali subappalti.» commenta  Marco Bastianelli, segretario generale Cgil Ancona e  Giorgio Andreani, della  Segreteria UIL Marche sostiene che «il protocollo sugli appalti tra Cgil Cisl e Uil e l'Università è un punto d'arrivo molto importante: si regolamenta un contesto delicato come l'affidamento in appalto di servizi, consentendo di evitare tutte le storture che rendono il mondo degli appalti insicuro e oggetto di eccessiva vertenzialità. Il sindacato da tempo e in tutti i contesti chiede di regolamentare l'affidamento in appalto dei servizi. Un plauso quindi alla sensibilità dell'Università Politecnica delle Marche dimostrata in questo contesto».      
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01/06/2021 Nuova sede in via Buozzi per l’Ufficio postale succursale 10
«A due anni e tre mesi dalla tentata rapina, del 25 marzo 2019, che determinò la chiusura, per i gravi danni strutturali subiti,  della succursale 10 di Poste Italiane di via Scataglini ad Ancona finalmente oggi viene riaperta al pubblico. – afferma il Segretario Generale della Slp Cisl Marche Gabriele Lalli -  La nuova sede di via Buozzi confidiamo  sia in grado di restituire il servizio pubblico ad un  importante quartiere del capoluogo dorico. Durante il lasso di tempo necessario ad individuare la nuova sede e a completare i lavori, Poste Italiane ha cercato di garantire la continuità dei servizi attraverso soluzioni temporanee che hanno determinato malcontento tra la cittadinanza e  sacrifici per i dipendenti».  «Correntisti, titolari di libretto e pensionati, ma più in generale tutti i cittadini anconetani e le aziende ora potranno tornare ad usufruire dei servizi in una sede rinnovata e moderna.  – continua Lalli - La burocrazia e i tempi di Poste sono stati oggetto, nel tempo, di solleciti da parte della nostra categoria sindacale e di tutta la  Cisl. Coinvolta anche la Prefettura sulle problematiche della sicurezza, in particolare sulle tante rapine agli uffici postali  avvenute negli anni, che hanno messo a rischio l’incolumità dei dipendenti. »  «Oggi è una giornata positiva, anche se ci sono voluti due anni e tre mesi, Poste ha realizzato un nuovo ufficio postale adottando le più moderne tecnologie e tenendo conto degli aspetti legati alle nuove normative di sicurezza. – conclude Gabriele Lalli, Segretario Generale Slp Cisl Marche il sindacato più rappresentativo in poste - Auguriamo buon lavoro al direttore del nuovo Ufficio Postale,  Danilo Correale e ai suoi 4 sportellisti che con professionalità sapranno ricostruire quel rapporto speciale che lega, da sempre i cittadini alla più grande azienda di servizi del Paese.»  
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28/05/2021 Sciopero Trasporto pubblico Locale 1 giugno presidio dei lavoratori ad Ancona
Sciopero di un’intera giornata  del Tpl (trasporto pubblico locale) martedì 1° giugno. La protesta è a firma di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal  e Ugl Fna ed è stata decisa per il mancato rinnovo del contratto, scaduto da tre anni.  Nelle Marche sono interessati circa 1600 addetti. Per l’occasione, si terrà un presidio dalle 10 alle 12, martedì 1° giugno, davanti alla Prefettura di Ancona, piazza del Plebiscito. Saranno garantite, come previsto dalla legge, le due fasce orarie: 5,30-8,30 e 17,30-20.30. Quanto alle modalità, gli uffici resteranno chiusi per l’intero turno, sarà garantita la presenza di un addetto nelle officine durante le fasce di svolgimento del servizio per le prestazioni minime, gli impianti sciopereranno l’intera giornata e sarà garantita la presenza di un addetto per i servizi minimi. Infine, verranno garantiti i servizi per i portatori di handicap, scuole materne ed elementari.
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28/05/2021 Polizia Municipale Comune Ancona. Cisl Fp:”Servizi dal porto a Portonovo da garantire con la proroga dei contratti a tempo determinato”
Scadenza ravvicinata del  contratto a tempo determinato  per 10 agenti della Polizia Municipale del Comune di Ancona.« Come Cisl Fp chiediamo con forza la proroga dei contratti almeno fino al 15 settembre.- dichiara Luca Talevi, Segretario generale della Cisl Fp Marche – Il prolungamento dei contratti sarà necessario per  la copertura delle ferie estive a tutti i componenti il Corpo ma soprattutto per  garantire i  servizi di sicurezza e controllo dal Porto  a Portonovo in un periodo come quello estivo, confidando nella ripresa turistica post covid, molto impegnativo » «Il concorso appena bandito per un posto da agente di polizia municipale, oltre ai tempi tecnici per espletarlo, non riuscirà infatti a coprire le necessità del Corpo stante anche i sette pensionamenti previsti nel secondo semestre 2021 .  – conclude Talevi - Per questi motivi la proroga dei dieci agenti precari almeno sino al 15 settembre è importante per la piena tenuta organizzativa del Corpo di Polizia Municipale di Ancona».
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27/05/2021 Trasporti: Daniela Rossi nuova Segretaria Generale della Fit Cisl Marche
Daniela Rossi  è la  nuova Segretaria Generale della Fit Cisl Marche, succede a Roberto Ascani, che ha maturato il limite consentito di mandati in segretaria. Eletta dal  Consiglio Generale della federazione regionale riunitosi oggi in presenza ad Ancona nel pieno rispetto delle normative anti Covid, con la partecipazione del Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, che ha presieduto e concluso i lavori della mattinata, e del Segretario Generale della Fit Cisl nazionale Salvatore Pellecchia. Presenti  Monica Mascia  della Segreteria nazionale della Fit Cisl e il Coordinatore nazionale mobilità ferroviaria Fit Cisl, Gaetano Riccio oltre ai componenti della Segreteria Cisl Marche  Cristiana Ilari e Marco Ferracuti. Daniela Rossi nata ad Ancona, dipendente della società Trenitalia dal 1997, inizia giovanissima la sua militanza nella Fit Cisl nel 2001 e dopo soli quattro anni viene eletta responsabile del coordinamento donne della Fit CISL.  Nel 2011 entra nella segreteria regionale della Fit Cisl  Marche con l’incarico di segretario organizzativo e responsabile delle aree contrattuali trasporto ferroviario e servizi, trasporto merci e logistica.  A guidare la Fit Cisl Marche, che conta  quasi 2 mila iscritti,  al fianco di Daniela Rossi, saranno Fabrizio Costantini eletto Segretario Generale aggiunto e Claudio Giuliani in qualità di componente di segreteria. «Sono molto felice per l’incarico ricevuto che mi onora e mi stimola nel continuare a dare il massimo impegno per la Fit Cisl Marche. – ha dichiarato la neo Segretaria Generale Daniela Rossi – Un’ importante responsabilità che rinnova l’ entusiasmo sempre volto alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dei trasporti».
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26/05/2021 #BastaMortiSulLavoro: flash mob ad Ancona per la sicurezza nei cantieri edili
#BastaMortiSulLavoro flash mob in piazza Cavour stamattina ad Ancona in contemporanea con  le piazze principali  di  Alessandria, Bergamo, Napoli, Palermo mentre a   Roma  si terrà nel pomeriggio,  per sensibilizzare la popolazione rispetto al problema degli incidenti sul lavoro promosso dai sindacati delle costruzioni FENEAL CGIL-FILCA CISL-FILLEA UIL. « Le luci si sono accese dopo i fatti di Prato e da allora si è consumato una striscia senza fine di incidenti. - sottolineano i sindcati di categoria - Nell'ambito della mobilitazione di CGIL-CISL-UIL, abbiamo  optato per un flash mob ad Ancona: uno strumento nuovo per un problema vecchio e mai risolto come gli incidenti sul lavoro e le morti bianche.» «Mentre a livello nazionale si parla di deregolamentazionie, massimo ribasso e apertura al 100% del subappalto, in questo territorio e in altri ci troviamo ad assistere ad una ripresa del settore che però mostra i problemi di sempre e cioè nei cantieri ci si fa male e si muore sostanzialmente come succedeva 50 anni fa. - proseguono da FENEAL CGIL-FILCA CISL-FILLEA UIL- Il settore conosce una crescita media degli indicatori dell'11% (ore lavorate, persone occupate, nuove aziende, masse salari etc), ma all'aumentare di questi tornano ad aumentare anche i morti sul lavoro e gli incidenti gravi.» «Dal 2015 al 2019, si sono verificati 21 incidenti mortali nelle costruzioni nelle Marche e quasi 6000 infortuni. Nel 2020 sono stati 4 gli incidenti mortali e oltre 1100 gli infortuni edili, nonostante la pandemia (e due mesi di lockdown). Nel 2021 hanno già perso la vita 3 persone (di cui uno di Covid contratto presumibilmente sul posto di lavoro) e siamo solo a maggio. - precisano i sindacati - Un “dramma sociale” che deve diventare una priorità per il Paese; questo è anche il motivo perchè anche nelle Marche scendiamo in piazza, perchè nei cantieri edili occorre un'attenzione costante e perchè l'aumento delle lavorazioni e la diminuzione dei controlli sono un mix pericoloso per tutti coloro che sono impegnati nel comparto.» «Oltre a sensibilizzare tutti i soggetti sul tema della sicurezza e della legalità, chiediamo alle Prefetture e alla Regione Marche di sottoscrivere insieme protocolli di legalità e di promozione della cultura e della formazione sulla sicurezza.» concludono i rappresentanti di FENEAL CGIL-FILCA CISL-FILLEA UIL  Nella Marche, come nel Paese, FENEAL-FILCA-FILLEA per contrastare le stragi nei luoghi di lavoro chiedono: attuazione della Patente a punti e conseguente qualificazione delle imprese, emanazione del decreto attuativo su DURC di Congruità, incremento organico preposto alla sicurezza e alla vigilanza, aumento dei controlli nei  cantieri edili,  contrasto al lavoro irregolare e collaborazione più stringente con il sistema della bilateralità edile su formazione sulla sicurezza e con i  comitati paritetici territoriali per la prevenzione sui luoghi di lavoro.
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25/05/2021 #FermiamolaStrageneiLuoghidilavoro Cgil Cisl Uil:" Sicurezza sul lavoro e prevenzione devono essere una priorità nelle Marche" . Manifestazione regionale ad Ancona
#FermiamolaStrageneiLuoghidilavoro presidio promosso da Cgil, Cisl e Uil Marche, nella mattinata di oggi davanti alla sede della Regione Marche, per sensibilizzare sul tema della salute, della sicurezza sul lavoro e in particolare della prevenzione La salute e la sicurezza sul lavoro e la prevenzione devono essere una priorità a livello nazionale e soprattutto nelle Marche dove infortuni e malattie professionali carattere e dimensioni sempre più preoccupante, con oltre 4 mila infortuni denunciati nei primi 3 mesi dell’anno, di cui 3 mortali, dopo il tragico bilancio di 46 morti dell’anno scorso: dati particolarmente preoccupanti se si considera il forte calo delle ore lavorate a causa della pandemia. Nelle Marche sono troppo poche le risorse destinate alla prevenzione: solo 101,2  milioni di euro nel 2019, ovvero il 2,8% del totale della spesa sanitaria. Valori decisamente al di sotto delle necessità, tra i più bassi a livello nazionale, e molto lontani dal dato medio nazionale che è del 4,4%. Ciò significa che per arrivare a sostenere la  spesa media nazionale, le Marche dovrebbero spendere almeno 57 milioni di euro annui in più rispetto a quelli attuali, mentre mancano complessivamente 80 milioni di euro per raggiungere l’obiettivo richiesto del 5% della spesa complessiva. «Per questo chiediamo alla Regione di garantire le risorse necessarie ad assicurare adeguati livelli di finanziamento e di organizzazione del sistema di prevenzione» dichiarano Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Claudia Mazzucchelli, rispettivamente Segretari generali di CGIL, CISL e UIL Marche. All’interno del sistema prevenzione, preoccupa soprattutto la situazione critica dei Servizi per la Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro; servizi sempre più marginali nel panorama della sanità marchigiana e alle prese con organici insufficienti rispetto alle necessità: se si escludono le figure amministrative, tra medici, infermieri, tecnici e collaboratori vi lavorano solo 99 addetti, pari al 14% del personale dei dipartimenti prevenzione, e di questi i tecnici della prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro sono solo 56, ovvero l’8% di tutti gli addetti dei Dipartimenti Prevenzione. E’ necessario quindi incrementare subito gli organici dedicati alle attività di vigilanza di tutti gli Enti a ciò deputati, dall’ASUR, all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’INAIL, per intensificare i controlli e aumentare il numero delle aziende e dei cantieri ispezionati e soprattutto, serve un impegno e investimenti adeguati a garantire prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, dai cantieri, alle attività agricole a quelle manifatturiere o dei servizi: investimenti pubblici e soprattutto investimenti delle imprese. Occorre poi garantire che tra coloro che sono deputati all’attività ispettive e di prevenzione ci siano figure con competenze tecniche multidisciplinari a partire dalle competenze tecniche applicative di cantiere o industriali oltre a garantire la massima integrazione, coordinamento e sinergia tra i Servizi la Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, l’INAIL, l’Ispettorato del Lavoro. Chiediamo inoltre alla Regione di procedere subito alla definizione del Piano Mirato di Prevenzione e dei Piani di Prevenzione tematici come previsto dal Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025. Aggiungono Barbaresi, Rossi e Mazzucchelli: «I più colpiti dagli infortuni sono i giovani e i migranti, cioè coloro che maggiormente vivono in condizioni di lavoro precario, instabile o senza formazione adeguata. Per questo è necessario mettere fine alla crescita del lavoro frammentato, e contrastare precarietà, frantumazione del lavoro e ricattabilità dei lavoratori, che anche lo stesso Ministero della Salute indica tra i principali fattori di rischio». «Vanno poi garantite norme più stringenti in materia di appalti e si deve agire sul fronte dell’organizzazione del lavoro: orari, turni, carichi di lavoro, macchine e attrezzature - concludono Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Claudia Mazzucchelli, rispettivamente Segretari generali di CGIL, CISL e UIL Marche - Occorre un'azione forte e decisa da parte di tutti, dalle imprese alle Istituzioni, investendo in sicurezza, prevenzione, ma anche formazione, lavoro stabile e di qualità e condizioni di lavoro dignitose.Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro!»
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24/05/2021 Fermiamo la strage sui luoghi di lavoro: presidio a Pesaro per la salute e la sicurezza
Lunedì 24 maggio dalle 10.00 alle 12.30 in piazza del Popolo a Pesaro, CGIL CISL e UIL provinciali hanno organizzato un presidio a cui hanno partecipato  i Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) dei principali luoghi di lavoro della provincia. La manifestazione rientra nell’ambito della mobilitazione di carattere nazionale indetta dalle organizzazioni sindacali confederali, finalizzata a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica in merito alle morti sul lavoro, ai tanti infortuni e alle tematiche legate alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. «Anche nella nostra provincia i dati a nostra disposizione evidenziano quanto gli infortuni sul lavoro siano aumentati, sia su base regionale che provinciale. - sottolineano le Segrerterie di CGIL CISl e UIL della  Provincia di Pesaro e Urbino -  Da una analisi territoriale delle denunce rilevate nei primi tre mesi dell’anno 2021 rispetto al primo trimestre del 2020, si osserva che la regione Marche mostra un significativo aumento di 50 casi di infortunio, dato questo in controtendenza rispetto alle regioni del centro Italia, che vedono invece una diminuzione degli infortuni dello 0,38%. Preoccupante anche il dato delle denunce  di infortunio con esito mortale, che per il medesimo periodo evidenzia un aumento dei casi in quasi tutte le regioni del territorio nazionale. Anche sul fronte delle denunce di malattie professionali, la regione Marche è tra quelle regioni che si attestano su un incremento di queste fattispecie: l’incremento per la nostra regione è di 114 casi  in più.  Questi dati risultano ancor più gravi e preoccupanti considerata la consistente contrazione delle ore lavorate nella fase pandemica.» « Pertanto  chiediamo alle istituzioni e al mondo delle imprese - rilanciano le Segrerterie di CGIL CISl e UIL della  Provincia di Pesaro e Urbino -   di promuovere e sottoscrivere un vero e proprio “Patto per la Salute e la Sicurezza”, che preveda una riorganizzazione dei servizi di prevenzione ai quali destinare più risorse economiche; intensificare la quantità e la qualità delle ispezioni e dei controlli; istituire percorsi di formazione obbligatori su salute e sicurezza senza i quali deve diventare impossibile per le aziende l’impiego di maestranze non formate; riqualificare il lavoro in sicurezza anche dentro la contrattazione collettiva, rivedendo l’articolazione oraria, le turnazioni e l’organizzazione del lavoro.» Una delegazione di RLS e di rappresentanti sindacale, durante il presidio, è stata ricevuta dal Prefetto di Pesaro.    
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21/05/2021 Fillea Cgil - Filca Cisl - Feneal Uil: "Edilizia un volano verso il futuro"
Nei giorni in cui si discutono da una parte le riaperture e dall’altra parte le crisi industriali  Fillea Cgil-Filca Cisl-Feneal Uil Marche vogliono fare il punto su edilizia, ricostruzione post-sisma e andamento del settore. In tutte le Marche, da ottobre 2020 le costruzioni fanno registrare aumenti medi del 11% su tutto il territorio regionale con picchi nelle province di Macerata e Ascoli. Questo trend di crescita positiva è confermata dai dati delle casse edili da cui emerge un aumento delle ore lavorate in edilizia del 7,4%, esse passano 3,920,000 a 4,211,000. I lavoratori aumentano del 7,28% passando da 12,000 circa a 13,000 e le imprese aumentano del 3,27%, passando da 3064 a 3164 (in numeri assoluti e per ciascuna impresa, mediamente, aumenta anche il numero dei nuovi assunti), le masse salari denunciate in cassa aumentano dell’ 17% (ott 2020-marzo 2021 su ott 2019-marzo 2020, 15000000 in termini assoluti). Nella sola ricostruzione sono oltre 1100 i durc per congruità emessi per un importo totale dei lavori di oltre 130milioni di euro.  Nelle Marche, ad oggi, sono quasi 300 i cantieri avviati per il superbonus ma la stima è che entro settembre potrebbero superare i 1000. Dunque l’edilizia, conferma in questi mesi un trend di crescita che sarà rafforzata grazie alle risorse del next generation UE, alla ricostruzione post-sisma (ultime ordinanze commissariali), ai bonus vari (110, facciate, etc), all’edilizia infrastrutturale e ospedaliera evidenziando già un aumento delle lavorazioni, delle aziende e del personale occupato nelle stesse. È di qualche settimana fa anche la nomina dei commissari per la tanto attesa Fano-Grosseto e il potenziamento dell’Orte-Falconara (510milioni di euro). In più il settore ha una sua trasversalità e incrocerà tutte le opere e le infrastrutture che verranno realizzate per altri importanti interventi (si pensi alla digitalizzazione e agli scavi per la fibra) Il sindacato, pur essendo soddisfatto dell’andamento nel complesso del settore e del quasi ritorno alla piena occupazione, non può che evidenziare alcune storture e alcune contraddizioni di sistema che ci sono «la prima è che non c’è la forza lavoro di cui ci sarebbe bisogno (domanda delle aziende rischia di essere inevasa) e quindi c’è bisogno di creare le condizioni perché la formazione funzioni (bilaterale e ben fatta per il green job), per immettere nuove professionalità nel settore e per riconvertire le vecchie ai nuovi mestieri. Da questo punto di vista è sicuramente importante che anche la Regione faccia la sua parte per rilanciare (e finanziare) la Formazione  professionale. - sottolineano i rappresentanti di Fillea Cgil-Filca Cisl-Feneal Uil Marche -  La seconda è che i contratti provinciali e regionali vanno rinnovati; le aziende devono capire che quello che arriva e arriverà in più è per tutti e va equamente redistribuito-(contratto integrativo di Ancona scaduto da due anni – contratto regionale artigiani scaduto da 10 mesi).  La terza è che le costruzioni sono green o non sono (Next Generation Ue, rigenerazione urbana etc) questo determina una grande scommessa uno scatto da parte di tutti, un salto culturale.  La quarta è che i lavoratori vanno inquadrati con i giusti livelli (70% manodopera Marche schiacciata tra 1 e 2 livello-i due livelli più bassi ovviamente) e  vanno  garantite  le condizioni fondamentali di legalità nel cratere e non (e quindi accellerare su DURC di congruità, settimanale di cantiere, protocolli con le prefetture e badge).» «In ultimo la sicurezza nei cantieri edili deve tornare, dentro la ripartenza delle costruzioni, ad essere la priorità per il settore, registriamo, al netto dell’anno anomalo della pandemia, che nel 2019 il settore delle costruzioni risultava essere ancora il settore a più alto rischio di infortuni gravi, si erano registrati 5 infortuni mortali sui 20 totali delle Marche e che dal 2015 al 2019 gli infortuni denunciati del settore rappresentavano in media il 10% del totale di quelli denunciati nelle Marche. Per mettere al centro la sicurezza è necessario investire in formazione e sicurezza, introdurre strumenti efficaci quali la patenti a punti verso la qualificazione delle imprese e in generale investire in tecnologia e in cultura della sicurezza già dalle scuole. - concludono Fillea Cgil-Filca Cisl-Feneal Uil Marche -Non possiamo permettere che il rilancio del settore non punti su un lavoro di qualità, sicuro e legale.» Per questo nell’ambito della mobilitazione “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro” promossa da Cgil Cisl Uil il 26 maggio si terrà un Flash Mob di Feneal Filca Fillea ad Ancona dal titolo “#BastaMortiSulLavoro” per rimettere al centro la dignità e la sicurezza del lavoro.    
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20/05/2021 Cgil, Cisl e Uil per la Giornata per la sicurezza sul lavoro: nelle Marche oltre 4.000 infortuni dall’inizio dell’anno
Oltre 4 mila infortuni sul lavoro dall'inizio dell'anno, 50 in più rispetto al 2020 (+1,2%), con gli aumenti maggiori che si riscontrano nel terziario e nell’industria. In crescita soprattutto gli infortuni in occasione di lavoro (+3,3%), mentre sono in calo quelli in itinere. Sono i preoccupanti dati marchigiani. Li hanno diramati Cgil, Cisl e Uil in occasione della Giornata di mobilitazione per la sicurezza sul lavoro promossa a livello nazionale per il 20 maggio. Una data simbolica: proprio in questo giorno, nel 1970, venne approvato lo Statuto dei Lavoratori. Nel ricordare quel passaggio storico i sindacati rilanciano oggi con iniziative per chiedere alle Istituzioni e alle altre parti sociali un "Patto per la salute e la sicurezza" che fermi la lunga scia di tragedie. Sono previste assemblee unitarie in tutta la regione tra cui alla Fincantieri di Ancona, alla IFI di Tavullia (PU), alla Barilla di Ascoli Piceno, alla Loro Piana di Porto S. Elpidio (FM), alla Fratelli Guzzini di Recanati (MC) e tante altre. Infortuni che spesso hanno esito mortale: tre i lavoratori deceduti dall’inizio dell’anno, dopo un 2020 con il tragico bilancio di 46 morti sul lavoro e 15 mila infortuni complessivi. Ancona è la provincia che ha registrato il maggior numero di infortuni: ben 1.555 contro i 910 di Pesaro Urbino, 838 a Macerata, 408 ad Ascoli e 372 a Fermo. Una lunga scia di sangue, non più tollerabile, che si abbatte sugli affetti delle famiglie, sul loro reddito e sul loro futuro. «Numeri freddi ma anche più preoccupanti -  evidenziano Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Claudia Mazzucchelli, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Marche - se pensiamo che la nostra regione in un anno di Covid hanno perso oltre 14mila posti di lavoro e che in questi primi tre mesi il ricorso alla cassa integrazione ha superato i 21 milioni di ore contro gli appena 1,3 milioni dello stesso periodo pre emergenza pandemica. Ciò significa che l'incidenza è più alta».  Le mobilitazioni per la sicurezza sul lavoro proseguiranno anche nei prossimi giorni con tante assemblee, iniziative e presidi nei territori. Previsto anche un presidio di fronte a Palazzo Leopardi, sede dell’Assemblea Legislativa delle Marche per martedì 25 maggio, dalle ore 11. «La sicurezza sul lavoro non deve essere solo uno slogan – concludono Barbaresi, Rossi e Mazzucchelli -  le leggi ci sono ma occorre continuare a lavorare alla loro piena applicazione e a un sistema di controlli che sia continuo e puntuale. Di fronte a questi numeri non basta commuoversi e indignarsi, ma occorrono azioni forti e decise da parte di tutti: dalle imprese alle Istituzioni. Alla Regione chiediamo di intervenire subito per garantire le risorse e soprattutto gli organici necessari all’intensificazione dei controlli nelle aziende e nei cantieri e per organizzare un adeguato sistema di prevenzione. Altrettanto necessario agire sul fronte dell’organizzazione del lavoro e contrastando la precarietà, la frantumazione del lavoro e la ricattabilità dei lavoratori.»
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12/05/2021 Concorsi Regione, Cisl Fp Marche : “Positiva la scelta di semplificare le prove post preselezione “
Concorsi Regione Marche per assistente e funzionario amministrativo e contabile ( categorie C e D ), «è positiva la decisione della Giunta di limitare le prove, post preselezione per funzionari, ad una scritta ed una orale. Il 13 e 14 maggio p.v. al Pala Prometeo circa 3000 candidati affronteranno la prova preselettiva per 56 posti  di categoria D per funzionari amministrativi e finanziari.- sottolinea il Segretario Generale della Cisl Fp Marche, Luca Talevi -  Nelle prossime settimane poi sarà la volta degli oltre 5000 candidati per assistente amministrativo e contabile, cat.C. Un numero imponente di partecipanti che denota come la pubblica amministrazione sia una importante occasione, soprattutto in un momento complicato come l'attuale, per valorizzare le professionalità di diplomati e laureati in un’ottica anche di ricambio generazionale all'interno dei pubblici uffici che hanno visto, con quota 100, andare in pensione tanti lavoratori.» La Cisl Fp Marche  ha accolto pertanto favorevolmente la decisione della Giunta Regionale di avvalersi dei recenti contenuti del decreto legge 44/2021, articolo 10, semplificando le prove, post preselezione, che consisteranno in un’unica prova scritta ed una prova orale, oltre alla valutazione dei titoli di studio e di servizio.  Per preparare i giovani alle prove di esame la Fp Cisl Marche ha organizzato un corso di formazione, con docenti qualificati, della durata di 24 ore per approfondire importanti tematiche quali: Diritto amministrativo, contabilità Pubblica, Codice dei Contratti Pubblici, Statuto ed Organizzazione Regione Marche. Per maggiori informazioni inviare una mail alla responsabile organizzativa del Corso Simona Cristofanelli: s.cristofanelli@cisl.it. I posti disponibili per il corso sono contingentati
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12/05/2021 Aver cura dei noi Come rafforzare le reti di welfare sul territorio La Cisl Marche verso il Congresso
“Aver cura dei noi.  Come rafforzare le reti di welfare sul territorio?” martedì 11 maggio si è tenuto il secondo appuntamento dei tre webinar che accompagneranno il gruppo dirigente  della Cisl Marche verso la stagione congressuale in programma per il prossimo autunno. Ai lavori, introdotti dal Segretario Generale della Cisl Marche Sauro Rossi, sono intervenuti  Luigina Mortari, Università degli Studi di Verona,  su “Perché il paradigma della Cura sta divenendo sempre più centrale e attuale”, Giovanni Devastato, Università di Roma1 La Sapienza su “Quale innovazione è possibile per rafforzare le reti di welfare sul territorio?” e  Franco Pesaresi, Asp Jesi, su “Integrare sociale, lavoro , istruzione e sanità. Quali evidenze dal caso di una Azienda per i Servizi alla Persona?”. «Per dare impronta sociale allo sviluppo, non si può prescindere dal miglioramento delle reti di welfare - ha esordito Sauro Rossi in apertura del webinar -. Un rafforzamento che va programmato adattandosi ai contesti e ai bisogni che cambiano: significa applicare capacità di innovazione e integrazione». Luigina Mortari, nel corso del suo intervento, ha ricordato che «La politica è cura della comunità. Abbiamo bisogno di aver cura degli altri. Senza attenzione per gli altri, la nostra vita perde di qualità, le nostre politiche implodono. Molte scelte fatte negli ultimi anni hanno frantumato il welfare e hanno sottratto forza vitale alle istituzioni: basti pensare alla qualità dei nostri sistemi sanitari, ora alle prese con la pandemia. C’è stata poca attenzione a una sanità al servizio dei cittadini, soppiantata da una società al servizio di logiche aziendali. Non c’è più spazio per alimentare l’animo delle persone: è qualcosa che manca anche nella scuola, dove occorre rompere la crosta dell'individualismo. Alla base dell'agire politico deve esserci il pensiero etico, cercare ciò che è bene. Per farlo occorrono virtù come il coraggio, il rispetto, il dialogo, la sapienza e l'affetto per la cosa comune». «Rafforzare le reti di welfare significa ragionare sugli scenari post-pandemia - ha spiegato Giovanni Devastato -. Occorre reinventare una etica collettiva, implementando gli hub di innovazione sociale e i driver di sviluppo. Lo sviluppo delle visioni deve avere necessariamente un percorso di confronto tra le persone. Il futuro va esplorato a partire dal presente. Non è una fuga in avanti. Occorre una analisi serrata del presente per innestare inneschi trasformativi di nuove modalità. Dobbiamo pensare il futuro in un’epoca di crisi, di catastrofe. Siamo dentro una catastrofe, dentro la fine di un mondo. Ora dobbiamo avere la forza di generarne uno nuovo. La speranza è una forza sociale». «L’integrazione delle reti di welfare è la necessità di lavorare con altri settori e altre competenze: significa garantire continuità dei percorsi, completezza degli interventi, qualità delle prestazioni. Come Asp Jesi, stiamo sperimentando forme di integrazione soprattutto in campi come la ricerca dell'occupazione e le politiche abitative. Maggiori difficoltà incontriamo in campo socio-sanitario, dove i protocolli di integrazione sono spesso insufficienti. Franco Pesaresi, riportando ad esempio l'azione dell'Asp di Jesi, ha puntualizzato l'imporantza dell'integrazione tra i vari attori delle reti di welfare: «Il principio che guida il nostro lavoro è far funzionare l’integrazione in tutte le fasi dell’assistenza alle persone: è un impegno maggiore per tutte le realtà coinvolte, che devono mettere a disposizione personale qualificato e risorse adeguate, ma porta a risultati più rilevanti, a servizi per i cittadini completi e di qualità». A conclusione dei lavori, Sauro Rossi ha definito ulteriormente le possibili strategie di rafforzamento del welfare: «Se vogliamo dare valore ai rapporti sociali, il concetto di cura deve legare etica e politica. A noi compete offrire un contributo importante all’idea di rigenerazione esprimendo visioni frutto di intelligenze collettive. Gli ultimi mesi hanno compresso la speranza del futuro, ma dobbiamo continuare a coltivare il possibile nella logica del dialogo, cioè della capacità di allacciare alleanze per essere costruttori di comunità, con la responsabilità di offrire risposte ai bisogni, partendo sempre dai più deboli».
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07/05/2021 Cgil Cisl Uil Ascoli Piceno: " San Benedetto, per il rilancio del turismo è il momento di ripartire dal lavoro come motore di sviluppo integrato della città”
La stagione turistica sta per ripartire ancora con molte incertezze e restrizioni condizionata dall’emergenza sanitaria che vedrà, come per il 2020, un probabile lento inizio e presenze soprattutto nei mesi di luglio e agosto. I settori del turismo e della cultura sono stati e sono ancora fra quelli più colpiti in questa fase pandemica: i primi a chiudere e gli ultimi a riaprire. Sono stati i lavoratori a pagarne le conseguenze in termini di occupazione e di reddito, anche se il settore partiva già da una condizione difficile caratterizzata da precarietà, lavoro grigio, contratti intermittenti e stagionali. CGIL CISL e UIL di Ascoli Piceno, insieme alle categorie provinciali FILCAMS CGIL – FISASCAT CISL Marche e UILTUCS UIL Marche, ritengono necessario un cambio di passo che tenga insieme prospettive di sviluppo, investimenti e strategie per la creazione di occupazione stabile e qualificata. Non può, infatti, esistere una strategia vincente di rilancio e sviluppo duraturo in termini di promozione e offerta turistica per il nostro territorio senza la qualificazione del lavoro, perché il turismo si fa con persone qualificate, formate e correttamente retribuite, capaci di accogliere e guidare chi arriva nei nostri territori. Per CGIL CISL e UIL di Ascoli Piceno servono scelte chiare rispetto a un “nuovo” turismo sostenibile in termini economici, sociali e ambientali, in particolare va «garantito, come precondizione, lavoro di qualità per avere turismo di qualità attraverso l’applicazione, in modo uniforme e regolamentato, del CCNL di settore, garantendo contemporaneamente le condizioni di salute e sicurezza e investendo nella professionalità delle lavoratrici e lavoratori attraverso adeguate politiche della formazione; favorita un’offerta turistica destagionalizzata e integrata nel territorio attraverso la promozione dei “turismi” (balneare, congressuale, culturale, sportivo, ecc) valorizzando il patrimonio naturalistico, storico, artistico edenogastronomiche anche delle aree interne con l’obiettivo di avere flussi turistici più costanti e differenziati durante l’anno. Inoltre è necessario promuovere le economie di rete anche nel settore del turismo attraverso il sostegno alle  reti di impresa, lo sviluppo di appositi service territoriali e figure professionali a supporto di tutte le strutture ricettive in una logica di promozione turistica provinciale - rilanciano i sindacati  - e recuperare le carenze infrastrutturali di collegamento e potenziare le strutture di mobilitàviaria, ferroviaria e portuale (A14, Salaria, Pedemontana, Ferrovia dei due mari - linea adriatica). E' necessario valorizzare le potenzialità dei Parchi, riserve naturali esistenti e borghi storici e sfruttare la potenzialità e attrattività dei prodotti tipici locali e a Km 0 per il turismo enogastronomico.» Nello specifico, alla luce del dibattito che sta crescendo in vista delle prossime elezioni comunali a San Benedetto del Tronto, CGIL, CISL e UIL sottopongono a tutte le forze politiche interessate, alcune ulteriori proposte,vista la vocazione del territorio al turismo: • Riqualificare le aree strategiche anche in relazione alla tutela dell’ambiente quali la Sentina e il Parco Marino • Sviluppare un sistema di mobilità pubblico più moderno, efficiente e conveniente progettato in relazione al piano parcheggi, al piano del commercio, ai tempi di vita e di lavoro coniugando le esigenze di una città turistica con le necessità dei lavoratori e delle lavoratrici • Prevedere come opera necessaria la bretella Grottammare /San Benedetto del Tronto • Potenziare il collegamento e aumentare le fermate dei treni lungo la linea adriatica e ammodernare la stazione anche in termini ambientali • Garantire il livello di qualità dei servizi sanitari e sociali offerti ai turisti, in base ai flussi durante l’anno, ampliando le dotazioni organiche attuali • Sollecitare il coinvolgimento degli Istituti Scolastici locali come l’Ipsia e l’Alberghiero per la qualificazione delle professionalitàdei lavoratori più giovani • Riqualificare alcune strutture multifunzionali come ad esempio il Palariviera • Ridare al Porto la sua funzione centrale di tutela e sostegno alla pesca, valorizzando l’intera area in funzione del turismo da diporto, della ristorazione, del turismo ittico.
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06/05/2021 Anteas Macerata: trasporto gratuito per gli over 65 a supporto della vaccinazione covid-19
L’Anteas di Macerata, associazione di volontariato e promozione sociale sostenuta dalla Fnp Cisl, promuove e organizza il trasporto gratuito per gli over 65 che si recano a fare la vaccinazione Covid-19. La gratuità è applicata sul tragitto dalla residenza al centro vaccinale di competenza e ritorno ed è valida per i residenti dei comuni di Corridonia, Macerata (in collaborazione con le associazioni aderenti all’iniziativa), Mogliano, Montefano, Potenza Picena, Treia.  L’iniziativa è valida anche per il secondo vaccino di richiamo. In caso di utenti che necessitano di accompagnamento, la gratuità è valida anche per l’accompagnatore. A Montelupone e Tolentino, in collaborazione con i Comuni, è garantito il servizio con il pagamento di un contributo minimo per fasce chilometriche. Dal 20 febbraio, data di inizio della campagna vaccinale degli over 80 nella Regione Marche, l’Anteas di Macerata ha trasportato diverse decine di utenti negli hub vaccinali e assistito le persone nella prenotazione dell’appuntamento online. Questa iniziativa si inserisce nell’insieme delle attività che l’Associazione offre e ha messo in campo in questo difficile periodo di emergenza sanitaria: taxi sociale, consegna farmaci a domicilio, spesa a domicilio, ascolto sociale.
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06/05/2021 Sostegno lavoratori spettacolo, stanziati fondi regionali per circa un milione di euro
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL delle Marche esprimono la propria soddisfazione per lo stanziamento di fondi regionali per circa un milione di euro a favore di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo. Un risultato estremamente significativo raggiunto attraverso un lungo e proficuo confronto con gli Assessorati alla Cultura e al Lavoro della regione Marche, in stretta collaborazione con il Coordinamento Artisti della scena Marchigiana (CAM) ed altre associazioni di categoria.  «Si tratta di un primo importante obiettivo per offrire sostegno al settore dello spettacolo regionale, privo di ammortizzatori sociali, fermo da oltre un anno e con poche certezze sulla ripresa delle attività. Un segnale concreto di forte attenzione alla salvaguardia delle professionalità creative e tecniche della nostra regione. - sottolineano i sindacati di categoria-  Il sostegno prevede da una parte il conferimento ai singoli artisti, tecnici e maestranze di una mensilità aggiuntiva regionale (tramite INPS), e dall’altra, forme di ristoro per gli altri soggetti, associazioni e partite Iva, che costituiscono l’articolato arcipelago del lavoro atipico.» « Con la Regione Marche continueremo il confronto per realizzare un protocollo sulle buone pratiche contrattuali, che porti alla normalizzazione regolamentazione dei rapporti di lavoro; per la revisione della legge regionale dello spettacolo e su politiche attive per la ripresa delle attività attraverso progetti di investimento e sviluppo  (“Cura Teatri”). -  rilanciano le segreterie regionali - È comunque improcrastinabile realizzare una riforma complessiva della legge nazionale sullo spettacolo che regolamenti il settore, riconosca basilari diritti e tutele per lavoratrici e lavoratori e consenta il definitivo superamento di quelle forme diffuse di elusività e lavoro sommerso attraverso la corretta applicazione dei contratti nazionali di lavoro.»  SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL delle Marche ringraziano tutti coloro che, a partire dal tavolo istituzionale, dall’insieme dei funzionari fino agli attivisti e delegati, si sono prodigati per raggiungere questo importante risultato. «La conclusione positiva di questa prima fase di ristoro, sarà sicuramente di buon auspicio per il proseguo del confronto. E’ importante concentrarci da subito  - concludono i sindacati - per creare le condizioni alla programmata e necessaria riapertura del settore dello spettacolo, che svolge un ruolo essenziale per lo sviluppo economico e sociale della nostra Regione.»  
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30/04/2021 Primo Maggio 2021, Rossi:” Sicurezza, dignità e qualità del lavoro, per il futuro sviluppo delle Marche"
“L’Italia sicura con il lavoro” è lo slogan scelto da Cgil Cisl Uil per la Festa delle lavoratrici e dei lavoratori perché la stretta combinazione di cura, sicurezza e lavoro  mantiene una stringente attualità. Ci troviamo, infatti,  anche quest’anno, come 12 mesi fa, a festeggiare il Primo Maggio, in un mondo pesantemente condizionato dalla pandemia Covid-19. Lo stato d’emergenza continua anche in questo avvio del 2021 ad influenzare le attività produttive, mettendo a rischio i posti di lavoro  e  a dura prova la tenuta, in termini di competitività, di molte imprese. Per questo è assolutamente necessario prorogare il blocco dei licenziamenti e sostenere il reddito di lavoratori ed imprese, interessati da una riduzione del lavoro, attraverso un adeguato finanziamento di ammortizzatori sociali e ristori. Una particolare attenzione va dedicata  in tal senso alle crisi aziendali conclamate  (Carrefour), annunciate ( Elica) e alle tante  dormienti. Nel complicato e delicato cammino verso una “nuova normalità” un ruolo essenziale lo gioca il piano di vaccinazione che speriamo arrivi presto a pieno regime e dopo aver garantito la copertura delle persone più anziane e fragili, possa essere  sviluppato anche attraverso interventi diretti sui luoghi di lavoro. In tal senso rappresenta un documento di grande rilievo il Protocollo nazionale firmato lo scorso 6 aprile che, sul solco degli accordi della primavera 2020 sulle misure anti-contagio, punta a regolare, in forma condivisa tra Istituzioni e parti sociali, queste fondamentali attività. Auspichiamo che si possa arrivare presto ad una sua declinazione operativa nella nostra regione. Nel contempo però bisogna cominciare a gettare i semi per un rilancio poderoso dell’economia delle Marche, nel segno dell’innovazione tecnologica e della  sostenibilità sociale ed ambientale,  aprendo una riflessione a tutto campo su come utilizzare al meglio le risorse disponibili, a partire da quelle ingenti collegate al Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e ai Fondi strutturali comunitari. Sia la transizione verde che quella digitale debbono vedere nella qualità del lavoro e nel potenziamento del welfare i punti centrali. Una qualità del lavoro che incorpori sicurezza, dignità  e regolarità retributiva, riduzione della precarizzazione, sviluppo della contrattazione - anche per le nuove forme come lo smart-working o nuove tipologie come i riders -  e superamento delle molteplici difficoltà che oggi penalizzano il lavoro delle donne  e dei giovani. Un welfare capace di dare solidità e vigore alla tutela di persone e famiglie attraverso un’articolata rete di servizi. Lo sviluppo infrastrutturale  e l’ammodernamento dei nostri sistemi produttivi, a partire da quello per le Marche ancora prevalente come il manifatturiero, per arrivare, passando per agricoltura, turismo e servizi, alla Pubblica Amministrazione, interessata da un Patto di valorizzazione di rilievo, come quello del 9 marzo scorso,   debbono essere accompagnati da investimenti importanti su Scuola, Sanità e Sociale, per favorire l’innalzamento del livello delle competenze e l’ inclusione sociale. Su tutti questi aspetti ci aspettiamo che la Regione apra al più presto una serrata fase di confronto. Perché il futuro delle Marche sta nel lavoro di qualità, nello sviluppo sostenibile, nel rafforzamento delle reti di welfare e questi obbiettivi non possono essere perseguiti efficacemente senza un’azione condivisa e responsabile di tutti i soggetti sociali, economici ed istituzionali, volta a favorire una rivitalizzazione armonica di tutti i territori, a cominciare da quelli colpiti dal sisma. Per arrivare a risultati tangibili sul piano di una maggiore equità e coesione sociale il lavoro va messo al centro anche di importanti riforme nazionali  come quella fiscale e quella previdenziale. Ma il Primo Maggio ci invita, ogni anno, ad allargare gli orizzonti del nostro pensiero e della nostra azione. Il lavoro va  valorizzato, dappertutto, come strumento per affermare la dignità e il valore delle persone, in un mondo che la pandemia ha mostrato molto più piccolo e interconnesso di quanto si pensasse.  Per questo la Cisl esprime tutta la sua solidarietà a  chi, in tutti i continenti,   lotta contro le discriminazioni e lo sfruttamento. A questi piccoli grandi eroi del nostro tempo, che  si battono con coraggio per  affermare i diritti di libertà, spesso fuori dalle luci della ribalta, va tutto il nostro appoggio e il nostro sentito ringraziamento.   Buon Primo Maggio a tutti!   Sauro Rossi Segretario Generale Cisl Marche     Corriere Adriatico - 01 Maggio 2021 Il Resto del Carlino - 01 Maggio 2021
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29/04/2021 Agricoltura, sindacati sospendono lo sciopero del 30 aprile
Dopo un nuovo confronto svoltosi nella serata  di ieri, 28 aprile, con il Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, le segreterie nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno deciso di sospendere lo sciopero nazionale previsto per venerdì 30 aprile. «Abbiamo ottenuto rassicurazioni dal Ministro sulla definizione di un bonus di sostegno al reddito anche per i lavoratori agricoli a tempo determinato – informano i segretari generali Onofrio Rota, Giovanni Mininni e Stefano Mantegazza – per cui il prossimo decreto conterrà una risposta concreta che andrà finalmente ad integrare il reddito della categoria. Inoltre, abbiamo ottenuto un chiaro impegno da parte del Governo che a Bruxelles continuerà a battersi a favore dell’ottenimento della clausola della condizionalità sociale nella riforma in corso della nuova PAC. Inoltre, il Ministro Patuanelli ci ha confermato di aver condiviso con il Ministro del Lavoro Andrea Orlando l’impegno a definire, nel tavolo di confronto sul sistema degli ammortizzatori sociali, una norma in riferimento alla cassa integrazione per il settore della pesca e alla estensione della Naspi per i lavoratori a tempo indeterminato inquadrati con la legge 240. Già nella mattinata di domani, svolgeremo un primo incontro tecnico per realizzare concretamente gli impegni presi. Davanti alla disponibilità e agli impegni assunti dal Ministro Patuanelli a condurre un confronto serrato per sanare le ingiustizie che hanno riguardato finora le lavoratrici e i lavoratori agricoli, abbiamo scelto con responsabilità di sospendere la mobilitazione in corso, riservandoci di portare avanti un lavoro di interlocuzione e verifica costante dei testi che verranno presentati nel prossimo provvedimento dal Governo in Parlamento.»
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28/04/2021 Raccolta rifiuti Primo Maggio per Aset e Marchemultiservizi, Sindacati :" La richiesta dei lavoratori di sospenderla è ragionevole"
«Anche quest’anno il primo maggio verrà effettuata la raccolta porta a porta dei rifiuti nei comuni serviti da Marche Multiservizi e Aset. - scrivono in una nota stampa Stefano Ovani della Fp Cgil e Maurizio Andreolini  della Fit Cisl - I calendari di raccolta prevedono che il servizio venga effettuato tutti i 365 giorni dell’anno. Noi siamo consapevoli che i nostri territori hanno una vocazione turistica, per questa ragione abbiamo sempre lavorato nelle domeniche estive e durante le festività infrasettimanali. I lavoratori interessati (anche quelli degli impianti di smaltimento che devono rimanere aperti) ci hanno chiesto di avanzare una sola richiesta ai sindaci del territorio che riteniamo assolutamente legittima e sosteniamo da tempo con forza: "Il 1 maggio, il 25 dicembre e il 1 gennaio la raccolta dei rifiuti non deve essere effettuata." Si può anticiparla o posticiparla alla domenica più vicina per non creare nessun disservizio e questo deve essere definito nei calendari di raccolta per il 2022. Riguarda solamente queste tre festività e nella maggior parte dell’Italia questo avviene.» «Ci sembra una richiesta ragionevole  che và nel verso di riconoscere a questi lavoratori un ruolo importante e dignitoso in un contesto così difficile come quello dei rifiuti e che non pregiudica la buona qualità del servizio che viene erogata.- sottolineano i sindacati di categoria - Naturalmente in queste giornate saranno garantiti i servizi essenziali e il servizio di reperibilità per urgenze. La richiesta è stata inoltrata all’ATA (autorità d’ambito dei rifiuti) il luogo dove partecipano tutti i sindaci del territorio provinciale per definire le scelte per la gestione dei rifiuti.»      
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21/04/2021 Cgil Cisl Uil Ancona: «Il cambio alla Presidenza dell’Autorità Portuale non pregiudichi i progetti avviati»
  Da tempo, come CGIL CISL UIL di Ancona, abbiamo ricordato ad ogni occasione e ad ogni interlocutore che il porto di Ancona  costituisca uno snodo centrale per lo sviluppo dell’intera regione Marche. D’altra parte ci lavorano circa 6000 persone, vi transitano, al netto della pandemia, oltre un milione di passeggeri e oltre 11 milioni di tonnellate di merci. Il porto di Ancona incide per il 2,7% del PIL della regione Marche, una risorsa decisiva  in una fase di ridimensionamento dell' economia regionale che dura da alcuni anni. Già da mesi ci eravamo spesi affinché non venisse pregiudicata, nella delicata fase del rinnovo  della presidenza  dell’ Autorità portuale, l’imponente progettualità già in atto. Si tratta di progetti legati allo sviluppo della cantieristica navale per circa 80 milioni di euro, al settore delle crociere per oltre 20 milioni, all’intermodalità e al sistema delle infrastrutture che coinvolge anche il progetto di uscita a nord dalla città. Ad essi si aggiunge un percorso di recupero culturale e identitario del porto per i cittadini e i visitatori di Ancona. Queste iniziative hanno confermato il ruolo strategico del porto di  Ancona come terminale di un corridoio che collega l'Italia al Nord Europa e come snodo fondamentale delle nuove rotte Est-Ovest, ruolo che non può in nessun modo essere messo in discussione: ruolo strategico che il porto di Ancona ha all’interno del sistema portuale posto nel centro Adriatico, crocevia primario di traffici economici e culturali, importanti non solo per la nostra regione ma per tutte le regioni limitrofe. Come CGIL CISL UIL riteniamo indispensabile una continuità di percorso per i progetti  avviati e in questo senso ci aspettiamo un impegno significativo che deve essere dimostrato soprattutto dalla Regione Marche, assieme a tutte le istituzioni e alle forze sociali e imprenditoriali. Serve uno sforzo ulteriore di concretizzazione, ad iniziare dalla puntuale “messa a terra” dei vari progetti; va scongiurato ogni tentativo campanilistico di accaparramento di risorse, in spregio di qualsiasi, seria,  valutazione economica e di contesto. Qualsiasi penalizzazione dello scalo marchigiano  ci vedrà attivamente contrari: ciò è tanto più vero, quando si sente parlare di nuove dorsali Tirreno-Adriatico che – senza reale motivazione di merito – lederebbero la pianificazione europea (Reti Ten-T) e finirebbero per penalizzare definitivamente il porto naturale di Ancona e una intera regione. Su questo misureremo, fin dalle prossime settimane, l’operato della AdSP e della Regione Marche. Gravi sarebbero le responsabilità verso un territorio già in difficoltà, se l’asse delle scelte perdesse di vista il merito, a vantaggio di altri criteri meno oggettivi; piuttosto, va rapidamente incrociata – con reale capacità di governo – la progettazione in essere con le opportunità derivanti dalle nuove risorse europee.  Auspichiamo inoltre continuità nel confronto franco e costruttivo che in questi anni non è mai venuto meno tra l'ente portuale e le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil: per questo motivo chiediamo, in tempi estremamente rapidi, l’avvio del confronto sindacale con la nuova dirigenza dell'Autorità Portuale.    
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10/04/2021 Decreto Sostegni 10 Aprile 2021 mobilitazione dei lavoratori agricoli : presidi ad Ancona e Ascoli Piceno
Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, il 10 Aprile 2021 mobilitano  i lavoratori e le lavoratrici del settore agricolo, a sostegno delle loro proposte di modifica al decreto Sostegni, con presidi davanti  alle Prefetture di tutta Italia. Nelle Marche si sono tenuti presidi davanti alle Prefetture di Ancona in piazza del Plebiscito,  per le province di Ancona Pesaro Macerata,  e di  Ascoli Piceno, in piazza del Popolo,  per le province di Fermo ed Ascoli Piceno. I lavoratori stagionali agricoli, essenziali in tutte le fasi della pandemia, sono stati dimenticati anche dal governo Draghi, discriminati ed esclusi dal diritto di ricevere un “sostegno”. Sono un milione le lavoratrici e i lavoratori che hanno perso giornate di lavoro a causa dell’emergenza sanitaria in corso; con loro il governo ha dimenticato anche gli stagionali degli agriturismi, da un anno senza lavoro e senza alcun sostegno al reddito. Vogliamo ricordare a tutti e alla politica in primis che le lavoratrici e i lavoratori agricoli sono essenziali sempre, non solo quando è stato chiesto loro di seguitare a lavorare, garantendo per mesi cibo sulle tavole di tutti. Oggi a questi lavoratori vanno garantiti diritti contrattuali, un reddito dignitoso e sostegni adeguati come ad altre categorie di lavoratori. La mobilitazione ed i presidi del 10 aprile 2021 sono necessari a rivendicare con forza , alla Autorità prefettizia in rappresentanza dello stato centrale, le ragioni di migliaia di famiglie di lavoratori del settore agricolo, ridotte in povertà dalla drastica diminuzione delle giornate di lavoro e della necessità di avere un adeguato sostegno .  
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08/04/2021 Commissione Pari Opportunità. Cgil Cisl Uil : " Promuovere uguaglianza, diritti e cultura della condivisione e non quella della separatezza dei ruoli"
All’indomani dall’insediamento della nuova Commissione per le Pari Opportunità, dalla quale è stata esclusa la presenza delle Organizzazioni Sindacali, «fatto gravissimo - sottolineano le Segretarie di CGIL CISL UIL Marche -  che abbiamo prontamente contestato», i Consiglieri regionali Menchi, Biondi e Marinelli (Lega) hanno presentato una Proposta di legge regionale per modificare la Legge n.9/1986 istitutiva della CPO e allargarne la composizione di ulteriori 6 componenti. Nella relazione illustrativa della proposta di legge si legge che l’obiettivo è quello di “integrare la rappresentanza del mondo femminile con particolare riguardo ad alcuni aspetti della vita familiare e sociale” e “portare la voce di donne che, per la propria condizione di disabilità o per farsi carico di impegni familiari legati alla condizione di cargiver -nel testo è scritto proprio così - rispetto ai propri figli e/o ad anziani, si trovano in una situazione di difficile inserimento nel mondo del lavoro o comunque di rinuncia rispetto a percorsi di crescita e realizzazione professionale”.  Se questa è la finalità dichiarata, occorre innanzitutto ricordare che, nel passato, il tema della disabilità è sempre stato affrontato dalla CPO non solo nello specifico gruppo di lavoro ma anche  promuovendo e sostenendo concretamente specifici progetti per affrontare il tema della disabilità coerentemente al compito che la legge attribuisce alla CPO di rimuovere ogni discriminazioni e di promuovere le pari opportunità. In realtà, dietro a quello che appare come un semplice allargamento del numero delle componenti si nasconde lo snaturamento profondo del ruolo e della funzione della CPO che sarà composta da “ventisette donne che abbiano riconosciuta esperienza sulla condizione femminile nei suoi diversi profili con particolare attenzione a donne madri, madri di figli con problemi di disabilità e donne esse stesse portatrici di disabilità, donne con carichi familiari, le quali siano rappresentative dei movimenti e/o delle diverse culture del mondo femminile”.  Secondo Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, Segretarie di CGIL CISL UIL Marche, «per far parte della CPO occorrerà essere innanzitutto madri, donne con carichi familiari o donne disabili: una proposta inaccettabile che contestiamo con forza, perché espressione di una cultura arcaica e patriarcale che vuole le donne relegate all’interno delle mura domestiche nel ruolo di madri amorevoli, angeli del focolare dedite alla cura di figli e familiari. Una proposta che nei fatti nega decenni di battaglie per la libertà, l’uguaglianza, i diritti e l’autonomia delle donne».  «Siamo le prime a rivendicare la necessità del riconoscimento, anche ai fini previdenziali, del lavoro di cura ma ciò deve avvenire promuovendo il valore dell’uguaglianza e la cultura della condivisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne, come dimostra anche l’importanza del tema della conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie di lavoratori e lavoratrici, per questo riteniamo necessario rivendicare un’adeguata rete di welfare, a partire dai servizi per la prima infanzia e per la non autosufficienza. - rilanciano con forza le Segretarie di CGIL CISL UIL Marche  -  Obiettivi e valori che pensavamo essere ormai patrimonio comune”.  Dunque, aggiungono, «dopo aver escluso il Sindacato dall’attuale CPO, di fatto negando il valore di organizzazioni sociali che rappresentano migliaia di lavoratrici e pensionate e disconoscendo la necessità di superare le troppe diseguaglianze ancora presenti nel mondo del lavoro, la Regione enfatizza l’immagine della donna che si dedica alla cura rinunciando al lavoro e alla crescita e realizzazione professionale. Una regione che sembra dimenticare che purtroppo per molte donne questa non è una scelta ma una necessità e così facendo certifica le diseguaglianze e la mancanza di un welfare adeguato anziché agire concretamente per garantire diritti e opportunità.  Ci opporremo in ogni modo a tale visione - concludono e ribadiscono  Barbaresi, Ilari e Mazzucchelli - a tale visione visione e a scelte arretrate e pericolose che vorrebbe riportarci indietro di 50 anni.»    
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07/04/2021 Azienda Unica Rifiuti Ancona, Sindacati: “Non si interrompa il percorso verso l’azienda unica pubblica”
  Domani, 8 aprile, si svolgerà l’Assemblea dell’Ata  (assemblea Territoriale d’ambito) per l’adozione del Piano d’ambito, del rapporto ambientale per la gestione dei rifiuti. E’ una delle innumerevoli adunanze  del complesso iter necessario per l’approvazione, che è iniziato ormai nel 2014;  sin dall’origine, i sindacati si sono schierati per l’individuazione di un’azienda unica  pubblica per la gestione integrata dei rifiuti  e  cioè trasporto,raccolta, smaltimento e spazzamento, così che razionalizzasse le risorse delle diverse aziende pubbliche e desse, anzitutto, risposte in termini di efficienza del servizio,benefici tariffari ai cittadini e ovviamente tutele identiche per tutti i lavoratori. Oggi, invece, la situazione è diversificata all’interno della provincia di Ancona: ci sono circa 600  lavoratori coinvolti di cui alcuni dipendenti di aziende a partecipazione pubblica, altri di aziende private. Per CGIL CISL  e UIL l’azienda unica è il modo piu significativo per effettuare tutti quegli investimenti utili per migliorare i servizi e ridurre i costi, contenere le tariffe senza far pesare sui lavoratori il contenimento dei costi. Per i sindacati, un settore delicato ma altamente strategico come quello dei rifiuti, necessita di un unico soggetto a capitale pubblico che sia garante della trasparenza e della legalità. Il sindacato ha dimostrato coerenza nel perseguire l’obiettivo dell’Azienda unica, la politica meno e  l’impressione è che abbia cambiato idea. Quello che  preoccupa i sindacati è l’atteggiamento di alcuni sindaci: se qualche anno fa, la maggioranza di molte amministrazioni era per l’affidamento in house providing  ad un’ azienda pubblica, ora le esternazioni di alcuni amministratori locali, da Jesi a Fabriano passando per Falconara, evidenziano il contrario. «Auspichiamo che prevalga la ragionevolezza e lo spirito costruttivo sui campanilismi e si proceda all’approvazione definitiva del piano d’ambito. - afferma Stefania Ragnetti Segretaria Generale FP CGIL - Appare chiara, invece, la volontà di qualche amministrazione a far fallire il progetto dell’azienda pubblica unica. Siamo contrari a chi afferma che l’affidamento del servizio ai privati  riduca l’entità della tariffa TARI : non vorremmo che il contenimento dei costi sia a scapito della qualità del servizio e della tutela dei lavoratori». «I rifiuti saranno un business nel prossimo futuro – dichiara Roberto Ascani  Segretario generale FIT CISL -  si può e si deve pensare che anche un’azienda pubblica possa produrre ricchezza per i cittadini tramite un servizio economico ed efficiente, tutelando sicurezza e salute del lavoro nel rispetto del contratto collettivo di settore». Per Giorgio Andreani, Segretario della UIL TRASPORTI, «i cittadini e i lavoratori che vivono con preoccupazione  questa situazione di incertezza, non comprenderebbero perchè la politica non abbia trovato la via maestra per lavorare per il bene comune. Il dubbio che sorge è che ci sia la solita piccola convenienza di bottega che non corrisponde all’ interesse più alto della comunità e del territorio».    
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06/04/2021 Politiche abitative, CGIL CISL UIL: “Va modificata la legge regionale per cancellare i requisiti illegittimi ”
Sono state presentate recentemente in Consiglio regionale due proposte di legge, la n. 25 e la n. 26, per modificare l’attuale normativa regionale in materia di politiche abitative, i cui primi firmatari sono rispettivamente i Consiglieri Antonini e Baiocchi. Si ritiene che la Legge regionale n. 36/2005 debba essere al più presto modificata ma le due proposte di legge regionali vanno esattamente nella direzione opposta a quella che sarebbe necessaria. In particolare, nella proposta di legge n. 25, tra i criteri soggettivi per l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica agevolata e sovvenzionata, si prevede che il richiedente risieda da almeno due anni nel comune che emana il bando, criterio che si aggiungerebbe a quello già previsto dalla normativa attuale di risiedere o lavorare da almeno 5 anni nelle Marche.  Evidentemente, i presentatori della proposta di legge sembrano ignorare che, su questo tema, è ripetutamente intervenuta la Corte Costituzionale dichiarando illegittimo il requisito della permanenza residenziale. In particolare, nella sentenza n. 44/2020, e più recentemente nella sentenza n. 9/2021, la Corte Costituzionale, intervenendo rispettivamente sulle leggi regionali della Lombardia e dell’Abruzzo, ha considerato “irragionevole negare l’accesso all’edilizia residenziale pubblica a chi, italiano o straniero, al momento della richiesta non sia residente o non abbia un lavoro nel territorio della Regione da almeno cinque anni”. Questo requisito “non ha alcun nesso con la specifica funzione del servizio pubblico che è quella di soddisfare l’esigenza abitativa di chi si trova in condizioni di effettivo bisogno”.  Dunque, per la Corte il requisito temporale della residenza nel territorio contraddice la funzione sociale dell’edilizia residenziale pubblica e viola i principi di uguaglianza e ragionevolezza e pertanto è incostituzionale.  Quindi, la Legge regionale n. 36/2005 dovrebbe essere modificata al più presto ma per superare il requisito quinquennale di residenza o di svolgimento di attività lavorativa nella regione, la cui incostituzionalità è stata sancita dalla Corte, e non per introdurre un ulteriore analogo requisito altrettanto illegittimo proprio perché metterebbe in secondo ordine le condizioni familiari di disagio economico e abitativo.  Inoltre, nella proposta di legge n. 25, oltre a innalzare al 30% la percentuale di riserva annuale di alloggi a categorie speciali, si introducono ulteriori riserve agli appartenenti alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco e nuclei familiari con meno di 35 anni e a nuclei monoparentali. Tali riserve vanno respinte poichè finirebbero per assorbire oltre la metà degli alloggi disponibili, snaturando così la funzione sociale dell’edilizia popolare volta a rispondere ai bisogni primari come quello abitativo di chi si trova in condizioni di effettivo bisogno.  Le due proposte di legge introducono, poi, l’esclusione dall’accesso agli alloggi a coloro che abbiano riportato condanne penali per reati di vario genere: esclusione non condivisibile e di dubbia costituzionalità. Infatti, nella Sentenza n. 9/2021, la Corte Costituzionale ha eccepito che tra i reati ostativi alla partecipazione ai bandi di concorso o implicanti decadenza dall’assegnazione vi siano quelli che non hanno un diretto collegamento tra la condotta criminosa e l’utilizzo improprio dell’alloggio.  Se da un lato può essere comprensibile la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio per coloro che siano stati condannati per reati in materia di violenza familiare o reati connessi all’uso dell’abitazione, fermo restando che i conviventi mantengano il diritto di abitazione e titolarità del contratto, c’è da chiedersi se una legge regionale possa intervenire per introdurre quella che nei fatti può essere considerata una sanzione accessoria.  Per tali ragioni, Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Claudia Mazzucchelli, Segretari di CGIL CISL UIL Marche, chiedono al Consiglio regionale «di rivedere le proposte presentate e alla Giunta di aprire al più presto un confronto con le Organizzazioni sindacali confederali e con i Sindacati degli inquilini e assegnatari per modificare la Legge regionale n. 36/2005 ma con modifiche che siano coerenti con i principi indicati dalla Corte Costituzionale: l’attuale legge regionale va modificata al più presto ma per cancellare i requisiti illegittimi e non per introdurne di ulteriori».
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02/04/2021 Cgil, Cisl e Uil Marche su nuovo piano regionale rifiuti: “Necessario un piano con investimenti adeguati sia per impianti sia per tutelare i lavoratori"
Nuovo piano regionale dei rifiuti: al via il confronto tra Cgil, Cisl e Uil Marche e Regione. Nei giorni scorsi, si è svolto l’incontro tra i sindacati e l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi per dare il via al percorso di revisione del piano dei rifiuti, vecchio di sei anni, per la realizzazione del quale era previsto, da parte dell’Ata (assemblea territoriale d’ambito), la predisposizione dei piani d’ambito entro un anno.  La Regione ha comunicato ai sindacati l’intenzione di predisporre un bando per l’affidamento di un incarico di studio e di fattibilità del nuovo piano.    «È evidente – dichiarano Giuseppe Galli, segretario regionale Cgil, Marco Ferracuti,  segretario Cisl Marche e Giorgio Andreani,  segretario regionale Uil  - che  l’obiettivo della Regione è quello di raggiungere, entro il 2035, il contenimento dei conferimenti in discarica entro il limite massimo del 10% stabilito dalle normative europee».   Il raggiungimento di questo obiettivo passa attraverso la riduzione dei rifiuti, della corretta differenziazione nella fase della raccolta, che migliora la qualità di quanto può essere riciclato  all’interno dello stesso territorio, anche attraverso adeguati impianti di riutilizzo. Il tutto considerando che i rifiuti speciali, provenienti dall’attività di industrie e aziende, sono di gran lunga superiori a quelli urbani.    «Sarà fondamentale – aggiungono Galli, Ferracuti e Andreani – capire quante discariche saranno ancora necessarie per le Marche e focalizzare l’attenzione su un forte controllo pubblico. Questo significa attuare un piano che garantisca non solo adeguati investimenti sull’impiantistica idonea ma anche che tuteli  i lavoratori nella riorganizzazione delle attività e nei cambi di appalto».   
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01/04/2021 Gruppo Elica annuncia 400 esuberi. Fim Cisl : " Scelta inaccettabile, investimenti annunciati mai realizzati. Aprire subito tavolo di confronto "
«È inaccettabile l’annuncio fatto dal Gruppo Elica di Fabriano per il sito di Cerreto d’Esi in provincia di Ancona, che ci ha comunicato 400 esuberi su 600,  con il trasferimento delle produzioni di bassa gamma e  delle linee produttive nello stabilimento di Jelcz-Laskowice in Polonia e l'integrazione nel plant di Mergo dell'attività di alta gamma del sito di Cerreto.  - si legge in una nota stampa della Fim Cisl - Una scelta che non condividiamo in nessun modo. » «Il Gruppo aveva già 10 anni fa  operato una ristrutturazione del sito con la riduzione dell’organico che era  passato dagli oltre 1000 lavoratori in organico del 2010, agli attuali 600. Una ristrutturazione che già all’epoca fu giustificata dal Gruppo con la necessità di ridurre i costi per aumentare le marginalità. Nel corso di questo decennio abbiamo registrato, nonostante i continui solleciti del sindacato, scarsi investimenti per non dire nulli su macchinari e sulle persone da parte del Gruppo.  Ora non accettiamo che  ancora una volta si scarichi sulle lavoratrici e i lavoratori colpe che non hanno.  - continuano dalla Fim Cisl -  Chiediamo all’azienda di aprire subito un tavolo di confronto per lavorare alla rimodulazione l’organizzazione del lavoro e insieme valutare gli spazi di recupero delle marginalità, parallelamente però, serve un piano di investimenti su macchinari e sulle persone perché i sacrifici fatti in questi ultimi dieci anni dalle lavoratrici e  lavoratori non vadano persi.  Oggi manifesteremo con un presidio davanti allo stabilimento di Cerreto d'Esi - concludono -  e nei prossimi giorni valuteremo eventuali altre iniziative di protesta. Invitiamo tutti gli enti locali a sostenere questa vertenza e lavorare affinché l’azienda torni sui propri passi.» «Ci siamo trovati davanti un’azienda - scrivono Cisl Fim, Fiom Cgil e Uilm Uil in una nota unitaria - che è sempre stata considerata un modello, e che speriamo che non lo diventi davvero visto gli ultimi annunci, che oggi chiede sacrifici per mancanza di redditività ma che in questi anni ha distribuito milioni di euro solo come buone uscite agli Amministratori Delegati per aver portato avanti strategie che sembrano proprio essersi dimostrate fallimentari».
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01/04/2021 Dalverio Dafne è il nuovo Segretario Generale della Flaei Cisl Marche
Cambio al vertice  nel sindacato dei lavoratori addetti al settore elettrico della Cisl, Dalverio Dafne è il nuovo Segretario Generale regionale della FLAEI Cisl Marche, subentra a Guglielmo Marconi, che lascia per isopensionamento. Dopo 38 anni di impegno sindacale ai massimi livelli della categoria  al Segretario generale uscente tutta l’assemblea ha espresso affetto e gratitudine per il lavoro svolto. Dalverio Dafne, pesarese, 55 anni, è stato eletto all’unanimità dal Consiglio Generale della FLAEI Cisl Marche, che si è svolto, in modalità video conferenza, alla presenza  del Segretario Generale della CISL MARCHE Sauro Rossi e del  Segretario regionale  Marco Ferracuti. Ai lavori hanno partecipato anche il Segretario Generale della Federazione nazionale, Salvatore Mancuso e Alessandro Gay, Segretario Generale regionale della CISL Reti Marche. Insieme a Dafne  è stata eletta la nuova Segreteria Regionale composta da Valeria Raimondi e Marco Carassai. «C’è sicuramente la necessità di un rilancio nella Regione Marche, da parte dei gestori della rete elettrica, di congrui investimenti per affrontare la ripresa economica e la transazione energetica, ma anche  di assunzioni di giovani per il presidio della rete elettrica. -  ha sottolineato il neo Segretario Generale Regionale della Flaei Cisl Marche nella suo intervento - Vanno rilanciate le  relazioni industriali di qualità al fine di contribuire a dare quell’anima alle imprese, come sosteneva lo spirito riformatore di Frank Tannenbaum, per essere sempre più forti. Significa – ha concluso Dafne - inserire nella loro sensibilità e nel loro bilancio gli interessi di tutti i lavoratori e della collettività esterna, al fine di renderle più forti e di conseguenza migliorare la condizione dei lavoratori e di tutta la comunità per le quali le imprese operano.»    
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29/03/2021 Grande adesione alla prima giornata di sciopero dei lavoratori del settore logistica e trasporto merci
Lunedì 29 e domani 30 marzo, due giorni di sciopero nazionale indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti,  per il rinnovo del contratto di lavoro del settore della logistica e del trasporto delle merci scaduto da 1 anno e mezzo. «Oggi la prima azione di sciopero, anche nelle nostra regione,  con un presidio  dei lavoratori ad Ancona e   con grande soddisfazione abbiamo registrato una numerosa partecipazione dei lavoratori tanto che in alcune aziende si è arrivati al 100% dell’ adesione. - afferma Daniela Rossi, Segretaria Regionale Fit Cisl Marche - Lo sciopero è stato indetto contro le sconcertanti proposte datoriali al tavolo della trattativa quali: precarizzazione del lavoro, abolizione degli scatti di anzianità e del pagamento del lavoro festivo, riduzione delle ferie e dei permessi, superamento della clausola sociale in caso di cambio appalto dei servizi di logistica ed il rifiuto a prevedere l’aumento delle retribuzioni ferme da oltre 18 mesi.» «Ancora più grave il comportamento delle aziende di e-commerce che hanno visto un drastico aumento del fatturato e degli utili e che si sottraggono a riconoscere ai lavoratori un salario giusto e dignitoso. - continua la Segretaria Regionale della Fit Cisl Marche -  Riteniamo inaccettabili tali provocazioni nei confronti di una categoria che non si è mai sottratta al proprio lavoro e che durante tutto questo anno, in piena pandemia, ha garantito l’approvvigionamento dei beni di prima necessità, dei medicinali, e di tutto ciò di cui la nazione ha avuto necessità di trasportare. Sono stati definiti “eroi della pandemia” ma nessuno si è mai creduto tale perché responsabilmente hanno capito che era il momento di agire e di mettersi a disposizione della collettività. Ora  - conclude Daniela Rossi - è arrivato il momento di dare anche a questi lavoratori la giusta dignità attraverso il rinnovo del loro contratto di lavoro.»  
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29/03/2021 Urbino, Poste centrali chiuse il pomeriggio. Sindacati: “Disagi per persone e attività economiche “
  «Abbiamo appreso che da oggi, lunedì 29 marzo 2021, l'ufficio postale centrale di via Bramante di Urbino ridurrà la operatività al solo turno antimeridiano.  Esprimiamo disappunto per tale scelta perché anche in un periodo di emergenza come quello che stiamo vivendo -  sottolineano Foglietta, Cgil Urbino e Piccinno, Ast Cisl Urbino e Montefeltro - le oggettive difficoltà del sistema organizzativo della società, a seguito della morbilità del personale, dovrebbero essere contemperate con l’esigenza di non sguarnire i servizi all’utenza.» Le scelte già operate in passato dalla società Poste Italiane avevano limitato l’ apertura pomeridiana a soli 4 uffici in tutta la provincia: due su Pesaro, uno su Fano e Urbino.  «Con la nuova decisione, si torna a penalizzare ulteriormente le aree interne - continuano i sindacati - quelle strutturalmente più deboli, in termini di copertura dei servizi primari. Chiudere il turno pomeridiano di Urbino, significa aumentare disagi alle persone ed alle attività economiche e discriminare la città capoluogo della provincia che è il punto di coagulo di una vasta area del territorio, oltre a sminuire il ruolo sociale di cui l’azienda continua a vantarsi.»  «Chiediamo con forza alla Direzione Provinciale di Poste Italiane SpA, di non trasformare la sospensione, in un provvedimento definitivo, a nostro avviso, influenzato al momento solo da organici insufficienti; problema, ripetutamente denunciato già dalle federazioni di categoria di CISL e CGIL, maggiormente rappresentative nel contesto aziendale. - rilanciano e concludono Foglietta e Piccinno - Invitiamo, inoltre, il Sindaco di Urbino e gli altri Sindaci dei Comuni che gravitano intorno al comprensorio degli uffici postali della città ducale, ad intervenire per evitare che questa decisione si trasformi in definitiva occasione di aggravio dei già pesanti disagi vissuti dalle popolazioni e dalle attività economiche delle aree interne.»    
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25/03/2021 Recanati: incontro Comune – sindacati su sviluppo del territorio e politiche sociali
  Si è tenuto oggi, in videoconferenza, un incontro tra i sindacati territoriali Cgil Cisl e Uil e l’amministrazione comunale di Recanati, rappresentata dal sindaco Antonio Bravi, dagli assessori Fiordomo, Nicolini e Soccio e da una delegazione di consiglieri comunali. Al centro del confronto, tematiche importanti per lo sviluppo del territorio: politiche del lavoro, politiche sociali, legalità, appalti, edilizia e altri aspetti peculiari della realtà recanatese, come la tutela ambientale, la promozione turistica e le politiche culturali. L’obiettivo è fare squadra nell’individuazione di obiettivi ed opportunità, approfondendo insieme le tematiche dello sviluppo sostenibile, delle politiche sociali e degli appalti. L’esito dell’incontro è la rinnovata volontà, espressa da tutte le parti, di un confronto costante, puntuale e non sporadico. Per i sindacati, rappresentati da Daniele Principi (Cgil), Alfonso Cifani (Cisl) e Manuel Broglia (Uil), è fondamentale instaurare rapporti stretti e collaborativi con le istituzioni, in un’ottica di coinvolgimento inclusivo nei processi decisionali, a maggior ragione in questa fase segnata dalle problematiche legate alla pandemia.    
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22/03/2021 Giovani e lavoro: al via corso di formazione Cisl Fp Marche in preparazione del concorso per agenti di Polizia Locale
Accompagnare i giovani nel percorso di studio in preparazione ai concorsi pubblici e supportare chi lavora a riqualificarsi o iniziare nuovi percorsi professionali nella pubblica amministrazione. Con questi obiettivi la Cisl Fp Marche organizza un corso di preparazione, a distanza, di 16 ore per preparare percorsi concorsuali per aspiranti agenti di Polizia Locale.  Il corso di 16 ore, gratuito per gli iscritti Cisl Fp, sarà tenuto da qualificati esperti  con profonda esperienza giuridica e della Polizia Locale e tratterà materie quali Diritto Amministrativo, Codice della Strada , Diritto Penale e reati contro la Pubblica Amministrazione.   Per iscrizioni ed informazioni è possibile contattare la referente organizzativa Simona Cristofanelli al seguente indirizzo di posta elettronica: s.cristofanelli@cisl.it
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20/03/2021 Cgil Cisl Uil Marche: «Vaccinarsi tutti in sicurezza ma senza fughe in avanti o percorsi preferenziali»
La vaccinazione della popolazione è decisiva per vincere l’epidemia  ed è un diritto di tutti e e un atto di responsabilità di ciascuno, ma è indispensabile che avvenga nel rigoroso rispetto del piano vaccinale nazionale e delle recenti raccomandazioni del Ministero della Salute a garanzia innanzitutto nell’ordine di priorità delle categorie di soggetti in esse definito; priorità che tengono conto dell’età e delle condizioni patologiche delle persone.   È ciò che le Segreterie regionali di CGIL CISL UIL hanno evidenziato chiaramente al Presidente Acquaroli che ha proposto a tutte le associazioni datoriali e sindacali l’avvio di una campagna di vaccinazioni nei luoghi di lavoro.   Si ritiene quindi indispensabile, soprattutto alla luce di alcune notizie apparse sulla stampa, ribadire con chiarezza che prima di avviare le vaccinazioni nei luoghi di lavoro è necessario che vengano accelerate e garantite le vaccinazioni dei soggetti prioritariamente individuati: over 80, ospiti delle case di riposo, delle residenze protette e delle RSA visto che non tutti hanno ricevuto la prima dose e sono ancora pochi quelli che hanno ricevuto la seconda, mentre stenta ancora a partire la vaccinazione degli over 80 costretti a domicilio perché non deambulanti o non in grado di raggiungere i centri vaccinali.    Vanno poi vaccinate le persone con elevata fragilità, estremamente vulnerabili o con disabilità grave (dializzati, malati oncologici, diabetici e altre categorie di persone più a rischio), i loro familiari e caregiver che offrono assistenza continuativa; va completata la vaccinazione del personale scolastico e universitario, delle forze armate, di Polizia, dei servizi penitenziari, del soccorso pubblico. Vanno poi vaccinate le persone tra i 70 e 79 anni e a seguire quelle tra i 60 e i 69 anni e poi quelle con meno di 60 anni con comorbidità.    In parallelo va valutata la modalità di estensione ai luoghi di lavoro ricordando che nelle raccomandazioni del Ministero si evidenzia che tali  vaccinazioni  sono possibili solo se le dosi di vaccino disponibili lo permettono, avendo  esse un carattere complementare rispetto agli interventi gestiti dal Servizi sanitari regionali.   Per dare un impulso equilibrato alla campagna di vaccinazione  sui luoghi di lavoro, è inoltre necessario attendere l’esito del confronto che si è aperto a livello nazionale tra le forze economiche e sociali e i Ministri della Salute e del Lavoro (prossimo incontro previsto per il 25 marzo) per aggiornare il Protocollo nazionale di regolazione delle misure per il contrasto della diffusione Covid-19 negli ambienti di lavoro del 24 aprile 2020 e definire garanzie e criteri di somministrazione in sicurezza del vaccino nei luoghi di lavoro, evitando fughe in avanti e improvvisazioni che possono ingenerare solo confusione e diseguaglianze tra i cittadini di diverse realtà territoriali.   CGIL CISL UIL hanno poi ribadito al Presidente Acquaroli la necessità che siano aggiornati i Protocolli aziendali anti-contagio Covid-19, con il coinvolgimento dei Comitati previsti dal Protocollo nazionale, e  l’attivazione del confronto preventivo con le rappresentanze sindacali territoriali e ove presenti, con le RSU e con il RLS/RLST. E’ necessario poi definire anche protocolli operativi specificando: la platea dei soggetti coinvolti, le sedi di vaccinazione, il personale medico, infermieristico e amministrativo coinvolto.   È stata richiesta poi un’adeguata campagna d’informazione su questa specifica articolazione della campagna di vaccinazione nonché un’adeguata specifica informativa sindacale a tutti i lavoratori dipendenti in forza nelle singole aziende coinvolte.   È importante sottolineare poi che, ribadita la volontarietà, siano rispettate con il massimo rigore le norme sulla riservatezza legata ai trattamenti sanitari, a tutela di ogni lavoratore.    Secondo Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Claudia Mazzucchelli, Segretari generali di CGIL CISL UIL Marche: «Tutti devono potersi vaccinare in sicurezza ma senza fughe in avanti o percorsi preferenziali. Per questo, prima di avviare le vaccinazioni nei luoghi di lavoro, occorre accelerare e garantire la vaccinazione dei più anziani e dei soggetti fragili e soprattutto è indispensabile attendere l’esito del confronto che si è aperto a livello nazionale per definire il quadro delle garanzie e dei criteri di vaccinazione nei luoghi di lavoro».      
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19/03/2021 Caos prenotazioni vaccini nelle Marche. Fnp Cisl Ancona: " Va fatta chiarezza"
«I numeri telefonici della FNP CISL  e i nostri centri di ascolto sul territorio sono tempestati di telefonate  per avere notizie sull’avvio della campagna di vaccinazione per le fasce di età 60-79, per gli over 80 a domicilio e per i soggetti con disabilità. - afferma Paolo Andreucci, Fnp Cisl Ancona -  In  questi ultimi giorni si stanno sommando anche le  chiamate per avere chiarimenti rispetto ad una tabella con  date e numeri telefonici, che sta girando sui social e nei gruppi di WhatsApp,   dove fare le prenotazioni per le vaccinazioni  non attribuibile alla Regione Marche visto che ancora non ha attivato il piano vaccinale per la fascia di età 60 -79 anni.» In attesa che al più presto venga organizzata la programmazione delle vaccinazioni «come Fnp Cisl - conclude Andreucci -  riteniamo  doveroso  che la Regione Marche faccia chiarezza e dia informazioni corrette alla  popolazione interessata».
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19/03/2021 Controllori del traffico aereo: una categoria da vaccinare in quanto servizio essenziale
La Fit Cisl Marche ha chiesto alla Regione Marche, all’Asur e al Responsabile del Controllo Aereo dell’aeroporto di Ancona – Falconara per chiedere di identificare i controllori di volo quali addetti di “servizio essenziale”, da inserire dunque nel piano vaccinale tra le categorie da immunizzare in via prioritaria, al pari delle forze dell'ordine e del mondo della scuola.   Presso la sede operativa aeroportuale ENAV di Ancona Falconara, infatti, sono impiegati 25 operatori, di età tra i 28 e i 60 anni, che svolgono tutte le attività di assistenza alla navigazione aerea. Esse comprendono il Servizio di Controllo del Traffico Aereo, il Servizio Informazioni Volo, il Servizio Meteorologico Aeroportuale ed il Servizio di Allarme [attivazione ricerca e soccorso), erogati nello spazio aereo di competenza che sovrasta la Regione Marche, garantendo anche i trasporti ospedalieri per l'Ospedale Regionale di Torrette ed i voli di evacuazione medica dalle piattaforme petrolifere al largo della costa marchigiana e romagnola. Presso lo stesso centro operano anche tecnici specializzati nell'assicurare la piena efficienza operativa e la disponibilità degli aiuti alla navigazione aerea (radioassistenze di rotta e sistemi per l'avvicinamento e l'atterraggio) e dei segnali visivi luminosi aeroportuali (es. luci pista). Tali servizi sono riconosciuti essenziali ai sensi dell'art. 4 della Legge 23 maggio 1980, n. 242 (servizi di assistenza al volo e servizi strumentali agli stessi). Dal punto di vista operativo, non si tratta di un numero molto elevato di dipendenti, ma la loro funzione è essenziale per garantire la piena operatività di un settore, quello aereo, che è fondamentale anche per la mobilità logistica della catena distributiva dei vaccini.  La Fit Cisl, infine, ribadisce la piena disponibilità a collaborare al fine di facilitare la somministrazione vaccinale alle lavoratrici e ai lavoratori.  
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17/03/2021 Covid - 19, Cgil Cisl Urbino: "Potenziare le USCA per una lotta più efficace contro la pandemia"
  Il grido di allarme lanciato sulla stampa dai medici delle unità di continuità assistenziale USCA, pone l’evidenza di come la diffusione dei contagi si amplia sempre più e necessitano sempre maggiori interventi per evitare la saturazione degli ospedali e delle terapie intensive. Le unità che operano sul territorio «stanno facendo quanto è nelle loro possibilità per fronteggiare l’incremento dei contagi e dei malati da assistere a casa, che torna a farsi sentire in maniera importante, a causa della ormai evidente diffusione delle varianti, una delle cause, che hanno spinto i nuovi provvedimenti a tutela della salute pubblica verso il colore rosso sia del territorio provinciale e regionale.- scrivono in una nota stampa unitaria Piccinno e Contadini rispettivamente della Ast Cisl e della Cisl Fp di Urbino  e Foglietta della Cgil e Sciumbata della Fp Cgil -   Occorrerebbe potenziare la disponibilità di unità nel territorio (oggi, 32 in ambito regionale e 7 in tutta la provincia di Pesaro Urbino), proprio per fronteggiare meglio l’esigenza.» «Riteniamo che per farlo al meglio, l’ASUR Marche, dovrebbe applicare appieno quanto contenuto nella delibera della Giunta Regionale della Regione Marche, n. 1423 del 16 novembre u.s., che mette a disposizione della ASUR, risorse economiche pari a €. 1.563.641,06 per il 2020 per potenziare le unità di medici ed infermieri e risorse aggiuntive specifiche di €. 365.430,61 sempre per lo scorso anno 2020, per l’immissione degli assistenti sociali professionali. -  sottolineano i referenti di Cgil, Fp Cgil e  AST CISL e CSIL FP DI Urbino - Inoltre, per consentire l’immissione degli infermieri di famiglia e comunità nelle unità USCA, sono previsti € 8.526.714,16 per il 2020 e €. 12.304.060,80 per il 2021 in modo che l’ASUR possa reperire personale non superiore a otto unità ogni 50.00 abitanti da inserire nelle stesse unità di continuità assistenziali.»     «Siamo convinti che in questo momento così delicato, vanno messe in campo tutte le forze e risorse disponibili, cercando di utilizzarle al meglio, per alleviare ai cittadini le tante sofferenze e difficoltà causate dal virus e dai provvedimenti di contenimento della ulteriore diffusione del virus. -  concludono i sindacati territoriali - Tutto questo, con la speranza ed in attesa che si vada definitivamente a chiarire, da parte delle Autorità preposte, la qualità dei vaccini per evitare ulteriori stress ed ansie, ma anche per tranquillizzare le popolazioni che la campagna vaccinale resta in prospettiva l’arma più efficace per arrivare nel più breve periodo a riprenderci una qualità della vita e rilanciare la tanto agognata ripresa economica e sociale.»      
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12/03/2021 Incentivi e ammortizzatori per i dipendenti Carrefour: chiuso il primo round della trattativa
Dopo una estenuante trattativa ad oltranza si è concluso oggi “il primo round” della trattativa con la ratifica della ipotesi di accordo sottoscritta dalla delegazione sindacale con il colosso francese . «Unanime l’assenso dei lavoratori che hanno consegnato alla delegazione mandato pieno alla firma, a condizione però che sia profuso da parte di Carrefour un impegno concreto per favorire il confronto con la parigina Meteore che ha lasciato cadere l’invito del Comune di Camerano ad incontrarsi per comprendere le sorti dello stabile che oggi ospita l’ipermercato cameranese. - scrivono in una nota le Segreterie Regionali  di FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL -  L’auspicio è che la proprietà si adoperi per il subentro di altre attività di natura similare nel contratto di locazione a vantaggio di tutta la comunità del sud della provincia, che perde un importante servizio. Una condizione sine qua non che i lavoratori pongono anche per avere un quadro chiaro ed opzionare con consapevolezza i diversi strumenti che l’accordo individua.» «La cassa integrazione straordinaria richiesta al Ministero sino al mese di novembre sarà infatti accompagnata da un sistema di incentivi economici che a partire da 63.500 euro si modulerà nell’importo a seconda della data di uscita che il lavoratore potrà opzionare volontariamente per tutto il periodo di durata dell’ammortizzatore. Previsto anche un importo da erogare al termine della cassa laddove si rendesse necessario l’avvio della procedura di licenziamenti collettivi. - spiegano i sindacati di categoria - Confermata anche la disponibilità al trasferimento sugli altri siti con un intervento economico sulle spese di affitto e di eventuale trasloco.» «A tutela dei lavoratori è stata introdotta anche una clausola che, al variare del quadro normativo connotato oggi dal divieto ai licenziamenti, vincola le parti a reincontrarsi per modellare l’accordo al nuovo scenario che sarà eventualmente delineato dal legislatore.  - continuano  - L’accesso alla Naspi attraverso la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro è oggi infatti connessa alla stipula di un accordo collettivo di incentivazione all’esodo e al sussistere del divieto al licenziamento per motivi economici.» Il “secondo round” della vertenza si sposta quindi al Ministero, «dove dovrà essere approvata la cassa integrazione straordinaria e al tavolo del confronto con la proprietà dell’immobile e l’amministrazione comunale che ha promesso ai lavoratori pieno sostegno per la complicata vertenza che vede spegnersi una altra insegna straniera nel nostro territorio.» concludono le Segreterie Regionali  di FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL.  
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11/03/2021 Sciopero e presidio Carrefour di Camerano, ancora in corso le trattative sindacati -azienda
«Ancora in corso le trattative con il gruppo Carrefour per la cessazione di attività del punto di vendita di Camerano che oggi ha chiuso i battenti per l’adesione allo sciopero di tutto il personale dipendente.  - scrivono le segreterie regionali FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUC UIL  in una nota uscita in serata -  Sul tavolo l’impegno ad attivare la CIGS, gli incentivi che accompagnino l’uscita dei lavoratori che vorranno aderire, le condizioni dei trasferimenti, la ricerca fattiva di un eventuale compratore e il coinvolgimento della proprietà per il riutilizzo dello stabile in attività analoghe. » Adesione di tutti gli 89 dipendenti dell’Ipermercato Carrefour di Camerano per la giornata  di sciopero  indetta da FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUC UIL per oggi 11 marzo,  dopo  che i vertici avevano annunciato, nei giorni scorsi, la  chiusura del sito di Camerano il 31 marzo prossimo. Le lavoratrici e i  lavoratori del punto vendita di Camerano si sono ritrovati in presidio  nel piazzale di Palazzo Leopardi  della Regione Marche contestualmente all’incontro con la Direzione Aziendale, che si è svolto  alla presenza dell’Assessore regionale al Lavoro.    
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10/03/2021 Busta paga pesante: oltre 2000 adesioni al ricorso collettivo promosso da Cisl Marche
Sono più di 2000 i residenti nel cratere sismico marchigiano che hanno aderito, a partire da ottobre 2020, al ricorso collettivo promosso da Cisl Marche in convenzione con l’avvocato Leonardo Pierdominici. Altri 1000 potrebbero aggiungersi a breve, sulla base delle adesioni più recenti alle istanze di rimborso presentate tramite Cisl Marche all’Agenzia delle Entrate. Un’adesione importante per un recupero complessivo richiesto di 5.949.000 €, una media attualmente stimata di circa 2900 € di rimborso per ogni aderente: un potenziale ristoro significativo per famiglie ancora in grande difficoltà. Le varie commissioni tributarie provinciali adite saranno le prime chiamate ad esprimersi relativamente alla legittimità della norma, che prevedeva inizialmente la mera sospensione dell’Irpef 2017, da restituirsi per intero a rate, ma successivamente modificata con una riduzione del 60% dell’importo da pagare. Uno sconto che, però, non ha interessato quei residenti del cratere che avevano deciso di non aderire alla busta paga pesante, versando dunque nel 2017 l’intero importo Irpef. «La rabbia dei cittadini è resa evidente dalla straordinaria partecipazione di così tante persone determinate a far valere quello che ritengono essere un loro diritto – commenta Marco Ferracuti, Segretario Regionale Cisl Marche –. Siamo consapevoli di aver intrapreso una lunga strada, ma pensiamo sia necessario tentare di rendere giustizia alle tante persone che si sono sentite beffate». Un percorso non facile, «ma consideriamo fondata l’eccezione di incostituzionalità della norma – precisa l’avvocato Pierdominici –. Ci sono precedenti riferiti a casi analoghi che confortano la nostra tesi». Ad accelerare i tempi, potrebbe intervenire la politica: la Cisl continua, parallelamente all’iter giudiziale, la sua opera di pressione sulle istituzioni affinché si trovi una soluzione normativa: «La vicenda della busta paga pesante è una ferita ancora aperta per i cittadini colpiti dal sisma – ribadisce Ferracuti -. Il Governo e il Parlamento devono prestare ascolto, una volta per tutte, all’appello delle popolazioni del Centro Italia. Occorre, in tempi rapidi, una legge che ripristini l’equità di trattamento e la dignità delle persone che hanno affrontato il dramma del terremoto e che ora devono fare i conti anche con la crisi del Covid. Chiediamo anche alla Regione di agire da protagonista, sostenendo la nostra pressione nei confronti delle massime istituzioni nazionali».
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09/03/2021 Dipendenti pubblici con figli in dad CISL FP MARCHE :” Riattivare subito i congedi parentali”
La CISL FP Marche denuncia  l’inaccettabile ritardo del Governo nella riattivazione dei  congedi parentali straordinari per i dipendenti pubblici con figli in DAD  e che non riescono ad assisterli  contestualmente al lavoro prestato in presenza o in  smart-working. La CISL FP chiede fortemente  l’immediata riattivazione dei congedi straordinari per i genitori con figli in DAD e sollecita  la necessità, ad oggi inascoltata,  di aprire tavoli di confronto nazionali  al fine di promuovere un diverso sistema di welfare sociale improntato alla fornitura di supporti educativi ed assistenziali alle famiglie che non hanno la possibilità di lasciare i propri figli in DAD alla custodia di nonni e parenti, scelta cui molte famiglie sono costrette anche contro le indicazioni di OMS e Ministero della Salute scelta a cui molte famiglie sono costrette anche contro le indicazioni di OMS e Ministero della Salute. «In  queste settimane, inoltre,  è stato riscontrato, presso molte autonomie locali, e non solo,  presenti nel territorio maceratese, una forte resistenza degli amministratori locali -  conclude  Alessandro Moretti, Referente Territorio Macerata CISL FP MARCHE  - a seguire i contenuti del DPCM del 2 marzo 2021 inerenti le indicazioni di collocare in smart-working i dipendenti.»      
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05/03/2021 Le nuove truffe dei call center: i finti operatori delle associazioni dei consumatori
Adiconsum Marche mette in guardia i consumatori da un nuovo tipo di truffa. Diffidate dagli operatori di call center che si spacciano per associazioni a tutela dei consumatori: Adiconsum non contatta gli utenti per proposte commerciali!   Negli ultimi anni i call center hanno utilizzato ogni tipo di escamotage pur di convincere i cittadini ad aderire alle offerte telefoniche proposte, nella convinzione di risparmiare. In questi ultimi mesi, tuttavia, le pratiche commerciali scorrette sono giunte al punto di coinvolgere, a nostra insaputa, le associazioni dei consumatori. Gli operatori dei call center, infatti, dopo aver comunicato al malcapitato la immediata scadenza del suo contratto, una modifica unilaterale dello stesso con aumento dei costi, addebiti eccessivi in bolletta e la conseguente possibilità di risparmiare, lo informano che lo metteranno direttamente in contatto con un consulente di una associazione di consumatori per le bollette di energia elettrica, gas o telefonia. A quel punto il consumatore viene dirottato ad un altro interlocutore, che effettua un fantomatico controllo sul gestore più economico, per poi consigliare e proporre agli ignari utenti di stipulare nuovi contratti più convenienti. I consumatori, seppur ormai abituati a questo tipo di offerte commerciali, vengono colti alla sprovvista quando comprendono che si tratta di una associazione che tutela proprio i loro diritti; in tal modo, vengono indotti a sottoscrivere telefonicamente nuovi contratti, sulla erronea convinzione che il consiglio provenga da unn’associazione dei consumatori. Gli operatori del call center, che siano consulenti plurimandatari, agenzie esterne o dipendenti di specifici gestori, rassicurano l’utente che non dovrà pagare alcuna penale per la variazione di contratto e, soprattutto, che troverà un ingente risparmio in bolletta, proprio perché la verifica è garantita da un’associazione dei consumatori. Inutile dire che, in molti casi, i nuovi contratti non consentono alcun risparmio, anzi! Inoltre, spesso i consumatori non riescono neppure a comprendere quale sia il gestore che sta proponendo il nuovo contratto: se ne accorgono soltanto al pervenire della prima fattura. Adiconsum si dichiara totalmente estranea a tali iniziative e sta provvedendo ad effettuare tutte le verifiche necessarie, in relazione alle segnalazioni ricevute da numerosi utenti. Invitiamo, pertanto, tutti coloro che hanno subito pratiche scorrette simili a segnalarle ai nostri sportelli, al fine di poter assumere i conseguenti provvedimenti ed interessare l’Antitrust affinchè intervenga a porre fine a quanto sta accadendo. Ricordiamo, altresì, ai consumatori che i contratti stipulati telefonicamente sono validi ed efficaci al pari di quelli sottoscritti in forma cartacea, dunque se i gestori o le offerte proposte non sono chiari, vi raccomandiamo di usare prudenza e a non procedere ad alcuna registrazione telefonica. Adiconsum, nel frattempo, continua a svolgere la propria mission di tutela dei consumatori in maniera professionale e competente, confermando e rafforzando la reputazione guadagnata in tanti anni di attività al servizio degli utenti, nonché il solido rapporto di fiducia instaurato con i cittadini.
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03/03/2021 Dentix finanziarie obbligate a restituire le somme versate dai clienti. Adiconsum Marche vince il ricorso
«Con decisione dell’Arbitro Bancario Finanziario del 3 marzo 2021 pronunciata nell’ambito del ricorso n° 1113401/20  Adiconsum Marche a tutela delle vittime del fallimento Dentix vede il primo tangibile risultato.- afferma  Francesco Varagona, Presidente Adiconsum Marche -  Il ricorso decide di una controversia imposta dal comportamento incredibilmente rigido della società finanziaria che, nonostante l’evidente inadempimento della catena di cliniche odontoiatriche, pretendeva comunque di veder pagate le rate di un finanziamento che la malcapitata aveva sottoscritto prima di iniziare le operazioni.»   Il caso specifico, in particolare, riguarda un ciclo di cure particolarmente complesse, che sarebbero costate oltre diecimila euro alla consumatrice,che si è rivolta ad Adiconsum Marche,  e che erano state lasciate a metà a causa del fallimento della società. «Il ricorso, presentato dall’avvocato Gabrielli nel settembre del 2020, è stato deciso in appena cinque mesi e  si è imposto a causa del comportamento della finanziaria che non ha voluto accollarsi gli oneri imposti dal testo unico bancario che, nel caso di contratti di credito al consumo, obbliga la società finanziaria ad accollarsi le conseguenze dell’inadempimento del prestatore di servizi. - spiega il Presidente di Adiconsum Marche -  Ora il contratto di finanziamento è stato risolto e la finanziaria è obbligata a restituire le somme versate dal consumatore.»   Ancora oggi « purtroppo molti cittadini assumono un comportamento passivo nei confronti delle finanziarie che invece, grazie al recepimento della direttiva della Direttiva Europea 2008/48/CE, sono obbligate a rispondere dell’inadempimento di operatori commerciali infedeli.- sottolinea Varagona - Quanto alla Dentix Italia, la società è stata dichiarata fallita il 22/10/20 con sentenza 496/2020 Tribunale di Milano e la procedura di liquidazione è ancora in corso, poche le speranze di chi ha corrisposto anticipatamente il costo delle cure senza usufruire di finanziamenti.» Adiconsum ad oggi segue diverse decine di posizioni simili a quella appena risolta, alcune finanziarie «hanno accolto a fatica i reclami mentre altre si oppongono alla richiesta di restituzione delle somme corrisposte - conclude Francesco Varagona -  Invitiamo chiunque si trovasse in questa situazione a non cedere al “muro di gomma” che spesso queste società oppongono visto che la legislazione europea è favorevole alle ragioni dei consumatori.»
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03/03/2021 Lavoratori dei trasporti e vaccini: Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltraposporti sollecitano Regione per vaccinare gli addetti
Filt Cgil Marche, Fit Cisl e Uiltrasporti chiedono alla Regione di sottoporre a vaccinazione gli operatori del settore dei trasporti nelle Marche così come previsto nel Piano regionale Dgr  del 31 /12/2020 relativo alla vaccinazione Covid 19. Il documento, infatti, prevede l’inserimento di questi lavoratori nella seconda fase. Ad oggi, però, non sono state ancora attivate le prenotazioni per questi addetti che pure, durante tutta la pandemia, hanno continuato a svolgere il loro lavoro garantendo sia i servizi essenziali sia l’approvvigionamento dei beni di consumo e di medicinali, compreso lo stesso vaccino.  
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03/03/2021 La vaccinazione degli anziani nelle strutture marchigiane va troppo a rilento, serve un cambio di passo. Appello agli operatori: vaccinatevi!
Esprimiamo fortissima preoccupazione per lo stato di attuazione della campagna di vaccinazione anti Covid-19 nelle strutture residenziali socio sanitarie per anziani della Regione Marche. I dati prodotti dal Servizio Sanità, relativi al 22 febbraio scorso e resi pubblici la scorsa settimana, descrivono una situazione di gravissimo ritardo. Nelle 218 strutture regionali, il rapporto tra posti letto complessivi e persone vaccinate con la prima dose è appena inferiore al 40%, dato che scende al 20,5% se si considera la seconda dose. E’ forte la variabilità tra le Aree Vaste, con l’AV 1 in grandissima difficoltà (18% per la prima dose, 3% per la seconda). Così non ci siamo. Servizio Sanità e ASUR si erano impegnati, il 28 gennaio scorso, a tramettere report periodici sull’andamento dei contagi e delle vaccinazioni nelle strutture. Numeri che, come da prassi costante degli ultimi anni, non abbiamo ancora ricevuto. A parte ciò, è evidente la necessità di cambiare passo per tutelare la categoria sociale più esposta al rischio di contagio e di decesso da Covid, ossia gli anziani ospiti nelle strutture socio sanitarie regionali. Ricordiamo che le strutture per anziani in Italia, pur accogliendo solo lo 0,4% della popolazione nazionale, ha registrato quasi un terzo di tutti i decessi italiani da Covid. Parliamo di persone che da mesi non possono vedere i loro parenti, spesso affette da pluri-patologie croniche, degenerative e invalidanti, del tutto indifese rispetto ad un rischio di infezione che, non possiamo nasconderlo, nella maggior parte dei casi proviene dall’esterno. Anche per questo, oltre che chiedere a Regione e ASUR un deciso cambio di passo, lanciamo anche un appello a tutti i dipendenti dei soggetti gestori delle strutture, sia pubblici che privati. Le richieste di vaccinazioni degli operatori sono ancora troppo poche! Vaccinarsi è un diritto ma anche un dovere, specie se si lavora quotidianamente a contatto con persone così fragili.
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02/03/2021 Chiude il Carrefour di Camerano: 89 posti di lavoro a rischio
Confermata nell’incontro tra sindacati di categoria e i vertici aziendali la chiusura annunciata agli 89 lavoratori dell’ipermercato Carrefour di Camerano. Il gruppo lascia le Marche, e si trincera in una Italia ridisegnata che si ferma nel Lazio saltando le Marche. Oltre questo limite è azzerato ogni progetto di sviluppo futuro del gruppo transalpino che sembrerebbe comunque privilegiare la formula del franchising piuttosto che la conduzione diretta e le superfici più piccole.   Poche quindi le speranze per i lavoratori marchigiani di proseguire il rapporto di lavoro con il gruppo Carrefour, oggi GS SPA, perchè le sole proposte di ricollocamento riguardano l’Aquila e Bologna, troppo lontane per costituire una seria proposta per un organico fatto per lo più di donne, 73 per precisione e 16 uomini. Le proposte di ridurre l’impatto sociale di questa operazione sembrerebbero per ora limitate agli incentivi ed alla risoluzione consensuale che in virtù delle nuove misure emanate per l’emergenza sanitaria, dà diritto a 24 mesi di NASPI che non costituiranno però il viatico per la pensione perché i lavoratori dell’iper cameranese hanno una età media di 48,5 anni; troppo pochi quindi per raggiungere i requisiti minimi di legge e forse troppi per ricollocarsi in un mercato del lavoro super affollato per il profilo dell’addetto vendite a valle delle ultime operazioni di vendita dell’altro gruppo francese che ha visto al chiusura di un deposito e di una sede amministrativa nelle Marche. L’idea di vendere l’ipermercato mantenendo l’occupazione è invece derubricato ad un “già fatto” con esito negativo. Ma i tempi contratti a soli 30 gg. per ultimare una chiusura mai annunciata ai tavoli di confronto locali e nazionali, lasciano intravedere la voglia di mettere velocemente la parola fine senza ricercare più di tanto un vero acquirente interessato alla struttura. Un progetto di ricerca di una impresa che subentri nella gestione necessiterebbe invece di uno spazio temporale sicuramente più ampio e la messa in sicurezza dei rapporti di lavoro con l’attivazione degli ammortizzatori sociali che con forza abbiamo richiesto alla delegazione aziendale. La cassa integrazione straordinaria della durata di un anno è per noi elemento imprescindibile per costruire un pacchetto di soluzioni che possono anche includere l’incentivazione, ma come elemento marginale. Un incontro  secondo  Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Uil «con risposte insufficienti e sommarie che vedono l’azienda assumere il solo impegno di verificare con i vertici nazionali un “lasciapassare” all’attivazione della cassa senza rinunciare alla “dead line” del 31 marzo.«   Una risposta insufficiente e sommaria per un gruppo che nelle Marche è entrato nel 2003 con il sostegno di tutte le parti sociali nelle operazioni di subentro nella gestione dell’allora Despar e dei lavoratori che mettendo a repentaglio anche lo loro salute non hanno fatto mancare nei tempi difficili della pandemia la loro attività contribuendo all’aumento dei fatturati che il punto di vendita ha realizzato nel 2020. «Riteniamo doveroso il richiamo al gruppo francese a quella “leale collaborazione” che la stessa legge sui licenziamenti collettivi richiama e il sostengo di tutte le amministrazioni locali a partire dalla regione Marche che incontreremo il prossimo 10 marzo» sottolineano i sindacati di categoria.    L’amministrazione comunale che ha ricevuto la delegazione sindacale nel pomeriggio si è resa invece disponibile a favorire la ricerca di possibili acquirenti interessati fra gli imprenditori del territorio ed a verificare con il proprietario dell’immobile i progetti di riutilizzo dell’impianto. L’assemblea dei lavoratori sosterrà la trattativa con la mobilitazione che partirà con una giornata di sciopero per l’intero turno di lavoro nella giornata di giovedì 11 marzo, riservandosi ulteriori forme di protesta laddove l’azienda mantenesse inalterate le posizioni espresse oggi al tavolo della trattativa.   La direzione del punto vendita Carrefour di Camerano ha annunciato la chiusura a partire dal 31 marzo. I sindacati Filcams Cgil, Fist Cisl e UilTucs Uil hanno convocato d'urgenza un'assemblea con gli 89 lavoratori dell'ipermercato e hanno proclamato lo stato d'agitazione, con una giornata di sciopero che si terrà giovedì 11 marzo.  
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02/03/2021 Vaccini Fit Cisl Marche: "Va garantita la copertura per i lavoratori del settore rifiuti"
«Come Fit Cisl Marche facciamo appello al Presidente della Regione e alle Autorità Sanitarie che coordinano l'emergenza Covid-19 affinché  si consideri il settore dell'igiene urbana, dei servizi ambientali e della gestione dei rifiuti tra i comparti di maggiore rilevanza strategica e quindi  si garantisca un'adeguata e tempestiva protezione a lavoratori in contatto costante con fonti di possibile contagio» dichiara Roberto Ascani, Segretario Generale della Fit Cisl Marche.   Una tempestiva ed efficace copertura vaccinale  dovrebbe coinvolgere non meno di 3000 operatori del settore e in particolare gli addetti alla raccolta dei rifiuti e agli impianti di trattamento degli stessi,« che dall'inizio della pandemia hanno garantito, senza alcuna interruzione, i servizi pubblici ed essenziali di raccolta e gestione dei rifiuti urbani e speciali. - sottolinea Ascani - I lavoratori in questo periodo di pandemia non si sono risparmiati ed hanno, con grande senso di responsabilità, profuso il loro impegno per tutti i giorni dell’anno, 24h su 24h, al di là delle colorazioni assunte dal territorio dove operavano.»   «In questi mesi tutte le aziende si sono prodigate con piani protezione covid 19, ma oggi non potrebbe non più essere sufficiente, visto il manifestarsi di diversi focolai di covid tra i lavoratori.  - continua il Segretario Generale della Fit Cisl Marche -  Nell’ambito di questo comparto operano anche gli operatori cimiteriali che da tempo sono soggetti ad uno stress psicofisico notevole, legato alla drammaticità della situazione e alle difficoltà logistiche/organizzative in ambito lavorativo.»   La Fit Cisl Marche ritiene, quindi, che «fermo restando le ineludibili priorità individuate dal Governo nella campagna vaccinale, il settore dell'igiene urbana, dei servizi ambientali e della gestione dei rifiuti debba essere considerato tra i comparti di maggiore rilevanza strategica, vista la necessità di assicurare il costante e regolare funzionamento del servizio, nonché  di garantire adeguata e tempestiva protezione a lavoratori in contatto costante con fonti di possibile contagio.»  
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01/03/2021 Covid: la Regione naviga a vista. Qual è la strategia della Giunta regionale?
Dopo l’originale manfrina della chiusura dei confini della provincia di Ancona, senza alcuna misura restrittiva interna, che ha fatto perdere tempo prezioso nel contrasto alla diffusione del virus, da oggi le Marche sono di nuovo in zona arancione e stanno facendo i conti con nuove restrizioni. Le scuole superiori sono già chiuse in tutta la regione cosi come le secondarie di primo grado ad Ancona e Macerata e i ragazzi si troveranno ancora a fare le prese con una scuola vissuta solo dietro a uno schermo, pagando un alto prezzo alla pandemia. E mentre il Presidente Acquaroli si preoccupa di rassicurare i ristoratori annunciando aperture serali quando si tornerà in zona gialla, i contagi continuano drammaticamente ad aumentare. Preoccupa soprattutto la situazione di Ancona: i  nuovi contagi, in rapporto alla popolazione, pari a 57 nuovi contagi giornalieri ogni 100 mila abitanti, sono praticamente il doppio di quello medio nazionale (26 nuovi contagi) e collocano Ancona al 4° posto tra le province italiane. Sopra la media nazionale anche Macerata (25° posto con 32 contagi) e Ascoli Piceno (32° posto con 30 contagi), mentre Fermo e Pesaro e Urbino si trovano rispettivamente al 51° e 53° posto con 24 e 23 contagi ogni 100 mila abitanti. Numeri che danno la conferma di quanto la campagna di screening di massa sia stata nella sostanza inutile, oltre ad aver assorbito risorse umane ed economiche preziose. In forte sofferenza anche la situazione negli ospedali dove un terzo di posti letto nelle terapie intensive sono occupati da pazienti Covid (33% a fronte di una media nazionale del 25%) cosi come la metà dei posti letto dell’area medica (49% rispetto a una media nazionale del 30%), ben oltre la soglia critica e senza contare i pazienti nei Pronto Soccorso. Preoccupano poi i numerosi focolai nelle strutture residenziali per anziani alle prese anche con la mancanza di personale, soprattutto infermieri, che stanno passando dalle strutture private al sistema sanitario pubblico. Ritardi anche sul fronte dei vaccini per gli over 80 visto che solo l’1,4% di loro ha completato il ciclo vaccinale: valore inferiore alla metà di quello nazionale (3,0%) e che colloca Marche agli ultimi posti tra le regioni italiane. Inferiore alla media nazionale anche la percentuale complessiva di vaccini somministrati in rapporto alla popolazione: 6,6% nelle Marche rispetto alla media nazionale del 7,0%.  Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Claudia Mazzucchelli, Segretari di CGIL CISL UIL Marche, chiedono «di conoscere quale strategia la Regione intenda adottare per colmare i ritardi e superare le criticità nel contrasto alla diffusione del virus, a cominciare dal rafforzamento del piano di vaccinazione che richiede sforzi di coordinamento ben più accentuati di quelli attuali: servono perciò azioni forti. Non possiamo più permetterci di navigare a vista sperando che la tempesta non arrivi, perché nella tempesta ci siamo già dentro».    
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26/02/2021 Sindacato dei pensionati Fnp Cisl: “Pensioni sempre più povere in provincia di Ancona"
Nel 2019 nella Provincia di Ancona sono state erogate 214.978 pensioni. L’87% di queste sono prestazioni previdenziali in senso stretto, mentre il restante 13% sono prestazioni di tipo assistenziale: pensioni sociali e pensioni di invalidità civile. Le indennità di accompagnamento erogate alle persone in condizione di completa non autosufficienza sono state 15.699. L'importo medio di una prestazione previdenziale nella Provincia è di 965 € mensili lordi (contro una media regionale di € 990) che scende a € 801 (contro una media regionale di € 832) se si considerano solo le prestazioni erogate agli ex dipendenti del settore privato (l’85% del totale). Complessivamente, su tutto il territorio marchigiano, il 62% delle prestazioni previdenziali erogate hanno un importo inferiore a 1.000 € mensili lordi, con differenze importanti in ottica di genere: se gli uomini percepiscono in media € 1.218 lordi mensili, le donne arrivano a € 705. Questi numeri, elaborati dalla Federazione dei Pensionati della Cisl Marche a partire da dati ufficiali INPS, denotano una situazione preoccupante: tantissime persone anziane della nostra Provincia stanno scivolando sotto la soglia di povertà, e la situazione sta peggiorando a causa dell’emergenza pandemica, che tra l’altro ci costringe a restare in casa e a spendere risorse importanti per i dispositivi di protezione individuale. Siamo consapevoli che l’emergenza sociale ed economica che ci aspetta sarà drammatica. L’Istat rileva che nelle Marche, a settembre 2020, gli occupati sono diminuiti di 34.540 unità (il 6% circa) rispetto all’anno precedente, nonostante il blocco dei licenziamenti. Siamo estremamente preoccupati per i nostri figli che rischiano di perdere il lavoro e per i nostri nipoti che avranno enormi difficoltà a trovarlo. Per anni abbiamo cercato di sopperire alle carenze del sistema pubblico di welfare aiutando ogni giorno figli e nipoti, regalando tempo e soldi, pagando bollette e rate dei mutui, assistendo nipoti e coniugi non autosufficienti. A maggior ragione continueremo a farlo per contrastare gli effetti della crisi, ma abbiamo bisogno di sostegno. Le pensioni non vengono di fatto rivalutate da 7 anni, sui nostri redditi grava un carico fiscale tra i alti in Europa, non abbiamo alcun diritto esigibile a prestazioni socio assistenziali e sanitarie quando diventiamo non autosufficienti. I costi delle strutture residenziali sono esorbitanti, e non è possibile coprirle con le nostre pensioni o con l’indennità di accompagnamento (522 € mensili). Di conseguenza, le famiglie sono costrette ad intervenire, impoverendosi ulteriormente. Per questo auspichiamo che il nuovo Governo guidato da Mario Draghi si faccia carico di questi problemi, trovando nel Recovery Plan delle risorse da destinare alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici, il cui potere d'acquisto si è drammaticamente ridotto negli ultimi anni, alla riduzione dell’IRPEF sui redditi medio bassi da pensione e lavoro e al potenziamento dell’assistenza socio sanitaria alle persone non autosufficienti, non solo anziane. I pensionati italiani vogliono continuare ad aiutare le loro famiglie e il loro Paese, ma hanno bisogno di un sostegno concreto ed urgente.
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26/02/2021 Sindacato dei pensionati Fnp Cisl: “Pensioni sempre più povere nelle province di Ascoli Piceno e Fermo"
Nel 2019 nella Province di Fermo e Ascoli Piceno sono state erogate 153.236 pensioni. L’82% di queste sono prestazioni previdenziali in senso stretto, mentre il restante 18% sono prestazioni di tipo assistenziale: pensioni sociali e pensioni di invalidità civile. Le indennità di accompagnamento erogate alle persone in condizione di completa non autosufficienza sono state 14.164. Considerando solo le prestazioni erogate agli ex dipendenti del settore privato, che rappresentano l’86% del totale, l’importo medio di una prestazione previdenziale è di € 798 lordi mensili nella Provincia di Fermo e di € 859 in quella di Ascoli Piceno, contro una media regionale di € 832. Complessivamente, su tutto il territorio marchigiano, il 62% delle prestazioni previdenziali erogate hanno un importo inferiore a 1.000 € mensili lordi, con differenze importanti in ottica di genere: se gli uomini percepiscono in media € 1.218 lordi mensili, le donne arrivano a € 705. Questi numeri, elaborati dalla Federazione dei Pensionati della Cisl Marche a partire da dati ufficiali INPS, denotano una situazione preoccupante: tantissime persone anziane della nostra Provincia stanno scivolando sotto la soglia di povertà, e la situazione sta peggiorando a causa dell’emergenza pandemica, che tra l’altro ci costringe a restare in casa e a spendere risorse importanti per i dispositivi di protezione individuale. Siamo consapevoli che l’emergenza sociale ed economica che ci aspetta sarà drammatica. L’Istat rileva che nelle Marche, a settembre 2020, gli occupati sono diminuiti di 34.540 unità (il 6% circa) rispetto all’anno precedente, nonostante il blocco dei licenziamenti. Siamo estremamente preoccupati per i nostri figli che rischiano di perdere il lavoro e per i nostri nipoti che avranno enormi difficoltà a trovarlo. Per anni abbiamo cercato di sopperire alle carenze del sistema pubblico di welfare aiutando ogni giorno figli e nipoti, regalando tempo e soldi, pagando bollette e rate dei mutui, assistendo nipoti e coniugi non autosufficienti. A maggior ragione continueremo a farlo per contrastare gli effetti della crisi, ma abbiamo bisogno di sostegno. Le pensioni non vengono di fatto rivalutate da 7 anni, sui nostri redditi grava un carico fiscale tra i alti in Europa, non abbiamo alcun diritto esigibile a prestazioni socio assistenziali e sanitarie quando diventiamo non autosufficienti. I costi delle strutture residenziali sono esorbitanti, e non è possibile coprirle con le nostre pensioni o con l’indennità di accompagnamento (522 € mensili). Di conseguenza, le famiglie sono costrette ad intervenire, impoverendosi ulteriormente. Per questo auspichiamo che il nuovo Governo guidato da Mario Draghi si faccia carico di questi problemi, trovando nel Recovery Plan delle risorse da destinare alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici, il cui potere d'acquisto si è drammaticamente ridotto negli ultimi anni, alla riduzione dell’IRPEF sui redditi medio bassi da pensione e lavoro e al potenziamento dell’assistenza socio sanitaria alle persone non autosufficienti, non solo anziane. I pensionati italiani vogliono continuare ad aiutare le loro famiglie e il loro Paese, ma hanno bisogno di un sostegno concreto ed urgente.
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26/02/2021 Sindacato dei pensionati Fnp Cisl: “Pensioni sempre più povere in provincia di Macerata"
Nel 2019 nella Provincia di Macerata sono state erogate 124.031 pensioni. L’85% di queste sono prestazioni previdenziali in senso stretto, mentre il restante 15% sono prestazioni di tipo assistenziale: pensioni sociali e pensioni di invalidità civile. Le indennità di accompagnamento erogate alle persone in condizione di completa non autosufficienza sono state 9.386. L'importo medio di una prestazione previdenziale nella Provincia è di 1.011 € mensili lordi (contro una media regionale di € 990) che scende a € 855 (contro una media regionale di € 832) se si considerano solo le prestazioni erogate agli ex dipendenti del settore privato (l’85% del totale). Complessivamente, su tutto il territorio marchigiano, il 62% delle prestazioni previdenziali erogate hanno un importo inferiore a 1.000 € mensili lordi, con differenze importanti in ottica di genere: se gli uomini percepiscono in media € 1.218 lordi mensili, le donne arrivano a € 705. Questi numeri, elaborati dalla Federazione dei Pensionati della Cisl Marche a partire da dati ufficiali INPS, denotano una situazione preoccupante: tantissime persone anziane della nostra Provincia stanno scivolando sotto la soglia di povertà, e la situazione sta peggiorando a causa dell’emergenza pandemica, che tra l’altro ci costringe a restare in casa e a spendere risorse importanti per i dispositivi di protezione individuale. Siamo consapevoli che l’emergenza sociale ed economica che ci aspetta sarà drammatica. L’Istat rileva che nelle Marche, a settembre 2020, gli occupati sono diminuiti di 34.540 unità (il 6% circa) rispetto all’anno precedente, nonostante il blocco dei licenziamenti. Siamo estremamente preoccupati per i nostri figli che rischiano di perdere il lavoro e per i nostri nipoti che avranno enormi difficoltà a trovarlo. Per anni abbiamo cercato di sopperire alle carenze del sistema pubblico di welfare aiutando ogni giorno figli e nipoti, regalando tempo e soldi, pagando bollette e rate dei mutui, assistendo nipoti e coniugi non autosufficienti. A maggior ragione continueremo a farlo per contrastare gli effetti della crisi, ma abbiamo bisogno di sostegno. Le pensioni non vengono di fatto rivalutate da 7 anni, sui nostri redditi grava un carico fiscale tra i alti in Europa, non abbiamo alcun diritto esigibile a prestazioni socio assistenziali e sanitarie quando diventiamo non autosufficienti. I costi delle strutture residenziali sono esorbitanti, e non è possibile coprirle con le nostre pensioni o con l’indennità di accompagnamento (522 € mensili). Di conseguenza, le famiglie sono costrette ad intervenire, impoverendosi ulteriormente. Per questo auspichiamo che il nuovo Governo guidato da Mario Draghi si faccia carico di questi problemi, trovando nel Recovery Plan delle risorse da destinare alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici, il cui potere d'acquisto si è drammaticamente ridotto negli ultimi anni, alla riduzione dell’IRPEF sui redditi medio bassi da pensione e lavoro e al potenziamento dell’assistenza socio sanitaria alle persone non autosufficienti, non solo anziane. I pensionati italiani vogliono continuare ad aiutare le loro famiglie e il loro Paese, ma hanno bisogno di un sostegno concreto ed urgente.
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25/02/2021 Pesca, i sindacati alla Regione: “No al raddoppio del fermo biologico"
Con la pubblicazione del Decreto Direttoriale n. 8941 del 11 gennaio 2021, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, attraverso la Direzione Generale Pesca e Acquacoltura ha disposto delle giornate di fermo obbligatorio aggiuntivo  per  le imprese che esercitano la pesca mediante l’utilizzo di attrezzi trainati con rete a strascico e volante.  L’aumento delle giornate valgono per le imbarcazioni iscritte nella GSA 17 (Adriatico Settentrionale e Centrale), e sono diverse a seconda del tipo di imbarcazione. Si passa da 30 giorni di fermo pesca biologico, generalmente nel periodo tra agosto e settembre, ad un ulteriore periodo di fermo di 21 giorni, per barche di lunghezza fuori tutto (LFT) inferiori a 24 metri, di 30 giorni per le imbarcazioni comprese tra i 12 e 24 metri  a 39 giorni per le barche di lunghezza superiori a 24 metri. Tali giornate dovranno essere effettuate entro il 31/12/2021 a scelta dell’armatore. «Questa decisione serve solo a danneggiare un settore già in crisi da anni e oggi messo alla dura prova dalla grave emergenza sociale ed economica causata dalla Pandemia che incombe da circa un anno. - affermano Danilo  Santini e Stefano Pepa della Fai Cisl Pesca e Paolo  Grossi  della Flai-Cgil -  Le conseguenze di questa decisione, da parte della Direzione Generale Pesca,  di raddoppiare le giornate di fermo biologico,  mette a rischio la sostenibilità delle imprese con inevitabili ripercussioni sul fronte occupazionale.»  «Questo accanimento porta ad un ulteriore diminuzione di fatturato per le imprese, già in difficoltà, e una ripercussione sulla forza lavoro inevitabile perché se le aziende non riescono a mantenersi, non si potrà salvaguardare l’attuale livello occupazionale. Non si parla solo di pescatori imbarcati ma di tutto l’indotto; si assisterà ad un progressivo declino del settore, che dura ormai da anni. - proseguono i sindacati di categoria -  Non si comprende come queste decisioni, che tra l’altro, si sommano alle altre decisioni di normative prese a livello nazionale e comunitario, vadano tutte verso una sola  direzione, quella direzione che porta a continue riduzioni e limitazioni,  quasi punitive, nei confronti del settore della pesca e dei pescatori.» «Per questi motivi  chiediamo alla Giunta regionale delle Marche ed in particolare dell’Assessore Mirco Carloni, di condividere le preoccupazione del sindacato facendosi portavoce a qualsiasi livello istituzionale ed in particolare verso il Governo Nazionale ed il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, delle istanze dei lavoratori e imprese della pesca -  cocludono   i  rappresentanti sindacali regionali del settore pesca,  Paolo Grossi (FLAI-CGIL), Danilo Santini e Stefano Pepa (FAI-CISL) -   affinché si modifichi il provvedimento che raddoppia i giorni di fermo pesca, e si punti a riaprire il tavolo con le Organizzazioni sindacali nazionali di settore. Il tutto per cambiare il Decreto, nel vero interesse dei lavoratori e imprese della pesca evitando gravi ripercussioni socio-economiche devastanti.»  
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24/02/2021 CGIL CISL UIL: basta ostacoli alla piena applicazione della Legge 194. Le donne devono essere libere di scegliere
«Le donne devono essere libere di scegliere senza che nessuno possa permettersi di giudicarle o tanto meno di colpevolizzarle.»  CGIL CISL UIL Marche rivendicano la piena applicazione della Legge 194 nelle Marche, di fronte agli annunci della Regione Marche sulla somministrazione della RU486 e ai dati sull’obiezione di coscienza nelle strutture sanitarie pubbliche che sta ponendo ostacoli all’applicazione della Legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza.  «Lo Stato ha il dovere di rendere concretamente effettiva questa legge, che è stata una conquista delle donne per assicurare la loro libertà e il loro diritto alla salute» dichiarano Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, Segretarie di CGIL CISL UIL Marche, che chiedono anche il rispetto da parte della Regione delle Linee guida del Ministero della salute sull’aborto farmacologico e sul ruolo dei consultori, perché la libertà di scelta e la tutela della salute sia garantita a tutte le donne delle Marche. Nelle Marche solo il 6% delle interruzioni volontarie di gravidanza avviene con metodo farmacologico: valori lontanissimi dalla media nazionale (21%) e da quelli di regioni come la Toscana (29%), Emilia Romagna (37%) o il Piemonte (44%). A ciò si aggiunga la situazione degli obiettori di coscienza: nelle Marche rappresentano il 73% dei ginecologi ospedalieri e il 30% di quelli dei consultori, il 45% degli anestesisti e il 25% del personale sanitario non medico: per una donna diventa impossibile interrompere una gravidanza, tanto che una donna circa su dieci deve andare fuori regione per abortire. Il numero dei medici ginecologi è sceso da 153 unità del 2015 a 137 nel 2019 di cui solo 37 sono ginecologi non obiettori: praticamente solo uno su quattro. Dai dati forniti dalla Regione Marche relativi al 2019, la situazione che nei singoli ospedali è preoccupante: sono tutti obiettori i 10 ginecologi dell’ospedale di Jesi, 10 obiettori su 11 all’ospedale di Fermo (91%) dove non si effettuano IVG, 9 su 10 all’ospedale di Fano (90%), 8 su 9 in quello di Civitanova Marche (89%), a Senigallia (78%), Macerata o Ascoli Piceno (75%) . La più bassa presenza di ginecologi obiettori si registra negli ospedali di Urbino (55%), San Benedetto del Tronto (56%) e al “Salesi” di Ancona (58%) dove però gli obiettori sono comunque la maggioranza dei medici. Nel 2019 sono state effettuate 1.450 interruzioni volontarie di gravidanza di cui 447 nella provincia di Ancona (31% del totale regionale), 358 in provincia di Macerata (25%), 345 in provincia di Ascoli Piceno (24%), dove le IVG vengono effettuate grazie soprattutto a una convenzione con l’AIED (Associazione Italiana per l’Educazione Demografica), e 300 in provincia di Pesaro Urbino (21%). Nessuna IVG in provincia di Fermo.  Barbaresi, Ilari e Mazzucchelli aggiungono che «Le donne vogliono vivere in un Paese che consenta di mettere al mondo figli senza l'angoscia per il futuro. Un Paese in grado di assicurare loro un lavoro stabile e adeguatamente retribuito. Un Paese che investa in un'adeguata rete di servizi per l'infanzia e per un welfare davvero universale e al contempo che investa nell'educazione all’affettività e alla sessualità e in una rete di consultori, adeguata ed efficiente in grado di sostenere davvero le donne e le famiglie nel rispetto delle indicazioni del Ministero della Salute, senza che siano costrette ad andare fuori regione per vedere rispettate le loro scelte.»  «Nelle Marche le donne non torneranno indietro e non smetteranno di rivendicare con forza il loro diritto ad essere rispettate come persone senza essere definite in base a presunti ruoli e funzioni e ad essere libere di scegliere!».
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23/02/2021 Lavoratori spettacolo: manifestazione regionale “Torniamo a fare spettacolo” 23 febbraio Sferisterio di Macerata
Il 23 febbraio 2021, ad un anno dalla chiusura dei luoghi della cultura, i sindacati confederali di categoria hanno realizzato una manifestazione pubblica « in stretto raccordo con le proposte nazionali e regionali, quest’ultime già al centro del confronto con la Regione Marche. - sottolineano SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL - Insieme alle lavoratrici e ai lavoratori dello spettacolo marchigiani, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, abbiamo manifestato a Macerata, in piazza Mazzini, vicino ad uno dei luoghi simbolo della cultura, lo Sferisterio.  Per l’occasione, lo slogan è stato: “Torniamo a fare spettacolo”.»  «Le ragioni dell’iniziativa sono quelle di porre l’attenzione pubblica ed istituzionale sugli effetti concreti che la pandemia e le conseguenti chiusure hanno prodotto sui territori, tra la popolazione, sull’occupazione e sulle condizioni economiche delle lavoratrici e lavoratori. - proseguono i sindacati di categoria - E’ necessario sostenere il mondo della produzione culturale a partire dal riconoscimento di ammortizzatori sociali più efficaci, di pensare alla riapertura graduale ed in sicurezza dei luoghi della cultura, di salvaguardare produzione e occupazione per non disperdere talenti e professionalità essenziali per la società civile.» Per  SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL  «è urgente realizzare una riforma della legge dello spettacolo e combattere forme diffuse di elusività contrattuale e di lavoro sommerso, attraverso l’applicazione dei contratti nazionali di lavoro. Con la Regione Marche, parallelamente, è da tempo aperto un confronto, che auspichiamo porti presto ad affrontare e risolvere il tema urgente dei ristori, delle buone pratiche contrattuali, della revisione della legge regionale dello spettacolo risalente al 2009 e concretizzare il progetto presentato di “Cura dei teatri marchigiani” propedeutici alla ripresa Facciamo appello - concludono i sindacati regionali di categoria - alle Istituzioni, alla società civile, ai media, affinché partecipino fattivamente al rilancio del settore dello spettacolo, quale fattore essenziale per lo sviluppo economico e sociale.»            
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23/02/2021 Aeroporto: situazione critica, occorre intervenire immediatamente
La Fit Cisl Marche è estremamente preoccupata per la situazione dell’aeroporto Sanzio. «Non si deve perdere tempo: è necessario agire presto e bene per rispondere a una crisi senza precedenti» spiega Roberto Ascani, Segretario Generale Fit Cisl Marche, che chiede l’immediata costituzione del tavolo permanente di confronto con la Regione Marche per affrontare le problematiche del trasporto aereo.  «La nuova Giunta Regionale – prosegue Ascani - non ha manifestato finora un interesse tangibile alle vicissitudini del trasporto aereo nelle Marche. Il comparto sta attraversando una crisi senza precedenti: serve una svolta nelle politiche di sostegno per i lavoratori, ma anche una programmazione che sappia cogliere i segnali di ripresa del mercato. Servono investimenti appetibili ed esigibili che interrompano l’isolamento in cui l’Aeroporto delle Marche sta scivolando lentamente».  La Fit Cisl chiede da mesi un confronto, ma non ha ancora ricevuto una risposta. «La società di gestione è in difficoltà – aggiunge Ascani – mentre i bandi promossi dalla Regione vanno regolarmente deserti o quasi.  Il Presidente aveva tenuto per sé la delega all’aeroporto e questo, inizialmente, aveva fatto ben sperare; ma ad oggi il confronto non è mai decollato e di aerei in pista non se ne vedono né se ne vedranno a breve. Sarebbe un vero peccato disperdere gli investimenti fatti, le professionalità dei lavoratori e la determinazione di un investitore privato: il territorio subirebbe un contraccolpo fatale in termini di occupazione diretta ed indiretta e di indotto economico attivabile».  «Parole d’ordine – conclude il Segretario Generale della Fit Cisl Marche - confronto e risorse economiche dallo Stato e dal territorio per cogliere immediatamente la ripresa». 
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23/02/2021 Sindacato dei pensionati Fnp Cisl: “Pensioni sempre più povere in provincia di Pesaro - Urbino "
«Tantissime persone anziane della nostra provincia stanno scivolando sotto la soglia di povertà, e la situazione sta peggiorando a causa dell’emergenza pandemica, che tra l’altro ci costringe a restare in casa e a spendere risorse importanti per i dispositivi di protezione individuale.» commenta così Vittorio Calisini, Coordinatore  Fnp Cisl  di Pesaro, Urbino e Fano  i dati,  elaborati dalla Federazione dei Pensionati della Cisl Marche, pubblicati dall' INPS che attestano che nel 2019 nella Provincia di Pesaro – Urbino sono state erogate 139.295 pensioni. L’82% di queste sono prestazioni previdenziali in senso stretto, mentre il restante 18% sono prestazioni di tipo assistenziale: pensioni sociali e pensioni di invalidità civile. Le indennità di accompagnamento erogate alle persone in condizione di completa non autosufficienza sono state 13.891.  L'importo medio di una prestazione previdenziale nella provincia è di 1.024 € mensili lordi (contro una media regionale di € 990) che scende a € 859 (contro una media regionale di € 832) se si considerano solo le prestazioni erogate agli ex dipendenti del settore privato (l’83% del totale). Complessivamente, su tutto il territorio marchigiano, il 62% delle prestazioni previdenziali erogate hanno un importo inferiore a 1.000 € mensili lordi, con differenze importanti in ottica di genere: se gli uomini percepiscono in media € 1.218 lordi mensili, le donne arrivano a € 705. «Siamo consapevoli che l’emergenza sociale ed economica che ci aspetta sarà drammatica.  L’Istat rileva che nelle Marche, a settembre 2020, gli occupati sono diminuiti di 34.540 unità (il 6% circa) rispetto all’anno precedente, nonostante il blocco dei licenziamenti. - continua Calisini - Siamo estremamente preoccupati per i nostri figli che rischiano di perdere il lavoro e per i nostri nipoti che avranno enormi difficoltà a trovarlo. Per anni abbiamo cercato di sopperire alle carenze del sistema pubblico di welfare aiutando ogni giorno figli e nipoti, regalando tempo e soldi, pagando bollette e rate dei mutui, assistendo nipoti e coniugi non autosufficienti. A maggior ragione continueremo a farlo per contrastare gli effetti della crisi, ma abbiamo bisogno di sostegno. » «Le pensioni non vengono di fatto rivalutate da 7 anni - denuncia il Coordinatore Fnp Cisl della provincia di Pesaro-Urbino - sui nostri redditi grava un carico fiscale tra i alti in Europa, non abbiamo alcun diritto esigibile a prestazioni socio assistenziali e sanitarie quando diventiamo non autosufficienti. I costi delle strutture residenziali sono esorbitanti, e non è possibile coprirle con le nostre pensioni o con l’indennità di accompagnamento (522 € mensili). Di conseguenza, le famiglie sono costrette ad intervenire, impoverendosi ulteriormente. - prosegue e conclude -  Per questo auspichiamo che il nuovo Governo guidato da Mario Draghi si faccia carico di questi problemi, trovando nel Recovery Plan delle risorse da destinare alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici, il cui potere d'acquisto si è drammaticamente ridotto negli ultimi anni, alla riduzione dell’IRPEF sui redditi medio bassi da pensione e lavoro e al potenziamento dell’assistenza socio sanitaria alle persone non autosufficienti, non solo anziane. I pensionati italiani vogliono continuare ad aiutare le loro famiglie e il loro Paese, ma hanno bisogno di un sostegno concreto ed urgente.»  
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20/02/2021 Per la sicurezza dei lavoratori, riparte l'attività del Co.Co.Pro Inail di Pesaro- Urbino
Nella mattina di lunedì 22 febbraio si riunirà il  Co.Co.Pro Inail della provincia di Pesaro-Urbino. Nel comitato, di nomina prefettizia, sono rappresentate tutte le sigle datoriali e sigle sindacali della provincia le quali, con la supervisione del Direttore Inail della provincia di Pesaro- Urbino, Antuono Edoardo, la Presidenza per le parti sindacali di Danilo Santini della Cisl e la Vicepresidenza di Renzo de Angeli di Confapi, riprenderanno a collaborare per la gestione delle criticità infortunistiche e per la vigilanza sulla sicurezza legate agli importanti temi del lavoro.  «Dopo un periodo di fermo dovuto principalmente alla pandemia in corso, questo importante organismo di presidio e di difesa del territorio, ricostituito e rinnovato nella composizione, torna ad operare ed a rappresentare tutte le maestranze interessate alla tematica degli infortuni e della sicurezza sul lavoro. – hanno sottolineato il nuovo Presidente Co.Co.Pro Danilo Santini, il Direttore Inail,  Antuono Edoardo e  Renzo De Angeli, Vice Presidente Co.Co.Pro.- L’istituto e le parti sociali condividono, in un’ottica collaborativa, uno spirito rigenerato necessario allo slancio in vista delle future iniziative che si metteranno in campo».    
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19/02/2021 Centro Bignamini: arginare subito il focolaio Covid e rafforzare tutte le misure di prevenzione
CGIL CISL UIL confederali di Falconara esprimono grande preoccupazione per il focolaio di covid 19 che si è generato all’interno del Centro Bignamini (Fondazione Don Gnocchi) di Falconara, di cui si è avuta notizia nelle scorse ore. Le organizzazioni sindacali di categoria hanno immediatamente richiesto un incontro alla Direzione. Dalle notizie raccolte almeno 10 utenti nel reparto della riabilitazione intensiva sono risultati positivi. Al momento non risultano contagi tra gli operatori. Il reparto, che si colloca al secondo piano della struttura, è stato chiuso e i pazienti ricollocati in altre strutture sanitarie. Chiusi per la sanificazione nella giornata odierna anche alcuni ambulatori e il servizio di piscina che riapriranno nell’immediato. Riteniamo indispensabile che vi sia un coordinamento tra la struttura stessa e l’ASUR per la gestione dell’emergenza e chiediamo che vengano garantiti gli organici per gestire l’assistenza sanitaria che resta operativa nella struttura. Riteniamo importante che vengano garantite le soluzioni organizzative che impediscano l’utilizzo di personale in più reparti. Occorre infine terminare al più presto il programma di vaccinazione per utenti e dipendenti. CGIL CISL UIL si rendono anche disponibili ad incontrare gli enti competenti per agevolare il coordinamento delle iniziative.
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18/02/2021 Vaccino anticovid per gli over 80. Assistenza per la prenotazione nelle sedi Cisl della Provincia di Ancona
La FNP CISL è fortemente preoccupata per l’andamento della pandemia e sulle possibili  gravi conseguenze nelle persone anziane  e in particolare su quelle più fragili,  e invita   la Regione Marche  a rendere note, nel più breve tempo,  le modalità per la eventuale prenotazione  per le persone che non sono in grado di deambulare o di essere accompagnate e per le quali la  stessa Regione comunica che la vaccinazione “sarà eseguita dall’ASUR mediante i Medici di medicina generale ovvero dalle altre strutture territoriali ADI (Assistenza Domiciliare Integrata).” Le prenotazioni, a partire dal 12 febbraio, potranno essere effettuate sul sito delle Poste, https//prenotazioni.vaccinicovid.gov.it  oppure numero verde 800 009966 dalle ore 9 alle 18  LA FNP  e la CISL   sono a disposizione degli over 80 che hanno necessità di aiuto nel prenotare  la vaccinazione  Anti-Covid 19  presso  le proprie sedi della provincia di Ancona.   ANCONA  via  G.Ragnini 4  Tel.3316158101 CHIARAVALLE  - Via Abazia 9 tel.071744992 FALCONARA   - Via G.Leopardi 7 tel. 0719174769 OSIMO  - via San Gennaro 30 tel. 0717131397  SENIGALLIA -Via Montenero 6        tel 07164470 -3668534917 JESI - Via Gallodoro 66 tel.0731209321  FABRIANO - ViaDeGasperi 50 Tel: 073222564 SASSOFERRATO -  Via Leopardi, 1 - tel. 0732 958171 CERRETO D’ESI -  Santa Croce, 2 - tel, 0732 771217         Gli interessati dovranno essere muniti di documento d’identità, tessera sanitaria e un numero di cellulare sul quale poi  sarà notificata la conferma di prenotazione, il giorno e la sede di somministrazione del vaccino.     
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16/02/2021 Vaccino anticovid per gli over 80. Assistenza per la prenotazione in tutte le sedi Cisl del maceratese
 I pensionati della CISL e i volontari Anteas di Macerata sono a disposizione per aiutare gli ultraottantenni nella prenotazione del vaccino. «Basterà telefonare in qualsiasi sede CISL della provincia di Macerata per ricevere un servizio telefonico di prenotazione del vaccino. - spiegano i responsabili  CISL, FNP CISL e ANTEAS di  Macerata - Si tratta di un’iniziativa pensata per stare vicino a una popolazione molto anziana e particolarmente fragile. Va sottolineato che l' avvio di questa fase del piano vaccinale predisposto dalla Regione Marche non tiene conto delle possibili difficoltà che molte persone anziane e sole possono incontrare nell’accesso alle informazioni e alla piattaforma di prenotazione on line. » Un maggiore disponibilità al confronto a livello regionale con il sindacato confederale e dei pensionati «avrebbe aiutato a mettere a fuoco queste criticità e permesso un coinvolgimento più ampio per rafforzare la tutela, l’informazione e l’accompagnamento degli anziani in una fase così difficile. - sottolineano e concludono-  Per noi resta prioritario che nessuno sia lasciato solo e per questo abbiamo attivato in tutte le sedi CISL il servizio di assistenza telefonica per la prenotazione del vaccino.»          
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15/02/2021 Commissione Regionale Pari Opportunità. CGIL CISL UIL: “Nessuna rappresentanza al Sindacato. Scelta miope e sbagliata”
L’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale ha presentato i giorni scorsi la proposta dei nominativi delle 21 donne che comporranno la nuova Commissione per le Pari Opportunità. Proposta che verrà sottoposta al voto dell’Assemblea legislativa regionale: 21 nominativi nessuno dei quali espressione del Sindacato Confederale. «Riteniamo profondamente miope e sbagliata la scelta di non dare nessuna rappresentanza all’interno della CPO a chi rappresenta centinaia di migliaia di donne lavoratrici, disoccupate e pensionate marchigiane e che da molti anni si batte per i loro diritti e soprattutto per superare vecchie e nuove diseguaglianze, nel lavoro e nella società». E’ quanto dichiarano Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, rispettivamente Segretarie di CGIL CISL UIL Marche.  Nelle motivazioni esplicitate dalla Presidenza del Consiglio regionale si legge che sono state individuate donne che hanno riconosciuta esperienza sulla condizione femminile nei suoi diversi aspetti e profili e siano rappresentative dei movimenti e delle diverse culture del mondo femminile.  «Evidentemente per la Presidenza del Consiglio regionale il tema del lavoro e delle tante, troppe difficoltà e diseguaglianze con le quali si misurano tante lavoratrici non rappresenta una priorità e un aspetto centrale nella vita delle donne» – aggiungono Barbaresi, Ilari e Mazzucchelli. Il lavoro delle donne dovrebbe essere al centro del dibattito politico e istituzionale soprattutto in considerazione dell’alto prezzo che le donne hanno già pagato per la crisi causata dalla pandemia, che acuisce vecchie e nuove diseguaglianze. Secondo l’ultima rilevazione Istat, nelle Marche in un anno si sono già persi 35 mila occupati, di cui 25 mila donne (pari al 70%), mentre la disoccupazione femminile è tornata prepotentemente a due cifre, nonostante il numero crescente di donne che, sfiduciate, hanno rinunciato a cercare lavoro. Tutto ciò in un contesto fatto di stereotipi, diseguaglianze e discriminazioni, precarietà diffusa e part time spesso involontario che interessano due marchigiane su tre. Divari di genere nel lavoro a partire da quello retributivo che porta le lavoratrici a percepire oltre 7 mila euro lordi annui in meno rispetto ai loro colleghi maschi, a cui si aggiungono le diseguaglianze nell’avanzamento di carriera e nella valorizzazione delle competenze. Per non parlare del mancato riconoscimento del lavoro di cura, a carico ancora soprattutto delle donne, e della mancanza di un’adeguata rete di welfare a partire dai servizi per la prima infanzia di cui le Marche sono scandalosamente carenti tanto che solo 1 bambino su 4 da 0 a 3 anni può avere accesso all’asilo nido, mentre oltre 800 lavoratrici ogni anni lasciano il lavoro alla nascita di un figlio poste obbligate a scegliere tra lavoro e maternità. E allora, se non si vuole continuare con la retorica del calo demografico, se non come scusa per il ritorno a casa delle donne occorre, anche nelle Marche, fare i conti con un mercato del lavoro frantumato, precarizzato che indebolisce la qualità del lavoro e del nostro sistema produttivo e con esso le prospettive di sviluppo e coesione. Sono questi i temi di cui la Regione deve cominciare ad occuparsi al più presto con coerenti politiche del lavoro, sociali e di sviluppo e per questo è fondamentale che anche la CPO svolga pienamente un ruolo propositivo, di stimolo e controllo. «Chiediamo pertanto all’Ufficio di Presidenza di tornare sui suoi passi e modificare la proposta  - concludono - e al Consiglio Regionale di intervenire per dare il giusto peso al lavoro e la giusta voce alle donne e a chi le rappresenta.»
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15/02/2021 Infortuni da lavoro Covid, Cisl Fp Marche:" Pesantissimo l'impatto sui professionisti della sanità"
 «Dai dati Inail al 31 dicembre 2020 sugli infortuni Covid 19 si evince purtroppo chiaramente come la crisi pandemica abbia colpito pesantemente i professionisti della sanità marchigiana, con particolare riferimento ad infermieri ed operatori socio -sanitari.  -  sottolinea il Segretario  Generale della Cisl Fp, Luca Talevi - L' analisi dei dati mensili nella nostra regione evidenziano come marzo sia stato il mese più critico per gli infortuni ( oltre un terzo del totale 2020 ) ma a seguire ci sono i mesi di novembre e dicembre a dimostrazione di come anche la seconda fase pandemica abbia coinvolto pesantemente i professionisti della salute marchigiana. Se infatti , eccetto il mese di marzo, la media regionale degli infortuni Covid era in linea con quella nazionale, il mese di dicembre registra un picco di infortuni ( più 23, 7% ) rispetto a novembre  che molto probabilmente si ripeterà anche nei mesi di gennaio e febbraio 2021 precedenti all'avvio della vaccinazione agli operatori sanitari»   Complessivamente nel 2020 sono state  2821 le denunce complessive di infortuni da Covid 19 e tra queste ben 1992 pari al 70,6% del totale sono donne rispetto agli 829 uomini pari al 29,4% del totale. Il 45,8% degli infortuni Covid totali riguarda il settore sanità ed assistenza sociale, e tra questi i lavoratori più colpiti sono infermieri, per una percentuale elevatissima dell'88%, ed operatori socio sanitari operanti soprattutto nella  sanità pubblica ma anche nella sanità privata oltre che nelle strutture socio assistenziali. «Rileviamo come siano in aumento percentuale anche gli infortuni Covid riguardanti gli agenti di polizia municipale operanti quotidianamente nel territorio. - continua e conclude Talevi -  Come sindacato continuiamo ad essere fortemente impegnati per la massima tutela dei professionisti della sanità marchigiana e dei pazienti con il coinvolgimento costante dei rappresentanti dei lavoratori della sicurezza all'interno di ogni luogo di lavoro.»      
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13/02/2021 Vaccinazione anti-Covid. Cgil, Cisl, Uil Marche: «Se non si vuole che risulti solo propaganda è necessario il coinvolgimento di tutti»
Per le Segreterie regionali di CGIL CISL UIL Marche vaccinarsi è una forma di attenzione di ciascuno nei confronti della propria salute e di quella dei propri cari oltre ad essere un atto di responsabilità verso tutta la collettività.  Per questo è fondamentale garantire la più ampia e adeguata informazione per mettere tutti nelle condizioni di accedere alla vaccinazione in modo pienamente partecipata e consapevole.  Le Segreterie regionali di CGIL CISL UIL Marche intendono ribadire il proprio impegno a contribuire ad una campagna di sensibilizzazione dei lavoratori, pensionati e in generale dei cittadini sulla necessità di vaccinarsi.  Tuttavia prendiamo atto che ancora una volta la Regione ha perso l’occasione non solo per condividere con loro ma anche semplicemente per coinvolgere le forze sociali in un’azione cosi importante per l’intera comunità.  Infatti, apprendiamo dalla stampa che da oggi è possibile prenotare, per la popolazione over 80, la vaccinazione anti-Covid attraverso il sistema delle Poste o tramite il numero verde. Ma questa rappresenta la prima criticità del piano vaccinale predisposto dalla Regione che non tiene nelle dovute considerazioni le possibili difficoltà che molte persone anziane sole possono incontrare, in particolare, nell’accesso alla piattaforma e in generale nell’accesso alle necessarie informazioni. Aspetto peraltro già evidenziato dalle nostre categorie dei pensionati.  C’è poi il problema degli anziani non autosufficienti o comunque non in grado di muoversi e di recarsi ai punti di vaccinazione senza il coinvolgimento di familiari o altri accompagnatori. Aspetto acuito da una  dislocazione dei punti di vaccinazione, molto più rarefatta rispetto a quanto fatto per gli screening. Ma c’è da chiedersi chi stabilisce e certifica se l’anziano è o meno in grado di recarsi ai punti di vaccinazione o deve essergli effettuata la vaccinazione nel proprio domicilio?  Da questo punto di vista sarebbe necessario garantire il pieno coinvolgimento dei medici di medicina generale che sono coloro che meglio di chiunque altro conoscono la situazione degli over 80 e sanno quali sono le loro reali condizioni di salute.  C’è infine l’esigenza di istituire un tavolo di monitoraggio, che peraltro abbiamo già richiesto, per seguire l’andamento della campagna vaccinale.  Perché, se non si vuole che risulti solo propaganda, è necessario, non solo nella campagna di vaccinazione ma più complessivamente nella lotta al virus, il coinvolgimento di tutti coloro che possono e devono essere messi nelle condizioni di essere protagonisti attivi.
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12/02/2021 Migliaia di migranti bloccati in pieno inverno lungo la rotta balcanica Iscos e Cisl Marche partecipano alla campagna “I walk the line”
Iscos Marche onlus e Cisl Marche aderiscono alla campagna “I walk the line: presidi di solidarietà lungo la rotta balcanica” con lo scopo di portare un supporto concreto alle migliaia di migranti che, in pieno inverno, sono bloccati da mesi in campi di fortuna al confine nord-occidentale della Bosnia-Erzegovina.  Nelle Marche, la campagna è stata lanciata con una videoconferenza sulla piattaforma Zoom alla quale hanno partecipato Vincenzo Russo, Presidente di Iscos Nazionale, Sauro Rossi, Segretario Generale della Cisl Marche, e Silvia Maraone, esperta di Balcani e migrazioni di Ipsia, l’Istituto per la Pace, lo Sviluppo e l’Innovazione promosso da Acli. Presenti anche i soci di Iscos Marche e alcuni gruppi Scout regionali. Il cuore della campagna è una raccolta fondi che servirà a fornire materiali essenziali per i migranti bloccati nel campo di Lipa: «Da anni siamo impegnati in Bosnia, come Iscos e come Cisl – spiega Vincenzo Russo -. I fondi saranno raccolti a favore della Croce Rossa di Bihać per l’acquisto e la distribuzione di kit medici, cibo e altri beni di prima necessità». «La situazione dei campi in Bosnia non è affatto nuova – aggiunge Silvia Maraone -. Negli ultimi mesi, però, le condizioni sono peggiorate, anche a causa dell’emergenza Covid. Al momento, nel campo di Lipa, situato in un altopiano inospitale e privo di allacci, vivono 1500 persone stipate in tende allestite dall’esercito bosniaco senza accesso stabile all’acqua potabile, ai servizi igienici e alla rete elettrica. Non è molto diverso da un carcere. Stiamo intervenendo per inaugurare a breve un tendone refettorio, per permettere loro di non dover mangiare all’aperto, in mezzo alla neve». Per Sauro Rossi, «c'è bisogno di strutturare una rete di interventi umanitari. La situazione della rotta balcanica è una macchia nella gestione delle politiche migratorie europee. Il nostro impegno è allargare questa rete di supporto per sviluppare ulteriormente il sostegno a persone che in questo momento vivono una situazione drammatica». Le donazioni saranno indirizzate sul conto corrente bancario di Iscos nazionale presso Banca Etica: IBAN IT51E0501803200000011015476 – Causale: Emergenza balcani – I walk the line. La campagna si svolgerà anche sui social con il tag #Iwalktheline associato sempre a #thebalkanroute. Sarà possibile anche effettuare delle offerte ad appositi banchetti allestiti presso alcune parrocchie nei comuni di Ancona, Falconara e Chiaravalle. Per maggiori informazioni sull’iniziativa, è possibile contattare l’indirizzo e-mail info@iscosmarche.it  
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11/02/2021 Servizi sociali ATS 6 Fano: i sindacati chiedono che si apra un dibattito sulla gestione
Nel dicembre del 2019 sono stati adottati provvedimenti per la costituzione in forma associata del servizio sociale ATS 6 che, coerentemente con i modelli organizzativi della nostra provincia, diventava lo strumento per la gestione associata ed in convenzione dei servizi sociali. Nel dicembre del 2020 ( delibera 73 dei comitati dei sindaci) veniva approvato un cronoprogramma funzionale alla costituzione, a decorrere dal 1 gennaio 2023, di una nuova azienda pubblica di servizi per la gestione dei servizi  sociali e  socio sanitari integrati. Cgil Cisl e Uil di Pesaro-Urbino, insieme alle categorie del pubblico impiego, desiderano sapere quali siano state le valutazioni politiche ed organizzative che hanno portato a questa decisione , che leggiamo nell’atto di Giunta, non ha natura precettiva ( e sarebbe strano il contrario ) ma programmatoria dal momento che gli Enti che conferiranno personale e risorse economiche alla costituenda ASP non hanno mai coinvolto le confederazioni sindacali ed i sindacati di categoria su un tema tanto rilevante. Si tratta infatti di superare un modello organizzativo, realizzando un nuovo soggetto che, con proprio personale e proprie risorse, dovrebbe gestire direttamente servizi così importanti per la presa in carico e la cura della parte più fragile della popolazione : tutto questo deve  avvenire con il massimo grado di partecipazione condivisione con chi rappresenta i lavoratori interessati  ed i cittadini che a quel servizio accedono. Consapevoli dell’importanza di questa scelta che finalmente permetterà ai cittadini dell’Ats 6 di avere  politiche sociali incisive, adeguate  e pronte alle nuove sfide sociali,  chiediamo nell’ottica delle buone relazioni sindacali e con l’intento di  un dialogo costruttivo e funzionale a garantire qualità e quantità dei servizi,  l’avvio di un confronto. Per queste ragioni chiediamo al Sindaco e al presidente del comitato dei sindaci dell’ATS 6 un’immediata convocazione perché una decisione con un impatto così rilevante non può essere adottata nel silenzio e senza un adeguato dibattito che coinvolga i sindacati, i lavoratori ed i cittadini.    
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10/02/2021 Antonio Merloni Pressure Vessels: la Fim Cisl vince le elezioni RSU
Martedì 9 febbraio si sono svolte le elezioni per il rinnovo della RSU presso l’azienda Antonio Merloni Pressure Vessels Srl di Sassoferrato che produce bombole per GPL. Su 77 addetti  totali hanno votato 66 lavoratori, esprimendo 62 voti validi. Con 32 voti la Fim Cisl ottiene la maggioranza dei consensi con una percentuale del 51,7% aggiudicandosi 2 RSU sui 3 disponibili: per la Fim sono stati eletti Daniele Ciabocchi e Andrea Bucci. La restante RSU viene aggiudicata dalla Fiom Cgil con 22 consensi. Nella precedenti elezioni risultavano assegnati 1 seggio per la Fim, 1 per la Fiom e 1 per la Uilm. «Per noi è un risultato importante in una azienda storica del territorio fabrianese, soprattutto tenendo in considerando il momento dell’emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova le lavoratrici e lavoratori - dichiara Giampiero Santoni, Segretario Regionale Fim Cisl Marche -. Ringraziamo per l’impegno e la disponibilità i canditati e i componenti delle commissioni e soprattutto iscritti e lavoratori che con il loro voto hanno confermato la Fim come prima organizzazione sindacale».
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05/02/2021 Angelini Pharma: nel nuovo contratto integrativo misure concrete di welfare aziendale
Premio di risultato, formazione condivisa, pari opportunità, introduzione limiti d’età per lavoro notturno, nido aziendale, Smartworking (anche post emergenza Covid), instituzione del Mobility manager e del Disability manager, costituzione dei Team interfunzionali, ferie solidali, assemblee congiunte in tema di salute, sicurezza ed ambiente, flexible benefit, welfare aziendale, diritti alle coppie unite civilmente, particolare attenzione alle donne vittime di violenza e ai lavoratori con malattie importanti.  Sono alcuni dei punti più qualificanti del Contratto integrativo aziendale 2021-2023 firmato negli scorsi giorni dall’azienda farmaceutica Angelini Pharma spa ed i sindacati di categoria quali Femca Cisl Marche e Filctem Cgil Ancona. Un accordo portato al vaglio delle assemblee sindacali (più di 550 lavoratori presenti) tenutesi in modalità “da remoto” in pieno rispetto dei protocolli antiCovid ed approvato da oltre l’89% dei votanti.  «Un ottimo accordo che ha al suo interno punti assolutamente distintivi e di alto valore etico come il sostegno concreto alle persone più svantaggiate, i permessi retribuiti per assistere figli o genitori anziani, l’allargamento dei diritti per le coppie unite civilmente, l’attuazione e il miglioramento dell’istituto delle ferie solidali rispetto alle linee guida del CCNL, l’apertura di un tavolo di confronto con l’azienda per affrontare temi come l’uscita dal turno notturno per anzianità anagrafica o di servizio e l’accordo quadro sullo smart work. L’accordo interessa complessivamente 750 lavoratori del sito di Ancona ed il frutto di relazioni sindacali improntate al dialogo, al confronto, all'impegno e al rispetto reciproco dei ruoli sindacali e aziendali – affermano Lorenzo Grattini, della Femca Cisl Marche e coordinatore RSU e Alessandro Matteucci Frati della FILCTEM CGIL –.  Anche la quota economica del Premio Partecipazione è superiore alla media delle aziende del settore, delle stesse dimensioni o addirittura più grandi dell’Angelini».    «È stato un confronto intenso e sfidante, un contratto integrativo che ci vedrà fortemente impegnati per i prossimi tre anni, sia per la parte normativa ma anche per quella formativa ed economica – commenta Piero Francia, segretario generale regionale della Femca Cisl Marche -. Siamo certi che un contratto così innovativo e attento ai bisogni dei lavoratori sarà un punto di riferimento importante per la contrattazione di settore, ed anche nelle altre realtà regionali. Nel contesto che stiamo vivendo, questo contratto integrativo ribadisce la volontà delle parti nel condividere sfide ed obiettivi comuni, la crescita dell’azienda ed il benessere di coloro che la generano, le lavoratrici ed i lavoratori. Ad essi un personale ringraziamento per non aver fatto mai mancare il loro massimo impegno soprattutto nella difficilissima fase del lockdown e di tutta la pandemia».  «Un contratto integrativo qualificante che recepisce miglioramenti normativi di tutto rilievo; che ci ha visti impegnati ad arginare una sostanziale modifica di impostazione impressa dall'azienda. Sarà un accordo molto sfidante dal lato economico e che abbiamo sottoscritto con grande senso di responsabilità per continuare a garantire il 2° livello di contrattazione. Credo che la redistribuzione dei profitti - conclude Fabrizio Fabbietti coordinatore regionale della Filctem Cgil Marche - debba essere una conseguenza logica verso i dipendenti che quotidianamente dimostrano grande attaccamento all’azienda».
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05/02/2021 Società provinciale unica per la gestione dei rifiuti: una ricchezza per cittadini e lavoratori
Lunedì 8 febbraio si svolgerà l’assemblea di Vivaservizi. All’ordine del giorno è prevista la cessione delle quote del gas detenute dalla medesima società. L’atto societario, se deliberato, sarebbe prodromico alla costituzione ad una azienda pubblica provinciale unica per la gestione del trasporto, raccolta, selezione dei rifiuti, nonché allo spazzamento.  Un passaggio fondamentale che potrebbe dare il via alla manifestazione di interesse, da parte di Vivaservizi in partnership con Ecofon, per la gestione del settore dei rifiuti nella nostra provincia: ciò permetterebbe la nascita di un soggetto che dovrebbe sviluppare investimenti e creare lavoro all’interno della provincia/Regione, creando le condizioni per l’autosufficienza territoriale nella gestione dei rifiuti. Si tratterebbe di una scelta coraggiosa che andrebbe a beneficio dei cittadini e dei lavoratori della nostra Regione.  La Fit Cisl Marche chiede ai sindaci della provincia di Ancona un atto di responsabilità: si superino schieramenti e campanilismi per il bene dei cittadini marchigiani. La pandemia ha messo già a dura prova cittadini e lavoratori: oggi servono scelte che vadano nella direzione di gestioni efficienti dei servizi, cogliendo le migliori competenze e professionalità del territorio. L’azienda unica pubblica del territorio rappresenta una opportunità e la realizzazione dell’impiantistica necessaria rappresenterebbe il giusto corollario allo sviluppo di una economia circolare.  «I rifiuti saranno un business anche nel prossimo futuro – dichiara Roberto Ascani, Segretario Generale Fit Cisl Marche -. Si può e si deve pensare che anche una azienda pubblica possa produrre ricchezza per i cittadini tramite un servizio economico ed efficiente, tutelando sicurezza e salute del lavoro nel rispetto dei contratti di settore».
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02/02/2021 Pagamenti cassa integrazione artigiani fermi ad ottobre Filctem Cgil – Femca Cisl: “ E’ inaccettabile, va velocizzata la procedura”
Dopo la manifestazione del 21 luglio e le altre iniziative mosse nel corso del 2020 «ci troviamo nuovamente a dover intervenire per denunciare i gravi ritardi nel pagamento degli ammortizzatori sociali alle lavoratrici e ai lavoratori dell’artigianato » affermano Linda Bracalente,  FILCTEM CGIL Fermo  e  Francesco Interlenghi,  FEMCA CISL MARCHE .  Nella provincia di Fermo migliaia di dipendenti del settore stanno ancora aspettando che venga liquidato l’FSBA di ottobre, «in molti devono ancora finire di prendere settembre, ci risulta che ad oggi è stato erogato circa l'87% delle risorse necessarie per la mensilità di settembre. Questi ritardi non sono più accettabili, ci sono intere famiglie già provate dalle enormi difficoltà del COVID-19 che non possono più aspettare 3 o 4 mesi per ricevere l’indennità prevista dall’ammortizzatore sociale. - riportano i sindacati di categoria -  E’ necessario un intervento urgente volto a velocizzare la procedura per la liquidazione di FSBA. I lavoratori e le lavoratrici meritano risposte immediate, soprattutto perché sono strettamente legati ad un settore, quello dell’artigianato, che già prima della pandemia si trovava in difficoltà per non parlare della situazione complicata in cui versano le piccole realtà della moda.» «Ringraziamo l’Ente Bilaterale dell’artigianato Marche per il supporto e il grande lavoro svolto in questi mesi complicati. A tal proposito vogliamo cogliere l’occasione per ricordare ai dipendenti del settore che anche nel 2021 potranno contare sulle prestazioni di sostegno al reddito previste dall’EBAM.  Auspichiamo che la procedura di pagamento dell'FSBA venga snellita e i lavoratori e le lavoratrici possano finalmente poter contare sull'ammortizzatore sociale in tempi rapidi.- rilanciano Bracalente della  FILCTEM CGIL  e  Interlenghi della FEMCA CISL   - Nel pieno di una pandemia e di una crisi economica e sociale è  fondamentale dare garanzie a chi lavora e investire le proprie energie per dar vita a strategie di supporto e rilancio dell’economia.» «Nel nostro territorio pensare al domani significa mettere in campo strategie concrete per la tutela e il rilancio delle piccole e medie imprese. Possiamo venir fuori dalla difficile situazione che stiamo attraversando solo agendo in sinergia e c’è bisogno che ogni attore politico e sociale si impegni costantemente. Noi sindacati - concludono -  siamo pronti a fare la nostra parte al fine di evitare ulteriori danni ai lavoratori, alle lavoratrici, a tutti i cittadini marchigiani e siamo disposti sin da ora a confrontarci sulle strategie da mettere in campo per rilanciare il lavoro e tutelare l’occupazione.»    
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01/02/2021 Trasporto pubblico locale: i lavoratori continuano a premiare l'impegno della Fit Cisl Marche
La Fit Cisl Marche continua a inanellare successi nelle elezioni RSU del settore degli autoferrotranvieri. Nelle ultime tre consultazioni (ad ottobre alla Conerobus e, negli ultimi giorni, alla APM di Macerata e all'ATAC di Civitanova Marche) il sindacato cislino ha raccolto risultati straordinari, sorpassando nettamente le altre sigle. «La preparazione dei nostri delegati ha permesso loro di affiancare i lavoratori in un periodo in cui l'insicurezza, a causa della pandemia in corso, è diventata compagna di vita - dichiara Fabrizio Costantini, Segretario Regionale Fit Cisl Marche -. La nostra sigla sindacale ha ben compreso da tempo questa situazione, ed insieme a noi l’hanno compresa i lavoratori, che ci hanno onorato della loro fiducia». «Ora - conclude Costantini - ci impegneremo sempre di più, per essere sempre più vicini ai lavoratori e a disposizione di tutti, mettendo a frutti i nostri valori di sacrificio, passione, sostanza e correttezza».      
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01/02/2021 Atac Civitanova Marche: la Fit Cisl vince le elezioni RSU
Fit Cisl Marche ha vinto le elezioni per il rinnovo della RSU  alla Atac di Civitanova Marche, tornando così ad essere il primo sindacato all’interno dell’azienda di trasporti. La lista della Cisl ha ottenuto la maggioranza dei voti ed entrambi i candidati, Moreno Illuminati e Fausto Carloni, sono stati eletti. La nuova RSU sarà in carica per tre anni. «Parole d'ordine dei nuovi rappresentanti – dichiara Fabrizio Costantini, Segretario Regionale Fit Cisl Marche - saranno spirito di collaborazione con l'azienda e con i dipendenti e grande impegno per venire incontro a quelle che sono, ogni giorno, le esigenze dei lavoratori, in un periodo che a causa dell'emergenza sanitaria è stato duro per i trasporti locali».
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30/01/2021 Fit Cisl Marche: «La Regione ci incontri per risolvere le criticità del piano trasporti»
Il ritorno in aula degli studenti delle scuole superiori nelle Marche ha confermato la validità delle indicazioni fornite dai sindacati per la messa a punto del piano trasporti.  L’aumento degli autobus in servizio (circa 130 mezzi in più messi a disposizione dalle aziende) e il ricorso agli steward anti-assembramento a bordo e nelle fermate più frequentate dagli utenti stanno contribuendo a un generale buon funzionamento della strategia di contenimento della pandemia nel tragitto casa – scuola. Rimangono tuttavia alcune criticità che occorre affrontare rapidamente, per la salvaguardia della salute di passeggeri e personale del trasporto pubblico. Le anomalie, che i nostri delegati stanno prontamente segnalando anche alle aziende, riguardano alcune tratte con maggiore frequentazione: nonostante l’aumento degli autobus in circolazione, è ancora possibile rilevare, specialmente in determinate fasce orarie, un maggiore affollamento, sia a bordo che nei principali punti della rete. È inoltre indispensabile fare chiarezza sui limiti di capienza dei mezzi. La normativa nazionale prevede un limite del 50% rispetto ai posti totali, ma in un autobus capace di trasportare 80 persone (tra posti a sedere e posti in piedi) ciò si traduce nella possibilità di far salire a bordo fino a 40 persone, facendo però venir meno, date le limitate dimensioni dei veicoli, la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Occorrerebbe, dunque, agire con misure supplementari per garantire un livello di sicurezza ancora maggiore, a tutela degli utenti e degli operatori del trasporto pubblico locale. Il piano trasporti sta generalmente funzionando in linea con le aspettative, ma è pur vero che nel recente confronto tra istituzioni, aziende e sindacati si era concordata la convocazione di successivi incontri per monitorare le eventuali correzioni del piano stesso. Per la Fit Cisl Marche è arrivato il momento di tradurre in fatti quel proposito: chiediamo, pertanto, alla Regione Marche di convocare un nuovo tavolo per risolvere, con risposte rapide, le criticità residue. Questo ulteriore impegno consentirà, appoggiato da una adeguata comunicazione, di restituire ulteriore fiducia agli utenti del trasporto pubblico. Si nota ancora una certa “diffidenza” che si traduce in corse con pochissime persone a bordo. La sfida del futuro sarà proprio questa: riportare i passeggeri ad usufruire del trasporto pubblico senza timori per la propria salute.
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29/01/2021 Whirlpool: a Fabriano la Fim Cisl si conferma prima alle elezioni Rsu
Nei giorni 26, 27 e 28 gennaio 2021 si sono svolte le elezioni per il rinnovo delle RSU nei siti di Fabriano della multinazionale Whirlpool.  Alle votazioni, avvenute sia modalità on line che in presenza hanno partecipato più del 90% dei dipendenti. Di fatto nei siti sono occupati 1096 dipendenti e hanno partecipato al voto 974, 388 voti sono andati alla Fim Cisl, 312 voti alla Fiom Cgil e 270 voti alla Uilm Uil.   La Fim Cisl si conferma come prima organizzazione sindacale: un risultato non scontato dopo anni di crisi aziendale, ristrutturazioni, licenziamenti e con una difficile vertenza ancora aperta, ma che premia il lavoro svolto in questi anni dalle delegate e delegati. La Fim Cisl considera quello ottenuto un ottimo risultato, considerando il momento storico dell’emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova le lavoratrici e lavoratori.  La Fim Cisl ringrazia l’impegno e la disponibilità dei delegati, dei canditati, dei componenti delle commissioni e soprattutto degli iscritti e simpatizzanti che con il loro voto hanno confermato la Fim come prima organizzazione sindacale.   
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29/01/2021 Dichiarazioni sconcertanti di Ciccioli e Filisetti. La ferma condanna di CGIL CISL UIL Marche
In un momento tanto difficile, nel quale tutti sono chiamati a garantire il necessario senso di responsabilità, giudichiamo gravissime, fuori luogo e preoccupanti le affermazioni che in questi giorni sono state pronunciate da rappresentanti istituzionali.    Nel pieno di una pandemia, di una crisi sanitaria, economica e sociale è necessario poter contare su punti di riferimento sicuri, su testimonianze positive, su parole di sostegno ad un progetto comune nel quale la cultura della partecipazione e la diversità rappresentino una ricchezza e una risorsa e non un nemico da combattere.    Sono a dir poco sconcertanti le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale, Carlo Ciccioli, che dopo ciò che ha affermato in sede istituzionale in merito all’aborto, ha ritenuto opportuno rincarare la dose sostenendo la tesi primatista del rischio di sostituzione etnica, accostando il tema della denatalità alla necessità di revisione della Legge 194. Parole deliranti da stigmatizzare con forza che rievocano tragiche memorie del passato, pronunciate proprio nel Giorno della Memoria.   Peraltro il Consigliere Ciccioli farebbe bene a guardare i numeri, visto che il calo demografico colpisce, nelle Marche come nel resto del Paese, più i cittadini stranieri che quelli italiani. Forse bisognerebbe chiedersi quali sono davvero le cause di un fenomeno cosi complesso come la denatalità.   Le gravi affermazioni di Ciccioli arrivano dopo l’ennesima uscita, maldestra nei contenuti e nel linguaggio, del Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Marco Ugo Filisetti che, sempre in merito alla Giorno della Memoria, non ha perso l’occasione per operare una revisione storica dei fatti. Nel ricordare il tragico sterminio del popolo ebraico, ha rimarcato anche la presenza nei campi di prigionia di militari italiani catturati dopo l’8 settembre del 1943, dimenticando invece che la drammatica operazione di internamento nei lager fu sistematicamente operata anche sugli oppositori politici al regime, sulle minoranze etniche e religiose, sugli omosessuali ed i disabili. Oltre a ciò, Filisetti denigra l’attualità definendo l’oggi come “il trionfo della trippa”…Uno scadimento di contenuti e di linguaggio di cui la collettività farebbe volentieri a meno e dai quali le Segreterie di Cgil, Cisl, Uil Marche ritengono di dover pubblicamente prendere le distanze.  
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29/01/2021 Emergenza Covid e valorizzazione dei lavoratori della sanità: mancano le risorse per il 2021, personale pronto alla mobilitazione
FP CGIL - CISL FP -  FPL UIL MARCHE esprimono forte preoccupazione per i dati comunicati dal Servizio Salute della Regione Marche circa le risorse economiche presenti per riconoscere la professionalità ed il lavoro svolto dagli operatori sanitari nei reparti Covid nel corso dell'anno appena iniziato. Di fatto le risorse previste dalla Legge di Stabilità per tutte le realtà del SSR nel 2021 sarebbero complessivamente di appena  1.100.00 euro , una cifra   neanche sufficiente a pagare le  indennità previste dal CCNL. Una beffa inaccettabile per coloro che da mesi rischiano quotidianamente la vita per assistere i malati Covid.  FP CGIL - CISL FP -  FPL UIL MARCHE si attiveranno sia con i vertici della sanita regionale che con i parlamentari marchigiani per trovare adeguate risorse per a valorizzare coloro che a parole vengono denominati "eroi" , ma che nei fatti devono anche lottare per veder riconosciuto quanto dovuto. Se entro i prossimi giorni non arriveranno adeguate risposte sulla valorizzazione del personale impegnato nell' emergenza Covid , che purtroppo durerà ancora per mesi stante anche la mancanza di vaccini, FP CGIL - CISL FP -  FPL UIL MARCHE si riservano la possibilità di indire lo stato di agitazione del personale.
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28/01/2021 Ospedale di Sassoferrato riduce ancora i servizi, Cisl Fp: " Preoccupazione per la tenuta dei servizi e della sicurezza"
Difficoltà per l’ufficio prenotazioni e cassa ticket dell' ospedale di Sassoferrato che funge anche da portineria, «  perchè da quattro operatori in servizio, verrà a breve presidiato da un solo operatore. - riportano Stefania Franceschini e Alessandro Mancinelli della CISL FP  -  Erano già rimasti in due da alcuni mesi, ma dal 1 febbraio, il secondo operatore andrà in pensione e sarà impossibile garantire la presenza costante dell’unico dipendente rimasto. Cosa succederà in caso di una sua assenza improvvisa, non è dato saperlo. » «Siamo preoccupati dei risvolti che potrà avere. - proseguono Franceschini e Mancinelli -  Solo per fare un esempio, per chi deve accedere al servizio prelievi, non essendoci l’operatore che gestisce l’inserimento delle impegnative, non sarà possibile eseguire la prestazione con la solita tempistica, o non potrà essere eseguita affatto. Un solo dipendente che gestisce la cassa ticket, consegna referti, fa servizio di portierato e informazioni, è  sicuramente un problema per i servizi al cittadino ma anche di sicurezza.   In questa struttura non esiste un servizio di vigilanza e l’operatore del front office è l’unico che in qualche modo riesce ad avere contatti con l’utente, prima che questo acceda ai vari ambulatori, centro prelievi e RSA. Tante domande senza risposta - denunciano i sindacalisti - quello che ci appare chiaro invece, è che il servizio ai cittadini di Sassoferrato subirà un altro taglio e non sappiamo quale ulteriore decisione verrà studiata a tavolino per questo nosocomio.» «Come CISL FP abbiamo più volte evidenziato che la carenza di personale, non solo sanitario, avrebbe portato alla chiusura, o rischio tale, di importanti servizi, e sicuramente avrebbe penalizzato tutto il settore dei front office, specie quelli territoriali. La situazione che si andrà a verificare da qui in avanti per Sassoferrato, ne è la prova evidente. Il taglio di  spesa di 4.415.420 euro, come si evince dalla determina ASUR n.78 del 20 febbraio 2019 all’allegato 8 - spiegano Stefania Franceschini e Alessandro Mancinelli  della CISL FP - ha impedito di procedere con le assunzioni necessarie a coprire il turn over del personale, lasciando falle insanabili, che si stanno allargando mano a mano che il personale si avvia al pensionamento.» La situazione sta diventando «insostenibile e tutto l’interesse che ora gravita attorno all’emergenza COVID, rischia di distogliere l’attenzione da tutte le altre problematiche che, già presenti e non affrontate, diventeranno presto insolvibili.  - concludono  - Sarà ancora più evidente ad emergenza conclusa, quando molte attività ora ridotte, ritorneranno a pieno regime.»  
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26/01/2021 Fondazione Recanatesi : necessario garantire l’assistenza sanitaria ai malati covid
CGIL CISL UIL confederali di Osimo, unitamente alla federazioni dei pensionati (SPI-FNP-UILP) e dei lavoratori della struttura (FISASCAT CISL e FP CISL, FP CGIL, FPL UIL), esprimono grande preoccupazione per il focolaio di covid 19  che si è generato all’interno della Fondazione  Recanatesi.  «Dalle notizie raccolte circa 60 utenti sui 105 presenti e almeno 15 dipendenti sono risultati positivi, evidenziando in pochi giorni una notevole progressione dell’infezione. Le persone malate sono in isolamento all’interno della struttura. - affermano i sindacati -  Riteniamo indispensabile che vi sia un coordinamento tra la struttura stessa, il comune di Osimo e l’ASUR per la gestione dell’ emergenza  e  chiediamo che venga garantita, attraverso personale medico e/o infermieristico, sia civile che militare, tutta l’assistenza sanitaria necessaria.» «L’impegno dell’ ASUR appare indispensabile, così come quello della sanità militare, per intervenire su di una  situazione inedita per la Fondazione Recanatesi e che non può fronteggiarla con le sue sole forze. Ad oggi infatti restano solo 3 infermieri a gestire i malati in isolamento.  - continuano -  Questo è il tema centrale, infatti la struttura è di tipo socio sanitario e già per la sua normale organizzazione, ma tanto più nell’attuale  emergenza sanitaria,  non possiede in organico  le professionalità sanitarie necessarie a gestire una situazione del genere. Certamente le fondazione Recanatesi dovrà garantire, nella trasformazione del modello organizzativo  conseguente a questa emergenza, tutti gli standard di sicurezza per chi andrà ad operare al suo interno.» CGIL CISL UIL si rendono disponibili ad incontrare gli enti competenti per agevolare il coordinamento delle iniziative.
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26/01/2021 Emergenza freddo per i senza fissa dimora, Cgil Cisl Uil: " Condivise con i Comuni Ambito Territoriale Sociale 12 le prime risposte"
  «Abbiamo notizia che nell’ultima riunione del Comitato dei Sindaci dell’Ambito Sociale 12, tutti i comuni, insieme all’ambito sociale, abbiano condiviso di destinare 10.000 euro per la gestione dell’ assistenza ai senza fissa dimora» scrivono in una nota i responsabili territoriali di Cgil Cisl Uil. «Avevamo più volte segnalato - sottolineano i sindacati -  così come avevano fatto le associazioni di volontariato (Tenda di Abramo e RiBò) questa problematica che riguarda oltre 30 persone (soprattutto sul territorio costiero) e che è stata notevolmente aggravata dal fatto che per l’emergenza covid le strutture di ricovero (come la Tenda di Abramo) sono temporaneamente chiuse. In questo momento non vi è altra possibilità che quella di sostenere i costi di periodi di pernottamento per i senza fissa dimora presso piccole pensioni, evitando a queste persone di affrontare la notte al freddo e alle intemperie.»   «Riteniamo pertanto un risultato significativo questo impegno economico assunto da tutti i comuni dell’ ambito, sia perché riconosce la necessità di affrontare quella che è una questione di civiltà troppo spesso lasciata al solo intervento del volontariato, sia perché è maturata con l’impegno di tutti i comuni determinando quindi una omogeneità del diritto su tutto il territorio dell’ ambito sociale 12 coinvolgendo anche i territori che solitamente non rilevano queste presenze. Ora  -  rilanciano e concludono Massaccesi, Cgil, Mancinelli, Cisl e  Bellagamba, Uil - è necessario che in sede di ambito sociale si possano condividere con le organizzazioni di volontariato e le organizzazioni sindacali i sistemi e criteri di intervento, portando a compimento un percorso complicato ma che ha iniziato a dare i suoi frutti.»
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21/01/2021 Emergenza Covid, Sindacati dei pensionati: “Situazione preoccupante, l’Assessore alla sanità ci incontri al più presto”
La seconda, lunga ondata pandemica sta colpendo duramente le nostra Regione, nella quale da marzo 2020 ad oggi sono 50.627 le persone risultate positive. Al 19 gennaio 2021 si contano 672 ricoverati (di cui 85 in terapia intensiva e 162 nelle aree di semi intensiva) ai quali si sommano i 239 ospiti nelle strutture territoriali. Nel complesso sono 1.825 i marchigiani deceduti per Covid, dei quali si stima almeno un terzo dentro le strutture residenziali socio sanitarie per anziani.  «Si stima, appunto, perché purtroppo da giugno ad oggi non abbiamo più dati certi in merito» sottolineano le Segreterie regionali di SPI, FNP e UILP Marche  Il 30 novembre scorso SPI, FNP e UILP Marche hanno chiesto di incontrare l’Assessore regionale alla sanità per fare il punto della situazione, ma ad oggi non hanno avuto risposta. «Un ritardo intollerabile ed ingiustificabile, anche alla luce degli sforzi che certamente tutte le istituzioni e le autorità sanitarie stanno mettendo in campo per contenere contagi e decessi. - proseguono i sindacati dei pensionati -  Le notizie che apprendiamo a mezzo stampa e attraverso i nostri contatti sui territori sono inquietanti. Focolai epidemici continuano a scoppiare nelle strutture residenziali di tutta la Regione, in costante affanno per evitare nuove gravissime stragi di anziani. Non risultano ancora visibili gli effetti di quelle azioni di rafforzamento dell’assistenza territoriale rese possibili dalle ingenti risorse stanziate dai Decreti cosiddetti “Cura Italia” e “Rilancio” ( potenziamento ADI e USCA, assunzioni di infermieri di famiglia/comunità). Le operazioni di recupero delle prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale ordinarie sono ancora al palo, nonostante 12 milioni di euro resi disponibili dal Decreto cosiddetto “Agosto”. Nel frattempo ingenti risorse sono state investite con scarsi risultati nell’operazione “Marche Sicure”, mentre i servizi territoriali di prevenzione e tracciamento sono in apnea da mesi.»  «Siamo convinti che la sanità regionale debba essere governata con interventi di maggiore incisività ed efficacia, anche e soprattutto in questo periodo straordinario di emergenza. - rilanciano e concludono SPI, FNP e UILP Marche  -  Per questo rinnoviamo con forza la nostra richiesta di incontrare l’Assessore alla sanità, e richiamiamo a gran voce il ruolo e il contributo che le forze sociali e rappresentative di cittadini, lavoratori e pensionati, possono svolgere ed apportare per il bene di tutta la comunità regionale, contro derive verticistiche ed autoreferenziali che invece sembrano al momento prevalere».
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21/01/2021 Scuola, Cgil Cisl Uil: “Bene la riapertura ma servono garanzie su steward e sicurezza"
Cgil, Cisl e Uil delle Marche, insieme alle categorie dei trasporti e della scuola, hanno incontrato ieri l’Assessore Castelli per fare il punto della situazione all’indomani della decisione di riaprire gli Istituti superiori dal 25 gennaio. Una scelta condivisa che permetterà di riprendere un rapporto in presenza, anche se al 50%, ormai necessario ed inderogabile per tutelare il diritto allo studio e alla socialità di migliaia di ragazze e ragazzi marchigiani.  Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato la necessità di ripartire dentro un quadro di garanzie certe rispetto al potenziamento del trasporto scolastico e all’intensificazione delle misure di sicurezza chiedendo alla Regione di assumere un ruolo di coordinamento anche nell’orientare il prezioso lavoro che tutti i soggetti coinvolti stanno svolgendo a livello di Prefetture. Oltre all’annunciato aumento dei pullman e, quindi, delle corse su tutto il territorio regionale, i sindacati hanno chiesto una mappatura di tutti gli steward che vigileranno e accompagneranno gli studenti all’interno dei mezzi nel tragitto casa-scuola, con un’attenzione specifica alle corse urbane utilizzate non solo dagli studenti e alle corse extraurbane di lunga percorrenza, dove il rischio di contagio potrebbe aumentare considerevolmente.  Una specifica richiesta ha riguardato il possibile utilizzo di APP per la prenotazione delle corse da parte degli studenti, così come hanno fatto altre regioni, in modo da poter prevedere le eventuali criticità con anticipo, abbassando i rischi di assembramento e di non rispetto delle norme. L’ultimo tema posto è stato quello della vigilanza nelle stazioni e nei luoghi di assembramento in strada, anche in questo caso va rafforzato il presidio che i Prefetti hanno demandato al sistema delle autonomie locali, attraverso l’utilizzo di personale delle forze dell’ordine o di figure specificatamente formate per svolgere un ruolo di controllo e per le quali andrebbero stanziate opportune risorse.  Per i sindacati, solo attraverso un grande patto di corresponsabilità tra tutti i soggetti in campo, a partire dagli studenti e dalle famiglie e con una grande organizzazione ed impegno da parte delle Istituzioni nel garantire le promesse misure di rafforzamento, si potrà garantire una continuità nell’attività scolastica oggi più che mai vitale, nella speranza di uscire presto da questa situazione di emergenza.
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18/01/2021 Steward a bordo e app per prenotare le corse: le soluzioni dei sindacati dei trasporti per garantire un ritorno sereno a scuola
Alla vigilia del ritorno in classe per gli studenti dei licei e degli istituti superiori anche nelle Marche, i sindacati dei trasporti Cgil Filt, Fit Cisl, Uil Trasporti elencano le priorità sulle quali intervenire per garantire efficacia e sicurezza del servizio di trasporto pubblico locale, in modo da ridurre il rischio di contagi a bordo dei mezzi che effettuano il trasporto degli studenti. La ripresa dell’attività scolastica al 50% delle presenze è sostenibile dal sistema regionale dei trasporti pubblici, garantendo comunque la capienza ridotta a bordo dei mezzi. Permangono tuttavia alcune criticità che riguardano le linee più affollate, nonché i capolinea e i terminal principali. Proprio su questi aspetti verterà l’atteso confronto con l’assessore regionale Castelli, durante il quale sarà fondamentale individuare le tratte e gli snodi a maggior rischio di assembramento, e quindi di possibile contagio, per poter intervenire con il dispiegamento di steward: tali figure non si limiterebbero a monitorare la situazione a bordo degli autobus, per evitare l’eccessiva concentrazione di passeggeri, ma agirebbero anche nei capolinea e nei principali snodi di scambio per aiutare gli studenti a raggiungere la propria scuola vigilando affinché non si formino assembramenti. Anche i comuni, come espresso durante l’ultimo consiglio direttivo dell’Anci, avvertono la necessità di incrementare il controllo e la sorveglianza alle fermate di arrivo e partenza, ricorrendo, dove necessario, a risorse per potenziare il personale di vigilanza. Risorse non occasionali ma che devono diventare strutturali per poter garantire il servizio di trasporto non solo nel presente, ma anche nel prossimo futuro. Altro punto qualificante potrebbe essere la realizzazione di una app unica che consenta ai ragazzi di prenotare la propria corsa, in modo tale da poter pianificare ed efficientare il servizio di trasporto e di conoscere in anticipo il numero di utenti e il tasso di capienza a bordo dei mezzi. A questo proposito, bisogna saper guardare con attenzione alle buone pratiche già in atto in alcune realtà marchigiane: occorre metterle a sistema per indirizzarle verso un sistema integrato regionale che possa facilitare il compito di rendere efficiente il servizio di trasporto garantendo, al contempo, la tutela della salute e della sicurezza di passeggeri e autisti. Il trasporto pubblico è sicuro e va rilanciato in ogni modo proprio perché è efficiente ed è stato pensato e realizzato nel rispetto delle normative anti-Covid. Il Resto del Carlino - Ancona del 19/01/2021 Il Resto del Carlino - Ascoli del 19/01/2021 Il Resto del Carlino - Macerata del 19/01/2021
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18/01/2021 APM Macerata: grande affermazione della Fit Cisl alle elezioni RSU
Giovedì 14 gennaio si sono svolte le elezioni per il rinnovo della rappresentanza sindacale unitaria (RSU) presso l’azienda APM di Macerata. La Fit Cisl Marche risulta di gran lunga il sindacato più votato, sfiorando il 50% delle preferenze dei votanti e staccando nettamente le sigle Cgil e Faisa. «Il risultato premia con merito il lavoro di una squadra coesa – dichiara Fabrizio Costantini, Segretario Regionale della Fit Cisl - sempre pronta ad ascoltare ogni esigenza del lavoratore, e il cui impegno è sempre stato costante ed integerrimo in ogni situazione abbandonando ogni forma di populismo e demagogia a favore della concretezza e della difesa dei diritti». I lavoratori hanno premiato una sigla alla quale riconoscono pragmaticità e costante vicinanza, più che mai necessaria al giorno d’oggi. «La Cisl è la giusta certezza in un tempo di incertezze – prosegue Costantini -. Ringraziamo i lavoratori per la fiducia che ci hanno accordato. Siamo al fianco dei lavoratori e rinnoveremo il nostro impegno con maggior vigore, consci del successo ricevuto e, ancor più importante, della responsabilità che ciò comporta». Il Resto del Carlino - Macerata del 19/01/2021
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13/01/2021 Ospedale di Fermo: situazione preoccupante con gravi ripercussioni per il territorio
La grave situazione dell’ospedale di Fermo non può non suscitare forte preoccupazione per la situazione sanitaria nel nostro territorio. L’utilizzo di gran parte dei posti letto del Murri per assistere malati Covid si traduce nell’impossibilità, per i fermani, di accedere a qualsiasi cura per altre patologie. Il personale sanitario, già sottodimensionato a inizio pandemia, è ora allo stremo delle forze ed è impossibile chiedere ulteriori sforzi rispetto a quanto sta già facendo. La presenza nell’ospedale di 107 malati Covid, cioè quasi la metà della capienza totale, il  blocco delle sale operatorie, la medicina aperta solo ad Amandola, le prestazioni ambulatoriali che in terza fase saranno   chiuse, il pronto soccorso rimasto con un numero minimo di medici strutturati, il personale infettato, che negli ultimi tre giorni ha raggiunto il numero di 50 unità, sono tutti elementi che aggravano l’emergenza socio-sanitaria nel Fermano, già in difficoltà prima della pandemia: sono anni, infatti, che il sindacato contesta il mancato allineamento della sanità fermana agli standard degli altri territori delle Marche. Oggi non è tempo di alimentare polemiche, ma non possiamo esimerci dall’analisi della situazione: è ora di agire il più velocemente possibile, sia per trovare soluzioni alle problematiche più urgenti, avvalendosi di risorse relative ad un contesto più ampio che è quello regionale, che per riprogettare l’intera sanità fermana.
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12/01/2021 Cisl Marche Winter Youth Accountability : esperienze di Servizio Civile Universale
Cisl Marche Winter Youth Accountability “… d’inverno un viaggiatore”  è il titolo del seminario in modalità online promoso e organizzato  dalla Cisl Marche per rendicontare e riflettere su cose fatte e da fare con i giovani, a partire dalla Summer School 2020 e dall’esperienza del Servizio Civile Universale nel sistema Cisl Marche. Ai lavori sono intervenuti i giovani del Servizio Civile Universale a conclusione della loro esperienza  e  il prof. Ugo Morelli, psicologo, docente presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, Nicoletta Merlo, Responsabile politiche giovanili Cisl e ETUC Youth Committee e il Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi . «Il webinar è stato ideato come espressione dell’attenzione della Cisl Marche sulla dimensione generazionale legata ai giovani – sottolinea Cristiana Ilari, Segretaria Cisl Marche, che ha aperto la video conferenza - Oggi i giovani rischiano di essere solo oggetto di analisi più che soggetto di una policy che dia loro protagonismo. Sono il presente prima ancora che il futuro e stanno pagando un prezzo molto alto in termini di dispersione scolastica, povertà educativa, valorizzazione delle competenze, tutele e qualità del lavoro. Occorre partire dall’incontro e dall’ascolto per promuovere la loro attivazione. E’ la nostra esperienza fondata sulle cose fatte con i giovani. Abbiamo voluto realizzare questo appuntamento on line d’inizio anno, in un tempo ancora segnato pesantemente dalla pandemia, avendo cura di tenere insieme sicurezza e desiderio di condivisione. Ci ha mosso una duplice volontà: onorare l’impegno, preso durante la Summer School di settembre scorso, di ritrovarci insieme ai giovani che vi hanno partecipato e, al contempo, offrirci reciprocamente un’occasione di bilancio con coloro che hanno svolto il servizio civile nel 2020 nel sistema Cisl Marche – prosegue e conclude Cristiana Ilari – Vogliamo inoltre cogliere questa opportunità di scambio intergenerazionale per analizzare le esperienze con cui Cisl Marche pratica l’idea di essere luogo dove accogliere, coltivare e sviluppare gli interessi, i desideri, le capacità dei giovani, come ad es. le politiche di sviluppo organizzativo e formazione, oltre ai progetti che hanno coinvolto gli studenti della Scuola secondaria di secondo grado. Ripartire da ciò che è stata fatto insieme per progettare e intraprendere nuovi percorsi».
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11/01/2021 Steat: i risultati del 2020 sono merito di tutti, anche dei dipendenti
Nel corso della conferenza stampa del 5 gennaio scorso, il Presidente e il Direttore di Steat, Fabiano Alessandrini e Pino Rutolini, hanno elencato i grandi successi ottenuti dall’azienda di trasporti nell’anno appena trascorso, Un anno condizionato da una pandemia di dimensioni planetarie che ha reso oltremodo difficoltoso il lavoro di tutto il personale dipendente: i lavoratori di Steat, come tanti altri, hanno dovuto sottostare a regole nuove, a rischi fino ad ora inimmaginabili, con un impegno ed una serietà fuori dal comune. Pensiamo per un attimo agli operatori al pubblico che, minuto dopo minuto, hanno dovuto interfacciarsi con le persone e con i casi più disparati. Al personale amministrativo e tecnico, che da quasi un anno si trova a riorganizzare e riprogrammare turni, servizi e percorrenze ad ogni emanazione di DPCM e Ordinanze Regionali. Senza dimenticare chi, per queste cause, si è trovato in cassa integrazione o, ancora peggio, con contratti a termine non rinnovati. «Potremmo continuare per molto – dichiara Claudio Sosi della Fit Cisl Marche in una lettera rivolta ai dipendenti e alla dirigenza di Steat - elencando sacrifici, difficoltà ed immensa diligenza profusi dai colleghi lavoratori che si sono adeguati e fatti carico di mille problematiche». «Nessuno – prosegue Sosi - mette in dubbio il merito della Direzione con la quale, magari, sarebbe bene interfacciarsi sulla opportunità di alcune scelte, vedi quella di inserire in azienda due nuovi dirigenti e dei relativi costi che inevitabilmente aumenteranno. Ci rincresce però che non sia stato riconosciuto, nel corso della conferenza stampa, il ruolo decisivo ed assoluto dei lavoratori». In ogni impresa, ricorda Sosi, «è la base che sorregge tutto il resto. Una base formata dai lavoratori e dalla loro tenacia. Riconoscere il loro operato con il giusto merito è una questione di logica, di fatti e di stile».
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11/01/2021 Piccola pesca, aumento canoni box del 600%, Fai Cisl Marche: “ E’ inaccettabile, serve una cabina di regia”
 «Consideriamo inaccettabili e molto gravi le notizie in merito all’aumento del 600% dei canoni demaniali marittimi dei box  da parte del Governo che nelle Marche colpisce prevalentemente la piccola pesca, soprattutto nel comune di San Benedetto del Tronto.  - afferma Danilo Santini, Coordinatore Regionale Fai-Pesca e  Segretario Regionale Fai-Cisl Marche  -  Come  sindacato di categoria  manifestiamo tutta la nostra solidarietà alle autorità portuali locali, al Sindaco ed al Comune di San Benedetto, ma soprattutto, ai lavoratori interessati dal provvedimento che si vuole mettere in atto in tempi brevissimi.» «Non esistono solamente le imprese di pesca, fondamentali per l'attività marittima certamente, ma anche i lavoratori in esse imbarcati e che, con il loro contributo quotidiano e spesso anche a rischio della vita causa condizioni precarie, permettono all'economia locale a forte vocazione marittima di sopravvivere. Senza parlare, poi, dell'indotto collegato.  - sottolinea Santini -  Per questo chiediamo  con forza che si aprano al più presto tavoli istituzionali ad ogni livello, con una cabina di regia in capo all'Assessore regionale con delega alla pesca, per una risoluzione della questione in termini sicuramente più compromissori e assolutamente non vessatori e penalizzanti per gli operatori tutti della pesca, ma anche per una tenuta sociale che non si sfilacci pericolosamente e continui ad essere  coesa.»
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08/01/2021 Gerundini, Cgil Cisl Uil : "Necessario garantire l’assistenza sanitaria"
Cgil Cisl e Uil di Falconara esprimono grande preoccupazione per il focolaio di covid 19 che si è generato all’interno della casa albergo cittadina per anziani Gerundini .  «Dalle notizie raccolte ci risulta  la quasi totalità dei 22 utenti e almeno 7 dipendenti sono risultati positivi. - scrivono in una nota stampa  i rappresentanti sindacali Massaccesi della Cgil, Mancinelli della Cisl e Bellagamba  della Uil -  A parte 3 ricoveri, od oggi risulta che la restante parte degli utenti e gli operatori, tutti oss (operatori socio sanitari), siano stabilmente in isolamento all’interno della struttura falconarese.»   «Riteniamo indispensabile che vi sia un coordinamento tra la struttura stessa, il comune di Falconara e l’ASUR per la gestione dell’ emergenza e chiediamo che venga garantita, attraverso personale medico  o infermieristico, tutta l’assistenza sanitaria necessaria. - sottolineano i rappresentanti sindacali -  Questo è il tema centrale, infatti la struttura del Gerundini è di tipo sociale e non possiede di norma una dotazione organica con le professionalità sanitarie necessarie a gestire una situazione del genere. »    «Sarà inoltre necessario garantire il massimo isolamento rispetto, ad esempio, a realtà sanitarie contigue, quali l’istituto Bignamini e al tempo stesso si dovrà rafforzare per gli utenti malati che risiedono al Gerundini la possibilità di mantenere un contatto virtuale con i propri cari, attraverso la dotazione di sistemi di videochiamata, tablet o comunicazione da remoto. - concludono  e rilancianoCgil Cisl Uil -  Restiamo disponibili ad incontrare gli enti competenti per agevolare il coordinamento delle iniziative.»  
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07/01/2021 Sicurezza sul lavoro Covid-19: Protocolli Anti-contagio e partecipazione dei Rappresentanti territoriali dei lavoratori per la sicurezza
L'OPRAM – Organismo Paritetico Regionale Artigianato Marche, costituitosi nell'ottobre 2012 su iniziativa e tra le Associazioni di categoria (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai) e le Organizzazioni dei sindacati dei lavoratori (CGIL, CISL, UIL) comparativamente più rappresentative in ambito Nazionale e Regionale firmatarie del CCNL di comparto, è un ente senza scopo di lucro e costituisce per il settore artigiano delle Marche, l'Organismo Paritetico ai sensi dell'art. 51 del D.Lgs 81/2008 e smi. L'Organismo Paritetico Regionale OPRAM ha fin da subito messo a disposizione delle aziende aderenti al Sistema EBAM OPRAM la procedura di consultazione del RLS Territoriale validata dalla Regione Marche con Circolare n.3844/2017, unica nel suo genere in Italia, per la consultazione preventiva del RLST tramite Posta Elettronica Certificata del Protocollo di sicurezza aziendale Anti-contagio registrando oltre 2.000 invii PEC all'indirizzo consultazione.opram@pec.it   I 13 RLS Territoriali, operanti in tutta la Regione Marche nell'ambito della Bilateralità e Pariteticità, hanno già eseguito, muniti di adeguati ed indispensabili DPI, più di 300 accessi aziendali volti esclusivamente alla verifica della corretta applicazione dei Protocolli anti-contagio. Il perdurare della situazione di emergenza e l’esigenza per le imprese di adeguare i Protocolli aziendali alle evoluzioni della Pandemia, rendono ancora più preziosa la modalità adottata dall’OPRAM per la trasmissione a mezzo PEC degli aggiornamenti anti-contagio all’indirizzo consultazione.opram@pec.it   Con questa procedura, le Parti Sociali dell’Artigianato delle Marche, hanno inteso fornire alle imprese una facile e rapida accessibilità per la condivisione della documentazione consentendo alle stesse di ottenere “data certa”, come previsto dal D.Lgs 81/08, ed ai lavoratori di acquisire, con la partecipazione del RLST- RLS, quelle certezze indispensabili per un sereno svolgimento del proprio lavoro. Rinnoviamo l’invito alle imprese aderenti a procedere all’invio dei Protocolli e delle variazioni apportate successivamente, ricordando che tale importante servizio è gratuito per le aziende aderenti al Sistema Bilaterale Paritetico EBAM OPRAM e costituisce una forte tutela sia per le imprese che per i dipendenti. Tra i compiti dell'OPRAM rientrano le finalità di promozione e orientamento delle attività di prevenzione e formazione, attraverso la raccolta di buone prassi ed il sostegno alle imprese grazie anche alla figura del RLS Territoriale, considerata la forma di rappresentanza più adeguata alla realtà del comparto artigiano. Per informazioni: www.opramsicurezza.org         fonte:https://www.opramsicurezza.org/opram/covid-protocollo-partecipazione-rlst/
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05/01/2021 Cgil Cisl Uil: La scuola deve ripartire per tutti al più presto, in presenza e in sicurezza
  Tra qualche giorno riaprirà la scuola ma non per tutti. In uno scenario comunque incerto, con il Governo orientato ad indicare nell’11 gennaio la data della riapertura, pur con il 50% in presenza e il resto in didattica digitale, la Regione Marche ha annunciato la scelta di far continuare la didattica a distanza per gli alunni delle scuole superiori per tutto il mese di gennaio.  Dunque, a pochi giorni dalla riapertura delle scuole, le famiglie, gli alunni e il personale della scuola si trovano di fronte a nuove incertezze, peraltro in uno scenario di forti differenziazioni tra regioni non sempre comprensibili.  «Siamo sempre stati convinti della necessità di riaprire al più presto per tutti la scuola in presenza, purché vengano garantite tutte le necessarie tutele in materia di salute e sicurezza  ma nel contempo vanno affrontati tutti i nodi della questione riapertura perchè a distanza ormai di un anno dall’inizio della pandemia il prezzo pagato dagli alunni delle scuole superiori e dal loro diritto allo studio rischia di essere troppo alto», scrivono le Segreterie Regionali di Cgil, Cisl, Uil Marche e di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Marche. Comprendiamo la necessità di una scelta di prudenza di fronte a una situazione sanitaria ancora molto difficile e a un quadro epidemiologico critico con indice Rt nella nostra Regione in rialzo, ma se l’Istituto Superiore di Sanità conferma che le scuole sono luoghi sicuri, allora è necessario innanzitutto verificare tale condizione e come sottolineiamo già da tempo affrontare e risolvere il problema della sicurezza dei trasporti con soluzioni concrete, che tengano conto delle differenti esigenze territoriali.  Nei giorni scorsi si sono svolti gli incontri con i Prefetti per affrontare tutti i nodi aperti, ma occorre un maggior coordinamento regionale per affrontare in maniera organica tutte le criticità, dai trasporti a quella sanitaria.  È necessario però che venga fatta chiarezza sul sistema di rilevazione dei dati e come  chiediamo inoltre, già da tempo,  fornito un report chiaro e comprensibile sui contagi nelle scuole per capire se e quanto la scuola in presenza abbia contribuito alla diffusione del virus.  Occorre poi garantire una corsia preferenziale per la scuola sull’effettuazione dei tamponi e dei tracciamenti e soprattutto garantire procedure uniformi con indicazioni chiare su come gestire i casi di positività nelle scuole in tutto il territorio regionale, così come occorre inserire tempestivamente il personale della scuola nel piano vaccinale nazionale.  Prendendo atto della scelta della Regione, quello che non possiamo più permetterci è di perdere altro tempo ma dobbiamo usare bene quello che abbiamo a disposizione per garantire le risposte più adeguate per poter riaprire la scuola presto, in presenza e in sicurezza per tutti.   Rassegna web: https://www.anconatoday.it/cronaca/scuole-sindacati-riaperture-presenza-sicurezza.html https://www.tmnotizie.com/cgil-cisl-e-uil-marche-la-sucola-deve-ripartire-al-piu-presso-per-tutti-in-presenza-e-in-sicurezza/ https://www.cronacheancona.it/2021/01/05/la-scuola-deve-ripartire-al-piu-presto-ma-in-presenza-e-in-sicurezza/279673/
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02/05/2018 Cgil Cisl Uil: "Passi in avanti nella definizione della “disciplina delle sperimentazioni gestionali in sanità"
Le Segreterie di Cgil Cisl Uil  Marche hanno sempre impostato le valutazioni sulla PDL 145/17, riguardante la disciplina delle sperimentazioni gestionali pubblico-privato in sanità, ritenendo la loro possibile attivazione mai sganciabile dalla necessità di tutelare, qualificare e implementare la sanità pubblica nelle Marche. In questo quadro «prendiamo positivamente atto delle modifiche apportate al testo dalla Giunta Regionale che ha fatto proprie alcune osservazioni, valutazioni e richieste  che  avevamo formulato in molteplici occasioni » dichiarano i Segretari Generale di Cgil Cisl Uil Marche. Sono stati modificati in maniera positiva diversi aspetti  che hanno sempre caratterizzato la  posizione sindacale, in particolare: viene esplicitato che le sperimentazioni gestionali rappresentano formule organizzative straordinarie di risposta a particolari esigenze, attuabili solo dopo aver verificato che gli obiettivi individuati non siano perseguibili attraverso l’ottimizzazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie da parte delle strutture pubbliche. Le ragioni che giustificano il ricorso a nuovi modelli di gestione e nuove forme di collaborazione tra gli enti del SSR e altri soggetti pubblici e privati, che gli ordinari e attuali strumenti gestionali non consentano già, devono essere esplicite; nell’area del settore privato, viene privilegiato il coinvolgimento delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, criterio indicato chiaramente dalla normativa nazionale e viene evitata l’estensione del campo di applicazione della legge ai servizi sociali ed educativi; viene stabilita una garanzia per il personale pubblico che viene utilizzato nelle sperimentazioni gestionali, in via prioritaria e consensuale, sulla base di apposito protocollo di intesa da stipularsi fra la Regione Marche e le Organizzazioni Sindacali, che deve disciplinare le funzioni e le modalità di inserimento di tale personale, nonché l’onere per la corresponsione del trattamento economico; si costituisce un Osservatorio delle sperimentazioni gestionali presso l’ARS, con il compito di monitorare periodicamente l’andamento delle sperimentazioni gestionali; si elimina la possibilità di attivare programmi in situazioni di emergenza o per ragioni sopravvenute, che avrebbero rappresentato il riconoscimento alla Giunta Regionale di impropri margini di discrezionalità.   Nel contempo, le Segreterie regionali di Cgil Cisl Uil Marche evidenziano  «ancora il permanere di significativi aspetti critici che devono essere superati nella prossima discussione in Commissione. Innanzitutto è fondamentale esplicitare nella legge che i programmi di sperimentazione gestionale possano nascere solo nel quadro fornito dagli atti di programmazione e in particolare dal Piano Socio Sanitario. Chiediamo pertanto che le sperimentazioni vengano avviate solo successivamente alla sua approvazione.» sottalineano Barbaresi, Rossi, Fioretti. Secondo i sindacati, inoltre,  il  monitoraggio e la verifica dei risultati sono fondamentali ed è quindi importante definirne una periodicità stringente (pur nell’ulteriore riduzione della durata massima delle sperimentazioni).   «C'è la necessità -  ribadiscono e concludono i vertici di Cgil Cisl Uil Marche -  che la Regione fornisca, a partire dalla relazione di accompagnamento alla legge, un quadro dettagliato sulla presenza e sulla concreta attività svolta dai gestori privati in sanità nelle Marche, illustrando anche quale ruolo di committenza pubblica voglia esercitare nei loro confronti.»
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30/04/2018 Primo Maggio 2018 la sicurezza è il cuore del lavoro. Cgil Cisl Uil Pesaro festeggiano a Fano
Per il 1° maggio 2018 CGIL CISL UIL nazionali hanno scelto di affrontare il tema della sicurezza sul lavoro. Lo hanno scelto perché al di là del fatto che in questo Paese c’è bisogno di lavoro, la sicurezza del lavoro è sempre più un’emergenza.   I dati INAIL sugli infortuni mortali nel 2017 parlano di 1.029 decessi, quasi 3 morti al giorno ed è un dato in salita rispetto al 2016, nei primi 4 mesi del 2018 i morti sul lavoro sono già 160, nella nostra Regione sono state 33 le vittime del lavoro e solo nella nostra Provincia ben 4.463, con un aumento su base regionale dello 0,8%, gli infortuni denunciati.   Questa preoccupante situazione pone tutti di fronte alla necessità di un impegno maggiore in termini di prevenzione e contrasto. La salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro I controlli, con in capo il servizio prevenzione salute e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’ASUR, vanno potenziati e la Regione deve al più presto destinare il 5% delle risorse del bilancio sanitario che la normativa prevede, al fine di incrementare gli organici degli addetti al servizio e migliorarlo. Ad oggi, infatti, la Regione spende solo il 3,4% del bilancio sanitario per la prevenzione. Alle imprese ed alle rappresentanze sindacali spetta il compito di continuare nell’impegno a costruire una cultura della sicurezza sul lavoro, cultura che oggi viene minata dai compromessi derivanti dal lavoro che manca, dalla sua ricattabilità e dalla sua precarietà.   Il 1° maggio il pensiero non può non andare anche ai tanti che il lavoro lo cercano e non riescono a trovarlo, mancano 15.000 posti di lavoro rispetto alla situazione pre-crisi nella nostra Provincia e il tasso di disoccupazione giovanile è al 30%. Un appello dunque a mettere in campo tutti gli sforzi affinché l’inversione di tendenza dell'occupazione del 2017 sia al più presto robusta e si consolidi.   In questo contesto CGIL CISL UIL ANPI e ARCI di Pesaro festeggeranno ancora una volta il 1°maggio a Fano ai Passeggi sin dalla mattina con animazione per bambini e stand gastronomici, poi nel pomeriggio delle 15:00 ci sarà musica dal vivo e alle ore 17 un breve saluto da parte delle Organizzazioni Sindacali, di ANPI e ARCI.   Invitiamo tutti a celebrare con noi il 1° maggio affinché il lavoro con i suoi diritti torni ad essere un valore unificante e fondamentale per uno sviluppo socialmente ed ambientalmente sostenibile.
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30/04/2018 1 Maggio 2018 Cgil Cisl e Uil a Prato per la salute e la sicurezza sul lavoro
La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è il tema che CGIL, CISL, UIL hanno deciso di affrontare per il Primo Maggio 2018. A Prato, dove si terrà la manifestazione nazionale e in centinaia di altre piazze d’Italia. Lo hanno deciso proprio perché il tema della sicurezza è ancora un’emergenza nazionale e lo è ancora di più alla luce della ripresa, anche se ancora debole, del lavoro e dell’occupazione. «Anche nella nostra regione, come nel resto del Paese, il numero degli infortuni sul lavoro è tornato a crescere: nel 2017 si sono sfiorati i 19 mila infortuni denunciati di cui 33 mortali e nei primi tre mesi del 2018 sono morti altri 4 lavoratori. - affermano  i  segretari generali di  Cgil Cisl Uil Marche,  Barbaresi, Rossi e Fioretti .- Sono dati allarmanti e inaccettabili che interrogano tutti, sindacati, imprese, istituzioni, perché tutti devono fare la propria parte per affermare la cultura della sicurezza, della prevenzione e della qualità del lavoro: è su questi temi che si misura il grado di civiltà di un Paese. C’è davvero bisogno di un rinnovato impegno da parte di ognuno dei soggetti in campo e occorre innanzitutto un investimento maggiore in termini di prevenzione e controlli, a partire da quelli in capo al servizio prevenzione dell’ASUR che deve essere potenziato al più presto, incrementando adeguatamente le risorse a esso destinate. Inoltre- continuano  - deve far riflettere soprattutto il fatto che, dall’analisi delle dinamiche degli infortuni, emerge che si continua a morire come 50 anni fa, cadendo dalle impalcature, schiacciati dai trattori o travolti da carichi dall’alto: altro che digitalizzazione e lavoro 4.0! La ripresa, purtroppo, ci consegna un quadro molto simile a quello del passato dove si continua a giocare la competizione sul costo del lavoro anziché su investimenti, innovazione, nuove tecnologie e valorizzazione delle competenze e delle intelligenza che il lavoro può esprimere. Dunque, anche di fronte a una ripresa economica lenta, occorre porci il problema della qualità del lavoro, della dignitosa condizione di vita delle persone, come elementi  imprescindibili per uno sviluppo socialmente e ambientalmente sostenibile.»  Questo tema è strettamente collegato a quello «della precarietà crescente nel lavoro che espone al continuo ricatto di accettare condizioni di lavoro anche pericolose e instabili pur di lavorare. Una condizione nella quale si trovano tanti, troppi, lavoratori e lavoratrici delle Marche che ha il triste primato di uno dei tassi di precarietà tra i più alti in Italia, con il tasso di disoccupazione che supera il 10% (con quella giovanile di molto sopra il 20%). E il prezzo più alto lo pagano spesso i giovani e le donne, che peraltro ancora hanno retribuzioni più basse e peggiori condizioni di lavoro. - sottolineano Barbaresi, Rossi e Fioretti -  Rappresenta una criticità essere costretti a lavorare, in settori diversi da quelli dei servizi pubblici essenziali, non solo di domenica, ma anche nelle altre festività, comprese giornate come il 25 aprile, il Primo maggio o il 2 giugno, ovvero le giornate in cui tutti e tutte dovrebbero poter celebrare i valori comuni, su cui si fonda un Paese democratico, nato dalla Resistenza e fondato sul Lavoro. Per questo, consentire l’apertura di centri commerciali o negozi in giornate come queste è davvero criticabile e dovrebbe essere oggetto di una più attenta ed estesa riflessione. - concludono -  Vorremmo che questo Primo Maggio sia l’occasione per tutti per pensare a come si crea lavoro di qualità e soprattutto come si rilancia un’idea di sviluppo sostenibile per una regione come le Marche pesantemente colpita da 10 anni di crisi e da un terremoto devastante. E’ quindi più che mai urgente che sindacati, imprese, e istituzioni, a partire dalla Regione definiscano insieme un Patto per lo Sviluppo che metta al centro le persone e il lavoro di qualità, in una prospettiva di rilancio dell’economia, degli investimenti e dell’innovazione. Anche la ricostruzione post sisma può e deve rappresentare un’occasione di rilancio a patto che avvenga nel rispetto delle regole e che sia basata sulla legalità, anche a tutela dei diritti e delle aspettative delle comunità compite dal sisma. Buon Primo Maggio a tutte e a tutti!»     Gli orari dei pullman per raggiungere Prato dalle Marche: 1° MAGGIO 2018 – PRATO       ASCOLI 04:30 P.LE STADIO SAN BENEDETTO 05:00 DECATHLON BUS 1 CIVITANOVA MARCHE 05:45 PARCHEGGIO GLOBO   PIEDIRIPA 06:00 PARCHEGGIO CORRIDOMNIA PRATO 09:30           ANCONA SUD 05:30 ROTATORIA IKEA FANO 06:15 PARCHEGGIO SANT'ORSO BUS 2 PESARO 06:30 USCITA CASELLO AUTOSTRADA   PRATO 09:30     LE INIZIATIVE NELLE MARCHE: Civitanova Marche: Martedì 1° Maggio 2018 ore 09,45 - Raduno in piazza XX Settembre Civitanova Marche Alta ore 10,00 - Formazione di corteo presso il Piazzale antistante l’ex sede A.T.A.C.  Deposizione di corone d’alloro Civitanova Marche Ore 10,45 - Parco pubblico “Caduti sul Lavoro Impresa Cecchetti”  Deposizione di corona d’alloro ore 11,15 - Piazzale del Mercato Ittico  Deposizione di corona d’alloro    Formazione di corteo (via Trento – Viale Matteotti – Giardini Lido Cluana)   Giardini Lido Cluana Ore 11,30 - Introduzione del Presidente del Consiglio Comunale Claudio Morresi  - Intervento del Sindaco Fabrizio Ciarapica  - Intervento di un Rappresentante delle organizzazio sindacali   Fano: 1° Maggio - Festa dei Lavoratori 2018   presso Passeggi di Fano (via Risorgimento) dalle 10.00 al tramonto   PROGRAMMA:   - dalle 10.00 in poi: Animazione per Bambini   - dalle 10.00 in poi: Stand Gastronomici a cura di Omnia Street Food   - dalle 15.00 in poi: LIVE CONCERT   - ore 17.00: Saluti dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Arci
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05/04/2018 Area Vasta 1: rafforzare la sanità pubblica prima di aprire al privato
Le AST Cisl di Pesaro, Fano, Urbino, esprimono forte preoccupazione per il persistere di gravi criticità nell’offerta sanitaria dell’Area Vasta 1. In particolare manifestano decisa contrarietà rispetto alla prospettiva, prevista da una Delibera di Giunta Regionale e confermata degli annunci dell'assessore regionale alla sanità, in merito alla costruzione a Fano di una nuova clinica privata.   Non è affatto chiaro in quale modo tale prospettiva possa entrare a far parte di un progetto di sistema salute del nostro territorio, che più degli altri nelle Marche è interessato dal fenomeno della mobilità passiva. Basti pensare che più di un terzo dei ricoveri fuori Regione interessano cittadini della nostra Provincia.   È chiaro ormai che le scelte di politica sanitaria sono sempre più orientate a favorire nuovi ed ulteriori soggetti privati accreditati con il servizio sanitario pubblico regionale. Riteniamo che la priorità sia invece rafforzare il sistema pubblico. Questa posizione non è preconcetta ma deriva dal fatto che, nell'Area Vasta 1, i principali atti regionali relativi alla riorganizzazione sanitaria  sono rimasti quasi del tutto inapplicati ed i disagi ai cittadini sono cresciuti in maniera esponenziale. L’Area Vasta 1 è decisamente deficitaria in posti letto ospedalieri, e l’ultimo incremento è solo una piccola goccia nel mare dei disagi. L’obiettivo dell’adeguamento alla media nazionale del 3,7 posti per mille abitanti è solo un lontano miraggio. Tale insufficienza si evidenzia  anche in raffronto con le  altre realtà regionali, per cui, nonostante le dichiarazioni trionfalistiche di dirigenti Asur, resta il fatto che nell'Area Vasta 1 la spesa sanitaria risulta la più bassa delle Marche. Tutto questo è evidenziato anche dalle continue denuncie operate dalle Federazioni di categoria come la Fp Cisl, che contestano la forte carenza di personale medico, infermieristico e tecnico, specie in proporzione alla popolazione esistente.  Riteniamo necessario che, prima di aprire al privato, si assuma personale pubblico. Per questo servirà però fare chiarezza sulla reale entità della spesa oggi sostenuta per quest'ultimo, sia a livello regionale che di Area Vasta. Vogliamo capire se effettivamente, come sostiene la Regione, si è superato il tetto di spesa previsto dalla normativa vigente, o se invece ci sono margini per ulteriori assunzioni.  Notevoli sono ormai i disagi che interessano la quasi totalità delle strutture pubbliche, da Pesaro a Fano, da Pergola a Urbino, passando per Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro. File interminabili ai Pronti soccorso, prestazioni ambulatoriali e visite specialistiche con tempi di attesa di di mesi, quando non di anni. I cittadini ormai si rivolgono alle cure sanitarie di altre Regioni anche per prestazioni di complessità bassa e medio bassa, che nell'Area Vasta 1 assorbono più del 62% dei ricoveri fuori regione. Di conseguenza aumenta il costo della mobilità passiva e si depaupera la professionalità degli operatori pubblici marchigiani. Risolvere tutti questi problemi deve essere l’obbligo primario per la dirigenza dell’Area Vasta 1 e della Regione Marche. Per questo non si comprende l'utilità di una nuova apertura agli operatori privati, specie dopo che le esperienze fino ad oggi registrate non hanno risposto efficacemente alle esigenze dei bisogni dei cittadini e per questo sono state chiuse frettolosamente. È ancor più preoccupante l’affidamento ai privati di Unità Operative, quando non di intere strutture pubbliche (Cagli, Fossombrone, Sassocorvaro), senza un reale riscontro di quanto sia costata, alle casse del Servizio Sanitario Regionale, l’esperienza della Montefeltro Salute. Prima di promettere la costruzione di una nuova clinica privata sarebbe infine interessante rendere pubblici alcuni dati relativi all'attività dei privati. In particolare vogliamo conoscere i tassi di occupazione dei posti letto, la durata media delle degenze, il peso dei DRG (e quindi la complessità delle prestazioni erogate). Senza prima chiarire questi aspetti, non accetteremo ulteriori forme di promozione della sanità privata nell'Area Vasta 1.   
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05/04/2018 Sanità, bene comune: l'indagine Cgil Cisl Uil per conoscere le valutazioni dei cittadini della sanità
“Sanità, bene comune”: è il titolo dell’indagine lanciata da Cgil Cisl Uil  Marche «per conoscere e approfondire come i nostri iscritti, e più in generale, i cittadini valutano il sistema sanitario pubblico, se ricorrono a servizi e prestazioni sanitarie private e quale spesa sostengono per la propria salute» spiegano  i segretari generali di Cgil Cisl Uil Marche,Barbaresi, Rossi e Fioretti.   L’indagine viene condotta attraverso la compilazione di questionari anonimi che verranno distribuiti e diffusi nei luoghi di lavoro, nelle sedi sindacali, nei luoghi di aggregazioni e sono disponibili anche nei siti di Cgil Cisl Uil Marche.  I risultati dell’indagine, saranno portati all’attenzione delle Istituzioni regionali preposte alla programmazione delle politiche sanitarie e alla gestione dei servizi e saranno utilizzati  a supporto della vertenza sulla sanità e il confronto con la Regione sul nuovo Piano Sanitario.  «Con il questionario - continuano  Barbaresi, Rossi, Fioretti -  si vuole sondare la percezione dei cittadini marchigiani sul Servizio Sanitario Regionale, anche in relazione alle loro condizioni economiche e al ricorso ai servizi sanitari privati.» In particolare, si chiede agli intervistati di indicare a quali prestazioni sanitarie private hanno fatto ricorso nell’ultimo anno, tra visite specialistiche, prestazioni diagnostiche, ricoveri ospedalieri o assistenza domiciliare. Si cerca, poi, d’ indagare per quali motivazioni gli intervistati e le loro famiglie hanno fatto ricorso a prestazioni sanitarie private, se per tempi di attesa più ridotti, maggiore facilità di accesso o migliore flessibilità negli orari. Si chiede, inoltre, a quanto ammonta la spesa familiare per prestazioni sanitarie private. Il tema di quanto spende ogni famiglia per consumi o servizi sanitari è particolarmente significativo ed è importante soprattutto sapere quante persone rinunciano a curarsi per motivi economici. Si cerca, poi, d’ indagare come lavoratori, pensionati e cittadini in genere valutano il sistema sanitario pubblico: dagli ospedali al sistema di emergenza-urgenza e pronto soccorso, dai medici di famiglia ai servizi ambulatoriali specialistici, dalle residenze protette alle case della salute, almeno dove queste esistono. Si chiede, poi, agli intervistati cosa secondo loro occorrerebbe fare per migliorare la sanità pubblica: ridurre le liste di attesa, abolire o ridurre i ticket, qualificare l’offerta ospedaliera, diffondere nel territorio le case della salute, potenziare l’assistenza domiciliare, l’integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali, la prevenzione, la telemedicina.  «Invitiamo tutti ad aderire all’iniziativa compilando il questionario affinchè si possa conoscere l’opinione e il contributo del maggior numero di marchigiani e marchigiane. - concludono i Segretari Generali di Cgil Cisl Uil - Il questionario sarà diffuso il più possibile affinchè lavoratori, pensionati e cittadini possano sentirsi coinvolti e partecipi di scelte strategiche come quelle che riguardano la loro salute.»
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29/03/2018 "TI RISPETTO" a Pesaro prevenire la violenza si può
  Presentate a Pesaro  le azioni concrete per  informare le aziende, le  lavoratrici e  i lavoratori   per  prevenire le molestie, le discriminazioni e le violenze nei luoghi di lavoro,  frutto  del  primo Protocollo sottoscritto  in Italia,   a meno di due anni fa, tra Confindustria Pesaro Urbino e CGIL, CISL, UIL,  che ha recepito  a livello locale principi ed impegni per la prevenzione ed il contrasto ad ogni forma di violenza e molestia nei luoghi di lavoro, già contenuti in un’intesa nazionale ed europea tra le Parti sociali.  "Il fenomeno delle molestie e violenze nei confronti di donne ed uomini riguarda, in maniera sempre più eclatante, tutti gli ambiti della società e quindi può trovare anche nei luoghi di lavoro un contesto favorevole alla sua diffusione. - sottolineano i firmatari del potocollo - Per questo, è importante innanzitutto fare cultura ed aumentare la consapevolezza di lavoratrici, lavoratori ed imprese sulle caratteristiche del problema e sui mezzi esistenti per prevenirlo e combatterlo." Così, Confindustria Marche Nord Sede di Pesaro Urbino, CGIL, CISL e UIL, con la fattiva collaborazione della Rete anti violenza della Provincia di Pesaro Urbino hanno ideato e realizzato alcuni strumenti  da mettere a disposizione di chi è vittima di episodi di molestia o violenza nel luogo di lavoro, di chi potrebbe esserne vittima ed anche di chi, all’interno delle aziende, si può trovare nella necessità di gestire tali situazioni. "È prevista, innanzitutto, la possibilità per i datori di lavoro di aderire al Protocollo, facendone propri principi ed impegni ed è stata definita una dichiarazione di adesione da diffondere all’interno delle aziende, tradotta anche in inglese, francese ed arabo, in modo che il numero più ampio di lavoratrici e lavoratori possa acquisire consapevolezza di questo tema e dei propri diritti." Ulteriore strumento realizzato è la definizione di una procedura per la gestione di segnalazioni di casi di violenza o molestia all’interno dell’azienda o anche per fornire un supporto a quelle lavoratrici o lavoratori che subiscano fuori dall’azienda tali fenomeni e possano trovare nel luogo di lavoro un punto di riferimento per reagire. "Prossimo passo sarà la distribuzione nelle aziende del territorio provinciale di una brochure realizzata dal comitato tecnico previsto dal Protocollo: si tratta di uno strumento informativo da diffondere tra lavoratrici e lavoratori che ha quale fine accrescere la conoscenza dell fenomeno ed aiutare a riconoscerlo, perché il contrasto delle molestie e violenze passa, prima di tutto, dalla consapevolezza di chi ne è vittima" concludono.  Le aziende che lo vorranno, infine, potranno attivare dei percorsi formativi per il proprio personale, curati dalle volontarie dei Centri anti violenza presenti in Provincia di Pesaro Urbino, percorsi grazie ai quali, oltre che svolgere un ruolo attivo in questa comune battaglia, potranno anche ambire agli sconti sui premi INAIL previsti dalla legislazione vigente. Tutte le Parti firmatarie del Protocollo sono attive, tramite le proprie strutture, per fornire informazioni e per divulgare il più possibile i principi e gli strumenti già previsti ed in cantiere, affinché le aziende siano sempre più dei luoghi dove la violenza o le molestie non trovino un contesto favorevole ed anzi diventino laboratori per combattere linguaggi, atteggiamenti, mentalità che spesso ne sono la base ed il presupposto.
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23/03/2018 Sciopero dei dipendenti Kos Care Santo Stefano della Residenza Dorica di Ancona
Le Segreterie di FP-CGIL Ancona e FISASCAT-CISL Marche unitamente alle lavoratrici e ai lavoratori della struttura sanitario-riabilitativa Residenza Dorica – Santo Stefano di Ancona, gruppo Kos Care, hanno proclamato una giornata di sciopero per il giorno 26 marzo con presidio davanti alla sede operativa del Santo Stefano a Porto Potenza Picena. Da oltre otto anni i lavoratori della Residenza Dorica attendono un miglioramento delle proprie condizioni economiche e normative. Il CCNL ANASTE (Associazione Nazionale Strutture Terza Età) che viene applicato ai lavoratori della struttura è stato rinnovato ad aprile 2017 da sindacati non comparativamente più rappresentativi a condizioni complessivamente peggiorative per i lavoratori. FP-CGIL e FISASCAT-CISL, coerentemente con la loro indisponibilità alla firma di un rinnovo peggiorativo in tema di orario di lavoro, indennità di malattia, permessi retribuiti e con un aumento economico inferiore a quello ottenuto in altri contratti del settore, hanno fortemente contrastato l’applicazione del nuovo CCNL. La direzione aziendale, a seguito delle iniziative sindacali, ha deciso di non applicare il nuovo CCNL Anaste ma al contempo non si è mostrata disponibile ad individuare con il sindacato una soluzione per dare una risposta sul piano economico al personale della Residenza Dorica. Retribuzioni ferme da oltre otto anni, mancato riconoscimento a livello economico dei titoli professionali acquisiti nel tempo, hanno creato una situazione insostenibile e intollerabile. La Residenza Dorica con i suoi 129 posti letto, alcuni dei quali convenzionati con l’INRCA, e con i suoi oltre 100 lavoratori rappresenta un’eccellenza nel nostro territorio; CGIL e CISL di categoria richiedono al gruppo Kos Care – Santo Stefano che il contributo dei lavoratori, indispensabile per il successo delle prestazioni sanitario-riabilitative offerte dalla struttura, venga adeguatamente retribuito. Lunedì 26 marzo i lavoratori della Residenza dorica di Ancona hanno scioperato perché la motivazione, la passione e la professionalità che quotidianamente vengono messe nel delicato lavoro di cura e assistenza dedicato agli anziani e ai malati del nostro territorio abbia il giusto riconoscimento economico.
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19/03/2018 Prossimità, ascolto e cura contro il bullismo
I recenti fatti di cronaca ci testimoniano che il bullismo in tutte le sue forme è un’emergenza sociale. Di bullismo si muore, si soffre e si portano segni profondi. Con l’aiuto di persone che si attivano con sensibilità e competenza, dal bullismo si può uscire, come ci testimoniano con coraggio ragazzi e ragazze; e questo vale per chi è vittima ma anche per chi è carnefice, adolescenti spesso a loro volta fragili nella loro colpevolezza e aggressività su cui dobbiamo agire nell’ottica della prevenzione, del recupero sociale e della giustizia riparativa. Salutiamo con soddisfazione il progetto di una legge regionale contro il bullismo, cyberbullismo, sexting e cyberpedofilia, improntata a prevenzione, informazione e sensibilizzazione; l’approvazione della proposta di legge, che al momento è oggetto di un confronto in Commissione regionale con il contributo dell’ Ufficio Scolastico regionale, dell’Ordine degli Psicologi, della Procura dei minori e della Polizia postale, è prevista per maggio prossimo. Dopo la Legge regionale del 2008 contro la violenza sulle donne che ha istituito i Centri antiviolenza, una legge sul bullismo è un segnale importante: la Regione Marche sarebbe tra le prime in Italia a legiferare dopo l’approvazione della Legge del 29 maggio 2017 n. 71 che istituisce il reato specifico di cyberbullismo "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo". Il bullismo, come la violenza sulle donne, ha molti volti: parole, oggi amplificate dal web, gesti, atteggiamenti, azioni violente fisiche e psicologiche individuali e di gruppo che mirano a svalutare, denigrare, colpire nel fisico e nell’anima la vittima. Psicologi e psicoterapeuti sono concordi nell’individuazione della prima azione positiva che va messa in atto dagli adulti di riferimento a partire dall’imprescindibile ruolo della famiglia e della scuola: prima di tutto parlare, ovvero lasciare sempre aperto un canale comunicativo con i ragazzi e le ragazze, osservare la realtà della scuola e delle relazioni e non solo la realtà della performance scolastica o sportiva o il rispetto del cronoprogramma degli impegni quotidiani che non lascia spazio all’ascolto. È necessario che si stabilisca un’alleanza per dimostrare alla vittima che gli adulti sanno prendersi cura delle persone che vengono minacciate e colpite. Proprio tale alleanza ha un alto valore educativo: di fronte ai soprusi non si è soli e la giustizia, il diritto non sono termini astratti o svuotati di senso ma il fondamento dello stare insieme in una comunità. Proprio alleanza, insieme a cura e linguaggio, sono le parole chiave del nostro impegno. E invece per troppo tempo, la nostra società si è scrollata di dosso il bullismo etichettandolo come un “rito di passaggio” ; “molti adulti preferiscono non immischiarsi nelle storie di bullismo. considerandole sciocche questioni di poco conio oppure necessari esercizi di sopravvivenza al quale il debole deve necessariamente sottoporsi per diventare un adulto capace di navigare nelle tempeste della vita” (Alberto Pellai). Mentre, dovremmo tutti come Elie Wiesel dire: “Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato”. Il silenzio, infatti, diventa un’inerzia complice, magari suo malgrado. La mancanza di consapevolezza e di conoscenza è spesso alla base di questa sottovalutazione, quindi spazio e contributo alle parole di senso, non insulti o, per usare il gergo digitale, trolls, hate speech, ma “parole buone” che diventano “azioni buone”: progetti nelle scuole in rete con istituzioni locali, agenzie educative, professionisti e associazioni, forze dell’ordine e polizia postale; informazione e formazione per famiglie e docenti; attivazione dei centri di aggregazione giovanile laici e d’ispirazione religiosa; una grande rete attiva, un’alleanza di cui come Cisl vogliamo essere parte, come anche questa iniziativa ad Ascoli “Bullismo? No, grazie” dimostra, con il nostro lavoro sindacale di prossimità, con la nostra azione di contrattazione nei Comuni per i bisogni educativi e sociali del territorio, con la ricchezza di esperienze che possiamo mettere a disposizione in chiave intergenerazionale. Non è un caso che questa iniziativa sia stata pensata dal Coordinamento Donne FNP: purtroppo bullismo e violenza sulle donne hanno radici e manifestazioni comuni; sempre ad Ascoli il 25 novembre scorso nella Giornata contro la violenza sulle donne, il Coordinamento Donne FNP e Cisl Marche con l’iniziativa teatrale e il convegno “Una su tre” hanno ribadito l’impegno comune nella lotta contro ogni forma di violenza sulle donne: entrambi i fenomeni, violenza di genere e bullismo, si nutrono della stessa subcultura della svalutazione, della denigrazione, della sopraffazione umiliante per l’affermazione di potere. Le donne e gli uomini della CISL hanno a cuore il benessere delle ragazze e dei ragazzi, alimentano ogni giorno la speranza di custodire e coltivare una generazione di giovani coraggiosi, onesti, solidali in un passaggio di consegne fondamentale per le nostre comunità. È un grande patrimonio sociale questo legame educativo tra anziani, adulti e giovani che come Sindacato vogliamo mettere a disposizione: sentiamoci tutti coinvolti come sentinelle vigilanti e promotrici di parole e azioni di bene; parole pronunciate, scritte, digitate, parole che diventano collettive per “prenderci cura”, perché nella dimensione collettiva, pubblica della comunicazione si può realizzare la possibilità di un nuovo modo di comprendere insieme, di condividere, di curare le fragilità. I social da pericolo diventano opportunità se tutti ci assumiamo la responsabilità etica dei linguaggi, intesi come codici per esprimere valori. E allora la parola, a cui spesso si accompagna il gesto, che può umiliare e svilire, svalutare e isolare, diventa parola di bene che riconosce l’altro. Per la CISL questa “parola di bene” è necessaria proprio perché promuove la “cultura del bene” incentrata sul valore della persona, educa e rende consapevoli di diritti. Questo il nostro impegno: ri-valutare la parola che si concretizza attraverso quelle azioni di cura che possiamo produrre insieme, perché come scriveva Simone Weil “per effetto di una disposizione provvidenziale vi sono alcune parole che, se ne viene fatto buon uso, hanno in se stesse la virtù di illuminare e di sollevare verso il bene”. Cristiana Ilari, Segretaria regionale Cisl Marche
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12/03/2018 Ospedale di Urbino penalizzato dalla riforma regionale: scongiuriamo il collasso della sanità pubblica nel territorio
Allarmano e preoccupano le notizie delle difficoltà che in questi giorni si sono vissuti in alcuni reparti dell’Ospedale di Urbino. Notizie, che se da una parte denotano ed evidenziano i disagi causati ai pazienti, dall’altra penalizzano gli sforzi che il personale compie quotidianamente per rendere efficace e credibile una sanità pubblica, fortemente penalizzata dalla riforma regionale. L’ospedale di Urbino è l’emblema evidente di come una riorganizzazione sbagliata e lasciata a metà, non compiuta negli aspetti essenziali e fondamentali del rinnovamento, ha portato una realtà di eccellenza a diventare il coagulo di emergenze su cui si scaricano le inadeguatezze delle strutture di rete. La trasformazione dei nosocomi di Cagli, Sassocorvaro e Pergola, da ospedali di polo in quelli di comunità, a causa di tagli indiscriminati di posti letto, chiusure di reparti, e altro, ha indebolito fortemente quello di Urbino che non è più in grado di sostenere da solo la mole delle emergenze di tutto il territorio. Questo è il vero problema che andrebbe evidenziato; la destrutturazione ormai evidente del sistema sanitario pubblico in favore di una sanità privata convenzionata che non migliora la funzionalità di sistema. Tutti gli effetti negativi della riforma si sono scaricati sull’Ospedale di Urbino, non più centro di eccellenza e fulcro di una rete pubblica fatta di ospedali di polo rispondenti alle necessità del territorio. Le difficoltà di questi giorni, difatti, riportano alla memoria le stesse registrate la scorsa estate, quando il personale, con grande spirito di sacrificio, ha dovuto fronteggiare l’esiguità dei dipendenti disponibili con conseguenti lamentele da parte dell’utenza. La Cisl di Urbino sollecita la Regione Marche ed il suo Presidente/Assessore a porre finalmente rimedio alla grande iniquità che una riforma mal progettata e realizzata ha determinato per tutto il territorio dell’entroterra pesarese, urbinate e del Montefeltro. Non è più sostenibile, specie dopo un espressione di voto di protesta così caratterizzato da parte dei cittadini in occasione dell’ultima tornata elettorale, far finta che tutto procede nella normalità, che la riorganizzazione produce i suoi effetti migliori, mentre l’inclemenza del clima delle ultime settimane porta quasi al collasso ciò che della sanità pubblica rimane.
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09/03/2018 Rsu Day 2018: Annamaria Furlan apre ad Ancona la campagna per le elezioni dei rappresentanti dei lavoratori di Pubblico impiego, Scuola, Università e Ricerca
Parte da   Ancona, con Annamaria Furlan, Segretaria generale della Cisl Nazionale,    l'avvio della  campagna nazionale per il rinnovo delle RSU - Rappresentanti sindacali unitarie - della Scuola, dell’Università, della Ricerca e del Pubblico impiego che si svolgeranno in tutta Italia il 17,18 e 19 aprile 2018. La Furlan insieme ai segretari generali nazionali della Cisl Scuola – Università - Ricerca e della Fp Cisl, Maddalena Gissi e Maurizio Petriccioli, questa mattina presso Aula Magna “Guido Bossi” della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, ha   preso parte all'iniziativa   organizzata da Cisl Marche, Cisl Scuola Marche e Cisl Fp Marche che ha visto la partecipazione di lavoratori e dei  candidati Rsu Cisl in rappresentanza del mondo dell’Istruzione e del Pubblico impiego, provenienti da tutte le Marche. I lavori,   aperti dal Segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, e coordinati dalla giornalista Linda Cittadini, sono stati   animati dalle letture, sul valore dell’impegno sindacale, curate dall'attore Victor Carlo Vitale, oltre che dalle testimonianze dei candidati Cisl. La Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, a margine dei lavori della mattinata ha dichiarato: «Finalmente abbiamo sbloccato la contrattazione, rinnovato i contratti per circa 3 milioni di lavoratrici e lavoratori pubblici e ripristinato la contrattazione non solo di primo ma anche di secondo livello con tante materie e tante competenze che in questi anni la legge aveva sottratto alla contrattazione e che oggi ritornano finalmente sul tavolo del confronto contrattuale. Una scommessa importante per i lavoratori e per le lavoratrici per coniugare qualità del lavoro pubblico indispensabile nel nostro paese a qualità del servizio. Quindi una risposta ai lavoratori di tutto il pubblico impiego ed ai tanti cittadini che hanno diritto a servizi adeguati ed efficaci». La leader di via Po ha anche commentato i dati forniti da Bankitalia su povertà e diseguaglianze e quelli di oggi dell' Istat sull' occupazione, sottolineando come «in questi anni di crisi il paese ha sofferto moltissimo, soprattutto le famiglie più povere. Abbiamo dei segnali positivi nell'economia e nell'occupazione. Ma tutto questo non è ancora sufficiente. L’aumento della povertà ed il livello di disoccupazione soprattutto nel mezzogiorno rimangono le vere emergenze del paese di cui deve occuparsi la politica con la collaborazione delle parti sociali. Non va mollata la presa. Bisogna continuare a crescere e rendere la crescita funzionale per nuovi posti di lavoro». Sul piano del post elezioni Furlan ha ribadito che non possiamo permetterci tempi troppo lunghi e troppo incerti. «Credo che le parole e l'appello alla responsabilità che il Presidente della Repubblica, Mattarella, ha fatto a tutti, partiti e paese intero, vada accolto da ogni soggetto, politico, istituzionale e sociale» ha concluso Furlan. La Cisl apre così la campagna per il rinnovo delle RSU che nelle Marche vedranno alle urne circa 40 mila lavoratori dei comparti sanità – regione - enti locali- enti centralizzati, e oltre i 30 mila del personale della scuola, docente e non docente, dell’università e della ricerca, che nei giorni 17,18 e 19 aprile 2018 saranno chiamati a scegliere i propri rappresentati sindacali. Centinaia gli iscritti Cisl che hanno dato la disponibilità a candidarsi. I candidati  Fp Cisl Marche sono oltre 800,  provenienti da tutti i comparti, in gran parte donne e molti giovani alla loro prima sfida elettorale mentre per la Cisl Scuola  Marche sono  oltre 700.  Obiettivo comune è quello di rafforzare la contrattazione decentrata in ogni luogo di lavoro, stabilizzare i precari e dare attuazione ai contratti nazionale di lavoro rinnovati nelle settimane scorse dopo quasi dieci anni di blocco. 13/03/18
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02/03/2018 Mediaworld: domani 3 marzo è sciopero
Proclamato lo sciopero nazionale per tutta la giornata di domani sabato 3 Marzo, dei dipendenti della società di distribuzione di elettronica di consumo Mediamarket – sul mercato con le insegne Mediaworld, Saturn e Media World Compra On Line. Nelle Marche incroceranno le braccia i lavoratori dei punti vendita di Ancona e Pesaro. La mobilitazione è stata indetta unitariamente dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs contro le annunciate chiusure di vari punti vendita nel nord-Italia e contro la decisione unilaterale di eliminare dal 1° maggio 2018 il bonus presenza e la maggiorazione economica del 90% prevista per il lavoro domenicale. Ad aggravare la situazione l’imminente scadenza del contratto di solidarietà, prorogato fino al 30 aprile 2018, in 17 punti vendita di Mediaworld dislocati sul territorio nazionale e le intenzioni annunciate di risolvere definitivamente i 150 esuberi dichiarati. I sindacati, puntano il dito contro l’incapacità aziendale di rilanciarsi sul mercato a causa di un sistema informatico vetusto, il layout degli accessori per la telefonia – unico segmento di prodotto con margini alti – vecchio e confusionario e politiche dei prezzi on-line non abbastanza competitive che fanno il paio con una “non adeguata formazione del personale". A più riprese Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs, hanno sollecitato la definizione di un contratto integrativo più ampio che fosse in grado di migliorare le condizioni di lavoro in virtù dei peggioramenti dovuti alla riduzione degli organici ed alla totale liberalizzazione degli orari ma anche sul riconoscimento della corretta professionalità degli addetti in virtù dei cambiamenti in atto e la dovuta formazione di supporto. Le tre sigle stigmatizzano inoltre l’assenza del confronto sui dati di bilancio e sugli obiettivi al quale Mediamarket – che per il 2017 ha dichiarato 17milioni di euro di perdita - si è sistematicamente sottratta negando il diritto di informazione previsto delle norme di legge e di contratto. Mediamarket deve affrontare una situazione di mercato difficile per farlo servono investimenti e la partecipazione di tutti i lavoratori che hanno il diritto ad avere informazioni preventive sul loro destino occupazionale ma anche il diritto ad avere la giusta retribuzione per il lavoro che svolgono la domenica ed orari di lavoro sostenibili. Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs non ci sono più scuse; Mediamarket deve dimostrare di avere anche un minimo di responsabilità etica e sociale concordando con il sindacato vere misure di salvaguardia occupazionale.
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27/02/2018 Fp Cisl Marche:"Plauso ai lavoratori della sanità, autonomie locali e funzioni centrali che garantiscono emergenze e servizi. Giustificare, ai sensi di legge e contratto, chi non riesce a raggiungere il posto di lavoro"
 «In queste ore di vera e propria emergenza maltempo la macchina del pubblico impiego funziona a pieno regime per garantire i servizi nonostante le condizioni meteo spesso molto avverse soprattutto nella parte interna della nostra regione.» - afferma Luca Talevi, Segretario Generale Fp Cisl Marche Gran parte dei 19.000 lavoratori della sanità e quasi  14.000 delle autonomie locali sono in servizio da domenica per supplire alle mille necessità del territorio e dei cittadini. « Nella sanità funzionano tutte le strutture ospedaliere ed assistenziali, anche le più interne, grazie all'operato di medici, infermieri, operatori socio sanitari, tecnici ed amministrativi che spesso rimangono a dormire nella struttura ospedaliera perché in caso di necessità non sarebbero in grado di compiere il tragitto casa/lavoro . Lo stesso dicasi per le centinaia di lavoratori della sanità privata, cooperative sociali, operanti in strutture sanitarie o ex Ipab. Nelle autonomie locali impiegati a tempo pieno operai, cantonieri, la polizia municipale, la protezione civile, e tutti i lavoratori degli uffici tecnici per garantire la viabilità. - prosegue Talevi -  Contestualmente centinaia di lavoratori degli uffici amministrativi rimangono al lavoro, senza poter raggiungere spesso il proprio domicilio, per garantire tutte le delicate funzioni elettorali da definire in questi giorni che precedono le elezioni politiche di domenica prossima.» La Fp Cisl Marche ha revocato tutte le assemblee indette per illustrare i contenuti dei nuovi CCNL sino alla conclusione della emergenza neve e farà partire nei prossimi giorni una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini tesa a far comprendere come una efficiente macchina pubblica sia fondamentale per il buon andamento di servizi fondamentali  nella vita di tutti i giorni, e  non solo durante le emergenze  . Contestualmente è partita la richiesta, ai Prefetti ed a tutte le strutture pubbliche e private per giustificare, ai sensi di legge e contratto, coloro che nonostante tutti gli sforzi non riescono oggettivamente a raggiungere il luogo di lavoro.«Un plauso particolare va anche al personale educativo che pur essendo non al lavoro per la chiusura imposta delle scuole ha fornito spesso disponibilità per poter essere utile in altri servizi impegnati nell'emergenza.» conclude il Segretario Generale della Fp Cisl Marche.https://youtu.be/Vm77hXb6YN0
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27/02/2018 Attacco alla sede Gus di Macerata: la Cisl esprime solidarietà e condanna l'atto di violenza
Nell’esprimere piena solidarietà al Gruppo Umano Solidarietà per l’attacco subito presso la propria sede di Macerata, condanniamo fermamente l’accaduto. Siamo di fronte a un atto di violenza ingiustificabile, incompatibile con la cultura democratica del Paese e della nostra città. Un atto di intimidazione contro un’associazione impegnata in quell’accoglienza dei migranti e richiedenti asilo che rappresenta per l’Italia un dovere costituzionale, oltre che un dovere morale e sociale di solidarietà per l’Europa intera. Esprimiamo profonda preoccupazione per il clima avvelenato di tensione e scontro sociale che questo atto testimonia e che rischia di aggravare. Un clima già alimentato, purtroppo, da un confronto politico spesso poco responsabile, caratterizzato da un’inaccettabile violenza verbale e dal deplorevole ricorso agli attacchi personali. Siamo fermamente convinti che di fronte al rischio di ulteriori esasperazioni sia necessario rafforzare il dialogo e la coesione sociale per accompagnare tutta la comunità cittadina a ritessere le fila, riflettendo insieme, oltre retoriche e stereotipi, su accoglienza e integrazione, sul contrasto della violenza e sui rischi di disgregazione sociale indotti dalle spirali dell’odio.
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27/02/2018 Lavoro, fisco e welfare per far ripartire il territorio: l'appello della Cisl di Ascoli ai candidati
La Cisl fa proposte chiare e realizzabili per la ripresa del territorio e del paese, con l’obiettivo di evitare una campagna elettorale molto confusa e poco concreta dove i populismi e la demagogia rappresentano pericolose derive. Abbiamo deciso di rivolgerci ai candidati indicando le priorità fondamentali per il rilancio e la rinascita del territorio piceno. Partiamo dal lavoro. I dati del Centro per l’impiego di Ascoli e San Benedetto attestano che nel 2017 si è registrato un lieve incremento delle assunzioni rispetto al 2016, ma se il confronto lo si fa sul terzo trimestre 2015/ 2017 il saldo è negativo per ben 1987 unità. Tale scollamento è determinato dalla tipologia delle assunzioni, che sono prevalentemente contratti precari come quelli a tempo determinato, somministrato e da un forte incremento di quelli a chiamata che hanno sostituito i voucher. Il massiccio ricorso a queste tipologie contrattuali sono la dimostrazione che il modello di sviluppo del territorio è inadeguato, non caratterizzato da processi di innovazione, indispensabili per prefigurare un lavoro di qualità e l’uscita dalla crisi. La mancata attuazione delle politiche attive costituisce la principale carenza delle recenti riforme del lavoro: c’è bisogno di: mettere a regime l’assegno di ricollocazione e armonizzarlo con le misure regionali, potenziare i Centri per l’Impiego e valorizzare il raccordo tra loro e le Agenzie per il Lavoro, ridisegnare “Garanzia giovani”, riqualificare il collocamento mirato per i disabili, investire in servizi di orientamento, istruzione e formazione, accompagnare i percorsi di scuola-lavoro per i giovani. Ogni lavoratore dovrà poter godere di misure di sostegno personalizzate e rigenerabili nella vita lavorativa per le transizioni. Negli ultimi 7 anni abbiamo perso 500 imprese e 550 imprese artigiane. Contestualmente una parte del tessuto imprenditoriale del territorio piceno, colpito duramente dalla crisi e dal sisma reagisce, con cospicui investimenti, approfittando anche delle agevolazioni previste per tali eventi, contribuendo ad invertire il trend negativo che si protrae da oltre un decennio e a dare una prima timida risposta all’economia e all’occupazione del territorio. Il riconoscimento di “Area Complessa di Crisi Val Tronto-Val Vibrata” ha visto la presentazione di progetti che prevedono l'assunzione di circa 400 unità e investimenti finora pari a quasi 80 milioni di euro. Occorre accompagnare lo sviluppo delle imprese, soprattutto quelle che hanno presentato progetti, con investimenti infrastrutturali, a partire dalla banda larga, da centri di ricerca e dalla collaborazione con Università, scuola e formazione professionale, affinché si renda possibile una caratterizzazione territoriale improntata all’innovazione tecnologica delle imprese manifatturiere e dei servizi. Questa prospettiva impone anche la costruzione di nuove tutele legate a nuove forme di lavoro che potrebbero svilupparsi, quali il lavoro digitale, agile, autonomo e che potrebbero impattare con la salute e il benessere fisico dei lavoratori e delle famiglie. Contestualmente occorre un’attenta valorizzazione dei territori in termini agricolo-turistici mettendo a valore le tante risorse paesaggistiche e culturali ed incentivando l’imprenditorialità in tali settori, soprattutto nelle aree interne. Il fisco. Nella proposta di legge di iniziativa popolare presentata nel 2015 la Cisl richiedeva fortemente una riforma fiscale che contenesse l’equità del sistema, l’alleggerimento della pressione fiscale, la semplificazione, il recupero dell’evasione fiscale. I cardini su cui basare una riforma del fisco sono sostenibilità stabile dei conti pubblici, sostenibilità sociale (no a tagli su servizi e prestazioni sociali, no ad incrementi di altre imposte per tagliare l'Irpef), benefici per chi ha sopportato i costi della crisi. Proponiamo la revisione dell'Irpef, un bonus da 1000 euro per lavoratori e pensionati con reddito fino a 40mila euro annui, l'ntroduzione di un Nuovo Assegno Familiare (Naf), un'imposta sulla grande ricchezza (tassazione crescente sul patrimonio immobiliare e mobiliare ad esclusione dell’immobile di abitazione e dei Titoli di Stato) la riduzione dell’aliquota massima dell’addizionale regionale del 3,3%, la revisione del Catasto e lotta all’evasione fiscale. Per quanto riguarda il welfare, i dati demografici evidenziano una tendenza alla denatalizzazione attribuibili alle difficoltà economiche delle famiglie derivanti principalmente dalla mancanza o precarietà del lavoro e degli scarsi sostegni alla maternità. Eppure, pur avendo una presenza di minori nella fascia 0-3 di circa 8000 bambini, i posti del servizio nido hanno un tasso di copertura intorno al 10%, ben lontano dall’obiettivo di Lisbona che prevede il 33%. La politica dovrebbe potenziare forme di sostegno alle famiglie e prevedere interventi e servizi che incentivino e favoriscano la natalità, sia attraverso fiscalità di vantaggio che con maggiori servizi pubblici e pubblico-privati, anche attraverso lo sviluppo del welfare aziendale. Rispetto ai dati demografici ed economici la politica dovrebbe agire evitando lo spopolamento dei territori dell’entroterra ove risiedono prevalentemente famiglie di anziani, spesso soli e con gravi patologie, investendo su percorsi socio-assistenziali e sanitari adeguati alle esigenze della popolazione, anche in termini di collegamenti con i centri ove sono presenti maggiori servizi. Invitiamo i candidati ad impegnarsi per rendere possibile un ripensamento delle comunità, di quelle martoriate dal sisma in primis, ripensando alla ricostruzione in termini abitativi, ambientali, sociali, per favorire sicurezza, sviluppo e forme di inclusione socio-lavorativa in un’ottica di partecipazione e co-progettazione da parte dei soggetti istituzionali e del privato sociale, oltre che di gestione dei servizi in un’ottica associata.
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23/02/2018 Energia elettrica: consumatori in rivolta per l'addebito degli oneri generali non pagati. Adiconsum: «Attenzione alle fake news»
Consumatori preoccupati. L’ARERA (Autorità dell’energia) ha formalizzato nella Delibera 50/2018 il principio secondo cui sarà distribuita fra tutti i consumatori che pagano regolarmente una parte degli “oneri generali” elettrici inevasi, pari a circa 200 milioni di euro arretrati, (su oltre 1miliardo di morosità complessiva). Tuttavia dobbiamo rilevare che stanno circolando in rete e tramite Whatsapp false notizie che parlano in maniera assolutamente generica, infondata ed irresponsabile di un costo in bolletta a carico dei consumatori “onesti” di 35 euro a copertura delle morosità. Sgomberiamo il campo da false informazioni: la notizia dell’addebito da parte di Enel di 35 euro a bolletta è assolutamente priva di fondamento. Infatti nell’attesa di un provvedimento regolatorio non è possibile sapere quale sarà il costo a carico del singolo consumatore. Inoltre, e soprattutto, l’invito che circola attraverso tale fake-news a non pagare le proprie bollette è del tutto irresponsabile; una misura che infatti si ritorcerebbe contro il consumatore, il quale diverrebbe lui stesso moroso e andrebbe incontro alle procedure di recupero del credito e distacco della fornitura. Adiconsum invita quindi gli utenti a non prestare attenzione alle fake-news che circolano in questi giorni. La posizione di Adiconsum rispetto al provvedimento è comunque fortemente critica; è già stato richiesto a livello nazionale un incontro urgente all’Autorità di regolazione per valutare insieme l’entità economica e numerica, attuale e futura, e quali correttivi mettere in campo per evitare che a pagare siano sempre i consumatori finali ed onesti, giustamente allarmati da questa incresciosa vicenda. Le sedi territoriali dell’Adiconsum sono a vostra disposizione per informazioni ed aggiornamenti.
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20/02/2018 Una preghiera per Pamela: le comunità cristiane si incontrano a Macerata
La Comunità Nigeriana in collaborazione con tutte le Comunità straniere e cristiane di Macerata e Provincia promuove un momento di preghiera interreligioso in memoria di Pamela Mastropietro che si terrà domenica 25 febbraio alle ore 14.00 presso il Teatro Don Bosco di Macerata, Viale Don Bosco 55 vicino alla Stazione Ferroviaria. Aderiscono all’iniziativa St. Antony’s Church Macerata e St. Michael’s Catholic Chaplaincy di Macerata (Chiese Cattoliche), Holy Cross Anglican Church Macerata, Spirit and life Family Bible Church Tolentino, Power House International Ministries Potenza Picena, Maranatha Church of God Macerata, Chiesa di Cristo Macerata, Chiesa Ortodossa Patriarcato Ecumenico Tolentino, Chiesa Evangelica Battista delle Marche, Chiesa Visione Mondiale per la Famiglia Macerata, Centro Cristiano Fonte della Vita, Acsim e Anolf. Invitiamo tutta la cittadinanza e le Istituzioni a partecipare per esprimere dolore e sincera vicinanza alla famiglia.
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20/02/2018 Verso il voto: la Cisl a confronto con i candidati del territorio maceratese
Giovedì 22 febbraio alle ore 17 presso l’Hotel Grassetti, via Romolo Murri 1, Corridonia,  la Cisl incontrerà i candidati dei collegi uninominali del maceratese (Collegio Macerata Camera e Collegio Macerata-Ancona Senato). Nel corso dell’iniziativa saranno presentate le proposte elaborate dalla Cisl per avviare un confronto su di esse insieme ai candidati.
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19/02/2018 Aerdorica: i sindacati incontrano il presidente Ceriscioli
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli questo pomeriggio ha incontrato i segretari regionali di CGIL,CISL, UIL e delle rispettive categorie dei trasporti, che nei giorni scorsi hanno espresso preoccupazione per l’avvio della procedura di concordato preventivo, depositato presso il tribunale fallimentare di Ancona. Il Presidente e le parti sociali hanno condiviso la complessa situazione da affrontare e il percorso necessario per superare la crisi e rilanciare lo scalo marchigiano. Entrambe le parti hanno ribadito il massimo impegno e attenzione indispensabili per scongiurare ricadute occupazionali e garantire attraverso la continuità aziendale la sopravvivenza di un’infrastruttura strategica per le Marche. Sin dal primo momento vi è stato un gran lavoro effettuato dall’amministratore unico di Aerdorica, dei lavoratori dello scalo, dei sindacati, e da tutta la struttura regionale nel puntare al rilancio dell’aeroporto
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19/02/2018 Gruppo Fedrigoni: incontro al Mise sul futuro delle cartiere
Il 14 febbraio 2018 si è tenuto un incontro relativo alla situazione del Gruppo Fedrigoni. Alla riunione erano presenti la Dr.ssa Gatta del MiSE, il Dr Adorni in rappresentanza del Gruppo, le organizzazioni sindacali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL nazionali e territoriali di categoria nonché le RSU. Nel corso dell’incontro l’Azienda ha illustrato le tematiche oggetto della riunione, ovvero la cessione del Gruppo ad un Fondo americano, il Bain Capital (un fondo di natura prettamente finanziaria che comunque ha garantito la sua intenzione a sviluppare oltre che il business anche la componente produttiva); altro argomento di discussione è risultato dalla conferma delle difficoltà dell’area marchigiana in particolare quella dello stabilimento di Fabriano che produce carta moneta. Per quanto riguarda la cessione al Bain Capital (causata esclusivamente al fine di dare continuità produttiva/di business ed occupazionale al Gruppo), il Dott. Adorni ha comunicato l’intenzione di calendarizzare degli incontri più serrati nelle prossime settimane, chiarendo che per il momento, per la cessione vi è solo un “impegno” in quanto il “closing” non è ancora stato perfezionato; la chiusura definitiva della trattativa dovrebbe avvenire tra aprile e maggio 2018. Il Dr. Adorni ha confermato che nei prossimi mesi ci dovrebbero essere anche dei cambiamenti che riguardano la nomina di un nuovo Amministratore Delegato. Per gli attuali stabilimenti non sono stati fatti ancora programmi che possano avere un impatto sull’esistente. Per quanto riguarda l’area marchigiana, il Dr. Adorni ha confermato che si è dovuto gestire un periodo difficile causato dalla perdita di due commesse importanti che ha causato altresì lo stop di ben 3 macchine. I sindacati hanno chiesto espressamente al Ministero dello Sviluppo Economico di svolgere un ruolo di garanzia rispetto al mantenimento degli attuali asset occupazionali ed industriali; inoltre le organizzazioni sindacali nazionali ritengono necessario l’allungamento di un anno delle garanzie sociali previste dalla Legge in caso di passaggio al nuovo azionista, hanno chiesto di essere informate tempestivamente dei cambiamenti che potrebbero avvenire nei prossimi incontri a cui vorrebbero partecipare nel rispetto delle responsabilità e dei ruoli. L’impegno del MiSE è quello di continuare il monitoraggio e l’impegno a conoscere, appena saranno insediati o quanto prima, i nuovi soggetti al fine di analizzare i piani relativi alla prospettiva dell’azienda.
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18/02/2018 «Macerata è libera, non violenta, antifascista,antirazzista»: la Cisl in piazza per promuovere i valori democratici
«Macerata è libera, non violenta, antifascista, antirazzista»: con queste parole comuni la Cisl di Macerata si è unita al corteo di domenica 18 febbraio organizzato insieme all’amministrazione comunale, agli atenei di Macerata e Camerino, all’ANPI e ad altre realtà sindacali, politiche e dell’associazionismo. La manifestazione ha preso il via alle 9.30 da Piazza della Libertà e proseguendo lungo Corso Matteotti, Corso Garibaldi e Corso Cavour per terminare al Monumento ai Caduti, dove sono stati letti i 12 principi della Costituzione Italiana e un breve brano dalla storia della resistenza maceratese. La Cisl delle Marche e di Macerata hanno partecipato convinti che sia quanto mai necessario promuovere il senso di coesione in una comunità da sempre contraddistinta da sensibilità sociale tesa all’accoglienza, alla solidarietà e all’integrazione: un patrimonio che va preservato e custodito in nome dei valori democratici sanciti dalla Costituzione.
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14/02/2018 Aerdorica, avviato il concordato preventivo. Fit Cisl: «Dalla Regione azioni inconcludenti»
Le segreterie regionali FILT CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI, unitamente ai lavoratori dell’Aerdorica spa esprimono forte preoccupazione per l’avvio della procedura di concordato preventivo depositato oggi presso il Tribunale Fallimentare di Ancona. Questo potrebbe determinare pesanti ricadute occupazionali sul personale dipendente e dell’indotto. Le organizzazioni sindacali stigmatizzano la scarsa attenzione e le azioni inconcludenti della Regione Marche che non hanno realizzato, dopo più di un anno, un’efficace iniziativa tesa a garantire la sopravvivenza di un’infrastruttura strategica per le Marche. A tal fine il sindacato chiede un incontro urgente al Presidente Ceriscioli, in qualità di socio di maggioranza, per conoscere quali soluzioni intende mettere in atto per garantire la continuità aziendale. Fondamentale è la risposta positiva dell’UE alla ricapitalizzazione della società Aerdorica spa o la ricerca in tempi brevissimi di un partner privato disposto ad investire su un’infrastruttura importantissima non solo per il territorio marchigiano ma per tutto il centro Italia.
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13/02/2018 Macerata, Anolf Cisl: legalità e solidarietà premesse necessarie per convivenza civile
A distanza di alcuni giorni dai fatti che hanno sconvolto la vita di Macerata e l’immagine della stessa città, dopo le prime dichiarazioni “a caldo”, sotto la spinta anche di una forte pressione emotiva, penso sia doveroso da parte da parte mia a nome dell’associazione che rappresento, l’Anolf Cisl, proporre ai suoi amici italiani e stranieri alcune riflessioni. Innanzi tutto vorrei esprimere la vicinanza dell’associazione e mia personale alle tante vittime di questa tragedia senza nessuna eccezione o giudizio: alla famiglia di Pamela che si ritrova oggi nella solitudine della sua sofferenza, ai ragazzi di colore che non avevano niente a che fare con storie di delinquenza e sono stati colpiti a caso solo perché stranieri e, peggio ancora, stranieri neri, ai cittadini disorientati per tanta violenza di fatto mai vista a Macerata, dove italiani e stranieri convivono ormai fianco a fianco pacificamente da anni. Per i colpevoli tutti, chiediamo una pena esemplare che serva da monito e abbia la funzione di dissuadere chiunque dal compiere scelte criminali ma allo stesso tempo che sia orientata anche al recupero, per quanto possibile, di chi si è trovato in una società come la nostra che spesso non è in grado di governare la complessità dei fenomeni migratori e di operare per l’integrazione. Proprio la mancanza di integrazione può favorire la deriva delinquenziale e di converso l’odio razziale come semplicistica soluzione dei problemi di sicurezza e di ordine pubblico. Noi crediamo che integrazione legalità e sicurezza siano strettamente collegate. Nel caso specifico ancora non è chiaro quanti siano i colpevoli della morte di Pamela ma, al di là e oltre le precise e ineludibili responsabilità criminali, consideriamo che esso nasce in un contesto di droga che ci interroga tutti come comunità. Da ormai troppo tempo abbiamo fatto finta di non vedere la gravità del problema che riguarda l’abuso di droga, di alcol, di gioco d’azzardo. Siamo tutti chiamati in causa: noi associazioni che accogliamo ma poi non sempre riusciamo a dare risposte efficaci, le forze di polizia che non hanno mezzi e risorse adeguate per esercitare una capillare azione preventiva, dissuasiva e repressiva nel territorio, la politica che parla anche troppo di razze, di colpevoli, punta l’indice, contribuisce a creare e alimentare odio ma fatica a proporre soluzioni che combinino insieme integrazione e sicurezza. Come Anolf Cisl crediamo e pretendiamo che i colpevoli, tutti, debbano ricevere una punizione severa. Alle istituzioni chiediamo invece di mettere in campo risorse sufficienti a garantire il rispetto della legge da parte di italiani e stranieri nello stesso modo, consapevoli che la legalità è premessa necessaria anche se da sola non è sufficiente per una convivenza pacifica e civile. Occorre, infatti, che la legalità sia accompagnata dalla solidarietà che noi associazioni impegnate nel lavoro con gli immigrati, cerchiamo di realizzare. Samuel O. Kunoun Responsabile Anolf Cisl Macerata
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12/02/2018 Centro per l’impiego di Ancona: sentenza riconosce giusta retribuzione ai lavoratori
Il giudice del Lavoro di Ancona ha riconosciuto quanto da tempo chiesto dalla Cisl e ribadito anche nella sentenza 21/2018 del 31 gennaio scorso. Ai lavoratori del Centro per l'Impiego di Ancona, come a quelli di tutte le altre province, spetta il pagamento dell'assegno ad personam, previsto nel contratto individuale di lavoro, non più corrisposto dal 01 aprile 2016, giorno in cui i dipendenti, pur rimanendo provinciali, sono stati assegnati operativamente alla Regione Marche. La cifra oggetto del contenzioso è di circa 1000 euro lordi l'anno che ora dovranno essere erogati ai lavoratori come da contratto nazionale ed individuale. Si tratta di un importante riconoscimento giuridico di una parte di salario dei circa 500 lavoratori dei centri per l'impiego marchigiani, con particolare riferimento a coloro operanti nella Provincia di Ancona, ente che aveva bloccato i pagamenti. Ora l'impegno della Cisl è quello di accelerare il passaggio dei lavoratori dei Ciof alla Regione prima del 30 giugno 2018, definendo cosi anche la posizione giuridica dei lavoratori. Contestualmente parte anche nelle Marche, con una causa pilota presso il Tribunale di Ancona, l'azione giudiziaria della Cisl Fp per contestare i tempi di erogazione della liquidazione ai dipendenti pubblici, chiedendo l’equiparazione dei tempi tra lavoratori pubblici e privati, dove i tempi di erogazione del Tfr sono intorno ai 45 giorni contro i 2 anni che spesso vengono superati nel settore pubblico. Proprio su questo nodo verte la raccolta firme al via da oggi in tutti i luoghi di lavoro pubblici per chiedere equità e giustizia. Poiché va modificata una norma legislativa, introdotta dal Governo Monti, la Cisl Fp chiederà che anche nel pubblico venga garantita l'erogazione del Tfr entro due mesi, auspicando anche l'intervento della Corte Costituzionale per violazione dei principi di uguaglianza previsti dalla nostra Costituzione. Un tema sentito dai dipendenti pubblici delle Marche, la cui età media è superiore ai 50 anni: nel prossimo triennio oltre 2000 dei 40 mila lavoratori pubblici marchigiani andranno in pensione. Le firme che saranno raccolte nei prossimi 15 giorni saranno consegnate ai candidati alle prossime elezioni politiche affinché tra i primi interventi del prossimo Parlamento vi sia questo importante tema per migliaia di lavoratori che rischiano di vedere eroso, in ragione del tempo oggi occorrente per la liquidazione del Tfr, il loro già basso potere di acquisto.
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07/02/2018 Macerata, continua l'impegno della Cisl per promuovere l'integrazione e la convivenza civile. Furlan:"Serve responsabilità di tutti "
In questi ultimi giorni si coglie a Macerata un misto di sgomento, preoccupazione e disorientamento generati dagli efferati episodi di violenza dei giorni scorsi. Questa è una città con un importante patrimonio di sensibilità sociale e di politiche d'integrazione che va preservato e custodito, tenendo conto degli elementi di tensione emersi negli ultimi tempi ed evitando di apporre stigmi di ogni genere su di essa. Vanno perciò condivise tra istituzioni, associazioni e parti sociali tutte quelle azioni volte a rinsaldare il dialogo e la coesione sociale e contrastare ogni forma di violenza, razzismo, fanatismo e ogni rischio di rigurgito neofascista. Per questo la CISL aderirà convintamente ad ogni iniziativa che le istituzioni locali, a partire dal Comune di Macerata, intenderanno promuovere in tal senso e continuerà ad impegnarsi nel fronte teso a qualificare le politiche dell'accoglienza, per l’integrazione e l’inclusione, combinandole con le basilari regole di convivenza civile. Parimenti la CISL, per una scelta di responsabilità e rispetto per la città e tutti i suoi abitanti, ritiene che non sia opportuno sostenere iniziative di altro genere che rischiano di accrescere la pressione emotiva sul territorio. Un pensiero particolare lo rivolgiamo alle vittime degli inconsulti atti della settimana scorsa. «Quello che è accaduto qualche giorno fa a Macerata è sicuramente responsabilità di uno squilibrato che sarà giudicato dalla magistratura. Ma è il frutto anche di un clima esasperato, di messaggi di odio costanti che stanno alimentando pericolosi sentimenti di xenofobia e razzismo nella società italiana». Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria FURLAN, concludendo oggi a Roma i lavori del Consiglio Generale della Femca Cisl. «Occorre un grande senso di responsabilità da parte di tutti. Ha fatto bene il sindaco di Macerata a ricordare che quella città è sempre stata un modello di accoglienza, di solidarietà e di integrazione culturale. Va rinsaldato il dialogo e la coesione sociale per contrastare ogni forma di violenza, razzismo e fanatismo. Questo è uno dei compiti di un sindacato pluralista e storicamente autonomo dalla politica come la Cisl, un sindacato al 100%, che fa proposte serie e che avrà sempre nel suo dna la centralità del lavoro e della persona, promuovendo nella società italiana i valori della solidarietà, dell'integrazione e dell'inclusione sociale». 7 febbraio 2018
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02/02/2018 Lunedì 5 febbraio mobilitazione per il rinnovo dei contratti nella Pubblica Amministrazione
Presidio ad Ancona presso il Palazzo della Regione Marche per sollecitare il rinnovo dei contratti nazionali delle Funzioni Locali e della Sanità. A darne notizia sono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Alessandro Pertoldi, Luca Talevi, Rossano Moscatelli i quali evidenziano che le trattative stanno subendo uno stallo ingiustificato. Nella Regione Marche il rinnovo del contratto nazionale del comparto Funzioni Locali riguarda 14.120 lavoratrici e lavoratori mentre nel comparto Sanità i lavoratori interessati sono 19.393. Al rinnovo dei contratti si associa il tema della stabilizzazione dei lavoratori precari con la richiesta di dare attuazione alle recenti disposizioni di legge contenute nel Decreto Madia. CGIL CISL UIL, nel richiamare la mozione approvata lo scorso 24 maggio 2016 all'unanimità dal Consiglio regionale ed avente per oggetto il rinnovo del contratto collettivo nazionale del pubblico impiego, chiedono alla Giunta regionale di farsi parte attiva per una celere definizione dei rinnovi contrattuali.
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01/02/2018 Sanità Marche, stabilizzazione dei precari. FP Cisl: «Pronti al confronto per individuare regole precise ed eque»
Nel prendere atto della volontà espressa dalla Regione Marche di dare una risposta all'annoso tema del precariato che riguarda circa 1350 precari spesso "storici" nella nostra regione, la Fp Cisl chiede di essere convocata prima della definizione di coloro che la parte pubblica riterrà avere le caratteristiche per la stabilizzazione. La circolare Madia ha necessità di una attenta lettura tesa a fornire una interpretazione che possa concretamente dare risposte alle molteplici caratteristiche del precariato sanità Marche. Inoltre è necessario definire un piano assunzioni 2018/2020 che oltre a dare risposta al precariato ponga le basi per il recupero delle oltre 2.000 unità operative perse tra il 2011 ed il 2014.
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25/01/2018 Nuovi operai per il settore calzaturiero nelle zone colpite dal sisma dell'ascolano. Concluso il percorso formativo di Ial Marche
Nuovi operai per il settore  calzaturiero  in cerca di occupazione, nelle aree colpite dal sisma della  provincia di Ascoli Piceno.  Sono i 17  allievi del  percorso formativo  a che si è concluso nei giorni scorsi,  dedicato alla formazione della figura professionale: “operaio generico calzaturiero”.  Dai 19 ai 54 anni provenienti  dalle zone del cratere dell’ascolano, da Arquata a Montegallo, hanno frequentato il corso affidato a IAL Marche srl,  e finanziato dalla Regione Marche con Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo 2014 – 2020 con l’obiettivo  di rafforzare l’azione formativa nel settore produttivo delle calzature sul territorio della provincia di Ascoli Piceno,  colpito dal sisma. Il percorso formativo si è svolto grazie alla sinergia creatasi tra l’ente formativo IAL Marche e l’azienda TOD’S. Attraverso questa collaborazione è stato possibile offrire agli allievi l’opportunità di attingere alle elevate professionalità delle maestranze presenti in azienda. La formazione trasversale e tecnico professionale è stata svolta dai maggiori esperti del settore calzaturiero. Durante la fase di stage in azienda ad ogni allievo è stato affiancato un tutor scelto tra gli artigiani più qualificati del settore. L’azienda ha dedicato spazio, tempo e risorse umane per la  formazione degli allievi al fine di  favorire l’acquisizione di competenze professionali. La qualità del percorso, i risultati conseguiti e le professionalità in gioco certamente, consentiranno a molti degli allievi formati di avere opportunità di inserimento nel mercato del lavoro. 25 gennaio 2018
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24/01/2018 26 gennaio sciopero generale del settore Gomma e Plastica: no all’indebolimento del contratto
Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil indicono per venerdì 26 gennaio lo sciopero generale di 8 ore del settore Gomma e Plastica nelle Marche, in aggiunta alle 8 ore di sciopero nazionale con manifestazione a Milano sotto la sede della federazione Gomma e plastica. Le organizzazioni dei lavoratori, dopo l’inasprimento della trattativa con Confindustria e la federazione di settore, chiedono la ripresa del confronto basato però su relazioni industriali costruttive e propositive. «La Federazione Gomma Plastica continua a sottrarsi alla responsabilità del confronto, ma non perde occasione per dispensare alle aziende associate consigli e circolari operative su come fare per togliere soldi dalle retribuzioni dei lavoratori – dichiarano Filctem, Femca e Uiltec -. Appare del tutto evidente che Confindustria e la Federazione Gomma Plastica abbiano scelto il terreno del conflitto e non quello del dialogo tra le parti». I sindacati ribadiscono la netta contrarietà a «un indebolimento del contratto nazionale, una destrutturazione delle retribuzioni e un aumento delle diseguaglianze tra i lavoratori» in atto nelle aziende del settore. «Una vertenza importante – concludono Filctem, Femca e Uiltec – che riguarda, oltre al valore economico della retribuzione dei lavoratori, anche il ruolo e il valore del contratto collettivo nazionale di lavoro e la qualità del sistema di relazioni industriali del settore».
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22/01/2018 Pubblico impiego: al via le iniziative per il rinnovo delle RSU
Oltre 100 lavoratori del pubblico impiego saranno ad Ancona, mercoledì 24 gennaio, ore 9.30 presso il Conero Break, Via Albertini 6. I delegati del lavoro pubblico, provenienti da tutte le Marche ed in rappresentanza degli oltre 7.000 iscritti nei comparti pubblici di Sanità, Autonomie Locali ed enti centralizzati, parteciperanno alla prima iniziativa promossa dalla Fp Cisl Marche, in vista del rinnovo di metà aprile delle rappresentanze dei lavoratori in tutti i luoghi pubblici di lavoro. Al centro dell'iniziativa, che vedrà la presenza di Alessandro Chierchia della Fp Cisl Nazionale, l'elaborazione di un documento da inviare a Regione ed Autonomie marchigiane affinché si facciano parti attive per giungere quanto prima alla definizione del contratto nazionale di Sanità ed Autonomie Locali, fermi da dieci anni, cosi come avvenuto con il contratto nazionale degli enti statali centralizzati. Si chiederà inoltre alla Regione ed alle autonomie di velocizzare i piani di assunzione 2018/2020 per dare una risposta alle legittime istanze dei precari e contestualmente prevedere nei bilanci le risorse per la valorizzazione dei professionisti della Sanità ed Autonomie Locali. La Fp Cisl Marche presenterà la nuova assicurazione in forma gratuita per gli iscritti, tesa a difendere e coprire tutti i lavoratori pubblici in caso di colpa grave o responsabilità patrimoniale. «Il rinnovo di tutte le rappresentanze di aprile è per la Cisl un fondamentale momento di democrazia e partecipazione - afferma Luca Talevi, Segretario Generale Fp Cisl Marche, che aprirà i lavori della mattinata - per dare voce ai lavoratori ed impostare in tutti i luoghi di lavoro una contrattazione tesa a coniugare il miglioramento quali -quantitativo dei servizi con la valorizzazione del lavoro svolto quotidianamente dai circa 40.000 lavoratori pubblici presenti nella nostra regione».
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19/01/2018 Operaio travolto sui binari, sindacati: «Attoniti per incidente, puntare su sicurezza e tutele»
«Restiamo attoniti e sgomenti per il recente incidente sul lavoro accaduto a Castelplanio mercoledì scorso. Gli importanti investimenti che vengono effettuati sulla linea Ancona-Roma e la necessità di rendere la rete efficiente e al passo con i paesi Europei obbligano spesso a fare in fretta e a bruciare i tempi, con il rischio concreto di trascurare le più basilari regole sulla sicurezza sul lavoro e di sottovalutare i pericoli che tale fretta comporta. Quando il sindacato rappresenta tutto questo sembra che voglia mettere un freno allo sviluppo e spesso viene tacciato di anacronismo e di non essere al passo con i tempi». Così le segreterie regionali di FILT CGIL, FIT CISL e UIL TRASPORTi dopo l'incidente che ha visto coinvolto un operaio lungo la linea ferroviaria di Castelplanio. «Poi - continuano i sindacati - succede che un operaio di una società privata che esegue, in appalto da RFI, i lavori di raddoppio della linea Montecarotto-Castelplanio viene gravemente ferito perché investito da un mezzo in manovra. Questo episodio deve far riflettere e considerare che è ormai giunto il tempo di cambiare e spingere gli organismi preposti a vigilare sull’applicazione severa delle procedure di sicurezza sul lavoro previste dalla legge, affinché non accadano più infortuni sui luoghi di lavoro. Dobbiamo opporci fortemente a chi vuole limitare le tutele dei lavoratori al solo scopo di risparmiare sul costo del lavoro per mero profitto, no a chi vuole che ci sia assuefazione a queste episodi e all’indifferenza :il luogo di lavoro deve essere luogo di realizzazione personale e di riscatto economico e sociale. Sul lavoro il diritto alla salute va garantito sempre». «Non intendiamo entrare nel merito della dinamica e delle cause dell’incidente - concludono - spetta ad altri accertarne le responsabilità ma riteniamo indispensabile che si ponga fine all’imbarbarimento di un mercato del lavoro in cui chi opera è considerato merce o mero strumento di produttività. Rivendichiamo con forza un lavoro sicuro e dignitoso e chiediamo con vigore alle istituzioni e a tutti gli organi preposti di attivarsi affinché si realizzi una reale strategia di contrasto, controllo e prevenzione al fine di assicurare più tutele e maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Esprimiamo un doveroso sostegno al lavoratore ed alla sua famiglia per quanto occorso augurandogli una rapida ripresa».
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16/01/2018 Post- sisma Cisl e Filca Macerata: "Contro gli abusi e le irregolarità nella ricostruzione la strada maestra rimane la congruità"
«Abbiamo bisogno di strumenti che permettano di prevenire e contrastare in modo strutturato le irregolarità e gli abusi – affermano Silvia Spinaci e Rocco Gravina, Responsabili Cisl per l’area del sisma  - In questi mesi molte volte con l’ordinaria azione sindacale della nostra categoria siamo riusciti a correggere situazioni di irregolarità o di ritardo nei pagamenti dei lavoratori, ma senza strumenti di controllo forti come quelli che chiediamo ormai da tempo non riusciremo ad arrivare alla radice degli abusi e, in una realtà complessa come quella dei cantieri della ricostruzione, rischiamo un’azione di tutela limitata ai pochi casi che arrivano alla denuncia esplicita». « Sono 54 i cantieri SAE  nella provincia di Macerata per 2 grandi appalti, quello delle urbanizzazioni e quello delle istallazioni  delle Soluzioni Abitative di Emergenza – spiega Jacopo Lasca, Responsabile maceratese della Filca Cisl Marche -  Consorzi, sub appalti e rete di impresa per circa 600 lavoratori letteralmente sparpagliati su un territorio vasto e morfologicamente complesso. Lavoratori che vengono spostati quotidianamente in cantieri distanti tra loro creando difficoltà sia nei controlli delle istituzioni sia nelle opportunità di incontro. Tutto questo rappresenta il contesto ideale per le irregolarità e la possibilità di infiltrazioni mafiose. Figurarsi quando partiranno una miriade di micro cantieri con la ricostruzione leggera e pesante. Per questo rimarchiamo l’importanza e la validità  dell’intuizione che le parti sociali della nostra provincia hanno avuto ormai mesi fa: non sarà mai possibile riuscire a controllare il territorio a valle dei processi di ricostruzione e un vero presidio  sarà possibile solo con l’istituzione di strumenti di controllo a monte come l’introduzione del DURC per congruità. Solo in questo modo sarà possibile tutelare e sostenere un lavoro dignitoso e di qualità; vera leva della ricostruzione del tessuto sociale ed economico.» La Cisl e la Filca Cisl, insieme alle altre parti sociali della provincia di Macerata, hanno sottoscritto lo scorso luglio il Protocollo sulla congruità, divenuto elemento propulsivo per l’ordinanza commissariale numero 41. « I tempi però sono tiranni e ci auguriamo che l’accordo nazionale di attuazione possa vedere la luce in tempi brevi. -  ribadiscono i sindacalisti - Da parte nostra continuiamo ad impegnarci in una responsabile collaborazione con le istituzioni del territorio, per questo aspettiamo con ansia l’istituzione del tavolo permanete presso la Prefettura di Macerata necessario per presidiare i flussi di imprese e lavoratori che si riverseranno nel territorio della provincia.» «Anche il tavolo istituzionale aperto con la Regione Marche, in cui sono presenti tutte le parti sociali del mondo delle costruzioni, offre un’opportunità importante. Qui però dobbiamo segnalare una forte inadempienza della Regione Marche – denuncia ancora Lasca-. Dal 3 di novembre scorso  stiamo aspettando la convocazione della Commissione ristretta per affrontare alcuni temi fondamentali per il futuro del territorio: un sistema di informazioni in tempo reale che possa portare a conoscenza delle organizzazioni  sindacali quali aziende sono presenti sul territorio, misure di contrasto al lavoro irregolare e a sostegno alla qualità del lavoro, sicurezza sul lavoro e dignità degli alloggi per i tanti lavoratori in trasferta che  arriveranno per la ricostruzione non possono aspettare oltre.» Macerata 16 gennaio 2018
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16/01/2018 E' sciopero alla GI&E SPA di P.Recanati
Sciopero delle prime 8 ore di lavoro, domani 17 gennaio, con presidio davanti i cancelli dello stabilimento di Porto Recanati della  GI&E SPA E' quanto è stato deciso oggi  al termine dell' assemblea,  con i lavoratori della GI&E SPA, per discutere l'avvio della procedura di affitto d'azienda e messa in liquidazione degli altri reparti produttivi,  dopo l'incontro di  ieri tra Rsu aziendali, sindacati di categoria con l'Amministratore   della GI&E UNIPERSONALE e l 'Amministratore Unico della GLF TURBINE SRL ,azienda affittuaria del reparto parti calde. «I lavoratori dopo ampia discussione hanno ritenuto insufficienti e poco credibili le argomentazioni date dagli amministratori delle due aziende, in quanto non hanno fornito  un piano industriale dettagliato sia per  gli ordinativi sia sul piano della sostenibilità economica e sugli investimenti necessari per il rilancio dell'azienda. - riportano i sindacati -  I lavoratori di tutta la GI&E SPA ad oggi non sono nelle condizioni di poter esprimere fiducia alla nuova compagine aziendale e vogliono risposte immediate, concrete e non fumose .  E' in gioco il futuro di 160 famiglie di  Porto Recanati e altrettante sono le preoccupazioni per i 160 lavoratori dell' A. Merloni C. G.G. SPA già coinvolta da una complessa ristrutturazione aggravata dalle note vicende legate al terremoto del 26 ottobre 2016.  - concludono i sindacati -  Per quanto sta succedendo all'intero gruppo,chiediamo incontri serrati in sede istituzionale per garantire un futuro occupazionale a tutte le maestranze.»  Se non ci saranno riscontri a quanto richiesto si valuteranno ulteriori iniziative di protesta. Ancona 16 gennaio 2018
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12/01/2018 Cartiere Fedrigoni di Fabriano: patto tra sindacati e istituzioni per salvare l'occupazione
Venerdì  12 gennaio  si è svolto   un incontro tra  la RSU di Fabriano del gruppo Fedrigoni unitamente alle segreterie regionali di  categoria - Slc-Cgil, Fistel-Cisl, UilCom-Uil -  il Sindaco, il vice Sindaco e l'Assessore al lavoro del  Comune di Fabriano, in rappresentanza della Giunta comunale,   per discutere della situazione della Cartiera Fedrigoni.«L’esposizione dello stato dell’arte della Cartiera, parte dalla perdita di commesse nell'area carte valori, che ha determinato il mancato rinnovo di circa 70 contratti a termine e la sospensione delle relative attività, che oggi occupano fino a 150 addetti. - spiegano i sindacati di categoria -  L'incontro è servito  per ragionare sull'avvio del preliminare di vendita della Fedrigoni Is.p.a, stabilito il 22 dicembre scorso con il gruppo finanziario americano  Bain Capital.»Amministrazione comunale e organizzazioni sindacali  hanno condiviso l'avvio di una stretta collaborazione che miri a coinvolgere tutti i soggetti interessati, a partire dalla Regione Marche e da tutti i comuni interessati dalla vendita del gruppo Fedrigoni.«Tale percorso deve consentire l’apertura immediata di incontri con la nuova proprietà, finalizzati ad ottenere certezze sugli investimenti produttivi e sulle prospettive industriali dell’intero gruppo, a partire dalla storica cartiera marchigiana. - sottolineano i sindacati -  L'impegno di tutti è quello di  ottenere garanzie occupazionali, in un territorio  già duramente colpito  da una crisi industriale senza precedenti.»Giunta e sindacati, a fine incontro si sono lasciati con la definizione dei tempi e modi per organizzare l’insieme degli incontri, e con l’impegno di aggiornarsi reciprocamente rispetto al percorso condiviso. 12 gennaio 2018
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12/01/2018 Sanità: il fantastico mondo del Presidente Ceriscioli
Le Segreterie regionali di CGIL CISL UIL Marche scrivono: «Rileviamo con grande soddisfazione e con un pizzico di stupore,  leggendo i quotidiani locali, che per il  Presidente della Regione Marche il sistema sanitario regionale è in ottima salute. Tante e positive sembrano essere le novità che hanno caratterizzato il 2017, vero e proprio anno di svolta per la sanità delle Marche. Ci rammarica il fatto di non aver avuto modo di poterle apprezzare. Ce ne sarebbe stati modi e tempo in abbondanza, tra settembre e novembre dello scorso anno, quando abbiamo provato a lavorare insieme, attraverso i tavoli di monitoraggio sulla riorganizzazione sanitaria. In quelle occasioni, purtroppo, nessun dato significativo ci è stato messo a disposizione, neppure per smentire i numeri che Cgil Cisl e Uil Marche hanno provato a produrre in autonomia, appoggiandosi ai documenti ufficiali di Regione ed ASUR. E' forte il dubbio che non si tratti di una coincidenza. Siamo invece convinti che i numeri, se prodotti e analizzati con correttezza, non siano interpretabili, né assoggettabili ai punti di vista. Un esempio, su tutti. Ci rallegrano le 834 nuove assunzioni, con le quali si vorrebbero compensare "il migliaio di addetti" che l'Asur ha perso dal 2010 al 2015 (in realtà 1.672 unità dal 2010 al 2016, secondo il bilancio dell'Azienda). Certo, le aspettative generate nell'ottobre del 2016 erano molto diverse: il Presidente in persona annunciò, seppur per tutti gli Enti e le Aziende, 3.125 nuove assunzioni. I conti non sembrerebbero tornare ma comprendiamo bene come nell'epoca delle "fake news" si renda necessario, ogni tanto, aggiustare il tiro.  Difficile rivendicare da parte della Regione chiarezza e trasparenza come caratteristiche dell'azione amministrativa, quando non si condividono con alcuno i criteri di utilizzo delle maggiori risorse disponibili, a cominciare dai tanti milioni di euro di investimenti annunciati; quando si tengono i territori sostanzialmente all'oscuro delle scelte politiche e di riorganizzazione;  quando ai cittadini è negata la possibilità di accedere a numeri e documenti. Un altro esempio: proprio in questi giorni il sito dell'Agenzia Regionale Sanitaria, già di per sé piuttosto scarno, sembra definitivamente scomparso dal web. Nel fantastico mondo del Presidente Ceriscioli la sanità regionale gode dunque di ottima salute.  Ce ne rallegriamo, ma lo invitiamo ugualmente ad uscire dalle stanze di Palazzo Raffaello e ad incontrare utenti ed operatori della sanità marchigiana. Toccherebbe con mano quelle problematiche della "sanità reale" che instancabilmente (ma inutilmente) abbiamo provato a sottoporre all'attenzione dei suoi collaboratori, e che riprorremmo anche a lui, se credesse davvero, come afferma, al valore della partecipazione nella definizione delle politiche regionali. L’incompleto riassetto delle reti cliniche, il problematico decollo degli ospedali di comunità, i ritardi sul potenziamento della rete delle Case della Salute, il difficile raccordo tra ospedali e servizi territoriali, il mancato coordinamento tra Enti e Aziende, sono aspetti su cui, a nostro avviso non si riflette abbastanza. I servizi socio sanitari sono ancora insufficienti - specie l'assistenza domiciliare - e troppo costosi per gli utenti. C’è bisogno di ripensarli complessivamente, con un occhio particolare alle necessità rilevabili nelle aree colpite dal sisma. La trasformazione dei piccoli ospedali sta mettendo in crisi il sistema dell'emergenza-urgenza che, dopo l’importante scelta sul soccorso aereo,  necessita di ulteriori, importanti investimenti. Se c’è, come la Regione dice,  un miglioramento del saldo di mobilità passiva, i tempi di attesa sono rispettati solo per una prescrizione su quattro; tutti gli altri utenti devono rivolgersi al privato, e non sempre possono permetterselo. Gli operatori del comparto, pubblici e privati, lavorano in condizioni  spesso estenuanti e difficilissime. Come si vede di aspetti da considerare ce ne sono tanti. Il Presidente ha annunciato (finalmente) l’avvio della predisposizione di un nuovo Piano sanitario. Una buona notizia, specie per Cgil Cisl e Uil delle Marche, che a più riprese lo avevano richiesto negli ultimi mesi. Allo stesso tempo un'occasione, per questa Amministrazione, per uscire dall' "arroccamento" e confrontarsi su un documento importante e concreto di programmazione, rispetto al quale, se sarà possibile, non faremo certamente mancare il nostro contributo.» Ancona 12 gennaio 2018
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09/01/2018 Banca Marche, Ubi chiamata a rispondere su comportamento scorretto. Adiconsum: «Risultato importante, siamo soddisfatti»
In merito alle decisione assunte in queste ultime ore dall’Arbitro per le Controversie finanziarie (Acf) che apre la strada, ai risparmiatori clienti di Banca Marche e delle altre banche coinvolte, per rivalersi sugli istituti che hanno inglobato le banche salvate, Adiconsum Marche, unica associazione a perseguire tale strada, accanto a quella della giustizia civile, precisa che «Il 30 gennaio 2017 - tramite i legali dell’associazione avv. Erica Micucci e avv. Ezio Gabrielli - ha depositato 37 ricorsi per i risparmiatori rimasti coinvolti nel crack Banca Marche». La decisione arrivata dall’Arbitro per le Controversie Finanziarie si è basata proprio su alcuni ricorsi depositati da Adiconsum Marche lo scorso gennaio, accogliendo la tesi avanzata dal Centro Giuridico Regionale di Adiconsum Marche secondo la quale il nuovo soggetto doveva rispondere delle mancanze della vecchia Banca Marche nella collocazione di strumenti finanziari. Ora la strada è tracciata: per quanto riguarda i ricorsi davanti all’arbitro, Ubi deve rispondere delle ipotesi di collocamento irregolare delle azioni della società Banca Marche (il che non vuol dire che tutti hanno diritto al rimborso ma che Ubi deve rispondere di eventuali mancanze di Banca Marche nella collocazione dei titoli). Lo strumento arbitrale è stato imboccato con decisione da Adiconsum Marche - pochi giorni dopo l’avvio dell’attività dell’arbitro stesso che ha aperto i lavori nel gennaio del 2017 – per i casi di tutti quei piccoli e piccolissimi risparmiatori che avrebbero rinunciato a qualsivoglia tutela spaventati dalla complessità dello strumento processuale ordinario. Adiconsum dunque rivendica il proprio primato nell'aver creduto in tale percorso, così venendo incontro anche a tanti piccoli e piccolissimi azionisti che avrebbero rischiato di non attivare alcuna azione per il timore dei costi di una causa. «Le pronunce dell'ACF - afferma l’avv. Ezio Gabrielli uno dei legali di Adiconsum Marche - confermano l'impostazione da sempre seguita da Adiconsum, secondo cui i risparmiatori danneggiati dal crack Banca Marche hanno il diritto di rivalersi sulla Banca acquirente, oggi Ubi Banca». L’ Arbitro, si legge «vuole affermare che i clienti della Vecchia Banca...così come avrebbero potuto avanzare pretese risarcitorie nei confronti della Vecchia Banca ... allo stesso modo non possono non ritenersi legittimati a procedere in tal senso anche nei confronti della Nuova Banca, che...è da ritenersi subentrata, senza soluzioni di continuità, nelle situazioni giuridiche attive e passive facenti capo alla Vecchia Banca..». Questo è principio fondamentale che Adiconsum ha da sempre affermato e che ora trova riscontro nelle prime decisioni dell’Arbitro e attorno a questo principio dovranno articolarsi le prossime iniziative di quanti hanno a cuore l’interesse di quanti sono stati coinvolti nella vicenda Banca Marche. Adiconsum, lo si ricorda, continua a segnalare l’esigenza di un approccio concreto alla vicenda Banca Marche che, al di là del clamore provocato dall’aspetto penale, veda quanti hanno subito un danno essere attivi in tutte le sedi percorribili – cause civili e arbitrati regolati – dove poter avanzare una pretesa di risarcimento. Ora, dopo la decisione dell’8 novembre 2017 del tribunale di Milano abbiamo l’ulteriore conferma di quanto Adiconsum ha sempre sostenuto e cioè che Ubi dovrà rispondere anche agli azionisti sul comportamento scorretto di Banca Marche. Adiconsum informa che nell’Assemblea pubblica che si terrà il giorno 15 gennaio alle ore 18.00 a Macerata presso la Domus San Giuliano, Via Cincinelli n. 4 verrà fatto il punto della situazione con gli azionisti di Banca Marche.
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09/01/2018 Sanità Marche, ancora troppa mobilità passiva. Talevi: «Servono stabilizzazioni precari ed investimenti sul personale»
Dai dati SDO (Scheda Dimissioni Ospedaliere) al 31 dicembre 2016 relativi alla attività di ricovero ospedaliero, fonte Ministero della Salute, si evince come persista nelle Marche l'annoso problema della mobilità passiva, sia pur in lieve calo rispetto agli altri anni. Nel corso del 2016 infatti 21.867 marchigiani, pari al 13.4% dei 163.033 marchigiani che hanno avuto necessità di cure ospedaliere per acuti in regime ordinario, si sono rivolte fuori Regione (mobilità passiva ), contro i 17.064 non marchigiani, pari al 10.8% del totale, che si sono rivolti verso strutture ospedaliere marchigiane (mobilità attiva). Il saldo, purtroppo negativo per le Marche, è di 4.083 unità. Le motivazione del triste “turismo sanitario” sono ancora una volta connesse in gran parte a cure per problemi oncologici, ortopedici e cardiaci. La gran parte dei marchigiani, che si sono rivolti verso strutture ospedaliere extra regionali, si sono curati in Emilia Romagna , ben 11.367 unità pari a oltre il 50% del totale, a seguire la Lombardia con 2978 unità, ed a “sorpresa” l’Umbria con 1776 unità. La mobilità passiva si denota cosi come un fenomeno che non riguarda solo la fascia costiera della Regione ma anche la zona interna, tanto che le Marche contribuiscono al saldo attivo complessivo della vicina Umbria. La mobilità attiva proviene invece per oltre il 50% dall’Abruzzo con 7974 pazienti e distaccata la Puglia con 2078. Complessivamente le Marche al contrario di altre regioni, anche del centro Italia come Emilia-Romagna e Toscana, non riescono ad intercettare, se non in parte, la grande richiesta di sanità che giunge dalle regioni del Sud, spesso commissariate. Anche per quanto concerne i ricoveri per acuti in regime diurno, al 31 dicembre 2016, su un totale di 49.559 ricoveri, pari al 12.5% del totale, 6174 sono i marchigiani che si sono rivolti fuori regione, pari al 12.5% del totale, e 4433 sono stati i non marchigiani che si sono ricoverati nelle Marche pari al 9.3% del totale. Il saldo negativo per la mobilità passiva è cosi di 1741 unita. «Da anni - dichiara Luca Talevi, segretario generale della Cisl Fp Marche - la Cisl chiede investimenti sul personale e stabilizzazioni del personale precario per potenziare le strutture pubbliche ed affrontare sia il problema della mobilità passiva che delle liste d’attesa. Basterebbe investire in progettualità sul personale una piccola parte dei milioni di euro che ogni anno le Marche danno alle altre regioni per far curare i pazienti marchigiani. Senza questa operazione non si riuscirà ad invertire il trend». Per quanto concerne l’accesso ai pronti soccorso nel corso del 2016 nelle cinque aree vaste si sono avuti complessivamente 304.318 accessi, di cui 196.890 codici bianchi e verdi, mentre gli ospedali riuniti di Torrette hanno avuto 84731 accessi di cui 45.097 codici bianchi e verdi. 09/01/2018
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29/12/2017 Riorganizzazione sanità, la Regione assuma impegni chiari e condivisi o sarà mobilitazione
Cgil Cisl e Uil delle Marche chiedono che sulla riorganizzazione della sanità  e dei servizi socio sanitari la Regione assuma impegni chiari precisi e condivisi in mancanza dei quali avvieranno una mobilitazione diffusa su tutto il territorio regionale, « una mobilitazione che darà voce al disagio e al malcontento che gli utenti e  degli operatori del Servizio Sanitario ci manifestano in modo sempre più evidente.» Il confronto che si è sviluppato negli ultimi tre mesi tra la Regione e CGIL CISL UIL è stato caratterizzato da gravi carenze, sia di metodo che di contenuto, e non ha consentito di entrare nel merito delle scelte politiche, davvero poco trasparenti, adottate dal governo regionale. Secondo Cgil Cisl Uil:  «C’è bisogno di un quadro di programmazione, basato sulle evidenze epidemiologiche e demografiche, che superi gli interventi e le delibere spot con cui si fanno i conti attualmente. Va inoltre favorita un’azione di maggior coinvolgimento dei territori nella definizione delle scelte di politica sanitaria che non possono ridursi ad un’asettica traduzione di disposizioni ministeriali. Tante sono le questioni rimaste aperte, a partire dall’offerta di servizi socio sanitari che, sebbene in via di potenziamento, resta troppo costosa per gli utenti, soprattutto nel caso dei servizi residenziali, e comunque insufficiente a rispondere ai bisogni dei cittadini più fragili, specie anziani, disabili e persone con disturbi mentali. L’assistenza socio sanitaria a domicilio, in particolare, oltre a ad essere sempre più oggetto di esternalizzazione, si caratterizza per livelli di copertura troppo esigui, come certificato dal Comitato Ministeriale per la verifica del rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza, che ha registrato carenze nelle Marche proprio rispetto all’Assistenza distrettuale, all’Assistenza Domiciliare Integrata e a quella semiresidenziale e residenziale.   La trasformazione dei piccoli ospedali in strutture territoriali (Ospedali di Comunità) va combinata con importanti investimenti sulla rete dell’emergenza sanitaria, a partire dall’aumento dei Mezzi di Soccorso dotate di personale medico. Va altresì accompagnata dallo sviluppo delle Case della Salute, strutture fondamentali per la riorganizzazione delle cure primarie.  Ai  15 presìdi che oggi risultano attivi ne vanno aggiunti un numero tra 8 e 11 - in coerenza con il piano di sviluppo concordato nel 2014 - da localizzare subito privilegiando le aree più sguarnite della nostra Regione. Indispensabile un rafforzamento di tutte le aree della Prevenzione per le quali vanno irrobustite le risorse e aggiornate le dotazioni organiche. Bisogna ripensare al ruolo della sanità privata, che “copre” in media il 13,2% dei posti letto ospedalieri, livello che sale al 36,3% nel settore della post acuzie. Gli erogatori privati dovrebbero integrare il sistema pubblico, piuttosto che concorrere apertamente nei suoi confronti, sfruttando condizioni di maggior favore dovute in  parte a cornici contrattuali meno tutelanti per il loro personale Il peggioramento delle condizioni di lavoro è una costante anche per i dipendenti pubblici, che dal 2010 ad oggi hanno visto venir meno 722 unità lavorative con contratto a tempo indeterminato. Ne risente la qualità dei servizi, come dimostra l’aumento dei costi per la mobilità sanitaria. Nel 2015, quella passiva ha toccato 153,8 milioni di €, con un saldo negativo record di 48,2 milioni. Vanno adottate azioni efficaci per la riduzione dei tempi di attesa. Sempre nel 2015 si sono registrati 30.867 ricoveri fuori Regione, con un aumento di 1.223 casi rispetto al 2014. Chirurgia generale, ortopedia, traumatologia e rieducazione funzionale assorbono da sole quasi il 46% dei casi. Sono numeri che dimostrano la necessità di un potenziamento reale delle dotazioni organiche di Enti e Aziende del SSR, a partire dalla stabilizzazione dei tanti operatori precari.  29 dicembre 2017
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22/12/2017 Senza contratto da 4 anni: è sciopero dei lavoratori delle Coop e della distribuzione moderna organizzata
Venerdì 22 dicembre 2017 i sindacati di categoria Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo sciopero per l’intero turno di lavoro, a sostegno della trattativa per il rinnovo dei CCNL della distribuzione cooperativa e moderna organizzata scaduti ormai 4 anni. Nelle Marche, complessivamente sono 6000 gli addetti interessati dallo sciopero dei supermercati - ipermercati Coop e Cedi Marche, per la distribuzione cooperativa , Auchan, Carrefour, Gruppo Sma, Oasi del Gruppo Gabrielli, Ikea, Decathlon, Zara, Metro, Finper Pesaro e Macerata (Civitanova), Penny Market, Bricocenter, Conbipel, Decathlon, Coin Oviesse e Arca per la moderna organizzata. Ad Ancona presidio regionale in Piazza del Plebiscito a partire dalle ore 10,30. «I lavoratori del commercio rivendicano il diritto a regole e salario contrattati e non decisi unilateralmente dalle aziende. – sottolineano i sindacati - Per il 22 dicembre chiediamo a tutti di lasciare vuoti i negozi e rinunciare alla spesa come segno di solidarietà e vicinanza ai tanti lavoratori che stanno lottando per un rinnovo contrattuale che restituisca dignità al proprio lavoro».
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21/12/2017 Rinnovo RSU Fincantieri Ancona. Cresce la Fim Cisl Marche
Si sono svolte nei giorni 18, 19 e 20 dicembre le votazioni per il rinnovo della Rsu aziendali  alla Fincantieri di Ancona. Hanno partecipato alle elezioni delle rappresentanze sindacali il 70,47%  dei lavoratori,  tra operai e impiegati. Dallo spoglio dei voti risulta che la  Fim Cisl  passa da 1 a 3 delegati  RSU, la Fiom Cgil  scende da 5 a 2 delegati RSU e la Uilm Uil acquista un nuovo delegato RSU.   «Siamo molto soddisfatti della crescita dei consensi a favore della Fim Cisl,  ottenuti in Fincantieri. Un risultato che ci permette di avere  come sindacato la maggioranza delle Rsu, con l’elezione di 3 delegati.  – afferma Leonardo Bartolucci, Segretario Generale FIM CISL Marche – Un  risultato importantissimo ottenuto grazie alla serietà  e l’impegno dei nostri candidati a cui va tutto il nostro ringraziamento. – conclude -  Auguriamo a tutti gli eletti un buon lavoro e dedichiamo questa affermazione al nostro collega Angelo Colonna, prematuramente scomparso in questi giorni, che si è sempre battuto a difesa degli interessi dei lavoratori con spirito di umiltà e servizio. » 21 dicembre 2017
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18/12/2017 Ospedale di Sassocorvaro e il diritto alla salute delle comunità dell'alto Montefeltro
Oggi  18 dicembre 2017 ore 17,00 presso la sala del consiglio comunale di Sassocorvaro  si terrà un'assemblea cittadina,   promossa da Cgil Cisl e Uil della provincia di Pesaro- Urbino unitamente alle rispettive federazioni di categoria e dei pensionati, riguardo lo stato di “salute” del servizio sanitario  e del diritto  alla salute e alla cura dei cittadini dell'alto Montefeltro . «La situazione di Sassocorvaro e dei comuni limitrofi, area già fortemente disagiata sotto ogni profilo, è emblematica- spiegano in una nota i sindacati -  In quell'Ospedale opera già da un anno la rete di imprese Villa Montefeltro srl, costituita da tre gestori privati della sanità marchigiana, dopo che nel novembre 2015 fu chiusa in fretta e furia, con delibera di giunta regionale, l'esperienza della sperimentazione gestionale costituita da Montefeltro Salute srl, società mista pubblico privato costituitasi nel lontano 2003 con esiti quanto meno discutibili. - proseguono-  La chiusura di reparti e servizi dell'Ospedale di Sassocorvaro, avvenuta a inizio 2016, ,ha messo in seria difficoltà la comunità di quei territori, soprattutto per il mancato potenziamento dell'Ospedale di Urbino ma anche perché molti dei servizi promessi a tutt'oggi o non sono stati attivati o lo sono solo parzialmente.. Sassocorvaro, quindi, come territorio simbolo della spoliazione dei servizi sanitari della nostra provincia e come ospedale simbolo di un rapporto coi gestori privati convenzionati che, ancora oggi appare del tutto sganciato da qualsiasi percorso di confronto condiviso e da una programmazione sanitaria chiara e trasparente.» All'assemblea, aperta alla cittadinanza e agli operatori sanitari, sono stati invitati  ad intervenire  i Sindaci del territorio  e i vertici della sanità dell'Area Vasta n.1.  12/12/17
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15/12/2017 Vertenza Tecnowind: Sindacati e Regione chiedono di non procedere con i licenziamenti
Vertenza Tecnowind. " In seguito a verifiche ed approfondimenti richiesti dal tavolo istituzionale, continua l'esplorazione di possibilità di utilizzo di strumenti per dare la copertura completa a tutti i dipendenti Fino al 31/12/2017. - è quanto scritto da  Fim Fiom Uil in una nota  -  Nel frattempo si aspetta la legge di stabilità, su cui dovrebbe essere posta la fiducia il 22 dicembre, per verificare l'utilizzo di ulteriori strumenti conservativi nel 2018." Fino a quel momento Fim Fiom Uil. e la Regione hanno chiesto all'azienda di non procedere con licenziamenti ma eventualmente, se si dovesse realizzare quanto sopra, di considerare il ritiro della procedura stessa come da impegni verbalizzati nei tavoli ministeriali. 15/12/17
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13/12/2017 Tiroide, meglio prevenire che curare. Incontro con gli studenti a Macerata
Si è svolto ieri un incontro pubblico, organizzato dal Coordinamento delle donne pensionate della FNP Cisl di Macerata, sul tema: "Tiroide, meglio prevenire che curare". Cornice dell'iniziativa l'Auditorium "Tombolini" dell'Istituto Scolastico "M. Ricci" di Macerata. Numerosa la presenza  degli studenti delle classi 4S- 4T- 5S del settore chimico-sanitario, che hanno presentato un   lavoro  specifico sulla Tiroide ed animato il dibattito.    Ai lavori introdotti dalla Segretaria della Rappresentanza Locale Sindacale dei pensionati Cisl di Macerata Franca Marinelli,  coordinati dalla Coordinatrice donne pensionate di Macerata Liliana Gagliardini,  sono intervenuti l’endocrinologa, dott.ssa Giulia Busonero, il Vice Presidente dell'Associazione A.MA.TI.M Alfredo Cardarelli,  e lo studente Matteo Moretti, dell'Istituto Ricci.  Presente anche il Segretario regionale della FNP Marche Dino Ottaviani  «L'iniziativa - commenta Franca Marinelli - si inserisce nel quadro del lavoro che la Federazione dei Pensionati della Cisl Marche, attraverso i suoi Coordinamenti donne sul territorio, sta portando avanti in questi anni sui temi della prevenzione.»
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12/12/2017 Vertenza Tecnowind: è iniziato il confronto in sede istituzionale
Si è svolto oggi, lunedì 11 dicembre, presso la sede della Regione Marche, il primo incontro per la fase di confronto istituzionale relativo alla procedura di mobilità dell'azienda Tecnowind. Le parti hanno condiviso che è necessario intraprendere in tempi molto rapidi un percorso che possa, da una parte ridurre sensibilmente il numero di esuberi e dall'altra verificare la possibilità di strumenti atti a garantire i livelli occupazionali e la sopravvivenza dell'azienda, anche alla luce delle previsioni che potrebbero risultare nella legge di stabilità. Il tavolo sarà convocato nuovamente entro pochissimi giorni per dare modo a tutti i soggetti presenti, iniziando principalmente dalla Tecnowind stessa, di approfondire le strade percorribili, iniziando dalla possibilità di ricorso alla cassa integrazione in deroga in quanto, l'attuale ammortizzatore sociale è in scadenza il 17 dicembre. Le organizzazioni sindacali ritengono indispensabile una nuova convocazione immediata presso il Dicastero titolare del tavolo con allargamento al Ministero competente sul tema ammortizzatori sociali, vista la rilevanza della vertenza e valutano indispensabile che le Istituzioni tutte mettano in campo un monitoraggio costante sullo stato di eventuali trattative in essere per la vendita della società. Nella giornata di martedì si è svolta l'assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori.
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11/12/2017 R.E.I., Reddito di inclusione sociale: Assemblea Pubblica a Fano
Scadenze, requisiti, beneficiari, tutte le informazioni sulla nuova misura di contrasto della povertà: il R. E. I.  al  centro dell’assemblea pubblica, promossa dalla Cisl di Fano   e la Fnp Cisl, il sindacato dei pensionati, che si terrà Giovedì 14 dicembre  2017 a partire dalle ore 16.30  presso  la Sala Polivalente “Il Cubo” – via San Lazzaro – Fano. Interverranno  Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano e  Dei Goffi del Dipartimento Welfare Cisl  Marche. 11/12/17
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06/12/2017 Il nuovo ruolo delle professioni nella sanità che cambia: dalla Legge Gelli al DDL Lorenzin
Lunedi 11 dicembre alle ore 10.00 presso il Centro Conero Break di Ancona oltre cento infermieri , operatori socio sanitari , amministrativi e tecnici   della sanità pubblica e privata provenienti da tutte le Marche hanno partecipato al Convegno dal titolo : " Dalla Legge Gelli al DDL Lorenzin, il nuovo ruolo delle professioni nella sanità che cambia", alla luce della recente legge 24/2017 in tema di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie. Ai lavori, coordinati dal Segretario Generale Fp Marche Luca Talevi,  hanno preso parte : l'on.Federico Gelli, Responsabile sanità Pd nazionale, cui prende il nome la legge, la dott.ssa Nadia Storti , Direttrice Sanitaria Asur e Marianna Ferruzzi, Segretaria Nazionale Fp Cisl. Un’ occasione  per fare il punto sulla situazione della sanità marchigiana di cui troppo spesso si parla per le future quanto lontane nuove strutture ospedaliere e troppo poco per quanto concerne la valorizzazione del personale  oltre a  come migliorare la qualità assistenziale all'interno delle strutture in essere. Nel corso della giornata si farà  anche il punto sullo stato dei lavori del nuovo Contratto Nazionale di Lavoro, atteso da quasi dieci anni, sia per la parte economica che per quella normativa. Infermieri ed operatori socio sanitari della Regione Marche chiedono di poter avere la possibilità di operare con carichi di lavoro e tempi in grado di poter dare la migliore assistenza ai pazienti all'interno di un quadro contrattuale in grado di riconoscere il lavoro quotidianamente svolto. All'incontro parteciperanno una delegazione di precari che da anni attendono la stabilizzazione da parte della Regione, e che ora, alla luce della nuova normativa, chiedono una risposta certa alle loro istanze. 6 dicembre 2017
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27/11/2017 Talevi (Cisl Fp): «Regione velocizzi la stabilizzazione dei precari Asur»
La firma da parte del Ministro Madia della circolare ministeriale il 24 novembre scorso, permette finalmente alla Regione di velocizzare, dal 2018, il percorso di stabilizzazione dei tantissimi precari Asur che da anni permettono il mantenimento dei servizi ai cittadini. Si tratta di 1235 tempi determinati ( 178 Area Vasta 1, 635 Area Vasta 2, 113 Area Vasta 3, 136 Area Vasta 4, 173 Area vasta 5 ), a cui vanno aggiunti 115 collaboratori coordinati e continuativi, che ora potranno essere assunti a tempo indeterminato, o direttamente qualora abbiano espletato un concorso pubblico per titoli e/o esami, o tramite procedure concorsuali con riserva del 50% dei posti disponibili. «Da questo momento - dichiara Luca Talevi, segretario generale della Cisl Fp Marche - Regione ed Asur non hanno più alibi. Si deve velocizzare il piano di stabilizzazioni, previsto dalla delibera di Giunta 247/2016, ed implementarlo con le unità operative ora rientranti nella Madia. La Cisl vigilerà affinché tale circolare venga recepita nel più breve tempo possibile».
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21/11/2017 Edili in lotta per il contratto: senza risposte, sciopero generale il 18 dicembre
Il rinnovo del contratto nazionale, ormai scaduto da più di una anno, ci offre l’occasione per ragionare sulle condizioni di un settore che, al netto di alcuni rimbalzi nel 2016, nell’ultimo anno ha perso il 5,5% degli occupati, confermando la crisi pesantissima che lo colpisce da 9 anni e che ha comportato la perdita di 800.000 posti di lavoro nel paese (Fonte Istat). I dati di contesto della Regione Marche, al netto di sottili riprese legate alla fase uno della ricostruzione nel cratere, evidenziano una perdita secca di quasi il 50% dei posti di lavoro. Dal 2009 al 2016 si sono persi circa 14.000 posti di lavoro e chiuse circa 3.200 aziende e se poi guardiamo le ore lavorate registrate dalle casse edili le stesse sono passate da 22,7 mln nel 2009 a 11,5 mln nel 2016, mentre la massa salari denunciata è passata da 225mln nel 2009 a 125 mln nel 2016: un settore ridimensionato e trasformato radicalmente (Fonte casse edili). Sebbene è calato il ricorso agli ammortizzatori sociali si registra un continuo calo delle ore denunciate nelle casse edili. La media si attesta intorno a 110 ore mensili lavorate nelle Marche, numero che da solo dice dove sta andando il settore e quali trasformazioni in termini di riemersione di lavoro nero e grigio sta subendo. Su questo ricordiamo che il tasso di irregolarità nelle Marche, calcolato come incidenza delle unità di lavoro non regolari sul totale, è pari nelle costruzioni al 16,9% contro quello nazionale che è pari al 15,9 % (Fonte Istat). Anche nel 2016 il settore è al palo con un mercato immobiliare sostanzialmente fermo (permessi per costruire ancora in negativo) con qualche modesto segnale positivo sulle ristrutturazioni edilizie (nonostante la crisi aumentate del 19%). Il tema vero è che nelle Marche ci sono circa 70 Mln dei euro di opere incompiute (FONTE: Regione Marche rif. anno 2016) e investimenti pubblici in opere infrastrutturali per circa 5 Mld di euro stanziati negli ultimi anni che non si sono mai tramutati in cantieri per problemi amministrativi o burocratici o peggio ancora per problemi delle aziende vincitrici degli appalti (ferrovia, ospedale, uscita del porto per rimanere nell’anconetano). Spendendoli si potrebbero generare moltissimi posti lavoro, con una ricaduta complessiva sul sistema economico regionale. E intanto, da anni, i lavoratori rimasti nel settore non hanno rinnovato il contratto nazionale, il lavoro è diventato più insicuro, si è deteriorato e si è abbassata la qualità del costruire (con conseguenze tangibili durante eventi calamitosi). Nella piattaforma del rinnovo del ccnl edilizia di Fillea Filca Feneal c’è un’idea nuova per le costruzioni fatta di: rilancio del settore, del salario e dei diritti ai lavoratori, tutela e maggiore funzionalità del sistema bilaterale, regole che incentivino le aziende rispettose dei contratti e delle norme (a scapito di lavoro nero, o di quelle aziende che pur facendo lavori edili applicano altri CCNL). Si richiede infatti un aumento contrattuale di 106 euro al livello minimo, ma sopratutto maggiore legalità, regolarità, per appalti e subappalti anche tramite il Durc per congruità. Le scosse sismiche del 2016-2017 hanno devastato le Marche, ma le hanno trasformate nel più grande cantiere d’Europa. Sulla qualità e celerità della ricostruzione e su quello che succederà nella nostra regione misureremo il paese e il futuro del settore (ricorso a nuove tecnologie, sostenibilità nel costruire, risparmio energetico). Recentemente la Commissaria per il terremoto ha emanato l’ordinanza 41 e ha dato di fatto l’input a tutte le parti sociali di fare un accordo per disciplinare il settore e per riscrivere le regole in termini di legalità, trasparenza e qualità, noi ci siamo, che faranno i nostri imprenditori? Crediamo con questa campagna informativa di dover mettere il rinnovo del CCNL dell’edilizia al servizio del consolidamento di una ripresa economica che deve premiare i lavoratori e le imprese edili più serie e sane, al servizio del nostro Paese e della nostra Regione che hanno bisogno di grandi investimenti infrastrutturali, di lotta al dissesto idrogeologico, di interventi significati sul fronte dell’anti sismico e della riqualificazione delle aree urbane. Alla luce di queste sfide e per rivendicare la centralità del settore e dei suoi lavoratori nella giornata del 18 dicembre scenderemo in diverse piazze d’Italia per dare un segnale visivo e forte di discontinuità e cambiamento vero.
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17/11/2017 Continua l’impegno di Adiconsum a tutela dei risparmiatori di Banca Marche
«La giustizia italiana impone l’approccio del maratoneta e non del velocista e il maratoneta non spreca il fiato e le forze all’inizio della gara; con questa consapevolezza come Adiconsum Marche abbiamo approcciato le conseguenze del disastro che ha colpito Banca Marche» dichiara Francesco Varagona, Presidente di Adiconsum Marche. Da quattro anni Adiconsum Marche assiste obbligazionisti e azionisti che si sono visti prosciugare il proprio conto proponendo un percorso finalizzato a recuperare, concretamente, le perdite subite. «Concretezza innanzitutto - prosegue Varagona - ed è per questo che fin dai primi momenti il nostro ufficio giuridico si è attivato approcciando il percorso civile prima che penale». Ricorso all’Arbitro per le Controversie Finanziarie, Cause civili davanti al tribunale per le imprese, ricorso all’arbitro istituito avanti all’autorità anti corruzione e ricorso per l’indennizzo forfettario sono l’armamentario offerto ai risparmiatori che davanti al rifiuto dell’istituto di concludere mediazioni economiche hanno la sola scelta di affrontare il percorso con metodo e con la consapevolezza che non ci sono scorciatoie di alcun genere. «Come Adiconsum Marche, oltre a rivendicare il fatto che grazie al proprio intervento centinaia di obbligazionisti subordinati hanno già ottenuto il rimborso forfettario, vogliamo richiamare l’attenzione sullo scorrere del tempo e sull’importanza di affidarsi a percorsi che siano concretamente in grado di soddisfare le giuste richieste dei risparmiatori. - conclude il Presidente di Adiconsum Marche - Per tali motivi, per quanti non abbiano fatto esaminare ancora la completezza e la correttezza del proprio dossier titoli, ricordiamo che l’Adiconsum Marche mette i propri sportelli territoriali a disposizione dei risparmiatori per valutare assieme al centro giuridico la fondatezza dei singoli casi e intentare tutte le azioni a tutela dei loro diritti».
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17/11/2017 Tecnici, amministrativi e collaboratori della scuola, c'è l'accordo tra sindacati e Ufficio Scolastico: rientra lo stato di agitazione
Rientra lo stato di agitazione proclamato dai sindacati dopo la decisione dell'Ufficio Scolastico Regionale di autorizzare altri 83 posti per personale ata in deroga per le scuole della nostra regione. L'accordo è arrivato ieri pomeriggio (lunedì 13 novembre) al termine dell'incontro tra il direttore generale dell'Usr Marche, Marco Ugo Filisetti, e le segretarie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal. Entro la fine della settimana sarà pubblicato il decreto che permetterà alle scuole di assumere 55 collaboratori scolastici, 18 assistenti amministrativi e 10 assistenti tecnici in più rispetto ai 59 posti autorizzati in precedenza e già coperti dalle scuole. Questa importante integrazione di personale per l'anno scolastico 2017/2018, che si aggiunge ai 95 posti destinati alle zone del cratere sismico legati alle risorse per fronteggiare l'emergenza terremoto, si è resa necessaria per tamponare la grave carenza di personale ATA che da anni pesa sulle scuole. «Fin dal mese di agosto abbiamo denunciato al tavolo di trattativa regionale la grave carenza di organico ata che avrebbe messo a rischio la sicurezza e il regolare funzionamento delle scuole. Una carenza così diffusa e grave che non poteva essere sanata con la sola prima assegnazione di posti in deroga. Continueremo a monitorare la situazione per verificare l'attuazione di questo provvedimento» commentano Leonilde Gargamelli (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal).
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17/11/2017 Vertenza sanità nel pesarese: domani presidio davanti all'ospedale di Fano
Domani mattina, sabato 18 novembre, la mobilitazione di CGIL CISL e UIL farà tappa a Fano; l’altro cardine appunto dell’azienda ospedaliera Marche Nord. Dalle ore 9 sarà organizzato davanti all’Ospedale Santa Croce un presidio con volantinaggio, anche in città, per informare e coinvolgere i cittadini sul futuro di questa struttura che vive già all’ombra del nuovo ospedale. In attesa della definizione della costruzione del nuovo ospedale Marche nord, i cui tempi e risorse sono tutt’altro che certi, è necessario, così come già affermato per il San Salvatore, che le strutture esistenti (Pesaro Fano e Muraglia) siano in grado di rispondere adeguatamente alla domanda di sanità evitando inutili e pesanti pellegrinaggi fra le tre strutture esistenti (come purtroppo si verifica troppo spesso), anche attraverso una capillare campagna di informazione. In particolare, i servizi e le prestazioni sono erogate solo grazie alla professionalità e al sacrificio del personale dipendente, che spesso non può godere di riposi e ferie per coprire i turni di lavoro. Rivendichiamo un’organizzazione ed una differenziazione dei servizi tra i presidi di Pesaro e Fano vera e complessiva.Ribadiamo che la scelta annunciata di autorizzare e convenzionare una clinica privata a Fano va in direzione opposta alla valorizzazione dell'Ospedale di Fano. Dal punto di vista degli operatori registriamo da un lato un incremento di assunzioni di personale medico senza prevedere però un aumento del personale infermieristico. Chiediamo che al presidio di Fano venga data la possibilità di essere veramente il presidio ospedaliero di tutta la vallata, una vallata tra l’altro che vede già criticità nei due Ospedali di comunità di Fossombrone e Cagli e l’Ospedale di Pergola che, come già denunciato, nella messa in rete con Urbino è penalizzata. Rivendichiamo inoltre da tempo un confronto con l’Area Vasta 1 su questi temi magari già dal prossimo 22 novembre, data nella quale abbiamo già calendarizzato il presidio presso la sede dell’Area Vasta 1. Invitiamo dunque tutti i cittadini a partecipare al iniziativa di sabato 18 novembre organizzata da CGIL CISL e UIL ed a sostenere le rivendicazioni affinché si possano veramente avere le risposte necessarie alla nostra sanità e ai nostri cittadini.
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16/11/2017 Sit in ad Ancona contro i tagli al fondo per politiche attive e Ispettorato del lavoro
Domani, venerdì 17 novembre, si terrà un presidio davanti alla sede della Prefettura di Ancona, dalle 10 alle 12, organizzato da Fp Cgil e Cisl Fp Ancona, per protestare contro le criticità che si sono create a nell’organizzazione del Ministero del Lavoro e delle sue due agenzie e cioè l’Ispettorato nazionale del lavoro e l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. La protesta è anche per il taglio del 50 per cento sul fondo di produttività del Ministero e delle due agenzie, decurtato di circa 7 milioni di euro, a fronte di impegni assunti dallo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali verso Cgil, Cisl e Uil. «I lavoratori e le lavoratrici - sostengono Alessandro Mancinelli (CISL FP) e Stefania Ragnetti (FP CGIL) - chiedono che il Governo preveda nella legge d bilancio le risorse necessarie per far funzionare questi tre nuovi enti che svolgono un’azione importante per il mondo del lavoro (es emersione del lavoro nero,lotta contro le morti sul lavoro), azione che rischia di subire un arresto se non vi sono i giusti investimenti».
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16/11/2017 La scuola è aperta a tutte e a tutti: appuntamento sabato 18 novembre a Pesaro
Cento appuntamenti per la Scuola, sabato 18 novembre, giornata di mobilitazione nazionale promossa da  Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola e Snals Confsal.   Per le Marche, appuntamento a Pesaro,  all'Istituto "A. Cecchi" di Villa Caprile  a partire dalle ore 10,30  dove sarà presentato il manifesto “ La scuola è aperta a tutti e tutte” elaborato da Cisl Scuola , Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals  con il  contributo di personalità riconosciute nel mondo scolastico ed accademico . L’iniziativa nasce per sottolineare il ruolo e il valore della scuola pubblica italiana, a settant'anni dal varo della Costituzione e a cinquant'anni dalla morte di don Lorenzo Milani, protagonista della straordinaria esperienza educativa di Barbiana . Scopo del manifesto è sollecitare il più ampio consenso dell'opinione pubblica sulla necessità di un forte rilancio di attenzione e investimento sulla scuola pubblica, a partire dalla legge di bilancio.  Sono stati invitati personaggi marchigiani del mondo della  cultura, dello sport e dello spettacolo, oltre che gli amministratori locali e i parlamentari che hanno già confermato la partecipazione. E’ possibile aderire al “Manifesto della scuola”  firmando la petizione al link: http://www.petizioni.net/manifesto-scuola-bene-comune
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15/11/2017 La pensione è un diritto di tutti? L’impatto sociale della proposta Cgil Cisl Uil sul sistema previdenziale italiano
“La pensione è un diritto di tutti?” seminario di approfondimento organizzato dai sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil ad Ancona Venerdì 17 novembre 2017, ore 9,30 Conero Break, via Albertini,6 . Un’analisi dell’impatto sociale della proposta Cgil Cisl Uil sul sistema previdenziale italiano ad un anno dalla firma dell’accordo con il Governo della “fase 1”  e quanto si sta determinando dal confronto  in corso sulla riforma delle pensioni. Ai lavori, introdotti  da  Giulio Grazioli, segretario regionale Fnp Cisl Marche e conclusi da Vera Lamonica, segretaria nazionale Spi Cgil,  interverranno l’economista prof. Michele Raitano della Sapienza di Roma  e Pietro Lauriola del Patronato Ital Uil.
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14/11/2017 A Porto San Giorgio l'inaugurazione della nuova sede della Fnp
Giovedì, 16 novembre, alle ore 15,30, inaugurazione della nuova sede del sindacato dei pensionati della Cisl a Porto San Giorgio,  sempre in Viale dei Pini,  al numero 168. La sede si sposta  in locali più ampi e funzionali per rispondere meglio alle esigenze  dell’attività sindacale, degli iscritti e delle persone che quotidianamente si rivolgono alla Cisl. All’inaugurazione  interverranno il Segretario Generale della FNP Nazionale, Gigi Bonfanti, il Segretario Regionale della FNP CISL, Mario Canale, ed il Segretario Generale della CISL Marche, Sauro Rossi. «E’ una scelta strategica che rende  meglio fruibili gli ambienti e permette di soddisfare le esigenze delle tante persone che  ogni giorno  si rivolgono ai  nostri servizi. -  spiega Giovanni Casturà, responsabile del sindacato dei pensionati Cisl di P.to San Giorgio -  Nuovi spazi per garantire sempre più ascolto e  riservatezza ai nostri utenti.  Puntare alla valorizzazione e all'attenzione delle persone- conclude –  è per noi della Cisl da sempre   prioritario, ancor di più oggi, in questo periodo di crisi che vede aumentati i bisogni e diminuite le risposte.»
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13/11/2017 Sanità e territorio: presidio all'Ospedale San Salvatore di Pesaro
Dopo il presidio di sabato 11 novembre a Pergola, martedì 14 la mobilitazione di CGIL CISL e UIL farà tappa a Pesaro. Dalle ore 9, meteo permettendo, sarà organizzato davanti all’Ospedale San Salvatore un presidio con volantinaggio per informare e coinvolgere i cittadini sul futuro di questa struttura che vive già all’ombra del nuovo ospedale unico. Infatti, in attesa della definizione della costruzione del nuovo ospedale Marche nord i cui tempi e risorse sono tutt’altro che certi, è necessario che le strutture esistenti (Pesaro, Fano e Muraglia) siano in grado di rispondere adeguatamente alla domanda di sanità evitando inutili e pesanti pellegrinaggi fra le tre strutture esistenti,come purtroppo si verifica troppo spesso, anche attraverso una capillare campagna di informazione. Oggi stiamo rilevando che i servizi e le prestazioni sono erogati solo grazie alla professionalità e al sacrificio del personale dipendente, che spesso non può godere di riposi e ferie per coprire i turni di lavoro. L’organizzazione e la differenziazione dei servizi tra i presidi di Pesaro e Fano è stata realizzata solo parzialmente: emblematica è la situazione in cui versa il reparto di Medicina di Pesaro dove i posti letto sono prevalentemente utilizzati per ricoveri di pazienti non autosufficienti e non nei confronti di degenti che manifestano forme acute di malattia. Stanno inoltre aumentando le assunzioni di personale medico senza prevedere però un aumento del personale infermieristico. Come se non bastasse, la programmazione regionale non ha chiarito quale sia il ruolo dell'azienda ospedaliera all'interno di questa provincia, mentre appare chiaro il depauperamento giornaliero al quale assistiamo nell'Area Vasta e soprattutto nell'entroterra dei servizi sanitari e ospedalieri. Infine, la scelta annunciata di autorizzare e convenzionare una clinica privata a Fano va in direzione opposta alla valorizzazione dell'Azienda Ospedaliera Marche Nord. Invitiamo dunque tutti i cittadini a partecipare alle iniziative organizzate da CGIL CISL e UIL e a sostenere le rivendicazioni affinché si possano veramente avere le risposte necessarie per la nostra sanità e per i nostri cittadini.
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13/11/2017 Area Vasta 3: Fare chiarezza su assistenza domiciliare e mobilità. Problemi da affrontare attraverso un corretto confronto con il sindacato
La Segreteria Regionale della CISL FP Marche, in attesa di verificare l'attuazione degli impegni assunti dalla delegazione di parte pubblica dell'Area Vasta 3 nel corso delle due riunioni svoltesi a Piediripa gli scorsi 24 e 27 ottobre, evidenzia la necessità di fare chiarezza circa i temi della mobilità interna del personale e dell’attivazione festiva del Servizio di Assistenza domiciliare, le cui risposte sinora giunte non sono del tutto soddisfacenti . È infatti necessario conoscere quali saranno i compiti e i carichi di lavoro degli infermieri incaricati di questo servizio, rispetto anche ai compiti e alle responsabilità dei medici di continuità assistenziale. La CISL FP Marche non può che apprezzare l’ampliamento di un servizio tanto importante reso all’utenza qual è l’ADI, ma non vuole che i professionisti si ritrovino a fronteggiare problemi organizzativi e logistici dovuti alla sottovalutazione dei rischi che ne comprometterebbero efficienza e qualità. Primi tra tutti, i rischi dovuti alle percorrenze ampie da dover coprire da un singolo infermiere, anche in periodi dell’anno in cui potrebbero esserci condizioni atmosferiche avverse. Bisogna poi verificare l'impatto che tale ampliamento avrà sulle prestazioni garantite durante i giorni feriali. È necessario pertanto un posticipo dell'inizio della sperimentazione del nuovo orario e la convocazione di una riunione monotematica per affrontare le questioni ancora aperte. Per quanto riguarda la mobilità, da tempo l’Area Vasta 3 ha un numero troppo elevato di personale con assegnazione temporanea, compreso quello amministrativo che negli anni ha subito molti spostamenti temporanei senza avere mai la possibilità di accedere ad un vero e proprio percorso di mobilità. Certo è che, per riprendere un percorso virtuoso, si dovrà obtorto collo tirare una linea sul passato e ripartire con regole possibilmente condivise. Purtroppo, però, sul percorso mobilità si registrano più dubbi che certezze: non sono stati forniti dati precisi sulle conferme degli operatori nelle sedi operative di prima assegnazione, così come non è chiaro il modo di riconoscere ai dipendenti terremotati il sacrosanto diritto alla ricollocazione in sedi di lavoro più vicine all’attuale domicilio temporaneo. La CISL FP non transigerà sulla necessità di dare risposte vere a chi ha dovuto subire il peso della perdita della casa: alla Direzione l’onere di essere conseguente agli impegni assunti ed assegnare subito questi lavoratori, senza attendere la prossima mobilità, nelle sedi di servizio più opportune per favorire gli sfollati. Vi è poi la situazione dei perdenti posto per riconversioni di servizi che dovranno anch’essi essere considerati con priorità, ma anche quella dei circa 80 operatori tra Infermieri ed OSS dell’Ospedale di Civitanova Marche che da anni risultano senza un’assegnazione definitiva di sede perché a disposizione dell’Ufficio Infermieristico. La CISL FP Marche ricorda inoltre il ritardo nell'attivazione delle procedure concorsuali finalizzate alla copertura dei posti di coordinamento vacanti, sollecitando l'espletamento dei concorsi medesimi al fine di superare la prassi dei facenti funzioni, mentre, per quanto riguarda le posizioni organizzative non ancora assegnate, la Cisl FP ha chiesto che venga effettuata dalla Direzione una corretta e puntuale ricognizione sul reale fabbisogno per verificare la possibilità di generare risparmi da destinare alle progressioni economiche orizzontali per tutti i lavoratori. Siamo pronti ad un confronto anche duro pur di trovare un punto di ripartenza, a condizione, però, che la parte datoriale dimostri di voler effettivamente cambiare pagina. Chiediamo che la Direzione di Area Vasta dia seguito concreto agli impegni assunti sui tavoli di confronto. Altro passo necessario è la verifica attenta e puntuale dell'operato dei Dirigenti che dovranno attuare quanto concordato evitando cortocircuiti operativi.
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10/11/2017 Licenziamenti alla Mag Mecaer Aviation Group di Monteprandone (Ap) : è sciopero
La  Mag Mecaer Aviation Group di Monteprandone (Ap)  invia la lettera di licenziamento "per motivazioni oggettive di ordine organizzativo " a tre lavoratori:  i sindacati metalmeccanici proclamano lo sciopero di 8 ore. E' quanto successo questa mattina davanti ai cancelli dell'azienda metalmeccanica, eccellenza del territorio  che opera nel settore dell' aeronautica. " Inaccettabile il  licenziamento dei tre  lavoratori senza nessun confronto con il Sindacato e le istituzioni locali  per  ricercare soluzioni alternative che possano salvare il lavoro. - afferma Romina Rossi,  della Fim Cisl Marche  con i lavoratori fuori dai cancelli della Mag  Mecaer Aviation - E' bene ricordare che l'azienda  sta utilizzando la cassa  integrazione ordinaria per gestire una crisi,  ma  sopratutto per evitare i licenziamenti. Un comportamento che non possiamo accettare e condanniamo prima di tutto dal punto di vista umano."  Lunedì è previsto un incontro tra sindacati e vertici aziendali presso la sede di Ascoli Piceno di Confindustria 10/11/17  
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09/11/2017 Fabriano: un osservatorio sulle povertà per dare sostegno ai più deboli
Martedì 7 novembre presso l’Ambito Sociale Territoriale n.10 è stato firmato il protocollo di intesa per la realizzazione di un sistema integrato di azioni e risorse a sostegno dei singoli e delle famiglie in difficoltà attraverso l’istituzione di un osservatorio sulle povertà. Firmatari i cinque sindaci di Fabriano, Genga, Cerreto D’Esi, Sassoferrato e Serra San Quirico, Cgil Cisl e Uil e le rispettive categorie dei Pensionati e le associazioni di volontariato sociale Caritas, San Vincenzo De Paoli, Associazione Quadrifoglio e Cso Marche. La Cisl e la Fnp di Fabriano ritengono importante questa intesa che impegna tutti ad una responsabilità sociale organizzata nella difesa e tutela per costruire nuove opportunità a favore delle persone meno abbienti. Andrea Cocco, responsabile Ast Cisl di Fabriano e Gianni Pellacchia Segretario Fnp zona di Fabriano dichiarano «Questo territorio ha bisogno di uno scatto per tentare di costruire e progettare il futuro per il rispetto ed il dovere di lasciare alle nuove generazioni un mondo migliore - ed aggiungono - siamo convinti che partire dalle difficoltà dei più deboli sia il piede giusto perché tutti abbiamo il diritto di vivere in maniera dignitosa. Auspichiamo il concreto contributo delle istituzioni nel proseguo dello sviluppo dell’protocollo. La Cisl e la Fnp sono come sempre in prima linea nel costruire risposte concrete alle esigenze delle cittadine e dei cittadini di questo territorio».
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09/11/2017 Continua la mobilitazione per la sanità: sabato 11 novembre presidio a Pergola
Dopo il presidio organizzato sabato scorso ad Urbino che ha visto il coinvolgimento di centinaia di cittadini, sabato prossimo la mobilitazione di CGIL CISL e UIL farà tappa a Pergola. Infatti dalle ore 9 sarà organizzato davanti all’Ospedale un presidio con volantinaggio per informare e coinvolgere i cittadini sul futuro di questa struttura che, insieme a Urbino, formerà un unico presidio sanitario che non darà risposte sufficienti alle esigenze della comunità. In particolare rivendichiamo il mancato rispetto della delibera della Giunta regionale n. 1345/13 relativa al riordino delle Reti Cliniche, nella quale per l’Ospedale di Pergola si stabiliva: 1. una chirurgia a ciclo lungo e breve con approccio multi specialistico; 2. una medicina generale 3. una riabilitazione intensiva Inoltre denunciamo queste gravi inadempienze: • Mancata programmazione per la chirurgia, per la quale si richiede inoltre la presenza continuata nelle ore diurne del servizio di anestesia; • La mancata attuazione della delibera 1345/13 relativamente all’applicazione delle reti cliniche, tenuto conto che su Pergola gravitano pazienti di un bacino di utenza piuttosto vasto. Occorre,inoltre, attuare il day surgery ortopedico e va garantito il servizio di Farmacia, nonché tutte le sostituzioni del personale medico, infermieristico e tecnico, a seguito di pensionamento . I servizi ambulatoriali debbono essere garantiti nel rispetto delle ore previste per ogni singola specialità anche per recuperare la forte mobilità passiva che causa pesanti disagi ai cittadini. Infine si segnala che a causa della conformazione geografica e della viabilità esistente, il presidio unico Pergola Urbino non è funzionale e crea pesanti disagi all’utenza nell’accesso alle cure. Invitiamo dunque tutti i cittadini a partecipare alle iniziative organizzate da CGIL CISL e UIL ed a sostenere le rivendicazioni affinché si possano veramente avere le risposte necessarie alla nostra sanità e ai nostri cittadini. «Oggi giungono ancora gravissimi segnali e notizie di destrutturazione - dichiara Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano - Intervenga immediatamente l'assessore alla sanità della Regione Marche convocando  la dirigenza dell'Area Vasta per porre fine a questo silenzioso ma inesorabile stillicidio dell'organizzazione del presidio ospedaliero di Pergola, Tutte le promesse formali e gli annunci pubblici sono stati completamente disattesi».
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08/11/2017 Comune di Ancona, Talevi: «Relazioni sindacali cercasi. Assordante il silenzio dell'amministrazione»
«Da tempo siamo in attesa della “riesumazione” delle relazioni sindacali con il Comune di Ancona. Nonostante le tante parole spese da Dirigenti e Amministratori, le numerose problematiche da affrontare e il cambio del Dirigente del settore risorse umane, stiamo ancora aspettando. Nessun segnale, nessun  tentativo di recuperare un dialogo, un confronto costruttivo con le parti sociali».  Lo denuncia Luca Talevi, segretario generale della Cisl Fp Marche, che sottolinea come anche nel 2017 si registri «un ritardo notevole nella sessione contrattuale per definire l'accordo economico dell'anno in corso e l'applicazione del salario legato alle responsabilità. Sono ancora incerti i tempi di attuazione del piano assunzioni, sarebbe auspicabile un confronto sugli effetti dei vari interventi di riorganizzazione intervenuti negli ultimi mesi». La Cisl Fp ha chiesto, più volte,  di  affrontare problematiche organizzative presenti nella polizia municipale, nei servizi socio -educativi, negli uffici tecnici e di sbloccare il confronto sulle progressioni economiche orizzontali ferme dal 2010, cosi come bloccate sono le domande di mobilità dei dipendenti, per motivi personali/familiari, verso altre amministrazioni. «Da mesi - prosegue Talevi - siamo addirittura senza i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, malgrado la RSU abbia presentato diverse proposte e chiesto perfino un parere all'Asur per dirimere aspetti interpretativi che la parte pubblica non aveva definito, ma niente anche su questo fronte. Sulla sicurezza abbiamo chiesto una revisione del documento di valutazione dei rischi, l'aggiornamento delle dotazioni di protezione individuale anche in relazione ai mutamenti organizzativi intervenuti. Ma niente, tutto tace». Sulle modifiche introdotte all'interno del Comando della Polizia Municipale, sui cambiamenti degli orari e delle turnazioni di lavoro, è stato chiesto di avviare un confronto a 360 gradi , ma la risposta è sempre la stessa: il silenzio.  Nonostante ormai da due anni si chieda la riorganizzazione del Corpo per dare risposta alle professionalità presenti. Urgente, inoltre, bandire i concorsi  per agenti di polizia municipale e per educatrici asilo nido. Anche dell'applicazione della direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3/2017 dell'1/6/2017, che promuove forme di lavoro agile, si è persa ogni minima traccia. «È arrivato il tempo - conclude Talevi - di un  cambio forte di impostazione nei confronti della Rsu e delle organizzazioni sindacali, necessario per raggiungere gli obiettivi di  crescita e miglioramento complessivo dei servizi e del trattamento del personale».
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08/11/2017 Sisma e ricostruzione: DURC di congruità fondamentale per garantire la regolarità e la qualità del lavoro
Le Organizzazioni Sindacali esprimono soddisfazione per la pubblicazione della tanto attesa Ordinanza n. 41 che introduce il DURC di congruità, misura sempre più necessaria per assicurare la regolarità contributiva delle imprese e per contrastare in modo efficace fenomeni di lavoro irregolare e sommerso nelle opere di ricostruzione pubblica e privata nei territori colpiti dal sisma. Osserva Daniele Boccetti, segretario Fillea Cgil Marche: «Gli ultimi episodi e le numerose criticità e anomalie registrate nei cantieri dove vengono realizzate le SAE, sono solo la punta dell’iceberg dei tanti problemi riscontrati nella ricostruzione. Ci sono, infatti, la mancata applicazione del Contratto Nazionale di Lavoro del settore, orari quotidiani che arrivano a 12 e 14 ore nonostante in cassa edile vengano dichiarate 80/100 ore mensili. Questo fenomeno, purtroppo, si riscontra già da qualche tempo». Da qui la necessità che si applichi rapidamente quanto previsto dall’Ordinanza per fare in modo che le imprese esecutrici di lavori di ricostruzione, sia pubblici sia privati, oltre ad essere in regola con il DURC, il documento che attesta la regolarità formale contributiva, siano in regola anche con il certificato di congruità dell’incidenza della manodopera nel cantiere, rilasciato dalla Cassa Edile territorialmente competente «Lo strumento – dichiara Luca Tassi, segretario Filca Cisl Marche - consente infatti un controllo del territorio, un monitoraggio vero della ricostruzione che finora è mancato o è stato fatto solo in parte. Il controllo della congruità della manodopera sul valore complessivo dell’opera da realizzare, soprattutto nell’ambito dei lavori di ricostruzione post sisma, è fondamentale per mettere al centro il lavoro di qualità e costituisce un efficace sistema di contrasto agli abusi e al lavoro irregolare, nonché uno strumento a difesa della legalità». Inoltre, questo meccanismo di verifica, che obbligherebbe all’allineamento dei costi di realizzazione delle lavorazioni con i costi realmente sostenuti dalle imprese regolari per la propria manodopera, ridurrebbe i margini di concorrenza sleale tra imprese che si possono generare con meccanismi di assegnazione dei lavori al massimo ribasso (cosa che, purtroppo, già si verifica nell’area del cratere).Nell’ordinanza c’è uno specifico rimando ad un accordo da farsi entro 60 giorni da oggi, tra Commissario Straordinario, Vicecommissari, Ministero del Lavoro, INAIL e le parti sociali. Dice Luciano Fioretti, segretario Feneal Uil Marche,«si auspica di fare bene e in fretta seguendo il modello già presente da 20 anni nella vicina Umbria, che ha garantito un sistema di regole certe e chiare e un quadro di trasparenza e legalità dentro il quale hanno ben operato tutti i soggetti del mondo delle costruzioni». Le Segreterie di CGIL, CISL, UIL esprimono apprezzamento per l’impegno profuso su questo tema dalla commissaria straordinaria, De Micheli, che ha rispettato quanto definito nei protocolli sindacali a tutti i livelli.
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07/11/2017 Il lavoro al centro del confronto fra Autorità di sistema portuale e sindacati
Il lavoro al centro dello sviluppo dei porti. Questo il focus del confronto fra l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale e le organizzazioni sindacali regionali e territoriali di Cgil Marche, Cisl Marche e Uil Marche. Un incontro in cui sono stati presi in esame gli investimenti programmati nei porti marchigiani di competenza dell’Adsp, Ancona, Pesaro e San Benedetto del Tronto, che stanno acquistando un ruolo sempre più strategico alla luce della riforma nazionale dei porti. Particolare attenzione è stata posta allo scalo dorico che, grazie all’impiego di una serie di risorse in infrastrutture e infostrutture, sta diventando sempre più trainante per l’economia delle Marche. “E’ la qualità del lavoro che crea un futuro solido per l’occupazione e per lo sviluppo – ha detto Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità di sistema -, un fattore che stiamo vedendo quanto sia fondamentale, in particolare, nella cantieristica di yacht e navi da crociera che sta vivendo un momento di forte crescita grazie, oltre che alla capacità imprenditoriale di innovare delle aziende, alla grande professionalità di tutta la forza lavoro impiegata”. Questa alta qualità, per Giampieri, “è l’arma vincente su cui il territorio e tutti i soggetti economici e istituzionali coinvolti possono creare un progetto condiviso di crescita legato alla blue economy oggi al centro degli interessi delle strategie di sviluppo”. E’ stato apprezzato e sostenuto, da parte dei sindacati, lo sforzo di investimenti: 75 milioni già nelle disponibilità e una volontà di incardinare il futuro del porto in quello della città che lo ospita. Per le organizzazioni sindacali, occorre ora tempestività di realizzazione e una prosecuzione nello sforzo di progettazione e recupero di ulteriori finanziamenti anche attraverso una confluenza di risorse pubbliche e private in una direzione di aumento dei volumi economici e dell’occupazione. "E’ apprezzabile il quadro progettuale illustrato dell’Autorità portuale – ha affermato Sauro Rossi, segretario generale della Cisl Marche - perché coniuga bene la dimensione strategica e un sano pragmatismo sulle risorse messe in gioco per qualificare una infrastruttura fondamentale anche per l’economia delle Marche quale risulta essere la rete dei porti dell’Italia Centrale”. “Lo sviluppo del porto di Ancona è una chiave fondamentale di crescita dell’economia regionale e locale ed una occasione di creazione d’occupazione professionalmente qualificata e a cui garantire piene tutele – ha affermato Marco Bastianelli, segretario Cgil provinciale di Ancona -, un percorso che Organizzazioni sindacali e Autorità, assieme ad altri soggetti privati, hanno già avviato con il recente “Protocollo per la tutela del lavoro”, unico in Italia, dopo Livorno”. “Le Marche rappresentano, nel contesto della Macroregione Adriatico-Ionica, una naturale piattaforma logistica che però deve svilupparsi e integrarsi per sostenere le capacità imprenditoriali e la professionalità delle maestranze – ha commentato Graziano Fioretti, segretario generale di Uil Marche -, non dobbiamo perdere questa grande occasione di maggior lavoro ed occupazione”. 7/11/17
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03/11/2017 Area Vasta1: è l'ora della mobilitazione
CGIL CISL e UIL, unitamente alle rispettive federazioni dei Pensionati e le federazioni dei lavoratori del settore, vista la situazione di stallo creatasi nella sanità del nostro territorio, hanno deciso di mettere in campo per il mese di novembre una serie di iniziative per richiamare l’Area Vasta 1 sui temi da tempo portati all’attenzione della Direzione. Tale decisione scaturisce da un percorso che il sindacato sta facendo da mesi; già a luglio infatti vista la situazione in cui si trovava la sanità locale, abbiamo inoltrato la richiesta di audizione alla Conferenza dei Sindaci di Area Vasta 1, che poi l’11 settembre scorso, ci ha permesso di esporre, di fronte ai molti Sindaci presenti, tutte le evidenti criticità, dalla istituzione delle emergenza urgenza, all’intasamento dei Pronti Soccorso, alle liste di attesa bibliche con conseguente aumento della mobilità passiva, all’incognita del nuovo ospedale Marche Nord, agli ospedali di comunità che non partono, alla sanità sul territorio organizzata con diverse criticità dai distretti. Ora, speravano che in una assise così autorevole, la Conferenza dei Sindaci, dove erano presenti sia il Presidente Volpini, (con delega alla sanità), sia il direttore ASUR Marche Marini, nel quale abbiamo anche consegnato un’apposita memoria, si sarebbero presi impegni precisi dando così le risposte che riteniamo tutt’ora necessarie ai cittadini pesaresi. Purtroppo invece nulla. Dalla Direzione dell’Area Vasta nessuna risposta, così come dall’ASUR, nessuna presa di posizione, nessuna novità. Tutto ciò nonostante dai diversi Sindaci e Amministratori presenti avessimo avuto positivi riscontri e convergenze in merito alle questioni sollevate. È per questo che CGIL CISL e UIL della Provincia di Pesaro Urbino hanno deciso di organizzare una serie di iniziative al fine di richiamare i vertici della sanità pesarese e regionale sui problemi irrisolti. Le iniziative saranno itineranti sul territorio e si articoleranno con questo calendario: 1. sabato 4 novembre presidio ad Urbino con volantinaggio nei pressi dell’ospedale ed in città, 2. sabato 11 novembre presidio a Pergola con volantinaggio nei pressi dell’ospedale ed in città; 3. martedì 14 novembre presidio con volantinaggio nei pressi dell’azienda ospedaliera Marche nord; 4. sabato 18 novembre presidio con volantinaggio nei pressi dell’ospedale di Fano e in città; 5. mercoledì 22 novembre a Fano con un presidio e volantinaggio davanti alla sede dell’Area Vasta 1. Ulteriori presidi verranno organizzati negli ospedali di comunità a Fossombrone, Sassocorvaro e Cagli, le cui date saranno comunicate in seguito. Invitiamo dunque tutti i cittadini a partecipare alle iniziative organizzate da CGIL CISL e UIL ed a sostenere le rivendicazioni affinché si possano veramente avere le risposte necessarie alla nostra sanità e ai nostri cittadini.
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03/11/2017 Ferrovie: scattano i rimborsi per gli abbonati. Un nuovo algoritmo per le tariffe sovraregionali
Dopo un lungo e puntuale confronto, il Coordinamento delle Regioni ha accolto la richiesta delle associazioni dei consumatori e dei comitati pendolari di modificare, dal 1 ottobre 2017, l'algoritmo di calcolo delle tariffe sovraregionali del trasporto ferroviario su base proporzionale rispetto ai Km percorsi in ogni regione attraversata e che comporterà una riduzione dei prezzi degli abbonamenti, anche notevoli, per oltre il 90% dei passeggeri. Da tale data e fino a quando, in conseguenza dei tempi tecnici necessari all'adeguamento del sistema informativo di Trenitalia, entrerà materialmente in vigore la nuova tariffa (aprile 2018), i titolari di abbonamento mensile o annuale matureranno il diritto a un RIMBORSO, se dovuto dal conguaglio tariffario, solo esibendo gli abbonamenti per i mesi interessati che andranno opportunamente conservati. Pertanto si raccomanda ai titolari di abbonamenti a tariffa sovraregionale di conservare l’originale degli abbonamenti mensili o annuali in corso di validità fino all’entrata in esercizio della nuova tariffa per la richiesta di un eventuale rimborso rispetto alla tariffa applicata dai sistemi di vendita attualmente attivi. Il rimborso verrà erogato con le modalità che verranno a brevissimo comunicate e comprenderà anche una quota per il periodo 1 luglio 2017 – 30 settembre 2017. Infine si informano tutti gli interessati che l'algoritmo abolito il 1 ottobre 2017 aveva altresì evidenziato una distorsione tariffaria che, nel corso del tempo, aveva comportato maggiori esborsi per le tratte sovraregionali rispetto a quelle regionali. Per tale ragione le associazioni dei consumatori hanno chiesto alle imprese ferroviarie di prevedere e attendono di conoscere, entro il mese di novembre, modalità di rimborso degli abbonati anche per il pregresso periodo 1 gennaio 2012 – 20 giugno 2017. Siamo in attesa di conoscere le modalità e i tempi per la richiesta degli eventuali rimborsi che verranno comunicati tempestivamente anche sul sito Adiconsum.
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30/10/2017 Elezioni Rsu settore Igiene ambientale: grande affermazione della Fit Cisl nelle Marche
La Fit Cisl Marche riscuote un netto successo nelle elezioni Rsu del settore Igiene ambientale aggiudicandosi, a livello regionale, ben 31 seggi. Un risultato particolarmente positivo nella provincia di Macerata, dove la Fit ha conquistato 7 seggi su 11 in palio e e in aziende come Anconambiente, con 4 seggi su 9 a disposizione. Rilevante il dato maceratese, atteso dopo la fusione tra Sintegra, Smea e Cosmari_ la Fit Cisl ha ottenuto 165 preferenze su 260 voti validi. Pur confermandosi come seconda sigla del settore per rappresentanza a livello regionale, la Fit ha visto aumentare considerevolmente il proprio seguito tra i lavoratori, arrivando a un solo seggio di distanza dalla Fp Cgil ed entrando per la prima volta nella rappresentanza di Sogenus. Raddoppiati i seggi all'interno di Astea, Asite e Teknoservice. «Continua la corsa di avvicinamento al primato nell'igiene ambientale nella regione Marche - commenta Roberto Ascani, segretario generale della Fit Cisl Marche - Siamo cresciuti a doppia cifra tanto nei seggi che nel numero di voti. Un risultato incontrovertibile, frutto di un lavoro di squadra che premia serietà e competenza. Un grazie ai lavoratori e ai nostri candidati per l'eccellente risultato».
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28/10/2017 Fai Cisl in piazza per pensioni, occupazione, salari e contrasto allo sfruttamento : raccolta firme e presidio ad Ancona
Al via anche nelle Marche la mobilitazione nazionale promossa dalla Fai Cisl a sostegno di un'agenda di riforme su previdenza, occupazione, retribuzioni e contrasto allo sfruttamento nei settori agroalimentari e ambientali. Sabato 28 ottobre presidio regionale e raccolta firme davanti alla Prefettura di Ancona, in p.zza del Papa a partire dalle ore 9,30 . Una raccolta firme, che parte il 28 ottobre e si protrarrà per tutto il 2017, a sostegno delle proposte di riforma avanzate dalla Fai Cisl che "mirano ad abbassare l'età pensionabile dei lavoratori agricoli, degli addetti imbarcati della pesca, degli operai alimentaristi del comparto forestale e della bonifica, riconoscendo loro lo status di lavoro usurante". Condizione che permetterebbe di andare oltre la Legge Fornero, "consentendo il pensionamento con 35 anni di contributi". Tra le priorità della Fai Cisl anche "ammortizzatori sociali rafforzati e davvero universali, anche per le aziende sotto i quindici dipendenti, con il riconoscimento della disoccupazione agricola anche ai lavoratori agricoli a tempo indeterminato e il consolidamento della durata e dell’importo della Naspi, senza decalage". Sotto il profilo contrattuale, la Fai Cisl invoca inoltre "l’innalzamento delle retribuzioni per i contratti agricoli di prestazione occasionale al livello della media dei contratti provinciali e la piena attuazione della Legge 199 contro il caporalato, con maggiori affidamenti bilaterali per il buon governo del mercato del lavoro agricolo". Centrale, nei comparti ambientali, "la realizzazione di un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico e di una legge per rilanciare il patrimonio forestale e ambientale italiano che individui anche una solida controparte pubblica per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori forestali, atteso ormai da cinque lunghi anni". «Scendiamo in piazza ad Ancona, come in tutta Italia, per dare una svolta ai temi del lavoro e mettere in campo un percorso di riforme concrete per chi lavora in un settore come quello agricolo e dell’industria agroalimentare, dove le basse retribuzioni, il lavoro nero ma anche quello grigio, prestato cioè da chi è già in pensione e disponibile ad accettare qualsiasi condizione retributiva, sono all’ordine del giorno . – sottolinea Giuseppe Giorgetti, Segretario Generale Fai Cisl Marche, che sabato sarà in piazza del Papa ad Ancona con i lavoratori - Criticità che stanno sempre più allontanando i giovani dal lavoro agricolo. I dati parlano chiaro, nella nostra regione le aziende agricole registrano un calo, che va in controtendenza con una crescita nazionale dell’1,3%.- spiega Giorgetti - Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad una diminuzione di oltre 2500 addetti, tra coltivatori diretti e dipendenti, passando da un totale di 16.858 del 2016 ai 14.285 del 2017. Il popolo dei lavoratori agricoli, che in Italia raggiunge quasi i 2 milioni di persone vede ancora oggi negato, ad esempio, il riconoscimento del lavoro usurante – conclude – Per questo, come Fai Cisl, siamo impegnati in prima linea affinché sia dato, finalmente, un riconoscimento dignitoso al lavoro agricolo. È una questione di giustizia sociale».
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26/10/2017 Tecnowind: arrivata lettera di avvio procedura di messa in mobilità. Sindacati: "Va ritirata immediatamente"
Arrivata la  lettera di avvio della  procedura di messa in mobilità per 140 su 248 lavoratori della Tecnowind. I sindacati metalmeccanici, in una nota, chiedono alla Direzione della Tecnowind «di ritirare immediatamente la procedura di mobilità e di convocare in tempi rapidissimi un incontro per trovare insieme soluzioni alternative ad una riorganizzazione che scaricare solo sulla pelle dei dipendenti tutte le contraddizioni di una gestione che si è protratta per anni. » Considerata anche  la disponibilità delle Istituzioni, confermata durante lo scorso incontro al Mise, «ad accompagnare un piano di riorganizzazione socialmente sostenibile, alla luce  delle positive novità emerse sul versante finanziario, in vista  della necessità di intraprendere un percorso condiviso nell'interesse di tutti.» concludono Fim Cisl - Fiom Cgil - Uil Uilm. 26 ottobre 2017
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26/10/2017 Fusione tra Bcc Ancona e Falconara: avviata la vertenza sindacale
Nel processo di fusione tra la Bcc di Ancona e la Bcc di Falconara, nonostante i ripetuti richiami al rispetto dei termini stabiliti dal contratto nazionale di categoria, i quali prevedevano che le due banche convocassero le organizzazioni sindacali (almeno 30 giorni prima delle assemblee straordinarie dei soci per l’approvazione della fusione), queste ultime si sono guardate bene dal farlo evitando il dovuto confronto. Confronto nel quale le banche dovevano consegnare un apposito documento di sintesi nel quale venivano illustrati i seguenti aspetti: a) i motivi del programmato processo di fusione; b) le conseguenze giuridiche economiche e sociali per i lavoratori; c) le eventuali misure previste nei confronti di questi ultimi; ciò al fine di attivare la necessaria procedura di confronto, tra aziende e organizzazioni sindacali, con l’obiettivo ultimo di prevenire potenziali conflitti collettivi. Confronto che, come più volte dichiarato dalle stesse banche, attiveranno soltanto dopo che le assemblee straordinarie dei soci avranno espresso il loro parere sulla fusione. In questo modo verrebbe vanificata o, quantomeno ridotta, l’azione sindacale a tutela dei dipendenti, impedendo di fatto la prevenzione dei conflitti collettivi che si voleva perseguire con tale norma contrattuale. Impedimento che ha già esercitato i suoi effetti con le organizzazioni sindacali che hanno presentato in tribunale un ricorso per comportamento antisindacale contro le due Bcc interessate dalla fusione.
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25/10/2017 Scuola, personale ATA insufficiente: proclamato lo stato di agitazione
Le Organizzazioni Sindacali di categoria delle Marche Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal, facendo seguito a quanto precedentemente dichiarato sia verbalmente che per iscritto, ritengono il DDG 1044 emanato dall’USR Marche in data 01/09/2017 e il successivo DDG 1253 del 19/10/2017 inadeguati e inaccettabili. Infatti l’integrazione della dotazione organica per l’anno scolastico 2017/2018 di 59 posti di personale ATA, in essi contenuta, risulta assolutamente insufficiente rispetto alle richieste discendenti dalle reali ed oggettive necessità espresse dalle Istituzioni Scolastiche mediante le due rilevazioni promosse “motu proprio” dall’Amministrazione Scolastica Regionale. Le OO.SS. individuano a questo proposito due importanti criticità: La prima concerne l’incongruenza con la quale nel mese di settembre si è proceduto all’autorizzazione di soli 59 posti in deroga senza una reale verifica del fabbisogno e solo successivamente si è provveduto, mediante un puntuale monitoraggio, ad individuare le inderogabili necessità delle scuole al fine di garantire la tutela della sicurezza degli alunni (Comunicazione 0016221 del 20-09-2017 “Rilevazione delle necessità per la richiesta di posti di personale Ata in deroga per la sicurezza degli alunni”) La seconda riguarda la totale sottovalutazione delle criticità emerse, infatti dalla rilevazione che l’Usr Marche ha effettuato risulta la richiesta documentata da parte dei Dirigenti Scolastici di ben 558 posti aggiuntivi. Quindi i 59 posti in più autorizzati rappresentano solo il 10% del fabbisogno necessario a garantire la sicurezza, l’incolumità degli alunni e il normale funzionamento dei servizi scolastici. Vista la mancanza da parte del Direttore Generale di una risposta coerente con i bisogni rilevati e acquisiti agli atti della stessa Direzione Regionale, le organizzazioni sindacali dichiarano da oggi lo stato di agitazione dei lavoratori della categoria. Nei prossimi giorni, se non verrà autorizzato un ulteriore contingente di posti per garantire la sicurezza e il regolare funzionamento delle scuole in analogia a quanto sta accedendo in altre regioni, si procederà con iniziative unitarie di mobilitazione che non escludono, in ultima istanza, il ricorso allo sciopero generale regionale della categoria. Ancona 25 ottobre 2017
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23/10/2017 Tecnowind: si cerca un'intesa sugli ammortizzatori sociali. L'azienda vuole procedere alla mobilità
Incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico sulla vertenza Tecnowind: le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità che tutti facciano la propria parte. È stato chiesto con forza alle istituzioni (Ministero e Regione) di trovare formule per il reperimento di ammortizzatori sociali ulteriori rispetto a quelli ordinari che scadranno il 17 dicembre: i soggetti istituzionali presenti al tavolo hanno dato disponibilità ad intervenire, anche alla luce di novità che potrebbero emergere nella legge di stabilità. A fronte di questo, Fim Cisl Fiom Cgil e Uilm Uil hanno chiesto all’azienda di rinviare ulteriormente l’apertura della procedura di mobilità, già annunciata lo scorso 11 ottobre e poi ritirata in seguito a pressioni congiunte,  prima di aver dato modo alle Istituzioni e ai sindacati di potersi confrontare con i soggetti interessati a rilevare la Tecnowind. L’azienda ha però dichiarato di non poter più aspettare ad avviare la mobilità, dando disponibilità, dietro forti pressioni sindacali e a generiche disponibilità istituzionali, a ritirarla in caso sopraggiungano novità su ulteriori strumenti. Il tavolo sarà riaggiornato i primi di novembre, dopo la presentazione del piano concordato.
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23/10/2017 Organici scolastici delle Marche: basta soluzioni effimere, servono risposte adeguate
Stando alle recenti note pubblicate nel sito dell’Ufficio Scolastico Regionale ed ai comunicati, rilasciati dalla Regione riguardanti il recupero delle dotazioni organiche delle aree colpite dal sisma, sembrerebbe che si stia vivendo una stagione di rinnovata armonia tra il Direttore dell’Usr e l’Assessore regionale all’Istruzione. Una concordia che ci renderebbe soddisfatti se producesse veramente un mantenimento dei posti docenti ed Ata negli istituti del cratere sismico che invece non ravvisiamo. La realtà, infatti, è ben diversa: il recupero di posti ottenuto in virtù del Decreto Mezzogiorno non è altro che un rimedio temporaneo rispetto all’effettivo taglio operato nel mesi scorsi agli organici strutturali del personale docente ed Ata di quelle scuole. La verità è che nelle zone colpite dal terremoto i 57 posti docenti e i 95 posti Ata assegnati, il prossimo anno non ci saranno più. Si assisterà così ad una crescente riduzione delle classi con pesanti ripercussioni sulla qualità dell’offerta formativa. Non meno preoccupanti risultano le scelte organizzative che afferiscono al sistema scolastico regionale che stanno emergendo dai vari incontri fra Direzione Regionale e Assessorato all’Istruzione. Se infatti verranno confermati i contenuti della nota inviata qualche giorno fa agli Istituti, le conseguenze di tali scelte saranno veramente pesanti: si ipotizza per il prossimo anno scolastico un recupero di almeno 140 posti che produrrà un forte ridimensionamento delle classi e degli indirizzi di studio. A questa prospettiva non rassicurante fa eco un presente non meno allarmante, di cui però nessuno dei due soggetti sembra volersi fare carico. Mancano oggi nelle nostre scuole 558 unità di personale Ata (rilevazione effettuata il 25/10/2017 da Usr necessarie per garantire la sicurezza, la sorveglianza, l’incolumità degli alunni e il regolare svolgimento dei servizi scolastici: sono state autorizzate solo 59 assunzioni aggiuntive. Il sistema scolastico regionale necessita di un’azione sinergica e trasparente in cui ciascun soggetto eserciti pienamente, senza ambiguità, le proprie prerogative. Ci sembra opportuno ricordare quelle attribuite dalla Costituzione alla Regione: competenza esclusiva in materia di programmazione dell’offerta formativa e di dimensionamento della rete scolastica in quanto direttamente connessi alle esigenze socio-economiche di ciascun territorio. Non si può invece ricavare alcun beneficio da una fittizia armonia fra Regione e Usr basata su continui incontri che escludono le rappresentanze sociali e che non forniscono risposte concrete ed esaustive alla cronica carenza di offerta formativa delle Marche.
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23/10/2017 Falso allarme sulla chiusura degli uffici postali. Slp Cisl: Ad oggi tutto congelato, ma futura riorganizzazione avrà effetti devastanti sul territorio
Dopo la diffusione di notizie riguardanti la chiusura totale o la riduzione dei giorni di apertura per 159 uffici postali nelle Marche, la Slp Cisl intende fare chiarezza sulla questione precisando che il piano quadriennale è al momento congelato. La speranza del sindacato dei lavoratori postali è che non si voglia procedere alle chiusure prospettate, che determinerebbero un pesante depauperamento dei territori già denunciato in passato attraverso una serie di iniziative e di manifestazioni che hanno visto la partecipazione di centinaia di persone e il coinvolgimento di tutti i sindaci della regione. Non bisogna confondere poi il piano di riduzioni con la questione del recapito a giorni alterni, al centro dell’attuale piano di riorganizzazione aziendale per risparmiare sul costo del lavoro e che dovrebbe essere applicato nelle Marche, ultima regione interessata dall’attuazione, tra la fine dell’anno e i primi mesi del 2018. Nelle regioni dove il recapito a giorni alterni è già entrato a regime, gli effetti del nuovo modello sono stati devastanti e la qualità del servizio è in caduta libera: in molte località del paese il portalettere non bussa alla porta del cittadino più di una volta a settimana. Da una indagine sulla qualità condotta internamente alla azienda, la struttura del recapito delle Marche risulta essere la migliore a livello nazionale. La nostra impressione è tuttavia completamente diversa: vi sono molte criticità sia per garantire il recapito a domicilio, sia riguardo il ritiro della corrispondenza descritta (raccomandate, assicurate ed atti giudiziari) di cui è stato lasciato avviso presso gli uffici postali. L’applicazione del recapito a giorni alterni non potrà dunque che andare ad inficiare questo quadro già di per sé problematico, con crescenti disagi per i cittadini. La Slp Cisl ritiene che le priorità del settore siano ben altre, innanzitutto il rinnovo del contratto, l’organizzazione del lavoro, regole certe sullo sviluppo professionale, sulle politiche di incentivazione economica e meritocratiche. Mancano politiche attive del lavoro utili a superare le condizioni di vero e proprio precariato che vivono i Part Time e il personale flessibile assunto con contratto a tempo determinato. Come già denunciato in passato, permangono esagerate pressioni in capo agli addetti di sala consulenza e ai direttori degli uffici che, nonostante la firma di un protocollo ad hoc, vengono continuamente vessati affinché aumentino ricavi e quindi utili per gli azionisti. L’impressione è che la funzione sociale dell’azienda e dei servizi che offre sembra perdere di valore ogni giorno che passa.
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19/10/2017 Cgil Cisl Uil: In aumento gli infortuni nelle Marche. Rilanciare il sistema della prevenzione
«Gli infortuni gravi, anche con esito mortale, accaduti di recente nelle Marche impongono con urgenza la necessità di affrontare e rilanciare le tematiche prioritarie riguardanti la prevenzione e gli aspetti della salute e sicurezza sul lavoro». È il grido di allarme di CGIL CISL Uil delle Marche di fronte al peggioramento dei dati riguardanti gli infortuni, in particolare quelli gravi, e le malattie professionali. Nei primi otto mesi del 2017 gli infortuni nelle Marche registrano un incremento del 0,38%; nel periodo Gennaio - Agosto, infatti, sono stati 12.253, 47 in più rispetto rispetto allo stesso periodo del 2016. Quello che preoccupa i sindacati è ciò che emerge da una lettura più approfondita dei dati INAIL. Nel mese di Agosto 2017 si sono avuti 1.105 infortuni con un incremento del 10,95% rispetto ad Agosto 2016. Particolarmente significativi nel periodo Gennaio - Agosto gli incrementi nell’industria (+ 6,62%) e nei servizi (+ 7,81%) mentre l’artigianato conosce una leggera flessione (- 1,94%). La Provincia dove si è avuto il maggiore aumento è quella di Macerata (+ 2,31%) seguita da Fermo (+ 1,98%), Ascoli Piceno (+ 1,93%) , Pesaro (+ 1,40%), Ancona (+ 0,22%). Allarmante nel periodo Gennaio - Agosto anche il dato degli infortuni mortali (28), ma con tre casi nel mese di Agosto 2017, mentre ad Agosto 2016 si è avuto un solo caso. Particolarmente grave il dato della gestione industria, dove, nei primi otto mesi del 2107 si sono avuti 13 infortuni mortali contro i 3 casi dello stesso periodo del 2016. Un incremento del 76,92%. Un aumento significativo anche per le denunce di malattie professionali. Sono state 3.521 nel 2012 e 5.407 nel 2016 (+ 34,88%). Per contrastare l’aumento degli infortuni CGIL CISL UIL ritengono che sia urgente rilanciare il sistema della prevenzione delle Marche e chiamano in causa la Regione Marche e l’INAIL perché occorre dare nuovo impulso al tema della salute e sicurezza sul lavoro con un programma di interventi condiviso con tutti gli attori della prevenzione.
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17/10/2017 Sisma e ricostruzione: DURC necessario per garantire regolarità e qualità del lavoro
Le organizzazioni sindacali chiedono alla Commissaria straordinaria del Governo alla ricostruzione, di emanare presto la già annunciata ordinanza che introduca il DURC di congruità, misura necessaria per assicurare la regolarità contributiva delle imprese e per contrastare in modo efficace fenomeni di lavoro irregolare e sommerso nelle opere di ricostruzione pubblica e privata nei territori colpiti dal sisma. In particolare, secondo i sindacati, confederali e di categoria : « è necessario che si introducano rapidamente norme per le quali, le imprese esecutrici di lavori di ricostruzione, sia pubblici che privati, oltre essere in regola con il DURC, il documento che attesta la regolarità formale contributiva, siano in regola anche con il certificato di congruità dell’incidenza della manodopera nel cantiere, rilasciato dalla Cassa Edile territorialmente competente.» In pratica, la Cassa Edile, che conosce gli importi dei lavori dei singoli cantieri attraverso il meccanismo delle notifiche preliminari, potrebbe determinare l’incidenza della manodopera edile necessaria per la realizzazione dei singoli lavori e certificare la regolarità del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali (INPS, INAIL, Cassa Edile/Edilcassa) da parte dei datori di lavoro nei confronti dei propri dipendenti.  Obiettivo del Durc di congruità è quello di garantire un controllo efficace non solo della regolarità contributiva ma anche della coincidenza tra le lavorazioni eseguite e il numero dei lavoratori impiegati nei singoli cantieri. In pratica, verificare che il numero di lavoratori impiegati nei cantieri, e il costo del loro lavoro, sia congruo rispetto al tipo di opera da realizzare.  Il controllo della congruità della manodopera sul valore complessivo dell’opera da realizzare,  soprattutto nell'ambito dei lavori di ricostruzione post sisma, è fondamentale per mettere al centro il lavoro di qualità e costituisce un efficace sistema di contrasto agli abusi e al lavoro irregolare, nonché uno strumento a difesa della legalità. Inoltre, questo meccanismo di verifica, che obbligherebbe all'allineamento dei costi di realizzazione delle lavorazioni con i costi realmente sostenuti dalle imprese regolari per la propria manodopera, ridurrebbe i margini di concorrenza sleale che si possono generare con meccanismi di assegnazione dei lavori al massimo ribasso. Con un apposito accordo tra Commissario straordinario, Presidenti di Regione-Vicecommissari, Ministero del Lavoro, Struttura di Missione, INAIL e Organizzazioni Sindacali e Datoriali firmatarie dei CCNL del settore edile, dovranno essere definiti gli adempimenti, i criteri e le modalità di calcolo dell’incidenza della manodopera, le modalità di svolgimento delle attività di monitoraggio, controllo e verifica da parte degli organi preposti.   
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16/10/2017 Credito Cooperativo: a rischio fusioni Ancona - Falconara e BCC Picena - Picena Truentina
Passo falso negli iter di fusione tra la Banca di credito cooperativo di Ancona e la Bcc di Falconara e tra la Bcc Picena e la Bcc Picena Truentina. In entrambi i processi di fusione, i consigli di amministrazione delle quattro banche hanno violato la normativa contrattuale che prevede la convocazione delle organizzazioni sindacali, almeno 30 giorni prima delle assemblee straordinarie dei soci per l’approvazione della fusione, per informarle attraverso la consegna di un apposito documento, dei seguenti aspetti: a) i motivi del programmato processo di fusione; b) le conseguenze giuridiche, economiche e sociali per i lavoratori; c) le eventuali misure previste nei confronti di questi ultimi; il tutto al fine di attivare la necessaria procedura di confronto tra le aziende e le organizzazioni sindacali. A tale riguardo non si capiscono le motivazioni che spingono le aziende in questione a tenere tale comportamento, nonostante le sollecitazioni avanzate dalle organizzazioni sindacali, le quali, a questo punto si vedono costrette a tutelare nelle opportune sedi i diritti dei dipendenti delle due realtà.
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16/10/2017 Monitoraggio nazionale Livelli essenziali di assistenza.Settimo posto alle Marche, Fp Cisl : "Si può fare di più"
Il Ministero della Salute nei giorni scorsi ha pubblicato il monitoraggio dei LEA (Livelli Essenziali Assistenza), regione per regione,  riferiti all'anno 2015. La classifica tiene conto dei livelli di assistenza ospedaliera, distrettuale e più complessivamente l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro. Le Marche risultano tra le regioni adempienti ma al settimo posto dopo Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Lombardia, Liguria, con un leggero peggioramento rispetto al 2013 e 2014 , a conferma che la sanità marchigiana pur ottenendo risultati migliori rispetto a molte altre regioni ha ancora margini di miglioramento. Tra le criticità rilevate, oltre ad alcune non adeguate percentuali di copertura vaccinale nei bambini sino a 24 mesi, l'eccessiva percentuale di parti cesarei, stante lo  scostamento notevole rispetto alla media nazionale  ( 26.41% contro la media  nazionale del 20% ) . «Al fine di mantenere una elevata qualità dei servizi è fondamentale una adeguata capacità di assunzione  e di copertura di personale.» sottolinea Luca Talevi, Segretario Generale FP Cisl Marche L'Asur, con determina 606 del 12 ottobre scorso , relativa al piano occupazionale 2017, ha previsto entro l'anno l'assunzione di personale inizialmente previsto per il 2016 , e non ancora assunto,           «certamente è  un primo timido segnale positivo  - continua Talevi - in materia di assunzioni e velocizzazione dei tempi per la copertura dei posti vacanti.» Complessivamente entro fine anno dovrebbero essere assunti 104 lavoratori  per il comparto ( 32 Area vasta 1, 9 Area Vasta 2, 23 Area vasta 3, 20 Area Vasta 4, 20 Area Vasta 5 )  e 141 per la dirigenza. Si conferma altresì, per il 2017, la copertura del 100% del turn - over,  «ma come denunciato più volte dalla Cisl è necessaria una maggiore capacità di assumere in grado, almeno in parte, di recuperare le oltre 2000 unità operative "perse" tra il 2011 ed il 2015.  - conclude Talevi -  Per  il personale precario  fondamentale che la Regione acceleri la elaborazione del piano di stabilizzazione degli oltre mille precari,  da anni fondamentali per la tenuta dei servizi quotidianamente erogati, così come condiviso nella riunione in Regione di venerdì scorso. 16 ottobre 2017
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14/10/2017 Pensioni, Lavoro, Giovani, mobilitazione Cgil, Cisl e Uil: presidi e manifestazioni nelle Marche
Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani, difendere l’occupazione, garantire una sanità dignitosa, rinnovare i contratti: Cgil Cisl e Uil delle Marche in presidio per sviluppo ed equità. Presidi territoriali e incontri con i Prefetti in occasione della giornata di mobilitazione nazionale indetta per sabato 14 ottobre da Cgil Cisl e Uil, a sostegno dei tavoli di trattativa in corso con il Governo sulla riforma delle pensioni e in vista della discussione sulla legge di bilancio. Ad Ancona, alla manifestazione, aderisce anche l’Udu. Cgil Cisl e Uil sollecitano l’inserimento, nella prossima legge di Bilancio, di provvedimenti in materia di lavoro, previdenza, welfare e sviluppo e rivendicano più risorse sia per l'occupazione giovanile sia per gli ammortizzatori sociali, il congelamento dell'innalzamento automatico dell'età pensionabile legato all'aspettativa di vita, un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani e una riduzione dei requisiti contributivi per l'accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura. I sindacati chiedono inoltre l'adeguamento delle pensioni in essere, la piena copertura finanziaria per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, risorse aggiuntive per la sanità ed il finanziamento adeguato per la non autosufficienza. Vedi la Galleria fotografica di tutti i presidi territoriali: Ancona, Ascoli Piceno, Civitanova Marche, Fermo e Pesaro
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11/10/2017 Restituzione dei contributi sospesi: ancore troppe incertezze e troppi rischi per i lavoratori colpiti dal sisma
Un’altra stangata rischia di colpire presto i lavoratori delle zone terremotate. In ballo, infatti, non c’è solo la restituzione dell’IRPEF sospesa con la c.d. busta paga pesante, ma anche quella dei contributi previdenziali anch’essi sospesi per effetto del d.l. 189/2016. E la restituzione dei contributi previdenziali rischia di aggiungere al danno anche la beffa. Il primo decreto sisma ha previsto, infatti, la sospensione nei Comuni del cratere dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a decorrere dagli eventi sismici e fino al 30 settembre 2017, specificando che la restituzione di quanto non versato sarebbe dovuta avvenire entro il 30 ottobre 2017 o in unica soluzione o in diciotto rate mensile a partire sempre da ottobre. In una circolare del 25 novembre 2016, l’INPS specificava che il datore di lavoro privato, se interessato a usufruire della sospensione contributiva, doveva sospendere sia la quota di contributi a proprio carico che a quella a carico del lavoratore. La scelta della sospensione è stata così messa in mano al solo datore di lavoro. Sin da subito abbiamo espresso forti dubbi rispetto a questa impostazione, chiedendo un ravvedimento, in quanto essa ha esposto i lavoratori al rischio di trovarsi, a fronte di buste paga un po’ più sostanziose, indebitati con l’INPS a propria insaputa e senza avere avuto la possibilità di dare il proprio consenso. Ma il peggio viene ora che il periodo di sospensione è scaduto e si avvicina il termine per la restituzione dei contributi previdenziali non versati. Lo scorso luglio, infatti, l’INPS, con proprio messaggio, dava le istruzioni operative per il versamento dei contributi sospesi in unica soluzione entro il 30 ottobre 2017 e rinviava ad altro successivo messaggio le indicazioni relative alla possibilità di richiedere la restituzione rateale in diciotto mesi. Il punto è che, a tutt’oggi, questo tanto atteso successivo messaggio INPS è ancora non pervenuto. Il 30 ottobre si avvicina e crescono i timori dei lavoratori di dover pagare in una sola rata e subito tutti i contributi che non sono stati versati, magari anche senza il loro consenso. L’unica soluzione è un intervento immediato dell’INPS che finalmente chiarisca i termini e le modalità della rateizzazione. Auspichiamo che le istituzioni e le forze politiche comprendano la gravità della situazione, si facciano carico del peso della continua incertezza normativa che finora è ricaduto sulle spalle dei lavoratori e delle famiglie e delle imprese colpite dal sisma e quindi intervengano per correggere questioni finora gestite forse con troppa superficialità. CGIL – CISL – UIL Macerata
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11/10/2017 Crack Banca Marche: Adiconsum Marche si costituisce parte civile
Con la prossima udienza del 7 novembre si celebrerà una delle tappe fondamentali del complesso iter penale nell’ambito del quale 16 tra amministratori e dipendenti dell’Istituto Banca Marche vengono chiamati a rispondere della liquidazione dell’istituto. L’Adiconsum Marche ritiene doveroso costituirsi parte civile nel procedimento penale, sia in proprio, sia assistendo i propri associati; infatti il crack dell’istituto bancario non solo ha pesantemente danneggiato i singoli azionisti ed obbligazionisti, ma ha anche avuto gravi ricadute sul tessuto economico marchigiano, andando a ledere il diritto collettivo ad una corretta operatività del sistema bancario. Per le decine di migliaia di famiglie direttamente colpite dalla vicenda la costituzione di parte civile è certamente un diritto e costituisce un atto doveroso, ma è necessario fare chiarezza per non dare false illusioni: la costituzione di parte civile non permette, da sola, di vedere garantite le proprie ragioni. I risparmiatori che hanno creduto in Banca Marche hanno infatti perso risorse economiche e hanno il diritto di essere risarcite e il procedimento penale, per sua stessa natura, non è in grado di dare garanzia di risarcimento agli azionisti e agli obbligazionisti subordinati. Infatti va ricordato che il procedimento penale è orientato all’accertamento delle responsabilità, appunto, penali, e l’eventuale risarcimento riconosciuto dal giudice alle parti civili sarà a carico dei condannati. A tale proposito va sin da subito chiarito che il patrimonio personale degli imputati non potrà essere in alcun modo sufficiente a garantire la restituzione delle risorse sottratte alle migliaia di risparmiatori coinvolti ed il responsabile civile - la società fallita - che potrà essere citato nel procedimento penale è un soggetto privo della seppur minima capacità di rimborso. In sintesi, quanti si costituiranno parti civile nel procedimento penale rischieranno, in concreto dopo tre gradi di giudizio, di vedere accolte le proprie ragioni senza tuttavia ottenere un concreto risarcimento del danno. La costituzione di parte civile rappresenta dunque certamente il completamento di un’attività di difesa dei risparmiatori coinvolti nel crack Banca Marche che l’Adiconsum sta portando avanti già dall’indomani del commissariamento dell’Istituto, ma non può essere l’unico strumento messo in campo. L’Adiconsum Marche quindi, coglie questa occasione per rinnovare l’invito a verificare, caso per caso, la percorribilità del procedimento civile anche per il tramite del nuovo istituto dell’Arbitro per le Controversie Finanziare. L’attività di Adiconsum vede già incardinate un numero considerevole di cause civili oltre a molteplici ricorsi all’ACF, strumenti espressamente rivolti alla richiesta di risarcimento del danno subito. L’Adiconsum Marche intende infine ricordare la prossima scadenza di novembre - termine perentorio entro il quale gli obbligazionisti, possono attivare il procedimento arbitrale nei confronti del fondo di solidarietà.
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10/10/2017 Volontariato e Poesie, terza edizione del Premio Città di Recanati dell’ ANTEAS
Sabato 14 ottobre si terrà la cerimonia di premiazione del Concorso di poesie “Città di Recanati”. L’appuntamento è per le ore 16.00 presso il Museo civico di Villa Colloredo – Mels.A questa terza edizione del Premio letterario parteciperanno 84 componimenti prodotti da 43 poeti provenienti da tutta Italia. Le novità di quest’anno sono rappresentate dalla forma dialettale dei componimenti in gara e dal tema scelto, ossia la situazione delle Marche dopo il terribile terremoto dello scorso anno. I 26 premi in palio saranno assegnati da una giuria composta da 7 giurati, scrittori e poeti.L’iniziativa è organizzata dall’Anteas (Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà) di Macerata, l’associazione di volontariato della Cisl nata con lo scopo di promuovere la solidarietà specialmente nei confronti dei più deboli, bisognosi e soli, contribuendo così al progresso umano, civile e sociale.“Il Premio letterario – sostiene la Presidenza dell’Anteas di Macerata – è un’occasione per aprire uno spiraglio nuovo alla vita associativa e dare un riconoscimento a quei soci che hanno qualcosa da raccontare, anche in versi, dando così modo ad ognuno di impegnare il tempo con pensieri e parole, che escono genuini dal cuore”.La scelta del luogo in cui svolgere il concorso non poteva che ricadere su Recanati, città che ha dato i natali ad uno dei più grandi poeti della letteratura italiana, Giacomo Leopardi, ancora oggi un luogo sospeso tra passato e futuro, dove il presente ha il dolce sapore dei versi scritti dal poeta.   
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10/10/2017 Busta paga pesante: rivedere subito le modalità di restituzione
La busta paga pesante resta un pasticcio e, allo stato attuale della normativa, rischia di costituire per i lavoratori più in un disagio che un reale sostegno. I termini introdotti con le ultime norme hanno prorogato al 31 dicembre 2017 la durata della busta paga pesante, ma hanno al contempo previsto che la restituzione avverrà in 9 rate mensili a decorrere dal 16 febbraio 2018. Solo nove mesi, quindi, per restituire integralmente gli importi di nove mesi di IRPEF sospesa. Nove mesi in cui i lavoratori dipendenti colpiti dal terremoto rischiano di avere stipendi al limite, abbattimenti di reddito insostenibili e condizioni di disagio assolutamente irragionevoli e ingiustificabili. Un grave disagio che andrebbe a pesare su lavoratori e famiglie che stanno già da tempo affrontando enormi difficoltà quotidiane, a fronte di una ricostruzione ancora da venire e di un reinsediamento attraverso le SAE che presenta ingenti ritardi. Un’assurdità che abbiamo denunciato spesso negli ultimi mesi e su cui ancora non ci sono risposte. Anzi, con l’avvicinarsi della fine dell’anno la confusione sembra aumentare: ai lavoratori che hanno richiesto e poi interrotto il beneficio –spesso proprio per le troppe incertezze rispetto alle modalità di restituzione- stanno arrivando comunicazioni scritte secondo le quali, in assenza di diverse disposizioni normative, si dovrà procedere al conguaglio fiscale dell’intero importo precedentemente sospeso. Assurdità che appaiono ancora più irragionevoli se si considera che l’IRPEF sospesa a seguito del terremoto del 1997 è stata restituita nella misura del 40% e in 120 rate, ossia dieci anni. È certo che riteniamo la misura di rateizzazione introdotta assolutamente insufficiente e iniqua. Per questo ribadiamo la nostra richiesta alle istituzioni e alle forze politiche affinché la rateizzazione sia estesa almeno al numero di rate massimo previsto per queste fattispecie dallo Statuto del Contribuente (18 rate mensili) e la data di avvio della restituzione sia ulteriormente dilazionata nel tempo. In particolare chiediamo ai parlamentari del nostro territorio di continuare a farsi parte attiva su questa vicenda. Nei mesi scorsi i nostri parlamentari si sono dimostrati attenti alle nostre sollecitazioni e sono intervenuti, ad esempio, per correggere il campo di applicazione della misura, inizialmente legata al domicilio fiscale del datore di lavoro e non alla residenza del lavoratore CGIL CISL UIL MACERATA
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05/10/2017 Infortunio cantiere SAE di Muccia. Sindacati: "Va garantita la sicurezza del lavoro"
Cgil Fillea   Filca Cisl Feneal Uil esprimono  forte preoccupazione per l’infortunio avvenuto nel primo pomeriggio di ieri  nel cantiere di realizzazioni delle S.A.E. in località Varano a  Muccia.  « Ora le autorità competenti facciano luce sulle dinamiche dell’accaduto. - afferma Jacopo Lasca, Filca Cisl Marche - Siamo consapevoli dell’importanza per le comunità colpite duramente dal sisma di ritornare nei luoghi  di origine, ma questo non può prescindere dalla necessità di garantire  dignità e sicurezza del lavoro di chi sta lavorando alle soluzioni abitative di emergenza.  - conclude -  Ci auguriamo che i ritardi accumulati nella fase iniziale non compromettano la sicurezza dei lavoratori nella realizzazione dei cantieri. Per questo siamo  disponibili ad un incontro con tutte le aziende operanti nel cratere della provincia di Macerata per conciliare i tempi di realizzazione delle S.A.E con il rispetto delle norme contrattuali e legislative.» Ancona 5 ottobre
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03/10/2017 Cure domiciliari: l'Asur fermi la privatizzazione ed apra il confronto
Trascorsi appena due mesi dalla ripresa del confronto sulla riorganizzazione della sanità regionale, le Segreterie confederali di CGIL CISL UIL Marche si trovano costrette a denunciare un incomprensibile colpo di mano operato dall’ASUR. Con Determina del Direttore generale n. 550 del 29 settembre scorso l’Azienda unica ha emesso un bando di gara per l’affidamento del servizio di cure domiciliari dell’Area Vasta n. 5 di Ascoli Piceno. L’importo dell’appalto è imponente: 27,6 milioni di € + IVA per 60 mesi, prorogabili di ulteriori 42 (6 mesi di proroga tecnica ed altri 36 di eventuale ripetizione). Più volte Cgil Cisl Uil Marche hanno ribadito di non avere alcuna pregiudiziale opposizione all’ingresso dei privati nella sanità regionale, a condizione che questo si traducesse in un potenziamento dei servizi erogati ai cittadini e in un miglioramento della loro qualità. Allo stesso tempo è indubbiamente positiva la volontà di potenziare un servizio come quello delle cure domiciliari, che abbiamo sempre considerato come fondamentale per garantire la presa in carico dei pazienti fragili e la continuità dell’assistenza. È però grave che nel pieno della ripresa di un percorso di confronto nel merito di tali questioni - proprio la scorsa settimana abbiamo affrontato con la Regione il delicato tema delle sperimentazioni gestionali nella sanità previste dalla PDL 145 – si proceda ad implementare l’esternalizzazione di un servizio di importanza fondamentale per i cittadini marchigiani, senza dare alcuna spiegazione sul senso della scelta e senza un reale confronto sull’esperienza già realizzata. Una decisione così improvvisa ed unilaterale è a tutti gli effetti inspiegabile per le conseguenze che questa è suscettibile di produrre sui dipendenti che l’ASUR oggi impiega nelle cure domiciliari. Conseguenze che, incredibilmente, nessuno ha ritenuto utile ed opportuno discutere con le rappresentanze dei lavoratori. La decisione è inspiegabile però, anche e soprattutto perché da anni stiamo inutilmente chiedendo all’ASUR dei dati che ci aiutino a comprendere lo stato dell’arte di un servizio sul quale nel 2015, anche grazie al nostro impegno, fu fatto un investimento di 1,3 milioni di € rispetto al quale, ancora oggi, non siamo stati messi in condizione di comprenderne gli effetti. Alla luce di tali considerazioni, chiediamo all’Azienda unica la sospensione dell’appalto e l’apertura immediata di un confronto sull’organizzazione delle cure domiciliari nella Regione Marche.
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03/10/2017 Crisi Gruppo Formentini: incontro e presidio in Regione
Giovedì 5 ottobre presidio unitario dei lavoratori del Gruppo Formentini, azienda leader nel settore delle calzature  femminili di Sant’Elpidio a Mare (Fm). Il presidio,   deciso dai lavoratori in assemblea sindacale nei giorni scorsi,  si è tenuto,   davanti alla sede della Regione Marche di via Tiziano  ad Ancona,  durante l’incontro tra Sindacati, Confindustria, Azienda e Assessorato al lavoro. Cassa integrazione in deroga fino  al 30 novembre 2017 per consentire eventuali manifestazioni di interesse all’acquisizione delle due aziende Zefiro e Maestrale  e formazione professionale a favore della ricollocazione dei lavoratori: questo l'esito dell'incontro. Formentini conta 100 dipendenti, 29 Maestrale e 27 Zefiro, le due aziende collegate alla ditta principale. «Obiettivo del tavolo regionale è quello di  trovare tutte le soluzioni possibili per la gestione di una crisi come quella del Gruppo  Formentini, che sta mettendo a rischio l’occupazione di 250 lavoratori  considerato l’indotto. – afferma Cristiano Fiori, della  Femca  Cisl Marche  - Per questo, come sindacato, siamo fortemente impegnati a non lasciare nulla di intentato e  facciamo appello alle istituzioni e alla politica affinché si trovino tutti gli strumenti di sostegno al reddito e  per il rilancio dell’azienda, e scongiurare così il rischio tangibile di un impatto sociale già compromesso da una crisi che ha colpito  fortemente il nostro territorio.  » 3 ottobre 2017
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02/10/2017 Caso Vignoni: interviene la Cisl Fp di Macerata
Il Responsabile della Cisl Fp di Macerata, Alessandro Moretti, auspica che il "caso Vignoni" si risolva celermente, nei modi che l'amministrazione riterrà più convenienti: la Cisl aveva già contestato alla precedente Amministrazione che non sarebbe stato utile, ancorché legittimo, aumentare le spese di Personale dell Ente per arruolare a tempo determinato un dirigente, mentre si poteva adeguare l'organico degli agenti del Corpo, da tempo in attesa di nuove assunzioni, al numero previsto dalla Legge Regionale di riferimento. «Oggi lo ribadiamo alla nuova Amministrazione - dichiara Moretti - certi che all'interno del Corpo civitanovese vi sono le professionalità adeguate alla Direzione dello stesso. Sarebbe utile avere una serie di incontri tra gli Amministratori e tutti gli addetti, al fine di capirne le difficoltà operative, organizzative e strutturali, ascoltando dai poliziotti locali le soluzioni proposte. Le addette e gli addetti della Polizia Locale di Civitanova Marche, sempre in mezzo a molte difficoltà, sono chiamati a rendere servizio con scarsità di mezzi, di formazione e di organizzazione». Un monito poi all'Amministrazione: «Si provveda verso gli uffici competenti affinché si dia seguito agli accordi pattuiti 9 mesi fa, - prosegue il responsabile della Cisl Fp - predisponendo i pagamenti a favore del personale che da mesi è in attesa, ed a convocare i soggetti sindacali, come già richiesto, al fine di procedere utilmente alla contrattazione aziendale sia per i dipendenti che per la dirigenza, ed all'apertura di un confronto sulla delibera 466/2016 unilateralmente adottata dalla precedente Amministrazione».
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30/09/2017 Sanità pesarese: è finito il tempo dell'attesa
I pensionati della Cisl di Cisl di Fano riuniti giovedì 28 settembre a Sant‘Ippolito esprimono forte preoccupazione per la situazione del servizio sanitario del territorio provinciale e dello stato confusionale che le diverse delibere regionali hanno determinato in tutte le strutture e chiede di aprire un confronto con i Sindaci e con i livelli politici e decisionali della Regione Marche. Nel denunciare, relativamente al territorio costiero, il grave danno causato dalla superficialità con cui si è annunciata, a suo tempo, la costruzione del nuovo nosocomio Marche Nord di cui non si conosce né il progetto, né tanto mento i tempi per la sua realizzazione ed i relativi finanziamenti, rilevano con preoccupazione i pesanti disagi causati ai Cittadini dalla mancata implementazione e la necessaria razionalizzazione dei reparti e delle strutture ospedaliere di Pesaro e Fano. Quanto all’entroterra, la mancata realizzazione delle tanto decantate Case della Salute, denominate “Ospedali di Comunità”, il cui avvio non è dato conoscere, non ha impedito di tagliare posti letto, a seguito della delibera 1183 che parrebbe sospesa, ma non annullata…. L’entroterra è stato ulteriormente privato dei servizi più elementari e necessari, continuando a subire un pericoloso svuotamento di offerta sanitaria. Va anche ribadito il forte disagio causato dalle liste di attesa, alla soluzione delle quali il decalogo recentemente emanato non è in grado di dare soluzione, unitamente alla disorganizzazione dei servizi e la graduale perdita di fiducia dei cittadini, che nonostante il prodigarsi degli Operatori Sanitari sottoposti a ritmi di lavoro intollerabili,alimenta una pesante mobilità passiva, con ulteriori disagi e costi sia per chi è costretto a rivolgersi fuori regione che per le risorse marchigiane, sottoposte ad una vera e propria emorragia verso le regioni limitrofe; La gestione centralistica della Regione, ha accentuato i processi burocratici e tecnocratici determinando un vero e proprio distacco da una indispensabile visione oggettiva delle esigenze del territorio. Il numero dei posti letto nell’area Vasta 1 deve essere riportato nella media dei posti letto previsti nelle Aree Vasta della Regione Marche La FNP Cisl di Fano ritiene sia necessario aprire un ampio confronto che coinvolga la Regione Marche, le Amministrazioni Locali, le parti Sociali ed i Cittadini, al fine di rivedere e correggere i numerosi errori commessi e dare risposte utili e concrete alla richiesta di servizi socio-sanitari. La FNP di Fano ribadisce l’esigenza di aprire un confronto sulla sanità per ottenere risposte alle seguenti domande che da tempo stanno avanzando: 1) Come e quando e con quali risorse si costruirà il nuovo Ospedale Marche Nord? 2) Nel frattempo come si intende organizzare il servizio sanitario nelle due strutture e che soluzione si intende dare al posizionamento dei diversi servizi? 3) Come si intende organizzare il sistema delle reti cliniche, ed il sistema di presa in carico? 4) Che ruolo avranno gli ospedali di Urbino e Pergola e le strutture ospedaliere di Fossombrone, Cagli Sassocorvaro? Perché non viene attuato a Pergola quanto previsto dalle delibere regionali? 5) Quando si concretizzerà l’offerta sanitaria delle case della salute oggi diventate “ospedali di comunità”? 6) Quale dovrà essere il ruolo del privato nella sanità pesarese? Il tempo dei proclami delle chiacchiere e delle decisioni poi smentite, rettificate o sospese è terminato. Occorrono fatti e risposte precise; in caso contrario la Fnp CISL di Fano ritiene necessario avviare una fase di forte mobilitazione nel territorio
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22/09/2017 Cgil Cisl e Uil chiedono un confronto sul futuro della sanità anconetana
Una serie di temi su cui è necessario un confronto di merito per garantire il futuro della sanità anconetana. Su questo,  le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno richiesto un incontro con il presidente della conferenza dei sindaci di Area vasta 2, con il presidente della Regione e con i direttori generale Asur e della stessa Area vasta 2. A proposito, gli stessi sindacati hanno inviato una lettera in occasione della conferenza dei sindaci di Area vasta che si svolgerà il 25 settembre. Nei dettagli, Cgil, Cisl e Uil Ancona chiedono di discutere  del processo di integrazione Inrca-Osimo, della riorganizzazione della rete cardiologica  con riferimento alle Uo di Utic, della situazione dei servizi dell’emergenza, del sovraffollamento del Pronto soccorso e del funzionamento dei Pat ( i punti di assistenza territoriale). Inoltre, i sindacati sollecitano la discussione sullo sviluppo dei servizi territoriali e domiciliari, anche sulla base dell’accordo del 2014. Infine, si chiede di parlare dell’implementazione delle U.O.S e S (unità operative sociali e sanitarie) , dell’attivazione delle Case della salute, dei tempi di attesa e della situazione del personale.
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22/09/2017 Elica: c'è l'ipotesi di accordo. Ora la parola ai lavoratori
L’ipotesi di accordo tra Parti Sociali ed Elica è stata raggiunta ieri sera dopo un’altra riunione durata più di 7 ore, un’intesa difficile che nel contesto attuale, dove gli ammortizzatori sociali sono agli sgoccioli, si è posta, per i rappresentanti dei lavoratori l’obiettivo principale della salvaguardia dei posti di lavoro e dei livelli salariali dei dipendenti e solo il raggiungimento di questi obiettivi ha reso possibile sottoscrivere l’ipotesi di accordo. L’esubero effettivo da 164 dipendenti è passato a 30 che saranno comunque gestiti con una procedura di mobilità dove vale il principio unico della volontarietà e della incentivazione che passa dagli attuali 35.000 euro a 42.000 euro per i primi mesi. L’orario di lavoro è stato il vero nodo da sciogliere, sia per la riduzione salariale che colpisce i lavoratori ,sia per l’aspetto di regolamentazione di eventuali forme di flessibilità che andranno a sostituire l’ammortizzatore sociale nella gestione dell’organizzazione del lavoro. Con questa ipotesi di accordo si è cercato di colmare il più possibile la perdita della quota salariale che deriva dalla mancanza di ammortizzatori sociali ( contratto di solidarietà ) e di rendere il più oneroso possibile per l’azienda l’utilizzo di eventuali forme di flessibilità, a cui può capitare di dover ricorrere non per mancanza di commesse o per ordini improvvisi ma solo per sopperire a disorganizzazione interna. Nei prossimi giorni saranno distribuiti a tutti i dipendenti copia del verbale sottoscritto, le relative sintesi; nelle giornate di lunedì 25 e martedì 26 settembre saranno svolte le assemblee negli stabilimenti di Mergo, Serra San Quirico e Cerreto d’Esi per l’illustrazione del testo e subito dopo le lavoratrici ed i lavoratori saranno chiamati ad esprimersi tramite voto segreto e certificato sull’ipotesi di accordo, voto che sarà poi vincolante per le organizzazioni sindacali.
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21/09/2017 Giornata mondiale dell'Alzheimer: non dimentichiamoci di chi dimentica!
Un primo bilancio positivo, a quasi un anno dall’avvio del progetto “La comunità che si-cura”, dedicato ai malati di Alzheimer e ai loro familiari del comune di Falconara Marittima, in occasione della giornata internazionale dell’ Alzheimer, che ci si celebra oggi 21 settembre. Formazione alle famiglie, assistenza infermieristica, attività di volontariato e apertura di un Caffè Alzheimer presso la parrocchia del Rosario, hanno permesso a 20 famiglie con malati di Alzheimer di vincere le paure e la solitudine che spesso impediscono di trovare risposte a chi viene toccato da questa patologia. La presenza di un infermiere professionale, che dal mese di marzo 2017, ha garantito in modo continuativo visite domiciliari, suggerimenti pratici, valutazioni e inserimenti in altri programmi specifici; momenti formativi e il sostegno di volontari appositamente preparati sono tra gli interventi più significativi. Inoltre dal mese di marzo presso la Parrocchia del Rosario ogni 15 giorni viene aperto il Caffè Alzheimer luogo di ritrovo, svago e formazione sia per i malati che per i familiari per un totale di 12 incontri realizzati fino ad ora e una programmazione prevista fino al mese di dicembre 2017. Oltre al contrasto della solitudine delle famiglie, che molto spesso accompagna la malattia dell’Alzheimer, sicuramente un risultato importante è stato l’azzeramento del ricorso al pronto soccorso (un solo caso in 6 mesi) o alle strutture di ricovero, riuscendo così a mantenere i pazienti al proprio domicilio. Tutte le attività del progetto “La comunità che si-cura”, sono promosse da: ANTEAS Marche, Cisl e Fnp Cisl, sindacato dei pensionati, IAL, INRCA, Fondazione Masera e patrocinate dal Comune di Falconara, con il contributo della Fondazione Cariverona. «Un progetto che ha dato risposte concrete ai malati di Alzheimer e alle loro famiglie che stanno vivendo questo dramma.– afferma Alessandro Mancinelli, responsabile della Cisl Ancona - Vorremmo continuare a farlo anche per il prossimo anno, ed è per questo che, proprio nella giornata Mondiale dell’Alzheimer, chiediamo la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti ed in particolare all’Amministrazione Comunale, perché non possiamo dimenticarci di chi dimentica».
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18/09/2017 Niente accordo alla Ragaini radiatori di Loreto. Tremano i lavoratori
Si è conclusa oggi con un mancato accordo la procedura di mobilità aperta dalla Ragaini Radiatori di Loreto con  160 esuberi, non è stato travato nessun accordo tra le parti sulla riduzione degli esuberi ne su di  un incentivo ragionevole ne tanto meno su una rateizzazione più breve delle spettanze dovute.Non è servito l’intervento della Regione, che si è fatta carico di periodo  aggiuntivo di cig in deroga che doveva servire per trovare soluzioni alternative.Quello che emerge è un’azienda e dei “manager” incompetenti e senza progetti futuri  che non ha voluto mai trovare veramente una soluzione al dramma che si stava consumando, non è stato mai possibile instaurare un rapporto serio per trovare soluzioni accettabili, oggi l’epilogo con il mantenimento degli esuberi dichiarati all'inizio e la consapevolezza di un futuro incerto anche  per chi resta e non solo per chi verrà licenziato. 
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18/09/2017 Pubblico impiego: assemblea per oltre 100 delegati ad Ancona
Domani  19 settembre alle ore 15.00 presso il Conero Break di Ancona, 100 delegati provenienti da Sanità, Regione/Autonomie Locali, Enti centralizzati , in rappresentanza di circa 7.500 iscritti, parteciperanno ai lavori dell'Assemblea pre Congressuale della Fp Cisl Marche. Al centro del dibattito: la nuova normativa sui controlli fiscali in caso di malattia passati all'Inps, i nuovi sistemi sanzionatori, e le vertenze in atto in ambito di Sanità, Province e principali comuni, con particolare riferimento alla Polizia Municipale. Particolare attenzione verrà posto anche alle novità in materia di pensionamenti nel pubblico impiego, alla luce anche delle intenzioni governative di indire un maxi concorso pubblico per i giovani alla luce dei pensionamenti previsti per i prossimi 4 anni anche nelle Marche. I lavori prevederanno anche un Focus sulle trattative in atto per i rinnovi dei Contratti Nazionali dopo otto anni di blocco ed ai possibili impatti sulle contrattazioni a livello locale. Ancona 18 settembre 2017
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12/09/2017 Sciopero personale province. Assemblea generale ad Ancona
Assemblea generale di tutto il personale dipendente delle Province di Ancona, Pesaro-Urbino,  Macerata,  Ascoli Piceno e Fermo,  venerdì 15 settembre   a partire dalle ore 10,00 ad Ancona al Conero Break di Via Luigi Albertini n.6.Al centro dell’assemblea,  convocata da  Cgil Fp- Cisl Fp e Uil Fpl Marche,  che vede coinvolti oltre 600 dipendenti, le ragioni dello sciopero nazionale delle province e città metropolitane  indetto per l’intera giornata del 6 ottobre prossimo, oltre alla vertenza relativa al personale,  in particolare delle singole Province del territorio della Regione Marche; la situazione dei Centri per l’impiego, del personale precario e delle prospettive future.« E’  fondamentale garantire la piena operatività delle importanti funzioni in capo alle Province quali l’edilizia scolastica e le strade provinciali  – affermano  le segreterie regionali  di  Cgil Fp- Cisl Fp e Uil Fpl - poiché i cittadini italiani, attraverso il Referendum di dicembre 2016, hanno espresso la palese volontà di mantenere le Province come Enti costituzionali e territoriali con funzioni e responsabilità nei confronti e per i cittadini. Mentre per  i Centri per l’Impiego resta comunque fondamentale, in attesa di disposizioni nazionali che stentano a decollare, che gli operatori vengano messi nella condizione di dare risposte a coloro che cercano lavoro. In tal senso è necessaria – concludono i sindacati - la stabilizzazione dei precari e la valorizzazione delle professionalità esistenti. »Ancona, 12 settembre 2017
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11/09/2017 Sisma e ricostruzione: positivo l’incontro con Presidente Ceriscioli. Governance condivisa, il confronto prosegue
 Si è tenuto i giorni scorsi l’incontro tra le Segreterie regionali di CGIL, CISL, UIL, il Presidente Luca Ceriscioli e il Direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, Cesare Spuri, per fare il punto sulla situazione post sisma e per avviare un confronto per condividere una comune strategia e orientare le fasi dell’emergenza e della ricostruzione ad una prospettiva di rilancio sociale ed economico dei territori colpiti dal terremoto. Alla base del confronto, vi è il documento presentato ad agosto da CGIL, CISL, UIL quale “Contributo per un progetto di sviluppo sociale ed economico delle aree colpite dal sisma”, nel quale sono state indicate le aree prioritarie di intervento e le proposte per rendere il territorio competitivo e attrattivo, mettendo al centro le persone e quindi, garantire lavoro e servizi essenziali. Scuola, servizi socio-sanitari costituiscono una condizione essenziale e nell’incontro si è condivisa la necessità di cogliere l’occasione della ricostruzione per garantire servizi più innovativi, capaci di esprimere standard di qualità più elevati e attrattivi, in una logica integrata di territorio. Si è trattato si un incontro positivo nel quale è stato rimarcato come lavoro e occupazione, a partire dai giovani, siano essenziali per evitare lo spopolamento: non bastano le case, ma occorre ricostruire le condizioni per un tessuto economico e sociale solido, creando quelle opportunità che nelle aree interne mancavano già prima del sisma. Per quanto concerne la ricostruzione si è condivisa la necessità di prestare la massima attenzione alla qualità del lavoro a partire dal settore edile, e di definire le azioni necessarie per garantire la tutela dei diritti, sicurezza e legalità. A tale proposito, si attende l’emanazione dell’ultima ordinanza del Commissario Errani che riguarda il DURC per congruità. Il Presidente Ceriscioli ha condiviso il modello di governance da noi proposta con l'istituzione di un tavolo regionale e coordinando tavoli provinciali per coinvolgere il maggior numero di attori del territorio e garantire una strategia di ricostruzione e sviluppo partecipata e condivisa. A tale proposito, il Presidente Ceriscioli ha annunciato una collaborazione con la società Nomisma e con ISTAO che elaboreranno studi e analisi economiche sulle quattro regioni colpite a supporto della definizione di una strategia di rilancio e sviluppo di quelle aree. Per quanto riguarda gli aspetti relativi all’emergenza, la Regione si è soffermata sul problema della rimozione delle macerie precisando che sono state rimosse 140 mila tonnellate di macerie "pubbliche", pari all’85%. A tale proposito, Ceriscioli ha sottolineato che l’aver affidato il lavoro di smaltimento a ditte marchigiane, ha permesso un'operazione di trattamento e stoccaggio dei materiali, dall’amianto, al tufo (radioattivo naturalmente) a tutti gli altri materiali, fino agli effetti personali. Per le macerie private, spetta ai cittadini la scelta se farle considerare “pubbliche” e quindi smaltirle come tali o di poterle selezionare per conservare materiali edili per ricostruire le case lesionate. In tema di ricostruzione, nelle Marche sono stati aperti 45 cantieri mentre i progetti pervenuti sono circa 700. Il prossimo incontro è previsto a fine mese per un confronto su una ricognizione dei dati aggiornati. Ancona, 11 settembre 2017
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05/09/2017 Integrazione Inrca - Ospedale di Osimo: ancora da risolvere la questione dipendenti
È ancora tutta da definire la partita del personale dell’Ospedale di Osimo dipendente dell’Area vasta 2 che sarà coinvolto nella cessione ed incorporazione di ramo d’azienda conseguente all’ integrazione tra l’Inrca e l’Ospedale di Osimo che coinvolgerà oltre 200 dipendenti dell’ area sanitaria (Infermieri, Oss, Tecnici sanitari) e altri 30 dell’area amministrativa e tecnica. Pur trattandosi di due enti pubblici, identici dal punto di vista contrattuale e previdenziale, e pur disponendo di tutte le garanzie previste dalla legge nel caso di trasferimenti e cessioni od incorporazioni di rami d’azienda, diversi lavoratori dell’ ospedale di Osimo hanno da sempre richiesto di poter rimanere dipendenti dell’ area vasta 2. È per questo che le Organizzazioni Sindacali chiedono, fin dall’inizio del confronto (e lo hanno ripetuto anche nell’ultimo incontro del 4 agosto), di potere prevedere che il personale coinvolto nel processo possa essere ricollocato, riconvertito e riutilizzato all’interno dell’Area Vasta 2 in quei posti e servizi dove sono palesi ed evidenti carenze di personale (in sostanza su posti di dotazione organica che servono e che sono vacanti). Risulta inoltre ancora non ben definito l’elenco del personale coinvolto, poiché vi sono dipendenti che operano sia per l’Ospedale che per i Servizi territoriali che non sono interessati dalla cessione/incorporazione. Vi sono infine operatori dell’Ospedale di Osimo che sono da tempo vincitori di mobilità interna dell’Area Vasta 2 presso altri servizi della stessa e che non sono ancora stati assegnati, queste situazioni vanno immediatamente definite all’interno di un percorso tecnico-giuridico con le Organizzazioni sindacali. Insomma, nonostante si definiscano i tempi del passaggio del personale dall’Area Vasta 2 all’INRCA, stenta ancora la definizione concreta e dettagliata (quindi tecnica e sostanziale) delle modalità con cui il personale accederà o meno a tale passaggio. Su questo tema è necessario un confronto più serrato e con maggiori elementi di concretezza tecnico-giuridica ed economica. Non vorremmo che la gestione del passaggio del personale dell’Assistenza e dell’Area amministrativo/tecnica venisse affrontata come un “dettaglio” da discutere in tempi troppo stretti per essere gestito con la dovuta serenità. FP CGIL-CISL FP-UIL FPL ANCONA
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25/08/2017 Uova contaminate da Fipronil: il problema si estende anche alle Marche
Anche la nostra Regione risulta interessata dalla problematica delle uova contaminate dal Fipronil: un allevamento di Ostra Vetere (AN), è risultato positivo ai controlli, ma il fenomeno sembra estendersi, con operazioni in atto anche a Civitanova Marche e Castelfidardo, mentre sono in corso ulteriori verifiche, controlli e campionamenti da parte delle autorità competenti. L’Adiconsum Marche, nel prendere atto: - dell’attività di controllo attualmente in atto per verificare la presenza di altri siti inquinati; - dell’attività preventiva svolta in collaborazione tra Regione Marche, Ministero della salute, comando regionale dei NAS e altre regioni, per verificare il grado di distribuzione delle uova e prodotti derivati ai fini di un eventuale ritiro dal commercio; - dell’informazione resa dalla regione Marche attraverso il proprio sito internet, ribadisce tuttavia la centralità della tutela della salubrità dei prodotti alimentari e quindi della salute dei consumatori, e a tal fine sollecita, al di là del caso specifico, una vigilanza sempre più approfondita e un’informazione al consumatore corretta, completa ed esaustiva. Anche se nella fattispecie il contenuto rilevato di Fipronil è di molto inferiore rispetto al livello di tossicità acuta per l’uomo, permane la preoccupazione per la presenza di elementi tossici nella produzione alimentare. Casi come questo rendono evidente come non si possa mai abbassare la guardia sulla sicurezza degli alimenti e dei processi produttivi; fondamentale dunque la tracciabilità delle filiere e delle tecniche di produzione al fine di tutelare la salute del cittadino. Occorre inoltre, in un processo condiviso con tutti gli attori coinvolti, rivedere seriamente la legislazione europea per arrivare a bandire definitivamente l’utilizzo di sostanze tossiche nei processi produttivi, e non ammetterne comunque l’utilizzo pur se all’interno di limiti di tolleranza. Adiconsum Marche ritiene necessario che siano date maggiori certezze al consumatore: la certezza di acquistare e consumare prodotti alimentari sani, salubri e sicuri, che non siano potenzialmente dannosi per la salute dell’uomo.
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16/08/2017 Ricostruzione, Cgil Cisl Uil: "Bene la semplificazione, ma attenzione alle deroghe a norme paesaggistiche e ambientali"
Ricostruire presto e bene è una priorità condivisa da tutti, ma attenzione a farlo derogando a norme urbanistiche e paesaggistiche. Così in una nota congiunta CGIL, CISL e UIL delle Marche, insieme alle proprie categorie degli edili, FILLEA, FILCA e FENEAL regionali, commentano la legge regionale n. 25 del 2 agosto in materia di disposizioni urgenti per la semplificazione degli interventi di ricostruzione. E’ molto condivisibile l’obiettivo della Regione di semplificare alcune precedenti disposizioni regionali, per velocizzare sia le procedure emergenziali che di ricostruzione post sismica. Peraltro, condividendo questo spirito, sono stati sottoscritti diversi importanti accordi anche con le organizzazioni sindacali del settore, sia a livello locale che nazionale. Bene quindi l’istituzione di una “Conferenza dei servizi decisoria” come strumento di approvazione delle norme di accelerazione e semplificazione. Attenzione però alle scelte di deregolamentazione rispetto ad alcune precedenti norme sia di carattere urbanistico che ambientale che possono far correre il rischio di andare in contraddizione con un’idea di ricostruzione di qualità, attenta a nuove possibili dinamiche di sviluppo che valorizzino le vocazioni ambientali dei nostri territori. Le varianti, infatti, possono derogare alle previsioni dei piani territoriali di coordinamento provinciali (PTC), al piano di inquadramento territoriale (PIT), al piano paesistico ambientale regionale (PPAR), anche con riferimento ai Comuni che non hanno adeguato a esso il proprio strumento urbanistico generale.  La legge concede poi la possibilità di costruire in aree attualmente classificate agricole e per la messa in sicurezza e il ripristino di infrastrutture stradali e altre opere pubbliche, si elimina l’obbligo di ricorrere a misure di compensazione ambientale laddove si riduce la superficie boschiva: ciò può far correre il rischio di erodere il patrimonio boschivo, specialmente nei casi di ampliamento delle infrastrutture lesionate o distrutte dal sisma. Pertanto, CGIL CISL e UIL delle Marche, unitamente alle proprie strutture dei lavoratori edili invitano le Istituzioni competenti, a partire dalla Regione, dalle Province e dai Comuni interessati a presidiare con la massima attenzione queste delicate fasi della ricostruzione per evitare che il perseguimento del giusto obiettivo della velocizzazione e semplificazione si traduca nel rischio di abusi e di inutile consumo di suolo . 16/8/17
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07/08/2017 Studenti disabili sensoriali, CGIL CISL UIL : «L’ultima “scivolata” dell’Assessorato ai Servizi Sociali della Regione Marche»
La Regione Marche sta approntando una delibera sui provvedimenti a favore degli studenti disabili sensoriali. Come Cgil Cisl Uil siamo stati convocati per discutere la bozza il 25 luglio scorso quando abbiamo presentato osservazioni di merito relative a: • l’opportunità di conoscere i numeri degli utenti; dove risiedono ( in quali ATS); di quali servizi usufruiscono; quanto la Regione spende; • l’adeguata attenzione da dare al contratto di lavoro che le famiglie dovranno stipulare con l’Assistente alla Comunicazione (la figura centrale dell’intervento). La semplice fissazione del compenso orario massimo, in assenza di qualsiasi altro esplicito riferimento alle normative contrattuali definite con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, comporta il quasi certo ricorso a formule poco tutelanti per i lavoratori ; • il ruolo da dare agli ATS che, stante l’impianto previsto, diventano poco più di passacarte per conto della Regione invece che essere soggetti che organizzano il servizio e la modalità gestionale, partendo dalla effettiva presa in carico dello studente disabile sensoriale; • la necessità di definire i contenuti professionali della figura di Assistenti alla comunicazione prima di creare l’Albo regionale Da quanto ci risulta nessuna di queste osservazioni è stata raccolta. La mancanza di tempo perché si sta approssimando l’anno scolastico che la Regione ha utilizzato come scusante è poco plausibile perché è la stessa utilizzata lo scorso anno. Di fatto anche questa volta, su un tema così delicato, sono emersi limiti e ritardi. Teniamo a ribadire che le politiche e gli interventi sociali meriterebbero ben più alta attenzione e considerazione da parte della Regione che di fatto lascia colpevolmente inattuata la legge quadro su questi temi varata ormai più di due anni fa.
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03/08/2017 Un patto per lo sviluppo delle aree colpite dal sisma: le proposte di Cgil Cisl Uil Marche
A quasi un anno dalla prima scossa del 24 agosto  che ha devastato  il territorio e  le comunità dell'appennino marchigiano,  Cgil Cisl e Uil  Marche presentano  alcune proposte per contribuire a dare coerenza alle fasi dell’emergenza e della ricostruzione con quella del rilancio economico e sociale. «Il lungo percorso di ricostruzione, sia materiale che di comunità - sottolineano Cgil Cisl Uil Marche - potrà dare un futuro ed una migliore prospettiva ai luoghi colpiti dal sisma solo se si costituirà, a tutti i livelli, un laboratorio di partecipazione. Un forte coordinamento su una strategia condivisa che si prefiguri come un “Patto per lo Sviluppo", per  dare alla popolazione coinvolta, una prospettiva e la speranza di vedere migliorate le proprie condizioni economiche e sociali anche rispetto a quelle precedenti il terremoto.»   Se un obiettivo largamente condiviso è quello di evitare che il fenomeno di spopolamento, che era già in corso, possa trasformarsi in definitivo abbandono, secondo i sindacati confederali «sarà decisivo  che qualsiasi progetto di sviluppo metta al centro la persona, garantire alle comunità: lavoro e servizi essenziali. Attraverso una ricostruzione economica e sociale oltre a quella materiale,  che rappresenta comunque  la  prima importante opportunità di sviluppo e occupazione,  se realizzata in legalità e sicurezza. -continuano -  Così come la ricostruzione materiale, anche quella economica e sociale dovrà avere come obiettivo non tanto quello di ripristinare in modo assoluto il preesistente ma piuttosto quello di generare una opportuna innovazione del sistema economico e produttivo e della rete territoriale dell’organizzazione dei servizi essenziali. Nel documento "Proposte per lo sviluppo economico e sociale delle aree colpite dal sisma"   Cgil Cisl Uil ribadiscono che  «lo sviluppo del sistema economico e produttivo deve partire dalla valorizzazione delle vocazioni territoriali e delle filiere esistenti: da quelle dell’agro-alimentare, della manifattura tipica del made in Italy, a quelle del turismo e della cultura. »  In questa direzione, per i sindacati, occorre rilanciare le imprese manifatturiere ed artigiane attraverso una loro innovazione legata ai temi dell’ambiente e valorizzazione del legame con il territorio di origine e delle competenze impiegate. Va inoltre  collegato il patrimonio storico, artistico, culturale e architettonico ad una qualificazione ed integrazione dell'offerta turistica, che può rappresentare anche un’occasione importante per la promozione di prodotti tipici del territorio.  In considerazione della particolare fragilità del territorio, le attività di manutenzione e di sistemazione idraulico forestale possono costituire oltre che strumento di prevenzione dal rischio idro-geologico (fortemente presente assieme a quello sismico), un volano economico e occupazionale, a partire dalla valorizzazione del bosco e della filiera del legno.  Anche l’importante presenza di Parchi Naturali  può costituire un potenziale importante se valorizzato, in un unico sistema dei Parchi Appenninici, attraverso attività economiche appropriate e compatibili con modelli di sviluppo sostenibile.  I servizi di welfare - quelli scolastici, socio-sanitari e della mobilità - costituiscono una condizione essenziale per prevenire l'abbandono del territorio e ricostruire le comunità.  In una prospettiva di medio lungo termine, è necessario riflettere su come cogliere l'occasione della riattivazione di tutti i servizi di welfare come un momento di riprogettazione e innovazione: nuovi servizi, costruiti e offerti in una logica integrata di territorio capaci di esprimere standard di qualità competitivi e attrattivi, attraverso l'avvio di forme anche importanti di associazionismo comunale e di gestione associata di funzioni. Per ognuno dei possibili campi d’intervento si rende necessaria una mappatura aggiornata delle condizioni territoriali, sociali ed economiche, e delle loro opportunità e criticità, dalla quale potranno emergere utili indicazioni per verificare e riorientare gli interventi già programmati che coinvolgono i territori colpiti dal sisma e finalizzare quelli straordinari, a partire dalle risorse aggiuntive dei fondi comunitari FESR e PSR, pari rispettivamente a 248 e 160 milioni di euro. In una situazione straordinaria e drammatica come quella causata dagli eventi sismici « le politiche di ricostruzione delle aree colpite dal sisma possono diventare un prezioso laboratorio di innovazione dei metodi di coinvolgimento democratico, partecipazione e empowerment delle comunità locali - ribadiscono Cgil Cisl Uil  Marche -   per  questo è necessario che la Regione Marche favorisca un reale confronto su tutti gli aspetti relativi al sisma (ricostruzione, utilizzo fondi europei, lavoro, agricoltura, cultura e turismo), con l'istituzione di un tavolo regionale dedicato che consenta una visione d'insieme e il costante monitoraggio degli aspetti trasversali della gestione della ricostruzione.   - proseguono - Al contempo, anche valorizzando esperienze locali già avviate, è necessario dare la possibilità ai territori di definire le strategie di sviluppo, coordinando tavoli provinciali di confronto con le istituzioni locali università e forze sociali, economiche e culturali, che possono rappresentare una cerniera tra la Regione e le istanze del territorio, uno strumento privilegiato di dialogo per una ricostruzione partecipata e condivisa.   Infine, in considerazione delle caratteristiche omogenee dei territori coinvolti dal sisma ,in quanto appartenenti all’Appennino Centrale -  concludono - sarebbe auspicabile che la Regione si faccia promotrice di un coordinamento tra le quattro regioni interessate per condividere obiettivi a cui orientare con maggiore efficacia alcuni interventi, come quelli per l’attuazione della strategia delle aree interne e delle azioni dei Fondi Comunitari, opportunamente riprogrammati.» https://youtu.be/-dQOezyub5Y 3/8/17
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01/08/2017 Banca Marche obbligazioni subordinate Adiconsum Marche: "Siamo pronti ad assistere i risparmiatori nella procedura arbitrale"
Per i possessori di obbligazioni subordinate emesse dalle quattro banche poste in risoluzione a novembre 2015, ossia Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Carichieti è finalmente operativa la possibilità di accedere all'arbitrato per ottenere il rimborso delle obbligazioni subordinate azzerate all'indomani della risoluzione. «Tutti coloro che non hanno potuto presentare istanza di rimborso forfettario, potranno ora aprire  la procedura di arbitrato presentando apposita istanza all’ANAC, l'Autorità Nazionale Anticorruzione. - spiega Loredana Baldi, Responsabile settore finanziario di Adiconsum Marche - Le istanze potranno essere presentate entro 4 mesi dalla data dell’11 luglio, ossia entro l’11 novembre 2017. Come Adiconsum, anche in questo caso,  siamo pronti, con il nostro Centro Giuridico, ad assistere tutti i risparmiatori coinvolti che vorranno presentare istanza di accesso alla procedura arbitrale. - continua -Per ottenere il risarcimento sarà necessario dimostrare l’avvenuta violazione da parte delle quattro banche degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza previsti dal TUF al momento della sottoscrizione e del collocamento delle obbligazioni subordinate.» Potranno presentare l’istanza gli “investitori” che siano: persone fisiche, imprenditori individuali, anche agricoli e coltivatori diretti o i loro successori mortis causa; il coniuge, il convivente more uxorio, i parenti entro il secondo grado, che abbiamo acquisito il possesso delle obbligazioni subordinate a seguito di trasferimento inter vivos. «Permane la necessità che le obbligazioni siano state acquistate nell’ambito di un rapporto negoziale diretto con la Banca in Liquidazione che li ha emessi. - precisa la responsabile finanza di Adiconsum Marche -  La camera arbitrale dovrà emettere la propria decisione, il “Lodo arbitrale” entro 120 giorni dall’assegnazione del Ricorso, termine che può essere prorogato per un massimo di 90 giorni in presenza di particolari esigenze.» L’Adiconsum Marche è a disposizione di tutti gli investitori interessati che potranno rivolgersi alle proprie sedi:Ancona: 071/2832101 – ancona@adiconsum.itMacerata: 0733/4075212- macerata@adiconsum.itAscoli Piceno: 0736/24951- ascoli@adiconsum.itPesaro: 0721/370104 – adiconsumpesaro@virgilio.itFermo: 0734/60971 – fermo@adiconsum.it.  01/08/17
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31/07/2017 Ospedali Riuniti Torrette, in attesa dell'ok al Fondo di Produttività per i 2800 dipendenti va monitorato il Fondo per gli straordinari
La Direzione degli Ospedali Riuniti il 14 giugno scorso, con determina 491, ha ridefinito i fondi contrattuali destinati alla contrattazione integrativa dei lavoratori , quantificando con certezza le somme annualmente disponibili per il finanziamento dei vari istituti contrattuali.«Tra gli obiettivi,  cercare di dare una risposta alle esigenze derivanti dalla sofferenza del fondo del disagio/straordinario degli anni scorsi, legato alle molteplici necessità organizzative che prevedono l'utilizzo di straordinari e pronte disponibilità. » affermano in una nota i sindacati di categoria Nei prossimi giorni la Ragioneria Generale dello Stato dovrà fornire il parere definitivo, un parere molto atteso dai 2800  lavoratori che « in questi anni hanno garantito la piena funzionalità di una struttura regionale di alta specializzazione.  - sottolineano Fp Cgil, Cisl Fp e Uilp Uil  auspicando una rapida e conclusiva definizione della ricostruzione dei Fondi  con una attenzione particolare al Fondo per il disagio  che come nel 2016 e presumibilmente anche per l'anno in corso  continua lo "splafonamento" -  E' pertanto necessario affrontare in maniera organica il tema della organizzazione del lavoro e monitorare trimestralmente i dati al fine di dare certezze ai lavoratori che quotidianamente danno la loro disponibilità e contestualmente garantire l'uso corretto dei vari fondi contrattuali.  - concludono -  Il Fondo per la Produttività di una struttura come gli Ospedali Riuniti deve essere costituito per dare risposta alla utenza,  ai professionisti della sanità che erogano quotidianamente prestazioni di elevato livello.» 31/7/17
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29/07/2017 Per una buona cardiologia in Area vasta 2: le proposte di Cgil Cisl Uil
«La riorganizzazione della sanità marchigiana rischia di sacrificare una delle tre cardiologia con UTIC della nostra provincia, per ottemperare ad alcuni parametri legislativi nazionali ( D.M. 70\2015). »  affermano  Cgil Cisl Uil della provincia di Ancona,  che stanno seguendo con molta attenzione la questione. Allo stato attuale,  una difficile azione di riorganizzazione dell’ASUR :« che si è confrontata con un complicato incastro tra  primariati - secondo i sindacati -   avrebbe portato con la determina 361/2017, per ora sospesa,  alla soppressione dei posti letto di terapia intensiva coronaria (UTIC) di Senigallia,a favore di una Unità di Cardiologia Riabilitativa.  Prendiamo atto positivamente  della sospensione della decisione e auspichiamo  che la risposta sia in una complessiva rilettura del sistema dei presidi con una logica trasversale di area vasta.- dichiarano Cgil Cisl Uil e i sindacati dei pensionati -  Una  reale soluzione deve affrontare tutte le criticità esistenti, senza innescare una guerra tra plessi ospedalieri e tra territori. »   L’impostazione ora sospesa, infatti, poteva determinare la messa in discussione (con la chiusura dell’ UTIC senigalliese) della presenza del Dipartimento di Emergenza di primo livello: non legittimando più la struttura a trattare pazienti gravi in situazione di emergenza\urgenza, e prestandosi a futuri ridimensionamenti. Sono infatti già presenti servizi di natura riabilitativa legati alla cardiologia, non solo in Area Vasta, ma nella stessa sede di Senigallia. «Quella impostazione (forse frettolosa, certo non condivisibile)  può oggi - sottolineano -  essere mutata in un clima di positiva condivisione fra strutture, territori e comunità. Si dovrebbe in sostanza dare la possibilità di mantenere i letti di Terapia Intensiva in tutti e tre i plessi ospedalieri, attraverso una UTIC che operi trasversalmente sul territorio dell’ Area Vasta; allo stesso modo di una Unità operativa di Cardiologia e una di Aritmologia, anch'esse operanti in maniera trasversale.»  Secondo i sindacati in questo modo sarebbero garantiti, ai tre presidi di Jesi, Fabriano e Senigallia, servizi di cardiologia adeguati, indispensabili alla soddisfazione dei bisogni della cittadinanza; la presenza di letti di UTIC permetterebbe inoltre  il mantenimento del Dipartimento di Emergenza di primo livello, che costituisce un elemento di specializzazione della struttura ospedaliera che Senigallia ( alla pari degli altri due presidi) non può permettersi di perdere.« Pensiamo quindi  - concludono - che l’ASUR non possa che prendere in esame una proposta coerente con la strada da noi indicata» 29/07/17
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28/07/2017 Crisi Ragaini radiatori, un altro sciopero e presidio in Regione il 3 agosto
Nessuna apertura da parte dell’azienda per  ridurre  anche parzialmente il numero degli esuberi dichiarati. I sindacati ritengono inaccettabili le proposte fatte,  ieri durante l’incontro in Regione alla presenza dell’assessore al lavoro,   da parte dei rappresentanti aziendali perché: non riducono di fatto il numero degli esuberi; non offrono ai lavoratori un incentivo su cui trattare; chiedono di rateizzare il pagamento delle spettanze in 24 mesi;  non convince la   riduzione delle ore di lavoro presentata per  una parte dei lavoratori; è poco percorribile il trasferimento dei lavoratori in Romania. Proposte  per Fim Fiom Uilm inaccettabili «perché cosi si rischia la completa chiusura di tutta l’azienda». I  lavoratori e i sindacati di categoria, durante l’ assemblea sindacale che si è tenuta questa mattina fuori dai cancelli dell’azienda,  hanno proclamato uno sciopero di  8 ore con  presidio davanti alla sede della Regione per  il 3 agosto,  dove alle 14,30, le parti si ritroveranno  per un nuovo incontro tra azienda e sindacati con l’Assessore al lavoro. «L’unica speranza resta quella di un coinvolgimento della Regione Marche alle aziende appaltanti della cantieristica, che possano assorbire parte dei lavoratori. – concludono i sindacati di categoria – Abbiamo chiesto più  tempo, almeno fino al mese di  settembre, per vagliare tutte le opportunità per trovare soluzioni alternative, ma l’azienda ha deciso di fatto di licenziare nel mese di agosto.» 28/7/17
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28/07/2017 A.Merloni CGG spa, riparte la produzione. Sindacati: " Resta alta l'attenzione su impegni presi dall'azienda"
Riparte la  produzione alla A. Merloni CGG spa, interrotti momentaneamente gli scioperi  previsti per il mese di agosto.  E'  quanto è stato deciso dall'assemblea dei lavoratori, dalle Rsu di stabilimento e dai sindacati di categoria dopo l'incontro di ieri in Regione tra azienda e organizzazioni sindacali alla presenza dell'assessore Bravi. Rimane  alta l'attenzione e la vigilanza del perimetro aziendale affinché' non vengano disattesi gli impegni presi dall'azienda con i lavoratori e le istituzioni. «Dopo un ampia discussione i lavoratori hanno ritenuto sufficienti ma non esaustivi gli impegni presi dall'azienda   pertanto si è deciso di mantenere  comunque lo stato di agitazione.  Auspichiamo che gli incontri futuri,  come previsto dal verbale redatto ieri in Regione Marche  - sottolineano  Fim Fiom e Uilm - siamo  utili ad intraprendere un percorso atto al mantenimento e al rilancio del sito produttivo ed alla salvaguardia  dei livelli occupazionali.» 28/7/17
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27/07/2017 Angelini Acraf, firmato contratto integrativo aziendale 2017-2019. Femca Cisl:"E' il risultato di relazioni sindacali corrette e rispettose"
Premio di partecipazione, formazione professionale, part-time, eliminazione barriere architettoniche ma anche maternità facoltativa con indennità al 30% a carico dell’azienda e permessi per i neo papà. Sono alcuni dei punti principali del Contratto integrativo aziendale 2017-2019  firmato in questi giorni dall’azienda farmaceutica Angelini  Acraf spa e i sindacati di categoria tra i quali, la  Femca Cisl Marche. «Un ottimo accordo che interessa complessivamente  1050 circa  lavoratori dell’Angelini,  dei quali 740 dello stabilimento di  Ancona  e oltre  300  tra  agenti e informatori scientifici del farmaco, frutto di relazioni sindacali improntate al dialogo, al confronto, all'impegno e al rispetto reciproco dei ruoli sindacali e aziendali. – afferma Lorenzo Grattini, della Femca Cisl Marche e coordinatore RSU e RLSSA – Questo  ha permesso di ottenere risultati importanti   per i lavoratori e di introdurre anche forme innovative di welfare aziendale come ad esempio  ‘Flexible Benefit’, un valore economico raddoppiato rispetto alla media del settore chimico-farmaceutico italiano, da spendere in  servizi alla famiglia, sostegno al reddito, cultura, tempo libero e benessere.   Siamo molto soddisfatti  – conclude Grattini-  anche per  la quota economica del Premio Partecipazione che è di circa 1000 euro  superiore alla media delle aziende del settore, delle stesse dimensioni o addirittura più grandi dell’Angelini.»   Si tratta di oltre 2000 euro all'anno, per i tre anni di validità del contratto, per  premiare, appunto, la presenza  al lavoro. «Un contratto integrativo che ci vedrà fortemente impegnati  per i prossimi tre anni, sia  per la parte normativa ma anche per quella formativa ed economica. – commenta Piero Francia, segretario generale della Femca Cisl Marche - Siamo certi che un contratto così innovativo e attento ai bisogni dei lavoratori sarà un punto di riferimento importante per la contrattazione di settore anche nelle altre realtà regionali.” 27/7/17
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26/07/2017 Tecnowind, dal Mise un pesante arretramento
«Sulla vertenza Tecnowind esprimiamo un  giudizio negativo  rispetto  a quanto emerso dal tavolo Ministeriale  »  dichiarano in una nota i sindacati di categoria dopo l'incontro di ieri presso il MISE che ha visto la partecipazione  della Vice Ministro Teresa Bellanova e del Sindaco di Fabriano. «Se da un lato, con l’entrata a regime del concordato e della cassa integrazione straordinaria,  l’azienda ha raggiunto un suo equilibrio economico - continuano Fim Fiom Uilm - dall'altro si registra che sul fronte delle trattative per l’acquisizione della società, chi aveva manifestato forte interesse si è tirato indietro, o quantomeno si è preso una pausa per valutare l’evolvere della situazione complessiva.» Stando a quanto riferisce l’Azienda «ci sono trattative che stanno andando avanti ma nessuna è  vincolante. Si sono manifestati interessi da parte di altri soggetti, concentrati però solo su alcuni asset societari, in particolare interessati all'acquisizione della parte estero ( Cina e Romania). - spiegano i sindacati -  Questa soluzione, anche se non  è  privilegiata dall'azienda, resta comunque in campo e ad oggi rimane interessato all’acquisizione della Tecnowind nel suo complesso  solo il soggetto commerciale.» Nei prossimi giorni la dirigenza chiederà una proroga del concordato di altri 60 giorni, per garantire la sopravvivenza del sito di Marischio « serve un introito di capitali che va dai 4 ai 6 milioni di euro. - proseguono i sindacati  - Certo è che quanto emerso al Ministero rappresenta  un pesante arretramento della vertenza  per questo abbiamo chiesto alle Istituzioni presenti tutto il sostegno possibile nella gestione della trattativa.» A fine riunione è stato convocato un aggiornamento del tavolo previsto per il 12 settembre, sempre presso il MISE, durante il quale è stato chiesto all’azienda di presentare il proprio piano industriale in attesa che qualche soggetto terzo manifesti il proprio interessamento ad un’azienda« che è sempre stata un fiore all’occhiello della produzione di cappe aspiranti nel territorio di Fabriano e che ha come patrimonio, oltre ad  una serie di clienti importanti,  lavoratrici e lavoratori che, con le proprie professionalità e con sacrifici - concludono Fim Fiom Uilm -  ancora una volta riescono a far quadrare i conti e a garantire quella continuità indispensabile nella fase di procedura concorsuale.» 16/07/17
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26/07/2017 Zeis Excelsa, sindacati - azienda riaprono confronto: revocato lo sciopero
Revocato lo sciopero alla Zeis Excelsa di  Montegranaro, indetto dai sindacati di categoria, in programma per  domani  27  luglio. E' stato fissato, per lunedì 31 luglio prossimo,  un incontro tra azienda e parti sociali. Si riapre così il confronto per trovare le soluzione possibili per scongiurare la delocalizzazione dello stabilimento calzaturiero programmata dall'azienda. Femca Cisl Marche e Filctem Cgil Fermo  avevano  nei giorni scorsi già annunciata   azioni di lotta di fronte alla decisione della direzione aziendale della Zeis Excelsa di delocalizzare la produzione a scapito dello stabilimento calzaturiero di Montegranaro. Secondo le organizzazioni sindacali, si tratta di «un danno esorbitante per l'economia veregrense, ma anche per tutto il territorio e l'indotto fermano». Dopo un interrogazione parlamentare, posta nei primi giorni nel mese di marzo 2017, i sindacati hanno richiesto ed ottenuto un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, tenutosi lo scorso 3 maggio. Purtroppo, in quell’occasione, la direzione aziendale ha rifiutato di fatto qualsiasi percorso percorribile proposto dal MISE e dalla Regione Marche, presente anch’essa. Ribadendo tra l’altro, l’unica volontà che è quella di delocalizzare tutta la produzione, in Marocco, Albania e Vietnam evidenziando di fatto un esubero pari a 70 unità.  26/717
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24/07/2017 Sanità, la Cisl pesarese pronta al confronto
I sindacati  confederali di Pesaro- Fano- Urbino  chiederanno un incontro  alla Conferenza dei sindaci dell’ Area Vasta 1, dopo la  presentazione, nei giorni scorsi,  del documento unitario "Quale sistema salute e quale sanità nelle Marche"  che rappresenta una solida base e  un stimolo importante « per  avviare, a livello di area vasta pesarese - sottolineano, in una nota,  i responsabili della Cisl di Pesaro- Fano - Urbino - una serie di iniziative  da mettere in campo, unitariamente, già dalle  prossime settimane». Tante le difficoltà in cui versa la sanità del territorio a nord delle Marche,         « dalla mobilità passiva, che è di gran lunga più pesante rispetto alle altre aree vaste (pari al 30% dell’intera regione),  al  numero di posti letto, 2,7 per mille abitanti: un punto inferiore a quello previsto dalle norme.  - precisano  i responsabili  territoriali della Cisl -  La situazione ospedaliera, è  particolarmente penalizzante per i cittadini  delle aree interne,  vedi Urbino e la indefinita sorte di Pergola. - continuano - A tutto questo si sommano il mancato avvio strutturato degli ospedali di comunità e la carenza dei servizi di emergenza-urgenza, oltre alla questione Marche Nord,per la quale vanno chiariti  i tempi, i modi, il finanziamento ma anche come si articoleranno i servizi nella fase intermedia fra le tre strutture. » E' prioritario e strategico rendere pienamente attivi gli ospedali di comunità con il coinvolgimento dei Medici di base, avviando anche adeguati percorsi di aggiornamento e formazione; va definito il ruolo della sanità privata, intesa come complementare e non sostitutiva della sanità pubblica; va avviato rapidamente un piano di adeguamento del personale. « E' necessario mettere in atto iniziative unitarie - concludono i responsabili  territoriali  - assieme ai rappresentanti delle comunità locali, coinvolgendo i cittadini, per chiedere con forza alla Regione di rendere noto il progetto complessivo sulla sanità ed aprire un confronto aperto e condiviso» . 24/07/17
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20/07/2017 A. Merloni C. G.G. spa: continua la protesta
Oggi sciopero di 8 ore all' A. Merloni C. G.G. spa con presidio e blocco stradale, presenti anche alcuni rappresentati dell'Amministrazione comunale. «Abbiamo deciso di continuare lo stato di agitazione anche per tutta la giornata di venerdì 21 luglio 2017 . - affermano in una nota i sindacati di categoria - Saranno garantiti solo ed esclusivamente gli approvvigionamenti delle materie prime e lo scarico dei serbatoi da rigenerare; mentre per le spedizioni, si valuterà la possibilità di spedire i serbatoi finiti solo se da parte aziendale ci saranno segnali positivi in merito alle richiesta di mantenere gli impianti esistenti - concludono -  vista la dichiarata impossibilità da parte dell'Azienda a portare avanti il piano di investimenti discusso al Ministero del Lavoro.» 20/07/17 
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20/07/2017 Quale sistema salute e quale sanità nelle Marche
Cgil Cisl Uil Marche denunciano l'evidente distanza che sussiste tra i bisogni di salute dei cittadini - che evolvono insieme ad un contesto demografico ed epidemiologico in cui aumenta l'incidenza della cronicità e delle fragilità - e le risposte che questi ottengono dal servizio sanitario marchigiano. In questo quadro risulta incomprensibile la costante indisponibilità della Regione Marche, dal 2015 ad oggi, al confronto con le parti sociali. Sul percorso di riorganizzazione della sanità regionale, in particolare, la Giunta ha azzerato l’interlocuzione e procede all’insegna della massima opacità e autoreferenzialità, omettendo sistematicamente tutti i dati e le informazioni necessarie a programmare e gestire il sistema sanitario. Una situazione particolarmente grave e inedita, specie rispetto alla necessità di dare applicazione ai nuovi LEA, nonché alla luce della drammatica condizione in cui versa il sistema socio sanitario nei territori colpiti dal sisma. Per queste ragioni CGIL CISL e UIL Marche, insieme alle rispettive Federazioni di Categoria e dei Pensionati, hanno deciso di avviare un percorso di mobilitazione su tutto il territorio regionale, col quale coinvolgere le comunità locali per provare a spezzare il pericoloso meccanismo autoreferenziale sul quale si è inceppato il governo della sanità marchigiana. Le priorità sulle quali va riaperto il confronto sono qui illustrate sinteticamente. Il potenziamento dei servizi territoriali (in particolare di quelli residenziali, diurni e domiciliari per anziani non autosufficienti), dell’integrazione socio sanitaria e della prevenzione, stante la riduzione dei posti letto ospedalieri per acuti, rappresenta la condizione indispensabile affinché la riorganizzazione costituisca una reale trasformazione del sistema, piuttosto che un semplice percorso di ridimensionamento dei costi e dell’offerta di servizi. Va portato a termine il percorso di riorganizzazione delle cure primarie, a partire dalla riconversione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità e dallo sviluppo di un sistema articolato di Case della Salute. Strutture territoriali entrambe necessarie ad integrare quelle ospedaliere, ma rispetto alle quali vanno definiti con chiarezza le funzioni da svolgere, le attività da erogare ed un'equilibrata distribuzione sul territorio regionale. A partire da quelle legate all’emergenza territoriale, settore in cui preoccupa la riduzione degli standard garantiti dai Punti di Assistenza Territoriale, che dal 1 gennaio 2017 avrebbero dovuto sostituire tutti i Punti di Primo Intervento, ma che risultano ancora privi di un chiaro assetto organizzativo e professionale. Il sistema degli erogatori privati, in costante espansione nelle Marche, va governato lavorando in una logica di integrazione, e di non sostituzione, con l’offerta pubblica ed avviando percorsi di qualificazione delle condizioni economiche e normative dei loro dipendenti, da avvicinare progressivamente a quelle dei loro colleghi dipendenti pubblici. I tempi di attesa stabiliti dalla normativa nazionale sono oggi rispettati nelle Marche solo per una prenotazione su quattro circa. Al contempo aumenta la mobilità passiva, che oggi pesa sul sistema per quasi 50 milioni di euro. La sanità regionale sta perdendo attrattività, anche a causa di una riorganizzazione della rete ospedaliera che sembra basata su logiche più legate ad equilibri politici e ad interessi di parte, piuttosto che ai bisogni effettivi della popolazione, rilevabili e giustificabili in base a criteri demografici ed epidemiologici. È urgente definire con chiarezza il ruolo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti di Ancona”, con particolare attenzione alle prestazioni di eccellenza da erogare, e più in generale il rapporto tra le Aziende ospedaliere e i Presidi ospedalieri dell’ASUR. Il risultato di gestione del Servizio Sanitario regionale (61,9 milioni nel 2015) è positivo solo sul piano strettamente economico, in quanto realizzato riducendo la qualità dei servizi e appesantendo le condizioni di lavoro del personale. Dal 2010 ad oggi nelle Marche si sono perse 722 unità lavorative con contratto a tempo indeterminato. Le limitazioni al turnover, il mancato adeguamento degli organici e il precariato diffuso portano all’aumento dei fenomeni di stress e di burn out conseguenti al sovraccarico di attività. Le 3.250 assunzioni vantate dalla Regione nel 2016 sono per lo più rappresentate da contratti a tempo determinato prorogati o attivati per coprire i pensionamenti. Assunzioni a tempo indeterminato si rendono invece necessarie per dare stabilità e continuità ai servizi e per garantire condizioni di lavoro che permettano di poter rispettare la Direttiva europea sugli orari. Un confronto con le Organizzazioni Sindacali di Categoria è quindi urgente per definire il fabbisogno di personale, reintegrare gli organici sguarniti, governare appalti ed affidamenti all’esterno, definire le risorse per la contrattazione decentrata, salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori delle cooperative sociali e completare il processo di stabilizzazione dei lavoratori precari. https://youtu.be/l6fUk9JcmCE https://picchionews.it/attualita/quale-sistema-salute-e-quale-sanita-nelle-marche-cgil-cisl-uil-puntano-il-dito-sui-ritardi-delle-risposte-della-sanitahttp://www.centropagina.it/ancona/sindacati-nessun-confronto-la-regione-pronti-alla-mobilitazione/http://www.ansa.it/marche/notizie/2017/07/20/sanita-mobilitazione-cgil-cisl-e-uil_8fd6d071-18f8-44d4-8bf3-2ed337390c41.htmlhttps://www.cronacheancona.it/2017/07/20/sanita-sindacati-allattacco-azzerato-il-confronto-gestione-opaca-e-autoreferenziale/42984/http://timgate.it/home/attualita/regionali/foglia_img.html?contentId=ansa_awnp_timgate_item_7c4a3d0488ed6821494fdd579bf4ahttps://cingoli.virgilio.it/ultima-ora/sanit_mobilitazione_cgil_cisl_e_uil-52457119.html
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17/07/2017 Testo unico PA: i delegati si incontrano per scoprire le nuove norme
Un centinaio di delegati del Pubblico Impiego Cisl interverranno al confronto con docenti ed esperti sui contenuti del nuovo Testo Unico Pubblico Impiego ( Legge Madia 75/2017 ) che si terrà al Conero Break di Ancona. Al centro dei lavori la nuova normativa sui licenziamenti pubblici e la contestuale necessità di valorizzare il lavoro degli oltre 45.000 dipendenti pubblici marchigiani, di cui circa 19.000 nella sanità e 14.000 nel comparto Regioni /Autonomie Locali. Si analizzeranno inoltre i recenti dati Ocse sul pubblico impiego che trovano puntuale riscontro anche nella nostra regione. Secondo i dati OCSE, tra i Paesi industrializzati l'Italia è quello con la più alta quota di dipendenti statali ultra-55enni: 45% del totale contro il 24% della media dell'area (i dati si riferiscono al 2015), dove il 18% ha meno di 34 anni. Se guardiamo al numero di dipendenti pubblici, invece, viene meno un “falso mito”, quello per cui gli impiegati sarebbero troppi. La ricerca OCSE conferma anche in questo caso un dato che FPA aveva già messo in evidenza: in Italia i dipendenti pubblici sono il 13,6% del totale degli occupati, contro il 18% medio Ocse. Un ritratto in chiaroscuro: positivo per esempio il dato sull’occupazione femminile che nel settore pubblico si attesta tra il 51 e il 52% (come in Danimarca, Grecia, Belgio e Spagna) mentre nell’intera area Ocse è al 58% (il 45% nel privato). Ma la parità di genere viene meno se si guarda al mondo della politica e ai ruoli ministeriali e governativi dove solo il 28% nel 2017 è stato ricoperto da donne, l’1,3% rispetto al 2015 mentre in Italia la percentuale scesa addirittura del 15% negli ultimi due anni. Farà invece molto discutere il dato sugli stipendi: più basso della media per i dipendenti pubblici con competenze tecniche specifiche (67.900 dollari contro 88.700) e molto più elevato per gli alti dirigenti pubblici che nel 2015 avevano un compenso annuo lordo di 395.400 dollari, il più alto dell'Ocse dopo l'Australia, a fronte di una media di 231.500 dollari. Alti anche i compensi per i ruoli di segreteria: 55.600 dollari all’anno contro i 52.700 della media OCSE. Tra i dati positivi: la riduzione della spesa pubblica, il rilascio di open data, il green public procurement, la regolamentazione dello smart working.
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14/07/2017 Per una ricostruzione all'insegna della legalità a tutela del territorio. A Macerata firmato un protocollo
Sottoscritto da tutte la parti sociali del settore delle costruzioni di Macerata un protocollo sulla congruità, per tutelare la legalità, la regolarità e la leale concorrenza tra gli operatori economici operanti nella ricostruzione delle aree colpite dal terremoto. Gli  eventi sismici che si sono verificati nel corso del 2016 e del 2017 oltre ad aver lacerato intere comunità della Provincia di Macerata hanno arrecato danni ingenti al patrimonio edilizio pubblico e privato. «Non si può permettere che un territorio già profondamente colpito in termini economici  e sociali possa divenire terra di conquista di illegalità e criminalità organizzata.  - affermano le parti firmatarie - Per questo il protocollo sottoscritto rappresenta un punto di partenza importante per rimettere al centro il buon lavoro, strumento fondante di coesione sociale e di ricostruzione delle comunità.» Il controllo della congruità della manodopera sul valore dell’opera, nell’ambito dei lavori edili della  ricostruzione è uno strumento capace di tutelare la legalità, la regolarità e la leale concorrenza tra gli operatori economici operanti nella ricostruzione. L’adozione della verifica di congruità, tramite un’ ordinanza commissariale o una norma regionale, introdurrebbe un sistema efficace di lotta all’evasione, agli abusi ed al lavoro irregolare. La verifica di congruità del costo del lavoro verrebbe affidata al sistema delle Casse Edili (industriali) ed Edilcasse (artigiane) del cratere – Enti paritetici partecipati dalle parti sociali dell’edilizia. Questi Enti, conoscendo l’importo dei lavori dei singoli cantieri attraverso il sistema delle notifiche preliminari e quindi il valore dei rispettivi appalti, potranno determinare l’incidenza della manodopera edile necessaria per la realizzazione del singolo lavoro e certificare la regolarità del pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali (Inps, Inail e Cassa Edile/Edilcassa) da parte dei datori di lavoro nei confronti dei propri lavoratori. «Questa attività si traduce in un controllo efficace e puntuale non solo della regolarità dei contributi da pagare, ma anche della coincidenza tra le lavorazioni eseguite ed il rispettivo numero di lavoratori in forza nei cantieri ed in uno strumento di emersione di eventuali irregolarità. - continuano  -  E’ indubbio inoltre che questo meccanismo di verifica, obbligando all’allineamento dei costi di realizzazione delle lavorazioni con i costi reali sostenuti dalle imprese regolari per la propria manodopera, riduce i margini sulla concorrenza sleale che si può generare con il meccanismo di assegnazione dei lavori con il massimo ribasso.» Con la sottoscrizione del protocollo, «ci siamo impegnati a redigere entro tre mesi una proposta organica sul controllo della congruità del costo della manodopera da presentare - concludono -  con l’auspicio che il tavolo tecnico regionale di prossima convocazione ed il tavolo permanente presso la Prefettura di Macerata possano rappresentare gli spazi di elaborazione comune delle finalità condivise con l’introduzione del meccanismo della congruità.» 14 luglio 2017
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12/07/2017 A. Merloni CGG spa: protesta a tempo indeterminato
Protesta a tempo indeterminato all' A. Merloni, C.G.G.spa. E' quanto è stato deciso, a maggioranza, dai lavoratori, in sciopero per tutta la giornata di oggi, davanti i cancelli dell'azienda. « Nei prossimi giorni verranno effettuate 2 ore di sciopero a singhiozzo articolando le fermate durante la giornata lavorativa, fermando di fatto tutte le attività, comprese le spedizioni ed il ricevimento delle merci. - spiegano in una nota Fim Cisl, Fiom  Cgil, Uil Uilm  - Comunque la protesta  potrà subire variazioni che saranno comunicate di volta in volta senza preavviso.» I sindacati,  la R.S.U. e  tutti i lavoratori ribadiscono con forza che « in assenza di un piano industriale e di investimenti credibili al fine di  mantenere i livelli occupazionali del sito di Matelica, ci saranno forme di protesta sempre più dure, con l’unico obbiettivo di impedire lo smontaggio della linea produttiva. E' l’unica garanzia per un possibile futuro per la A. Merloni C.G.G.S.  - continuano  - Alle istituzioni locali, regionali e nazionali chiediamo un attenzione particolare per una trattativa, che vede ormai da tempo il non rispetto degli impegni da parte della proprietà; auspichiamo che si facciano garanti e vigili su eventuali azioni aziendali, che possano in qualche modo pregiudicare il prosieguo del lavoro.» Mercoledì  19 luglio  prossimo è previsto, in Regione,  un incontro tra  sindacati e azienda.   «  Consapevoli che questo incontro non  porterà alla soluzione dei problemi - affermano i sindacati-  chiediamo alla proprietà di assumere degli impegni concreti, di sviluppare ed attuare un piano industriale e di investimenti, degno di questo nome,  per un effettivo rilancio dell’azienda anche supportato dal buon andamento del lavoro di questi anni, che ha visto un aumento dei fatturati.»Per il 20 luglio Fim Cisl, Fiom  Cgil, Uil Uilm, e la   R.S.U. hanno convocato un'assemblea con tutti i lavoratori,  per valutare i contenuti dell'incontro   in Regione con l' Azienda . 12 luglio 2017
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12/07/2017 NEET: 2000 in meno nelle Marche, giovani donne le più penalizzate
Quasi un quinto dei giovani marchigiani ha terminato o interrotto il ciclo di studi e non è inserito in percorsi professionali o di formazione: sono i NEET, la generazione apparentemente “perduta” che non studia, non lavora e non si forma per migliorare le proprie competenze e, di conseguenza, le opportunità di carriera. Dopo l’inesorabile ascesa degli anni 2010 – 2013, dovuta al peggioramento della crisi economica e ai suoi riflessi sul mercato del lavoro, si è registrato dapprima un timido cambio di tendenza, poi notevolmente accentuato tra il 2015 e il 2016: nell’arco di 12 mesi, infatti, i giovani tagliati fuori dai processi produttivi o formativi sono scesi di oltre 2100 unità, passando da 43.931 a 41.803, pari al 19,2% dei marchigiani tra i 15 e i 29 anni. È quanto emerge dall’analisi e rielaborazione dei dati Istat 2016 sui giovani Neet, dell’Ufficio Studi della Cisl Marche. I dati Istat, però, non sono per noi del tutto confortanti: se è vero, da una parte, che il dato marchigiano risulta inferiore alla media nazionale (24,3%), l’incidenza per genere dimostra ancora una volta la peculiare fragilità lavorativa e sociale delle giovani donne: nel 2016, il 22,1% delle marchigiane nella fascia d’età 15-29 anni non ha intrapreso percorsi professionali o di formazione, contro il 16,4% dei loro coetanei maschi. «I dati ci dimostrano che anche nella nostra regione il percorso di studi e di inserimento lavorativo delle ragazze è più accidentato. – afferma Cristiana Ilari, Segretaria regionale Cisl Marche - Sono le ragazze ad abbandonare di più gli studi e in più gli indirizzi scolastici e universitari privilegiati dalle ragazze presentano tassi di occupazione ridotti e salari modesti. Autostima, capacità e competenze vanno costruite nel tempo in modo coerente a partire dall'orientamento scolastico e più che mai occorre tenere alta la guardia contro i fenomeni di discriminazione». In generale per tutti il drop out che porta i giovani alla condizione di NEET può essere combattuto «valorizzando il sistema integrato di Istruzione e Formazione professionale e realizzando esperienze innovative nell'ambito del sistema duale con apprendistato di primo e secondo livello, come avviene in altri paesi europei. Solo una forte politica di progettazione e investimento che metta insieme tutte le energie buone degli attori sociali, imprese e sindacati, sistema scolastico ed enti di formazione con la regia dell'istituzione regionale – conclude Cristiana Ilari - può davvero rendere i giovani protagonisti del loro futuro».
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07/07/2017 Blocco perequazione pensioni. In attesa della Sentenza: attenzione alle notizie fuorvianti
La Fnp Cisl, Federazione dei Pensionati della Cisl, precisa che il prossimo 24 ottobre la Corte Costituzionale si riunirà in udienza per decidere in merito alla legittimità del meccanismo di rivalutazione, introdotto dal DL 65/15 (l.109/15) a titolo di restituzione parziale dopo il blocco della perequazione delle pensioni; e sottolinea che, nelle Marche,   sono oltre un migliaio i pensionati che ne hanno fatto richiesta attraverso il sindacato dei  pensionati della Cisl . Dopo la sentenza  n. 70/2015 con la quale la stessa Consulta aveva dichiarato illegittima la riforma previdenziale del Governo Monti nella parte che stabiliva la mancata perequazione sulle pensioni superiori a tre volte il trattamento minino Inps negli anni 2012-2013, il Governo Renzi  ha restituito solo in parte quanto dovuto ai pensionati. I procedimenti giudiziari successivi hanno portato all’attuale iter di pronunciamento  definitivo sulla legge 109. La  Fnp Cisl ricorda che  ad oggi non è  più necessario  presentare  nessun ricorso  per poter procedere nei confronti dell’Inps e ribadisce l’importanza di prestare attenzione rispetto all'attendibilità delle  notizie fuorvianti presenti sulla rete. 7/7/17
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30/06/2017 Veneto Banca, Adiconsum: «Difendere anche i piccoli azionisti»
L’emanazione del decreto legge del 25 giugno, per la liquidazione delle ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, è un provvedimento che interviene nell’operazione di salvataggio delle banche nella fase del rilevamento da parte di Intesa San Paolo. Gli effetti del decreto coinvolgeranno molti risparmiatori marchigiani in quanto Veneto Banca ha anche acquisito Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. Pur dando atto al Governo, ancorché fortemente in ritardo rispetto alle necessità di tenuta sul mercato delle due banche, di essere intervenuto in un’operazione importante di salvataggio, come più volte auspicato da Adiconsum, «riteniamo necessario che, - afferma Francesco Varagona Presidente di Adiconsum Marche - nella conversione in legge, vengano messe in atto iniziative di tutela anche dei piccoli azionisti». Il testo approvato dal Governo, infatti, pone in liquidazione coatta amministrativa le Banche Venete azzerando le partecipazioni azionarie - cancellando così il capitale investito dai singoli risparmiatori - e a differenza delle precedenti operazioni, in questo caso specifico il Governo ha inserito una previsione assolutamente punitiva per gli azionisti mantenendo indenne il soggetto che subentra nei rapporti, da qualsiasi responsabilità di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca assunta al momento della collocazione dei titoli. In buona sostanza, per chi ha reclamato o vorrà reclamare contro le due banche venete, lamentando comportamenti scorretti che hanno indotto i piccoli risparmiatori a comprare azioni dell’Istituto chiedendone ragione, con il decreto del Governo quelle iniziative non avranno senso e il risparmiatore che ha denunciato il danno, non potrà rivolgersi alla Banca acquirente, ma esclusivamente al soggetto in liquidazione che rischia di non essere in grado di risarcire. «Adiconsum ritiene fondamentale che - conclude Varagona - il Governo raccolga le istanze delle associazioni dei consumatori, rappresentanti di decine di migliaia di piccoli azionisti, permettendo la modifica responsabile del decreto legge appena approvato, restituendo così tutela a soggetti del tutto incolpevoli, vittime di gravissimi illeciti, recentemente accertati dalla Consob, che ha pubblicato numerosi provvedimenti sanzionatori a carico delle due banche». Al tal fine Adiconsum si attiverà in tutte le sedi e a tutti i livelli coinvolgendo le altre associazioni dei consumatori per richiedere al Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel più breve tempo possibile, una modifica in sede di conversione del decreto per tutelare il risparmio delle tante famiglie colpite dalla grave situazione dalle banche oggetto del decreto.
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27/06/2017 Saldi estivi, i consigli di Adiconsum per evitare brutte sorprese
Al via dal 1 luglio, nelle Marche, la stagione dei saldi estivi per terminare il 1 settembre prossimo. Certamente i saldi costituiscono un’ottima occasione di incrementare le vendite per i commercianti, ma per i consumatori? Sono ancora un valido strumento per acquistare merce con un buon rapporto qualità – prezzo?  Non dobbiamo dimenticare che è una facoltà del commerciante quella di effettuare sconti durante tutto l’anno, molto diffuso ad esempio il fenomeno delle “tessere fedeltà”, che attribuiscono la possibilità di avere prezzi scontati anche al di fuori del periodo dei saldi.   Inoltre è sempre più diffuso il fenomeno dei “pre-saldi”, ossia il meccanismo con cui i negozianti avvisano i clienti affezionati che i saldi per loro iniziano prima, attraverso lettere, e-mail, sms, telefonate e così via. Il rischio quindi è che al momento dell’inizio ufficiale della stagione dei saldi i capi migliori saranno già stati venduti e quindi il “popolo dei saldi” si trovi di fronte a veri e propri fondi di magazzino. L’Adiconsum ritiene che la normativa sui saldi sia orami superata, e che sia dunque il tempo di aprire una stagione legislativa che liberalizzi realmente e progressivamente il mercato in maniera tale che i commercianti si misurino per la loro reale capacità imprenditoriale e non per normative di protezione ormai obsolete.  Da considerare inoltre che sono sempre di più i consumatori che utilizzano il web per i loro acquisti, o che frequentano gli outlet dove durante tutto l’anno possono trovare prezzi competitivi. Tutto ciò rende certamente meno appetibile il periodo dei saldi, ma per chi volesse approfittarne ecco alcune regole da non dimenticare per evitare brutte sorprese: E’ sempre consigliabile fare un giro qualche giorno prima della data prevista per l’inizio dei saldi per essere sicuri che la merce che si troverà in negozio sia veramente quella di stagione e non un avanzo di magazzino, anche annotando o fotografando il prezzo del capo o del prodotto di nostro interesse, in maniera tale da poter verificare lo sconto effettivamente praticato. Sull'oggetto in saldo deve essere sempre riportato il prezzo d'origine non scontato, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale; se il cartellino non riporta queste 3 informazioni è possibile rivolgersi alla Polizia Municipale, competente per tale violazione. Se viene indicato un solo prezzo tutti gli articoli che rientrano nella voce reclamizzata devono essere venduti a tale prezzo; I prezzi pubblicizzati devono essere praticati nei confronti di qualsiasi compratore, senza limitazioni di quantità, fino all'esaurimento delle scorte; Fate attenzione all'eventuale presenza di merce venduta a prezzo pieno insieme alla merce in sconto; Nel periodo dei saldi i negozianti che normalmente accettano pagamenti con bancomat o carte di credito ed espongono il relativo logo sono tenuti ad accettare i pagamenti elettronici; Attenzione ai “saldi fittizi”, cioè quando il prezzo originale indicato sul cartellino viene aumentato, in modo che il prezzo "scontato" resti immutato anche dopo lo "sconto”. Ricordate: il riprezzamento in eccesso del prezzo originale del prodotto da parte dei commercianti costituisce una violazione della legge. Diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati, anche se è a discrezione del commerciante consentire o meno di fare provare la merce; Chi vuole approfittare dei saldi per fare regali faccia attenzione perché il diritto al cambio merce vale soltanto per i prodotti difettosi. Il cambio dei capi per altri motivi, (es. colore, modello, taglia, ecc..) è a discrezione del commerciante, dietro presentazione dello scontrino fiscale. Adiconsum consiglia quindi, prima di acquistare un capo, di verificare col commerciante la possibilità di cambiare la merce. È indispensabile conservare lo scontrino per potere eventualmente cambiare la merce difettosa. La riduzione dei prezzi non comporta una diminuzione dei diritti di chi compra. Il commerciante deve cambiare il prodotto difettoso anche in saldo. Se si rifiuta di farlo o non voglia restituirvi i soldi segnalate il caso allo sportello Adiconsum che potrà assistervi. 27/6/17
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22/06/2017 Manifattura italiana tabacchi Chiaravalle, una realtà che continua a dare lavoro
Fai Cisl Flai Cgil Uila Uil, dopo gli incontri avuti con la proprietà di MIT Spa - Manifattura italiana tabacchi - seguono con particolare attenzione il percorso di risanamento e di rilancio intrapreso dall'azienda ormai dal mese di Ottobre 2016. L'attuale gestione ha superato una delicatissima fase scongiurando il rischio di un fallimento immediato della società che avrebbe portato alla chiusura dell'attività e alla perdita di oltre 80 posti di lavoro. In questi mesi grazie al costante impegno degli organi direttivi , delle maestranze e grazie alla nuova gestione di MIT, l'azienda ha ripreso in pieno l'attività produttiva incrementando di 10 unità i lavoratori attualmente in forza . Nel contempo la piena ripresa lavorativa ha fatto si che l’uso degli ammortizzatori sociali (contratto di solidarietà ) si sia interrotto già da gennaio 2017 . La procedura di concordato preventivo che l'azienda ha intrapreso costituisce una garanzia di mantenimento dei livelli occupazionali attuali e di tutela di uno stabilimento produttivo che rappresenta una fonte di reddito essenziale per centinaia di famiglie - considerando anche l'indotto - del nostro territorio. Per questi motivi Fai Cisl Flai Cgil Uila Uil invitano l'attuale proprietà a proseguire il percorso già avviato con la procedura di concordato preventivo in continuità aziendale e si conferma il pieno sostegno dei lavoratori per il completamento degli obiettivi di risanamento di MIT, in parte già realizzati. Fai Cisl Flai Cgil Uila Uil auspicano inoltre, che anche gli organi giudiziali e il Tribunale chiamati a vigilare e a decidere sulla procedura di concordato preventivo possano positivamente giudicare gli sforzi già intrapresi dall'azienda e da tutti gli addetti e salvaguardare il prevalente interesse dei lavoratori e della loro occupazione .
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21/06/2017 Regione in ritardo sul futuro delle scuole del cratere sismico
Gli studenti marchigiani terremotati avranno, secondo l'annuncio del Ministero, i libri di testo gratuiti ma rischiano di non avere un tetto sopra la testa o docenti in classe. L'allarme arriva da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal delle Marche. Le sigle sindacali tornano a chiedere concretezza alle Istituzioni coinvolte perché, al di là degli incontri e dei comunicati stampa ufficiali di Regione e Ministero, al momento non ci sono certezze sulle risorse da destinare all'aumento dell'organico per quanto riguarda personale docente, amministrativi e collaboratori scolastici - in una Regione, per altro, che già in stato di normalità lavorava in emergenza – e sui tempi della ricostruzione. «Da oltre sette mesi chiediamo alla Regione un tavolo di confronto – attaccano Leonilde Garganelli (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal) – e abbiamo appreso degli incontri con i sindaci e l'Ufficio scolastico regionale solo dalla stampa. A giugno sono state confermate le istanze che noi avevamo individuato e presentato al Miur lo scorso gennaio. Servirebbero ben altre tempistiche. Senza contare che le soluzioni individuate (mantenimento di classi e organici precedenti al sisma per tre anni), per quanto corrette, rischiano di essere vanificate dalla già avvenuta definizione delle dotazioni organiche, soprattutto per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, l’istruzione primaria e secondaria di primo grado». La soluzione che i sindacati hanno individuato è in un Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che però è fermo alla presidenza di Palazzo Chigi. «Se approvato – proseguono le sindacaliste - si sbloccherebbero risorse specifiche per l’organico aggiuntivo a servizio delle scuole del cratere sismico. Già da settimane, le Organizzazioni Sindacali della scuola e le rispettive Confederazioni, si stanno prodigando in tal senso con frequenti contatti con tutte le forze politiche e con i parlamentari di riferimento del territorio. Auspichiamo che anche la Regione Marche faccia altrettanto per poter giungere a breve al varo di questo provvedimento». «È comunque opportuno ricordare che le Organizzazioni Sindacali della nostra regione si sono fatte carico della tutela dei lavoratori immediatamente dopo il sisma, ottenendo la sottoscrizione, già dalla metà di novembre, dell’unico contratto decentrato regionale per l’utilizzo del personale del cratere. I sindacati hanno chiesto e ottenuto, inoltre, l’inserimento del blocco delle classi pre-sisma nella circolare ministeriale del 15 maggio scorso. Continueremo con impegno e tempestività a segnalare qualsiasi anomalia e inadempienza rispetto alle disposizioni adottate, lottando sempre per il futuro di studenti, territori e personale scolastico»
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21/06/2017 Crisi Ragaini: venerdì 23 giugno sciopero e incontro in Prefettura
Prosegue la mobilitazione  lavoratori della Ragaini di Loreto per fermare i 166 licenziamenti annunciati nelle scorse settimane. Venerdì 23 giugno terza giornata di sciopero di otto ore e manifestazione a partire dalle ore  9.30, sotto la Prefettura di Ancona, durante l’incontro, convocato dal  Prefetto, tra il Sindaco di Loreto, i rappresentanti della Regione Marche e l’Azienda per capire come risolvere  la crisi. «Siamo delusi e amareggiati per non essere stati invitati al tavolo con istituzioni e azienda. - affermano Fim Cisl Fiom Cgil e Uilm Ui - Una scelta del Prefetto, a nostro avviso, quantomeno insolita di non convocare anche  le parti sociali». Fim Fiom  e Uilm confidano nel fatto che tale scelta sia dovuta solamente ad analisi conoscitiva della situazione da parte del Prefetto,  e auspicano di essere coinvolti al più presto. Le organizzazioni sindacali, inoltre, ribadiscono di voler incontrare l’azienda solo in tavoli istituzionali, questo perché nei precedenti incontri l'azienda ha sistematicamente disatteso gli accordi firmati tra le parti.
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14/06/2017 Ragaini Radiatori: i sindacati incontrano il Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mastrovincenzo
Stamattina, mercoledì 14 giugno, seconda giornata di sciopero dei lavoratori della Ragaini Radiatori, le organizzazioni sindacali Fim Fiom Uilm e la RSU sono state ricevuta dal Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mastrovincenzo per discutere l'andamento della vertenza. Presenti i segretari Danilo Capogrossi (Fim Cisl), Tiziano Beldomenico (Fiom Cgil), Filomena Palumbo (Uilm Uil) e circa 60 lavoratori dell’azienda di Loreto, in presidio davanti a Palazzo delle Marche. Le organizzazioni sindacali dopo aver esposto la situazione, hanno sottoposto al Presidente del Consiglio Regionale, i punti fondamentali su cui aprire un tavolo di trattativa, puntano alla revoca della procedura di licenziamento di 166 dipendenti, trovando insieme soluzioni condivise alla ricerca di una soluzione al problema degli ammortizzatori sociali in scadenza entro la fine dell'anno, oltre che alla ricerca di soggetti imprenditoriali interessati a rilevare l’azienda. Il presidente Mastrovincenzo ha espresso la volontà di discutere in aula già il 27 giugno le due mozioni a firma dei consiglieri Leonardi e Rapa, presenti all’incontro di stamane, per istituire un tavolo di lavoro territoriale e per discutere la vertenza davanti al Ministero dello Sviluppo Economico. Visto che nei precedenti incontri l’azienda si è sempre sottratta ad una discussione seria, è stata richiesta la presenza dell'assessore regionale al Lavoro, Loretta Bravi, ai prossimi incontri in Regione. Venerdì 23 giugno è invece previsto l'incontro dei rappresentanti sindacali con il Prefetto di Ancona.
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12/06/2017 Gestione Start spa Trasporti Ascoli Piceno. I sindacati scrivono a Provincia e Comuni
 Si riporta  la Lettera Aperta  scritta   da Filt Cgil, Fit Cisl e Uglt Ugl  - RSU START spa  e inviata al Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Ai Sindaci del Comune di Ascoli Piceno e di S. Benedetto del Tronto in merito al trasporto pubblico locale gestito dalla Start, spa società per azioni a partecipazione pubblica .  LETTERA APERTANegli ultimi anni l’azienda START è divenuta terreno in cui nelle nomine degli amministratori prevalgono gli interessi politico-partitici a scapito delle competenze. Non possiamo certamente essere partecipi silenziosi di tutto ciò e questo ci impone di lanciare un grido di allarme affinché la collettività sia consapevole del declino dell’azienda pubblica con ripercussioni negative sia in termini economici che di servizi offerti per i suoi cittadini. Le numerose problematiche furono esposte dalle RSU e dalle OOSS all’atto dell’insediamento del nuovo CDA: la sbandierata disponibilità ad affrontare le criticità congiuntamente, ad oggi nonostante le promesse e le ripetute sollecitazioni, è rimasta lettera morta. Esiste una inarrestabile e sempre più dilagante evasione, si erano sviluppati progetti, come la bigliettazione a bordo, ma tutti i progetti sono rimasti sulla carta. Totale è l’assenza di programmazione e ad oggi, nonostante una crisi economica e gestionale, non è mai stato elaborato un piano di risanamento. Dinanzi alle plurime carenze organizzative, i lavoratori registrano un pilatesco rimbalzo di responsabilità tra i vari livelli politici, amministrativi e dirigenziali. Anche l’ipotizzato raddoppio del numero di agenzie per la vendita degli abbonamenti da avviarsi entro un anno, non è stato attuato.La riorganizzazione dell’officina è rimasta una promessa, e l’attuale disorganizzazione comporta ripercussioni negative sul normale svolgimento del servizio, con quotidiani guasti dovuti all’assenza di manutenzione programmata. Nessun intervento manutentivo per i danni lievi di carrozzeria, e quindi mezzi che viaggiano con ammaccature e pezzi mancanti, dando un’immagine di incuria e degrado assoluto.A ciò si aggiunge che da circa un anno non viene più effettuato il lavaggio esterno delle vetture del deposito di Ascoli. Si ribadisce una inadeguatezza della pulizia interna dei mezzi con totale mancanza delle sanificazioni di tutto il parco autobus esistente alla START SpA. La mancanza di collaborazione tra i diversi uffici nei vari depositi della società, compromette l’organizzazione del lavoro ed amplifica i disservizi per i cittadini. Di fronte allo stallo, alla totale indifferenza degli Amministratori nell’affrontare i problemi, risulta a noi evidente richiamare i soci pubblici della Start ad intervenire affinché si attui una radicale inversione di tendenza in vista dei prossimi affidamenti del servizio pubblico, riqualificando la Società pubblica con tutti quei requisiti economici ed organizzativi, attualmente carenti, ma che sono indispensabili per contendere agli altri competitor l’aggiudicazione del servizio. Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl Trasporti      12/06/2017           Le    OO.SS.      Le RSU -FILT CGIL                                             -FIT CISL                                                        -UGL Tr.Angelo Lancianese                                       Claudio Sosi                                                    Simona Ciotti 
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12/06/2017 Vertenza Ragaini. Seconda giornata di sciopero e presidio davanti sede Consiglio regionale Marche
Continua la protesta dei sindacati di categoria e delle Rsu contro i 166 esuberi annunciati dalla  Ragaini Radiatori  di Loreto.   Mercoledì 14 giugno, seconda giornata di sciopero  e presidio, a partire dalle ore  9,00.  sotto la sede del Consiglio Regionale Marche, in Piazza Cavour 23,  ad Ancona. Nella mattinata i lavoratori  saranno ricevuti dal Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mastrovincenzo. L’incontro con il Presidente del Consiglio Regionale era stato  annunciato  la scorsa settimana a Loreto, in occasione della prima giornata di sciopero, dove Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil  avevano anche ribadito la volontà di portare la vertenza in tutte le sedi istituzionali e comunali del territorio. «Lo sciopero di mercoledì 14 giugno prossimo sarà così articolato - spiegano i sindacati di categoria -  dalle ore 8,00 alle ore 13,00 per un totale di  5 ore, per i lavoratori del turno del mattino, mentre saranno 4 ore  per il turno pomeridiano .  » 12/6/17
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12/06/2017 Camera di commercio unica, Cisl Marche: ” Garantire l’occupazione dei dipendenti e i servizi sul territorio”
Con la   decisione di Unioncamere nazionale  di proporre una Camera di Commercio unica per le Marche,   sembra ormai  scontato che  il Ministero confermerà  questo orientamento. Si va verso un cambiamento radicale che può nascondere delle insidie, ma anche rappresentare un’ opportunità per le Marche. La vera sfida sarà la definizione  del modello della nuova Camera unica.   Secondo la  Cisl e la Fp Cisl Marche,  in questo scenario di cambiamento, «va prioritariamente tutelata l' occupazionale dei lavoratori delle cinque Camere di Commercio, dell'Unioncamere, ora in fase liquidatoria, e delle Aziende Speciali, in una ottica fondamentale di tenuta e miglioramento dei servizi al territorio quotidianamente erogati.» Un obiettivo che dovrà  vedere sinergicamente impegnati   parte sindacale e parte pubblica. «Accanto alla valorizzazione delle competenze del personale, riteniamo fondamentale che rimanga  la capacità di cogliere e sviluppare le potenzialità dei  territori ed esaltare le loro specificità. - sottolineano Cisl e Fp Cisl Marche - Una Camera unica Marchigiana per essere efficace deve dotarsi di un sistema in grado di garantire eque risorse e al contempo dare la possibilità ai  territori di individuare le peculiari priorità di investimento. Dopo un lungo e sfibrante dibattito sul numero di Camere di Commercio,  ora il sistema camerale marchigiano deve chiudere questa fase  e aprire un confronto con tutti gli attori coinvolti  per costruire insieme il nuovo modello.  - concludono -Come CISL non ci sottraiamo a questa sfida e confermiamo la nostra disponibilità ad offrire un contributo  per la costruzione di una Camera di Commercio che sia attenta ai lavoratori e vicina alle esigenze di sviluppo dei territori». 12/06/17
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09/06/2017 Emergenza sisma, Fns: «Non abbandoniamo le aree terremotate»
Nei giorno scorsi abbiamo sollecitato sugli organi di stampa, oltre alla richiesta della pari dignità retributiva e pensionistica per i Vigili del Fuoco, anche il tema dell'emergenza sisma, dato che una circolare emanata a fine maggio prevede la sospensione dell'azione di aiuto, assistenza e soccorso dei Vigili del Fuoco nei luoghi del sisma entro il 12 giugno. Come Fns Cisl Marche, abbiamo incontrato alcuni rappresentanti della politica e del governo, ai quali abbiamo evidenziato le problematiche dei Vigili del Fuoco. In particolare al presidente del Gruppo parlamentare del Pd, onorevole Ettore Rosato, che ringraziamo per la disponibilità e l'attenzione che ci ha riservato, abbiamo chiesto di chiarire presso il nostro Dipartimento, quale “lavoro” dovranno svolgere i Vigili del Fuoco nei territori del sisma, fino al termine dell'emergenza di protezione civile, decretata per fine agosto. Abbiamo espresso perplessità sopratutto in riferimento al fatto che, per la popolazione delle zone terremotate, i Vigli del Fuoco sono considerati necessari ed indispensabili e che, se si deciderà di togliere i Vigili del Fuoco dalle zone del terremoto, si rischia che la popolazione si senta abbandonata. Abbiamo evidenziato che, per la particolarità del sisma e per l'ampiezza dei territori colpiti, sono ancora molte le questioni aperte, i nodi da sciogliere, ed oltretutto abbiamo ancora tante persone che giornalmente sono accompagnate da noi VF nelle case diroccate per il recupero dei loro beni primari, che interamente non possono essere trasferiti negli alloggi temporanei messi a disposizione dallo Stato, per ovvi problemi logistici, e così sarà fino a quando le abitazioni non saranno assegnate in via definitiva. Le questioni dell'emergenza sisma sono state il traino di altre problematiche espresse anche all'onorevole Irene Manzi ed all'onorevole Alessia Morani, che ringraziamo per la loro disponibilità e grande capacità di ascolto, sopratutto in merito alle questioni relative alla gestione operativa dei distaccamenti di Visso e Macerata Feltria, che per funzionare in maniera compiuta dovrebbero avere una turnazione ad orario H24, così da massimizzare il lavoro dei VF nell'ottica di un servizio migliore per i cittadini. Le altre questioni discusse sono state quelle relative agli organici carenti, alle risorse ad oggi ancora non disponili per il pagamento degli emolumenti del personale VF, personale che non riceve il pagamento dello straordinario relativo al sisma dal mese di novembre 2016, così come la questione logistica delle sedi operative da completare. «Speriamo che questa nostra richiesta possa sortire l'effetto desiderato - ha dichiarato William Berrè, segretario generale della Fns Cisl Marche -, così da poter continuare ad offrire il nostro lavoro e la nostra professionalità ai cittadini marchigiani colpiti terribilmente dall'ultima emergenza sismica».
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07/06/2017 Più attenzione alle politiche del personale dipendente del Comune di Offagna
La Fp Cisl Marche chiede ai tre candidati sindaci, in questa fase finale di campagna elettorale, sia data più attenzione alle politiche del personale dipendente del Comune di Offagna. Purtroppo la gestione commissariale si è caratterizzata per una non adeguata gestione del personale, a partire dal taglio delle indennità, alla mancata erogazione del salario accessorio ed utilizzo del sistema disciplinare verso chi quotidianamente opera per lo sviluppo dei servizi ai cittadini. Vi è necessità proprio alla luce delle molteplici problematiche dell'ente, di porre il personale quale asse portante della futura amministrazione in una ottica di collaborazione e sinergia. Per questo si chiede ai candidati una attenzione particolare verso coloro che concretamente dovranno portare vanti e sviluppare le linee politiche della futura Giunta
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06/06/2017 Tari in aumento al Comune di Fossombrone, critiche dai sindacati
Prosegue,  a   bilancio  2017 approvato, il confronto tra l'amministrazione comunale di Fossombrone e i sindacati territoriali di Cgil e   Cisl, dopo il primo incontro del marzo scorso sull'impostazione del bilancio preventivo  e su diversi temi riguardanti il lavoro, lo sviluppo, la gestione associata dei servizi, le politiche sociali e sanitarie e quelle tariffarie. Nell'occasione Cgil e Cisl hanno rinnovato le proprie critiche,  riguardo l'aumento della Tari  a discapito di tutte le utenze domestiche in un  territorio comunale servite da Aset. «Aumento - spiegano i sindacati - che va  dal 5,75% ( per una famiglia di due  componenti e una casa da 101 a 150 mq  la tariffa passa da 172,32  a 182,22 euro),   fino ad aumenti del 9,8% (per una famiglia di due componenti e una casa da  51 a 100 mq la tariffa passa da 136,82 a 150,22 euro).  Aumenti che non hanno riscontro in altri comuni della provincia di Pesaro - Urbino.  Il tutto, a detta dell'amministrazione, per favorire le imprese (utenze non domestiche) che beneficeranno di sostanziose diminuzioni. -  sottolineano  i sindacati - E' di circa 110 mila euro, infatti, la somma complessivamente caricata sugli aumenti alle famiglie, a favore degli “sconti” alle imprese. In un momento come questo, di grave e perdurante crisi, anche solo 20 o 30 euro in più a famiglia  pesano sul bilancio delle famiglie. - continuano - Se è pur vero che complessivamente la Tari applicata dal Comune resta inferiore a quella di comuni limitrofi, riteniamo comunque del tutto inopportuna una scelta simile e con aumenti importanti concentrati in un solo anno.» Per il resto, Cgil e Cisl hanno rinnovato la richiesta di istituire un fondo a sostegno del pagamento degli affitti e delle utenze per le famiglie colpite dalla crisi economica e con almeno un familiare in condizione di disoccupazione. L'Amministrazione si è impegnata in tal senso in sede di manovra di assestamento del bilancio. Entro giugno, inoltre, le parti si incontreranno per valutare congiuntamente l'ipotesi di bando di concessione della Residenza Protetta per Anziani, affinché possano essere salvaguardate le condizioni di lavoro del personale e garantite le migliori condizioni possibili per gli ospiti della struttura, «il nostro auspicio - secondo Cgil e Cisl  -  è che si diano finalmente certezze per il futuro alla struttura per anziani, dopo anni di incertezze e annunci andati a vuoto.» Il confronto è inoltre proseguito sui temi della gestione associata dei servizi, sulla questione sanità e sull'Ospedale,  a tal proposito le parti hanno condiviso le preoccupazioni sul futuro della struttura, e concordato  un apposito e specifico confronto sul tema. 5 giugno 2017
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05/06/2017 Ragaini Radiatori: domani primo giorno di sciopero. Annullato il corteo
Prosegue la mobilitazione dei lavoratori della Ragaini Radiatori di Loreto, contro i 166 licenziamenti su un totale di 320 maestranze, annunciati dall’azienda. Domani 6 giugno 2017, prima giornata di sciopero del pacchetto di 20 ore proclamato da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, in assemblea con i lavoratori la scorsa settimana. A partire dalle ore 9.30 i lavoratori della Ragaini si ritroveranno direttamente in presidio davanti al Comune di Loreto. Le RSU aziendali hanno scelto di annullare il corteo previsto, dall’azienda al municipio, per profondo rispetto nei confronti della proprietà che sta vivendo ore drammatiche a seguito di un gravissimo incidente stradale che ha coinvolto il figlio di uno dei titolari.
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30/05/2017 Vertenza Ragaini di Loreto, i lavoratori in assemblea fuori dai cancelli
Oggi 30 maggio 2017 dalle 9,30  alle 11,30 – presso la Ragaini Radiatori – Via Buffolareccia, 48, 60025 Loreto (AN) assemblea  dei  lavoratori della Ragani Radiatori di Loreto,  indetta da Fim Cisl,  Fiom Cgil e  Uilm Uil e le Rsu   per  concordare le azioni di lotta  per contrastare   il licenziamento di 166 dipendenti su un totale di 320, annunciati la scorsa settimana dall'azienda metalmeccanica.   Nulla di fatto dall'incontro, di giovedì 25 maggio scorso, tra  sindacati e l’azienda,  che produce radiatori in alluminio per il mercato europeo. Fim Cisl,  Fiom Cgil e  Uilm Uil e delle Rsu  ribadiscono la forte preoccupazione per una vertenza che nasce da una  lunga crisi aziendale, per la quale sono  già stati utilizzati quasi interamente gli ammortizzatori sociali a disposizione;  sono stati accumulati  ritardi nei pagamenti degli stipendi  e addirittura , recentemente, era stato richiesto  un ultimo periodo di cassa integrazione straordinaria firmando, con i sindacati di categoria e la Rsu,  un accordo che prevedeva il recupero di arretrati e il pagamento per conto dei lavoratori di retribuzioni trattenute impropriamente . Al termine dell'assemblea, i sindacati hanno annunciato un pacchetto di sciopero di 20 ore. 29/5/17
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29/05/2017 Province: mancano le risorse per scuole, strade, ambiente e personale
La crisi economica in cui versano anche le 5 province marchigiane a causa dei tagli previsti dalle ultime leggi di stabilità, necessita per essere risolta, sia di una risposta a livello nazionale tramite lo stanziamento, all'interno del decreto enti locali, dei 650 milioni di euro necessari, sia di un tavolo regionale in grado di superare le attuali difficoltà e il rimpallo di responsabilità. Per questo Cisl Marche e Fp Cisl Marche chiedono all’Assessore Cesetti e al Presidente Ceriscioli la convocazione di un tavolo intorno a cui siedano la Regione, le Province ed i Sindacati. Fondamentale fare il punto della situazione e soprattutto condividere un percorso da portare avanti insieme a livello centrale. «Le Province - dichiarano Sauro Rossi, segretario generale Cisl Marche, e Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - devono avere le risorse non solo per coprire i costi del personale, ma soprattutto per assolvere alle funzioni datele dalla legge in materia di scuole, strade, ambiente. Inoltre deve essere definita la Convenzione 2017 per i Centri per l'Impiego che devono essere messi in condizioni di operare concretamente dando una risposta ai lavoratori precari che vi operano da anni». Le Province devono avere altresì certezze sull'arrivo delle risorse dovute anche dalla Regione. «È necessario e urgente un confronto e un dialogo - concludono Rossi e Talevi - che solo la Regione può attivare per provare a porre fine alla attuale fase di confusione ed incertezza e superare le tensioni che si stanno sviluppando nei territori».
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29/05/2017 Presidio dei lavoratori dell'autotrasporto contro le modifiche delle normative comunitarie
Stamattina alcune decine di lavoratori dell'autotrasporto (autisti di mezzi pesanti e autobus) coordinati dalle organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil, hanno manifestato davanti alla Prefettura di Ancona contro l'ipotesi di modifiche della normativa europea che regola i riposi settimanali e il distacco transnazionale dei lavoratori. Una delegazione di Filt Cgil Fit Cisl e Ultrasporti è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto dott. Michele Truppi, il quale ha assicurato, attraverso il ruolo istituzionale ricoperto, di portare le istanze dei lavoratori presso il Governo e i Ministeri interessati di Lavoro, Interno e Trasporti. Il sindacato contesta l'ipotesi di riduzione dei tempi di riposo settimanale da 45 a 24 ore poiché metterebbe a rischio la sicurezza stradale e quella personale dei lavoratori del settore. Il sindacato ritiene fondamentale il recupero psico-fisico degli autisti per la loro salute, per quella degli altri utenti della strada e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei conducenti. Allo stesso tempo, il sindacato ha fatto presente il rischio che il settore corre nel caso fosse approvata la modifica della normativa del distacco transnazionale che avrebbe come effetto una sorta di istituzionalizzazione del dumping contrattuale come elemento costitutivo del settore. Analoghe manifestazioni si sono tenute in tutta Italia presso le Prefetture.
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23/05/2017 Ragaini annuncia 166 licenziamenti: sindacati sul piede di guerra
La Ragaini Radiatori di Loreto, che produce radiatori in alluminio per il mercato europeo, ha comunicato alle organizzazioni sindacali ed alla Rsu, ieri 22 maggio, l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo per 166 dipendenti su 320 attualmente in forza. L’azienda, che è da tempo in crisi, ha già utilizzato quasi interamente gli ammortizzatori sociali a disposizione accumulando ritardi nei pagamenti degli stipendi oltre ai mancati pagamenti di altre spettanze contrattuali. Recentemente, inoltre, aveva richiesto un ultimo periodo di cassa integrazione straordinaria firmando, con i sindacati di categoria e la Rsu, un accordo che prevedeva il recupero di arretrati e il pagamento per conto dei lavoratori di retribuzioni trattenute impropriamente dall’azienda. Va sottolineato che negli ultimi 10 anni, la Ragaini non ha mai investito seriamente nel processo produttivo collocandola così fuori mercato. Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil e le Rsu Ragaini Radiatori, esprimono forte preoccupazioni per quanto sta accadendo e sollecitano le istituzioni politiche del territorio e della Regione Marche affinché questa nuova crisi non si sommi alle altre già esistenti su un territorio già martoriato dalla perdita di posti di lavoro. Nel pomeriggio di giovedì 25 maggio presso la sede di Confindustria Ancona, è convocato l’incontro tra sindacati e azienda per trovare tutte le soluzioni possibili per scongiurare i 166 licenziamenti annunciati.
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19/05/2017 Poste italiane. Free-duck pericoloso, alto il rischio per i portalettere, la denuncia della Slp Cisl Marche
«Probabilmente solo il caso ha voluto che le conseguenze dell’incidente accaduto ieri (18 maggio) verso le 14,00 a Pesaro,  in via dei Cacciatori,   non fossero  gravi.   –  esordisce con preoccupazione, Dario Dominici, segretario generale Slp Cisl Marche – La  portalettere, applicata al centro di recapito di Pesaro, da un momento all’altro, si è trovata in balia del mezzo che stava guidando, che non rispondeva più ai comandi. Il  mezzo impazzito, che ha terminato la propria corsa, dopo essersi ribaltato, nel fossato che costeggia la strada,  ha invaso la corsia opposta – racconta Dominici – fortunatamente gli automobilisti provenienti in senso contrario sono riusciti ad evitarlo». Si  parla  di un Free-duck il mezzo futuristico ed ecologico, fiore all’occhiello di Poste Italiane, che dopo essere stato affidato ai portalettere,  secondo il sindacato di categoria,  si è dimostrato assolutamente inidoneo all’uso per cui è stato destinato. «Nonostante le ripetute denunce dei rappresentanti dei lavoratori - dichiara il  Segretario Regionale del Slp Cisl, il sindacato di categoria maggiormente rappresentativo - questi mezzi non sono stati ritirati nonostante rimangano inutilizzati anche per mesi».   Insomma un altro esempio di come «gli errori derivanti da una valutazione generalizzata dei mezzi da assegnare  producano non solo inaccettabili sprechi di risorse economiche sempre meno disponibili,  ma determinino veri e propri attentati alla salute dei lavoratori come accaduto ieri». Gli incidenti nei pressi del centro di distribuzione di Pesaro sono numerosi, gli addetti sono costretti, all’inizio del  servizio per la  distribuzione della corrispondenza, a percorrere una strada senza banchine, altamente trafficata e caratterizzata da un percorso tortuoso. «Facile immaginare cosa può accadere quando improvvisamente un mezzo paragonabile per prestazioni ad un ciclomotore, perde quasi completamente la propria accelerazione durante la marcia  -questo è il malfunzionamento più frequente - o come nel caso accaduto ieri, lo sterzo si blocchi e il mezzo continua la sua corsa incontrollata nel traffico -  continua Dominici - sembrerebbe addirittura che il mezzo oggetto del malfunzionamento, che ha mandato all’ospedale la portalettere del capoluogo pesarese, fosse appena uscito dall’officina,  giudicato idoneo e sicuro per affrontare la circolazione stradale. – conclude Dominici - Fortunatamente i mezzi di questo tipo in dotazione a Pesaro sono solo 4 ma la sicurezza non è certo il fiore all’occhiello della azienda visto che anche i rimanenti motomezzi e automezzi non versano in ottime condizioni. Ci vengono segnalati ritardi anche nelle manutenzioni ordinarie dell’intero parco mezzi, mentre aumentano i controlli da remoto sui lavoratori, dopo la introduzione delle scatole  nere utili solo a sapere la posizione del portalettere in qualsiasi momento».
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19/05/2017 Jesi, elezioni 2017: Cgil Cisl e Uil a confronto con i candidati sindaco
Sabato 20 maggio alle 9.30 si terrà al Palazzo dei Convegni di Jesi un incontro con i candidati sindaco organizzato da Cgil Cisl e Uil intitolato "Jesi 2050: domande su come programmare futuro". «Il rinnovo del Consiglio Comunale e l’elezione del primo cittadino, sono senza dubbio, nel panorama dell’esercizio della democrazia, sono tra i momenti più alti ed importanti - dichiarano Mohamad El Hasani, Maurizio Andreolini e Sandro Bellagamba - Anche il sindacato, così come altri soggetti portatori di interessi collettivi, incontra tutti i candidati e lo fa sui temi del lavoro e dello sviluppo, temi particolarmente cari a Cgil Cisl e Uil». «Infatti - proseguono i tre responsabili sindacali - in una comunità come la nostra, caratterizzata da difficoltà ma anche da notevoli potenzialità vi è la necessità di superare le difficoltà, mettere a sistema le ricchezze al fine di “rigenerare la Vallesina” e, oltre che gestire al meglio il presente, anche programmare il futuro. Chiederemo a tutti i candidati a Sindaco di rispondere alle priorità individuate dal Sindacato per crescere in maniera sostenibile.».
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19/05/2017 Gas -Acqua, siglata ipotesi di accordo: aumenti per 89 euro nel triennio 2016-2018
Dopo una lunga trattativa durata oltre sedici mesi, un riuscitissimo sciopero generale, manifestazioni e presidi davanti le aziende, nelle prime ore di giovedì 18 maggio 2017 tra le associazioni imprenditoriali Anfida, Igas, Anigas, Confindustria-Energia, Utilitalia-Confservizi e i sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil è stata siglata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto 2016-2018 del settore gas-acqua (oltre 48.000 i lavoratori interessati, dipendenti da circa 600 imprese), scaduto il 31 dicembre 2015. L'intesa sottoscritta prevede un aumento medio complessivo (minimi, produttività, welfare) di 89 euro. Elemento di novità contrattuale è l'utilizzo di quote di produttività (11 euro per 14 mensilità riferiti al 2017, più altri 11 euro per 14 mensilità nel 2018, aggiuntive ai premi aziendali nel biennio 2017- 2018). Il montante complessivo di aumento dei minimi e produttività è di 1576 euro. A giugno 2019 si procederà ad una verifica sullo scostamento del tasso di inflazione: se il dato risulterà eguale o superiore a quanto posto alla firma del rinnovo (2,7%) si procederà all'adeguamento dei minimi con decorrenza dal 1 gennaio 2019. Previsti inoltre incrementi sulla sanità integrativa (5 euro) a partire dal 1 gennaio 2017 e sulla premorienza ( 5 euro) a partire dal 1 gennaio 2018. «Con questa intesa finalmente si conclude – dicono soddisfatti i segretari generali di Filctem, Femca, Uiltec, Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani – il percorso di rinnovo dei contratti del settore energetico in difesa del reddito dei lavoratori e del welfare contrattuale. Un modello equilibrato – sottolineano – in grado di coniugare l'indispensabile difesa del potere di acquisto con la distribuzione della produttività, un segnale importante a livello confederale di novità sulle linee contrattuali». Una novità di rilievo arriva dalle gare gas: finalmente, come da intese sottoscritte recentemente al ministero dello Sviluppo Economico, viene inserita nel contratto la clausola sociale – con una norma specifica – a salvaguardia dei diritti occupazionali per i lavoratori che sono coinvolti nelle gare per l'acquisizione della distribuzione del gas negli ambiti territoriali. Infine sul tema dei diritti è confermato l'attuale sistema di tutele previste dal contratto in materia di progressività e proporzionalità delle sanzioni disciplinari. «L'ipotesi di accordo stipulata – fanno sapere i sindacati – sarà unitariamente e immediatamente sottoposta all'approvazione delle assemblee dei lavoratori».
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16/05/2017 Sauro Rossi riconfermato al vertice della Cisl marchigiana
Si è concluso oggi il XII Congresso della Cisl Marche con la rielezione di Sauro Rossi al vertice regionale del sindacato cislino. La due giorni congressuale ‘Per la persona, per il lavoro, nelle Marche da Rigenerare’ che si è tenuta a Fermo ha visto la partecipazione di oltre 400 persone, tra invitati e delegati eletti, dalle 18 Federazioni sindacali di categoria della Cisl Marche, attraverso un percorso congressuale che è partito dalle centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio e che negli ultimi mesi ha coinvolto migliaia di lavoratori e pensionati, dato voce agli oltre 1500 rappresentanti Cisl nei luoghi di lavoro e ai 150.615 iscritti della Cisl delle Marche. Sauro Rossi sarà affiancato nella nuova segreteria da Cristiana Ilari e Marco Ferracuti. «Per la persona per il lavoro è il percorso che la Cisl ha scelto per questa stagione congressuale» ha esordito Gigi Petteni, segretario nazionale Cisl , in conclusione del XII Congresso Regionale Cisl Marche , portando i saluti della segretaria generale Annamaria Furlan. «Dobbiamo tornare a riflettere sul lavoro come condizione di vita. Oggi il lavoro viene percepito da tutti con maggiore insicurezza rispetto al passato: dobbiamo cogliere il disagio delle persone perché la crescita non può essere senza lavoro. È il lavoro che dà cittadinanza, non il reddito». Petteni ha ricordato , inoltre come la messa in sicurezza del paese sia una priorità, così come il rilancio della riforma del fisco a partire dalla lotta all’evasione e alla corruzione. Nelle Marche colpite dalla crisi e dal sisma servono «relazioni di qualità con tutti i soggetti per guidare lo sviluppo, altrimenti si rischia di governare un territorio al declino. È nostro dovere – ha concluso Petteni- creare le condizioni per abbattere le paure e costruire la speranza». Per rigenerare le Marche «è necessario e fondamentale responsabilizzare tutti i soggetti istituzionali e non, per un nuovo patto che coniughi lavoro, sviluppo e welfare - ha dichiarato Sauro Rossi, appena eletto - Il rilancio sociale, economico, produttivo della nostra Regione non può prescindere dal rigenerare le aree colpite dal sisma. Per guardare al futuro con speranza occorre investire in formazione e aprire canali di scambio con gli universi giovanili». L'ALBUM FACEBOOK DEL XII CONGRESSO REGIONALEIL XII CONGRESSO SU TWITTER RASSEGNA STAMPA   ANSAAGIANCONA TODAYCRONACHE ANCONACRONACHE MACERATESICRONACHE FERMANEVIVERE FERMOPICCHIO NEWSIL CITTADINO DI RECANATILA PROVINCIA DI FERMOhttp://www.laprovinciadifermo.com/index.php/fermo2/economiafermo/6019-mettere-in-sicurezza-il-territorio-e-creare-imprese-all-estero-al-fermo-forum-le-ricette-anti-crisi-e-protezionismoFM TV 
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15/05/2017 Per la persona, per il lavoro, nelle Marche da Rigenerare: Al via la prima giornata del XII Congresso Cisl Marche
‘Per la persona, per il lavoro, nelle Marche da Rigenerare’ è lo slogan che la Cisl delle Marche ha scelto per celebrare il suo XII Congresso regionale che si tiene a Fermo in questi giorni (15-16maggio). Un appuntamento importante nella vita del sindacato fondato da Giulio Pastore, perché fissa le basi dell’agenda politica della Cisl regionale e rinnova il gruppo dirigente per il prossimo quadriennio. «Abbiamo scelto di parlare di “Persona”, della sua unicità, intesa come fulcro di ogni intervento; di “Lavoro” perché è un tema fondante della nostra Repubblica ma anche perché concetto da riscoprire nelle sue varie dimensioni personali e collettive, strumento di autorealizzazione ed elemento che vivifica le comunità. E parliamo delle Marche, come realtà dove concretizzare l’azione, territorio dove costruire socialità e favorire lo sviluppo. Utilizzando la chiave della generatività perché dobbiamo essere capaci di proporre sempre “nuovi inizi”, favorire nuovi incontri, creare nuove alleanze». Ha esordito così il Segretario generale regionale uscente, Sauro Rossi, in apertura dei lavori congressuali. Presenti al Fermo Forum oltre 400 persone, tra invitati e delegati eletti, dalle 18 Federazioni sindacali di categoria della Cisl Marche, attraverso un percorso congressuale che è partito dalle centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio e che negli ultimi mesi ha coinvolto migliaia di lavoratori e pensionati, dato voce agli oltre 1500 rappresentanti Cisl nei luoghi di lavoro e ai 150.615 iscritti della Cisl delle Marche. «Le Marche hanno pagato il prezzo più alto di una crisi che si trascina da un decennio. Il settore trainante, il manifatturiero, ha perso il 25% della capacità produttiva, gli occupati complessivi sono calati, rispetto al 2008 di 32700 unità. La capacità di risparmio delle famiglie è scesa del 20%, la povertà assoluta è passata dal 5,8% al 7,6%. – ha sottolineato Sauro Rossi - Nel 2016, il tasso di disoccupazione generale è tornato sopra al 10%, e quella giovanile è cresciuta del 2,7%, arrivando al 25.3%. Gli occupati sono complessivamente calati di circa 5.000 unità, ma per la prima volta dopo tre anni è tornato a crescere, di circa 3.000 unità, il lavoro dipendente e la crescita del dato di occupabilità dei giovani laureati sembra aprire una tendenza nuova per il mercato del lavoro regionale. – ha continuato Rossi - Alla crisi si è poi innestata l’esperienza annichilente dei terremoti. Pensiamo che per rigenerare il futuro delle Marche ferite dal sisma sia determinante favorire- in una logica di complementarietà, integrazione e polivalenza- investimenti forti e lungimiranti nei settori strategici dello sviluppo locale. Va sostenuta e accelerata una ricostruzione, importante volano di sviluppo e lavoro, che finora ha stentato a decollare. – ha ribadito - Il rilancio sociale, economico, produttivo della nostra Regione non può prescindere dalla cura delle azioni necessarie per rigenerare le aree colpite dal sisma». Rossi detta le linee ed esorta la Regione ad «avviare un reale e concreto confronto, rivedere quell’approccio, che non crede al valore del dialogo con le parti sociali. Ora serve uno sforzo corale, teso a responsabilizzare tutti i soggetti istituzionali e non, occorre un nuovo Patto per coniugare lavoro, sviluppo e welfare nella nostra regione. Il percorso di ricostruzione, potrà essere di vera rigenerazione solo se si costituirà, a tutti i livelli, un laboratorio di partecipazione, dialogo e confronto, teso a dare una prospettiva concreta di lavoro a partire dai giovani».
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12/05/2017 Francesco Varagona è il nuovo presidente di Adiconsum Marche
Francesco Varagona è il nuovo presidente della Adiconsum Marche, l’associazione per la difesa dei consumatori e dell’ambiente promossa dalla Cisl. L’elezione è avvenuta ieri al termine del 7° Congresso dell’associazione, tenutosi ad Ancona, al quale hanno preso parte il presidente nazionale di Adiconsum Walter Meazza, il segretario generale della Cisl Marche Sauro Rossi, e la presidente uscente Silvana Santinelli, eletta nella segreteria della Fnp Cisl Marche. Francesco Varagona, sarà affiancato nella presidenza da Loredana Baldi e Alessandra Fioravanti.
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09/05/2017 Selena Soleggiati rieletta segretario generale della Fist Cisl Marche
Selena Soleggiati è stata rieletta segretario generale della Fist Cisl Marche al termine del I Congresso della federazione dei sindacati del terziario nata nel 2014 dalla sinergia delle categorie Fisascat e Felsa (rispettivamente rappresentative dei lavoratori del commercio, turismo e servizi e dei lavoratori autonomi, atipici e somministrati), che si è svolto oggi, martedì 9 maggio, a Sirolo. Ai lavori hanno partecipato il segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, il segretario regionale della Cisl Marche, Marco Ferracuti, e oltre 100 tra invitati e delegati. Soleggiati sarà affiancata in segreteria da Maria Teresa Ferretti e Marco Squartini.
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09/05/2017 CAF Marche: annullata la sospensione del servizio ISEE
I Caf hanno raggiunto ieri l'accordo con la Direzione Nazionale dell'INPS per i compensi ISEE 2017. Il valore corrisposto resta uguale a quello del 2016. Annullato, dunque, il blocco delle attività previsto a partire da lunedì 15 maggio. Nelle Marche, nel 2015 le pratiche Isee svolte dai Caf di Cgil, Cisl e Uil sono state 64.165, nel 2016 74.565; nel 2017, alla data del 27 aprile, le pratiche Isee svolte di Cgil, Cisl e Uil sono state 37.987.
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08/05/2017 Mario Canale riconfermato Segretario generale della Fnp Cisl Marche
Mario Canale è stato riconfermato Segretario generale della Federazione dei pensionati (FNP) della Cisl Marche. Lo ha deciso il Consiglio generale della Federazione, i cui componenti sono stati eletti al XII Congresso regionale, svoltosi mercoledì 26 e giovedì 27 aprile a Recanati. Canale sarà affiancato in Segreteria da Giulio Grazioli, anch'egli riconfermato, e dall'attuale Responsabile dell'Adiconsum regionale, Silvana Santinelli, che rappresenta quindi il "volto nuovo" della Segreteria. A Dino Ottaviani è stato affidato l'incarico di Coordinatore del Dipartimento welfare, mentre Rosanna Ciarrocchi è stata eletta Coordinatrice donne.
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05/05/2017 Marco Paialunga è il nuovo segretario generale della Fisascat Cisl Marche
Cambio al vertice nella Fisascat Cisl Marche, il sindacato del commercio e servizi della Cisl, eletto Marco Paialunga nuovo Segretario Generale, al termine del X Congresso regionale, ieri ad Ascoli Piceno. Paialunga si avvicenda a Selena Soleggiati che lascia la categoria del commercio per altri incarichi. “Fondata sul lavoro perché sia ancora un diritto di tutti”, questo lo slogan del Congresso al quale hanno partecipato il Segretario Nazionale della Fisascat Cisl Pierangelo Raineri, il segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, e oltre 150 persone, tra delegati e invitati provenienti da tutte le Marche, in rappresentanza di tutti i settori del commercio, servizi e turismo. Al centro dei lavori congressuali, la presentazione dei primi risultati di un percorso di ricerca avviato negli ultimi mesi che hanno messo in luce le differenze ma anche il valore, dal punto di vista delle donne, giovani e immigrati, che vivono nei luoghi di lavoro e nell’esperienza sindacale della Fisascat Marche. Con Marco Paialunga eletti nella nuova segreteria Fisascat Cisl Marche Clara Caferri e Domenico Montillo.
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05/05/2017 Giuseppe Giorgetti rieletto al vertice della Fai Cisl Marche
Giuseppe Giorgetti è stato riconfermato alla guida della Fai Cisl Marche al termine del VI Congresso del sindacato dei lavoratori del settore agroalimentare che si è svolto ieri, giovedì 4 maggio, ad Ascoli Piceno. Ai lavori hanno partecipato il segretario generale della Fai Cisl Nazionale, Luigi Sbarra, il segretario generale della Cisl Marche Sauro Rossi e il segretario regionale della Cisl Marche Marco Ferracuti. Nel corso del dibattito congressuale è stato delineato il quadro generale del settore agroalimentare nelle Marche, ancora in emergenza occupazionale, il tema del caporalato e la situazione delle imprese agroalimentari delle aree colpite dal sisma. Giorgetti sarà affiancato in segreteria da Lidia Felicita Fabbri, Gabriele Monaldi, Danilo Santini e Stefano Pepa.
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01/05/2017 1 Maggio 2017 Sauro Rossi: " Festa del lavoro pensando positivo"
Intervento di Sauro Rossi, Segretario Generale  Cisl Marche, Corriere Adriatico, 1 Maggio 2017 Ci apprestiamo a celebrare il 1° Maggio, Festa del Lavoro, senza che, nemmeno quest’anno, tale fondamentale tema sia riuscito a guadagnare il centro della discussione politica come sarebbe necessario. Questo limite purtroppo si registra ai vari livelli. Si parla  di lavoro meno di quanto sarebbe utile a livello internazionale,  dove si sta riestendendo il fenomeno dello sfruttamento minorile; si allargano le aree di attività sommerse all’interno delle quali vengono negati anche i più elementari diritti delle persone; cresce il numero degli attivisti sindacali imprigionati e uccisi perché impegnati nelle lotte di emancipazione. Si trascura di affrontare le questioni del  lavoro anche su scala europea, dove tutto viene subordinato alla discussione sugli effetti di neo-isolazionismi stile Brexit e al rischio di affermazione delle nuove forme di nazional-populismo, senza provare a modificare l’approccio di  eccessivo rigore economico che nonostante gli interventi  “espansivi” della BCE, continua a condizionare in negativo la crescita continentale. E soprattutto senza pensare a quali strategie adottare per accompagnare quella “rivoluzione digitale” che nei prossimi anni, a livello UE, si stima possa creare quasi 3 milioni di posti di lavoro, bruciandone però 7. Senza sforzarsi di delineare percorsi condivisi su come coniugare lo sviluppo economico con quello sociale ed ambientale. Rinunciando a legare ad un progetto comune le politiche migratorie.Il tema lavoro va riportato in primo piano, in forma decisa,  anche in Italia. Il nostro Paese, fanalino di coda, nelle classifiche sulla ripresa economica, dove permangono i seri problemi di una marcata differenziazione tra le diverse aree territoriali,  ha assoluto bisogno di varare decisive misure fiscali a favore di imprese e lavoratori. Per dare alle prime, in forma selettiva, maggiori chances di competizione e ai secondi, irrobustendone il salario reale, uno strumento per rilanciare i consumi. Le risorse per finanziare questi interventi, come da anni stanno sostenendo i sindacati, vanno ricercate nella lotta all’evasione fiscale, alla corruzione,al malaffare. In questo ultimo anno, sul piano normativo, la scena è stata catturata dai provvedimenti per il Jobs Act ma, pensando in positivo,  merita di essere posta  in rilievo la legge di contrasto al caporalato che, se correttamente applicata, ridarà, specie nel Mezzogiorno, dignità al lavoro di migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori, immigrati e non. E di lavoro c’è bisogno di parlare nelle Marche. Perché c’è da riflettere su come recuperare quel 25% della capacità produttiva persa con la crisi decennale che abbiamo alle spalle, su come combattere una disoccupazione generale tornata sopra il 10% e una disoccupazione giovanile attestata al 25.3 %, su come  affrontare il riemergente tema della bassa occupazione femminile. Ma è doveroso anche in questo quadro critico interpretare alcuni segnali inediti: la crescita dopo 3 anni (di circa 3.000 unità) del lavoro dipendente e la prevalenza dei laureati sui diplomati tra gli occupati nel 2016. E trarne  indicazioni per utilizzare al meglio le risorse per favorire e qualificare l’occupazione. Ma di lavoro bisogna soprattutto trattare nella nostra regione per metterlo al centro dei progetti  di ricostruzione fisica e morale delle comunità colpite dal sisma. Per garantire nell’immediato l’occupazione e il reddito dei lavoratori coinvolti. Per massimizzare le occasioni che il “cantiere” della ricostruzione potrà offrire ai lavoratori del nostro comparto edile, pesantemente colpito dalla crisi, garantendo legalità, trasparenza e sicurezza. Ma soprattutto per fare del lavoro una delle chiavi  di rigenerazione del modello di sviluppo delle nostre aree interne, per invertire il trend di impoverimento e spopolamento che già le affiggeva e per avviare percorsi concreti di rilancio sociale ed economico di quei territori. Sarà un impegno di lunga lena quello che ci aspetta al riguardo ma non può che costituire il nucleo di un Patto per il lavoro, lo sviluppo e il welfare tra istituzioni e parti sociali che, convintamente, rilanciamo come espressione di uno sforzo corale teso a dare un futuro dignitoso alle Marche.
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25/04/2017 Congresso dei Pensionati Cisl Marche, eletto il nuovo Consiglio generale
«Serve una riforma profonda del sistema fiscale italiano, per ridare ossigeno ai redditi medi e bassi da lavoro e pensione». Le parole sono di Gigi Bonfanti, Segretario generale della Federazione nazionale dei pensionati (FNP) della Cisl, intervenuto giovedì 27 aprile al 12° Congresso della FNP Marche, svoltosi a Villa Anton di Recanati. «Le risorse per finanziarla ci sono - ha sostenuto Bonfanti - e vanno trovate contrastando seriamente  l'evasione fiscale, che nel nostro paese drena risorse per almeno qualche centinaio di milioni, attraverso l'introduzione di  misure come il contrasto di interessi, col quale favorire la detraibilità di alcune tipologie di spese, specie sanitarie». I lavori del Congresso, iniziato mercoledì 27 aprile, si sono conclusi nel pomeriggio di giovedì, quando i 151 delegati eletti nei Congressi delle 13 Rappresentanze Sindacali Locali (le articolazioni della FNP Marche sul territorio)  hanno eletto il nuovo Consiglio generale. Spetterà a quest'ultimo, che si riunirà il prossimo 8 maggio, eleggere il Segretario generale e gli altri due componenti della Segreteria regionale. La FNP Cisl Marche conta quasi 83.000 iscritti in tutta la Regione, ed è presente sul territorio attraverso 130 tra sedi e recapiti. Svolge attività di tutela e assistenza sociale e previdenziale, insieme ad un'intensa attività di contrattazione sociale nei confronti di enti e istituzioni locali. Sono circa 188 gli accordi firmati dal 2011 al 2015 nelle Marche, sui temi del della fiscalità locale, dei servizi per l'infanzia, della povertà e dell'esclusione sociale, del territorio, della sanità e del mercato del lavoro. Il Congresso è stato preceduto da una tavola rotonda, svoltasi nel pomeriggio del 26 aprile, sul tema del rapporto tra servizi per l'infanzia, lavoro sociale di cura svolto in famiglia - e connesse disparità di genere - qualità della vita dei pensionati e loro partecipazione attiva alla vita sociale e sindacale. Sono intervenuti la  Dott.ssa Fatima Farina dell'Università di Urbino e il Dott. Andrea Principi dell'INRCA-IRCCS. «Questo Congresso - sostiene il Segretario generale uscente della FNP Marche Mario Canale - è stato il momento culminante di un percorso iniziato più di 3 mesi fa. In più di 70 assemblee svolte su tutto il territorio regionale abbiamo incontrato migliaia di pensionati iscritti, confrontandoci con i loro problemi, e provando ad interpretare le loro paure e le loro preoccupazioni, oltre che le loro aspettative e speranze». «Mentre la fiducia nelle organizzazioni sindacali - conclude Canale - sembra ridotta ai minimi storici, le nostre sedi sempre piene di gente dimostrano come oggi sia aumentato il bisogno di sindacato. Al gruppo dirigente che è stato eletto al Congresso spetterà quindi il compito di intensificare l'opera di tutela, promozione del lavoro e coesione sociale che il sindacato, anche quello dei pensionati, svolge quotidianamente».
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24/04/2017 Poste Italiane: sempre più difficile recuperare i pacchi inesitati
Raccomandate, Assicurate, Atti Giudiziari, Pacchi non consegnati al domicilio del destinatario secondo Poste saranno a disposizione dei clienti in maniera più capillare. In teoria, già il giorno dopo la mancata consegna. «Peccato che questa operazione sia solo un esercizio di dialettica – sottolinea Dario Dominici, appena riconfermato alla guida del SLP-Cisl Marche, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria - in realtà ormai da oltre una decina di giorni i clienti sono vittime dei più disparati disservizi: lunghe attese per arrivare agli sportelli, avvisi non riconosciuti dai sistemi informatici, inviti a tornare il giorno successivo a quello indicato dall’avviso stesso». Insomma la “nuova rete” che dovrebbe garantire la consegna degli invii e dei pacchi inesitati fa acqua ancora prima di partire nonostante siano stati individuati 81 nuovi uffici dove ritirare gli oggetti a firma (Raccomandate, Assicurate, Atti Giudiziari), 106 per i pacchi e 48 per i pacchi fermoposta.  A fronte del caos che regna sovrano, sono stati già aperti dei conflitti di lavoro visto che personale e uffici non sono pronti a questa novità, scaricata sui dipendenti  dalla sera alla mattina e senza la preventiva consultazione del sindacato di categoria. «I clienti – continua Dominici - al momento rischiano di andare a ritirare la propria corrispondenza un giorno in ufficio e un giorno in un altro per la imperizia aziendale nell’organizzare un progetto che potrebbe essere anche condivisibile, se ci fosse la volontà di risolvere i tanti problemi:  dalla mancanza di  personale negli uffici postali che oltre alle normali mansioni si deve anche occupare di ricevere, sistemare e consegnare pacchi e raccomandate ai destinatari che vengono a ritirarli;  alla mancanza di spazio e dei necessari arredi, alla improvvisata formazione del personale avviata in ritardo; alla mancanza di automezzi  per garantire la distribuzione delle inesitate in tutto il territorio regionale».  
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21/04/2017 William Berrè  confermato alla guida  della Fns Cisl Marche
Riconfermato alla guida della Fns Marche, il sindacato della sicurezza della Cisl,  William Berrè, al termine dei lavori del 3° Congresso regionale,   nel tardo pomeriggio di venerdì, 21 aprile,  a Recanati.  “Diritto alla sicurezza, qualità della vita” lo slogan del Congresso scelto dalla Fns Cisl Marche  al quale hanno partecipato Pompeo Mannone,  segretario generale nazionale  della Fns Cisl e Mariella Tonti della segreteria Cisl Marche. Delegati al Congresso i rappresentati dei lavoratori del settore della sicurezza, dai Vigili del Fuoco alla Polizia penitenziaria, provenienti da tutto il territorio regionale. William Berrè   sarà affiancato nella nuova segreteria da Maurizio Gabucci, segretario generale aggiunto, Massimo Fazzini, Fabio Sacchi e Antonio Langianese. 21/04/17
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21/04/2017 Anna Bartolini confermata segretario generale della Cisl Scuola Marche
Anna Bartolini è stata confermata alla guida della Cisl Scuola Marche al termine del V Congresso del sindacato dei docenti, del personale ATA e dei dirigenti scolastici che si è svolto oggi, giovedì 20 aprile, a Recanati. Ai lavori hanno partecipato il segretario generale della Cisl Scuola nazionale, Maddalena Gissi, il segretario nazionale della Cisl Scuola Tina Cupani e il segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi. Nel corso del dibattito congressuale sono stati affrontate le criticità riguardanti la gestione dell'organico su scala regionale e le gravi problematiche legate al terremoto, con particolare attenzione alle difficoltà quotidiane di studenti e personale delle comunità sfollate.
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20/04/2017 Leonardo Bartolucci, riconfermato al vertice della Fim Cisl Marche
Leonardo Bartolucci  è stato rieletto segretario generale della Fim Cisl Marche, nel tardo pomeriggio di oggi,   a Camerino, al termine del X Congresso regionale del sindacato dei metalmeccanici della Cisl.  Una nuvola di colori, con la  performance “Colora la Vita” del  Gruppo Giovani Avis Marche, e la  testimonianza  di Francesco Orazi, delegato Fim alla A. Merloni Ghergo Group di Matelica,   con la casa distrutta dal terremoto e ancora sfollato sulla costa, hanno aperto i lavori congressuali .  “Insieme ai giovani per un sindacato a colori. Ri-costruiamo il futuro”, lo slogan del Congresso scelto dalla Fim Cisl al quale hanno partecipato Roberta Roncone della segreteria nazionale della Fim Cisl e  Marco Ferracuti, segretario regionale della Cisl Marche. All’Auditorium del Centro culturale Universitario dell’Università di Camerino,  presenti oltre 200, tra delegati e invitati, provenienti da tutte le Marche, in rappresentanza dei lavoratori del settore metalmeccanico. Leonardo Bartolucci  sarà affiancato nella nuova segreteria da Romina Rossi e Mauro Masci. 20/04/17  
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13/04/2017 Giovanni Gianuario, rieletto alla guida della First Cisl Marche
Giovanni Gianuario  confermato, per i prossimi 4 anni, alla guida della First Cisl  Marche,  il sindacato  dei lavoratori di banche, assicurazioni, riscossioni e authorities.  Gianuario è stato rieletto segretario generale della categoria regionale  dei servizi del terziario, a Fano nel tardo pomeriggio di oggi,  13 aprile, al termine del 1° Congresso  regionale “Difendere il lavoro, contrattare il futuro”, al quale hanno partecipato il Segretario Generale Nazionale della Cisl First, Giulio Romani,  il Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, e  150  delegati provenienti da tutte le Marche. Presenti anche Alessandro Delfino e Mauro Incletolli della segreteria nazionale. Giovanni Gianuario sarà affiancato nella nuova segreteria da Katia Posanzini, Egidio Valletta,  Mario Raimondi e Fabio Ruffini. 13/04/2017
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13/04/2017 Roberto Ascani riconfermato al vertice della Fit Cisl Marche
Roberto Ascani è stato rieletto segretario generale della Fit Cisl Marche al termine del XI Congresso del sindacato dei lavoratori dei trasporti che si è svolto oggi, giovedì 13 aprile, a Senigallia. Ai lavori hanno partecipato il segretario nazionale della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia, il segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, e Marco Ferracuti, segretario regionale della Cisl Marche. Ascani sarà affiancato in segreteria da Fabrizio Costantini in qualità di segretario aggiunto e da Daniela Rossi, che ricoprirà anche il ruolo di responsabile del Coordinamento Donne. Mattia Sabbatini è invece il nuovo responsabile del Coordinamento Giovani.
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11/04/2017 Lavoratori ex Anas in presidio
Domani 12 Aprile  ore 10,00  presidio  dei lavoratori ex ANAS  davanti alla  Regione Marche - Ancona -  indetto  da FP Cgil, Cisl Fp, UilFpl Marche .  «E' stato più volte richiesto un incontro con i vertici istituzionali  e ANAS, per la stipula di un accordo che preveda  l’ assegnazione temporanea  o il trasferimento definitivo del personale ex provinciale addetto alle strade ex Anas - spiega Gianluca Salvatore Sena,Fp Cisl Marche  -  necessario  in attesa del perfezionamento del  passaggio  di proprietà, delle relative strade, tra Province e Regione e successivamente ad ANAS, con il conseguente trasferimento di personale per le attività di sorveglianza e manutenzione.»  Per questo  FP Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl Marche  rilanciano l’urgenza di  stipulare l’accordo, secondo le condizioni già discusse con la Regione Marche e trasmesse da tempo ad ANAS,   e superare così le problematiche e «chiarire le reali intenzioni di ANAS rispetto al fabbisogno del personale,  per concordare le modalità per il riconoscimento della professionalità e delle mansioni svolte dal personale coinvolto e le condizioni economiche relative all'assegnazione temporanea o al trasferimento.»  Obiettivo dell’accordo  è anche quello di non perpetrare un danno economico alla Regione Marche per il mancato rimborso del personale che sulle strade dovrebbe, già dal 14.11.2016, operare per conto di ANAS anziché, come è avvenuto, per conto della Regione per il tramite delle Province a seguito della DGR 1547/2016.    «Siamo molto preoccupati  per l'incertezza del futuro lavorativo dei dipendenti - conclude Sena della Cisl Fp Marche - se la Regione trasferirà la proprietà delle strade ad Anas senza l'accordo richiesto,  e se non ci saranno risposte  siamo pronti  a proclamare lo stato di agitazione con richiesta di incontro al Prefetto.  » 11/04/17
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10/04/2017 Omicidio nel Mezzano. Solidarietà della Cisl Fp Marche
A seguito dei recenti fatti di sangue che hanno colpito la polizia provinciale ferrarese, la Cisl Fp Marche esprime vicinanza ai familiari del Volontario ucciso e del Collega gravemente ferito, nonché solidarietà a tutte le addette ed addetti ai Servizi di Polizia Provinciale d’Italia. «Anche nelle Marche, come nel resto del Paese è in corso la mobilitazione della Cisl Fp  per restituire dignità ai lavoratori che tutelano i beni pubblici,  dopo che anche il Governo Renzi ha vilipeso le uniformi provinciali nel non riconoscere loro gli Istituti Previdenziali  Causa di servizio ed Equo Indennizzo. - afferma Alessandro Moretti,  Responsabile Coordinamento Regionale Polizia Locale, Cisl FP Marche -  Ma la protesta sindacale va oltre, al fine di ottenere emendamenti al Decreto Sicurezza, affinché gli istituti previdenziali ordinariamente riconosciuti alle altre Forze di Polizia vengano estesi legittimamente alle Polizie Locali come ad esempio  il riconoscimento della pensione privilegiata, la possibilità dell’ estensione del rimborso delle spese sostenute per la corresponsione dei benefici assistenziali a tutti gli Enti Locali, il ricorso al finanziamento comunitario per la formazione, e per garantire un quadro di riferimento normativo certo al successivo rinnovo contrattuale. - conclude Moretti -   Auspichiamo che il Governo lavori subito e definitivamente per riconoscere dignità alle Polizie Locali che operano quotidianamente sul territorio per garantire la sicurezza dei cittadini, al fianco delle altre Istituzioni.»
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07/04/2017 Luca Talevi riconfermato segretario generale della Fp Cisl Marche
Luca Talevi è stato rieletto segretario generale della Fp Cisl Marche al termine del V Congresso regionale del sindacato dei lavoratori del Pubblico Impiego, che si è svolto oggi, venerdì 7 aprile, a Jesi. “Per la persona, per il lavoro. Le nostre professionalità per il Bene Comune”, questo il titolo del Congresso al quale hanno partecipato il Segretario Nazionale Confederale e Commissario straordinario FP Cisl Nazionale Maurizio Petriccioli, il segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, Marco Ferracuti, segretario regionale della Cisl Marche, e oltre 200 tra delegati e invitati provenienti da tutte le Marche, in rappresentanza di tutti i comparti del pubblico impiego, sanità- enti locali - ministeri- enti pubblici non economici – agenzie. Al centro dei lavori congressuali, la riorganizzazione del Sistema Sanitario Regionale, il futuro dei Centri dell'Impiego e come riorganizzare la pubblica amministrazione, troppo spesso identificata con i "furbetti del cartellino", valorizzando chi merita per garantire servizi di qualità ai cittadini Talevi sarà affiancato nella nuova segreteria da Vincenzo Tiani in qualità di segretario aggiunto e da Francesco Todaro, Giuseppe Donati e Paola Ticani. La Segreteria Regionale sarà implementata dalla presenza di Alessandro Mancinelli e Sistino Tamagnini, che seguiranno progetti speciali sul territorio in materia socio- sanitaria in sinergia con la Usr Marche.
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06/04/2017 Dario Dominici riconfermato alla guida della Slp Cisl Marche
Dario Dominici è stato rieletto segretario generale della Slp Cisl Marche al termine del VII Congresso regionale del sindacato dei lavoratori di Poste Italiane, celebrato ieri, mercoledì 5 aprile, a Potenza Picena. Ai lavori hanno partecipato il segretario generale nazionale della Slp Cisl, Luca Burgalassi, il segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, e Marco Ferracuti, segretario regionale della Cisl Marche. Dominici sarà affiancato nella nuova segreteria da Raffaella Fulvi, Dario Riccetti, Saverio Mauriello e Luigi Marcelletti.
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03/04/2017 Avviati i Tavoli Tecnici Operativi per Integrazione Ospedale di Osimo-Inrca
Nel pomeriggio di Giovedi 30 marzo, si è svolto presso l’Auditorium dell’INRCA il primo vero tavolo tecnico operativo per l’integrazione Osimo-Inrca che ha visto coinvolte le Direzioni Generali dell’Inrca,dell’Asur e dell’AV2 con la RSU delle due Aziende Sanitarie Regionali per discutere le tutele del personale del comparto. Le direzioni poco si sono pronunciate sulla nuova natura giuridica della nuova struttura, dove a breve dovrebbero ricominciare i lavori: è stato tracciato in linea di massima il percorso giuridico che dovrebbe portare alla confluenze delle due attuali strutture nel nuovo ente e si è concordato che entro 5 giorni le Direzioni forniranno ai sindacati i progetti di integrazione ben dettagliati. Si tratta di progetti in parte già operativi in modo sperimentale sulla base dei quali le varie specialità cliniche articolate sui due enti collaborano tra loro. Nelle schede tecniche verranno anche proposte eventuali modalità di flessibilità collaborativa tra i due enti in linea con le normative contrattuali vigenti vista la diversa natura giuridica delle due Aziende, che dovranno essere discusse e concordate nei futuri appuntamenti del tavolo tecnico. Le organizzazioni sindacali territoriali considerano ancora prematuro pronunciarsi e attendono di valutare nel dettaglio le progettualità . Per informare in maniera più articolata i lavoratori è stata indetta un’assemblea con il personale dell’Ospedale di Osimo per il 5 Aprile 2017 dalle 13.30 alle 15.30
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30/03/2017 Alessandro Gay, riconfermato al vertice della Fistel Cisl Marche
Alessandro Gay (al centro della foto), riconfermato segretario generale  Fistel Cisl Marche al termine dei lavori del VI Congresso  regionale  del sindacato dell’informazione, spettacolo e telecomunicazione della Cisl,   che si è svolto oggi,  30 marzo, a Castelfidardo.  Ai  lavori della giornata hanno partecipato il segretario nazionale della Fistel Cisl, Paolo Gallo e il segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi .  Alessandro Gay, eletto all’unanimità dai  33 delegati regionali, sarà  affiancato  in segreteria da Francesca Biagetti di Belforte del Chienti e Riccardo Lazzari di Fabriano. Nell’occasione è stato eletto inoltre il nuovo consiglio generale di categoria,  formato da 16  rappresentanti,  provenienti dalle  varie realtà lavorative del settore, quali Telecom, Rai, Mediaset  e settore cartotecnico e grafico . 30/03/17
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28/03/2017 Prospettive per il territorio montano dell'Alta Valle dell'Esino
In continuità con le iniziative prese in questi difficili anni di crisi e dopo il convegno sul lavoro tenuto a Sassoferrato nel 2016, Cgil, Cisl, Uil di Fabriano, tornano a proporre una nuova iniziativa finalizzata alla comprensione dell’attuale situazione di crisi economica e occupazionale per orientare i giovani e i tanti disoccupati del territorio nella ricerca di possibili soluzioni e nuove strategie economiche. Con queste finalità hanno organizzato, in collaborazione con l’I.I.S Morea Vivarelli, un convegno sul tema “Quali prospettive per il territorio Montano dell’Alta Valle dell’Esino” che si è tenuto oggi, martedì 28 marzo, presso l’Auditorium I.T.C. Morea Vivarelli di Fabriano in Via Piersanti Mattarella. L’incontro è stato presieduto da Carlo Sabatini della UIL e l’introduzione al tema è stata curata da Guanito Morici responsabile AST CISL Fabriano. Il convegno è stato pensato per focalizzare le opportunità economiche e di occupazione che settori quali: agricoltura, turismo, ristorazione e terziario, integrandosi fra loro, possono generare e persegue obiettivi finalizzati a favorire una corretta lettura delle potenzialità del territorio, frenare l’esodo dei giovani fornendo loro nuovi spazi progettuali. Si vogliono così avviare percorsi lavorativi integrati, dialoganti, capaci di ricostruire un’ immagine nuovamente positiva di un comprensorio che sa di dover tornare a conquistarsi il futuro. Il convegno, aperto a tutti i cittadini, si è rivolto con particolare attenzione ai giovani, ai giovani studenti che sono intervenuti presentando una loro specifica ricerca sul mercato del lavoro locale. Diversi e qualificati contributi sono stati portati dai docenti universitari e tecnici di settore quali: il Prof. Filippo Olivelli e il dott. Andrea Pambianchi dell’Università di Macerata, la professoressa Adele Finco dell’Università Politecnica delle Marche della facoltà di Agraria, dal Dott. Riccardo Strano Vice Presidente del Consorzio Frasassi e da Walter Cerfeda direttore dell’Istituto di Ricerca e Studi IRES CGIL. Un contributo di esperienza diretta è stato portato dall’imprenditore dell’azienda “Le Basi” Marco Tomasi di Camerino che da qualche anno sperimenta con successo nuove tecniche di coltivazione.
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24/03/2017 Settore socio-assistenziale: il 27 marzo scioperano i lavoratori delle strutture Anaste
Sciopero lunedì 27 marzo delle lavoratrici e dei lavoratori delle strutture Anaste, l'Associazione nazionale che rappresenta le imprese private di assistenza residenziale agli anziani. Nella provincia di Ancona presidio dei lavoratori del settore a partire dalle ore 10.30 davanti alla “Residenza Dorica” sita ad Ancona in via I Maggio, 152. Al centro della protesta le proposte, definite "inaccettabili" da Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Uil Fpl, di Anaste al tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale applicato a circa 20 mila addetti del comparto socio sanitario assistenziale Le categorie di Cgil, Cisl e Uil puntano il dito contro la richiesta dell'aumento dell'orario di lavoro da 38 a 40 ore settimanali; la riduzione, fino all'azzeramento, dei permessi retribuiti; l'azzeramento del pagamento dei primi tre giorni di malattia, l'aumento medio lordo di 19 euro dopo 8 anni di mancato rinnovo del contratto. Proposte ben lontane dalle richieste sindacali che, nella piattaforma unitaria, rivendicano un aumento economico di 110 euro e l'adeguamento del sistema di classificazione, l'estensione delle tutele, a partire da malattia, maternità, formazione, il rafforzamento delle relazioni sindacali, al fine di valorizzare le professioni e dare il giusto riconoscimento al lavoro degli operatori tutti. Proposte che per Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Uil Fpl mirano ad unificare le condizioni di chi opera nel settore, e a contrastare il crescente dumping dovuto alla frammentazione contrattuale. Solo attraverso la tutela dei lavoratori è possibile migliorare la qualità del lavoro. Per queste ragioni è stato proclamato lo sciopero del 27 marzo in tutte le strutture interessate e su tutto il territorio nazionale, salvaguardando i servizi minimi essenziali all'utenza, per dire basta alla logica di fare profitto attraverso il peggioramento delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori.
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23/03/2017 Occupazione in calo nella Provincia di Ancona, in difficoltà soprattutto le giovani donne
I dati sull’andamento dell’occupazione elaborati dalla CISL Marche confermano purtroppo quanto vediamo e registriamo quotidianamente nelle nostre sedi: la situazione lavorativa ed occupazionale continua a rimanere estremamente difficile, anche più di quello che i dati stessi ci dicono. Nella provincia di Ancona il dato sicuramente più significativo è il calo degli occupati, un calo pesante che fotografa purtroppo bene la situazione economica e produttiva del nostro territorio. Con 196300 occupati si quasi raggiunto il minimo degli ultimi 8 anni, ed è significativo il fatto che all’interno di questa situazione ad avere avuto il calo maggiore siano state le donne che hanno raggiunto il minimo negli 8 anni presi a riferimento. Altra considerazione da fare è che il calo degli occupati nella Provincia di Ancona si è registrato totalmente nei dipendenti, mentre sono stabili indipendenti ed autonomi, un dato in controtendenza rispetto al resto della Regione che conferma la maggiore difficoltà del sistema produttivo della provincia a reagire positivamente a questi lunghi ed interminabili anni di crisi. All’interno di questa difficile situazione non può essere trascurata anche la situazione dei giovani, con il tasso di disoccupazione nella fascia di età 15-29 anni che aumenta dello 0,6%: in questo caso un aumento inferiore al dato regionale e nazionale ma comunque significativo. Anche in questo caso, il prezzo maggiore lo pagano le giovani donne, che hanno registrato un aumento del tasso di disoccupazione di genere di 5 punti sia sul dato provinciale che regionale. Un quadro decisamente difficile che conferma quanto le tantissime persone che incontriamo quotidianamente ci raccontano - con le loro richieste, le loro esperienze e le loro difficoltà crescenti - in un mondo del lavoro che, al di là dei dati, registra anche un peggioramento significativo dei rapporti nelle aziende e della precarietà dei contratti di lavoro.
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23/03/2017 La disoccupazione nel Maceratese torna a crescere: l'allarme e le proposte della Cisl
Gli occupati nella provincia di Macerata scendono nel 2016 di oltre due mila unità. Un calo che si scarica interamente nel lavoro dipendente, che passa nell’ultimo anno da 92.400 a 88.900 occupati, segnando la perdita di 3.500 posti di lavoro. Continua invece a crescere nel nostro territorio, anche se di poco, il lavoro autonomo. Il tasso di disoccupazione torna a crescere, assestandosi al 9.3%, inferiore alla media regionale del 10.6%, ma di certo ben lontano dal 4.3% del 2008. Sono i dati peggiori dal 2013, l’anno nero della crisi. Dopo che il 2014 e il 2015 hanno segnato una tregua, consentendo un arresto della caduta verticale dell’occupazione, nel 2016 torniamo a registrare un generale e sensibile peggioramento, che assesta il nostro territorio in una condizione profondamente lontana e radicalmente diversa rispetto alla condizione pre-crisi. A farne le spese sono soprattutto giovani e donne . In particolare per le donne under 30 la situazione è drammatica. Nella fascia 15-29 anni, il tasso di disoccupazione arriva al 26.9%, salendo di ben 4 punti percentuali nell’ultimo anno e assestandosi oltre la media regionale del 25.3%. L’incremento della disoccupazione si scarica soprattutto sul lavoro femminile. Nell’ultimo anno, il tasso di disoccupazione per gli uomini è sceso dal 7.9% al 7%, mentre per le donne è balzato dal 10.5% al 12.1%. A soffrire di più sono soprattutto le giovani donne. Il tasso di disoccupazioni delle donne nella fascia 15-29 anni sale di quasi 13 punti percentuali nell’ultimo anno, arrivando a un allarmante 42.8%. È un dato drammatico, il peggiore di tutte le province marchigiane e spaventosamente alto rispetto alla media regionale del 29.6%. Considerato che le giovani donne hanno in media livelli di istruzione più elevati dei coetanei maschi, questo dato purtroppo conferma le ricerche già note sulla ridotta propensione del nostro sistema produttivo ad assumere giovani ad alta formazione. I dati ci restituiscono nel complesso l’immagine di una provincia che ha smarrito il proprio percorso di sviluppo e che, in assenza di politiche in grado di sostenere l’inversione di tendenza, rivela di non riuscire ad agganciare gli spiragli di ripresa. Servono investimenti forti per potenziare tutti i motori occupazionali, da quelli tradizionali a quelli innovativi. Abbiamo bisogno di più coraggio nell’area “ricerca e sviluppo” anche per accrescere la capacità del nostro sistema produttivo di assorbire i giovani ad alta formazione. Le connessioni tra scuola, università, mondo del lavoro che nel nostro territorio si iniziano a sperimentare devono crescere e diventare strutturali per favorire la transizione dalla formazione al lavoro. Servono politiche attive che accompagnino i giovani in cerca di lavoro e che affianchino chi perde il lavoro in un percorso serio ed efficace di ricollocazione. Servono sicuramente strumenti a sostegno degli investimenti necessari a sostenere queste linee di intervento e in tal senso non possiamo permetterci di disperdere le risorse del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo.
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22/03/2017 Mensa VVF Campo base di Arquata affidata in gestione a ditta privata: Risparmio o cos’altro?
Le organizzazioni sindacali di Cgil Cisl Uil dei Vigili del Fuoco sono indignate dalla decisione che il Dipartimento VVF ha assunto, in maniera del tutto unilaterale, in merito alla gestione della cucina da campo presso il campo base di Arquata, cucina che va considerata a tutti gli effetti “un‘attrezzatura tecnica di soccorso” visto che è un tassello fondamentale del sistema di colonna mobile Regionale dei Vigili del Fuoco delle Marche. Nessuna richiesta è stata fatta dai Vigili del Fuoco per far assegnare la gestione della mensa mobile ad una ditta privata, né si sono verificate situazioni problematiche che hanno obbligato in tal senso la scelta del Dipartimento, che con tale decisione ha di fatto obbligatoriamente assegnato a privati la gestione delle attrezzature ed il confezionamento dei pasti. La decisione è stata assunta senza il minimo confronto con la Dirigenza locale che si è vista “calare dall’alto” un provvedimento assurdo che non rispetta l’egregio lavoro svolto dai colleghi fino ad oggi e non coglie di certo, a parere delle scriventi, l’obbiettivo di risparmiare. Perché si parla di risparmio quando il singolo pasto confezionato dalla ditta avrà un costo quasi tre volte superiore a quello del confezionato in proprio? Con la gestione dei VVF il costo per la fruizione di un pasto è di 3,80 euro, con la ditta privata il costo sarà intorno ai 10 euro a pasto. Di quale risparmio sta parlando l’amministrazione? Oltretutto sembra che personale VVF continuerà ad essere inviato in missione presso la cucina da campo regionale ma non più per il confezionamento dei pasti: con quali mansioni? Le attrezzature che compongono la cucina da campo dei Vigili del Fuoco in gestione al Comando di Macerata è costata circa 500.000 euro, di cui 200.000 investiti alla fine dello scorso anno per completarne l’assetto definitivo ed avere un’attrezzatura perfettamente funzionale in grado di garantire nel giro di poche ore centinaia di pasti in totale autonomia in scenari emergenziali complessi in cui è impossibile usufruire di strutture o utenze in loco. Perché quindi dare in mano ad una ditta privata un bene dello Stato costato così tante risorse economiche dei cittadini, per permettere alla stessa di fare profitto sfruttando tale bene? Non sappiamo se ci siano i presupposti per un intervento della Corte dei Conti o della Magistratura, ma ci sconcerta che un’attrezzatura di soccorso dei VVF, senza nessun motivo apparente, sia assegnata ad una ditta privata oggi dopo più di sei mesi di gestione interna dei Vigili del Fuoco, gestione che ha funzionato in maniera egregia anche in momenti di estrema difficoltà come quelli vissuti in occasione delle persistenti nevicate di metà gennaio. Rimaniamo convinti che le cose non accadano a caso, qualcuno ha già una sua strategia da attuare e probabilmente si immagina magari in nome del risparmio di dare in gestione anche il soccorso tecnico urgente!
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15/03/2017 21 marzo 2017 XXII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Cisl Marche marcia con Libera a Grottammare
La Cisl delle Marche aderisce alla  XXII Giornata nazionale  della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie del   21 Marzo. La giornata prevede la partenza del corteo dalla Stazione di Grottammare alle ore 9,45 con arrivo previsto  per le 11,15 a Piazza Kursaal dove verranno letti  i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Nel pomeriggio dalle ore 14,30 inizieranno i seminari tematici. Per partecipare  è necessario iscriversi : https://docs.google.com/forms/d/19l3pf9Za7MWr3lGEKh-S9uM6Bt4_yth8fK8iz8LEt5U/edit SEMINARIO: VITE IN GIOCO - sul tema del gioco d'azzardo con il Prof. Cefaloni - Fondatore Movimento SLOTMOB SEMINARIO: DAL TERREMOTO ALLA SPERANZA sul tema della ricostruzione. Interverranno: Cesare Spuri - Ufficio Ricostruzione Sindaco di Ussita -  Marco Rinaldi Sindaco di Monsampietro Morico - Romina Gualtieri Sindaco di Force - Augusto Curti Sindaci di Grottammare  - Enrico Piergallini SEMINARIO: Visione del film : "La nostra terra" con S. Rubini e S. Accorsi
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14/03/2017 Terninox: confermata la chiusura. Al via lo stato di agitazione
Nulla di fatto al quarto incontro con Terninox, controllata della multinazionale dell'acciaio tedesca ThyssenKrupp. Confermata la chiusura del sito jesino e nessuno spiraglio per la salvaguardia dei posti di lavoro, nonostante un imprenditore locale si sia manifestato all'interno dell'azienda parlando direttamente con i lavoratori e tentando di dissuaderli dal continuare con gli scioperi in quanto lo stesso si farebbe fatto garante della continuità lavorativa al termine della procedura di cessazione attività e di licenziamento collettivo. Tutto questo però smentito categoricamente dalla Terninox, che si è ripresentata al tavolo con proposte irricevibili. Alla luce di tutto questo si conferma lo stato di agitazione. Le parti si sono date appuntamento per mercoledì 22: se a quella data non si troverà un accordo, la vertenza si sposterà in Regione.
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11/03/2017 Urbino: confronto con il sindaco per rilanciare i servizi sociali
Si è svolto venerdì 10 marzo, su richiesta di Cgil e Cisl Urbino e delle Federazioni dei Pensionati Spi Cgil e Fnp Cisl, l’incontro con il sindaco di Urbino Maurizio Gambini sui temi relativi al confronto per la predisposizione delle azioni in favore delle famiglie meno abbienti, delle tariffe per gli asili, per i servizi comunali e quant’altro da inserire nel bilancio comunale e della situazione di stallo dell’ATS 1 di cui il comune è capofila. Alle richieste delle organizzazioni sindacali, rappresentate da Irmo Foglietta e Maurizia Ragonesi, per la Cgil, Leonardo Piccinno e Desi Goffi per la Cisl, il sindaco si è impegnato a convocare per sabato prossimo un nuovo incontro alla presenza sua e dell’Assessore ai Servizi sociali per incanalare un confronto serrato sui temi riguardanti le competenze del Comune in tema di servizi sociali, assistenza ai cittadini, alle famiglie in difficoltà sociale, ai disoccupati, agli asili nido ecc.. Per quanto riguarda invece, la situazione di stallo per l’ATS1, seguita all’allontanamento del coordinatore d’Ambito, Cgil e Cisl hanno posto l’accento, in particolare, sul fatto che questa situazione penalizza fortemente la condizione dei cittadini di Urbino e di tutti i comuni che fanno capo all’ATS e per questo non possono essere più rinviabili le scelte che la Conferenza dei sindaci deve effettuare, qualunque sia la scelta, alla sola condizione che chi dovrà essere assumerne la responsabilità abbia capacità, competenza e professionalità, dando continuità alla positiva esperienza fino ad oggi avuta dai sindacati con il precedente coordinatore. Su questo, il sindaco si è dichiarato concorde ed ha convenuto che nei prossimi 10 giorni si svolgerà la Conferenza dei sindaci per individuare la soluzione e, subito dopo, si attiverà per convocare, unitamente al nuovo coordinatore, una Conferenza dei sindaci dell’Ambito, così come richiesto dai sindacati, per affrontare gli impegni e dare continuità all’accordo sottoscritto tra Ambito e Parti sociali nel 2015, prorogato nel 2016, e che necessità degli opportuni adeguamenti legati ai nuovi bisogni delle comunità interessate, compreso uno dei punti più salienti dell’accordo: la predisposizione di un protocollo d’intesa sulla istituzione di una regola sociale di salvaguardia nei bandi gara per quanto riguarda la lotta al ricorso di pratiche illegittime.
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10/03/2017 Mobilità sanitaria, più costi e meno ricavi per le Marche
Si aggrava il fenomeno della mobilità sanitaria nella Regione Marche. Tra il 2010 e il 2015 il saldo (passivo) di mobilità - ossia la differenza tra i costi che la Regione Marche sostiene per le prestazioni sanitarie erogate fuori regione ai propri cittadini e i ricavi che introita per le prestazioni erogate a cittadini residenti di altre regioni - è passato da 26 a 48,9 milioni €. Il dato è stato certificato ieri dalla Conferenza Stato Regioni in sede di approvazione dei saldi di mobilità, necessaria al riparto del Fondo Sanitario Nazionale del 2017. Che la situazione marchigiana fosse in peggioramento era attestato anche dai dati forniti dall' Accordo per la regolazione dei flussi finanziari connessi alla mobilità, approvato lo scorso 29 novembre dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Il documento certificava un aumento, tra il 2013 e il 2015, dei costi che la Regione sostiene per i ricoveri dei cittadini marchigiani presso strutture private accreditate fuori regione (da 53,8 a 62,2 milioni di €, quasi il 16% in più). Lo stesso documento confermava la riduzione della mobilità attiva, ossia i ricavi provenienti dai ricoveri dei cittadini di altre Regioni presso le strutture marchigiane sia pubbliche (da 48,9 a 44,5 milioni, il 9% in meno) che private accreditate (da 40,7 a 36,7 milioni, il 10% in meno). In conseguenza di ciò, e relativamente ai soli ricoveri presso strutture private extraregionali, il saldo di mobilità è peggiorato del 94%, passando da -13,1 a -25,4 milioni di €. Mancano ancora all'appello i dati di dettaglio sulla mobilità passiva per i ricoveri presso strutture pubbliche extraregionali, insieme a quelli sulla mobilità (sia attiva che passiva) relativi alla specialistica ambulatoriale e alla somministrazione diretta di farmaci. Dati che la Regione Marche sarebbe molto utile mettesse a disposizione per un esame completo della problematica. «Quella della mobilità sanitaria è una partita complessa - commenta il Segretario generale della Cisl Marche Sauro Rossi - che richiede un’analisi molto approfondita. In una Regione di piccole dimensioni come le Marche rappresenta un fenomeno in parte fisiologico, anche se va rilevato come Regioni di dimensioni analoghe o più ridotte come Umbria, Molise e Friuli registrino un saldo positivo. Dall'analisi di questi dati si evince comunque una chiara perdita di attrattività della sanità delle Marche, i cui cittadini sono sempre più spesso costretti a recarsi fuori regione, sostenendo di tasca propria spese importanti.». «Questi numeri testimoniano la situazione di grande sofferenza che vive la sanità delle Marche - conferma il Segretario generale della Funzione Pubblica Cisl Marche Luca Talevi - regione in cui l'equilibrio del bilancio sanitario è stato raggiunto in buona parte comprimendo la spesa del personale e dequalificando di conseguenza le prestazioni erogate. Il "giro" è chiaro: meno personale, meno produzione, meno mobilità attiva e più mobilità passiva». «Per quanto preoccupanti questi dati non ci sorprendono - prosegue il Segretario dei pensionati Cisl Marche Dino Ottaviani - in quanto rappresentano una delle conseguenze dei lunghi tempi di attesa. Ricordiamo infatti che i tempi massimi previsti dalla normativa nazionale vengono oggi rispettati nelle Marche solo per una prescrizione su quattro circa». «Incrociando i numeri di cui sopra con quelli forniti dal bilancio d'esercizio dell'Asur sulla mobilità per i ricoveri ospedalieri del 2013 - conclude Sauro Rossi – emerge un dato rilevante. Solo il 13% circa dei "casi" che vanno fuori regione sono di alta o altissima complessità, per un valore che si attesta sul 42% circa della spesa complessiva. Bisogna quindi cercare di lavorare per evitare questa "fuga dalle Marche" per prestazioni di complessità bassa e media. Potremmo così recuperare, risorse importanti – a regime poco meno di 65 milioni di € - da reinvestire nel sistema sanitario regionale, per migliorare la qualità del lavoro e dei servizi nelle Marche».
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10/03/2017 Assemblee regionali First Cisl per gli iscritti di Nuova Banca Marche e Cassa Risparmio Loreto
La FIRST CISL della regione Marche ha organizzato due incontri con gli iscritti della Nuova Banca Marche e di C.R. Loreto nelle città di Senigallia e Civitanova Marche. Le assemblee si svolgeranno il giorno 13 marzo (lunedì) a Senigallia e il giorno 14 marzo (martedì) a Civitanova Marche entrambi alle ore 18:00. Interverranno il Coordinatore con delega del Nazionale per le tre good banks e per il gruppo UBI Riccardo Colombani, il Responsabile della SAS di gruppo UBI Andrea Battistini e il Segretario Generale della FIRST CISL Marche Giovanni Gianuario. Saranno inoltre presenti i sindacalisti del gruppo Nuova Banca Marche e di UBI Banca della regione Marche. Di seguito il riepilogo degli appuntamenti: - lunedì 13 marzo 2017 a Senigallia alle ore 18:00 presso SENB HOTEL – viale Bonòpera n.32 (sul ponte, davanti la rotonda); - martedì 14 marzo 2017 a Civitanova Marche alle ore 18:00 presso Hotel Miramare – viale Matteotti n.1 (di fronte alla piazza centrale).
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09/03/2017 Crolla ponte in A14 tra Loreto e Ancona Sud
Le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal  Uil esprimono il massimo cordoglio e la massima vicinanza alle famiglie delle vittime del crollo del ponte su A14 -  tra Loreto e Ancona sud  - avvenuto nel primo pomeriggio di oggi. Con altrettanta forza i sindacati di categoria  esprimono preoccupazione per la condizione delle infrastrutture del nostro paese." Se non fosse bastato il terremoto - sottolineano in una nota - la dimostrazione lampante della fragilità e della debolezza del nostro paese emerge in tutta la sua drammaticità in quest’ultimo fatto di cronaca. Prima ancora di rintracciare le responsabilità, denunciamo la provvisorietà nel costruire e la scarsa attenzione al tipo di materiale, alle prassi e alle procedure di sicurezza. - continuano - L’incidente denuncia due tipologie di problemi che coesistono purtroppo nel nostro paese: da un lato il lavoro edile che è sempre più svilito, precario ed insicuro, dall'altro un sistema infrastrutturale indegno di un paese civile e che mette in pericolo anche il cittadino utilizzatore dello stesso.   Da tempo denunciamo i ritardi e i disservizi che si verificano su quei tratti di strada e gli aggiustamenti in corso d’opera che purtroppo contraddistinguono l’intera tratta.- concludono le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal  Uil -Richiamiamo pertanto ciascuno alle proprie responsabilità e ci attiveremo da subito presso gli enti e i soggetti competenti per una riflessione a tutto campo sull'accaduto e per fare quanto nelle nostre possibilità, affinché non si registrino più episodi del genere."
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09/03/2017 Poste Italiane di Pesaro malore al CDM. Dominici, Slp Cisl Marche:“Necessaria la dotazione di defibrillatori”
 La Slp Cisl Marche, a poche ore dal malore di un dipendente di Poste Italiane presso il CDM ( Centro Distribuzione Master ) di Pesaro, dove questa mattina  è intervenuto il 118, scongiurando conseguenze importanti per la salute del dipendente,  rilancia la necessità,   già più volte  segnalata all’ attenzione aziendale, di dotare, almeno le più grandi strutture, di un defibrillatore. “ Anche il  personale del 118  intervenuto questa mattina  si è stupito per l’assenza di un defibrillatore in  un centro di distribuzione come quello di Pesaro dove lavorano poco meno di   150 persone” -  sottolinea Dario Dominici, segretario generale della Slp Cisl Marche e  Componente OPR per la sicurezza. I dati statistici confermano la gravità del problema e la esistenza di un fattore di rischio di non poco conto: il 5% degli arresti cardiaci si verifica sui luoghi di lavoro. Ciò equivale a dire che oltre 70 lavoratori alla settimana, in Italia, sono colpiti da arresto cardiaco mentre si trovano sul posto di lavoro. Sebbene l’attuale normativa relativa alla Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (Legge 81/08) non prevede la dotazione di defibrillatori semi-automatici da parte delle aziende, ma l’obbligo di formazione del personale al primo soccorso; la Legge 120 del 2001, (Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero), conferma l’importanza della presenza sui luoghi di lavoro di personale addestrato e di dispositivi idonei a tutelare al meglio la salute dei lavoratori. Nondimeno l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) ha previsto una riduzione del premio INAIL per le aziende che adottano il defibrillatore e provvedono alla formazione del personale al BLS-D (Basic Life Support – Defibrillator), confermando nei fatti l’importanza della presenza del DAE come strumento principale di prevenzione delle morti bianche. “Invitiamo pertanto Poste Italiane Spa  a fare delle importanti valutazioni, considerando il defibrillatore alla stregua di un sistema antincendio o di un estintore, ossia un dispositivo di vitale importanza in presenza di una situazione critica all'interno dell’azienda,   considerato che in caso di arresto cardiaco un intervento non tempestivo può avere conseguenze irreparabili. Ricordiamo che  l’età media delle persone colpite è fra i 37 e 59 anni. Fascia di età che si conferma essere la più numerosa tra i dipendenti a livello nazionale e regionale. – sottolinea Dario Dominici -  E  soprattutto come Slp Cisl Marche riteniamo che Poste italiane possa fare uno “sforzo  economico” per salvaguardare la salute dei propri lavoratori visi i risultati economici recentemente conseguiti.”
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23/02/2017 Tariffe energia elettrica, Adiconsum: ancora aumenti in arrivo
Presso le  sedi  di Adiconsum stanno arrivando numerose segnalazioni da parte di tante  persone preoccupate per un aumento dei costi delle bollette di energia elettrica alla voce “oneri di sistema”.  E’ evidente  che si sta attuando, la riforma delle tariffe elettriche stabilita dall’Autorità Garante, avviata a gennaio 2016 per terminare gradualmente a gennaio 2018.  Al termine di questo processo la tariffa per il trasporto dell'energia e la gestione del contatore (cioè quella parte dei costi della bolletta con cui si pagano i servizi per misurare e far arrivare nelle case l'energia elettrica) e per gli oneri di sistema (cioè i costi per sostenere attività “extra” rispetto al sistema elettrico), in totale circa il 40% della nostra bolletta, saranno uguali per ogni livello di consumo, abbandonando la cosiddetta "struttura progressiva", cioè con prezzi proporzionali ai kWh consumati (ovvero cresceva il prezzo al crescere dei consumi). Per i clienti domestici residenti cresce il peso solo della quota fissa della tariffa per il trasporto dell'energia e la gestione del contatore (la voce che pesa in media circa il 15% della bolletta totale). Per i clienti domestici non residenti l'incremento del peso delle quote fisse è maggiore perché riguarda due delle quattro voci principali che compongono la bolletta: quella relativa alla tariffa per il trasporto dell'energia e la gestione del contatore ed anche quella relativa agli oneri di sistema (che complessivamente pesano in media il 40% della bolletta totale). Gli utenti non residenziali ( le seconde case) si sono visti arrivare da gennaio 2017 bollette con quote fisse per oneri di sistema quasi triplicate rispetto agli anni precedenti; il motivo degli aumenti deriva da quanto detto sopra e si tratta di delibere dell’Autorità garante. Gli unici strumenti che gli utenti (soprattutto i non residenziali) possono adottare sono: chiudere il contatore per i periodi di non utilizzo dell’abitazione e poi riattivarlo (con i relativi costi), oppure chiedere una riduzione di potenza che consentirebbe un risparmio nei costi fissi legati alla potenza impegnata. A rendere più complessa la verifica dei costi contribuisce la bolletta 2.0, che non consente di controllare le singole voci di addebito; le pagine di dettaglio debbono essere richieste espressamente al gestore, oppure possono essere scaricate dai siti delle società se abbiamo un account per visualizzare le bollette elettroniche. Gli uffici Adiconsum sono a disposizione per eventuali chiarimenti e per una verifica delle bollette.
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23/02/2017 Contratto Tessile-Abbigliamento, firmata l' ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl 2016-2019
Ci sono volute 16 ore di sciopero, manifestazioni e presidi anche nelle Marche come in tutta Italia, ma alla fine – dopo una  trattativa durata oltre 10 mesi – sindacati e imprese ce l'hanno fatta. Infatti nella tarda serata del 21 febbraio a Milano, l'associazione imprenditoriale Sistema Moda Italia (Smi)-Confindustria e i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno siglato l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto tessile, abbigliamento, moda 31 marzo 2016-31 dicembre 2019 (oltre 420.000 i lavoratori interessati, impiegati in circa 40.000 imprese), scaduto il 31 marzo 2016. «Un importante riconoscimento per tutte le lavoratrici e lavoratori del settore. L'impegno profuso dalla delegazione Femca Marche, sia in fase di contrattazione sia nelle manifestazioni regionali e nazionali, dimostrano l'incidenza di questo settore nell'occupazione regionale.  - dichiara Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche - Ora l'attenzione è sul CCNL calzature industrie ancora in attesa di rinnovo, per completare l'opera di copertura contrattuale nell'intero settore della moda. La sfida futura sarà giocata nella realizzazione della contrattazione di secondo livello, vero campo di gioco nell'evoluzione delle relazioni industriali.» L'intesa prevede un aumento complessivo pari a 90 euro (minimi e welfare contrattuale). L'aumento sui minimi salariali è di 70 euro (4°liv.), suddiviso in tre tranche: dal 1 aprile 2017, 25 euro; dal 1 luglio 2018, 25 euro; dal 1 luglio 2019, 20 euro. Sul versante del welfare contrattuale:  dal 1 gennaio 2018 viene  istituito il Fondo integrativo sanitario di settore, prevedendo 12 euro per tutti i lavoratori, interamente a carico delle imprese. Previsto inoltre un incremento (+ 8 euro) per il Fondo pensionistico complementare “Previmoda”, sempre a totale carico delle imprese. Aumentato anche l'elemento perequativo che passa dagli attuali 200 euro a 300 euro per tutte quelle imprese che non effettuano la contrattazione di secondo livello. Normativa: frazionabilità  ore congedi parentali e permessi 104/92; Contratti a termine 30% (somministrazione 10%); Part - time clausole elastiche e adeguamento normativa; inserimento del Delegato alla formazione continua; formazione congiunta; elemento garanzia da 200 a 300 euro. Miglioramenti, dei contenuti delle linee guida per la contrattazione aziendale. L'ipotesi di accordo stipulata  sarà unitariamente e immediatamente sottoposta all'approvazione delle assemblee dei lavoratori. 23 febbraio 2017
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22/02/2017 La ThyssenKrupp licenzia anche ad Ancona
 A seguito dell'avvio  della procedura di licenziamento collettivo di tutti i 12 dipendenti e di cessazione attività del sito produttivo marchigiano che  rifornisce di cappe  le grandi multinazionali  del territorio, si è svolto oggi, presso lo stabilimento Terninox di Monsano, l'incontro di esame congiunto tra sindacati metalmeccanici  e management aziendale. L'Azienda ha confermato l'intenzione di chiudere il sito entro il 30 aprile 2017 senza aver dato prospettive o spiragli di sopravvivenza dello stesso, nonostante un fatturato di svariati milioni di euro. Pur essendosi resa disponibile alla gestione sociale dei dipendenti si è limitata solo ad offrire il trasferimento di 4 operai e 1  impiegato nel sito di Ceriano Laghetto (MB),oltre ad un incentivo all'esodo che ancora  non ha quantificato. «Riteniamo totalmente insufficienti le azioni proposte dall'Azienda. - dichiarano Fim Cisl e Fiom Cgil a margine dell'incontro  -   Non dimentichiamo  che Terninox è una società della ThyssenKrupp Acciai SpecialiTerni, e ci aspettiamo che il colosso dell'acciaio intervenga per trovare soluzioni al fine di salvaguardare tutta l'occupazione.»
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16/02/2017 Alzheimer, a Falconara una rete a sostegno delle famiglie
Si è concluso il primo corso  organizzato da ANTEAS CISL Marche, con IAL CISL Marche, INRCA, CISL Marche, FNP-CISL Marche, Fondazione Masera e  Parrocchia del Rosario per volontari e familiari di malati di Alzheimer  della città di Falconara. Da dicembre 2016 si sono svolti 14 incontri tenuti dalla dr.ssa Silvia Valenza che hanno coinvolto 15 famiglie falconaresi  che assistono un congiunto con la malattia di Alzheimer in fase iniziale e 10 volontari che offriranno loro un supporto . «Lo scopo degli incontri è stato quello di far conoscere alle famiglie e ai volontari  alcune nozioni teoriche sulla malattia di Alzheimer e di fornire consigli pratici per gestire al meglio la relazione con le persone colpite da tale patologia» spiega Alessandro Mancinelli, della Cisl di Ancona. Il corso fa parte del progetto “ la comunità che (si) cura” rivolto a cittadini falconaresi col patrocinio del Comune di Falconara e il finanziamento di Cariverona e ha tra gli obiettivi la formazione di volontari e familiari, l’attivazione di un servizio di assistenza “leggera” e l’apertura del primo caffè Alzheimer a Falconara che sarà inaugurato il prossimo mese di marzo nei locali della Parrocchia del Rosario.
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15/02/2017 Busta paga pesante: allarme per ipotesi restituzione in unica rata
Cgil Cisl e Uil di Macerata esprimono seria preoccupazione e sconcerto per quanto sta emergendo dall’analisi del terzo decreto sisma sulla restituzione della busta paga pesante. Dal testo trasmesso alle Camere per la conversione in legge non è affatto chiaro che anche all’IRPEF sospesa possa applicarsi la norma generale secondo cui le modalità di restituzione dei tributi sospesi a seguito di calamità naturale devono essere disciplinate con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze che può prevedere una rateizzazione senza sanzioni e interessi fino a un massimo di 18 mesi. C’è di peggio, visto che leggendo insieme il testo del decreto e la relazione tecnica che lo accompagna si evince testualmente che “la ripresa del versamento dei tributi sospesi”, inclusa l’IRPEF, “avverrà entro il 16 dicembre 2017 senza sanzioni e interessi” e che “considerata la previsione di restituzione dei tributi sospesi entro il corrente anno, non si rilevano effetti in termini di minori entrate tributarie rispetto a quanto previsto a legislazione vigente". Le casse dello Stato possono stare quindi tranquille, ma i terremotati no perché tutto questo lascia presumere che il Governo punti a riprendersi tutta l’IRPEF sospesa entro la fine del 2017. Insomma, busta paga pesante fino al 30 novembre e poi restituzione in unica soluzione entro fine anno. Un’assurdità e una vergogna. Significherebbe chiedere ai lavoratori e ai pensionati delle zone terremotate di restituire importi mediamente non inferiori ai 4 mila euro circa in un’unica rata. «Ci viene il dubbio - scrivono Daniel Taddei, Silvia Spinaci e Manuel Broglia - che il Governo ancora non si sia reso conto che queste norme si applicano a persone ad elevata vulnerabilità, rimaste senza casa e costrette a trasferirsi lungo la costa e magari a sostenere a proprie spese migliaia di chilometri al mese per recarsi a lavoro. Persone che potevano trovare nella busta paga pesante un po’ di ristoro economico e che invece vengono così costrette a subire la stangata della restituzione in unica soluzione». In realtà, tutta la vicenda della busta paga pesante sta assumendo le forme di una vera presa in giro. Prima abbiamo dovuto fare i conti con la previsione per cui l’agevolazione non poteva essere concessa a lavoratori e pensionati realmente terremotati se il loro sostituto d’imposta era domiciliato fuori dal cratere sismico. Corretta questa assurdità, anche dietro forte pressione dei sindacati, ci troviamo ora di fronte quest’altra beffa della restituzione in unica soluzione entro fine anno, una beffa che contraddice il senso stesso dell’introduzione dell’agevolazione. Come CGIL, CISL e UIL chiediamo che il Parlamento intervenga in fase di conversione in legge per correggere questo ulteriore paradosso e chiarisca in modo puntuale le modalità di restituzione dell’IRPEF sospesa, escludendo il pagamento in unica soluzione e prevedendo espressamente la rateizzazione almeno in 18 mesi come previsto in via generale dalla legge. Inoltre sarebbe il caso che il Parlamento comprendesse che non è il caso di esporre i terremotati al rischio di sovra indebitamento chiedendo la restituzione contemporanea di tributi,rate dei mutui, bollette e IRPEF. Per questo, secondo noi, la restituzione dell’IRPEF dovrebbe essere dilazionata nel tempo ed iniziare non prima di dicembre 2018.
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15/02/2017 Jp Industries: il tempo stringe, non possiamo più aspettare
Nella giornata di ieri martedì 14 febbraio ha avuto luogo un incontro tra le organizzazioni sindacali, le RSU degli stabilimenti JP Industries di Fabriano e Gaifana, il Sindaco di Fabriano e il Vice Ministro allo Sviluppo Economico On. Bellanova per riprendere la discussione sull'infinita vertenza che coinvolge i lavoratori della ex Antonio Merloni. In previsione dell'incontro previsto il 16 febbraio presso il MISE, a cui parteciperanno banche e nuova proprietà, i sindacati, dopo aver illustrato la drammatica situazione lavorativa del territorio fabrianese e di quello umbro, hanno chiesto al Governo di mettere in campo tutte le pressioni e tutti gli interventi possibili affinché ognuno degli attori coinvolti in questa vicenda vengano richiamati alle proprie responsabilità ed al mantenimento degli impegni presi. Si ricorda che a settembre del 2017 è prevista la fine della cassa integrazione e se non ci sarà una ripresa reale delle produzioni gli scenari che si potrebbero configurare sarebbero drammatici per le lavoratrici ed i lavoratori. Il Vice Ministro ha ribadito e confermato l'impegno di monitorare costantemente la situazione, come già sta facendo da mesi, a cominciare dal piano industriale, al suo finanziamento ed alla partita dei riparti, di informare immediatamente le organizzazioni sindacali sugli esiti dell'incontro del 16 febbraio prendendosi l'impegno di convocare, in tempi molto rapidi, un tavolo allargato con tutte le parti coinvolte in questa drammatica vertenza.
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14/02/2017 Diritto allo studio: gestione diretta dei servizi e articolazione sul territorio
Riforma del diritto allo studio: le organizzazioni sindacali delle Marche sostengono convintamente la costituzione dell'ERDIS, come Ente unico regionale con la sua natura di Ente strumentale della Regione, con responsabilità di gestione diretta dei servizi. Questo impianto garantirebbe il rispetto di quanto previsto dalla recente Legge di stabilità e permetterebbe l'opportuna razionalizzazione e armonizzazione delle procedure, con le relative economie di scala. Per garantire efficacia agli interventi l'ERDIS dovrebbe, ovviamente, articolarsi in strutture territoriali (presidi?) che consentano sul piano organizzativo di soddisfare le peculiari necessità delle sedi universitarie. In coerenza con quanto detto, per ciò che attiene alle modalità gestionali, va radicalmente rivisto quanto previsto dall'Art. 7. Il futuro ERDIS deve diventare perno del sistema di gestione dei servizi di cui all'art. 3. In ogni realtà territoriale, in stretto raccordo con gli Atenei, andrà valutato cosa l'ERDIS riesce a coprire attraverso la gestione diretta e in via complementare, ricorrere alle convenzioni per assicurare la copertura piena dei servizi di cui all'articolo sopracitato. Questo impianto consentirebbe di valorizzare le fondamentali sinergie tra ERDIS ed Università evitando il ricorso alla formula dell'assegnazione funzionale del personale che, in tale contesto, rischia di essere di difficile e problematica regolamentazione. Oggi i lavoratori dell'Ersu e le associazioni studentesche hanno dato vita a un presidio davanti alla sede della Regione Marche. «La riforma del diritto allo studio è insoddisfacente. Si ad Ente unico, ma senza gestione diretta non potrà esserci uniformità nei servizi» ha dichiarato Sauro Rossi, segretario generale Cisl Marche, in un tweet al termine dell'incontro dei sindacati con i componenti della I Commissione del Consiglio Regionale. Riforma diritto allo studio #marche insoddisfacente. Si ad Ente unico ma senza gestione diretta niente uniformità nei servizi.@cislmarche pic.twitter.com/9GJVSQ63Kf — Sauro Rossi (@Saurross) 14 febbraio 2017
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13/02/2017 Due taxi solidali per anziani e disabili delle zone colpite dal sisma
Un progetto di solidarietà promosso dalle segreterie regionale e nazionale della Slp Cisl a favore delle aree colpite dal terremoto. Il più rappresentativo sindacato dei lavoratori postali ha consegnato oggi due taxi solidali all’Unione Marca Montana di Camerino e all’Anffas dei Sibillini per il trasporto di anziani e disabili: un’iniziativa che si inserisce nella articolata serie di attività coordinate dalla Cisl Marche vengono attuati nella moltitudine di comuni all’interno del cratere sismico. Il progetto è stato illustrato dai rappresentanti regionali e nazionali della Slp Cisl, Dario Dominici, Luca Burgalassi e Mario Petitto: «Auspichiamo – hanno dichiarato - che il nostro gesto possa contribuire, almeno in parte, a favorire i processi di normalizzazione di una vita quotidiana duramente colpita dal sisma, partendo dal valore della socialità e della presenza sul territorio, che ci sono profondamente cari tenuto conto della tipologia delle attività svolte dai nostri colleghi. I lavoratori del servizio postale, oggi fortemente messo a rischio da interessi finanziari e di mercato, rappresentano da sempre importanti elementi di coesione nel tessuto civico e sociale del territorio. Sebbene i processi di ricostruzione siano lunghi, e il Paese abbia mostrato la propria fragilità ed esposizione rispetto agli eventi naturali accaduti, speriamo che gli interventi procedano speditamente, favorendo ogni intervento che aumenti la sicurezza, senza ulteriori indugi come l’eccezionale macchina della solidarietà che si è immediatamente innescata subito dopo i fatti avvenuti». Il segretario generale della Slp Cisl Marche, Dario Dominici, ha ricordato la chiusura di una trentina di uffici postali nell’area del cratere, alcuni dei quali sono stati successivamente riattivati in container e postazioni mobili. Circa 60 i lavoratori postali sfollati. Sono stati inoltre sottoscritti accordi a livello nazionale tra Poste Italiane e organizzazioni sindacali per individuare azioni in favore dei dipendenti colpiti dal sisma. «Tuttavia – conclude Dominici – il numero dei distacchi autorizzati per i colleghi residenti dentro il cratere è ancora insufficiente e non sono state attivate le procedure di sostegno economico attraverso sussidi per i dipendenti di Poste Italiane». «Siamo soddisfatti di questo ulteriore investimento sociale sul territorio colpito dal sisma. – dichiarano Silvia Spinaci, responsabile Cisl Macerata, e Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche - I progetti sono stati individuati insieme alle comunità locali che ci hanno indicato le priorità per rispondere concretamente alle reali necessità. Oggi è un'ulteriore occasione per rilanciare la sottoscrizione indetta per donare un'ora di lavoro, perché ognuno possa fare la propria parte per la ricostruzione». I rappresentanti dell'Unione Marca Montana e dell'Anffas dei Sibillini hanno ringraziato il sindacato dei postali per il gesto concreto di solidarietà e la Cisl Marche per il coordinamento sul territorio, sottolineando che i due mezzi donati saranno messi in funzione immediatamente per sostenere le esigenze delle tante famiglie che si fanno carico dei propri cari in circostanze rese ancor più difficili dalle conseguenze dello sciame sismico. 13/02/2017
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10/02/2017 Ospedale di Osimo: le richieste di sindacati e operatori
Si è svolta, nel pomeriggio di ieri 9 febbraio, l’assemblea degli operatori dell’ospedale di Osimo organizzata da i sindacati di categoria FP CGIL-CISL FP- UIL FPL. Al centro della discussione vi è stato il percorso di integrazione tra l’ospedale cittadino e l’Inrca che ancora vede moltissime incertezze non ancora chiaramente affrontate dalla politica. Gli operatori e i sindacati chiedono che si fermino le voci non ufficiali che da tempo creano ansia e confusione tra il personale dell’ospedale e i cittadini. Chiedono inoltre di convocare immediatamente i tavoli tecnici “promessi” durante il primo e unico confronto con l’ASUR tenutosi il 23 gennaio, tavoli che dovranno vedere coinvolti l’ ASUR, l’INRCA e la Regione Marche. Chiedono che durante la discussione che dovrà essere aperta, l’ospedale di Osimo non venga depauperato delle risorse tecniche e professionali che da anni garantiscono l’assistenza alla popolazione, nonostante i tagli e le riduzioni che si sono abbattute sul sistema sanitario regionale, per non comprimere ulteriormente l’assistenza a decine di migliaia di cittadini che già in questi giorni vedono chiudere l’ufficio cassa-ticket e anagrafe del poliambulatorio di Osimo con l’utenza deviata verso altre strutture. L’impegno di FP CGIL-CISL FP e UIL FPL è quello di garantire con ogni mezzo la qualità dell’assistenza ai cittadini e la serenità e la tutela dei diritti dei lavoratori dell’ ospedale.
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09/02/2017 Offagna: i tagli lineari non sono la soluzione per salvare il Comune
La Cisl chiede scelte lungimiranti per salvare il Comune di Offagna. Dieci dipendenti hanno sempre lavorato per rendere bello e ospitale uno dei più bei borghi Italiani. Purtroppo le incombenze sono sempre molte e con la riduzione del personale riuscire a garantire servizi ai cittadini è stato un impegno che tutti i dipendenti hanno garantito con passione, sacrificio e spirito di appartenenza. Purtroppo il maxi-risarcimento di 2 milioni di euro, dovuto alla sentenza per il piccolo Amos, nonostante sia stato sospeso per metà dell’importo, ha portato il Comune in "ginocchio" per poter garantire il mantenimento dei servizi. Ma oltre il danno la beffa: infatti lo sforamento del patto di stabilità (per il pagamento del maxi-risarcimento) è la causa della multa di 324.000 euro inflitta al Comune. Per quanto i Commissari Basilicata e Soloperto si diano da fare, impossibile reperire risorse tagliando gli stipendi dei dipendenti. I risparmi contingenti sarebbero minimali mentre gli effetti negativi sulla organizzazione e gestione dei servizi comunali ingenti e da evitare. I cittadini hanno bisogno di più servizi e di una macchina comunale efficiente ed in grado di erogare servizi di qualità, e per ottenere questi risultati è necessaria chiarezza sui centri decisionali in materia di erogazione dei servizi. È opportuno trovare soluzioni che possano salvare Offagna senza portarla al default, La strada attuale sta portando il borgo in un vortice senza uscita e purtroppo la ripresa, se non si cambia rotta, sarà impossibile. Una soluzione potrebbe essere la fusione con i Comuni come Osimo od Ancona, coinvolgendo la cittadinanza. Quale amministratore avrà il coraggio, dopo la gestione commissariale, di amministrare un Comune di 1935 anime con un bilancio che parte da un ammanco di oltre un milione di euro? Come si potrà organizzare il Comune con un segretario e commissario presenti due giorni a settimana? La CISL in attesa di incontrare il Commissario Prefettizio Dottor Basilicata chiede di ripristinare il salario spettante ai lavoratori e rimettere il Comune in condizione di operare al meglio in questo periodo di estrema difficoltà e cercare non nei tagli lineari ai dipendenti possibili soluzioni al default.
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07/02/2017 I pensionati della Media Vallesina in assemblea in vista del congresso regionale Fnp
Nel mese di febbraio si svolgeranno nella Vallesina ( Moie, Jesi, San Marcello, Cupramontana, Santa Maria Nuova, Filottrano) le Assemblee pre-congressuali, aperte a tutti gli iscritti e i simpatizzanti della FNP, il sindacato dei pensionati della Cisl. Compito principale delle Assemblee sarà l’elezione dei delegati ai Congressi delle 13 Rappresentanze Locali Sindacali, che costituiscono le principali articolazioni della FNP Cisl Marche. Le Assemblee sono un appuntamento importante per ascoltare le richieste dei pensionati di FNP CISL della Media Vallesina che conta circa 5000 iscritti. Approfondimenti specifici saranno dedicati a temi di particolare rilevanza. A partire dall’intesa siglata il 28 settembre scorso tra Governo e Sindacati Confederali sui temi della previdenza, dove sono state apportate importanti modifiche migliorative alla legge di riforma Monti-Fornero. «Un risultato importante anche per i pensionati visto che è stata l'equiparazione della tassazione (no tax area) a quella dei lavoratori dipendenti sanando così un'ingiustizia annosa quanto odiosa. – sottolinea Gianni Focanti, responsabile Rls Fnp Cisl - Anche l'estensione della quattordicesima mensilità e l'incremento del suo importo vanno nella direzione dell'equità sociale e produrranno benefici per circa 114.000 pensionati marchigiani» All’interno della Cisl la FNP, insieme alla Confederazione, è la categoria che si dedica alla contrattazione sociale territoriale. e quindi estende il suo impegno nel confronto con tutti i soggetti istituzionali e sociali attivi sul territorio sui temi della sanità, dei servizi socio sanitari, assistenziali ed educativi, su fisco e servizi pubblici locali, sulle politiche abitative e di sviluppo, sugli assetti istituzionali e su tanti altri temi ancora. In questo contesto, un’attenzione particolare sarà dedicata alle tematiche della sanità regionale, al centro di un profondo e complesso percorso di riorganizzazione che tanta preoccupazione sta destando nei cittadini marchigiani. Rete ospedaliera, servizi territoriali, Case della Salute e Ospedali di comunità, tempi di attesa, servizi per gli anziani non autosufficienti, per i disabili e per la salute mentale.
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06/02/2017 Contro la violenza nei luoghi di lavoro, oggi firmato a Fermo l'accordo tra le parti sociali
 Anche nella Provincia di Fermo si coniuga l’accordo quadro delle parti sociali europee e l’accordo di Cgil, Cisl e Uil e Confindustria nazionali sulle molestie e sulla violenza nei luoghi di lavoro: il protocollo provinciale è stato siglato oggi, lunedì 6 febbraio, presso la sede di Confindustria di Fermo, alla presenza di Giuseppe Tosi (Confindustria), Alessandro Migliore (CNA), Paolo Tappatà (Confartigianato), Paola Beltrami (CGIL), Alfonso Cifani (CISL) e Floriano Canali (UIL). Il testo ribadisce l’intollerabilità dei comportamenti che si configurano come molestie e violenza nei luoghi di lavoro, che la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori deve essere preservata, che i comportamenti illeciti vanno denunciati, e che tutti debbono collaborare affinché le relazioni nell’ambiente di lavoro siano  basate sul rispetto e volte a preservare la dignità di ognuno.Con questo accordo le parti (i rappresentanti dei lavoratori da un lato e le associazioni datoriali dall’altro) promuovono l’adozione all’interno delle unità produttive della “Dichiarazione di non tollerabilità”, con cui si impegnano ad adottare misure adeguate nei confronti di colui o coloro che hanno posto in essere azioni o comportamenti molesti o violenti nel luogo di lavoro.Fondamentale è la costituzione di un Osservatorio provinciale che si impegni ad implementare l’accordo nelle varie realtà produttive, usando il metodo dell’informazione e della formazione, verificando anche la possibilità di accedere a finanziamenti deputati, oltre a stabilire un percorso di assistenza psicologica e legale alle vittime.L’accordo provinciale del fermano completa quello nazionale con riferimenti per il congedo per le donne vittime di violenza di genere, recependo l’art. 24 del D.Lgs 80/2015.Testo accordo prima parteTesto accordo seconda parte6/2/17 
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02/02/2017 Sauro Rossi, è il nuovo segretario della Cisl Marche
Cambio al vertice della Cisl Marche, Sauro Rossi, è il  nuovo segretario generale della Cisl marchigiana. Eletto  all'unanimità dal Consiglio generale,  nella mattinata di oggi  a Civitanova,  alla presenza della leader nazionale Annamaria Furlan. Subentra  a Stefano Mastrovincenzo  nominato lo scorso 17 gennaio  a Roma,  Amministratore unico di Ial Nazionale. Un avvicendamento «all'insegna della continuità - come ha sottolineato Rossi a margine della giornata  - con la necessità di tenere alta l’attenzione su alcune priorità per i nostri territori: in particolare il sostegno alle popolazioni colpite dal sisma,  la discussione sulle strategie di sviluppo da adottare per dare un nuovo impulso all'economia marchigiana e futuro ai nostri giovani soprattutto per quelli in cerca di occupazione, oltre alla tutela di un welfare che è chiamato a rispondere all'allargamento della vulnerabilità per tante persone e per tante famiglie». Sauro Rossi,  nato e residente ad Urbania, 52 anni,  dall’aprile 2013 ad oggi  ha ricoperto la carica di segretario della Cisl Marche con delega al welfare, alla contrattazione sociale e alla sicurezza sul lavoro. In precedenza è stato al vertice della  Cisl provinciale di Pesaro. «La Cisl delle Marche ha chiesto a Sauro Rossi di raccogliere il testimone  e proseguire lungo questo percorso. – ha  esordito nella sua relazione conclusiva Annamaria Furlan -  Sono convinta che  la continuità garantirà  attenzione e impegno  nei confronti dei tanti problemi che siamo chiamati ad affrontare soprattutto nelle Marche duramente colpite». Al fianco di Sauro Rossi, riconfermati i segretari regionali Mariella Tonti, Alfonso Cifani, e Marco Ferracuti http://www.altrogiornalemarche.it/2017/02/sauro-rossi-segretario-generale-della-cisl-marche/  https://montefano.virgilio.it/notizielocali/cisl_marche_sauro_rossi_il_nuovo_segretario_generale-50904783.html http://www.anconatoday.it/economia/sindacati-cisl-marche-sauro-rossi-segretario-generale.html http://m.cronachemaceratesi.it/2017/02/02/cisl-marche-sauro-rossi-nuovo-segretario-furlan-dopo-il-sisma-serve-stabilita-per-ricostruire/920018/ http://www.cronacheancona.it/2017/02/02/cisl-marche-sauro-rossi-nuovo-segretario-furlan-dopo-il-sisma-serve-stabilita-per-ricostruire/10969/ https://www.cisl.it/primo-piano/4708-conti-pubblici-l-europa-sbaglia-non-puo-ignorare-l-emergenza-terremoto-l-accoglienza-dei-profughi-e-il-problema-della-crescita.html http://www.centropagina.it/rossi-per-le-marche-politiche-attive-sul-lavoro-e-salvaguardia-del-welfare/
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31/01/2017 I sindacati della scuola al Ministero per fare il punto sulla situazione nelle zone terremotate
Oggi, martedì 31 gennaio, il ministro Valeria Fedeli ha incontrato le segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio oltre ai rispettivi responsabili degli Uffici Scolastici Regionali per esaminare le problematiche della scuola nelle regioni strette tra l'emergenza terremoto e l'emergenza neve. Un incontro frutto del tenace pressing dei marchigiani sul sottosegretario all'Istruzione Vito De Filippo, due settimane fa in visita nel Maceratese. Sono diversi gli aspetti che minano la stabilità del sistema scolastico marchigiano. «Il 37% dei Comuni ha subito danni e a oggi risultano coinvolti più di 30mila alunni. I dati che presentiamo mostrano in maniera inequivocabile l’entità e la gravità dei danni subiti a causa del sisma e aggravati dal maltempo delle ultime settimane» spiegano Manuela Carloni (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal). I numeri dell'emergenza parlano di 82 scuole marchigiane (37 a Macerata, 32 ad Ascoli, 8 a Fermo e 5 ad Ancona) inagibili e tante altre che, pur non lesionate o che necessitano di interventi di ripristino, sono sprovviste del certificato di vulnerabilità sismica. Situazione che preoccupa e non poco sindaci, dirigenti scolastici, personale e genitori. Molti studenti, per la maggior parte tra i 3 e i 13 anni, sono costretti a estenuanti viaggi in bus dagli alberghi della costa ai Comuni di residenza dove sono state allestite tensostrutture o container «e questo in aperto contrasto con gli obiettivi che il Ministero si era posto mettendo a disposizione della Regione Marche importanti risorse aggiuntive per consentire, nel tentativo di salvaguardare l’unità e l’ identità delle comunità già così provate dal terremoto, l’apertura sulla costa di nuove classi, succursali della scuola di origine, in grado di accogliere in continuità gli alunni sfollati» fanno notare i sindacati. A preoccupare anche tutta una serie di situazioni che necessitano con urgenza di deroghe. Sulla durata minima di 200 giorni di lezione, sulla frequenza per almeno tre quarti dell’orario annuale per essere ammessi agli esami, per i docenti nell’anno di prova, per le ore relative all'alternanza scuola lavoro altrimenti, avvertono le sindacaliste «come faranno i nostri studenti a garantire le 400/200 ore, che rimangono comunque obiettivo del triennio, con il tessuto socio economico e produttivo delle Marche così provato dal sisma?». I sindacati chiedono inoltre siano confermate le autonomie scolastiche attuali anche per l’anno 2017/2018. I dubbi legati alla ricostruzione – per la quale si chiede la possibilità di attivare una corsia preferenziale all'interno dei bandi del Programma Operativo Nazionale - sta portando molti genitori a iscrivere i propri figli in altre aree geografiche, penalizzando gli istituti scolastici delle aree terremotate e compromettendo la loro possibilità di ottemperare ai requisiti minimi per il mantenimento dell’autonomia, amplificando il rischio di impoverimento dei servizi e di spopolamento delle zone terremotate. Resta sempre aperta la discussione sulla carenza di organico: «La Regione Marche ha necessità di recuperare un organico di diritto adeguato ai fabbisogni della rete scolastica e dell’offerta formativa regionale. Mancano oltre 1200 posti in organico di diritto e sarebbe opportuno prevedere un organico aggiuntivo, che consenta di intervenire sulle emergenze determinate dal sisma attraverso un’offerta formativa integrativa rispetto a quella ordinaria, incrementando, ad esempio, l’organico del potenziamento».
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31/01/2017 Fondo Irs Poste Italiane: Adiconsum al fianco dei risparmiatori
Tra il 2002 e il 2005 Poste Italiane ha collocato tra i risparmiatori le quote di quattro Fondi Immobiliari chiusi, tra cui il Fondo IRS (Invest Real Security), che è arrivato a scadenza il 31/12/2016 riportando una perdita di circa l’80% del valore iniziale. Infatti il valore di ogni singola quota di 2.500 euro è sceso a 390 euro. Considerando anche i proventi distribuiti dal Fondo nel corso degli anni, pari a 657,88 euro per ogni quota, la perdita ammonta a 1.452 euro netti sui 2.500 investiti, quindi circa il 42%. Ancora una volta una situazione di risparmio tradito, che coinvolge circa 25.600 investitori. Le associazioni di consumatori si sono schierate a favore dei risparmiatori e lo scorso 16 gennaio si è tenuto un incontro tra Poste e le Associazioni di Consumatori per cercare una risposta al problema. Poste Italiane si è offerta di ricostituire il capitale originariamente investito con 2 modalità: - Per gli investitori che hanno compiuto 80 anni al 31/12/2016 Poste Italiane effettuerà direttamente un versamento di 1.452 euro per ogni quota posseduta, in modo da recuperare integralmente il capitale investito, ( considerando anche i proventi distribuiti nel corso degli anni). - Per tutti gli altri ci sarà la possibilità di sottoscrivere una polizza appositamente ideata in cui versare le somme liquidate dal fondo, ossia i 390 euro per ogni quota. La polizza avrà una durata di 5 anni ed è previsto il versamento da parte di Poste di un contributo integrativo in maniera tale che alla scadenza dei 5 anni venga recuperato l’intero importo versato. La polizza non avrà nessun tipo di costo. Tuttavia, pur dando merito a Poste Italiane per quanto sta facendo, Adiconsum, unitamente alle altre Associazioni di Consumatori, ha richiesto l’avvio di un tavolo di conciliazione in cui sia possibile discutere e valutare situazioni particolari, come ad esempio situazioni di famiglie a basso reddito o in condizioni di difficoltà economiche, per le quali attendere 5 anni prima di recuperare il patrimonio investito potrebbe costituire un grave problema. L’Adiconsum invita i risparmiatori coinvolti nella vicenda a rivolgersi alle proprie sedi.
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30/01/2017 Anolf, arriva il doposcuola per bambini a Macerata
Un doposcuola per bambini di tutte le nazionalità tra 6 e 12 anni. E’ il nuovo progetto che l’Anolf di Macerata propone, per andare incontro alle esigenze delle famiglie maceratesi. Il centro sarà aperto, a partire dal mese di febbraio e fino alla chiusura delle scuole, tutti i martedì e i giovedì dalle 15.00 alle 18.00 presso i locali della Sala della Parrocchia dell’Immacolata in Via Vinciguerra (di fronte al parcheggio della Conad). Offrirà aiuto nei compiti, insieme ad attività ludiche, ricreative e di socializzazione. Per iscriversi sarà sufficiente contattare l’Anolf di Macerata, recandosi presso la Sede della Cisl di Macerata (Via G. Valenti 27) oppure chiamando lo 0733-407511 o scrivendo alla seguente mail: anolf.macerata@cisl.it. «Crediamo molto in questo progetto – sostiene il Presidente dell’Anolf di Macerata, Samuel Kunoun -  che rappresenta in primo luogo un’occasione concreta di sostegno alle famiglie, sia di cittadini italiani che immigrati. Soprattutto però, attraverso quest’ iniziativa vogliamo valorizzare la dimensione dell’Anolf come associazione che lavora per la coesione sociale e l’integrazione, da sperimentare attraverso momenti concreti di incontro e socializzazione dei bambini e dei loro genitori».
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25/01/2017 Nuova Banca Marche, vertice in Regione
Nella giornata di ieri le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL - confederali e di categoria - hanno partecipato ad un incontro tra il presidente della Giunta regionale Ceriscioli e le parti sociali, rappresentative del mondo del lavoro e delle imprese, per discutere sulle prospettive di Nuova Banca Marche e del credito marchigiano, alla luce dell’operazione di acquisizione da parte del Gruppo UBI. L’incontro che ha fatto seguito a quello  avvenuto il 29 dicembre, è stato un' occasione per ribadire gli obiettivi comuni che devono orientare questa importante fase di riassetto del sistema creditizio locale a fronte del perdurare degli effetti della crisi aggravata dai recenti eventi sismici: il rilancio dell’economia reale e dell’occupazione, la qualità del lavoro e la tutela del risparmio. A tale scopo è stata condivisa l’urgenza e la necessità che su tali obiettivi si apra un confronto tra Parti sociali, Regione e Gruppo UBI sul progetto industriale per il territorio marchigiano.
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25/01/2017 Sostegno al lavoro terremotato, i sindacati incontrano il Presidente della Regione
Incontro  nella mattinata di ieri tra tutte le parti sociali e  la direzione regionale dell’Inps con il Presidente della Regione Marche,  per fare il punto sui provvedimenti e gli strumenti che  in questi giorni si stanno attivando per il sostegno alle imprese e ai lavoratori che hanno subito danni a causa del terremoto.Arrivata, la  scorsa settimana, la  firma della convenzione con il  Ministero del lavoro: più di 96 milioni di euro per ammortizzatori sociali a favore di lavoratori privati compresi quelli agricoli, autonomi e titolari di impresa individuali. La Regione sta predisponendo la modulistica che  verrà pubblicata sul sito e resa disponibile per le aziende.Con questo provvedimento i lavoratori autonomi che hanno cessato l’attività, da lunedì 30 gennaio prossimo,  potranno finalmente avere i cinque mila euro una tantum, mentre per la cassa integrazione in deroga occorre attendere  mercoledì e verranno implementati sul sistema informativo. «Dopo 5 mesi dal primo evento sismico, con grave ritardo, finalmente è possibile utilizzare le risorse  anche se  la gran parte delle  aziende e i lavoratori  nel frattempo sono stati obbligati a  trovare soluzioni  diverse . - afferma Marco Ferracuti, segretario della Cisl Marche, presente all'incontro in regione-  La convenzione firmata dal  Ministero  permetterà sicuramente di aiutare il lavoro terremotato, ma per dare reali e concrete risposte  ai lavoratori colpiti dal sisma è necessario, come abbiamo già ribadito al Commissario Errani e ai parlamentari marchigiani,  prorogare i tempi  per l'utilizzo delle risorse al 31/12/17.  Ora siamo impegnati affinché nel decreto mille proroghe venga inserita anche questa fondamentale proroga» Nel corso dell'incontro il Presidente ha annunciato anche  lo sblocco del  finanziamento di 10 milioni di euro per le strutture commerciali  del territorio dichiarate inagibili. Risorse destinate all'istallazione di moduli per permettere alle  attività, artigiane e commerciali, di ripartire.  La Regione inoltre  ha chiesto al Governo altri 60 milioni, che vanno ad aggiungersi ai 27 milioni già spesi in dotazione su contabilità speciale, per rispondere all'emergenza di questi mesi (pagamenti ad alberghi, Cas, casette…). 25/01/17
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24/01/2017 Nuovo Inrca: primo incontro tra sindacati e i vertici dell’Asur sull'integrazione con l'ospedale di Osimo
Primo incontro ufficiale tra i sindacati di categoria e la Rappresentanza sindacale unitaria con l’ASUR e l’ Area Vasta 2 sul processo di integrazione tra l’ospedale di Osimo e l’Inrca. Al centro del dibattito, un cammino che si porta dietro incognite e dubbi sul futuro assetto della struttura, di cui non tuttora non si conoscono la natura di giuridica, i servizi e lo status del personale, ma anche su come sarà possibile conciliare le esigenze di un bacino d’utenza ampio e omogeneo che fa riferimento oggi all’Ospedale di Osimo (attorno a 100 mila abitanti) con le peculiarità di un IRCCS a vocazione geriatrica, su quali tempistiche avrà il progetto, sulle modalità di gestione delle integrazioni già in atto e, infine, su come sarà possibile  garantire la possibilità di scelta dei dipendenti nel caso di una eventuale cessione di ramo d’azienda. Tutte questioni che rendono evidente la carenza di confronto che si è avuta fino ad oggi e che ora va rapidamente recuperata. Durante l'incontro, avvenuto lunedì 23 gennaio dopo molte richieste e qualche rinvio, il Direttore dell'Asur si è reso disponibile ad aprire un tavolo permanente di confronto con i sindacati e con le Rsu alla presenza di Asur e Inrca per discutere apertamente gli atti e le procedure del processo di sperimentazione dell'integrazione Inrca - Ospedale di Osimo con i relativi approfondimenti tecnici e sugli scenari futuri che scaturiranno da questo processo. «Siamo impegnati - ribadisce la Fp Cisl - a garantire i diritti dei cittadini e degli operatori per una sanità efficiente ed efficace e un ambiente di lavoro sereno e produttivo».
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24/01/2017 Area Vasta 5: servizi sanitari insufficienti e dubbi sulle strategie nel Piceno
Le Organizzazioni sindacali dei Pensionati SPI CGIL FNP CISL UILP UIL esprimono profonda preoccupazione e disappunto per la condizione di marginalità e abbandono in cui versa il territorio piceno dell’AV5 in materia di servizi sanitari. Conseguenza, da un lato, della scelta della Regione Marche di accentramento delle decisioni in materia di politiche sociale e sanitaria, dall’altra di una profonda debolezza istituzionale del territorio. Un territorio provinciale incapace di proporre ed indurre scelte appropriate, in presenza di una Direzione di AV5 privata di qualsiasi potere di concertazione e contrattazione, ridotta a mera esecutrice di direttive e delibere della Giunta e dell’Assessorato regionale, in assenza della Conferenza dei Sindaci e privo di capacità politica di indirizzo delle scelte regionali in materia di riorganizzazione ed implementazione dei servizi socio-sanitari. Al pari delle altre, anche l’Area Vasta n. 5 è stata oggetto di un percorso di riorganizzazione, tuttora in corso, il cui punto di partenza è stato la soppressione di posti letto ospedalieri per acuti, ridotti di 125 unità dalla Dgr 735 del 2013. Un “alleggerimento” della rete ospedaliera che avrebbe dovuto essere accompagnato da investimenti sulle reti territoriali, della prevenzione e dell’emergenza sanitaria che però non ci sono stati. Nell’accordo firmato a giugno 2015 con Cgil Cisl Uil Confederali e con i Pensionati, l’Area Vasta 5 assumeva importanti impegni che sono rimasti disattesi. A partire dall’istituzione di una Casa della Salute di tipo A nel Comune di Ascoli Piceno, cui avrebbe dovuto fare seguito la programmazione di ulteriori strutture, a Ripatransone, Montefiore e San Benedetto del Tronto. Per quanto riguarda le altre Case della Salute attive sul territorio dell’AV5, resta un’incognita il futuro della struttura di Offida, originariamente prevista come Cds di tipo C ma non riconfigurata come Ospedale di Comunità dalla Dgr 139/15. Ad oggi la struttura può solo sperimentare per un anno la trasformazione di 10 posti di RSA in altrettanti posti letto di Cure Intermedie. Più in generale manca un progetto sull’assetto della rete ospedaliera nell’Area Vasta 5, in particolare rispetto al ruolo dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto. Desta preoccupazione la chiusura di alcuni importanti Unità operative (Otorino e Utic) mentre non si spiega la mancata attivazione di altri servizi importanti, come l’Hospice, se non come mera conseguenza di una politica miope di tagli al personale e agli investimenti. Nel 2015, complessivamente, sono state prodotte nell'Area Vasta 5 n. 2.143 prestazioni ospedaliere per cittadini residenti di altre Regioni, delle quali 1.030 nel Distretto di San Benedetto e 1.113 in quello di Ascoli Piceno. Si tratta di un dato rilevante, dal quale emerge che l’Area Vasta 5 produce, da sola, quasi il 37% della mobilità attiva di tutta l’Asur. Risorse importanti che dovrebbero ritornare sul territorio, anche in forma di investimenti su aree decisive, come quella dei servizi per gli anziani non autosufficienti. Purtroppo invece l’AV 5 è penalizzata anche sotto questo aspetto. Nonostante un indice di invecchiamento tra i più alti in Italia (24,7%), e malgrado indici di dotazione di posti letto di RP anziani inferiore alla media regionale, l’AV 5 di fatto non ha beneficiato dell’aumento di posti letto contrattualizzati con la Dgr 851 del 2016. Complessivamente, il tasso di copertura dei servizi pubblici – residenziali, diurni e domiciliari - per gli anziani non autosufficienti nell’AV 5 non arriva neppure al 30% e la condizione per molti è resa ancora più difficile dalle conseguenze del terremoto e dei recenti eventi climatici. Resta aperto infine, il problema dei tempi di attesa per le prestazioni di diagnostica e di specialistica ambulatoriale. I dati rilevati a livello regionale dimostrano che, di fatto, la Regione è adempiente solo per il 28% delle prestazioni prenotate –14.011 prenotazioni con classe di priorità Breve e Differita. Le restanti 35.958 prenotazioni, con classe di priorità Programmata o prive di classe di priorità, non sono soggette agli obblighi nazionali, e vengono erogate con tempi di attesa che in alcuni casi raggiungono i 268 giorni. Ciò determina una spinta verso le prestazioni offerte da strutture private con la conseguenza di far lievitare i costi per la salute, per chi può permetterselo avendo capacità economica, e di spingere gli altri all’abbandono di pratiche corrette di prevenzione e di cura. La privatizzazione della risposta sanitaria non può essere la scelta strategica della Regione Marche per garantire risparmi e compatibilità di bilancio.
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23/01/2017 ÈTv Marche: è ancora emergenza. Pronti a 5 giorni di sciopero
Prosegue lo stato di agitazione dei giornalisti e dei dipendenti di ÈTv Marche proclamato negli ultimi mesi dello scorso anno a causa delle pendenze economiche non evase e della situazione di incertezza sul futuro dell'emittente locale. L’assemblea dei dipendenti ha preso atto delle gravi pendenze economiche ancora non evase dall’Azienda, che ad oggi ha provveduto solamente a saldare la parte residuale dello stipendio di novembre, più un piccolo acconto sulle spettanze di dicembre. Tale realtà genera sempre più incertezza in un momento in cui, vista la situazione obiettiva di estrema gravità del nostro territorio, invece ci sarebbe bisogno del massimo sostegno della proprietà e della dirigenza per continuare ad informare correttamente i cittadini marchigiani. Preso atto di tutto ciò, l’assemblea ha votato all’unanimità un pacchetto di 5 giorni di sciopero ed ha consegnato alle rappresentanze sindacali un documento contenente le richieste all'azienda: il saldo di tutte le spettanze entro il 31 gennaio e un immediato confronto con la proprietà, l’amministrazione e la dirigenza della testata per avviare un percorso normale di vita aziendale, la cui mancanza mina ogni giorno di più le potenzialità di È Tv Marche.
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20/01/2017 Terremoto: via libera agli ammortizzatori sociali. Buoni segnali dall'incontro tra sindacati e parlamentari marchigiani
A cinque mesi dall’inizio della crisi sismica che ha colpito il Centro Italia, non sono ancora stati resi operativi gli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti, autonomi e collaboratori: 259 milioni di euro sono ancora bloccati in attesa della stipula della convenzione tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero dell’economia e delle finanze e i Presidenti delle Regioni colpite. Le scosse degli ultimi giorni rendono ancor più urgente la proroga al 31 dicembre 2017 del trattamento di integrazione salariale, previsto sempre dalla legge 229/2016, in favore dei lavoratori del settore privato, compreso quello agricolo, impossibilitati in tutto o in parte a prestare l’attività lavorativa: una situazione che si è aggravata nell’ultima settimana a causa dell’emergenza neve, che ha di fatto impedito o compromesso l’attività lavorativa, soprattutto di agricoltori e allevatori, nelle aree dell’entroterra. Se è vero che la legge 229 contiene numerose misure a favore delle popolazioni e dei territori colpiti dal sisma, è altrettanto innegabile che è necessario correggere alcune incongruenze che stanno dando luogo a situazioni paradossali: i residenti nei Comuni del “cratere” che lavorano però al di fuori di esso non possono richiedere la sospensione delle ritenute alla fonte (la cosiddetta busta paga pesante), così come i pensionati, perché la normativa concede questa possibilità solo ai sostituti d’imposta domiciliati nelle aree colpite. Il trasferimento sulla costa di parte della popolazione ha costretto migliaia di lavoratori a coprire lunghe distanze, talvolta di poco inferiori ai 100 chilometri, per recarsi sul luogo di lavoro: per questo motivo sarebbe auspicabile l’istituzione di un fondo per il rimborso delle spese di trasporto per gli spostamenti dalle zone di alloggio temporaneo al luogo di lavoro o dalla residenza del lavoratore al luogo di lavoro in caso di delocalizzazione dell’attività produttiva; tale fondo dovrebbe intervenire a rimborsare anche i costi sostenuti dalle imprese private e da enti e strutture pubbliche per il trasposto dei propri dipendenti. Un’altra esigenza emersa dal temporaneo trasferimento sulla costa riguarda gli istituti scolastici dei Comuni terremotati, per i quali si ritiene necessaria una deroga ai requisiti minimi per il mantenimento dell’autonomia scolastica, in considerazione della non prevedibilità dei tempi della ricostruzione e nell’ottica di scongiurare il rischio di impoverimento dei servizi e di spopolamento delle zone terremotate. Queste e altre proposte sono state avanzate da Cgil Cisl e Uil delle Marche ai parlamentari regionali nel corso dell’incontro tenuto oggi, venerdì 20 gennaio. «Un incontro positivo – dichiarano i sindacati – in cui tutti i parlamentari hanno recepito le proposte presentate e hanno annunciato che alcune risposte, come quella sulla busta paga pesante, giungeranno già con il decreto Milleproroghe. Altre questioni saranno affrontate con provvedimenti specifici.» Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, nel corso dell’incontro è stata annunciata la firma della convenzione.
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20/01/2017 Nuova Banca Marche: sindacati incontrano parlamentari
Incontro oggi tra sindacati e parlamentari per discutere di Nuova Banca Marche, dove sono stati condivisi alcuni obiettivi e, per  raggiungerli, entrambi continueranno a esercitare la propria azione nei confronti del Governo, della Autorità di Vigilanza e verso la nuova proprietà. Gli argomenti, posti all'attenzione dei parlamentari, sono stati i seguenti. L’operazione L’operazione di acquisizione del Gruppo UBI su NBM, conclusa in questi giorni, appare favorevole per l’acquirente: si auspica che il valore aggiunto che si sta generando dall'operazione venga riversato anche sui lavoratori e sui territori in cui opera la banca. Si sta aprendo una fase nuova e complessa per il territorio, le istituzioni, la politica, le parti sociali, tutte unite e consapevoli che, quanto sta accadendo, sarà fondamentale per determinare il futuro dei lavoratori, dei territori e della stessa clientela. Lavoro In questi anni, i lavoratori hanno sostenuto molti sacrifici. Preoccupano le notizie di stampa che riportano una prospettiva di consistenti esuberi a fronte di una previsione di taglio dei costi a fine piano per le 3 nuove banche del 30%. A oggi non vi sono indicazioni ufficiali né smentite. Una pesante perdita di posti di lavoro sarebbe del tutto insostenibile; al contrario, salvaguardare i livelli occupazionali garantirebbe una più veloce ripresa della Banca, maggiori servizi alle imprese e un rinnovato slancio positivo alla economia locale. Persistono fondati timori, in particolare, per il destino dei 3 centri direzionali: Pesaro, Macerata Jesi.  Nel corso di questi anni, si è già assistito, nel gruppo, a una riduzione di oltre 500 posti di lavoro attraverso 350 prepensionamenti e la mancata conferma di oltre 150 giovani precari. Territorio Le Regioni servite da Nuova Banca delle Marche costituiscono una importante opportunità di business per qualsiasi soggetto creditizio e finanziario, a cominciare dalla raccolta. Territori colpiti dalla crisi e dalle conseguenze drammatiche del sisma, ma ancora forieri di importanti ritorni reddituali per chi vi voglia investire e sostenere l’economia reale.  Garantire anche una presenza capillare permetterebbe di servire la clientela al meglio. In questo senso, il paventato intervento dell’Antitrust può e dovrà aspettare, soprattutto perché la nostra è una regione terremotata. Le eventuali vendite di filiali di cui parlano i mass media genererebbero inevitabili e ingiustificabili disservizi ai territori, compresi quelli colpiti dal sisma: è per tali motivi che chiediamo una moratoria delle previsioni Antitrust  al fine di consentire la continuità del servizio alle Regioni colpite dal sisma. La futura Direzione Centro Sud di Ubi a Jesi dovrà avere la possibilità di erogare volumi di credito tali da sostenere le economie locali e poteri di delibera sufficienti per dare credito; quantità e qualità nella erogazione del credito assicurano futuro a regione e territori. RisparmioAi risparmiatori (obbligazionisti subordinati e azionisti) Banca Marche, vanno garantiti ristori in linea con le recenti soluzioni prodotte per i risparmiatori MPS e per le Banche Venete; anche attraverso l’allargamento dei parametri di ristoro che estenda così la platea interessata. Similmente per quanto riguarda gli Azionisti dovranno essere ricercate soluzioni pubbliche o privata da condividere con l’acquirente.NPLIl recupero dei crediti ceduti potrebbe essere gestito internamente con le professionalità presenti in NBM con prospettive di tenuta occupazionale. Inoltre, una gestione vicina al territorio, eviterebbe fenomeni di “escussioni selvagge” finalizzate al profitto di breve periodo che potrebbero depauperare in maniera devastante il valore degli immobili privati e pubblici.
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13/01/2017 Sciopero nazionale del settore Moda: alta adesione dalle Marche
Le segreterie regionali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil delle Marche esprimono la propria soddisfazione per l'alta partecipazione a Firenze allo sciopero del 13 Gennaio, che ha unito i lavoratori del sistema Moda. Nelle grandi aziende dell'industria, si sono registrati picchi di adesione fino all'80%, segnalando una partecipazione dei lavoratori molto alta ed in linea con la media nazionale. Le segreterie regionali auspicano che la vertenza possa giungere a conclusione nel più breve tempo possibile, garantendo una distrubuzione del salario che tuteli la crescita certa dei minimi contrattuali, del potere di acquisto delle retribuzione e dei livelli contributivi previdenziali.
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12/01/2017 Tecnowind: accordo sugli arretrati, si torna al lavoro
Due giorni di sciopero alla Tecnowind di Fabriano e presidio davanti alla Regione dopo il mancato pagamento dello stipendio di dicembre e di metà della tredicesima. Le organizzazioni sindacali Fim Fiom e Uilm hanno ricevuto giovedì scorso una comunicazione da parte dell'azienda che annunciava la mancata erogazione delle spettanze (stipendio di dicembre e 50% della tredicesima), causa mancanza di risorse finanziarie e la mancata concretizzazione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale annunciato essere prossimo ma nuovamente slittato. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto una convocazione urgente da parte della Regione nei confronti del vecchio e del nuovo C.D.A. transitorio, insediatosi il 23 dicembre scorso, per far chiarezza sui reali problemi che stanno ritardando l’operazione e l’erogazione del salario ai lavoratori. Durante l’assemblea convocata lunedì mattina, i lavoratori hanno assunto la posizione di non riprendere il lavoro almeno fino a dopo l’incontro in Regione, tenuto ieri durante il quale hanno dato luogo ad un presidio raggiungendo il capoluogo con due pullman. Dal summit sono emerse aperture da parte dell'azienda: ieri, mercoledì 11 gennaio, i sindacati hanno incontrato l'amministratore delegato di Tecnowind, Fernando Di Gaetano, per conoscere la data di liquidazione degli arretrati. L'azienda ha annunciato il pagamento dell'80% dello stipendio di dicembre entro il 24 gennaio per tutti i lavoratori. Ripresa da oggi l'attività lavorativa. «Vigileremo sul rispetto dell'accordo - dichiara Massimo Bellucci della Fim Cisl - in attesa di capire se andrà a buon fine la trattativa con il fondo statunitense interessato all'acquisto». 12/01/2017
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28/12/2016 Crisi alla Nuova Manaro di Jesi, le preoccupazioni dei sindacati
Nei giorni scorsi la Nuova Manaro Srl, di Jesi (AN), azienda  che produce cisterne,  ha  avviato la procedura  di liquidazione. « Purtroppo i conflitti societari interni hanno portato a questo epilogo dopo mesi di lunga trattativa. - affermano i rappresentanti sindacali di Fim Cisl e Fiom Cgil -  E'  stata  già nominata la liquidatrice che dovrà occuparsi della chiusura dell’azienda con l’inevitabile perdita di ulteriori posti di lavoro.»  Forti le  preoccupazioni dei sindacati di categoria. « Abbiamo chiesto continuamente alla vecchia proprietà e alla liquidatrice di darci delle informazioni rispetto alla situazione aziendale con particolare riferimento al pagamento delle tredicesime ma purtroppo nessuno si è degnato di darci una risposta. - denunciano  Fim  Cisl e Fiom Cgil - Pur consapevoli della grave situazione in cui versa l'azienda, ci preme  gestire la fase attuale con massima collaborazione, trasparenza e comunicazione tra le parti. Il fatto che non ci sia stata la volontà di informarci non ci fa ben sperare. - concludono - Nelle prime settimane del nuovo anno, confidiamo in un incontro con  i vertici aziendali, altrimenti saremo  costretti a proclamare lo stato di agitazione » 28 /12/16
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28/12/2016 Decreto terremoto: le proposte di Cgil Cisl e Uil
La legge 229 ha previsto numerose misure a favore delle popolazioni e delle attività economiche dei territori terremotati. Come Cgil Cisl Uil riteniamo opportuno avanzare alcune ulteriori proposte, nell’auspicio che trovino risposte in uno dei provvedimenti legislativi di prossima approvazione, a partire dal “Decreto Milleproroghe”. Queste richieste sono state consegnate al Commissario Errani in un incontro svoltosi a Roma il 21 dicembre scorso e sono state inviate alla Giunta regionale ed ai parlamentari marchigiani. In particolare si richiede: la firma della convenzione prevista dalla Legge 229 tra Ministeri del Lavoro e dell’Economia e i Presidenti delle Regioni colpite, per consentire l’utilizzo dei 259 milioni stanziati per gli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti, autonomi, collaboratori; la proroga al 31 dicembre 2017, del trattamento di integrazione salariale previsto all’art. 45 della L.229, in favore dei lavoratori del settore privato, impossibilitati a prestare l'attività lavorativa a seguito degli eventi sismici dipendenti da  aziende o da soggetti diversi dalle imprese, operanti in uno dei Comuni del “cratere”, per i quali non trovano applicazione le vigenti disposizioni in materia di ammortizzatori sociali; che si preveda la possibilità di sospensione delle ritenute alla fonte da parte di sostituti d’imposta domiciliati fuori dall’area sismica, se la sospensione (busta paga pesante) venga richiesta da cittadini residenti nei Comuni del cosiddetto “cratere”; che la sospensione dei termini relativi al versamento dei contributi previdenziali riguardi, salvo specifica richiesta del lavoratore, solo la quota a carico del datore di lavoro; che per l’anno scolastico 2017/2018 si deroghi ai requisiti minimi per il mantenimento dell’autonomia scolastica, a favore degli istituti scolastici dei Comuni terremotati individuati dalla L. 229 una serie di misure relative agli ammortizzatori richiesti a seguito degli eventi sismici, tra cui il ripristino del procedimento di informazione e consultazione sindacale, la possibilità di derogare alla condizionalità relativa ad esaurimento ferie e permessi in caso di accesso a cassa integrazione, una flessibilità nell’utilizzo per le imprese che abbiano subito danni e che avessero già in corso un intervento di cassa integrazione straordinaria; l’istituzione di un fondo per il rimborso delle spese di trasporto sostenute in proprio dai lavoratori sfollati per gli spostamenti dalle zone di alloggio temporaneo al luogo di lavoro o dalla residenza del lavoratore al luogo di lavoro in caso di delocalizzazione dell’attività produttiva; o per i costi sostenuti dalle imprese private e da enti pubblici per il trasposto dei propri dipendenti. Come Cgil Cisl Uil abbiamo riattivato molte delle sedi sindacali danneggiate o rese inagibili dal sisma, siamo impegnati a dare sostegno, informazione e consulenza ai cittadini nelle numerose incombenze amministrative e abbiamo avviato in alcuni camping e alberghi della costa delle presenze dedicate. Con il Comune di Acquasanta Terme è stato concordato un intervento di solidarietà di 90.000 euro circa per la costruzione di un centro polifunzionale a servizio della cittadinanza. Altri interventi di solidarietà si stanno predisponendo e saranno rafforzati, non appena saranno destinate dalle Segreterie nazionali le risorse della sottoscrizione nazionale di un’ora di lavoro con quota raddoppiata da parte delle imprese. Riteniamo fondamentale che la ricostruzione, da avviare concretamente nei prossimi mesi, garantisca qualità, trasparenza e sicurezza del lavoro; crediamo anche necessari un piano di messa in sicurezza degli edifici pubblici e del patrimonio storico, culturale, ed una strategia di rilancio economico e sociale delle aree interne dell’Appennino che, utilizzando al meglio le risorse europee, possano rappresentare fattori di sviluppo per tutta la regione. 28/12/2016
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23/12/2016 Contratto nazionale dei metalmeccanici: i lavoratori approvano
Partecipazione e ampio consenso dei lavoratori alle consultazioni sul contratto nazionale dei metalmeccanici. Nelle Marche, nelle 165 aziende metalmeccaniche, hanno votato 8.055 su 9.749 metalmeccanici, pari all’84% dei lavoratori interessati. Un risultato al di sopra di quello nazionale dove hanno votato 35.0749 lavoratori con un livello di consenso pari all’80,11% su circa 6000 imprese . Le consultazioni che si sono svolte nei giorni del 19-20-21 dicembre, arrivano dopo la firma dell’ipotesi di accordo sul contratto nazionale, del 26 novembre scorso, e delle assemblee con i lavoratori. «Siamo molto soddisfatti per l’apprezzamento espresso dai lavoratori su questo contratto che abbiamo sempre definito uno dei più complicati della storia dei metalmeccanici per il contesto di crisi e bassa inflazione in cui si è realizzato. Ma anche per il duro scontro avuto con Federmeccanica la cui posizione è cambiata dopo 20 ore di sciopero e il blocco degli straordinari - afferma Leonardo Bartolucci, Segretario Generale Fim Cisl Marche - . Siamo stati capaci di realizzare un contratto innovativo che recupera il potere di acquisto, riconosce vantaggi economici con l’utilizzo di benefits e dei fondi pensionistici, migliora le prestazioni del fondo sanitario esistente portandone il costo solo a carico aziendale, definisce nuove tutele come il diritto soggettivo alla formazione per ogni lavoratore, migliora le normative sulla conciliazione vita-lavoro, salute e sicurezza e su una più ampia partecipazione della rappresentanza anche sulle scelte strategiche aziendali. – conclude - In questo periodo ci impegneremo, come previsto nel contratto, anche per allargare la contrattazione a livello aziendale e territoriale e per la costruzione di un nuovo inquadramento professionale capace di valorizzare ancora meglio il merito nei luoghi di lavoro».
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22/12/2016 I sindacati incontrano il commissario Errani per ampliare gli interventi post sisma
Ieri pomeriggio a Roma Cgil Cisl Uil nazionali hanno incontrato il commissario per la ricostruzione Errani per esaminare le problematiche post sisma alla luce della approvazione della legge 229 di conversione dei decreti precedentemente varati dal Governo. Le organizzazioni sindacali hanno presentato una serie di proposte di miglioramento e affinamento delle misure previste dalla legge 229 in tema di lavoro, di servizi per i cittadini colpiti dal terremoto, di sospensione dei tributi nelle aree colpite dal sisma. All'incontro hanno partecipato per la Cisl il segretario Confederale Giovanni Luciano e il segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo secondo cui «l'incontro è stato utile e costruttivo; abbiamo rimarcato al dottor Errani l'urgenza della stipula della convenzione tra Ministeri e Regioni per l'utilizzo degli ammortizzatori sociali previsti dalla legge 229, e di una proroga dei termini previsti per accedere alla integrazione salariale; al contempo l'importanza di modificare la parte della normativa riguardante la sospensione del pagamento di tasse e contributi». Il Commissario Errani ha presentato un quadro della complessa situazione post sisma e il punto delle iniziative già attuate e in corso di attivazione per fronteggiare quella che è ancora un'emergenza di grandi proporzioni. Ci si è confrontati poi su alcune priorità per la ricostruzione e per ricreare condizioni di sviluppo nelle aree terremotate. «Abbiamo apprezzato - ha detto Mastrovincenzo - la disponibilità al confronto del Commissario e la sua volontà di tenere con le organizzazioni sindacali un rapporto di fattiva collaborazione». 22/12/2016
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12/12/2016 CPF di Filottrano, leader settore tessile -abbigliamento le preoccupazioni della Femca Cisl Marche
È forte la preoccupazione per il futuro di circa 70 dipendenti della ditta CPF di Filottrano (AN), azienda leader nel settore del tessile-abbigliamento. La situazione di crisi è iniziata nel mese di settembre, in coincidenza con la richiesta di concordato preventivo che il gruppo ha inoltrato al Tribunale di Ancona. A seguito di questa operazione, la mole di lavoro presente in azienda è progressivamente diminuita, determinando la richiesta di un periodo di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria che si concluderà il prossimo 24 dicembre. «Stiamo seguendo la vicenda con molta attenzione dall'inizio della crisi -  precisa Angelo Paolucci, operatore della FEMCA-CISL Marche - Temiamo seriamente che il notevole indebitamento di cui soffre attualmente l'azienda possa compromettere la possibilità di acquisire nuove commesse e di completare nel migliore dei modi quelle già esistenti. La produzione inerente la stagione primavera-estate si sta attestando su numeri notevolmente inferiori rispetto a quelli degli anni precedenti. Dimostrazione di questo dato è rappresentata dal fatto che circa la metà dei lavoratori è stata nel frattempo collocata in Cassa Integrazione. A sostegno della vertenza e nella speranza di ricevere dalla Direzione risposte chiare ed attendibili, abbiamo già proclamato una giornata di sciopero che si è tenuta in data 30 novembre. - prosegue Paolucci - Inoltre abbiamo chiesto un incontro con l'Assessorato al Lavoro della Regione Marche, fissato giovedì 15 dicembre. Come sindacato faremo di tutto per  individuare soluzioni idonee a garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Crediamo che sia necessario uno sforzo comune (Associazioni imprenditoriali ed Istituzioni politiche) finalizzato a non disperdere ulteriori posti di lavoro, in un territorio già aspramente colpito dalla crisi del settore manifatturiero che si trascina da almeno sette anni. - conclude - Il momento delle furbate e delle soluzioni spot è ormai terminato, occorre una  seria assunzione di responsabilità da parte di tutti». 12/12/16
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12/12/2016 Teuco: sciopero e presidio davanti alla Regione
I lavoratori della Teuco di Montelupone hanno scioperato stamattina, martedì 13 dicembre, con un presidio davanti alla Regione Marche, dove era in corso un incontro tra sindacati, azienda e assessorato al lavoro sui nodi degli esuberi e sul pagamento di tredicesima e tfr.  Dal tavolo sono emersi punti comuni che saranno sottoposti nei prossimi giorni al giudizio dei lavoratori. Lunedì prossimo, 19 dicembre, si terrà un nuovo incontro tra Regione, sindacati e azienda nel tentativo di raggiungere un'ipotesi di accordo 13/12/2016
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09/12/2016 DDL conversione in legge del d.l. n. 189/2016 eventi sismici 2016
È stato convertito in legge il "decretone" terremoto, che somma i due provvedimenti di ottobre e novembre. La principale novità è la lista dei nuovi 69 comuni del cratere, che porta a 131 l'elenco degli Enti locali dell'area maggiormente colpita dal sisma. Il commissario Errani ha pubblicato le seguenti quattro ordinanze: - Ordinanza n. 3 del 15 settembre pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 283 del 3 dicembre 2916 che riguarda il cratere e contiene la lista dei Comuni maggiormente danneggiati. - Ordinanza n. 4 del 17 novembre 2016 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 278 del 28 novembre 2016 che riguarda la riparazione immediata di edifici e unità immobiliari ad uso abitativo e produttivo danneggiati dagli eventi sismici. - Ordinanza n. 5 del 28 novembre 2016 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 284 del 5 dicembre 2016 che riguarda la delocalizzazione immediata e temporanea di stalle, fienili e depositi danneggiati. - Ordinanza n. 6 del 28 novembre 2016 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 284 del 5 dicembre 2016 che riguarda le linee direttive per la ripartizione e l'assegnazione del personale tecnico e amministrativo da assumere nelle Regioni e nei Comuni danneggiati. 7 dicembre 2016 
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07/12/2016 Chiusura discarica di Moie di Maiolati, le preoccupazioni dei sindacati
FP Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti   esprimono forte preoccupazione per la sorte dei 20 lavoratori della  discarica di Moie di Maiolati dopo la  decisione da parte della  politica  di chiuderla. «Una chiusura  trattata con superficialità e  noncuranza da parte delle  amministrazioni comunali e provinciali.  - sottolineano i sindacati di categoria  - Nonostante avessero fatto  un’ ipotesi di completamento della discarica, che avrebbe favorito la continuità del lavoro, oggi fanno   marcia indietro.   Chiediamo con forza un confronto con le amministrazioni coinvolte  - concludono FP Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti  - affinché possiamo trovare una soluzione ai problemi e definire in particolare i criteri per la eventuale ricollocazione del personale.» 7/12/16   
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06/12/2016 Bilancio Regione Marche 2017, le priorità di Cgil Cisl Uil per lo sviluppo e la coesione sociale
 Le segreterie regionali Cgil, Cisl e Uil hanno già evidenziato difficoltà delle Marche a causa del perdurare degli effetti della crisi, aggravate dal sisma, sollecitando la Giunta regionale ad intensificare il proprio impegno su tali priorità attraverso un percorso di coinvolgimento delle parti sociali, come previsto dagli accordi sottoscritti. In previsione delle prossime scelte di bilancio per il 2017  Cgil, Cisl e Uil ritengono necessario affrontare in primo luogo le criticità non risolte con la variazione del bilancio preventivo 2016, la cui copertura è stata rinviata alla manovra di assestamento e, in particolare, il Trasporto pubblico locale e il Fondo di solidarietà per limitare l’aumento delle rette a carico delle famiglie nelle strutture residenziali e semiresidenziali. Per il bilancio di previsione 2017, Cgil, Cisl e Uil ritengono prioritario concentrarsi sulle voci di spesa che possano maggiormente favorire la coesione sociale a partire da una precisa elencazione delle risorse destinate a non autosufficienza, disabilità, infanzia-adolescenza, inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. E poi, l’attribuzione di uno stanziamento  di risorse aggiuntive, pari almeno a euro 3 milioni, per le cure domiciliari e 1 milione per la lotta alla povertà (complementari al SIA). Inoltre lo stanziamento di 4 milioni di euro per ripristinare le agevolazioni tariffarie del Trasporto pubblico locale per i pendolari e  le fasce più deboli, al netto delle risorse necessarie per mantenere i servizi, evitando ulteriori tagli e ribadendo al contempo il percorso di razionalizzazione nella gestione dei servizi stessi. Infine, la destinazione di risorse di almeno euro 3 milioni per garantire il diritto allo studio ed euro 2 milioni per le politiche abitative e una verifica sulla necessità di reperire risorse, anche di fonte comunitaria, per la qualificazione dei servizi per l’impiego pubblici e privati.
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02/12/2016 Servizi socio sanitari, il maceratese è in ginocchio. Serve unità tra istituzioni e forze sociali
L'impatto del sisma sul sistema sanitario, socio sanitario e assistenziale maceratese è stato devastante. I dati che la Cisl e la Federazione dei pensionati hanno raccolto dal confronto con istituzioni e altre forze sociali del territorio dimostrano che, da questo punto di vista, l'entroterra maceratese è in ginocchio. Sono 13 le strutture residenziali per anziani inagibili, insieme a 2 strutture per disabili e 2 per minori. Senza contare i danni alle strutture sanitarie dell'Area Vasta 3, prima tra tutti l'Ospedale di Comunità di Tolentino, così come l'RSA di San Ginesio, il Poliambulatorio di Sarnano ed altre ancora. Ad oggi stimiamo coinvolti più di 300 utenti che, va ricordato, sono tra le persone più fragili delle nostre comunità. Alcuni sono stati trasferiti in altre strutture simili a quelle di provenienza - gravando sulle stesse in termini di carichi assistenziali - altri in strutture recettive dove, giocoforza, non possono ricevere assistenza adeguata. Il Segretario regionale dei pensionati Cisl Marche Dino Ottaviani lancia poi un allarme.  «Numerose sono le segnalazioni che ci giungono dalle famiglie che hanno perso l'aiuto delle assistenti familiari private o il sostegno dei servizi di assistenza domiciliare pubblica,  e che oggi in solitudine devono prendersi cura dei loro familiari anziani». «In questo momento - afferma la Responsabile della Cisl di Macerata Silvia Spinaci - l'emergenza va gestita rimettendo al centro il territorio. La sfida, oggi più che mai, è ripristinare i presidi assistenziali dell'entroterra maceratese, ragionando insieme ai Sindaci su strutture più grandi, situate in posizione baricentrica e con bacini di utenza più importanti. Strutture che, in prospettiva, possono coltivare l'ambizione di diventare Case della Salute di bassa o media intensità assistenziale, rispondendo così in modo più efficace ed integrato ai bisogni socio sanitari della popolazione». «Considerando il ruolo che le strutture per anziani svolgono nelle comunità locali in termini di rapporto col territorio e con le amministrazioni locali che le gestiscono, va scongiurato in questa fase - prosegue Spinaci - il rischio di un massiccio ingresso di soggetti privati. Questi possono avere una funzione importante nella ricostruzione di presidi che però, a nostro avviso, devono restare a titolarità e gestione pubblica». La Cisl e la FNP ritengono necessario che una situazione di così profonda emergenza venga gestita nella massima unione di forze e intenti. Ai Sindaci dei nostri territori, che finora hanno simboleggiato il coraggio e la generosità della popolazione marchigiana, chiediamo ora di essere lungimiranti e coesi, facendo fronte comune e ricercando le sinergie necessarie, tra loro e con le forze sociali del territorio, per affrontare questo momento difficile. «A partire - conclude Silvia Spinaci - dal dibattito sull'ospedale unico, che in questo contesto acquista un rilievo particolare. Su questo esortiamo i nostri Sindaci a superare polemiche inutili e campanilismi dannosi. Da un confronto che può anche essere aspro in quanto schietto, deve alla fine levarsi una voce unica e forte, capace di incidere anche a livello regionale per il bene di tutti i cittadini maceratesi».   
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01/12/2016 I lavoratori e le imprese delle aree terremotate stanno ancora aspettando
Le segreterie di CGIL CISL UIL delle Marche considerano non più rinviabile l’intervento degli ammortizzatori sociali per quei lavoratori dipendenti delle imprese che hanno dovuto sospendere la loro attività a causa del terremoto, ai quali non possono applicarsi gli strumenti ordinari come la cassa integrazione, nemmeno quella in deroga. I contributi per il sostegno al reddito, che il decreto emanato nel mese di ottobre prevede per questi casi, non sono a tutt’oggi usufruibili in quanto le modalità di erogazione devono essere stabilite da una convenzione tra il Ministero del Lavoro e le quattro regioni interessate (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). La  convenzione, tuttavia, non è stata ancora definita dal Ministero e quindi rimane da sottoscrivere. E così, gli interventi a favore dei lavoratori - rispetto agli altri previsti dalle ordinanze e dai decreti – sono quelli che non hanno avuto efficacia. Tale situazione non fa che aggiungere incertezza alla condizione di gravità che vivono le imprese coinvolte dal sisma e che rischia di scaricarsi ulteriormente sui lavoratori, rendendo oltretutto parziali e insufficienti alcuni condivisibili interventi di estensione degli ammortizzatori sociali, assunti nel frattempo dalla Regione Marche. 1/12/16  
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28/11/2016 5 minuti Cisl: Speciale Terremoto. All'Università di Camerino #Ilfuturononcrolla
Speciale terremoto. All'Università di Camerino #ilfuturononcrolla. Le testimonianze del Magnifico Rettore, Flavio Corradini e del Presidente del Consiglio degli Studenti, Giuseppe Finocchiaro, intervenuti al Consiglio Generale della Cisl Marche.Scuola, firmato il contratto per l’utilizzo del personale docente e non docente nelle zone colpite dal sisma. L'intervista ad Anna Bartolini, Segretaria Generale Cisl Scuolahttps://youtu.be/RhABGds_njI
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23/11/2016 Ludopatia: critiche alla proposta di legge regionale
Il dramma del giocatore d’azzardo patologico comincia nelle sale da gioco e spesso finisce per manifestare i suoi effetti in banca o tra le grinfie di strozzini o della malavita, ma la proposta di legge regionale lo ignora. È quanto denunciano le Associazioni dei Consumatori Adiconsum, ADOC, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e MDC che, già negli scorsi mesi, durante l’esame da parte della IV Commissione consiliare del testo unificato che ha sintetizzato le quattro proposte di legge presentate, dopo aver chiesto invano un’audizione avevano inviato le proprie osservazioni. Osservazioni che sono state totalmente ignorate, così come il tema del sovraindebitamento, l’altra faccia della medaglia della dipendenza patologica e dell’importante ruolo che già svolgono le Associazioni dei consumatori. «Sembra che i nostri amministratori regionali non conoscano il problema nella sua interezza - sostengono Adiconsum, ADOC, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e MDC –. È senza alcun dubbio necessario regolamentare il gioco d’azzardo al fine di limitare le patologie ad esso correlate ed i fenomeni spesso connessi, mettendo in campo tutte le opportune iniziative specie in ambito preventivo e in quello terapeutico, ma non è possibile ignorare in blocco le problematiche di carattere economico che le persone si trovano a dover affrontare nel loro drammatico percorso di dipendenza».Il giocatore malato di ludopatia spesso compromette le sue relazioni familiari, il suo lavoro, la sua posizione sociale ed è disposto a disfarsi del proprio patrimonio per racimolare il denaro necessario a saziare il bisogno di giocare. Questo lo porta non solo a vendere ciò che possiede, ma anche ad affidarsi ad una banca – se va bene – o, peggio, agli strozzini.«Esistono percorsi e strumenti specifici per gestire le crisi economiche e il sovraindebitamento – sottolineano le Associazioni dei consumatori – da anni stiamo fornendo assistenza in questo ambito e svolgiamo iniziative di tutela oltre che di informazione a favore dei cittadini colpiti da queste problematiche. Un aspetto della patologia, quello del sovra indebitamento, che non può essere ignorato dal Consiglio regionale in sede di approvazione della legge».23/11/2016
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22/11/2016 Sanità post sisma: tante problematiche, serve il confronto
Gli eventi sismici hanno messo a dura prova il sistema sanitario maceratese. In questo contesto, secondo la CISL, è fondamentale che la Direzione dell’Area Vasta 3 si impegni a mantenere alto e costante il livello di confronto con le forze sociali, per individuare meglio i bisogni dei cittadini e definire risposte efficaci e condivise, anche alla luce della situazione particolare dei lavoratori, che con dedizione stanno sostenendo maggiori carichi di lavoro pur trovandosi spesso in condizioni personali difficili proprio a causa del terremoto. «Cogliamo con favore la disponibilità di recente manifestata dalla Direzione a confrontarsi con il sindacato per definire obiettivi di tutela specifica per i lavoratori della sanità colpiti dal sisma –afferma Sistino Tamagnini, Segretario Regionale CISL FP - ma quegli obiettivi devono ora essere realizzati con strumenti aggiuntivi, definiti attraverso atti formali. Altrimenti rimaniamo fermi agli annunci, quando i lavoratori hanno più che mai bisogno di fatti concreti». Per questo chiediamo che il confronto prosegua in modo serrato e costante. «Un confronto che in queste condizioni straordinarie è ancora più necessario, visto che – aggiunge Tamagnini - già incontriamo difficoltà ad utilizzare gli ordinari istituti contrattuali (si pensi alle incertezze sul regolamento sulla pronta disponibilità o al fatto che ci troveremo a firmare un contratto integrativo su base teorica visto che non c’è alcuna certezza sulla disponibilità e la quantificazione del fondo di comparto)». «C’è un’emergenza nell’emergenza – precisa Dino Ottaviani Segretario Regionale FNP CISL -, quella relativa agli anziani soli, malati, non autosufficienti». Il sisma ha distrutto o reso inagibili la buona parte delle strutture residenziali dell’entroterra maceratese, costringendo al trasferimento degli anziani in altre strutture, alcune non del tutto adeguate perché di carattere ricettivo, o al domicilio. Ma al contempo stanno anche crescendo le difficoltà nell’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare. «Un’emergenza che rischia di divenire un vero dramma sociale se non si interviene quanto prima con soluzioni efficaci. Per questo – prosegue Ottaviani - abbiamo chiesto a tal riguardo un incontro urgente alla Regione, ma il tema va presidiato e affrontato anche a partire dal territorio, perché è il territorio che ora deve essere davvero potenziato per rispondere a situazioni difficili come queste». «Un sistema così profondamente sotto stress non è in grado di fare i conti con i processi di riconversione che dovrebbero essere portati a termine entro la fine del 2016 – chiosa Silvia Spinaci, Responsabile della CISL di Macerata -. Non si possono gestire i tempi della riconversione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità facendo finta che il 26 e il 30 ottobre non sia successo nulla». E invece il terremoto ha alterato il funzionamento dei piccoli ospedali: Tolentino è un ospedale fantasma e altre strutture (Recanati e Matelica in particolare) si trovano ad ospitare gli anziani delle RSA rese inagibili dal terremoto. «Chiunque si accorgerebbe che non è questo il momento per forzare i tempi della riorganizzazione. Per questo – aggiunge Spinaci - come CISL rinnoviamo l’invito che abbiamo già espresso alla Giunta Regionale a differire la chiusura dei Punti di Primo Intervento a quando il sistema abbia ritrovato quel minimo di stabilità necessario per procedere a un intervento così importante di riorganizzazione». 22/11/2016
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21/11/2016 Riconversione Eridiana Sadam di Jesi, le preoccupazioni dei sindacati
Fai Cisl  Flai Cgil Uila Uil  esprimono forte preoccupazione  per la situazione difficile ed incerta in cui si trovano  i dipendenti della Eridania Sadam di Jesi . «Il licenziamento di tutto il personale avvenuto a luglio 2015 e l'uso della mobilità comincia a far sentire i suoi effetti sulla pelle delle persone.   - affermano i sindacati di categoria -  C'è chi già ha esaurito lo strumento della mobilità e chi esaurirà gli effetti  entro il 2017.  La legge 81 del 2006 prevedeva la ricollocazione dell' intero personale in quanto il sito saccarifero di Jesi era "sito di interesse nazionale" - continuano i sindacati di categoria- ma l'iter autorizzativo si è allungato. Ora  sembra che la Conferenza dei servizi comunale di Jesi che autorizza si riunirà  a breve.»  Per  Fai Cisl  Flai Cgil Uila Uil   è paradossale autorizzare la costruzione del mega centro commerciale senza  prevedere la ricollocazione dei lavoratori per cui quel progetto era stato pensato concordato ed approvato con un accordo tra Regione, azienda e sindacati.   «Contrasteremo insieme ai lavoratori  - rilanciano -   un' autorizzazione che non dia a breve soluzioni occupazionali per i dipendenti Sadam oggi senza lavoro . Auspichiamo che la Regione Marche sia vigile controllore degli accordi esistenti e che la Azienda Eridiana Sadam sia richiamata ad una assunzione di forte responsabilità morale ed economica nei confronti di tutti coloro che attendono il reinserimento lavorativo » - concludono i sindacati . Previsto un  tavolo tecnico tra Regione e Azienda per definire percorsi di natura formativa che permettano il ricollocamento dei 65 dipendenti Sadam, è emerso  oggi nell'incontro  tra Regione, Azienda e Sindacati.Ancona 21/11/16 
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21/11/2016 Terremoto: firmato il contratto di utilizzazione straordinario
Mercoledì 16 novembre, dopo lunga trattativa, è stato firmato il contratto di utilizzazione straordinario del personale docente, educativo ed Ata colpito dal sisma che ha perso la propria abitazione e del personale che deve cambiare sede perché la propria scuola risulta totalmente inagibile. «Una trattativa, iniziata lo scorso 7 novembre, molto complessa che abbiamo portato avanti – affermano i sindacati della scuola di Cgil Cisl Uil e Snals - difendendo con forza il principio che le necessarie tutele del personale fossero strettamente connesse con quelle di cura e salvaguardia delle comunità scolastiche». Sono 32 gli Istituti scolastici con plessi lesionati e inagibili, di cui 23 istituti comprensivi e 9 istituti superiori. Gli edifici controllati sono 362: 166 hanno subito lesioni e 85 risultano totalmente inagibili. Circa 10000 gli alunni coinvolti. Il contratto sottoscritto permetterà agli insegnanti di essere utilizzati, nel rispetto del principio della continuità didattica, sia sulle nuove classi che verranno attivate e che accoglieranno gli alunni delle comunità sfollate sulla costa, sia sulle classi che stanno progressivamente riaprendo nei comuni colpiti dal sisma. Ora, con la pubblicazione del decreto sul terremoto e con la sottoscrizione del contratto straordinario sull’utilizzazione del personale, ci sono tutte le condizioni affinché vengano attivate tutte le procedure per consentire in tempi brevi a tutti gli alunni di tornare a scuola. Nel confermare la disponibilità delle OO.SS. a fornire la più ampia collaborazione, chiediamo a tutti i soggetti coinvolti, in particolare alla Regione ed alla Direzione Scolastica regionale, di impegnarsi al massimo per riaprire tutte le scuole entro i primi di dicembre. 21/11/2016
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18/11/2016 Integrazione Inrca - Ospedale di Osimo: nessun confronto sul personale
CISL FP Marche esprime forte preoccupazione per il contenuto dell’accordo operativo, che prevede l’avvio del processo di integrazione tra l’INRCA e l’Ospedale di Osimo, sottoscritto nello scorso mese di ottobre, e assunto dall’Inrca con delibera il 18.10.2016. Il documento, firmato dal Direttore dell’Inrca, dal Direttore dell’ ASUR e da quello dell’ Area Vasta 2, prevede all’art.8 l’utilizzo del personale sanitario delle due strutture “indifferentemente nei due presidi dell’INRCA e di Osimo, secondo le esigenze organizzative”, nessun riferimento ad un confronto preventivo con le Organizzazioni Sindacali e le RSU su eventuali spostamenti di personale, né agli accordi già sottoscritti come ad esempio mobilità del personale, relazioni sindacali, indennità, vigenti nelle due aziende. Si pensa forse ad un utilizzo disinvolto degli organici, già carenti, per coprire di volta in volta le esigenze nelle due strutture? Il protocollo in questione estende la sperimentazione, inizialmente attivata solo per chirurgia e urologia, a tutte le altre discipline presenti nell’ospedale di Osimo, prevedendo che la sperimentazione abbia conclusione il 30 settembre 2017. Con quali criteri il personale sarà utilizzato nelle due strutture? Perché tale integrazione non è oggetto di periodici confronti con le rappresentanze del personale? Come CISL Funzione Pubblica chiediamo che si esca dall’ambiguità e che si mettano in chiaro i percorsi giuridici e organizzativi che i due plessi ospedalieri dovranno affrontare nel prossimo futuro; che si convochi immediatamente le RSU e le OO.SS e si istituisca un tavolo di confronto, necessario per accompagnare il percorso di integrazione. Nessuna integrazione è possibile a dispetto del personale che deve attuarla e questo dovrebbe ormai essere ben chiaro nella testa di chi da tempo gestisce la sanità marchigiana.
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17/11/2016 A Roma per cambiare il decreto sulle Camere di Commercio
Riparte la mobilitazione del personale delle Camere di Commercio. Lunedì 21 novembre è in programma a Roma, in via Molise davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico a partire dalle ore 14, una manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori del sistema camerale contro il provvedimento di riforma delle Camere di commercio e per la difesa di oltre 2.000 posti di lavoro a rischio tra la rete camerale e Unioni regionali e aziende speciali. Un'iniziativa promossa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per sottolineare come, nell'iter di approvazione del decreto di attuazione della riforma Madia, “il governo, e in particolare il dicastero dello Sviluppo economico, non abbiano ritenuto di cogliere molti dei pareri offerti dal Parlamento di modifica del provvedimento di riforma delle Camere di commercio, così come di incontrarci e ascoltare le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”. Per le categorie del lavoro pubblico e del terziario di Cgil, Cisl e Uil il governo, “negando il confronto, dimostra come quella delle Camere di commercio non sia altro che una vera e propria contro riforma col solo obiettivo di smantellare il sistema camerale”. I sindacati, infatti, sostengono “l'esigenza di una riforma vera che metta al centro il valore e l'impegno dei lavoratori coinvolti e l'esigenza di un sistema camerale come riferimento centrale e insostituibile per rilanciare sviluppo e crescita nei territori”. Per queste ragioni, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, “ci opponiamo al provvedimento in fase di approvazione e saremo in piazza lunedì 21 novembre: il decreto nei suoi prossimi passaggi deve radicalmente cambiare, il governo deve tornare sui suoi passi e tenere conto delle proposte che abbiamo fatto, e che il Parlamento ha accolto, a partire dalle necessarie misure di salvaguardia dei livelli occupazionali del sistema camerale”. 17/11/2016
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16/11/2016 Sisma nelle Marche, Annamaria Furlan: «Ricostruire ripartendo dal lavoro »
“ Per ricostruire le aree colpite dal terremoto dobbiamo ripartire dal lavoro. Le fabbriche devono essere riaperte, i luoghi di lavoro devono essere di nuovo resi attivi, dobbiamo tenere le cittadine ed i cittadini su questi territori perché siano parte viva e determinante nella ricostruzione”,  ha esordito Annamaria Furlan, Segretaria Generale della Cisl Nazionale, nella mattinata di oggi  a Recanati a margine del Consiglio Generale della Cisl Marche interamente dedicato al tema della ricostruzione delle aree marchigiane colpite dal sisma. "Si deve ripartire dalla centralità del lavoro: tiene insieme le famiglie, radica le persone sul proprio territorio ed è fondamentale per la ripresa" ha sottolineato la Furlan. "Fa molto bene il Governo italiano a dire all’ Europa che oggi il nostro paese ha due priorità ed emergenze davvero importanti: la questione dei migranti e la ricostruzione con la messa in sicurezza del nostro territorio nazionale che sia valida per tutti i luoghi di lavoro, per le scuole e le università soprattutto dei paesi colpiti dal terremoto. Al centro di qualsiasi operazione però va messa la persona e la sua dignità. Facciamo bene a tenere duro in Europa su questi due temi, è necessaria flessibilità economica che riconosca le emergenze vitali ed importanti per il nostro paese" . Nella mattinata a Recanati presenti  circa 200 sindacalisti e operatori arrivati da tutto il territorio regionale . Ai lavori sono intervenuti  anche il Magnifico Rettore dell’Università di Camerino, Flavio Corradini,  l’imprenditrice Orietta Varnelli,  Sante Stangoni,  Sindaco di Acquasanta Terme e  l’Assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti. Nel pomeriggio, la Segretaria Generale ha raggiunto Visso per incontrare, nei pressi dello stabilimento della Svila, i lavoratori delle aziende colpite dal sisma, ai quali ha espresso la propria vicinanza e sostegno insieme al Segretario Generale della Fai Cisl Nazionale, Luigi Sbarra. E’ seguito   un momento di ascolto dei bisogni delle comunità locali rappresentate dai sindaci dei Comuni di   Pieve Torina, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Pievebovigliana e Muccia “Una giornata importante che ci ha permesso  di fare una riflessione  sulle sfide che i marchigiani devono affrontare, dalla emergenza, alla ricostruzione, al progetto per un nuovo sviluppo - ha affermato Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche - A Visso abbiamo espresso solidarietà  concreta  ai lavoratori e alle comunità colpite : quanto avvenuto non deve sparire dalla coscienza collettiva del Paese“. Dopo le scosse del 26 e del 30 ottobre, la Cisl ha rinnovato l’appello al mondo del lavoro ad aderire alle iniziative di solidarietà già in atto da agosto, in particolare le sottoscrizioni per raccogliere contributi volontari da imprese e lavoratori equivalenti a un’ora di lavoro in un fondo da destinare a servizi e strutture di pubblica utilità nelle aree terremotate e a favore della popolazione locale. 20161117_tabloid001 16/11/2016
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15/11/2016 Lacune e ritardi negli interventi della Regione per i disabili sensoriali
Con la seduta straordinaria del 9 novembre scorso la Giunta Regionale ha approvato la Delibera n.1379 che stabilisce i criteri per la concessione dei contributi per l’anno scolastico 2016/2017 a favore degli alunni con disabilità sensoriale. Lo fa con mesi di ritardo (l’anno scolastico è iniziato da oltre due mesi), con gravi carenze nei contenuti della Delibera e trascina una situazione che nelle Marche aveva  assunto modalità di gestione e di organizzazione del servizio demandate alle Province,  tra le più diversificate. Ora la Delibera stabilisce che a far data dal 1° luglio del 2017 la competenza passerà agli Ambiti Territoriali Sociali ( l’unica cosa positiva) e che da qui ad allora in via del tutto straordinario sarà la Regione a gestire il servizio (alla faccia di chi dice che la Regione non deve gestire). In questo stesso periodo andrà a definire i contenuti professionali dell’assistente didattico domiciliare e a redigere l’elenco regionale degli assistenti alla comunicazione e all’autonomia per disabili, aspetti che avrebbero potuto essere regolati già da molto tempo. La Delibera stabilisce un contributo mensile massimo alle famiglie di 350,00€ per la durata dell’anno scolastico e sarà la famiglia a scegliere l’assistente: libero professionista o dipendente di impresa, profit o no. Nella delibera si afferma che il rapporto famiglia/assistente deve essere regolato secondo i contratti di lavoro previsti per legge, con una formulazione a dir poco imprecisa. Certo non possono essere annoverati tra questi i vouchers che si comprano dal tabaccaio, come pare voglia consentire la Regione. L’eventuale ricorso a questo strumento, stando al testo, risulterebbe perciò irregolare. D’altra parte difficilmente il voucher può essere  ritenuto elemento di miglioramento e qualificazione del servizio! Per questi servizi la Regione ha avuto dallo Stato 1.827.471,11€ per il periodo 2016/2018, di suo non ha messo neanche un euro. Ha potuto istituire sul bilancio 2016/2018 i capitoli di entrata/spesa. Avendo la certezza delle disponibilità finanziarie, avrebbe potuto in termini di trasparenza ed efficacia della spesa fare ben altre scelte, in primis un bando di gara per l’assegnazione del servizio in tutti i territori della Regione.  Ma non l’ha voluto fare e ha ignorato ogni suggerimento teso a coniugare le comprensibili  esigenze delle famiglie con il rispetto delle basilari regole sulle prestazioni lavorative. Questo atteggiamento è a nostro avviso ingiustificato e  poco responsabile. Auspichiamo di veder presto correggere un’impostazione che rischia di dequalificare un importante intervento sociale nella nostra regione. Le Segreterie regionali di Cgil Cisl Uil Marche
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15/11/2016 Sisma: Annamaria Furlan nelle Marche incontra i lavoratori
Domani mercoledì 16 novembre 2016, Annamaria Furlan, Segretaria Generale della Cisl Nazionale, sarà nelle Marche per esprimere vicinanza e sostegno ai lavoratori, ai sindacalisti e a tutta la popolazione duramente colpita dagli ultimi eventi sismici che hanno interessato 122 comuni marchigiani. Nella mattinata la Segretaria Nazionale parteciperà al Consiglio Generale della Cisl Marche presso l’Anton - Località Fontenoce - Via Gambelli Fenili Argeo, 2 - Recanati. I lavori del Consiglio generale saranno focalizzati sull’emergenza post- sisma, con un confronto su “Emergenza post-sisma e sfide future” tra Luca Ceriscioli, Presidente Giunta Regione Marche, Flavio Corradini, Rettore Università di Camerino e Sante Stangoni, Sindaco di Acquasanta Terme e l'imprenditrice Orietta Varnelli. Nel pomeriggio Annamaria Furlan raggiungerà il Comune di Visso per incontrare alle ore 15,00 i lavoratori delle aziende locali colpite dal sisma nei pressi dell’ azienda Svila e alle ore 15,30 - al centro operativo comunale - l’Assessore regionale all’Ambiente e alla Protezione Civile e i Sindaci dei Comuni di Visso, Pievetorina, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Pievebovigliana e Muccia.
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15/11/2016 Sisma, è emergenza per gli anziani non autosufficienti
E' emergenza per la situazione degli anziani non autosufficienti nei territori colpiti dal sisma. La violenza delle scosse ha reso inagibili almeno 19 strutture residenziali delle Marche, tra Case di riposo, Residenze protette e Residenze Sanitarie Assistenziali. Si stima siano circa 470 gli anziani marchigiani non autosufficienti ricollocati in altre strutture, al domicilio o presso Hotel e Scuole. Gli indici di invecchiamento nelle zone interne delle tre province più colpite dal sisma - Macerata, Fermo e Ascoli Piceno - sono tra i più elevati in tutto il Paese. Si stima che in questi territori risiedano quasi 30.000 anziani non autosufficienti, per i quali, dopo il sisma, la situazione è divenuta ancora più drammatica. Numerose sono le segnalazioni di difficoltà nell'erogazione dei servizi di assistenza domiciliare da parte dei Comuni e delle cure domiciliari gestite dai Distretti sanitari. Un fenomeno aggravato dalla "fuga" di tante assistenti familiari private, a seguito della quale moltissime famiglie - spesso a loro volta "sfollate" o in grande difficoltà -  sono rimaste sole a prendersi cura dei loro congiunti non autosufficienti. Il 5 luglio scorso le Organizzazioni sindacali dei pensionati di SPI FNP e UILP Marche hanno presentato alla Regione Marche il documento "Proposte per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza". In estrema sintesi si chiedeva lo stanziamento di un fondo regionale per il finanziamento di un piano straordinario di servizi residenziali, diurni e domiciliari per le persone non autosufficienti e le loro famiglie. SPI FNP e UILP ritengono necessario, ora più che mai, che la Regione dia risposte alle proposte in esso contenute, riscontri indispensabili e non più procrastinabili alla luce dei nuovi e più pregnanti bisogni emersi a seguito del sisma. Prosegue intanto la sottoscrizione nazionale per la raccolta di fondi da destinare ad interventi su servizi e strutture di pubblica utilità. SPI FNP e UILP Marche hanno chiesto l'intervento delle Federazioni nazionali per contribuire ad un progetto di ricostruzione di alcune strutture residenziali per anziani, da individuare in raccordo con le istituzioni territoriali. Dentro questa cornice, anche a seguito del confronto avviato tra Giunta regionale e forze sociali sulle principali emergenze in corso, tra le quali scuola e lavoro, i sindacati dei pensionati chiedono alla Regione un incontro urgente per aprire un confronto specifico su questo tema, volto ad adottare soluzioni efficaci e condivise per gestire la fase dell'emergenza, garantire la continuità nell'assistenza e iniziare da subito a programmare il futuro assetto dei servizi per le persone non autosufficienti e per le loro famiglie. Le Segreterie regionali SPI CGIL, FNP CISL UILP UIL
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14/11/2016 La Comunità che ( si- ) Cura, a Falconara Marittima l’Alzheimer non fa più paura
Al via il progetto “La Comunità che (si-) Cura” dedicato ai malati di Alzheimer e ai loro familiari residenti nel Comune di Falconara Marittima. Formazione e sostegno familiare, servizi di assistenza domiciliare cosiddetta leggera, sostegno infermieristico domiciliare all’autocura oltre all’apertura del primo Caffè Alzheimer a Falconara, sono alcune delle azioni concrete previste dal progetto avviato e che vede impegnati, oltre ad Anteas Marche in qualità di capofila, Inrca, Fondazione Masera, Ial Marche e la parrocchia del Rosario di Falconara M.ma. Gli interventi, co-finanziati dalla Fondazione Cariverona e patrocinati dalla Cisl, dalla Fnp Marche e dal Comune di Falconara Marittima, sono rivolti a 20 pazienti affetti da demenza nella fase iniziale-moderata, ai caregiver ed alle famiglie, a titolo gratuito. Per accedere ai servizi occorre essere in possesso di certificazione medica specialistica che attesti la diagnosi di Alzheimer o altra forma di demenza e risiedere, ovviamente, nel territorio del Comune di Falconara. Le domande vanno presentate entro il 30 novembre presso: le sedi di Anteas - Cisl di Falconara Marittima, il lunedì ore 9,00-12,00 in via Flaminia e il martedì e giovedì ore 16,00- 18,00 via in Baldelli; la Parrocchia B.V. M. del Rosario in via Mameli dal lunedì al venerdì ore 10,00-12,00 e ore 17,00-19,00, o inviando una email a comunitachesicura@inrca.it. Una commissione tecnico- scientifica valuterà tutte le domande pervenute. 14/11/2016
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04/11/2016 Edilizia: sciopero per la vita. I sindacati incontrano Regione e Inail
Sciopero nazionale di un’ora il 7 Novembre ed assemblee in tutti i cantieri per denunciare un pericoloso aumento degli infortuni gravi nel settore dell’edilizia. Incontro con Regione Marche ed INAIL il giorno 8 Novembre per chiedere alle Istituzioni di fermare la scia di sangue nei cantieri edili marchigiani. Sono queste le iniziative che i sindacati di categoria Feneal Uil Filca Cisl e Fillea Cgil svolgeranno nelle Marche nei prossimi giorni. «I numeri sono preoccupanti. I dati INAIL confermano il calo degli infortuni sul lavoro, ma in edilizia crescono drammaticamente i numeri relativi agli infortuni mortali e alle malattie professionali». Nelle Marche nel 2015 ci sono stati nei cantieri edili 1303 infortuni,quasi un infortunio ogni ora di lavoro. Erano 1689 nel 2013 e 1422 nel 2014. Nello stesso periodo gli infortuni mortali sono più che raddoppiati; 3 nel 2013, 7 nel 2014 e 8 nel 2015. Aumentano anche le malattie professionali; 571 nel 2013, 628 nel 2014, 794 nel 2015. Secondo i sindacati «la crisi ha favorito la crescita del lavoro nero ed irregolare, ha peggiorato le condizioni di lavoro e di mercato spingendo molti imprenditori a risparmiare sul tema della salute e sicurezza. Contemporaneamente si sono ridotti i già scarsi investimenti pubblici e gli organici del sistema ispettivo». I sindacati di categoria FENEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL hanno incontrato la direttrice regionale dell’ INAIL Marche Anna Maria Pollicheni per denunciare il pericoloso aumento degli infortuni nei cantieri edili marchigiani. «I numeri sono preoccupanti. I dati INAIL confermano il calo degli infortuni sul lavoro, ma in edilizia crescono drammaticamente i numeri relativi agli infortuni mortali e alle malattie professionali». Per fermare gli infortuni FENEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL ritengono che occorrono più risorse per la formazione dei lavoratori e maggiori incentivi per le imprese che investono in sicurezza. I Sindacati hanno chiesto all’INAIL un piano straordinario di prevenzione per il settore edile che punti ad una formazione di qualità attraverso il coinvolgimento delle scuole edili e dei CTP, ed il sostegno alla figura del Rappresentante dei Lavoratori Territoriale (RLST) ritenuta più idonea per favorire il coinvolgimento dei lavoratori indispensabile per la prevenzione degli infortuni. «Una attenzione particolare andrà riservata ai cantieri della ricostruzione post terremoto perché sicuramente arriveranno imprese poco chiare e bisognerà fare molta attenzione, soprattutto sui sub appalti». 08/11/2016
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03/11/2016 Terremoto: fondi di solidarietà e interventi per il sostegno al reddito e la continuità lavorativa
Come organizzazioni sindacali ci siamo attivate già dopo il 24 agosto per affrontare i disagi creati dal sisma che coinvolgono più direttamente i lavoratori e i pensionati: garantire la continuità lavorativa, il sostegno al reddito o l’assistenza negli adempimenti amministrativi, sollecitare interventi che garantiscano l’attività scolastica, l’assistenza sociale e sanitaria, i trasporti, gli alloggi temporanei, attivare interventi di solidarietà. In particolare, stiamo chiedendo al Governo di estendere a tutti i lavoratori colpiti da questa nuova ondata sismica, la cassa integrazione da noi richiesta e già prevista dal Decreto legge 189/16, approvato dopo il terremoto del 24 agosto scorso. Il sostegno al reddito dovrebbe riguardare i lavoratori di tutti i settori privati (industria, artigianato, terziario, agricoltura, appalti), compresi i dipendenti delle piccole imprese. La copertura si dovrebbe estendere a tutte le tipologie contrattuali, compresi i lavoratori para-subordinati e autonomi, e dovrebbe essere retroattiva, a partire cioè dalla data dell’evento sismico. Inoltre, la cassa integrazione dovrebbe essere garantita ai lavoratori delle imprese danneggiate dal terremoto ma anche a coloro che, a causa del terremoto, non sono in condizioni di recarsi al lavoro. Pertanto, consigliamo ai lavoratori che si trovano in queste condizioni di non interrompere il rapporto di lavoro e di rivolgersi immediatamente al sindacato per valutare assieme le più opportune iniziative, in particolare dinanzi ad un’eventuale lettera di licenziamento. Tutte le sedi di CGIL, CISL, UIL della regione sono, inoltre, a disposizione per garantire assistenza negli adempimenti fiscali, previdenziali e amministrativi che possano riguardare i lavoratori e i pensionati. Infine, prosegue, e verrà rafforzata ulteriormente, l’iniziativa promossa da CGIL, CISL, UIL nazionali, in collaborazione con alcune associazioni delle imprese, per la raccolta di fondi fra lavoratori, pensionati e imprese, che verranno destinate ad interventi su servizi e strutture di pubblica utilità per le popolazioni colpite dal terremoto. 03/11/2016
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25/10/2016 Sciopero per il rinnovo del contratto Legno arredamento. A Pesaro la manifestazione regionale
Il 28 ottobre i lavoratori del settore legno arredamento incroceranno le braccia in tutta Italia per il rinnovo del contratto nazionale. Lo sciopero di 8 ore è stato indetto dai sindacati di categoria FeNEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL “in risposta alle proposte di Federlegno che chiede ai lavoratori più flessibilità con un aumento salariale pari a zero euro.” Per i sindacati «è da irresponsabili tenere da più di 6 mesi i lavoratori senza contratto, dopo oltre 15 incontri e nonostante la piattaforma sindacale sia stata inviata alla controparte nel settembre 2015, quando mancavano ben sei mesi alla scadenza del contratto». Secondo i sindacati «il settore è in ripresa e, dopo le buone performance del 2015 (quando le esportazioni aumentarono del 6%), registra un ulteriore incremento delle esportazioni del 3% nel primo semestre 2016». Le Marche, con una quota del 6%, sono la sesta regione italiana per esportazioni. Il Legno-Arredo marchigiano rappresenta la seconda filiera di settore per valore aggiunto prodotto, pari al 17,2% delle aziende del manifatturiero e al 4,4% del totale prodotto nelle Marche, assorbendo il 5,7% di tutti gli occupati della regione e il 19,5% di quelli impiegati nel manifatturiero. A Pesaro si svolgerà la manifestazione regionale. Il concentramento dei lavoratori è previsto alle ore 9,30 in piazza Lazzarini per raggiungere la sede di Confindustria in Via Cattaneo dove, dopo numerosi interventi dei delegati delle principali aziende del settore, parlerà il Segretario Nazionale della FeNEAL UIL Fabrizio Pascucci . 25/10/2016
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18/10/2016 Pensionati maceratesi in Assemblea su previdenza e sanità
Si è svolta oggi nella Sala Convegni della Provincia di Macerata l'assemblea unitaria delle Federazioni dei pensionati di SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil  maceratesi. Circa 130 persone hanno partecipato all'incontro, che all'ordine del giorno aveva in primo luogo la valutazione dell'impatto dell'intesa Governo - Sindacati sulla previdenza firmata il 28 settembre scorso. Tra le misure che dovrebbero essere inserite nella prossima Legge di stabilità, quelle che più interessano la categoria dei pensionati sono l'equiparazione della no tax area a quella dei lavoratori dipendenti (8.125 €) e le modifiche all'istituto della quattordicesima mensilità (cosiddetta “somma aggiuntiva"). Introdotto nel 2007 dal Governo Prodi, il beneficio è stato erogato in questi anni ai pensionati di età superiore a 64 anni con reddito complessivo personale non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo (9.786,86 € nel 2016, circa 750 € mensili). L’intesa ha un duplice effetto: amplia la platea dei beneficiari della somma aggiuntiva, incrementando proprio il limite di reddito necessario, che passa a 13.049 € lordi annui (circa € 1.000 mensili). Per coloro che finora hanno percepito il beneficio (ma non per i nuovi percettori) incrementa l'importo della quattordicesima in base ai contributi versati. «Non è semplice quantificare precisamente l'impatto che tale misura avrà nei confronti dei pensionati marchigiani - sostiene il Segretario regionale della FNP Marche Dino Ottaviani - ma possiamo stimare che circa 43.500 saranno quelli interessati dall'estensione del beneficio. Altri 70.500 pensionati circa, ossia quelli ai quali la somma è stata erogata nel 2016, beneficeranno dell'incremento degli importi, in base ai contributi versati. Complessivamente, quindi, quasi 114.000 pensionati marchigiani beneficeranno dell'accordo. Di accordo con un importante valore simbolico e politico ha parlato la Responsabile della Cisl di Macerata, Silvia Spinaci, intervenuta ai lavori dell'Assemblea. «L'intesa del 28 settembre apre una breccia nella riforma Monti-Fornero e rappresenta un importante risultato della mobilitazione unitaria dell'aprile scorso. Sul piano dei contenuti vengono date risposte concrete ad alcune categorie di lavoratori e pensionati particolarmente svantaggiate, valorizzando allo stesso tempo il ruolo del sistema previdenziale come strumento di coesione - e non di conflitto - intergenerazionali.» L'assemblea ha avuto ad oggetto anche una valutazione sullo stato del confronto con la Regione Marche rispetto alle politiche sanitarie e socio sanitarie. «A luglio abbiamo presentato un documento unitario per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza - ha affermato Ottaviani - ma la Regione non ci ha ascoltato. Sulle cure domiciliari le risorse investite sono ancora troppo esigue. I nuovi 400 posti letto di residenza protetta per anziani non saranno convenzionati in base a logiche di riequilibrio territoriale, come da noi richiesto, ma sulla base delle autorizzazioni già concesse. Preoccupa infine la trasformazione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità, dove non vi è garanzia che sarà prestata un'assistenza adeguata ai bisogni degli utenti. Anche per queste ragioni SPI FNP e UILP aderiranno alla manifestazione organizzata da CGIL CISL e UIL Marche il 26 ottobre prossimo ad Ancona - "Sanità da curare" - per ottenere risposte serie ai problemi sanitari e sociali della Regione Marche.
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17/10/2016 19 ottobre Sciopero lavoratori concessionarie autostradali. Presidio alla Pavimental spa di Loreto
Mercoledì 19 ottobre 2016 SCIOPERO delle lavoratrici e lavoratori delle aziende costruzioni e progettazione delle concessionarie autostradali,  con presidio a partire dalle ore 10,00  presso l’azienda Pavimental SPA (Via Selve S. Antonio snc Località Leonessa – Loreto), indetto da FENEAL UIL – FILCA CISL – FILLEA CGIL,  perché nonostante gli impegni presi al Ministero delle Infrastrutture per affrontare il problema occupazionale determinato dalla nuova legge sugli appalti pubblici, sono iniziati i licenziamenti nelle aziende controllate dalle concessionarie autostradali. I sindacati di categoria ricordano che la nuova legge sugli appalti prevede che la parte di lavori e servizi gestiti direttamente dalle aziende delle concessionarie autostradali vengano per l’80% dati in appalto e il 20% gestiti in house contro l’attuale 60% e 40%, provocando delle inevitabili ricadute occupazionali nel medio-breve termine. Le concessionarie autostradali intendono utilizzare il biennio di transizione per l’adeguamento delle nuove quote previsto dalla legge per licenziare progressivamente le maestranze, adeguando in questo modo le loro strategie industriali. Le Organizzazioni Territoriali e Nazionali di FENEAL UIL – FILCA CISL – FILLEA CGIL non intendono avallare questa LENTA SMOBILITAZIONE delle aziende strutturate come Pavimental e Spea Engineering. Pertanto: CHIEDONO AL GOVERNO di mantenere gli impegni presi sulle internalizzazioni e di escludere con il decreto correttivo le manutenzioni e le progettazioni dal conteggio del 20% in quanto funzioni essenziali per qualsiasi concessionaria di un bene pubblico. CHIEDONO ALLE IMPRESE E ALLE CONCESSIONARIE di fermare i licenziamenti e di predisporre dei piani industriali che salvaguardino l’occupazione nelle società 17/10/16
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17/10/2016 Il Gruppo Ghergo ripiomba nell'incertezza
L'amministratore delegato del Gruppo Ghergo e i suoi collaboratori, entrati in carica a luglio 2015 e responsabili di tutto il piano di riorganizzazione e rilancio del gruppo,sono stati "congedati" a fine settembre senza plausibili spiegazioni. Tutti i ruoli dirigenziali sono nuovamente ricoperti dai componenti della famiglia Ghergo, proprietaria del gruppo, che oggi sta lavorando ad un nuovo fantomatico piano industriale da presentare a banche e organizzazioni sindacali, con tempi indefiniti. Dal 2009 ad oggi, a Porto Recanati, la stessa famiglia ha incaricato (e poi dimissionato) ben tre professionisti esterni, con l'unico risultato ad oggi di avere peggiorato la situazione sia finanziaria che produttiva, nonostante l'uso continuo di ammortizzatori sodali e i sacrifici dei lavoratori. A Matelica e Sassoferrato, il piano di riorganizzazione e rilancio degli stabilimenti, sottoscritto in Regione Marche e al Ministero del Lavoro non più tardi della scorsa primavera, a causa di una serie preoccupante di ritardi sulle tempistiche concordate, sia sullo smontaggio della vecchia linea che sull'acquisizione e montaggio della nuova, rischia di essere messo in discussione compromettendo le prospettive future per entrambi gli stabilimenti. Il 13 ottobre le organizzazioni sindacali e le rsu di tutti gli stabilimenti delle province di Macerata e Ancona hanno coinvolto la Regione e l'Assessore al Lavoro, Loretta Bravi. Il 14 si sono tenute le assemblee dei lavoratori di tutti gli stabilimenti dei gruppo, dando avvio allo stato di agitazione e alla mobilitazione di tutti i lavoratori, a partire da un'ora di sciopero oggi, lunedì 17 ottobre, ultima ora di turno in tutti gli stabilimenti del gruppo. La preoccupazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali merita risposte serie in occasione del prossimo incontro in Regione, programmato per il 4 novembre. 17/10/2016
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14/10/2016 Contratto legno arredamento: interrotte le trattative. A Fossombrone l'assemblea dei delegati di Umbria e Marche
Trattativa interrotta, blocco degli straordinari e sciopero nazionale di 8 ore il 28 ottobre. Saranno questi i temi al centro del dibattito dell’assemblea dei delegati e delle delegate di Marche e Umbria organizzata dai sindacati di categoria Feneal Uil Filca Cisl Fillea Cgil che si svolgerà il 18 ottobre 2016 alle ore 9.00 a Fossombrone presso il Centro Sociale del quartiere Montecelso in Via Vigne 9. «Il settore attende il contratto da sei mesi e la mobilitazione rappresenta la risposta alle proposte di Federlegno che chiede ai lavoratori più flessibilità con un aumento salariale pari a zero euro». Secondo i sindacati «il settore è in ripresa e, dopo le buone performance del 2015 (quando le esportazioni aumentarono del 6%), registra un ulteriore incremento delle esportazioni del 3% nel primo semestre 2016». Le Marche, con una quota del 6%, sono la sesta regione italiana per esportazioni. Il Legno-Arredo marchigiano rappresenta la seconda filiera di settore per valore aggiunto prodotto, pari al 17,2% delle aziende del manifatturiero e al 4,4% del totale prodotto nelle Marche, assorbendo il 5,7% di tutti gli occupati della regione e il 19,5% di quelli impiegati nel manifatturiero. I lavori dell’assemblea saranno coordinati dal Stefano Paloni (Feneal Uil Umbria), avranno inizio con la relazione di Paolo Ferri (Filca Cisl Marche) mentre le conclusioni sono affidate a Marinella Meschieri (Fillea Cgil Nazionale).
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12/10/2016 Non autosufficienza, la Regione non risponde
«Sulla sanità e sulle politiche socio sanitarie la Regione Marche non ci ascolta!» L'allarme è stato lanciato oggi durante la conferenza stampa organizzata dalle Federazioni dei pensionati di SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil Marche. A distanza di più di 3 mesi dalla presentazione del documento unitario "Proposte per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza”, i sindacati dei pensionati sollevano una serie di  questioni rispetto alle quali è urgente riaprire il confronto con la Regione Marche. La prima è relativa all'area dell'integrazione socio sanitaria, per la quale la Regione investe un budget risibile (circa 170 milioni di €), insufficiente a garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza socio sanitaria. I settori più critici sono quelli della salute mentale, delle dipendenze patologiche e delle cure domiciliari. Rispetto a queste ultime, i livelli di assistenza erogati dalla Regione sono inferiori alla media nazionale e gli utenti assistiti sono in calo (-3.500 dal 2008 ad oggi), a fronte di bisogni crescenti. E' allarme anche per i 400 nuovi posti letto di residenza protetta per anziani non autosufficienti. Solo una quota residua ed eventuale sarà collocata seguendo il criterio del riequilibrio regionale, che avrebbe dovuto rappresentare il criterio principale per la scelta delle strutture nelle quali convenzionare i posti letto. In questo modo, secondo SPI, FNP e UILP Marche, saranno premiati quei gestori delle strutture che, sfruttando rendite di posizione e disponibilità di alcuni amministratori locali, ottengono autorizzazioni ad aprire nuove strutture (certi del successivo convenzionamento) a prescindere dalle reali necessità dei territori. Preoccupa il percorso di trasformazione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità, che diverrà definitivo al 1 gennaio 2017. Le principali criticità: 2 ore di assistenza medica diurna per 10 posti letto di cure sono insufficienti; l'assistenza notturna sarà affidata alla sola Guardia Medica e al Medico della Potes (quando presente). «Sulla gestione delle urgenze negli Ospedali di comunità - sostengono SPI FNP e UILP - servono iniziative pubbliche di informazione della cittadinanza!» Resta infine sulla carta il progetto di sviluppo delle 15 Case della Salute di tipo A (bassa intensità assistenziale) da attivare ex novo sul territorio regionale. Al momento non è partito neppure il primo step di questo percorso, che prevedeva l’attivazione di 5 strutture nei capoluoghi di Provincia. Le Federazioni dei pensionati hanno poi illustrato l'impatto che l'intesa tra Governo e Confederazioni nazionali del 28 settembre scorso sulla previdenza produrrà sui pensionati marchigiani. L'intesa prevede misure che saranno inserite nella prossima Legge di Stabilità (per un valore complessivo di circa € 6 miliardi in tre anni) e che produrranno i loro effetti già nel 2017,  a partire dalla modifica dell'istituto della quattordicesima mensilità (cosiddetta “somma aggiuntiva). Rispetto a quest'ultima viene ampliata la platea dei beneficiari, incrementando il limite di reddito necessario, che passa da 9.786,86 € (circa 750 € mensili) a 13.049 € lordi annui (circa € 1.000 mensili) e incrementato l'importo per coloro che finora hanno percepito il beneficio. Nel 2016, nelle Marche, la somma aggiuntiva è stata erogata a 70.494 pensionati (2.127 milioni in Italia), per un valore complessivo di quasi € 29 milioni (quasi € 850 milioni in Italia). I pensionati marchigiani con età superiore a 64 anni e reddito pensionistico compreso tra 0 e 750 € lordi mensili sono 76.099 (dati Inps 2014). Quelli con reddito pensionistico compreso tra 750 e 1.000 € lordi mensili sono 46.837. «In base a queste considerazioni - conclude il Segretario della FNP Cisl Marche Dino Ottaviani - si può stimare che 43.500 pensionati marchigiani potrebbero essere interessati dall’estensione del beneficio. Quindi circa 119.500 pensionati marchigiani beneficeranno complessivamente dell'accordo».IL DOCUMENTO STAMPA Proposte per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza
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11/10/2016 Poste, "Come stanno smantellando il servizio pubblico" l'allarme della Slp Cisl Marche verso lo sciopero nazionale del 4 novembre
Consegne in ritardo e posta giacente, ancora disagi per i cittadini di Urbino.  «Viste le condizioni in cui stanno lavorando i portalettere è il minimo che possa capitare  ad Urbino. – esordisce  Dario Dominici segretario regionale del SLP-Cisl il sindacato maggiormente rappresentativo di categoria -  Certo è che  la responsabilità non è degli addetti al recapito che ogni mattina, in tutta la Regione, si ingegnano per recapitare la corrispondenza nonostante l’azienda faccia di tutto per impedirlo. Come è possibile  consegnare la posta nei tempi giusti se ad esempio 6 portalettere sono senza macchina e non è cosa da poco. - continua il rappresentante dei lavoratori - Se pensiamo che i portalettere dotati di un automezzo sono 15, ciò significa che la metà di loro non viene messa nella condizione di svolgere il proprio lavoro. Da quanto tempo? Può sembrare impossibile ma la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi è lacunosa e costantemente in ritardo, aumentando il rischio degli addetti che operano per la maggior parte della giornata all'esterno. » Alcune di queste auto sono ferme da oltre un mese e per distribuire la posta a domicilio i portalettere devono uscire in due con la stessa macchina, pur servendo zone diverse e distanti fra loro. « Il prossimo mese dovrebbero arrivare nuovi mezzi ma alla fine di ottobre scadranno le assicurazioni delle vetture attualmente utilizzate. - aggiunge Dominici –  Questo ci preoccupa  molto, cosa dobbiamo aspettarci ?? almeno altre due settimane di disagi? » Verrebbe da domandarsi perché  sta accadendo tutto questo. «  Il sospetto, che sta diventando certezza,  è  che  si  voglia far di  tutto per minare il servizio pubblico e dimostrare che non  funziona! – conclude con amarezza Dominici – Giustificando così aumenti delle tariffe, introduzione di servizi a pagamento, riorganizzazioni finalizzate solo ed esclusivamente a tagli di personale,  evitare investimenti che invece stanno caratterizzando gli altri operatori postali italiani in cerca di maggiori ricavi e acquisizione di fette di un mercato, come  quello postale e della logistica.   Unitariamente il sindacato, anche per  contrastare  questi problemi, ha proclamato uno stato di agitazione a livello nazionale che culminerà con una giornata di sciopero generale nazionale il 4 novembre».  11/10/16
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11/10/2016 Comune Ancona. Bilancio Preventivo 2017. Cisl Fp : "Necessario un rilancio delle assunzioni e della Polizia Municipale"
Nelle prossime settimane l'amministrazione comunale di Ancona sarà impegnata nella elaborazione del Bilancio di Previsione 2017. «E' più che mai necessario in questa fase discutere preventivamente con Rsu e sindacati del piano assunzioni che si intende programmare per il prossimo anno. - afferma Luca Talevi,  segretario generale Fp Cisl Marche, in  una nota -  Da tempo infatti il Comune di Ancona è sceso sotto le 800 unità, a causa  del lungo blocco delle assunzioni legato anche al riordino delle province. In questo contesto organizzativo in cui tutti i settori sono in carenza di organico, nonostante le recenti cinque assunzioni, il Corpo della Polizia Municipale continua ad essere sotto le 90 unità: per l'esattezza 88 unità più il comandante ( 75 agenti, 6 tenenti, 5 capitani, 2 maggiori ), e almeno altre cinque unità andranno in pensione nell'arco dei prossimi dodici mesi.» E' evidente che vi è necessità di bandire dei concorsi pubblici per vari settori. «Sono stati da tempo chiesti per gli educatori asilo nido, ma necessitano anche agenti in categoria C ed ufficiali in categoria D, cosi come per impiegati amministrativi/tecnici categoria C. - continua Talevi  -  Siamo consapevoli che le risorse a disposizione sono limitate ma proprio per questo necessita un confronto preventivo con i sindacati in una ottica che permetta anche un percorso di mobilità interna con criteri definiti  tesi a coniugare le esigenze organizzative dell'ente con le richieste dei lavoratori.» 11/10/2016
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10/10/2016 Straordinari, assunzioni, organizzazione: i motivi dello stato di agitazione a Torrette
I dipendenti dell’ AOU Ospedali Riuniti sono stanchi di effettuare lavoro straordinario per sopperire alla carenza di organico, agli impegni assunti dalle varie Direzioni Aziendali, alla politica Sanitaria Regionale che riduce l’attività degli Ospedali limitrofi, come Chiaravalle e Osimo, implementando l’attività e l’emergenza sanitaria, in un’Azienda già sofferente. Nel triennio 2013-2015 sono stati decurtati illegittimamente dalla produttività dei dipendenti circa 2.300.000 € per il pagamento dello straordinario, così ripartiti anno 2013 598,000 €,anno 2014 771.000 €, anno 2015 655.000 € con un utilizzo unilaterale dei fondi destinati alle fasce e produttività in violazione della norma vigente. La situazione è immutata nell’anno 2016 con un ulteriore splafonamento del fondo delle straordinario di circa 600.000 € nella proiezione comunicata dalla Direzione dell’ Azienda nel mese di Luglio arrivando ad un probabile totale di 2.900.000 € nel periodo 2013-2016 . Unico correttivo organizzativo effettuato dall’ Azienda dal mese di ottobre 2016 è stato quello di modificare l’orario di lavoro del personale dei blocco operatori di Torrette e Salesi, centrale di sterilizzazione, e tecnici di laboratorio assegnati al reparto di ematologia. Il tutto senza un reale confronto, con documentazione inviata in data 11 agosto 2016 con due incontri per un totale di 4 ore. L’orario imposto non è ancora conforme alla norma, e a nostro giudizio, non riduce il problema del prolungamento orario delle sedute operatorie e questo genera eccedenza oraria, salti riposi e difficoltà nel concedere ferie o permessi al personale. Inoltre ci risulta che le matrici turno applicate sono difformi a quelle presentate e ci sia incongruenza tra il personale in servizio e l’attività svolta. Inoltre nessuna certezza sul fatto che l’assenza giornaliera, come la malattia non generi debito orario al dipendenti Relativamente alle non corrette relazioni sindacali, nostro malgrado nessuna informativa e confronto sul piano occupazionale, notizia appresa soltanto dopo la pubblicazione nell’albo pretorio, ne tanto meno sulle assunzioni citate in Regione il 26 settembre 2016, ovvero 288 assunzioni a fronte di 188 cessazioni a vario titolo con un saldo positivo di 80 unità. Quali i profili interessati? Dove sono stati inseriti e perché un atto unilaterale? Nessuna informazione e confronto sul trasferimento del Salesi a Torrette, dove l’unica certezza rimane il problema dei parcheggi. La Direzione Aziendale intende non riconoscere le progressioni economiche orizzontali (fasce) con decorrenza all’anno 2015 con la flebile scusa di non essere mai stata richieste, cosa non vera in quanto la Rsu fin dall’ ottobre 2015 aveva richiesto incontri per la definizione di un accordo, in linea con quanto fatto dall’altre aziende sanitarie limitrofe. che hanno stipulato accordi con decorrenza anno 2015 nell’anno 2016. Prendiamo atto che in data 5 ottobre l’azienda ci ha convocato per un incontro sindacale previsto in data 13 ottobre, e che inoltre in data 6 ottobre 2016 ha inviato una mail che annulla la precedente e scrive “nell’ottica di sviluppare una sana e reale collaborazione”. Prendiamo atto che l’Azienda ha ammesso tra le righe i propri errori. Disponibili come sempre al confronto ma che non sia come quello attuale che è stato esclusivamente di facciata. Per le suddette motivazioni la Rsu e le organizzazioni sindacali hanno proclamato nell’incontro aziendale del 26 settembre 2016 lo stato di agitazione che rimane confermato, e richiesto incontro al Presidente della Regione Marche in attesa di conferma. 10/10/2016
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03/10/2016 Cementir Sacci: sindacati pronti a impugnare i 71 licenziamenti
Al termine dell’assemblea dei lavoratori della Cementir Sacci di Castelraimondo, stamattina i rappresentanti sindacali hanno incontrato l’azienda che ha confermato i 71 licenziamenti dopo il mancato accordo della settimana scorsa in Regione. Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil valuteranno insieme ai propri legali la possibilità di impugnare i provvedimenti di licenziamento, che sono stati rifiutati dai lavoratori. I sindacati hanno ribadito la determinazione del sindacato a premere sulla Regione affinché inviti il Gruppo Caltagirone, proprietario della Cementir, a bonificare l’area del sito produttivo. Analoga attenzione sarà rivolta all’altro iter che riguarda il sito e che vede coinvolta la Provincia: la richiesta, da parte di Cementir, di poter sfruttare la cava dello stabilimento. La valutazione della Provincia, sottolineano i sindacati, è vincolata anche alla capacità produttiva del sito di Castelraimondo. 03/10/2016
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03/10/2016 Cgil Cisl Uil Marche alla Regione: subito un cambio passo nelle politiche regionali
Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil delle Marche, considerate le perduranti difficoltà economiche e sociali della regione, fra le più colpite dalla crisi, aggravate dal recente evento sismico, ritengono necessaria una maggiore incisività nelle iniziative per sostenere la ripresa economica ed occupazionale, la salvaguardia della coesione sociale, la realizzazione di importanti riforme e investimenti infrastrutturali. Queste esigenze chiamano in causa la responsabilità di tutte le componenti della nostra comunità, a tutti i livelli, a partire dalla Regione Marche che rappresenta la principale Istituzione di governo territoriale. Le organizzazioni sindacali, senza sottovalutare l’importanza di alcune scelte già realizzate, intendono dare un impulso al confronto per superare i ritardi, le incoerenze e alcune decisioni discutibili che hanno caratterizzato questa fase. In particolare Cgil, Cisl e Uil hanno deciso l’avvio di una serie di iniziative articolate, incentrate sui principali problemi della nostra comunità con l’obiettivo di sollecitare risposte positive e fornire ulteriori elementi di proposta, anche in vista delle prossime manovre di bilancio. In tal modo, intendono anche dare voce ad un disagio diffuso fra i lavoratori dipendenti, i pensionati, i giovani e i disoccupati. Le azioni di sensibilizzazione riguarderanno i temi del diritto allo studio, le politiche sociali e della salute, il trasporto pubblico locale, gli appalti, l’integrazione, le politiche di sviluppo e del lavoro. Sono già stati programmati i primi due appuntamenti, riguardanti il diritto allo studio con un presidio presso la Giunta regionale programmato per il 4 ottobre ed una manifestazione sui temi della sanità e delle politiche sociali per il 26 ottobre. Cgil, Cisl e Uil auspicano che la Giunta regionale sappia cogliere questa sfida propositiva superando gli innegabili limiti della sua azione manifestati in questa prima fase della legislatura, dando, invece, risposte concrete, a partire dall’attuazione degli impegni sottoscritti con le organizzazioni sindacali. In ogni caso Cgil, Cisl e Uil daranno continuità alla loro iniziativa, senza escludere anche momenti di mobilitazione più ampia e generale.
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28/09/2016 A. Merloni in Amministrazione straordinaria, i sindacati scrivono ai Commissari per l'attivazione dei riparti di credito
Fim, Fiom e Uilm ritengono urgente ed importante, vista anche la capienza economica della stessa Procedura, soddisfare il credito privilegiato che vantano gli ex dipendenti Merloni. La lettera  è stata inviata per conoscenza al Ministero dello Sviluppo Economico ed al Giudice Fallimentare del Tribunale di Ancona. I sindacati scrivono: "Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria rispettivamente con i loro Uffici Vertenze in merito alla Procedura Fallimentare Antonio Merloni in Amministrazione Straordinaria, visto che da mesi sono terminati i contenziosi  giudiziari e visto la capienza economica della stessa procedura, come da voi riportato nelle comunicazioni ai nostri Uffici Vertenze e considerato il privilegio del credito che vantano gli ex lavoratori Merloni,  sollecitano con la presente  l’attivazione dei riparti del credito e ritengono urgente soddisfare gli stessi lavoratori"
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28/09/2016 Riforma costituzionale: al via la campagna di informazione in vista del referendum
È partita lunedì 26 settembre da Macerata la campagna di informazione e approfondimento che la Cisl Marche rivolge ai suoi iscritti in vista del referendum sulla riforma costituzionale. Il primo incontro, dedicato al gruppo dirigente, si è svolto nella sala del Cinema Excelsior di Via Colle di Montalto  e ha visto la partecipazione di 150 persone. I lavori, introdotti dal segretario regionale Sauro Rossi e conclusi dal segretario generale Stefano Mastrovincenzo, hanno compreso un’illustrazione dei contenuti della riforma, a cura del responsabile della Cisl di Macerata, Silvia Spinaci, e un confronto tra due costituzionalisti dell’Università di Macerata, il prof. Giovanni Di Cosimo e il prof. Giulio Salerno, intervallato da domande e interventi dei partecipanti presenti in sala. Nelle prossime settimane, la Cisl Marche organizzerà iniziative analoghe in altre città della regione, con lo scopo di favorire un voto consapevole. «Il pronunciamento sull’ipotesi di riforma costituzionale è molto importante e merita una partecipazione qualificata – afferma Sauro Rossi -. Riteniamo che una campagna di informazione sia utile per esercitare il diritto di voto nella pienezza delle valutazioni del merito, specialmente sui molti aspetti della riforma che vanno approfonditi». Stefano Mastrovincenzo ha ricordato dal palco che quello all'interno della Cisl Marche «è un dibattito aperto: il nostro intento e di riavvicinare i cittadini al voto con un confronto sui contenuti». Durante il seminario, il professor Di Cosimo ha sottolineato «aspetti condivisibili della riforma, in primo luogo il superamento del bicameralismo paritario», che contiene però anche«elementi contraddittori: da chi e come saranno selezionati i senatori? Il rischio concreto – sostiene –  è che il nuovo Senato rappresenti gli interessi dei partiti, piuttosto che quelli dei territori». «La riforma – è l’opinione del professor Salerno – porta novità senz'altro positive, in particolare la semplificazione del rapporto tra Governo e Parlamento.  Inoltre viene assicurato un nuovo equilibrio, più razionale, nella distribuzione di competenze tra Stato e Regioni». La riforma 28/09/2016  
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26/09/2016 Cementificio Sacci: mancato accordo con l'azienda, al via i licenziamenti
Mancato accordo per salvare dal licenziamento i 71 lavoratori della Cementir Sacci di Castelraimondo (MC). È l’esito dell’incontro di questa mattina, a Palazzo Raffaello, tra Regione, responsabile del personale e sindacati di categoria. «L’ azienda non ha ascoltato nessuna richiesta per salvare il lavoro e la produttività del cementificio. – afferma con rabbia e delusione Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche - Avevamo proposto di prorogare di ulteriori 15 giorni il confronto sulla procedura di mobilità in scadenza a fine mese per continuare un confronto costruttivo; la Regione avrebbe garantito risorse per finanziare altri 3 mesi di cassa con l’obiettivo di traghettare l’azienda fino all’eventuale ripresa della produzione. Ora l’indisponibilità dell’azienda porterà dal 3 ottobre ai primi licenziamenti . Nel pomeriggio di domani, 27 settembre, informeremo, in assemblea i lavoratori. In tanti anni di sindacato non avevamo mai visto un mancato accordo di questa natura. » I sindacati ora si aspettano che la Regione mantenga l’impegno di far bonificare, dalla Cementir Sacci del Gruppo Caltagirone, lo stabilimento di Castelraimondo (MC). 26/09/2016
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16/09/2016 Rischio taglio Fondi Produttività: Asur ritira i provvedimenti. Sospesa la mobilitazione
Le segreterie regionali del pubblico impiego prendono atto positivamente dell'incontro, sia pur interlocutorio, con il presidente Ceriscioli circa la necessità di non tagliare i Fondi Produttività 2015 sottoscritti in ogni Area Vasta. L'Asur ritirerà le indicazioni adottate che avrebbero rischiato di avere un taglio dei fondi tra comparto e dirigenza di 5.5 milioni di euro e fornirà nuove cifre ai sindacati in un nuovo incontro con il presidente la settimana prossima. I sindacati sospendono temporaneamente lo stato di mobilitazione dei lavoratori in attesa di conoscere le cifre definitive. 16/09/2016
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12/09/2016 Camere di commercio: il 29 settembre in piazza a Roma
«Il decreto sulle Camere di commercio va cambiato. È in gioco la difesa dei posti di lavoro, ma soprattutto il supporto alla crescita che le imprese chiedono e che le competenze dei 10.000 lavoratori del sistema camerale hanno fin qui assicurato». Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fp lanciano una grande manifestazione nazionale il 29 settembre alle ore 13 in Piazza di Pietra a Roma  per evitare «gli esiti disastrosi di un provvedimento sbagliato» e per chiedere «una riforma vera delle Camere di commercio che tuteli i lavoratori e rilanci lo sviluppo locale». Il messaggio della mobilitazione è netto: «Made in Italy, accesso ai fondi Ue, consulenza aziendale, registro delle imprese, arbitrato e conciliazione, sostegno al credito. Di questo si sta parlando e non di centri di potere come li ha strumentalmente definiti il ministro Calenda. Smantellare il sistema camerale vuol dire lasciare le imprese e le comunità locali più sole di fronte alle difficoltà del Paese. Il sistema produttivo ha bisogno delle professionalità che le Camere di commercio esprimono». «Il decreto attuativo della legge 124/2015 non fornisce affatto garanzie sufficienti - spiegano le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil -. Diversi i nodi che preoccupano lavoratori e sindacati. A partire dai posti di lavoro, dove le garanzie restano ancora fumose e non in grado di assicurare la tenuta occupazionale prevista nella legge delega; l’inadeguatezza della fonti di finanziamento, rimaste ferme al taglio del 50% che, nel 2017, renderà impossibile l’operatività; il ruolo delle Unioni Regionali, indispensabile per assicurare il coordinamento tra le Camere; la previsione di sedi distaccate per garantire un’adeguata presenza sul territorio che, in caso contrario, sarebbe gravemente ridimensionata. La strada scelta dal Governo è sbagliata: le Camere di commercio vanno riorganizzate e rilanciate. Con meno costi, più competenze e più servizi innovativi».
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08/09/2016 L'Italia di Mezzo, 15 settembre a Perugia
Il terremoto prima di tutto, come banco di prova fondamentale per l’Italia di Mezzo, questo progetto ancora in fase embrionale che punta a mettere insieme risorse, energie, reti e potenzialità di una parte importante del Paese, formata prima di tutto da Marche, Toscana e Umbria, ma senza precludere ulteriori collaborazioni e assi con Lazio e Abruzzo. E proprio la sfida posta dal terribile sisma del 24 agosto rappresenta, appunto, una prima “messa alla prova” per questo progetto. Lo hanno detto con forza Cgil, Cisl e Uil di Marche, Toscana e Umbria, che oggi a Perugia hanno presentato alla cittadinanza e alle istituzioni le proprie proposte e idee per l’Italia di mezzo, contenute in un documento elaborato da un gruppo di lavoro interregionale delle tre organizzazioni. A confrontarsi con Cgil, Cisl e Uil c’erano i presidenti di Regione di Toscana e Umbria, Enrico Rossi e Catiuscia Marini, e l’assessora della Regione Marche, Manuela Bora (in sostituzione del presidente Ceriscioli impegnato nelle zone terremotate). I sindacati nell’introduzione di Claudio Bendini, segretario generale della Uil dell’Umbria, nella relazione di Walter Cerfeda, presidente dell’Ires Cgil Marche, e nelle conclusioni di Riccardo Cerza, segretario generale della Cisl Toscana, hanno sottolineato prima di tutto che quello dell’Italia di mezzo deve essere «un grande progetto economico, civile e sociale, prima ancora che istituzionale». Non dunque un percorso calato dall’alto, «come è successo per le Province», ma una costruzione “mattone dopo mattone” aperta alla partecipazione delle forze sociali e dei territori. A partire, si diceva, dall’emergenza terremoto: l’Italia di mezzo – hanno proposto i sindacati - potrebbe elaborare una proposta unitaria per la ricostruzione, come primo atto concreto del Protocollo firmato a Bruxelles lo scorso 17 giugno dalle tre Regioni, per «riorientare parte delle risorse dei fondi europei verso Casa Italia, per un grande progetto comune per le zone interne e l’Appennino centrale, candidando questo riorientamento anche all’accesso ai fondi del Piano Juncker». Ma aldilà dell’emergenza contingente data dal terremoto, l’urgenza dell’Italia di mezzo sta nel fatto che «essa è oggi la condizione stessa per competere nel mondo aperto in cui viviamo». Perché, secondo Cgil, Cisl e Uil, «nel mondo si compete solo fra sistemi integrati, senza i quali, l’unico destino è quello della marginalizzazione». L'idea di fondo, è che nella discussione sullo sviluppo del Paese sia necessario superare lo schema duale Nord-Sud, valorizzando invece di più l'asse Est-Ovest. «È evidente - scrivono Cgil, Cisl e Uil nel loro documento unitario - che andranno affrontate questioni costituzionali e istituzionali, ma è altrettanto chiaro che, fin da subito, si possono mettere a fattor comune molte azioni, che oggi le singole Regioni conducono separatamente, con una nuova e maggiore efficacia». I sindacati hanno posto l’accento in particolare sulle potenzialità di una struttura produttiva «con radici solide e diffuse e molti punti di eccellenza», che necessita però dell’organizzazione di «un flusso permanente di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico». Per questo diventa strategica la messa a rete delle università e dei centri di ricerca presenti sul territorio dell’Italia di mezzo, che sono «tra i più importanti al mondo». E però – sostengono i sindacati - servirebbe «la formazione di una cabina di regia, una sorta di Cnr interregionale, capace di fare da front office per le imprese e da back office per i centri di ricerca delle università». La «messa a regime efficiente dell’insieme dei servizi pubblici essenziali», la difesa di un modello di coesione e di benessere sociale «che rappresenta lo stesso Dna ed il tratto distintivo più forte delle nostre regioni», e ancora, quel “capitale” storico e culturale (ben 10 siti che la stessa Unesco ha riconosciuto patrimonio dell’Umanità) che può fare dell’Italia di mezzo «il distretto della bellezza»: sono questi, secondo Cgil, Cisl e Uil di Marche, Toscana e Umbria gli assi portanti su cui costruire il progetto. Un progetto verso il quale i sindacati, da parte loro, hanno già cominciato a muoversi, «mettendo insieme i primi mattoni unitari per la costruzione di un sindacato dell’Italia di mezzo». «Insieme siamo 6 milioni di donne e di uomini, il 12% del Pil del nostro Paese – hanno concluso Cgil, Cisl e Uil - ed insieme possiamo anche avere l’ambizione di contribuire a realizzare un’Italia più bella, più solidale e più giusta».
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08/09/2016 Obbligazioni subordinate Banca Marche. Adiconsum, al via le richieste di rimborso forfettario
E’  operativo il Fondo di solidarietà per il ristoro dei possessori  di obbligazioni subordinate emesse dalle quattro banche poste in risoluzione lo scorso novembre 2015, tra cui Banca delle Marche. Sono circa 1.300  gli obbligazionisti di Banca Marche coinvolti che, entro il 3 gennaio 2017, potranno presentare l’istanza di rimborso forfettario, con la possibilità di ottenere un rimborso pari all’80% del corrispettivo pagato per l’acquisto delle obbligazioni. Per agevolare tutti coloro che intendono presentare l’istanza è stata stipulata un'intesa  tra le quattro banche compresa Banca delle Marche, e le Associazioni dei Consumatori, tra cui Adiconsum. Per ogni associazione è stato nominato un referente regionale responsabile del processo, a partire dalla richiesta della necessaria documentazione alla Banca fino alla presentazione dell’istanza di rimborso. L’Associazione dunque assisterà l’investitore in tutte le fasi della procedura. Il 14 settembre prossimo l’Adiconsum parteciperà al tavolo nazionale convocato per definire gli ultimi aspetti tecnici. Dal 15 settembre  sarà possibile rivolgersi presso le sedi Adiconsum, presenti in tutte le province marchigiane,  per avere tutte le informazioni ed avviare la procedura di rimborso. Adiconsum informa che l’istanza di rimborso forfettario può essere presentata da persone fisiche, imprenditori individuali, anche agricoli, coltivatori diretti, in presenza di uno dei seguenti requisiti: Reddito complessivo dell’investitore dell’anno 2014 inferiore ad € 35.000,00; Patrimonio mobiliare dell’investitore alla data del 31/12/2015 inferiore ad € 100.000,00. I due requisiti sono alternativi, quindi è sufficiente che l’investitore rientri in una sola delle due casistiche. Devono inoltre essere presenti i seguenti requisiti: L’acquisto delle obbligazioni subordinate deve essere avvenuto entro il 12 giugno 2014; Gli strumenti finanziari dovevano essere detenuti dall'investitore alla data del 22 novembre 2015; L’acquisto deve essere avvenuto nell'ambito di un rapporto negoziale diretto dell’investitore con una delle Banche in liquidazione: sono quindi esclusi dalla procedura di rimborso forfettario gli acquisti delle obbligazioni subordinate effettuati presso altre banche e quelli in cui la Banca in liquidazione abbia svolto esclusivamente attività di intermediazione. L’Adiconsum Marche è a disposizione di tutti gli investitori interessati che potranno rivolgersi alle proprie sedi: Ancona: 071/2832101 – ancona@adiconsum.it Macerata: 0733/4075212- macerata@adiconsum.it Ascoli Piceno: 0736/24951- ascoli@adiconsum.it Pesaro: 0721/370104 – adiconsumpesaro@virgilio.it Fermo: 0734/60971 – fermo@adiconsum.it.    Ancona 08/09/2016
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07/09/2016 Sisma, la solidarietà dei lavoratori della Profilglass Alluminium di Bellocchi di Fano per la ricostruzione nelle Marche
Il  gruppo Profilglass Alluminium di Bellocchi di Fano risponde all'appello di solidarietà  di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, il sindacato dei metalmeccanici,  per dare un sostegno concreto e immediato alle popolazioni marchigiane colpite dal sisma dello scorso 24 agosto.  Si tratta di un progetto di "matched giving"  dove le donazioni da parte dei lavoratori e dell'azienda sono congiunte e vincolate nella destinazione, ciò significa che ogni lavoratore contribuirà direttamente devolvendo un'ora del proprio salario  per finanziare gli interventi di ricostruzione nelle Marche, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locale e delle autorità  preposte agli interventi necessari.  I fondi verranno trattenuti direttamente nella busta paga di settembre, se  il lavoratore  non comunicherà, entro il 26 settembre prossimo, la propria contrarietà,  mentre la Profilglass contribuirà  integrando  le risorse raccolte.« Abbiamo siglato un importante accordo  con tutte le aziende  del gruppo Profilglass Alluminium, di Bellocchi di Fano, che vanta circa 800 dipendenti.  - afferma Mauro Masci, Fim Cisl Marche -  Siamo davvero soddisfatti, in pratica,  si tratta ,di una donazione congiunta mirata alla ricostruzione nelle zone marchigiane colpite dal sisma. Confidiamo nel sostegno di tutti i lavoratori considerata la grave situazione  in cui versano le popolazioni colpite.»  Circolare solidarietà terremoto accordo Fim Fiom Uil e Gruppo Profilglass Ancona 07/09/2016
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07/09/2016 Sisma, la solidarietà di Cgil Cisl Uil Marche
Un contributo di 90.000 euro destinato ad un intervento sociale immediato, da individuare, di concerto con le istituzioni locali, il più presto possibile. E’ quanto CGIL CISL UIL Marche hanno già messo  a disposizione delle comunità duramente  colpite dal sisma del 24 agosto scorso, tra i vari interventi messi in campo a tutela del lavoro e di solidarietà alla popolazione terremotata. E’ stata inoltre avviata  una campagna informativa nei luoghi di lavoro di tutta la regione per sostenere la sottoscrizione nazionale promossa da CGIL CISL UIL e Confindustria, che prevede un contributo volontario pari ad un’ora di lavoro da parte dei lavoratori e un analogo contributo da parte delle imprese.  Analoghe iniziative coinvolgeranno anche i lavoratori degli altri settori ed i pensionati. I fondi raccolti saranno destinati, come in altri casi di calamità, a sostegno delle popolazioni, con interventi su servizi e strutture di pubblica utilità, in accordo con le istituzioni locali e con le autorità preposte alla ricostruzione nelle regioni colpite dal sisma. Inoltre, considerando gli innumerevoli disagi per i cittadini, CGIL CISL UIL Marche, in raccordo con la Protezione Civile, hanno  messo  a disposizione di coloro che sono ospitati nelle tendopoli o comunque colpiti dal sisma, operatori sindacali specializzati per fornire informazioni e assistenza per pratiche ed obblighi  amministrativi, previdenziali e fiscali. A tutela dei lavoratori Cgil Cisl Uil Marche hanno chiesto inoltre, a livello regionale e nazionale, l’intervento di ammortizzatori sociali specifici per gli occupati in attività fortemente danneggiate o distrutte dal sisma, in prevalenza piccole imprese agricole, di allevamento, di trasformazione alimentare, oltre che di turismo e servizi. La Regione, con cui sono già fissati incontri specifici sul tema, può autorizzare in questa prima fase il trattamento di cassa integrazione  in deroga per i dipendenti di imprese del turismo, del commercio, dell’artigianato, del settore agricolo e delle aziende industriali che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti.  Ci sono però limiti all'utilizzo in termini di durata (max 3 mesi di utilizzo), settori, risorse disponibili. Il sindacato, pertanto, chiede al Governo un provvedimento che preveda l’allungamento a 12 mesi del periodo massimo di cassa integrazione  per i dipendenti delle aziende danneggiate, l’estensione della cig agli stagionali e a chi non ha maturato l’anzianità, ai lavoratori residenti o dimoranti nei Comuni colpiti dal sisma, che si siano trovati nella impossibilità di recarsi al lavoro per gravi motivi familiari o seri danni alla abitazione. Al contempo Cgil Cisl Uil hanno chiesto anche la sospensione fino al 31 dicembre 2016 dell’efficacia dei provvedimenti di licenziamento, adottati in conseguenza della crisi sismica nel territorio e applicando anche a questi lavoratori l’intervento della Cig in deroga. Si attende ora che all’iniziativa dei sindacati e delle regioni colpite, risponda il Governo con un decreto specifico e uno stanziamento ad hoc per gli ammortizzatori sociali per le aree terremotate. E’ previsto nei prossimi giorni un incontro fra le parti sociali ed il Commissario Vasco Errani per fare il punto sull'emergenza sisma, che costituirà l’occasione per un confronto diretto sulle proposte e sulle esigenze evidenziate dal sindacato. Il terremoto ha evidenziato quanto sia fragile il nostro territorio e come edifici privati ma anche strutture di rilevanza collettiva, come le scuole e  le residenze per gli anziani o gli ospedali, siano esposti a questi rischi. Si tratta, ormai, di una preoccupazione diffusa fra la popolazione, anche al di la delle aree colpite direttamente dagli eventi del 24 agosto.  Proprio sui temi più generali della messa in sicurezza del territorio e degli immobili, l’incontro che si è svolto oggi a Palazzo Chigi fra Cgil, Cisl e Uil, e le altre parti sociali, e il Premier ha permesso di avviare un confronto che ci auguriamo possa definire impegni, risorse e tempi certi. I temi della sicurezza del territorio, della fragilità del sistema appenninico saranno anche al centro dell’iniziativa, promossa da Cgil, Cisl, Uil di Marche, Umbria e Toscana, per il prossimo 15 settembre a Perugia, come argomento fondamentale per la futura collaborazione delle regioni dell’Italia centrale. Ancona 6 settembre 2016 https://youtu.be/hOoZ74nWM5ERassegna Stampa
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05/09/2016 Montecopiolo e Sassofeltrio verso la Romagna: no alla cultura della separazione
Periodicamente riemergono le tendenze alla separazione di alcune comunità della provincia di Pesaro Urbino, a causa della sofferta condizione periferica e di una illusoria attrattività della vicina Romagna. Il tema è oggi riproposto dai comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio. «Riteniamo che, anche sulla scorta della recente esperienza dell’Alta Valmarecchia, i disagi derivanti dalla posizione di confine non sono certo risolti dal cambio di Provincia e di Regione. - dichiara Leonardo Piccinno, responsabile della Ast Cisl Urbino - Tanto più oggi, con il riassetto istituzionale che ha disposto il superamento delle Province stesse». Ciò che serve sono precisi interventi volti a valorizzare le Aree interne e a favorire la collaborazione fattiva tra Comuni limitrofi, superando anacronistici antagonismi di campanile. Bisogna perciò puntare a migliorare la condizione delle popolazioni per arginare il fenomeno dello spopolamento, a partire dal recupero di una dignitosa e adeguata viabilità, dalla messa a disposizione di servizi collettivi, come una funzionale sanità pubblica, e dal rilancio delle economie locali, con il recupero delle vocazioni naturali da sempre orgoglio e patrimonio di quelle aree. Per interventi di questo genere sono disponibili anche significative risorse europee che potrebbero essere meglio intercettate da una progettualità frutto di un effettivo confronto a tutto campo tra le istituzioni e i soggetti sociali ed economici dei territori. In sostanza, per migliorare non serve separare ma valorizzare il dialogo, condividere obbiettivi e collaborare sul piano operativo.
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05/09/2016 Gli insegnanti terremotati non saranno trasferiti, finalmente una buona notizia
La denuncia di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal delle Marche sulla situazione degli insegnanti terremotati ha avuto gli effetti sperati. Il Ministro ha infatti emanato un'ordinanza urgente che consentirà a docenti e personale Ata che hanno avuto la casa crollata, inagibile o comunque indisponibile a seguito del sisma, di poter scegliere di rimanere a lavorare in loco anziché presentarsi negli istituti assegnati. L’intervento, richiesto già da diversi giorni dai sindacati, è arrivato all'indomani della visita ad Arquata del Tronto del ministro all'Istruzione Stefania Giannini «ma solo dopo che la nostra denuncia ha trovato una grande eco nella stampa nazionale» fanno notare le segretarie regionali Manuela Carloni (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal). Sono una ventina le docenti delle Marche colpite dal sisma che si sarebbero dovuto trasferire nel Nord Italia. Con l’ordinanza appena uscita la loro situazione, almeno su questo versante, sembra normalizzarsi. «Siamo contente che i sindacati siano stati ascoltati – aggiungono – anche se il buonsenso avrebbe voluto un intervento immediato a seguito della lettera inviata dai segretari nazionali subito dopo il sisma. Se il Ministro avesse affrontato le questioni con i sindacati, anziché evitare il dialogo, determinate situazioni si sarebbero potute correggere per tempo senza esasperare lavoratori già provati dall'emergenza. Da parte nostra vigileremo affinché tutte le situazioni personali trovino una soluzione positiva. Resteremo al fianco delle persone». Tutto questo fermo restando la protesta sull'insufficienza dell'organico docente e ata nelle scuole marchigiane che, al di là dell'emergenza contingente legata al sisma, resta una problematica che minaccia l'avvio dell'anno scolastico nella nostra regione.
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30/08/2016 Terremoto: Cgil Cisl Uil e Confindustria insieme per le popolazioni colpite dal sisma
 Cgil, Cisl Uil e Confindustria di fronte alla drammaticità del sisma che ha colpito le popolazioni del Centro Italia, hanno deciso congiuntamente di sostenere un impegno di solidarietà verso quei territori. L'accordo - sottoscritto dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia e dai Segretari Generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Annamaria Furlan e Uil, Carmelo Barbagallo - attiva un "Fondo di intervento a favore delle popolazioni del Centro Italia" nel quale confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori di tutto il territorio nazionale, pari a un'ora di lavoro e un contributo equivalente, per ogni lavoratore, da parte delle imprese. Questi contributi verranno raccolti tramite il c/c con Codice IBAN: IT94V0103003201000002589031 BIC - PASCITMMRM attivato presso il Monte Paschi di Siena intestato a CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL, UIL FONDO DI SOLIDARIETÀ PER LE POPOLAZIONI CENTRO ITALIA. La raccolta fondi terminerà il 31 gennaio 2017. Confindustria e Cgil, Cisl e Uil effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento entro il prossimo mese di ottobre, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locali e delle autorità preposte al piano di ricostruzione, nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione – comunque a sostegno di servizi/strutture di pubblica utilità – e il loro più rapido utilizzo, considerata la gravità della situazione e la necessità di avviare al più presto la ricostruzione. «I lavoratori italiani insieme alle imprese daranno il loro contributo concreto devolvendo volontariamente un'ora di lavoro per la ricostruzione delle aree del centro Italia colpite dal terremoto. Le parti sociali sono pronte a fare la loro parte con grande senso di responsabilità, trasparenza e concretezza come è avvenuto per altre tragiche calamità che hanno colpito il nostro paese». Lo assicura la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan commentando l'iniziativa di solidarietà annunciata oggi da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria a favore delle zone terremotate. «Oggi è la giornata del lutto e del commosso ricordo delle tante vittime di Amatrice spazzata via dalla violenza del terremoto. Tutta la Cisl con i suo iscritti, operatori e dirigenti è più che mai vicina alle famiglie che hanno perduto i loro cari e si adopera perché sia garantita dalle istituzioni tutta l'assistenza possibile alle popolazioni colpite dal sisma in questa fase cosi grave e difficile. Non parliamo solo di una ricostruzione rapida e nel rispetto della legalità delle abitazioni, ma anche della ripresa delle attività economiche e dei servizi sociali che non ci sono più. Tutto dovrà tornare come prima nei paesi colpiti dal terremoto sull'esempio virtuoso della ricostruzione del Friuli che proprio quest'anno abbiamo ricordato. Ma dobbiamo tutti mobilitarci per cercare di prevenire i danni di queste calamità naturali in tutto il paese. Il progetto Casa Italia annunciato dal Governo ha bisogno non solo di risorse straordinarie con il sostegno dell'Unione Europea, ma anche di una larga concertazione e condivisione di obiettivi e di strumenti operativi per realizzare quel grande piano di prevenzione in grado di mettere in sicurezza non solo il patrimonio pubblico ma anche le abitazioni private di tutti gli italiani che hanno sempre considerato la casa un bene primario da custodire e tramandare». È utile sottolineare che nella precedente drammatica occasione in cui le Marche furono destinatarie di una sottoscrizione di questo tipo, ovvero il terremoto del 1997 che colpì Marche ed Umbria, furono destinati alle Marche, tramite l’iniziativa di solidarietà condivisa da sindacati e Confindustria, 4,2 miliardi di lire (2,2 milioni di euro) che furono spesi per il ripristino di servizi e strutture di pubblica utilità (ambulanze, residenze per anziani, scuole materne,…) nei nostri territori severamente provati. Analoga destinazione ebbero altre risorse, pari a 3,2 miliardi di lire (circa 1,7 milioni di euro) raccolte da Cgil Cisl Uil con donazione diretta delle strutture sindacali o tramite sottoscrizioni di lavoratori di altri settori e pensionati. Analoghe iniziative sono state messe in campo da Cgil Cisl e Uil con le imprese cooperative e con quelle aderenti a Confservizi30/08/2016
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25/08/2016 Dal reddito di dignità alla dignità del lavoro
Conveniamo che la proposta dell’Assessore del Comune di Pesaro Delle Noci riveste un interesse forte ed è uno stimolo interessante per dare sostegno e solidarietà a quelle fasce di popolazione finora escluse da ogni tipo di beneficio, tuttavia riteniamo anche che il confronto che si dovrà avviare nel tavolo delle politiche di inclusione sociale, al quale occorre precisare che parteciperà anche la CISL, dovrà essere a trecentosessanta gradi. Non solo sarà necessario verificare con attenzione come dovrà articolarsi la proposta per il sostegno alle famiglie, da non confondere con il reddito di cittadinanza, ma occorre collegarla ad un nuovo modello sociale, economico e solidale, che non cataloghi tale iniziativa nell’ambito della cultura della assistenza, ma offra delle opportunità per restituire lavoro a chi lo ha perduto e/o si trovi in difficoltà oggettive. Noi riteniamo che la vera dignità possa darla solo il lavoro ed in questa direzione occorrerà muoversi. Tuttavia il lavoro non nasce se non si creano i presupposti; per questo, la proposta dell’Assessore Delle Noci dovrà stimolare un processo di rinnovamento del sistema produttivo pesarese e, possibilmente, dell’intera provincia. Allo stesso tempo diventa prioritario anche individuare le modalità di utilizzo delle risorse dei fondi sociali europei per il prossimo settennato. A che punto sono i progetti? Quali idee, a quali progetti stanno pensando i Comuni le Associazioni Datoriali, il Sistema Scolastico (Università comprese)? Ad oggi non se ne sa nulla. In definitiva occorre pensare ad un nuovo modello che, prendendo atto delle difficoltà del nostro tessuto produttivo, sia in grado di rimettere in circolo tutte le risorse imprenditoriali e finanziarie per valorizzare e rilanciare i settori che hanno superato la crisi al fine di individuare attraverso la ricerca e l’innovazione nuovi spazi a cui aprirsi. Tutto ciò prevede che si debbano avviare, da un lato percorsi formativi e di aggiornamento professionale, dall’altro considerare l’istruzione come elemento centrale di stimolo e valorizzazione del lavoro. Allora si tratta di indicare delle priorità recuperando, ad esempio, le esperienze in alcuni settori come la cantieristica ed il mobile, ma introducendo criteri produttivi nuovi, innovazione e qualità dei prodotti; ma occorre anche recuperare le miniere di saperi relative ad alcune forme di artigianato che, altrimenti rischierebbero di scomparire, alle quali potrebbero aprirsi interessanti spazi di mercato; intercettare risorse europee per la riqualificazione energetica e strutturale del patrimonio edilizio; valorizzare il settore turistico che occorre ripensare caratterizzandone alcune specificità e creando le infrastrutture necessarie al suo sviluppo e fruibilità, vedi i parcheggi lungo la statale 16, su cui la CISL insiste da tempo. Ma ci sono altre forme di turismo che possono dare lavoro: la realizzazione di percorsi enogastronomici collegati alle bellezze naturali, alla storia medioevale dei nostri paesi collinari, ai diversi siti archeologici e museali, attraverso il biglietto unico e la prenotazione on line per l’accesso ai nostri tesori artistici (musei, chiese, palazzi, rocche castelli) , la promozione turistica che intercetti anche gli stranieri, in parte già presenti nella nostra provincia. Come si può notare, ci troviamo davanti ad una nuova frontiera del lavoro. La CISL è pronta a confrontarsi ed a dare il proprio contributo, anche ragionando sulla partecipazione dei lavoratori alle aziende, e ad rappresentare, assieme alle altre parti sociali, non solo gli interessi ma anche i bisogni. Dunque parliamo, o meglio, partiamo dal reddito di dignità per giungere a dare la dignità vera attraverso il lavoro. I Responsabili AST CISL di Fano-Pesaro-Urbino Giovanni Giovanelli - Gabrio Maria Tonelli - Leonardo Piccinno
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11/08/2016 Soppresso il Corpo Forestale dello Stato. Fns Cisl Marche :" Bene la "convenzione boschiva"con i VVFF ma ora la Regione convochi un tavolo tecnico"
« E’ sicuramente positivo da parte delle Regione Marche  aver sottoscritto, per il 2016,  la convenzione boschiva con i Vigili del Fuoco – dichiara William Berrè, segretario generale Fns Cisl Marche -  ma ora si deve riflettere e trovare soluzioni al vuoto che la scellerata cancellazione del Corpo Forestale dello Stato, da parte del Governo, provocherà. » Nel Consiglio dei Ministri dello scorso 28 luglio, infatti, il Governo ha concluso in sostanza l'iter di cancellazione del Corpo Forestale dello Stato. «Questa soppressione non ci piace ed è frutto della lotta interna al comparto sicurezza, dove purtroppo i più piccoli sono fagocitati dai più grandi. Come sindacato siamo impegnati affinché tutto il personale del Corpo Forestale sia tutelato nel passaggio alle altre amministrazioni dello Stato – afferma con forza Berrè - Certo è che l’abolizione del Corpo Forestale avrà conseguenze pesanti. A partire dal 2017 è previsto, ad esempio, l’affidamento ai Vigili del Fuoco della lotta attiva contro gli incendi boschivi e spegnimento con mezzi aerei. Questo cambiamento  - continua Berrè - avviene in una situazione di grave carenza di personale VF in tutta la regione Marche, ed in particolare al Comando di Pesaro- Urbino dove già non si riesce a garantire l'apertura continuativa del distaccamento di Macerata Feltria così come al Comando di Ascoli Piceno dove non si garantisce l'apertura del presidio di Amandola. Difficoltà anche al comando di Ancona dove la costruzione della nuova sede centrale crea problemi nella gestione del personale. Nel Comando di Macerata si registra una sofferenza nel distaccamento di Camerino in conseguenza anche dell'apertura della nuova superstrada Civitanova - Foligno, alla quale si aggiunge la  carenza cronica di personale del distaccamento di Civitanova Marche ed ovviamente della sede centrale che lavora con una sola partenza operativa completa ed una partenza ridotta. In questa situazione – conclude  Berrè - per rendere operativamente sostenibile l'accordo necessita attivare  quanto prima  un tavolo tecnico che approfondisca la questione e la renda coerente con il prossimo accordo quadro generale tra VV.FF. e Regione, che auspichiamo sia siglato entro fine anno. ».
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11/08/2016 Scuola,chiamata diretta a rischio discriminazione per le giovani insegnanti donne. Cisl e Uil Scuola scrivono ai Parlamentari Marchigiani e alla Commissione Regionale per le Pari Opportunità  
  LETTERA APERTA ai Parlamentari Marchigiani, alla Commissione Regionale per le Pari Opportunità   Siamo le Segretarie Generali di CISL e UIL Scuola Marche,  in questo concitato mese di agosto, impegnate quotidianamente ad ascoltare e sostenere gli operatori della scuola che si presentano nei nostri uffici per i complessi adempimenti e gli innumerevoli problemi generati dall’ attuazione della legge 107/2015. Con questa lettera vogliamo dare voce allo sconcerto di chi  subisce,  senza la luce dei riflettori o l’ attenzione dei media, una forma scandalosa di discriminazione. La voce è quella di tante giovani donne, molte di loro già madri,  in questi giorni  chiamate a colloquio dai dirigenti scolastici per essere assegnate ad una scuola mediante la tanto declamata “chiamata diretta”. In molte si sentono chiedere, non tanto la declaratoria dei propri titoli professionali o culturali e delle proprie esperienze e competenze, ma “Ha figli piccoli?”, “Ha intenzione di prendere l’ aspettativa?” , “Ha intenzione di chiedere l’ assegnazione per avvicinarsi a casa?”. Chiaramente una risposta affermativa determina spesso un “Le faremo sapere” che si risolve in un nulla di fatto. " Difficile circostanziare questa subdola discriminazione fatta di frasi sibilline e di mezze parole.  Ci sembra di essere tornate indietro di 50 anni, forse qualcuno ha cancellato i diritti sanciti prima dalla legge 1204/71 e poi dal decreto legislativo 151/2001? Certo nessuno perde il posto di lavoro ma ci sentiamo in obbligo di denunciare e stigmatizzare questi comportamenti che ledono i diritti delle donne e rendono la maternità uno svantaggio e non un punto di forza e di dignità femminile, un valore sociale riconosciuto da tutti. Tutto ciò con buona pace della “buona scuola” che al comma 16 recita: “ Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità' promuovendo nelle  scuole  di  ogni ordine e grado l'educazione alla parità' tra i sessi, la  prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni,…” . Tuteleremo le lavoratrici con tutti gli strumenti in nostro possesso ma chiediamo a chi ha responsabilità politica di non ignorare e sottovalutare quanto sta accadendo e di riflettere sull'efficacia e sul “valore aggiunto” che la chiamata diretta porta realmente al sistema scuola.      Anna Bartolini, Segretario Generale Cisl Scuola Marche    Claudia  Mazzucchelli, Segretario Generale Uil Scuola Marche  11/08/16                                                   
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08/08/2016 Nuova Provincia di Macerata, Spinaci : “Ora la politica abbia più capacità di visione nell'interesse dei cittadini”
Sul filo di lana, si è finalmente sciolto il nodo delle candidature per la nuova Provincia, dopo un bailamme di settimane che ha visto le forze politiche del territorio, non senza tensioni e strappi, concentrate pressoché esclusivamente sull'individuazione dei nomi da candidare alla carica di futuro Presidente. «Chiuso il valzer delle poltrone, pensiamo sia necessario che, almeno ora, le forze politiche del territorio si confrontino sui temi che davvero interessano i cittadini, ossia su cosa dovrà fare la nuova Provincia e sul ruolo che essa potrà giocare per rafforzare l’amministrazione locale e la sua capacità di offrire servizi.» ha dichiarato Silvia Spinaci, responsabile della Cisl di Macerata «All'indomani del 28 agosto avremo di fronte, infatti, un nuovo ente di area vasta che avrà poco o nulla a che fare con la “vecchia” Provincia.  - continua Silvia Spinaci - Un soggetto con limitate, sebbene importanti, funzioni fondamentali in materia di ambiente, strade, trasporti, edilizia scolastica ma - sottolinea - con potenzialità politiche e di governance che spetterà soprattutto alle forze politiche saper cogliere e sviluppare.» Per la Cisl la nuova Provincia per cogliere  la sfida dell’innovazione soprattutto in tre aree, dovrà : essere il luogo della sovracomunalità in cui i Comuni potranno confrontarsi per costruire progetti di riordino degli enti locali. Un territorio con 56 Comuni, di cui oltre il 70% sono sotto la soglia dei 5.000 abitanti e più del 30% non arriva a mille abitanti, ha l’urgenza di sfruttare a pieno un luogo dove progettare in forma condivisa percorsi di fusione e di gestione associata dei servizi comunali. Discorso analogo vale per l’aggregazione delle aziende del sistema dei servizi pubblici locali, come purtroppo dimostrano i ritardi e le difficoltà del passaggio al gestore unico del servizio idrico che stanno portando l’AATO3 a un passo dal commissariamento;  porsi al servizio degli enti locali, mettendo a disposizione il proprio konw how per supportare i Comuni nell'esercizio delle loro funzioni e potenziarne le capacità: si pensi al ruolo che potrebbe avere la neonata stazione unica appaltante, alle possibilità che potrebbe offrire la creazione di un centro unico provinciale e integrato per la progettazione europea, ma anche al supporto che potrebbe essere offerto ai piccoli Comuni nell’area dei servizi tecnici e amministrativi;  operare come cabina di regia integrata per la governance del territorio, in cui favorire la costruzione di reti tra soggetti politici, istituzionali, economici e sociali dell’area vasta. L’esclusione del maceratese dai Distretti Turistici, le difficoltà di costruire le sintesi politiche necessarie per una vera riorganizzazione sanitaria e per la realizzazione dell’ospedale unico, l’interlocuzione a volte non semplice con la Regione Marche sono solo i più recenti fatti che testimoniano l’esigenza di dotarci di una cabina di regia di questo genere. 8/08/2016
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05/08/2016 Banca Marche: incontro sindacati - Regione sulla procedura di vendita
Questa mattina i rappresentanti dei sindacati aziendali dei lavoratori di Banca Marche hanno incontrato il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. Per la Cisl era presente il segretario regionale Marco Ferracuti insieme al segretario generale Fist Cisl Marche, Gianni Gianuario, e Marco Santecchia, responsabile Cisl Banca Marche. Nel corso dell’incontro i sindacati hanno rappresentato le preoccupazioni in merito all’impatto che la procedura di vendita dell’istituto di credito avrà sul territorio e sull’occupazione. Il presidente ha spiegato di avere avanzato la richiesta di incontro al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, così come condiviso con i presidenti dei gruppi dell’Assemblea Legislativa nella scorsa seduta del Consiglio regionale. Si è concordato inoltre di proporre alle altre regioni interessate, Toscana, Emilia-Romagna e Abruzzo un’azione condivisa per mettere al centro del dibattito politico nazionale la questione occupazionale e le ricadute economiche sul territorio, temi troppo spesso messi in secondo piano dal dibattito di questi mesi. Temi che dovrebbero essere alla base dei criteri per l’individuazione del futuro acquirente di Banca Marche. Il presidente, infine, si è impegnato a garantire una costante interlocuzione con le associazioni sindacali nei prossimi mesi. 05/08/2016
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04/08/2016 Jp Industries: stop ai licenziamenti, prosegue il confronto
Nell’incontro di oggi 4 agosto tra le Organizzazioni Sindacali di Marche ed Umbria e l’imprenditore della JP industries Giovanni Porcarelli, in riferimento all’avvio della procedura di mobilità, Fim, Fiom e Uilm hanno ottenuto il ritiro della procedura stessa. Sussistono le condizioni per poter avviare l’attività. Il grido d’allarme che lanciano i sindacati: «Non possiamo rimanere soli, l’importanza del ritiro della procedura non deve distogliere tutti i soggetti -governo, regioni e territori - dall’attenzione su questa vicenda, perché i problemi rimangono tutti sul tavolo». Per un definitivo e strutturale avvio dell’attività necessita, nell’immediato, serve un supporto finanziario decisivo da parte delle banche. Su tutto ciò diventa prioritario il ruolo del governo, che deve operarsi immediatamente con l’apertura di tavoli concreti e capaci di assumere decisioni definitive per poter mettere fine a tali problemi e dare la speranza concreta ai lavoratori. «Il ritiro della procedura è stata la condizione necessaria che avevamo chiesto, con forza da subito, per proseguire nel confronto alla proprietà di J&P. – annuncia Andrea Cocco, segretario Fim Cisl Marche – Confidiamo che il dialogo costruttivo tra le parti, con il supporto delle istituzioni, possa favorire una fase di sviluppo e consolidamento dell’impresa e del territorio». «Avevamo definito sbagliata nel merito, nel metodo e nei tempi la scelta della J&P di aprire la procedura di mobilità per licenziare 400 lavoratori ex Merloni. – dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - Oggi esprimiamo soddisfazione per la revoca della procedura, sottolineiamo la necessità di un sistema del credito che affianchi le imprese ed allo stesso tempo la necessità di imprenditori che abbiano il senso della responsabilità sociale verso i lavoratori e verso il territorio». 04/08/2016
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02/08/2016 Posti letto convenzionati nelle Residenze protette. Sindacati: «Bene aumento, ma ora maggiore equilibrio territoriale»
Apprendiamo che la Regione ha adottato una DGR con la quale autorizza la contrattualizzazione di 400 posti letto di RPA (Residenza Protetta Anziani). Sul piano quantitativo la misura è condivisibile perché dà finalmente concretezza a quanto concordato tra Regioni e Organizzazioni sindacali nell'Accordo del Febbraio 2014. Molto severo è però il giudizio dei sindacati sulle modalità di adozione del provvedimento, deliberato senza alcun confronto con le parti sociali. Riguardo gli aspetti di merito CGIL CISL UIL Marche e le loro rispettive Federazioni dei Pensionati esprimono forti dubbi e riserve sulle effettive risposte che questa delibera dà al tema della sperequazione territoriale nella distribuzione dei posti letto. Il raggiungimento del limite del 60% dei posti letto convenzionati rispetto a quelli operativi, sulla base dei dati conosciuti, rischia di rispondere più alle esigenze di equilibrio economico dei soggetti gestori che ai reali bisogni di assistenza registrati nei territori, come delineati nell'Atto di fabbisogno della Regione ed emersi nelle rilevazioni dei sindacati. La stessa condivisa trasformazione in 229 p.l. delle risorse dell'ADI (assistenza domiciliare integrata) destinate alle residenze protette, rischia di aggravare lo squilibrio territoriale. In ragione di queste criticità i sindacati sollecitano la Regione a recuperare il deficit di confronto rendendo nota l'effettiva distribuzione dei 400 posti letto e riattivando la discussione anche a livello territoriale con il coinvolgimento delle parti sociali e delle Conferenze dei Sindaci. Fondamentale rimane inoltre per i sindacati sulla scorta dei provvedimenti adottati, un'azione di monitoraggio della Regione, volta ad abbinare al convenzionamento delle strutture, l'applicazione degli accordi tesi al contenimento delle rette. Altrettanto importante la ripresa del confronto sul piano di collocazione delle Case della Salute, anche di bassa e media complessità, per rispondere alle esigenze di assistenza territoriale delle popolazioni. 02/08/2016
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02/08/2016 Emergenza scuola nelle Marche, la denuncia dei sindacati della scuola
Le segreterie regionali di Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola e SnalsConfsal denunciano la gravissima carenza di organico docente ed Ata delle scuole delle Marche che rischia di compromettere l’ordinaria attività didattica per il prossimo anno scolastico 2016/2017. Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola e SnalsConfsal avevano espresso già forte preoccupazione lo scorso 9 luglio segnalando la mancanza di docenti e personale Ata, per un totale complessivo, di circa 1400 posti. In realtà la scorsa settimana sono stati assegnati, dal Ministero della Pubblica istruzione alle Marche, solo 992 unità di personale docente. Secondo i sindacati posti assegnati sono assolutamente insufficienti a coprire il fabbisogno delle scuole di ogni ordine e grado, mettendo a rischio il regolare avvio dell’anno scolastico e il funzionamento degli istituti. Le segreterie regionali di Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola e Snals Confsal ribadiscono che se non verranno assegnati ulteriori posti alle Marche i tagli da fare saranno drammatici e avranno ripercussioni inevitabili sugli studenti e le loro famiglie e chiedono alla Direzione Scolastica Regionale e al Presidente e Assessore alla pubblica istruzione della Regione di impegnarsi con forza presso il Ministero della Pubblica Istruzione affinché venga adeguato il numero dei docenti e del personale Ata affinché sia garantito, nelle Marche, un regolare avvio di anno scolastico. 02/08/2016
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01/08/2016 Tanti dubbi e poche certezze per l'Area Vasta 3
Venerdì 29 luglio si è tenuto l’incontro tra la Direzione dell’AV 3 e CGIL, CISL e UIL di Macerata unitamente alle rispettive federazioni di categoria del Pubblico Impiego e dei pensionati. All’ordine del giorno era posto, in particolare, il confronto sulle liste di attesa, come previsto dall’incontro precedente del Tavolo. Con rammarico dobbiamo constatare l’inconcludenza dell’incontro in quanto i dati fornitoci rispetto ai tempi medi di attesa per l’accesso alle prestazioni sono risultati carenti, parziali e incompleti perché riferiti solo a periodi campione, nonché poco indicativi e non coincidenti né con le nostre analisi né con la percezione reale degli utenti. Su questo tema, a seguito delle nostre richieste, la Direzione dell’Area Vasta 3 si è impegnata a fornirci dati più completi relativi al primo semestre del 2016 e alle azioni che la Direzione stessa ha finora messo in campo e intende assumere nei prossimi mesi per il governo e la riduzione delle liste d’attesa, soprattutto alla luce delle criticità che abbiamo rappresentato e riscontrato. Abbiamo espresso la necessità di un confronto che metta al centro un’analisi complessiva della sanità nell’Area Vasta 3 che affronti le questioni delle liste d’attesa, della riorganizzazione delle reti cliniche, della rete di emergenza, del presidio sanitario del territorio, nella consapevolezza che il nodo ineludibile da affrontare con urgenza resta la carenza di personale e risorse dell’AV 3. Questioni da tempo conosciute ma mai davvero affrontate. Un confronto in cui come organizzazioni sindacali siamo pronti a mettere in campo le nostre proposte, ma che, a nostro parere, potrà ritenersi effettivo e utile solo se sostenuto da garanzie di impegni e risorse. Anche in questa ottica, abbiamo concordato con la Direzione dell’AV3 la necessità di una convocazione della Conferenza dei Sindaci aperta alle organizzazioni sindacali in cui affrontare su basi più concrete la discussione sull’ospedale unico, che finora è stata impostata su logiche strumentali e campanilistiche. Riteniamo fondamentale che al centro di questa discussione siano invece posti il percorso e i tempi della riorganizzazione sanitaria che dovrebbe portare all’ospedale unico, la garanzia dei servizi nella fase intermedia e la strutturazione degli stessi una volta che vedrà la luce la nuova struttura. 29/07/2016
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30/07/2016 Jp, mobilità per 400 lavoratori. Mastrovincenzo: «Scelta inaccettabile»
Irricevibile la procedura di mobilità avviata dalla JP Industries di Giovanni Porcarelli per 400 lavoratori, in precedenza dipendenti della Antonio Merloni. «La scelta è inaccettabile per le drammatiche conseguenze sociali che prefigura, per il metodo e per i tempi, dato che arriva a ridosso del periodo feriale - dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - È opportuna la decisione del presidente Ceriscioli di convocare immediatamente l'imprenditore e a seguire i sindacati; chiediamo anche un immediato intervento del Ministero dello Sviluppo, perché il percorso della JP, comprese le vicende relative al contenzioso con le banche e i progetti di sviluppo dell'azienda, viene da anni monitorato in sede governativa con le parti sociali. Bisogna fare tutto il possibile per scongiurare questa scelta scellerata». Andrea Cocco, segretario regionale Fim Cisl Marche, giudica «scorretto l'atteggiamento di Porcarelli viste le iniziative del sindacato a sostegno del suo progetto industriale, compresa la cassa integrazione ancora in vigore per tutti i lavoratori. La prossima settimana - conclude Cocco - chiederemo un incontro come previsto dalla stessa legge 223. Il lavoro va tutelato e difeso partendo dai lavoratori». Giovedì 4 agosto si terrà, nello stabilimento di Fabriano, l'incontro tra azienda e sindacati.
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28/07/2016 Liste di attesa e Casa Salute in Area Vasta 5. Sindacati: "Ancora tanto da fare"
Il punto sull'andamento delle liste di attesa in Area Vasta 5 (Ascoli Piceno e San Benedetto)  al centro dell'incontro che si è svolto nei giorni scorsi ad Ascoli Piceno,  tra Cgil, Cisl, Uil, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  e i vertici dell' AV 5. Dall'analisi dei dati,  relativi ai percorsi ed ai tempi di attesa per le prestazioni richiesti dal medico di medicina generale con prescrizione di priorità o differita, presentati dalla Direzione di AV5 ,  si riscontra un miglioramento rispetto al passato «ma è  ancora prematuro dare un giudizio definitivo che potrà arrivare solo alla fine del 2016 - commentano i sindacati  - quando terminerà la  fase di sperimentazione e le doppie liste, quelle, in vigore da 5 mesi, con il nuovo sistema, e quelle con le prenotazioni effettuate prima della sperimentazione e quindi programmate da mesi .»  Al centro dell’incontro anche la verifica dell’attivazione della  presa in carico  della cronicità, direttamente dalle UU.OO (unità operative), già sperimentata a  seguito  di un accordo sindacale, prima della delibera regionale, per la Cardiologia, Nefrologia, Diabetologia, Oncologia e ora anche per la  Pneumologia ed Ematologia, dove  permangono ancora le  criticità relative alla strumentazione della risonanza magnetica che si ridurranno con la piena operatività degli investimenti realizzati, pur permanendo la difficoltà nel reclutare  radiologi.   Nel prossimo incontro, tra i vertici dell’Area Vasta 5, Cgil, Cisl e Uil e Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  fissato per il  15 settembre p.v., i sindacati hanno chiesto di entrare nel merito del rafforzamento dell’offerta territoriale, con il coinvolgimento dei medici di famiglia,   a partire dalla domiciliarità per arrivare a verificare le condizioni per un aumento assistenziale delle Case della Salute e dell’offerta residenziale (Residenze protette e Residenze sanitarie assistenziali). Rispetto  alle Case della Salute, è bene precisare, che era già stato avviato negli scorsi anni un percorso che aveva individuato la loro collocazione territoriale immaginandole come luogo in cui sviluppare progettazione sanitaria di territorio, e strumenti utili per l’integrazione socio-sanitaria, per la prevenzione e per lo sviluppo integrato di professionalità degli operatori ( medici specialisti, di medicina generale ed infermieri) in una ottica di benessere sociale e di salute dei cittadini. La Regione ha cambiato completamente il profilo  delle  Case della Salute di tipo C (quelle a maggior complessità), trasformandole in ”Ospedali di Comunità” per rispondere alla chiusura dei piccoli ospedali delle altre Province  penalizzando, ulteriormente il nostro territorio che  ha realizzato tali chiusure 20 anni fa.  La  stessa delibera 746/2016 va inoltre nella direzione di premiare i Medici di medicina generale  che operano in tali nuove strutture, non prevedendo analoghe soluzioni per i professionisti impegnati nelle case della salute di tipo A e B. Si rischia di fare un passo indietro di 10 anni.  Erano state  concordate per l’ Area Vasta 5 quattro Case della Salute (Offida, Ripatransone, Montefiore, Ascoli Piceno e la possibilità di una quinta su San Benedetto ) e un ospedale unico, ma le prime sono state rimesse in discussione e sull'Ospedale non sono state individuate  risorse pubbliche. « Pur apprezzando i passi avanti sul versante della riorganizzazione - ribadiscono Cgil, Cisl, Uil e Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil - siamo contrari  alle scelte che si stanno facendo in Regione, in particolare rispetto alle  Case della Salute. Stiamo lavorando per modificare gli assenti che non condividiamo e   invitiamo  i sindaci del territorio ad intervenire   per il benessere di tutti. » 28/07/2016
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27/07/2016 Urgente rilanciare i centri per l’impiego e stabilizzare i precari
Oltre 100 lavoratori dei CIOF, Centri per l’impiego di tutta la regione, hanno affollato ieri  martedì 26 luglio, la  sala Raffaello presso la  Regione Marche, per l’ assemblea unitaria organizzata dalla Fp Cisl insieme alla Fp Cgil e Fpl Uil. I lavoratori hanno chiesto alla Regione chiarezza organizzativa e certezze sul futuro alla luce della necessità di valorizzare un servizio pubblico così delicato in un momento di crisi come questa. «Urge pertanto un rilancio dei centri per impiego che passi per la stabilizzazione dei precari e la ricerca di strumenti per creare prospettive occupazionali ai giovani ed a chi ha perso il lavoro. - sostiene la Fp Cisl Marche - C'è la necessità  di comprendere dal 2017 a chi saranno affidate le delicate funzioni dei centri per impiego ed il rapporto con la neonata agenzia nazionale per il lavoro.» Il 4 agosto su questi temi vi sarà incontro con l'Assessore Cesetti ma la Cisl con Cgil e Uil sono pronte ad iniziative di mobilitazione a supporto delle legittime istanze dei lavoratori e per la valorizzazione dei servizi quotidianamente erogati.
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27/07/2016 Servizio Scuolabus : 29 luglio sciopero e presidio davanti al Comune di Pesaro
Ancora una volta i sindacati intervengono sul servizio scuolabus criticando con forza le amministrazioni comunali che non hanno voluto ascoltare. Nei giorni scorsi, infatti, i Comuni di: Pesaro, Fano, Monteciccardo, Fermignano, Petriano e Vallefolgia nel corso di un incontro con i rappresentanti dei lavoratori, hanno deciso di ignorare tutte le richieste e le segnalazioni del sindacato sul rispetto delle regole di un servizio di estrema delicatezza come quello di scuolabus e contenute nel dispositivo di gara. Con la nota procedura della gara al massimo ribasso, per i sindacati, dopo l’uscita di Ami si “gioca sulla pelle dei lavoratori” e non si rispettano norme e criteri di qualità del servizio. Lo sciopero è stato proclamato perché la ditta di trasporti che subentrerà ad Ami ha lasciato intendere, con il benestare delle amministrazioni comunali, che applicherà un “contratto a tempo indeterminato di 10 mesi”. Tuttavia il contratto è illegittimo perché non corrisponde a quello indicato nei capitolati di gara, ovvero il Ccnl degli autoferrotranvieri. Nei mesi estivi i lavoratori non percepiranno alcun stipendio, con una perdita economica, fiscale e previdenziale. A questo si aggiunge, sempre nel silenzio delle amministrazioni, il rischio della modifica della residenza lavorativa.   “Siamo convinti che le amministrazioni comunali – concludono- dovrebbero difendere l’interesse collettivo de cittadini e dei lavoratori, non quello delle aziende private”. 27/7/2016
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22/07/2016 Adesione con punte del 100% allo sciopero addetti alla manutenzione e infrastrutture rete ferroviaria italiana.
Adesione di oltre l’80%,  con punte del 100% in alcuni impianti , allo sciopero di  8 ore delle lavoratrici e lavoratori di RFI della DTP - Direzione territoriale produzione di Ancona - di  tutto il compartimento formato dalle Regioni Marche , Umbria e Abruzzo della Manutenzione e Infrastrutture indetto dai sindacati di categoria per  il personale della manutenzione-infrastruttura ed uffici. Lo sciopero ha interessato circa 1.600 lavoratori.  «Ringraziamo tutti  i lavoratori della DTP di Ancona che hanno aderito in maniera massiccia allo sciopero  di oggi,  22 luglio 2016. Un risultato importante  che  da un forte segnale a chi, in RFI a tutti i livelli, non dà il giusto valore all'importanza della forza lavoro nell’ambito dei processi organizzativi e dell’ambizioso piano di attività per l’ammodernamento e la velocizzazione dell’ infrastruttura ferroviaria nel nostro territorio, dimenticando così come tali progetti non potranno essere realizzati con l’attuale quantità di personale.  - affermano i sindacati di categoria in presidio con i lavoratori - E’ indispensabile, pertanto, provvedere urgentemente all'assunzione di nuovi addetti come del resto garantito dall'accordo nazionale, disatteso scientemente, per la nostra regione, dai vertici di RFI.  - continuano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti  -   Se queste richieste non saranno soddisfatte ci saranno ulteriori, e più pesanti, manifestazioni di lotta.»   Lo scorso anno a livello nazionale era stato firmato un accordo di riorganizzazione che aveva come precondizione l'assunzione di personale. Per il compartimento di Ancona erano previste   25 nuove assunzioni  e la reinternalizzazione di lavorazioni che oggi sono affidate a ditte esterne ; tutto ciò  a fronte di una riorganizzazione che modificava radicalmente l'assetto organizzativo  fino al 2015 . A distanza di un anno quello che era stato convenuto con l'azienda non si è realizzato e i disagi per i lavoratori sono aumentati . In particolare, l’azienda non ha ancora provveduto all'assunzione di 25 unità -  la forte carenza di personale crea problemi legati ai carichi di lavoro -  e al  rispetto dei nuovi inquadramenti professionale legati anche alle nuove responsabilità. E ancora: la mancata valorizzazione dei coordinatori e direttori lavori, così come previsto anche dalla trattativa nazionale, l’uso della reperibilità, dello straordinario e della disponibilità in modo spesso improprio, il mancato rispetto della nuova struttura organizzativa prevista dall'accordo sulla riorganizzazione, il mancato acquisto dei mezzi d’opera per reinternalizzare il lavoro.
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22/07/2016 Taglio del salario accessorio dei lavoratori comunali e calo del personale. Nelle Marche è emergenza Autonomie Locali
La decisione assunta anche dal Parlamento di continuare ad ignorare il dramma del taglio del salario accessorio che stanno vivendo i lavoratori pubblici è inaccettabile.  Dopo sette anni di blocco della contrattazione nazionale e politiche di tagli al salario accessorio , sono a rischio la tenuta dei servizi erogati ai cittadini oltre che la dignità dei lavoratori che quotidianamente li erogano. Ancora una volta il decreto enti locali, approvato ieri alla Camera, mira a far cassa a spese dei lavoratori e l'annunciato sblocco delle assunzioni rimarrà sulle carte stante il permanere di una serie di norme che di fatto limiteranno fortemente nuove assunzioni. Rispetto al  personale la situazione complessiva è cosi sintetizzabile: i dipendenti  del comparto, esclusa la dirigenza, nelle Marche risultano essere 10.112 ( 9.388 a tempo indeterminato e 694 con rapporti flessibili ) suddivisi tra i 236 comuni della regione di cui ben il 72% con meno di 5.000 abitanti ( rispetto alla media nazionale del 69,7% ). Ci sono 6,5 dipendenti ogni mille abitanti rispetto alla media nazionale di 6,77 abitanti . Le Marche confermano anche la bassa presenza di personale femminile , appena il 48,7% rispetto alla media nazionale del 53,2%, mentre , grazie anche ai percorsi di stabilizzazione effettuati negli anni, il lavoro precario è "solo" il 6,9% del totale rispetto ad una media nazionale del 9,3%.  Ancora purtroppo lento non solo il travagliato percorso delle fusioni dei comuni , ma anche quelli delle Unioni che vedono coinvolti solo il 19,5% dei comuni nazionali contro una media nazionale del 29,2%  . Cala, stante il prolungato blocco dei contratti, il salario annuo lordo medio che passa dai 27.862 euro del 2011 ai 27.507 euro  del 2014, salario accessorio compreso , e continua anche il progressivo invecchiamento dei lavoratori, quasi la metaà dei quali ormai con oltre 50 anni di età. Se  poi si aggiungono i tagli costanti dei trasferimenti,  si conferma una situazione preoccupante per i comuni marchigiani ed i lavoratori, alle prese con carichi di lavoro sempre maggiori per dare una risposta alle sempre maggiori necessità dei cittadini. Il Comune più penalizzato , anche a livello nazionale, da questa situazione è il Comune di Ancona, ove i lavoratori non hanno percepito il salario accessorio 2013 e continuano ad avere trattenute derivanti da presunte risorse accessorie non correttamente erogate negli anni scorsi, nonostante le prestazioni lavorative correttamente eseguite. E’ emergenza Camera Commercio, ove il testo che circola in queste ore di riassetto rappresenterebbe un vero e proprio attacco al servizio camerale ed ai servizi alle imprese. Il paventato taglio del personale è inaccettabile sia per i lavoratori eventualmente interessati che per il tessuto economico produttivo locale.  E’  emergenza Centri per l'impiego, sempre più in sofferenza di personale di fronte alle sempre maggiori richieste dei cittadini ed in attesa di conoscere, dal 2017, come saranno organizzati alla luce della nascita, di fatto solo sulla carta, della Agenzia Nazionale per il lavoro. I sindacati oragnizzeranno nei prossimi giorni iniziative di mobilitazione a supporto delle questioni aperte convinti che un vero riassetto delle autonomie passi solo attraverso la partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori, non con decisioni assunte dall'alto .
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19/07/2016 Rischio licenziamenti al cementificio Sacci: 71 posti in pericolo
Mobilitazione e  presidio dei lavoratori del cementificio SACCI di Castelraimondo ( Mc) questa mattina davanti a Palazzo Leopardi della Regione Marche,contro il licenziamento di tutti i dipendenti. A distanza di qualche giorno dalla cessione del cementificio Sacci alla nuova società CEM 15 - controllata dalla Cementir del gruppo Caltagirone - è stata avviata la procedura di messa in mobilità e dal primo ottobre prossimo, se non ci saranno nuovi sviluppi è previsto il licenziamento di tutti i 71 lavoratori. «Abbiamo chiesto alla Regione di aiutarci per fare in modo che siano previsti altri ammortizzatori sociali e   per questo confidiamo  nell’ apertura di un tavolo al Ministero dell’economia e dello sviluppo economico  affinché si possa gestire complessivamente la vertenze  del Cementificio Sacci . – afferma Massimo Giacchetti segretario generale Filca Cisl Marche  in  presidio con i lavoratori   - Abbiamo chiesto alla Regione di farsi parte attiva  per avviare un’ interlocuzione con il gruppo Caltagirone che sta acquisendo la Sacci per capire  il reale futuro  del cementificio e soprattutto se ci saranno opportunità di occupazione  per i lavoratori. » Alla mobilitazione, indetta  dai sindacati di categoria,  Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil,  per evitare la definitiva chiusura dello stabilimento di Castelraimondo, erano presenti insieme ai lavoratori e  ai rispettivi rappresentanti sindacali anche i Sindaci di Castelraimondo e Gagliole.  Il presidio si è concluso nella tarda mattinata  con  l’impegno dell’assessore al Lavoro, Loretta Bravi e dell’assessore all'Ambiente, Angelo Sciapichetti, a  convocare   al più presto i vertici della nuova società Cem 15 del Gruppo Caltagirone.  Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, inoltre, hanno espresso forte preoccupazione e respingono al mittente quanto riportato  oggi dalla stampa: “la  Cementir Italia  ha sempre considerato il perimetro del ramo di azienda oggetto di trasferimento al netto della forza lavoro dello stabilimento di Castelraimondo”.
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11/07/2016 Distretti turistici: è la Regione che si dimentica di Macerata o Macerata che non si fa valere?
E' ufficiale l’intera provincia di Macerata, ad eccezione di pochi comuni, è fuori da qualsiasi distretto turistico. Un’esclusione pesante perché compromette la possibilità del territorio di sviluppare il sistema turistico attraverso l’accesso a investimenti, incentivi, filiere di credito, agevolazioni fiscali e progetti pilota. «Si tratta di un’evidente assurdità, ma anche di una chiara sproporzione» - commenta Silvia Spinaci, responsabile della Cisl di Macerata . I sette distretti turistici individuati dalla Regione Marche e presentati all'approvazione ministeriale coprono in maniera adeguata le altre quattro province marchigiane, mentre lasciano quasi del tutto scoperta l’area maceratese. La provincia di Ascoli è coperta da tre distretti (il preesistente distretto Piceno e i neonati Marche Picene e Marche Sud), Fermo può anch'essa giovarsi di due distretti (quello istituito per le città di Fermo e Porto San Giorgio e l’aggregato Marche Picene che include diversi comuni del fermano), Ancona vanta il distretto dell’Appennino Umbro-Marchigiano per il fabrianese e quello della Riviera del Conero, infine nel pesarese un nuovo distretto è stato individuato attorno al capoluogo.«  Nella nostra Provincia si salvano solo Recanati, Porto Recanati e Potenza Picena inseriti nel distretto del Conero e Monte San Martino associato a Marche Picene.- continua Silvia Spinaci - Ma è la Regione che si è dimenticata di tener conto dell’indiscutibile potenziale turistico del territorio maceratese o è il nostro territorio che non è stato in grado di farlo valere? Leggendo la delibera della Giunta Regionale di individuazione dei distretti, la domanda è d’obbligo.» La norma che disciplina l’istituzione e la delimitazione dei distretti prevede, infatti, che esse siano effettuate dalla Regione entro il 30 giugno 2016 d’intesa con il Ministero dei Beni Culturali e dei Comuni interessati, su richiesta delle imprese del settore turistico operanti nel territorio. A tal fine i territori interessati dovevano costituirsi in associazioni e richiedere alla Regione l’indizione di una Conferenza dei Servizi. «Dai documenti istruttori si evince che nessuna associazione del territorio maceratese abbia chiesto alla Regione Marche l’indizione della Conferenza dei Servizi per avanzare la propria candidatura. Davvero un “peccato” visto che gli altri territori sembrano aver avuto gioco facile, visto che tutte le associazioni territoriali che hanno presentato richiesta hanno ottenuto il riconoscimento del relativo distretto. - sottolinea la responsabile della Cisl di Macerata - Verificheremo  a livello regionale le motivazioni dell’esclusione, anche chiedendo un incontro all'Assessore al Turismo Pieroni, ma al contempo riteniamo necessario che  i soggetti del nostro territorio, a partire dai Sindaci dei Comuni più grandi e a più forte vocazione turistica e dal sistema locale delle imprese turistiche, valutino se davvero hanno giocato bene le proprie carte. Davvero, come sembra dagli atti, non è stata costituita un’associazione territoriale maceratese per avanzare la candidatura a distretto turistico? - rilancia Silvia Spinaci - Se così fosse, oltre alla disattenzione della Regione dovremmo lamentare soprattutto l’incapacità di Macerata di fare rete, riunirsi attorno a una regia e a un progetto condiviso  - conclude - e creare le sinergie necessarie per essere competitiva su un piano regionale e attrarre investimenti e fondi necessari per lo sviluppo del territorio.
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11/07/2016 Acqua: aumento delle tariffe nel Maceratese. Tempi lunghi per gestore unico
Cgil Cisl e Uil di Macerata valutano con favore la decisione, assunta ieri dall’Assemblea dei Sindaci dell’Aato 3, di aumentare il fondo a favore delle famiglie in condizione di necessità. Così come la notizia di un piano quadriennale di investimenti per 55 milioni di € non può che ritenersi positiva. Tutto ciò però a costo di un aumento delle tariffe, deliberato proprio dall’ultima Assemblea dei Sindaci e che per l’anno in corso sarà del 3,5 %. Un aumento che facciamo fatica ad accettare soprattutto perché su di esso pesa la perdurante situazione di grave frammentazione del settore, a sua volta frutto di un mancato intervento di aggregazione e razionalizzazione del sistema delle aziende idriche che come CGIL, CISL e UIL invochiamo da tempo. Un dato su tutti vale a dimostrarlo: l’Aato 2 di Ancona, in cui da tempo la gestione del servizio idrico integrato è affidata a un soggetto unico, ha deliberato sempre nei giorni scorsi un piano di investimenti pari a 65 mln € nel quadriennio (quindi di poco superiore a quello dell’Aato 3) con un incremento della tariffa all’utenza del 1.5% (meno della metà dell’incremento maceratese). Ancora una volta una dimostrazione del fatto che l’aggregazione in un gestore unico costituisce per i nostri territori una condizione essenziale per garantire capacità di investimento, qualità del servizio e gestione sociale e accorta delle tariffe. E ancora una volta gli utenti del servizio idrico maceratese dovranno quindi fare i conti con le disfunzioni derivanti dal numero eccessivo di gestori e con i ritardi accumulati nel percorso di aggregazione in un gestore unico. È allora sempre più urgente non accumulare ulteriori ritardi. L’Aato 3, dopo che il d.l. 133/2014 ha imposto il gestore unico del servizio idrico a livello di ambito, si era finalmente data un percorso che doveva portare entro il 30 giugno 2016 all’unificazione delle tre società affidatarie (Unidra, Centro Marche Acque e S.I. Marche) e parallelamente prevedeva l’avvio di progressivo piano di accorpamento dei rami idrici delle aziende che gestiscono il servizio con l’obiettivo esplicito di giungere alla società unica di gestione entro il 2017. Ci sembra che, nonostante il primo termine, quello del 30 giugno 2016, sia già scaduto, il processo di aggregazione sia ancora fermo al palo. Nel frattempo l’Ambito di Macerata rischia il commissariamento per mancato rispetto della normativa nazionale. E in questo quadro, come se non bastasse, le tariffe sono aumentate. «Per la Cisl Macerata è inaccettabile l'aumento delle tariffe del servizio idrico nella provincia. - dichiara la responsabile di Ast, Silvia Spinaci - La mancata aggregazione in un gestore unico, richiesta da tempo dal sindacato, dimostra ancora una volta di avere costi pesanti per l'utenza in termini di tariffe e di qualità del servizio. È per noi urgente un confronto con il Presidente Francesco Fiordomo per affrontare la questione tariffe e il passaggio al gestore unico».
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11/07/2016 Igiene ambientale: revocato lo sciopero. Siglata l'intesa per il rinnovo del CCNL aziende pubbliche
Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, hanno revocato lo sciopero previsto per il 13 e 14 luglio. Ieri 10 luglio 2016,  a Roma, è stata siglata l'intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle aziende pubbliche dell'igiene ambientale aderenti a Utilitalia. Il contratto, che decorre dal 1 luglio 2016 e scade il 30 giugno 2019, riguarda circa 50 mila lavoratori addetti al settore e attendeva di essere rinnovato da 30 mesi. «Siamo molto soddisfatti del risultato - dichiarano le organizzazioni sindacali nazionali - che è stato ottenuto anche grazie alla massiccia adesione dei lavoratori ai due scioperi nazionali del 30 maggio e 15 giugno scorsi, nonché grazie al contributo offerto dall'Anci. Questa intesa contribuisce al rilancio del settore, migliorando la qualità dei servizi ai cittadini». «L'intesa - spiegano Fp, Fit, Uilt e Fiadel - prevede un aumento a regime di 120 euro e un'una tantum per la vacanza contrattuale di 200 euro in due parti. Inoltre nei 120 euro sono inclusi contribuiti per il welfare contrattuale a totale carico dell'azienda e distribuiti come indennità integrativa, la previdenza complementare generalizzata, l'assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà bilaterale e il fondo salute e sicurezza». Tra le altre cose l'intesa rafforza la clausola sociale a tutela dei lavoratori nei cambi di appalto e nei casi di licenziamento individuale. «Il prossimo passo - precisano i sindacati - è sottoporre l'intesa a consultazione certificata dei lavoratori, come previsto dal testo unico sulla rappresentanza 10 gennaio 2014». Dopo l'intesa di domenica con Utilitalia,è stato siglato anche il protocollo d'intesa delle linee guida per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle aziende private dell'igiene ambientale aderenti a Fise-Assoambiente, contratto scaduto dal 31 dicembre 2013. Ne danno notizia Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, precisando che lo sciopero previsto per il 13 e 14 luglio per il momento è sospeso, non revocato. Il protocollo d'intesa con Fise-Assoambiente prevede la decorrenza dal 1 luglio 2016, sino al 30 giugno 2019, e riguarda i 40 mila lavoratori delle aziende private del settore, che, insieme a quelli delle aziende pubbliche, raggiungono i 90 mila addetti circa. «Siamo soddisfatti del risultato raggiunto oggi con Fise-Assoambiente - dichiarano le organizzazioni sindacali nazionali - Risultato ottenuto anche grazie alla grande adesione delle lavoratrici e dei lavoratori ai due scioperi nazionali del 30 maggio e 15 giugno scorsi». Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel aggiungono che «sono state ascoltate finalmente le richieste delle tante operatrici e dei tanti operatori dell'igiene ambientale, richieste che contribuiscono, in entrambe le intese, al rilancio del settore e al miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini». L'intesa trovata con Fise-Assoambiente, spiegano i sindacati di categoria, «prevede un aumento a regime di 120 euro e un'una tantum per la vacanza contrattuale che sarà definita nei prossimi incontri previsti. I 120 euro sono distribuiti tra retribuzione e welfare contrattuale a totale carico dell'azienda come ad esempio la previdenza complementare generalizzata, l'assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà bilaterale e il fondo salute e sicurezza. Viene rafforzata dal protocollo anche la clausola sociale a tutela dei lavoratori nei cambi di appalto e nei casi di licenziamento individuale», concludono.
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08/07/2016 Morte Emmanuel: chiediamo unità per fermare la violenza
La Cisl Marche, nella persona del segretario Alfonso Cifani, responsabile della sede di Fermo e dell’ Anolf di Ascoli Piceno e Fermo, nel commentare la morte di Emmanuel Chidi Namdi, migrante nigeriano di 36 anni, esprimendo solidarietà alla moglie del povero Emannuel, lancia il proprio grido di allarme contro la crescente degenerazione dei rapporti sociali a cui si sta assistendo e chiede unità di intenti a tutte le forze sociali al fine di prevenire che il fenomeno dilaghi sempre di più fino a sfociare in episodi di violenza che non devono accadere per nessun motivo, né  futile  né discriminatorio. Episodi che finiscono col colpevolizzare un territorio, il Fermano, che è stato sempre esempio di accoglienza dal punto di vista lavorativo e sociale e da sempre vicino agli immigrati. Lo stesso Cifani esprime solidarietà a Don Vinicio Albanesi e plaude e sostiene la meritoria opera di accoglienza che sta compiendo sul territorio. Per l'Anolf di Macerata «è stato un giorno drammatico per questa coppia scampata dai massacri in Nigeria per poi essere vittima della violenza nelle “tranquille ed operose” Marche». «Sicuramente l’assassino non rappresenta la realtà delle Marche - prosegue l'Anolf - lo testimoniano le numerose associazioni come la nostra Anolf da decenni al fianco degli immigrati,i Sindacati CGIL CISL UIL, le Caritas Diocesane, la generosità di tanti cittadini, ma sicuramente anche tra noi c’è qualcosa che non va. L’omicidio di Emmanuel – ha detto Don Ciotti – è il segno di un deserto culturale diffuso, di una crescente negazione della dignità delle persone nel nostro Paese. C’è una violenza che cova nei linguaggi, un naufragio delle coscienze. Non basta condannare la violenza, occorre bonificare le paludi dell’indifferenza e dell’egoismo che rendono possibile tutto questo. L’Anolf si ritrova in pieno in questa analisi e confida che quanto meno alla vedova, Chimiary ormai stremata dalle tante sofferenze venga assicurata la necessaria assistenza dal parte delle autorità e da parte di tutti noi semplici cittadini. Il Ministro Alfano le ha riconosciuto lo stato di rifugiata. È qualcosa ma di certo non la ripaga di quello che ha subito. In questo momento ha bisogno anche e soprattutto del nostro affetto e della nostra vicinanza». Cgil, Cisl e Uil, le associazioni, le forze politiche democratiche con l'adesione di tutte le istituzioni locali organizzano una manifestazione, martedì 12 luglio alle 21 in Piazza del Popolo, contro la violenza e il razzismo, per la solidarietà, l'accoglienza e la legalità. Il Comune di Fermo, in attesa delle esequie di Emmanuel, ha proclamato per lo stesso giorno il lutto cittadino come segno della vicinanza e della solidarietà dell'intera comunità fermana alla famiglia e per testimoniare la forte e dura contrarietà della città e dei fermani ad ogni forma di intolleranza e di razzismo.
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01/07/2016 Contro la privatizzazione di Poste Italiane: 2 luglio manifestazione regionale ad Ancona
Le segreterie regionali di Cisl Slp, Cgil Slc, Uilposte, Failp Cisal e Confsal Comunicazioni hanno proclamato la mobilitazione  di categoria contro l'ipotesi di una nuova fase di privatizzazione di Poste Italiane. Ad Ancona sabato 2 luglio 2016 si è tenuta la manifestazione regionale, concentramento  ore 10.30 davanti alla sede regionale di Poste Italiane, corteo e assemblea pubblica in Piazza del Plebiscito.  Per le organizzazioni sindacali, il completo collocamento in borsa dell'azienda equivale a una svendita: «Se Poste Italiane, che sino ad oggi ha svolto un importante servizio sociale, attraverso i suoi uffici presenti su tutto il territorio nazionale, periferie comprese, fosse consegnata al mondo della speculazione finanziaria ed alle logiche che lo caratterizzano, perderebbe per sempre, quella identità sociale che finora l’ha fatta considerare la prima cellula istituzionale del Paese» sostengono i sindacati, che rilanciano un modello «patrimonio di tutti, capace di garantire qualità del servizio ed occupazione».
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27/06/2016 Gestione rifiuti: trovato l'accordo per l'impianto Relluce
FIT/CISL, FP/CGIL, UGL e USB esprimono soddisfazione per la firma dell’accordo sindacale con cui,  tramite il progetto tecnico della gestione integrata dei rifiuti urbani nell’ATO 5 di Ascoli Piceno, la società PICENOAMBIENTE da continuità ad un impianto produttivo di rilevanza provinciale e che al contempo garantisce retribuzione e diritti ai lavoratori. Dopo una trattativa articolata e laboriosa si è giunti ad una conclusione positiva che garantisce l’operatività nell’impianto RELLUCE, l’occupazione di tutti i dipendenti in forza ed il mantenimento dei diritti maturati nel corso degli anni incluse tutte le tutele in materia di lavoro precedenti all’approvazione del Decreto Legislativo 81/2015 (Jobs Act),  ovvero quanto previsto  dalla Legge 300/70 in particolare dall’art. 18.
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27/06/2016 Fincantieri: firmata l'ipotesi di accordo integrativo di gruppo
Nella tarda mattinata di venerdì 24 giugno e dopo circa 24 ore di trattativa è stata sottoscritta unitariamente l'ipotesi di accordo relativa alla contrattazione integrativa del Gruppo Fincantieri. Dopo lunghi mesi di confronto, sia su aspetti economici che normativi e dopo infinite riunioni dove si sono avvicendati testi e proposte aziendali distanti da possibili soluzioni, come Fim e Uilm abbiamo ritenuto necessario ricercare, attraverso il confronto con Fincantieri, soluzioni condivise. Tutto questo ha prodotto nella giornata di oggi la conclusione unitaria di un confronto che è cominciato a dicembre del 2014 e che ha prodotto perdite economiche per i lavoratori di Fincantieri a partire da aprile 2015. L'accordo assume una grande importanza per la dimensione del gruppo cantieristico che sta ottenendo importanti successi commerciali sia nel settore militare che civile. L'ipotesi oggi sottoscritta ripristinerà il premio efficienza pari a € 1.500,00, andrà a istituire un premio di partecipazione di 1.208,00 euro suddiviso in parti uguali su indicatori di commessa e qualità, inoltre è stato definito che le quantità economiche riferite alla ex produttività di area e unità pari a € 827,40 che saranno utilizzabili dal singolo lavoratore, a partire da aprile di ogni anno come welfare aziendale, per il 2016 tutti gli importi sono al 50%. È stata inoltre definita una Una Tantum di € 1.050,00 di cui 500 € in welfare e 550 € erogati nella busta paga di agosto 2016, sono inoltre previste forme di incentivazione nel caso di utilizzo volontario delle somme relative al premio di partecipazione in welfare. Nei prossimi giorni le RSU di tutti i Siti dovranno esprimere il loro assenso all'ipotesi di accordo, successivamente saranno avviate assemblee informative in tutti i siti e a seguire sarà indetto un referendum tra tutti i lavoratori del gruppo per l'approvazione definitiva dell'ipotesi. Fim e Uilm ritengono che la sottoscrizione dell'ipotesi di accordo unitaria sia un fattore importante e significativo per tutto il Gruppo Navalmeccanico che zittisce tutti coloro i quali in questi mesi ci hanno accusato di ricercare intese separate, per la Fim e la Uilm è sempre stato importante e determinante ricercare soluzioni che non penalizzassero ulteriormente le lavoratrici e i lavoratori di Fincantieri.
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24/06/2016 Variazione bilancio Regione Marche ancora criticità su tariffe agevolate dei trasporti, spesa sociale e rette dei servizi socio-sanitari
CGIL CISL UIL Marche avevano espresso la necessità che le variazioni al bilancio di previsione intervenissero prioritariamente per affrontare  gli effetti perduranti della crisi finalizzando le risorse in particolare sulle politiche sociali e della salute, sul trasporto pubblico locale, sul diritto allo studio e sulla casa. Rispetto a tali priorità, con le variazioni adottate, il bilancio contiene risposte positive su alcune questioni mentre su altre, la Giunta regionale, confermando l’esclusione di tagli, si è impegnata a garantire il mantenimento del necessario livello di spesa, attraverso la manovra di assestamento e integrando le risorse disponibili a bilancio con quelle attivabili dai Fondi Comunitari, statali e di settore. In particolare, si danno positive risposte sul tema del diritto allo studio universitario e ai problemi della casa attraverso il finanziamento - nel triennio 2016-2018 - delle borse di studio (6 mln), del fondo per morosità incolpevoli degli inquilini (500 mila) e del fondo affitti per famiglie meno abbienti (1 mln). Per quanto riguarda il Trasporto Pubblico Locale, si completerà la copertura finanziaria con lo stanziamento di ulteriori 27 mln nel triennio 2016-2018, in occasione dell’assestamento di bilancio; sul fronte delle Politiche sociali, i servizi rivolti ad anziani, disabilità, famiglia, infanzia ed altri interventi sociali, saranno garantiti per il 2016 con circa 64 mln complessivi attraverso l’integrazione di risorse proprie con i Fondi comunitari, Fondi Statali, Fondo nazionale sanitario attivabile per spese socio-sanitarie.   La mancanza, tuttavia, di un quadro d’insieme che comprenda anche le risorse dei Comuni, continua a destare preoccupazione sull'effettiva copertura finanziaria di tutti i servizi. Costituiscono serie criticità il sostegno alle agevolazioni tariffarie dei trasporti, per il quale in attesa di una verifica dei criteri di erogazione, non si prevedono risorse sufficienti per garantire la spesa storica ma anche  la mancata costituzione del Fondo di solidarietà necessario per evitare alle famiglie il carico dell’aumento delle tariffe per i servizi socio-sanitari erogati dalle strutture residenziali e semiresidenziali. Temi su cui auspichiamo specifiche risposte in sede di assestamento. Rispetto all'esito della variazione di bilancio, CGIL CISL UIL Marche, nel prendere atto degli impegni assunti dalla Giunta regionale a garantire il mantenimento della spesa sui settori più sensibili per i cittadini e lavoratori colpiti dalla crisi,  vigileranno sulla coerenza degli atti che dovranno essere conseguenti agli impegni assunti, rivendicando un confronto più complessivo sulle politiche regionali così da individuare le priorità per determinare un quadro organico in relazione all'insieme degli strumenti attivabili. Ciò che, fino ad oggi, è mancato.
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23/06/2016 Sergio Piermattei è il nuovo responsabile della Cisl di Senigallia.
Sergio Piermattei  è il nuovo responsabile della Cisl di Senigallia.  Piermattei, 56 anni di Ancona, in Cisl dal 1988  dove ha svolto numerosi incarichi  in diverse categorie del settore privato. E’ stato  responsabile della Cisl di Jesi e della Cisl di Civitanova. «Voglio continuare nel solco di una Cisl di prossimità, vicina ai lavoratori, alle famiglie e ai pensionati e attento interlocutore delle amministrazione pubbliche. C’è ancora tanto bisogno di   sindacato,  capace di intercettare bisogni e di dare risposte.» ha dichiarato Sergio Piermattei dopo la sua elezione all'unanimità,  avvenuta   a Jesi,  durante i lavori del Consiglio generale della Cisl Marche.
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22/06/2016 Silvia Spinaci, nuova responsabile della Cisl di Macerata
Silvia Spinaci, è la nuova responsabile della Cisl di Macerata. Eletta  all'unanimità dal Consiglio generale della Cisl Marche che si è tenuto oggi, 22 giugno 2016,   a Jesi. Silvia Spinaci subentra  a  Lidia Felicita Fabbri,  già responsabile dal 2013 della Cisl di Macerata, chiamata al nuovo incarico nella segreteria regionale della Fai Cisl. «Una Cisl radicata nel territorio, sempre più vicina alle lavoratrici e ai lavoratori, attiva nel favorire quelle reti tra soggetti economici, sociali e  istituzionali essenziali per riprogettare e rilanciare  lo sviluppo locale. – ha dichiarato Silvia Spinaci dopo l’elezione - Una Cisl in ascolto dei bisogni delle persone e pronta  a rappresentarli  nella contrattazione territoriale per costruire risposte e tutela.» Silvia Spinaci, 35 anni, vive a Potenza Picena.E’ sposata e ha una figlia di 8 anni. Ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Macerata e da diversi anni  è nello staff dell’Ufficio Sudi della Cisl Marche.
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20/06/2016 Pergola senza poste dopo la rapina: disagi e disservizi
Pergola rimarrà senza ufficio postale per almeno due settimane e probabilmente per i cittadini, sarà più difficile del solito ricevere la corrispondenza. Sono le conseguenze dell’attacco al bancomat dell’ufficio postale di viale dei Martiri della Libertà a Pergola, accaduto nella notte tra venerdì e sabato scorso. Per Poste Italiane i clienti dovranno appoggiarsi agli uffici "limitrofi". «Siamo davvero sconcertati dalla risposta aziendale, vogliamo precisare che gli uffici cosiddetti limitrofi distano a una decina di chilometri. - afferma Dario Dominici Segretario generale SLP CISL Marche – Visto che non è previsto alcun sportello provvisorio nonostante davanti all'ufficio colpito vi siano locali liberi che avrebbero potuto ospitare il servizio postale, come sindacato vogliamo sottolineare la disorganizzazione dell’azienda per il disservizio e i disagi per i cittadini, in particolare per i pensionati che si dovranno spostare di chilometri e chilometri, perché l’ufficio postale di Pergola sarà ancora chiuso per il pagamento della pensione. – continua Dominici - Difficoltà e disagi anche per gli 11 portalettere, che ora sono stati "appoggiati" presso l'ufficio postale di San Lorenzo in Campo dove sono costretti a smistare la corrispondenza in poco spazio e su un tavolaccio . Purtroppo non ci meravigliamo più di tanto. – conclude Dominici - Alla dirigenza non interessa il servizio, pubblico o privato che sia, interessa solo diminuire i costi del lavoro per svendere ai fondi sovrani e agli investitori esteri la più grande azienda di servizio del paese.»
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14/06/2016 Voucher, Fai Cisl: «Sciagurato l'uso in agricoltura»
Dopo la pubblicazione da parte dell’INPS del bilancio dei “buoni lavoro” comprensivi di salario e di coperture contributive, dal 2008 al 2015 risultano venduti in Italia 277,2 milioni di voucher di importo nominale di € 10. In agricoltura ne sono stati utilizzati circa il 5,1%. L’ultimo Consiglio dei Ministri ha introdotto l’estensione dei voucher fino a 7mila euro. Come Fai Cisl Marche riteniamo “sciagurato” l’impiego attuale dei “ticket lavoro” e l’ulteriore possibilità di utilizzo. Stiamo assistendo ad un uso smodato e senza controllo, una tipizzazione che colpisce la tutela dei lavoratori, negando diritto alla pensione, all’ assistenza sanitaria, al TFR, alla malattia e agli ammortizzatori sociali. Si tratta di un vero caporalato cartaceo dove il voucher è il semplice parasole di un rapporto di lavoro che dura più di un giorno e per molte ore al giorno. Facciamo tanti sforzi per rinnovare i contratti nazionali e provinciali di lavoro e poi si utilizzano questi strumenti che eludono e vanificano ogni norma che regolamenta il contratto e la dignità del salario agricolo. La strada da percorrere va nel senso opposto, occorre ridurre il volume consentito, controllare l’effettivo rispetto della legge, affidare alla contrattazione la definizione di nuove regole. La questione va affrontata nel suo complesso, definendo limiti invalicabili, che riconoscono la specificità del lavoro occasionale agricolo, che vive di stagionalità e di rapporti di brevissima durata. Tenere alta la attenzione su questo fenomeno significa per noi della Fai Cisl anche evitare concorrenze sleali fra le aziende agricole, fra chi tiene in regola il proprio personale rispettando leggi e contratti e chi invece anche sulla retribuzione dei lavoratori ne fa un motivo di speculazione salariale. Il 25 Giugno 2016 manifesteremo a Bari al fianco delle segreterie nazionali di Categoria per sostenere il diritto in agricoltura ad un lavoro tutelato e retribuito .
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13/06/2016 Un'altra grana per la sanità pesarese: distretti sanitari chiusi il sabato mattina
Dal primo maggio nel Distretto sanitario di Urbino, che comprende Cagli, Urbania e Macerata Feltria, i servizi distrettuali (punti prelievo, servizio vaccini pediatrici, prenotazioni visite specialistiche, attività ambulatoriali, servizio anagrafe e rinnovo patenti ecc. ), sono chiusi il sabato mattina, totalmente o parzialmente. Decisione che penalizza fortemente i cittadini, i lavoratori e loro famiglie, costretti a ricorrere a costose giornate di ferie o permessi nella settimana, per sopperire alla mancanza dei servizi non più assicurati il sabato: una situazione che rischia di appesantire l’affluenza dei cittadini presso le strutture ospedaliere, già in difficoltà. Un fatto che aggrava non poco la situazione sanitaria nella provincia di Pesaro e Urbino, già fortemente penalizzata dai tagli dei posti letto subiti in questi anni e da una riorganizzazione del sistema sanitario che ad oggi ha indebolito le strutture sanitarie ospedaliere, senza creare soluzioni alternative funzionali. Scelte incomprensibili per la Cisl di Pesaro, Fano e Urbino, preoccupata per l’ennesima spoliazione della sanità nel territorio provinciale. Un disegno dell’Area Vasta, tutto da comprendere, se si pensa che ad oggi, mentre si continua a litigare sull’ubicazione del nuovo ospedale unico, la rete dei servizi sanitari nelle aree interne è stata completamente depotenziata o smembrata. Basti pensare alle attività che venivano assicurate dalla struttura di Sassocorvaro, ex Montefeltro salute, con l’ospedale ridotto quasi alla chiusura e le attività di specialistica non più garantite. Grave, in particolare, la situazione dell’Ospedale di Pergola, già depotenziato, con il Reparto di Chirurgia ridotto con soli due medici operanti a fronte dei quattro previsti dalla dotazione organica, a rischio chiusura, con i cittadini costretti a rivolgersi a privati o alle regioni limitrofe, per i servizi specialistici. La Cisl di Pesaro, Fano e Urbino lancia l’allarme su questo nuovo scempio e sollecita l’apertura urgente di un tavolo di confronto con l’Area Vasta, per comprendere ragioni e finalità di questa decisione, invitando anche i Sindaci dei comuni coinvolti ad attivarsi per evitare che tali situazioni di difficoltà penalizzino ulteriormente le comunità locali.
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09/06/2016 Fai Cisl Marche: Giorgetti eletto nuovo segretario generale
Giuseppe Giorgetti è il nuovo Segretario generale della Fai Cisl Marche. Lo ha eletto questa mattina ad Ancona il Consiglio generale della Federazione regionale, insieme alla squadra di Segreteria (nella foto), composta da Lidia Felicita Fabbri, Gabriele Monaldi e Danilo Santini. Il nuovo eletto assume il ruolo lasciato da Silvano Giangiacomi, chiamato alla Segreteria nazionale della Categoria. Tra i presenti, lo stesso Giangiacomi, che ha rivolto un saluto all'Assemblea, e il Segretario Generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo. La chiusura dei lavori è stata affidata all'intervento del Segretario Generale nazionale della Fai Cisl, Luigi Sbarra. Giangiacomi, nel suo saluto iniziale, ha ricordato come quelli alla guida della Fai Cisl Marche siano stati «anni intensi di attività e di buoni risultati. Anni in cui la Categoria è cresciuta grazie al lavoro di una squadra e di un gruppo dirigente che ha sempre lavorato coeso, permettendoci di arrivare a tanti traguardi e di superare anche momenti difficili. Sono grato a tutti voi e faccio i miei migliori auguri a Giuseppe, dirigente di grande spessore che certamente saprà interpretare al meglio le tante sfide che attendono i nostri territori». Nel suo primo intervento da Segretario della Fai Marche, Giorgetti ha posto l'accento sull'importanza di «consolidare l'azione di rinnovamento, nel solco di quanto realizzato in questi anni da Giangiacomi». Le direttrici del lavoro seguiranno quindi «l'indirizzo della trasparenza, della franchezza, del coinvolgimento dell'intero direttivo e dei delegati nelle decisioni». Con l'obiettivo «di riuscire a realizzare la più ampia tutela dei tanti lavoratori dei comparti agro-alimentari-ambientali delle Marche. Pensiamo ad un futuro dove le prime battaglie saranno la legalità nel territorio regionale e una risposta all'uso sregolato dei voucher». Dal canto suo, Sbarra ha espresso "vive congratulazioni" al nuovo eletto e a una squadra, «che raccoglie e dà continuità all'importante lavoro svolto in questi anni dalla Federazione delle Marche assicurando protagonismo alla Fai nelle molte vertenze che coinvolgono i lavoratori dei nostri settori». Il Segretario Generale ha poi riferito degli sviluppi sulla vertenza dei lavoratori forestali dopo un incontro di ieri in Conferenza delle Regioni. «Finalmente - ha detto - si è aperta una prospettiva di impegno pubblico su tante questioni che dovrebbero entrare in un auspicato piano nazionale di forestazione». Un progetto che, sul piano politico, «rilanci le tante potenzialità inespresse dando forma a un modello di sviluppo protettivo e produttivo e punti a vera programmazione, progettualità, investimenti, salvaguardia dei posti di lavoro, sulla certezza delle retribuzioni». E che, sotto il profilo sindacale «restituisca ai lavoratori il diritto alla libera contrattazione, a partire dall'indicare una solida controparte pubblica al tavolo di trattativa». Anche alla luce degli avvenimenti di queste ore a Rosarno, Sbarra ha ricordato «l'importante manifestazione nazionale unitaria contro il caporalato in programma il 25 giugno a Bari». Infine, l'appello «affinché i Prefetti convochino subito le parti sui territori per passare alla fase operativa del protocollo sperimentale nazionale per l'integrazione delle vittime dello sfruttamento del lavoro agricolo, siglato con il governo lo scorso 27 maggio».
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08/06/2016 La Cisl incontra i giovani ad Ancona
Giovedì 9 e venerdì 10 giugno, al via l’edizione 2016 dello Stage Giovani CISL Marche presso la sede anconetana del sindacato, in via Ragnini. Una trentina di giovani tra i 20 e i 32 anni, provenienti da tutte le Marche, si ritroveranno insieme per discutere di lavoro, formazione, innovazione, ruolo del sindacato. L’esperienza, promossa da alcuni anni dalla Cisl marchigiana, ha acquistato maggior vigore e interesse proprio in questi anni, in cui sono diventati ancor più centrali i temi della disoccupazione giovanile, le complesse transizioni dei giovani dal mondo della formazione al mondo del lavoro, la sempre maggiore difficoltà nella mobilità sociale.  Nato dall’intuizione di arricchire la vita associativa del sindacato, con un confronto vero con i giovani che ancora non lavorano e sono in laboriosa costruzione della loro prospettiva professionale, lo stage è diventato anche un’opportunità di dare una risposta ai ragazzi che hanno manifestato attenzione nei confronti del sindacato, inviando il proprio curriculum vitae o partecipando ad iniziative. La Cisl Marche conferma la scelta di ascolto, confronto e progettualità per e con i giovani; dalle numerose esperienze di orientamento nelle scuole superiori, all’accoglienza nelle sedi sindacali di studenti in alternanza scuola-lavoro, dalla collaborazione con le Università marchigiane e con realtà associative giovanili alla presenza nella Consulta regionale Giovani, dalla valorizzazione di giovani delegati sindacali nei luoghi di lavoro, alle attività di formazione professionale svolte dallo IAL fino a specifici servizi al lavoro. Si andrà da un focus sull’andamento del mercato del lavoro nelle Marche, per contribuire a costruire un pensiero comune sul lavoro, ad attività di approfondimento e progettazione condotte dagli stessi giovani partecipanti, ad un confronto degli stagisti con Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche. La seconda giornata, è in parte dedicata alla scoperta del mondo Cisl nelle Marche, con testimonianze di giovani sindacalisti e operatori dei servizi, in parte a strumenti di autoanalisi delle competenze.
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07/06/2016 Reato di omicidio stradale: Polizia Locale pronta per l'aggiornamento
Giovedì 9 giugno nella Sala del Consiglio Comunale di Civitanova Marche si terrà il seminario regionale “Il reato di omicidio stradale: dalle norme alle procedure operative”. evento di formazione gratuito e aperto a tutti gli operatori delle Polizie Locali marchigiane, promosso dalla Federazione del Pubblico Impiego della Cisl Marche, in collaborazione con il Coordinamento Cisl Fp della Polizia Locale. Ogni giorno i quotidiani riportano notizie di incidenti stradali con morti, feriti gravi e con relativi comportamenti scorretti da parte di automobilisti e motociclisti. A questo il legislatore ha tentato di porre rimedio modificando la Legge e attribuendo agli operatori di Polizia Locale il compito di applicarla nelle loro attività di controllo e indagine. «Nonostante il mancato rinnovo del contratto di lavoro ed il mancato adeguamento previdenziale alle altre Forze di Polizie, ogni giorno, donne e uomini delle Polizie Locali scendono in strada per il rispetto della Legge. - dichiara Alessandro Moretti, Coordinamento Polizia locale di Macerata - La Cisl anche con questo seminario vuole contribuire ad un adeguata formazione professionale di chi vigila sulla sicurezza stradale e non solo.»
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06/06/2016 Ancora in stallo le progressioni economiche dell'Area Vasta 2
Ancora una volta i lavoratori dell'Area Vasta 2 sono discriminati rispetto alle altre Aree Vaste della regione, infatti l'accordo già sottoscritto per le Progressioni Economiche Orizzontali per oltre 3000 lavoratori rimane in stand by in Asur al vaglio del Collegio Sindacale. Un accordo siglato in prima battuta a gennaio 2016 e che per ben tre volte è stato discusso dal Collegio Sindacale dell'Asur che ha contestato i requisiti di accesso decisi nel rispetto del fondo economico a disposizione e del CCNL, stabiliti nella contrattazione decentrata e che hanno tenuto in considerazione le diversità delle ex 4 zone territoriali (Ancona, Jesi, Senigalia, Fabriano) per poterle rendere cosi omogenee, per rispettare l'uguaglianza e il giusto trattamento economico a tutti i lavoratori dell'Area Vasta 2. Come CGIL-CISL-UIL confederali e di categoria della Funzione Pubblica consideriamo tale comportamento assolutamente negativo nel merito e nel metodo che penalizza i lavoratori dell'Area Vasta 2. Pensiamo che con questo ”modus operandi” venga gettato discredito sul ruolo sindacale facendo perdere alle organizzazioni sindacali e all’ RSU la credibilità nei confronti dei lavoratori, diminuendo e annullando cosi anche l’efficacia della contrattazione decentrata proprio nel momento in cui vengono firmati Contratti Collettivi Integrativi che attuano politiche redistributive per uniformare e gratificare tutti i lavoratori. Siamo venuti a conoscenza che il 10 giugno ci sarà un incontro tra il Collegio Sindacale e la Direzione di Area Vasta: confidiamo in un segnale positivo degli organi istituzionali volto proprio a riconoscere lo sforzo della delegazione sindacale per rendere omogenee il più possibile le diversità che hanno caratterizzano le 4 ex zone. Ci aspettiamo che alla prossima trattativa la Direzione di Area Vasta si presenti al tavolo con l’accordo sulle progressioni economiche già approvato e recepito in determina insieme a date certe per tutti i pagamenti rimasti in sospeso al fine di proseguire proficuamente i confronti. In assenza di questi risultati dovremmo necessariamente attivare la nostra protesta.
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31/05/2016 "Gli Uccelli" di Aristofane: 150 studenti protagonisti a teatro
Oltre un centinaio di studenti, tutti insieme, per la messa in scena, Mercoledì 1 giugno alle ore 21,15 al Teatro La Fenice di Senigallia, dello spettacolo teatrale “ Gli uccelli “ di Aristofane. Sono i giovani studenti del Liceo Classico Perticari di Senigallia attori e musicisti nella commedia greca, gli allievi dei corsi di Qualifica Professionale per Estetista ed Acconciatori di Ial Marche di Pesaro e Falconara e gli universitari del corso di Laurea in Design Industriale dell’Università degli Studi di San Marino, che hanno studiato e realizzato le maschere e le ali degli attori (esoscheletri/strutture a pantografo). Prima esperienza di backstage teatrale per i futuri parrucchieri e truccatori, che per l’occasione cureranno, coordinati da Ricci Lucchi Ester e Rosanna Marchionni docenti rispettivamente dei corsi di Estetica e di Acconciatura delle sedi formative IAL Marche di Pesaro e Falconara, il “trucco e parrucco” di scena dei giovani attori del laboratorio teatrale del Liceo di Senigallia. «Una lunga e meticolosa preparazione per giovani appassionati e creativi che hanno voglia di divertire e divertirsi con la loro commedia colorata ed allegorica. – afferma Enrica Ferrera, responsabile del Centro di Formazione permanente Ial di Falconara - Significativa la rete di collaborazioni che ha permesso di mettere insieme un liceo classico, un ente di formazione professionale ed una università, a testimonianza della capacità, di un territorio, di realizzare concretamente esperienze culturali ed artistiche significative che vedono protagonisti gli studenti marchigiani».
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27/05/2016 Igiene ambientale: lavoratori in sciopero nazionale lunedì 30 maggio
I lavoratori del comparto igiene ambientale hanno scioperato lunedì 30 maggio dopo la brusca interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto, sia per le aziende pubbliche sia per le aziende private, determinata dal rifiuto delle due Associazioni datoriali di valorizzare il nuovo contratto collettivo nazionale sul piano dei diritti e delle tutele. Con il loro atteggiamento, Assoambiente e Utilitalia impongono alle lavoratrici e ai lavoratori il concreto rischio di una progressiva precarizzazione del loro rapporto di lavoro, un peggioramento delle condizioni lavorative e un mancato adeguamento salariale che, da oltre 28 mesi, pesa sulla qualità della vita delle famiglie. Per queste ragioni Fp Cgil Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel , hanno indetto lo sciopero nazionale di tutto il comparto igiene ambientale per l’intera giornata del 30 maggio 2016. Nelle Marche sono circa 1.830 i lavoratori del comparto igiene ambientali interessati allo sciopero. Ad Ancona, i lavoratori si sono riuniti in presidio regionale davanti alla Prefettura, piazza del Plebiscito, ore 10,00. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre stilato un elenco di proposte già presentate al tavolo di confronto con Assoambiente e Utilitalia: 1. Nuovo impianto contrattuale dell’articolo 6, per implementare le tutele e le garanzie occupazionali e contrattuali per i lavoratori nei passaggi di gestione. E’ necessario che l’articolo contenga: • la condizione di miglior favore che tuteli, all’atto del passaggio di azienda, il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo. Per questo occorre introdurre l’obbligo di reintegra previsto dalla legge 92/2012 e sterilizzare le norme introdotte dal Jobs Act in materia di licenziamento individuale; • l’assunzione senza soluzione di continuità dei lavoratori sottoposti al passaggio di gestione tra aziende; • l’esigibilità piena delle garanzie dell’articolato contrattuale qui in evidenza; •la garanzia occupazionale dei lavoratori in caso di reinternalizzazione dei servizi in appalto. 2. Nuovo impianto contrattuale dell’articolo 7, per implementare le garanzie occupazionali e contrattuali in caso di ristrutturazione aziendale. E’ necessario che l’articolo contenga: • l’obbligo di assunzione immediata dei lavoratori aventi diritto come da articolo 6, all’atto del passaggio dei lavoratori tra l’azienda cedente e l’azienda subentrante, prima del confronto, in caso di ristrutturazione aziendale; • l’obbligo di cercare tutte le soluzioni possibili per il mantenimento dei livelli occupazionali. 3. Nuovo impianto contrattuale dell’articolo 8, per implementare le garanzie in caso di esternalizzazione di servizi. E’ necessario che l’articolo contenga: • la valorizzazione concreta della parte tecnica nell’offerta economicamente più vantaggiosa in caso di appalto di servizi; • previsioni contrattuali che prevedano l’obbligo del passaggio di lavoratori tra imprese in appalto; • clausole più ampie di risoluzione contrattuale per le imprese inadempienti riguardo le violazioni contrattuali anche concernenti il mancato pagamento delle quote destinate alla previdenza complementare; • maggiori obblighi sulla responsabilità solidale. 4. Evoluzione della classificazione del personale attraverso: • l’implementazione della stessa verso le nuove figure professionali; •l’ampliamento dell’area spazzamento e raccolta per includere quelle figure professionali oggi fuori dal ciclo produttivo o esternalizzate, in una logica più inclusiva del CCNL; • la previsione di nuove figure nell’area amministrativa per una maggiore possibilità di ricollocazione del personale inidoneo; • l’implementazione delle quote economiche previste per gli operatori monoperatori addetti alla raccolta; • la previsione dei costi per il rinnovo del CQC a carico delle imprese. 5. Nuovo sistema dell’orario di lavoro che contempli le necessarie garanzie a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, attraverso la definizione regolata dei riposi e degli orari complessivi con: • l’orario giornaliero - 9 ore massime di lavoro giornaliero, rispetto alle attuali 10 ore, comprendenti l’orario ordinario e l’orario straordinario; • l’orario settimanale - 48 ore massime di lavoro giornaliero, rispetto alle attuali 50 ore, comprendenti l’orario ordinario e l’orario straordinario; • lo straordinario annuale - 150 ore massime di lavoro straordinario, con la possibilità di elevare il tetto in sede aziendale attraverso la contrattazione aziendale; • la previsione nella contrattazione aziendale, in caso di superamento del tetto annuo del monte ore straordinario, attraverso la verifica delle condizioni di salute e sicurezza per chi effettua lavoro aggiuntivo e la valorizzazione delle politiche occupazionali attraverso la previsione di nuove assunzioni; • l’inclusione dell’operazione di vestizione dei dispositivi di prevenzione individuali (DPI) nell’effettivo tempo lavoro. 6. Miglioramento del comporto e trattamento per infermità dovuta a malattia: • con l’unificazione del comporto lungo con il comporto breve; • con l’ampliamento delle tutele per i malati affetti da patologie gravi. 7. Miglioramento degli articoli contrattuali su salute e sicurezza sul lavoro attraverso: • la contrattazione delle modalità e dei carichi di lavoro; • la maggiore formazione degli RLS; • l’implementazione delle norme degli istituti contrattuali; • il richiamo più diligente agli obblighi del D.Lgs. 81/2008. 8. Fondo contrattuale di solidarietà: Istituzione del Fondo contrattuale – con la presenza delle istituzioni preposte - per permettere un pensionamento anticipato dei lavoratori in caso inidoneità certificata. 9. Parte riguardante gli aumenti economici contrattuali che comprendano il rinnovo del biennio economico e la revisione di alcune dinamiche economiche previste in piattaforma: • 50 euro per il 2014 e il 2015 per il 3° livello A; • 130 euro per il triennio 2016/2018 sempre il 3°livello A; La proposta economica, sopra esposta, comprende anche la valorizzazione dello sviluppo dell’assistenza sanitaria integrativa, della previdenza complementare estesa a tutti i lavoratori, della contrattazione aziendale e del fondo di solidarietà per gli inidonei. In sintesi, abbiamo riportato le questioni principali proposte dal Sindacato nelle trattative. In successivo momento, dopo la necessaria chiusura di questa parte, andranno concordati dei testi, nel tempo delle cosiddette "code contrattuali", relativi a tutti gli altri aspetti che in questa fase ancora non sono stati affrontati (regole sulla rappresentanza, mercato del lavoro, diritto di sciopero ecc). Articolo 6: • solo Utilitalia - diniego sull’esigibilità e sull’ampliamento contrattuale dello stesso; • rifiuto a riconoscere la condizione di miglior favore che tuteli, all’atto dell’avvicendamento tra aziende, il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo. Quindi il rifiuto di introdurre l’obbligo di reintegra previsto dalla legge 92/2012; • non disponibilità all’assumere senza soluzione di continuità il lavoratore sottoposto all’avvicendamento tra imprese. Classificazione del personale: • solo Assoambiente - unificazione dell’area spazzamento e raccolta con l’area della conduzione per implementare l’utilizzo dei conducenti nelle attività di raccolta; •solo Utilitalia - eliminazione del parametro A; •ampliamento delle mansioni per i livelli più bassi. Esternalizzazione dei servizi – articolo 8: • solo Utilitalia - ampliamento delle possibilità di esternalizzare i servizi e riduzione della responsabilità solidale. In sintesi Utilitalia ritiene che gli appalti devono essere liberi da regole e senza troppe condizioni di tutela sia occupazionali sia contrattuali poiché, secondo l’“ssociazione datoriale, la libertà d’impresa è assoluta anche rispetto le tutele dei lavoratori stessi. Sistema degli orari: • aumento dell’orario normale settimanale a 38 ore; • aumento della flessibilità e dei turni di reperibilità; • riduzione delle maggiorazioni del lavoro straordinario e delle altre maggiorazioni contrattuali. Comporto e trattamento per infermità dovuta a malattia: •peggioramento del trattamento economico per le malattie brevi. Fondo contrattuale di solidarietà: •disponibilità di entrambe le Associazioni datoriali a costituire il Fondo. Parte economica: •Utilitalia non ha formulato nessuna proposta economica al Tavolo delle trattative e Assoambiente, a oggi, prevede fino al 2018 un aumento di 63 euro sul 3° livello A.
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26/05/2016 Tre mesi senza stipendio e futuro incerto per i lavoratori M.I.L.E.S. E' sciopero
 27 maggio 2016 sciopero, indetto dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil , dei lavoratori della società M.I.L.E.S. appaltatrice in scadenza dei servizi di pulizie uffici, portineria e accessi degli uffici di via Marconi 44 e 52  FS Ancona per il mancato pagamento dello stipendio e non solo. Presidio dei lavoratori dalle ore 8 alle ore 10 sotto gli uffici FS in via Marconi - Ancona . Volantino sciopero MilesPERCHE’ SCIOPERIAMO?1. Sono 3 mesi che non riceviamo il pagamento dello stipendio dalla società M.I.L.E.S.2. Il nostro datore di lavoro non ha mai provveduto a versarci il TFR ai Fondi Pensione3. Buoni pasto? Non sappiamo da mesi cosa siano E PER IL FUTURO? 1. Il 1 giugno passeremo alle dipendenze di una nuova società: DUSSMANN 2. La nuova società ha partecipato e vinto la gara indetta da Ferservizi per l’appalto dei servizi di portineria e pulizia degli uffici di Via Marconi 44 e 52 3. Peccato però che la stessa Ferservizi abbia indicato nel bando di gara che agli addetti alla portineria debba essere applicato il contratto “multiservizi” anziché quello delle attività ferroviarie. 4. Questo fatto incide sul nostro stipendio per circa il 40% - 45% in meno, incide sui nostri contributi previdenziali e su tutti gli istituti contrattuali previsti 5. Dulcis in fundo nonostante circa 20 o più anni di anzianità verremo sottoposti alle nuove regole del jobs-act e non avremo più le tutele previste dall’articolo 18. E’ UNA VERGOGNA CHE FERSERVIZI, AFFIDI GLI APPALTI AL MASSIMO RIBASSO E IN PIU’ A SOCIETA’ CHE FINO AD OGGI NON HANNO GARANTITO PUNTUALMENTE IL PAGAMENTO DEGLI STIPENDI E CHE IN PIU’ LA STESSA FERSERVIZI AGGIUNGA NEL NUOVO BANDO DI GARA L’INDICAZIONE DI UN CONTRATTO DIVERSO DA QUELLO DELLE ATTIVITA’ FERROVIARIE SENZA PREVEDERE ALMENO IL MANTENIMENTO, PER CHI GIA’ CI LAVORA, DELLA PRECEDENTE RETRIBUZIONE ED IN PIU’ PERMETTE CHE VENGA APPLICATO IN MANIERA ILLEGITTIMA IL CRITERIO DEL JOBS-ACT MALGRADO LA CONTINUITA’ DEL LAVORO   
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16/05/2016 A testa alta: pensionati marchigiani in Piazza a Roma il 19 maggio per la riforma del sistema previdenziale.
I Sindacati dei pensionati SPI Cgil FNP Cisl e UILP Uil sono scesi in piazza giovedì 19 maggio per chiedere una riforma strutturale del sistema previdenziale. Più di 1.000 persone sono arrivate a Roma da tutte le Marche. Maggiore flessibilità per l'accesso alla pensione per tutelare i lavoratori più "deboli", donne e mansioni usuranti, ma anche per consentire l'ingresso nel mondo del lavoro ai giovani, favorendo un ricambio generazionale richiesto anche dalle aziende, sono le richieste dei sindacati unitari dei pensionati. Va poi corretto, secondo SPI Cgil FNP Cisl e UILP Uil, il funzionamento del sistema contributivo per garantire pensioni dignitose a tutti coloro che in questi decenni hanno svolto lavori saltuari, discontinui e malpagati, anche sviluppando la previdenza complementare. Respingono con decisione qualsiasi ipotesi di intervento sulle pensioni di reversibilità, che nelle Marche riguardano quasi 121.000 persone, per la maggior parte donne. Infine per Cgil FNP Cisl e UILP Uil chiedono la tutela delle pensioni in essere, sia riducendo la pressione fiscale che è tra le più alte in Europa, sia ripristinando il corretto meccanismo di rivalutazione di tutte le pensioni, come richiesto anche dalla Corte Costituzionale. Nelle Marche ci sono 448.434 pensionati, che percepiscono 642.780 pensioni. L'importo medio lordo di una pensione Inps è di 712 € mensili (910 € per le pensioni di vecchiaia). Il 69,6% delle pensioni Inps non supera le 750 € mensili lorde. Solo lo 0,9% dei pensionati marchigiani percepiscono pensioni superiori al 3.000 € lordi. Al di la di rappresentazioni strumentali che lacerano i legami intergenerazionali e incitano a una guerra tra poveri, i pensionati italiani attraversano una fase di enorme difficoltà. Otto anni di crisi hanno messo in ginocchio il sistema produttivo, generando disoccupazione, specie nei giovani (22,6% il tasso di disoccupazione dei marchigiani tra 15 e 29 anni). Creare lavoro, lavoro qualificato, è la sfida a cui dare concrete risposte. Nonostante stiano scivolando sotto la soglia di povertà, i pensionati aiutano figli e nipoti che hanno perso il lavoro, dando un contributo decisivo alla coesione della comunità marchigiana. Resta poi aperto il problema della non autosufficienza, che nelle Marche riguarda almeno 51.000 persone, tanti sono i percettori di indennità di accompagnamento. Un tema destinato a diventare cruciale in una Regione in cui, nel 2065, l'Istat prevede che gli anziani saranno il 32,6% della popolazione totale (contro il 23,7% attuale). A tal fine non è più rinviabile la separazione tra previdenza (finanziata dalla contribuzione) e assistenza (a carico della fiscalità generale) che il sindacato chiede da tempo. "A testa alta: tutti insieme per rivendicare diritti e dignità dei pensionati". Questo lo slogan della manifestazione del 19 maggio, attraverso la quale SPI FNP e UILP hanno chiesto al Governo una nuova stagione di equità sociale. Questo sistema previdenziale non è più sostenibile e va modificato. Le risorse per farlo ci sono, serve solo il coraggio di andarle a prendere. La riforma Fornero ha sottratto 80 miliardi di € da un sistema previdenziale in equilibrio. Bisogna recuperare una parte di questi soldi e trovarne altri, attraverso una tassa sui grandi patrimoni, la lotta all'evasione fiscale, alla corruzione e agli sprechi nella pubblica amministrazione. Se così non sarà, il Sindacato dei pensionati è pronto ad intensificare le iniziative di protesta e di lotta.
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15/05/2016 Cisl Marche tra i firmatari della nuova Carta di Fonte Avellana
Sabato 14 maggio 2016 all’Eremo Camaldolese di Fonte Avellana, dopo 20 anni dalla sua nascita, dagli allora promotori (Regione Marche, Comunità Montane, Centrali Cooperative, Sindacati confederali, associazioni agricole e artigiane ) e da nuovi soggetti aderenti come Legambiente Marche e Università di Urbino, è stata sottoscritta la nuova Carta di Fonte Avellana. Non un semplice documento di intenti a favore dell’ambiente, ma una carta che vincola i sottoscriventi a mettere in campo iniziative concrete a favore di un territorio ampio e ricco di cultura e tradizione come l’Appennino. Una carta che valorizzerà le attività tipiche della montagna come l’agricoltura, la silvicoltura, il turismo culturale ed gastronomico. Una carta che impegna le parti a creare nuove opportunità per le comunità locali nella consapevolezza che tutelare la montagna ed il suo ecosistema, la sua comunità, i suoi servizi scolastici e socio-sanitari, significa tutelare l’intera comunità regionale garantendole sicurezza idrogeologica, risorse idriche adeguate e di qualità, energia rinnovabile e pulita e anche nuova occupazione. Sostenere le imprese agricolo-forestali, le cooperative specialmente sociali, le aree protette, programmare interventi di area montana, recuperare e destinare risorse finalizzate a tali scopi sarà prioritario fin da subito per dare risposte alla montagna appenninica, il cui confine noi vediamo anche oltre la nostra regione fino all’Umbria e la Toscana. La Cisl Marche aderisce convintamente alla Carta e se ne farà promotrice in ogni sede istituzionale e non, impegnandosi affinché gli obbiettivi individuati nel documento possano essere raggiunti.
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13/05/2016 Monteprandone: 2 milioni per le politiche sociali
Raggiunta un’intesa tra l’Amministrazione Comunale di Monteprandone e le Organizzazioni Sindacali Provinciali di Cgil, Cisl, Uil e le rispettive federazioni dei pensionati, sul bilancio 2016. Nonostante le ristrettezze economiche dovute alla crisi e ai tagli dei trasferimenti statali, si è concordato di continuare ad investire sulle Politiche Sociali, prevedendo un budget di oltre 2 milioni di euro, corrispondenti a 161,39 euro per abitante, che risulta essere tra i più alti della Regione. Si riconferma la sperimentazione in atto che prevede il superamento dell’assistenzialismo, alle persone e alle famiglie in difficoltà viene infatti proposto un “percorso di aiuto sociale”, che prevede un coinvolgimento attivo nella vita comunitaria, garantendo loro un reddito minimo a fronte di una disponibilità a svolgere attività di volontariato per servizi di pubblica utilità. Per le politiche abitative l' Amministrazione interverrà a favore di chi subisce sfratti con interventi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dallo Stato e dalla Regione. L’intesa inoltre affronta i temi dello sviluppo, definendo interventi in diversi ambiti, quali i rifiuti e l’ambiente, i trasporti, l’energia, il turismo e la cultura, l’agricoltura, l’edilizia, i giovani, con azioni che nel loro insieme e attraverso la loro integrazione, definiscono una “Politica di Sviluppo” per il rilancio del territorio di Monteprandone. In questa ottica assume rilevanza l’azione volta promuovere la “cultura della legalità” coinvolgendo le Associazioni e la Scuola e attenzionando il sistema degli appalti. Di rilievo l’impegno ad aprire tavoli di confronto per sostenere i distretti produttivi, quali quelli del mobile da bagno e del florovivaismo. In merito alle politiche fiscali e tributarie si conferma l’applicazione delle aliquote Irpef progressive e la lotta all’evasione fiscale, in convenzione con l’Agenzia delle Entrate; si prevede inoltre una riduzione graduale delle tariffe della TARI correlata ai risultati raggiunti nella raccolta differenziata.
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12/05/2016 Rinnovo Rsu Acraf Angelini: alta la partecipazione al volo
Netta affermazione della Femca Cisl  in occasione delle elezioni per il rinnovo della Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) alla Acraf Angelini di Ancona. Altissima la percentuale di partecipazione al voto, pari all'80% degli aventi diritto. Eletti 12 su 21 rappresentanti sindacali della lista Cisl . «Un risultato importantissimo che conferma la fiducia e rilancia il nostro impegno sindacale a servizio dei lavoratori iscritti alla Cisl ma non solo. - commenta Piero Francia Segretario Generale della Femca Cisl Marche – Un agire sindacale concreto di vicinanza e di sostegno consolidato nel tempo: sono stati siglati, con la Direzione aziendale, otto accordi migliorativi del CCNL applicato; abbiamo creato uno sportello Cisl all’interno dell’azienda per dare informazioni e assistenza a tutti i lavoratori; una newsletter periodica dedicata agli iscritti; formazione dedicata alla lettura della busta paga o per capire meglio come funzionano i congedi parentali. Ora ci attendono sfide importanti, che affronteremo con la consapevolezza e la responsabilità che i lavoratori dell’Angelini ci hanno dato scegliendo i rappresentanti sindacali della Cisl. E’ nostro obiettivo rafforzare le relazioni industriali per lo sviluppo del sito produttivo di Ancona, con un coinvolgimento attivo dei lavoratori. Siamo impegnati per aumentare, ad esempio, la formazione congiunta e la sicurezza sul lavoro, e su proposte innovative da inserire nel prossimo contratto integrativo». In un'azienda, la Acraf Angelini, che ha visto aumentare l'occupazione negli ultimi anni passando da circa 995 dipendenti del 2013 ai 1033 del 2016 conclude Piero Francia «il nostro obiettivo è la crescita dell’azienda, dell'occupazione, e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Laddove esistono ottime relazioni sindacali, attraverso il coinvolgimento attivo dalle organizzazioni sindacali e dei dipendenti, le aziende crescono e sviluppano. Il ruolo svolto dalla Femca Cisl e dai suoi delegati, ha fatto la differenza. Sarebbe vantaggioso per tutte le aziende marchigiane implementare lo stesso modello virtuoso».
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11/05/2016 A testa alta: i pensionati maceratesi manifestano a Roma il 19 maggio prossimo  
Il sistema previdenziale del nostro paese non è più socialmente sostenibile. Il grido d'allarme è stato lanciato nel corso dell'Assemblea indetta dalle Federazioni dei sindacati dei pensionati SPI Cgil, FPN Cisl e UILP Uil di Macerata, che si è svolta oggi, mercoledì 11 maggio presso la sala convegni della sede della Provincia di Macerata. «Giovedì 19 maggio prossimo - sostengono i responsabili provinciali di SPI FNP e UILP - andremo tutti a Roma per manifestare in Piazza del Popolo. Una mobilitazione indetta dalle Federazioni nazionali per chiedere al Governo una riforma strutturale del sistema previdenziale. Vogliamo vengano introdotti meccanismi di flessibilità nell' accesso alla pensione, sia per tutelare donne e lavoratori "usurati", sia per favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Riteniamo necessario poi correggere il funzionamento del sistema contributivo, per garantire un futuro pensionistico dignitoso a tutti coloro che, in questi decenni, hanno svolto lavori saltuari, discontinui e mal pagati. Nella Provincia di Macerata ci sono 94.210 pensionati che percepiscono 126.536 pensioni. L'importo medio lordo di una pensione Inps è di 732 € mensili (941 € per le pensioni di vecchiaia). Il 68,3% delle pensioni Inps non supera le 750 € mensili lorde. Solo lo 0,8% dei pensionati maceratesi percepiscono pensioni superiori a 3.000 € lordi. «Non accetteremo - proseguono - neppure alcun intervento sulle pensioni di reversibilità, che in Provincia di Macerata riguardano 23.441 persone, in maggioranza donne. Chiediamo infine vengano tutelate le pensioni in essere, sia riducendo una pressione fiscale che è tra le più alte in Europa, sia ripristinando il corretto meccanismo di rivalutazione di tutte le pensioni, come richiesto anche dalla Corte Costituzionale». Resta poi aperto il problema della non autosufficienza, che nella Provincia di Macerata riguarda almeno 8.800 persone, tanti sono i percettori di indennità di accompagnamento. Un tema destinato a diventare cruciale in una provincia in cui l'incidenza della popolazione anziana su quella complessiva (23,9%) è superiore alla media regionale (23,7%) e nazionale (21,7%). «A testa alta: tutti insieme per rivendicare diritti e dignità dei pensionati". Questo sarà lo slogan della manifestazione del 19 maggio, con la quale - concludono i sindacati dei pensionati maceratesi - chiediamo al Governo interventi coraggiosi. I costi della flessibilità in uscita non possono essere caricati sui lavoratori e sui pensionati. La riforma Fornero ha agito su un sistema previdenziale in equilibrio, prelevando almeno 80 miliardi di €. Una parte di questi soldi va recuperata ed iniettata nel sistema, per sanare le distorsioni e le ingiustizie intollerabili che si sono create. Per questo però è necessario che alla riforma della previdenza si affianchi quella del fisco, a partire dall'introduzione di una tassa sui grandi patrimoni e dal deciso contrasto all'evasione fiscale».  
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11/05/2016 Centro rifugiati alle Saline: non è quello il modello giusto di accoglienza
Chiediamo accoglienza diffusa, trasparenza e coinvolgimento delle comunità locali, integrazione e valorizzazione delle persone. Una rete di cittadini attivi e di associazioni che operano nel territorio falconarese sui temi sociali e con le persone migranti intende chiarire la propria posizione sull’ipotesi di realizzazione di un centro di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo in zona Saline tra Camerata Picena e Falconara. Residenti e migranti rischiano di essere tutti vittima di politiche autoritarie per le quali il diritto alla libertà di movimento viene trasformato in una tragica emergenza e in una follia assistenzialistica. L’accoglienza non può prevedere la concentrazione di centinaia di persone in spazi circoscritti e isolati. Né alle Saline, né altrove. Il modello di accoglienza più efficace, che costituisce già una realtà per decine di richiedenti asilo sul nostro territorio è l’accoglienza diffusa: piccoli gruppi proporzionati alla dimensione urbana, in appartamenti, con attività di integrazione e mediazione linguistica e culturale. Le persone accolte vanno valorizzate nelle loro competenze, favorendo e promuovendo la costruzione di una prospettiva di vita. Le comunità locali sono parte integrante del processo di accoglienza, vanno informate e coinvolte. Le problematiche che sorgono non vanno minimizzate, al contrario devono essere capite e dove è possibile risolte. La cittadinanza attiva e il mondo associativo devono essere una parte fondamentale del processo di integrazione. Questi elementi non solo qualificano l’accoglienza, ma sono anche i migliori interventi per la sicurezza e il controllo del territorio. Chiediamo che l’accoglienza abbia le caratteristiche sopra descritte e che ogni passaggio decisionale sia condiviso con le comunità locali (enti Locali ed organizzazioni presenti nel territorio). Rivendichiamo un imprescindibile ruolo di vigilanza civile e di tutela della dignità e dei diritti delle persone. Agesci comunità capi di Falconara, Free Woman Onlus, Gruppo Umana Solidarietà onlus, Anolf-CISL Ancona,, Falkatraz Onlus-per la costituzione di spazi pubblici, Azione Cattolica Parrocchia San Giuseppe, Ass. LaTenda d’Abramo, Gruppo Unità di Strada per senza tetto di Falconara, Parrocchia del Rosario-Falconara.
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10/05/2016 I pensionati raccontano gli antichi mestieri. Ad Ascoli Piceno, incontro tra generazioni
Il sindacato dei pensionati FNP della Cisl di Ascoli Piceno, il Coordinamento donne e l’associazione di volontariato Anteas, organizzano, con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno, "I PENSIONATI RACCONTANO". Venerdì 13 maggio 2016, dalle ore 10,00 alle ore 18,00, presso il Chiostro Maggiore di San Francesco nel centro storico di Ascoli Piceno. Un incontro fra le generazioni per riscoprire gli antichi mestieri e le tradizioni picene. Saranno presenti artigiani locali che mostreranno, alle scolaresche invitate a partecipare, il loro lavoro artigiano, dalla lavorazione della ceramica e del rame all' arte dei merletti. «L’ iniziativa nasce al fine di trasferire ai giovani di oggi un passaggio della nostra fugace vita. – afferma Raffaele Annibali, responsabile della Fnp Cisl di Ascoli Piceno – E’ importante far conoscere alle nuove generazioni gli stenti ed i sacrifici di un tempo, segnati da momenti grigi quali le guerre le carestie,  le tribolazioni, in cui però non vennero mai a mancare i valori umani quali la solidarietà e la fratellanza. » La partecipazione è gratuita e aperta a tutta la cittadinanza. Ascoli Piceno 10 maggio 2016
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03/05/2016 Sciopero pubblico impiego venerdì 20 Maggio 2016
  I sindacati del pubblico impiego hanno indetto per il 20 maggio 2016 lo sciopero regionale  del settore pubblico con presidio dei lavoratori davanti alla Prefettura di Ancona, p.zza del Plebiscito a partire dalle ore 10,00.  Fp Cgil Cisl Fp UilFpl UilPa  chiedono al Governo la stipula di un contratto nazionale triennale che contenga per tutti i comparti il riconoscimento di 150 euro medi a regime a titolo di rinnovo, l’attivazione di relazioni sindacali improntate al rafforzamento degli istituti della partecipazione e a sancire definitivamente l’esigibilità della contrattazione da finanziare anche con la lotta ai veri sprechi ed alla spesa improduttiva, l’individuazione di una disciplina utile a superare i vincoli della legge Fornero e a stabilire forme di flessibilità in uscita che prendano in considerazione i lavori usuranti come ad esempio quelli del personale addetto all’assistenza sanitaria, al lavoro di cura e polizia locale. Per quanto riguarda invece la Sanità Privata ed il Terzo Settore, i sindacati del pubblico impiego chiedono di definire due grandi cornici contrattuali, quella della filiera dei servizi sanitari e quella dei servizi assistenziali. L’obiettivo è di dare certezze normative ed economiche a lavoratori che subiscono un dumping contrattuale ormai inaccettabile e la precarietà relativa a tali settori dovuti anche alla poca chiarezza degli appalti. Il lavoro pubblico ha pagato un prezzo troppo alto. La Corte dei Conti e l'Istat lo certificano : mentre la spesa pubblica è cresciuta di 200 miliardi di euro in 10 anni, il costo del lavoro pubblico è sceso sensibilmente, insieme al valore reale dei salari ed i dipendenti sono diminuiti di 370mila unità.  Con lo sciopero regionale del 20 maggio 2016, i sindacati intendono spiegare anche ai cittadini marchigiani, che il nemico del pubblico  è la spesa che non produce né servizi né stimoli all'economia, ma solo rendite. «La spesa -  secondo i sindacati di categoria - che nessuno osa toccare. Occorre definire i costi standard per eliminare sprechi e garantire un'oculata gestione dei soldi pubblici. Bisogna recuperare risorse, non effettuare ulteriori tagli, migliorare i servizi a cittadini e imprese. - rilanciano i vertici regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uilpa - Investire nella professionalità di chi da troppi anni è privato del diritto al contratto, assumere giovani qualificati, a partire dai vincitori di concorso, garantire il turn over, stabilizzare i precari. Le risorse ci sono, ma sono investite male e in modo non sempre limpido.» «Sulle proposte e sulla qualità dei servizi da garantire intendiamo coinvolgere e creare alleanze con la società civile a livello territoriale - concludono - attraverso una mobilitazione capillare che - individuando anche le ragioni del disagio degli utenti - si confronti con le esigenze di valorizzazione delle professionalità e di garanzia di un lavoro dignitoso per i lavoratori dei servizi.»  
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29/04/2016 Primo intervento sanitario di Chiaravalle, ridotto l'orario di apertura. Sindacati sul piede di guerra
«Un primo maggio “amaro” e un solo termine “vergogna!” per ciò che stanno combinando i responsabili sanitari e la Direzione dell’ area vasta 2 al punto di primo intervento di Chiaravalle» hanno così commentato i sindacati unitari di categoria la riduzione dell'orario di apertura. Sostanzialmente, a partire dal primo maggio,  i cittadini potranno accedere al servizio dalle 8.00 alle 13,00 vista la chiusura prevista per le 14.00 . « Siamo davvero indignati per il modo brutale con cui si è deciso di ridurre ai minimi termini un servizio sanitario che dovrebbe vedere  tra i  requisiti fondamentali l’accessibilità e la fruibilità,condannandolo, assieme ai cittadini del suo territorio ad un orario minimo inferiore a quello di qualsiasi ufficio amministrativo pubblico  - afferma Alessandro Mancinelli, Fp Cisl Marche -  Ancora più assurda appare la giustificazione di questa decisione che risiede nell'incapacità a reperire un medico che potesse garantire il completamento dell’orario. Scaricando così sui cittadini  una evidente inefficienza»  Una decisione dichiarata  per ora “sperimentale” per 15 giorni, ma il timore dei  sindacati è possa diventare definitiva.  I vertici tecnici e politici della sanità regionale, tra cui il direttore dell’ ASUR, avevano garantito pubblicamente il mantenimento della situazione attuale nel sistema dell’emergenza fino alla fine del 2016, anche nell'ottica di verificare se vi fossero correttivi da apportare alla DGR 735 con l’avvio delle nuove reti cliniche. « Con questa riduzione di orario vengono meno agli  impegni assunti - continua Mancinelli -  Ora chiediamo che la Direzione dell’ area vasta 2  individui subito il personale medico necessario al ripristino del servizio e che avvii nel contempo un reale confronto con il territorio sul futuro del servizio di primo intervento a Chiaravalle. In caso contrario continueremo con tenacia la nostra protesta su tutti i fronti.»
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28/04/2016 Calo dipendenti comunali, sempre più vecchi e più poveri. Le preoccupazioni della Fp Cisl
Continua il calo, stante blocco del turn -over, dei dipendenti comunali a livello nazionale e regionale con progressivo invecchiamento dei lavoratori. Lo certifica il  V Rapporto ANCI-Ifel “Il personale dei Comuni italiani, edizione 2016”, con dati al 31 dicembre 2014, presentato a Roma la scorsa settimana. I dipendenti  del comparto, esclusa la dirigenza, nelle Marche risultano essere 10.112 ( 9.388 a tempo indeterminato e 694 con rapporti flessibili ) suddivisi tra i 236 comuni della regione di cui ben il 72% con meno di 5.000 abitanti. ( rispetto alla media nazionale del 69,7% ). Rispetto alla popolazione vi sono 6,5 dipendenti ogni mille abitanti rispetto alla media nazionale di 6,77 abitanti. Le Marche confermano anche la bassa presenza di personale femminile, appena il 48,7% rispetto alla media nazionale del 53,2%, mentre , grazie anche ai percorsi di stabilizzazione effettuati negli anni, il lavoro precario è "solo" il 6,9% del totale rispetto ad una media nazionale del 9,3%. Ancora purtroppo lento non solo il travagliato percorso delle fusioni dei comuni, ma anche quelli delle Unioni che vedono coinvolti solo il 19,5% dei comuni nazionali contro una media nazionale del 29,2%  . Cala , stante il prolungato blocco dei contratti, il salario annuo lordo medio che passa dai 27.862 del 2011 ai 27.507 del 2014, salario accessorio compreso, e continua anche il progressivo invecchiamento dei lavoratori, quasi la metà dei quali ormai con oltre 50 anni di età. « A questo andamento se sommiamo i tagli costanti dei trasferimenti  è evidente la conferma di una situazione molto  preoccupante per i comuni marchigiani - afferma Luca Talevi, segretario generale della Fp Cisl Marche - ed  in particolare per i  lavoratori,  che quotidianamente si ritrovano alle prese con carichi di lavoro sempre maggiori per garantire  risposte alle sempre maggiori necessità dei cittadini.»
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26/04/2016 Sciopero concessionarie autostradali, presidio al casello di Ancona Nord - A14
Domani mercoledì 27 aprile a partire dalle ore 8,30 presidio e volantinaggio presso il casello Ancona Nord dell’Autostrada A14 in occasione dello sciopero nazionale dei lavoratori delle aziende di costruzione e progettazione delle concessionarie autostradali, indetto dai sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil. Lo sciopero di 8 ore è stato proclamato dai sindacati di categoria in seguito della ‘scomparsa’ del riferimento alla gestione diretta dei lavori appaltabili, i cosiddetti lavori in house, dal testo finale del Nuovo Codice degli Appalti, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri e pubblicato nella G.U. del 19.4.2016. Coinvolti nelle Marche oltre 25 dei 500 lavoratori nazionali, del cantiere di Pavimental spa di Loreto, che svolge manutenzione ordinaria e straordinaria della pavimentazione autostradale anche sul tratto marchigiano; e 30 dei 700 dipendenti, in tutta Italia, della Spea Engineering spa, unità operativa terza corsia A14, azienda di progettazione delle infrastrutture autostradali.
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26/04/2016 Biancofiorenero: il video - ad Ancona giovedì 28 Aprile 17:30
https://vimeo.com/143357496Proiezione del video Biancofiorenero giovedì 28 aprile, alle 17:30 presso la sede di Iscos Marche, in via dell'Industria 17/a - Ancona.  Elisa e Nicola si avventurano armati della loro telecamera e di una nutrita lista di domande in Liguria dove incontrano produttori floricoli e visitano il mercato di Sanremo grazie all’aiuto di sindacalisti della CISL ed esperti del settore.Ricostruiscono la filiera del fiore reciso che si spinge ben oltre i confini europei e arriva fino in Africa, in Etiopia e Kenia. Dopo aver incontrato Fairtrade in Italia e aver capito qualcosa in più sugli standard di certificazione vanno a trovare direttamente le lavoratrici che raccontano le loro storie, i sindacalisti impegnati nella difesa dei diritti dei lavoratori e i manager di imprese floricole straniere che investono in questi paesi da anni.E dai loro discorsi emergono desideri e spinte che generano contraddizioni e compongono una realtà “globale” fatta di tante verità e tante voci. L'ingresso è gratuito. Visto il numero limitato di posti è gradita la prenotazione. Qui il modulo:Caricamento in corso...Genere: Documentario Realizzato da: Iscos Emilia Romagna onlus Durata: 30 minuti Lingua originale: Amarico, inglese Sottotitoli: italiano Ricerche e testi: Manuela Melandri / Sarah Alessandroni Riprese: Elisa Bucchi / Nicola Bogo Paese di produzione: Italia, Etiopia, Kenia Anno di produzione: 2015Prodotto da:ISCOS Emilia Romagna onlus Regione Emilia Romagna FAI Emilia Romagna e FAI-CISL Iscos Marche onlusPer saperne di più: Il progetto di ISCOS Marche che ha permesso la realizzazione del videoIl nuovo progetto di Iscos Marche in Etiopia
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20/04/2016 Sciopero nazionale dei metalmeccanici per il nuovo contratto
Di fronte al permanere delle rigidità di Federmeccanica e Assistal che impediscono di realizzare un buon contratto per tutti i metalmeccanici, dopo 13 incontri e sei mesi di trattativa, Fim, Fiom, Uilm proclamano 4 ORE DI SCIOPERO NAZIONALE in data 20 APRILE 2016. Pari al 75% l'adesione a livello regionale. Nelle Marche sono state organizzate quattro iniziative territoriali: ANCONA manifestazione presidio davanti a Confindustria Marche a partire dalle ore 9.00 PESARO manifestazione presidio nella zona Industriale di Ginestreto di Pesaro dalle ore 9.00MACERATA presidio nella zona industriale di Piediripa di MacerataASCOLI presidio davanti a Confindustria Ascoli. La mobilitazione intende convincere le imprese a modificare una proposta che: • esclude il 95% dei metalmeccanici dagli aumenti salariali del Cani; • contrappone il contratto nazionale alla contrattazione svolta in azienda; • aumenta l'orario di lavoro con la monetizzazione di 5 Par, collegando alla presenza la maturazione di 4 Par, prevedendo l'utilizzo di 1 par per la formazione professionale dei lavoratori; • esclude dai diritti le nuove forme di lavoro e i lavoratori degli appalti. Federmeccanica e Assistal rispondono solo in parte alle nostre richieste per: • una sanità integrativa a totale carico delle imprese per tutti i lavoratori e i loro familiari; • un aumento della contribuzione a carico delle imprese per la previdenza complementare; • il diritto alla formazione e allo studio garantito a tutti i metalmeccanici; • la possibilità di utilizzare i congedi parentali a ore; • il rafforzamento dei sistemi di partecipazione e informazione. Confermiamo la nostra disponibilità a proseguire il confronto su tutti i temi ma ribadiamo che vogliamo realizzare un vero rinnovamento per determinare le condizioni per nuovi investimenti, una nuova politica industriale a salvaguardia di occupazione salario e diritti, un nuovo sistema di inquadramento, riaffermare il valore dei due livelli di contrattazione nazionale e aziendale/territoriale e di un nuovo sistema di relazioni sindacali peri lavoratori e per le imprese. I metalmeccanici scioperano per un contratto nazionale che dia un futuro di garanzie e di diritti, garantisca il potere d'acquisto del salario di tutti i lavoratori, estenda e valorizzi la contrattazione di secondo livello, migliori le condizioni di tutti i lavoratori e le tutele a tutte le forme di lavoro, rilanci il sistema industriale e l'occupazione. Con la mobilitazione e lo sciopero dobbiamo convincere le imprese a investire davvero sulle lavoratrici e sui lavoratori metalmeccanici e Federmeccanica e Assistal a cambiare posizione per riprendere su basi nuove il negoziato e raggiungere una conclusione positiva del contratto. Le segreterie nazionali e i delegati di Fim, Fiom e Uilm, che sono intervenuti numerosi agli attivi regionali svolti in questi giorni, invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici ad aderire allo sciopero nazionale partecipando numerosi alle iniziative unitarie che si svolgeranno a livello territoriale.
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19/04/2016 Aerdorica, Ferracuti: «Solo 8 mesi per salvare lo scalo»
«Un pugno sullo stomaco dei lavoratori». Il segretario regionale Cisl Marche, Marco Ferracuti, definisce così l'annuncio del Cda di Aerdorica di voler procedere alla riduzione del personale dell'aeroporto di Falconara. Quella che si sta giocando attorno al destino dello scalo marchigiano è «una partita a scacchi contro il tempo» dove solo due sono le strade: «fallire o ripartire». L'annuncio degli esuberi (si parla di una ventina di unità), ha reso ancora più convulsa la trattativa: i lavoratori del Sanzio sciopereranno il 14 maggio proprio per esortare il Cda a ritirare il piano di mobilità. Per la Cisl, è importante «Siglare al più presto un accordo sulla cassa integrazione per scongiurare licenziamenti nell'immediato e nei prossimi 24 mesi», come afferma Roberto Ascani, segretario generale della Fit Cisl Marche. Intanto il presidente della Regione Ceriscioli, nel corso dell'incontro con le organizzazioni sindacali, ha ribadito la non interferenza della Giunta nelle decisioni aziendali, pur confermando che le priorità rimangono la salvaguardia dei posti di lavoro e la privatizzazione di Aerdorica. «Verifichiamo qualsiasi ipotesi di privatizzazione - interviene Ferracuti - ma bisogna anche ragionare su un piano B. Rimangono solo 8 mesi per pareggiare il bilancio ed evitare il game over, cioè il ritiro della concessione». Serve dunque un accordo tra le parti per individuare le risorse necessarie: «Si parla di 10 milioni di euro. Ognuno deve fare la sua parte». Per Ferracuti, «Questo non è il momento di battere i pugni sul tavolo: servono concretezza e realismo». Tuttavia, comprende lo stato d'animo dei lavoratori, costretti per anni «a sacrifici economici a fronte di Cda incapaci o disonesti». Tra i pochi segnali positivi, c'è il pagamento del 50% della mensilità di febbraio,  a parziale alleggerimento di una situazione che vede i lavoratori senza stipendio da quasi due mesi e mezzo.
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19/04/2016 Ex A.Merloni, Mastrovincenzo: «Bene incentivi, ora si investa nel lavoro»
«Come Cisl esprimiamo soddisfazione per il rilancio delle misure a favore dell'area ex Merloni. Il sindacato, in questi ultimi anni,  ha promosso varie iniziative perché le risorse dell'Accordo di Programma non andassero disperse e si rendessero più flessibili i criteri di accesso ai finanziamenti. Ora speriamo in investimenti che creino lavoro e consentano di recuperare quote dei lavoratori in mobilità». È quanto dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche, presente all’incontro   in Regione  - nel pomeriggio di oggi -  sugli Incentivi per lo sviluppo del territorio all’interno del   Programma di rilancio dell’area ex A. Merloni.
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19/04/2016 Mobilitazione della sanità privata per il rinnovo del contratto
Domani 20 aprile, a Potenza Picena (Mc), attivo dei delegati Cisl Marche della sanità privata per l'illustrazione della piattaforma unitaria del nuovo CCNL sanità privata ed il rilancio della contrattazione decentrata. Dal lontano 2008 i lavoratori della sanità privata sono senza contrattazione nazionale e relativo rinnovo, con contestuale calo del potere di acquisto dei salari ed aumento dell'orario e dei carichi di lavoro. Una situazione non più sostenibile in assenza di una contrattazione decentrata inspiegabilmente ferma e dunque non in grado di fornire legittime risposte alle istanze dei lavoratori. Da qui la necessità di un nuovo contratto non solo economico ma soprattutto normativo in grado di fornire risposte in termini di previdenza complementare, diritto allo studio, permessi. Nelle Marche la sanità privata, pur coprendo attualmente solo il 6% della spesa complessiva della sanità regionale, è in costante aumento ed i lavoratori assolvono a funzioni primarie per i cittadini marchigiani. Per questo i lavoratori della sanità privata parteciperanno allo sciopero regionale unitario che si terrà il 20 maggio ad Ancona, insieme alla sanità pubblica, per la tutela degli interessi di lavoratori e per una qualità sempre migliore dei servizi erogati alla cittadinanza.
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18/04/2016 Cgil Cisl Uil Marche incontrano la Giunta Regionale
Incontro nella mattinata di oggi tra le segreterie regionali di Cgil Cisl e Uil e la Giunta per fare il punto sull'attuazione del Protocollo d’intesa, siglato lo scorso luglio, e decidere future azioni comuni.  Durante l’incontro è stato firmato un documento sugli impegni reciproci da gestire nel breve termine dando avvio ad una serie di tavoli tematici a partire dal  confronto sulle politiche socio sanitarie - con un incontro calendarizzato nei prossimi giorni del Tavolo sanità - e sulle relazioni sindacali nel comparto sanitario. Verrà attivato uno specifico confronto sulle politiche sociali, che riguarderà anche la gestione associata dei servizi, e sui temi della riorganizzazione istituzionale. Attenzione anche al forum del partenariato sulla politica di coesione, proseguendo con l’azione della Giunta regionale già avviata in tema di integrazione tra fondi strutturali, con il fine di una visione d’insieme. Su questo versante spazio anche all'approfondimento della cooperazione interregionale nell'ambito della Macroregione adriatico ionica e dell’ “Italia di mezzo”. Focus, inoltre, sui servizi alle imprese, credito e aree di crisi, che ora   possono fruire di robusti strumenti agevolativi dedicati. Vista l’attualità della tematica (esce oggi in Gazzetta Ufficiale l’atteso riordino del Codice degli appalti), è stato previsto un apposito tavolo di confronto sulla stazione unica appaltante delle Marche e sulla promozione delle clausole sociali nei contratti oggetto di evidenza pubblica. Il documento firmato prevede anche la prosecuzione del confronto sul nuovo Isee e sulle politiche attive del lavoro, oltre che sulla riorganizzazione dei servizi per l’impiego alla luce delle modifiche normative nazionali. E’ stato stabilito inoltre un confronto preventivo sulla variazione di bilancio assumendo come prioritari i temi delle politiche sociali, dell’equità e del sostegno al lavoro compresa l’attivazione del Fondo di solidarietà, in coerenza con gli obiettivi del programma di governo della Giunta regionale. «Abbiamo deciso – commenta il presidente  della Giunta, Luca Ceriscioli – anche un impegno congiunto su specifiche problematiche come la riorganizzazione della Regione e delle partecipate regionali. Un’attenzione particolare è stata riservata alla situazione di Aerdorica. Gli obiettivi sono, anzitutto, quelli di tutelare i posti di lavoro, gestendo le questioni occupazionali con gli ammortizzatori sociali, mettere in sicurezza l'aeroporto e, infine, valorizzare l’attrattività dello scalo per gli investitori».    «Siamo andati all'incontro con la Giunta con la volontà di portare un contributo del mondo del lavoro  su temi fondamentali per la comunità regionale. – afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche, presente all’incontro insieme ai segretari generali di Cgil e Uil -  Fuori dalle ritualità,  il nostro obiettivo è un confronto finalizzato a scelte efficaci e concrete per le persone che rappresentiamo .» Regione e Cgil Cisl Uil Marche e  individueranno i singoli responsabili dei tavoli di confronto su ciascuna tematica oggetto dell’incontro
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15/04/2016 Anolf Marche partecipa al progetto «Protetto. Rifugiato a casa mia»
Lunedì 18 aprile sarà presentato ad Ancona il progetto della Caritas «Protetto. Rifugiato a casa mia» al quale partecipano anche Anolf Marche e l'Arcidiocesi di Ancona-Osimo. Il progetto ha lo scopo di permettere l'accoglienza e l'integrazione di ragazzi titolari di protezione internazionale all'interno di nuclei famigliari che hanno dato la loro disponibilità. La conferenza stampa di presentazione del progetto si terrà alle ore 12 presso la sede dell'Arcivescovado in piazza del Senato 7. Prenderanno la parola il professor Carlo Pesco, Direttore della Caritas diocesana, la dottoressa Stefania Papa, referente del progetto, la Presidente di Anolf Marche Neli Isaj e l'Arcivescovo di Ancona-Osimo, Cardinale Edoardo Menichelli.
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15/04/2016 Silvano Giangiacomi dalla Fai Cisl Marche alla Fai Cisl Nazionale
Silvano Giangiacomi, segretario generale Fai Cisl Marche, è stato eletto a Roma, nella serata di ieri, 14 aprile, nella nuova Segreteria della Federazione nazionale Agro-industriale-ambientale della Cisl in occasione del Congresso straordinario della categoria. Giangiacomi, già Coordinatore nazionale della pesca, ha ricoperto, dal 2003, vari incarichi nella categoria del settore agro-alimentare della Cisl, entra nella squadra di Luigi Sbarra, nuovo Segretario Generale della Fai Cisl insieme a Fabrizio Colonna, Attilio Cornelli e Mohamed Saady
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15/04/2016 Sbloccati gli arretrati per i dipendenti dell'Area Vasta 4
Con lo stipendio di aprile, i dipendenti dell’Area Vasta 4 riceveranno l’intera somma del premio di produttività 2015, bloccato finora a causa del ritardo delle valutazioni dirigenziali di medio termine e della mancata riunione del nucleo di valutazione. Ha dunque raggiunto uno dei suoi obiettivi la lettera – petizione lanciata a settembre dalla Cisl Fp e firmata da circa 500 dipendenti, inviata poi al Prefetto di Fermo, al Difensore Civico regionale e al presidente della Regione Luca Ceriscioli. «La Cisl Fp non può che ritenersi soddisfatta per i risultati raggiunti finora nell’interesse dei lavoratori», dichiara il segretario regionale Cisl Fp Giuseppe Donati. La Direzione Generale dell’Asur, sollecitata anche dal Direttore di Area Vasta e dalle Rsu, ha provveduto a validare le relazioni dirigenziali, consentendo così il pagamento. È stato inoltre ripristinato il riconoscimento delle indennità di disagio per gli infermieri. Subito dopo la pubblicazione della petizione, sempre grazie alla collaborazione tra Direttore di Area Vasta e Rsu, l’Asur aveva convocato d’urgenza il collegio sindacale ed il nucleo di valutazione per sbloccare il saldo dei progetti 2014 e per validare l’accordo per i fondi residui degli anni precedenti: così, a novembre 2015, i soldi della produttività 2014 e l’80% dei fondi rimasti inutilizzati nel triennio 2011-2013 sono arrivati nelle tasche dei dipendenti. Il restante 20% sarà versato a luglio 2016. Altre sfide attendono ora la Cisl Fp «Continuiamo ad essere impegnati per migliorare la qualità dei servizi dell’assistenza alla persona ma anche a tutelare i diritti di chi lavora – prosegue Donati - Nella giornata di ieri, 14 aprile, abbiamo portato l’Asur in Tribunale a Fermo per chiedere conto di un diritto non riconosciuto ai dipendenti qual è il tempo di vestizione e svestizione della divisa da lavoro».
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13/04/2016 Concerto Donna Cisl con Isabella Ragonese e Cristina Donà
  Per la X edizione del Concerto donna, tradizionale appuntamento promosso e organizzato dalla Cisl, Italia Numbers, reading concerto ideato dall'attrice Isabella Ragonese, con canzoni e musiche a cura di Cristina Donà, ad Ancona mercoledì 13 aprile ore 21 - Aula Magna di Ateneo dell'Università Politecnica delle Marche Monte Dago. La serata promossa e organizzata dalla Cisl Marche,  con il patrocinio del Comune di Ancona,  della Regione Marche e  dell’Università Politecnica delle Marche, è ad ingresso gratuito. Italia Numbers è un viaggio in Italia con la radio accesa, raccontata attraverso le parole tratte dal testo teatrale di Stefano Massini "L'Italia s'è desta" e da "Manuale per ragazze di successo" di Paolo Cognetti, scandito dalla voce di Isabella Ragonese e dalla musica di Cristina Donà. Frammenti, tracce di storie italiane, di italiane, che parlano di una violenza in crescita allarmante. Lo spettacolo, creazione originale per il Giardino della Memoria, è stato presentato su Radio3 RAI in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Un reading concerto  scelto dalla Cisl marchigiana proprio  « per riflettere sulla condizione sociale delle donne attraverso la musica, il canto, le arti in genere, capaci, oltre la retorica, di suscitare emozioni, scuotere coscienze, muovere idee, attivare percorsi.  -  spiega Cristiana Ilari, responsabile Pari Opportunità della CISL Marche -   Italia Numbers rappresenta sicuramente un'occasione in questo senso: un grandangolo attraverso musica e testi su storie, ritratti, casi femminili, in cui si parla alla fine di una sola donna che è peraltro il collage dei dettagli dei volti delle due protagoniste. Con   questo spettacolo – continua  Cristiana Ilari -  vogliamo condividere una narrazione che ci riguarda, ci appartiene, si incarna nella storia di tante di noi.  Attraverso le artiste si percorre un vero e proprio viaggio nella vita delle donne in cui riconoscere e riconoscersi nelle sfide, nelle debolezze, nelle censure che vengono costruite su noi donne e che a volte ci costruiamo da sole. – conclude Ilari - Le storie raccontate parlano di violenza, di lavoro, di scelte, di obblighi. Insomma di vita. » Durante la serata, presso l'atrio dell’Aula Magna Monte Dago,  saranno esposte le opere di Anna di Cicco di Osimo, Eleonora Polverini di Ancona, Patrizia Giacomini di Ascoli Piceno e Rita Soccio di Recanati,  artiste marchigiane che  accompagneranno  il pubblico  in  un breve viaggio sulla figura femminile nell'arte: dalla donna idealizzata, fragile creatura e incarnazione di bellezza,  alla donna segnata dall'esperienza di un tragico vissuto, come la violenza subita da Artemisia Gentileschi, alla donna-guerriero proiezione del maschile e del femminile fino alla lucida riflessione sulla violenza subita da bambine-Lolita da parte dello showbusiness contemporaneo.
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13/04/2016 Chiusura Associazione Allevatori Marche. Fai Cisl : la Regione intervenga per il futuro del lavoro nella zootecnica marchigiana
A fine  Gennaio 2016 la ARA (Associazione Allevatori) delle MARCHE ha chiuso i battenti mettendo alla porta 23 tecnici e controllori. Sommersa da una pesante situazione debitoria, frutto di una gestione semplicistica e arruffona, la Associazione Regionale Allevatori è stata commissariata per anni, ma di fatto sempre coordinata dalla Associazione Italiana Allevatori, e non ha saputo riorganizzare i suoi servizi, essenziali per la gestione zootecnica del territorio marchigiano. FAI CISL MARCHE da tempo ha denunciato la grave situazione gestionale ed il rischio che i pochi controlli producano danni sulla tracciabilità delle produzioni zootecniche e la conservazione della  razza bovina marchigiana. L’epilogo giunge dopo un’agonia durata circa tre anni, ma lavoratori e FAI CISL continuano a sperare in un intervento da parte della Regione Marche, confidando nella sensibilità dimostrata dalla Vice Presidente Anna Casini, che ha anche la delega all’Agricoltura, perché l’attività a sostegno degli allevatori possa rinascere e perché i dipendenti licenziati senza motivo oggettivo possano contare nella ripresa di una occupazione. “Stiamo concretizzando azioni legali a difesa dei nostri assistiti - dichiara Giuseppe Giorgetti della FAI CISL MARCHE - perché non possiamo accettare che dipendenti con competenze dimostrate in anni di lavoro, siano stati cacciati e abbiano anche 15 mesi di stipendi arretrati da percepire, mentre  altri “tecnici” vengano a sostituirli nel loro ruolo da fuori regione, come sta accadendo in queste settimane” . “La Regione - continua Giorgetti - deve darci un sostegno, occorre  una regia per una riorganizzazione della Associazione Allevatori perché la marchigianità non va  tutelata solo per la razza, ma anche per il personale che per anni si è prodigato mettendoci la faccia, in primis con gli allevatori.    Ci auguriamo che la Regione Marche nell'incontro che si terrà a breve con l’Associazione Italiana Allevatori,  sappia farsi sentire e dia le giuste indicazioni sul futuro della Zootecnia Marchigiana.” Il personale e la FAI CISL auspicano una intesa tra Regione, Azienda, Sindacato per individuare una giusta definizione di una vertenza con riflessi economici ed occupazionali importanti.
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11/04/2016 Contratto Metalmeccanici, attivo delegati ad Ancona
Oltre 500 delegati  all'attivo unitario Fim Cisl –Fiom Cgil-Uilm Uil delle Marche. che si è tenuto oggi, lunedì 11 aprile, ad  Ancona per discutere dell’andamento della trattativa  per il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici, in stallo  dal 15 marzo scorso a causa della chiusura di Federmeccanica e Assistal. Nella mattinata sono state presentate  le ragioni dello sciopero di 4 ore in programma per la  giornata del 20 aprile prossimo al quale sono chiamati 20 mila lavoratori nelle Marche. All'attivo  unitario sono intervenuti  i Segretari nazionali di categoria  Zanocco della Fim Cisl, Turi della Fiom Cgil e Panicali della Uilm.  «Il tema delle relazioni industriali innovative va di pari passo con lo sviluppo del paese - dichiara Michele Zanocco Fim Cisl Nazionale - La partecipazione è uno dei punti principali della nostra piattaforma: affinchè siano innovative, devono vedere una pariteticità di rapporti tra organizzazioni sindacali e imprese. Bisogna superare gli scogli di una ritrosia che per troppo tempo ha caratterizzato la nostra categoria». Riguardo l'andamento della trattativa, Zanocco sottolinea l'atteggiamento di chiusura netta della controparte, soprattutto sul tema del salario: «Non crediamo che il rinnovamento passi attraverso la riduzione del salario: un modello che prevede un aumento del salario solo per il 5% della categoria non è considerabile come un rinnovo del contratto nazionale». « L’  impegno di Fim Cisl –Fiom Cgil-Uilm Uil,  è  per  un nuovo contratto nazionale.  che accompagni una nuova fase di rilancio ed innovazione del sistema manifatturiero  industriale investendo sulla qualità del lavoro. - afferma Leonardo Bartolucci, Segretario generale Fim Cisl Marche -  Per questo unitariamente  riteniamo che Federmeccanica e Assistal debbano abbandonare le rigidità e modificare la propria posizione, che non è utile e non risponde alla necessità di sostenere la ripresa del settore e  rischia inoltre di compromettere la fase di confronto ad oggi  realizzata.» Scarica volantino Fim Cisl - Fiom Cigil - Uilm Uil   
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11/04/2016 Punto di primo intervento di Chiaravalle: la chiusura è servita!
La struttura sanitaria di Chiaravalle perde un altro pezzo. La Direzione ospedaliera ha infatti chiesto al direttore di Area vasta l’autorizzazione a ridurre l’attività del punto di primo intervento alle sole sei ore mattutine dalle 8.00 alle 14.00. Solo sei ore di apertura, per un servizio sanitario di primo intervento. La previsione è quella di attivare tale riduzione dal 1 maggio 2016. La motivazione sarebbe la difficoltà a reperire medici e lo scarso utilizzo del servizio nel periodo pomeridiano. Cgil, Cisl e Uil considerano tale decisione assolutamente negativa nel merito e nel metodo. Non si sono considerati infatti gli effetti del progressivo spostamento degli interventi, comunque numerosi, verso il Pronto Soccorso di Jesi e di Torrette, da sempre in difficoltà e sovraffollati. Appare inoltre inconcepibile che la motivazione per la chiusura di un servizio sanitario debba dipendere dalla carenza di personale. Sembra inoltre del tutto contraria a quanto dichiarato dai nuovi vertici regionali questa modalità di intervento senza nessuna condivisione con le comunità locali. La rete dell’emergenza doveva essere rivalutata a fine 2016 anche a seguito della riorganizzazione della rete ospedaliera. Oggi invece si cerca di accelerare colpendo una struttura e un territorio. Cgil, Cisl e Uil ritengono che le decisioni debbano essere prese assieme ai territori, valutando attentamente le esigenze delle comunità locali. Senza dubbio è il modo peggiore per avviare la trasformazione della struttura di Chiaravalle che rischia sempre più di diventare uno “scatolone vuoto”.
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08/04/2016 Raggiunto l'accordo alla Ghergo di Matelica
Firmato l'accordo tra Fim, Fiom, Uilm, Rsu e proprietà per il rilancio dello stabilimento AMCGG Gruppo Ghergo di Matelica. C'è intesa  sull'avvenuta conferma dell'ordine di acquisto del nuovo impianto di verniciatura; il cronoprogramma aggiornato del disassemblaggio della linea di produzione dei serbatoi e il suo allineamento temporale con l' installazione del nuovo impianto di verniciatura e sabbiatura. Il protocollo d'intesa, che sancisce tutti gli impegni assunti nel precedente incontro, è stato siglato oggi, venerdì 8 aprile, presso la sede della Regione Marche. Resta da formalizzare nelle sedi opportune il successivo percorso di tutela dei lavoratori nel lungo periodo: accordo di ammortizzazione sociale per riorganizzazione e ristrutturazione, acquisto entro il mese di Maggio del nuovo impianto produttivo dei serbatoi, riqualificazione e formazione di tutto il personale, esigibilità degli accordi per tutto il periodo di riorganizzazione industriale. Sindacati e Rsu ringraziano i lavoratori per la forza e la coesione dimostrata sinora e ribadiscono che lo stato di agitazione rimarrà in essere sino al pieno compimento dell'intero progetto industriale di riorganizzazione e rilancio del sito di Matelica. «La lotta dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali - sottolinea Rocco Gravina segretario Fim Cisl - ha portato oggi al primo risultato verso un impegno concreto della proprietà a dare un futuro industriale al sito di Matelica».
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05/04/2016 Ancora niente stipendi alla Stella Maris
Rischia di naufragare l'accordo sottoscritto in Prefettura mercoledì 30 marzo tra la proprietà della casa di cura Stella Maris, I'Asur ed i rappresentanti sindacali. Nonostante la Stella Maris abbia presentato una richiesta di "concordato in bianco" al Tribunale di Ascoli Piceno, l'Inps non rilascia il DURC (documento unico di regolarità contabile) positivo a causa del cospicuo debito cumulato dalla casa di cura, anche nei confronti dell'istituto previdenziale. Secondo l'accordo, dal momento che l'Asur/Area Vasta 5 avrebbe dovuto pagare una somma indicativamente di 1 milione 150 mila euro alla Stella Maris per le prestazioni sanitarie erogate nei mesi di gennaio e febbraio 2016, si era convenuto che circa una metà di tali risorse finanziarie fossero destinate al pagamento di tre mensilità e mezze delle oltre cinque maturate, attraverso la liquidazione diretta dall'Asur al personale della casa di cura. L'emissione del DURC negativo, formalmente, impedisce all'Asur di liquidare le fatture emesse dalla casa di cura e con esse le retribuzioni del personale dipendente. Nelle prossime ore sono previsti incontri tra i rappresentanti delle istituzioni coinvolte al fine di individuare una soluzione alla problematica. Se nel giro di qualche giorno non dovesse essere individuata una soluzione, la Cisl adotterà ogni utile iniziativa sindacale finalizzata al riconoscimento del fondamentale diritto dei lavoratori che da oltre cinque mesi operano senza percepire alcuna retribuzione,
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31/03/2016 Fumata grigia in Regione per la Ghergo di Matelica
Incontro in Regione per discutere del futuro dello stabilimento AMCGG di Matelica. Ieri, 30 marzo, istituzioni, delegazione aziendale, organizzazioni sindacali ed Rsu degli stabilimenti del gruppo Ghergo, si sono riunite attorno al tavolo negoziale in un confronto acceso che non ha portato alla sottoscrizione dell'atteso protocollo di intesa ma ad un verbale di incontro che riepiloga le richieste sindacali e gli impegni dell'azienda, da implementare in un prossimo incontro. Dal 4 aprile, infatti, saranno definiti l'acquisizione dell'impianto di verniciatura e il cronoprogramma di smantellamento e di installazione dei nuovi impianti, ritenuti garanzia minima per la salvaguardia della produzione dello stabilimento di Matelica.Sindacati e lavoratori, valutando non esaustivo l'esito dell'incontro di oggi, confermano lo sciopero fino all'assemblea del 4 aprile alle ore 13:00, durante la quale si valuterà la concretizzazione degli impegni che l'azienda si è assunta, in attesa della convocazione dalla Regione Marche di un successivo incontro per la sottoscrizione di un protocollo di intesa complessivo. Le parti si erano già confrontate, il 24 marzo scorso, presso la sala del Consiglio Comunale di Matelica, alla presenza della giunta Comunale e del Sindaco Alessandro del Priori, del Dirigente Regione Marche P.F. Lavoro e Formazione, Fabio Montanini, del presidente della Antonio Merloni CGG SpA, Luciano Ghergo, di Fim Fiom e Uilm territoriali, le Rsu dello stabilimento di Matelica e di quasi la totalità dei lavoratori dello stabilimento stesso.
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25/03/2016 Aerdorica, lavoratori pronti allo sciopero
 Nell'ambito della vicenda Aerdorica, un ulteriore elemento di difficoltà va a sommarsi alla già drammatica situazione attuale della società di gestione dell’aeroporto delle Marche e della difficile trattativa per il salvataggio della stessa.   «Tanta è la rabbia da parte dei lavoratori  che si sentono stanchi e presi in giro, in primo luogo da questo  CdA aziendale che non sembra diverso dai precedenti negli atteggiamenti e nelle richieste, in secondo luogo dalla proprietà, e cioè  la Regione Marche,  cui i lavoratori chiedono un intervento immediato per pagare stipendi ed arretrati. » raccontano  i sindacati di categoria rispetto a quanto emerso nell'ultima assemblea, dello scorso 23 maggio, con oltre il 70% dei dipendenti. «I lavoratori non sono più disponibili a nessuna trattativa se non c’è, prima di tutto, il pagamento di quanto dovuto fino ad arrivare ad un eventuale sciopero» affermano Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl . Quanto alla trattativa in corso da parte dell’azienda,  si sta attualmente concentrando su una riduzione dei costi del personale attraverso l’utilizzo della cassa integrazione, che è poi la proposta principale avanzata dall'azienda alle organizzazioni sindacali. Il sindacato ha dimostrato molto scetticismo rispetto a questa impostazione perché al tavolo negoziale non c’è la proprietà, la Regione Marche, in questo momento fondamentale  in quanto soggetto che può dare quelle garanzie senza le quali sarebbe impossibile sottoscrivere un qualsiasi accordo.In secondo luogo sono assenti elementi rispetto alle strategie future dell’aeroporto, come  un’accelerazione sul fronte della piattaforma logistica, con una relazione più stretta con interporto e porto, su strategie industriali possibili non solo nell’ambito dei passeggeri ma soprattutto delle merci e su come contestualizzare l’aeroporto nell’ambito delle necessità e delle ipotesi di sviluppo economico turistico del territorio marchigiano. Infine,  secondo i sindacati mancano elementi di discontinuità con il passato tra l’attuale CdA di Aerdorica e i precedenti.
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23/03/2016 Polizia Provinciale a tutela di fauna e di ambiente. Soddisfazione della Cisl
Riassegnate alle Province  la gestione della vigilanza sull'attività venatoria, su quella di pesca e sulla protezione della fauna più in generale, inserite nel più ampio progetto di riforma delle Province avviato dal Governo Renzi con la Legge Delrio, grazie alla Legge regionale approvata  il 22 marzo dal  Consiglio della Regione Marche. « Il percorso con la Regione è stato tutto in salita. Un confronto con la politica costruttivo che ha permesso il mantenimento delle funzioni di vigilanza della Polizia Provinciale. – afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl - Un risultato a beneficio di tutta la collettività regionale che può continuare a contare sull’attività di controllo del territorio svolta da 50 donne e uomini impiegati a preservare l’ambiente e non solo. » Anche Alessandro Moretti, Coordinatore Regionale CISL Polizia Provinciale plaude alla riassegnazione alle Province la gestione delle funzioni della vigilanza «raggiunta dopo un serrato calendario di assemblee, riunioni, incontri, volti a far comprendere agli assessorati di riferimento le competenze, professionalità, risultati conseguiti nello svolgimento delle funzioni della Polizia Provinciale marchigiana tra cui ad esempio la prevenzione di reati ai danni della fauna selvatica e di fiume con un continuo presidio del Territorio, anche nelle ore notturne e nei fine-settimana, la repressione di condotte illecite in materia di bracconaggio sia venatorio che piscatorio, la partecipazione a progetti di formazione negli istituti scolastici finalizzato a garantire un equilibrato e sostenibile intervento umano a garanzia del fragile sistema di biodiversità cui nessuno deve dimenticare di appartenere: oltre a sequestri di mezzi illeciti per la caccia, reti da uccellagione, scarichi abusivi in fiumi e laghi in stretta sinergia con ARPAM e Procura della Repubblica. ».
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23/03/2016 J.P. Industries, prosegue il confronto sul Piano Industriale
Terzo incontro,   quello di martedì 22 marzo, tra i vertici della J.P Industries e i sindacati,   umbri e marchigiani, di categoria  sul piano industriale presentato dalla proprietà. Durante il confronto, avviato ormai da settimane, è emersa la  necessità, da parte dei sindacati,  di approfondire i punti toccati solo marginalmente dal piano presentato dall'azienda. «Siamo di fronte ad una discussione articolata e complessa - affermano Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Ancona - che per sua natura, viste anche le difficoltà che il percorso giudiziario sulla vendita ha fino ora giocato, deve rimanere incentrata sulle reali strategie di prospettiva  e i conseguenti investimenti per la Jp, andando oltre i soli ‘titoli’ finora prospettati. Rimane chiaro – proseguono i sindacati - che si devono costruire entro quest’anno le basi per una vera ripartenza dell’azienda, per arrivare al 2018 con una struttura consolidata e capace di accogliere a pieno titolo tutti i 700 lavoratori che tra Umbria e Marche sono stati ricollocati nella JP Industries .» Da questo punto di vista rimane costante da parte dei sindacati la comunicazione con le Istituzioni, a partire dal Ministero dello Sviluppo Economico, che, sia per quanto riguarda gli investimenti, che per le linee di credito, hanno svolto e ancor di più devono svolgere un ruolo importante. Le parti si rincontreranno il prossimo 13 aprile, dove saranno illustrati gli approfondimenti e le aggiunte chieste dal sindacato da parte dell’azienda. Appena conclusa la verifica sul piano industriale, i sindacati procederanno alle assemblee con i lavoratori.  
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18/03/2016 Piceno, firmato il decreto Area di crisi complessa. Ora c'è bisogno di progettualità
 Firmato il Decreto che riconosce il Piceno “ Area di crisi complessa”. «Una buona notizia che aspettavamo da tempo. Ora c'è bisogno della progettualità adeguata e condivisa da tutti gli attori sociali, politici ed economici del territorio affinché si arrivi alla sottoscrizione di un Accordo di Programma che dia gambe alla sperata inversione di tendenza economico-occupazionale del Piceno. » afferma Antonio Angelini, Responsabile Ast San Benedetto.  Oltre alle opportunità derivanti dal riconoscimento di “Area di crisi complessa”, ci sono le  risorse dei Fondi Europei a disposizione dei territori della regione Marche, tra cui finanziamenti specifici per l’area di crisi, quale unica fonte di finanziamento per le piccole imprese. «I  risultati ottenuti sino ad ora, sono frutto delle azioni, iniziate con la drammatica chiusura della Prysmian, congiuntamente messe in campo dall'intero territorio Piceno  - ricorda Angelini - attraverso la costituzione di gruppi e tavoli di lavoro, fortemente voluti e promossi dal Sindacato, composti dai soggetti interessati (tutte le Istituzioni Locali, regionali e nazionali, associazioni di categoria, parti sociali, Camera di Commercio e Vescovo). Luoghi in cui si condividono le strategie e si realizza la coesione del territorio, indispensabile per fruire delle agevolazioni finanziarie disponibili. - ribadisce Angelini - Nonostante ciò, sebbene Cgil, Cisl e Uil provinciali siano da mesi a sollecitarne la convocazione, tali tavoli non si riuniscono più e ognuno si sta muovendo autonomamente al di fuori di una strategia condivisa». Secondo i sindacati sarebbe necessario ed urgente ritrovare quell'unità di intenti del  dopo la vicenda Prysmian, affinché il territorio sia  unito,  con  azioni più condivise,  per un risultato più efficace. «Speriamo di sbagliarci, ma l'impressione è che si sia tornati a quel metodo, dissennato, tipico della nostra provincia, dove ciascuno agisce per conto proprio, dove i vari soggetti politico-economico-sociali non si relazionano. - conclude Angelini - Ciò rappresenta una delle cause più importanti del declino del Piceno, con una crisi che pare non arrestarsi mai e con una situazione occupazionale che diventa sempre più drammatica. Per la ripresa è necessario un  più dialogo costruttivo e responsabile.»
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14/03/2016 A Fano la Cisl in piazza con Libera per ricordare le vittime di mafia
La Cisl Marche  aderisce e partecipa alla  XXI Giornata della Memoria e dell'Impegno  in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie. A Fano, Domenica 20 e Lunedì 21 marzo, due giornate all'insegna della memoria e dell'impegno con le mafie,   promosse dalla rete di Libera, insieme agli  Enti locali, ai Sindacati, alle realtà  territoriali del Terzo settore, alle Scuole e ai tanti cittadini per ricordare tutti gli innocenti che hanno perso la vita per mano delle mafie e per creare in tutto il Paese una memoria responsabile e condivisa che dal ricordo può generare impegno e giustizia quotidiana. Le iniziative culmineranno  con il corteo di Lunedì 21 marzo,   che  partirà alle ore 9,30  dal “Pincio” in via delle Rimembranze  e proseguirà per le vie della città di Fano per concludersi in Piazza Amiani con la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, lettura che avverrà in contemporanea su tutte le piazze d’Italia.  A  Messina,  città simbolo per il 2016  della XXI Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, interverrà Don Luigi Ciotti.  
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11/03/2016 Teuco, sciopero sospeso. 23 Marzo incontro su Piano Industriale
Fissato per il prossimo 23 marzo l’atteso incontro con la Teuco e i sindaci di Recanati e Montelupone per  discutere in merito al piano industriale. I lavoratori riuniti in assemblea hanno deciso all'unanimità di sospendere le azioni di sciopero fino all'incontro che per Filctem-Cgil  Femca- Cisl Uiltec-Uil sarà determinante per capire le reali intenzioni della Teuco. Già fissata per il 24 marzo la prossima  assemblea con i lavoratori  per valutare  insieme l’esito dell’incontro e decidere eventuali ulteriori  forme di lotta se ritenute necessarie.Nei prossimi giorni saranno anche messe in atto azioni volte a veder riconosciuti alcuni diritti dei lavoratori come ad esempio le molte ferie arretrate.
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09/03/2016 Servizi socio sanitari, no ad aumenti delle rette senza Fondo di solidarietà
Una lettera aperta al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli per chiedere un incontro urgente sul finanziamento e la regolamentazione del Fondo regionale di solidarietà. La richiesta proviene da Cgil Cisl Uil Marche e dalle Federazioni dei pensionati Spi Fnp Uilp Marche, allarmate per la situazione dei servizi socio sanitari residenziali e diurni per anziani, disabili e persone con disturbi mentali. « Dal 1 gennaio 2015 - scrivono le organizzazioni sindacali - è entrata in vigore una nuova normativa regionale la cui applicazione modifica i criteri di compartecipazione al costo di questi servizi. Ad aumentare - senza una preventiva verifica sull’effettiva efficacia della prestazione erogata ai reali bisogni dell’utente - è la cosiddetta “quota sociale”, a carico dell’utente o del Comune in cui questi risiede, secondo modalità stabilite dai regolamenti comunali. Per tutto il 2015, anche grazie all’impegno delle organizzazioni sindacali confederali e dei pensionati di Cgil Cisl Uil Marche, l’aumento delle rette è stato “congelato” in attesa che la Regione stanziasse un apposito Fondo regionale di solidarietà. Lo scopo del Fondo - a tal fine previsto dal Protocollo Regione-Sindacati del 14 febbraio 2014, poi recepito con Dgrm 149 e richiamato dal Protocollo del 27 luglio 2015 – è quello di coprire tali aumenti, almeno per utenti con Isee medi e bassi. Dal 1 gennaio 2016 i soggetti gestori stanno applicando la nuova normativa, imponendo agli utenti aumenti insostenibili (tra il 30% e il 60%). I servizi interessati sono quelli di seguito indicati. Per l’area anziani: centri diurni e RSA anziani. Per la disabilità: RSA, Residenze protette, Comunità alloggio per disabili gravi e Centri diurni socio educativi riabilitativi. Per l’area salute mentale: le Comunità protette per persone con disturbi mentali». I sindacati lanciano un appello anche alle amministrazioni comunali, invitate a non “scaricare” in modo automatico tali aumenti in capo agli utenti, ad aprire dei tavoli tecnici con i sindacati sui territori per ridefinire criteri di accesso e di compartecipazione ai servizi attraverso regolamenti omogenei almeno a livello di Ambito Territoriale Sociale e che tengano conto della nuova normativa Isee e, a tal proposito, delle recenti sentenze intervenute. Anche per questo la lettera è stata inviata per conoscenza all'Anci Marche, oltre che al Presidente della IV Commissione consiliare dell'Assemblea legislativa regionale Fabrizio Volpini e ai Rappresentanti dei gruppi consiliari.Lettera aperta FONDO SOLIDARIETA'
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08/03/2016 Stato d'agitazione alla Amcgg di Matelica
«Investimenti, nessun taglio»: queste le dichiarazioni a mezzo stampa del 18 dicembre scorso del presidente dell'AMCGG Luciano Ghergo. Ad oggi i lavoratori hanno la sola certezza dello smantellamento del loro impianto produttivo e solo la promessa di un investimento all'orizzonte. Per questo è iniziato ieri lo stato di agitazione dei dipendenti dello stabilimento dell'AMCGG di Matelica, deciso nell'assemblea del 4 marzo. A seguito della richiesta di incontro urgente, fatta da FIM FIOM e UILM provinciali e dalle rsu dello stabilimento, la proprietà e l'AD hanno incontrato lavoratori e le organizzazioni sindacali riuniti in assemblea permanente presso la mensa aziendale. L' assemblea dei lavoratori AMCGG dello stabilimento di Matelica riunitasi subito dopo, ha deciso di: sospendere lo sciopero ad oltranza, pur mantenendo attivo lo stato di agitazione; riprendere la produzione in attesa della conferma dell'ordine dell'impianto di verniciatura, non revocabile, entro e non oltre il 25 marzo, come garantito dalla proprietà, unitamente alla tempistica e alla conferma dell'ordine della nuova linea produttiva. Solo con una risposta concreta e tangibile sarà consentito l'ingresso degli addetti al programma di smontaggio dell'attuale impianto produttivo, programmato a partire dal 25 marzo. Ulteriori 2 ore di sciopero hanno consentito questa mattina la partecipazione dei lavoratori all'incontro convocato dal Sindaco di Matelica, Alessandro del Priori, per l'aggiornamento sulla vertenza. Attendiamo la convocazione di una assemblea pubblica di confronto  tra le istituzioni locali, la proprietà e l'AD della AMCGG.
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08/03/2016 A Macerata il corso Ial per operatori nidi domiciliari
Ial Marche Macerata avvia il corso di “Aggiornamento operatore nidi domiciliari”. Il corso, autorizzato dalla provincia di Macerata e della durata di 88 ore, si svolgerà a Macerata, presso la sede IAL sita in via dei Velini 52/B. L’Operatore di nidi domiciliari, secondo quanto previsto dalla DGR 1038/2012, è un soggetto che accoglie uno o più bambini in età compresa tra 0 e 36 mesi presso il domicilio (proprio o della famiglia) o in luogo terzo appositamente attrezzato favorendone, in accordo con la famiglia, la crescita, la socializzazione, l’autonomia e lo sviluppo nel rispetto dei tempi individuali. Requisiti fondamentali di accesso al percorso formativo: - Aver raggiunto la maggiore età (compimento del diciottesimo anno di età alla data di presentazione della domanda) - Essere in possesso di uno dei seguenti titoli di studi: laurea in campo educativo e formativo (psicologico e sociale) diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole di grado preparatorio diploma di dirigente di comunità rilasciato dall’istituto tecnico femminile diploma di maturità magistrale diploma di maturità rilasciato dal liceo psico-pedagogico/liceo delle scienze umane diploma di maturità professionale di assistente per comunità infantili - Non aver subito condanne penali, né avere in corso procedimenti penali per reati relativi ad abusi, maltrattamenti o altri fatti previsti dalla legge 3 agosto 1998 n. 269 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale a danno dei minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù” (cfr. All. C DGR 1038/2012). Il percorso formativo sarà articolato come di seguito riportato: Aula didattica (58 ore): - UC 1: Curare il benessere psicofisico del bambino (12 ore) - UC 2: Preparazione e somministrazione pasti a bambini di età compresa tra 0-36 mesi (30 ore) - UC 3: Rispettare le norme di sicurezza (16 ore). La frequenza del modulo UC 3 di 16 ore comporterà il RILASCIO DELL’ATTESTATO DEL “CORSO ANTINCENDIO MEDIO RISCHIO”. Tirocinio (30 ore): Lo stage sarà effettuato presso una struttura per la prima infanzia di cui alla L.R. 9/03 art. 6 comma 2 lettere a) e b) Al termine del percorso formativo sarà rilasciato l’Attestato di Frequenza ai sensi dell’art. 8 L.R. 31/98. (Cod. Reg. TE10.11.1.1).Il corso avrà un costo complessivo di € 400,00 a persona.SCADENZA ISCRIZIONI: 25/03/2016
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07/03/2016 L'apprendistato professionalizzante nel Fermano
Mercoledì 9 marzo, alle ore 10,30, presso la Sala del Consiglio provinciale di Fermo, Viale Trento 113 a Fermo, si svolgerà il Convegno “L’apprendistato professionalizzante, analisi finale della formazione svolta nel territorio fermano”, organizzato dalla Formazione Professionale della Provincia di Fermo in collaborazione con IAL Marche, alla presenza di Loretta Bravi, Assessore al Lavoro, Formazione Professionale e Istruzione della Regione Marche e Aronne Perugini, Presidente della Provincia di Fermo. L’Ente IAL, arrivato primo nell’Avviso Pubblico emesso dalla Provincia di Fermo, con fondi Ministeriali erogati attraverso la Regione Marche, ha concluso in un anno il progetto formativo avviando in classe 442 allievi per un totale di 1920 ore formative, e che solo nel territorio pertinente a Porto S. Elpidio e S. Elpidio a Mare ha coinvolto 266 aziende. L’incontro con un ampio numero di lavoratori e di datori di lavoro ha permesso di raccogliere dati per una ricerca condotta con l’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti su cui relazionerà la professoressa Michela Cortini, su “La formazione: uno strumento per lo job satisfaction e la crescita professionale”. L’apprendistato si è rivelato uno strumento efficace per offrire lavoro ai giovani in tutto il territorio fermano, come confermano i dati di assegnazione degli apprendisti da parte della provincia agli enti formatori ( quattro compreso lo IAL), una platea di più di 3000 persone, principalmente diplomati o con titolo di scuola primaria, ma in cui ha fatto l’ingresso una presenza importante anche di laureati, inseriti in grandi aziende, in particolare del settore calzaturiero, ma anche in aziende medie, piccole e uninominali. Riferiranno inoltre di questa esperienza in tutte le sue opportunità e problematiche: per la Provincia di Fermo, Maurilio Cestarelli, Responsabile della Formazione Professionale , per lo IAl Marche l’amministratore Francesco Varagona; per le aziende saranno presenti Simona Pelosi della Tod’s srl e Gildo Cattolica della Gildo Tomaificio. Coordinerà i lavori il Segretario Regionale CISL Marche Sauro Rossi.
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03/03/2016 L'Anteas presenta il progetto "Nonno attivo"
"Nonno attivo". È il titolo e l'obiettivo del nuovo progetto dell'Anteas Falconara, che sarà presentato giovedì 10 marzo alle ore 18 al Centro cultura Pergoli di Falconara, alla presenza del sindaco Goffredo Brandoni, di Annarita Cuoccio, fisioterapista, Nicoletta Baroni, assistente sociale del Comune, e i presidenti dell'Anteas e del Rotary Club di Falconara Marittima. Il progetto, che vede il patrocinio del Rotary, la collaborazione del Comune, la Fnp Cisl pensionati Falconara Marittima e il sostegno del CSV Marche (Centro servizi per il volontariato), è rivolto a persone di età superiore ai 75 anni, segnalate dal loro medico di base e dai servizi sociali del Comune di Falconara, che non hanno la possibilità di uscire di casa per problemi di deambulazione e prevede un percorso di almeno dieci sedute di ginnastica dolce a domicilio, a cura della fisioterapista incaricata. L'Anteas Falconara offre a persone anziane, disabili e con sindrome di Alzheimer un servizio di accompagnamento all'inserimento lavorativo, di trasporto presso strutture pubbliche e private, e gestisce corsi di auto-aiuto e musicoterapia con l'obiettivo di promuovere una cultura positiva dell'invecchiamento attivo.
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03/03/2016 Richard Pearson ospite del seminario Ial sul benessere
Oltre 70 operatori del settore del benessere e fisioterapico provenienti da tutta la regione hanno partecipato al seminario formativo, organizzato da IAL Marche Srl, sulla cultura del benessere psico-fisico e sulle nuove frontiere del Touch Therapy che si è tenuto domenica 6 marzo a Civitanova Marche. Alla giornata di alta formazione specialistica, è intervenuto Richard Pearson, dottore in fisioterapia e maestro nella lettura psico-biologica emozionale del corpo. Le metodologie presentate riguardano tecniche di normalizzazione che promuovono il senso psicofisico di relax, maggiore mobilità, drenaggio e scioltezza del corpo. Obiettivo del metodo è infatti un lavoro olistico integrato profondo, originale e concreto, in risposta al bisogno di ritrovare nuovo equilibrio, energia e benessere. Al termine della giornata è stato rilasciato un attestato di frequenza a tutti i partecipanti. I prossimi appuntamenti formativi specialistici con il dott. Richard Pearson, in programma per il mese di maggio, che si terranno presso la sede IAL Marche Srl di Macerata in Via dei Velini, 52/B, saranno su trattamenti delle tensioni muscolo-articolari della colonna vertebrale, spalle e collo e sulle tecniche di massaggio di induzione fasciale. Per ricever maggiori informazioni relative all’offerta formativa, gli interessati potranno rivolgersi alla segreteria organizzativa IAL Marche di Macerata, sita in Via dei Velini 52/B tel. 0733/240171 e 0733/261383, email macerata@ialmarche.it FB Ial Marche Macerata
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01/03/2016 Avrò cura di te: seminario sull'integrazione delle reti sanitarie
L’integrazione delle reti di cura e di assistenza, per uno sviluppo del sistema salute nelle Marche al centro del Seminario, organizzato dalla Cisl Marche, in collaborazione con le Categorie regionali della Cisl Medici, della Funzione Pubblica e della Federazione dei pensionati,al "G" Hotel di Osimo, che ha ospitato oggi l'iniziativa. Presenti ai lavori della mattinata, un centinaio di persone, tra operatori sanitari, medici e professionisti del settore, ma anche sindacalisti e pensionati . «L'idea che ha guidato il seminario - spiega il Segretario della Cisl Marche Sauro Rossi - è stata quella di coinvolgere diverse professionalità del settore per ragionare sull'integrazione. Per la Cisl Marche integrare significa dare qualità agli interventi sanitari e socio sanitari e superare quelle disuguaglianze inaccettabili che si manifestano quando insorgono condizioni di vulnerabilità e di bisogno. Con l'obiettivo ultimo di rimettere la persona al centro dei percorsi di diagnosi, terapia ed assistenza sanitaria, socio sanitaria e sociale». Coordinati dal Segretario generale della Cisl Medici Massimo Boemi, si sono alternati gli interventi di Fabrizio Volpini per la Regione Marche, Alberto Deales e Nadia Storti per l'Asur Marche, Claudio Maffei dell'Inrca e Giovanni Santarelli per il Servizio sociale regionale. Marco Fabretti ha espresso il punto di vista dei Medici di famiglia e Ida Marinelli quello degli assistenti sociali delle Marche. Le riflessioni si sono sviluppate nel contesto delle Marche, Regione peculiare da più punti di vista. Sesta regione italiana per incidenza della popolazione anziana, che rappresenta il 21,7% di quella complessiva. Un bilancio sanitario "virtuoso" certificato dall'Agenas, che nel 2014 ha registrato un utile di 62 milioni di €. Il percorso di risanamento è iniziato nel 2004, quando il disavanzo della sanità era una voragine di 150 milioni di €. Almeno 86 milioni di € sono stati recuperati in tre anni con manovre sul personale. I dipendenti dell'ASUR, l'Azienda unica che occupa il 68% degli operatori della sanità, in 7 anni sono diminuiti del 12% per effetto del blocco del turn over. Dal 2010 ad oggi sono stati ridotti dell'8% i posti letto negli ospedali. Recentissima la riconversione di 13 piccoli nosocomi in strutture territoriali denominate ospedali di comunità. Aumentano infine i cittadini marchigiani che si curano fuori Regione: nel 2014 il saldo di mobilità passiva ha toccato la cifra record di 46 milioni di €. «E' tempo di ripensare il sistema salute - sostiene il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - integrando azioni che coinvolgono i livelli centrale e locale. A partire dalla revisione dei criteri di ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale, dalla ridefinizione del ruolo dei Medici di Medicina generale e dall' aggiornamento della normativa sulla libera professione. E' importante infine attualizzare alcuni snodi cruciali nel rapporto tra sanità e sociale». Per il Segretario della Cisl nazionale Maurizio Bernava «serve un nuovo patto tra Stato e Regioni per dare qualità ed efficacia ai servizi sanitari e socio sanitari. Va superata la stagione dei tagli alla sanità ed è opportuno rivedere i criteri di compartecipazione al costo delle prestazioni per garantire equità e sostenibilità del sistema salute».
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01/03/2016 Pubblico impiego pronto alla mobilitazione per il contratto
Circa 150 delegati RSU di FP CGIL – CISL FP – UIL FPL –UIL PA in rappresentanza dei quindicimila dipendenti pubblici della provincia di Ancona, dal comune del capoluogo alla Regione, dall’ospedale regionale all’ Area Vasta, dall’INPS ai vari Ministeri e agenzie, si sono riuniti nell’ambito della mobilitazione per il rinnovo del contratto nazionale. Unanime la richiesta per il rinnovo dignitoso del contratto nazionale fermo da 6 anni e su cui il Governo ha presentato nella legge di stabilità le risorse per un ridicolo aumento di 7 euro al mese! Non ci sono però solo ragioni economiche, i lavoratori pubblici chiedono un contratto nazionale che accompagni e sostenga le trasformazioni istituzionali necessarie all’ammodernamento del paese, che prenda atto delle nuove professionalità necessarie all’interno della pubblica amministrazione, che renda lavoratori e cittadini protagonisti di un cambiamento di passo che tutti ritengono urgente. Contro un Governo che non crede nei propri dipendenti, e per sostenere con una contrattazione adeguata alla nascita di una nuova pubblica amministrazione, FP CGIL – CISL FP – UIL FPL e UIL PA sono pronte ad ogni forma di mobilitazione fin dal mese di aprile, prima a livello regionale e poi a livello nazionale, coinvolgendo l’opinione pubblica in iniziative che rendano evidente la necessaria tutela dei servizi pubblici.
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29/02/2016 Fusione dei Comuni: Positive intenzioni della Regione ma urge un confronto sindacale
L'annunciata e positiva volontà anche nel maceratese di procedere alla fusione di comuni limitrofi quali quelli di Pievebovigliana ( 877 abitanti ) e Fiordimonte ( 214 abitanti) nella futura nuova realtà di Valfornace, conferma la necessità di supportare la buona volontà dei singoli sindaci e consigli comunali per comprendere e condividere quale sia nelle Marche il bacino omogeneo ottimale per la gestione dei servizi ai cittadini in un contesto di valorizzazione del sempre minore personale operativo. Sinora infatti la storia delle fusioni dei Comuni nelle Marche è stata spesso legata ai ricorsi al Tar che hanno stoppato alla vigilia del referendum (il 18 marzo vi sarà la sentenza nel merito), le annunciate fusioni di Pesaro con Mombaroccio e di Urbino con Tavoleto. Di fatto le uniche due vere fusioni in essere dal 01 gennaio 2014 sono il nuovo Comune Trecastelli in provincia Ancona nato dalla fusione dei comuni di Castel Colonna, Monterado e Ripe (7605 abitanti) e nel pesarese il nuovo comune di Vallefoglia nato dalla fusione dei comuni di Colbordolo e Sant'angelo in Lizzola (14.959 abitanti), ai quali va aggiunto il distacco della frazione di Marotta dal Comune di Fano al Comune di Mondolfo, e sempre nel pesarese l'avviato percorso per la fusione dei comuni di Belforte all'Isauro, Piandimeleto e Lunano. Per la FP Cisl è doveroso riflettere sulla fusione dei Comuni dato che i tagli statali hanno portato molti piccoli ma anche medi comuni ad avere grossi problemi di bilancio e proprio alla luce anche delle motivazioni del Tar ,che hanno portato alla sospensiva su due importanti referendum consultivi già indetti, fa bene la Regione a definire con precisione le modalità di indizione dei referendum e più in generale della partecipazione dei cittadini, elemento fondamentale per la nascita di una futura comunità. In questo momento gli incentivi economici per fondersi sono sicuramente interessanti (solo nel 2015 sono giunti al livello centrale a TreCastelli 343.920 euro ed a Vallefoglia 473.245 euro di incentivi per la fusione), ma oltre al lato economico la politica ha la necessità di ridisegnare i confini marchigiani trovando le soluzioni migliori e partecipate per coniugare la valorizzazione del personale con la contestuale necessità di garantire investimenti in opere pubbliche e servizi di qualità ai cittadini. Necessita pertanto una pianificazione del riordino territoriale per giungere ad un riassetto complessivo del governo territoriale, tramite un confronto sindacale teso a condividere la giusta sintesi per la nostra regione, valorizzando gli strumenti della partecipazione e coinvolgimento delle parti sociali .
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19/02/2016 Sciopero e presidio alla Teuco di Montelupone
Filctem-Cgil    Femca- Cisl     Uiltec-Uil  hanno proclamato 8 ore di sciopero alla TEUCO di Montelupone. Le prime due ore di sciopero, già previste per lo scorso  lunedì 15 febbraio e rinviate per rispetto delle vittime della tragedia di Sambucheto,  si svolgeranno lunedì 22 febbraio   dalle 8.30 alle 10.30 con presidio davanti allo stabilimento.  Servizio Tgr Marche edizione delle ore 14.00 del 22/02/2016
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16/02/2016 Superare la crisi di debito: la proposta Cisl per un nuovo modello di banca
Idee per un nuovo possibile modello di banca, per superare la crisi di credito, per favorire lo sviluppo economico anche nelle Marche e proposte per salvare i risparmiatori delle 4 banche insolventi, sono state al centro dell’incontro pubblico che si è tenuto questa mattina a Castelfidardo su iniziativa di First Cisl Marche e Cisl Marche. Durante i lavori, conclusi da Giulio Romani, Segretario Generale nazionale First-Cisl, la federazione che rappresenta i lavoratori di banche e assicurazioni, si sono confrontati esperti e rappresentanti regionali del sistema economico- istituzionale, del Credito e dei consumatori. Alla tavola rotonda “Le Marche: quale Credito al servizio dello sviluppo regionale nell’epoca del dopo crisi“, moderata dalla giornalista Linda Cittadini hanno partecipato Luciano Goffi, Presidente Commissione Regionale Abi Marche, Bruno Bucciarelli Presidente di Confindustria Marche, Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche. L' intervento dell'Assessore Regionale Manuela Bora, previsto nella tavola rotonda, è stato anticipato perchè impegnata nei lavori del Consiglio Regionale. Un’occasione di confronto voluta dalla Cisl per favorire anche nel territorio marchigiano una riflessione qualificata «sull’urgenza di riformare il sistema creditizio per rilanciare la banca come strumento di fiducia e come istituzione economica vocata a sostenere e facilitare lo sviluppo territoriale, necessità imprescindibile anche per le Marche» come ha affermato il Segretario Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. «Vanno limitate con forza le contraddizioni degli ultimi anni - ha rilanciato Giulio Romani, segretario generale First Cisl nazionale - operando per la separazione dell’attività commerciale delle banche da quella di investimento (finanziaria) per mettere limiti alla remunerazione del top management e favorire la partecipazione concreta dei lavoratori del credito e dei cittadini-risparmiatori alle scelte organizzative e strategiche degli istituti bancari. » Sul delicato tema delle 4 banche insolventi, inoltre, la proposta cislina prevede per i proprietari di azioni e obbligazioni subordinate delle banche fallite, la possibilità di avere azioni delle nuove banche con specifici diritti economici che consentano loro di raccogliere le plusvalenze derivanti dalla gestione dei crediti in sofferenza, di incassare le plusvalenze derivanti dalle vendite delle nuove banche e i dividendi. Per la Cisl le responsabilità del management e delle autorità di vigilanza non possono essere pagate dai cittadini e dai lavoratori.
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15/02/2016 Macerata: potenziare l'organico dei Vigili del Fuoco
In accordo con il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Macerata, Ing. Achille Cipriani è stata inviata al Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco una proposta condivisa di rimodulazione della pianta organica del comando provinciale di Macerata, frutto di un incontro coni sindacati di categoria locali. La motivazione di tale richiesta sta nell'intensificarsi degli interventi di soccorso tecnico urgente via via andati aumentando fino a segnare un +11% nel 2015 rispetto al 2014, e nei primi 40 giorni del 2016 un +10% rispetto a quelli del 2015. Tale crescita sarà presumibilmente incentivata anche dalla mutata situazione dell'asse viario principale di collegamento Umbria/Marche, che nei prossimi mesi, in previsione della totale apertura apporterà un aumento del traffico veicolare da e verso la nostra regione in un mutato assetto viario attraverso la creazione di numerose gallerie e viadotti. Nell'ottica dell’aumentata casistica di interventi in provincia, rientra anche il progetto di apertura del distaccamento nella Città di Recanati, il quale permetterebbe di offrire ai cittadini della stessa Città e dei comuni limitrofi, un servizio più immediato e di conseguenza più efficace. Tenuto conto di ciò, il Comandante, in accordo con le Organizzazioni Sindacali, ha chiesto un’assegnazione extra di personale Vigile del Fuoco al Comando di Macerata, da impiegare per rinforzare le nostre sedi dislocate sul territorio. Viste le motivazione rappresentate sopra e nell’ottica del costante impegno dei Vigili del Fuoco nel dare un servizio essenziale efficace ed efficiente, si auspica che tale richiesta sia accolta dal Dipartimento per poter procedere a rinforzare l'organico del comando al fine di essere sempre pronti a garantire la migliore risposta operativa a tutti i cittadini.
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15/02/2016 Il Piceno e i Fondi Strutturali: tante possibilità per avere risorse
Il gruppo dirigente della Cisl di Ascoli Piceno ed i delegati aziendali dei settori industria, artigianato e terziario, si sono riuniti il 12 febbraio per conoscere e discutere le diverse tipologie dei Fondi Strutturali Europei ai quali può attingere il territorio Piceno e su quale contributo l’Organizzazione Sindacale può portare per la definizione di una visione strategica per lo sviluppo del territorio. Nella provincia di Ascoli Piceno infatti potranno arrivare risorse da tali Fondi per le aree urbane, per le aree di crisi e per le aree rurali alle quali si aggiungono quelle della Legge 181 per l’area di crisi complessa riconosciuta dal Ministero. Sono risorse che saranno rese disponibili solo per quegli investimenti che saranno coerenti con un piano strategico integrato di cui il territorio si dovrà dotare, per la cui definizione la Cisl si è da tempo attivata: ha fortemente voluto il tavolo per lo sviluppo in Camera di Commercio, ha condiviso con la Confindustria la costituzione del comitato per la gestione dell’iter per il riconoscimento del’area di crisi complessa, ha costituito al proprio interno il gruppo di coordinamento per lo Sviluppo finalizzato ad elaborare le proposte del sindacato da portare al confronto con gli altri soggetti istituzionali e sociali. La Cisl ritiene infatti che solo attraverso la partecipazione attiva di tutte le parti economiche, sociali, istituzionali e di altri stakelholders del territorio si possa giungere alla definizione di strategie integrate e partecipative, cosi come richiesto dalla strategia europea, e indispensabile per disporre dei finanziamenti disponibili. «Comincia adesso la parte più delicata - dichiarano Maria Teresa Ferretti e Antonio Angelini, responsabili delle Ast di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto - con la definizione dei primi stanziamenti, occorre dimostrare con azioni concrete, che il Piceno è in grado di cooperare, di programmare, di costruire un’idea di sviluppo condivisa del territorio. I segnali in tal senso, che fino ad oggi ci sono stati, fanno pensare che si sia sulla buona strada, ma la storia di questo territorio ci esorta a non abbassare la guardia ed a richiamare costantemente tutti i soggetti, a cominciare da quelli politici, ad assunzione di responsabilità in funzione e nell’interesse del bene comune».
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12/02/2016 La persona al centro delle politiche sanitarie. Più di 1200 pensionati in piazza del Papa ad Ancona
Oltre 1.200 persone provenienti da tutte le Marche hanno sfidato stamattina la pioggia per partecipare alla manifestazione organizzata da SPI Cgil FNP Cisl e UILP Uil Marche. Il sindacato dei pensionati marchigiano ha protestato contro la riforma della sanità, chiedendo alla Regione Marche di rimettere la persona e la salute al centro delle politiche sanitarie. Cure domiciliari, servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, fondo regionale di solidarietà, tempi di attesa, sanità d’iniziativa e case della salute. Questi, in sintesi, i temi sui quali SPI FNP e UILP hanno chiesto risposte alla Regione, e sui quali sono pronti, sin da domani, a riaprire un confronto interrottosi più di due mesi fa. Confronto senza il quale minacciano di proseguire la mobilitazione, insieme alle Confederazioni e al Sindacato di Categoria, anch'essi presenti in Piazza del Papa per sostenere le richieste dei pensionati. Per il Segretario generale di SPI Marche Emidio Celani  «oggi è scesa in piazza del Papa una grande forza sociale, democratica e responsabile. Una piazza consapevole, capace di mobilitazione e di proposta, rappresentativa di oltre duecentomila pensionate e pensionati marchigiani iscritti a SPI FNP e UILP Marche. Una forza che vuole contribuire al benessere e allo sviluppo dell’intera comunità marchigiana» «Il Presidente Ceriscioli dovrebbe stupirsi della pazienza che abbiamo dimostrato finora - prosegue Mario Canale, Segretario generale della FNP Marche - piuttosto che di questa manifestazione. Finora il sindacato dei pensionati ha dimostrato grande responsabilità, ma da domani sarà "tolleranza zero" contro le promesse mancate e le decisioni unilaterali della Regione». Per Andrea Marini, Segretario generale della UILP Marche. «questo è il momento di riaprire il dialogo sociale sulla riordino della sanità. Condividiamo l'esigenza della riorganizzazione, ma questa non può tradursi solo in tagli ai servizi a discapito delle fasce più deboli, Servono anche investimenti sul territorio, sul sistema dell'emergenza e sui servizi socio sanitari».
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11/02/2016 Eni resti italiana: sciopero generale il 19 febbraio
«L'Italia rischia di perdere una importante filiera industriale e l'Eni la sua caratteristica di azienda di “sistema”, pensata da Enrico Mattei per garantire l'insieme del ciclo produttivo, dall'estrazione al consumo. La chimica dell'Eni non può essere venduta a chicchessia: rimanga italiana, per il bene del Paese. Intervenga il Fondo strategico della Cassa Depositi e Prestiti»; è l'allarme e, allo stesso tempo, la proposta lanciata oggi dai segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani all'assemblea unitaria di tutti i delegati del Gruppo Eni a Roma. Una presa di posizione questa che ha visto convinti diversi esponenti delle Regioni e dei Comuni interessati, presenti all'assise dei sindacati, così come nei giorni scorsi si erano già espressi numerosi parlamentari. Ma è l'intera strategia di Eni a non convincere affatto i sindacati: «Il disegno del Gruppo – polemizzano i leader sindacali - resta sostanzialmente quello prospettato nel 2015: consolidare ed estendere le proprie attività di “core business” fuori dall'Italia ridimensionando il perimetro delle attività domestiche, a partire dalla dismissione della chimica e di Gela, dalla progressiva riduzione della capacità di raffinazione, alla cessione di Saipem e Gas&Power, veri e propri gioielli dell'industria italiana. In questo modo Eni presenta interamente il conto della caduta del prezzo del greggio solo al proprio Paese”. “Avvertiamo – insistono – una sottovalutazione politica, quando non superficialità, dell'impatto delle decisioni Eni sul Paese». Sono più di sessant'anni, dal 1953, che Eni rappresenta un patrimonio di capacità industriale ed economica, di competenze professionali, di conoscenze tecnologiche innovative nei processi produttivi, oltre ad essere portatore di grandi responsabilità nel recupero di compatibilità ambientali che questo paese non può assolutamente permettersi di perdere: «Tutto questo – insistono convinti i sindacalisti – non può essere delegato a soggetti diversi dalla gestione pubblica». Si provocherebbe un “corto circuito” per l'occupazione, l'innovazione, la ricerca, nei siti e nei territori in cui oggi esiste una presenza industriale consolidata di Eni in Italia, a cominciare proprio da quel ruolo fondamentale che nel prossimo futuro avrà la transizione verso la “chimica verde”. «Tutte buone ragioni per continuare – concludono Miceli, Colombini, Pirani – con la mobilitazione: per questo abbiamo proclamato un nuovo sciopero generale di 8 ore in tutto il Gruppo Eni per il prossimo 19 febbraio con manifestazione nazionale a Roma, in piazza S.S. Apostoli (dalle ore 10,00). Il divorzio dell'Eni dalla politica industriale del nostro Paese è inaccettabile». «L'importanza che riveste la Saipem nel territorio marchigiano - sottolinea Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche - spinge tutta la Femca regionale ad intraprendere un percorso volto a rilanciare   il   ruolo   di   SAIPEM nel mercato  energetico  e  infrastrutturale, a salvaguardia dell'alta professionalità dei dipendenti che rappresentiamo».
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10/02/2016 Superare la crisi di credito: un nuovo modello di banca
“Superare la crisi di credito: Un nuovo modello di banca per lo sviluppo economico delle Marche”, seminario pubblico promosso da First Cisl Marche in collaborazione con la Cisl Marche, in programma per il 16 Febbraio 2016 dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - Klass Hotel –SS16 Km 317 Castelfidardo (AN). Obiettivo dell’iniziativa è quello di favorire anche nel territorio marchigiano una riflessione qualificata sulla necessità di riformare il sistema creditizio italiano a partire dalla proposta elaborata da First Cisl. Presenti esperti e rappresentanti del sistema economico- istituzionale, del credito e dei consumatori. Alla Tavola Rotonda “Le Marche: quale Credito al servizio dello sviluppo regionale nell’epoca del dopo crisi “, moderata dalla giornalista Linda Cittadini, interverranno Manuela Bora, Assessore Regione Marche, Luciano Goffi, Presidente Commissione Regionale Abi Marche e Amministratore Delegato della Nuova Banca Marche, Bruno Bucciarelli, Confindustria Marche e Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche. I lavori saranno aperti e conclusi da Giulio Romani , segretario generale nazionale First Cisl.
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10/02/2016 Mobilitazione in difesa dei diritti dei precari della scuola
Una giornata di mobilitazione in difesa dei diritti dei precari: circa 8mila nella regione, quelli iscritti nelle graduatorie di istituto e i docenti di scuola dell’infanzia, esclusi dal piano straordinario di assunzioni 2015-2016. La protesta è stata decisa da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola e Snals Confsal: la mobilitazione, nelle Marche, è per venerdì 12 febbraio. Per l’occasione, si terrà un presidio regionale dalle ore 15,30 alle 16,30, di fronte alla sede della Prefettura, in piazza del Plebiscito ad Ancona. La protesta è per ribadire il diritto alla stabilizzazione nel rispetto della sentenza europea, per i docenti della scuola dell’infanzia ingiustamente estromessi dal piano nazionale di assunzioni, per i docenti cui è stato precluso di ottenere l’abilitazione a causa del blocco del Tfa. E ancora: per un concorso che riconosca i giusti crediti professionali, che garantisca ai concorrenti trasparenza ed equità ed eviti il moltiplicarsi del contenzioso. Infine, per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto nazionale immediato, prima del bando del prossimo concorso.
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09/02/2016 Riforma della sanità, la protesta dei sindacati dei pensionati. Venerdì 12 febbraio ad Ancona
Venerdì 12 febbraio i pensionati marchigiani manifesteranno per le via di Ancona contro le promesse mancate e le decisioni unilaterali della Regione. SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil scendono in piazza con una manifestazione unitaria per protestare contro le mancate risposte della Regione sui temi del riordino della sanità e dei servizi socio sanitari marchigiani. L’iniziativa è in programma per venerdì 12 febbraio 2016. Circa mille persone arriveranno ad Ancona da tutta la Regione. Il corteo partirà da Piazza Kennedy (ritrovo previsto per le ore 9.30) e sfilerà davanti al Palazzo della Regione Marche in Piazza Cavour, per poi concludersi in Piazza del Plebiscito, dove alle 11.00 si terrà il comizio conclusivo. Con la manifestazione, che arriva dopo le 5 assemblee nei capoluoghi di provincia di fine gennaio, SPI FNP e UILP dicono no ad una riorganizzazione della sanità decisa esclusivamente da Regione ed Asur, che mette a rischio la tenuta del sistema sanitario pubblico e universalistico. I sindacati dei pensionati ribadiscono la necessità di un dialogo sociale che coinvolga cittadini e lavoratori, per una riforma vera della sanità che metta al centro le persone e i territori. Chiedono risposte concrete sui temi delle cure domiciliari, dei servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, del fondo regionale di solidarietà, dei tempi di attesa, della sanità d’iniziativa e delle case della salute.Le Segreterie regionali SPI FNP UILP Marche
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09/02/2016 Rinnovato l'accordo sull'anticipo della cassa integrazione straordinaria
È stato sottoscritto stamattina nella sede della Regione Marche il rinnovo per l'anno 2016 del protocollo di intesa tra Regione, istituti di credito, organizzazioni sindacali e organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro per il sostegno ai lavoratori e alle imprese nelle situazioni di crisi. L'accordo, già siglato nel 2009 ed aggiornato nel 2012, prevede l'anticipo della cassa integrazione straordinaria fino a un importo massimo di 6400 euro per lavoratore.  
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09/02/2016 I sindacati incontrano il Cda di Aerdorica
Ieri le organizzazioni sindacali si sono incontrate con l’intero C.d.A. di Aerdorica. Un incontro interlocutorio che è servito per condividere le priorità da affrontare nel corso delle prossime settimane. Il primo argomento ha riguardato le retribuzioni arretrate che ad oggi ammontano ad 1.5 mensilità. Si è concordato che saranno interamente pagate appena arriveranno i 3 milioni di euro dalla Regione, che sembra siano stati deliberati nella giornata odierna. Chiediamo quindi alla Regione di fare in modo che siano messi a disposizione più velocemente possibile.Risorse che saranno comunque interamente utilizzate per far fronte ai debiti contratti con l’INPS e per le retribuzioni future. Ad iniziare dal prossimo incontro già fissato per venerdì 4 marzo si inizierà ad approfondire il piano di sviluppo di medio e lungo termine dell’aeroporto e le iniziative da mettere in atto nel breve periodo per tentare di portare in utile il bilancio 2016. Un percorso complesso e tortuoso che dovrà basarsi su un rapporto trasparente e di pieno coinvolgimento dei lavoratori. I 105 lavoratori di Aerdorica si sono riuniti il 1 febbraio in assemblea per stabilire il proseguimento dello stato d'agitazione.L'assemblea ha deciso di proseguire lo stato d’agitazione: i rappresentanti dei lavoratori saranno convocati dal Prefetto entro otto giorni per discutere la questione degli stipendi che, se non risolta, porterà alla proclamazione dello sciopero. Contestualmente, è stato richiesto un incontro con il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e con il presidente e i capigruppo del Consiglio regionale per illustrare quello che è accaduto negli ultimi anni e per consegnare le richieste dei 102 dipendenti. Lunedì 25 gennaio si era svolto l'incontro tra i sindacati e l'assessore alle Infrastrutture Anna Casini per parlare della situazione dell'aeroporto Raffaello Sanzio. Al tavolo, oltre all'assessore e vicepresidente della Giunta regionale, erano presenti il segretario della Cisl Marche con delega ai Trasporti Marco Ferracuti, il segretario regionale della Uil Graziano Fioretti e il segretario regionale della Cgil con delega ai Trasporti Marco Manzotti. Il confronto ha toccato i nodi ancora insoluti dell'accidentato iter di privatizzazione dello scalo marchigiano, ma dall'incontro non è emersa ancora emersa una strategia per uscire dall'impasse «È stato un incontro interlocutorio - spiega Marco Ferracuti - ci riuniremo ai primi di febbraio. L'assessore è pienamente consapevole della situazione: abbiamo condiviso la preoccupazione per lo scenario molto complesso e ormai compromesso in cui vive l’aeroporto, ma purtroppo nessuno riesce a prefigurare quello che potrà accadere. Si va a gara subito, e quindi ci si concentra sul bando per la privatizzazione, oppure si vuole prima rendere il Sanzio più appetibile e si punta perciò sulla ristrutturazione dell’azienda? Novaport è ancora un possibile acquirente? E se sì, non si profila un conflitto di interessi, dal momento che nel nuovo Cda c’è proprio quell’Andrea Delvecchio che si era occupato della procedura di acquisizione del Sanzio per conto della russa Novaport?». Occhi puntati sul bilancio 2015, che potrebbe essersi chiuso in disavanzo: «Ciò aggraverebbe ulteriormente l’indebitamento, pari a 40 milioni di euro, e si prospetterebbe il rischio di fallimento. - sottolinea Ferracuti - In quel caso, chi pagherebbe? La proprietaria è la Regione, perciò l’onere ricadrebbe sui cittadini e questo va evitato. Bisogna capire se i 6 milioni stanziati dalla Giunta precedente si profilano come aiuti di Stato. Se per questa ragione non possono essere erogati, la questione si fa ancor più seria». Quel che è certo, è che la ristrutturazione non potrà passare attraverso tagli ai servizi e all'organico: «Sono già all'osso. Nell’incontro abbiamo spiegato che il costo del lavoro ha una percentuale importante, ma se si vuole recuperare efficienza e pareggiare il bilancio, non è sui servizi e sull’organico che si può intervenire, perché sono già all’osso. Se ci sono consulenze che possono essere eliminate, bene, ma il lavoro aeroportuale è regolato da leggi nazionali e internazionali che definiscono l’organico. Per esempio, è stabilito per legge che debbano esserci 15 lavoratori impiegati nella sicurezza, 5 per ogni turno».
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08/02/2016 Protocollo di intesa con Anci per le politiche sociali e di sviluppo
Anci Marche e Cgil-Cisl-Uil regionali hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per la valorizzazione del confronto territoriale sulle politiche sociali e di sviluppo. Il protocollo riguarda le politiche: del lavoro e dello sviluppo, territoriali e ambientali, sociali e della salute, politiche abitative, giovanili, per l’integrazione, politiche tariffarie ed Isee, fiscali e tributarie, riassetto istituzionale, riorganizzazione amministrativa e gestione associata, personale, servizi pubblici locali, esternalizzazioni, appalti, legalità. «Molto più di un accordo formale – ha detto Maurizio Mangialardi, Presidente ANCI Marche – ma un impegno concreto che riguarda 12 punti e che lega chi guarda all'interesse dei cittadini dai rispettivi punti di osservazione e di intervento ribadendo il senso di un confronto che non è mai mancato e che oggi assume anche il carattere della formalità».  Al tavolo con il presidente dell'Associazione dei Comuni marchigiani i segretari regionali di Cgil, Roberto Ghiselli, Cisl, Stefano Mastrovincenzo e Uil, Graziano Fioretti. «Le linee guida utili ad orientare il confronto nel territorio tengono conto del contesto economico e sociale - afferma Ghiselli - in particolare il peso che continueranno ad avere le problematiche dello sviluppo, dell’occupazione e dei redditi, in una regione come le Marche nella quale i segnali di ripresa sono più deboli che in altre parti del Paese». « I ripetuti tagli ai trasferimenti delle Regioni e degli enti locali - rilancia Mastrovincenzo ». «Vi è inoltre la necessità di ridefinire gli assetti istituzionali – conclude Fioretti - valutando in particolare la riorganizzazione delle Province, il dibattuto obbligo della gestione associata delle funzioni fondamentali nei piccoli comuni, la Delibera Amministrativa n. 124/15 del Consiglio regionale che individua la Dimensione territoriale omogenea ottimale per l’esercizio associato delle funzioni e dei servizi e la legge regionale sulle Unioni montane, nonché la legge regionale 32/14 sul “Sistema integrato dei servizi sociali”»  
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08/02/2016 Continua la mobilitazione alla Camera di Commercio di Macerata
Si è svolta venerdì 5 febbraio presso la Sede centrale, l'assemblea unitaria del personale dipendente dalla CCIAA di Macerata indetta da CISL FP, FP CGIL e RSU. Oltre ai 50 dipendenti erano presenti il presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi, il presidente europeo calzaturieri Cleto Sacripanti, il presidente Cna Silvano Gattari, il presidente dell'Ordine degli avvocati Stefano Ghio e il presidente Ex-it Luciano Ramadori. All'ordine del giorno il "tentato" processo di riforma camerale promosso dal Governo: tentato perché in realtà si sta invece realizzando una razionalizzazione delle funzioni e delle sedi camerali, che, ove giungesse a compimento, produrrà lo stop dei servizi dedicati alle imprese ed al territorio dalle CCIAA medesime, cioè un vero e proprio smantellamento del sistema camerale. Verranno meno contributi e finanziamenti alle imprese, all'innovazione ed alle start up come chiaramente spiegato anche dall'intervento del Presidente Bianchi, il quale ha segnalato anche la scomparsa del sostegno all'internalizzazione delle imprese territoriale poiché desiderio di avocarlo lo stato centrale: niente più agevolazioni del credito per le Piccole e Medie Imprese, con scomparsa dei servizi di conciliazione che ad esempio la Camera di Macerata svolge anche per conto dei territori fermano ed ascolano, niente più camere arbitrali, ne servizio marchi e brevetti, corsi di formazione, fine degli studi sull'economia del territorio, niente più assistenza all'export. Il tutto, ha sottolineato Alessandro Moretti, responsabile territoriale CISL FP Macerata, condito da un taglio del personale del 15%, che salirà al 25% una volta terminati gli accorpamenti, e senza possibilità di alcun collocamento per gli esuberi presso anche altre Amministrazioni. Lo stesso Moretti ha ribadito la necessità di lottare a tutti i livelli al fine di evitare appunto in primis la privazione di competenze e professionalità esistenti nelle Camere dalle quali poi discende naturalmente la salvaguardia occupazionale, prima che organismi di natura privata se ne impossessino. Termini ripresi da Silvia Spinaci, CISL MARCHE, nella relazione conclusiva dei lavori. Il sindacato infatti non ha mai negato l'esigenza di riforme nella P.A., essendo invece pronto a sostenere e partecipare ad un profondo rinnovamento purché questo attenga a reali esigenze di interesse pubblico e valorizzi le professionalità esistenti, quali ad esempio quelle maceratesi. I lavoratori in assemblea hanno manifestato all'on.le Lara Ricciatti la propria indignazione per l'assurda mattanza di competenze e professionalità cui la riforma condurrebbe, esprimendo preoccupazione per il proprio destino lavorativo. Il mandato raccolto dalle Federazioni del Pubblico impiego è di proseguire nel percorso di mobilitazione, regionale e nazionale, per far comprendere al governo che la Pubblica Amministrazione, virtuosa, non è sperpero di denaro pubblico ma costituisce fonte di interesse per i territori, e per chiedere agli operatori economici, alle imprese, ai cittadini, di condividere questa vertenza per la difesa di un Ente che funziona..
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05/02/2016 Elezioni Rsu alla Apm di Macerata: vittoria della Femca Cisl
La Femca Cisl Marche vince le elezioni nel rinnovo della Rsu all'APM spa di Macerata; ieri infatti, si sono sono svolte le votazioni, nel comparto idrico, della società partecipata dal Comune di Macerata. La Femca passa dal 55% dei consensi ottenuti nel 2012 al 60% di questa tornata eleggendo 2 delegati: se Franco Vecchi è una riconferma ed il più votato con 17 preferenze, Maurizio Chiaramoni è un nuovo ingresso nella RSU con 14 preferenze. All'orizzonte ci sono il rinnovo del contratto integrativo aziendale, la verifica degli inquadramenti ed il percorso di aggregazione delle società partecipate nel territorio di Macerata, sfide che la nuova Rsu e la Femca Cisl intendono raccogliere.
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05/02/2016 Ospedale unico di Ascoli: i sindacati chiedono chiarimenti
Cgil Cisl e Uil della provincia di Ascoli Piceno prendono  atto che le recenti dichiarazioni del Presidente Ceriscioli e le delibere adottate nel dicembre scorso mettono in serio rischio la politica di  condivisione e di partecipazione della regione nell'ambito sanitario, contraddicendo quanto sottoscritto negli accordi regionali del Febbraio 2014 e nel protocollo d'intesa siglato in Area Vasta 5 il 5 Giugno 2015, tant'è che il 12 Febbraio i pensionati di Cgil, Cisl e Uil saranno in piazza a manifestare. Da diversi giorni, infatti, appaiono sulla stampa locale notizie riguardanti l'Ospedale Unico, le Case della Salute, gli Ospedali di Comunità e l'Equipe Territoriali (strutture private-convenzionate dei medici di medicina generale): Il presidente Ceriscioli, appena insediato, aveva dichiarato in un'intervista sulla stampa che l'ospedale Unico di Ascoli non era una priorità, salvo poi cambiare opinione in questi giorni, ma  al momento sembra solo una buona intenzione, visto che non risultano atti che abbiano avviato il percorso in tale direzione. Se sono vere le dichiarazioni che si leggono, e cioè che la Regione Marche e le Amministrazioni Locali ritengono strategico l'Ospedale unico di Vallata, occorre che non ci si limiti alle enunciazioni, ma si inizi da subito a costruire e condividere un progetto organico che preveda: i tempi di realizzazione; la certezza delle risorse; l’ubicazione concordata con gli Enti Locali; la infrastrutture necessarie (strade, ferrovie, parcheggi); le alte specializzazioni previste nel nuovo ospedale; il tipo di riconversione degli attuali ospedali; il servizio dell’Emergenza-Urgenza da garantire ad Ascoli e San Benedetto. Un progetto che Cgil, Cisl e Uil provinciali condividono ma che non potrà essere la giustificazione per rinviare o rallentare gli interventi per una sanità pubblica più efficace e più efficiente, che sappia rispondere ai vecchi e nuovi bisogni delle popolazioni, specie di quelle anziane sempre più affette da patologie croniche; occorre in sintesi riportare il dibattito sui problemi reali della gente per trovare concrete e urgenti risposte su: abbattimento delle liste d’attesa per la diagnostica e le visite specialistiche senza essere costretti a rivolgersi, a pagamento, al privato; utilizzo totale delle risorse destinate per legge alla prevenzione e ampiamente non utilizzate; annoso problema dell’assistenza domiciliare gratuita che viene strumentalmente disattesa a vantaggio di un mercato privato crescente; Carenza di strutture per la residenzialità e la semiresidenzialità e aumenti delle rette e della compartecipazione; avvio reale delle Case della Salute. Su quest’ultimo argomento nel 2014 fu sottoscritto un accordo che  prevedeva nel territorio Piceno cinque  Case della Salute:  ad Offida,  a Ripatransone,  a Montefiore dell'Aso,  ad Ascoli Piceno e a San Benedetto del Tronto, le prime tre derivanti dalla riconversione dei vecchi ospedali chiusi e le ultime di nuova costituzione, ma la Regione sta disattendendo tali impegni. Sarebbe inoltre necessario che anche i Sindaci, titolari della responsabilità della salute dei propri cittadini, esercitassero un concreto impegno su questi temi  a partire dalla sanità di territorio che superi la centralità degli ospedali e sviluppi una rete di servizi socio sanitari più vicini al cittadino e quindi lo sviluppo delle Case della Salute, la prevenzione, la diffusione di poliambulatori, servizi sociali integrati con quelli sanitari, la riabilitazione e la presenza H24 del servizio di medicina generale e la continuità assistenziale. Cgil Cisl e Uil della provincia di Ascoli Piceno auspicano che si avvii un immediato percorso di collegiale sui temi socio sanitari, in cui ciascuno eserciti la propria responsabilità ed esprimono un favorevole giudizio sulla prospettiva dell’ospedale unico alle condizioni sopra descritte.   
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04/02/2016 Rischio abbandono per l'ex sede Ial di San Benedetto del Tronto
Dopo oltre 50 anni di presenza dello IAL Marche sul territorio della nostra città, l’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto nel luglio 2015 ha imposto all’ente di formazione promosso dalla CISL, di lasciare la struttura e gli uffici della Casa del Pescatore in Piazza Sciocchetti per far spazio ad iniziative che l’amministrazione stessa aveva premura di attivare, come quella di trasferirci uffici dell’Istituto alberghiero e adibirla a sede del GAC (gruppo di azione costiera). Oggi, ad oltre sei mesi di distanza dalla data del rilascio, l’immobile è inutilizzato! Nessun ufficio GAC si è insediato, nessuna struttura di servizio dell’amministrazione opera in quella sede, l’Istituto Alberghiero non utilizza neanche parzialmente la struttura! Non risulta tra l’altro che il Comune o la Provincia abbiano risorse economiche per adeguare la struttura e/o fare la manutenzione ordinaria e straordinaria, garantita per decenni dallo IAL a proprie spese. In compenso la comunità sambenedettese è stata privata di una scuola professionale che, tanto per dare un’idea ha realizzato, solo nel 2011, 22.728 ore di formazione a 1471 persone e nel 2014/2015 ha avuto oltre 300 utenti di iniziative formative per giovani e adulti occupati e disoccupati. La memoria storica della Casa del Pescatore e dello IAL Marche risale agli anni ‘60. L’archivio cartaceo di IAL Marche è consultabile a partire dall’anno 1962, quando l’attività era esclusivamente legata alla formazione marittima; tutta la marineria, non solo locale, ha acquisito le qualifiche necessarie per navigare, dal capitano al radarista, al macchinista, ecc. presso questo istituto. Negli anni il ventaglio di offerta formativa professionale si è ampliato e diversificato per rispondere alle esigenze del territorio e delle aziende, e la natura di impresa sociale che caratterizza IAL Marche ne ha fatto un punto di riferimento per moltissimi giovani e lavoratori oltre che un partner per Aziende e Amministrazione Provinciale e Regionale. Alla fine del 2014 l’Amministrazione Comunale ha rigettato la domanda di rinnovo della concessione della struttura allo IAL Marche; il Comune sarebbe tenuto però a garantire un proficuo utilizzo dell’immobile e la tutela dell’interesse pubblico così da atto di assegnazione, secondo quanto previsto dall’art. 37 del codice della navigazione che recita: ”Nel caso di più domande di concessione, è preferito il richiedente che offra maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione …… e che risponda ad un più rilevante interesse pubblico”. «A tutt’oggi non si rintraccia alcuna forma di rilevante interesse pubblico nell’utilizzo dello stabile - dichiarano il responsabile di IAL Marche, Francesco Varagona, e il responsabile dell'Ast di San Benedetto del Tronto, Antonio Angelini - mentre è palese che l’operazione messa in atto dalla Amministrazione comunale ha privato il territorio di una scuola storica, facendo venire meno molteplici opportunità di formazione professionale, fondamentali specie in un periodo di crisi occupazionale e di grandi mutamenti e innovazioni nel sistema produttivo e dei servizi. L’immobile, che fino a pochi mesi fa era animato dalle attività formative realizzate da IAL Marche, è ora una struttura vuota, che rischia di diventare preda dell’incuria e dell’abbandono, come uno dei tanti immobili della zona porto di San Benedetto del Tronto».
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04/02/2016 CNH di Jesi: raggiunto il premio di efficienza
Nella giornata di ieri 3 febbraio presso la sede di Roma i gruppi FCA e CNHI hanno comunicato alle segreterie nazionale di FIM-CISL, Uil, Fismic, Aqcf e Ugl i risultati per tutti gli stabilimenti Italiani del Premio di Efficienza 2015, previsto nell’accordo di gruppo del 7 luglio 2015. «Anche per lo stabilimento CNH di Jesi, nonostante le giornate di fermo produzione dovute alla cassa integrazione ordinaria durante l’anno 2015, il montante del premio ha raggiunto una cifra che va da un minimo di 768,75 € + 308,00 € (già erogate) per un totale di € 1.076,75, ad un massimo di 1.012,50 € + 405,00€ (già erogate) per un totale di €1.417,50. – dichiarano Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche e il Responsabile di settore Fim Cisl Danilo Capogrossi - Una somma importante per i lavoratori che in questi mesi hanno visto una busta paga meno pesante a causa della crisi e che assume ancora più valore rispetto alle valutazioni della Fiom, non firmataria dell’accordo, che riteneva, per la situazione jesina, il premio non raggiungibile». «L’accordo riguarda gli oltre 86.000 dipendenti FCA e CNHI e ci ha consentito di dare incrementi salari oltre il tasso d’inflazione – dichiara Ferdinando Uliano segretario nazionale FIM responsabile del settore - i classici incrementi salariali in paga base collegati all’inflazione avrebbero praticamente comportato aumenti non superiori a 28€/30€ lorde annue (inflazione 2015 è pari 0,1%). Già nel corso del 2015 abbiamo erogato la parte fissa del premio di redditività pari a 330,00€ che supera ampiamente i 28€ legati all’inflazione previsti dal vecchio sistema, nell’incontro di oggi abbiamo aggiunto anche l’altra quota salariale 2015 riferita al Premio di Efficienza di stabilimento». Non era accettabile che a tassi d’inflazioni vicino allo zero gli aumenti salariali, anche se in paga base, fossero praticamente pari allo zero. Si sono cercate strade nuove, un sistema contrattuale per il gruppo FCA e CNHI in grado di introdurre un sistema salariale capace di erogare importi salariali più consistenti collegandoli all’andamento aziendale. «Abbiamo smontato i due falsi miti – dichiara il Segretario Generale della Fim Cisl Marco Bentivogli - che hanno sempre spiegato che per difendere la manifattura in una economia matura come la nostra era necessario ridurre i salari e deteriorare le condizioni di lavoro. La vicenda FCA e CNHI dimostra che le condizioni di lavoro sono migliorate e ancora migliorabili e i salari sono incrementati».
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01/02/2016 Per un moderno sistema di relazioni industriali
Oggi, ad Ancona, nel corso della riunione dei tre parlamentini sindacali, Cgil, Cisl e Uil Marche rilanciano nella regione la proposta sindacale già inviata a Confindustria e a tutte le parti datoriali per migliorare e qualificare la contrattazione. Il documento unitario "Un moderno sistema di relazione industriali" si basa su tre pilastri: contrattazione, partecipazione e regole della rappresentanza con il consolidamento delle norme varate dal Testo unico del 10 gennaio 2014 dai sindacati con Confindustria e poi con successivi accordi con Confservizi, Alleanza delle cooperative e Confcommercio. Per la contrattazione, si confermano i due livelli con il contratto nazionale rafforzato nella sua funzione di primaria fonte normativa e di centro regolatore dei rapporti di lavoro; gli aumenti salariali vengono legati, oltre all’inflazione, anche ad altri “indicatori macroeconomici e settoriali” puntando a sostenere il potere di acquisto; d’altro canto si punta ad implementare la contrattazione di secondo livello (aziendale o territoriale) basata su obiettivi di qualità e produttività e sull’ampliamento delle misure di welfare. Si mira alla rappresentanza e alla tutela di tutti i lavoratori, occupati con le varie tipologie contrattuali. Cgil, Cisl e Uil chiedono “l’esigibilità universale” dei minimi salariali definiti dai contratti nazionali, “in alternativa all’ipotesi del salario minimo legale” che va “sancita attraverso un intervento legislativo di sostegno”. I sindacati, poi, puntano alla partecipazione dei lavoratori alle scelte delle imprese, a partire dal confronto sulle scelte di organizzazione del lavoro fino all’eventuale presenza nei consigli di sorveglianza. Cgil Cisl e Uil ritengono che la contrattazione possa essere uno degli strumenti per stimolare l’innovazione e accompagnare gli impatti crescenti della rivoluzione tecnologica e digitale. Per la rappresentanza, i sindacati chiedono che la misurazione della rappresentatività venga estesa anche alle associazioni d’impresa. La contrattazione decentrata nelle Marche, prima della crisi, coinvolgeva circa 150mila lavoratori privati con circa 200 aziende interessate (55mila lavoratori) e 95mila lavoratori della contrattazione territoriale.  Negli ultimi anni, la contrattazione integrativa si è fortemente ridimensionata per effetto della crisi mentre è aumentata la cosiddetta “contrattazione difensiva” con, al centro, il tema della salvaguardia dell’occupazione. «Dobbiamo riprendere un ruolo forte nel definire l'organizzazione del lavoro nelle imprese - ha dichiarato Gigi Petteni, segretario nazionale Cisl, che ha concluso i lavori dei consigli generali -. Dalle prossime settimane dipendono le sorti del confronto. Rimettiamoci in gioco con responsabilità e convinzione».
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01/02/2016 Intesa sugli ammortizzatori sociali in deroga nelle Marche
Venerdì 29 gennaio è stato siglato l'accordo tra Regione, sindacati e associazioni imprenditoriali per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga nel corso del 2016.  La cassa integrazione in deroga ha una durata massima di tre mesi. Riguarda tutte le aree territoriali e produttive delle Marche e andrà a beneficio dei lavoratori con 12 mesi di anzianità lavorativa e con rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, delle aziende che presenteranno richiesta. La misura garantirà dunque la copertura in attesa dell'entrata a regime della riforma degli ammortizzatori sociali: «Una riforma che rischia di essere prematura rispetto alla reale ripresa economica, soprattutto nelle piccole e medie imprese - osserva Alfonso Cifani, segretario regionale Cisl Marche -. La ripresa del lavoro non è ancora consolidata, anche nel nostro territorio: ci sono molti settori dove c'è ancora bisogno di aiuto. L'accordo appena raggiunto è importante proprio perché concede un po' di respiro fino a quando non sarà possibile accedere ai fondi bilaterali di solidarietà».
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28/01/2016 Incidente mortale alla Ceci Siderurgica: l'appello di Cgil Cisl e Uil
La crisi che continua a colpire il mondo del lavoro e con particolare crudezza quello della nostra nazione, tende a coprire con un velo di polvere, quasi a relegare nell’oblio una problematica di fondamentale importanza; quella della sicurezza sul posto di lavoro. Sono le tragedie, come quella che ieri ha stroncato la vita di Alberto Armillei, operaio della CECI SIDERURGICA, che riportano tragicamente all’attenzione di tutti questo fenomeno così difficile da contrastare. Le morti sul lavoro, nel 2015, sono calate del 9%, ma se si pensa che il sistema produttivo italiano nell’ultimo quinquennio è diminuito di oltre il 20%, si capisce con facilità come la battaglia contro le morti bianche e più in generale in favore di posti di lavoro più sicuri, sia tutt’altro che vinta. Come CGIL CISL e UIL provinciali non possiamo che esprimere alla famiglia di Alberto Armillei la vicinanza più profonda e solidale per il dramma che sta vivendo, così come invitiamo tutte le componenti sociali a non abbassare la guardia, a contrastare pratiche che rendono più pericolosi gli ambienti di lavoro, che rimettono in discussione percorsi virtuosi con fatica costruiti negli anni.
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27/01/2016 No ai tagli alle Camere di Commercio: garantire occupazione, servizi e vicinanza al territorio
Cisl Marche, nel ribadire con Cgil e Uil un deciso no ai tagli alle Camere di Commercio che il Governo si appresta a ratificare nei prossimi giorni, ha avviato una capillare campagna di mobilitazione di tutto il personale del sistema camerale pari a 243 dipendenti delle Camere, 25 delle Aziende speciali, 9 delle Unioni regionali. Per Fp Cisl Marche a prescindere dalle scelte che verranno assunte ( una o due camere a livello regionale ) è fondamentale che prioritariamente si garantisca l'occupazione e la presenza nel territorio delle strutture camerali. La prima iniziativa di mobilitazione e di confronto è prevista per il 5 febbraio 2016, a partire dalle ore 11, presso la sala Consiglio della Camera di Commercio di Macerata, si terrà una assemblea dei lavoratori con i parlamentari del territorio. «Ad oggi si è parlato troppo di assetti "politici" e poco di personale. – sostiene Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche, che concluderà l’incontro con i lavoratori e i parlamentari marchigiani - La tenuta dei servizi e della occupazione deve essere alla base di ogni scelta che verrà assunta sui futuri assetti delle camere nella nostra regione.» Nella scelta tra le ipotesi di una o due camere regionali, «Occorre concentrarsi e analizzare veramente benefici e criticità di entrambi i percorsi – sottolinea Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche – senza dimenticare quanto sia fondamentale garantire l’attenzione per il territorio, realizzata a tutt’oggi con il finanziamento di progetti di sviluppo territoriale anche a valenza culturale e turistica, ma anche con un contributo di elaborazione strategica e progettuale che nel tempo ha coinvolto importanti figure professionali e accademiche».
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25/01/2016 Azienda Unica provinciale pubblica per i rifiuti: incontro con Multiservizi per accelerarne la costituzione
Una delegazione dei lavoratori di AnconaAmbiente, Jesi Servizi, CIS e SOGENUS e dei rappresentanti delle OO.SS. ha incontrato stamattina il presidente del Cda di Multiservizi Spa, Paolo Raffaelli, a margine dell’assemblea dei soci per fare il punto sull’iter di costituzione di una nuova Azienda pubblica Unica per la raccolta e lo smaltimento dei Rifiuti nella provincia di Ancona. Durante l’incontro, che si è svolto in contemporanea con un presidio dei lavoratori davanti ai cancelli di Multiservizi, Raffaelli ha ribadito la disponibilità, comunicata anche con lettera ufficiale, a farsi carico tramite affidamento in house della gestione della raccolta dei rifiuti non appena l’ATA delibererà in tal senso. I soci di Multiservizi hanno inoltre deciso di calendarizzare un’Assemblea straordinaria per modificare lo statuto societario, che attualmente non consente la presa in carico del servizio di gestione dei rifiuti. CGIL CISL UIL e rispettive federazioni di categoria (FP, FIT, UILT) esprimono soddisfazione per la manifestazione di interesse da parte di Multiservizi, ma i tempi e i modi di realizzazione appaiono ancora troppo incerti: pesano di certo le normative nazionali in continua evoluzione, come il nuovo Decreto governativo sulle società partecipate. Proprio per questo, il sindacato chiede alla politica e agli enti locali di compiere un gesto importante, accelerando il passo e definendo rapidamente un’ipotesi percorribile nel poco tempo che rimane di qui alla scadenza delle varie assegnazioni. Quella delle OO.SS. non è una proposta certamente inedita, né è casuale la scelta dei tempi: CGIL CISL e UIL hanno lanciato con forza l’idea dell’integrazione in un convegno tenutosi nel luglio 2014 a Jesi. Da tre mesi a questa parte – con l’obiettivo esplicito di individuare reali criticità – il sindacato ha unitariamente incontrato le Amministrazioni di Ancona, Chiaravalle, Fabriano, Falconara, Castelfidardo, Jesi, Osimo, Senigallia e la Presidenza dell’ATA. Negli incontri sono emerse problematiche di percorso e progettuali, ma tutti gli Enti hanno dichiarato di essere favorevoli alla costituzione dell’Azienda Unica. Con oltre il 65% di raccolta differenziata raggiunto già dal 2014, la provincia di Ancona è la seconda della regione, ma ad oltre 8 punti di distanza da Macerata che, non a caso, ha raggiunto da tempo il risultato della creazione di quella Azienda Unica che, operando in regime di “in house” per i Comuni soci, ha saputo affermare i migliori presupposti di efficienza operativa ed economica. La provincia di Ancona, con 5 operatori pubblici, esperienze residuali di gestione diretta di alcuni Comuni ed un costante allargamento di assegnazioni a privati, è invece quella dove la frammentazione eccessiva non permette uno scatto positivo in termini di efficienza di sistema e di costi. Per i Comuni e, di conseguenza, per i cittadini. A fronte di tante svianti polemiche, sono ora i lavoratori e le OO.SS. a porre alla politica, alle altre organizzazioni sociali e, soprattutto, alle 47 Amministrazioni ed all’ATA, la necessità di fare presto: decidere in maniera definitiva per la costituzione della nuova Società Unica “in house”.
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21/01/2016 Sanità: i pensionati marchigiani scendono in piazza
Le Organizzazioni Sindacali dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil scendono in piazza con una manifestazione unitaria per protestare contro le mancate risposte della Regione sui temi del riordino della sanità e dei servizi socio sanitari marchigiani. L’iniziativa è in programma per venerdì 5 febbraio 2016, e sarà preceduta dallo svolgimento di 5 assemblee provinciali che si terranno tra il 26 e il 28 gennaio 2016. Con questa mobilitazione si intende da un lato dare pieno sostegno alle richieste espresse delle Confederazioni e delle Federazioni di Categoria nell’assemblea unitaria del 15 gennaio scorso, dall’altro rimettere al centro del confronto alcuni temi che emergono da una diffusa percezione dei cittadini più anziani. Spi, Fnp e Uilp hanno manifestato forte senso di responsabilità nel partecipare al percorso di riordino della sanità regionale, pur consapevoli delle tensioni che sarebbero potute nascere nel rimuovere inefficienze e sprechi. A questa disponibilità Regione ed Asur hanno finora risposto con arroganza, non rispettando gli impegni presi ed adottando in modo unilaterale provvedimenti discutibili sui temi strategici della riorganizzazione. Mancano risposte sui temi del rafforzamento delle cure domiciliari, sull’istituzione del fondo regionale di solidarietà, sul progetto di potenziamento dei servizi residenziali e semiresidenziali, in particolare per anziani. A questi ultimi, nelle residenze protette regionali, continuano ad essere applicate rette fuori da ogni controllo. Nel contempo si riscontra una svolta improvvisa sui temi delle reti cliniche e delle case della salute, queste ultime trasformate in ospedali di comunità con una forte riduzione di servizi e posti letto ospedalieri di lungodegenza, trasformati in posti letto territoriali di cure intermedie soggetti a compartecipazione degli utenti. Gravi sono i ritardi sul progetto di sviluppo delle Case della Salute a bassa intensità assistenziale, 5 delle quali dovevano essere attivate entro il 2014. Di esse non vi è ancora traccia e permangono incertezze sulla loro fisionomia e dislocazione sul territorio. Nel frattempo la Regione premia i Medici Coordinatori delle Equìpes territoriali con risorse che potevano essere usate per incentivare i Medici di famiglia ad “entrare” nelle Case della Salute. Manca infine qualunque riscontro sugli effetti del piano regionale di governo sui tempi d'attesa, che restano un ostacolo insuperabile per moltissimi cittadini anziani, costretti a scegliere tra il ricorso al mercato privato e la rinuncia alle cure. I pensionati marchigiani ne hanno abbastanza! Crescente ed insostenibile è il loro malessere nei confronti di una riorganizzazione fatta finora solo di tagli ai servizi che li abbandona nel momento in cui avrebbero più bisogno di essere assistiti e presi in carico. Per questo Spi, Fnp e Uilp si mobilitano sui territori e proclamano una manifestazione regionale per protestare contro le istituzioni marchigiane preposte al governo della sanità, alle quali chiediamo di smetterla con le promesse mancate e di rispettare gli impegni presi, aprendo subito un confronto vero, anche sui territori. L'attivo unitario della provincia di Pesaro Urbino
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19/01/2016 Sanità pesarese, le preoccupazioni dell Cisl
La CISL di Pesaro, Fano ed Urbino esprime forte preoccupazione per la situazione del servizio sanitario del territorio provinciale e dello stato confusionale che le diverse delibere regionali hanno determinato in tutte le strutture e dichiara la propria disponibilità ad aprire un confronto con i Sindaci e con le Comunità della provincia. Nel denunciare, relativamente al territorio costiero,il grave danno causato dalla superficialità con cui si è annunciata, a suo tempo, la costruzione del nuovo nosocomio Marche Nord di cui non si conosce né il progetto, né il luogo dove dovrà essere costruito, né, tanto mento i tempi per la sua realizzazione ed i relativi finanziamenti, rileva con preoccupazione i pesanti disagi causati ai Cittadini  dalla mancata implementazione e la necessaria razionalizzazione dei reparti e delle strutture ospedaliere di Pesaro e Fano, in attesa dell’ospedale unico. «Quanto all'entroterra, la mancata realizzazione delle tanto decantate Case della Salute,  denominate “Ospedali di Comunità”, il cui avvio non è dato conoscere,  non ha impedito di tagliare posti letto, a seguito della delibera 1183 che parrebbe sospesa, ma non annullata - sostengono  Gabrio Maria Tonelli, Giovanni Giovannelli e Leonardo Piccinno rispettivamente i responsabili delle aree sindacali territoriali di Pesaro, Fano e Urbino - Ma di fatto, l’entroterra è stato ulteriormente privato dei servizi più elementari e necessari, continuando a subire un pericoloso svuotamento di offerta sanitaria.  Va anche ribadito il forte disagio causato dalle liste di attesa, alla soluzione delle quali il decalogo recentemente emanato non è in grado di dare soluzione, unitamente alla disorganizzazione dei servizi e la graduale perdita di fiducia dei cittadini, che nonostante il prodigarsi degli Operatori Sanitari sottoposti a ritmi di lavoro intollerabili,alimenta una pesante mobilità passiva, con ulteriori disagi e costi sia per chi è costretto a rivolgersi fuori regione che per le risorse marchigiane, sottoposte ad una vera e propria emorragia verso le regioni limitrofe - continuano i responsabili di AST - La gestione centralistica della Regione, ha accentuato i processi burocratici e tecnocratici determinando un vero e proprio distacco da una indispensabile visione oggettiva delle esigenze del territorio.»  La CISL della provincia di Pesaro ritiene sia necessario aprire un ampio confronto che  coinvolga La Regione Marche, le Amministrazioni Locali, le parti Sociali ed i Cittadini, al fine di rivedere e correggere i numerosi errori commessi e dare risposte utili e concrete alla richiesta di servizi socio-sanitari che  si leva da tutto il territorio pesarese. La CISL di Pesaro, pertanto, ribadisce l’esigenza di ottenere risposte alle seguenti domande che da tempo sta avanzando: Dove, come, quando e con quali risorse si costruirà il nuovo Ospedale Marche Nord? Nel frattempo come si intende organizzare il servizio sanitario nelle due strutture e che soluzione si intende dare al posizionamento dei diversi servizi (vedi il punto nascita) ? Come si intende organizzare il sistema delle reti cliniche, ed il sistema di presa in carico? Che ruolo avranno gli ospedali di Urbino e Pergola e le strutture ospedaliere di Fossombrone, Cagli, Sassocorvaro? Quando si concretizzerà l’offerta sanitaria delle case della salute oggi diventate “ospedali di comunità”? Quale dovrà essere il ruolo del privato nella sanità pesarese? «Il tempo dei proclami delle chiacchiere e delle decisioni poi smentite, rettificate o sospese è terminato, occorrono fatti e risposte  precise - concludono Tonelli, Giovannelli e Piccinno -  in caso contrario per  la CISL è necessario avviare una fase di forte mobilitazione degli Operatori Sanitari e dei cittadini del territorio pesarese.»
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18/01/2016 Approvata la staffetta generazionale alla Steat di Fermo
È stata siglata oggi l'ipotesi di accordo tra sindacati e Steat Spa, azienda di trasporto pubblico locale di Fermo, per introdurre in via sperimentale per tre anni la cosiddetta staffetta generazionale. Alla firma del documento erano presenti, per la Cisl, il rappresentante dei lavoratori William Aramini, Andrea Tiburzi della segreteria Fit, e il responsabile reggente della Ast di Fermo, Alfonso CIfani. L'accordo ha l'obiettivo di dare parziale soluzione all'effettivo blocco del turn over e prevede l'attivazione della staffetta per 10 dipendenti: i lavoratori prossimi al pensionamento potranno, su base volontaria, trasformare il proprio contratto da full-time a part-time fino alla cessazione del rapporto di lavoro, permettendo all'azienda di assumere a tempo indeterminato un pari numero di lavoratori che saranno inseriti con contratto part-time. L'azienda si impegna a sostenere il costo dei contributi previdenziali per la parte venuta a mancare per effetto della trasformazione del rapporto di lavoro. I nuovi assunti, invece, entreranno nel turn over aziendale, dove 10 contratti part-time saranno trasformati in full-time in seguito ai pensionamenti. Le parti hanno concordato di estendere la staffetta generazionale fino a 5 anni per i dipendenti affetti da disabilità certificata, per quelli con gravi e invalidanti malattie come da contratto collettivo e per coloro che riportano gravi limitazioni lavorative dovute a motivi sanitari certificati da struttura medica specialistica, tali da impattare sul loro impiego in considerazione degli specifici rischi fisici, chimici o ergonomici cui sono esposti in azienda.
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15/01/2016 Servizi sociali integrati in tre comuni del Fermano
Le amministrazioni comunali di Monte Urano, Sant'Elpidio a Mare e Porto Sant'Elpidio hanno siglato un protocollo di intesa con Cgil Cisl Uil e Federazioni di Categoria della Funzione Pubblica della Provincia di Fermo per istituire un "ufficio comune" che riguarderà i servizi sociali e gli altri settori che le parti firmatarie potranno successivamente concordare. L'accordo si inserisce in un contesto di tagli delle risorse a livello centrale e regionale, ai quali si aggiunge il possibile irrigidimento della spesa a causa delle nuove norme contabili: è dunque necessario intervenire per attivare percorsi di sinergia capaci di garantire il livello dei servizi per il territorio e per i cittadini.
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15/01/2016 Riordino sanità: più servizi e confronto con i sindacati
Il riordino della sanità marchigiana deve essere accompagnata da un confronto costante e reale con le organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori del settore e dei cittadini utenti dei servizi, a partire dal recupero delle relazioni sindacali sui territori e in Area Vasta. È quanto emerso con forza nel corso dell'assemblea unitaria organizzata da Cgil Cisl Uil, prima tappa del percorso di mobilitazione unitaria per sostenere una vera riforma della sanità nelle Marche incisiva e attenta ai bisogni della comunità, che si è tenuta oggi ad Ancona. Oltre 200 persone hanno partecipato ai lavori della mattinata. Presenti tutte le Rappresentanze Sindacali Unitarie della sanità marchigiana (Asur, Aziende Ospedaliere Marche Nord e Ospedali Riuniti, Inrca) e i dirigenti sindacali delle Confederazioni e delle Federazioni dei lavoratori pubblici e dei Pensionati. Sono stati illustrati gli esiti dell'incontro tra Regione e Sindacati di lunedì 11 gennaio scorso, nel corso del quale è stata assicurata la sospensione degli effetti della Legge 32 del 23 dicembre scorso, che accentrando la contrattazione in Asur ne aveva, inopinatamente, sottratto la titolarità alle RSU elette in Area Vasta. Il confronto che si aprirà nelle prossime settimane fra Regione e sindacati dovrà individuare delle soluzioni in grado di tenere assieme una maggiore armonizzazione nelle politiche contrattuali con l’articolazione del confronto nel territorio, valorizzando ulteriormente il ruolo delle RSU. Valutazioni critiche sono state espresse nei confronti di quei provvedimenti con i quali Regione ed Asur hanno impresso una svolta improvvisa ed unilaterale ad un percorso di riorganizzazione sul quale, con non poca fatica, si stavano cercando sintesi unitarie. A partire dall'attivazione delle reti cliniche, con il rischio di non riuscire a garantire servizi adeguati ai bisogni degli utenti e condizioni di lavoro accettabili per gli operatori. Non è ancora chiaro il progetto di sviluppo della rete regionale delle Case della salute, in particolare per la definizione delle loro caratteristiche e delle modalità con le quali dovranno svolgere il loro ruolo strategico di cerniera tra ospedali e servizi territoriali. Manca poi – e in tal senso è stata avanzata dal sindacato alla Regione una richiesta a presentare in tempi brevi una proposta concreta - un percorso convincente di rafforzamento della prevenzione e dei servizi socio sanitari (residenziali, semiresidenziali e domiciliari), rispetto ai quali è urgente anche la necessità di trovare le risorse per compensare l'aumento delle rette a carico di utenti e Comuni, deliberato dalla Regione. Restano ancora tutti da valutare, infine, gli effetti del piano regionale approvato nel settembre scorso per il contenimento dei tempi d'attesa, ancora oggi uno dei principali ostacoli per l'accesso alla sanità pubblica dei cittadini marchigiani, in particolare di quelli più anziani. Il riordino della sanità marchigiana è un processo inevitabile, sul quale Cgil Cisl Uil Marche hanno da sempre manifestato grande responsabilità. Se però vengono a mancare la contestualità tra riordino ed investimenti e un confronto vero e sistematico con le forze sociali, le tensioni nelle comunità locali sono destinate a diventare insostenibili, così come crescente e deciso sarà il dissenso dei lavoratori e dei pensionati.
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15/01/2016 Al via a Macerata il corso Ial per Operatore Socio Sanitario
Ial Marche Srl, Ente di Formazione Professionale accreditato presso la Regione, organizza a Macerata un corso della durata 1000 ore per Operatore Socio Sanitario, con rilascio di qualifica valida su tutto il territorio nazionale. L’Operatore socio-sanitario, sinteticamente chiamato OSS, rappresenta, ad oggi, una delle figure professionali più richieste nel mercato del lavoro. L’attestato di qualifica di OSS è spendibile sia presso strutture sanitarie che presso strutture sociali. Il corso si svolgerà da febbraio 2016 a dicembre 2016 con lezioni pomeridiane dal lunedì al venerdì. Il percorso formativo, articolato in 550 ore di teoria e 450 ore di tirocinio pratico, fornirà una preparazione mirata che permetterà di acquisire le conoscenze, le competenze e le capacità specifiche per prestare assistenza in situazioni di non autonomia psico-fisica. Interverranno nel percorso formativo docenti con esperienza ultradecennale nel settore socio-sanitario sia pubblico che privato. Gli interessati possono contattare la segreteria organizzativa di IAL Marche Srl – CFP di Macerata, sita in Via dei Velini, 52/b – tel. 0733/261383 0733/240171 e-mail: macerata@ialmarche.it. Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro il 29 gennaio 2016; possibilità di pagamento rateizzato relativamente al costo del corso, che è di 1700 euro più 300 euro di quota d'iscrizione. La domanda di iscrizione è consultabile al sito www.ialmarche.it. Inizio delle lezioni febbraio 2016.
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14/01/2016 Pubblico Impiego: Cgil Cisl Uil, scioperi a scacchiera e iniziative regionali e territoriali per contratto e riorganizzazione
«Scioperi a scacchiera e iniziative regionali e territoriali per il contratto e la riorganizzazione dei settori pubblici», questa la decisione degli esecutivi unitari di oggi di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa che ha riunito le segreterie nazionali e i segretari regionali delle categorie. Dopo la grande manifestazione di novembre e di fronte all’ennesimo passo falso del governo sulla legge di stabilità, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco - segretari generali delle federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil - rilanciano l’iniziativa: «Un contratto vero e investimenti nella formazione, nell'innovazione, nelle competenze per lo sviluppo del paese. Ma anche risoluzione delle vertenze territoriali, dove le ricadute di anni di cattiva gestione, continui tagli e soppressioni, immobilismo organizzativo hanno prodotto un drammatico abbassamento della qualità dei servizi alle comunità». «Sensibilizzeremo cittadini e imprese, e coinvolgeremo le istituzioni e gli amministratori locali attraverso un’agenda di mobilitazioni coordinate a livello nazionale, che riguarderà tutti i territori e le regioni. Quella per il contratto è una battaglia per riorganizzare sanità, legalità, sicurezza, welfare, servizi socio-assistenziali.. con meno costi e più qualità. Una battaglia che tiene insieme gli interessi di chi lavora al servizio delle comunità e di chi fruisce dei servizi». «Il Paese è bloccato. Servono strumenti e non proclami. Per questo porteremo domani agli esecutivi unitari delle confederazioni la proposta per un modello innovativo di relazioni sindacali anche per il pubblico impiego, che liberi la contrattazione e la renda volano dell’innovazione: professionalità, produttività, valutazione e investimenti nel capitale umano». «Non ci fermeremo finché lavoratori e cittadini non avranno le risposte che meritano. E metteremo in atto tutte le forme di pressione, con un fitto calendario di scioperi e mobilitazioni regionali e territoriali, per il rinnovo dei contratti e la dignità del lavoro pubblico».
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13/01/2016 Riforma sanità. Sindacati e lavoratori in assemblea Venerdì 15 gennaio ad Anco
Venerdì 15 gennaio ore 9,00 - Conero Break, via Albertini – Ancona - si terrà l’assemblea, annunciata nei giorni scorsi, che vedrà insieme ai circa 150 rappresentati sindacali (RSU) del personale del Comparto sanità, provenienti da tutta la regione, le Segreterie regionali e territoriali di Cgil Cisl Uil Confederali, dei Pensionati e di categoria del Pubblico Impiego. Prima tappa del percorso di mobilitazione unitaria per sostenere una riforma della sanità nelle Marche incisiva ed equilibrata. Al centro della discussione i provvedimenti con i quali la Giunta regionale e l'Asur hanno impresso una svolta unilaterale su temi cruciali della riorganizzazione . Va sottolineato che ad oggi la Regione non ha dato seguito all’ impegno, assunto nello scorso autunno, di presentare ai sindacati, entro dicembre, una proposta complessiva contenente gli interventi di rafforzamento dei servizi per il 2016, a partire dalle risorse per potenziare i servizi territoriali (contenimento delle liste d’attesa, residenzialità e semi-residenzialità extraospedaliera, nuove case della salute, assistenza domiciliare, prevenzione) e le conseguenti azioni a favore del personale. Nei prossimi giorni su specifico mandato dell’assemblea si cercherà di avere risposte anche su queste importanti tematiche.
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13/01/2016 Adiconsum con i piccoli risparmiatori di Banca Marche
Adiconsum Marche prosegue la strada delle azioni risarcitorie, pur nella complessa situazione creatasi, e sta programmando assemblee nel territorio marchigiano a partire dalla prossima settimana: i primi incontri saranno organizzati in contemporanea giovedì 14 gennaio ad Ancona (via Ragnini 4, Salone Armatura) e Civitanova Marche (Hotel Cosmopolitan, via Martiri di Belfiore100) alle ore 17. Il giorno dopo, venerdì 15 gennaio, i risparmiatori di Jesi si incontreranno, sempre alle ore 17, nella sala della II Circoscrizione, in via San Francesco. Appuntamento a San Benedetto del Tronto giovedì 21 gennaio, alla stessa ora, nella sala convegni del Centro Agroalimentare di via Valle Piana 80. Ancora da definire la data dell'assemblea di Pesaro. Due anni di commissariamento senza pervenire a nulla ed infine un decreto vergognoso e forse incostituzionale. Sicuramente è stato importante salvare Banca Marche, e questo lo vogliamo sottolineare. I danni sarebbero stati ben più gravi, ma Banca Marche era la banca del territorio, che operava anche attraverso le risorse di tanti piccoli investitori, con una ricaduta positiva nella regione: non è concepibile che per decreto questi siano stati espropriati delle loro risorse. Ma il risparmio in Italia non era tutelato dalla Costituzione? La ristrutturazione dell’istituto, così come è stata realizzata, sta penalizzando migliaia di risparmiatori. Azionisti e obbligazionisti che, in questi giorni, sono bersagliati da informazioni, non sempre coerenti, che rischiano di generare ulteriore confusione o, peggio, di alimentare aspettative per iniziative che, nella realtà, potrebbero risultare inutili. L’Adiconsum quindi si pone come principale obbiettivo quello di offrire un primo strumento di lavoro rispetto alle scelte che individualmente si andranno ad adottare. La particolarità del caso Banca Marche risiede nell’aumento di capitale del 2012 che, gli stessi organi di vigilanza – la CONSOB – nell’agosto di quest’anno con l’irrogazione di sanzioni agli amministratori, ha avuto modo di accertare essere stato un aumento viziato da omissioni di informazione che, se fornite, avrebbero permesso ai risparmiatori di evitare il danno adottando scelte consapevoli. La CONSOB, in buona sostanza contesta agli amministratori di aver operato omettendo di informare gli investitori sull’esistenza di circostanze negative rilevanti rispetto all’adozione di una scelta di investimento sui titoli B.d.M., ingenerando così un erroneo affidamento rispetto alla solidità della società e sulla conseguente valorizzazione delle sue azioni. L’ipotesi di illecito formulata da CONSOB, laddove confermata, integrerebbe un’ipotesi tipica di responsabilità dell’intermediario tale da fondare, con ragionevole probabilità di accoglimento, una richiesta risarcitoria in favore dei singoli investitori. Conseguente la scelta di Adiconsum Marche, la quale sta predisponendo gli atti relativi all’avvio delle controversie individuali che, come fase preliminare imposta dalla legge, prevede il deposito di richieste di avvio del tentativo di mediazione come fase prodromica necessaria all’azione giudiziaria vera e propria programmata per fine anno. Per tale iniziativa è necessaria comunque l’adesione individuale di ogni singolo risparmiatore che dovrà attivarsi cercando di ottenere ristoro dei danni subiti, nessun meccanismo collettivo – a parere del gruppo di legali nei confronti dei quali l’associazione si è rivolta - è attualmente convenientemente attivabile.  Vi invitiamo a prendere contatto quanto prima con la più vicina sede Adiconsum al fine di ricevere le informazioni e le istruzioni consigliate dal nostro centro giuridico regionale invitandovi, una volta fissato l’appuntamento, a portare con voi tutta la documentazione in vostro possesso.
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13/01/2016 Innovazione nella Pubblica Amministrazione: convenzione tra Cisl Marche e Università di Macerata
La Cisl Marche ha sottoscritto una convenzione con l’Università di Macerata che permetterà agli associati e ai loro familiari di iscriversi e frequentare, a condizioni agevolate, il Master di II livello in Scienze Amministrative e Innovazione nella Pubblica Amministrazione. La locandina riassuntiva del master è disponibile in allegato e sul sito http://www.masterpa.it/. La convenzione garantisce una riduzione della quota annuale di iscrizione variabile dal 25% al 40% a seconda del numero di iscritti Cisl Marche che aderiranno. Per questa ragione, vi chiediamo di comunicarci eventuali manifestazioni di interesse, da ritenersi comunque non impegnative, contattando Cisl Marche. Il termine per le iscrizioni scade il 26 gennaio 2016.
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12/01/2016 Seminario sul comitato di valutazione e bonus di merito
Cisl Scuola Marche, in collaborazione con Irsef-Irfed Marche, organizza per venerdì 22 gennaio 2016, dalle ore 15,45 alle ore 18,45, presso il Klass Hotel di Castelfidardo (S.S. 16 KM 147) un secondo seminario di formazione, che approfondirà il tema dei compiti e delle funzioni del Comitato di Valutazione per gli aspetti legati al riconoscimento del bonus per merito. Relatrice dell'incontro l'Ispettrice dell'Usr Abruzzo Mariella Spinosi. L'incontro è rivolto ai Dirigenti Scolastici, ai docenti (in particolare a coloro che sono stati nominati componenti del Comitato di valutazione), ed alle Rsu. Al fine di organizzare al meglio l'incontro chiediamo di compilare l'allegata scheda di partecipazione e di inviarla entro giovedì 14 gennaio al seguente indirizzo di posta elettronica: cislscuola_reg_marche@cisl.it
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11/01/2016 Sanità riaperto il confronto tra sindacati e Regione
Nel pomeriggio di oggi, presso la sede del Consiglio Regionale delle Marche,  i rappresentanti delle segreterie regionali confederali e di categoria del pubblico impiego e dei pensionati di CGIL, CISL, UIL e CONFSAL-FIALS  hanno incontrato i Presidenti dell'Assemblea Legislativa, della Giunta Regionale  e della Commissione Sanità, in merito all'articolo 1 della proposta di legge n. 25 approvata dall'Assemblea Legislativa il 23 dicembre 2015, relativo alle modifiche della legge di riordino della sanità legge regionale n. 13/2003.  Le parti hanno convenuto sulla necessità di apportare modifiche alla suddetta legge. In tal senso la Commissione IV aprirà un confronto con le Organizzazioni Sindacali da concludersi entro il 31 marzo p.v. Nel frattempo sarà predisposta in tempi rapidi una proposta di legge volta a sospendere gli effetti della legge approvata il 23 dicembre scorso. confermando e garantendo la piena agibilità del ruolo delle RSU nelle Aree Vaste. Sui temi generali le Organizzazioni Sindacali hanno sollecitato la Regione, anche alla luce delle recenti controverse deliberazioni, a garantire un costante confronto preventivo sugli atti e ad adempiere all'impegno assunto in precedenza di presentare loro una proposta complessiva di rafforzamento dei servizi, ad iniziare da quelli territoriali per contenere i tempi di attesa; sviluppare residenzialità, semi residenzialità, domiciliarità; avviare le nuove case della salute; potenziare la prevenzione; precisare le conseguenti azioni a favore del personale e dare definitiva risoluzione all'annoso problema delle tariffe, evitando l'incremento a carico delle famiglie.
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11/01/2016 Cassa Integrazione in deroga: modalità di utilizzo 2016
Si comunica che in base alle disposizioni contenute nella legge 28 dicembre 2015 n.208, ( legge di stabilità 2016) in particolare dal comma 304 dell’art.1, è prevista la concessione, in deroga alla normativa vigente della Cassa Integrazione Guadagni per un massimo di tre mesi nel corso dell’anno 2016. I criteri di concessione e gli aventi diritto sono quelli già stabiliti dal D.I. 1 agosto 2014 n. 83473. Pertanto, le aziende rientranti nel campo di applicazione del suddetto decreto Interministeriale potranno presentare una o più istanze di CIGD ( massimo n.6 da 15 gg ognuna ) al sistema telematico regionale Co Marche entro il termine di 20 giorni dalla data in cui ha avuto inizio la sospensione o la riduzione di orario di lavoro. ( art.2 comma 7 DI n. 83473/2014 ). Per quanto riguarda il modello di accordo sindacale preventivo si ritiene che temporaneamente possa essere utilizzato quello del 2015. Ulteriori informazioni e determinazioni saranno oggetto di confronto tra la Regione Marche, INPS Regionale e le rappresentanze sindacali e datoriali che saranno formalizzate in una nuova Intesa Istituzionale territoriale. L’operatività del sistema telematico è garantita per giovedì 14 gennaio 2016.
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11/01/2016 Un corso di formazione per i docenti neo immessi in ruolo
Cisl Scuola Marche, in collaborazione con Irsef- Irfed Marche, organizza una serie di seminari formativi sull'anno di prova e formazione con incontri in tutte le province marchigiane. Durante gli incontri verranno approfondite tematiche come il bilancio di competenze, il portfolio, i protocolli di osservazione per fase "peer to peer", il patto per lo sviluppo e la relazione finale del docente tutor da presentare al comitato di valutazione. L'incontro rivolto ai docenti neo-assunti è aperto anche ai rispettivi tutor con l’obiettivo di favorire la pianificazione e l’ attuazione del percorso formativo degli insegnanti impegnati nell’anno di prova e formazione. I seminari, che prevedono due incontri per ogni provincia, sono già cominciati ad Ancona, Macerata e Pesaro, dove nei prossimi giorni si terranno le date conclusive, mentre Ascoli Piceno e Fermo faranno partire a breve un seminario comune. Lunedì 18 gennaio si terrà l'ultimo incontro del seminario maceratese, dalle 15.30 alle 18.30, presso la "Domus San Giuliano", ex seminario vescovile, in via Cincinelli 4. Nello stesso giorno debutterà il seminario di Ascoli e Fermo, che sarà organizzato presso l'istituto superiore "Capriotti" in via Guido Sgattoni 41 a San Benedetto del Tronto dalle 16 alle 18.30. Ancora da definire la seconda data del seminario. Previsto per mercoledì 20 l'ultimo incontro del seminario pesarese, dalle 15.30 alle 18.30, presso il liceo scientifico "Marconi" di via Nanterre a Pesaro. Rinviato invece il seminario per la provincia di Ancona, inizialmente previsto per venerdì 15 gennaio.
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07/01/2016 Mobilitazione unitaria sulla sanità: i sindacati incontrano la Regione
Venerdì 15 gennaio in mattinata, ad Ancona, si terrà un’assemblea delle Segreterie regionali di Cgil Cisl Uil Confederali, dei Pensionati e di Categoria del Pubblico impiego, insieme a tutte le circa 150 Rappresentanze Sindacali Unitarie del personale del Comparto Sanità. L'incontro rappresenta la prima tappa dell'annunciato percorso di mobilitazione unitaria contro le decisioni che la Regione ha adottato sulla sanità a ridosso delle festività natalizie e per sostenere una vera riforma in sanità che garantisca migliori servizi ai cittadini. Sotto accusa in primo luogo la Deliberazione legislativa del 23 dicembre scorso, con la quale è stata modificata la legge regionale n. 13/03, accentrando presso l'ASUR la contrattazione decentrata e sottraendo alle RSU elette in Area Vasta la relativa titolarità contrattuale. Al centro delle critiche anche i provvedimenti con i quali, negli stessi giorni, la Giunta regionale e l'Asur hanno impresso una svolta unilaterale su almeno tre temi cruciali della riorganizzazione sanitaria. L'attivazione delle reti cliniche (Delibera 1183/15 e Determina 916/15) comporterà profondi cambiamenti nell'assetto dell'offerta di servizi ospedalieri, a partire dalla riorganizzazione dei Punti Nascita, che a regime saranno ridotti a 7 in tutto il territorio regionale, che delineano assetti organizzativi non in grado di dare equilibrio e sostenibilità agli interventi previsti, senza pregiudicare la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro degli operatori. Gli ospedali di comunità, così come descritti dalla Determina 914, presentano differenze significative rispetto a quanto previsto dall'originario progetto di riduzione della frammentazione ospedaliera determinando una incertezza proprio sul ruolo che tali strutture avranno, ed in particolare su quello che i Punti di Primo Intervento Territoriale assumeranno all'interno della rete dell' emergenza-urgenza. Il rischio è che presso questi presidi non sia sempre possibile garantire l'assistenza notturna, affidata al personale sanitario dei Mezzi di soccorso e che su questa base il progetto di implementazione dei servizi territoriali risulti troppo debole, rispetto alle esigenze espresse dai territori, soprattutto delle aree interne. La Regione si era impegnata a presentare ai sindacati entro dicembre una proposta complessiva contenente gli interventi di rafforzamento dei servizi per il 2016, ad iniziare dalle risorse per potenziare i servizi territoriali (contenimento delle liste d’attesa, residenzialità e semi-residenzialità extraospedaliera, nuove case della salute, assistenza domiciliare, prevenzione) e le conseguenti azioni a favore del personale, ma al momento nulla si è visto. Nel frattempo non ha trovato ancora una risoluzione definitiva la questione delle tariffe e del fondo di solidarietà per i servizi residenziali e semi-residenziali, con il rischio di pesanti ricadute in termini di incremento di costi a carico delle famiglie. Su queste e su molte altre criticità restiamo in attesa di risposte, per ottenere le quali abbiamo chiesto un incontro urgente con i Presidenti della Giunta e del Consiglio regionale e della IV Commissione assembleare, accordato per il prossimo lunedì 11 gennaio. Senza risposte convincenti da parte loro, la mobilitazione proseguirà in modo diffuso ed incisivo.
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07/01/2016 First Cisl: risparmiatori diventino azionisti della Nuova Banca Marche
La Cisl guarda avanti e avanza una proposta concreta per i detentori di obbligazioni subordinate ed azioni, ovviamente non professionali e non istituzionali, delle vecchie banche “salvate”: diventare azionisti delle quattro “Nuove Banche” nate il 23/11/2015, acquisendo così, giuridicamente, in conformità~al decreto che recepisce la Direttiva europea (Brrd), un diritto patrimoniale proporzionale all’investimento effettuato. Nel progetto proposto dalla First Cisl, le Nuove Banche provvederebbero a rimborsare i risparmiatori titolari del diritto, iniziando dagli obbligazionisti fino agli azionisti, sulla base dei benefici che deriverebbero da: - una riserva del 50% degli utili prodotti dalle nuove banche; - plusvalenze relative alla vendita delle stesse; - eventuale maggior recupero dei crediti deteriorati delle “vecchie banche”, ora trasferiti alla c.d. Bad Bank. «Una proposta di sistema, responsabile e trasparente - afferma Giovanni Carlini, First Cisl Marche - che non andrebbe a contrastare con le norme U.E. sugli aiuti di stato né con quelle della BRRD (c.d. bail in), e permetterebbe di dare risposte concrete a chi ad oggi ha perso tutto. Speriamo questa volta di essere ascoltati, non come nel 2011 quando da soli avevamo espresso forti perplessità~sulla gestione aziendale in occasione della cessione del patrimonio immobiliare (immobili strumentali). Operazione discutibile - continua Carlini - che caricò la Banca di costi impropri tant’è che nel confronto sul piano industriale 2012-2013 emersero una serie di problematiche ed incoerenze interne che come categoria sindacale portammo all’attenzione anche degli attori sociali ed economici regionali, nonostante la "tranquillità" dei vertici aziendali». «Va ricordato che all’inizio del 2012 Banca Marche procedette ad un ulteriore rafforzamento con un aumento di capitale, che si rivelò poi inadeguato, al quale aderirono le Fondazioni e tutto il mondo delle famiglie e delle imprese regionali e non solo, compresi i piccoli risparmiatori tra cui molti dipendenti della Banca, sottoscrittori di azioni e obbligazioni. – ribadisce Carlini, First Cisl – Ma già nel mese di dicembre 2012 iniziarono ad affiorare le gravi difficoltà~ di bilancio riconducibili anche a precise responsabilità dei vertici aziendali nelle politiche gestionali, che subito denunciammo pubblicamente». «Oggi siamo impegnati a dare gambe alla nostra proposta per uscire dalle storture del decreto "Salvabanche", che ci sembra costruito piuttosto come "salva manager" con costi a carico dei risparmiatori incolpevoli, per questo - conclude Carlini - chiediamo a tutti di aderire alla petizione online http://www.fiba.it/nazionale/pagine/aderisci-anche-tu-alla-proposta-first-cisl oppure scrivendo un breve messaggio di adesione, con nome e cognome, a: salvabanche@firstcisl.it». L'INTERVISTA DI ALESSANDRO RANIERI (RADIO ARANCIA) A GIOVANNI CARLINI
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30/12/2015 Salva Banche: First Cisl lancia il piano di ristoro per i risparmiatori
  «La First-Cisl - dichiara il Segretario Generale Giulio Romani – propone che i detentori non professionali e non istituzionali di obbligazioni subordinate ed azioni di B.Etruria, B.Marche, CariChieti e CariFerrara diventino azionisti delle 4 "nuove Banche" nate il 23 novembre 2015, acquisendo pertanto, giuridicamente, un diritto patrimoniale in proporzione all’investimento ed in conformità al decreto che recepisce la Direttiva europea (Brrd)». Le 4 nuove banche provvederebbero poi a rimborsare i risparmiatori titolari del diritto iniziando dagli obbligazionisti fino agli azionisti, sulla base dei benefici derivanti sia da una riserva del 50% degli utili prodotti che dalle plusvalenze relative alla vendita delle stesse, oltre che dal maggior recupero dei crediti deteriorati delle “vecchie banche”. Questa sarebbe una vera operazione di sistema responsabile e trasparente. Appoggia la nostra iniziativa compilando il modulo online in questa pagina: http://www.fiba.it/nazionale/pagine/aderisci-anche-tu-alla-proposta-first-cisl oppure scrivendo un breve messaggio di adesione, con nome e cognome, a: salvabanche@firstcisl.it
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28/12/2015 Sanità Marche, la Regione scippa la contrattazione in Area Vasta. Sindacati sul piede di guerra
«Alla vigilia di Natale,  il Consiglio Regionale, all'interno della proposta di legge n.25, in tema di sanità  ha stravolto il sistema di contrattazione della Aree Vaste e l’assegnazione del personale all’ASUR,  facendo passare questa operazione per mera "manutenzione legislativa”» denunciano Cgil,Cisl, Uil Marche e i sindacati di categoria Fp Cgil, FpCisl e Uilp Uil Marche. «Senza alcun coinvolgimento ed informativa sindacale, infatti, i consiglieri di maggioranza hanno votato una legge che sottrae di fatto alle Rsu, democraticamente elette nel marzo scorso in tutte le 5 Aree Vaste della Marche, la  titolarità contrattuale, per  riservare ogni potere in materia, alla sola Asur. - sottolineano i sindacati -  Con la legge così approvata si arriva a mettere a rischio la sede di servizio del personale, esponendolo a mobilità indiscriminata.» La Regione, invece di aderire alla richiesta sindacale  di avviare un confronto per definire in maniera organica ed equilibrata un più efficace sistema di relazioni sindacali nella sanità’ regionale, ha deciso “di soppiatto" di mantenere le Aree Vaste svuotandole, però,  del  potere di confronto e partecipazione sindacale e della gestione degli operatori, annullando  quella quota  di autonomia dei territori, fino ad oggi garantita dalle norme. «Se il Presidente della Regione e la sua maggioranza pensano che le Aree Vaste non servano più,  abbiano il coraggio di affermarlo, cominciando a  tagliare i costi della dirigenza. Se, al contrario, hanno deciso di tenerle in piedi, devono garantire la permanenza, a quel livello,  del confronto e della contrattazione. - ribadiscono  i sindacati -  Il sistema delle relazioni sindacali in Area Vasta, pur tra mille difficoltà, ha garantito finora l’erogazione dei servizi agli utenti marchigiani nonostante i tagli delle risorse umane ed economiche che si sono abbattuti sul sistema sanitario. Solo i sacrifici dei lavoratori e il grande senso di responsabilità degli operatori e delle rappresentanze sindacali hanno garantito la massima assistenza ai pazienti in questi anni.» La legge votata il 23 dicembre scorso dal Consiglio Regionale non tiene in alcun conto questo aspetto ed è  per Cgil,Cisl, Uil Marche e Fp Cgil, FpCisl e Uilp Uil Marche un evidente ed inaccettabile attacco ai lavoratori e ai loro rappresentanti. I sindacati respingono al mittente questo brutto "regalo" di Natale, volutamente nascosto all'interno di un provvedimento approvato alla vigilia delle feste, quando i riflettori erano puntati sul Bilancio, e denunciano, oltre alla gravissima scorrettezza nel metodo, la superficialità, l'assenza di organicità e il profilo di illegittimità, del provvedimento.« Per gestire le innumerevoli problematiche presenti in ogni Area Vasta vi è la necessità di un confronto sindacale articolato che non può' certo essere quello centralizzato in Asur. - concludono Cgil,Cisl, Uil Marche e Fp Cgil, Fp Cisl e Uilp Uil Marche  - Come si può sensatamente ipotizzare una contrattazione decentrata in Asur, coinvolgendo in un unico tavolo, su problematiche diverse, i circa 150 rappresentanti eletti in ogni territorio?» Assunzioni con il contagocce, esproprio della contrattazione, liste d’attesa insostenibili, chiusura di reparti mentre i nuovi servizi non si vedono, mobilità territoriale dei lavoratori non regolata è questa la Sanità del prossimo futuro per i 20.000 lavoratori del comparto e per i cittadini marchigiani? Cgil,Cisl, Uil Marche e Fp Cgil, Fp Cisl e Uilp Uil Marche  chiedono alla Regione di ritirare il provvedimento che risulta essere  un vero e proprio schiaffo ai lavoratori e alle loro rappresentanze sindacali e per sostenere questa richiesta lanceranno una specifica campagna di mobilitazione di tutti gli operatori sanitari con il coinvolgimento delle istituzioni locali e dei cittadini. https://youtu.be/Je8C4QCqzAA
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23/12/2015 Nuove assunzioni all 'Ariston Thermo Group
Al via 23 nuove assunzioni a tempo indeterminato presso gli stabilimenti  della Ariston Thermo Group, di Genga, Cerreto D’Esi, Osimo e Thermowatt di Arcevia. Assunzioni previste  dal contratto integrativo aziendale firmato tra la Ariston Thermo Group e i sindacati di categoria , lo scorso maggio 2015, che prevede, entro il 2017, l’assunzione a tempo indeterminato di 40  lavoratori.  «In un territorio duramente colpito dalla crisi – afferma Andrea Cocco segretario della Fim Cisl Marche - questi segnali positivi ridanno  speranza. Le nuove assunzioni sono il frutto del contratto integrativo aziendale che oltre a prevedere, per gli  oltre 1000 dipendenti Ariston e Thermowatt, salario aggiuntivo al contratto nazionale di categoria, offre nuove opportunità di lavoro in maniera stabile presso i stabilimenti del gruppo. L’Ariston Thermo è una azienda che sta investendo in processi produttivi ed in nuovi prodotti negli stabilimenti marchigiani – conclude Cocco - ciò permette di dare respiro ad un territorio appesantito dalla crisi e  al sindacato di continuare  a lavorare per una contrattazione  positiva.»                   
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21/12/2015 Le osservazioni sul bilancio di previsione 2016
Bilancio di previsione 2016: Cgil, Cisl e Uil Marche avanzano alcune considerazioni partendo dal fatto che le Marche sono la regione che, più di altre, ha difficoltà ad invertire l’andamento economico dopo anni di crisi. La Regione, dunque, dovrebbe affrontare questa fase con una politica organica e condivisa e i sindacati sono convinti dell’esigenza di definire un “Patto per il lavoro e lo sviluppo” che metta assieme tutte le componenti economiche, sociali ed istituzionali per individuare e conseguire obiettivi di rilancio economico ed occupazionale, in un quadro di tenuta sociale e di salvaguardia dell’ambiente. In vista delle imminenti scelte di bilancio, considerando i tagli nazionali e quelli previsti dalla Legge di Stabilità, è necessario decidere l’allocazione delle risorse assumendo priorità e coerenze, al di fuori di logiche propagandistiche e senza duplicare e sovrapporre gli interventi che, ai diversi livelli istituzionali, vengono decisi. Per Cgil, Cisl e Uil, in questa fase, le priorità sono due: la crescita della competitività del sistema e dell’occupazione e le politiche di coesione sociale ed inclusione. Per quanto riguarda il primo obiettivo, è la programmazione comunitaria che mette a disposizione risorse importanti per la gestione di politiche integrate e di sviluppo, a condizione che vengano usate in modo selettivo ed efficace: nei programmi operativi, sono contemplate misure per l’innovazione, gli investimenti, infrastrutture e anche per le politiche attive per il lavoro. In ragione di ciò i sindacati confederali ritengono che il bilancio regionale dovrà concentrare le sue risorse prioritariamente sulle politiche di coesione sociale, sulla salute, sui servizi educativi, sul diritto allo studio, sui trasporti, sulla cultura e sulla casa. Considerando la difficoltà a valutare la manovra a causa del percorso prospettato dalla giunta per redigere , in questa fase, un bilancio “tecnico”, Cgil, Cisl e Uil sostengono la necessità di alcuni interventi nel bilancio di previsione 2016; almeno 65 milioni per il sociale, il finanziamento del Fondo di solidarietà, la garanzia per il Tpl e le risorse necessarie per il riordino delle Province. Cgil, Cisl e Uil considerano inoltre importante una politica tariffaria che salvaguardi le categorie a medio e basso reddito. Sono invece ritenuti inopportuni interventi a pioggia, per nulla efficaci e ripetitivi rispetto ad analoghe misure adottate ad altri livelli e con altri strumenti, come potrebbe essere il prospettato intervento sull’Irap. Molto più utili risulterebbero il rifinanziamento del fondo anticrisi e l’integrazione (con almeno 5 milioni) del fondo nazionale per le borse di studio.
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21/12/2015 In migliaia a Milano per lo sciopero del commercio
Il 19 dicembre hanno scioperato i dipendenti delle imprese che aderiscono a Federdistribuzione, a Confesercenti e delle imprese della distribuzione cooperativa. A Milano si è svolta la manifestazione nazionale organizzata da Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil che ha visto la partecipazione di 10 mila persone. In concomitanza con la manifestazione nazionale, si sono tenuti presidi dei lavoratori davanti ai centri commerciali delle Marche. La protesta è stata decisa perché le imprese chiedono di ridurre salario e diritti: da due anni sono aperte le trattative per il rinnovo del contratto nazionale e l'unica strategia che le imprese continuano a portare avanti è quella di risparmiare su chi lavora. Per questo motivo hanno protestato le lavoratrici ed i lavoratori che svolgono con dedizione il proprio lavoro nei supermercati e nei negozi, quelli che negli uffici operano affinché tutto funzioni, quelli che nei magazzini movimentano migliaia di prodotti: centinaia di migliaia di persone che consentono ogni giorno che la merce arrivi dal produttore al consumatore L'esito dello sciopero del 7 novembre ha rafforzato anche nella distribuzione cooperativa le ragioni della mobilitazione. Le imprese cooperative dichiarano di voler rinnovare il contratto, ma non intendono fare passi indietro sulle loro richieste in ordine: - all'applicazione del divisore orario maggiore a tutte le lavoratrici ed i lavoratori; - all'indiscriminato superamento del pagamento delle assenze brevi per malattia; - all'eliminazione dei livelli intermedi del terzo e quarto; - alla riduzione delle maggiorazioni per il lavoro domenicale, straordinario, notturno; - all'introduzione di un sistema generalizzato di deroghe al CCNL per il Mezzogiorno; - al minor riconoscimento dei permessi retribuiti per i dipendenti delle piccole cooperative; - all'ampliamento dell'applicazione delle previsioni contrattuali in materie di piccole cooperative anche ad imprese grandi. Elementi su cui le rappresentanze dei lavoratori hanno ampiamente argomentato, manifestando l'indisponibilità ad annullare anni di contrattazione che hanno determinato un elemento distintivo della cooperazione nel rapporto con i propri dipendenti. Le organizzazioni sindacali ritengono che la dichiarazione fatta dalle associazioni cooperative di voler rinnovare il contratto deve concretizzarsi in un cambio di passo che permetta di riaprire la trattativa in modo costruttivo. al silenzio assordante delle nostre controparti, la risposta non può che essere lo sciopero. Le lavoratrici e i lavoratori sanno che questo ha arrecato disagio a chi in questi giorni di Natale voleva approfittare per fare acquisti, ma siamo certi che il cliente ha compreso che non c'è altro modo per farsi ascoltare: siamo sicuri che anche il cliente vuole entrare in punti vendita in cui è certo che la dignità di chi lavora non sia messa in discussione. LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A MILANO          LE MOBILITAZIONI NELLE MARCHE
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16/12/2015 First Cisl: Doppia beffa per i dipendenti di Banca Marche
In merito alla grave situazione dei quattro istituti di credito tra cui Banca Marche, oggetto di un discusso decreto del Governo, «si assiste ormai da giorni sugli organi di informazione ad un susseguirsi di slogan, interventi di varia natura spesso tesi a cavalcare a fini elettoralistici le legittime rimostranze di azionisti e obbligazionisti penalizzati, tentativi di scaricabarile, reciproche accuse di responsabilità - dichiara Gianni Gianuario, segretario generale First Cisl Marche -. In attesa che le Procure che stanno cercando le responsabilità per il dissesto finanziario di Banca Marche completino quanto prima la loro opera, sarebbe necessario che si possa realizzare un contesto più responsabile in cui, alle analisi seguano proposte affinché quanto accaduto non possa ripresentarsi in futuro». Nell’immediato, almeno per quanto attiene il contesto regionale marchigiano e quindi Banca Marche, «va fatta chiarezza sulle responsabilità che in questi giorni sembrano colpire l’obiettivo sbagliato. I lavoratori di Banca Marche, così come i colleghi degli altri istituti, sono vittime di un’allegra gestione fatta da personaggi, talvolta persino indicati dalla politica». All’ex direttore Bianconi, oggi additato come principale responsabile di tale grave situazione, andrebbero accomunati  anche i vari presidenti, i loro vice, e i consiglieri di Banca Marche, che «lo hanno dapprima scelto e poi lasciato libero di procedere alla distruzione di quel “gioiello” di cui le Marche potevano vantarsi». Non meno responsabili sono le Fondazioni “CR Jesi”, “CR Pesaro”, “CR Macerata” e “CR Fano”  proprietarie della Banca e «poco attente alla gestione del loro patrimonio - prosegue Gianuario -. Il management aziendale, i dirigenti di più alto grado che collaboravano con Bianconi, solo ora prendono le distanze: se non si sono accorti della qualità della gestione è grave, ma se hanno taciuto è anche peggio».   Oggi assistiamo ad un tiro al bersaglio nei confronti dei dipendenti doppiamente truffati: «in primo luogo - ricorda il segretario della First - perché 2.210 su un totale di 2.800 lavoratori, quasi l’80%,  hanno investito i propri risparmi nell’azienda dove lavorano e poi perché al fine di garantirsi l’occupazione hanno già da tempo anche dovuto ridursi le retribuzioni. Il bersaglio è sbagliato e lo ribadiamo a gran voce: sarebbe come prendersela con il commesso della panetteria se il pane aumenta o addirittura se è troppo cotto». L’unico “patrimonio certo” rimasto a questa Azienda di credito è la forza lavoro, il suo personale. «Purtroppo nel terzo millennio il populismo colpisce spesso l’innocente, in questo caso i bancari stando rispondendo in prima persona  per chi li ha gestiti male ed anche per chi aveva la responsabilità di vigilare, a partire dalla Banca d’Italia, che  ha vigilato male». Va sottolineato inoltre l’inutilità della nomina dei due commissari da parte della Banca d’Italia illudendo così la clientela ed i lavoratori su un possibile salvataggio di Banca Marche, «che nei fatti non c’è stato». Ora sarebbe auspicabile una seria gestione della “bad bank” al fine di redistribuire l’utile della stessa a chi, ignaro e incolpevole, ha pagato per questa situazione.
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16/12/2015 Cambiare le pensioni per dare lavoro ai giovani
Le Segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso, per il prossimo giovedì 17 dicembre, la convocazione di tre attivi interregionali dei quadri e dei delegati per sostenere la piattaforma unitaria sul tema delle pensioni. Gli attivi – che avranno come tema “Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani” - avranno inizio alle ore 9,30, si concluderanno entro le ore 14,00 e si svolgeranno secondo le seguenti modalità: A Torino: confluiranno le strutture di: Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna, Lombardia, Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Introdurrà Domenico Proietti della Segreteria Nazionale UIL e concluderà Annamaria Furlan, Segretario Generale CISL. A Firenze: confluiranno le strutture di: Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio.Introdurrà Maurizio Petriccioli della Segreteria Nazionale CISL e concluderà Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL. A Bari: confluiranno le strutture di: Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Introdurrà Vera Lamonica della Segreteria nazionale CGIL e concluderà Carmelo Barbagallo, Segretario Generale UIL.
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15/12/2015 Vertenza Ganzo Srl, domani incontro in Regione
La Ganzo srl, azienda della valle del jeans di Urbania, in data 4/12/2015 ha avviato una procedura di mobilità per cessazione dell'attività,  per  tutti i 62 lavoratori. Domani  16 dicembre, a partire dalle ore 14,00 è previsto un incontro, presso l’assessorato regionale al lavoro, tra  l’assessore regionale Loretta Bravi, i sindacati di categoria  Filctem Cgil - Femca Cisl , le rispettive Rsu e i rappresentanti della Ganzo srl  per  trovare soluzioni alternative ed impegni da far prendere alla ditta, onde evitare un impatto sociale non indifferente sul territorio  di Urbania ed in parte su quello di Fermignano. «La situazione ci preoccupa tantissimo – affermano i sindacati di categoria  Filctem Cgil - Femca Cisl - perché la forte crisi che da anni registra il settore tessile non si arresta per una "spietata" delocalizzazione verso i cosiddetti paesi a basso costo.»
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15/12/2015 First Cisl: proposte per salvare i clienti delle banche insolventi
«L'impostazione del decreto salvabanche sta generando, in conseguenza al diffondersi di sentimenti di rabbia e paura nella clientela dei quattro istituti coinvolti, una serie di comportamenti comprensibili, ma ingiustificati che vanno dalla corsa al ritiro dei depositi costituiti presso le banche oggetto del provvedimento ad atteggiamenti ingiustamente ritorsivi nei confronti dei dipendenti delle stesse, spesso a loro volta vittime anche nella veste di risparmiatori. Le soluzioni per compensare l'azzeramento del valore di azioni e obbligazioni subordinate detenute dai piccoli risparmiatori (retail) delle quattro banche c.d. 'in risoluzione', in realtà, esistono e non prevedono l'utilizzo di soldi pubblici»,  commenta Giulio Romani, Segretario Generale FIRST-CISL. «I detentori non professionali e non istituzionali di obbligazioni subordinate e di azioni, in proporzione al valore di investimento originario in detti strumenti - spiega Romani - potrebbero divenire titolari di azioni delle quattro nuove banche, in conformità con il decreto attuativo della direttiva comunitaria BRRD. Le azioni così assegnate apparterrebbero a categorie diverse a quella riferibile alle azioni detenute dal Fondo di Risoluzione: non avrebbero, infatti, diritto di voto, ma solo diritti patrimoniali limitati». Tali diritti patrimoniali consisterebbero in benefici: - rivenienti dai crediti che ciascuna 'nuova banca' ha nei confronti dell'unica bad bank creata, qualora i valori di realizzo delle sofferenze risultassero superiori a quelli di conferimento iniziale (pari complessivamente ad euro 1,5 miliardi, a fronte di un valore nominale di euro 8,5 miliardi); - collegati alle eventuali plusvalenze derivanti dalle vendita delle 'nuove banche'; - relativi ad una riserva del 50% degli utili prodotti dalle quattro 'nuove banche'. In definitiva, sarebbero le quattro nuove banche ad erogare dei benefici patrimoniali ai piccoli risparmiatori, in corrispondenza del verificarsi degli eventi sopra descritti, sino al rimborso integrale del capitale inizialmente investito, seguendo un ordine di correlazione al rischio associato, ex-ante, allo strumento finanziario originario, dal più basso al più alto; prima, cioè, si rimborsano le obbligazioni subordinate con un rischio di subordinazione più basso, poi quelle con grado di subordinazione più alto, per passare, infine, alle azioni. «Riguardo alle probabilità che si verifichino gli eventi che farebbero scattare la distribuzione dei denari ai piccoli risparmiatori - continua Romani - è opportuno ricordare l'esperienza positiva della Società di Gestione degli Attivi del Banco di Napoli, in ordine ai tassi di recupero, notevolmente superiori alle iniziali previsioni, delle attività deteriorate che vi furono conferite; situazione che potrebbe ripetersi visto che il valore di conferimento delle sofferenze delle quattro "vecchie" banche è inferiore a un quinto del valore nominale delle sofferenze stesse. Inoltre, dalla vendita delle quattro 'nuove banche', vista la bassa rischiosità degli attivi e considerato il recupero della fiducia dei risparmiatori che si registrerebbe, in caso di attuazione delle soluzioni proposte, è lecito attendersi un valore di realizzo superiore al capitale conferito dal fondo di risoluzione». In ogni caso, qualora le vendite si realizzassero in tempi così brevi da non avere modo di maturare utili e plusvalenze, l'impegno di ristoro dei piccoli obbligazionisti ed azionisti delle banche, oggi in liquidazione coatta amministrativa, potrebbe essere messo in carico al cessionario o acquirente delle nuove banche, con modalità e tempistiche coerenti con le legittime attese generate dagli originari strumenti finanziari detenuti. Le tre suddette modalità di ristoro del valore di investimento originario (plusvalenza nel valore delle banche vendute, utili prodotti dalle stesse e plusvalenze nel recupero dei crediti ceduti alla bad bank) continuerebbero a concorrere indistintamente allo scopo, «ragion per cui - conclude Romani - gli acquirenti delle nuove banche, nel caso in cui dovessero sopportare un eventuale onere di rimborso residuale verso i piccoli risparmiatori, sarebbero ulteriormente motivati a recuperare un valore superiore a quello di iniziale conferimento delle sofferenze nella bad bank. Ciò potrebbe tradursi in un'ulteriore spinta per operare al meglio, anche nell'interesse di tutta la comunità dei territori di riferimento. È indubbio che un meccanismo così articolato si configurerebbe come una vera operazione di sistema caratterizzata da responsabilità e trasparenza».
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15/12/2015 Giovani disabili modelli per un giorno allo Ial di Falconara
Domani 16 dicembre lo Ial di Falconara Marittima ospiterà i ragazzi del Centro Diurno Socio Educativo Il Casolare e della Cooperativa La Casa della Gioventù di Senigallia che si offriranno come “modelli” per gli allievi del corso acconciatori. L’iniziativa vedrà al mattino il coinvolgimento di cinque ragazzi del Casolare, Centro in convenzione con il Comune di Senigallia che si occupa di persone con disabilità medio-grave, di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Nel pomeriggio, invece, sarà la volta di sei ragazzi della Cooperativa La Casa della Gioventù, una Onlus che da trent’anni opera per il benessere della comunità in cui vive svolgendo servizi a disabili, a bambini e ragazzi, a giovani in difficoltà. Gli ospiti saranno modelli  d’“eccezione” per gli undici aspiranti acconciatori che frequentano il corso dello Ial di Falconara sotto la guida dei docenti di Laboratorio, Angela Lepri e Roberto Acquaroli. Gli allievi, che hanno già maturato esperienze in stage lavorativi,  hanno realizzato “giornate aperte” durante il primo anno di formazione.
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14/12/2015 Dall'autovalutazione d'istituto al piano triennale d'offerta formativa
La Segreteria Regionale Cisl Scuola Marche, in collaborazione con Irsef- Irfed Marche, organizza per martedì 15 dicembre, dalle ore 15,30 alle ore 18,30, presso il Conero Break di Ancona (via Luigi Albertini 6, nei pressi dell'uscita autostradale Ancona Sud) un seminario di formazione, che affronta il tema della programmazione dell'offerta formativa triennale a partire dalla lettura del Rapporto di Autovalutazioe (Rav). Relatrice dell'incontro l'Ispettrice dell'Usr Abruzzo Marinella Spinosi, Dirigente tecnico dell'Usr Abruzzo. L'incontro, rivolto principalmente ai Dirigenti Scolastici ed alle funzioni strumentali impegnate nella elaborazione del PTOF, è il primo di una serie di altri appuntamenti di approfondimento della Legge 107 che verranno proposti a partire dal mese di gennaio, in particolare verranno affrontati i temi relativi al Comitato di Valutazione sia per gli aspetti legati al merito che per quelli legati all'anno di formazione e di prova.
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14/12/2015 Furlan: «Creditori diventino azionisti dei nuovi istituti»
«La rabbia dei piccoli risparmiatori delle quattro banche locali affondate da una gestione a dir poco scandalosa, è pienamente legittima e giustificata. Non abbiamo saputo costruire un sistema nuovo della finanza e del credito, omogeneo a livello europeo, per ridurre i rischi di crack e circoscriverne le conseguenze». Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan scrive a "L'Unità" per indicare un nuovo modello di governance del sistema del credito. «Bisogna separare le banche d'affari da quelle d'investimenti - spiega la Furlan - modificare i criteri di vendita dei titoli e delle obbligazioni a rischio, porre un tetto preciso alle retribuzioni dei manager, cambiare la "governance" favorendo la partecipazione dei lavoratori e dei cittadini negli organismi di controllo e di indirizzo delle banche. La partecipazione e la democrazia economica sono l'antidoto alla gestione clientelare del credito». Il segretario della Cisl propone infine di far diventare «azionisti delle quattro nuove banche i risparmiatori non professionali e non istituzionali di obbligazioni in proporzione al valore dell'investimento originario» per evitare di scaricare sulla collettività il costo del salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, Cariferrara e CariChieti.
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11/12/2015 Politiche europee per la valorizzazione del territorio ‘Conoscere’ per accedere ai Fondi Europei
Al via il Corso di perfezionamento Politiche europee per la valorizzazione del territorio. ‘Conoscere’ per accedere ai Fondi Europei” organizzato dalla Scuola di Giurisprudenza dell’università di Camerino. Iniziativa fortemente voluta ed ideata dalla Consulta per il Lavoro e la Valorizzazione della Persona costituita da UNICAM insieme a CGIL, CISL, UIL e SNALS, in accordo con la Consulta permanente per lo sviluppo e il Comitato dei Sostenitori di Unicam. Il Corso si sviluppa in cinque incontri tematici dedicati alle potenzialità dell’impiego dei fondi europei nel territorio marchigiano, e si terrà nei venerdì pomeriggio a partire dai primi di dicembre per concludersi a febbraio 2016. Con l’obiettivo di creare un luogo di discussione, conoscenza e progettazione sulle possibilità di sviluppo del territorio; di  acquisire una visione comune sulle criticità e opportunità relative allo sviluppo del proprio territorio; di conoscere i principali strumenti messi a disposizione dall’ue; di sviluppare capacità di facilitatori in un’ottica di rete; di costruire strategie adeguate per condividere la conoscenza degli strumenti europei in un ottica di  cooperazione, concentrazione e non dispersione. Il Corso è rivolto a tutti coloro che collaborano direttamente e indirettamente con le pubbliche amministrazioni e con le parti sociali, professionisti, studenti, imprese e a tutti coloro che intendano operare o avere conoscenza delle opportunità date dall'Unione Europea in ambito di finanziamenti europei. Verrà rilasciato il Diploma di Perfezionamento in: ‘Politiche europee per la valorizzazione del territorio’ dell’università di Camerino. «È significativa questa collaborazione tra Sindacato e Università  per favorire una costruzione condivisa del  futuro di un territorio.  – afferma Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche –  E’ iniziato un confronto importante con gli studenti ed  i rappresentati  di istituzioni, ma anche con parti sociali, aziende,  liberi professionisti, e il mondo della cooperazione e del non profit, per studiare e  capire  quale modello di sviluppo sociale ed economico, dell’entroterra maceratese e anconetano da adottarle  e come sostenerlo.»
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11/12/2015 Vittoria della Fim alle Elezioni Rsu Ariston Thermo Genga
La Fim Cisl vince le elezioni RSU nello stabilimento Ariston Thermo di Genga ottenendo 101 voti su 203 votanti. Sono stati eletti per la Fim Cisl due RSU, Giuseppe Bussoletti e Filippo Siciliano. mentre Paolo Olivanti è stato eletto per la Fiom Cgil. La Fim Cisl ringrazia i lavoratori di Ariston Thermo Genga per la fiducia accordatagli.
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11/12/2015 Nuovi approcci alla Cooperazione internazionale nelle Marche
La nuova Legge 125\2014 sulla Cooperazione allo Sviluppo e l’integrazione con i settori dell’ Internazionalizzazione e delle Politiche Sociali, gli spunti per il nuovo Piano Triennale Regionale e le Opportunità Europee saranno le tematiche centrali del seminario organizzato il 18 dicembre ad Ancona dalla Regione Marche, la ONG Cospe e Marche Solidali. L'incontro inizierà alle ore 9 presso la sede della Regione Marche (Sala Raffaello). A conclusione del progetto "European Dynamics for Dear Efficiency”, finanziato dal programma EuropeAid e realizzato in quattro differenti territori europei per migliorare le reti locali e gli interventi di Educazione alla Cittadinanza Globale, il seminario indaga le nuove frontiere della Cooperazione Internazionale. Ad apertura l’intervento dell’Assessora alla Cooperazione allo Sviluppo, Internazionalizzazione e Politiche Comunitarie Manuela Bora, che introdurrà i lavori con degli spunti per il Nuovo Piano Triennale di Cooperazione Internazionale. Piano triennale che dovrà individuare, tra le altre, le priorità geografiche e tematiche degli interventi per il prossimo triennio; i programmi statali e comunitari cui la Regione intende partecipare; la ripartizione delle risorse finanziare; l’individuazione delle risorse per gli interventi etc. Seguiranno gli interventi del Coordinamento Marche Solidali con la presentazione dell’indagine sulle aree geografiche e tematiche, attività e risorse che le associazioni di cooperazione e solidarietà internazionale marchigiane intendono attivare per il prossimo triennio. Attilio Ascani del Direttivo AOI e Membro del Consiglio Nazionale alla Cooperazione allo Sviluppo presenterà le novità introdotte dalla nuova Legge 125/2014 e il suo stato di attuazione; a seguire l’intervento del Dirigente all’Internazionalizzazione Dott. Raimondo Orsetti che delineerà le possibili interconnessioni tra l’internazionalizzazione e la cooperazione allo sviluppo nella Regione Marche e in chiusura della prima sessione Francesco Petrelli di Concord ITALIA guiderà gli intervenuti tra le opportunità e le sfide Europee, dopo l’Anno Europeo per lo Sviluppo. La seconda sessione sarà dedicata alla cittadinanza mondiale, migrazioni e co-sviluppo e vedrà intervenire Pietro Pinto della ONG Cospe - esperto DEAR, Paolo Mannucci - Dirigente Politiche Sociali della Regione Marche e Giovanni Lattanzi – Presidente COCIS e Membro del Consiglio Nazionale per la Cooperazione Sviluppo; in chiusura l’esperienza del Consorzio delle ONG Piemontesi da parte di Andrea Micconi. Saranno prese in esame le nuove opportunità di finanziamento dell’Unione Europea, in particolare i programmi EuropeAID, EaSI e Fami presentati da Natalino Barbizzi dell’ufficio Cooperazione allo Sviluppo della Regione Marche, ed Erasmus+ ed Europa per i cittadini presentati da Gianluca Frattani del Centro Servizi Volontariato delle Marche. A chiusura dei lavori l’intervento di Marina Maurizi del Servizio Cooperazione allo Sviluppo e MacroRegione Adriatico-Ionica della Regione Marche che introdurrà delle riflessioni per il dibattito. Il seminario è gratuito e aperto al pubblico. Per motivi logistici si consiglia di pre-registrarsi scrivendo una e-mail all’indirizzo info@marchesolidali.com IL PROGRAMMA
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10/12/2015 Presidio ad Ancona per cambiare la Legge di stabilità
Cgil, Cisl e Uil hanno indetto un presidio unitario che si terrà il 10 dicembre a partire dalle ore 17 in Piazza Roma ad Ancona per chiedere modifiche alla proposta di Legge di stabilità che attualmente è in discussione in Parlamento. Il sindacato ritiene necessarie sostanziali modifiche su alcuni punti qualificanti : • prevedere maggiori risorse per lo sviluppo, a sostegno degli investimenti pubblici e privati, della ricerca e dell’innovazione; • garantire incentivi alle assunzioni più mirati ed efficaci; • riformare la Legge Fornero sulle pensioni, prevedendo una flessibilità in uscita dopo 62 anni e per i lavoratori precoci, il riconoscimento dei lavori di cura e quelli più gravosi, la copertura previdenziale per i lavoratori precari e discontinui, l’aumento del turn over per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani e dei disoccupati; • garantire un più equo sistema di indicizzazione delle pensioni in essere. • scongiurare il taglio delle risorse per la sanità; • stanziare le risorse sufficienti per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, dopo 6 anni di blocco della contrattazione; • cancellare il taglio delle risorse a Patronati e Caf, per evitare l’aumento dei costi a carico dei lavoratori, dei pensionati e di tutti i cittadini per l’erogazione di servizi oggi in gran parte gratuiti.
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09/12/2015 Sciopero dei lavoratori della Fondazione Don Gnocchi
Il giorno 11 dicembre sarà sciopero generale nazionale per l’intera giornata in tutti i centri della Fondazione Don Gnocchi, compreso il grande centro Bignamini di Falconara e i sette ambulatori diffusi nelle province di Ancona e Pesaro. In tutto nelle Marche, la Fondazione occupa circa 250 lavoratori il cui contratto nazionale della Sanità Privata che prevede 36 ore settimanali è stato prima disdetto dell’Azienda e poi sostituito con un altro, a 38 ore e stipendi più bassi per i nuovi assunti, senza alcun reale confronto con le organizzazioni sindacali. La Fondazione Don Gnocchi aveva affermato di attraversare, dal 2013, a livello nazionale, una situazione di crisi finanziaria, focalizzata principalmente nelle strutture della Lombardia, che ha portato le organizzazioni sindacali a sottoscrivere specifici accordi per tentare di affrontare le difficoltà dichiarate. Già da gennaio 2013, con l’introduzione di 80 ore aggiuntive gratuite e la decurtazione di 2 giornate di ferie all’anno, l’azienda ha potuto recuperare a livello nazionale circa 3 milioni di euro sul costo del lavoro. Sacrifici a cui hanno preso parte anche i lavoratori marchigiani pur essendo le nostre strutture in sostanziale equilibrio economico. Ora dal 6 dicembre è operativa la disdetta del contratto nazionale e la sua sostituzione con un altro contratto, meno oneroso per l’azienda, senza che vi sia stato alcun reale confronto con le organizzazioni sindacali. Va ricordato che la Regione Marche ha assegnato nel 2015 alla Fondazione un budget che ha superato i 9,5 milioni di euro (DGR 1749/2011 e 1064/2014) e che queste risorse prevedevano un costo del lavoro parametrato su un contratto di riferimento che era quello della sanità privata (AIOP ARIS Fondazione Don Gnocchi), le retribuzioni del quale erano agganciate ai salari dei lavoratori della sanità pubblica. Per chiedere alla Fondazione l’avvio di un vero confronto con il sindacato sulle soluzioni da adottare per contrastare la crisi, senza passare attraverso l’antica ricetta del dumping contrattuale e per evitare pericolose rincorse al ribasso, i lavoratori del gruppo Don Gnocchi sciopereranno l’ 11 Dicembre e effettueranno dalle ore 11.00 un presidio presso la Regione Marche per chiedere che la stessa si faccia parte attiva nella difficile vertenza. Cgil, Cisl e Uil di categoria hanno chiesto al Presidente Ceriscioli di essere ricevuti nella giornata dell’11 ed hanno scritto una nota a Monsignor Menichelli.
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09/12/2015 Senigallia: un'insostenibile pressione fiscale
Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil stigmatizzano il comportamento dell'amministrazione comunale di Senigallia in quanto, nonostante l'impegno assunto nel mese di luglio, di riaprire il confronto sulla tassazione locale, la stessa non ha ritenuto di effettuare nessun incontro ed in sede di approvazione dell'assestamento del Bilancio 2015, non ha tenuto conto di nessuna delle osservazioni e delle contrarietà espresse dai sindacati per quanto riguarda: l'addizionale comunale Irpef, per la quale si è tolta la progressività e abbassata la fascia di esenzione , l'aliquota della Tasi portata al massimo consentito dalla legge e l'eliminazione parziale delle esenzioni sulla prima casa. Pertanto i lavoratori, i pensionati e i cittadini tutti con la scadenza del 16 dicembre saranno chiamati a pagare mediamente circa il doppio sulla Tasi rispetto all'anno precedente ed al conguaglio della prima rata pagata a giugno, cosi come nel mese di febbraio vi sarà un salasso per l'Addizionale Irpef. Una insostenibile ed inaccettabile aumento della pressione fiscale, che graverà soprattutto sui lavoratori dipendenti ed pensionati senigalliesi chiamati ancora una volta a sostenere notevoli sacrifici. Le proposte dei sindacati tendevano a reperire le risorse necessarie per l’equilibrio di bilancio spostando il peso del prelievo sulle fasce di popolazione più ricca , e di effettuare una incisiva lotta all'evasione sulla tassa di soggiorno, per consentire l' esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale per i redditi fino a 15.000 euro, il mantenimento della progressività della tassazione e, per la Tasi, confermare le detrazioni legate al valore della rendita catastale ed all’Isee. L’amministrazione comunale quest'anno negandosi a qualsiasi confronto con le organizzazioni sindacali si è assunta la piena responsabilità di scelte ingiuste che scaricheranno la maggior parte degli aumenti sui lavoratori e sui pensionati, non rispettando i solenni impegni sulle politiche di equità presi in campagna elettorale.
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09/12/2015 Conoscere l'Alzheimer: aspetti medici, psicologici e socio sanitari
L’Alzheimer rappresenta il 50-60% delle demenze e interessa 46,8 milioni di persone nel mondo. E se la cifra è già di per sé impressionante, sono da capogiro le previsioni per i prossimi anni, che vedono la sua diffusione in crescita di quasi il doppio ogni 20 anni, con oltre 9,9 milioni i nuovi casi di demenza ogni anno (un nuovo caso ogni 3,2 secondi). Le persone affette da questa patologia saranno 131,5 milioni nel 2050. La Malattia di Alzheimer è la forma di demenza più diffusa anche in Italia. Essa rappresenta il 54% di tutte le demenze e colpisce il 4,4% della popolazione ultra-sessantacinquenne, secondi i dati del Ministero della Salute. In Italia si stimano circa 500mila persone affette da questa Malattia. Nella provincia di Ancona all’incirca potrebbero essere 5.000 i soggetti a rischio. «È un’emergenza globale - evidenzia Antonietta Giacani della RLS FNP Ancona - un problema dalle proporzioni gigantesche di ingenti ricadute in termini di risorse economiche e sociali, che a livello mondiale ammontano a 818 miliardi di dollari». «In genere l’Alzheimer si manifesta in persone ultra-sessantacinquenni. – ribadisce Clelia Vannicola del Coordinamento Donne FNP - Le donne anziane sembrano essere maggiormente esposte al rischio di svilupparlo e l’incidenza dell’età fa crescere il rischio. Quando la malattia progredisce, la persona non riesce più a provvedere alle semplici attività di vita quotidiana e diviene interamente dipendente dagli altri, figli, parenti o assistenti familiari. È una patologia che comporta una grave non autosufficienza per la quale occorrono riposte sanitarie e sociali, come il sostegno ai familiari attraverso l’apertura di centri diurni, incontri di sostegno, supporto del volontariato». Gli aspetti medici, sociali e sanitari saranno affrontati l’11 dicembre 2015 alle ore 15.30, presso il Centro Cultura P.Pergoli di piazza Mazzini a Falconara Marittima. Interverranno il neurologo Dott. Osvaldo Scarpino, la psicoterapeuta Dott.ssa Mariangela Pietroni e la responsabile del Centro Visintini, Dott.ssa Agnese Tomassoni. Ai lavori, aperti da Clelia Vannicola e da Agostino Ciciliani dell’Anteas, parteciperà anche il sindaco di Falconara. L’iniziativa è promossa dal CSV e dal Rotary Club Falconara che, per l’occasione, consegnerà all’Anteas una donazione di 4000 euro destinata a sostenere un progetto che contempla terapie, tra cui la musicoterapia, per i malati di Alzheimer. IL PROGRAMMA
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04/12/2015 In scadenza i bandi del fondo per le morosità incolpevoli
Pubblicati i bandi 2015 nei comuni della Regione per accedere al fondo per le morosità incolpevoli. È pertanto urgente che tutti gli interessati – inquilini e proprietari – provvedano a verificare il possesso dei requisiti richiesti ed a presentare domanda entro le scadenze previste in ogni comune (circa metà dicembre) l’organizzazione sindacale degli inquilini Sicet è a disposizione per assistere le parti nella compilazione delle domande e chiede inoltre alla Regione Marche di modificare l’apposito regolamento affinchè dal 2016 i comuni possano predisporre dei bandi aperti tutto l’anno, per non vanificarne le finalità e facilitarne l’accesso con la necessaria urgenza nel momento in cui si presenta il problema La condizione abitativa, nelle Marche, rimane pesante. Servono nuovi strumenti, con regole condivise tra proprietari ed affittuari, capaci di sbloccare risorse e dare risposte a un fenomeno trasformatosi in emergenza durante una pesante e prolungata crisi economica che ha provocato la perdita del lavoro e della casa per quei lavoratori che non possono più far fronte al pagamento dell’affitto o delle rate del mutuo. I dati degli ultimi anni evidenziano, nelle Marche, un aumento dei provvedimenti di sfratto emessi: 1794 nel 2014 contro i 1308 dell'anno precedente e i 1092 del 2011 (+37,15% e +64,28%), bilanciati solo parzialmente da un calo degli sfratti eseguiti (da 838 nel 2011 a 762 nel 2013 e 728 lo scorso anno, con una flessione triennale dell' 8,68%). Nel territorio marchigiano si registra, inoltre, una maggiore incidenza degli sfratti in rapporto al numero delle famiglie residenti, con uno scostamento, rispetto alla media nazionale, del 7,48% nel 2014. Nella nostra regione sono stati già messi in atto alcuni tentativi di agenzie per il diritto alla casa, da parte di alcuni Comuni, anche investendoci impegno e risorse non indifferenti: prima Senigallia e Ancona, esperienze finite dopo qualche anno per assenza di risultati, quindi Fano e Pesaro, ancora attive ma con notevoli difficoltà di prospettiva. La nuova Amministrazione regionale ha recentemente riproposto il tema all’attenzione delle parti sociali e dei Comuni. Le organizzazioni sindacali degli inquilini e dei proprietari sono state invitate a concordare ed inviare una loro proposta, cui far seguire un confronto sui possibili percorsi di realizzazione. Il Sicet Cisl Marche ritiene perciò che questa sia una importante occasione per introdurre anche nei contratti di locazione un “meccanismo di tutele crescenti” rispetto agli attuali livelli di tutela, del tutto insufficienti per entrambe le parti contraenti. In quest'ottica, sarebbe possibile disporre di risorse già previste e rimaste inutilizzate, come il Fondo di Garanzia per la locazione di 2 milioni di euro approvato dalla Regione nel 2013 per il "sostegno all'affitto per le famiglie in condizioni di particolare difficoltà socio-economica". Altre risorse si possono mobilitare o incoraggiare presso i comuni, nei soggetti del cosiddetto "privato sociale", nonché tra gli stessi soggetti contraenti, con un più efficace utilizzo del Deposito Cauzionale o altre forme di garanzia contrattate. La disponibilità di un Fondo di Garanzia è infatti uno strumento fondamentale per la costituzione ed il funzionamento di una agenzia regionale per la locazione agevolata, insieme alla valorizzazione delle strutture istituzionali già esistenti, indirizzandole verso utilizzi innovativi: primo fra tutti l’Erap (Ente regionale per l’abitazione pubblica), al cui interno è possibile costituire un’unica agenzia regionale ed un unico Fondo di Garanzia, essendo un ente già predisposto per la gestione degli interventi pubblici sul diritto alla casa, articolato in cinque presidi provinciali, dotato di personale con competenze specifiche e degli strumenti necessari. Presso ognuno dei cinque Presidi provinciali dell'Erap dovrebbero poi costituirsi uno sportello per la gestione del servizio di domanda e offerta per alloggi in locazione a canone concordato, accessibile a tutti gratuitamente tramite bacheca telematica, e una commissione territoriale per l’affitto tutelato da convocarsi periodicamente per il recupero delle morosità, della gestione degli sfratti e l'individuazione di soluzioni alternative da casa a casa.
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04/12/2015 Tiroide: meglio prevenire che curare
In occasione della giornata di prevenzione della tiroide il Coordinamento donne della Fnp di Ascoli,  in collaborazione con il Comune di Ascoli Piceno, Associazione Amatim di Macerata e con il patrocinio dell’Asur 5, organizza il convegno “Corretta alimentazione intesa come prevenzioni delle disfunzioni tiroidee” – mercoledì 9 dicembre ore 9,00, presso la Sala Docens,Piazza Roma- Ascoli Piceno. Ai lavori, aperti da Rosandra Ciarrocchi, responsabile del coordinamento donne Fnp Cisl di Ascoli Piceno e coordinati da Mario Canale, segretario generale Fnp Cisl Marche,  interverranno Fabrizio Volpini, presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale delle Marche,  il dr Filippo Calcinaro, direttore U.O. medicina interna, e la dr.ssa Elisa Biggi, direttore U.O medicina nucleare  dell’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno; il dr Carlo Marini, specialista in medicina nucleare dell’Ospedale di Macerata.  All’evento saranno presenti tra il pubblico gli studenti dell'Istituto Agrario e dell'Istituto Mazzocchi di Ascoli Piceno. La cittadinanza è invitata a partecipare.
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03/12/2015 Per non dimenticare la guerra in Ucraina
Due anni fa gli ucraini sono scesi in piazza per ribellarsi al regime cleptocratico di Yanukovych e al suo disegno di inquadrare il Paese nella schiera dei totalitarismi post-sovietici legati a Mosca. La risposta militare russa in Crimea e Donbass ha prodotto un nuovo conflitto congelato, questa volta nel cuore dell'Europa, non troppo lontano dall'Italia. Nonostante l’eco mediatica degli eventi, sono tanti i punti oscuri sulla rivoluzione ucraina, sul conflitto politico-militare in corso e sulla difficile reintegrazione dell'Ucraina nella sua originaria famiglia europea. È opportuno chiedersi: cosa sappiamo della reale situazione odierna in Ucraina,della sua lotta contro la burocrazia e delle altre piaghe ereditate dal passato sovietico? Qual è il reale impatto della propaganda russa sui mass-media europei e qual è il peso della disinformazione che continua a influenzare l'opinione pubblica italiana? E,soprattutto, perché la questione ucraina è così importante per idestini dell'Europa? L'evento “Cosa succede in Ucraina?”, che nasce dalla volontà di rispondere a questi interrogativi, sarà introdotto dalla slavista Giovanna Brogi, Professore ordinario presso l'Università di Milano,nonché Professore onorario all'UVU (Monaco), Professore Honoris Causa presso l'Università Nazionale Accademia Mohyliana (Kyiv).Intervengono: Anna Zafesova, giornalista russa, inviata speciale ed editorialista de “La Stampa” che ha dedicato numerosi scritti alla crisi ucraina; Giulia Lami, Professore ordinario presso l'Università di Milano, specialista in Storia dell'Europa Orientale e autore di testi sulla storia dell'Ucraina; Massimiliano Di Pasquale, fotogiornalista e saggista, autore del libro “Ucraina terra di confine”. L'incontro, promosso da ANOLF, Associazione Italiana Studi Ucraini e Comunità Ucraina nelle Marche, con patrocinio del Comune di Ancona, si terrà venerdì 11 dicembre alle ore 17.00 ad Ancona in Ex-Sala del Consiglio (largo XXIV Maggio 1), ed è rivolto a un ampio pubblico.
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03/12/2015 Riforma previdenziale, sanità e sociale: i temi dell'assemblea dei pensionati della Vallesina
Si è svolta martedì 2 dicembre a Jesi un’assemblea dei pensionati per approfondire i temi delle pensioni, della sanità e del sociale. Giovanni Focanti, Coordinatore delle rappresentanze locali sindacali, ha illustrato le proposte più significative riguardanti la piattaforma nazionale sulla riforma previdenziale; si è inoltre soffermato sul confronto in atto con la Regione Marche in materia sanitaria e sociale, evidenziando che questi temi riguardano i pensionati, che in Vallesina sono circa 22.600, con pensioni medie che si aggirano intorno a 750 - 800 euro, vicine alla soglia della povertà assoluta. Dopo la relazione sono intervenuti diversi pensionati che hanno sollecitato una risposta soprattutto sulle lunghe ed estenuanti liste di attesa, aggravatesi dopo la chiusura di alcuni presidi già presenti nella Vallesina, al pronto soccorso dell’0spedale Carlo Urbani di Jesi; sulla solitudine degli anziani, in particolare l’attuazione del trasporto delle persone anziane verso strutture sanitarie per effettuare prestazioni sanitarie e terapie attraverso il coinvolgimento delle associazione dei volontari; sull'apertura di un centro diurno per i malati di Alzheimer, da tempo promesso dalle istituzioni, ma mai realizzato che darebbe una risposta alle oltre 500 famiglie coinvolte; sulla riapertura della RSA di Montecarotto, dopo quasi 5 anni di attesa, e realizzazione di una RSA per la città di Jesi. I pensionati auspicano che il nuovo piano regionale per il contenimento delle liste di attesa dia risposte in tempi più brevi di quelli ipotizzati e non ancora attuati. Nelle conclusione, Anacleto Giuliani dello SPI Cgil, oltre ad impegnare lo SPI, la FNP e la UILP per ottenere risposte locali nel merito delle domande scaturite, ha messo in risalto l’importanza della partecipazione sia al presidio del 4 dicembre davanti alla sede dell’Inps di Ancona, per respingere la proposta del governo nazionale sul taglio dei finanziamenti ai Patronati, che comporterà minore tutela per le fasce deboli della popolazione oltre a dover pagare prestazioni che prima erano gratuite; sia alla manifestazione nazionale di Firenze programmata il 17 dicembre nella quale si discuterà di tutte le tematiche previdenziali, sociali e sanitarie oggetto degli incontri con il Governo nazionale.
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02/12/2015 Dl Banche: First e Cisl Marche lanciano appello per tutela occupazione e risparmio
In concomitanza con l’inserimento del Dl Banche nella Legge di Stabilità, e il conseguente termine per la presentazione dei subemendamenti fissato a venerdì 4 dicembre, First Cisl Marche e Cisl Marche lanciano un appello ai politici e ai parlamentari marchigiani ad agire in modo coeso e rapido per tutelare l’occupazione e il risparmio, in considerazione del salvataggio di Banca Marche: operazione che ha sì garantito la continuità operativa dell’istituto di credito, ma che ha anche rappresentato un grave contraccolpo per i piccoli azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate, che hanno visto azzerato il valore dei titoli. «Il tempo stringe .– dichiarano Giovanni Gianuario, segretario generale First Cisl Marche, e Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche – È necessario individuare misure tecniche che consentano, da un lato, la massima tutela possibile dei livelli di occupazione, dall’altro un minimo di ristoro per i possessori di obbligazioni subordinate e per i piccoli azionisti, anche per sollevare molte famiglie marchigiane dal danno ricevuto, acquistando titoli sulla base di informazioni errate, e per riallacciare il legame con la nuova banca».
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01/12/2015 Tagli ai Patronati: presidi davanti alle sedi provinciali Inps delle Marche il 4 dicembre
La Legge di Stabilità per il 2016 introduce nuovi tagli al Fondo Patronati (dopo quelli degli anni scorsi), fondo alimentato dai contributi obbligatori dei lavoratori e non dalla fiscalità generale. Con questi ulteriori tagli, si mette a rischio la gratuità dei servizi erogati per conto della Pubblica Amministrazione (pensioni, disoccupazioni, maternità, invalidità civile, infortuni, malattie professionali, titoli di soggiorno per gli immigrati, ecc...), oltre ai posti di lavoro degli operatori dei Patronati. Solo nelle Marche, e solo i Patronati del CE.PA. (ACLI–INAS CISL–INCA CGIL–ITAL UIL) che nella nostra regione si avvalgono di 200 operatori e di oltre 150 collaboratori per supportare il servizio ai cittadini, nel 2014 hanno elaborato oltre 350.000 pratiche. Tra le più significative: oltre 20.000 pratiche di pensione e 36.000 di ricostituzione, 10.000 prestazioni assistenziali, 80.000 domande di sostegno al reddito, 45.000 pratiche di infortuni sul lavoro e malattie professionali e 30.000 domande/rinnovi di titoli di soggiorno e ricongiungimenti familiari per immigrati. È bene ricordare che, su oltre 100 tipologie di pratiche previste nel paniere dell’attività obbligatoria e gratuita svolta dai Patronati, solo 34 sono remunerate con il Fondo Patronati. Dal 2010, l’INPS ha imposto ai cittadini l’obbligo di accedere ai servizi solo per via telematica, senza curarsi della complessità del processo, delle poche conoscenze informatiche per molte persone, della scarsa conoscenza delle complesse procedure per l’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali del nostro Paese, delegando ai Patronati il supporto necessario alle tutele dei cittadini. I nuovi tagli al Fondo Patronati mettono il sistema in crisi: i cittadini saranno costretti a riversarsi in massa direttamente all’INPS per ricevere le tutele che l’Istituto non è più in grado di dare, in alternativa dovranno mettere mano al portafogli per pagare i servizi che fino ad oggi ricevono gratuitamente. Per rendere visibili gli effetti che i tagli produrranno, il 4 dicembre dalle ore 10,00 alle ore 12,30, gli operatori dei Patronati del CE.PA. Marche, insieme ai pensionati e ai delegati sindacali di CGIL-CISL-UIL, effettueranno 5 presidi davanti alle 5 sedi provinciali dell’Inps di Ancona, Pesaro, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. GLI EFFETTI DEI TAGLI AI CAF E AL FONDO PATRONATI  LA CAMPAGNA IN RETE #IOCIMETTOLAFACCIA #XIDIRITTI  I PRESIDI NELLE MARCHE:
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01/12/2015 Ial Marche tra i promotori del progetto VU-BI-ELLE
Sarà presentato giovedì 3 dicembre VU-BI-ELLE,  il progetto che prevede la partecipazione di 20 scuole di invio dislocate in tre Regioni italiane: Marche, Toscana e Molise, e il coinvolgimento delle principali associazioni di categoria, delle parti sociali, delle aziende e degli Enti pubblici competenti in materia di istruzione, formazione e lavoro. Ial Marche, ente di formazione professionale della Cisl, è tra i promotori del progetto, frutto di un articolato Consorzio di partner nazionali e transnazionali. VU-BI-ELLE risponde ad un bisogno specifico di formazione e aggiornamento professionale per docenti e tutor di rete che svolgono funzioni di tutoraggio nell’ambito dell’Alternanza Scuola Lavoro e dei percorsi di Work Based Learning (WBL). La finalità è di offrire loro metodologie e strumenti europei di più ampio raggio per la progettazione di percorsi flessibili di apprendimento e piani di studio personalizzati per i discenti. In considerazione dell'importanza che l'Alternanza Scuola Lavoro e i percorsi di apprendimento basati sul lavoro rivestono nell'attuale scenario nazionale ed europeo per i giovani e il loro futuro occupazionale, Ial Marche, in collaborazione con alcuni dei partner del Consorzio (Regione Marche, Reattiva, Cisl Marche) e con l'Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, presenterà il progetto e altre buone pratiche relative all'Alternanza Scuola Lavoro e ai percorsi di WBL nella conferenza di lancio che si terrà ad Ancona giovedì prossimo presso la sede della Regione Marche. Programma Conferenza di lancio VU-BI-ELLE
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01/12/2015 Fai Cisl: allarme sicurezza e agibilità porto P.S. Giorgio
La voce drammatica del porto sangiorgese e l’intera marineria attinente nonché l’indotto collegato, non può rimanere inascoltata. L’emergenza che sta vivendo il porto di Porto San Giorgio è stata illustrata dalla Fai Cisl Marche durante i lavori della consulta ittica, riunitasi il 30 novembre scorso, «Siamo molto preoccupati per la sicurezza dei natanti e del personale a bordo che rappresentiamo, ma anche per possibilità concreta di perdere l’agibilità di un porto importante, come quello sangiorgese, a causa dell’impraticabilità dei suoi fondali.- dichiarano Silvano Giangiacomi, Danilo Santini e Gabriele Monaldi della Fai Cisl - Abbiamo chiesto l’attivazione di un tavolo regionale appositamente dedicato al tema del dragaggio non solo per monitorare ed intervenire sulle situazioni dei porti in difficoltà, come nel caso di Porto S.Giorgio, ma anche per programmare interventi strutturali nel medio-lungo termine , al fine di riportare la situazione una volta per tutte all’anno zero, con dragaggi regolari , e non decennali o ventennali , in tutta la costa delle Marche». La Fai Cisl ha sollecitato la Regione Marche di prevedere, quanto prima, nel bilancio regionale le risorse necessarie agli interventi contingenti per porti ,come quello di Porto S.Giorgio, che non possono più permettersi il lusso di aspettare. La Fai Cisl auspica che il tavolo regionale dedicato al tema del dragaggio venga attivato quanto prima e abbia il coordinamento e la supervisione degli assessori : Casini (porti e infrastrutture), Bora (pesca) e Sciapichetti (difesa suolo e costa); ed il contributo delle associazioni datoriali e sindacali di settore .
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01/12/2015 #Pubblico6Tu: il 28 novembre a Roma la manifestazione nazionale per il rinnovo del contratto
"Retribuzione, innovazione, professionalità, qualità e produttività per i cittadini" il 28 novembre i lavoratori di tutti i servizi pubblici del paese sono scesi in piazza a Roma insieme alle federazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Gilda per chiedere al Governo, dopo sei anni di attesa e due rinnovi persi, un contratto vero per gli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici. Ma anche per dare voce al disagio dei 700 mila addetti di terzo settore e privato sociale. Con lo slogan "Pubblico6Tu, ContrattoSubito", oltre 20 sigle in rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, afam e privato sociale, hanno manifestato in piazza Madonna di Loreto a Roma. Migliaia di lavoratori da tutto il paese hanno marciato da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze è stato allestito il palco per i comizi. Alta partecipazione dalle Marche. «Basta con l'invasione della legislazione nella contrattazione - dichiara Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - ci mobilitiamo per il riconoscimento delle specificità presenti nei vari comparti del pubblico impiego affinché si creino gli strumenti per potenziare il pubblico e valorizzare le risorse umane presenti. Chiediamo il rinnovo dei CCNL fermi da sei anni e il rilancio della contrattazione integrativa, unico vero volano  per coniugare la valorizzazione delle professionalità dei lavoratori con il quotidiano miglioramento quali-quantitativo dei servizi erogati alla cittadinanza.». Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche, aggiunge: «Abbiamo manifestato contro l’aumento “mancia” previsto dalla Legge di Stabilità: sette euro a testa, è quanto prevede la legge per il rinnovo del contratto degli insegnanti: una miseria! L’ennesima vergogna anche perché docenti e personale ata hanno il Contratto fermo al 2009 e in tutti questi anni il potere d’acquisto dei loro stipendi è talmente diminuito che a stento si arriva a fine mese. Adesso l’ennesimo schiaffo: 7 euro, 7 euro della vergogna». «Solo attraverso il contratto, e non con le imposizioni legislative, si produce il vero cambiamento. -prosegue Bartolini - Senza contrattazione non vi è vera innovazione. Il blocco della contrattazione degli ultimi anni ha prodotto un tempo di “riforme” senza sviluppo e di “cambiamento” senza avanzamento; è quanto avviene anche con la legge 107, che tende a ridimensionare fortemente gli spazi di partecipazione e cooperazione. È più che mai necessario ridare certezza del diritto sulle competenze della contrattazione, che non può essere demolita “a rate” da ripetute incursioni legislative». LA MANIFESTAZIONE
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01/12/2015 Gruppo Terna: le elezioni Rsu rafforzano la Flaei Cisl
La scorsa settimana si sono tenute le elezioni per il rinnovo di Rsu ed Rlsa presso tutte le Unità del Gruppo Terna SpA. Per quanto riguarda i lavoratori marchigiani, come già avvenne nelle precedenti elezioni del 2009, l’elezione della Rsu avviene in collegi riservati a suffragio regionale pur costituendo una Rsu ed Rlsa uniche con i colleghi dell’Umbria. Ancora una volta i lavoratori, gli elettori dei due singoli collegi, hanno dato segno di forte partecipazione attribuendo a questa tornata elettorale grande importanza. Su 71 complessivi aventi diritto al voto solo un lavoratore ha mancato l’appuntamento. Inoltre non vi sono state, in nessuna delle due Regioni, espressioni di voti nulli o di schede bianche. La Flaei Cisl Marche si dichiara soddisfatta del risultato ottenuto che vede consolidare, nelle Marche come in Umbria, la sua rappresentanza. Coi risultati ottenuti la scorsa settimana, la Flaei-Cisl elegge 2 Rsu: Diego Carsillo (Marche) e Francesco Sabatini (Umbria). Sabatini sarà inoltre indicato dalla componente Flaei umbra quale Rsla. «Siamo fiduciosi, anzi certi, che i nostri eletti sapranno ben rappresentare tutti i lavoratori di Terna - dichiara Marco Gentili, segretario generale Flaei Cisl Marche - improntando il proprio lavoro al servizio dei propri colleghi e ponendo la massima attenzione e disponibilità nell’ascolto delle problematiche che quotidianamente si presentano nei posti di lavoro e mettendo tutto il loro impegno, in sinergia con noi della Flaei Cisl, per trovare le soluzioni più idonee».  
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28/11/2015 Fit Cisl primo sindacato dei ferrovieri nelle Marche
La Fit Cisl Marche vince le elezioni Rsu e Rls del gruppo Ferrovie dello Stato. Le consultazioni, tenute dal 24 al 27 novembre, hanno visto prevalere la Fit come primo sindacato dei ferrovieri nelle Marche con il 25,55% dei voti nelle elezioni per il rinnovo delle Rsu e il 27,14% nelle Rls. Alta la partecipazione al voto, attorno all'80%. «Ringrazio i lavoratori marchigiani delle ferrovie per la fiducia accordata. - dichiara Roberto Ascani, segretario generale Fit Cisl Marche - Le Ferrovie dello Stato stanno vivendo una fase di cambiamento delicata e importante: il nostro impegno, di fronte al risultato delle elezioni, è di contribuire alla tutela del lavoro e della qualità dei servizi per i cittadini. Quello di oggi è un evento storico che ci vede, per la prima volta, come sigla preminente e di riferimento del settore». «Un importante risultato della Fit Cisl. - aggiunge il segretario generale Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo - Continuiamo a vincere nelle Marche dopo le affermazioni nelle Poste, nella Scuola, nel Pubblico impiego e in varie aziende dei settori privati».
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27/11/2015 Priorità del prossimo confronto sulla sanità: non autosufficienza, cure domiciliari, Fondo di solidarietà e Case della Salute
In attesa che riprenda il confronto tra Regione e Sindacati confederali sulla riorganizzazione in campo sanitario e socio sanitario – il prossimo incontro è in calendario per il pomeriggio di lunedì 30 novembre p.v. – le Organizzazioni Sindacali dei pensionati di SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche manifestano la necessità di un’attenzione particolare ai servizi per i cittadini più anziani e non autosufficienti. Le Marche sono al quarto posto nella classifica delle Regioni italiane, stilata a maggio 2015, rispetto all’adempimento dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitari del 2013. L’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari) ha inoltre certificato un utile complessivo della sanità marchigiana di quasi € 62,5 milioni € nel 2014. Risultati lusinghieri, realizzati richiedendo pesanti sacrifici al personale di assistenza - tra il 2009 e il 2014 l’Asur ha “perso” 2.104 unità (più del 13%) – con inevitabili, pesantissime ripercussioni sulla qualità e quantità dei servizi erogati agli utenti. Due sono le emergenze sulle quali SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche invitano la Regione a concentrarsi. La prima riguarda il sistema delle cure domiciliari sanitarie e sociali. Nonostante nel 2014 sarebbero dovute essere stati investiti in questo settore 1.3 milioni di € di quota sanitaria, l’assistenza effettivamente erogata agli utenti risulta ridotta ed ancora estremamente frammentata e disomogenea sui territori. Nonostante ripetuti solleciti, la Regione non ha ancora condiviso con le Organizzazioni Sindacali i dati necessari a far ripartire un confronto serio e costruttivo. Anche le risorse impegnate sul versante sociale per il 2015 hanno subito una flessione. Del resto, che la sanità marchigiana non brilli per trasparenza lo dimostra anche la recente indagine dell’Agenas, che colloca le aziende sanitarie regionali all’ ultimo posto rispetto agli adempimenti informativi in tema di tempi d’attesa e rapporti con i soggetti privati. E’ necessario poi finanziare il Fondo regionale di solidarietà, previsto dagli accordi sindacali, con il quale coprire gli incrementi della compartecipazione richiesta agli utenti. Il timore è che, senza tali risorse, l’applicazione della nuova normativa, ufficialmente in vigore dal gennaio 2015 ma temporaneamente sospesa proprio in attesa dell’istituzione del Fondo, possa comportare incrementi insostenibili delle rette, a partire da quelle applicate nelle Residenze protette per anziani non autosufficienti. Rispetto a queste ultime, SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche restano in attesa di conoscere il progetto di allocazione di 400 ulteriori posti sul territorio regionale. Un percorso che dovrà necessariamente armonizzarsi con il recente atto di fabbisogno recuperando cosi i forti divari territoriali e considerando anche il processo di implementazione delle Case della Salute, in particolare di quelle che sorgeranno al posto dei piccoli ospedali riconvertiti, nei quali la residenzialità extraospedaliera (posti letto di cure intermedie e di RSA) dovrà avere un rilievo centrale.
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26/11/2015 Sciopero alla Saipem di Fano per difendere il lavoro
Un centinaio di manifestanti davanti ai cancelli della Saipem di Fano per lo sciopero di due ore organizzato stamattina da Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, in coordinamento con le segreterie nazionali, per richiamare l'attenzione sul nuovo piano industriale del gruppo Eni: un piano che pone serie preoccupazioni sul futuro occupazionale dei 1200 addetti di Eni, Saipem e Syndial nelle Marche. Le segreterie nazionali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil  chiederanno un incontro con il Governo, dato il ruolo importante che esso rappresenta in Eni, per esprimere le preoccupazioni per le scelte espresse che porterebbero Eni a concentrarsi solo su Oil e Gas e, in maniera preponderante all’estero, cedendo tutte le attività non legate al core-business e quindi le possibili ripercussioni negative sulla politica energetica, per la chimica, l’esplorazione, la produzione e distribuzione idrocarburi in Italia. «Eni è un gruppo imprenditoriale che investe 6 miliardi fonte di crescita per il territorio pesarese ma anche ma per tutta l’Italia. - sottolinea Maria Grazia Santini, segretaria Femca Cisl Marche - Per questo chiediamo di aprire un confronto tra Governo, Eni e Sindacato per trovare tutte le soluzioni possibili per il mantenimento dell’occupazione. Non abbiamo bisogno di rassicurazioni ma vogliamo la certezza di veder garantito il lavoro per tutta la filiera produttiva, dall’estrazione alla vendita degli idrocarburi». I sindacati chiedono che il Governo risponda non solo in qualità di azionista di riferimento, ma quale soggetto regolatore della politica industriale del paese. L’illusione è pensare che possano convivere crescita e deindustrializzazione. Che basti fare finanza o economia di nicchia, immaginando che la scomposizione delle filiere industriali, le delocalizzazioni, determinando risparmi, alla lunga non facciano un danno al paese. Cedere la raffinazione per Eni significa in larga parte perderla; rinunciare alla chimica verde significa precludere un futuro all’Italia; abbandonare alcune attività di Saipem o la vendita del gas per usi civili e commerciali vuol dire determinare gravi problemi occupazionali, perdere contatto con il corpo vivo del paese e non coglierne per intero il valore industriale e sociale. Sono questi i motivi per cui i sindacati di categoria ritengono  sbagliata l’impostazione dell’Eni e chiedono alla Presidenza del Consiglio ed al MISE; alle Commissioni di merito dei due rami del Parlamento ed ai Presidenti delle Regioni Interessate fino ai Sindaci, con i quali in questi anni hanno siglato  importanti accordi sia di sviluppo e riconversione come di risanamento ambientale, di condividere le nostre preoccupazioni e chiedere all’Eni di cambiare le sue decisioni. In questo senso il coordinamento unitario Femca, Filctem e Uiltec – insieme alle Segreterie nazionali -, nel chiedere un incontro urgente alla Presidenza del Consiglio, ha indetto per il 5 dicembre a Roma una grande Assemblea pubblica nazionale di tutti i delegati del Gruppo Eni a cui verranno invitati i Presidenti delle Regioni, i Sindaci interessati, le Commissioni parlamentari Industria e Lavoro, le forze politiche. All'Assemblea nazionale interverranno i Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Camusso, Furlan, Barbagallo. Comunicato nazionale Eni Saipem
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25/11/2015 Contraffazione: iniziativa dell'Adiconsum a Macerata
Si terrà domani 26 novembre presso l'aula magna dell'Istituto tecnico commerciale "A.Gentili" di Macerata l'incontro del progetto "Contraffazione? Io non compro il falso" organizzato dall'Adiconsum con la collaborazione della Camera di commercio di Macerata e la partecipazione del Colonnello Amedeo Gravina, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata. All'iniziativa, che inizierà alle ore 10, saranno presenti gli studenti dell'Istituto tecnico commerciale e del Liceo artistico "G.Cantalamessa". Alessandra Fioravanti dell'Adiconsum di Macerata descriverà l’iniziativa e il ruolo dell’ Adiconsum in riferimento al fenomeno della contraffazione, alle conseguenze dal punto di vista sanzionatorio per il consumatore e i canali di distribuzione e illustrerà i motivi per non acquistare un falso. Claudia Guzzini, responsabile Area Tutela del mercato della Camera di commercio Macerata, spiegherà le funzioni della CCIAA sulla sicurezza dei prodotti, la marcatura CE e l'etichettatura corretta con riferimento, in particolare, ai prodotti alimentari. Il Colonnello Gravina  parlerà dei rischi per la salute e per la sicurezza e i danni all'economia causati dal fenomeno della contraffazione. Dai questionari rivolti ai giovani degli istituti di II grado, è emerso che i giovani acquistano in maniera automatica dai cosiddetti vu cumprà, oppure on-line, tenendo in considerazione il basso prezzo e la marca, e senza alcuna riflessione in merito al gesto che compiono. È dunque necessario rendere il consumatore sempre più consapevole e responsabile negli acquisti di beni, fornendo strumenti di conoscenza che permettano lo sviluppo del senso critico e quindi forme di prevenzione e di autotutela, nonché alimentando il senso civico di ognuno su un fenomeno che riguarda non solo lo sviluppo della nostra economia, ma che attiene direttamente alla salute del consumatore. La forza del contrasto, per raggiungere risultati visibili, necessita a priori di un’azione sinergica a livello provinciale, una ampia alleanza tra imprese, soggetti sociali e associazioni di categoria, consumatori e forze dell’ordine, finalizzata ad un forte investimento culturale per accrescere la cultura della legalità, della salute e della sicurezza, mettendo in atto azioni comuni di prevenzione
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24/11/2015 Seda Srl non paga gli stipendi: è sciopero
Le Rappresentanze Sindacali Aziendali della SEDA srl di Jesi, dopo l’assemblea del personale tenuta in data 23 Novembre, hanno indetto due giornate di sciopero per Giovedì 10 e Venerdì 11 Dicembre 2015 per le seguenti motivazioni: mancata erogazione di parte della mensilità di Dicembre 2014 e mancata erogazione delle intere mensilità dei mesi di: Giugno, Luglio, Agosto, Settembre e Ottobre 2015; mancata erogazione dei Buoni pasto a partire dal mese di Maggio 2014; mancato versamento dei contributi al Fondo Integrativo Previdenziale dal 1° gennaio 2014, relativi sia alle quote di competenza aziendale sia alle quote dei Dipendenti, pur avendole trattenute dalle buste paga degli stessi Dipendenti; mancato pagamento delle provvidenze per figli-studenti ed altri istituti contrattuali.
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24/11/2015 Elezioni RSU dei trasporti: Fit Cisl pronta per una nuova sfida
Da oggi e fino a venerdì 27 compreso, si vota per eleggere le rappresentanze sindacali unitarie e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza all'interno del gruppo Ferrovie dello Stato.
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24/11/2015 Jp Industries: la Cassazione boccia il ricorso delle banche
Oggi la Corte di Cassazione ha emesso sentenza definitiva a favore della J.P. Industries in merito al ricorso delle banche che chiedevano l'annullamento della vendita. Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria dichiarano la loro soddisfazione in merito alla sentenza: cade questa spada di Damocle che bloccava l'attività industriale della J.P. Industries e di conseguenza il lavoro dei 700 dipendenti. «Con questa sentenza si  rimette al centro il lavoro in territori dove la crisi ha prodotto gravi problemi sociali. - ha dichiarato Andrea Cocco, Fim Cisl Marche - Se fosse stata diversa gli unici a pagarne le  conseguenze sarebbero stati i lavoratori ed è per questo che la Fim si è battuta negli ultimi anni. Ora si discuta di piano industriale e di lavoro cioè dell’economia reale che serve a questo paese, come sosteniamo da sempre.» Sulla vicenda Jp Industries è intervenuto anche il segretario generale  della Cisl, Stefano Mastrovincenzo: « un esito fortemente  voluto dal sindacato che costituisce un importante risultato per salvare una parte dell’occupazione e della produzione coinvolte dalla amara vicenda della Antonio Merloni , che ha trascinato interi territori e migliaia di persone in una crisi lunga e profonda.  - conclude Mastrovincenzo - L'impresa può  iniziare a sviluppare i suoi piani industriali e al contempo le istituzioni devono fare il possibile perché siano impiegati tutti i fondi dell’Accordo di Programma, ancora in gran parte inutilizzati, per cercare di dare qualche altra risposta in termini di investimenti e di lavoro.» Ieri al Ministero del Lavoro i sindacati di categoria hanno condiviso il verbale per la cassa integrazione per riorganizzazione per i prossimi 21 mesi a decorrere da gennaio 2016  e  lunedì 30 novembre hanno convocato l'assemblea con i lavoratori dello stabilimento di Marangone della JP Industries per fare il punto  sul rinnovo della cigs e sulla nuova sentenza .
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23/11/2015 Banca Marche, garantita continuità operativa. Adiconsum tutela azionisti e risparmiatori
«La continuità operativa di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti è garantita». Così Giulio Romani, Segretario Generale FIRST Cisl, commenta l’entrata in vigore del decreto legge 183/2015 e dei provvedimenti correlati di Banca d'Italia. È stato  si evitato il fallimento di Banca Marche, un fatto estremamente importante che riprendendo il testo di Banca d’Italia «assicura la continuità operativa delle banche e il loro risanamento, nell'interesse dell’economia dei territori in cui esse sono insediate; tutela pienamente i risparmi di famiglie e imprese detenuti nella forma di depositi, conti correnti e obbligazioni ordinarie; preserva tutti i rapporti di lavoro in essere; non utilizza denaro pubblico». Ma il prezzo è troppo alto per i circa 43.000 piccoli azionisti che inconsapevolmente si sono visti azzerare azioni e per i possessori di obbligazioni subordinate, che fino alla fine hanno riposto le loro speranze in un’azione di salvataggio che tutelasse i propri risparmi. Un risparmio, che unitamente a quello delle Fondazioni si aggira a circa un milardo e mezzo. Si tratta per una parte del risparmio delle famiglie, della liquidazione di tanti, degli investimenti delle imprese per la loro attività: denaro improvvisamente sfumato con gravissimo danno non solo a livello personale ma per il valore economico del nostro territorio. Persone che hanno investito e creduto in questi anni in Banca Marche, anche a fronte di un aumento di capitale del 2012 truffaldino e per il quale la Consob ha sanzionato gli ex vertici della Banca in quanto venivano nascoste ”informazioni che avrebbero potuto dissuadere dall'aderire all'offerta”. Infatti gli azionisti se avessero saputo la verità avrebbero potuto non aderire all'aumento di capitale e vendere le proprie azioni. Tutto ciò non solo è stato negato da una scorretta informazione, ma oggi sono gli unici a pagare per il salvataggio di Banca Marche e sono giustamente arrabbiati e delusi. Una vicenda complessivamente opaca, le procure sono al lavoro, e vorremmo che chi ha portato la banca in questa situazione paghi davvero. A seguito del commissariamento , troppi sono stati i silenzi dei commissari e della stessa Banca d’Italia, un commissariamento infinito che non ha prodotto nessuna soluzione. Adiconsum aveva loro inviato una richiesta per aprire un tavolo di negazione, proposta alla quale non è stata data risposta. Oggi abbiamo una situazione in cui la vecchia banca è in liquidazione coatta, la nuova banca, “bridge bank”, svolgerà un ruolo transitorio e sono presumibili ulteriori sviluppi, e da ultimo la “ bad bank”: una situazione nuova e atipica che Adiconsum sta approfondendo. È evidente che Adiconsum continuerà il percorso giudiziario a sostegno dei risparmiatori, considerando che è venuto meno il rispetto delle regole di condotta a carico degli intermediari finanziari dettati dalla normativa a tutela dei risparmiatori. Ma Adiconsum è anche una associazione votata alla negoziazione e quindi sta valutando anche la possibilità di trovare meccanismi per la conversione delle azioni e delle obbligazioni  subordinate, fra l’altro i rischi di quest’ultime sono assolutamente sconosciute ai risparmiatori inesperti, al fine di evitare la perdita totale del risparmio. Pertanto, al di là dei tecnicismi, la politica ha ampi spazi di manovra sulle scelte per salvaguardare il risparmio di lavoratori, pensionati e imprese e su questo terreno li invitiamo ad impegnarsi. « E' bene ricordare  come i lavoratori, sottoponendosi a sacrifici economici – sostiene Romani, Segretario Generale FIRST Cisl –  abbiano concretamente contribuito alla riduzione dei costi operativi a fronte di situazioni gravissime prodotte dalle amministrazioni succedutesi nel tempo». «Il personale che collaborerà con l’unica bad bank creata, pur essendo alle dipendenze delle quattro good bank, potrà contribuire a realizzare un valore maggiore rispetto a quello delle attività deteriorate conferite. Su questo punto – conclude Romani – sarà necessario che le Autorità facciano chiarezza. Infatti non essendo stati utilizzati soldi pubblici per le risoluzioni delle crisi, sarebbe opportuno che, in caso di complessivi maggiori realizzi, venisse previsto un rimborso parziale per i detentori di obbligazioni subordinate e di azioni che, attraverso l’azzeramento dei relativi valori, hanno consentito la notevole riduzione dei bad loans conferiti nella bad bank. Tale decisione andrebbe assunta almeno per le azioni e le obbligazioni subordinate detenute da investitori non istituzionali. Siamo infatti convinti che, come avvenuto per la Società di Gestione di Attività – SGA – nata nel 1996 per salvare il Banco di Napoli, l’ipotesi di un valore di realizzo superiore alle iniziali aspettative non sia affatto inverosimile».
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23/11/2015 Ospedale di Jesi tra criticità e potenzialità
Il nuovo Ospedale Carlo Urbani, ma anche la sanità sul territorio così come la riqualificazione del vecchio Ospedale e della sua area, saranno gli argomenti che CGIL CISL e UIL di Jesi discuteranno con gli interlocutori istituzionali il prossimo 30 Novembre presso il Palazzo dei Convegni del comune di Jesi. All'incontro pubblico parteciperanno il Sindaco Massimo Bacci, il Presidente della IV commissione sanità e politiche sociali della Regione Marche Fabrizio Volpini ed il Direttore ASUR Marche Alessandro Marini. A sei mesi dalla insediamento della nuova Giunta regionale, dopo la nomina della nuova governance della sanità e a distanza di un anno dalla inaugurazione del nuovo Ospedale si discuterà dunque delle criticità emerse e delle loro soluzioni, ma anche delle potenzialità inespresse del nosocomio. Sarà anche l’occasione per ampliare la discussione ed affrontare anche il tema, altrettanto caro al sindacato, dei servizi sanitari e sociosanitari sul territorio che con le sinergie giuste possono senza dubbio dare risposte sia in termini di qualità della salute che di efficienza e razionalizzazione sanitaria-sociosanitaria. Cercheremo inoltre di riprendere il discorso relativo alla riconversione del vecchio ospedale, discussione già affrontata il 16 maggio scorso nell’iniziativa svolta nella sala consigliare del comune di Jesi. In quella occasione la Regione, allora già rappresentata dal dott. Marini, aveva illustrato un percorso per tutta l’area che prevedeva sia demolizioni che riconversione e sarà dunque importante per la nostra città che tale percorso non si interrompa. «Alla luce della Legge finanziaria in discussione in Parlamento, considerate le criticità in termini di risorse finanziarie già vissute dalle Regioni, è fondamentale per il sindacato confederale che vengano fatte le necessarie scelte che tutelino la salute dei cittadini in primis appartenenti alle categorie più fragili come anziani e disabili, - dichiara Maurizio Andreolini, responsabile Ast Jesi - dunque auspichiamo un confronto propositivo con le tutte le tutte le Istituzioni per una vera integrazione socio sanitaria nell’interesse dei cittadini e operatori».
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23/11/2015 Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: le iniziative della Cisl Marche
Il 25 novembre in tutto il mondo ricorre la “Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne” e la Cisl, per rafforzare il messaggio di rispetto della donna e della vita, aderisce alla campagna #postoccupato. In tutte le sedi sindacali delle Marche, ci sarà una sedia vuota, sotto cui giacciono delle scarpe rosse, segno del posto che una donna occupava nella propria vita e che ha lasciato vuoto perché vittima della violenza. L’adesione alla campagna #postoccupato è stata promossa nei giorni scorsi alla Conferenza nazionale Cisl di Riccione. «Vogliamo così evidenziare il nostro impegno quotidiano di donne e uomini del Sindacato per prevenire e combattere ogni forma di violenza e discriminazione e per tutelare le vittime. – afferma Cristiana Ilari, responsabile Pari Opportunità Cisl Marche - I simboli, le celebrazioni, le memorie hanno il merito di testimoniare e ribadire un alto valore condiviso, soprattutto quando non cessa l’urgenza di diffonderlo. Ed è così, perché i dati ISTAT ci parlano di ombre e di flebili luci, cioè di cifre che, anche grazie ad una profonda campagna di sensibilizzazione, si sono sì abbassate ma che rimangono comunque preoccupanti.» In Italia sono 6 milioni e 788 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale; 652 mila le donne che hanno subito stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri; il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Rispetto all'anno precedente non si intacca lo zoccolo duro della violenza, gli stupri e i tentati stupri (1,2% sia per il 2006 sia per il 2014). Le violenze sono più gravi: aumentano quelle che hanno causato ferite (dal 26,3% al 40,2% da partner) e il numero di donne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8% del 2006 al 34,5% del 2014). Ma nella loro totalità, se si confrontano dati, negli ultimi 5 anni, dal 2009 al 2014, le violenze sono passate dal 13,3% all'11,3%, rispetto ai 5 anni precedenti il 2006. Nelle Marche i contatti presso i Centri antiviolenza nell’anno 2014 sono stati 422, in lieve calo rispetto all’anno 2013, che ha registrato 439 schede di ingresso. A livello provinciale, il decremento maggiore si presenta nelle province di Fermo e Macerata, rispettivamente con valori di 70 nel 2013 scesi a 55 nel 2014 e di 72 nel 2013 diminuiti a 57 nel 2014; nella provincia di Ancona il calo è contenuto (147 nel 2013; 143 nel 2014), si registra un lieve incremento (110 nel 2013; 115 nel 2014) per la provincia di Pesaro e Urbino e un aumento importante (40 nel 2013; 52 nel 2014) nella provincia di Ascoli Piceno. «Se da un lato il fenomeno è grave e trasversale e molto c'è da fare anche sul piano culturale, visto che spesso la violenza avviene nell'ambito domestico dall'altro è evidente che i passi in avanti sono senza dubbio frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo di vari soggetti, a partire dai centri antiviolenza, e di un clima culturale di maggiore condanna della violenza in ogni sua forma e in ogni luogo che rende le donne più sicure di poter combattere il fenomeno. - prosegue Cristiana Ilari - Per questo dobbiamo tenere alta la guardia e diffondere i servizi sul territorio e per questo la CISL delle Marche ha voluto concretamente promuovere e realizzare un'azione di tutela e prossimità: il servizio di consulenza legale "INSIEME ALLA CISL".» L'attività, che è svolta in convenzione dall’Avvocato Raffaella Spettoli, prevede consulenza e assistenza su una casistica ampia che va dalla violenza fisica e sessuale alla violenza economica, domestica, psicologica, e allo stalking in tutte le sue declinazioni (condominiale, lavorativo, cyberstalking). «Un'iniziativa che, insieme ad altre sul territorio, contribuisce a rendere sempre più efficace la rete di protezione per combattere il fenomeno perché – conclude Ilari - lo sappiamo, è proprio la consapevolezza di non essere sole che può fare la differenza.» Il “Daisy” il Coordinamento nazionale donne della Fim Cisl, in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, lancia in tutte le regioni iniziative per mettere in collegamento il mondo sindacale con i centri antiviolenza presenti nei territori che, accolgono le donne vittime di abusi e maltrattamenti e le sostengono, affinché queste situazioni emergano e siano adeguatamente contrastate. Anche nei luoghi di lavoro, spesso, per ragioni circostanziate, le donne non hanno il coraggio di denunciare le violenze subite, o semplicemente, di condividere anche solo le proprie paure. Per queste ragioni il Coordinamento donne della Fim Cisl vuole essere vicino alle donne lavoratrici del mondo metalmeccanico, ambiente storicamente a prevalenza maschile, affinché non si sentano isolate o emarginate, offrendo loro informazioni, conoscenze e strumenti in collaborazione con i centri antiviolenza, a tal proposito nel decreto attuativo del Jobs Act ricordiamo, è stato introdotto il congedo per le donne vittime di violenza di genere che permette percorsi di protezione . Le donne hanno il diritto di esprimere appieno nel contesto professionale la propria libertà e soggettività femminile, arricchendo significativamente in questo modo anche la rappresentanza sindacale. «Il dato della violenza sulle donne nella sfera privata è in allarmante crescita nel nostro paese e nonostante sia stata posta l’attenzione dei media su questo tema, si continua a sottovalutare e a non denunciare la violenza di genere nei luoghi di lavoro. - sottolinea Romina Rossi, segretario regionale Fim Cisl Marche - Per questo è necessaria una assunzione di responsabilità attraverso l’impegno da parte del Sindacato a dare il proprio contributo e sostegno, durante la vita lavorativa delle donne, periodo durante il quale troppo spesso sono soggette a molestie, e discriminazioni.” Le iniziative: #postoccupato alla Cisl di Macerata
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23/11/2015 Gruppo Biesse: accordo per 80 posti a tempo indeterminato
Nell’incontro del 19 novembre tra i sindacati Fim Fiom Uilm e il Gruppo Biesse si è sottoscritto un accordo con il quale l’azienda, con sede a Pesaro, si impegna a stabilizzare 80 rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel mese di dicembre 2015, di cui 31 operai e 8 impiegati prima con contratto di somministrazione e 11 operai e 30 impiegati precedentemente con contratto a termine. Come Fim Cisl riteniamo molto importante l’intesa raggiunta perché risponde ad una nostra richiesta espressa più volte nel corso dell’anno. I risultati positivi realizzati in termini di volumi e di fatturato da parte del Gruppo Biesse hanno determinato un incremento occupazionale che al 30 di settembre è pari a circa 200 unità con contratti a scadenza in tutte le diverse unità produttive. «In un contesto territoriale che ha subito fortemente la crisi e che ha visto perdere tanti posti di lavoro, - afferma Leonardo Bartolucci Segretario Fim Cisl Marche – l’aspetto occupazionale è sempre stato una nostra priorità sia nella difesa dei posti di lavoro che nella possibilità di contrattare nuove assunzioni. L’accordo sottoscritto in Biesse è sicuramente una bella notizia che credo sia giusto valorizzare perché, oltre all’incremento di occupazione determinatasi da settembre 2014, a partire dal prossimo dicembre una parte significativa di addetti sarà stabilizzata, mentre per gli altri saranno previsti successivi momenti di confronto con l’azienda sulla base dei futuri volumi produttivi e delle necessità organizzative aziendali». «Dopo questo importante risultato che valorizza le relazioni sindacali, - conclude Bartolucci - rimane da perseguire l’obiettivo di modificare il riconoscimento economico dei lavoratori sulla professionalità, oggi a discrezione aziendale, con un sistema di partecipazione sindacale in cui possano essere definiti congiuntamente i criteri di meritocrazia e i bisogni formativi come possibilità alle quali tutti i lavoratori possano accedere».
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20/11/2015 La Best riparte: siglato l'accordo per salvare Cerreto d'Esi
Firmato l'accordo tra i sindacati e la Best spa sul futuro del sito produttivo di Cerreto d'Esi.  La vertenza si chiude dopo 75 giorni di procedura, 30 ore di sciopero con blocchi stradali e una lunga trattativa al tavolo regionale tra le sigle di categoria e l'azienda di cappe aspiranti controllata dalla multinazionale Usa Nortek. L'accordo riduce da 55 a 35 gli esuberi su un totale di 198 lavoratori e prevede, oltre ai 24 mesi di cassa integrazione per riorganizzazione, incentivi all’esodo volontario (fino a 50 mila euro) e incentivi al part time. «Abbiamo raggiunto soluzioni che permettono di  ridurre al minimo l’impatto  dei licenziamenti coatti.  – afferma Andrea Cocco, Fim Cisl Marche – L’intesa, che abbiamo fortemente voluto, prevede l’utilizzo di  strumenti alternativi e conservativi  come ad esempio la cassa integrazione straordinaria per 2 anni, part-time incentivato e riqualificazione dei lavoratori con formazione. È il miglior accordo che potevamo fare e i  lavoratori ce lo  hanno confermato in assemblea  con il 92 % di consensi».   Le misure consentiranno di ridurre i costi di 1 milione e 700 mila euro e di rilanciare il progetto industriale. Il 2 dicembre il presidente della Nortek incontrerà il presidente della Regione Marche per discutere del piano industriale e confermare lo sviluppo in Italia. Soddisfazione arriva anche dai lavoratori: «L'accordo raggiunto è un gran risultato. È la soluzione migliore  per tutti. – sostiene  Marilyn Petruio, Rsu Fim Cisl  -  Un’intesa che ci permette  anche di verificare il progetto industriale, per la tutela delle lavoratrici e lavoratori anche in futuro. Ci restituisce la speranza per il lavoro, per salvare il più possibile i posti di lavoro. Ci sono lavoratori che sono in Best da anni e che hanno voglia di continuare a lavorare e l’hanno confermato con il consenso espresso nel referendum.  Cerreto c’è e continuerà ad esserci».
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20/11/2015 Italia di mezzo, incontro tra i Governatori. Mastrovincenzo: «Bene se finalizzato a miglior coesione sociale»
Il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo interviene sull’incontro tra i Governatori di Toscana, Marche e Umbria in programma domani a Perugia. «L’ipotesi di costruzione della cosiddetta “Italia di mezzo” è certamente interessante sul piano simbolico e parte da alcuni tratti identitari comuni e socio-economici comuni; a noi interessa che ogni ipotesi di riforma delle istituzioni, che riguardi le dimensioni territoriali o le funzioni, sia finalizzato a migliorare coesione sociale, sviluppo sostenibile, efficienza amministrativa per i cittadini e gli operatori economici». «Questo è il motivo - continua Mastrovincenzo - per cui da anni come sindacato sosteniamo i processi di aggregazione degli enti locali e delle aziende partecipate; anche per le regioni si pone il problema di avere massa critica maggiore nel confronto con realtà regionali esistenti in altri Paesi della Unione Europea. È quindi naturale che si ragioni anche di ridurre il loro numero, come si propone in alcuni progetti di legge; la Cisl auspica che su questo tema si proceda senza ansie riformatrici di facciata, ma con approfondimenti qualificati, ampio confronto e partecipazione. Guardiamo quindi con interesse a questo incontro tra i Presidenti di Toscana, Marche, Umbria, prima ancora che per quelle che potrebbero essere future eventuali scelte aggregative, per le grandi potenzialità di collaborazione che le tre comunità regionali potrebbero sviluppare su vari fronti: dall’utilizzo sinergico dei fondi europei, al potenziamento della infrastrutturazione materiale e immateriale, alla valorizzazione integrata del patrimonio artistico e culturale».
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20/11/2015 Anteas e Auser festeggiano i 10 anni dell'ausilio per la spesa
Il servizio di ausilio per la spesa ad Ancona compie 10 anni. Frutto di una collaborazione tra Coop Adriatica, Anteas e Auser Ancona, il progetto prevede la consegna della spesa a domicilio per le persone anziane o non autosufficienti effettuata da volontari. L'anniversario sarà festeggiato sabato 21 novembre alle ore 10.30 nella piazzetta della Coop di via Giordano Bruno con la presentazione del libro e del materiale fotografico che ripercorrono i 10 anni di vita del servizio e le testimonianze dei volontari che partecipano al progetto. «Siamo partiti in sordina con una macchina donata da un concessionario - ricorda Claudio Durisotti, responsabile Anteas Ancona - poi il servizio ha avuto successo e si è ampliato: serviamo regolarmente una quarantina di persone a settimana. L'intento è di allargare anche ai quartieri nuovi che attualmente non rientrano nel servizio. L'ausilio alla spesa è la dimostrazione di un'ottima collaborazione tra Coop Adriatica, Anteas e Auser, cioè tra cooperative, mondo del volontariato e sindacato».
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19/11/2015 Violenza sulle donne: tavola rotonda a San Benedetto del Tronto
Nell'ambito della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Coordinamento Donne della Fnp Cisl Marche organizzerà, sabato 21 novembre, un incontro sul tema presso la "Sala Smeraldo" dell'Hotel Calabresi di San Benedetto del Tronto. L'iniziativa è a ingresso libero e inizierà alle 15.30 con il saluto delle autorità, rappresentante da Margherita Sorge, assessore alle Politiche Sociali di San Benedetto del Tronto, Donatella Ferretti, assessore alle Politiche Sociali e vice sindaco di Ascoli Piceno, e Mirco Giampieri, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Fermo. A seguire, interverranno Angela Razzetti del Coordinamento Donne Siulp Polizia di Stato, e Rosandra Ciarrocchi, Coordinatrice Donne Fnp Cisl Ascoli Piceno. Prenderanno la parola, a conclusione dell'evento, la psicoterapeuta e criminologa Antonella Baiocchi e il segretario regionale Fnp Cisl Marche, Giulio Grazioli. Presiederà i lavori la Coordinatrice Donne Fnp Cisl Marche, Lorenza Mancini. pdf violenza donne 2015
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19/11/2015 Rischio tenuta per il trasporto pubblico nelle Marche
Sempre meno risorse per il trasporto pubblico nelle Marche. Se vengono confermati i dati ci sarebbero circa 3,2 milioni di euro in meno, per non aver raggiunto i parametri dell’indicatore passeggeri, ai quali si somma il taglio di 1,5 milioni per il 2016, per un totale di risorse assegnate pari a 106.840.577,87 di euro. È quanto emerge dallo schema del riparto definitivo per la competenza del 2015 del Fondo nazionale di finanziamento del TPL, approvato con decreto interministeriale e con parere favorevole della Conferenza Unificata lo scorso 5 novembre. «Il significativo calo di risorse nazionali, l’incognita del mantenimento delle risorse Regionali, che ad oggi sono state pari a 16 milioni di euro, mettono seriamente a rischio la tenuta del trasporto pubblico marchigiano. – afferma Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche – È arrivato il momento di fare scelte coraggiose per evitare che i tagli delle risorse ricadano su lavoratori e cittadini. Non è più possibile, che in una regione come la nostra, la gestione del trasporto pubblico avvenga con 40 aziende». Nel 2016 ci sarà la nuova gara di assegnazione: «Auspichiamo sia l’occasione per scegliere, anche nelle Marche come ha già fatto la Toscana, un’ Azienda unica regionale di gestione. – prosegue Ferracuti – Ciò permetterà di abbassare i costi, calmierare le tariffe e salvaguardare l’occupazione. Da affrontare quanto prima anche l’alta evasione del pagamento dei biglietti, adottando tutti i sistemi più adeguati, dai tornelli all’aumento degli addetti al controllo. Ora aspettiamo di incontrare i vertici regionale per trovare le soluzioni migliori».
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19/11/2015 Non autosufficienza, non bastano le risorse per i bisogni in crescita
Le Organizzazioni sindacali dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL delle Marche, pur apprezzando l’impegno della Regione per il ripristino dei fondi per i servizi sociali e socio sanitari, esprimono preoccupazione per l’insufficienza delle risorse attualmente destinate alla non autosufficienza, peraltro ridotte rispetto a quelle spese nel 2014, che non sono assolutamente sufficienti a far fronte a bisogni in crescita delle persone e delle famiglie. In una Regione come le Marche, il cui indice di invecchiamento è tra i più alti in Italia (23,7% contro una media nazionale del 21,7%) la non autosufficienza è un fenomeno destinato a crescere, anche in conseguenza del positivo aumento dell’aspettativa di vita, e a diventare una vera e propria emergenza sociale. Ad oggi, nelle Marche, si stima siano presenti circa 71.000 persone non autosufficienti. Di essi, 50.835 persone fruiscono dell’indennità di accompagnamento (per l’84% anziani), e 8.192 sono ospitati in strutture residenziali (case di riposo, case alloggio, residenze protette e RSA). Resta inoltre aperta la questione del Fondo regionale di solidarietà, con il quale dovranno essere coperti gli aumenti di compartecipazione degli utenti (o dei Comuni) al costo dei servizi residenziali e semiresidenziali, in applicazione dei nuovi criteri approvati dalla Regione, ma non ancora operativi. Non è ancora chiaro se il Fondo potrà essere finanziato e quante risorse potrà avere in dotazione. Anche per questo le Segreterie di SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL si riuniranno la settimana prossima, per approfondire questo tema e valutare le necessarie iniziative da adottare. Le Segreterie regionaloi SPI FNP UILP Marche 
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18/11/2015 Aerdorica: perplessità sulle nuove nomine
La nomina del nuovo cda di Aerdorica suscita perplessità per le scelte operate dalla Regione, che non ha tenuto conto dei suggerimenti avanzati da più parti per l’individuazione dei nuovi componenti. «Normalmente – dichiara Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche – non entriamo nel merito delle nomine. Ma, data la situazione molto delicata che l'aeroporto sta vivendo, con la necessità di compiere scelte in maniera velocissima, ci saremmo aspettati dalla Regione dei nomi con competenze specifiche nel settore aeroportuale». Il nuovo cda è composto da Maurizio Tosoroni (marketing) e Federica Massei (conti) ed è presieduto da Lorenzo Catraro, che ha ricordato la propria esperienza nel settore dei trasporti come dirigente di Rfi: «È vero – continua Ferracuti – il neopresidente viene dal mondo dei trasporti, ma le ferrovie non hanno attinenza con il sistema aeroportuale, che ha norme e caratteristiche molto specifiche. Siamo comunque disposti, insieme agli altri sindacati, a chiedere un incontro con il nuovo cda per fare il punto sulle criticità finanziarie e operative dello scalo: non ultimo, il rischio dell’abbandono del Sanzio da parte di Ryanair che, pur non essendo vantaggioso dal punto di vista economico, rappresenta un contratto importante per l’aeroporto in termini di prestigio e di collegamenti».
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17/11/2015 Welfare regionale: risorse garantite ai Comuni, da potenziare per minori e anziani
Lunedì 16 novembre le Segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil Marche hanno incontrato il Presidente della Regione - nonché Assessore ai servizi sociali - Luca Ceriscioli, per fare il punto della situazione sulla programmazione e sul finanziamento dei servizi sociali e socio sanitari. Nell'incontro è stato illustrata la delibera di giunta n. 963 i cui contenuti diventeranno definitivi appena ricevuto il parere positivo della Commissione Consiliare competente e del Consiglio delle autonomie locali. La Regione ha così garantito, per l'anno 2015, le stesse risorse erogate ai Comuni nell'anno precedente. Invarianza resa possibile da una diversa modalità d’ imputazione delle disponibilità dei Fondi nazionali - il Fondo unico per le politiche sociali e il Fondo per le non autosufficienze - e da un intervento importante del Fondo sanitario regionale che hanno, di fatto ,compensato le minori risorse del bilancio regionale. Restano comunque, nel 2015, le riduzioni di spesa, rispetto ai bilanci degli anni precedenti, su importanti capitoli come la non autosufficienza, i servizi per l’infanzia, il diritto allo studio. Come resta ancora indefinita la questione legata al costituendo Fondo di solidarietà che, sulla base degli accordi sindacali stipulati con la precedente Giunta regionale, dovrebbe scongiurare l’aumento delle tariffe a carico degli utenti di molte prestazioni socio-sanitarie. Inoltre, nella prossima verifica sul bilancio, sarà necessario affrontare il tema delle “misure anticrisi” che, con la manovra 2015, non ha ottenuto il rifinanziamento. «Positivo è il metodo adottato dalla Regione - commenta il segretario della Cisl Marche, Sauro Rossi - sia per il recupero di risorse dalla sanità sia per il ragionamento volto ad allineare l'uso dei fondi nazionali alle effettive annualità di riferimento, che consente una programmazione più razionale e coerente degli interventi». «Era importante chiudere il 2015 garantendo ai Comuni le risorse necessarie per approvare i loro bilanci - prosegue Rossi -. Ora è necessario ragionare su come orientare bene le risorse tra i vari servizi e su come programmare le attività a partire dal prossimo anno, allineandole alle risorse certe che la Regione può mettere in campo. Nella consapevolezza che occorrerà un impegno forte per trovare risorse ulteriori per i servizi all'infanzia e agli anziani non autosufficienti». Anche per il segretario generale della Cgil Marche Roberto Ghiselli, «restano aperti alcuni temi importanti, dall'attuazione della legge 32 del 2014 (servizi sociali integrati per la persona e la famiglia) alla definizione di un regolamento d’ indirizzo regionale sull'utilizzo del nuovo Isee (sul quale sono partiti due diversi tavoli regionali) e alla normativa sugli appalti dei servizi». «Bisogna evitare il rischio - conclude Ghiselli - che lo spostamento di risorse dalla sanità al sociale irrigidisca la governance di quest'ultimo sul modello sanitario, a discapito della partecipazione. Sarà inoltre decisiva la capacità di sviluppare l'utilizzo dei fondi europei anche a sostegno delle politiche sociali, in maniera coordinata e coerente con la programmazione complessiva. Infine, diventa sempre più urgente promuovere l’integrazione fra le politiche sociali e quelle del lavoro, necessaria per affrontare il tema del disagio economico e delle povertà, anche sperimentando nuove attività comuni tra Ambiti sociali e Centri per l'impiego».
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16/11/2015 Rinnovo contratto industria alimentare: proposte Federalimentare inaccettabili
Si è tenuto oggi l'attivo unitario Fai CISL, Flai CGIL e Uila UIL delle Marche per fare il punto sullo stato della trattativa per il rinnovo del CCNL industria alimentare che riguarda circa 8000 addetti nella nostra regione su 400.000 a livello nazionale. L'attivo Fai, Flai e Uila Marche è stato preceduto, così come previsto dalla Assemblea nazionale dei delegati tenutasi a Roma il 3 novembre scorso, da decine e decine di assemblee svolte su tutto il territorio marchigiano. I delegati marchigiani dell'industria alimentare esprimono il loro cordoglio alle vittime degli attentati terroristici in Francia dello scorso venerdì ed esprimono tutta la loro solidarietà al popolo francese. Alla presenza di oltre 40 delegati, provenienti da tutta la regione, l'attivo ha visto la partecipazione dei segretari generali di Fai, Flai e Uila Marche Silvano Giangiacomi , Giorgio Catacchio  e Delfino Coccia  che ha svolto la relazione iniziale. Le conclusioni sono state affidate a Claudio Risso della Fai Cisl nazionale. Nel dibattito è stato espresso un giudizio fortemente critico verso Federalimentare, la cui posizione di totale chiusura verso le richieste sindacali significa voler riportare indietro la contrattazione nel settore di molti anni e risulta tanto più inaccettabile se rapportata allo stato di buona salute del comparto alimentare . I dati economici, che riscontrano una ripresa in atto nel paese e quelli, sicuramente positivi, sulla crescita di fatturato e di export del settore alimentare negli ultimi dieci anni, il successo di Expo ed i risparmi contributivi e fiscali di cui il sistema delle imprese sta beneficiando nel suo complesso smentiscono e contraddicono quanto sta sostenendo Federalimentare al tavolo negoziale che tende invece a rappresentare un quadro di grande difficoltà in cui vivrebbero le aziende. Di fronte a posizioni provocatorie da parte di Federalimentare, che propone un aumento di 7 euro sul triennio a fronte dei 150 € richiesti dal sindacato per quattro anni di durata del contratto, di fronte alla richiesta di ulteriore flessibilità dell'orario di lavoro che porterebbe a far svolgere ai lavoratori anche 72 ore di lavoro settimanali, di fronte al rifiuto alla contrattazione decentrata e alla ingerenza di Confindustria sulla struttura contrattuale ; obbligano il sindacato a rispondere in modo netto con iniziative di mobilitazione a sostegno della vertenza . Con l'attivo di oggi Fai, Flai Uila Marche ed i delegati sosterranno le azioni poste al tavolo negoziale dalle segreterie nazionali e dalla delegazione trattante e ribadiscono il valore del rinnovo del CCNL industria alimentare che guarda al futuro e che propone nuovi modelli e nuove strategie
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16/11/2015 #Parigisottoattacco Lettera Cisl ai sindacati francesi e presidio unitario ad Ancona
Presidio oggi 16 novembre -  Piazza Roma ad Ancona ore 18,00 -  promosso da  Cgil Cisl e Uil  in solidarietà al popolo francese e alle famiglie delle vittime degli attentati che hanno colpito Parigi lo scorso venerdì 13 novembre. In piazza Roma, insieme ai sindacati, saranno  presenti le istituzioni e  il Console onorario di Francia.«Non arretriamo nei nostri principi di tolleranza, libertà, pace e integrazione. -  sottolinea Alessandro Mancinelli, responsabile Ast Ancona - A quei terroristi integralisti che vogliono dividere il campo tra fedeli e infedeli, nascondendosi dietro la religione, per divenire egemoni nel modo islamico, opponiamo la nostra intelligenza individuale e collettiva che vuole capire le ragioni, che vuole rafforzare la conoscenza, che sa discernere e vuole valorizzare le comunità musulmane democratiche e moderate, che ritiene strategico mantenere un ruolo politico nel medio oriente, che valuta fondamentale la pacificazione dei tanti conflitti mediorientali a partire da quello siriano. - conclude Mancinelli - La ricerca di vendetta e lo scontro di civiltà sono il terreno su cui i terroristi ci vogliono trascinare, non dobbiamo permetterlo, sarebbe il modo peggiore per affrontare la situazione ed anche per ricordare le ultime vittime francesi». Lettera della Cisl ai sindacati francesi Care amiche e cari amici   La CISL ha espresso la più ferma condanna per il brutale attacco terroristico che per la seconda volta a distanza di pochi mesi ha sconvolto la città di Parigi mietendo vittime e feriti, generando terrore e dolore non solo in Francia ma in tutta la comunità' internazionale. Desideriamo esprimere la solidarietà ed il cordoglio dei nostri iscritti e dirigenti ai sindacati francesi ed alle famiglie delle vittime che hanno perso la vita in questo tragico e sconvolgente attentato terroristico. Ai sindacati francesi  va  tutta la nostra vicinanza e sostegno in questo momento cosi doloroso, nel comune impegno di agire in Francia come in Europa, nelle sedi europee ed internazionali, per debellare la piaga del terrorismo e della strategia dell'odio e del terrore, che sembra imperversare in maniera diffusa, attraverso la difesa dei valori della democrazia, della libertà e della tolleranza che hanno ispirato il progetto di costruzione europea  e che devono continuare ad esprimere il fulcro e l'identità della nostra azione all'interno così come all'esterno dei nostri confini . Continueremo a promuovere nelle relazioni sociali e nelle sedi internazionali, la necessita' di un sindacalismo libero e democratico al fine di garantire percorsi di pace e democrazia nei processi di globalizzazione, attraverso la tutela della dignita' del lavoro e della persona, a partire dalle zone del pianeta più martoriate dai conflitti in atto. Solo una risposta autorevole e univoca dell'Europa potrà arginare e sconfiggere l'odio e la violenza dell'aggressione terroristica. Per questo obiettivo e' indispensabile una Confederazione Europea dei sindacati unita e integrata, un obiettivo a cui la Cisl non farà mancare il proprio impegno per realizzarla e promuoverla. È con questo messaggio di solidarietà ma anche di determinazione nell'affermazione democratica che vogliamo essere vicini ai sindacati, ai lavoratori ed a tutti i cittadini francesi, affinché la speranza possa presto risorgere dalle macerie dello sconforto e della disperazione di queste tragiche ore. Con grande affetto e vicinanza   Annamaria Furlan Segretaria Generale Cisl   _ Chères amies et chers amis,   La CISL a exprimé le ferme condamnation de l'attaque terroriste brutale que, pour la deuxième fois en quelques mois, a choqué la ville de Paris en causant victimes et blessés ainsi que terreur et douleur pas seulement en France, mais dans toute la communauté internationale. Nous tenons à exprimer la solidarité et de condoléances de nos membres et des dirigeants aux syndicats français et aux familles des victimes qui ont perdu leur vie dans cet attentat terroriste tragique et terrible. Nous exprimons notre proximité et soutien aux syndicats français dans ce moment si douloureux, dans l'engagement commun à prendre des mesures en France comme en Europe, dans les organisations européen et international, pour éradiquer le fléau du terrorisme et de la stratégie de la haine et de la terreur, à travers la défense des valeurs de la démocratie, de la liberté et de la tolérance qui ont inspiré le projet européen et qui doit continuer à exprimer le cœur et l'identité de notre action à l'intérieur et l'extérieur de nos frontières. Nous allons continuer à promouvoir dans les relations sociales et dans les organisations internationaux, la nécessité pour un syndicalisme libre et démocratique pour assurer des chemins de paix et de démocratie dans le processus de la mondialisation, à travers la protection de la dignité de la personne et du travail, à commencer des zones de la planète les plus touchées par les conflits en cours. Seule une réponse influent et sans ambiguïté de l'Europe pourra endiguer e battre l' haine et la violence des attaques terroristes. A cet effet est indispensable une Confédération européenne des syndicats unie et intégrée, un objectif auquel la CISL ne fera pas manquer son engagement à la réaliser et promouvoir. Il est avec ce message de solidarité, mais aussi dans l'affirmation de la détermination démocratique que nous voulons être proches aux syndicats, aux travailleurs et à tous les citoyens français, de sorte que l'espoir peut bientôt se lever des décombres de désespoir de ces heures tragiques. Avec beacoup de solidarité et proximité   Annamaria Furlan Secrétaire Général de la CISL
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14/11/2015 Corghi Spa: confermato lo stato di agitazione
Fiom, Fim, Uilm e la RSU di stabilimento, hanno confermato lo stato d'agitazione durante l’assemblea sindacale in sciopero di ieri e chiedono che l’apertura della procedura di mobilità per il licenziamento di ulteriori nove lavoratori nello stabilimento di Mondolfo della Ditta Corghi Spa del gruppo Nexion con sede a Correggio (RE) venga sospesa e venga riconvocato il tavolo delle trattative.I lavoratori, unitamente alle RSU e organizzazioni sindacali, durante l’assemblea tenutasi ieri hanno chiesto ed ottenuto la riconvocazione del tavolo di trattativa con la disponibilità dell’azienda a discutere di uscite volontarie incentivate. L'incontro si terrà presso lo stabilimento Corghi di Mondolfo mercoledì 18 novembre alle ore 10.30 «Valutiamo positivamente la riapertura del tavolo negoziale da parte dell’azienda - dichiara Mauro Masci, segretario Fim Cisl Marche - consideriamo positivo l’accoglimento aziendale delle richieste da noi espresse, valuteremo e perseguiremo il percorso più consono ad addivenire ad un accordo condiviso che tenga conto delle tutele e delle esigenze economiche dei lavoratori interessati alla procedura, nonché alla salvaguardia del sito produttivo, che per il territorio di Mondolfo risulta di vitale importanza per la tenuta sociale dei lavoratori e delle rispettive famiglie».
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13/11/2015 Ex Fratelli Monaldi: i lavoratori approvano l'ipotesi di accordo
I 26 lavoratori della ex Fratelli Monaldi hanno condiviso all'unanimità l'ipotesi di accordo per far ripartire la produzione nel sito di Monte Vidon Combatte, acquisito dalla Monaldi Italia dopo il fallimento, nel maggio 2014, dell'azienda agroalimentare di Petritoli. L'accordo, raggiunto grazie alla mediazione delle organizzazioni sindacali di categoria, prevede l'assunzione di cinque ex dipendenti e un indennizzo economico per i restanti 21 che perderanno il lavoro ma manterranno il diritto di prelazione in caso di ampliamento dell'attività: la Monaldi Italia, infatti, è interessata a far ripartire anche il sito di sgusciatura e pastorizzazione delle uova di Petritoli, al centro di un  lungo percorso giudiziario. Il 23 novembre, durante il confronto con i vertici della Monaldi Italia, avverrà la firma dell'accordo quadro e la sottoscrizione dei verbali di conciliazione individuali. «È importante aver fatto ripartire una realtà produttiva storica del territorio, anche se con numeri ridotti. - dichiara Gabriele Monaldi, segretario regionale Fai Cisl Marche - Adesso vanno create le condizioni per ampliare l'attività produttiva in modo da garantire l'occupazione anche ai lavoratori che non potranno rientrare fin da subito in azienda».
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12/11/2015 Licenziamenti alla Corghi: proclamato lo stato di agitazione
Fiom, Fim, Uilm e la RSU di stabilimento hanno appreso durante l’assemblea sindacale dell’apertura della procedura di mobilità per il licenziamento di ulteriori nove lavoratori nello stabilimento di Mondolfo della Ditta Corghi Spa del gruppo Nexion con sede a Correggio (RE). Tale procedura viene aperta dopo che la scorsa settimana ci erano state esposte le intenzioni dell’azienda di procedere al licenziamento senza intavolare una discussione sull’eventuale utilizzo di ammortizzatori sociali o al rilevamento tramite mobilità incentivata di personale volontario in uscita vicino al raggiungimento dell’ età pensionabile. I lavoratori unitamente alle RSU e alle organizzazioni sindacali, nell'affollatissima assemblea sindacale tenutasi ieri, hanno di nuovo proclamato lo stato di agitazione: quello che si temeva, oramai sembra diventata una certezza. «È inaccettabile l’atteggiamento dell’azienda che con la quarta procedura di mobilita - dichiara Mauro Masci, segretario Fim Cisl Marche - in breve tempo sta smontando la produzione a pezzi». Le iniziative sindacali verranno decise insieme alla RSU e a tutti i lavoratori durante l’assemblea in sciopero di venerdì pomeriggio dalle 16.00 alle 17.30. Questa è una vertenza che, per il territorio di Mondolfo, risulta di vitale importanza per la tenuta sociale dei lavoratori e delle rispettive famiglie e per l'intero territorio.
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11/11/2015 Banca Marche: lettera dei sindacati a Padoan inviata a Regione e parlamentari marchigiani
La Cisl First e le altre sigle sindacali del credito hanno scritto una lettera al ministro dell'Economia e della Finanza, prof. Pier Carlo Padoan, per sollecitare un incontro al Mef in merito ai gruppi bancari in amministrazione straordinaria (Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca delle Marche, Banca Etruria e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti). I sindacati temono che manovre speculative, continue fughe di notizie e incertezza del quadro legislativo possano inficiare i processi di risanamento, con gravi conseguenze sotto il profilo occupazionale, e invitano l'esecutivo ad accelerare l'iter legislativo di recepimento della Direttiva 2014/59/UE, che istituisce un quadro armonizzato a livello di Unione Europea in tema di risanamento e di risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, una procedura più efficiente per la gestione delle crisi bancarie con costi inferiori per le finanze pubbliche, gli azionisti e i creditori. Una copia della lettera è stata inviata ai parlamentari marchigiani e alla Regione per tenere alta l'attenzione del Parlamento e del Governo sulla situazione di Banca Marche, il cui processo di rilancio è ancora in fase di definizione. «Diventa sempre più urgente attuare le procedure di consolidamento del gruppo - dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche - per evitare che la banca venga ulteriormente esposta ad attenzioni negative, se non a manovre speculative, con gravi ricadute sul rapporto di fiducia con la clientela. Siamo preoccupati dalle possibili conseguenze non solo occupazionali, ma anche di prospettiva di sviluppo delle realtà economiche locali. Banca Marche, che raccoglie il 40% del credito regionale, rappresenta un importante patrimonio sociale del nostro territorio che deve essere salvaguardato».
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09/11/2015 Dalla Regione 64 milioni per il sociale, ma rimangono incertezze
Dalla Regione arrivano 64 milioni di euro per il sociale. Cgil, Cisl e Uil Marche, insieme alle rispettive Federazioni regionali dei pensionati SPI, FNP e UILP, verificheranno il riparto delle risorse per i servizi. Il Presidente Ceriscioli ha annunciato su Twitter l'approvazione della delibera sul sociale da 64 milioni «per la programmazione e per rispondere alle esigenze». «È una buona notizia - dichiara Sauro Rossi, segretario Cisl Marche - fermo restando che verificheremo le modalità di erogazione e che poco più di 24 ore fa non c'era contezza del livello di risorse disponibili. Manterremo alta l'attenzione per verificare che siano impiegate per le esigenze di anziani, disabili e persone in condizione di disagio e povertà». Restano ferme le risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza, che solo per il 60% è destinato ai servizi per gli anziani. Per l’annualità 2015 nelle Marche sono stati stanziati solo € 6.261.454, assolutamente insufficienti per far fronte ai bisogni in crescita: la non autosufficienza è una vera e propria emergenza sociale che nella nostra Regione si stima riguardi almeno 71.000 persone. Regna ancora l’incertezza sul Fondo regionale di solidarietà, col quale compensare gli aumenti di compartecipazione degli utenti al costo dei servizi residenziali e semiresidenziali. Anche per queste ragioni è necessario riaprire con urgenza il confronto sulla situazione dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti, in particolare sulle residenze protette per anziani, all’interno delle quali, sugli ospiti, continuano a gravare rette di importo notevole, per alcuni al limite della sostenibilità. Per quanto riguarda le situazioni di disagio e povertà, sono scomparse le pur esigue risorse stanziate nel 2014 (circa 400 mila euro). Secondo l’Istat, nel 2014 il 9,9% delle famiglie marchigiane risultano sotto la soglia di povertà relativa, con un incremento del 4,1% rispetto al 2008. Le Marche hanno un indice di invecchiamento tra i più elevati in Italia. Gli anziani sono il 23,7% della popolazione, contro una media nazionale del 21,7% (dati Istat 2015). Allo stesso tempo non è rinviabile un aggiornamento sulla situazione delle cure domiciliari nelle Marche, per le quali ancora oggi non si hanno a disposizione rilevazioni attendibili ed omogenee circa i livelli di assistenza garantiti agli utenti. «Su questi temi - conclude Rossi - chiediamo al Presidente della Regione, nonché Assessore alla Salute e ai Servizi sociali, un incontro urgente per capire gli orientamenti della Giunta regionale, anche nella logica di ridare slancio ad una stagione di confronto che, sia a livello regionale che sui territori, purtroppo stenta ancora a decollare».
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06/11/2015 Troppe incognite sull'ospedale di Montegiorgio
Il futuro dell'ospedale di Montegiorgio al centro di un'assemblea pubblica che si è svolta giovedì scorso. Il nosocomio cittadino, come ha ricordato da Licio Livini, direttore generale dell'Area Vasta 4, non verrà chiuso ma sarà trasformato in Casa della salute, la quale, come dichiara Giuseppe Donati, segretario regionale Cisl Fp, «non garantisce ricoveri ordinari con personale medico ed infermieristico dedicato, bensì è un aggregazione di servizi diagnostici e residenziali presidiati dai medici di medicina generale e non ospedalieri. Nella RSA o Cure intermedie, l'assistenza medica è garantita per 5 ore al giorno dai medici di base. Non che questo sia un male, vista la carenza cronica di posti per lungodegenza ed RSA nel fermano, ma ai cittadini non vanno dette bugie o mezze verità: l'ospedale di Montegiorgio sparirà così come è nella visione dei cittadini montegiorgesi. Nascerà, se nascerà, qualcos'altro che non sarà un ospedale». Altro aspetto critico, il punto di primo intervento non chiuderà ma sarà trasformato in un ambulatorio per prestazioni su prenotazione. «Come si fa ad affermare che non chiuderà il P.P.I.? - prosegue Donati - Ai cittadini va detto che il punto di primo intervento non ci sarà più. Ciò che resterà non potrà più accogliere nemmeno le piccole urgenze o le urgenze che oggi giungono non con automediche ma con mezzi privati. Qualsiasi urgenza, anche minima, dovrà essere trattata a Fermo con ulteriore aggravio delle code al Pronto Soccorso. Quello che verrà lasciato è un semplice ambulatorio infermieristico». Permangono le incertezze anche sulla messa a norma della struttura montegiorgese: «Da dove arriveranno le risorse? - chiede il segretario regionale della Cisl Fp - non dimentichiamo che l'edificio frana lentamente verso mare e non è a noma per la legge antisismica. Questa domanda meriterebbe una risposta che non può essere che tutto sarà coperto dai 2 milioni di euro stanziati».
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06/11/2015 Rischio povertà e tagli ai servizi: l'allarme del direttivo unitario dei pensionati
I direttivi unitari delle categorie dei pensionati SPI-CGIL FNP-CISL UILP-UIL di Ancona si sono incontrati il 5 novembre per discutere delle questioni relative alla previdenza, sanità e contrattazione territoriale. Sul tema previdenziale l’attenzione è stata posta sulle questioni relative alla sentenza della Corte Costituzionale ed alla conseguente mancata rivalutazione delle pensioni e sulle scelte del Governo contenute nella legge di stabilità, quali l’opzione donna o la possibilità di utilizzo del part-time a 63 anni. Nella provincia di Ancona vi sono circa 130.000 pensionati, di cui 74.000 ultraottantenni, con un importo medio di circa € 903 per gli uomini e € 539 per le donne. Il valore delle pensioni suscita grande preoccupazione in quanto sempre più vicino al limite della povertà assoluta, visto che un adulto viene considerato in povertà assoluta se ha un reddito di € 756,93, mentre per una coppia il limite è di € 1034,83. Rispetto a questa situazione e all’aumento progressivo dell’invecchiamento, delle disabilità e delle cronicizzazioni, tipiche degli anziani, i direttivi unitariamente ritengono del tutto inefficace il rifinanziamento della card acquisti, soprattutto se accompagnato da una decurtazione continua e costante delle risorse per il welfare: dal fondo sociale, a quello per la non autosufficienza, o dei trasporti. Che ciò avvenga attraverso tagli diretti o attraverso tagli alle Regioni non cambia la sostanza del problema; a risorse incerte e ridotte corrispondono riduzione di servizi e/o aumento dei costi per i cittadini. La politica nell’operare scelte dovrebbe avere una visione della società e della comunità che intende rappresentare; dovrebbe mettere al centro le persone e i loro bisogni, di conseguenza non operare con tagli amministrativi al sistema dei servizi sociali, sanitari pubblici od optando per la privatizzazione della sanità; ma dovrebbe saper individuare le aree ove si annidano gli sprechi e rendere di conseguenza produttivo il sistema sanitario per abbattere le liste di attesa, qualificare i dipartimenti dell’ospedale di Torrette, per ridurre l’esodo dei primari e la mobilità passiva. La stessa contrattazione locale, svolta soprattutto nei confronti dei comuni, ha messo in luce le difficoltà delle amministrazioni circa l’effettuazione degli investimenti, il mantenimento dei servizi e delle tariffe, ma l’attività di concertazione o il confronto svolto con 30 enti ha limitato i tagli ed ha mantenuto i servizi. Per queste ragioni i sindacati dei pensionati incontreranno la cittadinanza sulle politiche previdenziali, sociali e sanitarie, sulle gestioni associate dei servizi che determinano risparmi e maggiore qualità, ponendosi in una fase di ascolto e di confronto per raccoglierne le istanze.I prossimi giorni SPI FNP UILP si incontreranno per stabilire le modalità di svolgimento di assemblee da effettuare in tutta la provincia.
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02/11/2015 Commercio in sciopero: presidio regionale ad Ancona
Più di 500 persone in piazza ad Ancona nella prima giornata di sciopero dei lavoratori del commercio. La mobilitazione, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, è la risposta alla fumata nera per tre dei quattro contratti che disciplinano i rapporti di lavoro nel settore. Federdistribuzione, Confesercenti e le associazioni cooperative hanno detto no a tutte le proposte avanzate nella piattaforma sindacale, lasciando sola Confcommercio che nel marzo 2015 aveva firmato una ipotesi di rinnovo con un aumento del tutto contenuto: 85 euro nel triennio. Fallita la possibilità di unificare almeno nei contenuti i contratti del settore presentando a tutte le associazioni le medesime richieste, Filcams Cgil, Fisascat Cisl Uiltucs Uil hanno indetto lo SCIOPERO per le giornate del 7 novembre e del 19 dicembre, nella grande distribuzione, nel commercio al dettaglio che batte bandiera CONFESERCENTI e nella DISTRIBUZIONE COOPERATIVA. La prima giornata di sciopero, sabato 7 novembre, ha visto il presidio regionale “FUORI TUTTI! CONTRO L’ATTACCO A DIRITTI E SALARIO”in piazza Roma ad Ancona. Coinvolti gli oltre 6000 lavoratori, interessati nelle Marche dal rinnovo del contratto, di Auchan, Carrefour, Ikea, Metro, Sma, Magazzini Gabrielli, Finiper, Conad, Zara, Decathlon, Coin, Coop ecc. Piazza Roma ha dato voce e colore alla protesta per un contratto che i lavoratori attendono da oltre 22 mesi. Adesione al 70% in tutta la regione.
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02/11/2015 Fano: no all'albero di Natale, si alla solidarietà
La Cisl di Fano rimane profondamente sconcertata per la spesa che il Comune vuole sostenere per la realizzazione dell’albero di Natale da porre come consuetudine in Piazza XX settembre: l'amministrazione comunale, infatti, ha scelto di utilizzare 21.000 euro per gli addobbi in un momento di piena crisi sociale con famiglie sotto sfratto e con la necessità di utilizzare tutte le risorse disponibili per contrastare la povertà e l’emarginazione. Sono stati tagliati molti servizi alla persona ed in particolare ai disabili. Il fondo anticrisi finanziato con risorse comunali è di soli 50.000 euro (i restanti 30.000 per i tirocini sono stati stanziati della fondazione Carifano e una parte da Aset per la riduzione di Tari e servizio idrico): si è sostenuta la mancanza di risorse pubbliche dovuta ai tagli sia della regione Marche che del Governo centrale, ma all’improvviso, con un colpo di bacchetta magica, dalle casse del Comune escono 21.000 euro per un albero di Natale. Per la Cisl di Fano non è questo il modo migliore di spendere le risorse pubbliche. Chiediamo pertanto al sindaco di utilizzare queste risorse per incrementare la spesa sociale. Meglio una città più solidale con meno famiglie e persone emarginate che un albero di Natale in piazza dalla modica cifra di 21000 euro. «È necessario - dichiara Giovanni Giovanelli, responsabile dell'Ast di Fano - uscire dalla situazione di stallo che si è venuta a creare con l’Ambito sociale per rielaborare, progettare immediatamente, secondo quanto previsto dai compiti dello stesso Ambito, il Welfare di questa città e del suo territorio. Il tempo dell’attesa è terminato, la situazione sociale è drammatica e pertanto le risposte non possono attendere».
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02/11/2015 Azienda unica per gestire i rifiuti nella provincia di Ancona: «Progetto al via entro il 2016»
In una fase di vivace discussione su tassazione locale e qualità dei servizi, di “spending review” e messa in efficienza delle aziende pubbliche, non è possibile per nessun interlocutore – istituzionale e politico – sottrarsi all'onere della verifica di coerenza fra scelte annunciate e concrete decisioni amministrative. Nella provincia di Ancona, questo vale in particolare per la tematica della gestione associata dei rifiuti, per i quali è da tempo in campo una concreta ipotesi di creazione di una unica società pubblica per l'intero Ambito (ovvero Provincia) esattamente come previsto dalla legge. Oltre un anno fa (1 luglio 2014) – nel corso di un convegno organizzato a Jesi alla presenza di parecchi amministratori locali - Cgil Cisl e Uil della Provincia di Ancona hanno rilanciato e difeso quel progetto, capace di garantire un salto di qualità nell'erogazione di un servizio fondamentale per le comunità locali. Si tratta certamente di un percorso complesso, che va costruito nel consenso delle comunità e nella tenacia degli intenti da parte degli enti locali; valorizzando l'occupazione esistente e la capacità del “pubblico” di essere - ad un tempo - efficiente soggetto programmatore ed erogatore, proprio perché forte di una dimensione aggregata, ma sempre strettamente legata alle esigenze dei territori. Gestione ambientale e moderno sistema di raccolta e gestione dei rifiuti sono sempre più temi intrecciati; una attenta progettazione di sistema può traguardare – in pochi anni – risultati importanti sia sul fronte degli investimenti che su quello delle infrastrutture dedicate; permettendo così di stabilizzare una effettiva riduzione di costi e di tariffe per l'utenza. Come organizzazioni sindacali, non crediamo esistano reali alternative ad un simile ambizioso progetto: pena l'ennesima privatizzazione a danno sia dell'occupazione che del'effettiva capacità di gestione strategica del sistema da parte degli enti locali e, quindi, delle comunità interessate. In questi mesi molti attori hanno fatto la loro parte, consentendo che questa innovazione territoriale potesse iniziare ad avere forme e tempi chiaramente inquadrabili. * L'ATA ha avviato la discussione di “governo” del sistema con tutti gli enti interessati e alcune delle gare intervenute nel frattempo hanno visto inserita una clausola temporale di salvaguardia ; *Anconambiente e Jesiservizi – in un confronto intenso e non sempre facile con le organizzazioni di categoria – hanno già siglato Protocolli d'Intesa diretti a regolamentare il futuro, auspicato, passaggio delle attività dedicate (tramite cessione di ramo aziendale) alla futura nuova Azienda pubblica provinciale; * Confronti di merito avanzati si sono realizzati al CIS (Vallesina), alla Sogenus (discarica di Maiolati). «È necessario - dichiara Maurizio Andreolini, responsabile Ast Jesi - che la scelta dell'azienda unica pubblica provinciale diventi patrimonio largamente condiviso e oggetto di un preciso mandato operativo dei singoli enti locali: nel rispetto dei passaggi formali previsti e dei tempi dati». Le organizzazioni sindacali non accetteranno inerti percorsi diversi, che aprano la strada a multinazionali estere o a gruppi privati nazionali, mossi esclusivamente dall'idea di profitto. Nelle prossime settimane Cgil Cisl Uil chiederanno di incontrare i principali Sindaci della provincia di Ancona: al fine di capire l'effettivo avanzamento del progetto e verificare problematicità e sostanziali volontà di procedere. A breve, è nostra intenzione promuovere nuove iniziative pubbliche di sensibilizzazione, confronto e sostegno al progetto di azienda pubblica provinciale di gestione dei rifiuti, anche a riscontro degli incontri realizzati con gli enti locali.
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30/10/2015 Incontro con le istituzioni per salvare il lavoro alla PD Srl
Ieri si è chiusa con la firma dell'accordo la complicata vertenza degli esuberi della PD Srl. Confermati purtroppo i 46 esuberi, legati alla chiusura di 2 dei 3 reparti dell'azienda, ma sono stati sottoscritti una serie di impegni tra le parti per valutare tutti i possibili strumenti di riduzione degli stessi esuberi (part time, riqualificazione professionale...), e una tempistica nella intimazione dei licenziamenti che pone la massima attenzione alle diverse situazioni familiari e personali delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti dalla procedura di licenziamento. Nello stesso pomeriggio si è svolto l'incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali con le istituzioni locali e provinciali. Presso il Comune di Esanatoglia ci siamo confrontati con l'assessore provinciale al lavoro Paola Mariani, i sindaci di Esanatoglia e Matelica, la parte datoriale (il titolare Sig. Tritarelli, il Dr. Modesti, il Dr. Pietroni di Confindustria Macerata) e le OOSS, di categoria e confederali (Gravina e Corvatta per la FIM e la CISL, Marinucci e Taddei per la FIOM e la CGIL), con la RSU dello stabilimento della PD Srl. Obiettivo dell'incontro unire le forze di ogni parte presente al tavolo, ciascuna nell'ambito delle proprie competenze, per avviare da subito un percorso di accompagnamento e riqualificazione del personale coinvolto dalla procedura di mobilità, che consenta di mantenere nel territorio le lavoratrici e le loro famiglie, approfittando del periodo di ammortizzatore sociale (mobilità o Naspi). «È fondamentale capire quali possibilità concrete di ricollocazione siano percorribili - ha dichiarato Rocco Gravina, segretario Fim Marche - unendo i comuni del territorio nella identificazione di una idea di sviluppo e rilancio territoriale». Prossimo appuntamento entro il mese di novembre per concretizzare gli impegni assunti presso la Provincia di Macerata.
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30/10/2015 Previdenza complementare Settore moda, oltre 100 delegati all’attivo unitario
Oltre cento delegati ed Rsu del settore moda delle aziende presenti nel territorio regionale,  oggi ad Ancona, per l’ attivo unitario "Non è mai troppo presto per pensare al tuo domani”,organizzato da Filctem –Cgil, Femca – Cisl, Uiltec - Uil sulla previdenza complementare  del comparto moda. Illustrato il Fondo pensione Previmoda con la partecipazione del direttore del Fondo, Fabio Cappuccio. Ottaviani Marco, segretario Uiltec,  ha aperto e coordinato i lavori  evidenziando  l' importanza della formazione ed informazione sulle tematiche delle pensioni complementari.  " E’ molto importante aver realizzato un attivo unitario dopo diversi anni, sul tema della previdenza complementare – ha esordito Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche -  un impegno che vedrà la partecipazione attiva dei delegati nei luoghi di lavoro anche come un'attività a sostegno della imminente fase di rinnovi contrattuali".   L’iniziativa ha avuto una  connotazione formativa ed informativa, toccando temi d'interesse collettivo e  ha rimesso la previdenza integrativa al centro dell'attenzione dei delegati.  I lavoratori del settore moda presenti hanno sottolineato l'esigenza di avere sempre più informazioni per essere sempre più soggetti attivi nelle contrattazioni aziendali e nelle verifiche delle realizzazioni degli adempimenti aziendali anche sul tema di previdenza complementare. I lavori sono stati conclusi dal coordinatore regionale Filctem Cgil Galli che ha ribadito "l'impegno delle tre sigle sindacali, a partire dai rinnovi dei contratti di lavoro, a garantire un' adeguata contrattazione ed informazione sui temi della previdenza complementare, oggetto anche di parti economiche di deriva contrattuale, centrando l'attenzione sui futuri trattamenti pensionistici che possono essere migliorati, oltre alle iniziative confederali in tema di previdenza pubblica, anche attraverso le opportunità derivanti dalle norme sulla previdenza complementare".
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29/10/2015 Avanti con la fusione di Fermo e Porto San Giorgio
Per il Sindacato confederale il riordino e la riorganizzazione delle istituzioni, anche locali, devono realizzarsi per perseguire gli obiettivi di migliorare i servizi ai cittadini, valorizzare la qualità e le professionalità del lavoro, aumentare l'efficienza della Pubblica Amministrazione e il grado di partecipazione democratica. La programmazione condivisa, la gestione associata dei servizi e le fusioni dei Comuni sono parte delle proposte che da anni stiamo portando avanti, prevedendo modifiche istituzionali per ridisegnare nuovi assetti locali, al fine di superare la ormai insostenibile frammentazione che caratterizza il territorio marchigiano. Già nel novembre 2013 è stato sottoscritto tra CGIL CISL e UIL, Categorie del Pubblico Impiego, Ministero degli Affari regionali e Autonomie locali, Ministero della Pubblica Amministrazione e Semplificazione, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e Anci un protocollo d'intesa che prevede la predisposizione a vari livelli di tavoli per articolare un governo partecipato di confronto sul riordino istituzionale. Questo confronto ha avuto, nella Regione Marche, il suo apice con la sottoscrizione il 25 novembre 2014 di un protocollo tra Regione, Anci, Upi, Sindacati confederali e di categorie del pubblico impiego, con il quale si ribadisce, tra le varie questioni, l'importanza di un programma di riordino territoriale in base alla LR 44/2012 con particolare attenzione alla definizione delle Dimensioni Territoriali Ottimali per la gestione associata delle funzioni comunali; il monitoraggio costante circa lo sviluppo di esperienze di associazionismo comunale attraverso il sistema degli incentivi e disincentivi in base alla LR 46/2013. «Il processo di fusione tra comuni è un tema urgente da affrontare, anche alla luce dei tagli ai trasferimenti statali e ai crescenti vincoli di spesa degli Enti Locali. - dichiara Alfonso Cifani, segretario Cisl Marche - Riteniamo che anche i Comuni di Fermo e Porto San Giorgio debbano percorrere la strada della fusione, vista l'attiguità geografica e le compromissioni e affinità delle direttrici di sviluppo che, per noi, devono essere socialmente ed ambientalmente sostenibili. Ciò, anche per evitare l'apoteosi dei processi di esternalizzazione e l'azzeramento della partecipazione in aziende strategiche che potrebbero consegnarci Enti completamente privatizzati e, quindi, impermeabilizzati alla partecipazione democratica». Secondo i dati del Portale AIDA, la propensione all'esternalizzazione del Comune di Fermo è nella media nazionale (81,3%) e nella media regionale (82,2%); quella del comune di Porto San Giorgio è nella media nazionale (80,8%) e inferiore rispetto alla media regionale (74%). Senza un vero cambiamento e senza una visione lungimirante di chi ha le massime responsabilità per agire rischiamo, oltre alla perdita di identità delle nostre città, un forte arretramento economico, sociale e democratico del territori
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29/10/2015 Nessun esubero alla CNH Jesi
Lo stabilimento jesino della Cnh chiuderà il consuntivo 2015 con  la produzione di  circa 15.700 trattori. E’ quanto emerso dall'incontro  tra sindacati e azienda. La previsione aziendale per il 2016 dovrebbe essere lievemente migliore, anche in termini di cassa integrazione, con un dato previsionale di circa 1200/1300 trattori in più. La crisi congiunturale del settore agricolo non aiuta il mondo della meccanica specializzata che in Europa dal 2013 ad oggi ha perso il 15% passando da 200.000 trattori venduti a 175.000. Attualmente tutti gli stabilimenti del gruppo CNH Europa sono interessati da un calo produttivo con ricorso ad ammortizzatori sociali ed un licenziamento collettivo fatto precedentemente a Basildon di 40 unità. Ad oggi non si perdono quote di mercato e la ricaduta della negativa saturazione produttiva degli impianti Europei è non molto dissimile tra loro. Attualmente lo Stabilimento Jesino produce il 15% per il mercato Italia, il 15% mercato nord America ed il restante della produzione è destinata all'Europa. «All'azienda abbiamo ribadito l'importanza della salvaguardia delle maestranze e della missione produttiva dello stabilimento jesino – afferma Danilo Capogrossi, Fim Cisl Marche -  e chiesto di  perseguire, con il coinvolgimento delle RSU  e di tutti i lavoratori, il miglioramento dei dati produttivi aziendali,  per rafforzare la qualità del prodotto e la competitività dello stabilimento.»
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28/10/2015 #contrattosubito: pronti allo sciopero generale per il rinnovo nel pubblico impiego
«Un contratto vero per i lavoratori e per cambiare i servizi ai cittadini», i segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, lanciano la campagna per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. «Il Governo la smetta con le provocazioni e apra il tavolo. Fare un nuovo contratto vuol dire investire nelle professionalità, nell’innovazione organizzativa, nella qualità dei servizi. Per i lavoratori pubblici chiediamo un rinnovo dignitoso, che dopo 6 anni di paralisi totale, per noi significa 150 euro di aumento medio con produttività e riconoscimento professionale, altro che l’equivalente di una mancia come vorrebbe il Governo. Chiediamo contratti per rimettere in moto servizi alle famiglie e alle imprese, accrescendo la partecipazione, e rispettando il senso di quel richiamo della Corte Costituzionale che con questa legge di stabilità si vorrebbe di fatto ignorare: è con i contratti che si rilancia il cambiamento. E se per far arrivare il messaggio servirà andare allo sciopero generale, noi siamo pronti». «Sei anni di sottrazione di risorse spacciata per razionalizzazione della spesa e di mancati investimenti nella qualità del lavoro pubblico sono più che abbastanza. I servizi pubblici continuano a deteriorarsi quando invece dovrebbero dare una spinta decisiva alla ripresa economica e offrire risposte valide contro la marea montante del malcontento sociale. E il Governo che fa? Ancora una volta scarica costi e responsabilità sui lavoratori pubblici, mettendo sul piatto una proposta di contratto che non merita questo nome. Evidentemente considera la contrattazione come un’attività residuale nella quale non vale la pena investire. E che è meglio confinare su un terreno sempre più ristretto per gestire sempre più materie a colpi di leggi e decreti». «Noi diciamo invece che liberare la contrattazione è l’unico modo per produrre innovazione vera, partecipata dai lavoratori pubblici, e riportare la PA in linea con le esigenze reali del Paese. Per questo metteremo in campo anche lo sciopero, se dalla politica non verranno risposte» concludono i sindacati. «E prima faremo una mobilitazione forte e capillare sia a livello nazionale che territoriale, cercheremo il confronto con la società civile, punteremo a creare alleanze sociali partendo dai bisogni delle persone. Perché non si tratta solo di garantire ai lavoratori pubblici retribuzioni adeguate ed esigibilità dei diritti, ma di tenere insieme la valorizzazione delle professionalità e il diritto dei cittadini a un’amministrazione pubblica sostenibile negli assetti, trasparente nell'uso delle risorse, ed efficace nel dare risposte alle comunità». Documento per il rinnovo dei contratti
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28/10/2015 Fisascat: necessario rilancio e tutela personale Fiera Pesaro
La Fisascat Cisl Marche interviene in difesa del personale delle Fiere di Pesaro e invita gli enti locali e i vertici e tutti i soci della Fondazione Patrimonio Fiere a discutere, con decisione e chiarezza, serie strategie di rilancio del sistema fieristico regionale. «Il personale ha già dato molto - dichiara Domenico Montillo, segretario regionale Fisascat Cisl - e ha dimostrato, considerato il contesto economico del momento, senso di responsabilità verso la Fondazione: l'anno 2014 è stato caratterizzato da una forte riduzione dei costi di gestione, in particolare del costo personale che, con accordo sindacale tra le parti siglato in data 18 dicembre 2013 presso la Direzione territoriale del lavoro di Pesaro, è stato diminuito nella misura del 30% e con riduzione degli orari di lavoro». Una quota di quattro dipendenti rappresenta il minimo necessario per la regolare ed efficiente conduzione del quartiere fieristico di Pesaro (40.000 metri quadrati coperti, non un semplice ufficio) e delle attività che si svolgono al suo interno: nel 2015 la struttura ha ospitato circa 20 manifestazioni, tra fiere e convegni, con una presenza di pubblico di circa 130.000 visitatori. Sono dati che hanno una importante e positiva ricaduta economica sul territorio, e che si manterranno costanti anche nel 2016: per queste ragioni riteniamo che sia necessario lavorare per una prospettiva di concreto sviluppo, in un quadro di responsabilità condivise tra tutti i soggetti economici, sociali ed istituzionali del territorio.  
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27/10/2015 Spari contro i Vigili Urbani a Fermo. Allarme dei sindacati
La Cisl Fp Marche esprime tutta la solidarietà possibile al Corpo della Polizia Municipale di Fermo per il grave fatto avvenuto ieri pomeriggio. «Gli spari contro alcuni Vigili Urbani di Fermo ci  preoccupano e ci mettono in  allarme. Nel nostro territorio i fatti di micro criminalità e di criminalità, sempre più crescenti, non possono e non devono essere sottovalutati. - afferma Giuseppe Donati,  Cisl Fp Marche- L'isola felice di alcuni anni fa è ormai un ricordo e tutte le forze dell'ordine sono sempre più chiamate a stare in prima linea a difesa dei cittadini ma anche delle Istituzioni.» La Polizia Municipale , spiega Donati, « ha modificato di molto la propria natura d'intervento sul campo, affiancando le altre forze dell'ordine nel contrasto alla criminalità. Purtroppo, la legislazione italiana è in forte ritardo nel riconoscere ai Vigili Urbani quanto dovuto e dotarli degli strumenti adatti a svolgere al meglio ed in sicurezza la propria attività». In questo contesto di sottovalutazione del pericolo che questi agenti corrono giornalmente, secondo la Cisl Fp Marche, va letto il fatto di ieri sera.« Gli investimenti pubblici in materia di sicurezza sono decrescenti e proprio per i ritardi normativi  la Polizia Municipale è più esposta, perché vulnerabile, ad episodi ritorsivi, che per fortuna, stavolta, non hanno fatto vittime. Ma l'allerta deve restare alta.»ribadisce Donati. La Cisl Fp  Marche rinnova il proprio impegno affinché ogni possibile tentativo di rafforzare le misure di sicurezza personale dei lavoratori  del Corpo della Polizia Municipale di Fermo, vada a buon fine. Oltre all'importante piano della Prefettura di coordinamento per il contrasto alla criminalità, servono risorse per la prevenzione di episodi come questo, finalizzati soprattutto ad innalzare le tutele di categorie più attaccabili come i Vigili Urbani. «Siamo certi che la Prefettura, importante istituzione che non può e non deve essere messa in discussione nella sua permanenza a Fermo,  insieme al Comune di Fermo da cui dipende la Polizia Municipale, - conclude Donati - saprà cogliere da questi incresciosi fatti, spunti importanti per valutare cosa fare per mettere in sicurezza gli Agenti della Polizia Municipale e permettere loro di continuare a svolgere l'importantissimo ruolo di sicurezza   di prossimità dei cittadini.»  
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24/10/2015 La scuola delle Marche in corteo per il contratto e la qualità dell'istruzione
Sabato 24 ottobre hanno sfilato in 500,  per le strade del centro di Ancona, al corteo  organizzato da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal nell'ambito della mobilitazione nazionale “L'unione fa la scuola”, indetta dalle sigle sindacali di categoria per richiamare l'attenzione del Governo e dell'opinione pubblica sulla necessità di un nuovo contratto nazionale di lavoro che garantisca la valorizzazione della professionalità dei docenti e sulle tante criticità della Legge 107/2015 (la cosiddetta Buona Scuola), che chiediamo di cambiare negli aspetti che riteniamo sbagliati e incostituzionali. La manifestazione,in contemporanea con quelle di altre 18 città italiane,  è partita con un flash mob, da Corso Garibaldi  per poi concludersi  nella tarda mattinata con l'incontro in  Prefettura, con il Capo Gabinetto dott.ssa Angela Buzzanca, dove sono state esposte la posizione dei sindacati di categoria sui temi al centro della mobilitazione,  La conclusione del corteo in Piazza del Plebiscito ha visto gli interventi  delle segretarie generali regionali  di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal. « In finanziaria  sembra ci siano solo 200 milioni di euro che permetterebbero un  aumento di soli 7 euro a testa. Una  miseria, una vergogna, una vera e propria provocazione nei confronti dei lavoratori . - ha dichiarato Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche  -  Il contratto è fermo dal 2009 e oggi siamo in  tanti , da tutta la regione, per chiedere con forza al Governo di stanziare denaro sufficiente per un rinnovo del contratto dignitoso.» Occorre ripartire dalle professionalità della scuola, è questo il richiamo forte: rispettare il lavoro, ampliare gli spazi di compartecipazione alle scelte, avviare il negoziato per un contratto innovativo che tenga conto di esigenze come la stabilità del lavoro e la giusta retribuzione, assicurando parità di condizione economiche e normative per i tanti lavoratori precari. Va riconosciuto il valore sociale dell'insegnamento, che deve essere libero e di qualità.«Va cambiata la Legge 107, "La Buona scuola", che non  garantisce  autonomia e democrazia nei processi decisionali»ha ribadito Anna Bartolini. Il  flash mob che ha aperto il corteo ha  simbolicamente, “sbrogliato la matassa” di incognite e difficoltà che docenti e personale Ata stanno affrontando e dovranno affrontare nei prossimi mesi a causa dell'entrata a regime della riforma della scuola, del mancato rinnovo del contratto di categoria, scaduto da sette anni, e da misure penalizzanti sotto il profilo economico e organizzativo contenute nella legge di stabilità 2015. Queste sono le ragioni che hanno portato alla decisione di programmare momenti specifici per evidenziare le emergenze riferite ai diversi profili professionali operanti nella scuola. La mobilitazione di sabato, infatti, è stata preceduta dalle iniziative nazionali del 15 ottobre, che ha visto il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, e del 22 ottobre, dedicata al personale Ata. La mobilitazione dei sindacati della scuola si è svolta non  solo nelle strade e nelle piazze di tutta Italia, ma anche sui social network grazie all'hashtag #unionefalascuola.  https://youtu.be/2vs2Sg-rpb0https://youtu.be/SsiPj2NzHGE 
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24/10/2015 Polizia Provinciale: salvare professionalità e posti di lavoro
Venerdì 23 ottobre, i dipendenti delle Polizie Provinciali delle Marche hanno partecipato all'assemblea regionale promossa da Cisl Fp, Cgil Funzione Pubblica e UilPa per parlare del loro futuro professionale e occupazionale, minacciato dalla riforma di riordino delle Province. L'incontro, che si è svolto nella sala riunioni della Provincia di Macerata ha messo in luce soprattutto il venir meno, a causa della riforma, dei servizi resi dalla Polizia Provinciale a tutela dell'ambiente e della fauna, anche ittica, di cui la nostra Regione va tanto fiera, determinando un vuoto di prevenzione e collaborazione con le aree agricole e turistiche che fino ad oggi ha prodotto ricchezza per imprese artigiane, agricole, agro-silvo-pastorali e agrituristiche. I lavoratori della Polizie Provinciale, unici e differenti nel trattamento subito dal Governo in quanto destinati nella quasi totalità alla perdita delle loro professionalità, e potenzialmente del posto di lavoro se non assunti dai Comuni, hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di impegnare la Regione Marche ed i Presidenti delle cinque province a non inserire nel portale della mobilità della Funzione Pubblica alcun nominativo sovrannumerario; ciò anche in considerazione dell'attività svolta dalle segreterie nazionali finalizzata a scongiurare perdite di posti di lavoro e professionalità acquisite. Inserita nel percorso di mobilitazione nazionale, è stata poi promossa la convocazione regionale per il giorno 27 ottobre di tutte le Rsu della province marchigiane per protestare contro disservizi, disfunzioni e incertezze che ancora permangono sul riordino delle province-aree vaste, e la loro ulteriore compartecipazione al bilancio dello Stato, rafforzata nel 2016, con ulteriori prelievi forzosi dalle loro casse.
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22/10/2015 Concorso pubblico Area Vasta 4 per infermieri: c'è il corso di formazione organizzato da Cisl Fp
La Cisl Fp di Ascoli Piceno - Fermo organizza un corso per infermieri in vista del concorso pubblico indetto dall'Area Vasta 4 di Fermo per l'assunzione di personale infermieristico. Il corso è aperto a iscritti e non iscritti, in numero massimo di 100, e inizierà il 20 novembre. In caso di superamento del numero massimo di partecipazioni, le domande degli iscritti Cisl Fp avranno la precedenza. Durante le lezioni, tenute dai docenti Enrico Ceroni e Stefano Marcelli, saranno trattate nozioni inerenti la legislazione sanitaria (nazionale e regionale) e la pianificazione assistenziale. Al termine del corso, i partecipanti eseguiranno la simulazione di un test di esame. Il corso prevede lezioni frontali con supporto di slide. La quota di iscrizione è di 10 euro per i tesserati Cisl Fp e di 50 euro per i non iscritti. Il link sottostante contiene il modulo di iscrizione. locandina Corso preparazione Concorso Infermieri AV 4
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21/10/2015 Fondazione Don Gnocchi: presidio contro la disdetta del Contratto Nazionale
Si è tenuto oggi 21 ottobre un nutrito presidio di lavoratori della Fondazione Don Gnocchi presso il centro Bignamini di Falconara. I lavoratori dei centri marchigiani, circa 150, protestano in contemporanea con tutti gli altri centri d’Italia, contro la decisione della Fondazione di disdettare il contratto nazionale di lavoro. Dopo due anni di sacrifici, in cui i lavoratori, per fronteggiare i problemi finanziari della Fondazione, hanno regalato 80 ore procapite annue di lavoro e rinunciato a due giorni di ferie ciascuno, la Fondazione non ha trovato di meglio che scaricare nuovamente sui suoi dipendenti le sue difficoltà economiche a livello nazionale. I lavoratori chiedono che il Don Gnocchi ritiri la disdetta del Contratto e che si apra un confronto serrato a livello nazionale in grado di fare luce, una volta per tutte, sullo stato reale della “pseudo” crisi lamentata dalla ONLUS. Le segreterie regionali del pubblico impiego di Cgil Cisl UIl hanno scritto una lettera aperta al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli chiedendo un suo diretto intervento nei confronti della Fondazione. Sulla vertenza CGIL, CISL e UIL Funzione Pubblica delle Marche, registrano positivamente la solidarietà dell’On. Emanuele Lodolini (PD Marche) che ha presentato, il 15 ottobre u.s., apposita interrogazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’On. Lara Ricciatti di (SEL Marche) con un duro intervento stampa diffuso il 16 ottobre e dell’On. Piergiorgio Carrescia (PD Marche) che sosterrà le iniziative parlamentari relative alla vicenda.
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20/10/2015 Un primo passo verso la Cisl Marche del futuro
Due giorni di dibattiti, confronti ed analisi per tracciare le linee guida del futuro della Cisl marchigiana. La Conferenza organizzativa programmatica della Cisl Marche, che si è svolta lunedì 19 ottobre presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso di Loreto e martedì 20 ottobre al Klass Hotel di Castelfidardo, è stata l’occasione per fare il punto sulla riorganizzazione interna, un processo avviato a partire dal Congresso regionale 2013. Oltre 450 partecipanti, tra delegati, operatori dei servizi e sindacalisti, hanno preso parte al dibattito contribuendo alla costruzione di un sindacato moderno, più trasparente, più snello ed ancora più radicato nei posti di lavoro e nei territori. Il tema portante della Conferenza è racchiuso nello slogan “La Cisl del futuro sboccia da idee e scelte di oggi”, concetto che vuole esprimere la necessità di agire e riflettere~oggi~per dare fisionomia al sindacato del domani. I lavori del primo giorno sono stati introdotti dalla relazione del segretario generale della Cisl Marche,Stefano Mastrovincenzo, e dagli interventi degli operatori di tutti i servizi e gli enti della Cisl: Inas, Adiconsum, Labor, Sicet, Anolf, Ufficio Vertenze, Iscos e Ial. Un momento importante di confronto e di verifica, proseguito con il Consiglio generale, “il parlamentino” della Cisl Marche, il giorno successivo alla presenza del segretario confederale nazionale Giovanna Ventura che ha concluso i lavori . Durante la Conferenza, sono stati illustrati i dati riguardanti la realtà sociale ed economica marchigiana, con riferimento anche all'andamento delle iscrizioni alla Cisl, lo stato delle strutture e l’operato della Cisl nel territorio regionale. «Al cambiamento tumultuoso del contesto in cui operiamo, possiamo rispondere elevando la qualità di proposta ed elaborazione, realizzando l’integrazione tra l’attività contrattuale nei luoghi di lavoro e nei territori e l’offerta di servizi qualificati che rispondono ai bisogni di lavoratori, pensionati e delle famiglie. – afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche – In particolare serve più formazione per le RSU e delegati sindacali oltre all’inserimento dei giovani ai vari livelli dell’organizzazione.» Lo scenario che emerge è quello di una regione dove il progressivo invecchiamento della popolazione (23,42% gli over 65), è controbilanciato solo in parte dall’incidenza dei residenti stranieri (9,44% del totale, 14,51% nella fascia 15-29 anni). Allo stesso tempo, l’alto tasso di fragilità economico-sociale, specialmente nella popolazione anziana, si lega a un tasso di occupazione (62,2% nel secondo trimestre 2015) che rispecchia una situazione di sofferenza occupazionale ancora in atto, soprattutto nella fascia giovanile della popolazione attiva (15-29 anni) dove la disoccupazione si attesta al 23,4%. Le dinamiche demografiche ed economiche richiedono un nuovo sistema di welfare, capace di soddisfare le esigenze di strati sociali fragili, nonché politiche di sviluppo e industriali nuove, diverse e lungimiranti. Bisogna essere ancor più in grado di cogliere le criticità, le opportunità e le esigenze dei territori e assumersi un ruolo di collante tra le forze sociali e politiche per poter avviare un rilancio dal punto di vista economico e occupazionale. Il percorso intrapreso da Cisl Marche va in questa direzione: un sindacato innovativo sempre più vicino ai cittadini.Il primo passo ha riguardato la riorganizzazione territoriale, attraverso l’articolazione in 13 Aree Sindacali territoriali (Ast) coincidenti con i Sistemi Locali del Lavoro e con i Distretti sanitari: questo processo ha reso più capillare la presenza sindacale sul territorio, garantita da sedi e recapiti presenti in 129 Comuni marchigiani. Il radicamento è rafforzato dall’attività delle varie Federazioni di categoria, che contano nel complesso (dati aggiornati al 31 dicembre 2014) 156.233 iscritti. Le categorie dei lavoratori attivi con maggiori iscritti sono Cisl Scuola (10.674), Fisascat (9.132), Fim (8.571), Fp (7.662) e Fnp (88.144). Una delle sfide principali per la Cisl del futuro, come emerso dalla Conferenza, è rendere sempre più efficace la contrattazione decentrata, che nelle Marche ha riguardato soprattutto gli interventi di ristrutturazione e gli stati di crisi delle aziende. Un campione di 543 accordi aziendali dimostra che l’incidenza dei casi di crisi o ristrutturazione sul totale degli istituti contrattuali è pari al 56%. Altri nodi ricorrenti al centro della contrattazione decentrata riguardano diritti sindacali (46%) e salario (25%). L’ultimo quinquennio è stato molto intenso anche sotto il profilo della contrattazione sociale con gli Enti Locali, dalla Regione agli Ambiti territoriali e i Comuni. Gli accordi maturati nelle Marche dal 2011 ad agosto 2015 sono 168, di cui 143 a livello comunale, 7 a livello intercomunale e 18 a livello regionale. Sotto il profilo dell’attività dei servizi Cisl, vanno segnalati l’operato dell’Ufficio vertenze, che nell’ultimo anno ha assistito 1.765 lavoratori con vertenze individuali e procedure concorsuali, del Patronato Inas, che nel 2014 ha svolto 89.313 pratiche, di cui 7.436 relative agli immigrati e quello del Servizio fiscale – Caf, che nello stesso periodo ha svolto 181.426 pratiche tra 730, Modello Unico, Imu e Tasi, elaborando anche 58.374 modelli Red, Icric e Isee. Lo scorso anno, inoltre, il Servizio “Colf e Badanti” ha aperto 1.580 contratti, elaborato 27.365 buste paga e 990 successioni. Sono 4.951 gli allievi che nel 2014 si sono formati grazie a Ial Marche, l’ente di formazione professionale, mentre Adiconsum, l’associazione a difesa dei consumatori e dell’ambiente, ha risposto a 23.700 contatti telefonici, attivato 1.276 pratiche e assistito direttamente 2.896 utenti. Sempre nel 2014, il Sicet, sindacato inquilini casa e territorio, ha stipulato 706 contratti di locazione e compilato 476 domande di assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica; l’Anolf, associazione che si occupa di immigrati, ha svolto 429 pratiche di cittadinanza e 2.343 pratiche di permessi di soggiorno. Da non dimenticare, infine, il ruolo di assistenza svolto dall’Anteas, l’associazione di volontariato promossa dalla Fnp Cisl, che nelle Marche conta 803 soci.
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