Comunicati Stampa

01/03/2016 Avrò cura di te: seminario sull'integrazione delle reti sanitarie
L’integrazione delle reti di cura e di assistenza, per uno sviluppo del sistema salute nelle Marche al centro del Seminario, organizzato dalla Cisl Marche, in collaborazione con le Categorie regionali della Cisl Medici, della Funzione Pubblica e della Federazione dei pensionati,al "G" Hotel di Osimo, che ha ospitato oggi l'iniziativa. Presenti ai lavori della mattinata, un centinaio di persone, tra operatori sanitari, medici e professionisti del settore, ma anche sindacalisti e pensionati . «L'idea che ha guidato il seminario - spiega il Segretario della Cisl Marche Sauro Rossi - è stata quella di coinvolgere diverse professionalità del settore per ragionare sull'integrazione. Per la Cisl Marche integrare significa dare qualità agli interventi sanitari e socio sanitari e superare quelle disuguaglianze inaccettabili che si manifestano quando insorgono condizioni di vulnerabilità e di bisogno. Con l'obiettivo ultimo di rimettere la persona al centro dei percorsi di diagnosi, terapia ed assistenza sanitaria, socio sanitaria e sociale». Coordinati dal Segretario generale della Cisl Medici Massimo Boemi, si sono alternati gli interventi di Fabrizio Volpini per la Regione Marche, Alberto Deales e Nadia Storti per l'Asur Marche, Claudio Maffei dell'Inrca e Giovanni Santarelli per il Servizio sociale regionale. Marco Fabretti ha espresso il punto di vista dei Medici di famiglia e Ida Marinelli quello degli assistenti sociali delle Marche. Le riflessioni si sono sviluppate nel contesto delle Marche, Regione peculiare da più punti di vista. Sesta regione italiana per incidenza della popolazione anziana, che rappresenta il 21,7% di quella complessiva. Un bilancio sanitario "virtuoso" certificato dall'Agenas, che nel 2014 ha registrato un utile di 62 milioni di €. Il percorso di risanamento è iniziato nel 2004, quando il disavanzo della sanità era una voragine di 150 milioni di €. Almeno 86 milioni di € sono stati recuperati in tre anni con manovre sul personale. I dipendenti dell'ASUR, l'Azienda unica che occupa il 68% degli operatori della sanità, in 7 anni sono diminuiti del 12% per effetto del blocco del turn over. Dal 2010 ad oggi sono stati ridotti dell'8% i posti letto negli ospedali. Recentissima la riconversione di 13 piccoli nosocomi in strutture territoriali denominate ospedali di comunità. Aumentano infine i cittadini marchigiani che si curano fuori Regione: nel 2014 il saldo di mobilità passiva ha toccato la cifra record di 46 milioni di €. «E' tempo di ripensare il sistema salute - sostiene il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - integrando azioni che coinvolgono i livelli centrale e locale. A partire dalla revisione dei criteri di ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale, dalla ridefinizione del ruolo dei Medici di Medicina generale e dall' aggiornamento della normativa sulla libera professione. E' importante infine attualizzare alcuni snodi cruciali nel rapporto tra sanità e sociale». Per il Segretario della Cisl nazionale Maurizio Bernava «serve un nuovo patto tra Stato e Regioni per dare qualità ed efficacia ai servizi sanitari e socio sanitari. Va superata la stagione dei tagli alla sanità ed è opportuno rivedere i criteri di compartecipazione al costo delle prestazioni per garantire equità e sostenibilità del sistema salute».
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01/03/2016 Pubblico impiego pronto alla mobilitazione per il contratto
Circa 150 delegati RSU di FP CGIL – CISL FP – UIL FPL –UIL PA in rappresentanza dei quindicimila dipendenti pubblici della provincia di Ancona, dal comune del capoluogo alla Regione, dall’ospedale regionale all’ Area Vasta, dall’INPS ai vari Ministeri e agenzie, si sono riuniti nell’ambito della mobilitazione per il rinnovo del contratto nazionale. Unanime la richiesta per il rinnovo dignitoso del contratto nazionale fermo da 6 anni e su cui il Governo ha presentato nella legge di stabilità le risorse per un ridicolo aumento di 7 euro al mese! Non ci sono però solo ragioni economiche, i lavoratori pubblici chiedono un contratto nazionale che accompagni e sostenga le trasformazioni istituzionali necessarie all’ammodernamento del paese, che prenda atto delle nuove professionalità necessarie all’interno della pubblica amministrazione, che renda lavoratori e cittadini protagonisti di un cambiamento di passo che tutti ritengono urgente. Contro un Governo che non crede nei propri dipendenti, e per sostenere con una contrattazione adeguata alla nascita di una nuova pubblica amministrazione, FP CGIL – CISL FP – UIL FPL e UIL PA sono pronte ad ogni forma di mobilitazione fin dal mese di aprile, prima a livello regionale e poi a livello nazionale, coinvolgendo l’opinione pubblica in iniziative che rendano evidente la necessaria tutela dei servizi pubblici.
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29/02/2016 Fusione dei Comuni: Positive intenzioni della Regione ma urge un confronto sindacale
L'annunciata e positiva volontà anche nel maceratese di procedere alla fusione di comuni limitrofi quali quelli di Pievebovigliana ( 877 abitanti ) e Fiordimonte ( 214 abitanti) nella futura nuova realtà di Valfornace, conferma la necessità di supportare la buona volontà dei singoli sindaci e consigli comunali per comprendere e condividere quale sia nelle Marche il bacino omogeneo ottimale per la gestione dei servizi ai cittadini in un contesto di valorizzazione del sempre minore personale operativo. Sinora infatti la storia delle fusioni dei Comuni nelle Marche è stata spesso legata ai ricorsi al Tar che hanno stoppato alla vigilia del referendum (il 18 marzo vi sarà la sentenza nel merito), le annunciate fusioni di Pesaro con Mombaroccio e di Urbino con Tavoleto. Di fatto le uniche due vere fusioni in essere dal 01 gennaio 2014 sono il nuovo Comune Trecastelli in provincia Ancona nato dalla fusione dei comuni di Castel Colonna, Monterado e Ripe (7605 abitanti) e nel pesarese il nuovo comune di Vallefoglia nato dalla fusione dei comuni di Colbordolo e Sant'angelo in Lizzola (14.959 abitanti), ai quali va aggiunto il distacco della frazione di Marotta dal Comune di Fano al Comune di Mondolfo, e sempre nel pesarese l'avviato percorso per la fusione dei comuni di Belforte all'Isauro, Piandimeleto e Lunano. Per la FP Cisl è doveroso riflettere sulla fusione dei Comuni dato che i tagli statali hanno portato molti piccoli ma anche medi comuni ad avere grossi problemi di bilancio e proprio alla luce anche delle motivazioni del Tar ,che hanno portato alla sospensiva su due importanti referendum consultivi già indetti, fa bene la Regione a definire con precisione le modalità di indizione dei referendum e più in generale della partecipazione dei cittadini, elemento fondamentale per la nascita di una futura comunità. In questo momento gli incentivi economici per fondersi sono sicuramente interessanti (solo nel 2015 sono giunti al livello centrale a TreCastelli 343.920 euro ed a Vallefoglia 473.245 euro di incentivi per la fusione), ma oltre al lato economico la politica ha la necessità di ridisegnare i confini marchigiani trovando le soluzioni migliori e partecipate per coniugare la valorizzazione del personale con la contestuale necessità di garantire investimenti in opere pubbliche e servizi di qualità ai cittadini. Necessita pertanto una pianificazione del riordino territoriale per giungere ad un riassetto complessivo del governo territoriale, tramite un confronto sindacale teso a condividere la giusta sintesi per la nostra regione, valorizzando gli strumenti della partecipazione e coinvolgimento delle parti sociali .
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19/02/2016 Sciopero e presidio alla Teuco di Montelupone
Filctem-Cgil    Femca- Cisl     Uiltec-Uil  hanno proclamato 8 ore di sciopero alla TEUCO di Montelupone. Le prime due ore di sciopero, già previste per lo scorso  lunedì 15 febbraio e rinviate per rispetto delle vittime della tragedia di Sambucheto,  si svolgeranno lunedì 22 febbraio   dalle 8.30 alle 10.30 con presidio davanti allo stabilimento.  Servizio Tgr Marche edizione delle ore 14.00 del 22/02/2016
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16/02/2016 Superare la crisi di debito: la proposta Cisl per un nuovo modello di banca
Idee per un nuovo possibile modello di banca, per superare la crisi di credito, per favorire lo sviluppo economico anche nelle Marche e proposte per salvare i risparmiatori delle 4 banche insolventi, sono state al centro dell’incontro pubblico che si è tenuto questa mattina a Castelfidardo su iniziativa di First Cisl Marche e Cisl Marche. Durante i lavori, conclusi da Giulio Romani, Segretario Generale nazionale First-Cisl, la federazione che rappresenta i lavoratori di banche e assicurazioni, si sono confrontati esperti e rappresentanti regionali del sistema economico- istituzionale, del Credito e dei consumatori. Alla tavola rotonda “Le Marche: quale Credito al servizio dello sviluppo regionale nell’epoca del dopo crisi“, moderata dalla giornalista Linda Cittadini hanno partecipato Luciano Goffi, Presidente Commissione Regionale Abi Marche, Bruno Bucciarelli Presidente di Confindustria Marche, Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche. L' intervento dell'Assessore Regionale Manuela Bora, previsto nella tavola rotonda, è stato anticipato perchè impegnata nei lavori del Consiglio Regionale. Un’occasione di confronto voluta dalla Cisl per favorire anche nel territorio marchigiano una riflessione qualificata «sull’urgenza di riformare il sistema creditizio per rilanciare la banca come strumento di fiducia e come istituzione economica vocata a sostenere e facilitare lo sviluppo territoriale, necessità imprescindibile anche per le Marche» come ha affermato il Segretario Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. «Vanno limitate con forza le contraddizioni degli ultimi anni - ha rilanciato Giulio Romani, segretario generale First Cisl nazionale - operando per la separazione dell’attività commerciale delle banche da quella di investimento (finanziaria) per mettere limiti alla remunerazione del top management e favorire la partecipazione concreta dei lavoratori del credito e dei cittadini-risparmiatori alle scelte organizzative e strategiche degli istituti bancari. » Sul delicato tema delle 4 banche insolventi, inoltre, la proposta cislina prevede per i proprietari di azioni e obbligazioni subordinate delle banche fallite, la possibilità di avere azioni delle nuove banche con specifici diritti economici che consentano loro di raccogliere le plusvalenze derivanti dalla gestione dei crediti in sofferenza, di incassare le plusvalenze derivanti dalle vendite delle nuove banche e i dividendi. Per la Cisl le responsabilità del management e delle autorità di vigilanza non possono essere pagate dai cittadini e dai lavoratori.
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15/02/2016 Macerata: potenziare l'organico dei Vigili del Fuoco
In accordo con il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Macerata, Ing. Achille Cipriani è stata inviata al Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco una proposta condivisa di rimodulazione della pianta organica del comando provinciale di Macerata, frutto di un incontro coni sindacati di categoria locali. La motivazione di tale richiesta sta nell'intensificarsi degli interventi di soccorso tecnico urgente via via andati aumentando fino a segnare un +11% nel 2015 rispetto al 2014, e nei primi 40 giorni del 2016 un +10% rispetto a quelli del 2015. Tale crescita sarà presumibilmente incentivata anche dalla mutata situazione dell'asse viario principale di collegamento Umbria/Marche, che nei prossimi mesi, in previsione della totale apertura apporterà un aumento del traffico veicolare da e verso la nostra regione in un mutato assetto viario attraverso la creazione di numerose gallerie e viadotti. Nell'ottica dell’aumentata casistica di interventi in provincia, rientra anche il progetto di apertura del distaccamento nella Città di Recanati, il quale permetterebbe di offrire ai cittadini della stessa Città e dei comuni limitrofi, un servizio più immediato e di conseguenza più efficace. Tenuto conto di ciò, il Comandante, in accordo con le Organizzazioni Sindacali, ha chiesto un’assegnazione extra di personale Vigile del Fuoco al Comando di Macerata, da impiegare per rinforzare le nostre sedi dislocate sul territorio. Viste le motivazione rappresentate sopra e nell’ottica del costante impegno dei Vigili del Fuoco nel dare un servizio essenziale efficace ed efficiente, si auspica che tale richiesta sia accolta dal Dipartimento per poter procedere a rinforzare l'organico del comando al fine di essere sempre pronti a garantire la migliore risposta operativa a tutti i cittadini.
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15/02/2016 Il Piceno e i Fondi Strutturali: tante possibilità per avere risorse
Il gruppo dirigente della Cisl di Ascoli Piceno ed i delegati aziendali dei settori industria, artigianato e terziario, si sono riuniti il 12 febbraio per conoscere e discutere le diverse tipologie dei Fondi Strutturali Europei ai quali può attingere il territorio Piceno e su quale contributo l’Organizzazione Sindacale può portare per la definizione di una visione strategica per lo sviluppo del territorio. Nella provincia di Ascoli Piceno infatti potranno arrivare risorse da tali Fondi per le aree urbane, per le aree di crisi e per le aree rurali alle quali si aggiungono quelle della Legge 181 per l’area di crisi complessa riconosciuta dal Ministero. Sono risorse che saranno rese disponibili solo per quegli investimenti che saranno coerenti con un piano strategico integrato di cui il territorio si dovrà dotare, per la cui definizione la Cisl si è da tempo attivata: ha fortemente voluto il tavolo per lo sviluppo in Camera di Commercio, ha condiviso con la Confindustria la costituzione del comitato per la gestione dell’iter per il riconoscimento del’area di crisi complessa, ha costituito al proprio interno il gruppo di coordinamento per lo Sviluppo finalizzato ad elaborare le proposte del sindacato da portare al confronto con gli altri soggetti istituzionali e sociali. La Cisl ritiene infatti che solo attraverso la partecipazione attiva di tutte le parti economiche, sociali, istituzionali e di altri stakelholders del territorio si possa giungere alla definizione di strategie integrate e partecipative, cosi come richiesto dalla strategia europea, e indispensabile per disporre dei finanziamenti disponibili. «Comincia adesso la parte più delicata - dichiarano Maria Teresa Ferretti e Antonio Angelini, responsabili delle Ast di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto - con la definizione dei primi stanziamenti, occorre dimostrare con azioni concrete, che il Piceno è in grado di cooperare, di programmare, di costruire un’idea di sviluppo condivisa del territorio. I segnali in tal senso, che fino ad oggi ci sono stati, fanno pensare che si sia sulla buona strada, ma la storia di questo territorio ci esorta a non abbassare la guardia ed a richiamare costantemente tutti i soggetti, a cominciare da quelli politici, ad assunzione di responsabilità in funzione e nell’interesse del bene comune».
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12/02/2016 La persona al centro delle politiche sanitarie. Più di 1200 pensionati in piazza del Papa ad Ancona
Oltre 1.200 persone provenienti da tutte le Marche hanno sfidato stamattina la pioggia per partecipare alla manifestazione organizzata da SPI Cgil FNP Cisl e UILP Uil Marche. Il sindacato dei pensionati marchigiano ha protestato contro la riforma della sanità, chiedendo alla Regione Marche di rimettere la persona e la salute al centro delle politiche sanitarie. Cure domiciliari, servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, fondo regionale di solidarietà, tempi di attesa, sanità d’iniziativa e case della salute. Questi, in sintesi, i temi sui quali SPI FNP e UILP hanno chiesto risposte alla Regione, e sui quali sono pronti, sin da domani, a riaprire un confronto interrottosi più di due mesi fa. Confronto senza il quale minacciano di proseguire la mobilitazione, insieme alle Confederazioni e al Sindacato di Categoria, anch'essi presenti in Piazza del Papa per sostenere le richieste dei pensionati. Per il Segretario generale di SPI Marche Emidio Celani  «oggi è scesa in piazza del Papa una grande forza sociale, democratica e responsabile. Una piazza consapevole, capace di mobilitazione e di proposta, rappresentativa di oltre duecentomila pensionate e pensionati marchigiani iscritti a SPI FNP e UILP Marche. Una forza che vuole contribuire al benessere e allo sviluppo dell’intera comunità marchigiana» «Il Presidente Ceriscioli dovrebbe stupirsi della pazienza che abbiamo dimostrato finora - prosegue Mario Canale, Segretario generale della FNP Marche - piuttosto che di questa manifestazione. Finora il sindacato dei pensionati ha dimostrato grande responsabilità, ma da domani sarà "tolleranza zero" contro le promesse mancate e le decisioni unilaterali della Regione». Per Andrea Marini, Segretario generale della UILP Marche. «questo è il momento di riaprire il dialogo sociale sulla riordino della sanità. Condividiamo l'esigenza della riorganizzazione, ma questa non può tradursi solo in tagli ai servizi a discapito delle fasce più deboli, Servono anche investimenti sul territorio, sul sistema dell'emergenza e sui servizi socio sanitari».
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11/02/2016 Eni resti italiana: sciopero generale il 19 febbraio
«L'Italia rischia di perdere una importante filiera industriale e l'Eni la sua caratteristica di azienda di “sistema”, pensata da Enrico Mattei per garantire l'insieme del ciclo produttivo, dall'estrazione al consumo. La chimica dell'Eni non può essere venduta a chicchessia: rimanga italiana, per il bene del Paese. Intervenga il Fondo strategico della Cassa Depositi e Prestiti»; è l'allarme e, allo stesso tempo, la proposta lanciata oggi dai segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani all'assemblea unitaria di tutti i delegati del Gruppo Eni a Roma. Una presa di posizione questa che ha visto convinti diversi esponenti delle Regioni e dei Comuni interessati, presenti all'assise dei sindacati, così come nei giorni scorsi si erano già espressi numerosi parlamentari. Ma è l'intera strategia di Eni a non convincere affatto i sindacati: «Il disegno del Gruppo – polemizzano i leader sindacali - resta sostanzialmente quello prospettato nel 2015: consolidare ed estendere le proprie attività di “core business” fuori dall'Italia ridimensionando il perimetro delle attività domestiche, a partire dalla dismissione della chimica e di Gela, dalla progressiva riduzione della capacità di raffinazione, alla cessione di Saipem e Gas&Power, veri e propri gioielli dell'industria italiana. In questo modo Eni presenta interamente il conto della caduta del prezzo del greggio solo al proprio Paese”. “Avvertiamo – insistono – una sottovalutazione politica, quando non superficialità, dell'impatto delle decisioni Eni sul Paese». Sono più di sessant'anni, dal 1953, che Eni rappresenta un patrimonio di capacità industriale ed economica, di competenze professionali, di conoscenze tecnologiche innovative nei processi produttivi, oltre ad essere portatore di grandi responsabilità nel recupero di compatibilità ambientali che questo paese non può assolutamente permettersi di perdere: «Tutto questo – insistono convinti i sindacalisti – non può essere delegato a soggetti diversi dalla gestione pubblica». Si provocherebbe un “corto circuito” per l'occupazione, l'innovazione, la ricerca, nei siti e nei territori in cui oggi esiste una presenza industriale consolidata di Eni in Italia, a cominciare proprio da quel ruolo fondamentale che nel prossimo futuro avrà la transizione verso la “chimica verde”. «Tutte buone ragioni per continuare – concludono Miceli, Colombini, Pirani – con la mobilitazione: per questo abbiamo proclamato un nuovo sciopero generale di 8 ore in tutto il Gruppo Eni per il prossimo 19 febbraio con manifestazione nazionale a Roma, in piazza S.S. Apostoli (dalle ore 10,00). Il divorzio dell'Eni dalla politica industriale del nostro Paese è inaccettabile». «L'importanza che riveste la Saipem nel territorio marchigiano - sottolinea Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche - spinge tutta la Femca regionale ad intraprendere un percorso volto a rilanciare   il   ruolo   di   SAIPEM nel mercato  energetico  e  infrastrutturale, a salvaguardia dell'alta professionalità dei dipendenti che rappresentiamo».
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10/02/2016 Superare la crisi di credito: un nuovo modello di banca
“Superare la crisi di credito: Un nuovo modello di banca per lo sviluppo economico delle Marche”, seminario pubblico promosso da First Cisl Marche in collaborazione con la Cisl Marche, in programma per il 16 Febbraio 2016 dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - Klass Hotel –SS16 Km 317 Castelfidardo (AN). Obiettivo dell’iniziativa è quello di favorire anche nel territorio marchigiano una riflessione qualificata sulla necessità di riformare il sistema creditizio italiano a partire dalla proposta elaborata da First Cisl. Presenti esperti e rappresentanti del sistema economico- istituzionale, del credito e dei consumatori. Alla Tavola Rotonda “Le Marche: quale Credito al servizio dello sviluppo regionale nell’epoca del dopo crisi “, moderata dalla giornalista Linda Cittadini, interverranno Manuela Bora, Assessore Regione Marche, Luciano Goffi, Presidente Commissione Regionale Abi Marche e Amministratore Delegato della Nuova Banca Marche, Bruno Bucciarelli, Confindustria Marche e Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche. I lavori saranno aperti e conclusi da Giulio Romani , segretario generale nazionale First Cisl.
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10/02/2016 Mobilitazione in difesa dei diritti dei precari della scuola
Una giornata di mobilitazione in difesa dei diritti dei precari: circa 8mila nella regione, quelli iscritti nelle graduatorie di istituto e i docenti di scuola dell’infanzia, esclusi dal piano straordinario di assunzioni 2015-2016. La protesta è stata decisa da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola e Snals Confsal: la mobilitazione, nelle Marche, è per venerdì 12 febbraio. Per l’occasione, si terrà un presidio regionale dalle ore 15,30 alle 16,30, di fronte alla sede della Prefettura, in piazza del Plebiscito ad Ancona. La protesta è per ribadire il diritto alla stabilizzazione nel rispetto della sentenza europea, per i docenti della scuola dell’infanzia ingiustamente estromessi dal piano nazionale di assunzioni, per i docenti cui è stato precluso di ottenere l’abilitazione a causa del blocco del Tfa. E ancora: per un concorso che riconosca i giusti crediti professionali, che garantisca ai concorrenti trasparenza ed equità ed eviti il moltiplicarsi del contenzioso. Infine, per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto nazionale immediato, prima del bando del prossimo concorso.
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09/02/2016 Riforma della sanità, la protesta dei sindacati dei pensionati. Venerdì 12 febbraio ad Ancona
Venerdì 12 febbraio i pensionati marchigiani manifesteranno per le via di Ancona contro le promesse mancate e le decisioni unilaterali della Regione. SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil scendono in piazza con una manifestazione unitaria per protestare contro le mancate risposte della Regione sui temi del riordino della sanità e dei servizi socio sanitari marchigiani. L’iniziativa è in programma per venerdì 12 febbraio 2016. Circa mille persone arriveranno ad Ancona da tutta la Regione. Il corteo partirà da Piazza Kennedy (ritrovo previsto per le ore 9.30) e sfilerà davanti al Palazzo della Regione Marche in Piazza Cavour, per poi concludersi in Piazza del Plebiscito, dove alle 11.00 si terrà il comizio conclusivo. Con la manifestazione, che arriva dopo le 5 assemblee nei capoluoghi di provincia di fine gennaio, SPI FNP e UILP dicono no ad una riorganizzazione della sanità decisa esclusivamente da Regione ed Asur, che mette a rischio la tenuta del sistema sanitario pubblico e universalistico. I sindacati dei pensionati ribadiscono la necessità di un dialogo sociale che coinvolga cittadini e lavoratori, per una riforma vera della sanità che metta al centro le persone e i territori. Chiedono risposte concrete sui temi delle cure domiciliari, dei servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, del fondo regionale di solidarietà, dei tempi di attesa, della sanità d’iniziativa e delle case della salute.Le Segreterie regionali SPI FNP UILP Marche
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09/02/2016 Rinnovato l'accordo sull'anticipo della cassa integrazione straordinaria
È stato sottoscritto stamattina nella sede della Regione Marche il rinnovo per l'anno 2016 del protocollo di intesa tra Regione, istituti di credito, organizzazioni sindacali e organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro per il sostegno ai lavoratori e alle imprese nelle situazioni di crisi. L'accordo, già siglato nel 2009 ed aggiornato nel 2012, prevede l'anticipo della cassa integrazione straordinaria fino a un importo massimo di 6400 euro per lavoratore.  
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09/02/2016 I sindacati incontrano il Cda di Aerdorica
Ieri le organizzazioni sindacali si sono incontrate con l’intero C.d.A. di Aerdorica. Un incontro interlocutorio che è servito per condividere le priorità da affrontare nel corso delle prossime settimane. Il primo argomento ha riguardato le retribuzioni arretrate che ad oggi ammontano ad 1.5 mensilità. Si è concordato che saranno interamente pagate appena arriveranno i 3 milioni di euro dalla Regione, che sembra siano stati deliberati nella giornata odierna. Chiediamo quindi alla Regione di fare in modo che siano messi a disposizione più velocemente possibile.Risorse che saranno comunque interamente utilizzate per far fronte ai debiti contratti con l’INPS e per le retribuzioni future. Ad iniziare dal prossimo incontro già fissato per venerdì 4 marzo si inizierà ad approfondire il piano di sviluppo di medio e lungo termine dell’aeroporto e le iniziative da mettere in atto nel breve periodo per tentare di portare in utile il bilancio 2016. Un percorso complesso e tortuoso che dovrà basarsi su un rapporto trasparente e di pieno coinvolgimento dei lavoratori. I 105 lavoratori di Aerdorica si sono riuniti il 1 febbraio in assemblea per stabilire il proseguimento dello stato d'agitazione.L'assemblea ha deciso di proseguire lo stato d’agitazione: i rappresentanti dei lavoratori saranno convocati dal Prefetto entro otto giorni per discutere la questione degli stipendi che, se non risolta, porterà alla proclamazione dello sciopero. Contestualmente, è stato richiesto un incontro con il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e con il presidente e i capigruppo del Consiglio regionale per illustrare quello che è accaduto negli ultimi anni e per consegnare le richieste dei 102 dipendenti. Lunedì 25 gennaio si era svolto l'incontro tra i sindacati e l'assessore alle Infrastrutture Anna Casini per parlare della situazione dell'aeroporto Raffaello Sanzio. Al tavolo, oltre all'assessore e vicepresidente della Giunta regionale, erano presenti il segretario della Cisl Marche con delega ai Trasporti Marco Ferracuti, il segretario regionale della Uil Graziano Fioretti e il segretario regionale della Cgil con delega ai Trasporti Marco Manzotti. Il confronto ha toccato i nodi ancora insoluti dell'accidentato iter di privatizzazione dello scalo marchigiano, ma dall'incontro non è emersa ancora emersa una strategia per uscire dall'impasse «È stato un incontro interlocutorio - spiega Marco Ferracuti - ci riuniremo ai primi di febbraio. L'assessore è pienamente consapevole della situazione: abbiamo condiviso la preoccupazione per lo scenario molto complesso e ormai compromesso in cui vive l’aeroporto, ma purtroppo nessuno riesce a prefigurare quello che potrà accadere. Si va a gara subito, e quindi ci si concentra sul bando per la privatizzazione, oppure si vuole prima rendere il Sanzio più appetibile e si punta perciò sulla ristrutturazione dell’azienda? Novaport è ancora un possibile acquirente? E se sì, non si profila un conflitto di interessi, dal momento che nel nuovo Cda c’è proprio quell’Andrea Delvecchio che si era occupato della procedura di acquisizione del Sanzio per conto della russa Novaport?». Occhi puntati sul bilancio 2015, che potrebbe essersi chiuso in disavanzo: «Ciò aggraverebbe ulteriormente l’indebitamento, pari a 40 milioni di euro, e si prospetterebbe il rischio di fallimento. - sottolinea Ferracuti - In quel caso, chi pagherebbe? La proprietaria è la Regione, perciò l’onere ricadrebbe sui cittadini e questo va evitato. Bisogna capire se i 6 milioni stanziati dalla Giunta precedente si profilano come aiuti di Stato. Se per questa ragione non possono essere erogati, la questione si fa ancor più seria». Quel che è certo, è che la ristrutturazione non potrà passare attraverso tagli ai servizi e all'organico: «Sono già all'osso. Nell’incontro abbiamo spiegato che il costo del lavoro ha una percentuale importante, ma se si vuole recuperare efficienza e pareggiare il bilancio, non è sui servizi e sull’organico che si può intervenire, perché sono già all’osso. Se ci sono consulenze che possono essere eliminate, bene, ma il lavoro aeroportuale è regolato da leggi nazionali e internazionali che definiscono l’organico. Per esempio, è stabilito per legge che debbano esserci 15 lavoratori impiegati nella sicurezza, 5 per ogni turno».
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08/02/2016 Protocollo di intesa con Anci per le politiche sociali e di sviluppo
Anci Marche e Cgil-Cisl-Uil regionali hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per la valorizzazione del confronto territoriale sulle politiche sociali e di sviluppo. Il protocollo riguarda le politiche: del lavoro e dello sviluppo, territoriali e ambientali, sociali e della salute, politiche abitative, giovanili, per l’integrazione, politiche tariffarie ed Isee, fiscali e tributarie, riassetto istituzionale, riorganizzazione amministrativa e gestione associata, personale, servizi pubblici locali, esternalizzazioni, appalti, legalità. «Molto più di un accordo formale – ha detto Maurizio Mangialardi, Presidente ANCI Marche – ma un impegno concreto che riguarda 12 punti e che lega chi guarda all'interesse dei cittadini dai rispettivi punti di osservazione e di intervento ribadendo il senso di un confronto che non è mai mancato e che oggi assume anche il carattere della formalità».  Al tavolo con il presidente dell'Associazione dei Comuni marchigiani i segretari regionali di Cgil, Roberto Ghiselli, Cisl, Stefano Mastrovincenzo e Uil, Graziano Fioretti. «Le linee guida utili ad orientare il confronto nel territorio tengono conto del contesto economico e sociale - afferma Ghiselli - in particolare il peso che continueranno ad avere le problematiche dello sviluppo, dell’occupazione e dei redditi, in una regione come le Marche nella quale i segnali di ripresa sono più deboli che in altre parti del Paese». « I ripetuti tagli ai trasferimenti delle Regioni e degli enti locali - rilancia Mastrovincenzo ». «Vi è inoltre la necessità di ridefinire gli assetti istituzionali – conclude Fioretti - valutando in particolare la riorganizzazione delle Province, il dibattuto obbligo della gestione associata delle funzioni fondamentali nei piccoli comuni, la Delibera Amministrativa n. 124/15 del Consiglio regionale che individua la Dimensione territoriale omogenea ottimale per l’esercizio associato delle funzioni e dei servizi e la legge regionale sulle Unioni montane, nonché la legge regionale 32/14 sul “Sistema integrato dei servizi sociali”»  
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08/02/2016 Continua la mobilitazione alla Camera di Commercio di Macerata
Si è svolta venerdì 5 febbraio presso la Sede centrale, l'assemblea unitaria del personale dipendente dalla CCIAA di Macerata indetta da CISL FP, FP CGIL e RSU. Oltre ai 50 dipendenti erano presenti il presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi, il presidente europeo calzaturieri Cleto Sacripanti, il presidente Cna Silvano Gattari, il presidente dell'Ordine degli avvocati Stefano Ghio e il presidente Ex-it Luciano Ramadori. All'ordine del giorno il "tentato" processo di riforma camerale promosso dal Governo: tentato perché in realtà si sta invece realizzando una razionalizzazione delle funzioni e delle sedi camerali, che, ove giungesse a compimento, produrrà lo stop dei servizi dedicati alle imprese ed al territorio dalle CCIAA medesime, cioè un vero e proprio smantellamento del sistema camerale. Verranno meno contributi e finanziamenti alle imprese, all'innovazione ed alle start up come chiaramente spiegato anche dall'intervento del Presidente Bianchi, il quale ha segnalato anche la scomparsa del sostegno all'internalizzazione delle imprese territoriale poiché desiderio di avocarlo lo stato centrale: niente più agevolazioni del credito per le Piccole e Medie Imprese, con scomparsa dei servizi di conciliazione che ad esempio la Camera di Macerata svolge anche per conto dei territori fermano ed ascolano, niente più camere arbitrali, ne servizio marchi e brevetti, corsi di formazione, fine degli studi sull'economia del territorio, niente più assistenza all'export. Il tutto, ha sottolineato Alessandro Moretti, responsabile territoriale CISL FP Macerata, condito da un taglio del personale del 15%, che salirà al 25% una volta terminati gli accorpamenti, e senza possibilità di alcun collocamento per gli esuberi presso anche altre Amministrazioni. Lo stesso Moretti ha ribadito la necessità di lottare a tutti i livelli al fine di evitare appunto in primis la privazione di competenze e professionalità esistenti nelle Camere dalle quali poi discende naturalmente la salvaguardia occupazionale, prima che organismi di natura privata se ne impossessino. Termini ripresi da Silvia Spinaci, CISL MARCHE, nella relazione conclusiva dei lavori. Il sindacato infatti non ha mai negato l'esigenza di riforme nella P.A., essendo invece pronto a sostenere e partecipare ad un profondo rinnovamento purché questo attenga a reali esigenze di interesse pubblico e valorizzi le professionalità esistenti, quali ad esempio quelle maceratesi. I lavoratori in assemblea hanno manifestato all'on.le Lara Ricciatti la propria indignazione per l'assurda mattanza di competenze e professionalità cui la riforma condurrebbe, esprimendo preoccupazione per il proprio destino lavorativo. Il mandato raccolto dalle Federazioni del Pubblico impiego è di proseguire nel percorso di mobilitazione, regionale e nazionale, per far comprendere al governo che la Pubblica Amministrazione, virtuosa, non è sperpero di denaro pubblico ma costituisce fonte di interesse per i territori, e per chiedere agli operatori economici, alle imprese, ai cittadini, di condividere questa vertenza per la difesa di un Ente che funziona..
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05/02/2016 Elezioni Rsu alla Apm di Macerata: vittoria della Femca Cisl
La Femca Cisl Marche vince le elezioni nel rinnovo della Rsu all'APM spa di Macerata; ieri infatti, si sono sono svolte le votazioni, nel comparto idrico, della società partecipata dal Comune di Macerata. La Femca passa dal 55% dei consensi ottenuti nel 2012 al 60% di questa tornata eleggendo 2 delegati: se Franco Vecchi è una riconferma ed il più votato con 17 preferenze, Maurizio Chiaramoni è un nuovo ingresso nella RSU con 14 preferenze. All'orizzonte ci sono il rinnovo del contratto integrativo aziendale, la verifica degli inquadramenti ed il percorso di aggregazione delle società partecipate nel territorio di Macerata, sfide che la nuova Rsu e la Femca Cisl intendono raccogliere.
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05/02/2016 Ospedale unico di Ascoli: i sindacati chiedono chiarimenti
Cgil Cisl e Uil della provincia di Ascoli Piceno prendono  atto che le recenti dichiarazioni del Presidente Ceriscioli e le delibere adottate nel dicembre scorso mettono in serio rischio la politica di  condivisione e di partecipazione della regione nell'ambito sanitario, contraddicendo quanto sottoscritto negli accordi regionali del Febbraio 2014 e nel protocollo d'intesa siglato in Area Vasta 5 il 5 Giugno 2015, tant'è che il 12 Febbraio i pensionati di Cgil, Cisl e Uil saranno in piazza a manifestare. Da diversi giorni, infatti, appaiono sulla stampa locale notizie riguardanti l'Ospedale Unico, le Case della Salute, gli Ospedali di Comunità e l'Equipe Territoriali (strutture private-convenzionate dei medici di medicina generale): Il presidente Ceriscioli, appena insediato, aveva dichiarato in un'intervista sulla stampa che l'ospedale Unico di Ascoli non era una priorità, salvo poi cambiare opinione in questi giorni, ma  al momento sembra solo una buona intenzione, visto che non risultano atti che abbiano avviato il percorso in tale direzione. Se sono vere le dichiarazioni che si leggono, e cioè che la Regione Marche e le Amministrazioni Locali ritengono strategico l'Ospedale unico di Vallata, occorre che non ci si limiti alle enunciazioni, ma si inizi da subito a costruire e condividere un progetto organico che preveda: i tempi di realizzazione; la certezza delle risorse; l’ubicazione concordata con gli Enti Locali; la infrastrutture necessarie (strade, ferrovie, parcheggi); le alte specializzazioni previste nel nuovo ospedale; il tipo di riconversione degli attuali ospedali; il servizio dell’Emergenza-Urgenza da garantire ad Ascoli e San Benedetto. Un progetto che Cgil, Cisl e Uil provinciali condividono ma che non potrà essere la giustificazione per rinviare o rallentare gli interventi per una sanità pubblica più efficace e più efficiente, che sappia rispondere ai vecchi e nuovi bisogni delle popolazioni, specie di quelle anziane sempre più affette da patologie croniche; occorre in sintesi riportare il dibattito sui problemi reali della gente per trovare concrete e urgenti risposte su: abbattimento delle liste d’attesa per la diagnostica e le visite specialistiche senza essere costretti a rivolgersi, a pagamento, al privato; utilizzo totale delle risorse destinate per legge alla prevenzione e ampiamente non utilizzate; annoso problema dell’assistenza domiciliare gratuita che viene strumentalmente disattesa a vantaggio di un mercato privato crescente; Carenza di strutture per la residenzialità e la semiresidenzialità e aumenti delle rette e della compartecipazione; avvio reale delle Case della Salute. Su quest’ultimo argomento nel 2014 fu sottoscritto un accordo che  prevedeva nel territorio Piceno cinque  Case della Salute:  ad Offida,  a Ripatransone,  a Montefiore dell'Aso,  ad Ascoli Piceno e a San Benedetto del Tronto, le prime tre derivanti dalla riconversione dei vecchi ospedali chiusi e le ultime di nuova costituzione, ma la Regione sta disattendendo tali impegni. Sarebbe inoltre necessario che anche i Sindaci, titolari della responsabilità della salute dei propri cittadini, esercitassero un concreto impegno su questi temi  a partire dalla sanità di territorio che superi la centralità degli ospedali e sviluppi una rete di servizi socio sanitari più vicini al cittadino e quindi lo sviluppo delle Case della Salute, la prevenzione, la diffusione di poliambulatori, servizi sociali integrati con quelli sanitari, la riabilitazione e la presenza H24 del servizio di medicina generale e la continuità assistenziale. Cgil Cisl e Uil della provincia di Ascoli Piceno auspicano che si avvii un immediato percorso di collegiale sui temi socio sanitari, in cui ciascuno eserciti la propria responsabilità ed esprimono un favorevole giudizio sulla prospettiva dell’ospedale unico alle condizioni sopra descritte.   
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04/02/2016 Rischio abbandono per l'ex sede Ial di San Benedetto del Tronto
Dopo oltre 50 anni di presenza dello IAL Marche sul territorio della nostra città, l’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto nel luglio 2015 ha imposto all’ente di formazione promosso dalla CISL, di lasciare la struttura e gli uffici della Casa del Pescatore in Piazza Sciocchetti per far spazio ad iniziative che l’amministrazione stessa aveva premura di attivare, come quella di trasferirci uffici dell’Istituto alberghiero e adibirla a sede del GAC (gruppo di azione costiera). Oggi, ad oltre sei mesi di distanza dalla data del rilascio, l’immobile è inutilizzato! Nessun ufficio GAC si è insediato, nessuna struttura di servizio dell’amministrazione opera in quella sede, l’Istituto Alberghiero non utilizza neanche parzialmente la struttura! Non risulta tra l’altro che il Comune o la Provincia abbiano risorse economiche per adeguare la struttura e/o fare la manutenzione ordinaria e straordinaria, garantita per decenni dallo IAL a proprie spese. In compenso la comunità sambenedettese è stata privata di una scuola professionale che, tanto per dare un’idea ha realizzato, solo nel 2011, 22.728 ore di formazione a 1471 persone e nel 2014/2015 ha avuto oltre 300 utenti di iniziative formative per giovani e adulti occupati e disoccupati. La memoria storica della Casa del Pescatore e dello IAL Marche risale agli anni ‘60. L’archivio cartaceo di IAL Marche è consultabile a partire dall’anno 1962, quando l’attività era esclusivamente legata alla formazione marittima; tutta la marineria, non solo locale, ha acquisito le qualifiche necessarie per navigare, dal capitano al radarista, al macchinista, ecc. presso questo istituto. Negli anni il ventaglio di offerta formativa professionale si è ampliato e diversificato per rispondere alle esigenze del territorio e delle aziende, e la natura di impresa sociale che caratterizza IAL Marche ne ha fatto un punto di riferimento per moltissimi giovani e lavoratori oltre che un partner per Aziende e Amministrazione Provinciale e Regionale. Alla fine del 2014 l’Amministrazione Comunale ha rigettato la domanda di rinnovo della concessione della struttura allo IAL Marche; il Comune sarebbe tenuto però a garantire un proficuo utilizzo dell’immobile e la tutela dell’interesse pubblico così da atto di assegnazione, secondo quanto previsto dall’art. 37 del codice della navigazione che recita: ”Nel caso di più domande di concessione, è preferito il richiedente che offra maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione …… e che risponda ad un più rilevante interesse pubblico”. «A tutt’oggi non si rintraccia alcuna forma di rilevante interesse pubblico nell’utilizzo dello stabile - dichiarano il responsabile di IAL Marche, Francesco Varagona, e il responsabile dell'Ast di San Benedetto del Tronto, Antonio Angelini - mentre è palese che l’operazione messa in atto dalla Amministrazione comunale ha privato il territorio di una scuola storica, facendo venire meno molteplici opportunità di formazione professionale, fondamentali specie in un periodo di crisi occupazionale e di grandi mutamenti e innovazioni nel sistema produttivo e dei servizi. L’immobile, che fino a pochi mesi fa era animato dalle attività formative realizzate da IAL Marche, è ora una struttura vuota, che rischia di diventare preda dell’incuria e dell’abbandono, come uno dei tanti immobili della zona porto di San Benedetto del Tronto».
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04/02/2016 CNH di Jesi: raggiunto il premio di efficienza
Nella giornata di ieri 3 febbraio presso la sede di Roma i gruppi FCA e CNHI hanno comunicato alle segreterie nazionale di FIM-CISL, Uil, Fismic, Aqcf e Ugl i risultati per tutti gli stabilimenti Italiani del Premio di Efficienza 2015, previsto nell’accordo di gruppo del 7 luglio 2015. «Anche per lo stabilimento CNH di Jesi, nonostante le giornate di fermo produzione dovute alla cassa integrazione ordinaria durante l’anno 2015, il montante del premio ha raggiunto una cifra che va da un minimo di 768,75 € + 308,00 € (già erogate) per un totale di € 1.076,75, ad un massimo di 1.012,50 € + 405,00€ (già erogate) per un totale di €1.417,50. – dichiarano Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche e il Responsabile di settore Fim Cisl Danilo Capogrossi - Una somma importante per i lavoratori che in questi mesi hanno visto una busta paga meno pesante a causa della crisi e che assume ancora più valore rispetto alle valutazioni della Fiom, non firmataria dell’accordo, che riteneva, per la situazione jesina, il premio non raggiungibile». «L’accordo riguarda gli oltre 86.000 dipendenti FCA e CNHI e ci ha consentito di dare incrementi salari oltre il tasso d’inflazione – dichiara Ferdinando Uliano segretario nazionale FIM responsabile del settore - i classici incrementi salariali in paga base collegati all’inflazione avrebbero praticamente comportato aumenti non superiori a 28€/30€ lorde annue (inflazione 2015 è pari 0,1%). Già nel corso del 2015 abbiamo erogato la parte fissa del premio di redditività pari a 330,00€ che supera ampiamente i 28€ legati all’inflazione previsti dal vecchio sistema, nell’incontro di oggi abbiamo aggiunto anche l’altra quota salariale 2015 riferita al Premio di Efficienza di stabilimento». Non era accettabile che a tassi d’inflazioni vicino allo zero gli aumenti salariali, anche se in paga base, fossero praticamente pari allo zero. Si sono cercate strade nuove, un sistema contrattuale per il gruppo FCA e CNHI in grado di introdurre un sistema salariale capace di erogare importi salariali più consistenti collegandoli all’andamento aziendale. «Abbiamo smontato i due falsi miti – dichiara il Segretario Generale della Fim Cisl Marco Bentivogli - che hanno sempre spiegato che per difendere la manifattura in una economia matura come la nostra era necessario ridurre i salari e deteriorare le condizioni di lavoro. La vicenda FCA e CNHI dimostra che le condizioni di lavoro sono migliorate e ancora migliorabili e i salari sono incrementati».
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01/02/2016 Per un moderno sistema di relazioni industriali
Oggi, ad Ancona, nel corso della riunione dei tre parlamentini sindacali, Cgil, Cisl e Uil Marche rilanciano nella regione la proposta sindacale già inviata a Confindustria e a tutte le parti datoriali per migliorare e qualificare la contrattazione. Il documento unitario "Un moderno sistema di relazione industriali" si basa su tre pilastri: contrattazione, partecipazione e regole della rappresentanza con il consolidamento delle norme varate dal Testo unico del 10 gennaio 2014 dai sindacati con Confindustria e poi con successivi accordi con Confservizi, Alleanza delle cooperative e Confcommercio. Per la contrattazione, si confermano i due livelli con il contratto nazionale rafforzato nella sua funzione di primaria fonte normativa e di centro regolatore dei rapporti di lavoro; gli aumenti salariali vengono legati, oltre all’inflazione, anche ad altri “indicatori macroeconomici e settoriali” puntando a sostenere il potere di acquisto; d’altro canto si punta ad implementare la contrattazione di secondo livello (aziendale o territoriale) basata su obiettivi di qualità e produttività e sull’ampliamento delle misure di welfare. Si mira alla rappresentanza e alla tutela di tutti i lavoratori, occupati con le varie tipologie contrattuali. Cgil, Cisl e Uil chiedono “l’esigibilità universale” dei minimi salariali definiti dai contratti nazionali, “in alternativa all’ipotesi del salario minimo legale” che va “sancita attraverso un intervento legislativo di sostegno”. I sindacati, poi, puntano alla partecipazione dei lavoratori alle scelte delle imprese, a partire dal confronto sulle scelte di organizzazione del lavoro fino all’eventuale presenza nei consigli di sorveglianza. Cgil Cisl e Uil ritengono che la contrattazione possa essere uno degli strumenti per stimolare l’innovazione e accompagnare gli impatti crescenti della rivoluzione tecnologica e digitale. Per la rappresentanza, i sindacati chiedono che la misurazione della rappresentatività venga estesa anche alle associazioni d’impresa. La contrattazione decentrata nelle Marche, prima della crisi, coinvolgeva circa 150mila lavoratori privati con circa 200 aziende interessate (55mila lavoratori) e 95mila lavoratori della contrattazione territoriale.  Negli ultimi anni, la contrattazione integrativa si è fortemente ridimensionata per effetto della crisi mentre è aumentata la cosiddetta “contrattazione difensiva” con, al centro, il tema della salvaguardia dell’occupazione. «Dobbiamo riprendere un ruolo forte nel definire l'organizzazione del lavoro nelle imprese - ha dichiarato Gigi Petteni, segretario nazionale Cisl, che ha concluso i lavori dei consigli generali -. Dalle prossime settimane dipendono le sorti del confronto. Rimettiamoci in gioco con responsabilità e convinzione».
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01/02/2016 Intesa sugli ammortizzatori sociali in deroga nelle Marche
Venerdì 29 gennaio è stato siglato l'accordo tra Regione, sindacati e associazioni imprenditoriali per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga nel corso del 2016.  La cassa integrazione in deroga ha una durata massima di tre mesi. Riguarda tutte le aree territoriali e produttive delle Marche e andrà a beneficio dei lavoratori con 12 mesi di anzianità lavorativa e con rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, delle aziende che presenteranno richiesta. La misura garantirà dunque la copertura in attesa dell'entrata a regime della riforma degli ammortizzatori sociali: «Una riforma che rischia di essere prematura rispetto alla reale ripresa economica, soprattutto nelle piccole e medie imprese - osserva Alfonso Cifani, segretario regionale Cisl Marche -. La ripresa del lavoro non è ancora consolidata, anche nel nostro territorio: ci sono molti settori dove c'è ancora bisogno di aiuto. L'accordo appena raggiunto è importante proprio perché concede un po' di respiro fino a quando non sarà possibile accedere ai fondi bilaterali di solidarietà».
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28/01/2016 Incidente mortale alla Ceci Siderurgica: l'appello di Cgil Cisl e Uil
La crisi che continua a colpire il mondo del lavoro e con particolare crudezza quello della nostra nazione, tende a coprire con un velo di polvere, quasi a relegare nell’oblio una problematica di fondamentale importanza; quella della sicurezza sul posto di lavoro. Sono le tragedie, come quella che ieri ha stroncato la vita di Alberto Armillei, operaio della CECI SIDERURGICA, che riportano tragicamente all’attenzione di tutti questo fenomeno così difficile da contrastare. Le morti sul lavoro, nel 2015, sono calate del 9%, ma se si pensa che il sistema produttivo italiano nell’ultimo quinquennio è diminuito di oltre il 20%, si capisce con facilità come la battaglia contro le morti bianche e più in generale in favore di posti di lavoro più sicuri, sia tutt’altro che vinta. Come CGIL CISL e UIL provinciali non possiamo che esprimere alla famiglia di Alberto Armillei la vicinanza più profonda e solidale per il dramma che sta vivendo, così come invitiamo tutte le componenti sociali a non abbassare la guardia, a contrastare pratiche che rendono più pericolosi gli ambienti di lavoro, che rimettono in discussione percorsi virtuosi con fatica costruiti negli anni.
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27/01/2016 No ai tagli alle Camere di Commercio: garantire occupazione, servizi e vicinanza al territorio
Cisl Marche, nel ribadire con Cgil e Uil un deciso no ai tagli alle Camere di Commercio che il Governo si appresta a ratificare nei prossimi giorni, ha avviato una capillare campagna di mobilitazione di tutto il personale del sistema camerale pari a 243 dipendenti delle Camere, 25 delle Aziende speciali, 9 delle Unioni regionali. Per Fp Cisl Marche a prescindere dalle scelte che verranno assunte ( una o due camere a livello regionale ) è fondamentale che prioritariamente si garantisca l'occupazione e la presenza nel territorio delle strutture camerali. La prima iniziativa di mobilitazione e di confronto è prevista per il 5 febbraio 2016, a partire dalle ore 11, presso la sala Consiglio della Camera di Commercio di Macerata, si terrà una assemblea dei lavoratori con i parlamentari del territorio. «Ad oggi si è parlato troppo di assetti "politici" e poco di personale. – sostiene Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche, che concluderà l’incontro con i lavoratori e i parlamentari marchigiani - La tenuta dei servizi e della occupazione deve essere alla base di ogni scelta che verrà assunta sui futuri assetti delle camere nella nostra regione.» Nella scelta tra le ipotesi di una o due camere regionali, «Occorre concentrarsi e analizzare veramente benefici e criticità di entrambi i percorsi – sottolinea Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche – senza dimenticare quanto sia fondamentale garantire l’attenzione per il territorio, realizzata a tutt’oggi con il finanziamento di progetti di sviluppo territoriale anche a valenza culturale e turistica, ma anche con un contributo di elaborazione strategica e progettuale che nel tempo ha coinvolto importanti figure professionali e accademiche».
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25/01/2016 Azienda Unica provinciale pubblica per i rifiuti: incontro con Multiservizi per accelerarne la costituzione
Una delegazione dei lavoratori di AnconaAmbiente, Jesi Servizi, CIS e SOGENUS e dei rappresentanti delle OO.SS. ha incontrato stamattina il presidente del Cda di Multiservizi Spa, Paolo Raffaelli, a margine dell’assemblea dei soci per fare il punto sull’iter di costituzione di una nuova Azienda pubblica Unica per la raccolta e lo smaltimento dei Rifiuti nella provincia di Ancona. Durante l’incontro, che si è svolto in contemporanea con un presidio dei lavoratori davanti ai cancelli di Multiservizi, Raffaelli ha ribadito la disponibilità, comunicata anche con lettera ufficiale, a farsi carico tramite affidamento in house della gestione della raccolta dei rifiuti non appena l’ATA delibererà in tal senso. I soci di Multiservizi hanno inoltre deciso di calendarizzare un’Assemblea straordinaria per modificare lo statuto societario, che attualmente non consente la presa in carico del servizio di gestione dei rifiuti. CGIL CISL UIL e rispettive federazioni di categoria (FP, FIT, UILT) esprimono soddisfazione per la manifestazione di interesse da parte di Multiservizi, ma i tempi e i modi di realizzazione appaiono ancora troppo incerti: pesano di certo le normative nazionali in continua evoluzione, come il nuovo Decreto governativo sulle società partecipate. Proprio per questo, il sindacato chiede alla politica e agli enti locali di compiere un gesto importante, accelerando il passo e definendo rapidamente un’ipotesi percorribile nel poco tempo che rimane di qui alla scadenza delle varie assegnazioni. Quella delle OO.SS. non è una proposta certamente inedita, né è casuale la scelta dei tempi: CGIL CISL e UIL hanno lanciato con forza l’idea dell’integrazione in un convegno tenutosi nel luglio 2014 a Jesi. Da tre mesi a questa parte – con l’obiettivo esplicito di individuare reali criticità – il sindacato ha unitariamente incontrato le Amministrazioni di Ancona, Chiaravalle, Fabriano, Falconara, Castelfidardo, Jesi, Osimo, Senigallia e la Presidenza dell’ATA. Negli incontri sono emerse problematiche di percorso e progettuali, ma tutti gli Enti hanno dichiarato di essere favorevoli alla costituzione dell’Azienda Unica. Con oltre il 65% di raccolta differenziata raggiunto già dal 2014, la provincia di Ancona è la seconda della regione, ma ad oltre 8 punti di distanza da Macerata che, non a caso, ha raggiunto da tempo il risultato della creazione di quella Azienda Unica che, operando in regime di “in house” per i Comuni soci, ha saputo affermare i migliori presupposti di efficienza operativa ed economica. La provincia di Ancona, con 5 operatori pubblici, esperienze residuali di gestione diretta di alcuni Comuni ed un costante allargamento di assegnazioni a privati, è invece quella dove la frammentazione eccessiva non permette uno scatto positivo in termini di efficienza di sistema e di costi. Per i Comuni e, di conseguenza, per i cittadini. A fronte di tante svianti polemiche, sono ora i lavoratori e le OO.SS. a porre alla politica, alle altre organizzazioni sociali e, soprattutto, alle 47 Amministrazioni ed all’ATA, la necessità di fare presto: decidere in maniera definitiva per la costituzione della nuova Società Unica “in house”.
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21/01/2016 Sanità: i pensionati marchigiani scendono in piazza
Le Organizzazioni Sindacali dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil scendono in piazza con una manifestazione unitaria per protestare contro le mancate risposte della Regione sui temi del riordino della sanità e dei servizi socio sanitari marchigiani. L’iniziativa è in programma per venerdì 5 febbraio 2016, e sarà preceduta dallo svolgimento di 5 assemblee provinciali che si terranno tra il 26 e il 28 gennaio 2016. Con questa mobilitazione si intende da un lato dare pieno sostegno alle richieste espresse delle Confederazioni e delle Federazioni di Categoria nell’assemblea unitaria del 15 gennaio scorso, dall’altro rimettere al centro del confronto alcuni temi che emergono da una diffusa percezione dei cittadini più anziani. Spi, Fnp e Uilp hanno manifestato forte senso di responsabilità nel partecipare al percorso di riordino della sanità regionale, pur consapevoli delle tensioni che sarebbero potute nascere nel rimuovere inefficienze e sprechi. A questa disponibilità Regione ed Asur hanno finora risposto con arroganza, non rispettando gli impegni presi ed adottando in modo unilaterale provvedimenti discutibili sui temi strategici della riorganizzazione. Mancano risposte sui temi del rafforzamento delle cure domiciliari, sull’istituzione del fondo regionale di solidarietà, sul progetto di potenziamento dei servizi residenziali e semiresidenziali, in particolare per anziani. A questi ultimi, nelle residenze protette regionali, continuano ad essere applicate rette fuori da ogni controllo. Nel contempo si riscontra una svolta improvvisa sui temi delle reti cliniche e delle case della salute, queste ultime trasformate in ospedali di comunità con una forte riduzione di servizi e posti letto ospedalieri di lungodegenza, trasformati in posti letto territoriali di cure intermedie soggetti a compartecipazione degli utenti. Gravi sono i ritardi sul progetto di sviluppo delle Case della Salute a bassa intensità assistenziale, 5 delle quali dovevano essere attivate entro il 2014. Di esse non vi è ancora traccia e permangono incertezze sulla loro fisionomia e dislocazione sul territorio. Nel frattempo la Regione premia i Medici Coordinatori delle Equìpes territoriali con risorse che potevano essere usate per incentivare i Medici di famiglia ad “entrare” nelle Case della Salute. Manca infine qualunque riscontro sugli effetti del piano regionale di governo sui tempi d'attesa, che restano un ostacolo insuperabile per moltissimi cittadini anziani, costretti a scegliere tra il ricorso al mercato privato e la rinuncia alle cure. I pensionati marchigiani ne hanno abbastanza! Crescente ed insostenibile è il loro malessere nei confronti di una riorganizzazione fatta finora solo di tagli ai servizi che li abbandona nel momento in cui avrebbero più bisogno di essere assistiti e presi in carico. Per questo Spi, Fnp e Uilp si mobilitano sui territori e proclamano una manifestazione regionale per protestare contro le istituzioni marchigiane preposte al governo della sanità, alle quali chiediamo di smetterla con le promesse mancate e di rispettare gli impegni presi, aprendo subito un confronto vero, anche sui territori. L'attivo unitario della provincia di Pesaro Urbino
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19/01/2016 Sanità pesarese, le preoccupazioni dell Cisl
La CISL di Pesaro, Fano ed Urbino esprime forte preoccupazione per la situazione del servizio sanitario del territorio provinciale e dello stato confusionale che le diverse delibere regionali hanno determinato in tutte le strutture e dichiara la propria disponibilità ad aprire un confronto con i Sindaci e con le Comunità della provincia. Nel denunciare, relativamente al territorio costiero,il grave danno causato dalla superficialità con cui si è annunciata, a suo tempo, la costruzione del nuovo nosocomio Marche Nord di cui non si conosce né il progetto, né il luogo dove dovrà essere costruito, né, tanto mento i tempi per la sua realizzazione ed i relativi finanziamenti, rileva con preoccupazione i pesanti disagi causati ai Cittadini  dalla mancata implementazione e la necessaria razionalizzazione dei reparti e delle strutture ospedaliere di Pesaro e Fano, in attesa dell’ospedale unico. «Quanto all'entroterra, la mancata realizzazione delle tanto decantate Case della Salute,  denominate “Ospedali di Comunità”, il cui avvio non è dato conoscere,  non ha impedito di tagliare posti letto, a seguito della delibera 1183 che parrebbe sospesa, ma non annullata - sostengono  Gabrio Maria Tonelli, Giovanni Giovannelli e Leonardo Piccinno rispettivamente i responsabili delle aree sindacali territoriali di Pesaro, Fano e Urbino - Ma di fatto, l’entroterra è stato ulteriormente privato dei servizi più elementari e necessari, continuando a subire un pericoloso svuotamento di offerta sanitaria.  Va anche ribadito il forte disagio causato dalle liste di attesa, alla soluzione delle quali il decalogo recentemente emanato non è in grado di dare soluzione, unitamente alla disorganizzazione dei servizi e la graduale perdita di fiducia dei cittadini, che nonostante il prodigarsi degli Operatori Sanitari sottoposti a ritmi di lavoro intollerabili,alimenta una pesante mobilità passiva, con ulteriori disagi e costi sia per chi è costretto a rivolgersi fuori regione che per le risorse marchigiane, sottoposte ad una vera e propria emorragia verso le regioni limitrofe - continuano i responsabili di AST - La gestione centralistica della Regione, ha accentuato i processi burocratici e tecnocratici determinando un vero e proprio distacco da una indispensabile visione oggettiva delle esigenze del territorio.»  La CISL della provincia di Pesaro ritiene sia necessario aprire un ampio confronto che  coinvolga La Regione Marche, le Amministrazioni Locali, le parti Sociali ed i Cittadini, al fine di rivedere e correggere i numerosi errori commessi e dare risposte utili e concrete alla richiesta di servizi socio-sanitari che  si leva da tutto il territorio pesarese. La CISL di Pesaro, pertanto, ribadisce l’esigenza di ottenere risposte alle seguenti domande che da tempo sta avanzando: Dove, come, quando e con quali risorse si costruirà il nuovo Ospedale Marche Nord? Nel frattempo come si intende organizzare il servizio sanitario nelle due strutture e che soluzione si intende dare al posizionamento dei diversi servizi (vedi il punto nascita) ? Come si intende organizzare il sistema delle reti cliniche, ed il sistema di presa in carico? Che ruolo avranno gli ospedali di Urbino e Pergola e le strutture ospedaliere di Fossombrone, Cagli, Sassocorvaro? Quando si concretizzerà l’offerta sanitaria delle case della salute oggi diventate “ospedali di comunità”? Quale dovrà essere il ruolo del privato nella sanità pesarese? «Il tempo dei proclami delle chiacchiere e delle decisioni poi smentite, rettificate o sospese è terminato, occorrono fatti e risposte  precise - concludono Tonelli, Giovannelli e Piccinno -  in caso contrario per  la CISL è necessario avviare una fase di forte mobilitazione degli Operatori Sanitari e dei cittadini del territorio pesarese.»
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18/01/2016 Approvata la staffetta generazionale alla Steat di Fermo
È stata siglata oggi l'ipotesi di accordo tra sindacati e Steat Spa, azienda di trasporto pubblico locale di Fermo, per introdurre in via sperimentale per tre anni la cosiddetta staffetta generazionale. Alla firma del documento erano presenti, per la Cisl, il rappresentante dei lavoratori William Aramini, Andrea Tiburzi della segreteria Fit, e il responsabile reggente della Ast di Fermo, Alfonso CIfani. L'accordo ha l'obiettivo di dare parziale soluzione all'effettivo blocco del turn over e prevede l'attivazione della staffetta per 10 dipendenti: i lavoratori prossimi al pensionamento potranno, su base volontaria, trasformare il proprio contratto da full-time a part-time fino alla cessazione del rapporto di lavoro, permettendo all'azienda di assumere a tempo indeterminato un pari numero di lavoratori che saranno inseriti con contratto part-time. L'azienda si impegna a sostenere il costo dei contributi previdenziali per la parte venuta a mancare per effetto della trasformazione del rapporto di lavoro. I nuovi assunti, invece, entreranno nel turn over aziendale, dove 10 contratti part-time saranno trasformati in full-time in seguito ai pensionamenti. Le parti hanno concordato di estendere la staffetta generazionale fino a 5 anni per i dipendenti affetti da disabilità certificata, per quelli con gravi e invalidanti malattie come da contratto collettivo e per coloro che riportano gravi limitazioni lavorative dovute a motivi sanitari certificati da struttura medica specialistica, tali da impattare sul loro impiego in considerazione degli specifici rischi fisici, chimici o ergonomici cui sono esposti in azienda.
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15/01/2016 Servizi sociali integrati in tre comuni del Fermano
Le amministrazioni comunali di Monte Urano, Sant'Elpidio a Mare e Porto Sant'Elpidio hanno siglato un protocollo di intesa con Cgil Cisl Uil e Federazioni di Categoria della Funzione Pubblica della Provincia di Fermo per istituire un "ufficio comune" che riguarderà i servizi sociali e gli altri settori che le parti firmatarie potranno successivamente concordare. L'accordo si inserisce in un contesto di tagli delle risorse a livello centrale e regionale, ai quali si aggiunge il possibile irrigidimento della spesa a causa delle nuove norme contabili: è dunque necessario intervenire per attivare percorsi di sinergia capaci di garantire il livello dei servizi per il territorio e per i cittadini.
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15/01/2016 Riordino sanità: più servizi e confronto con i sindacati
Il riordino della sanità marchigiana deve essere accompagnata da un confronto costante e reale con le organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori del settore e dei cittadini utenti dei servizi, a partire dal recupero delle relazioni sindacali sui territori e in Area Vasta. È quanto emerso con forza nel corso dell'assemblea unitaria organizzata da Cgil Cisl Uil, prima tappa del percorso di mobilitazione unitaria per sostenere una vera riforma della sanità nelle Marche incisiva e attenta ai bisogni della comunità, che si è tenuta oggi ad Ancona. Oltre 200 persone hanno partecipato ai lavori della mattinata. Presenti tutte le Rappresentanze Sindacali Unitarie della sanità marchigiana (Asur, Aziende Ospedaliere Marche Nord e Ospedali Riuniti, Inrca) e i dirigenti sindacali delle Confederazioni e delle Federazioni dei lavoratori pubblici e dei Pensionati. Sono stati illustrati gli esiti dell'incontro tra Regione e Sindacati di lunedì 11 gennaio scorso, nel corso del quale è stata assicurata la sospensione degli effetti della Legge 32 del 23 dicembre scorso, che accentrando la contrattazione in Asur ne aveva, inopinatamente, sottratto la titolarità alle RSU elette in Area Vasta. Il confronto che si aprirà nelle prossime settimane fra Regione e sindacati dovrà individuare delle soluzioni in grado di tenere assieme una maggiore armonizzazione nelle politiche contrattuali con l’articolazione del confronto nel territorio, valorizzando ulteriormente il ruolo delle RSU. Valutazioni critiche sono state espresse nei confronti di quei provvedimenti con i quali Regione ed Asur hanno impresso una svolta improvvisa ed unilaterale ad un percorso di riorganizzazione sul quale, con non poca fatica, si stavano cercando sintesi unitarie. A partire dall'attivazione delle reti cliniche, con il rischio di non riuscire a garantire servizi adeguati ai bisogni degli utenti e condizioni di lavoro accettabili per gli operatori. Non è ancora chiaro il progetto di sviluppo della rete regionale delle Case della salute, in particolare per la definizione delle loro caratteristiche e delle modalità con le quali dovranno svolgere il loro ruolo strategico di cerniera tra ospedali e servizi territoriali. Manca poi – e in tal senso è stata avanzata dal sindacato alla Regione una richiesta a presentare in tempi brevi una proposta concreta - un percorso convincente di rafforzamento della prevenzione e dei servizi socio sanitari (residenziali, semiresidenziali e domiciliari), rispetto ai quali è urgente anche la necessità di trovare le risorse per compensare l'aumento delle rette a carico di utenti e Comuni, deliberato dalla Regione. Restano ancora tutti da valutare, infine, gli effetti del piano regionale approvato nel settembre scorso per il contenimento dei tempi d'attesa, ancora oggi uno dei principali ostacoli per l'accesso alla sanità pubblica dei cittadini marchigiani, in particolare di quelli più anziani. Il riordino della sanità marchigiana è un processo inevitabile, sul quale Cgil Cisl Uil Marche hanno da sempre manifestato grande responsabilità. Se però vengono a mancare la contestualità tra riordino ed investimenti e un confronto vero e sistematico con le forze sociali, le tensioni nelle comunità locali sono destinate a diventare insostenibili, così come crescente e deciso sarà il dissenso dei lavoratori e dei pensionati.
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15/01/2016 Al via a Macerata il corso Ial per Operatore Socio Sanitario
Ial Marche Srl, Ente di Formazione Professionale accreditato presso la Regione, organizza a Macerata un corso della durata 1000 ore per Operatore Socio Sanitario, con rilascio di qualifica valida su tutto il territorio nazionale. L’Operatore socio-sanitario, sinteticamente chiamato OSS, rappresenta, ad oggi, una delle figure professionali più richieste nel mercato del lavoro. L’attestato di qualifica di OSS è spendibile sia presso strutture sanitarie che presso strutture sociali. Il corso si svolgerà da febbraio 2016 a dicembre 2016 con lezioni pomeridiane dal lunedì al venerdì. Il percorso formativo, articolato in 550 ore di teoria e 450 ore di tirocinio pratico, fornirà una preparazione mirata che permetterà di acquisire le conoscenze, le competenze e le capacità specifiche per prestare assistenza in situazioni di non autonomia psico-fisica. Interverranno nel percorso formativo docenti con esperienza ultradecennale nel settore socio-sanitario sia pubblico che privato. Gli interessati possono contattare la segreteria organizzativa di IAL Marche Srl – CFP di Macerata, sita in Via dei Velini, 52/b – tel. 0733/261383 0733/240171 e-mail: macerata@ialmarche.it. Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro il 29 gennaio 2016; possibilità di pagamento rateizzato relativamente al costo del corso, che è di 1700 euro più 300 euro di quota d'iscrizione. La domanda di iscrizione è consultabile al sito www.ialmarche.it. Inizio delle lezioni febbraio 2016.
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14/01/2016 Pubblico Impiego: Cgil Cisl Uil, scioperi a scacchiera e iniziative regionali e territoriali per contratto e riorganizzazione
«Scioperi a scacchiera e iniziative regionali e territoriali per il contratto e la riorganizzazione dei settori pubblici», questa la decisione degli esecutivi unitari di oggi di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa che ha riunito le segreterie nazionali e i segretari regionali delle categorie. Dopo la grande manifestazione di novembre e di fronte all’ennesimo passo falso del governo sulla legge di stabilità, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco - segretari generali delle federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil - rilanciano l’iniziativa: «Un contratto vero e investimenti nella formazione, nell'innovazione, nelle competenze per lo sviluppo del paese. Ma anche risoluzione delle vertenze territoriali, dove le ricadute di anni di cattiva gestione, continui tagli e soppressioni, immobilismo organizzativo hanno prodotto un drammatico abbassamento della qualità dei servizi alle comunità». «Sensibilizzeremo cittadini e imprese, e coinvolgeremo le istituzioni e gli amministratori locali attraverso un’agenda di mobilitazioni coordinate a livello nazionale, che riguarderà tutti i territori e le regioni. Quella per il contratto è una battaglia per riorganizzare sanità, legalità, sicurezza, welfare, servizi socio-assistenziali.. con meno costi e più qualità. Una battaglia che tiene insieme gli interessi di chi lavora al servizio delle comunità e di chi fruisce dei servizi». «Il Paese è bloccato. Servono strumenti e non proclami. Per questo porteremo domani agli esecutivi unitari delle confederazioni la proposta per un modello innovativo di relazioni sindacali anche per il pubblico impiego, che liberi la contrattazione e la renda volano dell’innovazione: professionalità, produttività, valutazione e investimenti nel capitale umano». «Non ci fermeremo finché lavoratori e cittadini non avranno le risposte che meritano. E metteremo in atto tutte le forme di pressione, con un fitto calendario di scioperi e mobilitazioni regionali e territoriali, per il rinnovo dei contratti e la dignità del lavoro pubblico».
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13/01/2016 Riforma sanità. Sindacati e lavoratori in assemblea Venerdì 15 gennaio ad Anco
Venerdì 15 gennaio ore 9,00 - Conero Break, via Albertini – Ancona - si terrà l’assemblea, annunciata nei giorni scorsi, che vedrà insieme ai circa 150 rappresentati sindacali (RSU) del personale del Comparto sanità, provenienti da tutta la regione, le Segreterie regionali e territoriali di Cgil Cisl Uil Confederali, dei Pensionati e di categoria del Pubblico Impiego. Prima tappa del percorso di mobilitazione unitaria per sostenere una riforma della sanità nelle Marche incisiva ed equilibrata. Al centro della discussione i provvedimenti con i quali la Giunta regionale e l'Asur hanno impresso una svolta unilaterale su temi cruciali della riorganizzazione . Va sottolineato che ad oggi la Regione non ha dato seguito all’ impegno, assunto nello scorso autunno, di presentare ai sindacati, entro dicembre, una proposta complessiva contenente gli interventi di rafforzamento dei servizi per il 2016, a partire dalle risorse per potenziare i servizi territoriali (contenimento delle liste d’attesa, residenzialità e semi-residenzialità extraospedaliera, nuove case della salute, assistenza domiciliare, prevenzione) e le conseguenti azioni a favore del personale. Nei prossimi giorni su specifico mandato dell’assemblea si cercherà di avere risposte anche su queste importanti tematiche.
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13/01/2016 Adiconsum con i piccoli risparmiatori di Banca Marche
Adiconsum Marche prosegue la strada delle azioni risarcitorie, pur nella complessa situazione creatasi, e sta programmando assemblee nel territorio marchigiano a partire dalla prossima settimana: i primi incontri saranno organizzati in contemporanea giovedì 14 gennaio ad Ancona (via Ragnini 4, Salone Armatura) e Civitanova Marche (Hotel Cosmopolitan, via Martiri di Belfiore100) alle ore 17. Il giorno dopo, venerdì 15 gennaio, i risparmiatori di Jesi si incontreranno, sempre alle ore 17, nella sala della II Circoscrizione, in via San Francesco. Appuntamento a San Benedetto del Tronto giovedì 21 gennaio, alla stessa ora, nella sala convegni del Centro Agroalimentare di via Valle Piana 80. Ancora da definire la data dell'assemblea di Pesaro. Due anni di commissariamento senza pervenire a nulla ed infine un decreto vergognoso e forse incostituzionale. Sicuramente è stato importante salvare Banca Marche, e questo lo vogliamo sottolineare. I danni sarebbero stati ben più gravi, ma Banca Marche era la banca del territorio, che operava anche attraverso le risorse di tanti piccoli investitori, con una ricaduta positiva nella regione: non è concepibile che per decreto questi siano stati espropriati delle loro risorse. Ma il risparmio in Italia non era tutelato dalla Costituzione? La ristrutturazione dell’istituto, così come è stata realizzata, sta penalizzando migliaia di risparmiatori. Azionisti e obbligazionisti che, in questi giorni, sono bersagliati da informazioni, non sempre coerenti, che rischiano di generare ulteriore confusione o, peggio, di alimentare aspettative per iniziative che, nella realtà, potrebbero risultare inutili. L’Adiconsum quindi si pone come principale obbiettivo quello di offrire un primo strumento di lavoro rispetto alle scelte che individualmente si andranno ad adottare. La particolarità del caso Banca Marche risiede nell’aumento di capitale del 2012 che, gli stessi organi di vigilanza – la CONSOB – nell’agosto di quest’anno con l’irrogazione di sanzioni agli amministratori, ha avuto modo di accertare essere stato un aumento viziato da omissioni di informazione che, se fornite, avrebbero permesso ai risparmiatori di evitare il danno adottando scelte consapevoli. La CONSOB, in buona sostanza contesta agli amministratori di aver operato omettendo di informare gli investitori sull’esistenza di circostanze negative rilevanti rispetto all’adozione di una scelta di investimento sui titoli B.d.M., ingenerando così un erroneo affidamento rispetto alla solidità della società e sulla conseguente valorizzazione delle sue azioni. L’ipotesi di illecito formulata da CONSOB, laddove confermata, integrerebbe un’ipotesi tipica di responsabilità dell’intermediario tale da fondare, con ragionevole probabilità di accoglimento, una richiesta risarcitoria in favore dei singoli investitori. Conseguente la scelta di Adiconsum Marche, la quale sta predisponendo gli atti relativi all’avvio delle controversie individuali che, come fase preliminare imposta dalla legge, prevede il deposito di richieste di avvio del tentativo di mediazione come fase prodromica necessaria all’azione giudiziaria vera e propria programmata per fine anno. Per tale iniziativa è necessaria comunque l’adesione individuale di ogni singolo risparmiatore che dovrà attivarsi cercando di ottenere ristoro dei danni subiti, nessun meccanismo collettivo – a parere del gruppo di legali nei confronti dei quali l’associazione si è rivolta - è attualmente convenientemente attivabile.  Vi invitiamo a prendere contatto quanto prima con la più vicina sede Adiconsum al fine di ricevere le informazioni e le istruzioni consigliate dal nostro centro giuridico regionale invitandovi, una volta fissato l’appuntamento, a portare con voi tutta la documentazione in vostro possesso.
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13/01/2016 Innovazione nella Pubblica Amministrazione: convenzione tra Cisl Marche e Università di Macerata
La Cisl Marche ha sottoscritto una convenzione con l’Università di Macerata che permetterà agli associati e ai loro familiari di iscriversi e frequentare, a condizioni agevolate, il Master di II livello in Scienze Amministrative e Innovazione nella Pubblica Amministrazione. La locandina riassuntiva del master è disponibile in allegato e sul sito http://www.masterpa.it/. La convenzione garantisce una riduzione della quota annuale di iscrizione variabile dal 25% al 40% a seconda del numero di iscritti Cisl Marche che aderiranno. Per questa ragione, vi chiediamo di comunicarci eventuali manifestazioni di interesse, da ritenersi comunque non impegnative, contattando Cisl Marche. Il termine per le iscrizioni scade il 26 gennaio 2016.
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12/01/2016 Seminario sul comitato di valutazione e bonus di merito
Cisl Scuola Marche, in collaborazione con Irsef-Irfed Marche, organizza per venerdì 22 gennaio 2016, dalle ore 15,45 alle ore 18,45, presso il Klass Hotel di Castelfidardo (S.S. 16 KM 147) un secondo seminario di formazione, che approfondirà il tema dei compiti e delle funzioni del Comitato di Valutazione per gli aspetti legati al riconoscimento del bonus per merito. Relatrice dell'incontro l'Ispettrice dell'Usr Abruzzo Mariella Spinosi. L'incontro è rivolto ai Dirigenti Scolastici, ai docenti (in particolare a coloro che sono stati nominati componenti del Comitato di valutazione), ed alle Rsu. Al fine di organizzare al meglio l'incontro chiediamo di compilare l'allegata scheda di partecipazione e di inviarla entro giovedì 14 gennaio al seguente indirizzo di posta elettronica: cislscuola_reg_marche@cisl.it
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11/01/2016 Sanità riaperto il confronto tra sindacati e Regione
Nel pomeriggio di oggi, presso la sede del Consiglio Regionale delle Marche,  i rappresentanti delle segreterie regionali confederali e di categoria del pubblico impiego e dei pensionati di CGIL, CISL, UIL e CONFSAL-FIALS  hanno incontrato i Presidenti dell'Assemblea Legislativa, della Giunta Regionale  e della Commissione Sanità, in merito all'articolo 1 della proposta di legge n. 25 approvata dall'Assemblea Legislativa il 23 dicembre 2015, relativo alle modifiche della legge di riordino della sanità legge regionale n. 13/2003.  Le parti hanno convenuto sulla necessità di apportare modifiche alla suddetta legge. In tal senso la Commissione IV aprirà un confronto con le Organizzazioni Sindacali da concludersi entro il 31 marzo p.v. Nel frattempo sarà predisposta in tempi rapidi una proposta di legge volta a sospendere gli effetti della legge approvata il 23 dicembre scorso. confermando e garantendo la piena agibilità del ruolo delle RSU nelle Aree Vaste. Sui temi generali le Organizzazioni Sindacali hanno sollecitato la Regione, anche alla luce delle recenti controverse deliberazioni, a garantire un costante confronto preventivo sugli atti e ad adempiere all'impegno assunto in precedenza di presentare loro una proposta complessiva di rafforzamento dei servizi, ad iniziare da quelli territoriali per contenere i tempi di attesa; sviluppare residenzialità, semi residenzialità, domiciliarità; avviare le nuove case della salute; potenziare la prevenzione; precisare le conseguenti azioni a favore del personale e dare definitiva risoluzione all'annoso problema delle tariffe, evitando l'incremento a carico delle famiglie.
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11/01/2016 Cassa Integrazione in deroga: modalità di utilizzo 2016
Si comunica che in base alle disposizioni contenute nella legge 28 dicembre 2015 n.208, ( legge di stabilità 2016) in particolare dal comma 304 dell’art.1, è prevista la concessione, in deroga alla normativa vigente della Cassa Integrazione Guadagni per un massimo di tre mesi nel corso dell’anno 2016. I criteri di concessione e gli aventi diritto sono quelli già stabiliti dal D.I. 1 agosto 2014 n. 83473. Pertanto, le aziende rientranti nel campo di applicazione del suddetto decreto Interministeriale potranno presentare una o più istanze di CIGD ( massimo n.6 da 15 gg ognuna ) al sistema telematico regionale Co Marche entro il termine di 20 giorni dalla data in cui ha avuto inizio la sospensione o la riduzione di orario di lavoro. ( art.2 comma 7 DI n. 83473/2014 ). Per quanto riguarda il modello di accordo sindacale preventivo si ritiene che temporaneamente possa essere utilizzato quello del 2015. Ulteriori informazioni e determinazioni saranno oggetto di confronto tra la Regione Marche, INPS Regionale e le rappresentanze sindacali e datoriali che saranno formalizzate in una nuova Intesa Istituzionale territoriale. L’operatività del sistema telematico è garantita per giovedì 14 gennaio 2016.
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11/01/2016 Un corso di formazione per i docenti neo immessi in ruolo
Cisl Scuola Marche, in collaborazione con Irsef- Irfed Marche, organizza una serie di seminari formativi sull'anno di prova e formazione con incontri in tutte le province marchigiane. Durante gli incontri verranno approfondite tematiche come il bilancio di competenze, il portfolio, i protocolli di osservazione per fase "peer to peer", il patto per lo sviluppo e la relazione finale del docente tutor da presentare al comitato di valutazione. L'incontro rivolto ai docenti neo-assunti è aperto anche ai rispettivi tutor con l’obiettivo di favorire la pianificazione e l’ attuazione del percorso formativo degli insegnanti impegnati nell’anno di prova e formazione. I seminari, che prevedono due incontri per ogni provincia, sono già cominciati ad Ancona, Macerata e Pesaro, dove nei prossimi giorni si terranno le date conclusive, mentre Ascoli Piceno e Fermo faranno partire a breve un seminario comune. Lunedì 18 gennaio si terrà l'ultimo incontro del seminario maceratese, dalle 15.30 alle 18.30, presso la "Domus San Giuliano", ex seminario vescovile, in via Cincinelli 4. Nello stesso giorno debutterà il seminario di Ascoli e Fermo, che sarà organizzato presso l'istituto superiore "Capriotti" in via Guido Sgattoni 41 a San Benedetto del Tronto dalle 16 alle 18.30. Ancora da definire la seconda data del seminario. Previsto per mercoledì 20 l'ultimo incontro del seminario pesarese, dalle 15.30 alle 18.30, presso il liceo scientifico "Marconi" di via Nanterre a Pesaro. Rinviato invece il seminario per la provincia di Ancona, inizialmente previsto per venerdì 15 gennaio.
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07/01/2016 Mobilitazione unitaria sulla sanità: i sindacati incontrano la Regione
Venerdì 15 gennaio in mattinata, ad Ancona, si terrà un’assemblea delle Segreterie regionali di Cgil Cisl Uil Confederali, dei Pensionati e di Categoria del Pubblico impiego, insieme a tutte le circa 150 Rappresentanze Sindacali Unitarie del personale del Comparto Sanità. L'incontro rappresenta la prima tappa dell'annunciato percorso di mobilitazione unitaria contro le decisioni che la Regione ha adottato sulla sanità a ridosso delle festività natalizie e per sostenere una vera riforma in sanità che garantisca migliori servizi ai cittadini. Sotto accusa in primo luogo la Deliberazione legislativa del 23 dicembre scorso, con la quale è stata modificata la legge regionale n. 13/03, accentrando presso l'ASUR la contrattazione decentrata e sottraendo alle RSU elette in Area Vasta la relativa titolarità contrattuale. Al centro delle critiche anche i provvedimenti con i quali, negli stessi giorni, la Giunta regionale e l'Asur hanno impresso una svolta unilaterale su almeno tre temi cruciali della riorganizzazione sanitaria. L'attivazione delle reti cliniche (Delibera 1183/15 e Determina 916/15) comporterà profondi cambiamenti nell'assetto dell'offerta di servizi ospedalieri, a partire dalla riorganizzazione dei Punti Nascita, che a regime saranno ridotti a 7 in tutto il territorio regionale, che delineano assetti organizzativi non in grado di dare equilibrio e sostenibilità agli interventi previsti, senza pregiudicare la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro degli operatori. Gli ospedali di comunità, così come descritti dalla Determina 914, presentano differenze significative rispetto a quanto previsto dall'originario progetto di riduzione della frammentazione ospedaliera determinando una incertezza proprio sul ruolo che tali strutture avranno, ed in particolare su quello che i Punti di Primo Intervento Territoriale assumeranno all'interno della rete dell' emergenza-urgenza. Il rischio è che presso questi presidi non sia sempre possibile garantire l'assistenza notturna, affidata al personale sanitario dei Mezzi di soccorso e che su questa base il progetto di implementazione dei servizi territoriali risulti troppo debole, rispetto alle esigenze espresse dai territori, soprattutto delle aree interne. La Regione si era impegnata a presentare ai sindacati entro dicembre una proposta complessiva contenente gli interventi di rafforzamento dei servizi per il 2016, ad iniziare dalle risorse per potenziare i servizi territoriali (contenimento delle liste d’attesa, residenzialità e semi-residenzialità extraospedaliera, nuove case della salute, assistenza domiciliare, prevenzione) e le conseguenti azioni a favore del personale, ma al momento nulla si è visto. Nel frattempo non ha trovato ancora una risoluzione definitiva la questione delle tariffe e del fondo di solidarietà per i servizi residenziali e semi-residenziali, con il rischio di pesanti ricadute in termini di incremento di costi a carico delle famiglie. Su queste e su molte altre criticità restiamo in attesa di risposte, per ottenere le quali abbiamo chiesto un incontro urgente con i Presidenti della Giunta e del Consiglio regionale e della IV Commissione assembleare, accordato per il prossimo lunedì 11 gennaio. Senza risposte convincenti da parte loro, la mobilitazione proseguirà in modo diffuso ed incisivo.
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07/01/2016 First Cisl: risparmiatori diventino azionisti della Nuova Banca Marche
La Cisl guarda avanti e avanza una proposta concreta per i detentori di obbligazioni subordinate ed azioni, ovviamente non professionali e non istituzionali, delle vecchie banche “salvate”: diventare azionisti delle quattro “Nuove Banche” nate il 23/11/2015, acquisendo così, giuridicamente, in conformità~al decreto che recepisce la Direttiva europea (Brrd), un diritto patrimoniale proporzionale all’investimento effettuato. Nel progetto proposto dalla First Cisl, le Nuove Banche provvederebbero a rimborsare i risparmiatori titolari del diritto, iniziando dagli obbligazionisti fino agli azionisti, sulla base dei benefici che deriverebbero da: - una riserva del 50% degli utili prodotti dalle nuove banche; - plusvalenze relative alla vendita delle stesse; - eventuale maggior recupero dei crediti deteriorati delle “vecchie banche”, ora trasferiti alla c.d. Bad Bank. «Una proposta di sistema, responsabile e trasparente - afferma Giovanni Carlini, First Cisl Marche - che non andrebbe a contrastare con le norme U.E. sugli aiuti di stato né con quelle della BRRD (c.d. bail in), e permetterebbe di dare risposte concrete a chi ad oggi ha perso tutto. Speriamo questa volta di essere ascoltati, non come nel 2011 quando da soli avevamo espresso forti perplessità~sulla gestione aziendale in occasione della cessione del patrimonio immobiliare (immobili strumentali). Operazione discutibile - continua Carlini - che caricò la Banca di costi impropri tant’è che nel confronto sul piano industriale 2012-2013 emersero una serie di problematiche ed incoerenze interne che come categoria sindacale portammo all’attenzione anche degli attori sociali ed economici regionali, nonostante la "tranquillità" dei vertici aziendali». «Va ricordato che all’inizio del 2012 Banca Marche procedette ad un ulteriore rafforzamento con un aumento di capitale, che si rivelò poi inadeguato, al quale aderirono le Fondazioni e tutto il mondo delle famiglie e delle imprese regionali e non solo, compresi i piccoli risparmiatori tra cui molti dipendenti della Banca, sottoscrittori di azioni e obbligazioni. – ribadisce Carlini, First Cisl – Ma già nel mese di dicembre 2012 iniziarono ad affiorare le gravi difficoltà~ di bilancio riconducibili anche a precise responsabilità dei vertici aziendali nelle politiche gestionali, che subito denunciammo pubblicamente». «Oggi siamo impegnati a dare gambe alla nostra proposta per uscire dalle storture del decreto "Salvabanche", che ci sembra costruito piuttosto come "salva manager" con costi a carico dei risparmiatori incolpevoli, per questo - conclude Carlini - chiediamo a tutti di aderire alla petizione online http://www.fiba.it/nazionale/pagine/aderisci-anche-tu-alla-proposta-first-cisl oppure scrivendo un breve messaggio di adesione, con nome e cognome, a: salvabanche@firstcisl.it». L'INTERVISTA DI ALESSANDRO RANIERI (RADIO ARANCIA) A GIOVANNI CARLINI
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30/12/2015 Salva Banche: First Cisl lancia il piano di ristoro per i risparmiatori
  «La First-Cisl - dichiara il Segretario Generale Giulio Romani – propone che i detentori non professionali e non istituzionali di obbligazioni subordinate ed azioni di B.Etruria, B.Marche, CariChieti e CariFerrara diventino azionisti delle 4 "nuove Banche" nate il 23 novembre 2015, acquisendo pertanto, giuridicamente, un diritto patrimoniale in proporzione all’investimento ed in conformità al decreto che recepisce la Direttiva europea (Brrd)». Le 4 nuove banche provvederebbero poi a rimborsare i risparmiatori titolari del diritto iniziando dagli obbligazionisti fino agli azionisti, sulla base dei benefici derivanti sia da una riserva del 50% degli utili prodotti che dalle plusvalenze relative alla vendita delle stesse, oltre che dal maggior recupero dei crediti deteriorati delle “vecchie banche”. Questa sarebbe una vera operazione di sistema responsabile e trasparente. Appoggia la nostra iniziativa compilando il modulo online in questa pagina: http://www.fiba.it/nazionale/pagine/aderisci-anche-tu-alla-proposta-first-cisl oppure scrivendo un breve messaggio di adesione, con nome e cognome, a: salvabanche@firstcisl.it
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28/12/2015 Sanità Marche, la Regione scippa la contrattazione in Area Vasta. Sindacati sul piede di guerra
«Alla vigilia di Natale,  il Consiglio Regionale, all'interno della proposta di legge n.25, in tema di sanità  ha stravolto il sistema di contrattazione della Aree Vaste e l’assegnazione del personale all’ASUR,  facendo passare questa operazione per mera "manutenzione legislativa”» denunciano Cgil,Cisl, Uil Marche e i sindacati di categoria Fp Cgil, FpCisl e Uilp Uil Marche. «Senza alcun coinvolgimento ed informativa sindacale, infatti, i consiglieri di maggioranza hanno votato una legge che sottrae di fatto alle Rsu, democraticamente elette nel marzo scorso in tutte le 5 Aree Vaste della Marche, la  titolarità contrattuale, per  riservare ogni potere in materia, alla sola Asur. - sottolineano i sindacati -  Con la legge così approvata si arriva a mettere a rischio la sede di servizio del personale, esponendolo a mobilità indiscriminata.» La Regione, invece di aderire alla richiesta sindacale  di avviare un confronto per definire in maniera organica ed equilibrata un più efficace sistema di relazioni sindacali nella sanità’ regionale, ha deciso “di soppiatto" di mantenere le Aree Vaste svuotandole, però,  del  potere di confronto e partecipazione sindacale e della gestione degli operatori, annullando  quella quota  di autonomia dei territori, fino ad oggi garantita dalle norme. «Se il Presidente della Regione e la sua maggioranza pensano che le Aree Vaste non servano più,  abbiano il coraggio di affermarlo, cominciando a  tagliare i costi della dirigenza. Se, al contrario, hanno deciso di tenerle in piedi, devono garantire la permanenza, a quel livello,  del confronto e della contrattazione. - ribadiscono  i sindacati -  Il sistema delle relazioni sindacali in Area Vasta, pur tra mille difficoltà, ha garantito finora l’erogazione dei servizi agli utenti marchigiani nonostante i tagli delle risorse umane ed economiche che si sono abbattuti sul sistema sanitario. Solo i sacrifici dei lavoratori e il grande senso di responsabilità degli operatori e delle rappresentanze sindacali hanno garantito la massima assistenza ai pazienti in questi anni.» La legge votata il 23 dicembre scorso dal Consiglio Regionale non tiene in alcun conto questo aspetto ed è  per Cgil,Cisl, Uil Marche e Fp Cgil, FpCisl e Uilp Uil Marche un evidente ed inaccettabile attacco ai lavoratori e ai loro rappresentanti. I sindacati respingono al mittente questo brutto "regalo" di Natale, volutamente nascosto all'interno di un provvedimento approvato alla vigilia delle feste, quando i riflettori erano puntati sul Bilancio, e denunciano, oltre alla gravissima scorrettezza nel metodo, la superficialità, l'assenza di organicità e il profilo di illegittimità, del provvedimento.« Per gestire le innumerevoli problematiche presenti in ogni Area Vasta vi è la necessità di un confronto sindacale articolato che non può' certo essere quello centralizzato in Asur. - concludono Cgil,Cisl, Uil Marche e Fp Cgil, Fp Cisl e Uilp Uil Marche  - Come si può sensatamente ipotizzare una contrattazione decentrata in Asur, coinvolgendo in un unico tavolo, su problematiche diverse, i circa 150 rappresentanti eletti in ogni territorio?» Assunzioni con il contagocce, esproprio della contrattazione, liste d’attesa insostenibili, chiusura di reparti mentre i nuovi servizi non si vedono, mobilità territoriale dei lavoratori non regolata è questa la Sanità del prossimo futuro per i 20.000 lavoratori del comparto e per i cittadini marchigiani? Cgil,Cisl, Uil Marche e Fp Cgil, Fp Cisl e Uilp Uil Marche  chiedono alla Regione di ritirare il provvedimento che risulta essere  un vero e proprio schiaffo ai lavoratori e alle loro rappresentanze sindacali e per sostenere questa richiesta lanceranno una specifica campagna di mobilitazione di tutti gli operatori sanitari con il coinvolgimento delle istituzioni locali e dei cittadini. https://youtu.be/Je8C4QCqzAA
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23/12/2015 Nuove assunzioni all 'Ariston Thermo Group
Al via 23 nuove assunzioni a tempo indeterminato presso gli stabilimenti  della Ariston Thermo Group, di Genga, Cerreto D’Esi, Osimo e Thermowatt di Arcevia. Assunzioni previste  dal contratto integrativo aziendale firmato tra la Ariston Thermo Group e i sindacati di categoria , lo scorso maggio 2015, che prevede, entro il 2017, l’assunzione a tempo indeterminato di 40  lavoratori.  «In un territorio duramente colpito dalla crisi – afferma Andrea Cocco segretario della Fim Cisl Marche - questi segnali positivi ridanno  speranza. Le nuove assunzioni sono il frutto del contratto integrativo aziendale che oltre a prevedere, per gli  oltre 1000 dipendenti Ariston e Thermowatt, salario aggiuntivo al contratto nazionale di categoria, offre nuove opportunità di lavoro in maniera stabile presso i stabilimenti del gruppo. L’Ariston Thermo è una azienda che sta investendo in processi produttivi ed in nuovi prodotti negli stabilimenti marchigiani – conclude Cocco - ciò permette di dare respiro ad un territorio appesantito dalla crisi e  al sindacato di continuare  a lavorare per una contrattazione  positiva.»                   
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21/12/2015 Le osservazioni sul bilancio di previsione 2016
Bilancio di previsione 2016: Cgil, Cisl e Uil Marche avanzano alcune considerazioni partendo dal fatto che le Marche sono la regione che, più di altre, ha difficoltà ad invertire l’andamento economico dopo anni di crisi. La Regione, dunque, dovrebbe affrontare questa fase con una politica organica e condivisa e i sindacati sono convinti dell’esigenza di definire un “Patto per il lavoro e lo sviluppo” che metta assieme tutte le componenti economiche, sociali ed istituzionali per individuare e conseguire obiettivi di rilancio economico ed occupazionale, in un quadro di tenuta sociale e di salvaguardia dell’ambiente. In vista delle imminenti scelte di bilancio, considerando i tagli nazionali e quelli previsti dalla Legge di Stabilità, è necessario decidere l’allocazione delle risorse assumendo priorità e coerenze, al di fuori di logiche propagandistiche e senza duplicare e sovrapporre gli interventi che, ai diversi livelli istituzionali, vengono decisi. Per Cgil, Cisl e Uil, in questa fase, le priorità sono due: la crescita della competitività del sistema e dell’occupazione e le politiche di coesione sociale ed inclusione. Per quanto riguarda il primo obiettivo, è la programmazione comunitaria che mette a disposizione risorse importanti per la gestione di politiche integrate e di sviluppo, a condizione che vengano usate in modo selettivo ed efficace: nei programmi operativi, sono contemplate misure per l’innovazione, gli investimenti, infrastrutture e anche per le politiche attive per il lavoro. In ragione di ciò i sindacati confederali ritengono che il bilancio regionale dovrà concentrare le sue risorse prioritariamente sulle politiche di coesione sociale, sulla salute, sui servizi educativi, sul diritto allo studio, sui trasporti, sulla cultura e sulla casa. Considerando la difficoltà a valutare la manovra a causa del percorso prospettato dalla giunta per redigere , in questa fase, un bilancio “tecnico”, Cgil, Cisl e Uil sostengono la necessità di alcuni interventi nel bilancio di previsione 2016; almeno 65 milioni per il sociale, il finanziamento del Fondo di solidarietà, la garanzia per il Tpl e le risorse necessarie per il riordino delle Province. Cgil, Cisl e Uil considerano inoltre importante una politica tariffaria che salvaguardi le categorie a medio e basso reddito. Sono invece ritenuti inopportuni interventi a pioggia, per nulla efficaci e ripetitivi rispetto ad analoghe misure adottate ad altri livelli e con altri strumenti, come potrebbe essere il prospettato intervento sull’Irap. Molto più utili risulterebbero il rifinanziamento del fondo anticrisi e l’integrazione (con almeno 5 milioni) del fondo nazionale per le borse di studio.
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21/12/2015 In migliaia a Milano per lo sciopero del commercio
Il 19 dicembre hanno scioperato i dipendenti delle imprese che aderiscono a Federdistribuzione, a Confesercenti e delle imprese della distribuzione cooperativa. A Milano si è svolta la manifestazione nazionale organizzata da Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil che ha visto la partecipazione di 10 mila persone. In concomitanza con la manifestazione nazionale, si sono tenuti presidi dei lavoratori davanti ai centri commerciali delle Marche. La protesta è stata decisa perché le imprese chiedono di ridurre salario e diritti: da due anni sono aperte le trattative per il rinnovo del contratto nazionale e l'unica strategia che le imprese continuano a portare avanti è quella di risparmiare su chi lavora. Per questo motivo hanno protestato le lavoratrici ed i lavoratori che svolgono con dedizione il proprio lavoro nei supermercati e nei negozi, quelli che negli uffici operano affinché tutto funzioni, quelli che nei magazzini movimentano migliaia di prodotti: centinaia di migliaia di persone che consentono ogni giorno che la merce arrivi dal produttore al consumatore L'esito dello sciopero del 7 novembre ha rafforzato anche nella distribuzione cooperativa le ragioni della mobilitazione. Le imprese cooperative dichiarano di voler rinnovare il contratto, ma non intendono fare passi indietro sulle loro richieste in ordine: - all'applicazione del divisore orario maggiore a tutte le lavoratrici ed i lavoratori; - all'indiscriminato superamento del pagamento delle assenze brevi per malattia; - all'eliminazione dei livelli intermedi del terzo e quarto; - alla riduzione delle maggiorazioni per il lavoro domenicale, straordinario, notturno; - all'introduzione di un sistema generalizzato di deroghe al CCNL per il Mezzogiorno; - al minor riconoscimento dei permessi retribuiti per i dipendenti delle piccole cooperative; - all'ampliamento dell'applicazione delle previsioni contrattuali in materie di piccole cooperative anche ad imprese grandi. Elementi su cui le rappresentanze dei lavoratori hanno ampiamente argomentato, manifestando l'indisponibilità ad annullare anni di contrattazione che hanno determinato un elemento distintivo della cooperazione nel rapporto con i propri dipendenti. Le organizzazioni sindacali ritengono che la dichiarazione fatta dalle associazioni cooperative di voler rinnovare il contratto deve concretizzarsi in un cambio di passo che permetta di riaprire la trattativa in modo costruttivo. al silenzio assordante delle nostre controparti, la risposta non può che essere lo sciopero. Le lavoratrici e i lavoratori sanno che questo ha arrecato disagio a chi in questi giorni di Natale voleva approfittare per fare acquisti, ma siamo certi che il cliente ha compreso che non c'è altro modo per farsi ascoltare: siamo sicuri che anche il cliente vuole entrare in punti vendita in cui è certo che la dignità di chi lavora non sia messa in discussione. LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A MILANO          LE MOBILITAZIONI NELLE MARCHE
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16/12/2015 First Cisl: Doppia beffa per i dipendenti di Banca Marche
In merito alla grave situazione dei quattro istituti di credito tra cui Banca Marche, oggetto di un discusso decreto del Governo, «si assiste ormai da giorni sugli organi di informazione ad un susseguirsi di slogan, interventi di varia natura spesso tesi a cavalcare a fini elettoralistici le legittime rimostranze di azionisti e obbligazionisti penalizzati, tentativi di scaricabarile, reciproche accuse di responsabilità - dichiara Gianni Gianuario, segretario generale First Cisl Marche -. In attesa che le Procure che stanno cercando le responsabilità per il dissesto finanziario di Banca Marche completino quanto prima la loro opera, sarebbe necessario che si possa realizzare un contesto più responsabile in cui, alle analisi seguano proposte affinché quanto accaduto non possa ripresentarsi in futuro». Nell’immediato, almeno per quanto attiene il contesto regionale marchigiano e quindi Banca Marche, «va fatta chiarezza sulle responsabilità che in questi giorni sembrano colpire l’obiettivo sbagliato. I lavoratori di Banca Marche, così come i colleghi degli altri istituti, sono vittime di un’allegra gestione fatta da personaggi, talvolta persino indicati dalla politica». All’ex direttore Bianconi, oggi additato come principale responsabile di tale grave situazione, andrebbero accomunati  anche i vari presidenti, i loro vice, e i consiglieri di Banca Marche, che «lo hanno dapprima scelto e poi lasciato libero di procedere alla distruzione di quel “gioiello” di cui le Marche potevano vantarsi». Non meno responsabili sono le Fondazioni “CR Jesi”, “CR Pesaro”, “CR Macerata” e “CR Fano”  proprietarie della Banca e «poco attente alla gestione del loro patrimonio - prosegue Gianuario -. Il management aziendale, i dirigenti di più alto grado che collaboravano con Bianconi, solo ora prendono le distanze: se non si sono accorti della qualità della gestione è grave, ma se hanno taciuto è anche peggio».   Oggi assistiamo ad un tiro al bersaglio nei confronti dei dipendenti doppiamente truffati: «in primo luogo - ricorda il segretario della First - perché 2.210 su un totale di 2.800 lavoratori, quasi l’80%,  hanno investito i propri risparmi nell’azienda dove lavorano e poi perché al fine di garantirsi l’occupazione hanno già da tempo anche dovuto ridursi le retribuzioni. Il bersaglio è sbagliato e lo ribadiamo a gran voce: sarebbe come prendersela con il commesso della panetteria se il pane aumenta o addirittura se è troppo cotto». L’unico “patrimonio certo” rimasto a questa Azienda di credito è la forza lavoro, il suo personale. «Purtroppo nel terzo millennio il populismo colpisce spesso l’innocente, in questo caso i bancari stando rispondendo in prima persona  per chi li ha gestiti male ed anche per chi aveva la responsabilità di vigilare, a partire dalla Banca d’Italia, che  ha vigilato male». Va sottolineato inoltre l’inutilità della nomina dei due commissari da parte della Banca d’Italia illudendo così la clientela ed i lavoratori su un possibile salvataggio di Banca Marche, «che nei fatti non c’è stato». Ora sarebbe auspicabile una seria gestione della “bad bank” al fine di redistribuire l’utile della stessa a chi, ignaro e incolpevole, ha pagato per questa situazione.
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16/12/2015 Cambiare le pensioni per dare lavoro ai giovani
Le Segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso, per il prossimo giovedì 17 dicembre, la convocazione di tre attivi interregionali dei quadri e dei delegati per sostenere la piattaforma unitaria sul tema delle pensioni. Gli attivi – che avranno come tema “Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani” - avranno inizio alle ore 9,30, si concluderanno entro le ore 14,00 e si svolgeranno secondo le seguenti modalità: A Torino: confluiranno le strutture di: Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna, Lombardia, Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Introdurrà Domenico Proietti della Segreteria Nazionale UIL e concluderà Annamaria Furlan, Segretario Generale CISL. A Firenze: confluiranno le strutture di: Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio.Introdurrà Maurizio Petriccioli della Segreteria Nazionale CISL e concluderà Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL. A Bari: confluiranno le strutture di: Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Introdurrà Vera Lamonica della Segreteria nazionale CGIL e concluderà Carmelo Barbagallo, Segretario Generale UIL.
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15/12/2015 Vertenza Ganzo Srl, domani incontro in Regione
La Ganzo srl, azienda della valle del jeans di Urbania, in data 4/12/2015 ha avviato una procedura di mobilità per cessazione dell'attività,  per  tutti i 62 lavoratori. Domani  16 dicembre, a partire dalle ore 14,00 è previsto un incontro, presso l’assessorato regionale al lavoro, tra  l’assessore regionale Loretta Bravi, i sindacati di categoria  Filctem Cgil - Femca Cisl , le rispettive Rsu e i rappresentanti della Ganzo srl  per  trovare soluzioni alternative ed impegni da far prendere alla ditta, onde evitare un impatto sociale non indifferente sul territorio  di Urbania ed in parte su quello di Fermignano. «La situazione ci preoccupa tantissimo – affermano i sindacati di categoria  Filctem Cgil - Femca Cisl - perché la forte crisi che da anni registra il settore tessile non si arresta per una "spietata" delocalizzazione verso i cosiddetti paesi a basso costo.»
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15/12/2015 First Cisl: proposte per salvare i clienti delle banche insolventi
«L'impostazione del decreto salvabanche sta generando, in conseguenza al diffondersi di sentimenti di rabbia e paura nella clientela dei quattro istituti coinvolti, una serie di comportamenti comprensibili, ma ingiustificati che vanno dalla corsa al ritiro dei depositi costituiti presso le banche oggetto del provvedimento ad atteggiamenti ingiustamente ritorsivi nei confronti dei dipendenti delle stesse, spesso a loro volta vittime anche nella veste di risparmiatori. Le soluzioni per compensare l'azzeramento del valore di azioni e obbligazioni subordinate detenute dai piccoli risparmiatori (retail) delle quattro banche c.d. 'in risoluzione', in realtà, esistono e non prevedono l'utilizzo di soldi pubblici»,  commenta Giulio Romani, Segretario Generale FIRST-CISL. «I detentori non professionali e non istituzionali di obbligazioni subordinate e di azioni, in proporzione al valore di investimento originario in detti strumenti - spiega Romani - potrebbero divenire titolari di azioni delle quattro nuove banche, in conformità con il decreto attuativo della direttiva comunitaria BRRD. Le azioni così assegnate apparterrebbero a categorie diverse a quella riferibile alle azioni detenute dal Fondo di Risoluzione: non avrebbero, infatti, diritto di voto, ma solo diritti patrimoniali limitati». Tali diritti patrimoniali consisterebbero in benefici: - rivenienti dai crediti che ciascuna 'nuova banca' ha nei confronti dell'unica bad bank creata, qualora i valori di realizzo delle sofferenze risultassero superiori a quelli di conferimento iniziale (pari complessivamente ad euro 1,5 miliardi, a fronte di un valore nominale di euro 8,5 miliardi); - collegati alle eventuali plusvalenze derivanti dalle vendita delle 'nuove banche'; - relativi ad una riserva del 50% degli utili prodotti dalle quattro 'nuove banche'. In definitiva, sarebbero le quattro nuove banche ad erogare dei benefici patrimoniali ai piccoli risparmiatori, in corrispondenza del verificarsi degli eventi sopra descritti, sino al rimborso integrale del capitale inizialmente investito, seguendo un ordine di correlazione al rischio associato, ex-ante, allo strumento finanziario originario, dal più basso al più alto; prima, cioè, si rimborsano le obbligazioni subordinate con un rischio di subordinazione più basso, poi quelle con grado di subordinazione più alto, per passare, infine, alle azioni. «Riguardo alle probabilità che si verifichino gli eventi che farebbero scattare la distribuzione dei denari ai piccoli risparmiatori - continua Romani - è opportuno ricordare l'esperienza positiva della Società di Gestione degli Attivi del Banco di Napoli, in ordine ai tassi di recupero, notevolmente superiori alle iniziali previsioni, delle attività deteriorate che vi furono conferite; situazione che potrebbe ripetersi visto che il valore di conferimento delle sofferenze delle quattro "vecchie" banche è inferiore a un quinto del valore nominale delle sofferenze stesse. Inoltre, dalla vendita delle quattro 'nuove banche', vista la bassa rischiosità degli attivi e considerato il recupero della fiducia dei risparmiatori che si registrerebbe, in caso di attuazione delle soluzioni proposte, è lecito attendersi un valore di realizzo superiore al capitale conferito dal fondo di risoluzione». In ogni caso, qualora le vendite si realizzassero in tempi così brevi da non avere modo di maturare utili e plusvalenze, l'impegno di ristoro dei piccoli obbligazionisti ed azionisti delle banche, oggi in liquidazione coatta amministrativa, potrebbe essere messo in carico al cessionario o acquirente delle nuove banche, con modalità e tempistiche coerenti con le legittime attese generate dagli originari strumenti finanziari detenuti. Le tre suddette modalità di ristoro del valore di investimento originario (plusvalenza nel valore delle banche vendute, utili prodotti dalle stesse e plusvalenze nel recupero dei crediti ceduti alla bad bank) continuerebbero a concorrere indistintamente allo scopo, «ragion per cui - conclude Romani - gli acquirenti delle nuove banche, nel caso in cui dovessero sopportare un eventuale onere di rimborso residuale verso i piccoli risparmiatori, sarebbero ulteriormente motivati a recuperare un valore superiore a quello di iniziale conferimento delle sofferenze nella bad bank. Ciò potrebbe tradursi in un'ulteriore spinta per operare al meglio, anche nell'interesse di tutta la comunità dei territori di riferimento. È indubbio che un meccanismo così articolato si configurerebbe come una vera operazione di sistema caratterizzata da responsabilità e trasparenza».
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15/12/2015 Giovani disabili modelli per un giorno allo Ial di Falconara
Domani 16 dicembre lo Ial di Falconara Marittima ospiterà i ragazzi del Centro Diurno Socio Educativo Il Casolare e della Cooperativa La Casa della Gioventù di Senigallia che si offriranno come “modelli” per gli allievi del corso acconciatori. L’iniziativa vedrà al mattino il coinvolgimento di cinque ragazzi del Casolare, Centro in convenzione con il Comune di Senigallia che si occupa di persone con disabilità medio-grave, di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Nel pomeriggio, invece, sarà la volta di sei ragazzi della Cooperativa La Casa della Gioventù, una Onlus che da trent’anni opera per il benessere della comunità in cui vive svolgendo servizi a disabili, a bambini e ragazzi, a giovani in difficoltà. Gli ospiti saranno modelli  d’“eccezione” per gli undici aspiranti acconciatori che frequentano il corso dello Ial di Falconara sotto la guida dei docenti di Laboratorio, Angela Lepri e Roberto Acquaroli. Gli allievi, che hanno già maturato esperienze in stage lavorativi,  hanno realizzato “giornate aperte” durante il primo anno di formazione.
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14/12/2015 Dall'autovalutazione d'istituto al piano triennale d'offerta formativa
La Segreteria Regionale Cisl Scuola Marche, in collaborazione con Irsef- Irfed Marche, organizza per martedì 15 dicembre, dalle ore 15,30 alle ore 18,30, presso il Conero Break di Ancona (via Luigi Albertini 6, nei pressi dell'uscita autostradale Ancona Sud) un seminario di formazione, che affronta il tema della programmazione dell'offerta formativa triennale a partire dalla lettura del Rapporto di Autovalutazioe (Rav). Relatrice dell'incontro l'Ispettrice dell'Usr Abruzzo Marinella Spinosi, Dirigente tecnico dell'Usr Abruzzo. L'incontro, rivolto principalmente ai Dirigenti Scolastici ed alle funzioni strumentali impegnate nella elaborazione del PTOF, è il primo di una serie di altri appuntamenti di approfondimento della Legge 107 che verranno proposti a partire dal mese di gennaio, in particolare verranno affrontati i temi relativi al Comitato di Valutazione sia per gli aspetti legati al merito che per quelli legati all'anno di formazione e di prova.
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14/12/2015 Furlan: «Creditori diventino azionisti dei nuovi istituti»
«La rabbia dei piccoli risparmiatori delle quattro banche locali affondate da una gestione a dir poco scandalosa, è pienamente legittima e giustificata. Non abbiamo saputo costruire un sistema nuovo della finanza e del credito, omogeneo a livello europeo, per ridurre i rischi di crack e circoscriverne le conseguenze». Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan scrive a "L'Unità" per indicare un nuovo modello di governance del sistema del credito. «Bisogna separare le banche d'affari da quelle d'investimenti - spiega la Furlan - modificare i criteri di vendita dei titoli e delle obbligazioni a rischio, porre un tetto preciso alle retribuzioni dei manager, cambiare la "governance" favorendo la partecipazione dei lavoratori e dei cittadini negli organismi di controllo e di indirizzo delle banche. La partecipazione e la democrazia economica sono l'antidoto alla gestione clientelare del credito». Il segretario della Cisl propone infine di far diventare «azionisti delle quattro nuove banche i risparmiatori non professionali e non istituzionali di obbligazioni in proporzione al valore dell'investimento originario» per evitare di scaricare sulla collettività il costo del salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, Cariferrara e CariChieti.
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11/12/2015 Politiche europee per la valorizzazione del territorio ‘Conoscere’ per accedere ai Fondi Europei
Al via il Corso di perfezionamento Politiche europee per la valorizzazione del territorio. ‘Conoscere’ per accedere ai Fondi Europei” organizzato dalla Scuola di Giurisprudenza dell’università di Camerino. Iniziativa fortemente voluta ed ideata dalla Consulta per il Lavoro e la Valorizzazione della Persona costituita da UNICAM insieme a CGIL, CISL, UIL e SNALS, in accordo con la Consulta permanente per lo sviluppo e il Comitato dei Sostenitori di Unicam. Il Corso si sviluppa in cinque incontri tematici dedicati alle potenzialità dell’impiego dei fondi europei nel territorio marchigiano, e si terrà nei venerdì pomeriggio a partire dai primi di dicembre per concludersi a febbraio 2016. Con l’obiettivo di creare un luogo di discussione, conoscenza e progettazione sulle possibilità di sviluppo del territorio; di  acquisire una visione comune sulle criticità e opportunità relative allo sviluppo del proprio territorio; di conoscere i principali strumenti messi a disposizione dall’ue; di sviluppare capacità di facilitatori in un’ottica di rete; di costruire strategie adeguate per condividere la conoscenza degli strumenti europei in un ottica di  cooperazione, concentrazione e non dispersione. Il Corso è rivolto a tutti coloro che collaborano direttamente e indirettamente con le pubbliche amministrazioni e con le parti sociali, professionisti, studenti, imprese e a tutti coloro che intendano operare o avere conoscenza delle opportunità date dall'Unione Europea in ambito di finanziamenti europei. Verrà rilasciato il Diploma di Perfezionamento in: ‘Politiche europee per la valorizzazione del territorio’ dell’università di Camerino. «È significativa questa collaborazione tra Sindacato e Università  per favorire una costruzione condivisa del  futuro di un territorio.  – afferma Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche –  E’ iniziato un confronto importante con gli studenti ed  i rappresentati  di istituzioni, ma anche con parti sociali, aziende,  liberi professionisti, e il mondo della cooperazione e del non profit, per studiare e  capire  quale modello di sviluppo sociale ed economico, dell’entroterra maceratese e anconetano da adottarle  e come sostenerlo.»
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11/12/2015 Vittoria della Fim alle Elezioni Rsu Ariston Thermo Genga
La Fim Cisl vince le elezioni RSU nello stabilimento Ariston Thermo di Genga ottenendo 101 voti su 203 votanti. Sono stati eletti per la Fim Cisl due RSU, Giuseppe Bussoletti e Filippo Siciliano. mentre Paolo Olivanti è stato eletto per la Fiom Cgil. La Fim Cisl ringrazia i lavoratori di Ariston Thermo Genga per la fiducia accordatagli.
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11/12/2015 Nuovi approcci alla Cooperazione internazionale nelle Marche
La nuova Legge 125\2014 sulla Cooperazione allo Sviluppo e l’integrazione con i settori dell’ Internazionalizzazione e delle Politiche Sociali, gli spunti per il nuovo Piano Triennale Regionale e le Opportunità Europee saranno le tematiche centrali del seminario organizzato il 18 dicembre ad Ancona dalla Regione Marche, la ONG Cospe e Marche Solidali. L'incontro inizierà alle ore 9 presso la sede della Regione Marche (Sala Raffaello). A conclusione del progetto "European Dynamics for Dear Efficiency”, finanziato dal programma EuropeAid e realizzato in quattro differenti territori europei per migliorare le reti locali e gli interventi di Educazione alla Cittadinanza Globale, il seminario indaga le nuove frontiere della Cooperazione Internazionale. Ad apertura l’intervento dell’Assessora alla Cooperazione allo Sviluppo, Internazionalizzazione e Politiche Comunitarie Manuela Bora, che introdurrà i lavori con degli spunti per il Nuovo Piano Triennale di Cooperazione Internazionale. Piano triennale che dovrà individuare, tra le altre, le priorità geografiche e tematiche degli interventi per il prossimo triennio; i programmi statali e comunitari cui la Regione intende partecipare; la ripartizione delle risorse finanziare; l’individuazione delle risorse per gli interventi etc. Seguiranno gli interventi del Coordinamento Marche Solidali con la presentazione dell’indagine sulle aree geografiche e tematiche, attività e risorse che le associazioni di cooperazione e solidarietà internazionale marchigiane intendono attivare per il prossimo triennio. Attilio Ascani del Direttivo AOI e Membro del Consiglio Nazionale alla Cooperazione allo Sviluppo presenterà le novità introdotte dalla nuova Legge 125/2014 e il suo stato di attuazione; a seguire l’intervento del Dirigente all’Internazionalizzazione Dott. Raimondo Orsetti che delineerà le possibili interconnessioni tra l’internazionalizzazione e la cooperazione allo sviluppo nella Regione Marche e in chiusura della prima sessione Francesco Petrelli di Concord ITALIA guiderà gli intervenuti tra le opportunità e le sfide Europee, dopo l’Anno Europeo per lo Sviluppo. La seconda sessione sarà dedicata alla cittadinanza mondiale, migrazioni e co-sviluppo e vedrà intervenire Pietro Pinto della ONG Cospe - esperto DEAR, Paolo Mannucci - Dirigente Politiche Sociali della Regione Marche e Giovanni Lattanzi – Presidente COCIS e Membro del Consiglio Nazionale per la Cooperazione Sviluppo; in chiusura l’esperienza del Consorzio delle ONG Piemontesi da parte di Andrea Micconi. Saranno prese in esame le nuove opportunità di finanziamento dell’Unione Europea, in particolare i programmi EuropeAID, EaSI e Fami presentati da Natalino Barbizzi dell’ufficio Cooperazione allo Sviluppo della Regione Marche, ed Erasmus+ ed Europa per i cittadini presentati da Gianluca Frattani del Centro Servizi Volontariato delle Marche. A chiusura dei lavori l’intervento di Marina Maurizi del Servizio Cooperazione allo Sviluppo e MacroRegione Adriatico-Ionica della Regione Marche che introdurrà delle riflessioni per il dibattito. Il seminario è gratuito e aperto al pubblico. Per motivi logistici si consiglia di pre-registrarsi scrivendo una e-mail all’indirizzo info@marchesolidali.com IL PROGRAMMA
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10/12/2015 Presidio ad Ancona per cambiare la Legge di stabilità
Cgil, Cisl e Uil hanno indetto un presidio unitario che si terrà il 10 dicembre a partire dalle ore 17 in Piazza Roma ad Ancona per chiedere modifiche alla proposta di Legge di stabilità che attualmente è in discussione in Parlamento. Il sindacato ritiene necessarie sostanziali modifiche su alcuni punti qualificanti : • prevedere maggiori risorse per lo sviluppo, a sostegno degli investimenti pubblici e privati, della ricerca e dell’innovazione; • garantire incentivi alle assunzioni più mirati ed efficaci; • riformare la Legge Fornero sulle pensioni, prevedendo una flessibilità in uscita dopo 62 anni e per i lavoratori precoci, il riconoscimento dei lavori di cura e quelli più gravosi, la copertura previdenziale per i lavoratori precari e discontinui, l’aumento del turn over per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani e dei disoccupati; • garantire un più equo sistema di indicizzazione delle pensioni in essere. • scongiurare il taglio delle risorse per la sanità; • stanziare le risorse sufficienti per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, dopo 6 anni di blocco della contrattazione; • cancellare il taglio delle risorse a Patronati e Caf, per evitare l’aumento dei costi a carico dei lavoratori, dei pensionati e di tutti i cittadini per l’erogazione di servizi oggi in gran parte gratuiti.
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09/12/2015 Sciopero dei lavoratori della Fondazione Don Gnocchi
Il giorno 11 dicembre sarà sciopero generale nazionale per l’intera giornata in tutti i centri della Fondazione Don Gnocchi, compreso il grande centro Bignamini di Falconara e i sette ambulatori diffusi nelle province di Ancona e Pesaro. In tutto nelle Marche, la Fondazione occupa circa 250 lavoratori il cui contratto nazionale della Sanità Privata che prevede 36 ore settimanali è stato prima disdetto dell’Azienda e poi sostituito con un altro, a 38 ore e stipendi più bassi per i nuovi assunti, senza alcun reale confronto con le organizzazioni sindacali. La Fondazione Don Gnocchi aveva affermato di attraversare, dal 2013, a livello nazionale, una situazione di crisi finanziaria, focalizzata principalmente nelle strutture della Lombardia, che ha portato le organizzazioni sindacali a sottoscrivere specifici accordi per tentare di affrontare le difficoltà dichiarate. Già da gennaio 2013, con l’introduzione di 80 ore aggiuntive gratuite e la decurtazione di 2 giornate di ferie all’anno, l’azienda ha potuto recuperare a livello nazionale circa 3 milioni di euro sul costo del lavoro. Sacrifici a cui hanno preso parte anche i lavoratori marchigiani pur essendo le nostre strutture in sostanziale equilibrio economico. Ora dal 6 dicembre è operativa la disdetta del contratto nazionale e la sua sostituzione con un altro contratto, meno oneroso per l’azienda, senza che vi sia stato alcun reale confronto con le organizzazioni sindacali. Va ricordato che la Regione Marche ha assegnato nel 2015 alla Fondazione un budget che ha superato i 9,5 milioni di euro (DGR 1749/2011 e 1064/2014) e che queste risorse prevedevano un costo del lavoro parametrato su un contratto di riferimento che era quello della sanità privata (AIOP ARIS Fondazione Don Gnocchi), le retribuzioni del quale erano agganciate ai salari dei lavoratori della sanità pubblica. Per chiedere alla Fondazione l’avvio di un vero confronto con il sindacato sulle soluzioni da adottare per contrastare la crisi, senza passare attraverso l’antica ricetta del dumping contrattuale e per evitare pericolose rincorse al ribasso, i lavoratori del gruppo Don Gnocchi sciopereranno l’ 11 Dicembre e effettueranno dalle ore 11.00 un presidio presso la Regione Marche per chiedere che la stessa si faccia parte attiva nella difficile vertenza. Cgil, Cisl e Uil di categoria hanno chiesto al Presidente Ceriscioli di essere ricevuti nella giornata dell’11 ed hanno scritto una nota a Monsignor Menichelli.
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09/12/2015 Senigallia: un'insostenibile pressione fiscale
Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil stigmatizzano il comportamento dell'amministrazione comunale di Senigallia in quanto, nonostante l'impegno assunto nel mese di luglio, di riaprire il confronto sulla tassazione locale, la stessa non ha ritenuto di effettuare nessun incontro ed in sede di approvazione dell'assestamento del Bilancio 2015, non ha tenuto conto di nessuna delle osservazioni e delle contrarietà espresse dai sindacati per quanto riguarda: l'addizionale comunale Irpef, per la quale si è tolta la progressività e abbassata la fascia di esenzione , l'aliquota della Tasi portata al massimo consentito dalla legge e l'eliminazione parziale delle esenzioni sulla prima casa. Pertanto i lavoratori, i pensionati e i cittadini tutti con la scadenza del 16 dicembre saranno chiamati a pagare mediamente circa il doppio sulla Tasi rispetto all'anno precedente ed al conguaglio della prima rata pagata a giugno, cosi come nel mese di febbraio vi sarà un salasso per l'Addizionale Irpef. Una insostenibile ed inaccettabile aumento della pressione fiscale, che graverà soprattutto sui lavoratori dipendenti ed pensionati senigalliesi chiamati ancora una volta a sostenere notevoli sacrifici. Le proposte dei sindacati tendevano a reperire le risorse necessarie per l’equilibrio di bilancio spostando il peso del prelievo sulle fasce di popolazione più ricca , e di effettuare una incisiva lotta all'evasione sulla tassa di soggiorno, per consentire l' esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale per i redditi fino a 15.000 euro, il mantenimento della progressività della tassazione e, per la Tasi, confermare le detrazioni legate al valore della rendita catastale ed all’Isee. L’amministrazione comunale quest'anno negandosi a qualsiasi confronto con le organizzazioni sindacali si è assunta la piena responsabilità di scelte ingiuste che scaricheranno la maggior parte degli aumenti sui lavoratori e sui pensionati, non rispettando i solenni impegni sulle politiche di equità presi in campagna elettorale.
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09/12/2015 Conoscere l'Alzheimer: aspetti medici, psicologici e socio sanitari
L’Alzheimer rappresenta il 50-60% delle demenze e interessa 46,8 milioni di persone nel mondo. E se la cifra è già di per sé impressionante, sono da capogiro le previsioni per i prossimi anni, che vedono la sua diffusione in crescita di quasi il doppio ogni 20 anni, con oltre 9,9 milioni i nuovi casi di demenza ogni anno (un nuovo caso ogni 3,2 secondi). Le persone affette da questa patologia saranno 131,5 milioni nel 2050. La Malattia di Alzheimer è la forma di demenza più diffusa anche in Italia. Essa rappresenta il 54% di tutte le demenze e colpisce il 4,4% della popolazione ultra-sessantacinquenne, secondi i dati del Ministero della Salute. In Italia si stimano circa 500mila persone affette da questa Malattia. Nella provincia di Ancona all’incirca potrebbero essere 5.000 i soggetti a rischio. «È un’emergenza globale - evidenzia Antonietta Giacani della RLS FNP Ancona - un problema dalle proporzioni gigantesche di ingenti ricadute in termini di risorse economiche e sociali, che a livello mondiale ammontano a 818 miliardi di dollari». «In genere l’Alzheimer si manifesta in persone ultra-sessantacinquenni. – ribadisce Clelia Vannicola del Coordinamento Donne FNP - Le donne anziane sembrano essere maggiormente esposte al rischio di svilupparlo e l’incidenza dell’età fa crescere il rischio. Quando la malattia progredisce, la persona non riesce più a provvedere alle semplici attività di vita quotidiana e diviene interamente dipendente dagli altri, figli, parenti o assistenti familiari. È una patologia che comporta una grave non autosufficienza per la quale occorrono riposte sanitarie e sociali, come il sostegno ai familiari attraverso l’apertura di centri diurni, incontri di sostegno, supporto del volontariato». Gli aspetti medici, sociali e sanitari saranno affrontati l’11 dicembre 2015 alle ore 15.30, presso il Centro Cultura P.Pergoli di piazza Mazzini a Falconara Marittima. Interverranno il neurologo Dott. Osvaldo Scarpino, la psicoterapeuta Dott.ssa Mariangela Pietroni e la responsabile del Centro Visintini, Dott.ssa Agnese Tomassoni. Ai lavori, aperti da Clelia Vannicola e da Agostino Ciciliani dell’Anteas, parteciperà anche il sindaco di Falconara. L’iniziativa è promossa dal CSV e dal Rotary Club Falconara che, per l’occasione, consegnerà all’Anteas una donazione di 4000 euro destinata a sostenere un progetto che contempla terapie, tra cui la musicoterapia, per i malati di Alzheimer. IL PROGRAMMA
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04/12/2015 In scadenza i bandi del fondo per le morosità incolpevoli
Pubblicati i bandi 2015 nei comuni della Regione per accedere al fondo per le morosità incolpevoli. È pertanto urgente che tutti gli interessati – inquilini e proprietari – provvedano a verificare il possesso dei requisiti richiesti ed a presentare domanda entro le scadenze previste in ogni comune (circa metà dicembre) l’organizzazione sindacale degli inquilini Sicet è a disposizione per assistere le parti nella compilazione delle domande e chiede inoltre alla Regione Marche di modificare l’apposito regolamento affinchè dal 2016 i comuni possano predisporre dei bandi aperti tutto l’anno, per non vanificarne le finalità e facilitarne l’accesso con la necessaria urgenza nel momento in cui si presenta il problema La condizione abitativa, nelle Marche, rimane pesante. Servono nuovi strumenti, con regole condivise tra proprietari ed affittuari, capaci di sbloccare risorse e dare risposte a un fenomeno trasformatosi in emergenza durante una pesante e prolungata crisi economica che ha provocato la perdita del lavoro e della casa per quei lavoratori che non possono più far fronte al pagamento dell’affitto o delle rate del mutuo. I dati degli ultimi anni evidenziano, nelle Marche, un aumento dei provvedimenti di sfratto emessi: 1794 nel 2014 contro i 1308 dell'anno precedente e i 1092 del 2011 (+37,15% e +64,28%), bilanciati solo parzialmente da un calo degli sfratti eseguiti (da 838 nel 2011 a 762 nel 2013 e 728 lo scorso anno, con una flessione triennale dell' 8,68%). Nel territorio marchigiano si registra, inoltre, una maggiore incidenza degli sfratti in rapporto al numero delle famiglie residenti, con uno scostamento, rispetto alla media nazionale, del 7,48% nel 2014. Nella nostra regione sono stati già messi in atto alcuni tentativi di agenzie per il diritto alla casa, da parte di alcuni Comuni, anche investendoci impegno e risorse non indifferenti: prima Senigallia e Ancona, esperienze finite dopo qualche anno per assenza di risultati, quindi Fano e Pesaro, ancora attive ma con notevoli difficoltà di prospettiva. La nuova Amministrazione regionale ha recentemente riproposto il tema all’attenzione delle parti sociali e dei Comuni. Le organizzazioni sindacali degli inquilini e dei proprietari sono state invitate a concordare ed inviare una loro proposta, cui far seguire un confronto sui possibili percorsi di realizzazione. Il Sicet Cisl Marche ritiene perciò che questa sia una importante occasione per introdurre anche nei contratti di locazione un “meccanismo di tutele crescenti” rispetto agli attuali livelli di tutela, del tutto insufficienti per entrambe le parti contraenti. In quest'ottica, sarebbe possibile disporre di risorse già previste e rimaste inutilizzate, come il Fondo di Garanzia per la locazione di 2 milioni di euro approvato dalla Regione nel 2013 per il "sostegno all'affitto per le famiglie in condizioni di particolare difficoltà socio-economica". Altre risorse si possono mobilitare o incoraggiare presso i comuni, nei soggetti del cosiddetto "privato sociale", nonché tra gli stessi soggetti contraenti, con un più efficace utilizzo del Deposito Cauzionale o altre forme di garanzia contrattate. La disponibilità di un Fondo di Garanzia è infatti uno strumento fondamentale per la costituzione ed il funzionamento di una agenzia regionale per la locazione agevolata, insieme alla valorizzazione delle strutture istituzionali già esistenti, indirizzandole verso utilizzi innovativi: primo fra tutti l’Erap (Ente regionale per l’abitazione pubblica), al cui interno è possibile costituire un’unica agenzia regionale ed un unico Fondo di Garanzia, essendo un ente già predisposto per la gestione degli interventi pubblici sul diritto alla casa, articolato in cinque presidi provinciali, dotato di personale con competenze specifiche e degli strumenti necessari. Presso ognuno dei cinque Presidi provinciali dell'Erap dovrebbero poi costituirsi uno sportello per la gestione del servizio di domanda e offerta per alloggi in locazione a canone concordato, accessibile a tutti gratuitamente tramite bacheca telematica, e una commissione territoriale per l’affitto tutelato da convocarsi periodicamente per il recupero delle morosità, della gestione degli sfratti e l'individuazione di soluzioni alternative da casa a casa.
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04/12/2015 Tiroide: meglio prevenire che curare
In occasione della giornata di prevenzione della tiroide il Coordinamento donne della Fnp di Ascoli,  in collaborazione con il Comune di Ascoli Piceno, Associazione Amatim di Macerata e con il patrocinio dell’Asur 5, organizza il convegno “Corretta alimentazione intesa come prevenzioni delle disfunzioni tiroidee” – mercoledì 9 dicembre ore 9,00, presso la Sala Docens,Piazza Roma- Ascoli Piceno. Ai lavori, aperti da Rosandra Ciarrocchi, responsabile del coordinamento donne Fnp Cisl di Ascoli Piceno e coordinati da Mario Canale, segretario generale Fnp Cisl Marche,  interverranno Fabrizio Volpini, presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale delle Marche,  il dr Filippo Calcinaro, direttore U.O. medicina interna, e la dr.ssa Elisa Biggi, direttore U.O medicina nucleare  dell’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno; il dr Carlo Marini, specialista in medicina nucleare dell’Ospedale di Macerata.  All’evento saranno presenti tra il pubblico gli studenti dell'Istituto Agrario e dell'Istituto Mazzocchi di Ascoli Piceno. La cittadinanza è invitata a partecipare.
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03/12/2015 Per non dimenticare la guerra in Ucraina
Due anni fa gli ucraini sono scesi in piazza per ribellarsi al regime cleptocratico di Yanukovych e al suo disegno di inquadrare il Paese nella schiera dei totalitarismi post-sovietici legati a Mosca. La risposta militare russa in Crimea e Donbass ha prodotto un nuovo conflitto congelato, questa volta nel cuore dell'Europa, non troppo lontano dall'Italia. Nonostante l’eco mediatica degli eventi, sono tanti i punti oscuri sulla rivoluzione ucraina, sul conflitto politico-militare in corso e sulla difficile reintegrazione dell'Ucraina nella sua originaria famiglia europea. È opportuno chiedersi: cosa sappiamo della reale situazione odierna in Ucraina,della sua lotta contro la burocrazia e delle altre piaghe ereditate dal passato sovietico? Qual è il reale impatto della propaganda russa sui mass-media europei e qual è il peso della disinformazione che continua a influenzare l'opinione pubblica italiana? E,soprattutto, perché la questione ucraina è così importante per idestini dell'Europa? L'evento “Cosa succede in Ucraina?”, che nasce dalla volontà di rispondere a questi interrogativi, sarà introdotto dalla slavista Giovanna Brogi, Professore ordinario presso l'Università di Milano,nonché Professore onorario all'UVU (Monaco), Professore Honoris Causa presso l'Università Nazionale Accademia Mohyliana (Kyiv).Intervengono: Anna Zafesova, giornalista russa, inviata speciale ed editorialista de “La Stampa” che ha dedicato numerosi scritti alla crisi ucraina; Giulia Lami, Professore ordinario presso l'Università di Milano, specialista in Storia dell'Europa Orientale e autore di testi sulla storia dell'Ucraina; Massimiliano Di Pasquale, fotogiornalista e saggista, autore del libro “Ucraina terra di confine”. L'incontro, promosso da ANOLF, Associazione Italiana Studi Ucraini e Comunità Ucraina nelle Marche, con patrocinio del Comune di Ancona, si terrà venerdì 11 dicembre alle ore 17.00 ad Ancona in Ex-Sala del Consiglio (largo XXIV Maggio 1), ed è rivolto a un ampio pubblico.
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03/12/2015 Riforma previdenziale, sanità e sociale: i temi dell'assemblea dei pensionati della Vallesina
Si è svolta martedì 2 dicembre a Jesi un’assemblea dei pensionati per approfondire i temi delle pensioni, della sanità e del sociale. Giovanni Focanti, Coordinatore delle rappresentanze locali sindacali, ha illustrato le proposte più significative riguardanti la piattaforma nazionale sulla riforma previdenziale; si è inoltre soffermato sul confronto in atto con la Regione Marche in materia sanitaria e sociale, evidenziando che questi temi riguardano i pensionati, che in Vallesina sono circa 22.600, con pensioni medie che si aggirano intorno a 750 - 800 euro, vicine alla soglia della povertà assoluta. Dopo la relazione sono intervenuti diversi pensionati che hanno sollecitato una risposta soprattutto sulle lunghe ed estenuanti liste di attesa, aggravatesi dopo la chiusura di alcuni presidi già presenti nella Vallesina, al pronto soccorso dell’0spedale Carlo Urbani di Jesi; sulla solitudine degli anziani, in particolare l’attuazione del trasporto delle persone anziane verso strutture sanitarie per effettuare prestazioni sanitarie e terapie attraverso il coinvolgimento delle associazione dei volontari; sull'apertura di un centro diurno per i malati di Alzheimer, da tempo promesso dalle istituzioni, ma mai realizzato che darebbe una risposta alle oltre 500 famiglie coinvolte; sulla riapertura della RSA di Montecarotto, dopo quasi 5 anni di attesa, e realizzazione di una RSA per la città di Jesi. I pensionati auspicano che il nuovo piano regionale per il contenimento delle liste di attesa dia risposte in tempi più brevi di quelli ipotizzati e non ancora attuati. Nelle conclusione, Anacleto Giuliani dello SPI Cgil, oltre ad impegnare lo SPI, la FNP e la UILP per ottenere risposte locali nel merito delle domande scaturite, ha messo in risalto l’importanza della partecipazione sia al presidio del 4 dicembre davanti alla sede dell’Inps di Ancona, per respingere la proposta del governo nazionale sul taglio dei finanziamenti ai Patronati, che comporterà minore tutela per le fasce deboli della popolazione oltre a dover pagare prestazioni che prima erano gratuite; sia alla manifestazione nazionale di Firenze programmata il 17 dicembre nella quale si discuterà di tutte le tematiche previdenziali, sociali e sanitarie oggetto degli incontri con il Governo nazionale.
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02/12/2015 Dl Banche: First e Cisl Marche lanciano appello per tutela occupazione e risparmio
In concomitanza con l’inserimento del Dl Banche nella Legge di Stabilità, e il conseguente termine per la presentazione dei subemendamenti fissato a venerdì 4 dicembre, First Cisl Marche e Cisl Marche lanciano un appello ai politici e ai parlamentari marchigiani ad agire in modo coeso e rapido per tutelare l’occupazione e il risparmio, in considerazione del salvataggio di Banca Marche: operazione che ha sì garantito la continuità operativa dell’istituto di credito, ma che ha anche rappresentato un grave contraccolpo per i piccoli azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate, che hanno visto azzerato il valore dei titoli. «Il tempo stringe .– dichiarano Giovanni Gianuario, segretario generale First Cisl Marche, e Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche – È necessario individuare misure tecniche che consentano, da un lato, la massima tutela possibile dei livelli di occupazione, dall’altro un minimo di ristoro per i possessori di obbligazioni subordinate e per i piccoli azionisti, anche per sollevare molte famiglie marchigiane dal danno ricevuto, acquistando titoli sulla base di informazioni errate, e per riallacciare il legame con la nuova banca».
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01/12/2015 Tagli ai Patronati: presidi davanti alle sedi provinciali Inps delle Marche il 4 dicembre
La Legge di Stabilità per il 2016 introduce nuovi tagli al Fondo Patronati (dopo quelli degli anni scorsi), fondo alimentato dai contributi obbligatori dei lavoratori e non dalla fiscalità generale. Con questi ulteriori tagli, si mette a rischio la gratuità dei servizi erogati per conto della Pubblica Amministrazione (pensioni, disoccupazioni, maternità, invalidità civile, infortuni, malattie professionali, titoli di soggiorno per gli immigrati, ecc...), oltre ai posti di lavoro degli operatori dei Patronati. Solo nelle Marche, e solo i Patronati del CE.PA. (ACLI–INAS CISL–INCA CGIL–ITAL UIL) che nella nostra regione si avvalgono di 200 operatori e di oltre 150 collaboratori per supportare il servizio ai cittadini, nel 2014 hanno elaborato oltre 350.000 pratiche. Tra le più significative: oltre 20.000 pratiche di pensione e 36.000 di ricostituzione, 10.000 prestazioni assistenziali, 80.000 domande di sostegno al reddito, 45.000 pratiche di infortuni sul lavoro e malattie professionali e 30.000 domande/rinnovi di titoli di soggiorno e ricongiungimenti familiari per immigrati. È bene ricordare che, su oltre 100 tipologie di pratiche previste nel paniere dell’attività obbligatoria e gratuita svolta dai Patronati, solo 34 sono remunerate con il Fondo Patronati. Dal 2010, l’INPS ha imposto ai cittadini l’obbligo di accedere ai servizi solo per via telematica, senza curarsi della complessità del processo, delle poche conoscenze informatiche per molte persone, della scarsa conoscenza delle complesse procedure per l’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali del nostro Paese, delegando ai Patronati il supporto necessario alle tutele dei cittadini. I nuovi tagli al Fondo Patronati mettono il sistema in crisi: i cittadini saranno costretti a riversarsi in massa direttamente all’INPS per ricevere le tutele che l’Istituto non è più in grado di dare, in alternativa dovranno mettere mano al portafogli per pagare i servizi che fino ad oggi ricevono gratuitamente. Per rendere visibili gli effetti che i tagli produrranno, il 4 dicembre dalle ore 10,00 alle ore 12,30, gli operatori dei Patronati del CE.PA. Marche, insieme ai pensionati e ai delegati sindacali di CGIL-CISL-UIL, effettueranno 5 presidi davanti alle 5 sedi provinciali dell’Inps di Ancona, Pesaro, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. GLI EFFETTI DEI TAGLI AI CAF E AL FONDO PATRONATI  LA CAMPAGNA IN RETE #IOCIMETTOLAFACCIA #XIDIRITTI  I PRESIDI NELLE MARCHE:
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01/12/2015 Ial Marche tra i promotori del progetto VU-BI-ELLE
Sarà presentato giovedì 3 dicembre VU-BI-ELLE,  il progetto che prevede la partecipazione di 20 scuole di invio dislocate in tre Regioni italiane: Marche, Toscana e Molise, e il coinvolgimento delle principali associazioni di categoria, delle parti sociali, delle aziende e degli Enti pubblici competenti in materia di istruzione, formazione e lavoro. Ial Marche, ente di formazione professionale della Cisl, è tra i promotori del progetto, frutto di un articolato Consorzio di partner nazionali e transnazionali. VU-BI-ELLE risponde ad un bisogno specifico di formazione e aggiornamento professionale per docenti e tutor di rete che svolgono funzioni di tutoraggio nell’ambito dell’Alternanza Scuola Lavoro e dei percorsi di Work Based Learning (WBL). La finalità è di offrire loro metodologie e strumenti europei di più ampio raggio per la progettazione di percorsi flessibili di apprendimento e piani di studio personalizzati per i discenti. In considerazione dell'importanza che l'Alternanza Scuola Lavoro e i percorsi di apprendimento basati sul lavoro rivestono nell'attuale scenario nazionale ed europeo per i giovani e il loro futuro occupazionale, Ial Marche, in collaborazione con alcuni dei partner del Consorzio (Regione Marche, Reattiva, Cisl Marche) e con l'Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, presenterà il progetto e altre buone pratiche relative all'Alternanza Scuola Lavoro e ai percorsi di WBL nella conferenza di lancio che si terrà ad Ancona giovedì prossimo presso la sede della Regione Marche. Programma Conferenza di lancio VU-BI-ELLE
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01/12/2015 Fai Cisl: allarme sicurezza e agibilità porto P.S. Giorgio
La voce drammatica del porto sangiorgese e l’intera marineria attinente nonché l’indotto collegato, non può rimanere inascoltata. L’emergenza che sta vivendo il porto di Porto San Giorgio è stata illustrata dalla Fai Cisl Marche durante i lavori della consulta ittica, riunitasi il 30 novembre scorso, «Siamo molto preoccupati per la sicurezza dei natanti e del personale a bordo che rappresentiamo, ma anche per possibilità concreta di perdere l’agibilità di un porto importante, come quello sangiorgese, a causa dell’impraticabilità dei suoi fondali.- dichiarano Silvano Giangiacomi, Danilo Santini e Gabriele Monaldi della Fai Cisl - Abbiamo chiesto l’attivazione di un tavolo regionale appositamente dedicato al tema del dragaggio non solo per monitorare ed intervenire sulle situazioni dei porti in difficoltà, come nel caso di Porto S.Giorgio, ma anche per programmare interventi strutturali nel medio-lungo termine , al fine di riportare la situazione una volta per tutte all’anno zero, con dragaggi regolari , e non decennali o ventennali , in tutta la costa delle Marche». La Fai Cisl ha sollecitato la Regione Marche di prevedere, quanto prima, nel bilancio regionale le risorse necessarie agli interventi contingenti per porti ,come quello di Porto S.Giorgio, che non possono più permettersi il lusso di aspettare. La Fai Cisl auspica che il tavolo regionale dedicato al tema del dragaggio venga attivato quanto prima e abbia il coordinamento e la supervisione degli assessori : Casini (porti e infrastrutture), Bora (pesca) e Sciapichetti (difesa suolo e costa); ed il contributo delle associazioni datoriali e sindacali di settore .
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01/12/2015 #Pubblico6Tu: il 28 novembre a Roma la manifestazione nazionale per il rinnovo del contratto
"Retribuzione, innovazione, professionalità, qualità e produttività per i cittadini" il 28 novembre i lavoratori di tutti i servizi pubblici del paese sono scesi in piazza a Roma insieme alle federazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Gilda per chiedere al Governo, dopo sei anni di attesa e due rinnovi persi, un contratto vero per gli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici. Ma anche per dare voce al disagio dei 700 mila addetti di terzo settore e privato sociale. Con lo slogan "Pubblico6Tu, ContrattoSubito", oltre 20 sigle in rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, afam e privato sociale, hanno manifestato in piazza Madonna di Loreto a Roma. Migliaia di lavoratori da tutto il paese hanno marciato da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze è stato allestito il palco per i comizi. Alta partecipazione dalle Marche. «Basta con l'invasione della legislazione nella contrattazione - dichiara Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - ci mobilitiamo per il riconoscimento delle specificità presenti nei vari comparti del pubblico impiego affinché si creino gli strumenti per potenziare il pubblico e valorizzare le risorse umane presenti. Chiediamo il rinnovo dei CCNL fermi da sei anni e il rilancio della contrattazione integrativa, unico vero volano  per coniugare la valorizzazione delle professionalità dei lavoratori con il quotidiano miglioramento quali-quantitativo dei servizi erogati alla cittadinanza.». Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche, aggiunge: «Abbiamo manifestato contro l’aumento “mancia” previsto dalla Legge di Stabilità: sette euro a testa, è quanto prevede la legge per il rinnovo del contratto degli insegnanti: una miseria! L’ennesima vergogna anche perché docenti e personale ata hanno il Contratto fermo al 2009 e in tutti questi anni il potere d’acquisto dei loro stipendi è talmente diminuito che a stento si arriva a fine mese. Adesso l’ennesimo schiaffo: 7 euro, 7 euro della vergogna». «Solo attraverso il contratto, e non con le imposizioni legislative, si produce il vero cambiamento. -prosegue Bartolini - Senza contrattazione non vi è vera innovazione. Il blocco della contrattazione degli ultimi anni ha prodotto un tempo di “riforme” senza sviluppo e di “cambiamento” senza avanzamento; è quanto avviene anche con la legge 107, che tende a ridimensionare fortemente gli spazi di partecipazione e cooperazione. È più che mai necessario ridare certezza del diritto sulle competenze della contrattazione, che non può essere demolita “a rate” da ripetute incursioni legislative». LA MANIFESTAZIONE
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01/12/2015 Gruppo Terna: le elezioni Rsu rafforzano la Flaei Cisl
La scorsa settimana si sono tenute le elezioni per il rinnovo di Rsu ed Rlsa presso tutte le Unità del Gruppo Terna SpA. Per quanto riguarda i lavoratori marchigiani, come già avvenne nelle precedenti elezioni del 2009, l’elezione della Rsu avviene in collegi riservati a suffragio regionale pur costituendo una Rsu ed Rlsa uniche con i colleghi dell’Umbria. Ancora una volta i lavoratori, gli elettori dei due singoli collegi, hanno dato segno di forte partecipazione attribuendo a questa tornata elettorale grande importanza. Su 71 complessivi aventi diritto al voto solo un lavoratore ha mancato l’appuntamento. Inoltre non vi sono state, in nessuna delle due Regioni, espressioni di voti nulli o di schede bianche. La Flaei Cisl Marche si dichiara soddisfatta del risultato ottenuto che vede consolidare, nelle Marche come in Umbria, la sua rappresentanza. Coi risultati ottenuti la scorsa settimana, la Flaei-Cisl elegge 2 Rsu: Diego Carsillo (Marche) e Francesco Sabatini (Umbria). Sabatini sarà inoltre indicato dalla componente Flaei umbra quale Rsla. «Siamo fiduciosi, anzi certi, che i nostri eletti sapranno ben rappresentare tutti i lavoratori di Terna - dichiara Marco Gentili, segretario generale Flaei Cisl Marche - improntando il proprio lavoro al servizio dei propri colleghi e ponendo la massima attenzione e disponibilità nell’ascolto delle problematiche che quotidianamente si presentano nei posti di lavoro e mettendo tutto il loro impegno, in sinergia con noi della Flaei Cisl, per trovare le soluzioni più idonee».  
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28/11/2015 Fit Cisl primo sindacato dei ferrovieri nelle Marche
La Fit Cisl Marche vince le elezioni Rsu e Rls del gruppo Ferrovie dello Stato. Le consultazioni, tenute dal 24 al 27 novembre, hanno visto prevalere la Fit come primo sindacato dei ferrovieri nelle Marche con il 25,55% dei voti nelle elezioni per il rinnovo delle Rsu e il 27,14% nelle Rls. Alta la partecipazione al voto, attorno all'80%. «Ringrazio i lavoratori marchigiani delle ferrovie per la fiducia accordata. - dichiara Roberto Ascani, segretario generale Fit Cisl Marche - Le Ferrovie dello Stato stanno vivendo una fase di cambiamento delicata e importante: il nostro impegno, di fronte al risultato delle elezioni, è di contribuire alla tutela del lavoro e della qualità dei servizi per i cittadini. Quello di oggi è un evento storico che ci vede, per la prima volta, come sigla preminente e di riferimento del settore». «Un importante risultato della Fit Cisl. - aggiunge il segretario generale Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo - Continuiamo a vincere nelle Marche dopo le affermazioni nelle Poste, nella Scuola, nel Pubblico impiego e in varie aziende dei settori privati».
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27/11/2015 Priorità del prossimo confronto sulla sanità: non autosufficienza, cure domiciliari, Fondo di solidarietà e Case della Salute
In attesa che riprenda il confronto tra Regione e Sindacati confederali sulla riorganizzazione in campo sanitario e socio sanitario – il prossimo incontro è in calendario per il pomeriggio di lunedì 30 novembre p.v. – le Organizzazioni Sindacali dei pensionati di SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche manifestano la necessità di un’attenzione particolare ai servizi per i cittadini più anziani e non autosufficienti. Le Marche sono al quarto posto nella classifica delle Regioni italiane, stilata a maggio 2015, rispetto all’adempimento dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitari del 2013. L’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari) ha inoltre certificato un utile complessivo della sanità marchigiana di quasi € 62,5 milioni € nel 2014. Risultati lusinghieri, realizzati richiedendo pesanti sacrifici al personale di assistenza - tra il 2009 e il 2014 l’Asur ha “perso” 2.104 unità (più del 13%) – con inevitabili, pesantissime ripercussioni sulla qualità e quantità dei servizi erogati agli utenti. Due sono le emergenze sulle quali SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche invitano la Regione a concentrarsi. La prima riguarda il sistema delle cure domiciliari sanitarie e sociali. Nonostante nel 2014 sarebbero dovute essere stati investiti in questo settore 1.3 milioni di € di quota sanitaria, l’assistenza effettivamente erogata agli utenti risulta ridotta ed ancora estremamente frammentata e disomogenea sui territori. Nonostante ripetuti solleciti, la Regione non ha ancora condiviso con le Organizzazioni Sindacali i dati necessari a far ripartire un confronto serio e costruttivo. Anche le risorse impegnate sul versante sociale per il 2015 hanno subito una flessione. Del resto, che la sanità marchigiana non brilli per trasparenza lo dimostra anche la recente indagine dell’Agenas, che colloca le aziende sanitarie regionali all’ ultimo posto rispetto agli adempimenti informativi in tema di tempi d’attesa e rapporti con i soggetti privati. E’ necessario poi finanziare il Fondo regionale di solidarietà, previsto dagli accordi sindacali, con il quale coprire gli incrementi della compartecipazione richiesta agli utenti. Il timore è che, senza tali risorse, l’applicazione della nuova normativa, ufficialmente in vigore dal gennaio 2015 ma temporaneamente sospesa proprio in attesa dell’istituzione del Fondo, possa comportare incrementi insostenibili delle rette, a partire da quelle applicate nelle Residenze protette per anziani non autosufficienti. Rispetto a queste ultime, SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche restano in attesa di conoscere il progetto di allocazione di 400 ulteriori posti sul territorio regionale. Un percorso che dovrà necessariamente armonizzarsi con il recente atto di fabbisogno recuperando cosi i forti divari territoriali e considerando anche il processo di implementazione delle Case della Salute, in particolare di quelle che sorgeranno al posto dei piccoli ospedali riconvertiti, nei quali la residenzialità extraospedaliera (posti letto di cure intermedie e di RSA) dovrà avere un rilievo centrale.
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26/11/2015 Sciopero alla Saipem di Fano per difendere il lavoro
Un centinaio di manifestanti davanti ai cancelli della Saipem di Fano per lo sciopero di due ore organizzato stamattina da Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, in coordinamento con le segreterie nazionali, per richiamare l'attenzione sul nuovo piano industriale del gruppo Eni: un piano che pone serie preoccupazioni sul futuro occupazionale dei 1200 addetti di Eni, Saipem e Syndial nelle Marche. Le segreterie nazionali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil  chiederanno un incontro con il Governo, dato il ruolo importante che esso rappresenta in Eni, per esprimere le preoccupazioni per le scelte espresse che porterebbero Eni a concentrarsi solo su Oil e Gas e, in maniera preponderante all’estero, cedendo tutte le attività non legate al core-business e quindi le possibili ripercussioni negative sulla politica energetica, per la chimica, l’esplorazione, la produzione e distribuzione idrocarburi in Italia. «Eni è un gruppo imprenditoriale che investe 6 miliardi fonte di crescita per il territorio pesarese ma anche ma per tutta l’Italia. - sottolinea Maria Grazia Santini, segretaria Femca Cisl Marche - Per questo chiediamo di aprire un confronto tra Governo, Eni e Sindacato per trovare tutte le soluzioni possibili per il mantenimento dell’occupazione. Non abbiamo bisogno di rassicurazioni ma vogliamo la certezza di veder garantito il lavoro per tutta la filiera produttiva, dall’estrazione alla vendita degli idrocarburi». I sindacati chiedono che il Governo risponda non solo in qualità di azionista di riferimento, ma quale soggetto regolatore della politica industriale del paese. L’illusione è pensare che possano convivere crescita e deindustrializzazione. Che basti fare finanza o economia di nicchia, immaginando che la scomposizione delle filiere industriali, le delocalizzazioni, determinando risparmi, alla lunga non facciano un danno al paese. Cedere la raffinazione per Eni significa in larga parte perderla; rinunciare alla chimica verde significa precludere un futuro all’Italia; abbandonare alcune attività di Saipem o la vendita del gas per usi civili e commerciali vuol dire determinare gravi problemi occupazionali, perdere contatto con il corpo vivo del paese e non coglierne per intero il valore industriale e sociale. Sono questi i motivi per cui i sindacati di categoria ritengono  sbagliata l’impostazione dell’Eni e chiedono alla Presidenza del Consiglio ed al MISE; alle Commissioni di merito dei due rami del Parlamento ed ai Presidenti delle Regioni Interessate fino ai Sindaci, con i quali in questi anni hanno siglato  importanti accordi sia di sviluppo e riconversione come di risanamento ambientale, di condividere le nostre preoccupazioni e chiedere all’Eni di cambiare le sue decisioni. In questo senso il coordinamento unitario Femca, Filctem e Uiltec – insieme alle Segreterie nazionali -, nel chiedere un incontro urgente alla Presidenza del Consiglio, ha indetto per il 5 dicembre a Roma una grande Assemblea pubblica nazionale di tutti i delegati del Gruppo Eni a cui verranno invitati i Presidenti delle Regioni, i Sindaci interessati, le Commissioni parlamentari Industria e Lavoro, le forze politiche. All'Assemblea nazionale interverranno i Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Camusso, Furlan, Barbagallo. Comunicato nazionale Eni Saipem
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25/11/2015 Contraffazione: iniziativa dell'Adiconsum a Macerata
Si terrà domani 26 novembre presso l'aula magna dell'Istituto tecnico commerciale "A.Gentili" di Macerata l'incontro del progetto "Contraffazione? Io non compro il falso" organizzato dall'Adiconsum con la collaborazione della Camera di commercio di Macerata e la partecipazione del Colonnello Amedeo Gravina, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata. All'iniziativa, che inizierà alle ore 10, saranno presenti gli studenti dell'Istituto tecnico commerciale e del Liceo artistico "G.Cantalamessa". Alessandra Fioravanti dell'Adiconsum di Macerata descriverà l’iniziativa e il ruolo dell’ Adiconsum in riferimento al fenomeno della contraffazione, alle conseguenze dal punto di vista sanzionatorio per il consumatore e i canali di distribuzione e illustrerà i motivi per non acquistare un falso. Claudia Guzzini, responsabile Area Tutela del mercato della Camera di commercio Macerata, spiegherà le funzioni della CCIAA sulla sicurezza dei prodotti, la marcatura CE e l'etichettatura corretta con riferimento, in particolare, ai prodotti alimentari. Il Colonnello Gravina  parlerà dei rischi per la salute e per la sicurezza e i danni all'economia causati dal fenomeno della contraffazione. Dai questionari rivolti ai giovani degli istituti di II grado, è emerso che i giovani acquistano in maniera automatica dai cosiddetti vu cumprà, oppure on-line, tenendo in considerazione il basso prezzo e la marca, e senza alcuna riflessione in merito al gesto che compiono. È dunque necessario rendere il consumatore sempre più consapevole e responsabile negli acquisti di beni, fornendo strumenti di conoscenza che permettano lo sviluppo del senso critico e quindi forme di prevenzione e di autotutela, nonché alimentando il senso civico di ognuno su un fenomeno che riguarda non solo lo sviluppo della nostra economia, ma che attiene direttamente alla salute del consumatore. La forza del contrasto, per raggiungere risultati visibili, necessita a priori di un’azione sinergica a livello provinciale, una ampia alleanza tra imprese, soggetti sociali e associazioni di categoria, consumatori e forze dell’ordine, finalizzata ad un forte investimento culturale per accrescere la cultura della legalità, della salute e della sicurezza, mettendo in atto azioni comuni di prevenzione
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24/11/2015 Seda Srl non paga gli stipendi: è sciopero
Le Rappresentanze Sindacali Aziendali della SEDA srl di Jesi, dopo l’assemblea del personale tenuta in data 23 Novembre, hanno indetto due giornate di sciopero per Giovedì 10 e Venerdì 11 Dicembre 2015 per le seguenti motivazioni: mancata erogazione di parte della mensilità di Dicembre 2014 e mancata erogazione delle intere mensilità dei mesi di: Giugno, Luglio, Agosto, Settembre e Ottobre 2015; mancata erogazione dei Buoni pasto a partire dal mese di Maggio 2014; mancato versamento dei contributi al Fondo Integrativo Previdenziale dal 1° gennaio 2014, relativi sia alle quote di competenza aziendale sia alle quote dei Dipendenti, pur avendole trattenute dalle buste paga degli stessi Dipendenti; mancato pagamento delle provvidenze per figli-studenti ed altri istituti contrattuali.
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24/11/2015 Elezioni RSU dei trasporti: Fit Cisl pronta per una nuova sfida
Da oggi e fino a venerdì 27 compreso, si vota per eleggere le rappresentanze sindacali unitarie e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza all'interno del gruppo Ferrovie dello Stato.
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24/11/2015 Jp Industries: la Cassazione boccia il ricorso delle banche
Oggi la Corte di Cassazione ha emesso sentenza definitiva a favore della J.P. Industries in merito al ricorso delle banche che chiedevano l'annullamento della vendita. Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria dichiarano la loro soddisfazione in merito alla sentenza: cade questa spada di Damocle che bloccava l'attività industriale della J.P. Industries e di conseguenza il lavoro dei 700 dipendenti. «Con questa sentenza si  rimette al centro il lavoro in territori dove la crisi ha prodotto gravi problemi sociali. - ha dichiarato Andrea Cocco, Fim Cisl Marche - Se fosse stata diversa gli unici a pagarne le  conseguenze sarebbero stati i lavoratori ed è per questo che la Fim si è battuta negli ultimi anni. Ora si discuta di piano industriale e di lavoro cioè dell’economia reale che serve a questo paese, come sosteniamo da sempre.» Sulla vicenda Jp Industries è intervenuto anche il segretario generale  della Cisl, Stefano Mastrovincenzo: « un esito fortemente  voluto dal sindacato che costituisce un importante risultato per salvare una parte dell’occupazione e della produzione coinvolte dalla amara vicenda della Antonio Merloni , che ha trascinato interi territori e migliaia di persone in una crisi lunga e profonda.  - conclude Mastrovincenzo - L'impresa può  iniziare a sviluppare i suoi piani industriali e al contempo le istituzioni devono fare il possibile perché siano impiegati tutti i fondi dell’Accordo di Programma, ancora in gran parte inutilizzati, per cercare di dare qualche altra risposta in termini di investimenti e di lavoro.» Ieri al Ministero del Lavoro i sindacati di categoria hanno condiviso il verbale per la cassa integrazione per riorganizzazione per i prossimi 21 mesi a decorrere da gennaio 2016  e  lunedì 30 novembre hanno convocato l'assemblea con i lavoratori dello stabilimento di Marangone della JP Industries per fare il punto  sul rinnovo della cigs e sulla nuova sentenza .
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23/11/2015 Banca Marche, garantita continuità operativa. Adiconsum tutela azionisti e risparmiatori
«La continuità operativa di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti è garantita». Così Giulio Romani, Segretario Generale FIRST Cisl, commenta l’entrata in vigore del decreto legge 183/2015 e dei provvedimenti correlati di Banca d'Italia. È stato  si evitato il fallimento di Banca Marche, un fatto estremamente importante che riprendendo il testo di Banca d’Italia «assicura la continuità operativa delle banche e il loro risanamento, nell'interesse dell’economia dei territori in cui esse sono insediate; tutela pienamente i risparmi di famiglie e imprese detenuti nella forma di depositi, conti correnti e obbligazioni ordinarie; preserva tutti i rapporti di lavoro in essere; non utilizza denaro pubblico». Ma il prezzo è troppo alto per i circa 43.000 piccoli azionisti che inconsapevolmente si sono visti azzerare azioni e per i possessori di obbligazioni subordinate, che fino alla fine hanno riposto le loro speranze in un’azione di salvataggio che tutelasse i propri risparmi. Un risparmio, che unitamente a quello delle Fondazioni si aggira a circa un milardo e mezzo. Si tratta per una parte del risparmio delle famiglie, della liquidazione di tanti, degli investimenti delle imprese per la loro attività: denaro improvvisamente sfumato con gravissimo danno non solo a livello personale ma per il valore economico del nostro territorio. Persone che hanno investito e creduto in questi anni in Banca Marche, anche a fronte di un aumento di capitale del 2012 truffaldino e per il quale la Consob ha sanzionato gli ex vertici della Banca in quanto venivano nascoste ”informazioni che avrebbero potuto dissuadere dall'aderire all'offerta”. Infatti gli azionisti se avessero saputo la verità avrebbero potuto non aderire all'aumento di capitale e vendere le proprie azioni. Tutto ciò non solo è stato negato da una scorretta informazione, ma oggi sono gli unici a pagare per il salvataggio di Banca Marche e sono giustamente arrabbiati e delusi. Una vicenda complessivamente opaca, le procure sono al lavoro, e vorremmo che chi ha portato la banca in questa situazione paghi davvero. A seguito del commissariamento , troppi sono stati i silenzi dei commissari e della stessa Banca d’Italia, un commissariamento infinito che non ha prodotto nessuna soluzione. Adiconsum aveva loro inviato una richiesta per aprire un tavolo di negazione, proposta alla quale non è stata data risposta. Oggi abbiamo una situazione in cui la vecchia banca è in liquidazione coatta, la nuova banca, “bridge bank”, svolgerà un ruolo transitorio e sono presumibili ulteriori sviluppi, e da ultimo la “ bad bank”: una situazione nuova e atipica che Adiconsum sta approfondendo. È evidente che Adiconsum continuerà il percorso giudiziario a sostegno dei risparmiatori, considerando che è venuto meno il rispetto delle regole di condotta a carico degli intermediari finanziari dettati dalla normativa a tutela dei risparmiatori. Ma Adiconsum è anche una associazione votata alla negoziazione e quindi sta valutando anche la possibilità di trovare meccanismi per la conversione delle azioni e delle obbligazioni  subordinate, fra l’altro i rischi di quest’ultime sono assolutamente sconosciute ai risparmiatori inesperti, al fine di evitare la perdita totale del risparmio. Pertanto, al di là dei tecnicismi, la politica ha ampi spazi di manovra sulle scelte per salvaguardare il risparmio di lavoratori, pensionati e imprese e su questo terreno li invitiamo ad impegnarsi. « E' bene ricordare  come i lavoratori, sottoponendosi a sacrifici economici – sostiene Romani, Segretario Generale FIRST Cisl –  abbiano concretamente contribuito alla riduzione dei costi operativi a fronte di situazioni gravissime prodotte dalle amministrazioni succedutesi nel tempo». «Il personale che collaborerà con l’unica bad bank creata, pur essendo alle dipendenze delle quattro good bank, potrà contribuire a realizzare un valore maggiore rispetto a quello delle attività deteriorate conferite. Su questo punto – conclude Romani – sarà necessario che le Autorità facciano chiarezza. Infatti non essendo stati utilizzati soldi pubblici per le risoluzioni delle crisi, sarebbe opportuno che, in caso di complessivi maggiori realizzi, venisse previsto un rimborso parziale per i detentori di obbligazioni subordinate e di azioni che, attraverso l’azzeramento dei relativi valori, hanno consentito la notevole riduzione dei bad loans conferiti nella bad bank. Tale decisione andrebbe assunta almeno per le azioni e le obbligazioni subordinate detenute da investitori non istituzionali. Siamo infatti convinti che, come avvenuto per la Società di Gestione di Attività – SGA – nata nel 1996 per salvare il Banco di Napoli, l’ipotesi di un valore di realizzo superiore alle iniziali aspettative non sia affatto inverosimile».
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23/11/2015 Ospedale di Jesi tra criticità e potenzialità
Il nuovo Ospedale Carlo Urbani, ma anche la sanità sul territorio così come la riqualificazione del vecchio Ospedale e della sua area, saranno gli argomenti che CGIL CISL e UIL di Jesi discuteranno con gli interlocutori istituzionali il prossimo 30 Novembre presso il Palazzo dei Convegni del comune di Jesi. All'incontro pubblico parteciperanno il Sindaco Massimo Bacci, il Presidente della IV commissione sanità e politiche sociali della Regione Marche Fabrizio Volpini ed il Direttore ASUR Marche Alessandro Marini. A sei mesi dalla insediamento della nuova Giunta regionale, dopo la nomina della nuova governance della sanità e a distanza di un anno dalla inaugurazione del nuovo Ospedale si discuterà dunque delle criticità emerse e delle loro soluzioni, ma anche delle potenzialità inespresse del nosocomio. Sarà anche l’occasione per ampliare la discussione ed affrontare anche il tema, altrettanto caro al sindacato, dei servizi sanitari e sociosanitari sul territorio che con le sinergie giuste possono senza dubbio dare risposte sia in termini di qualità della salute che di efficienza e razionalizzazione sanitaria-sociosanitaria. Cercheremo inoltre di riprendere il discorso relativo alla riconversione del vecchio ospedale, discussione già affrontata il 16 maggio scorso nell’iniziativa svolta nella sala consigliare del comune di Jesi. In quella occasione la Regione, allora già rappresentata dal dott. Marini, aveva illustrato un percorso per tutta l’area che prevedeva sia demolizioni che riconversione e sarà dunque importante per la nostra città che tale percorso non si interrompa. «Alla luce della Legge finanziaria in discussione in Parlamento, considerate le criticità in termini di risorse finanziarie già vissute dalle Regioni, è fondamentale per il sindacato confederale che vengano fatte le necessarie scelte che tutelino la salute dei cittadini in primis appartenenti alle categorie più fragili come anziani e disabili, - dichiara Maurizio Andreolini, responsabile Ast Jesi - dunque auspichiamo un confronto propositivo con le tutte le tutte le Istituzioni per una vera integrazione socio sanitaria nell’interesse dei cittadini e operatori».
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23/11/2015 Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: le iniziative della Cisl Marche
Il 25 novembre in tutto il mondo ricorre la “Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne” e la Cisl, per rafforzare il messaggio di rispetto della donna e della vita, aderisce alla campagna #postoccupato. In tutte le sedi sindacali delle Marche, ci sarà una sedia vuota, sotto cui giacciono delle scarpe rosse, segno del posto che una donna occupava nella propria vita e che ha lasciato vuoto perché vittima della violenza. L’adesione alla campagna #postoccupato è stata promossa nei giorni scorsi alla Conferenza nazionale Cisl di Riccione. «Vogliamo così evidenziare il nostro impegno quotidiano di donne e uomini del Sindacato per prevenire e combattere ogni forma di violenza e discriminazione e per tutelare le vittime. – afferma Cristiana Ilari, responsabile Pari Opportunità Cisl Marche - I simboli, le celebrazioni, le memorie hanno il merito di testimoniare e ribadire un alto valore condiviso, soprattutto quando non cessa l’urgenza di diffonderlo. Ed è così, perché i dati ISTAT ci parlano di ombre e di flebili luci, cioè di cifre che, anche grazie ad una profonda campagna di sensibilizzazione, si sono sì abbassate ma che rimangono comunque preoccupanti.» In Italia sono 6 milioni e 788 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale; 652 mila le donne che hanno subito stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri; il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Rispetto all'anno precedente non si intacca lo zoccolo duro della violenza, gli stupri e i tentati stupri (1,2% sia per il 2006 sia per il 2014). Le violenze sono più gravi: aumentano quelle che hanno causato ferite (dal 26,3% al 40,2% da partner) e il numero di donne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8% del 2006 al 34,5% del 2014). Ma nella loro totalità, se si confrontano dati, negli ultimi 5 anni, dal 2009 al 2014, le violenze sono passate dal 13,3% all'11,3%, rispetto ai 5 anni precedenti il 2006. Nelle Marche i contatti presso i Centri antiviolenza nell’anno 2014 sono stati 422, in lieve calo rispetto all’anno 2013, che ha registrato 439 schede di ingresso. A livello provinciale, il decremento maggiore si presenta nelle province di Fermo e Macerata, rispettivamente con valori di 70 nel 2013 scesi a 55 nel 2014 e di 72 nel 2013 diminuiti a 57 nel 2014; nella provincia di Ancona il calo è contenuto (147 nel 2013; 143 nel 2014), si registra un lieve incremento (110 nel 2013; 115 nel 2014) per la provincia di Pesaro e Urbino e un aumento importante (40 nel 2013; 52 nel 2014) nella provincia di Ascoli Piceno. «Se da un lato il fenomeno è grave e trasversale e molto c'è da fare anche sul piano culturale, visto che spesso la violenza avviene nell'ambito domestico dall'altro è evidente che i passi in avanti sono senza dubbio frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo di vari soggetti, a partire dai centri antiviolenza, e di un clima culturale di maggiore condanna della violenza in ogni sua forma e in ogni luogo che rende le donne più sicure di poter combattere il fenomeno. - prosegue Cristiana Ilari - Per questo dobbiamo tenere alta la guardia e diffondere i servizi sul territorio e per questo la CISL delle Marche ha voluto concretamente promuovere e realizzare un'azione di tutela e prossimità: il servizio di consulenza legale "INSIEME ALLA CISL".» L'attività, che è svolta in convenzione dall’Avvocato Raffaella Spettoli, prevede consulenza e assistenza su una casistica ampia che va dalla violenza fisica e sessuale alla violenza economica, domestica, psicologica, e allo stalking in tutte le sue declinazioni (condominiale, lavorativo, cyberstalking). «Un'iniziativa che, insieme ad altre sul territorio, contribuisce a rendere sempre più efficace la rete di protezione per combattere il fenomeno perché – conclude Ilari - lo sappiamo, è proprio la consapevolezza di non essere sole che può fare la differenza.» Il “Daisy” il Coordinamento nazionale donne della Fim Cisl, in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, lancia in tutte le regioni iniziative per mettere in collegamento il mondo sindacale con i centri antiviolenza presenti nei territori che, accolgono le donne vittime di abusi e maltrattamenti e le sostengono, affinché queste situazioni emergano e siano adeguatamente contrastate. Anche nei luoghi di lavoro, spesso, per ragioni circostanziate, le donne non hanno il coraggio di denunciare le violenze subite, o semplicemente, di condividere anche solo le proprie paure. Per queste ragioni il Coordinamento donne della Fim Cisl vuole essere vicino alle donne lavoratrici del mondo metalmeccanico, ambiente storicamente a prevalenza maschile, affinché non si sentano isolate o emarginate, offrendo loro informazioni, conoscenze e strumenti in collaborazione con i centri antiviolenza, a tal proposito nel decreto attuativo del Jobs Act ricordiamo, è stato introdotto il congedo per le donne vittime di violenza di genere che permette percorsi di protezione . Le donne hanno il diritto di esprimere appieno nel contesto professionale la propria libertà e soggettività femminile, arricchendo significativamente in questo modo anche la rappresentanza sindacale. «Il dato della violenza sulle donne nella sfera privata è in allarmante crescita nel nostro paese e nonostante sia stata posta l’attenzione dei media su questo tema, si continua a sottovalutare e a non denunciare la violenza di genere nei luoghi di lavoro. - sottolinea Romina Rossi, segretario regionale Fim Cisl Marche - Per questo è necessaria una assunzione di responsabilità attraverso l’impegno da parte del Sindacato a dare il proprio contributo e sostegno, durante la vita lavorativa delle donne, periodo durante il quale troppo spesso sono soggette a molestie, e discriminazioni.” Le iniziative: #postoccupato alla Cisl di Macerata
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23/11/2015 Gruppo Biesse: accordo per 80 posti a tempo indeterminato
Nell’incontro del 19 novembre tra i sindacati Fim Fiom Uilm e il Gruppo Biesse si è sottoscritto un accordo con il quale l’azienda, con sede a Pesaro, si impegna a stabilizzare 80 rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel mese di dicembre 2015, di cui 31 operai e 8 impiegati prima con contratto di somministrazione e 11 operai e 30 impiegati precedentemente con contratto a termine. Come Fim Cisl riteniamo molto importante l’intesa raggiunta perché risponde ad una nostra richiesta espressa più volte nel corso dell’anno. I risultati positivi realizzati in termini di volumi e di fatturato da parte del Gruppo Biesse hanno determinato un incremento occupazionale che al 30 di settembre è pari a circa 200 unità con contratti a scadenza in tutte le diverse unità produttive. «In un contesto territoriale che ha subito fortemente la crisi e che ha visto perdere tanti posti di lavoro, - afferma Leonardo Bartolucci Segretario Fim Cisl Marche – l’aspetto occupazionale è sempre stato una nostra priorità sia nella difesa dei posti di lavoro che nella possibilità di contrattare nuove assunzioni. L’accordo sottoscritto in Biesse è sicuramente una bella notizia che credo sia giusto valorizzare perché, oltre all’incremento di occupazione determinatasi da settembre 2014, a partire dal prossimo dicembre una parte significativa di addetti sarà stabilizzata, mentre per gli altri saranno previsti successivi momenti di confronto con l’azienda sulla base dei futuri volumi produttivi e delle necessità organizzative aziendali». «Dopo questo importante risultato che valorizza le relazioni sindacali, - conclude Bartolucci - rimane da perseguire l’obiettivo di modificare il riconoscimento economico dei lavoratori sulla professionalità, oggi a discrezione aziendale, con un sistema di partecipazione sindacale in cui possano essere definiti congiuntamente i criteri di meritocrazia e i bisogni formativi come possibilità alle quali tutti i lavoratori possano accedere».
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20/11/2015 La Best riparte: siglato l'accordo per salvare Cerreto d'Esi
Firmato l'accordo tra i sindacati e la Best spa sul futuro del sito produttivo di Cerreto d'Esi.  La vertenza si chiude dopo 75 giorni di procedura, 30 ore di sciopero con blocchi stradali e una lunga trattativa al tavolo regionale tra le sigle di categoria e l'azienda di cappe aspiranti controllata dalla multinazionale Usa Nortek. L'accordo riduce da 55 a 35 gli esuberi su un totale di 198 lavoratori e prevede, oltre ai 24 mesi di cassa integrazione per riorganizzazione, incentivi all’esodo volontario (fino a 50 mila euro) e incentivi al part time. «Abbiamo raggiunto soluzioni che permettono di  ridurre al minimo l’impatto  dei licenziamenti coatti.  – afferma Andrea Cocco, Fim Cisl Marche – L’intesa, che abbiamo fortemente voluto, prevede l’utilizzo di  strumenti alternativi e conservativi  come ad esempio la cassa integrazione straordinaria per 2 anni, part-time incentivato e riqualificazione dei lavoratori con formazione. È il miglior accordo che potevamo fare e i  lavoratori ce lo  hanno confermato in assemblea  con il 92 % di consensi».   Le misure consentiranno di ridurre i costi di 1 milione e 700 mila euro e di rilanciare il progetto industriale. Il 2 dicembre il presidente della Nortek incontrerà il presidente della Regione Marche per discutere del piano industriale e confermare lo sviluppo in Italia. Soddisfazione arriva anche dai lavoratori: «L'accordo raggiunto è un gran risultato. È la soluzione migliore  per tutti. – sostiene  Marilyn Petruio, Rsu Fim Cisl  -  Un’intesa che ci permette  anche di verificare il progetto industriale, per la tutela delle lavoratrici e lavoratori anche in futuro. Ci restituisce la speranza per il lavoro, per salvare il più possibile i posti di lavoro. Ci sono lavoratori che sono in Best da anni e che hanno voglia di continuare a lavorare e l’hanno confermato con il consenso espresso nel referendum.  Cerreto c’è e continuerà ad esserci».
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20/11/2015 Italia di mezzo, incontro tra i Governatori. Mastrovincenzo: «Bene se finalizzato a miglior coesione sociale»
Il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo interviene sull’incontro tra i Governatori di Toscana, Marche e Umbria in programma domani a Perugia. «L’ipotesi di costruzione della cosiddetta “Italia di mezzo” è certamente interessante sul piano simbolico e parte da alcuni tratti identitari comuni e socio-economici comuni; a noi interessa che ogni ipotesi di riforma delle istituzioni, che riguardi le dimensioni territoriali o le funzioni, sia finalizzato a migliorare coesione sociale, sviluppo sostenibile, efficienza amministrativa per i cittadini e gli operatori economici». «Questo è il motivo - continua Mastrovincenzo - per cui da anni come sindacato sosteniamo i processi di aggregazione degli enti locali e delle aziende partecipate; anche per le regioni si pone il problema di avere massa critica maggiore nel confronto con realtà regionali esistenti in altri Paesi della Unione Europea. È quindi naturale che si ragioni anche di ridurre il loro numero, come si propone in alcuni progetti di legge; la Cisl auspica che su questo tema si proceda senza ansie riformatrici di facciata, ma con approfondimenti qualificati, ampio confronto e partecipazione. Guardiamo quindi con interesse a questo incontro tra i Presidenti di Toscana, Marche, Umbria, prima ancora che per quelle che potrebbero essere future eventuali scelte aggregative, per le grandi potenzialità di collaborazione che le tre comunità regionali potrebbero sviluppare su vari fronti: dall’utilizzo sinergico dei fondi europei, al potenziamento della infrastrutturazione materiale e immateriale, alla valorizzazione integrata del patrimonio artistico e culturale».
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20/11/2015 Anteas e Auser festeggiano i 10 anni dell'ausilio per la spesa
Il servizio di ausilio per la spesa ad Ancona compie 10 anni. Frutto di una collaborazione tra Coop Adriatica, Anteas e Auser Ancona, il progetto prevede la consegna della spesa a domicilio per le persone anziane o non autosufficienti effettuata da volontari. L'anniversario sarà festeggiato sabato 21 novembre alle ore 10.30 nella piazzetta della Coop di via Giordano Bruno con la presentazione del libro e del materiale fotografico che ripercorrono i 10 anni di vita del servizio e le testimonianze dei volontari che partecipano al progetto. «Siamo partiti in sordina con una macchina donata da un concessionario - ricorda Claudio Durisotti, responsabile Anteas Ancona - poi il servizio ha avuto successo e si è ampliato: serviamo regolarmente una quarantina di persone a settimana. L'intento è di allargare anche ai quartieri nuovi che attualmente non rientrano nel servizio. L'ausilio alla spesa è la dimostrazione di un'ottima collaborazione tra Coop Adriatica, Anteas e Auser, cioè tra cooperative, mondo del volontariato e sindacato».
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19/11/2015 Violenza sulle donne: tavola rotonda a San Benedetto del Tronto
Nell'ambito della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Coordinamento Donne della Fnp Cisl Marche organizzerà, sabato 21 novembre, un incontro sul tema presso la "Sala Smeraldo" dell'Hotel Calabresi di San Benedetto del Tronto. L'iniziativa è a ingresso libero e inizierà alle 15.30 con il saluto delle autorità, rappresentante da Margherita Sorge, assessore alle Politiche Sociali di San Benedetto del Tronto, Donatella Ferretti, assessore alle Politiche Sociali e vice sindaco di Ascoli Piceno, e Mirco Giampieri, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Fermo. A seguire, interverranno Angela Razzetti del Coordinamento Donne Siulp Polizia di Stato, e Rosandra Ciarrocchi, Coordinatrice Donne Fnp Cisl Ascoli Piceno. Prenderanno la parola, a conclusione dell'evento, la psicoterapeuta e criminologa Antonella Baiocchi e il segretario regionale Fnp Cisl Marche, Giulio Grazioli. Presiederà i lavori la Coordinatrice Donne Fnp Cisl Marche, Lorenza Mancini. pdf violenza donne 2015
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19/11/2015 Rischio tenuta per il trasporto pubblico nelle Marche
Sempre meno risorse per il trasporto pubblico nelle Marche. Se vengono confermati i dati ci sarebbero circa 3,2 milioni di euro in meno, per non aver raggiunto i parametri dell’indicatore passeggeri, ai quali si somma il taglio di 1,5 milioni per il 2016, per un totale di risorse assegnate pari a 106.840.577,87 di euro. È quanto emerge dallo schema del riparto definitivo per la competenza del 2015 del Fondo nazionale di finanziamento del TPL, approvato con decreto interministeriale e con parere favorevole della Conferenza Unificata lo scorso 5 novembre. «Il significativo calo di risorse nazionali, l’incognita del mantenimento delle risorse Regionali, che ad oggi sono state pari a 16 milioni di euro, mettono seriamente a rischio la tenuta del trasporto pubblico marchigiano. – afferma Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche – È arrivato il momento di fare scelte coraggiose per evitare che i tagli delle risorse ricadano su lavoratori e cittadini. Non è più possibile, che in una regione come la nostra, la gestione del trasporto pubblico avvenga con 40 aziende». Nel 2016 ci sarà la nuova gara di assegnazione: «Auspichiamo sia l’occasione per scegliere, anche nelle Marche come ha già fatto la Toscana, un’ Azienda unica regionale di gestione. – prosegue Ferracuti – Ciò permetterà di abbassare i costi, calmierare le tariffe e salvaguardare l’occupazione. Da affrontare quanto prima anche l’alta evasione del pagamento dei biglietti, adottando tutti i sistemi più adeguati, dai tornelli all’aumento degli addetti al controllo. Ora aspettiamo di incontrare i vertici regionale per trovare le soluzioni migliori».
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19/11/2015 Non autosufficienza, non bastano le risorse per i bisogni in crescita
Le Organizzazioni sindacali dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL delle Marche, pur apprezzando l’impegno della Regione per il ripristino dei fondi per i servizi sociali e socio sanitari, esprimono preoccupazione per l’insufficienza delle risorse attualmente destinate alla non autosufficienza, peraltro ridotte rispetto a quelle spese nel 2014, che non sono assolutamente sufficienti a far fronte a bisogni in crescita delle persone e delle famiglie. In una Regione come le Marche, il cui indice di invecchiamento è tra i più alti in Italia (23,7% contro una media nazionale del 21,7%) la non autosufficienza è un fenomeno destinato a crescere, anche in conseguenza del positivo aumento dell’aspettativa di vita, e a diventare una vera e propria emergenza sociale. Ad oggi, nelle Marche, si stima siano presenti circa 71.000 persone non autosufficienti. Di essi, 50.835 persone fruiscono dell’indennità di accompagnamento (per l’84% anziani), e 8.192 sono ospitati in strutture residenziali (case di riposo, case alloggio, residenze protette e RSA). Resta inoltre aperta la questione del Fondo regionale di solidarietà, con il quale dovranno essere coperti gli aumenti di compartecipazione degli utenti (o dei Comuni) al costo dei servizi residenziali e semiresidenziali, in applicazione dei nuovi criteri approvati dalla Regione, ma non ancora operativi. Non è ancora chiaro se il Fondo potrà essere finanziato e quante risorse potrà avere in dotazione. Anche per questo le Segreterie di SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL si riuniranno la settimana prossima, per approfondire questo tema e valutare le necessarie iniziative da adottare. Le Segreterie regionaloi SPI FNP UILP Marche 
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18/11/2015 Aerdorica: perplessità sulle nuove nomine
La nomina del nuovo cda di Aerdorica suscita perplessità per le scelte operate dalla Regione, che non ha tenuto conto dei suggerimenti avanzati da più parti per l’individuazione dei nuovi componenti. «Normalmente – dichiara Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche – non entriamo nel merito delle nomine. Ma, data la situazione molto delicata che l'aeroporto sta vivendo, con la necessità di compiere scelte in maniera velocissima, ci saremmo aspettati dalla Regione dei nomi con competenze specifiche nel settore aeroportuale». Il nuovo cda è composto da Maurizio Tosoroni (marketing) e Federica Massei (conti) ed è presieduto da Lorenzo Catraro, che ha ricordato la propria esperienza nel settore dei trasporti come dirigente di Rfi: «È vero – continua Ferracuti – il neopresidente viene dal mondo dei trasporti, ma le ferrovie non hanno attinenza con il sistema aeroportuale, che ha norme e caratteristiche molto specifiche. Siamo comunque disposti, insieme agli altri sindacati, a chiedere un incontro con il nuovo cda per fare il punto sulle criticità finanziarie e operative dello scalo: non ultimo, il rischio dell’abbandono del Sanzio da parte di Ryanair che, pur non essendo vantaggioso dal punto di vista economico, rappresenta un contratto importante per l’aeroporto in termini di prestigio e di collegamenti».
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17/11/2015 Welfare regionale: risorse garantite ai Comuni, da potenziare per minori e anziani
Lunedì 16 novembre le Segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil Marche hanno incontrato il Presidente della Regione - nonché Assessore ai servizi sociali - Luca Ceriscioli, per fare il punto della situazione sulla programmazione e sul finanziamento dei servizi sociali e socio sanitari. Nell'incontro è stato illustrata la delibera di giunta n. 963 i cui contenuti diventeranno definitivi appena ricevuto il parere positivo della Commissione Consiliare competente e del Consiglio delle autonomie locali. La Regione ha così garantito, per l'anno 2015, le stesse risorse erogate ai Comuni nell'anno precedente. Invarianza resa possibile da una diversa modalità d’ imputazione delle disponibilità dei Fondi nazionali - il Fondo unico per le politiche sociali e il Fondo per le non autosufficienze - e da un intervento importante del Fondo sanitario regionale che hanno, di fatto ,compensato le minori risorse del bilancio regionale. Restano comunque, nel 2015, le riduzioni di spesa, rispetto ai bilanci degli anni precedenti, su importanti capitoli come la non autosufficienza, i servizi per l’infanzia, il diritto allo studio. Come resta ancora indefinita la questione legata al costituendo Fondo di solidarietà che, sulla base degli accordi sindacali stipulati con la precedente Giunta regionale, dovrebbe scongiurare l’aumento delle tariffe a carico degli utenti di molte prestazioni socio-sanitarie. Inoltre, nella prossima verifica sul bilancio, sarà necessario affrontare il tema delle “misure anticrisi” che, con la manovra 2015, non ha ottenuto il rifinanziamento. «Positivo è il metodo adottato dalla Regione - commenta il segretario della Cisl Marche, Sauro Rossi - sia per il recupero di risorse dalla sanità sia per il ragionamento volto ad allineare l'uso dei fondi nazionali alle effettive annualità di riferimento, che consente una programmazione più razionale e coerente degli interventi». «Era importante chiudere il 2015 garantendo ai Comuni le risorse necessarie per approvare i loro bilanci - prosegue Rossi -. Ora è necessario ragionare su come orientare bene le risorse tra i vari servizi e su come programmare le attività a partire dal prossimo anno, allineandole alle risorse certe che la Regione può mettere in campo. Nella consapevolezza che occorrerà un impegno forte per trovare risorse ulteriori per i servizi all'infanzia e agli anziani non autosufficienti». Anche per il segretario generale della Cgil Marche Roberto Ghiselli, «restano aperti alcuni temi importanti, dall'attuazione della legge 32 del 2014 (servizi sociali integrati per la persona e la famiglia) alla definizione di un regolamento d’ indirizzo regionale sull'utilizzo del nuovo Isee (sul quale sono partiti due diversi tavoli regionali) e alla normativa sugli appalti dei servizi». «Bisogna evitare il rischio - conclude Ghiselli - che lo spostamento di risorse dalla sanità al sociale irrigidisca la governance di quest'ultimo sul modello sanitario, a discapito della partecipazione. Sarà inoltre decisiva la capacità di sviluppare l'utilizzo dei fondi europei anche a sostegno delle politiche sociali, in maniera coordinata e coerente con la programmazione complessiva. Infine, diventa sempre più urgente promuovere l’integrazione fra le politiche sociali e quelle del lavoro, necessaria per affrontare il tema del disagio economico e delle povertà, anche sperimentando nuove attività comuni tra Ambiti sociali e Centri per l'impiego».
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16/11/2015 Rinnovo contratto industria alimentare: proposte Federalimentare inaccettabili
Si è tenuto oggi l'attivo unitario Fai CISL, Flai CGIL e Uila UIL delle Marche per fare il punto sullo stato della trattativa per il rinnovo del CCNL industria alimentare che riguarda circa 8000 addetti nella nostra regione su 400.000 a livello nazionale. L'attivo Fai, Flai e Uila Marche è stato preceduto, così come previsto dalla Assemblea nazionale dei delegati tenutasi a Roma il 3 novembre scorso, da decine e decine di assemblee svolte su tutto il territorio marchigiano. I delegati marchigiani dell'industria alimentare esprimono il loro cordoglio alle vittime degli attentati terroristici in Francia dello scorso venerdì ed esprimono tutta la loro solidarietà al popolo francese. Alla presenza di oltre 40 delegati, provenienti da tutta la regione, l'attivo ha visto la partecipazione dei segretari generali di Fai, Flai e Uila Marche Silvano Giangiacomi , Giorgio Catacchio  e Delfino Coccia  che ha svolto la relazione iniziale. Le conclusioni sono state affidate a Claudio Risso della Fai Cisl nazionale. Nel dibattito è stato espresso un giudizio fortemente critico verso Federalimentare, la cui posizione di totale chiusura verso le richieste sindacali significa voler riportare indietro la contrattazione nel settore di molti anni e risulta tanto più inaccettabile se rapportata allo stato di buona salute del comparto alimentare . I dati economici, che riscontrano una ripresa in atto nel paese e quelli, sicuramente positivi, sulla crescita di fatturato e di export del settore alimentare negli ultimi dieci anni, il successo di Expo ed i risparmi contributivi e fiscali di cui il sistema delle imprese sta beneficiando nel suo complesso smentiscono e contraddicono quanto sta sostenendo Federalimentare al tavolo negoziale che tende invece a rappresentare un quadro di grande difficoltà in cui vivrebbero le aziende. Di fronte a posizioni provocatorie da parte di Federalimentare, che propone un aumento di 7 euro sul triennio a fronte dei 150 € richiesti dal sindacato per quattro anni di durata del contratto, di fronte alla richiesta di ulteriore flessibilità dell'orario di lavoro che porterebbe a far svolgere ai lavoratori anche 72 ore di lavoro settimanali, di fronte al rifiuto alla contrattazione decentrata e alla ingerenza di Confindustria sulla struttura contrattuale ; obbligano il sindacato a rispondere in modo netto con iniziative di mobilitazione a sostegno della vertenza . Con l'attivo di oggi Fai, Flai Uila Marche ed i delegati sosterranno le azioni poste al tavolo negoziale dalle segreterie nazionali e dalla delegazione trattante e ribadiscono il valore del rinnovo del CCNL industria alimentare che guarda al futuro e che propone nuovi modelli e nuove strategie
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16/11/2015 #Parigisottoattacco Lettera Cisl ai sindacati francesi e presidio unitario ad Ancona
Presidio oggi 16 novembre -  Piazza Roma ad Ancona ore 18,00 -  promosso da  Cgil Cisl e Uil  in solidarietà al popolo francese e alle famiglie delle vittime degli attentati che hanno colpito Parigi lo scorso venerdì 13 novembre. In piazza Roma, insieme ai sindacati, saranno  presenti le istituzioni e  il Console onorario di Francia.«Non arretriamo nei nostri principi di tolleranza, libertà, pace e integrazione. -  sottolinea Alessandro Mancinelli, responsabile Ast Ancona - A quei terroristi integralisti che vogliono dividere il campo tra fedeli e infedeli, nascondendosi dietro la religione, per divenire egemoni nel modo islamico, opponiamo la nostra intelligenza individuale e collettiva che vuole capire le ragioni, che vuole rafforzare la conoscenza, che sa discernere e vuole valorizzare le comunità musulmane democratiche e moderate, che ritiene strategico mantenere un ruolo politico nel medio oriente, che valuta fondamentale la pacificazione dei tanti conflitti mediorientali a partire da quello siriano. - conclude Mancinelli - La ricerca di vendetta e lo scontro di civiltà sono il terreno su cui i terroristi ci vogliono trascinare, non dobbiamo permetterlo, sarebbe il modo peggiore per affrontare la situazione ed anche per ricordare le ultime vittime francesi». Lettera della Cisl ai sindacati francesi Care amiche e cari amici   La CISL ha espresso la più ferma condanna per il brutale attacco terroristico che per la seconda volta a distanza di pochi mesi ha sconvolto la città di Parigi mietendo vittime e feriti, generando terrore e dolore non solo in Francia ma in tutta la comunità' internazionale. Desideriamo esprimere la solidarietà ed il cordoglio dei nostri iscritti e dirigenti ai sindacati francesi ed alle famiglie delle vittime che hanno perso la vita in questo tragico e sconvolgente attentato terroristico. Ai sindacati francesi  va  tutta la nostra vicinanza e sostegno in questo momento cosi doloroso, nel comune impegno di agire in Francia come in Europa, nelle sedi europee ed internazionali, per debellare la piaga del terrorismo e della strategia dell'odio e del terrore, che sembra imperversare in maniera diffusa, attraverso la difesa dei valori della democrazia, della libertà e della tolleranza che hanno ispirato il progetto di costruzione europea  e che devono continuare ad esprimere il fulcro e l'identità della nostra azione all'interno così come all'esterno dei nostri confini . Continueremo a promuovere nelle relazioni sociali e nelle sedi internazionali, la necessita' di un sindacalismo libero e democratico al fine di garantire percorsi di pace e democrazia nei processi di globalizzazione, attraverso la tutela della dignita' del lavoro e della persona, a partire dalle zone del pianeta più martoriate dai conflitti in atto. Solo una risposta autorevole e univoca dell'Europa potrà arginare e sconfiggere l'odio e la violenza dell'aggressione terroristica. Per questo obiettivo e' indispensabile una Confederazione Europea dei sindacati unita e integrata, un obiettivo a cui la Cisl non farà mancare il proprio impegno per realizzarla e promuoverla. È con questo messaggio di solidarietà ma anche di determinazione nell'affermazione democratica che vogliamo essere vicini ai sindacati, ai lavoratori ed a tutti i cittadini francesi, affinché la speranza possa presto risorgere dalle macerie dello sconforto e della disperazione di queste tragiche ore. Con grande affetto e vicinanza   Annamaria Furlan Segretaria Generale Cisl   _ Chères amies et chers amis,   La CISL a exprimé le ferme condamnation de l'attaque terroriste brutale que, pour la deuxième fois en quelques mois, a choqué la ville de Paris en causant victimes et blessés ainsi que terreur et douleur pas seulement en France, mais dans toute la communauté internationale. Nous tenons à exprimer la solidarité et de condoléances de nos membres et des dirigeants aux syndicats français et aux familles des victimes qui ont perdu leur vie dans cet attentat terroriste tragique et terrible. Nous exprimons notre proximité et soutien aux syndicats français dans ce moment si douloureux, dans l'engagement commun à prendre des mesures en France comme en Europe, dans les organisations européen et international, pour éradiquer le fléau du terrorisme et de la stratégie de la haine et de la terreur, à travers la défense des valeurs de la démocratie, de la liberté et de la tolérance qui ont inspiré le projet européen et qui doit continuer à exprimer le cœur et l'identité de notre action à l'intérieur et l'extérieur de nos frontières. Nous allons continuer à promouvoir dans les relations sociales et dans les organisations internationaux, la nécessité pour un syndicalisme libre et démocratique pour assurer des chemins de paix et de démocratie dans le processus de la mondialisation, à travers la protection de la dignité de la personne et du travail, à commencer des zones de la planète les plus touchées par les conflits en cours. Seule une réponse influent et sans ambiguïté de l'Europe pourra endiguer e battre l' haine et la violence des attaques terroristes. A cet effet est indispensable une Confédération européenne des syndicats unie et intégrée, un objectif auquel la CISL ne fera pas manquer son engagement à la réaliser et promouvoir. Il est avec ce message de solidarité, mais aussi dans l'affirmation de la détermination démocratique que nous voulons être proches aux syndicats, aux travailleurs et à tous les citoyens français, de sorte que l'espoir peut bientôt se lever des décombres de désespoir de ces heures tragiques. Avec beacoup de solidarité et proximité   Annamaria Furlan Secrétaire Général de la CISL
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14/11/2015 Corghi Spa: confermato lo stato di agitazione
Fiom, Fim, Uilm e la RSU di stabilimento, hanno confermato lo stato d'agitazione durante l’assemblea sindacale in sciopero di ieri e chiedono che l’apertura della procedura di mobilità per il licenziamento di ulteriori nove lavoratori nello stabilimento di Mondolfo della Ditta Corghi Spa del gruppo Nexion con sede a Correggio (RE) venga sospesa e venga riconvocato il tavolo delle trattative.I lavoratori, unitamente alle RSU e organizzazioni sindacali, durante l’assemblea tenutasi ieri hanno chiesto ed ottenuto la riconvocazione del tavolo di trattativa con la disponibilità dell’azienda a discutere di uscite volontarie incentivate. L'incontro si terrà presso lo stabilimento Corghi di Mondolfo mercoledì 18 novembre alle ore 10.30 «Valutiamo positivamente la riapertura del tavolo negoziale da parte dell’azienda - dichiara Mauro Masci, segretario Fim Cisl Marche - consideriamo positivo l’accoglimento aziendale delle richieste da noi espresse, valuteremo e perseguiremo il percorso più consono ad addivenire ad un accordo condiviso che tenga conto delle tutele e delle esigenze economiche dei lavoratori interessati alla procedura, nonché alla salvaguardia del sito produttivo, che per il territorio di Mondolfo risulta di vitale importanza per la tenuta sociale dei lavoratori e delle rispettive famiglie».
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13/11/2015 Ex Fratelli Monaldi: i lavoratori approvano l'ipotesi di accordo
I 26 lavoratori della ex Fratelli Monaldi hanno condiviso all'unanimità l'ipotesi di accordo per far ripartire la produzione nel sito di Monte Vidon Combatte, acquisito dalla Monaldi Italia dopo il fallimento, nel maggio 2014, dell'azienda agroalimentare di Petritoli. L'accordo, raggiunto grazie alla mediazione delle organizzazioni sindacali di categoria, prevede l'assunzione di cinque ex dipendenti e un indennizzo economico per i restanti 21 che perderanno il lavoro ma manterranno il diritto di prelazione in caso di ampliamento dell'attività: la Monaldi Italia, infatti, è interessata a far ripartire anche il sito di sgusciatura e pastorizzazione delle uova di Petritoli, al centro di un  lungo percorso giudiziario. Il 23 novembre, durante il confronto con i vertici della Monaldi Italia, avverrà la firma dell'accordo quadro e la sottoscrizione dei verbali di conciliazione individuali. «È importante aver fatto ripartire una realtà produttiva storica del territorio, anche se con numeri ridotti. - dichiara Gabriele Monaldi, segretario regionale Fai Cisl Marche - Adesso vanno create le condizioni per ampliare l'attività produttiva in modo da garantire l'occupazione anche ai lavoratori che non potranno rientrare fin da subito in azienda».
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12/11/2015 Licenziamenti alla Corghi: proclamato lo stato di agitazione
Fiom, Fim, Uilm e la RSU di stabilimento hanno appreso durante l’assemblea sindacale dell’apertura della procedura di mobilità per il licenziamento di ulteriori nove lavoratori nello stabilimento di Mondolfo della Ditta Corghi Spa del gruppo Nexion con sede a Correggio (RE). Tale procedura viene aperta dopo che la scorsa settimana ci erano state esposte le intenzioni dell’azienda di procedere al licenziamento senza intavolare una discussione sull’eventuale utilizzo di ammortizzatori sociali o al rilevamento tramite mobilità incentivata di personale volontario in uscita vicino al raggiungimento dell’ età pensionabile. I lavoratori unitamente alle RSU e alle organizzazioni sindacali, nell'affollatissima assemblea sindacale tenutasi ieri, hanno di nuovo proclamato lo stato di agitazione: quello che si temeva, oramai sembra diventata una certezza. «È inaccettabile l’atteggiamento dell’azienda che con la quarta procedura di mobilita - dichiara Mauro Masci, segretario Fim Cisl Marche - in breve tempo sta smontando la produzione a pezzi». Le iniziative sindacali verranno decise insieme alla RSU e a tutti i lavoratori durante l’assemblea in sciopero di venerdì pomeriggio dalle 16.00 alle 17.30. Questa è una vertenza che, per il territorio di Mondolfo, risulta di vitale importanza per la tenuta sociale dei lavoratori e delle rispettive famiglie e per l'intero territorio.
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11/11/2015 Banca Marche: lettera dei sindacati a Padoan inviata a Regione e parlamentari marchigiani
La Cisl First e le altre sigle sindacali del credito hanno scritto una lettera al ministro dell'Economia e della Finanza, prof. Pier Carlo Padoan, per sollecitare un incontro al Mef in merito ai gruppi bancari in amministrazione straordinaria (Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca delle Marche, Banca Etruria e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti). I sindacati temono che manovre speculative, continue fughe di notizie e incertezza del quadro legislativo possano inficiare i processi di risanamento, con gravi conseguenze sotto il profilo occupazionale, e invitano l'esecutivo ad accelerare l'iter legislativo di recepimento della Direttiva 2014/59/UE, che istituisce un quadro armonizzato a livello di Unione Europea in tema di risanamento e di risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, una procedura più efficiente per la gestione delle crisi bancarie con costi inferiori per le finanze pubbliche, gli azionisti e i creditori. Una copia della lettera è stata inviata ai parlamentari marchigiani e alla Regione per tenere alta l'attenzione del Parlamento e del Governo sulla situazione di Banca Marche, il cui processo di rilancio è ancora in fase di definizione. «Diventa sempre più urgente attuare le procedure di consolidamento del gruppo - dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche - per evitare che la banca venga ulteriormente esposta ad attenzioni negative, se non a manovre speculative, con gravi ricadute sul rapporto di fiducia con la clientela. Siamo preoccupati dalle possibili conseguenze non solo occupazionali, ma anche di prospettiva di sviluppo delle realtà economiche locali. Banca Marche, che raccoglie il 40% del credito regionale, rappresenta un importante patrimonio sociale del nostro territorio che deve essere salvaguardato».
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09/11/2015 Dalla Regione 64 milioni per il sociale, ma rimangono incertezze
Dalla Regione arrivano 64 milioni di euro per il sociale. Cgil, Cisl e Uil Marche, insieme alle rispettive Federazioni regionali dei pensionati SPI, FNP e UILP, verificheranno il riparto delle risorse per i servizi. Il Presidente Ceriscioli ha annunciato su Twitter l'approvazione della delibera sul sociale da 64 milioni «per la programmazione e per rispondere alle esigenze». «È una buona notizia - dichiara Sauro Rossi, segretario Cisl Marche - fermo restando che verificheremo le modalità di erogazione e che poco più di 24 ore fa non c'era contezza del livello di risorse disponibili. Manterremo alta l'attenzione per verificare che siano impiegate per le esigenze di anziani, disabili e persone in condizione di disagio e povertà». Restano ferme le risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza, che solo per il 60% è destinato ai servizi per gli anziani. Per l’annualità 2015 nelle Marche sono stati stanziati solo € 6.261.454, assolutamente insufficienti per far fronte ai bisogni in crescita: la non autosufficienza è una vera e propria emergenza sociale che nella nostra Regione si stima riguardi almeno 71.000 persone. Regna ancora l’incertezza sul Fondo regionale di solidarietà, col quale compensare gli aumenti di compartecipazione degli utenti al costo dei servizi residenziali e semiresidenziali. Anche per queste ragioni è necessario riaprire con urgenza il confronto sulla situazione dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti, in particolare sulle residenze protette per anziani, all’interno delle quali, sugli ospiti, continuano a gravare rette di importo notevole, per alcuni al limite della sostenibilità. Per quanto riguarda le situazioni di disagio e povertà, sono scomparse le pur esigue risorse stanziate nel 2014 (circa 400 mila euro). Secondo l’Istat, nel 2014 il 9,9% delle famiglie marchigiane risultano sotto la soglia di povertà relativa, con un incremento del 4,1% rispetto al 2008. Le Marche hanno un indice di invecchiamento tra i più elevati in Italia. Gli anziani sono il 23,7% della popolazione, contro una media nazionale del 21,7% (dati Istat 2015). Allo stesso tempo non è rinviabile un aggiornamento sulla situazione delle cure domiciliari nelle Marche, per le quali ancora oggi non si hanno a disposizione rilevazioni attendibili ed omogenee circa i livelli di assistenza garantiti agli utenti. «Su questi temi - conclude Rossi - chiediamo al Presidente della Regione, nonché Assessore alla Salute e ai Servizi sociali, un incontro urgente per capire gli orientamenti della Giunta regionale, anche nella logica di ridare slancio ad una stagione di confronto che, sia a livello regionale che sui territori, purtroppo stenta ancora a decollare».
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06/11/2015 Troppe incognite sull'ospedale di Montegiorgio
Il futuro dell'ospedale di Montegiorgio al centro di un'assemblea pubblica che si è svolta giovedì scorso. Il nosocomio cittadino, come ha ricordato da Licio Livini, direttore generale dell'Area Vasta 4, non verrà chiuso ma sarà trasformato in Casa della salute, la quale, come dichiara Giuseppe Donati, segretario regionale Cisl Fp, «non garantisce ricoveri ordinari con personale medico ed infermieristico dedicato, bensì è un aggregazione di servizi diagnostici e residenziali presidiati dai medici di medicina generale e non ospedalieri. Nella RSA o Cure intermedie, l'assistenza medica è garantita per 5 ore al giorno dai medici di base. Non che questo sia un male, vista la carenza cronica di posti per lungodegenza ed RSA nel fermano, ma ai cittadini non vanno dette bugie o mezze verità: l'ospedale di Montegiorgio sparirà così come è nella visione dei cittadini montegiorgesi. Nascerà, se nascerà, qualcos'altro che non sarà un ospedale». Altro aspetto critico, il punto di primo intervento non chiuderà ma sarà trasformato in un ambulatorio per prestazioni su prenotazione. «Come si fa ad affermare che non chiuderà il P.P.I.? - prosegue Donati - Ai cittadini va detto che il punto di primo intervento non ci sarà più. Ciò che resterà non potrà più accogliere nemmeno le piccole urgenze o le urgenze che oggi giungono non con automediche ma con mezzi privati. Qualsiasi urgenza, anche minima, dovrà essere trattata a Fermo con ulteriore aggravio delle code al Pronto Soccorso. Quello che verrà lasciato è un semplice ambulatorio infermieristico». Permangono le incertezze anche sulla messa a norma della struttura montegiorgese: «Da dove arriveranno le risorse? - chiede il segretario regionale della Cisl Fp - non dimentichiamo che l'edificio frana lentamente verso mare e non è a noma per la legge antisismica. Questa domanda meriterebbe una risposta che non può essere che tutto sarà coperto dai 2 milioni di euro stanziati».
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06/11/2015 Rischio povertà e tagli ai servizi: l'allarme del direttivo unitario dei pensionati
I direttivi unitari delle categorie dei pensionati SPI-CGIL FNP-CISL UILP-UIL di Ancona si sono incontrati il 5 novembre per discutere delle questioni relative alla previdenza, sanità e contrattazione territoriale. Sul tema previdenziale l’attenzione è stata posta sulle questioni relative alla sentenza della Corte Costituzionale ed alla conseguente mancata rivalutazione delle pensioni e sulle scelte del Governo contenute nella legge di stabilità, quali l’opzione donna o la possibilità di utilizzo del part-time a 63 anni. Nella provincia di Ancona vi sono circa 130.000 pensionati, di cui 74.000 ultraottantenni, con un importo medio di circa € 903 per gli uomini e € 539 per le donne. Il valore delle pensioni suscita grande preoccupazione in quanto sempre più vicino al limite della povertà assoluta, visto che un adulto viene considerato in povertà assoluta se ha un reddito di € 756,93, mentre per una coppia il limite è di € 1034,83. Rispetto a questa situazione e all’aumento progressivo dell’invecchiamento, delle disabilità e delle cronicizzazioni, tipiche degli anziani, i direttivi unitariamente ritengono del tutto inefficace il rifinanziamento della card acquisti, soprattutto se accompagnato da una decurtazione continua e costante delle risorse per il welfare: dal fondo sociale, a quello per la non autosufficienza, o dei trasporti. Che ciò avvenga attraverso tagli diretti o attraverso tagli alle Regioni non cambia la sostanza del problema; a risorse incerte e ridotte corrispondono riduzione di servizi e/o aumento dei costi per i cittadini. La politica nell’operare scelte dovrebbe avere una visione della società e della comunità che intende rappresentare; dovrebbe mettere al centro le persone e i loro bisogni, di conseguenza non operare con tagli amministrativi al sistema dei servizi sociali, sanitari pubblici od optando per la privatizzazione della sanità; ma dovrebbe saper individuare le aree ove si annidano gli sprechi e rendere di conseguenza produttivo il sistema sanitario per abbattere le liste di attesa, qualificare i dipartimenti dell’ospedale di Torrette, per ridurre l’esodo dei primari e la mobilità passiva. La stessa contrattazione locale, svolta soprattutto nei confronti dei comuni, ha messo in luce le difficoltà delle amministrazioni circa l’effettuazione degli investimenti, il mantenimento dei servizi e delle tariffe, ma l’attività di concertazione o il confronto svolto con 30 enti ha limitato i tagli ed ha mantenuto i servizi. Per queste ragioni i sindacati dei pensionati incontreranno la cittadinanza sulle politiche previdenziali, sociali e sanitarie, sulle gestioni associate dei servizi che determinano risparmi e maggiore qualità, ponendosi in una fase di ascolto e di confronto per raccoglierne le istanze.I prossimi giorni SPI FNP UILP si incontreranno per stabilire le modalità di svolgimento di assemblee da effettuare in tutta la provincia.
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02/11/2015 Commercio in sciopero: presidio regionale ad Ancona
Più di 500 persone in piazza ad Ancona nella prima giornata di sciopero dei lavoratori del commercio. La mobilitazione, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, è la risposta alla fumata nera per tre dei quattro contratti che disciplinano i rapporti di lavoro nel settore. Federdistribuzione, Confesercenti e le associazioni cooperative hanno detto no a tutte le proposte avanzate nella piattaforma sindacale, lasciando sola Confcommercio che nel marzo 2015 aveva firmato una ipotesi di rinnovo con un aumento del tutto contenuto: 85 euro nel triennio. Fallita la possibilità di unificare almeno nei contenuti i contratti del settore presentando a tutte le associazioni le medesime richieste, Filcams Cgil, Fisascat Cisl Uiltucs Uil hanno indetto lo SCIOPERO per le giornate del 7 novembre e del 19 dicembre, nella grande distribuzione, nel commercio al dettaglio che batte bandiera CONFESERCENTI e nella DISTRIBUZIONE COOPERATIVA. La prima giornata di sciopero, sabato 7 novembre, ha visto il presidio regionale “FUORI TUTTI! CONTRO L’ATTACCO A DIRITTI E SALARIO”in piazza Roma ad Ancona. Coinvolti gli oltre 6000 lavoratori, interessati nelle Marche dal rinnovo del contratto, di Auchan, Carrefour, Ikea, Metro, Sma, Magazzini Gabrielli, Finiper, Conad, Zara, Decathlon, Coin, Coop ecc. Piazza Roma ha dato voce e colore alla protesta per un contratto che i lavoratori attendono da oltre 22 mesi. Adesione al 70% in tutta la regione.
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02/11/2015 Fano: no all'albero di Natale, si alla solidarietà
La Cisl di Fano rimane profondamente sconcertata per la spesa che il Comune vuole sostenere per la realizzazione dell’albero di Natale da porre come consuetudine in Piazza XX settembre: l'amministrazione comunale, infatti, ha scelto di utilizzare 21.000 euro per gli addobbi in un momento di piena crisi sociale con famiglie sotto sfratto e con la necessità di utilizzare tutte le risorse disponibili per contrastare la povertà e l’emarginazione. Sono stati tagliati molti servizi alla persona ed in particolare ai disabili. Il fondo anticrisi finanziato con risorse comunali è di soli 50.000 euro (i restanti 30.000 per i tirocini sono stati stanziati della fondazione Carifano e una parte da Aset per la riduzione di Tari e servizio idrico): si è sostenuta la mancanza di risorse pubbliche dovuta ai tagli sia della regione Marche che del Governo centrale, ma all’improvviso, con un colpo di bacchetta magica, dalle casse del Comune escono 21.000 euro per un albero di Natale. Per la Cisl di Fano non è questo il modo migliore di spendere le risorse pubbliche. Chiediamo pertanto al sindaco di utilizzare queste risorse per incrementare la spesa sociale. Meglio una città più solidale con meno famiglie e persone emarginate che un albero di Natale in piazza dalla modica cifra di 21000 euro. «È necessario - dichiara Giovanni Giovanelli, responsabile dell'Ast di Fano - uscire dalla situazione di stallo che si è venuta a creare con l’Ambito sociale per rielaborare, progettare immediatamente, secondo quanto previsto dai compiti dello stesso Ambito, il Welfare di questa città e del suo territorio. Il tempo dell’attesa è terminato, la situazione sociale è drammatica e pertanto le risposte non possono attendere».
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02/11/2015 Azienda unica per gestire i rifiuti nella provincia di Ancona: «Progetto al via entro il 2016»
In una fase di vivace discussione su tassazione locale e qualità dei servizi, di “spending review” e messa in efficienza delle aziende pubbliche, non è possibile per nessun interlocutore – istituzionale e politico – sottrarsi all'onere della verifica di coerenza fra scelte annunciate e concrete decisioni amministrative. Nella provincia di Ancona, questo vale in particolare per la tematica della gestione associata dei rifiuti, per i quali è da tempo in campo una concreta ipotesi di creazione di una unica società pubblica per l'intero Ambito (ovvero Provincia) esattamente come previsto dalla legge. Oltre un anno fa (1 luglio 2014) – nel corso di un convegno organizzato a Jesi alla presenza di parecchi amministratori locali - Cgil Cisl e Uil della Provincia di Ancona hanno rilanciato e difeso quel progetto, capace di garantire un salto di qualità nell'erogazione di un servizio fondamentale per le comunità locali. Si tratta certamente di un percorso complesso, che va costruito nel consenso delle comunità e nella tenacia degli intenti da parte degli enti locali; valorizzando l'occupazione esistente e la capacità del “pubblico” di essere - ad un tempo - efficiente soggetto programmatore ed erogatore, proprio perché forte di una dimensione aggregata, ma sempre strettamente legata alle esigenze dei territori. Gestione ambientale e moderno sistema di raccolta e gestione dei rifiuti sono sempre più temi intrecciati; una attenta progettazione di sistema può traguardare – in pochi anni – risultati importanti sia sul fronte degli investimenti che su quello delle infrastrutture dedicate; permettendo così di stabilizzare una effettiva riduzione di costi e di tariffe per l'utenza. Come organizzazioni sindacali, non crediamo esistano reali alternative ad un simile ambizioso progetto: pena l'ennesima privatizzazione a danno sia dell'occupazione che del'effettiva capacità di gestione strategica del sistema da parte degli enti locali e, quindi, delle comunità interessate. In questi mesi molti attori hanno fatto la loro parte, consentendo che questa innovazione territoriale potesse iniziare ad avere forme e tempi chiaramente inquadrabili. * L'ATA ha avviato la discussione di “governo” del sistema con tutti gli enti interessati e alcune delle gare intervenute nel frattempo hanno visto inserita una clausola temporale di salvaguardia ; *Anconambiente e Jesiservizi – in un confronto intenso e non sempre facile con le organizzazioni di categoria – hanno già siglato Protocolli d'Intesa diretti a regolamentare il futuro, auspicato, passaggio delle attività dedicate (tramite cessione di ramo aziendale) alla futura nuova Azienda pubblica provinciale; * Confronti di merito avanzati si sono realizzati al CIS (Vallesina), alla Sogenus (discarica di Maiolati). «È necessario - dichiara Maurizio Andreolini, responsabile Ast Jesi - che la scelta dell'azienda unica pubblica provinciale diventi patrimonio largamente condiviso e oggetto di un preciso mandato operativo dei singoli enti locali: nel rispetto dei passaggi formali previsti e dei tempi dati». Le organizzazioni sindacali non accetteranno inerti percorsi diversi, che aprano la strada a multinazionali estere o a gruppi privati nazionali, mossi esclusivamente dall'idea di profitto. Nelle prossime settimane Cgil Cisl Uil chiederanno di incontrare i principali Sindaci della provincia di Ancona: al fine di capire l'effettivo avanzamento del progetto e verificare problematicità e sostanziali volontà di procedere. A breve, è nostra intenzione promuovere nuove iniziative pubbliche di sensibilizzazione, confronto e sostegno al progetto di azienda pubblica provinciale di gestione dei rifiuti, anche a riscontro degli incontri realizzati con gli enti locali.
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30/10/2015 Incontro con le istituzioni per salvare il lavoro alla PD Srl
Ieri si è chiusa con la firma dell'accordo la complicata vertenza degli esuberi della PD Srl. Confermati purtroppo i 46 esuberi, legati alla chiusura di 2 dei 3 reparti dell'azienda, ma sono stati sottoscritti una serie di impegni tra le parti per valutare tutti i possibili strumenti di riduzione degli stessi esuberi (part time, riqualificazione professionale...), e una tempistica nella intimazione dei licenziamenti che pone la massima attenzione alle diverse situazioni familiari e personali delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti dalla procedura di licenziamento. Nello stesso pomeriggio si è svolto l'incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali con le istituzioni locali e provinciali. Presso il Comune di Esanatoglia ci siamo confrontati con l'assessore provinciale al lavoro Paola Mariani, i sindaci di Esanatoglia e Matelica, la parte datoriale (il titolare Sig. Tritarelli, il Dr. Modesti, il Dr. Pietroni di Confindustria Macerata) e le OOSS, di categoria e confederali (Gravina e Corvatta per la FIM e la CISL, Marinucci e Taddei per la FIOM e la CGIL), con la RSU dello stabilimento della PD Srl. Obiettivo dell'incontro unire le forze di ogni parte presente al tavolo, ciascuna nell'ambito delle proprie competenze, per avviare da subito un percorso di accompagnamento e riqualificazione del personale coinvolto dalla procedura di mobilità, che consenta di mantenere nel territorio le lavoratrici e le loro famiglie, approfittando del periodo di ammortizzatore sociale (mobilità o Naspi). «È fondamentale capire quali possibilità concrete di ricollocazione siano percorribili - ha dichiarato Rocco Gravina, segretario Fim Marche - unendo i comuni del territorio nella identificazione di una idea di sviluppo e rilancio territoriale». Prossimo appuntamento entro il mese di novembre per concretizzare gli impegni assunti presso la Provincia di Macerata.
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30/10/2015 Previdenza complementare Settore moda, oltre 100 delegati all’attivo unitario
Oltre cento delegati ed Rsu del settore moda delle aziende presenti nel territorio regionale,  oggi ad Ancona, per l’ attivo unitario "Non è mai troppo presto per pensare al tuo domani”,organizzato da Filctem –Cgil, Femca – Cisl, Uiltec - Uil sulla previdenza complementare  del comparto moda. Illustrato il Fondo pensione Previmoda con la partecipazione del direttore del Fondo, Fabio Cappuccio. Ottaviani Marco, segretario Uiltec,  ha aperto e coordinato i lavori  evidenziando  l' importanza della formazione ed informazione sulle tematiche delle pensioni complementari.  " E’ molto importante aver realizzato un attivo unitario dopo diversi anni, sul tema della previdenza complementare – ha esordito Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche -  un impegno che vedrà la partecipazione attiva dei delegati nei luoghi di lavoro anche come un'attività a sostegno della imminente fase di rinnovi contrattuali".   L’iniziativa ha avuto una  connotazione formativa ed informativa, toccando temi d'interesse collettivo e  ha rimesso la previdenza integrativa al centro dell'attenzione dei delegati.  I lavoratori del settore moda presenti hanno sottolineato l'esigenza di avere sempre più informazioni per essere sempre più soggetti attivi nelle contrattazioni aziendali e nelle verifiche delle realizzazioni degli adempimenti aziendali anche sul tema di previdenza complementare. I lavori sono stati conclusi dal coordinatore regionale Filctem Cgil Galli che ha ribadito "l'impegno delle tre sigle sindacali, a partire dai rinnovi dei contratti di lavoro, a garantire un' adeguata contrattazione ed informazione sui temi della previdenza complementare, oggetto anche di parti economiche di deriva contrattuale, centrando l'attenzione sui futuri trattamenti pensionistici che possono essere migliorati, oltre alle iniziative confederali in tema di previdenza pubblica, anche attraverso le opportunità derivanti dalle norme sulla previdenza complementare".
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29/10/2015 Avanti con la fusione di Fermo e Porto San Giorgio
Per il Sindacato confederale il riordino e la riorganizzazione delle istituzioni, anche locali, devono realizzarsi per perseguire gli obiettivi di migliorare i servizi ai cittadini, valorizzare la qualità e le professionalità del lavoro, aumentare l'efficienza della Pubblica Amministrazione e il grado di partecipazione democratica. La programmazione condivisa, la gestione associata dei servizi e le fusioni dei Comuni sono parte delle proposte che da anni stiamo portando avanti, prevedendo modifiche istituzionali per ridisegnare nuovi assetti locali, al fine di superare la ormai insostenibile frammentazione che caratterizza il territorio marchigiano. Già nel novembre 2013 è stato sottoscritto tra CGIL CISL e UIL, Categorie del Pubblico Impiego, Ministero degli Affari regionali e Autonomie locali, Ministero della Pubblica Amministrazione e Semplificazione, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e Anci un protocollo d'intesa che prevede la predisposizione a vari livelli di tavoli per articolare un governo partecipato di confronto sul riordino istituzionale. Questo confronto ha avuto, nella Regione Marche, il suo apice con la sottoscrizione il 25 novembre 2014 di un protocollo tra Regione, Anci, Upi, Sindacati confederali e di categorie del pubblico impiego, con il quale si ribadisce, tra le varie questioni, l'importanza di un programma di riordino territoriale in base alla LR 44/2012 con particolare attenzione alla definizione delle Dimensioni Territoriali Ottimali per la gestione associata delle funzioni comunali; il monitoraggio costante circa lo sviluppo di esperienze di associazionismo comunale attraverso il sistema degli incentivi e disincentivi in base alla LR 46/2013. «Il processo di fusione tra comuni è un tema urgente da affrontare, anche alla luce dei tagli ai trasferimenti statali e ai crescenti vincoli di spesa degli Enti Locali. - dichiara Alfonso Cifani, segretario Cisl Marche - Riteniamo che anche i Comuni di Fermo e Porto San Giorgio debbano percorrere la strada della fusione, vista l'attiguità geografica e le compromissioni e affinità delle direttrici di sviluppo che, per noi, devono essere socialmente ed ambientalmente sostenibili. Ciò, anche per evitare l'apoteosi dei processi di esternalizzazione e l'azzeramento della partecipazione in aziende strategiche che potrebbero consegnarci Enti completamente privatizzati e, quindi, impermeabilizzati alla partecipazione democratica». Secondo i dati del Portale AIDA, la propensione all'esternalizzazione del Comune di Fermo è nella media nazionale (81,3%) e nella media regionale (82,2%); quella del comune di Porto San Giorgio è nella media nazionale (80,8%) e inferiore rispetto alla media regionale (74%). Senza un vero cambiamento e senza una visione lungimirante di chi ha le massime responsabilità per agire rischiamo, oltre alla perdita di identità delle nostre città, un forte arretramento economico, sociale e democratico del territori
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29/10/2015 Nessun esubero alla CNH Jesi
Lo stabilimento jesino della Cnh chiuderà il consuntivo 2015 con  la produzione di  circa 15.700 trattori. E’ quanto emerso dall'incontro  tra sindacati e azienda. La previsione aziendale per il 2016 dovrebbe essere lievemente migliore, anche in termini di cassa integrazione, con un dato previsionale di circa 1200/1300 trattori in più. La crisi congiunturale del settore agricolo non aiuta il mondo della meccanica specializzata che in Europa dal 2013 ad oggi ha perso il 15% passando da 200.000 trattori venduti a 175.000. Attualmente tutti gli stabilimenti del gruppo CNH Europa sono interessati da un calo produttivo con ricorso ad ammortizzatori sociali ed un licenziamento collettivo fatto precedentemente a Basildon di 40 unità. Ad oggi non si perdono quote di mercato e la ricaduta della negativa saturazione produttiva degli impianti Europei è non molto dissimile tra loro. Attualmente lo Stabilimento Jesino produce il 15% per il mercato Italia, il 15% mercato nord America ed il restante della produzione è destinata all'Europa. «All'azienda abbiamo ribadito l'importanza della salvaguardia delle maestranze e della missione produttiva dello stabilimento jesino – afferma Danilo Capogrossi, Fim Cisl Marche -  e chiesto di  perseguire, con il coinvolgimento delle RSU  e di tutti i lavoratori, il miglioramento dei dati produttivi aziendali,  per rafforzare la qualità del prodotto e la competitività dello stabilimento.»
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28/10/2015 #contrattosubito: pronti allo sciopero generale per il rinnovo nel pubblico impiego
«Un contratto vero per i lavoratori e per cambiare i servizi ai cittadini», i segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, lanciano la campagna per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. «Il Governo la smetta con le provocazioni e apra il tavolo. Fare un nuovo contratto vuol dire investire nelle professionalità, nell’innovazione organizzativa, nella qualità dei servizi. Per i lavoratori pubblici chiediamo un rinnovo dignitoso, che dopo 6 anni di paralisi totale, per noi significa 150 euro di aumento medio con produttività e riconoscimento professionale, altro che l’equivalente di una mancia come vorrebbe il Governo. Chiediamo contratti per rimettere in moto servizi alle famiglie e alle imprese, accrescendo la partecipazione, e rispettando il senso di quel richiamo della Corte Costituzionale che con questa legge di stabilità si vorrebbe di fatto ignorare: è con i contratti che si rilancia il cambiamento. E se per far arrivare il messaggio servirà andare allo sciopero generale, noi siamo pronti». «Sei anni di sottrazione di risorse spacciata per razionalizzazione della spesa e di mancati investimenti nella qualità del lavoro pubblico sono più che abbastanza. I servizi pubblici continuano a deteriorarsi quando invece dovrebbero dare una spinta decisiva alla ripresa economica e offrire risposte valide contro la marea montante del malcontento sociale. E il Governo che fa? Ancora una volta scarica costi e responsabilità sui lavoratori pubblici, mettendo sul piatto una proposta di contratto che non merita questo nome. Evidentemente considera la contrattazione come un’attività residuale nella quale non vale la pena investire. E che è meglio confinare su un terreno sempre più ristretto per gestire sempre più materie a colpi di leggi e decreti». «Noi diciamo invece che liberare la contrattazione è l’unico modo per produrre innovazione vera, partecipata dai lavoratori pubblici, e riportare la PA in linea con le esigenze reali del Paese. Per questo metteremo in campo anche lo sciopero, se dalla politica non verranno risposte» concludono i sindacati. «E prima faremo una mobilitazione forte e capillare sia a livello nazionale che territoriale, cercheremo il confronto con la società civile, punteremo a creare alleanze sociali partendo dai bisogni delle persone. Perché non si tratta solo di garantire ai lavoratori pubblici retribuzioni adeguate ed esigibilità dei diritti, ma di tenere insieme la valorizzazione delle professionalità e il diritto dei cittadini a un’amministrazione pubblica sostenibile negli assetti, trasparente nell'uso delle risorse, ed efficace nel dare risposte alle comunità». Documento per il rinnovo dei contratti
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28/10/2015 Fisascat: necessario rilancio e tutela personale Fiera Pesaro
La Fisascat Cisl Marche interviene in difesa del personale delle Fiere di Pesaro e invita gli enti locali e i vertici e tutti i soci della Fondazione Patrimonio Fiere a discutere, con decisione e chiarezza, serie strategie di rilancio del sistema fieristico regionale. «Il personale ha già dato molto - dichiara Domenico Montillo, segretario regionale Fisascat Cisl - e ha dimostrato, considerato il contesto economico del momento, senso di responsabilità verso la Fondazione: l'anno 2014 è stato caratterizzato da una forte riduzione dei costi di gestione, in particolare del costo personale che, con accordo sindacale tra le parti siglato in data 18 dicembre 2013 presso la Direzione territoriale del lavoro di Pesaro, è stato diminuito nella misura del 30% e con riduzione degli orari di lavoro». Una quota di quattro dipendenti rappresenta il minimo necessario per la regolare ed efficiente conduzione del quartiere fieristico di Pesaro (40.000 metri quadrati coperti, non un semplice ufficio) e delle attività che si svolgono al suo interno: nel 2015 la struttura ha ospitato circa 20 manifestazioni, tra fiere e convegni, con una presenza di pubblico di circa 130.000 visitatori. Sono dati che hanno una importante e positiva ricaduta economica sul territorio, e che si manterranno costanti anche nel 2016: per queste ragioni riteniamo che sia necessario lavorare per una prospettiva di concreto sviluppo, in un quadro di responsabilità condivise tra tutti i soggetti economici, sociali ed istituzionali del territorio.  
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27/10/2015 Spari contro i Vigili Urbani a Fermo. Allarme dei sindacati
La Cisl Fp Marche esprime tutta la solidarietà possibile al Corpo della Polizia Municipale di Fermo per il grave fatto avvenuto ieri pomeriggio. «Gli spari contro alcuni Vigili Urbani di Fermo ci  preoccupano e ci mettono in  allarme. Nel nostro territorio i fatti di micro criminalità e di criminalità, sempre più crescenti, non possono e non devono essere sottovalutati. - afferma Giuseppe Donati,  Cisl Fp Marche- L'isola felice di alcuni anni fa è ormai un ricordo e tutte le forze dell'ordine sono sempre più chiamate a stare in prima linea a difesa dei cittadini ma anche delle Istituzioni.» La Polizia Municipale , spiega Donati, « ha modificato di molto la propria natura d'intervento sul campo, affiancando le altre forze dell'ordine nel contrasto alla criminalità. Purtroppo, la legislazione italiana è in forte ritardo nel riconoscere ai Vigili Urbani quanto dovuto e dotarli degli strumenti adatti a svolgere al meglio ed in sicurezza la propria attività». In questo contesto di sottovalutazione del pericolo che questi agenti corrono giornalmente, secondo la Cisl Fp Marche, va letto il fatto di ieri sera.« Gli investimenti pubblici in materia di sicurezza sono decrescenti e proprio per i ritardi normativi  la Polizia Municipale è più esposta, perché vulnerabile, ad episodi ritorsivi, che per fortuna, stavolta, non hanno fatto vittime. Ma l'allerta deve restare alta.»ribadisce Donati. La Cisl Fp  Marche rinnova il proprio impegno affinché ogni possibile tentativo di rafforzare le misure di sicurezza personale dei lavoratori  del Corpo della Polizia Municipale di Fermo, vada a buon fine. Oltre all'importante piano della Prefettura di coordinamento per il contrasto alla criminalità, servono risorse per la prevenzione di episodi come questo, finalizzati soprattutto ad innalzare le tutele di categorie più attaccabili come i Vigili Urbani. «Siamo certi che la Prefettura, importante istituzione che non può e non deve essere messa in discussione nella sua permanenza a Fermo,  insieme al Comune di Fermo da cui dipende la Polizia Municipale, - conclude Donati - saprà cogliere da questi incresciosi fatti, spunti importanti per valutare cosa fare per mettere in sicurezza gli Agenti della Polizia Municipale e permettere loro di continuare a svolgere l'importantissimo ruolo di sicurezza   di prossimità dei cittadini.»  
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24/10/2015 La scuola delle Marche in corteo per il contratto e la qualità dell'istruzione
Sabato 24 ottobre hanno sfilato in 500,  per le strade del centro di Ancona, al corteo  organizzato da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal nell'ambito della mobilitazione nazionale “L'unione fa la scuola”, indetta dalle sigle sindacali di categoria per richiamare l'attenzione del Governo e dell'opinione pubblica sulla necessità di un nuovo contratto nazionale di lavoro che garantisca la valorizzazione della professionalità dei docenti e sulle tante criticità della Legge 107/2015 (la cosiddetta Buona Scuola), che chiediamo di cambiare negli aspetti che riteniamo sbagliati e incostituzionali. La manifestazione,in contemporanea con quelle di altre 18 città italiane,  è partita con un flash mob, da Corso Garibaldi  per poi concludersi  nella tarda mattinata con l'incontro in  Prefettura, con il Capo Gabinetto dott.ssa Angela Buzzanca, dove sono state esposte la posizione dei sindacati di categoria sui temi al centro della mobilitazione,  La conclusione del corteo in Piazza del Plebiscito ha visto gli interventi  delle segretarie generali regionali  di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal. « In finanziaria  sembra ci siano solo 200 milioni di euro che permetterebbero un  aumento di soli 7 euro a testa. Una  miseria, una vergogna, una vera e propria provocazione nei confronti dei lavoratori . - ha dichiarato Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche  -  Il contratto è fermo dal 2009 e oggi siamo in  tanti , da tutta la regione, per chiedere con forza al Governo di stanziare denaro sufficiente per un rinnovo del contratto dignitoso.» Occorre ripartire dalle professionalità della scuola, è questo il richiamo forte: rispettare il lavoro, ampliare gli spazi di compartecipazione alle scelte, avviare il negoziato per un contratto innovativo che tenga conto di esigenze come la stabilità del lavoro e la giusta retribuzione, assicurando parità di condizione economiche e normative per i tanti lavoratori precari. Va riconosciuto il valore sociale dell'insegnamento, che deve essere libero e di qualità.«Va cambiata la Legge 107, "La Buona scuola", che non  garantisce  autonomia e democrazia nei processi decisionali»ha ribadito Anna Bartolini. Il  flash mob che ha aperto il corteo ha  simbolicamente, “sbrogliato la matassa” di incognite e difficoltà che docenti e personale Ata stanno affrontando e dovranno affrontare nei prossimi mesi a causa dell'entrata a regime della riforma della scuola, del mancato rinnovo del contratto di categoria, scaduto da sette anni, e da misure penalizzanti sotto il profilo economico e organizzativo contenute nella legge di stabilità 2015. Queste sono le ragioni che hanno portato alla decisione di programmare momenti specifici per evidenziare le emergenze riferite ai diversi profili professionali operanti nella scuola. La mobilitazione di sabato, infatti, è stata preceduta dalle iniziative nazionali del 15 ottobre, che ha visto il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, e del 22 ottobre, dedicata al personale Ata. La mobilitazione dei sindacati della scuola si è svolta non  solo nelle strade e nelle piazze di tutta Italia, ma anche sui social network grazie all'hashtag #unionefalascuola.  https://youtu.be/2vs2Sg-rpb0https://youtu.be/SsiPj2NzHGE 
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24/10/2015 Polizia Provinciale: salvare professionalità e posti di lavoro
Venerdì 23 ottobre, i dipendenti delle Polizie Provinciali delle Marche hanno partecipato all'assemblea regionale promossa da Cisl Fp, Cgil Funzione Pubblica e UilPa per parlare del loro futuro professionale e occupazionale, minacciato dalla riforma di riordino delle Province. L'incontro, che si è svolto nella sala riunioni della Provincia di Macerata ha messo in luce soprattutto il venir meno, a causa della riforma, dei servizi resi dalla Polizia Provinciale a tutela dell'ambiente e della fauna, anche ittica, di cui la nostra Regione va tanto fiera, determinando un vuoto di prevenzione e collaborazione con le aree agricole e turistiche che fino ad oggi ha prodotto ricchezza per imprese artigiane, agricole, agro-silvo-pastorali e agrituristiche. I lavoratori della Polizie Provinciale, unici e differenti nel trattamento subito dal Governo in quanto destinati nella quasi totalità alla perdita delle loro professionalità, e potenzialmente del posto di lavoro se non assunti dai Comuni, hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di impegnare la Regione Marche ed i Presidenti delle cinque province a non inserire nel portale della mobilità della Funzione Pubblica alcun nominativo sovrannumerario; ciò anche in considerazione dell'attività svolta dalle segreterie nazionali finalizzata a scongiurare perdite di posti di lavoro e professionalità acquisite. Inserita nel percorso di mobilitazione nazionale, è stata poi promossa la convocazione regionale per il giorno 27 ottobre di tutte le Rsu della province marchigiane per protestare contro disservizi, disfunzioni e incertezze che ancora permangono sul riordino delle province-aree vaste, e la loro ulteriore compartecipazione al bilancio dello Stato, rafforzata nel 2016, con ulteriori prelievi forzosi dalle loro casse.
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22/10/2015 Concorso pubblico Area Vasta 4 per infermieri: c'è il corso di formazione organizzato da Cisl Fp
La Cisl Fp di Ascoli Piceno - Fermo organizza un corso per infermieri in vista del concorso pubblico indetto dall'Area Vasta 4 di Fermo per l'assunzione di personale infermieristico. Il corso è aperto a iscritti e non iscritti, in numero massimo di 100, e inizierà il 20 novembre. In caso di superamento del numero massimo di partecipazioni, le domande degli iscritti Cisl Fp avranno la precedenza. Durante le lezioni, tenute dai docenti Enrico Ceroni e Stefano Marcelli, saranno trattate nozioni inerenti la legislazione sanitaria (nazionale e regionale) e la pianificazione assistenziale. Al termine del corso, i partecipanti eseguiranno la simulazione di un test di esame. Il corso prevede lezioni frontali con supporto di slide. La quota di iscrizione è di 10 euro per i tesserati Cisl Fp e di 50 euro per i non iscritti. Il link sottostante contiene il modulo di iscrizione. locandina Corso preparazione Concorso Infermieri AV 4
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21/10/2015 Fondazione Don Gnocchi: presidio contro la disdetta del Contratto Nazionale
Si è tenuto oggi 21 ottobre un nutrito presidio di lavoratori della Fondazione Don Gnocchi presso il centro Bignamini di Falconara. I lavoratori dei centri marchigiani, circa 150, protestano in contemporanea con tutti gli altri centri d’Italia, contro la decisione della Fondazione di disdettare il contratto nazionale di lavoro. Dopo due anni di sacrifici, in cui i lavoratori, per fronteggiare i problemi finanziari della Fondazione, hanno regalato 80 ore procapite annue di lavoro e rinunciato a due giorni di ferie ciascuno, la Fondazione non ha trovato di meglio che scaricare nuovamente sui suoi dipendenti le sue difficoltà economiche a livello nazionale. I lavoratori chiedono che il Don Gnocchi ritiri la disdetta del Contratto e che si apra un confronto serrato a livello nazionale in grado di fare luce, una volta per tutte, sullo stato reale della “pseudo” crisi lamentata dalla ONLUS. Le segreterie regionali del pubblico impiego di Cgil Cisl UIl hanno scritto una lettera aperta al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli chiedendo un suo diretto intervento nei confronti della Fondazione. Sulla vertenza CGIL, CISL e UIL Funzione Pubblica delle Marche, registrano positivamente la solidarietà dell’On. Emanuele Lodolini (PD Marche) che ha presentato, il 15 ottobre u.s., apposita interrogazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’On. Lara Ricciatti di (SEL Marche) con un duro intervento stampa diffuso il 16 ottobre e dell’On. Piergiorgio Carrescia (PD Marche) che sosterrà le iniziative parlamentari relative alla vicenda.
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20/10/2015 Un primo passo verso la Cisl Marche del futuro
Due giorni di dibattiti, confronti ed analisi per tracciare le linee guida del futuro della Cisl marchigiana. La Conferenza organizzativa programmatica della Cisl Marche, che si è svolta lunedì 19 ottobre presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso di Loreto e martedì 20 ottobre al Klass Hotel di Castelfidardo, è stata l’occasione per fare il punto sulla riorganizzazione interna, un processo avviato a partire dal Congresso regionale 2013. Oltre 450 partecipanti, tra delegati, operatori dei servizi e sindacalisti, hanno preso parte al dibattito contribuendo alla costruzione di un sindacato moderno, più trasparente, più snello ed ancora più radicato nei posti di lavoro e nei territori. Il tema portante della Conferenza è racchiuso nello slogan “La Cisl del futuro sboccia da idee e scelte di oggi”, concetto che vuole esprimere la necessità di agire e riflettere~oggi~per dare fisionomia al sindacato del domani. I lavori del primo giorno sono stati introdotti dalla relazione del segretario generale della Cisl Marche,Stefano Mastrovincenzo, e dagli interventi degli operatori di tutti i servizi e gli enti della Cisl: Inas, Adiconsum, Labor, Sicet, Anolf, Ufficio Vertenze, Iscos e Ial. Un momento importante di confronto e di verifica, proseguito con il Consiglio generale, “il parlamentino” della Cisl Marche, il giorno successivo alla presenza del segretario confederale nazionale Giovanna Ventura che ha concluso i lavori . Durante la Conferenza, sono stati illustrati i dati riguardanti la realtà sociale ed economica marchigiana, con riferimento anche all'andamento delle iscrizioni alla Cisl, lo stato delle strutture e l’operato della Cisl nel territorio regionale. «Al cambiamento tumultuoso del contesto in cui operiamo, possiamo rispondere elevando la qualità di proposta ed elaborazione, realizzando l’integrazione tra l’attività contrattuale nei luoghi di lavoro e nei territori e l’offerta di servizi qualificati che rispondono ai bisogni di lavoratori, pensionati e delle famiglie. – afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche – In particolare serve più formazione per le RSU e delegati sindacali oltre all’inserimento dei giovani ai vari livelli dell’organizzazione.» Lo scenario che emerge è quello di una regione dove il progressivo invecchiamento della popolazione (23,42% gli over 65), è controbilanciato solo in parte dall’incidenza dei residenti stranieri (9,44% del totale, 14,51% nella fascia 15-29 anni). Allo stesso tempo, l’alto tasso di fragilità economico-sociale, specialmente nella popolazione anziana, si lega a un tasso di occupazione (62,2% nel secondo trimestre 2015) che rispecchia una situazione di sofferenza occupazionale ancora in atto, soprattutto nella fascia giovanile della popolazione attiva (15-29 anni) dove la disoccupazione si attesta al 23,4%. Le dinamiche demografiche ed economiche richiedono un nuovo sistema di welfare, capace di soddisfare le esigenze di strati sociali fragili, nonché politiche di sviluppo e industriali nuove, diverse e lungimiranti. Bisogna essere ancor più in grado di cogliere le criticità, le opportunità e le esigenze dei territori e assumersi un ruolo di collante tra le forze sociali e politiche per poter avviare un rilancio dal punto di vista economico e occupazionale. Il percorso intrapreso da Cisl Marche va in questa direzione: un sindacato innovativo sempre più vicino ai cittadini.Il primo passo ha riguardato la riorganizzazione territoriale, attraverso l’articolazione in 13 Aree Sindacali territoriali (Ast) coincidenti con i Sistemi Locali del Lavoro e con i Distretti sanitari: questo processo ha reso più capillare la presenza sindacale sul territorio, garantita da sedi e recapiti presenti in 129 Comuni marchigiani. Il radicamento è rafforzato dall’attività delle varie Federazioni di categoria, che contano nel complesso (dati aggiornati al 31 dicembre 2014) 156.233 iscritti. Le categorie dei lavoratori attivi con maggiori iscritti sono Cisl Scuola (10.674), Fisascat (9.132), Fim (8.571), Fp (7.662) e Fnp (88.144). Una delle sfide principali per la Cisl del futuro, come emerso dalla Conferenza, è rendere sempre più efficace la contrattazione decentrata, che nelle Marche ha riguardato soprattutto gli interventi di ristrutturazione e gli stati di crisi delle aziende. Un campione di 543 accordi aziendali dimostra che l’incidenza dei casi di crisi o ristrutturazione sul totale degli istituti contrattuali è pari al 56%. Altri nodi ricorrenti al centro della contrattazione decentrata riguardano diritti sindacali (46%) e salario (25%). L’ultimo quinquennio è stato molto intenso anche sotto il profilo della contrattazione sociale con gli Enti Locali, dalla Regione agli Ambiti territoriali e i Comuni. Gli accordi maturati nelle Marche dal 2011 ad agosto 2015 sono 168, di cui 143 a livello comunale, 7 a livello intercomunale e 18 a livello regionale. Sotto il profilo dell’attività dei servizi Cisl, vanno segnalati l’operato dell’Ufficio vertenze, che nell’ultimo anno ha assistito 1.765 lavoratori con vertenze individuali e procedure concorsuali, del Patronato Inas, che nel 2014 ha svolto 89.313 pratiche, di cui 7.436 relative agli immigrati e quello del Servizio fiscale – Caf, che nello stesso periodo ha svolto 181.426 pratiche tra 730, Modello Unico, Imu e Tasi, elaborando anche 58.374 modelli Red, Icric e Isee. Lo scorso anno, inoltre, il Servizio “Colf e Badanti” ha aperto 1.580 contratti, elaborato 27.365 buste paga e 990 successioni. Sono 4.951 gli allievi che nel 2014 si sono formati grazie a Ial Marche, l’ente di formazione professionale, mentre Adiconsum, l’associazione a difesa dei consumatori e dell’ambiente, ha risposto a 23.700 contatti telefonici, attivato 1.276 pratiche e assistito direttamente 2.896 utenti. Sempre nel 2014, il Sicet, sindacato inquilini casa e territorio, ha stipulato 706 contratti di locazione e compilato 476 domande di assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica; l’Anolf, associazione che si occupa di immigrati, ha svolto 429 pratiche di cittadinanza e 2.343 pratiche di permessi di soggiorno. Da non dimenticare, infine, il ruolo di assistenza svolto dall’Anteas, l’associazione di volontariato promossa dalla Fnp Cisl, che nelle Marche conta 803 soci.
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17/10/2015 Niente licenziamenti alla Mep System. Azienda e sindacati individuano percorso alternativo
Ieri sera dopo una lunga trattativa no stop, con quattro giorni di presidio dei lavoratori assistiti da Mauro Masci della Fim Cisl e Cinzia Massetti Fiom Cgil, si è aperto uno spiraglio nella complicata vicenda della Mep System di Sant'Ippolito. La Direzione Aziendale nei giorni scorsi aveva annunciato la messa in mobilità di tutti i dipendenti. La protesta dei lavoratori e le iniziative intraprese dalle Organizzazioni Sindacali hanno permesso, dopo diversi incontri con la direzione aziendale e da ultimo con la proprietà, l’individuazione di un possibile percorso alternativo ai licenziamenti che consentirebbe il proseguimento dell'attività con tutto l'organico di 62 dipendenti. In attesa di perfezionare questo nuovo iter, lunedì le lavoratrici e i lavoratori riprenderanno l'attività lavorativa. «È sicuramente un primo passo importante da cui ripartire per poter riavviare questa impresa che ha diversi ordini da evadere - afferma Mauro Masci, Segretario Fim Cisl Marche -. Siamo consapevoli delle difficoltà, ma determinati a perseguire il risultato di ridare fiducia e speranza ai lavoratori e alle loro famiglie, che anche nella giornata di ieri sono state presenti fino a tarda serata al presidio».
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17/10/2015 Assemblea organizzativa della Cisl Scuola: ritrovare la rotta nella tempesta della riforma
Ritrovare la rotta nella tempesta della riforma della scuola per garantire partecipazione, rappresentanza ed equità, rafforzando sempre più la competenza e la leadership delle Rsu. Questa è la missione scaturita dall'assemblea organizzativa della Cisl Scuola Marche che si è svolta giovedì 15 ottobre a Castelfidardo. L'assemblea ha visto la partecipazione di una settantina di delegati e della segretaria nazionale della Cisl Scuola Maddalena Gissi. Nel pomeriggio, il segretario generale della Cisl Scuola Marche, Anna Bartolini, ha sottolineato nella sua relazione alcune delle criticità che stanno occupando l'orizzonte lavorativo degli insegnanti e compromettendo il corretto funzionamento degli organi scolastici. Il bonus legato al merito, che sta dividendo la categoria, il nodo assunzioni e «il balletto delle fasi» che rischiano di trasformarsi in «addendi di una somma che non torna», ma anche la composizione dei comitati di valutazione, lo svuotamento degli organi collegiali, la chiamata diretta e l'organico potenziato. «La nostra categoria vive una stagione di grandi delusioni - dichiara Anna Bartolini - noi dobbiamo essere capaci di intercettare i bisogni ed essere un punto di riferimento anche per i neoassunti, spesso non sindacalizzati». Durante l'assemblea, sono stati richiamati i risultati delle ultime elezioni Rsu, che hanno premiato la Cisl Scuola come prima sigla degli insegnanti e del personale Ata nelle Marche. «Non siamo secondi a nessuno, lo dimostra il riconoscimento di migliaia di lavoratori che hanno dato la propria preferenza alle nostre liste - prosegue il segretario Bartolini - abbiamo tenuto gli uffici aperti ad agosto e fatto anche una notte bianca, durante la conclusione della fase B, per tenere informati i colleghi, in modo da non lasciare nessuno da solo. Il servizio di consulenza, già ad altissimo livello, deve continuare ad essere alimentato e potenziato». Durante il dibattito, è intervenuto anche il segretario della Cisl Marche Sauro Rossi, che ha ricordato il ruolo delle Rsu e ha definito la Legge 107 come «frutto di una politica top-down, esattamente il contrario del coinvolgimento dal basso che è nel nostro retaggio culturale». «Dobbiamo investire ancor di più sul valore dei nostri rappresentanti - ha concluso Maddalena Gissi - ogni giorno dobbiamo fare i conti con il cambiamento, soprattutto di fronte alla totale chiusura del Governo a ogni nostra richiesta di ridiscutere insieme parti della riforma. Le scuole sono state aperte da persone serie che si sono rimboccate le maniche per superare i problemi creati dalla 107. Per ora, però, si è trattato di disagio: a breve vedremo i veri effetti di una riforma che non è stata condivisa nella sua progettazione».
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17/10/2015 Cisl Fp: Prefettura di Fermo ancora a rischio
Apprendiamo dalla stampa che i ministri Alfano e Madia hanno affermato che non è stato formalizzato alcun elenco delle Prefetture che dovrebbero chiudere. Come Cisl Fp Marche non possiamo che essere felici se la chiusura della Prefettura di Fermo è scongiurata. Peccato però che le dichiarazioni non rispondono al vero. Lo schema di regolamento di riordino del Ministero dell'Interno è stato consegnato ufficialmente alle organizzazioni sindacali nazionali e sul provvedimento stesso c'è stato un incontro lo scorso 30 settembre a Roma con il sottosegretario Giampiero Bocci che in tale occasione ha confermato l'iter del procedimento. Lo schema di regolamento che i Sindacati hanno ricevuto in via ufficiale e che contiene l'elenco delle 23 Prefetture da sopprimere tra cui Fermo (le altre sono: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno), va ritirato ufficialmente e fin quando questo non avverrà, la mobilitazione continuerà. A partire dall'assemblea con tutti i delegati delle 23 prefetture convocata per il 30 ottobre prossimo proprio alla sede del Ministero dell'Interno e alla quale sono stati invitati anche i politici nazionali e locali del fermano. Come Cisl Fp Marche, invitiamo lavoratori, cittadini e politici locali e regionali a mantenere i piedi per terra e non fidarsi di dichiarazioni estemporanee non supportate da atti formali. Guardiamo con preoccupazione in prospettiva alle sorti della Provincia, della Camera di Commercio e, per ora, anche della Prefettura e non possiamo fidarci di chiacchiere politiche messe in rete probabilmente per illudere ed abbassare l'attenzione su una politica del Governo tesa sempre più ad accentrare e a desertificare i territori. Al Sindaco di Fermo, che in queste settimane sulla problematica specifica si è mosso con energia, e all'intero Consiglio Comunale, chiediamo di non dare per scontato nulla fino a quando non sarà messo nero su bianco. Ad oggi il DPR è ancora valido. Il segretario regionale Cisl Fp Giuseppe Donati
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17/10/2015 Blocco degli arretrati Area vasta 4: la petizione della Fp raggiunge le 500 firme
La petizione promossa dalla Cisl Fp per tutelare i diritti dei dipendenti dell'Area vasta 4 ha raggiunto quota 500 firme. L'iniziativa, lanciata a inizio mese, è stata intrapresa a fronte del blocco degli arretrati per 1100 dipendenti che dura da un anno in attesa del nulla osta, da parte del Collegio sindacale e del nucleo di valutazione, per il contratto decentrato e i progetti di produttività 2014. La lettera - petizione è stata consegnata al Vicario del Prefetto di Fermo e al Difensore Civico Regionale e sarà presto recapitata anche al presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli, titolare della delega alla Sanità. La Direzione generale dell'Asur e il direttore dell'Area vasta 4, su pressione sindacale, hanno promesso il pagamento, a breve, delle quote di arretrati spettanti ai lavoratori, ipotizzando però il saldo a febbraio 2016, quasi due anni dopo l'anno di competenza. «Hanno capito che non scherzavamo - dichiara il segretario regionale Cisl Fp Giuseppe Donati - eravamo e siamo ancora pronti a marciare su Ancona. La mobilitazione deve continuare perché mancano dei pezzi importanti da sanare, come l’anticipo della produttività 2015, che doveva essere pagato a settembre e non è stato liquidato o le indennità di terapia intensiva e sub intensiva, sospese a seguito di un intervento improvvido del Collegio Sindacale che ha rilevato la mancanza di un pronunciamento della Regione sulla materia. La Cisl Fp non mollerà di un centimetro fino a quando ai dipendenti dell’Area vasta 4 non sarà liquidato fino all’ultimo euro. Aspettiamo l’intervento del Prefetto e del Difensore Civico in favore dei dipendenti». «Dal presidente della Regione - prosegue Donati - ci aspettiamo invece un intervento robusto sull’Asur affinché restituisca legittimità alla Legge regionale 13/2003, che all’articolo 10 prevede che sia il Direttore di Area Vasta a sottoscrivere definitivamente i contratti e gli accordi decentrati. Oggi non avviene questo ed allora perché la collettività marchigiana paga cinque Direttori se sono in un certo senso “commissariati” tanto da non poter garantire la legittimità di quanto sottoscrivono con i Sindacati?».
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17/10/2015 Accordo sul contratto per il settore chimico farmaceutico Femca: «Risultato importante per il futuro»
Siglata giovedì 15 ottobre l'ipotesi d'accordo per il rinnovo contrattuale 2016-2018 del settore chimico-farmaceutico. L'intesa, arrivata dopo una trattativa durata tutta la notte, è stata sottoscritta da Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil, Federchimica e Farmindustria. Sono più di 171 mila i lavoratori interessati in Italia, impiegati in quasi 3000 imprese: nelle Marche, l'accordo riguarda soprattutto la Pfizer di Ascoli Piceno e la Acraf Angelini di Ancona, per un totale 1700 addetti ai quali si sommano i lavoratori dell'indotto e delle altre imprese del comparto chimico. Tra le novità previste dal nuovo contratto c'è la verifica annuale dei minimi agli eventuali scostamenti rispetto all'inflazione, I minimi saranno inoltre soggetti a un aumento medio di 90 euro distribuiti in tre fasi: la prima di 40 euro dal 1 gennaio 2017; la seconda, 35 euro, dal 1 gennaio 2018; la terza, 15 euro, dal 1 dicembre 2018. «Siamo soddisfatti dal risultato ottenuto - dichiara il segretario generale della Femca Cisl Marche, Piero Francia - il nuovo contratto dovrà essere il viatico per rafforzare ulteriormente la contrattazione sia nelle due aziende, sia nell'indotto, soprattutto per quanto riguarda l'innalzamento del livello delle relazioni industriali». COMUNICATO RINNOVO CONTRATTO CHIMICO-FARMACEUTICO
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17/10/2015 Elezioni Rsu: i lavoratori della Alma di Montecosaro premiano la Femca
Il rinnovo delle Rsu continua a premiare la Femca Cisl Marche. Le elezioni per le nuove Rsu che si sono svolte giovedì 15 ottobre alla Alma spa di Montecosaro hanno visto, per la prima volta, l'ingresso della Femca in questa realtà produttiva, nata due anni fa a seguito della fusione dei calzaturifici Alfiere e Manas. La Femca Cisl può ora contare, nello stabilimento, su 10 iscritti e su uno dei tre componenti eletti nella nuova Rsu: Morena Ballini, impiegata e unica candidata della Femca, ha ottenuto 29 preferenze, pari al 48% dei consensi. Solo due i voti che separano la Femca, al debutto nella rappresentanza del calzaturificio, rispetto ai 31 raccolti dalla Filctem Cgil. «Il risultato ripaga la vicinanza ai lavoratori da parte della categoria in una situazione di crisi aziendale che attualmente vede il ricorso alla cassa integrazione straordinaria - dichiara David Ballini, segretario regionale Femca Cisl Marche - . Ora bisogna proseguire nell'azione di tutela e rappresentanza dei lavoratori dell'Alma spa, spingendo l'azienda al proprio risanamento finanziario e a nuovi investimenti su prodotti e mercati utili al rilancio della stessa».
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15/10/2015 Cisl Marche aderisce al Tavolo regionale "Alleanza contro la povertà"
La Cisl delle Marche aderisce al Tavolo regionale ’”Alleanza contro la povertà"  che sarà presentato e avviato ufficialmente, anche nelle Marche, Sabato 17 ottobre 2015 alle ore 12.30 presso l’Hotel San Francesco di Loreto (AN). Nell'occasione verrà  presentato il Reddito d’Inclusione Sociale, lo strumento proposto dall'Alleanza per contrastare l’esclusione economica e sociale del paese. Ai lavori di presentazione dell'attività del Tavolo parteciperà per la Cisl Marche il segretario generale Stefano Mastrovincenzo.  «Scopo del tavolo regionale dell’Alleanza contro la povertà, sulla scia di quanto realizzato a livello nazionale, - ha affermato Fabio Corradini, Responsabile Ufficio Welfare e politiche sociali delle Acli Marche - è quello di promuovere e sostenere sul territorio la proposta del REIS (Reddito di Inclusione Sociale) come strumento di intervento e lotta alla povertà. Nelle Marche le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (ACLI) e la Caritas delle Marche hanno voluto, con questo seminario, avviare un’occasione di confronto ed approfondimento aperta a tutti i soggetti sociali interessati a sostenere e promuovere, anche nella nostra regione, tutte quelle iniziative volte alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta nelle Marche con un intervento organico e di sistema tra istituzioni pubbliche, terzo settore, forze sociali, ecc.» Ad oggi hanno ufficialmente aderito al Tavolo regionale le ACLI Marche, la Caritas Marche, la CGIL-CISL-UIL Marche, Confcooperative Marche, Centro Servizi per il Volontariato Marche, Delegazione regionale Azione Cattolica, Meic Marche, Gruppi di Volontariato Vincenziano Sezione Marche. Altri soggetti sono in fase di adesione.
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15/10/2015 Femca Cisl vince le elezioni Rsu alla Triveneta Cavi
Femca Cisl vince le elezioni Rsu alla Triveneta Cavi spa di Tolentino, ottenendo l'81% delle preferenze e due seggi su tre. L'esito delle urne premia il lavoro della Femca, che nelle scorse elezioni aveva conquistato, per la prima volta dopo anni, un unico seggio. Il risultato di ieri arriva dopo tre anni di intenso impegno al fianco dei lavoratori che hanno vissuto una crisi aziendale con ricorso ad ammortizzatori sociali. Riconfermato Fabrizio Fermanelli, risultato il più votato con 27 preferenze, mentre Angelo Antonio Ammirati conquista il secondo seggio con 16 preferenze. Alta la partecipazione al voto: l'83& degli aventi diritto. «Il voto riconosce l'impegno della Femca Cisl e ci consegna una maggiore responsabilità per il futuro che la nuova Rsu è pronta ad assumersi», afferma David Ballini, segretario regionale Femca Cisl Marche, che affiancherà la Rsu nelle future sfide sindacali.
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14/10/2015 Fusione dei comuni, i sindacati pronti al confronto
Cgil, Cisl e Uil delle Marche prendono atto con favore dell’intento della Giunta regionale di rilanciare con forza il tema del ridisegno degli assetti istituzionali locali per superare gli eccessi della frammentazione comunale. La fusione dei comuni è un tema che il sindacato ha da sempre sostenuto come prioritario: di fronte ad enti locali sempre più stretti tra riduzioni dei trasferimenti statali e crescenti vincoli di spesa, Cgil, Cisl e Uil hanno sempre visto la strada maestra dell’innovazione nella capacità dei Comuni di far rete, associarsi e fondersi per gestire insieme funzioni e servizi. In un comunicato congiunto, le tre sigle ribadiscono: «Gestione associata e fusioni significano risparmi, economie di scala, servizi migliori. L’innovazione istituzionale, insomma, che più serve al nostro territorio». «Un processo radicale di cambiamento come quello presentato dal Presidente Ceriscioli - sostengono Cgil Cisl Uil Marche - non può essere messo in campo senza un dialogo costante con tutti i livelli istituzionali interessati e con le parti sociali in grado di rappresentare le esigenze dei territori , delle comunità che li abitano e dei lavoratori degli enti locali». Cgil, Cisl e Uil sono pronte a «raccogliere la sfida di costruire insieme questo cambiamento. Con la precedente amministrazione regionale avevamo avviato un importante percorso di confronto su questi temi, anche con l’istituzione di un Tavolo Autonomie Locali che permettesse a Regione, Province, Comuni e sindacato di governare in modo condiviso le necessarie trasformazioni degli assetti istituzionali delle Marche a partire proprio dall’esigenza di sviluppare la gestione associata delle funzioni comunali. Auspichiamo che questo Tavolo, confermato dall’attuale Giunta, possa essere la sede per assicurare una vera gestione partecipata dei processi di riforma dell’amministrazione locale».
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14/10/2015 Formazione: prospettive e analisi di buone pratiche
Venerdì 16 ottobre, il Centro Cultura "Piero Pergoli" di Falconara Marittima ospiterà, a partire dalle 10, il seminario conclusivo del corso per operatori del benessere e acconciatori organizzato da Ial Marche, l'ente di formazione professionale della Cisl. L'iniziativa sarà l'occasione per fare il punto sullo stato dei percorsi di istruzione e formazione, mettendo a fuoco non solo i risultati finora ottenuti, ma anche le prospettive future delle buone pratiche adottate da Ial. Parteciperanno ai lavori il sindaco di Falconara Goffredo Brandoni, l'assessore regionale al Lavoro Loretta Bravi, il coordinatore dell'Ambito Sociale 12 Marisa Sabatini e l'Ombudsman regionale Andrea Nobili. Presenti anche l'amministratore unico di Ial Marche Francesco Varagona e il responsabile dell'Area Formazione della Provincia di Ancona Massimo Rocchi, mentre concluderà i lavori il segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. Durante il seminario, gli allievi del corso prenderanno la parola per raccontare la propria esperienza formativa e riceveranno l'attestato professionale. L'illustrazione dei risultati di questa sessione formativa spetterà al coordinatore del corso Enrica Ferrera, alla tutor Raffaella Fusaro e alla docente Gianna Prapotnich.
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13/10/2015 Assemblea organizzativa dei pensionati Cisl per difendere il presente e generare futuro
Domani, mercoledì 14 ottobre a Villa Anton di Recanati, Assemblea programmatica e organizzativa, “Consegnare il passato, difendere il presente, governare il futuro”, della Federazione dei pensionati (FNP) della Cisl Marche. Prevista la partecipazione di circa 190 delegati, eletti da assemblee svolte nei mesi scorsi su tutto il territorio regionale. Il sindacato dei pensionati della Cisl regionale conta al 31 dicembre 2014 circa 90.000 iscritti. Il tasso di sindacalizzazione medio - ossia il rapporto percentuale tra pensionati iscritti ed "iscrivibili" - è del 18%. E' articolato sul territorio regionale attraverso 13 Rappresentanze Sindacali Locali e 34 Rappresentanze comunali ed intercomunali. E' presente con sedi e recapiti in 129 Comuni marchigiani. L'Assemblea programmatica e organizzativa è un appuntamento con il quale, a metà strada verso il prossimo Congresso del 2017, la Federazione dei pensionati riflette sulle forme e sulle strategie di carattere organizzativo attraverso le quali supportare lo svolgimento dell'attività sindacale sul territorio. Un momento importante anche per riflettere sul percorso di cambiamento organizzativo che la FNP, insieme a tutta la Cisl, ha intrapreso dall'ultimo Congresso del 2013, sostanziato dalla riduzione della dirigenza politica e dal potenziamento della presenza sul territorio. Negli ultimi anni tutti i sindacati dei pensionati scontano un calo dei propri tesserati, anche in conseguenza della riforma delle pensioni introdotta dalla Legge Fornero. Ciononostante la FNP, insieme alla Cisl, continua a rappresentare un attore sociale importante del territorio marchigiano, specie nelle realtà più periferiche, dove spesso è costretta a sostituire le istituzioni pubbliche assenti attraverso presidi che garantiscono la tutela delle persone più fragili, a partire dagli anziani e dai pensionati. «La situazione dei pensionati nelle Marche è drammatica - sostiene il Segretario generale Mario Canale - perché l'importo medio di una pensione Inps nel 2015 è di 696 € lordi e l'80% dei pensionati marchigiani percepisce meno di 1.000 € lorde mensili. I pensionati non sono una categoria sociale privilegiata. Al contrario, una larga parte di loro stanno scivolando verso la soglia di povertà e nonostante ciò, in piena crisi, continuano ad assicurare un sostegno importante, anche in termini economici, a figli e nipoti». I pensionati Cisl sono preoccupati anche dei tagli costanti alle risorse per i servizi sociali e socio sanitari. Nell'ultima manovra finanziaria approvata con il bilancio regionale 2015, in conseguenza del taglio delle risorse dal Governo alle Regioni, sono scomparse le risorse destinate ai servizi sociali, passate da € 34 mld a € 1,1 mld. «Chiediamo alla Regione - prosegue Canale - di adempiere alla promessa, fatta in campagna elettorale, di ripristinare il fondo sociale e di portare a termine la riorganizzazione della sanità regionale coinvolgendo il sindacato anche sui territori, dove finora il confronto stenta a decollare». La FNP Marche sostiene infine le proposte di riforma del sistema previdenziale avanzate da Cgil Cisl e Uil nazionali, a sostegno delle quali verranno organizzati, mercoledì 15 ottobre, dei presidi unitari davanti a tutte le Prefetture marchigiane. «Chiediamo - conclude Canale - maggiore flessibilità in uscita (specie per le donne) anche per favorire l'occupazione giovanile, adeguatezza degli importi delle pensioni, la chiusura della vicenda degli esodati e lo sviluppo della previdenza complementare. Perché il nostro paese ha bisogno di un sistema previdenziale sostenibile non solo dal punto di vista finanziario ma anche sociale». Ai lavori dell'Assemblea, che dureranno fino alle 17 del pomeriggio, parteciperà il Segretario della FNP nazionale Patrizia Volponi.
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12/10/2015 Produzione in calo alla CNH di Jesi, l'allarme della Fim Cisl
Persiste il periodo di cassa integrazione ordinaria nello stabilimento jesino della Cnh. Il  2015 si chiuderà con circa 70/75 giornate di cassa integrazione richieste dall'azienda « ci preoccupa molto questa situazione. La produzione dei soli 15.700 trattori di quest’anno è ben  lontana dai numeri degli anni passati, dai 33.000 trattori prodotti storicamente  o  da i più recenti 23.000 degli anni scorsi. – afferma Danilo Capogrossi, responsabile territoriale  della Fim Cisl - Auspichiamo che dall'incontro con il Dott. Retus responsabile relazioni industriali EMEA del gruppo CNH INDUSTRIAL,  previsto nelle prossime settimane, arrivino per il 2016  notizie previsionali più ottimiste rispetto a quanto avvenuto nel 2015,  anno ritenuto uno dei peggiori della storia delle macchine del settore agricolo a livello globale.» La Fim Cisl Marche chiede che  in questo momento di crisi gli investimenti destinati allo stabilimento non si fermino anzi siano sviluppati e incrementati come richiesto più volte dalle RSA, rappresentanze sindacali aziendali  e dai sindacati di categoria.   «Crediamo sia necessario da parte dell’azienda valutare  anche scelte di produzioni diverse e complementari (vedi componentistiche). – conclude Capogrossi - Riteniamo si debba valutare il ritorno di  produzioni che a causa  di un euro troppo forte di alcuni anni fa, sono state destinate ad altri paesi. Crediamo che oggi ci sia la possibilità di misurare scelte che portino nuova progettualità e futuro allo  stabilimento.»
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12/10/2015 Futuro incerto per i lavoratori dell'Associazione regionale allevatori. E' sciopero ad oltranza
Fai Cisl Marche, unitamente a tutti i  23 lavoratori delle sedi territoriali di Fano, Falconara, Macerata e Ascoli Piceno, dell’ Associazione Regionale Allevatori, denuncia la situazione di stallo in cui versa la associazione degli allevatori delle Marche  e  indice lo sciopero ad oltranza con la sospensione di tutte le attività di controllo  e assistenza agli allevatori. La struttura, da tempo commissariata  è in una fase di grave inerzia: permane una non decisionalità,  la gestione   è improvvisata, i 23 dipendenti della Ara Marche hanno continuato  a svolgere il loro ruolo di assistenza e controllo pur vantando 12 mesi di stipendi arretrati e con scarse risorse economiche per poter operare sul territorio. La  Ara Marche, struttura  periferica della Associazione Italiana Allevatori ha il compito, in base alla  legge 30/91,  della  raccolta dei dati produttivi e riproduttivi  negli allevamenti  delle specie bovine, suine, equine e ovine ;  la  tenuta dei libri genealogici;   lo svolgimento  della valutazione genetica degli animali  riproduttori al fine del miglioramento genetico delle razze animali sopra citate e l’ assistenza tecnica negli allevamenti. L’attività dell’Ara Marche    rappresenta  in sostanza il primo anello  di controllo della filiera dei prodotti zootecnici  di qualità marchigiani, commercializzati poi da Bovinmarche, Lattemarche , GDO  e privati. «Abbiamo il sospetto  che  siamo alla fase finale. – afferma Giuseppe Giorgetti, segretario Fai Cisl Marche - Questa assenza di decisioni sia da parte del Commissario Franguelli che  da parte della AIA  ci preoccupa molto per la continuità del lavoro. In accordo con i lavoratori abbiamo proclamato lo sciopero ad oltranza, la situazione è diventata insostenibile, vogliamo risposte certe  per il futuro  dell’Ara Marche.  E’ bene ricordare  che qualità dei prodotti di origine animale  nasce anche dal ruolo dei  tecnici dell’Ara che svolgono un lavoro di controllo e selezione delle specie animali di cui ci alimentiamo. Smantellare il lavoro dell’associazione significa si perdere posti di lavoro ma anche far venir meno quei controlli di qualità a  garanzia dei consumatori.» La Fai Cisl Marche  chiede con forza all’ Associazione Italiana Allevatori, alla Regione Marche e a tutte le Organizzazioni Professionali ( Coldiretti , CIA e Confagricoltura ) di risolvere questa  grave situazione di incertezza che stanno vivendo i lavoratori dell’Ara Marche, predisponendo un piano di risanamento condiviso  che non  preveda solo tagli al personale,  essenziale ed indispensabile per il  mantenimento del servizio e del sistema dei controlli.
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12/10/2015 Prosegue la mobilitazione dei Sindacati dei pensionati
Per effetto della legge Fornero sempre meno persone possono andare in pensione e sempre meno giovani riescono ad accedere al mercato del lavoro. Gli importi dei trattamenti pensionistici sono sempre più bassi, in conseguenza del blocco delle rivalutazioni e di una tassazione fra le più alta d’Europa. Un numero sempre maggiore di pensionati sta scivolando sotto la soglia di povertà, con conseguenze drammatiche sul versante alimentare e sanitario. Nelle Marche l'incidenza della povertà relativa è del 9,9% (dati Istat 2014). Nelle Marche in un solo anno (2015-2014) sono mancate oltre 7.200 pensioni. L’importo medio delle pensioni Inps (esclusi pubblici dipendenti) è di 696€ lordi (dati Inps 2015). L’80% dei pensionati Inps marchigiani percepisce importi inferiori a 1.000 € lordi (il 5% in più rispetto al resto del paese.) A livello nazionale, l’Istat rileva che l’importo medio annuo delle pensioni erogate agli uomini è di 14.911 euro, mentre le donne arrivano a 9.195 euro, con oltre 440€ di meno al mese. Il Sindacato dei Pensionati è fortemente preoccupato per il drastico taglio, nell’ultima legge finanziaria regionale, delle risorse per i servizi sociali (passate da 34 a 1,1 milioni di €), ed ha avviato da tempo un confronto con la Regione Marche e con le Amministrazioni Comunali sul tema delle politiche sociali e socio-sanitarie. Diventa sempre meno comprensibile il silenzio sul tema delle risorse da stanziare per i servizi sociali e socio sanitari, a partire da quelle necessarie a sostenere il fondo di solidarietà istituito con l’accordo sindacale del febbraio 2014. Lo scorso 7 ottobre è proseguito il confronto tra il sindacato dei pensionati e il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti con l’istituzione di due tavoli: nel primo verranno approfondite le proposte che riguardano la riduzione delle tasse sulle pensioni e la modifica del meccanismo di indicizzazione annuale. Nel secondo tavolo si discuterà delle proposte per combattere la povertà degli anziani. Pur consapevoli della necessità di trovare soluzioni per evitare che si aprano buchi pericolosi nei conti pubblici di un paese che con fatica sta tentando la via del risanamento, i sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil Marche ritengono necessario proseguire la mobilitazione a sostegno delle loro richieste: superare le rigidità della Legge Fornero, introducendo forme di flessibilità di uscita dal mondo di lavoro, che potrebbero facilitare il turn over e l’occupazione giovanile; ridurre la pressione fiscale sui redditi medio bassi da pensione e da lavoro, estendendo il bonus di 80 € a pensionati ed incapienti, equiparando la no tax area per i redditi da pensione a quelli da lavoro ed eliminando il fiscal drag; approvare una legge che stabilisca i livelli minimi di assistenza per le persone non autosufficienti, finanziando in modo adeguato il relativo Fondo nazionale. Su questi aspetti della nostra piattaforma unitaria, crediamo sia necessario un impegno forte dei parlamentari marchigiani, a partire dalla prossima finanziaria. Le Federazioni dei pensionati di SPI FNP UILP Marche sostengono con forza la richiesta di Cgil Cisl e Uil nazionali di aprire un tavolo di confronto per la riforma complessiva del sistema previdenziale italiano e invitano le pensionate ed i pensionati marchigiani a partecipare all'iniziativa organizzata il 15 ottobre prossimo, quando saranno attivati dei presìdi presso tutte le Prefetture regionali. Le Segreterie regionali di SPI Cgil, FNP Cisl, UILP Uil Marche
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09/10/2015 Legge Fornero: il 15 ottobre presidi Cgil, Cisl e Uil Marche davanti sedi prefetture di tutte le province
Presidi davanti alle sedi delle Prefetture in tutte le province marchigiane, dalle ore 10 alle 12, il prossimo 15 ottobre, dopo la mobilitazione unitaria delle scorse settimane a Roma. E’ la protesta promossa da Cgil, Cisl e Uil per sostenere la vertenza previdenziale, in occasione dell’imminente presentazione del disegno di legge sulla stabilità per il 2016. L’obiettivo è quello di spingere il Governo ad individuare soluzioni adeguate ai problemi aperti e per sbloccare il mercato del lavoro, offrendo nuove opportunità ai giovani. «È tempo di modificare la legge Fornero - afferma Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche - affrontando il tema della riduzione dei limiti di età per il pensionamento». Occorre intervenire «sull’introduzione della flessibilità in uscita e per garantire una prospettiva previdenziale dignitosa ai giovani, compresi coloro che sono impiegati in attività precarie», rilancia Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche. Per Cgil, Cisl e Uil è importante anche risolvere la questione degli esodati nonché salvaguardare le attuali pensioni. «Servono soluzioni che consentano di rispondere all’insieme delle problematiche di natura previdenziale rimaste aperte, dagli esodati fino alla reintroduzione di criteri più flessibili per l’accesso al pensionamento» conclude Graziano Fioretti, segretario generale Uil Marche. I presidi ad Ancona e Pesaro
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08/10/2015 Lunedì 12 ottobre, Assemblea organizzativa FP Cisl Marche
Oltre cento delegati della Funzione Pubblica Cisl Marche, in rappresentanza degli oltre 8.000 iscritti dei comparti Autonomie Locali, Sanità, Enti Centralizzati, si ritroveranno ad Ancona - Lunedì 12 Ottobre 2015  ore 9.30 - presso il Centro Congressi Conero Break v. Albertini 6, in occasione della Assemblea Organizzativa Regionale, alla presenza del Segretario Generale Nazionale Fp Cisl Giovanni Faverin.  Molti i temi al centro dell'assise: il futuro delle Province, le Unioni dei Comuni,  il riassetto della sanità marchigiana, la riforma della pubblica amministrazione, il taglio delle Prefetture e delle Camere di commercio,  le proposte per una Cisl sempre più all'altezza delle tante sfide poste da una pubblica amministrazione in continua evoluzione. La difesa e valorizzazione del pubblico impiego nelle Marche e degli standard quali/quantitativi dei servizi quotidianamente erogati, messi sempre più in difficoltà dalla politica dei tagli imposti dal Governo in ogni settore, sarà al centro dei lavori dell’assemblea regionale del pubblico impiego della Cisl. Saranno presenti anche  Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale Cisl Marche e Luca Talevi Segretario Generale Fp Cisl Marche. Al dibattito interverrà la dott.ssa Silvia Spinaci, ufficio studi Cisl Marche,  con un contributo sui contenuti della riforma della  pubblica amministrazione.
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06/10/2015 Professione acconciatore: tutti assunti dopo il corso di formazione
Sette nuovi hair stylist targati Ial Marche. Il sogno di un lavoro è diventato realtà per i sette allievi del corso biennale per acconciatori organizzato dalla sede di Macerata dell'ente di formazione della Cisl. Dopo aver superato l'esame di qualifica per acconciatore - hair stylist, gli studenti hanno cercato e trovato impiego, a tempo determinato e indeterminato, in altrettanti saloni delle province di Ancona e Macerata. L'assunzione è arrivata ancora prima della fine del percorso formativo, confermando che nel settore del wellness possono esserci interessanti opportunità di lavoro per giovani preparati e dinamici, dotati di spirito d'iniziativa e senso estetico. Preparazione e dedizione alla professione sono infatti le leve valide su cui puntare in un periodo storico come quello attuale, seguendo l’esempio professionisti qualificati e con esperienza consolidata come gli hair stylist che sono intervenuti come docenti nel corso. L’esperienza positiva del corso e il relativo inserimento di queste nuove figure nel mondo del lavoro sarà la base per rendere ancora più visibile la passione e l’iniziativa italiana che metterà a disposizione della clientela trattamenti innovativi funzionali alle caratteristiche e all'aspetto della persona. Nel mese di novembre, è prevista l'attivazione  di un nuovo percorso formativo per la qualifica di acconciatore presso la sede Ial Marche di Macerata: l'augurio, per i responsabili del centro, è di poter ripetere l'esperienza appena conclusa.
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06/10/2015 Area Vasta 4: una vittoria per Cisl Fp
Prosegue la battaglia della Cisl Fp  sul pagamento degli arretrati della produttività per un migliaio di dipendenti dell'Area Vasta 4 Asur di Fermo. Il segretario generale della Fp Cisl di Ascoli Piceno e Fermo, Giuseppe Donati, risponde al direttore di Area Vasta Licio Livini, che ha bollato come eccessiva la mobilitazione sindacale, promettendo però il saldo di quanto spettante ai lavoratori entro novembre. «Siamo l'unica organizzazione sindacale che abbia preso iniziative pubbliche concrete non solo per i propri iscritti ma per tutti i lavoratori della sanità fermana - dichiara Donati - iniziative che, oltre tutto, hanno sortito effetti positivi». La Cisl Fp fa sapere di voler continuare la sottoscrizione della lettera-petizione da inviare al Prefetto, al Presidente della Regione e al Difensore Civico perché, fino a quando i dipendenti non riceveranno i soldi nei conti correnti, il risultato è solo virtuale. I dipendenti sono quindi calorosamente invitati a sottoscrivere la petizione. «In meno di una settimana abbiamo raccolto circa duecento firme e non è poco. - prosegue Donati - La rabbia è tanta perché lavoratori che percepiscono stipendi da 1300-1500 euro vengono privati di parte del salario accessorio da dirigenti e direttori che ne percepiscono dieci volte tanto. A tale proposito, invitiamo il direttore di Area Vasta 4, che avrebbe scritto che l'iniziativa assunta dalla Cisl Fp è apparsa eccessiva soprattutto nei confronti di coloro che non hanno lavoro, a ridursi il proprio stipendio e la propria produttività, che può raggiungere la cifra di 20 mila euro annui. Non pensiamo che avere un lavoro nel nostro paese sia diventata una colpa come non lo è far valere i diritti». Rimane ancora sospesa la partita dell'approvazione definitiva degli accordi sindacali sottoscritti in Area Vasta 4. «Alla vessazione del mancato pagamento della produttività si è sommato il blocco del pagamento delle indennità di disagio. Dopo dieci anni il Collegio Sindacale si è accorto che la Regione Marche non aveva classificato le terapie intensive e sub intensive. Chi paga per ciò che la politica e l'Asur non ha saputo o voluto fare? Sempre i lavoratori che ogni giorno garantiscono la continuità dei servizi. La sanità è in mano a burocrati e contabili che cinicamente se ne fregano delle necessità dei dipendenti. Al direttore Livini riconosciamo l'interessamento per la buona conclusione della vicenda degli arretrati della produttività ma solo dopo che la Cisl Fp aveva minacciato la Direzione Generale Asur di ritrovarsi centinaia di operatori arrabbiati nei suoi uffici».
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06/10/2015 Filca: una cabina di regia per rilanciare il mobile pesarese
La lunga e profonda crisi nel nostro territorio ha polverizzato l’intera filiera del mobile determinando la scomparsa\ristrutturazione di importanti marchi e la drastica riduzione in termini occupazionali, con la perdita di più di 4000 addetti del settore industriale e la chiusura per cessazione dell’attività di aziende sia artigiane che industriali. Finora, nessuno è intervenuto nonostante i molteplici e ripetuti gridi di allarme lanciati dalla Filca Cisl e dalle altre organizzazioni sindacali. Oggi, finalmente, ci si accorge che è necessario avviare politiche di settore rivolte alla formazione\riqualificazione degli addetti del settore e di sostegno delle aziende. La situazione nel frattempo è drammaticamente peggiorata: per rendersi conto invitiamo i nostri amministratori a visitare alcune zone industriali del nostro territorio e forse capiranno che giungono un po’ in ritardo: siamo in piena desertificazione industriale! Un serio rilancio delle politiche di settore nel nostro territorio non può eludere dal coinvolgimento sia delle associazioni dei datori di lavoro, che di quelle sociali, della formazione e del sistema bancario (quante cessazioni aziendali dovute per mancanza di liquidità). Non servono spot, occorrono progetti a medio e lungo termine. Lo sforzo richiesto per ridare vigore al settore del mobile arredamento non si può limitare ad azioni che non abbiano una visione globale della filiera e che non coinvolgano tutti gli attori. Abbiamo intere zone desertificate, mentre il tasso di disoccupazione nell'ambito di queste filiere, un tempo floride, è altissimo: sono 4300 i posti di lavoro persi nel settore dell'arredamento tra il 2010 e il 2014. Occorre però anche chiedersi quale dovrà essere il modello di rilancio della filiera del mobile e dell'arredamento: sarà ancora legato all’export con un prodotto di media - bassa qualità (non è stata questa una delle cause principali della crisi delle nostre imprese?) o un sarà intercettore di nuove esigenze e di nuovi mercati? Le strategie di promozione del mobile pesarese saranno orientate a prodotti a basso costo oppure cercheranno di avviare processi innovativi in termini di prodotto e di qualità? La formazione permanente dei lavoratori sarà considerata uno strumento privilegiato per qualificare il sistema produttivo aziendale oppure sarà relegata a poche mansioni e determinati ruoli? Il rilancio non passa da semplici annunci ma si ottiene con un pianificazione industriale a medio e lungo termine La Filca Cisl e la Cisl di Pesaro, Fano e Urbino ritengono indispensabile avviare una cabina di regia regionale che definisca le strategie e le politiche industriali atte al rilancio della filiera del mobile. Pertanto chiediamo all’assessore alle Attività Produttive della Regione Marche di avviare immediatamente un tavolo di confronto per il rilancio della filiera del mobile arredamento
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05/10/2015 Energy Resources apre la mobilità, i sindacati chiedono un incontro urgente
Nei giorni scorsi l’azienda Energy Resources di Jesi attualmente in concordato in continuità, azienda tra le prime nel territorio ad occuparsi di energie alternative, ha aperto una procedura di mobilità per 24 addetti su di un totale di 37 dipendenti attualmente in forza, situazione questa che ridurrebbe drasticamente la forza lavoro fino a 13 dipendenti contro i 130 dipendenti di prima della crisi. I sindacati di categoria, rappresentati da Danilo Capogrossi della Fim Cisl, Gianluca Toni della Fiom Cgil e Rolando Massaccesi della Uilm Uil hanno richiesto un esame congiunto sia ai rappresentanti aziendali che ai Commissari Giudiziali attualmente incaricati dal Giudice, come previsto dalla normativa vigente riguardo alle procedure di mobilità, per capire come l'azienda intenda procedere con un organico così limitato e come voglia gestire la procedura di mobilità. Inoltre, i sindacati unitariamente ricordano: «Non essendo state ancora autorizzate dal Ministero le casse integrazioni dei periodi 2013 – 2014 e 2015, abbiamo diversi lavoratori e lavoratrici che, oltre a non aver percepito i periodi di cassa integrazione, non hanno neanche la contribuzione figurativa che permetterebbe ad alcuni di loro di accedere alla pensione». I sindacati hanno sollecitato un incontro che auspicano si possa ottenere al più presto.
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05/10/2015 Tari: un contributo alle famiglie del comune di Fermo
Il comune di Fermo, in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, ha emesso il Bando per l’erogazione di contributi per la Tari (la tassa sui rifiuti) a vantaggio delle famiglie di pensionati, lavoratori, disoccupati, disabili con redditi bassi residenti a Fermo. Il Fondo in dotazione è di 50mila euro. Il termine per le domande scadrà il prossimo 31 ottobre. L'accesso ai benefici è riservato a nuclei familiari con Isee inferiore ai 17 mila euro. La graduatoria dei beneficiari sarà stabilita dall’ISEE lineare ed attualizzato e da altri requisiti economico-sociali: stato di disoccupazione, anziano solo o coppia ultrasessanticinquenne, presenza nel nucleo familiare di disabile.L’ammontare del contributo è del 30% della Tassa dovuta con un minimo di 25€. Per la compilazione dell'ISEE e assistenza nella compilazione della domanda, rivolgersi ai Caff e nelle sedi sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Bando Comune di Fermo Tari
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30/09/2015 Allegion-Cisa: raggiunta ipotesi d'accordo
Dopo una no-stop durata più di 14 ore è stata firmata questa mattina intorno alle 6.45, l’ipotesi d’accordo per la Allegion-CISA, la multinazionale americana che a luglio di quest’anno aveva annunciato esuberi nel sito di Faenza e Monsampolo del Tronto (AP). Con l’intesa di questa mattina, gli esuberi iniziali annunciati dalla multinazionale americana passano da 258, tra sito di Faenza e Monsampolo a 150, con l’apertura della mobilità volontaria incentivata con 30 mensilità e un periodo di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, con l’integrazione sulla indennità di 400 € per Faenza e di 24 mensilità per Monsampolo. Per il calcolo delle mensilità, si terrà conto della retribuzione ordinaria lorda di dicembre 2015 moltiplicata per le mensilità spettanti. Da parte dell'azienda è arrivato anche l'impegno a non procedere unilateralmente ai licenziamenti, ma solo su volontarietà o ricollocazione. La società conferma che il sito di Monsampolo rimarrà il centro di competenza per la produzione dei cilindri e sarà oggetto di un investimento in nuove tecnologie finalizzato ad una maggiore automazione dei processi e a una conseguente migliore efficienza produttiva. Confermati inoltre investimenti complessivi per 17 milioni tra il sito di Faenza e Monsampolo. «L’accordo è solo un primo passo - dichiara Romina Rossi, segretaria della Fim Cisl Ascoli - ora serve un forte impegno da parte di tutti per creare le giuste condizioni di ripartenza e rilancio dei siti puntando su prodotti ad alto contenuto tecnologico e maggiore valore aggiunto». L’ipotesi d’accordo siglata questa mattina verrà illustrata in assemblea ai lavoratori e posta al voto.
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30/09/2015 A Staffolo l'assemblea organizzativa della Fnp Cisl
I pensionati Fnp Cisl di Ancona, Senigallia, Jesi e Fabriano si incontreranno il 6 ottobre a Staffolo per l'assemblea organizzativa della categoria. La conferenza, con 180 delegati, sarà l'occasione per fare il punto sulla recente riorganizzazione della Fnp. Giovanni Focanti, Coordinatore delle quattro Rappresentanze Locali Sindacali che rappresentano  circa 20.000 iscritti, sostiene che «per orientare e rispondere ai bisogni delle persone, nel territorio provinciale, il sistema Cisl, i Servizi, le Associazioni debbono essere un punto di riferimento per i lavoratori, gli anziani e le famiglie». L'incontro, prosegue Focanti, servirà a verificare «le potenzialità e le criticità del nuovo modello organizzativo, visto anche alla luce dei cambiamenti sociali e istituzionali che hanno coinvolto il nostro territorio, e per analizzare la funzionalità delle 20 sedi anche come luogo di ascolto dei pensionati e dei lavoratori e disoccupati, per capire il bisogno e orientarli verso sedi e servizi, come l’Inas, il Caf, l’Adiconsum ed altri, in grado di fornire consulenze e risposte alle problematiche, nonché tradurle in istanze politiche da presentare insieme alla Confederazione per un confronto con Comuni, Ambiti sociali, Distretti Sanitari, Terzo settore». Quest’attività è svolta da 58 agenti sociali Fnp, alcuni di essi collaborano anche con  l’Anteas, che con 230 volontari effettua sostegno ad anziani e disabili attraverso la consegna della spesa a domicilio ad Ancona, trasporto degli anziani e disabili a Chiaravalle, Senigallia, Serra De’ Conti, servizio di scuolabus e nonno vigile a Jesi. La Fnp collabora inoltre con il Sicet  per l’attività di consulenza nel campo dell’abitazione e di assistenza agli inquilini: nel 2014 sono state circa 1.300 le persone assistite sul territorio provinciale. Ai lavori dell’assemblea organizzativa, che inizierà alle ore 9 presso il ristorante Oasi, saranno presenti, oltre ai Responsabili Cisl delle quattro Ast (zonali) il Segretario Fnp-Cisl Marche, Mario Canale e il Segretario Nazionale, Attilio Rimoldi, che concluderà i lavori.
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30/09/2015 Senigallia, potenziato il trasporto disabili grazie ad Anteas e Auser
Un nuovo mezzo di trasporto al servizio delle persone disabili e degli anziani non autosufficienti di Senigallia entrerà in funzione nel mese di ottobre. Anteas e Auser consegneranno al Comune di Senigallia,  il prossimo 3 ottobre, un Ford Transit attrezzato, acquistato con l’utilizzo delle risorse derivanti dai fondi del 5 per mille, raccolti dalle due associazioni, e dal progetto trasporto disabili. Alla cerimonia di consegna, in piazza Manni (Foro Annonario ex Carceri) alle ore 11.30, interverranno il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, il dirigente dei servizi sociali Maurizio Mandolini, l'assessore al bilancio Gennaro Campanile, l'assessore ai servizi sociali Carlo Girolametti e la responsabile dei servizi sociali Giuseppina Campolucci. Saranno inoltre presenti il segretario generale della Fnp Cisl Marche, Mario Canale, e il Segretario dello Spi Cgil di Senigallia, Roberto Galli, il Presidente Auser Provinciale, Sergio Gradara, e i volontari Anteas e Auser. Le associazioni di volontariato Anteas e Auser ad oggi sul territorio senigalliese trasportano in media 500 persone al mese, accompagnandole nelle strutture sanitarie ( centro Alzheimer, ospedale, centri di riabilitazione o ambulatori per le visite mediche). Le due associazioni annoverano circa 100 volontari operativi nel territorio del comune di Senigallia. L'obiettivo è di estendere l'assistenza ai disabili e alle persone non autosufficienti in altri nove comuni della valle del Misa e del Nevola.
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29/09/2015 Raffineria Api, firmato il contratto integrativo
Siglato nella serata di ieri il contratto integrativo del gruppo API relativo al triennio 2015 - 2017. L'intesa giunge a quasi qiuattro anni di distanza dalla scadenza del vecchio accordo aziendale (terminato il 31/12/2011) e a seguito di una trattativa protrattasi per quasi quattro mesi. Il premio di risultato, che costituisce la struttura portante dell'accordo, si fonda sui parametri della redditività (che incide sul premio in misura pari all'85%) e della produttività (per il restante 15%). Per quanto concerne la redditività, si è deciso di fissare il "K 100" ad un valore pari a 130 milioni di Euro di MOL (margine operativo lordo), nell'ambito di una scala parametrale che varia da un minimo di 95,5 ad un massimo di 160 milioni. Qualora il valore dello stesso risultasse inferiore ai 95,5 milioni, la quota base che verrebbe comunque erogata sarebbe pari ad Euro 930, uguale per tutti i livelli. I valori di EBIT DA (indice che misura la redditività aziendale) associati al "K 100" in categoria 4 sono i seguenti: -  Euro 1684 per il 2015; -  Euro 2226 per il 2016; -  Euro 2800 per il 2017. Rispetto all'anno in corso, il MOL è già ad oggi superiore al "K 100". Di conseguenza, è ragionevole presupporre per il 2015 la possibilità di raggiungere un premio complessivo (redditività + produttività) pari a circa 2500 Euro. Per quanto riguarda la produttività, gli indicatori che contribuiranno a definirla saranno i seguenti: - valore delle rese; - lavorato; - costi; - indice infortunistico. Ciascuno dei quattro indicatori inciderà sul parametro della produttività per un 25%. Si è inoltre stabilito che l'erogazione del premio inerente il 2015 avverrà in due tranches (Euro 1100 con la busta paga di novembre 2015, saldo con la busta paga di maggio 2016). Per gli anni 2016 e 2017, la relativa erogazione avverrà invece nei mesi di maggio 2017 e maggio 2018. Oltre a quanto sopra, l'accordo conferma tutte le indennità già presenti nella precedente intesa, con la possibilità di adeguare i rispettivi importi economici attraverso la contrattazione interna tra direzione ed RSU. In merito alla questione avente ad oggetto la "carta carburante", l'azienda si è riservata di fornire una risposta definitiva al riguardo entro il mese di novembre.
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29/09/2015 Corpo Forestale, sindacati contro l'accorpamento
I sindacati continuano a osteggiare l'ipotesi di militarizzazione forzata del Corpo Forestale dello Stato, i cui 7000 dipendenti, nei piani del Governo, dovrebbero essere assorbiti nell'Arma dei Carabinieri. Cisl Fns, Cgil Funzione Pubblica, Uil-Pa/Cfs Dirfor, Ugl e Sapaf parlano di ipotesi «sciagurata e inaccettabile» e di «tutele sindacali demolite con un Decreto Legislativo». Il destino del Corpo Forestale dello Stato riguarda, nelle Marche, i 280 dipendenti divisi tra 4 comandi provinciali (dopo l'accorpamento di quelli di Fermo e Ascoli Piceno) e 50 comandi stazione, impegnati, nonostante siano sotto organico di almeno 40 unità, nel coordinamento territoriale per l'ambiente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nel servizio Cities a tutela di flora e fauna e nelle Procure della Repubblica. «Il Governo Renzi vuole cancellare tutto questo con un maldestro colpo di spugna - dichiara William Berrè, segretario generale Cisl Fns Marche  - non solo tentando di fare un’ assurda militarizzazione del personale, ma anche cancellando il Corpo Forestale, smontandone l’organizzazione e spezzettando le competenze tra più Enti rendendo più difficile se non impossibile l’attività di prevenzione e di contrasto ai reati ambientali». «Abbiamo il massimo rispetto dei colleghi dell’Arma dei Carabinieri - afferma l'Ispettore Superiore del Corpo Forestale dello Stato Maurizio Simoncini - ma loro svolgono il primario compito di assicurare l’ordine e la sicurezza. Caricarli di altre competenze, sinceramente, non se ne vede il bisogno, senza considerare che questo comporterebbe la militarizzazione di circa 7000 persone dei vari ruoli civili attualmente esistenti nel Corpo Forestale dello Stato, quando in Europa si va nella direzione opposta: cioè smilitarizzare le forze di Polizia. Scegliere la carriera militare è appunto una scelta, non può e non deve essere un Decreto del Governo a fare questo cambiamento che si ripercuote nell’ organizzazione familiare e di vita di migliaia di donne e uomini che hanno scelto un lavoro diverso. Un lavoro fatto si anche di sacrifici e di rinunce ma che i Forestali svolgono con vera e forte passione». La Federazione Nazionale della Sicurezza della Cisl continuerà la battaglia sindacale in ogni sede ed in tutti i modi per garantire al personale il mantenimento di quei diritti faticosamente conquistati e garantire allo stesso tempo un efficiente e riorganizzato Corpo di Polizia Forestale. Non bisogna dimenticare che la militarizzazione del personale comporterebbe, infatti, la perdita del diritto di aderire ad associazioni sindacali, secondo quanto previsto dalla legge italiana. Di diverso avviso sono la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e la Corte di Giustizia Europea, che nel 2001 e nel 2014 hanno riconosciuto il diritto di rappresentanza sindacale anche per il personale militare. In un comunicato congiunto, le sigle dei Forestali annunciano di aver dato mandato a un pool di legali per promuovere un ricorso di fronte alla Corte di Giustizia Europea per vedere di nuovo sancito, in conformità con i precedenti giurisprudenziali, il diritto anche per i Carabinieri di libera costituzione e associazione sindacale. COMUNICATO STAMPA NAZIONALE
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29/09/2015 I sindacati sostengono la campagna per fermare le false cooperative
I sindacati sono a fianco delle Centrali cooperative delle Marche nella campagna “Stop false cooperative”, che prevede una raccolta firme per la richiesta al Parlamento di una legge per contrastare il fenomeno delle false cooperative.  Anche i segretari generali delle Marche Stefano Mastrovincenzo (Cisl), Roberto Ghiselli (Cgil) e Graziano Fioretti (Uil)  hanno sottoscritto la proposta con cui l'Alleanza delle Cooperative Italiane, il coordinamento composto da Agci, Confcooperative, Legacoop, chiede al Parlamento di approvare una legge con misure più severe per contrastare il fenomeno delle false cooperative, che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione per perseguire finalità estranee a quelle mutualistiche. Imprese che, partecipando ad appalti pubblici con il massimo ribasso, spesso non applicano regolarmente i contratti di lavoro e non garantiscono il giusto salario ai lavoratori. “Come sindacati condividiamo gli obiettivi della campagna “Stop false cooperative” ed invitiamo i nostri iscritti a sottoscrivere la proposta di legge - sostengono Cgil, Cisl e Uil delle Marche - condividendo l'impegno della cooperazione a favore della trasparenza, della legalità e della necessità di mettere ancora di più al centro dell'impresa i lavoratori e i soci”. “Siamo molto soddisfatti della partecipazione dei sindacati marchigiani alla nostra campagna – commentano Agci, Confcooperative e Legacoop Marche – che sottolinea la condivisione e il rispetto dei valori propri della nostra cooperazione e un sostegno politico alla nostra iniziativa”. Alla campagna, che a livello nazionale prevede un obiettivo di 50 mila firme da raccogliere entro il 30 settembre, nelle Marche hanno finora aderito più di 3 mila persone. Fino alla fine del mese si può firmare in 43 Comuni marchigiani. PROVINCIA DI ANCONA:  Agugliano, Arcevia, Ancona, Belvedere Ostrense, Camerano, Castelbellino, Castelfidardo, Castelplanio, Chiaravalle, Cupramontana, Fabriano, Falconara Marittima, Filottrano, Jesi, Loreto, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Montemarciano, Osimo, S. Maria Nuova, Senigallia PROVINCIA DI ASCOLI PICENO: Ascoli Piceno, Comunanza, Grottammare, Monsampolo del Tronto, Monteprandone, Offida, San Benedetto del Tronto PROVINCIA DI FERMO: Fermo PROVINCIA DI MACERATA: Civitanova Marche, Macerata, Matelica, Monte San Giusto, Potenza Picena, Recanati, San Severino Marche, Tolentino, Treia PROVINCIA DI PESARO URBINO: Fano, Pesaro, Urbino, Vallefoglia
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28/09/2015 Rischio licenziamenti alla Corghi di Mondolfo, aperto lo stato di agitazione sindacale
Stato di agitazione sindacale nel sito produttivo  di  Mondolfo della Corghi S.p.A,  leader mondiale nella produzione di attrezzature per gommisti e autofficine, indetto dai sindacati di categoria, insieme ai lavoratori, dopo l'annuncio da parte dell'azienda dell' apertura di un’ulteriore procedura di mobilità, la terza negli ultimi tre anni.  Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil  sul piede di guerra anche per i  problemi, espressi dall'azienda, rispetto alla sostenibilità di alcune produzioni dello stabilimento di Mondolfo e alle difficoltà  relative alla necessità di commercializzare i prodotti di bassa gamma. Forti le preoccupazioni anche per l'imminente apertura di uno stabilimento in Croazia. «Abbiamo il timore che a piccoli pezzi, venga “smantellato” il sito produttivo di Mondolfo dove lavorano  ben  85 dipendenti.  – afferma  Mauro Masci, Fim Cisl Marche -  Sospettiamo che l’azienda voglia esportare la produzione nei paesi esteri dove già esistono siti produttivi del gruppo (Croazia, Cina). – continua Masci – Domani mattina incontreremo l’azienda, se non dovessero emergere novità positive proseguiremo la nostra protesta con ulteriori iniziative sindacali. »  La Corghi S.p.A, del Gruppo Nexion, è  leader sul mercato italiano e mondiale, nel settore degli equipaggiamenti per l'assistenza ai veicoli, con stabilimenti in Italia, in Emilia Romagna, Toscana e Marche, occupando circa 700 addetti e all’estero con sei siti produttivi (uno in Cina) e cinque filiali dirette (Germania, Spagna, Francia, Stati Uniti, Cina) e uno in apertura in Croazia.  Distribuisce i prodotti in più di 120 paesi in tutto il mondo con una quota export pari all’80% del fatturato.   «Questa politica aziendale  di tagli aveva già investito nel 2014 lo stabilimento di Correggio  (25 dipendenti) – ricorda Masci – e aveva interessato alcuni  dipendenti anche a Mondolfo. Ora siamo molto preoccupati per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. Temiamo che per applicare le cosiddette  economie di scala si vada verso un’ esternalizzazione – conclude Masci – che  metterebbe a rischio un patrimonio fatto di persone, professionalità e dedizione al lavoro. E questo non lo possiamo accettare.»
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25/09/2015 Area Vasta 4, Cisl Fp reclama il pagamento degli arretrati
Appare legittimo che il nuovo Direttore di Area Vasta 4, a poche settimane dalla sua nomina, comunichi all’intera comunità fermana, presunte novità che arriveranno a breve. Tutto legittimo ma già visto in passato. La Cisl Fp però ha il polso vero del clima che regna all’interno dei reparti, servizi sanitari e non dell’Area Vasta 4 e può testimoniare dell’aria pesante che si respira in giro. Non c’è minimamente fiducia, non sulla persona del nuovo Direttore che dovrà essere messo alla prova ma sull’intero sistema sanitario regionale che perdura nel taglio di risorse economiche ed umane, rendendo difficilissimo continuare a garantire un’assistenza sanitaria di qualità. Il personale dipendente è oggetto di vessazioni continue e ripetute per il mancato rispetto di diritti contrattuali ed economici. Migliaia le ore di lavoro accumulate che non potranno essere mai recuperate, migliaia i giorni di ferie non godute, riposi negati per permettere la copertura dei turni. Tutto ciò rende il clima aziendale pesantissimo perché la vita personale e familiare di infermieri, OSS e dei professionisti sanitari soggetti a turnazione non viene rispettata in nome dell’obbligo alla continuità dei servizi. Non finisce qui, però. L’offesa più grande però, nei confronti della dignità dei dipendenti dell’Area Vasta 4 la sta perpetrando la Direzione Generale dell’ASUR, che a distanza di mesi dalla sottoscrizione degli accordi decentrati, tiene bloccati i contratti e quindi parte della retribuzione mensile. Parliamo di 80-150 euro mensili che dovrebbero essere parte della retribuzione ma che a causa di ingiustificati e vergognosi ritardi del Collegio Sindacale e del Nucleo di Valutazione Interno dell’ASUR, non arrivano nelle buste paga dei lavoratori. I componenti del Nucleo di Valutazione, nominati dalle Aree Vaste tra i Dirigenti, percepiscono una retribuzione aggiuntiva cospicua ma nonostante questo, continuerebbero a rinviare il controllo, secondo noi addirittura non dovuto, della documentazione inviata dall’Area Vasta. Gli arretrati da percepire dai dipendenti risalgono addirittura al 2014 e sono la retribuzione di ore aggiuntive lavorate a fronte di progetti di produttività. Quanto sopra è intollerabile soprattutto se il datore di lavoro è pubblico. La Cisl Fp ritiene che la pazienza sia finita. La tolleranza terminata. Se entro la settimana entrante non arriveranno precise indicazioni sui pagamenti con scadenza a breve della liquidazione delle somme arretrate, la Cisl Fp porterà i dipendenti nella sede dell’ASUR così che Marini ed i suoi troppi collaboratori e dirigenti guarderanno negli occhi coloro ai quali stanno sottraendo risorse economiche e saggiare quanto siano arrabbiati. Da mercoledì 30 settembre i delegati Cisl Fp promuoveranno nei reparti la sottoscrizione di una protesta da inviare al Presidente della Giunta Regionale, al Garante Civico Regionale e al Prefetto. Inizierà anche la raccolta di adesioni dei partecipanti alla protesta da organizzare presso la Direzione Generale ASUR.  IL SEGRETARIO REGIONALE CISL FPGiuseppe DonatiSottoscrizione protesta dipendenti Area 4
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24/09/2015 Appalti gas: i lavoratori vanno tutelati
I sindacati del settore dell'energia, Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil Marche, chiedono un incontro urgente con i comuni capofila che dovranno predisporre gli avvisi di gara per l'assegnazione del servizio di distribuzione del gas, previsti dalla legge n.11 del 27 febbraio 2015 (Decreto Milleproroghe). Con una lettera indirizzata ai comuni di Ancona, Pesaro, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Civitanova Marche, le segreterie regionali delle tre sigle di categoria chiedono l'applicazione delle tutele per i lavoratori del settore previste dal Decreto Ministeriale del 21 aprile 2011 e di poter garantire le iscrizioni al fondo previdenziale di origine dei lavoratori (Inps o Inpdap), l'iscrizione ai fondi previdenziali del settore, il mantenimento delle tutele preesistenti la nuova normativa sui licenziamenti, così come definita dalla Legge 183 del 2014, nonché l'applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore Acqua - Gas. La discussione si rende necessaria a fronte all'introduzione della Legge Delega 183/2014 (Jobs Act) che «determina una modifica delle tutele occupazionali e una condizione di preoccupante incertezza normativa che rischia di favorire processi di dumping sociale che si potrebbero determinare in occasione delle gare». A tal fine, le sigle dei lavoratori hanno già incontrato il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli. Il Comune di Ancona, in quanto ente capofila dell'ambito, ha stipulato la convenzione con gli altri comuni e sta raccogliendo i dati dalle altre amministrazioni in vista dell'avviso di gara, atteso tra gennaio e febbraio 2016. Prima della pubblicazione dell'avviso di gara, il Comune di Ancona provvederà a riconvocare le organizzazioni sindacali per illustrare i contenuti del bando. Sul fronte delle tutele, l'amministrazione comunale ha assicurato la propria disponibilità, previa passaggio con i gruppi consiliari, ad inserire nell'avviso di gara le tutele previste dal Decreto Ministeriale del 21 aprile 2011  e la tutela dell'articolo 18 ante riforma Jobs Act. Rimane il problema previdenziale che, secondo il Comune, può essere risolto solo per via legislativa: le federazioni nazionali hanno votato giovedì 24 settembre un ordine del giorno che prevede la proclamazione dello sciopero generale delle aziende del gas e dell'acqua per rivendicare il rispetto delle tutele di legge precedenti alla riforma del mercato del lavoro.  
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24/09/2015 Comune di Ancona, i sindacati sul piede di guerra
I sindacati di categoria Fp Cisl, Fp Cgil e Uil Fpl hanno indetto lo stato di agitazione del personale del Comune di Ancona per il mancato pagamento del salario di Produttività per l' anno 2014, già condiviso con la parte pubblica nelle modalità e tempi di erogazione. «Abbiamo aperto lo stato di agitazione per una serie di ragioni. - afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche -  Lottiamo per il rispetto degli accordi presi per il 2014 ma anche per la mancata volontà' di trovare un accordo sulla definizione del Fondo Produttività 2013. Gravissima inoltre   la contestuale decisione dell’amministrazione di recuperare liquidità dai Fondi delle risorse decentrate dei prossimi sette anni per una cifra di oltre 1.300.000 euro. - continua  - Problemi emergono anche da punto di vista delle scelte organizzative  quali quelle legate  alla gestione dei  servizi educativi. La decisione di appaltare il servizio pomeridiano negli asili nido a gestione diretta, con il mancato rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato, e soprattutto senza l’avvio di procedure concorsuali pubbliche, a garanzia del turn-over del personale prossimo alla quiescenza,  sono un preludio alla definitiva esternalizzazione  del servizio» conclude Talevi. I sindacati di categoria Fp Cisl, Fp Cgil e Uil Fpl hanno  intanto avviato il blocco delle prestazioni di lavoro straordinario, come prima iniziativa di protesta, e sollecitato l'amministrazione comunale ad avviare iniziative di conciliazione .
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23/09/2015 Incidente mortale in cantiere a Cossignano. Chiesto un tavolo sulla sicurezza
Il fatale incidente sul lavoro a Cossignano che ha colpito Giuseppe Tanzi, 41 anni, di Appignano del Tronto, apre una ferita indelebile nel mondo del lavoro piceno ed in particolare nel settore edile che, pur colpito dalla crisi, paga il solito insopportabile tributo di infortuni ed incidenti sul lavoro​ . Dalle prime notizie si apprende che il lavoratore stava operando nello scavo quando il cedimento di una parete dello stesso lo ha travolto. Filca-Cisl,Feneal-Uil e Fillea-Cgil​ , esprimono la loro vicinanza alla famiglia Tanzi per il dramma che sta vivendo. I tre responsabili di categoria Tonino Passaretti, Leonardo Luciano Frascarelli e Francesco Petrocchi, denunciano la caduta di attenzione riservata all'argomento sicurezza da parte delle istituzioni alle quali si chiede invece un maggior impegno proprio in questo momento di crisi profonda del settore che contribuisce a far scivolare in secondo piano il tema sicurezza nei cantieri da parte di tutti gli addetti . Il continuo susseguirsi di incidenti che avvengono spesso con le stesse modalità, impone a tutti gli addetti nel settore un momento di riflessione profonda in tema di sicurezza e di rispetto delle regole nei cantieri nella nostra regione. «​ Siamo stanchi - dichiarano i responsabili di Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil -  di commentare il day after. C’è bisogno di fermarsi e di capire che cosa non sta funzionando. Non possiamo più lasciare sul campo altre vite, martiri e invalidi del lavoro, mariti e padri, che perdono la loro esistenza per portare a casa un pezzo di pane. Il dato maggiormente stridente è che, nonostante la riduzione del numero di addetti del settore e la diminuzione dei cantieri aperti nel nostro territorio a causa della crisi, il numero degli infortuni non registra un calo di pari passo. Per questo chiediamo l’immediata apertura di un tavolo per la verifica delle criticità e per trovare soluzioni ad un problema che, ne siamo consapevoli, non potremo mai ridurre a zero, ma di cui possiamo ridurre l’impatto mettendo in campo con una azione congiunta e condivisa da parti sociali istituzioni e sistemi di controllo».
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23/09/2015 Liste d'attesa, non convince la bozza delle linee di indirizzo
Liste di attesa, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil avanzano alcune osservazioni rispetto alla bozza delle linee di indirizzo, messa a punto dalla giunta regionale. Con una premessa: i sindacati rintengono centrale il tema dei tempi di attesa e quindi considerano opportuno che l’esecutivo stia riportando l’attenzione su questo argomento, tra l’altro, già trattato in una delibera del 2014, la n.1 del 7 gennaio, rimasta per lo più solo sulla carta. Anzitutto, per quanto riguarda il potenziamento dell’offerta pubblica, le azioni previste vanno integrate con una previsione di risorse finanziarie aziendali e dei fondi contrattuali, che coinvolgano e rafforzino il personale del Ssr, riservando alle altre azioni, intramoenia e programmazione di prestazioni offerte dal privato accreditato, carattere integrativo. In secondo luogo, ai sindacati non convince la previsione di agende specifiche per l’equipe territoriale dei medici di medicina generale: c’è infatti il rischio che le stesse possano diventare uno strumento privilegiato per l’accesso alle prestazioni. Inoltre, non è condivisibile l’ipotesi delle tariffe calmierate delle strutture private per evitare un sistema parallelo volto a depotenziare il regime istituzionale; piuttosto, eventuali ulteriori margini negoziali con i privati potrebbero invece essere impiegati per l’incremento delle prestazioni a parità di costi. E ancora: resta irrisolto il nodo del rispetto dell’equilibrio del 50% tra l’attività svolta in regime istituzionale e in libera professione, rispetto al quale il monitoraggio finora svolto non si è dimostrato efficace; in tal senso, bisogna prevedere un richiamo specifico alla precisazione dei modi in cui nei Piani attuativi si procede a tale verifica. I sindacati, quindi, chiedono che i dati oggetto del monitoraggio sui tempi di attesa siano resi pubblici e oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali. Infine, Cgil, Cisl e Uil propongono la creazione di un unico sistema elettronico di fatturazione delle prestazioni di attività di libera professione, anche per le attività extramoenia, che permetta di monitorare orari, prenotazioni e fatturazione corrispondente.
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22/09/2015 Prefettura di Fermo a rischio chiusura: sindacati sul piede di guerra
È in corso nella sede della Prefettura di Fermo l'assemblea sindacale aperta indetta da Cisl Fp, Cgil Funzione Pubblica e Uil Pa per contestare la chiusura proprio della Prefettura fermana, destinata ad essere soppressa insieme a quelle di altre 22 città in Italia. La mobilitazione, aperta anche ai rappresentanti delle istituzioni locali, è una risposta a quella che i sindacati ritengono una decisione sbagliata e pericolosa. «La paventata chiusura delle 23 Prefetture tra le quali quella di Fermo, è un'operazione tesa solamente a mascherare i veri problemi della Pubblica Amministrazione che necessita invece di una vera riorganizzazione. - ha sottolineato Francesco Todaro, segretario regionale Fp Cisl con delega alle amministrazioni centralizzate - I risparmi dovrebbero essere conseguiti dalla lotta alla corruzione e dal taglio dei costi della politica e non con la soppressione di Enti che garantiscono servizi pubblici, gratuiti a tutti i cittadini.- continua Todaro -  L'arretramento dello Stato sul territorio di Fermo è ingiustificato e pericoloso. Il fermano ha bisogno di più presenza dello Stato e di più sicurezza e non di tagli lineari che colpiscono Fermo ed il suo territorio rispetto al resto delle Marche.» Il Sindacato unitariamente farà muro per combattere lo smantellamento di servizi che porterà meno servizi per i cittadini e costi maggiori alla collettività. «Il messaggio dato dal Governo di arretramento dello Stato sul territorio è inquietante - dichiara Giuseppe Donati, segretario regionale della Cisl Fp -  anche alla luce dei tantissimi fatti di criminalità e micro criminalità che nell'ultimo anno hanno visto protagonista il territorio fermano, soprattutto quello della costa. I furti nelle abitazioni, le rapine in pubblici esercizi dove solo per fortuna non c’è ancora scappato il morto, i danneggiamenti alle proprietà e alle auto provate sono all’ordine del giorno della cronaca locale ma di questo il Governo non tiene assolutamente conto perché l’importante è illudere cittadini ed elettori che si sta facendo economia e lotta agli sprechi». La domanda della Cisl Fp è la seguente: sopprimere un presidio importante e strategico per l’ordine pubblico e la sicurezza del territorio, è un risparmio oppure un azzardo insensato ai  danni dei cittadini del fermano? Secondo il segretario regionale della Cisl Fp, «siamo di fronte allo Stato che batte in ritirata, scegliendo la logica imperante in ogni decisione politica nostrana, che è quella dello spot e della comunicazione vuota ma che fa presa sull'opinione pubblica. Intanto i cittadini privati e le imprese dovranno pagarsi la sicurezza nonostante le enormi tasse pagate. Dove è finito il diritto fondamentale alla sicurezza dei cittadini e delle imprese?». L'assemblea di Fermo si svolge in contemporanea a quelle organizzate nelle altre Prefetture a rischio soppressione. «I detrattori della Pubblica Amministrazione hanno subito messo in moto la disinformazione, facendo passare la battaglia per salvare la Prefettura di Fermo come una mera lotta in favore dei dipendenti. - conclude Donati - Questo è falso e strumentale ma certamente il futuro lavorativo dei dipendenti e le ricadute sulle loro famiglie non è secondario. L’esperienza demenziale delle Province, ancora tutta da risolvere, alla quale stiamo assistendo, non può che mettere in allarme il Sindacato. Anche sulle Province, il Governo ha giocato al massimo ribasso, svendendo un’istituzione storica, le competenze, le professionalità presenti in essa solo per illudere i cittadini-elettori di aver razionalizzato e risparmiato. Nulla di tutto questo è avvenuto e lo ha certificato la Corte dei Conti, non la Cisl».
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22/09/2015 Piero Francia, nuovo segretario generale Femca Cisl Marche
Nuovo vertice alla Femca Cisl Marche, il sindacato dei   lavoratori  dei settori energia, moda, chimica e affini. Il Consiglio generale di categoria ha  eletto oggi  all’unanimità Piero Francia, Segretario generale regionale,  e i nuovi componenti di segreteria. Francia nato a Fermo il 15 luglio 1973 succede a Bartolomeo Schibeci, scomparso prematuramente nel luglio scorso. «Credo nell’ importanza della rappresentanza sociale e nelle potenzialità del sindacato. Fare sindacato significa stare tra i lavoratori. Decidere con gli iscritti, insieme alle Rappresentanze sindacali unitarie  ed alle Rappresentanze sindacali aziendali  quali politiche sindacali adottare in azienda a tutela dei propri associati e di tutti i lavoratori. – ha dichiarato Francia dopo la sua elezione -  Vogliamo essere riferimento per chi rappresentiamo. Essere nei luoghi di lavoro, partecipare nelle decisioni aziendali per il bene dell'occupazione, della crescita produttiva, e di conseguenza delle condizioni occupazionali, economiche e sociali di tutti a partire dai nostri iscritti. Per fare questo servono: competenza, sinergia di squadra ed una sana apertura mentale. Il nostro obiettivo è duplice: gestire le crisi aziendali cercando di salvaguardare l'occupazione e l'equilibrio sociale – conclude Piero Francia - e nelle aziende in buona salute vogliamo  essere propositivi per  una contrattazione che porti sviluppo per i lavoratori e per le aziende».
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21/09/2015 Vertenza JP: Incontro in Regione tra Ceriscioli e i sindacati
Si è svolto stamattina nella sede della Regione l'incontro tra i sindacati e il presidente Luca Ceriscioli per fare il punto sulla Jp Industries di Fabriano. Hanno preso parte al vertice i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm e i sindacati confederali Cisl, Cgil e Uil. Ceriscioli ha sottolineato l'impegno del Mise che ha istituito due tavoli tecnici per trovare la soluzione che metta d'accordo azienda e banche e che dia certezze sulla sostenibilità finanziaria del piano industriale presentato da Giuseppe Porcarelli. I sindacati hanno chiesto e ottenuto di mantenere aperto un canale di comunicazione istituzionale tra le parti al fine di monitorare l'evolversi della situazione, nel quadro di una vicenda che vede coinvolti 700 lavoratori. «La situazione della Jp rimane ancora incerta. - afferma  Andrea Cocco, Fim Cisl Marche al termine dell'incontro - L'accordo tra banche e azienda va definito in maniera puntuale. Come Fim Cisl. abbiamo chiesto che i tempi siano veloci, in considerazione di una sentenza di Cassazione che potrebbe chiudere la vicenda con il rischio che 700 lavoratori perdano l'impiego, in un territorio che conta già più di 5800 disoccupati. Ci auguriamo nel breve periodo risposte chiare per i lavoratori: se così non fosse, dovremmo prendere coscienza di dover mettere in atto iniziative ancor più forti. Non è possibile che in una vicenda legata alla cessione di un ramo dell'Antonio Merloni dove un imprenditore possa sviluppare un piano industriale, le banche rischiano di far saltare il lavoro in un territorio già depresso. Vogliamo che le istituzioni stringano i tempi: il lavoro serve ora, non nei prossimi mesi». Per il responsabile della Ast di Fabriano, Guanito Morici, «La situazione della Jp è indicativa di ciò che sta avvenendo nel territorio: nessun nuovo posto di lavoro, nessuna nuova realtà produttiva e un tessuto sociale che sta reggendo solo grazie agli ammortizzatori sociali, che però non sono la soluzione, ma una semplice medicazione temporanea. Se non si interviene con scelte decise per risolvere i problemi del settore degli elettrodomestici - conclude Morici - continueremo ad assistere anche nei prossimi anni a piani di riorganizzazione che prevedono una riduzione dell'attività produttiva e dei posti di lavoro».
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18/09/2015 DIPENDENTI COMUNALI, NELLE MARCHE PERSI 861 POSTI DI LAVORO
La IFEL Fondazione Anci ( Istituto per la finanza e l'economia locale) ha nei giorni scorsi pubblicato il report con i dati relativi ai dipendenti comunali di tutta Italia al 31 dicembre 2013, su dati del  Ministero Economia e Finanza 2015. Dai dati elaborati, dall'Ufficio Studi Fp Cisl Marche, risulta una situazione molto preoccupante per i dipendenti dei comuni marchigiani ma anche per quelli di province e regioni.« Se nel 2011 i dipendenti comunali marchigiani ( esclusa la dirigenza ) erano 11.116, nel 2012 sono calati a 10.316, nel 2013 a 10.255. Di fatto in due anni si sono persi 861 posti di lavoro  frutto del sostanziale blocco delle assunzioni. - spiega Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - Se nel 2011 vi erano 7.08 lavoratori comunali ogni mille abitanti, nel 2012 sono  scesi a 6.68 ogni mille abitanti, nel 2013 a  6.60 ogni mille contro una media nazionale di 6.89 ogni mille. Cala il costo del lavoro medio lordo annuo che passa dai 38.112 euro del 2011 ai 37.293 del 2012 sino ai 37.030 del 2013 a causa  del blocco della contrattazione sia a livello nazionale e spesso anche aziendale, oltre ai  tagli effettuati sul salario accessorio  compiuto da molte amministrazioni locali. » Nelle Marche risulta  più bassa, rispetto alle altre regioni,  anche la presenza di dipendenti comunali donne,  rispetto agli uomini, con il 49% del totale contro una media nazionale del 53.2%. I lavoratori a tempo pieno sono il 90,9% del totale  mentre tra quelli in part -time prevalgono, al contrario di altre regioni italiane, gli uomini sulle donne, come anche nei pochi casi attivati di telelavoro ( solamente 5 su 310 a livello nazionale ). La Regione Marche con i suoi 1412 dipendenti è leggermente sopra la  media nazionale ( 0.94 dipendenti ogni mille abitanti contro la media nazionale di 0.74 ),  mentre il  costo del personale è decisamente  più contenuto ( 44.743 euro medie lorde rispetto alla media nazionale di 54.532 ). I dipendenti delle cinque province marchigiane risultano essere, a fine 2013, 2187 con una media regionale leggermente più elevata  ( l' 1.41 ogni mille abitanti contro lo 0.91 nazionale ), ma anche qui con uno stipendio medio annuo più basso ( 37.608 euro lorde annue contro 41.669 euro lorde annue di media nazionale). Se  in Regione  la presenza femminile è più bassa rispetto alla media nazionale (  49.3 % del totale contro una media nazionale del 50.6%,) le province sono l'unico settore ove la presenza femminile nelle Marche è maggiore di quella nazionale ( 46.3% contro 44.3% nazionale ). Sostanzialmente stabile il ricorso nei vari settori del personale "flessibile" che si attesta intorno al 6.6% del totale ( 681 unità nei comuni ), ed anche in questo caso la presenza femminile non è elevata (  45.4% nelle Marche contro una media nazionale del 57.7%). Per quanto concerne l'elevato avanzamento anagrafico dei lavoratori si osserva che prevalgono, a fine 2013,   i dipendenti tra i 56 - 60 anni, in tutte le classi di ampiezza demografica ( intorno 25% ), mentre nella classe di età 40 -44 anni si osservano percentuali superiori alla media nelle amministrazioni dei comuni di piccole o medie dimensioni. Circa il 57% dei dipendenti è in possesso di diploma di scuola media superiore, mentre circa il 20% dei lavoratori è laureato. In sintesi continua il calo dei dipendenti comunali ed il loro contestuale invecchiamento, trend destinato ad aumentare stante le politiche di blocco del personale perseguite dai Governi anche nel 2014 e 2015. In calo anche le retribuzioni che seguono un trend negativo iniziato nel 2010 con il blocco della contrattazione nazionale e le politiche di "tagli" avviate da molte pubbliche amministrazioni locali
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11/09/2015 Prefettura di Fermo a rischio. Allarme della Fp Cisl
Leggere sulla stampa lo stupore di istituzioni e rappresentanti politici locali per la  paventata chiusura della Prefettura di Fermo, sorprende negativamente la  Fp Cisl Marche. Il sindacato del pubblico impiego della Cisl, e non solo,  da  tempo aveva già evidenziato  il rischio di una desertificazione della pubblica amministrazione nel fermano. « La Fp Cisl aveva denunciato l'intendimento del Governo, impegnato solo ad effettuare tagli mascherandoli con risibili riorganizzazioni o riforme, di effettuare sforbiciate alla Pubblica Amministrazione e che ciò avrebbe significato per il territorio fermano non solo lo svuotamento della Provincia ma anche la perdita della Prefettura e della Camera di Commercio. - ribadisce Giuseppe Donati, Fp Cisl Marche - Quindi, quale stupore o sorpresa?  Solo lacrime di coccodrillo. Le prossime saranno versate per la Camera di Commercio. Al grido di allarme lanciato dalla CISL FP, tutti o quasi hanno fatto finta di nulla o peggio hanno girato lo sguardo per non vedere la realtà. Ora siamo al capolinea e tutti si stracciano le vesti. - continua Donati -  Lo stesso Prefetto, quando unitariamente con CGIL e UIL siamo andati a rappresentare i timori di una soppressione della Prefettura ci aveva liquidati dicendo che i tempi erano prematuri e che nulla era stato deciso. Bene,ora la decisione c'è e bisogna mettersi in moto per cercare di far cambiare rotta al Governo.» Una  decisione  sbagliata secondo la Fp Cisl Marche. «L'idea “americana” di Renzi di fare un'ammucchiata dei servizi della pubblica amministrazione è sbagliata. - rilancia Donati - Certo anche sulla struttura ospitante si potrebbero fare economie ma da qui a chiudere la Prefettura ce ne passa. Il messaggio di arretramento dello Stato sul territorio è inquietante anche alla luce dei tantissimi fatti di criminalità e micro criminalità che nell'ultimo anno hanno visto protagonista il territorio fermano, soprattutto quello della costa. Invece di rafforzare la presenza ed il presidio dello Stato,si batte in ritirata, scegliendo la logica, sempre più imperante in ogni decisione politica moderna, che è quella economica. Forse conviene che siano i privati a pagarsi la sicurezza e non lo Stato che nonostante le enormi tasse pagate dai cittadini e dalle imprese, intenderebbe scaricare ad altri il presidio del territorio.» La Prefettura però non è solo sicurezza ed ordine pubblico. Sono tanti e diversificati i servizi che gli uffici prefettizi erogano a cittadini ed imprese. «Con l'accorpamento in Ascoli Piceno, si tornerebbe indietro di anni con perdite di tempo e denaro non facilmente quantificabili. - spiega Donati -Tutti a carico dei cittadini e delle imprese. Questo concetto deve essere chiaro perché i detrattori hanno subito messo in moto la disinformazione, facendo passare la battaglia per salvare la Prefettura come una mera lotta in favore dei dipendenti. Falso. - conclude - Ancora una volta, anche se in colpevole ritardo, il territorio dovrà fare muro e squadra. » Il 22 settembre, per iniziare, in tutta Italia e quindi anche a Fermo, CGIL -CISL -UIL organizzeranno assemblee nelle Prefetture soggette a soppressione. L'auspicio della CISL FP è che a Fermo l'assemblea unitaria sia aperta a tutti i rappresentanti delle istituzioni pubbliche e molto partecipata. Sindaci, Assessori regionali, Parlamentari eletti nel fermano sono invitati.   
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10/09/2015 Banca Marche, i sindacati incontrano il Direttore Generale
In attesa della riunione del Comitato direttivo del Fondo interbancario tutela depositi,  che si esprimerà sul proprio   impegno per il salvataggio di Banca Marche, i sindacati di categoria  aziendali hanno incontrato oggi il Direttore Generale di Banca Marche. «E’ stata confermata la precisa volontà da parte degli organi preposti di raggiungere una positiva conclusione della vicenda entro la fine del corrente anno. – riferiscono i sindacati -  C’è comunque la necessità che la politica marchigiana faccia propria, come è avvenuto già in altre regioni, la presa in carico della vicenda Banca Marche quale priorità per la salvaguardia del tessuto economico e dei territori di riferimento». Rispetto agli scenari disegnati da fonti giornalistiche, per i quali i sindacati hanno chiesto chiarimenti, la banca non ha ritenuto opportuno commentare alcuna ipotesi, rappresentando la necessità di mantenere un elevato livello di riservatezza richiesto dalla delicatezza del momento.
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10/09/2015 Incidente mortale cantiere A14 . Sindacati, va fatta chiarezza
Feneal –UIL Filca - CISL Fillea - CGIL di Ancona esprimono profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del giovane lavoratore che ha perso la vita, ieri pomeriggio,  mentre lavorava in una delle gallerie della terza corsia del tratto marchigiano, chiuso al traffico, dell' A14, la Galleria Montedomini, a Camerata Picena (AN). Inutili i soccorsi dell' eliambulanza e dei vigili del fuoco, accorsi sul posto insieme alla polizia stradale. L'uomo stava posizionando una pompa spara cemento su un carrello di trasporto, quando il mezzo lo ha investito e ucciso. Accettata dall'azienda esecutrice dei lavori la richiesta dei sindacati di sospendere l'attività lavorativa sull'intero lotto. Il cantiere è stato immediatamente chiuso e sospesi tutti i turni di lavoro. «Non ci si potrà mai abituare né accettare di dover accostare il senso del lavoro  al dolore della morte. - scrivono i sindacati di categoria in una nota - Ancora più doloroso quando avviene all'interno di un grande cantiere dove da anni lavoratori, provenienti da diverse regioni, lavorano fianco a fianco.  Ma non solo: dormono, mangiano, passano le loro ore e i loro giorni di riposo, poiché rientrando ogni quindici giorni o mensilmente presso le loro residenze si costruisce inevitabilmente una piccola realtà comunitaria che non può lasciare indifferenti ad un fatto così grave.» Feneal –UIL Filca - CISL Fillea - CGIL di Ancona hanno inoltre richiesto un incontro per comprendere e far luce sulle dinamiche dell’incidente, individuare le eventuali omissioni. «Se accadono ancora  infortuni così gravi significa che dobbiamo alzare l'attenzione sulle condizioni di lavoro.- afferma Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche - Un infortunio evidenzia sempre che ci sono problemi sul sistema di gestione della sicurezza  nei luoghi di lavoro che vanno  al più presto verificati  e risolti» Sarà esame di attenta analisi, durante l’incontro richiesto alla Ghella Spa la verifica di tutta la normativa sulla sicurezza e sulla prevenzione; nonché del sistema dei soccorsi che si attiva in collaborazione con le istituzioni in questi momenti.  Feneal UIL ,Filca CISL  e Fillea CGIL nel ribadire che «non è possibile accettare che in una grande opera o in un cantiere si continui a perdere la vita, specialmente nelle Marche che, negli ultimi anni e nei prossimi, sono investite da un importantissimo impegno infrastrutturale», sollecitano  tutti gli organi competenti, le istituzioni e la magistratura,  affinché in tempi brevi, si possa  fare chiarezza su quanto avvenuto»..   
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02/09/2015 Licenziamenti alla BEST SPA di Cerreto d’Esi. E’ subito sciopero
Questa mattina assemblea con i lavoratori e subito sciopero alla Best di Cerreto d’Esi, azienda che produce cappe. I lavoratori  sono scesi in strada dopo che la multinazionale americana ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 55 persone su un totale di 199 . «Abbiamo deciso di coinvolgere da subito le istituzioni in quanto non siamo disponibili a discutere di licenziamenti  che porterebbero alla chiusura definitiva del sito produttivo marchigiano.» afferma Andrea Cocco, Fim Cisl Marche  in strada con i lavoratori.
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01/09/2015 Rincaro biglietti dei bus. Per i sindacati è inaccettabile
Le segreterie regionali, di CGIL CISL UIL e di FILT-FIT-Uiltrasporti, considerano inaccettabile la decisione di aumentare del 10% le tariffe dei biglietti del Trasporto Pubblico Locale adottata della Giunta regionale nell'ultimo venerdì di agosto. Tale aumento, che segue quello del 2013 – sempre del 10%, - non può essere definito “adeguamento” in quanto non è giustificato da alcun significativo aggravio dei principali costi per le imprese, come quello del personale e del costo del gasolio, né tanto meno quello dell’inflazione sotto l’1%; anzi, quello del gasolio nell'ultimo anno ha avuto una riduzione di oltre l’11% per un risparmio complessivo per il sistema delle imprese stimabile in circa 1,5 milioni di euro. Quanto al pericolo, paventato dalla Regione, di perdere la propria quota di riparto del Fondo Nazionale legata al soddisfacimento di una serie di parametri (circa 10 milioni di euro), va precisato che il loro probabile mancato raggiungimento non può essere considerato “un fulmine a ciel sereno”, perché tali parametri sono stati introdotti con un DPCM del 2013, ma semplice incapacità di agire sull’efficientamento del sistema. CGIL CISL UIIL sono consapevoli del problema, che viene sempre evocato, di una iniqua ripartizione della quota ordinaria del Fondo nazionale, ma non si può sottacere o dimenticare la continua riduzione di risorse che il settore ha subito negli ultimi anni  con i tagli del bilancio regionale, anche conseguenti a quelli del Governo nazionale. In occasione dell’ultimo bilancio di previsione 2015 i sindacati avevano denunciato il taglio ai Trasporti e le pesanti ricadute che avrebbe avuto; ma oggi mancano ancora all'appello circa 7 milioni mettendo a rischio servizi e occupazione. Con l’aumento dei biglietti, ancora una volta, le difficoltà del Trasporto Pubblico vengono scaricate sui cittadini che oltretutto, in questa fase di crisi, avrebbero bisogno di più servizi che invece vengono ridotti. Al contrario CGIL CISL UIL considerano non più rinviabile una profonda riorganizzazione del sistema che garantisca efficienza del servizio e razionalizzazione delle risorse a partire dal superamento di sovrapposizioni improduttive, attraverso l’unificazione dei bacini territoriali e una effettiva aggregazione della gestione.
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31/08/2015 I marchigiani firmano per un Fisco più equo e giusto #firmalacrescita
  I marchigiani firmano per un Fisco più equo e giusto, la proposta di legge  di iniziativa popolare promossa dalla Cisl in tutta Italia. Sono 14.572  le firme che hanno superato il complicato iter di certificazione,   raccolte nelle piazze della regione e nei luoghi di lavoro, e che saranno consegnate il 2 settembre alla Camera dei Deputati,  insieme alle centinaia di migliaia raccolte nel Paese.  Nel maceratese il picco della raccolta con oltre il 30% di firme. Coinvolti numerosi amministratori locali nell'autenticazione e validazione delle firme come prevede la normativa per la presentazione di queste proposte di legge. «Al centro della campagna nazionale Cisl #firmalacrescita una proposta di Riforma del Fisco per  il riequilibrio della tassazione tra  centro e  periferia e la ridistribuzione delle risorse. - spiega Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - Un Bonus di  1000 euro  annui per tutti i contribuenti con un reddito fino a 40 mila euro , un nuovo Assegno familiare  proporzionale ai  carichi familiari e  che si riduca all'aumentare del reddito. - continua Mastrovincenzo - Nella proposta Cisl  è previsto  anche come trovare le risorse:  un’imposta sulla grande ricchezza netta, superiore ai 500 mila euro, ad esclusione delle prime case e i titoli di Stato, oltre ad   ulteriori  misure di lotta all'evasione fiscale  a partire dal contrasto d’interessi. – conclude Mastrovincenzo - Serve una riforma fiscale  complessiva che permetta di garantire equità e rilanciare la crescita e lo sviluppo del nostro Paese ». Le Marche, con un livello di pressione fiscale nella media, dai dati dell’osservatorio Cisl, confermati anche dalla ricerca Taxpayer Italia 2015 del centro studi Sintesi, pubblicati recentemente dal Sole24ore, risultano avere un buon rapporto tra tassazione e servizi.  «Nonostante ciò c’è comunque molto da lavorare anche nella nostra regione per rendere più equilibrato il prelievo fiscale. - specifica Sauro Rossi, segretario Cisl Marche, con delega al welfare -  E’ necessario  garantire equità,  in particolare per il pagamento di IMU, TASI e TARI e addizionali IRPEF,  diversificando aliquote e detrazioni a vantaggio delle fasce più deboli della popolazione.  Va estesa, inoltre,  l’applicazione dell’Isee -  rilancia Rossi -   strumento di accesso alle prestazioni agevolate». La Cisl Marche infine sollecita   le amministrazioni locali a  fare accordi con l’ l’Agenzia delle Entrate per la lotta all'evasione dei  tributi locali. Scheda Riforma Fiscale e dati regionali Foto Conferenza Stampa 31 agosto 2015
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21/08/2015 Futuro Province, è allarme rosso per personale e tenuta delle aree vaste.
La Regione Marche ha nei giorni scorsi previsto due importanti scadenze coerenti con i contenuti della legge regionale n.13/2015 ( disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative esercitate dalle Province) . Entro il 20 settembre tutte le province dovranno consegnare alla Regione l'elenco nominativo del personale assegnato alle funzioni  provinciali da trasferire alla Regione ed entro il 15 ottobre tutti gli altri dati diversi dal personale. « Nonostante questo impegno rimangono intatti tutti i problemi legati al personale ed alla tenuta dei bilanci delle province. - afferma Luca Talevi, segretario generale FP Cisl Marche - I dipendenti delle cinque province marchigiane sono poco meno di 2200 e poco meno di 500 unità ( circa un quarto ) transiteranno, con le rispettive funzioni, nella dotazione organica provvisoria della Regione. I costi saranno coperti con i circa 20 milioni di euro del Fondo Unico Regionale per le province. - spiega Talevi -  Alle province, future aree vaste, rimarranno circa 1000 dipendenti ( la metà degli attuali ) ma vi sono altri circa 500 lavoratori che dovevano essere  "ricollocati" dal Governo ma che di fatto sono ancora  a carico delle Province. Sono i dipendenti del Centro per l'Impiego e della Polizia Provinciale. Questi ultimi potranno essere allocati o in Regione o Provincia ( per seguire per esempio il controllo stradale nelle strade di competenza provinciale ), qualora richiesto , oppure transitare all'interno delle varie Polizie Municipali a mano a mano che si liberano i posti nei Comuni. » Per  i Centri per l'Impiego le risorse, prelevate dai fondi europei, e messe a disposizione dal  Governo  solo per il biennio 2015/2016 ,per quanto recentemente incrementate, «sono comunque insufficienti  per un adeguato mantenimento dei servizi e del personale.  - sottolinea Talevi -  Sarà quindi necessario un intervento economico delle Regioni che dovranno poi convenzionarsi con le province per la migliore gestione dei servizi alla cittadinanza.»  Nel frattempo le province, caricate anche di costi  che inizialmente erano previsti  in capo al Governo,  sono tutte in uno stato di "pre - default" a causa del taglio 2015 di un miliardo  di euro al quale si sommerà,  da gennaio 2016, un altro miliardo di tagli.  Sempre meno risorse  per  gestire importanti funzioni quali la viabilità e l'edilizia scolastica.«La situazione è veramente grave e l'impegno mostrato dalla Regione non basterà - conclude Talevi - se non affiancato da modifiche normative in grado di garantire i servizi e la  mobilità dei  24.000 di dipendenti pubblici a livello nazionale dei quali oltre 1000 nelle Marche .
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11/08/2015 Supermercati Tuo Dì, occupazione a rischio
Oltre 100 i lavoratori impiegati nei punti vendita “TUO DI”  delle Marche,  a rischiare il posto di lavoro. La complicata gestione dei punti vendita di dimensioni medio piccole, disseminati  in tutte le province marchigiane, vede l’utilizzo dell’appalto e del sub appalto nella organizzazione ed esecuzione delle attività connesse alla vendita di prodotti freschi quali la gastronomia, la macelleria, pescheria ed ortofrutta. «Nel giro di pochi mesi la gestione regolamentata dal  contratto di appalto ha   visto per i dipendenti  cambi repentini del datore di lavoro accumulando nei vari passaggi mensilità non corrisposte a fronte di attività svolte spesso con un inquadramento non corretto (macellai e banconieri sono stati  retribuiti come addetti di quinto livello con una differenza retributiva di oltre 250 euro mensili lordi). - afferma Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche - I lavoratori assunti da Eurobeef, che a sua volta ha “guadagnato” l’appalto dal Gruppo TUO, sono così passati sotto Alma Spa Agenzia per il lavoro, ed ora per effetto di una disdetta intimata ad Alma per ragioni a noi non chiare, hanno ricevuto  la lettera di licenziamento  dalla Agenzia per il lavoro e solo in parte (coloro che hanno  accolto la proposta di dimettersi nei giorni scorsi) hanno potuto proseguire l’attività presso i punti di vendita senza ancora una formale regolarizzazione del loro rapporto di lavoro. - continua Selena Soleggiati - Il nuovo datore di lavoro dovrebbe peraltro essere una società cooperativa di Roma  che propone ai lavoratori di diventare soci dietro il pagamento di una quota sociale di euro 100 da versare rigorosamente in contanti.» All'incontro richiesto dai sindacati di categoria, Filcams Cgil- Fisascat Cisl eUiltucs Uil  Marche, a tutte le società coinvolte quali Alma Spa, Gruppo Eurobeef srl e Gruppo Tuo Spa,  «si è presentata questa mattina solo Alma Spa  che riconferma il licenziamento intimato a tutti i lavoratori con effetto dal 10 agosto 2015 per giustificato motivo oggettivo (consistente nella rescissione del contratto da parte di Eurobeef) e la volontà di procedere al pagamento delle mensilità pregresse per il quale presenteranno un piano di smaltimento a stretto giro. - spiegano in una nota i sindacati - Silenzio invece sul fronte Eurobeef  e TUO DI che dovrebbero garantire l’occupazione a tutti i lavoratori dell’appalto senza soluzione di continuità e corrispondere le mensilità maturate nel precedente appalto e non ancora erogate (circa sei, sette mensilità). - concludono Filcams Cgil- Fisascat Cisl eUiltucs Uil  Marche - Vista l’assenza di ogni risposta la parola va ora ai legali che verificheranno la genuinità di un appalto che forse fa acqua da più parti.»
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10/08/2015 REGIONE, ASUR E SINDACATI SUI TEMI STRATEGICI DELLA SANITA’
«Se il cittadino non trova una risposta nel sistema deve necessariamente mettere mano al portafogli o rivolgersi ad altre regioni, ma siamo sempre noi a pagare. Su questo dobbiamo basare tutta la nostra azione politica in materia sanitaria. Siamo qui per comprendere ciò che serve ai cittadini e organizzarci per farlo al meglio, anche con la certezza di avere un sindacato come interlocutore molto attento. Su ognuno dei temi strategici relativi a questo settore, lavoreremo concretamente su più tavoli specifici». Così  il Presidente della Regione, Luca Ceriscioli concludendo il primo tavolo di confronto sul tema della sanità con il direttore generale Asur Alessandro Marini, i direttori d’area vasta e i dirigenti dei servizi Sanità e Politiche sociali della Regione e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria. «Per settembre avremo il decalogo per ridurre i tempi di attesa – aggiunge il presidente - il metodo di lavoro che guiderà il nostro agire sarà quello della trasparenza. Il fine: recuperare la produttività del sistema e investire sul sociosanitario per ottimizzare le risorse a vantaggio dei cittadini. Il tutto tenendo i conti in ordine per non perdere i finanziamenti statali. Abbiamo già portato a compimento uno sforzo importante, trovando le risorse per i servizi sociali che per noi saranno una priorità per tutto il mandato. L’elemento di efficientamento numero uno sarà lo spostamento dell’attenzione verso la parte sanitaria meno intensa, arrivando fino al sociale. Investiremo sul sociosanitario anche per creare risparmio sanitario, evitando ricoveri, accessi al pronto soccorso e diagnostica inutili o inappropriati. Questa attività dovrà essere svolta con la consapevolezza di compiere scelte importanti, che miglioreranno la qualità della vita del cittadino». «Le attività e le azioni deliberate dalla giunta – dice Marini - rendono necessario redistribuire le risorse economiche. Dobbiamo portare a compimento la riforma avviata dalla precedente amministrazione rimasta sulla carta. Ci attende una fase di attuazione complicata. E’ una sfida da affrontare con la consapevolezza che questo vincolo può diventare una opportunità per il sistema e per i cittadini. Strategica nel nuovo metodo è anche la creazione di una Asur coesa, in rete sul territorio, con il compito di ritrovare il rapporto con il territorio attraverso il confronto sistematico con le conferenze dei sindaci. Se l'Azienda è unica – spiega il direttore - dobbiamo migliorare la definizione di questo livello. I direttori di area vasta sono una squadra, non abbiamo bisogno di solisti ma di dare coerenza alle nostre scelte e alle azioni. Sulle risorse a disposizione – ha detto Marini - abbiamo già fatto riunioni per comprendere le dinamiche dei flussi e le azioni da attivare». Al termine dell’incontro il sindacato ha espresso soddisfazione rispetto all'impostazione generale e ha sottolineato una serie di temi strategici condivisi. «Per noi – ha detto Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche - è importante aver ripreso il confronto con la giunta regionale su questi temi decisivi per la nostra comunità. Nei prossimi mesi lavoreremo sui tavoli regionali e di area vasta per favorire la realizzazione dei processi di riforma, cercando di tutelare al meglio i lavoratori e i pensionati che noi rappresentiamo, attraverso il metodo della partecipazione diffusa.» «E’ fondamentale – ha aggiunto Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - serrare i tempi su temi cruciali per dare risposte ai cittadini: riassetto delle reti ospedaliere, potenziamento dei servizi territoriali e sociosanitari, della rete territoriale di soccorso, case della salute, riduzione dei tempi di attesa e della mobilità passiva». «L'incontro di oggi – ha affermato Carlo Santini, Uil - ci è stato utile per rilevare le criticità relative ai tagli sul personale che negli ultimi anni hanno caratterizzato il percorso di riforma del servizio sanitario regionale, producendo risvolti negativi sulla stessa qualità dei servizi erogati. Chiediamo al riguardo una operazione trasparenza sui dati relativi alle dotazioni organiche e alla spesa. È necessaria la piena attuazione di quanto previsto nel protocollo del 14 febbraio per la completa copertura del turn over e la messa a disposizione di risorse specifiche per accompagnare il processo di riorganizzazione e di mobilità».
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06/08/2015 Aerdorica, Sindacati preoccupati
Le confederazioni sindacali CGIL CISL e UIL e i sindacati di categoria FILT Cigl, FIT Cisl  e UILtrasporti, esprimono forte preoccupazione sulla delicata fase di riassetto proprietario e relativa privatizzazione della società Aerdorica che gestisce l’Aeroporto delle Marche. Una vendita da parte della Regione Marche, attuale socio di maggioranza, che sta avvenendo senza che vi sia stato alcun incontro con le Organizzazioni sindacali  - ripetutamente richiesto - per valutare congiuntamente le possibili ricadute sui 100 dipendenti, da considerare tra i principali aspetti di valutazione sulle scelte che la Regione dovrà compiere. I Sindacati sono pienamente consapevoli delle pesanti difficoltà di ordine finanziario della Società Aerdorica e dell’importanza di un intervento di capitale privato, per tutelare le prospettive future; ma sono altrettanto consapevoli che l’operazione non può limitarsi ad un passaggio proprietario, ma debba realizzarsi con tutte le garanzie per l’occupazione e per il rilancio di una infrastruttura così importante e così strategica per l’economia marchigiana, anche per il concreto decollo del polo logistico Porto, Interporto e Aeroporto. Le organizzazioni sindacali valuteranno, comunque, con i lavoratori di Aerdorica le iniziative da intraprendere per garantire  diritti e occupazione.
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06/08/2015 Sbloccato il pagamento della Cassa Integrazione in deroga
Dopo l’assegnazione alle Marche  dei 49 milioni di euro per il pagamento della cassa in deroga anno 2014, da parte del Ministero del Lavoro, sono stati assegnati  ulteriori  14 milioni di euro per l’anno 2015 che presumibilmente consentiranno  di coprire il fabbisogno dell’ intero anno. Un risultato positivo grazie alle  continue sollecitazioni, presidi  e  manifestazioni  promosse dalla  CISL e dal sindacato confederale. «Possiamo dire, le cose si stanno sbloccando. - afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche -    I tempi di pagamento e di autorizzazione che avevamo concordato con Regione e INPS  a fine luglio, in sede di verifica sono stati rispettati. L’INPS sta liquidando, in questa prima settimana di agosto,  tutte le domande di CIG in deroga del 2014 e la Regione ha già cominciato ad autorizzare  le domande 2015 che  verranno messe in pagamento  da settembre, consentendoci un significativo recupero sui tempi rispetto allo scorso anno. Non possiamo dimenticare comunque che i  ritardi dei pagamenti  della CIG in deroga hanno messo in grande difficoltà moltissimi  lavoratori e le loro famiglie; in questo clima  di incertezza alimentato dalla crisi economica ma anche dalla poca adeguatezza degli strumenti  che il sistema, lavoratori ed imprese,  ha a  disposizione, diversi lavoratori sono stati licenziati» .  L’incontro di fine luglio  tra   il servizio regionale lavoro, Inps e i sindacati  è stata l’occasione  per fare il punto con gli Istituti di Credito,  sull’ Accordo  che consente ai lavoratori di poter accedere  agli  anticipi del credito  maturato con l’ INPS per Cassa in Deroga o Straordinaria . « Abbiamo affrontato alcune  criticità emerse in qualche territorio ed in qualche filiale rispetto alla  gestione dell’intesa. - continua Stefano Mastrovincenzo -  Ora registriamo con   soddisfazione la rinnovata disponibilità degli Istituti di Credito a far funzionare al meglio questo strumento che rappresenta una risposta alle tante situazioni di difficoltà. – conclude -  Risposta sicuramente parziale ma importante visto che ad oggi  3.668 lavoratori  ne hanno beneficiato.  »
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05/08/2015 Adiconsum al fianco dei risparmiatori per le procedure di mediazione con Banca Marche
E’ di questi giorni il deposito agli organismi presenti in tutte le provincie della regione delle richieste di avvio delle procedure di mediazione nei confronti di Banca delle Marche da parte di risparmiatori associati ad Adiconsum Marche.  Le istanze di mediazione depositate  per ottenere ragione del comportamento dell’istituto bancario tenuto, tra l’ altro, in occasione dell’aumento di capitale del 2012, danno avvio ad una fase imposta dalla norma in caso di controversie relative ai servizi finanziari; una iniziativa che crea un “luogo neutro” dove le parti possono raggiungere un accordo – sempre auspicato – che eviti i costi e le lungaggini di un processo civile.  Adiconsum ricorda che il testo unico finanziario prevede obblighi risarcitori in capo alle Banche in caso di violazione del dovere della corretta predisposizione del prospetto informativo relativo all'offerta, contestandosi, nel caso specifico, l’omissione da parte dell’istituto di elementi rilevanti per la corretta valutazione del valore economico dell’offerta di aumento di capitale. L’azione intrapresa dai legali che collaborano con Adiconsum, fa seguito all'iniziativa di CONSOB  che ha contestato ad ex  dirigenti di Banca Marche la “mancata rappresentazione, nel prospetto di offerta approvato dalla  stessa Consob il 3 febbraio 1012, delle valutazioni negative sulla situazione economico patrimoniale e sull'assetto di governo societario espresse da Bankitalia in una lettera trasmessa all'Emittente in data 9 gennaio 2012″.  Adiconsum auspica che  oggi  Banca Marche  condivida il percorso della mediazione al fine  di evitare contenziosi legati alla ormai triste vicenda che coinvolge decine di migliaia di risparmiatori marchigiani. Adiconsum  Marche è a disposizione per chi intendesse ancora aderire. Comunicato Stampa  
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05/08/2015 Confindustria e CGIL CISL UIL Marche : “Lavoro comune per competitività e rilancio socio-economico delle Marche”
Un metodo di lavoro comune per affrontare la competitività ed il rilancio economico e sociale delle Marche, al centro dell’incontro tra i vertici di Confindustria Marche e i segretari generali  di CGIL, CISL e UIL Marche. « Fondamentale è innanzitutto mettere a fuoco gli argomenti e su questi formulare delle proposte con accordi specifici da sostenere innanzitutto nei confronti dell’Ente Regione. Aperti diversi tavoli di lavoro e di confronto comune per: la valorizzazione del partenariato economico e sociale e gestione integrata e unitaria dei Fondi Comunitari e delle risorse per lo sviluppo; la competitività dei sistemi produttivi: innovazione e ricerca, internazionalizzazione, credito; le politiche del lavoro e della formazione; lo sviluppo del territorio, ambiente e energia, infrastrutture; la semplificazione amministrativa e riordino istituzionale » . E’ quanto è stato  condiviso durante l’incontro, da Bruno Bucciarelli, Presidente di Confindustria, Roberto Ghiselli, Segretario generale Cgil Marche, Stefano Mastrovincenzo  Segretario generale Cisl Marche e Graziano Fioretti, Segretario generale Uil Marche. Presenti all'incontro anche Paola Bichisecchi, Direttore Confindustria Marche,  Angelo Stango  delegato Welfare Confindustria, Marco Manzotti Cgil Marche e Marco Ferracuti Cisl Marche. Il confronto tra Confindustria Marche e CGIL, CISL e UIL Marche  proseguirà,  con il coinvolgimento anche delle strutture territoriali, per affrontare iniziative e problemi legati alla contrattazione, in particolare quella di secondo livello. Comunicato Stampa
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05/08/2015 Scuola Infanzia e Primaria, esauriti i posti a concorso. Le nuove assunzioni passeranno dalle GaE
Avviate nelle Marche le operazioni per la immissione in  ruolo degli insegnanti precari per la scuola dell’infanzia,  primaria e del sostegno, a.s. 2015/206. Esauriti i posti messi a concorso ora si passa alle assunzioni cosiddette da GaE,  le graduatorie ad esaurimento.« Siamo molti soddisfatti, questo significa che ci sarà la messa in ruolo di tanti altri docenti che rimarranno a lavorare nelle nostre scuole marchigiane e non saranno costretti ad emigrare» - afferma Anna Bartolini segretario generale Cisl Scuola Marche. Posti che nelle Marche  ritornano alle assunzioni dalle  Graduatorie ad Esaurimento (GaE): INFANZIA  Ancona 24 posti comuneAscoli 8 posti comuneMacerata 10 posti comunePesaro 16 posti comunePRIMARIAAncona 19 posti comuneAscoli 0 posti (contingente concorso assegnato totalmente)Macerata 0 posti (contingente concorso assegnato totalmente)Pesaro 9 posti comuneLe assunzioni per INFANZIA  SOSTEGNO  e PRIMARIA SOSTEGNO saranno effettuate tutte dalle Graduatorie ad Esaurimento (GaE).  Intanto sulla Legge della Scuola  i sindacati  della scuola, hanno assunto unitariamente la decisione di impugnare davanti al Tar del Lazio il decreto che esclude dal piano straordinario di assunzioni il personale docente abilitato ed in particolare quello in possesso dei requisiti previsti dalla Corte di Giustizia Europea. Le prime iniziative legali contro la legge 107/2015, promosse da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu, riguardano gli esclusi dal piano delle assunzioni. Il DM 767 del 17.7.2015, in particolare all’art. 2, individua i destinatari del piano straordinario di assunzioni in ruolo e, in applicazione di quanto prevede la legge 107/2015, esclude illegittimamente alcune tipologie di personale precario: molti lavoratori in possesso dei requisiti previsti dalla Corte (abilitazione più 36 mesi di servizio), il personale docente della scuola dell’infanzia escluso dai posti di potenziamento nonché il personale ATA. Comunicato Stampa 4 agosto 2015 ScrimaSuDichGiannini_4ago_15 Fonte:http://www.cislscuola.it/index.php?id=cislscuola
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31/07/2015 TARI Comune di Ancona, rincari sopra i 25 mila euro di reddito isee
 «Il Comune di Ancona ha approvato il  bilancio senza considerare alcune criticità,  che avevamo segnalato già nel mese di aprile scorso, relative alle nuove tariffe della Tari» affermano preoccupati Cgil Cisl Uil  Ancona. « Avevamo evidenziato che un eventuale aumento  del 10% della Tari  per i redditi ISEE superiori ai 25.000 € avrebbe colpito una larga parte famiglie composte da lavoratori dipendenti con un figlio a carico e che hanno subito  in questi ultimi anni, in molti casi, anche  il blocco dei rinnovi contrattuali.Per questo in sede di variazione  del Bilancio, avevamo chiesto che fosse inserita anche la fascia di reddito ISEE superiore ai  25.000 € tra i beneficiari delle detrazioni per  sterilizzare l'aumento tariffario previsto» ricordano i sindacati consapevoli dell'urgenza dell'approvazione del Bilancio 2015 al quale è collegata la possibilità, da parte dell'amministrazione comunale,  di accendere mutui per fondamentali manutenzioni. «Nulla di tutto ciò è stato fatto. Né  l’incontro del 27 luglio scorso con l’assessore al Bilancio, né una nota inviata il giorno successivo ai capigruppo hanno permesso un cambio di marcia. - denunciano i sindacati - Riteniamo che questo sia un segnale negativo nei confronti dei cittadini anconetani lavoratori e pensionati.  Chiediamo pertanto al Consiglio Comunale di sostenere la nostra richiesta in sede di assestamento di bilancio, consapevoli che sulla fascia di reddito ISEE in questione si sono scaricati negli ultimi anni tutti gli incrementi tariffari indotti dalla crisi economica.»
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30/07/2015 Quale sorte per i dipendenti Seda spa?
FABI, FIRST CISL e FISAC CGIL denunciano la gravità della situazione in cui versano i lavoratori della SEDA Spa.  La SEDA Spa viene fondata nel 1976 per iniziativa delle allora Casse di Risparmio Marchigiane. Negli anni la SEDA Spa si è specializzata nella produzione del software della riscossione, coprendo il 70% del mercato nazionale. Nel 2010 le Banche vendono alla KGS di Pesaro il 70% del capitale, rimanendo nella proprietà con una partecipazione minimale.I Sindacati FABI, FIRST CISL e FISAC CGIL sono preoccupati della sorte degli attuali 68 dipendenti, senza considerare poi  l’indotto dei lavoratori esterni che collaborano con la SEDA Spa. I dipendenti, attualmente in arretrato di tre mensilità, sono preoccupati anche perché la KGS di Pesaro ha costituito una nuova società, con sede a Milano, la quale raggruppa anche le attività attualmente svolte dalla SEDA Spa. Considerato che la KGS di Pesaro, consorella dalle SEDA spa,  nel 2014 ha chiuso un’altra azienda della Vallesina,  I lavoratori della SEDA Spa sono fortemente  preoccupati di subire lo stesso destino e chiedono il coinvolgimento e l’intervento di tutte le istituzioni per la salvaguardia dell’occupazione e della territorialità in quanto, la SEDA Spa rappresenta un’eccellenza Marchigiana nel settore. Fonte:http://www.fiba.it/reg/186/news/quale-sorte-per-i-dipendenti-seda-spaComunicato Stampa  
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29/07/2015 P.A. Contratto Subito! 29 Luglio Manifestazione nazionale
Pubblico impiego in piazza per l'apertura immediata della stagione dei rinnovi contrattuali e una vera riorganizzazione della Pa che passi attraverso la partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma per mercoledì 29 luglio davanti Palazzo Vidoni, sede del Ministero della Funzione pubblica, a partire dalle ore 10. Un'iniziativa per dare continuità alla mobilitazione messa in campo in questi ultimi mesi dai sindacati di categoria di Cgil Cisl e Uil: dalla presentazione delle piattaforme per i rinnovi alle tre grandi assemblee di inizio luglio passando per la sentenza della Consulta sull'illegittimità del blocco della contrattazione. Alla base della rivendicazione di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa il rinnovo dei contratti, dopo sei anni di blocco, «per dare ai lavoratori il giusto riconoscimento economico e professionale e per far ripartire la vera innovazione con servizi veloci, avanzati e di qualità». Nelle intenzioni dei sindacati c'è, infatti, il contratto subito per i milioni di lavoratori: «Negli ultimi sei anni ai contratti bloccati si sono aggiunte situazioni inaccettabili che hanno ingessato ogni possibilità di cambiamento: produttività ferma, sviluppo professionale a zero, innovazione organizzativa assente, offerta di servizi sempre più ridotta». Ma anche la riorganizzazione del sistema pubblico: «per farlo dobbiamo riaprire la contrattazione per cambiare una (non) riforma della Pubblica amministrazione che, dietro gli annunci, porterà vantaggi solo a chi ha interesse ad una Pa volutamente disorganizzata, a scapito del lavoro che produce la vera ricchezza del Paese. Come appare chiaro, per stare solo agli ultimi fatti, nel testo del decreto ministeriale sulla mobilità dei dipendenti che è confuso, farraginoso ed estremamente pericoloso. Ecco perché vogliamo il tavolo sui contratti». Mercoledì 29 luglio, con la manifestazione nazionale di Roma, i sindacati segneranno quindi un nuovo passaggio di una mobilitazione che «proseguirà e si intensificherà in autunno per rivendicare il diritto al contratto e per una riforma della Pa che tuteli i servizi e che riconosca il ruolo e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori».
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28/07/2015 Fallimento Salus srl, preoccupazione per i 150 dipendenti di Villa Serena
 Le segreterie regionali di CGIL CISL e UIL Funziona Pubblica delle Marche, appresa l’avvenuta dichiarazione di fallimento della Salus s.r.l in data 16 luglio, chiedono la massima attenzione da parte delle istituzioni regionali al mantenimento dei livelli occupazionali della struttura che conta circa 150 lavoratori in servizio nella casa di cura privata Villa Serena di Jesi. Dal 2013 le attività ed il personale della Salus s.rl. sono transitati nella nuova società Villa Serena s.p.a (diversa dalla Salus s.r.l.) che attualmente provvede a gestire, in affitto, la convenzione con il Sevizio Sanitario Regionale. Le preoccupazioni sono rivolte alla possibilità che la procedura fallimentare che ha investito la Salus s.r.l. possa determinare riflessi anche sulla affittuaria Villa Serena S.p.A., visto che la titolarità della struttura, delle licenze di accreditamento e dei posti letto rimangono in capo alla Salus s.r.l. Altro elemento cruciale è rappresentato dalla nuova organizzazione della sanità privata imposta dal Decreto Balduzzi, secondo la quale, Servizio Salute AIOP Marche e le singole case di cura hanno sottoscritto un protocollo di riorganizzazione e redistribuzione dei posti letto e di risorse economiche della sanità privata accreditata regionale. La nuova riorganizzazione prevede per Villa Serena s.p.a, un abbattimento di -20 posti letto di acuti ed una riduzione di Budget complessivamente percepito da Villa Serena S.p.A. di circa 560.000 euro annui a partire dal 2016. CGIL  FP - CISL FP - UIL FPL ritengono importante, come già ribadito in sede regionale nell'incontro del 8 luglio scorso  che l’abbattimento del budget di Villa Serena, la riconversione della struttura ed il fallimento della Salus S.r.l non abbiano riflessi sulla tenuta occupazionale della Casa di Cura della Vallesina
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28/07/2015 Sindacati: E' insostenibile la pressione fiscale prevista dal Comune di Senigallia
«Per il 2015 è prevista una pressione fiscale insostenibile » commentano i sindacati confederali territoriali  all'uscita dall'incontro con l'amministrazione comunale di Senigallia sul bilancio preventivo del 2015. «Prevedere aumenti dell’addizionale comunale dell’IRPEF della fascia di reddito da 11.000 a 15.000 euro significa tassare cittadini che vivono con circa 1.000 euro al mese e sono in situazione di povertà relativa. - affermano le segreterie zonali  Cgil Cisl Uil di Senigallia  - E per coloro che possiedono la prima casa si prevede un aumento della TASI con l’eliminazione parziale delle esenzioni dal pagamento.» Sostanzialmente il problema di fondo è che a livello nazionale  è stata abbassata la pressione fiscale sui redditi medio bassi (vedi gli ottanta euro)  mentre  a livello locale i comuni, per effetto del mancato trasferimento delle risorse e per le dinamiche del patto di stabilità interno,  chiedono ai cittadini maggiori sacrifici. I sindacati negli anni passati,  attraverso la contrattazione territoriale con il Comune di Senigallia, erano riusciti  a spostare il peso delle maggiori entrate sulle fasce di popolazione più ricca. A tutto il 2014  era prevista, infatti, per i residenti del Comune di Senigallia, un fascia di esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale per i redditi fino a 15.000 euro e una progressività della tassazione a partire da una aliquota 0,4 e fino a 0,8. Come per la TASI  c'erano delle detrazioni legate al valore della rendita catastale che variavano da 160 a 40 euro e una ulteriore riduzione dell’imposta legata al valore dell’ISEE del 50% o del 30 % dell’imposta. Oggi l' amministrazione comunale ha comunicato,  durante l’incontro di Venerdì 24  Luglio scorso, che  le maggiori entrate saranno concentrate soprattutto nella fascia di popolazione con reddito più basso. « Secondo le stime da noi elaborate, le persone con un reddito fra 11.000 e 15.000 euro che fino all'anno scorso rientravano nelle fasce di esenzione oggi si ritroveranno a pagare,fra IRPEF e TASI,  fino a 120 euro mentre per quelle con un reddito fra 15.000 e 28.000 dovrebbero avere un aggravio fiscale di 150 euro all'anno  -  ribadiscono Cgil Cisl Uil di Senigallia -  Per questo chiediamo ai consiglieri comunali, in previsione dell’approvazione del bilancio preventivo di intervenire  la rotta su una manovra solo rivolta ad aumentare la pressione fiscale e che  non valuta interventi più incisivi  nel contrasto all'evasione fiscale. Nel 2014 la città di Senigallia - ricordano i sindacati - ha accolto un milione di turisti e il comune ha incassato a titolo di tassa di soggiorno 230.000 euro  e rispetto ai 750.000 euro previsti in bilancio  sarebbe opportuno che da una azione di recupero di queste risorse potrebbero derivare risorse da utilizzare per alleggerire la manovra sulle fasce di reddito basse.»  A fronte di questa situazione, le segreterie zonali  Cgil Cisl Uil di Senigallia chiedono con forza all'amministrazione comunale, di riaprire il confronto coinvolgendo anche il consiglio comunale, per valutare la proposta  di   aumentare la fascia di esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale sull’IRPEF,  di prevedere il mantenimento dell’esenzioni sulla TASI per la prima casa e il mantenimento dell’aliquota agevolata per i canoni di locazione a canone concordato.  
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27/07/2015 AGORA' MARCHE non paga gli stipendi. E' sciopero
Alta l’adesione allo sciopero, proclamato per oggi 27 luglio dai sindacati di categoria FP CGIL, FISASCAT CISL, UIL FPL, dei lavoratori della cooperativa sociale Onlus, Agorà Marche, operanti nei servizi di educativa scolastica, educativa domiciliare, SAD, Centro COSER, Centro SI, Residenza Protetta E. Medi e Casa Albergo dei Comuni di Falconara Marittima, Monte San Vito e Fabriano. Presenti una cinquantina di operatori al presidio davanti alla sede del centro diurno Agorà di Falconara Marittima. Nonostante l’80% dei dipendenti abbia scioperato, i servizi essenziali alla persona sono stati comunque garantiti, come previsto dalla normativa, con un accordo sindacale. La ragione principale alla base dello sciopero sono « I continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni, che la cooperativa opera da diversi mesi. – afferma Monya Fioruti, Fisascat Cisl Marche, con i lavoratori in presidio - Ritardi che creano forti disagi anche in considerazione del fatto che gli stipendi oltre a non essere elevati spesso rappresentano l'unica fonte di sostentamento di molte famiglie che a malapena riescono ad arrivare a fine mese. In questi servizi lavorano in prevalenza donne che spesso sono sole con figli a carico e nessun altro aiuto economico.» I sindacati di categoria FP CGIL, FISASCAT CISL, UIL FPL “Non ritengono più accettabile i ripetuti ritardi nei pagamenti delle retribuzioni anche in considerazione del fatto che gli operatori e le operatrici dell’Agorà Marche, con professionalità e impegno, assicurano ogni giorno assistenza e sostegno a soggetti fragili, quali anziani e portatori di handicap, nonostante le difficoltà legate ai forti tagli di risorse che ogni anno i servizi sociali subiscono. Tagli che portano alla progressiva decurtazione di ore di assistenza per i soggetti più deboli e di conseguenza delle ore lavorate. Un situazione pesante per chi opera nel sociale che si inserisce in quadro di crisi economica generale che vede ormai quasi tutti i lavoratori in forte difficoltà economiche.”
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18/07/2015 Scuola, assegnati 140 posti alle Marche
Dopo mesi di proteste, lettere, articoli sui giornali, incontri a livello regionale con i rappresentanti delle forze politiche (Presidente del Consiglio compreso) e i parlamentari della regione, oggi sono stati assegnati alle Marche 140 posti aggiuntivi nell'organico di fatto dei docenti. Oggi tiriamo le somme di una lunga vertenza, che avremmo voluto si concludesse prima, con il recupero di 131 posti tagliati nel diritto! Non abbiamo ottenuto il primo risultato desiderato - avevamo richiesto 200 posti -  ma non ci siamo arresi e finalmente sono arrivati 140 posti.  Ora sta a noi continuare a lavorare per cercare di usarli nella maniera migliore! In tanti hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato: gli Onorevoli Morani, Carrescia, Manzi, il neo assessore regionale Bravi. Fondamentale il ruolo del Direttore regionale M.L. Melina. Ma senza la nostra costanza, determinazione, caparbietà, senza il Sindacato (regionale e nazionale) che ha tenuto viva l'attenzione sul problema e ha continuato a chiedere con forza ciò che serviva alle nostre scuole, non avremmo ottenuto questo risultato. Anna Bartolini (Segretario generale Cisl Scuola Marche) 
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15/07/2015 Le scelte in sanità rispettino il territorio anconetano
«Le scelte in sanità rispettino il territorio anconetano» è il monito di Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl intervenendo nel dibattito, di questi ultimi giorni, sulle ipotesi per la definizione di una nuova direzione in Area Vasta 2.  «Non è certo compito del sindacato indicare i nomi dei Direttori ma  invitiamo la politica a riflettere se sia effettivamente necessario un cambio alla guida dell’Aera Vasta 2 o se  piuttosto sarebbe più opportuno, nella tanto decantata logica della “discontinuità”, capire cosa si intende cambiare a livello dell’assetto del sistema regionale.» Per  CGIL – CISL –UIL,  sono chiare le complesse questioni del territorio anconetano, in particolare   dovrebbero essere affrontate prioritariamente: la costituzione delle reti cliniche dell'area vasta 2 il consolidamento dei servizi erogati dagli ospedali di rete di Senigallia, Jesi, Fabriano e Osimo il potenziamento dei servizi territoriali, delle cure domiciliari e dell’attività di prevenzione l’attivazione dell'integrazione tra l’ospedale di Torrette e il presidio di Chiaravalle l’integrazione Inrca-Osimo Il mantenimento o meno della vocazione regionale/interregionale dell’ ospedale di Torrette e la sua integrazione con i servizi dell’area vasta l’ avvio dei lavori dell'ospedale dell' ASPIO «Affinché queste urgenze non siano affrontate solo con spirito ragionieristico e con l’unica preoccupazione della quadratura dei conti è necessario che la direzione dell’Area vasta  abbia un profilo con alcune caratteristiche irrinunciabili a partire da una forte “sensibilità territoriale”. - proseguono -  In effetti uno dei temi che aveva contraddistinto la campagna elettorale del presidente Ceriscioli era proprio il contatto con il territorio e l’ascolto delle istanze che provengano da esso. Non sono accettabili soluzioni che vengono catapultate nella provincia di Ancona,  e che già nel passato avevano dato prova di scarso interesse al mantenimento dei servizi erogati sul territorio, nonché di mancanza di rispetto per i diritti, le prerogative e le conquiste della contrattazione decentrata.» Secondo la Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl  occorre riconoscere al territorio di Ancona la sua dignità, prendendo anche atto del faticoso lavoro avviato in questi ultimi due anni sul piano delle relazioni sindacali, tra grandi difficoltà, per arrivare alla costruzione di una realtà omogenea di area vasta, e che vede attivati una serie di tavoli, di monitoraggio e confronto, come previsto dal Protocollo d’Intesa Programmatico Sanitario e Socio-Sanitario firmato in Regione il 17/02/2014. « Serve un approccio dialogante con i territori e con gli operatori del settore che non può che nascere dalla conoscenza della realtà provinciale, e che mette al primo posto l’erogazione dei servizi ai cittadini e le condizioni di lavoro degli operatori. - concludono -  Le operazioni che mirassero al solo rispetto dei conti o che  assomigliassero ad una sorta di “commissariamento” di un territorio non potranno che trovarci contrari.»
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14/07/2015 Mastrovincenzo: rilanciare Accordo di programma e salvare i 700 lavoratori della JP
 Si è svolto nella mattina di oggi, a Roma, l'incontro al Ministero dello sviluppo economico tra la Direzione generale per gli incentivi alle imprese, Invitalia, Regione Marche e Umbria, i sindacati confederali e di categoria e i vertici della J.P. Industries. All'ordine del giorno l'ex Antonio Merloni e l'Accordo di programma area Fabriano. Per Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche, presente all'incontro « è molto importante che la revisione della Legge 181 sia vicina alla pubblicazione e quindi alla operatività; questo consentirà di rilanciare l’Accordo di Programma per l’area ex Merloni, agevolando maggiormente chi vorrà investire.  - prosegue Mastrovincenzo -  Sulla  vicenda JP Industries,  serve una azione rapida e decisa del Governo: non possiamo rischiare di perdere altri  700 posti di lavoro, legati ad un progetto industriale che potrebbe portare anche a nuovi investimenti. Ci aspettiamo che il 7 settembre,  data del prossimo incontro, si abbiano novità positive sull'accordo con le banche. Altrimenti cresceranno l’esasperazione dei  lavoratori e la sfiducia di  territori già fortemente falcidiati dalla crisi.  - conclude - Apprezziamo la presenza del Presidente Ceriscioli all'incontro e gli chiediamo l’impegno della Regione  per una soluzione della delicata vicenda». Lunedì 20 luglio  i sindacati di categoria Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil,  incontreranno in assemblea,  i lavoratori   della JP Industries, per aggiornali sugli esiti dell'incontro al Mise.
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13/07/2015 Edilizia in crisi dalle Marche a Roma, sindacati mobilitati
I segretari regionali di Fillea- Cgil, Filca-Cisl  e Feneal-Uil, hanno incontrato nella mattinata  presso la Cassa Edile Assistedil di Ancona,  i parlamentari ed i senatori eletti nelle Marche, per fare il punto sull'andamento del settore edile in regione e a livello nazionale. Presenti al confronto l'On. Carrescia (Pd), l'On. Lodolini (Pd),  il Sen. Morgoni (Pd) e il consigliere regionale Bisonnni (M5S). «La crisi economica in corso ha colpito, rispetto agli altri settori, maggiormente e in forma più grave,  il settore delle costruzioni- hanno ribadito Giacchetti della Filca Cisl Marche, Vertenzi, Fillea Cgil Marche e Fioretti, Feneal Uil - Nelle Marche il settore rischia di scomparire,  imprese e  occupati sono diminuiti del 50%. Più di 10.000  lavoratori  hanno perso il lavoro ed hanno cessato l’ attività più di 2.000 imprese». In questo scenario la  presunta disponibilità del Governo a rivedere il meccanismo delle pensioni e degli ammortizzatori sociali, diventa importante un confronto  di merito con tutti i soggetti, a partire dai sindacati di categoria, che seguono  il settore edile. Per questo  ed in vista della manifestazione nazionale del settore delle costruzioni in programma per il  18 luglio   a Roma, le segreterie  regionali  Fillea- Cgil, Filca-Cisl  e Feneal-Uil, hanno incontrato oggi i parlamentari ed i senatori marchigiani, dando avvio così alla mobilitazione. Al centro del confronto le priorità inserite nella Piattaforma sindacale e le richieste dei lavoratori edili: il superamento dell'iniqua riforma delle pensioni Fornero, che tenga conto delle specificità del settore e delle peculiarità dei lavoratori dalla discontinuità contributiva-lavori usuranti-flessibilità in uscita etc; un'attenzione particolare alla legalità e sicurezza nel settore edile. Serve una nuova legge sugli appalti, la revisione della norma sul Durc on-line, un efficace azione contro il lavoro nero e irregolare, contrastando le false partite Iva e l’utilizzo dei voucher.Occorre rafforzare il sistema dei controlli e le sanzioni per le imprese che non rispettano le norme di sicurezza; più investimenti e politiche industriali adeguate per la riqualificazione del  settore; nelle Marche come in italia va rilanciato lo sviluppo dell'edilizia civile ed infrastrutturale  Scarica la Piattaforma Filca Cisl Fillea Cgil Feneal Uil
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09/07/2015 Ospedale di Pergola,risolvere le criticità per scongiurare il declino
In questo momento di rinnovamento istituzionale a livello regionale, l' Area Sindacale Territoriale della Cisl di  Fano insieme alla Cisl Marche e al sindacato di categoria della Funzione Pubblica vogliono riportare all'attenzione dell’opinione pubblica e della nuova Giunta Regione, alcune criticità che riguardano l’Ospedale di Pergola, in particolare:  la parziale e non corretta applicazione di alcune delibere regionali approvate dalla precedente Giunta, come ad esempio la delibera sul riordino delle reti cliniche (1345/2013), le quali garantirebbero al presidio ospedaliero di Pergola un percorso di riqualificazione funzionale tale da assicurare una risposta sanitaria sulla medio/bassa intensità di cura e un’azione di filtro per patologie a più alta complessità da indirizzare ad altre strutture del territorio; l’attivazione della multispecialità nel Day Surgery Chirurgico, aspetto qualificante per Pergola, è, ad oggi, incompleta. Non si è dato  sbocco, ad esempio, a  specialistiche come l’ortopedia, che avrebbero ulteriormente arricchito la risposta sanitaria per i cittadini dell’entroterra; il ritardo delle nomine che riguardano le figure apicali in Area Vasta 1. Altra criticità , che il sindacato  solleva, è l’organizzazione del servizio di anestesia, per una risposta immediata e corretta  deve essere garantita la presenza continua dell’anestesista nella struttura. «A fronte di una programmazione nazionale e regionale in particolare “il Piano sanitario 2012/2014”, che prevede la garanzia di servizi sanitari nelle aree interne e disagiate, rispondente alle necessità della popolazione, in Area Vasta 1 a tutt'oggi, non si è completato il percorso previsto in tal senso.- sottolineano - Le varie criticità che abbiamo segnalato se non verranno affrontate, porteranno inesorabilmente la struttura pergolese ad un declino irreversibile.  Riteniamo  che la risposta sanitaria vada garantita a tutti i cittadini in modo omogeneo, con contenuti e percorsi appropriati e non con vaghe  promesse. Non si chiede,  al neo Presidente regionale che è  anche assessore alla Sanità, Luca Ceriscioli, un trattamento di favore per l’Ospedale di Pergola ma che vengano rispettate e applicate quelle delibere che riconoscevano la peculiarità della struttura in relazione agli  elementi geografici e logistici definiti.»
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09/07/2015 11 Luglio Sciopero IKEA Ancona
I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs  insieme al coordinamento unitario delle delegate e delegati IKEA proclamano, per la giornata di sabato 11 luglio 2015 lo sciopero nazionale  per l’intero turno di lavoro. Una decisione presa a seguito della rigidità delle posizioni aziendali al tavolo di confronto e dopo l’insistenza a riproporre tagli lineari al salario dei lavoratori attraverso la decurtazione della maggiorazione domenicale e festiva oltre alla variabilizzazione del premio aziendale e  alla disdetta unilaterale  di oltre 20 anni di contrattazione da parte di IKEA . I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs  insieme al coordinamento unitario delle delegate e delegati IKEA, a  difesa dei diritti dei lavoratori e  del contratto integrativo,   chiedono all’azienda di rivedere le proprie posizioni.  Ad Ancona Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil  si ritroveranno in presidio  con i lavoratori   dall'apertura del negozio IKEA ANCONA a partire dalle ore 9.30 - 10.00 fino alle ore 12.00- 12.30.  
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08/07/2015 Jp Industries nuovo incontro al Mise
J.p. Industries, ex Antonio Merloni - Accordo di Programma area Fabriano  al centro dell'incontro  al Ministero dello sviluppo economico, convocato  per martedì prossimo,14 luglio alle ore 11.00.
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06/07/2015 Rinnovato il contratto di solidarietà alla Raffineria : firmata l'intesa tra RSU e API
 Firmato, nel pomeriggio di oggi, l'accordo tra la Direzione aziendale e le Rappresentanze Sindacali Unitarie  della  Raffineria API di Falconara M. -  assistite dalle segreterie regionali di FEMCA, FILCTEM e UILTEC -  per il  rinnovo del contratto di solidarietà scaduto il 30 giugno scorso. L’intesa,  che avrà valore sino al 30 giugno  2016 e sarà prorogabile per  ulteriori 12 mesi, prevede nello specifico:  l' abbattimento del numero degli esuberi da 85 a 65 unità;  l’impegno delle parti ad individuare, nel corso del periodo di validità dell'intesa, soluzioni riorganizzative finalizzate ad un ulteriore diminuzione del numero delle eccedenze;  il ricorso ad una procedura di mobilità volontaria ed incentivata, con modalità da definire,  per un numero massimo di 50 unità.  Il prossimo 9 luglio a Roma è previsto un incontro tra API e sindacati per definire il rinnovo del contratto integrativo aziendale di secondo livello, relativo al triennio 2015 - 2017.
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06/07/2015 Un futuro possibile per l'area ex Sadam e tutta la Vallesina
Presente all'Open Innovation Contest anche la Cisl di Jesi. L’iniziativa, che si è svolta lo scorso 3 luglio, è stata promossa  dal Gruppo Maccaferri insieme a  Confindustria Ancona, Università  Politecnica delle Marche e Comune di Jesi, per la riqualificazione dell’area ex Sadam di Jesi. Cinque gruppi di studio – attraverso l’incubatore JCube -   hanno disegnato il futuro dell’area ex Sadam e di tutta  Vallesina. Scelto, dal comitato territoriale costituito appositamente,  un progetto per la realizzazione di un polo tecnologico e ricerca a servizio dell’agroalimentare marchigiano. « Senza dubbio è una grande opportunità per il territorio, che  sta guardando al futuro cercando di sviluppare una grande potenzialità delle nostre Marche. – ha commentato Maurizio Andreolini responsabile della Cisl di Jesi -  Ora il compito di tutti, compresa la Regione, è continuare a seguire il percorso affinché nel più breve tempo possibile il lavoro di ricerca si traduca in esperienze concrete per  essere volano di sviluppo e occupazione sostenibile nel tempo. – conclude Andreolini -  Per questo anche la Cisl   si è impegnata, responsabilmente,  a dare il proprio contributo in termini di idee oltre a dare sostegno  al progetto e  allo stesso incubatore.»
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03/07/2015 Rivalutazione pensioni, arretrati anche per gli eredi
Sulle pensioni in pagamento dal 1 agosto 2015 verranno corrisposti gli arretrati dovuti secondo il Decreto legge n. 65, che ha dato attuazione alla Sentenza con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione delle pensioni nel biennio 2012-2013. Gli arretrati spettano nelle percentuali stabilite dal Decreto stesso, per le sole pensioni di importo lordo compreso tra €. 1.450 e € 2.900. Per le pensioni di importo inferiore gli arretrati non spetteranno, in quanto queste non furono soggette al blocco della rivalutazione. Per le pensioni di importo superiore a € 2.900 non è prevista alcuna rivalutazione, e quindi nessun arretrato sarà corrisposto ai loro titolari. La Circolare Inps n. 125 stabilisce che le somme arretrate sono dovute, ovviamente pro quota, anche agli eredi dei pensionati deceduti dal 2012 ad oggi. La relativa domanda va presentata entro il termine di decadenza di cinque anni. Presso le sedi dei sindacati dei pensionati di Cgil Cisl UIl e dei rispettivi Patronati Inca, Inas e Ital gli eredi possono ricevere assistenza per la redazione e la presentazione delle relative domande.Le Segreterie regionali di SPI Cgil, FNP Cisl, UILP Uil
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03/07/2015 Whirpool, c'è l'accordo: nessun licenziamento
Non ci saranno esuberi strutturali ma  solo esodi volontari. Firmato, ieri al Mise, l’ipotesi di accordo quadro Whirlpool tra le parti sociali e il colosso americano.    « L'accordo, che ora dovrà essere approvato dai lavoratori,  contiene garanzie sul piano industriale 2015-2018 a cui seguiranno intese locali su ammortizzatori sociali . - spiega Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl Nazionale - Entro ottobre inizierà la fase di consultazione sindacale e la fusione dei due gruppi, si prevede di completarla entro metà 2016. Il piano prevede missioni industriali per tutti i siti, attraverso l’insourcing di attività, la crescita di 650.000 pezzi dei volumi prodotti in Italia. L’incremento verso il 70% della saturazione produttiva di tutti i siti e  513,5 mln€ di investimenti, in tre anni. Il 75% di tutti gli investimenti su R&S di tutta l’area EMEA concentrati in Italia.  Il testo dovrà contenere un quadro a cui seguiranno accordi applicativi in sede locale e nazionale con ammortizzatori sociali che a partire dai contratti di solidarietà, escludano esuberi strutturali. L’accordo contiene la specifica delle missioni industriali e degli assetti occupazionali di tutti i siti e degli incentivi per esodi o trasferimenti volontari .  - continua Bentivogli - Abbiamo ottenuto per gli esodi l’incremento degli importi e  garanzie per i lavoratori; per coloro che utilizzeranno mobilità o Naspi fino  alla pensione, avranno un’integrazione salariale tale da non avere perdite di retribuzione dall'interruzione del rapporto di lavoro all'accesso alla pensione. Cancellati i 2060 licenziamenti, ci saranno solo esodi volontari. - conclude Bentivogli - Impedita  la chiusura di Carinaro che ripartirà con 320 lavoratori e in cui verrà concentrato il polo EMEA per accessori e ricambi per tutti i prodotti per i mercati UE, Africa e Medio Oriente. L’azienda investirà, inoltre, 2mln€ per la re-industrializzazione del sito di Teverola su cui ci sono già due offerte di acquisizione.»  C'è  soddisfazione per l'accordo firmato « un'intesa che arriva al termine di un difficile braccio di ferro tra azienda e sindacati  che scongiura di fatto il rischio licenziamento per gli oltre  2 mila lavoratori del gruppo. - afferma Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche -  Nei siti produttivi della nostra regione, in particolare l'accordo prevede   che   Melano diventerà unico punto di produzione Emea di  piani cottura, con rientro delle produzioni dall'estero, e vi saranno concentrati anche i lavoratori attualmente in forza ad Albacina - spiega Bartolucci -  A Comunanza verranno prodotti lavatrici a carica frontale e sarà sito esclusivo  Emea di lavasciuga. Mentre per   gli Uffici  rimarranno i poli di Varese e Fabriano,  con circa 600 impiegati  nel sito marchigiano.» Ora l'accordo - quadro  passa al vaglio dei lavoratori .  Programmate le  assemblee  in tutti gli stabilimenti italiani Whirpool . Nei siti produttivi marchigiani sono state  fissate per  il 6 luglio a Comunanza e per l'8 luglio a Fabriano.  Poi l'intesa passerà alla consultazione delle RSU e al referendum,  nei giorni  13 e 14 luglio, di tutti i dipendenti italiani della multinazionale americana.
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30/06/2015 "Pensioni, il decreto va cambiato"
Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  della provincia di Ancona, hanno incontrato, ieri a Jesi,  alcuni parlamentari marchigiani per discutere sul decreto relativo alla corresponsione degli arretrati per la rivalutazione delle pensioni, attualmente in discussione in parlamento . Le Segreterie dello SPI Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  Territoriali e Zonali    hanno spiegato le ragioni della mancata  condivisione del decreto sia per la parziale restituzione del pregresso pensionistico, ma soprattutto per il ridotto recupero sul montante previdenziale,  che  penalizza in modo irreversibile gli importi delle future pensioni ed apre spazi di contenzioso . Le Segreterie dello SPI Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  Territoriali e Zonali   hanno manifestato la necessità che venga  modificato il decreto  coinvolgendo anche le organizzazioni sindacali. Inoltre le segreterie chiedono che il confronto sia allargato anche ai temi legati all’equità , alla crescita e alla solidarietà. Queste sono priorità importanti per  ampie fasce di persone e di famiglie del territorio anconetano peraltro cadute nelle povertà assoluta. L' On. Piergiorgio Carrescia  e l' On. Emanuele Lodolini,  presenti all'incontro, hanno ricordato che  in commissione parlamentare sono arrivati tanti documenti rivolti a chiedere il miglioramento del decreto. Hanno assicurato, inoltre,  che,anche se  il 30 giugno inizia la discussione alla Camera, ci sono i tempi utili per trovare un’intesa con i sindacati. Punti di intesa,da inserire nella nuova legge di stabilità 2016, dovranno essere ricercati anche  sui  temi dei giovani e degli  esodati .  A conclusione dell’incontro i parlamentari hanno comunque espresso la volontà di trovare tutte le soluzioni possibili per riequilibrare il sistema pensionistico, prevedendo anche un possibile nuovo sistema di indicizzazione.
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29/06/2015 CGIL, CISL E UIL MARCHE: SOLIDARIETA’ E SOSTEGNO A LAVORATORI ANSA E MESSAGGERO
I segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Marche, Roberto Ghiselli, Stefano Mastrovincenzo e Graziano Fioretti, esprimono sostegno e solidarietà ai lavoratori dell’Ansa, in agitazione per l’annunciato ridimensionamento dell’organico. Solidarietà e sostegno da parte di Cgil, Cisl e Uil anche ai giornalisti del Messaggero che, nelle Marche, chiuderà le redazioni di Pesaro e Ascoli. In entrambe le situazioni, si vive un profondo stato di incertezza per un settore, quello dell’editoria, necessario per un Paese libero. Meno realtà informative significa meno libertà d’informazione e, quindi, un danno per tutta la comunità. I segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Ghiselli, Mastrovincenzo e Fioretti auspicano una soluzione positiva per entrambe le vertenze considerando che, in ballo, c’è anche la sorte di tanti lavoratori e delle loro famiglie.
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25/06/2015 Mastrovincenzo: "La Cisl pronta al confronto con la nuova Giunta"
Insediata la nuova Giunta  ora si avvia una nuova fase di governo nelle Marche. «I propositi espressi dal Presidente Ceriscioli, nella sua prima dichiarazione programmatica, sono incoraggianti. - dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche -  Apprezzabili i riferimenti al sociale,  alla sanità, al lavoro e allo sviluppo, priorità che avevamo  presentato  tra le richieste sindacali avanzate  al futuro  governo regionale.  Sicuramente  la volontà di un costante coinvolgimento dei soggetti sociali ed economici e dei territori,  nella definizione delle scelte di indirizzo e governo della Regione,  è per noi  di grande stimolo e responsabilizzazione.  - conclude  Mastrovincenzo - La Cisl Marche raccoglie la sfida della partecipazione e si dichiara da subito disponibile ad un costruttivo confronto sui numerosi e seri problemi che le  comunità  marchigiane si trovano ad affrontare.»
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24/06/2015 Firmato accordo tra Sindacati e Asur - Area Vasta 5- per una sanità migliore nel piceno
Liste d’attesa, potenziamento dell’offerta residenziale, attivazione delle Case della Salute, prevenzione e assistenza domiciliare integrata. Sono i cinque ambiti di intervento condivisi nel protocollo siglato in questi giorni da  Cgil, Cisl e Uil e  Asur, Area Vasta 5 . E proprio sulle liste d’attesa, al fine di garantire la riduzione dei tempi necessari per una visita, si è sviluppato un confronto tra le organizzazioni sindacali confederali e la direzione dell’Area Vasta 5 basato su quattro aspetti fondamentali: la garanzia dei percorsi per le urgenze, il monitoraggio dei tempi d’attesa, il monitoraggio del piano attuativo di Area Vasta  e lo sviluppo dell’attività per la presa in carico della cronicità. Nel corso del 2015, è previsto il potenziamento di percorsi d’accesso differenziati per priorità, promozione dell’appropriatezza prescrittiva, azioni per promuovere la presa in carico della cronicità, fragilità e patologie neoplastiche. Rispetto al  potenziamento dell’offerta residenziale,  l’Area Vasta 5 si è impegnata a concludere il percorso di verifica della congruità delle rette richieste agli ospiti negli anni 2013-2014 e della restituzione delle quote indebitamente prelevate ai pazienti.  E per le  Case della Salute l’accordo prevede l’attivazione di una nuova struttura nel Comune di Ascoli dove  i medici di medicina generale lavoreranno  in gruppo a garanzia anche di  un turno di continuità assistenziale. Nel distretto di San Benedetto del Tronto sono già attive le Case della Salute di Ripatransone e di Montefiore dell’Aso. L’intento è quello di articolare un’organizzazione quanto più integrata possibile dei servizi diagnostici e terapeutici di queste due strutture evitando doppioni e garantendo così una copertura razionale ed efficace del territorio di riferimento, e di programmare l’attivazione di una ulteriore casa della salute. Nel distretto di Ascoli è già attiva la Casa della Salute di Offida nella quale sono presenti la maggior parte dei  servizi  previsti dalla normativa regionale. «La firma del protocollo da conto di un  lavoro e di un confronto serrato tra la direzione e i sindacati confederali e dei pensionati. Già dallo scorso anno ha prodotto  una serie di azioni volte ad affrontare le criticità del sistema sanitario. – afferma Antonio Angelini, Coordinatore Prov.le Cisl Ascoli Piceno -  Con responsabilità, ci siamo impegnati a cercare di dare soluzioni ai problemi più sentiti dai cittadini, come le liste di attesa, la residenzialità per la non autosufficienza e l’assistenza domiciliare.  – conclude - Siamo stati i più tempestivi nell'ambito regionale ed i risultati sono apprezzabili anche sotto il profilo della metodologia, non è consuetudine in sanità  percorrere la strada della condivisione e della partecipazione . »
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23/06/2015 Centri per l'impiego e polizia provinciale a rischio. 25 giugno protesta a Montecitorio
Partiranno dalle Marche  un centinaio di lavoratori, in rappresentanza dei circa 460 lavoratori dei centri per l'impiego di tutta la regione e degli 86 poliziotti assegnati all'interno delle cinque province, per partecipare alla manifestazione nazionale unitaria di protesta che si terrà davanti Montecitorio giovedì 25 giugno 2015. «Al centro della protesta i contenuti del decreto legge sugli enti locali ove a fronte di uno stanziamento irrisorio da parte del Governo, frutto tra l'altro di finanziamenti europei, si chiede alle Regioni di mettere le rilevanti cifre che mancano per pagare i dipendenti .  - afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - Per la prima volta dunque sarebbero le Regioni a doversi far carico della gran parte delle risorse necessarie per garantire il corretto finanziamento dei centri per l'impiego e nel periodo intermedio toccherà alle province, stremate dai tagli dello Stato, garantire il funzionamento del sistema in un momento in cui la crisi economica purtroppo continua e gli uffici sono pieni di persone in cerca di lavoro.» Una situazione molto complessa che unirà , alla protesta nazionale, anche una richiesta alla nuova giunta regionale di un immediato incontro in materia. «Molto delicata anche la situazione della Polizia Provinciale . Il decreto legge prevede il passaggio alla Polizia Municipale ma senza modifiche dei contenuti rischiano di perdersi preziosissime risorse in tema ambientale, ittico-venatoria, anti bracconaggio. - prosegue Talevi -  Nulla dice il decreto legge circa il mantenimento di queste funzioni e competenze che non sono proprie della Polizia Municipale.  Come  sindacato chiediamo  di mantenere queste competenze a tutela  e al neo Governatore Ceriscioli chiediamo di prendere in mano la delicata tematica delle Province e del trasferimento di funzioni e personale, la vera emergenza del momento insieme alla riorganizzazione del sistema sanitario.»
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23/06/2015 Pa, la piattaforma di Cgil Cisl Uil per i rinnovi dei contratti
“Contratto subito”, la piattaforma per i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego messa a punto da Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa si apre con una parola d’ordine chiara. Dopo sei anni di ingiusto blocco della contrattazione e in attesa di una nuova sentenza della Consulta, i sindacati lanciano la sfida al Governo «per dare ai lavoratori pubblici il sacrosanto rinnovo, negato per legge dal 2010, ma soprattutto per far ripartire l’innovazione nel settore pubblico, ferma da un decennio nonostante il diluvio di norme e finte riforme». «Negli ultimi 10 anni la politica ha fatto di tutto per frenare il cambiamento nella PA. Gli addetti sono scesi di 222 mila unità, si sono congelati contratti e carriere, in molte amministrazioni si è messo a rischio il salario accessorio. - ricordano i sindacati -  Solo dal 2011 i mancati rinnovi hanno portato nelle casse dello stato 8,7 miliardi di euro, ma la spesa pubblica è cresciuta di 27 miliardi. E’ un bilancio fallimentare. Ma prima ancora una strategia fallimentare: la riqualificazione della spesa e l’innovazione nei servizi si fanno solo con la contrattazione». Da qui l'iniziativa unitaria dei sindacati per rilanciare il ruolo del contratto collettivo e per recuperare spazi di partecipazione dei lavoratori: “il vero potenziale da liberare”. Un Ccnl nazionale, per tutelare il lavoro contro le interferenze della legge e per garantire diritti economici e normativi generalizzati ed esigibili. E contratti integrativi per garantire il cambiamento nel modo di gestire, organizzare e valorizzare servizi e professionalità: orari, organizzazione del lavoro, innovazione nei prodotti e nei processi, valutazione e performance, riconoscimento economico e professionale. E poi nuovi sistemi di classificazione per le 584 professioni della Pa, tutela occupazionale e criteri per una mobilità condivisa, formazione professionale, benessere organizzativo, trasparenza sugli appalti. Materie che vanno riportate nell'ambito degli accordi fra le parti. «E’ dai contratti che deve venire la spinta in avanti per costruire un welfare più veloce, moderno ed efficiente. Perché è con i rinnovi che si può aprire una nuova stagione di investimento nei servizi e nelle persone, senza chiedere altri soldi ai cittadini. Come dimostrano anche le più avanzate esperienze nel settore privato», puntualizzano le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil. Nel documento, che verrà discusso nelle tre grandi assemblee di delegati e Rsu indette per il 1° luglio a Milano, il 2 luglio a  Roma, dove saranno presenti le Marche, e il 3 luglio a Bari, una strategia contrattuale con chiari elementi di discontinuità: “bisogna guardare a tutti i soggetti coinvolti nell'erogazione dei servizi, siano essi pubblici o privati. La chiave è arrivare per tutte queste realtà ad uno strumento unico: il contratto di filiera. Vogliamo avviare un confronto tra le parti per arrivare, nell’arco di tre tornate contrattuali al massimo, a contratti per le funzioni centrali, i servizi locali, la sanità, i servizi socio-sanitario assistenziali …in cui pubblico e privato convergano, promuovendo l’integrazione dei servizi ed eliminando il dumping tra lavoratori che svolgono le stesse funzioni”. Con il lancio della piattaforma, Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa mandano un segnale forte al Governo e agli amministratori: «Apriamo subito il tavolo di confronto sui nuovi contratti. La politica dimostri di essere all'altezza di una sfida su cui si gioca un pezzo importante del futuro del paese».
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11/06/2015 Bilanci comunali in affanno. Cisl Marche: no all'aumento delle tasse locali
Molti comuni nelle Marche, per il 2015, non riescono a far quadrare i conti. E’ quanto emerge dal confronto che sindacati ed Enti Locali stanno tenendo sui bilanci preventivi nella nostra regione. Le difficoltà  sono determinate sul piano tecnico dalle nuove regole, in vigore da alcuni mesi, sulla contabilità armonizzata e, sul piano pratico, dagli ennesimi tagli delle risorse a disposizione dei Comuni, stimati in circa 60 milioni di euro. Il dato è preoccupante, perché a tale taglio va associato il minore sostegno assicurato dalla Regione,  a sua volta alla prese con una contrazione di risorse pari a 230 Milioni di euro. Proprio il recupero di fondi per le politiche sociali, il trasporto pubblico locale e il diritto allo studio rappresenta una delle sfide più impegnative per la nuova Giunta regionale. A monte di queste problematiche c’è la necessità di un riordino del sistema tributario che ha bisogno di un maggiore equilibrio tra centro (Stato) e periferia (Regioni e Comuni), con l’assegnazione delle risorse in relazione ai servizi effettivi erogati ai cittadini, superando la condizione attuale che vede chiaramente penalizzate le autonomie locali. In attesa di questi interventi c’è però, da parte della CISL, impegnata in una campagna di raccolta di firme per una legge d’iniziativa popolare per un fisco più equo e più giusto, una netta contrarietà ad eventuali incrementi generalizzati della tassazione locale. Le addizionali locali IRPEF sono già superiori del 25% rispetto alla media nazionale (6,9% contro il 5,4%) e le famiglie marchigiane sono così provate dalla crisi (redditi calati del 18,17 %, risparmi del 48,12 %, ricchezza netta del 29,05%, nel periodo 2006-2012) da non poter reggere un ulteriore inasprimento del prelievo. Al di là delle necessarie forme di razionalizzazione delle spese, sul piano del reperimento delle risorse,  per la Cisl Marche sono attivabili azioni concrete per contrastare l’evasione dei tributi locali (meno del 20 % dei Comuni ha stabilito rapporti  di più stretta collaborazione con l’Agenzia delle Entrate) e  allargare l’uso dell’ISEE, preferibilmente lineare, per stabilire la misura di  rette e tariffe. Pur non trascurando le difficoltà che il contesto presenta,  le alternative all'incremento della pressione fiscale e al taglio dei servizi ci sono. La Cisl  è pronta a dare sostegno a tutte  quelle  misure che rispetteranno i criteri di equità; si  aspetta dai Comuni (e dalla Regione) un conseguente esercizio  di responsabilità.  Sauro Rossi (Segretario regionale Cisl Marche)
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03/06/2015 Unica azienda pubblica per servizi igiene acqua e gas nel fermano
La Segreteria Territoriale Fit Cisl Fermo, nell’ipotesi del rinnovo dell’affidamento del servizio per la gestione dei rifiuti attualmente gestito dalla soc. Asite di Fermo, considera necessario che il medesimo rimanga in mano pubblica. Ritiene, altresì, come sta avvenendo in altri territori, che possa essere considerata la Multiservizi Asite capofila di un eventuale Consorzio o Società che gestisca tutte le attività per i servizi pubblici di igiene, gas e acqua del fermano. Ciò consentirebbe, sin da subito, importanti economie di scala, nonché notevoli efficientamenti sull’organizzazione del servizio, la riduzione dei costi e la stabilizzazione dei numerosi lavoratori precari che da tantissimo tempo sono impiegati presso l’Asite.  FIT CISL TERRITORIALE FERMO 
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29/05/2015 PICENAMBIENTE: STABILIZZATI 45 LAVORATORI
Le Organizzazioni Sindacali FIT CISL e FP CGIL territoriali giudicano positivamente la decisione manifestata dalla Società Picenambiente S.p.a. circa la prossima stabilizzazione di ulteriori 14 lavoratori (dall’inizio del 2013 se ne contano complessivamente 45) nella linea dell’accordo sottoscritto con queste OO.SS. in data 17/12/2013.Ritengono positivo il percorso, avviato con l’Amministratore delegato, in quanto funzionale alla riduzione di quella precarietà non strettamente necessaria e l’incremento delle tutele dei lavoratori.La Fit Cisl e la Fp Cgil si dichiarano da subito disponibili a verificare la possibilità di un ampliamento di suddetta platea di lavoratori precari e realizzare così una fattiva efficacia delle relazioni industriali completando così, possibilmente, un piano condiviso.Altresì, sollecitano l’azienda a riprendere il confronto sindacale anche per quelle problematiche, ancora sospese o in essere per trovare sempre soluzioni che possano soddisfare le parti.Le Segreterie Territoriali FP CGIL FIT CISL, (Neroni Francesco Ascani Roberto)  
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29/05/2015 Pensioni, i Sindacati al Prefetto: modificare il Decreto legge 65
Modificare il Decreto legge n. 65: La richiesta è stata formulata al Prefetto di Ancona dai Sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e UIl Marche, nel corso dell’incontro tenutosi lunedì 25 maggio scorso. Il Decreto da attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale sulla rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo (quelle di importo inferiore sono già state rivalutate anche grazie all'azione sindacale svolta nel 2011 nei confronti del Governo Monti) ma restituisce solo una parte di quanto dovuto e solo ad una parte degli aventi diritto. «Dal provvedimento - sostengono le Segreterie di Spi Fnp e UIlp - emerge la visione dei pensionati come di una categoria sociale di privilegiati che rubano il futuro ai giovani, non tenendo in alcun conto la funzione di ammortizzatore sociale che nella crisi questi continuano ad esercitare, sostenendo figli e nipoti disoccupati mentre il sistema di welfare pubblico si sgretola. E' necessario evitare che si aprano buchi pericolosi nei conti pubblici di un paese che con fatica sta tentando la via del risanamento. Tuttavia urgono cambiamenti profondi del sistema previdenziale italiano». Le priorità del sindacato dei pensionati: eliminare i privilegi previdenziali ancora esistenti, rendere più flessibile l'uscita dal mondo del lavoro, allargare il bonus di 80 € ai pensionati. Su questi temi Spi Fnp e UIlp hanno chiesto al Prefetto di esortare il Governo ad aprire un confronto con le organizzazioni sindacali nazionali, per evitare  che, come in passato con il Governo Monti, venga oggi adottato un provvedimenti forieri di errori, ingiustizie e discriminazioni. «Per questo - concludono i sindacati dei pensionati - servirà anche un impegno forte dei Parlamentari marchigiani, a partire dall’apertura del necessario dibattito parlamentare in sede di conversione del Decreto legge 65».IL DOCUMENTO CONSEGNATO AL PREFETTO
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25/05/2015 5 Minuti Cisl: Flash mob Scuola, Progetto Anteas Gap's
La Buona Scuola ci ha tolto la parola, flash mob promosso dai sindacati della scuola nelle piazze marchigiane. Interviste ad Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche e Paola Seri, insegnante scuola primaria Gap’s giovani adulti e pensionati insieme per crescere e costruire una comunità’ solidale, convegno e mostra a Senigallia. Interviste a Cinzia Verdenelli, coordinatrice progetto Gap's Anteas Marche; Sofia Russo, Presidente Anteas nazionale ; Mario Canale, segretario generale Fnp Marche; studenti delle scuole superiori. https://youtu.be/gZJGFXCZOlY
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15/05/2015 Poste, SlpCisl Marche: peggiorati i servizi e le condizioni dei lavoratori
 «La situazione della azienda è preoccupante. -  afferma Dario Dominici segretario regionale Slp-Cisl Marche, il sindacato di categoria maggiormente rappresentativo in Poste Italiane – E’ sotto gli occhi di tutti, dopo un anno di stasi, durante il quale è peggiorato tutto: i servizi, il bilancio, la qualità. Afflitta da “scalate interne” di cui tutti pagano le conseguenze, Poste si presenta come una azienda non governata.»       Dal prossimo 21 maggio nel gruppo sarà avviato  il sondaggio “La tua opinione lascia il segno”  tra tutti i dipendenti. «In realtà ai dipendenti – continua Dominici - il segno lo lasciano le crescenti pressioni commerciali, le pesanti responsabilità personali scaricate sulle spalle del personale, l’uso distorto del codice disciplinare, i continui distacchi, gli atteggiamenti impositivi e discriminatori, come quelli di cui sono rimaste vittime due dipendenti nelle province di Fermo e Pesaro.» Alla dipendente della Filiale di Fermo, con mansioni di operatrice di sportello (livello C),   è stato di fatto imposto,  quasi senza preavviso, ad assumere la responsabilità di un ufficio postale. Dalle informazioni in nostro possesso ciò è avvenuto solo ed esclusivamente per ragioni economiche (contenimento dei costi) e senza valutare e  ricercare soluzioni alternative. Mentre alla dipendente nella Filiale di Pesaro, in qualità di Responsabile di Ufficio Postale (livello B),  nonostante avesse presentato un certificato medico che sconsigliava la sua applicazione in un ufficio monounità, per un periodo temporaneo sembrerebbe essere stata oggetto di pesanti critiche, definita brutalmente “un problema” ed invitata a valutare un “demansionamento”. Provvedimento evitato  solo in cambio di una dichiarazione “spontanea” ad essere applicata in altra struttura aziendale. «Al momento stiamo approfondendo i fatti accaduti anche sotto l’aspetto legale, non escludiamo la violazione di diritti oggettivi e soggettivi. – conclude Dominici -   Rimane il fatto che tali situazioni traducono cattiva gestione delle risorse e soprattutto esempi di disattenzione alle persone, da censurare  per il rispetto e la tutela del lavoro e dei lavoratori di Poste Italiane.»
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13/05/2015 Rivalutazione pensioni, i sindacati, pronti alla mobilitazione
Sono più di 141.000 i pensionati marchigiani interessati dalla pronuncia con cui la Consulta ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo. Il 30% di tutti i pensionati marchigiani, circa 50.000,  percepiscono un trattamento lordo inferiore a 1.750 €. Buona parte di essi ricevono ogni mese meno di 1.100 € netti. I sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil nazionali hanno chiesto al Governo un incontro urgente per definire tempi e modi di applicazione della sentenza. Nel caso non ci siano risposte i sindacati dei pensionati sono pronti alla mobilitazione generale attraverso iniziative sia nazionali che locali. Le segreterie regionali di SpiCgil, Fnp Cisl  e Uilp Uil hanno chiesto un incontro al Prefetto di Ancona, per sollecitare il Governo ad aprire il confronto. Se il blocco dell'indicizzazione delle pensioni va immediatamente rimosso, sulla restituzione degli arretrati c’è la disponibilità a concordare eventuali criteri di proporzionalità e gradualità, per evitare un buco nei conti pubblici che il paese non può permettersi. Certo è che la sentenza ripristina un diritto di tantissimi cittadini, al quale deve essere data piena applicazione. Non servono domande specifiche, né tantomeno ricorsi attraverso associazioni di tutela. Le segreterie regionali di Spi Cgil, Fnp Cisl  e Uilp Uil invitano i pensionati marchigiani a diffidare di chi proponga loro, dietro compenso, di far avere la restituzione degli arretrati. Appena saranno chiari i percorsi di attuazione della sentenza i pensionati potranno recarsi presso i Patronati dove riceveranno, gratuitamente, tutte le informazioni e l'assistenza necessaria.I Segretari generali di SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL (Emidio Celani, Mario Canale, Andrea Marini)
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11/05/2015 Ammortizzatori in deroga ripartire le risorse 2014 : 49 milioni di euro alle Marche
Dopo  una lunga attesa è stato firmato  l’8 maggio scorso  il decreto interministeriale n.89936 che stabilisce la ripartizione delle risorse 2014  da destinare alle singole Regioni,  per il pagamento delle somme ancora dovute ai titolari dei trattamenti di cassa integrazione e mobilità in deroga. Un onere complessivo di 478 milioni e 763.551 euro, posto a carico del Fondo Sociale per l'Occupazione e la Formazione « Alle Marche sono stati assegnati poco più di 49 milioni di euro, cifra con la quale si riuscirà  a coprire il pagamento, nella nostra regione, degli ammortizzatori sociali in deroga  fino al 31 dicembre 2014. – afferma Tonino Bori, dipartimento mercato del lavoro Cisl Marche –  Vero è che la firma del decreto, arrivata con estremo ritardo, è frutto delle innumerevoli pressioni, delle tante manifestazioni e  dei presidi,  della capacità di coinvolgere i parlamentari e i Prefetti che CGIL CISL e UIL,  nelle Marche, come nel resto del Paese, hanno organizzato. Ora Finalmente i tanti lavoratori, che  da troppo tempo pazientemente aspettano,  potranno vedersi riconosciuto il diritto al pagamento della cassa integrazione e mobilità in deroga.» Decreto Ministero del Lavoro
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11/05/2015 Gap’s, insieme per crescere: un’esperienza di comunità solidale
L’appuntamento è per mercoledì 13 Maggio 2015 alle 9.30 presso la Rotonda a Mare di Senigallia dove si terrà  il Convegno conclusivo del progetto GAP’s promosso dall’ANTEAS delle MARCHE. Durante i  lavori, che saranno aperti dal saluto del  Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi e introdotti dal Presidente Anteas Marche, Roberto Battistini, verranno presentati i risultati dei laboratori attraverso le immagini ed i racconti delle esperienze vissute a partire da “GLI ARTIGIANI DEL FUTURO” ad Ascoli Piceno;  “LA GIOIA DEL SAPER FARE a Senigallia; “I MESTIERI DI UNA VOLTA” a Piobbico; “IL LABORATORIO TEATRALE INTERGENERAZIONALE E DI CONSULENZA AFFETTIVA” a Macerata; “IL LABORATORIO DEI SAPERI E DEI SAPORI” a Pesaro. Verrà inoltre allestita una mostra dei lavori fatti. «Giovani, adulti, pensionati si ritroveranno assieme per ripercorrere le tappe di un anno di incontri intergenerazionali  - spiega Cinzia Verdenelli progettista e coordinatrice del progetto- dove gli anziani hanno cercato di trasmettere alle giovani generazioni le loro memorie, i vecchi mestieri e la passione per il lavoro,  le loro fragilità ed il bisogno di cura e di custodia.» Gli studenti dell’ Istituto  Alberghiero S.Marta-G.Branca di Pesaro, della scuola primaria e secondaria di Piobbico, della scuola secondaria Fagnani di Senigallia, del Centro Locale per la formazione di Ascoli  e i ragazzi del Servizio Civile a Macerata hanno con entusiasmo aderito al progetto portando il loro contributo di energia, creatività e innovazione, con lo sguardo rivolto al futuro. Nei  mesi di settembre e  di ottobre, nella fase formativa propedeutica all'implementazione dei laboratori, il  team di coordinamento del GAP’s assieme ai volontari ed ai ragazzi ha affrontato i temi dell’accoglienza intergenerazionale con la stesura della Carta dell’Accoglienza tra generazioni dove emergono i valori dell’appartenenza, del rispetto delle differenze, della capacità di mettersi nei panni dell’altro, del donarsi e del donare; valori essenziali per accorciare i GAPs (le distanze) tra le persone di diversa generazione e non solo. Saranno presenti le autorità della Regione Marche, i dirigenti delle Istituzioni Partner del Progetto, Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale della Cisl Marche e Mario Canale, Segretario Generale della Federazione Pensionati Cisl. Concluderà i lavori Sofia Rosso, Presidente Nazionale di Anteas. Anteas invito
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07/05/2015 Adiconsum a Civitanova con un nuovo sportello
Nuovo sportello  ADICONSUM a Civitanova Marche per essere sempre più presente nel territorio al fianco dei consumatori-utenti Il nuovo  sportello è  aperto  il  lunedì  dalle  9.00 alle  13.00  in  Largo Castelfidardo, 24, Civitanova Marche. L’ Adiconsum, Associazione difesa consumatori ambiente,   è impegnata  per la  difesa individuale e collettiva dei consumatori per l’eliminazione delle vessazioni, delle pratiche commerciali scorrette, delle truffe che le persone e le famiglie quotidianamente subiscono. L’ Adiconsum pone al centro del proprio agire: la formazione, l’informazione, la conciliazione paritetica per la soluzione delle controversie  tra consumatori ed aziende e le buone pratiche quali strumenti di difesa e di riscatto dei consumatore-utente Per richiedere assistenza presso la sede di Civitanova  contattare  il numero 0733 770062 (CISL Civitanova Marche ) oppure   il numero dell’Adiconsum di Macerata 0733/4075212  il merc. 9-13 o giov. 15.30-18.30
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07/05/2015 Tecnowind di Fabriano: FIM CISL vince le RSU
Si sono svolte ieri ed oggi le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali alla Tecnowind di Fabriano, azienda che produce l’assemblaggio di cappe, piani cottura e macchine caffè. La Fim Cisl  risulta  il sindacato più rappresentativo con l'elezione  di  2 componenti su 3  all'interno delle Rsu  aziendali   ottenendo la maggioranza dei voti.  Vengono eletti tra gli operai Patrizia Forgia  e tra gli impiegati Raffaela Storari . «Il voto dei Lavoratori premia la Fim Cisl per il lavoro svolto fino ad ora e ci responsabilizza ulteriormente per i prossimi anni. FIM CISL si conferma 100% Sindacato» afferma con soddisfazione  Andrea Cocco della Fim Cisl Marche.
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07/05/2015 FISCO. Furlan: “Bonus di 1000 euro battaglia di equità”
Salari, pensioni, divari tra dirigenti ed operai, assegno familiare: i temi al centro della raccolta firme per il fisco proposta dalla CISL. I salari e le pensioni degli italiani sono tra i più bassi in Europa. Siamo abbondantemente dietro a Francia e Germania ma anche all'Irlanda e poco più avanti della Spagna. C'è poi un netto divario in Italia tra i dirigenti, che guadagnano in media 107 mila euro lordi l'anno, i quadri con poco meno di 54 mila euro, gli impiegati con 31 mila euro e, infine, gli operai che portano a casa poco più di 24 mila euro lordi. In poche parole, chi occupa una posizione dirigenziale guadagna oltre quattro volte un operaio, oltre tre volte un impiegato e due volte un quadro. Questa situazione si ripercuote sul livello dei consumi e quindi anche sull'occupazione. Ecco perché la Cisl sta raccogliendo, in tutta Italia, centinaia di migliaia di firme per cambiare il sistema fiscale. "E' una battaglia di civiltà e di equità. – spiega il segretario generale, Annamaria Furlan - Per alzare i salari e le pensioni c'è solo una strada: estendere il bonus fiscale di 1000 euro all'anno a tutti coloro che dichiarano redditi sotto i 40 mila euro lordi". Ovvero i lavoratori dipendenti, i pensionati, gli incapienti, gli autonomi, i giovani collaboratori che, in questi anni, hanno pagato un costo salatissimo per effetto della lunga crisi economica. E non solo: "Dobbiamo rivedere anche gli assegni familiari – afferma ancora Furlan - privilegiando le famiglie numerose e più bisognose di assistenza".
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06/05/2015 Preoccupazioni per il futuro lavorativo alla Production srl, ex Babini, di Camerano
I sindacati  di categoria Feneal UIL – Filca CISL – Fillea CGIL unitamente alla RSU e all'assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici della Production srl (ex Babini spa) spa di Camerano esprimono forte preoccupazione per il futuro dello stabilimento, che occupa 25 dipendenti. Preoccupazioni che nascono da un comportamento aziendale caratterizzato, nell'ultimo periodo, da un forte scollamento tra il dichiarato e l’agito. Più volte  l’azienda aveva rassicurato le Organizzazioni sindacali e la RSU che contestualmente alla domanda di concordato preventivo con continuazione di attività, presentato il 29 marzo scorso, sarebbe stato avanzato il relativo piano concordatario. Ad oggi però non  c’è  nessun piano concordatario. Questo ritardo provocherà inevitabilmente dei ritardi sull’attivazione degli ammortizzatori sociali necessari per garantire i livelli occupazionali considerato l’inevitabile slittamento dei tempi per l’ammissione; passaggio fondamentale per l’ attivazione della cassa integrazione straordinaria. A questo si aggiunge il congelamento delle mensilità non ancora percepite di dicembre 2014, gennaio, febbraio e marzo 2015 come effetto della presentazione della procedura concorsuale. Inoltre c'è preoccupazione per la mancata presentazione di un piano industriale che si attende da ottobre 2014. «L’assenza  della proprietà durante gli incontri effettuati con la quale poter  discutere dell’organizzazione del lavoro e confrontarsi sui punti di un piano industriale - dichiara Jacopo Lasca Filca Cisl Marche -  trasmette una sensazione di profonda incertezza che inevitabilmente si ripercuote sulla quotidianità dei dipendenti della Production srl (ex Babini spa) e sulla qualità delle relazioni sindacali.» «Attendiamo con ansia , insieme ai lavoratori, l’incontro previsto per il 12 maggio con la speranza di poter far luce su questi aspetti fondamentali per il futuro dello stabilimento. - conclude  Lasca, Filca Cisl Marche -  Auspichiamo di poter ristabilire delle relazioni sindacali volte alla costruzione di un percorso condiviso con l’obiettivo di non perdere livelli occupazionali e di mantenere in un territorio già pesantemente colpito dalla crisi del settore del legno  un azienda storica del tessuto produttivo.»
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05/05/2015 Verso le regionali: incontro con i candidati alla Presidenza
Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil Marche incontrano  i candidati alla Presidenza della giunta regionale. L’incontro si terrà martedì 12 maggio con inizio alle ore 9,30 alla Fiera della Pesca di Ancona. L’iniziativa sarà l’occasione per un confronto programmatico partendo dalle proposte del sindacato, in particolare sui temi del lavoro, dello sviluppo economico, della sanità e del sociale ma anche della gestione dei servizi e della partecipazione.
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05/05/2015 Cisl di Senigallia: aperto un nuovo sportello Adiconsum
Alla CISL di Senigallia in via Montenero n.6 è aperto lo sportello ADICONSUM, associazione per la difesa dei consumatori e dell' ambiente. Il servizio è aperto nei giorni di Mercoledì dalle 09.00 alle 12.00 e Giovedì dalle 16.00 alle 18.00. L' Adiconsum  è impegnata  per la  difesa individuale e collettiva dei consumatori per l’eliminazione delle vessazioni, delle pratiche commerciali scorrette, delle truffe che le persone e le famiglie quotidianamente subiscono da aziende senza scrupoli. Lavora in stretta sinergia con le Authority e con le Istituzioni che hanno la tutela del consumatore come propria missione. L' Adiconsum pone al centro del proprio agire: la formazione, l’informazione, la conciliazione paritetica dei contenziosi tra consumatori ed aziende e le buone pratiche quali strumenti di difesa e di riscatto dei consumatori.  Per richiedere assistenza e consulenza contattare  il numero 07164470.  
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30/04/2015 1 maggio 2015, festa del lavoro e dell'integrazione
La festività del 1 maggio, oggi più che mai, ci consegna la possibilità di riflettere sui temi del lavoro. Un'occasione importante, a condizione di riuscire a farlo uscendo dalla tentazione della retorica e dai rischi di celebrare liturgie stanche ed inutili. Dopo il Congresso del 2013 la Cisl Marche si è riorganizzata sul territorio regionale. L'Area Sindacale Territoriale di Civitanova Marche ricomprende i Comuni di Civitanova Marche, Recanati, Porto Recanati, Potenza Picena, Montelupone, Montefano, Montecosaro e Monte San Giusto. Un territorio dinamico ed articolato, denso di insediamenti produttivi, fortemente colpito da una crisi che sta minando i livelli occupazionali (nella Provincia di Macerata la disoccupazione tocca quota 9,1%, circa 13.000 le persone disoccupate - dati Istat 2014) e la coesione sociale della comunità locale. Se non vogliamo che la festa del lavoro si trasformi in una provocazione beffarda, dobbiamo tutti fare la nostra parte. Istituzioni, politica e forze sociali, sindacali e rappresentative degli imprenditori devono assumersi con responsabilità la domanda di vita che sta dietro il bisogno di lavoro di tutti i cittadini, specie dei cittadini di domani (nella Provincia di Macerata la disoccupazione dei giovani tra 15 e 29 è al 23,5% -dati Istat 2014). Cgil Cisl e Uil nazionali hanno scelto la solidarietà come tema fondante della Festa del Lavoro 2015. Un riferimento che non ci permette di esimerci dal ragionare sull'integrazione, argomento quanto mai attuale oggi, specie in un territorio come quello su cui insiste la Cisl di Civitanova Marche. Gli immigrati rappresentano infatti l'11,4% della popolazione dei Comuni di cui sopra, (la media provinciale è del 10,8%, regionale 9,4%, nazionale 8,1%, dati Istat 2014). In questo contesto spicca il Comune di Porto Recanati (22,3%), recentemente al centro della cronaca nazionale con la visita del leader leghista Matteo Salvini all'Hotel House. Urgente è il bisogno di politiche territoriali del lavoro, dell'istruzione/formazione, socio sanitarie ed abitative all'altezza di una sfida certamente difficile, ossia quella di assumere il tema dell'immigrazione come elemento trasversale per contribuire, tutti insieme, a costruire una comunità tollerante, accogliente ed inclusiva. Anche per questo la Cisl Marche sarà attivamente presente alle due manifestazioni organizzate il primo maggio, rispettivamente dai Comuni di Civitanova Marche (Piazza XX settembre) e Recanati (rione Castelnuovo), dove sarà ricordato lo storico sindacalista recanatese della Cisl Giuliano Corvatta.Il Responsabile della Cisl di Civitanova Marche (Sergio Piermattei)
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29/04/2015 Ancona, apre un centro per le fragilità sociali
Il Comune di Ancona insieme alla CISL, ad associazioni (Avvocati di strada e Gruppo di umana solidarietà) e ad alcune Cooperative presenti sul territorio (IRS aurora, Coos Marche, la Gemma e OPERA) ha promosso e realizzato un accordo di co-progettazione per la creazione di nuove collaborazioni tra i vari soggetti per implementare servizi innovativi per le persone vulnerabili e a rischio di marginalità  socio-economica. Questo accordo si inserisce nel più ampio progetto “Ancona: la città in comune”, che vede la CISL di Ancona  tra i soggetti fondatori, ed è particolarmente significativo, in quanto concretizza il c.d. “Welfare Community”. Il progetto prevede l’istituzione del “centro per l’integrazione socio-lavorativa di persone vulnerabili” che avrà sede presso la CISL di Ancona e che si occuperà di favorire il potenziamento delle capacità di inserimento e reinserimento lavorativo delle persone e nuclei famigliari in situazione di vulnerabilità e marginalità socioeconomica e occupazionale. Le persone saranno chiamate a sottoscrivere un “patto di sostegno” con i Servizi Sociali, impegnandosi a diventare persone autonome attraverso percorsi di valorizzazione delle proprie competenze, percorsi di formazione e di reinserimento lavorativo, borse lavoro, laboratori occupazionali  che saranno svolti con l’ausilio di tutti i soggetti che hanno sottoscritto l’accordo. Le risorse impegnate, circa € 251.000, sono state messe a disposizione dalla Fondazione Cariverona.
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29/04/2015 Fondo regionale di solidarietà, risorse e criteri da chiarire. La Regione riapra il confronto
Sembra essere in dirittura d'arrivo la regolamentazione del Fondo regionale di solidarietà riservato ad anziani, disabili e persone con problemi di salute mentale finalizzato a sostenere la compartecipazione di utenti e Comuni nei servizi socio sanitari residenziali e semiresidenziali. Il fondo è stato istituito a seguito del protocollo sulla riorganizzazione sanitaria e socio sanitaria firmato da Regione e Sindacati il 14 febbraio 2014. Anche per questo appare poco opportuno che la sua regolamentazione venga definita solo a seguito di accordi e verbali frutto di interlocuzioni "riservate" tra Regione, Anci e Cooperative sociali. Evidentemente il Servizio Salute non ha ritenuto importante neppure "aggiornare" le organizzazioni sindacali, incontrate per l'ultima volta a fine dicembre, sulle rilevanti novità apportate ad uno strumento istituito anche e soprattutto grazie alla pressione che i sindacati hanno esercitato sulla Giunta. Ciò premesso sulla scorrettezza del metodo utilizzato dalla Regione, solleviamo alcune questioni decisive nel merito del provvedimento che si intende adottare. Così come concepito originariamente il fondo doveva andare a coprire totalmente, per cittadini con valori Isee medi e bassi stabiliti a livello regionale, gli incrementi di compartecipazione dovuti all'adozione della nuova normativa regionale. Il riferimento, fatto per l'anno 2015, ai singoli regolamenti comunali è accettabile solo a due condizioni: per il 2016 si proceda ad adottare un regolamento Isee regionale; si privilegi comunque una regolamentazione a livello di Ambito territoriale sociale. Tuttavia non possiamo accettare che, a prescindere da quanto stabilito dai regolamenti comunali, non vengano previste categorie di utenti (sia di strutture residenziali che di centri diurni) per i quali il fondo copra integralmente gli aumenti di compartecipazione. Non sono poi chiari i criteri attraverso i quali sono stati individuati i servizi per i quali il fondo copre gli aumenti di compartecipazione. Ad esempio, perché escludere le RSA per anziani con demenza e i Centri diurni per anziani non autosufficienti? Da rivedere, nel modello di accordo contrattuale allegato alla delibera, è la regolamentazione delle prestazioni aggiuntive nelle Residenze Protette per anziani, che spesso causano aumenti incontrollati delle rette. Positiva la maggiore trasparenza prevista per le prestazioni alberghiere. Confusa ed approssimativa invece la determinazione di un tetto massimo (€ 16,00) al valore complessivo di tutte le prestazioni supplementari, comprese quelle di assistenza diretta alla persona. Sul tema ribadiamo quanto già sostenuto più volte. Sulle residenze protette per anziani va adottata una nuova regolamentazione che garantisca livelli di assistenza adeguati con un congruo intervento finanziario della sanità (superiore agli attuali 33 € al giorno) e con una definizione precisa e puntuale di tutte le prestazioni, tutelari e alberghiere, da garantire in regime di convenzione. Questa è l'unica strada per evitare che i gestori delle strutture scarichino i costi sugli utenti o sulle loro famiglie. Da ultimo facciamo presente la necessità di un monitoraggio scrupoloso sulle tipologie di utenti inseriti oggi nelle strutture socio sanitarie per anziani, disabili e persone con disturbi mentali. Non basta aver adottato per legge nuovi standard di assistenza, è necessario garantire appropriatezza negli inserimenti, per evitare che persone con determinati bisogni vengano trattate in strutture assolutamente inadeguate a soddisfarli. Cosi come bisogna evitare che all'interno delle stesse strutture - in particolare residenze protette anziani - ospiti in condizioni simili paghino rette diverse, a seconda che il relativo posto letto sia convenzionato con il servizio sanitario oppure no. Pur consapevoli delle difficoltà di un'interlocuzione politica dovuta all'ormai imminente scadenza elettorale, chiediamo comunque che su questi temi la Regione Marche riapra un confronto con le organizzazioni sindacali, facendo finalmente chiarezza sulla reale dotazione del fondo di solidarietà e sui criteri attraverso i quali sarà gestito, a garanzia di equità nei confronti delle persone più fragili e in difficoltà economica.Le Segreterie regionali di Cgil Cisl Uil Marche e di SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil Marche 
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20/04/2015 Piano Whirlpool. I sindacati : No alla chiusura e ai licenziamenti e proclamano lo sciopero
Fim, Uilm e Ugl si alzano dal tavolo di trattativa sul piano Whirlpool e chiedono immediata convocazione del Governo. Le tre sigle dicono no alla chiusura degli stabilimenti ed ai licenziamenti e proclamano 12 ore di sciopero in tutti gli stabilimenti Whirlpool da effettuarsi entro il 10 maggio a sostegno della vertenza e per respingere le chiusure di stabilimento previste dal piano industriale presentato. «Abbiamo rotto il tavolo di trattativa perché non aveva nessun senso riascoltare il piano industriale presentato il 16 aprile scorso contenete gli stessi elementi inaccettabili e con la premessa aziendale di nessuna disponibilità a modificarne gli elementi relativi alla chiusura dei siti e dei licenziamenti, dei quali tra l’altro i conti non dovrebbero essere completi in quanto c’è stata preannunciata un’ulteriore ridimensionamento dei lavoratori indiretti.-dichiara Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl Nazionale - Dall'incontro del 27 aprile con Il Ministro Guidi ci aspettiamo che ciò avvenga con gli impegni presi dal Presidente del Consiglio Renzi, sabato 18 aprile a Pompei. Il comportamento di Whirlpool non è accettabile, va rispettato l’accordo del 3 dicembre 2014 che l’azienda ben conosceva al momento dell’acquisto di Indesit e che non può considerare carta straccia e con esso i lavoratori da licenziare.Si rispettino gli impegni e torneremo a discutere ma per soluzioni che non lascino nessuno senza lavoro.»     
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16/04/2015 WHIRLPOOL INDESIT: un piano industriale a caro prezzo
Si è concluso l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del Ministro Guidi, del sottosegretario Bellavita del Ministero del Lavoro, della dirigenza di Whirlpool-Indesit e delle organizzazioni sindacali FIM FIOM UILM nazionali. Il piano industriale  presentato dalla multinazionale americana ha una durata quadriennale sino al 31 dicembre 2018 che prevede riallocazioni produttive dalla Cina dalla Polonia e dalla Turchia verso il nostro paese e un investimento negli stabilimenti italiani di 500 mln€ suddivisi in Ricerca e sviluppo di prodotti e nuove piattaforme, processi e ammodernamento tecnologico di impianti e siti produttivi e di questi 139 mln€ saranno investiti già a partire da quest’anno. L’azienda ha presentato la ridefinizione delle missioni produttive dei singoli siti: allo stabilimento di Cassinetta (Va) sarà destinata la produzione di tutti gli elettrodomestici da incasso ( forni, microonde, frigoriferi Built-In) portando in Italia produzioni di microonde oggi sviluppate in Cina; a Fabriano, che sarà totalmente reindustrializzata, si costituirà il polo produttivo di tutti i piani cottura (gas, induzione, ceramica) rientrando produzioni dalla Polonia e passando per la chiusura del sito di Albacina con il conseguente trasferimento dei dipendenti verso Melano; lo stabilimento toscano di Siena continuerà a produrre i congelatori, riportando in Italia produzioni sviluppate in Cina; a Comunanza proseguirà la produzione di lavatrici a cui si aggiungeranno le lavasciuga precedentemente costruite in Turchia: a Napoli si produrranno le lavatrici ad alta capacità. In questo scenario l’azienda ha annunciato il trasferimento delle produzioni di Carinaro-Caserta verso gli altri stabilimenti del Gruppo e la sua conseguente chiusura (815 lavoratori), così come per le attività logistiche di Torino-None (45 lavoratori) da cui saranno anche progressivamente spostate le attività di sviluppo legate alle lavastoviglie concentrate in Polonia (ulteriori 45 lavoratori). L’azienda, pur affermando di non voler intraprendere la strada dei licenziamenti unilaterali per la durata del Piano (31/12/2018) e la disponibilità all’utilizzo di tutti gli strumenti possibili per attenuare l’impatto sociale, ha dichiarato che gli esuberi totali previsti dal piano corrispondono a 1350, che rappresentano circa 400 in più dei “potenziali” previsti dal “Piano Italia” Indesit ad oggi gestiti con gli ammortizzatori sociali. L’azienda ha inoltre dichiarato che gli esuberi considerati strutturali riguardano gli stabilimenti di Carinaro e None mentre, per i restanti, punta alla ripresa del mercato per il loro assorbimento. Il Ministro Guidi ha espresso preoccupazione per gli esuberi annunciati e ha dichiarato che considera il Piano presentato da Whirlpool un punto di partenza che il governo intende modificabile in ogni suo aspetto. Il sottosegretario Bellavita, per il Ministero del Lavoro, ha dichiarato forte preoccupazione per gli impatti del Piano Industriale nell’area campana e ha garantito l’impegno a mettere a disposizione ogni strumento possibile per far fronte a questa difficile fase, proponendo inoltre la costituzione di uno specifico tavolo campano sulla questione industriale. Come FIM Cisl abbiamo affermato con forza la nostra contrarietà alla chiusura dei siti ed in particolare del sito di Carinaro. Nel mese di dicembre del 2013, è stato sottoscritto in sede ministeriale il piano di riorganizzazione di Indesit che prevedeva precisi impegni di carattere produttivo ed occupazionale e che individuava una soluzione industriale per il sito casertano. «Riteniamo pertanto che tutti i soggetti impegnati in quel difficile accordo, a partire dal governo, debbano produrre ogni sforzo per garantire quanto sottoscritto - afferma Michele Zanocco Segretario nazionale Fim Cisl - Il territorio campano e in particolare quello casertano, è ormai da tempo drammaticamente colpito da pesanti processi di deindustrializzazione che stanno desertificando le opportunità di lavoro, producendo drammi sociali che rischiano di essere insanabili e che per quanto ci riguarda, sono inaccettabili. » In queste ore le risposte del sindacato e dei lavoratori non si sono fatte attendere: in tutti gli stabilimenti del gruppo sono stati proclamati scioperi che interesseranno anche i prossimi giorni e a Carinaro è in corso un’assemblea permanente a cui partecipano tutte le lavoratrici e  i lavoratori. Il 20 aprile prossimo a Roma si avvierà il confronto tra i Coordinamenti Nazionali FIM FIOM UILM di Whirlpool/Indesit, le segreterie nazionali e l’azienda, nel corso del quale articoleremo le nostre risposte relative ad ogni sito del Gruppo a partire dalla richiesta di rivedere le decisioni aziendali chiudere gli stabilimenti casertano e torinese. fonte : Fim Cisl Nazionale Comunicato Stampa WHIRLPOOL INDESIT- Zanocco (Fim Cisl) un piano industriale
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09/04/2015 Per un FISCO + EQUO e GIUSTO: si firma a Mondolfo domenica 12 aprile
Domenica 12 aprile dalle ore 16.00 alle ore 19.00 a Mondolfo durante la festa della Spaghettata promossa dall’Avis comunale, la Cisl sarà impegnata a raccogliere le firme per la proposta di Legge di iniziativa popolare “ Per un fisco più equo e più giusto”. La Cisl, viste le difficoltà del Paese, ritiene necessario rafforzare il reddito dei lavoratori, dei pensionati, dei consumi, presentando questa legge di iniziativa popolare che spinga il Governo ad adottare una riforma del sistema fiscale per cambiare il Paese. Inizia cosi dal comune di Mondolfo la raccolta delle firme nelle piazze e nei mercati dei comuni della Val Metauro e Val Cesano, La crisi che ha interessato il territorio Fanese  ha investito anche il comune di Mondolfo con la perdita di centinaia di posti di lavoro  posti di lavoro del settore della nautica e nell’edilizia. La Cisl chiede con questa straordinaria mobilitazione agli amministratori locali l’introduzione di una fiscalità maggiormente ispirata ai principi dell’equità e con una forte azione di recupero dell’evasione fiscale locale.  Per questo la firma dei cittadini è  importante per ottenere 80 euro di bonus fiscale anche per i pensionati,  per avere un nuovo assegno familiare che ripensi il fisco per la famiglia, nell'ottica di una maggiore equità distributiva , per valorizzare la lotta all’evasione fiscale a livello nazionale e locale e  per realizzare un maggiore giustizia fiscale, tassando i grandi patrimoni. Dai prossimi giorni e per tutto il mese di Maggio la Cisl sarà nelle piazze dei principali comuni del nostro territorio per raccogliere le firme. I cittadini possono recarsi  per firmare a proposta di Legge di iniziativa popolare “ Per un fisco più equo e più giusto” nella sede comunale di Fossombrone il  18 Maggio dalle ore 9 alle ore 12  e in quella di  Pergola   il 23 maggio  dalle ore 9 alle ore 12. Da definire  le date per i comuni di Cartoceto e Saltara . Sedi e calendario per la raccolta firme Ast Fano
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07/04/2015 Festività pasquali: centinaia di chili di posta ferma negli uffici di recapito. Le preoccupazioni della Slp Cisl
«Oltre che per la chiusura degli uffici postali esprimiamo preoccupazione per i servizi postali, il recapito e il destino dei dipendenti di Poste Italiane.» afferma Dario Dominici, Segretario generale della SLP Marche. Alle criticità strutturali, dai  prodotti obsoleti al calo della corrispondenza e influenza negativa delle nuove tecnologie si aggiunge la cattiva organizzazione da parte della azienda e la discutibile gestione dei dati, con evidenti  ricadute che colpiscono i cittadini e  gli addetti al recapito.  Autorizzate, in due giorni a ridosso delle festività pasquali, oltre 500 giornate di ferie  per gli addetti al  recapito mettendo così a rischio  il cosiddetto  servizio pubblico e sociale svolto da Poste Italiane.  Assenti almeno un quarto degli addetti, venerdì scorso e altrettanti oggi. Centinaia di chilogrammi di corrispondenza giacenti negli uffici di  recapito, con una discesa in picchiata della qualità del servizio. «Ora la nostra preoccupazione - ribadisce Dominici -  è che ancora una volta l'azienda per mettere riparo alla propria cattiva organizzazione mostrerà i muscoli nei confronti dei portalettere obbligandoli a lavorare al di fuori delle regole condivise mettendo a rischio il rispetto delle norme contrattuali e il pagamento delle  prestazioni straordinarie» . VOLANTINO RECAPITO PASQUA Lettera SLP Cisl a Poste Italiane
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03/04/2015 Femca Cisl, primo sindacato alla Tech-it Packaging Italpolimeri di Osimo
Netta affermazione della FEMCA-CISL in occasione delle elezioni per il rinnovo della RSU avvenute presso lo stabilimento della TECH-IT PACKAGING ITALPOLIMERI di Osimo Stazione, azienda leader a livello nazionale nel comparto dell'imballaggio flessibile, operante da decenni nel settore. La tornata elettorale, svoltasi la settimana scorsa e caratterizzata da un'altissima percentuale di partecipazione al voto (quasi il 90% degli aventi diritto), vedeva in lizza due Organizzazioni Sindacali - la FEMCA-CISL e la FILCTEM-CGIL - che si sono contese i 4 seggi complessivamente a disposizione.La lista della CISL ha ottenuto ben 61 delle 100 preferenze espresse dai lavoratori, riuscendo in questo modo ad esprimere 2 dei 4 delegati eletti. «E' un risultato importante e soddisfacente - commenta Angelo Paolucci della FEMCA-CISL Marche - che premia il lavoro prodotto dalla FEMCA attraverso i suoi operatori ed il delegato uscente Marcello Giampieri, che ringraziamo di cuore per l'impegno e la serietà dimostrati in maniera egregia da quasi 10 anni a questa parte. Cogliamo inoltre l'occasione per ringraziare coloro che hanno accettato di candidarsi nella nostra lista, e tutti i dipendenti che ci hanno dato fiducia. Ci attendono sfide importanti, che affronteremo con la consapevolezza e la responsabilità che il responso delle urne ci ha attribuito».
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03/04/2015 Fim Cisl e Uilm Uil scioperano alla Fincantieri Ancona a sostegno della vertenza sul contratto integrativo
Fim Cisl e Uilm Uil hanno proclamato per la giornata di oggi 3 aprile 2015 lo sciopero di 4 ore nel cantiere anconetano di Fincantieri a sostegno della vertenza sul contratto integrativo, così come previsto dai coordinamenti nazionali delle organizzazioni sindacali che giudicano ancora distanti le posizioni aziendali dalle richieste contenute nella piattaforma. «Chiediamo a Fincantieri di definire gli investimenti per ogni singolo cantiere e di migliorare l’organizzazione del lavoro per superare le attuali inefficienze al posto di continuare a chiedere l’aumento dell’orario di lavoro» afferma Leonardo Bartolucci, Segretario generale della Fim Cisl Marche. L’azienda dal 1 aprile ha comunicato che non concederà più la proroga del contratto integrativo scaduto con pesanti ripercussioni anche economiche a danno dei suoi dipendenti. «Abbiamo richiesto all'azienda - conclude Bartolucci - la proroga del contratto integrativo e ci aspettiamo che già dai prossimi incontri del 13 e 14 aprile ci dimostri l’intenzione di ricercare una positiva conclusione di questa vertenza».
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02/04/2015 Manifestazione contro i tagli agli uffici: si attendono risposte da Poste italiane
Auspichiamo che Poste non sottovaluti la manifestazione pubblica oggi. non solo i Sindacati di categoria, cittadini, clienti, amministratori, istituzioni, politici tutti chiedono di mantenere aperti gli uffici postali. Ma davvero c'è qualcuno che sostiene le chiusure? L'unico atto responsabile che l'azienda può fare adesso è sospendere l’ attuazione del piano di interventi con un atto ufficiale indirizzato a tutti gli stakeholder intervenuti oggi al sit in e all' assemblea pubblica. Iniziativa riuscita: non era uno sciopero. Oltre 100 partecipanti al sit in  e molti di più all' assemblea, occasione per entrare nel merito della questione. Dal confronto fra rappresentanti di categoria, amministratori e parlamentari si è confermato il dubbio che il piano sia sbilanciato e creerà gravi disagi per i cittadini. Inaccettabili le discriminazioni, anche economiche, che colpiranno i cittadini dei Comuni interessati dalla riduzione che, oltre alla perdita del servizio diretto, dovranno pagare di più per spedire una raccomandata o un bollettino postale. Dietro alla razionalizzazione si intravedono solo perdita di occupazione. «L’unica azione responsabile che l’azienda adesso può fare - ha dichiarato il Segretario generale della SLP (Categoria dei postali) della Cisl Marche Dario Dominici -  è sospendere l’attuazione del piano di interventi con un atto ufficiale indirizzato a tutti coloro, dai lavoratori ai Sindaci dei Comuni interessati dalla riduzione dei servizi postali, intervenuti oggi ad Ancona al sit-in e all’assemblea pubblica regionale. Esprimiamo soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa di protesta per la grande adesione e per la presenza, oltre ai lavoratori interessati, anche di Sindaci e parlamentari marchigiani. » Immediata la reazione della politica che da domani chiederà una comunicazione ufficiale a Poste Italiane perché confermi la sospensione del piano proposto per le Marche. Al sit in  e all’assemblea hanno partecipato anche i Sindaci e Vicesindaci dei Comuni di Petriano, SerraS'Abbondio, Montemonaco, Castelbellino e Cagli , l’On. Emanuele Lodolini e per la parte sindacale i Segretari generali Cisl Cgil e Uil, Mastrovincenzo Ghiselli e Fioretti, oltre ai Segretari regionali di categoria.
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01/04/2015 Firmato l'accordo integrativo alla Lardini di Filottrano
E' stato siglato l'accordo integrativo presso la ditta Lardini Srl di Filottrano (Ancona), azienda del settore tessile, leader a livello internazionale nella confezione dei capispalla di alta gamma, che occupa attualmente circa 300 dipendenti e che garantisce un significativo indotto in ambito regionale. “Dopo mesi di trattative – dichiara Mimmo Sciore della Segreteria regionale della Femca CISL – caratterizzate da un proficuo lavoro unitario fra le Organizzazioni Sindacali di Categoria Femca-Cisl e Filctem-Cgil, si è raggiunta un’intesa che garantisce ottimi risultati in termini qualitativi e quantitativi, proprio in un momento nel quale la crisi continua a mordere e l'occupazione stenta a decollare, soprattutto tra i giovani”. “E’ un accordo molto importante per noi - prosegue Sciore - e soprattutto per i lavoratori che rappresentiamo in quanto, oltre ad assicurare un sostegno economico ai dipendenti dell'azienda in termini di reddito aggiuntivo (ogni dipendente potrà raggiungere un premio aziendale annuo di € 900), introduce alcuni significativi miglioramenti normativi quali:  l'accesso al part-time per le dipendenti in maternità;  un rientro al lavoro guidato e concordato tra le parti nel periodo post parto; l 'aumento dei riposi compensativi individuali;  l'aumento della percentuale prevista per la flessibilità dell'orario di lavoro; la possibilità di implementare il fondo pensione integrativo Previmoda, attraverso l’utilizzo del TFR presente in azienda prima dell'iscrizione al fondo del lavoratore medesimo. Fiore all'occhiello del contratto integrativo è costituito dall'introduzione dei cosiddetti "Permessi solidali". Un meccanismo  di welfare aziendale attraverso il quale è possibile donare ad un collega in difficoltà (di salute o familiari) parte dei propri permessi, affinché lo stesso possa avere a disposizione una dotazione più ampia di tali istituti”. "La parte innovativa riguardante i "permessi solidali" - conclude  Sciore - è costituita dal fatto che si è riusciti a coinvolgere anche l'azienda in questa catena di solidarietà. Ad ogni ora di permesso donata da ogni singolo lavoratore, corrisponderà infatti un'ora donata dall'azienda, che quindi parteciperà attivamente a questo meccanismo, concretizzando mirabilmente il termine responsabilità sociale dell'azienda".
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01/04/2015 Cisl e Fai San Benedetto: Urgente una seria politica per il porto
Il porto di San Benedetto è di fatto già bloccato per le imbarcazioni più grandi, e se non si sarà tempestivi nel dragaggio, lo sarà  a breve anche per quelle più piccole. «L’economia del territorio, che si alimenta dalla pesca e dal suo indotto, dal turismo, dalla cantieristica, ha il suo fulcro principale su questa infrastruttura e la sua inefficienza aggiunge penalizzazioni ad una città già pesantemente segnata dalla crisi. - afferma Antonio Angelini della Cisl di San Benedetto - Il rimpallo di responsabilità a cui si assiste, tra Comune, Regione e Ministero evidenzia la totale assenza di una politica di programmazione strutturale per la gestione del porto. Non è tollerabile che ciclicamente ci si trovi ad affrontare l’insabbiamento del porto come se fosse frutto di un evento naturale ed imprevedibile, e quindi gestito in emergenza e per di più mettendo a rischio la sicurezza di chi lavora in mare.» «Alla luce dello stesso problema che si è verificato sia a P.to San Giorgio che a Fano,  abbiamo richiesto ed ottenuto, qualche mese fa, un tavolo regionale permanente specifico su questo tema, composto, oltre che dalla Regione, dalle Organizzazioni Sindacali di Categoria, dalle Associazioni di rappresentanza della pesca e dai Comuni con la presenza di porti.- ribadiscono Danilo Santini, coordinatore regionale Fai Cisl Pesca e Gabriele Monaldi, segretario regionale Fai Cisl Marche -L’obiettivo prioritario  è quello di affrontare l’emergenza, ma soprattutto quello di realizzare un coordinamento per pianificare, in maniera strutturale nel tempo gli interventi per il dragaggio dei porti, impegnando le Amministrazioni ad attivare risorse di propria competenza e di coordinarsi per utilizzare fondi statali /o comunitari.Ai due incontri già realizzati è mancata la partecipazione del comune di San Benedetto, in quanto il suo porto è tra quelli di competenza statale, ma per gli impegni che il tavolo si è assunto, riteniamo che la sua presenza sia indispensabile.» La Cisl e la  Fai Cisl Marche - S.Benedetto hanno  incontrato, nei giorni scorsi,  l’Assessore alla Pesca del Comune di San Benedetto, che condividendo le proposte sindacali, ha confermato la disponibilità del Comune . Vero è che le operazione di carotaggio che stanno per partire al porto di San Benedetto saranno propedeutiche ad un intervento di dragaggio che  purtroppo non avverrà a breve, per i tempi tecnici per le analisi, e comunque sarà parziale visto che riguarderà solo una striscia per l’ingresso e l’uscita dei natanti. La Cisl e la Fai Cisl rilanciano la necessità « sin da ora di  prevedere un intervento su tutto il bacino portuale e di individuare le relative risorse economiche, perché il mondo del lavoro non può permettersi quanto sta accadendo né tanto meno una riproposizione periodica dello stesso problema.»
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31/03/2015 Tagli Uffici Postali : 2 aprile Manifestazione contro il piano di riduzione
Le segreterie regionali, CISL SLP, CGIL SLC, UIL POSTE, FAILP CISAL, CONFSAL, indicono per il giorno 2 aprile 2015 una manifestazione pubblica contro il piano di riduzione della rete degli uffici postali  presentato da Poste Italiane alle OO.SS. nei giorni scorsi. Per le  Marche le azioni contenute nel Piano industriale prevedono  10 chiusure e 23 razionalizzazioni. La manifestazione del 2 aprile si articolerà in un  sit in di protesta dalle 10,00 alle 12,30 davanti alla sede regionale di Poste Italiane Spa in largo XXIV Maggio e a seguire  è convocata un’ assemblea pubblica,  nella adiacente ex sala consigliare del Comune di Ancona. Le segreterie regionali, CISL SLP, CGIL SLC, UIL POSTE, FAILP CISAL, CONFSAL  hanno invitato e sollecitato la partecipazione alla protesta tutti i Parlamentari marchigiani,  i Sindaci dei Comuni interessati dai tagli, Anci, Uncem, la Regione Marche e tutta la cittadinanza. Lettera ai Sindaci Lettera ai Parlamentari marchigiani
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30/03/2015 Bilancio regionale, sindacati in presidio sotto la Regione
Presidio unitario sotto la Regione Marche  martedì 31 marzo ore 10,00 in occasione della seduta del Consiglio regionale.  La mobilitazione è indetta dalle  segreterie regionali di CGIL CISL UIL per rilanciare e sostenere le richieste e le  priorità  su cui concentrare le risorse disponibili con la revisione di bilancio, come i  servizi sociali, lavoro, diritto allo studio, trasporto pubblico locale e Province. Cgil, Cisl e Uil Marche sono  consapevoli che le difficoltà finanziare della Regione Marche, come quella dei Comuni e delle Province, è determinata principalmente dai pesantissimi tagli operati dalla legge di stabilità 2015 che ha sottratto alle Marche  più di 300 milioni di euro, ma sono anche consapevoli che saranno i cittadini, a partire dalle fasce sociali più deboli, a pagarne le conseguenze. Rimangono aperti i problemi legati alla riorganizzazione delle Province, sia quelli relativi alla gestione delle attività, a partire da scuole, manutenzione delle strade e assetto idrogeologico, sia quelli relativi al personale. Come rimane aperto il problema dell'incremento insostenibile delle tariffe per le strutture per disabili e non autosufficienti. I tagli finanziari determineranno inoltre innumerevoli problemi occupazionali, in particolare fra i lavoratori impiegati, molto spesso in attività appaltate, nella gestione dei servizi e delle attività economiche fino ad ora sostenute da queste risorse. Per tutte queste ragioni martedì 31 marzo si ritroveranno  a manifestare insieme  CGIL CISL UIL MARCHE, dai  lavoratori delle province e dei trasporti  ai pensionati, affinché la Regione accolga le richieste e intervenga per garantire e sostenere  welfare, lavoro, trasporti pubblici locali e la gestione della riorganizzazione delle Province.
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27/03/2015 Bilancio regionale: le priorità sono welfare, lavoro, trasporti e Province
Servizi sociali, lavoro, diritto allo studio, trasporto pubblico locale e Province: sono queste le priorità indicate dal sindacato su cui concentrare le risorse disponibili con la revisione di bilancio. Questo è l'invito rivolto da Cgil-Cisl-Uil delle Marche alla Giunta regionale che si riunirà lunedì prossimo per approvare la proposta da consegnare al Consiglio. Il sindacato è consapevole che le difficoltà finanziare della Regione Marche, come quella dei Comuni e delle Province, è determinata principalmente dai pesantissimi tagli operati dalla legge di stabilità 2015 che ha sottratto ai nostri territori più di 300 milioni di euro. Scelta avventata le cui conseguenze si stanno scaricando sulle popolazioni, a partire dalle fasce sociali più deboli, alla quale il Governo dovrebbe porre immediatamente rimedio. Per rappresentare più concretamente la dimensione del problema nelle Marche,  è sufficiente ricordare il taglio di 26 milioni alla spesa sociale (servizi  per l'infanzia, borse di studio, disabilità, non auto-sufficienza, disagio sociale, immigrazione), 14 milioni al trasporto pubblico locale (pendolari, studenti, tariffe agevolate per le categorie più fragili), 5 milioni del fondo anticrisi (esenzione ticket, assegno di studio e contributi per l'affitto per le famiglie di disoccupati e cassaintegrati), 5 milioni del diritto allo studio. Rimangono inoltre aperti i problemi legati alla riorganizzazione delle Province, sia quelli relativi alla gestione delle attività, a partire da scuole, manutenzione delle strade e assetto idrogeologico, sia quelli relativi al personale. Come rimane aperto il problema dell'incremento insostenibile delle tariffe per le strutture per disabili e non autosufficienti. I tagli finanziari determineranno inoltre innumerevoli problemi occupazionali, in particolare fra i lavoratori impiegati, molto spesso in attività appaltate, nella gestione dei servizi e delle attività economiche fino ad ora sostenute da queste risorse. Cgil-Cisl-Uil, oltre ad indicare alla Regione questi temi come prioritari, invitano tutto il sistema delle Autonomie locali (Comuni, Province e Regione) ad assumersi le proprie responsabilità, evitando la tentazione di un inaccettabile scaricabarile per poi promuovere assieme una iniziativa energica nei confronti del Governo affinché vengano cambiate quelle scelte finanziarie che stanno mettendo in ginocchio le comunità locali.
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23/03/2015 ASSAM Marche, Sindacati pronti allo stato di agitazione
Nell'ultimo incontro tra il Direttore dell’ Assam e le OO.SS di categoria è stato comunicato il  mancato stanziamento delle risorse del fondo indistinto che finanzia le funzioni pubbliche svolte dall'Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche, che andrebbero a sommarsi alle risorse proprie dell’ Assam Marche per servizi erogati e progetti.  Il mancato stanziamento ha causato il ritardo nel pagamento degli stipendi dei lavoratori a tempo indeterminato dell’Agenzia nel mese di gennaio  e il mancato pagamento degli stipendi di febbraio. A rischio, qualora la situazioni non si sblocchi in tempi rapidi,  anche  quelli di marzo. Inoltre l’utilizzo delle risorse proprie dell’Agenzia non ha permesso di  avviare i contratti di lavoro per i lavoratori stagionali addetti ai centri sperimentali e ai vivai del settore agricolo che in tutto coinvolge circa 26 lavoratori peggiorando la situazione finanziaria dell’Agenzia per i mancati introiti legati alle attività agricole  «L'Assam Marche è una realtà di eccellenza che per una buona metà del suo fatturato si autofinanzia e per il resto svolge funzioni per conto della Regione, pertanto ci auguriamo vivamente – affermano i sindacati di categoria  -   che si crei in fretta presso il Governo della Regione la volontà politica di sbloccare i fondi necessari per la prosecuzione delle attività. Non è ammissibile che si faccia pagare ai lavoratori  il ritardo da parte della Regione, o di chi ne ha la responsabilità oggettiva. – continuano i sindacati -  Si perde tempo con le attività politiche correlate al cambiamento dell’assetto politico  regionale  e non si trova il modo di compiere quelle scelte “politiche” che permettano in tempi brevi di far partire i contratti dei lavoratori che aspettano ormai da quasi tre mesi.Se la questione non dovesse sbloccarsi nel giro di qualche giorno - concludono i sindacati -  siamo pronti  con tutti i mezzi, a partire dell’assemblee con i lavoratori, ad azioni sindacali più opportune per  rimuovere tale situazione.»
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20/03/2015 Ancona, in arrivo l'assegno di cura per anziani non autosufficienti
I sindacati dei pensionati di Cisl, Cgil e Uil di Ancona si sono incontrati il 24 febbraio 2015 con la Coordinatrice di Ambito territoriale sociale di Ancona, Stella Roncarelli, e la responsabile del Servizio anziani del Comune di Ancona, Anna Maria Manca, per discutere delle modalità circa l’assegnazione delle risorse 2013 per l’assegno di cura attraverso la pubblicazione del bando 2014. Le risorse a disposizione dell’Ambito di Ancona sono circa € 208.000 per circa 100 beneficiari ultrasessantacinquenni non autosufficienti e con assegno di accompagnamento. In attesa dell’approvazione dei requisiti della Regione Marche, si è stabilito che il limite ISEE per l’accesso all’assegno di cura è € 25.000, sia nel caso il beneficiario risieda nel proprio domicilio da solo che all’interno del nucleo familiare. I redditi da prendere in considerazione per la certificazione Isee sono quelli del periodo d’imposta 2013. Tra i requisiti sono previsti copia dell’invalidità civile e dell’indennità di accompagnamento, certificazione per l’alzheimer. Si è convenuto che l’assegno sia incompatibile con l’Home Care Premium, con l’assistenza domiciliare indiretta e con quella per disabilità, con la frequentazione del centro diurno superiore a tre giorni settimanali. L’Amministrazione al termine della presentazione delle domande farà l’istruttoria e una prima graduatoria in base alla ricevuta di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica in attesa del rilascio dell’ISEE, successivamente si provvederà alla presa in carico ed una valutazione sul carico assistenziale e per le situazioni più complesse alla valutazione di concerto con l’Unità Valutativa Integrata. L’assegno di cura è di € 200 al mese e per la durata complessiva di un anno. La domanda potrà essere presentata dal 20 marzo fino al 20 aprile 2015. Per informazioni contattare la Federazione dei Pensionati Cisl di Ancona (tel. 071/2822237-2147043) o il Centro di Assistenza Fiscale (Caf) di Ancona (tel. 071/43934). ASSEGNO DI CURA - IL MANIFESTO ASSEGNO DI CURA - MODELLO DOMANDA
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20/03/2015 Adiconsum dice no alla chiusura degli uffici postali
Anche le  Marche sono interessate dalla chiusura degli uffici postali a seguito del piano industriale di Poste di razionalizzazione degli uffici. Ben 33 uffici saranno chiusi penalizzando territori e oltre 16.000 cittadini, mentre altri  22.000 cittadini dovranno accontentarsi delle aperture “spot” in quanto sono previste aperture solo in alcune giornate. Una discriminazione e  un impoverimento dei Comuni di  alcuni territori,  ma Poste probabilmente  è più interessata al mantenimento di presidi che rappresentano business, piuttosto che al mantenimento di un presidio sociale  a favore di cittadini e delle persone più anziane. Saranno i  portalettere “telematici”( dotati di terminale in grado di fare  raccomandate e bollettini) a sostituire il servizio, ma ovviamente i costi saranno maggiori per il cittadino, e fra non molto non sarà neanche più garantito il servizio di recapito tutti i giorni. E nella nostra regione cosa stanno facendo le Istituzioni per contrastare le previste razionalizzazioni? Sicuramente  potrebbe essere di aiuto la sentenza del Consiglio di Stato dell’11 marzo scorso , a seguito del ricorso di alcuni comuni dell’Abruzzo, nella quale si afferma che "Poste non può fare spending review sulle spalle dei piccoli Comuni, determinando disservizi e disagi soprattutto alla popolazione anziana e a quella priva di strumenti tecnologici, «perché le chiusure devono tenere conto della dislocazione degli uffici postali, con particolare riguardo alle aree rurali e montane, ma anche delle conseguenze che la relativa presenza produce sull'utilità sociale».Silvana Santinelli (Responsabile regionale Adiconsum Marche)
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16/03/2015 Elezioni RSU 2015, Cisl Scuola Marche primo sindacato
A scrutinio quasi ultimato delle elezioni Rsu 2015, è ormai certa l’affermazione nelle Marche della Cisl Scuola. Mancano pochissimi collegi all’appello e la Cisl Scuola Marche si afferma come primo sindacato scuola, con una percentuale di voti superiore al 35% ed un incremento rispetto al 2012 del 4% circa. In particolare la Cisl Scuola si aggiudica la vittoria nelle province di Pesaro, Macerata, Ascoli-Fermo. Si sono recati ai seggi più di 20.000 lavoratori, oltre il 70% del totale degli addetti. La grande affluenza al voto dimostra che i lavoratori della scuola riconoscono al sindacato una importante funzione di rappresentanza. "Ringrazio i 681 candidati – afferma Anna Bartolini, Segretario Generale della Cisl Scuola Marche - che si sono resi disponibili per dare volto e voce alla nostra Organizzazione, ed esprimo grande soddisfazione per i risultati ottenuti in tutta le province della regione. Ringrazio a nome mio e dei colleghi le migliaia di lavoratori che hanno confermato con il loro voto l’autorevolezza della Cisl, il suo radicamento nel territorio, la competenza, la concretezza e la capacità di ottenere risultati”.
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15/03/2015 Elezioni RSU 2015, Pubblico Impiego: la Cisl si impone nella sanità e in Regione
La Funzione Pubblica della Cisl è il primo sindacato della sanità nelle Marche. I risultati definitivi delle elezioni RSU 2015 certificano la vittoria nelle Aziende ospedaliere (in particolare Torrette), nell'Azienda sanitaria unica regionale - in particolare nelle Aree Vaste di Ancona, Macerata e Fermo - e nell'Inrca, sia regionale che nazionale. Per la prima volta la Cisl Funzione Pubblica ottiene la maggioranza anche tra il personale della Giunta e del Consiglio della Regione Marche. Conquistata la vittoria anche in alcune importanti realtà del settore pubblico, quali i Comuni di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Fermo, nonché all'Inps di Ancona, Macerata e Pesaro.  «Complessivamente si evidenzia una partecipazione al voto elevata, intorno al intorno al 70% - commenta il Segretario generale della Cisl Funzione pubblica Marche Luca Talevi -  e la tenuta del sindacato confederale, che a livello regionale si aggiudica oltre  l'80% dei voti validi complessivi. »  «Ora - conclude Talevi - parte la sfida al rilancio della contrattazione decentrata ed alla partecipazione dei lavoratori per la riorganizzazione della pubblica amministrazione per coniugare l'efficenza dei servizi ai cittadini con la valorizzazione delle professionalita' dei pubblici dipendenti».  
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15/03/2015 Approvare subito i Programmi operativi dei Fondi europei
La Regione Marche è rientrata  fra le prime undici Regioni che hanno avuto i POR 2014-2020 FSE e FESR approvati dalla Commissione Europea. La Giunta Regionale ha adottato tali testi e li ha poi trasmessi alle Commissioni Consiliari al fine di completare al più presto l’iter di approvazione. È fondamentale che si renda operativa prima possibile la nuova programmazione dei Fondi strutturali che – come noto – rappresentano le uniche risorse certe per lo sviluppo e per le quali sollecitiamo con urgenza l’espressione dei pareri delle Commissioni Consiliari coinvolte e l'approvazione in aula, così come approvati a Bruxelles. In caso contrario dovrebbero riacquisire pareri ed approvazioni comunitarie. Infatti ora non mancano che gli ultimi passaggi: i pareri delle Commissioni Consiliari, CAL e CREL e  l’approvazione definitiva in Aula dei testi che deve avvenire prima del 25 marzo, data presumibile di chiusura della legislatura. Il rischio è chiudere l'attuale legislatura senza aver varato in via definitiva gli atti più importanti degli ultimi 5 anni: i nuovi Programmi Operativi dei fondi strutturali. Il tutto verrebbe a far slittare almeno di altri 6 mesi l'operatività effettiva e si bloccherebbero circa 600 milioni di euro che sono indispensabili per far partire ora l’economia e garantire interventi a favore della comunità regionale. È noto che ancora la situazione economica della regione risulti fragile e per far riprendere gli investimenti è indispensabile l’avvio dei Bandi del POR FESR 2014-2020, in particolare quelli già oggetto di confronto con le forze economiche sociali per quanto riguarda il sostegno all’ innovazione e alla ricerca, così come fondamentali sono gli interventi per il sostegno della competitività delle imprese e per il rilancio dell'occupazione. Sarebbe gravissimo ed imperdonabile far perdere ulteriore tempo all’utilizzo delle risorse comunitarie  nelle Marche. Si ricorda che la nuova programmazione dei Fondi strutturali sarebbe dovuta decollare sin dallo scorso anno, ma che ha avuto un iter di molto prolungato per le procedure nazionali e regionali. Ora siamo in dirittura di arrivo e la responsabilità della chiusura rapida dell’iter procedurale dei POR FESR ed FSE è tutta in capo ai Consiglieri Regionali che dovrebbero sentire  - come le forze economiche sociali – l’urgenza di dare avvio finalmente al nuovo quadro programmatorio per dare una risposta alle imprese, ai lavoratori e ai territori, da tanto tempo anelata. La crisi ancora incombe ed è responsabilità primaria delle Istituzioni e degli Amministratori dare risposte valide per una ripresa economica che timidamente sembra affacciarsi, ma che necessita di impegni e di risorse concrete e reali. Ogni altra scelta sarebbe incomprensibile ed ingiustificabile viste le difficoltà che il sistema economico sta affrontando ormai da molti anni. Attendiamo quindi segnali concreti di attenzione e di sensibilità in tal senso, a partire da domani in cui è convocata la VI Commissione Consiliare, in seduta congiunta con la III Commissione.  
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14/03/2015 Il welfare in azienda e nella comunità: esperienze a confronto
Lunedì 16 Marzo 2015 ore 9,30- 17,00 seminario di studio, promosso dalla Cisl Marche in collaborazione con l’Università di Macerata, sulle prospettive del welfare prodotto mediante la contrattazione aziendale e l’attivazione delle comunità locali. Ai lavori della mattina interverranno Emmanuele Pavolini,  Università di Macerata, e  Gino Mazzoli, Studio Praxis Reggio Emilia. Nel pomeriggio verranno analizzate esperienze concrete di welfare contrattuale e di welfare di comunità, con il contributo di Giorgio Caprioli, Cisl Lombardia e di Nicoletta Spadoni, del Comune di Castellarano ( RE). «Le dinamiche conseguenti alla grave crisi internazionale degli ultimi anni, le politiche di austerity dell’Europa e i processi di spending review messi in campo dai governi nazionali succedutisi nel recente passato mettono a dura prova il welfare pubblico. – afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche - In questa cornice, pur continuando a negoziare servizi sociali e sanitari pubblici e di qualità per tutti ma soprattutto per le persone più deboli,  riteniamo necessario come Cisl approfondire e sviluppare  altre e nuove strade di creazione del welfare, chiedendo a  istituzioni, aziende, associazioni, comunità territoriale di dare il proprio contributo in questa direzione.» All’iniziativa, che è aperta agli studenti dell’Università di Macerata e a tutta la cittadinanza, è prevista la partecipazione del Magnifico Rettore dell’Università di Macerata, prof. Luigi Lacché.
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11/03/2015 Elezioni RSU 2015: Cisl Scuola primo sindacato a Pesaro
A scrutinio ultimato la Cisl Scuola di Pesaro si afferma come il primo sindacato provinciale della scuola nelle elezioni RSU 2015. Un'affermazione netta, con una percentuale di voti che passa dal 39,61% delle elezioni del 2012 al 43,24%  del 2015. Tra martedì 3 e giovedì 5 marzo si è votato nei 58 istituti scolastici della Provincia di Pesaro. Si sono recati ai seggi più di 4722 lavoratori, circa il 70 % di tutti gli addetti.  La Cisl Scuola di Pesaro si è aggiudicata 79 seggi su 174  complessivamente disponibili. «Ringrazio tutti i lavoratori che si sono recati ai seggi e quelli che ci hanno dato fiducia - commenta la responsabile della Cisl Scuola di Pesaro Cristina Boccioletti  - insieme ai 161 candidati che hanno offerto la loro disponibilità per dare volto e voce alla nostra organizzazione. Questo straordinario risultato esprime il desiderio di partecipazione dei lavoratori e rappresenta il riconoscimento dell'autorevolezza della Cisl, frutto di competenza, concretezza, radicamento sul territorio e capacità di ottenere risultati.  – conclude Boccioletti -  Allo stesso tempo ci consegna la grande responsabilità di continuare, già da domani, a lavorare per misurarci con le sfide importanti che ci attendono».Cisl Scuola Pesaro
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11/03/2015 Alzheimer e malattie cerebrovascolari: prevenire è meglio
12 marzo alle ore 16 presso l'Auditorium S. Rocco di Senigallia, incontro, promosso dalla Fnp di Senigallia, sulla prevenzione e cura dell'Alzheimer e delle malattie cerebrovascolari. Ai lavori, introdotti da Carlo Zezza, responsabile della Fnp Cisl di Senigallia e conclusi da Mario Canale, segretario generale Fnp Cisl Marche, interverranno la Prof. Maria Del Pesce, Primario e Direttore Generale dell'Unità Operativa di Neurologia dell’Area Vasta n. 2 e il Dott. Francesco Logullo, Dirigente di 1° livello della Clinica Neurologica di Ancona, Responsabile del Centro Regionale Malattie Neuromuscolari. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza. La Fnp, il sindacato dei pensionati della Cisl,  è impegnato a monitorare  le problematiche sanitarie e di integrazione socio sanitaria sul territorio senigalliese. In particolare la Fnp Cisl evidenzia  la necessità del potenziamento dell’Ospedale di Senigallia e delle Unità Operative quali la Cardiologia, l’Oculistica, l’Oncologia e l’Odontostomatologia. Alta la criticità delle liste d'attesa per visite e prestazioni  che mettono a rischio la garanzia dei livelli essenziali di assistenza sanitaria «chi se lo può permettere ricorre alla libera professione, chi non può rimane in coda o rinuncia a curarsi (molti anziani rinunciano alle cure dentali con gravi disagi). - afferma Carlo Zezza  responsabile della FNP CISL di Senigallia - Le Case della Salute, perno del nuovo sistema sanitario, ancora non si vedono.» La FNP-CISL di Senigallia ha analizzato queste problematiche e ne sollecita la soluzione, a tutela degli anziani e delle loro famiglie, attraverso una serie di proposte che rivolge alle istituzioni. In primo luogo il consolidamento dell'attività del Presidio ospedaliero di Senigallia, secondo quanto stabilito in accordo con la Regione Marche e in coerenza con il percorso sulla riorganizzazione delle reti cliniche. Poi un'attività di prevenzione costante e sistematica, almeno per le malattie invalidanti e di maggiore incidenza. «Pensiamo ad esempio all’ attivazione del Progetto di prevenzione dell’osteoporosi, tema sul quale le donne del sindacato sono impegnate da anni e che stenta ancora a decollare. – continua Zezza - Le liste d'attesa e la mobilità passiva vanno abbattute con azioni sistematiche, a partire dal potenziamento della produzione delle strutture di analisi e di diagnostica, portando i macchinari ad un utilizzo medio giornaliero di almeno 18 ore. – conclude - L'ospedalizzazione va infine contrastata potenziando l'assistenza domiciliare integrata, per evitare il ricovero in strutture più costose e scongiurare il ricorso alle assistenti familiari private, spesso troppo costose per i nostri anziani. »
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10/03/2015 Italia lavoro, nelle Marche a rischio 48 precari
Proclamato lo stato d’agitazione dei lavoratori di Italia Lavoro, la struttura che fa capo al Ministero del Lavoro, e che nelle Marche conta 48 lavoratori.  Questi ultimi, da diversi anni, svolgono attività di assistenza tecnica alla Regione e alle Province per le politiche del lavoro e per i servizi per l’impiego. In tutta Italia, i precari che rischiano il posto sono 900. Ad oggi risultano disattesi tutti gli impegni presi lo scorso dicembre con il Ministero del lavoro circa la garanzia della continuità occupazionale dei lavoratori in scadenza. Nonostante i reiterati tentativi delle organizzazioni sindacali di avviare un confronto ed evitare quanto sta accadendo, nessuna informazione né garanzia è stata data alle organizzazioni sindacali circa le attività progettuali a valere sulla programmazione 2014-2020. I vertici aziendali hanno, inoltre, mostrato totale chiusura rispetto ad un confronto con le Organizzazioni Sindacali sul riconoscimento dell’esperienza professionale dei lavoratori che da anni svolgono con professionalità il loro lavoro, facendo saltare il tavolo di trattativa avviato al riguardo. Per questi motivi, i Sindacati hanno deciso di organizzare nei prossimi giorni dei presidi davanti alla Sede nazionale di Italia Lavoro e davanti alla Sede del Ministero del Lavoro. Il tutto per richiedere un accordo che impegni Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Italia Lavoro ad assicurare la continuità occupazionale dei precari di Italia Lavoro e riconoscere la professionalità dei lavoratori che da tempo prestano la propria attività e le proprie competenze in materia di politiche attive del lavoro e di inclusione sociale e prevedere percorsi di stabilizzazione.
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09/03/2015 Cgil Cisl Uil: su Tirocini Over 30, procedure inadeguate
                                                           Segreterie Regionali Marche                                      SU TIROCINI OVER 30: “PROCEDURE INADEGUATECgil, Cisl e Uil regionali esprimono la massima solidarietà e vicinanza ai tanti disoccupati che hanno passato la notte in fila davanti ai Centri per l'impiego per cogliere l'opportunità del bando della Regione sui tirocini Over 30. La situazione deve far riflettere tutti, sopratutto le Istituzioni sulla grave situazione di difficoltà e di disagio che anche nelle Marche si è determinata e si  sta allargando dall'inizio della crisi.Emerge con evidenza innanzi tutto l'inadeguatezza delle procedure seguite e quindi l'esigenza di ragionare a fondo per il futuro sulle modalità e sui criteri di avvio dei tirocini, modalità che rischiano di innescare solo una guerra tra poveri e di creare un sentimento di sfiducia nelle istituzioni stesse.La situazione sarebbe stata  peggiore se la Regione non avesse accolto le richieste di Cgil, Cisl e Uil di posticipare la scadenza del bando in virtù del fatto che la normativa nazionale sui nuovi Isee impedisce l'ottenimento della certificazione in tempi brevi.Questi fenomeni nascono anche dalla carenza di risorse disponibili per le politiche attive del lavoro orientate alla ricollocazione delle persone disoccupate; pertanto è necessario che, tra le scelte che andranno adottate a breve sia sull'utilizzo dei fondi comunitari sia rispetto al bilancio regionale, si tenga conto di questa emergenza e si individuino risorse aggiuntive.Cgil Cisl Uil Marche
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08/03/2015 8 marzo 2015. Le donne vogliono lavoro, stessa retribuzione e stessi diritti
Sette lunghi anni di crisi hanno lasciato ferite profonde nella vita delle donne. Una crisi pagata a caro prezzo dalle donne, le prime ad essere espulse dal mondo del lavoro e le ultime a rientrarvi. Nel 2014, le donne licenziate nelle Marche sono state 10.000 che hanno portato a 40.000 il numero delle donne in cerca di un lavoro che non riescono a trovare (ovvero, più del doppio di 10 anni fa). Il tasso di disoccupazione femminile raggiunge il 12,7%, tra i più alti delle regioni del Centro-Nord, e drammaticamente alta è la disoccupazione delle giovani donne balzata al 40,9%: dunque una ragazza su due vive il dramma e la frustrazione di cercare inutilmente lavoro. Donne che ogni giorno si misurano con un lavoro che non c’è o è precario, discontinuo, incerto, sottopagato, povero e senza tutele. Donne costrette a fare i conti con diseguaglianze occupazionali e di reddito ulteriormente aggravate dalla crisi che ha spinto anche l’Unione Europea a lanciare la campagna “Equal Pay Day” per la parità salariale. Anche nelle Marche, la disparità nei settori privati, arriva a livelli insopportabili. Secondo gli ultimi dati dell’INPS, le 188.000 lavoratrici dipendenti percepiscono una retribuzione lorda media annua di 14.600 euro a fronte di 21.500 euro percepiti dagli uomini. Dunque, non solo le lavoratrici marchigiane hanno retribuzioni piuttosto inferiori alla media nazionale (2.100 euro annui in meno), ma soprattutto percepiscono 6.900 euro lordi annui meno degli uomini con conseguenti ripercussioni negative anche sulle loro pensioni. In altri termini, una lavoratrice dipendente riceve una retribuzione media lorda giornaliera di 64 euro, pari a 25 euro in meno rispetto ad un uomo (-39%). Differenze notevoli dovute solo in parte al maggior ricorso al part time da parte delle donne, ma soprattutto ad una maggiore precarietà e minore durata dei contratti, a un’occupazione fatta di lavori più poveri. Differenze ancora consistenti, nonostante la crisi abbia ridotto il ricorso allo straordinario e al salario accessorio, spesso commisurato al tempo lavorato, fattori che penalizzano le donne. Ma in ogni caso si tratta di differenze che parlano di un modello produttivo e sociale ancora troppo svantaggioso per le donne e che non valorizza le competenze e le energie espresse dal lavoro femminile. Un sistema con troppi elementi di arretratezza che vanno rimossi. E allora, questo 8 marzo, raccogliamo l’appello dell’attrice americana Patricia Arquette, che nel ricevere l’Oscar, dedicandolo a tutte le donne, ha dichiarati che “adesso è ora di ottenere la parità di retribuzione una volta per tutte e la parità di diritti per tutte le donne”.Buon 8 marzo a tutte!
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07/03/2015 8 marzo 2015: le donne vogliono lavoro, stessa retribuzione e stessi diritti
Sette lunghi anni di crisi hanno lasciato ferite profonde nella vita delle donne. Una crisi pagata a caro prezzo dalle donne, le prime ad essere espulse dal mondo del lavoro e le ultime a rientrarvi. Nel 2014, le donne licenziate nelle Marche sono state 10.000 che hanno portato a 40.000 il numero delle donne in cerca di un lavoro che non riescono a trovare (ovvero, più del doppio di 10 anni fa). Il tasso di disoccupazione femminile raggiunge il 12,7%, tra i più alti delle regioni del Centro-Nord, e drammaticamente alta è la disoccupazione delle giovani donne balzata al 40,9%: dunque una ragazza su due vive il dramma e la frustrazione di cercare inutilmente lavoro. Donne che ogni giorno si misurano con un lavoro che non c’è o è precario, discontinuo, incerto, sottopagato, povero e senza tutele. Donne costrette a fare i conti con diseguaglianze occupazionali e di reddito ulteriormente aggravate dalla crisi che ha spinto anche l’Unione Europea a lanciare la campagna “Equal Pay Day” per la parità salariale. Anche nelle Marche, la disparità nei settori privati, arriva a livelli insopportabili. Secondo gli ultimi dati dell’INPS, le 188.000 lavoratrici dipendenti percepiscono una retribuzione lorda media annua di 14.600 euro a fronte di 21.500 euro percepiti dagli uomini. Dunque, non solo le lavoratrici marchigiane hanno retribuzioni piuttosto inferiori alla media nazionale (2.100 euro annui in meno), ma soprattutto percepiscono 6.900 euro lordi annui meno degli uomini. In altri termini, una lavoratrice dipendente riceve una retribuzione media lorda giornaliera di 64 euro, pari a 25 euro in meno rispetto ad un uomo (-39%). Differenze notevoli dovute solo in parte al maggior ricorso al part time da parte delle donne, ma soprattutto ad una maggiore precarietà e minore durata dei contratti, a un’occupazione fatta di lavori più poveri. Differenze ancora consistenti, nonostante la crisi abbia ridotto il ricorso allo straordinario e al salario accessorio, spesso commisurato al tempo lavorato, fattori che penalizzano le donne. Ma in ogni caso si tratta di differenze che parlano di un modello produttivo e sociale ancora troppo svantaggioso per le donne e che non valorizza le competenze e le energie espresse dal lavoro femminile. Un sistema con troppi elementi di arretratezza che vanno rimossi. E allora, questo 8 marzo, raccogliamo l’appello dell’attrice americana Patricia Arquette, che nel ricevere l’Oscar, dedicandolo a tutte le donne, ha dichiarati che “adesso è ora di ottenere la parità di retribuzione una volta per tutte e la parità di diritti per tutte le donne”. Buon 8 marzo a tutte!Daniela Barbaresi (Cgil Marche), Cristiana Ilari (Cisl Marche), Claudia Mazzucchelli (UIl Marche)
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06/03/2015 Elezioni RSU pubblico impiego: a spoglio quasi ultimato la Cisl è primo sindacato nelle Marche
I primi risultati delle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) del pubblico impiego nelle Marche denotano un trend decisamente positivo per la Categoria della Funzione Pubblica Cisl  che risulta essere il primo sindacato in Regione Marche (Giunta e Consiglio), Ospedali riuniti di Ancona (Torrette), Azienda ospedaliera Marche nord di Pesaro, Inrca, Area vasta 2, 3, 4, Comuni di Ancona, Falconara, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Provincia di Macerata e Prefettura di ancona. Ottimi risultati anche negli enti centralizzati, con particolare riferimento a tutte le sedi Inps, Inail, Ministero della difesa, delle politiche agricole e dello sviluppo economico e nelle altre realtà della sanità. In definitiva la Funzione Pubblica della Cisl Marche rafforza e consolida i risultati 2012 e in attesa dei dati definitivi punta a confermarsi il primo sindacato della funzione pubblica nelle marche.Il Segretario generale Funzione Pubblica Cisl Marche (Luca Talevi)
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04/03/2015 6 marzo Sciopero lavoratori dei Porti e dei Servizi tecnico nautici. Presidio Prefettura Ancona
Domani, venerdì 6 marzo, sciopero per l’intera giornata del porto di Ancona. Per l’occasione, è stato organizzato un presidio di lavoratori e sindacati dalle ore 10,00 alle 12,00 davanti alla Prefettura di Ancona. Nel corso della mattinata, verso le ore11,00 è previsto un incontro tra sindacati e una delegazione di lavoratori presso la Prefettura. Lo sciopero nazionale dei lavoratori dei Porti e dei Servizi tecnico nautici  è stato indetto dai sindacati di categoria al termine dell'incontro tra le Segreterie nazionali di Categoria (Filt-Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti) e il Capo di Gabinetto del Ministero dei Trasporti Giacomo Aiello. Il Capo di Gabinetto, si legge nella nota delle organizzazioni sindacali di categoria «ci ha comunicato che è terminato il lavoro della Commissione incaricata di elaborare una bozza di riforma dei porti, Commissione che non includeva la rappresentanza sindacale». Per le organizzazioni sindacali restano confermate le ragioni che hanno portato alla decisione di scioperare, «anche perché - dichiarano - sebbene nell'incontro siano emersi anche elementi positivi, non si conoscono ancora i contenuti del documento redatto dalla Commissione». Filt, Fit e Uilt, concludono i sindacati, «vogliono mantenere un sistema di regole certe per lo sviluppo portuale e la tutela del lavoro, che ad oggi non si trovano nei vari provvedimenti che si stanno inseguendo, compreso quello in discussione alla 10ª Commissione del Senato che ripropone il Disegno di legge sulla concorrenza del Ministero per lo Sviluppo Economico, stralciato dal Governo». Su questi temi il sindacato rinnova la richiesta di un confronto vero.
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02/03/2015 SANITA’ MARCHIGIANA, QUALITA’ DEI SERVIZI E RISCHIO NUOVI TAGLI: IL MONITO DELLA CISL MARCHE
All'orizzonte della sanità marchigiana si addensano le nubi di un nuovo, pesante taglio di risorse. Governo e Regioni sembrano aver raggiunto un primo accordo sulla riduzione della spesa sanitaria, per una cifra che nel 2015 dovrebbe assestarsi su valori di poco inferiori a € 2,7 miliardi. Se ne saprà di più a fine marzo, quando verrà specificato su quali settori si deciderà di intervenire.  «Qualora quest'ipotesi fosse confermata si aggraverebbe la situazione, già critica, anche per la  nostra Regione.  – afferma Sauro Rossi, segretario regionale Cisl Marche-  Nel bilancio di previsione 2015 approvato a fine anno la Giunta ha messo in conto una riduzione di circa € 100 milioni delle risorse per la sanità regionale.»  Il quadro andrà necessariamente aggiornato alla luce di quanto decideranno Palazzo Chigi e i Governatori delle Regioni italiane. «Qualcosa di più ne sapremo nel pomeriggio di domani, martedì 3 marzo, quando è in agenda un incontro tra Regione e Sindacati sulla verifica dello stato di attuazione del protocollo regionale sulla riorganizzazione in campo sanitario e socio sanitario. – prosegue Rossi -  Un'occasione quanto mai utile per fare il punto della situazione e per verificare quali disponibilità la Regione può mettere in campo per coprire, almeno in parte e con risorse proprie, i tagli al Fondo sanitario nazionale. »  Certo è che senza un impegno forte e concreto della Regione sono a rischio tutti quei percorsi del protocollo del 17 febbraio 2014 che prevedono investimenti di risorse, come il potenziamento  delle reti territoriali, di integrazione socio sanitaria e di emergenza urgenza che dovrebbero "compensare" la riduzione dei posti letto per acuti e la riconversione dei piccoli ospedali. Lo sviluppo delle case della salute, il potenziamento delle cure domiciliari, l’istituzione del fondo di solidarietà a copertura degli incrementi delle rette nelle strutture socio sanitarie, interventi per ridurre le liste d'attesa e la mobilità passiva, sono le priorità d’intervento per la Cisl Marche. «Qualora questi impegni restassero sulla carta non potremmo più parlare di una riorganizzazione della sanità, bensì di un sua pericolosa disarticolazione. »ribadisce Rossi.  Altrettanto alta l’attenzione della Cisl Marche alle misure che riguardano il personale, che non può subire ulteriori tagli, e quelle per l'edilizia sanitaria. La riduzione delle risorse in conto capitale decise dal Governo (circa € 285 mln complessivi) mette a rischio nelle Marche in particolare gli interventi per le strutture  di Ancona sud-Inrca, Fermo e Pesaro-Fano, pregiudicando un riassetto che ha bisogno di spazi più funzionali per qualificare la rete ospedaliera marchigiana.  
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02/03/2015 400 LAVORATORI DELLA SCUOLA IN ASSEMBLEA A FANO CON LA CISL SCUOLA
Nella mattinata di oggi si sono ritrovati oltre 400 tra insegnanti e personale ATA presso l’aula magna del liceo Classico Nolfi di Fano, in occasione della chiusura della campagna per il rinnovo delle rappresentanze sindacali che si svolgerà nei giorni 3-4-5 marzo. Al centro del dibattito  i provvedimenti previsti dal decreto sulla BUONA SCUOLA che domani verrà presentato in  Consiglio dei Ministri . «Chiediamo in maniera forte che i provvedimenti relativi alle retribuzione e alle carriere  del personale e all’orario di servizio vengano definiti quanto prima riaprendo il CCNL di lavoro bloccato ormai da 7 anni. Qualora il Governo, invece confermasse di  voler intervenire per legge su questa materia, la Cisl Scuola non potrà che reagire duramente.» afferma Anna Bartolini, Segretario generale Cisl Scuola Marche  presente all'incontro con i lavoratori. Grande la preoccupazione tra i lavoratori della scuola rispetto alle misure annunciate dal Governo, in particolare quelle per la stabilizzazione del personale precario .«Sulle assunzioni, far quadrare il cerchio, tra promesse più o meno avventate, le attese che queste hanno alimentato e quelle che finora non vedono risposta e devono averla- conclude Anna Bartolini - sarà impresa ardua e si rischierà seriamente, se si procede solo per spot, di creare più ingiustizie di quelle che si dovrebbero sanare.  » All'incontro presente anche il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo che ha ribadito come « La Cisl è attenta ai problemi della scuola e alla valorizzazione delle professionalità degli insegnanti e del personale ATA, in  un quadro di impegno sociale  complessivo a tutela del lavoro, del welfare, della coesione sociale.»
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28/02/2015 Macerata: serve una multiutility provinciale. Si possono risparmiare 700.000 € all'anno soltanto di CDA
A cinque mesi dal convegno organizzato da Cgil Cisl e Uil e dalle rispettive federazioni di categoria (Filctem, Femca, Uitec) al quale erano intervenute le amministrazioni comunali interessate e i Presidenti delle municipalizzate, torniamo sul tema rilanciando l’urgenza di un percorso di aggregazione delle aziende municipalizzate che gestiscono i Sevizi Pubblici Locali nel territorio maceratese. Proponiamo un percorso che porti a un’unica multiutility provinciale, per generare razionalizzazioni, economie di scala e risparmi (soprattutto sui costi dei cda che ammontano a circa 700 mila € annui) che permettano di effettuare gli investimenti necessari, migliorare la qualità dei servizi erogati, contenere le tariffa all’utenza e favorire la specializzazione e il migliore utilizzo delle risorse umane. Cinque mesi fa abbiamo raccolto l’interesse delle amministrazioni comunali, anche con il supporto di Federutility, a impegnarsi in uno studio di fattibilità del percorso di aggregazione. Dopo questa manifestazione di interesse non sono però stati fatti passi avanti. Invieremo una lettera ai Sindaci dei Comuni di Civitanova, Macerata, Recanati, San Severino Marche e Tolentino per chiedere un impegno concreto su questa partita, anche perchè diverse novità normative degli ultimi mesi rendono ancora più pregnante e attuale la nostra proposta. La legge di stabilità incentiva la dismissione da parte degli enti locali delle proprie quote nelle società partecipate: c’è il rischio che gli enti locali, tentati dalla possibilità di fare cassa, svendano le proprie partecipazioni a soggetti privati e ciò accentuerebbe ulteriormente la frammentazione del settore. Inoltre viene posto in capo agli enti locali l’obbligo di presentare alla Corte dei Conti entro il 31 marzo 2015 un piano di razionalizzazione delle società partecipate applicando i seguenti criteri: soppressione delle società composte da soli amministratori' o da un numero degli stessi superiore ai dipendenti, aggregazione di società di SPL di rilevanza economica, contenimento dei costi di funzionamento dei Consigli di Amministrazione ed organi di controllo. Lo Sblocca Italia prevede infine un progressivo passaggio verso il gestore unico a livello d’ambito per il Servizio Idrico Integrato, in questo settore l'aggregazione non è una scelta ma un obbligo. Abbiamo quindi di fronte scadenze che costringono le amministrazioni comunali ad assumere decisioni importanti che non possono essere prese con superficialità o fretta, ma devono essere oggetto di confronto con le Organizzazioni Sindacali che rappresentano i diritti dei lavoratori e gli interessi dei cittadini. Il rammarico è che ancora una volta debbano essere le OO.SS. a dover spronare i Sindaci su questioni essenziali per lo sviluppo e la coesione sociale del territorio: non possiamo limitarci a subire le scadenze fissate dalle norme nazionali, ma le amministrazioni comunali devono assumere una responsabilità di gestione e programmazione lungimirante di un settore così strategico come è quello dei SPL. I Segretari CGIL CISL UIL Daniel Taddei Marco Ferracuti Manuel BrogliaComunicato Servizi Pubblici Locali
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20/02/2015 Tirocini Garanzia Giovani, la trattenuta fiscale sarà rimborsata
Sono pronti i rimborsi per i primi 400 ragazzi che hanno ricevuto l’indennità per i tirocini del Progetto Garanzia Giovani - il piano europeo per la lotta alla disoccupazione dei giovani tra 15 e 29 anni - decurtata dalla trattenuta fiscale del 23%. Nei prossimi giorni le somme trattenute saranno accreditate direttamente tramite bonifici sui conti correnti dei tirocinanti. Le trattenute, anche sui futuri tirocini, non verranno più effettuate. "Siamo soddisfatti per l'esito positivo di questa problematica, l'ennesima riguardante i ragazzi coinvolti nei tirocini del programma Garanzia Giovani" afferma il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, "La Cisl Marche - conclude Mastrovincenzo - aveva da subito rilevato l'iniquità di una trattenuta che andava a decurtare il già esiguo importo delle indennità di tirocinio, chiedendo ripetutamente all'Inps di restituirla". 
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20/02/2015 Provincia di Macerata, i dipendenti non scherzano
I dipendenti della Provincia di Macerata si sono riuniti in assemblea generale, il giorno di carnevale, per dire alla Regione che con loro non si scherza ! L'iniziativa si è svolta dalle 9.00 alle 11.00 alla Sala Giovannetti del Palazzo degli Studi (Macerata, Piazza Cesare Battisti 4) Alla presenza delle Segreterie regionali della Cisl Marche e della Categoria della Funzione Pubblica, sono state  ripercorse le azioni del Governo e della Regione che hanno condotto alla pseudo riforma delle Province. Le quali oggi sono ridotte in fin di vita per il prelievo forzoso esercitato dal Governo sulle loro casse. Quando ben gestiti, come nel caso maceratese, questi Enti intermedi sono invece capaci di erogare alla cittadinanza servizi importanti (mercato del lavoro, tutela ambientale, scuole, strade e viabilità tanto per citarne alcuni) in modo efficiente e a costi minori rispetto alle altre Pubbliche Amministrazioni. Con il contributo della  Dott.ssa Silvia Spinaci del Dipartimento studi e ricerche della Cisl Marche, sono stati esaminati i contenuti - ancora lacunosi e temporalmente incerti - nonché il percorso di approvazione della legge regionale di riordino delle funzioni provinciali. Questo anche al fine di offrire spunti critici e contributi organizzativi, specie nell'ottica della conservazione del dato occupazionale, e di mantenere vigile l'attenzione delle istituzioni e della cittadinanza sull' evoluzione della normativa regionale. Non si escludono azioni di sensibilizzazione dei candidati alle elezioni regionali 2015, che avranno poi l' onere di porre in essere un provvedimento normativo responsabile e di decidere azioni ulteriori a difesa dei servizi, delle funzioni e dell'occupazione.
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18/02/2015 Crisi Revolution Spa, i sindacati denunciano la grave situazione
Le Segreterie Regionali di Filcams Cgil e Fisascat Cisl denunciano la gravissima situazione in cui versano i lavoratori della Revolution Spa, azienda anconetana leader nel commercio all’ingrosso di attrezzature ed arredamenti per supermercati attualmente interessata da una procedura di concordato preventivo. L’azienda, per fronteggiare la crisi di mercato, ha ricorso nei due anni agli ammortizzatori sociali quali il contratto di solidarietà e la Cassa Integrazione in deroga per i quali i lavoratori non hanno ancora percepito il sostegno al reddito previsto rimanendo quindi in assenza di ogni forma di retribuzione. Nonostante la rassicurazioni fornite dal Ministero del Lavoro che aveva previsto il pagamento a stretto giro dopo l’emanazione del decreto di approvazione, i lavoratori sono ancora in attesa di ricevere quanto dovuto. Le segreterie Regionali ritengono pertanto indispensabile l’immediato coinvolgimento della Regione Marche affinché siano convocate le parti ivi incluso il commissario giudiziale anche in ordine alla ricerca di soluzione atte alla liquidazione della quota di competenza della Regione relativa al contratto di solidarietà ormai risalente al 2013. Nonostante il diretto coinvolgimento del Consiglio regionale, interessato direttamente dai lavoratori tramite una apposita interrogazione del 17/12/2014, rimangono ancora irrisolte le questioni tecniche atte a risolvere almeno le questioni di competenza regionale. Le segreterie confidando anche in un diretto intervento della Regione sul Ministero al fine di velocizzare il pagamento del sostegno al reddito dovuto ai lavoratori per il lungo periodo di sospensione del rapporto di lavoro, proclamano lo stato di agitazione e si riservano di valutare in assemblea ulteriori azioni a sostegno della delicata vertenza. Ancona, 18/02/2015 Le Segreterie regionali di Filcams Cgil e Fisascat Cisl Marche
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16/02/2015 Ospedale Carlo Urbani, ancora molte le criticità
Il nuovo Ospedale Carlo Urbani di Jesi al centro del dibattito del consiglio direttivo della Federazione Pensionati Cisl di Jesi, svoltosi nei giorni scorsi. Nello specifico il sindacato dei pensionati della Cisl hanno posto l’attenzione sulla organizzazione dei reparti e la loro funzionalità; la carenza dei parcheggi; la insufficiente segnaletica interna ed esterna; la mancanza di servizi per gli utenti e per i familiari; la funzionalità del Centro Unico Prenotazioni (c.u.p.) e il suo collegamento con l’ufficio informazioni. Presenti all’incontro il direttore sanitario Virginia Fedele e la referente della direzione amministrativa ospedaliera Nicoletta Franconi, che hanno preso atto delle criticità indicate e dei suggerimenti forniti impegnandosi,per quanto di loro competenza a risolverle per migliorare e agevolare il rapporto utente- ospedale. I componenti del Direttivo hanno espresso soddisfazione per l’incontro che  ha permesso di avere una informazione  complessiva sulla sanità locale, utile in occasione dei confronti nei tavoli dell’area vasta e di quella distrettuale.
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16/02/2015 Indesit Whirlpool: confermare investimenti e siti produttivi
Oggi 16 febbraio, si sono riuniti a Fabriano la Fim Cisl Marche con le RSU Indesit Fim Cisl degli stabilimenti di Melano, Albacina, Comunanza e delle sedi impiegatizie di Ca' Maiano, Campo Sportivo e Sede Centrale ed in conference call con i colleghi di Whirpool Varese, in vista dell' incontro Ministeriale con Whirpool del 19 Febbraio.L'attuazione del piano industriale stà procedendo secondo le tempistiche fin qui previste, come da impegni presi nell'accordo con Indesit e continueremo a verificare con determinazione l'avanzamento del piano nei prossimi mesi.Rimangono le preoccupazioni per l'integrazione della nuova struttura impiegatizia, con forza affermiamo che gli ammortizzatori sociali conservativi concordati al Ministero siano gli unici strumenti da utilizzare in futuro.La Fim Cisl e le Rsu richiedono alle Istituzioni, sia regionali che nazionali, l'assoluto rispetto degli impegni presi a dicembre 2013 al Mise, essendo anche loro firmatari dell'intesa.La conferma degli investimenti ed il mantenimento dei siti produttivi marchigiani ed il loro rilancio industriale è il nostro obiettivo prioritario, per la salvaguardia dell'occupazione.Chiederemo con forza a Whirpool di iniziare un percorso condiviso per gettare le basi per costruire un nuovo piano industriale per il rilancio aziendale a partire dal 2017.Inoltre, va riattivato il tavolo di crisi del settore elettrodomestico al Ministero dello Sviluppo Economico, necessita urgentemente una vera volontà politica, per non rischiare ulteriori perdite di industrie del settore e di conseguenza perdita di posti di lavoro, non siamo più disponibili ad attendere ulteriore tempo.Fabriano, 16 febbraio 2015La RSU Fim CislFim-Cisl Marche Melano, Albacina, Comunanza, Ca' Maiano, Campo sportivo e Alle Sede centrale
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13/02/2015 Prorogata la scadenza del bando per i tirocini over 30
"Come sindacato confederale abbiamo chiesto e ottenuto che la Regione Marche prorogasse i tempi per la presentazione delle domande per l’Avviso pubblico inerente l’attivazione di tirocini per gli over 30; troppi infatti i ritardi nell’acquisizione della certificazione ISEE da parte delle persone interessate, a cause di problematiche non ancora risolte per l'elaborazione della documentazione da rilasciare" dichiara il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. "Il rinvio al 9 marzo decretato dalla Regione è stato il male minore per consentire una pari opportunità di partecipazione all'Avviso ai tanti che si sarebbero trovati penalizzati a causa della complessità delle procedure legate al nuovo ISEE." "Come Cisl, insieme agli altri sindacati confederali, abbiamo chiesto anche di riprendere il confronto con la Regione per valutare quali altre misure di politica attiva del lavoro e di sostegno alle situazioni di maggiore difficoltà socio-economica possano esser realizzate con le risorse della nuova programmazione europea." Ancona 13 febbraio 2015
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06/02/2015 Porto di Fano, urgenti i lavori di drenaggio
Le due Categorie dei lavoratori del settore agroalimentare di Cisl e Cgil (rispettivamente Fai e FlaI) denunciano i gravi rischi per i lavoratori e per l’economia della città. "Siamo molto preoccupati per la situazione non più sostenibile. I lavoratori che noi rappresentiamo a causa delle difficoltà di manovra per ormeggiare i pescherecci nel porto rischiano di trovarsi in condizioni di estremo pericolo soprattutto in caso di maltempo". Queste preoccupazioni, una nostra delegazione, le ha già espresse al sindaco di Fano Massimo Seri nel corso di un recente incontro. Il sindaco si è detto disponibile ad affrontare questo problema con tutte le parti coinvolte. Noi chiediamo che i lavori di dragaggio del porto siano intrapresi urgentemente anche perché rischiano di saltare molti posti di lavoro con ricadute pesanti sull’economia della terza città delle Marche. Per questo sollecitiamo l’attivazione immediata di un tavolo regionale per accelerare il dragaggio e quindi permettere lo svolgimento in sicurezza delle attività lavorative collegate al porto.
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06/02/2015 Il personale delle Province va trasferito a Regione e Comuni
La ricollocazione dei dipendenti delle Province posti in sovrannumero dalle disposizioni della legge 190 del 2014 (legge di stabilità 2015) è un obbligo per le amministrazioni pubbliche. Da una lettura combinata di questa norma con le disposizioni contenute nell’art. 2 comma 13 della legge 135 del 2012 (spendig review), e stando a quanto previsto dalla Circolare n. 1/2005 del Ministero della Pubblica Amministrazione, si profila un meccanismo obbligatorio al quale le amministrazioni, sia comunali che regionali, non potranno sottrarsi. Abbiamo scritto a tutte le amministrazioni comunali maceratesi invitandole al rispetto della normativa ed evidenziando come dal suo mancato rispetto deriverà la nullità di eventuali nuove assunzioni di personale da parte degli stessi enti. La Cisl Funzione Pubblica sta lavorando a tutti i livelli per garantire che vengano mantenuti gli attuali livelli occupazionali ed evitare che dalla riforma delle Province derivi una perdita di posti di lavoro.  Allo stesso tempo restiamo in attesa che venga approvata la legge regionale di riordino delle Province, che probabilmente vedrà la luce a marzo prossimo. La proposta di legge presentata dalla Giunta marchigiana prevede che le funzioni “non fondamentali” verranno trasferite alla Regione, definendo anche le modalità per il trasferimento del personale collegato. Restano da chiarire alcune lacune temporali e finanziarie, sulle quali dovrà aprirsi a breve un confronto con i Sindacati. Nel frattempo prosegue la mobilitazione da parte dei Sindacati nazionali di Categoria nei confronti del Governo, che stiamo cercando di convincere a correre ai ripari per correggere le storture nate da una normativa complessa e disorganica. Per questo, insieme agli RSU della Cisl Funzione pubblica e alla Segreteria regionale parteciperemo il 25 febbraio all’assemblea nazionale delle Province che si terrà a Firenze. Il Responsabile Autonomie Locali di Macerata - Cisl Funzione Pubblica Marche  (Alessandro Moretti)
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06/02/2015 Piano Poste: nelle Marche 10 chiusure e 23 riduzioni d'orario
“Semplicemente irricevibile!” Unanime il commento dei sindacati di categoria sul piano di ottimizzazione della rete degli uffici postali illustrato dalla azienda alla delegazione sindacale nel corso dell’incontro del 4 febbraio scorso. Una riunione di pochi minuti. Il tempo necessario per comunicare la intenzione di chiudere 10 uffici e di ridurre l’orario di apertura di altri 23 uffici postali.  Nessuno spazio per il confronto; vaghe, assolutamente approssimate le risposte ai rappresentanti dei lavoratori da parte della azienda,  trincerata dietro le “opportunità” offerte dai decreti Scajola e dalla delibera dell’Agcom, di razionalizzare la rete degli uffici postali. Continuando su questa strada, in barba alla evidente funzione sociale e pubblica che caratterizza buona parte dei servizi offerti dal Gruppo Poste, il presidio del territorio sbandierato da Poste oggi presente nell’87% dei comuni con meno di 1000 abitanti è destinato a scendere vertiginosamente. Magari raggiungendo nei prossimi anni il livello di copertura del servizio bancario che oggi si attesta sul 23% dei comuni coperti. Sempre più le esigenze di bilancio sembrano essere l’unico riferimento destinato a dettare le regole anche per quanto riguarda il livello del servizio postale, anche se rimangono sconosciute le soglie minime di fatturato necessarie a garantire la apertura degli uffici nei territori commercialmente meno appetibili. Molte le contraddizioni di questa riorganizzazione rispetto alle promesse contenute nel Piano strategico presentato poche settimane fa agli stakeholders,  ed alle affermazioni dell’AD, Francesco Caio, secondo il quale “Poste 2020 dovrà essere azienda sociale e di mercato, più vicina ai Clienti e alle loro esigenze”. Il piano di interventi (razionalizzazioni e chiusure) invece penalizza e discrimina le comunità più piccole della regione.  Secondo i nostri osservatori, la cittadinanza chiede ben altro alle istituzioni. Cura e manutenzione del territorio non passano solo attraverso la politica regionale e unitaria; passano anche attraverso la accessibilità ai servizi pubblici, come quelli garantiti da Poste Italiane. Siamo decisamente contrari al piano, che qualora venisse attuato produrrebbe drastiche riduzioni del servizio in 28 comuni. Non è cosa da poco: circa  16.000 cittadini (oltre 6.000 famiglie) resterebbero senza ufficio postale;  mentre altri 22.000 cittadini (9,000 famiglie) dovranno accontentarsi delle poche giornate di apertura che Poste ancora per poco tempo, possiamo pensare, ha ritenuto di mantenere. Si tratta di interventi inutili anche sul fronte della organizzazione del lavoro. Insufficienti a risolvere i problemi e le criticità che pesano sulla organizzazione di Mercato Privati denunciati dalle segreterie regionali di categoria alla dirigenza locale. Confidiamo in un forte intervento da parte di istituzioni, amministratori locali, ANCI e UNCEM. E’ necessario unire tutte le forze, fare quadrato, affinché Poste riveda le proprie decisioni.Le Segreterie Regionali dei Postali di CGIL CISL UIL CISAL e CONFSAL IL PIANO DI POSTE ITALIANE NELLE MARCHE Lettera inviata a Poste Italiane Lettera inviata ai Sindaci
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06/02/2015 Industrie nel Piceno: dalla Maflow alla PFIZER arrivano segnali di tenuta
Leggera ripresa dell’attività produttiva con l’ anticipazione di nuovi investimenti, ma soprattutto per il 2015 il non utilizzo degli ammortizzatori sociali come invece era stato nel 2014, è stato comunicato, nei giorni scorsi, alle rappresentanze sindacali dalla Maflow s.p.a  società leader nel settore della componentistica automotive, di Ascoli Piceno. Segnali positivi arrivano anche dallo stabilimento di Ascoli della  Pfizer s.rl., una delle più grandi società del mondo operante nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci. Il 2015 sarà un anno di espansione, l’azienda ha riferito ai sindacati “investimenti pari a 7 mln di euro e nuove linee di produzione in avvio”. Un incremento di risorse e produzione frutto di una positiva contrattazione aziendale con accordi che hanno previsto l’inserimento di strumenti di flessibilità importanti, come ad esempio  la regolamentazione del lavoro straordinario del sabato. «Siamo molto soddisfatti per questi segnali positivi, soprattutto di questi tempi– afferma Marsilio Antonucci della FEMCA CISL - frutto anche di una responsabile azione sindacale condotta in questi anni in un territorio gravemente colpito dalla crisi. “
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30/01/2015 30 Gennaio Bancari in Sciopero. Fiba Cisl Marche: i motivi per aderire
Sciopero nazionale dei bancari ABI per l’intera giornata di venerdì 30 gennaio e quattro grandi manifestazioni di lavoratrici e lavoratori a Milano, Ravenna, Roma e Palermo. Rinnovo del CCNL e rifiuto della decisione unilaterale di ABI di dare disdetta e successiva disapplicazione dei contratti collettivi di lavoro dal 1 aprile 2015, tra le  principali ragioni al centro della protesta. La  FIBA CISL MARCHE scrive agli iscritti: Caro collega Bancario, ecco cosa perdi se il 30 gennaio 2015 non Scioperi. Dal 1 aprile 2015 se non ci sarà  più il CCNL potrebbero essere cancellate le seguenti previsioni NORMATIVE ed ECONOMICHE: Orario di lavoro più favorevole, 37,5 ore settimanali, rispetto alle 40 settimanali previste dalla Legge, nonché la riduzione prevista da banca ad ore Cancellazione salvaguardie previste contro i trasferimenti selvaggi Cancellazione tutela legale in caso di provvedimenti giudiziari legati all'attività  lavorativa Cancellazione computo migliorativo ferie ex festività  (applicazione prevista dalla legge 20 giorni anziché 22/25/26 giorni annui) Nessun obbligo di formazione retribuita in orario di lavoro Minor periodo di comporto (ovvero la conservazione del posto di lavoro in caso di malattia e infortuni) Perdita delle indennità  varie (mansioni cassa, turni ecc.) Integrazione salariale nei periodi di maternità  obbligatoria (indennità  prevista dall’ INPS 80%) Rimborsi e diarie per missioni e trasferte La corresponsione del buono pasto Futuri scatti di anzianità  e avanzamenti di carriera Provvidenze per studio ai lavoratori e ai figli studenti  E nel caso in cui le aziende facessero seguire alla disapplicazione del contratto nazionale anche la disdetta e la disapplicazione dei contratti e accordi  integrativi aziendali, si potrebbe perdere anche: Salario di produttività  VAP Tutele e contribuzioni aziendali in tema di assistenza e previdenza Coperture assicurative varie Normativa a tutela dei Part Time (concessione, mobilità  ecc.) Permessi personali a favore di una migliore qualità  della vita personale e familiare (visite mediche, studio, premi di fedeltà ) Per tutte queste ragioni la Fiba Cisl Marche invita  i lavoratori delle banche marchigiane ad aderire allo sciopero  e a partecipare alla  manifestazione nazionale a  Ravenna.  
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28/01/2015 Riordino delle Province, la Regione intervenga al più presto
L’incertezza sul futuro dei dipendenti delle Province necessita di risposte chiare e veloci. Chiediamo alla Giunta regionale di completare l’esame della proposta di legge sul riordino delle funzioni e trasmetterla a breve al Consiglio in modo da garantire l’impegno assunto con i lavoratori di giungere all’adozione definitiva entro il mese di marzo. Come Cgil, Cisl e Uil delle Marche abbiamo già rappresentato alla Giunta la necessità di individuare le risorse per garantire copertura finanziaria allo svolgimento delle funzioni trasferite alla Regione e a quelle rimanenti in capo alle Province. Il futuro occupazionale dei dipendenti delle Province deve essere garantito con maggiore chiarezza, prevedendo espressamente il trasferimento alla Regione del personale afferente alle funzioni riallocate al livello regionale. Inoltre va avviato con assoluta urgenza un monitoraggio dei posti disponibili negli Enti locali delle Marche e nelle amministrazioni pubbliche di competenza regionale e da destinare alla ricollocazione del personale provinciale in mobilità. Per quanto riguarda il riordino delle funzioni condividiamo la scelta di fondo di trasferire alla Regione buona parte delle funzioni non fondamentali delle Province, ma riteniamo che le competenze provinciali in materia di servizi sociali possano essere utilmente trasferite ai Comuni per esercitarle in forma associata attraverso gli Ambiti Sociali. Occorre poi fare maggiore chiarezza sul futuro di alcuni importanti comparti delle Province, come l’agricoltura. Chiediamo che venga presto riconvocato il Tavolo Autonomie Locali, istituito proprio per governare in modo partecipato questo delicato processo di riforma.Le Segreterie regionali di Cgil Cisl UIl Marche
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22/01/2015 Appalti pubblici al ribasso nel pesarese: la denuncia della Cisl
Avviato  nella provincia di Pesaro-Urbino, il monitoraggio degli appalti pubblici affidati sia dagli enti che dalle aziende municipalizzate ( Marche Multi Servizi , Aset) . « La situazione del nostro territorio provinciale continua a presentare i segni di una crisi - affermano i responsabili della Cisl di Pesaro Urbino, della Filca Cisl e della Fisascat -   che ha praticamente ridotto del 50 % gli addetti del settore edile  con una diminuzione del 40 % delle ore lavorate, dati Casse edili,  e con la scomparsa di significative ditte della filiera edile. Un territorio  pesantemente contrassegnato dalla mancanza di appalti pubblici  e dalla presenza di un ricorso a percentuali di ribasso  per l'aggiudicazione degli appalti.- continuano i sindacati confederali e di categoria -  La media del ribasso nella nostra provincia si attesta  intorno al 29,30% con punte che raggiungono addirittura  il  40 % .»  L'analisi promossa dalla Cisl di Pesaro Urbino e dalle categorie degli edili e del terziario rileva anche che  i lavori in appalto  vengono  spesso subappaltati a cooperative di lavoratori europei che applicando le tariffe dei loro paesi di origine,« attuando così una sleale concorrenza  nei confronti delle nostre imprese con un costo del lavoro diverso. - denunciano i sindacati - Ciò avviene anche nel settore dell’aggiudicazione degli appalti di servizi  con  medie di ribassi intorno al 12  %, una media troppo bassa per gli appalti di servizi alle persone ( asili, assistenza agli anziani)…) che va ad incidere esclusivamente nel costo del lavoro .» La Cisl di Pesaro Urbino insieme alle categorie  Filca Cisl e  Fisascat  Cisl chiedono ai Comuni  di adoperarsi nella stipulazione dei bandi di appalto di trovare le forme che possano favorire le cooperative locali  per non disperdere il patrimonio di competenze di professionalità. « Ci preoccupa moltissimo l’appalto del Comune di Fano per il servizio di mensa  nelle scuole dell’infanzia - affermano -  dove  non è stata inserita  la clausola dell’assunzione diretta di tutto il personale mettendo così a rischio posti di lavoro e la qualità del servizio sino ad ora ineccepibile.» Altro fenomeno preoccupante, secondo la Cisl di Pesaro Urbino, la Filca e la Fisascat,  è l’aggiudicazione di servizi  alla persona che i Comuni affidano ad associazioni, creando in questo modo concorrenza sleale  nei confronti delle cooperative specializzate in tale settore e violando quanto previsto dalla normativa vigente.  La Cisl di Pesaro Urbino, chiede pertanto che vengano rispettate le normative previste : dal protocollo stilato in Prefettura tra i sindacati di categoria dell'edilizia di CGIL CISL UIL, gli enti preposti al controllo e  le stazioni appaltanti in tema di verifica della regolarità contributiva e retributiva versata dalle ditte. dal protocollo d'intesa sottoscritto nel 2008, da CGIL CISL UIL  Provincia di Pesaro-Urbino e gli organismi di controllo in cui si assumeva la modalità dell'' offerta europea, come strumento di trasparenza da osservare in tutte le gare di appalto pubbliche della provincia pesarese. Forte, infine, la preoccupazione della Cisl di Pesaro Urbino per  la realizzazione delle opere compensative previste dalla terza corsia dell’Autostrada A14 «chiediamo alla stazione appaltante di  aggiudicare i lavori  evitando il massimo ribasso e di adoperarsi per  contrastare  le forme di elusione contrattuale. - concludono -  Auspichiamo che Autostrade per l’Italia  si avvalga anche delle imprese presenti nel territorio e faciliti  la ricollocazione delle maestranze locali per la realizzazione delle opere compensative .»
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16/01/2015 Lavoro, Sviluppo e Welfare: nuova stagione per la contrattazione territoriale
Le segreterie regionali Cgil, Cisl e Uil, condividendo  la scelta di avviare nelle Marche, per il 2015,  una nuova fase di contrattazione territoriale sui temi del lavoro, dello sviluppo e del welfare, si riuniranno  Martedì 20 gennaio 2015, ore 9,00 Conero Break - via Albertini 4 Ancona per discutere i contenuti e le modalità  delle  iniziative di contrattazione, sui luoghi di lavoro e sul territorio, da mettere in campo in tutta la regione Marche su tali materie. Il proposito dei sindacati , stante il difficile  quadro economico e sociale, è quello di estendere e potenziare il confronto e le interlocuzioni  con i soggetti istituzionali e socio-economici del territorio regionale, attraverso il  coinvolgimento di lavoratori, pensionati e cittadini, con l’obiettivo di  salvaguardare e qualificare le azioni di tutela sociale  e di sviluppo nella nostra Regione. All'iniziativa unitaria saranno presenti delegati e dirigenti di Cgil, Cisl e Uil Marche. Comunicato Stampa
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09/01/2015 Crisi fabrianese, i sindacati non si rassegnano
Tanti impegni disattesi, mentre il territorio fabrianese, sta continuando un inesorabile processo di deindustrializzazione, con il rischio di far sprofondare ulteriormente un distretto industriale già messo in ginocchio dalle tante crisi aziendali non ultima quella dell’A. Merloni, sfociata nel licenziamento di tutti i 1.500 dipendenti. E' quanto denunciano  le segreterie  di Fim Cisl, Fiom Cigl e UIlm Uil. Sono passati 6 mesi da quando il Governo con un impegno preciso aveva garantito, con grande ottimismo, che la vertenza banche e J&P Industries stava incanalandosi verso una soluzione positiva. Inoltre che il tema dell’Accordo di programma, sarebbe stato ripreso in un tavolo ministeriale apposito. Ad oggi solo un silenzio assordante arriva dalle istituzioni. «Tutti conoscono quali sono le azioni da intraprendere, ma la realtà è che non c’è la volontà e responsabilità politica nel fare.- affermano i sindacati di categoria - La rassegnazione non è nel nostro dna, ne in quello dei Lavoratori con i quali rilanceremo una nuova stagione di lotte. Deve essere dato a Fabriano ed al suo comprensorio, la possibilità di mantenere e sviluppare nuove opportunità industriali.» Comunicato Stampa
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07/01/2015 Aeroporto: ENAV taglia le ali al Sanzio
Ormai sembra essere ineludibile: l’aeroporto di Ancona Falconara è stato inserito dall’ENAV,  (Ente Nazionale Assistenza al Volo ) nel gruppo di aeroporti definiti “ a basso traffico” insieme a Perugia, Grottaglie, Lampedusa, Brescia, e altri, e su tale premessa, è stato avviato un programma di ristrutturazione interna con riduzioni di costi, di apparati tecnologici e di personale. Questo ridimensionamento potrebbe deprimere fortemente le speranze di sviluppo del territorio e minare nelle fondamenta anche il nuovo piano industriale della società di gestione (Aerdorica) e il progetto della Regione Marche, intenzionata ad investire circa 20 milioni di euro per determinare lo sviluppo dell’ aeroporto con l’obiettivo del raddoppiare in cinque anni il numero dei passeggeri e della quantità di merci. Il declassamento dell’aeroporto inoltre potrebbe inibire le aspettative di sviluppo legate al progetto della macro regione adriatico-ionica ed tutte quelle sinergie di collegamenti e scambi culturali e commerciali, su cui fortemente si stanno impegnando le comunità e le Istituzioni locali. Di fatto viene mortificata la realtà locale chiudendo la porta alla valorizzazione che il territorio meriterebbe. Le preoccupazioni della Cisl aumentano per l'avvio da parte dell’ ENAV di un ulteriore programma di dismissione di importanti ausili tecnologici per la fornitura dei servizi alla navigazione aerea nell'aeroporto di Ancona/Falconara ,o meglio dell’Aeroporto delle Marche.Nello specifico vengono dismessi: l’ATIS, il servizio automatico di trasmissione delle informazioni utili al pilota per acquisire in modo aggiornato e continuativo i dati meteorologici per l’atterraggio e decollo, fondamentale in caso di condizioni meteo marginali; l’apparato di emergenza delle frequenze di comunicazione; il sistema meteo di riserva che gestisce l’acquisizione e distribuzione di dati temperatura, umidità dell’aria, pressione, vento. La dismissione di questi apparati, che sono solitamente ridondanti per ovviare alle pericolose conseguenze in caso di avaria di quelli principali, non comporterebbe nemmeno risparmi economici evidenti, in quanto questi apparati automatici necessitano di una manutenzione trimestrale o semestrale, svolta da personale tecnico già presente in loco (tra l’altro già ridimensionato a giugno di due unità con profondo disagio per le famiglie dei lavoratori coinvolti). A ciò si aggiunge il piano di ristrutturazione dell’ENAV che prevede che i controllori di volo e gli osservatori meteo “esperti” vengano trasferiti negli aeroporti maggiori (ovvero in aeroporti solo classificati di maggiore interesse, ma non necessariamente aventi le caratteristiche strategiche, in termini di traffico merci e passeggeri del nostro aeroporto) e sostituiti, in quantità numericamente ridotta, da personale neo assunto, abilitato a entrambe le funzioni. «A questo punto viene spontaneo chiedersi quali garanzie di sviluppo e di mantenimento di livelli di standard di sicurezza, si possono assicurare per il futuro - afferma Roberto Ascani, segretario generale FIT CISL MARCHE -   quando, invece di procedere al potenziamento tecnologico/infrastrutturale di cui il nostro aeroporto ha urgente necessità, si dismettono importanti apparati di sicurezza e si trasferiscono alte professionalità in altri aeroporti.» Per questo la CISL e la FIT CISL MARCHE chiedono, in maniera decisa alle Istituzioni politiche interessate,« in particolare alla Regione Marche, e a tutti gli interlocutori economici del nostro territorio, come le camere di commercio, le associazioni industriali, culturali e  turistiche - ribadisce Marco Ferracuti, segretario Cisl Marche - di intervenire con gli interlocutori nazionali legittimati affinché si possa arrestare questo lento e graduale declino di una infrastruttura imprescindibile e fondamentale per l’economia di tutto il  nostro territorio regionale.» Comunicato Stampa
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20/12/2014 Bilancio Regione Marche:più attenzione a Lavoro e Welfare
La Giunta Regionale ha approvato e trasmesso al Consiglio la proposta di bilancio preventivo per il 2015. Come si temeva il bilancio prevede tagli molto consistenti ad importanti funzioni come la sanità, i servizi sociali, il trasporto pubblico locale, le politiche del lavoro, il fondo anti-crisi, e in alcuni casi l’azzeramento dell’intera voce di bilancio (come i servizi integrati socio-sanitari con 55 milioni cancellati). In questo quadro sono prevedibili ricadute pesanti sulle condizioni delle persone e delle famiglie, in particolare per chi ha bisogno di cure e assistenza, per l'infanzia, per gli studenti, per i disoccupati e le famiglie colpite dalla crisi, per i pendolari. I tagli riguardano anche tutte le attività economiche, dove si prevede una totale cancellazione di risorse regionali, e questo fatto comporterà che una parte consistente dei fondi comunitari saranno sostitutivi e non aggiuntivi alle risorse locali, determinando un calo delle risorse complessive impegnate per sostenere lo sviluppo in un momento di crisi in cui andrebbe fatto l'opposto. Questa situazione è da attribuire principalmente alla inaccettabile manovra finanziaria decisa dal Governo che è in approvazione in Parlamento; va anche detto che le Regioni non hanno fatto tutto il possibile per impedire una manovra così penalizzante per le comunità locali. I segretari generali  Cgil, Cisl e Uil Marche, Roberto Ghiselli, Stefano Mastrovincenzo e Graziano Fioretti, chiedono alla Regione Marche di intervenire e correggere la proposta di bilancio  perché le contrazioni di spesa per il sociale, il trasporto pubblico locale, la sanità e il fondo anti-crisi non sono sostenibili. Unitariamente rilanciano e sollecitano la Giunta Regionale a rispettare  l'impegno di convocare al più presto le organizzazioni sindacali per un confronto di merito finalizzato a verificare le possibili modifiche alle misure proposte. Comunicato Stampa CGIL-CISL-UIL
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19/12/2014 Ammortizzatori sociali in deroga, non bastano le risorse stanziate dal Governo
Alle Marche destinati € 14.704.098, dei € 503 milioni complessivi ripartiti tra le Regioni, per la concessione e la proroga dei trattamenti di cassa integrazione e mobilità in deroga assegnati con il Decreto del 4 dicembre scorso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con quello dell'Economia e delle Finanze. Le risorse ripartite alle Marche saranno sufficienti a coprire le richieste di cassa integrazione e mobilità in deroga pervenute fino a giugno 2014. «L'assegnazione dei fondi per gli ammortizzatori in deroga, che come organizzazioni sindacali  abbiamo richiesto con forza sin dall'inizio dell'anno - afferma Tonino Bori, responsabile del Mercato del Lavoro della CISL Marche  -  è  sicuramente un segnale importante e rappresenta una boccata d'ossigeno per i lavoratori e per le loro famiglie. » I lavoratori marchigiani interessati dalla Cig in deroga,al 30 settembre 2014 sono 44.324 con un incremento del 55% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Sempre a settembre 2014, le ore di Cig in deroga autorizzate nelle Marche sono  state 17.293.952, con una flessione del 18,5% sul 2013. «La firma del Decreto Ministeriale è un atto dovuto che attendevamo da tempo - sottolinea Tonino Bori, Responsabile del Mercato del Lavoro della CISL Marche - tuttavia  le risorse stanziate sono  assolutamente insufficienti. Infatti per coprire l'intero fabbisogno del 2014 ne servirebbero almeno il doppio. Per questo non abbassiamo la guardia e continueremo a fare pressioni affinché il Governo Centrale garantisca la copertura finanziaria integrale degli ammortizzatori in deroga per tutto il 2014, insieme ad un adeguato stanziamento di risorse nella Legge di stabilità  anche per il 2015. Alla Regione Marche–  conclude Bori -  chiediamo che vengano accelerate al massimo le procedure per il pagamento per tutti i lavoratori d che stanno aspettando da ormai troppo tempo».
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17/12/2014 Governo arrogante, venerdì 19 si occupano le Provincie
"Insopportabile atteggiamento indisponente. Nessuna risposta sul caos generato da scelte inconcludenti. Abbiamo persino sentito negare l'esistenza di tagli lineari. Perderemo ancora preziose professionalità e quindi occupazione, i cittadini pagheranno con lo smantellamento dei servizi. Un atteggiamento irresponsabile". Con una nota Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio, Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, commentano l'incontro tenutosi al Senato con i Sottosegretari Claudio Bressa e Angelo Rughetti e il relatore della Legge di Stabilità, Senatore Giorgio Santini, a margine del sit-in dei lavoratori delle Province contro l'emendamento del Governo che “oltre a causare 20mila esuberi – aggiungono – non affronta il nodo del riordino istituzionale, colpevolmente lasciato al suo destino dal Governo Renzi”. “Venerdì 19 occuperemo tutte le sedi provinciali per scongiurare questa sciagura, con sit-in davanti alle Regioni affinché difendano i servizi ai cittadini. Non si voltino dall'altra parte e non utilizzino i lavoratori delle Province come merce di scambio. Adesso il Parlamento – concludono i tre segretari generali - si riappropri del ruolo che la Costituzione gli riconosce e rimetta mano a questo pasticcio”.LE FOTO DEL PRESIDIO DI ANCONA
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16/12/2014 Assemblea pubblica Piccoli Azionisti di Banca Marche a Pesaro
Sono oltre 40.000 i piccoli azionisti della Banca delle Marche che detengono c.a. il 32% del capitale sociale della Banca.  Clienti, tra cui tante famiglie che hanno investito i propri risparmi  dando fiducia  alla “Banca del Territorio”, e Adiconsum auspica e sollecita gli interventi per il  salvataggio. Adiconsum intende agire su più fronti a tutela dei piccoli azionisti e obbligazionisti: Ad oggi risultano esserci più procedimenti che meritano attenzione da parte degli investitori. Sono procedimenti che ancora non hanno visto la conclusione della fase di indagini e che vedranno i singoli azionisti essere legittimati alla costituzione in giudizio per vedere tutelate le proprie ragioni. Adiconsum, nell'immediato, ritiene utile percorrere anche altre strade, a partire dal rigoroso controllo del rapporto contrattuale: si tratta di verificare se l’istituto, considerando il conflitto di interesse, al momento della vendita delle azioni ha rispettato tutti gli obblighi imposti dalla normativa di settore. Azioni fra l’altro non quotate in borsa, quindi titoli illiquidi non adatti ad un profilo di risparmiatore prudente. Adiconsum ha richiesto un incontro al Commissario Straordinario di Banca Marche, unitamente alla istituzione di una procedura stragiudiziale, attraverso la “conciliazione paritetica”. Segnalazioni ed esposti agli organi di vigilanza e di regolazione al fine di verificare la legittimità del comportamento di Banca Marche. In sintesi, una serie di azioni che  possano permettere ai risparmiatori di  trovare soluzioni in tempi più brevi, senza dover aspettare anni per le sentenze penali e civili definitive.  Adiconsum  rassicura che non ci sono scadenze imminenti, ma consigliamo di attivarsi, per questo è indetta un'Assemblea pubblica  GIOVEDÌ 18 DICEMBRE 2014  ore 16,00 Sala San Terenzio (g.c.), via Rossini, 66 Pesaro. Si invitano i piccoli azionisti  e gli obbligazionisti  a partecipare Comunicato Stampa
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16/12/2014 Tavola rotonda: Fermano al Lavoro. Visione Condivisa e Priorità di Sviluppo.
Fermano al Lavoro. Visione condivisa e priorità di sviluppo. Al centro della tavola rotonda in programma per il 19 dicembre ore 9,00 presso l'Auditorium Villa Nazareth di Fermo. Ai lavori della mattinata, introdotti da Alfonso Cifani, Segretario Cisl Marche, e da Marco Marcatili, economista Nomisma,  interverranno  Sauro Longhi, Rettore Università Politecnica delle Marche; Graziano Di Battista, Presidente Unioncamere Marche; Sara Giannini, Assessore Regione Marche, on.Paolo Petrini, Camera dei Deputati e Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale Cisl Marche. Alle ore 12,00 è prevista l'inaugurazione della nuova sede della Area sindacale Territoriale Cisl di Fermo in via S. Alessandro.
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15/12/2014 In liquidazione la Craglia Marmi
Il 3 dicembre scorso la Craglia Marmi, azienda di Tolentino leader del settore, è stata messa in liquidazione. La ditta, che vanta 51 anni di storia e impiega 34 dipendenti, è stata colpita dalla drammatica crisi dell’edilizia, e dal 2012 ad oggi ha visto ridursi il fatturato del 50%. Nell'ultimo incontro del 17 giugno scorso l'azienda aveva informato le Organizzazioni Sindacali delle sue difficoltà finanziarie, che ha inutilmente tentato di risolvere con una ristrutturazione dei propri debiti bancari. Dall'inizio del 2013 la Craglia Marmi a ha iniziato a utilizzare la cassa integrazione ordinaria, mandando però prima in ferie alcuni dipendenti. A gennaio è stato stipulato un accordo di cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, con l'impegno, non rispettato, alla rotazione dei lavoratori. Visto che la messa in liquidazione dell’azienda preclude la possibilità di fare ricorso ad altri ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti, il 4 dicembre scorso è stata avviata la procedura di mobilità. Il termine ultimo per trovare un accordo è il 10 febbraio prossimo. Se ciò non accadesse, dal 13 gennaio terminerà la cassa integrazione straordinaria e tutti i lavoratori torneranno in carico all’azienda. Nell'incontro del 10 dicembre scorso il liquidatore ha avanzato delle proposte che sono state respinte dall'assemblea dei lavoratori. Le organizzazioni sindacali, la Rsa e tutti i lavoratori chiedono trasparenza e chiarezza, nel rispetto di 34 famiglie che dall’inizio del 2015 si troveranno senza lavoro. Solo allora sarà possibile trovare un accordo sindacale.
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11/12/2014 PROVINCE, MANCATO ACCORDO TRA REGIONI E GOVERNO: PESANTI LE RIPERCUSSIONI NELLE MARCHE
Il mancato accordo, in Conferenza Unificata, tra Regioni e Governo su come gestire il passaggio delle funzioni e  del personale, che da gennaio non rimarranno alle province, rischia di avere pesantissime ripercussioni anche nelle Marche. «Se verrà confermato nella Legge di Stabilità il taglio di un miliardo di euro nel 2015 e tre nel triennio 2015/2017 di fatto le regioni dovranno deliberare ove allocare il personale legato alle funzioni senza risorse economiche. - afferma Luca Talevi, segretario generale FP CISL MARCHE - Il  rischio  è quello di avere nelle Marche 500 lavoratori in sovrannumero su 2278, oltre la non conferma dei 184 precari allocati in gran parte nei centri per l'impiego. Per questo la CISL sarà massicciamente presente al sit in unitario che si terrà il 16 dicembre davanti al Senato ove si voterà la Legge di Stabilità.  - continua Talevi - Se non vengono infatti ridotti i tagli sono a forte rischio anche la possibilità per le province di garantire i servizi previsti per legge soprattutto in materia di strade e scuole. Un legislatore impazzito sta distruggendo sul nascere la Riforma Del Rio , da lui votata pochi mesi fa, - conclude - e sta mettendo le basi per una procedura di sovrannumero per almeno 16.000 dipendenti provinciali a livello nazionale.»
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10/12/2014 Crisi: prodotto delle diseguaglianze crescenti. Quali politiche di contrasto?
I benefici della crescita economica non raggiungono grandi fasce di popolazione, ma si fermano ad una élite che dispone di più ricchezza di quanta possa materialmente consumarne. Che cosa fare, come affrontare una crisi che continua a produrre diseguaglianze e povertà al centro dell’ incontro-dibattito “Crisi: prodotto delle diseguaglianze crescenti, Quali politiche di contrasto?” promosso dalle Aree Sindacali Territoriali Cisl  di Macerata Civitanova Marche -Tolentino - Camerino  e Iscos Marche Onlus, in programma per  domani  11 dicembre ore 16,00 a Macerata, presso l’Asilo Ricci, in via dell’Asilo,36. Dal 2009, anno di “esplosione” della crisi economica globale, il numero di miliardari nel mondo è più che raddoppiato . Un trend in costante incremento: tra il 2013 e il 2014, le 85 persone più ricche al mondo – che, secondo un dato già diffuso dal rapporto di Oxfam Partire lo scorso gennaio, hanno la stessa ricchezza della metà della popolazione più povera al mondo  – hanno collettivamente aumentato la loro ricchezza di 668 milioni di dollari al giorno. Ovvero, quasi mezzo milione di dollari ogni minuto. Anche in Italia, secondo l’OCSE , da metà degli anni ‘80 fino al 2008, la disuguaglianza economica è cresciuta del 33% (dato più alto fra i paesi OCSE, la cui media è del 12%). Al punto che oggi l’1% delle persone più ricche detiene più di quanto posseduto dal 60% della popolazione (36,6 milioni di persone) ; mentre dal 2008 a oggi, gli italiani che versano in povertà assoluta sono quasi raddoppiati fino ad arrivare a oltre 6 milioni, rappresentando quasi il 10% dell’intera popolazione.  Al dibattito, introdotto da Fausto Mazzieri, Iscos Marche Onlus, e coordinato da Lidia Fabbri responsabile della Cisl di Macerata, interverranno Federica De Lauso, Centro studi Caritas Nazionale, Benedetta Giovanola, Università di Macerata e Sauro Rossi segretario regionale Cisl Marche.
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01/12/2014 Sciopero Cisl lavoro pubblico,annunciato ricorso contro il blocco della contrattazione
Nelle Marche adesione tra il 12,5 e il 15% , allo sciopero  nazionale del lavoro pubblico  indetto dalla Cisl per l’intera giornata di oggi, 1 dicembre, nonostante l’obbligo di garantire i servizi essenziali sia stato assolto e  nelle scuole siano stati pochi i giorni per poter avvisare le famiglie del disservizio scolastico.Ad Ancona fermo  il  blocco operatorio  del Salesi, dove sono state garantite solo le urgenze. Oltre 200 i lavoratori  dei comparti sanità, enti locali, enti centralizzati, scuola, università ,  presenti stamane al sit- in  sotto la Prefettura di Ancona. Nel corso della manifestazione  i sindacati di categoria hanno annunciato il deposito di un ricorso giudiziale contro il blocco della contrattazione, che perdura ormai da 6 anni, affinché la Corte Costituzionale  si pronunci sulla inammissibilità di tale misura. Nella mattinata i segretari generali della Cisl Scuola, della Fp Cisl e della Cisl Università sono stati ricevuti dal Prefetto Vicario, dott. Paolo de Biagi e dalla dott.ssa Angela Buzzanca, Capo Gabinetto della Prefettura che ascoltate le ragioni dello sciopero e le richieste del sindacato , si faranno carico di portare all'attenzione della Presidenza del Consiglio, del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Economia  i disagi  e le preoccupazioni che stanno vivendo i lavoratori  pubblici . Comunicato Stampa  
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27/11/2014 Ad Ancona il Segretario nazionale Maurizio Bernava
Per il lavoro e per il sociale, ogni giorno. #CISLNONRIUNCIOMARILANCIO al centro del dibattito ad Ancona  Venerdì 28 novembre dalle ore 9.30 presso il Ridotto delle Muse, dove sarà presente il segretario nazionale confederale Maurizio Bernava, neo eletto nella nuova segreteria di Anna Maria Furlan. Jobs act, ammortizzatori sociali, Legge di stabilità, sciopero del pubblico impiego  saranno al centro del confronto nel parlamentino della Cisl Marche. In questo momento complicato per la vita del paese la Cisl è convinta che occorrano scelte condivise, coraggiose ed innovative per puntare a nuovo sviluppo e rilancio dell’occupazione. E’ indispensabile che il Governo si apra alla discussione con i corpi sociali sulla materia del lavoro e, in generale, del sociale, superando una sorta di autoreferenzialità della sua azione; la politica, insomma, non può bastare a se stessa. La Cisl non ci sta a farsi trascinare nelle dinamiche interne alle forze politiche. In un clima di conflittualità sociale crescente e a rischio di ulteriore esasperazione, la Cisl chiede quindi un atto di responsabilità per riaprire una stagione costruttiva di dialogo e confronto sociale.Per questo la Cisl delle Marche parteciperà alla manifestazione del 2 dicembre prossimo a Firenze, primo appuntamento dei tre giorni di  mobilitazione nazionale indetti dalla Cisl per rilanciare le proprie proposte su economia, lavoro, welfare.
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27/11/2014 Edili in lotta per il futuro. Giornata nazionale di mobilitazione del settore delle costruzioni
Presidio di lavoratori e delegati al cantiere della Quadrilatero a Borgo Tufico di Fabriano in occasione della giornata nazionale di mobilitazione del settore delle costruzioni indetta dalle organizzazioni sindacali delle costruzioni FeNEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL . Dopo sei anni consecutivi di crisi, nelle Marche sono più di 10.000 i posti lavoro bruciati e sono almeno 3.000 le imprese sparite. Non va meglio nell’ultimo anno dove le casse edili registrano un ulteriore calo degli addetti (-11,31%) e delle imprese (-13,74%) ed una conseguente diminuzione delle ore lavorate (- 16,25%). Continua ad aumentare l’utilizzo della cassa integrazione che nel 2013 ha sfiorato i cinque milioni di ore autorizzate dall’INPS (+ 35,24%). Bloccato il mercato immobiliare, diminuiti del 78,07% i permessi di costruire. Gli unici dati in controtendenza sono le 45.000 domande per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione del 2013 (+40,22%) ed i 2.794 interventi realizzati grazie al Piano Casa nel 2012 (+ 51,28%). «Il settore delle costruzioni sta morendo - denunciano i sindacati - soffocato più che dalla stretta creditizia anche dalla incapacità di dare risposte adeguate da parte delle Istituzioni. Nelle Marche ci sono quasi 6 miliardi di euro stanziati negli ultimi anni che non si sono mai tramutati in cantieri. Spendendoli si potrebbero generare oltre 10.000 posti lavoro, con una ricaduta complessiva sul sistema economico regionale. Si tratta di decine di opere pubbliche incompiute o di progetti infrastrutturali che potrebbero essere prossimi alla cantierizzazione. La Regione assuma una iniziativa forte e utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione per sbloccare questi cantieri».  Per ripartire il settore ha bisogno di scelte chiare da parte della politica e di regole che possano stimolare gli investimenti privati. Per questo «chiediamo alla Regione Marche di rendere stabile il Piano Casa che scadrà il 31 dicembre, mentre ai Comuni chiediamo di alleggerire il peso degli oneri che gravano sugli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica». FeNEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL criticano  la proposta di legge regionale sul Governo del Territorio che «con troppi livelli di pianificazione territoriale finirà con il bloccare ogni attività edilizia». Critiche anche alla  proposta di legge regionale sulla semplificazione normativa in edilizia che, «ampliando le attività edilizie libere, finirà con l’allentare le norme a garanzia del lavoro e favorirà la crescita del lavoro nero ed irregolare. Occorre invece invertire la tendenza alla de-regolazione del settore, riaffermando la validità di uno strumento fondamentale come il DURC e contrastando l’abuso degli strumenti di flessibilità del lavoro come le false partite IVA o l’utilizzo dei voucher nei cantieri edili».ALCUNI DATI SULL'EDILIZIA NELLE MARCHE
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26/11/2014 Sciopero pubblico impiego CISL 1 dicembre 2014 sit in regionale ad Ancona
Per il futuro e dignità del lavoro pubblico 1 dicembre 2014   #ioscioperoperilcontratto  Sit in  regionale ad Ancona ore 9,30 – 12,30  in Piazza del Papa Il 1 dicembre i lavoratori della Scuola, Sanità, Autonomie Locali, Sicurezza, Università e Ricerca, Ministeri, Enti Pubblici Economici e Agenzie Fiscali si asterranno dal lavoro, pur garantendo le prestazioni essenziali previste per legge, per il rinnovo del contratto nazionale fermo da sei anni ma soprattutto per ribadire la valenza delle tante professionalità del  pubblico impiego che chiedono meno sprechi, meno consulenze e maggior valorizzazione del loro operato. Il Governo  mette "bonus" invece di rinnovare i contratti nazionali, toglie servizi ai cittadini riducendo i fondi a regioni, comuni, ministeri, aumenta le tasse locali, tassa il Tfr e distrugge la previdenza complementare a beneficio di banche e assicurazioni. I lavoratori e le lavoratrici, interessati a promuovere la professionalità e competenza contro i privilegi e la disorganizzazione, hanno perso in sei anni il 10% di stipendio e futura pensione, oltre che possibilità di carriera, formazione e produttività. Hanno perso possibilità di stabilizzazione  migliaia di lavoratori precari ed altrettanti rischiano di non avere più possibilità occupazionali Abbiamo sentito parlare di burocrazia come fosse un fungo che cresce da solo e non per l'incapacità e responsabilità delle leggi votate dalla politica. Abbiamo sentito il Ministro Madia contrapporre il rinnovo dei contratti alla tutela dei disoccupati ma nulla è stato tolto ai parlamentari, all'alta dirigenza ed a coloro che operano nelle stanze del "potere". Si taglia sempre a coloro che mediamente guadagnano 1300 euro al mese. Le motivazioni dello sciopero generale sono più che mai attuali per i lavoratori pubblici marchigiani. SCUOLA. Ciò che si prospetta nel progetto "La Buona Suola"  è un blocco totale delle retribuzioni fino a tutto il 2018, cui si aggiungerebbe il contestuale ulteriore blocco delle progressioni di anzianità, e una rinnovata struttura delle carriere che consentirebbe solo a due terzi  del personale di acquisire il primo dei cosiddetti “scatti di merito”.  Scelte diametralmente opposte alle ripetute attestazioni di apprezzamento e stima rivolte dal governo ai lavoratori della scuola, ai conclamati impegni di una giusta valorizzazione professionale. Lavoratori oppressi da livelli quasi insopportabili di disagio, che distruggono quelle condizioni di serenità e di forte motivazione indispensabili a svolgere il proprio compito in contesti sempre più carichi di difficoltà in cui ci si trova ad agire. Non è certo questo il modo giusto per riconoscere e sostenere la dedizione e l’impegno di quanti hanno fin qui consentito alla scuola italiana, col proprio lavoro, di rendere un servizio di qualità.  SANITÀ. Patto per la salute a rischio. Risorse per la Sanità in calo. Ferie accumulate, straordinari non pagati , riposi saltati, copertura del turn -over non garantito, carichi di lavoro sempre più' esasperanti, centinaia di precari che rischiano il posto di lavoro, lavoratori della sanità privata senza contratto dal 2007. In aumento liste di attesa e mobilita' passiva  AUTONOMIE LOCALI. Imposte locali in aumento, qualità' dei servizi pubblici a rischio, aumento del lavoro precario , mancanza di volontà' di riorganizzare il sistema,  salario accessorio dimezzato mentre sono in aumento le spese per appalti e incarichi , difficoltà' ad erogare servizi ai cittadini, per i lavoratori di province e camere di commercio molti dubbi sul futuro professionale per colpa di normative incomplete e che non rispondono alle esigenze di cittadini.  ENTI  CENTRALIZZATI.  Tanti tagli lineari ma mai una vera revisione della spesa, presenza dello Stato nel territorio diminuita, organizzazione del lavoro da superare, salari accessori dimezzati, accorpamenti non funzionali, assunzioni oltre che il contratto bloccati da anni , spesso difficoltà  a garantire l'apertura degli sportelli., età' media addetti superiore ai 50 anni, calo dei funzionari in campo contro l'evasione fiscale ed il controllo della legalità', in aumento la spesa per acquisti, appalti e consulenze  TERZO SETTORE. la popolazione invecchia e la domanda di assistenza cresce , calo dei stipendi effettivi sino al 25%, esplosione della cassa integrazione, lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, l'assistenza pubblica cala ma non si mette il terzo settore in condizione di operare LE RICHIESTE DELLA CISL   SCUOLA. Nel richiedere con forza l'immediato rinnovo del CCNL Scuola, manifestiamo la necessità che in tutte le fasi di realizzazione del progetto di riforma venga garantita reale e attiva partecipazione dei lavoratori e di tutti i soggetti sociali rappresentativi, chiediamo che la varietà e vastità delle tematiche affrontate nel documento "la Buona Scuola" non si riducano a mere enunciazioni, ma trovino riscontro in scelte di governo tali da determinare nei fatti l’avvio di una fase nuova di positiva attenzione alla scuola e di effettivo sostegno alla sua crescita attraverso il riconoscimento del protagonismo professionale della categoria.  PUBBLICO IMPIEGO. Apertura di veri tavoli di confronto, comparto per comparto, per affrontare non solo la parte economica del contratto ma soprattutto quella normativa per confrontarsi sul  tema dell'organizzazione del lavoro e coniugare la necessità di dare vere risposte ai cittadini contestualmente alla valorizzazione delle tante professionalità esistenti. Valorizzare la contrattazione decentrata, unico strumento per dare risposte al territorio ed a chi vi opera. Stop ai tagli selvaggi, Si a una vera rivisitazione della spesa per togliere tutte le uscite improduttive e clientelari      
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21/11/2014 Elezioni RSU alla Nazareno Gabrielli, le donne conquistano un seggio
Importante risultato della Fistel Cisl Marche nelle elezioni della rappresentanza sindacale unitaria (RSU) alla Nazareno Gabrielli di Tolentino, che ha raggiunto per la prima volta la rappresentanza di un seggio su tre. Nello stabilimento di Tolentino della Nazareno Gabrielli Diares, che con 160 lavoratori produce pelletteria e agende, la Fistel Cisl ha presentato una lista di sole lavoratrici donne che hanno avuto il coraggio, la forza e l’audacia di impegnarsi sindacalmente in una situazione oggettivamente difficile. Un risultato che premia il lavoro e l’impegno di tutti gli iscritti che in questi anni, tra enormi difficoltà “ambientali”, sono riusciti a resistere e a sviluppare una politica di tutela e di esclusiva rappresentanza degli interessi dei lavoratori in maniera onesta e trasparente. « Esprimo enorme soddisfazione e forte gratitudine per tutte le lavoratrici iscritte alla Fistel Cisl che al di la di ogni retorica hanno avuto la forza di impegnarsi personalmente - afferma Luigi Cordari, segretario Fistel Cisl Marche - spero che questo sia un primo passo che ci permetta di dare più forza alla nostra azione sindacale di tutela e da sempre tesa alla risoluzioni dei problemi concreti dei lavoratori».
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20/11/2014 Sanità Marche. Dietro i numeri e le analisi contabili rimangono i problemi sul territorio e del personale precario
Si è tornato a discutere in questi giorni in Consiglio Regionale di sanità. «Nel prendere  atto come sindacato dei dati positivi riguardanti la virtuosità contabile della nostra Regione e di come la sanità marchigiana sia tra le migliori d’ Italia - afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - si evidenzia come vi siano delle forti problematicità alle quali chiediamo al Governatore Spacca ed all'Assessore Mezzolani  di dare delle risposte ».  La Fp Cisl Marche sollecita i vertici della Regione Marche e sostiene « che rispondendo a queste cinque domande potremo avere una sanità oltre che con i conti a posto anche a misura di cittadino e che valorizzi le tante professionalità presenti.» Le domande: 1) Come mai non si evidenzia che gli unici risparmi effettivamente fatti sulla Sanita riguardano il  personale ?? Ben 38 milioni di risparmio nel triennio 20\11/2013 ed altri 7.294.00 programmati da ora a fine 2015. 2) Come mai non si ricorda mai che infermieri ed OOS hanno accumulato migliaia di giornate di ferie non fatte, riposi saltati, straordinari non pagati? Cosa si sta facendo per risolvere queste problematiche? 3) Alla luce degli imminenti tagli del Governo che mettono a rischio i 58 milioni di euro previsti per la nostra "virtuosità contabile" che riorganizzazione vera e concreta sarà possibile attuare sul territorio?? 4) Edilizia Ospedaliera. Marche Nord, nuovo Inrca /Fermo, nuovo Salesi, Ospedale di Fermo...quali di queste strutture vedra' mai la luce ed in che tempi?' Nei giorni scorsi si è parlato anche di Marche Sud quale struttura da pensare per il futuro. Nel presente è forse bene capire cosa concretamente si potrà realizzare con le risorse a disposizione. 5) Precari. A quando il piano di stabilizzazione degli oltre 500 precari che attendono una risposta dopo anni di precariato indispensabile per la tenuta del sistema sanitario?? «Non dimentichiamo liste di attesa e mobilità passiva. La nostra sanità con i conti a posto non attrae pazienti da altre regioni dato che ogni anno la mobilità passiva ci costa oltre 33 milioni di euro e le liste di attesa non calano a meno che non si vada a pagamento.- continua Talevi -  Il sindacato ha da tempo sfidato la Regione per condividere progetti tesi a risolvere queste due problematiche senza però avere risposte.» La Fp Cisl Marche sciopererà il 1 dicembre prossimo per l'intera giornata  anche a sostegno e supporto di una sanità in grado di rispondere alle forti problematicità che stiamo vivendo. Comunicato Stampa
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20/11/2014 Pa, sciopero il 1° dicembre indetto dalla Cisl Lavoro Pubblico
«Il 1° dicembre i lavoratori dei servizi pubblici incroceranno le braccia, dando continuità alla mobilitazione e alla manifestazione dell’8 novembre scorso». La decisione è stata annunciata da Francesco Scrima, coordinatore dalle categorie della Cisl Lavoro pubblico. Lo sciopero, proclamato per l’intera giornata di lunedì 1° dicembre, interesserà sia i lavoratori pubblici, sia i lavoratori privati che lavorano per i servizi pubblici: «Andremo in piazza contro l’indifferenza del governo nazionale e di quelli regionali e locali a richieste sacrosante che riguardano lavoratori e cittadini: rinnovo dei contratti di lavoro, rilancio della contrattazione integrativa, riorganizzazione delle amministrazioni, dei corpi dello stato, innovazione vera nella scuola e nei servizi pubblici, certezze per i lavoratori precari e fine del dumping contrattuale nel privato». Ma l’azione sulla quale la Cisl chiama a raccolta tutte le federazioni del lavoro pubblico non si ferma allo sciopero: «Da qui al 1° dicembre partirà una mobilitazione sociale in tutti i territori e i posti di lavoro: l’obiettivo è mettere il nostro welfare in condizioni di correre e di sostenere persone e comunità nel momento di maggior bisogno. Istruzione, salute, previdenza, assistenza, sicurezza, ricerca, servizi per l’occupazione, non si cambiano con annunci e consultazioni on-line. I lavoratori dei servizi pubblici sono i primi a volerli innovare davvero. E pretendono non solo rispetto e riconoscimento della loro dignità, ma anche di mettere le loro professionalità e competenze al servizio del cambiamento per il Paese». Comunicato Stampa
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17/11/2014 Furlan:"Lo sciopero Cgil divide il lavoro"
Intervista a Annamaria Furlan, "Il Sole24Ore", 14 Novembre 2014"Lo sciopero Cgil non aiuta il lavoro" Per il Segretario generale della Cisl lo sciopero "non è oggi lo strumento adatto. E' solo della Cgil, noi non ci pensiamo nemmeno".Quanto alla riforma del pubblico impiego della Madia "per Furlan è troppo debole e non va al cuore del problema perché bisogna fare le riorganizzazione della Pa in concomitanza con la riforma della Pa. Per adesso siamo soltanto ai titoli sulla semplificazione. Quanto al jobs act ci sono degli ottimi spunti, ad esempio il contratto a tutele crescenti, a tempo indeterminato, rivolto pero' innanzitutto ad assorbire le tante precarietà che abbiamo nel mondo del lavoro. Ma per adesso siamo ad annunci e slide, vedremo cosa farà il Governo".
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13/11/2014 Tagli ai Patronati: 15 novembre la protesta ad Ancona,Civitanova Marche,Ascoli Piceno,Fermo,Pesaro,Urbino, Fano
Il 15 novembre  giornata nazionale di protesta dei patronati, impegnati nel garantire assistenza  previdenziale e socio-assistenziale, contro i tagli delle risorse contenuti nella legge di Stabilità. Avviata  dal Coordinamento Cepa, che raggruppa i principali patronati Acli, Inas, Inca e Ital, la protesta di sabato 15 novembre  con presidi e petizioni per la raccolta di firme, in tutte le province d’Italia.Nelle Marche,sette le piazze interessate: ad Ancona, in piazza Cavour dalle 9 alle 12, Civitanova, dalle 9 alle 12 a C.so Umberto I, Ascoli Piceno, dalle 9 alle 12 in via Cino del Duca, Fermo, in piazza del Popolo dalle 9 alle 12, a Pesaro in piazza del Popolo dalle 9 alle 12, a Urbino, in Piazza della Repubblica dalle 9 alle 12 e Fano, in c.so Matteotti dalle 9 alle 12. In tutte le piazze  verranno effettuati volantinaggi per informare i cittadini sui contenuti della protesta e proseguirà la raccolta delle firme a sostegno della richiesta del ripristino dei fondi per i patronati. Inoltre, nella provincia di Pesaro e Urbino sono previsti anche volantinaggi nei mercati dei principali centri.Venerdì scorso, i rappresentanti dei patronati nelle Marche si sono incontrati con il Prefetto di Ancona al quale hanno esposto le ragioni della protesta e chiesto il sostegno presso il Governo.I patronati sostengono che la sottrazione di risorse al fondo, se approvata così com'è, si tradurrebbe in un’altra tassa occulta ai danni dei cittadini e delle fasce più deboli della popolazione, che si vedranno costrette a rivolgersi al mercato selvaggio di consulenti che molto spesso operano senza alcun controllo e regole, pagando per ricevere servizi fino ad ora erogati gratuitamente.Solo nelle Marche, l’attività dei patronati è notevole . Nel 2013, sono state oltre 350mila le pratiche evase su richiesta di marchigiani. Tra le tante, 18.087 le domande di pensione tra cui 7.584 domande all’Inps di pensione di vecchiaia e anzianità, 3026 domande di pensione di inabilità e invalidità, 7.437 domande di pensione superstiti. Sono state inoltre 38.912 le domande di disoccupazione ordinaria Aspi, 14.477 quelle di disoccupazione requisiti ridotti mini Aspi, 6.250 le domande di indennità di mobilità. Inoltre, sono state 30mila le domande presentate al Ministero dell’Interno per rinnovo titoli di soggiorno e ricongiungimenti familiari.L’elenco prosegue con 7500 domande all’Inail per malattie professionali e 38mila per infortuni sul lavoro.Occorre sottolineare che su 100 tipologie di pratiche previste nel paniere del Ministero del Lavoro per l’attività obbligatoria dei patronati, solo 34 sono remunerate con il contributo del Fondo patronati. Sul totale di 350mila pratiche, solo 100mila sono coperte dal finanziamento del fondo patronati, tutto il resto è gratuito.Nel complesso, il Cepa delle Marche occupa 200 operatori ed è supportato dalla collaborazione di oltre 150 collaboratori volontari.Se la legge di stabilità dovesse mantenere i tagli previsti, il sistema patronati si vedrebbe costretto a ridurre drasticamente il numero dei propri dipendenti, con un taglio di oltre 6.000 posti di lavoro.Va infine sottolineato che il fondo patronati è finanziato dai contributi previdenziali di tutti i lavoratori e non dalla fiscalità generale. Così mentre i lavoratori e le lavoratrici dipendenti continueranno a pagare integralmente i contributi previdenziali all'Inps, lo Stato incamererà la quota oggi destinata alla tutela gratuita per destinarla ad altri scopi non precisati, con il rischio di un fondato vizio di costituzionalità dei tagli previsti.I DATI
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13/11/2014 Nessuno tocchi le nostre donne. Convegno a San Benedetto del Tronto
“Nessuno tocchi le nostre donne”. Questo il titolo del Convegno, che si è tenuto  sabato 22 Novembre 2014 alle 15,30 presso l’Hotel Calabresi di San Benedetto del Tronto. I Coordinamenti Donne della FNP Cisl di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, hanno ritenuto necessario lavorare in sinergia per affrontare un tema cosi delicato e importante. Proteggere la vita delle donne, infatti, è un dovere ineludibile di tutta la società. Nessuno si senta escluso.
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13/11/2014 Su Garanzia Giovani, dicci la tua!
La Cisl Marche sostiene il monitoraggio informale di Garanzia Giovani. Da metà ottobre la testata giornalistica online Repubblica degli Stagisti e l'associazione Adapt hanno lanciato un questionario online per monitorare informalmente la Garanzia Giovani e dar voce direttamente a chi si iscrive, permettendo a ciascuno di raccontare la sua personale esperienza.Monitoraggio informale su G.G 
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10/11/2014 A Macerata aperto lo sportello di consulenza legale per le donne vittime di violenza
Attivato il  servizio di consulenza legale per donne vittime di violenza, presso la sede della CISL di Macerata, in via Ghino Valenti 27/35, aperto tutti  i lunedì pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 18, 00 «Tale iniziativa – afferma Lidia Fabbri, responsabile della AST di Macerata – è in sintonia con le finalità individuate nella Piattaforma sulla prevenzione della violenza sulle donne e i minori, elaborata dalla CISL ed in particolare dal Coordinamento Nazionale donne CISL, che parte da un presupposto soprattutto culturale: rimuovere gli ostacoli all'affermazione del diritto ad una vita senza violenza che spesso impedisce l’inclusione sociale e la libertà di poter scegliere.Occorre evitare il rischio dell’indifferenza e della sottovalutazione, specialmente in un momento tanto delicato come quello attuale. Dobbiamo essere vigili nei posti di lavoro, delle relazioni sociali,  fare emergere i pericoli che si nascondono nell'ambiente familiare, perché  spesso sono proprio i luoghi più insospettabili quelli dove si avvertono i segnali di comportamenti degenerativi e molesti. Per questo è importante creare una rete sul territorio, agendo ognuno nel proprio ambito di competenza e mettendo a disposizione le rispettive conoscenze e specificità .» «Siamo inoltre convinti – continua Fabbri – che la crisi economica abbia amplificato l’area di vulnerabilità delle donne nell'ambiente di lavoro, che a volte può trasformarsi da luogo del riscatto e dell’emancipazione femminile a luogo del ricatto e della sottomissione.Secondo il Documento ILO - International Labour Organization 2013, per esempio, nei Paesi dell’Unione Europea tra il 40 e il 50% delle donne hanno subito proposte sessuali indesiderate, contatti fisici o altre forme di molestie sessuali sul proprio posto di lavoro.Donne che non lavorano o che lavorano in condizioni di precarietà sono potenzialmente donne più ricattabili, più esposte, più fragili da un punto di vista sociale e familiare.Informarsi, chiedere, conoscere i propri diritti e le opportunità (anche di patrocinio gratuito) che la legge italiana offre non è facile per molte donne italiane o straniere che vivono in Italia: paura, vergogna, dipendenza economica dal persecutore sono gli ostacoli maggiori.Anche per questo – conclude Lidia Fabbri – desideriamo che la nostra sede sindacale sia sempre più un luogo di accoglienza e di prossimità, dove le donne che vivono questa terribile esperienza possano trovare un  aiuto concreto grazie ad un servizio di consulenza legale che le informi sui propri diritti e che,  in stretta sinergia con la rete presente sul territorio, possa orientarle sulla via della libertà dalla violenza. Perché insieme si può.»Comunicato Stampa
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07/11/2014 Azienda unica per la gestione dei rifiuti: un dovere verso i cittadini
Sta entrando nel vivo, in queste settimane, la discussione sul futuro del sistema integrato di raccolta rifiuti e spazzamento per i Comuni della provincia di Ancona: è il momento di scelte importanti, che segneranno per anni le scelte gestionali e di governo del territorio; a cominciare dall’approssimarsi delle scadenze per il Comune di Ancona. CGIL CISL e UIL della Provincia di Ancona, nel convegno organizzato a Jesi il 1° luglio scorso, hanno ribadito con forza l’importanza della costituzione, a livello provinciale, di un’unica azienda pubblica di gestione dei rifiuti: che razionalizzi le risorse delle diverse aziende pubbliche ora esistenti e che dia, in primo luogo, risposte in termini di efficienza del servizio e di benefici tariffari ai cittadini. A quella iniziativa hanno partecipato diversi amministratori locali - in primis il Sindaco di Ancona e l’Assessore all’ambiente del comune di Jesi - i quali hanno pienamente condiviso l’importanza strategica di un percorso che porti alla costituzione dell’azienda unica: così da ottenere, per il nostro territorio, benefici che diversamente sarebbero di certo vanificati. Ora, a distanza di qualche mese chiediamo alla Politica di essere coerente con quanto pubblicamente dichiarato, costruendo le migliori condizioni affinché un progetto di tale portata possa essere fatto proprio dalle comunità e vivificato dalla convinta adesione dagli attori più interessati: i lavoratori; oggi di Ancona Ambiente, domani di Jesi Servizi, Sogenus, CIS e altri ancora. Occorre dare priorità al risultato strategico, evitando di cadere nelle trappole gestionali: guardando al futuro per elevare qualità e gestione economica del servizio, garantendo però certezza e pieno rispetto delle norme contrattali e di legge; dimostrando cioè, nei fatti, una visione lungimirante della politica nella gestione dei servizi pubblici locali e dei rifiuti in particolare. Se davvero così sarà, CGIL CISL e UIL di Ancona - unitamente con le rispettive categorie sindacali di comparto - sono pronte ad affrontare seriamente quel percorso virtuoso. In caso contrario il territorio perderebbe un’altra rilevante opportunità: ma le responsabilità sarebbero chiare e lavoratori e sindacato sarebbero i primi a denunciarle. L’auspicio è dunque per un rapido e positivo esito del percorso politico, amministrativo e sindacale volto alla creazione dell’azienda territoriale unica per la gestione dei rifiuti.
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07/11/2014 Sinergia Sindacato -Inps Ancona : pagata la cassa integrazione e indennità di mobilità lavoratori A. Merloni
La Fim Cisl Marche ritiene doveroso complimentarsi con l’Inps di Ancona per il lavoro svolto dai suoi impiegati, per l’eccellente organizzazione e la tempestività nel gestire i pagamenti della cassa integrazione e dell’indennità di mobilità per i 900 lavoratori degli stabilimenti marchigiani dell’A. Merloni, in amministrazione straordinaria.  Il 30 settembre scorso sono stati pagati gli arretrati della cassa integrazione in deroga di maggio, giungo, e settembre e il 10 novembre prossimo è stato comunicato che verrà messa in pagamento l’indennità di mobilità del mese di ottobre.   La stretta collaborazione tra sindacato e Inps ha reso possibile l’ottimizzazione del disbrigo delle numerose pratiche assicurando finalmente ai lavoratori, dopo l’approvazione del decreto ministeriale, la tempestiva copertura salariale . Comunicato Stampa 
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05/11/2014 Area ex Merloni e vertenza JP: atti concreti per il Lavoro a Fabriano il 7 novembre
Incontro pubblico VENERDI’ 7 NOVEMBRE alle ore 16.00 a FABRIANO presso l’Aula Magna dell’Istituto commerciale A.Morea, via Mattarella 20,  promosso da Cgil Cisl Uil di Marche ed Umbria unitamente alle categorie dei metalmeccanici Fim Fiom Uilm delle due regioni,   per una verifica sulla attuazione dell’Accordo di Programma per l’area colpita dalla crisi della ex Antonio Merloni e sulla vertenza JP Industries, azienda con 700 lavoratori nata a seguito della procedura di Amministrazione straordinaria della Merloni. Le misure nazionali dell’Accordo di Programma, gestite dal Ministero dello Sviluppo e da Invitalia, non hanno prodotto nessun progetto di attività imprenditoriale e alcun risultato occupazionale. A pochi mesi dalla scadenza dell’Accordo stesso infatti, i 35 milioni di euro giacciono inutilizzati per la rigidità e la farraginosità delle procedure previste, mentre sono stati realizzati solo alcuni interventi con fondi stanziati dalla Regione Marche per un ammontare di circa 5 milioni. D’altro canto, la procedura di vendita dei beni produttivi della ex Merloni alla JP Industries, con contestuale riassunzione di 700 lavoratori, gestita dal Ministero dello Sviluppo, rischia di essere annullata per problemi formali e ricorsi, con il rischio di una ulteriore drammatica emorragia di lavoro. All'iniziativa sono invitati il Ministero dello Sviluppo e la società Invitalia, i Parlamentari, le regioni Marche e Umbria, i Sindaci, le Associazioni di impresa, oltre che ovviamente i lavoratori coinvolti e la cittadinanza.Comunicato Stampa
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04/11/2014 La Cisl a sostegno delle donne vittime di violenza: ad Ancona e Macerata insieme si può
Stipulata dalla Cisl Marche  una convenzione con un’ esperta per l’apertura di due sportelli rispettivamente nelle città di Ancona e Macerata per dare assistenza e sostegno legale  alle tante donne marchigiane che subiscono violenza. Per il Sindacato, che da anni è impegnato con la rete di istituzioni e associazioni nel contrasto alla violenza, l’apertura oggi ad  Ancona,  presso la sede della CISL, di un servizio dedicato alle vittime di violenza, nasce dalla volontà di dare risposta a un bisogno presente nel territorio marchigiano ed in particolare in quello anconetano, dove le varie forme di violenza, dallo stalking, ai maltrattamenti fino alla violenza sessuale,  negli ultimi anni sono in  forte aumento. Da dati forniti dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, emerge che nei primi nove mesi del 2014 sono già stati iscritti 46 procedimenti per violenza sessuale, di cui 35 verso noti e 11 verso ignoti, nel 2013 i procedimenti iscritti sono stati 66, di cui 52 verso noti; i procedimenti per maltrattamenti al 30 settembre 2014 sono 118, di cui 110 verso noti, i procedimenti per stalking 89, di cui 86 verso noti. Dati importanti che evidenziano come spesso la violenza assuma le fattezze di chi è più vicino alla vittima: un familiare, il marito o il compagno, il collega o il datore di lavoro. Per questo molte donne fanno ancora fatica ad uscire dall’ombra: i legami con il carnefice rendono più stretti i vincoli psicologici, culturali, emotivi e annodano, aggrovigliano, stringono fino a bloccare l’iniziativa della denuncia. Informarsi, chiedere, conoscere le opportunità (anche di patrocinio gratuito) che la legge italiana offre non è facile per molte donne italiane o straniere che vivono in Italia; paura, vergogna, solitudine sono gli ostacoli maggiori. « Anche per questo vogliamo che la nostra sede sindacale  sia un luogo di accoglienza e di prossimità. – afferma Cristiana Ilari, responsabile pari opportunità  Cisl Marche - Tra l’altro, la crisi economica ha reso ancora più stretto il rapporto che c’è tra violenza e lavoro, sotto vari punti di vista. Nell’epoca della crisi il luogo di lavoro che dovrebbe essere ed è in generale luogo del riscatto e dell’autonomia delle donne,  rischia di diventare luogo di violenza (abuso, ricatto, molestie, disparità contributiva, salario, posizioni lavorative e mansioni, mobbing e violenza psicologica), spesso in relazione alla condizione di lavoro irregolare e/o precario.- continua Ilari -  Questa è l’area grigia delle vulnerabilità lavorative più esposte dove aumenta il potere ricattatorio del datore di lavoro. Nel macro sappiamo dal Documento ILO, International Labour Organization 2013 che nei paesi dell’Unione Europea, tra il 40 e il 50% delle donne hanno subito proposte sessuali indesiderate, contatti fisici o altre forme di molestie sessuali sul proprio posto di lavoro. E gli ultimi dati regionali sull’andamento del mercato del lavoro nelle Marche confermano il gap per le donne della nostra regione, ancora più penalizzate dalla crisi: nelle attività manifatturiere e nei Servizi le donne occupate nel secondo trimestre del 2014 sono ancora calate del 2,5% (manifattura) e del 3, 4% (altri servizi), 36.492 sono le donne marchigiane in cerca di occupazione, con un tasso di disoccupazione femminile pari all’11,6%, mentre il tasso di disoccupazione  maschile è dell’8,4%.  – conclude Ilari - Donne che non lavorano o che lavorano in condizioni di sfruttamento sono potenzialmente donne più ricattabili, più esposte, più fragili da un punto di vista sociale e familiare. » Alla crisi sono legati anche fenomeni di maggiore aggressività domestica: le frustrazioni del lavoro che non c’è o che viene meno possono minare rapporti, possono far involvere o scivolare personalità e psicologie già vulnerabili e causare un pericoloso fenomeno di protezione o giustificazione da parte della vittima che attende, spesso invano, che cessi la spirale di violenza o di ossessiva persecuzione (stalking). Il servizio di consulenza legale per le donne vittime di violenza, gestito dall’avvocato Raffaella Spettoli, sarà aperto tutti i martedì pomeriggio dalle ore 15,00 alle ore 18, 00 presso la sede della Cisl di Ancona in via Ragnini,4  e a Macerata il servizio partirà da lunedì 10 novembre e sarà aperto tutti i lunedì dalle ore 15,30 alle 18. Uno sportello aperto a tutte le donne per indirizzare e promuovere azioni che possano far uscire la vittima dalla prigione della paura e orientarla in sinergia con la rete presente nel territorio.  Perché insieme si può . Comunicato stampa
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29/10/2014 Banca Marche, Adiconsum al fianco dei piccoli azionisti
 Giovedì 30 ottobre ore 17.30  a Jesi  - Consorzio Zipa “centro Diocesi” Auditorium A.Bocchini-  l'Adiconsum Marche incontra i piccoli azionisti della Banca delle Marche.Sono circa 40.000 i piccoli azionisti della Banca delle Marche che detengono circa il 32% del capitale sociale della Banca. Clienti, tra cui tante famiglie che hanno investito i propri risparmi  dando fiducia alla “Banca del Territorio”. Ancora una volta una storia di risparmio tradito. Il valore delle azioni ha subito un crollo verticale a causa della dissennata gestione con evidenti ripercussioni sul patrimonio degli azionisti. Adiconsum Nazionale e Adiconsum Marche  hanno da sempre seguito la vicenda e allo stato, risultano esserci più procedimenti che meritano attenzione da parte degli investitori. Sono procedimenti che ancora non hanno visto la conclusione della fase di indagini  e che  vedranno i singoli azionisti essere legittimati alla costituzione in giudizio per vedere tutelate le proprie ragioni, anche attraverso l’Adiconsum. Adiconsum infatti si costituirà parte civile nel processo penale insieme a tutti i piccoli azionisti che vorranno aderire, ma ritiene utile percorrere anche altre strade, a partire dal rigoroso controllo del rapporto contrattuale intrattenuto con l’istituto. Si tratta di verificare se l’istituto, considerando il conflitto di interesse, al momento della vendita delle azioni, ha rispettato tutti gli obblighi imposti dalla normativa di settore garantendo, in questo modo, la migliore tutela dei risparmiatori stessi. In sintesi, intende mettere in atto un' Azione collettiva e, se fondate, anche azioni individuali,  che  possano permettere ai risparmiatori di  trovare soluzioni  riconosciute in tempi più brevi, senza dover aspettare anni per la decisione penale definitiva. Vogliamo anche rassicurare che non ci sono scadenze imminenti, ma che è giunta l’ora di attivarsi per  tutti  i piccoli azionisti  che, magari, non erano affatto consapevoli di  acquistare un titolo ad alto rischio. Adiconsum, unitamente ai legali che collaborano con l’Associazione, sta programmando vari incontri nelle Marche dove verranno esposte le linee di condotta che l’Associazione intende perseguire.    Invitiamo i piccoli azionisti a partecipare Per maggiori informazioni o per aderire all’iniziativa, contattare i numeri 071/2832101 (martedì, mercoledì e giovedì dalle 10,00 alle 13,00), 071/2822300 o tramite e-mail agli indirizzi: adiconsummarche2@yahoo.it – adiconsum.marche@gmail.com
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28/10/2014 Benelli QJ: aumentano le preoccupazioni dei sindacati
«Dall'incontro di oggi con l’azienda si confermano ed aumentano, le nostre preoccupazioni sul futuro industriale della Benelli QJ.  - afferma Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche - Invece di assicurarci investimenti ci hanno proposto la disponibilità ad incentivare le uscite volontarie dei dipendenti.»Un Incontro, quello di oggi,  tra la direzione aziendale della Benelli QJ e le Organizzazioni Sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil, unitamente alle Rsu aziendali, sulla difficile vertenza aperta dalla comunicazione aziendale di voler procedere ad una riorganizzazione del sito produttivo di Pesaro. «Nonostante le nostre continue esortazioni alla trasparenza, l’azienda rimane evasiva non solo sulla natura delle sue proposte, ma, cosa per noi ancor più grave, si sottrae alle nostre ripetute sollecitazioni di presentare un piano industriale per permetterci di conoscere le sue reali intenzioni sulle prospettive del sito pesarese » afferma Emanuele Chiarotti della Fim Cisl Marche. «Come Fim Cisl Marche, - continua il segretario generale Leonardo Bartolucci - chiediamo di poter avere con urgenza l’incontro già richiesto al Comune di Pesaro, perché vogliamo che questi si faccia portavoce con la proprietà cinese del perché si è determinata questa situazione, e dell’esigenza di tornare ad investire con progetti di sviluppo sul sito produttivo marchigiano.» «Nel rispetto della volontà dei lavoratori e con la loro partecipazione- conclude Bartolucci -  continueremo a manifestare la nostra contrarietà al tentativo di desertificare un altro importante marchio del nostro territorio che ha fatto la nostra storia industriale e ha fatto conoscere Pesaro nel mondo.» Comunicato stampa
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22/10/2014 Benelli QJ, le istituzioni intervengano per salvare il lavoro
«Non ci stupisce che la prima preoccupazione dei vertici cinesi della Benelli QJ nel presentare il loro piano di riorganizzazione sia stato quello di rivolgersi al Comune di Pesaro e al Presidente della Camera di Commercio di Pesaro. - afferma Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Marche -  Anche al momento dell’acquisizione del sito pesarese avevamo assistito alle stesse dinamiche con le istituzioni  che si prodigavano per apparire come i fautori di una mediazione importante per garantire un futuro a quell'azienda motociclistica che rappresentava un marchio storico, sicuramente tra i più importanti dell’industria provinciale. - prosegue Bartolucci -Peccato che di quel piano industriale che i cinesi ci presentarono ben poco è stato fatto in termini di investimenti, di innovazione tecnologica, di nuovi prodotti da presentare nel mercato, di ampliamento della rete commerciale.»Si era parlato  anche di un ritorno dalle gare motociclistiche per far credere ad un’idea di sviluppo tecnologico dello stabilimento di Pesaro. In realtà è dal 2005 che l’azienda non progetta un nuovo  modello, si limita a fare solo restyling delle moto. In realtà la produzione  non ha mai superato  i 2000 pezzi l’anno, al di sotto di quello previsto sul piano industriale.«Abbiamo assistito ad una produzione che  nel tempo ha perso tante professionalità importanti al suo interno, magari perché non allineate alle scelte della direzione cinese.  Dall'inizio ad oggi l’utilizzo degli ammortizzatori sociali è stata una costante con la quale hanno avuto a che fare i lavoratori della Benelli QJ. Già nel 2009 come sindacati , avevamo coinvolto il Comune e la Camera di Commercio, in occasione di un loro viaggio in Cina, per recapitare ai vertici cinesi nella figura del Presidente Lin Hua Zhong le nostre preoccupazioni sul futuro del sito pesarese rispetto a quello che stava succedendo. - racconta Bartolucci -.Anche in quell'occasione ci fu risposto che pur prendendo atto delle difficoltà del momento, avrebbe operato con “progetti di rilancio per il marchio pesarese, a partire da una più capillare rete di vendita in Europa e dall'imminente lancio di nuovi modelli. »La Fim Cisl Marche, oggi chiede al Sindaco di Pesaro e al Presidente Drudi, rispetto alle tante promesse alle quali sono seguiti pochi fatti, di attivarsi con tutti gli strumenti possibili,  per interloquire con il Presidente e con i vertici del gruppo al fine di evitare una riorganizzazione sul personale che rischia di diventare il segno evidente di un declino del sito pesarese, utile al solo interscambio commerciale con i prodotti cinesi.« Occorre veramente che si scommetta sull'azienda Benelli QJ di Pesaro, e non solo sul suo marchio, con un vero progetto industriale fatto di veri investimenti. - conclude  Leonardo Bartolucci  - Se questo non avverrà sarà una sconfitta anche della politica pesarese, visto che dopo gli “onori” ricevuti al momento dell’insediamento di questa proprietà, oggi deve assumersi le responsabilità e gli “oneri” per evitare che un’altra azienda storica e di grande valenza simbolica si aggiunga alla desertificazione industriale del nostro territorio».Giovedì 23 ottobre è stata convocata l’assemblea dei lavoratori, in cui insieme alle organizzazioni sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil, si deciderà la strategia e le iniziative di mobilitazione da intraprendere.Comunicato stampa
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22/10/2014 Servizio igiene urbana, i sindacati annunciano lo stato di agitazione
Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL, unitamente alla RSU delle aziende di riferimento, venerdì 17 ottobre scorso,  hanno partecipato ad un incontro presso la società Multiservizi dove è stata manifestata la volontà di attuare la cessione di ramo d’azienda da parte di Anconambiente, Jesiservizi, Cis e Sogenus delle attività di igiene urbana: spazzamento, raccolta e trasporto.Nell’incontro la  società Multiservizi, in maniera pregiudiziale, ha espresso  la volontà di non applicare più il CCNL di riferimento per tali attività e per tutti i lavoratori diretti ed indiretti ma di applicare impropriamente quello di Federutility.Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL considerano tale atto un arbitrio inaccettabile, provocatorio, lesivo dei diritti dei lavoratori,  dal momento che è motivato da ragioni prettamente economiche e cercando di scaricare così le inefficienze gestionali delle imprese.Sia chiaro che il Sindacato e le RSU non vogliono disertare un confronto, anzi, al progetto di unificazione hanno manifestato un concreto interesse ma giudicano intollerabile e indecoroso che questo debba passare attraverso la rinuncia al CCNL di riferimento.Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL indicono pertanto lo stato di agitazione dei lavoratori di tutte le aziende coinvolte preannunciando ove questo disegno fosse confermato pesanti azioni di contrasto.Con la presente le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL avviano le procedure di raffreddamento della conflittualità così come previsto ai sensi della L. 146/90.Comunicato stampa
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22/10/2014 Mobilitazione dei lavoratori pubblici - 8 novembre a Roma
Entra nel vivo la mobilitazione dei lavoratori pubblici marchigiani contro l'ennesimo blocco dei contratti nazionali, fermi dal 2009, le esternalizzazioni crescenti, il sostanziale fermo e l'impoverimento della contrattazione decentrata, il blocco del turn over, le mancate garanzie ai tanti lavoratori precari. Le segreterie regionali di categoria intendono portare nelle piazze e all'attenzione dei cittadini le crescenti problematiche operative che quotidianamente si trova ad affrontare chi eroga servizi fondamentali alla persona in settori come la Sanità, la Scuola, l'Università, gli Enti pubblici di Ricerca, le Accademie e i Conservatori, gli asili nido, la sicurezza, il front -office negli uffici. L'attuale crisi di sistema rende tutti più deboli e logora la tenuta delle nostre reti di welfare sociale con tagli pesantissimi che rendono sempre più difficile l'erogazione dei servizi nei tempi e nelle modalità giustamente richiesti dai cittadini-utenti delle pubbliche amministrazioni. Serve partecipazione e condivisione dei percorsi di innovazione, riorganizzazione dei processi di lavoro, investimento in formazione e contratti che portino il cambiamento atteso dalle comunità locali. Molte le iniziative organizzate nelle Marche in vista della manifestazione nazionale dell'8 novembre a Roma : presidi davanti alle Prefetture, assemblee nei luoghi di lavoro, volantinaggio nelle piazze e davanti a ospedali, Comuni, sedi INPS, raccolta di firme tra tutti i lavoratori a supporto della piattaforma.   http://youtu.be/UUK5EII4syY?list=UUvHxAm26IRwF9IVAuJ8EAJA
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22/10/2014 5 Novembre mobilitazione dei sindacati dei pensionati.#Nonstiamosereni, i pensionati vogliono risposte.
"Di promesse non si vive, #Nontiamosereni, vogliamo delle risposte". E' l'appello dei  sindacati dei pensionati  Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  al Governo in occasione della mobilitazione nazionale indetta per Mercoledì 5 novembre  prossimo.I pensionati provenienti da tutta Italia si ritroveranno insieme per chiedere  al  Governo più sviluppo e occupazione per i giovani,figli e nipoti, per un welfare pubblico e solidale, per una legge sulla non autosufficienza, per tutelare il reddito da pensione ed estendere, anche ai pensionati, la riduzione delle tasse . Previste tre manifestazioni a carattere nazionale : a  Roma, Milano e Palermo.Ad Ancona il 31 ottobre si riuniranno i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil Marche per spiegare le ragioni della giornata nazionale di mobilitazione unitaria. 
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18/10/2014 PIÙ' OCCUPAZIONE - MENO PRECARIETÀ: JOBS DAY, LA CISL IN PIAZZA AD ANCONA
La CISL MARCHE in piazza del Papa ad Ancona, sabato 18 ottobre per la giornata di mobilitazione nazionale per il Lavoro, il Jobs Day : un migliaio di lavoratori, disoccupati, cassaintegrati, pensionati che, con una catena umana, hanno raggiunto Piazza del Papa dove il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo, ha presentato proposte e idee della Cisl sul Lavoro. In piazza le testimonianze di vertenze locali come la King, di lavoratori in cassa integrazione e di precari del settore pubblico; anche le storie di chi sta cercando strade per affrontare la crisi, come i lavoratori della Conceria del Chienti che, riunitisi in cooperativa, hanno acquisito il 15% delle quote aziendali o come i lavoratori dell’Auchan, impegnati e coinvolti in un contratto di solidarietà. Presenti anche parlamentari marchigiani e rappresentanti del mondo delle imprese invitati dalla Cisl Marche per confrontarsi con le voci del lavoro e con le proposte del sindacato. Ad Ancona, come in tutta Italia, la CISL in piazza per chiedere scelte concrete per lo sviluppo, con misure incisive di carattere fiscale, il sostegno agli investimenti pubblici e privati, una nuova politica industriale, un utilizzo qualificato dei fondi europei. Sul Jobs Act, recentemente approvato dal Senato, e in attesa del passaggio alla Camera e della emanazione dei successivi decreti delegati, la Cisl guarda con interesse il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, pur nella consapevolezza che la modifica delle regole del lavoro non abbia da sola effetti “miracolistici” sui livelli occupazionali. Il nuovo contratto proposto dal Governo potrà rappresentare una opportunità per aumentare l’occupazione e ridurre la precarietà, solo se sarà accompagnato dalla eliminazione di alcuni contratti poco tutelati e fonte di abusi, dall'estensione degli ammortizzatori sociali e da interventi e risorse per le politiche attive. La Cisl ritiene che l’applicazione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori debba restare inalterata nei casi di licenziamenti illegittimi di tipo discriminatorio e disciplinare. E’ condivisa la proposta del Governo di un sistema di ammortizzatori sociali a carattere universalistico: per la Cisl la Cassa integrazione va mantenuta ed estesa a tutti i lavoratori, collegandola a percorsi di riqualificazione, mentre è necessario rafforzare l’Aspi, l’indennità per chi ha perso il lavoro, portandola ad almeno 24 mesi. Un percorso di potenziamento delle risorse finanziarie, umane e strumentali può rendere possibile un moderno sistema di servizi per l’impiego con forte integrazione pubblico-privato. Una giornata di mobilitazione nazionale della CISL che ha rilanciato con forza al Governo anche l’importanza del dialogo sociale, per attivare tutte le energie e le idee utili ad affrontare la recessione e promuovere il lavoro e l’equità sociale. Comunicato Stampa
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14/10/2014 Associazioni di categoria e sindacati e uniti per il lavoro: si chiama labjob.it la sfida per ridurre la disoccupazione giovanile
Garanzia Giovani è un'occasione unica per dare un'opportunità ai 47.000 Neet, giovani dai 15 ai 29 anni che non studiano, non lavorano stabilmente e non sono occupati in una attività di formazione. I giovani Neet che abbandonano prematuramente gli studi (18-24 anni con al più la licenza media che non frequentano altri corsi scolastici o svolgono attività formative superiori ai due anni) sono nelle Marche poco più di 8.000 (4.100 donne e 4.000 uomini). Nelle Marche è forte la quota di giovani Neet inattivi (52% pari a 24000 unità) superiore a quella dei disoccupati delle altre fasce di età (48% pari a 22000 unità). Lo scoraggiamento è la principale causa che può spiegare la maggiore quota di Neet inattivi. La componente femminile dei Neet è superiore a quella degli uomini. E' per questo motivo che 9 associazioni di categoria, centrali cooperative e sindacati delle Marche: Confindustria, Cgia, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Cisl, Uil, Lega delle Cooperative e Api Industria hanno dato vita ad una Ati, labjob.it, per dare ai giovani delle opportunità di incontro con il mondo del lavoro. Le difficoltà dei giovani in cerca di occupazione sono note, anche se nelle Marche si registra un tasso di occupazione, 33.7%, più alto della media nazionale, 29,4%, dei giovani tra 15 e 29 anni. Rispetto al 2004 si sono persi oltre 15 punti percentuali (era al 48,8% nel 2004). Gli scopi che muovono labjob.it partono proprio da questa esigenza: riportare i giovani Neet ad incontrare le aziende, attraverso la loro accoglienza, la presa in carico e l'orientamento. Il programma Garanzia Giovani prevede che ai giovani tra i 15 e i 29 anni, in possesso dei requisiti richiesti e in base a precise modalità, venga offerto un servizio: l'inserimento in un contratto di lavoro dipendente, avvio di un contratto di apprendistato o di un'esperienza di tirocinio, la formazione specifica professionalizzante e l'accompagnamento nell'avvio di una iniziativa auto- imprenditoriale di lavoro autonomo, l'impegno nel servizio civile. Ai giovani che possono rivolgersi indifferentemente agli sportelli pubblici (i centri per l’impiego) e agli sportelli degli enti privati accreditati a garanzia giovani come labjob.it sarà proposto un “patto di servizio” tra quelli previsti nel programma Garanzia Giovani. Tale servizio può consistere in un’offerta di lavoro o un percorso di politica attiva (quali tirocinio, formazione, ecc.) teso a favorire l’attivazione di un contratto di lavoro. L’offerta formativa o di lavoro avverrà entro 4 mesi circa dalla firma del Patto di Servizio. Dopo la registrazione e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrà indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale.L'obiettivo di labjob.it è guidare il giovane verso le opportunità offerte dal mondo del lavoro, anche considerando i giovani che non hanno un'esperienza lavorativa alle spalle. Soltanto in questa maniera si può creare un circuito virtuoso che possa sconfiggere il triste fenomeno della disoccupazione giovanile che tocca picchi mai raggiunti prima con dati del 44%. Ai giovani che si presenteranno agli sportelli di labjob.it (oltre 35 diffusi nel territorio marchigiano) verranno offerti, oltre alle occasioni di lavoro disponibili, dei tirocini aziendali che possono costituire la base per una esperienza lavorativa e per futuri sbocchi occupazionali: il contratto dell'apprendistato, a tempo determinato e meglio ancora indeterminato. Non va neanche sottovalutata le opportunità che questi giovani formati possano iniziare nuove attività imprenditoriali. Al centro dell'azione di labjob.it c'è anche una responsabilizzazione del giovane e un'importante attività di orientamento. labjob.it intende infatti stimolare i giovani verso il riconoscimento e l'attivazione delle proprie capacità, in base anche alle esigenze delle aziende. Labjob.it intende anche facilitare la connessione scuola-lavoro che è un tassello fondamentale e attivabile soltanto se entrambe le parti sono orientate alla collaborazione. Fondamentale per instaurare questo circuito virtuoso sono i database dell'offerta e della domanda che verranno formati attraverso un'azione di promozione sul territorio, attivando su base regionale e provinciale tutte le associazioni e i sindacati che fanno parte di labjob.it e il sistema delle aziende. A questo proposito sono previsti una serie di incontri sul territorio con stakeholder e istituzioni al fine di sensibilizzare giovani e aziende ed una campagna di comunicazione e promozione. “Abbiamo creato labjob.it – ha detto Francesco Varagona, legale rappresentante di labjob.it- per orientare ed accompagnare i giovani ad incontrare il mondo del lavoro. Abbiamo messo insieme la più ampia compagine di parti sociali per aumentare le opportunità di lavoro”. “labjob.it – conclude Varagona - è anche un’opportunità per le imprese marchigiane che possono contare su un team di professionisti che mira a selezionare il candidato idoneo facendo risparmiare costi all’impresa e, all’occorrenza, costruisce percorsi formativi gratuiti finalizzati all’inserimento lavorativo, in base a specifiche richieste delle stesse imprese. Per saperne di più, visita il sito Labjob.it
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10/10/2014 Lavoro in genere: (Ri)pensare le pari opportunità
(Ri)pensare le pari opportunità è un progetto che si propone di riconsiderare e rivedere le politiche di genere, per il superamento teorico dello strumento delle pari opportunità e delle sue ricadute nelle politiche regionali, per eliminare le disparità e promuovere l'empowerment femminile migliorando la  qualità e l'efficacia delle politiche.CGIL CISL UIL Marche hanno aderito e partecipato attivamente al progetto, ideato dall Osservatorio di Genere di Macerata e finanziato dall'Assessorato alle Pari Opportunità della Regione. (Ri)PARO ha permesso di indagare il mondo del lavoro femminile nel settore tessile/calzaturiero e quello delle imprese agricole.Venerdì 17 ottobre 2014 a Macerata presso la Sala Castiglioni-Biblioteca "Mozzi-Borgetti" si terrà alle ore 9.30 " Lavoro in genere" focus sui primi risultati del progetto.
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10/10/2014 Ossi duri si diventa, prevenire l'osteoporosi si può
Mercoledì 15 ottobre 2014, ore 16,30 Sala Convegni, Fondazione Colocci, JesiIn occasione della Giornata mondiale sull’osteoporosi del 20 ottobre, presso la Fondazione Colocci di Jesi si svolgerà il 15 ottobre dalle ore 16.30 il convegno, promosso dal sindacato dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, Regione e Asur Marche, “Ossi duri.. si diventa” nell’ambito della Campagna informativa di prevenzione contro l’osteoporosi.Marisa Branchesi del coordinamento donne Fnp Cisl di Jesi, introdurrà i lavori presentando i risultati della campagna di raccolta firme per sollecitare la Regione Marche ad emanare una legge regionale per la prevenzione dell’osteoporosi. Una patologia molto diffusa che colpisce soprattutto le donne oltre i cinquant’anni di età e che se non viene riconosciuta in tempi giusti causa la mortalità nel 20% dei pazienti e disabilità motoria nel 40% dei casi con un rischio di permanenza in strutture di lungo-degenza sei volte maggiore.Tra i relatori il dott. Ferdinando Silveri della clinica Reumatologica dell’Ospedale di Jesi AV2 che illustrerà il lavoro del gruppo tecnico regionale a partire dall’analisi dei fattori di rischio di tale patologia.I lavori, moderati da Teresa Brazzini del coordinamento donne UilpUil di Jesi, saranno conclusi da Aurora Ferraro, Segretaria regionale Spi Cgil Marche.Jesi, 10 ottobre 2014
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08/10/2014 18 OTTOBRE JOBS DAY AD ANCONA IN PIAZZA DEL PAPA GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE PER IL LAVORO
Sabato 18 Ottobre alle ore 10,00 ad Ancona - Piazza del Papa, manifestazione regionale in occasione del JOBS DAY, 100 PIAZZE PER IL LAVORO, giornata di mobilitazione nazionale per il lavoro promossa dalla Cisl. La Cisl scende in piazza per ascoltare e dare voce a lavoratrici, lavoratori, giovani, disoccupati e cassaintegrati, per dare un contributo al dibattito sulle vere questioni del lavoro e non solo. Più tutele, nuovi ammortizzatori e formazione per chi perde il lavoro; si al contratto a tutele crescenti che a regime prevede l’attuale assetto dell’art.18 e riduce la precarietà dei giovani ( false Partite IVA, Co.Co.Co P.A., Co,Co,Pro., Associati in Partecipazione), forte riduzione delle tasse per i lavoratori e pensionati; più investimenti per creare occupazione; una nuova politica industriale, infrastrutture efficenti e minori costi sull’energia: sono alcune delle proposte avanzate al Governo che la Cisl porta in piazza . Durante la manifestazione si alterneranno testimonianze di lavoratori, giovani, disoccupati con interventi di imprenditori e Parlamentari marchigiani. Alle ore 9,30 è previsto l’arrivo ad Ancona di 1000 partecipanti in Piazza Cavour per poi raggiungere, con una lunga catena umana per le vie principali della città, Piazza del Papa.Per i partecipanti che vogliono usufruire dei pullman E' NECESSARIO PRENOTARSI contattando la sede Cisl a te più vicina  LE PROPOSTE DELLA CISL SUL JOBS ACT: DOCUMENTO INTEGRALE LE PROPOSTE DELLA CISL SUL JOBS ACT: SINTESI LE PROPOSTE DELLA CISL SUL JOBS ACT: IL VOLANTINO PROPOSTE A SOSTEGNO DEL LAVORO AUTONOMO  
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08/10/2014 Nidi domiciliari, Sindacati alla regione: sperimentazione fallimentare
Nidi domiciliari: «La Regione continua a finanziare nell'ambito dei servizi educativi una sperimentazione di fatto fallimentare»– è quanto dichiarano Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, rispettivamente responsabili delle politiche di genere di CGIL, CISL e UIL delle Marche. Due anni fa, la Regione ha deciso di destinare 1,7 milioni di euro (dei 2,6 milioni) alla “sperimentazione” sui nidi domiciliari e, in particolare, circa 1,2 milioni in contributi alle famiglie (voucher) per l’accesso ai nidi domiciliari (da regolamentare e costituire) e 145 mila euro per corsi di formazione per “operatrici domiciliari”. «CGIL-CISL-UIL delle Marche hanno già allora espresso perplessità invitando la Regione a considerare i reali bisogni delle famiglie e dei territori in materia di servizi educativi – proseguono - Infatti, abbiamo sempre sostenuto che i 2,6 milioni di euro del Fondo nazionale per i servizi socio-educativi per la prima infanzia e assegnati alla Regione Marche, dovessero essere erogati prevalentemente dalla Regione ai Comuni per la gestione efficace dei servizi all'infanzia e per il sostegno alle funzioni genitoriali. - rilanciano Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli -  Consideriamo prioritario sostenere i costi di gestione dei servizi esistenti, soprattutto per abbassare le tariffe divenute gravose per molte famiglie in questo momento di crisi e difficoltà economica, come peraltro specificamente previsto dall’Intesa Stato-Regioni del 7 ottobre 2010». A due anni dalla sperimentazione risulta che delle ingenti risorse ne sono state spese solo 18.960,00 euro: di fatto, un fallimento. Anziché prenderne atto, la Regione persiste emanando un nuovo bando per destinare i 1.231.040,00 euro finora non spesi, di nuovo per voucher per soli nidi domiciliari. Risorse ingenti che sarebbero state preziose se destinate tempestivamente ai Comuni per interventi di riduzione delle tariffe o per la riqualificazione dei servizi esistenti.Le responsabili delle politiche di genere di CGIL, CISL e UIL delle Marche invitano la  Regione «ad effettuare un serio monitoraggio con le Organizzazioni Sindacali e l’ANCI  prevedendo la modifica degli atti normativi al fine di destinare le risorse in modo efficace e utile per le famiglie del territorio marchigiano».
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08/10/2014 Indesit,conferma gli impegni e il rispetto degli accordi nell'incontro tenuto al MiSE
Nel primo incontro ministeriale, svoltosi  ieri a Roma, per la verifica dell' attuazione dell’ accordo, sottoscritto al MiSE nel dicembre del 2013, tra Direzione Aziendale Indesit, Sindacati di categoria,  Coordinamento RSU, rappresentanti del Governo e Istituzioni locali, sono stati confermati dalla Direzione Aziendale tutti gli impegni riguardanti la destinazione produttiva delle aree di Fabriano ( stabilimenti di Albacina e Melano) Caserta (Carinaro) e Comunanza. La Direzione Indesit ha, inoltre, presentato e informato i rappresentanti sindacali e le Istituzioni, presenti all'incontro, la realizzazione delle  azioni previste dall'accordo rispetto a: le allocazioni produttive della fabbrica casertana, la prima interessata dai cambiamenti  e dagli investimenti, già realizzati per un totale di 24 degli 83 milioni di € previsti ( 16,5 a Fabriano, 5 a Comunanza,2,5 a Caserta ); le internalizzazioni realizzate dell'attività di IT Service e call center con conseguente riqualificazione del personale dedicato a tali servizi Indesit ; alle condizioni del mercato, nel quale la contrazione delle vendite in Russia e nel' Europa occidentale è parzialmente compensata dalla crescita del Regno Unito e dell'Italia. Le vendite del secondo trimestre del 2014 sono inferiori a quelle dello stesso periodo del 2013 e si sommano le conseguenze negative determinate dal cambio valutario del rublo e della lira turca. Relativamente agli esodi volontari finora registrati l' azienda ha comunicato che sono uscite 80 persone alle quali si aggiungono altre 39 lavoratori ancora in forza che hanno già comunicato la volontà di uscire. L' incontro è stato anche l' occasione per porre a Indesit domande sulla vendita del Gruppo all'americana Whirlpool. È ancora atteso il pronunciamento della Autorità Antitrust, garante della concorrenza nel mercato, sulla vendita, mentre il Tribunale di Ancona ha autorizzato la vendita nel mese di agosto. Solo dopo il via libera dell'Antitrust potrà essere completata l'acquisizione del pacchetto di azioni che daranno a Whirlpool la proprietà del pacchetto azionario di maggioranza. «Ritenendo l' accordo di dicembre firmato la MiSE il principale strumento di tutela e la principale garanzia degli impegni presi nei confronti dei lavoratori - afferma la Fim Cisl - abbiamo chiesto al Governo di farsi garante e parte attiva affinché l' attuazione dell' accordo e la realizzazione del piano industriale, oggi totalmente confermati da Indesit, vengano confermati e considerati intangibili anche dopo il passaggio societario» . A tal proposito i sindacati hanno avuto, dai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico ,una risposta positiva e la disponibilità a realizzare, quanto prima,  un incontro con i rappresentanti della nuova proprietà. Nei prossimi giorni ci saranno le assemblee informative in tutti gli stabilimenti produttivi,nella sede centrale e in quella di Milano.
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06/10/2014 Cementificio SACCI , salvi 80 lavoratori grazie ai contratti di solidarietà
Diminuire l’orario di lavoro per mantenere l’occupazione in caso di crisi aziendale e quindi evitare la riduzione del personale: è quanto prevedono i contratti di solidarietà, introdotti dalla legge 863/84. Uno strumento utilissimo, ma che purtroppo ha trovato scarsa applicazione nello scenario di crisi nazionale. Nei giorni scorsi, però, circa 110 lavoratori hanno potuto constatare di persona e sulla propria pelle la bontà di contratti di solidarietà. È accaduto in due aziende diverse, nella “Sacci Spa” di Castelraimondo (Macerata) e nella “Margaritelli” di Mantignana (Perugia). Nel primo caso i contratti di solidarietà hanno interessato gli 80 addetti del cementificio, precedentemente dichiarati in esubero dall'azienda. È la prima volta che questo tipo di contratto viene applicato in un’azienda del cemento, perché nemmeno in grosse vertenze con colossi del settore, come Italcementi e Buzzi Unicem, si era riusciti a far ricorso a questo strumento, soprattutto a causa della riluttanza delle imprese. Sacci apre uno scenario nuovo, e dimostra che in determinate situazioni anche in questo comparto si possono trovare soluzioni utili a non disperdere le professionalità, nonostante i numeri da brivido della crisi e grazie all'impegno di tutte le parti sociali. Quello del cemento è il comparto più devastato dalla crisi di questi anni: dai 47 milioni di tonnellate di cemento prodotto nel 2007 sì è arrivati agli attuali 20 milioni, con prospettive al ribasso anche per il 2015.
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03/10/2014 Crisi Edilizia, nelle Marche calo del 78% le autorizzazioni a costruire
La crisi dell’edilizia nelle Marche è evidenziata dal crollo verticale delle autorizzazioni a costruire rispetto agli anni prima della crisi. Il calo dei permessi raggiunge il 78,07% se si raffrontano i dati del 2005 con quelli del 2012 (fonte Istat - Sole 24 ore). Un trend peggiore della media italiana che si ferma al 70,5%. A lanciare il grido di allarme è Massimo Giacchetti, Segretario Generale della FILCA CISL Marche«L'edilizia è stata colpita da un vero e proprio tsunami con più di 12.000 posti di lavoro persi in sette anni che rappresentano il 50% degli addetti rispetto agli anni che precedevano la recessione». Il record negativo spetta alla provincia di Pesaro con un calo del 83,8%, seguita da Ancona dove i permessi diminuiscono dell’ 82% ed Ascoli Piceno che registra una contrazione del 81,4%. Solo la provincia di Macerata si attesta sotto la media nazionale con un calo del 65,1%. «Il settore continua a perdere imprese ed addetti e non si intravedono spiragli che consentano di superare le difficoltà pesantissime. Non si arresta nel 2014 l’ emorragia occupazionale. - prosegue Giacchetti - Nel periodo gennaio-agosto 2014 l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria è aumentata del 222% rispetto agli stessi mesi del 2013. E’ il segno evidente di un settore produttivo che sta scomparendo. Una flessione occupazionale accompagnata da preoccupanti processi di precarizzazione del lavoro e da indizi crescenti di lavoro irregolare». Per invertire questo trend negativo occorre tornare ad investire sulla casa e sul territorio. Secondo Giacchetti  la priorità  va data «alla ristrutturazione e alla riqualificazione energetica degli edifici facendo in modo che gli stessi Comuni possano prevedere delle forme di agevolazioni ulteriori. Una ulteriore opportunità in termini di occupazione e lavoro - conclude -  è rappresentata dalla messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, dove nelle Marche ci sono 40 milioni di euro disponibili per cantieri da avviare.» Comunicato Stampa
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01/10/2014 Jobs Act: Annamaria Furlan, non usiamo il lavoro per dividere
«Non si può usare il tema del lavoro come strumento ideologico di separazione» invece di considerarlo come «la risorsa straordinaria quale è». Lo ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl, Annamaria Furlan, intervenendo in una delle sue prime uscite pubbliche come designata alla successione di Raffaele Bonanni, alla fiera 'Expo Training' di Milano. Secondo Furlan, «questo non è più consentito» di fronte ai «veri problemi che abbiamo che riguardano principalmente la disoccupazione, con oltre tre milioni di disoccupati ed il 45% dei giovani senza uno sbocco, la produttività, la competitività e la lotta alla criminalità organizzata che si è infiltrata anche nei grandi appalti pubblici e avvelena il Paese. Queste sono le grandi questioni che vanno affrontate. Basta speculazioni sul lavoro». E' quanto ha affermato Furlan, sull'anticipo del Tfr in busta paga. «Il Tfr è meno tassato dello stipendio – ha spiegato Furlan - non vogliamo che in questo modo i lavoratori paghino più tasse anche su quello. Siccome parliamo di soldi dei lavoratori e delle lavoratrici e non di altri, bisogna vedere le cose in modo chiaro, bisogna fare cose serie. Quindi, l'anticipo del Tfr in busta paga, può anche essere utile, in modo del tutto volontario, però, serve che sia premiante per i lavoratori». Furlan ha ricordato che «il Tfr, infatti, è tassato meno della busta paga, se noi ne portiamo una parte in busta paga, come viene tassata, come il Tfr o in modo diverso?». La sindacalista sostiene poi che «abbiamo sentito questa discussione sulle piccole imprese che non ce la fanno» ad anticipare i soldi del Tfr. Di conseguenza «interverrebbero le banche sfruttando il denaro preso in prestito dalla Bce allo 0,5%, ma questo ai lavoratori quanto costa?» Da qui l'invito del segretario generale aggiunto della Cisl al Premier Renzi ad aprire un confronto per «veder le cose in modo chiaro». Ed al Presidente del consiglio che si è domandato dove fossero i sindacati mentre si creava lavoro precario ha sempre replicato Furlan: «Forse era distratto in questi anni, ma non importa. Noi ci siamo battuti con grande forza contro il precariato e le nostre proposte sono sotto gli occhi di tutti. La sfida di Matteo Renzi che vuole confrontarsi con i sindacati su alcune questioni è una notizia estremamente positiva», ha poi aggiunto Furlan e riferendosi all'apertura del presidente del Consiglio ha detto che «così la voglio e la dobbiamo vivere. L'uomo solo al comando è un po’ complicato. Ci vuole un confronto vero con chi il lavoro lo rappresenta come il sindacato confederale». «Noi stiamo in mezzo alla gente in ogni città». Ha ribadito Annamaria Furlan sulla possibilità di scenderà in piazza con la Cgil per contrastare le decisioni del governo sull'art.18. «Noi – ha precisato - abbiamo deciso già da tempo per il 18 ottobre una nostra iniziativa di sensibilizzazione in tutte le città ed in tutte le regioni sui temi dello sviluppo e del lavoro ma anche su quanto pesano le tasse sulla busta paga. Con la Cgil ci incontriamo costantemente tra organizzazioni sindacali, su alcuni temi abbiamo opinioni comuni, su altri possiamo avere opinioni diverse. ma questo non significa non  poter contribuire insieme in maniera positiva sul dialogo sociale e per lo sviluppo economico». Ed infine un altro punto del programma della Cisl su cui il segretario generale aggiunto si è soffermato è «su quanto anche la riforma Fornero delle pensione debba essere rivisitata. Vogliamo portare le nostre idee tra la gente – ha chiarito Furlan - non basta una piazza, ci vuole un lavoro molto diverso, bisogna sensibilizzare i lavoratori i pensionati e soprattutto i giovani». Roma 1 ottobre 2014fonte: Labor TV Cisl Nazionalehttp://www.cisl.it/sito.nsf/le-notizie/2014/10/01/cisl-furlan-tfr-jobs-act-lavoro?OpenDocument
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30/09/2014 La Cisl Marche a confronto con i quattro Rettori degli Atenei marchigiani
Un confronto con i quattro rettori delle Università marchigiane sul  tema del cambiamento. “Non è più come prima”, il titolo del percorso formativo per operatori e dirigenti della Cisl Marche, il cui appuntamento introduttivo si è svolto oggi ad Ancona. Il mondo del lavoro e quello della conoscenza si interrogano a vicenda per affrontare il cambiamento che tutti stiamo vivendo, in termini non solo di riflessione intellettuale e di ricerca concreta, ma anche di scelte strategiche e organizzative. «Bisogna cambiare il nostro paradigma - ha sostenuto Ivo Lizzola, Docente di Pedagogia sociale dell'Università di Bergamo - per ricostruire il paese a partire dai giovani, il rapporto con i quali interroga il sindacato sulla sua visione strategica e sul suo posizionamento». Una nuova alleanza tra Università e mondo sindacale per esplorare nuove piste di sviluppo sostenibile e inclusivo, a partire dalle comunità territoriali. Secondo Vilberto Stocchi, Rettore dell'Università di Urbino «proprio dal territorio bisogna ripartire attraverso coalizioni capaci di generare nuove risorse, in particolare per i giovani». Della «necessità di mettersi sulla strada dell'economia della conoscenza, generando quel pensiero critico che la modernità ci richiede», ha parlato Luigi Lacché, Rettore dell'Università di Macerata. Secondo Sauro Longhi, Rettore dell'Unversità di Ancona, «è dalla valorizzazione della conoscenza che nasce quell'energia che permette a tanti giovani di intraprendere un loro progetto, anche imprenditoriale». Flavio Corradini, Rettore dell'Università di Camerino ha infine sottolineato «la necessità di superare le rigidità, lavorando per integrare i saperi, sviluppare competenze trasversali ed apprendere una pluralità di linguaggi». I quattro atenei marchigiani saranno ancora partner della Cisl Marche nel percorso formativo destinato ad oltre  cento sindacalisti e aperto agli studenti universitari, che si articolerà, tra novembre e aprile 2015, nelle sedi dei quattro atenei marchigiani. Verranno  approfonditi  i temi della rappresentanza, del welfare, dello sviluppo e  del cambiamento organizzativo. I lavori sono stati introdotti dal Segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo e conclusi dal Segretario della Cisl nazionale, Pietro Cerrito.   
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30/09/2014 Industriarsi per il LAVORO: oltre 150 metalmeccanici dalle Marche a Roma
Partiti stamattina dalle Marche con destinazione Roma, otre 150  lavoratori metalmeccanici della Fim Cisl,  insieme ai colleghi in  cassa integrazione ed in mobilità per manifestare in Piazza Montecitorio tutta la loro rabbia. La manifestazione organizzata dal sindacato dei metalmeccanici della Cisl ha visto scendere in piazza oltre 4000 maestranze provenienti da tutta Italia per dare “La sveglia al Governo e alla politica.”  «Abbiamo portato in piazza i veri bisogni del mondo del lavoro: una politica fiscale a sostegno di imprese e lavoratori, una minor burocrazia e tempi più rapidi per avere giustizia, più facilità nell'accesso al credito e più coraggio negli investimenti per innovazione dei processi e dei prodotti, sostegno alla ricerca e all'internazionalizzazione dei mercati. – afferma Leonardo Bartolucci segretario generale Fim Cisl Marche rientrando da Roma - Nel silenzio che sta determinando la desertificazione industriale che viviamo tutti i giorni anche nella nostra regione oggi abbiamo fatto risuonare la sveglia  perché subito si intervenga non solo sui diritti ma anche sulle  scelte di politica industriale che non possono essere più rinviate. » Comunicato stampa
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29/09/2014 Università e Cisl Marche: insieme per affrontare il cambiamento
Non è più come prima, siamo di fronte o meglio già dentro ad un nuovo inizio. E’ la consapevolezza della Cisl Marche per la quale il lavoro e i lavoratori rimangono al centro dell’attività sindacale in un tempo, come quello di oggi, dove fare rappresentanza, contribuire allo sviluppo dei territori, promuovere il benessere delle persone sono attività più complesse e difficili. Da questo nasce l’esigenza di un percorso formativo destinato agli operatori e ai dirigenti della Cisl Marche in collaborazione con le Università marchigiane, che prenderà avvio domani 30 settembre ad Ancona..  I Rettori dei quattro Atenei, di Urbino, Ancona, Camerino e Macerata, Vilberto Stocchi, Sauro Longhi, Flavio Corradini, Luigi Lacchè parteciperanno al confronto, con la Cisl Marche,  sull'approccio scelto dalla formazione universitaria per affrontare il cambiamento, che tutti stiamo vivendo, in termini non solo di riflessione intellettuale e di ricerca concreta, ma anche di scelte strategiche e organizzative. Per il Segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo «l’obiettivo è quello di sviluppare una formazione che accompagni in maniera costante e continua la nostra azione sindacale e permetta di costruire una rete di dialogo e collaborazione con le Università del territorio». La rappresentanza, lo sviluppo, il welfare e il cambiamento organizzativo sono i temi su cui si incentra il percorso di studio che si articolerà, tra novembre e aprile 2015, nelle sedi dei quattro atenei marchigiani. Gli appuntamenti formativi della Cisl Marche saranno aperti agli studenti universitari. COMUNICATO STAMPA
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26/09/2014 Aggregare le municipalizzate per contenere i costi e migliorare i servizi
Il futuro del sistema dei servizi pubblici locali nella provincia di Macerata al centro del dibattito della tavola rotonda “ Cosa bolle in pentola?” tenutasi oggi a Macerata. L’iniziativa promossa da  Cgil, Cisl , Uil e i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, FlaeiCisl,Uiltec Uil e Federutility ha visto la partecipazione dei  Sindaci dei maggiori Comuni del maceratese e del Presidente della Provincia per confrontarsi insieme al sindacato sulle opportunità e prospettive legate al  processo di aggregazione delle aziende municipalizzate presenti nel territorio. Un incontro aperto anche agli amministratori delle cinque aziende pubbliche che gestiscono acqua e gas in buona parte della provincia, per rilanciare l’importanza di un percorso di accorpamento che porti alla costituzione di un’unica azienda per tutto il maceratese, una proposta che Cgil, Cisl e Uil sostengono da anni. «L’idea  è quella di un sistema più efficiente e meno costoso per i cittadini. – sostengono i sindacati -  Un’azienda unica significherebbe innanzitutto la riduzione dei costi esorbitanti della governance delle cinque aziende, per un costo annuo di circa 700 mila euro  – proseguono - Un risparmio che potrebbe essere di certo impiegato per contenere le tariffe, effettuare i necessari investimenti sulle reti e le infrastrutture, avviare percorsi di riqualificazione e aggiornamento professionale dei lavoratori di queste aziende. A tutto vantaggio della qualità complessiva del servizio erogato ai cittadini. » Un progetto che sembra aver convinto tutti. Sindaci e amministratori delle aziende hanno accolto la proposta di avviare uno studio di fattibilità che tracci le tappe di un percorso di aggregazione e ne evidenzi i benefici in termini di risparmi ed efficienza. «Del resto il cambiamento per le nostre municipalizzate sembra ormai un passaggio inevitabile, visti i tagli radicali annunciati dal Governo su questo settore e il piano di razionalizzazione predisposto da Cottarelli. – ribadiscono Cgil, Cisl, Uil insieme a  Filctem Cgil, Femca Cisl, FlaeiCisl,Uiltec Uil  -  Per troppo tempo si è mancato di lungimiranza ed ora non possiamo permetterci altri indugi. E’ un cambiamento che gli amministratori locali hanno ora il compito di anticipare e governare, se non vogliamo solo trovarci a far la conta dei tagli e dei danni per il territorio, per l’occupazione e per i cittadini costretti a pagare tariffe sempre più alte a fronte di un servizio talvolta non troppo soddisfacente. Oltre a correre il rischio di essere colonizzati da multinazionali che arrivano da lontano con la tentazione di fare business sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini  – concludono i sindacati - Siamo giunti ad un momento di svolta, non è più possibile indugiare in campanilismi e personalismi, occorre avere il coraggio di cambiare per il bene di tutta la comunità.»
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24/09/2014 Cosa bolle in pentola? Tavola rotonda sui servizi pubblici locali
Importanti novità per i servizi pubblici locali di acqua, gas e per gli altri Servizi essenziali, sono state emanate e altre si profilano all’orizzonte. Cosa si può fare per governare il cambiamento e salvaguardare i cittadini-utenti ed i lavoratori delle Aziende interessate? Se ne discute, Venerdì 26 settembre 2014 ore 15  presso la Sala convegni Provincia di Macerata – via Velluti,41 – Piediripa di Macerata. Alla tavola rotonda “Cosa Bolle in Pentola?” interverranno il Presidente della Provincia di Macerata oltre ai Sindaci dei Comuni di Macerata, di Recanati, di Civitanova Marche, di Tolentino e di San Severino. Al dibattito, promosso unitariamente da CGIL CISL e Uil insieme ai sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl- Flaei Cisl - Uiltec-Uil e FederUtility, parteciperanno il segretario generale nazionale Filctem Cgil e il segretario regionale Cisl Marche. Coordina i lavori il giornalista Luca Romagnoli. La cittadinanza è invitata a partecipare.
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19/09/2014 Polizia provinciale di Ancona in assemblea:apertura caccia senza controllo
I sindacati di categoria Fp CISL e CSA sono  costretti ad indire una nuova assemblea per il personale della Polizia Provinciale di Ancona, Domenica 21 settembre 2014, giorno di apertura nazionale della stagione venatoria, dalle ore 07.30 alle ore 11.30 per il turno antimeridiano e dalle ore 14.30 alle ore 18.30 per il turno pomeridiano, a seguito dei numerosi ed irrisolti problemi operativi che gli agenti devono affrontare quotidianamente. Consapevoli che tale decisione potrebbe arrecare qualche problema alla cittadinanza,  ricordano che l'amministrazione provinciale sembra intenzionata a non riconoscere nemmeno una piccola indennità di rischio ai suoi agenti e addirittura togliere lo storico servizio di reperibilità notturna che viene espletato da più di vent’anni dalla Polizia Provinciale a supporto delle altre forze di Polizia. Il tutto dopo che il governo del Prof. Monti, ha fortemente penalizzato tutti gli operatori di Polizia Locale escludendo per loro, in modo sconsiderato, la causa di servizio e l’equo indennizzo. Nell'assemblea saranno inoltre affrontati i gravi problemi legati alla sicurezza degli operatori provinciali, che sono costretti a effettuare servizi di pronto intervento (in particolare notturno) con mezzi obsoleti e assolutamente non idonei a tale attività, senza i dovuti corsi di formazione e aggiornamento sulla sicurezza in presenza di traffico veicolare (incidenti stradali, ecc…), con insufficienti dispositivi di protezione individuale per le attività di controllo della fauna e con divise e calzature logore. I sindacati auspicano che  l'amministrazione provinciale risponda con  tempestivi e positivi riscontri  che se non dovessero arrivare metteranno in atto tutte quelle iniziative volte alla tutela ed al riconoscimento dei diritti dei lavoratori. Si ritiene inoltre che, anche nel delicato momento di trasformazione delle Province, sia fondamentale investire nella Polizia Provinciale per garantire gli attuali livelli di presidio del territorio e come interfaccia dell’ente all'esterno. Va ricordato che il servizio di Polizia Provinciale di Ancona opera, da più di mezzo secolo, con grande professionalità e dedizione a tutela dell’ambiente, in particolare caccia e pesca, vigili sui 1.000 chilometri di strade provinciali e sia l’unico in Regione ad avere il servizio di reperibilità notturna. COMUNICATO STAMPA
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19/09/2014 Fermo: 21 settembre fiaccolata in solidarietà ai lavoratori uccisi
Solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e  condanna collettiva di tutto il Fermano di fronte all'inaudita violenza scoppiata lunedì 15 settembre quando un imprenditore edile ha ucciso  Mustafa Nexhemedin e Avdyli Valdet, suoi ex dipendenti che rivendicavano il salario dovuto ma non corrisposto da oltre un anno. Domenica 21 settembre dalle ore 20 Cgil Cisl e Uil di Fermo organizzano la fiaccolata e il corteo di solidarietà “Il lavoro per vivere”. Il corteo partirà alle ore 20 da via XX Giugno, nei pressi dell'abitazione delle vittime, per proseguire per le vie del centro di Fermo fino a Piazza del Popolo. Sono invitati a partecipare le lavoratrici, i lavoratori, la cittadinanza, le associazioni, i partiti e quanti vogliano esprimere solidarietà alle famiglie delle vittime .
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18/09/2014 Artigianato Moda:nuovo CCNL per 13.000 lavoratori marchigiani
Un nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, per i dipendenti delle imprese Artigiane del Sistema Moda.Nelle Marche riguarda 13.000  occupati nelle 2078 aziende presenti sul territorio regionale. Novità importanti per oltre 75.000 lavoratori del settore,  dove il  62% sono donne.  L'aumento salariale mensile previsto è pari a 65 € in tre trance al 3° livello. Ci sarà inoltre una tantum di 105 € erogata in due trance. Il CCNL, scaduto  il 31 dicembre 2012, è stato firmato lo scorso 25 luglio 2014 . Il rinnovo prevede  la costituzione  di  un Osservatorio, al quale partecipano datori di lavoro e le organizzazioni sindacali,  dedicato alle Politiche di sviluppo, reti di impresa, qualificazione e riqualificazione produttiva e professionale, trasparenza di filiera, certificazione etica, nonché sostegno al Conto-terzismo di qualità per combattere la contraffazione.  Prevede, inoltre, in caso di patologie particolarmente gravi la tutela del mantenimento del posto di lavoro è stata allungata a 24 mesi. Progressivamente l'inquadramento professionale valorizzerà competenze e conoscenze anziché soffermarsi alle tradizionali mansioni. L'integrazione di lavoratori stranieri sarà aiutata con permessi dedicati all'acquisizione del permesso di soggiorno. L'adesione dei lavoratori al Fondo di previdenza complementare (il pilastro contrattuale che affianca la previdenza pubblica obbligatoria), sempre più importante dopo il passaggio al sistema contributivo, sarà congiuntamente incentivata. E' bene ricordare che il fondo si alimenta anche con il contributo delle imprese e pertanto si tratta di altro salario, seppur differito, ma a più bassa tassazione . «Sicuramente un buon contratto, che pur risentendo dell'enorme difficoltà dell'economia in generale e del settore in particolare, non si accoda a chi spinge verso il superamento della negoziazione.- afferma David Ballini, Femca Cisl Marche - Il rinnovo del contratto nazionale, consegna alle parti sociali il compito di avviare una contrattazione regionale utile a definire il salario di produttività, migliorare le condizioni dei lavoratori e gestire elementi di criticità. - continua Ballini - Siamo impegnati,con il coinvolgimento della Regione Marche, a concertare politiche di sviluppo e sostegno del comparto artigiano.Il consistente ritardo per il rinnovo evidenzia come sia necessario procedere ad una revisione delle procedure negoziali. - conclude - Dalla consultazione tra i lavoratori sin qui svolta è emerso un diffuso apprezzamento sul lavoro svolto dal sindacato unitariamente.»COMUNICATO STAMPA TABELLA AUMENTI RETRIBUTIVI Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro
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17/09/2014 Scuola, retribuzioni ferme fino al 2019. Partita la raccolta firme #sbloccacontratto
Cisl Scuola, unitariamente a Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda, per difendere e contrastare l’ennesimo tentativo di attacco al salario e ai diritti dei lavoratori della scuola, avvia una fase di iniziative contro la proposta governativa che prevede, per la scuola, ancora tre anni di blocco del contratto e la cancellazione degli scatti di anzianità in attesa che parta (dopo il 2018) il nuovo meccanismo degli aumenti per merito. Risultato: retribuzioni ferme fino al 2019. Un meccanismo di riduzione che per il triennio 2016-2018 vale oltre un miliardo di euro. Una proposta inaccettabile per i sindacati, in contrasto con l’esigenza di riconoscere il valore del lavoro di chi ogni giorno fa funzionare la scuola, riconoscimento propedeutico a qualsiasi processo innovativo. E’ inaccettabile, inoltre, il tentativo di regolare per legge diritti, doveri, orario di lavoro e valutazione. Come prima forma di pressione la Cisl Scuola lancia, unitariamente alle altre sigle sindacali, in tutte le scuole e tra tutto il personale la raccolta firme #sbloccacontratto. Seguiranno, se necessarie, altre forme di mobilitazione, sia unitarie sia congiunte con le altre categorie del pubblico impiego. Partiranno nel mese di ottobre le assemblee con i docenti e il personale ATA  in tutte le scuole di ordine e grado della regione.VOLANTINO RACCOLTA FIRME
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16/09/2014 Futuro Province: Servono idee chiare su funzioni e personale
In queste ore i partiti stanno definendo le candidature dei Sindaci che avranno il compito di guidare dal 12 ottobre 2104 le attuali Province e future Aree Vaste o enti intermedi di secondo livello. «Purtroppo i Sindaci stanno discutendo sui nomi ma non di programmi relativi al futuro delle funzioni e dei 2200 dipendenti complessivi che quotidianamente garantiscono i servizi sul territorio. – afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - Anche dalle forze politiche non stanno giungendo indicazioni in tal senso. In questa fase di estrema incertezza è fondamentale capire quale è il modello da seguire nelle Marche per gestire le funzioni che la legge non assegna espressamente alle future aree vaste. – continua Talevi - Vi sono funzioni fondamentali quali la formazione e lavoro, la polizia provinciale, caccia e pesca, servizi amministrativi che attendono di essere definite in maniera organica per garantire i servizi sul territori.» Nei giorni scorsi a livello nazionale è stato definito un accordo tra Stato e Regioni propedeutico all'emanazione di un apposito decreto del Consiglio dei Ministri in cui si demandano al tavolo regionale molte di queste funzioni.I sindacati hanno chiesto la rapida convocazione del tavolo regionale allargato a Anci e Upi per iniziare un percorso in grado di dare risposte ai 2200 lavoratori di ruolo e 176 precari che attendono risposte. Questione dirimente è la ripartizione delle risorse economiche di bilancio stante il fatto che dal 2015 il Governo propone ulteriori tagli alle risorse destinate alle future Aree Vaste. E’ necessario capire l’ammontare delle risorse che andranno all’ Area Vasta e quanto alle Regioni e ai Comuni, ove potrebbero confluire funzioni e personale. «Il percorso da avviare è urgente e delicato. Che i partiti si esprimano su questo non limitandosi a scegliere solo il Sindaco che guiderà la futura Area Vasta . – rilancia Talevi - Servono idee e programmi da condividere con il sindacato in un confronto che a prescindere dai nomi veda per la prima volta Regione, Anci e Upi operare per uniformare in tutto il territorio regionale funzioni e personale delle cinque province.»
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15/09/2014 Ebola, Anolf di Macerata contro gli allarmismi
Di fronte a quella che il Sindaco di Civitanova ha giustamente definito una “canea mediatica”, l’Anolf Cisl di Macerata non può mancare di far sentire la sua voce in difesa innanzi tutto della dignità di un’ammalata - data in pasto all’opinione pubblica come “appestata” - e contro a chi non perde l’occasione di incolpare gli immigrati di tutti mali della società di oggi. Ad un spropositato allarmismo per un ritorno della tubercolosi, peraltro curabilissima nei nostri ospedali, si somma quello per l’Ebola, senza che ci sia alcun riscontro razionale, alimentando solo sospetti e producendo danni enormi nei confronti di persone che hanno il solo torto di essere stranieri. L’episodio richiama alla mente il periodo della “cinese”. Anche allora, qualsiasi persona con gli occhi a mandorla che avesse fortuitamente starnutito veniva scansata e guardata con sguardo accusatorio. Oggi tocca agli africani, domani chissà: l’importante è prendersela sempre con i più deboli dimenticando che tra i vari giramondo ci sono anche molti italiani che hanno le stesse possibilità di tutti gli altri di contrarre una malattia contagiosa. Per non parlare poi dei molti europei dediti ad un certo turismo purtroppo ben noto in sperduti bar della Thailandia o del Sudamerica. Smettiamola allora di creare allarmismo, che va ad incrementare solo forme intollerabili di razzismo, ad ogni rialzo del termometro e mostriamoci invece preoccupati per i tagli preannunciati dal Governo alla sanità e sul lavoro che manca!Anolf Macerata
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10/09/2014 Accordo di programma ex A. Merloni: il Ministero si dia una mossa
Il sindacato  e i lavoratori si sono spesi molto anche con manifestazioni nazionali  per  ottenere la firma dell’Accordo di programma per l’area umbro - marchigiana colpita dalla crisi dell’ex  Antonio Merloni. Il piano di reindustrializzazione dell’area varato due anni fa con finanziamenti nazionali e regionali presenta  purtroppo risultati molto insoddisfacenti,  soprattutto in termini  occupazionali; questo è il dato emerso durante l’incontro odierno con il Presidente Spacca, l’Assessore alle Attività produttive Giannini e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil Marche per fare il punto sull'attuazione dell’ Accordo di Programma. « Particolarmente grave è il fatto che nessun progetto industriale sia stato finora finanziato con i 35 milioni di euro stanziati dal Ministero dello Sviluppo. – afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche, presente all'incontro - Chiediamo  con forza che il Ministero intervenga immediatamente per semplificare le procedure adottate da INVITALIA,  società operativa del Ministero stesso, nella valutazione dei progetti industriali. – continua Mastrovincenzo - La situazione occupazionale dei territori inseriti nell'accordo di programma è sempre più pesante. Servono azioni rapide ed efficaci oltre ad una proroga dei tempi di attuazione del piano di reindustrializzazione. » Scheda tecnica Accordo di programma ex A.Merloni (fonte Regione Marche)
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10/09/2014 Sanità, previsti nuovi tagli sul personale. A rischio la tenuta del sistema sanitario regionale
Con una decisione assunta in pieno agosto ( Delibera di Giunta  977 del 7 agosto ) ma pubblicata solo a settembre la Giunta Regionale ha emanato la direttiva vincolante per gli enti del sistema sanitario regionale in materia di contenimento della spesa del personale prevedendo di conseguire entro fine 2015 un risparmio di ben 7.294.000 euro. Una ulteriore mazzata sul personale che da solo nel biennio 2011 /2012 ha garantito risparmi per 28 milioni di euro e nel 2013, anche se dati non ancora ufficiali, di almeno altri  10  milioni di euro. Ufficialmente il motivo è il rispetto della normativa del 2009 non considerando vincolante i contenuti del Patto della Salute 2014/2016 che sposta gli obiettivi di risparmio al 2020. In conseguenza di ciò ci chiediamo se sono ancora validi gli accordi assunti con la Regione nel febbraio scorso in materia di personale o se dovremo anche nei prossimi mesi il personale non avere gli straordinari pagati, le ferie arretrate da fare, i riposi saltati. La Fp Cisl chiederà alla Regione i dati relativi ai primi otto mesi del 2014 in materia di personale e come intende dar seguito ai contenuti della delibera di metà agosto senza veder accumulato sulle spalle dei soliti noti tutti i carichi di lavoro. Infatti mentre l'Asur cerca nuovi dirigenti amministrativi a tempo determinato di cui probabilmente i cittadini non sentono un gran bisogno, si taglia sul personale in corsia che è la base per provare a mantenere gli attuali standard di erogazione dei servizi da tempo in sofferenza. Ci chiediamo in questo contesto che fine faranno gli accordi assunti per la stabilizzazione dei precari dato che la delibera parla anche di riduzione ulteriore della spesa del personale "flessibile".  Inoltre preoccupazione desta il taglio sulla voce formazione molto importante per un settore cosi delicato. E' fondamentale che la Regione dica come intende conseguire questi ennesimi risparmi sulla pelle dei lavoratori senza intaccare la qualità del servizio e faccia il punto sulla riorganizzazione del sistema. E' a dir poco singolare che la politica , ormai entrata in campagna elettorale, non perda occasione per magnificare a parole la sanità marchigiana per poi penalizzare sempre il personale , che da solo ha permesso negli ultimi quattro anni di far conseguire la "virtuosità'" dei conti. Quando la Regione riconoscerà qualcosa ai lavoratori che non vengono mai neanche citati ??  Se  poi aggiungiamo il probabile blocco dei salari anche nel 2015 è evidente che per infermieri ed oss del sistema sanitario regionale la misura è colma. La Fp Cisl Marche è pronta ad adottare tutte le iniziative sindacali necessarie a  valorizzare i professionisti della sanità. Luca Talevi Segretario Generale Fp Cisl Marche Comunicato stampa
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10/09/2014 CNH industrial di Jesi. Fim Cisl: la qualità salvi il lavoro
La CNH Industrial di Jesi registra un calo dei volumi produttivi e   attiva la procedura di cassa integrazione ordinaria.Una necessità che  nasce principalmente dal calo complessivo del mercato europeo ed in particolare quello francese. I volumi produttivi di CNH Industrial si sono contratti di circa 7/8000 macchine rispetto al 2013, mantenendo comunque la stessa quota di mercato  del 30%. Le ricadute nello stabilimento jesino di tale flessione si sostanziano, da maggio 2014 sino alla fine dell’anno, in una diminuzione di circa 5/600 macchine. A fronte del calo produttivo l’azienda intende fermare l’attività produttiva nella quasi totalità dei reparti coprendo le giornate del 6-7-8-9-10 ottobre  con l’ammortizzatore sociale della cassa integrazione ordinaria. Domani i sindacati di categoria,  la Rsa di Stabilimento e la Direzione si incontreranno per espletare la procedura prevista per legge. La fase di cambiamento che sta attraversando lo stabilimento di Jesi è dovuta, sia ai continui lanci di nuovi modelli di trattori, sia alle normative europee sulle emissioni dei motori che non consentono più di proseguire la produzione di alcune gamme molto apprezzate dai clienti. La Fim Cisl  e la RSA Fim Cisl CNH ritengono  che questo stabilimento sia un punto di eccellenza nella produzione di trattori. Da 40 anni lo stabilimento di Jesi vanta le maggiori professionalità rispetto dell’intero gruppo CNH, pertanto la Fim Cisl  e la RSA Fim Cisl CNH confidano che la produzione ritorni ai lustri del recente passato. Comunicato Stampa
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09/09/2014 Fim Cisl : gli accordi vanno rispettati
Oggi a Fabriano si  sono riunite  le RSU Indesit Fim Cisl di Melano, Albacina e delle sedi impiegatizie di Ca'Maiano, Campo Sportivo e Sede Centrale. Dall'incontro è emerso che: l'accordo firmato al M.I.S.E. nel Dicembre 2013 rimane il riferimento su cui costruire le future relazioni sindacali con Whirlpool; va verificato l'avanzamento del piano industriale come previsto nell'accordo firmato il 16/12/13 presso il M.I.S.E; vanno previsti utilizzo ed eventuale revisione degli ammortizzatori sociali sia  per i lavoratori dei  siti produttivi che  per quelli delle sedi impiegatizie; è necessario un incontro tra le Rsu Indesit e Whirlpool. La Fim Cisl  nel perseguire gli impegni presi  per la salvaguardia del lavoro auspica che  anche tutte le parti firmatarie dell'accordo(Fim,Fiom,Uilm,Ugl,Ministeri Sviluppo Economico e Lavoro, Regioni Marche e Campania,Azienda e Confindustria) diano seguito a quanto concordato.Comunicato Stampa
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05/09/2014 Riorganizzazione Camere di Commercio,oltre 500 i lavoratori coinvolti
La Fp Cisl Marche nel condividere l'intenzione dei cinque Presidenti della Camera di Commercio di anticipare i tempi della normativa ed impostare la riorganizzazione dell'intero sistema camerale, denuncia come purtroppo non abbia ancora avuto seguito la richiesta unitaria sindacale di incontro per affrontare questo delicato aspetto. Le due proposte che stanno emergendo dal confronto datoriale circa una futura azienda regionale o due ( Marche Nord e Marche Sud ) devono essere attentamente valutate per verificarne l'impatto sulla erogazione dei servizi alle aziende e sul personale. Il sistema camerale ha attualmente circa 400 lavoratori diretti più un centinaio tra lavoratori UnionCamere e aziende speciali. In questo contesto infatti molto importante è il ruolo, a livello regionale ,che nel corso degli anni ha ricoperto l'UnionCamere. E' necessario creare sinergie tra sistema camerale e sindacati per affrontare il vero grave problema legato al taglio delle quote di iscrizione delle aziende alla Camera di Commercio tagliate per legge del 35% dal 2015 fino ad arrivare al 50% nel 2017 . Questa quota da sola copre circa i 2/3 delle entrate complessive delle Camere di Commercio . Pertanto è fondamentale l'immediato confronto sul tema con l'unico obiettivo di condividere una riorganizzazione in grado di dare risposte a imprese e lavoratori. Comunicato Stampa
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01/09/2014 Micam, tutelare il made in Italy con la contrattazione
Le Organizzazioni Sindacali Femca Cisl Marche e Filctem Cgil Fermo guardano con estrema attenzione all'esito della Fiera di Milano. Consapevoli che la scelta di anticipare il Micam di due settimane rispetto al passato ha significato un atto coraggioso imprenditoriale, finalizzato ad essere più vicine alle tempistiche del mercato, ma anche uno sforzo da parte di quei lavoratori chiamati a dare il massimo durante il campionario proprio ed anche nel mese di agosto. Condividiamo le dichiarazioni del presidente camerale Di Battista sulla volontà di difendere il “Made in Italy” aggiungiamo a tal proposito che uno sforzo congiunto territoriale di Femca Cisl e Filctem Cgil è stato quello di lavorare realmente con le imprese più importanti e con le associazioni datoriali (principalmente Confindustria) per affrontare la tutela reale, attraverso politiche mirate del “vero made in Italy”. Spesso purtroppo abbiamo incontrato la difficoltà più grande proprio dalle aziende stesse che non hanno una reale volontà di confronto e trasparenza sulla proprie filiere produttive nel distretto, tranne qualche rara eccezione con la quale stiamo realizzando protocolli di contrattazione interessanti. Nella speranza che la capacità di innovazione e di qualità del nostro distretto consenta alle aziende Fermane e Maceratesi di portare buoni risultati dal Micam, invitiamo al ritorno dalla fiera, in senso assolutamente propositivo, tutte le parti sociali a cominciare da Assocalzaturifici alla realizzazione di una contrattazione territoriale che permetta di concretizzare una sinergia di azioni mirate alla tutela del distretto ed alla sua crescita. Dal nostro punto di vista appare chiaro come solo il “coinvolgimento consapevole” dei lavoratori nel processo di miglioramento del prodotto e della collaborazione sia il punto su cui scommettere per il prossimo futuro. Auspichiamo quindi che nei prossimi mesi si riesca a realizzare nel distretto Fermano Maceratese, che è bene ricordare essere tra i più importanti al mondo, una serie di buone prassi e relazioni tali da portare alla realizzazione di una contrattazione degna di tale nome, una contrattazione 2.0.
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30/08/2014 Polizia provinciale di Ancona, assemblea del personale
Le Organizzazioni sindacali della CISL Funzione Pubblica e CSA comunicano che, a seguito dei numerosi problemi operativi che gli agenti devono affrontare quotidianamente, hanno indetto per il giorno 01/09/2014 l’assemblea per il personale della Polizia Provinciale di Ancona, dalle ore 07.30 alle ore 11.30 per il turno antimeridiano e dalle ore 16.30 alle ore 19.30 per il turno pomeridiano. Dopo che il governo del Prof. Monti ha escluso per tutti gli operatori di Polizia Locale la causa di servizio e l’equo indennizzo, l’Amministrazione Provinciale di Ancona sembra intenzionata a non riconoscere nemmeno una piccola indennità di rischio o disagio ai suoi agenti. Nell’assemblea saranno inoltre affrontati anche gravi problemi irrisolti legati alla sicurezza degli operatori provinciali, che sono costretti a effettuare servizi di pronto intervento con mezzi obsoleti e dotati di insufficienti dispositivi di segnalazione visiva (lampeggianti), senza i dovuti corsi di formazione e aggiornamento sulla sicurezza in presenza di traffico veicolare (incidenti stradali, ecc…), con munizionamento per l’arma corta che non viene sostituito da più di dieci anni e con divise e calzature logore. Le richieste formulate dall’assemblea saranno prontamente rappresentate all’Amm.ne Provinciale auspicando tempestivi e positivi riscontri, in mancanza dei quali le Organizzazioni Sindacali  metteranno in atto tutte quelle iniziative volte alla tutela ed al riconoscimento dei diritti dei lavoratori. Si ritiene infatti che, anche nel delicato momento di trasformazione delle province, sia fondamentale investire nella polizia provinciale per garantire la sua quotidiana presenza sul territorio e come interfaccia dell’ente all’esterno. Ci preme ricordare come il servizio di Polizia Provinciale di Ancona operi, da più di mezzo secolo, con grande professionalità e dedizione a tutela dell’ambiente, in particolare caccia e pesca, vigili sui 1.000 chilometri di strade provinciali e sia l’unico in Regione ad avere il servizio di reperibilità
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29/08/2014 Ferretti Group: bene aumento di capitale, ora confronto sul Piano Industriale
“L'aumento di capitale per 80 milioni di euro, deciso dai soci di Ferretti Group, rappresenta indubbiamente una buona notizia. Lo è perché da un lato segnala ulteriormente la volontà, in particolare da parte del socio di maggioranza, di perseguire un investimento chiaramente di carattere industriale, dall'altro perché garantisce le risorse necessarie al presente ed al futuro di una importante eccellenza italiana.” E’ quanto affermano in una nota congiunta Filca- Cisl, Feneal - Uil e Fillea - Cgil. La volontà dichiarata di voler sviluppare un nuovo piano industriale di rilancio e crescita va esattamente nella direzione da sempre invocata dal sindacato. Ora è urgente aprire il confronto sul piano industriale affinché questo sia integrato con quanto già concordato nei mesi scorsi tra Filca – Feneal – Fillea e Azienda. Infatti, con l'accordo sottoscritto a febbraio 2014 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si indicava un percorso della durata di quattro anni che prevede impegni da parte di tutti i soggetti presenti a quel tavolo: Ferretti SpA, Organizzazioni Sindacali, MiSE, Regione Emilia Romagna e Comune di Forlì. Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil ritengono a questo punto necessario attivare il tavolo di monitoraggio istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico per confermare quanto a suo tempo concordato ed avviare fin da subito il confronto a livello di gruppo per rilanciare l'attività, sviluppare le aree commerciali emergenti e strategiche del mercato mondiale, sviluppare nuovi prodotti, nuovi processi e nuove tecnologie.Roma, 28 agosto 2014
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01/08/2014 La crisi economica ancora morde ed il consiglio regionale approva il POR FESR con meno fondi per ricerca, innovazione e competitività dei sistemi produttivi
Confindustria Marche e i sindacati regionali CGIL CISL e UIL dichiarano la loro profonda insoddisfazione e ritengono inaccettabile l'esito inaspettato dell'iter di approvazione in Consiglio Regionale dello strumento di programmazione del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale per il 2014/2020, che stanzia quasi 340 milioni di euro. Un brusco cambio di marcia, quello accaduto in sede di Consiglio regionale, rispetto alla proposta di utilizzo del FESR varata dalla Giunta anche a seguito di molteplici occasioni di confronto iniziati a luglio 2013, perché taglia di circa 8 milioni le risorse in precedenza destinate alla innovazione e ricerca e competitività del sistema produttivo.Il nuovo ciclo di programmazione dei fondi strutturali costituirà di fatto l'unica occasione per ridare slancio all'economia regionale, fortemente provata dagli effetti pesanti della crisi ancora in atto.La congiuntura è ancora molto critica nel nostro Paese, tanto è vero che tutti gli analisti nazionali ed internazionali hanno recentemente rivisto al ribasso le previsioni economiche di alcuni mesi fa, confermando di fatto una crescita quasi pari a zero per il 2014 ed in lieve rialzo per il 2015, ma con effetti sicuramente ancora negativi per l'occupazione.Nella Marche, in particolare, il sistema produttivo - fortemente caratterizzato dal manifatturiero con ampia presenza di piccole e medie imprese - sta ancora soffrendo ed ha bisogno di misure forti per rilanciare la loro competitività, soprattutto attraverso la innovazione ricerca e l'internazionalizzazione.Purtroppo sono proprio questi i filoni a cui sono stati ridotti i fondi inizialmente stanziati, contraddicendo le raccomandazioni della Commissione Europea sulla concentrazione di obiettivi e risorse.La versione approvata dal Consiglio - con emendamenti dell'ultima ora - presenta diverse criticità: aumenta il numero delle misure, di cui alcune neo introdotte senza indicare gli obiettivi da raggiungere, replica alcuni interventi già contemplati nell'attuazione degli altri fondi comunitari (nel Piano Sviluppo Rurale), riduce l'impatto economico delle singole azioni in quanto più frammentate.Questi elementi saranno oggetto dell'esame della Commissione Europea e potranno richiedere aggiustamenti da parte della Regione, allungando di fatto i tempi della loro operatività a favore delle imprese e del lavoro. Mai come ora servono invece interventi urgenti con azioni anticicliche, con maggiore impatto sul rilancio dell'economia e dell'occupazione, e per la qualificazione del sistema produttivo.Le parti chiedono pertanto un incontro urgente con il Presidente della Giunta Regionale, la Presidenza del Consiglio Regionale, gli Assessori competenti ed i Capigruppo per poter affrontare il problema e trovare valide soluzioni. CONFINDUSTRIA MARCHE CGIL CISL UIL
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15/07/2014 Uno sportello telematico per gli iscritti Adiconsum
La Direzione Marche di Equitalia e l'Adiconsum Marche (Associazione a difesa dei consumatori e ambiente della Cisl) hanno sottoscritto oggi un accordo grazie al quale gli associati di quest'ultima avranno a disposizione uno sportello telematico dedicato che permetterà di migliorare e semplificare il rapporto con i contribuenti, consentendo di ricevere informazioni e assistenza mirata. L’intesa, siglata dal direttore regionale Marche di Equitalia, Fabiola Morichetti, e dal presidente di Adiconsum Marche, Silvana Santinelli, prevede l’attivazione di un canale dedicato a cui si potrà accedere dal sito www.gruppoequitalia.it. Compilando una richiesta nell’apposita sezione “contatti”, gli iscritti all’associazione dei consumatori marchigiana potranno ricevere informazioni, consulenza specifica e fissare un appuntamento per le situazioni più complesse. «L’accordo – ha detto il direttore regionale di Equitalia Fabiola Morichetti – punta a intensificare la collaborazione e il dialogo con i cittadini e a garantire servizi sempre più efficienti. Attraverso l’attivazione di uno sportello telematico dedicato Equitalia offre la massima assistenza per tutte le richieste dei contribuenti». «Adiconsum con tale accordo- ha affermato Silvana Santinelli – vuole rendere più agevole e rapido il rapporto tra cittadino e fisco offrendo consulenza e tutela al consumatore contribuente».
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11/07/2014 GRIDO DI ALLARME SULLE CAMERE DI COMMERCIO. A RISCHIO I SERVIZI ALLE IMPRESE E OLTRE 400 LAVORATORI
FUNZIONE PUBBLICA CISL MARCHE FUNZIONE PUBBLICA ANCONADopo la mobilitazione del 07 luglio u. s. sotto le Prefetture di tutta la Regione continua l’impegno sindacale per l'accoglimento delle proposte unitarie di emendamento al DL 90/2014 presentate nei giorni scorsi da CGIL – CISL e UIL. Partiranno pertanto in tutte le Marche iniziative di mobilitazione e volantinaggi volti a per far comprendere le conseguenze negative che si determinerebbero con il dimezzamento del diritto annuale indicato nell’art. 28 del DL 90/2014. Purtroppo la politica dei tagli perpetuata dai precedenti governi e percorsa anche da Renzi con il dimezzamento del diritto annuale non porterà ad alcun miglioramento per il nostro Paese, ma solo disservizi e disordine nel panorama industriale andando a colpire in particolare le imprese medio piccole ossatura fondamentale del territorio locale. Gli stessi Presidenti delle Camere di Commercio, tra cui il Presidente della Camera di Commercio di Ancona Giampieri, hanno evidenziato gli effetti della nuova normativa, che oltre a colpire le imprese, comporterà l'inevitabile riduzione di iniziative e patrocini svolti in collaborazione con Associazioni di Categoria, Regione, Comuni, Università ed enti pubblici. Attualmente infatti le camere di commercio si occupano di sviluppo internazionale delle imprese, servizi e-gov per facilitare i rapporti tra imprese e PA, favorire l'accesso al credito. La Cisl Fp evidenzia preoccupazione oltre che per l’impatto negativo sui cittadini per i circa 400 lavoratori Camerali, dipendenti delle Unioncamere Regionali e delle Aziende Speciali aventi spesso anche contratti privatistici. La Cisl dice Si alla riorganizzazione del sistema camerale ed alla riorganizzazione dei costi per valorizzare le professionalità esistenti garantendo i servizi alle imprese , lo sviluppo economico dei territori ed il posto di lavoro agli occupati. Contestualmente dice un deciso No all'attuale taglio del contributo annuale che di fatto rappresenta i 2/3 delle entrate camerali che avrebbe conseguenze pesanti su lavoratori ed aziende.Il Resp.AALL Cisl Fp Marche Giovanni Cavezzall Segretario Generale Fp Cisl Marche Luca TaleviAncona 11 luglio 2014
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10/07/2014 Autotrasporto merci, incontro pubblico a Jesi
Parlamentari marchigiani, Europarlamentari, rappresentanti delle istituzioni e della politica regionale, delle Forze di Polizia e delle Direzioni provinciali del lavoro, si confronteranno con le associazioni sindacali e di categoria sulla situazione dell'autotrasporto merci e su come uscire dalla crisi che ha colpito il settore, attraverso: un corretto rispetto delle regole sul cabotaggio, con possibilità di bloccarlo per almeno sei mesi; la lotta alle imprese illegali e l'impegno della committenza a non utilizzare soggetti che violino le leggi ed i contratti di lavoro; rispetto della norma che prevede costi minimi per i servizi di autotrasporto. IL DOCUMENTO PRESENTATO DALLE SEGRETERIE REGIONALI DEI SINDACATI DEI TRASPORTI DI CGIL CISL UIL MARCHE (FILT, FIT, UILTRASPORTI) E DALLE ASSOCIAZIONI ARTIGIANE DEL SETTORE Strette fra la concorrenza sleale dei Tir stranieri e le infiltrazioni della criminalità organizzata, le 4.648 imprese marchigiane dell’autotrasporto si trovano ad affrontare una crisi gravissima: nel corso di questi anni centinaia hanno chiuso, migliaia i lavoratori licenziati o in cassa integrazione. Nel 2013 il fenomeno si e’ ancora di più incrementato e non sembra rallentare come confermano i dati del primo trimestre del 2014. Una situazione che incide sull’occupazione nel settore, con una impennata dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali che hanno raggiunto livelli incredibili triplicando i valori del 2012 già considerevoli. Una crisi quella dell’autotrasporto che è stata resa ancora più grave dalla concorrenza sleale messa in atto dalle imprese che violano le norme, facendosi beffe delle regole. Mentre da una parte le imprese nostrane chiudono, dall’altra circolano sempre più veicoli con targhe straniere; spesso si tratta di aziende nate surrettiziamente nei Paesi dell’Est che vengono ad operare in Italia, svolgendo attività di trasporto domestico ed applicando ai lavoratori: contratti, contribuzione sociale ed assicurativa dei Paesi in cui hanno sede legale, potendo così praticare forti ribassi sui pressi del servizio di trasporto, superiori al 20 per cento. Vi è inoltre un uso distorto del cabotaggio, da parte di vettori stranieri, per il contrasto del quale risultano al momento del tutto insufficienti i sistemi di controllo su strada fin qui praticati dalle autorità preposte. Ad incrementare questa situazione esistono inoltre imprese italiane che, forzando la normativa prevista dalla direttiva 96/71 che consente il distacco dei lavoratori effettuato nel quadro di una prestazione di servizi, utilizzano lavoratori assunti da agenzie interinali straniere, per i quali è previsto l’applicazione dei regimi assicurativi e previdenziali del paese di origine. In questo caso il costo del lavoratore si attesta circa a 15 mila euro all’anno, molto al di sotto dei 45 mila euro tanto costa un’autista italiano alle dipendenze delle nostre aziende che applicano regolarmente il contratto di lavoro vigente e la contribuzione italiana. Le conseguenze del diffondersi di questi fenomeni sono pesantissimi. In due anni, il fatturato del settore, nella nostra regione si è più che dimezzato così come le spese per consumi, il che sta ad indicare come la dotazione dei mezzi di trasporto sia largamente sottoutilizzata rispetto alla sua capacità. Ad aggravare la situazione, hanno concluso sindacati e associazioni di categoria, è sempre più presente, anche nel nostro territorio, il tentativo della criminalità organizzata, di infiltrarsi nel settore del trasporto. Spesso vengono utilizzati prestanome incensurati ed aziende apparentemente in regola, ma che non sono altro che delle lavatrici che riciclano danaro. Anche queste si muovono sul mercato offrendo servizi di trasporto alla committenza locale a prezzi stracciati. Le Organizzazioni Sindacali ed Imprenditoriali delle Marche, nel corso del 2013, hanno affrontato unitariamente il tema della legalità nel settore incontrando le istituzioni governative e le autorità di vigilanza, per denunciare la difficile situazione in cui versa il settore. In particolare le parti sociali hanno sollecitato le istituzioni ad agire in più direzioni: * Verso un sistema di controlli più serrato in particolare nei confronti dei vettori stranieri, per arginare il fenomeno del finto cabotaggio, effettuato da imprese estere (o fintamente tali) che agiscono esclusivamente in territorio nazionale e che spesso hanno basi consolidate nel nostro paese attraverso agenzie di intermediazione dei viaggi, indicando fra l’altro la necessità di far scattare la clausola di salvaguardia che ne prevede il blocco temporaneo per sei mesi; * un ‘azione di sollecito e responsabilità verso la committenza ad utilizzare soggetti che operino nel rispetto delle regole dei contratti e delle leggi di questo paese, prevedendo l’indeducibilità del costo del trasporto per queste quando si servono di vettori che non rispettano la normativa sul cabotaggio; * l’eliminazione dall’albo nazionale dell’autotrasporto di tutte quelle imprese che non possiedono mezzi; * un incremento dei controlli per arginare il fenomeno della illegalità nell’uso dei mezzi di controlli degli orarti di guida e di riposo a bordo dei mezzi; * Non da ultimo una azione nei confronti della politica nazionale ed europea per modificare la legislazione relativa ai distacchi transnazionali che oggi rappresenta il pericolo maggiore per le imprese nazionale visto il continuo ricorso all’utilizzo di lavoratori stranieri, con contratti dei paesi di provenienza. Il fenomeno e’ talmente grave in quanto incrementato da aziende domestiche che licenziano i lavoratori per riassumere li stessi presso agenzie interinali rumene o di altri paesi dell’est per continuare l’attività di trasporto, non applicando il contratto di lavoro sottoscritto lo scorso anno dalle parti sociali , con un abbattimento considerevole dei costi , una perdita sui salari, sulla contribuzione previdenziale assistenziale e fiscale. Abbattimento che grava pesantemente sulla collettività, in termini di maggior incremento dell’uso di ammortizzatori sociali per le imprese poste fuori mercato da una simile distorta concorrenza. Le aziende artigiane, le piccole e medie imprese italiane che effettuano la vezione con propri veicoli e con propri dipendenti, già in difficoltà per il drammatico aumento dei costi, ed ai ritardi ormai cronici, dei pagamenti da parte dei propri committenti e per la disapplicazione dei costi minimi previsti dall'83/bis (unici beneficiari di questo stato di cose) devono quindi, anche difendersi dagli artificiali ed insostenibili ribassi dei noli che proprio grazie a quei comportamenti inaccettabili si rendono possibili. Tali comportamenti, finiscono per vanificare ogni tentativo di difendere l’attività di quelle aziende dell’autotrasporto e dei lavoratori che nel rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro, della legislazione vigente in materia di sicurezza, si impegnano oggi più che mai a difendere il patrimonio imprenditoriale e lavorativo del nostro paese. Per uscire dalla crisi oltre ad una nuova politica industriale generale, nel settore vanno incrementati i controlli per il rispetto delle regole, attraverso le quale si salvaguarda anche la sicurezza; oltre a maggiori controlli sui vettori esteri in relazione al fenomeno del finto cabotaggio, così come occorre una modifica della legislazione europea sul distacco transnazionale dei lavoratori che, non ostacolando la libera circolazione nei paesi dell’unione europea, applichi regole, leggi e contratti di lavoro del paese dove questi lavorano, come infine vanno incrementati i controlli per arginare il fenomeno delle violazioni delle ore di guida e di riposo attraverso la manomissione dei congegni di controllo.
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10/07/2014 Welfare, le proposte di sindacati, cooperative e terzo settore
E’ tempo che la Regione Marche si doti di una legge regionale per un sistema regionale integrato dei servizi sociali in attuazione della legge 328 del 2000. Una legge che sia occasione di rilancio del welfare regionale, che faccia sua la ricchezza e la qualità delle norme regionali di settore finora prodotte, frutto di discussioni fortemente partecipate e dai contenuti avanzati, che non possono e non devono essere abrogate o compresse in pochi articoli. La legge regionale deve essere occasione per elaborare una normativa “di sistema”, capace di scioglierne i principali nodi realizzando le condizioni per costruire sul territorio un sistema di welfare moderno, universalistico e capace di rispondere ai bisogni sociali che la crisi ha contribuito ad acuire, dando finalmente piena e autentica attuazione alla legge 328. Una legge per il welfare delle Marche centrata sulla rete dei servizi territoriali da costruire sui bisogni e sui diritti delle persone e delle famiglie piuttosto che sulla disponibilità transitoria delle risorse economiche. Una legge che preveda modalità di valutazione del grado di disagio socio-sanitario permettendo la predisposizione di un Piano Individualizzato, articolato attraverso prestazioni di natura e intensità assistenziale diversa. Una legge capace di assumere e delineare un modello chiaro ed efficace di governance politico-operativa ed istituzionale del sociale, specie a livello locale, dentro il quadro di un ragionamento complessivo sul riordino degli assetti territoriali e delle funzioni delle autonomie locali. Per Centrali cooperative, sindacati, terzo settore, la legge regionale per il welfare deve puntare al rafforzamento del ruolo dell’Ambito territoriale sociale che, in questi anni, ha svolto una funzione di cerniera positiva fra il livello della programmazione regionale e la rete delle politiche locali. Deve essere attuata dentro un orizzonte che tenga conto degli Enti territoriali, che valorizzi la partecipazione della cittadinanza attiva, centrale per le politiche di welfare. Deve prevedere la costruzione degli standard di una rete di servizi essenziali sul territorio dove poter anche realizzare anche interventi sperimentali sulle problematiche sociali, mutevoli nel tempo, e la possibilità di acquisto dei servizi da parte della pubblica amministrazione che non sia basato solo sulla gara d’appalto ma che comprenda anche modalità di affidamento come la concessione e la convenzione, che riducono l’incertezza nella qualità e nella continuità delle prestazioni favorendo investimenti e consolidamento dei servizi. Occorre, perciò, prevedere un Osservatorio sugli appalti per mantenere un controllo costante sulle gare evitando distorsioni legate alla ricerca di risparmio economico che si traduce spesso nel peggioramento della qualità dei servizi e delle condizioni di vita dei lavoratori. E’ anche necessario pensare ad un Osservatorio sulle politiche di welfare che possa valutare i cambiamenti e mantenere la coerenza di offerta del sistema dei servizi, sostenere la cooperazione d’inserimento lavorativo, specie nei periodi di crisi, come una delle azioni di politica sociale più efficace e prevedere un Fondo di sostegno per gli investimenti nell’economia sociale.IL DOCUMENTO PRESENTATO ALLA REGIONE
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04/07/2014 Prorogato l'accordo sulla cassa integrazione in deroga
La proroga in extremis dell'accordo sugli ammortizzatori sociali in deroga consente anche nelle Marche di fare accordi nelle piccole imprese fino al 31 agosto; una proroga indispensabile ma che certo non rappresenta la soluzione del problema. Per il 2014 nessuna risorsa è stata ancora assegnata alle Regioni e solo nei primi 5 mesi del 2014 il fabbisogno stimato a copertura degli interventi di cassa in deroga richiesti nelle Marche si avvicina ai 23 milioni di euro. In una lettera del Ministero del Lavoro si parla di continuità degli interventi e di copertura assicurata, ma poiché la realtà concreta è diversa, le imprese scelgono sempre più la via dei licenziamenti, in mancanza di certezze. E’ necessario quindi che il Governo ripartisca da subito alle Regioni le risorse già stanziate nella Legge di stabilità e individui gli ulteriori necessari fondi per la cassa in deroga, colmando un ritardo insopportabile che stanno pagando i lavoratori e le loro famiglie. Invitiamo intanto l’Associazione Bancaria Italiana e gli istituti di credito a facilitare al massimo la possibilità per i lavoratori di accedere all’anticipo degli importi di Cassa Integrazione, secondo l’accordo tra Regione, Banche, Sindacati e Associazioni di Impresa.Le Segreterie regionali di Cgil Cisl Uil Marche
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01/07/2014 Rifiuti, un'azienda unica per l'anconetano
Cgil Cisl e Uil di Ancona esprimono grande soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa “Gestione integrata dei servizi di igiene ambientale: risorsa per il territorio” tenutasi oggi a Jesi. Un incontro aperto a tutti gli amministratori, sindaci e aziende del settore di igiene urbana, per rilanciare l’importanza di un’azienda unica per la gestione integrata dei rifiuti, una proposta che il Sindacato Cgil Cisl e Uil sostiene da anni. Un’idea di sistema più efficiente e meno costoso per i cittadini, con più garanzie per l’occupazione, attraverso il superamento dell’eccessiva frammentazione nell’ambito della provincia di Ancona. Il progetto di azienda unica per la gestione integrata dei rifiuti, pubblica, efficiente, che produca utili e con i conti in ordine, è stato ampiamente condiviso dagli amministratori presenti, in particolare dai rappresentanti dei Comuni principali del territorio. Nell’ambito del dibattito sono emersi alcuni elementi ormai non più prescindibili e rinviabili come ad esempio l’economicità del servizio e la necessità di programmazione. La crisi rende necessaria una riorganizzazione lungimirante ed efficiente di tutti i servizi pubblici locali, in particolare quelli ambientali. E’ stato già perso troppo tempo ed in questo la politica ha responsabilità. Non è possibile continuare a far sostenere ai cittadini il costo di troppi gestori diversi, con tariffe diverse, così come modalità diverse di raccolta, trattamento e erogazione del servizio. Non è possibile continuare a soffrire la mancanza nel territorio di Ancona dell’impiantistica necessaria a chiudere il ciclo dei rifiuti e a sfruttare i benefici economici derivanti dal recupero e riciclo di quei rifiuti che finora abbiamo dovuto esportare altrove. Cgil Cisl e Uil continueranno a sollecitare tutti i soggetti coinvolti nella governance dei servizi ambientali nella provincia di Ancona affinché questo progetto di aggregazione e integrazione si realizzi nei tempi più brevi possibili e nella piena trasparenza.
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01/07/2014 Protocollo sulla politica di coesione: sindacati soddisfatti
«Esprimiamo soddisfazione – dichiara il Segretario della Cgil Marche Roberto Ghiselli - per l’approvazione da parte della Giunta regionale dello schema di protocollo di intesa sulla politica di coesione 2014-2020 con il Partenariato economico-sociale che garantirà il confronto nella fase di identificazione delle priorità di utilizzo dei Fondi europei, nella traduzione in obiettivi e strumenti, nel monitoraggio e nella valutazione dei progetti realizzati». Secondo il Segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo «è una richiesta che come Cgil Cisl Uil avevamo presentato da tempo alla Regione: crediamo che un solido rapporto tra istituzioni e parti sociali sia essenziale perché rafforza la trasparenza e democraticità delle scelte, favorisce la conoscenza dei bisogni del territorio e l’integrazione tra i diversi programmi con l’obiettivo di rilanciare lo sviluppo e l’occupazione». Per il Segretario della Uil Marche Graziano Fioretti “il confronto partenariale avrà come oggetto l’impostazione e l’avanzamento strategico della politica regionale attraverso i Programmi operativi dei diversi Fondi strutturali e d’investimento europei e darà la possibilità di tener conto degli interessi organizzati, valorizzando il ruolo dei corpi intermedi della società e dell’economia marchigiana».
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01/07/2014 Pubblico impiego, grave la situazione nelle Marche
Provvedimenti governativi sulla pubblica amministrazione. Rischio pesanti conseguenze sui lavoratori pubblici marchigiani. Raccolta di firme dal 1 di luglio in tutte le Camere di Commercio e manifestazioni unitarie sit -in davanti a tutte le prefetture il 07 luglio 2014. La Funzione Pubblica della Cisl Marche denuncia come i provvedimenti governativi sulla Pubblica Amministrazione, spesso utilizzando lo strumento del decreto legge anche laddove non vi sono i caratteri dell'urgenza, coinvolgeranno, con varie modalità, anche parte dei 40.000 dipendenti pubblici marchigiani, di cui 17.000 nella sanità, esclusa la dirigenza medica, 14.000 nelle Autonomie Locali e 5.500 negli enti centralizzati. I sindacati del pubblico impiego, nel contestare i provvedimenti approvati, pongono l’attenzione su: 1) Il previsto dimezzamento del diritto annuale di iscrizione alle Camere di Commercio comporterà un abbattimento della voce che copre i due terzi delle entrate dell'ente. Come saranno riorganizzate le cinque Camere di Commercio e l'Unioncamere che occupano complessivamente circa 400 lavoratori nelle Marche? Che fine faranno le funzioni svolte dalle Camere di Commercio? Chi assisterà le imprese sul territorio? Partirà unitariamente una raccolta di firme in tutte le Camere di Commercio per dire No alla norma prevista nel decreto e Si alla riorganizzazione dei servizi alle imprese ed alla valorizzazione delle competenza. 2) Province. Si accelera il percorso che entro settembre porterà alla costituzione dei nuovi organismi politici di secondo grado ma si devono ancora definire ove allocare funzioni, competenze e risorse economiche delle funzioni che non saranno più svolte dalla Provincia e contestualmente ove allocare il personale. Nelle Marche vi sono 2278 dipendenti provinciali di cui 184 precari, la gran parte nei centri per l'impiego e formazione ove operano complessivamente 376 lavoratori di ruolo, nelle cinque province marchigiane. Le categorie pubblico impiego e le confederazioni stanno operando per chiudere nei prossimi giorni con la Regione l'accordo per l'istituzione di un tavolo permanente per la gestione della delicata questione coinvolgendo Upi ed Anci. 3) Sanità. I vincoli normativi posti non devono pregiudicare la stabilizzazione degli oltre 500 precari della sanità che da anni, causa mancato turn -over garantiscono la copertura dei servizi ai cittadini. Forte preoccupazione viene poi espressa dalla normativa sui 50 Km di mobilità da dove si opera, quando vi è già un accordo con la Regione che prevede un massimo di 17 km. 4) Il taglio previsto delle Prefetture unito ad una riorganizzazione di molti enti centralizzati quali Aci/Pra, fanno temere nella migliore delle ipotesi una forte mobilità tra i lavoratori e nella peggiore la dichiarazione di eccedenza di personale nonostante vi siano settori, vedi la Giustizia e molti Comuni, ove manca personale e non si può assumere per il blocco del turn-over. Per queste ragioni i sindacati unitariamente indicono mobilitazioni e sit/in davanti alle Prefetture in tutte le Marche lunedì 7 luglio dalle ore 10,00 alle ore 13,00
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30/06/2014 Ambiti sociali, i Pensionati Cisl di Jesi chiedono il confronto
La segreteria della Federazione Nazionale Pensionati Cisl (Rappresentanza Locale Sindacale) di Jesi, riunitasi il 30 giugno 2014 ha affrontato, tra l’altro, l’aspetto della riorganizzazione degli Ambiti Sociali sulla base della discussione scaturita in occasione del convegno organizzato dall’ Ambito sociale n.9 e dalla Azienda servizi alla persona (A.S.P.) di Jesi il 27 giugno scorso. La FNP condivide la necessità, prima che la Regione Marche legiferi in merito, di realizzare una profonda discussione con tutti i soggetti coinvolti(enti locali,forze sociali ,associazioni ecc.ecc.). Condivide altresì la proposta che la riorganizzazione degli Ambiti realizzi consistenti risparmi gestionali purché questo non comporti una diminuzione dei servizi, della loro qualità e l’ aumento delle rette e delle tariffe. La Fnp di Jesi invita i responsabili delle istituzioni locali interessate a farsi promotori di incontri e si dichiara disponibile a partecipare per individuare i problemi delle persone anziane e per suggerire possibili soluzioni. Solo a titolo indicativo si elencano alcune tematiche che riteniamo prioritarie: -Realizzazione Centro Alzheimer -Realizzazione Centro diurno -Riorganizzazione casa di riposo e residenza protetta -Realizzazione Residenza Sanitaria Assistita (R.S.A.). La Segreteria della Rappresentanza Locale Sindacale dei Pensionati di Jesi 
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27/06/2014 Tempi d'attesa, la Cisl pronta al confronto
Positiva l'evoluzione del dibattito pubblico che si è sviluppato negli ultimi giorni sul tema del contenimento dei tempi d'attesa e della mobilità passiva. Le azioni di cui si è parlato vanno però affiancate da un impegno serio sulla verifica e la regolamentazione dell'attività libero professionale. La normativa vigente prevede che nelle aziende e nei presidi ospedalieri l'attività intramuraria venga contenuta, sia a livello individuale che di equìpe, nel limite del 50% dell'attività istituzionale. Tale vincolo va fatto rispettare attraverso azioni concrete. Il piano Asur di contenimento dei tempi d'attesa (Determina 280 del 7 maggio) prevede che siano approvati, entro il 7 luglio, i piani aziendali di Area Vasta. In ragione di ciò esortiamo i Direttori di Area vasta e di Distretto a procedere rapidamente alla convocazione dei tavoli territoriali di confronto e monitoraggio, per lavorare insieme ed in modo utile al contenuto dei piani, con particolare attenzione all'incremento mirato delle prestazioni tramite progetti che coinvolgano il personale. Siamo infatti fermamente convinti che, senza la partecipazione delle forze sociali e rappresentative dei cittadini e dei lavoratori, la riorganizzazione della sanità marchigiana non sarà in grado di contemperare la necessità di tenere in ordine i conti con quella di garantire servizi adeguati per soddisfare i bisogni della popolazione.Sauro Rossi - Segretario Cisl Marche
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23/06/2014 Clienti in fila ma l'ufficio postale resta chiuso
Amara sorpresa per i clienti dell' ufficio postale di Collina Santa Maria Nuova e grosso imbarazzo per il dipendente distaccato che, stamattina, ha scoperto di essere stato lui il primo a non poter accedere all' ufficio dove gli era stato comandato di andare a prestare servizio, sin dai giorni scorsi. Già prima delle 09:00 di questa mattina, più di 50 clienti sono stati costretti a far dietrofront davanti alla saracinesca abbassata. Non un avviso né una giustificazione, ufficio chiuso!  "È una situazione vergognosa - secondo Gabriele Lalli, coordinatore provinciale della SLP-CISL il più rappresentativo sindacato di categoria in Poste - eppure nei giorno scorsi era stata disposta la sostituzione della collega assente. Ma nonostante l'intervento mirato anche del Direttore di Filiale di Ancona, ieri pomeriggio non sono state effettuate le operazioni di consegna delle chiavi da effettuarsi in contraddittorio con il personale di Jesi Centro." "Altrettanto ingiustificabile il comportamento della responsabile di Jesi Centro - continua il rappresentante dei lavoratori - non è tollerabile che ci siano dei "colleghi" che si ritengano al di sopra delle regole, che pensino di poter continuare ad influenzare negativamente l'immagine e la qualità della azienda, agendo con una discrezionalità che andrebbe piuttosto redarguita se non punita!!!" Solo in tarda mattinata Poste ha provveduto ad avvisare la clientela della chiusura dell'Ufficio riconducendola a non precisati motivi tecnici.
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20/06/2014 In arrivo gli aspiranti agenti di polizia locale
Si è concluso mercoledì 18 giugno 2014, presso la sede dello IAL Marche Srl di Macerata (l’istituto di formazione della Cisl),  il corso di formazione di Preparazione a Concorsi per Agenti di Polizia Locale (livello base completo) per la durata di 60 ore. Il corso, organizzato in collaborazione con la Federazione del Pubblico Impiego, ha visto la partecipazione di giovani diplomati e laureati, intenti ad ottenere la preparazione più idonea al superamento dei vari concorsi pubblici presso le autonomie locali d’Italia. In particolare presso i settori delle polizie municipali e provinciali, comandanti di polizie locali e funzionari specializzati nelle materie oggetto dei concorsi quali: diritto costituzionale, amministrativo, penale e procedura penale, nonché Codice della Strada, oltre ai reati in materia edilizia, commerciale ed ambientale. Le docenze sono state tenute da Dirigenti delle Autonomie Locali esperti in tali materie. Ora spetta a questi ragazzi mettere buona volontà nel tentare tutte le occasioni concorsuali anche non locali che si presenteranno, forti di avere una formazione dettagliata, puntuale e di elevata qualità. La formazione si è conclusa con il superamento di una prova finale e la consegna dei relativi attestati da parte del responsabile delle Autonomie Locali della Cisl Funzione Pubblica per la Provincia di Macerata, il Dott. Alessandro Moretti.  Moretti ha rivolto  a tutti i neo diplomati del corso il più grande in bocca al lupo per un futuro di soddisfazioni ed un celere ingresso nel mondo del lavoro,  ed un sentito ringraziamento ai docenti ed alle operatrici dello IAL che rendono ogni anno possibile questa opportunità per i giovani in cerca di lavoro. l corso di preparazione terminato mercoledì si aggiunge a quello di livello avanzato organizzato, sempre dallo Ial di Macerata, tra i mesi di novembre 2013 e febbraio 2014, al quale hanno partecipato altri 12 allivevi.Si aprono a questo punto le iscrizioni per il NUOVO CORSO di preparazione a Concorsi per Agenti di Polizia locale di LIVELLO AVANZATO, che lo IAL di Macerata ha intenzione di organizzare per la metà del mese di settembre 2014. Per informazioni è possibile contattare lo Ial Marche di Macerata, in via dei Velini, 52/A (Macerata), tel. 0733 261383 – 24017, fax 0733 232976; e -mail: macerata@ialmarche.it; ;http://www.facebook.com/ialmarchemacerata
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20/06/2014 Prospettive della Cooperazione allo Sviluppo: tavola rotonda a Pesaro il 26 giugno 2014
Giovedì 26 giugno si terrà a Pesaro, in occasione dell'apertura della scuola residenziale di progettazione, una tavola rotonda sulle "Prospettive della Cooperazione allo Sviluppo a livello europeo, nazionale e regionale e il ruolo degli enti locali e della società civile nella Regione Marche."Sarà un momento di confronto importante tra le organizzazioni marchigiane, le istituzioni regionali, le federazioni nazionali delle ONG, utile per fare il punto sulla situazione nazionale, alla luce delle prossime riforme legislative della cooperazione e del terzo settore, sulla situazione europea, nel momento di avvio della nuova programmazione, e su come il sistema Marche di cooperazione possa rispondere a questa nuova realtà. PROGRAMMA TAVOLA ROTONDA 26 giugno Pesaro - Casa per Ferie Sacro Cuore - Viale G. Amendola 20Ore 10,00 Saluti di benvenuto e presentazione della scuola residenziale a cura del Coordinamento Marche Solidali.Saluti Istituzionali dell’ Assessore alla solidarietà del Comune di Pesaro - Sara Mengucci deleghe: servizi sociali - politiche per la famiglia, per la casa, per gli anziani - volontariato - cooperazione internazionale.Ore 10,15 Tavola rotonda: Prospettive della Cooperazione allo Sviluppo a livello europeo, nazionale e regionale e il ruolo degli enti locali e della società civile nella Regione Marche.Introduce e coordina: Vincenzo Russo – Portavoce Marche Solidali - COMIntervengono:Attilio Ascani – Direttore Generale FOCSIVGiovanni Lattanzi – Presidente COCISLuigino Peloni – Dirigente P.F. Cooperazione allo Sviluppo Regione MarcheConclude:Luigi Viventi - Assessore Regionale alla famiglia e servizi sociali, cooperazione allo sviluppo, emigrazione, immigrazione, promozione della cooperazione.Ore 13,00 pranzo
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19/06/2014 Vigili del Fuoco, più tutele per un lavoro rischioso
Indignazione e rabbia dei sindacati di categoria dei Vigili del fuoco, dopo il grave incidente avvenuto ieri alla falegnameria Glf di Squartabue di Recanati. «Nonostante i nostri colleghi avessero indossato tutti i dispositivi di protezione individuale, messi a disposizione dalla nostra amministrazione - ribadiscono i sindacati - tutta la squadra è finita in ospedale e uno di loro, il più grave ricoverato all’ospedale di Torrette, è ancora stabile nella sua gravità. Ciò dimostra ancora una volta l’alto rischio in cui lavorano i Vigili del fuoco». Va ricordato che i componenti delle squadre dei Vigili del Fuoco, come quella che lavorava per spegnere l'incendio nella falegnameria di Squartabue di Recanati, lavorano con una grave carenza di organico, legata soprattutto al blocco del turn over e con un aumento dell'età media dei Vigili del Fuoco che si sta alzando pericolosamente, per uno stipendio mensile pari a 1300 euro. «Facciamo appello al Governo e alla politica affinché riconoscano il lavoro ad alto rischio dei Vigili del Fuoco ed intervengano concretamente con investimenti mirati alla specificità lavorativa dei vigili del fuoco, alla preparazione e alla professionalità del corpo». «Non vogliamo attenzioni solo in caso di incidenti, vogliamo essere riconosciuti e avere la dignità al pari degli altri corpi dello Stato, essere rispettati per quello che siamo e per il valore e per i rischi del nostro lavoro». I sindacati di categoria vicini ai colleghi e alle loro famiglie, esprimono soddisfazione per la grande attenzione del Dipartimento Nazionale dei Vigili del fuoco e del Prefetto Alberto Di Pace, Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, per aver permesso alla famiglia del collega in gravi condizioni di rientrare immediatamente dall’estero.Le Federazioni di Categoria di Cgil, Cisl, Uil, Conapo, Usb, Confsal
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17/06/2014 J&P Industries, i sindacati incontrano il Ministro Poletti
Le Federazioni di Categoria dei Metalmeccanici di Cisl, Cgil e Uil, rispettivamente Fim, Fiom, Uilm, hanno incontrato il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, presente ad Albacina sul caso J&P Industries. «Al ministro abbiamo illustrato i termini di una situazione che rischia di degenerare: 700 lavoratori stanno per essere messi sulla strada» ha ribadito Andrea Cocco della Fim Cisl dopo il colloquio con il Ministro. «Gli abbiamo chiesto di farsi carico personalmente, insieme al Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi – prosegue Cocco – della grave situazione della J&P Industries, e di aprire al più presto un tavolo ministeriale. Il tempo che passa rischia di far saltare l’attività industriale e di conseguenza 700 posti di lavoro». Forte è la preoccupazione tra sindacati e istituzioni, dopo la conferma in appello dell’annullamento della vendita dell’ex Antonio Merloni alla J&P di Giovanni Porcarelli. I sindacati durante l’incontro hanno consegnato una sintesi del caso J&P al Ministro del lavoro che si è impegnato a riconvocare un tavolo sull'Accordo di programma per la reindustrializzazione delle aree di Marche e Umbria coinvolte nella crisi dell'A. Merloni.LA NOTA INVIATA DAI SINDACATI AL MINISTRO POLETTI
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17/06/2014 Scioperano i lavoratori di Banca Marche
Le Organizzazioni Sindacali aziendali di Banca Marche, Medioleasing e Cariloreto proclamano lo sciopero di tutte le lavoratrici e i lavoratori. In una nota unitaria i sindacati aziendali comunicano che l'astensione dal lavoro riguarderà l'intero turno pomeridiano delle giornate lavorative di martedì 24, giovedì 26 e venerdì 27 giugno 2014. Coinvolti i lavoratori appartenenti a tutte le unità produttive di Direzione e di Rete nelle regioni di Marche, Umbria, Lazio, Emilia Romagna, Abruzzo e Molise. La decisione è stata presa a sostegno della vertenza per le prospettive e le strategie di rilancio delle aziende, per l'occupazione e i diritti contrattuali dei lavoratori, per le relazioni industriali e le procedure di informazione, consultazione e confronto. Non ha portato risultati il tentativo di risolvere la vertenza attraverso la procedura obbligatoria di conciliazione, esperita inutilmente il 21 maggio scorso. Nei prossimi giorni verranno comunicate  ulteriori indicazioni in merito a regole e comportamenti da tenere per l’adesione allo sciopero. «Inizia oggi - concludono i sindacati - un ampio e profondo periodo di mobilitazione dei lavoratori del Gruppo Banca Marche».
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11/06/2014 Tasi, evitare sanzioni ai cittadini
Cgil Cisl Uil Marche denunciano la situazione di grande confusione e disorientamento che stanno affrontando in questi giorni i cittadini di vari comuni marchigiani per il pagamento della prima rata della Tasi, con scadenza che lo Stato ha fissato al 16 giugno. Cgil Cisl Uil Marche hanno scritto al Presidente dell’ANCI Marche per chiedere che i Comuni che hanno già deliberato in materia di Tasi concedano, sulla base di quanto previsto dall’art. 10 dello Statuto del contribuente, un differimento di 30 giorni per il pagamento di quanto dovuto, senza sanzioni, come già disposto da altri Comuni italiani, ad esempio quello di Vicenza. Le segreterie regionali dei sindacati hanno richiesto inoltre un incontro urgente con il Presidente dell’Anci Marche Mangialardi, per valutare eventuali proposte che consentano ai Comuni che non hanno ancora deliberato in materia di Tasi, di elaborare soluzioni più lineari e chiare nell’interesse dei cittadini contribuenti.
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10/06/2014 Gestione rifiuti: quale futuro per il territorio anconetano
 Per il sistema anconetano di gestione dei rifiuti si avvicina una scadenza che potrebbe segnare una svolta decisiva: entro la fine del mese di giugno, l’ATA (l’assemblea che riunisce tutti i Comuni della Provincia di Ancona e la Provincia stessa) dovrà decidere l’assetto futuro della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. È una partita importante da cui dipende la qualità e l’efficienza del servizio erogato all’utenza. Una partita che Cgil, Cisl e Uil intendono presidiare con attenzione per difendere sia il lavoro che l’ambiente e non ultimo il bilancio delle famiglie.Pensiamo che questa scadenza offra finalmente l’occasione per giungere anche nel territorio di Ancona, così come di recente accaduto nella Provincia di Macerata, ad un gestore unico per tutto il bacino provinciale, superando la frammentazione attuale che vede la gestione del servizio suddivisa in dieci aziende con una moltiplicazione di dirigenti e cda. Un’unica azienda, soprattutto se una multiutility deputata alla gestione di più servizi pubblici, darebbe la possibilità di raggiungere la massa critica necessaria per effettuare gli investimenti necessari per migliorare i servizi e ridurne i costi, a tutto vantaggio del contenimento delle tariffe.Una partita così importante deve essere giocata dalle amministrazioni in piena trasparenza, in dialogo con i cittadini e le parti sociali: per questo come Cgil, Cisl e Uil territoriali realizzeremo per i prossimi giorni tutte le iniziative necessarie per attivare un confronto con gli amministratori locali al fine di esporre le proprie posizioni su una questione tanto centrale per la vita delle nostre città come quella della gestione dei rifiuti.Ancona 10 giugno 2014Scarica COMUNICATO STAMPA
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09/06/2014 Risparmiare i cittadini dalla maggiorazione Tasi
Il prossimo 16 giugno scade il termine per il pagamento della rata d'acconto della TASI, la nuova imposta comunale sui servizi indivisibili. Sono tenuti al pagamento dell'acconto tutti i cittadini residenti in quei Comuni che, su questa materia, hanno deliberato entro il 23 maggio scorso. I Comuni interessati nella Provincia di Macerata sono quelli di Camerino, Civitanova Marche, Corridonia, Esanatoglia, Petriolo, Pollenza, Tolentino, Treia. Dal 17 giugno in poi, i cittadini che non lo hanno ancora fatto possono comunque pagare la rata d'acconto, inderogabilmente entro il 30 giugno, pagando però una maggiorazione dello 0,20% per ogni giornata di tardivo pagamento (cosiddetto ravvedimento). In tempi strettissimi - e com'è facilmente intuibile sopportando forti disagi - i cittadini residenti in questi comuni dovranno quindi fare il calcolo ed effettuare il pagamento della TASI. Molti di loro, per farlo, si rivolgeranno ai Caf, sui quali però grava anche l'imminente scadenza della Dichiarazione dei Redditi (23 giugno) e che pertanto rischiano di non riuscire a soddisfare tutte le richieste. Per questo Cgil Cisl e Uil lanciano un appello alle Amministrazioni comunali coinvolte, chiedendo di esonerare dal pagamento della maggiorazione i cittadini che non riusciranno a saldare la rata d'acconto della Tasi entro il 16 giugno, fermo restando l'obbligo di farlo entro il 30 giugno. Crediamo che, in un momento di crisi e di forte difficoltà come quello che stiamo vivendo, questa decisione rappresenterebbe un segnale forte di sostegno e vicinanza dei Sindaci ai propri cittadini.
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05/06/2014 Riordino delle Province, partito il confronto in Regione
Avviato nei giorni scorsi il tavolo regionale che dovrà affrontare gli effetti della legge Del Rio sul riordino delle Province e la ricollocazione di funzioni, competenze e personale. Complessivamente i lavoratori delle cinque province marchigiane sono 2278 di cui 184 precari ( tempo determinato e co.co.co. ). Da qui a un mese, a livello nazionale, dovrebbero essere individuate le funzioni provinciali da trasferire e i beni e le risorse ad esse connesse e chiariti anche i dubbi circa la titolarità delle competenze in materia di formazione e lavoro. Spetterà poi alle Regioni scegliere come e presso quali enti ricollocare le funzioni provinciali da trasferire. Nell’attesa che si definisca il quadro normativo nazionale, i sindacati regionali hanno chiesto alla Regione Marche, nel confronto con gli Assessori Canzian e Viventi, la convocazione periodica di un tavolo permanente regionale sulle Autonomie Locali attraverso il quale assicurare un governo partecipato di questo complesso processo di riforma e dare risposte ai lavoratori coinvolti. Il Protocollo d’Intesa proposto al riguardo dai Sindacati alla Regione prevede anche l'attivazione di tavoli provinciali informativi che vedano il coinvolgimento delle Rsu. Per la Cisl Marche e la Categoria della Funzione Pubblica è prioritario giungere in tempi brevi alla firma con la Regione, l’Anci Marche e l’Upi Marche dell’Intesa proposta per fissare l’accordo sul metodo di confronto da seguire per gestire insieme al Sindacato questa importante e delicata fase di riordino.
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28/05/2014 Rai Marche, lavoratori e sindacati incontrano il Senatore Verducci
Dopo l’assemblea con i lavoratori della sede della Rai regionale e il successivo incontro con le massime istituzioni regionali, il presidente della giunta Spacca, il presidente del consiglio regionale Solazzi e tutti i capogruppo regionali, i sindacati confederali e di categoria insieme alle RSU RAI/RAI WAY e C.d.R di Ancona, hanno incontrato, nella sede della Cisl di Fermo, il senatore fermano Francesco Verducci, membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. L’incontro chiesto dalle rappresentanze sindacali per affrontare i problemi aperti dal decreto Irpef, in via di approvazione, che taglia 150 milioni al servizio pubblico e rischia di ridimensionare le sedi territoriali Rai oltre ad ipotizzare la vendita di una quota minoritaria di Rai Way. I sindacati, nel ribadire le forti preoccupazioni per i lavoratori e per l’eventuale indebolimento del servizio pubblico radicato sul territorio, hanno sollecitato il sen. Verducci affinché la Rai intraprenda azioni di risparmio intervenendo sugli sprechi, sulle retribuzioni dei dirigenti, sulle troppe esternalizzazioni e sul recupero dell’evasione del canone che ammonta a 500 milioni di euro ogni anno. Verducci, condividendo preoccupazioni e proposte, si è impegnato a portare ai lavori delle Commissioni parlamentari, di cui è membro, le problematiche che emergono dall’eventuale approvazione dell’articolo 21 del Decreto Irpef. Le modifiche alla legge sull’emittenza radiotelevisiva pubblica contenute nel Decreto Irpef, cancellano l’obbligo di una strutturazione Rai a livello regionale, sostituendolo con un vago riferimento ad una eventuale presenza ‘’territoriale’’. I sindacati confederali e di categoria di Cgil e Cisl esprimono forte preoccupazione per il mantenimento e la qualità dell’informazione regionale se il Decreto venisse approvato. Pertanto chiedono al Governo di intervenire apportando le necessarie correzioni per mantenere il radicamento con il territorio delle sedi Rai regionali oltre alla salvaguardia della proprietà delle torri di trasmissione capillarmente distribuite sull’intero territorio nazionale che, in un prossimo futuro potrebbero aprire ad un redditizio business con la telefonia 4G.
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27/05/2014 Rinnovato il contratto dei lavoratori agricoli di Macerata
Dopo circa tre mesi di trattative le Categorie dei lavoratori del settore alimentare di Cgil Cisl e Uil (Flai, Fai e Uila), Confederdia da una parte e Confagricoltura e CIA dall’altra, hanno siglato l’accordo per il rinnovo del Contratto Provinciale di Macerata per i quadri e gli impiegati agricoli. Purtroppo la Coldiretti, ferma su una proposta di aumento del 2,5-3% massimo che non copre neppure il recupero inflativo degli ultimi due anni pari al 3,8%, non ha ritenuto di sottoscrivere l’accordo. Il rinnovo contrattuale fissa un aumento del 5,3% da erogarsi in due tranches: la prima del 3,3% a decorrere dal 1 maggio 2014 e la 2^ del 2% a partire dal 1 gennaio 2015. Il comune senso di responsabilità delle parti ha consentito di giungere, da un lato, ad un risultato più che apprezzabile per i lavoratori in termini di adeguamento retributivo e, dall’altro, di non gravare ulteriormente sulle economie delle aziende, non prevedendo effetti retroattivi dell’adeguamento salariale o forme compensative per i quattro mesi di vacanza contrattuale. La firma dell’accordo vuole essere anche un segnale di ottimismo e di consapevolezza dell’importante ruolo che l’agricoltura può e deve svolgere nel rilancio dell’economia del nostro Paese.
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23/05/2014 Lavoratori della J&P in presidio permanente all’inps di Ancona
Aggiornamento 26/5/2014: Il presidio è stato sospeso Le Federazioni di Categoria dei Metalmeccanici di Cgil Cisl e Uil (Fiom, Fim e Uilm), insieme e alle lavoratrici ed ai lavoratori della J&P Industries, al termine dell’assemblea tenutasi questa mattina presso lo stabilimento del Maragone, hanno deciso da lunedì 26 maggio, partendo alle ore 8 dallo stabilimento di S. Maria, di effettuare un presidio permanente presso l’Inps provinciale di Ancona, nel centro della città. L’iniziativa è stata proclamata vista la decisione da parte dell’Inps, di bloccare la cassa integrazione straordinaria, nonostante l’approvazione da parte del Ministero del lavoro sia già stata formalizzata dal 7 maggio. I 700 lavoratori della J&P, sono senza soldi oramai da 5 mesi e la situazione non è più sostenibile.Nell’evidenziare l’emergenza economica immediata, si ribadisce inoltre come il Governo debba intervenire a difesa del progetto J&P, atto a garantire il lavoro per 700 persone. Stanchi ma non rassegnati, presidieremo l’Inps anconetana fino a che non avremo la certezza della soluzione del problema.  
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19/05/2014 L'Anteas arriva a Recanati
E’ stato avviato il Servizio SOS Farmaci per il Comune di Recanati. Grazie alla Convenzione firmata tra l’Amministrazione Comunale recanatese e l’Associazione ANTEAS (acronimo di Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà) della Cisl di Macerata, i cittadini non autosufficienti di Recanati con più di 65 anni potranno usufruire del servizio gratuito di distribuzione dei farmaci a domicilio. Il servizio, svolto dai volontari dell’Anteas, sarà disponibile per due giorni a settimana (martedì e venerdì) e dovrà essere attivato, su richiesta degli interessati, tramite chiamata al numero telefonico appositamente messo a disposizione dall’Anteas: 0733-4075233. Il servizio SOS farmaci sarà attivo in via sperimentale per almeno un anno, fino al 31 marzo 2015. La città di Recanati si aggiunge quindi ai 25 Comuni maceratesi nei quali più di 100 volontari dell’Anteas svolgono già da anni attività di promozione sociale e di assistenza a domicilio di persone sole, non autosufficienti o comunque in condizioni di difficoltà.
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16/05/2014 Stagione Teatro Muse e Pergolesi, Sindacati preoccupati
Le Segreterie regionali dei lavoratori dello spettacolo di Cgil Cisl e Uil (Slc, Fistel e Uilcol)  esprimono la loro preoccupazione per le notizie apparse in questi giorni sugli organi di informazione circa il presunto accordo tra i Comuni dei Ancona e Jesi in materia di spettacoli dal vivo, ma ancor di più per la mancanza di dialogo tra le varie Istituzioni culturali che insistono sul territorio marchigiano. Malgrado tali notizie siano state smentite dalla direzione del Teatro delle Muse, cui non risulta alcun accordo tra il Sindaco di Ancona e quello di Jesi in merito alla gestione della stagione lirica e di prosa prodotte dai due Enti, i sindacati di categoria temono per le conseguenze che potrebbero avere orientamenti che vanno in tale direzione. Infatti, pur considerando necessario attivare momenti di coordinamento tra le iniziative culturali nella Regione, a maggior ragione tra Enti posti a 30 chilometri di distanza l’uno dall’altro, è evidente come le varie produzioni debbano rimanere radicate nei territori e nelle Fondazioni che da sempre li hanno organizzati e prodotti. Tale necessità non certo per motivazioni campanilistiche, ma soprattutto per garantire la continuità di finanziamenti pubblici che sono alla base della vita delle Fondazioni stesse e che verrebbero perse se vedessero tali produzioni cedute esternamente. Esistono poi delle evidenti preoccupazioni per il destino occupazionale delle centinaia di lavoratori marchigiani e non solo, che ruotano attorno alle produzioni teatrali e liriche. Certamente i lavoratori della Corale Bellini ed i musicisti della FORM, ma anche tutti quei tecnici, attrezzisti, sarti ecc. che lavorano dietro le quinte e le cui tutele risiedono anche in anni di accordi e diritti che come sindacati di categoria abbiamo costruito. Le recenti scelte della Fondazione Pergolesi di avvalersi della collaborazione di musicisti provenienti da fuori regione a scapito delle maestranze locali testimonia la fondatezza di tali preoccupazioni. Crediamo infine che la complessiva mancanza di dialogo tra le varie Istituzioni culturali ponga in capo alla Regione Marche la responsabilità di assumere un’azione di vero coordinamento delle politiche culturali della Regione che vada oltre la pur lodevole ed apprezzata azione di sostegno economico ma entri nel merito delle effettive scelte che tali Enti fanno in tema di proposta culturale, di coordinamento e valorizzazione del territorio e delle eccellenze lavorative delle Marche. Confidiamo che la Regione Marche senta come proprie queste preoccupazioni e queste necessità e che confermi la propria disponibilità al dialogo. Le Segreterie regionali Fistel, Slc e Uilcol sollecitano l’Assessorato alla cultura per un urgente incontro. Le Segreterie regionali FISTEL CISL, SLC CGIL e UILCOL UIL
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15/05/2014 I Sindacati dei pensionati protestano in Regione
Questa mattina si è svolto il presidio organizzato a Palazzo Leopardi della Regione Marche dai Sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e Uil delle Marche. Al termine della manifestazione una delegazione sindacale è stata ricevuta dall'Assessore regionale al lavoro Marco Luchetti, che sostituiva il Presidente Spacca, fuori sede per impegni istituzionali. L'iniziativa, che si colloca nella campagna nazionale #NonStiamoSereni", è stata indetta per mettere al centro dell'azione del Governo e delle Istituzioni locali, a partire dalle Regioni, la questione delle pensionate e pensionati, duramente colpiti dalla crisi ma dimenticati dalle politiche e dagli interventi a sostegno dei redditi più bassi. Anche l'ultimo intervento del Governo Renzi - il "bonus fiscale" di 80 € a favore dei salari dei lavoratori dipendenti - ha completamente dimenticato la condizione di milioni di pensionati, che, percependo pensioni al di sotto di 1.000 €, sono oramai scivolati verso la soglia di povertà. Nelle Marche, dove l'indice d'invecchiamento è tra i più alti d'Italia con circa il 23% di ultra sessantacinquenni, la media dei trattamenti pensionistici è di 780 € al mese.  Al dramma dei redditi bassi si aggiunge la continua riduzione della spesa per il Welfare e, quindi, dei servizi Socio-Sanitari, che sono indispensabili nella fase della vita con maggiori fragilità e problemi, come ad esempio quello della non autosufficienza, condizione che nelle Marche interessa tra 50.000 e 60.000 cittadini. La campagna #NonStiamoSereni prevede nelle Marche una serie di iniziative nelle varie città, supportate dalla raccolta di circa 80.000 cartoline firmate, che verranno consegnate al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.  Le cartoline esprimono le principali richieste dei Sindacati dei pensionati. Contrasto alla povertà, difesa del welfare ed equità fiscale, collegata ad una seria lotta all'evasione e alla  razionalizzazione della spesa pubblica, a partire dai tagli degli sprechi e dei privilegi. Anche per i pensionati centrale è il lavoro, a partire da quello dei giovani, volano indispensabile per il superamento della crisi e lo sviluppo del paese. Durante l'incontro con la delegazione sindacale l'Assessore, nel condividere i contenuti della manifestazione, ha garantito l'impegno della Regione Marche, specie sui temi del welfare, e il sostegno, nei confronti del Governo, delle richieste dei Sindacati.LE FOTO DEL PRESIDIO    
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14/05/2014 Solidarietà ai cittadini di Senigallia
L’alluvione del 3 maggio scorso ha causato danni materiali ingenti alle abitazioni. Per sostenere i cittadini di Senigallia che hanno perso molti dei loro averi (autovetture, mobili, ecc.) invitiamo i nostri iscritti ad aderire all’appello dell’iniziativa “SOS Emergenza alluvione Senigallia”. Quindi sollecitiamo tutti a fare donazioni direttamente sul conto corrente aperto presso Banca Etica, patrocinato dal Comune di Senigallia e gestito con la collaborazione della Caritas. Riportiamo di seguito il Codice Iban: IT 22 G 05018 02600 000000174285Nella causale sarà sufficiente riportare la dicitura "Emergenza alluvione". In alternativa è possibile rivolgersi presso le nostre sedi in via Montenero n.6, Piazza La Marmora n.1 e Via Fratelli Bandiera n.51 per ritirare il bollettino postale già predisposto per la donazione. Le Segreterie di Cgil, Cisl e Uil di Senigallia  
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13/05/2014 Rischio ridimensionamento per Rai Marche
I sindacati regionali confederali di categoria Cgil e Cisl, assieme ai lavoratori della sede Rai di Ancona, si mobilitano presso le istituzioni regionali per affrontare i problemi aperti dal decreto governativo in via di approvazione che toglie al servizio pubblico 150 milioni di euro, con la possibilità che venga ridimensionata la presenza territoriale, mentre si ipotizza anche la vendita di una quota minoritaria di Rai Way. Il presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi assieme ai presidenti dei gruppi consiliari ha incontrato stamane la delegazione sindacale della Rai. E’ stato proprio il consiglio regionale delle Marche, primo in Italia, ad approvare già lo scorso mese di marzo, una mozione a sostegno del servizio pubblico regionale: ora la conferenza dei capigruppo del consiglio ha stabilito di percorrere tutte le strade possibili per evitare tagli o accorpamenti. Il Governatore delle Marche Gianmario Spacca, riconoscendo come fondamentale il lavoro della Rai per l’identità della comunità regionale, ha assicurato che l’argomento verrà affrontato anche in sede della Conferenza Stato-Regioni. Comitato di Redazione, R.S.U Rai, Rai Way di Ancona
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08/05/2014 A.MERLONI: PROROGATA CASSA INTEGRAZIONE
Proroga di altri  5 mesi della cassa integrazione in deroga,  per 1400 lavoratori degli stabilimenti di Marche e Umbria dell’Antonio Merloni in amministrazione straordinaria.
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06/05/2014 Preoccupazione per il futuro di Confcommercio Macerata
Le Federazioni di Categoria del commercio e del turismo di Cgil Cisl e UIl (Filcams, Fisascat e Uiltucs)  esprimono forte preoccupazione per le allarmanti notizie che si susseguono sui giornali in merito alla situazione e al destino della Confcommercio di Macerata. Le difficoltà interne all'associazione, che rappresenta gli imprenditori del settore, sono già state oggetto di alcuni incontri con i sindacati per individuare soluzioni che potessero evitare conseguenze gravi ai dipendenti coinvolti, circa una cinquantina (tra associazione e società dei servizi collegate). Purtroppo il precipitare degli eventi e l'assenza di interlocutori non ha permesso di proseguire il confronto malgrado le ripetute sollecitazioni formali e informali attraverso i nostri rappresentanti sindacali interni. L' assenza di risposte da parte della Confcommercio in merito alla reale situazione e alle prospettive denota il caos che regna nell'associazione datoriale e dimostra la miopia di non aver voluto comprendere la disponibilità dei sindacati ad un confronto teso ad individuare soluzioni costruttive per tutelare diritti dei lavoratori e la tenuta economica dell' associazione. La preoccupazione, oltre che per il destino dei lavoratori coinvolti nella crisi della Confcommercio (mancato pagamento delle ultime due mensilità e una terribile incertezza nel futuro), è anche per la possibile uscita dell'associazione dell'Ente bilaterale, che potrebbe compromettere l'operatività dell' ente stesso. A tal proposito, vogliamo far presente che l'Ente bilaterale, che rappresenta datori di lavoro e lavoratori, in un momento di crisi come quello attuale aiuta a trovare strumenti di integrazione e sostegno economico per i lavoratori e le imprese del settore del commercio e del turismo, oltre a svolgere un'importante ruolo d'osservazione e di monitoraggio a livello territoriale sull' andamento dell' occupazione e dell' apprendistato. Vista l'importanza e l'urgenza dei temi e considerato il ruolo politico della Confcommercio  come interlocutore per le istanze delle piccole e medie imprese del settore, ribadiamo la nostra disponibilità immediata a sederci ad un tavolo di confronto per ricercare le possibili soluzioni.
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05/05/2014 Alluvione: stato di calamità e garanzie per il lavoro
Le Segreterie regionali Cgil Cisl Uil, a seguito dei drammatici eventi che si sono verificati nelle Marche nelle giornate di venerdì e sabato, chiedono al Presidente della Regione Marche, attraverso una lettera inviata oggi, di proseguire ed intensificare le azioni di sensibilizzazione e di pressione nei confronti del Governo Nazionale, al quale i sindacati invieranno analogo appello attraverso i Prefetti marchigiani. L’allagamento di molte aree del territorio regionale, che ha colpito gravemente la popolazione, rischia di gravare ulteriormente su un sistema produttivo già fortemente in difficoltà. Le Segreterie regionali Cgil Cisl Uil, in attesa della stima precisa dei danni, esprimono forte preoccupazione per le numerose sospensioni delle attività produttive e di conseguenza dei lavoratori vista l’alta presenza di imprese manifatturiere, commerciali, agricole e turistiche nell’area colpita. Le Segreterie regionali Cgil Cisl Uil, per affrontare concretamente l'emergenza, ritengono necessario che il Governo accolga, in tempi rapidi, la richiesta di stato di calamità; destini risorse aggiuntive per gli ammortizzatori in deroga per garantire coperture ai lavoratori dipendenti di imprese operanti nelle zone alluvionate e risorse per le popolazioni e per le imprese che consentano interventi utili a superare la fase dell’ emergenza e a ripristinare condizioni di normalità; programmi assieme alla Regione interventi straordinari finalizzati alla manutenzione e alla riqualificazione del territorio.La lettera inviata al Presidente della Regione Marche
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29/04/2014 J&P, la Corte d'Appello da ragione alle Banche. Ma i lavoratori non si arrendono
Non appena appresa la notizia che la Corte d’Appello di Ancona ha confermato la sentenza di primo grado con la quale si da ancora ragione alle banche contro l’acquisizione di una parte degli assett della A. Merloni in amministrazione straordinaria da parte della J&P di Porcarelli, Fim – Fiom e Uilm esprimono tutta l’indignazione per quanto accaduto. Ancora una volta, i poteri forti rappresentati dalle banche hanno avuto la meglio su coloro che sono stati per molto tempo il volano dell’economia reale, cioè i lavoratori. Abbiamo già coinvolto le strutture di Fim – Fiom – Uilm Nazionali e Cgil – Cisl e Uil Regionali in modo da rappresentare le nostre istanze presso il Governo e le Regioni Marche ed Umbria. I lavoratori, dietro questa sentenza, sono tutt’altro che rassegnati e non si piegano alla possibilità di pregiudicare il proprio futuro lavorativo. Per queste ragioni, Fim, Fiom e Uilm convocheranno assemblee con lavoratori nei siti di Nocera Umbra e Fabriano, per discutere su quanto accaduto e decidere iniziative forti di lotta.Fim, Fiom, Uil Marche e Umbria 
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22/04/2014 Basta con la politica degli annunci, i lavori della terza corsia A14 devono riprendere
Le Segreterie Provinciali Feneal-Uil  Filca-Cisl  Fillea-Cgil, denunciano per l'ennesima volta, a distanza di ormai più di un anno, il totale fermo dei lavori sul lotto 4 della Terza Corsia A14 Senigallia – Ancona Nord. Nonostante gli innumerevoli annunci da parte del Consorzio SAMAC, Autostrade per l'Italia e Ministero delle Infrastrutture, la cruda e triste verità è che ad oggi ci troviamo di fronte ad un totale fermo dei lavori, un'effettiva incompiuta. I lavoratori diretti sono oggi in cassa integrazione straordinaria dopo aver fatto 11 mesi di cassa integrazione ordinaria, gli stessi avanzano competenze arretrate e il campo base dove alloggiano i pochi lavoratori occupati (e non pagati) adibiti alla guardiania e messa in sicurezza, è in totale stato di abbandono tanto da rimanere senza elettricità. Tutto questo sta creando un enorme sofferenza economica ai lavoratori e alle loro famiglie, alle imprese del nostro territorio che hanno lavorato sul  tratto autostradale oltre che un disagio alla viabilità locale che certamente andrà ad aggravarsi con l'arrivo della stagione estiva e turistica. I 130 lavoratori diretti e i 250 lavoratori delle aziende in subappalto e di forniture da oltre un anno sono in attesa di risposte concrete reali sia dal punto di vista occupazionale che di reddito. Feneal Filca e Fillea insieme ai lavoratori fino ad oggi hanno responsabilmente atteso che i vari proclami di ripresa dei lavori si concretizzassero, ma oggi dicono basta con la politica degli annunci e chiedono alla committenza dei lavori di sbloccare definitivamente questo stallo che sta mortificando il nostro territorio e aggravando la pesante crisi del settore delle costruzioni.  
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22/04/2014 Aerdorica investe, Enav declassa l'aeroporto
L’ENAV (Ente Nazionale Assistenza al Volo) in ottica di razionalizzazione degli aeroporti minori, ha deciso di non fornire il servizio di controllo ai voli di notte dal 1° giugno e di ridurre il servizio di manutenzione tecnica degli apparati tecnologici aeroportuali. L’aeroporto di Falconara è classificato di tipologia “E” ( in una tipologia che va da “A” (Roma Fiumicino) a “F” ( Rieti, Pantelleria, Salerno,  ecc.) insieme agli altri aeroporti non radarizzati; questa classificazione penalizzerebbe le ambiziose aspettative di crescita, e sembrerebbe non tener conto del fatto che Falconara è il nono scalo italiano per movimento merci (6.656 t) ed effettua un numero di movimenti ( 11.339 tra decolli e atterraggi) maggiore rispetto a quello di Trieste (radarizzato) e lo stesso numero di Alghero (non radarizzato) entrambi in categoria D. Questo ridimensionamento, se portato a termine, contrasterebbe con il nuovo piano industriale 2014-18 della società di gestione dell’aeroporto l’Aerdorica s.p.a, che prevede finanziamenti per 20 milioni di euro per lo sviluppo della parte cargo e commerciale con obiettivo in cinque anni di raddoppiare il traffico passeggeri e merci. Il declassamento dell’aeroporto e conseguente chiusura di notte precludono oltremodo qualsiasi tipo di sviluppo, soprattutto della parte cargo e non tiene assolutamente conto delle gravi conseguenze sullo sviluppo del progetto legato alla macro regione adriatico ionica, e a tutte quelle sinergie di collegamenti e scambi culturali e commerciali per le quali la Regione Marche si sta tanto impegnando. Il percorso naturale per uscire da questa situazione di declino si identificherebbe con la tutela e soprattutto il potenziamento delle infrastrutture aeroportuali. Significherebbe, in primo luogo convincere ENAV a non dismettere ma investire, implementando il servizio di controllo radar agli aeromobili affinché l’aeroporto venga inserito nella tipologia “D” che più gli appartiene. In secondo luogo, agevolare il percorso virtuoso imboccato dalla società Aerdorica che prevede di acquisire la tecnologia di avanguardia che consente il decollo e l’atterraggio degli aerei con qualsiasi condizione meteo. L’ installazione di un servizio radar (attualmente la Torre di controllo controlla il traffico a vista) per fornire un servizio di sorveglianza adeguato alle necessità di gestione del traffico aereo attuale e futuro è di estrema importanza per una gestione ottimale del traffico aereo, per consentire profili di voli diretti con conseguente risparmi di tempo e di costi per le spese di carburante da parte delle compagnie, riduzione di CO2 e conseguente riduzione dell’inquinamento nell’atmosfera, per un aumento qualitativo degli standard di sicurezza. Esempi lungimiranti di investimenti nel trasporto aereo da parte delle amministrazioni regionali si sono avuti nei primi anni 2000 quando la regione Friuli Venezia Giulia e Calabria hanno finanziato, avvalendosi anche del contributo della Comunità Europea, l’installazione del servizio radar negli aeroporti di Trieste e Lamezia Terme, che tra l’altro hanno un numero di passeggeri annuo analogo all’aeroporto delle Marche, rendendo più appetibili quegli aeroporti per le compagnie aeree, creando di conseguenza importanti prospettive di crescita per quelle aeree geografiche. Oggi la tecnologia è progredita a tal punto che con investimenti minimi si consentirebbe l’installazione del servizio radar con costi irrisori rispetto i benefici che tutto il sistema aeroporto potrebbe ottenere. Per tutti questi motivi la Fit Cisl Marche chiede un intervento urgente e fattivo alla politica e a tutte le istituzioni locali a salvaguardia di una infrastruttura che senza tale intervento sarebbe destinata ad un inevitabile declino.
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22/04/2014 Gestire in modo condiviso il trasferimento del Salesi
L’importanza della funzione del pediatrico “Salesi” sul sistema sanitario della Regione e della città di Ancona, impone la massima attenzione e condivisione sul suo futuro, mettendo in rete tutti i soggetti coinvolti. Nessun pregiudizio pertanto da parte della CISL di Ancona e della categoria della Funzione Pubblica sul trasferimento del Salesi a Torrette, ma nel contempo è necessario fare maggiore chiarezza sugli spazi adibiti alla struttura, su quali saranno le ricadute organizzative sul personale e sui servizi sia interni che all’utenza, come la portineria, le casse, il cup, l’ufficio tecnico… Tutte questioni su cui si rende necessario incontrare al più presto le Organizzazioni Sindacali a partire dalla R.S.U. aziendale, per gestire al meglio tale delicatissima operazione. Da un punto di vista assistenziale, tenuto conto che il Salesi è un ospedale pediatrico di livello Regionale e interregionale e non solo di Ancona, occorre mantenere l'alta specialità espressa dai suoi reparti garantendo la peculiarità della cura e dell’assistenza pediatrica, che impone, ad esempio, la diversificazione, rispetto agli adulti, dell’attività di pronto soccorso e dei percorsi e protocolli assistenziali, al fine di garantire il mantenimento della sua particolare identità. Da chiarire infine anche come saranno gestiti i parcheggi per i dipendenti e utenti, e su come evolverà la viabilità sul quartiere di Torrette, in cui il traffico spesso congestionato, verrà ulteriormente aumentato. Cisl Ancona - Cisl Funzione Pubblica Marche (Alessandro Mancinelli, Luca Talevi e Raffaele Miscio) 
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17/04/2014 Sindacati e lavoratori del commercio in stato di agitazione contro le aperture di Pasquetta e del 25 aprile
In un contesto di forte recessione dei consumi quale effetto di una crisi che non lascia alternative al taglio dei bilanci familiari in tutte le voci che non sono indispensabili, molte aziende della grande distribuzione hanno deciso di aprire i battenti a Pasquetta e nel giorno in cui tutti gli italiani festeggiano la  Liberazione! E’ una scelta assunta in totale autonomia nonostante le regole che governano le relazioni tra sindacato e aziende prevedano un confronto preventivo per definire l’organizzazione del lavoro, ed in particolare le aperture straordinarie, i presidi e gli orari di lavoro. Una scelta contro la quale si sono schierati anche i Vescovi marchigiani, attraverso il Presidente della CEM (Conferenza Episcopale Marchigiana) Mons. Luigi Conti, chiamato direttamente in causa dalla Cisl delle Marche. . La decisione di allargare le aperture festive  anche a Pasquetta stona peraltro con i tanti accordi sottoscritti con diverse aziende del settore per evitare tagli all’ occupazione e governare - anche attraverso una organizzazione del lavoro più flessibile e la riduzione del trattamento economico delle prestazioni festive - l’aumento dei costi. Riteniamo la scelta della grande distribuzione condannabile perché miope e non lungimirante. Ridurre le politiche commerciali al mero ampliamento delle aperture domenicali e festive è infatti sbagliato e improduttivo di effetti. In un contesto dove non sono le occasioni di acquisto a mancare, ma le risorse economiche di tante famiglie pesantemente colpite dalla crisi, la decisione di aprire i battenti nelle due festività di aprile rischia di configurarsi come una dimostrazione di scarsa sensibilità nei confronti dei lavoratori del settore che hanno condiviso i tanti accordi di cassa integrazione, di solidarietà o di rivisitazione della organizzazione del lavoro e di chi  gli acquisti non può farli neanche nei giorni feriali. Le tante forzature fatte dai responsabili aziendali per ottenere la disponibilità dei lavoratori a prestare la propria attività nelle festività costituisce peraltro una violazione del contratto nazionale di lavoro che prevede la facoltatività della prestazione lavorativa in tutte le festività nazionali. Per queste ragioni le Categorie dei lavoratori del commercio di Cgil Cisl e Uil (Filcams, Fisascat e Uiltucs) proclamano lo stato di agitazione con il blocco di tutte le prestazioni festive su tutto il territorio regionale ed effettueranno volantinaggi per sensibilizzare i consumatori ed invitarli ad effettuare i loro acquisti in altre giornate.Le Segreterie regionali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil
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14/04/2014 Il futuro dei servizi pubblici marchigiani
Iniziativa di mobilitazione e studio organizzata dalla Cisl Funzione pubblica delle Marche. Più di 100 delegati si troveranno all'Antico Uliveto di Potenza Picena. Interverranno il Prof. Giovanni Di Cosimo dell'Università di Macerata e la Dott.ssa Silvia Spinaci dell'Ufficio studi della Cisl Marche. Al termine dei lavori verrà redatto un documento da inviare ai Parlamentari eletti nelle Marche per chiedere una spending review che coniughi qualità dei servizi e valorizzazione del personale. Leggi IL COMUNICATO STAMPA 
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11/04/2014 Forte preoccupazione per l'industria metalmeccanica
Le Segreterie Provinciali FIM FIOM UILM di Ascoli Piceno giudicano  ancora preoccupante l’andamento del tessuto produttivo industriale nell’area picena ed in particolare dell’industria metalmeccanica.Fatta eccezione di poche aziende, quali ad esempio la Mecaer Aviation Group, la YM MEDITERRANEO, tutte le altre stanno in difficoltà facendo ricorso sia alla cassa integrazione ordinaria, per momentanea carenza di ordine che a quella  straordinaria per crisi aziendale o procedure concorsuali.L’impatto sui lavoratori e sulle loro famiglie è drammatico, perché anche quando  non si perde il posto di lavoro, male estremo in seguito alla chiusura dello stabilimento, l’utilizzo dei cosiddetti ammortizzatori sociali ha portato e porta a un forte ridimensionamento  degli stipendi fino a  diverse centinaia di euro mensili.Molte sono le ragioni e le cause della crisi, molte le responsabilità che al momento non vogliamo  richiamare. Ma occorre cambiare modo di fare e di pensare a partire da tutto  ciò, che a livello locale, si potrebbe realizzare con il coinvolgimento reale e concreto delle istituzioni, del  sistema creditizio, delle parti sociali. Bisogna smettere di rincorrere le emergenze, solo quando la Proprietà  o  la Multinazionale di turno annuncia la cessazione della propria attività.Sarà utile mantenere un costante monitoraggio sulle singole attività produttive, introdurre un concetto  di responsabilità sociale dell’impresa nel territorio, creare  le condizioni necessarie volte a mantenere la competitiva delll’impresa, attraverso una minore tassazione, intervenire sui  costi dell’energia, agevolare l’accesso al sistema creditizio, garantire flessibilità e qualità del lavoro, solo  per indicare alcune  delle priorità.Al momento abbiamo una forte preoccupazione per le prospettive della MANNI SIPRE SPA (ex Malavolta) azienda metalmeccanica di Porto D’Ascoli dove oggi sono impiegati 73 dipendenti,  dopo la conclusione di procedura di mobilità che ha visto la fuoriuscita di oltre trenta lavoratori.Nell’ultimo incontro il responsabile del personale del Gruppo Manni, dott. Nicola Bresciani e il Direttore aziendale dott. Gianluca Geremia hanno delineato un quadro aziendale preoccupante,  all’interno del quale emerge  un calo delle vendite del 50% in seguito al crollo della domanda.Ad  aggravare  la situazione, hanno aggiunto i due manager,  è rappresentata da una difficile e reiterata trattativa tutt’ora in corso con la proprietà dell’immobile, volta a rinegoziare il canone di affitto ritenuto dalla Manni Sipre troppo oneroso, non escludendo in extremis anche   l’ipotesi di spostare altrove le attività. Sarebbe una catastrofe.FIM FIOM UILM auspicano che  le Parti al più presto riescano di trovare una accordo, prevalga il senso di responsabilità reciproco  onde evitare che ci siano pesanti ed inaccettabili ripercussione per i lavoratori, che hanno fatto già molti sacrifici.Occorre in ogni caso  scongiurare il pericolo che  un’altra importante azienda abbandoni la Provincia ascolana dove è presente da oltre cento anni.Riteniamo questo uno di qui casi dove occorra intervenire preventivamente e tempestivamente  prima che sia troppo tardi.Ascoli Piceno li 10 aprile 2014Le Segreterie ProvincialiFIM-CISL FIOM-CGIL UILM-UIL
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10/04/2014 Giovani e Europa, convegno ad Ascoli Piceno
E’ in corso ad Ascoli Piceno  lo svolgimento della “Settimana della famiglia, luogo della tenerezza” , manifestazione nella quale è stato inserito il Convegno “Giovani e Europa” che la Cisl Marche e il Coordinamento Donne della FNP Cisl hanno organizzato nel pomeriggio dell’8 Aprile scorso nella Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani. Fra le numerose presenze segnaliamo: il gruppo di studenti inviati dall’Istituto Mazzocchi di Ascoli Piceno, la D.ssa Daniela Marinelli che, con efficacia, ha testimoniato la sua esperienza lavorativa effettuata in Spagna, il Presidente Anteas, Vittorio Mattei, che ha riferito sul lavoro svolto in gioventù in Germania. Entrambe le testimonianze hanno rappresentato un saldo legame intergenerazionale pienamente rispondente agli obiettivi della nostra associazione. Eccellenti gli interventi di Silvia Spinaci del Dipartimento Formazione Cisl Marche e di Roberta Fabretti del Dipartimento Mercato del lavoro Cisl Marche; ottimo il coordinamento di Francesco Quagliani dello Staff della Cisl Marche; profonde e ricche di spunti per la riflessione le conclusioni del Segretario Generale FNP Cisl, Mario Canale. Positivi i commenti del Sindaco di Ascoli Piceno, Avv. Guido Castelli che ha ringraziato la Cisl per l’oculata scelta del tema proposto, definito “attuale e propositivo”. Pienamente soddisfatta degli esiti del Convegno la Coordinatrice Donne Rosandra Ciarrocchi.
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07/04/2014 Per lo sviluppo e il lavoro: Banca Marche risorsa della nostra regione
CGIL CISL UIL delle Marche hanno chiesto ad Istituzioni e parti sociali della regione di confrontarsi sulla situazione di Banca Marche, istituto in Amministrazione Straordinaria dal 2013 ad Ancona, in un incontro dibattito tenutosi oggi al Ridotto del Teatro delle Muse aperto da una introduzione di Graziano Fioretti segretario Uil Marche e concluso da Roberto Ghiselli segretario della Cgil Marche.Secondo Stefano Mastrovincenzo, segretario regionale CISL, “il mix tra errori delle gestioni precedenti e nuovi criteri adottati per gli accantonamenti negli ultimi 18 mesi, hanno fortemente ridotto la possibilità di Banca Marche di erogare credito acuendo gli effetti della crisi sistemica, e aumentando le difficoltà di famiglie e imprese marchigiane. E’ determinante che Banca Marche non perda il suo ruolo importante verso risparmiatori, imprese, Istituzioni. Auspichiamo il reperimento sul nostro territorio di capitali diffusi per garantire ancora alla banca, seppure in forma diversa al passato, una forte territorialità ed un vero profilo di autonomia.Il segretario della Fiba-Cisl Marche Giovanni Gianuario ha sostenuto “che qualsiasi ipotesi di riassetto societario o gestionale deve garantire l’integrità dell’istituto ed accompagnarsi ad un piano industriale che preveda la tutela dell’occupazione e la valorizzazione della professionalità degli oltre 3000 lavoratori della banca e delle aziende dell’indotto, come la Se.Ba, oggi fortemente a rischio.”Secondo i sindacati, perchè anche in futuro Banca Marche resti un patrimonio della comunità regionale, occorre la coesione dei risparmiatori marchigiani, delle forze economiche e produttive ed una forte azione delle nostre Istituzioni sia nei confronti della Banca d’Italia, che oggi è orientata verso altre soluzioni, sia a garanzia della trasparenza di eventuali ricapitalizzazioni con apporti multipli e diffusi.Il sindacato ha inteso dare un contributo, partendo da una “operazione verità” sulle scelte dell’istituto, per passare a proposte concrete che consentano di mantenere Banca Marche integra, autonoma, a sostegno delle prospettive di sviluppo e coesione dell’intera regione.Ancona, 5 aprile 2014
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04/04/2014 Sciopero dei dipendenti dell'Associazione Regionale Allevatori delle Marche
La FAI CISL MARCHE, esprime il proprio dissenso sul rischio alienazione dell’ Associazione Regionale Allevatori  (ARA) che svolge un servizio essenziale di sostegno alla agricoltura e agli allevatori. L’ associazione regionale allevatori, ARA MARCHE, sede periferica della Associazione Italiana Allevatori nazionale, ha la funzione, in base alla  legge 30/91, di raccogliere i dati produttivi e riproduttivi  negli allevamenti  delle specie bovine, suine e ovine, nonché della tenuta dei registri genealogici. Si occupa inoltre della valutazione genetica degli animali  riproduttori per il miglioramento genetico delle razze animali allevate. Un’ attività considerata il primo anello della filiera dei prodotti zootecnici di qualità Marchigiani, commercializzati poi da Bovinmarche, Lattemarche , GDO  e privati . «Siamo ormai al terzo commissariamento della struttura iniziato nel novembre 2012 con l’avallo della Regione Marche ma da quella data risultano poche scelte essenziali e gestioni improvvisate . – afferma Giuseppe Giorgetti, segretario Fai Cisl Marche - I 24 dipendenti dell’ ARA MARCHE,  hanno continuato a svolgere il loro ruolo di assistenza e controllo pur vantando 12 mesi di stipendi arretrati , unica entrata economica per molte famiglie . – prosegue Giorgetti - Oggi  diciamo basta a questo tira e molla di responsabilità dove la Regione Marche ritarda i pagamenti delle spettanze per il servizio svolto  e il personale ne subisce le conseguenze negative.» La FAI CISL MARCHE ricorda  a tutti i consumatori che la qualità e la sicurezza rispetto alla carne che mangiamo, al latte che beviamo, è garantita  anche  dal lavoro  dei tecnici e di tutti i dipendenti della ARA Marche, che controllano e selezionano le specie animali destinate al consumo alimentare. «Alla Regione Marche che tanto promuove il  marchio QM  dovrebbe riconoscere il  merito di questi operatori sul territorio – ribadisce Giorgetti –  Per questo chiediamo con forza  un piano di risanamento che preveda  il mantenimento e la qualità  del servizio e del sistema dei controlli. Auspichiamo che Associazione Italiana Allevatori e Regione Marche, tramite l’Assessorato alla Agricoltura  individuino a breve  soluzioni  del sistema allevatoriale  per  continuare a garantire un servizio essenziale agli allevatori.» Nella giornata di lunedì 7 aprile, in occasione della discussione di queste problematiche in Giunta Regionale Marche, i dipendenti dell’Associazione Allevatori Marche inizieranno lo sciopero, sospendendo le attività e il servizio di controllo sulle carni  e sul latte, e si asterranno dal lavoro fino a quando la situazione non sarà risolta.IL SERVIZIO DEL TGR MARCHE 
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04/04/2014 126 lavoratori attendono una risposta dalla proprietà della Bizzarri SPA
FENEAL – UIL FILCA – CISL FILLEA – CGIL COMUNE DI CORINALDOIl giorno 2 aprile c.a. si è tenuto presso la sede della Regione Marche un incontro convocato dall’Assessore alla formazione e al lavoro Marco Luchetti su sollecitazione delle Organizzazioni Sindacali e del Comune di Corinaldo in seguito alla preoccupante situazione occupazionale che si sta delineando nel più grande sito produttivo del territorio.La richiesta di convocare un tavolo istituzionale a livello regionale è divenuta necessaria a seguito dell’incomprensibile silenzio da parte dell’azienda a seguito del primo incontro avvenuto in data 14 marzo c.a. Al tavolo regionale si è ribadita la necessità di intervenire, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, per salvaguardare i livelli occupazionali.L’azienda Bizzarri Spa, presente al tavolo con il proprio direttore di stabilimento, ha però indicato la volontà di proseguire alla liquidazione in bonis dell’azienda. Decisione causata dal difficile momento di crisi del settore del legno ma anche dal mancato passaggio generazionale e dalla mancanza di volontà di investire capitali per ristrutturare o riconvertire il sito produttivo.La Regione ha indicato delle traiettorie di lavoro condivise dalle Organizzazioni Sindacali e dall’Amministrazione comunale. Perlustrare possibili interessamenti da parte dell’imprenditorialità regionale, tramite l’istituzione di un tavolo con Confindustria Marche, sia per valutare le possibilità commerciali sia per considerare la possibilità della cessione della Bizzarri Spa.La mancanza della proprietà aziendale al tavolo regionale ha, nei fatti, allungato i tempi già troppo brevi. Si rimane infatti in attesa di comprendere la posizione dell’azienda rispetto alla possibilità di cessione dello stabilimento senza la quale si vede veramente difficile intraprendere il percorso illustrato dall’Assessore alla formazione e al lavoro e condiviso dalle Organizzazioni Sindacali e dall’Amministrazione comunale; unica possibilità per mantenere viva la speranza di ricollocazione totale o parziale dei 126 lavoratori e lavoratrici della Bizzarri Spa.
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03/04/2014 "Giovani e Europa"
Dal 2 al 16 aprile 2014 al via la quinta edizione della Settimana della Famiglia organizzata dal Comune di Ascoli Piceno.Tra le varie iniziative  il Convegno “Giovani e Europa”, promosso dalla Cisl Marche e dal Coordinamento Donne FNP-Cisl di Ascoli Piceno, in programma per  martedì 8 Aprile 2014 ore 15,30, presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno.Interverranno Silvia Spinaci, del Dipartimento Formazione Cisl Marche con un approfondimento su “Liberi di muoversi: i giovani, lo studio e il lavoro in Europa”, Roberta Fabretti, del  Dipartimento Mercato del Lavoro Cisl Marche, su “Una nuova chance per i giovani: la mappa dei servizi presenti nelle Marche” e due rappresentanti della rete Eures della Provincia di Ascoli Piceno, Alessandra Cipollini e Alessandro Bruni.  I lavori coordinati da Francesco Quagliani, della Cisl Marche, verranno introdotti da Ciarrocchi Rosandra, Responsabile del Coordinamento Donne  Fnp Cisl di Ascoli Piceno.Concluderà i lavori il Segretario Generale Regionale  della Fnp Cisl Mario Canale. Previsti i saluti delle autorità locali.
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03/04/2014 Concerto Donna, Gianmarco Fraska ad Ancona
LE FOTO DEL CONCERTO IX edizione del Concerto Donna, tradizionale appuntamento musicale promosso e organizzato dalla Cisl di Ancona. Mercoledì 2 Aprile 2014, alle ore 21.00, presso l’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, a Montedago di Ancona, FRASKA, il giovane talento musicale anconetano già apprezzato da Sergio Caputo e Rosario Fiorello, si esibirà in uno speciale concerto con la sua FLY BAND. Un  repertorio fresco ed originale che lo vedrà protagonista di un’esibizione caratterizzata dal suo inconfondibile e personalissimo stile, con l’inedita complicità coreografica e sonora, sul palco, di due artiste già apprezzate nei rispettivi ambiti culturali: la violinista Virginia Galliani e la ballerina Ottavia Proverbio. Dall’Accademia musicale di Ancona, al Barfly, lo storico locale anconetano in cui  è entrato in contatto con esperienze musicali di respiro pop-jazz, da Sinatra a Caputo, da Concato ai Simply Red, Fraska ha mosso i primi passi musicali nelle Marche per approdare a prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale, a partire del dalla vittoria del prestigioso Premio Franco Enriquez come migliore novità e produzione pop-swing per passare alla produzione del suo primo disco ad opera dello stesso Caputo, e alle partecipazioni nel 2013 dell’edicola di Fiorello. Il suo ultimo brano “Bella”, accompagnato da un videoclip girato nelle Marche, con protagonista Rossella Brescia, è stato ultimamente presentato in alcune importanti trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali. «La serata vuole essere un’occasione per riscoprire il piacere di stare insieme a condividere buona musica nello spirito che ha sempre animato l’iniziativa promossa dalla Cisl - afferma  Alessandro Mancinelli, responsabile della AST Cisl Ancona -  La musica di qualità  come espressione della creatività, fattore di coesione, veicolo importante per favorire il dialogo tra le persone, accogliendo  le differenze e valorizzando le nostre tipicità  – prosegue Mancinelli  - Negli anni sul palco dell’Aula Magna dell’Università hanno potuto esprimere la loro arte musicisti e cantanti che hanno proposto repertori e generi molto diversi, ma tutti hanno condiviso la nostra visione di una musica che unisce e crea legami, oggi più che mai necessari per vivere con speranza questo tempo.» L’evento è patrocinato dal  Comune di Ancona, dalla Provincia di Ancona, dalla Regione Marche, dall’Università Politecnica delle Marche e con la collaborazione della Commissione Regionale Pari Opportunità. BIOGRAFIA DI GIANMARCO FRASCA BIOGRAFIA DI OTTAVIA PROVERBIO BIOGRAFIA DI VIRGINIA GALLIANI                  
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02/04/2014 Siria, dalle bombe al dialogo: un orizzonte possibile?
Giovedì 10 aprile ore 16:00 presso Memo - Mediateca Montanari in Piazza Pier Maria Amiani a Fano si terrà il Seminario con Giovanni Giovannelli (AST CISL Fano), Ambasciatore Armando Sanguini, Roberto Aliboni (Istituto affari internazionali Roma), Fausto Mazzieri (Iscos Marche)A seguire si svolgerà l'inaugurazione della mostra fotografica di Matthias Canapini (Pasqua in Siria): "Dalla Turchia alla Siria: volti e storie di una guerra dimenticata" Info: http://www.facebook.com/events/1411459625783074/Iscos Marche Onlus - Via dell'Industria 17/a - Ancona - 071 505224 AST CISL Fano - Corso Garibaldi 69 - Fano - 0721 805151 
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01/04/2014 Cassa in deroga c'è la proroga fino a giugno
Raggiunta ieri pomeriggio in regione l’intesa, tra Regione, CGIL,CISL,UIL, Associazioni di datoriali e di categoria, per  prorogare l’intervento della Cassa Integrazione in Deroga fino al 30 Giugno 2014. Confermati i contenuti, le procedure ed i tempi già definiti nell’accordo precedente. Nello specifico le domande, per la richiesta della CIG in deroga, dovranno essere  presentate attraverso il sistema telematico della Regione entro 40 giorni dalla data di inizio della sospensione; le aziende non potranno chiedere periodi di sospensione che vadano oltre il 30 giugno, solo esclusivamente per quelle che hanno inizio entro il mese di aprile. Il verbale potrà essere sottoscritto dopo la data di inizio della sospensione e comunque non oltre il 30 aprile. Inoltre la Regione autorizzerà la Cassa a consuntivo, pertanto le aziende dovranno mensilmente dare comunicazione dei modelli SR41, che danno conto delle ore di sospensione effettuate dai  lavoratori. «Un ‘intesa importante che dà ossigeno alle aziende ed ai lavoratori. – afferma Alfonso Cifani, segretario Cisl Marche – Altra notizia positiva è che l’INPS nazionale, che aveva bloccato il pagamento delle sospensioni relativa al 2013, finalmente ne ha riaperto la procedura di accettazione e di pagamento, dopo averne verificato l’utilizzo effettivo. Ricordiamo che solo nel mese di Marzo le domande  di sospensione nella nostra regione sono state in totale 4.100,  questo ha sicuramente alleggerito il carico sulla Deroga liberando risorse  che serviranno a coprire tutte le richieste,  siano esse  deroga o sospensioni INPS/EBAM fino al 31 dicembre 2013 – prosegue Cifani - Per favorire il passaggio da sospensione a CIG è  stato istituito  un  tavolo tecnico tra Regione, Ebam  ed INPS regionale. Come sindacato continuiamo a fare pressione ad ogni livello affinché le risorse necessarie a coprire il fabbisogno della Cassa in Deroga vengano trovate per il 2014».Il testo dell'Intesa 
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31/03/2014 Lavoratori J.P.Industries tornano a marciare su Ancona in occasione della seconda udienza in Corte di Appello
Mercoledì 2 Aprile i 700 lavoratori dei siti produttivi di Marche e Umbria della J.P. Industries  ritornano  a marciare su Ancona in occasione della seconda udienza in Corte d’Appello, in seguito al ricorso al secondo grado di giudizio da parte dei Commissari Straordinari Antonio Merloni e della J.P. Industries contro la sentenza del Tribunale di Ancona, arrivata nel settembre scorso, che accogliendo la richiesta di un pool di 7 banche creditrici, ha annullato la  vendita del  ramo d'azienda Antonio Merloni in amministrazione straordinaria alla J.P. Industries di Giovanni Porcarelli. Partiranno alle 10,00 da Fabriano con un lungo serpentone di macchine per  ritrovarsi in presidio davanti alla Corte d’Appello durante la seconda udienza programmata per le ore 12,00. Alle preoccupazioni per  l’annullamento della vendita  si sommano quelle per l’attesa della firma da parte del Ministero del Lavoro del decreto per la cassa integrazione che doveva arrivare nel mese di gennaio  e non è ancora arrivata. ufficio stampa cisl marcheAncona 31 marzo 2014  
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31/03/2014 I lavoratori della Croce Rossa manifestano ad Ancona
I lavoratori della Croce Rossa delle Marche aderiscono alla giornata di mobilitazione nazionale indetta oggi dalla Croce rossa italiana in tutti i capoluoghi di Regione. I lavoratori si ritroveranno ad Ancona, in Piazza Rosselli alle ore 14.00, per poi concludere la manifestazione davanti alla Sede Regionale della Croce Rossa. Ci troviamo davanti al primo "caso Elettrolux" del pubblico impiego, ancor più grave perché determinato da anni di cattiva gestione di un ente pubblico le cui conseguenze cadono ora interamente sui lavoratori. La privatizzazione della Croce Rossa prevista dal precedente Governo sta infatti mettendo a rischio sia il salario che la stessa occupazione dei lavoratori che nelle Marche sono circa 80, di cui molti precari. In assenza di condivisione di interventi con l'Istituto a livello nazionale, che si è reso sinora indisponibile a definire norme di raccordo in grado di assicurare garanzie concrete e reali circa il mantenimento dei livelli occupazionali e retributivi, i lavoratori rischiano di non avere certezze alcuna sul proprio futuro. Salvaguardia dei posti di lavoro, tutela retributiva, riorganizzazione seria che tagli la spesa improduttiva, miglioramento dei servizi. Questo è quanto pretendiamo per lavoratori e cittadini. Per questo il 31 marzo 2014 si manifesta nelle Marche ed il 4 aprile a Roma. Qualora per quella data non giungano risposte si decideranno ulteriori iniziative, tra cui lo sciopero nazionale. Le Segreterie regionali della Funzione Pubblica di Cgil Cisl Uil Cisal 
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28/03/2014 Marche: a febbraio cala la cig, ma non i lavoratori in cassa integrazione
Per la prima volta dopo diversi mesi possiamo registrare nelle Marche una diminuzione delle ore richieste di cassa Integrazione ordinaria e straordinaria. Nel mese di febbraio 2014, infatti, le ore autorizzate di CIG ordinaria  sono pari a 550.829 ore con un -54.9% su gennaio 2014. Diminuisce anche la richiesta di cassa integrazione straordinaria con 1.563.506 ore rispetto alle 2.057.351 registrate nel mese di gennaio, con un calo del 24%. Il numero di lavoratori marchigiani tutelati da questi strumenti continua comunque ad essere consistente: oltre 3.000 i lavoratori in cassa ordinaria e 9.000 quelli in cassa straordinaria a febbraio. La Cisl continua a chiedere al Governo centrale anche di garantire i finanziamenti per la cassa integrazione in deroga per i lavoratori delle piccole imprese e per le sospensioni nell’artigianato. La riforma della cassa in deroga è necessaria, vanno anche potenziati i controlli sul suo utilizzo. Mentre si discute del che fare, non possono essere lasciati senza copertura migliaia di marchigiani a rischio licenziamento. Certezza degli strumenti, pure rinnovati, per i lavoratori e per le imprese, per dare speranza e per evitare ulteriori drammi sociali. Tonino Bori - Responsabile Dipartimento del mercato del lavoro Cisl Marche
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24/03/2014 Appalti pulizia scuole, i Sindacati convocati dai dicasteri del lavoro e dell'istruzione. Domani sospese le iniziative di mobilitazione.
Si riapre il confronto per la risoluzione della vertenza che coinvolge nelle Marche oltre 300 addetti, dei  24.000  in tutta Italia,  Ex Lsu e degli Appalti Storici impiegati nei servizi di pulizia nelle scuole per i quali il prossimo 31 marzo scadrà l’ennesima proroga dei finanziamenti.Domani i sindacati confederali Cgil Cisl Uil  sono stati convocati con le federazioni di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltrasporti Uil dai dicasteri del Lavoro e dell’Istruzione.I sindacati di categoria hanno sospeso, per ora,  le iniziative di mobilitazione, a livello locale, indette per la giornata di domani.«Auspichiamo che questa convocazione sia l’anticamera della ripresa del Tavolo Governativo previsto dalla Legge di Stabilità e che si individuino al più presto soluzioni definitive per questi lavoratori ancora in balia dell’incertezza – ha dichiarato il segretario generale aggiunto della Fisascat Giovanni Pirulli – E’ urgente intervenire al più presto per gestire le situazioni che nel frattempo si sono venute a determinare in quei territori dove, negli appalti in essere, sono subentrate nuove imprese che stanno riducendo l’orario di lavoro ed il reddito degli addetti già penalizzati dagli effetti dei tagli lineari prodotti dagli interventi di spending review varati negli ultimi anni».«Si tratta di una vertenza complessa che va affrontata con determinazione e con coraggio da parte delle istituzioni – ha aggiunto il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri – Individuare le risorse per il mantenimento dei servizi di pulizia nelle scuole rappresenta una questione di ordine sociale, considerato che è in gioco la salute e la sicurezza dei migliaia di bambini e ragazzi che frequentano le scuole oltre al futuro degli addetti dei servizi di pulizia e delle loro famiglie per i quali è urgente definire un percorso di stabilizzazione realizzabile».  
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19/03/2014 Indesit: urgente riaprire il confronto sui premi di risultato
IN DATA ODIERNA SI SONO RIUNITI A FABRIANO I RAPPRESENTANTI SINDACALI FIM DEGLI STABILIMENTI DI MELANO ED ALBACINA E LA STRUTTURA TERRITORIALE DELLA FIM CISL. CON LETTERA, INVIATA ALL'INDESIT  IL 6 MARZO,  IL COORDINAMENTO NAZIONALE INDESIT DELLA FIM CISL AVEVA RICHIESTO URGENTEMENTE DI RIAPRIRE IL CONFRONTO IN MERITO AL RIPROPORZIONAMENTO DEGLI ISTITUTI SALARIALI IN BASE ALL'ATTIVITA' LAVORATIVA SVOLTA. AD OGGI NON ABBIAMO ANCORA AVUTO RITORNO SU UNA PROBABILE DATA. LA FIM CISL E LE RSU RITENGONO URGENTE AVERE UN NUOVO CONFRONTO CON L'AZIENDA E LA SCELTA UNILATERALE DI INDESIT NEL RIPROPORZIONARE I RATEI DEL MESE DI FEBBRAIO E' INGIUSTIFICATA, VISTO CHE TUTTI I LAVORATORI SI ASPETTAVANO UN ULTERIORE INCONTRO TRA AZIENDA E SINDACATO. A DICEMBRE IL SINDACATO ED I LAVORATORI HANNO SCELTO DI CONDIVIDERE UN ACCORDO CARATTERIZZATO DA FORTI COMPLESSITA' GESTIONALI, PER EVITARE LA CHIUSURA DI IMPIANTI E IL LICENZIAMENTO DI TANTI LAVORATORI. ADESSO L'ACCORDO VA BEN GESTITO PERCHE' DIA ESITI POSITIVI E GARANTISCA I RISULTATI ATTESI. GIA' GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI RIDUCONO SALARIO PER I LAVORATORI E RIDURRE NELLO SPECIFICO IL PREMIO DI RISULTATO, CHE E' LEGATO A MIGLIORAMENTI DI PRODUTTIVITA', QUALITA' ED EFFICIENZA, E' CONTROPRODUCENTE AL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE CONDIVISO A DICEMBRE. LE NUOVE PIATTAFORME DI PRODOTTI CHE VERRANNO IMPLEMENTATE DOVRANNO AVERE DEI LIVELLI DI QUALITA' ECCELLENTI PER PENETRARE NEL MERCATO E DEI LIVELLI DI PRODUTTIVITA' ED EFFICIENZA MIGLIORI DEI COMPETITORS DI INDESIT. LE RSU INDESIT E LA FIM CISL RIBADISCONO LA PROPRIA POSIZIONE; ABBIAMO RESPINTO NELLA TRATTATIVA DI RIORGANIZZAZIONE LA RICHIESTA DA PARTE DI INDESIT DI RIVISITAZIONE DEL PREMIO, E NELL'ULTIMO INCONTRO LO ABBIAMO RICONFERMATO. LE SFIDE E LE DIFFICOLTA' INDUSTRIALI SI MIGLIORANO COINVOLGENDO IN SOLIDO I LAVORATORI, RENDENDOLI PARTECIPI DEI RISULTATI. SEGRETERIA FIM CISL  RSU MELANO E ALBACINA
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18/03/2014 Accordo tra Sindacati e Centrali cooperative
Un accordo sui temi del lavoro e dello sviluppo cooperativo, un documento per costruire una traiettoria comune a favore dell’occupazione e dei lavoratori nelle cooperative e della cooperazione. Lo hanno firmato questa mattina ad Ancona le Centrali cooperative delle Marche, rappresentate da Stefano Burattini, presidente Agci Marche, Massimo Stronati, presidente Confcooperative Marche, Gianfranco Alleruzzo, presidente Legacoop Marche, e dai sindacati regionali, rappresentati da Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche, Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche, e Renzo Perticaroli, segretario confederale Uil Marche, con l’intento di promuovere e valorizzare un nuovo modello di relazioni e di concertazione all’interno della cooperazione marchigiana, che rappresenta un diverso modo di fare impresa, basato sui valori del mutualismo, della collaborazione e della condivisione. Un panorama imprenditoriale che raccoglie 1.600 cooperative attive con 27 mila fra soci-lavoratori e dipendenti, oltre il 5% del totale degli occupati e con una dimensione media di 16,4 addetti, un fatturato complessivo di circa 3 miliardi di euro, pari al 4,2% del valore aggiunto della regione. L’accordo ha lo scopo di rafforzare le relazioni sindacali e la bilateralità, per valorizzare figure specifiche dell’impresa cooperativa, come quella del socio-lavoratore che stringe con l’impresa un rapporto associativo e di lavoro allo stesso tempo, di estendere e qualificare la contrattazione integrativa, riattivare e rilanciare il Coop-Form delle Marche come strumento di formazione continua per i lavoratori. L’intesa vuole promuovere politiche per l’occupazione e lo sviluppo cooperativo con il sostegno a nuove cooperative e con particolare riguardo a quelle promosse da lavoratori di aziende in crisi, valorizzando le specifiche leggi regionali di sostegno. Sollecitare l’applicazione dell’Accordo di programma “Entroterra Appenninico”, che interessa, con 2,5 milioni di euro, 56 Comuni nell’area di crisi dell’ex Antonio Merloni, e l’attivazione del Progetto Appennino, che riguarda 300 lavoratori del settore agroforestale. Promuove l’housing sociale come modalità di nuova politica abitativa, politiche di riequilibrio territoriale specie per le aree interne e i centri minori, politiche creditizie in grado di far fronte alla crisi sistemica che investe tutti i settori. Le Centrali cooperative e le organizzazioni sindacali confermano, nel documento congiunto, una visione dell’impresa cooperativa quale soggetto protagonista all’interno del sistema integrato di interventi e servizi sociali e il comune interesse per lo sviluppo di un sistema integrato di welfare regionale. In questo quadro, si condividono alcuni obiettivi immediati: dal tariffario regionale ai costi standard, dall’atto di fabbisogno all’osservatorio sugli appalti, dall’innovazione nell’affidamento dei servizi a politiche attive per i soggetti svantaggiati. Nell’intesa, Centrali e sindacati sottolineano l’opportunità offerta dalla programmazione dei fondi Ue 2014-2020 per il sostegno alle politiche di sviluppo delle Marche, in cui anche la cooperazione deve trovare un suo spazio con misure specifiche dedicate. Per valorizzare il contributo partenariale delle parti economiche e sociali, propongono alla Regione Marche di attivare una cabina di regia, che abbia tra le sue principali funzioni quella di garantire una strategia unitaria di programmazione dei fondi Ue. A sostegno della qualità del lavoro cooperativo, Centrali cooperative e sindacati s’impegnano nella lotta al lavoro nero e sommerso, a sostenere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, la legalità e la trasparenza del sistema degli appalti, valorizzando il sistema degli Osservatori della cooperazione presso le Direzioni Territoriali del Lavoro. Proprio per il sistema degli appalti, secondo le Centrali cooperative e i sindacati, è ormai inderogabile che la Regione Marche, attraverso una legislazione regionale, metta in campo un’iniziativa che definisca un sistema di controllo e di trasparenza degli appalti per tutto il sistema privato e per l’area pubblica, in grado di garantire la legalità, il lavoro buono, il rispetto dei contratti rappresentativi, la qualità del prodotto/servizio e contrastare la concorrenza sleale. Centrali cooperative e sindacati, inoltre, si esprimono a favore di una nuova architettura istituzionale locale, che vede nell'associazionismo comunale e nel connesso ripensamento delle funzioni di area vasta le componenti essenziali di un'innovazione della pubblica amministrazione locale capace di superare gli eccessi di frammentazione che caratterizzano la regione e di offrire ai cittadini maggiori e migliori servizi, senza pregiudicare bensì valorizzando l'identità locale e il radicamento delle istituzioni nel territorio.Il testo dell'accordo
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18/03/2014 E' crisi alla Bizzarri di Corinaldo
Lunedì 17 marzo si è tenuto presso l’azienda Bizzarri SpA di Corinaldo (AN) il primo incontro del tavolo istituzionale richiesto dalle Organizzazioni Sindacali di Categoria degli edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea, Filca e Feneal) e convocato dal Comune di Corinaldo, che a sua volta aveva già incontrato i vertici aziendali per un confronto sull’attuale stato di crisi occupazionale. La richiesta di un tavolo istituzionale da parte delle Organizzazioni Sindacali si è resa necessaria per valutare l'impatto sociale della grave crisi occupazionale che si sta delineando nella più grande azienda del territorio di Corinaldo, che occupa attualmente circa 130 dipendenti. Il 6 luglio 2014 scadrà la Cassa Integrazione Straordinaria, che da settembre 2013 coinvolge senza rotazione la quasi totalità dei lavoratori. Il peggioramento della situazione dovuta al mancato rinnovo delle commesse da parte di Ikea, per la quale l’azienda lavorava in regime di monocommittenza, la mancanza di nuovi clienti o comunque di un volume di lavoro che potrebbe permettere l’attivazione di ulteriori ammortizzatori quali il contratto di solidarietà e il termine dei 36 mesi di Cassa integrazione ordinaria o straordinaria richiedibili nel quinquennio, delineano una prospettiva preoccupante. Durante l’incontro l’azienda ha indicato la volontà della vendita della proprietà, nella sua interezza o parzialità, come ultima possibilità per la salvaguardia occupazionale. Ha illustrato alle parti presenti al tavolo lo stato patrimoniale e finanziario dell’azienda su cui non pesa nessuna esposizione, indicando nelle professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici un patrimonio da mantenere. La Bizzarri ha inoltre indicato l’appuntamento del Salone del Mobile che si terrà a metà aprile come un passaggio importante in cui si potrebbero formalizzare gli interessi di alcuni acquirenti; interessi, ad oggi ancora poco concreti. L’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno dato la loro piena disponibilità nel richiedere l’attivazione immediata di una tavolo istituzionale con la Regione Marche e sono in attesa di una adesione da parte della Bizzari nel più breve tempo possibile. L’obiettivo della costituzione di un tavolo regionale è quello di poter attivare tutte le strade percorribili per muoversi in modo sinergico per la vendita della proprietà al fine di mantenere i livelli occupazionali e scongiurare un pesante impatto sociale.
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17/03/2014 Trasporto pubblico locale, confermato lo sciopero del 19 marzo
Sciopero nazionale per l’intera giornata delle lavoratrici e dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale, con il rispetto delle rispettive fasce di garanzia. Dopo  l’incontro convocato congiuntamente dal Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti e dal Ministro del Lavoro per l’esame delle problematiche legate al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Trasporto Pubblico Locale, al quale hanno partecipato le Segreterie Nazionali delle Federazioni di Categoria di Cgil Cisl e Uil (rispettivamente Filt, Fit e Uiltrasporti) insieme a UGL, Autoferrotranvieri e Faisa-Cisal e le Associazioni Datoriali Asstra, Anav e Agens, lo sciopero nazionale di mercoledì 19 marzo è confermato. In apertura dell’incontro i due Ministri hanno comunicato alle parti l’intenzione di riprendere immediatamente i due percorsi di confronto con le parti sociali, tra loro intrecciati, interrottisi a causa del cambio di Governo. Il primo, presso il Ministero del Lavoro, riferito alla vertenza contrattuale, fermo all’ultima riunione del 6 dicembre. Il secondo, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, riferito al riassetto normativo e al finanziamento del settore, fermo all’ultima riunione del 16 gennaio, ma sul quale è successivamente proseguita l’elaborazione in Conferenza Unificata (Governo, Regioni, Enti Locali). Asstra e Anav, pur dichiarandosi genericamente disponibili, come tante volte già accaduto nel corso di questa lunga vertenza, hanno però confermato che l’attuale quadro di finanziamento del settore rende possibile il rinnovo contrattuale solo a condizione che esso risulti integralmente autofinanziato. Questa posizione datoriale ha impedito qualsiasi possibile sviluppo immediato e concreto del confronto per la ripresa del quale la delegazione governativa ha comunque confermato il proprio impegno ipotizzandola per fine mese, a valle di ulteriori verifiche interne al Governo. L’adesione allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale sostiene la vertenza per il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, per il riassetto normativo ed il finanziamento del settore. Un'adesione per un segnale forte e chiaro affinché la ripresa del confronto proposta dal Governo rappresenti davvero l’occasione per vincere l’atteggiamento datoriale e il disinteresse delle Regioni per chiudere finalmente la vertenza contrattuale.
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17/03/2014 Nuovi saperi per nuove sfide: due giorni di formazione per Cisl Poste
A Senigallia il  17 e 18 marzo 2014 le Segreterie Regionali dei lavoratori postali (SLP) della Cisl di Marche e Umbria hanno organizzato un corso di formazione per rappresentanti sindacali di categoria: “Nuovi saperi, per nuove sfide”. Oltre 50 rappresentanti dei lavoratori parteciperanno alla due giorni. Il corso, affidato ai formatori della Categoria, Di Mevo Paola, Mella Elisa e Carlini Marco, sarà diretto da Giacomo Di Pasquale, Responsabile della formazione Slp-Cisl a livello nazionale. Ai lavori interverranno i Segretari regionali Slp Cisl di Marche e Umbria, rispettivamente Dario Dominici e Umberto Pocceschi. Modello sindacale e rete organizzativa, definizione, evoluzione e scenari della contrattazione sono alcune delle tematiche che verranno approfondite nel corso della due giorni, oltre ad un focus sulle relazioni industriali in Poste italiane e agli strumenti di tutela sindacali previsti dal CCNL. Per i Segretari regionali Dominici e Pocceschi «il futuro può essere affrontato solo attraverso competenza e responsabilità. Per il sindacato dei lavoratori postali la formazione dei propri sindacalisti è strategica per  continuare al meglio il proprio ruolo di rappresentanza e  di tutela di migliaia di lavoratori, anche nelle Marche e in Umbria, che contano oltre 2500 iscritti, circa la metà degli addetti.»   Ancona 17 marzo 2014
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14/03/2014 Protocollo di intesa per anticipo cassa integrazione e sospensione rate dei mutui
Rinnovato da CGIL CISL UIL Regionali, Regione Marche, Associazioni Datoriali ed Istituti di credito, il Protocollo di intesa per l’anticipo della Cassa integrazione e per la sospensione delle rate dei mutui. Nell’ intesa vengono confermate le condizioni degli accordi del 2009 e del 2012 in particolare: i lavoratori in CIG Straordinaria potranno ottenere un anticipo fino a un massimo di 6.400,00 euro e potranno prelevare mensilmente un importo massimo di 800,00 euro; i lavoratori in CIG in Deroga e in CIG Ordinaria di durata superiore alle 4 settimane, potranno ottenere un anticipo fino a un massimo di 3.200,00 euro e potranno prelevare mensilmente un importo massimo di 800,00 euro; gli importi concessi non saranno soggetti a tassi di interesse, né a spese di gestione del conto.  A garanzia dell’obbligo di restituzione dei finanziamenti accordati dalla Banca, il lavoratore cederà ad essa il credito che vanta nei confronti dell’INPS, notificando la cessione al debitore; i lavoratori in CIG Straordinaria, con mutuo per la prima casa in essere con una delle Banche firmatarie dell’accordo, che si trovi in difficoltà nel pagamento delle rate, può richiedere la sospensione del pagamento delle stesse, salve le migliori condizioni di legge vigente. Una volta accolta la richiesta da parte della Banca, il periodo di sospensione sarà commisurato alla durata della Cassa integrazione senza oneri e spese aggiuntive per il lavoratore richiedente; le rate sospese saranno messe in coda al piano d’ammortamento originario. L’accordo, siglato da Banca delle Marche, UBI BPA,BCC, CREVAL, Veneto Banca e Monte dei Paschi di Siena,  ha validità fino al 31 Dicembre 2014 e si intende rinnovato per ulteriori 12 mesi, quindi fino a tutto il 2015, in mancanza di disdetta da parte dei soggetti aderenti.  Ancona 14. 03 2014
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10/03/2014 Bonanni: "Ecco i bilanci on line della Cisl dal 2002 ad oggi.
Dopo la campagna sulla riduzione delle tasse per favorire l'occupazione e la crescita dei consumi #Renzitaglialetasse, ecco #Renzirispettisindacato,  il nuovo hashtag lanciato dal Segretario Generale della Cisl sul proprio profilo Twitter e rilanciato dalla Cisl Nazionale, con il quale replica alla richiesta di trasparenza delle spese sindacali inoltrata ieri dal premier nel corso della trasmissione "Che tempo che fa". "Ecco i bilanci online Cisl dal 2002 ad oggi", scrive Bonanni, allegando il link cisl.it/risorse/ , dove sono pubblicati i bilanci della Cisl dal 2002 certificati da una società esterna. "Vieni in Cisl per l' anagrafe degli iscritti", aggiunge ironicamente Bonanni, invitando il Presidente del Consiglio a visionare la banca dati degli iscritti al sindacato.
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08/03/2014 Cras di Ancona, situazione insostenibile
La farmacia dell’ASUR collocata dentro il CRAS (ex ospedale psichiatrico) di Ancona, a pochi mesi di distanza,  è stata di nuovo oggetto di un furto durante la notte. Centinaia di miglia di euro di soldi pubblici persi, attività di erogazione dei farmaci bloccata per alcuni giorni, diffuso senso di insicurezza dei dipendenti….. Al di là dei risvolti sulle indagini, di cui si occupano le autorità competenti, come Cisl Funziona pubblica di Ancona riteniamo che sia ormai giunto il momento di migliorare la sicurezza di questa struttura. Lasciare materiali di questo valore e di questa importanza, come i farmaci, in una struttura poco protetta, in locali la cui entrata si può forzare  facilmente, è una grave imprudenza! Occorre rafforzare la vigilanza, prevedere porte di sicurezza, evitare che il personale, come oggi accade, si possa trovare da solo nei magazzini. L’intera struttura del Cras va meglio tutelata sotto questo profilo, soprattutto se si tiene conto che, a differenza, delle strutture ospedaliere, al Cras di notte non vi sono operatori in servizio. Le ridotte risorse economiche destinate alla manutenzione  e alla tutela del patrimonio rischiano di avere come maggiore conseguenza la riduzione degli standard di sicurezza della struttura. Si tenga conto che il cancello d’uscita ad oggi rimane costantemente aperto perché non funzionante. Si facciano subito questi interventi altrimenti il Cras rischia di diventare una sorta di Bancomat per il commercio illegale di farmaci.  
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08/03/2014 8 marzo: lavoro, dignità e libertà
Ancora tempo di crisi, una crisi prepotentemente lunga e pesante e per la quale le donne, spesso le prime a fuoriuscire dal mercato del lavoro e le ultime ad entrarvi, stanno pagando un prezzo altissimo: 3.157 donne licenziate e iscritte nelle liste di mobilità nelle Marche nel 2013 che porta alla spaventosa cifra di 45.000 il numero delle donne marchigiane disoccupate e inutilmente in cerca di un lavoro. Si raggiunge così un nuovo drammatico record per la disoccupazione femminile, prepotentemente salita al 14,6%: il valore più alto mai raggiunto finora nelle Marche e soprattutto un valore che per la prima volta è peggiore di quello medio nazionale oltre ad essere il peggiore delle regioni del Centro-Nord! Donne che non vogliono rassegnarsi e guardano con coraggio dentro ma anche oltre la crisi, vivono il presente e costruiscono il futuro di una Regione che vuole tornare a crescere. Donne che fanno i conti con un lavoro che non c’è o è precario, discontinuo, instabile, sottopagato o senza tutele. Donne che, se un lavoro ce l’hanno, ogni anno dovrebbero lavorare due mesi più degli uomini per poter avere lo stesso stipendio perché tale è il divario salariale tra uomini e donne. Donne che ancora devono scegliere se lavorare o diventare madri in un Paese che invecchia con tassi di natalità sempre più bassi. Sono quasi 3.000 le madri lavoratrici che nel quinquennio 2009-2013 hanno lasciato il lavoro alla nascita di un figlio nelle Marche, di cui 573 nel 2013: donne spesso costrette alle dimissioni per mancanza di asili, o per i costi troppo elevati dei servizi per l’infanzia o per le difficoltà a conciliare lavoro e maternità. Donne che ogni giorno si di dividono (o meglio si moltiplicano) con il lavoro dentro e fuori casa, con una organizzazione dei tempi di vita e di lavoro sbilanciata e che spesso riversa solo su di loro il peso della cura dei familiari e della casa. Da questo punto di vista, il Protocollo d’intesa per la promozione di azioni positive volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro che abbiamo firmato il mese scorso con la Regione Marche, l’ANCI, l’UPI, CGIL, CISL, UIL, e le principali associazioni datoriali è per noi molto importante perché con esso, abbiamo affermato la necessità della condivisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne, e abbiamo concordato di promuovere, nella stipulazione di accordi collettivi di secondo livello, forme di flessibilità degli orari e modalità e forme di organizzazione del lavoro che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Questo perché siamo convinte che la difesa dei posti di lavoro si realizza anche attraverso questi strumenti. Giovani donne intrappolate nella mancanza di occupazione o in percorsi occupazionali e professionali precari, a basso reddito e che riducono la loro autonomia e libertà, ripercuotendosi inevitabilmente nelle loro scelte di vita a partire da quello di diventare madri. Per questo, proprio per l’incertezza e le difficoltà in cui ci troviamo è necessario innanzitutto tornare a creare lavoro e riportare l’attenzione sulla centralità delle donne nel lavoro e nella società e sull’importanza delle loro competenze, del loro potenziale e dei loro meriti. Occorre ribadire che il lavoro, la realizzazione, le pari opportunità delle donne sono condizioni indispensabili per uscire dalla crisi e garantire condizioni di benessere sociale per tutti, donne e uomini. Il lavoro per le donne è autonomia, dignità e libertà alle quali non possono e non devono rinunciare. E allora,  buon 8 marzo a tutte!Daniela Barbaresi (Cgil Marche)Cristiana Ilari (Cisl Marche)Claudia Mazzucchelli (Uil Marche)Ancona,  6 marzo 2014 
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05/03/2014 Ascoli Piceno, Donne in campo
Domenica 9 marzo 2014 presso Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno si terrà la manifestazione “Donne in campo” che l’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno promuove ogni anno in occasione della festività dedicata alla Donna. Nell'ambito dell'iniziativa, il Coordinamento Donne Fnp Cisl e l’associazione di volontariato Anteas parteciperanno con un intervento sul tema: "Violenza e fragilità", con riferimento ai soprusi subiti dagli anziani fra le mura domestiche e negli istituti. E’ questo un tema importante per la nostra associazione di anziani, poiché la violenza aumenta in maniera proporzionale rispetto all’incremento della popolazione senile. L’argomento è un’occasione di condivisione corale e una preziosa opportunità per riflettere ed approfondire tematiche importanti allo scopo di poter individuare strategie e soluzioni sempre più adeguate alle problematiche sociali.      
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25/02/2014 Emergenza lavoro nel pesarese: non c'è più tempo da perdere
E' un appello accorato e preoccupato quello che i tre referenti provinciali CGIL CISL UIL , Simona Ricci, Claudio Bruscoli, Riccardo Morbidelli  rivolgono a tutti gli attori sociali e istituzionali del territorio provinciale e alla Regione Marche: non c'è più tempo da perdere, occorre agire immediatamente per fronteggiare l'emergenza lavoro e le sue drammatiche ricadute sociali e individuare strategie comuni per un nuovo modello di sviluppo della nostra provincia.  I dati sono allarmanti: i disoccupati  nella provincia di Pesaro sono cresciuti in un solo anno del 54% rispetto alla media marchigiana del 39%.  Persi dal  2010 al 2013 6mila posti di lavoro nel manifatturiero  con la chiusura di 650 imprese in un solo anno (-1,7%), rispetto al dato marchigiano (-1,1%). I redditi e i consumi per abitante sono diminuiti del 3,6% e del 1,5%, un punto percentuale in più della media marchigiana.Impressionanti i numeri della cassa integrazione, sfiorano il tetto degli 11 milioni di ore nel 2013 (con un incremento anno su anno del 39,2%).  Questi dati raccontano un territorio in profondissima crisi e per questo i sindacati lanciano un appello  e   una serie di richieste alle istituzioni. “Per primo - afferma Bruscoli – vogliamo qualcuno pronto a dialogare con noi di queste tematiche. Chiediamo alla Regione Marche e al Ministero dello sviluppo economico la possibilità di applicare al territorio le misure  per riconoscere  ai settori manifatturieri, in particolare al distretto legno-mobile, le caratteristiche di area a crisi complessa”. Poi l’appello al sistema produttivo di puntare su innovazione, ricerca e occupazione qualificata. “Non c’è ripresa che tenga – continua Bruscoli – se si continua a chiudere e riaprire imprese senza investire nella qualità del processo produttivo e nell’occupazione stabile. Noi siamo disponibili a costruire un sistema di relazioni industriali  che sostenga questi processi.”  Per quanto riguarda il welfare ai Comuni della Provincia chiediamo  che rafforzino gli interventi sociali, che si rifinanziano i fondi anticrisi,  che si salvaguardi la spesa per il welfare e per i servizi educativi e si avvii un grande processo di innovazione e di messa a sistema del welfare locale. Chiediamo alla Regione, inoltre, di attivarsi immediatamente per garantire la continuità dei servizi all’impiego e alla formazione e rafforzare il proprio impegno sul tema della legalità, della lotta all’evasione e all’elusione fiscale.  Comunicato stampa CGIL CISL UIL Pesaro
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25/02/2014 A Pagliare del Tronto controllo gratuito della vista
La RLS di Ascoli Piceno e il Coordinamento Donne il 21 febbraio 2014 hanno organizzato a Pagliare del Tronto uno screening visivo gratuito dedicato agli ultrasessantacinquenni.Una giornata volta alla prevenzione, per una diagnosi precoce, fondamentale per preservare la salute oculare.Nell’arco di una intera mattinata si sono sottoposte alla visita 35 persone.Soddisfatta la Coordinatrice per la buona riuscita dell'iniziativa, che così ha commentato: "Purtroppo, molte persone non sono consapevoli di avere malattie visive perché non soffrono di sintomi particolari. Il rischio è che ci si rende conto dei danni al nervo ottico solo quando è già troppo tardi. La Cisl promuove uno screening gratuito perché è importante tutelare la vista".A tal proposito, il Coordinamento si impegna ad organizzare altri screening gratuiti; benvengano, allora, simili iniziative, perchè oggi a causa dei tagli che colpiscono la Sanità è sempre più difficile, fare prevenzione. 
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24/02/2014 Appalti pulizie: incontro e presidio in Regione
FILCAMS-CGIL               FISASCAT-CISL                       UILTuCS- UILTRASPORTI Segreterie Regionale Marche Domani  25 febbraio ore 14.30, presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Marche ci sarà un  incontro con Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil e Uiltucs delle Marche, Miur, Direzione regionale del Lavoro e tutte le aziende coinvolte nel cambio di gestione dei servizi di pulizia in un centinaio di scuole marchigiane.Verranno discusse le gravissime problematiche relative all’applicazione senza correttivi dei parametri del nuovo appalto, dopo l’annuncio per il 4 marzo dello sciopero nazionale .Un settore che nelle Marche coinvolge oltre 300 addetti, ex Lsu e dei cosiddetti appalti storici, per i quali   non c’è ancora nessuna soluzione per la continuità occupazionale e di reddito, una vertenza che rischia di avere pesantissime ripercussioni sociali.Durante l’incontro è previsto un presidio di lavoratori sotto Palazzo Leopardi, sede dell’assessorato regionale al Lavoro. Ancona 24 /02/14                            Le segreterie regionaliFilcams Cgil – Fisascat Cisl –Uiltrasporti- UilTucs  
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21/02/2014 Ridurre le liste d'attesa governando l'intramoenia
Le liste d’attesa per visite e prestazioni specialistiche sono un problema annoso della sanità italiana e regionale. Per risolverlo è necessario eliminare le distorsioni organizzative che comportano incredibili differenze tra i tempi d’attesa per le prestazioni erogate in regime istituzionale rispetto a quelle in libera professione. Per il Segretario della Cisl Marche Sauro Rossi “il punto di svolta sta nel rendere effettivamente esigibile il rispetto della normativa nazionale che impone il divieto di erogare in regime di libera professione più del 50% del totale delle prestazioni effettuate. Questo vincolo, a nostro avviso, andrebbe riferito non all’Azienda – Ente, bensì ad ogni singolo professionista che opera al suo interno, per evitare che quelli di maggiore prestigio “scarichino” prestazioni pubbliche sui loro assistenti, riservando per se stessi quelle in regime di libera professione”. Bene le azioni di cui parla il Direttore del Servizio Salute Piero Ciccarelli nell’intervista di oggi, specie sull’appropriatezza e sull’aumento dell’offerta di prestazioni. Sul primo dei due punti è necessario, in sede di accordi collettivi nazionali e regionali, vincolare i medici di medicina generale convenzionati ad una maggiore collaborazione e responsabilità in fase di prescrizione. Però serve anche altro. E’ necessario procedere da subito con una rilevazione precisa ed attendibile dei tempi d’attesa per le prestazioni più critiche, tema sul quale finora la Regione si è rivelata inefficiente. La mancanza di dati oggettivi è stata infatti alla base della mancata attuazione del precedente piano di governo (Delibera di Giunta regionale n. 1040 del 2011). Per il Segretario generale dei Pensionati Cisl Marche Mario Canale “la regolamentazione dell’intramoenia (prestazioni in regime di libera professione erogate da professionisti dipendenti del Servizio Sanitario Regionale) è la vera chiave di volta per risolvere una situazione che pregiudica scandalosamente i diritti dei cittadini in particolare pensionati, troppo spesso costretti a rivolgersi alle cure private con costi che, specie in questo momento di crisi, sono diventati insostenibili. Tanto che, come dimostrano recenti ricerche, molti rinunciano a curarsi, con conseguenze gravi sulla loro salute e con successivo aggravio di costi sul Servizio Sanitario”. Su questi aspetti il Sindacato è pronto a confrontarsi in seno al gruppo di lavoro che affiancherà il tavolo tecnico, istituito dalla Delibera di Giunta regionale n. 1 del 2014 (il nuovo Piano di governo delle liste d’attesa per la specialistica ambulatoriale) e ribadito dal Protocollo programmatico Regione - Sindacati firmato lunedì scorso.
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19/02/2014 Ferretti, salvati i posti di lavoro
Si è concluso positivamente ieri in tarda serata l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico tra l’azienda Ferretti e le Federazioni di Categoria degli edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea, Filca e Feneal) L’accordo raggiunto ha una durata di quattro anni ed impegna l’azienda ad una verifica periodica (trimestrale) con le Organizzazioni Sindacali sulle prospettive industriali ed economiche. Sul fronte occupazionale viene scongiurata la chiusura dello stabilimento di Forlì e vengono mantenuti gli impegni produttivi di tutti gli stabilimenti in Italia, compreso quello di Mondolfo. L’ utilizzo degli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione straordinaria e la mobilità volontaria, così come le flessibilità contrattuali in tema di orario di lavoro e la rivisitazione del premio di risultato, consentiranno all’azienda di avere risultati strutturali sul fronte dei costi ed in particolare del costo del lavoro. «Un accordo importante - secondo le Organizzazioni Sindacali - raggiunto anche grazie allo sciopero dei lavoratori dello stabilimento di Mondolfo. Abbiamo costretto l’azienda a discutere di un serio piano industriale e a far marcia indietro sul tema dei licenziamenti e degli esuberi. Ora chiederemo alle Istituzioni ed in particolare alla Regione Marche di sostenere il settore della nautica a partire dalla imminente programmazione regionale dei fondi europei 2014-2020, che possono rappresentare una opportunità per favorire progetti finalizzati a risultati di ricerca industriale innovativa»
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19/02/2014 Pulizie in appalto nelle scuole, è sciopero nazionale il 4 marzo
I lavoratori marchigiani dei servizi di pulizia in appalto nelle scuole aderiranno allo sciopero nazionale proclamato per l'intera giornata del 4 marzo prossimo. La decisione - spiegano in un comunicato unitario le Federazioni regionali di Categoria del commercio e dei servizi di Cgil Cisl e Uil  (Filcams, Fisascat e Uiltucs) - è stata presa per protesta contro la  mancata individuazione di soluzioni per salvaguardare il posto di lavoro degli otre 300 addetti nelle Marche (24.000 in tutta Italia).  Il 28 febbraio prossimo scade infatti il termine per la proroga concessa ai servizi in appalto in oltre 4.000 istituti scolastici italiani (circa 100 nelle Marche), Applicando senza correttivi i parametri del nuovo appalto si rischiano  conseguenze gravissime sui lavoratori - ex Lsu e dei cosiddetti appalti storici -  sul servizio e sugli istituti scolastici stessi. «Abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro con le istituzioni regionali - dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil E Uiltucs delle Marche - dalle quali ci aspettiamo risposte formali a sostegno dell'occupazione e di un contratto dignitoso per questi lavoratori, che da da anni un importantissimo servizio a garanzia del decoro degli ambienti scolastici dove vivono milioni di ragazzi».IL COMUNICATO STAMPA
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14/02/2014 Crisi settore nautico: Cisl di Fano in allarme
Il giorno 18 ci sarà al MISE l’incontro tra la Ferretti e le OO SS per la vertenza che si aperta con la dichiarazione dell’azienda a procedere alla chiusura dello stabilimento di Forlì e lo spostamento dei lavoratori presso i siti produttivi di Cattolica e La Spezia, annunciando anche un esubero di 55 dipendenti. Auspichiamo che in questo incontro la proprietà manifesti realmente le sue intenzioni riguardo :il futuro di questo prestigioso marchio; agli investimenti per l’introduzione di nuovi prodotti; la presentazione di un piano industriale credibile e funzionale per il potenziamento di questo marchio. La vertenza del gruppo Ferretti pone tutta un serie di interrogativi anche sullo sviluppo industriale del nostro territorio e sulle dimensione della disoccupazione A fine 2013 sono state licenziate più di 800 lavoratori, nelle imprese con più di 15 dipendenti, e quasi tutte le aziende stanno ricorrendo all’utilizzo degli ammortizzatori sociali Cassa integrazione guadagni straordinaria e contratti di solidarietà. Paradossalmente in questi primi mesi dell’anno ci sono state più di 200 ASSUNZIONI CON CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE , segno che alcune aziende soprattutto metalmeccaniche hanno commesse e lavoro. Denunciamo altresì in alcuni casi , un uso improprio degli ammortizzatori sociali e per questo invitiamo gli organi ispettivi a controllare il corretto uso deli Ammortizzatori sociali.La crisi ha praticamente dissolto tutto il sistema nautico del nostro territorio perdendo cosi le competenze e le professionalità di aziende e di lavoratori. Nel nostro territorio siamo difronte ad una desertificazione industriale con capannoni chiusi e con intere aree abbandonate e dismesse. La nautica nonostante la crisi deve essere sostenuta rilanciando e sostenendo con al riqualificazione del proto il suo dragaggio e il completamento della darsena dedicata agli Yacht che oggi si presenta in uno stato di abbandono e di incuria per rilanciare la manutenzione e il rimessaggio degli Yacht che durante i mesi invernali necessitano di manutenzione e cura. In questa prospettiva ci piacerebbe saper a che punto è la famosa strada di collegamento con il porto? E’ svanita con la crisi o i nostri politici si sono dimenticati che il sistema manifatturiero si sostiene e si sviluppa anche con le infrastrutture. Si riattiverebbe cosi una filiera dedicata a questo settore e si rilancerebbe una parte significativa del nostro settore manifatturiero.La Cisl di Fano chiede pertanto di avviare un confronto territoriale sul futuro del nostro settore manifatturiero sulle politiche di sostegno alle imprese e sulle misure da metter in campo per la riqualificazione del territorio industriale e per la ricollocazione degli operai espulsi dal ciclo produttivo. Per questo la Cisl di Fano invierà nei prossimi giorni una richiesta ufficiale di convocazione alle forze istituzionali per affrontare la situazione occupazionale del territorio fanese e per discutere in quella sede le misure necessarie per il rilancio del sistema produttivo, tenuto conto anche della prossima programmazione dei fondi europei totalmente assenti dal dibattito politico e istituzionale locale. E’ chiaro che in mancanza di risposte la Cisl di Fano avvierà una intensa fase di informazione fra i lavoratori e la cittadinanza riguardo alla vertenza territoriale.Giovanni GiovanelliResponsabile Cisl di Fano
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14/02/2014 Indesit: i risultati dell'incontro del 12 febbraio
COMUNICATO FIM CISL SULL’ INCONTRO SINDACALE DEL 12 FEBBRAIO  Il giorno 12 febbraio si è tenuto a Roma un incontro tra la direzione del gruppo Indesit, Fim Fiom Uilm Nazionali e il Coordinamento delle Rsu del gruppo.Nel corso della riunione sono stati forniti alcuni dati relativamente ai risultati del gruppo per il 2013 ed è stato discusso il tema della maturazione degli istituti salariali durante la cassa integrazione straordinaria.Risultati 2013L’ Azienda ha comunicato che il 2013 si conferma a consultivo un anno difficile: il  fatturato diminuisce come anche l' ebit e il risultato netto.Tra i fattori determinanti di questo risultato ci sono  i cambi rublo/euro e sterlina/euro il calo delle vendite nel mercato russo.Valutazioni più precise in merito, anche per quanto riguarda la componente del PDR legata alla redditività 2013, saranno disponibili nei prossimi giorni.RateiFacendo seguito a quanto già detto il 28 gennaio, in occasione della firma del' accordo sulla Cigs in sede ministeriale, l'Azienda ha confermato che la rotazione verrà effettuata per garantire  una  corretta distribuzione dei costi e delle opportunità tra tutti i lavoratori.La cassa integrazìone sarà consistente in ragione della scelta condivisa con l’ accordo di dicembre 2013 di non effettuare licenziamenti e garantire la stabilità occupazionale.In particolare per lo stabilimento di Caserta nel 2014 si accentuerà l' utilizzo della cigs che andrà poi riducendosi nella seconda parte del' anno con l' arrivo delle nuove produzioni.Un fenomeno analogo è prevedibile per gli stabilimenti fabrianesi nel 2015.Questo produce effetti sulla prestazione lavorativa e  sulle retribuzioni, non solo,per quanto riguarda la parte direttamente legata al lavoro svolto ( le ore di cigs sono indennizate dall’ Inps con una retribuzione oraria definita per legge ) ma anche per gli istituti indiretti.Il criterio di maturazione degli istituti finora adottato dall' azienda durante i periodi di Cigo è il seguente�    13ma: riproporzionamento in base alle ore lavorate�    Ferie PAR, PDR, Premio feriale riproporzionamento in base alla presenza di retribuzione superiore o inferiore al 50% delle giornate retribuite nel mese.L’ uso intenso della Cig, qualunque sia il criterio utilizzato, ne ridurrà  la maturazione; per questo abbiamo chiesto all’ Azienda di valutare modalità che consentano ai lavoratori il minore danno considerato che il sacrificio salariale consistente.Nel corso della riunione di ieri è stata avanzata dalla Direzione Aziendale una proposta così fatta:- mantenimento della prassi in atto per la 13.ma- riproporzionamento in base alle alle settimane di Cig di tutti gli altri istituti- garanzia di maturazione del 50% nel caso le settimane lavorate non siano almeno il 50% di quelle lavorabili.Consideriamo questa proposta al di sotto delle attese ed insufficiente.Inoltre riteniamo che il Premio di Risultato, nato dalla contrattazione fatta col Gruppo Indesit, meriti particolare attenzione e debba essere preservato, valorizzato e non decurtato in quanto:�    rappresenta salario incentivante per quanto riguarda produttività, qualità, e presenza al lavoro.�    usufruisce di un migliore trattamento fiscale  per il lavoratore.L’ Azienda ha comunicato nella parte conclusiva della riunione che in mancanza di un accordo procederà comunque al riproporzionamento di tutti gli istituiti come fanno la maggior parte delle aziende ed è consentito dalla legge.Noi chiediamo alla Direzione Aziendale di rivedere questa posizione: abbiamo condiviso un accordo complicato che ha bisogno di essere ben gestito ed applicato per produrre esiti positivi; non è un buon inizio una decisione unilaterale che non tenga conto della necessità di coinvolgere positivamente i lavoratori della Indesit in questo complesso processo e contemporaneamente delle necessità di proteggerne il salario.                           Roma, 13 febbraio ’14
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13/02/2014 Camera di Commercio di Macerata, serve un profondo rinnovamento
In questo momento, nel quale si è aperto un dibattito su chi dovrà guidare la Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura della Provincia di Macerata, come CISL riteniamo che in una situazione di emergenza occupazionale e di progressivo sgretolamento del tessuto economico della Provincia, ogni sforzo dovrebbe essere speso per fare in modo che la Camera di Commercio sia più partecipativa ed inclusiva e  diventi il volano per rilanciare il territorio. Occorrono a nostro avviso progetti mirati ed integrati, che colgano appieno anche le opportunità offerte dai fondi strutturali 2014-2020 messi a disposizione dalla Comunità Europea, che ricordiamo essere le uniche risorse sulle quali potremo contare nei prossimi sette anni. Progetti che per noi CISL devono avere al centro il lavoro e devono saper coniugare la ripresa produttiva ed economica delle aziende con il recupero ed il potenziamento dei livelli occupazionali. Per questo riteniamo indispensabile un cambio di passo ed un profondo rinnovamento nel pensare e nell’agire a tutti i livelli e per questa ragione, una volta ufficializzate le candidature, sosterremo soltanto chi veramente saprà interpretare questo ruolo ed offrire queste garanzie.I responsabili CISL della Provincia di MacerataLidia Felicita Fabbri – Giuseppe Spernanzoni – Primo Antonelli”
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11/02/2014 Ricostruire l'Inrca di Appignano
La Cisl di Macerata e la Federazione dei pensionati esprimono forte preoccupazione per il grave ritardo nella ricostruzione della struttura residenziale per anziani di Appignano. Demolito per inagibilità, l’edificio avrebbe dovuto essere riedificato già da tempo ad opera dell’Inrca, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) di livello nazionale. La ricostruzione era oggetto di uno specifico accordo con l’Ente Falconi (proprietario della Casa di riposo), che a suo tempo aveva donato l’edificio all’INRCA, dietro obbligo di quest’ultima di riservare alcuni posti letto agli anziani residenti nel Comune di Appignano. Per la ricostruzione servono diversi milioni di €, per i quali la Regione ha autorizzato l’Inrca a contrarre un mutuo. A quanto sembra però, nessun istituto di credito si è reso disponibile per finanziare l’operazione. E’ una situazione grave ed inaccettabile. Pur comprendendo le difficoltà legate alla riorganizzazione della sanità marchigiana, riteniamo necessario eliminare con urgenza gli ostacoli burocratici che si frappongono all’inizio dei lavori. La ricostruzione della struttura residenziale non è solo un atto dovuto -  moralmente e giuridicamente - verso la popolazione di Appignano, ma rappresenterebbe anche un segnale importante per tutto il territorio maceratese, specie in un momento in cui la riduzione dei posti letto per acuti e la riconversione dei piccoli ospedali rende necessario rafforzare i servizi per gli anziani e i soggetti più fragili. Lidia Fabbri (Cisl Macerata) e Dino Ottaviani (Pensionati Cisl Macerata)   
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11/02/2014 Allarme ammortizzatori sociali in Provincia di Pesaro Urbino: aumento preoccupante
Per quanto riguarda  la provincia di Pesaro  Urbino il dato è  chiaro: nuove aziende in difficoltà e aumento drammatico delle imprese in cui la crisi si aggrava o diventa strutturale. Ciò  spiega il consistente  ricorso agli ammortizzatori sociali e il significativo aumento a Gennaio 2014  sia della Cassa Ordinaria ma soprattutto della Straordinaria, rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Cassa Ordinaria Gennaio   2013       158.454 ore autorizzate Cassa Ordinaria Gennaio   2014       261.568 ore autorizzate (+65%) Cassa Straordinaria Gennaio 2013    466.529  ore autorizzate Cassa Straordinaria Gennaio 2014  1.044.735 ore autorizzate (+ 123%) Preoccupante, se fosse confermato nella verifica che viene fatta al tavolo regionale sulle ore effettivamente utilizzate, il dato della Cassa Integrazione in Deroga che nella Provincia decuplica letteralmente passando da 159.787 ore di Gennaio 2013 a 1.157.176 ore a Gennaio 2014. Il dato  conferma che a soffrire maggiormente sono le piccole aziende e le piccolissime attività del territorio. Per quanto riguarda i settori maggiormente colpiti nella provincia di Pesaro Urbino nell’anno 2013: il legno con 51.674 ore di Cassa Integrazione Ordinaria e 741.640 ore di Straordinaria autorizzate la meccanica con 49.351 ore di Cassa Integrazione Ordinaria e 142.507 ore di Straordinaria autorizzate l’edilizia con 72.061 ore di Cassa integrazione autorizzate cui vanno aggiunte le 53.786 ore delle attività estrattive ed il Commercio con 57.000 ore di Straordinaria autorizzate.                                     Dipartimento Mercato del lavoro                                          Cisl Marche    
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07/02/2014 Ancona, emergenza sociale: rilanciare il dialogo contro ogni prevaricazione
Questa città vive una stagione difficile. Emergenze sociali si scontrano con la difficoltà di affrontarle in maniera serena, lungimirante e senza estremismi. Occorre abbassare i toni e riprendere il filo del ragionamento per evitare che si arrivi ad atti inaccettabili come avvenuto con la violazione della sede del Partito Democratico della provincia di Ancona. Cgil Cisl e Uil ritengono ineludibile il rilancio del dialogo tra tutti i soggetti sociali che intervengono sulle emergenze cittadine, a partire da quella abitativa. Siamo fermamente contro ogni forma di prevaricazione che impedisce la costruzione di soluzioni condivise ai gravi problemi della città e che serve più a garantire la visibilità dei singoli che a risolvere i problemi delle persone coinvolte. Per questo è necessario dare continuità e concretezza al percorso sulle fragilità sociali della città, avviato la scorsa settimana tra Organizzazioni sindacali, mondo associativo e Istituzioni, dandogli obiettivi definiti, attori competenti e risorse certe.
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06/02/2014 Gruppo Ferretti, sciopero il 10 febbraio
Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori di tutti gli stabilimenti della Ferretti. Il Coordinamento sindacale nazionale del gruppo ha proclamato 4 ore di sciopero per lunedì 10 febbraio in  tutti i cantieri del gruppo. Altre 4 ore saranno effettuate con modalità ancora da definire. L’incontro del 5 febbraio scorso, tra i vertici del Gruppo e il coordinamento sindacale composto dai Sindacati di Categoria degli edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea  Filca e Feneal) e dalle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) aziendali, non ha cambiato il giudizio negativo rispetto al piano industriale, che prevede tra l'altro, la chiusura dello stabilimento di Forlì. In un comunicato unitario Fillea, Filca e Feneal spiegano le ragioni della mobilitazione «Continuano a non essere chiari gli obiettivi produttivi e commerciali, non è dato sapere quale sia la reale situazione finanziaria dell'impresa. Insomma non abbiamo avuto la possibilità di discutere un vero e proprio piano industriale.» Forte è la preoccupazione anche per lo stabilimento CRN di Ancona. «Continuano ad essere risibili i risparmi collegati alla chiusura dello stabilimento forlivese  - proseguono i Sindacati  -  così come c'è un'evidente sproporzione tra i risparmi effettivi (nel 2014 non si andrà oltre i 2 milioni di euro) e le conseguenze sociali ed occupazionali che si produrranno.» Per l'11 febbraio  è convocato un tavolo con le Regioni Marche ed Emilia Romagna. Nell’occasione  i sindacati formalizzeranno per iscritto le proprie proposte. L'apertura urgente di un tavolo è stata richiesta anche al  Ministero dello sviluppo economico. Per il sindacato  gli obiettivi di contenimento dei costi fissati nel piano sarebbero ampiamente raggiungibili senza produrre conseguenze irreversibili e traumatiche sul piano occupazionale e  sociale. Il timore è che la chiusura dello stabilimento di Forlì rappresenti l'inizio di una fase di disinvestimenti, con conseguenze su tutto il gruppo e sull'indotto». L’azienda ha assunto più volte l’impegno - non mantenuto - di utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per affrontare la difficile situazione di mercato, prima di considerare interventi che abbiano effetto sull’ occupazione. Nei mesi scorsi diversi lavoratori hanno manifestato la volontà di aderire alla procedura di mobilità volontaria e incentivata ancora in corso, anche per questa via potrebbe esserci una soluzione non traumatica per i lavoratori. Nel frattempo sono ancora numerose le attività  effettuate all’esterno del gruppo o affidate in appalto, mentre in una fase di contrazione delle attività avrebbe senso concentrare alcune di queste lavorazioni sullo stabilimento di Forlì. «Ci sono pertanto tutte le condizioni - concludono Fillea, Filca e Feneal - per avviare una vera discussione sulla revisione del piano industriale senza mettere inutilmente in discussione tanti posti di lavoro, camuffandoli con dei trasferimenti».LE FOTO DELLO SCIOPERO IL COMUNICATO STAMPA
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06/02/2014 Accordo sulla rappresentanza e sulla contrattazione: istruzioni per l'uso
Circa cento sindacalisti della Cisl oggi al “Conero Break” di Ancona, in un incontro concluso da Luigi Sbarra segretario della Cisl Nazionale e organizzato per valutare il Testo Unico sulla Rappresentanza, intesa raggiunta il 10 gennaio scorso tra Cgil Cisl Uil e Confindustria. L’Accordo segna davvero una svolta sui temi della rappresentanza sindacale e della contrattazione, che in questi anni hanno visto posizioni contrastanti tra i sindacati, nel mondo delle imprese, nel dibattito politico e perfino nelle sentenze della magistratura del lavoro. «Avere regole chiare e certe nei rapporti è importante, perché ogni sforzo ora deve essere teso a favorire la creazione di nuovo lavoro, in questa fase così difficile per tante persone, per tante famiglie». ha dichiarato il Segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. L’accordo fissa il criterio per la misurazione della rappresentanza sindacale a livello nazionale e aziendale, tramite un mix tra numero degli iscritti a ciascuna organizzazione sindacale e voti ricevuti nella elezione delle RSU. Si stabiliscono inoltre la titolarità ed efficacia della contrattazione collettiva nazionale ed aziendale e le modalità volte a garantire l’effettiva applicazione degli accordi sottoscritti nel rispetto delle regole concordate. «Siamo convinti che un' efficace misurazione della rappresentatività e la garanzia di piena attuazione degli accordi raggiunti favoriscano da un lato un salto di qualità nelle relazioni industriali e dall’altro contribuiscano a dare maggiori certezze anche a chi voglia investire nel nostro Paese» è stata la conclusione del Segretario nazionale Cisl Luigi Sbarra. Nelle prossime settimane l’Accordo sarà illustrato anche ai lavoratori marchigiani in una serie di incontri e assemblee nei luoghi di lavoro.
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06/02/2014 Ferretti, sciopero per salvare il lavoro
Dopo il confronto sulla revisione del Piano Industriale con la direzione aziendale della Ferretti SpA  e la conferma della volontà di chiudere lo stabilimento di Forlì, i Sindacati di Categoria degli edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea, Filca e Feneal) unitamente al coordinamento delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), proclamano lo stato di agitazione in tutti i cantieri del Gruppo Ferretti spa, con un primo pacchetto di 8 ore di sciopero di tutte le maestranze del gruppo. Domani 4 febbraio sciopero di quattro ore in tutti gli stabilimenti. In quello di Mondolfo sarà articolato dalle ore 11.00 alle ore 15.00 per i lavoratori a orario continuato e le ultime 4 ore della giornata per chi lavora a orario spezzato. La mobilitazione coinvolge tutti i lavoratori del gruppo,  perché la chiusura dello lo stabilimento di Forlì mette in discussione tutti gli assetti produttivi del gruppo. Forte è la preoccupazione dei sindacati perché nonostante  l’azienda abbia  assunto, più volte, l’impegno ad utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, ha annunciato interventi pesanti sul mantenimento dell’occupazione. Gli ammortizzatori sociali sono ancora tutti a disposizione dell’Azienda e devono essere utilizzati per affrontare la difficile situazione di mercato. Mentre si pensa alla chiusura dello stabilimento di Forlì ci sono ancora numerose attività che vengono effettuate all’esterno del gruppo o affidate in appalto.  In una fase di contrazione delle attività per Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal  Uil  è auspicabile che alcune di queste lavorazioni  siano spostate sullo stabilimento di Forlì. Il coordinamento di gruppo pertanto ritiene che ci siano tutte le condizioni per avviare una vera discussione sulla revisione del piano industriale e respinge con forza l’impostazione dell’azienda che mette inutilmente in discussione tanti posti di lavoro (camuffandoli con dei trasferimenti).Il prossimo incontro con l’azienda si terrà il 5 febbraio p.v. a conclusione dello stesso sarà deciso come utilizzare le restanti 4 ore di sciopero delle 8 ore annunciate, e le altre iniziative che saranno ritenute opportune. Ancona 3 febbraio
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31/01/2014 Tutelare l'occupazione, le retribuzioni e la professionalità dei lavoratori
Oltre duecento delegati in rappresentanza dei circa 15.000 dipendenti del Comparto delle Autonomie Locali marchigiani ( di cui 2.200 operanti presso le cinque province ), parteciperanno all'attivo unitario di lunedì 3 febbraio 2014 ore 9,30  presso il Conero Break di Ancona   Nel corso dell'attivo si lancerà la mobilitazione dei lavoratori del Comparto Autonomie (Comuni, Province) con al centro la sfida sindacale per la riorganizzazione dei servizi, il recupero di risorse dai costi della politica ed il taglio delle consulenze, con l'obbiettivo di dare ossigeno a retribuzioni base  ferme da cinque anni e con salari accessori ih costante calo e con decisioni unilaterali di recupero ai dipendenti di risorse avviate da alcuni enti in seguito ad ispezioni del Ministero economia e finanza.   Fp Cgil /Cisl/ Uil Marche chiedono poi alla Regione che si attivi quanto prima il tavolo regionale , previsto dall'accordo nazionale sottoscritto con il Governo il 19 novembre 2013 , per condividere  a livello regionale un percorso teso sancire il principio che il riordino istituzionale ed organizzativo del sistema delle autonomie abbia alla sua base la salvaguardia dei livelli occupazionali. Il tavolo dovrà vedere la partecipazione anche delle rappresentanze delle autonomie (ANCI e UPI) stante anche i percorsi di associazionismo previsti dalla normativa e che dovranno vedere la Regione definire le dimensioni territoriali ottimali per la gestione associata delle funzioni fondamentali dei Comuni. Una Regione - la nostra - che deve  assolvere  al ruolo di guida, sostegno e supporto ai Comuni nel processo di aggregazione, puntando alla valorizzazione di  quando esiste già sul territorio quale l' esperienza positiva e consolidata rappresentata dagli Ambiti Sociali Territoriali alla quale fare riferimento.   Sono indispensabili percorsi di risoluzione da applicare a livello locale, che permettano di evitare l'esplodere della vertenzialità e che favoriscano un clima positivo, a garanzia della sostenibilità dei servizi ai cittadini. I contratti decentrati vanno rilanciati, le norme sulle assunzioni e sul contenimento della spesa per il personale vanno riviste, la riorganizzazione dei servizi sul territorio va incoraggiata.                Le Segreterie Regionali FP CGIL     CISL FP    UIL FPL                                                                   A.Pertoldi   L.Talevi  C.Santini        Ancona 31 gennaio AttivoUnitario Attivo Regionale Unitario AALL 03-02-2014
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29/01/2014 Utenti TeleTu, Adiconsum trova accordo sulle fatture insolute
Buone notizie per gli  utenti della compagnia telefonica TeleTu, ora Vodafone, che stanno ricevendo in questi giorni la richiesta di  pagamento per fatture insolute da parte della società di recupero crediti GE.RI. Gestione Rischi S.r.l . Adiconsum rende noto ai consumatori di aver siglato un accordo bilaterale con la suddetta società volto ad instaurare un nuovo rapporto tra operatori del recupero crediti ed i consumatori/debitori.  Le iniziative messe in atto prevedono, in particolare, l’istituzione di: un canale gestione reclami GERI - ADICONSUM preferenziale per risolvere bonariamente eventuali controversie sulla gestione delle attività di recupero da parte di GERI HDP; una Commissione di conciliazione paritetica per la risoluzione stragiudiziale delle eventuali controversie relative all’attività di recupero credito da parte di GE.RI. Gestione Rischi S.r.l.; l’attivazione di un numero dedicato ai consumatori associati Adiconsum, prima assistenza ed orientamento su eventuali problematiche connesse alle attività di recupero. Invitiamo tutti consumatori destinatari delle lettere di GE.RI. S.r.l. a contattare le nostre sedi Adiconsum per la risoluzione  della posizione debitoria.
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29/01/2014 Privatizzazione Poste. Ma chi l'ha detto?
Da quando il Governo ha deciso di cedere quote di minoranza di Poste Italiane, e di altre aziende, tutti i mezzi di comunicazione, per semplificazione di linguaggio, hanno cominciato a parlare di privatizzazione. E tutti i pappagalli replicanti ora parlano di privatizzazione!!Un’ azienda si privatizza quando si cedono le quote di maggioranza e di controllo dell’azienda stessa, cosa che non accadrà con Poste il cui controllo resta nelle mani dello Stato con il 60 per cento della proprietà.Sull’argomento si stanno sviluppando anche riflessioni ideologiche come accadeva ai tempi dei padroni e delle masse operaie di ottocentesca memoria, ma quasi nessuno racconta al popolo postale perché questa soluzione è migliore di tante altre che avrebbero messo a rischio, davvero, la sopravvivenza di Poste Italiane.Il padrone delle Poste è uno Stato fortemente indebitato e quindi alla ricerca disperata di risorse per far fronte alle emergenze del paese. Per queste ragioni si è parlato, ciclicamente, della vendita del Bancoposta o della vendita del patrimonio immobiliare di Poste o, cosa ancor più pericolosa discussa dal governo a dicembre, della vendita di Poste Vita.Tutti sappiamo, anche noi contadini, che qualunque di quelle tre scelte avrebbero decretato la morte di Poste Italiane che riesce a sopravvivere solo grazie alla sua unicità e alla sua sussidiarietà incrociata tra i diversi settori dell’azienda. Tutto il resto è da bar dello sport!Anche noi critichiamo severamente alcune passate privatizzazioni che hanno regalato ad amici degli amici aziende importanti come Telecom e quindi seguiamo con attenzione le scelte dell’Esecutivo.Il decreto del Governo va nella giusta direzione per alcuni buoni e semplici motivi:1) Viene messa sul mercato una quota di minoranza di Poste Italiane indivisa;2) Le quote vengono offerte ai risparmiatori oltre che agli investitori istituzionali;3) Una quota (noi insistiamo per il 5%) viene offerta ai dipendenti postali.L’operazione è solo agli inizi e durerà alcuni mesi durante i quali, siamo certi, il sindacato avrà un ruolo importante nella discussione. La nostra posizione è che le quote vadano distribuite ad una platea la più ampia possibile per evitare pericolose concentrazioni di quote a pochi soggetti.Le quote importanti offerte ai dipendenti postali debbono essere gratuite e indivise in modo tale che anche i lavoratori-azionisti (e non i sindacati) possano esprimere la loro rappresentanza negli organi societari al pari degli altri azionisti e partecipare agli utili d’impresa.Così funziona in altri paesi ed è questa la strada che indica l’Unione Europea per aprire le aziende alla democrazia economica.Noi faremo la nostra parte per difendere, come sempre, Poste Italiane e la sua unicità a garanzia della difesa dei posti di lavoro dei 140 mila dipendenti della più grande azienda del paese.
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27/01/2014 Anolf di Macerata esprime dissenso nei confronti della Siap
L’Anolf di Macerata esprime perplessità e dissenso rispetto alla proposta del Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) della Provincia di Macerata di trasferire le competenze riguardanti l’Ufficio stranieri e l’Ufficio passaporti e licenze del Commissariato di Civitanova presso l’Ufficio stranieri della Questura di Macerata.Pur sensibili alle esigenze del personale di polizia e ai problemi legati al sottodimensionamento degli organici, siamo convinti che il trasferimento di queste competenze intaserebbe l’Ufficio provinciale, facendoci tornare indietro di cinque anni, quando erano evidenti le difficoltà di funzionamento dell’Ufficio e i gravi disservizi per gli utenti.E’ vero che gli uffici civitanovesi rispondono alle esigenze di un bacino d’utenza importante, composto da Comuni come Porto Recanati, Porto Potenza e Civitanova Marche, la cui percentuale di popolazione immigrata è di gran lunga superiore alla media.Anche per questo, da 12 anni l’Anolf di Macerata presidia uno Sportello informativo dentro lo Sportello Unico del Comune di Civitanova Marche. Proprio la scorsa settimana l’Amministrazione comunale ha disposto il rinnovo della convenzione con l’Anolf per i prossimi due anni. L’Anolf di Macerata coglie infine l’occasione per condannare l’affissione di uno striscione sulle pareti di una delle Moschee di Civitanova Marche, contenente manifestazioni di intolleranza religiosa contro l’Islam. Un atto vandalico incivile ed un insulto grave ad un luogo di culto importante per la comunità dei cittadini civitanovesi di fede musulmana. Sammy Kunoun – Responsabile Anolf Macerata
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24/01/2014 Gruppo Ferretti, chiude lo stabilimento di Forlì
Si è tenuto il 23 gennaio a  Forlì l’incontro tra direzione aziendale Ferretti  e strutture nazionali FILLEA – FILCA – FENEAL. L’Azienda, partendo da una sommaria analisi sulla situazione generale di mercato molto peggiore rispetto agli obiettivi ed in considerazione del risultato negativo sul bilancio 2013, ritiene che vi sia la necessità di attuare interventi di carattere strutturale. Le principali criticità individuate dall’azienda consistono: nell’attuale assetto produttivo su più cantieri ritenuto inefficiente ed in una capacità produttiva (in particolare per la produzione in vetroresina) praticamente doppia rispetto alla produzione effettiva.Sulla base di queste considerazioni l’Azienda ha individuato Forlì come stabilimento produttivo da chiudere, confermando tutte le notizie circolate nei giorni scorsi. Nel piano dell’azienda si procederebbe al trasferimento delle produzioni di Forlì negli altri stabilimenti del gruppo ed al conseguente trasferimento dei lavoratori nei siti di La Spezia (circa 70) e Cattolica-Mondolfo (circa 80) oltre a determinare circa 50 esuberi di personale. Secondo l’Azienda il piano consentirebbe una riduzione dei costi industriali pari a 5 milioni di euro a regime. FILLEA, FILCA e FENEAL hanno articolato la propria posizione: ·       Se l’azienda ritiene di dover rivedere il piano industriale presentato a dicembre 2012 è necessario verificare cosa di quel piano è stato attuato, cosa è rimasto sulla carta e quali correzioni si pensa di apportare. Di sicuro non dimentichiamo che i sacrifici richiesti ai lavoratori, già insiti in quel piano, sono tutti stati affrontati ed hanno portato ad accordi (chiusura di alcuni cantieri, utilizzo della Cassa Integrazione Straordinaria, Mobilità);  ·       Già oggi abbiamo a disposizione strumenti che consentono di gestire senza adottare soluzioni traumatiche l’attuale difficoltà; abbiamo ancora a disposizione la CIGS disponibile per tutto il gruppo che aiuterebbe ad affrontare l’attuale crisi se utilizzata bene; abbiamo a disposizione una procedura di mobilità volontaria non ancora esaurita ed anzi nell’ambito del gruppo ci sarebbe disponibilità all’esodo volontario che non sono state prese in considerazione dall’azienda;  ·       Possono inoltre essere presi in considerazione altri ammortizzatori sociali che consentano un efficientamento dell’assetto produttivo;  ·       I numeri presentati dall’azienda non ci convincono perché i presunto 5 milioni di euro di risparmi si otterrebbero solo a regime e quindi tra qualche anno, mentre l’ultimo esercizio si è chiuso con un passivo di 35 milioni. Non si capisce quindi il perché di una scelta così drastica che avrebbe degli effetti sociali ed occupazionali drammatici e definitivi senza che vi siano consistenti vantaggi per l’azienda; ·       Il trasferimento dei lavoratori da Forlì agli altri stabilimenti non sarebbe una soluzione soft, perché in realtà si trasformerebbe in licenziamenti collettivi camuffati.  ·       In ogni caso abbiamo registrato che, nonostante le garanzie date da Wechai al momento dell’acquisizione del gruppo Ferretti, e delle tante rassicurazioni ricevute nel corso di tutti questi mesi dalla Direzione e dall’AD, è possibile (a distanza di pochissimo tempo) rimettere in discussione praticamente tutto. A questo punto chi garantisce che non saranno trasferiti anche gli impiegati di Forlì? Chi garantisce che non si chiuderanno altri stabilimenti? Gli stessi che hanno garantito il mantenimento dei livelli occupazionali e la strategicità di tutti i siti produttivi?   Abbiamo pertanto chiesto all’azienda di avviare un vero confronto perché si vadano a verificare, nell’ambito di una revisione del piano industriale, quelle soluzioni alternative che noi riteniamo praticabili ed efficaci.  Il 28 gennaio 2014 l’azienda si è dichiarata disponibile ad entrare nel merito della discussione e, sulla base dell’approccio che registreremo, faremo tutte le valutazioni conseguenti. Sempre il 28 gennaio, a conclusione dell’incontro, si terrà il coordinamento delle rappresentanze sindacali del gruppo per decidere le eventuali iniziative di lotta che non potranno che coinvolgere tutte le maestranze del gruppo. Fin da subito FILLEA FILCA e FENEAL si attiveranno presso tutti i livelli istituzionali locali e nazionali.            
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23/01/2014 Allarme per la mancata ripresa dei lavori sulla A 14
Le segreterie provinciali delle Categorie degli edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea, Filca e Feneal) di Ancona denunciano in un comunicato stampa la mancata ripresa dei lavori sul Lotto 4 della Terzia Corsia A14 Senigallia – Ancona Nord.  A novembre 2013 il Consorzio Samac e Autostrade per l'Italia, dopo mesi di trattativa, avevano finalmente firmato un nuovo contratto per la ripartenza dei lavori. Ai  ripetuti annunci di ripresa dei lavori, da ultimo quelli del  Ministero delle Infrastrutture e della Regione Marche, non ha mai fatto seguito un reale rientro in cantiere dei circa 130 lavoratori del Consorzio Samac e dei circa 250 lavoratori delle aziende in sub-appalto e di fornitura. Lavoratori che da  maggio sono  stati sospesi in cassa integrazione. Le Segreterie provinciali degli edili di Cgil Cisl e UIl si dicono  "preoccupati per uno stop che dura ormai da 10 mesi.  Auspichiamo che, in tempi brevi, si possano rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla rioccupazione dei lavoratori e al pagamento delle mensilità arretrate dei dipendenti della Samac, che dal mese di luglio non stanno percependo il loro salario". "Al contrario - concludono - la mancata ripresa dei lavori provocherebbe una profonda ferita occupazionale per il territorio, che acuirebbe la già pesante crisi del settore delle costruzioni in provincia e nella Regione".COMUNICATO TERZA CORSIA A14
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20/01/2014 Civitanova, striscione anti Islam dinanzi alla Moschea
Nella notte di venerdì 17 gennaio è comparso uno striscione affisso sulle pareti di una delle moschee di Civitanova Marche contenente manifestazioni di intolleranza religiosa contro l'Islam.Questa azione è un grave insulto ad un luogo di culto e di certo si pone come grave ostacolo al dialogo ecumenico. In Italia ci sono 750 moschee ed 1.500.000 di musulmani, una grande ricchezza per tutti noi.La stessa Costituzione nell' art.3 proclama la libertà religiosa.Auspichiamo che in futuro ci proponiamo tutti come cittadini attivi nella conoscenza e nel dialogo interreligioso. Adan FarhajRappresentante della comunità pakistana delle Marche Rapresentante Anolf Marche 
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17/01/2014 Ancona, asilo occupato: gestire insieme la complessità
foto da cronacheanconetane.it La Cisl di Ancona conferma la sua posizione riguardo alla scuola occupata e all’emergenza abitativa. Quanto è accaduto in via Ragusa non può ovviamente rappresentare la soluzione strutturale del problema, tuttavia ha aperto un dibattito in città che va colto e valorizzato mettendo insieme tutti i soggetti che possono dare un contributo. Il problema va affrontato con la consapevolezza della complessità della situazione rifuggendo forzature che, fin dall’inizio, abbiamo considerato poco efficaci. In Ancona il problema di chi, a seguito della crisi, rischia di perdere la casa, è aumentato in maniera considerevole con l’aggravarsi delle vulnerabilità lavorative. Gli sfratti per morosità incolpevole sono fortemente aumentati dal 2008 (dai dati forniti dal Sicet, il Sindacato inquilini della Cisl, erano i casi di morosità nelle Marche nel 2007, a fronte dei 1200 del 2012) e vanno predisposte misure di sostegno e di accompagnamento per tali situazioni. Accanto a questo, oggi diviene sempre più pressante l’emergenza abitativa dei senza fissa dimora. E' evidente l'aumento delle  condizioni di fragilità sociale. Va considerata in particolare la situazione specifica dei rifugiati, per i quali oggi, nella crisi, i percorsi di accompagnamento predisposti in precedenza e con successo dalle nostre Istituzioni, anche con il contributo diretto della Cisl, sono fortemente compromessi. Un’emergenza nell’emergenza che va affrontata ripensando i modelli e aggiornandoli coerentemente ad una realtà mutata. Tale problema va affrontato dal Comune in risonanza con le associazioni di volontariato e il terzo settore, progettando nuovi percorsi, oltre quelli tradizionali. Insieme si possono cercare soluzioni da cui partire per allargare lo sguardo all’insieme e rimuovere le cause che hanno prodotto la più ampia emergenza sociale. Come Cisl di Ancona proponiamo: una maggiore quantità di alloggi di emergenza provvisori o centri di accoglienza per i senza-tetto; progetti innovativi e sperimentazione di modelli di co-housing e social housing che preveda anche il partenariato tra soggetti pubblici e privati per l’investimento di risorse a favore della riqualificazione urbana; specifici strumenti, articolati e mirati a sanare le situazioni di sfratto e di morosità incolpevoli dovute a sopraggiunti problemi economici o di salute, quali un apposito Fondo di Garanzia e Commissioni Territoriali Anti-Sfratto, per la gestione degli interventi; più alloggi pubblici da assegnare e gestire con criteri e requisiti più trasparenti ed equilibrati; un sostegno al mercato della locazione sostenibile, mediante la contrattazione collettiva e l’utilizzo della leva fiscale, oltre che del (F. S. A.) Fondo Sociale Affitti, che deve essere previsto nel Bilancio Comunale. Alessandro Mancinelli e Cristiana Ilari (CISL ANCONA)
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15/01/2014 Cassa integrazione in deroga, c'è accordo tra Regione e Sindacati
Cassa integrazione in deroga, per il 2014 c’è l’intesa tra Regione Marche, CGIL CISL UIL regionali e le associazioni datoriali e professionali. E’ stata prorogata per ulteriori 3 mesi, fino al 31 marzo 2014, l’accordo che consente ad imprese e lavoratori di poter usufruire della cassa integrazione in deroga. «Un accordo che garantisce la continuità di protezione sociale ai lavoratori della nostra regione - dichiara Alfonso Cifani, Segretario Cisl Marche. - Questa intesa è una specie di “accordo ponte” in attesa che vengano definitivamente chiarite dal Governo e dalla Conferenza Stato – Regioni le nuove norme sul funzionamento della cassa in deroga. In attesa di conoscere il riparto del finanziamento per le Marche, continueremo come sindacato a portare avanti iniziative, a tutti i livelli, per ottenere miglioramenti del decreto in questione. » «Rimane forte la preoccupazione per le risorse necessarie al pagamento della CIG in deroga per il 2014. Una parte del finanziamento nazionale di 1 miliardo e 600 milioni andrà a coprire i mesi da ottobre a dicembre 2013 non ancora pagati, e quello che resta sarà sicuramente insufficiente a coprire il fabbisogno per il nuovo anno – ribadisce Antonio Bori, responsabile del Dipartimento del Mercato del lavoro della Cisl Marche. – Il Governo dovrà impegnarsi a trovare risorse adeguate, che vadano oltre le risorse stanziate, per garantire una reale copertura di uno strumento di sostegno al reddito così importante per il nostro sistema produttivo di piccole e medie imprese ancora in profondissima crisi.»   IL TESTO DELL'ACCORDO
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10/01/2014 I servizi miglioreranno: sospeso lo sciopero di martedì 14 per il trasporto pubblico locale
Sospeso lo sciopero del 14/01/14 per il Trasporto Pubblico Locale delle Marche.Oggi 10 gennaio 2014 si è svolto un confronto con l’Assessore Regionale ai trasporti Luigi Viventi e le Organizzazioni Sindacali regionali per scongiurare lo sciopero del trasporto pubblico locale già indetto per martedì 14 gennaio 2014. In tale sede il Sindacato è riuscito nella sostanza a far confermare anche per l’anno 2014 tutte le risorse stanziate con la legge di bilancio e con il conseguente incremento del livello dei servizi. Un ulteriore elemento di fondamentale importanza è l’inserimento della clausola sociale nei capitolati di gara, così come era stata proposta dalle OO.SS. Esprimono la massima soddisfazione di come l’iniziativa sindacale ed il coinvolgimento dei lavoratori addetti siano riusciti ad ottenere quanto pareva difficilmente realizzabile. Ritengono altresì positiva la volontà delle parti di valutare congiuntamente quelli che saranno i documenti di gara per gli affidamenti.Ancona, 10 gennaio 2014Le Segreterie RegionaliFILT CGIL FIT CISL UIL TRASPORTI FAISA UGLLe Segreterie RegionaliCGIL CISL UIL
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07/01/2014 Un presidìo contro una sentenza che cancella 700 posti di lavoro
 Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria proclamano per mercoledì 8 gennaio 2014 una manifestazione e presidio presso il Tribunale di Ancona in seguito al ricorso del pool di banche e alla sentenza del Tribunale di Ancona che annulla la vendita del ramo d'azienda Antonio Merloni in A.S. alla J.P. Industries, in concomitanza con la 1^ udienza in Corte di Appello. L'atteggiamento di Monte dei Paschi di Siena, Banca Cr Firenze, Banca Marche, Carifac di Fabriano (Veneto Banca), Banca Dell'Adriatico, Banca Popolare di Ancona e da Unicredit che è capofila del pool di banche che hanno fatto ricorso, è a dir poco vergognoso e senza principi di responsabilità sociale che dovrebbero avere gli istituti bancari. Le banche, piuttosto che cercare di distruggere ciò che è realizzabile, con le Istituzioni dovrebbero essere impegnate a supportare altri progetti industriali che valorizzino l' accordo di programma e diano ulteriori opportunità di lavoro nelle aree della Merloni ancora inutilizzate. La difesa degli interessi del capitale vale ben poco anche per chi la promuove se passa attraverso la distruzione di ogni opportunità di ripresa per il lavoro e per l' economia del territorio e ne compromette il futuro. La sentenza del Tribunale di Ancona mette in serio pericolo l'attività industriale della J.P. Industries ed il suo progetto di sviluppo e di conseguenza cancellerebbe oltre 700 posti di lavoro, mettendo ulteriormente in difficoltà i territori umbro - fabrianesi già flagellati dalla crisi; i Commissari Straordinari Antonio Merloni e la J.P. Industries hanno fatto ricorso in Appello e le Lavoratrici ed i Lavoratori insieme a Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria difenderanno con forza e determinazione il DIRITTO al LAVORO. Tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori degli stabilimenti di Fabriano e Colle di Nocera (PG) si ritroveranno alle ore 8.00 presso il parcheggio dello stabilimento di S. Maria di Fabriano, per poi raggiungere Ancona con un serpentone di auto a velocità ridotta, per giungere presso la Corte di Appello del Tribunale di Ancona. Fim, Fiom e Uilm, le Lavoratrici ed i Lavoratori faranno sentire tutta la loro RABBIA e la loro PROTESTA perchè SENZA LAVORO NON C'E' REDDITO, SENZA REDDITO NON SI VIVE, NON SI CONSUMA, NON SI RISPARMIA..... .....E NON SERVONO NEANCHE LE BANCHE!!! I LAVORATORI SONO L'ECONOMIA REALE..... .....LE BANCHE SONO SOLO LA SPECULAZIONE FINANZIARIA!!!FIM-FIOM-UILM Marche e Umbria Ancona e Perugia, 6 gennaio 2014
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02/01/2014 Sanità. Subito un incontro sulla riorganizzazione
SANITA'. SUBITO UN INCONTRO SULLA RIORGANIZZAZIONE CGIL, CISL, UIL delle Marche in data odierna hanno inviato un’urgente richiesta d’incontro all’Assessore alla Sanità della Regione, Almerino Mezzolani, per riprendere speditamente il confronto sul complesso e delicato tema della riorganizzazione del sistema sanitario, in sospeso da quasi un mese.Nel verbale di intesa con la Regione del 13 Dicembre scorso sulle politiche di bilancio, di sanità non si è fatto cenno, proprio perché sono numerose le problematiche su cui necessita fare chiarezza.Individuazione delle risorse per accompagnare il processo di riorganizzazione dei servizi, stabilizzazione dei precari, potenziamento della domiciliarità, qualificazione del sistema residenziale e semi-residenziale, individuazione e messa in funzione delle Case della Salute, rafforzamento della Prevenzione, misure di contrasto alla mobilità passiva, e riduzione delle liste di attesa, nuovo assetto delle reti cliniche, sono i temi principali sui quali va fatta sintesi.Nel quadro delle risorse economiche a disposizione, recentemente ridefinite a livello nazionale, vanno individuate soluzioni in grado di dare efficaci risposte al disagio che, come abbiamo più volte portato all’attenzione dell’Assessore e dei Dirigenti regionali, si registra, in misura sempre più marcata, tra operatori e cittadini che si trovano a fronteggiare problemi di salute.Temporeggiamenti e ulteriori rinvii risulterebbero incomprensibili e ingiustificabili e saranno, nel caso, contrastati da CGIL, CISL e UIL, con specifiche iniziative di mobilitazione.Ancona, 2 gennaio 2014
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18/12/2013 Cisl Medici: si al riordino, ma regole chiare e partecipazione
La Cisl Medici delle Marche ha da sempre considerato necessario ed urgente il riordino del sistema sanitario della Regione. Necessario, perché occorre razionalizzare le risorse a disposizione - che in questi ultimi anni si sono ridotte a causa dei tagli lineari effettuati dai vari Governi nazionali -  e definire un assetto più funzionale ed efficace alle strutture sanitarie regionali al fine di dare risposte più adeguate e moderne alle esigenze dei Cittadini  in termini di prevenzione, cura e riabilitazione. Urgente, perché ogni ulteriore ritardo determina: una progressiva erosione dell’attuale sistema di prevenzione ed assistenza sanitaria; un incremento dalla mobilità passiva dei Marchigiani verso altre Regioni; una perdita di fiducia nei confronti delle Istituzioni regionali da parte dei cittadini e degli operatori; a questi ultimi deve essere riconosciuto di avere col proprio sacrifico sostenuto il sistema sanitario regionale garantendone qualità ed efficienza in un quadro di risorse in continua diminuzione. Premesso tutto ciò, occorre che la Regione Marche, ormai avviato il processo di riordino, chiarisca i seguenti punti. Cosa si intenda fare, in particolare riguardo: l’ integrazione fra ospedale e territorio sulla base del nuovo modello che prevede l’ istituzione di “case della salute”  di differenti tipologie e l’innalzamento dei livelli di continuità assistenziale; l’ organizzazione  delle “reti cliniche” e delle  “reti della prevenzione” ed in particolare i criteri adottati nelle diverse aree vaste anche allo scopo di ridurre la mobilità passiva; la definizione dei contenuti, in termini di offerta sanitaria e dotazione organica, degli ospedali di rete. Come si intende farlo, evitando di creare pericolosi vuoti di offerta sanitaria nelle more dell’ attuazione della riforma, garantendo nuove e certe regole per gli operatori e la coerenza fra le scelte attuate e la loro attuazione sull’ intero territorio regionale Quali sono i tempi previsti per la trasformazione. Molto di quanto sopra impatta sui diritti dei cittadini e degli operatori, sulla loro sicurezza ed il loro benessere, e non può quindi essere oggetto di mera comunicazione ma richiede il confronto e la concertazione con le parti sociali anche su scala territoriale. Su questa base la Cisl Medici chiede di riaprire con le Istituzioni il confronto, cui intende dare il proprio contributo, al fine di definire un’ intesa ed avviare rapidamente le azioni necessarie a concretizzare le decisioni assunte, verificandone i diversi livelli di realizzazione. Infine, la Cisl Medici delle Marche, chiede che sia rapidamente definito, da parte della Giunta Regionale, il nuovo assetto dirigenziale individuando in modo univoco e certo le competenze e gli ambiti decisionali dei tavoli di confronto al fine di dare coerenza e stabilità ai cambiamenti. Massimo Boemi - Segretario Generale Cisl Medici Marche
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18/12/2013 Sanità, occorre una svolta
La riorganizzazione del servizio sanitario  diventa una priorità, per la Cisl Marche, del  confronto con la Regione, dopo l’accordo sul bilancio regionale di previsione 2014 e la manifestazione unitaria di sabato scorso. Per la  Cisl è necessario che la Regione dia risposte  urgenti e chiare: sulla quantità delle risorse disponibili per sostenere i processi di riorganizzazione, da distribuire equamente tra le cinque Aree Vaste per compensare i sacrifici del personale sanitario  che negli ultimi anni ha garantito l'efficienza del sistema, con enormi sforzi, accumulando migliaia di giornate di ferie non fatte e straordinari non pagati; sulle nomine, a partire dalle direzioni di distretto vacanti da oltre un anno per incomprensibili ragioni politiche. Una mancanza che mostra una preoccupante inefficienza nel perseguimento dell’obbiettivo di rafforzare i servizi territoriali . Anche il  ritardo delle nomine dei nuovi responsabili di Area Vasta, Aziende sanitarie ed Asur blocca ogni ragionamento concreto sulle scelte operative e strategiche di prospettiva. Senza Direttori è tra l’altro impossibile attivare nei territori i processi di partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni sociali e delle rappresentanze dei lavoratori, previsti dalla normativa vigente e necessari per affrontare i problemi connessi al riassetto del sistema socio-sanitario sugli interventi infrastrutturali in particolare su  Marche Nord e sui nuovi   Ospedali Inrca /Osimo e Fermo per cui è  necessario avere certezza sui tempi  di realizzazione.    I continui ritardi nei tempi di realizzazione comportano un aggravio di costi dato che si è costretti ad intervenire su strutture vecchie e con lavori che pregiudicano la normale attività creando pregiudizio a lavoratori ed utenti Su alcuni grandi temi – reti cliniche e sistema dell’emergenza – la Regione ha scelto di procedere “in solitudine”, assumendosi la responsabilità delle decisioni prese. Questi processi  vanno implementati, tradotti concretamente,verificati poi negli esiti, attraverso un coordinato confronto sindacale che, fissate delle linee generali regionali, torni a dare rilievo alla discussione in Area Vasta.  Lo stesso è auspicabile che avvenga per l’abbattimento delle liste di attesa, il contenimento della mobilità passiva, la qualificazione delle Case della salute.   Non è più possibile indugiare. E’ necessario cambiare marcia per dare soluzione a problemi che si trascinano  da troppo tempo.
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18/12/2013 Ancona, Natale e Capodanno agli Archi
Natale e Capodanno agli Archi per riscoprire il passato, per rileggere con occhi nuovi il presente e per riprogettare insieme il futuro del quartiere della città. Sabato 21 Dicembre ore 10.00 con la presentazione  dell’Info-Point Mappa di comunità (porticato degli Archi)e la “cerimonia”della scatola del tempo, alla presenza delle Autorità cittadine, i bambini della Scuola Primaria “L. da Vinci”, le associazioni e le comunità del quartiere, si darà il via ad una serie di eventi che animeranno il quartiere e la città fino a lunedì 6 gennaio: giochi, racconti attraverso la formula dello speed date, laboratori per bambini, incontri, ricordi da vivere insieme agli Archi. Nella mattinata di sabato i bambini della scuola  “L. da Vinci” riempiranno la “scatola del tempo”, con  ricordi e messaggi di speranza,  verrà poi  sotterrata per essere riaperta tra 50 anni dai cittadini del 2063. Verrà anche presentata la Mappa di comunità del quartiere,  un progetto  avviato dalle Associazioni operanti nel territorio (Archi vivi e Centro H, Libera Comunità In Cammino, Ass. Penelope-Donne della pesca, Ass. alla Salute Marche, Culture Aid), il CSV Marche, la Cisl di Ancona, la scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Posatora Piano Ovest, la parrocchia, le famiglie che vivono nel quartiere. Una sperimentazione, coordinata da Anolf Marche, capofila del progetto, con la consulenza scientifica di Marchingegno e la partecipazione del Comune di Ancona. Il progetto, finanziato dal Ministero delle Politiche Sociali, si configura come una rappresentazione del territorio elaborata da chi lo vive attraverso laboratori che si sono svolti nell’arco di un anno e a cui hanno partecipato accanto agli “arcaroli” persone legate al quartiere a vario titolo che hanno scelto di vivere una esperienza di cittadinanza attiva.IL SERVIZIO DEL TGR MARCHE DEL 21 DICEMBRE 2013  IL CALENDARIO DEGLI EVENTI Scarica i manifesti ed i pieghevoli:LOW_1_PRESS_mappa_FRONTE_formato chiuso A5_12 facciateLOW_manifesto_eventi natale_MDC ARCHI_2013LOW_manifesto_eventi natale_MDC ARCHI_2013 correttoLOW_INTERNO pieghevole_eventi MDC_ARCHI 2013LOW_ESTERNO pieghevole_eventi MDC_ARCHI 2013 (2) 2LOW_2_PRESS_mappa_INTERNO_formato chiuso A5_12 facciate
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15/12/2013 Migliaia in piazza per il lavoro, lo sviluppo e l'equità fiscale
CGIL, CISL E UIL MARCHE MIGLIAIA IN PIAZZA PER IL LAVORO, LO SVILUPPO E L’EQUITA' FISCALE Oltre tremila oggi da tutte le Marche ad Ancona per il lavoro e l’equità fiscale, alla manifestazione di Cgil, Cisl, Uil che, partita da piazza Kennedy, passando per Piazza Cavour si è conclusa in Piazza dalla Repubblica, davanti al Teatro delle Muse, dove hanno preso la parola lavoratori, precari, pensionati e studenti. «La riuscita delle manifestazioni – dichiara Roberto Ghiselli, Segretario generale della Cgil Marche – qui come nel resto del Paese, rafforza le nostre richieste di un radicale cambiamento della legge di stabilità. Sta al Governo fare la scelta tra la continuità o la svolta con nuove politiche di sviluppo. Da questa piazza oggi viene anche dato un segnale alla Regione: dopo l’importante accordo sul bilancio, sappia darci risposte concrete sugli altri temi aperti». Secondo Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale della Cisl Marche «emerge ancora una volta il radicamento del sindacato confederale tra gli uomini e le donne del lavoro. Non ci sono alternative: al disagio diffuso, alle preoccupazioni, al timore del futuro si può rispondere solo con misure concrete per l’equità sociale, l’occupazione e lo sviluppo». Per Graziano Fioretti, Segretario generale della Uil Marche «quella proposta dal Governo è una legge che stabilizza la povertà. Il paese non ha più bisogno di segnali ma di scelte radicali. Per noi la scelta prioritaria è quella di abbassare in maniera sostanziale le tasse sul lavoro, perché solo attraverso un taglio delle tasse si può dare respiro al nostro sistema produttivo che ha costruito la ricchezza in questi 60 anni di Repubblica». Ancona 14 dicembre 2014
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13/12/2013 Mastrovincenzo: "Accordo sul bilancio regionale per tutelare welfare, lavoro e trasporto locale"
In un momento di difficoltà e vulnerabilità sociale è necessario scegliere delle priorità. E’ ciò che abbiamo chiesto alla Regione Marche, quando abbiamo proposto un salto di qualità in vista dell’ultimo anno di legislatura sui temi dello sviluppo, del lavoro, delle politiche di welfare, del riordino istituzionale. Abbiamo criticato l’impianto del bilancio preventivo 2014 della regione Marche, che ci è sembrato non cogliere queste priorità, pur comprendendo la difficoltà legata alla riduzione delle risorse disponibili. Il confronto con la Giunta regionale ha consentito di modificare aspetti importanti, recuperando le risorse per il trasporto locale, per il sociale, sulle rette delle residenze e ricostituendo un fondo anticrisi per il lavoro, ridotto quantitativamente rispetto al passato, ma con risorse certe. L’accordo sulle linee di bilancio 2014 è perciò una scelta delle priorità, la scelta della concretezza, del raggiungimento di risultati possibili, alle condizioni date dal contesto. E’ una intesa a nostro parere utile per la salvaguardia del livello di coesione sociale. Continuerà il nostro pressing sulle politiche di sviluppo, a partire dalla programmazione sui fondi europei, sulle politiche sociosanitarie (tutela dell’occupazione, riorganizzazione della sanità territoriale, riduzione delle liste d’attesa) e sul riordino istituzionale e delle aziende dei servizi pubblici. Allo stesso modo continua la mobilitazione verso Governo e Parlamento per migliorare la legge di stabilità, nel senso dell’equità e del sostegno al lavoro, a partire dalle manifestazioni in tutti i capoluoghi di regione di domani sabato 14 dicembre. Ancona 13 dicembre 2013Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale della Cisl Marche
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11/12/2013 Edilizia, è sciopero nazionale
Rinnovare il contratto nazionale, scaduto da un anno, e le cui trattative si sono interrotte il 21 novembre scorso per l’irresponsabilità delle controparti Ance e Coop. Questa la richiesta che porterà il 13 dicembre nelle piazze di Milano, Roma, Napoli e Palermo migliaia di lavoratori dell’edilizia, in occasione dello sciopero nazionale di 8 ore indetto dalle Categorie dei lavoratori edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea, Filca e Feneal). Secondo i sindacati delle costruzioni, “le organizzazioni datoriali Ance e Coop hanno proposto un accordo provocatorio e indecente, pretendendo di offrire ai lavoratori un aumento salariale di zero euro e l’eliminazione di fatto dell’indennità professionale edile (APE). I sindacati accusano le controparti «di aver rappresentato in questa trattativa la parte più conservatrice degli imprenditori che vuole uscire dalla crisi ridimensionando il ruolo della contrattazione, dei diritti dei lavoratori e delle regole necessarie ad una rigorosa competizione. Quella parte che preferisce rincorrere la mera riduzione dei costi e dei diritti, anziché riprendere un percorso comune per rilanciare un settore che dall’inizio della crisi ha perso 500.000 posti di lavoro». Nelle Marche in quattro anni diecimila persone hanno perso il posto di lavoro ed hanno chiuso almeno duemila imprese. Solo nell’ultimo anno le ore lavorate sono diminuite del 25%, è continuato il trend negativo dell’occupazione (- 7%) e delle imprese (- 11%). Dai sindacati dito puntato anche verso il Governo. «Ne investimenti ne scelte coraggiose per rilanciare il settore e per affermare e sostenere un nuovo modello di edilizia basato sulla qualità e sulla sostenibilità sociale ed ambientale».
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11/12/2013 La Cisl apre uno sportello a Urbino 2
Essere sempre  più vicino ai bisogni dei lavoratori e dei cittadini è  la priorità della  CISL. Per questo da gennaio prossimo partirà uno sportello  per i servizi di assistenza fiscale, del patronato  e di tutela dei cittadini, con una presenza settimanale, nel quartiere URBINO 2. Un progetto nato in collaborazione con la categoria della FILCA Cisl  (la federazione dei lavoratori dell’edilizia e del legno) che insieme alla Area sindacale territoriale Cisl di Urbino, puntano ad essere presenti  in un quartiere abitato in gran parte da famiglie di lavoratori immigrati che necessitano più di altri di servizi di assistenza e tutela. Ai lavoratori e alle loro famiglie verrà fornita ogni tipo di assistenza e tutela sia di natura contrattuale, legate alle varie tipologie di lavoro, sia di natura sociale, un vero e proprio segretariato sociale che orienterà e accompagnerà  le persone  all’interno dei servizi pubblici integrati ma non solo. La  Cisl  sceglie Urbino 2, dove il problema dell'integrazione sociale è molto sentito, proprio perché è un quartiere dove i bisogni, a partire da quelli minimi, si manifestano in modo più urgente e pressante. Lo sportello, aperto nelle strutture messe a disposizione dal Comune di Urbino, si pone l’obiettivo di alleviare e sostenere le difficoltà quotidiane attraverso la rete di servizi, con  operatori della Cisl, che di volta in volta ed a seconda delle esigenze che si manifesteranno, si alterneranno nel garantire la loro presenza.  Leonardo Piccinno - Resonsabile Area Sindacale Territoriale Cisl Urbino 
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11/12/2013 Natale di crisi per i lavoratori della Energy Resources
I sindacati  denunciano il profondo stato di crisi  del gruppo Jesino Energy Resources,fino a due anni fa era leder del centro Italia per lo studio progettazione ed istallazione di energie rinnovabili. L’azienda conta ad oggi circa 80 dipendenti di alta professionalità e competenza, collocati in diverse aziende controllate, vedi CSS, i-Moving, ER residenzial, Casa Solare. Attualmente il 75% dei sui dipendenti si trovano in cassa integrazione guadagni straordinaria, che però per motivi legati a problemi aziendali sulla presentazione di documenti non stanno ancora percependo. Inoltre alcuni dei dipendenti che stanno lavorando devono recuperare parte di salario arretrato che come da accordo sindacale doveva essere rateizzato mensilmente. I sindacati hanno più volte stipulato accordi a tutela delle lavoratrici e lavoratori che si sono arenati di fronte alle problematiche di liquidità aziendale. L’azienda che ha già iniziato un processo di ristrutturazione del debito ipotizzando un eventuale concordato in bianco da sottoporre ai suoi creditori,  ad oggi preoccupa i sindacati in quanto i tempi si stanno notevolmente dilatando. La speranza era quella che la cigs che i dipendenti stanno aspettando giungesse prima delle festività natalizie, ad oggi purtroppo tale speranza sembra remota.Quella della ER è l’ennesima situazione di aziende di eccellenza che il nostro territorio rischia di perdere.
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03/12/2013 La Regione cambi passo: le richieste di Cgil, Cisl, Uil alla Giunta regionale
CGIL                     CISL                      UIL MARCHE Cgil, Cisl e Uil Marche ritengono insufficiente e, in certi ambiti, inadeguata l’azione della giunta regionale rispetto alla grave difficoltà in cui si trova la nostra regione, e anche rispetto ad esigenze di riforma ineludibili. La grave crisi che ha colpito quasi tutti i settori mette a rischio perfino la coesione sociale e, per questo motivo, richiede una risposta forte e innovativa,  in grado di aggregare tutte le componenti sociali ed economiche del territorio. Tale risposta, però, tarda ad essere messa in campo, anche per responsabilità della Regione Marche, che non ha saputo creare le condizioni di partecipazione e non ha saputo imprimere la svolta necessaria in una fase così delicata.Dopo un incontro di alcuni mesi fa con la giunta nel quale erano stati assunti alcuni impegni, quasi nulla si è poi fatto, tranne una serie di eventi pubblici promossi dalla regione con effetti prevalentemente mediatici. Per questi motivi, la manifestazione regionale del 14 dicembre ad Ancona, promossa per dare continuità alla mobilitazione per modificare la legge di stabilità, avrà al suo centro anche i temi relativi alle politiche regionali con l’intento di sollecitare una svolta. Le richieste di Cgil, Cisl e Uil Marche alla giunta sono diverse. Si parte dalla necessità di un intervento per favorire la ricollocazione dei disoccupati, di un contributo a favore delle famiglie che hanno difficoltà per pagare l’affitto, l’attivazione del progetto Appennino, interventi per sostenere gli studi e le spese sanitarie per le famiglie di lavoratori in difficoltà. E ancora: una impostazione delle politiche socio-sanitarie che preveda il rifinanziamento delle misure per la non autosufficienza e la disabilità, lo stop ai tagli sul personale sanitario, interventi concreti per ridurre le liste di attesa. Inoltre, per Cgil, Cisl e Uil vanno usati tutti gli strumenti attivabili, a partire dai fondi Ue 2014-2020, per la riconversione produttiva, il sostegno al made in Italy, la realizzazione di una filiera delle politiche attive del lavoro, l’agevolazione dell’accesso al credito per famiglie e piccole imprese. E ancora: la definizione di sistemi di controllo degli appalti per la legalità, il rafforzamento della coesione sociale, il riordino degli enti locali, l’aggregazione delle aziende partecipate dei servizi pubblici locali, nonché iniziative concrete per la riqualificazione edilizia in chiave anti sismica  e per la tutela del territorio.
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03/12/2013 Un'assemblea pubblica per progettare insieme
 SALUTE BENE COMUNE PER PROGETTARE INSIEME I SERVIZI SANITARI E SOCIOSANITARI DELLA CITTA’ DI ANCONA  CGIL- CISL-UIL di Ancona, assieme alle categorie della funzione pubblica e dei pensionati, hanno organizzato per il 5 dicembre una assemblea pubblica cittadina sulla sanità e i servizi sociosanitari anconetani. L’incontro dal titolo “Salute: bene comune” sarà affrontato da CGIL-CISL-UIL assieme al sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, all’Assessore comunale ai servizi sociali Emma Capogrossi e al direttore dell’ASUR e dell’area vasta  Piero Ciccarelli.L’assemblea,  aperta a cittadini e associazioni di volontariato, si terrà alle ore 17.00 presso la sala del consiglio comunale del Comune di Ancona e prevede un dibattito con gli intervenuti al fine di definire le criticità e le prospettive della sanità e dei servizi socio sanitari  della città.Tanti i problemi da affrontare, dalla casa della salute, al nuovo ospedale di Ancona sud, dai servizi sociali del Comune, al funzionamento dell’assistenza domiciliare integrata. Occorre ripensare le strutture che garantiscono la nostra salute  in un contesto di trasformazione demografica e risorse economiche sempre più scarse; l’obiettivo di CGIL-CISL-UIL di Ancona è di coinvolgere la città nella progettazione dei servizi.Ancona, 3.12.2013-12-02                                                                 CGIL –CISL-UIL Ancona
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03/12/2013 Ossi duri ... si diventa
Il 29 novembre 2013 presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, si è tenuta l’ultima giornata di presentazione del Progetto Regionale di prevenzione dell’osteoporosi.In una sala gremita, si sono avvicendati gli interventi delle Coordinatrici Donne di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.A seguire, chiare, esaustive e soprattutto fruibili le relazioni a cura del gruppo tecnico regionale: Dr. Pietro Scendoni e Dr. Mario Sfrappini che hanno dissertato su argomenti quali:-       Il Ruolo dei Medici di Medicina Generale;-       Osteoporosi e fattori di rischio;-       Il sistema DEFRA per la valutazione del rischio di frattura di femore.Donatella Ferretti, Assessore alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità del Comune di Ascoli Piceno, ha avuto parole di elogio per la collaborazione instauratasi con le Donne Cisl e si è dichiarata soddisfatta dei risultati ottenuti (si riferiva al recente screening effettuato il 25 e 26 settembre scorso, iniziativa in cui sono state monitorate 270 persone).Presenti in sala, oltre alla Coordinatrice Regionale Lorenza Mancini, anche una delegazione della FNP-Cisl di Teramo, il cui Segretario, nel portare il saluto della propria struttura, ha ricordato che la nostra Coordinatrice Rosandra Ciarrocchi nel 2005, incontrò per la prima volta proprio nella loro città tecnici e medici che effettuavano Screening di Ultrasonometria Ossea Calcaneare.Nel vivace ed interessante dibattito, numerose le richieste da parte del pubblico presente, a testimonianza di quanto sia attuale e sentito il problema osteoporosi.A conclusione della giornata di prevenzione le Coordinatrici delle tre sigle sindacali hanno concordato di incontrarsi di nuovo per dare un seguito alla proficua collaborazione instauratasi fra loro.
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29/11/2013 Un'altra università è possibile?
Finalmente insieme! Un incontro che sa quasi di “storico” quello avvenuto il 26 novembre scorso tra i quattro Rettori delle Università marchigiane, presso l’Aula Verde della Regione Marche. Forse per la prima volta, in un evento pubblico, Corradini (Camerino), Lacché (Macerata), Pivato (Urbino) e  Longhi (Ancona) sono stati riuniti grazie a Cgil, Cisl, Uil su iniziativa delle categorie di settore che hanno lanciato l’allarme sul futuro del nostro sistema universitario, come spiega nella sua introduzione Davide Violet, CISL Università regionale.“Tutta l’università, anche quella marchigiana, rischia di essere impoverita dal pesante taglio alle risorse e dal sostanziale blocco del turn over. Dovremmo, invece, investire di più in alta formazione per avere più laureati (almeno il 40% tra i 30/35 anni entro il 2020, siamo solo al 21%), più ricerca, più innovazione, più sviluppo sostenibile, più lavoro di qualità, condizioni fondamentali per uscire dalla crisi. Le Marche possono fare la loro parte. Dobbiamo unire le forze per fare sinergia e rilanciare un patrimonio enorme che non possiamo perdere” afferma Manuela Carloni, FLC-CGIL Marche, nella sua relazione introduttiva. La conoscenza e la cultura devono essere lo snodo centrale per costruire vie plurali allo sviluppo e al lavoro nei nostri territori, che cercano di progettare un futuro migliore per tutti, proprio mentre il difficile momento di cambiamento epocale che stiamo vivendo, continua ad inferire colpi profondi a quel sistema di certezze che da tempo abbiamo scoperto non essere più tali.A partire dai dati, presentati da Claudio Amicucci, UIL RUA Nazionale, emergono almeno quattro aree su cui lavorare per puntare ad un sistema universitario integrato nelle Marche e costruire un “brand della conoscenza” attrattivo e ricco di sostanza allo stesso tempo: qualità e cura del lavoro della conoscenza; qualità e cura dell’offerta formativa; centralità degli studenti, del loro diritto allo studio; investimento più maturo e selettivo nella costruzione di partnership tra mondo della ricerca e sistema economico e sociale regionale.I Rettori hanno mostrato forte disponibilità a confrontarsi su una materia certamente delicata, declinando le loro ragioni con sfumature anche molto diverse. Nella storia di ogni ateneo sono raccolte identità, esperienze, intuizioni e culture organizzative e gestionali specifiche che non vanno trascurate. Il tema dell’integrazione è una questione antica nel sistema universitario marchigiano e presenta luci e ombre rispetto alle sperimentazioni di volta in volta messe in campo su questa materia, alcune anche molto proficue, come nel caso di Camerino e Macerata.Sullo sfondo pesa ancora un dibattito e una produzione legislativa che troppo spesso hanno preoccupato - più che ingaggiare - i diretti interessati: unire o federare? Semplificare o aggiungere? Fondere o coprogettare? Cambiare in un sistema così antico e consolidato è una sfida complessa e da giocare insieme, tra tutti gli attori coinvolti.Ma serve anche essere accompagnati e sostenuti da una cornice istituzionale forte: Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di assumere questo ruolo di governance alla Regione Marche, presente con l’Assessore Luchetti, che non ha declinato l’invito.«Costruire insieme un progetto è necessario, urgente, strategico: essere protagonisti e costruttori del futuro del sistema universitario regionale è nostra responsabilità. Se non lo facciamo noi, è molto probabile che lo faranno altri, facendoci subire scelte fredde e razionalistiche, quasi sicuramente riduttive ma, soprattutto, non partecipate». Queste le conclusioni di Stefano Mastrovincenzo a nome delle tre confederazioni.Ora serve iniziare, quindi. A breve partirà un tavolo formale dove il dibattito aperto si trasformerà in un confronto sul merito: questo l’importante risultato in una giornata che vuole lasciare un primo importante segno. Le foto del Convegno Il servizio del TG regionale sul Convegno http://www.youtube.com/watch?v=AZt56g0Qj70 Il servizio di èTV Marche
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29/11/2013 “La Macroregione Adriatico Ionica: sfide ed opportunità”: ne parliamo il 3 dicembre ad Ancona
Martedì 3 dicembre 2013 alle 16:00, in via dell’Industria 17 /a ad Ancona, sede dell’ISCOS Marche, nel salone della CISL Marche, si terrà un incontro sulla Macroregione Adriatico Ionica, le sfide e le opportunità per i lavoratori.Aprirà i lavori Fausto Mazzieri, presidente di Iscos Marche, con una riflessione sulla Macroregione come nuova modalità di cooperazione tra le regioni che si affacciano sull’Adriatico.L’intervento centrale sarà del dott. Marco Bellardi, consulente del presidente della Regione Marche, che illustrerà le principali tappe del cammino intrapreso e che porterà all’adozione della strategia europea per la Macroregione, nel secondo semestre del 2014, durante la presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea.Seguirà il dibattito, con il quale cercheremo di capire quali potranno essere le opportunità e i vantaggi per tutti noi che possono derivare dalla Macroregione.Infine concluderà i lavori Stefano Mastrovincenzo, segretario regionale della Cisl Marche, che illustrerà le proposte del sindacato per la creazione di una Macroregione basata sui criteri di equità, solidarietà e sviluppo sostenibile.Per saperne di più leggi La Macroregione: vogliamo lavoro dignitoso Contatti ISCOS Marche Onlus 071 505224/8http://iscosmarche.itiscosmar@tin.itskype id iscosmarcheitaliavia dell’Industria 17/a, Ancona 
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28/11/2013 Allarme declassamento per l'Aeroporto di Falconara
La Cisl delle Marche oggi ha incontrato l’Assessore regionale con delega all’aeroporto, Paola Giorgi, e il nuovo Presidente di Aerdorica, Giovanni Belluzzi, per affrontare i drammatici rischi di un eventuale declassamento del servizio di assistenza al volo dello scalo dorico. La Cisl delle Marche ha voluto fortemente questo incontro per trovare soluzioni efficaci e strutturali per di risolvere al meglio le criticità dell’Aeroporto di Falconara, per il quale nell’ottobre scorso l’Enav ha previsto la riduzione, da 24 a 16, delle ore di attività della torre di controllo, sospendendo di fatto il servizio notturno. Le conseguenze rischiano di rivelarsi gravi ed imprevedibili. Di certo sarà impossibile garantire il trasporto notturno di organi espiantati, di corrispondenza postale e di merci di qualsiasi tipo. Il rischio in prospettiva è anche quello dell’abbandono della tratta da parte delle compagnie straniere. Un vero e proprio declassamento che sarebbe evitabile con un investimento limitato – circa 200.000 € - necessario ad acquistare quella tecnologia con la quale lo scalo anconetano guadagnerebbe in efficienza. Durante l’incontro i rappresentanti della Cisl marchigiana hanno inoltre ribadito con forza la necessità di pagare le mensilità arretrate dei dipendenti di Aerodorica, il cui ultimo stipendio percepito è quello di settembre, e il ripristino del diritto dei lavoratori di vedersi versato il TFR, oggi trattenuto dalla società, in un fondo previdenziale. Tutto è rimandato al prossimo incontro, che il Presidente di Aerdorica si è impegnato di convocare entro il 10 dicembre.
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25/11/2013 Area Vasta 5, Ascoli e San Benedetto senza sanità di base
Di seguito il comunicato della CISL FP Ascoli-Fermo. Ciò che si legge sulla stampa locale, riguardo la situazione della sanità nei due centri di Ascoli e San Benedetto, fa accapponare la pelle perchè ci si rende conto in quali mani la collettività picena sia caduta. Il vicepresidente della Giunta, assessore al piceno, che è anche medico ma evidentemente lo ha momentaneamente dimenticato, è ripetutamente intervenuto sulla stampa, anche a sproposito quando ha cercato di sminuire il Sindacato e quello che rappresenta, ma ha dimostrato la pochezza delle argomentazioni politiche alla base di uno sconvolgimento dell'assetto assistenziale, organizzativo, qualitativo e dell'offerta, messo in piedi da svariate riforme sanitarie, tutte volte solamente a fare cassa nel territorio del piceno. Infatti, nel farlo, non si è adoperato un metro uguale per tutti. Mentre altre realtà marchigiane, protette come fortezze inespugnabili, mantengono un assetto organizzativo praticamente intonso, il sud della Regione è stato assunto come cavia da laboratorio per sperimentare forme di collaborazione che di reti cliniche hanno nulla a che fare. Lo spieghi Canzian, con la sua tanto sbandierata eloquenza a quei cittadini-pazienti che vengono sballottati da San Benedetto ad Ascoli o viceversa, non per essere sottoposti a cure superspecialistiche ma a banali trattamenti di base, le ragioni macroeconomiche di una Regione che taglia gli infermieri e gli OSS ma spende soldi pubblici per tante attività inutili. Le notizie degli ultimi giorni, pongono un interrogativo enorme su come si poteva e doveva risparmiare, prima di tagliare sulla salute. Non so come molti dei politici regionali, possano continuare a guardare negli occhi i tanti professionisti giovani precari ai quali hanno tagliato il posto di lavoro. Sull'alta specialità, tutti ci siamo messi l'anima in pace, comprendendo che per uno strano destino geografico, le strutture dovessero essere poste al nord della regione, lasciando agli altri territori il ruolo di "trasportatori sanitari" o peggio di utenti viaggiatori. Ma quello che si sta mettendo in ginocchio nel piceno, è la sanità di base. Sono i servizi elementari ed i reparti che una volta erano definiti inidispensabili perchè un ospedale fosse classificato come tale. La Regione attraverso atti legislativi e normativi sta sancendo l'abbassamento quali-quantitativo dell'assistenza di base e sta portando, nel silenzio omertoso di gran parte della politica allineata, un attacco mortale anche ai principi di assistenza sociale e di aiuto alle famiglie con malati cronici e fragili. Ad esse sta imponendo sacrifici ulteriori a causa della diminuzione del tempo assistenziale sul territorio,soprattutto delle periferie e dei piccoli centri dell'entroterra, delle figure professionali che compongono le equipe multidisciplinari, moltiplicando le procedure autorizzative per accedere alle prestazioni ma anche portando via loro i riferimenti di strutture alle quali da anni fanno accesso. Quando si parla di salute e di malattie croniche con impatto forte sulla sfera relazionale, ogni cambiamento, alterazione dei rapporti di fiducia tra paziente ed operatore, comportano sconvolgimenti inimmaginabili che fanno regredire i malati e annientare i progressi ottenuti con grande sacrificio. Di tutto questo i ragionieri cinici dell'ASUR ed i burocrati politici della Regione Marche se ne sono fregati altamente. Come CISL FP, più volte, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali e alla RSU dell’AV5, ci siamo sforzati, di far ragionare le nostre controparti, portando numeri e dati inequivocabili, pensando che dall'altra parte vi potessero essere persone e rappresentanti delle istituzioni, capaci e pronti a capire il disagio che il personale tutto e l'utenza soprattutto, stanno vivendo. E' stata purtroppo solo un'illusione perchè davanti a noi abbiamo riscontrato di avere dei "ragionieri cinici" e dei liquidatori insensibili ad ogni grido di aiuto. Qual'è oggi la situazione sul campo? Giornalmente il Direttore Stroppa ed i Direttori Sanitari delle strutture di San Benedetto ed Ascoli, dopo aver fatto il solito viaggetto ad Ancona e preso gli ordini dall’ASUR, tagliano sui servizi di ogni tipo, con rivoluzionarie riorganizzazioni che hanno tutte la stessa logica: razionare. Ecco allora che sparisce il personale al Day Surgery, gli infermieri al dipartimento chirurgico, gli OSS al Pronto Soccorso, l'intero reparto di psichiatria ad Ascoli, i centralinisti ai due centralini, i Tecnici di neurofisiopatologia, gli sportelli di front office rimangono chiusi, si allungano i tempi per le prestazioni diagnostiche, i tecnici del Centro Trasfusionale devono coprire il doppio dei turni di pronta disponibilità stabiliti per contratto, si mette a rischio la guardia attiva del Laboratorio Analisi, ma soprattutto non si rinnovano i contratti degli infermieri e quindi si riducono le dotazioni organiche presenti nei reparti. Di tutto questo macello, ne devono essere consci i cittadini, quando si recheranno nelle strutture sanitarie picene, perché i tagli mettono a rischio la qualità dell'assistenza ed aumentano fortissimamente i rischi di errori professionali. Solo la grandissima professionalità e serietà di gran parte degli operatori ospedalieri e del territorio, per ora, hanno impedito eventi avversi importanti. Quando non si rispettano gli standard minimi o anche quando si lavora sempre con standard minimi assistenziali e tecnologici, si mette a rischio la salute, e purtroppo, talvolta, anche la vita del malato. Lo devono sapere gli utenti, che presto troveranno sempre più code agli sportelli, attenderanno sempre più tempo prima di essere sottoposti a prestazioni sanitarie, attenderanno prima che qualcuno risponda al campanello in corsia, forse nemmeno il centralino dell'ospedale risponderà sempre, le liste d'attesa aumenteranno, i tempi per le consulenze al pronto soccorso si dilateranno, ecc. Come Sindacato chiediamo ai cittadini - di fare uno scatto di maturità. Di tutto questo non sarà responsabile il primo operatore che incontreranno. Il problema del ritardo o della fila non è sarà ascrivibile alla poca voglia di lavorare di chi avrà davanti. Questo è quello che vorranno far credere quelli che non ci mettono mai la faccia ma che con le loro scelte politiche e gestionali procurano danni al già fragile sistema della sanità pubblica senza mai sporcarsi le mani per andare a vedere i cattivi risultati che procurano. Ma di certo l'obbiettivo di molti di questi, in primis il Direttore dell'ASUR e l'Assessore alla Sanità Regionale, non è quello di abbassare i disagi agli utenti del piceno; il loro solo fine è quello di far quadrare il bilancio regionale, così tutto potrà continuare come prima, nel bene e nel male. I cittadini ed i lavoratori imparino a mirare in lato. La protesta civile deve montare ed il Sindacato in modo unitario, già nelle prossime settimane, se non vi sarà una radicale inversione di tendenza, proporrà delle iniziative, ma dovranno mirare a smascherare chi ha originato tutto lo sconquasso a cui stiamo assistendo, non le ultime linee, gli operatori da 1000 euro al mese. Diciamo basta anche ai soldi spesi per figure gestionali incapaci di assumere autonomamente delle decisioni,che si nascondono dietro a “vorrei ma non posso”.                                                                                         IL SEGRETARIO REGIONALE                                                                                               Giuseppe Donati
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22/11/2013 Stella Maris: entro lunedì vogliamo certezze sugli stipendi arretrati e futuri
In data odierna, le Organizzazioni Sindacali FP CGIL -CISL FP -UGL -CISAL, a seguito delle criticità riscontrate dai lavoratori ed evidenziate dalla proprietà della Casa di Cura Stella Maris di San Benedetto del Tronto, nella conferenza stampa dello scorso 18 novembre, hanno incontrato una rappresentanza della Direzione della struttura privata, allo scopo di sbloccare il pagamento degli stipendi arretrati.La parte sindacale ha stigmatizzato il fatto, che nonostante il Presidente della Stella Maris, nel corso della conferenza stampa del 18 novembre abbia messo in risalto gli ottimi risultati economici conseguiti durante la sua gestione, la proprietà abbia assunto la gravissima decisione di non pagare regolarmente lo stipendio di ottobre ai dipendenti e mettere in forse la retribuzione di novembre e la tredicesima, creando disagi a tante famiglie.Nell'incontro odierno è emersa la possibilità concreta di fare fronte al pagamento degli stipendi (mese di ottobre e novembre) entro la prima decade di dicembre e della tredicesima mensilità, sempre entro dicembre, a patto che l'ASUR e la Direzione di Area Vasta 5,rispettino gli impegni assunti con la proprietà in merito alla possibilità di ripristinare l'anticipazione dei crediti della Casa di Cura da parte di una società privata.La scadenza per le Organizzazioni Sindacali è perentoria. Entro lunedì 25 novembre, la proprietà della Stella Maris dovrà comunicare alla parte sindacale l'esito formale del confronto avviato con l'ASUR e la Direzione di Area Vasta 5, che in modo collaborativo si è assunta l'onere di fare da intermediario con la Regione Marche. Nella succitata comunicazione dovranno essere messe nero su bianco, le scadenze di pagamento degli stipendi di ottobre e novembre e della tradicesima.Qualora quanto sopra non avverrà, i toni del confronto cambieranno radicalmente e si aprirà un percorso vertenziale duro, a tutela dei posti di lavoro e dei salari. Subito dopo la lettura della comunicazione formale, che giungerà dalla parte datoriale, le Organizzazioni Sindacali Territoriali di FP CGIL -CISL FP -UGL - CISAL, unitamente ai Rappresentanti interni, convocheranno l'Assemblea del personale nella quale si decideranno tutte le eventuali azioni vertenziali da adottare a tutela dei diritti dei dipendenti.La Organizzazioni Sindacali hanno approfittato dell'incontro con la Stella Maris per mettere in chiaro che non intendono minimamente assumere il ruolo di “stampella” della parte datoriale, soprattutto perchè i rapporti con l'AIOP Marche, alla quale aderisce Stella Maris, sono tuttaltro che buoni. In questi mesi l'AIOP Marche ha dato alcun segnale di ripresa del dialogo con i Sindacati, nonostante la grave situazione verificatasi dopo l'approvazione da parte della Regione, della riorganizzazione dei posti letto. Massima responsabilità quindi delle Organizzazioni Sindacali nella tutela dei posti di lavoro e delle retribuzioni. Medesima responsabilità e correttezza, però, la si pretenderà da parte datoriale e dell'AIOP Marche.LE SEGRETERIE TERRITORIALI FP CGIL – CISL FP – UGL - CISAL
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21/11/2013 A14, incertezza sulla ripresa dei lavori
Le segreterie provinciali dei lavoratori del settore edile di Cgil Cisl e Uil (Feneal, Filca e Fillea) denunciano la mancata ripresa dei lavori sul Lotto 4 della Terzia Corsia A14 Senigallia – Ancona Nord dopo l’annuncio fatto a settembre scorso da Autostrade per l’Italia e dal Ministero dell’Infrastrutture che i lavori sarebbero potuti riprendere ad ottobre 2013 dal Consorzio Samac. Avevamo per parte sindacale salutato con favore e positivamente la prospettiva della ripresa lavori dopo aver assistito ad una lunga trattativa tra Autostrada e il Consorzio Samac. La ripresa annunciata avrebbe finalmente messo fine ad una vertenza locale che vedeva coinvolti 130 lavoratori del Consorzio Senigallia Scarl e circa 250 lavoratori delle aziende in sub-appalto e di fornitura che da maggio erano stati sospesi in cassa integrazione ed in attesa di certezze occupazionali e di reddito. Tuttavia, ad oggi registriamo che lo sblocco dei lavori ancora non c’è stato e pur avendo avuto delle rassicurazioni sulla immediata ripresa lavori sia da Autostrada sia dal Consorzio Samac siamo preoccupati per questo inspiegabile ritardo. Per quanto ne sappiamo ci risulta che venerdì 7 novembre u.s. Autostrada e Samac hanno finalmente raggiunto un accordo definitivo sulle riserve poste dall’azienda, alla base del fermo cantiere di aprile, e definito il nuovo crono-programma dei lavori. Pertanto, in questa settimana ci aspettavamo come sindacati provinciali di essere convocati dal consorzio Samac per conoscere la tempistica di inizio lavori e la data di rientro al lavoro dei 130 lavoratori dell’azienda esecutrice Senigallia Scarl posti temporaneamente in cassa integrazione. Invece ad oggi, per la terza volta consecutiva l’azienda ha rinviato di settimana in settimana gli incontri da noi richiesti. Questo ennesimo spostamento sembra legato alla mancata definizione dei nuovi contratti di fornitura di alcuni materiali da costruzione, precisamente l’inerte e il calcestruzzo, e sulla definizione dei pregressi contratti di fornitura. A questo punto, una possibile mancata ripresa dei lavori, per questi ulteriori ritardi, provocherebbe una profonda ferita occupazionale per il territorio che acuirebbe la già pesante crisi del settore delle costruzioni in provincia e nella Regione. Il territorio della provincia sarebbe devastato da un incompiuta, creando disagi economici e di viabilità locale e nazionale essendo l’unico tratto marchigiano di terza corsia ad oggi incompiuto. Pertanto, le segreterie provinciali, oltre a denunciare il clima di incertezza sul territorio legato al fermo dell’opera, reputano non più sostenibile questo ritardo e si auspicano che tutte le parti in causa a partire dal Consorzio Samac si impegnino ognuno per il suo ruolo  a rimuovere gli ultimi ostacoli per arrivare in tempi brevissimi la ripresa dei lavori. Visto lo stallo, nei prossimi giorni i sindacati provinciali, assieme alle RSU di cantiere chiederanno di essere convocati dai soggetti istituzionali coinvolti, quali Regione Marche e Ministero delle Infrastrutture da una parte e dall’altra Società Autostrade per l’Italia per chiedere chiarimenti sulla vicenda e sollecitare un loro intervento decisivo. Negli incontri ricorderemo a tutti i soggetti che per noi è prioritaria la rioccupazione dei 130 lavoratori del Consorzio Senigallia Scarl e dei 250 lavoratori delle aziende in sub-appalto, oltre al pagamento delle mensilità arretrate dei lavoratori che dal mese di luglio non stanno percependo il loro salario. In mancanza di riscontri non escludiamo la possibilità di procedere con altre iniziative sindacali. 
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21/11/2013 25 novembre al lavoro con qualcosa di rosso
Tutte al lavoro con qualcosa di rosso nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E’ l’invito che CGIL, CISL e UIL delle Marche lanciano a tutte le donne. Un segno che renda visibile l’impegno del sindacato contro la violenza sulle donne in occasione della giornata del 25 novembre.  “In ufficio, in fabbrica, a scuola o dietro il bancone di un negozio, chiediamo a tutte le lavoratrici marchigiane di mettersi il vestito, le scarpe, una sciarpa o un fazzoletto rosso, per simboleggiare la necessità di fermare la cultura della violenza sulle donne” – è questo l’appello lanciato da Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, responsabili delle politiche di genere di CGIL, CISL e UIL delle Marche. La violenza contro le donne resta una delle forme più gravi di violazione dei diritti umani a livello mondiale. Qualunque sia la forma, o il luogo dove si manifesta, che sia la casa o il posto di lavoro, la violenza contro le donne è una vergogna che deve essere fermata perché nega alle donne il diritto fondamentale di vivere in dignità e libertà. Dietro la violenza contro le donne c’è il rapporto di potere tra uomini e donne, all’interno della coppia, sul lavoro, nella società: la violenza viene usata per ristabilire il potere maschile e rappresenta l’espressione del desiderio di controllo, dominio e possesso dell'uomo sulla donna. E man mano che la libertà delle donne aumenta il fenomeno diventa più grave, proprio perché vengono messi in discussione atavici rapporti di forza in un contesto di aumentata vulnerabilità sociale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente riconosciuto che la violenza contro le donne è una vera e propria emergenza mondiale di salute pubblica. I dati rilevati dall’OMS sono spaventosi: il 35% delle donne nel mondo è vittima di violenza fisica e/o sessuale da parte del partner o di sconosciuti; il 38% dei femminicidi avviene per mano del proprio compagno; il 30% dei maltrattamenti alle donne ha inizio in gravidanza e 1 donna su 4 è oggetto di violenza in questa fase della vita. Le violenze, quando non portano alla morte, producono danni fisici e psichici gravi che si ripercuotono anche sui figli. La situazione in Italia non è meno preoccupante: nel 2012 ci sono stati 124 femminicidi e nei primi 10 mesi del 2013 le donne uccise sono già state più di 100. L’ISTAT stima che le donne tra i 16 e 70 anni, vittime di abusi fisici o sessuali siano 6.743.000 e che circa un milione di donne abbia subito stupri o tentati stupri. A queste vanno aggiunte le donne che non rientrano nelle statistiche, che subiscono abusi, violenze fisiche o psicologiche senza denunciare i loro aggressori. Un sommerso di soprusi e ricatti che porta al parossismo del crimine o che rimane nello stillicidio di violenze quotidiane nascoste o mascherate. Purtroppo, anche la nostra Regione è stata ripetutamente colpita da tragedie di questo tipo, spesso avvenute in un contesto domestico, come dimostrano i recenti fatti di cronaca. In un quadro così drammatico vanno fortemente sostenuti i centri antiviolenza, fondamentali nel territorio perché supportano le donne nel momento più difficile, così come occorre investire, in termini di formazione e di risorse, nelle forze dell’ordine e nelle strutture sanitarie. Come Sindacati ricordiamo che c’è violenza anche nel mondo del lavoro. La crisi economica, pesante e persistente, ha reso il lavoro sempre più incerto e precario e cosi i giovani, gli over 50 e soprattutto le donne risultano sempre più soli e fragili. Sempre secondo l’ISTAT, una donna su due ha subito molestie o ricatti sessuali sul lavoro nel corso della vita e una su cinque negli ultimi tre anni: un dato che ci dà la dimensione di quanto sia importante lavorare insieme, tutti gli attori sociali, per prevenire, intervenire, informare, educare. Agire in rete con istituzioni e associazioni partendo da un’attenta lettura della realtà, facendo emergere bisogni e promuovendo azioni di prevenzione oltre che di contrasto dei fenomeni; poiché sappiamo che per combattere efficacemente la cultura della violenza sulle donne, la mancanza di rispetto tra i generi e la sopraffazione che sfocia in violenza, occorre mettere in campo forti azioni educative per superare stereotipi su donne e uomini, sulle loro relazioni e sui ruoli nella società. Ad alcuni mesi dalla ratifica della Convenzione di Istanbul riteniamo sia urgente proprio lavorare soprattutto sul piano culturale a partire dal ruolo fondamentale della scuola, con interventi coordinati e strutturati, non lasciati alla sensibilità della singola istituzione scolastica o territoriale. Inoltre è necessario anche contrastare l’immagine sbagliata e degradante della donna spesso trasmessa dai media, a partire dall’ uso di un messaggio sessista, che non significa solo corpi nudi, ma riduzione delle donne a pochi stereotipi, spesso disancorati dalla realtà o, ancora peggio, finalizzati a diffondere modelli che mortificano il talento e l’investimento sulle proprie risorse intellettuali e morali che, pure, tante donne, tante giovani, con fatica, con tenacia e con speranza coltivano ed alimentano, ogni giorno, tutti i giorni. Per loro e per tutte noi proseguiamo questo cammino insieme in una realtà che, seppur ancora tragicamente segnata dalla violenza, contiene in sé delle potenziali energie da raccogliere e valorizzare. L'ARTICOLO SU CRONACHE MACERATESI
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21/11/2013 “Ossi duri …. si diventa”
Nell’ambito della Campagna di prevenzione sull’osteoporosi i Coordinamenti Donne di Cgil, Cisl, Uil Pensionati con la Regione Marche stanno svolgendo in tutti il territorio regionale una serie di appuntamenti per informare i cittadini, gli operatori sanitari del programma di prevenzione.Ad Ascoli Piceno l’iniziativa si terrà venerdì 29 Novembre 2013 con inizio alle ore 15,00 presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno.Il Convegno prevede la partecipazione di medici ed esperti incaricati dalla Regione Marche, tra i quali il Dr. Pietro Scendoni e il Dr. Mario Sfrappini.Gli argomenti trattati riguarderanno:-        Il Ruolo dei Medici di Medicina Generale;-       Osteoporosi e fattori di rischio;-       Il sistema DEFRA per la valutazione del rischio di frattura di femore.Inutile sottolineare l’importanza di questa giornata, in quanto “l’osteoporosi è una malattia molto diffusa, soprattutto tra le donne oltre i 50 anni di età, ma non conosciuta a fondo. Molto spesso non dà segni e sintomi importanti sino a che non provoca fratture … e le conseguenze sono spesso molto gravi ed invalidanti”.Si ringrazia l’Assessorato alle Politiche Sociali per la sensibilità dimostrata all’iniziativa.
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21/11/2013 Giudice annulla fattura Enel Energia per poca trasparenza
“Enel, a suo piacimento, ha inteso applicare un sovrapprezzo generico e indefinito. La fattura, quindi, non è riscontrabile e va annullata”: questa la motivazione con la quale il Giudice di Pace di Roma ha annullato una fattura esorbitante e ingiustificata che l’azienda di energia elettrica aveva emesso nei confronti di una microimpresa pugliese. Mancanza di trasparenza e incapacità di giustificare importi in fattura sottolineano l’importanza della condanna, afferma Confconsumatori.Il Giudice di Pace di Roma ha, infatti, dichiarato integralmente nulla una fattura di oltre 1500 euro emessa da Enel Energia, per mancanza di prova del credito richiesto, oltre che per mancata trasparenza del contratto stipulato tra le parti. Si legge nella sentenza: «Enel, a suo piacimento, ha inteso applicare un sovrapprezzo generico e indefinito. La fattura, quindi non è riscontrabile e va annullata». Oltre alla nullità della fattura, il Giudice ha disposto anche il rimborso delle spese di lite e di 100 euro per le spese stragiudiziali.“La società fornitrice dell’energia – spiega l’avvocato Alessandra Taccogna, che ha difeso in giudizio la microimpresa – ha fornito spiegazioni non sufficienti a giustificare l’importo della fattura esorbitante, mostrando conteggi incomprensibili, come spesso accade. Questa sentenza rappresenta, quindi, un passo importante nella lotta contro le fatture esagerate ed anomale, emesse nei confronti dei consumatori, che non devono sentirsi obbligati a pagare quando non ci sono prove sufficienti a chiarire l’esattezza di quanto preteso”. Confconsumatori ricorda che, in virtù del Decreto Monti 1/2012, le microimprese godono della stessa tutela dei singoli consumatori di fronte a pratiche sleali.
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19/11/2013 Aumento acconto Irpef, Saldo IMU 2013, 730 per i disoccupati: istruzioni per l'uso
AUMENTO ACCONTO IRPEF, SALDO IMU 2013, 730 PER I DISOCCUPATI: ISTRUZIONI PER L’USO  In questo particolare momento di incertezza normativa, il CAF della Cisl ritiene opportuno informare i cittadini riguardo le principali scadenze fiscali che interessano molte famiglie. Innanzitutto l’aumento dell’acconto IRPEF da versare entro lunedì 2 dicembre 2013: per i contribuenti che hanno effettuato la dichiarazione dei redditi tramite il modello 730,  sarà il datore di lavoro o ente pensionistico a trattenere la seconda o unica rata di acconto tenendo conto dell’aumento, pertanto i soggetti interessati troveranno una trattenuta maggiore rispetto a quella indicata sul modello. Caso particolare per i lavoratori che successivamente all’atto della dichiarazione 730 hanno terminato il rapporto di lavoro: nella fattispecie il contribuente è tenuto a versare direttamente con il modello F24 il 2° o unico acconto, facendone richiesta agli sportelli dedicati a tale scopo.Altra questione contingente è il versamento del Saldo IMU 2013. La Consulta dei CAF ha formulato recentemente alcune proposte al Governo circa le modalità ed i tempi per ottemperare al pagamento di tale tributo; non avendo avuto risposte visto l’approssimarsi dei termini la Consulta stessa ha dato indicazione ai propri uffici di procedere nell’assistenza ai contribuenti e pertanto i nostri operatori sono a disposizione per l’effettuazione dei calcoli dell’imposta da versare entro il 16 dicembre 2013 secondo gli aggiornamenti disponibili.Per avere informazioni e prenotare il servizio IMU cu si può rivolgere agli uffici del Caf Cisl.Informiamo inoltre con soddisfazione, l’importante notizia che le pratiche 730 per disoccupati sono state definite ed a partire dal 15 dicembre i contribuenti riceveranno il credito liquidato, secondo le modalità scelte, tra accredito nel proprio conto o mandato presso le Poste.Ancona 19 /11/13                                                                                                    Caf Cisl Marche
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14/11/2013 Haemonetics: Fim Fiom Uilm soddisfatte dell'accordo
Le Segreterie Provinciali FIM FIOM UILM, pur nella drammaticità della vertenza Haemonetics esprimono soddisfazione per il consenso di maggioranza manifestato dai lavoratori rispetto alla Ipotesi di Accordo stipulata il 05 Novembre 2013 presso la Regione Marche e sottoscritta anche dall’Assessore Reg. al lavoro, dal presidente alla Provincia di Ascoli Piceno e dal Sindaco del Comune di Ascoli Piceno, pertanto è stata accolta dall’azienda l’istanza avanzata dalle Segreterie Fim Fiom e Uilm e dalle istituzioni firmatarie dell’Accordo, nonostante le rinunce ai contenziosi  siano state pari al 63% ( maggioranza dei lavoratori) e non l’80% inizialmente previsto dall’intesa.Tutto ciò permetterà:1-   Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per cessazione di attività per la durata di 12 mesi, l’accordo prevede altresì l’onere da parte di Haemonetics di provvedere ad anticipare mensilmente il trattamento economico di Cassa Integrazione per tutti i dipendenti.2-   L’erogazione di un pacchetto economico di incentivi che vanno da euro 28.300 per gli under 40, euro 32.300 per chi si colloca tra i 40 e i 50 anni e euro 36.300 per gli over 50.Inoltre l’accordo di cui sopra impegna l’azienda alla valutazione di eventuali offerte da parte di terzi imprenditori, da ricevere entro il 31 Dicembre 2013.Riteniamo che le “manifestazioni di interesse” emerse fin dallo scorso Luglio e finora non formalizzate non debbano esitare ulteriormente a manifestarsi e ad uscire allo scoperto essendoci ora condizioni diverse.                                                                                Le Segr. Prov.                                                                         Fim-Cisl  Fiom-Cgil  Uilm-Uil
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13/11/2013 1.000 milioni di euro da spendere bene
1000 milioni di euro da spendere bene dal 2014 al 2020. Questa la priorità per la Cisl delle Marche rispetto all’utilizzo dei fondi strutturali che arriveranno dall’Europa per sostenere lo sviluppo economico e  la qualificazione professionale della nostra Regione. Forte attenzione sul metodo e sui processi quindi, per superare i limiti, talvolta anche evidenti, della tornata 2007-2013 che si avvia a conclusione: sovrapposizione degli interventi, proliferazione dei progetti, lentezza della burocrazia, bassa qualità dei processi concertativi. Insieme a Cigl, Uil e alle associazioni imprenditoriali, nei giorni scorsi la Cisl ha chiesto alla Regione di partire dalle condivisione delle regole del gioco affinché questi soldi, che sono di tutti e che ora ritornano per essere investiti, sostengano veramente la rinascita dei nostri territori così duramente colpiti dal cambiamento epocale che ci troviamo a vivere. Queste sono settimane cruciali per costruire insieme i Piani Operativi Regionali, ai quali si dovrà fare riferimento in maniera severa nella definizione degli interventi e nella valutazione dei progetti che verranno posti nei prossimi anni all’attenzione dell’Autorità regionale. La Cisl chiede selettività nella identificazione degli assi di intervento e delle aree territoriali da sostenere. Uno sviluppo a tutto tondo che dovrà avere il coraggio trasformare i nostri limiti in vantaggio competitivo. Puntare su una manifattura rinnovata, supportata da servizi di qualità in grado di rilanciarla nei mercati internazionali. Il welfare come luogo dello sviluppo (sostiene la fragilità di tutti, crea lavoro buono, previene il disagio, facilita la coesione sociale). Il riassetto delle istituzioni locali, a partire dall’associazionismo tra Comuni, come cornice di sostegno allo sviluppo e come via per ricostruire fiducia tra cittadini e Stato; l’economia dell’intelligenza  (nuovo patto tra impresa e ricerca) come veste futura della nostra vocazione manifatturiera. Investimento nei beni comuni (acqua, energia, natura, territorio, città, conoscenza) come garanti della durevolezza, della qualità e della sostenibilità dello sviluppo marchigiano nel prossimo futuro. La Cisl metterà a disposizione queste riflessioni, nella serata di venerdì 15 novembre, a Macerata in occasione dell’iniziativa promossa da Marche 2020, dal Consiglio Regionale, dal Gruppo Consiliare Gian Mario Spacca Presidente e dal Circolo Aldo Moro, sull’analisi dei bisogni del territorio e dello sviluppo. Marco Ferracuti  (Segretario regionale) 
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13/11/2013 A Fermo un convegno su formazione e misure anti crisi
La formazione nelle transizioni, Il ruolo della formazione a supporto dei lavoratori nel periodo della cassa integrazione in deroga. E' il titolo del convegno promosso dallo Ial Marche (l'Ente della Cisl che si occupa di innovazione, apprendimento e lavoro) e la Provincia di Fermo con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Psicologiche Umanistiche dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti- Pescara,  che si terrà giovedì 14 Novembre 2013  ore 9.30 presso  la Sala Consiglio della Provincia di Fermo, in Viale Trento, 113. Nell’occasione saranno presentati i risultati di “Pro.g.r.a.m.Fermo” il progetto quadro per la Gestione e Realizzazione di Azioni e Misure anticrisi,  dove la formazione è stata lo strumento attivo per promuovere l’occupabilità, finanziato dalla Provincia di Fermo, e il report della ricerca relativa alla formazione a supporto dell’occupabilità e del benessere in cassa integrazione. Il progetto anticrisi, “Pro.g.r.a.m . Fermo”, rivolto ai beneficiari degli ammortizzatori sociali in deroga si è proposto di offrire un sostegno ai lavoratori sospesi e/o espulsi dai processi produttivi e alle loro famiglie che hanno vissuto tale situazione, cercando di operare per una rioccupabilità delle persone. Il progetto ha coinvolto 665 lavoratori dei circa 4.600 lavoratori complessivi presi in carico dalla Provincia di Fermo ed assegnati ad attività di accompagnamento e formazione. 1600 sono state le imprese coinvolte per un totale di 352.930 ore di attività complessive. Nell’80% dei casi, i lavoratori che hanno usufruito della cassa integrazione in deroga avevano ripreso regolarmente la propria attività lavorativa al momento del colloquio, oppure ne avevano intrapreso una nuova. Un dato positivo che dimostra come quest’ammortizzatore sociale sia stato un sostegno reale che ha consentito di non disperdere professionalità e occupazione sostenendo lavoratori e aziende in un momento storico di crisi del mercato del lavoro. Ai lavori del convegno, che verranno conclusi nella tarda mattinata da Marco Luchetti, Assessore regionale alla formazione, istruzione e lavoro, e moderati da Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale della Cisl Marche. Parteciperanno Francesco Varagona, Amministratore unico dello Ial Marche, Fabrizio Cesetti, Presidente della Provincia di Fermo e l’Assessore alla formazione della provincia di Fermo Rosanna Vittori. Tra i relatori anche la prof.ssa Michela Cortini, Università G.D’Annunzio di Chieti- Pescara, che presenterà i dati della ricerca “La formazione a supporto dell’occupabilità e del benessere in cassa integrazione” effettuata attraverso interviste, focus group e questionari a un campione significativo di cassintegrati coinvolti nel Progetto Program, e Giovanni  Della Casa, dirigente del servizio politiche del lavoro e formazione professionale della provincia di Fermo che darà un quadro complessivo delle misure anticrisi messe in atto dalla Provincia di Fermo. La cittadinanza è invitata a partecipare.Il Video del Convegno
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13/11/2013 La Cisl critica il Comune di Fano
La Cisl ritiene insufficienti le risorse messe a disposizione per il Fondo anticrisi dal Comune di Fano.  Giovanni Giovanelli responsabile della Cisl  zona di Fano spiega come la risposta  del Sindaco  di Fano Aguzzi e quella dell’Assessore al bilancio  Santorelli   a seguito dell’ultimo incontro con i sindacati  è alquanto strumentale.  “Non hanno minimante colto il significato del comunicato sindacale a seguito dell’ ultimo incontro avvenuto. “Sarebbe opportuno  - continua Giovanelli - che il Sindaco e la sua giunta invece di esternare continuamente le proprie difficoltà si concentrasse maggiormente sulle politiche da adottare, coinvolgendo tutti i soggetti sociali, dal volontariato al terzo settore, alle associazioni datoriali e sindacali, per il superamento della difficile situazione sociale ed  economica con una progettualità ad ampio respiro.” Condividendo le difficoltà che incontrano i comuni riteniamo del tutto insufficienti le risorse messe a diposizione dal Comune di Fano di fronte alle necessità delle persone colpite dalla crisi. "In pratica  - continua -  Giovanelli -  la somma di 70.000 euro stanziata per il Fondo anticrisi  è composta da  40.000  euro che facevano parte dell’ avanzo del fondo anticrisi 2012  e 30.000 euro devolute dalla Fondazione Carifano." IL sindacato  non ha espresso alcune intenzione di non firmare l’accordo per il fondo anticrisima abbiamo solo evidenziato la nostra perplessità per l’esigua cifra messa a disposizione dal Comune di Fano. Precisiamo anche che il fondo anticrisi non debba essere minimamente  confuso con le politiche di sostegno che attuano i Servizi Sociali nei confronti della famiglie e delle  persone in difficoltà.   Il disappunto del Sindacato nasce anche dal fatto che nell’incontro precedente avvenuto nel mese di Ottobre la somma preventivata dagli Assessori Santorelli  e Del Vecchio  era di 150.000 euro. In quella occasione infatti non c’è stato alcun comunicato sindacale di disappunto .  L’incontro di Novembre doveva servire non per discutere la somma destinata al fondo anticrisi (già definita dai due assessore nella riunione di  Ottobre) ma per individuare le modalità di erogazione  e le tipologie di contributi. Le OO.SS ribadiscono la loro volontà di concordare le modalità di erogazione del fondo anticrisi e  pertanto rimangono in attesa di essere convocate per la definizione del Bando. Auspichiamo che la Giunta comunale tenuto conto della grave situazione sociale e occupazionale di questo territorio trovi ulteriori risorse da destinare al fondo Anticrisi.
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12/11/2013 La Fim Cisl chiede l'applicazione dell'accordo Haemonetics
I dipendenti di Haemonetics hanno dimostrato il coraggio di prendere la decisione giusta ossia di approvare a maggioranza l'Accordo sottoscritto da FIM FIOM UILM,  anche perché non c'erano alternative se non quella di lasciar procedere unilateralmente la multinazionale verso i licenziamenti.Consultazione che non può essere considerata non valida quando la si perde e si fa di tutto per condizionarne il voto negativo. Basta considerare l'alta affluenza come partecipazione che si può capire come finalmente tutti si sono potuti esprimere liberamente. Non si è raggiunto il punto dell'Accordo che prevedeva la rinuncia a vertenze in atto o da intraprendere che ha visto la sottoscrizione del 63% dei dipendenti rispetto all'80% indicato, ma come Fim Cisl, crediamo che sia estremamente importante il segnale emerso dai dipendenti, a tal punto da dover comunque impegnare i vertici Haemonetics ad aprire la cassa integrazione e a riconoscere gli incentivi contrattati.Tutto questo è fondamentale non solo per assicurare la miglior tutela ai lavoratori, ma anche per  puntare ancora ad  una acquisizione del sito produttivo anche da parte di altri imprenditori, magari spaventati finora dalla mole di cause e di conflittualità emerse in azienda.                                                                                        FIM-Cisl Marche                                                                                          Romina Rossi          
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12/11/2013 La Cisl al Ministro D'Alia: basta ai tagli lineari
La riorganizzazione della pubblica amministrazione è stata oggetto di un incontro che si è svolto nel pomeriggio di ieri - lunedì 11 novembre - a Porto Recanati (Macerata) tra il Ministro della Funzione Pubblica Giampiero d'Alia e la Cisl delle Marche, rappresentata dal Segretario regionale Marco Ferracuti e dai rappresentanti della Categoria dei dipendenti pubblici (Cisl Funzione Pubblica) Luca Talevi (Segretario generale regionale) e Alessandro Moretti.  A fare gli onori di casa è stato il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari. Si è discusso di come coniugare, in un contesto di forti tagli e scarsità di risorse, l'efficienza e l'efficacia dei servizi della pubblica amministrazione con la valorizzazione delle professionalità dei dipendenti pubblici. La Cisl ha presentato il suo progetto teso a tagliare gli sprechi della pubblica amministrazione, per efficientare la spesa pubblica e renderla più trasparente, a partire dalle consulenze che ancora incidono per oltre un miliardo e 200 milioni di euro ogni anno. Per la Cisl occorre fermare i tagli lineari e aprire un tavolo nazionale e regionale per riorganizzare il sistema delle autonomie in modo organico e non a spot. E’ evidente in questo momento come i tagli subiti dalla sanità e dai comuni, colpiti da un lungo blocco del turn – over del personale, stiano creando enormi problemi per la tenuta del sistema e la garanzia dei servizi pubblici nelle Marche. Vi è necessità di interventi rapidi ma organici per dare risposte alle esigenze della collettività. Razionalizzare si, ma con un’ ottica di solidarietà ed equità. Il Ministro ha espresso condivisione sul metodo operativo illustrato dalla Cisl spiegando come l'attuale Governo stia cercando di non compiere più tagli lineari e di dare risposte ai lavoratori più deboli con lo stanziamento di 2 miliardi e 400 milioni previsti per il pagamento della cassa integrazione in deroga 2013.
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11/11/2013 Lavoratori della Roland Europe: "No alla chiusura.”
Lunedì 11 novembre alle ore 15 si terrà l’incontro presso la Roland Europe di Acquaviva Picena tra la direzione aziendale e le rappresentanze sindacali dopo l’annuncio dato ai dipendenti nei giorni scorsi della chiusura del sito produttivo. Dopo l’incontro si terrà anche l’assemblea con i lavoratori.Nell’occasione i lavoratori unitamente alle Organizzazioni Sindacali hanno organizzato una manifestazione di protesta alla quale invitare tutti i mezzi d’informazione.Verranno appese, fuori dai cancelli del sito produttivo, tutte le divise aziendali con i nomi dei lavoratori a cui appartengono a significare come la  chiusura lasci le persone, spogliandole  della loro personalità trattandole  come semplici numeri, come “appese”,  in un dramma sociale che improvvisamente e senza motivo non le considera più utili.Va infatti ricordato che non ci sono ragioni valide dal punto di visto economico e professionale per spostare queste produzioni  considerando i positivi risultati dello stabilimento.Durante l’incontro sindacale i lavoratori hanno deciso di continuare a lavorare chiedendo e ottenendo però la disponibilità aziendale a far entrare, per una mezz’ora, le telecamere e i giornalisti affinché venga  testimoniato il loro  attaccamento al lavoro,  le loro capacità professionali e il loro impegno che deve continuare ad essere una risorsa per Roland o per altri imprenditori che volessero investire in questa azienda.Con questa iniziativa i lavoratori vogliono dimostrare senso di responsabilità in questa difficile situazione, ma anche determinazione a non lasciare quel posto di lavoro,  anche se già qualcuno li ha "appesi" fuori dai cancelli.Leonardo Bartolucci  348529517Romina Rossi  3338286070FIM CISL MARCHE   Ancona  10 novembre ‘13
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09/11/2013 Il rispetto delle regole è per i fessi o per i più furbi?
Conversazione con Augusto Cavadi Presidente della Scuola di formazione etico-politica “G. Falcone” di Palermo “Il rispetto delle regole è per i fessi o per i furbi?”, Augusto Cavadi incontra gli studenti di Ancona. Venerdì 8 novembre all’ IIS Savoia Benincasa e all’ IIS Vanvitelli Stracca e sabato 9 novembre al  Liceo Scientifico Galilei  e all’ IIS Volterra Elia.Augusto Cavadi, docente di storia e filosofia presso un liceo di Palermo, presidente della Scuola di formazione etico-politica  “Giovanni Falcone”, scrittore, blogger, “filosofo di strada”, teologo, da sempre attivo nella lotta alla mafia, aprirà  la rassegna degli incontri del  progetto “Non è un lavoro da ragazzi! Giovani, lavoro e legalità: percezioni e visioni di un mondo che cambia”. L'intervento del professor Cavadi, autore tra gli altri del libro “Legalità”, coinvolgerà attivamente gli studenti stimolandoli alla riflessione su “la legalità è sempre un valore da rispettare?”,  “ c’è un ambiente (famiglia, scuola, associazione…) dove sperimentate la legalità che soffoca e qualche altro dove la legalità vi conviene?”. Al progetto, promosso dall'associazione culturale Cultureaid di Ancona e co-finanziato   dall'Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche nell'ambito dell'intervento “A scuola di convivenza”, partecipano come partner CISL Marche, INPS Marche, INAIL Marche, la Camera di Commercio di Ancona, Confindustria Ancona, l'Università degli Studi di Macerata, l'associazione ANOLF Ancona e le classi V degli istituti “Savoia – Benincasa”, “Stracca  - Vanvitelli – Angelini”, “Volterra – Elia” e il Liceo Scientifico “G. Galilei” di Ancona. L’obiettivo è  promuovere la cultura della legalità e della civile convivenza fra le nuove generazioni attraverso l'acquisizione di conoscenze sui principi e le regole che regolano uno dei più importanti ambiti della vita sociale: il mondo del lavoro.  Il progetto  articolato in quattro momenti prevede:  un'indagine statistica di tipo psico-sociologico, svolta nei giorni scorsi,  sulla percezione e le attese che i giovani hanno rispetto al loro futuro ingresso nel mondo del lavoro in rapporto ai valori della legalità e della sicurezza; una serie di incontri formativi sulla sicurezza e la legalità nel mondo del lavoro con esperti della rete del partenariato; il coinvolgimento degli  studenti in laboratori guidati da esperti di comunicazione sociale per il lancio della  campagna pubblicitaria di sensibilizzazione pubblica sui temi del progetto ed infine la presentazione dei risultati raggiunti nel programma in onda sulle tv locali, “School Game”, gioco a premi cui partecipano le ultime classi degli istituti secondari superiori delle Marche.Ufficio Stampa Cisl MarcheAncona 7 novembre 2013
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08/11/2013 Referedum alla Haemonetics
La vicenda Haemonetics che oggi avrà il suo culmine con il referendum a cui potranno partecipare i suoi lavoratori è uno specchio importante di quello che sta capitando nella provincia ascolana. Non solo perché incrementa il numero di crisi aziendali con anche perdita di posti di lavoro, ma anche perché tra i tanti fattori di mancata competitività che ricadono sul territorio rischiano di finirci anche le relazioni sindacali che invece dovrebbero essere un elemento di tutela e di rilancio dell’occupazione ascolana.  Con questo Accordo la Fim Cisl insieme agli altri sindacati confederali si è presa la responsabilità di portare ai lavoratori un’alternativa rispetto alla deriva di un’azione unilaterale dell’azienda, di cui si continua a condannare il comportamento avuto sul territorio.Non a caso i lavoratori valuteranno una proposta in cui rimangono aperte le prospettive su una nuova possibile acquisizione che può trovare, se c’è qualcuno veramente interessato, piena attuazione entro il 31 dicembre 2013. Nel frattempo si riconosce ai lavoratori due anni di cassa integrazione straordinaria che altrimenti non ci sarebbe stata e una serie di incentivazioni ai dipendenti che vanno da circa 27 mila euro a circa 35 mila per tutelare il loro reddito.Oltre al senso di responsabilità sindacale oggi saranno anche i lavoratori a decidere tra questa proposta e una non soluzione, sapendo che accettando l’accordo almeno l’80% dei dipendenti dovrà rinunciare al contenzioso in essere o che si potrebbe aprire con l’azienda con una espressa rinuncia. In questa lunga trattativa se ben si ricordano le posizioni tenute dalle diverse Organizzazioni Sindacali è facile evidenziare come queste siano costantemente cambiate; la costante che è rimasta per chi non vuole fare nessun accordo è la sottolineatura sempre di ciò che manca (pur essendo diverso in ogni trattativa) così da non rispondere alle proprie responsabilità. Speriamo che la libertà e la democrazia con la quale oggi sceglieranno i lavoratori sia un segnale importante per l’intero territorio ascolano e un motivo in più per chi è interessato a rilevare l’azienda perché scommetta davvero sui suoi dipendenti.      Ascoli Piceno, 07/11/2013  IL SEGRETARIO FIM/CISL          (Rossi Romina)    Cell. 3338286070
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07/11/2013 Roland Corporation: nelle Marche 150 posti a rischio
Dichiarazione del Segretario regionale della Fim Cisl Marche Leonardo Bartolucci Roland Corporation: annunciata la liquidazione del sito marchigiano 150 posti a rischio. La Roland Corporation Giappone, azienda leader degli strumenti musicali elettronici e digitali, ha annunciato ieri 6 novembre 2013, nel tardo pomeriggio, la messa in liquidazione dello stabilimento italiano della Roland Europe SPA di Acquaviva Picena (Marche) dove oggi lavorano 150 dipendenti. La scelta è stata motivata dalla multinazionale giapponese nel calo produttivo mondiale delle vendite e nel piano di efficientamento che vede una centralizzazione della produzione nel Far East. Per il segretario della Fim Cisl delle Marche Leonardo Bartolucci, la notizia della messa in liquidazione della Roland è inaccettabile e si aggiunge alla già difficile situazione dell’industria marchigiana, a cominciare dall’elettrodomestico. L’annuncio dato ieri ai dipendenti è stato un fulmine a ciel sereno, anche perché - spiega - lo stabilimento marchigiano della Roland dopo aver superato alcune difficoltà oggi si trova in ottime condizioni economiche e le competenze e la qualità dei prodotti del sito marchigiano sono indiscutibili. Stiamo coinvolgendo le amministrazioni locali, regionali e il Ministero del Lavoro sulle azioni necessarie da mettere in campo per evitare la chiusura del sito di Acquaviva Picena. Per Lunedì prossimo – conclude - abbiamo convocato le assemblee con i lavoratori per decidere le azioni di mobilitazione. La chiusura del sito di Acquaviva Picena sarebbe un costo sociale, economico e di competenze l’intero territorio marchigiano che non possiamo permetterci.07 novembre 2013 Ufficio Stampa Fim Cisl
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07/11/2013 Vertenza Asite conclusa positivamente
CONCLUSA POSITIVAMENTE LA VERTENZA ASITE La Fit Cisl Marche esprime soddisfazione per il risultato ottenuto a seguito della vertenza intrapresa con la società Asite di Fermo dal Sindacato, ed in particolare dalla Fit Cisl, che è riuscito a scongiurare le paventate dilazioni di pagamento della 13ma 2013 e della 14ma 2014, nonché ottenere il riconoscimento degli aumenti contrattuali e del premio di produttività 2011.Un ulteriore obiettivo da raggiungere sarà quello di stimolare la politica, fino ad oggi abbastanza inerte ed indecisa, ed in particolare il Comune di Fermo, la Provincia e tutti gli altri comuni, affinché nel Fermano si costituisca un’unica società pubblica per l’affidamento “in house” dei servizi di igiene urbana.Tale risultato consentirebbe un miglioramento dei servizi, l’abbattimento dei costi ed una maggiore stabilità del lavoro.Fermo , 7 novembre 2013
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07/11/2013 Messa in liquidazione della Roland Europe Spa
FIM FIOM e UILM sono a comunicare quanto segue:La ROLAND CORPORATION GIAPPONE, nel Consiglio di Amministrazione del 6 novembre 2013 ha deliberato la messa in liquidazione della Roland Europe SPA di Acquaviva Picena, di cui è proprietario al 100 x 100.Le motivazioni di tale difficile decisione sono dovute ad una drastica riduzione dei costi e necessaria riorganizzazione a causa di un bilancio negativo della ROLAND CORPORATION GIAPPONE che perdura da alcuni anni.Nello specifico la ROLAND GROUP ha dovuto far fronte ad un eccesso di capacità produttiva congiuntamente ad una significativa riduzione delle vendite conseguenti alla recessione economica iniziata con il collasso della LEHMAN BROTHER.La Direzione principale della ROLAND CORPORATION nel suo piano di ristrutturazione a medio termine prevede di aumentare l’efficienza produttiva centralizzando quest’ultima nel FAR EAST.La notizia sicuramente appesantisce una già difficile situazione occupazionale del Piceno in quanto presso gli stabilimenti della ROLAND EUROPE SPA lavorano attualmente 150 dipendenti.FIM FIOM e UILM con il coinvolgimento delle Amministrazioni Locali, Comune, Provincia, della Regione Marche e del Ministero del Lavoro metteranno in atto tutte le azioni necessarie onde evitare la chiusura di una attività produttiva di ricerca e sviluppo di eccellenza della nostra zona.Ascoli Piceno, lì 06.11.2013p. FIM FIOM UILM    (Rossi Romina) 
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06/11/2013 Merloni: da Prefetto e Sindacati una speranza per i lavoratori
La proroga per altri sei mesi della cassa integrazione straordinaria per i 1.426 lavoratori degli stabilimenti di Marche e Umbria, dell’Antonio Merloni in amministrazione straordinaria, firmata martedì al Ministero del Lavoro e della previdenza sociale, e lo sblocco del pagamento della cigs dei 700 lavoratori della JP Industries ex Ardo sono sicuramente frutto di un impegno sinergico tra istituzioni e sindacati. Le azioni sindacali dei giorni scorsi, dalla manifestazione contro le banche, al presidio all’Inps regionale e l’incontro con il Prefetto di Ancona, hanno permesso di dare risposte concrete ai lavoratori duramente colpiti dalla crisi. «Siamo consapevoli che la proroga non risolve tutti i problemi – afferma Andrea Cocco della Fim Cisl Marche - ma da ulteriori speranze per gli sviluppi di ricollocamento e di lavoro. – prosegue Cocco - Dobbiamo dare atto che gli interventi tempestivi ed efficaci del Prefetto di Ancona sono stati determinanti per sbloccare da subito il pagamento della cigs sospesa e fissare, in tempi stretti, gli incontri con i Ministeri per le prospettive future.»   «Un ringraziamento particolare va al Prefetto di Ancona -dichiara Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale della Cisl Marche - Mettendosi in ascolto dei lavoratori è riuscito a creare le condizioni per poter dare risposte a chi è maggiormente colpito da una crisi che non accenna ad allentarsi nella nostra Regione ed in particolare nel distretto fabrianese del bianco.» Rimangono ancora aperte le questioni legate all’ accordo di programma Stato - Regioni, ancora in vigore, che non ha ancora prodotto sviluppi positivi di ricollocamento dei lavoratori dell’ Antonio Merloni in amministrazione straordinaria, nonostante le proposte industriali presentate sia in Umbria che nelle Marche, si è in attesa a breve della convocazione al Mise, oltre all' avvio di percorsi per la riqualificazione dei lavoratori merloni con i fondi FEG, dopo lo screening dei centri per l’impiego della provincia di Ancona. Per i lavoratori della JP Industries ex Ardo, dopo la sentenza di annullamento del Tribunale di Ancona, il Mise dovrà verificare le prospettive future per evitare il tracollo e per dare continuità al lavoro e dare garanzia della Cigs per la riorganizzazione, legata al progetto industriale di Giovanni Porcarelli.
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06/11/2013 Venerdì 15 novembre nelle Marche sciopero generale di quattro ore
 Le manifestazioni Cgil, Cisl, Uil  nelle province marchigiane: La manifestazione a Fabriano con  corteo e concentramento finale in L.go F.Stelluti La manifestazione ad Ascoli Piceno con presidìo in P.zza Simonetti  La manifestazione a Macerata presso il Cinema Teatro Italia  La manifestazione a Pesaro con corteo e concentramento finale in P.le Lazzarini Clicca per vedere gli orari dei pullman Per maggiori informazioni contattare le sedi cisl CGIL CISL UIL Marche proclamano lo sciopero generale nella regione per il giorno 15 novembre 2013, in coerenza con la decisione delle segreterie CGIL CISL e UIL nazionali di avviare una fase di mobilitazione articolata in tutto il territorio nazionale contro le scelte assunte dal Governo con la proposta di legge di stabilità.In particolare con lo sciopero il sindacato chiede meno tasse per i lavoratori ed i pensionati, una politica che favorisca l’occupazione e gli investimenti, la rivalutazione delle pensioni, il contrasto alla precarietà ed il ripristino della contrattazione nazionale nei settori pubblici.Lo sciopero sarà di quattro ore, salvo le decisioni diverse che potranno assumere alcune categorie In concomitanza con lo sciopero in tutte le provincie si terranno  delle manifestazioni alle quali parteciperanno lavoratori, disoccupati, pensionati, giovani.In preparazione dello sciopero, per discutere con i lavoratori ed i pensionati le ragioni della mobilitazione, verranno promossi attivi unitari di delegati, assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio, volantinaggi e presidi nei principali centri della regione. IL VOLANTINO di CGIL, CISL, UIL MARCHE IL VOLANTINO di CGIL, CISL, UIL NAZIONALE
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06/11/2013 Corsi di preparazione per concorsi pubblici
Nonostante il periodo di crisi che ha portato le Pubbliche Amministrazioni a ridurre le possibilità di assunzione vi sono, in molti enti concorsi rivolti soprattutto, ma non solo, a coprire posti di agente di polizia municipale. Per questo motivo IAL Marche Srl, Ente accreditato presso la Regione Marche per tutte le tipologie formative, in collaborazione con la Funzione pubblica della Cisl Marche, organizza corsi di "Preparazione a concorsi per Agente di Polizia Locale". I corsi - sia a livello base completo, per un totale di 60 ore, che di livello avanzato per un totale di 40 ore - sono destinati a giovani inoccupati e non, che desiderano conseguire una buona preparazione teorico- pratica per affrontare con possibilità di successo le prove concorsuali presso le Autonomie Locali. Il corso non si svolgerà a distanza ma a contatto diretto in aula con esperti professionisti del settore che forniranno agli allievi attraverso il corso di formazione, le conoscenze utili per superare i concorsi destinati a ricoprire ruoli di istruttori di Polizia Locale, oltre che una serie di competenze utilizzabili anche per altre tipologie di concorsi pubblici. I corsi sono a numero limitato per permettere una preparazione puntuale e accurata, nonché la possibilità di svolgere prove e casi pratici, simulando le sessioni di concorso.L'esperienza maturata nel corso di anni di professione dai docenti sarà al servizio degli allievi per coniugare la parte teorica del corso con le fondamentali conoscenze pratiche legate all'effettivo svolgimento della professione.Al termine di entrambi i corsi, previo superamento di prova finale, verrà rilasciato un attestato valido ai sensi di legge, come titolo formativo per i concorsi pubblici.Si richiede ai candidati il possesso di Diploma di Maturità superiore (quinquennale) necessario per accedere ai concorsi della pubblica amministrazione.Si informa che sono aperte le iscrizioni dei corsi con avvio previsto a novembre per il Livello Avanzato e gennaio 2014 per il Livello Base Completo.Per informazioni ed iscrizioni ai corsi, gli interessati potranno rivolgersi alla Segreteria Organizzativa di IAL Marche Srl – CFP di Macerata (contattare la Sig.ra Moira Silvestri)Via dei Velini, 52/b - Tel. 0733/261383 – 240171 - macerata@ialmarche.it www.facebook.com/ialmarchemacerata 
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06/11/2013 Allarme criminalità nel pesarese
Le Aree Sindacali della CISL di Pesaro, Fano e Urbino, leggono con preoccupazione l'allarme lanciato dal Siulp, il Sindacato italiano dei lavoratori della Polizia, in merito all'escalation delle attività criminali nella provincia pesarese. Già in altre occasioni, la CISL ha posto l'accento su un fenomeno sempre più crescente che vede un lento e silente infiltrarsi nel tessuto economico-produttivo provinciale di forme di criminalità organizzata che non sono legate all’aumento di povertà ma che rappresentano una progressiva e strisciante realtà da arginare. Vicende come quelle legate all'allargamento della terza corsia autostradale, fenomeni dubbi nel sistema degli appalti e una diffusa microcriminalità verso abitazioni e cittadini, la proliferazione dei compro oro, delle sale gioco, l'abnorme diffusione in quasi tutti gli esercizi pubblici (bar tabacchi) e di slot machine pongono l'obbligo di effettuare un'attenta riflessione su queste dinamiche. Pur comprendendo il doveroso senso di riserbo fin qui adottato dalle Autorità provinciali e non trascurando il lavoro portato avanti dalle stesse, riteniamo necessario raccogliere le sollecitazioni del Siulp riaffermando il dovere civile di tutte le forze sociali a non abbassare la guardia, evitando di ripetere errori che il sistema politico istituzionale ha commesso negli anni precedenti in altre realtà del Paese, negando o, peggio sottovalutando segnali evidenti. La Provincia di Pesaro e Urbino proprio perché attraversa un periodo di pesante crisi del sistema produttivo è il terreno ideale per infiltrazioni pericolose. Sta alle forze sane, alla politica, alle Istituzioni, saper leggere la realtà e mettere in campo gli anticorpi necessari.
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06/11/2013 Haemonetics, raggiunto l'accordo sulla cassa integrazione
Dopo una lunga trattativa in Regione di lunedì 4 novembre Cgil, Cisl e Uil hanno raggiunto l'accordo per la gestione della cassa integrazione e della mobilità allo stabilimento Haemonetics di Ascoli.Non hanno, invece, firmato l'accordo UGL e USB che intendono riflettere sulla proposta e si osno presi 48 ore di tempo per verificare altre ipotesi.Intanto, nel pomeriggio di ieri l'accordo è stato illustrato ai dipendenti durante un'assemblea indetta dai sindacati confederali di preparazione ad un eventuale referendum che dovrebbe svolgersi non più tardi di venerdì.Sarà l'esito della consultazione a stabilire le sorti dell'accordo, che in caso di mancata approvazione, potrebbe diventare carta straccia.
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06/11/2013 Situazione ancora critica alla Ferretti
Giovedì 31 ottobre si è svolto l'incontro tra Ferretti SpA, rappresentanze sindacali unitarie ed Organizzazioni Sindacali territoriali e nazionali. L'Azienda ha rappresentato la situazione relativa ad alcuni parametri sensibili quali il livello degli ordinativi, la situazione finanziaria del gruppo, le previsioni di chiusura del bilancio. Ne emerge un quadro ancora critico, in ogni caso al di sotto di quanto previsto dal budget. Sul versante produttivo la Direzione Aziendale ha prospettato la necessità di prolungare la chiusura per le festività natalizie fino al 20 gennaio 2014 con utilizzo eventuale della CIGS per i periodi non coperti da ferie. Il periodo di sospensione della produzione riguarderà tutti i cantieri, in ogni caso nel mese di novembre si svolgeranno incontri a livello di singolo sito produttivo per concordare gli strumenti da utilizzare per il periodo 20 dicembre 2013 – 20 gennaio 2014. Nel corso dell'incontro si è fatto, inoltre, il punto sull'andamento dell'accordo sulla mobilità volontaria ed incentivata dei lavoratori indiretti. Le uscite volontarie, che nell'accordo erano convenute in 56 unità massime, ad oggi sono state 16; sarà pertanto necessario effettuare una verifica congiunta entro il mese di gennaio 2014. Per quanto riguarda il Premio di Risultato dell'anno 2013 l'Azienda ha presentato verbalmente una proiezione sull'andamento degli indicatori con una previsione di raggiungimento parziale del premio stesso. Le Organizzazioni Sindacali hanno contestato tale metodo in quanto, nonostante i nostri ripetuti solleciti nel corso di tutto quest'anno, non è stato possibile concordare alcun obiettivo per l'anno in corso e quindi non possono essere presi in considerazione obiettivi unilaterali. Pertanto sarà erogata la terza rata di acconto come previsto dall'Accordo Integrativo Aziendale ed a Gennaio 2014 si terrà un incontro per definire la percentuale di Premio raggiunta e quindi da erogare. Nei prossimi giorni si terranno gli incontri di cantiere e le assemblee delle maestranze.
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29/10/2013 I lavoratori bancari in sciopero giovedì 31 ottobre
Giovedì 31 ottobre in Italia sarà davvero un’impresa trovare una Banca aperta. E’ infatti prevista per quella giornata lo sciopero nazionale generale di tutti i Dipendenti del credito contro la disdetta del CCNL formalizzata dall’ABI il 16 settembre u. s., con un’alta previsione di partecipazione.Come non bastasse, la disdetta del CCNL, che andava a scadenza il prossimo 30 giugno 2014, è stato preceduto dalla disdetta - ancora unilaterale - da parte dell’ABI dell’Accordo Quadro Nazionale in materia di Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza, la cui funzione è quella di vigilare e garantire il rispetto sui posti di lavoro degli standard minimi previsti dalla legge su quella materia.Inoltre, non è stato possibile - almeno al momento - procedere all’adeguamento del Fondo di Sostegno al Reddito per il Personale in esodo, previsto dalla Legge Fornero, la Legge 92 del 2012, i cui termini di attuazione scadono, salvo proroghe di cui al momento non si hanno certezze, proprio a fine ottobre.Con la conseguenza, davvero grave ed inquietante, che i ca 300.000 occupati del credito rischiano di rimanere senza l’ammortizzatore sociale tipico del settore, ammortizzatore sociale che - ci preme sottolineare - è a costo zero per le finanze pubbliche e la cui applicazione ha consentito negli anni di accompagnare uscite anticipate dai posti di lavoro per i processo di riorganizzazione aziendale sia per ricambi generazionali senza ricadute negative, in termini reddituali in attesa di percepire l’assegno di pensione, per tutti coloro che hanno lasciato il posto di lavoro.Si è in presenza di una scelta molto grave da parte dell’Associazione datoriale che ha innovato o meglio spazzato via - con una protervia davvero molto preoccupante - una consolidata prassi che prevedeva la disdetta contestuale delle parti sociali del Contratto in scadenza nei tempi previsti dallo stesso CCNL ( cioè entro i sei mesi antecedenti la scadenza naturale ), e così ha cancellato decenni di relazioni industriali che si erano sviluppate nel solco della concertazione.Il grave atto unilaterale dell’Assobancaria è stato motivato da Palazzo Altieri dalle difficoltà incontrate nell’ultimo periodo dalle aziende di credito di chiudere i bilanci con risultati positivi a causa - a detta dell’ABI - dell’alto costo del lavoro, della crisi economica, della pretesa / presunta inadeguatezza del Personale alle mutate esigenze del settore, del regime fiscale che grava sulle Banche del bel Paese, dall’eccesiva numerosità degli sportelli ( 32.875 al 31/12/2012), dell’elevato numero degli occupati attuali che, stando sempre all’ABI, dovrebbero essere ridotti sensibilmente di una quantità fra i 30 ed i 40mila addetti, con le relative ricadute in termini sociali.E ‘ anche opportuno precisare che l’agglomerato bancario, nel nostro Paese, è articolato dal 2011 ( 77 Gruppi bancari e 740 aziende di credito ) al 2012 ( 75 Gruppi bancari e 706 aziende di credito), con un  decremento anno su anno di n. 2 Gruppi bancari e 34 aziende.Per fare chiarezza sulla situazione, dobbiamo richiamare l’attenzione su preoccupanti incoerenze nelle motivazioni che sono alla base della scelta dell’ABI.Ogni qualvolta l’Assobancaria lamenta la non più sostenibilità dei livelli del costo del lavoro, con una disinvoltura sconcertante quanto colpevole, dimentica la pesante incidenza sul monte salari di riferimento dei compensi corrisposti ai vertici dei Gruppi e delle Aziende ( Presidenti, CEO, A: D., Direttori Generali e via dicendo ).L’ultimo esempio, il più eclatante di questi tempi, è il trattamento corrisposto all’ex CEO di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, che è stato “accompagnato” fuori dal Gruppo con una complessiva erogazione di 7 mlndi euro, la cui entità ha provocato un’interrogazione scritta al Ministro della Economia che, nella risposta scritta, ha comunicato che “la situazione è stata attenzionata alla Vigilanza Banca d’Italia per le verifiche del caso”.Intanto, però, il costo del lavoro in quel Gruppo è cresciuto e non di poco.Si consideri infine che il rapporto fra costo del lavoro medio di un Dipendente del credito rispetto alla media delle remunerazioni dei vertici delle aziende si attesta attorno ad un valore 1/250, toccando il picco assoluto nel Gruppo Intesa Sanpaolo 1/400.Cioè a dire che con la retribuzione di un manager ( valore medio di sistema) si possono retribuire 250 Dipendenti, rapporto che schizza in alto nel Gruppo Intesa Sanpaolo dove il compenso del solo CEO equivale al costo medio di 400 Dipendenti.Va segnalato anche il rapporto che esiste nel sistema bancario fra costi del Personale e rettifiche sui crediti la cui misura è pari al 92,3%, rapporto che scende al 91,7% se si esaminano solamente i dati dei grandi Gruppi.E’ veramente inaccettabile il tentativo dell’ABI si scaricare la responsabilità della cattiva gestione delle aziende di credito sui Dipendenti, facendo salvi coloro che in realtà determinano le politiche del credito, cioè i manager.Non sono stati certamente i direttori di filiale, i consulenti, i cassieri ( per citare solamente alcune delle figure più ricorrenti nel panorama degli inquadramenti ) a realizzare l’esplosione dei crediti problematici, degli incagli, delle sofferenze, a deliberare la “facile” concessione di crediti senza le necessarie garanzie a clienti quali, a mero titolo di  esempio, Ligresti, Zaleski, Tassara, e via dicendo.Ebbene, proprio coloro che hanno governato il sistema bancario, presentano oggi un quadro assai preoccupante in termini di risultati di bilancio, per il presente ma ancora di più per il futuro, non hanno avvertito minimamente la responsabilità ovvero la necessità di rassegnare le dimissioni contestualmente alla disdetta del CCNL, quale segnale forte di assunzione di responsabilità per la mala gestio realizzata in tutti questi anni.E più semplicisticamente tentano di addossare le proprie responsabilità, le incapacità gestionali e manageriali ( purtuttavia sempre ben più che generosamente remunerate ) sui Lavoratori, sul Sindacato, sulla crisi sistemica, su tutti insomma, salvo che su se stessi.Non contenta delle scelte preoccupanti fatte di recente ( disdetta dell’Accordo Quadro sugli RLS, mancato adeguamento del Fondo di Sostegno alla Legge Fornero ) culminate con la disdetta anticipata di ben 10 mesi del CCNL, l’ABI - con un corposo elaborato di una trentina di pagine - ha anche delineato il futuro scenario del CCNL, soprattutto sul fronte  normativo.Dall’introduzione di flessibilità di ruolo pressocchè assoluta, dove ogni Dipendente può essere utilizzato in qualsiasi mansione, alla deregolamentazione della normativa che tutela i trasferimenti sul piano territoriale ( la c. d. mobilità ), ad una “revisione” ( che con maggiore correttezza può essere definita cancellazione ) degli attuali ruoli / inquadramenti per accentuarne la gestione ad insindacabile giudizio dell’azienda, ed altro ancora.Peccato che costoro, cioè i presunti amministratori di azienda, dimentichino la mancata formazione del personale ( con frequenza crescente realizzata on - line, eccetto quei  pochi corsi finanziati, con i Fondi europei, tramite FBA ), ignorando anche le previsioni del CCNL.Insomma, un’autentica deregolamentazione totale, lasciando campo libero alla discrezionalità gestionale delle aziende e, considerato come le hanno ridotte, non c’è che da preoccuparsi - e molto - del futuro dei Lavoratori qualora questo disegno scellerato giungesse a compimento.Con buona pace per i c. d. “!bilanci sociali” di cui menano vanto, e non se ne capiscono davvero le ragioni !Queste scelte politiche, che l’ABI continua a giustificare con il mutare dello scenario nazionale ed internazionale, con il preteso variare delle esigenze della clientela, con la esigenza del ritorno agli utili del sistema, a parere di queste OO. SS. riteniamo invece che puntino a cancellare l’impianto del CCNL, autentica e irrinunciabile rete di protezione per tutti i Lavoratori del settore del  credito, sostituendolo con Contratti Collettivi Aziendali le cui caratteristiche sarebbero attagliate alle specificità aziendali e non già alla generalità del sistema.Obiettivo che il Sindacato nel suo complesso non può condividere e neppure accettare.Comunque, un primo risultato l’ABI lo ha centrato: è riuscita a compattare tutte le OO. SS. del settore ( quelle unitarie cioè Dircredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Sinfub, UglCredito, UILCA ) con Unità Sindacale Silcea Falcri, tutte unite nel contrastare il disegno datoriale.Ecco perchè lo sciopero del 31 ottobre avrà una grande valenza, anche sul piano delle politiche sindacali in genere, in quanto si aprirà - solo per la volontà datoriale e non già sindacale - una stagione di lotta ( che purtroppo rischia di diventare lunga e di non semplice risoluzione quante volte l’ABI non modifichi radicalmente le proprie posizioni ), in quanto siamo convinti che il Personale del credito lotterà ( valutando nel prosieguo della vertenza anche forme diverse dal tradizionale sciopero ),  contro una politica di tagli all’occupazione contro l’attacco al salario, ai diritti e alla professionalità delle Lavoratrici e dei Lavoratori bancari per una diversa politica del credito, soprattutto a favore delle famiglie, delle Piccole e medie imprese e a favore della crescita del Paese. Infine, ci sia consentita una precisazione: troppo spesso la pubblica opinione è indotta ad identificare il dipendente di Banca con la Banca e confonde il bancario con il banchiere.Non è così, non lo è stato mai e mai lo sarà, finchè non si introdurrà - per patto sindacale o volontà legislativa - una reale partecipazione del Personale alla sana ed oculata gestione del bene comune, cioè del credito, volàno dell’economia.Ancona, 29 ottobre 2013
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25/10/2013 Osteoporosi, la prevenzione fa la differenza
Ossi duri si diventa. E' questo il titolo della campagna di prevenzione dell'osteoporosi che la Regione Marche ha lanciato su sollecitazione dei coordinamenti donne del sindacato dei pensionati di Cgil Cisl e Uil Marche. All'Istituto professionale "G.Garibaldi" di Macerata si è svolta oggi la prima giornata di presentazione del progetto regionale, che vede la collaborazione dell'Azienda sanitaria unica regionale, dell' Agenzia Regionale Sanitaria, dell' Università politecnica delle Marche, dell'Inrca e del Sindacati dei pensionati. Proprio questi ultimi nel giugno del 2011 hanno raccolto 5.000 firme a sostegno di una proposta di legge regionale per la prevenzione dell'osteoporosi, malattia che colpisce in particolare le donne anziane e che è una delle principali cause di non autosufficienza, con costi umani, sociali ed economici altissimi. Il Dott. Ferdinando Silveri, specialista in reumatologia e componente del gruppo tecnico regionale che cura il progetto, è intervenuto illustrando, tra le altre cose, le caratteristiche del DEFRA, un algoritmo che chiunque può utilizzare per valutare il rischio di frattura ossea dovuto all'osteoporosi. Si è poi intrattenuto a lungo rispondendo alle numerose domande dei presenti. Il progetto punta tutto sulla prevenzione, che è costosa ma necessaria. Le risorse vanno recuperate attraverso una maggiore appropriatezza degli interventi. Particolarmente importante è la profilassi delle persone a rischio, che devono assumere farmaci a base di vitamina D. Per scongiurare il rischio di osteoporosi è decisiva l'adozione di stili di vita adeguati, sia dal punto di vista dell'alimentazione, che deve essere ricca di calcio, sia svolgendo attività fisica regolare. «Resta ancora molto da fare - assicura Franca Marinelli dei pensionati Cisl di Macerata - sia per sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza della prevenzione sistematica, sia sul coinvolgimento dei professionisti sanitari. Abbiamo bisogno di leggi che intensifichino il sostegno alle persone colpite da questa malattia, che migliorino i percorsi di cura, che prevedano l’abbattimento dei costi delle terapie per la popolazione anziana, migliorandone nel complesso la qualità della vita, con risvolti positivi per l’intera collettività». «Da parte nostra - conclude la Marinelli - metteremo a disposizione una rete organizzativa per programmare incontri e creare punti informativi per la divulgazione del materiale elaborato dall’equìpe medica, per sostenere e sensibilizzare i soggetti a rischio, le donne in primis, affinché possano essere inseriti  nel programma regionale di prevenzione che la Regione avvierà quanto prima»  
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25/10/2013 Fermani, una speranza per i lavoratori
Si è svolto ieri un incontro tra Sindacato (Cisl e Femca Cisl, rappresentate rispettivamente da Marco Ferracuti e David Ballini) e Confindustria per definire il futuro dell’Alberto Fermani, i cui 65 dipendenti sono attualmente in cassa integrazione straordinaria. Per acquisire la storica azienda di calzature di Petriolo, ormai in liquidazione, si è fatto avanti il gruppo Italian Holding Moda che fa capo all’imprenditore Cleto Sagripanti, che ha dichiarato di non avere nessuna intenzione di delocalizzare ma di continuare a produrre calzature “made in Italy” a Petriolo. L’interesse del gruppo Italian è quello di far ripartire da subito la produzione, assumendo inizialmente almeno una parte dei dipendenti della Fermani, con l’obiettivo di riassorbire gradualmente tutte le maestranze. Gli ostacoli principali sono rappresentati dalla scelta degli strumenti tecnici attraverso i quali concretizzare tale soluzione – quello più probabile è l’affitto del ramo d’azienda - e dalla necessità di agire in tempi rapidi. Se la produzione non riprenderà entro la prima metà di novembre non sarà infatti possibile produrre la collezione primavera estate 2014. «La situazione è complessa e delicata – sostiene il Segretario della Cisl Marche Marco Ferracuti – e in questi due giorni lavoreremo intensamente per vagliare con attenzione le soluzioni possibili». Per David Ballini della Femca Cisl «ci sono margini per una soluzione positiva della vicenda. E’ importante però continuare a lavorare con l’impegno e la disponibilità di tutte le parti coinvolte.» Lunedì pomeriggio è infatti previsto un nuovo incontro per fare il punto della situazione e per approfondire le prospettive di questa operazione. Seguirà un’assemblea di tutti i lavoratori dell’Alberto Fermani, che pur preoccupati per il futuro, hanno da oggi una speranza in più.
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24/10/2013 Vallesi Ornella è la neo-Presidente dell'Anteas Servizi di Ascoli Piceno
Nella sede Cisl di Ascoli Pi­ceno, Largo delle Ginestre n. 3, è stato nominato il nuo­vo presidente dell'Anteas Servizi (Associazione nazio­nale tutte le età attive per la solidarietà-servizi) nella per­sona di Ornella Vallesi.L'as­sociazione persegue finalità di carattere sociale, civile, culturale e dí ricerca etica e spirituale.Erano presenti: per l'Anteas Regionale il pre­sidente Roberto Battistini, i segretari Patrizia De Paolis e Giulio Grazioli, nonchè un cospicuo numero di soci, cir­ca una cinquantina, tra i qua­li i componenti del consiglio direttivo.Dopo la relazione del Presidente uscente, con il conseguente passaggio di consegne, la lettura dello sta­tuto, recentemente modifi­cato, per essere in linea con quello regionale, si è passati alla elezione del nuovo pre­sidente, che, per la durata di quattro anni, dirigerà la sezione del territorio di San Be­nedetto e quelle di Ascoli e Fermo, con i rispettivi Vice presidenti.Il nuovo presi­dente, in una breve relazione, dopo aver ringraziato sia l'Anteas Regionale che i soci, per la fiducia accordatale, ha espressamente dichiarato che non considera questa carica un punto di arrivo ma, ma l'inizio di un lavoro di squadra, da svolgere insieme ai soci ascolani e fermani, mirato al superamento di tutte le forme del disagio sociale, che attualmente coinvolge la popolazione su più fronti, nella piena attuazione dei principi di uguaglianza e di pari dignità sociale dei cittadini. IL VOLANTINO di CGIL, CISL, UIL MARCHE IL VOLANTINO di CGIL, CISL, UIL NAZIONALE
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23/10/2013 Cisl Marche e Provincia di Fermo, insieme per il lavoro
La difesa del ruolo e delle funzioni delle Province, l’importanza della Regione nel disegnare i futuri assetti territoriali tenendo conto del valore di un ente intermedio quale la Provincia in grado, grazie alla professionalità dei lavoratori, di essere di supporto ai Comuni, specialmente i più piccoli, sono stati al centro dell’incontro tra il Presidente della Provincia di Fermo, Fabrizio Cesetti, il Segretario Regionale Cisl Alfonso Cifani, il Segretario Generale della Funzione pubblica Cisl Marche Luca Talevi e l’Amministratore Delegato dello IAL Marche Francesco Varagona. Durante l’ incontro si è parlato di sanità condividendo l’intento di operare concretamente per mantenere, nonostante i tagli alle risorse e  la riorganizzazione in atto, elevati standard quali -quantitativi nelle prestazioni offerte alla cittadinanza grazie anche ad un' integrazione tra i servizi offerti dall'Area Vasta 4 e l'Inrca di Fermo. Ampio spazio hanno avuto le tematiche del lavoro e dell'occupazione alla luce dell'importanza del ruolo della Provincia in questo settore e della necessità di implementare le sinergie tra istituzioni e sindacato al fine di creare nuovi posti di lavoro.  A tal proposito il 14 novembre prossimo, nella sede della Provincia di Fermo,  si terrà il convegno  “LA FORMAZIONE : UNO STUDIO SUI CASSA INTEGRATI IN DEROGA” dove interverranno Fabrizio Cesetti Presidente della Provincia, M. Cortini dell'Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara, Francesco Varagona dello IAL Marche, F. De Luca dello IAL Marche e Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara. Lo studio che verrà presentato  pone l’attenzione sulla verifica dell’efficacia della formazione quale strumento di politica attiva in cassa integrazione. Nell’occasione verranno mostrati i risultati della ricerca che attraverso questionari, interviste e una serie di focus group ha riguardato 200 cassa integrati in deroga della provincia di Fermo, coinvolti in percorsi di formazione obbligatoria, erogati presso IAL Marche. Il progetto anticrisi, gestito dall’Ente di formazione della Cisl, rivolto ai beneficiari degli ammortizzatori sociali in deroga, ha coinvolto complessivamente 640 lavoratori, con 27.200 ore di formazione (ore aula) per oltre  50.000 ore per allievo.
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23/10/2013 Acqua di Gorgovivo, risorsa del territorio anconetano
Giovedì 24 ottobre 2013 ore 9.00, presso il Teatro della Chiesa di Santa Maria del Mercato, via Aldo Moro 4 a Serra San Quirico Stazione si terrà il seminario “Acqua di Gorgovivo, risorsa del territorio anconetano, un incontro per capirne di più” promosso dalle Aree Sindacali Territoriali CISL e le Rappresentanze Locali Sindacali dei pensionati  FNP CISL di Ancona, Jesi, Fabriano e Senigallia. Un approfondimento delle problematiche relative all’acqua, risorsa naturale, dal suo corretto utilizzo, alla dispersione attraverso le reti di distribuzione, il funzionamento degli impianti e  dei depuratori, la composizione delle tariffe e i problemi legati alle morosità. Ai lavori, che si concluderanno nella tarda mattinata con l’intervento di Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale della Cisl Marche, partecipano Giovanni Focanti Coordinatore Territoriale FNP CISL Ancona,  Massimo Cantiani,  Sindaco di Serra San Quirico, Ferdinando Avenali Presidente Multiservizi, Silvana Santinelli Responsabile Adiconsum Marche. Il seminario sarà presieduto da Mario Canale, Segretario Generale FNP-CISL Marche.
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21/10/2013 A Fano la Cisl chiede un tavolo contro la crisi
 "Il grido di allarme lanciato oggi dalla Caritas di Fano evidenzia nuovamente le gravi ripercussioni della crisi che sta subendo il territorio fanese . La crisi che ha portato alla chiusura di molte aziende sia industriali che artigiane, al blocco di cantieri edili e all’utilizzo massiccio degli ammortizzatori sociali, ha generato una moltidune di persone che avendo terminato la copertura degli ammortizzatori sociali non hanno più alcuna copertura economica . La situazione che anche nei prossimi mesi non migliorerà, chiede innanzitutto di avviare un tavolo di confronto tra enti associazioni di categoria( datoriali e sindacali) e associazione del terzo settore per ripensare il modello di sviluppo del nostro territorio. Sono mesi che questa organizzazione sindacale chiede la convocazione di un tavolo ma nessuna istituzione ha convocato le parti.E’ urgente anche in previsione della prossima programmazione europea dei fondi europei, progettare il modello di sviluppo. Ci sembra invece che manchi questa progettualità sulle politiche industriali e sulle progetto di sviluppo del territorio. Sicuramente oggi il nostro territorio paga la mancanza di progettualità e programmazione industriale degli anni passati. In questa delicatissima situazione le Banche non possono esimersi dall’assumere le loro responsabilità sia nel sostegno alle imprese in questa difficilissimo momento ( i segnali purtroppo vanno in altre direzioni: non viene nemmeno più rispettato l’accordo sull’anticipo della CIG straordinaria per non dire delle difficile situazioni nelle quali mettono le aziende ) sia nel disporre risorse per lo sviluppo del territorio. Quante sono le risorse destinate all’Housing sociale,al sostegno di creazione di nuove imprese? Quale sostegno viene concesso alle imprese che sono in difficoltà non per la mancanza di commesse ma per la poca disponibilità da parte delle banche di concedere risorse per sostenere le aziende (castelletti, fidi etc etc)? La situazione contingente chiede però di affrontare con nuovi strumenti anche la difficile situazione sociale. La Cisl di Fano propone di creare tra tutti i soggetti coinvolti quotidianamente nel dare risposte ai bisogni dei senza reddito una rete permanente con la finalità di non disperdere le energie di ottimizzare le risorse necessarie per affrontare la crisi e di monitorare in tempo reale le situazioni di maggiore criticità e bisogno . Riteniamo che le emergenze scaturite dalla crisi vanno affrontate con la predisposizione di nuovi strumenti di partenariato pubblico privato e di collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti quoitidianamente nel front office della crisi".                                                    GIOVANELLI GIOVANNI responsabile CISL DI FANO
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16/10/2013 Banca Marche, una risorsa per il territorio
Le iniziative di mobilitazione da tempo portate avanti da Fiba Cisl, Fisac Cgil e Dircredito, culminate con lo sciopero del 30 agosto, sono servite per ottenere l’attenzione della politica e delle istituzioni marchigiane sulla vicenda di Banca Marche che, per la sua notevole portata economico-sociale, travalica certamente i confini aziendali. Non è solo in gioco il futuro occupazionale dei 3.300 lavoratori del Gruppo bancario, distribuiti nelle regioni del centro Italia, ma la tenuta di aziende legate a Banca Marche e di interi territori. Vanno stigmatizzate le difficoltà dei lavoratori che nelle tante filiali diffuse sul territorio, si trovano spesso da soli a mantenere la relazione con una clientela preoccupata, in totale assenza di supporto del management, della Direzione, e dei commissari. Maurizio Santini di Fiba Cisl Banca Marche: «la contrarietà che esprimiamo verso il piano industriale che la governance e la dirigenza di Banca Marche hanno approvato, segna la volontà di impedire "lo spezzatino" che, attraverso la vendita di asset industriali come 60 filiali, Carilo e lo smantellamento del polo informatico di Macerata, spianerebbe la strada verso la vendita dell’Azienda di credito a compratori con logiche imprenditoriali sicuramente divergenti dalla funzione svolta negli anni da Banca Marche per il suo territorio. Ciò che si è visto in giro per l’Italia in questi anni è testimonianza delle nostre preoccupazioni». Per Gianni Gianuario, Segretario Generale della Fiba (bancari Cisl) regionale «la Banca va ripatrimonializzata, individuando con precisione i tempi, le risorse necessarie, e gli strumenti da utilizzare compresi strumenti di finanza pubblica. La crisi è sistemica e la risposta deve essere sistemica. Scorciatoie "aziendali" coprirebbero responsabilità, ignavia, sottovalutazione del problema. Il dibattito che nel nostro paese sta prendendo vigore su questo argomento deve essere tenuto in debito conto da chi avrà la responsabilità delle decisioni». Secondo Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale della Cisl Marche «e' necessaria una progettualità nuova che riporti il credito nell’ ambito del dettato costituzionale, al servizio dei cittadini, che ne rilanci il valore sociale e lo tolga dalle disponibilità incontrollata ed incontrollabile di Cda e manager superpagati. Le vicende a cui stiamo assistendo ripropongono la necessità della presenza dei lavoratori nei centri decisionali o negli organismi di sorveglianza delle aziende: oggi rischiamo di dover registrare solo le macerie che i "banchieri" lasciano, banchieri con stipendi e buonuscite milionarie le cui responsabilità sembrano non esistere».
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09/10/2013 Haemonetics, tavoli divisi
Oggi, giornata di trattativa nella sede di Confindustria tra i rappresentanti dell'Haemonetics e i sindacati.Vista la spaccatura che c'è stata in questi giorni sul fronte sindacale, detta trattativa rappresenta uno snodo cruciale per 3 motivi:1) si entra negli ultimi trenta giorni di contrattazione per cercare di assicurare un futuro ai 185 dipendenti della multinazionale peri quali è stata avviata la procedura di mobilità;2) valutare la reale frattura tra i rappresentanti sindacati che oggi si siederanno separatamente al tavolo di concertazione: prima Ugl, poi Cgil, Cisl, Uil;3) si potranno valutare meglio le intenzioni dell'azienda.Le sigle confederai puntano ad ottenere il massimo degli incentivi. L'Ugl spera invece di rilanciare la produzione grazie ad alcuni imprenditori che sarebbero disposti a rilevare lo stabilimento.Prospettiva verso la quale le altre sigle e anche Confindustria appaionomolto scettiche, per questo chiedono di concentrare gli sforzi per arrivare al termine delle trattative.  
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07/10/2013 Haemonetics, Fim Fiom Uilm propongono all'Ugl un percorso democratico
Le Segreterie Provinciali FIM FIOM UILM unitamente ai propri componenti della RSU Haemonetics nell'ambito della procedura di licenziamento collettivo avviata dala suddetta azienda in data 2/08/2013 comunicano quanto segue:preliminarmente al quarto incontro di procedura in corso oggi in Confindustria le Scriventi hanno proposto alla delegazione UGL di condividere un percorso democratico in base al quale il risultato ottenuto dalla trattativa dovrà essere sottoposto al referendum tra i lavoratori.Il risultato del referendum rappresentando la volontà della maggioranza dei lavoratori stessi dovrà essere vincolante per tutta la delegazione sindacale che ne dovrà prendere atto e la necessità di questa richiesta scaturisce dal fatto che la delegazione UGL in questa azienda  negli anni passati non ha mai sottoscritto nessun accordo (vedi ultimi 3 contratti di solidarietà) neanche quando il referendum dei lavoratori aveva espresso a maggioranza parere favorevole.In questa circostanza la posta in gioco è molto alta in quanto la validazione dell'accordo è subordinato oltre che all'approvazione dei lavoratori anche alla firma della maggioranza della RSU e delle OO.SS.Per tanto di fronte al rifiuto della UGL di assumersi questo impegno di percorso democratico a garanzia dei lavoratori sono venuti meno i presupposti e la condizione di procedere la trattativa sullo stesso tavolo.FIM FIOM UILM sono impegnate ad ottenere il  massimo risultato possibile che vede da una parte il ricorso alla CGIS per 12 mesi + 12 mesi e dall'altra negoziare un incentivo economico da assegnare a tutti i dipendenti.Tale condizione andrà a favorire iniziative imprenditoriali volte al recupero graduale delle attività e delle produzioni oggi in essere.
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04/10/2013 Stroncare il traffico di esseri umani……
Assistiamo sgomenti alle immagini di centinaia di cadaveri raccolti in mare, ragazzi,donne e bambini rovesciati in acqua dopo l’incendio scoppiato a bordo di un barcone diretto verso l’Europa.Si tratta di richiedenti asilo,donne e uomini in fuga da guerra e persecuzioni,cosi come gli altri morti in mare nel corso di questi decenni, ormai circa 20.000E’ormai chiaro che il problema non è solo di leggi da modificare o di impegno dell’ltalia.L’Europa intera ha il dovere,a fronte di questa continua richiesta di aiuto,di fare si che chi fugge dalla morte per raggiungere l’Europa, non trovi la morte nel suo cammino.Da tempo si chiede che venga aperto a livello europeo,un canale umanitario affinché chi fugge dalla guerra possa chiedere asilo direttamente alle istituzione europee in Libia,in Egitto,in Siria o la dove è necessario ( anche presso i consolati o altri uffici) senza doversi imbarcare alimentando il traffico di essere umani e il bollettino dei naufragi.C’è la necessità che l’Europa si faccia veramente carico di evitare queste morti costruendo una presenza diretta che,fin dall’interno dei confini africani, possa raccogliere le richieste di chi chiede protezione per poi accogliere sul suolo europeo ed esaminare qui la sua domanda.Responsabile ANOLF-MacerataSammy KunounMacerata,04/10/2013
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04/10/2013 Sanità: per la Cisl molte criticità da superare
Rispetto all’incontro di ieri pomeriggio in merito alla riorganizzazione del sistema sanitario della nostra regione, al quale non era presente l’assessore Mezzolani, la Cisl Marche sottolinea la permanenza di diverse criticità.Sono ancora da colmare le differenze di veduta tra sindacati e Regione sulla riduzione delle liste di attesa , contrasto della mobilità passiva, modalità di rafforzamento di residenzialità – domiciliarità e livelli di partecipazione. «Dalla Regione ci aspettiamo – afferma Sauro Rossi segretario regionale Cisl Marche, presente all’incontro - una più precisa definizione di impegni, organizzativi e programmatici, per salvaguardare e qualificare concretamente i servizi socio sanitari marchigiani, e fronteggiare le difficili situazioni in cui si trova ad operare il personale. »
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04/10/2013 Strage a Lampedusa: è una vergogna
La Cisl delle Marche,   insieme a tutta la Cisl, esprime cordoglio e vicinanza alle vittime dell'ennesima tragedia del mare che ha spento per sempre le speranze ed i sogni di chi ha lasciato la propria terra alla ricerca di pace e libertà . In segno di solidarietà nei confronti delle vittime del naufragio di Lampedusa, oggi  in tutte le sedi della Cisl  bandiere a mezz'asta in segno di lutto per gli immigrati morti in mare .
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03/10/2013 Rinnovo contratto settore articoli religiosi: aumento per 300 addetti nelle Marche
COMUNICATO STAMPA RINNOVO CCNL SETTORE ARTICOLI RELIGIOSI:AUMENTO SALARARIALE PER 300 ADDETTI NELLE MARCHE Sottoscritto nella serata di ieri, presso la sede dell'Associazione Industriali di Ancona, il rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro del settore articoli religiosi. L'intesa, sottoscritta dagli imprenditori del comparto medesimo e dalla FIM-CISL delle Marche, interessa nella regione una miriade di piccole aziende - ubicate soprattutto nella zona sud di Ancona - per un totale complessivo di circa 300 addetti. Il Contratto precedente era scaduto in data 30 aprile, ed è stato ora rinnovato per i prossimi 36 mesi. Le principali novità introdotte riguardano: 1) un aumento salariale medio a regime di 130 Euro mensili; 2) un'una tantum erogata del valore di Euro 125; 3) una quota di salario annua (elemento perequativo), da erogare ai lavoratori che non fanno contrattazione di secondo livello, che sale dagli attuali 455 a 485 Euro; 4) l'introduzione di due nuovi livelli di inquadramento (la 3° super e la 4° super) a partire dal gennaio 2014; 5) la costituzione del fondo sanitario integrativo riservato agli addetti del settore (METASALUTE), che determinerà coperture e possibilità di intervento complementari a quelle proprie del servizio sanitario nazionale. « E' un accordo che, proprio perché giunge in una fase di forte crisi del settore, ha il grande merito di confermare il ruolo strategico delle relazioni sindacali. - afferma Angelo Paolucci,Fim Cisl Marche - Rafforza il potere di acquisto dei salari, già fortemente eroso dal frequente ricorso agli ammortizzatori sociali e consolida le tutele di welfare integrativo che costituiranno sempre di più, da qui in avanti, la nuova frontiera delle future intese contrattuali.» FIM-CISL MARCHE Ancona 3 Ottobre 2013
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03/10/2013 Gravi problemi di liquidità per la società Fermo Asite
COMUNICATO STAMPA La FIT CISL e AST CISL FERMO congiuntamente ad altre OO.SS. hanno partecipato ieri ad un incontro con il presidente della società ASITE concessionaria per il servizio di igiene ambientale del Fermano. Nell’incontro è stata presentata la situazione di crisi dell’azienda  che si  ritrova con gravi problemi di liquidità per ingenti debiti pregressi e per la morosità (8 – 10 mesi di ritardo) nel pagamento delle fatture da parte dei comuni che usufruiscono del servizio di igiene urbana. La soluzione proposta per una cosiddetta “boccata d’ossigeno” è quella di rinviare in parte il pagamento delle retribuzioni ai lavoratori dipendenti. Nei fatti, si propone di posticipare di 6 mesi la tredicesima 2013 e la quattordicesima 2014 rispetto le loro scadenze, per poi, da tale termine, rateizzarle in dodici mensilità. Secondo l’azienda unica  azione possibile per contrastare le gravi difficoltà economiche in cui la a società potrebbe trovarsi . Per la FIT CISL MARCHE  e la AST CISL FERMO è inammissibile il  comportamento  delle amministrazione pubbliche che nonostante  la disponibilità di  risorse  vincolate a remunerare esclusivamente tali servizi, perché derivanti dal  prelievo della tassa per la gestione dei rifiuti  dai cittadini residenti nel territorio di competenza, possano ritardare così a lungo i  loro obblighi di pagamento. Un comportamento che mette deliberatamente in serie difficoltà economiche la  società ASITE, tra l’altro anch’essa a capitale pubblico, non preoccupandosi   di colpire  indirettamente anche i lavoratori dipendenti che sono a loro volta  cittadini e contribuenti degli stessi comuni. Tutto questo avviene quando, per legge, è stabilito che le amministrazioni pubbliche debbano saldare i loro debiti entro 30 giorni. La FIT CISL MARCHE e la AST CISL FERMO invitano le amministrazioni comunali del comprensorio a saldare al più presto quanto dovuto  per  scongiurare il rinvio del  pagamento delle retribuzioni ai lavoratori dipendenti della società ASITE.                                                                                     Fit Cisl Marche Area Sindacale Territoriale di FERMO                                                                                     Fermo, 3 ottobre 2013
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02/10/2013 Residenze protette: la Regione Marche rispetti l'accordo sulle rette
Le Organizzazioni Sindacali Confederali e dei Pensionati di Cgil Cisl e Uil Marche hanno incontrato il Coordinamento regionale degli Enti gestori delle strutture socio assistenziali per fare il punto sullo stato di attuazione del percorso di riqualificazione dell’assistenza prestata nelle residenze protette per anziani. Sottolineato che i sindacati sin da inizio anno chiedono alla Regione l’applicazione dell’accordo sottoscritto, le parti decidono di sollecitare la Regione stessa al rispetto di quanto stabilito dalla Delibera di Giunta 1230 del 2010, che recepisce l’accordo sindacale sul riallineamento delle tariffe delle residenze protette. In particolare la Regione deve onorare l’impegno, preso allora ed oggi disatteso, di rimborsare € 33 (al giorno per utente) agli Enti che, in base all’accordo sindacale e alla Delibera che lo recepisce, erogano oggi 100 minuti di assistenza al giorno per ogni anziano ospite. Il rispetto dell’ accordo è condizione necessaria affinché sia possibile avviare quel percorso di riduzione delle rette in carico agli utenti e alle loro famiglie, che le Organizzazioni Sindacali considerano da sempre come tra gli aspetti più qualificanti dell’accordo stesso. Sindacati ed Enti di gestione hanno deciso di promuovere altri incontri successivi, per proseguire il confronto sui temi che riguardano problematiche gestionali delle residenze e la qualità dei servizi erogati. Cgil, Cisl e Uil Marche  Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Marche  Il Coordinamento degli Enti gestori delle strutture socio assistenziali 
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27/09/2013 Agenzia delle entrate e "spender de più"
L’Agenzia delle Entrate dal 2008, senza alcun piano industriale che indirizzasse l’attività dell’istituto, ha adottato schizofreniche riorganizzazioni che, a spese dei contribuenti, hanno depotenziato la lotta all’evasione e peggiorato la qualità del servizio. Nell’attuale clima nazionale, ormai completamente dimentichi del buon senso, va ad inserirsi la soppressione degli uffici territoriali, nelle Marche quelli di Camerino, Recanati e Fabriano. Quindi, meno servizi a cittadini ed imprese, ora che più forte si fa sentire la crisi, proprio ora, invece, che lo Stato dovrebbe presidiare il territorio. Una scelta unilaterale che i sindacati contestano fortemente. Queste soppressioni non faranno risparmiare nulla ai cittadini. Quello che l’Agenzia delle Entrate risparmierà, verrà speso dai Comuni, che, se vorranno mantenere un minimo di servizio, dovranno fornire a loro spese i locali per ospitare gli sportelli dell’Agenzia. Nessun risparmio per le tasche dei contribuenti, anzi, per alcuni una maggiore spesa. I Comuni di Camerino, Recanati, Fabriano “ospiteranno” un’agenzia che fornirà servizi anche a cittadini ed imprese limitrofe, ma, a totale carico dei residenti dei Comuni ospitanti. Ancora una volta si scaricano costi e disagi sugli ultimi. Senza considerare poi, le preoccupanti ricadute negative sulla sede della Direzione Provinciale di Macerata. L’edificio, in affitto, è già in una situazione di “sovraffollamento”, una struttura obsoleta che non soddisfa i requisiti previsti dalle normative in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, problema decennale, mai risolto. A seguito dell’incontro in Direzione Regionale, del 24 c.m., che, a parere delle Organizzazioni Sindacali ha avuto un esito totalmente negativo, è stato proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale delle Agenzie delle Entrate delle Marche. I Sindacati territoriali di categoria, inoltre, hanno ottenuto un incontro con il Prefetto di Macerata per il giorno 27 c.m., durante il quale rappresenteranno le problematiche relative alla ricaduta nella nostra provincia di questo sconsiderato provvedimento. E’ stato organizzato anche un volantinaggio che si svolgerà a Recanati nella mattinata di sabato prossimo (28). Le Organizzazioni sindacali della provincia sono pronte ad ogni forma di mobilitazione, che, auspicano, veda affianco alle lavoratrici e lavoratori delle Agenzie, le Amministrazioni locali, le organizzazioni professionali e datoriali ed la cittadinanza. FP CGIL -CISL FP-UILPA - CONFSAL-SALFI e FLP della provincia di Macerata
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27/09/2013 Osteoporosi e prevenzione, grande partecipazione allo screening
Due giornate intense quelle del 25 e 26 settembre promosse dal Coordinamento Donne della FNP-Cisl in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ascoli Piceno, per lo screening di prevenzione dell’ osteoporosi. Inaspettata la  grande partecipazione: 270 le persone refertate e una lunga lista di nomi di cittadini che avrebbero voluto sottoporsi allo screening.  I controlli di prevenzione si sono svolti all’insegna dell’ordine e della cordialità nei rinnovati locali della “Casa Albergo Ferrucci” che hanno ospitato tecnici, operatori e quanti hanno aderito all’iniziativa.« Siamo molto soddisfatti della grande partecipazione, non ce l’aspettavamo. – afferma Rosandra Ciarrocchi del Coordinamento donne di Ascoli Piceno - Questo significa che c’è  attenzione da parte delle persone alla propria salute per questo è necessario che si potenzi interventi di prevenzione, ciò aiuterebbe anche a far risparmiare il servizio sanitario.»Il Sindaco, Guido Castelli, ha dichiarato “Ringrazio la Cisl e le altre associazioni che organizzano iniziative simili perché oggi, a causa dei tagli che colpiscono la Sanità è sempre più difficile, fare prevenzione. E’ importante, allora, che qualcuno si faccia carico di questi servizi”. Visto il successo di queste giornate , venerdì 29 Novembre 2013 alle ore 15:00 a Palazzo dei Capitani si terrà un Convegno sulla prevenzione dell’Osteoporosi, con la partecipazione di  medici ed esperti incaricati dalla Regione Marche.
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24/09/2013 Macerata, basta ipocrisie sulla RSA
In merito al dibattito sull’opportunità di costruire una Residenza Sanitaria Assistita nel cuore di Macerata, riteniamo utili alcune precisazioni per sgombrare il campo da considerazioni banali, quando non apertamente ipocrite. La prima riguarda la natura dei posti letto dell’RSA. Sarà una struttura privata, o c’è la possibilità di un convenzionamento con il Servizio Sanitario Regionale? Nel primo caso, considerando gli elevati costi di gestione di un posto letto di RSA, avremo una residenza destinata ad ospitare esclusivamente anziani molto facoltosi. Difficilmente si potrebbero ipotizzare rette inferiori alle 3.000 € al mese, quando un pensionato maceratese percepisce in media circa 700 € mensili. Se invece i posti letto venissero convenzionati, allora saremmo di fronte ad un fatto preoccupante per più di una ragione. Significherebbe infatti che, diversamente da quanto sostiene in ogni occasione in cui incontra il Sindacato, la Regione dispone di risorse da investire sulla non autosufficienza. In questo caso però bisognerebbe pensare ad interventi e servizi da inserire in una programmazione complessiva, che tenga conto di logiche di equilibrio sia regionali che provinciali. Come non citare le tante strutture residenziali maceratesi – Montecassiano, San Ginesio, Sarnano, Corridonia - ristrutturate con soldi pubblici, che ancora oggi sono inutilizzate in tutto o in parte. Se ci sono risorse pubbliche per la non autosufficienza, infine, perché non utilizzarle per potenziare il sistema delle cure domiciliari, i cui servizi prevengono l’istituzionalizzazione inappropriata, mantengono l’anziano nel suo ambiente di vita e costano meno? Tante sono le domande senza risposta. E’ evidente come questo progetto sia giustificato da interessi e ragioni che con gli anziani non autosufficienti hanno ben poco a che vedere. Un imprenditore è libero di fare quello che preferisce con i suoi soldi. Se però viene chiamato in causa il Servizio sanitario pubblico, allora è necessario programmare gli interventi in modo condiviso, attento e lungimirante. Soprattutto però è necessaria trasparenza, specie oggi che il sistema della sanità marchigiana attraversa il momento forse più difficile della sua storia. Lidia Fabbri (Cisl Macerata) e Dino Ottaviani (Pensionati Cisl Macerata)
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23/09/2013 Trattative interrotte tra il Direttore Area Vasta 5 e sindacati
Il 20 settembre, nel corso dell'assemblea, durata pochissimo tempo, si è arrivati ad una rottura tra il Direttore dell'Area Vasta 5, Giovanni Stroppa e le delegazioni sindacali. La causa è il mancato rinnovo, a fine settembre, di quasi 50 contratti a tempo determinato di infermieri. Dinanzi alla scadenza di 49 contratti, il Direttore, Giovanni Stroppa ha proposto l'autorizzazione al rinnovo di soli 20, con la scusante che con la riorganizzazione la situazione sarà tamponata. A ciò si aggiunga che i sindacati avevano chiesto al Direttore di fornire la documentazione relativa alla riorganizzazione, ma invano.E' per questo che i sindacati hanno interrotto la trattativa.A parlare è Il Segretario Fp, Giuseppe Donati, il quale spiega che l'Area Vasta 5 è fuori budget di 2 milioni di euro e la Regione gli ha chiesto di rientrare in questo ultimo quadrimestre il possibile. Una situazione quella dell'Area Vasta 5 che peggiorerà dal primo ottobre, quando si dovrebbe tornare alla vecchia organizzazione dopo il periodo di ferie estive.Si chiede un'audizione il più presto possibile alla conferenza dei sindaci.E' necessario visionare gli eventuali progetti di Pesaro, Ancona, Macerata perchè non si può più accettare che la Regione sperimenti solo su Ascoli questo tipo di riorganizzazione.
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22/09/2013 Sanità, le difficoltà del confronto con la Regione
Le Segreterie regionali di Cgil Cisl e Uil Marche esprimono la loro insoddisfazione per lo stato del confronto con la Regione sulla riorganizzazione del Servizio Sanitario. Mentre la quinta Commissione Consiliare prosegue la discussione sul riordino delle reti cliniche, nell’ultimo passaggio del 17 settembre scorso registriamo la conferma di tutte le difficoltà incontrate lungo un confronto che dura ormai da mesi. E’ forte la preoccupazione per il personale di assistenza, già oggetto di tagli pesanti – più di 26 milioni dal 2010 ad oggi – e per il quale si prospettano, nel prossimo biennio, sacrifici ulteriori. Le Case della salute restano un’incognita, sia per quanto riguarda la situazione attuale, sia rispetto ad un loro potenziale sviluppo, impensabile fintanto che non verrà trovato l’accordo con i Medici di famiglia. Mancano infine risposte sulle reti territoriali e socio sanitarie, sulle quali andrebbero investite le risorse recuperate dalla deospedalizzazione, ma il cui potenziamento, allo stato attuale, appare improbabile e lontano. Per il Segretario della Cgil Roberto Ghiselli «senza segnali importanti di riequilibrio questa riorganizzazione non può “tenere”. Per questo serve dare nuovo impulso alla partecipazione, costruendo un sistema di confronto articolato su tutti i livelli, dalla  Regione ai Distretti socio sanitari».  «La Regione sta rinunciando a programmare, facendo scelte “schiacciate” sulla contingenza– afferma il Segretario della Cisl Sauro Rossi -  quando invece è necessario pensare a tempi e modi per colmare il gap esistente tra i bisogni dei cittadini e le possibilità, limitate dai vincoli di bilancio». «La Regione deve affermare con chiarezza che le risorse per le politiche sanitarie e socio sanitarie restano invariate – conclude il Segretario della Uil Graziano Fioretti - contrastando con forza l’idea, davvero pericolosa, che su questo fronte si stia spendendo troppo». Il prossimo incontro è in programma per martedì 24 settembre. Sarà un appuntamento decisivo, nel quale Cgil Cisl e Uil valuteranno se e con quali modalità proseguire nel confronto con la Regione Marche sulla riorganizzazione del servizio sanitario.
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16/09/2013 Soddisfazione per l'annuncio della ripresa dei lavori in A14 tratto Senigallia - Ancona Nord
Il giorno 12 settembre, Feneal – UIL, Filca CISL, Fillea CGIL Nazionali e di Ancona hanno incontrato il dott. Mauro Coletta capo struttura della Struttura di vigilanza sulle concessioni autostradali e il Ing. Gennarino Tozzi in rappresentanza di Autostrade spa per valutare la situazione del lotto 4 della terza corsia della A14. Nell’incontro le OOSS sono state informate che la complessa vicenda che ha portato al fermo dei lavori ad Aprile scorso si avvia ad una positiva soluzione. Infatti siamo stati informati che il piano finanziario presentato dal Consorzio stabile SAMAC alle banche interessate nel mese di agosto sarà nei prossimi giorni condiviso. Inoltre ci saranno dei confronti fra il Consorzio stabile SAMAC e Autostrade nei prossimi giorni che possano portare alla ripartenza del cantiere, in particolare è previsto un incontro lunedi 16 settembre per la verifica conclusiva che potrà portare alla ripartenza del cantiere il prossimo 1 ottobre con gli stessi parametri del contratto in essere. Nell’incontro siamo stati anche informati che le soluzioni concordate, che saranno valutate nel consiglio di amministrazione di Autostrade del giorno 18 settembre, hanno avuto il parere favorevole della struttura di vigilanza. Le OOSS esprimono soddisfazione per le notizie ricevute e si aspettano che il Consorzio stabile SAMAC riprenda le lavorazioni e risolve tutte le pendenze in sospeso con i lavoratori e i subappaltatori, le OOSS di Ancona si attiveranno, attraverso incontri con il consorzio stabile SAMAC e con i subappaltatori , per la verifica della effettiva ripartenza del cantiere alle condizioni previste nell’atto transattivo che chiude questa vicenda.Le segreterie nazionali e territoriali di Feneal – UIL Filca CISL Fillea CGIL Ancona 13 settembre 2013
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16/09/2013 Diminuiscono gli infortuni sul lavoro, aumentano le malattie professionali
Il Dipartimento di Sicurezza sul Lavoro di Cgil, Cisl, Uil di Ascoli ha analizzato i dati sugli infortuni sul lavoro: nelle Marche c'è un calo del 12% degli infortuni denunciati mentre per quelli mortali il calo è del 38%. Aumentano, invece, le malattie professionali, che conoscono un'impennata di circa il 18%.Sono questi dati estremamente positivi anche se vanno contestaulizzati con la crisi in atto che ha prodotto un calo degli occupati, delle ore lavorate, dell'utilizzo degli impianti.Cgil, Cisl, Uil ritengono che sia importante utilizzare le risorse attive giacenti presso l'Inail siano destinate ad aumentare le rendite, gli indennizzi, le cure oltre a potenziare le attività di prevenzione in materia di sicurezza sul lavoro.Per la nostra regione deve essere effettuata una riflessione sull'andamento delle malattie professionali, in aumento rispetto al dato nazionale che è in diminuizione.Una riflessione specifica per il Piceno e per le Marche sarà possibile solo a novembre quando l'Inail Regionale presenterà i suoi dati per settore e tipologia infortunistica.
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13/09/2013 SICET: non lasciamo soli gli sfrattati
Sfrattato suicida a Falconara M.ma (An), il SICET: non lasciamoli soli, rafforzare subito protezione e aiuto perché non succeda mai più. Grande dolore per l’artigiano di Falconara Marittima che ieri si è tolto la vita per uno sfratto che doveva essere eseguito a breve. Si tratta dell’ennesimo dramma, determinato dall’impossibilità di far fronte al pagamento dell’affitto, per difficoltà economiche di una crisi interminabile. Ma soprattutto dello stato d’animo di chi è sottoposto allo sfratto, di sentirsi solo ed incapace di trovare una soluzione alla perdita dell’abitazione. Che per tutti rappresenta un bene essenziale ed indispensabile. Sono ormai alcuni anni che il SICET delle Marche sollecita le istituzioni locali affinché provvedano con interventi urgenti a sostegno delle famiglie che si trovano in condizione di morosità incolpevole, colpite dalla crisi in modo più pesante di altre, non riuscendo a garantirsi più neppure un tetto. I 1202 provvedimenti esecutivi di sfratto per morosità, su un totale di 1252, emessi nella regione nel corso del 2012, oltre ad evidenziare che dietro ad ogni unità si cela comunque un dramma familiare, non possono più essere considerati una quantità trascurabile. E’ sempre troppo tardi quando si interviene su un problema così drammatico, ma diventa un ritardo colpevole quando si tende a sminuire il problema considerandolo marginale, perché riguarda soltanto una minoranza di famiglie. E’ urgente l’istituzione di un apposito fondo di garanzia, come ha riconosciuto lo stesso governo nazionale, con il decreto legge n. 102 del 31 agosto 2013 e come nelle intenzioni della Regione Marche, sia pure ancora soltanto sulla carta. Così come è riconosciuta necessaria l’istituzione di strumenti partecipativi o commissioni territoriali per la graduazione degli sfratti, finalizzate alla ricerca di soluzioni alternative, indolori e dignitose. Ma ancora soltanto pochi comuni hanno concretizzato qualche iniziativa. Siamo tuttavia convinti che il sacrificio clamoroso, di cui è stata vittima l’artigiano di Falconara, non resti inascoltato e che possa provocare l’attenzione necessaria all’affronto di un’emergenza come quella abitativa anche nella nostra regione.Ancona, 13.09.2013SICET Marche
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05/09/2013 La Cisl e la Fnp Marche aderiscono a giornata di digiuno e preghiera
COMUNICATO STAMPA Siria. Cisl e Fnp Marche aderiscono a giornata di preghiera e digiuno per la pace Anche la Cisl Marche e la Fnp Cisl Marche, insieme alla CISL nazionale, invitano lavoratori, pensionati, giovani a partecipare alla "giornata planetaria di preghiera e digiuno per la pace in Siria" che Papa Francesco ha indetto per sabato 7 settembre, invitando all'unità credenti di ogni religione e non credenti. Nel far proprio il messaggio del Papa:” Mai più la guerra! Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l'uso delle armi. Vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace. Chiamiamo i leader mondiali a fare di tutto per evitare la guerra” la Cisl delle Marche promuove un presidio e un momento di preghiera sabato 7 settembre alle ore 10,00 presso la Santa Casa di Loreto per affermare il valore della pace e scongiurare gli effetti perversi della guerra e della violenza, in Siria e nel mondo intero.  Ancona 5 settembre 2013. Ufficio stampa Cisl Marche 33376123815212 mobile+393337612381 www.cislmarche.it
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05/09/2013 Cisl Marche. Basta ai balletti sulla sanità
COMUNICATO STAMPACisl Marche: Basta ai balletti sulla sanità Come spesso capita quando si parla di sanità, il confronto sulle reti cliniche rischia di svilupparsi in maniera a dir poco inappropriata. Si sposta sulla stampa un dibattito che andrebbe approfondito nelle sedi deputate e ci si abbandona subito a sterili polemiche politiche, ignorando la sostanza reale dei problemi. Nello specifico le opposizioni volutamente dimenticano che la riorganizzazione delle reti ospedaliere è resa obbligatoria dalla normativa nazionale. La Regione, come già accaduto per altri temi, continua a pensare che l’unica soluzione possibile sia quella elaborata nelle sue ristrette stanze. Per la Cisl delle Marche questo modo di confrontarsi sulla riorganizzazione sanitaria regionale è assolutamente sbagliato e da contrastare. In un quadro economico difficile come quello che stiamo vivendo serve uno sforzo di tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti per individuare le misure più appropriate per evitare che la riduzione delle risorse a disposizione si trasformi automaticamente in tagli dei servizi ai cittadini. Per questo la Cisl delle Marche sollecita uno sforzo di programmazione in grado di trovare il giusto equilibrio tra assistenza ospedaliera e assistenza territoriale, per mantenere la sanità pubblica su livelli adeguati evitando di fare della sanità oggetto di pura speculazione politica. Sauro Rossi (Segretario Cisl Marche) Ancona 5 settembre 2013
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03/09/2013 La sanità fermana ha bisogno subito di certezze
La sanità del fermano ha bisogno di uscire dalla logica politichese e di opportunismo di parte per raggiungere almeno alcuni degli obiettivi prioritari finalizzati alla tutela della salute e della prevenzione. Intanto ogni giorno Fermo ed il comprensorio perde pezzi e l’autunno, se non vi saranno interventi veramente incisivi, porterà delle amare sorprese perché alcuni servizi e reparti, oggi accorpati o chiusi per il periodo feriale, rischiano di mantenere lo status di “ammucchiate selvagge” o addirittura di non riaprire. Il taglio previsto per il 2013 da parte della Regione sul personale è di circa 28 milioni di euro. Gran parte dei tagli sarà a carico delle Aree Vaste. Presto si apriranno i tavoli di confronto tra Direzione Generale ASUR e Direzioni di Area Vasta per la discussione dei piani assunzione dell’ultimo quadrimestre dell’anno. L’Area Vasta 4 rischia fortemente di essere ulteriormente penalizzata perché dopo l’improvvido licenziamento di 14 precari in maggioranza infermieri, si troverà ad non avere le autorizzazioni necessarie per riattivare tutti i reparti. Purtroppo è stato dimostrato che il potere contrattuale del Direttore di Area Vasta è praticamente nullo rispetto ai diktat di Ciccarelli, quindi le previsioni sono infauste. Ricordiamo che la sola Area Vasta 4 alla fine del 2013 dovrà raggiungere il risultato del risparmio, rispetto al budget 2012, di circa 1 milione di euro sul personale e di altri 5 in altri capitoli di spesa ma abbiamo la certezza che la cifra richiesta sarà ancora più pesante in quanto la Regione non ha reperito ancora i famosi 188 milioni di risparmio da conseguire entro l’anno. A fronte di tutto questo “tagliare” la collettività fermana e gli operatori, oltre alle chiacchere, alle promesse non mantenute del Direttore Genga, non vedono nulla in prospettiva che possa far sperare loro in una riconquista di dignità della sanità del territorio. La situazione è ancora tollerabile solo ed esclusivamente grazie alla serietà ed abnegazione degli operatori e dei professionisti, non certamente dei Direttori, che però non durerà in eterno. Nulla si sa ad esempio della famosa Casa della Salute a Sant’Elpidio a Mare mentre è stata cosa “detta e fatta” la chiusura dei posti letto dell’ospedale, dell’imminente chiusura dei posti di medicina di Montegiorgio, che si spera vengano recuperati altrove, dell’attivazione della RSA di Amandola, dell’annunciato ma non ancora effetuato, trasferimento della RSA di Petritoli, attualmente ospitata in locali del Comune, nella sede di proprietà ASUR, cosa che procurerebbe il risparmio di almeno 46 mila euro annui, di come si vuole utilizzare l’appartamento acquistato due anni fa dall’A.V.4 con soldi pubblici a P.S.Elpidio per aprire una casa famiglia per il quale si pagano, sempre con soldi pubblici, utenze e condominio, della concreta valorizzazione dell’Ospedale di Amandola e del suo personale, lasciato in parte inutilizzato per carenza di finanziamenti, della nomina del Direttore unico di Distretto(oggi ne paghiamo tre mentre la Legge 17 ne prevede uno), della nomina del Primario del Pronto Soccorso il cui concorso è stato espletato nel settembre 2012, della copertura di 9 primariati scoperti, dei termini certi della chiusura dei lavori della nuova ala dell’Ospedale di Fermo che secondo le stime iniziali si sarebbero dovuti concludere a dicembre 2012 ma sono ancora in corso, dell’attivazione del Servizio di Angiografia, innagurato, come la Salerno-Reggio Calabria, più volte ma mai andato in funzione se non per interventi residuali di interventistica minore, del recupero dei crediti rispetto ai ticket non pagati a causa della carenza di personale presso le casse o dell cattivo funzionamento delle casse automatiche, della questione che sta venendo alla luce dell’amministrazione e valorizzazione dei beni e terreni di proprietà dell’ASUR insistenti sul territorio, dei tanti procedimenti aperti dalla Giustizia, ecc, ecc. Un nuovo e preoccupante fenomeno sta emergendo all’interno dell’ospedale. Sempre più spesso, per poter completare la somministrazione delle terapie orali dei pazienti si ricorre ai farmaci di proprietà dei malati stessi. Questo perché, soprattutto alla fine dell’anno, capita spesso che farmaci presenti in terapia e regolarmente ordinati, siano non disponibili in farmacia. Un altro segnale preoccupante che fa comprendere lo stato della sanità pubblica. Il SeA questo dobbiamo aggiungere la profonda diversità nell’ambito delle Aree Vaste dei servizi alberghieri offerti ai malati. Nell’Area Vasta 4 è stata tagliata da circa tre anni anche la distribuzione dell’acqua ai malati mentre in altre realtà dell’ASUR oltre all’acqua vengono distribuite colazioni che vanno ben oltre il sole latte e caffè o The. Per non parlare delle posate e dei piatti. Come non eravamo un’Azienda Unica? Come mai allora ci sono pazienti di serie A e di serie B? Ecco dimostrato che di chiacchere, propaganda politica, promesse non mantenute, cose dette e non dette, la sanità fermana sta lentamente morendo. Bene il documento inviato dalla Conferenza dei Sindaci alla Regione ma a quando una riposta concreta ai tantissimi bisogni di salute e di condizioni dignitose di lavoro per gli operatori? Forse aspettiamo la prossima campagna elettorale perricominciare ad illudere i cittadini? Presto le ferie termineranno e con esse l’alibi estivo se ne andrà. Risposte serie e coerenti fino ad oggi non ve ne sono state, speriamo che l’estate abbia portato buoni consigli ai tanti Direttori, Dirigenti, Assessori, Consiglieri e Sindaci, tutti a parole al capezzale della sanità ma nessuno capace di assumersi le responsabilità di decidere e parlare. IL SEGRETARIO (Giuseppe Donati)
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02/09/2013 Inaccettabile il declassamento della sede Inail di Ascoli Piceno
Come già comunicato due settimane fa dal Segretario Generale CISL FP Marche Luca Talevi, la nostra Organizzazione Sindacale reputa il paventato declassamento della sede INAIL di Ascoli Piceno come inaccettabile se non provocatorio verso un territorio già ampiamente penalizzato.Inaccettabile, anche il ripensamento, da parte della Direzione centrale, avvenuto subito dopo la presentazione della prima proposta di riorganizzazione delle sedi Inail, che certamente non comprendeva il declassamento della sede di Ascoli Piceno. Cosa sia successo subito dopo e quali forze siano intervenute per far cambiare idea alla Direzione Centrale, non lo sappiamo ma possiamo anche immaginarlo.Come dimostrato in altre situazioni, che hanno interessato il territorio ascolano, e più in generale il sud delle Marche, la lentezza degli interventi ed il peso politico espresso, evidentemente non sono stati sufficienti ed adeguati per tutelare questa realtà di servizio presente sul territorio e della quale i cittadini hanno bisogno nella sua interezza e funzionalità.A questo punto la CISL FP ritiene strategico il gioco di squadra da mettere in campo tra forze politiche,imprenditoriali e sociali dell’ascolano, affiinchè a settembre a livello nazionale, l’assurda proposta venga rivista. Se per tutelare la sede INAIL fosse necessario rivedere le sinergie esistenti con altre sedi, si faccia senza pensarci troppo e si metta in atto una strategia comune rivendicativa, conti alla mano. La sola motivazione di spending review non è sufficiente a motivare una tale decisione così fortemente impattante sui cittadini e sui lavoratori. Da Roma ci dicano cosa c’è veramente sotto.La CISL FP comprende e condivide le preoccupazioni dei lavoratori quando sono profeti di una perdita di servizi in breve tempo,se il declassamento fosse confermato. Ciò non colpirebbe solo gli interessi professionali di chi lavora nella sede INAIL di Ascoli Piceno ma tutta la collettività che dovrebbe rivolgersi per specifiche pratiche a sedi lontane con perdita di tempo ma anche con difficoltà maggiori di accesso , soprattutto per la platea degli anziani.Come CISL FP infine, nel continuare a ripetere che questa battaglia si vince insieme o si perde, intendiamo stigmatizzare chi, come sempre capita, anche nell’ambito sindacale, ha ritenuto di sfruttare la situazione difficile che riguarda l’INAIL di Ascoli per fare facile demagogia o lanciare accuse o peggio per far nascere sospetti infondati su presunti atteggiamenti conniventi con la Direzione Centrale.La CISL è un grande sindacato confederale, ed anche in questa occasione, attraverso il livello nazionale, saprà mostrare quanto valga il suo peso e la sua credibilità nei confronti di ogni interlocutore.                                   IL SEGRETARIO                                        (Giuseppe Donati)
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30/08/2013 Difendiamo il futuro di Banca Marche
“Oggi la stragrande maggioranza dei 3000 lavoratori di Banca Marche ha aderito allo sciopero indetto da alcune organizzazioni sindacali, la Fiba-Cisl, la Fisac Cgil, la Dircredito, e hanno così manifestato la contrarietà ad un piano industriale liquidatorio, che non dà prospettive né in termini di occupazione, né per l’autonomia e il radicamento territoriale della banca.E’ necessario cambiare il piano, fermare le ipotesi di spezzatino dell’istituto, sostenere la ricapitalizzazione evitando rischi speculativi, attuare una diversa gestione del credito deteriorato, valorizzare le professionalità interne e andare fino in fondo nell’accertamento delle responsabilità della grave situazione finanziaria di Banca Marche.Chiediamo alle istituzioni, al mondo delle imprese, all’opinione pubblica di continuare a sostenere i lavoratori e i sindacati impegnati a difendere il futuro di Banca Marche, patrimonio fondamentale per la nostra comunità regionale e non solo.” Ancona 30 agosto 2013Marco Manzotti, Segreteria Cgil MarcheStefano Mastrovincenzo, Segreteria Cisl Marche
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06/08/2013 Inai: no al declassamento delle sedi marchigiane
INAIL: NO AL DECLASSAMENTO DELLE SEDI MARCHIGIANE LE PROPOSTE DELLA CISL La Fp Cisl Marche dice no al declassamento di alcuna sede marchigiana Inail perchè ogni decisione nazionale in tal senso penalizzerebbe il territorio ed i lavoratori su temi di fondamentale importanza.L’attività dell’INAIL riguarda: prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di lavoro, prestazioni economiche, sanitarie (cure, riabilitazione) e reinserimento del lavoratore infortunato nella vita sociale e lavorativa.Servizi fondamentali   rivolti sia a lavoratori, che a datori di lavoro. Il  Nuovo Modello organizzativo INAIL, che ora prevedrebbe  il declassamento della sede di Ascoli Piceno, che da sede “A” (diretta da un dirigente) diventerebbe sede locale (senza dirigenza), va affrontata, guardando alla tutela dei servizi sul territorio.La CISL FP MARCHE ha sempre sostenuto che i risparmi di spesa vanno effettuati salvaguardando, e potenziando, qualità e quantità delle prestazioni fornite agli utenti. La legge sulla “Spending Review” impone all’INAIL di ridurre il numero dei dirigenti."Contestiamo la logica del taglio lineare nelle sedi locali - sostiene la CISL FP MARCHE- Diminuire il numero di dirigenti a livello “centrale” produrrebbe minor disagio rispetto alla perdita di un dirigente impiegato in sedi che hanno rapporti con l’utenza". Sia la sede di Macerata che quella di Ascoli Piceno hanno una produzione superiore alla media delle sedi di tipo B della regione e, per dislocazione geografica, specificità socio-economiche, devono  essere entrambe mantenute di tipo A. I cittadini e le imprese,  come le lavoratrici ed i lavoratori INAIL del maceratese e dell’ascolano, hanno pari dignità ed ugual diritto a ricevere servizi adeguati. "Sono altre le spese da tagliare.- continua la CISL FP MARCHE-  Occorre, dal livello centrale, una  razionalizzazione ed efficientamento della “macchina burocratica”, di una oculata gestione dei patrimoni immobiliari, dell’eliminazione delle esorbitanti ed inutili consulenze,oltre che  la reinternalizzazione di alcuni servizi appaltati.- conclude- Cosi si garantirebbero maggiore produttività e razionalizzazione della spesa senza tagliare sul territorio".Leggi il Comunicato Stampa
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03/08/2013 Banca Marche in sciopero
L’incontro avuto nell’odierna mattinata con l’Azienda, rappresentata dal Direttore Generale Goffi, ha confermato in pieno le preoccupazioni già espresse in merito alle linee e agli effetti che il piano industriale presentatoci avrà sul futuro della Banca e dei Lavoratori. Rimangono inalterate le possibilità di cessione della Carilo, di 50 Filiali del Lazio e dell’Emilia Romagna e di revisione del Polo Informatico. Riteniamo che, ad oggi, il piano non contenga concreti elementi necessari a garantire autonomia ed integrità aziendale; senza questi necessari elementi di rilancio aziendale, il mantenimento di ruolo di banca del territorio scompare. Ridimensionare Banca Marche vuol dire ridimensionare il lavoro e l’occupazione nei territori, dentro e fuori della Banca. Ci auguriamo, peraltro, che le sigle sindacali che non hanno ancora condiviso la proclamazione dello Sciopero ripensino la loro posizione nell’interesse di tutti i lavoratori. Dircredito, Fiba/Cisl e Fisac/Cgil, oggi, hanno consegnato all’Azienda la lettera di proclamazione dello Sciopero indetto per l’intera giornata lavorativa di Venerdì 6 Settembre 2013; nei giorni precedenti lo Sciopero verranno tenute assemblee con tutti i Lavoratori. Jesi, 2 agosto 2013 Le Organizzazioni Sindacali Aziendali Dircredito Fiba/Cisl Fisac/Cgil Comunicato Stampa Sciopero Banca Marche
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02/08/2013 Mancate proroghe del personale, a rischio la riapertura dei servizi ed il ripristino dei reparti chirurgici
Il 31 luglio 2013 sono scaduti  presso l’Area Vasta 4 n.21 contratti a tempo determinato tra i quali: 15 infermieri, 4 Operatori Sociosanitari, 1 Autista, 1 Tecnico di Radiologia.La Direzione di Area Vasta 4 ha deciso il rinnovo di soli 7 contratti, mettendo a rischio l’organizzazione dei servizi ma soprattutto la riapertura di quest’ultimi dopo le ferie estive ed il ripristino da ottobre dei reparti chirurgici attualmente accorpati.Come si ricorderà il Governo Monti aveva inserito nella legge di stabilità 2012 la possibilità di proroga i contratti precari della Pubblica Amministrazione dal 1 gennaio al 31 luglio 2013. Il Governo Letta, lo scorso 17 maggio, grazie alla pressione costante dei sindacati confederali, ha ulteriormente posticipato al 31 dicembre 2013 la proroga dei contratti precari, così da evitare che circa 125.000 persone, per lo più giovani, perdessero il lavoro.Tutta la pressione e l’opera di convinzione sul Governo, però, messi in atto dai Sindacati a livello nazionale, sono stati inutili o quasi per i lavoratori precari dell’Area Vasta 4 che si sono visti negare la proroga dal Direttore dott. Genga. Questi operatori, con molta probabilità non avranno possibilità di rientrare nel circuito della sanità regionale, visti i tagli indiscriminati ed ingiustificati che l’ASUR ha deciso di attuare, invece di colpire sprechi e ridondanze organizzative di cui per prima ha favorito lo sviluppo. Sono quindi destinati a rimanere a lungo fuori dal circuito occupazionale almeno della Regione Marche.La cosa grave è che alcuni  operatori messi alla porta il 31 luglio, sono anni che lavorano, sempre con forme precarie d’impiego, presso l’Area Vasta. Su di loro è stato investito tempo per la formazione e hanno acquisito competenza e professionalità che sarebbero stati molto utili  in reparti d’emergenza o specialistici, che richiedono lunghi periodi di tutoraggio ma anche sul territorio.La decisione del Direttore di privarsi dei precari, è altresì incomprensibile alla luce delle migliaia di giorni di ferie non godute e di ore lavorate in eccedenza da parte del personale del comparto, soprattutto infermieristico ed OSS, dell’A.V.4. A detta della Direzione, sono stati prorogati solo 7 contratti ( 6 Infermieri + 1 Tecnico di radiologia ad Amandola) per fronteggiare situazioni di emergenza e assenze per maternità. Chiediamo allora al dott. Genga se migliaia di giornate di ferie non godute ed ore eccedenti ( solo per gli infermieri ed OSS sono 5.700 le giornate di ferie non godute del 2012 e circa 50.000 ore eccedenti ) non rappresentano per Lui un’emergenza, visto che i lavoratori vengono privati di un diritto sancito da leggi e contratti come anche la possibilità di potersi organizzare una propria vita famigliare. Evidentemente per Genga e per colui dal quale Genga prende ordini ( leggasi dott. Ciccarelli dell’ASUR) questi diritti sono benefit e privilegi.Attenzione però, perchè il mancato rinnovo di questi operatori, una volta trascorso il periodo estivo, che, come denunciato dalla RSU vede accorpamenti di reparti e chiusure di servizi che stanno provocando enormi disservizi, dequalificazione dell’assistenza e carichi di lavoro al limite della sopportazione, porrà il problema del reperimento del personale Infermieristico ed OSS, necessario per le riaperture. Al momento i numeri non ci sono. La speranza è che l’ASUR autorizzi nel piano assunzione dell’ultimo quadrimestre, tutte le assunzioni necessarie alla copertura dei turni e alla sostituzione dei precari mandati a casa. Ma, come detto, è una speranza e non una certezza.Ai Sindaci del Fermano consigliamo di fare fronte comune, oltre che per la costruzione dell’ospedale nuovo, sulla quale la CISL FP continua a nutrire tutti i dubbi del mondo, anche per l’impegno e la sicurezza delle assunzioni necessarie alla riapertura, dal mese di ottobre, di servizi importantissimi, come ad esempio, la RSR di Porto San Giorgio piuttosto che il ripristino dei singoli reparti chirurgici.Queste riaperture, infatti, al momento, anche grazie alla mancanza di coraggio della Direzione di Area Vasta nelle proroghe, che si DOVEVANO FARE SENZA SE E SENZA MA, sono del tutto incerte.Il tarlo ed il sospetto, nemmeno tanto infondati, che come CISL FP nutriamo è che le operazioni spacciate come necessarie per il periodo estivo, abbiano rappresentato il cavallo di Troia per arrivare ad una riorganizzazione forzata del dipartimento chirurgico e lo smantellamento di servizi socio assistenziali e riabilitativi sul territorio. Le proroghe mancate altrimenti non si giustificherebbero anche alla luce del numero di personale infermieristico assente per aspettative, maternità e malattie lunghe che è pari a circa 35 unità.                                                                                                                                                                                                                                                           IL SEGRETARIO                                                                                                Giuseppe Donati
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01/08/2013 POSTI LETTO PER GLI ANCONETANI: MEZZOLANI SI SBAGLIA.
Cgil -Cisl - Uil Ancona  ribadiscono la  necessità impellente di un ospedale di rete per il capoluogo regionale.  Per  Cgil -Cisl - Uil Ancona  è inacettabile l’esternazione dell’Assessore Mezzolani  rispetto ai posti letto dell’ospedale regionale di Torrette  attribuendoli  a  disposizione esclusiva del territorio di Ancona e non al servizio dell’intera comunità regionale .« La quasi totalità dei 20 mila ricoveri all’anno, per cittadini fuori provincia o regione, in Area Vasta 2 , viene assorbita dall’ospedale di Torrette  - ricordano i sindacati analizzando i dati forniti dalla Regione stessa -  a conferma del  ruolo regionale e di alta specialità dell’ospedale di Torrette  di cui non si può non   tener conto nella riorganizzazione delle reti cliniche.»
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31/07/2013 La Rsa di Amandola attende inutilmente di essere attivata
A proposito della possibilità concreta che l’ASUR e la Regione Marche rispetti le promesse scritte nel documento della riorganizzazione delle Reti Cliniche e riesca effettivamente a spostare parte della spesa ospedaliera sulla medicina territoriale e sociosanitaria, vi è la prova provata della RSA di Amandola.La RSA di Amandola, costruita già da anni e completata recentemente con tutti i passaggi autorizzativi necessari, attende inutilmente di essere attivata solo perché l’ASUR non autorizza un budget aggiuntivo a quello già stanziato per l’Area Vasta 4 così da permettere di assumere il personale infermieristico ed OSS necessario. Spesa per altro minima visto che parte del personale potrebbe essere recuperato proprio dall’Ospedale di Amandola.Questo lento e doloro percorso che vede protagonista la RSA di Amandola, visitata da vari politici locali e regionali con promesse varie di immediato intervento per l’attivazione, la dice lunga sull’attendibilità di una controparte regionale che da mesi o forse da anni promette e non mantiene quasi nulla.L’Area Vasta 4 è il territorio regionale con la percentuale abitanti – posti di residenza sanitaria, più basso in assoluto. Si pensi che per quasi 200.000 abitanti ( compresi quelli della comunità montana) i posti di RSA sono solo 20, quelli di Petritoli. Per comprendere la gravare situazione anche di carenza di strutture sociali, basti pensare che l’intera comunità amandolese e del circondario non ha una struttura qualificata come casa di riposo ( oggi denominata R.P.). Tutto questo in un territorio ad altissima concentrazione di anziani.Da questo quadro si comprende bene anche il perché dell’attaccamento quasi spasmodico degli abitanti di Amandola e circondario per l’Ospedale di Amandola e le lotte messe in atto per la sua salvaguardia. Il rischio, concreto e affatto da sottovalutare, è che, smantellato o svuotato progressivamente l’ospedale, a questa comunità resti nulla o quasi. Resti alcun riferimento sociosanitario decente perché le promesse, come detto prima, di attivare una Casa della Salute, sono tutte da verificare, vista l’attendibilità e la capacità di rispettare gli impegni, dimostrati dalla Giunta Regionale e dall’ASUR e dei tagli messi in cantiere.Al momento come CISL FP, nonostante varie richieste, non abbiamo ricevuto alcun impegno finanziario concreto di stanziamento per l’attivazione delle Case della Salute. Tantomeno abbiamo avuto un crono programma attendibile per la loro realizzazione. La Regione Toscana, ad esempio, ha annunciato la costruzione di 36 nuove case della salute con uno stanziamento di 8 milioni di euro. Per essere credibili,le azioni di riorganizzazione devono contenere non solo gli obiettivi, che, spesso, nelle Marche, per quanto riguarda la sanità, assomigliano a propagande elettorali, ma anche e soprattutto i finanziamenti necessari per raggiungerli ed i tempi in cui verranno realizzati. In mancanza di ciò, la fine è quella della RSA di Amandola. Spesi soldi pubblici per la realizzazione di un’opera importante, in un momento storico in cui bisognava dimostrare vicinanza ed attenzione ad una comunità, alcuno si è più preoccupato di trovare le modalità perchè l’opera fosse fruibile ai cittadini. Una vergognosa opera di promesse non mantenute e di sfilate di politici nel momento delle elezioni, che però ad oggi hanno prodotto nulla, solo irritazione e disillusione.La RSA di Amandola per quanto riguarda la CISL FP è una struttura strategica per dare risposte concrete ad una comunità anziana ma non solo amandolese perché di posti di RSA tutta l’Area Vasta 4 ha necessità estrema, soprattutto oggi, che con gli sciagurati tagli dei posti letto decisi dalla Regione  vi è l’urgenza di decongestionare l’ospedale di Fermo dai ricoveri impropri, senza far venire meno la risposta sociosanitaria al territorio. Per questo come sindacato di categoria della CISL ci batteremo insieme ai cittadini di Amandola ma non solo per Amandola.Alla Regione e all’ASUR lanciamo il guanto di sfida per vedere se stavolta vorranno smentirci con i fatti non solo con le chiacchiere, come sempre. Oltre alle sfilate di propaganda, i politici regionali trovino, se sono coerenti con quanto scrivono e soprattutto dicono, i soldi per attivare entro fine 2013 la RSA di Amandola che è bella che pronta, chiavi in mano.                                                                                                                 IL SEGRETARIO                                                                                                                Giuseppe Donati
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30/07/2013 RETI CLINICHE SANITARIE: PREOCCUPA IL MANCATO CONFRONTO
Forte  è la preoccupazione di Cgil, Cisl e Uil Marche,  per lo stato del confronto con la Regione Marche sulla riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale. Con la Determina n. 587 del 23 luglio – “Ridefinizione delle strutture complesse e semplici dell’Asur” – si da mandato ai Direttori di Area Vasta di operare scelte definitive, anticipando e svuotando di senso, per via amministrativa, il confronto su un atto programmatico di grande rilievo  come quello della riorganizzazione delle reti cliniche, delle prossime settimane, superando così, non solo il  confronto  con il Sindacato Confederale e di Categoria, ma anche la valutazione politica sulla riorganizzazione da parte della competente Commissione del Consiglio Regionale. «Nel caso in cui non venissero rimosse e superate tali incoerenze e riviste certe modalità- affermano i sindacati confederali - sarebbe difficile poter proseguire nel confronto sulla riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale.» Una valutazione  che verrà esplicitata in occasione del prossimo incontro con la Regione, previsto per venerdì 2 agosto .
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30/07/2013 Il riassetto delle reti cliniche è altra "bastonata"
Secondo Giuseppe Donati, Segretario Fp Cisl, "l'approvazione del riassetto delle reti cliniche così come proposto è un'altra bastonata che si vuol dare al territorio fermano, riducendo l'ospedale di Fermo ma anche tutta l'area territoriale e sociale, a semplici livelli di smistamento dei pazienti verso altre realtà. Un pò quello che da anni sta accadendo per la rete cardiologica che costringe medici ed infermieri di Fermo ad interpretare il ruolo di trasportatori di pazienti verso Ancona e, recentemente, per poter giustificare l'emodinamica di Ascoli, anche verso tale ospedale. Tutto questo con costi e disagi per le famiglie che nessuno vuole quantificare. La Cisl Fp non si fermerà di gridare il proprio dissenso verso un modo di riorganizzare la sanità che dietro al totem del risparmio vuole portare a casa l'idea che la sanità d'eccellenza può essere solo per pochissimi, eletti e politicamente rappresentativi, territori della Regione. Così facendo si costituiranno due diversi modelli sanitari: di serie A e di serie B".Secondo la Cisl, le riconversioni promesse per le quali non sono sate stanziate risorse sono ben lontane.
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26/07/2013 Firmato l'accordo tra il Comune di Monteprandone, Cgil,Cisl, Uil, stop ai tagli e aumenti delle tariffe
Il giorno 23 agosto è stato firmato l'accordo tra l'amministrazione comunale di Monteprandone, Cgil, Cisl, Uil e i sindacati dei pensionati, dove i tagli ai servizi e al welfare e gli aumenti delle tariffe non sono accettabili se non si combatte l'evasione fiscale.Il bilancio di previsione contiene 2 misure che sono state condivise con i sindacati e cioè lo stanziamento di 32 mila euro per integrare la quota del fondo regionale di sostegno agli affitti e il consiglio comunale ha approvato lo stanziamento di almeno 20mila euro per sostenere l'occupazione. Inoltre, durante la fase di assestamento di bilancio è previsto anche il reperimento di ulteriori fondi da destinare a contributi, agevolazioni fiscali e tariffarie per alleviare le criticità economiche dei lavoratori che vengono licenziati o collocati in cassa integrazione o in  mobilità.
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25/07/2013 Insufficiente il personale docente assegnato alle scuole marchigiane.
Assegnati  dal Ministero della Pubblica Istruzione  30 posti aggiuntivi di personale docente alle Marche .Una assegnazione esigua che ha consentito di recuperare solamente alcune delle situazioni di maggior difficoltà presenti nelle scuole marchigiane. I posti dati permettono di garantire i docenti previsti nei Licei Musicali, di riattivare alcuni corsi serali ed i percorsi didattici all’interno delle carceri che erano stati soppressi per mancanza di personale e soprattutto di sdoppiare classi, cosiddette “classi pollaio”,   costituite con più di 30 alunni. Le segreterie regionali Marche di Flc/Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals denunciano tuttavia che quanto assegnato dal Ministero non è sufficiente a recuperare tutte le situazioni di disagio presenti nel territorio regionale: numerose ancora le situazioni di classe sovraffollate, ospitate spesso in aule non a norma. Drammatica inoltre la situazione delle scuole dell’infanzia: 104 sezioni attive solo il mattino nonostante la richiesta di tempo pieno delle famiglie alle quali non è stato possibile dare alcuna risposta.Scarica il Comunicato Stampa Unitario 
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25/07/2013 Belvedere Ostrense: salvaguardati i servizi sociali e scongiurato aumento delle tariffe
CONFRONTO SINDACATI E COMUNE DI BELVEDERE OSTRENSE:MANTENIMENTO SERVIZI SOCIALI E SCONGIURATO L’AUMENTO DELLE TARIFFEA Belvedere Ostrense, in provincia di Ancona, salvaguardati i servizi  sociali e scongiurato l’aumento alle tariffe per i servizi a domanda individuale nonostante la sofferenza dei piccoli Comuni rispetto ai tagli operati sui trasferimenti dallo Stato Centrale, grazie all’intervento delle Organizzazioni Sindacali congiuntamente al Sindacato Pensionati   durante il confronto sul del bilancio di previsione 2013. Avviato un centro anziani molto partecipato con una forte presenza di anziani soprattutto donne,  ristrutturata la Casa di Riposo oggi con una capienza di oltre 50 posti letto ed istituito un fondo di solidarietà, regolato da apposito regolamento che interviene in caso di disagi urgenti. Sono alcuni degli interventi messi a bilancio. Parere favorevole dei sindacati  per la  forte attenzione all’esigenze della popolazione più debole e per il mantenimento   dei servizi a domanda individuale.  Leggi il Comunicato Stampa
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25/07/2013 Jesi: confronto tra Cgil Cisl Uil ed il Direttore Azienda Servizi Persona
A JESI CONFRONTO SINDACATI  E DIRETTORE AZIENDA SERVIZI PERSONA UN CENTRO DIURNO PER I MALATI DI ALZHEIMER La creazione di un Centro Diurno per i malati di Alzheimer  e il consolidamento dell’attività con la gestione di circa  dieci milioni di euro di bilancio, 50 dipendenti diretti e 300 indiretti attraverso Cooperative , sono stati al centro dell’incontro tra i sindacati confederali e il sindacato dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil  con  il Direttore dell’ Azienda Servizi alla Persona  ad un anno dall’insediamento. Tra  i temi  anche l’avvio dei Bandi per la gestione dei servizi per i Comuni che hanno conferito all’Azienda la gestione degli stessi oltre alla comunicazione della  riduzione dei servizi per i disabili compresi gli orari di aperture. A tal proposito CGIL CISL UIL hanno sollecitato un confronto  tra l’Azienda Servizi alla Persona,  i rappresentati dei disabili e delle loro famiglie ma anche i soggetti che lavorano all’interno dei servizi per poter definire  regole uniformi, le quali possano diventare livelli essenziali di intervento per l’ASP stessa. Una nuova interessante iniziativa dell’ASP è la creazione di un Albo delle Badanti,  importante strumento per il riconoscimento  professionale degli operatori e l’aiuto alle famiglie nell’individuare le persone idonee a curare i propri famigliari. E’ previsto un altro  incontro nel mese di Settembre.Leggi il comunicato stampa
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19/07/2013 Settore dei trasporti, i Sindacati chiedono un incontro al Prefetto
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Confartagianato trasporti e Fita Cna hanno sottoscritto una lettera indirizzata al Prefetto chiedendo un incontro per segnare rischi e criticità nel settore trasporto merci e della logistica, settore dove la crisi economica ha prodotto e produce una pesante situazione nelle imprese e un peggioramento delle condizioni dei lavoratori, a causa di cassa integrazione, mobilità e licenziamenti.Oltre tutto, tra i motivi dell'incontro vi è che si continua ad assistere ad una costante e continua violazione delle leggi nazionali ed europee.A ciò si aggiunge un pericoloso fenomeno, in particolare i sindacatio e le associazioni si riferiscono alle imprese nate surrettiziamente nei paesi dell'Europa dell'Est che vengono ad operare in Itlia, svolgendo attività di trasporto domestico, applicando ai lavoratori contratti, contribuzione sociale e assicurativa di quei paesi in cui hanno sede legale, consentendo in tal modo di effettuare viaggi con ribassi di tariffe del 20% e oltre.
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18/07/2013 Indesit: prosegue la mobilitazione
Le assemblee, effettuate oggi da Fim  Fiom e Uilm dei lavoratori Indesit di Melano ed Albacina confermano un alto livello di attenzione degli operai in merito alla vertenza. Andrea Cocco Fim Cisl Marche "rimaniamo con i piedi a terra, prudentemente possibilisti, un giudizio di merito sarà possibile solo alla luce delle ulteriori proposte e disponibilità dell'azienda, suffragate da un impegno reale  delle regioni e del ministero;  rimangono invariati i nostri obiettivi, salvaguardia dell'  occupazione e mantenimento delle produzioni in Italia; "aggiunge Cocco" a sostegno della vertenza ed in attesa  dei prossimi incontri, negli stabilimenti fabrianesi nei prossimi giorni si effettueranno altre ore di sciopero" Andrea Cocco Segreteria FIM CISL MARCHE17/07/2013
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18/07/2013 Prorogati i termini per la consegna dei modelli Red, Inv. Civ. alla data del 31 ottobre
Anche la Fnp Cisl conferma la proroga per la consegna dei modelli Red 2013 e solleciti 2011,    Invalidità Civile 2013 e solleciti 2012 alla data del 31 ottobre 2013.   Difatti, per agevolare gli utenti nell’ assolvimento dei suddetti adempimenti, tenuto anche conto della concomitanza con gli adempimenti fiscali e con il periodo feriale, l'Inps ha ritenuto opportuno prorogare i termini già indicati nella lettera per il completamento del processo di verifica.Di conseguenza, tutti gli interessati possono rivolgersi alle Sedi Cisl, FNP, CAF della Provincia.
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17/07/2013 Nuove giornate di sciopero al Corriere Adriatico
                                 Comunicato Sindacale  Le Rsa del Corriere Adriatico in accordo con le OO.SS. territoriali in coerenza con il mandato dei lavoratori concordato nell’assemblea del 10/07/2013 e in assenza di concreti segnali di disponibilità al dialogo dell’Azienda, indicono per le giornate del 18-19-20 luglio 2013 lo sciopero per l’intero turno lavorativo dei lavoratori poligrafici.Le OO.SS. si rendono comunque disponibili prima dell’incontro in Regione fissato per il 29/07/2013 ad un ulteriore confronto con la Direzione aziendale.
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17/07/2013 Agli infermieri le carrette, ai dirigenti le auto migliori
Di seguito, il comunicato stampa del Segretario Fp Giuseppe Donati."L’ennesima triste vicenda che vede coinvolta l’Area Vasta 4, di cui apprendiamo per mezzo stampa, non ci coglie del tutto impreparati. Con questo non intendiamo dire che eravamo o siamo a conoscenza di fatti precisi o di dipendenti coinvolti in attività non lecite dei quali si dovrà occupare, se ve ne saranno gli estremi, l’autorità giudiziaria nella quale riponiamo piena fiducia.Di certo però la CISL FP negli anni ad iniziare dal 2009 poi nel 2011 ma anche recentemente ha posto più volte l’attenzione sulle modalità operative e sull’utilizzo delle auto aziendali dell’Area Vasta 4. Questo perché l’auto aziendale per molti infermieri è uno strumento importantissimo di lavoro. Parliamo degli infermieri e non solo, che tutti i giorni si occupano di assistenza domiciliare e per questo si recano al domicilio degli utenti utilizzando i mezzi dell’Ente.La CISL FP se n’è occupata per tre precisi ordini di motivi:1)    lo stato assolutamente precario di molti mezzi aziendali che hanno all’attivo un chilometraggio elevato ed una data d’immatricolazione lontana nel tempo;2)    le modalità di assegnazione dei veicoli;3)    la gestione del Servizio parco auto.L’Area Vasta 4 ha nel suo parco auto circa 40 automezzi che dovrebbero essere assegnati a chi opera sul territorio. Secondo una comunicazione della stessa Direzione, data fine 2011, gli automezzi sono suddivisi secondo lo schema allegato.La prima osservazione, ad una lettura della tabella è che i mezzi molto datati e con chilometraggio elevato, sono molti. E’ chiaro che le ristrettezze economiche ed il taglio degli investimenti effettuato dalla Regione e dall’ASUR, hanno peggiorato la situazione.La seconda obiezione, che la CISL FP ha più volte avanzato alla Direzione già nel lontano 2011, riguarda il fatto per cui agli infermieri dell’ADI verrebbero riservate automobili vecchie e talvolta assolutamente inadeguate al servizio da svolgere mentre ad altri verrebbero riservate le migliori. Ricordiamo che questi lavoratori trascorrono molto tempo in auto in ogni stagione e con qualsiasi tempo atmosferico. Sono molto diffusi, almeno per quanto ci viene riferito da alcuni infermieri, gli episodi di automobili in panne durante il turno di servizio. Stranamente però le automobili meglio equipaggiate e di più recente immatricolazione verrebbero assegnate in dotazione al personale non sanitario o peggio a Direttori e Dirigenti vari, che per quanto ci riguarda, visto lo stipendio che percepiscono, potrebbero spostarsi per servizio anche con le loro automobili. Alla fine del mese non morirebbero certo di fame per questo. Su tale situazione il dott.Genga ha promesso d’intervenire ma a quanto ci risulta poco ha ottenuto.La terza questione, che ha visto la CISL FP protagonista, è quella relativa alla gestione dell’autoparco. Fino a pochi mesi fa, infatti, la gestione del servizio, seppur intestata ad un Direttore, era completamente in mano ad un volontario, dipendente in pensione. Il fatto che una persona seppur in pensione voglia continuare a dare una mano all’Area Vasta, è meritevole e generoso ma quando a questa persona si affida quasi completamente la gestione di un servizio delicato come l’autoparco, qualcosa non quadra. In verità nel recente passato, anche un altro servizio molto particolare era stato per mesi in mano ad un volontario ex dipendente: l’obitorio. Poi anche grazie alle continue e ripetute pressioni e richieste di chiarimento della CISL FP, venne attuata una gara per l’assegnazione del servizio ad una ditta che comunque dovrebbe aver  assunto lo stesso ex dipendente in pensione.In verità la CISL FP ha messo in evidenza i troppi casi di volontari presenti in Area Vasta 4 e per capire meglio il fenomeno già dalla fine del 2011, ha iniziato a far richiesta alla Direzione dei nominativi di tutti i cosi detti “volontari “che operano nell’AV4. Segreto assoluto! Per avere una semplice risposta ma senza i nomi, la CISL FP ha dovuto denunciare la mancanza di trasparenza all’ufficio dell’OMBUDSMAN delle Marche, una sorta di garante della trasparenza. Dopo tale denuncia, la Direzione ha dato una sorta di risposta ma i nomi non si sono visti. Qual’è quindi il fenomeno del volontariato in Area Vasta 4? Chiaramente non ci interessano i volontari che prestano assistenza ma di quelli che per convenienza o per inganno ( promesse di future assunzioni ) prestano servizio in uffici e servizi dell’Area Vasta 4 senza percepire ufficialmente alcun compenso.Quanto sopra, lo diciamo per sottolineare che di cose da verificare e presidiare in sanità ce ne sarebbero molte. Purtroppo, molto spesso le nostre osservazioni e le nostre semplici denunce di disservzi vengono lette dalla Direzione come scocciature o come fenomeni strumentali ma poi, quando arriva la Procura, tutti cadono dall’albero".                                                                                IL SEGRETARIO                                                                                Giuseppe Donati                          
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16/07/2013 Auto: rivedere il carico di tasse, accise e costi.Intervenire subito con agevolazioni
 Dichiarazione del Segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano all’assemblea dei delegati della Fim Cisl alla CNH di Jesi.
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16/07/2013 Riunione in Regione per la Visagro
Decisivo sarà l'incontro che si terrà domani in Regione ad Ancona per decidere sulla procedura di mobilità dei lavoratori della Visagro di Rotella.L'Assessore Regionale al Lavoro, Lucchetti, ha convocato la direzione regionale e quella provinciale dell'Inps, la Direzione del Lavoro di Ascoli, la curatela fallimentare Visagro e le organizzazioni sindacali.Domani mattina saranno presenti molti lavoratori della Visagro davanti al Palazzo della Regione per sapere dell'esito dell'incontro: il taglio dell'ammortizzatore sociale della mobilità retribuita determinerebbe drammaticge condizioni di non lavoro, non pensione, non sostegno del reddito.Le OO.SS. ribadiscono la necessità dell'impegno del Comune ad evitare la frantumazione della coesione sociale.
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15/07/2013 Poste chiuse? Cattiva gestione e discriminazione per i cittadini!
COMUNICATO STAMPA Poste chiuse? Cattiva gestione e discriminazione per i cittadini! La stampa nei giorni scorsi si è occupata della chiusura del doppio turno dell’ufficio postale di Macerata. Se bene ha fatto il primo cittadino del capoluogo a lamentare quanto accaduto, come sindacato confederale e di categoria  non possiamo esimerci da qualche riflessione. Anche quest’anno Poste non si è lasciata sfuggire la ghiotta occasione di applicare il decreto Gentiloni. Il decreto per chi non lo ricordasse, consente a Poste Italiane di sospendere le attività in molte strutture dal 15 giugno al 15 settembre. Con sfrontatezza Poste quest’anno ha evitato il confronto con i sindacati sulla chiusura estiva degli uffici postali, sostenendo che il piano era assai ridotto rispetto agli anni precedenti. Evidentemente il management locale dimentica di aver razionalizzato per il periodo estivo 2013, “solo 976” sportelli in 76 uffici postali, oltre che in tutti quelli dedicati alle imprese; di aver già falcidiato la rete lo scorso anno, con la chiusura di circa 30 uffici postali, dopo una complicata vertenza sindacale, laddove l’intento iniziale dell’azienda era di sopprimerne ben 60. Non siamo indifferenti al problema: la nostra condizione di Sindacato maggioritario ci conferisce una grande responsabilità nell’attività quotidiana e nei difficili percorsi negoziali. Continuiamo a difendere il lavoro e ci preoccupiamo per la tenuta di Poste; anche se la riduzione dell’offerta della rete dei servizi postali amplifica nuove ingiustizie e parzialità fra cittadini, non solo della stessa regione o provincia ma addirittura nello stesso comune. Ricevere la posta, tutti i giorni, non solo non è scontato, ma non è più garantito a tutti! Siamo convinti che il Postino Telematico debba diventare una realtà proprio a partire da quei territori in cui Poste, con il beneplacito dell’AG.Com, ha deciso di chiudere i propri sportelli. Sono quelle le prime comunità da presidiare, quelle abbandonate dalle aziende, costrette sempre più a fare i conti con i costi di gestione. Se così non fosse, lo sviluppo del postino telematico finirebbe solo per creare antagonismo, o cattiva competizione interna alla stessa azienda. E’ questo il motivo per cui non possiamo fare a meno di considerare inopportuna e discriminante la immediata risposta di Poste che, dopo aver ricevuto pressioni politiche, ha subito disposto la riapertura del turno pomeridiano a Macerata dal 15 luglio al 2 agosto. In realtà si tratta di poca cosa, ma sottende una pericolosa discriminazione fra cittadini : chi non ha voce deve subire qualsiasi angheria o diminuzione di servizi, chi ha la fortuna di risiedere in un territorio pìù grande, può contare almeno su operazioni di facciata, che comunque accrescono le preoccupazioni per il destino di Poste italiane, la più grande azienda italiana di servizi, nelle Marche sicuramente a nostro avviso mal gestita !  Marco Ferracuti                                                                                      Dario DominiciCISL Marche                                                                                      SLP-CISL Marche 13 luglio 2013
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11/07/2013 Fincantieri: firmato accordo
FIM CISL COMUNICATO STAMPA DICHIARAZIONI DEL SEGRETARIO GENERALE FIM CISL MARCHE LEONARDO BARTOLUCCI  E’ stato firmato oggi, il nuovo accordo di cassa integrazione complessa per Fincantieri: un accordo che consente a tutti i siti del Gruppo di affrontare il completamento della fase di riorganizzazione già in atto. I numeri complessivi di cassa sono, più bassi dei precedenti per due motivi: sia per effetto delle uscite volontarie già effettuate; sia per effetto del maggior carico di lavoro acquisito nell’ultimo anno e mezzo da Fincantieri di cui anche il sito di Ancona dovrà beneficiare a partire da fine anno grazie all’accordo sottoscritto unitariamente nelle scorse settimane nella locale Confindustria.L’accordo sottoscritto oggi riprende e riporta tutte le condizioni previste dal testo sottoscritto da FIM e UILM il 21 dicembre 2011 (dai ratei, alla rotazione, alle somme di incentivazione, alla possibilità di continuare a favorire le condizioni di maggior favore al pensionamento con “l’esodabilità” di cui parte dei lavoratori hanno già usufruito).La vera novità, in questo caso, è la condivisione anche della FIOM che invece non aveva firmato il precedente accordo determinando un duro scontro con Fim e Uilm che subirono un pesante clima di tensione in assemblea senza aver potuto spiegare integralmente l’intesa. Speriamo che la memoria non inganni nessuno e sia seme di un nuovo clima aziendale.Ancona, 11 luglio 2013 Leggi il testo dell' Accordo
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11/07/2013 Sciopero al Corriere Adriatico
Comunicato Sindacale         Sabato 13/07/2013 sciopero del Corriere Adriatico  Mercoledì 10 luglio 2013 si è conclusa con esito negativo,  presso la sede Fieg di Roma, la fase sindacale nazionale della procedura di licenziamento collettivo (legge 223/91), per n. 13 lavoratori poligrafici del Corriere Adriatico. L’assemblea dei lavoratori poligrafici del Corriere Adriatico, in accordo con le RSA e le OO.SS. territoriali, preso atto del mancato accordo, dichiara per sabato 13 c.m. l’intera giornata lavorativa di sciopero, da inoltre mandato alle proprie Rappresentanze di organizzare un pacchetto di ulteriori sei giornate di sciopero da effettuarsi in attesa del confronto in sede regionale con l’Azienda e la Regione Marche.Le Organizzazioni Sindacali Fistel-Cisl e Slc-Cgil  si attiveranno da subito nel coinvolgimento delle Istituzioni locali e regionali. 
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09/07/2013 Adim, grande senso di responsabilità dei lavoratori
Il risultato del referendum sull’accordo per l’Adim Scandolara, che ha visto prevalere i si per oltre il 62 %, (107 si e 65 no) e che dovrebbe scongiurare la chiusura dello stabilimento, evidenzia  il grande senso di responsabilità dei lavoratori e sconfessa quanti, in maniera strumentale ed ideologica, sfruttando il malessere dei lavoratori chiamati a fare sacrifici per garantirsi il posto di lavoro, vorrebbero accreditare se stessi, passando sulle loro teste e senza farsi carico del loro futuro.Approvando la linea della responsabilità sostenuta dalla Cisl, i lavoratori hanno dato una risposta forte all’azienda, alla quale hanno detto che per il rilancio dello stabilimento, a cui non può più sottrarsi,  c’è il fondamentale impegno dei dipendenti a sostenere il progetto.A questi lavoratori va però riconosciuto un ulteriore e  più importante merito, di cui forse hanno meno consapevolezza, e del quale beneficerà l’intero territorio ascolano, ed è quello di dare il primo segnale positivo, dopo diversi anni, agli imprenditori ed a possibili investitori.La comunità locale non è composta da persone litigiose, costantemente in conflitto ed avulsa dall’assumere responsabilità, così come purtroppo  appare, ma esiste una maggioranza di lavoratori, finora silenziosa, che mantiene le caratteristiche che hanno reso in passato appetibile questo territorio, gente attaccata al lavoro, produttiva e seria.Questo seme che è stato lanciato, chiama tutti i lavoratori delle altre aziende che si riconoscono in questi valori, ad uscire allo scoperto e rendere visibili questi aspetti, perché è un servizio che possono dare alle persone che il lavoro non ce l’hanno e che vorrebbero avere una prospettiva; rendere diffusa l’immagine che i lavoratori della Scandolara hanno dato aiuta a costruire tale possibilità.
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08/07/2013 MASTROVINCENZO: INDESIT VERTENZA SIMBOLO IMPEGNATI PER LA DIFESA E I FUTURO DEL LAVORO
Insieme ai rappresentati dei lavoratori delle aziende marchigiane del settore elettrodomestico, Stefano Mastrovincenzo ,segretario generale Cisl Marche, oggi presente a Roma all' assemblea nazionale dei delegati "Per sconfiggere la crisi nel settore produttivo dell'elettrodomestico" afferma « La vertenza Indesit è una vertenza che riguarda non solo i metalmeccanici ma l’intero movimento sindacale delle Marche. Una vertenza simbolo che richiama la necessità e la possibilità di continuare a dare un futuro alle nostre produzione storiche pur in un ottica rinnovata e attenta alla qualità del prodotto richiesta dai consumatori ed ai fattori di competitività sui mercati internazionali. – continua il segretario generale della Cisl marchigiana - Siamo impegnati nella difesa del lavoro che va di pari passo con l’adozione misure di politiche industriale che rilancino lo sviluppo nel nostro territorio »Ufficio stampa Cisl Marche393337612381
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05/07/2013 Un tavolo contro la crisi
Cgil, Cisl e Uil scrivono ai Sindaci, al Presidente della Provincia di Ascoli Piceno e della Regione, all'Assessore Canzian, all'Onorevole Agostini e ai rappresentanti di Confindustria, Cna, Confcommercio, Camera di Commercio e Università:"Le condizioni dei cittadini di questo territorio sono al limite della sopportabilità per l'alta percentuale di disoccupazione. Di fronte a tali problemi nessuno può esimersi dall'adottare azioni di resonsabilità, quindi vi invitiamo a promuovere un coordinamento istituzionale per aprire un tavolo che discuta ed elabori interventi per il territorio, volti a catalizzare risorse pubbliche e private, coinvolgendo il Mise affinchè finanzi l'accordo di programma Tronto Val Vibrata o eventualmente garantisc le risorse per un progetto di riconversione previsto per le crisi industriali complesse".
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02/07/2013 Protesta dei sindacati per gli organici della scuola
I sindacati del settore insorgono per la suddivisione di 84 posti concessi dal Ministero dall'Istruzione alle Marche. E' questa una forte penalizzazione che ha interessato le Province di Ascoli e Fermo per ciò che riguarda gli organici della scuola.In particolare, detta suddivisione è stata operata senza alcun consulto da parte del dirigente dell'ufficio scolastico regionale delle Marche, riservando alle Province di Ascoli e Fermo una quota di soli 6,5 posti su 84 pari al 7,7% delle risorse destinate all'intero territorio regionale.Non è chiaro quali siano stati i criteri di tale provvedimento.I sindacati chiedono a gran voce che le risorse per le Province di Ascoli e Fermo vengono integrate realizzando una distribuzione equa e razionale, riservandosi altrimenti di avviare tutte le azioni di lotta possibili.
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01/07/2013 Agevolazioni fiscali per le imprese del terziario
Il 20 giugno Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uil-Tucs insieme con la Confcommercio della Provincia di Ascoli Piceno, hanno sottoscritto un accordo territoriale, integrativo di quello nazionale, che si traduce in un risparmio fiscale rilevante, con benefici immediati nella retribuzione netta dei dipendenti.Detto accordo riguarda la detassazione delle prestazioni che incrementano la produttività, rendendo possibile per il periodo di imposta 2013 una speciale agevolazione fiscale per il reddito dei lavoratori.Esso ha validità dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013 per cui le maggiori tassazioni già applicate per i periodi di paga del primo semestre 2013 andranno compensate con le mensilità successive.  
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28/06/2013 Mobilità per 30 lavoratori dell'ex Arena
Nella sede della Regione Marche ad Ancona, Cgil, Cisl, Uil, Ugl insieme con i vertici aziendali della Fabbrica Italiana Surgelati (Fis) di Grottammare hanno sottoscritto il verbale di accordo per collocare in mobilità tutti e 30 i dipendenti.Detta ditta era conosciuta in Italia e all'Estero per la produzione di alimenti surgelati, dapprima con il marchio Mare Pronto, poi con quella dell'Arena.Dal primo luglio, per i 30 dipendenti terminerà il periodo di cassa integrazione e inizierà la mobilità, a causa della sopravvenuta impossibilità di dare seguito al progetto di riconversione industriale, avvenuto nel novembre 2007 e poi sospeso per una serie di difficoltà di ordine locale o alle carenze del momento nel quadro normativo regionale.Nello specifico, il provvedimento relativo alla collocazione in mobilità degli addetti all'attività di produttiva, due impiegati nell'officina di manutenzione, due addetti all alogistica, un addetto al controllo qualità e tra gli imipiegati uno al controllo industriale, due al magazzino, uno al controllo qualità e uno alla manutenzione. 
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27/06/2013 Rischio di chiusura per l'Adim Scandolara
C'è aria di tempesta all'Adim a causa di finanziamenti, circa 15 milioni, che le banche non hanno erogato per i pignoramenti messi in atto dopo le vertenze di alcuni operai dello stabilimento. Se entro il 30 luglio non arriveranno i soldi l'Adim aprirà la mobilità per 194 operi.Il titolare dell'azienda Gussoni ha dichiarato la volontà di rimanere in Ascoli a condizione che vengano ritirate le vertenze.Il Prefetto Patrizi ha invitato i sindacati e l'azienda ad aprire un tavolo di trattative per scongiurare il peggio, che i rappresentanti della Cisl, Antonio Angelini e Antonucci Marsilio, sono pronti ad accogliere.L'assessore regionale Lucchetti si è reso disponibile ad incontrare le parti ed oggi la riunione di questa mattina ad Ancona è decisiva per le sorti dell'Adim.Marsilio Antonucci dice di essere fiducioso e di poter riallacciare i fili di una tarttativa per arrivare ad un accordo e scongiurare la chiusura dell'Adim.
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25/06/2013 Il Presidente della Provincia di Ascoli al vertice di Fabriano
Il giorno 24 giugno 2013 alla sede del Comune di Fabriano, il Sindaco Giancarlo Sagramola ha incontrato i Presidenti Provinciali Marchigiani, tra i quali, Piero Celani, Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, oltre al loro collega di Perugia.Essi hanno firmato un documento con i sindacati, nel quale si respinge il piano della Indesit, perchè si tratterebbe di una delocalizzazione inaccettabile, stante la chiusura del 2012 con un utile, utile che sta a significare una non crisi del settore.Rispetto ai lavoratori di Comunanza e Fabriano, agli inizi di luglio probabilmente dentro la fabbrica, i Presidenti della Provincia di Ascoli Piceno e Fermo stanno pensando di convocare un Consiglio Provinciale aperto a Comunanza.    
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21/06/2013 Inaccettabile la decisione di Meccanica Generale
                                                          FIM           FIOM               UILM COMUNICATO STAMPA MECCANICA GENERALE :ANNUNCIA LA MOBILITA' COATTA, BLOCCATI GLI STRAORDINARI A seguito dell’incontro tenutosi ieri 20giugno , dopo la comunicazione dell’avvio della procedura di mobilità coatta per quattordici (14) persone su ottantotto (88)in entrambi gli stabilimenti le OO.SS.  la RSU unitariamente, hanno ribadito la propria posizione ritenendo inaccettabile la decisione presa da MECCANICA GENERALE di San Paolo di Jesi.Pertanto proclamiamo immediatamente il blocco degli straordinari in tutti gli stabilimenti in attesa dell’assemblea di un’ora, che si terrà lunedì 24 giugno ’13 prossimo presso lo stabilimento di San Paolo di Jesi  con tutte le maestranze. San Paolo di Jesi,Jesi Zipa 21-06-2013   
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21/06/2013 Convocazione direttivi leghe distrettuali
  CONVOCAZIONE DIRETTIVI DELLE LEGHE DISTRETTUALI  Per dare l’avvio alla nuova struttura organizzativa, sono stati convocati i Direttivi delle Leghe Distrettuali per completare gli organismi, quali l’individuazione della coordinatrice femminile e la delegazione di lega. Con l’occasione si individueranno i piani di lavoro, alla luce di quanto scaturito dai Congressi territoriali, regionali e nazionale. Si tratterà inoltre dell’andamento dei confronti con i singoli Comuni sui Bilanci Preventivi, che si ricorda potranno essere approvati entro settembre. Agli incontri sarà presente la Segreteria della FNP Regionale.   CALENDARIO DEGLI INCONTRI DIRETTIVI DELLE LEGHE DISTRETTUALI GIOVEDI’ 27 GIUGNO ORE 9.00 A FABRIANO GIOVEDI’ 27 GIUGNO ORE 16.00 AD ANCONA VENERDI’ 28 GIUGNO ORE 9.00 A JESI VENERDI’ 28 GIUGNO ORE 16.00 A SENIGALLIA     
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17/06/2013 Ferretti: siglato l'accordo per la gestione degli esuberi
Il  12 giugno 2013 è stato sottoscritto l’accordo tra Ferretti SpA, OO.SS. ed RSU di  cantiere riguardante la gestione dei cento esuberi (tra i lavoratori indiretti) dichiarati a febbraio 2013 dall’Azienda. L’accordo prevede come unico ed esclusivo criterio per l’individuazione degli esuberi la disponibilità volontaria dei lavoratori ad essere collocati in mobilità.Le uscite saranno distribuite a partire dal mese di giugno 2013 e fino a novembre 2014 (periodo coperto dall’accordo di CIGS) entro un massimo di 56 lavoratori distribuiti in tutti i cantieri Ferretti SpA.L’accordo prevede un incentivo all’esodo di € 25.000 uguale per tutti i lavoratori che aderiranno alla procedura; per coloro che dichiareranno per iscritto la disponibilità ad aderire alla procedura di collocazione in mobilità entro il mese di settembre 2013 (anche per uscite successive a tale data) saranno riconosciuti ulteriori € 5.000 a titolo di incentivo all’esodo. Con la sottoscrizione di questo accordo Fillea, Filca e Feneal ritengono di aver concluso il percorso avviato all’atto della presentazione del piano industriale da parte della Ferretti SpA. Per questa ragione è stato chiarito all’Azienda che ulteriori ipotesi riorganizzative di qualunque natura non solo non vedrebbero le Organizzazioni Sindacali concordi, ma ci troverebbero esplicitamente contrari. A questo punto aspettiamo che quanto previsto nel Piano Industriale in termini di investimenti produttivi e commerciali venga per davvero messo in campo e cominci rapidamente a produrre effetti. Per quanto riguarda la gestione della CIGS, nel corso dell’incontro è già stato rilevato che ci sono dei problemi nella gestione delle rotazioni e delle figure collocate dall’azienda a zero ore. L’accordo quadro ed il successivo accordo sottoscritto al Ministero del Lavoro su questo punto sono chiarissimi: dovrà essere effettuato il massimo di rotazione possibile. Pertanto abbiamo preannunciato all’azienda la necessità di fare un apposito incontro di gruppo (previsto dagli accordi sottoscritti), a conclusione dei vari confronti di cantiere, per fare una verifica sulla gestione della CIGS. Abbiamo invitato l’azienda a correggere le interpretazioni non corrette dell’accordo e preannunciato che qualora ciò non accadesse ci riterremo liberi di avviare ogni percorso a tutela dei lavoratori coinvolti, senza escludere l’utilizzo di alcuno strumento.    
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13/06/2013 No al ridimensionamento dell’Officina Manutenzione Trenitalia di Fabriano
  COMUNICATO STAMPA   La Segreteria Fit Cisl Marche, unitamente alla Cisl di Fabriano, in relazione al piano riorganizzativo dell’Officina Manutenzione Trenitalia di Fabriano volto soprattutto ad un pesante ridimensionamento delle attività reputano tale iniziativa ingiustificata. Nei fatti, seppur la recente elettrificazione della tratta Ascoli – P.to D’Ascoli abbia ridotto parzialmente le attività manutentive assegnate all’impianto, precisano come anche le risorse lavorative si siano ridotte negli ultimi anni conseguendo parametri di produttività, professionalità ed efficienza ampiamente compatibili con gli attuali livelli di produzione. Non è da molto, infatti, che in questa officina sia stato contrattato un nuovo orario di lavoro e siano state introdotte flessibilità quali la reperibilità ecc… che hanno consentito di assolvere al meglio il servizio ferroviario. Ulteriori riduzioni del personale, oltre ad apparire pretestuoso, potrebbero creare disservizi al trasporto ferroviario regionale nonché creare il presupposto per la stessa chiusura dell’impianto. In conclusione la Cisl ritiene inaccettabile tale proposito ed in tal senso sollecita un intervento delle Istituzioni Regionali e Locali per mantenere un impianto strategico per il territorio. Ancona 13 giugno 2013  
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13/06/2013 Occupazione, situazione tragica nel piceno
Il tessuto produttivo ascolano è sempre più indebolito da un acrisi che non lascia scampo.Dopo i 96 annunciati licenziamenti di Mary Confezioni, è arrivata la richiesta di moblilità per 30 lavoratori per Adim Scandolara, oltre a quelle già annunciate della Indesit di Comunanza e della Haeminetics a Campolungo.Questa è una condizione che i sindacati ritengono straordinaria e che avrebbe bisogno di interventi che possano far ripartire l'economia del territorio, che da oltre 10 anni non riesce a dare risposte adeguate.Il Segretario della Cisl, Alfonso Cifani, sottolinea la tragicità della situazione e suggerisce oltre ad interventi straordinari con manovre concrete, di creare un tavolo di concertazione con gli enti e discutere di iniziative tangibili, quali il taglio di Imu,Tarsu e Irap.
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11/06/2013 Una fiaccolata in difesa del lavoro
Lunedì 17 giugno 2013 ore 21 ad Ascoli Piceno con partenza dal Piazzale antistante la Ciam e arrivo in Prefettura si svolgerà una fiaccolata che prevede un corteo per le vie cittadine per rimettere il lavoro al centro delle scelte politiche locali e far capire alle amministrazioni la necessità di un coordinamento istituzionale per superare la crisi del territorio.La situazione nella nostra provincia è in ebollizione e necessita un'attenzione particolare perchè c'è il rischio di una rottura della coesione sociale, tenuto conto delle ultime notizie che riguardano Indesit e Haemonetics che vanno ulteriormente ad aggravare il particolare momento.I punti che i tre sindacati hanno messo in cima al loro lista vanno dal riavvio del protocollo Val Tronto - Val Vibrata all'area ex Carbon, passando per una migliore politica dei trasporti anche per i turisti e ad un rafforzamento della prevenzione e integrazione socio-sanitaria, per ripensare il modello di sviluppo.In particolare, Alfonso Cifani, segretario della Cisl, ha detto che oggi con l'ordinaria amministrazione non si va avanti e quindi serve interrompere l'emorragia di posti e investimenti su nuove forme di lavoro e ha spinto sul concetto che vuole forze sindacali, datoriali e istituzionali unite.La fiaccolata del 17 giugno rappresenta anche un momento per preparare la manifestazione nazionale che si terrà il 22 giugno a Roma. 
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06/06/2013 Ferretti, ricorso alla cassa integrazione
Accordo raggiunto fra il gruppo Ferretti e le Organizzazioni Sindacali  Fillea Cgil –  Feneal Uil - Filca Cisl. La Ferretti, azienda  che opera nel settore  della cantieristica navale,  ricorrerà ad un periodo di cassa integrazione  straordinaria per i lavoratori. Ricorso richiesto per la ristrutturazione del debito e per le difficoltà generali del settore nautico  che hanno comportato una grave riduzione di commesse e una conseguente perdita di quote di mercato  sia in termini di volumi produttivi che di fatturato. L’organico della Ferretti conta 1186 dipendenti  di cui 282 occupati presso il nostro territorio nella sede  di Centocroci di Mondolfo. L’ accordo prevede che l’individuazione dei lavoratori da sospendere avverrà sulla base di esigenze tecnico – organizzative  e produttive e l’azienda assicurerà la  massima rotazione tra i lavoratori, per garantire la maturazione dei ratei da parte dei lavoratori coinvolti  e il premio di risultato sarà maturato anche dai lavoratori  eventualmente  posti in cassa integrazione a zero ore. Inoltre i soggetti firmatari dell’accordo hanno stabilito di incontrarsi mensilmente al fine di monitorare l’andamento della Cassa Integrazione  e l’evoluzione della situazione aziendale  ed occupazionale legata alla procedura di ristrutturazione del debito. A breve un incontro per definire l'accordo sulla procedura di mobilità volontaria. CIGS 29-05-2013  
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06/06/2013 Calzaturificio Scolaro, verso la chiusura
Anche le aziende che hanno vantato decine di anni di attività e di gratificante tradizione manifatturiera e che hanno fatto la storia del settore calzaturiero non riescono a resistere alle difficoltà che in questo momento stanno mettendo in crisi molte realtà imprenditoriali della zona.Anche il calzaturificio Scolaro, storica azienda di Cascinare fondata nel 1890, che produce calzature da donna tipo comfort realizzate con una certa attenzione per il design e lo stile, sta rischiando di dovere mandare a casa i propri dipendenti.La Femca Cisl ed altri sindacati si sono interessati della questione, oltre che dell'avvio della procedura di mobilità, occupandosi delle procedure di cassa integrazione straordinaria già dal 2009, oltre che al periodo di solidarietà del 2010 e 2011.  Da ultimo, un altro anno di cassa integrazione, avviata nel 2012, che si concluderà agli inizi di luglio.Ovvio è che l'ipotesi di una chiusura stia creando preoccupazioni tra lavoratori che si ritroverebbero senza un'occupazione.
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05/06/2013 Tensioni alla Indesit: lavoratori in marcia verso la sede centrale
  COMUNICATO STAMPA TENSIONI ALLA INDESIT : LAVORATORI IN MARCIA VERSO LA SEDE CENTRALE A conclusione delle  due assemblee dei lavoratori Indesit , rispettivamente dei siti produttivi di Melano e Albacina, in un clima molto teso e di forte preoccupazione,  tutti  i lavoratori sono entrati in sciopero e si stanno muovendo presso la sede centrale dell’azienda a Fabriano per manifestare e ribadire  la forte contrarietà al piano industriale presentato dall’azienda che prevede  esuberi per i prossimi anni.  Ieri i sindacati di  categoria  avevano  già dichiarato inaccettabile  il “Piano di mantenimento e razionalizzazione dei siti” presentato dal Gruppo di Direzione Indesit  . Ancona 5 giugno 2013        ufficio stampa cisl marche
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04/06/2013 Indesit: inaccettabili gli esuberi
Per la Fim Cisl: "Il problema degli esuberi va affrontato in una dimensione industriale nazionale" Roma, 4 giugno 2013. La segretaria nazionale della Fim Cisl Anna Trovò, a ridosso dell'incontro (previsto per le 15 di oggi) tra le organizzazioni sindacali e i vertici aziendali presso il Centro Congressi Cavour di Roma, ha dichiarato: al CAI, Indesit ha annunciato di avere una sofferenza produttiva e finanziaria con un calo di vendite da cui ne consegue un pesante piano di riorganizzazione che prevede oltre che, investimenti in Italia per circa 70 milioni di euro (nelle tre aree produttive di Fabriano comunanza, Ascoli e Caserta) e allocazioni alternative negli stabilimenti italiani e in quelli all' estero vicini ai mercati di sbocco in crescita, la dichiarazione di 1425 esuberi. Una enormità - secondo la Trovò - se pensiamo che complessivamente il gruppo conta in Italia circa 4300 dipendenti. Questo significa - sottolinea la segretaria Fim - un forte ridimensionamento della presenza in Italia del gruppo e quindi un ridimensionamento della produzione complessiva dell'elettrodomestico in Italia. Il rischio serio - secondo la Trovò - è che un pezzo importante dell'industria manifatturiera italiana e del "made in Italy" lasci definitivamente il paese. Per questo il problema Indesit va affrontato all'interno di una strategia nazionale di rilancio e sostegno della produzione di elettrodomestici in Italia. E' necessario - continua - garantire da subito un piano di azioni che favoriscano produzioni investimenti e lavoro, è inaccettabile, che si sposi la de-localizzazione come soluzione vantaggiosa per gli azionisti, disinteressandosi degli effetti economici e sociali che da essa ne conseguono - e conclude - dall'incontro odierno ci aspettiamo un confronto serio sui piani industriali e sulle scelte strategiche che ridia prospettive agli stabilimenti e alle produzione italiane del Gruppo, ma ripeto, è importante che il problema venga affrontato a livello nazionale con un piano di rilancio dell'intera filiera del settore .Ufficio stampa Fim CislLeggi il Comunicato Sindacale Unitario
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31/05/2013 Sciopero contro i licenziamenti al Corriere Adriatico
La Società Corriere Adriatico il giorno 29/05/2013 ha comunicato alla RSA e alle OO.SS.  territoriali l’attivazione della procedura di mobilità per il licenziamento di n. 13 lavoratori  poligrafici su un organico totale di 22 unità, coinvolgendo tutte le aree di produzione,  amministrazione e diffusione .Il giorno 31/05/2013 si è svolta l’assemblea dei lavoratori poligrafici, la quale vista la gravità delle decisioni adottate ,senza precedenti in questo gruppo editoriale, respinge tale procedura e denuncia l’atteggiamento dell’azienda soprattutto in assenza di un piano di rilancio e di sviluppo della testata.Le segreterie territoriali Fistel – Cisl e SLC-Cgil hanno richiesto l’attivazione immediata di un confronto nazionale in sede Fieg per trovare misure non traumatiche a livello occupazionale.L’assemblea in accordo con le OO.SS. territoriali proclamano già da oggi lo stato di agitazione dei lavoratori poligrafici, riservandosi ulteriori forme di mobilitazione e di protesta in attesa del confronto in sede nazionale.Inoltre le maestranze hanno dato mandato alle rappresentanti sindacali di dare visibilità alla vertenza coinvolgendo le istituzioni locali e regionali
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31/05/2013 Vinfood, dipendenti in protesta
Le Segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil chiedono un confronto urgente con il prefetto Emilia Zarrilli per affrontare la delicata questione dell'azienda alimentare Vinfood di Monteleone di Fermo. L'obiettivo che si sono poste le Segreterie è quello di organizzare, il 3 giugno prossimo, un sit-in davanti a Palazzo Caffarini Sassatelli affinchè si possa agevolare una soluzione positiva della vertenza in atto. I Sindacati cercano soluzioni realmente percorribili per garantire un futuro all'azienda e sopratutto ai lavoratori e alle loro famiglie. L'azienda di Monteleone di Fermo è ferma dal 3 marzo e ad oggi è molto probabile, se non certa , la messa in mobilità dei dipendenti.
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30/05/2013 Solidarietà al lavoratore della Conerobus vittima di un'aggressione
COMUNICATO STAMPALe segreterie regionali FILT, FIT e UIL trasporti esprimono solidarietà e vicinanza al lavoratore dipendente dalla società Conerobus vittima dell’aggressione. Ancora una volta a farne le spese è un lavoratore mentre svolge il proprio servizio.Quanto accaduto ieri, non può essere relegato ad un semplice problema di carattere lavorativo, o legato alla particolarità della tipologia del lavoro svolto.Purtroppo episodi simili, magari con la sola violenza verbale, accadono sempre più frequentemente anche in altri ambiti, come quello ferroviario o quello dell’igiene ambientale, e cioè in tutte quelle tipologie di lavoro dove il lavoratore svolge un servizio pubblico e deve far rispettare delle regole.Occorre perciò che da subito si apra un confronto con le istituzioni e con le forze della sicurezza pubblica affinché si trovino tutti quegli strumenti atti alla tutela ed alla difesa di chi lavora e dei cittadini che usufruiscono di un servizio pubblico.Ancona 29 maggio 2013Le segreterie regionaliFILT, FIT, UILT 
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30/05/2013 Assemblea Generale ItaliaCamp
La città di Ascoli Piceno si sta preparando all'avvenimento di sabato 1 giugno 2013 ore 10,30 per ospitare presso il Teatro Ventidio Basso l'Assemblea Generale 2013 dell'Associazione ItaliaCamp.ItaliaCamp, è un progetto associativo nato da un gruppo di giovani che unisce 70 università Italiane con Istituzioni e Imprese Paese, per promuovere un inedito processo di innovazione sociale. Dal giugno 2010, attraverso il concorso "La tua idea per il Paese", patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e giunto quest'anno alla III edizione, sono stati raccolti più di 3.000 progetti.La sessione plenaria dell'Assemblea presso il Teatro Ventidio Basso sarà aperta alle ore 11:00 dal Presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso e sarà coordinata da Monica Maggioni (direttore RaiNews24), che introdurrà autorevoli esponenti (leggi il programma) di istituzioni e imprese sulle prospettive di scenario: "Innovazione, occupazione e impresa".Ospite internazionale: il Premio Nobel per la Pace Betty WilliamsA seguire percorso enogastronomico, con piatti regionali e prodotti a chilometro zero, presso il Chiostro di San Francesco.A partire dalle ore 15:00 Innovation Seminars per condividere l'inversione di tendenza avviata da ItaliaCamp: Alla Ricerca di Innovazione | I Like Green | Made in Italy | New Deal del Lavoro. Gli Innovation Seminars si svolgeranno tra Palazzo dei Capitani (Piazza del Popolo)  e la sede di Confindustria (Corso Giuseppe Mazzini).
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27/05/2013 Importante accordo raggiunto a Villa Verde
 Un importante accordo sindacale è stato raggiunto che riguarda la detassazione del 10% di alcune voci aggiuntive dello stipendio dei dipendenti di Villa Verde, che vivono però in questi mesi sotto costante minaccia di licenziamento, come spiega il segretario Fp Cisl, Donati Giuseppe : “Per quanto riguarda la Cisl Fp, però, nonostante la consapevolezza  della carenza di idee della Giunta Regionale in merito alla sanità e che pochezza ha causato al fermano danni enormi in termini di servizi e qualità, strutture idonee, numero di personale adeguato, non è giustificabile l’atteggiamento dell’Aiop Marche che negli ultimi tempi sta diffondendo paure e minacce di licenziamento, utilizzando mezzi di comunicazione anche nei confronti degli stessi lavoratori, a dir poco discutibili.La cosa migliore sarebbe quella di lasciare da parte minacce pretestuose di licenziamento dei lavoratori e fare un fronte comune per affrontare seriamente i diversi ruoli che il servizio pubblico e l’imprenditoria privata, obbligatoriamente, dovranno nel prossimo futuro riscoprire all’interno dell’offerta sanitaria della Regione e del territorio fermano in particolare.
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23/05/2013 Servizi sospesi, accorpati o chiusi
In attesa della Conferenza dei Sindaci, sono arrivate le decisoni ufficiali riguardo al piano ferie: il servizio di riabiitazione di Porto San Giorgio non verrà chiuso il 31 maggio 2013.Questo il prospetto: si sospende per due settimane, dall'8 al 20 agosto, l'attività del centro diurno di salute mentale di Porto Sant'Elpidio e di Petritoli; dal primo giugno si sospende l'attività della medicina a sant'Elpidio a Mare; vengono accorpate le unità operative di urologia e chirurgia e quelle di otorinolaringoiatra, oculistica e ortopedia; ad Amandola si accorpano le unità operative di chirurgia e medicina.Inalterata resta la questione della chiusura definitiva della medicina di Sant'Elpidio a Mare.La Cisl ha già sollecitato la Direzione dell'Area Vasta a comunicare le proposte di paino ferie 2013 per le aree non assistenziali e ciòè: Area amministrativa, tecnicosanitaria, riabilitativa e manutentiva. 
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22/05/2013 Amandola insorge.
Il sindaco di Amandola, Giulio Saccuti, è fortemente amareggiato in quanto la Sanità montana è stata fortemente penalizzata a causa dei tagli dei posti letto per acuti.Il sindaco è pronto a battersi su tutti i fronti e con lui sul piede di guerra è sceso anche il Comitato intercittadino.Sulle condizioni della Sanità nell'alto entroterra del fermano , lancia l'allarme anche la Cisl Fp di Giuseppe Donati che denuncia le condizioni precarie che affrontano i cittadini per effettuare gli esami richiesti.Il Comitato "Difendiamo l'ospedale" ha convocato un'assemblea pubblica nella quale si discuterà della difficile situazione.
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20/05/2013 I sindacati insieme con gli amministratori per non dimenticare il sociale.
Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, e i sindacati dei pensionati, si sono incontrati con l'amministrazione comunale di Grottammare, in particolare con il sindaco Luigi Merli e l'assessore ai servizi sociali Daniele Mariani. I sindacati premono affinchè le Amministarzioni, attanagliate dalla crisi, non perdano di vista le politiche sociali e il controllo del prelievo fiscale e tributario nei confronti dei più deboli. Con grande soddisfazione delle parti, al termine dell'incontro, è stato firmato il protocollo d'intesa che tra gli obiettivi pevede: mantenere inalterata l'aliquota della Tares e  mantenere invariato il costo dei servizi a domanda individuale. Per quanto riguarda gli anziani è previsto il miglioramanto del livello di qualità nell'assistenza presso le strutture residenziali protette, l'assistenza domiciliare e l'assistenza domiciliare integrata. Sono stati presi provvedimenti anche per quanto riguarda l'area dei minori e dei disabili. Numerosi sono stati gli interventi, Paola Federici della Cisl, Francesco Vagnoni della Spi Cgil, Francesco Fabiani Uil pensionati e Ubaldo Falcioni della Uil. Unanime la richiesta per un maggior impegno verso il sociale, affinchè non si dimentichino le fasce più deboli.
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17/05/2013 Servizi smantellati e raffica di chiusure
Rispetto alla sanità fermana il Segretario Fp Giuseppe Donati descrive un quadro apocalittico: molti dei servizi perfifici sono a rischio.In prossimità delle ferie estive anche un'organizzazione sa­nitaria come quella dell'Area Vasta 4 deve adeguarsi.Dal primo giugno parte l'assetto estivo con il trasferimento di alcuni servizi o la chiusura (l'unica) della medicina di Sanr'Elpidio a Mare, che migre­rà a Fermo.Chiuderanno fino al 30 settembre il punto di primo inter­vento di Montegiorgio e la residen­za sanitaria riabilitativa di Porto San Giorgio; sarà ridotta l'attività programmata di chirurgia a Fermo e ad Amandola (garantite le urgen­ze).Sono, inoltre, previsti accorpa­menti nel dipartimento di chirur­gia del `Murri'; ad Amandola saran­no accorpati medicina e chirurgia.Saranno trasferiti nei distretti di Amandola l'ambulatorio e i servizi di Pontemaglio; chiuderanno per due settimane i distretti di salute mentale di Petritoli e Porto Sant'El­pidio. Via la medicina da Sant'El­pidio, ma non c'è «alcuna certezza che al suo posto sarà attivato altro, visto che non risulta nessun finan­ziamento per l'attivazione conte­stuale della casa della salute. Il ri­schio concreto è che l'ospedale per­da la medicina, il punto di primo intervento e a breve non abbia al­cun servizio territoriale alternati­vo. Il reparto che mi­grerà a Fermo, inoltre, comporterà il recupero di almeno 16 posti letto. Si andrà a ridurre drasticamente il reparto di malattie infettive nella parte ambulatoriale e del day hospital per fare l'ennesimo 'riattacco' e inserire i posti di Medicina». 
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15/05/2013 Trasporto locale, sindacati in stato di agitazione
La manifestazione regionale di ieri svoltasi in maniera unitaria, dopo lo sciopero nazionale di 24 ore dello scorso 22 marzo, è l' ultima di una serie di iniziative a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre 2007, per il finanziamento pubblico del trasporto locale, per la regolazione del processo di riassetto del settore e per scongiurare ulteriori tagli al Trasporto Pubblico Locale della Regione Marche. Nell’incontro avuto con l’Assessore Viventi abbiamo ricevuto assicurazioni ancora non completamente soddisfacenti, dal momento che si è teso rinviare la soluzione dei problemi a contributi che dovrebbero arrivare dal Governo Nazionale e dalle azioni conseguenti all’efficientamento e alla riprogrammazione dei servizi. Come sindacati abbiamo comunque ribadito, nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori, la necessità di considerare la centralità del trasporto pubblico locale, anche e soprattutto in una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo, confermando la necessità del mantenimento degli attuali livelli di servizio da considerare il minimo indispensabile per le esigenze della comunità marchigiana. Occorre, a nostro giudizio, reperire risorse economiche certe che siano adeguate ai costi standard del settore e che diano una garanzia, nell’imminenza delle gare, per l’affidamento di tali servizi. Mantengono comunque lo stato di mobilitazione, affinché vengano garantiti livelli occupazionali del comparto comprese le tutele relative al lavoro per tutta la durata degli affidamenti. Le Segreterie provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti
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15/05/2013 Prosegue la mobilitazione sulla sanità
Sanità, prosegue la mobilitazione dei sindacati. Oggi si è svolta la riunione di  Cgil, Cisl e Uil Marche con le rispettive Categorie della sanità e dei pensionati per valutare il confronto in atto con la Regione Marche sulle politiche di riorganizzazione della sanità. Una riunione che fa seguito alla manifestazione del 25 marzo scorso e alle assemblee che si sono svolte in tutti i territori. Pur registrando alcuni passi avanti nelle proposte su reti territoriali, integrazione socio-sanitaria, case della salute e stazione unica appaltante, i sindacati confermano di non condividere la manovra. In particolare esprimono dubbi sulla piena coerenza del piano di riconversione dei piccoli ospedali e, in attesa del progetto di riorganizzazione delle reti cliniche e della definizione del quadro economico complessivo, giudicano estremamente negativo e preoccupante il taglio che si sta profilando sul fronte del personale. Dall’ultimo incontro infatti è emersa la volontà di operare una riduzione di circa 30 milioni di euro alla spesa del personale, che si aggiungono  ai 18 già tagliati lo scorso anno. Se tale ipotesi venisse attuata, sarebbero a rischio non solo centinaia di posti di lavoro, soprattutto tra i precari, ma anche la possibilità concreta di erogare servizi ai cittadini. A questo, si aggiungano i carichi di lavoro che gravano su tutti i lavoratori, che sono già al limite, come dimostra l’ingente arretrato di giornate di ferie rimaste inutilizzate proprio per la mole di lavoro. Cgil, Cisl e Uil Marche, nel denunciare questa situazione, invitano la Regione a modificare radicalmente queste previsioni. In tal senso, si auspicano novità già per il prossimo incontro del 24 maggio. In caso contrario si intensificheranno le iniziative di lotta.
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14/05/2013 Banca Marche. I sindacati chiedono un presidente di garanzia
  «Un presidente di garanzia per rilanciare Banca Marche»  «Una figura di garanzia per i lavoratori e per i territori, che possa accelerare il progetto di rilancio». Questo l’identikit del nuovo presidente di Banca Marche secondo i sindacati Dircredito – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil che oggi pomeriggio alle 16,30 incontreranno il Direttore Generale. «L’Assemblea Generale del 22 Aprile ha chiesto con forza alle istituzioni della Regione Marche di interagire con le Fondazioni Proprietarie al fine di ricreare quel clima di coesione, elemento fondante e indispensabile per il progetto dell’Autonomia di Banca Marche e le Istituzioni si stanno muovendo in tal senso», spiegano ancora i sindacati.Dircredito – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil affermano a proposito del piano industriale, che, «Finora abbiamo sentito parlare solo di “spending review”; ma non si può parlare di contenere i costi quando, ad oggi non sono state tagliate le consulenze “interne” ed esterne, benefit, costi dei “campanili”. Addirittura in assemblea degli azionisti è stato deliberato un aumento dei compensi (a vario titolo) del Consiglio d’Amministrazione». È necessario, inoltre, il tempestivo avvio di un serio e approfondito confronto sulla policy e il processo del credito. «Bisogna contemperare il giusto rigore e il dovuto contenimento del rischio con le esigenze di sostegno al territorio, alle aziende e alle famiglie.» Infine, secondo i rappresentanti dei lavoratori «Il Piano industriale deve essere un vero, credibile e condiviso progetto di rilancio e va discusso costantemente col Sindacato; il progetto deve avere come unico orizzonte l’Autonomia della Banca e la tutela della occupazione presente e futura nei Territori».Jesi, 10 Maggio 2013   Dircredito – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil 
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10/05/2013 Riconversione Sadam: adesso basta polemiche!
  FAI CISL FLAI CGIL e UILA UIL Ancona  COMUNICATO STAMPA  RICONVERSIONE SADAM : ADESSO BASTA POLEMICHE  Le segreterie provinciali FAI CISL FLAI CGIL e UILA UIL   esprimono un giudizio molto positivo rispetto  al lavoro e all’approvazione da parte della Regione Marche  della delibera del 7 maggio circa il piano regionale del commercio e la salvaguardia del progetto SADAM. Per le segreterie provinciali FAI CISL FLAI CGIL e UILA UIL   non è  corretto continuare ad avanzare lo spettro dell' impoverimento della città di Jesi  per l’apertura di un megastore , ma è vero l'esatto contrario.Per le segreterie provinciali FAI CISL FLAI CGIL e UILA UIL   è importante evidenziare che un gruppo imprenditoriale importante mantenga le proprie attività nel territorio di Jesi,  e dia occasione di sviluppo economico al territorio,   In quanto gli investimenti per la realizzazione del progetto sono superiori ai 60 milioni di euro e richiederanno l'utilizzo delle imprese locali per la realizzazione del progetto. Si parla  di impiantistica , edilizia , infrastrutture, idraulica ed altro, attività tali  da dare un contributo al superamento della attuale fase economica recessiva  del territorio. La delibera regionale coglie  i dettami della legge nazionale sulla riconversione degli ex zuccherifici e le possibilità occupazionali che verranno a generarsi saranno di gran lunga superiori al numero dei lavoratori SADAM da ricollocare.Per le segreterie provinciali FAI CISL FLAI CGIL e UILA UIL   è  singolare che in questa discussione trovino affinità soggetti come Rifondazione Comunista  ed il suo candidato sindaco Chiaravalle che alle lotte dei lavoratori sceglie invece gli interessi delle associazioni dei commercianti .Per le segreterie provinciali FAI CISL FLAI CGIL e UILA UIL   è altresì opportuno ribadire al sindaco di Jesi, che oltre alla coerenza istituzionale , che è un atto dovuto per qualunque amministratore,  un ' altra qualità richiesta alla politica è la partecipazione alla risoluzione dei problemi e non dichiarazioni generiche che non risolvono i problemi .In questa logica  le segreterie provinciali FAI CISL FLAI CGIL e UILA UIL   credono che la delibera regionale  sia stato un atto di grande responsabilità  e coerenza politico istituzionale.Le segreterie provincialiFAI CISL FLAI CGIL e UILA UIL Ancona 10 maggio 2013 
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10/05/2013 L'Asur taglia il personale ma i pazienti rischiano
Alle già note vicende legate al piano ferie estive che per l’Area Vasta 4, nell’assoluto silenzio dei Sindaci e dei Consiglieri Regionali eletti nel fermano, comporterà un ulteriore taglio di servizi, disagi ai pazienti ed accorpamenti selvaggi, che come spesso abbiamo detto assomigliano più ad “ ammucchiate” che ad altro, va sottolineato che la politica di tagli indiscriminati messa in atto dalla Regione e dall’ASUR, potrà avere ripercussioni molto pericolose sugli assistiti.Vogliamo evidenziare due casi emblematici che stanno passando in sordina ma sono l’immagine del disinvestimento lento e progressivo attuato sulla sanità del fermano, nella piena indifferenza dei più.1)    STROKE UNIT: è l’unità di letti di Neurologia inserita nel reparto di Medicina di Fermo che prevede un’assistenza intensiva a pazienti critici neurologici e che attualmente non è presidiata costantemente né da medici né da infermieri dedicati. Paradossalmente i pazienti sono collegati a dei monitor per l’ECG a loro volta collegati ad una centrale di controllo, che nelle situazioni normali, viene sorvegliata da un professionista sanitario perché in ogni momento i pazienti potrebbero avere delle GRAVISSIME complicazioni. Il monitoraggio e la sorveglianza servono per garantire un precoce intervento salvavita. A Fermo, tutto questo non vale. Siccome il personale infermieristico è insufficiente ed i letti di Stroke Unit sono inseriti in un reparto di medicina di base ( 120 minuti d’assistenza) nessun infermiere o medico è dedicato alla costante sorveglianza dei pazienti e questo, a detta del Direttore della Direzione Medica, è del tutto normale perché è un unità di primo livello. Allora di due l’una: o i monitor servono come scenografia oppure il Direttore della Direzione Medica sbaglia di grosso, mettendo a rischio operatori e malati. Di tutto questo importa a qualcuno? C’è la volontà d’intervenire per migliorare l’assistenza e lavorare perché Fermo abbia almeno una dignitosa Stroke Unit? Al momento sembrerebbe proprio di no, visto che l’Asur ha tagliato l’assunzione di 20 infermieri rispetto all’estate scorsa. La Regione pensa a fare cassa ma chi rischia la pelle sono i malati e chi rischia di andare davanti al Giudice sono gli infermieri ed i medici, magari sventolando la lettera della dott.ssa Padovani che asserisce che è tutto normale.2) ASSISTENZA RIABILITATIVA IN S.R.R.: gli utenti del Servizio Residenziale e Riabilitativo del Dipartimento di Salute Mentale, sono malati che necessitano di un tempo di reinserimento graduale nella vita sociale e familiare dopo un periodo di malattia. Le figure professionali principali, oltre agli infermieri, sono gli Educatori Professionali, responsabili del percorso riabilitativo. Chi dovrebbe occuparsi invece dell’assistenza ai bisogni primari degli ospiti sono gli OSS. Bene, a Fermo, nonostante quanto scritto dalla stessa Regione Marche in un recente Regolamento per le Residenze, chi copre i turni fissi in SRR sono gli Educatori Professionali, che così non possono svolgere la propria funzione riabilitativa. L’assurdo però è che gli Educatori Professionali, professionisti laureati, siccome sono in numero assolutamente insufficiente, vengono sostituiti in caso di assenza dagli OSS del reparto Psichiatrico dell’Ospedale. Al danno quindi la beffa: si rende impossibile o quasi agli Educatori poter approntare un percorso riabilitativo qualificato secondo la loro professionalità perché costretti a coprire turni di servizio rigidi ( la figura dell’Educatore non è una figura assistenziale bensì riabilitativa) e vengono talmente svuotati dalla loro mission professionale tanto che in caso di assenza possono essere sostituiti da OSS, che con la riabilitazione nulla c’entrano. Tutto questo sempre perché il problema fondamentale nella nostra sanità non è più la qualità dell’assistenza ma il RISPARMIO che si deve portare a casa. Pure in questo caso, nulla trapela all’esterno perchè fa comodo che queste cose non si sappiano. La CISL FP, invece, anche se va controcorrente, vuole continuare a denunciarle perché non ci può essere scambio alcuno tra il diritto alla salute ed il budget da rispettare.Il segretario FpGiuseppe Donati
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08/05/2013 Pensionati marchigiani sempre più poveri
COMUNICATO STAMPA PENSIONATI MARCHIGIANI SEMPRE PIU’ POVERI: I SINDACATI CHIEDONO INTERVENTI  CONCRETI. ALLA REGIONE DI RISPETTARE GLI ACCORDI SULLE RESIDENZE PROTETTE  Le Segreterie Regionali di   Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil  denunciano la situazione di estrema precarietà in cui versano  pensionati marchigiani, l’età media è elevata, il 69,1% dei pensionati ha più di 70 anni (62,2% media nazionale) e percepisce una pensione di 695,86 euro, circa 180 euro in meno della media italiana. Gli ultraottantenni sono il 29,1% a fronte del 24,6% nazionale e si evidenziano ulteriormente per la straordinaria crescita nelle fasce ultra 85enni con un +38,6% e ultra centenari con un +161% rispetto al censimento precedente. I pensionati  con il  blocco della rivalutazione delle pensioni, l’introduzione indiscriminata dell’IMU sulla prima casa, i tagli ai servizi socio-sanitari e l’aumento dei prezzi di beni, servizi e tariffe,  stanno pagando un prezzo altissimo e non più sopportabile. Sempre più estesa è la fascia degli anziani costretti a tagliare le spese, a partire  dagli alimentari e dalle bollette delle utenze per arrivare a quelle relative alla salute.A fronte di questo scenario  le Segreterie del Sindacato Pensionati, oltre ad incalzare  il nuovo Governo per avviare atti concreti e non più rinviabili, per dare  risposte reali ai tanti drammi presenti nel Paese a partite dai temi del lavoro e delle pensioni, sollecitano la Regione Marche e gli Enti Locali a promuovere interventi mirati a sostenere i redditi dei pensionati e una nuova politica fiscale che contrasti l’evasione e riduca la tassazione sui redditi  da pensione e da lavoro dipendente.Il tema della non autosufficienza resta un dramma delle persone anziane che viene caricato, prevalentemente, sulle famiglie troppo spesso lasciate sole a rispondere al bisogno di assistenza.Vero è che per la Regione Marche  sono previste risorse per il 2013 pari a 7.947.500 € derivanti dal fondo nazionale per la non autosufficienza voluto fortemente e ripristinato anche grazie all’azione e all’impegno del Sindacato Pensionati. Le Segreterie del Sindacato Pensionati sollecitano la Regione Marche, come già ribadito, nei giorni scorsi, durante la Conferenza regionale sul sistema socio-sanitario marche,  a  porre  attenzione ad una sostanziale rivisitazione e rivalutazione del sistema socio-sanitario  per dare  risposte concrete alla cronicità, che partendo dalla “presa in carico” del paziente si sviluppi  sul fronte della domiciliarità e della residenzialità. In merito alla residenzialità le Segreterie del Sindacato Pensionati, in attesa di una specifica risposta della Regione, sull’attuazione dell’accordo sulle  Residenze Protette con l’ adeguamento tariffario della retta e l’eventuale restituzione da parte dei gestori delle strutture in caso di tariffe diverse dalle 33 € giornaliere, ritengono ingiustificato un eventuale percorso di riallineamento diverso da quello convenuto nell’accordo siglato nel 2010.Le Segreterie Spi Fnp Uilp torneranno a riunirsi nei prossimi giorni, per articolare meglio le azioni da intraprendere affinché si  diano risposte concrete ai tanti pensionati vittime di un vivere  che diventa ogni giorno più insostenibile.  Le Segreterie RegionaliSpi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil
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29/04/2013 Area Vasta 5, si attendono azioni che non potranno limitarsi ai soli provvedimenti contro gli Infermieri
Premesso, che secondo la CISL FP, è un diritto ed un dovere di qualsiasi Direttore, effettuare i controlli che ritiene opportuno, pensare però di scaricare sui lavoratori e sulla credibilità ed onestà di una categoria professionale, il fallimento gestionale ed organizzativo dell’Area Vasta 5, è inaccettabile. I numeri e l’entità dei tagli sul personale dell’A.V.5 sono sotto gli occhi di tutti e certamente non sarà la politica parabrunettiana di Stroppa, che potrà smentirli. Il Direttore di Area Vasta 5, ha sbandierato sulla stampa la volontà di rivalutare il personale dipendente con limitazioni per patologie, perché, a suo dire, è anomalo che un terzo degli infermieri ne fruisca. A tal proposito, senza voler difendere gli opportunisti di turno, va detto che secondo i dati del Sistema di sorveglianza MALPROF ( Regioni- ISPSEL) il 29,3% degli Infermieri soffre di malattie del rachide. Quest’ultime, insieme alle malattie della pelle ( 34,2%) sono la principale causa di limitazioni parziali o totali degli infermieri italiani. Il fenomeno, sempre secondo i dati del Sistema di sorveglianza di cui sopra, è in forte espansione in tutta Italia e non ad Ascoli Piceno. Dal 2000 al 2007 le malattie professionali a carico del rachide degli operatori sanitari sono aumentate del 21,5% e nel quadriennio 2000-2004 ben il 37,8% degli infermieri italiani hanno riscontrato tali malattie. Nel biennio 2005-2006 la percentuale degli infermieri è stata del 25,5%. Come si potrà notare quindi le insinuazioni a mezzo stampa di Stroppa sull’eccessiva percentuale di limitazioni per malattia degli infermieri dell’A.V.5 non trova riscontro. Servono invece a distogliere l’attenzione sulle tremende carenze d’organico presenti sia ad Ascoli che a San Benedetto. Questo non significa che non potrebbero esserci dei casi limite di opportunismo e furbizia. Questi vanno scovati e puniti. Non va però colpevolizzata una categoria di professionisti come gli Infermieri, che in questi anni ha portato la croce del sistema sanitario regionale, sopportando carichi di lavoro, talvolta insostenibili. Basterebbe citare, che nelle Marche, il numero astronomico delle ferie arretrate del personale del comparto ammonta a 116 mila. Se andassimo a quantificare anche le ore extracontrattuali, potremmo meglio comprendere che l’aumento delle malattie professionali degli infermieri è dovuta principalmente all’eccesso di lavoro,di stress e di disorganizzazione. Ritornando all’A.V.5, il dott. Stroppa può immediatamente avviare i controlli sulle limitazioni assegnate agli infermieri, ma poi, dovesse riscontrare anomalie e storture, dovrà essere altrettanto solerte nel denunciare alla Procura della Repubblica, il Medico Competente che ha certificato le eventuali finte limitazioni, per falso in atto pubblico. Si, perché, altro aspetto trascurato da Stroppa, nelle sue uscite stampa, è che le limitazioni per malattia gli infermieri non se le sono attribuite da soli. Un medico apposito,chiamato Medico Competente del Lavoro, di fiducia dell’Area Vasta, ha riscontrato le patologie ed ha disposto per scritto le conseguenti limitazioni. In altri casi, un’apposita Commissione Medica provinciale, ha attestato le patologie e disposto la più idonea assegnazione lavorativa dell’infermiere. Siamo in attesa, dopo i proclami e la guerra santa lanciata da Stroppa, dei risultati della ricognizione ma ci aspettiamo anche delle azioni conseguenti che non potranno limitarsi ai soli provvedimenti contro gli Infermieri. Se riscontrerà storture, dovrà denunciare il medico o i medici che le ha rese possibili, altrimenti Stroppa, avvalorerà la tesi della CISL FP che lo ritiene sempre più in confusione di fronte alle gravosissime problematiche, mai risolte né da Lui né dai suoi collaboratori,abbattutesi sugli ospedali e Servizi Territoriali. Come più volte detto, un conto è dirigere il personale di una fabbrica che costruisce lavatrici, altro è gestire un’ Azienda che dovrebbe produrre salute e sanità ma che non ce la fa per colpa d’interventi di taglio lineare non più sostenibili.
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22/04/2013 Piano ferie, per la Sanità scatta l'emergenza personale
Roberto Fioravanti, coordinatore della Rsu, dopo l'ultimo incontro con il Direttore dell'Area Vasta n.5 Giovanni Stroppa chiede progetti di riorganizzazione fattibili. L'accusa che viene da tutte le organizzazioni sindacali della sanità picena è molto chiara: se diminuiscono organico e mezzi allora bisogna cambiare modelli organizzativi per garantire ai pazienti un'adeguata assistenza. A far precipitare la situazione è la sempre più macroscopica carenza di personale che , da giugno, con il piano ferie diventerà una vera e propria emergenza. I Sindacati insistono nella gestione dell'Emergenza indicando come modello l'ospedale di San Benedetto dove i pazienti vengono stabilizzati alleggerendo il lavoro dei reparti. Mercoledì prossimo, nella prosecuzione del confronto, Stroppa dovrà fornire indicazioni precise per evitare l'inasprimento della vertenza, altrimenti i sindacati potrebbero scendere in piazza. Particolarmente calde si annunciano le Assemblee pubbliche convocate per il 29 e 30 Aprile dove verranno spiegati ai cittadini i gravi rischi che corre la Sanità picena.
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22/04/2013 I lavoratori di Banca Marche in assemblea
I sindacati aziendali Dircredito – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil Lunedì 22 aprile 2013 alle 12.00 terranno una conferenza stampa prima dell’ Assemblea Generale dei Lavoratori del Gruppo Banca Marche convocata per le 14,30 presso il Palazzetto dello Sport di Jesi e aperta alle Istituzioni, alle Associazioni, alle Fondazioni e a tutti gli attori economici, politici e sociali che credono e hanno a cuore il futuro di Banca di Marche.La nostra Banca è nata negli anni ’90 dalla scelta delle Fondazioni di creare una forte ed autonoma Banca del Territorio. Oggi la situazione è tale da richiedere la conferma e il rilancio di quella visione lungimirante. Bisogna uscire dallo stallo della governante. Negli ultimi mesi i mass media hanno parlato della nostra Banca e di Noi e non sempre in modo positivo.E’ venuto il momento improrogabile di discutere  della situazione attuale in assemblea perché i Lavoratori credono in Banca Marche autonoma, viva nei territori, capace di generare stabile e buona occupazione.
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21/04/2013 Famiglie e sovraindebitamento: emergenza sociale nelle Marche
COMUNICATO STAMPA FAMIGLIE E SOVRAINDEBITAMENTO:   EMERGENZA SOCIALE NELLE MARCHE Nell’ultimo periodo con l’evoluzione in negativo della congiuntura economica e della crisi occupazionale, sono sensibilmente aumentati i soggetti in grave disagio economico-finanziario che  hanno superato la soglia della povertà.  Se ne parla  Lunedì 22 Aprile p.v. ore 11,00 Sala Verde Regione Marche nella  tavola rotonda “Famiglie e sovraindebitamento”  in occasione del 6°Congresso regionale di Adiconsum Marche, l’associazione difesa consumatori  e ambiente promossa dalla Cisl. Tra i relatori, oltre al  segretario generale di Adiconsum nazionale, Pietro Giordano, e l’Assessore regionale Tutela dei Consumatori, Antonio Canzian, interverranno Marcello Gidoni, presidente della Associazione Auto Mutuo Aiuto, Andrea Tondi dell’osservatorio Povertà  Caritas Marche, Marco Profeti  direttore  distretto Ancona centro di Unicredit Banca, Filippo Schittone direttore Confindustria Ancona  e Silvana Santinelli segretario  generale Adiconsum Marche . I lavori saranno coordinati  dal segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. E’ previsto l’intervento di una delegazione dell’Anci- lega Autonomie locali. Nell’occasione verrà presentata l’attività dello sportello help Adiconsum che rientra nell’intervento “gestire il bilancio familiare per prevenire il sovraindebitamento” previsto dal programma della Regione Marche a tutela dei consumatori finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Uno sportello che  fornisce un servizio di ascolto, informazione, consulenza e assistenza specifica per eventuale ricontrattazione dei debiti contratti con banche e finanziarie, rateizzazione bollette di utenze varie. Dall’esperienza maturata in questi mesi l’Adiconsum lancia l’appello per un urgente lavoro  di rete tra tutti i soggetti istituzionali e dell’associazionismo imprenditoriale affinché si trovino risposte concrete  per  chi è in condizioni di non essere più in grado di provvedere al sostentamento della propria famiglia, persone disperate e disorientate, una vera emergenza sociale,   che hanno bisogno di aiuto e di non essere lasciate sole. Ancona 19 Aprile 2013                                                                                                 Ufficio Stampa Cisl Marche
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17/04/2013 Incontro con l'Area Vasta 5
In data odierna i sindacati incontreranno il Direttore dell'Area Vasta 5, Giovanni Stroppa, in quanto alcune decisioni sulla sanità non potranno essere più rimandate: o si faranno investimenti o si andrà verso una riorganizzazione del lavoro. Si attendono, quindi, per oggi, le risposte sul futuro. Difatti, gli ospedali dell'Area Vasta 5 sono al collasso. Stante anche i tagli nazionali, il rischio è che alcuni reparti chiudieranno e così non si può andare avanti. Nell'incontro si presenterà un documento di otto punti che per l'ospedale di Ascoli prevede diversi interventi, considerati i più urgenti, per l'ospedale Mazzoni di Ascoli e per quello della Madonna del Soccorso di San Benedetto, punti essenziali da mettere in atto subito.  
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08/04/2013 Tagli all'Inrca di Fermo
Il Segretario della Fp Cisl, Giuseppe Donati, lancia l'allarme sulla questione della sanità regionale. Nello specifico, è preoccupato per la sorte dell'Inrca di Fermo, per il quale si prospetta un futuro legato alla cronicità.  Difatti, i posti per acuti verranno relegati ad Ancona mentre a Fermo rimarranno soltanto i cronici lungodegenti.  Si rischia di perdere alcuni servizi di diagnostica radiologica; si prospetta il taglio dei posti letto nel pubblico ma anche nel privato. Inoltre, sono spariti i finanziamenti per il progetto della riabilitazione cardiologica.Altra questione lamentata dal Segretario è quella relativa agli sprechi: la Cisl Fp, oltre a non avere ricevuto alcuna risposta sui tempi dell'assunzione dei primari che mancano all'ospedale di Fermo, non ha avuto notizia riguardo la rivalsa economica sul Direttore Generale dell'Asur per i 360 milioni di euro di soldi pubblici inultilmente spesi dalla collettività marchigiana per il linciamento del Direttore Sanitario dell'Area Vasta 4. A ciò si aggiunga che la Regione Marche, nel prevedere numerosi licenziamenti di lavoratori delle cliniche private, includerebbe tagli anche per il Fermano.
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06/04/2013 Risorse cassa integrazione in deroga. Sindacati e Regione preoccupati
 PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO STAMPA DELLA REGIONE MARCHE DOPO L'INCONTRO DI VENERDI' 5 APRILE 2013 TRA REGIONE MARCHE e CGIL-CISL-UIL MARCHE.
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31/03/2013 Vertenza Ferretti: continua il confronto
Il giorno 27 marzo 2013, presso la sede di confindustria a Forlì, la Direzione Aziendale della Ferretti SpA, Organizzazioni Sindacali e Rappresentanze Sindacali Unitarie, si sono incontrate per proseguire il confronto relativo alla dichiarata necessità da parte dell'azienda di ridurre i costi indiretti di produzione. La Ferretti SpA aveva infatti, nel precedente incontro del 25 febbraio u.s., manifestato la volontà di procedere all'apertura di una procedura di mobilità per circa 100 lavoratori in tutto il gruppo. Dopo un'illustrazione, da parte dell'Amministratore Delegato dott. Rossi, dell'attuale situazione di mercato e dello stato di attuazione del piano industriale e dopo la presentazione del nuovo direttore delle risorse umane, l'azienda ha risposto alle richieste presentate nel precedente incontro dalle Rappresentanze Sindacali.La Ferretti SpA si è dichiarata disponibile a valutare soluzioni alternative all'apertura della Mobilità attraverso l'utilizzo della CIGS ed a considerare l'eventuale uso della mobilità solo in forma incentivata. L'azienda ha anche confermato la volontà di procedere agli investimenti preannunciati nei vari cantieri, anche se, alla luce della più complessiva situazione di mercato e quindi produttiva, in alcuni casi sarà necessario rivederne la tempistica.OO.SS. ed RSU dopo aver ribadito quanto già dichiarato nel precedente incontro hanno concordato un percorso che prevede un ulteriore incontro previsto per  il giorno 8 aprile, successivamente a tale data saranno effettuati incontri per singolo cantiere volti a verificare la situazione produttiva ed organizzativa, per poter poi procedere più nello specifico a definire le soluzioni più appropriate.OO.SS. ed RSU hanno comunque ribadito che non saranno disponibili ad ulteriori processi di esternalizzazione o terziarizzazione in sostituzione di lavoratori dipendenti e che andrà verificato ogni possibile strumento utile ad escludere o a ridurre il ricorso a licenziamenti.Roma, 28 febbraio 2013Le Segreterie Nazionali FENEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL.
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29/03/2013 Sanità, serve una nuova fase di confronto
Da almeno un anno siamo impegnati  su tutti i tavoli  per ribadire la  nostra piena  contrarietà  ai  tagli lineari  su personale e servizi che  in nome di altissimi principi  e in maniera sempre più ricorrente sono alla base degli interventi delle politiche della Regione Marche e delle scelte unilaterali che ASUR  e altre Aziende Sanitarie marchigiane continuano a mettere in campo. Scelte  destinate  a produrre  solo  maggiori disservizi  al personale e  soprattutto all’utenza   la quale, se permane questo stato di cose , dovrà  garantirsi il diritto alla  salute in forma ancora più onerosa  e, oltre a dover sostenere una  già  pesante pressione fiscale, sarà costretta  anche  ad   intervenire  di tasca propria per curarsi ed avere assistenza.Particolarmente  preoccupanti  i risvolti  per  quanto viene proposto  in termini di  riordino della Rete Ospedaliera   e della Rete Territoriale di Soccorso e per  tutti gli altri provvedimenti e indirizzi  che Regione e ASUR  stanno emanando  i quali  stanno profondamente modificando  l'assetto organizzativo e funzionale della sanità nel  territorio dell'Area Vasta 3  fino a far  emergere  una crescente  e sostanziale de -responsabilizzazione  rispetto al proprio  ruolo e alle proprie funzioni .Purtroppo  sempre più a fatica riusciamo  a entrare nel merito delle questioni  e,  anche  quando  finalmente  si apre un  confronto , oltre ad essere  sistematicamente preceduto da una serie di annunci  mediatici  fuorvianti  fatti ad arte dalla parte pubblica, questo spesso  non lascia alcuno spazio di negoziazione!Molto emblematico per esempio   è il fatto  che la proposta di riordino della Rete Territoriale di Soccorso di cui in questi giorni si sta’ discutendo  insieme  al riordino della Rete Ospedaliera , sia  approdata la scorsa settimana  in Area Vasta 3,  al  confronto cioè con  le OO. SS. , dopo ripetuti annunci a mezzo stampa  ad opera  dei vertici  ASUR   che, al fine di condizionarne l’approvazione, non hanno  esitato a  definirla  migliorativa   rispetto agli standard .Ma  di fronte a tanta  sfrontatezza  in quella  sede   abbiamo  con forza e coralmente respinto al mittente  questa  come  ogni  altra proposta organizzativa  che  preveda  un ulteriore taglio indiscriminato sul personale, sui posti letto e sulla qualità dei servizi . E abbiamo anche dimostrato che, in Area Vasta 3,  proprio nel caso del riordino della Rete Territoriale di Soccorso, non e’ affatto  vero che ci sarà un miglioramento ma un sicuro peggioramento.Nel senso  che  la proposta, oltre ad andare in controtendenza rispetto a quello che sull’emergenza – urgenza  è l’orientamento più diffuso in campo nazionale che vorrebbe vedere privilegiati  gli equipaggi con a bordo infermiere e autista soccorritore (MSI), prevedrebbe  anche la  contestuale  chiusura di 3 Punti di Primo Intervento (Recanati, Tolentino e Matelica) particolarmente strategici se si considera gli effetti  che, per  l’ulteriore  taglio  di posti letto  o la modifica   degli  standard assistenziali  che seguirà alla “riconversione”  in lungodegenza o in Casa della  Salute  di molti di essi, si  stanno già producendo  sulla  situazione dei Pronti Soccorsi completamente abbandonati a se stessi come quello di Macerata  che da anni attende importanti  modifiche  strutturali.Però Il Direttore dell’ASUR, il  Dott. Ciccarelli , ci  dice  che  il perché di questi  tagli dobbiamo  ricercarla  nel  Governo Centrale  che  negli ultimi anni ha varato ben cinque manovre consecutive  di contenimento della spesa  pubblica .Una risposta che né ci piace né ci convince e che,  oltre ad apparire un banale alibi,  ci spinge  a chiedere  che ,  in attesa  che  venga emanato il  nuovo Regolamento  ministeriale che dovrà fissare gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, si voglia evitare  di  attuare modifiche  organizzative dirompenti  se non quelle in linea  con le  previsioni del vigente Piano Sanitario Regionale.Nel frattempo invitiamo  tutti i soggetti politici e istituzionali  ad  interrogarsi  meglio  se  questi ulteriori sacrifici  che vengono richiesti  all’Area Vasta 3, e  non solo,  siano  davvero necessari  o se invece  si può / si deve agire diversamente, per esempio puntando  decisamente  sul Servizio Sanitario Pubblico e comunque  sulla qualità dei servizi e  sulla professionalità del personale   quale strumento  per dare  risposte più appropriate agli utenti e garantire a tutti il diritto alla salute!In questa ottica   è fondamentale che le parti sociali, chiamate a condividere questi importanti riforme, per dare meglio il loro apporto, possano  entrare  nelle pieghe  dei conti dell’ASUR e delle altre Aziende Ospedaliere per cercare di capire  realmente,  aldilà dei proclami  e dei numeri che vengono ogni volta snocciolati a loro , al personale o  alla popolazione,  come nel concreto  sono state amministrate fino ad  oggi  le tante risorse  che sono circolate   e chi ha realmente beneficiato delle scelte  fatte  !Siamo fermamente  convinti che rispetto  a quanti continuano a chiederci tagli drastici su tutto il fronte  non sarebbe del tutto inutile  poter  riprendere in mano  alcuni  degli atti  adottati   dall’Asur e dai Direttori di Area Vasta  solo in questo ultimo anno  per quanto riguarda i  servizi  erogati in regime diretto , le dotazioni organiche e i processi occupazionali oltre che  dei servizi offerti in regime di convenzionamento  o anche  di libera professione  per  capire, dati alla mano,  chi ha pagato il prezzo dei sacrifici fatti  finora e  chi ne  ha tratto il vero giovamento :  l’utente, il personale dipendente oppure  altri?ADESSO  PERO’ DAVVERO BASTA! Basta con le menzogne e  basta anche esser presi in giro! Basta con  i continui cambiamenti di rotta , con i piani concordati  e poi subito cambiati, basta  con le ipocrisie e le contraddizioni  di chi  continua a cercare il risparmio  sempre sulla pelle  degli altri. Occorre che si apra una NUOVA fase negoziale  che rimetta al centro  di questa  azione riformatrice  TUTTI I cittadini utenti  e  SIA  IN GRADO  di   ricercare     scelte  condivise nell’attuazione dell’intera  riforma  del sistema socio sanitario della Regione Marche che nel territorio e nella  domiciliarità   pone la sua centralità.Ce lo chiede con forza   il personale  dipendente, i cittadini  e  i Sindaci stessi. Non possiamo non  rispondere!Area Vasta 3_  Macerata  26 marzo 2013Le  OO.SS.  CGIL  FP   -   CISL  FP  -  UIL FPL      MacerataRSU AREA VASTA 3  Macerata
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22/03/2013 Conferenza stampa su Area Vasta n. 2
   Ancona  INVITO  CONFERENZA STAMPA  La RSU dell'Area vasta 2 e le segreterie sindacali territoriali di categoria Ancona incontrano la stampa sabato  23 marzo ore 11.00 presso la sede della CISL di ANCONA in via Ragnini 4, ad Ancona, per spiegare le ragioni del deterioramento sistematico e progressivo del confronto in Area Vasta sulla riorganizzazione delle strutture socio-sanitarie ospedaliere e territoriali, quando in tutte le sedi del confronto, si è ribadita la necessità che la riconversione dei piccoli Ospedali, la rete di Soccorso, la nascita delle Case della Salute, fossero affrontate nei livelli provinciali con le OO.SS.,la RSU e con la Conferenza dei Sindaci.  Ufficio stampa Cisl MarcheAncona 22 Marzo 2013
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21/03/2013 Sguardi sulla donna. We want.
E' il titolo dell’iniziativa che si terrà all’Abbadia di Fiastra a Macerata il 7 aprile  2013 alle ore 9.00, in occasione della ricorrenza della festa della donna che la CISL Marche, il Coordinamento Donne Pensionate Marche, l’ANTEAS Servizi Marche hanno organizzato.Sarà l’occasione per ripercorrere la storia dell’emancipazione femminile anche attraverso la visione di alcune immagini cinematografiche e un racconto teatrale. Accompagneranno questo percorso, dopo l’introduzione di Lorenza Mancini, Responsabile del Coordinamento Donne Pensionate e Rosanna Appignanesi vice presidente Anteas Servizi Regionale, Fabio Sandroni, vice presidente nazionale CGS, Nadia Ciambrignoni, Presidente CGS Dorico Ancona, Isabella Carloni, attrice, autrice e regista teatrale di origine marchigiana.Interverranno per dare un contributo al dibattito sull’impegno delle donne nel sindacato e nella società Mario Canale, Segretario generale FNP Marche, Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale CISL Marche. I lavori saranno conclusi da Arnaldo Chianese, Presidente Nazionale Anteas Servizi. Scarica IL MANIFESTO Scarica IL PROGRAMMA
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11/03/2013 Sciopero alla Tecsol di Mondolfo
In sciopero i lavoratori della Tecsol di Mondolfo lunedi 11 marzo. Nell'incontro di venerdì mattina  - spiega  Giovanni Giovanelli, Segretario Filca Cisl Pesaro – Urbino,  -  nel quale si doveva parlare del pagamento degli stipendi arretrati l'azienda ha comunicato che invece ad Aprile cesserà l'attività.Una azienda con personale altamente qualificato (45 dipendenti) con prodotti di qualità, con decenni di esperienza nella realizzazione di profili lamellari per serramenti e pareti in legno, che in questi anni non è mai stata potenziata sia nel prodotto che nell'innovazione tecnologica.L'azienda ha riferito  che i costi fissi sono troppo alti, ma il capannone è di proprietà, l'elettricità è prodotta dai pannelli fotovoltaici, il riscaldamento avviene con la bruciatura dei pezzi di scarto.Allora dove sono – chiede Giovanelli -  i costi fissi elevati?Il sindacato ritiene  invece che anche attraverso l'utilizzo di ammortizzatori sociali e il rilancio dell'azienda con nuovi prodotti si possa mantenere il sito produttivo. Il sindacato insieme agli operai  temono che dietro questa operazione ci sia solo la volontà della proprietà di disfarsi di questo sito produttivo. 
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08/03/2013 Pannoloni dimezzati dall’Asur: il dissenso del sindacato dei pensionati
In merito  alla decisione dell’ASUR  di  ridurre la fornitura  dei  Pannoloni  alle persone   prevalentemente anziane  affette da incontinenza,   i sindacati SPI - CGIL,  FNP-  CISL, UILP  pensionati  di  Pesaro dissentono  radicalmente da questo tipo di scelta  ed esprimono forte preoccupazione per tale decisione  che va a colpire  cittadini  tanto fragili.L’incontinenza  è  una manifestazione patologica, non voluta e non controllata  e come tale  va considerata   nel rispetto  dei percorsi terapeutici  che devono essere garantiti  anche a chi non è più in grado di esprimere i propri bisogni.Non vogliamo addentrarci a descrivere gli effetti di tale scelta, soprattutto  nel caso che i familiari non fossero nella condizione  di  integrare la mancata  fornitura; effetti  che   gli esperti  dell’ASUR,  conoscono benissimo e sono perfettamente consapevoli del  rischio  che un' igiene  non adeguata può portare a infezioni e piaghe.   Piaghe che producono nel corpo  dei nostri anziani  malati molta sofferenza.Noi siamo dell'idea che  su un argomento così importante non si possa usare un metodo di standardizzazione sul livello più  basso. Serve per noi una reale verifica delle condizioni degli assistiti per decidere  il fabbisogno, in questo modo sarà possibile anche ridurre i tanto richiamati sprechi.I sindacati dei pensionati unitariamente chiedono  un ripensamento  da parte  dell’ASUR che vada verso questa direzione  perché è urgente preservare la dignità delle persone e dei malati.
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07/03/2013 8 marzo 2013: ripartire dal lavoro e dire no alla violenza
CGIL CISL UIL MARCHE SEGRETERIE REGIONALI COMUNICATO8 MARZO 2013: RIPARTIRE DAL LAVORO E DIRE NO ALLA VIOLENZA  La crisi che perdura ormai da cinque anni ha colpito le donne pesantemente, sia in termini occupazionali, sia in termini di tagli ai servizi a causa delle politiche di austerità perpetrate finora.Il prezzo che le donne hanno pagato è drammaticamente alto: oltre 5.000 lavoratrici licenziate e iscritte nelle liste di mobilità nelle Marche nel 2012 che porta a quota 37.000 il numero delle donne marchigiane inutilmente in cerca di lavoro con un tasso di disoccupazione che raggiunge il record dell’11,9% mai toccato finora.Donne alle prese con un lavoro che non c’è o è un cattivo lavoro, un lavoro precario, discontinuo, instabile, incerto, sottopagato, a cui a volte, purtroppo, con una rassegnazione e uno scoraggiamento ancora più preoccupanti dell’indignazione, è preferibile rinunciare in partenza, depotenziando se stesse e la comunità.I dati sono preoccupanti e obbligano tutti, anche nella nostra regione, a mettere il tema del lavoro al centro dell’attenzione. Proprio per questo, occorre dare presto un nuovo Governo al Paese, con senso di responsabilità e interpretando la voglia di cambiamento espressa dal voto.Un voto che ha garantito in Parlamento la più alta presenza femminile nella storia della Repubblica e che rappresenta un importante passo avanti sul piano della democrazia paritaria. Ma è necessario che anche le donne elette si facciano interpeti concrete del disagio e dei bisogni delle persone, donne e uomini, in questo drammatico momento di crisi e di incertezza; solo rappresentando le nuove istanze si possono liberare quelle energie positive che portino a un autentico cambiamento in direzione di una società più equa, più inclusiva, più dinamica.Soprattutto, proprio per l’incertezza e le difficoltà in cui ci troviamo è necessario riportare l’attenzione sulla centralità delle donne nel lavoro e nella società, perché non può esserci ripresa e sviluppo senza l’apporto e la cultura delle donne, senza la valorizzazione delle loro competenze, del loro potenziale e dei loro meriti.Occorre ribadire che il lavoro, la realizzazione, le pari opportunità delle donne, un adeguato sistema di servizi di cura sono condizioni indispensabili per uscire dalla crisi e garantire condizioni di benessere sociale per tutti, donne e uomini.Ricordiamo che la conciliazione non è un lusso, una concessione o una rivendicazione astratta ma una proposta “erga omnes”, valida per tutti, perché tutti possono coglierne le implicazioni, i benefici e i vantaggi. Contrattare la conciliazione a livello territoriale e aziendale significa contribuire alla formazione del valore d’impresa, accrescere la produttività attraverso la soddisfazione dei lavoratori e delle lavoratrici, promuovere, in ultima analisi, lo sviluppo del territorio e il benessere dei cittadini.L'8 marzo deve essere anche un’occasione per noi per ribadire il nostro impegno contro la violenza sulle donne, in allarmante crescita nel nostro Paese e che nel 2012 in Italia ha causato la morte a 120 donne; un dramma che deve essere, ogni giorno, all'evidenza di tutti.Violenza fisica e violenza psicologica, violenza che si consuma nelle mura domestiche e purtroppo anche nei luoghi di lavoro, come conferma anche la cronaca di questi giorni.Proprio ieri una tragedia inaccettabile ha colpito in Umbria due lavoratrici, Margherita e Daniela, vittime di un gesto di follia: a loro e alle loro famiglie va il nostro pensiero in questa giornata delle donne e del lavoro.E allora,  questo 8 marzo, ripartiamo dal lavoro e diciamo NO alla violenza sulle donne.Ancona, 7 marzo 2013 Daniela Barbaresi – Cristiana Ilari – Claudia Mazzucchelli Responsabili Politiche di Genere CGIL – CISL – UIL Marche
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06/03/2013 Domande di mobilità, termini in scadenza
L'Inas Cisl invita tutti coloro che hanno presentato domanda di "mobilità in deroga" dopo il 1 Luglio 2012 e che a tutt'oggi risultano disoccupati, a presentarsi presso gli sportelli de patronato per inoltrare domanda ai fini della percezione del residuo dei sei mesi di indennità spettanti, entro sabato 9 marzo.Le sedi Inas Cisl sono ad Ascoli Piceno in Corso Vittorio Emanuele n. 37,  a Fermo in via Sant'Alessandro n. 3 e a San Benedetto del Tronto in Piazza Nardone n. 23.
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01/03/2013 Carisap, i sindacati temono ulteriori esuberi
Le organizzazioni sindacali Fiba/Cisl, Ca­risap Dircredito, Fabi, Falcri, intervengono sulla fusio­ne  tra Carisap e Banca dell'Adriatico, a seguito della notifica dell'avvio della procedura di fusione per incor­porazione di Banca dell'Adriati­co in Cassa di Risparmio di Ascoli. La nuova banca assumerà la denominazione dell'istituto di credito incorporato - e cioè Banca dell'Adriatico, sancisce l'estin­zione definitiva del marchio ,Carisap. In tale documento si parla di tensioni occupazionali individuando esu­beri di almeno 53 dipendenti, operanti nelle strutture di dire­zione generale/staff, compresa quella dell'attuale Carisap ad Ascoli. Inoltre, l'azienda si riserva di individuare ulteriori esuberi a seguito della successiva razionalizzazione della rete distributiva e cioè delle filiali. E' opportuno ricordare che la Fondazione Carisap ha sempre dichiarato che nell'am­bito dell'operazione di cessione di quote ad intesa Sanpaolo ave­va assunto la decisione di rinun­ciare a nomine e designazioni nella futura banca per puntare alla costituzione di una realtà bancaria che avesse una direzio­nalità diffusa nel territorio e che vedesse la comunità della Fon,dazione stessa come punto di ri­ferimento principale, con il manteni­mento ad Ascoli della sede legale e della direzione generale.Alla luce di quanto sopra, le organizzazioni sindacali ritengono  siaindispensabile che la Fondazio­ne Carisap faccia valere gli ac­cordi contrattuali sempre di­chiarati, in base ai quali ad Ascoli è prevista, oltre alla sede legale, anche la direzione generale della nuova banca, con adeguata dotazione di uomini e mezzi. 
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28/02/2013 Mobilità per i lavoratori della Ferretti
Lunedì 25 febbraio 2013  si è tenuto, a Forlì, l’incontro richiesto dalla Direzione Aziendale della Ferretti SpA con le Organizzazioni Sindacali e le Rappresentanze unitarie di tutti gli stabilimenti del gruppo.L’azienda dopo aver richiamato la situazione di mercato e le condizioni finanziarie e produttive del Gruppo, ha dichiarato di dover procedere all’apertura di una procedura di mobilità per circa 100 lavoratori, in applicazione di quanto deciso nel piano industriale in merito alla prevista riduzione di costi fissi non direttamente legati al processo produttivo.Gli esuberi individuati dall’Azienda sarebbero appartenenti alle categorie di quadri, impiegati e operai indiretti e sarebbero distribuiti su tutti i cantieri del Gruppo.Le Organizzazioni Sindacali e le Rappresentanze Unitarie del Gruppo hanno dichiarato fin da subito che: Mentre sono chiari e rapidi gli interventi di riduzione dei costi che riguardano i lavoratori e l’occupazione, non è ancora stato chiarito quale tempistica avranno gli investimenti dichiarati dall’Azienda nell’incontro di dicembre 2012 (60 milioni di euro) e pertanto chiediamo che qualunque discussione parta necessariamente dagli impegni che concretamente la Ferretti intende assumere in termini di investimenti sui prodotti e sugli stabilimenti; Riteniamo che prima di valutare l’apertura di una procedura di mobilità l’Azienda debba considerare l’utilizzo di tutti gli strumenti che possono escludere o ridurre il ricorso ai licenziamenti sia attraverso l’utilizzo di altri ammortizzatori sociali (CIGS, Contratti di Solidarietà, etc.), sia attraverso una puntuale verifica dell’organizzazione del lavoro nei singoli cantieri, sia attraverso l’adozione di opportune soluzioni contrattuali (part time, etc.); In ogni caso le OO. SS. non sarebbero disponibili ad alcuna discussione rispetto alla definizione di esuberi attraverso il ricorso alla procedura di mobilità, se non a condizione che l’unico criterio di scelta dei lavoratori sia quello della disponibilità ovvero della non opposizione al licenziamento; Saremmo contrari, inoltre, a qualunque ulteriore processo di terziarizzazione (appalti) in sostituzione di lavoratori dipendenti. Le organizzazioni Sindacali hanno chiesto all’Azienda di aprire un confronto sulla base di questi contenuti, chiedendo nel contempo di non avviare unilateralmente le procedure di mobilità. L’azienda ha preso atto delle nostre richieste e, riservandosi di rispondere in un prossimo incontro, si è impegnata sino ad allora a non procedere unilateralmente.In attesa della convocazione del prossimo incontro in tutti i cantieri del gruppo si terranno le assemblee sindacali per informare tutte le maestranze e per meglio definire la nostra impostazione nel merito del confronto che seguirà.Roma, 25 febbraio 2013Le Segreterie Nazionali  FENEAL -UIL      FILCA - CISL     FILLEA- CGIL 
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28/02/2013 I tesserati in lieve aumento, i numeri
Il 22 febbraio 2013 è iniziato a Pesaro il cammino delle assemblee territoriali della Cisl Marche. Il 26 febbraio a San Benedetto del Tronto l’ assemblea di Ascoli Piceno-Fermo, poi sarà la volta di Macerata e infine, il 28, l'assemblea territoriale di Ancona.Una serie di appuntamenti che inaugurano la nuova configurazione organizzativa, non più scandita dai "Consigli generali", cambiano i luoghi di partecipazione, i consigli generali e i tanti comitati esecutivi vengono sostituiti da altri luoghi che nella loro capillarità possano essere spazi di partecipazione ed elaborazione molto importanti.Nella relazione del Segretario Generale, Alfonso Cifani, si legge che il 2012 della Cisl di Ascoli Piceno-Fermo si è chiuso con un bilancio positivo: aumento dei tesseramenti attivi (a fronte di un lieve calo dei pensionati) e bilancio in attivo e crescita percentuale per il Caf.Forte anche l'investimento sulle sedi territoriali, migliorate e rinnovate in tutto il Piceno.
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27/02/2013 Assemblea Territoriale Cisl
Oltre 150 delegati della Cisl di Ascoli Piceno e Fermo si sono riuniti ieri all'Hotel Calabresi per l'assem­blea territoriale "Obbligo di svolta, Segnali di futuro", in vi­sta del prossimo Congresso Re­gionale.La tavola rotonda era presieduta dal Segretario Generale USR Stefano Mastrovin­cenzo,  dall'Assessore Re­gionale Pietro Marcolini, dall'avv. Guido Castelli nel suo ruolo di delegato Anci, dall'amministratore di Selet­tra, Pio Antognozzi-e dal Presiden­te della Camera di Commercio di Fermo, Graziano Di Battista. I lavori venivano coordinati dall'analista economico Marco Marcatili. Ha concluso la mattinata la Segreteria Nazionale Confederale Cisl Anna Maria Furlan.L'assemblea si apriva con la re­lazione del Segretario Generale Ust-Cisl AI­fonso Cifani sulla necessità di una nuova "governance territo­riale" che superi o riaffermi le Province, alla rivisitazione "ve­loce ed approfondita" delle tre aree più critiche per il territorio ovvero le politiche del lavoro, dello sviluppo e socio-sanitarie.  Ancora i temi dell'assemblea riguardavano l'attualità econo­mica, ovvero crisi, disoccupazione, dif­ficoltà di imprese e famiglie e le prospettive per la ricerca di un rilancio.Dalla Cisl è arrivato anche un appello per il superamento delle “vecchie logiche localistiche e di piccolo cabotaggio” in favore di una prospettiva veramente regionale.
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20/02/2013 Per i sindacati mantenere autonomia, legame con il territorio e professionalità dei lavoratori
  CGIL CISL UIL delle Marche seguono con particolare attenzione la delicata fase che sta attraversando Banca Marche, consapevoli del suo rilevante ruolo per l’economia locale e dei riflessi negativi che sarebbero causati dal venir meno di presupposti strategici come l’autonomia e il legame con il territorio, condizioni per assicurare l’indispensabile sostegno alle imprese e alle famiglie marchigiane colpite pesantemente dal perdurare della crisi. Le attuali difficoltà di Banca Marche, sulle cui responsabilità occorre fare la necessaria chiarezza, non possono ricadere né sul personale, la cui professionalità va considerata come una risorsa per il rilancio dell’azienda, né sul sistema economico e sociale rendendo ancora più critico l’accesso al credito. Le scelte necessarie per ricondurre ad equilibrio la gestione del credito da parte di Banca Marche dovranno conciliare il rigore con il sostegno al territorio e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, che comprenda anche la stabilizzazione dei tanti giovani lavoratori a tempo determinato. In questi giorni decisivi per determinare il futuro di Banca Marche le segreterie regionali di CGIL CISL UIL si rivolgono alla Banca, alle Fondazioni, che ne detengono la maggioranza del capitale, e alle Istituzioni Locali affinché qualsiasi soluzione che sarà necessario adottare sia orientata a mantenere l’autonomia, a consolidare il radicamento nel territorio e a valorizzare le professionalità dei lavoratori. Le segreterie unitarie CGIL-CISL-UIL Marche Ancona 20 febbraio 2013
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14/02/2013 1° Congresso della lega di Fermo, eletto il Direttivo.
Lunedì scorso si è svolto al David Palace di Porto San Giorgio il 1° Congresso della Lega distrettuale di Fermo della Cisl Pensionati.I cento delegati dei 34 Comuni facenti parte della lega in rappresentanza di 12.500 iscritti hanno eletto il Direttivo e la Segreteria.Nel Direttivo figurano: Giovanni Casturà, Rosalba Postacchini, Lanfranco Rocco, Paola Battaglia, Marino Cinquantini, Enrica Clementi, Mario Cocci, Enrico Colella, Sandro Ferroni, Giovanni Iacopini, Maria Mancini, Silveria Marcelli, Giancarlo Monti, Mario Nardoni, Mario Piconi, Giuliano Pompei, Antonio Porto, Anna Maria Quondamatteo, Letizia Romanella, Robero Ruch, Ilario Sacchini, Angela Sassetti, Giampiero Scubè, Giorgio Scorolli, Franca Silenzi, Francesco Tassotti, Orfeo Vagnarelli, Giuseppa Viozzi, Giovanni Vitali.In Segreteria entrano Giovanni Casturà (Segretario Territoriale), Rosalba Postacchini (componente di Segreteria, Lanfranco Rocco, componente di Segreteria).Il Congresso distrettuale della Cisl-Fnp della Province di Ascoli e Fermo è servito anche per sancire la riorganizzazione del sindacato, che si articola su 3 grandi zone comprensoriali: Fermo, Ascoli e San Benedetto del Tronto."Un momento importante - come aveva affermato il confermato Segretario di Lega Giovanni Casturà - di confronto e riflessione con gli iscritti sulle principale tematiche della Federazione Nazionale dei pensionati, impegnata per la tutela delle fasce più deboli della società, in particolare sulla condizione di anziani e pensionati ".
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08/02/2013 I Pensionati al futuro Parlamento: «Preoccupatevi di noi!»
PREOCCUPATEVI DI NOI !  I sindacati dei pensionati, preoccupati per l’andamento della crisi economica e sociale che continua a mordere il Paese, colpendo non solo il lavoro ma anche gli anziani e i  pensionati , chiedono impegni concreti  al futuro Parlamento e Governo, prossimi  alle elezioni.I pensionati  con il  blocco della rivalutazione delle pensioni , l’introduzione indiscriminata dell’IMU sulla prima casa, i tagli ai servizi socio-sanitari e l’aumento dei prezzi di beni, servizi e tariffe,  stanno pagando un prezzo altissimo.Gli ultra 65enni nelle Marche, secondo l’ultimo censimento Istat, hanno superato la media nazionale, con il 23% della popolazione residente, registrando  una  crescita straordinaria nelle fasce ultra 85enni con un +38,6% e ultra centenari con un +161% rispetto al censimento precedente.Le segreterie regionali di   Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil sollecitano, in particolare, i candidati marchigiani a promuovere interventi concreti  a sostegno dei redditi dei pensionati , a partire dalla rivalutazione del potere d’acquisto delle pensioni e da una nuova politica fiscale che contrasti l’evasione e riduca la tassazione sui redditi  da pensione e da lavoro dipendente.Nelle Marche oltre  il 56% delle pensioni erogate ricadono nella fascia 0-750€ , con un importo medio pari a  654,00 €, un valore  inferiore rispetto alla media nazionale del 19% (-126,00 €).Pertanto va anche risolto il problema, degli incapienti coloro cioè  che non possono usufruire delle agevolazioni fiscali perché hanno redditi troppo bassi.Per il   sindacato unitario  dei pensionati   il nuovo Governo dovrà approvare quanto prima una legge nazionale per la non autosufficienza  dotata di un Fondo adeguatamente finanziato, per dare pari dignità di cura e assistenza a tutti gli anziani che stanno vivendo in condizioni di fragilità fisica e non solo.Il rilancio di un welfare pubblico, equo e solidale dovrà essere una delle priorità per poter dare risposte a tutti i cittadini a partire da quelli in condizioni di maggior bisogno come gli anziani , disabili e non autosufficienti.Secondo le Segreterie Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per dare  risposte  concrete di assistenza e cura si dovranno  recuperare ulteriori risorse  dalla razionalizzazione della spesa pubblica a partire dal contrasto agli sprechi  e  ai costi impropri della politica.Richieste che potranno dare respiro ai tanti pensionati che finora sono stati, insieme ai lavoratori dipendenti, i “soliti noti” che hanno fatto  sacrifici per  risollevare il Paese. “ Preoccupatevi di noi” è il coro unanime del sindacato dei pensionati  ai candidati di tutta Italia ed in particolare ai candidati marchigiani.   Ancona 8 febbraio 2013
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08/02/2013 Da novembre senza soldi fermi all' INPS
La Filca Cisl di Pesaro Urbino ha organizzato l'incontro assemblea con lavoratori e lavoratrici di aziende del settore mobile arredo della zona industriale di Talacchio\Colbordolo Montecchio per affrontare il grave problema del ritardato pagamento degli ammortizzatori sociali. L'assemblea si svolgerà Venerdi 08-02-2013 sera ore 20,30 presso la sala comunale; "centro commerciale CENTO VETRINE" di Morciola di Colbordolo.Ci sono lavoratori che attendo dal mese di Novembre 2012 le competenze di cassa integrazione straordinari. Siamo arrivati a Febbraio 2013 e nonostante gli impegni profusi dalla Filca Cisl le pratiche regolarmente inoltrate dalle aziende tramite i loro consulenti risultano bloccate presso l'Inps provinciale. E' un fatto gravissimo perché questi lavoratori attendevano queste provvigioni economiche anche perché erano in arretrato di varie retribuzioni.La Filca cisl ha organizzato questa pubblica assemblea con questi lavoratori per denunciare il gravo ritardo dei pagamento della Cigo che porta molte famiglie a chiedere la "carita" per poter tirare avanti. A questi lavoratori di aziende industriali si aggiungono i lavoratori delle ditte artigiane che si sono visti bloccare i pagamenti relativi ai mesi di Novembre e Dicembre per il blocco delle risorse . Ricordiamo a tutti che l'importo di un mese di Cassa integrazione guadagni sia ordinaria che straordinaria che in deroga corrisponde a 900 € lorde! FILCA CISL PESARO URBINO
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05/02/2013 Anteas, al via il nuovo servizo del doposcuola
Una importante iniziativa è stata organizzata, già da qualche setti­mana, dall'Anteas di Ascoli Piceno. Si tratta, in particolare, del servizio relativo al doposcuola, che ovviamente è rivolto a tutti gli studenti delle scuole ele­mentari e delle scuole medie del terri­torio piceno. Tutti i giorni, dunque, dal lunedì al venerdì con orario dalle 15 alle 19, diverse sono le attività che si svolgono all'interno del plesso sco­lastico delle Tofare, situato in via Sas­sari. Dall'assistenza ai compiti, ad esempio, fino al recupero delle cono­scenze scolastiche, dalle attività ludi­che a quelle di carattere ricreativo. Il progetto è stato elaborato in collabora­zione, ovviamente, con l'amministra­zione comunale ascolana ed in parti- colar modo con l'assessorato alla Pubblica Istruzione. Tutti gli studenti che desiderano partecipare al dopo­scuola, comunque, possono ancora iscriversi. Per aderire, oppure sempli­cemente per richiedere ulteriori infor­mazioni in merito, è possibile contattare la responsabile telefonando al nu­mero 0736/298536 oppure rivolgendo­si direttamente all'Anteas telefonan­do al numero 0736/344875. 
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03/02/2013 Sanità Marche: mobilità passiva in aumento. Intervenire subito con efficacia.
COMUNICATO STAMPA SANITA’ MARCHE: MOBILITA' PASSIVA IN AUMENTO URGE INTERVENIRE EFFICACEMENTE Aumento preoccupante, nel biennio 2011/2012, del trend della mobilità passiva nelle Marche nonostante gli interventi, dal 2005 al 2010, che l’avevano di fatto dimezzata portando il saldo negativo tra mobilità passiva ed attiva da sessanta a trenta milioni di euro circa. La migrazione dei pazienti, in strutture sanitarie fuori regione, per trovare risposta ai propri bisogni di salute, è sicuramente molto costosa per le amministrazioni regionali ma anche per i cittadini. Dal 2010 è ripreso il trend ascendente tanto che attualmente a fronte di costi pari a 132 milioni di euro per la mobilità passiva corrispondono entrate per la mobilità attiva pari a circa 100 milioni di euro per un saldo negativo di 32 milioni di euro. In particolare dall'area di Pesaro/Urbino continua la migrazione sanitaria verso la vicina Emilia Romagna. I cittadini si rivolgono a strutture fuori regione soprattutto per interventi di ortopedia e cardiochirurgia, mentre si attraggono pazienti oltre che dalle vicine regioni come l'Abruzzo anche dal Sud e dalle isole. Un trend negativo che fa preoccupare la Fp Cisl Marche e che conferma la necessità e l’urgenza di una riorganizzazione in grado di dare risposte alle esigenze dei cittadini e creare un percorso che a partire dal livello di assistenza, con il coinvolgimento degli operatori sanitari, renda il sistema sanitario regionale “attrattivo” per chi arriva da fuori e soprattutto non induca i cittadini marchigiani a fare interventi in altre regioni. Contrastando la mobilità passiva, con interventi concreti, si riuscirebbe a recuperare i 32 milioni di euro, del saldo negativo, che in tempo di tagli pesanti (185 milioni di euro di trasferimenti in meno alla Regione Marche), aiuterebbe e di molto gli investimenti sul personale e sul miglioramento della qualità l'offerta sanitaria. La Cisl ritiene la sfida della mobilità passiva e delle liste di attesa, fenomeno ad essa collegato e purtroppo in continuo aumento, fondamentale per il mantenimento degli standard della sanità pubblica marchigiana e per il rilancio della stessa, partendo dalla ripresa di un’attenzione al personale sul quale nel biennio 2011/2012 è stato operato un forte taglio risparmiando circa 28 milioni di euro. Il Segretario Generale Fp Cisl Marche Luca Talevi Ancona 01/02/2013
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30/01/2013 La sanità picena si sposta a San Benedetto del Tronto?
Dopo aver saputo che la Commissione incaricata di elaborare la graduatoria per la mobilità dei 30 infermieri da impiegare all'ospedale Mazzoni è composta da dirigenti della Sanità di San Benedetto del Tronto,  la Cisl si domanda se il baricentro della sanità picena si sta spostando verso San Benedetto del Tronto. A ciò si aggiunga che il Presidente della Commissione, Remo Appignanesi è il Direttore Sanitario di San Benedetto del Tronto ed i colloqui con i candidati vengono svolti in riviera.Non tarda ad arrivare il commento polemico del Segretario Fp, Giorgio Cipollini, il quale dice che non si capisce come mai la Direzione dell'Area Vasta non proceda nella linea di quanto indicato e previsto dal Piano Industriale che prevede il percorso di alcune unità operative da San Benedetto del Tronto ad Ascoli Piceno.
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25/01/2013 Fp: le Rsa hanno raggiunto l'accordo
Nel pomeriggio di mercoledì 23 gennaio, i Sindacati e la Direzione dell'Area Vasta hanno raggiunto importanti accordi, relativamente alle assunzioni e collaborazioni.A partire da marzo 2013, verranno assunti numero sei (6) OO.SS. presso le strutture sanitarie (RSA) di Offida e Acquasanta, mentre la gestione del Luciani diventa diretta con assunzione di personale attraverso contratti di co.co.co.Le figure pro­fessionali riguardano il settore degli educatori e della riabilita­zione psichiatrica. Successiva­mente verrà bandito un nuovo concorso per procedere alle as­sunzioni definitive, riguardo alla stessa tipologia di figure profes­sionali; si procederà, altresì, ad uno studio completo e dettaglia­to per individuare le soluzioni più idonee per il dipartimento di salute mentale.Relativamente alla proposta avanzata dalla di­rezione dell'Area Vasta per gli spostamenti, d'ufficio, di perso­nale tra le strutture ospedaliere di Ascoli e S. Benedetto, i sinda­cati hanno chiesto al direttore Strappa di riflettere su detta proposta, sulla base di una normativa regionale che prevede trasferimenti d'ufficio in un rag­gio di 17 chilometri, distanza inferiore tra quella che separa Ascoli Piceno con San Benedetto del Tronto. Secondo il Direttore Stroppa, la proposta organizzativa è di carattere decentrato che supererebbe le normative vi­genti.Sul punto, il Segretario Territoriale, Giorgio Cipollini, dice che la "nuova distruzione orga­nizzativa è fatta sulla pelle e sulla salute dei cittadini piceni".Intanto, nuove polemiche anche per la mobilità regionale ed extra regionale che dovrebbe portare all'assunzione di 30 in­fermieri da impiegare presso l'ospedale Mazzoni.   
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25/01/2013 TAGLI ALLA SANITA'
Il Segretario Generale della Cisl FP, Giuseppe Donati, replica alle affermazioni dell'Assessore Regionale Antonio Canzian, riguardo ai mancati investimenti in salute e sanità nel terrirorio piceno negli ultimi dieci anni.Egli è perplesso sul futuro di Marche sud e si chiede cosa accadrà quando "la Giunta Regionale deciderà la soppressione di 18 Unità operative complesse per recuparare il mancato trasferimento dello Stato alla Regione di circa 185 milioni."Anche il Segretario Territoriale Cisl, Giorgio Cipollini, lancia un attacco alla Giunta Regionale, facendo notare, ancora una volta, che il contenimento della spesa sanitaria si ripercuote sugli utenti più deboli. Si ricorda che la legge dispone che i provvedimenti di razionalizzazione debbono essere adottati senza arrecare pregiudizio ai cittadini.
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24/01/2013 Vigilanza privata: firmato il rinnovo del contratto
  E’ stata siglata, dopo oltre 4 anni di trattativa, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro dei dipendenti degli Istituti di Vigilanza Privata. La lunga vertenza, che ha attraversato momenti difficilissimi, di grande apprensione e di incertezza, di disagi e di scioperi per i circa 50 mila lavoratori del settore, riguarda un contratto che è scaduto dal lontano 31 dicembre 2008. Fisascat aveva presentato proprio nei mesi scorsi una piattaforma che sostanzialmente ora è stata accolta, al termine di una vertenza estenuante.La svolta è avvenuta nei giorni scorsi. Fisascat-Cisl - Filcams-Cgil e Assiv Confindustria - Agci Servizi - Federlavoro e Servizi Confcooperative - Lega Coop Servizi, hanno trovato un’intesa che interviene su cinque aspetti: il cambio d’appalto, la classificazione del personale, l’orario di lavoro, la parte economica e la regolazione dei servizi fiduciari.Relativamente alla parte economica, in relazione al periodo intercorso dalla scadenza del Contratto, è stata concordata l’erogazione di una somma a titolo di una tantum pari a 450€. Incrementi salariali sono stati previsti ad ogni livello partendo da un'erogazione media al IV livello che raggiungerà a regime gli 80€. Per quel che riguarda l’orario di lavoro si è  incrementata di un’ora la flessibilità. In tema di  classificazione del personale sono stati riconosciuti trattamenti “ad personam” e stabilite indennità di mansione. Per quanto riguarda l'Assistenza sanitaria integrativa è stata inoltre introdotta la previsione dell’iscrizione alla Quas per i quadri. E' stato concordato infine uno schema regolatorio riferito al personale adibito ai cosiddetti servizi fiduciari.Pierangelo Raineri, Segretario Generale della Fisascat-Cisl Nazionale, ha espresso soddisfazione per il risultato della trattativa “che finalmente, dopo anni di carenza di rinnovo, ha consentito di stabilire un punto fermo nel complesso sistema di relazioni sindacali del settore vigilanza ed ha portato ad un rinnovo dignitoso per i lavoratori che da tempo attendevano tale riconoscimento”.«La sottoscrizione di questa intesa, avvenuta in circostanze straordinarie per il prolungato periodo di trattativa – ha commentato il Segretario Nazionale Fisascat, Vincenzo dell’Orefice – più che un rinnovo rappresenta una riconquista del Contratto nazionale per una categoria di lavoratori che è a forte rischio di marginalizzazione».Per Leonardo PICCINNO, Segretario Generale Fisascat Cisl di Pesaro, “questo rinnovo, è una grande conquista, perché arriva dopo 4 anni di sofferenza per i lavoratori ed in un periodo di grave crisi per il settore della vigilanza. Questo risultato è ancor di più importante, in quanto, una delle OO.SS. la UILTUCS UIL, ha ritenuto di non firmarlo perché aveva già precedentemente sottoscritto, in modo unilaterale, con  la sola Associazione Datoriale UNIV un  contratto che ha indebolito ulteriormente la possibilità di ottenere miglioramenti più vantaggiosi per i lavoratori”                                                                          LA FISASCAT CISL PROV.LE                                                                                 PESARO E URBINO
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16/01/2013 Sanità picena in piena emergenza
Nel leggere le dichiarazioni stampa dell’Assessore Canzian di sabato 12 gennaio, in merito agli investimenti sulla sanità, messi in campo dalla Regione Marche per il Piceno, c’è da rimanere esterrefatti e ci sarebbero tutte le condizioni per indignarsi. Altro che critiche strumentali ! L’Assessore in questione è la seconda volta, che, a distanza di poco tempo, ripete sulla stampa la tesi che nel Piceno sono arrivate per la sanità, risorse pari se non superiori ad altri territori regionali. Ci domandiamo di cosa parli… Negli ultimi 10 anni, da quando è nata l’ASUR, l’area sud delle Marche si è ridotta ad essere la cenerentola della regione. I servizi sociosanitari si sono progressivamente ed inequivocabilmente ridotti e dequalificati, tanto che i cittadini-utenti, giornalmente, sperimentano le difficoltà nel trovare in tempi accettabili le dovute risposte ai bisogni di salute, andando a cercare altrove le soluzioni più qualificate alla bisogna, anche pagando di tasca propria. La CISL FP ha pubblicato i tempi di attesa “da terzo mondo” per molte prestazioni specialistiche nell’Area Vasta.5. Si verificano tali ritardi perché le risorse e gli investimenti, quelli veri ed importanti, sono stati dirottati in quei territori del centro-nord delle Marche, bacino di voti e di consenso per la Giunta. Prova di questo è il fatto inconfutabile, di cui solo Canzian, pare, non si sia accorto, che negli anni in cui gran parte delle ex ASL poi Zone Territoriali erano assoggettate a tagli e blocchi vari, in alcune specifiche aree della Regione si spendeva senza problemi, si attivavano nuovi servizi e specialità con acquisto di tecnologie all’avanguardia. In sostanza, mentre molti territori “tiravano la cinta” dequalificandosi e perdendo professionalità e servizi importanti, altri, coperti politicamente, si permettevano di splafonare i budget e/o derogare ai vincoli di finanza regionale per poi vedersi ripianare i debiti anche grazie ai sacrifici del Piceno. Non è solo la storia del passato. Con sfumature diverse,ancora oggi è così. L’assessore Canzian sembra non vedere o non voler vedere, quello che la stragrande maggioranza degli utenti e degli operatori sanitari piceni sperimentano giornalmente. Non vede ciò che è lampante… poi ci si lamenta dell’antipolitica ! Basterebbe girare per le strutture sanitarie del sanbenedettese e dell’ascolano, parlare con le persone e con i dipendenti ed accorgersi del senso di frustrazione e disillusione, misto a rabbia, che tra essi regna sovrano. Succede questo perché la dignità dei cittadini e dei lavoratori rischia di essere svenduta, in favore di metodi gestionali ed organizzativi dei servizi, molto lontani dai bisogni veri dei malati ma legati, solo o quasi, a criteri economici e ragionieristici,non condivisi ed imposti dall’alto. Anche il tentativo di “ridimensionare” due dei servizi socio assistenziali più qualificanti dell’ascolano, come le RR.SS.AA. di Acquasanta ed Offida, rientra in quest’ottica perversa. Da buon “politico burocrate” Canzian non si è opposto a ciò. Anzi, ha messo le mani avanti parlando di linee guida e di standard da rispettare, facendo supporre, ai lettori dell’articolo di stampa pubblicato sabato 12 gennaio, che in queste strutture, fino ad oggi, si fosse esagerato nell’ utilizzo di personale con numeri superiori alla media. Nulla di più sbagliato e non vero. Non esistono in sanità, e Canzian dovrebbe saperlo ma il condizionale è d’obbligo, standard rigidi in tema di personale perché la dotazione organica di un determinato servizio va legata strettamente ai piani assistenziali che vengono messi in atto e alla qualità che si vuole raggiungere. Gli standard menzionati nei documenti del Ministero della Salute, ai quali si riferiva l’assessore al Piceno, sono quelli “minimi” al di sotto dei quali, la sicurezza dell’ospite potrebbe essere a rischio. La CISL FP vuole uscire dalla logica ragionieristica con la quale l’ASUR, la Giunta Regionale e l’Area Vasta 5 stanno garantendo la salute dei marchigiani e nello specifico dei cittadini del Piceno. Presto arriveranno le indicazioni sui tagli dei 460 posti letto per acuti e la soppressione di almeno 18 Unità Operative Complesse. L’auspicio è che Canzian, all’interno della Giunta Regionale, sappia ben interpretare il suo ruolo di Assessore al Piceno, tutelando il territorio. La premessa non è certo buona. Le sue ripetute dichiarazioni pubbliche, fuori dal contesto percepito e non rispettose delle grandissime difficoltà in cui operano gli operatori ed i professionisti sanitari del sud delle Marche, non rassicurano, anzi. Non vorremmo che il trend di decrescita e di progressivo impoverimento della sanità dell’Area Vasta 5, continui implacabile perché dalle parti di Ancona pensano di aver trovato nel Piceno un terreno poco reattivo, diviso ed accondiscendente, nel quale attuare ulteriori tagli. La CISL FP, nell’estate scorsa,  ha scongiurato la chiusura del reparto di Pediatria dell’ospedale di San Benedetto, decisa da Stroppa e Ciccarelli e di certo saprà, se necessario, mettere in atto le opportune azioni plateali per convincere, anche i più distratti come Canzian, che il Piceno non è terreno di conquista per nessuno. Le RR.SS.AA. di Acquasanta e Offida, per quanto riguarda la CISL FP, dovranno mantenere un numero di operatori che consenta di garantire agli ospiti prestazioni assistenziali di alta qualità, apprezzate anche dai familiari e sostenute economicamente con il pagamento delle rette. Ad ognuno poi, in primis a Canzian, la gente del Piceno chiederà di assumersi le proprie responsabilità. Alla fine, infatti, i cittadini sono giudici insindacabili, implacabili e che, soprattutto, non si fanno ingannare da dichiarazioni ed interpretazioni lontanissime dalla realtà di protagonisti pubblici ostinati a non riconoscere l’evidenza.  LA NOTA della FUNZIONE PUBBLICA di ASCOLI PICENO
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15/01/2013 Ripristinare l’iscrizione alle liste di mobilità per i lavoratori licenziati dalle piccole aziende
COMUNICATO STAMPA  Niente proroga alla norma che consentiva,  fino all’approvazione della legge di stabilità 2013, la possibilità per i licenziati da imprese   con meno di 15 dipendenti, di  iscriversi  alle liste di mobilità non indennizzata (ex legge 236/93)  dando loro  l’ opportunità  di essere riassunti portando in “dote” uno sgravio contributivo.“Non si sta dando certamente una mano a risolvere il problema della disoccupazione -  afferma Tonino Bori del Dip. Mercato del lavoro della Cisl Marche -  se i provvedimenti che vengono emanati sono  del tenore di quello che  sta riguardando i lavoratori licenziati dalle piccole imprese- l’eliminazione  della possibilità di iscriversi  alle liste di mobilità non indennizzata determina conseguenze e riflessi pesanti non solo per tutti i lavoratori che verranno licenziati  a far data dal 1 Gennaio 2013 da imprese con meno di 15 dipendenti, ma anche per tutti i lavoratori che sono stati  licenziati entro il 31.12.2012 e che non hanno fatto ancora domanda di iscrizione. -conclude Bori  -C’è addirittura, il rischio, per quelli già iscritti da tempo , di non vedersi riconosciute , dal 1 gennaio 2013 le agevolazioni in caso di nuova assunzione". Le ricadute nelle Marche  sono molto preoccupanti : sono 8.623 gli iscritti alle liste di mobilità non indennizzata nel 2012 senza  contare quelli del mese di dicembre visto che  i  dati non sono ancora disponibili. La CISL delle Marche, nella  consapevolezza  che la soluzione di tale questione passa attraverso un provvedimento legislativo nazionale, chiede alla Regione di farsi parte attiva affinché  si lavori per una soluzione positiva di questa vicenda.Nel frattempo, la CISL  con una nota ufficiale, ha chiesto alla Regione Marche di dare indicazione ai Centri per l’Impiego  di rendere possibile, in base alla precedente normativa,  l’iscrizione nelle liste 236/93 dei lavoratori licenziati entro il 31 Dicembre 2012  e  di “sospendere” , in attesa di definizione,  le domande dei lavoratori licenziati successivamente al 31 Dicembre 2012.Ufficio stampa Cisl Marche+39 3337612381 Ancona 15/01/13 CISL MARCHE  
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15/01/2013 Cisl: "Sbagliata cancellazione incentivi assunzione di lavoratori licenziati dalle piccole imprese"
La Segreteria confederale della Cisl chiede il ripristino immediato della norma che consentiva l'iscrizione alle liste di mobilità dei lavoratori licenziati dalle imprese con meno di 15 dipendentiRoma, 14 gennaio 2013 - "La legge di stabilità 2013 non ha prorogato, come avveniva invece da molti anni, la norma che consentiva l'iscrizione alle liste di mobilità dei lavoratori licenziati dalle imprese con meno di 15 dipendenti, facilitandone in tal modo la ricollocazione con un consistente sgravio contributivo per le aziende. E' quanto si legge in una nota della Segreteria confederale Cisl. "La Cisl - si legge - considera grave la cancellazione di tale norma, soprattutto nel bel mezzo di una profonda crisi occupazionale, e ne chiede il ripristino, per offrire ai lavoratori espulsi dalle piccole imprese le stesse possibilità dei lavoratori licenziati dalle imprese più grandi e, più in generale, per dare fiato all'occupazione".
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14/01/2013 L'Anteas si propone per il sostegno ai suoi anziani
Lavorare al fianco del sociale, per aiutare le realtà locali del volontariato a svolgere i propri servizi in sostegno dei più bisognosi. E' questo l'obiettivo del progetto "Revisione Solidale" ideato dalla Consav che ha approvato un ulteriore progetto "La Terza Casa”, promosso dall'ANTEAS. Esso mira alla nascita di un Centro Servizi di mediazione sociale volto all'accoglienza, all'ascolto, all'assistenza e consulenza, con laboratori di Animazione Sociale. Lavorare al fianco del sociale, per aiutare le realtà locali del volontariato a svolgere i propri servizi in sostegno dei più bisognosi è l'obiettivo del progetto "Revisione Solidale".
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09/01/2013 "Per una buona formazione in materia di salute e sicurezza"
Comunicato Stampa Seminario regionale: PER UNA BUONA FORMAZIONE IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA La formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza,  dopo l’accordo Stato – Regioni del 21 dicembre 2011,  diventa uno strumento strategico di prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro, se ne parlerà venerdì 11 gennaio prossimo nel seminario “PER UNA BUONA FORMAZIONE  IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA” promosso  dalla Cisl Marche.Un’occasione di approfondimento e confronto sulla tematica della formazione alla salute e sicurezza dedicata ai   Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e ai Rappresentanti dei lavoratori per  la sicurezza territoriale oltre che ai componenti degli Organismi Paritetici . I lavori,  inizieranno alle ore 9,00 presso la Assistedil- Scuola Edile in  via Filonzi n. 9 ad Ancona,  saranno introdotti  da Massimo Giacchetti  del  Dipartimento Salute e Sicurezza della CISL Marche.Interverranno:  Alberto Andreani dell’Osservatorio Olympus dell’Università di Urbino; Cinzia Frascheri delDipartimento Nazionale Salute e Sicurezza della CISL ; Gabriele Storini  dell’ Organismo Paritetico Regionale Artigianato Marche; Antonio Angelini  Segretario regionale CISL Marche.Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381 Scarica IL PROGRAMMA della GIORNATA   
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09/01/2013 BEST di Monfefano. I lavoratori non si arrendono. Nuove iniziative di lotta
 http://www.youtube.com/watch?v=Jb7VBfAGiJ8      
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08/01/2013 2012 Anno nero per il manifatturiero marchigiano
Comunicato Stampa 2012 ANNO NERO PER IL MANIFATTURIERO MARCHIGIANO I dati della Cassa Integrazione ordinaria e straordinaria autorizzata nelle Marche nel 2012   emanati oggi dall’Inps parlano chiaro. Un incremento del +55%  con  23.078.217 ore autorizzate  nel 2012 contro le 15.039.203 ore  autorizzate nel 2011 . Il  peggior dato dal 2008, anno di inizio della crisi, ad oggi.L’utilizzo della Cassa Integrazione è più che quadruplicato in questi anni di crisi ed il fenomeno è reso ancor più preoccupante dal dato di utilizzo della Cassa Integrazione Straordinaria impiegata nelle situazioni aziendali più problematiche, visto che  nel 2012 le ore di cassa straordinaria (13.843.208) rappresentano il 62.71%  del totale delle ore autorizzate  e confermano un trend che vede questo strumento in crescita costante.La mappatura dell’utilizzo della Cassa integrazione per territorio, registra che la provincia di Ancona, con 10.686.121 ore, è quella con il maggior numero di ore autorizzate seguita da Pesaro con 5.722.649 ore,  Ascoli - Fermo con 3.615.836 e Macerata con 3.053.611 ore.Tra i settori più colpiti c’è quello della meccanica e della metallurgia che insieme a quello dell’industria del legno sono i più falcidiati dalla crisi. I  dati nel comparto della meccanica   risultano essere allarmanti: nel  2012  sono state 3.141.874 le ore di ordinaria autorizzate contro le 1.310.617 del 2011 mentre  quelle di straordinaria sono state  7.101.654  ore che rappresentano il 51% del totale delle ore di straordinaria autorizzate nella regione, ed hanno avuto un incremento del 37% rispetto al 2011.E quelli dell’industria del legno registrano le difficoltà in cui si trova questo settore segnato da un crisi congiunturale e da ristrutturazioni e riorganizzazioni diffuse, nel 2012 aumentano dell’+88% rispetto alle ore di casa integrazione ordinaria autorizzate nel 2011 e del + 67% rispetto al 2011 quelle di cassa integrazione straordinaria.Un  incremento del +151%  di ore di cassa ordinaria autorizzate nel 2012 (560.000 ore contro le 223.000 ore del 2011) nel comparto della chimica e gomma plastica mentre risulta  pressoché stabile il ricorso alla straordinaria ( 569.000 ore nel 2011 e 670.000 nel 2012).Incremento del +48% rispetto al 2011  per la filiera dell’ edilizia:  i  dati sulla Cig  autorizzata alle imprese edili e dei lapidei risultano essere nel 2012 di 2.011.139 ore rispetto alle 1.355.368 ore del 2011.A questi numeri, riferiti all’utilizzo della Cassa integrazione nelle imprese industriali,  vanno aggiunti i dati che riguardano la Cassa integrazione in deroga che interessa le piccole imprese e le imprese artigiane.“I dati degli ultimi tre anni  evidenziano un intervento consistente a sostegno dei lavoratori e delle piccole imprese artigiane, del commercio, del terziario in stato di difficoltà. -  sostiene Tonino Bori, responsabile del mercato del lavoro della Cisl Marche -  Nel 2010 sono state coperte dalla cassa in deroga 4.352.190 ore interessando 3.004 imprese e 13.987 lavoratori e nel 2011 le ore coperte sono state 3.186.900 per un numero di lavoratori interessati pari  a 10.064 e 2.407 imprese – prosegue Bori -  nel 2012, a consuntivo,  le ore coperte saranno circa 4.200.000, ed  i lavoratori interessati arriveranno a circa 17.000 unità con 3.720 imprese coinvolte. In questo contesto - conclude  Tonino Bori -  l’incontro con l’assessorato regionale al lavoro previsto per il  10 gennaio prossimo, auspichiamo che sia determinante per costruire,  con il nuovo accordo  sugli ammortizzatori in deroga per il 2013, percorsi che diano  risposte ai lavoratori e alle imprese marchigiane .”Ufficio Stampa Cisl Marche 3337612381IL DOCUMENTO con i dati elaborati dal Dipartimento Mercato del Lavoro della CISL MARCHE 
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02/01/2013 La modifica dell'orario di lavoro? Non c'è stato confronto con il sindacato
COMUNICATO STAMPA In merito all’articolo pubblicato in data odierna da Il Resto del Carlino, dal titolo: Sant’Elpidio a Mare – Via i rientri pomeridiani, ma si lavora pure il sabato – la Segreteria Territoriale della CISL FP di Ascoli- Fermo intende precisare che tale proposta è stata avanzata dal Sindaco ma è stata ancora mai discussa al tavolo sindacale. Dare quindi per scontata una modifica dell’organizzazione del lavoro senza aver avviato il confronto, che, se pur non più obbligatorio sull’organizzazione dei servizi, lo stesso Sindaco Terenzi aveva auspicato ci fosse, al fine di trovare e condividere le eventuali modalità e progettualità da mettere in campo e poi sottoporre ai dipendenti, sembra alquanto azzardato e poco rispettoso della delegazione sindacale.La CISL FP aveva per prima accolto la possibilità di discutere della soppressione dei rientri pomeridiani, finalizzati al risparmio di utenze e riscaldamento ma nello stesso tempo aveva anche avanzato la proposta di utilizzare fino al 50% del risparmio eventualmente incamerato dal Comune con questa operazione per finanziare dei progetti di produttività e miglioramento dei servizi da destinare ai dipendenti, soprattutto a quelli che maggiormente dovrebbero sopportare il disagio del cambio organizzativo. Tutto questo è possibile, grazie alla normativa vigente e precisamente a quanto disposto dall’art 16 del D.L. 98/2011. Il tavolo sindacale, si è riunito alcuni giorni prima di Natale ed ha affrontato una problematica “scottante” lasciata in eredità dalla vecchia amministrazione e che purtroppo non ha trovato soluzione: le progressioni orizzontali del personale avente diritto. A causa dei ritardi e delle lentezze burocratiche ed amministrative della vecchia Giunta, la progressione non è stata avviata ed il personale rischia di non vedersi riconosciuto un diritto perché nel frattempo sono entrate in vigore nuove norme che bloccano tale istituto contrattuale. Non si è parlato invece di modifiche organizzative e le delegazioni trattanti non hanno minimamente preso in considerazione la proposta del Sindaco di sopprimere i rientri pomeridiani.La CISL FP sollecita quindi l’Amministrazione a chiarire quella che appare come una fuga in avanti azzardata e mantenere vivo l’intendimento di confrontarsi con il Sindacato prima di adottare o “pubblicizzare” come fatte, le modifiche organizzative che invece sono ancora al vaglio del tavolo sindacale.Prima di dare per certo qualcosa che prevede un disagio per i dipendenti della pubblica amministrazione, che già subiscono gli effetti negativi del blocco del contratto di lavoro dal 2010 fino al 2014, bisogna capire quali sono le condizioni e le contropartite da mettere in atto.In primis la CISL intende capire se vi è la volontà della Giunta di mettere a disposizione della produttività collettiva una parte dei risparmi ottenuti. Per quanto riguarda questa Federazione non vi è preclusione a discutere di nulla ma non possono essere tollerate decisioni unilaterali sull’organizzazione del lavoro che investono diritti ed incidono sul personale dipendente. Speriamo sia stata solo una spiacevole svista, altrimenti dovremo prendere atto che alle promesse del Sindaco non corrispondono i fatti. Ora l’onere del chiarimento spetta al Sindaco Terenzi al quale questa Segreteria, comunque, invia i migliori auguri per il 2013 da estendere a tutta la Giunta.IL SEGRETARIO GENERALE Giuseppe Donati Funzione Pubblica ASCOLI-FERMO  
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20/12/2012 Incertezza sul futuro dell'ospedale di Amandola
Si riaccendono i timori sul fu-turo dell'ospedale. Sul caso interviene di nuovo Giuseppe Donati della Cisl Fp che prende in esame la delibera della giunta regionale con la quale è stato approvato il nuovo modello di sanità regionale. "La delibera - sottolinea - la­scia al nosocomio amandolese, al pari di quello di Pergola, delle peculiarità precise in tema di permanenza di attività per acu­ti anche se non va oltre a con­cetti abbastanza fumosi sul futuro della struttura. E' compito della politica regionale ma an­che della direzione di Area Vasta 4 met­tere fine a continue e ripetute illazioni sul futuro di questo o quel servizio di Amandola o di intervenire con ordini di servi­zio su singoli operatori, innescando paure e tensioni. Nono­stante alcuni soggetti sia poli­tici che sindacali si affannino a fornire ricette salvifiche o a fare promesse 'di Natale', di ciò che succederà ad Amandola non si è capito nulla. La cosa peggiore che può accadere è portare avanti la politica della margherita. Staccare petalo per petalo senza mostrare una strategia complessiva che valorizzi e nor distrugga la struttura. C'è poi i rispetto dovuto al personale e a cittadini. L'integrazione d Amandola con Fermo è scrig nelle volontà della politica re gionale ed è diventata un'ope razione non più rinviabile ai che alla luce del decreto Ba duzzi e della legge sulla spei ding review. I tecnici però non possono ignorare la distanza che separa la struttura amandolese da Fermo e da Ascoli non possono nemmeno penre di gestire l'ospedale, o quello che rimarrà, con personale che fa la spola (95 km tra andata é ritorno) con Fermo. Peri servizi stabili e i reparti che si deciderà di mantenere, Amandola dovrà essere autonoma. Va detto cosa si vuole centralizzare a Fermo. Si facciano bene i conti con le risorse in campo e poi Regione e Area Vasta 4 dicano cosa e co­me dovrà funzionare l'ospedale di Amandola anche per ciò che riguarda la Rsa. Pensare di co­prire i bisogni dell'area sociale e delle fragilità mandando una tantum personale di Fermo ad Amandola è pura follia organiz­zativa, che però qualcuno non si vergogna di perorare, scordan­do che le risorse umane in cam­po non sono sufficienti nemme­no per Fermo e comprensorio. Attendiamo quindi ancora per poco, delle risposte, poi, come Cisl Fp, ci muoveremo ma non come alcuni nostri colleghi, che vanno ad Amandola a promet­tere l'impossibile. Diversamen­te da loro, insieme alla comu­nità locale, promuoveremo un'analisi dei bisogni e delle ri­sorse per capire cosa si può e si deve garantire".
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19/12/2012 Ferretti: confermati tutti i siti produttivi
Lunedì 17 dicembre 2012  si è svolto il previsto incontro sindacale con l’Amministratore Delegato della Ferretti SpA per la presentazione del Piano Industriale del gruppo per i prossimi cinque anni.L’azienda ha illustrato i principali interventi che sono previsti per il rilancio dell’Azienda con gli obiettivi fissati dal CdA. Questi i principali contenuti emersi nell’incontro: Il 2013 viene individuato come  anno di rifondazione del gruppo industriale; Il gruppo opererà per una forte internazionalizzazione investendo in modo particolare per l’esportazione del prodotto “Made in Italy” fuori dai confini europei; Per raggiungere l’obiettivo della internazionalizzazione del gruppo l’azienda prevede di intervenire attraverso una nuova organizzazione interna, nuovi processi, riduzione dei costi fissi, revisione e concentrazione della produzione in strutture di proprietà; Sono già state costituite nuove società commerciali in Cina e sono già stati avviati cinque showroom, ritenendo l’area Asia-Pacifico strategiche nei programmi di crescita e sviluppo del gruppo; Saranno individuati gli interventi sui marchi distinguendo tra marchi globali (Ferretti, Custom Line, Riva, Pershing e CRN) per i quali sono previsti 60 milioni di Euro di investimenti per i prossimi tre anni e marchi regionali (Mochi, Itama, Bertram); Si confermano tutti i siti produttivi di proprietà (Sarnico, La Spezia, Forlì, Cattolica, Mondolfo e Ancona) e per alcuni di questi siti si prevedono investimenti specifici a partire dal 2013 (La Spezia, Forlì, Sarnico e Ancona), con la conferma dei livelli occupazionali dei lavoratori diretti; Per il sito di Forlì si prevede già a partire dal 2013 un investimento in un nuovo sito produttivo che consenta di concentrare tutta la capacità produttiva forlivese in un unico stabilimento; Gli obiettivi di fatturato e di bilancio prevedono il pareggio di bilancio (e quindi una forte inversione di tendenza rispetto ad oggi) per gli esercizi 2013 e 2014; Per raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio l’Azienda ha indicato la necessità di ridurre del 12% i costi generali, con una riduzione di 11 milioni di Euro dei costi fissi; si prevede infatti di concentrare le risorse su 4 – 5 marchi, di razionalizzare gli investimenti in comunicazione, di ridurre i costi industriali, di ridurre i costi per consulenze, spese per viaggi, etc.; L’azienda si è inoltre riservata la possibilità di valutare ulteriori riduzioni di costi indiretti (valutando tutte le opzioni) entro il mese di gennaio 2013.  Le Organizzazioni Sindacali, apprezzano e condividono gli obiettivi di messa in equilibrio del gruppo, di rilancio e internazionalizzazione dei marchi, di investimento sui siti produttivi, di riconferma dei livelli occupazionali delle maestranze dirette di produzione. Per quanto riguarda le questioni relative al riequilibrio dei costi indiretti Fillea – Filca e Feneal si riservano di valutarle quando saranno eventualmente esplicitate dall’azienda.Roma, 18 dicembre 2012Le Segreterie Nazionali FENEAL -UIL ,FILCA - CISL, FILLEA CGIL
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16/12/2012 Vile e squallido assalto alla sede Cisl di Senigallia
    CISL ANCONA                                                                                                                                                         CISL MARCHE Dichiarazione stampa “L’assalto, l’occupazione e l’imbrattamento dei locali della Cisl di Senigallia con letame ed immondizia da parte dei gruppi Mezza Canaja, Arvulturà e Precari united è stato un atto vigliacco e inconsapevole delle conseguenze che avrebbe potuto avere. Il responsabile della Cisl di Senigallia, Maurizio Andreolini, è stato appena dimesso dal Pronto soccorso di Senigallia con lesioni ad un occhio a causa del lancio di una bottiglia, i pensionati e i lavoratori in fila nei vari uffici erano sconvolti e impauriti e nella confusione si poteva rischiare anche di peggio. Un atto intollerabile che gli occupanti con maschere al volto hanno motivato accusando la politica sindacale della Cisl confederale e un presunto ostruzionismo locale del sindacato sulle modalità di ripartizione del Fondo di solidarietà del Comune di Senigallia. La Cisl, come le altre sigle sindacali, auspica soltanto che il Fondo venga ripartito secondo le reali esigenze di reddito delle famiglie e non secondo graduatorie dettate da criteri più soggettivi che oggettivi. E’ stato proprio il sindacato confederale in questi anni a sostenere con forza in tutti i Comuni l’istituzione di Fondi di Solidarietà, per contribuire a fronteggiare la pesante crisi ed a mantenere la necessaria coesione sociale.”                                    Segretario Generale Cisl Ancona Paolo Santini  “A Senigallia e’ avvenuta un’azione squallida e incivile: venire mascherati, con letame e immondizia, in una sede sindacale piena di cittadini che erano alla Cisl per fare pratiche, chiedere consigli, discutere di problemi del lavoro, mostra la distanza che questi presunti difensori di diritti stanno accumulando con la gente in “carne ed ossa”, con i reali problemi sociali. Noi della Cisl siamo aperti al dialogo con tutti, ma non siamo disposti a subire angherie da gruppi elitari che pretendono di avere la verità in tasca e vogliono imporla agli altri con ogni metodo.“Ancona, 15 dicembre 2012Segretario Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo
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10/12/2012 Legge sul sociale, i sindacati attaccano la Regione
Le segreterie regionali di Cgil, Cisl  Uil  unitamente ai rispettivi sindacati dei pensionati denunciano  il venir meno degli impegni assunti, nel merito e nel metodo,  durante il lungo confronto con l’Assessorato ai servizi sociali e alla famiglia della Regione Marche sulla  proposta di legge “Sistema regionale integrato dei servizi sociali" approvata dalla Giunta nei giorni scorsi.In relazione  ai contenuti della legge regionale, i sindacati sottolineano la mancanza di  una proposta convincente in merito ai livelli essenziali di assistenza, alle risposte di integrazione socio-sanitaria, alla compartecipazione al costo dei servizi socio-assistenziali, alla  gestione associata dei servizi, alle professionalità del sociale,  ai tempi di attuazione, alla partecipazione .A dieci mesi dall’ avvio del confronto  i sindacati sono fortemente delusi e indignati dal modo di agire autoreferenziale dell’Assessorato ma anche della  Giunta regionale che ha approvato una proposta di legge sostanzialmente svuotata dei contenuti definiti nel confronto con le forze sociali.Cgil Cisl Uil unitamente a Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno deciso di dare avvio ad azioni di   informazione e mobilitazione su tutto il  territorio regionale per modificare la proposta regionale e per promuovere  concrete e reali risposte ai bisogni dei cittadini, a difesa dei  diritti di cittadinanza  e a tutela delle fragilità.
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06/12/2012 Tempo scaduto: i pensionati marchigiani davanti alle Prefetture
LE FOTO del Presidio davanti la Prefettura di Ancona TEMPO SCADUTO: PRESIDI  DEI PENSIONATI  SOTTO LE PREFETTURE  Il tempo è scaduto. Il sindacato dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp- Uil, delle Marche in occasione della giornata di mobilitazione nazionale del 7 dicembre organizzano  presidi di fronte alle Prefetture di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro-Urbino e in diversi Comuni delle principali città marchigiane. I pensionati,oggi, stanno pagando un prezzo altissimo e sono duramente colpiti dagli effetti della crisi e dalle misure di rigore finora adottate dal governo: blocco della rivalutazione delle pensioni, introduzione dell'Imu sulla prima casa, tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, aumento dei prezzi e delle tariffe. Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil  vogliono  richiamare l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica sulle difficili condizioni in cui vive la popolazione anziana nella nostra RegioneCon questa giornata di mobilitazione, Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp- Uil, chiedono al Governo, al Parlamento, alla Regione Marche, agli Enti Locali e alle forze politiche: •          Interventi concreti e urgenti a sostegno dei redditi dei pensionati•          Nuove politiche fiscali: lotta all’evasione,  riduzione della tassazione sui redditi da pensioni e da lavoro  con un’ attenzione  particolare  a chi non può usufruire delle agevolazioni fiscali (incampienti )•          Rilancio del welfare pubblico equo e solidale•          Approvazione di una legge  e del fondo nazionale per la non autosufficienza•          Equità nella distribuzione dei sacrifici•           Razionalizzazione della spesa pubblica, contrasto agli sprechi, alla mala gestione e ai costi impropri della politica Le   proposte di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil   sono finalizzate a   far ripartire i consumi, la crescita e lo sviluppo del Paese, ottenere un fisco più equo. E ancora: salvaguardare e incrementare una rete di servizi sociali e sanitari omogenea su tutto il territorio nazionale e per tutti i cittadini, creare nuovi posti di lavoro e a favorire la giustizia e la coesione sociale. Inoltre  Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil   denunciano   il venir meno degli impegni assunti durante il lungo confronto con l’assessorato ai servizi sociali e alla famiglia della Regione Marche in merito alla  proposta di legge“Sistema regionale integrato dei servizi sociali “ approvata dalla Giunta lunedì 3 dicembre scorso. In relazione  ai contenuti della legge regionale, il sindacato unitario dei pensionati,  si riserva di intraprendere iniziative dopo un’attenta valutazione del testo. Ancona 5 Dicembre 2012                                                 Le Segreterie RegionaliSPI – CGIL  FNP - CISL  UILP -UIL 
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06/12/2012 Sanità, i sindacati sul piede di guerra
"L'immobili­smo dell'Area Vasta 5 rispetto alle numerose problematiche che investono, in particolare, la struttura ospedaliera di Ascoli: la dotazione organica degli operatoti sanitari e tec­nici ridotta all'inverosimile con gli assurdi provocatori ri­svolti di carattere organizza­tivo; le gravi ripercussioni su­gli operatori e sull'utenza del­la nuova organizzazione sani­taria territoriale impongono una generale mobilitazione". E' questo ciò che scrive in un comunicato la Cisl pro­vinciale. La Cisl, per informare tutti i dipendenti sull'attuale critica situazione. convoca le assem­blee del personale nella sala sindacale del "Mazzoni" con il seguente calendario: diparti­mento medico mercoledì 12 dalle 13 alle 14.30; diparti­mento chirurgico giovedì 13 dalle 13 alle 1430; dipartimen­to di emergenza venerdì 14 dalle 13 alle 14.30; diparti­mento materno infantile sa­bato 15 dalle 13 alle ore 14.30; dipartimento amministrativo lunedì 17 dalle 13 alle 14.30. 
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06/12/2012 La protesta dei pensionati
Anche i pensionati scendono in piazza contro il caro vita e la crisi. I sindacati si rivolgono alle istituzioni, con un presidio di protesta, per se­gnalare il livello da allarme ge­nerale raggiunto. Tutti davanti alla Prefettura (così come acca­drà in altre città) sotto le insegne di Spí Cgíl, Fnp Cisl e Uilp, dalle 10.30 alle 12 di domani, per far sentire il grido di tutti gli anziani che non ce la fanno più. «I pensionati -dice Grazioli- stanno pagando un prezzo altissi­mo a causa della crisi e per questo vogliamo sensibilizzare l'opinio­ne pubblica e le istituzioni. Anche l'Imu sta colpendo gli anziani che magari hanno case grandi, ma che vivono solo di pensione e non possono avere gli sgravi per i figli. E i tagli determinano aumenti del­le tariffe e dei servizi sanitari. Per questo chiediamo al governo un forte impegno per recuperare l'evasione fiscale, che secondo noi ammonta a 250 miliardi di euro, detassando i redditi dei lavoratori e dei pensionati. Anche gli accor­di che abbiamo fatto con i Comu­ni -continua- per il recupero dell' evasione sono un bel segnale. Dopo il presidio, incontre­remo anche alcuni sindaci. Sia­mo preoccupati. Le pensioni sono ferme dal '92". "Non può essere più tollerato - conclude Vincenzo De Angelis della Fnp Cisl - che c'è chi pren­de più di mille euro al giorno".
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05/12/2012 Per i lavoratori metalmeccanici il rinnovo del contratto
Comunicato Stampa CCNL: i lavoratori metalmeccanici hanno il nuovo contratto Oggi, dopo quattro mesi di trattativa, senza un’ora di sciopero e prima della scadenza, è stata raggiunta da FIM CISL e UILM UIL con FEDERMECCANICA-ASSISTAL, l’ipotesi di rinnovo del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici 2013/2015. L’intesa interessa nelle Marche circa 100 mila su un  1milione e 600mila lavoratori metalmeccanici.  L’aumento medio salariale definito è di 130 euro. Ritoccata in alto anche la quota dell’elemento perequativo - pari a 485 euro l’anno - destinata ai lavoratori che non godono della contrattazione aziendale. Inoltre sono state aumentate le maggiorazioni per i turni notturni, le indennità di trasferta e di reperibilità.  “L’intesa raggiunta oggi – commentano Leonardo Bartolucci , segr. gen. Fim Cisl  Marche insieme ad Andrea Cocco, segr. gen. FIM Cisl Ancona   - rappresenta un segnale positivo  anche per i lavoratori metalmeccanici  del  nostro territorio  malgrado la grave crisi economica, avranno maggiori certezze salariali e di stabilità del lavoro. Anche questa volta nonostante la  trattativa fosse  complicata i lavoratori  vedranno un aumento  salariale, a partire da gennaio 2013,  nella propria  busta paga  che permetterà di   recuperare  il potere d’acquisto delle retribuzioni per il prossimo triennio”. Sul fronte del welfare contrattuale, l’accordo prevede anche la crescita del contributo delle imprese al Fondo sanitario integrativo “MètaSalute”, che arriverà fino a 108 euro l’anno entro il 2015. Importanti avanzamenti sono stati raggiunti anche sul piano normativo, in particolare sulla tutela della malattia: aumentano i periodi pagati al 100%, mentre i periodi oggi pagati al 50% vengono innalzati all’80%; inoltre trascorsi 61 giorni, ogni nuovo evento viene considerato a se stante e quindi non cumulabile con le malattie precedenti, come era previsto nel vecchio contratto, la cui regola precedente che penalizzava le malattie brevi effettuate nei tre anni è stata modificata: da oggi, infatti, sarà calcolata sull’anno, e prevede penalizzazioni a partire dal quarto evento breve (cinque giorni).  Sulla questione dell’orario di lavoro, si è realizzato uno scambio tra esigenze individuali dei lavoratori e le necessità di flessibilità aziendale richieste dal mercato, uno scambio garantito da precise procedure. E’ prevista la possibilità di flessibilità in entrata e uscita dal lavoro che va incontro alle esigenze familiari. Vengono aumentati di 16 ore annue i limiti previsti oggi per l’orario plurisettimanale e lo straordinario, consentendo alle aziende un mix tra questi due istituti contrattuali (fino a 120 ore annue), ma con precisi limiti. Tale ulteriore disponibilità viene retribuita con una maggiorazione del 58%. Inoltre, l’intesa amplia la possibilità dell’utilizzo individuale dei permessi (par) e consentito nei casi di malattie di figli o familiari di utilizzarli senza preavviso all’azienda. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si è provveduto agli adeguamenti sollecitati dalla recente riforma Fornero, in particolare sull’apprendistato e sui contratti a tempo determinato sono state introdotte nuove tutele. Sul part-time si è per la prima volta ottenuta la garanzia di accoglimento della richiesta dei lavoratori in materia, sia pure nell’ambito del 4% della forza lavoro.  Ancona, 5 dicembre 2012                                                              Ufficio Stampa FIM CISL
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05/12/2012 Per i lavoratori metalmeccanici il rinnovo del contratto
Comunicato Stampa CCNL: i lavoratori metalmeccanici hanno il nuovo contratto Oggi, dopo quattro mesi di trattativa, senza un’ora di sciopero e prima della scadenza, è stata raggiunta da FIM CISL e UILM UIL con FEDERMECCANICA-ASSISTAL, l’ipotesi di rinnovo del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici 2013/2015.L’intesa interessa nelle Marche circa 100 mila su un  1milione e 600mila lavoratori metalmeccanici.  L’aumento medio salariale definito è di 130 euro. Ritoccata in alto anche la quota dell’elemento perequativo - pari a 485 euro l’anno - destinata ai lavoratori che non godono della contrattazione aziendale. Inoltre sono state aumentate le maggiorazioni per i turni notturni, le indennità di trasferta e di reperibilità.“L’intesa raggiunta oggi – commenta Leonardo Bartolucci, Segretario  Generale  Fim Cisl  - rappresenta un segnale positivo  anche per i lavoratori metalmeccanici  del  nostro territorio  malgrado la grave crisi economica, avranno maggiori certezze salariali e di stabilità del lavoro. Anche questa volta nonostante la  trattativa fosse  complicata i lavoratori  vedranno un aumento  salariale, a partire da gennaio 2013,  nella propria  busta paga  che permetterà di   recuperare  il potere d’acquisto delle retribuzioni per il prossimo triennio”.Sul fronte del welfare contrattuale, l’accordo prevede anche la crescita del contributo delle imprese al Fondo sanitario integrativo “MètaSalute”, che arriverà fino a 108 euro l’anno entro il 2015. Importanti avanzamenti sono stati raggiunti anche sul piano normativo, in particolare sulla tutela della malattia: aumentano i periodi pagati al 100%, mentre i periodi oggi pagati al 50% vengono innalzati all’80%; inoltre trascorsi 61 giorni, ogni nuovo evento viene considerato a se stante e quindi non cumulabile con le malattie precedenti, come era previsto nel vecchio contratto, la cui regola precedente che penalizzava le malattie brevi effettuate nei tre anni è stata modificata: da oggi, infatti, sarà calcolata sull’anno, e prevede penalizzazioni a partire dal quarto evento breve (cinque giorni).Sulla questione dell’orario di lavoro, si è realizzato uno scambio tra esigenze individuali dei lavoratori e le necessità di flessibilità aziendale richieste dal mercato, uno scambio garantito da precise procedure. E’ prevista la possibilità di flessibilità in entrata e uscita dal lavoro che va incontro alle esigenze familiari. Vengono aumentati di 16 ore annue i limiti previsti oggi per l’orario plurisettimanale e lo straordinario, consentendo alle aziende un mix tra questi due istituti contrattuali (fino a 120 ore annue), ma con precisi limiti. Tale ulteriore disponibilità viene retribuita con una maggiorazione del 58%. Inoltre, l’intesa amplia la possibilità dell’utilizzo individuale dei permessi (par) e consentito nei casi di malattie di figli o familiari di utilizzarli senza preavviso all’azienda. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si è provveduto agli adeguamenti sollecitati dalla recente riforma Fornero, in particolare sull’apprendistato e sui contratti a tempo determinato sono state introdotte nuove tutele. Sul part-time si è per la prima volta ottenuta la garanzia di accoglimento della richiesta dei lavoratori in materia, sia pure nell’ambito del 4% della forza lavoro.  Ancona, 5 dicembre 2012                                                              Ufficio Stampa FIM CISL
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05/12/2012 Tempo scaduto, i pensionati protestano
TEMPO SCADUTO. I  pensionati di Cgil Cisl e Uil di Macerata scendono in piazza. Nella mattinata di venerdì 7 novembre sarà organizzato un Presidio in Piazza della Libertà per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla le condizioni di vita sempre più difficili della popolazione anziana. E’ stato richiesto anche un incontro con il Prefetto.La Provincia di Macerata è una delle più anziane d’Italia. La popolazione con più di 65 anni rappresenta quasi il 24% di quella complessiva. Sono circa 11.000 gli anziani non autosufficienti. Un pensionato maceratese percepisce in media 667 € al mese. Quasi la metà dei pensionati (e i due terzi se sono donne) hanno pensioni che non superano le 750 € mensili.Gli anziani e i pensionati stanno pagando un prezzo altissimo a causa della crisi economica e sociale che il paese sta vivendo e delle misure di rigore adottate dal Governo. Il blocco della rivalutazione delle pensioni, l’introduzione dell’Imu sulla prima casa, i tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, l’ aumento dei prezzi di beni, servizi e tariffe.Per questo SPI, FNP E UILP (i sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e Uil) hanno organizzato in tutta Italia una giornata di mobilitazione. Chiediamo interventi urgenti a sostegno del reddito dei pensionati, una politica fiscale più giusta, il rilancio del welfare pubblico, l’approvazione di una legge nazionale per la non autosufficienza. Soprattutto chiediamo che i sacrifici imposti dalla necessità di risanare il debito pubblico vengano distribuiti con maggiore equità sociale.I pensionati rappresentano una risorsa preziosa a disposizione della collettività. Nell’ imperversare della crisi sostengono la famiglia sia economicamente sia assistendone i componenti più bisognosi come i bambini e gli anziani non autosufficienti. Una risorsa che va conservata con scelte coraggiose e lungimiranti a garanzia della coesione sociale.TEMPO SCADUTO, IL VOLANTINOTEMPO SCADUTO, IL DOCUMENTO UNITARIO 
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28/11/2012 Rinnovata la RSU alla Scavolini
La Filca Cisl di Pesaro – Urbino  ringrazia tutti coloro che hanno sostenuto i nostri  candidati nel rinnovo della RSU. Grazie.Abbiamo  raggiunto un importante risultato presentando quattro candidati e raddoppiando i voti rispetto all'ultimo rinnovo della RSU. Grazie ancora a tutti i lavoratori e le lavoratrici che ci hanno sostenuto.Per la  Filca Cisl risultano eletti Quagliarella Giuseppe e Perugini Marcello. A loro la Filca Cisl garantirà tutto il sostegno possibile per esercitare con competenze e professionalità il ruolo di rappresentante sindacale Filca - Cisl.Un augurio ai nuovi componenti della RSU per affrontare le delicate e importanti fasi che si avvieranno in azienda prima fra tutte il rinnovo dell'integrativo aziendale.Giovanni Giovanelli Segretario Territoriale Filca Cisl 
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22/11/2012 Salvati scatti e orario di lavoro. Sospesi sciopero e manifestazione
Le iniziative di mobilitazione messe in atto nei giorni scorsi, sostenute dalla forte partecipazione dei lavoratori della scuola che in tanti modi stanno manifestando il disagio crescente per le condizioni in cui sono costretti a operare, hanno prodotto in extremis  gli obbiettivi prefissati:  Cancellazione delle norme sull’ orario di lavoro Emanazione dell’ atto di indirizzo per il recupero della progressione di carriera. I docenti e il personale ATA non potevano rinunciare alla progressione di carriera, unico strumento a tutt’oggi per salvaguardare retribuzioni tra le più basse d’Europa.Ieri sono state cancellate le norme inserite nel disegno di legge di stabilità che stravolgevano il contratto nazionale innalzando gli orari di servizio dei docenti.Oggi, in un incontro a Palazzo Chigi che ha visto la presenza, insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, dei ministri Profumo (Istruzione), Grilli (Economia) e Patroni Griffi (Funzione Pubblica), il Governo ha presentato l’atto di indirizzo per il recupero della validità dell’anno 2011 ai fini delle progressioni di carriera e il relativo pagamento degli scatti.A questi due obiettivi (cancellazione delle norme sugli orari, emanazione dell’atto di indirizzo per la trattativa sul recupero degli scatti) era rivolta la mobilitazione: si decide pertanto la sospensione dello sciopero e della manifestazione del 24 novembre che prevedeva dalle Marche una massiccia partecipazione .I sindacati Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal sono ora impegnati a concludere il negoziato nel più breve tempo possibile per dare concretamente “i soldi” ai lavoratori.Chiaramente questo non esaurisce l’ azione sindacale, molti  sono i temi  su cui il sindacato è impegnato a ottenere risultati concreti:Riapertura della contrattazione anche per recuperare il potere d’acquisto delle retribuzioni; potenziamento degli organici, che hanno visto un taglio in tre anni nella sola regione Marche di 3.424 unità di personale anche per scongiurare l’ incremento del numero di allievi per classe, già tra i più alti d’ Italia; nomine in  ruolo del personale ATA; recupero delle 22 dirigenze scolastiche tagliate nel a.s. 2011/2012; finanziamento delle scuole per il loro funzionamento e per la dotazione di strutture e laboratori; Le segreterie regionali Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal  ribadiscono con forza che l’istruzione e la formazione non possono essere un campo di battaglia per lo scontro ideologico ma devono necessariamente essere un “investimento” prioritario per lo sviluppo del Paese e non luogo in cui reperire risorse a ogni costo, incuranti del danno arrecato al servizio scolastico e ai suoi operatori.CISL Scuola Marche Anna BartoliniUIL Scuola Marche Claudia Mazzucchelli   SNALS-Confsal Marche Paola Martano COMUNICATO STAMPA CISL SCUOLA NAZIONALE  
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22/11/2012 Incontro pubblico sui servizi sociali
Un incontro pubblico per rilanciare la gestione associata dei servizi sociali. Lo organizza la Cisldi Macerata, insieme alla Federazione dei pensionati, in collaborazione con il Comune di Macerata. Venerdì 23 novembre ore 15.00 alla Domus San Giuliano di Macerata si svolgerà l’iniziativa dal titolo “Un futuro più sociale, verso la gestione associata dei servizi”.La crisi economica continua a colpire il territorio, generando un aumento dei bisogni sociali della popolazione. Allo stesso tempo diminuiscono le risorse a disposizione per soddisfarli. Entra in crisi il sistema di welfare. Per contrastare la logica secondo cui meno soldi uguale taglio ai servizi è necessario ragionare su come riorganizzare il welfare a partire dalle comunità locali, coinvolgendo tutti i suoi protagonisti istituzionali e sociali.Al centro dell’incontro ci sarà quindi una riflessione sulla gestione associata dei servizi sociali, da rilanciare potenziando il ruolo di soggetti esistenti come l’Ambito territoriale sociale e valorizzando strumenti nuovi come le Aziende pubbliche di servizi alla persona derivanti dalla trasformazione delle Ipab. Queste ultime, in particolare possono diventare strumenti di aggregazione e di gestione dei servizi a livello intercomunale, non solo di Ambito sociale ma anche di area vasta.In un contesto in cui si riducono le risorse a disposizione per gli enti locali, diventa inutile e dannosa la difesa d’ufficio dei campanilismi municipali e di sovranità territoriali fini a se stesse. La classe politica locale è chiamata oggi a compiere scelte coraggiose e lungimiranti. Non si tratta di cancellare le identità territoriali e culturali ma di individuare ambiti ottimali dentro i quali sperimentare gestioni comuni dei servizi sociali, che ne beneficeranno in termini di maggiore qualità e minori costi di gestione, con vantaggi per tutti i cittadini.Su questi temi la Cisldialogherà con l’Ambito sociale n. 15, rappresentato dalla Coordinatrice Dott.ssa Brunetta Formica, con il Comune di Macerata nella persona dell’Assessore alle politiche sociali Stefania Monteverde, con il Direttore dell’Azienda pubblica di servizi alla persona (ex Ircr) di Macerata Dott. Giuliano Centioni e con Francesco Comi, Presidente della quinta Commissione del Consiglio regionale.La presenza di un autorevole rappresentante dell’Assemblea legislativa regionale sarà l’occasione per fare anche il punto sulla proposta di legge regionale sul sistema integrato dei servizi sociali alla persona e alla famiglia, che proprio in questi giorni è oggetto di discussione in Giunta regionale, da dove poi passerà al vaglio della  Commissione consiliare competente.
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22/11/2012 Vertenza Bvb, cassa integrazione fino a luglio
Si è concluso il 19 novembre l'incontro tra la direzione Marcegaglia e Fim, Fiom, Uilm della provincia di Pesaro sulla decisione aziendale di cessazione delle attività in Bvb.Il confronto tra le parti ha permesso le definizione di linee guida per affrontare le problematiche industriali ed occupazionali derivanti dalla scelta aziendale, in particolare:  la società Bvb, con l'inizio del prossimo anno, cesserà parzialmente le attuali attività mantenendo la produzione dei filtri con l'obiettivo di favorire la cessione di tali attività ad imprenditori interessati con il mantenimento dell'occupazione necessaria. Contestualmente verrà richiesto l'utilizzo della cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività fino al 31 luglio 2012 che risulta essere l'intero periodo previsto dalle normative vigenti,per affrontare i problemi occupazionali dovranno essere previste:- uscite dall'azienda volontarie ed incentivate anche con l'utilizzo della mobilità;- ricollocazione nelle aziende del gruppo Marcegaglia;- ricollocazione in aziende del territorio attraverso incentivi all'assunzione.Fim Fiom Uilm verificheranno in assemblea con i lavoratori di Bvb la fattibilità di quanto emerso dall'incontro e sulla base di un giudizio positivo condiviso procedere nei prossimi giorni a concretizzare l'accordo con l'azienda. 
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21/11/2012 Raffineria Api. E' necessario proseguire il confronto
DICHIARAZIONE STAMPA  Chiediamo all’Api di dimostrare senso di responsabilità e di rendere possibile la continuazione del confronto con i sindacati di categoria e le Rsu, che sono stati costretti  a proclamare lo sciopero.La situazione è già molto complessa, l’azienda non può sottrarsi ad una rapida soluzione della trattativa.E’  necessario infatti  trovare un accordo sul numero di lavoratori da impiegare nel periodo di cassa integrazione  straordinaria per garantire la sicurezza degli impianti e sulla quota economica da corrispondere al personale  in Cigs.E’  poi essenziale proseguire, col concorso delle istituzioni, il confronto sulle prospettive e  sugli investimenti  futuri. Ancona, 21 novembre 2012 I Segretari Generali                                          CGIL-CISL-UIL Marche                                                                                                 (Ghiselli-Mastrovincenzo-Fioretti)
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21/11/2012 Chiusure uffici postali: ancora problemi
Nonostante le organizzazioni sindacali abbiano raggiunto un importante accordo sulla chiusura dei tanti uffici postali, paventata da Poste Italiane, i problemi e le critiche non accennano a placarsi. “Da diversi territori e da diverse province ci arrivano richieste di spiegazioni e lamentele”.A farsi avanti non sono solo i cittadini ma anche gli amministratori. Qualcosa ancora una volta non ha funzionato, come avrebbe dovuto! La delegazione sindacale regionale ha svolto fino in fondo il proprio compito: "ha salvaguardato la apertura di almeno un ufficio postale in ogni comune, ha gestito le ricadute riorganizzative sui dipendenti”- Dario Dominici Segretario regionale del Slp-Cisl, il sindacato maggiormente rappresentativo in Poste è convinto della bontà della intesa raggiunta - “non è semplice coniugare la legittima esigenza dei cittadini che reclamano servizi esigibili, con le ragioni di una azienda che, dati alla mano, dimostra la non convenienza industriale, “economica”, di mantenere la propria presenza in certi territori”. Ovviamente non sfugge a nessuno che il vero problema risiede altrove: “non spetta solo al sindacato o solo alle aziende intestarsi la responsabilità o addossarsi i costi del sociale! Dovrebbe essere compito della politica farlo, tenendo presente che il welfare - se si afferma il concetto che debba rispondere solo a logiche d’impresa - in breve tempo si azzererà completamente, con gravi ricadute sulle fasce più deboli della società”. Fatta questa premessa sta venendo a galla che, a differenza di quanto sostenuto dal management locale di Poste, non vi sia stata nessuna condivisione sulle chiusure con i sindaci.  Bene! Quindi, se saranno messe in campo nuove iniziative, come i consigli comunali straordinari, aperti; domani ce ne potrebbe essere uno già tra Saltara e Serrungarina. O se saranno presentate nuove offerte: contenendo i costi di gestione degli uffici postali o sottoscrivendo nuove convenzioni sul territorio, si potrebbe provare ad indurre Poste a rivedere le proprie determinazioni riuscendo a far riaprire almeno per qualche giorno la settimana,  gli uffici che stanno per essere chiusi. “Se ciò non fosse possibile, le nostre preoccupazioni aumenterebbero. Significherebbe che il tema dei costi, dell’equilibrio economico, sono solo scuse per giustificare un'altra strategia,  che non comprendiamo e non possiamo condividere: vale a dire che interessa solo ridurre la capillarità della rete degli uffici postali. Il vero punto di forza della più grande azienda di servizi del paese che in questo periodo di crisi si sta rilevando sempre più uno scomodo concorrente sul mercato”. Dario Dominici           Cell.3286292576          marche@slp-cisl.it                   slp-cisl    segreteria regionale marche
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19/11/2012 Rinnovo RSU della Scavolini
Il 26 e  27  novembre si svolgeranno le votazioni per il rinnovo della RSU della Scavolini.La Filca Cisl presenta quattro candidati. E' un momento importante per la Filca Cisl  perchè mai prima di oggi aveva presentato quattro candidati. Ora tocca ai lavoratori e alle lavoratrici della Scavolini scegliere da chi farsi rappresentare.La squadra è ottima, motivata e competente. Chiediamo a tutti di sostenere  i nostri Candidati per rendere ancora più significativa la rappresentanza  Cisl all'interno di una delle aziende più importanti del Mobile in Italia nel Mondo.    
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16/11/2012 Tagli alla Sanità. I sindacati chiedono alla Regione di sospenderli.
CGIL     CISL      UIL     FUNZIONE PUBBLICA   MARCHE COMUNICATO STAMPA  SANITA’ : CGIL CILS UIL Funzione Pubblica CHIEDONO UNA MORATORIA     Alessandro Pertoldi – Luca Talevi – Carlo Santini Segretari Generali Regionali FP Marche  I provvedimenti degli ultimi Governi consistenti in tagli lineari al Fondo Sanitario Nazionale rischiano di scardinare le fondamenta del servizio pubblico costringendo i cittadini sempre più verso il privato, aumentando così le diseguaglianze tra chi è in grado di pagare che sono sempre di meno e chi no che sono sempre di più.Il susseguirsi di provvedimenti di tagli alla spesa sanitaria condiziona anche nella nostra Regione qualsiasi progetto di riorganizzazione.Ultimo, in ordine di tempo è il decreto del Ministero della sanità di “definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” ai quale anche la nostra Regione dovrà forzosamente adeguarsi.Tutto il sistema sanitario regionale è messo in tensione dai continui provvedimenti governativi.A fronte di una situazione così critica la Regione deve rendersi conto che non può agire solo sul contenimento della spesa del personale perché gli operatori, i lavoratori della sanità,  sono coloro che assicurano l’esigibilità di un diritto costituzionalmente garantito.Complessivamente il sistema sanitario marchigiano ha sopportato la perdita di 1137 operatori cessati dal servizio nel periodo dal 1 gennaio 2010 al 1 luglio 2012 e non sostituiti, con conseguenti aumenti dei carichi di lavoro, di ricorso “obbligato” allo straordinario per garantire le prestazioni, di stravolgimento dei turni di lavoro, di oggettive limitazioni e difficoltà a fruire delle ferie.Sino a quando la Regione non avrà fatto chiarezza sulla riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale, uscendo dallo stato confusionale nel quale si trova,  chiediamo una moratoria sugli interventi nei confronti del personale con conseguente sospensione della già programmata riduzione della spesa per gli anni 2012 - 2013 – 2014 (limitazione del turn-over) e del taglio verso gli affidamenti alle cooperative sociali che avrebbero ricadute dirette sulla componente più debole degli operatori sanitari.Sino a quando non saranno evidenti e chiare le scelte che la Regione intende fare deve essere garantito il turn-over, vanno prorogati, dove la legge lo consente, i contratti di lavoro a tempo determinato, rinnovati i contratti a tempo determinato dove sono scaduti e mantenuti gli affidamenti alle cooperative sociali .Nel confronto con la Regione il tema dell’adeguamento delle dotazioni organiche e della stabilizzazione dei precari deve tornare ad essere centrale, congiuntamente con il controllo del ciclo delle esternalizzazioni.Ancona, 15 novembre 2012
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16/11/2012 La Cisl contro i tagli lineari
Sit-in ieri davanti alla Prefettura in piazza Simonetti, organizzato dalla Cisl per protestare contro i tagli previsti dal Governo per i progetti di Inps e Inail volti a migliorare alcuni servizi, oltre che per la questione dei possibili esuberi che la spending review dovrebbe portare "in dote". Nella mattinata di ieri, i lavoratori di Inps e Inail si sono così ritrovati per far sentire la loro voce. Uno degli aspetti che maggiormente ha fatto arrabbiare in questi giorni sindacati e lavoratori riguarda la linearità dei tagli previsti, che secondo la Cisl andrebbe a causare disagi proprio sulle fasce più deboli della popolazione, visto che gli stessi servizi erogati sarebbero a rischio, o comuque ridimensionati. Una delegazione di lavoratori di Inps e Inail, insieme ai referenti della Cisl, è stata ricevuta dal Prefetto 'Patrizi che si è impeganto a segnalare le istanze rappresentate agli organi centrali competenti. 
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16/11/2012 Niente ferie: ospedale al collasso
Ci sono voluti mesi, diversi solleciti ed una segnalazione — denuncia al difensore civico delle Marche per poter otte­nere dall'Area Vasta 4 i dati richiesti ma alla fine sono ar­rivati e confermano in toto le preoccupazioni denunciate dalla Cisl Fp. La situazione delle ferie non godute dal personale dipendente del comparto ed delle ore lavo­rate in eccedenza, dimostra­no la drammaticità di un si­stema sanitario del fermano che lentamente sta avviandosi alla paralisi. I numeri non mentono e sono impietosi: 2162 le giornate di ferie arre­trate dell'anno 2011 per la maggior parte di infermieri; al 30/09/2012 - quindi a fine anno - su un totale di 35.404 giorni di ferie da godere, il personale ne ha potuti fruire solo 11.525 quindi il residuo è di 23.879 giorni di ferie non goduti nel 2012, "I dati si cui sopra sono la prova provata dell'insufficienza ormai in­sopportabile di personale as­sistenziale, tecnico ed ammi­nistrativo dell'Area Vasta 4 - spiega Giuseppe Donati, se­gretario della Cisl - perché i dipendenti vorrebbero fruire delle ferie ma vengono lororifiutate o negate perché al­trimenti gli uffici e i reparti rimarrebbero con turni sco­perti. Con questa situazione aumentano pazzescamente i rischi d'infortunio sul lavoro e di errori professionali, che pagano i pazienti ma anche gli stessi operatori i quali de­vono poi subirli o risponder­ne in Tribunale a loro spese. A causa del mancato riposo psíco-fisico al quale sono sot­toposti gli operatori sono au­mentate, tra il personale, le richieste di esonero per limi­tazioni soprattutto per pato­logie muscolo-scheletriche.
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16/11/2012 Maxi Provincia è allarme per gli esuberi
La Cisl di Ascoli-Fermo interviene sul decreto delle province, con una campagna di raccolta firme per sensibilizzare i parlamentari del territorio ad attivarsi per la modifica della legge sull'accorpamento . L'iniziativa è stata illusstrata nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il Segretario provinciale della Cisl del settore funzione pubblica, Giuseppe Donati, Giorgio Cipollini e Paola Federici. Sono stati criticati tutti gli aspetti della riforma: dal mancato riordino di tutti i livelli amministativi, al taglio del personale con il rischio esuberei, per arrivare alla riduzione dei servizi che secondo il sindacato, si abbatterà sui cittadini e danneggierà le fasce più deboli. Stiamo raccogliendo firme-ha detto Giuseppe Donati -per poi chiedere con una lettera ai parlamentari marchigiani di impegnarsi per modificare questa legge, nell'ottica di una vera ristrutturazione amministrativa che coinvolga Regioni e Comuni e porti ad un vero risparmio. Non siamo contrari ad una rivisitazione dell'ordinamento-ha aggiunto Cipollini- ma questa deve essere complessiva. Sul personale si parla di 450 esuberi in regione, mentre tra Ascoli e Fermo sarebbero 150. Se le funzioni passeranno in gran parte ai Comuni-ha detto il segretario territoriale-pensiamo che potrà esserci una mobilità dei dipendenti dalla Provincia ai Comuni: ma come si concilierà questa esigenza con la disciplina delle assunzioni? In teoria gli esuberi dovrebbero essere quasi nulli, da parte nostra c'è la certezza di ricollocare i lavoratori. La conclusione di Paola Federici, della segreteria Cisl, si è concentrata sulla- dignità del dipendente pubblico che non va trattato come un numero-.
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14/11/2012 Asur nega le ferie non godute e taglia quattro festività
Ci sono voluti mesi, diversi solleciti ed una segnalazione – denuncia al difensore civico delle Marche per poter ottenere dall’Area Vasta 4 i dati richiesti ma alla fine sono arrivati e confermano in toto le preoccupazioni denunciate dalla CISL FP. La situazione delle ferie non godute dal personale dipendente del comparto ed delle ore lavorate in eccedenza, dimostrano la drammaticità di un sistema sanitario del fermano che lentamente sta avviandosi alla paralisi. I numeri non mentono e sono impietosi:Secondo i dati ufficiali dell’A.V.4 sono:  2162 le giornate di ferie arretrate dell’anno 2011 per la maggior parte di infermieri; al 30/09/2012 - quindi a fine anno - su un totale di 35.404 giorni di ferie da godere, il personale ne ha potuti fruire solo 11.525 quindi il residuo è di 23.879 giorni di ferie non goduti nel 2012. I dati si cui sopra sono la prova provata dell’insufficienza ormai insopportabile di personale assistenziale, tecnico ed amministrativo dell’Area Vasta 4 perché i dipendenti vorrebbero fruire delle ferie ma vengono loro rifiutate o negate perché altrimenti gli uffici e i reparti rimarrebbero con turni scoperti. Con questa situazione aumentano pazzescamente i rischi d’infortunio sul lavoro e di errori professionali, che pagano i pazienti ma anche gli stessi operatori i quali devono poi subirli o risponderne in Tribunale a loro spese.A causa del mancato riposo psico-fisico al quale sono sottoposti gli operatori sono aumentate pazzescamente, tra il personale assistenziale, le richieste di esonero per limitazioni soprattutto per patologie muscolo-scheletriche.La situazione più preoccupante riguarda il Dipartimento medico che da solo registra l’infausto record di circa 5.000 giornate di ferie non godute del 2012 e di circa 400 giorni del 2011. Anche il Dipartimento d’emergenza non scherza con i suoi 3.000 giorni di congedi accumulati. Gli altri Dipartimenti comunque non ridono.A fronte poi della continua e ripetuta negazione al diritto di godere regolarmente di ferie e riposi, parte del personale dipendente – quello che per carenza di organizzazione e di coraggio organizzativo della Direzione – ha ancora da fruire le ferie del 2011 ( ripetiamo sono 2162 i giorni di ferie non godute del 2011) al danno subirà anche la beffa che però farà ingrassare le casse dell’ASUR. Infatti per disposizione del duo ASUR Ciccarelli – Carelli, i lavoratori che hanno ferie non godute del 2011 non potranno fruire NEMMENO delle 4 giornate di festività soppresse previste dalle norme e dai contratti nazionali di lavoro. In questo modo l’Area Vasta 4 risparmierà ulteriori 547 giorni di congedi perché il personale non ne potrà godere. E’ UNA VERGOGNA E UNO SCHIFO !!!  NON SOLO VIENE NEGATO IL DIRITTO AGLI OPERATORI SANITARI DI AVERE UNA VITA PERSONALE E FAMILIARE DECENTE PERCHE’ VENGONO CONTINUAMENTE RICHIAMATI IN SERVIZIO VISTA LA CARENZA CRONICA DEL PERSONALE MA VIENE NEGATO LORO ANCHE UN DIRITTO RICONOSCIUTO A TUTTI I LAVORATORI DALLE NORME E DALLE LEGGI.  Che fa intantola Direzionedell’Area Vasta 4 ? Ubbidisce all’Asur, tergiversa e medita fantomatiche riorganizzazioni che con le risorse a disposizione non potrà mai realizzare se non tagliando i servizi.Intanto nella sua autoreferenzialità, in barba a disposizione ed accordi regionali dello stesso Assessorato alla Salute, evita di convocare la parte sindacale, anzi fugge, forse perché ha poco d dire sulle tantissime problematiche aperte e mai risolti.IL SEGRETARIO GENERALEGiuseppe Donati
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13/11/2012 Rc auto, stop ai 15 giorni di copertura dopo la scadenza
Un vantaggio che può trasformarsi in pericolo. La liberalizzazione nel settore dell'assicurazione auto significa meno vincoli per l'assicurato ma anche maggiori responsabilità. E' il caso, ad esempio, del divieto di tacito rinnovo della polizza previsto dal decreto sviluppo-bis: la possibilità di lasciare la propria compagnia più facilmente significa anche fine della copertura automatica nei 15 giorni dopo la scadenza della polizza. Col rischio, per gli automobilisti distratti, di vedersi confiscare il veicolo dal giorno successivo alla scadenza e soprattutto di perdere ogni copertura in caso di incidente.Multa e sequestro del veicolo dal giorno della scadenza Secondo quanto stabilito dall'art. 22 del decreto sviluppo, dal 1° gennaio 2013 i contratti di assicurazione per le responsabilità civili nella circolazione dei veicoli (più conosciuti come polizze Rc auto) non potranno più avere durata pluriennale e non potranno contenere la clausola di tacito rinnovo. Ciò significa che alla scadenza annuale della polizza non opera la regola del "silenzio-assenso" e il cliente non ha più l'obbligo di inviare una raccomandata entro 15 giorni dalla scadenza per disdire la polizza. Un modo per facilitare il passaggio da una compagnia all'altra con vantaggi per le tasche degli assicurati e per la concorrenza nel settore.Ma c'è il rovescio della medaglia. Il rinnovo automatico dava anche un'estensione automatica della copertura per altri 15 giorni dopo la scadenza in caso di ritardo nel pagamento del premio. Una tolleranza di cui dal prossimo anno l'assicurato non potrà più beneficiare: l'assicurazione decade a tutti gli effetti il giorno della scadenza della polizza. Brutta notizia per i distratti: oltre al rischio di un sinistro non coperto, la mancanza di assicurazione di un veicolo comporta una sanzione di 798 euro e il sequestro immediato del veicolo, finalizzato alla confisca (ex art. 193 del CdS).
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12/11/2012 Sanità: senza dialogo invitiamo la Giunta a fermarsi
Segreterie Regionali Marche   COMUNICATO STAMPA  Con la recente delibera  n°1537,  la Giunta regionale interviene ufficialmente per dare attuazione alla “spending review” nazionale, come definita dal D.L. 95/2012 poi convertito in legge 135/2012, ma individua anche, in forma surrettizia,  una riorganizzazione della rete ospedaliera marchigiana;  l’assetto indicato, al di là di giudizi di merito, non è coerente con il Piano Socio Sanitario regionale né con la Legge regionale 17, approvati nel 2011. Riteniamo che l’intervento di ridisegno della rete ospedaliera secondo Reti omogenee risulti palesemente in contrasto infatti con l’organizzazione per Aree vaste nelle quali si dovrebbe realizzare la programmazione socio-sanitaria ( tramite i tanto discussi Piani di Area Vasta). Non intendiamo indicare un problema solamente formale o fare la difesa aprioristica di confini amministrativi, che peraltro stanno già subendo modifiche profonde, ma invocare coerenza ed equilibrio negli atti che intervengono su elementi vitali come la salute dei cittadini ed il lavoro di migliaia di operatori sanitari, già duramente compromesso dai continui tagli di personale. E’ impossibile infatti da un lato attivare una pianificazione di Area vasta che dovrebbe indicare gli obiettivi e le azioni utili a garantire ai cittadini un’offerta socio-sanitaria adeguata, in particolare con una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, e dall’altra pretendere che le strutture ospedaliere si integrino funzionalmente secondo una diversa distribuzione territoriale. Non si può con una delibera di Giunta modificare un assetto stabilito da un Piano regionale e da una legge, tra l’altro proposti e sostenuti dalla stessa Giunta. Se poi tutto ciò avviene senza alcuna discussione e dialogo, allora bisogna davvero chiedere alla Giunta regionale e alla dirigenza della sanità marchigiana di fermarsi, motivando i propri atti alla comunità regionale e impegnandosi a recuperare un confronto aperto e leale con le sue espressioni organizzate, a partire dalla immediata convocazione di un incontro col sindacato. Come Cgil Cisl Uil Marche siamo consapevoli della situazione difficile e dei tagli imposti dalle norme nazionali, e disponibili come in questi anni ad assumerci responsabilità nella riorganizzazione della sanità;  chiediamo però che chi amministra la sanità marchigiana con responsabilità politiche e tecniche metta in campo da un lato equilibrio e competenza, dall’altro coerenza negli atti adottati, ricerca di condivisione nelle scelte, correttezza nel confronto, per trovare davvero le soluzioni migliori per la comunità marchigiana. Fuori da questo quadro non rimarrebbe che l’avvio di uno stato di mobilitazione generale teso a contrastare l’idea di un riassetto del Sistema Salute deciso in poche segrete stanze. Ancona 11 novembre 2012
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09/11/2012 Sciopero bianco al laboratorio analisi e centro trasfusionale
UNA SANITÀ bloccata dentro uno stato di crisi perenne, reparti in emergenza, personale ormai al­lo stremo. E' il quadro a tinte fo­sche che la Cisl Fp ancora una vol­ta fa della situazione fermana, pas­sando in rassegna le criticità più gravi, a partire dal laboratorio ana­lisi. Il segretario della Cisl Fp Giuseppe Donati fa sapere che mettereà presto in atto una sorta di scio­pero bianco che bloccherà l'attivi­tà pur mantenendo in servizio il personale. Stesso problema al centro trasfu­sionale, la direzione non ha prov­veduto a sostituire un tecnico di laboratorio cessato per termine d'incarico e due dei quattro tecni­ci rimasti sono precari: «Da un momento all'altro potrebbe verifi­carsi l'impossibilità di garantire l'apertura del servizio attivo sulle 12 ore. Anche in questo caso, alla richiesta di confronto con la dire­zione, non è seguita alcuna deci­sione in merito». Pesante anche la situazione del servizio riabilitativo e residenziale della psichiatria che dall'estate 2010 ha dovuto subire, a causa della carenza di personale Oss, una modifica che ne ha eliminato la presenza dai turni. «Nebbia fitta - conclude Donati - anche per quanto riguarda i servizi socioassistenziali e la situazione nel territorio e all'ospedale di Amandola, abbiamo ricevuto solo parole. E' chiaro che l'aumento esponenziale dei carichi di lavoro e dei ritmi lavorativi del personale, aumentano i rischi di errori, ma soprattutto stanno facendo aumentare le malattie professionali soprattutto a livello scheletrico».  
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08/11/2012 Il ruolo e il senso dell’impegno dei cattolici
Organizzato dalla Cisl, dal Movimento Cristiano Lavoratori, dalle Acli e dalla Rivista Argomenti 2000, si è svolto a Fano un incontro che ha chiamato a raccolta numerosi cattolici impegnati a vario titolo in associazioni e organizzazioni sociali. La riunione è stata aperta dalla relazione dallo storico Ernesto Preziosi, direttore della Rivista Argomenti 2000, seguita dalle comunicazioni di Sauro Rossi, Segretario generale della Cisl di Pesaro - Urbino e Maurizio Tomassini presidente delle Acli della provincia.Numerosi gli interventi e gli spunti di riflessione, che hanno cercato di ridefinire se ancora abbia un senso l’impegno dei cattolici in politica e nella società. Politica intesa come impegno civile. Non in funzione di aggregazioni o cartelli politici. L’incontro ha fugato i dubbi. Sarebbe un errore se le coscienze dei cattolici si mobilitassero a comando in funzione di elezioni imminenti. Lo sguardo va rivolto più lontano. Preoccupa innanzitutto il processo di individualizzazione che interessa sempre più la nostra società e che riduce il senso di appartenenza e di comunità.Certo, c’è ancora chi si chiede se faccia parte dell’indole di un cattolico farsi carico degli altri. Ernesto  Preziosi ha citato il libro della Genesi: “Son forse io il custode di mio fratello?" (Gn 4,8). La risposta a questa domanda, ha detto il relatore, non può che essere affermativa. Si, dobbiamo avere responsabilità e premura verso chi ci sta di fronte. Così come dobbiamo sentire nostri i problemi della società in cui viviamo. La fede, insomma, ha bisogno di diventare cultura.Ma allora perché la presenza dei cattolici in politica è diventata cosi poco significativa?Perché così spesso la loro è una voce di acquiescenza e di adeguamento alle logiche di partito e di schieramento. Anche quando sono chiamati in causa valori fondamentali per un cristiano?Le risposte sono certamente complesse a cominciare da un mutamento profondo del linguaggio e dei significati. La Chiesa è una struttura plurale, quasi per definizione. Fatta di movimenti e di comunità più o meno aperte.Questa è certamente una ricchezza. Il problema è semmai la dimensione comunicativa tra queste realtà, a volte così debole da farle apparire entità tra loro separate.Bisogna dire che anche il mondo cattolico in questi ultimi anni è stato interessato da un indebolimento del linguaggio. Un processo di “revisionismo delle parole” che ne ha in parte ridotto l’ampiezza del significato.Quasi che temessimo la coerenza a cui le parole ci richiamano e ne cercassimo di più sopportabili e di meno impegnative.Si pensi a termini come “cattolicesimo democratico”, come a significare che ne esista uno non democratico. Oppure al termine “cattolici adulti” coniato per legittimare operazioni politiche spericolate di alleanza con culture antagonistiche.Potremmo andare avanti per molto, passando per la parola “laicità” che ormai è diventata un contenitore che tiene insieme soggetti vicini a realtà ecclesiali e adepti di culture individualistiche e nichiliste. In Francia è stato presentato un progetto di legge su “matrimonio e adozione per tutti”che al posto di padre e madre introduce le più politically correct, genitore 1 e genitore 2. Geniale!Soffermiamoci infine su una parola ridondante, “legalità”. Un vocabolo che ha quasi definitivamente sfrattato termini come giustizia e solidarietà. Ma ciò che è legale è anche contemporaneamente giusto? Certo che no. Anzi spesso la parola “legalità” copre comportamenti legittimi secondo il diritto ma riprovevoli secondo la morale. Ne abbiamo prove evidenti nelle cronache di questi giorni.Ha ragione il filosofo Salvatore Natoli a dire che è in atto un processo di “giuridizzazione” della società. Aumentano le leggi e si restringe il valore dei comportamenti morali.Oggi più che mai ai cattolici è chiesto di ricomporre i molteplici distinguo e le divisioni in atto anche al proprio interno.  Ritrovando l’autenticità delle parole e il loro contenuto veritativo.Le parole preparano le opere e ne definiscono il fondamento. Il Magistero ne è testimonianza viva. Lascia allora ben sperare la prosecuzione di questo confronto tra le associazioni e le organizzazioni cattoliche, che nell’incontro di Fano ha segnato una ulteriore significativa tappa. (Gianluigi Storti)
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07/11/2012 Sanità privata: far prevalere il lavoro a tempo determinato e non precario
COMUNICATO STAMPA         CCNL SANITA’ PRIVATA ARIS RSA - SANTO STEFANO I VERI CONTENUTI DELL'ACCORDO Sorprendono i contenuti del comunicato Fp Cgil Marche circa l'accordo collettivo nazionale per i centri di riabilitazione e residenze sanitarie assistenziali inviato ieri ai media.Infatti la stessa Fp Cgil Nazionale nel verbale dell'ultimo incontro del 15 ottobre scrive " la Fp Cgil valuta positivamente la conferma del CCNL quale strumento di tutela dei diritti delle lavoratrici e lavoratori, pur riconoscendo il risultato ottenuto di piena tutela economica dei lavoratori attualmente in servizio non può esimersi dal rappresentare forti perplessità in merito ad una diversificazione del trattamento della indennità di turno, strettamente connesse alla prestazione". Quindi la Fp Cgil Nazionale ha solo eccepito la diversificazione sull'applicazione dell'istituto dell’indennità di turno tra vecchi e nuovi assunti riservandosi entro metà novembre di dare una valutazione complessiva.  Ai lavoratori in servizio non verrà tolto un centesimo del proprio stipendio come riconosciuto anche dalla Fp Cgil Nazionale.E' invece vero che i lavoratori del Santo Stefano hanno bocciato l'implemento delle ore settimanali  a 38 ore, utile in Regioni ove la sanità è commissariata e non ha i conti a posto ( Campania, Sicilia, Lazio ) ove si rischiava che ai lavoratori sanità Privata fossero applicati CCNL peggiorativi, ma che in una Regione come le Marche necessita di  un incremento economico legato  al maggiore impegno richiesto. Pertanto come FpCisl Marche si sollecita l'immediata apertura di un tavolo regionale per riconoscere economicamente la professionalità dei lavoratori. Si condivide con la Fp Cgil la necessità con una azienda come il Santo Stefano di coniugare il maggior incremento di produttività con un incremento dei salari, ma non le imprecisione del comunicato Fp Cgil Marche inviato alla stampa. La FpCisl Marche  sottolinea l'importanza di quanto previsto dall'accordo, in particolare rispetto alla possibilità di dare, per la prima volta, la possibilità di dare ai lavoratori 14 minuti al giorno per la vestizione ed il passaggio delle consegne mettendo cosi le basi per la risoluzione di molti contenziosi.Per quanto riguarda la parte contrattuale relativa ai futuri nuovi assunti si condivide lo slogan "Stesso lavoro, stessi diritti", ma bisogna prima creare le condizioni affinché il lavoro a tempo indeterminato e non precario sia prevalente e  largamente diffuso all'interno dei luoghi di lavoro.IL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE                                                                                                                                                                         LUCA TALEVIAncona, 7 novembre 2012
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05/11/2012 Uffici postali. L'accordo frena le chiusure: 25 anzichè 61
COMUNICATO STAMPA Pochi giorni fa, tra i sindacati regionali e Poste Italiane è stato sottoscritto un accordo che pone un freno, almeno per il momento, alla decisione di Poste Italiane, che aveva annunciato e avviato con determinazione la chiusura di ben 61 uffici postali a livello regionale; l’intenzione dell’azienda aveva fatto scendere in campo nell’estate scorsa il sindacato, i cittadini e gli amministratori, anche perché legata ad una riorganizzazione miope dei servizi postali. Con l’accordo, è stato certamente ottenuto un grande risultato, verranno progressivamente chiusi solo 25 uffici in tutta la regione; ma l’attenzione del sindacato rimane alta.Il Segretario regionale Slp-Cisl Dario Dominici commenta l’accordo con soddisfazione, ma indicando priorità e criticità: «abbiamo posto il problema più volte in questi anni; in tempi di crisi la difesa della socialità non può essere la priorità del solo sindacato. Anche in questa vertenza il tema è emerso con forza: per noi uno “sportello postale aperto” è un servizio sociale importante ad una comunità, è lavoro diffuso sul territorio; dall’altro però risponde a logiche industriali, a costi di gestione; se non si tiene conto di questi aspetti, sarà difficile continuare a garantire un posto di lavoro a quasi 140.000  persone occupate in Poste e un servizio a milioni di cittadini!».Stefano Mastrovincenzo, Segretario Cisl Marche sottolinea «i colleghi della categoria hanno vigilato affinché in tutti i comuni marchigiani rimanesse aperto il maggior numero di sportelli, ma questa vicenda è simbolica in termini generali, per la sanità, per l’istruzione o altro; anche gli amministratori pubblici sono consapevoli che sotto certi livelli la mera logica del mercato porta alla chiusura di certi servizi; è chiaro che o il tema della coesione e dell’equità sociale diventa ancora più centrale nel dibattito pubblico e nelle scelte della politica a tutti i livelli, o anche gli obiettivi di rigore e risanamento non avranno piena efficacia e produrranno tensioni e drammi sociali». Conclude Dominici: «siamo una forza tranquilla, ma determinata! Lo abbiamo dimostrato portando in piazza ad Ancona oltre 500 persone nel mese di luglio contro le chiusure e l’accordo sottoscritto il 24 ottobre ci ripaga del lavoro svolto; ma continueremo a vigilare: si parla ancora di decine di migliaia di possibili tagli nel mondo dei servizi postali, mentre nel settore degli uffici postali siamo allo sbando: non esistono più organici, l’azienda vorrebbe tarare le esigenze di personale solo ed esclusivamente sulla base dei ricavi prodotti. Lo dimostreremo, siamo fiduciosi chiamando i lavoratori al voto per il rinnovo delle RSU il prossimo 13 e 14 novembre.  Il sindacato rimane uno dei pochi luoghi dove potersi confrontare, fare scelte, costruire progetti per le persone, per il loro lavoro, per le comunità».Ancona 03-11-2012Dario Dominici - Slp Cisl Marche                                                                             Stefano Mastrovincenzo - Usr Cisl MarcheLA    TABELLA CON GLI UFFICI POSTALI   DOVE SI RESTA APERTI e DOVE SI CHIUDE LA RASSEGNA STAMPA: Corriere Adriatico e Il Messaggero 
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30/10/2012 Lsu e posti di lavoro: precarietà nel mirino
Il Governo licenzia e taglia le risorse; Comuni, scuola, enti pubblici pena l'interruzione dei servizi (mense scolastiche, trasporto scolastico ecc), ricorrono, in alternativa, ai proggetti Lavori socialmente utili (Lsu) che prevedono l'impiego  di lavoratori in mobilità. Leamministrazioni non possono pensare di risolvere la mancanza di personale per le attività ordinarie costringendo a queste i lavoratori in mobilità. Vada per proggetti di carattere straordinario, aggiuntivo di servizi alle persone ed alle famiglie. Ma adesso siamo di fronte ad un processo sistematico, di strutturazione dell'ordinario. E' quanto rimarcano i segretari dei sindacati Di Cosmo, Cifani e Pacetti. E' una situazione- riprendendo- inaccettabile che penalizza i lavoratori in mobilità, costretti agli Lsu e impediti nella ricerca di un altro posto di lavoro; penalizza i lavoratori precari, cui è nagata la speranza di una futura assunzione. La soluzione passa in un deciso cambiamento della politica del governo Monti che, oltre al forsennato attacco al lavoro pubblico, sta annichilendo il ruolo degli enti pubblici periferici e sta distruggendo la capacità di questi nell'erogare i servizi. Tra gli Enti pubblici titolari di proggetti di Lsu ci sono anche amministrazioni che con superficialità ricorrono a questo sistema non curandosi delle proprie carenze strutturali e delle inefficienze nella gestione e nell'organizzazione degli organici e dei servizi. La possibilità di poter ricorrere ai Lsu le deresponsabilizza dall'impegno di risolvere problemi interni, dal rivendicare risorse adeguate dal governo e offrire maggiori opportunità ai lavoratori precari. Gli stessi lavoratori in mobilità, oltre a fare i conti con sussidi di sopravvivenza, spesso ci rimettono danari per adempiere- concludendo- a un obbligo di legge.
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30/10/2012 Spese di Inps e Inail: raccolta di firme
Lanciata anche nel fermano la raccolta di firme con la quale la Cisl Fp chiede che sia cambiato il disegno di legge stabilità e per ribadire il no agli esuberi. La petizione sarà inviata ai capigrupopo di Camera e Senato, ai consiglieri Regionali e ai singoli parlamentari eletti nei territori anche per denunciare "la spese pazze dell'Inps e dell'Inail": 60 milioni di consulenze e 200 di appalti esterni".
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29/10/2012 Il Direttore Stroppa svela il piano per l'Area Vasta
"E' ora di passare dalle parole ai fatti. Tradurre in azioni concre­te le linee guida finora contenu­te nel piano industriale dell'A­rea vasta cinque". E' quanto si cercherà di conoscere nella con­ferenza dei sindaci in program­ma questa mattina, alle 11.30, a Comunanza. Tutti i sindaci del Piceno siederanno attorno a un tavolo assieme al direttore del­l'Area vasta cinque Giovanni Stroppa. Quest'ultimo è chiamato ad illustrare come intende rendere concreto il progetto di integra­zione con tanto di nomine di di­partimenti e direttori. Oltre ov­viamente a rispondere alle tante criticità che da tempo i due nosocomi, il Madonna del Soccor­so e il Mazzoni, si trascinano. Una radioterapia con turno uni­co incapace di soddisfare le esi­genze dei tanti malati oncologici, il problema del personale carente, le questioni aperte presso la psichiatria di Ascoli, le sale operatorie non disponibili nel nosocomio rivierasco tanto da far allungare le liste di attesa per gli interventi chirurgici e l'im­piego di locali ad oggi lasciati inutilizzati come il poliambula­torio di via Danubio a Porto d'A­scoli o quello di Comunanza. Senza dimenticare i continui guasti che si registrano ai mac­chinari destinati alla diagnosti­ca come quelli recentissimi della risonanza magnetica e del mammografo. Questioni a cui Stroppa dovrà cercare di dare una risposta. E a ricordare le tante criticità anche la Cisl che, attraverso il suo segretario Giorgio Cipollini, parla di 300 infermieri che aspettano da an­ni il pagamento dei riposi com­pensativi, 1100 dipendenti del comparto che sono in attesa di riscuotere la produttività con­trattualmente sancita, così co­me la classe medica conteste­rebbe la grave carenza di risorse umane e strumentali che non consentirebbero l'erogazione di adeguati servizi sanitari: liste di attesa inaccettabili, carenze gravissime di personale infer­mieristico. Sul fronte politico, nella con­ferenza dei sindaci odierna si at­tende il "ritorno" del sindaco di Ascoli Guido Castelli, dopo aver disertato per mesi questo tavolo non condividendo la nomina a presidente del collega Gaspari. Una riunione che si presenta con grandi aspettative, chiama­ta a dare tante risposte a una conferenza che si è riservata di dare qualsiasi giudizio al piano industriale proprio in attesa di questa fase operativa.
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25/10/2012 I sindacati si schierano con la Power Crop
Scendono in campo i sindacati nazionali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila  Uil a supporto della Power Crop per la riconversione dell'ex zuccherificio di Feermo. Le sigle sindacali hanno proposto un atto di intervento "ad adiuvandum" per sostenere cioè il ricorso al Tar che l'azienda ha proposto nei confronti della valutazione di impatto ambientale con esito negativo da parte della Provincia. I sindacati chiedono l'annullamento della determinazione dirigenziale della Provincia, che ha espresso giudizio di compatibilità ambientale negativo sul progetto "polo delle energie rinnovabili di Fermo presentato dalla Power Crop".Il progetto di Fermo è del tutto conforme ai presupposti normativi vigenti-si legge nell'atto- sia sotto il profilo della migliore tutela ambientale che della tutela degli interessi sociali e occupazionali del territorio". nell'atto si ricorda che il progetto attua l'accordo di riconversione produttiva del 2007, stipulato tra amministrazioni pubbliche, imprese e organizzazioni sindacali proprio per salvaguardare l'occupazione a seguito della riforma comunitaria sul mercato del lavoro che ha causato la chiusura di tutti gli zuccherifici d'Italia, tra cui quello fermano. "Il giudizio di Via negativo-rilevano le sigle sindacali_ ha impedito il rilascio di tutti gli atti  autorizzatori necessari,  tra cui l'autorizzazione unica regionale. Un progetto di polo energetico che attua l'accordo di riconversione del 27 luglio 2007 firmato da Regione, PRovincia, Comune e dalle organizzazioni sindacali, ai fini della salvaguardia dei fondamentali interessi sociali, occupazioni ed economici del territorio". Secondo le organizzazioni sindacali, i provvedimenti negativi sono in effetti illegittimi, spiegando pure che qualora si fermasse il processo di riconversione, i danni sarebbero enormi per il tessuto sociale e occupazionale." Peraltro- aggiungono- il progetto di riconversione è stato approvato dal comitato interministeriale e nel 2009 è stato giudicato di interesse nazionale". Dunque i sindacai chiedono al Tar l'accoglimento del ricorso  della Power Crop in considerazione delle rilevanti opportunità per i lavoratori. Sarebbero infatti 440 i posti di lavoro a tempo pieno previsti nel polo, oltre all'indotto che si verrebbe a creare, in un settore, quello delle energie rinnovabili, che consente prospettive di sviluppo compatibile e nel rispetto dell'ambiente.
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24/10/2012 CNH in controtendenza nell'utilizzo della Cassa Integrazione.
COMUNICATO STAMPA Si è svolto questa mattina presso la sede CNH  di Jesi, in presenza della direzione aziendale e le OO/SS firmatarire del CCSL Fiat, l’incontro di verifica sull’andamento produttivo per l’anno 2012 e la previsione per il 2013.Nonostante le difficoltà di un territorio interessato dal pesante utilizzo della Cassa Integrazione nella maggior parte delle aziende, la CNH nel quadro generale risulta essere in controtendenza.Infatti, i numeri comunicati dall’azienda a Fim, Uilm e Associazione Quadri, fanno intravedere una chiusura produttiva a fine anno che satura ampiamente il lavoro delle maestranze CNH di Jesi e per i 39 contratti somministrati ancora presenti in azienda.Inoltre le previsioni produttive per il 2013, dovrebbero essere in linea con il 2012 anche se bisognerà aspettare l’inizio dell’anno per renderle maggiorrmente dettagliate.A garantire il futuro dello stabilimento sono gli investimenti approvati, in parte realizzati ed altri ancora da attuare, che  ammontano a euro 6.164.000 legati ai lanci di nuovi prodotti ed euro 2.843.000 legati al  miglioramento del processo produttivo  ed al rifacimento del tetto dello stabile.Contrariamente alle situazioni catastrofiche dell’auto, ed alle difficoltà del  movimento terra, il settore  agricolo  pur registrando comunque una flessione rispetto agli anni d’oro, resta per CNH positivo nel panorama globale garantendo occupazione stabile a 909 dipendenti con l’inserimento durante l’anno di contratti somministrati.Pur ritenendo positivo come OO/SS la situazione descritta dalla direzione aziendale, siamo consapevoli come la competizione sia sempre più complessa, sia con le case concorrenti ma anche con gli stessi stabilimenti del gruppo sparsi in tutto il mondo.Vista la volubilità dei mercati di riferimento, siamo certi che il mantenimento di un confronto costante con la direzione, sia prerogativa per intervenire sollecitamente sulla risoluzione dei problemi al fine di garantire la stabilità dello stabilimento jesino.Siamo certi comunque, che le competenze e l’efficienza raggiunte dai lavoratori CNH in questi anni, unitamente alla continua  innovazione e qualità dei prodotti, saranno i fattori determinanti per un futuro che ci permetterà di superare l’attuale crisi, mantenendo lo stabilimento jesino competitivo negli anni futuri. Jesi li, 23 ottobre 2012                                                                                                                                     Le OO/SS
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23/10/2012 Osteoporosi: prevenzione assoluta per le donne del sindacato pensionati
Segreterie Regionali Coordinamenti femminili    COMUNICATO STAMPA OSTEOPOROSI : PREVENZIONE ASSOLUTA PER  LE DONNE DEL SINDACATO PENSIONATI   Le segreterie unitarie  del sindacato dei pensionati Cgil, Cisl e Uil insieme ai coordinamenti femminili  in occasione delle iniziative partite il  20 ottobre scorso, giornata mondiale dell’osteoporosi,  ribadiscono  l’importanza di mettere in campo  interventi di prevenzione a favore di donne   e uomini  nell’età di rischio. L’osteoporosi,  una malattia estremamente invalidante con  ripercussioni sulla qualità della vita  e  sui bilanci della sanità marchigiana e delle famiglie stesse,  va affrontata prevedendo protocolli  mirati  e sensibilizzando la popolazione  marchigiana di riferimento". Per questo i coordinamenti femminili  Spi, Fnp, Uilp hanno promosso iniziative su tutto il territorio regionale  raccogliendo più di 5000 firme, che hanno già presentato alla Regione Marche, chiedendo interventi per la prevenzione all’osteoporosi  e per il sostegno delle persone affette da questa patologia, per lo più donne anziane. In attesa che vengano avviati il prima possibile tutti gli interventi che il servizio salute della regione marche ha programmato, a seguito dell’incontro con l’assessore regionale alla salute, Almerino Mezzolani, le donne del sindacato unitario  dei pensionati  ricordano che “in regime di spending review , al sistema sanitario marchigiano  peserebbe  di più il costo di una frattura rispetto a quello di  prestazioni quali  MOC, ecografia calcaneare e della vitamina D; oltre a salvaguardare il benessere delle nuove generazioni di donne  e uomini a rischio.” Ancona, 22 ottobre 2012
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18/10/2012 Firmato l'accordo.
COMUNICATO UNITARIO Nella serata del 15 ottobre 2012 dopo una lunga e serrata trattativa, proseguita per l’intera giornata, le segreterie regionali Slc-Cgil, Slp-Cisl, Uilposte, Failp-Cisal e Confsal com.ni hanno sottoscritto, unitariamente, il verbale di incontro previsto dal verbale - già sottoscritto a livello nazionale - lo scorso 27 settembre.Nelle more della definizione del piano riorganizzativo nazionale dei servizi postali, quanto sottoscritto conferma se ancora ce ne fosse bisogno i limiti della riorganizzazione avviata nei Servizi Postali unilateralmente da Poste su 4 regioni con peculiarità diverse, ma unanimamente criticata dai principali portatori di interesse: mondo della rappresentanza, lavoratori e cittadinanza. Resta il fatto che il futuro e l’unicità aziendale passeranno attraverso un vero progetto di rilancio e sviluppo in grado, anche attraverso recupero di produttività, di garantire occupazione, un servizio competitivo e di qualità sia nella divisione Servizi Postali che in quella di Mercato Privati.Le parti hanno concordato i seguenti interventi:1) inserimento professionale verso la Sportelleria 2) inserimento professionale verso il Cuas 3) inserimento professionale verso la Videocodifica di Ascoli 4) reintroduzione di nr 8 zone di recapito universaliL’impegno convinto e unitario, la determinazione della delegazione sindacale regionale hanno permesso di raggiungere un equilibrato risultato idoneo a:- garantire importanti occasioni di sviluppo professionale al personale applicato ai servizi postali, - mantenimento dei livelli occupazionali - introduzione di uno strumento di gestione delle criticità emergenti nei centri in cui era stato già implementato il modello riorganizzativo, in modo unilaterale, da parte della azienda.Infatti dal mese di ottobre alla fine dell’anno l’azienda si è impegnata ad inserire 35 unità in sportelleria, 10 unità in video codifica e 30 unità al Cuas. Un risultato importante che realizza una concreta risposta alle problematiche del settore Mercato Privati oltre che al futuro del Cuas, le cui attività erano state messe in discussione dai processi di dematerializzazione dei bollettini postali. Sin dai prossimi giorni, si insedieranno le commissioni tecniche che avranno il mandato, congiuntamente alle strutture aziendali, di reinserire 2 zone nel CPD di San Benedetto del Tronto, 1 zona nel CDM di Macerata, 2 zone nel CPD di Civitanova Marche, 1 zona nel CPD di Urbino, 1 zona nei CPD di Falconara e Osimo. Ulteriori eventuali criticità saranno gestite dalla commissione già individuata nel verbale di chiusura del progetto 8venti dello scorso giugno 2011, che ricomincerà a riunirsi con cadenza almeno bimestrale dopo la ripresa del confronto e delle relazioni industriali. L’azienda si è anche impegnata ad individuare soluzioni relativamente ai procedimenti disciplinari comminati ed in via di esame, comunque riconducibili alla vertenza servizi postali recentemente sospesa.LE SEGRETERIE REGIONALI MARCHE SLC-CGIL SLP-CISL UILPOSTE FAILP-CISAL CONFSAL COM
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16/10/2012 Fincantieri: si può andare in pensione con le vecchie regole.
  FINCANTIERI: CON IL DECRETO ESODANDI SI PROSEGUE CON L'APPLICAZIONE DELL'ACCORDO DEL 21 DICEMBRE 2011!!! In questi mesi c' è stato chi sperava nell'intransigenza della Ministra Fornero per poter dire "avevamo ragione noi"; invece grazie al buon lavoro e alla perseveranza della Fim e della Uilm, il decreto che permetterà a tutti coloro lo vorranno di poter accedere alla mobilità con la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole è cosa concreta. Fim e Uilm ritengono che l'accordo del 21 dicembre abbia avuto la capacità e il merito di mettere in sicurezza tutta Fincantieri, salvaguardando il mantenimento di tutti i Siti produttivi, delle Direzioni navi, della Corporate e delle Società Controllate dandogli la possibilità concreta di mantenere quella capacità operativa e quella elevata competitività che da sempre ha contraddistinto Fincantieri sui mercati internazionali. Oggi questo Gruppo sta riscuotendo importanti risultati in un mercato molto difficile ed in un contesto economico, sempre più disastrato e sicuramente complicato: per questo, come Fim e Uilm, riteniamo indispensabile proseguire sulla strada tracciata con il presupposto di salvaguardare un patrimonio umano e industriale indispensabile per tutto il Sistema Paese. I risultati di questi ultimi mesi, il fatto che Fincantieri oggi stia pensando di ampliare la sua capacita industriale e di mercato sono la miglior risposta a chi per mesi ha insinuato solo dubbi e contraddizioni fra i lavoratori, spesso mettendo anche un cantiere contro l’altro. La Fim e la Uilm hanno invece risposto con fatti concreti: · nessun lavoratore è stato licenziato · nessun Sito è stato chiuso · ci sono le “vecchie regole” pensionistiche per coloro che vorranno accedere alla mobilità Chi invece pensa che con i proclami, con il dissenso e con l'antagonismo si ottengono i risultati non ha capito o ancora peggio, fa finta di non capire: per salvaguardare i posti di lavoro e l'occupazione non si deve fare populismo o campagna elettorale ma concertare e condividere con le Aziende progetti industriali che garantiscano attività ed occupazione. Altrimenti, avremmo tante cattedrali nel deserto ma, saremo molto più disoccupati che occupati!!! La Fim e la Uilm hanno da sempre sostenuto che, solo attraverso il confronto e solo facendo accordi, si ottengono risultati concreti e si fanno davvero gli interessi di chi rappresentiamo ed oggi, con il decreto esodandi, siamo ancora di più convinti di aver fatto un buon lavoro. Roma, 15 ottobre 2012 FIM UILM NAZIONALI
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11/10/2012 La riorganizzazione delle Istituzioni Locali: efficienza, coesione sociale, qualità dei servizi.
                                     Segreterie Regionali M A R C H E COMUNICATO STAMPA LA RIORGANIZZAZIONE DELLE ISTITUZIONI LOCALI Efficienza  Coesione Sociale   Qualità Dei Servizi Ripensare i luoghi e i modi del governo del territorio,  al loro sviluppo e ciò che producono, è  sicuramente uno snodo centrale per chi rappresenta, come il sindacato,  i bisogni  e le speranze delle persone che lo vivono.Per un territorio come le Marche, dove, secondo il censimento Istat 2011,  la densità di popolazione per Kmq  oscilla da  un minimo di 117 abitanti della provincia di Macerata  ad un massimo di 248   abitanti  della provincia di Ancona, diventa  necessario oltre che strategico parlare di riorganizzazione delle istituzioni  locali  e di gestione associata dei servizi ,soprattutto in tempo di crisi e di spending review. Questo è il tema al centro del convegno promosso oggi ad Ancona  da Cgil, Cisl e Uil Marche “La riorganizzazione delle istituzioni locali per l’efficienza, la coesione sociale e la qualità dei servizi: le proposte del sindacato”.In tema di efficienza, sul fronte degli Enti locali,  il sindacato propone aggregazioni “forti” fra Comuni che consentano la gestione associata  di tutte le funzioni fondamentali e dei servizi, che abbiano una dimensione territoriale e demografica importante e congrua, come ad esempio quella degli attuali  23 Ambiti Sociali.  In altre parole, i 239 Comuni delle Marche potrebbero dar vita a macro aggregazioni associando le funzioni fondamentali.Soprattutto in questo momento di crisi, a fronte dei ripetuti tagli operati in questi anni ai trasferimenti agli Enti Locali da parte dei Governi, per le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, il processo di riordino delle istituzioni  locali rappresenta  un’urgenza ed una chiave di volta essenziale per lo sviluppo economico e sociale del territorio marchigiano. Occorre ripensare e ridefinire il senso e il ruolo del governo d’area vasta, affrontare il riordino delle Provincie mantenendo il più possibile il decentramento dei servizi e delle funzioni,  evitando  sovrapposizioni di competenze tra diversi livelli,  salvaguardando l’occupazione e valorizzando le professionalità  esistenti.E’ in  questa prospettiva che Cgil, Cisl e Uil  sollecitano  la Regione Marche a procedere ad un riordino territoriale. Un percorso responsabile e condiviso per accrescere l’efficienza dell’azione amministrativa e la qualità dei servizi offerti ai cittadini, adottando modelli più ampi di governo locale e di gestione di funzioni e servizi e prestando attenzione a chi ci lavora. Un volano per il recupero di competitività e produttività, precondizione per la produzione di un benessere condiviso  e coesione sociale che non può prescindere dal rilancio dell’associazionismo comunale oggi  non più rinviabile.Le segreterie unitarie di Cgil, Cisl  e Uil Marche ribadiscono la   necessità che  il governo regionale avvii con urgenza, visti i tempi brevissimi imposti dal legge sulla spending review ed il potere sostitutivo del Governo nazionale,  il confronto per intervenire complessivamente sul tema del riordino territoriale. Nello specifico: definire gli ambiti territoriali  ottimali dei servizi pubblici locali funzionali al superamento delle frammentazioni e i particolarismi localistici,  individuare i criteri che sovraintendono alla gestione dei trasferimenti finanziari dalla Regione ai Comuni; innovare   il sistema di incentivazione regionale delle gestioni associate per  favorire la progressiva realizzazione di un modello associativo più articolato .Ancona 10 ottobre 2012Leggi le PROPOSTE DEL SINDACATOGuarda le FOTO DEL CONVEGNO 
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09/10/2012 .... a proposito del riordino delle Province
Anche il segretario della Cisl Fp Giuseppe Donati critica duramente la scelta del Cal regionale. "Se si vogliono veramente limitare i costi dei servizi e ottimizzare le risorse - dice fra l'altro -vanno agevolate le collaborazioni e le fusioni di enti piccoli e non guardare solo alle convenienze personali ed elettorali. Queste ultime sono state preponderanti, generando un 'pateracchio' vergognoso. La decisione del Cal è una polpetta avvelenata lanciata al consiglio regionale che, posso scommetterci, la passerà al governo centrale. Lì finirà la storia e naufragherà il tutto. Tempo perso, risorse perse e tanti esponenti delle istituzioni locali che hanno dimostrato ancora una volta miopia e ignavia. La Cisl Fp da mesi si sta sgolando nell'affermare che le esigenze di riordino sono effettive e fondamentali per un funzionamento virtuoso del sistema delle autonomie locali. Il sistema costituisce una insostenibile fonte di spreco e inefficienza, a partire dalla duplicazione dei centri decisionali, dei dirigenti e dal proliferare di enti strumentali. I cittadini lo devono sapere che con le loro tasse, stanno mantenendo in vita 'carrozzoni' e molte società costituite ad hoc per aggirare leggi e limiti finanziari. Le province di Ascoli, Fermo e Macerata sono costituite per la stragrande maggioranza da Comuni con meno di 5.000 abitanti, ma tutti con la loro bella società di servizi in casa. Un'assurdità. Occorreva accorpare, consorziando i servizi e tagliando i doppioni. E invece...".
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08/10/2012 Non è così che si risarciscono i pendolari!
In questa società dei furbi vige ancora una volta la logica dei “contenti e gabbati”Con questo comunicato, vogliamo esporre alla regione un disagio che ha colpito in questi giorni i cittadini costretti a prendere il treno per recarsi sul posto di lavoro.Come Federazione dei Pensionati Cisl di Ancona – avendo vissuto insieme a loro questa esperienza – abbiamo deciso di fare un comunicato, le cui linee sono condivise dai pendolari normalmente presenti sui treni regionali.Nel mese di febbraio 2012, la disfunzione del trasposto ferroviario ha raggiunto vette assolute. Oltre ai classici ritardi di oltre 30 minuti sugli orari di partenza e arrivo – una routine ormai scontata per quanti si servano di mezzi ferroviari – si è assistito infatti ad una cancellazione selvaggia di treni, ad una riduzione estrema che ha colpito soprattutto i pendolari, gli studenti e i lavoratori che di quei mezzi hanno bisogno per raggiungere il proprio ambiente di studio o lavorativo. Ogni cancellazione è stata annunciata con un preavviso estremamente scarso (praticamente assente) ed è spiacevole evidenziare come la cosa si sia verificata parecchie volte, non solo nel corso del mese, ma addirittura nell’arco della stessa giornata. Del resto, la Regione conosce molto bene i disagi di cui si parla: i reclami inoltrati sono stati parecchi.Tra le molte conseguenze negative del fenomeno, si possono ricordare la ricerca di un trasporto alternativo (che non sempre è possibile), la necessità di richiedere ferie non previste, per non rischiare un’assenza ingiustificata (un fattore ad alto rischio per il posto di lavoro) e la possibilità di guastare i rapporti con il proprio datore di lavoro. Secondo la logica di un normale contratto tra le parti, di fronte a tutto questo, la soluzione migliore sarebbe stata la chiusura del contratto con Trenitalia. Così non è stato.A distanza di tempo, è stato maturato un nuovo accordo, che prevede per i pendolari un’agevolazione del 50% sull’abbonamento mensile di Ottobre: un’offerta apparentemente vantaggiosa, che risarcisce – almeno parzialmente – i pendolari delle difficoltà incontrate. C’è solo un piccolo problema: perché il pendolare possa usufruire di questo sconto, è necessario che mostri l’abbonamento di Febbraio 2012 (una condizione sicuramente presentata già nell’accordo con la regione). Poiché nessuno poteva sospettare un patto di questo genere, dal momento che l’abbonamento non è di alcuna utilità per detrazioni fiscali et similia, la maggior parte degli abbonati ha gettato via il foglio e ha dovuto pagare il prezzo pieno dell’abbonamento. Così, di fronte alla Regione – che ha salvato la propria immagine, proponendo ai suoi cittadini un’apparente contropartita dei disagi subiti – e a Trenitalia – uscita da una fase critica, pagando un prezzo insignificante – gli unici rimasti (come al solito) nelle loro difficoltà sono stati sempre i pendolari. Molti di questi, tra l’altro, lavorano all’interno della Regione.  Perché la Regione possa realmente garantire i pendolari, senza limitarsi all’inutile palliativo di soluzioni parziali, essa deve conoscere il numero preciso di persone coinvolte nella vicenda: quanti hanno usufruito dello sconto e quanti non ci sono riusciti. Due sono i passaggi che può percorrere per concedere il diritto al beneficio. Essa può far riconoscere il diritto all’agevolazione da parte di Trenitalia sulla base di una documentazione fornita dalle aziende pubbliche, private e dalle scuola di ogni ordine e grado  in cui lavorano e studiano i pendolari;  inoltre, può prendere sotto esame gli abbonamenti fatti con il computer dalle biglietterie da molti lavoratori.Da una Regione che dovrebbe essere attenta ai bisogni e alle esigenze dei propri cittadini, ci aspettiamo qualche provvedimento in questa direzione.Il Segretario Generale FNP AnconaGiovanni Focanti
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05/10/2012 Grave crisi al Mobilificio Fogliense
I lavoratori e le lavoratrici  del Mobilificio Fogliense, unitamente alle organizzazioni sindacali FILCA CISL e FILLEA CGIL, esprimono forte preoccupazione per il loro futurolavorativo.L’azienda, produttrice di mobili per l’arredamento e che attualmente occupa  207 dipendenti distribuiti in diversi stabilimenti dislocati su tre regioni (Marche , precisamente nella Provincia di Pesaro e Urbino, Toscana e Umbria), è in forte crisi economica tanto che  ha deciso di chiudere.In questa situazione di incertezza si è presentato un acquirente che sarebbe disposto a  rilevare parte dell’azienda e ad assumere 70 dipendenti obbligandoli a firmare le dimissioni.La FILCA CISL e FILLEA CGIL sono d’accordo sul fatto che intervenga un nuovo acquirente ma, preoccupati per la situazione, chiedono al Mobilificio Fogliense di far ricorso, per i dipendenti,  a tutti gli ammortizzatori sociali  previsti dalla vigente normativa.Questa condizione permetterebbe ai lavoratori e le lavoratrici  di essere maggiormente tutelati.In special modo, FILCA CISL e FILLEA CGIL ribadiscono il fatto che l’assunzione dei dipendenti da parte della nuova proprietà  passi esclusivamente attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e non con dimissioni "obbligate"I sindacati, allarmati , hanno chiesto un incontro alla Provincia per chiarire la situazione e nei prossimi giorni la Filca Cisl invierà una lettera all'azienda chiedendo il corretto utilizzo degli ammortizzatori sociali evitando il ricorso a soluzioni non del tutto legittime.IL Mobilificio Fogliense, nasce negli anni 70 nel nome della famiglia Serafini. Forte di una profonda conoscenza e tradizione nella lavorazione del legno, opera da oltre 30 anni nel segmento economico dell'arredamento, proponendo una vasta gamma di prodotti destinati alla grande distribuzione su territorio nazionale : camere, camerette per bambini, soggiorni, mobili in artepovera e cucineL'azienda rappresenta una delle poche imprese storiche del distretto pesarese, di dimensioni importanti, che garantisce un livello occupazionale. FILCA CISL PESARO URBINOGiovanni Giovanelli
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04/10/2012 Appalto pulizie Poste Marche: situazione drammatica.
FILCAMS CGIL                            FISASCAT CISL APPALTO PULIZIE POSTE MARCHE: SITUAZIONE DRAMMATICA, LA DENUNCIA DEI SINDACATI  Da anni, l’appalto delle pulizie negli uffici postali delle Marche vive una situazione drammatica. Negli ultimi 4 anni, si sono succedute 5 aziende. La prima, Irpinia Lavoro, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui il sindacato ha transato per il 70% delle competenze di fine rapporto; la Universal Service, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui si è transato al 75%. Quindi, Ecolucania, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui il sindacato è in vertenza per il Tfr e per le maternità mai pagate.Poi c’è la Cpa, che ha rilevato tutti gli appalti delle pulizie negli uffici postali delle Marche: quest’ultima non ha pagato né il Tfr né i contributi e perciò è stata aperta una vertenza in questi giorni. Infine, Nmg, che sta per uscire dopo le sollecitazioni del sindacato su Poste Italiane, alle prese con altre vertenze in Italia: deve ancora pagare le mensilità di luglio, agosto e settembre nonchè la 14esima.Tutte queste aziende fanno capo a due consorzi. Le prime tre aziende fanno capo a Remida, le altre due all’Iprams, che gestisce le pulizie degli uffici postali a livello nazionale.I lavoratori interessati sono circa 300, tutte donne con situazioni drammatiche alle spalle e che da anni finanziano l’appalto delle pulizie con i loro soldi. Le ore di lavoro di queste lavoratrici vanno dalle 2 alle 15 ore settimanali in casi eccezionali, negli uffici più grandi e centrali.Il sindacato ha più volte chiesto l’intervento di Poste richiamandoli alle proprie responsabilità, ma sono procedure molto lunghe. Il risultato è che da mesi queste lavoratrici non percepiscono stipendio e alcune di loro sono ricorse perfino alla Caritas. I sindacati hanno richiamato in solido il Consorzio e Poste italiane per far pagare gli stipendi ai lavoratori. Questa situazione drammatica è determinata dal modo in cui vengono gestiti gli appalti anche nel settore pubblico dove continua a vincere il massimo ribasso e dove non dovrebbe esistere il subappalto. RASSEGNA STAMPA Resto del Carlino  Ancona 4 ottobre 2012 Resto del Carlino  Macerata 4 ottobre 2012
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01/10/2012 Il lavoro dignitoso al tempo della crisi
Il 7 ottobre prossimo si celebrerà in tutto il mondo la giornata del lavoro dignitoso, promossa dalla Confederazione Internazionale dei Sindacati per porre all’attenzione dei singoli governi il rispetto dei diritti dei lavoratori.In previsione di questo appuntamento la Cisl di Pesaro – Urbino e Iscos Marche (Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo)  hanno organizzato  per  martedì  2 ottobre  alle ore 15.30 presso la Sala del Consiglio Provinciale, "W.Pierangeli" a Pesaro un seminario dal titolo:  Il lavoro dignitoso al tempo della crisi  Si parlerà di  lavoro come diritto e sfida di solidarietà per i Paesi ricchi, ma anche per i  Paesi in via di sviluppo;del  dialogo sociale, come strumento di regolazione degli interessi specifici dei principali attori del mondo del lavoro.Filo conduttore dell’incontro, la  dignità  della persona, insieme alle preoccupazioni per la crescente disoccupazione giovanile, alla precarietà  e al peggioramento delle condizioni di vita delle famiglie.Interverranno:Paolo Pascucci - Università di Urbino;Francesco  D’Ovidio - Organizzazione Internazionale del Lavoro a Islamabad (Pakistan);Matteo Ricci - Presidente Provincia di Pesaro Urbino;Fausto Mazzieri - Iscos Marche;Sauro Rossi - Segretario Ust Cisl Pesaro - Urbino;
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26/09/2012 No all' innalzamento dell' aliquota IMU
Segreterie Territoriali di Ancona Comunicato Stampa  Le Segreterie  provinciali di CGIL, CISL e UIL, di Ancona, venute a conoscenza dalla stampa dell’intenzione del Comune di Ancona di innalzare l’aliquota Imu sulla prima abitazione al 5,5-6 per mille, a modifica di quanto determinato nella previsione del bilancio che prevedeva un’aliquota base al 4 per mille, esprimono la loro ferma contrarietà a questa ipotesi.Tale decisione determinerebbe un ulteriore balzello  di circa 200-300 euro che andrebbero ad aggravare le difficoltà economiche e di reddito che colpiscono già i lavoratori e pensionati anconetani a causa del persistere della crisi economica  e produttiva che colpisce anche il nostro territorio.Le Organizzazione Sindacali sono pienamente consapevoli delle grandi incertezze e difficoltà che pesano sul Comune in questa ulteriore manovra correttiva di bilancio ma ritengono profondamente iniqua la scelta di intervenire sulla tassazione della prima casa.Crediamo che per evitare il dissesto finanziario del Comune  si debba intervenire sia sul lato delle uscite (come ad esempio il blocco dell’utilizzo  delle consulenze esterne ed i costi improduttivi)  sia sul lato delle entrate con una lotta più assidua all’evasione tributaria e fiscale. p. Le Segreterie TerritorialiCGIL     CISL     UILBontempi – Santini – Perticaroli Ancona, 27 Settembre 2012
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26/09/2012 Mobilitazione regionale giovedì 27 settembre
COMUNICATO STAMPA  MOBILITAZIONE REGIONALE   OLTRE IL RIGORE PER UN DOMANI DI SVILUPPO LAVORO ED EQUITA’ GIOVEDI’ 27 SETTEMBRE ORE 9,00 SALA MULTIPLEX 2000, PIEDIRIPA DI MACERATA  Debito, tagli di bilancio, recessione produttiva, calo dell’occupazione, riduzione dei consumi,  caduta del potere d’acquisto delle famiglie, impennata delle sofferenze bancarie e di conseguenza un forte disagio sociale. Uno scenario che, per la Cisl,  va affrontato con forza e responsabilità: rilanciando la capacità di investimento settoriale ed infrastrutturale; riducendo le vaste aree di inefficienza e cattivo utilizzo delle risorse; cercando soluzioni tempestive alle numerose crisi aziendali e territoriali in atto da tempo e incentivando, compatibilmente con  i vincoli di bilancio, nuovi investimenti, soprattutto in ricerca, innovazione, start-up e le nuove assunzioni. Inoltre la Cisl si mobilita e manifesta per una vera spending review, non fatta di tagli lineari inutili e dannosi ,  in grado di coniugare la lotta agli sprechi e la valorizzazione delle  professionalità pubbliche con il mantenimento di servizi efficienti ed in grado di dare vere risposte alle istanze dei cittadini. Queste sono le ragioni della mobilitazione regionale che si terrà a Macerata il 27 settembre prossimo, alla quale parteciperà RAFFAELE BONANNI, Segretario Generale Cisl Nazionale.Alla  manifestazione saranno presenti oltre   500 quadri e delegati  provenienti da tutte la regione e da tutte le categorie.Sarà anche l'occasione per dare voce  ai pensionati, ai lavoratori del pubblico, del terziario e dell'industria  e rilanciare le priorità della Cisl,  e la contrattazione nei luoghi di lavoro e la concertazione con le istituzioni. I lavori, coordinati dal giornalista Luca Romagnoli,  saranno aperti dal segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti.Il Segretario generale Nazionale RAFFAELE BONANNI incontrerà la stampa alle ore 12,30.Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381 
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26/09/2012 No alla Spending Review. Presìdi in tutti i luoghi di lavoro pubblico.
ALCUNE  FOTO DELLE MANIFESTAZIONI COMUNICATO STAMPA   NO ALLA SPENDING REVIEW: FP CISL MARCHE MOBILITATA IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO PUBBLICO Funzione Pubblica Cisl Marche mobilitata in tutti i luoghi di lavoro pubblico per dire no alla spending review imposta dal Governo con i tagli lineari previsti dalla legge 95 /2012 e si invece ad una vera rivisitazione della spesa in grado di coniugare la razionalizzazione della spesa e la lotta agli sprechi con servizi pubblici meno costosi ma più efficienti. La Fp Cisl vuole che le loro competenze e professionalità siano valorizzate , le professionalità riconosciute , la produttività ed i salari rilanciati. E' necessario  andare oltre lo sciopero e mobilitarsi in ogni luogo di lavoro aprendo tavoli , vertenze, confronti tesi a coniugare l'efficienza dei servizi con la valorizzazione delle tante professionalità pubbliche. La Cisl chiede più partecipazione per governare i processi di riorganizzazione e far divenire i lavoratori protagonisti del confronto e del cambiamento. La Cisl è per la valorizzazione degli strumenti di gestione delle risorse umane a partire dai piani di formazione, la mobilità volontaria, l'aggiornamento per tutelare i lavoratori da scelte frettolose ed arbitrarie.Per questi motivi il 26 settembre saremo presenti, in tutto il territorio regionale, all'interno dei principali luoghi di lavoro per rilanciare la mobilitazione e le proposte della Cisl ed il 27 le Rsu di tutta la Regione saranno presenti alla manifestazione regionale di Macerata che vedrà la presenza del Segretario Nazionale Raffaele Bonanni.Nel capoluogo regionale i presidii si svolgeranno dalle 10.00 alle 12.00 presso l’ Ospedale  regionale di Torrette, il  Comune di Ancona e la sede Inps di Ancona. Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381
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25/09/2012 Chimico - farmaceutico: firmato il rinnovo contrattuale
Con largo anticipo rispetto alle norme per i rinnovi contrattuali, é arrivata la firma del contratto della chimica farmaceutica  2013-2015 ,un contratto che interessa  più di 190.000 i lavoratori in oltre 1600 imprese, il 90% delle quali piccole e medie. Una firma importante che si colloca in un contesto storico particolare caratterizzato dalla crisi occupazionale e dalla "fuga" di molte case farmaceutiche dall'Italia e alla messa in disoccupazione di informatori del farmaco e dipendenti di centri di ricerca. Il rinnovo contrattuale è stato reso possibile dal grande senso di responsabilità da parte di tutte le sigle sindacali e da parte della parte datoriale che fin da subito ha voluto dare una forte accelerazione per il rinnovo delccnl. Elemento fondamentale per raggiungere lo scopo è stato sopratutto il lavoro fatto sul  merito, la sola possibilità concreta per valorizzare il contratto nazionale dopo l'importante intesa del 28 giugno 2011, rafforzando il negoziato , l'unità sindacale e il rapporto democratico con i lavoratori. La FEMCA CISL ritiene, con questa firma, di aver dato ancora una volta un contributo forte e innovativo  per tentare di far ripartire il nostro paese attraverso fatti concreti . Un contratto che potrà essere una linea guida per i futuri rinnovi contrattuali che andranno a scadenza prossimamente. Infine e non per ultimo con questo rinnovo contrattuale la FEMCA CISL ritiene di aver dato una ulteriore segnale alle controparti che la risposta alla crisi del nostro paese non è quella di fermare tutti i rinnovi contrattuali in attesa di tempi migliori ,ma  quella di alimentare il  sistema sociale attraverso  il mantenimento del potere contrattuale dei salari dei dipendenti,la difesa dei luoghi di lavoro  e la centralità del ruolo del sindacato dentro la fabbrica. Nei prossimi giorni la FEMCA CISL di Ancona effettuerà una serie di assemblee per portare a conoscenza l'esito della trattativa e per sciogliere definitivamente la riserva prevista dagli accordi sindacaliIl Segretario Generale Femca Cisl AnconaDaniele PaolinelliPer approfondire:http://cislmarche.it/files/2012/09/comunicatostampaCCNL_Chimico.dochttp://cislmarche.it/files/2012/09/Prot.255COMUNICATO-STAMPA-su-carta-4.pdf 
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17/09/2012 Sulla sanità la Cisl chiede un incontro immediato con la Regione Marche.
CISL MARCHE  FP-CISL MARCHE DICHIARAZIONE STAMPA Come Cisl confederale e di categoria, riteniamo positivo l’annuncio della costituzione di una cabina di regia tra Dipartimento Salute, Asur ed Aziende Ospedaliere per affrontare al meglio la difficile fase congiunturale; infatti è innegabile che il livello di cooperazione tra le diverse strutture del sistema sanitario marchigiano sia stato in vari casi deficitario.Se si vuole garantire ai cittadini una adeguata qualità dei servizi socio-sanitari e valorizzare le professionalità degli operatori della sanità marchigiana, è oggi invece imprescindibile migliorare la sintonia e la coerenza dei comportamenti di chi ha responsabilità di guida del sistema della salute nelle Marche, dovendo affrontare i tagli lineari previsti dalla “spending review” del Governo, che si aggiungono a quelli previsti dalle ultime leggi finanziarie.Chiediamo la immediata ripresa dei tavoli negoziali a livello regionale e di Area Vasta, considerata la necessita' di fare il punto sul processo di riorganizzazione della sanita' marchigiana, impostata prima del varo della spending review e di affrontare le conseguenze del taglio dei posti letto ( da 3.9 a 3.7 ogni mille abitanti ) previsti dalla normativa a partire dal 2013. Ancona 16 settembre 2012 Stefano Mastrovincenzo                                         Luca TaleviCisl Marche                                                                  Fp Cisl Marche 
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14/09/2012 Settore telecomunicazioni in sciopero: nelle Marche coinvolti 1.500 lavoratori.
Ancona, 13 settembre 2012    COMUNICATO STAMPA 17 settembre 2012: SCIOPERO GENERALE SETTORE TLC 1.500 dipendenti ca. nelle Marche Il giorno 17 settembre p.v. si svolgerà, per l’intera giornata, uno sciopero nazionale di tutto il settore delle Telecomunicazioni che conta oltre centoventimila dipendenti in Italia di cui circa 1.500 nelle Marche.  Lo sciopero è stato indetto contro l’atteggiamento dilatorio e distruttivo di ASSTEL (Confindustria delle TLC) che, trascorsi 9 mesi dalla trattativa per il rinnovo del contratto, sta facendo di tutto per scaricare sulle lavoratrici e i lavoratori il peso della crisi, nonostante la sostanziale tenuta dei fatturati e dei dividendi.Infatti il sindacato contesta l’evidente volontà di distruggere il contratto unico di settore, provando ad emarginare l’area dei call centers in un contratto di serie B, di non assumere la responsabilità sociale dell’impresa nelle cessione di rami d’azienda ed appalti, cosa per altro prevista in accordi firmati dalle loro consociate ed infine di voler subordinare i giusti aumenti contrattuali a norme capestro sulla malattia, controllo a distanza e flessibilità della manodopera.Per contrastare questo atteggiamento della Confindustria di TLC e rispondere ai bisogni di tutela occupazionale, normativa e salariale, i dipendenti delle aziende di telecomunicazioni, come Telecom, Vodafone, Ericsson, Wind, ecc. organizzeranno un presidio che si concentrerà il mattino del giorno 17 sotto la sede Confindustria Ancona in via Roberto Bianchi. SLC-CGIL          FISTEL-CISL              UILCOM-UILPucci Guido                  Socci Umberto     Brecciaroli Fabrizio3357290996                  3357290994                  3316041926
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13/09/2012 Sei giorni per salvare la Mediterranea
Si è svolto oggi – giovedì 13 settembre - in Regione l’incontro tra istituzioni e sindacati per cercare una soluzione alla vicenda della Mediterranea di Matelica.Presenti gli Assessori regionale e provinciale al lavoro Marco Lucchetti e Paola Mariani, l’Assessore al lavoro del comune di Matelica e i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil di Macerata Aldo Benfatto, Marco Ferracuti e Sbarbati Claudio.Le istituzioni hanno condiviso la forte preoccupazione dei sindacati per la complessità e la delicatezza di una vertenza che coinvolge 74 lavoratori e le rispettive famiglie.Le parti si sono date 6 giorni di tempo per cercare una soluzione e salvare un’azienda sana, solida e con un potenziale produttivo e reddituale elevato. Il prossimo incontro è in programma giovedì 20 alle ore 15. La priorità è evitare il rischio che i lavoratori restino schiacciati all’interno della disputa serrata in corso tra proprietà e curatore fallimentare.Nel frattempo i lavoratori proseguono lo sciopero picchettando giorno e notte i locali della Mediterranea, per impedire a chiunque di entrare in azienda e portare via nulla di quanto c’è all’interno.Le Segreterie provinciali Cgil Cisl e Uil di Macerata. 
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13/09/2012 Accordo ex A.Merloni: Cisl e Fim soddisfatti, ma occorre rilancio sviluppo territorio
COMUNICATO STAMPA RIMODULAZIONE ACCORDO DI PROGRAMMA EX A.MERLONI: CISL E FIM CISL SODDISFATTI MA OCCORRE RILANCIO SVILUPPO TERRITORIO FABRIANESECisl  e Fim Cisl esprimono soddisfazione  per la rimodulazione  dell’accordo di programma per i lavoratori della ex A.Merloni e l’indotto, dopo molti mesi e molti annunci e soprattutto molto lavoro a tutti i livelli. “Sono trascorsi troppi mesi anche di cassa integrazione straordinaria, per cui oggi abbiamo centinaia di lavoratori con un futuro sempre più breve,  incerto e precario, a  tutti loro vanno date risposte al fine di alimentare nuove speranze concrete.- sostiene Guanito Morici Segretario Cisl Ancona – Nuove attività imprenditoriali dovrebbero sostituire quelle perdute dell’Antonio Merloni ma dobbiamo riconoscere che il vero problema del territorio fabrianese è quello  di riconvertire un tessuto industriale che sta incontrando notevolissime difficoltà a cambiare e  a far fronte al proprio ruolo di produrre opportunità; tanto da far dubitare che ci siano le potenzialità  per farlo. “ Una preoccupazione che vede nella nuova rimodulazione dell’accordo un punto di partenza per il rilancio dello sviluppo del territorio fabrianese e non tanto un punto di arrivo. “Bene il perfezionamento tecnico  dell’intesa tra Regione Marche, Regione Umbria e Ministero dello Sviluppo Economico, ora aspettiamo la firma politica tra Stato e Regioni. - afferma Andrea Cocco Segretario Generale Fim Cisl Ancona – Siamo impegnati a chiedere  alle organizzazioni di categoria datoriale, di stimolare gli imprenditori allo sviluppo di concreti  progetti industriali ed alle istituzioni locali sollecitiamo  progetti formativi di riqualificazione per i lavoratori, per dare più opportunità lavorative. – prosegue Andrea Cocco - Un appello va fatto  al sistema creditizio per agevolare lo sviluppo di nuove attività industriali e di sostenere le poche aziende dell’indotto rimaste, che soffrono seri problemi di liquidità,  ed i loro lavoratori “.Ancona 13/09/12Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381 
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11/09/2012 Pensionati: all'Inas per verificare chi si salva dalle nuove norme
Lavoratori in mobilità ordinaria e lunga, titolari di assegno straordinario erogato dai Fondi di solidarietà e autorizzati al versamento della contribuzione volontaria: sono questi alcuni dei potenziali beneficiari della “salvaguardia pensionistica”. Questi soggetti, in sostanza, potrebbero accedere alla pensione secondo le vecchie regole, in vigore prima della riforma previdenziale.A queste persone l’Inps sta inviando una lettera, contenente l’invito a recarsi presso lo “Sportello Amico” dell’Inps o presso i patronati, entro il 21 settembre.Lo scopo è quello di verificare le singole situazioni contributive e assicurative del lavoratore incluso nella lista dei potenziali “salvaguardati”.Gli utenti, dunque, potranno rivolgersi a tutti gli uffici dell’Inas sia per un controllo dei dati in possesso dell’Inps, sia per la successiva presentazione – in via telematica – della domanda di pensione.Per richiedere questo tipo di assistenza non è necessario aver ricevuto la lettera dall’ente previdenziale, che potrebbe non essere a conoscenza della specifica situazione di alcune persone:  chiedere al patronato di effettuare lo screening potrebbe rivelare che si hanno comunque i requisiti per rientrare nell’elenco di coloro che potranno andare in pensione in deroga alle nuove norme.Dovranno invece fare domanda  di accesso alla lista i lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro sulla base di accordi individuali o collettivi, gli esonerati del pubblico impiego o chi è in congedo straordinario per l’assistenza ad un figlio disabile. Per loro sarà necessario presentare una richiesta apposita, entro il 21 novembre, alla Direzione Territoriale del Lavoro, che comunicherà all’Inps l’effettiva esistenza dei requisiti necessari per rientrare nella platea dei derogati. Anche questi lavoratori potranno far ricorso all’assistenza del patronato, per essere seguiti nell’intera procedura.Tutti i cittadini, sia del settore privato che di quello pubblico, che hanno una prospettiva di accesso al pensionamento nel periodo 2012 – 2013, sono quindi invitati a rivolgersi all’Inas che garantirà gratuitamente una accurata verifica del proprio profilo previdenziale. 
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10/09/2012 Per la Ferretti un futuro meno incerto
Giovedì 6 settembre 2012  si è svolto il previsto incontro sindacale con il nuovo Amministratore Delegato della Ferretti SpA. L’incontro è stato l’occasione per fare il punto della situazione circa le prospettive industriali e commerciali dell’azienda a conclusione del riassetto della Governance aziendale.L’azienda ha riconosciuto il ruolo importante svolto dalle maestranze e dalle Organizzazioni Sindacali nel condurre a buon fine il programma di messa in sicurezza della Ferretti, introducendo alcune considerazioni di massima sull’attuale situazione e sulle prospettive future. Questi i principali contenuti emersi nell’incontro: La nuova proprietà ha un carattere industriale ed è quindi interessata allo sviluppo dell’impresa, al suo rafforzamento sul mercato, considerando l’acquisizione della Ferretti un investimento a medio-lungo termine; La situazione debitoria dell’azienda è, nella gran parte, risolta; La situazione di mercato continua ad essere non positiva in Europa, mentre i nuovi assetti della proprietà punteranno sul mercato asiatico (e cinese in particolar modo) e più in generale sui mercati dei cosiddetti paesi emergenti; L’obiettivo dell’azienda è quello di esportare prodotto Made in Italy, puntando quindi sulla produzione italiana e sui marchi del gruppo; Sarà analizzata la possibilità di altre produzioni, che potranno essere effettuate anche all’estero, ma con marchi diversi e per fasce “basse” di mercato; Entro il 1° gennaio 2013 sarà pronto il Piano Industriale che sarà oggetto di confronto con il sindacato e le rappresentanze aziendali; Il mantenimento degli attuali livelli occupazionali è un impegno della nuova proprietà e sarà uno degli obiettivi del prossimo Piano Industriale. Il Piano Industriale, non appena sarà pronto, sarà illustrato dall’azienda e discusso con le rappresentanze dei lavoratori e le Organizzazioni Sindacali in un apposito incontro.Nel corso dell’incontro si è anche discusso dell’attuale situazione produttiva e di come far fronte al calo attualmente in corso. Si è concordato di incontrarsi entro fine settembre (al termine delle fiere delle prossime settimane) per verificare se e quali strumenti eventualmente utilizzare.Inoltre, il Contratto Integrativo Aziendale sottoscritto il 18 luglio 2012, essendo stato approvato con il voto favorevole della stragrande maggioranza dei lavoratori di tutti gli stabilimenti e ratificato dal Consiglio di Amministrazione della Ferretti, è a tutti gli effetti da ritenersi in vigore. Le Segreterie Nazionali FENEAL - UIL    FILCA - CISL    FILLEA - CGIL 
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05/09/2012 Sotto il segno della responsabilità. Per una nuova politica della sicurezza nella Provincia di Pesaro -Urbino
Questo che si avvia alla conclusione è stato un anno particolarmente impegnativo per i Vigili del Fuoco di Pesaro.Già l'emergenza neve li aveva visti in prima fila a portare soccorso alle famiglie isolate o a scongiurare pericoli più gravi dovuti ai danneggiamenti delle strutture pubbliche e degli edifici.Quello dei Vigili del fuoco, è un corpo che ha sempre avuto un  posto particolare nella considerazione dell'opinione pubblica, dovuto allo stretto contatto con la vita e l'incolumità delle persone.Ciò ha sempre aiutato i pompieri a svolgere con passione e dedizione il proprio lavoro.Per questo appare più che mai importante come, nonostante un organico non sicuramente ampio, siano stati sperimentati a Pesaro, con successo, nuovi servizi di intervento e di prevenzione, come il “presidio acquatico” in mare e sui bacini fluviali e la vigilanza territoriale.A questo si aggiunge una vasta campagna di presenza e informazione nella vasta area del Parco San Bartolo, che ha contribuito a scongiurare gli incendi degli anni passati.Qualcuno potrà dire che ciò abbia comportato ulteriori costi per la collettività.La risposta è che non vi è stato invece nessun aggravio o impegno di nuove risorse.Questo è stato possibile attraverso la collaborazione e il dialogo diretto con le istituzioni, ad iniziare dalla Prefettura di Pesaro-Urbino.Si è trattato di un innovativo modello di qualificazione delle politiche della sicurezza che, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti deputati, ha aperto una prospettiva nuova destinata a cambiare la cultura passiva della sicurezza che determina attese senza responsabilizzare e che ha sempre escluso cittadini ed opinione pubblica dal coinvolgimento diretto.                                                                                   Sindacati Confederali e di Categoria
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29/08/2012 "Pronti al confronto per promuovere il lavoro"
CISL MARCHE DICHIARAZIONE STAMPA E' positivo che la Giunta regionale abbia ribadito, con il Presidente Spacca e l'assessore Luchetti, che al primo posto c'è il Lavoro, principale preoccupazione per i marchigiani in questo sfibrante contesto di crisi economica. Sappiamo che molto dipende dalle scelte a livello europeo e del governo nazionale; è comunque importante ricavare dall'assestamento di bilancio risorse aggiuntive che vadano in parte ad alimentare alcune tra le misure concordate in questi anni tra regione e sindacati a sostegno del lavoro e delle situazioni di fragilità, come ad esempio la stabilizzazione dei lavoratori atipici, in parte a sostenere progetti che promuovano innovazione, integrazione ed occupazione; progetti che favoriscano la crescita dimensionale e ogni forma di cooperazione tra imprese, che incentivino ricerca e innovazione per innalzare il valore aggiunto di prodotti e processi; che accrescano l'immissione di professionalità elevate, anche manageriali, nel tessuto delle imprese marchigiane, che stimolino la creazione di servizi di ricerca, promozione, accompagnamento sui nuovi mercati per le imprese. Il tutto con la priorità di promuovere e favorire il Lavoro. Come Cisl Marche siamo disponibili da subito al confronto. 29 agosto 2012Stefano MastrovincenzoSegretario Generale Cisl MarcheLA RASSEGNA STAMPA: 
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24/08/2012 Province. La Cisl preoccupata per personale, risorse e competenze.
COMUNICATO STAMPA SPENDING REVIEW E FUTURO DELLE PROVINCE NELLE MARCHE. URGE DA PARTE DELLA REGIONE LA CONVOCAZIONE DEL TAVOLO TECNICO CON I SINDACATI E LA RIPRESA DEL CONFRONTO CON L'ASSESSORE CANZIAN. SANITA' MARCHE. PERSISTONO FORTI PREOCCUPAZIONI SU COMPETENZE DELLE FUTURE PROVINCE, RISORSE ECONOMICHE E PERSONALE. CHIESTO INCONTRO ANCHE AL CAL.Il tempo per il riordino delle province nelle Marche stringe e manca la convocazione del tavolo tecnico, condiviso con la Regione nelle settimane scorse, per sviluppare in maniera organica il futuro delle Province nelle Marche. Il Cal entro il 4 ottobre dovra' deliberare l'ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione che entro il 25 ottobre dovra' trasmettere al Governo la proposta di riordino delle Province.Per questo i sindacati hanno unitariamente chiesto un urgente incontro al Cal , mentre la Cisl sollecita la Regione ad avviare il tavolo tecnico condiviso nella riunione di fine luglio per iniziare a parlare concretamente di funzioni delle province e loro allocazione, delle risorse economiche e del futuro dei 2.200 dipendenti delle province delle Marche.Infatti mentre la politica si divide sui confini geografici delle future province nessuno parla del tema centrale relativo alle competenze che rimarranno alle province ,oltre a quelle previste per legge, ed al trasferimento ai comuni di funzioni, beni e risorse finanziarie e personale. Competenze sulla quale la Regione ha un ruolo importante sia dal punto di vista tecnico che politico. Sulle delicate competenze della Formazione e Lavoro per esempio nell'ultima riunione era emersa la volonta' della Regione di allocare a se la competenza. Dovranno infatti essere definite che fine faranno le funzioni che le province esercitano oggi su delega della regione e in che tempi e con quali modalita' saranno riassegnate.Per questo vi è necessita' di fare ordine e avere quanto prima l'incontro con il Cal e l'apertura immediata del tavolo tecnico con la Regione propedeutico all'incontro politico con Canzian. Lo spending review prevede infatti un taglio delle risorse alle Province di 500.000 mila euro nel 2012 ed un miliardo di euro nel 2013, un taglio pesantissimo che rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle province stesse. Quali saranno le risorse economiche ed umane che rimarranno alle province e quelle che andranno ai Comuni??Forte preoccupazione anche per il futuro dei circa cento lavoratori a tempo determinato, operanti soprattutto nel settore della formazione e lavoro.Ecco perche' il sindacato ad agosto è aperto per ferie ed attende la convocazione del tavolo di confronto dato che i tempi sono veramente stretti, le problematiche complesse ed i lavoratori attendono risposte certe sul loro futuroIL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE LUCA TALEVI 338/2985866 LA RASSEGNA STAMPA:   
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22/08/2012 Sanità. Urge incontro con Assessore Mezzolani entro agosto.
 COMUNICATO STAMPA SANITA' MARCHE. URGE ENTRO AGOSTO INCONTRO CON ASSESSORE MEZZOLANI PER FARE IL PUNTO SULLA RIORGANIZZAZIONE COMPLESSIVA E VALUTARE CONSEGUENZE DELLO SPENDING REVIEW SULLA SANITA' MARCHIGIANA. DATI PREOCCUPANTI ED EMERGENZIALI GIA OGGI SUL PERSONALE E LA TENUTA DEI SERVIZI.I NUMERI.Urge entro il mese di agosto un incontro con l'Assessore Regionale Mezzolani, il Dirigente Ruta ed i direttori dell'Asur e delle Aziende Ospedaliere per fare il punto sulla riorganizzazione del sistema sanitario regionale dopo gli incontri tenuti all'interno delle singole Aree Vaste.Infatti prima della sosta estiva le OO.SS confederali e di categoria non avevano condiviso il progetto a livello regionale perche' privo di numeri sull'effettivo impatto dello stesso sul personale e delle conseguenze nel territorio dei servizi qualitativi sinora garantiti , alla luce anche delle novita' restrittive previste dal provvedimento sullo spending review.Infatti se è vero che all'ultimo momento si è tenuto conto nel provvedimento della "virtuosita' contabile" di alcune regioni come le Marche è altrettanto vero che il taglio a livello nazionale di circa 15.000 posti letto avra' ripercussioni anche nelle Marche data la riduzione dello standard dei posti letto dai 4 posti letto per mille abitanti ad un livello non superiore ai 3.7 posti letto comprensivi di uno 0.7% per la riabilitazione e la lungodegenza post -acuzie.Per comprendere la situazione l'attuale Piano Socio Sanitario prevede la riduzione dei posti letto da 4 ogni mille abitanti ( che nelle Marche vuol dire 5.146 posti letto per acuti e 1.092 per lungodegenza ) a 3.9, mentre per il 2013 bisognera' ragionare sulla quota di 3,.7 posti letto.l Attualmente, di fatto a parita' di servizi erogati, i dipendenti Asur sono passati dai 12.606 del gennaio 2010, agli 11.946 del gennaio 2011, agli 11.626 del gennaio 2012 agli attuali 11.469 che scenderanno ancora entro l'anno stante pensionamenti e mobilita' e la copertura del turn -over solo al massimo del 70%.Per questi motivi permane la forte preoccupazione sul futuro della sanita' marchigiana e la tenuta dei lavoratori per conoscere anticipatamente l'organizzazione complessiva del lavoro una volta terminato il periodo estivo. Il timore infatti è che i consueti accoprpamenti di reparti e riduzione posti letto effettuati durante il periodo estivo possano diventare strutturali.Ecco perche' il sindacato ad agosto è aperto per ferie ed attende la convocazione del tavolo di confronto.IL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE LUCA TALEVI 338/2985866LA RASSEGNA STAMPA:
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09/08/2012 Il manifatturiero marchigiano continua a soffrire
COMUNICATO STAMPA IL MANIFATTURIERO MARCHIGIANO CONTINUA A SOFFRIRE: LA CISL INCALZA ISTITUZIONI E MONDO ECONOMICO Si confermano anche alla fine di questa prima metà dell’anno le difficoltà delle aziende e le ricadute negative sul mercato del lavoro regionale. Le imprese dichiarano un utilizzo degli impianti inferiore al 70% della capacità produttiva; la produzione industriale cala nel trimestre aprile/giugno del 5,2%, i fatturati del 5,3% con un andamento fortemente negativo sul mercato interno pari al 9,2% ed un rallentamento delle vendite anche sui mercati esteri.I dati peggiorano se ci riferiamo solo alle aziende artigiane. Tra i settori maggiormente colpiti l’edilizia che nelle Marche fa registrare una perdita occupazionale di almeno 5.000 addetti. Non va meglio nei settori del manifatturiero tradizionale ( filiera della moda, meccanica, legno) dove si perdono 17.000 posti di lavoro, secondo i dati pubblicati a giugno dall’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, mentre crescono le tensioni occupazionali anche nel commercio e in altri settori dei servizi.Sale il tasso di disoccupazione marchigiano che si attesta al 8,9 % ed è emergenza per i giovani dai 15 ai 24 anni, con disoccupazione al 34,7% nel primo trimestre 2012 nelle regioni del centro-Italia, a fronte del 29,4% dell’analogo periodo del 2011.Peggiorano a livello regionale i dati di utilizzo degli ammortizzatori sociali: nel periodo gennaio/luglio 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, aumenta la cig ordinaria del 38 % e la straordinaria del 18%; la cassa in deroga, in leggero decremento rispetto agli anni precedenti, ha coperto, al 15 giugno, 1.146.835 ore; per le sospensioni dal lavoro dei dipendenti artigiani le giornate erogate dall’EBAM (ente bilaterale artigiano), sono, alla data del 31 maggio, 193.745; in crescita del 50% i lavoratori che nei primi sei mesi del 2012 hanno fatto richiesta di disoccupazione ordinaria e del 5% quelli con requisiti ridotti; aumentano gli iscritti alle liste di mobilità dell’8,1% nei primi quattro mesi del 2012 e preoccupante è l’andamento dei lavoratori che hanno usufruito della mobilità in deroga che già in data 15 giugno hanno raggiunto le 1.259 unità.“Il quadro che emerge è più che preoccupante. – sostiene Tonino Bori responsabile del dipartimento mercato del lavoro della Cisl Marche – nonostante alcuni esempi in controtendenza, si confermano aree di debolezza e problemi di carattere strutturale nelle filiere produttive marchigiane; le imprese stanno licenziando con più disinvoltura che nel passato. La crisi ha messo in discussione certezze e punti di forza che avevano fatto la fortuna delle Marche: una manifattura con punte di assoluta eccellenza, un pil pro-capite elevato, tassi di disoccupazione bassi, un buon livello di esportazioni, una capacità generativa di impresa. - prosegue Bori nella sua analisi – la crisi è entrata ormai nel vissuto quotidiano delle persone e porta con sé disorientamento e paura di ciò che sarà; secondo l’ISTAT oggi il 37,2% delle famiglie marchigiane pensa di avere scarse risorse economiche a disposizione per vivere ed il 4,8% risorse assolutamente insufficienti. Se vogliamo limitare i danni alla coesione sociale - conclude Tonino Bori - è necessario che istituzioni e attori economici e sociali, trovino le idee e la forza per capire meglio il senso del cambiamento e costruire nuovi percorsi ; green economy, economia del mare, distretto culturale evoluto, investimenti sulla conoscenza, sostegno all’internazionalizzazione, sono piste di lavoro in parte già tracciate e in parte da implementare, in una logica che tenga insieme innovazione e cooperazione a tutti i livelli” .La Cisl sollecita la Regione Marche a riaprire il confronto a partire dall’attuazione del Piano per il Lavoro e le attività produttive. Un impegno che dovrà focalizzarsi in modo esclusivo su azioni e progetti da realizzare.La Cisl delle Marche crede inoltre che sia opportuno prepararsi al confronto, ormai prossimo, con l’Europa per la nuova programmazione sull’utilizzo dei fondi strutturali 2014/2020, che riserverà attenzioni particolari alle piccole medie imprese.Ancona 9/8/2012Ufficio stampa Cisl Marche :+393337612381
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07/08/2012 No ai Precari, Si ai Dirigenti
Le organizzazioni sindacali e la RSU dell’Università Politecnica delle Marche a conclusione dell’incontro di concertazione/contrattazione dello scorso 2 agosto hanno dovuto constatare la pervicace volontà dell’Amministrazione di non tener in alcun conto le esigenze dei lavoratori, cioè di coloro che di recente hanno partecipato al rinnovo delle RSU rinnovandoci la loro fiducia con una percentuali di adesione dell’80% in un solo giorno di votazioni.Nella sostanza, come OOSS ed RSU avevamo sollevato, fra le tante cose accumulate per inerzia dell’amministrazione che nei mesi precedenti non ci ha voluto convocare:La problematica relativa alle assunzioni. A seguito della recente manovra Monti si riducono pesantemente le già esigue possibilità per le università di sostituire il personale che va in pensione, ciò vale particolarmente per il personale tecnico amministrativo.In tale situazione e rispetto alla possibilità di procedere all’attivazione di procedure concorsuali per pochissime unità di personale la nostra amministrazione ha deciso di bandire un concorso per Dirigente ed uno per un EP (Elevata Professionalità).Abbiamo fatto presente che, rinviando la sciagurata decisione di assumere un dirigente (che ci costa più di un ricercatore) si potevano aprire procedure concorsuali per le assunzione di due o tre unità di personale di cui la nostra università ha estremamente bisogno dando così la possibilità al personale precario di partecipare, ma purtroppo la chiusura è stata totale.Inoltre l'ateneo dorico, sin dalla sua fondazione, non ha mai messo a concorso un solo posto da dirigente e non si capisce perché proprio ora che le recenti decisioni governative impongono una drastica riduzione percentuale di tali figure la nostra università senta questo improrogabile bisogno.Ricordiamo inoltre che già non molti anni orsono, dopo una dura lotta, con scioperi della fame ed occupazioni avevamo convinto il nostro Ateneo a stabilizzare i precari e siamo sinceramente dispiaciuti nel rilevare invece l’attuale insensibilità.La problematica relativa ai lavoratori in servizio presso le segreterie delle facoltà di Agraria e Scienze che, a seguito dell’approvazione del nuovo statuto dovranno trasferirsi presso due dipartimenti. Nella sostanza avevamo richiesto che le professionalità di questi lavoratori, estremamente necessarie al nostro Ateneo, fossero garantite anche dal punto di vista economico in considerazione del fatto che non mutava il lavoro svolto. Purtroppo la pervicace volontà del Rettore e del Dirigente Generale nell’imporre a tutti i costi inutili differenziazioni economiche, non ci ha consentito di giungere ad un accordo.Le OOSS e la RSU decideranno insieme a lavoratori al rientro delle ferie le azioni da intraprendere. 
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03/08/2012 A rischio il futuro della Mediterranea
Si è chiusa con una fumata nera la trattativa per l’acquisizione della Mediterranea. Il Tribunale di Camerino non ha ritenuto idonee le garanzie presentate dalla nuova proprietà,la MediterraneaSRL.La società che fa capo a Vincenzo Ciulla era subentrata al precedente proprietario che nel marzo 2011 aveva messo in liquidazione l’azienda - gravata da un passivo di oltre € 40 milioni - collocando tutti i lavoratori in mobilità.Il fallimento venne decretato nel dicembre scorso. Ciulla subentrò con un contratto di affitto che si sarebbe perfezionato con l’acquisizione finale, assumendo a tempo determinato, e successivamente stabilizzando, i dipendenti in mobilità.Dopo un lungo tira e molla, Mediterranea srl e Tribunale di Camerino sembravano aver raggiunto un accordo su cifre, tempi e modalità di pagamento. Accordo che però il Tribunale si è rifiutato di sottoscrivere proprio per mancanza di idonee garanzie da parte della nuova proprietà.Non a caso, durante il passaggio di consegne, una parte dei lavoratori rifiutarono di essere assunti a tempo indeterminato dalla Mediterranea srl. Evidentemente, forse a ragione, non ritenevano credibile la nuova proprietà, che nonostante i tanti tavoli di confronto aperti e il coinvolgimento delle istituzioni a più livelli, di fatto non ha mai presentato un vero e proprio piano industriale per il rilancio dell’azienda.La situazione rimane molto grave. Il Tribunale ha manifestato la sua volontà di rientrare subito in possesso dei beni dell’azienda. Nel frattempo i lavoratori affrontano giornalmente forti disagi dovuti a variazioni repentine di programmi e organizzazione, nonché ai ritardi nei pagamenti e nella corresponsione delle mensilità arretrate. Una situazione insostenibile che rischia di aggravarsi ancora, scivolando verso la rottura definitiva.FLAI - CGIL                           FAI - CISL                          UILA – UILIvana Properzi                      Stefano Pepa                    Claudio Sbarbati
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01/08/2012 Servizi Pubblici Locali: ora rischio gestioni diseconomiche, clientelari e fonte di sprechi.
La Corte Costituzionale, con sentenza n. 199 del 20 luglio2012, ha dichiarato illegittime le norme di riforma dei Servizi Pubblici Locali contenute nell’art. 4 del d.l. 138 del 2011 e le sue successive modificazioni per violazione del divieto di ripristino della normativa abrogata attraverso il referendum di giugno del 2011.A distanza di pochi giorni dall’ufficializzazione delle proposte di Cgil, Cisl e Uil della  Marche sulla riorganizzazione dei Servizi Pubblici locali, interviene questa sentenza che rimette in discussione il processo di liberalizzazione e di governo di tali settori.La pronuncia della Corte, fondata sulla necessaria garanzia degli strumenti di democrazia diretta previsti dalla Costituzione e sull’imprescindibile rispetto dell’esito delle consultazioni popolari, non deve ora divenire l’alibi per giustificare il perpetuarsi di gestioni localistiche dei servizi pubblici che si sono rivelate ad oggi diseconomiche, spesso clientelari e fonte di sprechi.Questi settori valgono nelle Marche 770 milioni di euro e impiegano intorno ai 4.000 dipendenti, distribuiti su circa 70 imprese; solo valutando questi dati, ci si può rendere conto della valenza e del peso che i servizi pubblici hanno nell’economia regionale e di come una gestione che aggreghi servizi e imprese possa portare risparmi da reinvestire nelle infrastrutture, nel contenimento delle tariffe e nel miglioramento qualitativo dei servizi offerti.La Cisl Marche ritiene pertanto che, seppure siano venuti meno gli obblighi imposti dalla normativa nazionale, non si possa prescindere dall’assumere il tema della razionalizzazione e del superamento della frammentazione, quale priorità assoluta della politica della Regione e delle Amministrazioni Locali in materia di servizi pubblici. Serve un progetto chiaro e coraggioso in tal senso.
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26/07/2012 Francesca Conti alla guida dell'Anteas Pesaro
Francesca Conti è il nuovo Presidente dell’Anteas di Pesaro, associazione nazionale di tutte le età per la solidarietà, promossa dalla  Fnp - Cisl che si occupa  sul territorio, grazie all’impegno di tanti volontari, di varie attività a sostegno di anziani e giovani.Insegnante di anni 62, pensionata dal settembre 2011, è stata alla guida della Cisl scuola provinciale di Pesaro dal 1989 al 2001 e regionale Marche dal  2001 al 2011. Componente del Consiglio Nazionale presso il Ministero dell’istruzione.Si è tenuta ieri, 23 luglio, l’assembla dei soci Anteas per votare il nuovo Consiglio Direttivo  in seguito alle dimissioni di Claudio Blasi che ha retto l’associazione per oltre un anno. Erano presenti il Segretario Provinciale della categoria dei pensionati Cisl  Nevio Leonardi e il Presidente Regionale  Anteas Roberto Battistini.Il Consiglio ha votato all’unanimità Francesca Conti quale nuovo Presidente.“Massimo sostegno alle sezioni Anteas già presenti ed operanti in Provincia – ha dichiarato Francesca Conti - ed una collaborazione fattiva con le istituzioni del territorio. L’obiettivo per me importante è creare con le nostre attività un confronto e un patto costruttivo fra le generazioni nell’ottica della massima solidarietà” . 
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25/07/2012 Il governo futuro del territorio. Democrazia, sussidiarietà, coesione sociale, efficacia amministrativa, contenimento dei costi nelle ipotesi di riassetto istituzionale.
Negli ultimi anni il dibattito sulle politiche di sviluppo locale segna decisamente il passo.Dopo alcune esperienze di sviluppo partecipato, e la fase dei piani strategici delle città, dove Pesaro si è distinta per intuizioni, la prassi amministrativa si è di nuovo arroccata nel centralismo.Tuttavia, il governo del territorio rimane uno snodo fondamentale per la ripresa dello sviluppo del nostro Paese.Programmare in tempi di crisi non solo è possibile ma rappresenta la premessa per la ripresa dello sviluppo e per la diffusione di nuovo benessere.Ciò impone di lavorare sulle particolarità e affinità territoriali, aldilà degli ambiti amministrativi che spesso rappresentano un limite a politiche comuni.Si pensi a quei confini comunali che interrompono contiguità territoriali omogenee  e che per affinità esigerebbero politiche comuni. Ma questo è impedito, con il risultato dell’innalzamento della spesa e il fallimento dell’azione amministrativa.La Cisl, che ha contribuito ad innovare profondamente il modello contrattuale, per dare spazio alla contrattazione aziendale e territoriale, si impegna da anni su questi temi, con proposte ed elaborazioni proprie.“Siamo convinti, sostiene il Segretario Generale della Cisl di Pesaro Sauro Rossi, che protagonisti di questa fase dovranno essere necessariamente le comunità locali e il territorio, mettendo insieme risorse, idee ed energie. L’ascolto dell’opinione pubblica, il coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni e dei gruppi di rappresentanza e di interesse sono il modello sul quale si deve lavorare”.Un vasto serbatoio di idee e di competenze che “consentirà, sostiene ancora Sauro Rossi, di risparmiare risorse in consulenze. Si tratta di vere forme di democrazia deliberativa,  che favoriranno la coesione sociale e la ripresa di fiducia dei cittadini nelle istituzioni,  anche in un quadro di necessario contenimento dei costi”.Si parlerà di questo al Monastero di Fonte Avellana, venerdì 27 Luglio p.v. alle ore 9.30, al Consiglio Generale della Cisl di Pesaro, convocato in sessione di studio.Parteciperanno: Sauro Rossi Segretario Generale della Cisl di Pesaro-Urbino, Silvia Spinaci  Ufficio Studi della Cisl Marche, Oriano Giovannelli - Deputato e già Sindaco di Pesaro, Yuri Kazepov – Sociologo dell’Università di Urbino, Giorgio Santini – Segretario Generale Aggiunto della Cisl Confederale, Stefano Mastrovincenzo  Segretario Generale della Cisl Marche.  
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24/07/2012 Assemblea della Funzione Pubblica della Cisl di Ancona sulla spending review
  Comunicato stampa Nella Sala Verde della Regione Marche, organizzata dalla Funzione Pubblica della Cisl di Ancona, si è tenuta l’assemblea dei lavoratori Anconetani del pubblico impiego. I lavoratori hanno discusso con i loro rappresentanti dell’impatto della Spending Review  sul territorio, in particolare si sono analizzati gli interventi sugli organici dei Ministeri, degli Enti Pubblici non Economici, delle Regioni ed Enti locali e della Sanità. Dall’assemblea è scaturito, unanime, il richiamo ad un’equa distribuzione dei sacrifici tra tutte le componenti della società con particolare riferimento agli adempimenti degli obblighi fiscali.  Assai preoccupati sono i lavoratori civili del Ministero della Difesa che vedono un taglio di 20 posti di lavoro.I rappresentanti della Funzione Pubblica e quelli della Cisl sono stati poi ricevuti in Prefettura dove hanno avuto un incontro nel quale hanno manifestato le loro preoccupazioni per una crescente tensione sociale ed hanno chiesto al Prefetto di intervenire presso il Governo affinché ci sia un reale confronto sulla razionalizzazione della spesa a partire dall’incontro che si terrà il25 aRoma tra il Ministro Patroni Griffi e le Organizzazioni Sindacali Nazionali.  Incontro nel quale la Cisl chiederà di difendere il lavoro pubblico contro ogni ipotesi di mobilità selvaggia ed esubero predeterminato, chiederà di valorizzare le competenze e le professionalità dei lavoratori contro ogni generalizzazione indiscriminata, di far prevalere la dignità dei dipendenti pubblici e l'esigenza dei cittadini rispetto a servizi pubblici di qualità contro ogni tentativo di far cassa ricorrendo alla scorciatoia dei tagli lineariFP – CISL Ancona                                                                           Cisl AnconaAlessandro Mancinelli                                                                 Paolo Santini      
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23/07/2012 Chiusura uffici postali, ad Ancona la protesta
Un caldo asfissiante e un sole implacabile non hanno fermato i lavoratori delle poste. Provenienti dalle varie province marchigiane, in circa cinquecento hanno partecipato, ad Ancona. alla manifestazione regionale indetta dalla CISL SLP e dalla CGIL SLC delle Marche.Al loro fianco gonfaloni dei comuni dell’entroterra, cioè delle località maggiormente colpite dai tagli degli uffici postali. Oltre ai sindaci , che numerosi hanno preso la parola, presente anche la Regione nella persona dell’assessore Marco Lucchetti, il quale ha portato un breve saluto. Dunque una protesta riuscita, un segnale di forte contrarietà alla chiusura, solo nella nostra regione, di oltre sessanta uffici e oltre cento zone di recapito. Tagli selvaggi che, sottolineano le organizzazioni sindacali, “produrranno un grave problema occupazionale e gravi disagi alla cittadinanza”. Tutti concetti ribaditi nei numerosi interventi dal gazebo allestito in Piazza Cavour.Sono intervenuti, tra gli altri, Bruno Pinto segretario nazionale della CISL SLP, Dario Dominici segretario regionale di categoria sempre della CISL, Marco Manzotti segretario regionale della CGIL e Gloria Baldoni segretario regionale della SLC CGIL. Tutti hanno invitato le Poste a desistere dalla attuazione unilaterale di riduzioni dei posti di lavoro e dalla chiusura di uffici postali e invitato la Direzione a riaprire, subito dopo la pausa estiva, “un serio e costruttivo tavolo di confronto con i sindacati, con l’obiettivo di individuare nuove strategie utili per assicurare lo sviluppo dell’azienda, per garantire i livelli occupazionali e servizi di qualità alla cittadinanza”.In particolare Dominici, nel corso del suo intervento ha evidenziato come il rilancio passi attraverso tre punti: “Il rafforzamento della rete degli uffici postali, dei servizi postali e la qualità delle prestazioni offerte. Altrimenti – ha sottolineato - la concorrenza ci travolgerà”. Al termine si è dato vita ad un breve corteo, con alla testa le delegazioni delle amministrazioni comunali, che si è portato sotto la sede centrale delle poste per far sentire con forza la voce di protesta dei lavoratori. Qui la galleria fotografica
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20/07/2012 Ferretti yacht: concluso positivamente il closing ma a quando l’illustrazione delle politiche di sviluppo?
L’incontro  del 18 luglio presso l’associazione degli industriali di Forlì tra la direzione aziendale della FERRETTI yacht e le rappresentanze sindacali FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL dei 7 cantieri italiani, ha avuto esiti assolutamente insufficienti rispetto alle prospettive di sviluppo dell’azienda.Avevamo richiesto che in occasione dell’incontro ci fosse data una informativa relativamente alle politiche di sviluppo dell’azienda dopo la conclusione positiva del closing. Dopo un impegno al limite della sopportabilità, ricordiamo a tutti che sono passati 6 mesi nei quali il gruppo dirigente aziendale ha chiamato le maestranze ad uno sforzo ed a sacrifici (CIG e ampia flessibilità) per supplire alle carenze di una proprietà che aveva portato sull’orlo del fallimento l’azienda, pensavamo che fosse l’occasione per avviare una nuova stagione di sviluppo.Ci è stata invece prospettata una situazione di attesa per il completamento del nuovo gruppo dirigente.Cosa significa tutto ciò? Ci sono cambiamenti delle politiche di sviluppo che giustificano un cambiamento del management? Noi abbiamo il diritto di conoscerle. Siamo al mese di luglio, per il settore questo è il mese della definizione delle strategie per il prossimo anno nautico e per mettere le basi di quelli successivi,Abbiamo già vissuto 2 anni drammatici, non comprendiamo, per non dire altro, questa condotta.Ribadiamo che in questi due anni si è consolidata una realtà industriale fatta di 7 siti produttivi in Italia e con circa 2000 dipendenti, si poteva fare di più e meglio per l’occupazione? Lo si dica e ci confronteremo sulle strategie.Abbiamo salutato positivamente l’ingresso nel capitale industriale dopo una sciagurata gestione aziendale fatta dai fondi di investimento esteri, adesso è il tempo dello sviluppo di programmi di rilancio di Marchi conosciuti e riconosciuti quali RIVA, PERSHING, ITAMA, FERRETTI, CUSTOM LINE, CRN.Ci aspettiamo dalla proprietà una risposta rapida alle nostre richieste e già da domani informeremo le istituzioni della situazione.Forlì, 18 luglio 2012Le Segreterie Nazionali FENEAL -UIL   FILCA - CISL   FILLEA - CGIL
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19/07/2012 Poste italiane/ Adiconsum: un tavolo di confronto con le Associazioni dei Consumatori e le Parti sociali e gli Enti locali
Adiconsum: non bisogna dimenticare le persone più anziane o di chi comunque vive nei piccoli centri del territorio, in aree già penalizzate da una scarsa distribuzione dei servizi, che da anni fanno affidamento sui servizi postali.Pietro Giordano: “la riduzione della spesa non può essere attuata in maniera lineare applicando parametri standardizzati ed uguali per tutti”.Ogni anno, Poste Italiane deve inviare all’autorità di vigilanza un Report sugli uffici postali e sulle strutture di recapito che non garantiscono l’equilibrio economico. Quest’anno Poste italiane ha inviato all’Agcom un piano di “chiusura” di moltissimi uffici postali essenzialmente nei piccoli Comuni.“Leggiamo – dichiara Pietro Giordano, Segretario generale dell’Adiconsum – di 1156 uffici postali in tutto il Paese che chiudono e 638 sportelli da razionalizzare, con la conseguenza di una riduzione sia degli orari che dei giorni di apertura”.“Le Poste si muovono, quasi esclusivamente verso i settori che creano profitto, come banche, assicurazioni e telefoni, dimenticando sempre di più che il recapito della corrispondenza spetta a tutti i cittadini – prosegue Giordano -. Non bisogna poi dimenticare le persone più anziane o di chi comunque vive nei piccoli centri del territorio, in aree già penalizzate da una scarsa distribuzione dei servizi, che da anni fanno affidamento sui servizi postali, e per i quali i disagi dovuti alla chiusura degli sportelli sarebbero molto più gravi.Se a ciò aggiungiamo l’aumento del 20% sul costo del bollettino, veramente non riusciamo a comprendere la scelta che l’azienda sta mettendo in campo”.Conclude Giordano: “credo che il piano di riorganizzazione non possa essere basato esclusivamente sul rapporto tra costi/ricavi effettuato per ogni singolo ufficio postale ma anche sulla constatazione della sua utilità sociale. Ed è per questo che chiediamo un tavolo di confronto con il coinvolgimento di tutte le Parti sociali, insieme alle Associazioni dei consumatori e gli Enti locali per scongiurare un piano di tagli lineari applicando semplicemente parametri standardizzati ed uguali per tutti”.Valeria LaiCapo Ufficio Stampa Adiconsum Nazionaletel. +390644170222 - fax +39 0644170230ufficiostampa@adiconsum.it
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19/07/2012 La Cisl in piazza per i dipendenti pubblici
Molto partecipata l’assemblea straordinaria e il presidio  organizzati ieri, 18 luglio, dalla Cisl Fp di Pesaro nella Sala del Consiglio comunale.“La politica dei tagli lineari del Governo Monti continua a essere sbagliata nel merito e nel metodo – sostiene Francesco Todaro Segretario Generale CISL FP Pesaro  - colpire indistintamente le pubbliche amministrazioni prevedendo tagli di organico indiscriminati, produrrà smantellamento dei servizi stessi e riduzione di quantità e qualità a tutto discapito dei CITTADINI.Da sempre quando viene destrutturato un servizio pubblico le conseguenze immediate per i cittadini sono due: aumento dei costi e peggioramento dei servizi.La necessaria riorganizzazione del pubblico impiego deve passare attraverso tre punti fermi: 1) evitare il licenziamento di personale, anche perché sarebbe assurdo riproporre nuovi esodati per reperire risorse per risolvere la questione degli esodati prodotti dalla riforma delle pensioni; 2) mantenere quanto più possibile la territorialità del posto di lavoro; 3) non pregiudicare la qualità dei servizi.Per questo siamo disponibili a ragionare anche di compensazione e di nuova formazione professionale del personale. L’obiettivo è quello di rendere la Pubblica Amministrazione efficiente, eliminare i reali sprechi e di migliorare l’erogazione di servizi a tutto vantaggio della cittadinanza.Ciò che non è accettabile è comunque la mancanza di coraggio da parte del Governo che interviene sui deboli e non tocca i forti.Continuano a essere lasciati fuori da ogni intervento significativo:- i costi della politica;- gli evasori fiscali;- la mancata tassazione delle ricchezze reali ecc.Basterebbe recuperare le risorse da queste voci per evitare di mettere in crisi ulteriori fette di popolazione e indurre indispensabili processi di sviluppo.Nel prendere atto delle istanze prodotte dalla CISL, con l’impegno a trasmetterle agli organi centrali, il sig. Prefetto di Pesaro e Urbino, ha evidenziato la necessità di dare adeguata attenzione al problema del governo dei territori”.
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17/07/2012 Almeno la Croce Rossa...
Dopo la partecipata manifestazione del 29 novembre del 2011 in Ancona, la mobilitazione della CISL FP Marche non si ferma.La riorganizzazione che vogliamo deve puntare sulle professionalità e rilanciare il prestigio della CRI.Il Governo, invece, vuole trasformarla in un’associazione privata, senza offrire alcuna garanzia né ai lavoratori, né ai cittadini che usufruiscono di questo servizio pubblico.Privatizzare la Croce Rossa Italiana non è la soluzione, ma, un altro colpo nello smantellamento del welfare, dichiara il Segretario generale Luca Talevi.Il terremoto in Emilia Romagna ha visto la CRI operare in prima linea per soccorrere ed assistere la popolazione.Ricordiamo che, purtroppo, anche noi abbiamo provato sulla nostra pelle eventi simili e sappiamo che l’ausilio prestato dalla Croce Rossa è stato determinante.Per questo, la CISL FP Marche continuerà l’opera di sensibilizzazione nei confronti dei parlamentari e dei cittadini marchigiani, proseguendo, anche, la massiccia raccolta di firme che ci vede impegnati in tutte le province.Chiediamo, infine, un incontro urgente con la Regione per valutare l’entità delle ricadute del Decreto sui servizi erogati alla collettività nel nostro territorio, sottolineando che, dal ruolo che la Regione vorrà avere in questa vicenda, dipendono i destini delle 100 famiglie dei dipendenti della CRI e degli utenti del Servizio sanitario.Luca TaleviSegretario generale CISL FP Marche 
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13/07/2012 Stop alla frammentazione dei servizi pubblici locali.
COMUNICATO STAMPA  I settori dei servizi Pubblici Locali quali trasporto, servizio idrico, rifiuti e gas,  rivestono grande importanza per l’intera economia delle Marche, e costituiscono un valore fondamentale di coesione sociale e territoriale e strumenti per accrescere la competitività del sistema economico regionale.Rispetto al processo di liberalizzazione avviato da oltre un decennio, che potrebbe avere ricadute non indifferenti sulla vita dei cittadini, sul sistema economico della regione e sulle migliaia di lavoratori occupati nel settore, Cgil Cisl e Uil delle Marche ritengono che sia indispensabile: presidiare e governare tale processo affinché vi sia continuità nella garanzia di accesso ai servizi da parte dei cittadini; si colga l’occasione per costruire un progetto regionale sui servizi pubblici che preveda lo sviluppo degli stessi sia dal punto di vista degli investimenti che della qualità.Un territorio con un approvvigionamento idrico efficiente e di qualità, con un buon sistema di raccolta e smaltimento rifiuti, con una rete di distribuzione di energia capillare ed efficiente, con un sistema di trasporto pubblico locale che sviluppi una mobilità sostenibile, rappresenta certamente un vantaggio competitivo per un territorio in grado di garantire qualità della vita e di attrarre investimenti produttivi.Nella prospettiva di apertura al mercato del sistema dei servizi pubblici locali, l’aggregazione rappresenta una condizione essenziale per garantire un futuro alle aziende dei servizi marchigiane. Caratterizzandosi oggi per una eccessiva frammentazione,  l’aggregazione favorirà economie di scala e il contenimento delle tariffe, contribuendo così a costruire anche una nuova politica locale dei redditi, che tuteli meglio il potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, pesantemente falcidiate dalla crisi. In questo contesto per il sindacato l’obiettivo primario resta quello di garantire universalità e accessibilità del servizio attraverso il mantenimento della funzione strategica del ruolo pubblico.Le Marche rischieranno di diventare un territorio di conquista con una frammentazione ancora più accentuata, se gli Enti Locali, pressati dai persistenti tagli, interverranno isolatamente e senza un progetto condiviso di sviluppo, mettendo a gara l’affidamento del servizio e cedendo almeno il 40% delle quote di proprietà delle aziende entro il 31 dicembre 2012 (data di cessazione degli affidamenti diretti). Di conseguenza, le necessarie integrazioni funzionali tra le aziende che operano in uno stesso territorio saranno complicate se non inesistenti e la salvaguardia dei livelli occupazionali sarà un obiettivo difficile da perseguire in aziende sottodimensionate e pressate da investitori che vorranno rientrare dai capitali investiti.È quindi fondamentale l’elaborazione di un progetto comune che permetta di determinare le condizioni affinché i servizi pubblici locali a rilevanza economica siano gestiti nelle Marche da imprese derivanti da un processo di aggregazione, almeno provinciale, delle aziende che attualmente operano nei vari comuni. Un piano incentrato sulla sostenibilità ambientale che abbia come obiettivo principale la gestione integrata dei cicli per preservare risorse naturali sempre più limitate. Cgil, Cisl e Uil delle Marche ritengono inoltre che la tutela dell’occupazione, in qualità e quantità, deve costituire elemento di valutazione dell’offerta, nelle procedure ad evidenza pubblica di affidamento dei servizi.LE SEGRETERIE REGIONALI Ancona, 13 luglio 2012
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11/07/2012 «Non possiamo più tacere su Poste Italiane»
Clicca qui per visualizzare  ELENCO CHIUSURA UFFICI POSTALI NELLE MARCHE“Non possiamo più tacere su quanto sta accadendo in Poste Italiane: lunghe code agli sportelli; continui blocchi delle piattaforme informatiche che paralizzano le operatività degli uffici; apertura ridotta degli sportelli nell’entroterra; deterioramento della qualità nel recapito, dovuta ad una discutibile gestione del personale, lasciando i cittadini senza posta. Sono i disservizi più eclatanti che i cittadini stanno subendo già da alcuni mesi. - afferma Dario Dominici Segretario Regionale Slp-Cisl Marche – ai quali si andranno a sommare una serie di non condivisibili iniziative aziendali: decine di chiusure di Uffici Postali, anche quelli grandi, importanti che fanno business, come dice l’azienda insieme ad una drastica riduzione di zone di recapito manderanno a picco la qualità dei servizi oltre che i sacrifici di migliaia di lavoratori. Sacrifici che hanno saputo ridare una immagine ad una azienda ridotta ad un enorme carrozzone dalla cattiva gestione. – continua Dario Dominici - Siamo contrari all’idea che la razionalizzazione dell’azienda significhi lo smantellamento di un servizio essenziale e di una rete pubblica fondamentale quale quella degli uffici postali. All’Azienda Poste, che ancora una volta non coglie il valore aggiunto della propria capillarità e non riesce a coniugare il suo essere impresa con l’altrettanto importante ruolo sociale rivestito, non si può concedere il privilegio di tagliare i costi, semplicemente scaricandoli sui lavoratori, cittadini e enti locali”.A difesa di un servizio universale pubblico e sociale e il lavoro, che le politiche cosiddette di “spending review” stanno compromettendo, Cisl Slp Marche e Cgil Slc Marche scendono in piazza il 21 luglio p.v. a Piazza Cavour ad Ancona .
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11/07/2012 Area Vasta n. 2 di Ancona: troppo vaga la discussione sulla riorganizzazione.
Comunicato stampa ANCORA TROPPO VAGA LA DISCUSSIONE SUL PIANO INDUSTRIALE DELL’AREA VASTA 2 DI ANCONA, IMPOSSIBILE CHIUDERE ENTRO IL 20 LUGLIO!  Il confronto sul piano industriale di area vasta, ovvero La riorganizzazione della sanità, sul territorio della provincia di Ancona, nonostante si siano già effettuati tre incontri, non riesce ad entrare nel merito delle questioni!Dalla documentazione presentata dalla direzione dell’Area Vasta 2 abbiamo colto l’intenzione dell’ASUR  di “riorganizzare le degenze delle specialistiche in una sede ospedaliera, lasciando nelle altre le funzioni ambulatoriali, di consulenza ed eventuali interventi che non necessitino di continuità assistenziale specifica”, tuttavia ad oggi non siamo ancora in grado di capire in quali strutture ospedaliere saranno collocate queste specialistiche. Un livello di discussione decisamente troppo arretrato che non può garantire la chiusura del confronto entro il 20 luglio come richiesto dalla Regione Marche.Come CISL confederale e della Funzione Pubblica di Ancona riteniamo fondamentale che venga immediatamente  proposta e discussa con le RSU, le organizzazioni sindacali  confederali e di categoria  e le conferenze dei sindaci una ROAD MAP  delle degenze specialistiche h24 distribuendone la collocazione nei quattro ospedali  di rete, salvaguardando le  eccellenze e le vocazioni territoriali che nel tempo si sono sviluppate, e valutando se la collocazione in una sola sede in area vasta sia sufficiente o meno a garantire un intervento sicuro e di qualità. Senza questo livello di approfondimento della discussione non si potrà dire che sia stato assolto quel confronto con le parti sociali che la Regione stessa aveva indicato quale percorso necessario ad attivare la riorganizzazione della sanità sui territori.Riteniamo inoltre che i Sindaci debbano ritrovarsi su di una proposta comune  di area vasta, che vada oltre la pur comprensibile difesa dello “status quo” e che possa contrapporsi ad una visione che sembra ridurre eccessivamente il numero delle specialistiche in area vasta senza tenere conto la provincia di Ancona è la più ampia e complessa del panorama regionale e che tali differenze non possono essere annullate per decreto.Chiediamo infine che il dibattito sulla riorganizzazione della sanità non si limiti alle strutture dell’ASUR ma includa anche l’Azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Ancona e l’INRCA, rendendo evidenti i processi di integrazione di queste strutture con il sistema ASUR.Senza individuare scelte precise si alimenta in prima battuta un dibattito sterile e si rischia successivamente un ribasso generalizzato dell’attività  e della complessità sanitaria erogata dagli ospedali di rete, con inevitabile sovraccarico dell’ Ospedale Regionale di Torrette e con la percezione chiara di tutti territori e dei cittadini di un sanità depotenziata e abbandonata a se stessa.CISL FP Ancona                                                          UST CISL AnconaAlessandro Mancinelli                                               Paolo Santini Ancona, 11.07.2012
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10/07/2012 Scuola. Nelle Marche classi superiori al collasso.
CLICCA QUI per il grafico POSTI DOCENTI MANCANTI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO A.S. 2012-13 REGIONE MARCHE  CLICCA QUI per i  DATI MINISTERIALI E REALI
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05/07/2012 Lavoro non ce n'è e quello che c'è è precario. Emergenza giovani.
COMUNICATO STAMPA I dati sull’occupazione diffusi dall’Osservatorio Regionale sul mercato del Lavoro evidenziano una preoccupante riduzione negli ultimi anni delle assunzioni effettuate con tipologie contrattuali più stabili e tutelate a favore dei contratti più flessibili e precarizzanti; il contratto a tempo indeterminato è sceso dal 19,4 % delle assunzioni effettuate nel 2007  all’odierno 9,5 %, con un decremento del 53,8 %.“E’ negativa anche la flessione delle assunzioni con contratto di apprendistato, dal 9,2 % del 2007 al 4,1 % dei nuovi impieghi nel primo trimestre del 2012, in parte legata alla  crisi, in parte alle difficoltà applicative della normativa previgente; l’auspicio è che la più razionale disciplina dell’apprendistato adottata col Testo Unico del 2011, e rafforzata dalla recente riforma del mercato del lavoro, possa rilanciare questo importante istituto contrattuale, che può favorire un ingresso tutelato e qualificato dei giovani nel mondo del lavoro” dichiara Stefano Mastrovincenzo segretario Cisl Marche, che rimarca come anche la trasformazione di tali contratti in tempo indeterminato stia diminuendo fortemente; in alcuni territori gli apprendisti non confermati arrivano all’80 %.Il tempo determinato continua ad essere il contratto maggiormente utilizzato, attestandosi nel primo trimestre del2012 al 46,4% delle assunzioni: se, pertanto, circa un lavoratore su due risulta assunto con questa tipologia contrattuale, appare essenziale garantire l’applicazione degli strumenti normativi volti a contenere e ostacolare l’utilizzo abusivo dei contratti a termine.Aumentano costantemente, invece, gli ingressi mediante le tipologie contrattuali più flessibili: le assunzioni con contratti di lavoro parasubordinato, intermittente, domestico o con tirocini e stage raggiungono nel 2011 il 29,6 % del totale dei nuovi impieghi, laddove nel 2007 erano il 10%.Secondo la Cisl Marche la crescita più significativa è quella del lavoro intermittente: questa tipologia contrattuale riguarda oggi il 15,6 % delle assunzioni, con un utilizzo più che quadruplicato nel corso degli ultimi cinque anni (+233,5 %). E’ indice di una forte precarizzazione delle condizioni di impiego dei lavoratori, che merita un più attento monitoraggio, così come il mondo dei tirocini e degli stage, che ha conosciuto una costante crescita quantitativa nell’ultimo triennio, pari al 32,1%.“A fronte del forte incremento dei contratti flessibili, appare particolarmente importante la misura contenuta nell’Accordo anti-crisi sottoscritto nel dicembre 2011 dalla Regione Marche con CGIL, CISL e UIL, che prevede lo stanziamento di incentivi alle imprese che stabilizzeranno con assunzioni a tempo indeterminato i lavoratori impiegati con contratti a tempo determinato e atipici”, sottolinea Tonino Bori responsabile Lavoro Cisl Marche.Sempre più preoccupante il dato sull’occupazione giovanile. nel 2011 le fasce 15-24 anni e 25-34 anni hanno conosciuto una flessione consistente nel numero di occupati, rispettivamente -14,5% e -3,1%; i tassi di disoccupazione sono aumentati in particolare per i più giovani, passando dal 15,7 % del 2010 al 23,5 %. Il lavoro per i giovani continua a diminuire e, dove c’è, è soprattutto precario. nel 2011 il lavoro intermittente è stato il più utilizzato (26,8%) nelle assunzioni relative ai 15-24enni, mentre le assunzioni giovanili a tempo indeterminato, a termine o in apprendistato sono tutte consistentemente diminuite nel periodo 2008/2011. il costante calo dell’offerta di lavoro da parte degli under 34 testimonia, pertanto, anche un crescente scoraggiamento e disorientamento rivelato dal c.d. fenomeno “neet”, i ragazzi che non studiano né lavorano. “In questa prospettiva è senz’altro da salutare con favore da un lato l’iniziativa della Regione di avviare uno specifico percorso di analisi del mercato giovanile del lavoro al fine di individuare valide linee di intervento, dall’altro l’inserimento di alcune misure anti precarietà, fortemente volute dal sindacato, nella recente riforma del lavoro” conclude Bori.   2 luglio 2012
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05/07/2012 Servizi Pubblici Locali: proposte per governare il cambiamento.
Il tema dei Servizi Pubblici Locali ha assunto negli ultimi anni una valenza fondamentale nell’economia delle amministrazioni decentrate e dei comuni.Si sta concludendo il percorso di liberalizzazione avviato da oltre un decennio, che potrebbe avere ricadute non indifferenti sulla vita dei cittadini, sul sistema economico delle Marche e sulle migliaia di lavoratori occupati nel settore.Le confederazioni unitarie Cgil, Cisl e Uil regionali presentano alla stampa, VENERDI  13 LUGLIO alle ore 11,30 presso la CISL Marche in via dell’Industria 17 –Ancona,  le valutazioni e le proposte per governare il processo di cambiamento  dei Servizi Pubblici Locali in atto, con particolare attenzione all’universalità ed accessibilità per il cittadino, alla riduzione degli sprechi, alle composizioni societarie e alle dimensione delle aziende che gestiscono tali servizi, ai necessari investimenti sulle reti e negli impianti, alla salvaguardia dell’occupazione.Le Segreterie Regionali Cgil - Cisl – UilAncona, 3 luglio 2012
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28/06/2012 Bilancio di previsione del comune di Urbino: il disappunto dei sindacati
La scorsa settimana il Comune di Urbino ha portato all’approvazione del Consiglio comunale il bilancio di previsione per l’anno 2012.Nella fase di presentazione si è fatto riferimento ad un percorso condiviso anche con le organizzazioni sindacali.Viste le misure adottate ci sentiamo di smentire nettamente tale affermazione.Nell’ipotesi di accordo messa a punto dopo il confronto avuto con l’Assessore al Bilancio Muci e il Sindaco Corbucci, vi erano impegni diversi soprattutto in ordine al Fondo anti-crisi, a favore delle persone e alle famiglie coinvolte dalla crisi occupazionale ed economica, IMU su abitazioni affittate a canone concordato e addizionale IRPEF.Da parte nostra non c’è solo il disappunto per aver visto millantata una condivisione inesistente e per aver adottato scelte diverse da quelle discusse con noi ma c’è soprattutto forte disapprovazione su un impianto di bilancio che ha perso molto in equità.Per CGIL e CISL era ed è importante dare più attenzione ai soggetti che pagano di più i prezzi della crisi, con interventi volti a sollevarli almeno in parte dalle spese domestiche più comuni (es. bollette per utenze luce e gas); allineare l’aliquota IMU sulla case affittate a canone concordato a quella sulla prima casa ed esentare dall’incremento dell’addizionale IRPEF almeno le persone che rientrano nel 1° scaglione (15.000 € annui).Il Comune disinvoltamente e poco correttamente ha deciso diversamente, cancellando d’un colpo una prassi di confronto e dialogo sui temi del bilancio consolidata nel tempo.Inoltre è stato disatteso l’impegno preso già negli anni scorsi di estendere finalmente il sistema dell’Isee a tutti servizi erogati dal Comune per rendere più equa e trasparente la compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini.Le OO.SS. esprimendo pieno dissenso su questo nuovo orientamento si riservano di intraprendere tutte le iniziative utili ed evidenziare i limiti di tali scelte e recuperare in prospettiva equilibrio ed attenzioni per il sociale nelle politiche del Comune di Urbino.  CGIL – CISL territoriali
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28/06/2012 Presidio alla ditta GS allestimenti di Mondolfo
 I lavoratori della ditta "GS allestimenti" , insieme alle organizzazioni sindacali FILCA CISL e FILLEA CGIL, hanno organizzato per giovedì 28 giugno un presidio di protesta davanti l'azienda per chiedere garanzie sugli stipendi, sul futuro occupazionale e sulla  mancata firma di documenti che permetterebbero alle banche di anticipare la cassa integrazione straordinaria.  La  FILCA CSIL e  la FILLEA CGIL e i dipendenti della ditta GS (ditta che si occupa di arredamenti navali) esprimono  forte preoccupazione per il mantenimento dei livelli occupazionali e per il futuro del sito produttivo soprattutto alla luce del trasferimento dei macchinari presso la ditta I.G.I. L’apertura della Cassa integrazione straordinaria infatti doveva essere lo strumento che garantendo la tenuta occupazionale avrebbe permesso, nelle modalità e nei tempi opportuni, l’impiego di tutte le attuali maestranze. La direzione aziendale invece si è subito attivata per chiedere ai dipendenti della ditta GS di essere assunti presso la ditta I.GI senza peraltro un minimo confronto con le Organizzazioni e le rappresentanze sindacale e, fatto ancora più grave, ha trasferito materiali e macchinari presso la ditta IGI. Preoccupa moltissimo la mancanza di un piano di gestione dei pagamenti delle retribuzioni che ad oggi non è stato minimamente proposto ne discusso con le Organizzazioni e le rappresentanze sindacali. Anzi nei vari incontri che si sono succeduti non sono mai stati dati numeri precisi riguardo ai futuri incassi della ditta Gs e agli importi che la ditta Gs deve riscuotere direttamente dagli appaltatori o dalla ditta I.G.I. Infine l’atteggiamento dell’azienda che prolunga la firma dei moduli per l’anticipo della Cassa integrazione straordinaria! Nemmeno una firma per ottenere l’anticipo dalle Banche. Eccesso di Scrupolo? Un atteggiamento che danneggia ulteriormente la situazione finanziaria dei lavoratori. Tutto questo ci spinge a chiedere all’azienda di incontrare entro la prossima settimana le organizzazioni e le rappresentanze sindacali con la speranza di avere risposte esaurienti, circostanziate, riguardo al futuro produttivo e occupazionale della ditta GS e al pagamento delle retribuzioni arretrate. In mancanza di queste risposte le maestranze proclameranno subito lo stato di agitazione e si attiveranno nelle modalità previste dalla legge per la tutela dei loro diritti con azioni tese a farsi riconoscere quanto dovuto.
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27/06/2012 Giovani e lavoro
Situazione particolarmente difficile per l’occupazione giovanile nel territorio coperto  dal Centro per l’impiego e la Formazione di Senigallia. Se volessimo fare una fotografia  del mercato del lavoro vedremmo che i disoccupati al 31 Maggio 2012 erano 1394 contro i 1077 alla stessa data dello scorso anno. Di questi il 36,73% pari a 512 sono giovani sotto i 29 anni che hanno dato l’immediata disponibilità al lavoro (che non c’è); rispetto allo stesso periodo del 2011 si è avuto un incremento della disoccupazione giovanile del  38,38% pari a 317 unità in più disponibili a lavorare da subito. Il 58% di loro sono diplomati e laureati. Se volessimo fare un’analisi completa della disoccupazione dovremmo aggiungere i cosiddetti  neet  (acronimo di “not in education, employment or training”) ovvero i ragazzi che non vanno più a scuola o all’università, sono senza impiego e non frequentano corsi formativi. Considerando la ricerca svolta  a livello provinciale qualche mese fa, che ci parlava di  circa 13.000 ragazzi nella posizione di neet, possiamo benissimo pensare che alcune centinaia di loro siano residenti nel territorio Senigalliese. Quindi ci verrebbe spontaneo dire qui non c’è spazio per i giovani che vogliono lavorare. Occorre che tutti prendano coscienza di quanto sta accadendo, ma perché la legittima indignazione non diventi rabbia che ti rode l’anima o rassegnazione che ti addormenta il pensiero occorre che prima possibile arrivino proposta e impegno e che l’analisi preventiva sia lucida e oggettiva. E’ sempre stato un rapporto difficile quello tra mondo del lavoro e giovani e la prima tentazione è quella della semplificazione e della generalizzazione, fino a cadere in categorie che rasentano lo stereotipo: “i bamboccioni”, i “neet”, “il popolo delle partite IVA”, i “disorientati”, gli “illusi” delle borse-lavoro e dei tirocini, i “motivati”, i “rassegnati”, i “migranti” della ricerca; queste che abbiamo definito “categorie” stanno nel quadro di una crisi che diventa trasformazione del mondo produttivo anche nella nostra provincia a elevata vocazione manifatturiera, che negli anni ha cercato di aggiornare il suo modello industriale di piccola e media impresa esposto ai rischi di una globalizzazione negativa se non governata.Forse, in questo contesto, la formazione, in particolare quella professionale qualificata, potrebbe rivestire un ruolo di primo piano. La creazione di ITS, la rete di IFTS, la sinergia tra Regione, Province, Istituti Tecnici e Professionali, Università, Imprese, Associazioni datoriali e sindacali, enti di formazione dovrebbero sempre di più realizzare un sistema adeguato sul territorio in termini di orientamento e acquisizione di competenze, con l’obiettivo di fronteggiare la situazione critica dell’occupazione giovanile, in relazione alle caratteristiche di un tessuto produttivo che cambia velocemente e che deve saper coniugare la sua vocazione industriale con nuovi orizzonti in settori in potenziale espansione: turismo, cultura, servizi alla persona.Ma occorre anche saper ascoltare i giovani, dare loro modo di esprimersi, raccogliere, per quanto possibile, il loro malumore, la loro voglia di cambiare il mondo che sembra non dare loro un futuro.  Come Cisl Ancona con Filca e Fai per stare, per quanto possibile, vicino ai giovani abbiamo voluto collaborare alla riuscita di un evento importante come “La festa della musica” nella quale i giovani, in modo completamente libero,  hanno avuto un palco tutto per loro, dove esibirsi e farsi notare; a Senigallia la festa, conclusasi sabato scorso ha visto la partecipazione di  diversi gruppi di giovani musicisti ed un numerosissimo pubblico che ha ascoltato con attenzione i giovani talenti.                                                            Il Segretario Generale Cisl Ancona                                                                                Paolo Santini
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22/06/2012 Vertenza Bagherra (ex Andelini)
Interlocutorio ma positivo l'incontro svoltosi questa mattina presso la sede della Regione Marche tra la direzione di BAGHERRA ITALIA e la FINECO LEASING, società finanziaria proprietaria dell'immobile di Monte San Vito presso il quale ha sede l'azienda.All'incontro erano presenti anche l'Assessore al Lavoro della Regione Marche Marco Luchetti, il Sindaco di Monte San Vito, il liquidatore della Andelini e le Organizzazioni Sindacali FEMCA-CISL e FILCTEM-CGIL, unitamente alla RSU di stabilimento. Nel corso dello stesso, è emersa l'estrema disponibilità da parte di tutti i soggetti protagonisti della vicenda a trovare una soluzione in grado di far ripartire l'attività in tempi brevi, scongiurando in questo modo la perdita di 70 posti di lavoro. L'azienda ha aperto l'incontro sottolineando le difficoltà legate alla carenza di investimenti sull'attuale capannone, che la stessa addebita alla società proprietaria del medesimo. La FINECO ha evidenziato dal canto suo la possibilità di finanziare importanti opere di ristrutturazione e di messa a norma dell'impianto, a fronte però della presenza di un piano industriale serio e credibile, che garantisca la continuità in loco dell'attività produttiva. Su questo versante, l'Assessore Luchetti ha invitato la direzione a stringere i tempi, ed a predisporre tale piano entro e non oltre il 12 luglio, data nella quale tutte le parti sono nuovamente convocate in Regione per dare seguito al percorso e trovare una soluzione definitiva della vertenza.Per quanto ci riguarda, prendiamo positivamente atto: 1) della volontà comunicata da FINECO di creare tutte le condizioni ideali per agevolare la ripresa delle lavorazioni (volontà che denota uno spirito ed una sensibilità che vanno ben oltre l'aspetto più propriamente finanziario); 2) dell'impegno delle istituzioni pubbliche locali (Regione Marche e Comune di Monte San Vito), che da mesi dimostrano attenzione ed interesse nei confronti della vicenda, e che ringraziamo pubblicamente. A questo punto, la direzione di BAGHERRA è messa di fronte alle proprie responsabilità, dalle quali non può più sfuggire; inutile trovare altre scuse o ricorrere ad altri escamotage pur di sottrarsi al proprio dovere, che è quello di far ripartire al più presto il sito di Monte San Vito, con tutti i dipendenti attualmente in organico. Ci auguriamo che l'incontro del 12 luglio possa sancire concretamente tale intendimento.  Angelo Paolucci  (FEMCA-CISL) Giuseppe Galli  (FILCTEM-CGIL)
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14/06/2012 Ascoli, sindacato dei pensionati unito contro la crisi
La crisi economica ricompatta a livello locale il fronte sindaca­le a partire dalla categoria dei pensionati ascolani che hanno svolto un'assemblea unitaria. Molto allarmanti i dati 'emersi dal confronto tra i segretari provinciali di Spi/Cgil, Uilp e Cisl/Fnp: «In provincia -affer­mano i segretari Carlo Mesti­chelli (Spi), Francesco Fabiani (Uilp) e Giulio Grazioli (Fnp)- la maggior parte delle 90.000 pensioni erogate non supera l'importo medio mensile di 700 euro, nonostante l'aumen­lo della pressione fiscale, del costo della vita e di una serie di provvedimenti come l' Imu che ne hanno ridotto ulteriormen­te il potere di acquisto».Si tratta di numeri significativi visto che in città gli «over 65» sono un quarto della popolazio­ne residente (24,)%) ed in pro­vincia circa il 22% dei residen­ti. All'assemblea che si è svolta alla Sala Scatasta dei centro Docens di piazza Roma ha preso parte anche il segretario nazionale dello Spi/Cgil, Ivan Pedretti in previsione della ma­nifestazione del 20 giugno in programma a Roma.Sotto os­servazione da parte dei pensio­nati ci sono anche i rapporti con le Istituzioni locali a parti­re dai Comuni e dall'Asur. «I rapporti con le amministrazio­ni locali sono apprezzabili -fan­no notare i sindacati- anche alla luce degli accordi sul welfa­re locale che sono stati siglati con le più importanti realtà del Piceno (Ascoli, Folignano, San Benedetto, Grottammare, Offi­da, Comunanza, Maltignano, Monsampolo ed altri in via di definizione). Meno apprezzabi­li sono invece i rapporti con l'Asur.Se si riduce il potere d'acquisto dei pensionati, che in tutta Italia sono 15 milioni, si rischia di creare un circolo vizioso in grado di comprimere la spesa complessiva e di conseguenza la produzione e i posti di lavoro. E' necessario spostare la tassazione dagli sti­pendi e dalle pensioni delle persone fisiche, da cui deriva il. 97% del gettito Irpef, ai grandi patrimoni».Un altro grido allarme arriva sul fronte servizi sociali. «L'allungarne to dell'età media -dicono ancora i segretari- aumenta considerevolmente il numero degli anziani non autosufficienti correlativo appesantimento per le famiglie. Per questo abbiamo chiesto ai Comuni di non tagliare i servizi domiciliari auspi­cando anche il varo di un Pia­no nazionale perla non autosuf­ficienza per la tutela delle perssone non autosufficienti e delle loro famiglie delineando un si­stema di servizi e sostegni omo­genei su tutto il territorio nazio­nale».Anche il segretario pro­vinciale della Uil-Pensionati, Francesco Fabiani esprime preoccupazione: «E' il lavoro il problema più grave del nostro territorio -dice- dove ci sono 23.000 disoccupati che non rie­scono a trovare un'occupazio­ne. Rischiamo di perdere un'in­tera generazione senza dimenticare i problemi dei pensiona­ti e degli esodati presenti anche nel Piceno dopo le chiusure delle grandi fabbriche. Ci sono tanti giovani che tornano a vivere in famiglia perché non ce la fanno più a pagare le rate del mutuo e non so quello che potrà succedere a dicembre quando scadrà la proroga degli sfratti. Anche chi ha una casa -aggiunge- e vuole venderla non riesce a trovare comprato­ri. Le famiglie non ce la fanno più a svolgere la funzione di ammortizzatori sociali con le pensioni e i risparmi e per questo è ora che le Istituzioni facciano fronte comune pertro­vare una via d'uscita senza an­dare ognuno per conto pro­prio.I sindacati a livello locale hanno dimostrato di essere uni­ti in questo momento di crisi».­
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13/06/2012 Delocalizzazione Indesit? No grazie!
  Indesit. Fim, Fiom, Uilm: “Corteo di lavoratori in sciopero per le strade di Fabriano contro la chiusura dello stabilimento di None (Torino) e in difesa di tutti i siti produttivi del Gruppo” Le Segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso oggi il seguente comunicato.“Oggi si è svolta a Fabriano (Ancona) la manifestazione nazionale organizzata da Fim, Fiom, Uilm contro la chiusura dello stabilimento Indesit di None (Torino), annunciata dalla proprietà nei giorni scorsi.”“All'iniziativa hanno partecipato circa 2.500 tra lavoratrici e lavoratori provenienti da tutti i sitiIndesit presenti sul territorio nazionale, con un'adesione pressoché totale allo sciopero di 8 ore proclamato per oggi. Erano presenti delegazioni delle Rsu dei principali stabilimentimetalmeccanici del territorio e della provincia di Ancona. I lavoratori hanno percorso le viecittadine partendo dalla piazza del Comune per concludere il corteo davanti alla sede del gruppo Indesit Company con un presidio di circa due ore davanti all'ingresso degli uffici direttivi.”“Nel corso del presidio, dai microfoni dell'impianto mobile, sono intervenuti i delegati Rsu di tutti gli stabilimenti Indesit. I delegati hanno espresso la ferma volontà di opporsi alla decisione aziendale che colpisce direttamente i lavoratori di None e mette in discussione il Piano Italia; piano sulla base del quale si è fondata tutta la riorganizzazione degli stabilimenti italiani del Gruppo. Nel contesto attuale di crisi, infatti, il mancato rispetto degli impegni assunti nel piano, avviato nel 2011 e tuttora in corso, apre una grossa incognita sulla tenuta di tutte le attività Indesit a livello nazionale.”“Nell'intervento conclusivo, effettuato a nome di Fim, Fiom, Uilm da Alessandro Pagano,coordinatore nazionale Fiom del settore degli elettrodomestici, oltre a confermare lo stato diagitazione e la necessità di mantenere alto il livello di mobilitazione, è stata richiamata l'esigenza di una precisa assunzione di responsabilità da parte del Governo su questa vertenza.”“Nel momento in cui si stanno assumendo decisioni importanti in tema di sviluppo e di crescita, la difesa dei posti di lavoro esistenti deve rappresentare la base di partenza essenziale per la credibilità di qualsiasi progetto relativo a questi temi. Ciò è particolarmente importante per il settore degli elettrodomestici che, con i suoi 130 mila addetti, pur essendo in forte crisi, rappresenta il secondo settore per occupazione nell'industria manifatturiera del nostro Paese.”“La mancanza di un'adeguata strategia governativa di indirizzo degli investimenti pubblici e privati, finalizzati alla salvaguardia ed allo sviluppo del patrimonio industriale nazionale, sta facendo correre al Paese il rischio di assistere alla cancellazione di tale patrimonio.”“Il prossimo appuntamento, nell'ambito di questa vertenza, è fissato a Roma per martedì 19 giugno alle ore 14:30, presso il ministero dello Sviluppo Economico. All'incontro sarà presente l'intero Coordinamento nazionale delle Rsu del gruppo Indesit Company.” Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm                Roma, 15 giugno 2012  Comunicato sindacale Comunicato sindacale Indesit Company Fim, Fiom e Uilm nazionali considerano l'apertura della procedura di cessazione di attività per lo stabilimento di None (Torino), annunciata oggi dalla Direzione di Indesit Company, un atto grave che, oltre a confermare l'intenzione di delocalizzare la produzione e far pagare per intero il prezzo di questa scelta ai 400 lavoratori del sito piemontese, apre pesanti interrogativi sul reale progetto del Gruppo riguardo il mantenimento delle produzioni in Italia e rischia di indebolire ulteriormente l'intero settore degli elettrodomestici nel nostro Paese.Nel ribadire la totale contrarietà alla cessazione del sito di None e alla delocalizzazione delle attività in esso svolte verso la Polonia, Fim, Fiom e Uilm ritengono confermate le ragioni della mobilitazione nazionale in atto, a partire dallo sciopero nazionale di Gruppo, proclamato per il 15 giugno prossimo, con manifestazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani a Fabriano, sede del quartier generale del Gruppo stesso. Mobilitazione che è stata avviata per respingere una logica sulla base della quale, per aumentare i profitti, si possono chiudere le fabbriche ed espellere i lavoratori.Fim, Fiom e Uilm nazionali, a questo punto, ritengono che vada convocato immediatamente, da parte del Governo, un tavolo dove affrontare questa situazione a partire dal richiamo al mantenimento degli impegni assunti in sede Ministeriale da parte di Indesit, poco più di un anno fa,  col piano industriale denominato “Piano Italia”. Impegni complessivi che riguardavano anche il sito di None e il suo consolidamento, non certo la sua dismissione.Fim, Fiom, Uilm nazionali                                                            Roma, 7 giugno 2012 
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12/06/2012 Imu, "Tanta confusione: noi in prima linea a fornire indicazioni"
A SEI GIORNI dalla prima scadenza di pagamento dell’Imu, c’è chi ancora brancola nel buio. Qualcuno sta ancora chiamando i centralini dei Caf, intasati nelle ultime ore, c’è chi tenta di ‘nascondere’ qualche terreno o proprietà in più. E ancora, c’è chi sembra cadere dalle nuvole e domanda “Ma l’Imu la devo pagare?”. A raccontare l’incertezza e il malcontento che accomuna molti ascolani alla vigilia della prima tranche di pagamento dell’Imu, è la segretaria del Caf Cisl di Ascoli, Carla Camaioni, che sottolinea come l’impatto con la nuova tassa sia stato “feroce”. “E’ dal mese di marzo - spiega - che ci prodighiamo per informare i cittadini sull’Imu, da quando abbiamo iniziato con i 730. Allora non avevamo ancora disposizioni certe e non potevamo essere esaustivi. Poi hanno continuato a richiamarci. E tuttora, a distanza di pochi giorni dalla scadenza, qualcuno continua a chiederci se e come deve pagare”. A “soffrire” di più della novità, fa notare la Camaioni, “soprattutto gli anziani, le persone sole, che non sanno che pesci prendere”. Ma c’è anche chi “mette la testa sotto la sabbia e tenta di nasconderci — aggiunge — se ha qualche proprietà oltre alla prima casa. Ma poi facciamo le visure catastali e scopriamo tutto”. Dal Caf arriva anche una prima statistica sul numero di possessori di prima e seconda casa: chi possiede una sola abitazione principale sfiora la percentuale dell’80%, mentre chi ha più immobili o terreni varia dal 20 al 30%. “Sulla prima casa - spiega l’operatrice Cisl Patrizia Mariani - applichiamo il 4xmille, mentre negli altri casi l’aliquota del 7,6xmille. Ci muoviamo solo con queste due aliquote”. Quella degli operatori del Caf Cisl per superare l’impatto degli ascolani con la nuova tassa, come spiega la segretaria Camaioni, è stata “un’autentica battaglia”. Non va meglio ai commercialisti, alle prese con clienti che da tempo si lamentano per la nuova ‘mazzata’ inferta alle proprie finanze. “L’impressione che si ha - sottolinea il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Ascoli, Massimiliano Castagna - è che le persone si sentano tartassate. E più che un’impressione oggi è una certezza. In questo periodo, tra luglio e agosto, ci sono più scadenze, perchè l’Imu non è l’unica tassa da pagare, e la gente si sente vessata”. Castagna parla di una riforma che doveva entrare in vigore più in là, ma che “è stata anticipata di un anno dal Governo, e che ora — aggiunge — viene contestata da chi l’aveva prevista. In questo periodo poi, tra le dichiarazioni dei redditi, rendiconti e bilanci, ci siamo trovati in emergenza. una cosa a cui per fortuna siamo abituati”. Le aliquote poi, fa notare ancora Castagna, “sono uscite recentemente”. Ecco perchè, dopo che si sono avute notizie più precise, i professionisti si sono dovuti corciare le maniche. “La percezione che abbiamo - prosegue il presidente dell’Ordine dei Commercialisti - è che molti siano ancora impreparati alla novità, tanto che qualcuno, a distanza di pochi giorni dall’acconto Imu, deve ancora comunicare i propri dati. Ma troveremo anche questa volta una soluzione, ci adatteremo, consapevoli che non si può continuare invano a parlare di semplificazioni, quando all’orizzonte ci sono solo complicazioni”. Castagna ricorda infine che il 18 giugno è il giorno della scadenza della prima tranche di acconto. La seconda, in cui avverrà il saldo, sarà a dicembre.  
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08/06/2012 Sanità: forti dubbi della Cisl di Pesaro sul Piano di Area Vasta 1
Sulla base di quanto concordato, sul piano metodologico con le Organizzazioni Sindacali regionali, è stato presentato ieri alla presenza dell’Assessore alla Salute Almerino Mezzolani e del Dott. Ruta, Dirigente dello stesso Assessorato, il Piano di Area Vasta 1.Le linee essenziali sono state portate all’attenzione delle RSU e dei sindacati confederali e di categoria, da parte della Dott.ssa Capalbo, con precisazione del Dott. Ricci per ciò che riguarda l’Azienda Ospedaliera Marche Nord e del Dott. Ciccarelli per alcuni profili attinenti le prerogative ASUR.La CISL dopo aver ascoltato con molta attenzione l’illustrazione del Piano ha espresso pesanti riserve sullo stesso.I robusti vincoli economici, gli andamenti demografici, alcune tendenze epidemiologiche, il proposito di lavorare per favorire l’integrazione delle reti (ospedaliera, territoriale, socio-sanitaria, della prevenzione, dell’emergenza-urgenza), la strutturazione degli interventi per intensità di cura e di assistenza, sono aspetti generali fatti propri da tutti.I forti dubbi sono legati alla sostenibilità del Piano per ciò che riguarda l’impatto sul territorio e la pressione operativa sugli addetti, che non può essere ulteriormente aumentata, dati i livelli di criticità a cui è giunta negli ultimi due anni, pena l’abbassamento dei livelli di assistenza.Il riassetto del sistema, come abbiamo più volte ribadito, anche nella nostra realtà provinciale, non può prescindere dal rendere contestuali la razionalizzazione della rete ospedaliera e la riconversione degli attuali ospedali di Polo con i processi di sviluppo e riorganizzazione della prevenzione e della medicina territoriale, nonché del potenziamento dei sistemi di emergenza/urgenza e d’integrazione socio-sanitaria.Se non si lavora su questa contemporaneità i cittadini percepiranno solo segni di abbandono o di arretramento dei presidi territoriali e il malcontento sociale sarà difficilmente arginabile.L’aspetto della simultaneità invece dal Piano non emerge come non emerge un quadro definito di quante risorse si liberano con le misure di riconversione ospedaliera e in quali misura e forma queste vengono orientate verso le altre reti.Per gli elementi raccolti il mandato assegnato ai Dirigenti di Area Vasta ci pare troppo stretto.Se su parametri importanti come la tipologia e la distribuzione dei posti letto non c’è margine di discussione, come possiamo adattare al meglio il processo di riorganizzazione alle specificità territoriali?Che spazio rimane per affrontare criticità particolari come quelle che riguardano Azienda Ospedaliera Marche Nord (per l’ottimale combinazione delle strutture di Pesaro e Fano) e l’area pergolese (per la sua collocazione geografica) ?Se i presupposti rimangono questi non ci sono margini per un confronto all’altezza della sfida.Speriamo di portare la Regione a cogliere i limiti di questa impostazione e ad aprirsi ad un’interlocuzione più fattiva.Altrimenti, come si dice in questi casi, ognuno per la sua strada e ad ognuno le proprie responsabilità. 
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07/06/2012 Sit-in di protesta domani mattina davanti al "Mazzoni"
La Regione e l’Asur tagliano i posti letto ed i servizi solo per “fare cassa” malgrado la carenza di degenze per acuti.Le liste di attesa dell’Area vasta 4 per visite e diagnostica si allungano sempre più ma, pagando, si riceve tutto e subito.L’area vasta 4 propone le ammucchiate dei reparti in estate, riducendo ancora di più i posti letto ospedalieri ed i servizi socioassistenziali per le fasce deboli.Nei reparti e nelle residenze sanitarie dell’a.v.4 c’è sempre meno personale per assistere i malati non autosufficienti, costringendo le famiglie a ricorrere all’assistenza privata a proprie spese.Il sistema informatico del cup unico regionale, costato milioni di euro, non funziona e causa disservizi all’utenza e perdita di intere giornate di lavoro.I cittadini devono sapere come stanno veramente le cose e chi impedisce ai lavoratori della sanita’ di fornire all’utenza un servizio migliore.Per questo la rappresentanza sindacale unitaria, invita i cittadini, le associazioni, le istituzioni, a partecipare, insieme ai dipendenti, all’assemblea generale venerdi’ 8 giugno 2012 ore 13.00 piano -1 palazzina ex inam sanita’ area vasta 4 E' necessaria l’alleanza tra cittadini e operatori per difendere il diritto alla salutela RSU vuole che cittadini ed utenti sappiano il perché di tutto questo.volantino per cittadini assemblea RSU
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05/06/2012 Residenza protetta Castellani: i dubbi sulla privatizzazione
Nel commentare la decisione del Comune di Fossombrone di prorogare di 30 giorni il termine di scadenza del bando per assegnare a privati la gestione della RP Castellani, si dovrebbe far ricorso al detto che se errare è umano, perseverare è diabolico.Molti soggetti, operatori di settore, consiglieri comunali, familiari degli ospiti, oltre alle organizzazioni sindacali hanno messo in evidenza i limiti della formula basata sul project financing presa a riferimento dal Comune per questo delicato appalto.A differenza di quanto sostenuto dall’Amministrazione, come abbiamo avuto modo di mettere in evidenza nell’Assemblea pubblica del 27 aprile scorso, si poteva fare di più e di meglio per combinare entità dell’investimento, qualità del servizio, tutela del lavoro ed equilibrio dei conti comunali, nel rispetto delle norme in vigore.Per fare ciò sarebbe servita una concreta e reale disponibilità al dialogo e al confronto aperto delle posizioni, che non è stata certo una priorità per il Comune.Nel corso dell’Assemblea pubblica di un mese fa, il sindaco Pelagaggia dopo aver difeso la sua scelta aveva però fatto una sottolineatura importante: se il bando fosse andato deserto la questione poteva essere ridiscussa.Perché non ha rispettato tale impegno?Perché tanta ostinazione nel proporre una formula palesemente inadeguata?La ragione della mancata partecipazione non è certo nella severità dell’impianto del bando come è propensa a credere l’Amministrazione  ma nei suoi più volte rimarcati limiti.Azzerare la situazione dopo la scadenza del bando e riaprire un proficuo spazio di confronto con i soggetti del territorio, sarebbe stato per l’Amministrazione non un segno di debolezza, ma un modo per qualificare, in forma responsabile, una scelta molto importante per tutta la comunità forsempronese.Tra qualche settimana rischiamo di dover ragionare su come rabberciare sul piano della difesa dei diritti dei lavoratori e della qualità del servizio una situazione che, siamo sempre più convinti, poteva essere impostata molto meglio.  Le Segreterie Territoriali di CGIL – CISL Pesaro Urbino
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01/06/2012 Riordino Servizio Sanitario Regionale
CISL MEDICI MARCHE  COMUNICATO STAMPA RIORDINO SERVIZIO SANITARIO REGIONALE  La crisi attuale del sistema paese impone anche alla Marche una riorganizzazione del servizio sanitario. Nulla da dire  sulla necessità di semplificare il sistema attuando sinergie ed eliminando strutture duplicate od inefficienti. La questione non si può relegare esclusivamente alla riduzione dei posti letto, ma è necessario porre l’attenzione alla creazione di un sistema, che pur nella razionalizzazione, continui ad erogare prestazioni adeguate  al fabbisogno di salute dei cittadini  garantendone la qualità. Questo sarà impossibile attraverso l’ attuazione di tagli lineari e la riduzione indiscriminata  del personale medico già impiegato in molte situazioni ai limiti delle possibilità operative. Pertanto, una volta attuato il riordino, andrà garantito un turn-over al 100% sulla base dei livelli assistenziali che si intende erogare in termini quali-quantitativi, ponendo al contempo fine  a situazioni che nel lungo periodo si sono dimostrate destabilizzanti ed inefficienti quali ad esempio il ricorso a personale precario. Il sistema sanitario marchigiano dovrà dimostrare solidità garantendo efficienza ed efficacia,  evitando soluzioni compromissorie che rispondono a logiche diverse rispetto al bisogno di salute dei cittadini e al riconoscimento della professionalità degli operatori della sanità. Massimo BoemiSegretario Generale Regionale Federazione Cisl Medici marche     Ancona 1 Giugno 2012
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29/05/2012 Piano sanità: serve un confronto vero, non fittizio
                          COMUNICATO STAMPA Si confermano i timori espressi dalla Funzione Pubblica CISL nei giorni scorsi: i tagli effettuati approfittando dei piani ferie diventeranno di fatto strutturali con evidente calo dei servizi offerti ai cittadini ed inevitabile incremento della mobilità passiva. Pur consapevoli delle difficoltà economiche e dei tagli statali riteniamo che la regione debba intervenire non solo sui posti letto ma anche  su altre voci quali beni e servizi, consulenze, rapporti atipici. Non è ben chiara la "contemporaneità/simultaneità" tra riorganizzazione /riconversione ospedaliera (riduzione posti letto ospedalieri ) ed offerta rete territoriale. Contestualmente si confermano investimenti onerosi quali quelli della nuova palazzina di Fabriano per gli amministrativi dell'Area Vasta 2 mentre nella stessa Area Vasta non si pagano gli straordinari effettuati in pronta disponibilità. E' probabile che la riduzione dei posti letto e la trasformazione di parte di essi in lungodegenza farà si che, in prospettiva, vi saranno esigenze minori di copertura del turn-over, ma la situazione emergenziale che si sta vivendo in tutta la Regione con personale sovraccaricato di compiti, che non riesce ad a recuperare riposi e con numero elevatissimo di straordinari da effettuare, rischia di protrarsi per molti mesi rendendo insostenibile la situazione. Per questo rimangono confermati lo stato di agitazione nelle Aree Vaste 3 ( Macerata ) e 4 (Fermo) e nei prossimi giorni le Segreterie regionali unitarie di Categoria faranno il punto della situazione. La Cisl chiede alla Regione che i confronti in Area Vasta siano reali e concreti e che si dotino i Direttori di Area Vasta di vero potere decisionale per attutire l'impatto sul territorio e salvaguardare delle specificità che, da una prima lettura della proposta regionale, sembrano non tutelate ad esempio l'ospedale di Pergola. Inoltre si chiederà di analizzare ogni voce di bilancio per verificare se vi possono essere altre forme di risparmio oltre il taglio dei posti letto: il rischio che si paventa è infatti che gli incontri programmati siano solo di facciata . Non si tratta di campanilismi ma di capire che tipo di servizi una Regione che si ritiene "virtuosa" dal punto di vista contabile come le marche potrà erogare nei prossimi anni. Ragionamento a parte dovrà poi essere effettuato per le due Aziende Ospedaliere e per l’ Inrca, che si vede fortemente penalizzato nel fermano. Per Marche nord bisognerà comprendere se vi siano le risorse effettive e reali per farlo decollare come nuovo polo ospedaliero in grado di abbassare la mobilità passiva verso nord, mentre per Torrette "polo regionale delle eccellenze" bisognerà ragionare sugli investimenti necessari per potenziarlo ed implementarlo.  Il rischio infatti della riorganizzazione paventata è che Torrette si trovi a dover supplire le carenze dei territori effettuando un numero elevato di  interventi "ordinari". Ad oggi per esempio la chiusura dei punti nascita di Villa Igea e Recanati sta portando un enorme incremento di nascite al Salesi, già oberato di casi, con il rischio che diventi un "partificio" invece che un centro di eccellenza per i bambini,  come ipotizzato dalla Regione. La Cisl è come sempre aperta al confronto, purché sia vero, e non fittizio. Il segretario generale Fp Cisl Marche LUCA TALEVI Ancona 29 Maggio 2012
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28/05/2012 Il Comune fa la manovra con i Sindacati
Sigle sindacali unite ieri mattina insieme al sindaco Mario Andrenacci ed all’assessore al bilancio Monica Leoni per illustrare il protocollo sottoscritto dalle parti per la redazione del bilancio di previsione 2012.Un’intesa firmata dagli amministratori da una parte e dall’altra da Cgilm Cisl, Uil, Spi, Fnp, Uilp. “Quest’anno c’è stato più bisogno di un ampio coinvolgimento per un bilancio davvero difficile – ha osservato Andrenacci insieme alla Leoni – c’è bisogno di lavorare sul concetto di equità sociale”.In concreto, l’accordo prevede un fondo straordinario anticrisi da 10.000 euro oltre ad uno anti-indigenza aumentato da 50 a 70.000 euro; un impegno concreto per la lotta all’evasione ed elusione fiscale, un’addizionale Irpef scaglionata in cinque fasce, dallo 0.5 allo 0.8, mentre i redditi sotto gli 8.000 euro non pagheranno.Approvata anche l’introduzione della compartecipazione dell’utenza per l’accesso ai servizi, in entità proporzionale al reddito Isee lineare ed attualizzato. I pensionati saranno esentati dagli aumenti tariffari. Se in fase di consuntivo ce ne sarà la possibilità, si tenterà anche di rintracciare risorse per contrastare l’azzeramento del fondo statale per lo studio che in città portava 60.000 euro.“Per noi il criterio della progressività nell’addizionale Irpef è fondamentale - nota il segretario generale Cgil Maurizio Di Cosmo - un esempio unico. P.S. Elpidio è una città importante perché è la seconda della provincia ed è amministrata dal presidente regionale Anci. Qui nasce un nuovo metodo nelle relazioni sindacali”.“Abbiamo visto a P.S.Elpidio un’apertura al confronto che non sempre si trova nei comuni - ha sottolineato il segretario generale Cisl Alfonso Cifani - Un territorio diventa più appetibile se propone innovazione e modernità dei servizi. Il periodo è difficile, è impensabile che l’80% della popolazione stia nelle due fasce di reddito più basse”. Ora la fase due consisterà in una più incisiva attività di contrasto dell’ evasione fiscale, attraverso una collaborazione in rete con l’Agenzia delle entrate.
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25/05/2012 "La sanità picena è sempre più alla deriva"
Nuovo grido d'allarme dei sin­dacati sulla sanità picena. «La sanità pubblica è sempre più alla deriva», accusa la Cisl che ieri ha spiegato i motivi delle sue preoccupazioni alla presen­za del segretario territoriale, Giorgio Cipollini e dei rappre­sentanti interni dell'Area Va­sta. Nel documento della Cisl, (che rappresenta il 49% dei di­pendenti del Mazzoni e il 44% di quelli dell'Area Vasta), si punta il dito su una serie di punti a partire dai «nove prima­ri andati in pensione e non sostituiti», per proseguire poi con le «assunzioni bloccate da anni; il personale a tempo deter­minato in scadenza di contrat­to a partire dalla fine di maggio; l'accorpamento delle unità ope­rative durante il periodo estivo; i contratti di manutenzione del­le strumentazioni scientifiche disdetti e le apparecchiature carenti e obsolete».Il sindacato inoltre denun­cia «carichi di lavoro insosteni­bili con il rischio clinico in aumento e l'appropriatezza or­ganizzativa compromessa». Oggi, intanto, è in programma un faccia a faccia tra i sindacati interni e la direzione dell'Area Vasta decisivo anche in vista di possibili agitazioni sindacali. «Chiediamo-dice Cipollini- as­sicurazioni sull'assetto organiz­zativo futuro e sulla conferma del personale a tempo determi­nato visto che sono in scadenza i contratti di circa 40 infermieri e 20 operatori socio sanitari. Se invece ci saranno ancora tagli lineari e diktat da Ancona, sia­mo pronti a far conoscere ai cittadini la nostra posizione at­traverso un volantinaggio in tutta la città casa per casa. A noi sta a cuore la sanità ascolana e picena». Dalla Cisl arrivano bacchettate anche ai sindaci. «Mi meraviglia -dice sempre il segretario- che non si esprima­no per difendere e tutelare il diritto alla salute dei cittadini e per questo li invito ad interveni­re con iniziative concrete verso l'Asur».Anche dagli operatori sani­tari arriva un grido d'allarme. «L'ospedale Mazzoni -dice Pao­lo Villa (Rsu- Cisl)  non ha nien­te da invidiare ad altre strutture, ma è necessario organizzare al meglio i servizi. Servono ad esempio investimenti nella tec­nologia come nel caso della ra­dioterapia, dove gli accelerato­ri sono vecchi e i pazienti vengo­no dirottati verso Macerata, Chieti o Ancona, o nella radiologia dove c'è una Tac a 16 slide rispetto alle 32 di Villa Anna o le 254 di Macerata.  Anche per fare la risonanza è tutto pieno fino al 31 dicembre. In vista dell'estate siamo contrari an­che all' accorpamento selvaggio dei reparti. Ormai i letti aggiunti sono diventati una routine al punto che in una stessa unità operativa convivono pazienti di sette reparti diversi». Anche dal coordinatore della Rsu, Ro­berto Fioravanti (Cgil) arriva un appello: «Non vogliamo -af­ferma- che si faccia «cassa» sulla sanità pubblica a discapi­to dei cittadini e dei lavoratori. Esprimiamo forte preoccupa­zione per il totaleclimadi incer­tezza che si vive all'interno dei reparti, servizi e residenze delle strutture sanitarie dell'Area Va­sta 5. Con senso di c.ollaborazio­ne e responsabilità abbiamo at­teso invano in questi mesi un vero progetto organizzativo di integrazione tra le due ex Zone, mentre il sistema sanitario avanza verso una condizione di emergenza, privo di logiche sa­nitarie ed epidemiologiche.La Rsu, con la consapevolez­za del momento economico-fi­nanziario, invita gli organismi politici e tecnici regionali e aziendali ad assumersi le pro­prie responsabilità. Invitiamo i cittadini a vigilare e a seguire le vicende del servizio per evitare la riduzione delle tutele sanita­rie
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25/05/2012 "Anziani, nuovi stili di vita"
Tema attuale e appropriato quello scelto dalla Segreteria FNP-Cisl di AP-FM e dal Coordinamento Prov.le Donne per partecipare alla Settimana della Famiglia, l’evento che l’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno promuove  ogni anno durante il mese di Maggio.Il Convegno intitolato “Anziani, nuovi stili di vita”, si è svolto il 22 Maggio scorso nella Sala Docens di Piazza Roma di Ascoli Piceno. Una sala elegante e sobria, gremita all’inverosimile da un pubblico silenzioso e motivato all’ascolto, costituito da una nutrita rappresentanza Cisl e FNP Cisl, ma anche da semplici simpatizzanti e/o amicizie personali per le quali è divenuta consuetudine partecipare alle varie iniziative proposte. La presenza in sala di varie associazioni cittadine, quali lo IOM, la CGIL, CRI, Alzheimer, Caritas, Avis, Filo d’Argento … hanno avvalorato la convinzione che i tempi stanno cambiando e uno scambio di temi e di iniziative non può che rappresentare un arricchimento per il bene comune.Il Dr. Naddeo, il primo a relazionare, si è occupato di depressione senile ed ha invitato i presenti a combatterla usando come terapia il movimento, la musica, interessi vari, la pittura e con la sua personale mostra di quadri, una decina in tutto, ha motivato come applichi su se stesso le sue teorie mediche.Il Dr. Scendoni si è occupato di osteoporosi e ha informato la platea che la raccolta delle 5.000 firme promossa dai Coordinamenti Donna delle Province marchigiane, sta seguendo con buoni risultati il suo iter in Regione.Fresca, gradevole ed ineccepibile sul piano professionale la relazione della Dr.ssa Chiara Egidi, la quale si è occupata di nutrizione ed ha consigliato che, se da anziani si vuole mantenere un buono stato di salute, si deve osservare una sana ed equilibrata alimentazione fin dai primissimi anni di vita.La D.ssa Paola Nanni ha concluso il tema della nutrizione occupandosi dell’alimentazione dell’anziano fragile. Gli anziani sono una popolazione a rischio elevato per malnutrizione sia negli istituzionalizzati che negli ospedalieri e non vanno lasciati soli. Le conseguenze di una alimentazione scorretta sono gravi: riduzioni delle difese immunitarie, maggiori esposizioni a malattie batteriche, virali, micotiche, maggiori incidenza di ulcere da decubito con rallentati processi di guarigioni ….. La nutrizione, quindi, è importante non solo nell’ambito della salute ma anche per la dimensione relazionale e di gratificazione dell’anziano malato.La conclusione dei lavori è stata affidata al Segretario Nazionale, Attilio Rimoldi, che brillantemente si è occupato di aspetti socio-politici attinenti al difficile e particolare momneto storico che gli anziani stanno vivendo.Che dire, infine, dell’invito? Esso reca la riproduzione del bellissimo olio su tela dipinto dall’artista viennese Gustav Klimpt che rappresenta “Le tre età della donna” . Non è stata una scelta casuale, l’opera, infatti, è costruita sull’opposizione tra giovinezza e vecchiaia, una rivisitazione in chiave simbolica delle tre fasi della vita femminile: l’infanzia, la maternità e l’inevitabile declino della vecchiaia.Pienamente soddisfatti dei risultati conseguiti il Segretario Generale Giulio Grazioli, la Coordinatrice Prov.le Donne Rosandra Ciarrocchi, lo staff composto da Giuliani Valeria e Fioravanti Cinzia che hanno collaborato per la realizzazione del Convegno.
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25/05/2012 Stato di agitazione per il personale dell'Area Vasta 4.
La RSU dell’Area Vasta 4, nel denunciare la situazione allarmante in cui versa la sanità dell’Area Vasta 4, penalizzata fortemente in termini di posti letto, servizi sociosanitari residenziali, territoriali nonchè per gli insufficienti finanziamenti per la sicurezza,la manutenzione delle strutture e gli ospedali, ha proclamato in data odierna lo STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE. La RSU ritiene non condivisibili e pericolose le misure di razionalizzazione proposte dalla Direzione dell’Area Vasta 4 per il periodo estivo, dettate non da ragionate operazioni di riorganizzazione, bensì dalla forte carenza di personale del comparto di ogni area: sanitaria, amministrativa e tecnica. Molte figure professionali ed assistenziali, venute meno per pensionamento, trasferimento o contratto a termine, non sono state sostituite e di conseguenza i servzi all’utenza rischiano di essere fortemente ridotti. I posti letto per acuti, invece di essere incrementati, verranno ridotti a causa degli accorpamenti dei reparti chirurgici..Tutto questo perché l’ASUR non autorizzerà le assunzioni di personale, per coprire le necessità minime e ciò imporà da luglio le famose “ammucchiate dei reparti”. Mancano anche figure amministrative per i front office ed i CUP, che attualmente sono al limite della sopportazione anche per tutte le pratiche di esenzione che la Regione, dopo aver creato danni enormi con il CUP Regionale, ha scaricato sulle Aree Vaste e.nelle prossime settimane, con il periodo estivo alle porte, scoppieranno sia a Fermo che nelle sedi distrettuali periferiche, Le autorizzazioni per assumere il personale amministrativo, l’ASUR non le ha date e quindi le file di utenti agli sportelli, per ricevere i servizi, si allungheranno sempre più. La soluzione non può essere certo quella di chiudere gli sportelli di sabato per recuperare personale. Chi lavora tutta la settimana, quando, può recarsi agli sportelli dell’Area Vasta per smaltire una pratica, prenotare un esame, cambiare medico curante ecc, se non di sabato ? Deve chiedere per forza un giorno di ferie ? La RSU in tutto questo NON CI STA La parte sindacale, cosciente della situazione che sta deteriorandosi, non può permettere che i lavoratori vengano lasciati soli a fronteggare la rabbia e lo scontento degli utenti che inevitabilmente cresceranno. Ugualmente, non può tollerare i continui TAGLI DEI SERVIZI SOCIOSANITARI che si ripercuotono sulle famiglie con malati cronici e sulla platea delle fragilità che non troveranno risposte adeguate ai bisogni. QUESTA SITUAZIONE E’ INSOSTENIBILE ED INACCETTABILE ! Lo stato di agitazione proclamato dalla RSU dell’Area Vasta 4, vuole segnare un confine. Oltre non si può andare. LA RSU CHEDE: STOP AGLI ACCORPAMENTI DEI REPARTI CHIRURGICI, STOP AL TAGLIO DEI POSTI LETTO DELLA PSICHIATRIA. RIPRISTINO DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO PER I FRONT OFFICE E PER I CUP, GARANZIA DELLA COMPLETA EFFICIENZA DEI SERVIZI DIAGNOSTICI, DELLE RESIDENZE SANITARIE, DELLA RETE AMBULATORIALE. La RSU nei prossimi giorni metterà in atto forme di sensibiizzazione del personale e dell’utenza, tramite volantinaggio davani agli ospedali ed un’ASSEMBLEA GENERALE che si svolgerà VENERDI’ 8 GIUGNO aperta a lavoratori, ai tanti operatori licenziati per scadenza dei contratti precari, alle Associazioni dei malati e dei familiari e a tutti coloro che hanno a cuore la qualità della sanità del fermano. La RSU attenderà di conoscere le iniziative di mobiitazione che nella settimana entrante,i sindacati regionali vorranno assumere. In assenza dI queste, anche rapportandosi con le Aree Vaste vicine, proporrà ai lavoratori forme di protesta contro Regione e ASUR.I RAPPRESENTANTI RSU
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24/05/2012 Casa di riposo Sassatelli: vertenza aperta sugli incentivi.
"Vogliamo discutere con la nuova presidenza della Casa di Riposo Sassatelli come distribuire ai lavoartori della struttura il salario di produttività, vecchio e nuovo che han­no il diritto di percepire». La Cisl del comparto Sanità è sul piede di guerra e vuole sedersi ad un tavolo insieme agli altri sindacati e alla Rsu per concer­tare il regolamento interno al­la Casa di Riposo ed il sistema d'incentivazione del persona­le. Sul tappeto ci sono anche problematiche organizzative che riguardano i turni di servi­zio e la consistenza del perso­nale in essi assegnato, le ferie e la loro fruizione. Proposto an­che di rivedere il regolamento interno. «Ripetute richieste formali ed informali di incon­tro sono state avanzate da tempo» afferma la Cisl eviden­ziando che la Sassatelli nata come ricovero per anziani è diventata struttura complessa e aperta anche ad altro tipo di degenti per cui è convenziona­ta con l'Asur».
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22/05/2012 Cgil Cisl Uil contro le mafie e la violenza
                                                                                                       Segreterie Territoriali Ancona PER LA LEGALITA' E LA DEMOCRAZIA CONTRO TUTTE LE MAFIE  E OGNI VIOLENZA CGIL, CISL e UIL esprimono lo sdegno di tutti i lavoratori per l'efferato attentato che ha colpito inermi alunne dell'Istituto Morvillo Falcone di Brindisi e condannano duramente l'accaduto confidando sulle forze investigative affinché autori e colpevoli del vile delitto siano prontamente assicurati alla giustizia.CGIL, CISL e UIL nell'esprimere vicinanza alle famiglie delle vittime,  agli studenti e alle studentesse, ai docenti e al personale, colpiti da questa insensata e brutale violenza, confermano l’impegno del mondo del lavoro e del sindacato contro ogni forma di violenza e di terrorismo di qualsiasi matrice che intende colpire lo Stato e tutti i suoi cittadini.Nel giorno del 20° anniversario dell’assasinio di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e della Scorta CGIL, CISL e UIL  hanno deciso di mobilitarsi in tutta Italia per dire ancora una volta NO a chi vuole diffondere terrore e violenza, e per affermare la cultura della democrazia e della legalità come unica via per garantire la convivenza civile e i diritti ai lavoratori e ai cittadini tutti del nostro Paese. PRESIDIO AD ANCONA IN PIAZZA ROMA MERCOLEDI' 23 MAGGIO ALLE ORE 18.00 la cittadinanza è invitata a partecipare  
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21/05/2012 Sanità: senza novità sarà mobilitazione.
La settimana entrante sarà decisiva per le sorti future della sanità fermana e del rapporto tra sindacati dell’Area Vasta 4, Direzione e Regione. Il Direttore Gianni Genga sta concludendo i colloqui con la direzione generale dell’Asur per capire quale sarà il contingente di personale che potrà assumere nei prossimi 4 mesi, cioè fino ad ottobre. Una “navigazione a vista” alla quale si oppone con forza Fp Cisl.La settimana entrante sarà decisiva perché martedì i sindacati e la Rsu dell’Area Vasta 4 si riuniranno e dovranno prendere delle importanti decisioni di contrasto ad una proposta di pianificazione dei servizi e dei reparti per i prossimi 4 mesi che Donati definisce “folle”. <Sia ben chiaro, la follia della proposta non si abbatterà solo contro il personale dipendente ma si ripercuoterà soprattutto sugli utenti, sui malati, sugli anziani, sui più fragili come i pazienti che hanno disturbi psichiatrici, necessitano di assistenza domiciliare o interventi sociali – spiega Donati – la nostra non è una difesa di parte o di categoria. È la difesa di un sistema sanitario pubblico che sta morendo per incapacità politica. Se per martedì prossimo non arriveranno notizie nuove e confortanti da parte dei ragionieri e burocrati dell’Asur, la Csil Funzione Pubblica proporrà alle altre organizzazioni sindacali e alla Rsu di organizzare una grande mobilitazione contro la Regione e l’Asur che non dovrà interessare solo i dipendenti dell’Area Vasta 4 ma che dovrà estendersi ai cittadini, ai pensionati, alle associazioni dei malati, al Tribunale dei diritti del malato,ecc. A tutti quelli, insomma, che hanno a cuore le sorti della sanità fermana che è sotto attacco, perché piccola e scomoda in una geografia che vede polarizzare i servizi sociosanitari e le risorse economiche su tre grandi blocchi: nord-centro-sud. Basta con le prese in giro di ospedali nuovi! La gente sta male adesso e deve essere curata oggi e non chi sa quando. E’ incomprensibile e provocatorio, anzi è un’offesa alle nostre intelligenze di cittadini e lavoratori, ascoltare da anni ai tavoli politici o sindacali che le strutture sociosanitarie dell’Area Vasta 4 sono le uniche nel panorama regionale che devono acquisire posti letto per acuti ( + 65 posti letto) e per la post acuzie e residenzialità (+ 120 posti) e nel contempo costringere la Direzione della stessa Area Vasta ad ammucchiare i reparti per i prossimi quattro mesi, se va bene, e ridurre di circa 20 posti per acuti la già scarsa potenza recettiva di Fermo, inoltre programmare chiusure temporanee delle Residenze come Alzheimer o Rsr., diminuire le prestazioni del Dsm. Senza fatti concreti sarà mobilitazione unitaria e trasversale, da soli o con altre Aree Vaste vicine, ma sarà mobilitazione perché non intendiamo essere presi in giro da nessuno>. IL SEGRETARIO GENERALE CISL FP ASCOLI-FERMO Giuseppe Donati
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20/05/2012 Libri scolastici. Un salasso tutto a carico delle famiglie.
COMUNICATO STAMPA Libri scolastici  Un salasso tutto a carico delle famiglie  La differenza, anche culturale e di progresso passa sul digitale e internet In questi giorni gli istituti scolastici  stanno definendo i libri di testo  per il nuovo anno scolastico: visti i tetti di spesa previsti dal Ministero per i testi obbligatori, è abbastanza evidente che ci troviamo di fronte ad un ulteriore  salasso per le famiglie marchigiane, già gravate dai forti aumenti di tassazione, di oneri aggiuntivi e colpite dalla crisi occupazionale. La Legge 133 stabilisce che, a partire dall'anno scolastico 2012-2013, il collegio dei docenti adotta esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet o mista. Sono fatte salve le disposizioni relative all'adozione di strumenti didattici per i soggetti diversamente abili. Inoltre i vincoli posti dall'art. 5 della legge n. 169/2008 rafforzano l'esigenza di libri di testo che privilegino i contenuti principali e determinanti di ogni disciplina, rimandando alla quotidiana azione dei docenti le integrazioni e i completamenti di volta in volta necessari,anche mediante le appendici di aggiornamento separatamente disponibili. (Fonte C.M. 16/09). Gli obiettivi della norma sono positivi: massimizzare la disponibilità e la fruibilità dei testi;  rendere i contenuti facilmente utilizzabili in diverse forme; offrire risparmio alle famiglie (il D.M. 41/09 parla di materiale cartaceo a costo contenuto); alleggerire il peso degli zaini. D’altra parte l’editoria allo stato dei fatti non ha risposto in maniera adeguata, come dimostra il caso del “libro misto”, che risulta essere lo stesso libro cartaceo di prima con un CD Rom o con dei collegamenti su piattaforma che fanno accedere a esercizi, schede, immagini, fonti, considerate “espansioni” del libro cartaceo, in realtà servizi aggiuntivi che, pur utili, il più delle volte non conseguono gli obiettivi della norma; spesso quando c’è una versione digitale (in pdf) il codice ISBN alternativo al cartaceo vincola docenti e famiglie ad una scelta esclusiva, non facile, data l’esigenza di utilizzare più canali nello studio a casa; solo poche case editrici offrono una versione comprensiva di cartaceo e digitale insieme. In un quadro di tale incertezza e fluidità alcune scuole “prendono tempo” e per non sottostare a troppi vincoli inseriscono tra i libri “consigliati” testi invece fondamentali e facendoli comparire poi nelle annualità successive come testi già acquisiti, come dimostra  una indagine condotta da Adiconsum nazionale lo scorso anno nella scuola secondaria di II grado. Ciò sta a significare che la “libera scelta delle famiglie e degli studenti” prevista nella circolare ministeriale nei fatti è un ulteriore obbligo. Una spesa che si ripete ogni anno e alla quale dobbiamo aggiungere i vari dizionari, ovviamente esclusi dai tetti di spesa. L’istruzione è  investimento, è progresso, è cultura, il fattore principale del nostro sviluppo. Eppure ad emergere ancora una volta, è, da una parte,  l’inadeguatezza dell’ impegno dello Stato sul diritto allo studio, e dall’altro gli interessi e il business  delle lobby delle case editrici e conseguentemente i costi del diritto allo studio ricadono esclusivamente sulle famiglie. Ma possiamo e dobbiamo cambiare. Occorre per Adiconsum  rivisitare lo strumento del libro di testo, così come tradizionalmente considerato, rendendolo effettivamente multimediale e interattivo; il futuro, soprattutto per alcune discipline, può essere nei learning objects (Porzioni di contenuto autoconsistenti e utilizzabili in diversi contesti) e nella dimensione sociale dell’apprendimento che assumerà la forma di servizi intorno a contenuti di base. Siamo assolutamente consapevoli delle difficoltà finanziarie degli istituti scolastici e anche della  carenza di infrastrutture informatiche in alcune zone della nostra regione, ma invitiamo le scuole e in primis i docenti, nel rispetto della loro autonomia didattica, a  mettere in atto forme  possibili per il risparmio. Vanno incentivate tutte le  esperienze lodevoli  e ci sono anche nella nostra regione,  di comodati d’uso, prestiti, testi on line, ebook, ecc, mercatino dell’usato. Sul fronte della ricerca didattica poi riteniamo che si apra un’opportunità interessante per i docenti ai quali viene offerto un grande spazio come comunità scientifica e di ricerca sulla strada della sperimentazione e innovazione, sulla linea della libera circolazione del sapere. Abbiamo esempi come “Book in progress”. Ideato e realizzato dall’ITIS “E. Majorana” di Brindisi, il progetto, condiviso da Adiconsum, ha dato vita ad una rete di scuole in tutta Italia (tra cui l’Itis Volterra-Elia di Ancona) che provvedono a dotare gli studenti dei libri di testo necessari. I testi infatti sono scritti dai docenti stessi, stampati all’interno della scuola e scaricabili dalla rete “Book in progress”, permettendo alle famiglie di risparmiare 300 euro circa. Ma la rivoluzione di tale progetto è culturale, dove ragazzi e docenti  hanno un contenuto flessibile, nel quale sono gli attori principali.  Adiconsum condurrà anche quest’anno il monitoraggio per verificare il rispetto dei tetti di spesa previsti  ma per Silvana Santinelli il monitoraggio sarà una ulteriore elencazione di percentuali che non avranno alcuna ricaduta sulle scuole che hanno sforato, non essendo prevista alcuna sanzione. Per ADICONSUM l’importante è   lanciare un appello: superare il tradizionale libro di testo per attivare formule nuove, partendo dalle esperienze positive già in essere ma anche dalla creatività dei nostri docenti,  per una crescita culturale dei nostri ragazzi, cioè per il futuro del nostro Paese. Ancona 18.05.2012
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18/05/2012 Emergenza anziani: meno fondi all'assistenza domiciliare.
"Non riesco a camminare ed è difficile, visto che vivo sola, andare al Distretto per fare ginnastica riabilitiva. Ho chie­sto l'assistenza domiciliare ma la risposta tarda a venire. Non ne posso più». Virginia, 77 an­ni, è un'impiegata in pensione e la sua situazione non è la sola nella provincia ad essere dram­matica. Sono molti i pensiona­ti con problemi di deambula­zione lasciati a se stessi o alle famiglie. Il segretario della Cisl FP dichiara: «Il nostro è un grido di allarme che dovreb­be coinvolgere tutti  in maniera sinergica. Le risorse economi­che e gli investimenti sul perso­nale dell'Asur sono in calo. La Regione per fronteggiare i mi­nori trasferimenti dello Stato ha deciso il blocco delle assun­zioni fino al 2014. Questo si coneretizzerà sul territorio in una diminuzione e dequalifica­zione dei servizi sanitari eroga­ti. I primi a subire le conseguen­ze dei tagli saranno proprio quelli come l'Adi. Questo comparto dovrebbe essere, invece, maggiormente potenziato per evitare le lungo degenze inutili. Si sta operando, invece al con­trario, cercando di mantenere i livelli ospedalieri i più alti pos­sibile perché vincolati da stan­dard chiari cosa che non avvie­ne per servizi come l'Adi».
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16/05/2012 "Cisl con te": il nuovo servizio della Cisl di Pesaro
La Cisl di Pesaro  ha istituito Cisl con te, un servizio a sostegno e in aiuto delle persone e delle famiglie in difficoltà.Nella nostra comunità locale, come nel resto del Paese, si va diffondendo una sofferenza e un disagio che nessun sondaggio o statistica riesce ad evidenziare nella sua vera portata. Un processo di impoverimento, mai visto prima, sta risucchiando numerose famiglie del nostro territorio.Come si può essere tranquilli se si ha un lavoro a chiamata o se non si lavora affatto? Se si hanno figli meritevoli di studiare, ma che non possono per condizioni familiari? Se si ha un mutuo sulle spalle e si è in cassa integrazione? Se si hanno malati in casa e un affitto da pagare?Sono tutte  dolorose e  reali situazioni che incontriamo ogni giorno.Così muore la speranza e la capacità di immaginare un futuro per sé e per la propria famiglia.Una differenza, forse la fondamentale, con le crisi del passato (che abbiamo affrontato e superato) è che è venuta meno la fiducia in noi stessi.Eravamo certi, allora, che ce l’avremmo fatta.  Avevamo il senso dell’attesa. Sapevamo fare gruppo  e vedere insieme lontano.Oggi la fiducia negli altri  e la capacità di costruire relazioni è crollata verticalmente. (Solo  2 italiani su 10 sostengono di averne ancora – Demos & Pi 2012).Si è logorato in definitiva quel patrimonio di caratteristiche, di abilità, di virtù e di relazioni che va sotto il nome di capitale sociale e che rendeva la nostra società tradizionalmente più forte dello Stato.Di qui la necessità di ricreare comunità, come base per un nuovo slancio vitale. Cambiando stili e modelli di vita, per una società inclusiva e non dei fortunati.In Europa, nessuno come noi guarda con tanto pessimismo al futuro delle nuove generazioni.E’ in questo contesto  che la Cisl di Pesaro-Urbino ha istituito “Cisl con Te”.  Iniziativa collegata al progetto  della Cisl Marche sulle vulnerabilità. Un servizio quindi a sostegno  delle persone e delle famiglie in difficoltà.La finalità è quella di accogliere, ascoltare, individuare i bisogni,  spesso inespressi per pudore, accompagnandoli al superamento. I servizio poggerà sulla rete interna delle categorie e degli sportelli della Cisl, ma dialogherà e si rapporterà, in un’ottica di reciprocità e collaborazione, con le istituzioni e i soggetti pubblici e privati impegnati e  presenti sul territorio.L’idea è di una rete formata da diverse maglie, che sostenga le persone e le famiglie aiutandole ad attraversare le difficoltà.Il servizio sarà in diretto rapporto con l’Osservatorio. I dati raccolti  verranno utilizzati, come base di ricerca, per capire i cambiamenti e impostare efficaci politiche pubbliche, coinvolgendo le istituzioni e i soggetti interessati. 
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16/05/2012 Due pesi e due misure per le zone Nord e Sud della Regione
"Nell'incontro sindacale di ieri pomeriggio, abbiamo appreso, com'era prevedibile, chel'Asur non concederà a questo territo­rio altro che briciole in tema di assunzioni di personale. Ciò vorrà dire che lo scenario che si andrà a delineare nei prossimi mesi per quanto riguarada i servizi sanitari offerti ai fermani, sarà il peggiore tra quelli preventivati".E' drammatico e senza sconti lo scenario delineato dal segre­tario provinciale della Funzione Pubblica Cisl Giuseppe Donati. "Il cosiddetto Piano B2 che prevede accorpamenti dei reparti di Chirurgia con Urolo­gia e di Ortopedia con Otorino­laringoiatría e soprattutto il ta­glio di 4 posti letto di Psichiatria, diventerà esecutivo a meno che l'Asur non riveda le sue assurde posizioni sulle deroghe al blocco delle assunzioni. Oltre a ciò verranno messe in atto altri interventi sui servizi territoriali tutti indirizzati a tagli di prestazioni e di chiusure temporanee".Ora si terrà la conferenza dei sindaci dell'Area Vasta 4 alla quale dovrebbe partecipare anche l'assessore Mezzolani. Ma cosa verrà stavolta a promettere al Fermano? Quello che da anni non mantiene? Un riequilibrio delle risorse economiche stanziate per il Sud delle Marche nei confronti di quelle da anni investite altrove? Non ci crediamo ormai, siamo arresi all'evidenza che in questa Regione, i cittadini non sono tutti uguali: la spesa pro-capite per cittadino va da 1.900 enro dei più fortunati (Nord delle Marche) a 1.450 cu­ro dei più sfortunati (Sud delle Marche)'."L'assessore dovrà giustificare come mai a gennaio del 2012 ha sottoscritto un ac­cordo con la ex Zona Territoriale di Fano per ripianare io splafonamento dei fondi contrattuali di circa 350 mila euro mentre tutti gli altri territori delle Marche non hanno visto un solo centesimo. perchè a Fano sì e a Fermo o Ascoli no?".Il Segretario Funzione Pubblica Cisl - Giuseppe Donati
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15/05/2012 Ircer Macerata, uno strumento per la gestione associata dei servizi
Il 31 maggio prossimo si svolgerà un Consiglio comunale aperto per approfondire le vicende dell’Ircer di Macerata. Più che soffermarsi su scandali veri o presunti,la Federazionedei pensionati (FNP) della Cisl di Macerata vuole approfittare per contribuire alla discussione attraverso alcune considerazioni che valgono anche per le altre Ipab che hanno deciso di trasformarsi in Aziende pubbliche di servizi alla persona (di seguito APSP). La FNPe la Cisl un anno fa hanno molto insistito che le Ipab si trasformassero in APSP. Riteniamo che queste siano infatti uno strumento importante, che se inserito all’interno della programmazione socio sanitaria regionale e di Ambito sociale, può diventare utile per favorire la gestione associata tra più comuni di più servizi sociali (e non solo di quelli residenziali per anziani). Una possibilità che, in un periodo storico in cui si riducono le risorse per i Comuni, dovrebbe essere “colta al volo” da un amministratore intelligente e lungimirante.Purtroppo a distanza di un anno nulla si è mosso. Le APSP (Macerata, Civitanova Marche e San Severino) sono rimaste inerti, in attesa degli eventi. Se un anno fa avessimo saputo che l’obiettivo era quello di continuare a “gestire l’esistente”, sarebbe forse stato più utile e meno impegnativo trasformare le Ircer in Fondazioni di diritto privato (come Recanti o Matelica).Anche perché le sfide che attendono le nostre case di riposo sono molte. Prima tra tutte, l’attuazione dell’accordo regionale sul riallineamento delle tariffe delle residenze protette. Gli anziani non autosufficienti nelle strutture residenziali pagano oggi delle rette veramente troppo alte. Questo perché su di loro viene ingiustamente caricata l’assistenza sanitaria, che dovrebbe invece essere garantita gratuitamente ad ogni cittadino. Con l’accordo di cui sopra le strutture residenziali hanno ricevuto denaro dall’Asur ma non hanno ridotto le rette. Qualcosa non ha funzionato, e vogliamo capire cosa. Ma il tavolo di monitoraggio appositamente previsto da un Decreto regionale per vigilare sull’attuazione dell’accordo non è più stato convocato! Come ormai da prassi consolidata negli ultimi anni, la sanità e gli enti gestori si sottraggono al confronto con il sindacato.Ma c’è di più. Il Piano socio sanitario regionale prevede che i servizi sociali e sanitari siano organizzati e gestiti a livello intercomunale integrando (con accordo di programma) il Distretto sanitario e l’Ambito sociale, chiamati a costituire un’apposita Unità operativa sociale e sanitaria e a redigere un Piano territoriale integrato. Anche su questo versante, un’APSP intercomunale potrebbe svolgere un ruolo importante di “soggetto facilitatore” nell’accelerare dinamiche di integrazione.Questa situazione non è più tollerabile. Richiamiamo l’attenzione dei Sindaci e dei Consigli di amministrazione delle APSP. Da un anno a questa parte non è stata impegnata un’ora di confronto con il sindacato, neppure a titolo informativo, sul futuro e sulle prospettive delle Aziende pubbliche. Sembrano mancare il coraggio e la volontà di prendere in mano il futuro dei servizi sociali e sanitari sul territorio. A pagare il prezzo di questo grave errore saranno tutti i cittadini, specie i più deboli come i pensionati e gli anziani non autosufficienti. La Federazione dei pensionati della Cisl non resterà a guardare, ed è pronta ad iniziative, anche eclatanti, di sensibilizzazione e di protesta.Il Segretario generale FNP CISL MACERATA – Dino Ottaviani 
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14/05/2012 Piano ferie estivo: no alla proposta di ridurre posti letto e servizi sanitari
Le Segreterie Sindacali Territoriali di Fermo e la RSU dell’Area Vasta 4 denunciano la situazione allarmante in cui versa la sanità dell’Area Vasta 4, a detta di tutti, compreso il Dipartimento Salute della Regione Marche, penalizzata fortemente in termini di posti letto, servizi residenziali, e territoriali nonchè finanziamenti per la manutenzione delle strutture e gli ospedali. L’allarme maggiore, però, riguarda la gravissima carenza di personale. E’ bene ricordare infatti che a causa della stretta economica imposta dal Governo Nazionale anche alla Regione Marche (pur tra le poche rientrate nel patto di stabilità’!!!) e dalle conseguenti illogiche politiche occupazionali dell’ASUR Marche – avvallate dalla Giunta Regionale - che operando tagli lineari non tengono conto delle diverse realta’ territoriali, molte figure professionali ed assistenziali, venute meno per pensionamento o termine del contratto di lavoro precario, non sono state sostituite, tanto da mettere a dura prova la tenuta complessiva del sistema sociosanitario fermano. A giugno inizierà il periodo feriale ed i reparti, già in sofferenza per mancanza di personale, rischiano di dover ridimensionare i posti letto e le prestazioni erogate, con conseguenze negative sui servizi ai cittadini. Se non verranno assunti gli infermieri, gli OSS e gli amministrativi necessari, la Direzione di Area Vasta 4 sarà costretta ad accorpare i reparti chirurgici, con un drastico ridimensionamento dei posti letto disponibili, già carenti. Nel caso della Psichiatria, addirittura, ritornerebbe l’incubo della soppressione di 4 o 5 posi letto in SPDC al solo scopo di recuperare tre infermieri, mettendo così in difficoltà la capacità recettiva del Dipartimento di Salute Mentale, in un periodo, qual’è quello estivo, dove alcune patologie psichiatriche si riacutizzano e necessitano maggiormente di interventi in urgenza su stati di acuzie psichiatriche anche pericolose. Va inoltre aggiunto il risicato numero di sanitari in servizio, sempre per pensionamenti non sostituiti. QUESTA SITUAZIONE E’ INSOSTENIBILE ED INACCETTABILE! Il territorio sta affrontando una crisi economica lunga e drammatica che mette a dura prova le famiglie e le persone fragili. Il Servizio Sanitario in questo momento dovrebbe essere più efficiente che mai e non tagliare prestazioni e servizi, come presto succederà per le ferie. I cittadini, avendo meno potere di spesa, dovrebbero poter contare su un sistema sanitario pubblico efficiente e non essere costretti a pagare la sanità due volte: con le tasse e con le parcelle ai privati. I risparmi si devono e si possono fare ma non sulle prestazioni e sul personale necessario a fornirle. Si inizi a tagliare gli stipendi dei Manager regionali e dei troppi Direttori che invece di poter assumere liberamente le azioni organizzative e gestionali sono da mesi commissariati dalla politica e dall’ASUR Marche e quindi ridotti a semplici esecutori di voleri altrui. La RSU ha avanzato delle proposte. Ad esempio agire sui Punti di Primo Intervento che drenano risorse ingenti per i contratti dei medici e occupano un numero importante d’infermieri. Ciò però sembra non realizzabile e si comprende facilmente il perchè. Le lobby stanno prevalendo. Alle scriventi Segreterie Territoriali e alla RSU, pare, non vi sia il dovuto coraggio da parte dell’ASUR nel fare scelte anche scomode perché toccano interessi di categorie professionali notoriamente forti ma così facendo la Direzione Generale scarica il peso di una situazione organizzativa e gestionali intollerabile sul personale del comparto ed in particolare sugli infermieri ed gli OSS. Gli operatori sanitari si sentono abbandonati, lasciati giornalmente soli nell’arena dei Reparti e dei Servizi, a fronteggiare il disappunto, il disagio, ed il crescente e giustificato malumore dei cittadini per un’organizzazione che fa acqua da tutte le parti. Non parliamo poi del personale amministrativo soprattutto quello degli sportelli front office che viene spesso offeso e denigrato dall’utenza per ritardi e lentezze non ascrivibili alla sua volontà o capacità professionale. Chi immagina di prendere la strada più corta, indicata dal Direttore Generale Piero Ciccarelli, di fare le “ammucchiate di reparti” dentro gli ospedali, sbaglia di grosso. La parte sindacale si è già dichiarata contraria a questo progetto grossolano e dequalificante di sanità che reputa gli investimenti sul personale e sulla sua competenza e professionalità, una mera voce d spesa da tagliare ma non ha altrettanto coraggio di agire sui veri sprechi,ridondanze e privilegi. Senza un vero rilancio dei servizi che non può prescindere da investimenti mirati per il fermano, la sanità del nostro territorio, nonostante l’impegno profuso dai dipendenti e la bravura dei professionisti, sarà sempre in grande sofferenza e subirà ulteriori penalizzazioni che peseranno sui cittadini, specialmente i più deboli. Tutto questo, la RSU e le Organizzazioni Sindacali continueranno a denunciarlo pubblicamente fino a quando non riceveranno risposte concrete. Il piano delle assunzioni che in settimana dovrebbe essere messo a punto è un banco di prova importante. Senza le dovute assunzioni di personale, reparti e servizi verranno o accorpati o ridotti. Ci chiediamo: il fermano può permettersi altre penalizzazioni ? Il Segretaro Territoriale Giuseppe Donati (CISL FP) I RAPPRESENTANTI RSU DELL’AREA VASTA 4
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10/05/2012 Poste Urbino - lentamente si ripristina “l’anormalità”
Pesaro - Come avevamo già denunciato sulle pagine di questa testata, Poste sembra ancora intenzionata a rimandare la soluzione dei problemi del centro di distribuzione e dell’Ufficio Postale di Urbino. Come? adottando l’ennesima soluzione tampone, soluzione che peraltro poteva essere adottata senza lasciare per oltre 10 giorni una trentina di lavoratori esposti a gravi rischi.“Rendere complicate le cose semplici” - afferma Dario Dominici Segretario Regionale Slp-cisl e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS dell’Unità Produttiva di Pesaro – “sembra essere una mission… Ci sono volute due settimane, una riunione con la parte datoriale, una assemblea sul posto di lavoro con i dipendenti, un esposto all’Asur e qualche articolo, affinchè Poste Italiane si decidesse a fare un primo semplice intervento per ripristinare, in parte, il funzionamento del montacarichi che permette di far salire la corrispondenza destinata ai comuni di Urbino, Fermignano, Urbania, Peglio, S’Angelo in Vado e Borgo Pace al terzo piano del centro di distribuzione collegato all’Ufficio Postale di Urbino in via Bramante, pieno centro storico della famosa cittadina; e quindi essere lavorata in un ambiente che pur non a norma consente di non esporre a troppi rischi i dipendenti. Due settimane per decidersi a chiudere la porta al secondo piano lasciando che l’impianto possa essere utilizzato almeno come montacarichi.”Non è una bella storia, burocrazia e lungaggini testimoniano poca attenzione e considerazione per quei lavoratori che quotidianamente entrano nelle case dei cittadini portando corrispondenza e servizi non solo utili, essenziali alla popolazione. “Ricordiamo alla azienda che deve mantenere i propri impegni e cercare locali idonei ad accorpare in unico centro le lavorazioni dei servizi postali per la vasta area del territorio provinciale servito dal CPD di Urbino. Continueremo a incalzare la parte datoriale che ancora sfugge a qualsiasi confronto con le OOSS: a noi piace risolvere le questioni che attengono al lavoro intorno ad un tavolo piuttosto che attraverso i mass media, ma evidentemente ciò non sembra interessare a tutti in azienda. Nel frattempo è bene che tutti dalla cittadinanza agli amministratori locali siano a conoscenza di tutte le contraddizioni della più grande azienda di servizi del paese” Dario Dominici SLP_CISL Marche
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09/05/2012 Revocato lo sciopero regionale di 8 ore del Trasporto Pubblico Locale
Ancona 09.05.2012  Alla Commissione di Garanzia  Oss-conflitti sindacali  All’ASSTRA Marche All' ANAV Marche All'Assessore Trasporti Regione Marche Ill.sig. Prefetto di :Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Fermo Oggetto :  Revoca  Sciopero Regionale Trasporto Pubblico Locale su gomma del 10 maggio 2012             Le scriventi, comunicano che oggi 9 maggio c/o gli uffici della Regione Marche dopo l'incontro di ieri 8 maggio con l'Assessore ai Trasporti dott.  Luigi  Viventi e il dirigente dott. Sergio Strali, si è sottoscritto un protocollo di intesa.             Le OO.SS. pur non avendo condiviso il taglio dei servizi del 5% già effettuato, ritengono che il documento prodotto e sottoscritto, eviti ulteriori penalizzazioni ai cittadini e ai lavoratori, ma anzi inneschi un meccanismo virtuoso che dovrebbe migliorare ed efficientare il servizio di Trasporto Pubblico Locale.             Inoltre, il tavolo congiunto concordato tra Regione e OO.SS. permetterà di monitorare e concordare tutti gli aspetti riguardanti i nuovi affidamenti da effettuare nel 2013.             Pertanto, per le motivazioni di cui sopra le OO.SS. Regionali REVOCANO lo sciopero previsto per domani giovedi 10 maggio.  Segreterie Regionali Marche FILT-CGIL                FIT-CISL                UILTRASPORTI Fabrizio Fabbietti    Roberto Ascani       Giorgio Andreani
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07/05/2012 Area Vasta 5: arriva un minimo di respiro per la riabilitazione.
Alcune settimane fa, la CISL FP di Ascoli-Fermo ha denunciato la situazione allarmante in cui versa la Medicina Riabilitativa dell’Area Vasta 5 presso l’ospedale di San Benedetto del Tronto. E’ bene ricordare che a causa della sconsiderata politica occupazionale dell’ASUR Marche e della stretta economica imposta dalla Regione Marche, un servizio molto apprezzato dall’utenza, quale quello della Riabilitazione, sta lentamente morendo per la gravissima mancanza di personale qualificato medico, tecnico riabilitativo e di supporto amministrativo. A fronte di assenze maturate nel tempo per pensionamenti mai sostituiti, trasferimenti ed aspettative, attualmente mancano all’appello 9 fisioterapisti di cui ben 6 dedicati all’assistenza domiciliare e residenziale, due medici e due figure amministrative. Ciò ha significato, in concreto, un calo drastico delle prestazioni riabilitative a domicilio dei pazienti, lo smantellamento o quasi dell’assistenza riabilitativa presso la Casa della salute di Ripatransone e l’esplosione dei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali in ospedale, visto che i fisioterapisti sono stati sottratti alle attività ambulatoriali ed inviati sul territorio per tamponare l’emergenza. Per assurdo, attualmente, per una prestazione riabilitativa urgente qual’è la riabilitazione per frattura di femore, si attendono anche 40 gg. che significa due cose: o l’utente attende i tempi biblici dell’intervento, subendo un danno fisico e lavorativo notevole perché i tempi di ripresa alla vita normale ritardano enormemente oppure lo stesso utente deve pagarsi la prestazione privatamente. A questo ci ha ridotto, la politica regionale sulla sanità e l’indolenza assoluta della politica locale che oltre ad organizzare sterili dibattiti o consigli comunali non è riuscita ad imporsi presso gli stessi referenti regionali, anche dello stesso colore politico, per portare a casa qualche soluzione concreta e tutelare il territorio. La CISL FP, invece, dopo il suo intervento pubblico, tramite la stampa, può dire di aver ottenuto un pur minimo risultato. Dal 1 giugno verranno assunti, purtroppo solo a tempo determinato, 3 nuovi Fisioterapisti che almeno potranno sopperire in parte ad una situazione da terzo mondo. QUESTO PERO’ NON BASTA ! Il territorio sta affrontando una crisi economica drammatica e lunga. Il Servizio Sanitario in questo preciso momento deve essere più efficiente di prima e non tagliare prestazioni e servizi come presto succederà per le ferie perché i cittadini, avendo meno potere di spesa, devono poter contare su un sistema sanitario pubblico efficiente e non pagarlo due volte con le tasse e con parcelle ai privati. I risparmi si devono e si possono fare ma non sulle prestazioni e sul personale necessario a fornirle. Si inizi a tagliare gli stipendi dei Manager regionali e dei troppi Direttori che invece di assumersi personalmente delle responsabilità organizzative e gestionali sono da mesi commissariati dalla politica e dall’ASUR Marche e quindi ridotti a semplici esecutori di voleri altrui. Per fare questo non c’è bisogno di gravare sulla collettività per quasi 140 mila euro all’anno a Direttore. La CISL FP rivendica il ruolo primario che ha da tempo si è conquistato, propositivo e di denuncia. Qualche risultato lo ha portato a casa ma non basta. L’Area Vasta 5 ha necessità di aprire un confronto con le Organizzazioni Sindacali per decidere dove vuole andare e cosa intende fare. Ad oggi sta solo vivacchiando, non ha un progetto, non ha portato una proposta complessiva di riorganizzazione e quello che è peggio, sta scaricando sui lavoratori e sui professionisti, in primis infermieri, OSS ed Amministrativi, il peso di una situazione organizzativa e gestionali intollerabile. Sta lasciando soli gli operatori sanitari, nell’arena giornaliera dei Reparti e dei Servizi, a fronteggiare il disappunto, il disagio, ed il crescente e giustificato malumore dei cittadini per un’organizzazione che fa acqua da tutte le parti. Pensare che fra qualche giorno inizieranno le ferie estive fa venire i brividi. Ad oggi non si conoscono le strategie che questi Direttori metteranno in campo per consentire i 15 gg di ferie estive al personale e nello stesso tempo mantenere i servizi efficienti. Chi immagina di prendere la strada più corta, indicata dal Direttore Generale Ciccarelli, di fare le “ammucchiate” dentro gli Ospedali o tra gli Ospedali, sbaglia di grosso. La CISL FP contro questo metodo grossolano e dequalificante di sanità è pronta a scendere in campo ed anche in piazza. I Direttori, Coordinatori, Posizioni Organizzative alla corte dei nostri grandi Manager… sono avvertiti. IL SEGRETARIO GENERALE CISL FP Ascoli-Fermo Giuseppe Donati
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01/05/2012 Il 1° maggio un'occasione per difendere e rilanciare il lavoro
Ci apprestiamo a celebrare il 1° Maggio con la stessa forza e convinzione di sempre, ma duramente provati, come territorio pesarese, da una crisi che perdura da ormai quasi quattro anni e che ha avuto, nell’ultimo semestre, una preoccupante riacutizzazione, aggravata dai danni prodotti dall’eccezionale nevicata del Febbraio scorso.Le persone, le famiglie, le imprese in difficoltà aumentano e il disorientamento rischia di lasciare il posto ad un disagio sempre più diffuso. Secondo i dati ISTAT illustrati dalla Provincia nella recente CPL, il tasso di disoccupazione è passato, dal 2010 al 2011, dal 4.7 al 5.8%; quello giovanile dall’11.2 al 21.4% e quello femminile dal 4.9 al 7.2%.Quello di occupazione è diminuito dal 1.4%; gli occupati sono passati da 166.380 a 163.683.Nel 1° trimestre 2012 si sono registrate il 5.5% di assunzioni in meno rispetto allo stesso periodo 2011. La Cig nel mese di Marzo, rispetto allo stesso mese del 2011, è cresciuta del 21%.Perdita del potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni; erosione del risparmio delle famiglie e contrazione dei consumi sono alcuni dei fenomeni che stanno assumendo proporzioni notevoli anche nella nostra provincia.Che risposte siamo in grado di offrire ai tanti soggetti bisognosi di aiuto? Come frenare un carovita che falcidia , mese dopo mese i bilanci familiari?L’impegno per arginare questa situazione va profuso a tutti i livelli.Il governo Monti ci ricorda tutti i giorni che questi sono i tempi del rigore economico. E’ questa una sfida che come sindacati abbiamo raccolto ponendo una sola condizione: che al rigore siano  associati equità e politiche per lo sviluppo.Che chi ha di più sia chiamato a dare di più; che vi sia concreto sostegno all’occupazione.Perché di solo rigore si può anche morire, come sembra abbiano finalmente capito  i vari governanti europei.D’altra parte le politiche di rigore, i sacrifici richiesti a lavoratori e pensionati soprattutto, rischiano di essere, oltre che iniqui, come di recente lo è stata la riforma delle pensioni, anche insufficienti, se non si pone fine a delle distorsioni di fondo.A livello internazionale vanno adeguatamente regolamentati i mercati finanziari, per evitare le attuali, macroscopiche, speculazioni.Se 6 operazioni su 10 vengono effettuate fuori da ogni controllo, come può avvenire  ciò? Come si può riportare la finanza a strumento di sostegno dell’economia reale e questa porla autenticamente al servizio dell’Uomo?A livello nazionale la priorità assoluta è rappresentata dal riordino dei conti pubblici e dalla lotta agli sprechi ma, in nome dell’equità e della lotta alle disuguaglianze è fondamentale una riforma fiscale che alleggerisca il prelievo su redditi da lavoro e pensioni e riduca il costo del lavoro, orientando verso questi obiettivi le risorse derivanti da un’adeguata tassazione dei patrimoni e dalla lotta all’evasione fiscale.Non è sostenibile una situazione in cui il 10% delle famiglie detiene il 49.7% della ricchezza e come afferma l’ISTAT, a fronte di un aumento, negli ultimi 10 anni, del 5.8% delle abitazioni, nello stesso periodo 50.000 famiglie in più dichiarano di vivere in baracche. Sul piano locale, la riqualificazione del nostro sistema manifatturiero, la valorizzazione dell’agricoltura, il lancio del turismo vanno combinati con la salvaguardia del nostro sistema di welfare, messo a dura prova da una contrazione delle risorse a disposizione degli Enti locali, a seguito di un processo federalista un po’ bislacco che fino ad oggi ha prodotto solo un incremento della pressione fiscale sui cittadini.Le richieste di assistenza sociale ai Comuni  sono, nell’ultimo triennio, triplicate.Per evitare che questo si trasformi in  ulteriore tassazione è indispensabile, superando gli attuali, incomprensibili ritardi, sul piano della spesa puntare ad ulteriori risparmi attraverso la gestione associate di servizi e funzioni tra i vari Comuni e sul piano delle entrate stabilire che rette e tariffe siano  fissate utilizzando lo strumento dell’Isee lineare.Ma aldilà delle pertinenze dei vari livelli, alla base di ogni risposta va posto un concetto essenziale: per uscire dalla crisi bisogna difendere e rilanciare il lavoro e fondare su di esso ogni ipotesi di sviluppo economico.E nel contempo dare più valore ed attenzione alle persone. Sostenendole, siano esse lavoratori  dipendenti o datori di lavoro, nei momenti di difficoltà che la crisi ingenera;  per evitare, come è successo a molte in questi ultimi mesi , che ricorrano  a dei gesti disperati.Va favorita, in ogni modo, la creazione di nuova, “buona” occupazione. Che punti sì all’incremento della produttività ma anche, attraverso la contrattazione, al conseguente aumento delle retribuzioni.Che ad un salario dignitoso associ il rispetto rigoroso delle norme di salute e sicurezza. Troppo alto è il tributo di vite umane che paghiamo per l’incuria e per la malsana riaffermazione della logica del massimo ribasso negli appalti.La riforma del lavoro in discussione in Parlamento risulta convincente nel contrasto alle “flessibilità malate” e nell’affermazione del principio che il contratto ordinario debba essere quello a tempo indeterminato.Deve essere però difeso nel corso dell’iter parlamentare l’istituto della reintegrazione per chi è ingiustamente licenziato e perseguito il giusto equilibrio tral’allargamento della platea dei beneficiari degli ammortizzatori sociali e la misura e la durata degli interventi.Per il rilancio dell’economia serve all’Italia  un reale sostegno alle attività di ricerca e d’innovazione delle imprese.E’ necessario, nel rispetto degli equilibri socio-ambientali, il varo immediato di un Piano d’interventi infrastrutturali, materiali ed immateriali e di una seria politica industriale.Perché è delittuoso assistere alla messa in discussione di migliaia di posti di lavoro e non sbloccare, per pastoie burocratiche, miliardi di euro già stanziati per importanti interventi,  viari e non, utili per colmare il divario che registriamo al riguardo, rispetto agli altri paesi europei.Serve un programma di liberalizzazioni autentiche che sgombri il campo, in molte attività, da rendite di posizioni fuori dal tempo e non si riduca a scelte riduttive e discutibili come quello degli orari dei negozi.Non è certo con le aperture festive indiscriminate degli esercizi commerciali che daremo vigore alla nostra economia!Ciò che veramente serve è una rete di distribuzione che faccia salvo anche il piccolo commercio e non lo marginalizzi come le scelte recenti rischiano di fare.Sul lavoro va costruito il domani; sulla difesa dei più deboli va imperniata la vita delle nostre comunità.Un nuovo Patto per il lavoro e la crescita è ciò che serve per riaprire l’orizzonte nostro e dei nostri figli, liberandolo dalle inquietanti nubi odierne che nessun Governo, tecnico e non, potrà diradare da solo.In centinaia di Piazze, in tutta Italia, questo sarà il nucleo della proposta che CGIL-CISL-UIL  impegnati oggi più che mai a dare valore al lavoro, faranno alle altre parti sociali e al Governo.Ma serve anche, come ci ha ricordato il Presidente Napolitano nella sua recente visita a Pesaro il rilancio di una “buona” politica, eticamente ispirata. Capace di sprigionare energie ed impegno votati al bene comune; capace di affrancarsi dal pericolo di essere ridotta a semplice strumento per affaristi ingordi ed egoisti  e terreno per disinvolti populisti.La nostra democrazia ha bisogno di un profondo rinnovamento: si cominci, senza indugi, dalla legge elettorale, ridando reale potere di scelta dei propri rappresentanti ai cittadini; si continui con il riassetto del sistema istituzionale che ha bisogno di essere snellito e reso più efficiente.Ogni atto di trasparenza, di sobrietà, di lungimiranza, rappresenterà, per quanto doveroso, un apprezzabile segno d’attenzione, per chi si trova oggi in particolare difficoltà.Sarà inoltre un modo tangibile per consentire ai nostri giovani di guardare con maggiore fiducia e speranza al proprio futuro liberando quelle energie vitali indispensabili per ridare slancio al nostro Paese.Sauro Rossi    Segretario Generale Ust - Cisl Pesaro - Urbino 
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26/04/2012 Lavoratori agricoli diritti negati. Sciopero di 8 ore venerdì 27 aprile.
COMUNICATO STAMPA DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE FAI CISL DI ANCONA GIORGETTI GIUSEPPELe sigle sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno proclamato, per venerdì 27 aprile, lo sciopero generale nazionale, di 8 ore, dei lavoratori agricoli«Siamo costretti a scioperare – afferma Giuseppe Giorgetti, segretario generale della Fai Cisl di Ancona - perché il Governo Nazionale sta mettendo in discussione l’attuale Previdenza Agricola e le prerogative contrattuali dei lavoratori agricoli col disegno di legge presentato sulla riforma del lavoro. » Nello specifico all’articolo 11 di tale provvedimento, si vuole estendere l’uso dei Buoni Lavoro (VOUCHER) a tutti i lavoratori agricoli e a tutti gli imprenditori agricoli, col solo limite di euro 5.000 annui corrispondenti a 110 giornate lavorative annue a lavoratore. Tutto questo determinerà una deregulation del mercato del lavoro agricolo anche nel territorio della provincia di ancona e non solo; gli operai saranno condannati alla totale precarietà negando a loro:-l’iscrizione negli elenchi anagrafici -la disoccupazione agricola, l’indennità di malattia, infortunio e maternità -la contribuzione figurativa ai fini pensionistici, negando di fatto la pensione e i diritti contrattualiAl contrario, il Governo non prevede misure di lotta e contrasto al lavoro nero e all’evasione contributiva, presente tuttora nel settore, facendo cassa solo sui diritti e prestazioni previdenziali dei lavoratori dipendenti agricoli. La Segreteria Provinciale Fai Cisl fa, inoltre, appello a tutti i Parlamentari affinché si facciano carico dei problemi della categoria. Tali provvedimenti legislativi potranno, di fatto, negare il diritto alla pensione futura dei lavoratori agricoli, già drammaticamente penalizzata dall’ultima riforma. E negare, inoltre, tutti quei diritti previdenziali che costituiscono, anche, il reddito delle famiglie dei nostri lavoratori.Per tutte queste ragioni il 27 Aprile dalle ore 10,00 un presidio di lavoratori sarà presente in Piazza del Plebiscito ad Ancona, in attesa di essere ricevuti dal Prefetto. Ancona 26 aprile 2012La Segreteria Provinciale Fai Cisl
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26/04/2012 Caos nelle graduatorie, la rivolta dei precari
Ostaggi del precariato, han­no scelto il giorno della Libera­zione per denunciare il grave stato di disagio a cui sono co­stretti da anni «a causa anche dell'incapacità degli uffici scola­stici periferici (in questo caso quello di Ascoli-Fermo, ndr) di interpretare le leggi ed applica­re le norme spesso lasciate al ca­so». Il grido di dolore giunge da un gran numero di insegnan­ti precari della scuola media e delle scuole superiori, costretti a rivolgersi al giudice del lavo­ro per la cattiva interpretazione di alcune sentenze che stabiliva­no l'annullamento della tabella di valutazione di alcuni titoli. L'Ufficio scuolastico territoria­le di Ascoli-Fermo ha dato ese­cuzione a tali sentenze non pro­cedendo alla decurtazione di sei punti agli abilitati non ap­partenenti agli ordinamenti delle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Ssis), bensì aggiungendoli ai ri­correnti: una decina tra Ascoli e Fermo. «Questa errata esecu­zione della sentenza — si legge in una nota del sindacato Cisl scuola, rappresentato ieri in conferenza stampa dal segreta­rio Feliciana Capretta — co­stringe tanti precari abilitati Ssis a presentare ricorso, per­ché si sono visti scavalcati in graduatoria».«PER NON essere scavalcati e perché si dia corretta esecuzio­ne alla sentenza — ha aggiunto il segretario provinciale — chie­dono l'attribuzione di un pun­teggio aggiuntivo Ssis». La si­tuazione, al di là delle giuste ri­vendicazioni degli insegnanti precari, appare del tutto para­dossale, anche perché essendo l'ufficio scolastico interprovin­ciale, alcuni faranno il ricorso al giudice del lavoro di Fermo, altri davanti a quello di Ascoli, con la possibilità (non remota) di risposte diverse, che andreb­bero ancor di più ad ingarbu­gliare la situazione. Questa ulte­riore situazione di disagio dei precari della scuola era già stata portata a conoscenza dell'Uffi­cio scolastico regionale, dal sindacato Cisl scuola. «Avevamo segnalato la discriminazione in­giustificata, proprio alla luce delle sentenze— dice la Capret­ta — che di fatto hanno trattato in maniera diseguale soggetti che si trovano nelle medesime condizioni, fermo che alcuni avevano presentato ricorso, al­tri no. All'Ufficio abbiamo chie­sto di verificare i nominativi dei ricorrenti vittoriosi nelle province di Ascoli e Fermo (quelli che si sono visti assegna­re i sei punti in più in graduato­ria, ndr) e di procedere con la massima urgenza alla decurta­zione dei sei punti aggiuntivi indebitamente assegnati, con conseguente correzione della graduatorie ad esaurimento per le classi di concorso interessa­te». Questa è quanto. Ora resta da verificare se gli uffici prepo­sti interverranno a correggere quella che il sindacato denun­cia come una cattiva interpreta­zione delle sentenze, oppure co­stringeranno i precari ad inol­trare ulteriori ricorsi.  
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23/04/2012 Nuovi tagli dei servizi postali nelle Marche.
 IL VOLANTINO con il nuovo assetto ipotizzato dall'azienda
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23/04/2012 Rinnovo del contratto bancario. Prevalgono i SI.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del  Credito. La categoria FIBA CISL,  che si occupa dei lavoratori  bancari in due comunicati stampa nazionali (CCNL ABI - Comunicato del 19-4-2012 e CCNL ABI - Comunicato del 16-4-2012) sancisce il dato finale ufficiale della consultazione sull'ipotesi di accordo per il nuovo contratto dei bancari e vede prevalere i "SI" al contratto per il 59,3% contro i "NO" per un 40,7%. CLICCA QUI per avere tutti i chiarimenti sul nuovo contratto  
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23/04/2012 Taglio del personale: distrutto il servizio della riabilitazione
La Regione Marche in ogni possibile occasione, tramite il suo Presidente, i suoi Assessori ed il Direttore del Dipartimento sociale e sanitario, non perdono occasione per ribadire, petto in fuori, che le Marche è una regione virtuosa per la sanità e che i conti del bilancio sono in ordine. A fronte di tanta sicurezza e spavalderia, hanno però licenziato un Piano Sociosanitario che invece di essere di sviluppo e di crescita per l’offerta sanitaria di una Regione, a detta loro, sana ed in buona salute, taglia di ben 10 milioni di euro per gli anni 2011 e 2012 - ma sarà così anche per il 2013 e 2014 - la spesa per il personale. Qualcuno potrebbe essere anche soddisfatto, pensando che ciò rappresenta un risparmio sugli “ sprechi” ma purtroppo non è così, anzi. Tale decisione ricadrà drammaticamente sugli operatori ma soprattutto sulle tasche dei cittadini marchigiani che dovranno andare ad acquistare dai privati,pagandoli salati, i servizi di cui avrebbero diritto gratuitamente tramite il S.S.R. L’esempio più drammatico ce lo fornisce la Riabilitazione della ex Zona Territoriale n.12 di San Benedetto del Tronto, oggi transitata all’interno dell’Area Vasta 5. I numeri della distruzione di un servizio eccellente e molto apprezzato dall’utenza, sono evidenti nella loro crudezza e la responsabilità di tutto questo è da attribuirsi esclusivamente alla cattiva politica sanitaria locale e regionale e alle connivenze politiche tra i due livelli istituzionali. L’Unità Operativa di Medicina Riabilitativa di San Benedetto del Tronto a partire da novembre 2011 è stata spogliata gradatamente ed inesorabilmente di tutte le figure professionali essenziali alla sua sussistenza. Ha perso nell’ordine: - 2 Dirigenti medici una dottoressa attualmente in maternità e mai sostituita, il cui contratto scade alla fine di aprile 2012. Il Direttore del Reparto, vacante per pensionamento. L’organico quindi è di soli due Medici.   -2 amministrativi per il front–office accettazione dal lontano anno 2008 ad oggi non sono stati sostituiti i pensionamenti. Attualmente quindi l’accettazione è aperta solo al mattino perché ha un solo amministrativo assegnato a fronte di un orario di apertura del servizio dalle 7,30 alle 19,30. In questo servizio si sono verificati diversi episodi di tensione e di protesta degli utenti perché una sola unità non riesce a fare fronte a tutto il lavoro di organizzazione e di risposta all’utenza. Farebbero bene gli utenti sanbenedettesi a non fermarsi a protestare con l’operatore ma a rivolgersi alla Direzione di Area Vasta o meglio all’ASUR per rappresentare la propria indignazione. Troppo facile prendersela con l’ultima ruota del carro !!! -3 Fisioterapisti di reparto  due pensionamenti mai sostituiti da ben due anni, mentre il terzo fisioterapista dal primo di aprile è in aspettativa, e sarà assente fino alla data del suo pensionamento.   - 6 Fisioterapisti Territoriali  a tempo determinato, scaduti il 31 dicembre 2011 e non rimpiazzati, che garantivano con il loro lavoro l’Assistenza Domiciliare Riabilitativa e avevano reso possibile l’apertura del Centro Ambulatoriale di Riabilitazione presso la Casa della Salute di Ripatransone. Ecco la prova di come i politici regionali sono bravi a riempirsi la bocca di parolone ma poi all’atto pratico si comportano in senso opposto. La Casa della Salute è il modello che vanno proponendo per ogni Area Vasta come soluzione alla domanda di salute del territorio. Bene, dove l’hanno avviata, la svuotano perché non garantiscono le risorse necessarie alla sopravvivenza dei servizi. La mancata sostituzione dei 6 fisioterapisti ha costretto il Direttore del Servizio, per mantenere in vita una parte di Assistenza Riabilitativa Domiciliare, a spostare 6 fisioterapisti dall’ospedale al territorio con una drammatica riduzione di prestazioni all’interno del servizio riabilitativo ospedaliero nel quale per un intervento riabilitativo prioritario urgente si attendono anche 30/40 gg. Per quelli domiciliari invece si devono aspettare circa 20/21 gg.Tutto ciò sta condizionando negativamente i protocolli riabilitativi della frattura di femore e dell’ictus con danni evidenti ai pazienti assistiti. Senza la sostituzione, almeno, dei 6 Fisioterapisti licenziati per scadenza del contratto a tempo determinato, l’Unità Operativa Medicina Riabilitativa non potrà più garantire gli standard mimimi assistenziali ai cittadini dell’Area Vasta 5. I cittadini sono avvisati e adesso sanno anche di chi è la responsabilità del disservizio e della mancata tutela della loro salute. Ecco quindi dimostrato come il diritto alla salute, a causa delle assurde ed errate decisioni assunte dalla Giunta Regionale sul personale ed altrettanto cattiva gestione dall’ASUR, è diventando un diritto non per tutti e non ugualmente garantito in tutta la Regione. Infatti, i territori che negli anni passati hanno assorbito un’enormità di risorse pubbliche in più, rispetto a quelli del sud delle Marche, non son chiamati a concorrere alla stretta economica imposta dalla Regione in quantità maggiore, bensì allo stesso modo di coloro che hanno avuto di meno. Questa è l’ingiustizia profonda che la politica locale e regionale cerca di nascondere ma che i numeri e la realtà giornaliera vissuta dai cittadini di San Benedetto, Ascoli e Fermo mostra in tutta la sua crudezza. IL SEGRETARIO GENERALE CISL FP Ascoli-Fermo Giuseppe Donati
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20/04/2012 Accordo di Programma per l'area ex Merloni
CGIL-CISL-UIL                                FIM-FIOM-UILMCOMUNICATO STAMPA Incontro tra Presidente della Giunta e Organizzazioni sindacali sull’Accordo di Programma per l’area ex MerloniL’incontro svoltosi oggi per fare il punto sull’Accordo di programma tra Ministero dello Sviluppo, Regione Marche e Regione Umbria, era stato richiesto nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali. La proposta che le Regioni presenteranno al Comitato tecnico di coordinamento che si riunirà al Ministero venerdì 27 aprile, prevede una rimodulazione che favorisca al massimo le possibilità di rioccupazione dei lavoratori ex Merloni attualmente in CIGS. Le Organizzazioni sindacali auspicano che venerdì sia la data ultima per avviare l’operatività delle misure, pur nella consapevolezza che sono necessari progetti di impresa finalizzati ad utilizzare le opportunità dell’Accordo di Programma. La Regione ha presentato il report di iniziative delle misure regionali attivate negli ultimi anni; Cgil, Cisl, Uil e Fim, Fiom, Uilm hanno proposto alla regione di attivare un monitoraggio periodico congiunto sull’attuazione delle misure, sugli sviluppi di eventuali progetti, sulla situazione occupazionale e sociale dell’area. Le organizzazioni sindacali hanno anche chiesto al Presidente Spacca di continuare a sostenere con il Ministero del Welfare la possibilità per i lavoratori ex Merloni più anziani di poter utilizzare i requisiti precedenti alla Riforma Monti per l’accesso alla pensione, tema oggetto della recente manifestazione nazionale di Cgil Cisl Uil a Roma.Ancona 20 aprile 2012
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20/04/2012 Riti e Media
I fatti di violenza accaduti recentemente a Cattolica sono certamente gravi, il riferimento è all'aggressione ai danni di due ragazzi extracomunitari (n.d.r). Questi episodi hanno sempre ampio spazio di cronaca, quando coinvolgono immigrati. Non importa se protagonisti o destinatari di violenze, come sembra in questo caso. A volte importa poco anche l’accertamento pieno della verità. L’importante è andare in onda.Ragionare sui meccanismi che fanno scattare la molla ci porterebbe lontano. Poi, la “violenza mimetica” che contraddistingue la nostra epoca non può ammettere scusanti.Tuttavia le reazioni a questi episodi sono diventate purtroppo riti pubblici. Bandiere slogan e manifestazioni di piazza. Scenografie che si ripetono alla cadenza  dei crimini che si succedono. Ma ai cartelli, agli striscioni e alle piazze occupate la gente si è ormai abituata,  diventando sempre più indifferente.Credo che le ragioni stiano anche nelle forme e nelle modalità di risposta.L’uso delle parole è importante, poiché simboli e significati sono e restano determinanti.La mia opinione è che le manifestazione antagonistiche, all’insegna del no, come ne vediamo tante, abbiano dimostrato tutta la  loro inefficacia e insussistenza,Non vorrei essere frainteso se dico che in questo tipo di manifestazioni intravedo addirittura rischi opposti di legittimazione del male. Si, perché ci sono parole che non possono essere pronunciate a cuor leggero, poiché evocano o rievocano mostri che rischiano di tornare a rivivere.Come razzismo e xenofobia. Termini che affermano non già la conciliazione, ma semmai l’offesa e la sopraffazione del più debole.Mi chiedo allora che senso abbia continuare ad indire iniziative contro. Contro il razzismo, contro la xenofobia e non  invece per l’ integrazione,  la convivialità e la fratellanza.Chiamiamoci per una volta a raccolta con parole di bene e di proposta, non su significati che richiamano l’odio. Questa sarebbe già una grande svolta.Il sociologo Zigmunt Bauman ha scritto che “ il mondo contemporaneo è un contenitore pieno fino all’orlo di una paura e di una disperazione erratiche, alla ricerca disperata di sfoghi”Ci sono luoghi anche nelle nostre città dove la violenza, nelle sue varie forme, va ogni notte in scena. Nei luoghi disegnati dalla rendita edilizia e dal capitale finanziario. Ogni anno centinaia di nuovi appartamenti. L’importante è massimizzare il profitto, non la qualità e l’armonia dei quartieri e delle abitazioni. Tanto quegli appartamenti resteranno in gran parte sfitti, così che i prezzi delle case non diminuiranno, perché non verranno immessi nel mercato. Sono come scarpe senza piede. La loro funzione non è quella di essere abitati da famiglie o da nuove coppie, ma di riallocare e ripulire denaro. Queste periferie, non  tanto lontane dalla città, ma altro da una vera città, rappresentano oggi forti richiami alla trasgressione. Veri e propri lunapark permanenti. Qualcuno le definisce “strutture di peccato”. Rende l’dea, fosse solo per il significato sociale di peccato. Non importa dunque se non vi sono piazze, luoghi di relazione e di incontro. E’ l’impero del consumo, delle sale giochi, delle  birrerie, dei grattini e degli aperitivi lunghi. Di tutto questo politici e amministratori dovrebbero preoccuparsi. Del modo in cui essi hanno permesso che si edificassero le nostre città. Di come ogni giorno ignorino che la città rischia di cadere nelle mani del malaffare, diventando sempre più proibita ed insicura alle famiglie e ai ragazzi. Potrebbero almeno rammaricarsi delle proprie colpe e assumersi le proprie responsabilità. Ma trovano politicamente più conveniente e utile alla loro immagine indossare la fascia di sindaco o di presidente, per farsi fotografare in una piazza, vicino agli striscioni, in una retorica quanto inutile manifestazione contro.Gianluigi Storti - Presidente Anolf Pesaro - Urbino
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19/04/2012 Offida: bilancio, c'è l'intesa con i sindacati
E' stato siglato ieri mat­tina ad Offida, alla presen­za dell'assessore Gigi Mas­sa e dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e del sindaca­to dei pensionati, il proto­collo d'intesa sul bilancio. Durante la riunione è stata espressa forte preoccupa­zione per il potarsi della crisi economicà, parti­colare dei suoi effetti sull'occupazione, che ri­schiano di essere ulterior­mente amplificati in parti­colare a danno delle fasce più deboli. La firma è stata preceduta da un confronto sul bilancio preventivo dell'anno 2012 con riferi­mento alla piattaforma ri­vendicativa territoriale per un Welfare di qualità pre­sentata dalle OOSS. La ridu­zione dei trasferimenti del­le risorse agli Enti rende più importante la contratta­zione territoriale che deve tener conto dei bisogni del­le persone, con particolare attenzione alle fasce debo­li. L'assessore Massa nel suo intervento ha ribadito le forti preoccupazioni per il protrarsi della crisi. Le parti dopo un'ampia discus­sione sulle linee di indiriz­zo e di programmazione che l'Amministrazione co­munale intende portare avanti nell'anno 2012 (im­pegni di spesa, politiche so­ciali, prelievo fiscale e tribu­tario) hanno sottoscritto l'accordo basato su impor­tanti punti e nel quale ven­gono ribadite tutta una se­rie di priorità. L'Ammini­strazione comunale e le or­ganizzazione sindacali si impegnano per conferire sistematicità al confronto, a dare prosecuzione al tavo­lo di concertazione sui temi oggetto dell'accordo preve­dendo specifiche sessioni per accompagnare gli assestamenti di bilancio.
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18/04/2012 Elezioni RSU Canali S.p.A. - vittoria della Cisl
COMUNICATO STAMPA   ELEZIONI RSU CANALI SPA: VITTORIA DELLA CISL  NELLA GIORNATA DI MARTEDI 17 APRILE 2012 SI SONO SVOLTE LE ELEZIONI PER IL RINNOVO DELLE RSU NEI TRE STABILIMENTI DEL GRUPPO CANALI SPA DI FILOTTRANO E SANTA MARIA NUOVA AZIENDA LEADER A LIVELLO MONDIALE PERLA PRODUZIONEDICAPI DI ABBIGLIAMENTO DI ALTISSIMA QUALITA’. AGGIUDICANDOSI COMPLESSIVAMENTE DODICI DELEGATI SINDACALI SU DI UN TOTALE DI DICIOTTO,LA FEMCACISLDI ANCONA, NELLA PERSONA DEL SEGRETARIO MIMMO SCIORE, ESPRIME VIVA SODDISFAZIONE PER IL RISULTATO RAGGIUNTO, CONFERMANDOSI, CON 300 VOTI SU 462 ED UNA PERCENTUALE DEL 65% SUL TOTALE, DI GRAN LUNGA IL SINDACATO DI RIFERIMENTO PER I LAVORATORI DI QUESTO GRUPPO INDUSTRIALE.LA FEMCA CISLE’ INFATTI RISULTATA PRIMA IN TUTTI E TRE GLI STABILIMENTI SIA COME VOTI COMPLESSIVI CHE COME PREFERENZA DEI CANDIDATI PRESENTATI. MOTIVI DI MAGGIOR SODDISFAZIONE DERIVANO POI DAL FATTO CHE ALLE ELEZIONI HA PARTECIPATO OLTRE IL 90% DEI LAVORATORI PRESENTI IN AZIENDA, E CHE OLTRE IL 50% DELLA NEOELETTA RSU DELLA FEMCA CISL RISULTA ESSERE DI PRIMA NOMINA, RISPONDENDO ALLA LOGICA DEL RINNOVAMENTO NELLA CONTINUITA’ NEL RUOLO DI DELEGATO SINDACALE. Ancona 18/04/2012                                                           FEMCA CISL ANCONA
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17/04/2012 Piano di assunzione Area Vasta 4: per il personale è vera emergenza
Dalle notizie che sono trapelate riguardo la riunione svoltasi ieri in ASUR, purtroppo non c’è da stare allegri. La speranza che si potesse arrivare ad un piano assunzione del personale dell’Area Vasta 4 valido fino a fine anno e soprattutto consono alle reali necessità assistenziali e gestionali della sanità del territorio è svanita di fronte alla rigidità della Direzione Generale dell’ASUR. Sembra infatti che non ci sarà alcun piano assunzione fino a dicembre 2012 ma solo autorizzazioni a stralcio per i prossimi 4 mesi di figure indispensabili e contate. Tutto da rifare quindi per la Direzione di Area Vasta 4 che si era presentata all’appuntamento con un piano assolutamente in linea con le compatibilità economiche imposte dal P.S.S.R. e dalla DGRM 1750. Adesso bisognerà riformulare una proposta a valenza quadrimestrale (solo per superare alla meno peggio la fase delle ferie estive) con richieste di autorizzazione alle assunzioni di portata minima. Di sconcertante poi continuiamo a registrare l’enorme differenza di atteggiamento tra ciò che si afferma sul tavolo del confronto regionale con l’Assessore (quando c’è) ed il Direttore del Dipartimento sociale e sanitario, voluto dallo stesso Presidente Spacca e le indicazioni che si danno ai Direttori da parte dell’ASUR. Da una parte infatti, all’interno dei famosi piani di riorganizzazione di Area Vasta, non si parla di chiusura di alcun presidio o servizio mentre in ASUR pare si stiano dando indicazioni di chiusure ed accorpamenti selvaggi di reparti e Punti di Primo Intervento da fare subito e da mantenere anche dopo le ferie estive. A che gioco stiamo giocando ?Non era stata sancito da parte dell’Assessore Mezzolani una sorta di congelamento per quaranta giorni di ogni forma di riorganizzazione ? La verità è che sempre di più i tavoli di confronto regionale avviati con le Confederazioni hanno un valore del tutto virtuale, finalizzato solo a superare il periodo preelettorale delle amministrative. Anche per i contratti a tempo determinato è arrivata la mazzata che speravamo si potesse evitare. L’ASUR infatti, sembra intenzionata ad applicare il contenimento della spesa per i contratti precari, previsto dalla Legge finanziaria che comporterebbe un taglio della spesa del 50% su questi ultimi. Ciò vorrebbe dire che gran parte dei contratti a tempo determinato, co.co.co ecc in scadenza non potranno essere né rinnovati nè sostituiti. Un vero e proprio attacco alla sanità pubblica, perché molti turni assistenziali piuttosto che servizi amministrativi o tecnici dell’A.V.4 come delle altre Aree Vaste si reggono grazie all’apporto di figure a tempo determinato o con contratti di collaborazione. Non è pensabile andare avanti in questo modo e soprattutto non è possibile avere sempre più “soggetti volontari” pensionati e non, all’interno delle strutture sanitarie dell’Area Vasta 4 che suppliscono, anche in posti strategici, alla mancanza di personale assunto regolarmente. Questa situazione deve essere al più presto sanata perché se in prima battuta i volontari possono rappresentare una risorsa a lungo andare costituiscono un rischio per l’intera organizzazione dei servizi e per la trasparenza dei rapporti tra struttura e cittadino. Come se non bastasse tutto questo, sembra che la riunione di ieri, che doveva servire per fare chiarezza sulle richieste di assunzioni di personale in ogni singola Area Vasta, sia invece stata un’ammucchiata generale delle Aree Vaste in cui alcuna peculiarità dei singoli territori sia stata presa in considerazione. Risparmiare, tagliare ed accorpare tutto il possibile sono state le parole d’ordine per tutti, indistintamente. Ciò significa concretamente per un’Area Vasta come la nostra che ha già razionalizzato tutto il possibile da anni, tagliare posti letto, sopprimere servizi dell’area sociale e distrettuale e chiudere i Punti di Primo Intervento. Questa situazione rappresenta in modo ancora più evidente il clamoroso fallimento della politica regionale e locale. Da una parte infatti la Giunta Regionale, per convenienza, mostra la faccia buona e accomodante ma dall’altra da il mandato all’ASUR di fare il lavoro “sporco” scaricando sui Direttori di Area Vasta il triste compito di chiudere servizi e tagliare teste che la politica non ha né il coraggio né la convenienza di fare in prima persona. Si ripete tristemente in sede regionale lo scenario nazionale. Ora la palla passa al Sindacato. La domanda è questa: ha senso per la CISL e per le altre Sigle Sindacali restare sedute ancora ad un tavolo regionale che non ha alcun valore concreto e che scarica sui lavoratori e sui cittadini il fallimento di una politica sanitaria che per anni ha permesso ad alcuni territori, grandi bacini di consenso elettorale, di “riempirsi la pancia” ed ha costretto altri a sopravvivere di stenti? Non è forse giunto il momento di mobilitare i dipendenti della sanità insieme ai cittadini e alle associazioni professionali del settore per una grande iniziativa contro l’atteggiamento “ipocrita” della Giunta Regionale delle Marche e dell’ASUR che stanno sfruttando i lavoratori, ingannando i precari e dequalificando i servizi ai cittadini ? La CISL, penso, non tarderà a prendere una netta posizione in merito. IL SEGRETARIO GENERALE CISL FP ASCOLI-FERMO (Giuseppe Donati) Fermo, li 17 aprile 2012  
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16/04/2012 Pensionati: più facile il rilascio di certificati
Il direttore dell'Area Vasta 5, Giovanni Stroppa, ed i rap­presentanti dei patronati Fnp-Cisl, Uil Pensionati e Spi-Cgil di San Benedetto hanno sottoscritto un proto­collo d'intesa con l'intento di "creare una rete sul territorio, per garantire un valido sup­porto, in particolare ad anzia­ni e fasce deboli, che consenta agli utenti che ne abbiano ti­tolo, di procedere al rinnovo, ovvero al rilascio, delle certificazione di esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket) perle presta­zioni specialistiche".L'accordo, stipulato sulla base di una reciproca collabo­razione gratuita, prevede inoltre che "fermo restando l'onere dell'amministrazione di assicurare l'accettazione e laregistrazione delle autocer­tificazioni, nonché il rilascio del certificati di esenzione at­traverso gli uffici centrali (presso il presidio ospedaliero c il distretto sanitario) e peri­ferici (sedi distrettuali ed uf­fici Cup/Cassa), le organizza­zioni sindacali dei pensionati si impegnino a collaborare con l'Area Vasta 5, sede di San Benedetto, fornendo, agli iscritti e a tutti coloro che si rivolgeranno loro, le necessa­rie informazioni ed indicazio­ni per la presentazione dell'autocertificazione".
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16/04/2012 Cisl Scuola: risultati elezioni RSU
 Nel riportare dettagliatamente i risultati delle elezioni  RSU, riferiamo anche del ricorso presentato e vinto dalla CISL SCUOLA di Ascoli Piceno-Fermo in sede di Comitato Garanti.  RISULTATI RSU Come già riportato nei manifesti che abbiamo inviato ai plessi e alle sezioni staccate di ogni scuola, la CISL Scuola ha riportato un grande successo elettorale. Facciamo parlare i dati: CISL SCUOLA 1959 voti 37, 64%  (+ 6,94% rispetto alle elezioni del 2006) FLCCGIL 1548 voti 29,74%   (+ 6,15%   “                   “                 “    ) UIL SCUOLA 517 9,93         (- 5,71%    “                 “                  “    ) SNALS 883 16,96        (-2,94%     “                 “                  “   ) GILDA 244 4,69          (- 0,98%     “               “                   “ ) COBAS 0 0%            ( nel 2006 aveva il   2,07%               )    ALTRI 54 1,04          ( -1,35%   rispetto alle  elezioni  del 2006) Siamo aumentati in valore percentuale ma anche in valore assoluto ( da 1836 voti siamo passati a 1959) , il che rappresenta davvero un grande successo considerato che il taglio degli organici ha fatto sì che a votare sono state ben 1166 persone in meno rispetto al 2006. Dopo aver riportato i dati relativi alle elezioni RSU, con altrettanta soddisfazione  riferiamo del ricorso che la CISL SCUOLA di Ascoli Piceno-Fermo ha promosso e vinto presso il Comitato dei Garanti.La questione sollevata dalla CISL Scuola riguardava l’ammissibilità di una candidatura.In sintesi: in una scuola lo Snals ha candidato, nella propria lista, due persone, di cui una è docente  titolare presso un’altra scuola, essendo presente nella scuola “della candidatura”  solo per un completamento di orario esterno. In prima battuta, la Commissione Elettorale aveva correttamente escluso la candidatura della docente non titolare, ma a seguito di reclamo presentato dallo Snals l’aveva riammessa.La CISL SCUOLA ha fatto ricorso al Comitato Garanti sostenendo la seguente tesi: ci si può candidare e si può votare solo nella scuola in cui si è titolare, secondo la previsione della nota ARAN per le elezioni 2012, che dice “nell’istituzione scolastica che amministra il docente”. In altre parole, elettorato attivo e passivo coincidono, ad esclusione delle ipotesi espressamente previste nella nota ARAN che corrispondono tutte alla medesima ratio, secondo cui la candidatura è collegata al luogo in cui si presta servizio.Tale tesi, vittoriosa, ha determinato che le elezioni, nel frattempo svoltesi, fossero annullate e che si debba procedere a nuove elezioni.Vale la pena riportare, per completezza di informazione e per debite riflessioni, che in sede di Comitato Garanti, la UIL Scuola ha aderito alla tesi della CISL SCUOLA mentre lo Snals –inevitabilmente- sosteneva che ci si può candidare anche se non si è titolare. Inaspettata la tesi della FLC CGIL che ha appoggiato la posizione dello Snals: se un docente si può candidare nella scuola di titolarità, ciò significa limitare la democrazia e il suo esercizio. Feliciana Capretta, Segretario Generale CISL Scuola Ascoli Piceno-Fermo 
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16/04/2012 Area Vasta n. 4: settimana decisiva per le assunzioni
Oggi, Lunedì 16 aprile si aprirà la discussione in ASUR sui piano assunzione per il periodo maggiodicembre 2012 . Dopo mille battaglie e dopo aver cercato di sensibilizzare tutti gli attori interessati, si fa per dire, alla questione della sopravvivenza di una buona sanità nel territorio fermano, la CISL FP attende l’esito delle decisioni dell’ASUR sul piano assunzione di personale, con apprensione ma anche con fiducia e speranza. La proposta inviata dalla Direzione di A.V. all’ASUR contiene il minimo indispensabile per sopravvivere, almeno fino a tutto il 2012 ed è rispettosa dei criteri economici dettati dalla Giunta Regionale. In caso di risposta negativa alla proposta o di tagli alle richieste presentate, non si potrà che mettere mano alla riduzione di servizi sanitari ai cittadini. I problemi maggiori di carenza di personale sono a carico delle figure sanitarie dell’assistenza: mancano molti infermieri ( almeno 22) ed OSS. Quest’ultimi sono veramente in forte carenza perchè anche se risultano eccedenti di numero rispetto all’attuale Dotazione Organica ormai vecchia e superata, sono assolutamente insufficienti per coprire i turni di servizio negli attuali reparti ospedalieri e residenziali. La carenza di OSS comporta una maggio lavoro per gli infermieri, assegnati a compiti non appropriati, e ad una minore assistenza dei bisogni primari dei pazienti. Purtroppo le carenze non riguardano solo infermieri ed OSS ma anche altre figure professionali sanitarie come Terapisti della Riabilitazione, Tecnici di Laboratorio, Educatori Professionali, Tecnici di Neurofisiopatologia ed altri. Come ben ricordate, la carenza di personale, aveva portato, poche settimane fa, la Direzione, ad assumere una decisione senza precedenti quale la soppressione di 5 posti letto della Psichiatria. Il tutto per fortuna è stato congelato ma senza le nuove assunzioni d’infermieri contenute nel piano inviato all’ASUR, tale riduzione si concretizzerà presto. Sono in forte rischio anche servizi riabilitativi del Dipartimento di Salute Mentale per la carenza di Educatori Professionali. Anche le normali procedure per l’espianto di organi, in mancanza di Tecnici di Neurofisiopatologia, potrebbero avere delle difficoltà ad essere effettuate. A tutto questo però dobbiamo sommare anche l’assoluta crisi nella quale si dibattono i servizi amministrativi, tecnico-manutentivi e della cucina. Qualora domani, l’ASUR assumesse l’ennesima decisione irresponsabile di non autorizzare le necessarie assunzioni, tutti questi servizi si avvierebbero verso una esternalizzazione privata, registrando una grande sconfitta del buon senso, della ricerca della qualità e della svendita di servizi pubblici. In queste settimane, i livelli istituzionali che si erano fatti carico di rappresentare le esigenze della sanità del territorio presso la Regione sono spariti dalla circolazione. Ci sono state delle eccezioni positive alla fuga generale, che non cito per non essere accusato di favorire qualche schieramento politico, ma sono state veramente delle eccezioni. Tutto il resto è stato solo silenzio. Ha colpito quello del Sindaco di Fermo che doveva guidare il Tavolo permanente sulla sanità ma che di permanente ha avuto poco e niente. Capisco le assonanze politiche con la Giunta Regionale ma in un momento in cui si discutono i piani di riorganizzazione delle singole Aree Vaste, presidiare e, quando possibile, anticipare le decisioni, diventa fondamentale e strategico. Il nulla invece. Addirittura, non vi è stata traccia scritta nemmeno dell’ultima ed ormai lontana riunione del Tavolopermanente. L’assessore provinciale Bondonno si era preso l’impegno di redigere una lettera da inviare all’Assessore Mezzolani che non è mai arrivata. Troppe chiacchere e pochi fatti, hanno fatto sprofondare negli anni la sanità fermana agli ultimi posti della classifica regionale. Non è un caso che ad oggi, l’unica Area Vasta che vanta posti letto da prendere sia quella di Fermo e che al capezzale del malato molti ora corrano ai ripari forse perché hanno capito che la mobilità passiva disastrosa registrata dal fermano negli ultimi 10 anni è stato un costo eccessivo per tutta la comunità regionale. Sono arrivati nuovi e validi professionisti che sicuramente invertiranno un po’ il trend, ma non basta. Mancano le strutture ed il personale per garantire loro di lavorare al meglio e non in condizioni di eterna emergenza e precarietà. Dunque, non si sprechi ulteriormente tempo e chi ha compiti istituzionali grazie al consenso ottenuto da questo territorio si svegli dal sonno e si attivi da domani nelle sedi deputate affinchè almeno il paino assunzione non venga minimamente decurtato. IL SEGRETARIO GENERALE Giuseppe Donati
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13/04/2012 Residenza Protetta Castellani: convocata un'assemblea pubblica
Gli esponenti di CGIL-CISL-UIL della zona di Fossombrone e i  rappresentanti delle loro categorie dei pensionati e del pubblico impiego si sono incontrati nella mattinata di giovedì 5 aprile per approfondire le questioni inerenti la residenza protetta  “G. Castellani”.Nel ribadire l’intenzione  di non voler concorrere ad alimentare polemiche sterili hanno deciso di non allinearsi ai modi del sindaco Pelagaggia che per stile ed argomenti si è mostrato irrispettoso verso gli interlocutori e soprattutto verso una realtà dei fatti facilmente documentabile.Data la delicatezza della situazione le organizzazioni sindacali hanno però deciso, per favorire un adeguato approfondimento delle questioni, di convocare un’Assemblea pubblica per la serata di Venerdì 27 aprile.In quell’occasione avranno modo di precisare la loro posizione in ordine alle soluzioni ipotizzate per l’ampliamento della struttura, le garanzie sulla qualità del servizio da erogare e le tutele per il personale coinvolto.Ribadendo l’assoluta mancanza di pregiudiziali sullo strumento del project financing, ribadiranno che la loro primaria preoccupazione è quella di evitare che si potenzi una struttura senza aver risolto gli attuali, numerosi e seri, problemi di assistenza e fruibilità degli spazi, riproponendo un assetto logistico chiaramente insoddisfacente.Al riguardo si faranno parti attive per approfondire le questioni di adeguatezza del servizio anche nel corso di una riunione in Area Vasta ASUR fissata per il prossimo 18 Aprile.
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10/04/2012 «Liste d'attesa infinite e poco personale»
E' un fortissimo grido d'allar­me sulla sanità quello lanciato da Cgil, Cisl, Uil, Nursind e Fsi. «La carenza della classe politica m marchigiana e le iniziative dell'Asur stanno compro­mettendo gravernen te la quali­tà della sanità pubblica a tutto vantaggio delle strutture priva- te».Perché i cittadini si rivolgo­no sempre più alla sanità priva­ta lo dimostrano i numeri, «Ci vogliono 7 mesi per una risonanza magnetica, 3 per una tac, 5 per l'Ect, 8 per le biopsie alla tiroide o alla mammella, 4 per un ecocardiogramma, 6 per una visita cardiologia, 6 per un test da sforzo. 10 per una visita urolo­gia, 7 per un Ect alla prostata, 8 mesi per un'elettromiografia; addirittura un anno per inter­venti in day surgery» dice Pao­lo Villa (Rsu Cisl).«La situazione sta precipi­tando» aggiunge Giorgio Ci­pollini (Cisl). «Gli utenti stan­no subendo le negative riper­cussioni dello svuotamento delle singole unità operative. A questo si aggiunga che non ci sono notizie del rinnovo dei 90 contratti di infermieri e 35 di socio sanitari che scadono il 30 giugno prossimo. Si rischia di paralizzare l'intero sistema sa­nitario che già sconta l'assenza di ben 18 primari nelle varie unità operative di Ascoli e San Ben ed etto».Riferendosi in particolare al Mazzoni Paolo Villa ha de­nunciato che «a pneumologia ci sono 3 medici che fanno 11 reperibilità a testa. Radiotera­pia, senza primario e medici, deve chiudere alle 14. In urolo­gia non c'è personale medico per far funzionare l'innovati­vo sistema Synergo (iperter­mia e chemioterapia per tumo­ri vescicali) donato dalla Fon­dazione Carisap, vanto del centro tumori di Milano e del­l'Università di Palermo. Per quanto riguarda gli infermieri siamo sotto gli standard mini­mi fissati dell'Asur. Eppure a giugno a medicina donne andranno via 9 infermieri su 12, 4 a cardiologia, 4 al pronto soccorso, 7 alla Rsa, E manca­to sangue Rh negativo al pron­to soccorso perché non c'è un coordinatore, si fanno in repar­to letti bis, ter, quater ed é fuori legge: due acceleratori donati a Radioterapia dalla Fondazio­ne Carisap sono fermi agli an­ni Novanta, mai adeguati, Tac e risonanza sono ancora a 16 scansioni invece che 256. E poi - conclude- c'è una legge regionale che farà chiudere il punto nascite di San Benedet­to e che il direttore Stroppa non può smentire solo a parole»,Sull'azienda ospedaliera Francesco Neroni (Cgil) affer­ma che «funziona come una stnittura privata che deve auto finanziarsi, con conseguenze a carico del territorio».«A preoccuparci è l’integra­zione fra Ascoli e San Benedet­to intesa come razionamento delle risorse, oltre ai soldi spesi con logica politica invece che per il bene del cittadino» con­cludono Roberto Fioravanti (Cgil), Mauro Martini (Uil), Tiziana Traini (Nursind) e Fausto Menzietti (Fsi).
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10/04/2012 Imu, esenti gli anziani a basso reddito
«Per gli anziani a basso reddi­to ci sarà l'esenzione dell'Imu sulla prima casa». E' l'annun­cio dato ieri mattina dal sinda­co Guido Castelli di fronte ai sindacati confederali dei pensionati(Cgil, Cisl eUil) presenti a palazzo Arengo per la firma del Protocollo d'intesa per un welfare di qualità. «L'esenzione –dice Castelli- riguarderà i «non ric­chi» e per questo stiamo predi­sponendo delle simulazioni per stabilire la fascia di reddito che beneficerà dell'esonero del­la tassa sulla prima casa che rappresenta una vera e propria patrimoniale. L'Imu non avrà nulla a che vedere con la vec­chia Ici visto che il gettito an­drà in gran parte allo Stato e fino ad oggi ancora non sappia­mo quale sarà la quota per il Comune. L'unica cosa certa è che dovremo ripianare qualco­sa come 3,5 milioni di curo tra i tagli fatti da Tremonti e Monti e la differenza di gettito pre­visto dall'Imu in base ai conti fatti dal governo e quelli che risultano a noi, Anche in que­sto caso la differenza è di 700.000 euro a nostro sfavore. Nonostante questo quadro vo­gliamo salvaguardare la prima casa e le fasce più deboli come gli anziani». Molto soddisfatti i rappresentanti dei sindacati che hanno ottenuto dal Comu­ne l'esenzione per gli anziani a basso reddito. «Si può prevede­re un'esenzione fino ad un red­dito pari a 3 volte la pensione minima», dicono i confedera­li. «Anche noi -dice Carlo Me­stichelli, segretario provincia­le dello Spi/Cgil- ci siamo resi conto delle difficoltà dei Co­muni e per questo chiediamo una lotta senza tregua all'eva­sione dei tributi in modo da salvaguardare i servizi socia­li». «Abbiamo fatto accordi con dieci amministrazioni-aggiunge Francesco Fabiani del­la U il/pensionati- e siamo con­sapevoli della recessione in at­to anche nel nostro territorio. Per questo chiediamo ai Co­muni di fare uno spettacolo in meno, ma di salvare la spesa per il sociale». «E' importante -dice Paola Federici della Cisl­che i Comuni gestiscano i servi­zi in forma associata per libera­re risorse da destinare alle fasce più deboli. I sindacati in modo unitario hanno fatto ac­cordi coni Comuni e con l'An­ci anche sulla questione dell'I­see». L'intesa siglata ieri preve­de. tra le altre cose, il manteni­mento delle attuali aliquote della Tanti e del costo dei servizi a domanda individuale (salvo l'adeguamento Istat) con la previsione di tariffe age­volate, fino alla gratuità, per particolari situazioni di disa­gio economico e sociale. Entro il 15 maggio, sarà aperto un confronto sui livelli di compar­tecipazione ai servizi sociali (rsa, asili nido, coline estive, mense e trasporti) utilizzando Io strumento dell'Isee lineare. ln sede di bilancio di previsio­ne, sarà valutata anche l'istitu­zione di un fondo per «svilup­pare iniziative a favore di lavo­ratori licenziati, in cassa inte­grazione o in m ob i l it à». «Stia­mo setacciando la spesa comu­nale -conclude Castelli- per ta­gliare sprechi e uscite super­flue. Ad esempio grazie ad un accordo con la Croce Rossa, che avrà a disposizione un loca­le alla casa albergo Ferrucci, risparmieremo ben 90.000 cu­ro per il servizio di guardiania e vigilanza, Anche sul fronte della cultura e degli spettacoli sarà un anno di sobrietà, Fare­mo il giusto per avere ritorni benefici nel campo culturale e del turismo senza compiere il passo più lungo della gamba. Con razionalità e programma­zione si riesce anche a spende­re meno».
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06/04/2012 Assemblea degli iscritti e simpatizzanti Fim della A. Merloni
COMUNICATO STAMPA Ieri pomeriggio 4 aprile,  presso il Politecnico di Fabriano si e' tenuta l'assemblea degli iscritti e simpatizzanti alla Fim della Antonio Merloni in amministrazione straordinaria. Alla riunione promossa dalla segreteria della Fim di Ancona hanno partecipato il segretario nazionale della Fim Anna Trovo', il segretario regionale CISLStefano Mastrovincenzoed il segretario della CISL di Ancona Guanito Morici.Nel corso della riunione è stata fatta una approfondita valutazione dello stato della procedura concorsuale avviata nell'ottobre 2008 e dei suoi effetti per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, le possibilità di reimpiego ed i crediti dei lavoratori.Le organizzazioni sindacali si sono  giá attivate nei confronti della procedura e del ministero per prorogare la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori merloni.L'assemblea considera l'accordo di programma uno strumento indispensabile da attivare rapidamente, per dare opportunità di lavoro e favorire insediamenti  produttivi nel territorio.In questo senso sollecita le Istituzioni locali e il ministero competente a completare la ridefinizione dell' accordo di programma finanziato ed attivarsi nella ricerca di investitori disposti ad intervenire nel territorio.L' assemblea sollecita infine l'attenzione del Governo nei confronti dei lavoratori Merloni che come gli "esodati" si troveranno in base alle nuove norme pensionistiche del decreto Salva Italia privi della possibilità di raggiungere il diritto al pensionamento, che avrebbero avuto con le norme preesistenti avendo di fatto già perso il loro lavoro.Su questi obiettivi i lavoratori parteciperanno alla manifestazione CGIL CISL UIL del 13 aprile e verranno definite ulteriori iniziative che mettano la vertenza Merloni al centro dell' attenzione pubblica.     Fabriano, 5 aprile 2012                                                                                                                                            Il Segretario Generale Fim Cisl Ancona                                                                                                Andrea Cocco
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01/04/2012 Residenza Protetta di Fossombrone: il disappunto dei sindacati
Le Organizzazione sindacali con un certo stupore e disappunto hanno visto pubblicato il bando per il “completamento e gestione di una residenza protetta sita nel Comune di Fossombrone”.Lo stupore è legato al fatto che a differenza di quanto concordato in data 12 Gennaio il bando è stato pubblicato senza onorare l’impegno di procedere ad un ulteriore confronto tra le parti.Il disappunto è dovuto alla sostanziale assenza nel documento degli aspetti di garanzia a tutela per lavoratori e utenti, proposti all’attenzione dell’Amministrazione da parte delle OO.SS.Tale “disinvoltura” è ai nostri occhi tanto più grave, in presenza delle evidenti criticità, in termini di assistenza e di fruibilità degli spazi, che caratterizzano l’attuale struttura.CGIL-CISL-UIL territoriali nei prossimi giorni decideranno quali iniziative intraprendere per sollecitare la modifica dell’attuale impostazione del problema della gestione, anche futura, della residenza protetta G. Castellani.
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30/03/2012 La riforma del lavoro in una prospettiva di crescita.
La Cisl delle Marche organizza un grande appuntamento lunedì 2 aprile alle ore 9.30 presso il Pala Indoor di Ancona. L'incontro si svolgerà alla presenza di Giorgio Santini, Segretario Generale Aggiunto della Cisl nazionale e vedrà la partecipazione di tutto il quadro dirigente per un approfondimento e un confronto sulla Riforma del Mercato del Lavoro. Il COMUNICATO STAMPA
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28/03/2012 Pian del Bruscolo liquida società partecipata. La Fisascat: così aumenteranno i costi
La Fisascat Cisl di Pesaro – Urbino, insieme alle Fp Cgil ,  chiede un confronto all’Unione Pian del Bruscolo per chiarire la situazione di Futuraservizi,  la società partecipata che conta circa 30 dipendenti  e gestisce la manutenzione e la pulizia degli immobili pubblici.“L’amministrazione  -  afferma la Fisascat  - ha recentemente deliberato di mettere a gara tutti i servizi che attualmente gestisce Futuraservizi per poi procedere alla  messa in liquidazione della società.  Questa decisione è stata assunta senza confrontarsi con i sindacati. Un incontro c’è stato, ma sono stati i lavoratori, evidentemente preoccupati per il loro futuro, a convocare un tavolo di confronto, se confronto si può chiamare”.Noi pensiamo che un’alternativa ci sia e che Futuraservizi si possa e si debba salvare. La normativa consente che si possa cedere una quota della società  a un socio privato al quale saranno affidati anche compiti operativi, con trasferimento di parte del personale che quindi non inciderebbe più sul computo del Patto di stabilità.I servizi continuerebbero ad essere affidati a Futuraservizi con salvaguardia dei livelli occupazionali  e offerta alla cittadinanza di servizi di qualità e a costi contenuti. Ci risulta che le prime  proiezioni fatte per possibili gare per gli attuali servizi comportino un sensibile aumento dei costi; quindi è singolare che l’Unione faccia dei passi indietro per la gestione associata dei servizi quando i conti dimostrano la convenienza di Futuraservizi.Chiediamo, quindi, un tavolo di confronto con i sindaci dell’Unione  per giungere a stilare un protocollo d’intesa contenente regole chiare a tutela e a salvaguardia dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori e garantire ai cittadini servizi di buona qualità e a costi contenuti.
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22/03/2012 Ircer Macerata, attacchi strumentali e vergognosi
In questi giorni l’Ircer di Macerata è al centro di polemiche relative alle rette e alla qualità dell’assistenza prestata agli anziani non autosufficienti. Non è nostra intenzione entrare nel merito delle vicende relative alla gestione del patrimonio immobiliare dell’ente, rispetto alle quali auspichiamo anzi che venga fatta chiarezza quanto prima, individuando ed imputando a tutti i livelli le relative responsabilità. Riteniamo però necessario intervenire su alcune questioni che vengono trattate in modo estremamente superficiale e strumentale, e per difendere un Ente che sta dando tanto alla città di Macerata.E’ ovvio che un obiettivo condiviso è quello di garantire servizi di qualità e rette sostenibili per gli anziani e per le loro famiglie. Al riguardo è necessario rilevare come negli ultimi 20 anni le rette dell’Ircer siano rimaste inalterate. Come tutte le altre strutture residenziali provinciali anche l’Ircer è convenzionata con l’Asur, che riconosce un rimborso per le prestazioni di assistenza infermieristica e socio sanitaria erogate agli ospiti non autosufficienti. I posti letto attualmente convenzionati sono 60, ma i non autosufficienti all’Ircer sono almeno 90. La retta di 1.640 €, alla quale è stato fatto un riferimento improprio, grava appunto su quanti di loro non rientrano nella convenzione.Ma quella dei costi non è che una delle due facce della medaglia. L’altra faccia è la qualità del servizio erogato, che nell’Ircer è superiore alla quasi totalità delle altre strutture residenziali provinciali, sia per quanto riguarda l’assistenza agli ospiti, sia relativamente alla tutela e alla valorizzazione del personale.  In primo luogo tutti i servizi sono gestiti dall’Ente in forma diretta, laddove altri gestori li appaltano alle cooperative sociali. Tutti i dipendenti sono assunti con contratto di lavoro subordinato e godono di trattamenti economici analoghi a quelli dei dipendenti del Comune. I lavoratori godono di una tutela sindacale piena ed effettiva, esercitata dalle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) appena rinnovate. Anche grazie all’impegno del sindacato nell’Ircer è stato avviato un percorso di riconoscimento di figure professionali qualificate (il cosiddetto super Oss) che in altre strutture non vengono neanche considerate.Da 20 anni agli ospiti di Villa Cozza viene garantita l’assistenza infermieristica nelle 24 ore. Questo non accade in nessun’altra struttura provinciale. Viene anche erogata un’assistenza specifica - sia residenziale che diurna - per i malati di Alzheimer, a disposizione dei quali ci sono servizi innovativi come il “percorso sensoriale”. L’Ircer collabora su progetti specifici con il Comune di Macerata e con l’Ambito sociale n. 15, ed è una struttura “aperta al territorio”. Basti pensare alle iniziative che nel periodo estivo si svolgono nel parco di Villa Cozza e alla presenza di associazioni di volontariato - come l’Anteas - che vi collaborano con attività di vario tipo – come il Servizio Informanziani - svolte anche a favore degli anziani fragili che non risiedono nella struttura.Questi sono i risultati dell’impegno e della passione di tutti coloro che, come la Funzione pubblica e la Federazione dei pensionati della Cisl, negli ultimi 20 hanno creduto nell’Ircer, lavorando per renderla un vero e proprio punto di riferimento per la città di Macerata. La scelta di trasformare l’ente in un’Azienda pubblica di servizi alla persona, fortemente voluta dal sindacato, andava proprio nella direzione di uno sviluppo della sua attività, che potenzialmente può ora essere estesa alla gestione di altri servizi sociali, anche coinvolgendo gli altri comuni dell’Ambito sociale 15.Per tutte queste ragioni non possiamo assolutamente accettare che l’Ircer venga demolita con attacchi vergognosi e scorretti al limite dello sciacallaggio, portati avanti da soggetti che sembrano voler equiparare Villa Cozza ad una specie di “cronicario” dove gli anziani vengono abbandonati e dimenticati. E’ sconcertante però che ad intervenire in difesa dell’Ircer sia solo il sindacato, o meglio “un solo” sindacato. Ci saremmo aspettati almeno una presa di posizione da parte delle istituzioni che rappresentano la struttura, prime tra tutti il Consiglio di amministrazione e l’Amministrazione comunale di Macerata, rinchiusi invece in un inspiegabile, assordante silenzio.Vogliamo infine ricordare che il sindacato è impegnato da anni in un percorso per ridurre le rette delle residenze protette salvaguardando la qualità dei servizi. La questione è stata oggetto di un accordo regionale del 2010, sulla cui corretta applicazione stiamo svolgendo un’attività di monitoraggio sul territorio. Siamo convinti che per realizzare questo risultato sia necessario un maggiore coinvolgimento del servizio sanitario, che per ogni posto letto di residenza protetta convenzionato corrisponde ai gestori delle strutture solo 33 € al giorno. Un valore del tutto inadeguato al costo reale degli ospiti non autosufficienti. Che non hanno bisogno di polemiche inutili e strumentali, ma di un impegno serio e concreto in loro favore.Dino Ottaviani - Segretario generale Fnp Cisl MacerataLaura Raccosta - Segretario Fp Cisl Marche
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21/03/2012 Un accordo importante alla Sabelli di Ascoli
COMUNICATO STAMPA SIGLATO ACCORDO INTEGRATIVO SABELLI spa  L'azienda Sabelli SpA, dopo un lungo ma proficuo confronto, ha sottoscritto il 21 marzo 2012 con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative del territorio provinciale un contratto integrativo di secondo livello, ratificato in azienda dall'Assemblea dei lavoratori il 28 marzo 2012. Nel corso della trattativa Sabelli spa è stata rappresentata dall’amministratore delegato Simone Mariani, Vice presidente nazionale Giovani imprenditori di Confindustria e dall’amministratore delegato Angelo Davide Galeati, presidente della sezione alimentare di Confindustria Ascoli.Le organizzazioni sindacali nelle persone di Stelio Bartolomei per FLAI-CGIL, Gabriele Monaldi per FAI-CISL, e Eugenio Zallocco per UILA-UIL.L'accordo che ha durata triennale prevede una serie articolata di elementi di carattere economico e strategico. In sintesi: la stabilizzazione di almeno 15 unità aziendali nel corso del 2012, attraverso l'assunzione a tempo indeterminato di 15 dipendenti; sono previsti a favore dei lavoratori incentivi economici di carattere variabile, premi di risultato, volti a favorire il miglioramento continuo dei processi produttivi e una maggiore produttività aziendale. La Direzione aziendale istituisce un buono pasto giornaliero per i lavoratori, una convenzione per acquisti di prodotti alimentari a condizioni molto vantaggiose, si impegna in un piano strutturato di formazione per operai ed impiegati e mette inoltre a disposizione con cadenza annuale n. 3 borse di studio del valore di € 1.000,00 cadauna, da assegnare ai figli dei propri collaboratori, riconosciute per merito scolastico.“Crediamo di aver siglato un accordo importante per garantire sviluppo ed occupazione nei prossimi anni – afferma Mariani- Nonostante il calo dei consumi evidenziato dai dati nazionali intendiamo continuare ad investire in questo territorio, impegnandoci per mantenere la coesione sociale tra azienda e collaboratori tutti”.Bartolomei ha così commentato: “in un contesto di grave congiuntura economica,  la stabilizzazione di n. 15 unità a tempo indeterminato presso l'azienda Sabelli è un segnale estremamente positivo per il nostro territorio”. Monaldi aggiunge: “ i sindacati fanno un plauso all'azienda per aver istituito un sistema avanzato di relazioni sindacali e per aver investito fortemente sulla forza lavoro” e Zallocco conclude: “questo accordo testimonia la volontà di andare incontro alle esigenze di competitività dell'azienda, attraverso una maggiore flessibilità e produttività ma al tempo stesso riconosce l’importanza della crescita professionale dei collaboratori”.
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21/03/2012 Marche Day: «Chiediamo l'intervento del Governo»
Comunicato   Stampa Con una  delegazione proveniente dai vari territori  della regione, la Cisl Marche  partecipa a Roma di fronte a Montecitorio al Marche Day,   insieme agli amministratori locali, agli  imprenditori e ai cittadini marchigiani per dare forza alle richieste di intervento di solidarietà del Governo per il recupero delle risorse erogate dopo l'alluvione del 2011 e l'emergenza neve del mese scorso.«La nostra presenza è sicuramente  per  dare un sostegno  ad una comunità operosa e laboriosa, come quella marchigiana, ma che non può fare a meno della doverosa solidarietà del Governo centrale» - afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche – «Accogliamo con soddisfazione la scelta della Regione Marche, approvata ieri dal Consiglio, di eliminare  dal 1° Aprile  l’accise di 5 centesimi sulla benzina, ma ciò rende ancor più necessario l’intervento nazionale».Ufficio Stampa Cisl MarcheAncona 21 Marzo 2012
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19/03/2012 Crisi dell'edilizia. Urgono risposte chiare.
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE Comunicato Stampa Imprese, sindacati, professionisti del settore hanno dato vita all’attesa manifestazione regionale. Sotto accusa Banche e Patto di stabilità. Il tempo è scaduto servono,  le istituzioni elaborino proposte per rilanciare un comparto in ginocchio. Previsto un tavolo specifico della Regione per affrontare i nodi principali.Bandiere al vento questa mattina davanti alla Regione Marche. Erano quelle dei sindacati di categoria  dei lavoratori dell’edilizia, di Confartigianato, della CNA, dell’Ance che insieme ai professionisti tecnici si sono mobilitati per denunciare la gravissima situazione del comparto.Alcune centinaia di persone hanno gremito lo spazio davanti alla scalinata di Via Gentile Da Fabriano dove si sono succeduti gli interventi dei rappresentanti della varie categorie. Il grido di dolore è stato comune: così non si può più andare avanti, l’edilizia marchigiana è in ginocchio, anzi a terra. “Da anni – ha esordito Massimo Ubadi per l’Ance Marche – denunciamo la perdita di fatturato e di posti di lavoro di un settore composto in gran parte da piccole imprese. Ora la situazione è insostenibile. Ogni istituzione scarica le responsabilità sulle altre, le grandi banche ci hanno abbandonato. Il quadro è ormai gravissimo, servono risposte certe e ognuno deve farsi carico di un contesto così precario ”. Dunque urgono risposte chiare da Regione e Governo visto che, come ha denunciato Bruno Crescimberi della Confartigianato Marche che è intervento per la categoria “la Regione non riesce ad emanare direttive semplici, chiare. Ci si perde in normative complesse”. Crescimbeni ha denunciato l’esito deludente del Piano Casa che ha portato a solo “duemila interventi, mentre in Veneto sono stati ben quarantamila”. Massimo Giacchetti segretario della Filca Cisl Marche, a nome di tutti e tre le sigle sindacali ha ricordato come l’edilizia valga il 15% del Pil marchigiano. “Oggi diamo la voce anche ai lavoratori che hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione”. Anche il rappresentante sindacale ha chiamato in causa le banche che “non fanno credito alle imprese” e denunciato il mancato accordo tra istituti di credito e Regione. Sul banco degli imputati le gare al massimo ribasso: “Sono un capestro. Danneggiano lavoratori e aziende, danno spazio all’illegalità, al lavoro nero, alla concorrenza sleale”. Invece ci vogliono “più legalità, più giustizia sociale”. In tutti gli interventi è stato puntato l’indice contro il Patto di stabilità. Lo ha fatto anche Patrizia Angeli, Vicepresidente della Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, che ha chiuso la manifestazione parlando anche a nome di architetti, geologi e geometri. “Ci sono Comuni virtuosi che a causa del Patto non possono attivare appalti perché hanno le mani legate. Noi come professionisti siamo il primo soggetto della filiera perché elaboriamo i progetti. Spesso non ci vengono pagate parcelle anche da mille euro a causa del vincolo di stabilità. Non siamo nemici della pubblica amministrazione ma chiediamo collaborazione”. Anche perché di cose da fare per rilanciare l’edilizia ce ne sarebbero: “Intervenire sul dissesto idrogeologico, rimettere in sicurezza il nostro patrimonio edilizio, in particolare le scuole. E puntare sulla green economy”. A conclusione della manifestazione una delegazione della varie categorie è stata ricevuta dagli Assessori Antonio Canzian Sara Giannini Marco Lucchetti Luigi Viventi. Erano presenti i parlamentari marchigiani Mario Cavallaro, Carlo Ciccioli, Salvatore Piscitelli, Massimo Vannucci.Alla fine la Regione si è impegnata ad affrontare nel già istituito “Tavolo con le banche” la crisi dell’edilizia e per il 20 aprile è stato programmato un incontro specifico sulla delicata questione degli appalti. La testimonianza di Simoni Nello - Operaio della ditta Ottavi Prefabbricati di Ascoli Piceno Scarica l'intervento di Massimo Giacchetti, Segretario Generale FILCA CISL MARCHE.La Rassegna Stampa
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16/03/2012 Ferretti, nuove prospettive
L’8 marzo si è tenuto un incontro con la delegazione Aziendale del  Gruppo Ferretti  per il rinnovo del contratto collettivo aziendale,  in apertura l’amministratore delegato dott. Galeone ha dato informazioni rispetto allo stato di avanzamento della procedura di ristrutturazione del debito accumulato negli anni da una gestione aziendale molto discutibile e che ha rischiato di fare fallire l’azienda.L’Amministratore Delegato ha confermato informazioni che “tra gli addetti ai lavori” erano già trapelate: il 29 febbraio 2012 si è ratificata con una firma l’intesa tra gli acquirenti  (il gruppo cinese Shantui) e chi deteneva la maggioranza del debito. Nel frattempo, così come concordato si sono sbloccate le prime risorse economiche (20 ml di euro) per l’avvio di una gestione più regolare del processo produttivo e più in generale per la gestione dell’azienda.Ovviamente questa situazione di difficoltà protrattasi per responsabilità degli azionisti creditori, ha pregiudicato l’anno nautico, rendendo impossibile la realizzazione del BUDGET preventivato (circa 500 mln), a questa nota negativa però si affianca un risultato soddisfacente: per l’andamento della fiera di Miami ed in generale un apprezzamento del prodotto FERRETTI con un portafoglio ordini di circa 600 ml comprese barche da consegnare nel 2013.In merito alla trattativa per il rinnovo del contratto aziendale, il confronto si è sviluppato sulla base di un testo redatto dall’azienda e relativo ai  diritti d’informazione, gli orari di lavoro, i diritti della persona (malattia, permessi, ecc…), l’inquadramento professionale…….  Da parte dei Sindacati sono state segnalate proposte di modifica su punti che l’azienda si è riservata di riformulare per il prossimo incontro. Il confronto ha, infatti, incontrato notevoli difficoltà nel momento in cui si è approfondita la materia relativa ai riconoscimenti economici: premi congelati, premio di produttività, d’anzianità, mensilità o premio feriale.
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09/03/2012 Elezioni Rsu: precisazioni sui numeri distorti apparsi sulla stampa
I NUMERI DISTORTI DELLA FP CGIL .LA CISL E’ IL PRIMO SINDACATO DELLA SANITA’, DEI MAGGIORI ENTI LOCALI  E DELLA REGIONE. Leggiamo sulla stampa che la FP CGIL sarebbe il primo sindacato nelle ex zone territoriali di Jesi; Senigallia e Fabriano. Ci teniamo a precisare che le ex zone non esistono più come soggetto giuridico e la RSU eletta è unica di Area Vasta. I risultati della votazione sono pubblici e sono pubblicati da stamattina all’albo pretorio informatico dell’ASUR: con 632 voti la CISL FP è il primo sindacato dell’Area Vasta 2.A seguire la FP CGIL  con 613 voti, il Nursind con 359, la FSI con 310 la UIL FPL con 293 e l’ALI con 98. La vittoria all’AREA VASTA si accompagna all’affermazione all’Azienda ospedaliero –universitaria Ospedali Riuniti di Ancona dove la CISL FP  con 621 voti si conferma il primo sindacato seguito da Nursind (395), CGIL (230), UIL (225) e FSI (211) e all’INRCA dove la CISL è il sindacato più forte sia a livello locale che nazionale. Un ruolo che ci riempie di soddisfazione, ma anche di responsabilità per i difficili passaggi che questo settore dovrà affrontare nelle prossime settimane. Anche nelle maggiori Autonomie Locali la CISL vince come ai comuni di ANCONA dove si afferma con 255 voti sulla CGIL ferma a 240,a  FALCONARA, OSIMO e LORETO.Con 161 voti la CISL FP vince alla Provincia di Ancona contro i 115 voti della CGIL. Vittoria infine molto ampia alla REGIONE, sia in Giunta dove con 88 voti la CISL supera la CGIL (56) che in Consiglio dove la CISL raccoglie ben 397 voti contro i 218 della CGIL. Questi sono i numeri veri. Un ringraziamento  dalla CISL FP di Ancona a tutti i lavoratori che hanno reso possibile questo momento di democrazia: gli elettori, i candidati, gli scrutatori i componenti delle commissioni elettorale. Ancona, 09.03.2012                                                             CISL FP Ancona                                                                                                         CISL FP Marche
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09/03/2012 Elezioni RSU, i primi risultati
Si sono chiuse le operazioni di voto delle RSU nella Scuola, nel Pubblico Impiego  e nella Università della nostra Provincia. La partecipazione al voto è stata più che buona dimostrando l’interesse dei lavoratori nei confronti delle rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro.Non sono ancora noti tutti i risultati definitivi ma il primo dato evidente è il grande successo delle liste dei sindacati confederali che evita la frammentazione della rappresentanza a tutto vantaggio dei lavoratori.In particolare le liste CISL raccolgono ottimi risultati sia nella Scuola che nell’Università  con oltre il 40% dei voti. Bene anche le liste CISL del Pubblico Impiego con situazioni più variegate nel territorio e nelle diverse articolazioni del comparto con punte di eccellenza nella Sanità e confermandosi in assoluto il primo sindacato nel Parastato.Il Segretario Terr.le(Claudio Bruscoli)
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09/03/2012 Elezioni RSU: la FP Cisl di Ancona ringrazia
LA CISL PRIMO SINDACATO NELLE STRUTTURE DELLA SANITA’ E NELLE MAGGIORI AUTONOMIE LOCALI. Con 632 voti la CISL FP è il primo sindacato dell’Area Vasta 2.A seguire la FP CGIL  con 613 voti, il Nursind con 359, la FSI con 310 la UIL FPL con 293 e l’ALI con 98. Non era mai successo , infatti i dati aggregati delle 4 ex zone che compongono l’area vasta 2 (Ancona, Jesi , Senigallia e Fabriano) fino ad oggi non avevano mai visto prevalere la CISL. La vittoria all’AREA VASTA si accompagna all’affermazione all’Azienda ospedaliero –universitaria Ospedali Riuniti di Ancona dove la CISL FP  con 621 si conferma il primo sindacato e all’INRCA dove la CISL è il sindacato più forte sia a livello locale che nazionale. Un ruolo che ci riempie di soddisfazione, ma anche di responsabilità per i difficili passaggi che questo settore dovrà affrontare nelle prossime settimane. Anche nelle maggiori Autonomie Locali la CISL vince come ai comuni di ANCONA, FALCONARA, OSIMO e LORETO. Con 161 voti la CISL FP vince alla Provincia di Ancona. Vittoria inoltra alla REGIONE, sia in Giunta che in Consiglio. Un ringraziamento  dalla CISL FP di Ancona a tutti i lavoratori che hanno reso possibile questo momento di democrazia: gli elettori, i candidati, gli scrutatori i componenti delle commissioni elettorale. Ancona, 08.03.2012                                                                        CISL FP Ancona
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08/03/2012 Elezioni RSU 2012. La Cisl primo sindacato nel Pubblico Impiego.
COMUNICATO STAMPA Risultati elezioni RSU pubblico impiego e scuola Non è ancora stato completato lo scrutinio  dei dati nelle centinaia di enti pubblici e istituti scolastici  nei quali in questi giorni  si è votato per le elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie. Luca Talevi, segretario regionale Fp Cisl, esprime soddisfazione nel commentare i risultati già disponibili: “La Cisl si conferma  primo sindacato in alcuni tra i  più importanti enti della regione,  a partire dalla Giunta regionale, il Consiglio regionale, la Provincia di Ancona, il Comune di Ancona, gli Ospedali  Riuniti di Torrette, l’Inrca."Anche dalla  Cisl Scuola  giunge apprezzamento per il consenso  ricevuto dal personale docente e non docente delle scuole  marchigiane di ogni ordine e grado. A spoglio ancora in corso, la segretaria regionale Anna Bartolini afferma che “ Il voto consolida la Cisl, il  sindacato  della contrattazione, le sue proposte e i  risultati tangibili ottenuti  nonostante un contesto di diffuso e acuto disagio nel mondo  della scuola. Continueremo  il nostro impegno  per una scuola pubblica  di qualità  e per la valorizzazione delle  professionalità degli operatori della scuola” Stefano Mastrovincenzo, Segretario della Cisl Marche sottolinea che "oltre al buon risultato della Cisl, è da valorizzare  la grande prova di democrazia, con una partecipazione al voto che nelle Marche è stata superiore al  70%,  dato molto positivo se si considera la situazione complessa e difficile che da alcuni anni vive il lavoro pubblico, con il blocco della contrattazione e del turn over “. Ufficio stampa   Cisl MarcheAncona 8 marzo 2012 GIUNTA REGIONALE88  CISL 56  CGIL 15  UILCONSIGLIO REGIONALE397  CISL 218  CGIL 208  UILOSPEDALI RIUNITI TORRETTE621  CISL 395  NURSIND 230  CGIL 225  UIL 211  FSICOMUNE ANCONA255 CISL 240 CGIL 77   UILPROVINCIA ANCONA161  CISL 115  CGIL 114  UIL 25    CSA 20    DICCAPINRCA106  CISL 43   CGIL 35   NURSIND 10   UIL 1     USB
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01/03/2012 Assemblee dei lavoratori A. Merloni
Segreteria Provinciale di Ancona Comunicato Stampa  Martedì 6 marzo FIM FIOM UILM hanno convocato le assemblee dei lavoratori della Antonio Merloni in amministrazione straordinaria che non sono stati assunti dalla JP Industries. Le assemblee, che si svolgeranno presso la mensa dello stabilimento di Gaifana dalle 11 alle 12 e presso la mensa dello stabilimento di Maragone dalle 15 alle 16, saranno l' occasione per fare chiarezza e dare informazioni ali lavoratori sullo stato della amministrazione straordinaria, sugli ammortizzatori sociali ad essa collegati, sulle trattative in corso per la cessione degli assets residui, sull' accordo di programma che coinvolge le Regioni Marche e Umbria e il Ministero dello Sviluppo Economico. Anna Trovo' ed Andrea Cocco rispettivamente della Fim Cisl Nazionale e  Provinciale ritengono importante tornare ad illustrare, rammentare e precisare gli atti compiuti e le scelte fatte dalle Organizzazioni sindacali per tutelare i lavoratori in relazione alla procedura concorsuale in essere da ottobre del 2008. Ciò in riferimento sia al recupero dei crediti dei lavoratori sia  alla richiesta e  concessione della cassa integrazione sia nella relazione con gli Organi della procedura e con le Istituzioni per la ricerca di opportunità di lavoro sul territorio. L'assemblea sindacale di martedì prossimo sarà, come lo sono state tutte le altre assemblee organizzate da FIM FIOM UILM in questi anni,  un momento importante di informazione e di discussione a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori della Merloni in Amministrazione Straordinaria. 1 marzo 2012
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01/03/2012 Sanità, i tagli al personale massacrano i servizi
Il 30 aprile prossimo scadrà il termine previsto dal Piano socio sanitario regionale per approvare i Piani strategici aziendali, strumenti che, per ogni singola Area Vasta, tradurranno in scelte operative concrete le indicazioni generali del Piano regionale. Tra le tante questioni che i piani dovranno affrontare ne segnaliamo due, particolarmente delicate. La  riduzione dei posti letto ospedalieri per pazienti “acuti” (377 in tutta la Regione), che verranno riconvertiti in posti letto di  riabilitazione e lungodegenza, e il nuovo modello di organizzazione che l’attività ospedaliera delle Aziende dovrà assumere e che prevede reparti non più differenziati per singole discipline specialistiche ma organizzati secondo l’intensità delle cure. Il piano regionale prevede che questa “rivoluzione” debba avvenire in modo graduale e previo confronto con le rappresentanze sindacali. Nel frattempo però la riorganizzazione è già partita all’insegna del taglio del personale, che il Piano regionale prevede debba essere ridotto del 30% rispetto all’anno scorso. Questa prospettiva, già di per se molto pesante, è aggravata dalle scelte del Direttore generale delll’Asur, che incalzato sui tempi della riorganizzazione dal Dipartimento regionale guidato dal Dott. Ruta, sta “massacrando” le Aree Vaste. Vengono imposti dall’alto tagli ulteriori attraverso la strategia del “turn over zero”, cioè non sostituendo i dipendenti che vanno in pensione, rinviando le assunzioni previste e precarizzando i rapporti di lavoro. Ritorna in altre parole l’annoso problema del rapporto tra Asur e Regione, le cui lotte di potere mettono questa volta a rischio la sopravvivenza stessa del sistema sanitario. I reparti e i servizi infatti vengono razionati non per scelte organizzative concordate ed inserite in un piano armonico di riorganizzazione generale, ma solo perché la carenza di personale è tale da rendere impossibile il loro normale funzionamento. Da mesi la Cisl ha denunciato in tutte le sedi istituzionali la difficile situazione degli operatori della sanità, costretti a confrontarsi ogni giorno con una carenza cronica di personale che genera disagio per l’utenza nelle corsie, nei Pronti Soccorsi e nei Servizi e nel territorio. Lavoratori costretti a sobbarcarsi pesanti carichi di lavoro e turni di gran lunga superiori a quanto previsto dalle norme contrattuali e di conseguenza  a non poter fruire di riposi compensativi e ferie per un adeguato recupero psico-fisico (più di centomila le ore maturate “a credito” dal personale nella ex Zona 9 di Macerata nel dicembre scorso) con conseguente aumento del rischio di errori. Il piano prevede inoltre che la riduzione dei posti letto ospedalieri debba coinvolgere in eguale  misura le strutture pubbliche e quelle private. La realtà è molto diversa. Ad esempio dei 12 punti nascita pubblici nelle Marche solo quello dell’Ospedale di Recanati sarà chiuso, mentre scandalosamente sembrano destinati a sopravvivere punti privati che hanno registrato nascite in numero inferiore del “S. Lucia”. Il riferimento è a Villa Igea la cui chiusura, secondo affermazioni che insultano la nostra intelligenza, intaserebbe l’Ospedale pediatrico “Salesi” di Ancona. E’ una situazione grave e scandalosa, che la Cisl non è assolutamente disposta a tollerare. Pur consapevoli che la sanità marchigiana vada razionalizzata, non possiamo accettare che la riorganizzazione venga imposta dall’alto sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini utenti dei servizi. Regione Marche ed Asur devono cambiare subito rotta, fare chiarezza ed impostare con urgenza un confronto vero e trasparente con il sindacato, che non assisterà con le mani in mano al disfacimento del sistema sanitario pubblico.
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28/02/2012 Commercio. Presidio contro le liberalizzazioni degli orari.
FILCAMS CGIL         FISASCAT CISL      UIL UILTCUS Segreterie regionali Marche COMMERCIO: CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE, PRESIDIO SINDACATI IL 28  FEBBRAIO PRESSO LA SALA DEL CONSIGLIO REGIONALE Contro la liberalizzazione delle aperture festive, i sindacati scendono in campo. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Uiltcus Marche organizzano per martedì 28 febbraio un presidio presso la sala del Consiglio regionale. Il sit-in è in programma per le ore 11 e successivamente una delegazione sarà ricevuta dal presidente del Consiglio, dall’assessore regionale al Commercio e dai capi dei gruppi consiliari.Secondo i sindacati, l’articolo 31 del decreto Salva Italia che ha disposto la liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicale dei negozi, contrasta con l’articolo 117 della Costituzione. Quest’ultimo attribuisce alle Regioni la potestà legislativa sul commercio. In tal senso, la Regione, per i sindacati, dovrebbe sollevare una questione di legittimità costituzionale ricorrendo alla Corte Costituzionale come hanno fatto altre Regioni d’Italia.CGIL - CISL - UIL MARCHE con una letttera a firma dei Segretari Generali, Ghiselli, Mastrovincenzo e Fioretti, invitano il Presidente Spacca a prendere in considerazione un possibile ricorso in Corte Costituzionale anche al fine di convincere il Governo ad abrogare il provvedimento di legge, inserito all'interno del decreto "salva Italia", che liberalizza gli orari commerciali.  Clicca qui per Lettera Cgil-Cisl-Uil al Presidente SpaccaLa RASSEGNA STAMPA: C.Adriatico Marche 29_02_12 , Messaggero Marche 29_02_12Clicca qui per TG3 MARCHE con il servizio andato in onda il 28_02_12 ore 14.00
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23/02/2012 Le donne delle Marche incontrano i Prefetti.
CGIL CISL UIL  Marche Segreterie Regionali LE DONNE DELLE MARCHE INCONTRANO I PREFETTI PER UNA LEGGE CONTRO LE DIMISSIONI IN BIANCO Alcune autorevoli donne di diversa formazione e cultura politica hanno lanciato un appello per chiedere al Governo ed in particolare al Ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità, Elsa Fornero, una legge contro la diffusa e vergognosa pratica delle dimissioni “in bianco” fatte firmare al momento dell’assunzione ma senza data: una pratica che colpisce soprattutto le giovani donne ma non solo.Hanno subito aderito all’appello 188 donne del sindacato, del mondo dell’informazione, della cultura, della politica, delle istituzioni e della società civile: “188 donne per la legge 188” (dal numero della Legge del 2007 contro le dimissioni in bianco, approvata da un ampio arco di forze politiche, ma poi abrogata dal Governo Berlusconi a pochi mesi dall’entrata in vigore).Riteniamo importante e urgente sostenere l’iniziativa volta alla reintroduzione di una norma di civiltà e di tutela del valore del lavoro, della dignità e dei diritti delle persone e delle imprese che rispettano le regole. Pertanto abbiamo raccolto la sollecitazione delle promotrici dell’appello a promuovere iniziative di sostegno e sensibilizzazione.In particolare, nella giornata di domani 23 febbraio, nelle Marche delegazioni di donne dei sindacati, partiti, associazioni, comitati Senonoraquando incontreranno tutti i Prefetti per consegnare loro una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, alla Ministra del Lavoro, ai Presidenti di Camera e Senato e alle Deputate e Senatrici di tutti i Gruppi Parlamentari, con la quale viene richiesto un intervento legislativo urgente ed efficace contro il fenomeno delle dimissioni in bianco.Gli incontri con i Prefetti marchigiani sono previsti per domani nei seguenti orari: ANCONA, incontro con il Prefetto, ore 12,30; ASCOLI PICENO, incontro con il Prefetto, ore 17,00 MACERATA, incontro con il Prefetto, ore 10,30; FERMO, incontro con il Prefetto, ore 16,30; PESARO URBINO, incontro con il Prefetto, ore 11,30 Ringraziamo sin d’ora tutti i Prefetti marchigiani per la loro disponibilità e attenzione al tema.Ancona, 22 febbraio 2012 CGIL-CISL-UIL MarcheSCARICA Il VOLANTINO e L'APPELLO
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21/02/2012 Finanziamenti a imprese con validi progetti
Sulla situazione del distretto produttivo pesarese  e  la scarsa propensione al credito che le banche forniscono alle aziende Sauro Rossi - Segretario della Cisl di Pesaro - Urbino - afferma che ci vuole più equilibrio. “ Le banche devono tornare a fare le banche, cioè elargire credito, quello per cui sono nate. In realtà fanno tante operazioni finanziarie. In questo senso ci vuole più equilibrio.” Riguardo alle imprese  però serve un salto di qualità, occorrono progetti seri e investimenti che guardano l’innovazione continua Rossi “ non vanno finanziate le imprese decotte, può essere un ragionamento giusto, ma molto spesso vediamo progetti seri che non vengono presi in considerazione e questo non è accettabile. Quello che è certo è che il nostro sistema ha imprese sottocapitalizzate  e la crisi ha accentuato questo aspetto. Alle banche non chiediamo di fare gli avventurieri e accaparrarsi rischi inutili, ma in questo momento occorre fare distingui per traguardare la crisi.  Se un’azienda chiede un prestito per ripristinare un capannone caduto sotto la neve è bene valutare se ha un progetto serio alle spalle, altrimenti si rischia di compromettere il sistema.”
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16/02/2012 Adiconsum denuncia: pale e catene da neve, speculazioni sui prezzi
La descrivono come la nevicata del millennio, in intensità pare abbia superato quella del 1929. Si fanno confronti anche con quella del 1956, ritenuta addirittura più modesta.Una cosa è però certa, la speculazione sui prezzi di alcuni prodotti caratteristici è  andata di pari passo.Lo segnala Adiconsum di Pesaro, l’associazione per la tutela dei consumatori aderente alla Cisl.“Parliamo, afferma il coordinatore provinciale Claudio Blasi,  del rapido salire del prezzo delle catene da neve e delle pale, oltremodo ingiustificato poiché già nei magazzini dei rivenditori.Abbiamo constatato un aumento del 100% per le catene da neve e per le pale che oscillano da un minimo di 13 Euro, fino a 50 Euro a Fossombrone. A Pesaro, zona pantano, si acquistavano a 25 Euro. Parliamo ovviamente degli stessi tipi e marca di pale.Adiconsum chiede alle autorità competenti di intervenire con tempestività, poiché non è giusto che nel nostro Paese si approfitti di qualsiasi evento per rapinare la povera gente. Le autorità preposte hanno il dovere, conoscendo la situazione, di agire con fermezza”.
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10/02/2012 Residenze protette: Regione Marche latitante.
I pensionati di Cgil Cisl e Uil delle Marche annunciano azioni di mobilitazione al perdurare di un comportante "latitante" da parte della Regione Marche sulla verifica dell'attuazione dell'accordo sulle residenze protette. COMUNICATO STAMPA Le segreterie regionali del sindacato dei pensionati Spi Cgil, Fnp  Cisl, Uilp Uil,  nell’incontro unitario odierno, denunciano il perdurare di un comportamento  “latitante”    della Regione Marche in  merito alla verifica dell’andamento dell’ attuazione dell’accordo “Percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla norma vigente. Anni 2010- 2013”, che prevede  un aumento dell’assistenza sanitaria a favore dei non autosufficienti  ricoverati nelle residenze protette della  regione e il relativo scorporo del costo sanitario dalla retta.Ad un mese dalla richiesta di un ulteriore incontro del Tavolo di monitoraggio regionale, previsto dall’accordo stesso siglato il 2 agosto del 2010, per verificare lo stato di attuazione delle convenzioni  firmate tra gli enti gestori delle residenze protette e le articolazioni territoriali dell’Asur i sindacati dei pensionati stanno ancora aspettando.A fronte delle continue segnalazioni  di comportamenti difformi da parte delle residenze protette nei confronti degli anziani ricoverati e delle loro famiglie, in particolare rispetto  alla rimodulazione della retta a loro carico,  e delle non risposte del  Direttore del Dipartimento per la salute e per i servizi sociali della Regione Marche e del Direttore generale dell’Asur, le Segreterie Regionali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil  annunciano, nel perdurare della situazione, azioni di mobilitazione per sollecitare la Regione Marche ad assumere  un atteggiamento responsabile affinché non ci siano  non autosufficienti  ricoverati nelle residenze di serie A e  di serie B ma che tutti abbiano salvaguardati i loro diritti di assistenza e di equità di compartecipazione.Ancona 10 Febbraio 2012
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06/02/2012 Forze Armate a pagamento. Norma incomprensibile.
CISL MARCHE DICHIARAZIONE STAMPA Comprensibile che la Regione Marche scelga di non dichiarare lo stato di emergenza, visto che con le nuove norme ciò si scaricherebbe sui cittadini marchigiani, come è accaduto per l’alluvione dello scorso anno. Esprimo apprezzamento per la delibera della Giunta regionale che stanzia un milione di euro per integrare del 10% le indennità dei cassaintegrati marchigiani che si presenteranno ai Comuni per partecipare agli interventi di soccorso delle persone in difficoltà per l’emergenza neve.Mi auguro che i Comuni riescano a coinvolgere nella rimozione di ghiaccio e neve anche lavoratori disoccupati, mettendo in gioco risorse proprie, sia pur esigue.Lascia invece stupiti la notizia che per avere l’intervento dell’Esercito le amministrazioni comunali debbano pagare. Se ciò è previsto da una norma, si tratta di una norma incomprensibile: in casi di emergenza le Forze Armate dovrebbero essere per definizione al servizio e a difesa dell’incolumità dei cittadini.Ancona 6 febbraio 2012 Stefano Mastrovincenzo Segretario Cisl Marche
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03/02/2012 Assoluta priorità ai lavoratori svantaggiati
COMUNICATO STAMPA Le Segreterie regionali della Cisl delle Marche e della Funzione Pubblica Cisl, evidenziano il problema importante che riguarda l'occupazione nel comparto della sanità e sollecitano la Regione, in particolare l’assessore al lavoro M.Luchetti e l’assessore alla salute A.Mezzolani, affinché intervengano urgentemente sull'inserimento negli organici dell'Asur e delle Aziende Ospedaliere dei soggetti facenti parte delle liste delle categorie protette redatte in base alla legge 68/99. "Ai gravi problemi che sta attraversando il sistema sanitario regionale a causa della ridotta copertura del turn over solo al 70% ci arrivano segnalazioni di persone che, pur avendo le convenzioni firmate tra Aziende sanitarie (o loro articolazioni) e Centri per l'Impiego, non vengono chiamate a sottoscrivere i contratti e di altre che, una volta terminati i periodi dei tirocini formativi, rischiano di non essere assunte. E’ assolutamente necessario dare priorità alle assunzioni dei lavoratori svantaggiati appartenenti alle cosidette categorie protette" afferma Luca Talevi segretario regionale Fp Cisl. Rincara la dose Stefano Mastrovincenzo segretario regionale Cisl: "Con la durissima situazione di crisi che da anni sta interessando anche la nostra regione, la ricerca di un lavoro da parte di persone che partono già in una condizione di minori opportunità è ancora più complicata anche nei settori privati; non è accettabile che il pubblico non dia risposte in questo senso a degli obblighi di legge; chiediamo alla Regione una risposta in tempi brevi". Ancona 3 Febbraio 2012
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31/01/2012 ASET vende l'azienda Rincicotti &amp; Orciani. Sei dipendenti a rischio licenziamento
Pesaro, da alcuni giorni abbiamo occasione di leggere vari articoli riguardanti le vicende legate alla vendita da parte di ASET SpA della azienda “Rincicotti & Orciani” di cui Aset SpA è unico proprietario.Sono certamente legittime ed anche interessanti tutte le domande che alcuni si pongono sulla intera vicenda a partire dall’acquisto della “Rincicotti & Orciani” da parte di Aset con particolare riferimento alla grande differenza tra il valore attribuito all’azienda al momento dell’acquisto e quello utilizzato come base d’asta (per altro andata deserta).Come CISL siamo però stupiti del fatto che nessuno si sia fino ad oggi posto seriamente il problema della possibilità, per gli attuali dipendenti dell’azienda, di continuare il proprio lavoro con l’eventuale nuova proprietà.Si tratta di 4 unità di personale operativo e di 2 amministrativi per i quali Aset SpA ha mostrato assoluto disinteresse anche quando, la CISL ha posto il problema all’attenzione  del Presidente Mattioli. Leggendo gli articoli di questi giorni pare di capire che lo stesso atteggiamento sia condiviso, non si è avuto modo di leggere nulla in proposito, dal socio unico di Aset SpA, l’Amministrazione comunale di Fano.Il mancato interesse manifestato da Aset nei confronti del destino occupazionale di questi lavoratori stupisce specialmente se confrontato con le giuste e condivisibili preoccupazioni espresse in diverse sedi dal Sindaco Aguzzi in  quelle occasioni in cui scorpori e operazioni fatte o ipotizzate su Aset SpA potevano mettere a rischio posti di lavoro. La difesa dell’occupazione non  va sempre e comunque perseguita?Ora che l’asta è andata deserta ci auguriamo che Aset Spa ripensi il proprio disinteresse nei confronti dei dipendenti della “Rincicotti & Orciani” ipotizzando possibili soluzioni. Come CISL intendiamo continuare l’azione di sensibilizzazione nei confronti di Aset e dell’Amministrazione comunale e ci dichiariamo fin da ora disponibili ad ogni eventuale confronto.Il Segretario Territoriale Claudio Bruscoli
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30/01/2012 Pacchetto Sicurezza. Non scalfisce l'immigrazione clandestina e penalizza quella regolare.
Scarica IL MANIFESTO CGIL, CISL E UIL ASCOLI PICENO - FERMO COMUNICATO STAMPA Il decreto 6 ottobre 2011 mette in atto dal prossimo 31 gennaio 2012 la legge 15 luglio 2009 il cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” con l’applicazione della sovrattassa per il rilascio ed il rinnovo dei permessi di soggiorno per gli immigrati regolari da 80 a 200 €.Questo decreto entra in vigore in un momento particolarmente negativo per i cittadini e lavoratori tutti, già tartassati da aumenti di tasse e costi di beni essenziali per la vita di ognuno e dalla carenza grave di posti di lavoro, che producono insieme disagio diffuso, aumento degli sfratti, disgregazioni familiari in particolare per le famiglie immigrate. Pertanto le OO.SS chiedono al Governo una revisione totale del provvedimento in quanto: Penalizza l’immigrazione regolare, senza scalfire quella clandestina ed irregolare; Penalizza la vita delle famiglie regolari sottraendo loro ingenti somme per i rinnovi e rilasci dei permessi di soggiorno; Rischia di far cadere nella irregolarità tutti coloro che non hanno risorse per rinnovare i permessi di soggiorno; Si corre il rischio di dare vita al fenomeno dell’immigrazione di ritorno in particolare per le donne ed i bambini; Discriminatorio nel pari godimento dei diritti di cittadinanza e sociali. Riteniamo questa norma ingiusta anche perché: Gli immigrati regolari producono per la nostra economia in termini di PIL più di quanto “consumano”; Ha dato equilibrio demografico ad un paese con il tasso di invecchiamento più alto d’Europa; Occupano settori lavorativi importanti (edilizia, assistenza privata, agricoltura) non più attraenti per i lavoratori Italiani; Auspichiamo infine che il Governo intervenga per porre in essere serie iniziative di integrazione sociale, di accesso ai diritti di cittadinanza a partire dallo “Ius Soli” per i bambini nati in Italia, ad al diritto di voto amministrativo per dare dignità e riconoscimento a coloro che hanno scelto di vivere nel nostro Paese.Le Segreterie Territoriali Ascoli/Fermo
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30/01/2012 Ircer Recanati, l'importante è il servizio agli anziani
La Cisl Funzione Pubblica di Macerata esprime perplessità in merito alle dichiarazioni di Emanuele Severini, componente del Consiglio di amministrazione dell’Ircer di Recanati, che in un articolo pubblicato su “Il Resto del Carlino” chiama in causa il sindacato accusandolo di eccessivo allarmismo in merito alla trasformazione dell’Ircer di Recanati in Fondazione di diritto privato. Dichiarazione sconcertanti dalle quali è evidente la scarsa conoscenza del consigliere rispetto alle questioni in oggetto, la cui complessità richiederebbe invece maggiore professionalità e competenza. La Cisl Fp, insieme alla Confederazione e alla Federazione dei pensionati, ha partecipato ai vari incontri che hanno preceduto e succeduto la decisione di trasformare l’Ircer da ente pubblico a soggetto privato. Incontri nel corso dei quali il Sindaco di Recanati, Francesco Fiordomo, a nome dell’Amministrazione di Recanati, ha sempre espresso chiaramente la volontà politica di garantire che il servizio alla persona fornito dall’Ircer rimanesse nella sfera del pubblico. La scelta della Fondazione, che avrebbe solo dovuto gestirne il patrimonio, doveva restare funzionale a “salvare” il patrimonio dell’Ircer da presunte ed oscure minacce che peraltro non risultano essere mai state effettuate da alcuno.La Cisl Fp ha sempre sostenuto la propria preferenza per la trasformazione in Azienda pubblica, anche e soprattutto per far rimanere la gestione di un servizio essenziale nell’ambito del pubblico e non solo per garantire maggiori tutele ai lavoratori. In merito a quest’ultimo punto, precisiamo che l’applicazione dello stesso Contratto collettivo nazionale di lavoro non significa che il rapporto di lavoro resti disciplinato in modo identico. Cambiando la natura del datore di lavoro, da pubblico a privato, parte delle norme che disciplinavano il precedente rapporto non si applicheranno più, con differenze rilevanti. Non ci consola poi il fatto che agli ospiti della struttura “vengano regalati” 30 € al mese, espressione quanto meno inopportuna se riferita a degli anziani che pagano una retta comunque salata. Quello erogato dall’Ircer è infatti un importante e delicatissimo servizio alla persona anziana fragile, per il quale dovrebbero prevalere considerazioni relative all’aspetto qualitativo del servizio stesso, rispetto a delle pur importanti valutazioni economiche. Tanto più che eventuali risparmi che si dovessero realizzare oggi non potrebbero in alcun modo essere imputati alla Fondazione appena istituita, quanto se mai alla precedente gestione (pubblica).Stupisce infine che il Comune di Recanati stia spendendo soldi dei contribuenti per consulenze poco utili da parte di “esperti” di Roma. Sapevamo già benissimo che l’Azienda pubblica è più costosa di una Fondazione e che la sua gestione diventa  economica ed efficiente se riferita ad una pluralità di servizi socio assistenziali. Non a caso, uno degli aspetti più importanti della nostra proposta era proprio quello di integrare l’eventuale costituenda Azienda nel sistema integrato dei servizi alla persona, assegnandole la gestione di diverse tipologie di interventi e prestazioni.Tutto ciò nell’intenzione non di destare allarmi inutili e ingiustificati, ma di informare correttamente la cittadinanza, i lavoratori e gli utenti dell’Ircer rispetto alle scelte adottate dall’Amministrazione e delle loro conseguenze, che avremo modo di vedere almeno sul medio periodo. Sicuramente la Cisl sarà in prima linea per verificare i risultati di questa discutibile operazione, vigilando affinché i servizi erogati dall’Ircer di Recanati rimangano di livello elevato e nella consapevolezza che questa istituzione meriterebbe un consiglio di amministrazione all’altezza di un compito così importante.
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30/01/2012 Poste, annunciate nuove chiusure. Sindacato di categoria e confederazione sul piede di guerra
I cittadini del comune di Urbino, uno dei più vasti della provincia di Pesaro (una quarantina di frazioni in cui risiedono oltre 15.000 persone, in poco meno di 7.000 famiglie), rischiano di subire ulteriori tagli di servizi.  Nei giorni scorsi è giunta la notizia  che dai primi giorni del mese di febbraio, l’ufficio postale di Castelcavallino    sarà chiuso definitivamente e quello di Canavaccio verrà aperto a giorni alterni. Poste giustifica l’operazione sostenendo che i volumi delle operazioni non consentono di mantenere aperti gli uffici, poco importano i sacrifici chiesti alla cittadinanza. Diversa è la posizione della Cisl che fa sapere: “Poste sta rivedendo completamente la propria organizzazione nonostante la contrarietà dei rappresentanti dei lavoratori; - afferma Andrea Bartolucci segretario della categoria SLP-Cisl - comprendiamo le leggi del mercato, ma uno sbilanciamento verso le attività commerciali che non preveda occasioni di sviluppo ma solo tagli ed economie è rischioso; le conseguenze anche a breve tempo potrebbero essere negative per lo stesso futuro della azienda” continua il rappresentante dei lavoratori, “ridurre la apertura di Canavaccio è insensato! significa rinunciare a oltre un migliaio di potenziali clienti, e ad una vasta zona industriale e artigianale!  Un controsenso se pensiamo che Poste intende scommettere proprio sulle imprese. La nostra idea è che l’Ufficio postale di Canavaccio debba essere potenziato, servono più risorse e per la posizione geografica lo renderebbe addirittura la sede ideale per un nuovo “Ufficio Postale Impresa”, visto che la nuova organizzazione potrebbe portare al superamento delle due aree impresa ospitate presso gli uffici postali di Urbino e Fano”. Altrettanta perplessità viene dal Segretario della Unione Sindacale Cisl di Pesaro Sauro Rossi. “Non possiamo che essere preoccupati per le scelte che Poste Italiane sta prendendo   e potrebbe attuare sul territorio. Mi riferisco alla paventata possibilità di svolgere anche   il servizio di recapito a giorni alterni in tutte le aree geografiche la cui densità abitativa   è inferiore a 200 abitanti per km2 , come previsto dall’ultimo contratto di programma.  L’Azienda Poste, sembra non cogliere il valore aggiunto della propria capillarità,     non riesce a coniugare il suo essere impresa con l’altrettanto importante ruolo sociale che si è intestato e di cui si fa vanto; e si concede il privilegio di tagliare costi, semplicemente scaricandoli sugli enti locali e la popolazione. E’ in atto una dura vertenza contro la discutibile gestione della più grande azienda di servizi del paese, che non accetta l’evidenza di aver oltrepassato il limite: non può continuare a chiedere sacrifici ai propri dipendenti senza mettere a rischio il proprio futuro. Bene a fatto la categoria a diffidare l’azienda dal proseguire nei propri intenti senza i previsti passaggi di relazioni industriali” . Per parte nostra ci attiveremo in stretto raccordo con le Amministrazioni locali, a cominciare da quella del Comune di Urbino per arginare azioni di questo tipo.
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19/01/2012 "Il lavoro è sempre stato il nostro obiettivo"
FIM CISL COMUNICATO STAMPA RIPARTE IL LAVORO AD ANCONA, GRAZIE ALL’ACCORDO FIRMATO UNITARIAMENTE, IN LINEA CON L’ACCORDO SEPARATO SIGLATO A DICEMBRE AL MINISTERO DEL LAVOROL’intesa firmata ieri in Confindustria fa ripartire il cantiere dorico fermo oramai da mesi; in linea con l’accordo separato siglato il 21 dicembre al Ministero del Lavoro, prevede 205 eccedenze e una gestione non traumatica delle uscite; ci sarà infatti cassa integrazione a rotazione, compatibilmente con le necessità produttive, mentre saranno posti in mobilità, su base volontaria e con incentivi, un numero di 60 lavoratori. “Abbiamo tutelato il salario dei lavoratori in cig e abbiamo da mesi sostenuto che serviva anche un accordo in sede locale per tutelare il cantiere e l’occupazione” dichiara Leonardo Bartolucci Segretario Fim Marche.” Abbiamo rischiato purtroppo di perdere la nave destinata al nostro cantiere; riportare il lavoro ad Ancona è stato sempre il nostro obiettivo, e l’abbiamo perseguito con responsabilità e tenacia, nonostante le difficoltà e le accuse infondate. E Andrea Cocco, segretario della Fim Ancona sottolinea: “Metteremo nei nostri siti i testi degli accordi, perché ognuno, lavoratore o cittadino, possa farsi una sua idea su chi ha perseguito realmente la tutela dei lavoratori; la nostra linea avrà forse avuto un minor appeal mediatico, ma la nostra coerenza è stata decisiva per il risultato ottenuto nell’intesa firmata ieri”.Ancona, 18 gennaio 2012Verbale di accordo Ancona 17 gennaio 2012Verbale di accordo Ministero 21 dicembre 2011Accordo a margine verbale Ministero 21 dic 2011Rassegna Stampa: Conquiste del Lavoro 1_02_2012
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13/01/2012 Sì a una nuova riorganizzazione nel rispetto delle regole no all'allarmismo mediatico
Spiace molto dover assistere da qualche giorno ad incursioni vere e proprie sulla stampa che preannunciano sconvolgimenti organizzativi di cui a breve sarebbero oggetto i dipendenti dell’area amministrativa- tecnica della sede di San Benedetto.Per la CISL FP, al di là di quello che leggi e regolamenti regionali ed ASUR hanno già sancito, il luogo, unico ed irrinunciabile, nel quale sviluppare un confronto tra parte datoriale e parte sindacale, rimane il tavolo della contrattazione di secondo livello di ogni Area Vasta. E’ noto che la Direzione dell’ASUR Marche, ormai presa da mania di grandezza e di onnipotenza, stia dando input “oppressivi” alle Direzioni di area vasta affinché, fregandosene dei rapporti sindacali e delle tutele dei lavoratori, sveltiscano una fantomatica riorganizzazione dell’Area Amministrativa e Tecnica che secondo qualche politico regionale più o meno illuminato porterà chi sa quali risparmi. Temiamo invece che la famosa riorganizzazione del personale amministrativo e tecnico aggraverà notevolmente la situazione logistica e burocratica delle Aree Vaste senza dare le risposte che i cittadini e gli stessi lavoratori si aspettano.Ogni illazione presentata nei giorni scorsi sulla stampa è priva di fondamento perché la riorganizzazione, se ne faccia una ragione sia Ciccarelli che Stroppa, dovrà inevitabilmente passare al tavolo del confronto sindacale e se in quel frangente non si troveranno criteri e modalità condivise per gestire una graduale riorganizzazione, la meno impattante possibile sulla vita delle persone, ci saranno sicuramente conseguenze dolorose.Oggi la stragrande maggioranza dei servizi amministrativi e tecnici dell’Area Vasta 5 vanno avanti grazie alla collaborazione dei lavoratori che da anni non vedono sostituiti pensionamenti e trasferimenti e che si vedono arrivare ogni tanto in ufficio colleghi assunti con le più svariate forme flessibili di contratto ad esclusione di quello più approvato cioè il tempo indeterminato.L’ASUR tiene ferma una graduatoria di Assistente Amministrativo, frutto di un concorso espletato regolarmente, ma intanto assume personale amministrativo e tecnico con contratti atipici. Se la forma di mutuo- aiuto del personale amministrativo, che fino ad oggi ha garantito che la baracca andasse avanti, venisse meno, assisteremmo alla paralisi dell’attività amministrativa e di front office. Ciò significherebbe che pratiche varie ma anche prenotazioni, riscossioni e tanto altro si bloccherebbero.Tenuto presente tutto questo, chi in questi giorni fa incursioni sulla stampa asserendo verità non concertate con la parte sindacale farebbe molto meglio a tacere e ad accelerare l’inizio di un confronto con i rappresentanti dei lavoratori che si preannuncia molto difficile e complicato.Per quanto riguarda la CISL FP, c’è la massima disponibilità al dialogo ma con metodi diversi da quelli dei proclami a mezzo stampa. La cornice è stata tracciata dal Piano Sociosanitario regionale e dal regolamento ASUR ma il quadro è tutto da dipingere e quest’ultimo, che dovrà inevitabilmente tenere conto delle diversità territoriali, non potrà prescindere da una uniformità di regole e dal rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori.IL RAPPESENTANTE AZIENDALE IL SEGRETARIO GENERALE Francesco Massari                                                                                      Giuseppe Donati
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11/01/2012 Shig - Weichai group acquisisce il controllo del gruppo Ferretti
Raggiunto l' accordo tra la Shig -Weichai e il  gruppo Ferretti.
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31/12/2011 Centri commerciali marchigiani: NO alle aperture selvagge.
Il settore COMMERCIO DI CGIL - CISL - UIL MARCHE  annuncia una poderosa raccolta firme in tutte le principali piazze delle Marche per indurre la Regione  a non recepire il provvedimento di legge nazionale sulla liberalizzazione delle aperture dei grandi centri commerciali introdotta dall'ex ministro Brambilla, tanto inutile quanto rischioso per la distribuzione locale.
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27/12/2011 Loro Piceno, rischio sciopero alla Casa di riposo
Amaro Natale quello delle dieci lavoratrici della Casa di Riposo comunale di Loro Piceno, senza tredicesima e senza stipendio.La Cooperativa "Mai Piu’ Soli", della Provincia di Salerno, si aggiudicò l’appalto nel 2009 e sta  gestendo l’assistenza agli ospiti della casa di riposo dal 2010.Già nei primi mesi del 2010, la CISL Funzione Pubblica di Macerata contestò i continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni  ed il mancato rispetto di un accordo che manteneva alle lavoratrici gli scatti di anzianità maturati.Il Comune di Loro Piceno che, purtroppo, bandì la gara al massimo ribasso,  più volte è stato “invitato” dalla CISL FP a recedere dal contratto di appalto con questa Cooperativa che ha ampiamente dimostrato la propria inaffidabilità e scorrettezza.Intanto, la logica del risparmio, applicata ad un settore delicato come quello dell’assistenza alla persona, fa pagare il conto ai soggetti più deboli: le lavoratrici.Il senso di responsabilità e la dedizione di queste donne ha permesso che fino ad ora gli ospiti della casa di riposo non facessero le spese di tutto questo, ma, dalla CISL, è già stato proclamato lo stato di agitazione delle lavoratrici e, non si esclude che, il perdurare di questa situazione, porti allo sciopero.La CISL Funzione Pubblica, richiamando l’Amministrazione comunale alla propria responsabilità, sollecita nuovamente il recesso dall’appalto.Laura Raccosta, della CISL FP, a nome di tutta la CISL, testimonia la propria vicinanza e solidarietà alle lavoratrici, garantendo che verrà intrapresa ogni iniziativa, anche giudiziaria, per tutelare queste donne che quotidianamente assistono i nostri anziani.Laura Raccosta – Segreteria CISL FP MarcheContatti: laura.raccosta@cisl.itTel. 333.18.35.785
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15/12/2011 16 Dicembre: Sciopero dei lavoratori bancari
Le modalità tecniche dello sciopero
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05/12/2011 Questa manovra è sbagliata
"Non siamo d'accordo. La manovra grava solo su lavoratori e pensionati". Lo ha dichiarato Raffaele Bonanni, commentando la manovra illustrata dal Governo alle parti sociali. "Sulle tasse vengono caricati solo coloro che hanno la ritenuta alla fonte. Quelli che hanno guadagni superiori non devono sfuggire all'esigenza di equità. Siamo d'accordo a epurare l'Irap, ma la stessa attenzione serve sul sostegno ai consumi".Ma e' sulle pensioni che Bonanni usa i toni piu' duri: "Concentrare sulla platea dei pensionati i sacrifici con l'estensione del contributivo e l'aumento dell'eta' pensionabile avra' un effetto devastante - ha detto. Va bene l'equilibrio dei conti ma e' troppo veloce il passaggio al contributivo e l'innalzamento dell'eta' e la somma dei due interventi non e' una modifica sostenibile. Non solo, per le donne e' difficile raggiungere il traguardo dei 41 anni ed e' sbagliato anche il blocco della rivalutazione delle pensioni". Inoltre, manca la parte che rende obbligatoria la previdenza integrativa per i giovani.Ci sara' un effetto devastante e la manovra non aiutera' il paese ad uscire dalla crisi senza confronto con le parti sociali. Chi darà garanzie alle gente? Chi farà da filtro?" ha sottolineato dicendo di aver sollecitato il Governo a "discutere ancora in queste ore"."Il governo non ha calcolato l'impatto sociale di questi provvedimenti, voglio sperare che ci siano possibilita' di concertazione su questi temi. Speriamo che Monti raddrizzi questo indirizzo sbagliato facendo una patrimoniale e non caricando sulla prima casa. La manovra rischia di essere deleteria anche perche' e' stata messa in campo senza alcuna concertazione. Occorrono risposte immediate ma ben ponderate".
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02/12/2011 Incontro informativo sul digitale terrestre
Nella nostra provincia dal 12 dicembre avverrà il passaggio al segnale digitale terrestre per le trasmissioni televisive.   L’avvento del segnale digitale oltre ai vantaggi di un maggior numero di programmi disponibili, una migliore qualita’ di immagine e audio, possibilita’ di servizi interattivi e collegamento internet, non ultimo anche un minore inquinamento elettromagnetico, comporta l’acquisto da parte degli utenti e consumatori di strumenti e adattamenti tecnici per la ricezione.L’Adiconsum di Pesaro, in stretta collaborazione con la Camera di Commercio della Provincia di Pesaro Urbino,  organizza un incontro informativo sull’argomento con la partecipazione dei Sindaci della Provincia, le associazioni di artigiani e commercianti, associazioni del volontariato e consumatori.L'incontro è programmato per martedì 6 dicembre alle ore 12.00 presso la sala mercatile della Camera di Commercio in Corso XI settembre n. 116 a Pesaro.
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01/12/2011 Sacrifici enormi per i soggetti più deboli
Le Segreterie Regionali dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil esprimono forte preoccupazione e netta contrarietà circa le notizie riportate dalla stampa in merito al fatto che, per far fronte alla situazione di crisi del paese, tra le misure che il Governo sta studiando per la manovra economica si prevede il blocco totale del recupero dell'inflazione per le pensioni per il 2012 e l'innalzamento (tra i 41 e i 43 anni) del numero di anni obbligatori per le pensioni di anzianità.Il blocco della perequazione automatica, ovvero il recupero dell’inflazione, per molti pensionati della nostra regione sarebbe un’ulteriore aggravamento delle già precarie condizioni di vita.In sostanza verrebbero ulteriormente colpiti tutti quei pensionati INPS, circa il 60% nelle Marche, con una pensione al di sotto dei 500 euro mensili, che già stanno pagando la riduzione del potere d’acquisto, i tagli allo stato sociale, la riduzione delle prestazioni al sistema sanitario e dei trasporti pubblici.Sarebbero chiamati a farsi carico di sacrifici enormi, ancora una volta ,i soggetti più deboli della società mentre permane un alto tasso di evasione ed elusione che ha portato l’Italia ad essere tra i paesi al più alto tasso di disuguaglianza.Le Segreterie dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil Marche, auspicano l’avvio, quanto prima, di un serio confronto con il Governo per lavorare a misure previdenziali, eque e sostenibili, come richiesto anche dall’Unione Europea. Ribadiscono,inoltre, che per dare respiro al Paese è necessario recuperare risorse laddove ci sono realmente e non far cassa con le pensioni: è una questione di giustizia sociale.Le Segreterie Spi Fnp Uilp
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01/12/2011 CHE NESSUNO SIA SOLO-QUESTO FACCIAMO, QUESTO CHIEDIAMO
“CHE NESSUNO SIA SOLO-QUESTO FACCIAMO, QUESTO CHIEDIAMO” Manifestazione Regionale SABATO 3 DICEMBRE 2011 alle ore 9,30 Teatro delle Muse, P.zza della Repubblica – Ancona Un’ occasione di analisi, approfondimento e proposta per affrontare la crisi economica e finanziaria che sta minando l’Italia, con evidenti ripercussioni sul lavoro e sulle famiglie in tutto il territorio marchigiano.Saranno protagonisti  i  lavoratori ma anche alcuni  imprenditori  delle aziende marchigiane, verranno raccontate esperienze  di bilateralità e contrattazione integrativa, con video e testimonianze in sala.Un momento importante per promuovere una “nuova partecipazione”  e  “vicinanza alle persone”  con la presentazione di progetti promossi dalla Cisl nelle Marche,  riproponendo  un’attenzione alla necessità di un nuovo assetto amministrativo delle istituzioni , vista la drastica riduzione di risorse, a partire dalla gestione associata dei servizi per la tenuta della coesione sociale della comunità regionale.Un’occasione per rilanciare l’azione e  le proposte della Cisl per la tutela del lavoro e del welfare locale .Interverranno, tra gli altri nell’ ordine l’economista  Alberto Berrini, il Presidente dell’Ente Bilaterale Artigianato Marche  Marco Pantaleoni,  il Responsabile dell’Osservatorio Caritas Marche delle Povertà  Andrea Tondi, e rappresentanti di alcune unioni comunali.E’ prevista la partecipazione dell'Assessore, rappresentante della Giunta Regionale Pietro Marcolini e del  Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi. Concluderanno i lavori Giorgio Santini, Segretario generale aggiunto della Cisl nazionale, Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale Cisl Marche.
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22/11/2011 A. Merloni - firmato l' accordo sindacale con Qs Group
Comunicato stampa congiunto  Fim Fiom UilmDichiarazione di Anna Trovò Segr. Naz.le Fim Cisl
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21/11/2011 Al Governo serve un patto con le parti sociali
Il Segretario dellla Cisl ha un'idea precisa per rendere sicuro e spedito il cammino del governo Monti evitando così 'veti e balletti dei partiti politici': "Un patto tra tutte le associazioni del lavoro e delle imprese: "Prepariamo assieme le misure economiche che servono all'Italia"Intervista a Raffaele Bonanni, "Il Corriere della Sera" 21 novembre 2011 - "Al Governo serve un patto con le parti sociali"
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21/11/2011 Ferretti: confronto rinnovo del contratto aziendale
Ai Lavoratori, alle lavoratrici della FERRETTI S.p.A.Si è tenuto, in data odierna, il preannunciato incontro tra le Segreterie Nazionali FILLEA FILCA FENEAL e le R.S.U. del gruppo e la Direzione Aziendale. L’ordine del giorno programmato era il confronto per il rinnovo del contratto aziendale.Le OO.SS, all’inizio dell’incontro, hanno chiesto di affrontare la situazione aziendale nel suo complesso ed in particolare sulle attese modifiche degli assetti proprietari ed il relativo piano di rifinanziamento dell’azienda, primo punto della piattaforma aziendale.Alla richiesta di FILLEA FILCA e FENEAL per la direzione aziendale ha risposto il dott. Pallucca.È stato confermato il piano di ristrutturazione del debito sotto la direzione di Rbs, nell’ambito della procedura prevista dall’art 182 bis della legge relativa alle procedure concorsuali.Nei prossimi giorni si dovrebbe avere un consenso di almeno il 75% degli istituti di credito interessati al piano di ristrutturazione del debito, con conversione dello stesso in quote azionarie, così come annunciato in diversi comunicati e notizie pubblicate da diversi quotidiani.Al termine di tale procedura, la D.A. informerà le RSU e si potrà dare corso alla seconda parte del piano secondo il percorso tecnico amministrativo previsto dalla legge e conseguentemente al rifinanziamento dell’attività produttiva che oggi è fortemente condizionata dalla carenza di risorse finanziarie.È naturale chiedersi cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la proposta del gruppo cinese SHANTUI a tirare per la giacchetta le banche.Per quanto riguarda l’attività produttiva, la Direzione ha confermato un programma di produzione minimo in tutti i cantieri e tale da garantire una cassa integrazione guadagni a rotazione con la maturazione dei ratei mensili.Nei prossimi giorni in ogni cantiere ci sarà un incontro con le RSU per la definizione del programma di produzione fino alla fine di Dicembre.Successivamente si è dato corso ad un approfondimento dei rimanenti punti della piattaforma (Relazioni sindacali, occupazione, appalti, rivisitazione dei servizi mensa e vestiario, criteri per la valutazione  della professionalità e relativi riconoscimenti, salario feriale e premio di risultato, ecc.).Nel pomeriggio l’incontro si è aggiornato al 21 di novembre, in tale data si dovrebbero già avere elementi più precisi in ordine allo stato della procedura per la ristrutturazione del debito.Forlì 10 novembre 2011Le Segreterie Nazionali FENEAL-FILCA-FILLEA
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16/11/2011 Il difficile rapporto tra mondo del lavoro e giovani
Articolo di Paolo Santini Segretario Generale della Cisl di Ancona apparso su Il Messaggero del 16/11/2011
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14/11/2011 Best, riaccendere la speranza
In mattinata il Segretario nazionale dei metalmeccanici Cisl Marco Bentivogli si è recato al presidio dei lavoratori in lotta della Best di Montefano. “Il comportamento del management della Best è di una violenza inaudita - ha dichiarato Bentivogli - . La FIM Cisl è impegnata ai massimi livelli affinché oltre che un’autentica solidarietà e sostegno forte, si trovino soluzioni per i lavoratori e perché non accada mai più, che un’azienda si comporti in un modo così balordo con persone che per anni hanno lavorato onestamente per loro». Oggi alle 15.00, si aprirà una trattativa che deve prevedere il ritiro della procedura di mobilità e l’avvio della Cassa Integrazione affinché vi sia più tempo per trovare soluzioni che diano continuità lavorativa ai dipendenti della Best. «Invitiamo le istituzioni locali - ha concluso il Segretario Fim - perché sostengano il difficile lavoro delle organizzazioni sindacali in modo coordinato con esse, affinché si possano trovare soluzioni complessive per tutti i lavoratori.
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06/11/2011 Berloni: ripreso il confronto
Il 4 novembre presso la sede della Berloni spa si è tenuto un incontro sindacale alla presenza della proprietà Berloni, dei consulenti aziendali, di Confindustria Pesaro e delle OO.SS. unitamente alla RSU Aziendale.L’incontro ha avuto lo scopo di riprendere il confronto sul Piano Industriale di risanamento, recentemente sottoscritto e approvato dagli Istituti di Credito, oltre che sugli strumenti tecnici necessari per affrontare e gestire la situazione di esubero di personale, conseguente alla dismissione di alcune attività.Nell’occasione l’Azienda ha consegnato alle OO.SS. e alla RSU Aziendale copia del Piano Industriale ed ha comunicato il proprio impegno a ripristinare una data fissa per l’erogazione mensile delle retribuzioni al personale.Si è anche fissata una nuova data per riprendere il dialogo e per affrontare concretamente il percorso da condividere al termine dell’attuale periodo di utilizzo dei contratti di solidarietà che termineranno il 3 gennaio 2012.
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03/11/2011 La Best chiude a Montefano
Nella mattinata del 3 novembre la direzione aziendale, attraverso il suo responsabile del personale Dr. Bagnasco, ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alla RSU la decisione di chiudere lo stabilimento di Montefano del gruppo BEST SpA.Dal rientro dopo la pausa estiva, ma soprattutto dopo l’incontro con la proprietà americana del gruppo, ci hanno confermato la volontà della Nortek di investire ancora, con 2 stabilimenti in Italia ed uno in Polonia. Piano industriale pesante quello presentato per lo stabilimento di Montefano, con una riorganizzazione completa del sito ed un suo ridimensionamento.Da settimane tentiamo di entrare nel merito di questo piano e dei suoi tempi di attuazione, ma la sospetta reticenza dell’azienda ad entrare nel merito si è oggi concretizzata: cambio di serrature e stampi portati via nella notte!Domani 4 novembre alle 10:30 un primo incontro, presso la confindustria di Macerata, per avviare un serrato confronto sulle decisioni prese dall’azienda, che si sposterà appena possibile sul tavolo regionale dell’ assessore Luchetti. Si ritrovano fuori dai cancelli i lavoratori, richiamati dalla settimana di chiusura forzata decisa dall’azienda….e riparte la rabbia, il dispiacere e la paura per il domani!FIM CISL ROCCO GRAVINA 3498267187
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25/10/2011 CISL FP Pesaro – Urbino:nel Pubblico Impiego è necessaria una Riforma organizzativa
La manovra di luglio del Governo ( DL n. 98/2011) prevede la possibilità  di predisporre piani triennali “di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di riordino e ristrutturazione amministrativa, di semplificazione e digitalizzazione, di riduzione di costi della politica e di funzionamento” ecc., con la possibilità di utilizzare parte delle economie  realizzate a favore dei dipendenti tramite il sistema premiante del d.lgs 150/2009.Al fine di discutere  a 360 gradi dell’organizzazione del lavoro e poter recuperare risorse da erogare al Personale,con l’obiettivo primario di migliorare l’efficienza dei servizi a favore dei cittadini, la CISL  FP   ha richiesto un incontro ad hoc alla Provincia  ed ai Comuni di Pesaro, Fano e Urbino  come inizio di una strategia  volta ad ottenere nel tempo e in tutti gli Enti  una riforma organizzativa e di mentalità del pubblico impiego , attraverso la eliminazione degli sprechi (che sono tanti), la razionalizzazione delle risorse umane, strumentali e quindi economiche, la valorizzazione delle professioni e del merito anche individuale, allo scopo principale di migliorare i servizi erogati  alla cittadinanza.Un paese democratico e civile  non può fare a meno di servizi pubblici, ma allo stesso tempo un paese democratico e civile può pretendere, meritare ed avere servizi pubblici efficienti  e di qualità.Intendiamo  lavorare a tutti i livelli affinché questa necessaria riforma del Pubblico Impiego possa essere raggiunta con buona pace di certa politica e di certa Dirigenza, affinché il servizio pubblico torni ad essere considerato “risorsa” del Paese e non “peso”.Il Segretario Generale CISL FP Dott. Francesco Todaro
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20/10/2011 Illegittimi gli aumenti delle bollette dell'acqua
Per l’espletamento della gestione del servizio idrico integrato in Italia sono state sono state istituite le Autorità d’Ambito le quali hanno specifici compiti di controllo concernenti la corretta applicazione della normativa vigente allo scopo di perseguire il miglioramento della qualità tecnica, l’affidabilità, l’efficienza organizzativa, con l’obiettivo di produrre effetti positivi socioeconomici e ambientali e costi sostenibili dall'utenza.  Invece nell’ultimo decennio si è registrato un generale malcontento da parte degli utenti consumatori che hanno visto lievitare le bollette a causa di periodici aumenti delle tariffe che l’Adiconsum ha sempre sostenuto parzialmente validi ed applicati in disattesa di precise disposizioni legislative.Infatti le Autorità Nazionali (Comitato Nazionale di Vigilanza Risorse idriche e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), su richiesta di questa Adiconsum, hanno riscontrato l’ illegittima assunzione di provvedimenti di rettifica delle fatturazioni in merito all’applicazione retroattiva degli aumenti delle tariffe e della irregolare fatturazione dei consumi da parte dei gestori.Ciò comporterebbe senz’altro una serie di rimborsi a beneficio dei consumatori che nel corso degli anni hanno ricevuto bollette con addebiti non dovuti.Ma nonostante le imposizioni delle Autorità Nazionali a distanza di alcuni mesi i Gestori non hanno provveduto ad eseguire le rettifiche per cui l’Adiconsum, nell’interesse dei cittadini utenti del servizio idrico, dovrà attivare le legittime procedure per il riconoscimento di tale importante diritto degli utenti consumatori.Il comportamento dell’Autorità d’Ambito e quello dei Gestori che disattendono precise disposizioni e norme sulla trasparenza, sulla comunicazione e sulla partecipazione democratica nella gestione in relazione a quanto dettato dalla Legge Finanziaria 144/08 (art. lo 2 - comma 461), dimostra l’esproprio del controllo sociale e lo svuotamento della democrazia rappresentativa nei consigli di amministrazione.Inoltre l’Adiconsum segnalerà alle Autorità Nazionali anche l’inosservanza di norme obbligatorie relativamente alla omessa attuazione di tariffe agevolate per le famiglie deboli; all’apposizione di contatori alle utenze sprovviste; norme applicate da tutte le Autorità d’ambito a livello regionale e nazionale.A seguito della soppressione delle autorità d’ambito territoriali la gestione dei servizi pubblici locali (acqua e rifiuti) sarà assunta dalle Regioni. In questo contesto l’Adiconsum auspica l’attivazione di comportamenti consoni per la gestione partecipata della struttura socioeconomica del territorio. Soprattutto si augura che i servizi vengano affidati ad aziende consortili, costituite dai comuni in relazione a quanto dettato dalla legge 267/2000; enti di diritto pubblico che espletano la gestione con il vincolo del pareggio del bilancio e non a S.p.a., anche se pubbliche, il cui obiettivo è quello di conseguire utili.Luigi Tartari - Adiconsum Macerata
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18/10/2011 Tagli ai Trasporti Pubblici Locali: gravi difficoltà per il personale addetto.
Il sindacato dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil Marche dichiarano in un comunicato stampa la loro disapprovazione ai tagli decisi dalla finanziaria con gravi ripercussioni sul servizio pubblico e sull'occupazione e sollecitano ancora una volta la Regione Marche ad un incontro per una riarticolazione del Trasporto Pubblico Locale nelle Marche.
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18/10/2011 Sanità, superare l'indecisione e la litigiosità
Da un anno si parla di riorganizzazione del sistema sanitario, ma la Regione e le sue strutture hanno mostrato divisioni interne e sporadicità nel dialogo con parti sociali e autonomie locali; restano aperte importanti questioni e persistono nel territorio forti criticità che hanno ricadute sul servizio fornito ai cittadini.La precarietà cresce tra gli operatori della sanità, per il ricorso a contratti a tempo determinato quando potrebbero essere assunti a costo zero decine di infermieri e O.S.S. a tempo indeterminato; il continuo ricambio accentua le necessità formative ma i corsi di formazione complementare per gli O.S.S, previsti in accordi sindacali, sono colpevolmente bloccati. In alcune realtà vengono inseriti nuovi turni di reperibilità, in dispregio delle norme contrattuali, cospicue quote di straordinario non vengono retribuite e rimane critica la situazione delle ferie non godute dai lavoratori. Si attivano co.co.co. negli uffici mentre restano fuori gli idonei del concorso Asur per assistente amministrativo; il personale dei front office, punti nevralgici dell'organizzazione sanitaria nel rapporto con i cittadini, è sotto pressione costante, complice la negativa esperienza del CUP unico regionale, rivelatosi incapace anche di favorire la riduzione delle liste di attesa. Ci sono aree territoriali in cui sono scoperti da tempo posti di Primario, con problemi organizzativi e gestionali, riduzione della qualità della risposta al cittadino, perdita di attrattività dei servizi e aumento della mobilità passiva.Nelle molte dichiarazioni di politici e dirigenti regionali, c’è la tendenza a proporre nuove aziende ospedaliere; siamo convinti che non sia questa la risposta alle richieste di maggiore equilibrio dell’offerta di salute nel territorio regionale. Piuttosto servirebbe una più selettiva ripartizione dei budget, una equilibrata distribuzione dei servizi d’eccellenza sul territorio regionale e il potenziamento dei servizi socio-sanitari territoriali.La necessità di riorganizzazione della rete ospedaliera, che parte dal principio che tutto ciò che non serve per la cura dell’acuzie deve stare “fuori dall’ospedale”, non può prescindere, se si vuole ridurre i posti letto per acuti senza generare un vuoto assistenziale, da una sorta di compensazione che rafforzi l’area distrettuale/territoriale e dia una risposta sanitaria diffusa sul territorio con l’aumento di posti in Residenze Sanitarie o Res. Protette.Si parla di ridurre i posti letto per le acuzie ma si autorizzano nell’Area Vasta 3 90 nuovi p.l. per il privato. Diventa indispensabile verificare la reale necessità di accreditare nuove strutture, ma anche intensificare i controlli sulle prestazioni esternalizzate o acquistate dal privato.Altra riflessione riguarda l’individuazione di quali prestazioni vanno offerte in modo diffuso sul territorio e quali invece situare in specifici presìdi regionali per cui chiedere al cittadino un sacrificio in termini di compartecipazione ai costi, spostamenti, ecc, ma assicurando una risposta diagnostico-terapeutica a 360 gradi.A causa delle inique manovre del Governo, oltre ad un taglio drastico su vari capitoli del bilancio regionale, ci saranno riduzioni di trasferimenti del Fondo sanitario nazionale. La materia sanitaria è una delle più sensibili per la popolazione, che rischia di sperimentare subito gli effetti negativi della razionalizzazione, mentre deve aspettare anni per quelli eventualmente positivi. Centrale è quindi la credibilità della politica che propone le riorganizzazioni. Non vogliamo trovarci a breve a denunciare altri tagli lineari fatti per necessità di cassa, fuori da logiche progettuali di riequilibrio ed appropriatezza del sistema. I marchigiani non potranno sopportare che chi ha responsabilità politiche e dirigenziali scarichi su di loro il peso dell’indecisionismo e della litigiosità. Ancona, 15 ottobre 2011 Stefano Mastrovincenzo  Segretario Cisl MarcheMario Canale               Segretario Fnp-Cisl MarcheLuca Talevi                  Segretario FP-Cisl MarcheLEGGI LA RASSEGNA STAMPA
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17/10/2011 FERRETTI YACHTS: ORA VANNO MESSE LE CARTE IN TAVOLA
Si è tenuto presso l’unione industriale di Forli l’atteso incontro tra la Direzione del gruppo FERRETTI YACHTS e le RSU dei cantieri italiani assistite dalle Segreterie Territoriali e Nazionali di FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL. L’incontro aveva per oggetto il confronto tra le parti per il rinnovo del contratto integrativo aziendale di gruppo, Le Segreterie Nazionali, appreso dalla stampa odierna, che la proprietà della FERRETTI ha valutato inadeguata la proposta avanzata dal gruppo industriale cinese SHANTUI, interpretando anche le attese dei lavoratori, hanno manifestato la loro grande preoccupazione. In particolare alle Organizzazioni Sindacali non sono note le ragioni che hanno portato a valutare inadeguata la proposta e questo non aiuta a chiarire alle maestranze come dare attuazione al piano di sviluppo aziendale. Vogliamo ricordare alla proprietà e a tutti quelli interessati al futuro del gruppo FERRETTI YACHTS che con la ristrutturazione, si sono costruite le basi per realizzare il rilancio del gruppo con il consolidamento dei 7 cantieri italiani, i loro livelli occupazionali (circa 2000 addetti), anzi a nostro giudizio i cantieri vanno potenziati con assunzioni di giovani per recuperare il numero di dimissioni straordinarie avvenuto in alcuni di essi. Resta comunque oggi urgente procedere alla ricapitalizzazione dell’azienda e l’abbattimento del debito per sostenere il piano di sviluppo dell’azienda e dell’attività produttiva, per questo serve un nuovo soggetto imprenditoriale. Il contesto economico globale ha modificato le politiche di marketing nel settore della nautica, queste risultano essere oggi fortemente condizionate dall’andamento dei saloni di Cannes e Genova dove si è registrata una caduta degli ordinativi rispetto alle precedenti edizioni e di conseguenza una riduzione della capacità di autofinanziamento del ciclo produttivo. Questa situazione rischia nei prossimi giorni di creare problemi alla produzione con il ricorso ad ammortizzatori sociali. L’incertezza sulla capacità finanziaria dell’azienda va rimossa in tempi rapidi, da parte nostra se ciò non avverrà saremo costretti a prendere iniziative contro la proprietà che dimostra di non essere in grado di garantire il futuro del gruppo industriale.  Forli, 14 ottobre 2011 Le Segreterie FENEAL UIL FILCA CISL FILLEA CGIL
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14/10/2011 Poltrona Frau, procede la delocalizzazione
http://www.scribd.com/doc/68771293/Comunicato-Unitario-Frau-Ottobre-2011
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12/10/2011 Contro il “gelo” dell’Artic, lavoratori pronti alla lotta
Pesaro  - L’azienda rifiuta qualsiasi soluzione alternativa al trasferimento a Iesi dello stabilimento di Montelabbate.“ Un’ostinazione incomprensibile.”. Questo il commento di Fillea Cgil e Filca Cisl al termine dell’incontro di questa mattina in prefettura per cercare di trovare un’alternativa alla decisione del Gruppo Clabo di Jesi di trasferire, e quindi di chiudere, la produzione dell’Artic di Montelabbate.All’incontro erano presenti il Prefetto, il presidente della Provincia, il sindaco di montelabbate, i sindacati e l’Ad della Clabo. Nonostante le richieste di tutti, sindacati e rappresentanti istituzionali, l’atteggiamento della Clabo è stato irremovibile.“Siamo assolutamente delusi dalla totale chiusura dell’azienda che non ha voluto fare alcun passo avanti per sbloccare la situazione. Il trasferimento della Artic fa parte di un piano di risanamento molto ampio che riguarda tutta la Clabo ma  secondo noi tale scelta è assolutamente sbagliata e non riusciamo a comprendere perché nonostante le varie proposte formulate, l’azienda si sia trincerata dietro un no ostinato. Un muro insomma”.Nel pomeriggio si è svolta un’assemblea con i lavoratori che hanno deciso di continuare lo stato di agitazione e di decidere tempi e iniziative di lotte. Fra 15 giorni è stato fissato nuovo appuntamento sempre in prefettura.
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11/10/2011 In arrivo il Decreto salva precari
Il 5 ottobre scorso al Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca) si sono incontrati l'Amministrazione e le Organizzazioni sindacali per definire l'uscita del Decreto salva precari e le Graduatorie di 3^ fascia ATA.   Mentre l'uscita del Decreto salva precari è prevista  per questo fine settimana e comunque entro la prossima, per quanto riguarda il Decreto delle Graduatorie di 3^ fascia dell'ATA, l'orientamento è quello di uno slittamento quasi sicuro al 15 novembre per la forma cartacea e, tempi più distesi, per la presentazione online delle scuole, per non gravare sulle Istituzioni Scolastiche. Cisl Scuola Macerata          
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11/10/2011 LARDINI, contratto integrativo
Leggi  l'articolo del Corriere Adriatico del 11/10/2011Leggi l'articolo de Il Messaggero del 11/10/2011
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10/10/2011 Artic non cede e conferma il trasferimento a Jesi
Si inasprisce la vertenza Artic di Montelabbate (Gruppo Clabo di Jesi) che ha presentato un piano considerato inaccettabile dai sindacati di categoria Cgil Cisl Uil di Pesaro e Jesi, che prevede lo spostamento della produzione dello stabilimento di Montelabbate a Jesi. Oltre a questo si aggiungono 72 dipendenti dichiarati in esubero in tutto il Gruppo.“Dall’incontro di ieri con la proprietà – informa la  Filca Cisl  – non sono state prese in considerazione soluzioni alternative al trasferimento, nonostante l’impegno dell’azienda a discuterne, soprattutto dopo le giornate di sciopero della scorsa settimana”.L’azienda ha dunque riconfermato l’assoluta e categorica volontà di lasciare lo stabilimento di Montelabbate e di procedere al licenziamento di 72 lavoratori.“Di fronte a tale irremovibilità che consideriamo sbagliata ci opporremo con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione – dichiara la Filca – e denunciamo la scarsa credibilità del piano che, tuttavia, avremo occasione di approfondire insieme ai rappresentanti delle istituzioni locali in un incontro in Prefettura convocato per martedì 11 ottobre. In quella sede ribadiremo la volontà dei lavoratori di mantenere un importante sito produttivo strategico sia per l’azienda sia per l’intero territorio”.Martedì 11 ottobre, inoltre, i lavoratori dell’Artic saranno di fronte a palazzo Ducale per un presidio durante lo svolgimento dell’incontro.
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03/10/2011 Ritardi Inps per le persone più deboli
Il Patronato Inas Cisl di Macerata denuncia alcuni gravi disservizi della sede Inps di Macerata relativamente alle pratiche che riguardano le fasce più deboli della popolazione, in particolare persone non autosufficienti e lavoratori disoccupati. Ci riferiamo in primo luogo alle richieste di invalidità civile e di accompagnamento, segnalando gravi ritardi nella comunicazione, da parte dell’Inps, dell’esito delle relative visite mediche, che in alcuni casi sono state effettuate nel settembre del 2010. Registriamo anche un ritardo ulteriore di diversi mesi nei pagamenti una volta accertati i requisiti sanitari ed amministrativi. In quanto Ente di Patronato l’Inas avrebbe poi il diritto di ricevere l’esito delle domande che ha patrocinato. Esito che invece, in violazione della normativa vigente, viene comunicato solo agli interessati. Segnaliamo poi un ritardo eccessivo nei tempi di definizione delle richieste di indennità di disoccupazione e di mobilità. In alcuni casi l’istituto previdenziale non ha ancora pagato le indennità relative ai mesi di luglio, costringendo tanti lavoratori, privi di mezzi di sussistenza, a indebitarsi con gli istituti di credito. Non possiamo sottacere poi la sgradevolezza del comportamento di alcuni operatori dell’Inps, che a fronte di richieste sullo stato della pratica da parte dei diretti interessati, hanno risposto che la domanda non esisteva, nonostante il Patronato fosse in possesso della relativa ricevuta. Crediamo che tali disfunzioni siano in parte riconducibili al ridotto organico con il quale opera l’Inps. Certamente pesano anche le difficoltà nel far entrare a regime la gestione informatica delle pratiche, che dal gennaio 2010 vengono interamente gestite on line. Una vera e propria rivoluzione che anziché accelerare le procedure le ha appesantite ulteriormente. Pesa infine anche l’accentramento di alcune tipologie di pratiche - come quelle di invalidità civile -  presso la sola sede provinciale di Macerata. Nonostante ciò siamo però convinti che l’Inps di Macerata debba riorganizzarsi, almeno rivedendo l’ordine di priorità delle pratiche trattate, curando con attenzione particolare quelle strategiche perché legate alle persone più fragili, quali sono appunto gli anziani non autosufficienti o i lavoratori disoccupati e privi di mezzi di sostentamento. Facciamo presente infine come tali considerazioni sono state già sottoposte dal Patronato Inas alle Direzioni regionale e provinciale dell’Inps, senza però ottenere risposta alcuna. Un comportamento grave che dimostra una scarsa volontà di collaborazione e che, se reiterato, ci costringerà  a ricorrere legalmente per tutelare gli interessi dei nostri assistiti. Il Direttore Inas Macerata - Antonio Pazzi
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23/09/2011 Solidali con la Direzione Provinciale del Lavoro
 Tutta la CISL di Macerata e, soprattutto, il comparto della Funzione Pubblica, esprimono la propria solidarietà agli Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) di Macerata, vittime di un'aggressione che li ha visti oggetto di minacce di morte. Dei tre operai sorpresi dagli ispettori solo uno era dipendente dell’azienda calzaturiera, sebbene temporaneamente dirottato al cantiere. Gli altri due erano a tutti gli effetti lavoratori in nero.  Un episodio grave che dimostra ancora una volta come una delle più pericolose conseguenze della crisi sia il ricorso crescente al lavoro nero, che tanti rischi comporta per la salute e la sicurezza dei lavoratori.  La DPL di Macerata si è fin qui distinta per la quantità e la qualità del lavoro svolto, per l’eccellente competenza dei lavoratori e per la collaborazione con le parti sociali, che ha portato a protocolli ed intese delle quali beneficiano imprese e lavoratori. Invitiamo la DPL a perseverare nel suo impegno, non lasciandosi intimidire ed anzi intensificando i controlli per evitare che “prendano piede” pratiche pericolose. Le evidenti ed innegabili difficoltà delle nostre imprese e il rischio concreto di licenziamenti non possono in alcun modo rappresentare una giustificazione per scorciatoie illegali e pericolose, a rischio di vedere moltiplicarsi episodi tragici come quello che in mattinata ha coinvolto un operaio della Quadrilatero. Questo episodio risulta tanto più' vile ed odioso in questo momento in cui la politica e' lontana dai lavoratori pubblici, umiliati e classificati come fannulloni. La recente manovra finanziaria apre le porte ad un possibile depotenziamento di un ente pubblico, la DPL,  che funziona e che offre un ottimo servizio ai cittadini. Rispetto alla precedente normativa che prevedeva l'ingresso delle DPL nella Casa Del Welfare (cosiddetto SuperInps), insieme ad INPDAP, INPS, INAIL, ora, l'Amministrazione, a livello centrale, potrebbe optare per "l'accorpamento" degli uffici con la Prefettura. E' un rischio che non possiamo correre. Per l'attività delle DPL, l'unica scelta logica ed efficace è "aderire" alla Casa del Welfare, dove il cittadino, che ha necessità di servizi in materia di lavoro, previdenza e assistenza, troverebbe, in un'unica sede, tutti gli uffici competenti.  Siamo convinti, su questo tema, di esprimere e rappresentare l'interesse dei cittadini e dei lavoratori
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23/09/2011 Un altro incidente mortale alla Quadrilatero
Gentile Vito, 55 anni dipendente della ditta Giacovelli Costruzioni srl, è morto questa mattina mentre era al lavoro, nel cantiere di Muccia, incluso nei lavori della Quadrilatero. Schiacciata da un camion, se n’è andata così l’ennesima vittima di quest’opera che sta accumulando un numero assurdo di morti e di incidenti sul lavoro.Ancora una volta si tratta di un operaio di una ditta che ha il lavoro in affidamento dall’impresa madre, in questo caso la GLF Grandi Lavori Fincosit che impiega nel cantiere di Muccia svariate ditte, tra cui diverse agenzie interinali. Anche il lavoratore del mezzo che ha investito Gentile Vito è un dipendente di una di queste ditte affidatarie dei lavori.Esprimiamo il nostro profondo dolore alla famiglia ed confidiamo che l'autorità giudiziaria faccia prontamente chiarezza sulle cause, dirette ed indirette, dell’infortunio mortale, perseguendo con severità ogni eventuale responsabilità specifica e generale. Lo smisurato sgretolamento produttivo nella catena degli appalti e degli affidamenti, il lavoro atipico, i tempi di lavoro troppo elevati, la precarizzazione dei rapporti di lavoro, la insufficienza delle misure di prevenzione sono le origini degli infortuni in questo settore.Chiederemo immediatamente un incontro con la Grandi Lavori Fincosit, la Valdichienti e la Quadrilatero per raggruppare tutti i soggetti collegati in questa vicenda. Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro competente è inadeguato e carente rispetto ad un’opera come quella del Quadrilatero Marche-Umbria. Denunciamo ancora una volta il forte ritardo rispetto agli impegni assunti dalle Istituzioni nel colmare tale deficienza. A tal fine abbiamo richiesto un ulteriore incontro con l’Assessorato alla Sanità regionale.Disgraziatamente, fin troppe volte, abbiamo dichiarato in precedenti comunicati che non è ammissibile il ripetersi di simili incidenti; non ci stancheremo di affermarlo, come non ci tratterremo nella nostra opera di sensibilizzazione e lotta, in tutte le riunioni, in tutti i luoghi di lavoro ed a tutti i livelli, per far si che il prezzo del lavoro non sia quello della vita.
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20/09/2011 Anolf contesta lo striscione di Forza Nuova
Di fronte alla manifestazione, ci auguriamo autorizzata, di ieri mattina da parte di un gruppo di manifestanti di Forza Nuova rimaniamo davvero sgomenti. Ai manifestanti ricordiamo che gli stranieri contribuiscono alla produzione del Prodotto interno lordo per l’11,1% (stima di Unioncamere per il 2008) e che con i loro contributi, dei quali spesso non godono, pagano le pensioni di cui stiamo godendo noi. Né si può dire che nei loro confronti ci sia un atteggiamento buonista, se pensiamo ai recenti possibili rifugiati respinti in mare aperto e rimandati nelle prigioni libiche. Lo stesso recentissimo decreto flussi si limita in realtà ad autorizzare un esiguo numero di ingressi legato per lo più alle necessità di cura familiare degli italiani. Sono infatti gli immigrati a farsi carico di vecchi e bambini che altrimenti sarebbero privi di assistenza: non ci risulta che ci siano molte badanti a tempo pieno italiane o fornite dall’assistenza pubblica. Per non parlare delle peripezie e dei costi che i 34.000 stranieri residenti nella provincia di Macerata devono passare per un rinnovo del permesso di soggiorno, assurdamente legato ad un lavoro che è sempre più precario e che comporta una spesa di circa 72 euro.  “Se abbiamo chiesto per gli italiani giustizia e rispetto, altrettanto dobbiamo fare per chi immigranel nostro paese”, queste parole pronunciate già nel 1990 nel corso della prima conferenza nazionale dell’immigrazione, andrebbero ricordate ancora a questi nostri manifestanti dalla memoria corta che hanno già dimenticato il passato di immigrazione dei loro nonni e l’attuale realtà di immigrazione all’estero degli scienziati e ricercatori italiani".
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15/09/2011 Manovra e Trasporti: si rischia la paralisi.
I sindacati dei Trasporti di Cgil, Cisl e Uil valutano negative e inique le misure messe in atto per il trasporto pubblico, dichiarano lo stato di agitazione di tutto il personale operante nelle aziende del trasporto pubblico locale e chiedono un incontro urgente con le autorità regionali e provinciali per definire azioni condivise che portino in breve tempo al riordino del trasporto su gomma e su ferro della regione Marche.
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11/09/2011 Fincantieri: il lavoro riparte
11 settembre 2011 - Un segno di speranza: il cantiere riparte - Articolo su "Avvenire" del 11/09/2011
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05/09/2011 La CISL di Pesaro - Urbino incontra il Prefetto
Venerdì  2 settembre la CISL e la UIL di Pesaro – Urbino si sono incontrate  con il Prefetto per illustrare  le richieste di cambiamento della manovra economica in discussione al Parlamento e manifestare il proprio dissenso su alcune misure in essa contenute. Per ottenere una manovra più equa occorre che tutti i cittadini contribuiscano al risanamento del Paese in base alle proprie possibilità di reddito e patrimonio, per questo la Cisl chiede con forza interventi più decisi per tagliare i costi della politica a partire da indennità, vitalizi, situazioni di privilegio e vantaggio;  l’introduzione di una imposta sui patrimoni mobiliari  ed immobiliari con  l’esclusione della prima casa; misure più incisive contro l’evasione fiscale;  una revisione complessiva dell’assetto istituzionale  dello Stato; il ritiro di misure che colpiscono ulteriormente i dipendenti pubblici quali il rinvio del trattamento di fine rapporto, il possibile taglio della tredicesima  lo slittamento della finestra pensionistica; l’accelerazione della riforma fiscale con meno tasse su salari e pensioni e meno oneri sul lavoro; l’esclusione dei provvedimenti  sulla previdenza. Le organizzazioni sindacali hanno portato all’attenzione del Prefetto il piano di mobilitazione permanente che sarà sviluppato coordinando iniziative sia territoriali che nazionali. Il Prefetto, nel sottolineare il delicato momento che il nostro Paese attraversa, ha raccolto le motivazioni addotte da CISL e UIL e auspicato che la discussione parlamentare possa portare all’individuazione di misure equilibrate capaci di dare risposte concrete alle emergenze nazionali.
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28/07/2011 Crisi economica - l' appello delle parti sociali per un patto sulla crescita ed il rilancio del Paese
CRISI ECONOMICAL'appello delle parti sociali per un patto sulla crescita ed il rilancio del PaeseComunicato stampa congiuntoABI, ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE (CONFCOOPERATIVE, LEGA COOPERATIVE, AGCI), CGIL, CIA, CISL, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CONFAPI, CONFINDUSTRIA, RETEIMPRESE ITALIA (CONFCOMMERCIO, CONFARTIGIANATO, CNA, CASARTIGIANI, CONFESERCENTI), UGL"Guardiamo con preoccupazione al recente andamento dei mercati finanziari. Il mercato non sembra riconoscere la solidità dei fondamentali dell'Italia. Siamo consapevoli che la fase che stiamo attraversando dipende solo in parte dalle condizioni di fondo dell'economia italiana ed è connessa a un problema europeo di fragilità dei paesi periferici. A ciò si aggiungono i problemi di bilancio degli Stati Uniti. Ma queste incertezze dei mercati si traducono per l'Italia nel deciso ampliamento degli spread sui titoli sovrani e nella penalizzazione dei valori di borsa. Ciò comporta un elevato onere di finanziamento del debito pubblico ed un aumento del costo del denaro per famiglie ed imprese.Per evitare che la situazione italiana divenga insostenibile occorre ricreare immediatamente nel nostro Paese condizioni per ripristinare la normalità sui mercati finanziari con un immediato recupero di credibilità nei confronti degli investitori. A tal fine si rende necessario un Patto per la crescita che coinvolga tutte le parti sociali; serve una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti ed una discontinuità capace di realizzare un progetto di crescita del Paese in grado di assicurare la sostenibilità del debito e la creazione di nuova occupazione".27 luglio 2011L' intervista a Raffaele Bonanni  - Corriere della Sera
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25/07/2011 MORETTI COMPACT: FIRMATO L’ACCORDO INTEGRATIVO
Dopo una trattativa di 11 mesi è stato firmato l’accordo integrativo per tutti i dipendenti della ditta Moretti Compact di Lunano, cittadina di 1200 abitanti nell'alta valle del Foglia. La Moretti compact, azienda specializzata nella produzione delle camerette per bambini e ragazzi, ha 250 dipendenti.  In virtù dell'accordo, tutti avranno un riconoscimento economico di 250 € annuale, e 40 di loro otterranno un  passaggio di livello. La ditta Moretti  -  pur risentendo della crisi  - è ricorsa solo per breve tempo e in modo limitato agli ammortizzatori sociali.  Ha anzi voluto scommettere su questo importante elemento delle relazioni sindacali: riconoscere un premio di produzione per iniziare uno stabile confronto con i sindacati su alcuni importanti temi: la sicurezza sul lavoro, l' inquadramento professionale , l'organizzazione del lavoro,  i turni e l' orario di lavoro. LA FILCA CISL, che si è adoperata per la firma del contratto integrativo, ritiene questo fatto molto significativo perché permette di distribuire salario a tutti i lavoratori e le lavoratrici con percorsi condivisi e attraverso un confronto che  riconosce l’importanza della contrattazione di secondo livello.
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08/07/2011 Aperture domenicali, no alla liberalizzazione
 La Fisascat CISL di Macerata (Federazione dei lavoratori addetti ai servizi commerciali, affini e turismo) esprime la propria netta contrarietà alla liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali nelle zone turistiche prevista dalla manovra economica 2011, preambolo per una rischiosa deriva che porti a cascata alla totale liberalizzazione della materia.Questa deregolamentazione rischia di creare una situazione di anarchia del lavoro facendo venir meno le tutele previste dalla legge e dalla contrattazione collettiva, sia nazionale che locale. La titolarità sulle decisioni relative alle aperture in deroga deve rimanere in capo al confronto che si deve sviluppare a livello locale. I Comuni hanno in tal senso un ruolo di primo piano nell’assunzione di decisioni che devono essere comunque concordate, condivise e regolamentate attraverso la concertazione e la contrattazione tra le parti sociali territoriali. Le esigenze dello sviluppo del territorio vanno contemperate ai diritti dei lavoratori, che non possono subire scelte dettate solo dalle pressioni della grande distribuzione organizzata. Nei recenti rinnovi contrattuali dei settori del turismo e del terziario, della distribuzione e dei servizi si è condiviso con le associazioni dei datori di lavoro che la materia delle aperture in deroga - come l’organizzazione e l’orario del lavoro ed altre materie attinenti il mercato del lavoro  - rientrano tra quelle per le quali il confronto decentrato dovrebbe portare a soluzioni che concilino le peculiarità territoriali e le esigenze del mercato del lavoro locale con il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori del settore. Purtroppo le dichiarazioni di alcuni amministratori locali hanno evidenziato ancora una volta la miopia di certe impostazioni basate su luoghi comuni privi di fondamento, come quelli di nuove assunzioni o di chissà quanti altri vantaggi per i lavoratori occupati nel settore. I quali invece si ritroveranno solamente un orario sempre più frammentato e incompatibile a conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro, senza peraltro ricevere alcuna significativa maggiorazione sul lavoro domenicale e festivo. Torniamo a ribadire come certe impostazioni dei Comuni della zona siano frutto dell’assoluta assenza di politiche per uno sviluppo equilibrato del territorio. Scelte semplicemente dettate dal “potere economico” dei grandi gruppi della distribuzione organizzata con il progressivo depauperamento delle realtà economiche commerciali locali e della vita stessa dei centri cittadini.Marco Squartini - Segretario generale Fisascat Cisl Macerata
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06/07/2011 Caro rifiuti a Macerata, la proposta della Cisl
Il caso degli aumenti della Tarsu è esploso in questi giorni con l’arrivo delle bollette, che gravano sulle tasche dei cittadini maceratesi con un aumento del 23%. Una difficoltà ulteriore per tanti cittadini lavoratori e pensionati ancora alle prese con gli effetti di una crisi pervasiva e resistente. Il problema pone al centro dell’attenzione il tema dell’equità del costo dello smaltimento dei rifiuti a Macerata. Una soluzione potrebbe essere rappresentata dal passaggio della Tarsu da tassa a tariffa, che la normativa vigente prevede senza imporre.   In base al sistema attualmente in vigore nel Comune di Macerata, ogni cittadino paga per lo smaltimento dei rifiuti una tassa commisurata alla superficie della propria abitazione, a prescindere dalla quantità dei rifiuti prodotti.   Il passaggio alla tariffa consentirebbe invece di distinguere tra le spese fisse e strutturali (impianti, spazzamento delle strade ecc.) alle quali tutti  i cittadini continuerebbero a partecipare in misura uguale, e la spesa per lo smaltimento dei rifiuti, più o meno elevata a seconda della quantità e della qualità del rifiuto prodotto. In altre parole, sviluppando la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale, ad ogni cittadino verrebbe chiesto di pagare il costo dello smaltimento dei soli rifiuti indifferenziati prodotti e da smaltire, diminuito di un eventuale accredito per i rifiuti differenziati prodotti (vetro, plastica, carta ecc.) ma da recuperare. Questa soluzione garantirebbe maggiore equità nel pagamento del costo e allo stesso tempo incentiverebbe lo sviluppo della raccolta differenziata.
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16/06/2011 Sciopero dell’intera giornata alla Berloni Spa di Pesaro
E’ riuscito lo sciopero che si è svolto a Pesaro presso la sede della Berloni GiornoNotte contro il piano industriale presentato dall’azienda che prevede  170 esuberi su un organico di 400 dipendenti e la chiusura di siti produttivi ritenuti non più efficienti. E’ grave la mancanza di prospettive per mantenere l’occupazione, la trasparenza nella gestione degli esuberi e le prospettive di esternalizzazioni di fasi lavorative. Lo stato di agitazione continuerà fino a che non ci sarà  un confronto serio responsabile e trasperente con l’azienda. E’ previsto per Giovedì mattina un incontro tra la proprietà, le istituzioni e i sindacati.
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09/06/2011 ASSEMBLEA SINDACALE CISL SCUOLA
Comunicato stampa assemblea private
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08/06/2011 Funzione pubblica Cisl, la nuova Segreteria di Macerata
Sistino Tamagnini è il nuovo Segretario generale della Funzione pubblica Cisl di Macerata. Lo ha deciso il Consiglio generale della Funzione Pubblica, eletto dai 128 delegati intervenuti al Congresso della Categoria, svoltosi martedì 7 giugno all’Anton di Recanati.  Tamagnini, 49 anni, infermiere dell’Ospedale di Macerata dal 1993, operante presso la Centrale Operativa Provinciale del 118 di Macerata, Presidente dell’Associazione Culturale “Li Pistacoppi” Gruppo Folklorico città di Macerata, sarà affiancato in Segreteria da Alessandro Moretti, Istruttore di Polizia municipale con delega alle Autonomie Locali e da Annarita Stura, dipendente amministrativa del Collegio provinciale degli infermieri (IPASVI) di Macerata.  Ponendo fine al percorso che ha portato al commissariamento della Federazione, il Congresso consegna alla Cisl di Macerata una struttura sindacale fortemente rappresentativa, che sarà gestita secondo criteri di trasparenza, democrazia e partecipazione.  La Funzione Pubblica della Cisl è un’organizzazione sindacale formata da persone serie e competenti che abbracciano la politica del pensare e del fare piuttosto che quella del “no sempre”. Un sindacato serio ed autonomo sia nelle scelte interne che in quelle nazionali, un vero e proprio polo riformista nel cambiamento delle relazioni sindacali.  La prima sfida importante che attende la nuova Segreteria saranno le elezioni nei luoghi di lavoro per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie, che avrà luogo dal 5 al 7 marzo del 2010. Sarà un’occasione importante per misurare il gradimento delle politiche sindacali della Funzione Pubblica Cisl tra gli iscritti, ma anche per cercare di ritrovare percorsi unitari insieme alla Cgil.  Mentre i pubblici dipendenti continuano a subire attacchi continui e indiscriminati da parte di tutti coloro che guardano al settore pubblico come al “ventre molle” del mondo del lavoro, le politiche di risanamento dei conti pubblici imposti all’Italia dall’UE si traducono in tagli lineari alle pubbliche amministrazioni, le cui conseguenze vanno a scaricarsi sui lavoratori, che erogano servizi fondamentali per i cittadini.  In questo contesto difficile diventa fondamentale lavorare ad ogni livello con passione e competenza per ridare dignità al lavoro pubblico. L’impegno della nuova Segreteria sarà quindi proprio quello di gettare le basi per raggiungere questi importanti obiettivi.http://www.youtube.com/watch?v=GNZcyNdwCfU&feature=youtu.be
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06/06/2011 Congresso della Funzione pubblica a Macerata
Oltre duecento delegati  in rappresentanza di oltre duemila e trecento iscritti parteciperanno martedì 7 giugno al Ristorante Anton di Recanati al Congresso della Funzione Pubblica della Cisl Macerata. La categoria - che rappresenta i lavoratori degli Enti Locali, della sanità pubblica e privata, dei Ministeri, degli Enti pubblici non economici, delle Agenzie fiscali, e delle Cooperative Sociali - si presenta all'appuntamento congressuale come primo sindacato del pubblico impiego, si a livello provinciale che regionale.I lavori verranno aperti dal Segretario generale della Funzione pubblica delle Marche Luca Talevi, che ha guidato la Fp di Macerata negli ultimi 18 mesi. Nella sua relazione Talevi farà il punto della situazione a livello locale, con particolare riferimento alle problematiche del sistema sanitario regionale ed ai futuri assetti della sanità maceratese.Durante la giornata verrà verranno affrontate le problematiche nazionali e locali relative al ruolo e alla  professionalità del pubblico dipendente in un contesto socio economico in costante mutamento. Si parlerà anche della contrattazione decentrata negli enti della provincia di Macerata ed una analisi della situazione contrattuale a livello nazionale alla luce del recente blocco della contrattazione nazionale frutto dei provvedimenti governativi "anticrisi". Ampio spazio sarà dedicato al dibattito con i delegati che porteranno le esperienze provenienti dai singoli posti di lavoro.I lavori saranno conclusi dal Segretario Generale Nazionale Giovanni Faverin, che lancera' nelle Marche la campagna per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie che si terranno nel marzo 2012.Al termine del congresso verranno eletti i nuovi organismi della Fp Macerata e la nuova Segreteria Territoriale che guiderà la Federazione fino al Congresso ordinario del 2013. 
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01/06/2011 Per un rilancio della nostra cantieristica
Le foto della Conferenza Stampa
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10/05/2011 Riorganizzazione Berloni: 166 esuberi
Pesaro - I timori delle organizzazioni sindacali in merito alla crisi della Berloni Spa  erano più che fondati. E’ giunta infatti la notizia che la riorganizzazione dell’intero gruppo prevede purtroppo, anche un esubero di circa 166 dipendenti  con relativa  richiesta della  cassa integrazione straordinaria alla quale inevitabilmente seguirà la messa in mobilità dei lavoratori. A questo si aggiunge l’alienazione dei relativi siti produttivi e la cessazione di tutte le attività del gruppo ad eccezione della produzione di cucine. Fillea e Filca di fronte allo spettro dello smantellamento di alcune attività e della disoccupazione dei dipendenti  annunciano  fin da ora la volontà di opporsi con tutti i mezzi ai licenziamenti e di attivare tutti gli strumenti e tutti i canali a disposizione per la salvaguardia dei  posti di lavoro. “Siamo disponibili a confrontarci con l’azienda – dichiarano  Fillea e Filca - a patto che ci presenti un piano industriale definitivo che comprenda un vero rilancio dell’attività produttiva e nessun posto di lavoro compromesso”. 5 maggio 2011                                                                                              FILLEA CGIL  -  FILCA CISL Il Comunicato Stampa di FILCA CISL e FILLEA CGIL del 1 aprile 2011 Il Comunicato Stampa dell'azienda BERLONI dell'8 aprile 2011
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09/05/2011 Riorganizzazione Berloni: 166 esuberi
Pesaro - I timori delle organizzazioni sindacali in merito alla crisi della Berloni Spa  erano più che fondati. E’ giunta infatti la notizia che la riorganizzazione dell’intero gruppo prevede purtroppo, anche un esubero di circa 166 dipendenti  con relativa  richiesta della  cassa integrazione straordinaria alla quale inevitabilmente seguirà la messa in mobilità dei lavoratori. A questo si aggiunge l’alienazione dei relativi siti produttivi e la cessazione di tutte le attività del gruppo ad eccezione della produzione di cucine. Fillea e Filca di fronte allo spettro dello smantellamento di alcune attività e della disoccupazione dei dipendenti  annunciano  fin da ora la volontà di opporsi con tutti i mezzi ai licenziamenti e di attivare tutti gli strumenti e tutti i canali a disposizione per la salvaguardia dei  posti di lavoro. “Siamo disponibili a confrontarci con l’azienda – dichiarano  Fillea e Filca - a patto che ci presenti un piano industriale definitivo che comprenda un vero rilancio dell’attività produttiva e nessun posto di lavoro compromesso”. 5 maggio 2011                                                                                              FILLEA CGIL  -  FILCA CISL Il Comunicato Stampa di FILCA CISL e FILLEA CGIL del 1 aprile 2011 Il Comunicato Stampa dell'azienda BERLONI dell'8 aprile 2011
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura dei negozi nel giorno del 1 maggio e di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua) alla sussistenza di eventi e manifestazioni di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie interessate dall’evento e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci regionale che ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere con apposita ordinanza, la facoltà di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche, la possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita di Civitanova dell’A14 nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione, ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi, nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011 FISASCAT CISL MARCHE Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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28/04/2011 Vicenda Merloni: richiamo alla responsabilità
DICHIARAZIONE Siamo entrati nella fase più decisiva per la complessa vicenda dell’Antonio Merloni. Serve una dose ancora maggiore di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, per evitare ulteriori tensioni, confusioni, illusioni ai lavoratori già duramente provati da questo lungo periodo di attesa. Dobbiamo tutti attenerci ai fatti reali al momento attuale, e valutare eventualmente le novità che dovessero intervenire. L’obiettivo del sindacato è valorizzare ogni ipotesi che dia garanzia di serietà imprenditoriale e del progetto industriale e di significativi risultati occupazionali. Ci auguriamo tempi stretti per la valutazione delle offerte vincolanti presentate e l’utilizzo di tutti gli strumenti (a partire dall’Accordo di programma) utili a creare lavoro e a ridare possibilità di sviluppo alle aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni. Sollecitiamo istituzioni, istituti di credito, forze politiche e sociali a collaborare tutti in questa direzione. 28 aprile 2011                                  Stefano Mastrovincenzo Cisl Marche Il Comunicato Stampa con la dichiarazione di Anna Trovò, Segretario Generale FIM CISL
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21/04/2011 Poste: continua la chiusura degli uffici postali
http://www.scribd.com/doc/53522251/Comunicato-Stampa-Slp-Cisl-slc-Cgil
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15/04/2011 Sanità e tagli. Allarme operatori sanitari.
La Rassegna Stampa: Corriere Adriatico, Il Messaggero
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07/04/2011 «Non si può scherzare col futuro dei lavoratori»
COMUNICATO STAMPAIn merito alle due proposte pervenute oggi per l’acquisto dell’azienda di elettrodomestici Antonio Merloni, è necessario che la volontà degli investitori che hanno presentato le offerte relativamente all’ intero perimetro ad oggi invenduto  si concretizzi completandole col versamento della cauzione nei prossimi giorni. Questo consentirebbe l’avvio della trattativa per la cessione. In questa fase è peraltro necessario il massimo supporto delle istituzioni locali e del sistema del credito. Non si può scherzare col futuro del lavoro e del reddito delle tante persone coinvolte.Roma, 6 Aprile  2011                                        Ufficio Stampa Fim CislLa Rassegna Stampa: Corriere Adriatico
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07/04/2011 Offerte per acquisto dell' azienda Antonio Merloni
Leggi la Rassegna stampa: Corriere Adriatico Il Messaggero
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05/04/2011 Sanità: riprende il confronto con la Regione
COMUNICATO STAMPA Nel corso dell’incontro odierno col Presidente Spacca e l’Assessore alla Salute Mezzolani abbiamo chiesto di ripristinare le condizioni per un confronto costruttivo sulla riorganizzazione della sanità, riorganizzazione che deve essere orientata prioritariamente a qualificare l’offerta sanitaria per i cittadini marchigiani e le condizioni di lavoro degli operatori del settore, pur tenendo conto dei vincoli delle risorse finanziarie. Il Presidente e l’Assessore hanno convenuto con la richiesta sindacale di sospendere pro tempore gli effetti degli atti amministrativi che prefiguravano nell’immediato manovre operative, anche in ragione del fatto che non si conosceranno fino alla settimana prossima le risorse realmente disponibili dal riparto del Fondo Sanitario Nazionale; si è poi concordato di riprendere entro la settimana corrente  il confronto tra Regione e Cgil-Cisl-Uil sulle ipotesi di riorganizzazione del sistema sanitario. I sindacati di categoria degli operatori della sanità, che parteciperanno al confronto stesso, mantengono in essere lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi.CGIL                       CISL                        UIL G. Venturi    S. Mastrovincenzo    G.FiorettiAncona,  4 aprile 2011La Rassegna Stampa
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30/03/2011 SANITA': INCONTRO SEGRETERIE REGIONALI CON LE RSU Z.T. 11
COMUNICATO STAMPA UNIFICATO ZONA TERRITORIALE 11 3
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30/03/2011 Vitaviva, i lavoratori bocciano il piano aziendale
Riuniti in assemblea i dipendenti di Vitaviva srl hanno duramente contestato il piano commerciale di risanamento presentato dalla direzione dell’azienda, che produce vasche e docce idromassaggio a Castelraimondo.  Secondo i lavoratori il piano, oltre a contenere misure inefficaci ed investimenti insufficienti, contrasta apertamente con gli impegni che la direzione aziendale aveva sottoscritto  per il risanamento e la tutela dei lavoratori nell’aprile dello scorso anno, quando l’azienda, di proprietà della Villeroy e Boch, venne salvata grazie all’acquisizione da parte della tedesca Certina Construction.  Sotto accusa in particolare la decisione di dividere Vitaviva in diverse realtà societarie che, “spezzettando” l’azienda, penalizzerà di fatto la maggioranza dei lavoratori.  Forte è il sospetto, secondo lavoratori e rappresentanti sindacali  che la proprietà non intenda mantenere sul territorio questa realtà produttiva, già negli anni scorsi duramente colpita da riduzioni del personale e da un reale impoverimento strutturale e professionale. Da qui il tentativo di defilarsi nel modo più rapido ed indolore solo per mantenere l’immagine della multinazionale.  A fronte di ciò i lavoratori chiedono Il coinvolgimento delle istituzioni e invitano le amministrazioni comunali e provinciali a farsi carico e condividere la responsabilità sociale di questa delicata vertenza e delle possibili conseguenze per il lavoro e la vita dei lavoratori coinvolti.
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28/03/2011 Acqua rifiuti e gas, tavola rotonda a Macerata
Acqua gas, rifiuti e non solo. Parlare di servizi pubblici essenziali significa affrontare temi che attengono ai diritti fondamentali della persona con implicazioni economiche importanti e con conseguenti responsabilità pubbliche nell’erogazione delle prestazioni. La Cisl di Macerata lo ha fatto in una tavola rotonda che si è svolta giovedì 24 marzo all’Istituto Agrario “G. Garibaldi” di Macerata.L’occasione è offerta dall’ormai prossima scadenza, il 31 dicembre 2011, del termine per la cessazione di tutti gli affidamenti diretti dei servizi in questione dai Comuni alle loro società municipalizzate.  Il "Decreto Ronchi" prevede che i servizi dovranno essere affidati attraverso bandi di gara ai quali potrà partecipare qualsiasi soggetto d’impresa italiano o europeo, pubblico o privato. L’unico modo per evitare la gara è che la società municipalizzata che gestisce il servizio si apra alla presenza di un socio privato gestore, a sua volta individuato con gara pubblica, che dovrà partecipare ad una quota non inferiore al 40% del capitale sociale.Forte è il rischio che subentrino grandi società, magari estere, e che vengano solleticati gli appetiti della criminalità organizzata. "Per questo - sostiene Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata -sarebbe preferibile una grande azienda provinciale, vicina al territorio e più sensibile alle sue necessità". Su questo tema preoccupa il silenzio assordante di istituzioni e forze politiche, che la Cisl di Macerata ha invitato ad aprire un confronto e una discussione pubblica aperta e trasparente. La scelta tra l’una o l’altra soluzione – ha spiegato l’Avvocato Alessandro Lucchetti, Docente dell’Università di Macerata – dipende dalla volontà del soggetto gestore di partecipare ad una o più gare, aprendosi anche alla competizione nazionale, nel qual caso metterà a gara l’intero servizio, o di rinchiudersi nel proprio territorio aprendosi alla partecipazione al capitale di un socio privato.Sulla necessità di superare la grande frammentazione esistente nella gestione dei servizi pubblici concordano le amministrazioni comunali di Macerata e Civitanova Marche, che circa venti giorni fa hanno aperto un tavolo con quelle di Tolentino e San Severino per cercare di capire se e quali servizi si possono provare a gestire insieme.A tenere banco è anche la spinosa  questione dell’acquisizione della Smea, azienda municipalizzata maceratese, da parte del Cosmari, il Consorzio provinciale per lo smaltimento dei rifiuti. Sul tema, il Sindaco di Macerata Romano Carancini ha invitato tutti ad una scelta coraggiosa. «Non chiudere ora questa vicenda – ha affermato Carancini - sarebbe una ferita grave.  Noi non faremo barricate ma non ci faremo nemmeno mettere al muro».In un quadro di normativo già incerto mancano regole ancora da scrivere, come una legge regionale che individui il soggetto titolare del potere di operare questa scelta importante. In proposito è polemico  l’Assessore regionale con delega ai servizi pubblici Antonio Canzian, secondo cui il “Decreto Ronchi” non attua affatto la normativa comunitaria, come erroneamente si vuol far credere. Al contrario esso rappresenta una precisa scelta politica di ridimensionamento del ruolo del soggetto pubblico e di sostegno della privatizzazione della gestione dei servizi.  «Non si può scindere la proprietà formale delle reti dalla gestione del servizio – afferma Canzian – perché il vero proprietario dell’acqua sarà il gestore”.Il ritardo della Regione nel formulare una proposta legislativa, secondo Canzian, è dovuto anche dalla necessità di conoscere gli esiti del referendum abrogativo dell’art. 23 bis, che in caso di accoglimento farebbe cadere tutta la normativa vigente sui servizi pubblici.Sul tema dei servizi pubblici locali, secondo il  Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, si è vicini al  punto di rottura del campanilismo marchigiano. In un contesto reso difficile dalla crisi economica le amministrazioni comunali sono in difficoltà per la riduzione dei trasferimenti dallo Stato e tantissimi cittadini chiedono al sindacato di intervenire contro il distacco delle utenze. L’obiettivo, secondo Mastrovincenzo, è garantire servizi efficienti a costi sostenibili, valorizzando il territorio e garantendo trasparenza e controllo attraverso spazi di partecipazione del sindacato e delle associazioni dei consumatori ai comitati interni alle grandi società municipalizzate. «Il sindacato – ha concluso il Segretario generale della Cisl Marche – è disponibile a dare una mano per favorire le aggregazioni, ad esempio creando ambiti provinciali. Vanno evitate però scelte mirate solo a fare cassa e va creata, con legge regionale, un’autority di controllo con poteri sanzionatori e clausole sociali per la salvaguardia dei lavoratori».LEGGI LA RASSEGNA STAMPA SUL CONVEGNOASCOLTA LA REGISTRAZIONE RADIOFONICA DEL CONVEGNOhttp://www.youtube.com/watch?v=Pxz0AYf0foE
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25/03/2011 Stato di agitazione per il personale della sanità
E' stato proclamato lo agitazione del personale del sistema sanitario regionale.In una nota unitaria le tre categorie della Funzione pubblica di Cisl, Cgil e Uil spiegano «che i dieci milioni di tagli previsti per il 2011 dalla Delibera di giunta n. 17 non possono incidere solo sul personale, e che va data una risposta alle richieste che il sindacato, formalizzate in un documento  redatto a seguito dell'assemblea unitaria del 4 febbraio Il personale chiede anche il coinvolgimento preventivo delle RSU (le rappresentanze sindacali interne  unitarie ) nella definizione dei piani di riorganizzazione. Tra le iniziative, possibile il blocco del lavoro straordinario
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21/03/2011 Tassa incomprensibile e ingiusta
COMUNICATO STAMPA La  novità introdotta dal decreto Mille proroghe (link) e dalla successiva circolare della Presidenza del Consiglio nell'obbligo per la singola Regione colpita da una calamità naturale di provvedere alle risorse per gli interventi necessari al ripristino e alla ripresa con manovre di bilancio, aumento addizionali Irpef e Irap, incrementi dell'imposta regionale sulla benzina è una norma che può provocare gravi oneri per la popolazione della nostra Regione.  Se dovesse essere confermata , l'esborso fiscale per lavoratori e pensionati ( e per le imprese) sarebbe davvero pesante e rischierebbe di compromettere o quanto meno rallentare la fase di ripresa economica del nostro territorio.  Contro questa norma è sceso direttamente in campo il Segretario Nazionale Raffaele Bonanni, che l'ha definita come incomprensibile ed ingiusta. Bonanni chiede di rivedere la norma prevedendo la possibilità di attingere direttamente alle risorse del fondo nazionale della Protezione civile, evitando una pesante manovra fiscale che rischierebbe di aggravare una crisi produttiva ed occupazionale che nelle Marche è stata particolarmente intensa proprio nelle aree devastate dall'alluvione. Chiediamo alle istituzioni locali e a tutti gli enti locali di protestare con il Governo contro l'applicazione di questa norma che provocherebbe un ulteriore indebolimento ed impoverimento della situazione economica , sociale  ed occupazionale dei nostri territori. Il segretario generale         Alfonso Cifani Ascoli Piceno, 21/03/2011
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17/03/2011 Inaccettabile la "Tassa sulle calamità"
COMUNICATO STAMPA Il riconoscimento dello stato di emergenza per le Marche  da parte del Consiglio dei Ministri, dopo  l’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio gran parte della regione, aveva fatto tirare un sospiro di sollievo. Ora, si scopre che tra i meandri del decreto “Milleproroghe” (link) è stato introdotto l’obbligo per le Regioni di provvedere autonomamente alle risorse necessarie  alla ripresa, attraverso manovre di bilancio, aumento delle addizionali Irpef ed Irap, fino a prevedere incrementi dell’imposta regionale sulla benzina.  E solo nel caso le risorse   fossero insufficienti si potrà accedere al Fondo della Protezione Civile.Per la Cisl Marche questo  è  inaccettabile e  profondamente ingiusto. I cittadini  e le imprese marchigiane  oltre ad essere stati colpiti dagli eventi calamitosi, verrebbero, così, ulteriormente penalizzati dall’aumento della pressione fiscale.Esprimiamo forte  preoccupazione perché con questo  si sta mettendo a rischio il principio della solidarietà e il senso di responsabilità, valori che  hanno caratterizzato il  nostro Paese e sono stati riaffermati e rilanciati, in questi giorni,  nelle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia.Per queste ragioni la Cisl Marche ha sollecitato anche  la Segreteria Nazionale affinché sostenga con il Governo la necessità di rivedere le impostazioni  della circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri prevedendo la possibilità, da parte delle Regioni in stato di emergenza da calamità naturali, di attingere direttamente alle risorse del Fondo Nazionale della Protezione civile, così da recuperare una tale vessazione che rischia di aggravare una crisi produttiva, occupazionale e sociale che nelle Marche, in particolare, ha colpito più gravemente proprio le aree devastate dalle alluvioni.La dichiarazione di Bonanni sull'ingiusta tassazione introdotta con il Decreto MilleprorogheRassegna Stampa: Il Messaggero - Il Corriere Adriatico - Il Resto del Carlino Nazionale
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14/03/2011 Il 17 marzo non è festa per tutti
COMUNICATO STAMPA In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il 17 marzo 2011, solo per quest’anno, è stato proclamato festa nazionale.Il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio hanno stabilito, di comune accordo, che le scuole e gli uffici resteranno chiusi per onorare quest’importante evento. Quindi tutti gli uffici della Regione, dei Comuni, degli Enti Pubblici e delle aziende private resteranno chiusi. Gli esercizi commerciali no!!!!! Le norme che regolamentano le deroghe alle aperture domenicali e festive non permettono la possibilità di tenere aperti gli esercizi commerciali. Inoltre, le norme contrattuali prevedono, in caso di festività, che i lavoratori possano astenersi dal prestare la propria attività. La Regione Marche ha però intenzione di concedere una deroga per consentire l’apertura di negozi e strutture della grande distribuzione. Concedere la deroga è un atto grave che, oltre a mortificare quanto stabilito dal Capo dello Stato e dal Governo, viola la legge regionale sul commercio. Per questi motivi chiediamo che il 17 marzo 2011 sia giornata di Festa a tutti gli effetti con la conseguente chiusura di tutte le attività commerciali. FILCAMS CGIL FISASCAT CISL UILTUCS UIL CGIL CISL UIL MARCHE
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08/03/2011 Manifestazione per la libertà religiosa
Il martirio di Shahbaz Bhatti, Ministro federale delle Minoranze religiose, segna un nuovo dolore nei cuori e nelle menti di tutti noi.La sua morte, e inevitabilmente la memoria della morte di John Joseph nel 1997, vescovo di Faisalabad, e di Salman Taseer, governatore del Punjab nel 2011, sottolineano l’intoccabilità e la pericolosità della legge sulla blasfemia.Il Pakistan è un paese dalle mille sfaccettature, ricco per le sue diversità religiose ed etnico-linguistiche, pensato dai suoi padri fondatori come Stato progressista, democratico e tollerante verso tutte le minoranze. Mohammed Ali Jinnah così si espresse durante la sua allocuzione all’Assemblea Costituente nel 1947:  “Ci sono molti non musulmani tra noi – indù, cristiani e parsi – ma essi sono tutti pakistani. Godranno degli stessi diritti e privilegi come ogni altro cittadino, e avranno il loro legittimo ruolo nelle decisioni del Pakistan”. Eppure abbiamo dimenticato questa nobile visione del Pakistan, abbiamo cancellato ogni forma di dialogo, di conoscenza, di cooperazione e condivisione. Abbiamo costruito la nostra vita e il nostro credo sulla sabbia: il potere, il denaro, l’egoismo hanno preso il posto dei valori dell’amore, della fratellanza e della comunione.Invito tutti i cittadini pakistani a credere con autorevolezza che la multiculturalità e il dialogo ecumenico non sono mera utopia ma l’impegno costante di uomini di buona volontà che con coraggio e costanza si muovono per costruire un mondo migliore. Con questa poesia di Tagore salutiamo te, Shahbaz e continueremo la lotta contro la legge sulla blasfemia.Mi hai fatto senza fine, questa è la tua volontà.Questo fragile vaso continuamente tu vuoti, continuamente lo riempi di vita sempre nuova.Questo piccolo flauto di canna hai portato per valli e colline,attraverso esso hai soffiato melodie eternamente nuove.Quando mi sfiorano le tue mani immortali, questo piccolo cuore si perdein una gioia senza confini e canta melodie ineffabili.Su queste piccole mani scendono i tuoi doni infiniti.Passano le età, e tu continui a versare, e ancora c’è spazio da riempire. Tagore - Il giardiniere I pakistani cristiani laici in Italia, attraverso l’Associazione (Pakistan Orient Christian Organization), invitano tutte le forze politiche, associazioni e cittadini di buona volontà, alla partecipazione di una manifestazione pacifica contro la legge sulla blasfemia, in ricordo del martirio del Ministro Shahbaz Bhatti, che si terrà il 10 marzo 2011, dalle ore 15 alle ore 17, presso Piazza Ginocchi, vicino via della Camilluccia, Roma.Per informazioni contattare Adan Farhaj 320 554 3569 oppure Sarwar Bhatti 339 386 9046.
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04/03/2011 Vicinanza al dolore delle famiglie delle vittime
DICHIARAZIONE STAMPA CISL MARCHEEsprimiamo profondo cordoglio alle famiglie colpite dalla scomparsa dei loro congiunti nel gorgo di questa maledetta alluvione. Va dichiarato urgentemente lo stato di calamità e vanno predisposti interventi immediati per sostenere i territori colpiti. Faticosamente l’economia della nostra regione, con le sue molteplici attività manifatturiere, agricole e di servizi, stava rialzando la testa dopo la grande crisi, nonostante molte ristrutturazioni aziendali ancora in corso e situazioni occupazionali ancora difficili. Questo grave colpo alle attività produttive, alle infrastrutture, all’agricoltura, oltre che a moltissime abitazioni, rischia di respingerci indietro ad una fase di difficoltà e di precarietà. Crediamo sia necessario che da parte del Governo venga aperto un tavolo istituzionale con Regione Marche, istituzioni locali, forze sociali per definire interventi straordinari e individuare le risorse necessarie a sostenerli.Stefano Mastrovincenzo - Segretario Generale Cisl Marche3 marzo 2011La lettera del Presidente della Regione Marche, Giammario Spacca, a Berlusconi con la quale chiede lo stato di emergenza, lo stanziamento di risorse adeguate, un tavolo di coordinamento istituzionale e un incontro urgente
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04/03/2011 L'assassinio di Bhatti e la libertà religiosa
L’ISCOS Marche, Istituto Sindacale di cooperazione Internazionale della CISL Marche, esprime la più ferma condanna per il barbaro assassinio di Shahabaz Bhatti, ministro cristiano per gli Affari delle minoranze religiose del governo del Pakistan.In un paese sempre più esposto alla deriva del fondamentalismo islamico, Bhatti si batteva da tempo con ferma determinazione per la libertà e l’armonia interreligiosa, in difesa delle minoranze e contro gli abusi della legge sulla blasfemia. Proprio in base a questa legge, Asia Bibi, una donna cristiana del Punjab era stata condannata a morte, in primo grado, nel giugno 2009 con l’accusa di aver insultato Maometto durante una discussione con le colleghe.In una recente intervista, il Ministro Bhatti aveva dichiarato di aver ricevuto esplicite minacce di morte da parte dei talebani per la sua battaglia contro gli abusi della legge, ribadendo il suo fermo impegno per la causa della libertà religiosa, in difesa dei diritti delle minoranze e per ottener giustizia per Asia Bibi. Aveva inoltre denunciato la mancanza di sicurezza, esprimendo queste preoccupazioni al Primo Ministro ed al Presidente, senza però suscitare seri provvedimenti a riguardo.Il 2 marzo, un commando di 4 talebani pakistani, intercettava l’auto del ministro e, crivellandola di colpi, assassinava Shahabaz Bhatti.ISCOS Marche aderisce idealmente ai tre giorni di lutto proclamati dal governo, ed a tutte le iniziative di protesta ferma ma pacifica proclamate dai cristiani del Pakistan e dalle comunità pakistane presenti anche nella nostra regione, auspicando l’immediata individuazione e condanna dei responsabili e l’adozione di adeguati provvedimenti, da parte delle autorità pakistane, finalizzati a garantire la libera espressione di ogni credo, parola e pensiero, nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo.
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18/02/2011 Aperture domenicali: intervista a Selena Soleggiati
http://www.youtube.com/watch?v=0oEPXU6i-vY
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11/02/2011 Un'Italia da cambiare
Mantengono una attualità e una vitalità straordinarie le parole di Giulio Pastore pronunciate nel 1950 in occasione della fondazione della Cisl, parole citate dal Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo nel corso dell’intervento al Teatro “La Fenice” di Senigallia durante la manifestazione indetta dalla stessa Cisl in ogni regione. “Più lavoro Più salario Meno fisco, per una Italia da cambiare” lo slogan della manifestazione che nelle Marche ha visto la presenza della Segretaria Confederale Liliana Ocmin. E proprio Mastrovincenzo ha riportato l’attenzione sulle politiche economiche ed in particolare quelle fiscali da perseguire: “le nostre proposte sono note, su tutte l’aumento del prelievo sulle rendite finanziarie, un tema politicamente sensibile ma ineludibile”. Al centro della politica sindacale anche le misure per favorire il lavoro giovanile e per affrontare crisi. Che i suoi effetti li ha provocati eccome nelle Marche: diminuito nel 2010 l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria dal 40% è cresciuto sia quello della straordinaria +12% e soprattutto della Cassa in deroga + 65%. Anche per il 2011 ammortizzatori sociali (49 milioni di euro)  e misure anticrisi (15 milioni) il cui utilizzo è servito e servirà a contenere il calo occupazionale che poteva anche essere maggiore visto il – 5,4 % del Prodotto Interno Lordo regionale nel 2009.  “L’impegno comune di istituzioni, parti sociali e istituti di credito dovrà sostenere la soluzione di alcune delle più importanti vertenze aziendali aperte nella nostra regione, favorendo anche la localizzazione di nuovi investimenti privati.” - sostiene Mastrovincenzo - Chiediamo più coraggio ai nostri imprenditori nel valutare nuove assunzioni, specie dei giovani e più disponibilità, ove possibile, alla contrattazione aziendale, strumento per accrescere qualità, produttività e reddito ai lavoratori”. Lo stesso segretario si è soffermato anche sulla necessità di ridurre i costi da parte della politica (numero eletti e relative indennità) razionalizzando gli stessi livelli amministrativi. Un passaggio della relazione  anche sui rapporti sindacali: “Pur senza ignorare le differenze di impostazione emerse tra Cgil Cisl e Uil nella nostra regione stiamo lavorando attraverso intese unitarie per gestire insieme la quasi totalità delle centinaia di vertenze aziendali i rapporti con le associazioni degli industriali e con le istituzioni. A tal proposito ritengo un segnale positivo la convocazione da parte del Presidente della Giunta, appena arrivata, dopo l’Assemblea alla Fiera della Pesca per confederazioni e categorie il prossimo15 febbraio sul tema della sanità”. Ha chiuso la giornata la Segretaria Confederale Liliana Ocmin che ricordato di essere nelle Marche per portare tutto il supporto di cui questo territorio ha bisogno in un momento così delicato” mettendo poi  in evidenza la necessità di rinnovare una politica fiscale: “I tempi sono maturi per un nuovo patto fiscale fondato sul recupero dell’evasione, sull’alleggerimento della tassazione del lavoro, sull’aumento del prelievo sui consumi pregiati per liberare risorse, a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, per incrementare le quote di consumo ed aiutare la ripresa economica”. Lontani certo, sono trascorsi 60 anni, ma anche così vicini i tempi di Giulio Pastore. E’ permanente la denuncia per un’economia che non sa rifarsi… è pertanto nostro dovere dar luogo ad energici interventi contro coloro che tendono ad allontanare le loro possibilità economiche degli investimenti nell’economia del nostro Paese…” 11 febbraio 2011 
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11/02/2011 Ancora un incidente nei cantieri Quadrilatero
«Non è ammissibile che, a distanza di due mesi dall’infortunio mortale avvenuto a Cifo di Foligno, un altro incidente gravissimo si sia verificato in uno dei cantieri della Quadrilatero, con due operai feriti». Lo  affermano in una nota congiunta le segreterie provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. L’incidente riguarda un’altra galleria e un’altra azienda, ma sempre nella medesima fase dei lavori, il fronte scavo, la più esposta a rischi per gli operai. «Aver istituito tavoli di confronto, tavoli tecnici permanenti sull’ambiente di lavoro e sicurezza, firmato protocolli – dicono i sindacati – non ha scongiurato incidenti gravi. Una situazione che non è accettabile, specialmente dopo la sensibilizzazione costante delle ditte interessate». Le organizzazioni sindacali chiederanno con urgenza un incontro con la Quadrilatero, la Valdichienti, la Grandi Lavori Fincosit e la Tecnovie, cioè l’intera catena di aziende coinvolte negli appalti e negli affidamenti, «per esaminare le possibili responsabilità e intervenire di nuovo sulla questione sicurezza». «Bisogna intensificare la vigilanza per garantire la sicurezza sul lavoro e la regolarità contrattuale e contributiva delle imprese, in particolare quelle affidatarie. Occorre un maggior finanziamento, anche dalle istituzioni regionali, per la formazione, la prevenzione ed il controllo nei luoghi di lavoro”. Nei prossimi giorni verranno valutate altre possibili iniziative sindacali
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08/02/2011 Il punto sulla crisi
«Il nuovo anno è cominciato sulla scia di quello appena finito». Lo sostiene il Segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti, nel commentare i primi dati forniti dall’osservatorio della Cisl sul mercato del lavoro. A  gennaio 2011 sono diminuite del 27% le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate, ma sono aumentate del 26% quelle di cassa integrazione straordinaria. Per David Ballini, Segretario della Femca, non si tratta di un buon segnale. «Lo strumento ordinario non viene più richiesto perché la crisi che tante imprese affrontano non è più temporanea ma strutturale. Per questo si chiede la cassa straordinaria o si procede direttamente con la mobilità e con la riduzione  di personale».  Nell’anno appena trascorso la Cassa integrazione in deroga ha riguardato più di 4.000 lavoratori delle  piccole e medie imprese maceratesi. Lavoratori che senza questo strumento sarebbero direttamente fuoriusciti dal mercato del lavoro senza alcuna rete di sostegno al reddito. Secondo Ballini questo dimostra la necessità di procedere ad una profonda riforma del sistema degli ammortizzatori sociali in Italia. «Non è possibile che all’incertezza propria della crisi  - quanto produrre, per chi produrre, cosa produrre - si aggiunga quella derivante dal non sapere se gli ammortizzatori in deroga verranno o meno finanziati nell’anno successivo. I nostri imprenditori e i loro dipendenti meritano più garanzie». Si registrano alcuni timidi segnali di ripresa, specie nel settore metalmeccanico. «Dopo aver gestito sul territorio la crisi di alcune grandi imprese salvate anche grazie all’intervento di nuovi proprietari – racconta Stefania Montagner dei metalmeccanici - ci troviamo ora ad affrontare un mercato "impazzito". La produzione è cambiata. Magari per mesi non ci sono commesse, poi all’improvviso arrivano ordini da evadere nel giro di poche settimane. Le imprese sono costrette a pretendere dai lavoratori una flessibilità che non è sempre facile gestire, specie con gli strumenti obsoleti che abbiamo a disposizione. Su questo tema manca del tutto la politica, anche perché con un accordo sindacale si può solo tamponare una situazione di crisi. Poi però servono interventi strutturali che siano il risultato di una strategia industriale di ampio respiro». Situazione simile si verifica nell’edilizia, dove a guardare i numeri la crisi sembra non essere molto sentita. «La realtà è diversa – afferma Primo Antonelli, Segretario degli edili – in primo luogo perché la nostra Provincia è interessata da due grandi opere come la terza corsia della A14 e la Quadrilatero, che in qualche modo hanno ridato ossigeno ad un settore, quello delle costruzioni, che funge da traino per altri settori. In realtà sono moltissime le piccole imprese edili che stanno andando a fondo, trascinandosi dietro un indotto importante. Non è un caso che nell’unico Cementificio presente in tutto il territorio regionale, a Castelraimondo, sia stato dichiarato un esubero strutturale di personale che, solo per il momento, è rientrato grazie all’utilizzo della Cassa integrazione ordinaria. Altro settore che sta subendo danni irreparabili è quello agroalimentare. «Le piccole aziende familiari e artigianali provinciali, che producono vere e proprie eccellenze, sono schiacciate dalla grande distribuzione di rete e da una concorrenza fondata solo sul prezzo, spesso a discapito della qualità del prodotto». Parole di Lida Fabbri, Segretaria confederale e responsabile del Fai, la categoria che tutela i lavoratori del settore agroalimentare, secondo la quale «qualcuno ha approfittato della crisi per ritardare i pagamenti, creando così problemi di liquidità per piccole aziende sane e produttive, che vanno in grave difficoltà anche perché faticano ad accedere al credito bancario».  Le prospettive per il nuovo anno non sono rosee quindi. Tra chi ha perso il lavoro, chi lo sta perdendo e chi non riesce a trovarlo, rischia di sparire un’intera generazione di lavoratori. Il 2010 ha presentato un conto salato. Al 31 dicembre 2010 erano 4.339 le persone iscritte nelle liste di mobilità, che ricordiamo essere l’ultimo ammortizzatore sociale utilizzabile. Ad essi si sommano quei 1290 lavoratori che, nonostante la dote degli incentivi previsti dalla legge per la loro assunzione, non sono riusciti a ricollocarsi e sono stati cancellati dalle liste. Senza contare poi i circa 9.000 lavoratori che nel 2010 sono stati licenziati ed hanno avuto accesso all’indennità di disoccupazione. Secondo Ferracuti «a  fronte di una crisi inedita, che colpisce indiscriminatamente tutti i settori produttivi e tutto il territorio provinciale, non è  semplice reagire con efficacia. L’unica possibilità è guardare al futuro con progetti a lungo termine. Servono scelte precise, volte a promuovere innovazione e produttività. Scelte sulla base delle quali cominciare da oggi a investire sulla formazione, coinvolgendo le associazioni rappresentative delle imprese e le istituzioni». In particolare chiamata in causa la Provincia di Macerata alla quale, non appena terminerà il commissariamento, la Cisl è pronta a presentare le sue proposte. http://www.youtube.com/watch?v=-l5FzEFeCcw
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28/01/2011 Eletta la nuova segreteria della Cisl di Ascoli-Fermo
SAN BENEDETTO – Una platea gremita quella che nella mattina di oggi, 28 gennaio, ha preso parte al Consiglio generale della Ust-Cisl di Ascoli Piceno-Fermo svoltosi presso  l'hotel Calabresi. Alla presenza del segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni, i presenti sono stati chiamati a rinnovare i vertici della segreteria provinciale che passa al fermano 48enne Alfonso Cifani, dopo un anno di gestione da parte dell’ascolano Antonio Angelini. Cifani, segretario Femca Cisl (Chimica, energia e moda) dal 2001, resterà in carica per i prossimi due anni. Il nuovo segretario provinciale, subito dopo la sua nomina, ha espresso la necessità di non abbassare la guardia dal punto di vista occupazionale e ha voluto sottolineare l’importanza della sinergia che deve esserci tra Ascoli e Fermo «realizzando piattaforme territoriali per definire le priorità di intervento, visto che la situazione lavorativa è differente: nel fermano l’imprenditoria locale soffre e riduce il personale, ma riparte. Ad Ascoli, le multinazionali arrivate ai tempi della Cassa del Mezzogiorno invece chiudono e se ne vanno». Cifani non sarà solo ma sarà affiancato anche due donne Teresa Ferretti e Paola Federici, che con la loro presenza fanno sì che la Cisl di Ascoli e Fermo diventi la prima e l’unica segreteria provinciale con due rappresentanti di sesso femminile. Ma il consiglio di questa mattina è stato animato soprattutto dal segretario nazionale Raffaele Bonanni che ha subito voluto liquidare con un secco No comment il corteo che si stava svolgendo in contemporanea ad Ancona per lo sciopero dei metalmeccanici proclamato dalla Fiom-Cgil contro l’accordo Fiat. Ma non per questo cerca di edulcorare i termini Bonanni quando, fuori dall’intervista ufficiale si rivolge alla sala gremita dai colleghi Cisl dicendo: «Nello sciopero odierno hanno raggiunto sì e no l’11% di adesioni. Siamo stufi di sopportare una realtà sindacale, che oggi non voglio neppure nominare, la quale disattende gli obblighi del pluralismo sindacale e anche quelli democratici, mettendo in atto comportamenti “nazi”. Sì perché così vengono chiamati coloro che fanno violenza e intimidiscono. Io ricevo in media dieci minacce di morte al giorno, ma la Cisl non si piega». E lì è scattato l’applauso. Poi al grido di Dieci, cento, mille Mirafiori, Bonanni ha infine esortato gli imprenditori marchigiani: «Spero che inizino ad avvicinarsi al concetto di contratti aziendali e quindi all’idea di mettere insieme chi produce e ridistribuire parte degli utili agli operai, battagliando contro una politica fatta di distributori di risorse pubbliche». «Bisogna guardare avanti – ha concluso il segretario nazionale – negli ultimi cinque anni nessuno ha fatto investimenti qui nelle Marche come nel resto d’Italia: è impensabile realizzare lavatrici come si faceva negli anni Cinquanta, non siamo negli Emirati Arabi, non viviamo sopra dei giacimenti di petrolio. È ora di cambiare gioco, dobbiamo piazzare meglio il territorio. Come? Facendo arrivare gli investimenti e facendo contare meno la politica». Il prossimo 11 febbraio la Cisl sarà nelle piazze italiane di tutte le regioni per chiedere una nuova politica fiscale e rivedere le «uscite incustodite, o le vittime -puntualizza Bonanni – saranno sempre i pensionati e i lavoratori» 28 gennaio 2011 In allegato la rassegna stampa: Corriere Adriatico Il Messaggero Il Messaggero Il Resto del Carlino Quotidiano Il Segnale S. Benedetto-Ascoli Piceno
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28/01/2011 La Cisl non è interessata a offese e insulti
A seguito degli striscioni con scritte ingiuriose in testa al corteo di questa mattina ad Ancona dello sciopero proclamato dalla Fiom-Cgil contro l'accordo Fiat di Mirafiori, il Segretatio Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo dichiara: «Esprimo massimo rispetto per i lavoratori che hanno scioperato,  sia pure in misura molto inferiore ai dati diffusi dagli organizzatori; è però inaccettabile e gravissimo che si manifesti attaccando altre  organizzazioni sindacali  con offese ed insulti che rendono palese una cultura antidemocratica, che ignora il pluralismo e ci riporta a derive pericolose del passato. La Cisl non è interessata a fare da sponda, come invece fanno altri,  ad alcuna parte politica,  è fedele solo alle ragioni del lavoro. Il Paese non può permettersi di affrontare altre lacerazioni, basate su impostazioni emotive o ideologiche. I tanti disagi, le vulnerabilità  di giovani, famiglie, lavoratori, anziani,  si affrontano con un’attività quotidiana, costante, concreta, accanto alle persone, individuando di volta in volta la migliore possibile soluzione al problema. E’ quello che intende continuare a fare la Cisl.»28 gennaio 2011
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28/01/2011 Bonanni ad Ascoli Piceno
La Cisl guarda avanti ai problemi del paese e del territorio e da appuntamento al prossimo 11 febbraio per la manifestazione nazionale a carattere regionale “Più lavoro più salario meno fisco” “Bisogna spostare il carico sui consumi in Italia l’unico modo per far pagare di più chi è più ricco e meno chi ha meno risorse. Certo è anche necessario proseguire intensamente la lotta alla evasione  fiscale che ha dato discreti risultati ma va ulteriormente intensificata” ha spiegato il Segretario Generale della Cisl Raffaele Bonanni a San Benedetto del Tronto durante l’intervento alla Consiglio  Generale della Cisl di Ascoli Fermo. “Sono stati recuperati 11 miliardi di euro ma ne mancano altri 140” ha spiegato ancora Bonanni. La Cisl insomma punta ancor l’indice sul fisco e lo farà ancora di più il prossimo 11 febbraio nelle piazze italiane e quelle marchigiane: La questione delle Entrate diventa fondamentale ma non è l’unica. E’ necessario sostenere i lavoratori e i pensionati, specificare meglio gli aiuti da dare alla famiglie. In Italia è sbagliato per difetto anche la quota di tassazione che è al 43% a questo vanno aggiunti altri 10 11 punti”. L’Italia secondo Bonanni necessita di investimenti e quindi quel sì agli accordi che portano investimenti al paese è pronunciato senza alcun dubbio e senza tentennamenti “Quanto tempo è che non investe in Italia e così pure nelle Marche 5 anni? Di più? Noi abbiamo bisogno di investimenti perché senza di essi non c’è fabbrica e senza fabbrica non c’è lavoro e senza lavoro non ci sono diritti. Bisogna così attrezzare i territori perché possano essere in grado di accogliere investimenti e  quindi tutti quegli accordi, come nel caso Fiat, in cui si creino le condizioni adeguate per farvi approdare gli investimenti e produrre così quella ricchezza necessaria per far avanzare l’economia. Noi siamo pronti sottoscriverne altri 10, 100, 1000 se in grado di garantire investimenti e quindi lavoro. Se ce ne sarà l’occasione anche nelle Marche. Siamo orgogliosi del senso di responsabilità che abbiamo mostrato nel caso Fiat e che continueremo a dimostrare ogni volta che ce ne sarà bisogno in Italia, dove c’è chi crede di essere negli Emirati Arabi per ricchezza diffusa. L’Europa è in crisi profonda e l’Italia ne rappresenta il suo apice”. Ma Bonanni prova a guardare anche oltre il caso Fiat: “Siamo nella necessità di dover riorganizzare nuovi modelli di relazioni industriali dove allo stato attuale la forza decisionale è ancora troppo in mano distributori di ricchezza di denaro pubblico che contano molto più di chi produce. E’ necessario garantire un riequilibrio tra questi due fattori”.28 gennaio 2011
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27/01/2011 Rsa di Sarnano verso la chiusura, protesta il sindacato
La Cisl Funzione Pubblica di Macerata minaccia iniziative di protesta, anche plateali, contro la Direzione della Zona territoriale sanitaria n. 9.   Dal 1 febbraio 2011 verrà infatti chiusa la Residenza Sanitaria Assistenziale di Sarnano. Parte dei suoi attuali posti letto saranno accorpati alla RSA di S. Ginesio e il personale verrà ridistribuito, secondo criteri al momento sconosciuti, nelle diverse Unità Operative della Zona Territoriale Sanitaria n.9. La chiusura, a differenza di quanto comunicato, sarà probabilmente definitiva.  Secondo Sistino Tamagnini, responsabile della Cisl Funzione Pubblica per la Zona 9 di Macerata «prendono corpo così i timori espressi nelle settimane scorse sulle probabili ricadute negative dei tagli alla sanità decisi dall’ASUR. Questa è sola la prima di una probabile lunga serie di operazioni di “razionamento” che riguarderanno la Zona 9. Le prossime “ammucchiate di posti” dovrebbero interessare la Nefrologia e l’Urologia, da accorpare rispettivamente a Geriatria e ad Ortopedia. Avremo così pazienti con patologie molto diverse tra loro e quindi con necessità assistenziali peculiari e diversificate, che non potranno più fruire di un’assistenza personalizzata e specifica. Ammucchiate che nascondono la necessità, imposta dalla Regione Marche e dall’ASUR, di risparmiare milioni di euro tagliando solo sul personale del comparto, in particolare infermieri ed Operatori Socio Sanitari».  Di sicuro nell’immediato c’è una consistente perdita di posti letto di Residenza Sanitaria, che ricordiamo essere una struttura che assiste pazienti fragili e non autosufficienti – in particolare anziani – che necessitano ancora di cure sanitarie una volta dimessi dagli ospedali del territorio.   «Oltre ad essere inaccettabile dal punto di vista sociale – prosegue Tamagnini -  questa decisione, che non si fonda su alcun progetto di riorganizzazione e di miglioramento dell’assistenza, è stata presa senza alcun confronto sindacale e senza alcun rispetto dei lavoratori e della loro professionalità. Denunciamo l’esclusione del Sindacato da un confronto serio con la Direzione e con L’Area Vasta su temi che interessano l’organizzazione del lavoro. Si assiste ad una sorta di “fuga” dal confronto sindacale giustificata con il fatto che non sono state ancora costituite le delegazioni di parte pubblica e sindacale individuate secondo la nuova Legge regionale n. 17. Giustificazione pretestuosa dietro alla quale vengono effettuate, senza alcun disturbo, operazioni di razionamento inaccettabili per i cittadini ed i lavoratori».  «La CISL FP – conclude Tamagnini - sollecita per l’ultima volta la Direzione di Zona di Macerata a convocare il tavolo di concertazione per entrare nel merito di scelte importanti, perché i diritti dei lavoratori e degli utenti dei servizi sanitari vanno rispettati sempre, anche e soprattutto in tempi di crisi».
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26/01/2011 Mirafiori, la Cisl di Macerata dice si
L’accordo per lo stabilimento di Mirafiori firmato tra Fiat e sindacati metalmeccanici - con l’eccezione della Fiom - e approvato con referendum dai lavoratori, ha tenuto con il fiato sospeso il mondo produttivo e del lavoro italiano. Una vicenda complessa e delicata che ha visto premiati il coraggio e la responsabilità dei lavoratori che hanno scelto di scommettere sul futuro della più grande impresa privata italiana e su quello di un’intera comunità.  La Cisl di Macerata dice si all’accordo di Mirafiori, così come ha detto si a quello di Pomigliano. La crisi economica sta trasformando il mondo nel quale siamo abituati a vivere. Questo richiede a tutti lo sforzo di un cambiamento che è prima di tutto culturale. Le regole della competizione globale impongono il recupero di produttività e competitività a tutto il sistema Italia. Servono nuove regole sindacali che, senza ridurre i diritti, contribuiscano ad aumentare la qualità delle prestazioni e delle competenze delle risorse umane, in vista di una concreta partecipazione del lavoro alle decisioni strategiche dell’impresa. Il dibattito sui diritti dei lavoratori non può essere catalizzato ed esaurito dalla vicenda di Mirafiori, i cui dipendenti, pur svolgendo un lavoro logorante com’è quello della catena di montaggio, erano e restano dei privilegiati. Se applicassimo il tanto vituperato accordo ai dipendenti delle imprese metalmeccaniche maceratesi, questi vedrebbero nettamente migliorate le loro condizioni di lavoro. Prendiamo ad esempio la pausa giornaliera, che l’accordo riduce da 70 a 60 minuti. Ad ogni modo è molto di più di quanto non possa godere un qualsiasi operaio delle nostre fabbriche dove, salvo rare eccezioni, non si fanno più dei 30 minuti di pausa previsti dal contratto collettivo nazionale. Pensiamo anche ai tanti dipendenti delle imprese del settore manifatturiero maceratese, impegnati da ritmi pressanti e da condizioni difficili, spesso anche privi della possibilità di svolgere attività sindacale nei luoghi di lavoro Mirafiori è stata caricata di significati che trascendono un conflitto sindacale che, sebbene emblematico, non può e non deve essere trasformato in uno scontro politico sulle sorti di un paese, tirando impropriamente in ballo questioni di libertà e di democrazia. E’ questo il retaggio, purtroppo ancora attuale, di una visione ideologica del rapporto tra lavoro e capitale, che il sindacato deve superare entrando nel merito dei problemi senza rinunciare ad esercitare il proprio ruolo. E allora parliamo di quelli che sono davvero gli “anelli deboli” del sistema. Sono 2.241 i lavoratori licenziati nel 2010 solo nella nostra Provincia. Di essi, 1.591 non godono di alcuna indennità sostitutiva della retribuzione. Sono 1.288 i lavoratori che, nonostante gli incentivi previsti dall’iscrizione nelle liste di mobilità, durante il 2010 non sono riusciti a ricollocarsi e che, scaduti i termini di permanenza nelle liste, scivolano silenziosamente fuori dal mercato del lavoro. Pensiamo infine al fatto che solo l’11% delle nuove assunzioni sono a tempo indeterminato. Un esercito di precari, per lo più giovani, con carriere discontinue e scarsa copertura previdenziale. Senza un sindacato coraggioso, in grado di raccogliere le sfide della modernità senza fare barricate, non può esserci ripresa. Senza ripresa non ci sarà lavoro, e senza lavoro non esisteranno più diritti da tutelare.  Marco Ferracuti - Segretario Generale Cisl Macerata
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25/01/2011 proroga - BANDO ASSEGNI DI CURA
CLICCA QUI  per leggere tutto il comunicato stampa Comune di Ancona Bando Assegno di cura per anziani non autosufficienti Sono destinatari dell’assegno di cura le persone anziane non autosufficienti che, nel territorio del Comune di Ancona, permangono nel proprio contesto di vita e di relazioni attraverso interventi di supporto assistenziale gestiti direttamente dalle loro famiglie. REQUISITI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE La persona anziana assistita deve: a) aver compiuto i 65 anni di età; b) essere dichiarata non autosufficiente con certificazione di invalidità pari al 100% e usufruire di indennità di accompagnamento; c) essere residente nel Comune di Ancona. Le domande dovranno essere corredate da: - certificazione ISEE anagrafica dell’anziano, riferita al periodo di imposta 2009, con un valore massimo di € 25.000,00; - copia della certificazione di invalidità civile. Possono presentare domanda: a) i familiari o conviventi; b) il soggetto incaricato della tutela dell’anziano in caso di incapacità temporanea o permanente (tutore, curatore, amministratore di sostegno); c) l’anziano solo, senza familiari, quando sia in grado di determinare e gestire le decisioni che riguardano la propria assistenza e la propria vita. LE DOMANDE DOVRANNO ESSERE PRESENTATE PRESSO GLI UFFICI DI PROMOZIONE SOCIALE DI COMPETENZA TERRITORIALE ENTRO E NON OLTRE IL 4 FEBBRAIO 2011. Nella sezione "Allegati" del Comune diancona è possibile consultare e scaricare il testo dell'avviso.
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19/01/2011 Le preoccupazioni delle Organizzazioni Sindacali sulla prosecuzione lavori della Quadrilatero.
COMUNICATO STAMPA FENEAL-FILCA-FILLEA Le segreterie provinciali di Fillea Cgil - Filca Cisl – Feneal Uil esprimono forte preoccupazione per la situazione in cui versa la BTP, impresa affidataria della tratta di lavori per la Quadrilatero sull’asse Perugia-Ancona, SS76, SS318. A distanza di nove mesi dall’inizio dei lavori la situazione economica aziendale appare ancora nebulosa e le prospettive incerte. Il forte indebitamento dell’impresa e la drammatica situazione finanziaria comportano ricadute immediate sulla forza lavoro, sui fornitori, sui sub affidatari e più in generale sulle condizioni di vita e di sicurezza del personale in cantiere. Ogni mese gli stipendi subiscono dei ritardi e l’acconto spettante ai lavoratori viene erogato saltuariamente. In più la scarsità di personale impone turni lavorativi ben oltre il normale orario di lavoro. Le ricadute sulla sicurezza sono ovvie ed è giusto il caso di ricordare l’incidente mortale avvenuto poco prima di Natale sulla tratta Foligno-Macerata dell’opera. Le condizioni logistiche di cantiere sono ai limiti della decenza. Tanto che a tutt’oggi non è presente nei cantieri l’infermeria, gli spogliatoi, nè un servizio navetta che consenta ai dipendenti trasferisti di raggiungere la più vicina stazione ferroviaria (Fabriano). Inoltre, i campi base non sono stati asfaltati e sono privi di servizio lavanderia. La preoccupazione si estende alle ditte subaffidatarie e ai loro dipendenti, ad oggi tutte le imprese che lavorano per la BTP hanno anticipato i trattamenti economici, senza di fatto percepire i dovuti pagamenti. Questo comporta l’aggravamento della situazione finanziara, già complicata, delle aziende del territorio e dell’indotto della zona montana. A tutto ciò si somma la scarsa trasparenza e l’inaffidabilità dell’azienda nelle relazioni sindacali, le lacune organizzative e i vizi di comunicazione che contraddistinguono il rapporto dipendente-azienda. Nel corso dei diversi mesi sono stati svolti diversi incontri con l’azienda, ma la condizioni di fondo non sono cambiate. Nel mese di dicembre le OO.SS. hanno presentato una piattaforma per il contratto integrativo di cantiere ed erano state date due date per iniziare la discussione: l’azienda ha negato la sua disponibilità rimandando a data da destinarsi il primo incontro. L’opera dovrebbe durare quattro anni, i primi mesi si è lavorato sotto organico e in condizioni emergenziali: l’auspicio è una rapida svolta nelle situazioni di cantiere, il rischio l’incancrenimento delle relazioni azienda-sindacato e azienda-lavoratore. Chiediamo, pertanto, l’intervento immediato della politica, in primis la Regione Marche, in qualità di socio della Quadrilatero per dare risposte urgente ai lavoratori e alle imprese del territorio coinvolte in questa importante opera infrastrutturale. Per questo, ribadiamo l’urgenza di istituire un tavolo tecnico, possibilmente interregionale, con l’obiettivo di monitorare tutti quei problemi di ordine  societario e finanziario. Rimangono comunque forti le nostre perplessità sul proseguo dei lavori per le obiettive difficoltà economiche-finanziarie che sta attraversando l’azienda esecutrice dei lavori. Per tutti i motivi sopraesposti i cantieri di Borgo Tufico e Cancelli hanno proclamato lo stato di agitazione, se non interverranno novità nella giornata di venerdì si andrà allo sciopero generale. 19/01/2011
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19/01/2011 Quadrilatero: è urgente istituire un tavolo tecnico
COMUNICATO STAMPALe segreterie provinciali di Fillea Cgil - Filca Cisl – Feneal Uil esprimono forte preoccupazione per la situazione in cui versa la BTP, impresa affidataria della tratta di lavori per la Quadrilatero sull’asse Perugia-Ancona, SS76, SS318. A distanza di nove mesi dall’inizio dei lavori la situazione economica aziendale appare ancora nebulosa e le prospettive incerte. Il forte indebitamento dell’impresa e la drammatica situazione finanziaria comportano ricadute immediate sulla forza lavoro, sui fornitori, sui sub affidatari e più in generale sulle condizioni di vita e di sicurezza del personale in cantiere. Ogni mese gli stipendi subiscono dei ritardi e l’acconto spettante ai lavoratori viene erogato saltuariamente. In più la scarsità di personale impone turni lavorativi ben oltre il normale orario di lavoro. Le ricadute sulla sicurezza sono ovvie ed è giusto il caso di ricordare l’incidente mortale avvenuto poco prima di Natale sulla tratta Foligno-Macerata dell’opera. Le condizioni logistiche di cantiere sono ai limiti della decenza. Tanto che a tutt’oggi non è presente nei cantieri l’infermeria, gli spogliatoi, nè un servizio navetta che consenta ai dipendenti trasferisti di raggiungere la più vicina stazione ferroviaria (Fabriano). Inoltre, i campi base non sono stati asfaltati e sono privi di servizio lavanderia. La preoccupazione si estende alle ditte subaffidatarie e ai loro dipendenti, ad oggi tutte le imprese che lavorano per la BTP hanno anticipato i trattamenti economici, senza di fatto percepire i dovuti pagamenti. Questo comporta l’aggravamento della situazione finanziara, già complicata, delle aziende del territorio e dell’indotto della zona montana. A tutto ciò si somma la scarsa trasparenza e l’inaffidabilità dell’azienda nelle relazioni sindacali, le lacune organizzative e i vizi di comunicazione che contraddistinguono il rapporto dipendente-azienda. Nel corso dei diversi mesi sono stati svolti diversi incontri con l’azienda, ma la condizioni di fondo non sono cambiate. Nel mese di dicembre le OO.SS. hanno presentato una piattaforma per il contratto integrativo di cantiere ed erano state date due date per iniziare la discussione: l’azienda ha negato la sua disponibilità rimandando a data da destinarsi il primo incontro. L’opera dovrebbe durare quattro anni, i primi mesi si è lavorato sotto organico e in condizioni emergenziali: l’auspicio è una rapida svolta nelle situazioni di cantiere, il rischio l’incancrenimento delle relazioni azienda-sindacato e azienda-lavoratore. Chiediamo, pertanto, l’intervento immediato della politica, in primis la Regione Marche, in qualità di socio della Quadrilatero per dare risposte urgente ai lavoratori e alle imprese del territorio coinvolte in questa importante opera infrastrutturale. Per questo, ribadiamo l’urgenza di istituire un tavolo tecnico, possibilmente interregionale, con l’obiettivo di monitorare tutti quei problemi di ordine societario e finanziario. Rimangono comunque forti le nostre perplessità sul proseguo dei lavori per le obiettive difficoltà economiche-finanziarie che sta attraversando l’azienda esecutrice dei lavori. Per tutti i motivi sopraesposti i cantieri di Borgo Tufico e Cancelli hanno proclamato lo stato di agitazione, se non interverranno novità nella giornata di venerdì si andrà allo sciopero generale.
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13/01/2011 RICORSO PER I PRECARI DELLA SCUOLA
LA CISL SCUOLA DI ANCONA COMUNICA CHE, PER I PRECARI DOCENTI  E ATA CON ALMENO TRE ANNI DI INCARICO, ORGANIZZA UN RICORSO AFFINCHE' IL LAVORO SVOLTO A TEMPO DETERMINATO POSSA TRAMUTARSI A TEMPO INDETERMINATO. LA SCADENZA DI  QUANTO DETTO E' FISSATA AL  22 GENNAIO 2011. IL SERVIZIO E' RIVOLTO IN MODO PARTICOLARE AI PRECARI GIA' ISCRITTI ALLA CISL SCUOLA E VERRA' FORNITO GRATUITAMENTE, I NON ISCRITTI DOVRANNO ISCRIVERSI E VERSARE LA  QUOTA DI  € 30.00 PER LE SPESE LEGALI. LA MODULISTICA E ULTERIORI INFORMAZIONI VERRANNO FORNITE NEI NOSTRI RECAPITI CISL DI: - ANCONA                LUN-MER-VEN       9.00 - 12.00 / MAR - GIO 15.30-18.30 - FABRIANO            MERCOLEDI'           15.30 - 18.30 - JESI                         GIOVEDI'                  15.30 - 18.30 - SENIGALLIA          VENERDI'     15.30 - 18.30 LA SEGRETERIA CISL SCUOLA ANCONA
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13/01/2011 Recanati, il futuro della radiologia
Le ultime vicende che hanno interessato la Radiologia dell’Ospedale di Recanati per un presunto ridimensionamento del servizio diagnostico, hanno visto la CISL in prima linea fin dall’inizio.  Il rappresentante della Cisl Funzione Pubblica della Zona 8 Marcello Evangelista, subito dopo le disposizioni adottate dalla Zona Territoriale n.8 in via del tutto emergenziale per tamponare una situazione imprevedibile che ha visto ben 4 operatori malati contemporaneamente, ha inviato, tramite mail, una richiesta di chiarimento al Direttore di Zona, invitandolo a convocare con urgenza i Sindacati. L’errore che la Direzione di Zona e la Direzione Sanitaria hanno commesso nella situazione richiamata è quello di non aver avviato un preventivo confronto con le Organizzazioni Sindacali prima di adottare modifiche organizzative che coinvolgevano i lavoratori di forte impatto sull’utenza. La situazione emergenziale che si è venuta a creare deve essere letta in un contesto complessivo molto più ampio della sanità delle Marche che, a fronte di un taglio dei trasferimenti di risorse dallo Stato alla regione di circa 26 milioni di euro solo per il 2011, ha la necessità di razionalizzare i punti erogazione dei servizi e la spesa per il personale. La CISL confederale di Macerata, unitamente alla Categoria Funzione Pubblica, in queste ultime settimane, ha più volte denunciato la pericolosità di azioni di razionalizzazione dei servizi sanitari decise senza un confronto con le Organizzazioni Sindacali e con i cittadini e soprattutto slegate da un piano complessivo di riordino dei servizi sanitari del territorio.  La Cisl lo ha fatto prima di tanti altri soggetti che ora rivendicano una primogenitura che non hanno!  E’ tanto vero questo, che la CISL non si è limitata solo ad inviare richieste di confronto al Direttore di Zona ma ha contattato lo stesso Dr. Ciccarelli, Direttore Generale dell’ASUR, per comprendere le motivazioni della mancata autorizzazione alla copertura del posto del Medico Radiologo andato in pensione lo scorso 31/10/2010. La richiesta era stata avanzata dal Dr. Marini in data 26 ottobre 2010.  La CISL FP, e non altri, ha strappato al Dr. Ciccarelli l’impegno di rivalutare la richiesta di sostituzione del Medico Radiologo dell’Ospedale di Recanati  nel corso della convocazione in ASUR del Direttore della Zona 8 prevista per domani. Tutto questo però tenendo presente che ormai gli ospedali di Civitanova e Recanati sono da considerarsi Ospedale unico. Chi insiste nel sostenere una diversa posizione o alimenta false speranze di mantenimento del vecchio, fa solo pericolosa DEMAGOGIA  sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini. Il Segretario Generale Cisl Macerata - Marco Ferracuti Per la Funzione Pubblica Cisl Macerata - Giuseppe Donati Leggi gli articoli pubblicati sulla stampa locale CORRIERE ADRIATICO IL RESTO DEL CARLINO
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11/01/2011 Scatti, Tremonti firma il decreto. Un impegno mantenuto
Il decreto interministeriale che consente il pagamento degli scatti di anzianità maturati nel 2010 è stato firmato il 10 gennaio 2011 in via definitiva dal ministro Tremonti, in coerenza con le intese che avevamo raggiunto al termine di un serrato confronto sulle misure straordinarie varate l’estate scorsa. Il testo è quello già presentato ai sindacati il 18 novembre al MIUR, firmato dal ministro Gelmini e quindi trasmesso al MEF per la controfirma. Un iter reso più complesso dalla concomitanza di tanti altri provvedimenti di fine anno, ma che oggi è pienamente concluso. La CISL Scuola, che molto ha lavorato, insieme alla CISL, per trovare le intese necessarie a risolvere una questione così delicata e complessa, non può che esprimere grande soddisfazione per una firma che fa chiarezza anche rispetto a tanta disinformazione diffusa in modo superficiale, e non di rado strumentale, nei giorni scorsi. Le modalità concordate per il recupero degli scatti sono state da noi ripetutamente illustrate e commentate con dovizia di particolari: il decreto riprende coerentemente quanto convenuto, ristabilendo la validità del 2010 ai fini della maturazione degli scatti e ponendo le premesse per un analogo intervento negli anni 2011 e 2012. E’ sorprendente come molti, con malcelato fastidio per un risultato che forse preferivano non vedere raggiunto, nella perversa logica del “tanto peggio tanto meglio”, si impegnino oggi soprattutto a ricercare e a evidenziare i presunti limiti dei risultati che abbiamo raggiunto: risultati che in ogni caso valgono infinitamente di più del nulla fin qui prodotto da chi ha scelto altre e diverse modalità di misurarsi col Governo sul difficile terreno dei provvedimenti di emergenza. Così come sorprende – ma non troppo – la disinvoltura di chi definisce un “pateracchio”, in questi giorni, quello stesso decreto che in precedenza aveva indicato, nel tentativo di intestarsi meriti mai avuti, come “importante risultato”. Con lo stesso impegno profuso fino ad oggi la Cisl Scuola incalzerà ora l'Amministrazione perché si dia puntualmente seguito, con le modalità concordate e riportate nel testo del decreto, al successivo previsto recupero anche degli anni 2011 e 2012 ai fini della maturazione delle progressioni stipendiali.Roma, 10 gennaio 2011
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29/12/2010 Sanità, sistema a rischio di collasso
La sanità maceratese, al pari di quella regionale, rischia il collasso. Lo affermano i Segretari generali della Cisl Confederale e dei Pensionati - rispettivamente Marco Ferracuti e Dino Ottaviani - insieme ai responsabili della Funzione pubblica - settore sanità - Giuseppe Donati e Sistino Tamagnini. Sistema regionale da riorganizzare - Per il Segretario generale della Cisl di Macerata i tagli dei trasferimenti al Servizio Sanitario operati dalla manovra estiva di correzione dei conti pubblici avrebbero dovuto imporre una profonda riorganizzazione del sistema regionale, da snellire eliminando sovrastrutture inutili e costose come le Zone territoriali e rendendo le Aree Vaste l’unica articolazione dell’Azienda unica. Purtroppo la modifica della legge 13 del 2003 è stata una semplice operazione di restyling. E’ mancato il coraggio di mettere mano all’apparato amministrativo recuperando risorse da investire nei servizi. I problemi della  Zona 9 di Macerata - La situazione della Zona 9 descritta da Sistino Tamagnini appare drammatica. La carenza cronica di personale ha fatto si che i lavoratori del comparto (amministrativi e sanitari, con esclusione dei dirigenti) accumulassero a novembre del 2010 un credito orario di 82.469 ore, al quale si sommano ferie maturate e non godute per altri 98.000 ore. «Per smaltire questo carico incredibile – afferma Tamagnini -  nel 2011 servirebbero altri 120 dipendenti! Al contrario, nel 2011 perderemo per pensionamento altre 12 unità, rimpiazzabili solo 70%. E’ chiaro che in una situazione  i lavoratori non possono recuperare dal punto di vista psicofisico e sono pertanto sottoposti ad un intenso livello di stress che pregiudica il numero e la qualità delle prestazioni erogate, aumentando anche il rischio clinico». Esplode il contenzioso -  «Non a caso dal 27 ottobre  -  prosegue Giuseppe Donati della Funzinoe pubblica  – in mancanza di una compagnia disponibile e a fronte di un incremento delle cause legali l’Asur è costretta ad assicurare direttamente i propri dipendenti». Secondo Donati questi sono i sintomi evidenti di un sistema ormai vicino all’implosione, perché non si può pretendere di mantenere lo stesso livello dei servizi diminuendo il personale in organico, senza al contempo dare alcuna indicazione  politica sul modello di un sistema che va necessariamente riorganizzato. «Se finora la sanità marchigiana ha retto – conclude Donati - è anche perché chi se lo poteva permettere, in mancanza di una risposta dal pubblico, si rivolgeva alle strutture private. Ma la crisi che imperversa, cancellando posti di lavoro e falcidiando i redditi, pregiudicherà anche questa soluzione».  L'ospedale unico - Secondo i responsabili della sanità della Cisl di Macerata una soluzione può essere rappresentata da un Ospedale unico per tutta la Provincia. Questo consentirebbe di avere un bacino d’utenza più appetibile per i grandi professionisti e di dare vita così ad una o più eccellenze ospedaliere, realizzando allo stesso tempo risparmi importanti attraverso le economie di scala.  La filiera della fragilità - Per il Segretario generale dei pensionati Cisl la condizione affinché ciò si realizzi è che i cosiddetti “Ospedali di polo”, ossia le strutture più piccole, non vengano chiusi ma riqualificati per dare risposte alla fragilità, alla post-acuzie e alla cronicità. Servono più posti letto di RSA e di Residenze protette per assistere i tanti anziani non autosufficienti ospitati nelle case di riposo della nostra provincia, il cui numero è almeno del 30% superiore a quello dei posti letto convenzionati con le Zone territoriali. «Per questo – sostiene Ottaviani -  ben venga il percorso regionale di riqualificazione delle residenze protette, volto a migliorare l’assistenza e a ridurre il costo delle rette, ma servono certamente più risorse da parte della Regione Marche».  Un appello alla classe politica - «Lanciamo un appello ai rappresentanti regionali eletti nei collegi maceratesi – conclude Ferracuti – affinché la politica torni ad essere un luogo in cui si elaborino progetti di lungo respiro, in grado di affrontare le sfide che questa stagione difficile ci propone, nella consapevolezza che se la coperta è corta, tutti devono potersi riparare allo stesso. Perché non è possibile che per un cittadino di Ancona si spenda di più che per tutti quelli delle altre Provincie». LEGGI GLI ARTICOLI PUBBLICATI SU: IL RESTO DEL CARLINO IL MESSAGGERO CORRIERE ADRIATICO http://www.youtube.com/watch?v=0ffs_r8ceBU
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23/12/2010 Sanità: 250 posti a rischio nelle Marche
Sono circa 250 i lavoratori del comparto  e della dirigenza medica  e sanitaria Asur e delle aziende ospedaliere, con contratti a tempo determinato e atipici (co.co.co.) in scadenza, ma è la situazione complessiva della sanità marchigiana a destare grande preoccupazione. Tagliare personale vuol dire non garantire più i servizi quotidianamente erogati. Contestualmente poi ai numerosi pensionamenti ed ai limiti imposti dalla Manovra Finanziaria al recupero del turn -over vi sono fortissime preoccupazioni su come sarà la Sanità Marchigiana del 2011.Le segreterie regionali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil  consapevoli delle ricadute dei tagli che nel bilancio regionale di previsione ammontano a circa 70-80 milioni  all’anno per tre anni, come ha dichiarato l’assessore al Bilancio in sede di approvazione del bilancio di previsione 2011, sollecitano la Regione  ad esprimersi  su quale Sanità e quindi quali servizi vuole garantire ai cittadini marchigiani.L’incertezza lavorativa, tra l’altro, colpisce anche la dirigenza medica. “Sulla sanità non si può tagliare – ha ribadito Luca Talevi della Cisl – invece a causa dei prepensionamenti che non vengono rimpiazzati come dovrebbero, si va ad incidere sulla qualità e l’efficienza dei servizi che devono essere erogati ai cittadini. Inoltre quando il personale richiede, per esigenze famigliari, il part time il riscontro è spesso negativo”. Talevi sottolinea come ci sia incertezza sui livelli di contrattazione, mentre “solo con un confronto serrato sarebbe possibile individuare le scelte prioritarie e non andare avanti con una logica da emergenza quotidiana, zona per zona, senza una sintesi complessiva”.Insomma per Cgil, Cisl e Uil ci sarebbe bisogno di un rapporto costante con la Direzione dell’Asur e anche con la Regione, rapporto che attualmente è insoddisfacente e quando avviene è per proporre una logica non condivisibile.Tutti temi che saranno affrontati nell’incontro che l’Assessore regionale alla Sanità Mezzolani ha convocato per martedì 28 dicembre. Temi che saranno al centro della mobilitazione che avrà come tappa fondamentale la grande assemblea regionale unitaria del 4 febbraio  del pubblico impiego con i quadri sindacali categoriali e confederali per definire le azioni più opportune.Clicca sul seguente link per visualizzare il testo integrale del comunicato stampa http://www.scribd.com/full/47318262?access_key=key-2frnzj1gqfp5u4icubvu
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22/12/2010 Immigrati Cisl, sgomento per manifestazione Forza Nuova
Di fronte alla manifestazione - ci auguriamo autorizzata - di ieri mattina da parte di un gruppo di manifestanti di Forza Nuova rimaniamo davvero sgomenti. Ai manifestanti ricordiamo che gli stranieri contribuiscono alla produzione del Prodotto interno lordo per l’11,1% (stima di Unioncamere per il 2008) e che con i loro contributi, dei quali spesso non godono, pagano le pensioni di cui stiamo godendo noi. Né si può dire che nei loro confronti ci sia un atteggiamento buonista, se pensiamo ai recenti possibili rifugiati respinti in mare aperto e rimandati nelle prigioni libiche.  Lo stesso recentissimo decreto flussi si limita in realtà ad autorizzare un esiguo numero di ingressi legato per lo più alle necessità di cura familiare degli italiani. Sono infatti gli immigrati a farsi carico di vecchi e bambini che altrimenti sarebbero privi di assistenza.  Non ci risulta che ci siano molte badanti a tempo pieno italiane o fornite dall’assistenza pubblica.  Per non parlare delle peripezie e dei costi che i 34.000 stranieri residenti nella provincia di Macerata devono passare per un rinnovo del permesso di soggiorno, assurdamente legato ad un lavoro che è sempre più precario e che comporta una spesa di circa 72 euro.   “Se abbiamo chiesto per gli italiani giustizia e rispetto, altrettanto dobbiamo fare per chi immigra nel nostro paese”. Queste parole, pronunciate  nel 1990 nel corso della prima Conferenza nazionale dell’immigrazione, andrebbero ricordate oggi a questi nostri manifestanti dalla memoria corta che hanno già dimenticato il passato di immigrazione dei loro nonni e l’attuale realtà di immigrazione all’estero degli scienziati e ricercatori italiani. Il Responsabile Anolf Macerata Sammy Kunoun
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18/12/2010 Morto operaio alla Quadrilatero, lavoratori in sciopero
E’ stato travolto da una centina, struttura in acciaio utilizzata per il consolidamento delle gallerie che gli ha schiacciato il torace, l’operaio morto venerdi mattina a seguito di un incidente sul lavoro verificatosi in un cantiere per la realizzazione di una galleria, nel tratto Foligno-Colfiorito della ss77, del progetto Quadrilatero Marche-Umbria .Un altro gravissimo lutto ha colpito il mondo del lavoro e portato dolore e sofferenze in altre famiglie. Manifestiamo il nostro profondo cordoglio ai familiari ed auspichiamo che l'autorità giudiziaria faccia prontamente piena luce sull'effettiva dinamica dell’infortunio mortale e persegua con rigore ogni eventuale responsabilitàProclamato per lunedì 20 dicembre 2010 uno sciopero unitario di otto ore di tutti i lavoratori delle imprese coinvolte nel tratto Val di Chienti della Foligno-Civitanova, per dire basta alle morti sul lavoro e per rimettere al centro dell’attenzione la sicurezza e la prevenzione.L’eccessiva frantumazione produttiva, il lavoro irregolare, i ritmi troppo sostenuti, la precarizzazione, la carenza delle misure di prevenzione sono i problemi che causano gli infortuni in questo settore.Le attività di vigilanza vanno rafforzate per garantire la sicurezza sul lavoro e la regolarità contrattuale e contributiva delle imprese.E' solo dalla rete di informazione, formazione, contrattazione, prevenzione, assunta insieme dalle forze del lavoro e dell'impresa, e l'impegno ad ogni livello delle istituzioni pubbliche, che si può mettere in campo una strategia più efficace per creare una cultura della sicurezza sul lavoro che si traduca in pratica in ogni luogoI SEGRETARI GENERALIFilca Cisl, Fillea Cgil e FeNEAL-UILPrimo Antonelli, Daniel Taddei e Sergio Campanari
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18/12/2010 Civitanova, è allarme sanità
Riduzione dei finanziamenti, carenze di organico e assistenza inadeguata agli anziani non autosufficienti ospiti delle strutture residenziali. Cisl confederale, Funzione pubblica e Pensionati denunciano la difficile situazione della sanità nella Zona 8 (Civitanova e Recanati). CLICCA QUI SOTTO per leggere gli  articoli pubblicati il 18 dicembre da RESTO DEL CARLINO   MESSAGGERO CORRIERE ADRIATICO
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16/12/2010 COMUNE DI FERMO: PERSONALE PENALIZZATO
Nota stampa su progress. orizz. com Fermo
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16/12/2010 Cementificio Sacci, Cassa integrazione per 17 lavoratori
C’è l’accordo tra lavoratori, sindacati e proprietari del Cementificio Sacci sul ricorso alla Cassa integrazione ordinaria. A rotazione per  13 settimane (rinnovabili per altre 13), 17 degli 84 dipendenti del cementificio avranno accesso all’ammortizzatore sociale. Evitato quindi il licenziamento per 25 dipendenti, inizialmente paventato a causa della crisi del mercato dell’edilizia che ha ridotto fortemente la domanda di cemento, mettendo a rischio l’attività di quella che è l’unica cementeria della Regione Marche. L’accordo prevede anche incontri periodici tra proprietà e sindacati, volti a verificare lo stato di applicazione degli ammortizzatori sociali e le prospettive di mercato dell’azienda, che ha anche espresso la volontà di investire circa 10 milioni di euro per ampliare le linee produttive. In vista anche una razionalizzzione  dell’organizzazione del lavoro, da realizzare riducendo i costi di produzione e mettendo  a punto iniziative di risparmio energetico, con l’utilizzo di combustibili alternativi e la costruzione di una centrale turbogas.Decisivo, per il futuro dell’azienda, il rinnovo della concessione mineraria di Castelraimondo, che consentirà di ottenere materia prima a basso costo per i prossimi 30 anni.
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16/12/2010 In stato di agitazione i precari dell'INPS
Stato di agitazione dichiarato dai  sindacati dei lavoratori atipici di CISL CGIL e UIL (rispettivamente FELSA, NIDIL e CPO) e dai lavoratori in somministrazione dipedenti delle Agenzie di lavoro ed impiegati presso l'INPS di macerata.Sono 10 i lavoratori che a partire dal 31 marzo 2011, data di scadenza del loro contratto di lavoro, saranno lasciati a casa dall'INPS di Macerata, in conseguenza dei tagli previsti dalla manovra estiva di correzione dei conti pubblici.Si tratta di una situazione che in tutta Italia coinvolge 1.800 lavoratori, la maggioranza dei quali, da diversi anni, sono occupati da anni nelle sedi dell'Istituto con contratti di somministrazione di lavoro attraverso varie agenzie per il lavoro.Sono lavoratori adibiti a funzioni ordinarie e strutturali – come liquidazione di prestazioni di cassa integrazione, disoccupazione per lavoratori impiegati in aziende in crisi, invalidità civili delle persone diversamente abili - tanto che la loro assenza non potrà che rallentare le pratiche rivolte soprattutto a persone che hanno perso il lavoro, con conseguenze gravi  anche nei loro confronti.Una vera e propria "crisi dimenticata" quella dei precari, ai quali le Pubbliche Amministrazioni negli ultimi anni hanno fatto ricorso per aggirare i blocchi del turn over (cioè il divieto di sostituire personale in pensione) compensando il mancato adeguamento delle piante organiche. Con un colpo di spugna la manovra cancella ora questi lavoratori sacrificandoli sull'altare del risanamento dei conti pubblici.Per sensibilizzare l’opinione pubblica richiamando l’attenzione su questo problema era stato organizzato un presidio con volantinaggio presso la Sede dellì’INPS per il 16 dicembre. A causa del maltempo che ha colpito anche la città di Macerata l’iniziativa è stata rinviata a data da destinarsi.I lavoratori chiedono  la proroga dei contratti in scadenza, la sospensione delle norme di taglio previste dalla manovra di luglio e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro in somministrazione tuttora attivi presso l'Istituto, attraverso meccanismi di riconoscimento del lavoro effettuato in eventuali concorsi banditi dall'Ente.
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09/12/2010 Indesit: raggiunto accordo sul piano industriale
Dichiarazione di Stefano Mastrovincenzo Segretario Cisl Marche “Si tratta di un accordo che conferma, con investimenti consistenti, la presenza di Indesit in Italia e nelle Marche, e individua misure socialmente responsabili per la tutela dei lavoratori degli stabilimenti del nord Italia che cesseranno l’attività.L’accordo conferma che il confronto è la via maestra da seguire, anche nelle situazioni più complesse; di fronte ai problemi, mai come in questo periodo servono responsabilità, dialogo e creatività nell’individuare soluzioni” 8 dicembre 2010 
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03/12/2010 La Cisl di Macerata al Consiglio generale
«Abbiamo fatto molto, ma molto ancora c’è da fare». Parole pronunciate dal  Segretario generale Marco Ferracuti a margine del Consiglio generale della Cisl di Macerata che si è svolto mercoledì 1 dicembre nella Sala Sisto V di San Severino Marche.  Il “parlamentino” della Cisl provinciale, riunitosi anche per approvare il bilancio di previsione 2011, ne ha approfittato per fare il punto della situazione e per tracciare possibili linee di azione per il 2011.  Si riparte ovviamente dalla crisi, che nonostante alcuni timidi segnali incoraggianti, è tutt’altro che finita. A fine ottobre erano 1.890 i lavoratori licenziati dall’inizio dell’anno. La maggior parte (62%) hanno tra 40 e i 59 anni. Alla stessa data risultavano iscritti nelle liste di mobilità 4.344 persone. Più di 1.000 infine i lavoratori cancellati dalle liste per decorrenza dei termini. Sono persone che nonostante gli incentivi non sono riuscite a trovare un nuovo lavoro, scivolando silenziosamente nell’oblio.  Il dibattito è stato condizionato anche dalla manovra di correzione dei conti pubblici approvata con legge 122 del 30 luglio. Per la Cisl la più pesante manovra finanziaria di sempre, che in attesa del federalismo fiscale ridisegna il rapporto tra Stato e autonomie locali tagliando i trasferimenti in modo diretto e drastico. Colpiti anche i lavoratori del pubblico impiego, che per i prossimi tre anni subiranno il blocco del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro.  Riflessioni importanti anche sull’unità sindacale, che per la Cisl «non può essere solo evocata ma deve venire praticata a partire dal riconoscimento, dal rispetto reciproco e dall’onestà intellettuale. Onestà che purtroppo è mancata in occasione della valutazione dell’accordo in deroga di Pomigliano e del decreto sul collegato lavoro»  Un sindacato moderno, coraggioso, riformista. Soprattutto un sindacato concreto. Lo dimostrano i risultati dell’accordo sulla riforma delle regole di contrattazione firmato nel 2009 (ovviamente senza la Cgil). 55 CCNL rinnovati unitariamente a fronte di altrettante piattaforme separate. Accordi firmati subito dopo la scadenza dei precedenti, senza un’ora di sciopero, con retribuzioni minime aumentate grazie all’applicazione del nuovo indicatore IPCA.    A livello locale attenzione concentrata sulla riforma dei servizi pubblici locali. Il 31 dicembre 2011 cesseranno tutte le gestioni di servizi a società totalmente pubbliche controllate dai Comuni. I servizi dovranno essere affidati a soggetti individuati attraverso procedure ad evidenza pubblica, o in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%.  Attività importanti sia per valori economici che per l’occupazione che da esse deriva, sulle quali è necessario aprire subito una discussione pubblica e trasparente sulla nuova normativa, le sue implicazioni, le opportunità che da essa derivano e i suoi punti di caduta.  Pieno sostegno della Cisl alla vertenza della categoria pubblico impiego per il rinnovo dei contratto collettivo dei lavoratori delle cooperative sociali. Sono lavoratori che gli appalti al massimo ribasso, fatti solo per far risparmiare gli enti pubblici, schiacciano in una condizione di retribuzioni basse, scarse tutele normative ed elevata dequalificazione professionale. Lavoratori peraltro impiegati in settori delicati come quelli dei servizi alle persone fragili (anziani disabili ecc.).  Un consiglio generale vivace e partecipato. I lavori che avrebbero dovuto concludersi con il pranzo, sono stati ripresi nel pomeriggio per consentire di terminare tutti gli interventi programmati (16). Fuori programma invece l’intervento di Cesare Martini, il Sindaco di San Severino Marche Cesare che ha voluto portare i saluti dell’amministrazione. Conclusioni riservate invece a Pietro Cerrito, Segretario nazionale della Cisl che ha affrontato le più delicate e complesse questioni di interesse nazionale.
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02/12/2010 Matelica, salvate tre grandi aziende
Tre grandi aziende sono state salvate dal fallimento e tanti posti di lavoro sono stati mantenuti, con un buon ritorno per l'indotto. Le strategie con cui si è arrivati a trovare nuovi imprenditori per rimettere in piedi le aziende in difficoltà sono state illustrate ieri a Matelica dai rappresentanti delle federazioni provinciali confederali e dei metalmeccanici Cgil, Cisl Fiom Cgil e Fim Cisl. La crisi a Matelica. Le cifre della crisi abbattutasi sul territorio di Matelica parlano di 153 lavoratori in mobilità e 228 licenziati, per un totale di 381 persone rimaste senza lavoro, rispetto alle 4.800 di tutta la provincia di Macerata. «Una crisi devastante — sostiene il Segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti — che ha colpito pesantemente un territorio con una forte vocazione metalmeccanica» Le azioni di salvataggio. Le imprese in questione sono la Villeroy&Boch - Vitaviva di Castelraimondo, la Cesari Giovanni spa di Matelica e la A. Merloni Cylinders & Tanks di Matelica, Sassoerrato (An) e Costacciaro (Pg). Tre situazioni diverse tra loro: per la Cesari, che aveva una estrema mancanza di liquidità, la soluzione e stata la nascita della Cesari Hydro: dopo una trattativa delicatissima sono stati salvati tutti  i 28 lavoratori rimasti, che avranno la possibilità di essere riassunti entro  24 mesi. La vendita della A. Merloni all’azienda di Luciano Ghergo, ha permesso di conservare tutti i 150 posti di lavoro. La Villeroy&Boch, scesa a 34 dipendenti, è stata infine acquisita dalla tedesca Certina.  Aziende "cotte", salvate in silenzio . «Se siamo rimasti in silenzio in questi mesi –sostiene Stefania Montagner, Segretaria della FIM CISL - è stato perché non sempre l'informazione aiuta a tutelare i lavoratori quando sono in atto trattative con le imprese. II nostro impegno ci ha permesso di salvare tre imprese che sotto il profilo aziendale potevano essere ritenute 'cotte' grazie a nuovi proprietari acquirenti, che hanno dato nuove prospettive. Resta comunque ferma la necessità di vigilare e monitorare la situazione. I piani di recupero e l'importanza del credito. I salvataggi sono stati possibili grazie ad imprenditori che hanno elaborato piani industriali di recupero dell’occupazione e dei posti di lavoro. Gli accordi, sebbene importanti, non risolvono tutti i problemi e vanno successivamente gestiti. «Certo è - sostengono i rappresentanti sindacali - che senza un sistema creditizio che ha il coraggio di finanziare i progetti non si va da nessuna parte».
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18/11/2010 Centri commerciali, necessario rispettare le regole
«E’ necessario trovare il giusto equilibrio tra le esigenze delle attività commerciali e la qualità della vita di operatori, dipendenti e cittadini». Lo affermano le Federazioni del commercio di Cgil Cisl e Uil di Macerata, che in tema di deroghe alle chiusure domenicali e festive rispondono alle affermazioni Mauro Canale,  dell’Assessore al commercio del Comune di Civitanova marche. Lavoratori ricattati. Secondo Canale la riduzione delle domeniche di apertura degli esercizi commerciali si tradurrà in una diminuzione dei posti di lavoro. «Affermazione del tutto fuori luogo – afferma Marco Squartini, Segretario generale della Fisascat Cisl – nonché offensiva nei confronti di chi, con il ricatto della perdita del posto, è costretto a lavorare praticamente gratis tutte le domeniche». La nuova normativa regionale. Nei giorni scorsi è stata approvata la legge regionale di riforma del testo unico del commercio. La nuova normativa impone un vincolo rigido alle aperture dei centri commerciali: le aperture domenicali e le festività derogabili saranno complessivamente di 28 giorni. Le aperture sono comunque al di sopra della media europea e si vanno a sommare alle 13 ore di apertura giornaliera dei centri commerciali dal lunedì al sabato. Rivitalizzare i centri storici. «Quella prevista dalla legge - prosegue Squartini - è una  una disponibilità più che sufficiente per garantire la fruibilità degli esercizi a chiunque voglia far spese. Un conto sono le attività dei centri storici o dei centri commerciali naturali, cioè quelli che devono servire a dare lustro e immagine alla città. Per questo tipo di esercizi non ci sono vincoli, proprio per andare incontro alla necessità di ricreare luoghi di aggregazione e socializzazione “naturali”. Discorso diverso per le piazze finte dei centri commerciali, che ubicati sempre fuori dai centri urbani, hanno contribuito fortemente nel tempo al depauperamento culturale, sociale e anche commerciale delle città stesse». I centri commerciali e il consumismo. «Il problema - secondo il Segretario della Fisascat Cisl di Macerata - è che l’amministrazione comunale ritiene di delegare ai centri commerciali le iniziative di attrazione turistica, evitando così di affrontare i problemi  del rilancio della città e la valorizzazione del centro storico, la predisposizione di parcheggi e delle iniziative ludico-culturali. Peccato che gli obiettivi siano diversi e che  i centri commerciali promuovono esclusivamente  business e consumismo». Necessario rispettare le regole. I sindacati di categoria sostengono la necessità di tornare, a tutti i livelli, a rispettare regole e istituzioni piuttosto che cercare mille appigli e cavilli per derogare la normativa vigente a seconda degli interessi privati. In particolare sono  le deroghe predisposte dalle amministrazioni comunali che consentono ai centri commerciali di restare aperti la domenica e i festivi. Nello specifico l'invito è al Comune di Civitanova Marche, con il quale è previsto un incontro per il 23 novembre prossimo, e rispetto al quale il sindacato «auspica un ritorno alla ragionevolezza, all'equilibrio e al rispetto della  regionale, affinché  tutta la città, operatori e cittadini, ne possano trarre  beneficio».
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17/11/2010 Cingoli, parte la campagna europea per la riduzione dei rifiuti
Parte da Cingoli la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Ad aprire i lavori della campagna di sensibilizzazione, che si svolgerà dal 20 al 28 novembre in contemporanea con altri paesi europei, è il Convegno "Solidambiente, meno rifiuti per tutti. " L'evento organizzato dai pensionati Cisl di Cingoli in collaborazione con Regione Marche e Legambiente Marche, si terrà il prossimo sabato, 20 novembre, dalle ore 15.30 nella Sala Comunale “G.. Verdi” in Piazza Vittorio Emanuele II di Cingoli. «La Regione Marche – dichiara l’Assessore regionale all’ambiente Sandro Donati - da diversi anni ha avviato molteplici filoni di intervento per approcciare il settore dei rifiuti da semplice gestione di un “problema” a fonte di opportunità e di crescita. Ne sono un valido esempio le cinque Ludoteche Regionali del Riuso, l’esperienza più significativa per rispondere, attraverso una pratica ed un’azione quotidiana, a quelle necessità di diffondere, con attività di promozione ed educazione dell’individuo, la cultura della prevenzione dei rifiuti e del riutilizzo degli oggetti. Sotto il profilo di una pianificazione politica per l’individuazione di interventi mirati va ricordato il recente progetto europeo Pre Waste, in cui la Regione Marche ha assunto il ruolo di capofila di un vasto partenariato (8 Paesi Comunitari coinvolti), che mira a migliorare l’efficienza ed efficacia delle politiche regionali di prevenzione dei rifiuti al fine di ridurne significativamente la produzione, attraverso una stretta collaborazione tra le autorità regionali e locali, enti pubblici ed altri attori chiave che operano nel settore. Non ultimo la Regione Marche ha confermato, nell’ottica di piena applicazione di una strategia europea sulla prevenzione dei rifiuti, l’obiettivo di individuare e realizzare, insieme agli Enti Locali, i Centri Locali del Riuso, intesi come luoghi di scambio, conferimento e prelievo di beni ancora utilizzabili non rientranti nel circuito della raccolta dei rifiuti urbani» “L’iniziativa – spiega Dino Ottaviani, Segretario Generale dei pensionati Cisl di Macerata - si colloca all’interno di Solidambiente, il percorso che la Federazione dei pensionati, insieme a tutta la Cisl di Macerata, ha intrapreso per sollecitare una maggiore attenzione ai temi della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Il nostro obiettivo è quello di costruire, in sinergia con i principali protagonisti del territorio - istituzioni locali, soggetti gestori dello smaltimento dei rifiuti e associazioni private - una vera e propria alleanza per tutelare l’ambiente, sostenere il lavoro e promuovere la solidarietà”.  “Ridurre e prevenire la produzione dei rifiuti è la scelta più utile e lungimirante – commentano Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche e Franca Poli, responsabile scientifico di Legambiente Marche-. Abbiamo aderito anche quest'anno alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti perché crediamo che possa rappresentare una grande opportunità per sensibilizzare cittadini e istituzioni nella prevenzione. Infatti sono già molte le amministrazioni che hanno puntato sulla riduzione della produzione dei rifiuti e moltissime sono le esperienze che possiamo riproporre sul territorio come la riduzione dei contenitori di plastica attraverso l'introduzione dei prodotti alla spina per la distribuzione del latte e dei detersivi come già avviene in molti ipermercati”.  All'incontro, organizzato dai pensionati Cisl di Cingoli con la collaborazione della Regione Marche e Legambiente Marche, interverranno: Anna Maria Venturi, dei pensionati Cisl di Cingoli; Piergiorgio Carrescia, dirigente ciclo rifiuti Regione Marche; Isarema Cioni, esperta di riduzione dei rifiuti; Livio Scattolini, Sindaco di Corinaldo; Pieramelio Baldelli, assessore all'ambiente di Serra de' Conti; Filippo Saltamartini, sindaco di Cingoli, Giuseppe Giampaoli, direttore Cosmari; Francesco Ippoliti, Legambiente Cingoli; Dino Ottaviani, segretario generale Cisl Fnp Macerata e Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche.
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11/11/2010 Poste: sempre più difficile riscuotere la pensione
Chiaravalle.  Poche righe scritte con un computer annunciano ai malcapitati pensionati che nella eventualità non avessero potuto riscuotere la propria pensione nei giorni già individuati dal calendario (resosi necessario per esigenze organizzative aziendali) dovranno farlo l’undicesimo giorno successivo a quello in cui l’Inps la rende esigibile.  La notizia come si può intuire non è stata ben accolta dagli increduli pensionati fermi davanti all’avviso che pure ha attirato la nostra attenzione.  Lalli Gabriele (segreteria regionale Slp-Cisl Marche, il sindacato di categoria più rappresentativo) racconta di aver assistito a situazioni penose. Pensionati che allo sportello giustificavano il proprio bisogno di riscuotere il rateo di pensione,   venendosi a trovare in circostanze che non esitiamo a definire umilianti; mentre la dirigenza della struttura confermava la disposizione del pagamento nel pomeriggio dell’11° giorno… Una situazione imbarazzante, continua il rappresentante dei lavoratori, anche per i dipendenti che prestano servizio nell’ufficio postale.   Si ritrovano tra incudine e martello! Da una parte le legittime richieste  dei pensionati, dall’altra la rigidità delle disposizioni ricevute che non ammettono deroghe!!! Comprendiamo che sia quasi impossibile pagare tutte le pensioni  in un paio di giorni; ma ci sentiamo autorizzati  a pensare che undici giorni,  anche alla luce delle rigidità che abbiamo potuto riscontrare siano davvero troppi e giustificabili solo dall’ennesimo tentativo di indurre la clientela ad aprire nuovi rapporti continuativi (conti correnti ) con la promessa di minori code e garanzia della completa disponibilità del proprio denaro, piuttosto che per motivi  tecnici o per ragioni di sicurezza. Il problema è serio - continua Lalli - e coinvolgeremo anche la federazione dei pensionati e l’associazione dei consumatori affinché sensibilizzino Poste ad individuare una gestione del servizio di pagamento delle pensioni più attenta alle esigenze di una fascia debole della cittadinanza e della clientela. Ancona 11 novembre 2010Gabriele Lalli Segreteria Regionale Slp-Cisl Marche cell 3346739520
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04/11/2010 Muccia, sciopero dei dipendenti al cantiere Strabag
Le Segreterie Provinciale dei lavoratori costruttori di CGIL CISL e UIL hanno proclamato lo stato di agitazione e due giornate di sciopero di otto ore ciascuna da effettuarsi il 4 e l'11 novembre 2010. La decisione è stata presa dopo l'assemblea dei dipendenti del 27 ottobre scorso, in cui i sindacati hanno ricevuto mandato unanime a procedere con queste forme di protesta. I 110 lavoratori del cantiere Strabag AG presente nella provincia di Macerata, impegnati nei lavori della commessa “Quadrilatero Marche/Umbria – Maxilotto n.1”, chiedono il rispetto degli accordi sindacali sottoscritti il 24 novembre 2009, 9 febbraio 2010, 15 aprile 2010 e 9 settembre 2010. Da aprile scorso i lavoratori, che provengono da tutta Italia, sostengono personalmente le spese per il rientro a casa in quanto la Strabag non applica le intese firmate. Negativo l'esito  dell'incontro del  25 ottobre 2010 con la Direzione Aziendale, che avrebbe dovuto sanare le situazioni pregresse e predisporre l’applicazione futura degli accordi e delle convenzioni  di trasporto collettivo per il rientro domiciliare.  Da qui l'inevitabile decisione di scioperare per  far valere i propri diritti e le intese firmate.
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03/11/2010 Pensionati Cisl a convegno sulla prevenzione
Martedì 2 novembre, presso il Centro fiere maceratesi a Villa Potenza (Macerata) si è svolto il convegno “Restiamo in forma, buone regole di prevenzione”. L’iniziativa, organizzata dalla Federazione dei pensionati Cisl di Macerata, è stata ospitata all’interno di Cibaria, la fiera marchigiana di enogastronomia e ristorazione. Osteoporosi malattia insidiosa - Circa 150 persone hanno assistito al convegno nel quale si sono succeduti gli interventi di professionisti delle tre Zone territoriali dell’ASUR Marche. Maria Giulia Cartechini, diabetologa della Zona 10 di Camerino ha affrontato il tema dell’osteoporosi, malattia insidiosa - specie per le donne - che può essere prevenuta attraverso una corretta alimentazione.  La prevenzione del diabete - Il Dott. Gabriele Maolo e il Dott. Gianraimondo Morico, professionisti della Zona 9 di Macerata e della Zona 8 di Civitanova Marche hanno parlato del diabete, delle sue conseguenze drammatiche sulla salute di strati sempre più larghi della popolazione e dell’importanza di prevenirlo attraverso corretti stili di vita. Alimentazione e movimento - Silvana Sciamanna, dietista della Zona 9 ha illustrato ai partecipanti le regole principali per una corretta alimentazione, mentre Giada Paoletti, fisioterapista della Zona 10 ha sottolineato l’importanza di mantenere attivo il corpo attraverso semplici esercizi quotidiani alla portata di tutti, in particolare delle persone anziane.  Il camper della salute - Più di 300 persone hanno fatto visita al Camper della salute, allestito dall’Associazione tutela diabetici di Camerino e dalla Federazione dei pensionati Cisl, e appostato all’interno della Fiera dal 31 ottobre al 2 novembre. Per tre giorni i visitatori hanno potuto sottoporsi gratuitamente ad un esame dei parametri morfologici (peso, giro vita, pressione arteriosa e glicemia), effettuato da infermieri volontari in pensione che hanno rilasciato ad ogni paziente un apposito foglietto con gli esiti degli esami.  Importante una corretta alimentazione «Un denominatore comune a tutti gli interventi dei relatori – spiega Dino Ottaviani, Segretario generale dei pensionati Cisl di Macerata - è la necessità di rispettare alcune semplici ed importanti regole in tema di alimentazione. Per questo la scelta di organizzare questo convegno all’interno di Cibaria, lungi dal rappresentare una provocazione, è finalizzata a sensibilizzare la popolazione sull’adozione di corretti stili di vita in generale, e alimentari in particolare. Mangiare prodotti di qualità, possibilmente di stagione, è una delle più importanti regole dalle quali ripartire per preservare a lungo la nostra salute».  Costruiamo una "rete della salute" - Concetto ribadito anche dal Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, che concludendo i lavori ha sottolineato l’importanza di costruire una “rete della salute” partecipata da istituzioni, enti e associazioni private e rappresentative dei lavoratori e dei cittadini. Un sindacato moderno come la Cisl – ha spiegato Ferracuti – non si limita a rivendicare azioni altrui, ma mette in moto processi virtuosi e costruisce alleanze sul territorio con le quali tentare di far fronte insieme ad un momento difficile. Certo, i sacrifici che verranno imposti ai cittadini in termini di tagli ai bilanci delle aziende sanitarie marchigiane dovranno essere compensati da una riorganizzazione interna al sistema, che riduca le spese amministrative liberando risorse da reinvestire nei servizi sul territorio.
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03/11/2010 Bancari a convegno sui rischi del mestiere
Mercoledì 27 novembre i bancari della Cisl di Macerata si sono riuniti in assemblea presso la Sala Convegni dell’Hotel Grassetti di Corridonia, gremita fino all’ultimo posto. E’ stato approfondito il tema - attualissimo - della normativa antiriciclaggio,  analizzando in particolare le leggi 197 del 1991 e 231 del 2007 insieme alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa. Il relatore Mario Capocci, coordinatore nazionale dei Quadri Direttivi della Federazione Italiani Bancari (FIBA) Cisl, ha messo al corrente i lavoratori dei rischi che si corrono nel caso di mancata segnalazione di operazioni “sospette”. Sanzioni disciplinari ma soprattutto sanzioni penali, sia per la banca che per i dipendenti, chiamati in più di un caso a rispondere personalmente e con il proprio patrimonio. In particolare la normativa sulla tracciabilità dei pagamenti, recentemente riformata, impone ai lavoratori di entrare nel merito delle operazioni, valutandone gli importi e confrontandoli con la situazione soggettiva, professionale e reddituale, della persona che si presenta allo sportello. Necessaria quindi in primo luogo una formazione specifica più puntuale da parte degli istituti di credito, spesso poco trasparenti sui livelli di responsabilità e di rischio per i lavoratori. Sui quali grava il dovere di segnalare direttamente le operazioni sospette al titolare della filiale, che a sua volta dovrà rivolgersi alla direzione generale. Quest’ultima, se lo riterrà opportuno, potrà adire l’Ufficio Centrale Finanziario della Banca d’Italia. Soddisfatto il Segretario generale dei bancari Cisl di Macerata Giovanni Carlini secondo il quale «la grande partecipazione all’incontro di ieri - il secondo organizzato sul tema dalla Fiba Cisl dopo quello di Jesi del mese scorso - testimonia l’attenzione e la preoccupazione dei lavoratori su questo argomento. Per questo, anche su richiesta di tanti miei colleghi, la Fiba Cisl si impegna a organizzare ulteriori momenti di confronto anche su tematiche diverse. »
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02/11/2010 Provincia di Ascoli Piceno e Sicurezza sul lavoro. Silenzio assordante.
La sicurezza sul lavoro nel nostro territorio è da anni punto fondamentale per la nostra attività, per far conoscere agli addetti ai lavori, lavoratori e aziende, la necessità della cultura della sicurezza. I protocolli d'intesa sottoscritti con la Provincia di Ascoli Piceno (ultimo in data 17/03/2008) negli ultimi anni ne sono la prova. Lo scorso 21 Dicembre 2009 ci siamo incontrati con il neo eletto Presidente Ing. Piero Celani per fare il punto sugli impegni assunti con la precedente Amministrazione. Tra i punti principali vi era la Settimana Europea a favore della “ Sicurezza sul lavoro“ che si svolgeva ad ottobre, la Formazione dei Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza, la Giornata provinciale a favore della sicurezza sul lavoro, l'attivazione del Fondo Provinciale Vittime sul lavoro e il Concorso “ Al lavoro sicuri per un sicuro lavoro” riservato agli studenti delle scuole medie superiori (concorso che ha portato negli anni passati a un riconoscimento ufficiale da parte del Ministero del Lavoro per essere stata la prima provincia in Italia a coinvolgere i giovani sul tema della sicurezza sul lavoro, e che questa Amministrazione ha omesso di attivarla per il 2010). Ad oggi purtroppo non abbiamo avuto alcuna risposta a tali richieste che riguardano i lavoratori in prima linea. Forse Il Presidente la pensa come il Ministro Tremonti, che in un intervento al Berghem Fest nell'Agosto scorso, «robe come la 626 ( la legge sulla sicurezza sul lavoro, ma da 2 anni abrogata con D.Lgs. n. 81/08 e n. 106/2009 ) sono un lusso che non possiamo permetterci. Sono L'Unione europea e l'Italia che si devono adeguare al mondo ». Se così fosse riusciamo a capire questo silenzio assordante. Forse fare meno salotto produrrebbe molto di più. Comunque, se non ci saranno risposte alle nostre istanze, attiveremo iniziative a sostegno delle nostre richieste.CGIL CISL UL Dipartimento Sicurezza e Igiene sul Lavoro
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28/10/2010 Sanità, in arrivo tagli pesanti
Sono tempi difficili per la sanità marchigiana, messa sotto pressione dal disastroso avvio del Centro unico regionale di prenotazione. Pur evitando di cavalcare l’onda di polemiche facili l’occasione è propizia per una riflessione sulle patologie che affliggono il servizio sanitario regionale. A maggior ragione ora che sono in corso di svolgimento le audizioni della quinta Commissione del Consiglio regionale, che dovrà mettere a punto la modifica della legge regionale istitutiva dell’ Azienda sanitaria unica regionale. In arrivo tagli pesanti. Il dibattito sulla nuova legge, per quanto interessante, rischia a conti fatti di risultare inutile. Perché nel frattempo la sanità regionale, al pari di quella nazionale, è minacciata dai pesanti tagli previsti dalla manovra finanziaria correttiva approvata con legge 30 luglio n. 122. La Regione Marche potrà contare su 134,5 milioni di € in meno per il triennio 2010-2012, ai quali vanno sommati i circa 56 milioni di € di deficit accumulati dalle 13 Zone territoriali. Che la gestione dell’Asur fosse in perdita non è una novità. Nel triennio 2007-2009 l’Azienda unica ha bruciato tra 70 e 90 milioni di €, generosamente ripianati dal governo regionale. Per far tornare i conti è bastato modificare la legge regionale n. 47 del 1996 e consentire alla Giunta di attingere alle riserve patrimoniali dell’Asur – costituite da beni immobili e patrimoniali - per coprire le perdite.  Risparmi su personale e farmaci . Una volta liquidati i “gioielli di famiglia” i cordoni della borsa sono stati sigillati. A questo punto i lavoratori e i cittadini pagheranno un prezzo molto alto, perché i risparmi imposti al sistema verranno in gran parte dalla spesa farmaceutica e da quella per il personale. Questo significa nell’immediato non sostituire i lavoratori che andranno in pensione (blocco del turn over) e aumentare i carichi di lavoro per quelli in servizio. Nella realtà provinciale sono evidenti i segnali di un sistema che sta perdendo la bussola. Il reparto di Emergenza Urgenza dell’Ospedale di Macerata è sull’orlo di una crisi di nervi, con i pazienti in attesa per ore e il personale in costante apnea. La riduzione degli anestesisti significa meno sedute in sala operatoria e quindi tempi più lunghi per chi deve sottoporsi ad interventi chirurgici. La vicenda del servizio mensa, dato in gestione a privati, ha umiliato il personale. Nelle altre Zone non va meglio. L’allarme lanciato dal Sindaco di Recanati sui gravi segnali di cedimento del servizio sanitario nella Zona 8 non può lasciare indifferenti. Il rischio concreto è quello di un blocco generalizzato delle attività e di una diffusa riduzione dei servizi - sia ospedalieri che territoriali - su tutto il territorio della provincia di Macerata.  Rafforzare le Aree Vaste provinciali. Siamo consapevoli che non esistono ricette facili, ma alcune linee strategiche possono essere tracciate. Sarebbe fin troppo facile decretare il fallimento dell’Azienda unica – nata anche per ridurre i costi del servizio sanitario regionale - e chiederne a voce alta lo smantellamento. Si risparmierebbero da subito circa 60 milioni di €. La proposta di riforma della legge 13, rafforzando il ruolo delle Aree Vaste, rilancia la dimensione provinciale delle Aziende sanitarie. In questo contesto le Zone territoriali diventano una sovrastruttura inutile di cui dovremmo fare a meno. Si risparmierebbero risorse preziose da reinvestire sul territorio, dando allo stesso tempo un segnale importante di condivisione dei sacrifici che verranno imposti anche ai cittadini e ai lavoratori. Più risorse per il territorio maceratese. Oltre che risparmiate, le risorse vanno spese meglio, riequilibrandone la distribuzione sul territorio. I criteri attualmente in uso per assegnare i budget di spesa alle Zone territoriali penalizzano il territorio maceratese, che privo di aziende ospedaliere - con le quali i budget vengono contrattati a parte - può contare su risorse molto inferiori a quelle che affluiscono a Pesaro ed Ancona. Di conseguenza i cittadini maceratesi sono costretti a spostarsi di frequente per accedere ai servizi sanitari d’eccellenza, con ulteriori costi in capo alle zone territoriali di residenza. Per questo è urgente fermarsi e riflettere con attenzione, programmando l’offerta dei servizi sul territorio regionale in modo da garantire reale equità e parità di accesso per tutti i cittadini marchigiani.  Recuperare la concertazione. Constatiamo con amarezza che la situazione che ci troveremo ad affrontare poteva essere prevenuta se solo il sistema fosse stato gestito in modo meno verticistico ed elitario. Per questo rivolgiamo un appello a non perseverare negli errori commessi, recuperando il valore della concertazione e del confronto con le forze sociali e sindacali, vero punto di forza della programmazione sanitaria. Per leggere la rassegna stampa sul tema clicca qui: Messaggero Macerata Il Resto del Carlino Macerata Corriere Adriatico Macerata
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23/10/2010 Una nuova stagione per l'agricoltura
Mercoledì 13 ottobre è stato sottoscritto il protocollo d’intesa per la tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo. L’accordo istituisce il Comitato provinciale per l'agricoltura, che avrà il compito di monitorare la corretta attuazione dei contratti collettivi degli operai agricoli e florovivaisti e dei dipendenti delle cooperative e dei consorzi agricoli. Il Comitato garantirà anche  un maggior controllo sul territorio in merito alla sicurezza sul lavoro, con un percorso formativo e informativo che fornisca almeno i livelli minimi sia per i lavoratori che per le imprese. L’accordo - siglato dalle Federazioni dei lavoratori Agricoli di Cgil Cisl e Uil, dalle principali Organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro, dalla Direzione Provinciale del Lavoro e dalla Direzione dell' INAIL e dell’INPS di Macerata - rappresenta il punto d’arrivo di un percorso che può offrire da ora in avanti un  nuovo modo di ragionare e confrontarsi, anche in considerazione del fatto che le condizioni del settore certamente non sono delle più facili, con molte realtà agricole che danno segnali di difficoltà sia in termini di produttività che di mercato.
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23/10/2010 David Ballini è il nuovo Segretario dei tessili
David Ballini è il nuovo Segretario Generale della Federazione Energia Moda Chimica e Affini (FEMCA) della Cisl di Macerata. Lo ha deciso il Direttivo provinciale della FEMCA, riunito martedì 19 ottobre 2010.  49 anni, sposato e padre di 2 figli, Ballini proviene dal settore delle costruzioni, d ove ha lavorato per circa 10 anni in edilizia e poi per altri 7 anni come operaio specializzato nel settore della pietra e del marmo. La sua carriera sindacale è caratterizzata da una lunga militanza nella Federazione dei lavoratori costruttori e affini (FILCA) Cisl di Macerata, dove ha rivestito la carica di Segretario Generale fino a febbraio 2009, quando è stato nominato Responsabile provinciale della Cisl Artigianato.  Alla FEMCA Ballini sostituirà Massimo Corvatta e sarà affiancato da due colleghi di Segreteria. Se Claudio Paoletto è una conferma la novità è Didina Voicu, lavoratrice rumena delegata della Femca presso la Conceria di Tolentino.     Con i suoi 2.000 iscritti circa la FEMCA è la più importante categoria della Cisl nel settore dell’industria. Nata per accorpamento di due diverse categorie - quella del settore tessile, abbigliamento e calzature e quella dei chimici, gomma e plastica – è tra le più impegnate a contrastare gli effetti di una crisi che sta duramente colpendo il settore manifatturiero, da sempre cuore dell’economia italiana e maceratese. Un settore che vede impiegati anche molti lavoratori immigrati.  «Il mio impegno -  afferma Ballini – sarà quello di essere quanto più vicino possibile a tutti i lavoratori, sia difendendo l’occupazione con la gestione degli ammortizzatori sociali, sia tutelando le retribuzioni anche con il rilancio della contrattazione di secondo livello scaturita dal nuovo modello contrattuale; inoltre l’attività proseguirà nel solco fin qui tracciato in direzione di una  piena integrazione della categoria».
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22/10/2010 UNITI CONTRO L'IMPOVERIMENTO DEI SERVIZI SANITARI DEL TERRITORIO FERMANO
Conferenza stampa su Sanità del Fermano CGIL CISL UIL Confederali e categoriali hanno organizzato una conferenza stampa sulla sanità alla quale sono stati invitati il Presidente della Provincia di Fermo, i Sindaci del territorio ed il Direttore della Z.T. 11.
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21/10/2010 Troppi disagi per gli anziani
COMUNICATO  STAMPA  Le Federazioni dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL  non possono tacere di fronte a tutti i disagi che dal 13 settembre  i cittadini, soprattutto anziani, stanno subendo  nel “tentare” di  prenotare una prestazione sanitaria attraverso il  Centro Unico di Prenotazione oltre a subire le interminabili file alle accettazioni e alle casse-ticket delle strutture sanitarie di tutta la Regione. Le Federazioni dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL  sollecitano la Regione Marche affinché il sistema di prenotazione regionale per le prestazioni sanitarie, possa al più presto andare a regime . Condividono l’obiettivo di facilitare l’accesso alle prestazioni attraverso l’integrazione e l’utilizzo di tutti i terminali, dalle farmacie ai medici di medicina generale. Manifestano forte preoccupazione rispetto alle difficoltà che gli anziani, soprattutto quelli con patologie invalidanti, e le loro famiglie, potrebbero incorrere  per l’erogazione delle prestazioni in presidi dislocati su tutto il territorio regionale rischiando di incentivare il ricorso alle prestazioni in libera professione,  caricando così  i cittadini oltre che dei disagi anche dei costi della sanità marchigiana.  Le Segreterie Regionali   SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL Ancona, 21 ottobre 2010
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18/10/2010 Sanità: le proposte di Cgil, Cisl e Uil Marche
Il Comunicato Stampa Sanità: Cgil, Cisl e Uil Marche avanzano proposte per attuare una serie di modifiche che riguardano sia la legge di riorganizzazione del servizio sanitario regionale  sia il nuovo Piano socio- sanitario. Una necessità imprescindibile: tenere insieme programmazione degli obiettivi (Piano socio- sanitario) e riorganizzazione. Il tutto partendo da un giudizio che il risanamento finanziario ha non ha corrisposto la soluzione dei nodi strutturali del sistema: dalla mancata riorganizzazione ospedaliera all’abbattimento delle liste di attesa e alla mobilità passiva. Inoltre, l’attuale assetto ha visto una sovrapposizione di responsabilità a livello regionale (con conseguenti conflitti tra Servizio salute e Asur) e allo stesso tempo una frammentazione (Zone territoriali) che ha impedito d’impostare e di avviare a soluzione i problemi cronici della sanità marchigiana. In particolare, Cgil, Cisl e Uil Marche sostengono che, nella proposta di modifica della legge 13, pur essendo state accolte  sollecitazioni, restano  delle contraddizioni tra la stessa e il Piano sanitario. Il Piano infatti ruota attorno ad una serie di progetti e obiettivi  per i quali è necessario un rafforzamento del ruolo della Regione nelle funzioni di indirizzo e controllo, anche tramite il Dipartimento per la salute, e ad un livello gestionale che indica nell’Area Vasta il riferimento organizzativo e la dimensione gestionale ottimale. Questa indicazione però non trova riscontro nella proposta di legge di riorganizzazione del servizio sanitario regionale per cui all’Area Vasta di fatto non corrispondono assetti di responsabilità coerenti. Un’inadeguatezza ancor piu’ sostanziale sul fronte della contrattazione: la proposta infatti non consente di individuare un livello unico e certo su cui esercitare questa funzione. Insomma, c’è il rischio di una moltiplicazione dei centri decisionali e perciò il sindacato è convinto che l’assegnazione della personalità giuridica all’Area Vasta sarebbe la soluzione migliore e che comunque la stessa debba essere definita come unica articolazione dell’Asur con al vertice un direttore generale. Tale riordino del servizio sanitario dovrà comportare anche un’eventuale ridefinizione dei distretti e degli ambiti rendendo superata l’organizzazione zonale. Come incoerente sarebbe giungere alla costituzione di nuove aziende ospedaliere. Quanto alla proposta di Piano socio- sanitario, Cgil, Cisl e Uil ritengono che sia un atto piu’ di indirizzo che di programmazione;  deve avviare la riconversione degli ospedali minori,  riaffermare l’obiettivo di assegnare il 5% delle risorse del Fondo sanitario per la prevenzione, portare avanti la sperimentazione delle Case per la Salute e degli Ospedali di comunità senza dimenticare le fragilità. In tal senso, occorre anche superare l’emergenza che si è verificata con l’avvio del Cup e mettere a sistema la funzione di prenotazione –accesso migliorando i “terminali” (sportelli, medici di medicina generale, call center) e specializzando i percorsi in base alla complessità delle prestazioni richieste.   18 ottobre 2010 Leggi il documento unitario con le proposte 
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18/10/2010 Tagli alla sanità: preoccupazione per i livelli di assistenza
I tagli sulla sanità che il Direttore Generale dell’ASUR ha imposto alle diverse Zone Territoriali, se non verranno scongiurati, causeranno una disgregazione del Servizio Sanitario Regionale Pubblico. I tagli previsti alle assunzioni, anzi, il blocco del turn over, sono ingiusti per tutti i territori ma per alcuni di questi, in special modo quelli del sud delle Marche, sono insopportabili. Renderanno impossibili il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza o la sostituzione dei pensionamenti o trasferimenti degli operatori. C’è una sorta di accanimento sulle Zone Territoriali n.12 e 13 che negli ultimi anni hanno dovuto sopportare vicissitudini inenarrabili e le conseguenze di una dotazione organica assolutamente sottodimensionata, una perdita costante di servizi ed un abbassamento preoccupante dei livelli minimi assistenziali. Non vi è ingiustizia più grande di trattare in modo eguale soggetti diseguali. Si parla infatti di sacrifici per tutte le Zone ma si dimentica che le risorse destinate negli ultimi anni al nord della regione sono state ingenti anche perché in quella parte delle Marche si concentrano le alte specialità sanitarie. Guarda caso, però, proprio al nord si registra la percentuale maggiore di mobilità passiva extraregionale che tutta la collettività deve caricarsi. La CISL FP quindi giudica molto positivamente l’iniziativa congiunta dei sindaci di Ascoli Piceno e San Benedetto di convocare le rispettive conferenze dei Sindaci per discutere di sanità. La politica locale, infatti, si deve fare carico delle possibili conseguenze dei tagli sulle assunzioni già preventivate dal Dr. Ciccarelli ed unendo le forze, si spera, possa mostrare di essere in grado di ricoprire il ruolo di garante dei diritti dei cittadini in particolare di quelli meno abbienti. Le parole non servono più. Occorrono atti politici veri, seri e concreti nei confronti del Presidente della Giunta Regionale, dell’Assessorato alla Sanità e dell’ASUR che non possono permettersi di fare tagli lineari indiscriminati senza tenere conto della storia territoriale ed economica di ogni singola Zona Territoriale. La CISL FP sarà al fianco della Regione in tutte quelle iniziative finalizzate alla diminuzione degli sprechi, dei privilegi, delle ruberie e delle consulenze inutili ma non potrà acconsentire a tagli sul personale, alla mancata sostituzione degli operatori in pensione e alla mancata copertura dei primariati vacanti. Nella Z.T. 12 come in tutte le altre Zone del Sud delle Marche. Tutto questo, se avvenisse, darebbe origine alla perdita ulteriore di servizi e reparti perché senza personale non si potranno mantenere in piedi i servizi attualmente erogati ne sviluppare altre specialità di cui il sud delle Marche ha diritto. L’immediata conseguenza di ciò sarebbe la consegna della sanità ai privati, alle cooperative o l’esplosione del ricorso agli ambulatori privati dei medici con enorme danno ai cittadini. Le quattro cliniche private del territorio stanno attrezzando le proprie strutture per carpire, più di quanto stiano già facendo, professionisti e pazienti che, insoddisfatti dell’offerta pubblica, ricorreranno al privato. La CISL FP ritiene inutile la costituzione dell’Azienda Sanitaria Marche Sud ma auspica fortemente la nascita degli Ospedali Riuniti di Ascoli e San Benedetto che, però, non potrà prescindere dagli opportuni finanziamenti ed investimenti perché, se lo mettano in testa i soliti ragionieri della Regione, costituire ospedali riuniti non significa sommare i servizi e reparti dei due nosocomi ma scegliere con oculatezza e competenza quali e quanti servizi sanitari insediare su un territorio più ampio e rispondere, così, in maniera equilibrata e soddisfacente ai bisogni dei cittadini di Ascoli e San Benedetto che hanno pari dignità. Per ottenere questo, saranno necessarie le dovute risorse economiche ed umane. Quelle che il sud delle Marche rischia di non ottenere anzi di perdere.IL SEGRETARIO GENERALE FP-CISL ASCOLI-FERMO           Giuseppe Donati18 ottobre 2010
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14/10/2010 Pronti i nuovi operatori per i servizi sociosanitari
Si è concluso il primo corso di formazione per Operatori Socio Sanitario organizzato dall’Istituto per l’Addestramento dei Lavoratori (IAL) Cisl Marche.  I 26 allievi, che per 9 mesi hanno frequentato il corso sotto la guida di docenti esperti, nelle giornate del 6 e del 7 ottobre hanno brillantemente superato gli esami, ricevendo anche i complimenti della Commissione per l’eccellente preparazione conseguita. I nuovi Operatori Socio Sanitari sono: Akonchong Onorine Manyi, Balsamini Francesco, Bastari Donatella; Cabrera Sanchez Lourdes Gladys; Cacchiarelli Arianna, Cappelletti Dania; Capriotti Manolo, Fioretti Alberto, Fiori Elisa, Giacomini Gianluca, Huamani Flora Esther, Makara Emiliya, Nasuti Barbara, Pagnotta Lorena, Petcu Mariana, Petrucci Maurizio, Pettirossi Marina, Polovko Zhanna, Pomili Chiara, Romagnoli Daiana, Sagretti Cristiana, Santarelli Sonia, Santone Valentina, Tartabini Elisabetta, Torresi Simona, Trobbiani Giorgio. Per loro si aprono ora nuove e interessanti opportunità di lavoro nel settore sociale e sanitario. La qualifica di Operatore Socio Sanitario è infatti richiesta dalla normativa vigente per esercitare le funzioni di assistenza tutelare all’interno delle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani e disabili, ma anche nei servizi domiciliari e ospedalieri.
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13/10/2010 Grave esclusione dalla Commissione per le pari opportunità
La nuova Commissione per le pari opportunità regionale, eletta dal Consiglio regionale lo scorso 5 ottobre, non vede al proprio interno nessuna rappresentanza di CGIL, CISL e UIL Marche, contrariamente a quella eletta nella precedente legislatura, dove erano presenti due rappresentanti delle organizzazioni sindacali regionali, entrambe con delega alle pari opportunità per le rispettive organizzazioni. Riteniamo questa esclusione operata dal Consiglio regionale un fatto gravissimo. Le donne, in particolare, sono i soggetti più colpiti dalla grave crisi che ha investito anche la nostra regione e non aver dato spazio ad alcuna rappresentante del sindacato, che quotidianamente si confrontano con i problemi che le donne devono affrontare quando perdono il lavoro, quando faticano a trovarlo, quando sono costrette ad accettare rapporti di lavoro precario o addirittura in nero, evidenzia una assenza di coerenza tra le tante dichiarazioni roboanti e le effettive scelte operative. Il lavoro, nello specifico il lavoro femminile, rimane un’esperienza centrale nella vita delle persone e la promozione delle pari opportunità non può prescindere da una dimensione così significativa. Nulla giustifica la scelta di escludere dalla Commissione il contributo e le esperienze che le rappresentanti di Cgil,Cisl,Uil avrebbero potuto portare, come già fatto nella precedente legislatura. Ciò che appare è una applicazione inaccettabile e miope del “manuale Cencelli”, che dà forse risposte ai partiti politici di maggioranza e opposizione, ma non corrisponde affatto alle finalità della legge istitutiva che, come recita all’articolo 3, intende dare spazio nella Commissione a “donne che abbiano riconosciuta esperienza sulla condizione femminile nei suoi diversi aspetti e profili e siano rappresentative dei movimenti e delle diverse culture del mondo femminile”.
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08/10/2010 Accordo per la tutela del lavoro negli appalti
L’Osservatorio permanente sulla cooperazione nella Provincia di Macerata ha approvato l’atto di indirizzo per la tutela delle condizioni di lavoro negli appalti.  Istituito nel 2007, l’Osservatorio ha il compito di sostenere gli enti pubblici che appaltano servizi nel verificare la regolarità delle offerte effettuate dalle società cooperative, in particolare rispetto alle condizioni di lavoro. Ne fanno parte la Direzione provinciale del lavoro, le Direzioni provinciali dell’Inps e dell’Inail, Cgil, Cisl e Uil provinciali, Legacoop, Confcoperative e Agci di Macerata.  Attraverso l’atto di indirizzo l’Osservatorio ha redatto una check listi di principi e criteri di azione, applicabili al settore degli appalti pubblici di servizi e forniture a società cooperative, con l’ obiettivo di tutelare più incisivamente i lavoratori garantendo maggiore qualità nei servizi erogati.  Maggiore attenzione al momento della scelta degli operatori economici cui vengono affidati i servizi. Da escludersi subito sono le imprese gravemente inadempienti dal punto di vista retribuivo, contributivo e assicurativo, o inosservanti delle normative sulla sicurezza dei lavoratori. Più responsabilità in capo all’ente pubblico, obbligato a  sostituirsi all’impresa nel caso in cui questa non paghi le retribuzioni o non versi i contributi.  Momento chiave è quello della stesura delle convenzioni e dei capitolati di appalto, nei quali dovranno essere sanciti obblighi importanti per le imprese che si aggiudicheranno le gare. Rispetto integrale del contratto collettivo di lavoro, ma anche applicazione delle norme sulla sicurezza e sull’inserimento lavorativo dei disabili. In caso di “cambio d’appalto” poi, i capitolati devono prevedere l’obbligo, per l’impresa che subentra, di ricollocare i lavoratori impiegati fino a quel momento alle stesse condizioni preesistenti, anche assumendoli alle proprie dipendenze.  Sul versante della qualità dei servizi, l’obiettivo è quello di limitare al massimo gli appalti che ricorrono al criterio del “massimo ribasso”, privilegiando le “offerte economicamente vantaggiose” e con ciò valorizzando anche l’elemento qualitativo dei progetti presentati. In questa direzione va l’esclusione automatica delle offerte che presentano una percentuale di ribasso anomala. In caso di offerte sospette l’ente pubblico potrà ricorrere all’ Osservatorio, che verificherà la congruità e la regolarità delle condizioni di lavoro. Dal canto loro gli enti appaltanti dovranno adempiere puntualmente agli impegni economici assunti nei confronti delle imprese, rispettando in particolare le scadenze di pagamento.  Sulla gestione delle procedure di gara o di affidamento l’Osservatorio garantirà agli enti pubblici un supporto tecnico per verificare la congruità dei costi del lavoro, rispetto all’inquadramento contrattuale, al coordinamento e alla sicurezza sul lavoro.  Esprime soddisfazione il Segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti, secondo cui «l’accordo rappresenta un esempio importante di come aspetti importanti e problematici della nostra realtà possano essere affrontati confrontandosi e costruendo coesione sociale sul territorio. Spesso purtroppo, dietro alle logiche degli appalti e dei subappalti, si nascondono situazioni di compressione dei diritti dei lavoratori, particolarmente gravi se si parla di salute e sicurezza. Per questo è importante lavorare insieme costruendo, come in questo caso, percorsi di partecipazione fondati sulla condivisione di regole comuni».
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08/10/2010 Nuova procedura per Cup e cassa: gravi anomalie riscontrate dagli operatori riuniti in assemblea
In data 7 ottobre si è svolta l’assemblea dei dipendenti dei CUP e delle casse delle zone territoriali della provincia di Ancona e dell’Azienda Ospedali Riuniti indetta da FP CGIL – CISL FP – UIL FPL per affrontare la gravissima emergenza legata all’implementazione della nuova procedura informatica di prenotazione/cassa. L’assemblea ha voluto far emergere il punto di vista dei lavoratori che non corrisponde a quanto  comunicato dalla regione circa il funzionamento dell’apparato di prenotazione/cassa. Infatti, contrariamente ai messaggi tranquillizzanti che  quotidianamente vengono forniti,  permangono  gravi criticità relative: • alle sovrapposizioni delle prenotazioni che si stanno riversando sui reparti con più utenti che si ritrovano in contemporanea sulla stessa prenotazione; • alla persistente difficoltà di prenotare alcune prestazioni; • ai gravissimi problemi sulle casse, legati alla difficoltà di incassare, alla presenza di  fatturazioni fatte a mano, all’impossibilità di effettuare le chiusure di cassa, e su cui agli operatori non potranno in alcun modo essere fatti addebiti o contestazioni • all’assenza di “filtri” che impediscano prenotazioni impossibili o ad orari impossibili • all’utilizzo prolungato  di operatori con doppi turni  e orari di lavoro aggiuntivo imposti attraverso ordini di servizio • alla mancata formazione degli operatori sulle procedure di prenotazione e di cassaFP CGIL – CISL FP – UIL FPL  condividendo la scelta della costituzione di un CUP UNICO che possa garantire un sistema sanitario più efficiente nel dare risposte agli utenti, ed evidenziano che, anche in questo frangente d’emergenza, i lavoratori stanno dimostrando un grande senso di responsabilità e di affezione  all’azienda e alla cittadinanza, mettendo in secondo piano le loro gratificazioni personali, consapevoli che il cattivo funzionamento della nuova procedura ha danneggiato in primo luogo i cittadini.Dalla testimonianza dei lavoratori di sportello, che su questo tema hanno lunga esperienza, è anche emerso  in maniera lampante che persistono disfunzioni nel sistema che a nostro  avviso chiamano in causa la ditta aggiudicataria che si mostra inadeguata ad affrontare sul piano tecnico il problema.Le scriventi OO.SS   su mandato dell’assemblea, ritengono che il periodo di rodaggio della nuova procedura non possa avere una durata indefinita, pertanto l’intero sistema dovrà essere portato a regime non oltre 15 giorni trascorsi i quali persistendo le anomalie più volte denunciate  si procederà con le iniziative sindacali che si riterranno opportune.Ancona, 07.10.2010                                                              FP CGIL – CISL FP – UIL FPL                                                                                             Segreterie Provinciali di Ancona
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01/10/2010 Mastrovincenzo, Cisl Marche, in corteo a Roma, con i lavoratori di Fincantieri
Oggi a Roma tra i migliaia di lavoratori di tutti i cantieri d’Italia partecipa una nutrita presenza dei lavoratori della  Fincantieri di Ancona. “ Una grande ed importante manifestazione  quella di  oggi – sostiene il Segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo presente  al  corteo  -   per chiedere lavoro e richiamare  azienda e  governo a mantenere e rafforzare gli impegni assunti, nel  recente confronto con il sindacato,  per  preservare quell’enorme  patrimonio  di  professionalità e qualità   produttiva  che  con le navi di Fincantieri,  portano l’eccellenza italiana  nei mari di tutto il mondo”.1 ottobre 2010                                                                                                      Ufficio Stampa Cisl Marche
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30/09/2010 Crisi economica e concorrenza sleale
Tra i tanti effetti negativi, a volte drammatici, che la crisi economica sta producendo, vi è anche l’insorgere della pratica della concorrenza sleale tra  aziende. In particolare, l’aspetto più grave è quanto sta avvenendo nella grande distribuzione. Tra le aziende della grande distribuzione, pur di mantenere o recuperare quote di mercato e quindi clientela, si è aperta la lotta al “prezzo più basso”, a suon di sconti e promozioni varie. Ciò che preoccupa e non poco, è,  che in alcuni casi, la politica dei prezzi bassi, viene praticata, in particolare da aziende, che pur essendo grandi catene, non applicano correttamente i contratti nazionali di lavoro ai propri dipendenti, anzi, arrivano addirittura a disdettare gli accordi sindacali sottoscritti. Il risultato, è che riescono a competere sul mercato con un costo del lavoro più basso rispetto ad altre che per etica e tradizione, pagano correttamente i propri dipendenti, innescando così, una concorrenza sleale che mette ulteriormente in difficoltà quelle poche aziende “eticamente corrette”. Questa situazione sta ingenerando non poca preoccupazione nel mondo del lavoro, perché, i lavoratori del commercio e della grande distribuzione commerciale, corrono un grande rischio: la moda a chi paga di meno  per conquistare clientela e fette di mercato sempre più grandi. FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUCS UIL, esprimono forte preoccupazione per quanto sta avvenendo in provincia ed in particolare nella città di Pesaro. Rivolgono un accorato appello alle Istituzioni, all’Amministrazione comunale ed all’assessorato al commercio più in particolare, perché indirizzino le loro politiche di sostegno e di agevolazioni verso quelle aziende che si impegnano a rispettare i contratti di lavoro, a pagare correttamente i propri dipendenti, perché, solo così, si evita di favorire i “soliti furbi” che sulla pelle dei lavoratori e dei più deboli costruiscono le loro fortune. Bisogna evitare di penalizzare ulteriormente le aziende corrette e proteggere il tessuto commerciale locale dei tanti piccoli negozi che già soffrono pesantemente della concorrenza della grande distribuzione che da anni, ha ridotto il settore in estrema difficoltà.Pesaro, 27.09.2010
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24/09/2010 Sul Centro Unico di Prenotazione informazioni chiare e capillari al cittadino
COMUNICATO STAMPA 22.09.2010Un’informazione chiara e capillare al cittadino, una velocizzazione del processo che dovrebbe portare a completo regime il sistema del Centro Unico di Prenotazione e chiarimenti sull’affidamento dell’appalto all’Azienda Ospedaliera “San Salvatore” di Pesaro. Sono state queste le richieste che abbiamo avanzato nel corso dell’incontro che abbiamo avuto oggi con l’Assessore alla Sanità Almerino Mezzolani e il Direttore del Servizio Salute della Regione Marche Carmine Ruta. In particolare, dopo aver evidenziato come una partenza senza step successivi e senza “un piano b” si sia rilevata drammatica, abbiamo evidenziato gli errori commessi dall’Amministrazione nella comunicazione/informazione basata sul messaggio recepito dai cittadini di un numero verde capace di risolvere qualsiasi problema. Su tale punto ci è stato assicurato che si sta mettendo a punto una campagna capillare, a partire dai medici di famiglia, che spieghi in maniera chiara le esatte funzioni del CUP. Inoltre, abbiamo chiesto di velocizzare al massimo il processo di funzionamento del CUP in modo da ridurre al massimo i disagi e le attese subiti dai cittadini in questi primi 10 giorni di avvio del sistema. Sono inoltre state chieste informazioni in merito al ruolo del “San Salvatore”, quale soggetto che ha proceduto all’affidamento alla cooperativa e che quindi non è esente da quelle responsabilità delle quali la Regione è chiamata a rispondere nei confronti dei cittadini marchigiani. Le Associazioni Adiconsum, Adoc e Federconsumatori , sulla base della documentazione presentata dall’Assessorato intendono capire gli elementi che hanno provocato le criticità in atto, a partire dai costi di tutta l’operazione alla quale dovrebbe corrispondere efficienza, esprimendo perplessità rispetto ad un sistema che è basato per l’80% su prenotazione presso gli sportelli e 20% tramite call center: cosa che oggi praticamente è peggiorativa rispetto al passato. E’ evidente che per le Associazioni l’obiettivo è quello di rendere chiaro il problema delle liste di attesa, oggi falsate dal ricorso costante all’intramenia e quindi con costi a carico del singolo. Mezzolani e Ruta hanno assicurato un costante aggiornamento sulla questione attraverso nuovi incontri nelle prossime settimane, anche grazie alla disponibilità espressa dalle associazioni dei consumatori a svolgere una funzione di supporto nell’informazione al cittadino.
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24/09/2010 Quadrilatero: forte attenzione dei sindacati di categoria
COMUNICATO  STAMPA A seguito dell’iniziativa sindacale che da circa due mesi vede impegnate le federazioni dei lavoratori delle costruzioni – Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil – di Marche ed Umbria, in particolare le OO.SS. di Ancona e Perugia, in uno stretto collegamento, qualcosa si sta muovendo nel tratto quadrilatero Perugia – Ancona, una delle arterie fondamentali dello sviluppo economico e sociale delle due regioni. I lavori sono ripresi nel tratto relativo alla 318 mentre sul tratto della ss76 sono effettivamente iniziati per la prima  volta all’inizio del mese di settembre ma certamente il numero dei lavoratori coinvolti appaiono insufficienti rispetto al nuovo cronoprogramma previsto al fine del completamento dell’infrastruttura nei tempi previsti.Il segnale fornito dal contraente generale dirpa scarl e dalla btp, l’impresa che dovrebbe completare l’opera viaria, puo’ essere considerato solo come una prima risposta alle importanti problematiche ancora presenti sia nella progettazione esecutiva sia nella realizzazione. Se poi andiamo a considerare le condizioni sia di vita che di lavoro di quei pochi operai btp e delle imprese sub-appaltatrici siamo ancora molto lontani dagli standard presenti nei cantieri delle grandi opere. Questo significa che le importanti iniziative annunciate nel mese di settembre sono momentaneamente sospese poiche’ il prossimo 23 settembre e’ stato fissato il primo incontro tra dirpa/btp e le oo.ss di categoria. A quel tavolo il coordimamento umbria – marche delle oo.ss di feneal uil filca cisl fillea cgil vogliono risposte adeguate alla piattaforma che in questi giorni e’ stata inviata alla controparte datoriale. Una piattaforma che entra nel merito dei veri problemi dei lavoratori presenti nei diversi cantieri e che da piu’ di un anno aspettano di essere discussi con la btp. A livello di regioni, inoltre, e’ necessario istituire un tavolo tecnico, possibilmente interregionale marche/umbria, che permetta un confronto costante tra amministrazione regionale, oo.ss., dirpa e btp, con l’obiettivo di risolvere tutti quei problemi di ordine tecnico e progettuale che hanno di fatto fino ad oggi impedito un corretto e funzionale svolgimento dei lavori. Rimangono comunque forti le nostre perplessita’ sul proseguo dei lavori per le obiettive difficolta’ economiche-finanziarie che sta attraversando l’azienda esecutrice de lavori.   Pertanto, l’attenzione delle oo.ss rimarra’ molto alta per tutta la durata dell’opera. Ci auguriamo altrettanta serieta’ da parte di tutti gli altri attori coinvolti. Ancona, 20 settembre 2010Le Segreterie FENEAL-UIL   FILCA-CISL   FILLEA-CGIL
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20/09/2010 RSU BVB - Lettera aperta a Confindustria
Gentilissima dottoressa Guidi, in occasione della sua presenza qui a Pesaro vorremo portare a conoscenza della grave situazione aziendale in cui versa oramai da tempo la BVB s.r.l., azienda che produce componenti per refrigerazione con il 67% di proprietà della famiglia Marcegaglia, in questi anni abbiamo subito un costante calo dell’attività produttiva vuoi per la crisi oramai strutturale del bianco ma molto anche per le scelte di gruppo di spostare produzione da S.Lorenzo in Campo in altri stabilimenti del gruppo italiani ed esteri con conseguente riduzione di personale da 140 dipendenti circa nel 2005 agli attuali 74. In questi anni la situazione ha visto l’utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali, è stata utilizzata prima tutta la cig ordinaria, poi un’anno di cigs per crisi aziendale e adesso ci apprestiamo a terminare l’anno di cigs per riconversione e ristrutturazione, nel frattempo abbiamo fatto uscire dall’azienda 11 lavoratori con una procedura di mobilità. Nel discutere la cigs per riconversione e ristrutturazione, l’azienda ha fornito un programma di formazione e riconversione su due prodotti legati alle energie rinnovabili, su quello abbiamo scommesso un po tutti sapendo che avremo dovuto comunque affrontare una difficile situazione occupazionale. Attualmente la situazione vede i 74 dipendenti lavorare 3 giorni su 15, al ritorno dalle ferie estive l’azienda ci ha comunicato un’ulteriore riduzione delle giornate per lo spostamento della fornitura del maggior cliente da S. Lorenzo allo stabilimento polacco, portandola a due giorni settimanali con la possibilità della chiusura totale settimanale. Vorremmo ricordare che l’attuale presidente di Confindustria Emma Marcegaglia nelle sue dichiarazioni, anche in merito alle vicende fiat, ricorda che bisogna favorire il rientro delle produzioni in Italia, mentre nell’azienda dove ha una quota azionaria di maggioranza fa l’esatto contrario, contravvenendo anche alle parole che negli innumerevoli coordinamenti nazionali del Gruppo, il Cavaliere Steno Marcegaglia non ha mai perso occasione di ricordare a tutti i delegati sindacali presenti che questo Gruppo non ha mai lasciato a piedi nessun lavoratore e non ha mai chiuso un’azienda. Qui a San Lorenzo invece, il gruppo cede quote gratuitamente al socio di minoranza senza garantire un futuro sull’occupazione,  lasciando il socio di minoranza ed i lavoratori in mezzo al guado con la consapevolezza che la chiusura è dietro l’angolo. Attualmente i lavoratori che rischiano il posto di lavoro sono una cinquantina,  in una vallata quella del CESANO dove già tante aziende hanno serrato gli ingressi per la grave crisi economica e dove per anni si farà fatica a ricollocarsi. C’è la forte preoccupazione che per chi resta in stabilimento che il licenziamento sia dietro l’angolo. Le maestranze chiedono che il più grande gruppo siderurgico italiano non scappi da questa vallata, l’annuncio di ricollocare tutti i lavoratori e le lavoratrici in altri siti produttivi e un bel gesto (provocatorio) ma impraticabile e di poca efficacia. Gli stabilimenti più vicini sono quelli di Forlì, Ravenna e Gazoldo degli Ippoliti (Mantova). Le radici e gli affetti di noi lavoratori BVB sono qui distribuiti in nove comuni, un grande gruppo si rivela tale se oltre che pensare al profitto e all’espansione, è in grado di accollarsi le problematiche sociali di un territorio come cita la Costituzione Italiana. Chiediamo pertanto un’assunzione di responsabilità sia per il ruolo pubblico che Emma Marcegaglia ricopre a livello nazionale come Presidente di Confindustria, sopratutto dimostri che dietro alle parole annunciate in questi momenti difficili ci sia un comportamento coerente rispetto alle problematiche nelle sue aziende, ma soprattutto di noi lavoratori e lavoratrici suoi dipendenti. San Lorenzo in Campo, 21 settembre 2010
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16/09/2010 CUP UNICO REGIONALE: UN ENORME FALLIMENTO
Comunicato stampa CUP UNICO REGIONALE
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15/09/2010 La Provincia anticipa la Cigs
 E' operativo da questa settimana il protocollo d'intesa sottoscritto da amministrazione provinciale, organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e Inps, in base al quale la Provincia di Macerata anticipa gli importi della CIGS (Cassa integrazione straordinaria) ai lavoratori che si vengono a trovare nella condizione di fare ricorso a tale ammort izzatore sociale. La modulistica è pubblicata sul sito web della Provincia di Macerata. La volontà della giunta provinciale e dei sindacati e quella di far fronte congiuntamente alle situazioni di crisi aziendale del comparto industriale e, più in generale, alle difficoltà economiche e occupazionali che colpiscono il tessuto produttivo del territorio. Allo stesso tempo l’amministrazione, con la stessa deliberazione del 7 giugno scorso, ha stanziato un fondo di due milioni di euro. Si tratta di un "fondo di rotazione" destinato ad autoalimentarsi con il reintegro da parte dell'Inps delle somme anticipate.  L'iniziativa ha lo scopo di non privare i lavoratori di un reddito certo, anche se minimo, nei mesi intercorrenti tra il collocamento in Cassa integrazione e 1'effettiva erogazione degli importi da parte dell'Inps. La Provincia anticipa così a ciascun lavoratore un importo mensile di 600 euro per un periodo massimo di sei mesi.  Potranno beneficiare del provvedimento i lavoratori in Cigs a zero ore per un periodo superiore a 30 giorni; le imprese con un più di 15 dipendenti; le aziende interessate dalla Cassa integrazione straordinaria, che abbiano la sede ne territorio provinciale e si trovino nella condizione di sospensione o di riduzione dell'attività produttiva determinata da situazioni di crisi come le procedure concorsuali ovvero la cessazione dell’attività per crisi aziendale.
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09/09/2010 Solidarietà a Raffaele Bonanni
A nome personale e di tutta la Cisl di Macerata esprimo la più sentita solidarietà al nostro Segretario per il grave e vile attentato subito ieri, mercoledì 8 settembre, in occasione della sua partecipazione alla Festa del Partito Democratico di Torino. Quando gruppi di persone che hanno opinioni diverse decidono di abbandonare il terreno della dialettica democratica scegliendo la violenza come strumento di confronto, questo rappresenta un chiaro segnale di impotenza, risultato della mancanza di argomenti per affermare le proprie idee. Ne deriva il tentativo, evidente ma inutile, di intimidire quello che per loro è diventato un avversario, se non un vero e proprio “nemico”.  Sia chiaro a tutti che la Cisl, per sua natura democratica e riformista, non si farà mettere a tacere da uno sparuto gruppo di delinquenti. Per quel che ci riguarda, anzi, continueremo a lavorare forti della sicurezza di aver intrapreso una strada, quella della responsabilità e del riformismo, che riteniamo la più giusta nell’interesse dei lavoratori e di tutto il Paese.  Marco Ferracuti
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08/09/2010 Il contratto Nazionale dei Metalmeccanici è pienamente in vigore
METALMECCANICI: FARINA (FIM), REVOCA CONTRATTO INDIFFERENTE PER LAVORATORI       Roma, 7 set. (Adnkronos) - "La revoca del contratto del 2008 da parte di Federmeccanica non e' una notizia. E' un fatto scontato e puramente formale, in quanto il contratto 2008 e' stato superato e migliorato dal contratto del 15 ottobre del 2009 firmato d Fim e Uilm. E' quindi un atto indifferente per i lavoratori metalmeccanici". Lo afferma in una nota il segretario generale della Fim-Cisl Giuseppe Farina.       "Trovo tristemente sorprendente -prosegue Farina- che attorno ad una notizia irrilevante, che non modifica nulla per nessuno, si costruisca un evento che conferma che la Fiom riesce solo a sollecitare la fantasia dei media e non certo a mobilitare i lavoratori metalmeccanici che da tempo hanno smesso di aderire ai loro scioperi e che, in una fase di forte crisi economica e industriale, hanno ben compreso l'importanza di aver rinnovato il loro contratto nazionale".       "Circa le affermazioni della Fiom -conclude la nota- ricordo solo che i sindacati che hanno sottoscritto il contratto nazionale del 2009 rappresentano la maggioranza dei lavoratori iscritti al sindacato".       (Mca/Gs/Adnkronos) 07-SET-10 18:23
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06/09/2010 Poste: con l'accordo siglato il 27 luglio 2010 parte la riorganizzazione dei servizi postali
Logistica e Trasporti: Introduzione della settimana corta con orario 7 ore e 12 minuti, pause da contrattare localmente e ticket da 4,50 euro; La riorganizzazione di tutti gli stabilimenti, con la realizzazione dei CDM in luogo dei CLR e la trasformazione di alcuni CP in CDM; La rivisitazione della rete di trasporto Nazionale e della rete di Bacino in funzione del nuovo modello organizzativo. Recapito: Introduzione della settimana corta con la giornata lavorativa di 7 ore e 12 minuti, le pause da contrattare localmente, un ticket di 4,50 euro e il sabato di riposo; introduzione di nuove zone, attraverso la realizzazione dell'Articolazione Servizi Innovativi (nei capoluoghi di provincia e nei comuni > di 30.000 abitanti), quale nuova rete di sviluppo dedicata a prodotti di valore e di qualità, con orario su sei giorni, dal lunedì al venerdì dalle 14,00 alle 20,00 e il sabato dalle 8,00 alle 14,00. Introduzione dell'ora limite per l'uscita in gita del portalettere; - aumento della scorta del 1%, portandola all'11%-15% - superamento della zona baricentrica; - mantenimento degli attuali limiti di flessibilità operativa e l'aumento della relativa indennità; Introduzione di un sistema di incentivazione commerciale per gli addetti all'Articolazione Servizi Innovativi: - coinvolgimento dei portalettere, dei responsabili di CD e dei CS, unitamente all'introduzione di punteggi diversificati tra capoluoghi/comuni > di 30.000 abitanti e realtà provinciali, dovranno garantire l'effettiva perequazione delle attività di recapito; Con apposita comunicazione a latere dell'Accordo, l'Azienda si impegna a decentrare, a livello regionale, l'assunzione del personale CTD. Sicurezza: Un rafforzamento delle politiche relative alla sicurezza anche attraverso l'introduzione e utilizzo di nuovi strumenti informatici quali, ad esempio, il palmare; Rnnovamento e potenziamento della flotta aziendale attraverso un nuovo mix di mezzi che prevede l'acquisto di ulteriori 1000 autovetture, 200 scooter 50 cc a sella ribassata, 1500 quadricicli elettrici e 1300 biciclette; Assicurazione delle puntuali manutenzioni dei mezzi previste dalle case costruttrici; La tempestiva dotazione dei DPI e dei capi di vestiario a tutti gli addetti; Maggiore coinvolgimento degli organismi paritetici (OPR e OPN) sulla valutazione e sui criteri di adozione dei mezzi di lavoro e antinfortunistici. Ricadute Occupazionali: Sicuramente uno dei punti più delicati e difficili dell'Intesa, nel quale è stato raggiunto un giusto equilibrio tra le necessità di efficientamento e quelle di ricollocazione del personale interessato. In particolare si realizzeranno: - Esodi volontari incentivati che potranno interessare il personale appartenente a tutti gli ambiti organizzativi; - Ricorso al Fondo di Solidarietà per un numero massimo di 500 lavoratori in tutti gli ambiti aziendali (300 Servizi Postali e 200 altri ambiti organizzativi); - Agevolazione dei percorsi di trasformazione volontaria del rapporto di lavoro da full-time a part-time; - Reimpiego e riqualificazione professionale delle eccedenze, attraverso la loro professionalizzazione, e collocazione negli uffici postali (sportellizzazione). Utilizzo dei processi di mobilità volontaria per le azioni di riequilibrio territoriale, sia in ambito Servizi Postali, sia in ambito Mercato Privati; Realizzazione di un adeguato piano formativo di tutto il personale interessato da percorsi di riqualificazione professionale.          6 settembre 2010 Dario Dominici Segreteria Regionale Slp-Cisl
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06/09/2010 Poste: recupero imposta sul lavoro notturno e sullo straordinario
Inviata richiesta di chiarimenti in azienda riguardante il recupero di imposta sul lavoro notturno e sullo straordinario. L’iniziativa è stata assunta in seguito alla interpretazione data dalla Agenzia delle Entrate sull’argomento che consentirà ai lavoratori, rivolgendosi ai CAF,   di recuperare l'imposta per gli anni 2008 e 2009. L’azienda dovrà certificare le somme percepite ed a questo proposito abbiamo chiesto di specificare e chiarire le modalità operative con cui intende procedere. Vi terremo informati sulle procedure da seguire indicate da Poste Italiane Spa. Pertanto considerato che la dichiarazione integrativa va presentata entro il 30 settembre vi consigliamo di astenervi dal prendere iniziative (modelli di domanda all’azienda) fino al necessario chiarimento.          6 settembre 2010Dario Dominici Segreteria Regionale Slp-Cislsegue il testo della comunicazione:Dr. Paolo Faieta Risorse Umane e Org.ne - R.I. Poste Italiane S.p.A. Viale Europa 175 00144      ROMARoma,   03  settembre 2010 Prot. Nr.15183/SIND/LB/MA/gsOggetto:  Agenzia delle Entrate risoluzione n. 83 del 17/08/2010 - Imposta sostitutiva.L'Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 83 del 17 agosto 2010 ha espresso il proprio parere circa l'interpretazione dell' art.2 del decreto legge 93/2008, convertito dalla legge 126/2008 (introduzione imposta sostitutiva del 10%) per quanto attiene le somme erogate come straordinario, lavoro notturno e relative maggiorazioni.Dal suddetto parere si evince che  le somme erogate come straordinario, come lavoro notturno e le relative maggiorazioni dovevano essere tassate al  10% a far data dall'anno 2008, fermo restando i limiti previsti dalla legge stessa.L'Agenzia ha anche indicato le modalità operative attraverso le quali i lavoratori possono presentare istanza di rimborso fiscale compilando una dichiarazione integrativa relativamente agli anni 2008 e 2009 dopo che il datore di lavoro certificherà l'importo delle somme erogate.A questo proposito chiediamo di conoscere le modalità operative attraverso le quali l'Azienda certificherà le suddette somme ai lavoratori interessati, tenendo anche in considerazione le scadenze fiscali per la presentazione delle dichiarazioni integrative, in particolare ci preme conoscere se l'Azienda certificherà le somme "d'ufficio"  o se i lavoratori dovranno presentare alle proprie strutture apposita istanza di richiesta ed entro quale termine l'azienda rilascerà la documentazione necessaria.Distinti saluti.IL SEGRETARIO GENERALE          Mario Petitto
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06/09/2010 Poste: con l'accordo siglato il 27 luglio 2010 parte la riorganizzazione dei servizi postali
Logistica e Trasporti: Introduzione della settimana corta con orario 7 ore e 12 minuti, pause da contrattare localmente e ticket da 4,50 euro; La riorganizzazione di tutti gli stabilimenti, con la realizzazione dei CDM in luogo dei CLR e la trasformazione di alcuni CP in CDM; La rivisitazione della rete di trasporto Nazionale e della rete di Bacino in funzione del nuovo modello organizzativo. Recapito: Introduzione della settimana corta con la giornata lavorativa di 7 ore e 12 minuti, le pause da contrattare localmente, un ticket di 4,50 euro e il sabato di riposo; introduzione di nuove zone, attraverso la realizzazione dell'Articolazione Servizi Innovativi (nei capoluoghi di provincia e nei comuni > di 30.000 abitanti), quale nuova rete di sviluppo dedicata a prodotti di valore e di qualità, con orario su sei giorni, dal lunedì al venerdì dalle 14,00 alle 20,00 e il sabato dalle 8,00 alle 14,00. Introduzione dell'ora limite per l'uscita in gita del portalettere; - aumento della scorta del 1%, portandola all'11%-15% - superamento della zona baricentrica; - mantenimento degli attuali limiti di flessibilità operativa e l'aumento della relativa indennità; Introduzione di un sistema di incentivazione commerciale per gli addetti all'Articolazione Servizi Innovativi: - coinvolgimento dei portalettere, dei responsabili di CD e dei CS, unitamente all'introduzione di punteggi diversificati tra capoluoghi/comuni > di 30.000 abitanti e realtà provinciali, dovranno garantire l'effettiva perequazione delle attività di recapito; Con apposita comunicazione a latere dell'Accordo, l'Azienda si impegna a decentrare, a livello regionale, l'assunzione del personale CTD. Sicurezza: Un rafforzamento delle politiche relative alla sicurezza anche attraverso l'introduzione e utilizzo di nuovi strumenti informatici quali, ad esempio, il palmare; Rnnovamento e potenziamento della flotta aziendale attraverso un nuovo mix di mezzi che prevede l'acquisto di ulteriori 1000 autovetture, 200 scooter 50 cc a sella ribassata, 1500 quadricicli elettrici e 1300 biciclette; Assicurazione delle puntuali manutenzioni dei mezzi previste dalle case costruttrici; La tempestiva dotazione dei DPI e dei capi di vestiario a tutti gli addetti; Maggiore coinvolgimento degli organismi paritetici (OPR e OPN) sulla valutazione e sui criteri di adozione dei mezzi di lavoro e antinfortunistici. Ricadute Occupazionali: Sicuramente uno dei punti più delicati e difficili dell'Intesa, nel quale è stato raggiunto un giusto equilibrio tra le necessità di efficientamento e quelle di ricollocazione del personale interessato. In particolare si realizzeranno: - Esodi volontari incentivati che potranno interessare il personale appartenente a tutti gli ambiti organizzativi; - Ricorso al Fondo di Solidarietà per un numero massimo di 500 lavoratori in tutti gli ambiti aziendali (300 Servizi Postali e 200 altri ambiti organizzativi); - Agevolazione dei percorsi di trasformazione volontaria del rapporto di lavoro da full-time a part-time; - Reimpiego e riqualificazione professionale delle eccedenze, attraverso la loro professionalizzazione, e collocazione negli uffici postali (sportellizzazione). Utilizzo dei processi di mobilità volontaria per le azioni di riequilibrio territoriale, sia in ambito Servizi Postali, sia in ambito Mercato Privati; Realizzazione di un adeguato piano formativo di tutto il personale interessato da percorsi di riqualificazione professionale.          6 settembre 2010Dario Dominici Segreteria Regionale Slp-Cisl
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02/09/2010 Stop all'immobilismo Conerobus
La FIT-CISL Aziendale sollecita l'urgente uscita di Conerobus S.p.A. da un immobilismo che si protrae ormai da lungo tempo. Dalle anticipazioni di stampa di questi giorni, assistiamo all'ineluttabilità di eventuali tagli ai servizi; ciò sembra essere per l'Azienda un elemento irreversibile. Noi chiediamo invece la definizione di iniziative, per definire una nuova strategia che ridia vigore e prospettiva alla Conerobus ed al servizio che viene reso, anche attraverso l'elaborazione di un nuovo piano industriale. La FIT-CISL Aziendale chiede, come primo atto, di stabilizzare i lavoratori che operano all'interno di Conerobus senza soluzione di continuità ormai da 4,5,6 anni. Ciò per ristabilire un clima di fattiva collaborazione con le rappresentanze dei lavoratori e soprattutto per dare il giusto riconoscimento a quei lavoratori che in maniera integerrima e professionale prestano, già da tempo, la loro opera per l'azienda. Il delegato FIT-CISL Aziendale Steven Lanciani sollecita, quindi, la Conerobus ad avviare le procedure di assunzione dei primi operatori entro il mese di settembre; in assenza di un riscontro positivo si riserverà, da subito di mettere in atto le iniziative di protesta necessarie, arrivando, se sarà inevitabile a prevedere anche una iniziativa di sciopero. La FIT-CISL ricorda inoltre che l'Azienda deve ancora elargire ai dipendenti la seconda tranche del "premio di risultato", e reclama, quindi, che la somma dovuta sia erogata con la busta paga di agosto. Crediamo sia ora che si realizzino le giuste aspettative di tutti i lavoratori di Conerobus e si dia slancio ad una azienda che sembra in uno stato di involuzione.31 agosto 2010FIT CISL MARCHE – Rappresentanza aziendale Conerobus
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01/09/2010 Stop all'immobilismo Conerobus
La FIT-CISL Aziendale sollecita l'urgente uscita di Conerobus S.p.A. da un immobilismo che si protrae ormai da lungo tempo. Dalle anticipazioni di stampa di questi giorni, assistiamo all'ineluttabilità di eventuali tagli ai servizi; ciò sembra essere per l'Azienda un elemento irreversibile. Noi chiediamo invece la definizione di iniziative, per definire una nuova strategia che ridia vigore e prospettiva alla Conerobus ed al servizio che viene reso, anche attraverso l'elaborazione di un nuovo piano industriale. La FIT-CISL Aziendale chiede, come primo atto, di stabilizzare i lavoratori che operano all'interno di Conerobus senza soluzione di continuità ormai da 4,5,6 anni. Ciò per ristabilire un clima di fattiva collaborazione con le rappresentanze dei lavoratori e soprattutto per dare il giusto riconoscimento a quei lavoratori che in maniera integerrima e professionale prestano, già da tempo, la loro opera per l'azienda. Il delegato FIT-CISL Aziendale Steven Lanciani sollecita, quindi, la Conerobus ad avviare le procedure di assunzione dei primi operatori entro il mese di settembre; in assenza di un riscontro positivo si riserverà, da subito di mettere in atto le iniziative di protesta necessarie, arrivando, se sarà inevitabile a prevedere anche una iniziativa di sciopero. La FIT-CISL ricorda inoltre che l'Azienda deve ancora elargire ai dipendenti la seconda tranche del "premio di risultato", e reclama, quindi, che la somma dovuta sia erogata con la busta paga di agosto. Crediamo sia ora che si realizzino le giuste aspettative di tutti i lavoratori di Conerobus e si dia slancio ad una azienda che sembra in uno stato di involuzione.31 agosto 2010FIT CISL MARCHE – Rappresentanza aziendale Conerobus
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31/08/2010 Ancona - Trasporto Pubblico Locale
Comunicato stampa inviato da CGIL - CISL - UIL Articolo uscito il 31/08/2010 sul Corriere Adriatico  Articolo uscito il 31/08/2010 sul Resto del CarlinoArticolo uscito il 31/08/2010 su Il Messaggero
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25/08/2010 Nuove regole sulla videosorveglianza
E' stato firmato il protocollo d’intesa sulla videosorveglianza. Alla presenza del Direttore provinciale del lavoro di Macerata Pierluigi Rausei, le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil provinciali insieme a Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confindustria e alle centrali cooperative Legacoop, Confcooperative e Agci hanno raggiunto un’importante intesa sulla corretta applicazione delle tutele e dei diritti di cui all’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (legge n. 300/1970). Lo Statuto dei lavoratori Quest’ultima norma bilancia due interessi contrapposti: quello dell’imprenditore ad esercitare il potere direttivo e di controllo del lavoratore, e quello di quest’ultimo a vedere preservata la sua riservatezza e la sua dignità personale. In concreto viene previsto che gli impianti audiovisivi e le altre apparecchiature di controllo a distanza possano essere installati e posti in uso esclusivamente “previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali” ovvero in forza di un provvedimento autorizzatorio della Direzione provinciale del lavoro. Il Comitato tecnico per la videosorveglianza L’accordo in questione va a regolamentare il caso delle aziende in cui non esistono rappresentanze sindacali aziendali ovvero non sia stato possibile raggiungere un accordo. Viene prevista la costituzione, presso la Direzione provinciale del lavoro, di un apposito Comitato tecnico per la videosorveglianza, composto da un rappresentante della stessa e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali firmatarie dell’accordo. Il Comitato avrà il compito di valutare, in sede di istruttoria tecnica, le istanze di autorizzazione alla installazione e all’utilizzo degli impianti di sorveglianza antifurto e antirapina che determinano, anche solo occasionalmente, un controllo a distanza sui lavoratori e sulle postazioni di lavoro. Il ruolo degli Enti bilaterali Sulle problematiche oggetto del protocollo verranno coinvolti i rispettivi enti bilaterali, ai quali sarà possibile presentare apposita richiesta di parere al fine di acquisire la prescritta autorizzazione da parte della Direzione provinciale. A tal fine i singoli Enti bilaterali procederanno a sottoscrivere un’apposita intesa con la Direzione provinciale di Macerata, che si è impegnata ad organizzare, entro il 15 ottobre 2010, almeno tre momenti informativi rivolti alle aziende sui temi e sulle procedure del Protocollo. Un accordo importante Soddisfatto Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata, secondo cui «si tratta di un accordo molto importante per due motivi. Attraverso il Comitato tecnico il sindacato partecipa ad un importante momento di tutela della riservatezza, della libertà morale e della dignità del lavoratore. L'accordo è poi il risultato di un lavoro di confronto tra le principali forze sociali e produttive maceratesi, una sorta di "laboratorio" di relazioni sociali ed industriali che, confermando il ruolo fondamentale della bilateralità, porterà risultati positivi anche in altri contesti».
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25/08/2010 Lavoro, l'andamento lento della ripresa
Con la pausa estiva ormai giunta al termine riaprono la maggior parte delle fabbriche della Provincia di Macerata. In un'intervista rilasciata a "Il Messaggero" il Segretario generale della Cisl di Macerata, Marco Ferracuti, manifesta la sua preoccupazione sull'andamento del mercato del lavoro. «Non ci aspettiamo nulla di buono - spiega Ferracuti - anzi, nei prossimi mesi avremo una nuova, drammatica flessione dell'occupazione. A giugno sono diminuite le ore di Cassa integrazione ordinaria autorizzate, ma sono quasi raddoppiate quelle della Cig straordinaria. Questo significa che chi ha terminato la Cig attinge alla Cigs. Se le aziende non interverranno in maniera strutturale, organizzandosi e rinnovandosi, i lavoratori scivoleranno verso la mobilità». «I dati forniti dal nostro centro studi riguardo ai lavoratori iscritti nelle liste di mobilità - prosegue il Segretario Generale della Cisl di Macerata - mostrano una situazione drammatica. A giugno 2010 sono 1647 contro i 1393 dello stesso periodo del 2009 e i 741 del giugno 2008». Secondo Ferracuti «insieme a politiche industriali serie è necessario un piano di sviluppo condiviso tra politica e forze sociali, sul modello di quello di due anni fa. Le risorse sono poche e non vanno distribuite a pioggia ma su progetti virtuosi e di prospettiva. Vorrei tanto che la politica e le parti sociali si mettessero intorno ad un tavolo per trovare delle soluzioni, ma mi sembra che oggi ci sia poca volontà di farlo.»
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25/08/2010 Macerata, nuove regole sulla videosorveglianza
E' stato firmato il protocollo d’intesa sulla videosorveglianza. Alla presenza del Direttore provinciale del lavoro di Macerata Pierluigi Rausei, le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil provinciali insieme a Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confindustria e alle centrali cooperative Legacoop, Confcooperative e Agci hanno raggiunto un’importante intesa sulla corretta applicazione delle tutele e dei diritti di cui all’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (legge n. 300/1970).Lo Statuto dei lavoratori Quest’ultima norma bilancia due interessi contrapposti: quello dell’imprenditore ad esercitare il potere direttivo e di controllo del lavoratore, e quello di quest’ultimo a vedere preservata la sua riservatezza e la sua dignità personale. In concreto viene previsto che gli impianti audiovisivi e le altre apparecchiature di controllo a distanza possano essere installati e posti in uso esclusivamente “previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali” ovvero in forza di un provvedimento autorizzatorio della Direzione provinciale del lavoro.Il Comitato tecnico per la videosorveglianza L’accordo in questione va a regolamentare il caso delle aziende in cui non esistono rappresentanze sindacali aziendali ovvero non sia stato possibile raggiungere un accordo. Viene prevista la costituzione, presso la Direzione provinciale del lavoro, di un apposito Comitato tecnico per la videosorveglianza, composto da un rappresentante della stessa e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali firmatarie dell’accordo. Il Comitato avrà il compito di valutare, in sede di istruttoria tecnica, le istanze di autorizzazione alla installazione e all’utilizzo degli impianti di sorveglianza antifurto e antirapina che determinano, anche solo occasionalmente, un controllo a distanza sui lavoratori e sulle postazioni di lavoro.Il ruolo degli Enti bilaterali Sulle problematiche oggetto del protocollo verranno coinvolti i rispettivi enti bilaterali, ai quali sarà possibile presentare apposita richiesta di parere al fine di acquisire la prescritta autorizzazione da parte della Direzione provinciale. A tal fine i singoli Enti bilaterali procederanno a sottoscrivere un’apposita intesa con la Direzione provinciale di Macerata, che si è impegnata ad organizzare, entro il 15 ottobre 2010, almeno tre momenti informativi rivolti alle aziende sui temi e sulle procedure del Protocollo.Un accordo importante Soddisfatto Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata, secondo cui «si tratta di un accordo molto importante per due motivi. Attraverso il Comitato tecnico il sindacato partecipa ad un importante momento di tutela della riservatezza, della libertà morale e della dignità del lavoratore. L'accordo è poi il risultato di un lavoro di confronto tra le principali forze sociali e produttive maceratesi, una sorta di "laboratorio" di relazioni sociali ed industriali che, confermando il ruolo fondamentale della bilateralità, porterà risultati positivi anche in altri contesti».Per visualizzare il protocollo CLICCA QUI
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09/08/2010 Aumento del costo del parcheggio all'Ospedale di Torrette
Inopportuno ed ingiustificato ci appare l’aumento del costo del parcheggio all’ospedale di Torrette. In un momento di forte crisi economica e di difficoltà sociale, l’aumento delle tariffe, per la fascia del mattino addirittura del 300% è quanto meno inopportuno. L’ospedale è principalmente un luogo di cura ma è anche un luogo di lavoro per tanti lavoratori che con la loro opera garantiscono il corretto funzionamento dei servizi e, quindi, l’aumento non può essere deciso senza il coinvolgimento di tutte le istituzioni ed associazioni che rappresentano gli interessi dei cittadini coinvolti. L’ospedale di Torrette è regionale ed il problema dei parcheggi non si risolve aumentando le tariffe ma creando le condizioni per essere raggiunto da tutta la regione, magari con dei parcheggi scambiatori che possano consentire meglio il raggiungimento del nosocomio con i mezzi pubblici. La mancanza di un’area per la sosta breve per poter accompagnare le persone anziane di fronte all’entrata costringe a parcheggiare ad una considerevole distanza o, in divieto di sosta con il rischio di una salata multa. Prima di procedere agli aumenti sarebbe stato più opportuno rivedere e migliorare l’organizzazione logistica del parcheggio nel suo complesso.        Il Segretario Generale Ust Cisl Ancona               (Paolo Santini) Ancona, 06 Agosto 2010
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04/08/2010 In Telecom non ci saranno licenziamenti!
Al Ministero dello Sviluppo Economico è stato sottoscritto l'accordo tra le Organizzazioni Sindacali FISTel-CISL, SLC-CGIL, UILCOM.UIL e Telecom Italia sulla gestione degli esuberi.L'accordo è riferito all'intera durata del Piano Industriale 2010-2012.Telecom Italia ha ridotto gli esuberi dai 6.822a 3.900 di cui 200 lavoratori esodabili dalla mobilità 2008-2010. Gli esuberi vengono gestiti con la mobilità volontaria. Saranno inoltre, utilizzati i contratti di solidarietà e la formazione per i 1.100 lavoratori che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e per i 450 lavoratori di SSC e saranno rinnovati per altri 2 mesi i contratti di solidarietà per il 1254-DA.Telecom si impegna nell'arco di  piano a non effettuare societarizzazioni e cessioni di ramo. Alcuni segmenti di attività di Rete e Customer Care saranno internalizzati.Il Segretario Generale della FISTel-CISL Vito Vitale dichiara la propria soddisfazione per il risultato raggiunto in un momento difficile per l'economia e l'occupazione del nostro Paese.Grazie alla pressione del Sindacato e della FISTel-CISL, l'Azienda si è impegnata a rilanciare gli investimenti sulla Rete, ad internalizzare alcune attività pregiate ed ad utilizzare esclusivamente gli ammortizzatori sociali come la mobilità volontaria, i contratti di solidarietà e la formazione per ridurre gli esuberi ed evitare i licenziamenti dichiarati. La FISTel-CISL dall'avvio della procedura ha sempre ritenuto il confronto con l'Azienda l'unico strumento per ricercare soluzioni condivise e non traumatiche per i lavoratori. Adesso, conclude Vitale, grazie dall'accordo sindacale avremo due anni di pace sociale e l'obiettivo comune deve essere il rilancio dell'Azienda sul piano nazionale ed internazionale, lo sviluppo infrastrutturale e l'incremento di produttività per distribuire più salario ai lavoratori.Roma, 4 agosto 2010
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04/08/2010 Telecom - raggiunto l' Accordo
Per approfondire ...il testo dell' Accordo
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29/07/2010 Mancato rinnovo dei contratti del personale di Questure e Prefetture
È allarme dentro e fuori le Questure e le Prefetture italiane dove sono impiegati oltre 1.500 lavoratori degli Sportelli unici per l’immigrazione. Personale ”prezioso” per rispondere alla mole ingente delle pratiche di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno ma che, adesso, la decisione del Governo di tagliare la metà dei contratti pubblici a tempo determinato, rischia seriamente di spazzare via. L’allarme è duplice perché, da un lato, interessa il funzionamento del ministero dell’Interno e, dall’altro lato, le decine di migliaia di lavoratori stranieri e dei loro familiari che hanno a che fare con i documenti di permanenza in Italia e con i ritardi della macchina burocratica. Dalla manovra economica, non arrivano buone notizie. Le ragioni del contenimento della spesa pubblica avranno gravi effetti sul funzionamento delle Questure se si confermerà la riduzione degli organici del personale con contratti di somministrazione. La Cisl chiede il rinnovo dei contratti di somministrazione del personale ma insiste sulla necessità di trasferire la procedura del rilascio dei rinnovi dei permessi di soggiorno ai Comuni. Come ha detto più volte il segretario generale, Raffaele Bonanni, “il trasferimento di competenze è l’unico modo per rendere più efficace e leggera la macchina amministrativa nel rispetto dei termini di legge del rilascio dei permessi”. L’Anolf, l’Associazione della Cisl per gli immigrati, è mobilitata con presidi, incontri e sit-in davanti alle Questure e Prefetture italiane. “I contratti vanno rinnovati subito altrimenti la situazione, già pesante, sarà ingestibile - ha detto Oberdan Ciucci, presidente nazionale dell’Associazione per gli immigrati - Vanno evase tutte le pratiche della regolarizzazione di colf e badanti e di coloro che hanno presentato domanda e attendono da mesi il rinnovo sostenendo un onere economico non indifferente”. Roma, 28 luglio 2010
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29/07/2010 "Licenziati". E la Cisl attacca la Regione
“Senza lavoro per colpa della Regione Marche”.  La Cisl punta il dito e va nel dettaglio.  “Risulta – scrivono i dirigenti sindacali Vincenzo Tiani e Luca Talevi – che nelle ultime  ore siano stati revocati, da diverse Zone territoriali dell’Asur, incarichi e assunzioni  previsti a decorrere dal 1° agosto 2010 e preventivamente comunicati agli interessati mediante telegramma. Tutto questo a causa dei tagli dei budget alla sanità previsti dal Dipartimento Salute e quindi dall’Asur”. Il paradosso. “Uomini e donne della nostra regione – continuano alla Cisl – neovincitori di concorso o di avviso pubblico hanno dapprima ricevuto la raccomandata che gli comunicava l’assunzione dal 1° agosto, poi, due giorni prima di prendere servizio, hanno ricevuto una telefonata con la quale si annullava tutto”. L’affondo: “Tale fatto è gravissimo perché le persone interessate alle assunzioni, che avevano già provveduto a inviare alle amministrazioni di cui erano dipendenti o ai loro rispettivi datori di lavoro privati le proprie dimissioni, o hanno già ottenuto l’aspettativa senza retribuzione,  oggi, si ritrovano senza lavoro”. Considerata la gravità dei fatti, la Cisl ha chiesto l’urgente intervento del governatore Spacca “perché adotti dei provvedimenti che rispettino i diritti e le legittime aspettative di queste persone”.28 luglio 2010
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29/07/2010 Allarme dentro e fuori le Questure e le Prefetture
È allarme dentro e fuori le Questure e le Prefetture italiane dove sono impiegati oltre 1.500 lavoratori degli Sportelli unici per l’immigrazione. Personale ”prezioso” per rispondere alla mole ingente delle pratiche di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno ma che, adesso, la decisione del Governo di tagliare la metà dei contratti pubblici a tempo determinato, rischia seriamente di spazzare via. L’allarme è duplice perché, da un lato, interessa il funzionamento del ministero dell’Interno e, dall’altro lato, le decine di migliaia di lavoratori stranieri e dei loro familiari che hanno a che fare con i documenti di permanenza in Italia e con i ritardi della macchina burocratica. Dalla manovra economica, non arrivano buone notizie. Le ragioni del contenimento della spesa pubblica avranno gravi effetti sul funzionamento delle Questure se si confermerà la riduzione degli organici del personale con contratti di somministrazione. La Cisl chiede il rinnovo dei contratti di somministrazione del personale ma insiste sulla necessità di trasferire la procedura del rilascio dei rinnovi dei permessi di soggiorno ai Comuni. Come ha detto più volte il segretario generale, Raffaele Bonanni, “il trasferimento di competenze è l’unico modo per rendere più efficace e leggera la macchina amministrativa nel rispetto dei termini di legge del rilascio dei permessi”. L’Anolf, l’Associazione della Cisl per gli immigrati, è mobilitata con presidi, incontri e sit-in davanti alle Questure e Prefetture italiane. “I contratti vanno rinnovati subito altrimenti la situazione, già pesante, sarà ingestibile - ha detto Oberdan Ciucci, presidente nazionale dell’Associazione per gli immigrati - Vanno evase tutte le pratiche della regolarizzazione di colf e badanti e di coloro che hanno presentato domanda e attendono da mesi il rinnovo sostenendo un onere economico non indifferente”.Roma, 28 luglio 2010
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28/07/2010 Vertenza Fincantieri
23 luglio 2010 - Fincantieri, consiglio provinciale approva documento all'unanimità la presidente Casagrande: "Cantieristica marchigiana è vertenza nazionale" (dal sito della Provincia di Ancona)
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27/07/2010 La crisi non va in ferie
L’estate è tempo di vacanze e di riposo meritato per tantissimi lavoratori e per le loro famiglie. Purtroppo però la crisi non va in ferie e al contrario impedisce a molti di loro di trascorrere un periodo estivo sereno. Al giro di boa dell’anno 2010 è opportuno analizzare alcuni dati da cui si può desumere che se la discesa si sta lentamente arrestando, la strada per risalire resta ancora molto lunga e difficoltosa. Gli ammortizzatori sociali A giugno 2010, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la Cig ordinaria è diminuita del 27%. Un dato positivo, da valutare confrontandolo con quello di giugno 2008, rispetto al quale l’incremento rimane notevole (+172%). Per molte aziende l’incentivo sta per terminare e per i lavoratori si prospetta la trafila della Cig straordinaria e della mobilità. Non a caso entrambi questi due ultimi ammortizzatori sociali continuano a crescere. La prima lo fa a ritmi altissimi (+ 80% rispetto a giugno 2009). Più o meno stabile è invece il flusso delle iscrizioni nelle liste di mobilità (+ 6% rispetto a giugno 2009). I lavoratori iscritti alle liste di mobilità Alcune considerazioni sui lavoratori in mobilità, solo la metà dei quali godono della relativa indennità. Una volta iscritti nelle liste poi non è semplice rientrare nel mercato del lavoro. Il principale motivo di cancellazione è infatti la decadenza automatica (60%). Stiamo parlando di lavoratori che il sistema non è riuscito a riassorbire neanche con gli incentivi della mobilità; persone in età generalmente avanzata (il 55% ha tra i 40 e i 59 anni), con bassa scolarizzazione e specializzazione, a forte rischio di ingresso nei circuiti del lavoro in nero e dell’illegalità. Meno qualità nell'occupazione Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nei primi quattro mesi del 2010 diminuiscono le assunzioni (-7,5%) così come le cessazioni (-8,4%). Il saldo è positivo ma anche in questo caso sono necessarie delle precisazioni. Peggiora infatti la qualità dell’occupazione, in quanto diminuiscono le assunzioni a tempo indeterminato mentre aumentano l’apprendistato e il lavoro intermittente. Soprattutto però aumentano le collaborazioni a progetto, che sono la forma giuridica più utilizzata per mascherare, precarizzandoli, dei veri e propri rapporti di lavoro subordinato. Non è detto poi che dietro ogni collaborazione ci sia un lavoratore, nel senso che, nei confronti della stessa persona possono essere stipulati, da una stessa o da più aziende, diversi contratti di collaborazione nello stesso anno. I giovani pagano la crisi A pagare la crisi sono infine i più giovani, per i quali peggiorano le già difficili condizioni di accesso al mercato del lavoro. Rispetto ai lavoratori in età compresa tra 15 a 24 anni diminuiscono le assunzioni (-11%) e aumentano le cessazioni (-88%). Necessario convocare le parti sociali In conclusione, è evidente che i deboli segnali di ripresa non possono farci abbassare la guardia. Il livello di attenzione sulla crisi e sulle sue ricadute nei confronti dei livelli occupazionali deve rimanere alto. Per questo chiediamo al Commissario della Provincia di Macerata di assumere come prioritarie queste problematiche, convocando le parti sociali per valutare insieme quali misure adottare con urgenza per farvi fronte. Marco Ferracuti Segretario Generale Cisl Macerata
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20/07/2010 Multata per gli auguri, ma vince in Tribunale
A un dirigente sindacale non è consentito fare gli auguri ai suoi colleghi. O così almeno deve aver pensato Poste italiane di Macerata, che ha multato per quattro ore di stipendio una propria dipendente per aver inviato ai colleghi gli auguri di Natale utilizzando l’intranet aziendale. Vittima di questa incredibile vicenda, datata Natale 2004, è Elisabetta Fossaroli, Segretaria aggiunta della Federazione Lavoratori Poste della Cisl di Macerata. L'intervento del Tribunale Proprio il ruolo sindacale ricoperto dalla dipendente, secondo la Direzione aziendale, giustificava l’applicazione della sanzione in quanto "il messaggio poteva essere male interpretato". Fortunatamente il Tribunale di Macerata - al quale la Cisl si è rivolta tramite l’Avvocato Diomede Pantaleoni - non è stato della stessa opinione. Con sentenza del 13 luglio, la Dott.ssa Germana Russo non ha potuto far altro che annullare l’assurda sanzione. Un episodio di discriminazione «Ancora non sono state depositate le motivazioni della sentenza - spiega Saverio Mauriello, Segretario generale dei postali Cisl di Macerata - ma siamo certi che il Giudice abbia accolto le ragioni della lavoratrice, che sosteneva di essere stata discriminata in quanto dirigente sindacale». Serve più attenzione nei luoghi di lavoro «Questo episodio - prosegue Mauriello - conferma la necessità di “tenere alta la guardia” all’interno dei luoghi di lavoro. Comportamenti vessatori, quando non vere e proprie persecuzioni, sono sempre in agguato specie nei confronti dei sindacalisti, che sono da sempre i lavoratori più esposti e vulnerabili». Sentenza esemplare «Ci auguriamo - conclude Mauriello - che questa sentenza sia da monito per quanti intendono deprimere le tutele dei lavoratori con atteggiamenti aggressivi ed intimidatori nei confronti dei loro rappresentanti sindacali».
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09/07/2010 Venerdì nero per i trasporti, stop di 24 ore di ferrovie e trasporto pubblico locale
Venerdì di passione per il settore trasporti a partire da ieri sera alle 21.00, per la durata di 24 ore. A dare il via alla protesta il personale ferroviario. Oggi incrociano le braccia anche i lavoratori del trasporto pubblico locale: a fermarsi bus, metro e tram. La mobilitazione è stata indetta da Fit Cisl, Filt Cgil, Uilt Uil, Ugl, Orsa, Faisa e Fast a sostegno della vertenza per il nuovo contratto unico della mobilità. "Il contratto della mobilità segna il passo dopo mesi di confronto - commenta Claudio Claudiani, segretario generale Fit Cisl - siamo costretti a misurarci - con comportamenti irresponsabili delle controparti.. E' strano vedere come sia premiato il prendere in ostaggio i lavoratori per aumentare la pressione sociale sulle regioni e da parte di queste sul governo, in una fase già delicata. Solo il sindacato e la Cisl, soprattutto, si è impegnata nel trovare soluzioni, ribellandosi ad una logica di irragionevolezza. Ma non è bastato e purtroppo sembrano prevalere le tattiche dilatorie e i veti sulla responsabilità e sul progetto di ampio respiro che il sindacato ha messo in campo". "La protesta contro il Gruppo Ferrovie dello Stato - spiega Giovanni Luciano, segretario generale aggiunto Fit Cisl - è collocato all'interno di quello di 24 ore a sostegno del nuovo contratto unico della mobilità, costituisce una prima risposta all'intransigenza del vertice Fs, sordo sin ad oggi a risolvere i troppi nodi della vertenza ". Lo sciopero pertanto si è reso necessario - precisa Luciano - per sbloccare la vertenza che ha come punti cardine: nuove assunzioni ad iniziare dal settore delle manutenzioni; il contrasto al taglio progressivo dei servizi ai cittadini e al nostro lavoro soprattutto al Sud; il rilancio di un servizio ferroviario delle merci più efficiente che fermi la liquidazione strisciante oggi in atto; il pagamento dei premi di risultato arretrati, il tutto per contrastare l'arroganza delle violazioni sistematiche di una gestione aziendale autoritaria ed arrogante che offende i lavoratori e i loro rappresentanti, non rispetta il contratto e gli accordi". I ferrovieri -conclude il segretario generale aggiunto Fit Cisl - pretendono soluzioni concrete ed un rilancio complessivo dell'azienda che non si fermi all'Alta Velocità ma includa tutti gli altri collegamenti e servizi soprattutto per il Mezzogiorno che risulta il più penalizzato”. Il fermo dei treni si concluderà alle 21 di stasera 9 luglio 2010.8 luglio 2010
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07/07/2010 Telecom taglia e delocalizza
In occasione dello sciopero nazionale, indetto per le ultime 4 ore del turno di  Venerdì 9 Luglio, dei lavoratori del gruppo Telecom le Segreterie Regionali di SLC/CGIL, FISTEL/CISL,UILCOM/UIL con la partecipazione dei Segretari Generali Confederali delle Marche, convocano  per giovedì 8/7/2010 alle ore11,30 presso la sede della Cisl Marche in via dell’Industria 17Ancona una conferenza stampa, in cui  illustreranno  la grave situazione che sta attraversando la Telecom e i suoi lavoratori.Nell’occasione verranno presentati i dati dei  numerosi tagli al personale  oltre a quelli relativi all’aumento del lavoro appaltato e delocalizzato all’estero.Verranno comunicati anche i dati relativi al taglio degli investimenti complessivi e della rete in rame e fibra ottica.I sindacati di categoria sono allarmati dal fatto che mentre i lavoratori subiranno pesanti ripercussioni, nei prossimi anni, saranno aumentati i dividendi e gli stipendi dei manager.Le Segreterie Regionali SLC/CGIL, FISTEL/CISL,UILCOM/UIL
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01/07/2010 Poste: verso l'ennesima estate calda
Pensavamo che una più oculata gestione delle chiusure estive, potesse contenere il disagio per coloro che, cittadini e clienti, frequentano gli uffici postali.  Purtroppo, a chiudere gli uffici postali per il 2010 - facendo innalzare subito  la temperatura sul termometro del malumore - ci pensa la tecnologia!!!  Dopo una breve sperimentazione, ci viene da pensare un po’ frettolosa e incompleta,  la nuova piattaforma informatica SDP continua a venire installata in numerosi Uffici Postali della Regione. Circa una quarantina di Uffici Postali, tutti sufficientemente grandi da creare notevoli disagi ai sventurati frequentatori, sono in tilt. Come organizzazione sindacale, insieme alle altre firmatarie del CCNL abbiamo chiesto la sospensione del processo e nuove verifiche; ma la risposta aziendale si è limitata ad un rassicurante “Va tutto bene, le criticità sono state superate”. “Sarebbe importante capire cosa si intende per va tutto bene…” (afferma Dario Dominici segretario regionale del SLP-Cisl,   il sindacato più rappresentativo del settore) - I fatti accadono ormai con la stessa sequenza: 1-gli uffici con la vecchia piattaforma funzionavano, 2-passando a quella nuova funzionano il primo giorno, 3-dai giorni successivi, nella migliore delle ipotesi le giornate contabili si chiudono con grossi ritardi se non il giorno dopo, 4-e non sono mancati casi di quasi totale mancanza di operatività per 4 / 5 giorni. “…a farne le spese clienti, cittadini e dipendenti. La mancanza di collegamento, i blocchi continui dei computer, non solo fanno riempire le sale al pubblico, le code, il malumore delle persone; mettono anche a rischio il pagamento degli stipendi, delle pensioni,mentre è impossibile trasferire denaro o spedire la corrispondenza”. - continua il rappresentante dei lavoratori - “Tanti i disagi anche per i dipendenti, costretti  a lunghe protrazioni di orario (non pagate come denunciato in alcune provincie) in attesa del collegamento, o per assorbire maggiori afflussi di clientela che si sposta da un ufficio all’altro in cerca di quello “funzionante” oltre che aperto”. Ancona, 30 giugno 2010            Dario Dominici Segreteria Regionale SLP-CISL
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30/06/2010 CRISI FINCANTIERI: LA FIM CHIEDE INTERVENTI RAPIDI
COMUNICATO SINDACALE CRISI FINCANTIERI: LA FIM CHIEDE INTERVENTI RAPIDI  Si è tenuto oggi ad Ancona la riunione del Direttivo Fim Cisl di Fincantieri  di Ancona, dove tutti i delegati segnalano la situazione di difficoltà e di preoccupazione che stanno attraversando i lavoratori  del cantiere di Ancona. Dopo aver effettuato ieri 3 ore di sciopero con un corteo che è partito dal cantiere per giungere al palazzo della Regione Marche, per poi riunirsi con il Presidente Spacca e con i capigruppo delle forze politiche, riteniamo importante l’iniziativa del presidente della Regione di creare un coordinamento di tutte le regioni interessate alla cantieristica, per poi in tempi rapidi riattivare il tavolo ministeriale fermo da aprile ed attivare un  tavolo di lavoro alla Presidenza del Consiglio. Per il presente la situazione delle commesse rischia di portare prima della fine dell’anno alla paralisi della produzione e perciò chiediamo che ci si attivi subito, sia Fincantieri che il Ministero del Tesoro, che detiene il controllo di Fincantieri, di fornire  e di ridistribuire in modo equo commesse di sezioni e/o tronconi di navi per evitare il fermo produttivo. Si segnala inoltre nell’indotto di Fincantieri, che conta circa 1500 lavoratori,  alcune aziende dove si verificano situazioni di sfruttamento e di lesione dei diritti dei lavoratori, contratti di lavoro irregolari, ritardi importanti del pagamento dei stipendi, lavoratori sospesi dall’attività lavorativa senza la copertura dell’integrazione salariale degli ammortizzatori sociali; chiediamo agli organi di ispezione e alle istituzioni di attivarsi per controllare che in una situazione di crisi come questa non ci sia chi si approfitti dei lavoratori. La Fim di Ancona si è già attivata con il proprio ufficio Vertenze e dal punto di vista sindacale intensificherà  la propria attività. La Fim in una fase così delicata per i lavoratori predilige il dialogo, ma a condizione che avvenga in tempi rapidi; siamo pronti e sicuramente decisi ad iniziative di lotta se tutto questo non avvenga. Chiediamo al coordinamento Fim-Fiom-Uilm Nazionale di accelerare i tempi e chiediamo il coinvolgimento nella vertenza Fincantieri delle Confederazioni Cgil-Cisl-Uil, per rafforzare l’azione sindacale.                 Il Direttivo Fim Cisl                                                                                     Il segretario  Generale                  Fincantieri                                                                                                     Fim Cisl  Ancona                                                                                                                                               (Andrea Cocco) Ancona, 30 giugno 2010
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30/06/2010 Bolletta luce: dal 1 luglio tariffa bioraria
Una opportunità di risparmiare solo se ci si attiene al consumo nelle fasce orarie, in caso contrario le bollette saranno più elevate. La tariffa bioraria dal 1° luglio verrà applicata in modo automatico e progressivamente  a tutti coloro che hanno le condizioni di fornitura stabilite dall’Autority e dotati di un contatore elettronico in grado di misurare i consumi nelle diverse fasce F1-F2-F3: cioè  coloro che sono nel mercato di maggior tutela e non hanno cambiato fornitore (es. Enel servizio elettrico). • Il nuovo sistema permetterà una maggiore equità in quanto ognuno pagherà  secondo la modalità di consumo (allo stato attuale con un unico prezzo indifferenziato chi usa l’elettricità nelle ore convenienti paga anche una parte dei costi di chi consuma nelle ore più costose). • I prezzi biorari tengono conto del diverso prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica: la sera, la mattina presto, la notte e i  festivi  il prezzo è più basso, mentre è più alto nelle ore centrali. •  Questo significa per molti cittadini cambiare radicalmente lo stile dell’utilizzo dell’energia elettrica a partire  dagli elettrodomestici • Fasce orarie F2-F3: costerà di meno dalle 19 alle 8 dei giorni feriali, tutti i sabati, le domeniche e giorni festivi: • Fascia oraria F1: costerà di più dalle ore 8 alle ore 19 dei giorni feriali. • L’Autority ha deciso che fino a gennaio 2012 le differenze di prezzo fra le diverse fasce orarie sarà di circa il 10% per far sì che ci si abitui al nuovo sistema. Cosa fare Nelle fatture che ci stanno arrivando viene riportata la modalità del nostro consumo nelle tre fasce, quindi dobbiamo: - controllare attentamente le bollette per verificare la modalità attuale di consumo - adoperarsi, per spendere meno, di abituarsi da subito allo spostamento dei consumi sapendo che dobbiamo concentrare almeno il 66% dei nostri consumi nelle fasce orarie a minor costo. - Chi non vuole l’applicazione dei prezzi biorari potrà passare ad altro gestore sul mercato libero, verificando le diverse condizioni contrattuali. Nel sito www.autorita.energia.it alla voce trova offerte è possibile anche verificare l’offerta per noi più conveniente.ADICONSUM MARCHE 800663822 dal lunedì  al venerdì dalle 10 alle 13
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29/06/2010 Mastrovincenzo: "La Cisl è autonoma, libera, concreta"
Apprendo dall’Ansa che ancora una volta manifestazioni della CGIL si caratterizzano per striscioni con linguaggio violento e denigratorio nei confronti delle altre organizzazioni sindacali, come avvenuto oggi  nel  corteo  ad  Ancona.La Cisl, oggi come ieri, è orgogliosa della sua vocazione “esclusiva” di sindacato, autonomo, libero, si confronta con tutti gli interlocutori istituzionali e sociali sulla concretezza dei problemi e delle proposte, non chiede e non offre appoggi di tipo ideologico, considera inaccettabili pretese di primazia e accuse infamanti da parte di altre organizzazioni.Credo opportuno che la Cgil si interroghi sui risultati ottenuti in questi mesi, sulla esigua partecipazione ai suoi scioperi, sulla distanza tra quantità e qualità degli obiettivi dichiarati e i risultati raggiunti.Con migliaia di aziende in cassa integrazione e le altre che tentano faticosamente di rilanciarsi, con la preoccupazione delle famiglie per il reddito e il lavoro, la Cisl non ritiene che lo sciopero sia in questo momento lo strumento migliore per tutelare i propri associati e in generale il mondo del lavoro.La Cisl ha in questi giorni predisposto forme alternative di mobilitazione per sostenere i suoi obiettivi di modifica della manovra del Governo, ha costruito confronti serrati con il governo stesso, con i gruppi parlamentari, con le forze sociali, raggiungendo i primi risultati concreti, come il ripristino degli scatti per i lavoratori della scuola.Stefano MastrovincenzoSegretario Cisl Marche
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26/06/2010 "La Cisl è autonoma, libera e concreta"
25/06/2010 Apprendo dall’Ansa che ancora una volta manifestazioni della CGIL si caratterizzano per striscioni con linguaggio violento e denigratorio nei confronti delle altre organizzazioni sindacali, come avvenuto oggi  nel  corteo  ad  Ancona. La Cisl, oggi come ieri, è orgogliosa della sua vocazione “esclusiva” di sindacato, autonomo, libero, si confronta con tutti gli interlocutori istituzionali e sociali sulla concretezza dei problemi e delle proposte, non chiede e non offre appoggi di tipo ideologico, considera inaccettabili pretese di primazia e accuse infamanti da parte di altre organizzazioni. Credo opportuno che la Cgil si interroghi sui risultati ottenuti in questi mesi, sulla esigua partecipazione ai suoi scioperi, sulla distanza tra quantità e qualità degli obiettivi dichiarati e i risultati raggiunti. Con migliaia di aziende in cassa integrazione e le altre che tentano faticosamente di rilanciarsi, con la preoccupazione delle famiglie per il reddito e il lavoro, la Cisl non ritiene che lo sciopero sia in questo momento lo strumento migliore per tutelare i propri associati e in generale il mondo del lavoro. La Cisl ha in questi giorni predisposto forme alternative di mobilitazione per sostenere i suoi obiettivi di modifica della manovra del Governo, ha costruito confronti serrati con il governo stesso, con i gruppi parlamentari, con le forze sociali, raggiungendo i primi risultati concreti, come il ripristino degli scatti per i lavoratori della scuola. Stefano Mastrovincenzo Segretario Cisl Marche
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23/06/2010 Liberi di lavorare, la rassegna stampa locale
Liberi di lavorare, la festa organizzata della Cisl di Macerata in occasione del 60 anniversario, ha avuto grande risonanza nella stampa locale. Di seguito sono indicati i link degli articoli 20 giugno - Corriere Adriatico 20 giugno - Messaggero Macerata 20 giugno - Il Resto del Carlino Macerata 19 giugno - Il Resto del Carlino Macerata 19 giugno - Messaggero Macerata
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21/06/2010 Oltre la crisi, liberi di lavorare
Più di 250 persone hanno partecipato alla tavola rotonda “Oltre la crisi, idee a confronto” che ha avuto luogo sabato 19 giugno al Cineteatro Don Bosco di Macerata. Liberi di lavorare L’iniziativa si colloca all’interno di “Liberi di lavorare”, la festa organizzata dalla Cisl di Macerata in collaborazione con la Felsa Cisl cultura Marche, in occasione della celebrazione del 60° anniversario della nascita della Cisl. Un laboratorio di idee Liberi non solo di lavorare, ma anche di pensare e di parlare, in quello che è stato un laboratorio di idee per contribuire a superare la crisi. Un’occasione importante per riflettere e confrontarsi sui temi più urgenti ed attuali dell’economia e del lavoro. Presenti alcuni tra i più autorevoli esponenti delle forze istituzionali e sociali maceratesi e marchigiane (Romano Carancini, Sara Giannini, Giuliano Bianchi, Nando Ottavi, Franco Capponi). Ripartire dai numeri Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata, dopo aver descritto la situazione attuale della Provincia di macerata fornendo "i numeri" della crisi, ha tracciato le linee del dibattito, coordinato dal coordinato dal Caporedattore de “Il resto del Carlino” di Macerata Giorgio Guidelli. I giovani, il confronto e i modelli di sviluppo Gli interventi hanno fatto emergere elementi di particolare interesse. La necessità di sostenere l’occupazione giovanile, non solo nel mondo del lavoro ma anche sul versante dell’imprenditoria. Il rilancio del confronto e del dialogo come metodo per affrontare, ognuno al livello di sua competenza, le tante sfide che la crisi pone. Da qui l’ impegno di tutti i partecipanti a far partire, da subito, il tavolo provinciale di concertazione. Lo sviluppo di nuovi settori produttivi (turismo e cultura su tutti) da affiancare al manifatturiero per contribuire alla ripresa dell’economia locale. Rispetto a quest’ultimo, la possibilità di introdurre importanti innovazioni di processo e di prodotto (marketing, packaging) così da rendere più competitive le imprese maceratesi rispetto alla concorrenza internazionale. La provocazione Considerazioni interessanti anche sull'idea provocatoria lanciata da Ferracuti. Ridurre la spesa pubblica per i troppi consorzi e aziende muncipalizzate, spesso utili solo a "riciclare" politici insoddisfatti e mettere in rete i Comuni più piccoli. In altre parole pensare insieme ad un nuovo modello istituzionale più semplice e moderno, in cui i servizi pubblici possano essere gestiti in forma associata realizzando economie di scala e risparmi consistenti. Lavoro, fattore di libertà «Servono responsabilità, lungimiranza e coraggio» sostiene il Segretario generale della Cisl di Macerata. Sullo sfondo la questione etica del rispetto delle regole di convivenza civile, che in tema di lavoro significano regolarità, sicurezza e salute dei lavoratori. Per non dimenticare che il lavoro è, da sempre, uno dei più importanti fattori di libertà e di dignità della persona.
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17/06/2010 Fiat di Pomigliano
Il testo dell' Accordo : http://www.scribd.com/full/33175794?access_key=key-v2szkjqq2krrs75ssctDichiarazione di Giuseppe Farina (Segretario Fim Cisl) su Accordo Pomigliano: http://www.scribd.com/full/33177030?access_key=key-1y88fk3qqhl9ngh4mtm6
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15/06/2010 I lavoratori del Gruppo Indesit in sciopero il 17 giugno
PER GLI INVESTIMENTI E CONTRO LA CHIUSURA DELLE FABBRICHE I LAVORATORI DEL GRUPPO INDESIT IN SCIOPERO IL 17 GIUGNO Il 17 giugno p.v. si terrà presso la Confindustria di Ancona un incontro tra la Direzione Aziendale Indesit e il Coordinamento Sindacale del Gruppo. In tale incontro, chiesto da FIM FIOM UILM da molte settimane, verranno comunicati dati ed informazioni sulle attività del 2009 e sui programmi 2010 quanto a produzioni, investimenti, innovazioni. Abbiamo appreso a mezzo stampa che sarebbero stati deliberati dal CdiA Indesit, nella riunione svolta mercoledì 9 giugno ’10, “investimenti in Italia per 120 milioni di Euro destinati all’innovazione di prodotto e di processo, diretti a focalizzare la missione degli stabilimenti italiani del Gruppo su produzioni ad alto contenuto tecnologico”. Il CdiA avrebbe anche confermato la centralità dell’Italia sul fronte della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo di prodotto e il piano varato prevederebbe il rilancio della competitività degli stabilimenti italiani. Ma, secondo il CdiA, questo dovrebbe avvenire accorpando alcune produzioni del lavaggio e della cottura, ovvero chiudendo due fabbriche, quelle di Brembate e di Refrontolo. Nella riunione che si terrà il 17 giugno ci aspettiamo di ricevere informazioni e chiarimenti in merito, ma fin d’ora esprimiamo netta contrarietà alla chiusura di stabilimenti come condizione per il rilancio e la competitività del Gruppo Indesit in Italia. Per questo motivo, in concomitanza con l’incontro tra la Direzione Aziendale e il Coordinamento Indesit, giovedì 17 giugno dalle 10 alle 12 dichiariamo 2 ore di sciopero con fermata collettiva in tutti gli stabilimenti del Gruppo. SI AGLI INVESTIMENTI, ALLA RICERCA, ALLO SVILUPPO, AI MIGLIORAMENTI ORGANIZZATIVI   NO ALLA CHIUSURA DELLE FABBRICHE E AI LICENZIAMENTI                                                                        FIM FIOM UILM Nazionali                            Coordinamento FIM FIOM UILM Gruppo Indesit Roma, 14 giugno ’10
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12/06/2010 Fisascat Cisl - Comunicato Stampa sull'ACCENTURE Ancona
A venti giorni dallo spirare dei termini previsti per la fase amministrativa, l’assemblea dei lavoratori di Accenture Ancona, unitamente alle delegazioni sindacali di Filcams cgil e Fisascat cisl, stigmatizzano la totale indisponibilità aziendale a ricercare soluzioni che pur realizzando risparmio nei costi mantengano inalterati i livelli occupazionali. La scelta scellerata di delocalizzare il lavoro alle isole Mauritius e di chiudere i due poli periferici di ANCONA e CATANIA peraltro si accompagna al mancato rispetto degli impegni assunti dalla Accenture congiuntamente con le Società AUCHAN, SMA e COIN di salvaguardare l’occupazione del ramo di azienda trasferito anche nei casi di modifica dei rapporti commerciali tra i contraenti o di terziarizzazione. Il riserbo invocato da Accenture alla richiesta di visionare gli accordi stipulati con i clienti e la creazione di un fondo rischi per il personale specificatamente previsto per la ricollocazione di personale in esubero rispetto agli obiettivi stabiliti con i clienti sin dal 2007, evidenzia la premeditazione e la condivisione di tutti i contraenti della scelta di chiudere Ancona e Catania e di ridimensionare Milano.  La rivisitazione degli accordi nel 2007 peraltro ha segnato un calo dei corrispettivi a cui sono corrisposti ben più alti indennizzi da tutti i clienti ed in particolare da Auchan che ha continuato ad erogare contributi anche nel 2009. Nel richiamare tutte le società che hanno stipulato l’accordo ad assumersi le responsabilità che l’accordo stesso denota inequivocabilmente, l’assemblea e la delegazione sindacale decidono di manifestare il proprio dissenso proclamando mezza giornata di sciopero per venerdì 11 giugno 2010 (turno del mattino). L’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI                  LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI Ancona, 12 giugno 2010
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11/06/2010 I sindacati dicono no ai tagli alla scuola
Le Organizzazioni Sindacali CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal denunciano la grave situazione  in cui  versano le scuole della nostra Regione a causa dei tagli agli organici e alle risorse definiti dal Governo. Sono previsti  tagli agli organici per 1.100 unità di personale di cui 635 docenti e circa 450 unità di personale ATA a partire da settembre. Siamo al secondo anno della manovra del 2008 (L. 133) che ha già sottratto 1.333 posti di lavoro, tra personale docente e Ata. Si è creata una situazione insostenibile  che pone  le scuole delle Marche in seria difficoltà, pregiudicando la  tenuta e la qualità del sistema di istruzione pubblico. Centinaia i precari che anche quest’anno rimarranno senza lavoro. Nei confronti della la manovra finanziaria appena varata dal Governo, le Organizzazioni Sindacali CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal  Regionali la giudicano fortemente iniqua nei confronti dei lavoratori della scuola, penalizzati da un doppio intervento: blocco del rinnovo del contratto e blocco degli  incrementi retributivi, previsti già nel contratto vigente, con effetti pesantissimi sulle retribuzioni, sulle pensioni, sulle liquidazioni. Per i lavoratori della scuola l’anzianità rappresenta, oggi, l’unico fattore che consente, con la progressione di carriera, di recuperare  almeno in parte  il valore delle retribuzioni ancora lontane dalla media di quelle erogate negli altri paesi europei. Con i provvedimenti appena varati questa opportunità viene meno, quindi il personale docente e ata è chiamato a sacrifici ben più consistenti di quelli richiesti ad altri, con uno squilibrio che altera i connotati della manovra violando un fondamentale principio: l’ equità. Non è infatti accettabile che una maestra paghi, per il contenimento della spesa pubblica, 2.600 euro all’anno, mentre un alto dirigente, pur avendo uno stipendio che vale circa il triplo (100.000 euro), ne paghi solo 500. Non è pensabile intervenire sulle  retribuzioni del personale della scuola come se fossero quelle dei manager dello Stato! Le risorse necessarie a garantire la stabilità del Paese vanno individuate  intervenendo in modo incisivo sui  tanti sprechi e privilegi reali  che ci sono nella spesa pubblica  e nella politica , oltre che attraverso una forte lotta all’ evasione fiscale.       Le OO.SS. CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal regionali, intendono reagire con fermezza di fronte a scelte che non sono sicuramente ispirate a principi di giustizia ed equità lanciando una forte mobilitazione dei lavoratori della scuola prevista per il 15 giugno a Roma, in attesa di definire tempi e modalità di iniziative regionali,  perché in Parlamento il testo della manovra venga cambiato e reso equo. Per questo motivo  chiedono il sostegno di tutte le Istituzioni, di tutti gli schieramenti politici, di tutti i cittadini per evitare che ancora una volta sia un settore strategico come quello della scuola a pagare.                                                                    Le Segreterie Regionali                                                   CISL Scuola- UIL Scuola- SNALS ConfsalAncona 7 giugno 2010
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11/06/2010 Proseguono gli appuntamenti per la Manuli
Si è svolto oggi, 09 giugno 2010 , presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un incontro tra il Sottosegretario al Lavoro Sen. Pasquale Viespoli, assistito dai dirigenti dello stesso ministero, la Manuli Rubber Industries spa, rappresentata dal dott. Roberto Grandi, la Segreteria Nazionale della Femca Cisl rappresentata da Angelo Colombini, le segreterie provinciali Femca Cisl, Filctem Cgil e Uilcem Uil nelle persone di Marsilio Antonucci, Ubaldo Falciani e Floriano Canali, presenti le Rsu delle sopraccitate organizzazioni Sindacali di Ascoli Piceno e Bologna.L’incontro, che segue quello già tenutosi il 4 giugno scorso, è avvenuto nell’ambito degli appuntamenti previsti dall’accordo del 24 novembre 2009 per la verifica sui contenuti dello stesso, ed in particolare per affrontare i problemi relativi alle ricadute occupazionali relative alla difficile situazione in cui versa la società Manuli.Tali ricadute sono: • circa 140 dipendenti attualmente occupati nei reparti “banbury”, “large bore”, “refri” e “tal”, con un ricorso medio alla Cigs per circa 25 lavoratori; • circa 10 unità dell’area dimessa sono state ricollocate a par time verticale presso il reparto, non interessato dalla crisi, “oil & marine”; • n. 6 lavoratori in forza ai reparti in cessazione sono stati inseriti nei percorsi di riqualificazione in base ad un accordo sottoscritto il 24 febbraio 2010 presso lo stesso Ministero; • è stato attivato un servizio di outplacement, con una società specializzata, per la ricollocazione di n. 5 dipendenti delle sedi di Milano e Bologna; • circa 50 lavoratori sono stati collocati in mobilità secondo i criteri e le modalità definiti con l’accordo del 24 novembre 2009.L’azienda ha comunicato che sta impegnando risorse finanziarie nei reparti attivi dello stabilimento, nella prospettiva di resistere all’attuale congiuntura economica e di mantenere un adeguato apparato produttivo e di competitività.Le organizzazioni Sindacali hanno comunque manifestato preoccupazione in considerazione dell’avvicinarsi del termine di erogazione della Cassa Integrazione e le Parti hanno esaminato la possibilità di sostenere il piano di riassetto aziendale ed il programma di gestione degli esuberi con un ulteriore periodo di integrazione salariale, anche con il coinvolgimento delle regioni interessate.Si è pertanto concordato che la Manuli Rubber Industries spa richiederà l’intervento della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga della durata di 12 mesi, a decorrere dal 01 settembre 2010, a favore di un massimo di 350 lavoratori in forza sia ai reparti cessati che di quelli in crisi.CGIL, CISL e UIL giudicano positivamente i risultati dell’accordo, sono consapevoli delle gravi conseguenze in termini occupazionali ed economici per il territorio ascolano, che la vicenda Manuli ha comportato, ma sin dall’inizio hanno scelto la strada della responsabilità e delle cose concrete, cercando di salvaguardare il più possibile gli interessi soprattutto dei lavoratori coinvolti. Ciò ha determinato il mantenimento di una parte della produzione, la possibilità di aspirare ad un possibile suo incremento e l’attivazione di tutti gli ammortizzatori possibili; questa intesa, che permette di ampliare di un ulteriore anno la Cassa Integrazione è frutto di un impegno che non si è esaurito con l’accordo del novembre scorso, ma che è continuato giorno per giorno e che non verrà meno nel futuro.L’intesa del 24 novembre 2009 prevede una serie di altri affidamenti e le OO.SS. sono costantemente attive nei confronti dell’Azienda e delle Istituzioni affinché tutto quanto previsto si possa realizzare, ritenendo prioritari gli interventi funzionali alla ricollocazione dei lavoratori che hanno perso l’occupazione.Ascoli Piceno, 09.06.2010FEMCA CISL  FILCTEM CGIL  UILCEM UIL
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11/06/2010 Accenture: dipendenti in sciopero
A venti giorni dallo spirare dei termini previsti per la fase amministrativa, l’assemblea dei lavoratori di Accenture Ancona, unitamente alle delegazioni sindacali di Filcams cgil e Fisascat cisl, stigmatizzano la totale indisponibilità aziendale a ricercare soluzioni che pur realizzando risparmio nei costi mantengano inalterati i livelli occupazionali.La scelta scellerata di delocalizzare il lavoro alle isole Mauritius e di chiudere i due poli periferici di ANCONA e CATANIA peraltro si accompagna al mancato rispetto degli impegni assunti dalla Accenture congiuntamente con le Società AUCHAN, SMA e COIN di salvaguardare l’occupazione del ramo di azienda trasferito anche nei casi di modifica dei rapporti commerciali tra i contraenti o di terziarizzazione.Il riserbo invocato da Accenture alla richiesta di visionare gli accordi stipulati con i clienti e la creazione di un fondo rischi per il personale specificatamente previsto per la ricollocazione di personale in esubero rispetto agli obiettivi stabiliti con i clienti sin dal 2007, evidenzia la premeditazione e la condivisione di tutti i contraenti della scelta di chiudere Ancona e Catania e di ridimensionare Milano.La rivisitazione degli accordi nel 2007 peraltro ha segnato un calo dei corrispettivi a cui sono corrisposti ben più alti indennizzi da tutti i clienti ed in particolare da Auchan che ha continuato ad erogare contributi anche nel 2009.Nel richiamare tutte le società che hanno stipulato l’accordo ad assumersi le responsabilità che l’accordo stesso denota inequivocabilmente, l’assemblea e la delegazione sindacale decidono di manifestare il proprio dissenso proclamando mezza giornata di sciopero per domani venerdì 11 giugno 2010 (turno del mattino).L’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI                  LE ORGANIZZAZIONI SINDACALIAncona, 10 giugno 2010
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07/06/2010 Funzione Pubblica, no al blocco dei contratti
Una folta rappresentanza della funzione pubblica Cisl Macerata giunta a Roma ha partecipato alla manifestazione nazionale Cisl svoltasi sabato 5 giugno alla presenza del Segretario Generale Raffaele Bonanni. Nel corso dell’Assemblea una delegazione della Funzione Pubblica Cisl di Macerata, guidati dal Segretario generale regionale Luca Talevi e dal Segretario Generale della Cisl Marco Ferracuti, hanno esplicitato con chiarezza come la manovra penalizzi il pubblico impiego, colpendo chi con 1200/1300 € al mese non riesce spesso ad arrivare a fine mese ed ora si vede senza possibilità di rinnovo per i prossimi tre anni. La Funzione Pubblica Cisl di Macerata coinvolgerà nei prossimi giorni l’intero gruppo dirigente per mobilitare i lavoratori contro la parte della manovra che, bloccando la contrattazione nazionale ed aziendale penalizza iniquamente chi quotidianamente garantisce servizi fondamentali alla persona in settori chiave quali sanità, autonomie locali, enti centralizzati. La funzione pubblica Cisl di Macerata pur consapevole delle difficoltà economiche del momento chiede che a pagare non siano sempre e solo i “soliti noti” dipendenti pubblici a reddito fisso.
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01/06/2010 Iniziamo a ridurre gli sprechi!
Manovra: la Cisl Fp contraria al blocco dei contratti del pubblico impiego “Non siamo affatto d’accordo con il blocco dei contratti per i dipendenti pubblici, ma purtroppo la cosa non ci sorprende” Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp commenta così la misura inserita nella manovra correttiva. “Non è una novità che non ci siano i soldi per i contratti dei pubblico impiego, i governi cambiano ma la musica resta sempre la stessa”. “Era una misura annunciata vista l’aria che tira in Europa dove i tagli agli stipendi li hanno fatti davvero, come in Grecia e in Spagna. Ciò non toglie che sia l’ennesima spia di una situazione paradossale”, attacca Faverin, “Non è giusto che per incapacità dei politici, tocchi ai lavoratori andarci di mezzo: governi e amministrazioni locali si sono sempre dimostrati incapaci di accantonare, con una buona programmazione, le risorse per rinnovare i contratti, come avrebbe fatto ogni buon imprenditore. E invece continuano a comportarsi come pessimi datori di lavoro”. Le stesse riforme di cui si parla spesso a sproposito – continua  il segretario della Cisl Fp – “non hanno mai riguardato  norme che imponessero ai politici di inserire la dinamica salariale nei bilanci pubblici”. “I lavoratori sono stanchi di farsi prendere in giro dai governi e dalle giunte che si susseguono". Non accetteremo nessun taglio neanche nei meccanismi di rideterminazione del salario accessorio” rimarca Faverin “Diciamo no a qualunque misura che tolga soldi a qualcuno per darli a qualcun altro. I lavoratori pubblici faranno sentire la loro voce”. Ma per il segretario della Cisl Fp non è lo sciopero lo strumento per fronte alla situazione. E rilancia: “Non ci limiteremo alla protesta e non chiederemo ai lavoratori di scendere in piazza per vedersi tagliata ulteriormente la busta paga, non sarebbe serio e non servirebbe a niente. Piuttosto abbiamo già messo in campo una campagna di mobilitazione vigorosa dei dipendenti pubblici per denunciare, insieme ai cittadini e in ogni ente, azienda o agenzia pubblica, gli sprechi, le forme di disorganizzazione, le consulenze date agli amici di partito, l'aumento dei dirigenti ad ogni nuovo governo o consiliatura. Per segnalare alla Corte dei Conti la spesa improduttiva mettendo fine all'utilizzo dei bilanci pubblici come bancomat delle campagne elettorali. E far sì che dalla buona programmazione economica escano le risorse per i contratti e gli investimenti in risorse umane”.Roma, 31 maggio 2010
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31/05/2010 L'Anconetani si può salvare
La Cisl di Macerata ha chiesto un nuovo incontro al Prefetto di Macerata per affrontare la questione dell’Anconetani Sas, il cantiere navale civitanovese la cui sopravvivenza e appesa ad un filo. In questo caso il problema non è la carenza di lavoro, visto che è in corso la realizzazione di due scafi da pesca, ma il precedente fallimento dell’ Anconetani srl, tuttora soggetta alla procedura della curatela. Settimana decisiva La prossima settimana sarà decisiva per le sorti del cantiere navale. Domani è attesa la sentenza del giudice delegato al fallimento in merito al ricorso dell'azienda: il 9 giugno, invece, dovrebbe tenersi l'asta per la vendita dell’attività e dei suoi beni immobiliari, compresa la concessione demaniale dell'area esterna al capannone, che spetta al Comune di Civitanova Marche. Non dimenticare i lavoratori Intanto, i 6 dipendenti continuano a lavorare senza percepire stipendio. Marco Ferracuti, Segretario provinciale della Cisl di Macerata, Stefania Montagner, Segretaria dei metalmeccanici Cisl e Andrea Luzi Responsabile della zona di Civitanova marche, lanciano un nuovo appello «affinché i lavoratori della Anconetani Sas non siano dimenticati». Necessaria la collaborazione di tutti «La Cisl – affermano i tre sindacalisti in una nota unitaria - ha attivato anche l'avvocato Stefano Ghio, del proprio Ufficio Legale, che farà quanto è in suo potere per sbloccare la vertenza. Ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti e per questo abbiamo cercato di coinvolgere le istituzioni e la collettività, sensibilizzandole attraverso l’Assemblea pubblica del 18 maggio. Salvaguardare le imprese efficienti «E' in gioco il futuro di un'impresa – prosegue la Cisl - dei suoi lavoratori e delle loro famiglie. L'azienda sta cercando di portare avanti due importanti commesse ed è costretta, suo malgrado a interrompere l’attività. A queste condizioni la proprietà non se la sente di continuare la produzione. Dovrebbe infatti investire migliaia di euro col rischio di dover presto "tirare i remi in barca". Stiamo parlando di un'azienda sana, in grado di continuare l'attività produttiva, che sta pagando errori precedenti e il cui indotto da lavoro ad almeno 40 persone. E' necessario fare tutto il possibile per salvaguardare le imprese ancora efficienti e conservare i livelli occupazionali ".
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28/05/2010 Ingiusto il blocco dei contratti del Pubblico Impiego
Il pacchetto di interventi  sul pubblico impiego contenuti nella manovra finanziaria che   possono essere sintetizzati nel blocco dei contratti e nella mancata sostituzione del turn-over segnalano ancora una volta che il Governo ha scelto di intervenire sulla P.A. attraverso delle scorciatoie che daranno  risultati in termini di cassa ma che non consentono una riforma razionale per il rilancio e l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione.Il blocco per tre anni dei rinnovi contrattuale del Pubblico impiego è una misura ingiusta che contrasta con ogni ipotesi di riforma della Pubblica Amministrazione che punti sulla valorizzazione del merito, il blocco del turn-over contribuisce ad un ulteriore invecchiamento della forza lavoro del pubblico impiego che già oggi  ha una età media di 44  anni.La CISL FP di Ancona non condivide queste misure, sarebbe invece stato necessario proporre: un serio intervento sulle consulenze e incarichi professionali delle PP.AA. che ammontano nella sola provincia di Ancona tra sanità ed enti locali a diversi milioni di euro; una operazione di reinternalizzazione di servizi quali, mense, servizi socio sanitari, servizi tecnici la cui cessione in appalto da parte di comuni, ASL, ministeri ha condotto ad una esplosione della spesa ben oltre le previsioni, il taglio di organismi  quali consigli di amministrazioni e collegi sindacali di società costituite da enti pubblici. Questi sprechi costituiscono le vere pieghe della spesa pubblica che andavano aggredite e che hanno determinato in dieci anni la crescita del 20% della spesa pubblica nonostante la diminuzione costante del potere d’acquisto dei salari dei dipendenti.Come dipendenti pubblici abbiamo sempre saputo che la crisi avrebbe colpito pesantemente, dopo il mondo del lavoro privato, anche il settore pubblico, contestiamo però che il Governo abbia scelto la strada più breve colpendo i salari dei dipendenti   anziché affrontare veramente gli sprechi  che si annidano in questo settore e che spesso sono indotti dalle  lobby politiche che vogliono gestire la pubblica amministrazione per ottenere consenso.La CISL FP di Ancona per sostenere le proprie ragioni parteciperà con il proprio Consiglio Generale alla manifestazione sulla manovra finanziaria indetta dalla  CISL  a Roma il 5 giugno p.v.Ancona, 27 maggio 2010  Il Segretario Generale FP CISL Ancona Alessandro Mancinelli
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28/05/2010 FP Cisl Ancona:"ingiusto il blocco dei contratti del pubblico impiego"
28 Maggio 2010 - Il pacchetto di interventi  sul pubblico impiego contenuti nella manovra finanziaria che   possono essere sintetizzati nel blocco dei contratti e nella mancata sostituzione del turn-over segnalano ancora una volta che il Governo ha scelto di intervenire sulla P.A. attraverso delle scorciatoie che daranno  risultati in termini di cassa ma che non consentono una riforma razionale per il rilancio e l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione. Il blocco per tre anni dei rinnovi contrattuale del Pubblico impiego è una misura ingiusta che contrasta con ogni ipotesi di riforma della Pubblica Amministrazione che punti sulla valorizzazione del merito, il blocco del turn-over contribuisce ad un ulteriore invecchiamento della forza lavoro del pubblico impiego che già oggi  ha una età media di 44  anni. La CISL FP di Ancona non condivide queste misure, sarebbe invece stato necessario proporre: un serio intervento sulle consulenze e incarichi professionali delle PP.AA. che ammontano nella sola provincia di Ancona tra sanità ed enti locali a diversi milioni di euro; una operazione di reinternalizzazione di servizi quali, mense, servizi socio sanitari, servizi tecnici la cui cessione in appalto da parte di comuni, ASL, ministeri ha condotto ad una esplosione della spesa ben oltre le previsioni, il taglio di organismi  quali consigli di amministrazioni e collegi sindacali di società costituite da enti pubblici. Questi sprechi costituiscono le vere pieghe della spesa pubblica che andavano aggredite e che hanno determinato in dieci anni la crescita del 20% della spesa pubblica nonostante la diminuzione costante del potere d’acquisto dei salari dei dipendenti.  Come dipendenti pubblici abbiamo sempre saputo che la crisi avrebbe colpito pesantemente, dopo il mondo del lavoro privato, anche il settore pubblico, contestiamo però che il Governo abbia scelto la strada più breve colpendo i salari dei dipendenti   anziché affrontare veramente gli sprechi  che si annidano in questo settore e che spesso sono indotti dalle  lobby politiche che vogliono gestire la pubblica amministrazione per ottenere consenso.  La CISL FP di Ancona per sostenere le proprie ragioni parteciperà con il proprio Consiglio Generale alla manifestazione sulla manovra finanziaria indetta dalla  CISL  a Roma il 5 giugno p.v.  Il Segretario Generale CISL FP Ancona (Alessandro Mancinelli)
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27/05/2010 AVVIO DEL CONFRONTO TRA SINDACATI E GIUNTA REGIONALE PER PROSEGUIRE IL SOSTEGNO AL LAVORO E ALLE FAMIGLIE MARCHIGIANE
Centralità delle politiche per il lavoro e il welfare, le aree più sensibili nell'azione complessiva  condivisa ieri nel vertice  tra le segreterie regionali di Cgil,Cisl e Uil, con il Presidente della Regione Marche e la nuova Giunta. Un incontro  per proseguire nel programma anticrisi, avviato nella precedente legislatura, e far fronte alla   consistenza dei tagli, introdotti dalla manovra del Governo, per le Marche ammonterebbero a circa 150 milioni di euro, che rischiano di  minare e frenare la ripresa  e  la tenuta del  lavoro e delle politiche socio-sanitarie con ricadute dirompenti sulle famiglie marchigiane. Il potenziamento dell'azione di concertazione progettuale con l'avvio di un percorso di approfondimento tematico settoriale che coinvolgerà ogni singolo assessorato di riferimento  è stata la strategia di intervento condivisa ieri nell’incontro. ''Vogliamo consolidare il dialogo e una dialettica serena e proficua -ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca- con una collaborazione progettuale che entri nel merito dei problemi dei cittadini, per difendere il lavoro, la sicurezza sociale e la capacità di sviluppo della nostra comunità. La Regione offrirà un contributo anche con ulteriori semplificazioni delle strutture e risparmi di spese inutili incrementando la produttività senza abbassare il livello di servizi ai cittadini, ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese'' “Alla Cisl Marche”- ha dichiarato il segretario generale della Cisl Stefano Mastrovincenzo ''interessa soprattutto sostenere le persone e le famiglie più colpite da questa fase difficile e complessa. Apprezziamo, pertanto, la disponibilità del presidente Spacca al confronto aperto e costruttivo a cui parteciperemo con tenacia e responsabilità''.
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26/05/2010 Femca Cisl Ancona - Realizzazione del nido d'infanzia promosso dalla RSU e dall’ACRAF
La politica di conciliazione sostenuta dalla CISL e dal Coordinamento Donne di Ancona fin dalla promulgazione della legge n.53 del 2000, in questi anni ha dato impulso alle categorie, affinché potessero essere realizzati progetti che mirassero a conciliare i tempi da dedicare alla famiglia con quelli del lavoro. Difatti la categoria FEMCA e i lavoratori dell’Angelini di Ancona con un accordo integrativo con l’azienda Acraf spa, nel 2003 hanno sviluppato un progetto di attivazione di un asilo nido aziendale, che si è concretizzato poi nel 2006 attraverso un intesa tra la società e il Comune di Ancona.     In questi giorni la Giunta comunale di Ancona ha approvato l’affidamento in appalto della gestione del nuovo nido d’infanzia a Monte D’ago in via Togliatti che opererà in autunno e avrà una recettività di 60 bambini, di cui 20 posti sono assegnati ai dipendenti dell’ACRAF. Il nido, per bambini dai 3 ai 36 mesi, sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle opre 17.30 fino al mese di luglio. Daniele Paolinelli, Segretario della FEMCA, ha dichiarato:”la categoria e la R.S.U. esprimono soddisfazione per la concretizzazione di tale servizio che è stato realizzato anche con il contributo dei dipendenti e della società ACRAF, rispondendo alle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, migliorando la qualità della vita.” 
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26/05/2010 Pronto soccorso, situazione vergognosa
Macerata - Negli ultimi anni l’assistenza ospedaliera fornita dall’Asur Zona 9 di Macerata è stata oggetto di sviluppo notevole, sia dal punto di vista clinico che sotto il profilo operativo. Più prestazioni di qualità Il Presidio Ospedaliero di Macerata, comprensivo delle strutture di Tolentino e Treia, ha registrato un incremento importante di prestazioni erogate non solo a livello quantitativo, ma anche nella qualità delle stesse. Pensiamo al completamento del Dipartimento Oncologico, divenuto un’eccellenza regionale, ma anche alla Casa della salute di Treia, modello sperimentale di integrazione tra medicina ospedaliera e territoriale. Le criticità Ciononostante rimangono aperte alcune gravi criticità, specialmente relative al Dipartimento dell’Emergenza Urgenza e al reparto di Pronto soccorso di Macerata. La carenza di personale medico, infermieristico e di assistenza, assolutamente insufficiente a far fronte ai tanti accessi in reparto, la clamorosa inadeguatezza della struttura e la conseguente, grave disorganizzazione del lavoro. Gravi disagi per gli utenti Abbiamo constatato personalmente in più di un’occasione che il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Macerata, al verificarsi della più banale emergenza perde la capacità di dare risposta alle più elementari esigenze degli utenti, costretti di continuo a sopportare gravi disagi. Condizioni di lavoro difficili Sarebbe un grave errore scaricare la responsabilità sul personale, che non è assolutamente in condizione di lavorare con quella serenità che sarebbe invece necessaria in un reparto così delicato. Non è un caso il frenetico turnover, che peggiora ulteriormente la qualità del servizio. Urgente un incontro con la Zona 9 Da anni la Cisl e la Fnp fanno presenti queste ed altre problematiche nei tavoli aperti con la Zona 9. Abbiamo recentemente chiesto un incontro con il Dott. Ciccarelli per tentare di individuare possibili soluzioni, senza però ricevere risposta. Chiediamo pubblicamente che venga aperto con urgenza un confronto per risolvere una situazione ormai diventata vergognosa ed inaccettabile. Nazzareno Tartufoli - Cisl Macerata Giuseppe Donati - Funzione pubblica Dino Ottaviani - Federazione pensionati
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25/05/2010 Manifattura - scatta lo sciopero
Dal Corriere Adriatico del 25 maggio 2010 Chiaravalle- Il nodo resta sempre lo stesso, ossia la mancanza di commesse e ordinativi. La crisi non risparmia la Manifattura tabacchi, la storica realtà di Chiaravalle che per decenni ha garantito un posto di lavoro a centinaia di famiglie. Ultimata la cassa integrazione ordinaria ecco scattata la procedura per ricorrere a quella straordinaria. Una soluzione bocciata dai sindacati che hanno proclamato lo stato di agitazione e annunciato un pacchetto di 16 ore di sciopero nell’impianto di Chiaravalle. A far scattare la protesta da parte di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil anche l’atteggiamento manifestato dalla proprietà. “L’azienda - si legge in una nota delle segreterie provinciali delle tre organizzazioni - ripropone una cassa integrazione straordinaria per ulteriori 24 mesi, dopo aver usufruito di quella ordinaria per un anno, senza spiegarci cosa vuol fare per il futuro”. I dipendenti attualmente sono 70 - 52 gli operai - e 34 di loro erano collocati in cassa integrazione con la formula della rotazione. I sindacati dicono di aver chiesto più volte “un piano industriale credibile a supporto della richiesta della cassa integrazione straordinaria”. Dicono di aver manifestato ai dirigenti dell’azienda i propri dubbi sul ricorso alla Cigs prospettando semmai altre soluzioni. “Sussistono - dicono - ammortizzatori sociali meno invasivi, come il contratto di solidarietà, che può traghettare questa fase difficile senza escludere nessuno dalla ripresa futura. L’azienda si è rifiutata di verificare la fattibilità del contratto di solidarietà e continua a negarci un piano industriale più volte sollecitato”. C’è incertezza alla Mit, la Manifattura italiana tabacchi che fa capo ad un istituto di credito e a una finanziaria. L’azienda è subentrata alcuni anni fa al gruppo inglese Bat scrivendo la storia recente della Manifattura che in città è considerata molto più di una semplice azienda per aver garantito un posto di lavoro a numerose generazioni. “Le segreterie provinciali - incalzano Flai, Fai e Uila - e i dipendenti oltre alle iniziative di mobilitazione hanno chiesto di incontrare l’amministrazione comunale per discutere l’atteggiamento non comprensibile dell’azienda e cercare di ristabilire un clima di relazioni sindacali confacenti allo stato di difficoltà che situazioni del genere richiedono”. L’unica certezza resta la decisione dell’azienda di andare per altri due anni con la cassa integrazione straordinaria. luca animobono
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24/05/2010 «Spesa pubblica, basta sprechi»
«In un contesto socio-economico difficile ed alla vigilia di una manovra economica da venticinque miliardi di euro in due anni con minacce di colpire il pubblico impiego bloccando i rinnovi dei Contratti nazionali di  lavoro, il turn-over e parte del salario accessorio, inizia anche nelle Marche la campagna nazionale della Cisl Funzione Pubblica per riqualificare la spesa, tagliare i costi della politica e dare le priorità di azione alla pubblica  amministrazione. Continuare a chiedere sacrifici a chi, come i dipendenti pubblici, pagano le tasse fino all’ultimo centesimo e percepiscono un salario medio di 1.200-1.300 euro al mese, è necessario che anche le pubbliche amministrazioni delle Marche avviino un confronto con il sindacato teso a verificare come migliorare l’utilizzo delle risorse pubbliche, evitare gli sprechi e dare un segnale chiaro circa la volontà di tagliare i costi della politica che non vuol dire solo sindaci, assessori e consiglieri ma anche i tanti componenti dei consigli di amministrazione delle società partecipate, oltre che sulle tante consulenze ancora in essere. I cosiddetti “esperti esterni” così presenti nei comparti autonomie locali e sanità possono essere spesso rimpiazzati da professionalità interne con costi infinitamente minori. Verrà inviato dalla Funzione Pubblica Cisl Marche alle principali amministrazioni pubbliche della regione un apposito questionario teso a conoscere l’incidenza di queste voci, consapevoli che un uso più cosciente della spesa pubblica sia fondamentale  per migliorare i livelli qualitativi e quantitativi dei servizi, sia la reale produttività dei tanti lavoratori pubblici che quotidianamente erogano i servizi e le loro perfomance. Per la Funzione Pubblica Cisl Marche è fondamentale rilanciare in questa ottica la partecipazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze all’interno delle singole amministrazioni, in una ottica di “controllo sociale” della spesa. Prima di pensare a fare ulteriori tagli sui dipendenti che pagano le tasse è necessario fare una pagella anche agli amministratori che continuano a mantenere in vita Enti e società inutili e molto costosi per i quali sarebbe sufficiente far assorbire personale e attività dagli enti locali più significativi». «La responsabilità in un momento così difficile è di tutti , nessuno escluso»23 maggio 2010                                                                      Luca Talevi                                                                           Segretario generale Fp-Cisl Marche
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14/05/2010 Osimo:leggero miglioramento per categorie e sindacati
Corriere Adriatico Data:     13/05/2010    Pagina: 11 GIACOMO QUATTRINI Osimo: Un'impresa su due patisce un allungamento dei termini di pagamento da parte dei clienti, a fronte dell'88% delle aziende che invece si sforzano per mantenere gli impegni presi con i fornitori: poche le entrate molti i debiti saldati. E naturalmente la situazione bancaria originata da questa situazione si riflette sulla esposizione bancaria, che è in aumento per il 32% delle imprese. E infine la gravità della crisi ha prodotto ripercussioni occupazionali negative per il 28% delle aziende. Sono i dati principali emersi dall’indagine svolta dalla Cna zona Sud sui primi quattro mesi del 2010, In generale l’associazione di categoria parla di ripresa ma lenta, cosi come la stessa Confindustria aveva spiegato fra 1'ottimismo di Marco Zannini e la cautela di Giuseppe Casali nelle scorse settimane durante un incontro con la stampa. L'inizio anno denota un deciso alleggerimento della situazione di crisi: 1'andamento della produzione mostra un segno negativo inferiore rispetto al 2009. "Considerando i settori e confrontandoli con 1'andamento dell’ultimo trimestre del 2009 -dichiara il segretario della Cna zona Sud Maurizio Bestini- rileviamo che la situazione dell'edilizia e dell'impiantistica e in ulteriore peggioramento, ma per il settore manifatturiero le imprese in miglioramento dovrebbero superare quelle in difficoltà. Dallo studio emerge anche che per le imprese in conto terzi della zona Sud la congiuntura e più favorevole rispetto alle imprese che operano in conto proprio". Le previsioni per il 2010, secondo la Cna. restano orientate largamente al prevalere delle difficoltà sia per il fatturato che per gli utili. Dai sindacati la fotografia sullo stato della crisi economica in un distretto altamente industrializzato e pluri-settoriale come la Valmusone conferma la presenza di segnali positivi, ma di una mancata corrispondenza dal punto di vista occupazionale, dove ancora la ripresa non c'è, anzi, il rischio che alcune aziende passino dalla cassa integrazione alla mobilità permane, anche se appare più lontano rispetto a un anno fa. Marco Bastianelli della Cgil di zona conferma infatti che "qualche segnale c'è ma non dal punto di vista del lavoro, dove c’è ancora tantissima cassa integrazione. E' vero che ci sono nuovi ordini e che la punta della crisi è stata smussata, ma non andiamo oltre. Speriamo che i segnali diventino ripresa vera e che quando la Cig si esaurirà non si passi più alla richiesta di mobilita". Dalla Cisl di Osimo Angelo Paolucci ribadisce che "questa leggera ripresa la vediamo anche noi, la caduta si e arrestata in molti settori e rispetto a un anno fa i primi quattro mesi del 2010 sono andati meglio per fatturati e ordinativi". Semmai il problema che permane è per la Cisl il fatto che "a questa ripresa non corrisponde quella occupazione, dove la crisi è ancora attuale: l'azienda che torna a lavorare prima di riassumere aspetta molto di più c'e più cautela, anche perchè i margini di guadagno sono diminuiti e pur di riprendere le commesse molte imprese sono costrette a termini finanziari penalizzanti. Ma prima di richiedere la mobilità ci penseranno bene in questa fase di lenta di ripresa".
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13/05/2010 Vertenza Antonio Merloni, firmato il Decreto Proroga Amministrazione Straordinaria
Abbiamo avuto stamattina conferma dell’avvenuta firma, da parte del Presidente del Consiglio Berlusconi, del decreto di proroga della Amministrazione Straordinaria della Antonio Merloni, il cui primo anno di durata dalla approvazione del Programma dei Commissari Straordinari è in scadenza il 22 maggio. Ciò dopo che, nella giornata di ieri, FIM FIOM UILM Nazionali avevano rivolto un forte appello affinchè la firma, rimasta in sospeso nei giorni delle dimissioni del Ministro Scajola, ci fosse con urgenza, segnalando i danni e i problemi che ulteriori ritardi avrebbero provocato.La firma del decreto di proroga rende  possibile la richiesta di un ulteriore anno di cassa integrazione per i lavoratori della Merloni e la prosecuzione delle attività degli Organi della Amministrazione Straordinaria.La FIM considera molto importante ora che tutte le parti coinvolte sollecitino l’emanazione rapida del decreto di autorizzazione della cassa integrazione. Contemporaneamente, ritiene indispensabile che vengano esercitati impegno e responsabilità ai massimi livelli politici ed istituzionali nella ricerca di investitori disponibili a realizzare attività nelle aree industriali di Fabriano e Nocera, e che siano completate rapidamente le cessioni della Cilinder & Tanks e della Tecnogas.Roma, 12 maggio 2010                                         Ufficio Stampa Fim-Cisl
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13/05/2010 Meno licenziamenti ma il lavoro è sempre più precario
In un'intervista a Il Resto del Carlino il Segretario Generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti analizza il momento di difficoltà dell’ economia locale Diminuiscono i licenziamenti Diminuiscono i licenziamenti, ma aumenta la cassa integrazione, specie quella straordinaria. E, soprattutto, dilaga il lavoro precario. Questo il quadro della crisi quale emerge dal monitoraggio effettuato dalla Cisl, relative a primi tre mesi del 2010. «Dal primo gennaio al 31 marzo di quest'anno - spiega il segretario provinciale Marco Ferracuti - in provincia di Macerata ci sono stati 579 licenziamenti, contro i 967 dello stesso periodo del 2009. Esplode la Cigs, ma le risorse stanno finendo Un dato sicuramente positivo, ma guai a pensare che le difficoltà sono alle spalle». E, in effetti, i dati riguardanti altri fattori destano non poche preoccupazioni. «I1 calo dei licenziamenti riguarda soprattutto le aziende con più di 15 dipendenti e si spiega anche con il fatto che Confindustria e Sindacati hanno gestito con attenzione ed efficienza gli ammortizzatori sociali. La cassa integrazione ordinaria continua ad au-mentare, +12 per cento; quella straordinaria esplode: +98 per cento. E sa qual e il problema? Che le risorse stanno finendo. Sono tante le imprese che si stanno pericolosamente avvicinando al termine delle 52 settimane, la durata massima della cassa integrazione, senza che si intravedano spiragli: il rischio è che molte cessino 1'attività, con conseguenti licenziamenti». Si allungano le liste di mobilità Una tendenza confermata dall'andamento delle liste di mobilità, in cui i lavoratori licenziati vengono iscritti, per un certo periodo, in attesa di una possibile ri-collocazione. Non solo queste si allungano, segno che ricollocare i lavoratori che hanno perso il posto non è cosi semplice, anche perchè il 40 per cento ha un'età compresa fra i 40 e i 49 anni. Ma molti (circa il 61 per cento) decadono dalle liste solo per scadenza dei termini, non perche abbiano trovato un nuovo lavoro». Aumenta il lavoro precario Già, il lavoro. Ma dove, come e quando? «Altro fatto inquietante riguarda le assunzioni. Nei primi due mesi di quest'anno sono state circa 9mila. Di queste solo 1.200 sono quelle a tempo indeterminate; Seimila, più della metà, sono a tempo determinato, tutte le altre riguardano tutte le forme flessibili, utilizzate in modo sempre piu sfrenato. Basti dire che quelle intermittenti, in altre parole a chiamata in base alle esigenze di chi assume e, poi, licenzia, sono passate dalle 578 dei primi due mesi del 2009 alle 864 del primo bimestre di quest'anno. Forme di contratto di fatto senza alcuna tutela: si va verso un accentuarsi della precarizzazione del lavoro, con tutto quel che ne consegue". Un protocollo per rilanciare l’economia Ricette pronte nessuno ne ha. Di certo, c'e la volontà di fissare insieme le linee per possibili interventi di rilancio, che è quanto Cgil, Cisl e Confindustria stanno cercando di fare, con una serie di incontri al termine dei quali sarà sottoscritto un "protocollo" comune su cui coinvolgere enti ed istituzioni. "Intanto, però il Governo dovrebbe allungare la durata del periodo massimo di cassa integrazione — conclude il segretario provinciale Cisl — e ripensare iniziative, come la nuova legge sul made in Italy, che rischiano di aggravare una situazione già irta di difficoltà. Cosi come congegnata, quella legge e un incentive alla delocalizzazione selvaggia, con effetti devastanti sulle imprese, specie quelle piccole e medie, e sull'occupazione».
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12/05/2010 Emergenza sfratti - La crisi economica colpisce le famiglie in affitto
Nelle Marche durante l’anno  2009 sono stati emessi 1.350 provvedimenti di sfratto - di cui 1.203 per morosità -, con un aumento rispetto all’anno precedente del 38,89%. Un dato che determina una crescita  molto consistente anche rispetto all’incremento del dato nazionale del  17,58%. In particolare nella Provincia di Ancona l’incremento percentuale del 112% è stato tra i più alti d’Italia (superato soltanto dalle province di Bergamo, Cosenza e Oristano) e le previsioni per il 2010 sono di un ulteriore incremento rispetto al 2009. I dati parlano chiaro, la crisi sta colpendo in maniera diversa le famiglie marchigiane. L’impatto è differente per coloro che sono proprietarie  della abitazione o assegnatarie di alloggio pubblico da quelle che devono invece destinare circa il 50% del proprio reddito al pagamento di  un affitto o di un  mutuo. E’ evidente, infatti, che se si riduce il reddito (lavoratore in n cassa integrazione) o si perde il posto di lavoro (lavoratore in mobilità o disoccupati) la situazione economica familiare diventa drammatica. In questi casi infatti – numericamente tutt’altro che marginali - la famiglia finisce per trovarsi in un vortice senza via di uscita: senza lavoro rischia di perdere anche la casa dopo pochi mesi, senza possibilità alternative, semplicemente perché sul mercato è difficile trovare un proprietario disposto a correre il rischio di affittare ad un disoccupato o ad un cassa integrato. La CISL Marche e il SICET, Sindacato degli Inquilini, ritengono urgente e prioritario frenare l’onda degli sfratti per morosità, intervenendo innanzitutto con un calmieramento dei canoni di locazione. E’ necessaria quindi una riforma della legge sulle locazioni (L. n. 431/98), ma al contempo una revisione degli accordi comunali che abbassi i canoni concertati che danno diritto alle agevolazioni fiscali (attualmente anche più alti di quelli di mercato). Questa misura è già stata realizzata in alcuni comuni delle Marche, perché anche l’emergenza abitativa, come la crisi economica, può essere vissuta meno drammaticamente, se affrontata come una opportunità per ricominciare a parlare di una vera politica per la casa per tutte le famiglie, soprattutto per quelle in difficoltà. E’ necessario che la  Regione Marche apra un confronto con Cgil,Cisl,Uil e i loro sindacati inquilini, per discutere gli interventi per affrontare l’emergenza abitativa.Ancona, 12 maggio 2010
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10/05/2010 Porto di Ancona: stanziamenti a pioggia
Le Segreterie Regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti prendono atto di come il Comitato Portuale, a maggioranza, abbia varato uno stanziamento di 600.000,00 euro a favore delle società che effettuano la movimentazione passeggeri e merci nel porto di Ancona. Esprimono una forte critica sulle modalità con cui viene attribuito tale contributo senza alcuna valutazione di merito e quindi “a pioggia” indistintamente per tutte le imprese. Il Sindacato aveva rappresentato al Comitato Portuale che tale erogazione fosse stata subordinata ad azioni positive per il lavoro e, cioè, che ne fossero escluse le imprese che avessero proceduto a licenziamenti e ne fosse ridotto il contributo in maniera equivalente per l’uso degli ammortizzatori sociali in deroga. Appare, infatti, grave che venga attribuito un doppio vantaggio a chi mette i propri dipendenti in cassa integrazione spostando il costo del lavoro a carico della collettività e contemporaneamente utilizzando sussidi pubblici. Stupiscono che le Istituzioni presenti al tavolo abbiano approvato tale deliberazione che è chiaramente orientata più a favore delle imprese, per specifici problemi di bilancio, che al sostegno del lavoro dipendente.Ancona, 10 maggio 2010                                                                    FILT-CGIL FIT-CISL UILTRASPORTI                                                                              Segreterie Regionali Marche
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06/05/2010 Clima pesante alla Accenture
La lotta si fa dura per i 47 lavoratori della Accenture di Osimo minacciati di licenziamento. L'incontro fra sindacati e azienda di martedi a Milano si è concluso con una rottura che non offre speranze di un accordo anche se c'è tempo sino al 27 maggio per arrivare a una mediazione. «L'azienda si è presentata al tavolo senza fornirci alcun dato per approfondire le motivazioni dei licenziamenti - spiega Selena Soleggiati della Fisascat Cisl - Non abbiamo ricevuto alcun documento dal quale verificare la reale esigenza di abbattere i costi a fronte di una asserita più bassa remunerazione dei servizi svolti per conto di Sma e Auchan. Non c'è la trasparenza e la collaborazione che la legge prevede, per cui abbiamo dichiarato questa procedura irricevibile». Le fa eco Claudio Di Pietro di Filcams Cgil: «Non ci spieghiamo la decisione dell'azienda di mandare a casa i lavoratori considerato il fatturato di circa un milione di utili con cui il gruppo ha chiuso l'ultimo anno».Osimo, 6 maggio 2010
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06/05/2010 Residenze per anziani, necessaria più assistenza
Da alcuni mesi a questa parte alcune strutture residenziali per anziani della provincia di Macerata sono sotto pressione per i controlli incrociati da parte dei NAS e dell’Ispettorato del lavoro. Oggetto del positivo e costante lavoro degli ispettori sono le condizioni di vita delle persone, le condizioni igienico sanitarie delle strutture, il rispetto dei requisiti strutturali ed organizzativi necessari per l’autorizzazione delle attività, nonché la legalità e la genuinità degli appalti dei servizi assistenziali. Lacune scaricate sui lavoratori Il caso delle dipendenti della casa di riposo Sant’Agostino di Pievetorina, indagate per concorso nel reato di esercizio abusivo della professione infermieristica, rende necessario affrontare con urgenza alcune gravi lacune del sistema regionale di assistenza agli anziani non autosufficienti. Lacune sulle quali la Cisl da tempo chiede risposte, e le cui conseguenze non possono in alcun modo essere scaricate sui lavoratori. Gli standard di assistenza e le capacità del sistema La normativa in vigore stabilisce che ad ogni anziano non autosufficiente ospitato in una residenza protetta regionale debbano essere garantiti almeno 20 minuti al giorno di assistenza infermieristica. Le difficoltà nel reperire personale infermieristico sul mercato del lavoro, ma soprattutto la mancanza di risorse finanziarie sufficienti, ha fatto si che su circa 3.400 ospiti delle residenze protette marchigiane, circa 3.000 ricevano solo la metà di quanto previsto. Oltre ad essere insufficiente per assistere efficacemente anziani afflitti da patologie croniche, invalidanti o degenerative, 10 minuti al giorno è un tempo che mal si concilia con l’assunzione diretta di personale, viste le limitazioni alle assunzioni imposte agli enti locali e le difficoltà di gestione degli infermieri derivate da orari di servizio vincolati ai momenti della somministrazione delle terapie. Lavoratori tra l'incudine e il martello In attesa che le istituzioni risolvano questa problematica nelle Residenze Protette sono gli operatori di assistenza – Operatori Socio Assistenziali o Operatori Socio Sanitari - che indirettamente vengono costretti alla giornaliera ed impropria funzione della somministrazione dei farmaci e delle terapie, con la conseguenza, come nel caso di Pievetorina, di vedersi denunciati per abuso della professione infermieristica. La questione è crocevia di interessi distinti e contrapposti. Da un lato la necessità di garantire un’assistenza sanitaria di qualità ai nostri anziani ospitati in residenza protetta. Dall’altro quella di tutelare i lavoratori del settore, costretti a scegliere tra due rischiosissime opzioni: incorrere in un procedimenti disciplinare e penale o lasciare gli ospiti senza la necessaria assistenza. Un problema di costi Deve essere chiaro che non esistono soluzioni a buon mercato. Per garantire l’assistenza prevista dalla normativa vigente la Regione Marche dovrebbe investire da subito circa 45 milioni di €, certamente difficili da trovare in tempo di crisi. Riqualificare il personale OSS L’unica alternativa è quella di riqualificare gli Operatori Socio Sanitari attraverso i corsi di formazione per OSS Specializzato previsti dall’Accordo Stato – Regioni del 22 febbraio 2002, non solo per il comparto sanità ma anche per le strutture assistenziali a titolarità sociale. Questa figura professionale, competente ad eseguire mansioni sanitarie ridotte e semplici (medicazioni, terapie orali, intramuscolo, insulina, ecc.), sarebbe una soluzione legale, concreta ed economica alle necessità delle Residenze Protette per anziani. Chiediamo pertanto alla Regione di attivarsi immediatamente per far partire i Corsi di riqualificazione per OSS Specializzati per le strutture socio assistenziali, così da risolvere questa grave problematica. Nazzareno Tartufoli per la Segreteria Cisl Macerata Luca Talevi per la Segreteria Funzione Pubblica Cisl Macerata
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06/05/2010 Residenze per anziani, necessario il super OSS
Macerata - Da alcuni mesi a questa parte alcune strutture residenziali per anziani della provincia di Macerata sono sotto pressione per i controlli incrociati da parte dei NAS e dell’Ispettorato del lavoro. Oggetto del positivo e costante lavoro degli ispettori sono le condizioni di vita delle persone, le condizioni igienico sanitarie delle strutture, il rispetto dei requisiti strutturali ed organizzativi necessari per l’autorizzazione delle attività, nonché la legalità e la genuinità degli appalti dei servizi assistenziali. Lacune scaricate sui lavoratori Il caso delle dipendenti della casa di riposo Sant’Agostino di Pievetorina, indagate per concorso nel reato di esercizio abusivo della professione infermieristica, rende necessario affrontare con urgenza alcune gravi lacune del sistema regionale di assistenza agli anziani non autosufficienti. Lacune sulle quali la Cisl da tempo chiede risposte, e le cui conseguenze non possono in alcun modo essere scaricate sui lavoratori. Gli standard di assistenza e le capacità del sistema La normativa in vigore stabilisce che ad ogni anziano non autosufficiente ospitato in una residenza protetta regionale debbano essere garantiti almeno 20 minuti al giorno di assistenza infermieristica. Le difficoltà nel reperire personale infermieristico sul mercato del lavoro, ma soprattutto la mancanza di risorse finanziarie sufficienti, ha fatto si che su circa 3.400 ospiti delle residenze protette marchigiane, circa 3.000 ricevano solo la metà di quanto previsto. Oltre ad essere insufficiente per assistere efficacemente anziani afflitti da patologie croniche, invalidanti o degenerative, 10 minuti al giorno è un tempo che mal si concilia con l’assunzione diretta di personale, viste le limitazioni alle assunzioni imposte agli enti locali e le difficoltà di gestione degli infermieri derivate da orari di servizio vincolati ai momenti della somministrazione delle terapie. Lavoratori tra l'incudine e il martello In attesa che le istituzioni risolvano questa problematica nelle Residenze Protette sono gli operatori di assistenza – Operatori Socio Assistenziali o Operatori Socio Sanitari - che indirettamente vengono costretti alla giornaliera ed impropria funzione della somministrazione dei farmaci e delle terapie, con la conseguenza, come nel caso di Pievetorina, di vedersi denunciati per abuso della professione infermieristica. La questione è crocevia di interessi distinti e contrapposti. Da un lato la necessità di garantire un’assistenza sanitaria di qualità ai nostri anziani ospitati in residenza protetta. Dall’altro quella di tutelare i lavoratori del settore, costretti a scegliere tra due rischiosissime opzioni: incorrere in un procedimenti disciplinare e penale o lasciare gli ospiti senza la necessaria assistenza.Un problema di costi Deve essere chiaro che non esistono soluzioni a buon mercato. Per garantire l’assistenza prevista dalla normativa vigente la Regione Marche dovrebbe investire da subito circa 45 milioni di €, certamente difficili da trovare in tempo di crisi.Riqualificare il personale OSS L’unica alternativa è quella di riqualificare gli Operatori Socio Sanitari attraverso i corsi di formazione per OSS Specializzato previsti dall’Accordo Stato – Regioni del 22 febbraio 2002, non solo per il comparto sanità ma anche per le strutture assistenziali a titolarità sociale. Questa figura professionale, competente ad eseguire mansioni sanitarie ridotte e semplici (medicazioni, terapie orali, intramuscolo, insulina, ecc.), sarebbe una soluzione legale, concreta ed economica alle necessità delle Residenze Protette per anziani. Chiediamo pertanto alla Regione di attivarsi immediatamente per far partire i Corsi di riqualificazione per OSS Specializzati per le strutture socio assistenziali, così da risolvere questa grave problematica. Nazzareno Tartufoli per la Segreteria Cisl Macerata Luca Talevi per la Segreteria Funzione Pubblica Cisl Macerata
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03/05/2010 Immagini dall'Albania
                                                                                                                                                                                                                                                                                                Rafforzare i sindacati all’interno del tessuto albanese perché attraverso questo consolidamento possa crescere anche il processo democratico del Paese, contrastando la vulnerabilità sociale. E’ con questo spirito che le Cisl di Marche e Puglia, insieme alle rispettive Iscos hanno partecipato nei giorni scorsi ad un viaggio a Tirana per incontrare le due confederazioni sindacali albanesi, Kssh e Bsphs. Per la delegazione pugliese si tratta del primo ingresso nel progetto più articolato che la Cisl Marche segue già da alcuni anni grazie all’impegno del coordinatore dei progetti Iscos, Carlo Colli. La storia dei Sindacati albanesi è segnata da gravi difficoltà strutturali e organizzative tanto che la legislazione albanese non prevede, al di là di generiche affermazioni, una norma specifica di sostegno all’azione sindacale, mentre contempla, al contrario, contratti individuali di lavoro che di fatto esautorano il sindacato nella definizione del rapporto imprenditore-lavoratore. “In Albania il sindacato è scarsamente percepito – osserva il Segretario generale della Cisl di Puglia, Giulio Colecchia, – dobbiamo, per questo, accompagnarne il processo di radicamento affinché le parti sociali assumano caratteristiche di forza sociale autonoma, rappresentativa e autorevole”. Della stessa convinzione anche il leader della Cisl marchigiana, Stefano Mastrovincenzo, il quale sottolinea che “lo sviluppo di organizzazioni sindacali libere ed autonome è un contributo fondamentale alla qualità di ogni sistema democratico e al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di tanti uomini e donne. In questi anni l’esperienza di Cisl e Iscos Marche a fianco dei sindacati albanesi, grazie soprattutto alla qualificata operosità del responsabile del progetto, Carlo Colli, è stata senz’altro intensa e significativa, pur dovendo affrontare problemi e difficoltà. Sono certo – aggiunge – che anche l’ulteriore progettualità che potrà essere avviata tramite l’impegno degli amici della Cisl pugliese, porterà frutti fecondi a favore del mondo del lavoro  e della società albanese.” La Cisl Marche e di Puglia e l’Iscos intendono portare l’esperienza del sindacato italiano, che ha saputo negli anni acquisire un ruolo centrale, nelle dinamiche di democrazia nel Paese delle aquile, aiutandolo in questa fase “a non restare vittima del bipolarismo che vede da un lato ancora i nostalgici del vecchio comunismo e dall’altro i fautori di un liberismo esasperato” sottolinea Colecchia. Importante sarà anche il collegamento che si riuscirà a creare tra il sindacato e le aziende, e la reciproca riconoscibilità e riconoscimento, percorso lungo da innestare direttamente in territorio albanese “se non ci fosse un ruolo che si può già giocare come sindacati italiani e associazioni datoriali italiane – aggiungono i due Segretari generali – forti  della presenza italiana in Albania a cui puntiamo per stabilire un rapporto con le associazioni datoriali di rappresentanza delle imprese italiane nel paese balcanico ed esportare insieme il dialogo e le relazioni corrette tra datori di lavoro e sindacati”. Il lavoro della Cisl nel Paese delle Aquile ha ancora passi importanti da compiere. L’Albania è una realtà difficile ma la sfida si compie proprio in questa prospettiva. Sicuramente l’apertura di sedi sindacali da parte delle due Confederazioni a Tirana e la formazione di operatori e avvocati renderebbero meno gravoso l’impegno nei confronti di un popolo con un basso tasso di sindacalizzazione specie tra i giovani e le donne. Il valore aggiunto che la Cisl di Marche e Puglia intendono portare va proprio nella direzione di incentivare lo sviluppo di strategie innovative delle due confederazioni sindacali albanesi rendendole capaci di ritagliarsi spazi di dialogo con il già difficile mondo del lavoro della regione balcanica.
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03/05/2010 Il Segretario Generale della Cisl Marche in Albania
Dal 27 al 29 aprile Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della CISL Marche, parteciperà ad una missione in Albania per incontrare Kol Nikollaj, (KSSH) e Gezim Kalaia, (BSPSH), segretari dei due principali sindacati albanesi. Alla missione parteciperanno Giulio Colecchia (Segr. USR Puglia), Maddalena Gissi (Segr. Amministr. USR Puglia), Giovanni D'Elia (Uff. Internaz. USR Puglia) e Valeria Patruno (Iscos Nazionale), per discutere dei futuri progetti di cooperazione sindacale. La Cisl Marche ha collaborato - fin dalla loro fondazione - con le due Confederazioni sindacali: BSPSH e KSSH. ISCOS Marche e’ l’organizzazione di cooperazione internazionale attraverso cui la Cisl delle Marche agisce per sostenere i sindacati dei lavoratori e le organizzazioni della società civile nella loro azione di affermazione della giustizia sociale e di uno sviluppo equo e socialmente sostenibile. Attivo in Albania sin dal 2002, ISCOS Marche ha implementato vari progetti finalizzati alla modernizzazione del sistema d’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. In particolare ha consentito la realizzazione di un programma informatico di “job matching” per gli Uffici del Lavoro (Servizio Nazionale dell’Impiego) della Prefettura di Durazzo.Nell’ambito della sua Azione, ISCOS Marche ha, tra l’altro, organizzato due visite studio - sulle politiche attive del Lavoro - nella Regione Marche per dirigenti del Ministero del lavoro e dei Sindacati albanesi. Mentre in Albania, sempre in collaborazione con il Ministero del Lavoro - ha organizzato due seminari sulle politiche attive del lavoro e la formazione professionale per i dirigenti dei Servizi del Lavoro della Regione Marche, in una visione di scambio di buone pratiche.Attualmente ISCOS Marche sta realizzando un progetto finalizzato al rafforzamento dei Sindacati albanesi attraverso un finanziamento dell’Unione Europea (Programma Cards 2005) e della Regione Marche. L’obiettivo generale di questo progetto è di consentire il rafforzamento e la qualificazione della presenza delle due Organizzazioni sindacali albanesi nel sistema produttivo e nella società albanese al fine di consolidare il dialogo sociale sia con i datori di lavoro per aumentare il numero i Contratti Collettivi cosi’ come con con le istituzioni governative a tutti i livelli per realizzare programmi necessari per contrastare la disoccupazione e il disagio sociale. Questo processo di rafforzamento dell’azione dei due Sindacati albanesi sta avvenendo attraverso un programma di formazione che coinvolge un considerevole numero di dirigenti di BSPSH e KSSH a tutti i livelli. Una attività di formazione specifica è rivolta a giovani lavoratori con l’obiettivo di potenziare l’azione contrattuale nelle imprese dove essi lavorano. All’interno di questi corsi viene favorita la partecipazione di donne. Un altro importante obiettivo del progetto e’ costituito dalla modernizzazione tecnologica di TULSA, il Centro di formazione permanente dei sindacati albanesi che è collocato nel palazzo della cultura del Kombinat di Tirana. Questo Centro costituisce una istituzione unica nei Balcani. Infatti al suo interno, oltre ai corsi di formazione per i sindacati albanesi, vi si svolgono numerose attivita’ internazionali promosse e realizzate da organizzazioni come ILO, le federazioni Sindacali Internazionali, la Fondazione Frederic Ebert. ISCOS Marche onlus, realizzerà nei prossimi mesi tre Campagne d’informazione e di sensibilizzazione con l’obiettivo di far comprendere ai cittadini e ai lavoratori l’importanza del ruolo del sindacato nello sviluppo del paese e di far conoscere le strategie che BSPSH e KSSH hanno per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e dei pensionati. La prima Campagna svilupperà il tema del Lavoro dignitoso. Questa campagna sara’ incentrata sul diritto ad avere alcune sicurezze nel lavoro a cominciare da quella della sua stabilità, dell’igiene e della sicurezza nei luoghi di lavoro, fino al diritto a maturare una pensione dignitosa per la vecchiaia. La seconda Campagna sarà incentrata sul reclutamento di nuovi lavoratori al sindacato, soprattutto donne, nei settori calzaturiero, tessile ed abbigliamento delle aree industriali di Durazzo e Tirana. Si tratta di un settore strategico nel sistema industriale albanese, dove la maggioranza della forza lavoro e’ rapprentata da donne e dove il rispetto delle norme contrattuali e’ relativamente basso, con un alto tasso di lavoro nero. Inoltre, in questo settore e’ utilizzato in maniera strutturale il decentramento produttivo: sono molte, infatti, le donne che lavorano a casa producendo scarpe o capi di vestiario. La terza Campagna, infine, affronterà un tema assai rilevante in Albania, ovvero la sicurezza nei cantieri edili. Ogni Campagna sara’ effettuata utilizzando vari mezzi di comunicazione, soprattutto volantini, manifesti, striscioni, ma anche organizzazione di punti d’incontro con i sindacalisti nelle strade. E’ prevista anche l’organizzazione di specifici seminari sui diversi temi che toccati dalle campagne.Per saperne di più: http://iscosmarche-albania.org
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30/04/2010 Cisl Scuola: un grido di allarme per la scuola marchigiana
E’ possibile continuare su questa strada? No di certo! Abbiamo una scuola Pubblica Statale ridotta all’osso, con risorse minime, incertezze  finanziarie ed ordinamentali.Fin quando la politica scolastica la  determinerà il ministero dell’economie e delle finanze non potremmo, sicuramente, sperare in un cambiamento di rotta.Ci preoccupano le dichiarazioni del Ministro dell’’Istruzione  che parla di migliorare la qualità dell’offerta formativa abbattendo i costi del sistema d’Istruzione. Ci sembra contraddittorio quello che c’è scritto nella circolare sugli organici che prevede, attraverso la riduzione di posti, una scuola in grado di garantire un effettivo diritto allo studio.Ci preoccupa il futuro di questa scuola, in cui abbiamo creduto, in cui i nostri lavoratori profondono impegno e  passione e che la difficile sostenibilità economico-finanziaria sta minando. Nelle Marche stiamo assistendo ad un consistente taglio degli insegnanti e del personale ausiliario e amministrativo oltre all’impossibilità di nominare personale supplente con il rischio reale di non garantire le ore di lezione e la sicurezza degli ambienti scolastici. Nella scuola primaria per il prossimo anno scolastico, in tutta la regione, verranno tagliati circa 173 posti dei quali  81 nella provincia di Ascoli Piceno, 43 in  quella di Macerata, 31 in quella di Ancona e 18 in quella di  Pesaro,  oltre ad una diminuzione complessiva di 41 classi.  I tagli   di posti sono pesanti sia per i lavoratori che non riavranno un posto di lavoro sia per la gestione della didattica dei programmi di insegnamento: mancheranno tempi distesi per la docenza  e ai ragazzi un apprendimento proficuo; non ci sarà abbastanza  tempo  per seguire  i ragazzi  stranieri  e per  un reale inserimento dei bambini diversamente abili, i quali sono inseriti spesso in classi numerose, oltre i 20 alunni, e non sempre gli insegnati di sostegno a loro dedicati hanno orari completi. Tutti sanno che l’istruzione e la sanità sono gli indicatori per valutare le politiche di uno Stato democratico che investe sullo sviluppo del proprio paese e dei propri cittadini. I dati parlano chiaro, l’Italia è agli ultimi posti, tra i paesi dell’Unione Europea, nella graduatoria della spesa pubblica totale destinata all'istruzione, tant’è vero che il sistema scolastico italiano sta chiedendo alle famiglie  di compartecipare alle  spese per garantire il diritto allo studio dei propri figli. Condivisibile è il documento del Coordinamento Dirigenti Scolastici della Cisl Scuola Marche che nel denunciare le difficoltà in cui versano gli Istituti scolastici della nostra regione,  evidenziano le criticità  su cui è necessario fare chiarezza. Chiedono di affrontare quanto prima le questioni economico finanziare per evitare di lasciare irrisolti i problemi di bilancio della maggior parte delle istituzioni scolastiche. Rivolgiamo un appello alle Istituzioni locali affinché tutti, dalla Regione agli Enti Locali, dalle Istituzioni Scolastiche all’Ufficio scolastico Regionale, pongano al centro dei loro programmi e del loro lavoro la Scuola, un bene per tutti i  cittadini di questo Paese, un bene che rischia di essere smantellato  da scelte miopi del nostro Governo. Ancona 30 aprile 2010                                         Il Segretario generale Cisl Scuola Marche                                                                                                        Francesca Conti
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27/04/2010 Commercio: deroga alle aperture. Sindacati all'attacco
San Benedetto,  aprile 2010 Le categorie del commercio di Cgil - Cisl - Uil ribadiscono la loro contrarietà alle deroghe all'apertura degli esercizi di commercio nelle date del 25 Aprile e Primo maggio, operata con ordinanza anche dal Comune di San Benedetto per tutto il territorio, tranne i centri commerciali. "A nulla  è valso il nostro richiamo, fatto nei giorni scorsi, circa l'importanza che queste due date hanno per la storia e la memoria del nostro Paese. Ci sconcerta sia il modo con cui siamo venuti a sapere del provvedimento del sindaco (tramite il sito web del Comune) sia il fatto che il Comune cerchi di puntellare la decisione di derogare alle aperture con initiative cultural-sportive, ben sapendo che il 25 aprile e il Primo maggio sono patrimonio storico di tutti noi. Il sindaco sa bene che non si esce dalla crisi facendo lavorare anche il 25 aprile ed il Primo maggio". I sindacati invitano i lavoraton alla fruizione delle festività non offrendo in tali giorni la prestazione lavorativa "poiché l’art. 142 del contratto di settore prevede che non ci sia nessuna riduzione o trattenuta sulla retribuzione ai lavoratori in conseguenza della mancata prestazione di lavoro nel giorno del 1 maggio".
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27/04/2010 Commercio: deroga alle aperture. Sindacati all'attacco
San Benedetto, 27 aprile 2010 Le categorie del commercio di Cgil - Cisl - Uil ribadiscono la loro contrarietà alle deroghe all'apertura degli esercizi di commercio nelle date del 25 Aprile e Primo maggio, operata con ordinanza anche dal Comune di San Benedetto per tutto il territorio, tranne i centri commerciali. "A nulla  è valso il nostro richiamo, fatto nei giorni scorsi, circa l'importanza che queste due date hanno per la storia e la memoria del nostro Paese. Ci sconcerta sia il modo con cui siamo venuti a sapere del provvedimento del sindaco (tramite il sito web del Comune) sia il fatto che il Comune cerchi di puntellare la decisione di derogare alle aperture con initiative cultural-sportive, ben sapendo che il 25 aprile e il Primo maggio sono patrimonio storico di tutti noi. Il sindaco sa bene che non si esce dalla crisi facendo lavorare anche il 25 aprile ed il Primo maggio". I sindacati invitano i lavoraton alla fruizione delle festività non offrendo in tali giorni la prestazione lavorativa "poiché l’art. 142 del contratto di settore prevede che non ci sia nessuna riduzione o trattenuta sulla retribuzione ai lavoratori in conseguenza della mancata prestazione di lavoro nel giorno del 1 maggio".
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27/04/2010 Polizia municipale. I sindacati lamentano la mancanza di personale
«Il Comune è sempre più in ritardo per definire le problematiche della polizia municipale». Così le segreterie territoriali di Cgil, Cisl, Uil si pronunciano sulla situazione della polizia anconetana. «Se non arriveranno i rinforzi – spiega Luca Talevi della Fp-Cisl – il lavoro continuerà a gravare sul personale attuale. Con la fiera di San Ciriaco e gli eventi che seguiranno da qui a tutta l’estate, i dipendenti si troveranno a lavorare spesso anche nei giorni festivi. Questo perché ancora le nuove unità promesse nel piano delle assunzioni 2010 non sono ancora arrivate. Inoltre attendiamo la chiusura del corpo di guardia ancora presidiato dalla polizia municipale senza motivo. Quel posto potrebbe benissimo essere ricoperto da personale del Comune, non è un compito del vigile urbano farlo. E’ sufficiente anche un addetto alla sicurezza». In tutta risposta, ieri, il Comune ha indetto il concorso pubblico per  titoli  e prova d’esame che andrà a formare una graduatoria per l’assunzione di nuovi vigili urbani a tempo determinato  (tempo pieno e parziale).  Per partecipare bisogna avere l’età minima di 18 anni, la cittadinanza italiana o di uno stato dell’Unione Europea, l’idoneità psicofisica, il diploma di maturità, la patente di guida categoria B , la conoscenza di  una lingua straniera e applicazioni informatiche. La domanda dovrà essere  presentata entro le ore 13 di venerdì 30 aprile 2010. La prova si svolgerà il 20 maggio. Per  ulteriori informazioni: www.comune.ancona.it o 071/2222338.
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25/04/2010 25 Aprile 2010: fare memoria a difesa della libertà e della democrazia.
Numerose le celebrazioni nelle Marche per commemorare il 65° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal fascismo e dal nazismo. Il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo ha partecipato, ad Ancona, alla cerimonia della deposizione delle corone d’alloro al Monumento dei Caduti e al corteo che questa mattina si sono svolti nel capoluogo. Per l’occasione ha dichiarato:<< Il 25 Aprile rappresenta memoria per tutta l’Italia della fine di una guerra orribile e disumana; è memoria, come ha detto ieri il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,della riunificazione del Paese; è memoria di liberazione e dell’avvio inarrestabile del processo democratico. Per noi della Cisl coltivare questa memoria è fondamentale per custodire con impegno il patrimonio di libertà e democrazia che abbiamo nel nostro Paese e che purtroppo, viene spesso sottovalutato e dato per scontato. Fare memoria è importante e decisivo anche per affrontare il vivere quotidiano con le sue fatiche e i suoi problemi, a partire dal lavoro, che oggi cittadini e famiglie vivono, il non dimenticare deve aiutare ad avere la consapevolezza che la libertà e la democrazia non sono un concetto astratto ma ideali su cui impegnarsi ogni giorno per guardare al futuro non solo con incertezza e timore ma anche con la necessaria dose di consapevole speranza>>.
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